Titanium

di _cucciolangel_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dream ***
Capitolo 2: *** A very danger day ***
Capitolo 3: *** La Profezia ***
Capitolo 4: *** Era un pomeriggio di inizio settembre... ***
Capitolo 5: *** Questione di punti di vista ***
Capitolo 6: *** Scuola, nuovi incontri e brutte figure ***
Capitolo 7: *** Brutte notizie in arrivo ***
Capitolo 8: *** Hippy, veggenti e visioni. ***
Capitolo 9: *** Before Party ***
Capitolo 10: *** Strane rivelazioni & Tante confusioni ***
Capitolo 11: *** E’ l’ora della verità ***
Capitolo 12: *** Quando inizi un puzzle… ***
Capitolo 13: *** … Tutti i pezzi vanno al proprio posto ***



Capitolo 1
*** Dream ***


Ciao a tutte lettrici questa è la prima storia originale che scrivo quindi siate buone e recensite in tante.
Per eventuali chiarimenti ci "vediamo giù"


Urla, voci disperate, grida mi sento morire... le persone che vedo intorno a me hanno espressioni di dolore, orrore e angoscia dipinto in faccia.
Vedo corpi distesi lunghi, inermi, senza vita, è orribile non voglio neanche immaginare cosa ci sarà più in là, dove la battaglia tra dei e titani è nel vivo dei suoi combattimenti; una guerra per decidere chi deve stare al potere che ha devastato la meravigliosa cittadina di Atene e ora scatena la sua furia sulle mura della forte Sparta……. E ora che succede, un urlo terrificante, anomalo, oserei dire inumano è arrivato al mio orecchio squarciando il cielo e quella che io credevo fosse la battaglia più violenta e sanguinosa della storia divenne se è possibile ancora più cruenta e spietata ……….
“Ma che cosa sta accadendo io no……” non riesco a finire la frase perché davanti agli occhi mi appare un giovane bello come non avevo mai visto nessuno e con mia grande sorpresa notai che non stava combattendo…… anzi sembrava non volerne sapere affatto di combattere.
Mi si avvicina lentamente e io sono come pietrificata dal suo sguardo magnetico…… oddio è a un passo da me sta per dirmi qualcosa……
“ Cassy Cassy Cassy”. Un momento come fa a conoscere il mio nome, e…… questa voce io la conosco……
“ Cassy, per l’amor del cielo vuoi svegliarti”.
Lentamente apro gli occhi e le immagini che fino a un minuto fa si susseguivano nella mia mente sparirono e mi ritrovai stesa sul divano di casa di Nicky la mia migliore amica.
“Cosa è successo??” le chiesi un po’ confusa dal momento che non ricordavo nulla se non un bellissimo paio di occhi verde speranza che mi guardavano intensamente trasmettendomi calore e tanta sicurezza cosa che io in genere non ho. La mia migliore amica mi fa uno dei suoi rari sorrisi che dedica solo a me e a pochi altri e mi dice
” Beh io sono andata un attimo di là a sbrigare delle cose che mia madre voleva che riordinavo e quando sono tornata di qua tu eri come caduta in letargo”.
“ Ah ah non sei per niente spiritosa…… piuttosto ho un torcicollo terribile”
“e ci credo ha dormito per più di un ora sul quel divano scomodissimo” e cominciamo a ridere insieme come due matte come facciamo di solito……… un momento a detto UN ORA!!!!.
“Scusa Nicky, per quanto hai detto che ho dormito???”
“Per un ora di fila, perché?”. Si ha proprio detto un ora, UN ORA capite!!!
“No niente di particolare, piuttosto che ora sono”
“ è quasi ora di cena su muoviti vatti a lavare le mani che oggi resti a dormire qua”.
Ebbè che ci vogliamo fare è la mia migliore amica……!.

Angolo autrice

Eccomi di nuovo quà solo per voi non penso ci siano particolari chiarimenti da fare su questo primo capitolo; ovviamente se avete dei dubbi e anche se non ne avete aspetto le vsotre recensioni

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Capitolo 2
*** A very danger day ***


Buon giorno ragazze scusate il tremendo ritardo sono imperdonabile mi dispiace moltissimo...ma per farmi perdonare ecco il nuovo capitolo spero che mi perdonerete lasciandomi tanti tanti tanti(....) commentini che tanto tanto tanto(....) adoro :-P
Buona lettura a dopo


U
rla, voci disperate, grida mi sento morire... oh no si sta ripetendo di nuovo lo stesso incubo…… morti dovunque, donne che stringono al petto i figli morti, e bimbi che piangono…… di nuovo quel grido disumano e di nuovo quei due pozzi verdi di speranza, mi sento di nuovo pietrificata non posso muovermi.
È di nuovo a un passo da me…… sta per aprire bocca…… ma di nuovo non so cosa vuole dirmi perché la vocina tanto squillante della mia migliore amica mi trapassa i timpani informandomi che è ora di colazione…… non sia mai che lei non fa colazione per carità.
-“Su forza Cassy alzati, ci sono i croissant con la nutella per cola……”- ma non riesce a finire la frase e di colpo scoppia a ridere, io non riesco proprio a capire che le succede e pensare che quando si tratta di far colazione è più seria di un generale………
Bah lascio stare e richiudo gli occhi per un momento e subito nella mia testa un vortice di immagini mi riporta a pensare a quegli occhi così… così verdi…… così espressivi.
Si espressivi è il termine adatto.
-“Ma che stai… ah ah… facendo… ah ah… in quella…… ah ah… posizione??”- ok ora mi è chiaro che sta ridendo di me, ma non capisco il motivo…… ehi perché non riesco a muovermi…….
Oddio durante il sonno ho proprio assunto una posizione davvero buffa… sono a pancia in giù con le gambe accavallate, il sedere sollevato e le braccia incrociate dietro la schiena. Ci credo che fino a due secondi fa rideva come una matta anche a me sarebbe venuto da ridere in quel modo esagerato se la prima cosa che vedo non appena entro in camera mia è una persona in quella posizione.
Grazie al suo aiuto dopo dieci minuti ci ritroviamo sedute a tavola ad addentare dei buonissimi croissant straripanti di nutella……… mmmmm che bontà.
Finiamo la nostra colazione chiacchierando del più e del meno, poi saliamo in camere e ci prepariamo per una giornata all’insegna del divertimento……… Avevo detto divertimento, scusate mi correggo, per una giornata all’insegna del rischio di rompersi l’osso del collo.
Perché dico così… voi non conoscete la mia amica Nicky lei è la persona più spericolata e amante di sport estremi che conosca, e in questo istante ci troviamo su un aereo a dieci mila metri d’altezza pronte a lanciarci nel vuoto con un paracadute……….
Oddio sto tremando come una foglia. Penso che se non fosse perché ho pur sempre quattordici anni me la farei sotto. AHHHHHHHH…… SOS…… Qualcuno sano di mente mi salvi dalla pazzia in cui mi ha appena coinvolto la mia pazza migliore amica spingendomi giù da quell’aereo, mio dio ti prego aiutami tu per pietà.
Mentre sto precipitando nel vuoto a dieci mila metri d’altezza mi viene spontaneo chiudere gli occhi e nella mia testa si fa largo la visione di un paio di occhi verde speranza, e guardando in quelle pupille così sicure d’improvviso mi sento invadere da un senso di sicurezza mai provato prima…….
-“Ehi scema?!? Sei ancora con me??? Guarda che siamo atterrate!!! E sei ancora tutta intera”-
Ma io non ho intenzione di aprire gli occhi per paura di perdere tutta la sicurezza acquistata solo un attimo prima con quegli occhi così belli;
-“Aspetta ora che ti osservo meglio mi pare che tu ti sia rotta una gamba”- ma neanche con questa, ovviamente falsa, notizia è riuscita a farmi aprire gli occhi;
-“Vabbhè visto che ti è piaciuto così tanto allora possiamo rifarlo…… magari stavolta invece di dieci mila metri potremmo salire a quindici mila metri… che ne dici?!?!?!”-.
A questa notizia spalanco immediatamente gli occhi e incontro quelli compiaciuti di Nicky…… non sia mai che lei non riesce nel suo intento, e anche questa volta ha vinto lei.

Angolo autrice

Allora ragazze, questo capitolo è ancora molto semplice e non ci sono scene particolarmente importanti anche se la scena del lancio con il paracadute è una delle preferite perchè anche io adoro gli sport estremi e a essere sincera mi piacerebbe tantissimissimo poter farlo anche io....
Comunque un ringraziamento speciale va a tutte le persono ne cha hann letto la mia storia e a chi l'ha recensita
Un bacio e spero di ricevere tanti tanti commentini..
Buona lettura e al rpossimo chappy
Kisses
_cucciolangel_
 

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Capitolo 3
*** La Profezia ***


-"Dove mi trovo?... Non capisco…… Perché intorno a me è tutto buio…… Ehi chi si sta muovendo…… fatti vedere e lasciami in pace”-
-“Ciao, finalmente riesco a parlarti”-;
una voce, solo una semplice voce, che però trasmette calore e sicurezza come…… come…… come quei bellissimi occhi verde prato……
-” Penso che vorrai sapere perché ti trovi qui e perché io, uno sconosciuto ti sta parlando”-.
Il suo nuovo intervento mi riscosse dai miei pensieri
-“Si, vorrei sapere cosa vuoi da me, perché sono qui, e soprattutto voglio sapere chi sei”- gli risposi tutto d’un fiato.
-“Come chi sono? Noi ci siamo già visti non ricordi??” - non riesco a capire di cosa parla, se lo conoscessi mi ricorderei la sua voce……
-“Ti sbagli io non ti conosco ne sono più che sicu……” -ma non ho potuto completare la frase perché dal buio che mi circondava comparvero improvvisamente due occhi verdi: gli stessi occhi verdi che continuavo a sognare da molte notti, gli stessi occhi che riuscivano a trasmettermi sicurezza e conforto……
-“Visto te lo detto noi ci conosciamo già”-.
Come ogni volta che guardavo quegli occhi anche stavolta rimasi pietrificata a fissarli mentre la sua voce continuava a parlarmi:
- “Ebbene Cassandra, io sono qui per riferirti un’antica profezia, ascoltala attentamente, e non dimenticarla”-.
Di cosa mi sta parlando non capisco…… che me ne faccio io di una profezia…… e ora perché i suoi occhi si sono velati di bianco, non capisco; poi ad un tratto la voce inizia a parlare:

-“Tre eroine dal futuro arriveranno,
e il Titanium distruggeranno;
cambiando così la storia
e arrivando prima alla vittoria
ma perché ciò accada
un custode dovrà mostrar loro la strada
e l’impresa sarà compiuta
solo se ci saranno complicità e fiducia”-

La voce si arresta di colpo e quei magnifici occhi, che ormai conosco a memoria, che guardo quando ho bisogno di fiducia, mi lanciano un ultimo sguardo che però non riesco a decifrare bene, e poi di colpo, così com’erano apparsi, spariscono inghiottiti da quel caotico buco nero che mi circonda.
Voglio aprire gli occhi, la morte, la distruzione, le grida delle persone mi squarciano i timpani.
Vorrei correre via, lasciarmi i volti sfigurati e gli occhi rossi di pianto alle spalle.
Ma le mie gambe non si muovono, sono inchiodate. Grido, ma la mia voce si spezza nelle tenebre; e nel punto in cui sono scomparsi i suoi occhi all’improvviso appaiono due figure dall’aspetto per niente amichevoli, e vestite in una maniera un po’ bizzarra che mi ricorda molto i soldati greci al tempo delle guerre…….
Anzi a guardarli bene, erano proprio soldati greci!!!
- “Non sta bene che una donnina come te assista alla distruzione di una città e poi resti a piede libero”- mi disse uno dei due uomini con una voce cavernosa e per niente amichevole mentre e con l’aiuto di un solo braccio mi immobilizzava le spalle e il suo compagno cercava di legarmi con una corda spessa e per niente facile da spezzare.
Poi, il terreno comincia a muoversi, urlo, ma tanto non serve a niente, comincio a sprofondare, a essere inghiottita anch’io da quel buco nero.

Angolo dell'autrice

Buon giorno ragazzuole mie.. intanto volevo scusarmi per l'enormissimo ritardo con cui sto postando, ma tranquilla la vostra attesa sarà ripagata con ben tre capitoli di questa storia.
L'attesa porta buoni risultati ahahahahah.
Comunque volevo ringraziare tutte le persone che hanno recensito la storia(anche se è stata solo una :'-( ) tutte quelle che invece hanno inserito la storia tra preferite/seguite/ricordate, e anche tutte quelle che leggono in silenzio(anche se io preferirei dei piccoli commentini xD)
Comunque a parte questo spero che il capitolo vi piaccia e...vi prego un commentino?
Siate buone e al prossimo chappy
_cucciolangel_

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Capitolo 4
*** Era un pomeriggio di inizio settembre... ***


Era un pomeriggio di inizio settembre; io ero da mia nonna assieme alla mia sorella gemella, Penny, a godere degli ultimi stracci di libertà, dato che il giorno seguente sarebbe cominciata la scuola.
Penny ballava in salotto, a ritmo di una musica house rimbombante; da quando i nostri genitori ci avevano regalato un impianto stereo ( di cui lei si è appropriata) non fa che ascoltare brani rock a decibel assordanti, e io cercavo di leggere senza scoppiare e trattenendomi dall’andare da lei e “dirgliene quattro”. Improvvisamente, il citofono trillò, andai a rispondere e dall’altra parte, la mia amica Nicky gridò
-“Scendi!!?”-
-“Arrivo!!”- risposi.
Mi precipitai in salotto e gridai
-“Penny, sotto c’è Nicky!”-.
Ma mia sorella, era troppo “occupata” nei suoi “affari” per accorgersi anche solo della mia presenza.
Allora da brava sorella quale sono andai dietro il divano, spostato appositamente per fare più spazio, e cominciai ad armeggiare con la corrente elettrica……… CRACK! Finalmente!! Pensai ero riuscita a staccare la spina e la musica era cessata di colpo.
-“Ma che diavolo succede qui???? Perché si è staccata la musica????”- cominciò a gridare come una furia mia sorella venendo verso il divano dietro al quale si trovava la spina della corrente.
- “Calmati Penny, sono stata io a staccare la spina”- le dissi alzandomi da dietro il divano
-“Perché?, che cosa vuoi dalla mia vita??” - mi domandò in un tono afflitto…… e sì poteva fare benissimo l’attrice……
-“Allora? Mi vuoi dire o no perché hai rovinato la mia musica e il mio ballo??”-.
La sua nuova domanda mi allontanò dalle mie riflessioni e mi fece puntare gli occhi nuovamente su di lei;
-“Sotto c’è Nicky, vieni anche tu?”-
-“Se vengo??? Ma che domande sono certo che vengo domani comincia la scuola e con Nicky dobbiamo parlare di look!!! Sai che lei ha stile per certe cose, al contrario della mia dolce sorellina!! Andiamo??”-, mi domandò eccitatissima.
Lei e Nicky andavano molto d’accordo, e anche se Nicky aveva sempre un abbigliamento un po’ maschile, lo stile e il buon gusto non le mancavano mai…… Insomma Nicky è un po’ come una Lady Oscar moderna…….
-“Ce l’avete fatta!!! Mi stavano crescendo i baffi dalla noia”- esclama la mia migliore amica,
-“Oh ciao Nicky, meno male che sei venuta, sono in crisi no……”- ma mia sorella non poté finire la frase che Nicky aveva già capito tutto, infatti……
-”Non ti preoccupare Penny, stasera prima di tornare a casa passa da casa mia che ne parliamo accuratamente ok??”-
-“Oh grazie Nicky sei davvero un amica!! Ma scusa ora dove andiamo??”-
-“Io volevo andare a fare un po’ di bungee jumping, ti và?”-
-“O si che bello lanciarsi da una torre di trenta metri attaccati a una corda elastica…… troppo glamour…… e tu che ne dici Cassy?”-
O mio Dio dimmi che non sta succedendo davvero!!!; ma come faccio a convincere Nicky a fare qualcos’altro…… Ah ma certo ho trovato!! Chissà perché non ci ho pensato prima
-“O certo ragazze sarebbe una bella idea… ma forse io ho qualcosa di meglio da fare!!”-
-“ E cosa sarebbe?” mi chiede Penny un po’ spazientita
-“Sai Nicky hanno aperto un museo nuovo qui in zona, si tratta del museo dei misteri dove si dice vi sia esposto una parte di un medaglione magico”-.
Ah lo so avevo pronunciato una parola fatale per Nicky: misteri.
L’unica cosa che Nicky adorava più degli sport estremi erano le avventure e i misteri; ora si sarebbe portata la testa con la storia del medaglione magico, ma almeno la mia testa per ora era poteva considerarsi ancora attaccata al collo e con tutte le ossa intere!!!.

Angolo autrice

Ahahahaha eh brava alla nostra Cassy che ha saputo come continuare a tenersi la testa attacata al collo ahahaha, personalmente ragazze devo dire che io adoro particolarmente sia il personaggio di Nicky per mi rispecchia molto, anche io sono un pò un maschiaccio con la passione per gli sport estremi, gli enigmi, le avventure e soprattutto i misteri....
Però sempre sullo stesso piano di Nicky c'è anche Cassy, che invece è identico ad una delle mie più care amiche, lei è così, amante di stare con i piedi per terra, e molto agrazziata, ma anche lei ha la passione per le leggende, le avventure, i misteri e gli enigmi.
E' anche per questa ragione che ho deciso di inserire questi due personaggi per sentirmi più vicina a questa storia che sto scrivendo e anche per far sentire lei che mi sta aiutando molto a scriverla.
Comunque chiusa questa piccola parentesi vorrei ringraziare come al solito TUTTE quante e spero che abbiate cinque minuti di tempo da spendere per lasciare un piccolo commentino alla mia storia
Un bacio e al prossimo chappy
_cucciolangel_

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Capitolo 5
*** Questione di punti di vista ***


-“Padre!” - un ragazzo dai lisci capelli biondi, molto somiglianti a fili di seta, all’incirca sui sedici anni, di altezza media e di corporatura molto atletica e slanciata, si avvicinò a una figura anch’essa molto atletica e slanciata ma con la spalle curve che stavano ad indicare tutto il peso e la saggezza che quell’uomo portava con se.
Si girò appena per poter guardare il nuovo arrivato negli occhi, quegli occhi così simili ai suoi e al contempo così diversi…… occhi che però in un modo o un altro sapevano infondere sicurezza e accendevano luci di speranza in chiunque li osservasse.
-“Dimmi Telemaco, figlio mio, in che modo posso esserti utile”- domandò il grande e coraggioso condottiero Ulisse, con un tono di voce calmo e paziente che solo un padre sa usare.
-“Padre ho fatto quello che mi avevi chiesto sono entrato nei sogni della ragazza e ho fatto si che lei si fidasse di me, poi una volta ottenuta la sua fiducia le ho riferito la profezia……”-; il giovane lasciò la frase in sospeso perché era indeciso se chiedere o meno al padre ciò che ormai per lui ormai era un tormento. Sapeva che suo padre Ulisse era l’uomo più saggio che conosceva e ogni suo piano funzionava sempre alla perfezione……ma su questo c’erano troppe cose che Telemaco non riusciva proprio a capire; come a volerlo leggere nel pensiero Ulisse disse
-”Telemaco, prego continua, cosa c’è che non ti convince”-
-“Ecco padre, non per mettere in dubbio la vostra parola, però…… c’è una cosa che non mi torna…”-
-“Prego figliolo, esprimiti sono qui per ascoltarti e colmare i tuoi dubbi”-
-“Vede padre io non sono tanto sicuro che quelle ragazze possano davvero capire il significato della profezia, e anche che lo capissero loro non hanno esperienza come faranno…… e poi la profezia parlava di un custode……”-.
Stavolta il giovane Telemaco non poté finire la frase perché suo padre non lo lasciò continuare
-“Ecco figlio mio, io speravo davvero tanto che tu mi chiedessi queste cose, perché vedi è vero quelle ragazze da sole non possono farcela per questo hanno bisogno di un custode”-
-“Padre non riesco a capire dove vuole arrivare……”-
-“Caro figliolo, tu sarai il loro custode”-
-“Cosa?? No padre finché si trattava solo di entrare in un sogno poteva andarmi anche bene; ma questo non posso proprio farlo!”- il ragazzo incrociò le braccia e mise il broncio.
-” Uno perché proprio io?, Due queste ragazze attirano solo iella!; Tre io non ne so niente del loro mondo, come vuoi che faccia a farmi spacciare per uno di loro se non so nemmeno cosa sia un liceo”-.
Ulisse proprio non capiva perché suo figlio doveva essere così ostinato e non volesse proprio saperne di ascoltarlo.
Ma da bravo padre, sapeva come ottenere l’aiuto di suo figlio.
-“Va bene figliolo non è un problema se non vuoi sei libero di non andarci”-
-“Padre dite sul……”-
-“Certo in questo caso sono costretto a mandare Achille, sono sicuro che lui andrà senza problemi e poi……"-
-”NO…… Emmm…… volevo dire padre…… che bisogno c’è di scomodare Achille…… io ci ho ripensato penso che proprio che un viaggetto non mi farà male…… vado a prepararmi”-.
Il vecchio Ulisse sapeva bene che tra il figlio e il giovane Achille non scorreva buon sangue e di questo non era certo contento, ma poteva sfruttare la situazione a suo vantaggio; e di fatti la reazione di Telemaco fu esattamente come egli si aspettava.
...........
Intanto in una casa, lontano dal caos cittadino, una luce si accende e qualcuno è già pronto per affrontare la giornata impegnativa che gli si prospetta davanti.
-“Cassy”- mi sussurra sottovoce mia sorella Penny per evitare di svegliare il resto della casa;
-“Cassy su forza svegliati”- continua a ripetermi Penny, ma io non ho per niente la volontà di aprire gli occhi; operazione troppo difficile per che si trova ancora tra le braccia di Morfeo.
-“Dai non fare la scansafatiche”- continua a ripetere Penny, ma nemmeno la ascolto sono troppo stanca anche solo per capire cosa mi sta sussurrando: ieri sera una volta tornata a casa dopo aver ascoltato, per tutto il tragitto, le “grandi teorie” di Nicky riguardanti il medaglione magico che le avevo fatto vedere ho aspettato che mia sorella tornasse, (cosa avvenuta circa tra le undici e mezza) e poi siamo, finalmente, andate a dormire.
- “Mmmmm…… Penny che vuoi…… sono le……”- mi girò un attimo verso la sveglia e per poco non cado dal letto;
-“ PENELOPE MILLER, TI RENDI CONTO CHE SONO APPENA LE SEI DEL MATTINO”- le urlo contro, ma lei sembra più preoccupata di non far sentire a nessuno che siamo sveglie piuttosto di me che, infuriata, sono indecisa se prima picchiarla e poi buttarla dalla finestra…… oppure prima buttarla dalla finestra e poi picchiarla…….
Infatti quando si gira verso di me, dopo aver se controllato fuori dalla porta c’era qualcuno, ha una faccia da “bimba innocente” che mi fa venire ancora più voglia di picchiarla, e mi risponde con una “vocina” come se la vittima fosse lei.
-“Si certo che lo so…… anzi forse ti ho svegliato troppo tardi”-, a questa sua affermazione è completamente inutile dire che la mia mascella è andata a frantumarsi sul pavimento.
-“ E, di grazia, potrei sapere perché CASPITA MI HAI SVEGLIATA COSI PRESTO!! Anzi mi correggo COSI TARDI!”- le chiedo con un tono leggermente isterico che di calmo e cordiale ha solo l’intenzione.
- “Beh ma mi sembrava ovvio!! Oggi è il primo giorno di scuola e dobbiamo sistemarci!!”- esclama con un tono indignato.
No ok mia sorella doveva aver preso un qualche virus contagioso che faceva impazzire le persone; perché svegliare me alle SEI del mattino solo per sistemarmi voleva dire non solo attentare alla mia vita, perché io di moda non solo non ne capivo niente, anzi la consideravo una cose inutile per ochette, ma voleva dire anche attentare alla propria vita.
-“Penny cara, amore della mia vita”- le dico in un tono fintamente dolce e zuccheroso
-“Ti spiegherò una cosa che forse tu non hai capito molto bene…… IO NON HO INTENSIONE DÌ SPRECARE UN IMPORTANTISSIMA ORA DELLA MIA VITA IN CUI POTRE DORMIRE BEATAMENTE PER ATTEGGIARMI A OCHETTA!”-
 -“ Quindi…”- le dico riprendendo un attimo la mia solita calma a diplomazia -“Lasciami dormire in pace che per la scuola posso mettere benissimo la prima cosa che trovo ne mio cassetto”-.
Oh no forse ho parlato troppo ma io dico stupida la mia boccaccia perché non stai mai zitta; se prima Penny era sul punto di lasciarmi in pace ora non lo farà più ne sono sicura…… ma perché dovevo dirle che avrei messo i primi vestiti che mi capitavano a tiro.
-“Senti un po’ Cassandra Miller ora tu ti alzi, right now e scegliamo per te dei vestiti decenti e alla moda. Capito???”-
-“Signor si, signora generale”- brontolo prima di alzarmi definitivamente dal mio caldo e accogliente lettuccio. -
“Bene…… vediamo un po’……” - dice Penny entrando totalmente e letteralmente, la testa nel mio armadio alla ricerca dell’arca di Noe.
-“Uffa ma com’è possibile che tu non hai niente di decen……No…… cioè si…… Si finalmente ho trovato!!”-esclama dopo minuti passati con la testa tra i miei vestiti, tira fuori delle cose che ovviamente io non metterò mai e ripeto mai.
Si tratta di una mini gonna di Jeans con delle sfumature che finiscono sul bianco, sopra una camicetta con le maniche sfasate bianca a quadretti rosa, il tutto abbinato a un paio di ballerine bianche con un grande fiocco di Jeans sul davanti.
-“Penny io non metterò mai e poi mai questo genere di vestiti perché tu lo sai come io la penso sull’indossare certe cose……”- ma prima che avessi l’opportunità di cominciare il mio monologo sul perché io non avevo la minima intenzione di indossare cose così corte e scollate per la scuola, lei mi interrompe dicendomi
-“Ehi ehi, calma, frena un attimo. Io volevo solo aiutarti a non sembrare una vecchia zitella…… poi fai come credi!”- e con queste parole va a chiudersi in bagno per sistemarsi.
Vecchia zitella?!?! Ha dato della vecchia zitella a me?!?! A me dico, proprio a me?!?! Bah ma in che mondo viviamo oggi?!?!.
Certo che però forse quei vestiti non sono poi così male…… No ma che vado a pensare……. Alle sette e mezza, puntuale come un orologio svizzero, mia sorella scende in cucina pronta per andare.
-“È davvero splendida”- penso, ma non gli darò mai la soddisfazione di dirglielo in faccia.
-“Finalmente c’è l’hai fatta a scendere; pensavo che fossi morta intossicata da tutto il trucco che ti metti!!!”- esclamo irritata, indispettita più che altro dal fatto che per sistemarmi ho dovuto usare il bagno dei nostri genitori perché nel nostro c’era lei.
Però dovevo ammettere che Nicky le aveva consigliato veramente bene; Penny indossava una gonnellina a pieghe svolazzante nera con sopra un toppino bianco con una camicia a quadri aperta e legata sul ventre piatto; il tutto abbinato ad un paio di ballerine anch’esse nere con un fiocchetto bianco a pois neri. Sul suo viso facevano bella mostra un po’ di lucidalabbra brillantinato, mentre intorno agli occhi la matita nera e il mascara risaltavano molto i suoi occhi chiari.
I capelli erano stati lasciati sciolti, ma resi tutti boccolosi, laccati e fermati da un cerchietto tutto di brillantini. Al collo aveva una catenina d’argento che come ciondolo aveva il suo nome scritto in arabo,(regalo di Nicky) e infine aveva un orecchino pendente formato da una catena di cuori e all’altro orecchio un orecchino formato da un brillantino.
Sarei potuta restare tutto il giorno ad osservare Penny e la sua bellezza…… ma…… Drrrrr…… il suono del campanello mi riportò in fretta alla realtà,
-“Dai Cassy muoviti che è arrivata Nicky”-.

Angolo autrice

Ebbene così come vi avevo promesso tre capitoli freschi freschi pronti per essere "divorati" da voi ahahahah, no a parte gli scherzi spero che i capitoli siano di vostro gradimento soprattutto dopo l'estenuante attesa a cui vi ho lasciate, in particolare spero che questo capitolo vi piaccia, ci ho messo veramente tantissimo impegno soprattutto per trovare dei vestiti che sarebbero potuti andare bene e facilmente immagginabili...
Comunque non vi rubo altro tempo e come al solito ne approfitto per ringraziare ogniuna di voi, sia chi legge, chi inserisce tra preferite/seguite/ricordate e chi recensisce io vi voglio bene a tutte quante
Spero che mi lasciate un commentino anche piccolo, ma mi farebbe piacere avere la vostra opinione sulla storia
Un bacio e al prossimo chappy
_cucciolangel_

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Capitolo 6
*** Scuola, nuovi incontri e brutte figure ***


Ehi buon giorno a tutte lettrci silenziose che non danno segni di voler recensire ahahahaha... Comunque scusate se ho perso di vista la storia, sinceramente ero un pò scoraggiata perchè anche se siete in tante a leggerla mi piacerebbe che qualcuna mi lasciasse anche qualche commentino... poi però delle amiche mi hanno supportato ad andare avanti e Elena una delle più care mi sta aiutando a scriverla, aiutandomi con la punteggiatura e corregendo tutti i miei "orrori"... Comunque spero che il chappy sia di vostro gradimento e vorrei un commentino..anche piccolo... ma lo vorrei ;)
I
l primo giorno di scuola! Wow che bello!! Non sto più nella pelle. Non vedo l’ora di ricominciare…… speriamo che a prima ora ci sia greco……(però è meglio che questo mio pensiero rimanga tra queste quattro mura).
La cosa più importante di tutte e comunque non farselo scappare davanti a Penny, o comincerà con una delle sue solite e noiosissime prediche tipo quelle che mi fa perché secondo lei il mio abbigliamento riprende lo “stile suora da convento”…… sig…….
O che bello siamo finalmente arrivate a scuola, e a confermarmelo c’è lo strillo (stile gallina punzecchiata) di Penny che mi trafora i timpani.
“Ma me lo spieghi per favore,” comincio con un tono fintamente cordiale
“Qual è il tuo bisogno di emettere ultrasuoni già di prima mattina?!”
“Io?!?! Ma cosa vai blaterando?!” mi dice Penny girandosi di colpo, come se si fosse appena accorta della mia presenza al suo fianco!!.
“ Guarda che ti sbagli, io non emetto ultrasu……”
“No, hai ragione stai solo attirando le galline” le dico prima che lei potesse finire la sua frase;
“Ah, ah, ah, davvero spiritosa!!!” risponde mia sorella abbassando paurosamente la voce!!.
“Per tua informazione cara sorella” ribadì Penny seccata,
“Stavo solo comunicando alle mie amiche che il ragazzo di quinto che ci piace, mi sta fissando”,
“Per tua informazione cara sorella” comincio usando le stesse parole usate da lei in precedenza,
“Lo strillo che hai emesso è il richiamo tipico dei pipistrelli!! E non c’è bisogno di chiamarne altri tanto c’è Nicky in rappresentanza!!”.
Oh no che cavolo ho combinato…… non ci ho proprio pensato…… Uffa ma è possibile che io sia così irrimediabilmente pasticciona.
Nicky si fa chiamare così solo da me, Penny e pochi altri, ma non a scuola; lei a scuola è per tutti Nick…… ora mi ammazza sicuro.
Infatti nel cortile prima brulicante di voci, ora c’è un silenzio che può fare invidia al cimitero. Mamma certo che fa proprio paura mente mi si avvicina con uno sguardo del genere -ma che ti salta in testa razza di combina guai vuoi attentare alla mia immagine-.
“Scusa credo di aver sentito male Miller, puoi ripetere quello che hai detto??”, certo che quando si ci mette a fare la cattiva, riesce veramente a far gelare il sangue nelle vene…… all’improvviso è come se la mia lingua fosse un muscolo involontario che parla quando ne ha voglia!!!! MA CHE STO DICENDO LA LINGUA NON è NEMMENO UN MUSCOLO!!!!.
“No…… Emmm…… avrai sicuramente sentito male……”
“Bene ero sicura di aver sentito male……” e stava per aggiungere qualcosa ne sono più che sicura, la conosco troppo bene, peccato che una voce le fece voltare la testa di lato per vedere chi fosse a chiamarla……ed era nientemeno che il ragazzo più carino e popolare della scuola……;
“Ehi Nick, bellezza, come va??”
“Ciao Alex, io sto alla grande e te come butta??”
“Prima stavo male, ma ora che ti vedo sto molto meglio!!” e le regala uno dei suoi sorrisi strepitosi; uno di quelli che ti fanno sciogliere come ghiaccio sotto il sole.
Eh si Alexander Roger era il ragazzo più carino, popolare, e l’unico ragazzo a potersi prendere tante confidenze con Nicky. Perché? Oh beh la risposta è molto semplice Alexander e Nicole si conoscono da quando erano bimbi in fasce.
Nicky poi, come Alex del resto,è la ragazza più popolare della scuola; non che fosse questa grande bellezza esotica o che so io, però aveva il fascino misterioso della ragazza pericolosa, e poi girava voce che se diventare amici suoi era difficile poiché era una che non si fidava particolarmente della gente; diventare il suo fidanzato, o comunque un amico più intimo, era una vera impresa.
“Wow, dolcezza, oggi sei un vero schianto!!”
“Grazie Alex, anche tu non sei niente male!” gli risponde Nicky con un tono di voce che, a me, è sembrato un po’ malizioso.
In effetti però Alex aveva ragione Nicky era un vero schianto: indossava una canottiera nera scollata che metteva in vista il suo decolté, sopra nonostante fosse solo l’inizio di settembre indossava una felpa bianca allacciata fino a sotto il seno e con le maniche svoltate fino al gomito, di sotto portava un paio di jeans a vita bassa e attillati, ai piedi aveva un paio di converse bianche a quadri neri. Nel braccio sinistro facevano bella mostra quelli che a occhio dovevano essere si e no otto -dieci bracciali sottili e argentati; nella mano destra, invece sfoggiava un anellino sottile al mignolo, anch’esso di argento. Uno dei suoi occhi azzurri era messo in risalto da un contorno di matita nera e mascara, l’altro invece era per metà coperto da un ciuffo di capelli che le usciva dal cappuccio della felpa. Le sue labbra, solitamente senza trucco, ora erano messe in risalto da uno spesso strato di lucidalabbra. Anche se non si vedevano, poiché coperti dal cappuccio, i boccolosi capelli dovevano essere raccolti in una delle sue solite alte code di cavallo. Mentre ad un orecchio che spuntava dal cappuccio pendeva un bellissimo orecchino a formato da una catena di farfalline azzurre e verdi.
“Solo niente male?!?! No ma dico mi hai visto?!?! Sono troppo figo!!! Altro che niente male?!?! Ma dico io, le ragazze di oggi non sanno apprezzare la vera bellezza!!!!” esclama Alex fintamente indignato prima di scoppiare a ridere insieme a Nicky, e facendo si che alcune ragazzine del primo anno si fermassero ad ammirarlo.
Bah quei due, bravo chi li capiva.
È meglio avviarsi verso l’aula, ormai mancano circa cinque minuti all’inizio della lezione…… chissà se Penny sa cosa c’è a prima ora……Ora, quasi, quasi, vado a chiederglielo…… oh ma dove caspita si è cacciata…… ah eccola…….
“Penny, Penny” esclamo appena la vedo attirando così la sua attenzione su di me, ma non riesco a raggiungerla perché vado a sbattere contro qualcosa……… o meglio qualcuno.
“Ahi che male, scusa sono una sbada……” ma non posso terminare la frase perché i miei occhi incrociano quelli dello sconosciuto……, no non può essere, non possono essere quegli occhi, no io sto sognando di sicuro, eppure…… No Cassy basta.
“Scusami ti sei fatta tanto male?? Il fatto è che io sono nuovo e non so ancora muovermi. Comunque piacere io mi chiamo Teo.”
“Piacere io sono Cassandra ma chiamami pure Cassy” gli rispondo un po’ esitante prima di stringere la mano che lui mi porge.
“Mi dispiace ancora…… ehi ma ci sono due di te?!?!” chiede indicando mia sorella Penny che dopo avermi visto cadere si è affrettata a raggiungermi;
“No, lei è mia sorella gemella Penelope” rispondo io per Penny che sembra persa nei suoi occhi verde speranza,
“Piacere Penelope, io sono Teo” le dice porgendo la mano anche a lei, però Penny è talmente occupata nei suoi pensieri che si rende conto di dover rispondere solo dopo un mio leggero spintone.
“Piacere mio Teo, chiamami pure Penny!” gli risponde stringendogli anche lei la mano; poi come se all’improvviso si fosse ricordata di qualcosa si gira verso di me
“Scusa Cassy, ma prima che volevi??” mi chiede Penny,
“No niente, visto che tu sai sempre tutto, volevo sapere se per caso sapevi che lezione abbiamo per prima????” le chiedo sperando con tutta me stessa che sia greco……greco, greco, greco, ti prego fa che sia greco, supplico mentalmente.
“Si mi pare che ci sia greco! Che barba!!” esclama sonoramente seccata;
“Evvai!” sussurro sotto voce, ma non abbastanza piano perché Penny non mi senta,
“Scusa come hai detto Cassy?!?! Tu sei contenta CHE CI SIA GRECO?!?!” chiede alzando pericolosamente il tono della voce.
“No beh…… ecco…… io…… Emmm……” oddio e ora che le dico…… ma come è possibile ancora devono cominciare le lezioni e già mi sono cacciata due volte nei guai…… mi sa che mi hanno dato il nome sbagliato…… mi dovevano chiamare: Cassandra- mi caccio sempre nei guai- Miller.
Per fortuna interviene Teo prima che la situazione degeneri
“Dai Penny calmati, in fondo se le piace il greco non è colpa sua, è colpa di chi la fatta nascere così” e dicendo questo mi fa l’occhiolino e poi sparisce.
“Certo che ti sei trovata un tipo davvero carino, stravagante, ma carino” mi sussurra all’orecchio Penny prima di sparire a sua volta.

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Capitolo 7
*** Brutte notizie in arrivo ***


Ed eccoci di nuovo qui con il nuovo capitolo pronto per voi, questo capitolo è un pò più corto rispetto agli altri, ma spero sia comunque di vostro gradimento. Ovviamente lasciate qualche commentino e buona lettura
E
d eccoci qui, di nuovo dietro al mio banco preferito quello singolo; essendo dispari in classe abbiamo un banco singolo e per me è perfetto per due motivi: uno io amo seguire la lezione senza le distrazioni che ti portano i compagni di banco; due essendo sola non devi dividere i tuoi libri e i tuoi appunti con l’eventuale compagno e non corri nemmeno il rischio di doverli prestare.
Però oggi nonostante sia al mio banco, nonostante ci sia la lezione che amo più di tutte, non riesco per niente a concentrarmi e a stare attenta…… sono distratta comunque e non so da cosa…… o meglio lo so da cosa, da due paia di occhi verde speranza.
Eppure ho la sensazione di conoscerli quegli occhi…… sono così simili a quelli di quel ragazzo che mi appariva in sogno.
Ora che ci penso è un po’ di tempo che non lo sogno più…… forse dovrei dire a Penny e Nicky di quella profezia…… No ma che sto dicendo quello è stato solo un sogno non posso davvero dargli tutto questo peso. “Bene ragazzi” esclama la professoressa distraendomi dalle mie riflessioni
“ Lui è Teo Lisse ed il vostro nuovo compagno di classe” comunicò, poi rivolta a Teo disse
“Prego puoi andarti a sedere accanto a Cassandra Miller” e dopo questa breve presentazione riprese la lezione.
Oggi dovevo avere qualche strana maledizione addosso, in quanto la fonte delle mie distrazioni ora sedeva accanto a me…… e ciò voleva dire distrazione triplicata.
Ma perché capitavano tutte a me…… dall’altra parte della classe Penny mi mandava sguardi languidi e poi sguardi maliziosi a Teo che li ricambiava in pieno…… ma tu guarda se questi due si dovevano mettere a flirtare a distanza.
Ma perché poi mi dà così fastidio?? In fondo mica stiamo insieme o qualcosa del genere!!! Eppure non riesco a scacciare questo senso di gelosia che mi opprime. Basta ora mi concentro sulla lezione.
Peccato che manco cinque minuti dopo, entra il bidello con un foglio in mano che consegna alla professoressa, sicuramente sarà una circolare.
Sono già pronta con matita e diario in mano per segnare quella che sicuramente sarà una circolare sui nuovi corsi di potenziamento o roba simile; ma e parole che escono dalla bocca della professoressa di latino non sono per niente quelle che mi aspettavo:
”Ragazzi sono lieta di informarvi che per sabato sera è previsto un ballo, per dare il benvenuto ai ragazzi del primo anno, sono necessari abiti eleganti per le ragazze e smoking per i ragazzi” si interruppe un attimo la prof,
“almeno non ha detto che si deve venire a coppie” pensavo intanto nella mia testa.
“Ah, ragazzi, quasi dimenticavo, è obbligatorio presentarsi a coppie. Penelope puoi riportare questo foglio al bidello per favore?” chiese la prof distruggendo in un attimo quel poco di buon umore che mi rimaneva.
“Certo prof, vado e torno” rispose Penny e nel passare davanti al mio banco si girò un attimo e sorrise, in una maniera che non mi piaceva per niente, a Teo, il quale non si scompose di un millimetro, anzi ricambio il suo sguardo e le sorrise di rimando annuendo leggermente.
Chi sa cosa si erano detti quei due……, il bello e che più ci penso più la curiosità mi divora; letteralmente.

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Capitolo 8
*** Hippy, veggenti e visioni. ***


Buongiorno ragazze oggi cambiamo punto di vista e vedremo come Nicky passa il suo primo giorno di scuola e avremo anche una sorpresa... Buona lettura
"
B
uongiorno ragazzi, io sono la professoressa Felicitas Peace e terrò il corso di recitazione” ecco che mi si presente davanti la più stravagante tra i professori che ho avuto “l’onore” di conoscere.
È una ragazza sui 25 anni, ma da come si veste sembra che ne abbia 45, e non sto esagerando. Porta dei pantaloni fluo a zampa di elefante, poi una maglietta che come minimo è tre taglie più grande e infine sembra che le piaccia infilare le dita nelle prese della corrente… Perché dico così?? Voi non avete visto i suoi capelli, raccolti in due “treccine” alla Pippi Calzelunghe.
Istintivamente mi giro Alex e noto che anche lui, come me, sta a fatica trattenendo una risata.
“Allora dato che sono nuova vorrei conoscere le vostre capacità di recitazione. La prima sarà…” e guardandosi intorno come alla ricerca di qualcosa mi punta il dito contro
“Lei signorina, prego salga sul palco” aspettate un attimo ma sta indicando me? Mi guardo intorno e capisco che sta parlando con me perché tutti i miei “adorabili” compagni hanno fatto un passo indietro. Lentamente salgo sul palco e mi posiziono al fianco di quella hippy che dovrebbe essere la mia prof.
“Ok lei signorina si chiama…”
“Love, Nicol Love”
“Bene signorina Love mi stupisca con un interpretazione di…” e squadrandomi dalla testa ai piedi, esclama
“…di una dolce donzella ” mentre un sorrisino sadico le contorna il viso.
No, ma dico questa è pazza, ma mi avete visto? Ho forse l’aria di una dolce donzella?!?! Guardo verso le mie compagne sperando che qualcuna mi salvi dalle grinfie della “dolce” prof ma quelle svampite stanno guardando adoranti nella direzione di Alex
“Allora…stiamo tutti aspettando…” giuro che la ammazzo, un’altra parola e la faccio nera.
“Allora…” trattengo l’istinto di mandarla a quel paese e, posizionatami al centro del palco comincio a declamare i miei versi.
Guardo istintivamente verso Alex, che sta disperatamente cercando di fare il serio, ma con scarsissimi risultati. Se è arrivata a far ridere Alex (e vi avverto,ci vuole molto a far ridere il mio amico) allora è davvero un’attentatrice di immagini; ma è possibile che questa tizia mi conosce da nemmeno cinque minuti e riesce già a farmi fare la figura dell’idiota?????
La maledico mentalmente e, per fortuna, la prof mi interrompe.
Torno a posto maledicendo la Peace e le mie “fantastiche” compagne e mi accingo a prendere appunti su quello che sta blaterando quella svampita di una hippy.
“Bene dopo aver assistito all’interpretazione della signorina Love, vorrei sentire una coppia ehmm voi due.”
Mi giro in direzione del suo dito e noto che sta indicando Helen e Tom . Mi giro un attimo verso Emma e deduco che se potesse uccidere con lo sguardo, per Helen sarebbe già la fine. Helen e Tom salgono sul palco tenendosi per mano e vedo Emma sull’orlo di una crisi isterica.
Ah, hai capito tu Emma, deve piacerle davvero tanto Tom. Lentamente mi avvicino a lei e le sussurro: “Ehi Emma, non trovi che Tom e Helen siano davvero carini insieme?” lo so, lo so, in questo momento state pensando che sono una stronza, però vedere la faccia di Emma in questo momento è una cosa a cui non potevo rinunciare (anche a costo di farmi strangolare xD).
“Nick, ti conviene chiudere il becco, altrimenti ti butto da un treno in corsa.”
“Nervosette oggi!” La vedo pronta a replicare ma la prof ci interrompe mandando Helen a posto e chiamando Emma per recitare con Tom.
E anche questa è fatta, infatti, appena si ritrovano uno di fronte all’altra arrossiscono e si prendono per mano. Dopo quelli che a me sembrano vent’anni, finalmente suona la campanella; non fraintendetemi, io adoro l’ora di recitazione, ma la hippy la rende veramente una rottura.
“Hei dolce donzella, dove vai?”
“Alex ti prego, se non vuoi sbattere il tuo faccino sul mio pugno ti consiglio di non far sapere questa cosa a nessuno.”
“Ok, dolcezza, per quanto la voglia di stuzzicarti mi alletti, tu mi fai seriamente paura”
“Oh finalmente qualcuno che dice una cosa sensata” esclamo con un tono fintamente esasperato e Alex scoppia a ridere coinvolgendo presto anche me.
Insieme ci dirigiamo verso l’aula di storia e nel tragitto incontriamo Cassy e Penny in compagnia di un ragazzo che non credo di conoscere. Saluto Alex e mi dirigo verso quello strano trio.
“Hei ragazze, come è andata la vostra prima lezione dell’anno?”
“Ottima” mi rispondono all’unisono, anche se ho l’impressione che l’ottimo di Cassy sia totalmente diverso da quello della sorella. Poi girandomi verso lo sconosciuto dico
“Piacere io sono Nicol, ma chiamami pure Nick”
“Piacere io sono Teo” e mentre stringe la mano che io gli avevo precedentemente porto, sento una strana sensazione scendermi lungo la schiena e nella mia testa vedo un susseguirsi di immagini piuttosto raccapriccianti di guerra, angoscia e terrore.
Ad un certo punto, così come sono iniziate, le immagini spariscono e io mi ritrovo davanti a tre persone che mi guardano con gli occhi sgranati, uno con una strana consapevolezza mista a soddisfazione, mentre le altre due con immenso stupore.
Senza salutare nessuno, e ancora sconvolta, riprendo la mia borsa e corro a rifugiarmi in bagno, dove posso finalmente dare sfogo ad un pianto liberatorio; non so neanche io perché sto piangendo, so solo che ho sentito tutto il dolore di quelle persone su di me e piangere in questo momento è l’unica cosa che mi fa stare bene. Ma poi che cavolo erano tute quelle immagini?, e perché mi sono apparse?, ma soprattutto cosa ha a che fare Teo con tutte quelle atrocità?.
Sono ancora in bagno che piango, quando sento la porta aprirsi e un paio di occhi verdi speranza mi compaiono davanti. Istintivamente gli butto le braccia al collo e sempre singhiozzando gli chiedo:
“T…ti pre…prego, aiu… aiuta… aiutami Te…Teo.”
“Shh tranquilla, non piangere più, su via Nicol” a fatica riesco a placare il mio pianto che sembrava incontrollabile e ancora con più fatica mi sciolgo dal suo confortante abbraccio.
“Che cosa è successo, cos’erano quelle immagini? Perché le ho viste?” gli chiedo senza più singhiozzare, ma con la voce ancora scossa da alcuni e deboli singhiozzi
“Nicol quella che tu hai appena avuto è stata una visione”
“U…u…una vi…vi…visione” chiedo balbettando incredula e visibilmente sconvolta, non può essere che io abbia avuto una visione, queste cose esistono solo nei telefilm e nei libri di fantasia, ma questo non è ne un telefilm, ne tantomeno si tratta di fantasia, questa è la vita vera e queste cose non esistono nella realtà, ma allora… no basta niente ma, queste cose non esistono punto e basta.
“Tu Nicky sei una veggente omnia, e cioè puoi vedere il passato, il presente e il futuro di una persona, e per farlo devi solo concentrarti su di lei o toccarla, non ti serve altro” veggenti, visioni, guerre o ma per favore chi vuole prendere in giro questo qui?!?! Senza dire una parola riprendo la mia borsa e velocemente esco fuori da qual bagno,lasciando da solo Teo.
Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi sono neanche accorta di essere andata a sbattere contro qualcuno e di essere arrivata per terra.
“Oh ma vuoi stare attento a dove… Alex?? Che ci fai qui non dovresti essere a lezione?”
“Scusa Nicky, ma ero preoccupato per te così sono venuto a cercarti” e mentre parla mi porge una mano e mi tira su, stringendomi contro il suo torace, e con un dolcissimo sorriso mi scosta i capelli che mi erano calati sugli occhi, scoprendo così i miei occhi azzurri gonfi e arrossati dal troppo pianto.
“Ehi, Ni è successo qualcosa?” mi chiede con un tono preoccupato,
“No, tranquillo Alex, niente di grave” non mi piace mentire soprattutto a lui, ma non ho avuto scelta, così cercando di essere il più convincente possibile gli sorrido, e poi prendendolo per mano mi avvio con lui verso l’aula di Arte.

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Capitolo 9
*** Before Party ***


Buona sera ragazze, sono tornata con un tremendissimo ritardo, ma sono tornta, in queste vacanze ho avuto molta ispirazione infatti ho già cominciato anche il prossimo capitolo, e se la signora ispirazione non mi abbandona di nuovo, il capitolo nuovo verrà postato a breve.... vi prego solo di lasciarmi un commentino...voreii sapere che ne pensate e....Buona Lettura


Allora, partiamo dal presupposto che non sono una di quelle ragazze innocentine, che si scandalizzano alla vista di due intenti a baciarsi o cose simili, sono solo una ragazza cha ama la pace e la tranquillità, che preferisce la lettura di un bel libro ad una festa liceale, soprattutto sapendo che a questa festa mia sorella e il ragazzo per cui ho irrimediabilmente perso la testa andranno insieme. Allora la domanda che vi starete ponendo tutti è: Perché ci vai? Ci vado perché quella subdola della mia migliore amica Nicky, mi ha proposto una scommessa che purtroppo ho perso e quindi sono costretta a stare qua immobile come una statua, mentre la mia “adorabile” gemella mi sistema i capelli. Se ripenso che è tutta colpa di Nicky…   

Inizio Flashback

Martedì mattina…
”Ehi ragazze, voi con chi andate al ballo??” chiede Mary una nostra compagna di classe
”Io vado con Teo, tu?” risponde la mia “adorata” sorellina, girandosi verso di me con un sorriso a trentaquattro denti, ringrazio il cielo che non posso uccidere con lo sguardo, altrimenti avrei già commesso un bel po’ di omicidi; a partire da quello di mia sorella.
”Io ancora con nessuno, ma resti tra noi, spero che mi inviti Roger” e dalle sue labbra esce un sospiro sognante. Poi come se si fosse appena accorta della mia presenza mi chiede
”E tu Cassy con chi andrai?”
”Io non credo che andrò” e dicendo così chiudo il mio armadietto e mi avvio verso l’aula di geometria, senza preoccuparmi di aspettare Penny. Mentre mi avvio verso l’aula penso che quello che mi sta succedendo è strano, non mi era mai capitato di stare male per un ragazzo, io che non mi sono mai interessata a chiunque fosse di sesso opposto al mio, ora mi ritrovo a stare male perché mia sorella esce con il ragazzo che mi piace, ragazzo conosciuto poi da una settimana… ma allora perché ho come la sensazione di conoscerlo. I suoi bellissimi occhi verdi speranza mi ricordano troppo quelli che mi apparivano poco meno di due mesi fa in sogno, quegli occhi che mi ero abituata a sognare, pensare e contemplare, quegli stessi occhi che mi fanno sentire speciale con un solo sguardo, che mi fanno sentire unica, desiderata e… amata. Sono gli stessi occhi che mi hanno fatto impazzire, che mi hanno fatto innamorare. Eppure ora quegli occhi sono solo per Penny. Senza che io me ne accorga, calde e salate goccioline stanno contornando il mio viso, così invece di andare in aula, corro in bagno dove guardandomi allo specchio scopro che sto piangendo; sto piangendo e queste mie lacrime sono per un ragazzo. Velocemente frugo nella mia borsa, prendo il mio hi-pod e lo accendo nella speranza che ascoltare qualcosa mi possa risollevare il morale, ma invece parte la canzone di Giorgia, Gocce di Memoria.
Sono gocce di memoria queste lacrime nuove, siamo anime in una storia incancellabile, le infinite volte che, mi verrai a cercare nelle mie stanza vuote, inestimabile, inafferrabile, la tua assenza che mi appartiene, mi appartiene…
Eccome se mi appartiene, mi sta divorando dentro, perché io ti vorrei qui con me, so che magari dovrei essere felice per mia sorella, ma non posso non piangere, non posso ordinare al mio cuore di cancellare i miei sentimenti…
siamo indivisibili, siamo uguali e fragili, siamo già così lontani, lontani…
Siamo troppo lontani, tu ti sei allontanato e io non ho fatto niente per impedirlo, e ora eccomi qui a cercare conforto in una canzone…
Con il gelo nella mente, sto correndo verso te, siamo nella stessa sorte, che tagliente ci cambierà, aspettiamo solo un segno, un destino, un eternità, e dimmi come posso fare per raggiungerti adesso, per raggiungere te…
Si ti prego dimmi cosa posso fare per raggiungerti, come posso farti capire quello che sento quando, non lo so neanche io, io so solo che voglio sentirti al mio fianco, voglio che tu torni a farmi sentire unica, voglio… all’improvviso sento la porta del bagno sbattere e vedo due lampi di ghiaccio che mi trafiggono. Istintivamente comincio ad asciugarmi gli occhi in maniera frettolosa e nel frattempo cerco di elaborare una scusa abbastanza convincente, ma quando alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi azzurri come il ghiaccio capisco che lei sa. Non so come faccia a sapere cosa è successo, ma so che lo sa e a darmene la conferma è la stessa Nicky, che alla mia muta domanda annuisce in silenzio. Lentamente mi lascio scivolare contro il muro, e lei si posiziona accanto a me, anche se sa tutto è pronta ad ascoltarmi, perché io ho bisogno di raccontarle tutto, ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di far uscire via tutto il dolore che sento e che mi sta distruggendo; e lei da brava amica sa tutto questo, lo legge nei miei occhi senza trucco di solito vispi e sorridenti e ora addolorati e pieni di lacrime. Dopo aver raccontato tutto a Nicky, mi sentivo molto, molto meglio; è stato qui che Nicky mi ha fatto la sua proposta “indecente”
“Cassy, ascoltami bene, tu non puoi restare a casa la sera del ballo, tu verrai costi quel che costi”
“Certo è facile parlare per chi ha già un cavaliere”
“Bene allora facciamo una scommessa, se vinco io tu farai quello che dico io, se vinci tu prometto che verrò a scuola vestita di rosa per una settimana intera, ci stai?… certo se hai paura di perdere lasciamo stare” stava per andarsene, ma io l’ho bloccata per un polso costringendola a rimanere
“Ok, ci sto, ma ancora non mi hai detto su cosa scommettiamo”
“Io scommetto che tu non avrai il coraggio di fare del bungee jumping  con me, se ci riesci hai vinto, ma se non lo fai… Buona giornata Cassy, ah vedi che la lezione di storia sta per cominciare” aveva vinto lei, in partenza, perché lo sapeva che non avrei mai avuto il coraggio di fare del bungee jumping, dato che soffrivo di vertigini, mi aveva attirato in una trappola e lo sapevo bene, che stupida che sono stata avrei dovuto capirlo che era una trappola, in quanto Nicky avrebbe preferito farsi staccare la testa piuttosto che vestirsi di rosa, figuriamoci poi per una settimana intera… dannato orgoglio è tutta colpa tua se ho accettato questa scommessa. Ad interrompere i miei interessantissimi pensieri però è stato il suono della campanella e io come se mi fossi appena risvegliata da un lunghissimo trans, cominciai a correre come una furia verso l’aula di storia; ero in un tremendo ritardo.

Fine Flashback

“Allora Penny, a che punto sei?” oddio no, per favore salvatemi è arrivata Nicky, il che significa che mi dovrò vestire come dice lei e mi dovrò pure fare truccare forse… ma perché, perché ho accettato quella stupidissima scommessa, era chiaro che Nicky era sicura di vincere, lei non è il tipo che gioca d’azzardo, lei scommette solo se è sicura di vincere, non  ama le sconfitte.
“Quasi pronta” urla mia sorella in risposta
“Ok, veloci però che è tardissimo abbiamo solo due ore prima del ballo e dobbiamo ancora sistemarci noi Penny”
“Of course Nicky… et voila ecco a voi Cassy, che te ne pare Nicky?”
“Cassy, sei stupenda, ottimo lavoro Penny” in effetti Penny non ha fatto un lavoro così male, devo ammettere che stare più di un ora seduta su una sedia a maledire Nicky, me e la mia stupidaggine, è servito a qualcosa, mia sorella ha fatto un lavoro incredibile; i miei biondi e solitamente lisci capelli, sono ora un elaborata acconciatura piena di soffici e ordinati boccoli fermati sulla testa da tante forcine. Diciamo che potrei anche perdonare il colpo basso di Nicky, in fondo se non fosse stato per lei a quest’ora non sarei qui davanti a questo specchio con un’acconciatura favolosa.
“Bene Cassy ti presento il tuo vestito” dire che sono sbiancata alla vista di quel vestito è un eufemismo, è un vestito bellissimo, senza dubbio, molto elegante, ed anche azzurro, un colore che amo moltissimo in quanto mi ricorda molto il mare, ma non è decisamente nel mio stile; per prima cosa è corto… che dico corto, molto corto, è un monospalla, con la spallina tutta contornata da piccoli diamantini, che finiscono nella schiena e formano un parallelepipedo, ha una scollatura a cuore che si intreccia con gli strass della spallina e poi scende morbido, fasciando bene i fianchi, come se vi fossero tanti veli sovrapposti di varie lunghezze, anche se nessuna supera il ginocchio.
Abiti da Cerimonia Corti Una Spalla in Lustrini RNC0075         http://www.modame.it/c/p-xe8v-abiti-per-rimpatriate-informale-casuale-eleganti-guaina-one-shoulder-corti-pieghe-corpetto-a-pieghe.jpg           https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRw2iEKH6_7WYpRKa48dCFO9EeoAvMZdk6LDrrq7L55meeB01Qqmw
Il tutto accompagnato da un bellissimo paio di scarpe nere, piene di brillantini; stupende senza dubbio, ma un po’ troppo alte per i miei gusti
“Nicky, cara Nicky, ascoltami bene, io non metterò mai quel vestito cortissimo e mai e poi salirò su dei tacchi vertiginosi come quelli, quanto saranno 9, 10 cm?” credo che il mio tono volutamente sarcastico esprimesse alla perfezione tutta la mia irritazione per quella spiacevole situazione
“Cassy, cara Cassy, ascoltami bene,” tipico di Nicky, farmi il verso per farmi capire bene il concetto –O si fa come dico io, o si fa come dico io, scegli- molto diplomatica come sempre la mia amica, lasciava molte opportunità di scelta
“Tu metterai, quel vestito e quelle scarpe, altrimenti dato che sei costretta a venire al ballo per una via di una scommessa, ci verrai in mutande e in reggiseno, capito?... ah e tanto per la cronaca i tacchi sono 15 cm” e come al solito le si forma il suo solito ghigno sadico, la mia migliore amica a volte è tremenda, giuro la butterei giù da un ponte, però allo stesso tempo le voglio molto bene. Acconsento a mettermi quel vestito e mentre lei, con un sorriso a trentaquattro denti si chiude in bagno con Penny per farsi i capelli, a me viene un lampo di genio. La scommessa mi vincolava ad andare al ballo, ma al ballo era stata espressamente richiesta la partecipazione a coppie e io non avevo nessun cavaliere, così a mia volta con un sorriso a trentaquattro denti, entrò nel bagno, dove una già sistemata Nicky era intenta a piastrare i lunghi e ondulati capelli biondi di mia sorella.
“Nicky, io non vengo al ballo”
“Vaia Cassy, ne abbiamo già parlato”
“Si ma per quanto io voglia rispettare il nostro accordo, sono molto addolorata nel dirti che non avendo un cavaliere, non posso andare al ballo” sono più che soddisfatta di me stessa, mentre vedo la faccia di Nicky farsi sempre più cupa, come se si stesse dando della stupida per non averci pensato prima, ma mentre mi complimento con me stessa vedo Nicky, alzare la testa e puntare le sue grandi iridi color del ghiaccio dritte nelle mie; ha un sorriso diabolico e la cosa non mi piace per niente… che abbia pensato anche al mio cavaliere?
“Oh tranquilla, Cassy, il tuo cavaliere è già sotto la porta che ti aspetta” dire che ho una faccia scioccata è dire niente, non ci posso credere, questa ragazza potrebbe fare benissimo la serial killer, non lascia mai niente al caso, pensa e programma tutto. Molto delusa, me ne torno di la e indosso il vestito, che effettivamente non è poi così male, scende morbido lungo i fianchi, mettendo in risalto la mia vita sottile e le mie lunghe gambe; anche le scarpe per quanto alte e per quanto io non abbia idea di come camminarci, non sono così scomode come sembrano. Mi sto ancora guardando allo specchio, quando dal bagno escono Nicky e Penny, che si fermano a guardarmi con la bocca spalancata mia sorella e con un sorrisetto compiaciuto la mia migliore amica
“Allora come sto?” la mia voce è molto titubante, in quanto è la prima volta che mi vesto in questo modo e la cosa non so se mi piace o mi mette in imbarazzo
“Sei uno schianto tesoro” grida mia sorella saltandomi addosso dalla felicità
“Stai molto bene Cassy, devo ammettere che ho avuto proprio buon gusto ha regalarti questo vestito” modesta come al solito penso prima che lei riprenda a parlare “Però ancora non abbiamo finito, e Penny, piano con quei capelli ciò messo un’ora per renderli lisci come sono ora” dopo di che sia lei che io spariamo dentro al bagno.
“Oh andiamo Cassy, rilassati, non ho mica intenzione di mangiarti, dai ora chiudi gli occhi che ti trucco” dopo quelle che a me sono sembrate ore, finalmente ho il permesso di aprire gli occhi, e quello che vedo nello specchio mi è piace, e molto anche, Nicky ha fatto un ottimo lavoro, mi cerchiato gli occhi con della matita nera leggera, quasi sul grigio, poi ha applicato un ombretto azzurro che andava via, via sfumando su un celeste molto chiaro e poi aveva applicato un po’ di polvere argentata, in modo che “brillassero”, infine aveva passato un lucidalabbra al sapore di pesca sulle mie labbra, rendendole un po’ più “invitanti” come diceva lei.
“Bene ora fuori di qua che mi devo sistemare io ahahah” e così dicendo mi butta letteralmente fuori dalla porta dove ad aspettarmi c’è una stupenda Penny, fasciata in un bellissimo abito lilla, con la scollatura a cuore tutta piena di strass, e con una fascia sotto il seno da cui parte la gonna del vestito, più lungo dietro e sopra al ginocchi davanti. Il vestito le scendo morbido lungo i fianchi, mettendo in risalto la sua vita sottile come e la mia e le gambe un po’ più magre delle mie. Ai piedi indossa un paio di decolté rosa, in tinta con la tonalità del vestito, interamente ricoperte di piccole gemme che brillavano ad ogni suo passo.  
http://www.cerimoniamoda.com/wp-content/uploads/2012/03/fluido-abito-da-sera-highlow-viola1.jpg                 http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v3/520283640_1/Daffodil-140mm-new-style-Women-s-high-heel-shoes-Crystal-shoes-color-pink-crystal.jpg
Sugli occhi aveva messo un ombretto lilla che andava via, via sfumando fino a diventare un bellissimo color glicine, il suo preferito, intorno agli occhi aveva applicato dell’eyliner anch’esso lilla, e infine anche lei aveva cosparso sull’ombretto un po’ di polvere argentata; le lunghe ciglia, erano stata rese ancora più lunghe grazie al mascara e sulle labbra carnose aveva un messo un rossetto rosso fuoco.
“Ehi Penny, stai benissimo”
“Grazie Cassy, speriamo solo che Nicky si sbrighi, perché è tar…” neanche il tempo di finire la frase, che la porta del bagno si spalanca e ne esce fuori la mia migliore amica fasciata in bellissimo abitino nero, corto e aderente. L’abito le arriva fino a metà coscia e le fascia perfettamente i fianchi, mettendo in risalto le sue gambe lunghe; il vestito ha una sola manica lunga con alcuni strass sulla parte finale, e dall’altro lato, ha una mezza scollatura a cuore anch’essa piana di strass. Le scarpe che danno ai suoi polpacci già a sciabola, una forma ancora più affusolata, sono delle decolté argentate, anch’esse, come quelle di Penny, rivestite con delle piccole gemme che emanano forti bagliori ad ogni suo movimento.
http://www.needress.com/images/dress/8690/Cute-Multi-color-Sequin-Organza-A-line-Spaghetti-Straps-Sweetheart-Short-Sleeveless-Cocktail-Dress-SD5215-01.jpg            http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/529235132_1/9-12-14-16CM-prom-heels-wedding-shoes-women-high-heels-crystal-high-heel-shoes-platforms.jpg
I lunghi capelli castani, solitamente ondulati erano stati piastrati e poi arricciati sulle punte, infine alcune ciocche erano state legate dietro la testa con un fermaglio gioiello, che riprendeva il vestito. Intono agli occhi aveva messo, come al solito, la matita e l’eyliner nero, che mettevano in risalto i suoi stupendi occhi color del ghiaccio; le ciglia erano state rese più lunghe e voluminose grazie al mascara nero, e infine aveva messo un ombretto grigio chiaro, cospargendo anche lei la polverina argentata. Le sue labbra invece erano risaltate da un lucidalabbra bianco pieno di brillantini.
“Allora che ve ne pare?” chiede Nicky guardando le nostre facce stupite
“Sei stupenda” le diciamo in coro io e Penny
“Bene allora andiamo, i nostri cavalieri ci aspettano” e prendendoci per mano ci conduce verso l’uscita, ma io la fermo un attimo
“Nicky scusa, ma chi è il mio cavaliere?” devo ammettere che sono abbastanza spaventata all’idea di andare ad una festa, figuriamoci poi se ci devo andare con uno brutto e squallido, per giunta sconosciuto.
“Oh fidati, è un bellissimo ragazzo, ora lo conoscerai” e senza altri indugi riafferra me e Penny per un braccio e ci trascina fuori dove tre ragazzi, in smoking ci stanno aspettando sorridenti.
“Achille, lei è Cassy, la tua dama” esclama Nicky, mentre ci avviciniamo ad un ragazzo, alto, muscoloso e con dei finissimi capelli biondi. Achille… che nome strano per un ragazzo. Sono ancora immersa nei miei pensieri quando incontro i suoi occhi azzurri come il mare in tempesta, e la sua faccia… no, non può essere!

Angolo autrice

Allora il capitolo è un pò più lunghetto del solito, pensate che occupa 15 pagine di word ;P.. comunque tralasciando i convenevoli, volevo purtroppo dirvi che le foto che avevo inserito nel capitolo non si vedono, ma ci sono gli indirizzi che sono riportati da cui potete vedere tutti i vestiti e le scarpe, dovreste riuscire a capire quali sono grazie alla descrizione che io ho fatto nel capitolo ma se doveste avere difficoltà basta che me lo dite e io provvederò... Spero di non aver annoiato troppo....Alla prommissima
Baci
_cucciolangel_

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Capitolo 10
*** Strane rivelazioni & Tante confusioni ***


Salve a tutte ragazze è inutile ormai che mi scuso per il tremendo ritardo nell'aggiornare, purtroppo quest'anno scolastico è stato veramente faticoso e non ho avuto il tempo di fare nulla, mi dispiace aver lasciat così in tredici una fafiction a cui tengo molto e che spero una volta finita e revisionata possa finalmente diventare un libro. Certo magari qualche recensione con qualche incoraggiamento a continuare mi avrebbe fatto molto piacere, dato che ho la vaga imoressione che la storia non piaccia a molti visto che nessuno recensisce, e questo mi fa venire ancora di più il blocco dello scrittore... d'altronde capiasco che non molti vogliono leggere una fanfiction che viene aggiornata una volta ogni morte di papa; io sono la prime lettrice che, lo ammetto, leggo solo storie complete, perchè non mi piace aspettare gli aggiornamenti...
Detto ciò vi lascio alla lettura del capitolo, spero sia di vostro gradimento e vi prego lasciatemelo un commentino... anche solo per capire se la storia vi piace o meno, se è il caso che la continui o se faccio così pena come scrittrice che forse è il caso di ritirarsi e tornare ad esere solo una silenziosa lettrice..
Vi prego ci tengo veramente tanto...
Un bacio e.... ci vediamo giù!

 

Oh no, no, non po’ essere, non può essere lui, è una cosa scientificamente impossibile, non può essere che lui sia quell’Achille, non posso trovarmi davanti uno degli eroi della famosa guerra greca tra dei e titani, eppure tutto in questo ragazzo è identico ad Achille, i suoi lunghi e setosi capelli biondo cenere raccolti in un elegante codino, i suoi occhi così intensi ed espressivi, di un azzurro più profondo del mare in tempesta, il suo fisico alto e slanciato, tonico e muscoloso e la sua voce soave…

“Ehi Cassy?” tutto ad un tratto smetto di fissare il ragazzo che ho davanti e mi accorgo che Nicky mi sta sventolando una mano davanti agli occhi cercando di richiamare la mia attenzione
“Si, si dimmi”
“Beh, ti ho chiamata cinque volte… guarda che noi siamo pronti ad andare, stiamo aspettando solo te” sono un attimino confusa, a poi mi accorgo che mentre loro si erano già avviate verso la macchina di Alex, cavaliere di Nicky, io ero rimasta ferma impalata sull’uscio di casa mia, con un’espressine del tutto assente, lasciando anche il povero Achille con la mano tesa ad aspettare che io la stringessi affiancandomi a lui.
“Perdonami Achille, ho la testa un po’ sulle nuvole stasera” e nel frattempo che cerco di spiegarmi con Achille prendo la sua mano e insieme cominciamo ad avviarci verso l’auto dove mia sorella, Nicky e i loro cavalieri ci stavano aspettando.
“Finalmente Cassy, siamo invecchiati nel frattempo che ti sei decisa a raggiungerci” ecco come la mia dolce sorellina mi accoglie mentre salgo in macchina sedendomi tra Achille e Teo;
“Molto spiritosa Penny, come al solito” ribatto un po’ infastidita dalla sua battuta e dal fatto che Teo non le ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un istante, e pensare che alla fine mi ritrovo in questo pasticcio, costretta a portare trampoli sui quali non so camminare e vestita con un abitino che andrebbe bene per le bambole, tanto è scollato, solo per colpa di questo bellissimo ragazzo dagli occhi verdi che mi fanno impazzire con un solo sguardo; perché se non fosse stato per lui che ha iniziato a flirtare con mia sorella, io non mi sarei mai rifugiata a piangere in un bagno, e se io non mi fossi rifugiata a piangere nel bagno, Nicky non mi avrebbe mai trovata, e se Nicky non mi avesse trovata e vista piangere, non mi avrebbe proposto quella stupida scommessa, e se lei non mi avesse proposto quella stupida scommessa, io non sarei seduta ora in questa macchina accanto al ragazzo per cui ho irrimediabilmente perso la testa, a vederlo flirtare con mia sorella.
“Allora Cassy, com’è che conosci Nicky?” l’improvvisa domanda di Achille, mi ha distratto dalle mie nuove elucubrazioni mentali e mi ha costretta a riportare la mia attenzione su di lui
“Oh, ecco il fatto è che mia zia era la sua vicina di casa e quando andavo a trovarla, quando ero piccola, giocavamo spesso insieme, e col tempo abbiamo instaurato una forte amicizia. Piuttosto ora che ci penso tu come la conosci? Non mi pare che tu sia uno degli amici che frequenta normalmente” in effetti ora che ci penso io conosco tutti gli amici di Nicky, e Achille non l’ho mai visto nel suo gruppo, inoltre se avesse fatto amicizie nuove me lo avrebbe detto sicuramente tra di noi ci diciamo sempre tutto, non ci sono mai stati segreti e sono sicura che mai ce ne saranno
“Si, infatti noi non siamo propriamente amici, il fatto è che io mi sono iscritto martedì nel vostro liceo e mentre cercavo la presidenza mi sono scontrato con lei che usciva da un bagno, con un sorrisino sadico sul volto” sicuramente si tratta di quel famoso martedì quando Nicky se ne è andata dopo avermi proposto quella scommessa che aveva già vinto praticamente
“E allora mi ha gentilmente accompagnato in presidenza, e mentre camminavamo è venuto il suo ragazzo e le ha chiesto se andava al ballo con lui, dopo di che le ho chiesto delle spiegazioni su questo ballo e quando le ho detto che purtroppo non avrei potuto partecipare perché essendo arrivato da poco non conoscevo nessuno, lei ha fatto un altro sorrisino, un po’ diabolico oserei dire, e mi ha detto di non preoccuparmi e di presentarmi al tuo indirizzo stasera alle otto, e così eccoci qui” e il sorriso che compare sul suo viso appena finisce è stupendo, così dopo avergli timidamente sorriso anch’io, iniziamo un’interessante conversazione sulla mitologia greca, sulla storia degli dei, sulla battaglia contro i titani e la sconvolgente vittoria di questi ultimi…
“Si ha ragione Cassy, la vittoria dei Titani è stata inaspettata, anzi ti dirò di più, è stata così inaspettata, che si racconta che i Titani vennero aiutati durante lo scontro da un antico potere, che si muove attraverso le ombre”
“Un potere molto antico, che si muove dentro le ombre? Non ne ho mai sentito parlare in nessun libro di mitologia”
“Però avrai sicuramente sentito parlare dell’oracolo, una leggendaria creatura, una donna, dalla bellezza irresistibile, immortale come gli dei, creata dalla costante voglia umana di sapere e di voler scoprire il futuro, inizialmente era un potere neutro non era né bene né male, era solo potere, ma col tempo la sua parte buona è scomparsa e ha iniziato a girare nelle ombre”
“Dell’oracolo avevo già sentito parlare, ma non sapevo tutto il resto della storia, sui libri non sono riportati questi fatti, come fai tu a spere tutte queste cose”
“Emm… ecco… io… il fatto è che… che… che i miei genitori sono ricercatori e hanno trovato dei testi greci che però non sono mai stati pubblicati per l’inaffidabilità delle loro fonti” stavo per rispondere, ma vengo interrotta da un’eccitatissima Penny, che ci informa che siamo arrivati. Un po’ titubante scendo dall’auto, sono molto imbarazzata è la prima volta che vado ad una festa liceale, poiché le ho sempre accuratamente evitate, e poi non mi sento per niente a mio agio con queste scarpe, infatti nel scendere dall’auto di Alex, inciampo e finisco addosso a Teo che era appena sceso e stava aspettando Penny, che era subito andata a salutare Mary e altre nostre compagne, attirando ovviamente tutta l’attenzione su di se. A volte vorrei proprio strangolarla, non ho mai sopportato le persone egocentriche, e mia sorella lo è moltissimo, lei adora stare al centro dell’attenzione, avere tutti gli sguardi puntati su di lei, sentirsi ammirata e desiderata da tutti i ragazzi e invidiata da tutte le ragazze; io invece sono una persona che ama la calma e la tranquillità, questo non vuol dire che mi piace stare in disparte dal gruppo, solo sono quel tipo di ragazza a cui non piace avere i riflettori sempre puntati addosso, una ragazza con la passione per la lettura, piuttosto che per la moda, una persona molto acqua e sapone ecco.
“Ehi Cassy stai attenta, potresti farti male” esclama Teo  ridendo e aiutandomi a rimettermi in piedi, mentre il suono della sua dolce risata cristallina, mi stordisce nuovamente.
“Grazie Teo, scusami non sono abituata a camminare con queste scarpe” esclamo con le gote che mi si tingono di rosso e, improvvisamente, inizio a sentire un gran caldo che parte appunto dalla faccia e si estende in tutto il corpo. Improvvisamente vedo il suo sguardo farsi più intenso, mentre fa scorrere i suoi meravigliosi occhi verdi sulla mia figura, e  quando noto i suoi occhi diventare di un verde ancora più scuro, mentre si sofferma sulla scollatura del mio vestito, mi sento ancora più in imbarazzo; è vero, io volevo farmi notare da lui, ma volevo che mi notasse così per come sono, non perché metto in mostra il mio decolté, mi sento profondamente delusa, ma allo stesso tempo non posso impedire al mio cuore di fare le giravolte, non posso impedire alla farfalle che sento nel mio stomaco di volare libere, non posso impedire di sentirmi così felice tanto da avere la sensazione di volare, non posso ignorare il fatto che quando lui ride o mi guarda mi sembra che il mondo si prende una pausa, tutto scompare intorno a noi; restiamo solo io e lui, tutto il resto è superfluo tutto il resto non conta; non posso far prevalere la ragione sui miei sentimenti, non posso e non voglio.
“Cassy,… stai benissimo!” esclama alla fine allentando un po’ quella tensione che si era venuta a creare tra di noi.
“Grazie” sono sincera con questo grazie, mi serviva proprio un parere esterno che non fosse quello di mia sorella o della mia migliore amica per farmi acquistare un po’ di sicurezza; poco più in la di noi, ci sono Nicky e Alex che stanno parlando con alcuni loro compagni di classe. Intercetto lo sguardo sorridente di Nicky, che mi fa cenno di avvicinarmi, e noto lo sguardo sognante che le rivolgono parecchi ragazzi mentre le passano accanto o la salutano. Perché Nicky è il tipo di ragazza che ha un fascino misterioso, intrigate, è una ragazza che adora le sorprese, ma non è facile da stupire, e il tipo di ragazza che è sempre vestita bene, nonostante non segua per niente la moda, è una ragazza a cui piacciono le cose semplici, ma che allo stesso tempo non fa mai nulla di semplice, con lei il rischio di annoiarti non lo corri mai; lei è il mix perfetto di me e Penny, solo grazie a lei noi riusciamo ad essere quelle che siamo, perché se non ci fosse lei a moderarci io e mia sorella non riusciremo mai a trovare un punto in comune.
“Ragazzi, Cassy, siete pronti per entrare?” chiede la voce divertita di Nicky, soffermandosi in maniera particolare su di me, che mio malgrado mi ritrovo ad annuire, come fanno tutti gli altri, anche se in realtà l’unica cosa che vorrei fare è quella di scappare, scappare il più lontano possibile da qui, da Achille, da mia sorella, dai miei amici, da Teo… Basta, ora basta, non posso abbattermi così, sono pur sempre un’adolescente, è ora che io inizi a comportarmi come tale, quindi basta, almeno per stasera smetterò di pensare ai miei problemi e mi divertirò. Un sorriso deciso si apre sul mio volto e istintivamente mi stringo di più al braccio di Achille, che a sua volta accelera il passo, così da ritrovarci nuovamente insieme agli altri, e con una nuova consapevolezza entriamo nella palestra della scuola. C’è una calca di studenti sia dentro la palestra che nei giardinetti tutti intorno, l’ambiente è stato reso più accogliente grazie a vari festoni colorati che pendenti dal soffitto riportavano i nomi di tutti gli iscritti al primo anno; tutt’intorno alle pareti erano stati disegnati tanti mondi con delle mani che si stringevano( infatti la nostra scuola è una scuola internazionale, dove si possono iscrivere i ragazzi di tutto il mondo, poiché da formazioni complete e in qualsiasi lingua) e stavano a simboleggiare le amicizie nate e che nasceranno tra gli studenti di diverse nazionalità. Nell’angolo dove solitamente si teneva il corso di danza era stato montato un impianto stereo e le console del Dj, che proprio in questo momento ha appena messo Wake me up di Avicii, una delle mie canzoni preferite. All’esterno nei giardinetti tutt’intorno alla palestra, erano stati allestiti piccoli gazebi, dove gli studenti potevano rilassarsi l’udito lontano dalla confusione e dalla musica messa a un volume assordante. Le colonne di questi gazebi erano state decorate con degli addobbi floreali e al soffitto erano state appese delle lanterne, creando un atmosfera illuminata, ma non troppo. Devo proprio ammetterlo, stavolta i membri del comitato organizzativo hanno fatto proprio un bel lavoro!.
“Cassy, c’è Wake me up, dai vieni a ballare” esclama Penny, iniziando a farmi gli occhi dolci, sbattendo le lunghe ciglia
“Si dai Cassy” si aggiunge Nicky, sbattendo anche lei le folte ciglia
“E va bene ragazze, se me lo chiedete con queste facce, non posso certo dirvi di no” esclamo sorridente e in men che non si dica, mi ritrovo al centro della pista a ballare con due pazze; sono un po’ imbarazzata, infatti al contrario di Penny e Nicky, che si muovono in maniera molto sciolta e disinibita, io sono un po’ tesa… a dir la verità sembro un manico di scopa, ma dopo un po’ mi rilasso e inizio ad imitare quelle due, riuscendo a sbloccarmi un pochino. Da lontano noto che Alex non stacca gli occhi da Nicky nemmeno per un istante, ma Teo e Achille stanno parlando tra di loro, anzi dalle loro espressioni e da come gesticolano, oserei dire che stanno litigando; che strano però, possibile che due perfetti sconosciuti si mettano a discutere così animatamente, come se si conoscessero da una vita? Cerco di fare finta di nulla e continuare a concentrarmi sulle canzoni, ma quando li vedo uscire dalla palestra e dirigersi verso uno dei gazebi, la mia curiosità prende il sopravvento e dopo essermi assicurata che ne Penny, ne Nicky, si stanno più curando di me, lentamente li seguo e cercando di fare il meno rumor possibile mi nascondo in un cespuglio proprio dietro il loro gazebo…
“Si può sapere cosa ci fai tu qua?”
“Calmati amico, mi ha mandato tuo padre”
“Cosa e perché mai lo avrebbe fatto?”
“Per aiutarti a guidare le prescelte” Prescelte?? Ma di che stanno parlando questi due?
“Non ho bisogno del tuo aiuto”
“Tuo padre non è dello stesso avviso caro Teo, quindi che ti piaccia oppure no io resterò qui, inoltre ho scoperto che i poteri della veggente si sono già manifestati”
Inizio Flashback
”Achille, ragazzo, avvicinati” così mi avvicino ad una figura molto atletica e slanciata, ma con la spalle curve che stavano ad indicare tutto il peso e la saggezza che quell’uomo portava con se
”Eccomi Ulisse, che posso fare per te?” chiedo a quell’uomo che per me è un forte esempio, un valoroso mentore, una preziosa guida, se io sono l’eroe che sono oggi, lo devo al mio mentore, un uomo astuto e curioso oltre ogni previsione, ma al contempo molto saggio. Un uomo che è stato capace di raggirare perfino il grande Dio Poseidone e suo figlio Polifemo, che è stato tenuto prigioniero della maga Circe, che è stato ospitato dalla bella Nausicaa, che ha dovuto lottare anche per riavere il suo trono.
”Achille, io ho molta fiducia in mio figlio e sono sicuro che sarà in grado di guidare quelle ragazze, però da solo non ce la può fare, ha bisogno di un aiuto e vorrei che quell’aiuto fossi tu. Te la senti?”
”Certo Ulisse, io sono onorato di poter svolgere un incarico così importante per la salvezza del mondo greco, anche perché sappiamo bene tutti che Oracolo si sta muovendo, e solo queste ragazze sono in grande di salvare il nostro mondo.”
”Grazie Ulisse, non ti deluderò” e così senza aspettare atro tempo mi congedo e una volta fuori dal palazzo reale prendo una boccia di vetro transportale e mi ritrovo davanti ad un edificio di quelli, che in questa dimensione chiamano licei. Lentamente mi dirigo verso l’interno della scuola e sono talmente perso nei meandri del mio cervello che non mi accorgo di aver urtato contro qualcuno.
”Ciao, mi dispiace tanto non volevo venirti addosso, comunque piacere mi chiamo Achille, il fatto e che sono nuovo e sto cercando la presidenza” devo ammettere che la ragazza è davvero carina
 ”Piacere mio, e scusami tu, la colpa è mia che ero di fretta e non ho guardato minimamente davanti a me, comunque io sono Nicol, Nick per gli amici.” Nicol che nome strano per una ragazza di questi tempi, e se fosse… le stringo un po’ di più la mano e la vedo sussultare, per poi chiudere gli occhi e assumere un’espressione terrorizzata. Lentamente la vedo riaprire gli occhi e dentro di me si fa largo la consapevolezza di aver appena trovato una delle tre prescelte.
”Se non è di troppo disturbo potrei chiederti di accompagnarmi?”
”Certamente, vieni, da questa parte” ci stiamo incamminando quando un ragazzo biondo e con gli occhi azzurri, la ferma tirandola per un braccio
”Ehi tesoro, al ballo ovviamente ci andiamo insieme no?”
”Logico” risponde mentre sorride, dopo di che riprendiamo il nostro cammino
”Ballo? Di che si tratta?” chiedo curioso e veramente interessato
”Oh beh, nulla di speciale, si terrà sabato sera nella palestra della scuola, un ballo in onore dei ragazzi dei primi anni”
”E può partecipare chiunque?” chiedo speranzoso, magari potrei conoscere le altre due prescelte,
”Certo, l’unica cosa è che si deve venire a coppie”
”Ah… ho capito” effettivamente sono un po’ deluso, mi sarebbe piaciuto partecipare al ballo
”Però, se vuoi venire, tranquillo, l’unica cosa di cui ti devi preoccupare è di farti trovare in smoking a quest’indirizzo alle otto” e mentre dice così mi passa un fogliettino con su scritto un indirizzo
”Ok, allora grazie di tutto, ci vediamo in giro” nel frattempo avevo già preso e l’orario delle lezioni e dopo essermi assicurato che lei ha girato l’angolo mi dirigo in giardino dove spero almeno di trovare Telemaco, anche se non sarà così semplice trovarlo, perché presumo si sia cambiato nome per non farsi riconoscere. Ma neanche il tempo di pensare a come cercarlo che lo vedo in lontananza, in compagnia di una biondina niente male. Lentamente mi avvicino a quei due, ma dato che non si sono ancora accorti della mia presenza, posso approfittarne per osservare la ragazza, dato che qualcosa mi suggerisce che potrebbe trattarsi di un’altra delle prescelte.
Fine flashback
“Grazie caro Achille, me ne ero accorto anch’io sai” esclama Teo in modo sarcastico
“Davvero, ma non me lo dire? Allora anche tu sai fare qualcosa” ribatte il mio cavaliere utilizzando lo stesso tono sarcastico utilizzato poco prima da Teo. Veggente? Chissà di che cosa stanno parlando quei due; vorrei restare ancora ad ascoltare, ma le voci di Penny e Nicky in lontananza che mi chiamano, mi suggeriscono che è meglio raggiungerle, prima che mi facciano scoprire. Lentamente esco dal mio nascondiglio e mi dirigo verso mia sorella e la mia migliore amica
“Ehi Cassy, ma dove eri finita, ti stai perdendo tutto il divertimento” mi dice mia sorella cercando di trascinarmi nuovamente verso la palestra
“Cassy, va tutto bene?” mi domanda la mia migliore amica con uno sguardo incerto, scrutatore, sta cercando di leggermi la verità negli occhi, lo fa sempre, è una sua abitudine, quando lei fissa i suoi pozzi ghiacciati negli occhi di qualcun altro sai che non puoi mentirle perché quegli occhi così espressivi, bloccano qualsiasi bugia direttamente sul nascere, e anche se le dicessi una bugia sarebbe tempo perso, perché lei riesce a leggere dentro di te, è capace di arrivare alla tua anima, così rassegnata le mimo con la bocca un “poi ti spiego” e si avrò molto da spiegarle perché le dovrò raccontare anche dei miei strani sogni, e anche della profezia. Nel frattempo veniamo raggiunte da Teo e Achille, e tutti insieme ci dirigiamo nuovamente dentro la palestra, anche se ormai non ho più voglia di divertirmi!

Angolo Autrice
Eccomi di nuovo qui! Ebbene dopo il grandissimo sproloquio fatto all'inizio del capitolo non penso ci sia bisogno che ne faccia un altro identico... penso di essere già stata abbastanza pallosa nel primo ahah. In questo capitolo la nostra narratice inizia a farsi qualche domanda a causa della conversazione che origlia tra i due ragazzi, inotre vediamo anche come lei sia molto reticente all'idea di trovrsi al ballo e di come i suoi sentimenti per il nostro Teo siano contrastanti perchè da un lato lei lo vorrebbe tutto per se, vorrebbe essere felice con lui, ma dall'altro non riesce ad essere arrabbiata con lui per avere preferito sua sorella, ne con lei per averle "rubato" il ragazzo dei suoi sogni, e tutto perchè siccome li adora entrambi vuole solo la loro felicità.
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando no deludetemi
A presto (speriamo letteralmente xD)


_cucciolangel_

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Capitolo 11
*** E’ l’ora della verità ***


Drinn… ecco questo è il suono che nessuno vorrebbe mai sentire il lunedì mattina : la sveglia! Drinn… insiste lei, ma sono ancora troppo stanca per pensare di alzarmi così provo ad ignorarla; DRinn… allora lei grida più forte; DRInn… più forte; DRINn… ancora più forte; DRINN… DRINN… DRINN… sempre più forte e insistentemente; è veramente insopportabile! A malincuore mi decido ad aprire gli occhi, allungare il braccio e staccare quell’aggeggio infernale, mentre nella mia testa mi auguro di passare un buon lunedì. Per me il Lunedì è il giorno più pesante della settimana, e non parlo solo da un punto di vista di materie a scuola, perché proprio oggi abbiamo solo quattro ore di cui due di educazione fisica, una di matematica e una di inglese, quando parlo di pesantezza, parlo da un puto di visto psicologico e anche da un punto di vista fisico: psicologico perché il pensiero che ti stai alzando per andare ad affrontare la scuola e quindi compagni, professori, interrogazioni, a scuola sei sempre sotto esame, sei sotto esame ovviamente quando sei interrogato, ma sei sotto esame anche quando il professore spiega, perché dipende da che atteggiamento hai, si capisce se sei preparato o meno, ma la cosa più brutta è che anche i tuoi compagni stessi ti mettono costantemente sotto esame: guardano come ti vesti, se sono vestiti firmati oppure no; guardano le scarpe se sono alla moda o sono state comprate al mercatino dell’usato; guardano i tuoi capelli se sono sciolti allora sono curati, se sono legati allora non sono curati; guardano anche se sei truccata e come sei truccata; la scuola è un esame continuo. E poi il lunedì è anche stancante fisicamente perché dopo aver passato il sabato e la domenica a divertirti e ad alzarti più tardi perché ovviamente fai più tardi la sera, riprendere i ritmi corretti non è così semplice. Eppure dopo le ultime due giornate trascorse questo lunedì non sarà così faticoso rispetto a molti altri. Da quel fatidico sabato sera, durante il ballo, sono iniziati i miei problemi…

Inizio flashback

Lentamente seguo Nicky e Penny dentro la palestra dove, nonostante sia già mezzanotte passata, c’è una calca di studenti che si scatena sulla pista… meno male domani è domenica. La domenica è il giorno della settimana che preferisco, e non perché non si va a scuola o cose simili, ma perché al contrario della maggior parte dei ragazzi mia sorella compresa, io riesco a sfruttare la domenica per rilassarmi veramente; infatti io ho una tabella di studio che mi consente di riuscire ad anticiparmi i compiti durante la settimana, e quelli che raramente e per puro caso non riesco ad anticipare, li completo il sabato subito dopo pranzo, e così sono libera di dedicarmi alla rilassante e confortante lettura di qualche romanzo. Purtroppo però, la mia domenica, domani sarà quanto di più lontano c’è dagli aggettivi tranquilla e rilassante. Nicky ha capito che c’era qualcosa che non andava, l’ha letto nel mio sguardo l’istante stesso in cui suoi occhi l’hanno incrociato. Non so come faccia, sembra che possegga una sorta di sesto senso, io ho sempre creduto che lei abbia il grande dono dell’empatia, fatto sta che indipendente da come viene chiamata questa sua capacità, lei riesce a capire il tuo stato d’animo da un solo sguardo, è capace di capire quando qualcosa non va solamente accostandosi a te; è inutile provare a mentirle, lei capisce subito qualsiasi tipo di bugia e con i suoi magnetici occhi di ghiaccio che ti ipnotizzano, riesce a farti dire la verità senza che tu te ne accorga. Inoltre con lei la parola bugia è un grande tabù, non ama le bugie e ci rimane malissimo ogni volta che gliene si racconta una. Francamente la cosa che mi preoccupa più di tutto è proprio questo, io le voglio molto bene e non voglio che lei si senta delusa da me, non sopporterei l’idea di perderla, lei è la mia migliore amica; ho troppa paura che il suo fortissimo orgoglio la spinga ad allontanarmi e io non voglio. Sono consapevole di aver sbagliato a non dirle nulla dei sogni e della profezia, ma prima di sentire parlare quei due stasera, ero seriamente convinta si trattasse semplicemente della mia fervida immaginazione, che dopo essere stata immersa per troppo tempo nel mondo dei racconti fantastici, avesse fatto un esplosivo mix di tutte le informazioni ricevute. Comunque basta pensare, so che Nicky non ha smesso un secondo di guardarmi da quando siamo rientrate nella stanza e non voglio farle capire quanto effettivamente io sia nervosa, così mi stampo un sorriso a trenta quattro denti, e con un’energia che ero convinta di non poter possedere, prendo mia sorella e Nicky a braccetto e saltellando le riporto al centro di pista, dove ci rimettiamo a muoverci a ritmo delle note di una canzone presa dal film Step up, il preferito di Nicky: Hands in the air. Penny e Nicky si lanciano subito nell’esibizione di una coreografia ideata da loro, durante quest’estate, immediatamente tutti i ragazzi che stavano ballando accanto a loro si allargano per lasciare loro il dovuto spazio, anch’io mi unisco alla massa di ragazzi che intorno a loro le guarda muoversi e che le incita tenendo il ritmo con il battere delle mani. Quando la musica finisce, le due ragazze al centro di pista fanno un piccolo inchino, mentre una marea di applausi si riversa su di loro come un fiume in piena. Lentamente gli applausi si affievoliscono sempre di più, fino a scomparire del tutto, e tutte e tre ci allontaniamo dalla pista e ci avviciniamo al tavolo delle bevande per prendere qualcosa da bere; mentre ci serviamo da bere veniamo raggiunte dai nostri tre cavalieri e vedo Penny sussurrare qualcosa all’orecchio di Nicky che, annuendo, a sua volta sussurra qualcosa all’orecchio di Alex, che annuisce a sua volta.
”Ragazzi, vi va un pigiama party nella mia casa sul lago?” chiede Alex
”Ma Alex siamo senza pigiami” esclamo io
”Tranquilla Cassy, la mamma sapeva che avremmo dormito fuori, io e Nicky glielo abbiamo detto prima di andarcene e ho i nostri pigiami nella borsa, e poi penso che Alex abbia due pigiami da prestare a Teo e ad Achille, giusto Alex?”
”Ovvio Penny” conferma Alex con un enorme sorriso indirizzato ai due ragazzi e facendo un occhiolino a Penny
”Se siete tutti d’accordo per me va bene” esclamano in coro Teo ed Achille, scatenando l’ilarità generale. Così ci dirigiamo di nuovo in macchina, ma stavolta nessuno apre bocca; per fortuna il tragitto dalla scuola alla casa sul lago di Alex non è lungo e così mezz’ora dopo ci ritroviamo in enorme camera da letto ognuno col proprio pigiama, seduti in cerchio sul tappeto con una bottiglia di wisky e sei bicchierini, uno per ciascuno…
”Bene chi è pronto per un giretto di Io Mai?” esclama Nicky guardandoci negli occhi ad uno ad uno con una palese aria di sfida riflessa in quelle iridi ghiacciate
”Beh io non ci ho mai giocato, se mi spieghi come si gioca, io ci sto” dissero Teo e Achille nello stesso istante, per poi rivolgersi uno sguardo di puro astio il momento successivo. Che cosa strana, a parte l’ormai palese fatto che quei due si conoscevano e non si sopportavano, ma è piuttosto insolito che nessuno dei due sappia che cosa sia Io Mai; lo so pure io… qui c’è qualcosa che non quadra, ma non riesco a capire cosa, anche perché la squillante voce di mia sorella mi distrae dai miei pensieri…
”E’ semplicissimo ragazzi, praticamente si riempiono i bicchierini col wisky, uno per ciascuno di noi, e a turno bisogna dire una cosa che non si è mai fatta e chi l’ha fatto almeno una volta deve bere e si va avanti così fino a quando non finisce la bottiglia, è tutto chiaro?” al segno di assenso dei due ragazzi Alex svitò la bottiglia e iniziò a riempire i bicchierini impregnando la stanza del pungente odore del wisky
”Alex ce li hai ancora i tuoi cd?” chiede Nicky con tono speranzoso. I cd di cui stava parlando infatti erano quelli che lei e mia sorella usavano per creare le loro coreografie estive, e per fare la ”sfilata pazza”; si tratta di una sfilata dove i vestiti vengono raggruppati in vari sacchi: in un sacco vengono messe magliette, top, corpetti e vestiti, in un altro pantaloni, gonne, e pantaloncini, in un altro ancora vengono messi gli accessori, quindi cinture, cravatte, collane, bracciali e borse, e poi bisogna scegliere tra venti scatole una a caso e indossare le scarpe che capitavano. Da un paio di anni, io, Nicky e Penny, durante l’estate veniamo spesso qui a casa di Alex, e un giorno dopo aver giocato ad Io Mai, abbiamo esplorato la casa e trovato in soffitta un sacco di abiti strani e così abbiamo creato la ”sfilata pazza”; da quel giorno ogni sabato ognuna di noi comprava un qualsiasi capo d’abbigliamento che non avrebbe mai messo e lo aggiungevamo alla nostra ”collezione”. Ormai la sfilata è diventata una tradizione dopo aver giocato ad Io Mai, inoltre l’alcol che ti scorre nelle vene ti aiuta ad essere più sciolta e disinvolta mentre sfili. Non che io sia particolarmente entusiasta di bere, infatti ogni volta che si propone di giocare ad Io Mai, sono sempre un po’ reticente, ma stasera ho proprio bisogno di bere e di dimenticare i miei problemi.
”Si tesoro, vado a prenderli sono nella tua stanza insieme ai vestiti, prendo anche quelli?” chiede Alex a Nicky con un tono dolcissimo
”Certo, le tradizioni vanno rispettate” sorride di rimando Nicky. Insieme sono un amore, si vede lontano un miglio che Alex è innamorato perso di lei, solo lei sembra non accorgersene, e pensare che è una persona molto intelligente e perspicace, purtroppo però quando si tratta di lei, la sua perspicacia va a farsi un giretto nel paese dei balocchi.
”Ok, ora siamo pronti. Chi comincia?” chiede Nicky mentre la canzone Girlfriend di Avril Lavigne parte.
”Io, inizio io” esclamo io
”Mmm… vediamo… ah si ecco… Io non ho Mai passato una giornata intera al centro commerciale” pronuncio ogni singola parola con un sorriso sadico mentre vedo Penny, Nicky e Alex portarsi il bicchierino alla bocca per mandare giù il contenuto tutto in un sorso con uno sguardo più che contrariato
”Bene è il mio turno” esclama Penny
”Io non ho Mai letto due libri in una settimana” ora è il suo turno di ghignare mentre io, Nicky e… Teo mandiamo giù il contenuto del bicchierino
”Ma com’è possibile che abbiamo iniziato da cinque minuti e io ho bevuto sempre” si lamenta Nicky, pronta a vendicarsi, infatti…
”Vorrà dire che dobbiamo rimediare” ghigna malignamente mentre pronuncia queste parole…
” Io non ho Mai baciato una ragazza” esclama compiaciuta vedendo i tre ragazzi presenti buttare giù il liquido ambrato contenuto nel bicchiere
”Ah è così che la metti Nicky?” esclama Alex
”Beh Io non ho Mai baciato un ragazzo” esclama mentre sia Penny che Nicky si portano il bicchiere alle labbra.
”Cassy, tu non hai mai baciato nessuno?” esclama sorpreso Teo, anche se non riesco a capire se sia sorpreso in positivo o in negativo, tuttavia, nonostante l’incertezza e un attimo di titubanza, mi ritrovo ad annuire convinta e a voltarmi nella direzione opposta alla sua, riuscendo però a vedere, con la coda dell’occhio, un piccolo sorriso spuntare sul suo viso.
”Ok tocca a me” esclama Achille
”Io non ho Mai disubbidito ai miei genitori” inutile dire che fummo costretti a bere tutti quanti, non prima di aver sgranato gli occhi. Non conosco nessuno che, almeno una volta, non abbia mai disubbidito ai propri genitori…
”Bene, è il mio turno ora” prende parola Teo, l’unico che mancava per completare il primo giro,
”Allora… Io non ho Mai indossato una gonna” con grandissima sorpresa, oltre a noi tre ragazze, anche Achille ha mandato giù il wisky…
”Non guardatemi così… l’ho fatto per una… una… per una scommessa ecco” il tono abbastanza incerto e titubante non mi convince per niente, ma non faccio ulteriori domande e ricomincio il giro.
”Io non ho Mai cercato scuse per non fare i compiti” e con un nuovo ghigno do il via al secondo giro di Io Mai…

Fine Flashback


Un tuono mi riporta alla realtà, mi avvicino alla grande finestra del bagno che dà sul giardino e noto che il cielo sta diventando sempre più scuro, cupo, triste… un secondo boato e lente goccioline iniziano a scorrere veloci e così il cielo inizia il suo pianto, un pianto continuo e angosciante, inesauribile, un pianto che riflette in modo chiaro e limpido quello che io provo tutt’ora e quello che provato in questo week – end da dimenticare. Non ricordo granché ne la sfilata ne tutto quello che avvenne dopo aver finito due bottiglie di wisky giocando ad Io Mai, ho solo ricordi sfocati di tutto quello che era rimasto del nostro sabato sera; invece ricordo perfettamente cosa avvenne dopo…

Inizio Flashback

I raggi del sole colpiscono in pieno il mio viso, mi danno fastidio, ma non sono ancora pronta per svegliarmi, così cerco di girarmi, per evitare di avere quei bagliori che dispettosi danzano sul mio viso, ma qualcosa me lo impedisce… provo ad ignorarli, ma loro sono sempre più insistenti, così alla fine sono costretta ad aprire gli occhi e finalmente capisco perché non riuscivo a muovermi… io, Teo, Penny e Achille, ci siamo addormentati sul tappeto e durante la notte ci siamo ”incastrati”. Io ho la testa sulla pancia di Teo che con un braccio cinge il fianco di mia sorella e con l’altro stringe una gamba di Achille, che dorme con la testa sulla mia pancia e con l’altra gamba all’altezza della faccia di Teo, mentre ha un braccio che fa da cuscino a mia sorella, che ha una mano intrecciata a quella di Teo e le gambe intrecciate con le mie. Alzo un po’ la testa per capire come muovermi senza disturbarli e piano, piano riesco a sgattaiolare via da quel groviglio. Guardo sul letto e in altri punti della stanza, ma di Alex e Nicky nemmeno l’ombra, dove sono finiti quei due… non faccio in tempo a finire di chiedermelo che sento delle risate provenire dal lago, mi affaccio alla finestra e vedo quei due che giocano spruzzandosi acqua e rincorrendosi lungo la riva… sembrano due bambini, sono così teneri, vorrei raggiungerli, ma forse è il caso che stiano un po’ da soli; concordando con me stessa che è meglio lasciare che si divertano un po’ da soli, scavalco i corpi addormentati di quei tre che non danno il minimo segno di volersi destare e afferrato uno dei tanti libri della libreria di Alex mi sdraio sul letto con l’intenzione di leggere un po’… ma dopo aver dormito tutta la notte su un pavimento scomodo, mi addormento quasi subito… Dopo quelli che a me sembrano solo cinque minuti…
”Forza sveglia dormiglioni sono le due è ora di pranzo” la voce decisamente alta di Nicky mi fa saltare in aria… un attimo… ha detto le due? Ma perché io mi sento come se fossero davvero stati solo cinque minuti?. Mi guardo intorno, con aria spaesata, cercando di riabituare nuovamente i miei occhi alla forte luce del sole che entra nella stanza dalle enormi finestre. Ma, al contrario di me che sono saltata in aria, quei tre non sembrano nemmeno aver sentito quello che Nicky aveva gridato, infatti nessuno di loro ha dato il minimo segno di vita, se non fosse stato per il fatto che li vedevo respirare, avrei temuto il peggio…
”Su ragazzi, non costringetemi a passare alle maniere cattive” ma anche quest’avvertimento era stato palesemente ignorato dai tre belli addormentati che ignari di quello che stava per succedergli continuavano a ronfare indisturbati
”Bene l’avete voluto voi” e così dicendo, si gira e dietro di lei noto un secchio, che non avevo notato affatto prima, lentamente Nicky si abbassa e con un po’ di fatica lo tira su, si dirige verso i tre ragazzi e in un colpo solo glielo rovescia addosso… il secchio non solo conteneva l’acqua del lago che era già fredda di per se, ma Nicky l’aveva anche riempito di ghiaccio, ovviamente appena l’acqua gelata li investì in pieno i tre aprirono immediatamente gli occhi e un grido uscì dalle loro labbra.
”Sei impazzita per caso?” grida mia sorella con una vocina un tantinello isterica…
”No affatto, tesoro mio, ma dovevo svegliarvi in qualche modo” risponde Nicky con un tono tra il sadico e sarcastico. Ci metterei la mano sul fuoco che quel piccolo diavoletto sperava che non si svegliassero per poterli ”annaffiare”.
”Bene, ora Alex sta andando in città a comprare qualcosa da mangiare, chi vuole andare con lui?” domanda con uno strano sguardo… è come se stesse silenziosamente intimando a tutti quanti che se ne dovevano andare… a tutti tranne a me e la cosa non mi fa presagire nulla di buono; lei non ha dimenticato, le ho promesso delle spiegazioni e ora le vuole
”Bene, vedo che non vuole andare nessuno, fantastico più siamo prima finiremo le pulizie”
”Pulizie?” domanda Penny
”Certo Penny, mica possiamo lasciare la casa con questo disordine” risponde Nicky con un tono così dolce da fare quasi paura ”Sai che ti dico? Mi sa che è meglio se vado in città con Alex, mi sono appena ricordata di avere delle cose da comprare” ”Emm… si mi sa che andiamo anche noi” Incredibile era riuscita a farli dileguare tutti quanti in un minuto, le era bastata una parolina e si erano volatilizzati tutti quanti. Lentamente si gira verso di me, ma non ha uno sguardo arrabbiato, solo molto preoccupato e bisognoso di una spiegazione. Non parliamo, non ne abbiamo bisogno i nostri occhi dicono tutte le parole che non escono dalla nostra bocca. Un silenzio quasi irreale è calato su di noi e ci ha avvolte completamente, vorrei dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma ho quasi paura a rompere questa pace che ci circonda e alla fine è lei la prima a parlare.
”Cassy cos’è successo ieri sera?” Dritta, breve, concisa… in una parola Nicky. Non ama i giri di parole,va sempre al sodo delle questioni e ne centra sempre i noccioli… e io esito, vorrei risponderle, ma non ci riesco; esito; è inevitabile; ho troppa paura di perderla, ma so che più esito peggio è, vorrei guardarla negli occhi, ma sono troppo debole per reggere il confronto, lo sono sempre stata, è lei che mi da forza, lei non ha paura di niente; Mi brucia la gola, mi trema la voce, mi pizzicano gli occhi, vorrei calmarmi in fondo che cosa ho fatto di male? Niente; fino a prova contraria un sogno è sempre un sogno, non credo si possa nemmeno considerare una bugia, ma allora perché sono così nervosa all’idea di raccontarle? Devo ammettere che un po’ mi spaventa l’idea che tutti quei sogni si riferiscano a dei fatti veramente reali perché questo stravolgerebbe le nostre vite, tutto sarebbe diverso, io sarei diversa, lei sarebbe diversa, la nostra amicizia sarebbe diversa. Realmente è questa consapevolezza che mi paralizza così tanto di fronte al rivelarle la verità, ma tanto se continuo a fare scena muta sarà la stessa cosa, tanto vale calmarsi e raccontare tutto dal principio…

Fine Flashback


Ricordo la sensazione di bruciore alla gola, come se lo stessi provando in questo istante, è stato molto difficile, ci sono voluti un paio di minuti prima che la mia voce smettesse di tremare, certo la faccia sconvolta di Nicky non mi aiutava a stare più tranquilla… Era seccata e si vedeva, sin da piccole avevamo sempre condiviso tutto e ora questa esclusione l’aveva ferita, l’ho capisco, ma ancora non riesco a spiegarmi perché ha reagito così male…

Inizio Flashback

”Beh questo è tutto” dico sospirando, finalmente raccontare a qualcuno tutti i miei pensieri e le mie considerazioni dell’ultimo periodo è stato un sollievo, mi sento meno sola davanti ai problemi; peccato che il mio sollievo non dura più di un battito di ciglia, infatti non tanto l’espressione del suo viso quanto la freddezza dei suoi occhi mi trafissero. Non le avevo mai visto quello sguardo così duro, così freddo, nemmeno quando si ritrovò a vivere con la zia di suo padre; una vecchia arpia con idee razziste che considerava tutti inferiori a lei, compresa Nicky.
”Nicky è tutto apposto?” chiedo con un sussurro, quasi impercettibile, lentamente la vedo alzarsi dal letto dove si era seduta durante il mio racconto, e venire verso di me; ci troviamo una di fronte all’altra, occhi negli occhi, il freddo glaciale emanato dai suoi occhi color del ghiaccio immerso nel caldo fuoco della paura emanato dai miei occhi color dell’oro. Vedo che sta per rispondermi, ma la porta che si apre le fa capire che l’allegra combriccola è tornata. In un istante, il suo sguardo cambia, sulle labbra si apre un sorriso a trentadue denti, lo sguardo si addolcisce e sprizzando allegria da tutti i pori, raggiunge gli altri in salotto, comportandosi come se niente fosse successo. Nessuno si è accorto che c’era qualcosa che non andava, nessuno si è reso conto del suo atteggiamento finto, dei suoi sorrisi forzarti, dell’accuratissima attenzione nell’evitarmi il più possibile… nessuno tranne me.

Ragzzi buongiorno sono tornata col nuovo capitolo a distanza di mesi lo so, ma sono tornata. Mi piacerebbe avere qualche recensione ma probabilmente dovrò aspettare che la storia sia completa per averne qualcuna. Spero comunque che per tutti i lettori silenziosi il capitolo sia bello e ne ho pronti già altri quattro che andrò inserendo pano piano in modo da continuare nel frattempo a scriverne altri e ecrcare di non lasciare più tutti questi mesi senza aggiornamento.
Un bacio
_cucciolangel_

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Capitolo 12
*** Quando inizi un puzzle… ***


Cammino per i corridoi affollati della scuola e tra uno spintone e l’altro riesco finalmente ad arrivare in cortile. Ah che bello, finalmente aria fresca, lontana dal caos e dalla confusione che affolla i corridoi della scuola, questo lunedì mattina. Per fortuna ho le prime due ore libere; normalmente le avrei utilizzate per ripassare le lezioni delle ore successive  per portarmi avanti con i compiti, ma stavolta è diverso! Sono decisa a fare chiarezza su tutta la situazione che si è venuta a creare, basta piangersi addosso è esattamente una settimana che Nicky a parte qualche raro sguardo da lontano non mi rivolge la parola e io mi sono stancata, devo arrivare a capo di questo misterioso enigma e riprendere in mano la mia vita e la mia amicizia con Nicky.
Con questa ritrovata positività e armata di penna e agenda inizio a trascrivere tutte le cose strane che sono accadute dalla prima volta che ho fatto quello strano sogno. Impiego all’incirca mezz’ora per fare un quadro quanto più completo possibile e mi accorgo che ci sono parecchie cose strane; tutto è iniziato a casa di Nicky, quel giorno di fine agosto e da lì, periodicamente ho iniziato a fare lo stesso sogno, fino a quando il terzo giorno della terza settimana non mi è stata rivelata una profezia… aspetta cosa diceva la profezia… pensa Cassy, pensa… ah si:

Tre eroine dal futuro arriveranno, e il Titanium distruggeranno arrivando così…
aspetta il Titanium? Io l’ho già sentito, ma dove? Titanium, il nome non mi è nuovo, ma purtroppo non riesco proprio a ricordare dove l’ho già sentito, ho come un vuoto.
“Ehi Cassy” all’improvviso una voce interrompe il corso dei miei pensieri e alzando lo sguardo dai miei appunti noto gli occhi verdissimi di Teo che mi fissano sorridenti. È messo in controluce dunque faccio un po’ di fatica a guardarlo negli occhi visto che hanno preso a brillare, ma mi metto una mano sulla fronte come scudo e gli sorrido di rimando
“Ehi Teo” è strano vederlo in giro senza mia sorella, ultimamente passano sempre più tempo insieme e la cosa, devo ammetterlo mi da molto fastidio, ma la ignoro come meglio posso, alla fine è sempre mia sorella e se lei è felice, io sono felice per lei, anche se la sua felicità comporta il mio dispiacere, ma tanto sono sempre stata consapevole del fatto che un ragazzo carino come Teo non mi avrebbe mai notata… ma aspetta un minuto… Teo, i suoi occhi, il sole, brillano, io li ho già visti… sono gli stessi occhi dei miei sogni, si sono sicura di non sbagliarmi, prima avevo qualche dubbio, non ne ero pienamente sicura, ma dopo aver visto come brilla quel verde non ho più dubbi. È lui che mi ha detto la profezia. È lui che mi appariva sempre e costantemente in sogno
“Hai visto Nicky qui in giro per caso?” mi domanda tranquillamente
“Credo sia a lezione di teatro ora, perché? È successo qualcosa?” lo ammetto sono un po’ preoccupata, non è da Teo chiedere di Nicky
“No tranquilla, volevo solo parlarle” ha un tono un po’ evasivo e la cosa mi incuriosisce molto, ma evito altre domande, tanto non mi risponderebbe e io non ho tempo da perdere, se voglio ottenere delle risposte da Teo devo formulare le domande giuste e per formulare le domande giuste devo studiare a fondo la situazione
“Ci vediamo dopo in classe, grazie Cassy” mi da un leggero bacio sulla guancia e corre via. Per fortuna che si è girato velocemente perché in questo momento le mie guance sono di un rosso così scarlatto che suppongo si vedrebbero anche al buio. Ancora un po’ interdetta per la strana interruzione, riprendo a lavorare, ma non riesco a concentrarmi, non posso fare a meno di pensare a cosa Teo dovesse dire di così importante a Nicky, tanto da venirmi a cercarmi per chiedere di lei; in fondo da quanto ho memoria l’unica volta che hanno veramente parlato è stata quando lui è arrivato, e le si è presentato stringendole la mano… anzi ora che ci penso Nicky ha avuto una reazione strana in quel momento, è entrata come in trans per un paio di minuti, aveva gli occhi vacui, come se non fosse realmente con noi e poi è scappata via seguita qualche minuto dopo dallo stesso Teo; e ora che ci penso quella è stata l’unica volta che Teo e Nicky si sono toccati, non si salutano con il bacio, non si stringono mani, non stanno nemmeno seduti vicini. Non ci avevo neppure fatto caso, Nicky è brava quando non vuole fare accorgere di qualcosa, ma questo significa che anche lei mi ha nascosto qualcosa. Devo parlare con lei assolutamente! Basta mi sono sentita in colpa per una settimana e ora scopro che anche lei mi mentito, mi sento veramente delusa, magari avrà avuto anche i suoi buoni motivi, ma perché avere allora quella reazione a casa di Alex e perché evitarmi per un’intera settimana se tanto anche lei mi aveva tenuto nascoste delle cose, a quanto pare anche importanti, visto che l’hanno spinta a non avere nemmeno un contatto con Teo. Il suono della campanella interrompe nuovamente il corso dei miei pensieri e mi ritrovo a sospirare mentre mi alzo e mi dirigo verso l’aula di mitologia, per la prima volta nella mia vita scontenta di dover andare a fare lezione. Ancora immersa nei miei ragionamenti raggiungo il mio posto e mi siedo, la lezione comincia, ma non riesco a stare attenta, fino a quando una parola del professore attira inevitabilmente la mia attenzione: Titanium.

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Capitolo 13
*** … Tutti i pezzi vanno al proprio posto ***


Ma certo come ho fatto a non pensarci prima, adesso quella profezia ha un senso. Il Titanium è il medaglione magico esposto al Museo d’arte mitologica, lo stesso medaglione che io, Nicky e Penny siamo andate a vedere quel pomeriggio di inizio settembre, o almeno quello che abbiamo visto noi è quel che ne resta di quell’antico medaglione che risale ai tempi della famosa guerra per il potere tra gli Dei e i Titani. Guerra che fino all’ultimo sembrava sarebbe stata vinta dagli Dei e invece alla resa dei conti furono i Titani a vincere tutti i poteri degli Dei. Devo trovare Achille al più presto e mi devo fare dare delle risposte, lui la sera del ballo sembrava saperne molto più dei libri di mitologia su questa guerra. Guardo l’orologio e mi accorgo che è quasi ora di pranzo, così mi dirigo verso la mensa della scuola sperando di trovarlo lì, ma una volta arrivata trovo solo Teo e Nicky impegnati in quella che sembra una conversazione di vita o di morte. Istintivamente mi domando dove sia Penny, ma la scorgo poco dopo qualche tavolo più in là intenta a parlare con Mary e le sue amiche di non so cosa e nemmeno mi preme saperlo. Sto per girarmi e andarmene quando dalla finestra della mensa vedo Achille seduto in giardino intento a parlare con un ragazzo biondo che da qui non riesco a capire chi sia. Velocemente mi avvio in giardino e cerco di raggiungere le panchine sul retro della mensa, ma prima di poter girare l’angolo vengo fermata da una ragazzina che presumo sia del primo anno
“Scusami, sei per caso tu Cassandra Miller?” chiede un po’ intimidita, mordendosi leggermente l’unghia del pollice
“Si sono io perché?”
“Scusa se ti disturbo, mi ha mandato la vicepreside vorrebbe parlarti”
“La vicepreside? E ti ha detto il perché?” chiedo molto curiosa e, lo ammetto, anche un po’ preoccupata.
“No, mi ha chiesto solo di dirti di raggiungerla il prima possibile”
“Va bene, grazie mille ci vado subito” e altrettanto velocemente di come si era avvicinata, se n’è andata. Chissà che vorrà mai la vicepreside; sono molto curiosa, ma prima di andare nel suo ufficio, devo per forza parlare con Achille; così giro l’angolo e mi ritrovo nella parte del giardino che ospita le panchine sul retro della mensa, ma sfortunatamente sono vuote. Che delusione, era il momento perfetto per parlargli, non sarà facile trovarlo di nuovo da solo o comunque in un momento in cui nessuno degli altri possa venire a cercarci. Molto sconfortata sto per girarmi e andarmene quando un bigliettino cattura la mia attenzione. È caduto esattamente accanto alla panchina dove poco prima era seduto Achille con quel ragazzo biondo. Magari è suo, potrebbe essergli scivolato. Non riuscendo a resistere alla curiosità, lentamente mi avvicino, lo prendo e lo apro.
Solito posto, ore 18. Non tardare.
                                                                                 T&N
T&N? Cosa può voler dire? Guardo l’orologio, sono le 13:30, ciò significa che ho ancora quattro ore e mezza per capire qual è il solito posto e cosa significa T&N. Infilo il biglietto nella tasca sinistra dei miei pantaloni e mi incammino verso l’ufficio della vicepreside. Sono così presa dai miei ragionamenti che non mi accorgo che non sono la sola ad essere stata convocata dalla vicepreside; infatti davanti all’ufficio ci sono anche Penny e Nicky.
“Cassy, sei stata convocata dalla vicepreside anche tu?” mi chiede Penny, in tono abbastanza sorpreso
“Anche? Mi stai dicendo che siamo stati tutti chiamati da lei?” ecco adesso si che sono veramente sorpresa e curiosa di scoprire cosa sta succedendo
“Si siamo stati tutti chiamati da lei” conferma Nicky guardandomi negli occhi
“E perché siamo ancora tutti qui fuori?” domando ricordandomi che loro sono qui da prima di me
“Abbiamo bussato, ma non ha risposto nessuno, abbiamo provato ad entrare, ma la porta è chiusa” mi risponde di nuovo Penny con un tono che non riesco a capire se è più scocciato o annoiato.
“E perch…” stavo per porre l’ennesima domanda, ma vengo interrotta dalla voce della professoressa che si scusa per il suo ritardo e ci fa accomodare nel suo ufficio.
“Allora, sicuramente vi starete chiedendo perché vi ho fatte chiamare” fa una pausa e ci guarda una per una, poi dopo aver appurato che nessuno aveva intenzione di interromperla prosegue col suo discorso “Ebbene ragazze, mi hanno contattato tre tra i college più prestigiosi del nostro paese dicendomi che sono disposti ad offrire una borsa di studio ciascuno dei nostri migliori studenti. Si tratta dell’Accademia Maschere e Volti, l’Accademia Arte e Designer e l’Accademia Mitologia e Lingue Antiche”
“E noi cosa c’entriamo in tutto questo?” domanda Nicky come se la cosa non l’avesse toccata nemmeno. In realtà la sua è tutta una maschera, non le piace esprimere le sue e mozioni davanti agli altri, perciò mantiene sempre quella maschera di indifferenza, ma io la conosco bene e non appena ha sentito nominare l’Accademia Maschere e Volti i suoi occhi si sono fatti molto più attenti. Nicky sogna di frequentare quell’accademia da quando era piccola e i suoi genitori erano ancora vivi; poi con la loro morte il suo sogno è andato scemando, non solo perché la zia con cui tutt’ora vive non è in grado di pagarle la retta, ma anche perché la stessa zia le aveva detto che anche se fosse stata in grado di pagarle quella retta, non l’avrebbe mai mandata a perdere tempo per diventare un’attricetta da quattro soldi. Quindi sentire di poter avere la possibilità di una borsa di studio, realizzerebbe il suo sogno
“Beh, signorina Love, ho fatto chiamare voi tre, perché parlando con i vostri insegnanti e guardando i vostri rendimenti scolastici, io e la preside abbiamo deciso che voi siete le più adatte per queste borse di studio e dunque vi abbiamo fissato dei colloqui. Che ne dite? Sareste interessate?”
“Ci chiede se siamo interessate?” domanda Penny incredula “E come potremmo non esserlo? Queste sono opportunità che non ricapitano due volte nella vita. È un sogno che si avvera”
“Si mia sorella ha ragione, è un’opportunità davvero unica, la ringraziamo professoressa per averci dato la possibilità di provare a concretizzare i nostri sogni”
“Oh suvvia ragazze, non dovete ringraziare me, ma voi stesse, per l’impegno che mettete nello studio e perché quello che amate lo fate con passione. Ora potete andare il pranzo è quasi finito, tra poco inizieranno le lezioni pomeridiane. Buona giornata”
Detto questo ci alziamo in silenzio, ma con un sorriso a trentaquattro denti e ci avviamo a lezione. Una volta arrivata in aula prendo posto al mio solito banco e inizio a tirare fuori i libri. La professoressa di matematica è in ritardo, così ne approfitto per prendere l’agenda dove oggi avevo iniziato ad appuntare tutte le cose strane successe negli ultimi mesi per cercare di venire a capo di questa strana situazione che si era venuta a creare; normalmente avrei ripassato fino all’arrivo della professoressa la lezione del giorno, ma oggi ho un altro importante problema da risolvere. Guardo l’orologio e vedo che sono le 14:15 ciò significa che mi restano tre ore e quarantacinque minuti per scoprire cosa significa T&N e soprattutto qual è il solito posto. Allora ragioniamo un attimo; il biglietto l’ho trovato accanto alla panchina dove era seduto Achille, quindi c’è una buona probabilità che il destinatario di questo biglietto sia lui. Quindi se è lui il destinatario è molto probabile che il mittente sia uno studente o studentessa della scuola, ma chi? Achille anche se è da poco che frequenta il nostro liceo ha stretto amicizia già con molte persone, per non parlare del fatto che è anche un bel ragazzo, dunque questo potrebbe benissimo essere il biglietto di una probabile fidanzata e io starei solo perdendo tempo. E poi c’è un altro intoppo T&N cosa potrebbe essere? E se fosse una parola di riconoscimento? No, non siamo in un film. E allora potrebbe essere un indicazione per il luogo? Si questo potrebbe essere, in fondo non lontano da qui a qualche isolato, c’è un negozio abbandonato dove venivano sistemati i giocattoli che si rompevano il Toy&Nurse Shop.
“Buongiorno ragazzi, scusate per il ritardo, su forza ognuno al proprio posto che dobbiamo cominciare, siamo già in ritardo sulla tabella di marcia” ero così persa nei miei ragionamenti che non mi ero nemmeno accorta della professoressa che era entrata. Vedo Teo venire verso di me per sedersi nel banco accanto al mio e velocemente metto via l’agenda e prendo libro e quaderno di matematica.
“Allora ragazzi oggi, come vi avevo preannunciato la settimana scorsa, inizieremo l’argomento nuovo. Scrivete tutti quanti sul quaderno integrali e per favore prestate attenzione alla spiegazione, perché si tratta di un argomento abbastanza complesso”
È inutile dire che da parte di tutta la classe si è sollevato un mormorio di disapprovazione di certo non velato
“Allora in analisi matematica, l’integrale è un operatore che, nel caso di una funzione di una sola variabile, associa l’area sottesa del suo grafico entro un dato interv…”
“Mi scusi professoressa” l’entrata del bidello interrompe la spiegazione per la gioia di tutti gli alunni e con il disappunto della professoressa
“Ho qui una circolare che deve essere firmata dai rappresentanti di classe” dice porgendo un foglio alla professoressa
“Quando ha fatto me lo fa riportare lei. Con permesso” aggiunge prima di uscire dalla classe
“Va bene ragazzi, chi sono i rappresentanti di classe?” subito la mia mano e quella di Teo scattano in aria e la professoressa ci fa cenno di avvicinarci per leggere e firmare. Il più vicino alla cattedra è Teo perciò aspetto che lui finisca di firmare e poi prendo il foglio per firmare a mia volta. Mi sorprendo di me stessa quando mi rendo conto che sono rimasta a fissare per un paio di minuti la firma di Teo, mi do dell’idiota mentalmente e firmo anch’io, poso la penna ed esco fuori per portare il foglio al bidello. Mentre gli porto il foglio mi sorprendo a guardare nuovamente la sua firma; non avevo mai visto la sua firma, devo dire che ha una scrittura molto bella: elegante e ordinata, se non lo avessi appena visto firmare non l’avrei mai detto che quella è la firma di un ragazzo. Eppure ora che la osservo bene ha qualcosa di familiare, non saprei dire cosa, ma…
T&N                              Teo Lisse
La “T” è la stessa che ho trovato sul bigliettino… ciò significa che tutto il tempo che io ho passato per capire cosa fosse T&N è stato inutile, perché non dovevo capire cosa, ma piuttosto chi fosse… o in questo caso fossero, perché se “T” sta per Teo la “N” sta per…
Inizio Flashback
Guardo l’orologio e mi accorgo che è quasi ora di pranzo, così mi dirigo verso la mensa della scuola sperando di trovarlo lì, ma una volta arrivata trovo solo Teo e Nicky impegnati in quella che sembra una conversazione di vita o di morte. Istintivamente mi domando dove sia Penny…
Fine Flashback
Certo la “N” sta per Nicky. Oggi Teo è venuto a cercarmi per chiedermi se sapessi dove fosse e a pranzo erano seduti insieme che parlottavano e Achille era esattamente fuori dalla mensa, per dargli il biglietto bastava aprire la finestra ed il gioco è fatto. Devo assolutamente scoprire cosa mi stanno nascondendo quei tre, e pensare che Nicky ha fatto tanto l’offesa quando lei sta facendo molto di peggio di nascondermi un semplice sogno e una stupidissima profezia rivelata altrettanto in un sogno. Basta continuare a pensarci non serve a nulla, prima di consegnare la circolare al bidello controllo anche la firma di Nicky, infatti anche lei è rappresentante della sua classe, e non mi stupisco più di tanto quando vedo che la “N” della firma corrisponde a quella scritta sul biglietto. Torno in classe e controllo l’ora sono quasi le tre, le lezioni finiscono alle cinque, ciò significa che ho due ore per pensare ad un piano e un’ora per metterlo in pratica prima dell’incontro. Intanto provo a riconcentrarmi sulla lezione di matematica, ma con scarsi risultati; infatti ormai la professoressa è molto avanti nella sua spiegazione e io non sto capendo nulla… va beh mi faro prestare gli appunti da Teo e mal che vada mi farò dare anche qualche spiegazione. Finalmente suona la campanella, lentamente ci alziamo dai nostri banchi, riponendo libri e quaderni nelle borse e pronti per dirigerci alla prossima lezione: Educazione Fisica. Le ultime due ore del Lunedì abbiamo il professore Moody, anche se a dire la verità più che un professore sembra un sergente. Perché dico così? Beh il motivo è molto semplice; oltre a trattare noi come se fossimo matricole da arruolare e non come studenti, ha un abbigliamento particolare: porta sempre una t-shirt a maniche corte bianca aderente, sotto dei pantaloni verde militare e ai piedi calza dei pesanti scarponi neri; il tutto ovviamente accompagnato da un fischietto appeso al collo, che non manca di utilizzare ogni qual volta crede che non ci impegniamo abbastanza, ed ha un mozzicone di sigaretta sempre tra le labbra. Non saprei dire con certezza se fuma o se è sempre lo stesso mozzicone, fatto sta che non manca mai. Mi sto dirigendo verso gli spogliatoi, ma la voce di mia sorella cattura la mia attenzione
“Cassy” ha il fiatone e mentre pronuncia il mio nome noto che si piega leggermente sulla ginocchia, sintomo di una evidente corsa, perciò non le metto fretta e la guardo attendo che si riprenda
“Ti sto inseguendo da quando siamo uscite dalla lezione di matematica” davvero? Non ho minimamente fatto caso a Penny che mi correva dietro, a dire tutta la verità non mi ero nemmeno accorta di essere “scappata via”
“Non ci ho fatto caso, scusa Penny, ero sovrappensiero” ammetto che il mio tono deve apparire abbastanza non curante, in realtà ho solo fretta, mi rimangono poco meno di due ore per pensare ad un piano è ancora non sono riuscita a cavare un ragno dal buco.
“Si l’ho notato” risponde senza nemmeno fare caso al tono che ho utilizzato poco prima
“Senti ho bisogno di un favore” bene, ci mancava solo Penny, non fraintendetemi io adoro mia sorella e farei qualsiasi cosa per lei, ma al momento ho cose decisamente più importanti che mi frullano nella testa. Ma ovviamente Penny non sa nulla di tutta questa storia e se voglio scoprire qualcosa devo tenerla fuori il più a lungo possibile; così mi stampo in faccia il migliore sorriso che riesco a fare e le chiedo di cosa ha bisogno
“Ecco in verità si tratta di Teo”
“E qual è il problema sentiamo” non posso nasconderlo sono molto irritata, lei è venuta qui per parlarmi di Teo, ma io dico l’ho fa per caso apposta?
“Ecco da qualche giorno passa sempre meno tempo con me e…”
“E…” già non ho tempo ci manca solo Penny che non si decide a sputare il rospo
“E passa sempre più tempo con Nicky… e devo ammettere che la cosa mi da veramente fastidio, sono gelosa, lei è molto bella, quasi tutti i ragazzi della scuola vorrebbero stare con lei…”
“Penny” la interrompo cercando di utilizzare un tono di voce quanto più dolce e comprensivo mi è possibile
“Stai tranquilla, Nicky è nostra amica… tua amica… ti vuole veramente molto bene e sa quanto tieni a Teo, non farebbe mai una cosa simile a nessuno, figurati se potrebbe mai farla a te”. Capivo le sue paure e le sue insicurezze, perché nonostante io lei fossimo uguali a livello di aspetto, lei riusciva a brillare sempre più di me e con il tempo mi ero abituata a vivere nell’ombra
“Ma io so che lei non lo farebbe mai… ho paura però che sia lui a provare qualcosa per lei”
“Sono sicura che non è così Penny”
“Cassy, ti prego, ho bisogno di verificare che è come dici tu”
“Va bene Penny, cosa vuoi che faccia?”
“Io non lo so, parlaci, seguilo, fatti accompagnare a casa e cerchi di capirgli delle informazioni…” è fuori di testa! Secondo lei, io dovrei andare da Teo per chiedergli di accompagnarmi a casa e nel tragitto parlare di lei… ma non è assolutamente credibile. Oppure dovrei seguirlo? Ma per cosa mi ha preso mia sorella?! Meglio se smetto di ascoltarla, ho molto da fare e poco tempo a disposizione, l’avrei aiutata ma non sono cose fattibili
“Scusami Penny, non è momen…”
“…oppure fingi di essere me…” troppo presa dal suo monologo, ha continuato ad elencare possibili cose che potrei fare per scoprire qualcosa da Teo, senza nemmeno rendersi conto che non la stavo ascoltando, almeno fino a prima della sua ultima frase. Ma certo, senza saperlo Penny mi ha appena fornito la soluzione a tutti i miei problemi! Fingerò di essere lei, in questo modo posso tranquillamente prendere due piccioni con una fava… anzi quattro! Con una strana euforia guardo l’orologio e rischiando un infarto mi accorgo che sono quasi le cinque… le lezioni stanno per finire e se voglio riuscire nel mio intento devo raggiungere Teo prima che esca da scuola.
“Penny sei un assoluto genio” le dico lasciandola di stucco per la prima volta da quando siamo nate probabilmente
“Su abbiamo poco tempo e dobbiamo scambiarci le identità… quindi prima di tutto vestiti, gioielli e trucco forza” e senza darle il tempo di elaborare nulla la trascino negli spogliatoi dove iniziamo la nostra opera di scambio

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