una dea per i Saiyuki boys di Lu_Sama (/viewuser.php?uid=22507)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'incontro ***
Capitolo 2: *** I Saiyuki boys ***
Capitolo 3: *** sogni e incubi ***
Capitolo 4: *** incomprensioni ***
Capitolo 5: *** i disagi del campeggio ***
Capitolo 6: *** al karaoke tutto si può ***
Capitolo 1 *** l'incontro ***
UNA DEA PER I SAIYUKI BOYS
In un piccolo paesello in mezzo al deserto il caos regnava
sovrano. L’ennesimo demone fuori controllo, gli ennesimi omicidi e l’ennesimo
intervento della dea della guerra Son Kira, nata dall’unione del dio principe
della guerra Homura e dalla terra stessa.
La scena si ripeteva sempre uguale, la divina Kanzeon Bosatsu
che la chiamava per avvertirla di un "piccolo problema", Kira che si rifiutava
di intervenire poiché "non era sua competenza", Kanzeon che la minacciava con
qualche suo segreto, Kira che scendeva sulla terra con finta disinvoltura
dicendo che "non lo faceva di sicuro per le sue minaccie" e poi l’arrivo sul
posto. Demoni, demoni, demoni. Uno morto, l’altro fermato con un dispositivo di
controllo, l’altro morto e… ops! Le era scappata la mano! Proprio quello che
aveva deciso di salvare grazie alla sua incredibile misericordia era morto! Che
strano… e poi ancora demoni, demoni, demoni.
Tzk, che razza inutile… come quella umana del resto… non che
gli dei fossero meglio ovviamente! Con quello stupido consiglio, quello stupido
Nataku e quegli altri stupidissimi sottoposti sempre pronti a leccare il culo!!!
Gli unici che si salvavano a parte lei erano Kanzeon Bosatsu e suo padre Homura…
Tutti gli altri potevano anche morire… In ogni caso finito di sterminare… ehm,
cioè no! Salvare i demoni se ne faceva ritorno nel regno celeste per poi essere
disturbata da Kanzeon ecc ecc. Era un ciclo continuo.
Ma questa volta era diverso. Questa volta, finita la missione
non sarebbe tornata a casa. E non avrebbe neanche potuto uccidere il demone. Se
lo sarebbe persino dovuto portare dietro!! E tutto per cosa? Perché non riusciva
mai a dire di no a suo padre, ecco perché! Era stata incaricata di recuperare i
cinque sutra, primo fra tutti il sutra del cielo demoniaco, che apparteneva a
tale Genjo Sanzo Hoshi. Bhò! E chi l’aveva mai sentito?! Le era stato spiegato
che era il nipote della divina Kanzeon e che era un bonzo che viaggiava con tre
demoni. E allora? Dov’era il problema? Per uccidere… ehm… sottrarre ad un bonzo
e a tre demoni un sutra che ci vorrà mai?
Con la scusa dell’aiuto, ora si sarebbe dovuta portare dietro
un demone idiota e puzzolente!
Una volta arrivata sul posto aveva individuato il demone e le
aveva applicato un braccialetto al polso come dispositivo di controllo. Subito
il demone si era bloccato ed era svenuto. Ed erano state ovazioni ed un
incessante acclamare e pregare e gioire. Uff! Che noia gli umani… Poi si era
caricata in spalla il demone che stranamente non pesava molto e se n’era andata
al sicuro in una grotta. Aveva depositato il demone ed aveva iniziato ad
osservarlo. Anzi… osservarlA. Era una femmina, aveva un bel viso dolce con dei
tratti molto morbidi, la pelle scura e dei lunghi capelli neri. Era carina per
essere un demone. Kira non l’avrebbe mai ammesso ovviamente, ma questa era
un'altra storia. Finalmente dopo circa tre ore di sonno la ragazza si svegliò.
Sbattè un paio di volte le palpebre e si guardò intorno disorientata. Kira notò
che aveva dei begli occhi: viola, profondi con delle lunghe ciglia nere. Era un
mix di colori quella ragazza…
Il giovane demone individuò Kira dopo circa due minuti, non che
fosse scema, ma la dea era vestita di nero, aveva i capelli scuri ed era
nell’ombra, quindi era ovvio che non l’avesse notata subito. Quando Kira si alzò
ed iniziò a camminare verso di lei la ragazza sussultò e chiese incerta:
- E tu chi sei?- Kira alzò un sopracciglio evidentemente
scocciata da tutta l’impudenza di quella mocciosa, ma subito rispose:
- Taci. Sono io a fare le domande qui. Tu come ti chiami?- la
ragazza con tono di sfida rispose:
- Sha Laira- Kira iniziava ad alterarsi:
- Sha Laira e poi?-
- Niente, Sha Laira e basta.-
- Di chi sei figlia… Questo intendevo… Quando ci si presenta si
dice anche la provenienza di solito…-
- Conosco solo il nome di mio padre, mia madre non l’ho mai
conosciuta. Mio padre si chiama Sha Jien. Mia madre era… bhè, sua madre.- Kira
fece un’espressione alquanto perplessa, il suo invidiabile autocontrollo vacillò
in modo evidente ed una vena iniziò a pulsare in modo impercettibile sulla sua
tempia.
- Cosa diavolo vorrebbe dire che tua madre è la madre di tuo
padre? È come dire che tua nonna è tua mamma o la madre di tuo padre è sua
moglie o….- Kira si fermò un attimo, chiuse gli occhi, si massaggiò un paio di
volte le tempie e sospirò profondamente. Poi più calma e rilassata guardò verso
Laira che la guardava dal basso in alto con un bel sorriso dolce. Sembrava una
bambina…
- Quanti anni hai?- chiese la dea.
- 15! Tu?- rispose Laira
- Tzk, non è affar tuo. In ogni caso mi toccherà convivere con
te per qualche giorno, quindi cerca di stare brava- Laira assunse un’espressione
sconcertata:
- Eh? Qualche giorno? E perché? Anzi, cosa è successo? Mi
ricordo solo del sangue…-
- Hai molto semplicemente perso il tuo io. Hai ucciso,
distrutto, raso al suola, attaccato, ferito.- il tutto fu spiegato da Kira in
tono quasi divertito, mentre contava le stragi sulle dita elencandole come
fossero state la lista della spesa. Sha corrugò la fronte.
- Davvero…?- l’espressione della dea faceva intendere che di
sicuro non era uno scherzo, così riprese:
- E perché adesso ho riaquistato il mio… come lo chiami?... il
mio io? E perché dobbiamo stare insieme qualche giorno?- Son rispose:
- Perché dobbiamo ammazzare insieme un po’ di gente.- la più
giovane esclamò:
- E perché mai?? Io non voglio uccidere!!- Kira sorrise per la
prima volta, anche se in realtà quello non era un sorriso, ma bensì un
ghigno.
- Ormai ti sei già macchiata le mani. Quattro persone in più o
in meno non fanno differenza! In ogni caso nella vita hai solo due possibilità:
o uccidi o vieni ucciso. Scegli tu qual è la più conveniente. In ogni caso ora
si è fatto tardi, dormi. Ti spiegherò i dettagli domani.- la giovane annuì, si
stava per coricare, ma poi le venne in mente una cosa, così disse:
- Mi dici almeno una cosa? Come ti chiami?- la dea si fermò,
riflettè un’attimo sull’eventualità di mentirle e poi disse:
- Kira. Son Kira.- il demone disse:
- Son Kira e poi?- la dea disse:
- Son Kira figlia della terra.- la giovane Sha rimase perplessa
e la bella dea della guerra la sentì chiaramente bisbigliare:
- E poi è assurda la mia spiegazione… Saranno ben normali le sue di origini…-
dopodichè Kira decise di riposare.
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Capitolo 2 *** I Saiyuki boys ***
Capitolo 2
La mattina seguente Kira si svegliò a causa di uno strano
odore. Era… dolciastro e… disgustosamente delicato! Aprì velocemente gli occhi e
si ritrovò davanti al naso dei fiori di glicine. Starnutì e si alzò di scatto
cercando di capire dove diavolo si trovava. Solo dopo un attimo si ricordò del
demone e della missione affidatagli da suo padre, così cercò con lo sguardo…
come aveva detto di chiamarsi..? Ah, già! Laira. La vide poco distante che
faceva delle collane con dei fiori di… di glicine! La dea sospirò rassegnata e
scosse la testa per quanto era infantile il demone, poi sibilò gelida:
- Stupida ragazzina, cosa ci fa questa roba puzzolente accanto
a me!!!- Laira la guardò sconcertata e poi le regalò uno dei suoi meravigliosi
sorrisi e disse:
- Oh, ti sei svegliata!... guarda che "quella roba puzzolente"
come la chiami tu, non è nient’altro che glicine, ed in teoria dovrebbe
profumare! Credevo ti avrebbe fatto piacere…- Kira disse subito:
- bhè, non mi fa piacere, quindi vedi di non mettermi mai più
sotto il naso una roba del genere!- Laira fece un verso rassegnato e
sussurrò:
- Chiamarli fiori o glicine le costa troppa fatica…- Kira la
fulminò con lo sguardo e la ragazza si zittì. Improvvisamente la dea si irrigidì
e subito dopo disse:
- Devo andare via un attimo, tu resta qui.- Laira annuì e
l’altra ragazza se ne andò lasciandola sola.
Kira si diresse a passo spedito verso un boschetto e ben presto
si ritrovò davanti ad un bellissimo ragazzo con i capelli castani e gli occhi di
due colori diversi: uno azzurro ed uno dorato, come i suoi, gli stessi occhi e
lo stesso sguardo gelido. Nell’uomo davanti a lei c’era anche del divertimento,
cosa che in quelli di Kira si scorgeva di rado. Kira ghignò:
- Homura… Cosa ci fai qui?- l’interpellato si mise una mano
sulla fronte e disse con fare melodrammatico:
- Oh, Kira! Figlia mia! Perché ti ostini a chiamarmi per nome?
Non potresti chiamarmi paparino?- la dea lo guardò male come al suo solito, e
poi rispose:
- Certo, magari in un’altra vita.- il dio le sorrise e si mise
ad osservarla.
Kira stava per chiedergli che diavolo volesse quando il padre
le saltò letteralmente addosso abbracciandola e urlando:
- Oh bambina mia!!! Mi manchi già!!! Come faremo a stare tanto
tempo lontani??- la dea rispose alquanto scazzata:
- Che diavolo vuol dire "tanto tempo"? Doveva essere questione
di un paio di giorni, no?- il padre della ragazza si staccò e sospirò
profondamente poi le disse:
- La situazione è un po’ più… complicata. Ci sono delle
condizioni. Non potete uccidere né il bonzo né i tre demoni che l’accompagnano e
prima di recuperare il sutra dovete avere la loro piena fiducia.- la dea era
abbastanza sconvolta:
- Quindi fammi capire, io dovrei portarmi dietro quella stupida
ragazzina, andare da quattro perfetti sconosciuti, trovare un modo per
convincerli a portarci con loro nel loro viaggio,conquistare la loro fiducia e
poi finalmente rubargli il sutra? E perché mai questa semplice operazione di
recupero dovrebbe durare così tanto? Non sono il giocattolino di Kanzeon!-
Homura rispose evidentemente stupito:
- Ed ora cosa centra Kanzeon?- la ragazza sbuffò:
- Mi sembra ovvio che sia lei a volere tutto questo perché in
caso contrario non si divertirebbe!!!- il dio sorrise divertito dalla facilità
della figlia di capire i piani della divina Kanzeon, poi sospirò un "i piani dei
superiori non si contestano" dopodichè diede un veloce bacio alla figlia e
sparì.
La bella dea fece ritorno alla grotta dove trovò la ragazza che
dormiva, la svegliò in modi non troppo gentili e poi le spiegò la situazione. Il
demone stette ad ascoltare tutta la spiegazione in silenzio e poi annuì felice
dicendo:
- Così magari potrò trovare quell’uomo!- Kira fece
un’espressione incerta:
- Quale uomo?- la risposta arrivò prontamente:
- Quello dei miei sogni!-
- Guarda che il principe azzurro non esiste…-
- Ma no! Cosa hai capito! Intendevo dire un uomo che continuo a
sognare… Ormai è più di un mese che mi appare sempre in sogno. Ha i capelli
rossi, lunghi e gli occhi dello stesso colore. Mi sembra di averlo già visto, ma
in realtà non lo conosco…-
- Tzk, e chi ti da la certezza che esista veramente? Magari è
solo il tuo ideale di uomo e te lo sogni.- Laira sorrise:
- Fa niente! Se anche così fosse voglio provare a
cercarlo!-
- Fai come vuoi…-
- Comunque dov’è che andiamo a cercare questi qui? Tu sei una
dea no? Dovresti saperlo…- Kira era senza parole:
- E come fai a sapere che sono una dea?-
- L’ho sentito dall’odore! Però è strano… hai tre odori
diversi… di dio, di demone e di essere umano…- Alla giovane arrivò prontamente
una scarpa in testa:
- Ahi!! Ma cosa ho detto?? Bhè, ma in fondo è normale che hai
questi tre odori, hai detto di essere nata dalla terra e a questo si deve il tuo
odore demoniaco… mentre per quanto riguarda gli altri due… mah, devi essere
figlia di un semidio!... Ahi!! Finiscila!!- altra scarpa in testa per farla
stare zitta. La dea non si sprecò neanche a rispondere e passò direttamente a
spiegarle come li avrebbero incontrati:
- Visto che come dici tu sn una dea ed ho abbastanza poteri, li
indurrò a dirigersi nel paesino qui vicino.- Laira sgranò gli occhi:
- Puoi comandare la loro volontà?!-
- Sì, ma in modo limitato. Sai… il libero arbitrio…-
- Oh…- la ragazza era abbastanza impressionata. Kira si rimise
le scarpe e senza dire niente si incamminò. Laira seguì la dea senza dire
niente.
Ben presto arrivarono nel paese vicino, non quello sterminato
da Laira, un altro, e cercarono un albergo dove poter passare la notte. Ne
scelsero uno in centro che era l’unico in cui, entrando, non trovavi i topi a
darti il benvenuto. Al bancone c’erano quattro ragazzi uno più strano
dell’altro. Uno con i capelli neri e gli occhi verdi, cn una specie di monocolo
sull’occhio, uno con i capelli e gli occhi rossi che ci stava provando cn la
ragazza al bancone, un biondino dagli occhi ametista con un vestito che definire
assurdo è un complimento e uno… uno… maledizione!!! La ragazza biascicò un
"arrivo subito" ed uscì in strada, fece velocemente il giro della casa e fece un
"salto a casa". Appena arrivata nel mondo celeste iniziò ad urlare:
- Dannati figli di vostra madre!!!!!!!!!!!! Venite fuori
subito!!!!!!! HOMURA!!!!!!!!!! KANZEON!!!!!!!!!!!- gli altri dei erano
abbastanza sconvolti dall’irruenza della ragazza, ma lei non ci fece caso come
al solito. Improvvisamente spuntò fuori Kanzeon che disse sorridendo:
- Oh, mia cara! Ma tu non dovresti essere fra gli esseri umani
ora?- a Kira ormai usciva il fumo dalle orecchie:
- Dannata vecchia! Come se non sapessi che eri lì a guardarti
la scena! Adesso è tutto più chiaro! Non vuoi che li uccida perché quel moccioso
è mio fratello!!- Kanzeon sorrise divertita:
- Bhè, non solo. Fra di loro c’è anche il fratellastro/zio di
Laira- Kira sbarrò gli occhi:
- Schifosa mummia, ecco perché me la stai facendo portare
dietro!- Kanzeon ridacchiò:
- Ovvio! E comunque non voglio che tu li uccida perché fra di
loro c’è anche mio nipote!- Kira si accigliò e stava per chiedere spiegazioni,
ma Kanzeon la mandò via, così dovette per forza tornare da Laira. Quando entrò
la vide che parlava animatamente con il rosso e quando anche lei individuò la
dea le corse incontro e disse:
- Indovina Kira! Quel ragazzo è quello del mio sogno!- Kira
sussurrò:
- Lo so. Poi parliamo…- si interruppe scocciata e guardò verso
suo fratello che la stava fissando con insistenza. Lei per niente felice della
cosa gli disse con il suo solito modo gentile:
- Bhè, che hai da guardare? Vuoi una foto?- Goku rispose:
- no, è solo che mi ricordi qualcuno…- il moro disse:
- Ci credo Goku, ti assomiglia da morire!- il ragazzo
rispose:
- Tu dici Hakkai?- Kira disse:
- Come hai detto che si chiama?- il ragazzo chiamato Hakkai
sorrise:
- Si chiama Son Goku, il ragazzo biondo è Genjo Sanzo ed io
sono Cho Hakkai, molto lieto.- nel frattempo Laira aveva continuato a parlare
con il rosso e ben presto aveva urlato:
- Kiraaaaaa!!!- la dea, molto scocciata, aveva risposto:
- E ora che diavolo c’è da urlare?- la ragazza disse:
- Lui… lui… si chiama Sha Gojyo! Sha, capisci?- Kira disse
rassegnata:
- Certo che capisco, non sono mica scema, sai?- Hakkai
disse:
- Possiamo sapere i vostri nomi?- la dea rispose subito:
- Son Kira- il silenzio calò sui quattro giovani, ma non durò
molto, poiché Goku le saltò subito al collo urlando:
- HO UNA SORELLA!!!- la dea vide chiaramente il bonzo
irrigidirsi, così decise di non spostarsi e di assecondare il fratello. Subito
Sanzo affermò:
- Non puoi essere sicuro che lei sia tua sorella, quindi
staccati da lei!- Kira ghignò fra sé e sé, e pensò che probabilmente si sarebbe
divertita a far impazzire quel bel biondo… poi disse:
- Veramente io sapevo di avere un fratello di nome Goku, ma non
sapevo chi fosse.- Sanzo fece una strana espressione:
- E perché mai ti dovrei credere?-
- Infatti non sei obbligato- Laira subito le disse:
- Kira!! Non mi avevi detto di avere un fratello però!- la dea
era senza parole, ma subito si riprese:
- Ci conosciamo da ieri idiota! Non siamo mica così intime!-
Gojyo alla notizia rimase scioccato:
- No! Una versione di Sanzo al femminile! Che tragedia!- Laira
rise:
- Sarà dura tenere dietro a tutti e due!- Nello stesso momento
arrivarono un’harisennata in testa a Gojyo e una scarpa addosso a Laira. Goku
rise sempre abbracciato alla sorella. Sanzo iniziava ad essere alterato, così la
dea, per innervosirlo ancora di più, decise di cambiare argomento, sempre con il
fratello stretto a sé. Parlarono dei vari viaggi ed infine decisero di
continuare il viaggio insieme, nonostante Sanzo si fosse opposto in modo
abbastanza evidente. Poi ci fu il dramma:
- Dove avete intenzione di dormire?- chiese Hakkai in tono
gentile. Kira rispose gelida:
- Pensavamo di passare la notte qui.- la dea vide chiaramente
l’espressione contrita sul volto di Sanzo, ma decise di far finta di niente.
Alla fine decisero le divisioni: i due Sha sarebbero stati in camera insieme
per… "parlare"… Non che lei ci credesse molto dal modo in cui la ragazza fissava
il rosso… Comunque, Hakkai sarebbe andato in camera con Goku poiché gli era
venuta la febbre nonostante i suoi continui lamenti per voler stare con Kira e
quest’ultima… bhè, si sarebbe dovuta sorbire Sanzo…
Andarono tutti nelle rispettive camere per dormire, ma per
quattro di loro sarebbe stata una lunga notte….
Finito anche il secondo capitolo!!! Il terzo sarà moooooooolto bello!!! Mi
raccomando!!! Recensite in tanti!!!
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Capitolo 3 *** sogni e incubi ***
Capitolo 3
Kira decise di andare nella stanza più lontano possibile dai
due Sha per paura di non riuscire a dormire a causa di… ehm… come dire… "rumori
molesti" e Sanzo su questo si trovò d’accordo con la bella dea. Si diressero
così nella propria stanza e rimasero alquanto scioccati dal modo in cui essa era
arredata. Avevano dovuto prendere tre camere matrimoniali, poiché tutte le
singole erano occupate, ma non si sarebbero mai aspettati una camera… così
matrimoniale!! Al centro della stanza era posizionato un letto rotondo tutto
rosa, con le lenzuola piene di pizzi e frufru e con diversi cuscini a forma di
cuore posizionati al suo centro. Accanto al letto c’erano due comodini anch’essi
disgustosamente rosa e disgustosamnete cuoriciosi. Poi c’era un tappeto sempre
dello stesso colore e della stessa forma, un comò identico, dei quadri
sbaciucchiosi e mielosi alle pareti, incensi, fiori, profumi… insomma, tutto in
quella camera era rosa, cuoricioso, profumoso e smielato. Sembrava più che una
stanza matrimoniale, una camera da hotel a ore di quarta categoria… Kira decise
di far finta di niente e si diresse davanti al comò per darsi un’occhiata allo
specchio, dopo essere rimasta scioccata dalle condizioni dei suoi capelli, prese
a pettinarsi con una spazzola che aveva prima disinfettato accuratamente (il
disinfettante non si sa da dove fosse spuntato fuori, come anche la spazzola,
però lei è pur sempre una dea…).
Sanzo ebbe così modo finalmente di osservare la sua compagna di
stanza. Bisognava ammettere che era veramente bella, aveva dei lunghi capelli
castani e ondulati e degli occhi stupendi, profondi, freddi, veri… spietati. Era
vestita in modo abbastanza bizzarro (ha parlato… -.- ndKira)con un lungo abito
nero senza maniche e con una strana scollatura, aveva anche dei guanti dello
stesso colore che finivano al di sopra del gomito. Il monaco notò anche che
nella parte sinistra dell’abito c’era un enorme spacco che arrivava fino
all’anca e che lasciava intravedere una giarrettiera nera bordata di pizzo
bianco che fungeva da fodero per tener ferma una pistola. Kira si voltò infine
scocciata:
- Scusa, ma hai ancora per molto da guardarmi???- Sanzo si
riscosse:
- Non so di cosa parli. Stavo pensando ad altro e mi sono
incantato.- Kira ghignò:
- Sì, certo. Come vuoi tu.- poi finalmente si prepararono per
andare a dormire, benchè alla dea non andasse molto a genio l’idea di dover
condividere il letto con il biondo.
Ben presto il sonno colse la dea e quella si abbandonò alle
amorevoli cure di Morfeo, ma la bella sensazione durò poco, poiché ben presto la
ragazza fu svegliata da un calcio assestatogli involontariamente dal ragazzo che
giaceva accanto a lei. Quella, evidentemente infastidita, si girò verso il
giovane per dirgli un paio di paroline, ma poi si fermò e lo osservò. Aveva un
volto meraviglioso, dei lineamenti delicati nonostante la smorfia di evidente
paura che li distorcieva. Probabilmente stava facendo un incubo. La dea rimase
incantata dai suoi capelli, che alla luce della luna brillavano di luce propria
ed i suoi occhi l’avevano subito incuriosita: quella strana espressione di
freddezza, così simile eppure così diversa dalla sua. Il suo sguardo era
difficile da decifrare, lo scherno era spesso evidente, come l’astio, l’invidia…
l’odio. Lui la odiava? No, non la conosceva abbastanza, ma sicuramente aveva
paura di lei. Aveva paura che gli potesse portare via colui che era riuscito a
donargli il sorriso. Era proprio quella la differenza fra di loro: gli occhi del
ragazzo, nella loro freddezza comunicavano qualcosa, mentre i suoi no, erano
semplicemente apatici, senza sensazioni. Da lei non traspariva neppure la noia.
I suoi muri di difesa erano così alti che nulla riusciva a scalfirli.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un altro calcio
assestatogli dal bonzo.
- Ok, ora basta- sussurrò la dea. Era decisa, voleva vedere
cosa tormentava così tanto Sanzo, così approfittò della sua parte divina per
entrare nei sogni di Genjo Sanzo Hoshi. Posò la sua mano sul braccio dell’altro
e chiuse gli occhi.
Subito si ritrovò proiettata in un mondo che non le
apparteneva, in cui nulla era delineato, a parte tre figure, di cui una stesa a
terra morta. La seconda apparteneva ad un ragazzino con le mani sporche di
sangue che singhiozzava accanto a quello che era stato il suo maestro, mentre in
un angolo, con gli occhi sbarrati dal terrore e lacrime trattenute a stento,
c’era il bel biondo che in quello stesso momento le stava accanto nella realtà.
Kira stette a guardare per un po’, ma poi decise di intervenire perché si stava
davvero annoiando.
La dea si avvicinò a Sanzo, gli mise una mano sulla spalla e
gli sussurrò:
- I ricordi fanno male vero?- lui sbarrò ancora di più gli
occhi, ma poi rispose:
- Già, a volte sì…- Kira sorrise, per la prima volta un sorriso
vero, per niente tirato né ironico. In fondo era in un sogno, no? Non doveva
mantenere nessuna immagine, perciò per una volta poteva anche lasciarsi
andare.
La giovane prese il ragazzo per mano e lo condusse fuori dalla
casa, camminarono per un po’ finchè non si trovarono in un prato, a quel punto
si sedettero e stettero in silenzio per un po’. Poi Kira chiese:
- Ne sei consapevole?- Sanzo la guardò in modo strano prima di
rispondere:
- Di cosa scusa?- la dea ridacchiò:
- Di star sognando!! Tutto questo non sta accadendo veramente!-
il bonzo la guardò con gli occhi sempre più fuori dalle orbite e la dea nella
realtà strinse più forte a sé il braccio del biondo perché questo si stava
svegliando. Maledizione! Brutta mossa! Non gli avrebbe dovuto dire che era un
sogno, perché ora la consapevolezza l’avrebbe molto probabilmente svegliato! O
forse no… Bhè, c’era un’altra possibilità, e cioè che lui iniziasse a decidere
come doveva andare avanti il sogno… Evidentemente aveva optato per la seconda
perché il paesaggio, che aveva tremolato per qualche istante attorno ai due
giovani nel sogno, era tornato normale. Ovviamente per quanto si potesse definir
normale il paesaggio di un sogno visto che era pur sempre un sogno…
Sanzo sorrise e poi disse:
- Ma è il mio o il tuo sogno?- Kira rispose ingenuamente:
- Tuo ovviamente!-
- Allora posso fare ciò che voglio- la dea lo guardò male:
- Spero non ti stiano venendo strane idee in testa e che tu non
voglia trasformare questo sogno cominciato come incubo in un sogno erotico!- il
bonzo sembrava offeso:
- Guarda che quello semmai è lo scarafaggio, non io!- Kira
improvvisamene si diede una scrollata come se avesse ricevuto una scossa
elettrica, prese per mano il giovane, gli si avvicinò e sussurrò:
- Ora devo andare, è mattino. Ti verrò a trovare domani notte
bel biondino!- dopodichè gli rubò un veloce bacio a fior di labbra. A poco a
poco tutto iniziò a sfumare e ben presto Sanzo si svegliò con uno strano senso
di calore addosso, volse la testa e vide Kira aggrappata al suo braccio, con una
mano intrecciata con la sua. Ben presto quella si svegliò, guardò il ragazzo con
il suo solito sguardo freddo e poi dovette correre in bagno poiché le veniva da
vomitare.
- Dannazione!- sibilò fra i denti la dea una volta finito di
dar di stomaco:
- Evidentemente non ho poteri illimitati qui sulla Terra, una
notte continua ad usarli e mi sento male! Dannazione!-
Nel frattempo il biondo si sedette sul letto e ripensò al bel
sorriso dolce che aveva la sua compagna di stanza nel sogno, e quello che aveva
assunto incrociando il suo sguardo appena sveglia. Sì, era stato decisamente un
sogno.
Nota dell'autrice: Ciao a tutti e grazie per aver letto questo capitolo!! Ci
tengo solo a precisare che l'abito di Kira è come quello di Lust in Fullmetal
Alchemist! Voglio anche ringraziare di cuore ferra e Temari che commentano ogni
mio capitolo!!! Thanks thanks thanks!!!
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Capitolo 4 *** incomprensioni ***
saiyu
Capitolo
4
Quando la dea
fece il suo ritorno in camera, aveva un colorito decisamente poco sano e l’aria
ancora più scazzata del solito se possibile. Si diede una veloce occhiata allo
specchio inorridendo per le sue condizioni e poi andò a prendere i suoi vestiti
adagiati su di una sedia (ovviamente rosa, cuoriciosa e pizzosa) con l’intento
di vestirsi, ma si bloccò quasi subito. Volse lo sguardo sul bonzo, ancora a
letto e a petto nudo, che stava sbadigliando senza accorgersi dello sguardo
omicida che gli stava rivolgendo Kira. L’essere ignorata infastidì molto la dea
che si schiarì la voce per richiamare l’attenzione di Sanzo, questo la guardò e
disse tranquillamente:
- Problemi?-
una vena iniziò a pulsare sulla tempia di Kira:
- Bonzo
idiota, io mi dovrei vestire…-
- Ok,
vestiti.- Kira rimase in silenzio qualche secondo e poi
esclamò:
- Io mi
vestirei anche, se tu magari te ne andassi in bagno o in una qualche altra
stanza!!!!- Sanzo sobbalzò per lo spavento e se ne andò in bagno con in mano le
sigarette. La dea si vestì e uscì dalla camera diretta nell’atrio dell’albergo
per fare colazione. Una volta arrivata si diede un veloce sguardo intorno alla
ricerca di quelli che sarebbero (purtroppo) diventati i suoi compagni di viaggio
e ben presto individuò Laira seduta in un angolino. La raggiunse e le si sedette
accanto osservandola. No, non aveva fatto niente con il kappa. Bastava
guardarla. Decise comunque di stuzzicarla un po’:
- Com’è andata
la nottata?-
- Mmh,
così…-
-Delusa dalle
sue prestazioni?- Laira la guardò confusa:
-
Eh?-
- Sì, insomma,
non è bravo come sembra a letto?- Laira biascicò:
- bravo…?
Letto…? No! Non è come credi!!!! Non abbiamo fatto niente!! Nel modo più
assoluto!!!- una voce raggiunse le loro orecchie:
- Di che
parlate belle fanciulle?-
- Di niente
stupido kappa pervertito, dicevo che a quanto pare non sei così bravo a letto
visto che Laira è così delusa…- la ragazza in questione era completamente rossa
per la vergogna:
- Ti ho detto
che non abbiamo fatto niente!!!- un’altra voce
aggiunse:
- Strano…-
Gojyo chiese al bonzo appena arrivato:
- E tu Sanzo?
Hai finalmente perso la verginità?- il diretto interessato stava per
rispondergli per le rime, ma fu interrotto dalla dea:
- Sì,
assolutamente. Mi aspettavo qualcosa in più sinceramente…Cioè, all’inizio ho
dovuto condurre io, ma poi si è lasciato andare…- Sanzo era
sconvolto:
- Che diavolo
dici razza di ragazza perversa?! Io ti ammazzo!- la dea scosse la testa
rassegnata:
- Sanzo,
capisco che tu non voglia far sapere in giro delle tue poche capacità a letto,
ma il solo fatto di essere stato con una bella ragazza come me dovrebbe
riempirti d’orgoglio!- il bonzo continuò ad insultare la dea cercando di
difendersi, e quella gli rispose sempre per le rime fra le risate dei due Sha,
finché non furono interrotti da un urlo:
-
Kiiiiiiiiiiiiraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!- il “dolce fratellino”
della dea era appena arrivato e le era saltato al collo urlando di felicità,
seguito da Hakkai che salutò tutti cortesemente con il suo solito sorriso di
circostanza. Sanzo, ancora rosso in viso per le affermazioni di Kira, rivolse
un’occhiata molto poco benevola al ragazzo spaparanzato sulla dea, che stava
peraltro soffocando visto che comunque era lei la minore dei due fratelli. Goku
se ne accorse e disse ingenuamente al suo Sole:
- Qualcosa non
va Sanzo? Non hai dormito bene stanotte?- il bonzo rispose quasi
sbraitando:
- No! Per
niente!- e la dea aggiunse:
- E chi ha
dormito?!- il biondo stava per rispondere, ma la dea non lo lasciò neanche
iniziare, cambiando subito discorso come se niente fosse, cosa che fece alquanto
imbestialire il bonzo:
- Laira…
Scusa, ma come diavolo sei conciata? Di chi sono quei… cosi? - la ragazza in
questione si diede una veloce occhiata e arrossì: aveva ancora addosso i vestiti
prestatele da Gojyo, dato che i suoi erano lerci, insanguinati e mezzi
stracciati… Il rosso rispose:
- Ti informo
che quei “cosi” sono dei miei vestiti!- la dea assunse un’espressione
schifata:
- Oltre ad
essere assolutamente orribili le stanno pure dannatamente grossi… Laira, vieni
con me, ti do dei vestiti più adatti ad una ragazza… magari anche della tua
misura…- Gojyo sgranò gli occhi:
- Farò finta
di non aver sentito quello che hai detto dei miei vestiti…- Kira alzò le spalle
e trascinò via Laira per un braccio.
Andarono nella
camera della dea, ma purtroppo la trovarono occupata da una ragazza molto
giovane, sui 14 anni forse, intenta a rifare il letto. La dea rimase un attimo
sulla soglia interdetta e poi sibilò:
- Chi diavolo
sei, che cosa diavolo ci fai qui e chi diavolo ti ha dato il permesso di frugare
fra le mie cose!- ogni “diavolo” fu intriso di puro veleno e fu sputato fuori
dalle labbra della dea in modo talmente perfido che la ragazzina si spaventò a
morte come se avesse urlato tante bestemmie da tirar giù tutti gli dei. Tremante
rispose:
- I- io s-
sono la cameriera e s- stavo mettendo a p- posto la c- camera… m- me l’ha
ordinato il p- padrone della locanda…- a Kira iniziò a pulsare la famosa venetta
sulla tempia che aveva in comune con il bonzo corrotto, solitamente brutto
segno:
- Erano
ovviamente domande retoriche, non me ne frega assolutamente niente di chi sei
tu! Era semplicemente un modo per farti capire che voglio che sloggi da qui al
più presto perché ho bisogno della camera!- Laira osservò un attimo Kira
convinta che la dea non sarebbe stata comunque contenta della risposta: se la
ragazza non avesse risposto probabilmente le avrebbe dato della gran
maleducata. La cameriera tremava di
paura, ma nonostante questo continuò:
- M- mi
dispiace m- molto signorina, ma d- devo fare il mio lavoro! In c- caso contrario
v- verrei licenziata!- la dea roteò gli occhi prima di
rispondere:
- Sai cosa me
ne frega a me se ti licenziano! Io adesso ho bisogno la camera perciò vattene!-
la giovane accanto a Kira decise di intervenire per evitare che la dea
scoppiasse, perché da un momento all’altro sarebbe accaduto e la cameriera
avrebbe assistito all’ira di una dea fra le meno pazienti, cosa poco
raccomandabile a qualsiasi persona e/o demone che ci tenesse minimamente alla
propria vita, così disse:
- Scusi
signorina, ma sa, io mi dovrei cambiare un momento, perciò sarebbe questione di
secondi, davvero. Potrebbe gentilmente aspettare fuori qualche istante? Poi le
lasceremo la camera libera così che lei possa continuare il suo lavoro!- la
cameriera, sconcertata dalla gentilezza del demone annuì e se ne andò
bisbigliando qualcosa del tipo “chiamatemi quando avete finito”. Kira volse lo
sguardo su Laira che la guardava con un sorrisone che le arrivava da un orecchio
all’altro.
- Tsk, non
capisco perché la gente deve essere sempre così dura di comprendonio!- sbuffò la
dea, il demone rispose:
- Se tu
provassi ad essere un po’ più gentile con le persone che ti stanno intorno forse
queste ti ascolterebbero e… Ahia!!- a Laira era arrivata in testa una scarpa per
tutta risposta, cosa non molto gradevole visto che la dea aveva i tacchi. Kira
aggiunse:
- Bando alle
ciance! Ora ti do qualcosa, almeno ti cambi…- schioccò le dita e sul letto (da
ricordare tutto cuoriciosa ecc ecc) davanti a loro apparvero un paio di
pantaloni piuttosto larghi, ideali per grandi movimenti, degli stivali dall’aria
estremamente comoda, una maglia semplice di cotone bianco e una giacca molto
lunga, stretta in vita da una specie di corsetto e con numerosi lacci per
chiuderla.
Il tutto era
di ottima qualità e di tessuti caldi e morbidi, adatti alla stagione fredda che
si apprestava ad arrivare. Laira era evidentemente
impressionata:
- Wow!! Come
hai fatto??- Kira inarcò un sopracciglio:
- Non avevi
detto di sapere che sono una dea? Questo è palesemente uno scherzetto in
confronto ai miei illimitati poteri e…- la giovane si interruppe e guardò la
ragazzina di fronte a lei che la osservava scettica. La dea si schiarì la voce e
continuò:
- In ogni caso
muoviti a vestirti, prima che quegli idioti abbiano la splendida idea di
lasciarci qui…- Laira annuì, ma nonostante questo non accennò a muoversi. Kira
guardava Laira. Laira guardava Kira. Venetta pulsante.
- Allora? Non
hai forse capito?- il demone sbattè le palpebre
stupita:
- Guarda che
sto aspettando te!-
-
Me?-
- Sì, sto
aspettando che tu esca!-
- Sei una
femmina no?-
-
Certo!-
- Allora direi
che non hai niente che io non ho, e poiché le mocciose come te non mi
interessano, ma mi piacciono gli uomini, direi che di problemi non ce ne sono
perciò cambiati! Ora!-
-
…-
-
??-
- Ti puoi
almeno girare?- Kira emise un verso esasperato e si girò di spalle mentre la
mocciosa si cambiava. Nel frattempo la dea chiese:
- A proposito,
hai un’arma?-
- Sì! La mia
cavigliera si trasforma in alabarda!-
- Perfetto.
Ora muoviti, io ti precedo giù- la dea raggiunse gli altri e subito Goku le si
attaccò ad un braccio sotto lo sguardo poco rassicurante di Sanzo ed appena la
giovane Sha li raggiunse decisero di partire. Laira
chiese:
- Qual è la
destinazione?- il suo fratello-zio rispose:
- Dove ci
porta il cuore!!-
- Non
scherzare!-
- Non sto
scherzando!- la dea aggiunse:
- Ok, allora
partiamo!- Sanzo affermò guardando la dea in cagnesco:
- Qui gli
ordini li do io!-
- Che li dia
tu o che li dia io non fa differenza. Adesso partiamo! È un ordine mio caro
bonzo!-
- No mia cara!
Hai capito molto male! Ti ricordo che siete state tu e la mocciosa ad unirvi al
nostro gruppo, non il contrario!-
- Questo non
ha importanza, se vuoi dare ordini dalli ai tuoi due amichetti, ma alla
ragazzina e a mio fratello li do io!-
- Oh! Tuo
fratello! E mi dici dov’eri tu quando Goku è stato imprigionato, oppure quando
piangeva disperato in quella cella o in qualsiasi altro momento della sua
vita?-
- Che dici?
Magari non ero ancora nata? E comunque non mi sembra siano affari tuoi! Ora sono
qui!-
- Sì, ora, ma
sono io che l’ho cresciuto!-
- Complimenti!
Ricordami di darti un premio quando sarà tutto finito! Di cosa hai paura
bonzo?-
- Non ho
paura! Razza di…- non poté finire la frase poiché lo interruppe il padrone della
locanda che disse:
- Scusate
signori, visto che i vostri amici se ne sono andati da circa dieci minuti, chi
di voi paga?- i due ragazzi si fermarono e la dea
disse:
- Bhè, visto
che sei tu che dai gli ordini suppongo che pagherai…-
- Tu però dai
gli ordini alle due scimmie perciò paghi tu per loro…- alla fine fecero a metà.
I due ragazzi raggiunsero il resto del gruppo che aveva già preso posto su Jeep,
e si fermarono un attimo impensieriti.
- Ok, come
facciamo a starci tutti?- chiese la dea alquanto seccata. Hakkai
rispose:
- Se dietro si
stringono un po’, tre persone ci stanno, al massimo qualcuno va in braccio a
qualcun altro…- Sanzo e Kira si guardarono schifati e poi Kira
disse:
- Laira! Va in
braccio a Gojyo!- quella cercò di protestare ma la dea
aggiunse:
- Vedi altre
soluzioni?-
- Bhè,
potresti sempre andare in braccio a Sanz…Ahia!!!- una scarpa centrò in piena
fronte la povera Laira che decise di assecondare la bella dea, così finalmente
partirono. Il viaggio non fu per niente tranquillo, poiché i due leader del
gruppo continuavano a battibeccare per le cose più stupide, tanto che anche
Hakkai si stava scocciano, basti dire che il suo ineguagliabile sorriso era
disturbato da una specie di tic alla guancia. Finalmente dopo circa un’ora di
battibecchi i ragazzi decisero di finirla, anche perché non avevano più voce,
così poté finalmente parlare Laira per fare una
constatazione:
- Il cielo si
sta oscurando… tra non molto ci sarà un temporale di notevoli dimensioni…- Kira
disse:
- Oh, perfect!
Il prossimo villaggio è a due giorni di viaggio!-
- Direi che
possiamo solo trovare una caverna e stare lì aspettando che torni il bel tempo…-
propose la giovane demone. Sanzo disse in tono sprezzante come al suo
solito:
- Oh, certo!
Come gli uomini primitivi! Mi sembra perfetto!- Kira
sibilò:
- Hai un’idea
migliore signor bonzo?- il biondo rispose con uno “Tzk” perciò si divisero per
andare a cercare un riparo. Si sarebbero messi in contatto tramite sfere di
energia, poiché sia hakkai che Laira le sapevano fare. Gojyo disse subito di
voler stare con Laira e per ovvia conseguenza Kira decise di astenersi dal
gruppo dei due Sha perché troppo smielati. Hakkai quindi si portò dietro Kira e
Sanzo, che si era rifiutato di stare con quei due ma che non voleva neanche
stare a contatto con la dea, mentre Laira andò in avan scoperta con Gojyo e
Goku.
La dea decise
di dirigersi a ovest e stranamente il bonzo non disse niente. Si avvertiva molta
tensione fra i due perciò Hakkai pensò di fare un po’ di conversazione. Disse
per un po’ sciocchezze a cui Kira e Sanzo risposero con monosillabi finchè
Hakkai non affermò ridendo:
- voi due
siete identici! Per questo non andrete mai d’accordo!- Kira alzò fulminea il
capo:
- Io? Identica
a questo qui? Spero tu stia scherzando!- sanzo
aggiunse:
- Infatti! Io
sono molto meno stupido!-
- Sarei io la
stupida?-
- Come
volevasi dimostrare!-
- Come ti
permetti razza di stupido bonzo idiota?!-
- Come ti
permetti tu! Chi diavolo ti credi di essere? Sei comparsa di punto in bianco
trascinandoti dietro quella mocciosa e hai sconvolto la vita di
tutti!-.
- Oh,
perdonami se ho interrotto il tuo trantran ritrovando mio
fratello!-
- Usi Goku
come scusa per tutto, ma non ti vergogni?-
- Sei tu che
dovresti vergognarti! Sei un egoista possessivo! Perché diavolo sei così geloso
di quel ragazzo? Goku dice sempre che tu sei il suo Sole, ma siamo sicuri che
non il contrario stupido bonzo dal cuore di ghiaccio? I raggi splendenti di
quella splendida persona che è mio fratello hanno sciolto anche il tuo cuore ma
tu non vuoi ammetterlo, idiota come sei! Goku prima o poi si stuferà di essere
trattato così da te e ti abbandonerà, perciò prima o dopo lo perderai comunque
quindi finiscila di darmi la colpa di tutto e di guardarmi male ogni volta che
Goku mi abbraccia perché mi irriti!- Sanzo dopo il verdetto dettato dalla dea
rimase in silenzio per qualche minuto e poi disse a bassa voce e con molta
calma:
- Cosa ne sai?
Cosa ne vuoi sapere tu di me, di Goku e di quella che è la nostra vita? Non
sparare cose a caso donna, non parlare di cose che non capisci…- Kira
replicò:
- L’unico che
qui non capisce sei tu… uomo…Ma in fondo te ne accorgerai quando lui se ne
andrà…- dopodichè si dovette fermare perché li avevano raggiunti gli altri tre,
non essendosi neanche accorti di essere giunti ad una grotta e che Hakkai aveva
lanciato il segnale. Goku chiese ingenuo:
- Qualcosa non
va ragazzi?- loro non risposero, per quel giorno bastava così ed in fondo anche
per i giorni successivi, poiché Kira e Sanzo non si sarebbero rivolti la parola
per diversi giorni se non nei sogni del bonzo, in cui Kira riusciva anche ad
innamorarsi.
Nota
dell’autrice: Uff! Finito! Mi spiace non aver aggiornato per così tanto tempo,
ma mi si era impallato il computer! :P Comunque adesso sono qui con un nuovo
capitolo!! Recensite in tanti!!!
Kiss
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Capitolo 5 *** i disagi del campeggio ***
saiyu
Capitolo 5
Si respirava
aria di tensione nella grotta (neanche tanto grande) in cui si erano riuniti i
sei ragazzi. Stranamente nessuno parlava e la cosa metteva un’angoscia
incredibile. Erano tutti radunati al riparo ma di pioggia neanche l’ombra e la
cosa faceva arrabbiare ancora di più Sanzo e Kira, già di pessimo umore per i
fatti loro. Visto comunque che non accennava a diluviare e che era ancora chiaro
decisero di procurarsi qualcosa da mangiare e di accendere il fuoco. Già…
accendere il fuoco… primo grande problema. Gojyo propose:
- Bhè, visto
che stiamo facendo gli uomini primitivi, potremmo provare con i legnetti o con
le pietre focaie!- Kira intervenne:
- Perché, tu
sai individuare le pietre focaie?-
- Ovviamente
no, che domande!- Kira sbuffò esasperata, in ogni caso si misero a cercare
legnetti per accendere il fuoco, cosa che non fece per niente felice la dea che
dopo circa mezz’ora di lavoro affermò scocciata:
- Mi sembra di
essere entrata nei boyscout! Che schifo! Le mie povere mani sono piene di terra!
Ahh!! Guardate le mie unghie!! Che orrore! Che ribrezzo! Che disgusto! Che
voltastomaco! Che…-
- Eddai Kira
piantala!- intervenne ridendo ad un certo punto Laira che si stava divertendo da
morire. La dea ancora più alterata si rimise a cercare pezzi di legno, finchè il
suo lavoro non fu interrotto di nuovo da Laira, più precisamente da un suo
urletto:
- Ah!
Aspettate! Ma io so accendere il fuoco! Basta usare le sfere di energia! Se le
concentro nel palmo della mano danno vita ad una fiamma!- rimasero tutti in
silenzio per un attimo, sconcertati da ciò che aveva detto il demone, dopodichè
Kira sbraitò:
- Cioè, fammi
capire! Io è un’ora che mi insozzo di terra per niente?! Mi sono rotta
un’unghia, strappata il vestito, sporcata di terra e graffiata le mani per un
piffero di niente??? Baka oni!!!!!!!!!!- l’imprecazione fu ovviamente
accompagnata da una scarpa in testa alla povera demone che aveva ormai imparato
a sopportare tutto. Il secondo “problema”, o almeno per la dea era tale, fu il posto
dove dormire. Quando, infatti, Laira andò da lei a chiederle dove avrebbero
dormito, Kira inorridì nel notare che Hakkai stava disponendo delle coperte
all’interno della grotta, chiaro segno che avrebbero dovuto dormire lì. Si
avvicinò quindi al moro e chiese:
- Ehm… Quelli
cosa sarebbero?- Hakkai rispose con quel suo solito sorriso che dava tanto sui
nervi alla bella dea:
- Bhè, i
nostri letti! Non saranno confortevoli come un letto d’albergo, ma ci dobbiamo
accontentare!- Kira assunse un’espressione talmente schifata che non si può
neanche descrivere. Chiese quindi titubante:
- Cioè… ehm…
non avete neanche dei sacchi a pelo?- il demone scosse la testa e la dea gli
volse le spalle imprecando. Laira vedendo il cattivissimo umore della dea, le si
avvicinò e le chiese:
- Scusa Kira,
ma non potresti farli apparire come hai fatto con i miei vestiti?- la dea la
guardò per qualche secondo e poi le chiese con fare
ironico:
- Sì, certo…
Però c’è un problema mia cara mocciosa: come farei a giustificare la loro
miracolosa comparsa? Ti ricordo che loro non sanno e non devono sapere che sono
una dea!- allora Laira rispose con tutta la semplicità di cui era
dotata:
- Potresti
sempre dire che li hai trovati in un cespuglio…- a Kira iniziò a pulsare la
venetta sulla tempia e prima di tirare un’altra scarpa a Laira (a lungo andare
non è molto salutare…) decise di andarsene a cercare qualcosa da mangiare, ma
con scarsi risultati. Decise quindi di aspettare che tornassero gli altri con
qualcosa di commestibile, ma vedendo che erano riusciti solo a trovare un paio
di conigli decise di intervenire, almeno per sé. Andò nella foresta, lontano
dagli sguardi dei suoi compagni, e poi andò da suo padre e molto gentilmente gli
chiese del cibo:
- Maledetto
padre dannato! Portami del cibo! Molto! E subito!- Homura dapprima saltò al
collo della figlia come al suo solito, ma ritrovandosi l’arma della ragazza
puntata alla tempia, decise di assecondarla. Dopo aver cenato e aver digerito,
decise di tornare da quegli impiastri che stava raggirando per i suoi scopi. Nel
giro di pochi minuti li raggiunse e Laira subito le corse incontro impensierita
con qualcosa in mano. Poi le chiese:
- Kira dov’eri
finita?? Ero preoccupata!!! Pensavo che…- poi farfugliò un qualcosa di
incomprensibile, così che Kira le chiese di ripetere perché non aveva capito.
Così la giovane demone rispose:
- Bhè… io…
ecco… pensavo che mi avessi abbandonato anche tu…- Kira sbarrò gli occhi
sconcertata, ma subito si riprese e le rispose:
- Ah! Baka!!-
Laira chiuse gli occhi pensando che le arrivasse una scarpa in testa, invece
poco dopo sentì un tocco gentile sul capo. Non era una carezza, le ci aveva
semplicemente appoggiato una mano sopra. Era già molto per gli standard della
dea! Laira allora la guardò con gli occhioni spalancati e lucidi e subito Kira
si riscosse, ritrasse di getto la mano e le disse:
- Ah, piantala
di fare tante scene!!! Piuttosto, cosa tieni lì in mano?- Laira
replicò:
- Visto che
non tornavi e gli altri avevano fame, noi abbiamo mangiato, ma ti ho tenuto da
parte un pezzo di carne!! In realtà lo voleva mangiare Sanzo, ma io gliel’ho
impedito!!- Kira la guardò impensierita un attimo, e poi scoppiò a ridere. Per
la prima volta nella realtà Kira aveva riso, le erano persino venute le lacrime
agli occhi, tanto che i quattro ancora nella grotta misero la testa fuori per
vedere che cosa stava succedendo. La dea smise di ridere ed ancora con il
sorriso sulle labbra, guardò Laira che era ancora sconcertata e le
disse:
- Non ti
preoccupare. Mangialo tu!- Laira la guardò raggiante e le
chiese:
- Davvero
posso?? Ma… e tu?- Kira scosse il capo poggiandole una mano sulla spalla e
dicendo che non aveva fame (e ci credo!! Con tutto quello che ti sei fatta
cucinare da Homura!! ndMe). La dea si diresse quindi verso la grotta, ma quando
incrociò lo sguardo dei ragazzi, si accorse di stare ancora sorridendo ed il suo
volto si indurì. Ecco, come velocemente aveva iniziato ad essere felice, allo
stesso modo adesso tornava quella di sempre, fredda, glaciale e menefreghista.
Notò che il
cielo si stava rannuvolando molto velocemente, si girò quindi per dire a Laira
di rientrare e notò che aveva già finito di mangiare: doveva avere veramente
fame!! In ogni caso si ritirarono nella grotta e ben presto iniziò a
piovigginare. Ovviamente non c’era niente di interessante da fare in una grotta
angusta, umida e buia dato che il vento aveva spento il fuoco, così decisero di
andare a dormire. Kira si mise praticamente all’entrata della grotta, dato che
tutto quel contatto fisico la disgustava profondamente, accanto a lei si mise
suo fratello che si addormentò con un lembo del vestito della dea stretto in
mano, vicino al quale c’era Sanzo, rompiballe come sempre. Vicino a lui c’era
Gojyo con accanto ovviamente Laira. Hakkai era in fondo alla grotta, accucciato
in un angolino con Hakuryu, a fare l’asociale come al suo solito. Tutti ben
presto si erano addormentati, ma la bella dea non riusciva a prendere sonno.
C’era qualcosa che non andava… Qualcosa che doveva fare… Ma non capiva cosa, era
una sensazione strana, come quando ti dimentichi di fare qualcosa ed il dubbio
ti tormenta, tipo spegnere il gas prima di andare a letto. Si girò a guardare i
suoi compagni addormentati… Laira, Gojyo, da qualche parte c’era Hakkai, Goku e…
Sanzo… Quell’emerito imbecille testa di cazzo!! Stupido come pochi!! Aveva il
grande dono di fare imbestialire la dea, dono poco raccomandabile a dir la
verità! Però… forse riguardava lui quella strana sensazione… Sì, ma cosa aveva
dimenticato di fare?? … Ah! Già! Si era dimenticata di parlargli per il resto
della serata! Bhè, allora niente di preoccupante! In ogni caso decise di
togliersi ogni dubbio, così scostò leggermente suo fratello e si mise fra lui e
Sanzo, dopodichè, come la sera precedente, gli posò una mano sul braccio ed
entrò nei sogni del biondo.
Questa volta
niente incubi. Era un sogno calmo. A dir la verità quasi inutile. C’era solo
Sanzo, seduto sull’erba di una collina che guardava il paese sottostante. C’era
anche un po’ di vento a scompigliargli i capelli. Kira gli si sedette accanto e
notò che il bonzo non sembrava particolarmente stupito del suo
arrivo.
- Oggi ho
litigato con la vera Kira.- iniziò Sanzo. La dea lo guardò
storto:
- Vera?- il
biondo annuì:
- certo, vera.
Tu sei solo frutto dei miei sogni in fondo…- giusto…la dea stette in silenzio,
così il bonzo continuò:
- sai perché
mi sono arrabbiato tanto? Perché aveva ragione. Aveva capito tutto stando
insieme a me e a Goku soltanto un giorno e la cosa mi dava molto fastidio perché
io non me n’ero accorto in tutti questi anni! Probabilmente sono diventato
Goku-dipendente, ma questo non va bene per niente…- si interruppe e sospirò.
Kira piegò la testa di lato con espressione perplessa e
chiese:
- Perché non
va per niente bene?- Sanzo accennò un mezzo sorriso:
- perché non è
questa la filosofia su cui ho basato la mia intera esistenza! “Non avere legami,
non essere schiavo di nessuno, vivi soltanto per la tua vita!” questo era il mio
motto!- kira ridacchiò:
- Hai
riassunto in poche parole il mio tenore di vita fino ad
adesso!-
- Io non
voglio avere niente da proteggere!- la dea sussurrò:
- Mi sa che è
troppo tardi…- non riuscì quasi a finire la frase che si ritrovò catapultata nel
mondo reale. Non capiva… Non poteva essere già giorno… Si girò sconcertata nel
buio finchè non incontrò due occhi che la scrutavano nell’oscurità. Laira era
davanti a lei, con una mano stretto sul suo braccio. La dea la fissò assonnata e
perplessa e poi le chiese:
- Che vuoi?-
la giovane rispose in un bisbiglio:
- Posso
dormire con te?- Kira sbarrò gli occhi:
- E perché
mai?- la sua voce fu coperta dal rumore molto forte di un tuono, al quale Laira
rispose con un mugugno terrorizzato. La dea volse gli occhi al
cielo:
- Oh signore!
Hai paura di un temporale! E va bene, però allontaniamoci da questo stupido
bonzo corrotto, che se no rompe!- Laira annuì, dopodichè si sdraiarono
nuovamente e la giovane demone si addormentò nell’abbraccio caldo di Kira la
quale continuò a ripetersi le parole di Sanzo, forse per auto
convincersi:
- Non avere
legami, non essere schiavo di nessuno, vivi soltanto per la tua vita! Non avere
legami, non essere schiavo di nessuno, vivi soltanto per la tua vita! Non…-
finchè anche lei non si addormentò.
In ogni caso
il sonno durò poco, poiché ben presto si svegliò in preda alla nausea. Uscì in
fretta e furia dalla grotta, cadde per terra ed iniziò a vomitare mentre la
pioggia la bagnava. Dopo pochi secondi sentì due mani tirarle su i capelli.
Dannazione! Aveva svegliato anche Laira! Finalmente finì sia di piovere che Kira
di vomitare e quest’ ultima, stremata, si coricò nuovamente, addormentandosi
subito.
Quando si
svegliò si trovò davanti al naso dei fiori. Erano quei fiorellini che si trovano
in montagna… quelli tutti colorati… e con grande stupore della dea c’era persino
del glicine. Dove diavolo l’aveva trovata se comunque erano in montagna?? Si
accorse con suo grande disgusto di avere un braccialetto di fiori attorno al
polso, così interruppe la marea di complimenti che i tre demoni stavano
rivolgendo a Laira urlando:
- Ancora?! Che
orrore!!! Che schifo!!! Puzzano da morire!! Toglimeli subito da sotto il naso!-
tutto lo strepitare della dea svegliò anche il bonzo, che ebbe più o meno la
stessa reazione della dea. Dopo varie imprecazioni ed altrettanti sospiri da
parte dei quattro demoni, decisero all’unanimità di ripartire visto che
finalmente aveva smesso di piovere. Salirono su Jeep, ma dopo pochi minuti di
viaggio decisero di fermarsi ancora un momento poiché erano arrivati ad un
laghetto. Visto che l’igiene (almeno per la dea) veniva prima anche di tutti i
sutra esistenti, pensarono bene di lavarsi prima di ripartire. Si diedero una
sciacquata, senza farsi bagno completo, mentre la bella dea si appartò e fece
comparire spazzolino e dentifricio per ovvia funzione. Finalmente poterono
partire, sperando di non dovere essere più interrotti.
Su Jeep si
respirava stranamente aria di tranquillità, così strana da sembrare quasi
inquietante. Né Sanzo né Kira dissero niente per buona parte del viaggio, finchè
Laira non sbottò irritata:
- Ma la volete
finire di fare i mocciosi?? Non so perché abbiate litigato, ma qualunque sia il
motivo non è sicuramente abbastanza valido da rovinare il viaggio a tutti
quanti!!- a questa affermazione Sanzo rispose con uno “Tzk!” mentre Kira
biascicò un qualcosa di incomprensibile. In ogni caso, pian piano ricominciarono
a rivolgersi la parola, anche solo per insultarsi leggermente. Ad ogni modo il
loro viaggio fu interrotto di nuovo, questa volta causa stupidi demoni che
avevano scelto la giornata sbagliata per attaccarli. I sei ragazzi decisero di
sbrigarsi, poiché avevano già sprecato fin troppo tempo. Kira non si mosse
nemmeno da Jeep, estrasse semplicemente la pistola dalla giarrettiera ed iniziò
a sparare al branco di demoni. Come al solito non erano per niente forti, così
stavano per rimettersi in viaggio, quando videro Kougaiji, Doku e Yaone.
Ovviamente erano dei sicari i demoni appena sconfitti… Uff!! Che barba!! Kira
era così persa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno dell’evidente
elettricità e tensione che stava percorrendo l’aria in quel momento. Si accorse
di qualcosa solamente quando Gojyo si slanciò in avanti tirando un pugno a Doku
ed iniziando ad urlargli contro:
- Tu!! Doku!!
Dannato bastardo!! Come hai potuto non dirmi di avere una figlia?! E come hai
potuto abbandonarla a se stessa?!- l’interessato era troppo sconvolto dalla
vista di Laira per reagire, così che si prese un mucchio di cazzotti in faccia
senza dire neanche “ah”. Laira nel frattempo aveva fatto qualche passo indietro
e tutti gli altri si erano fermati ad osservare la scena per cercare di capirci
qualcosa. Kira guardò tutti, ad uno ad uno per cercare di comprendere la
situazione, ma visto che i suoi sforzi erano vani
disse:
- Scusate, non
vorrei interrompervi, ma… ehm… ecco… come dire? Che diavolo succede?- le rispose
Laira in un sussurro:
- Quello è mio
padre…- Kira rispose:
- Oh! Capisco!
E perché lo stai picchiando Gojyo?- Gojyo si voltò a guardare la bella dea
stravolto:
- Perché? Mi
chiedi perché? Ha abbandonato sua figlia!- Kira
sospirò:
- Bhè, scusa
tanto se non siamo nati tutti per essere genitori… tu cosa avresti fatto Gojyo?
Partendo dal presupposto che sei un grandissimo irresponsabile, se tu avessi avuto un figlio
con tua madre l’avresti tenuto?- il rosso non rispose. Goku tirò il vestito di
sua sorella affinché lo ascoltasse:
- Kira, ora
basta… Non mi sembra il caso di infierire… Stanno già abbastanza male tutti e
tre…- la dea rispose con uno dei suoi soliti “Tzk!”, ma nonostante questo stette
in silenzio. Laira comunque tirò via Gojyo da suo fratello, dicendogli di stare
tranquillo. Doku disse:
- Laira…Come
sei cresciuta!- la ragazza annuì ed abbassò lo sguardo. Era molto tempo che non
vedeva suo padre. Lui l’aveva tenuta con se per alcuni anni, finchè non le aveva
confessato la verità. A quel punto la ragazza se ne era andata e lui non aveva
fatto assolutamente nulla per fermarla, né per rintracciarla. La giovane aveva
vissuto sempre sola e si era sempre sentita abbandonata. Era ovvio. Comunque
c’era qualcos’altro che irritava alquanto la dea: lo sguardo di Kougaiji, il
capo dei tre demoni, che non aveva abbandonato un attimo la dea, la quale disse
mooooooooooolto scocciata:
- Se magari la
piantassi di fissarmi con quello sguardo da pesce lesso mi faresti anche un
favore! Cosa vuoi? Una foto? O magari un autografo?- quello scosse la testa e
rispose:
- No, è solo
che sei bellissima!- e quello fu solo il primo di una lunga serie di complimenti
rivolti alla dea. Dopo l’ennesimo “Taci razza di idiota!” detto da Kira a Kou,
questo si bloccò e disse rivolto a Doku:
- Senti, chi
è?- Kira inarcò un sopracciglio pensando all’idiozia del demone. Non ci si mette
a fare complimenti alla prima che passa senza neanche sapere chi è… Comunque
Doku si voltò in direzione del fratello e chiese a sua
volta:
- Chi è?-
Gojyo si voltò verso Laira:
- Chi è?-
laira si diresse da Kira:
- Chi sei?-
una scarpa in testa fu seguita da un sonoro:
-
IDIOTAAA!!!-.
La dea dopo
essersi ricomposta rispose:
- Io sono Son Kira. Non ti è dato sapere
oltre.- Kougaiji rispose con gli occhi languidi:
- Kiiraaaa!!!
Che bel nome!!!- e avanti di questo passo. Il principe sembrava non volersene
più andare, mentre i sei protagonisti non avevano per niente voglia di stare lì
a sorbirsi Kou in pieno sclero, senza contare che avevano anche fretta, così che
Sanzo si avvicinò a Kira e bisbigliò:
- Fai
qualcosa!- e quella rispose:
- E cosa?-
- Qualunque
cosa lo faccia andare via!- la dea ci pensò un po’ su, finchè non giunse a
quella che le pareva la più efficace fra tutte le varie alternative.
Lamentandosi del caldo Kira iniziò a tirarsi su il vestito, scoprendo le gambe e
parte del seno, finchè non ottenne l’effetto desiderato: Kougaiji giaceva ora a
terra svenuto/morto, non si sa, e con parecchio sangue che gli usciva dal naso a
fiotti. Doku e Yaone (che fino a quel momento se ne era stata in un angolino,
inutile almeno quanto Hakkai) non poterono far altro che caricarsi il loro
principe sulle spalle e andarsene. A quel punto Sanzo, diventato di uno strano
colorito oscillante fra il rosso pomodoro ed il bordeaux,
sbraitò:
- RAZZA DI
IDIOTA!!!!!!!!! CHE CAVOLO FAI???!!!- e lei rispose
stupita:
- Ma se mi hai
detto tu di fare qualcosa!-
- Sì, ma
l’idea non era far morire dissanguati tutti gli uomini nel raggio di un
kilometro!-
- Che
esagerato!! Non mi sembra ci sia qualcun altro che perde sangue qui!- il resto
del viaggio lo passarono a litigare come al solito, fra le risa di Laira che
stava facendo di tutto per non pensare a suo padre.
La sera
giunsero finalmente ad un villaggio. Ora il problema era sempre quello: le
camere. Decisero di giocarsele a poker visto che c’erano disponibili soltanto
quattro singole ed una matrimoniale, che si beccarono loro malgrado Sanzo e
Gojyo. Goku infine propose:
- Sentite, che
ne dite di andare al karaoke?- erano tutti d’accordo e accettarono volentieri la
proposta a parte Sanzo e Kira, che come al solito avevano qualcosa da ridire.
Laira disse allora:
- Ok, allora
visto che andate così tanto d’accordo e che volete un po’ d’intimità, vi
lasciamo soli, ma sappiate che staremo fuori solo un paio d’ore, quindi cercate
di muovervi. Kira non la lasciò neanche finire e
disse:
- Vengo!- e
Sanzo aggiunse:
- Anch’io!-
gli altri si misero a ridere e tutti insieme ed in allegria (a parte i due
leader che come al solito avevano un muso lungo così) andarono al karaoke!
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Capitolo 6 *** al karaoke tutto si può ***
saiyu
Capitolo 6
Erano appena
arrivati al karaoke e stavano per prendere posto, quando notarono con loro sommo
dispiacere, che la banda di Kougaiji aveva deciso di andarsi a riprendere
proprio lì. Decisero quindi di fare tutto in silenzio per cercare di non farsi
notare, infatti si avvicinarono al bancone in punta di piedi e chiesero
sottovoce alla signorina una camera solo per loro. Goku, non capendo il perché
di tutta quella sceneggiata chiese a Sanzo a voce leggermente troppo
alta:
-
Sanzooooooo!!! Perché tutto questo silenzio?? È triiiiiiiiiiiiiiiiiiste!!!- il
bonzo tirò prontamente un harisennata in testa al povero demone, ma purtroppo
per loro il gruppo del principino li sentì e fracassarono le palle dei nostri
malcapitati protagonisti a tal punto, che questi alla fine acconsentirono a
lasciarli andare nella stessa loro stanza del karaoke, così da poter cantare
“allegramente” tutti insieme. La cosa rattristò molto Kira e Sanzo, che
iniziarono a bere come due spugne per dimenticare tutti i loro problemi (Eh sì…
la vita è proprio dura vero? Razza di scemi, avete tutto e vi lamentate pure!
>< ndMe) (Taci! Cretina!! Invece di parlare di cose che non puoi capire,
scrivi una fanfiction decente! ndSanzo&Kira). L’unico problema era che i due
non reggevano esattamente l’alcool e questo portò come ovvia conseguenza una
bella sbornia ad entrambi. In ogni caso, la serata canora si aprì con Gojyo, che
si mise a cantare a squarciagola come un cretino una stupida quanto irritante
canzoncina:
- Due gemelle,
splendide sorelle,
con qualcosa
in più
Terry e Meggy
magic girls!
Due magiche
gemelle
Entrambe molto
belle
San
teletrasportarsi sempre qua e là!
Sì sempre qua
e là!
Han due
fidanzati
Davvero
innamorati!
C’era un
brillio negli occhi
E batte il
cuore!
Si riaccende
il fuoco dell’amore!
Emozioni forse
uniche
Sensazioni
quasi magiche!
È… un po’
magia per Terry e Meggy!
Che vanno qua
e là
Senza
viaggiare!
È… un po’
magia per Terry e Meggy!
Che hanno due
ragazzi splendidiiiiiiiiiiiii!!...-
Ecc
ecc…
Quando il
ritornello fu accompagnato da delle specie di ululati provenienti da Goku, fu
chiaro a tutti che non erano solo Kira e Sanzo ad essere ubriachi… Gli unici a
quanto pare realmente sobri erano Hakkai, Yaone e Doku, tutti e tre indecisi se
ridere o piangere per lo stato dei loro compagni. Dopo circa un’ora di
canzoncine stupide e/o storpiate e/o rovinate la situazione dei nostri ehm…
“eroi” diciamo… sì… più o meno… vabbè, comunque, la situazione era più o meno
questa: Laira aveva tentato di fare lo strip-tease tre volte su un tavolino
incitata da Gojyo, ma era sempre stata prontamente fermata dal padre, Goku aveva
cantato cinque volte la sigla di “Pollon” tanto che avevano dovuto tirargli in
testa il microfono per farlo tacere, Gojyo, dopo l’ultimo tentativo fallito di
Laira di fare lo spogliarello, aveva deciso che trovava molto sexy una colonna,
tanto che aveva deciso di provare a sedurla ma questa a quanto pare non ci
voleva stare, così che dopo una quindicina di tentativi si era messo a piangere,
Kougaiji giaceva semi-morto per terra dopo l’attentato alle mutandine di Kira
(attentato non riuscito ovviamente!!), Sanzo era stravaccato sul divano in stato
di semi-incoscienza con una birra in mano ed un grosso bernoccolo in testa
causato da una trave del soffitto che gli era caduta in testa dopo aver evocato
il sutra sei volte nel tentativo di uccidere una mosca, mentre Kira aveva
iniziato a parlare con la sua pistola credendola un prete ed iniziando a
confessare tutti i suoi peccati. Hakkai, essendo uno dei pochi superstiti e
perciò uno dei pochi ancora in grado di cantare chiese con quel suo solito
irritantissimo sorriso a Yaone:
- Signorina
Yaone, le andrebbe di cantare qualcosa insieme a me?- l’interessata rispose con
un sorriso altrettanto ipocrita (questi due non li sopporto, mi
dispiace!):
- Ma certo!
Con estremo piacere! (evviva la galanteria! -.- bleah…)- così, impugnati i
microfoni partirono in quinta con la colonna sonora del Titanic. A questo punto
Kira si riscosse dalla sua confessione con la pistola e decise di prendere in
mano la situazione, poiché quei due messi insieme non erano un pericolo
pubblico, di più. Dopo averli praticamente buttati giù dal palco a calci
annunciò:
- Bene, visto
che siete tutti un branco di incapaci, canterò io qualcosa di decente!!- e poi
rivolta al jukebox:
- Maestro,
musica!- (vabbè, era ubriaca…)partì la musica e lei si mise a cantare:
- I'm in heaven when you kiss me show me how
you miss me take me with you back to wonderland! I'm in heaven when you
kiss me show me how you miss me Take me with you back to
wonderland! You catch up me with a spear I'll follow you anywhere You lead me into
temptation I guess you need to enjoy I'm like a kid with a toy I'm
losing my concentration One kiss from you and I'm on fire Your touch is
all I desire One look and you take me higher You know I couldn't
resist Ya I miss...every time I'm with you Every time that we kiss I'm
in heaven when you kiss me Heaven when you kiss me You were sent to me
from Wonderland! …-
Ecc ecc anche qui. In ogni caso era sempre
meglio di pollon o Terry e Meggy…dato il contenuto della canzone, Goku si sentì
in dovere di fare qualcosa per la sorella, così salì sul palco e la baciò, senza
farsi problemi e senza pudore. L’idea dell’incesto non lo sfiorò minimamente, ma
a quanto pare la sorella non era esattamente della stessa idea poiché estrasse
la pistola/prete dalla giarrettiera per puntarla alla tempia del povero demone,
che credendo di fare qualcosa di carino per la dea, aveva combinato l’ennesimo
casino. Kira non fece però in tempo a sparare perché fu preceduta da Sanzo che
tirò al povero Goku un harisennata da record che fece tremare le
pareti.
Il silenzio più assoluto era calato nella
stanza. C’erano persino quelle specie di rovi che rotolavano sul pavimento come
nei film western.
Peccato solo che nessuno aveva capito
niente di quello che era successo
visto che erano tutti troppo occupati nei loro affari. L’unica cosa certa
era che lo sguardo di Sanzo faceva moooooooolta paura. Il bonzo ritirò il suo
fedele harisen, ma solo per tirar fuori la ancor più temuta pistola. Il bel
biondo si mise a sparare a destra e a manca nel tentativo di beccare Goku che
scappava da tutte le parti terrorizzato ed invocando l’aiuto della sorella, la
quale lo guardava con aria assorta, come da un altro mondo. Laira, capendo
quello che stava succedendo, decise di correre (per modo di dire) da Kira per
chiederle di fermare i due. Dopo circa dieci minuti di rincoglionimento totale
riuscì ad arrivare a lei e le disse:
- Kira, non credi dovresti fare qualcosa?-
quella con sguardo alquanto sconvolto rispose:
- E perchèèèèèèèè???????- Laira sgranò gli
occhi:
- Ma come perché?! Il tuo ragazzo sta per
uccidere tuo fratello!- Kira ancora più confusa disse:
- Chi starebbe cercando di uccidere mio
fratello?-
- Il tuo
ragazzo!-
- E chi è il mio
ragazzo?-
- Ma come chi?! Sanzo,
ovvio!-
- E da quando io starei con quell’idiota
col parrucchino?- a queste parole tutto si bloccò di nuovo. Sanzo assunse di
nuovo l’espressione omicida di poco prima. La venetta sulla sua tempia iniziò a
pulsare così tanto che scoppiò. Kira alzò lo sguardo ignara di tutto e quello fu
il suo più grande errore: mai guardare negli occhi una belva assetata di
sangue!!! Sanzo prese la rincorsa come un toro e ben presto fu addosso a Kira
che però non si spostò avendo la mente troppo annebbiata dall’alcool, così ben
presto si ritrovarono entrambi a terra uno addosso all’altro. Sanzo non si
alzava più. La cosa stava facendo preoccupare la dea, che non vedeva l’ora di
toglierselo di dosso visto che non amava i contatti fisici. Però niente. Nada.
Nisba. Il bonzo non si muoveva. Così la dea se lo tolse di dosso con la forza
mandandolo a sbattere la testa sul pavimento. Quell’idiota si era addormentato.
In ogni caso a Kira non gliene fregava niente. Era stanca, perciò decise di
andare a dormire. Gli altri seguirono il suo esempio e nessuno si curò più del
povero bonzo, che per quella notte fu lasciato al suo destino macabro (a voi
l’immaginazione! XD).
Ok, questo capitolo non mi soddisfa per
niente. Anzi, mi fa un po’ schifo. Però il mio lavoro lo devo fare, perciò… XD
in ogni caso domani parto ( non ho voglia… -.-) perciò riprenderò in mano la
storia quando torno (ovvero alla fine di agosto). Oddio… mi sento già male… un
mese senza computer!! °__°
Ringrazio Temari e ferra che hanno
recensito come sempre!! Grazie di seguirmi!! ^^
Comunque ferra, non ti preoccupare, per
Kira ho ben altri progetti, Kou è tutto tuo! XD
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