Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina

di BebaTaylor
(/viewuser.php?uid=33830)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno -Attentato sulle scale- ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due -Il Bagno- ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre- Soffocamento- ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro -Spuntino Notturno- ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque -E io mordo!- ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei -Nuovo Obbiettivo- ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno -Attentato sulle scale- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Uno -Attentato sulle scale-

C'è una graziosa villetta, con un grazioso giardino, in una graziosa città.
All'interno vi abitano tre persone: Mamma, Papà e Padroncina.
E non dimentichiamoci di lui, il Re incontrastato della casa e del giardino: Gatto.
Gatto ha quasi cinque anni, e un bellissimo pelo nero e bianco, che Padroncina si diverte a pettinare.
in questa giornata di pioggia Gatto è appollaiato in cima alle scale, da dove può vedere e tenere sotto controllo sia il piano di sopra che la grande cucina; in più riesce a vedere cosa succede nel giardino sul retro.
Mamma, che è in cucina, urla qualcosa e Gatto muove la coda, non gli piace che qualcuno urli.
Un rumore fa voltare Gatto. I suoi occhi gialli si fissano sulla porta della camera di Padroncina. La porta si apre e Padroncina esce di corsa, e schiaccia la coda di Gatto.
Il povero micio miagola dal dolore, e i suoi occhi gialli fissano la Padroncina.
"Potevi stare più attenta." pensa Gatto.
«Ma devi stare proprio sulle scale?» sbotta Padroncina.
Gatto si mette seduto, la coda ferma fra le zampe anteriori, e continua a fissare Padroncina.
"Tu mi fai male e non mi chiedi scusa?" pensa Gatto muovendo lentamente la coda. Osserva Padroncina scendere le scale. La vede mentre parla con Mamma e l'aiuta a piegare le lenzuola. Poi Padroncina sale le scale, di corsa.
La coda del povero Gatto viene schiacciata nuovamente. Gatto miagola dal dolore.
«Sei uno stupidino!» esclama Padroncina. «Se stai sulle scale rischi che ci amazziamo entrambi.»
Gatto si sposta pigramente e si siede in cima alle scale.
"Tu mi schiacci la coda per due volte e io sarei stupido?" pensa mentre fissa Padroncina avvicinarsi alla sua camera.
«Vuoi spostarti da lì? Se qualcuno cade è colpa tua!» lo sgrida Padroncina.
Gatto si alza ed entra nella stanza di Mamma e Papà, balza sul letto e si sdraia meditando vendetta.

****

Gatto si sistema vicino alle scale, è nascosto dal muretto basso e Padroncina non può vederlo uscendo o entrando nella sua stanza.
Gatto aspetta pazientemente, e poi, all'improvviso la porta di Padroncina si apre.
Gatto si prepara, e quando Padroncina gli passa accanto, lui fa un balzo, attaccandosi con le unghie alla caviglia di Padroncina.
Lei traballa un po', si aggrappa al corrimano e riesce a mantenere l'equiibrio.
«Oggi hai voglia di divertirti, vero?» domanda Padroncina, poi prende in braccio Gatto.
"No, ho voglia di farti cadere dalle scale." pensa Gatto "Voglio ucciderti. Mi hai schiacciato la coda due volte e non mi hai chiesto scusa. Anzi, ti sei arrabbiata con me."
Gatto infilzò le unghie nella spalla destra di Padroncina.
«Le unghie no.» esclama lei.
Gatto spinge ancora di più. "Le unghie sì."
Padroncina va in camera e posa il Gatto sul letto. «Stai qui. Non metterti sulle scale che mi farai cadere. È questo che vuoi?» domanda.
Gatto si sdraia e la guarda. "Certo che voglio farti cadere." Gatto piega la testa di lato, gli occhi fissi in quelli di Padroncina. "Voglio ucciderti."

Nuova storia. Sì, lo so. ne ho altre quattro in corso. Ma questa sarà breve, al massimo cinque capitoli. E non ho ispirazione per le altre... e mentre cercavo do scrivere qualcosa mi è venuto in mente questo.Spero vi piaccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Due -Il Bagno- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Due -Il bagno-

Gatto balza sulla finestra. È primavera, il sole splende nel cielo e gli uccellini cinguettano. Gatto sbadiglia e graffia i vetri per farsi aprire.
È rimasto fuori quasi tutta la mattina, dando la caccia alle lucertole, cercando di catturare gli uccellini e scaldandosi la pancia al sole.
Finalmente, dopo quello che gli sembra un tempo infinito, Padroncina apre la finestra.
«Ti sei stancato a stare fuori?» domanda.
Gatto la guarda prima di balzare sul pavimento con grazia, e si avvicina alla sua ciotola d'acqua. Rimane fermo e guarda padroncina.
«Miao.» dice. "L'acqua è tiepida. Che schifo. Io la voglio feddra!" si lamenta muovendo piano la coda.
Padroncina lo fissa, la testa piegata di lato. «Dove sei andato?» domanda chinandosi. «Sei lurido.»
"Ho dato la caccia a un topolino nella legnaia. Quello stupido non ha voluto farsi prendere." Gatto fissa Padroncina, aspettando he lei gli cambi l'acqua; invece lei lo prende in braccio, le mani sotto le zampe anteriori e lo solleva all'altezza del viso. "Cosa fai? Mettimi giù!"
Padroncina lo guarda, Gatto miagola forte. "Mamma? Papà? Aiuto!"
Gatto guarda negli occhi Padroncina. "Aiuto!" miagola ancora più forte. "Non mi piace come mi stai guardando! Mettimi giù, subito!"
Padroncina posa Gatto contro il petto, e lui per vendicarsi, gli infila le unghie nella spalla, spingendo forte.
«Devo farti il bagno, non sei più bianco, ma nero!» esclama Padroncina.
"Il bagno?" Gatto spalanca gli occhi gialli, "No! Il bagno no!"

***

Gatto guarda con orrore l'acqua uscire dal rubinetto del lavandino in cucina. Padroncina lo stringe fra le braccia, e lui non può fuggire, anche se al momento è l'unica cosa che vorrebbe.
"Stupida Padroncina. Stupida Mamma." pensa. Anche Mamma è d'accordo. Gatto è troppo sporco e deve fare il bagno.
Accanto al lavandino c'è la confezione di shampoo per gatti, un ascugamano, morbido e grande, un pettine e una spazzola.
"No, la spazzola no!" Gatto miagola. "Io sono già bello così, non mi serve che mi pettini!" Gatto cerca di scappare, ma Padroncina lo tiene stretto.
«Miao!» esclama Gatto quando Padroncina lo posa nel lavandino. Cerca di scappare ma Padroncina lo tiene fermo. Miagola ancora più forte quando l'acqua lo bagna, e cerca di scappare aggrappandosi alle pareti del lavandino ma sono troppo lisce.
«Miao! Miao! Miao!» Gatto miagola sempre più forte.
«Stai buono.» lo intima Padroncina versando una dose di shampoo sulla schiena. «Se non ti fossi sporcato adesso non saresti qui.» esclama iniziando a spalmare il prodotto.
"Taci! Ci avrei pensato io!" Gatto cerca di saltare, ma Padroncina lo blocca.
«Miao!» Gatto agita la coda.
«Ho quasi finito... stai buono.» Padroncina solleva Gatto, facendogli toccare il fondo del lavndino con le zamper posteriori, per sciaquargli la pancia. Gatto si divinca e riesce a sfuggire dalle mani di Padroncina.
"Io scappo!" pensa, ma le mani di Padroncina lo afferrano.
«Non scappare, sei ancora pieno di schiuma!»
«Miao! Miao miao!»
"Aiuto! Aiutatemi!" Gatto sente ancora l'acqua sul suo corpicino e piange disperato.
«Ho quasi finito.» La voce di Padroncina è dolce, mentre gli bagna la schiena.
"Lasciami!" Gatto cerca di graffiare e morsicare le mani di Padroncina, ma si arrende quasi subito. "Me la paghi!" pensa fissando Padroncina, "Io ti ucciderò!"

***

Gatto si appoggia alla porta del bagno e questa si apre quel tanto che basta per permettergli di passare. entra nella stanza. Padroncina è immersa nella vasca da bagno.
Gatto fissa il mobile accanto alla vasca, sopra l'ultimo ripiano c'è una scatola, lui sa che cosa possa essere, ma è sicuro che se cade da quell'altezza Padroncina morirà.
Gatto balza agilmente sul lavabo, bianco come lui, e poi sul mobile. Osserva Padroncina che non si è accorta di nulla; muove lentamente la coda e poi da una zampata alla scatola che si sposta. Gatto la colpisce ancora, ancora e ancora, fino a che non cade e non colpisce Padroncina sulla testa.
«Ma cosa?» Padroncina si mette seduta e si toglie la mascherina nera che le copriva gli occhi. Guarda la scatola nell'acqua. «E questa?» chiede tirandola fuori. «Come diavolo ha fatto a cadere?»
La ragazza getta la scatola, quella dei fazzolettini di carta sull'asciugamano accanto alla vasca. Alza il viso e vede Gatto. «Sei stato tu, vero?» gli domanda. Gatto non risponde, limitandosi a fissarla in silenzio. «Ma per caso volevi uccidermi?»
Gatto scende dal mobile, ed esce dal bagno. "Peccato. anche questa volta mi è andata male."

Salve :) ecco il secondo capitolo delle avventure di Gatto. Spero che vi sia piaciuto.
qualche commentino sarebbe gradito :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo Tre- Soffocamento- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Tre -Soffocamento-

Gatto guarda la poltrona e piega la testolina di lato, gli sembra altissima. Si avvicina e si prepara a salta.
Piega le zampe anteriori, il sedere in alto e spicca un salto. Le zampe sfiorano il bordo della seduta, gatto manca la presa e cade di lato; si guarda attorno e si allontana, sperando che nessuno l'abbia visto.
"È troppo alta, l'avranno sicuramente cambiata!" si lamenta.
«Vuoi andare sulla poltrona?»
Gatto si volta verso Padroncina e la guarda. "Certo che voglio salire sulla poltrona, io non dormo per terra." pensa altezzoso.
Padroncina si avvicina e lo prende in braccio; posandolo poco dopo sulla poltrona. Gli accarezza la testa e gli fa alcuni grattini dietro le orecchie e sotto il mento.
Gatto fa le fusa, quelle coccole gli piacciono moltissimo.
«Non riesci più a saltare, vero?» chiede Padroncina mentre Gatto si mette comodo in un angolo, «È perché stai diventando grasso!» ridacchia prima di uscire dal salotto.
Gatto alza la testa e fissa la porta semi-aperta, "Io non sono grasso! È il pelo, il mio bellissimo pelo, che pesa!" pensa, poi posa la testolina sulle zampette, sbadiglia e chiude gli occhi. "Sarai tu grassa."

***

Gatto guarda la ciotola rossa, lui ha fame ma la ciotola è vuota.
«Miao.» Gatto si guarda in giro, alla ricerca di qualcuno che gli dia da mangiare.
«Miao!» Gatto miagola più forte, e Padroncina, finalmente, arriva.
"Ce ne hai messo di tempo!"
«Hai fame?» domanda Padroncina.
«Miao!»
"Secondo te?" Gatto la guarda, Padroncina apre l'armadietto e prende una bustina della sua pappa.
«Te ne do poco, perché ultimamente stai mangiando troppo e stai diventando un maialino!» esclama Padroncina versando metà del contenuto della bustina nella ciotola.
"E il resto?" Gatto guarda la ciotola e poi si volta verso Padroncina. "Io ho tanta fame!"
«Mangia quello.» esclama Padroncina alzandosi. «Guarda che fino a stasera non mangi altro!»
Gatto la guarda allontanarsi, fissa la sua ciotola, mezza vuota e inizia a mangiare. "Io non sono grasso!"

***

Gatto spinge la porta con il musetto ed entra in camera di Padroncina. Salta sul letto e si ferma per prendere fiato.
"Perché vi siete divertiti a cambiare le cose? Questo letto è più alto!"
Lentamente si avvicina a Padroncina che sta dormendo, le braccia fuori dal lenzuolo.
Gatto sale sulla pancia di Padroncina e comincia a fare le fusa, muovendo ritmicamente le zampette anteriori e tirando fuori le unghie; si sposta fino a posare la testolina poco sotto il collo di Padroncina.
"Spero che soffocherai, visto che sono grasso!" pensa prima di addormentarsi.
Padroncina si agita nel sonno e si gira sul fianco destro, Gatto scivola sul letto.
"Perché non stai ferma? Devo soffocarti!"
Padroncina si muove ancora, sdraiandosi sulla schiena. Gatto salesulla sua schiena e si addormenta nuovamente.

***

Gatto si è svegliato a qualche minuto e sta mangiando la sua razione di pappa, "Prosciutto e Lepre".
Padroncina scende lentamente le scale. «Ho dormito malissimo.» dice sbadigliando.
Gatto alza il naso dalla ciotola e la guarda.
"Perché non sei morta?" pensa prima di continuare a mangiare.
«Gatto mi ha dormito sulla schiena e adesso mi fa tanto male.» si lamenta con Mamma.
Gatto sorriderebbe, se potesse. "Non ti ho uccisa, ma almeno ti ho fatto male."

Nuovo Capitolo! Anche per questo ho preso spunto dalle mie due gatte :) c'è un po' di loro in Gatto, come l'abitudine di dormire addosso a me... la schiena, la pancia, le gambe... un posto vale l'altro per loro due!
Grazie a chi legge :)
Se volete fare un salto nel mio profilo, magari trovate qualche storia di vostro gradimento!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo Quattro -Spuntino Notturno- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Quattro -Spuntino Notturno-

Gatto fissa Padroncina aprire il frigo e tirare fuori un busta con gli affettati.
Padroncina apre il mobile e prende un panino.
Gatto sale sul tavolo, sa cosa c'è nella busta: prosciutto di San Daniele, il suo preferito.
«Scendi.» esclama Padroncina tagliando in due il panino.
"No. Ne voglio un pezzo!" Gatto annusa la busta e cerca d'infilare la zampina nell'apertura.
«Devi stare giù.» Padroncina posa il pane sul tavolo, prende in braccio Gatto e lo posa per terra.
«Devi stare a dieta, lo ha detto anche il veterinario.» Padroncina prende la busta di colore argento la apre e tira fuori l'altra busta, quella trasparente.
Gatto annusa l'aria, «Miao.» miagola e salta sulla sedia. "Il veterinario è scemo, io sono peso forma! È il pelo che pesa!" Gatto guarda Padroncina posare il prosciutto sul pane e salta sul tavolo.
«Gatto!» Padroncina lo fissa e lui si siede, in attesa.
"Dammi quel prosciutto!" Gatto allunga una zampina, ma Padroncina infila il prosciutto nella busta e lo allontana da Gatto.
«Scendi.» esclama lei indicando il pavimento.
Gatto piega la testa di lato. "No." muove piano la coda, "Voglio il prosciutto!"
«Scendi.» Padroncina indica di nuovo il pavimento, prende la busta per rimetterla nel frigo.
Gatto spalanca gli occhi, Padroncina si è dimenticata il panino sul tavolo, si avvicina piano, sfodera le unghie e cerca di rubare una fetta che fuoriesce di qualche centimetro dai due pezzi di pane.
«Cosa stai facendo?»
Gatto si blocca e si volta verso Padroncina. "Secondo te? Stavo rubando il prosciutto!"
Padroncina lo prende in braccio e lo posa sul pavimento, prende il panino e va in salotto, Gatto la segue.
«Puoi farmi tutti gli occhi dolci che vuoi, tanto non ti do nulla.» dice Padroncina sedendosi sul divano. Gatto prende la rincorsa e salta accanto a lei, le tocca con una zampina il braccio ma Padroncina non lo degna di uno sguardo.
«È inutile, non ti do nulla.» esclama Padroncina.
"Me la pagherai!" pensa Gatto sdraiandosi.

***

Gatto alza la testa, ha sentito un rumore provenire dal piano di sopra. È sera tardi, Mamma, Papà e Padroncina sono a letto.
Gatto segue con la testa i movimenti, è Padroncina, ha riconosciuto i suoi passi.
"Forse questa è la volta buona!" pensa mentre scende.
"Lei mangia quando vuole e io non posso farlo!" pensa arrabbiato.
Si sistema sotto al tavolo, vicino alla sedia.
Padroncina non accende la luce e al buio si muove verso la cappa della cucina.
Gatto le afferra la caviglia con le zampe anteriori, le unghie di fuori e stringe, poi la morsica.
Padroncina emette un urlo strozzato e cade a terra.
«Ma sei scemo!» esclama mettendosi seduta, «Mi hai fatto cadere!» continua fissando gli occhi gialli che brillano nel buio.
"Sono contento che ti sia fatta male, anche se avrei preferito altro..." Gatto esce fuori dal suo nascondiglio e la guarda rialzarsi.
Padroncina accende la luce della cappa, apre il mobiletto accanto al frigo e prende un pacchetto di grissini.
«Stanotte non venire a dormire con me, sono arrabbiata.» dice Padroncina, il suo tono è arrabbiato.
Gatto la guarda mentre va verso le scale zoppicando. "Perché non sei morta?" pensa e sale sulla sedia.
Si acciambella, sbadiglia e si addormenta.

Salve, nuovo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo Cinque -E io mordo!- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Cinque -E io Mordo!-

È una giornata di sole e Padroncina è in giardino sdraiata sull'amaca e sta leggendo un libro.
Anche Gatto è in giardino e sta passeggiando sul muretto di recinzione. Si guarda attorno annoiato ma qualcosa attira la sua attenzione; si siede e fissa il suo obbiettivo. Rimane così qualche secondo e poi salta in strada.
Nella casa di fronte c'è una Gattina, e Gatto vuole provarci con lei. Il cancello è aperto, così Gatto non deve fare fatica per entrare.
Gattina e sdraiata sull'erba con la pancia all'aria.
Gatto attraversa la strada ed entra nel giardino, cammina lentamente sull'erba, la coda dritta verso il cielo.
«Miao.»
«Mauuuu.» esclama Gattina.
«Mauuuu!» Gatto le corre incontro, ormai è a pochi passi da lei.
«Bau! Bau!»
Gatto si blocca e volta la testolina a sinistra, spalanca gli occhi gialli quando vede Alano, il cane di guardia dei vicini.
Gatto indietreggia piano piano mentre Alano gli si avvicina.
Intanto Gattina si rotola nell'erba, incurante di Gatto e Alano.
«Bau bau!» Alano si avvicina sempre di più a Gatto.
"Vai via!" Gatto è spaventato.
Alano fa un balzo e si ritrova a pochi centimetri da Gatto. «Bau bau!»
Il povero micio spaventato si vola e inizia a correre. "Aiuto! Mi vuole mangiare! Padroncina! Aiuto"
Gatto si infila fra le barre del cancello un attimo prima che Alano lo raggiunga.
"Sono salvo!" pensa con un sospiro di sollievo.
«Questa vota ti è andata male!»
Gatto guarda Padroncina che sta ridendo.
"Non c'è nulla da ridere, quello mi voleva mangiare!"
Gatto si avvicina a Padroncina che ora è seduta sull'amaca, alza le zampette anteriori e infilza le unghie nel ginocchio di Padroncina.
«Non le unghie.» Padroncina prende in braccio Gatto e si sdraia di nuovo. «Ti sei spaventato, vero?» chiede iniziando a grattargli la testa.
"Sì, sono tanto spaventato!"
«Tu pensavi di fartela, ma Alano te lo ha impedito.» Padroncina accarezza la schiena di Gatto e lui fa le fusa. «Eri così buffo! Sembrava che avessi visto un mostro!» Padroncina ride ancora.
Gatto la guarda offeso e arrabbiato. "Quello è un mostro enorme!" pensa; infilza le unghie nella spalla di Padroncina e salta sul prato.
"Io sono terrorizzato e tu mi prendi in giro!"

***

Padroncina è sul letto, la televisione è spenta. Gatto balza sul letto e miagolando piano si avvicina a Padroncina. Sfrega la testolina contro la mano, infila il musetto sotto il palmo cercando di alzarla.
«Non ho voglia di farti le coccole.» mormora Padroncina, si sistema le gli auricolari e si volta sul fianco.
«Miao?»
Gatto le sale sul fianco e le annusa il viso. "Io voglio le coccole!"
Si avvicina alla mano e ripete gli stessi gesti di prima.
«Vai via, ho sonno!» sbadiglia Padroncina.
"Io voglio le coccole, ho ancora paura!"
«Piantala Gatto, ho sonno, dormi anche tu.» Padroncina accarezza la testa di Gatto e prende l'mp3 e schiaccia un tasto.
Gatto guarda quel filo muoversi, gli sembra così interessante.
Dopo qualche minuto si avvicina di nuovo alla mano di Padroncina, ma lei la scosta e la infila sotto il lenzuolo.
Gatto la fissa, allunga una zampetta e le sfiora il viso.
«Smettila, tanto le coccole non te le faccio.»
Gatto la fissa arrabbiato, ma la sua attenzione viene catturata dal filo degli auricolari, lo tocca con la zampina, tira fuori le unghie e lo afferra, abbassa la testolina e morde il filo.
«Ma cosa?» Padroncina prende l'mp3 e accende la luce. Controlla che lo spinotto sia inserito, poi passa a guardare il filo, sotto lo sguardo attento di Gatto.
«Perché l'hai fatto?» domanda Padroncina fissando il punto in cui il morso di Gatto a quasi diviso in due il filo. «Sei dispettoso!» Padroncina prende Gatto e lo posa sul tappeto.
«Stanotte dormi qui.» esclama, spegne l'mp3 e lo mette nel cassetto del comodino.
"Tu non mi fai le coccole e io mi vendico!" pensa Gatto sdraiandosi.

Salve in questo capitolo Gatto non cerca di uccidere Padroncina, ma si vendica solamente.
Ho preso spunto da quello che è successo con la mia Felix, che mi ha morso i filo degli auricolari perché non le facevo le coccole :(
E pensare che avevano meno di un'anno di vita ed erano quelli originali del lettore mp3.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo Sei -Nuovo Obbiettivo- ***


Svariati modi in cui Gatto cerca di uccidere Padroncina
Capitolo Sei -Nuovo obbiettivo-

Gatto è alla finestra e guarda fuori.
Sono alcuni giorni che Padroncina non è a casa e a lui inizia a mancarle. Gli mancano le coccole, i grattini sulla testolina... gli manca poter tentare di ucciderla o di farle male.
Gatto si sdraia sul davanzale, sbadiglia posa la testolina sulle zampine. Si annoia, neppure dare la caccia ai topolini o ai passerotti lo entusiasma, Padroncina non c'è.
"Se qualcuno la uccisa lo troverò e lo ucciderò." pensa, "Solo io ho il diritto di ucciderla!"; fissa il letto di Padroncina pensando all'ultima sera che l'ha vista: erano lì sul letto e Padroncina gli aveva fatto tante coccole. Gli mancano tanto le coccole, quelle che gli fanno Mamma e Papà sono diverse.
Gatto alza la testa e muove le orecchie, ha sentito qualcosa; si mette seduto e guarda fuori dalla finestra.
È il rumore di una portiera che viene chiusa quello che ha sentito. Gatto salta sul pavimento, ha visto Padroncina sul sedile posteriore dell'auto, esce dalla stanza e corre giù per le scale, la pancia che sfiora i gradini.
Mamma, Papà e Padroncina entrano. Gatto fissa padroncina, ha una cosa strana sulla gamba destra, parte da sotto il ginocchio e arriva al piede. È bianca e gli sembra pesante.
«Miao!» Gatto si avvicina a Padroncina e si struscia sulle gambe.
«Gatto!» esclama lei, si siede sul divano e Gatto sale accanto a lei, «Mi sei mancato tanto!» dice abbracciandolo. Gatto struscia la testolina contro il mento della ragazza e fa le fusa.b "Anche tu!" pensa Gatto, poi infilza le unghie sulla spalla di Padroncina, "Anche tu." pensa ancora spingendo più a fondo le unghie.

***

Gatto è sul letto con Padroncina. Quella cosa che ha sulle gambe si chiama gesso, lo ha sentito dire da Padroncina.
Gatto lo annusa e lo sfiora con la zampina.
La porta si apre ed entra Fidanzato. Gatto lo fissa. Non gli piace perché sta vicino -troppo, secondo lui,- a Padroncina; il micio si sposta verso il petto della ragazza.
Padroncina sorride a Fidanzato e lui si siede sul letto.
«Spostati micio.» Fidanzato prende Gatto e lo sposta ai piedi del letto.
"Io mi chiamo Gatto, non micio!"
Gatto si sposta e zampetta verso i cuscini, e continua a guardare Fidanzato; si sposta verso i cuscini e sale sul petto di Padroncina.
«Dai, spostati, Gatto.» esclama Fidanzato spostandolo nuovamente e posandolo sul pavimento.
«Povero, ci è rimasto male!» dice Padroncina.
"Ecco, idiota, padroncina mi vuole sul letto!" pensa Gatto e ritorna sul letto, spalanca gli occhi gialli quando vede Fidanzato sdraiato sopra Padroncina.
"Cosa stai facendo?" Gatto si avvicina ai due e li fissa.
«Miao!»
Fidanzato si volta e lo fissa. «Si ancora qui?» domanda.
«Miao!» risponde Gatto.
«Lascialo stare.» mormora Padroncina.b «Ma mi inquieta!» ribatte Fidanzato. «Lo chiudo fuori dalla stanza.» si alza, prende Gatto in braccio «Sei pesante.» dice e lo posa fuori dalla camera. «Stai lì, dopo ti faccio rientrare.» esclama Fidanzato e chiude la porta.
Gatto fissa la porta chiusa. "Mi hai chiuso fuori! Io sono Gatto, non puoi chiudermi fuori!"
«Miao... miao... miao... miaooooo!» Gatto graffia la porta. "Ti uccido quando entro. Nessuno può chiudermi fuori da una stanza se io non voglio!"

***

Gatto è finalmente rientrato in camera. Salta sul letto, Padroncina e Fidanzato dormono.
Gatto guarda Fidanzato e gli sale sul petto, infilza le unghie nel torce, si sdraia e chiude gli occhi.
"Spero che tu muoia soffoccato!"pensa, "E se non muori adesso ti ucciderò un altro giorno!"

Ultimo capitolo.
Ringrazio chi ha letto, chi ha messo la storia fra leseguite/preferite/ricordate. Ringrazio Crepa per le recensioni.
Il ringraziamento più grande va a Felix e Blue, le mie gatte che mi hanno ispirato.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1533356