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Lista capitoli: Capitolo 1: *** At least I have her love, the city she loves me *** Capitolo 2: *** Behind the Sun *** Capitolo 3: *** Count the days I'm gone *** Capitolo 4: *** Don't grow up *** Capitolo 5: *** “Eats drums for breakfast”, what a stupid thing to say! *** Capitolo 6: *** First time I saw you *** Capitolo 7: *** Green(ie) Heaven ***
Capitolo 1 *** At least I have her love, the city she loves me ***
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
At least I have her
love, the city she loves me
Rabbrividì e si strinse nelle spalle, non sapendo dire se
avesse ancora le braccia, non poteva capirlo.
Sentiva solo un brusio di sottofondo, messicani che si
passavano cartoccetti e che a volte arrivavano anche a mollarsi qualche
bottigliata sul muso, mentre lui se ne stava per terra, la testa ciondoloni.
Ripensò a Ione e al suo viso angelico quando dormiva, e per
un istante provò schifo per come si stava comportando: durò poco, il tempo di
scorgere Mario avanzare verso di lui con la dose in mano.
Guardò distratto un grattacielo vicino che parve
sorridergli.
Sorrise a sua volta, felice.
-Go write your message in the pavement
Toc, toc!
Guardate un po’ chi è tornata? *scansa lancio dei pomodori*
Ok, ok, giuro che faccio in fretta e levo il disturbo!
Niente, io senza scrivere non ci so stare, e infatti in questi
ultimi mesi ho sofferto un sacco per la scarsità di tempo a mia disposizione,
ma ora sono una donna libera e potrò tartassarvi più spesso *w*
Passo alla spiegazione della drabble,
che è meglio: ho voluto iniziare con una fic dedicata
a quella meraviglia di Under The Bridge,
perché… perché di sì.
Perché, anche se stranamente non è stata la prima canzone
dei RHCP che ho sentito, ha contribuito a cambiarmi, e anche perché l’ho portata
anche nella mia tesina degli esami di maturità, che ho esposto l’altro-ieri,
quindi ci sono legata :’)
Invece il titolo di questa raccolta di drabble
è un verso della meravigliosa Californication, e quella sì che è stata la loro prima
canzone che ho sentito, cazzarola <3
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
Behind the Sun
Erano solo parole: per chi diceva che quella fine se l’era
meritata tutta, perché un tossico non può
affatto essere una persona a modo, c’era sempre qualcuno pronto a nominarlo
figlio modello, amico impeccabile e altre definizioni inutili.
Aveva spento il cervello nell’istante in cui aveva
realizzato che no, Ione non era in overdose e non se l’era sognato: il suo
migliore amico era morto.
Ma in tutto quel caos era forse il meno confuso, perché di Hillel sapeva apprezzare le cose buone ed accettare quelle
che lo erano meno.
Solo lui poteva veramente vedere dov’era: nascosto dietro il Sole.
-Go write your message in the pavement
Lo so, lo so, sono in mostruoso ritardo.
Siete autorizzati ad uccidermi, contenti?
*tira fuori motosega*
Ma non crediate di poterlo fare senza che la sottoscritta
provi a difendersi, eh e.e
Ok, ok, ciancio alle bande u.u
Non mi aspetto di certo un caloroso comitato di accoglienza
(d’altronde qui non siamo sul fandom dei Beatles o
dei GN’R, oserei dire :D), però ho veramente intenzione di portare a termine
questo progetto che mi sta a cuore.
Nell’ultimo mese ho fatto in tempo a: partire per le
vacanze, stare un po’ a Messina, passare due settimane a Nuova York, tornare in
patria italiana, beccarmi una perquisizione della mia valigia da parte dei
segugi a stelle e strisce, scoprire che il mio volo per Cagliari era stato rinviato
di ben due giorni e arrivare finalmente dai miei cari parenti :’D
Quindi spero che potrete capire che sono stata una donna un
filino impegnata, ecco lol
Passo alla spiegazione della drabble,
che è meglio: questo secondo scritto è dedicato al Lovely Man per eccellenza, ossia mister Slovak.
Ammetto che come omaggio potevo sicuramente scegliere
qualcosa di meno drammatico e un po’ più gaio (non in quel senso, non picchiatemi senza motivazioni fondate, daaaii!), però volevo cimentarmi in qualcosa di abbastanza
sentito, ecco.
In passato ho scritto delle drabble
alquanto demenziali (chi ha letto la raccolta dedicata ai Led Zeppelin se ne
sarà reo sicuramente conto), ma con questa vorrei anche tentare di far emergere
anche i lati più oscuri della storia dei RHCP.
Se però siete amanti del genere demenziale, non disperate:
ho in serbo per voi delle sorprese, vedrò sicuramente di inserirne qualcuna in
futuro, perché ormai sono parte integrante del mio stile ;)
Volevo inoltre dire che Behind The Sun è una delle canzoni dei Peppers che mi piacciono di più: il sitar
lì mi fa impazzire *w*
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
Count the days I’m
gone
Non riconobbe subito la stanza, ma benedì il cervello quando
riuscì ad assemblare i frammenti degli ultimi giorni.
Era successo tutto così velocemente… lui e la band erano
pianeti destinati a non collidere mai più.
Sospirò di sollievo ma per poco: pensò a Flea davanti al
telefono, indeciso se chiamarlo o no (tanto lui non rispondeva mai), e si sentì
in colpa.
Andò quindi a strappare il foglietto del calendario,
dicendosi che la vita era soltanto un alzarsi la mattina per stracciare il
passato ed illudersi che il presente potesse essere meglio.
Così faceva lui, così dovevano fare gli altri.
-Go write your message in the pavement
Non sprecherò tempo nello scusarmi per il ritardo, e passerò
subito a spiegarvi questo scritto.
Se devo essere sincera, non so come mi sia uscito: nella mia
mente avevo progettato un’altra cosa, e invece il risultato è stato questo…
poco male, ve lo cuccate comunque :D
Allora: ci tenevo a scrivere qualcosa sulla prima
“separazione” (poco consensuale, oserei dire) di John e i Peppers… più che
altro mi piace analizzarla dal punto di vista di Frusciante (ormai è risaputo
il debole che ho per lui) perché, a mio parere, questo avvenimento è lo
spartiacque tra il primo John, un John ancora adolescente, inghiottito dallo
star-system e il secondo John, quello che adesso conosciamo tutti, quello che
quando apre la bocca sembra sempre venire da un altro pianeta, ma che la apre
per dire stupefacenti perle di saggezza.
La forte crisi di John è una delle vicende più interessanti
della storia dei RHCP, e il suo personaggio è indubbiamente uno dei più
affascinanti: in questa drabble ho cercato di evidenziare il contrasto di
sentimenti che ha probabilmente caratterizzato il chitarrista in quel periodo.
Da una parte il sollievo per essere uscito da un qualcosa
che lo stava lentamente uccidendo (è nota la sua paranoia di quel periodo), ma
dall’altra parte il rimpianto di aver in un certo senso abbandonato Flea, il
suo grande amico, colui che l’aveva lanciato in quell’orbita e che aveva sempre
cercato di proteggerlo.
Ecco, la metafora del calendario è un’invenzione mia:
rileggendola è una gran cazzata e mi vien voglia di cancellarla, ma mi tocca
lasciarla perché non ho ulteriori idee per concludere ‘sto parto di drabble LOL
Il titolo di questo componimento è tratto da un verso di If You Want Me To Stay: avevo pensata
d’intitolarla “Count the days I’m gone, forget reachin’ me by phone”, che in un
certo senso era perfetto come titolo, però troppo lungo.
Ecco, ho finito di stressarvi LOL
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
Baci e a presto,
Dazed;
p.s. Se a qualcuno dovesse interessare, qui c’è la raccolta di drabble sui
Led Zeppelin di cui vi ho parlato l’altra volta :D *fine pubblicità occulta*
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
Don’tgrow
up
La formina andò ad incastrarsi perfettamente nella sagoma: sarebbe
stato bello poter fare così anche con tutti i problemi e le preoccupazioni, un
incastro e via…
Ma la vita non era un gioco di legno, e questo John lo
sapeva bene; e, se lo era, lui aveva potuto assaporarne soltanto le schegge.
Un improvviso applauso entusiasta interruppe i suoi pensieri
e lo spinse a ricambiare lo sguardo limpido e curioso che lo stava scrutando.
-Non crescere, piccola… Non farlo.- l’abbracciò piano, mentre
Clara pensò che rimanere per sempre piccina e tra le sue braccia non sarebbe
stato poi così male.
-Go write your message in the pavement
Ebbene sì: io e i ritardi abbiamo stretto amicizia… Tra un
po’ ci sarà anche una relazione complicata in corso, vedrete!
A parte gli scherzi, sono tornata :3
Ho scritto questa drabble per non
pensare al fatto che oggi escano i risultati dei test universitari *risata
isterica*, quindi concedetemi una breve spiegazione ;)
Questo scritto è ambientato nel 1992: Clara Balzary ha 4 anni, John Frusciante 22 e si appresta a
compiere uno dei gesti più eclatanti dell’intera storia della musica… ma questa
è un’altra storia, che tutti ormai conosciamo. Torniamo al dunque.
Come avrete capito, io sono persa di John. Confesso che sono
un po’ imbarazzata perché scrivo sempre su di lui, ma vi giuro che amo gli
altri tre alla follia… e anche Hillel, Josh, Dave e gli altri.
In futuro mi concentrerò sugli altri, ma era da tempo che
volevo trattare, seppure in modo così rapido e impreciso, del rapporto
John-Clara che, a mio parere, è uno dei più dolci di sempre.
Flea e Clara insieme sono
adorabili, ma anche lo zio Frusci ha il suo bel daffare, eh: ci giocava molto
spesso, e la ha dedicato il suo primo album da solista, non dimentichiamocelo!
Per cui mi sembra abbastanza probabile che, nei momenti di crisi, John si
confidasse con Clara: i bimbi non giudicano mai, perché non sono ancora immersi
nei problemi degli adulti, vivono in una sorta di mondo a parte in cui creano
tutto con la loro fantasia ed innocenza.
E Clara, anche se forse non ha capito che grandi problemi ha
nel cuore il suo John, riesce lo stesso a consolarlo: l’abbraccio finale è un
gesto quasi da fratello a sorella, da padre a figlia.
Uno dei gesti più belli, a mio parere, perché quando
abbraccio qualcuno mi sembra sempre di avere un tetto sopra la mia testa.
Ringrazio chi è arrivato qui in fondo, vi voglio bene.
Capitolo 5 *** “Eats drums for breakfast”, what a stupid thing to say! ***
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
“Eatsdrums
for breakfast”, what a stupidthing to say!
Era stato difficile rimanere serio di fronte a Denise: per
fortuna poco dopo aveva potuto raccontare tutto a Flea
e, finalmente, lasciarsi andare a grasse risate.
-"Mangia batterie a colazione, John!" Ma che cazzo
di frase è?-
-Cazzo ne so!-
-Ricordati di chiederle dove compra la roba: a giudicare
dalle stronzate che partorisce, sembra bella forte!-
I tre rimasero di sasso: era la prima volta che qualcuno
faceva galoppare le dita di Flea a proprio
piacimento, e Chad pareva averci preso gusto.
A prove concluse si sistemò la bandana e passò accanto a
loro.
-Batteria difficile da digerire,
uh?- li canzonò, andandosene sghignazzando neanche tanto velatamente.
-Go write your message in the pavement
*conga di massa*
il Chad compie la bellezza di 51 anni HDFJKGKLJGLH
Auguroni, figo <33
Ok, ok, ok, sono in mostruoso ritardo, al solito.
Ma sono riuscita a pubblicare tutto ciò per il compleanno di
mister Smith, e questo mi rende orgogliosissima o/
Oltre all’immancabile ScarTissue, la mia fonte d’ispirazione è
stata questa: dopo
essermi ripresa per le faccette KJDFHGKFG che fa John, ho riflettuto sulle sue
parole e ho deciso di dedicare una drabble a questo
avvenimento.
EPIC CHAD
IS EPIC. (semicit.)
Non ho altro da dichiarare, se non il fatto che, nonostante
sia un Coglione con la C maiuscola, io amo Chad, ciao Chad. <3
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
First time I saw you
-Toccalo di nuovo e lo rimpiangerai per il resto della vita.-
Quale miglior biglietto da visita se non il mettere subito
in chiaro le cose con il solito atteggiamento da teppista?
Sgranasti gli occhi chiari mentre Tony ci fissava inquieto,
come se il mio avvertimento fosse stato rivolto a lui.
E, devo ammetterlo, in un certo senso era così; probabilmente
il mio inconscio sapeva già quello che eravamo destinati a diventare.
-Cazzo dici? È mio amico!- sibilasti, la fessura che ti
rendeva poco credibile come gangster.
Subito dopo ci sorridemmo, entrambi consapevoli che qualcosa
di particolarmente figo fosse appena iniziato.
-Go write your message in the pavement
*squillo di trombe, rullo di tamburi*
Ebbene sì, sono tornata :D
Innanzitutto volevo fare una precisazione (con annesse
scuse): quando ho scritto l’ultima drabble non avevo
Word funzionante e quindi ho dovuto usare un contatore di parole che ho trovato
online… E poco fa ho scoperto che su Word la drabble
non è di 100 parole esatte, bensì 106. Ecco, io ho provato a levare le 6 parole
in più, però si è rivelata un’impresa impossibile: il componimento mi piace
com’è venuto fuori e quindi lo lascio così, però i sensi di colpa li ho
comunque LOL
Spero possiate perdonarmi. *si nasconde in un angolino*
Anyway, passo al commento di
questa drabble.
Il titolo è lo stesso della one-shot
che ho dedicato al Kiedis per i suoi 50 anni (aw <33), però qui non ho voluto parlare per
l’ennesima volta del rapporto tra lui e il Frusciante, bensì di
quell’amicizia fraterna che lo lega a Flea da
tantissimi anni.
(ritenetevi fortunati, che l’altro titolo in gara era
Fratelli Tazzina, per fortuna mi sono trattenuta :D)
Il fatto è raccontato (ovviamente) in ScarTissue: Anthony era da poco arrivato
alla Fairfax High School e aveva due amici in croce, tra cui Tony Shurr.
Questo Tony era amico anche di Flea,
che un giorno si avvicinò a lui e iniziò a strapazzargli i capelli, sotto lo
sguardo scazzato del Kiedis, che non sapeva se quel
gesto era di natura affettuosa od ostile.
Il resto l’ho raccontato nella ff,
quindi mi fermo con le spiegazioni, che è meglio LOL
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D
-Destruction
leads to a very rough road, but it also breeds creation
Green(ie) Heaven
Il finale di Fire risuonò nella palestra, facendo scatenare gli
universitari.
-Ok, gente- urlò Anthony, cercando di farsi sentire
attraverso il fracasso della batteria –dite che sia il caso di fare un
tentativo con le studentesse di Leeds?-
-Una chance non si nega a nessuno!- ammiccasti malizioso, affrettandoti
a riporre la chitarra.
Riapristi gli occhi, ritrovandoti sopra una delle tante
donne senza nome incontrate durante il tour; allora voltasti il capo, incrociando
il sorriso beffardo di Flea, bloccato nella medesima
posizione.
-Greenie, come si sta?-
-In Paradiso.- rispondesti
sornione, e in quell’istante nulla poteva essere più vero di quelle parole.
-Go write your message in the pavement
TRENT’ANNI DI RED HOT CHILI PEPPERS, SIORE E SIORI, IL MIO
CUORICINO NON PUO’ REGGERE TUTTA LA GGGGGIOIA INFINITA PER QUEST’AVVENIMENTO, I
CAN’T
Ditemi che non avete chiamato “Chi l’ha visto?”, vi prego :’D
Scherzi a parte… come state? Tutto ok?
So che è da un fottio di tempo che non sto aggiornando, ma
sono stata impegnata con gli esami (e lo sono tuttora, avendone uno tra 9
giorni, ARRRRGH) e altre faccenduole varie u.u
Però stamattina m’è venuta l’illuminazione (l’idea da cui
partire l’avevo in mente da parecchio tempo, lo confesso) e niente, eccomi qua.
Ho deciso di ambientare la storia in una data qualsiasi del Mother’s Milk Tour (più precisamente il 7
febbraio 1989, come sostiene quest’amabile
sito) perché sappiamo benissimo tutti quanto se la siano spassata in quel
periodo, e quanto adorabilmente coglioncello fosse
John :’)
Come avrete capito, il titolo della drabble
è un gioco di parole tra il soprannome di Frusciante, ossia Greenie, e un brano dei RHCP, Green Heaven,
tratto dal loro omonimo album d’esordio.
Ecco, non so che altro aggiungere, se non che oggi è giorno
di grandi festeggiamenti per la sottoscritta (compio vent’anni… e due settimane
LOL), ma ho una placca enorme in gola e mia madre me la vuole togliere con
qualche arma da serial-killer e io ho seriamente paura e CAZZO, SANTISSIMI RHCP
AIUTATEMI, NON CI TENGO A MORIRE GGGIOVINE ET ILLIBATA, FUCK
La pianto, seriamente.
Ringrazio chiunque si prenderà la briga di
leggere/commentare/vattelappesca, vi amo tutti :’D