Il team night: Il mostro di Loch Ness

di clif
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un ragazzo inglese ***
Capitolo 2: *** Nuovi amici ***



Capitolo 1
*** Un ragazzo inglese ***


Era una notte fredda invernale, Londra era buia, in preda ad una nevicata di quelle che sarebbe rimasta nella storia. In via Greendale 47, un bambino di nome Leon stava dormendo tranquillamente, finché la sua sveglia suonò. “Cosa è stato?” si chiese da solo, in quel momento entrò Madame Garlen, la zia del ragazzo. “Alzati tesoro, dobbiamo andare, la carrozza ci sta aspettando.” Il ragazzo raggiunse la zia, in giardino era parcheggiato un carro. “Forza Leon, dobbiamo salire, il cugino Reginald ci sta aspettando". Come avrete ben capito la famiglia “Watson” non era molto ricca, anzi …  eppure si atteggiava come quest ultima. “Zia, a Edimburgo ci sono le scuole?” Le chiese il ragazzo, la signora a quel punto scoppiò a ridere. “Certo, non fare lo sciocco Leonard!” Gli rispose bruscamente la zia. Passarono delle ore, il carro era ancora molto lontano da Edimburgo, ad un certo punto si fermò per prendere una pausa. “Che bella questa campagna zia!” Affermò il ragazzo, lei a quel punto gli accarezzo il viso, poi tirò fuori il suo ombrellino. Leon cominciò a correre dappertutto, saltando tra un prato all’altro. “E’ ora di ripartire!” Cominciò a gridare la zia di Leon, a quel punto il ragazzo raggiunse il carro. Ci vollero molte ore per arrivare, ma ce la fecero, la nuova casa era in lontana periferia, in un’aperta campagna. “Zia, posso uscire? Vorrei cercare qualche bambino.”  Chiese Leon, la zia acconsentì, il ragazzo felice cominciò a correre ovunque in quelle centinaia di metri intorno a lui. Correndo in lungo e in largo trovò un fiumiciattolo, l’acqua era fresca e limpida. A quel punto la zia lo chiamò, allora il ragazzo tornò a casa, ma sapeva che quel fiume sarebbe significato qualcosa per lui.

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Capitolo 2
*** Nuovi amici ***


Il girono seguente Leon si alzò per andare a scuola, prese la merenda e cominciò a correre verso il centro. Scoprì che il paese non era niente male, le case erano fatte da mattoncini arancioni, con il caminetto acceso. Raggiunse la scuola, non era molto grande, si avvicinò alla porta, dentro una signora lo invitò ad entrare. “Cosa desideri ragazzo?” Gli chiese, “Sono Leonard Smith!” Le rispose lui, “Oh, sì vieni, vieni con me.” Raggiunse la sua classe, la professoressa lo presentò a tutti, poi andò a sedersi all’ultimo banco. Di fianco a lui un ragazzo abbastanza grassottello. “Piacere, sono Fred, ho 12 anni, tu?” Parlava mentre masticava del cioccolato. “Ne ho 12 anche io.” Rispose Leon. I ragazzi si presero subito in simpatia, finchè non arrivò il momento dell’intervallo, nel corridoio Leon si scontrò con una bambina. “Oh, scusami.” Si scusò lui, lei lo guardò dritto negli occhi: “No, è colpa mia, comunque piacere sono Mary Anne, ho 11 anni, tu?” Gli chiese lei, Leon era un po’ impacciato. “Leon, ne ho 12” Aveva ripetuto quella frase molte volte quel giorno, a quel punto una ciocca di capelli biondi - rossi di Anne uscì dal cappello, subito lei corse nel bagno, mentre Leon era ancora in piedi a guardare il vuoto. “Tutto bene?” Gli chiese un ragazzo, un po’ più alto di Leon, ma su per giù avevano la tessa età. “Sì, piacere sono Leon ed ho 12 anni.” Aveva ormai ripetuto quella frase mille volte, gli era rimasta nella testa, non voleva più uscire. “Io sono Erik Mason, ho anche io 12 anni, piacere di conoscerti.” Alla fine di quella giornata Leon aveva conosciuto tre nuovi amici, nella strada di casa si ritrovò a passare vicino a quel fiumiciattolo, allora decise di lanciarci qualche sasso dentro, solo per divertimento. “Leonard, vieni, è pronta la cena!” Era la voce della zia, allora a quel punto tornò a casa dimenticandosi il suo cappellino al bordo del fiume.
 

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