Frammenti di memorie

di StrudelAllaPesca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Dalla finestra semichiusa, vicino al suo letto, cominciava a filtrare la luce dell'alba. Dovevano essere all'incirca le sei del mattino.

Kiro affondò la testa nel cuscino, strizzando leggermente gli occhi per il fastidio causato dalla luce, e sporse il braccio verso l'altra parte del letto matrimoniale.

Come al solito si era scordato che non c'era più nessuno.

Era ormai sveglio da quasi un'ora, così con un sospiro si alzò e si diresse verso il bagno sbadigliando.

Si lavò la faccia e i denti, si tolse il pigiama e indossò un jeans con una semplice t-shirt nera, si sistemò i capelli e si mise un filo di matita, tutto con la testa il più possibile china sul lavello, per evitare, come ogni mattina e come in ogni momento della giornata, di osservare la sua immagine riflessa allo specchio.

Non voleva vedere i suoi occhi rossi e cerchiati per il poco sonno.

Sembrava che avessero perso anche il colore. Quel bellissimo verde-azzurro somigliava sempre più al colore di un cupo cielo d'inverno, piuttosto che a quello di un panorama ridente d'estate.

Quello sguardo ipnotizzante, che aveva tante volte rivelato felicità, passione e anche tristezza, adesso gli sembrava solo lo sguardo di un infame, e di un traditore.

Non c'era bisogno che glielo dicesse uno specchio. Non c'era bisogno che glielo ripetesse la gente.

Sapeva di essere semplicemente un bastardo.

Era passato già un mese. Esattamente un mese. Era semplicemente andato in uno dei tanti locali berlinesi con i suoi amici e con quello che all'epoca era il suo fidanzato, l'ultimo giorno di luglio.

Era un pub, giravano alcolici e anche peggio come fossero bottigliette d'acqua. E Carsten aveva sempre avuto un debole per le bevande alcoliche, già a 14 anni era capace di sgolarsi un intera Heineken, perciò tra una risata e l'altra bicchieri e bottiglie cominciarono a svuotarsi.

Non ricordava nulla di quello che aveva fatto dopo essersi completamente ubriacato, dopo il settimo o l'ottavo cocktail.

Glielo raccontarono dopo, cos'era successo.

Di come aveva iniziato a strusciarsi su un tipo, e poi se l'era trascinato su un divanetto, iniziando a fare cose che i suoi amici preferirono non dirgli a voce, ma erano facili da intuire.

Forse era un uomo, forse una donna, forse un conoscente, forse uno sconosciuto, non l'avevano visto in faccia, e Kiro neanche ricordava di essersi avvicinato a chicchessia.

Sapeva soltanto che Ricky aveva visto tutto.

Tutta la scena proprio davanti agli occhi.

Non servirono a niente le scuse, cercò di convincerlo in tutti i modi che non era in sé, che non sarebbe mai stato in grado di fare una cosa del genere, che non l'avrebbe mai tradito perché lo amava.

Kiro lo amava più della sua stessa vita.

Eppure finì quella sera stessa. Dopo tre anni.

Dopo tre anni di progetti, di speranze, di amore, era riuscito a mandare tutto a rotoli in una sola sera.

da quel giorno non faceva altro che piangere, in qualsiasi momento del giorno e soprattutto della notte. Ma diceva sempre agli altri di stare bene, che era felice, che era passata.

Così cercava di convincersi di potercela fare. Di essere forte.

Ma non era forte.

Lui e Ricky si completavano a vicenda.

E senza Ricky, si sentiva solo e fottutamente debole.

Note autrice: ri-salve! Giuro, è una cosa pazzesca ritornare quì dopo mesi e pubblicare dinuovo qualcosa, ho trovato parecchi messaggi nella casella e mi sono sentita felice come non mai, davvero, non so come ringraziarvi :')
Allour, detto questo torniamo a noi u.u era da un pezzo che raccoglievo idee per una ff del genere, spero che vi piaccia, ma vi prego, anche se vi fa schifo, CAGATEMI LOL recensite, scrivete che devo ritirarmi, che devo sparire, ma fatemi avere notizie, ci tengo tanto davvero!
Ho messo il rating giallo per degli avvenimenti che saranno nei capitoli seguenti, ma ho preferito metterlo sin dall'inizio...boh, non so più che scrivere, se ho fatto qualche errore ortografico ditemelo, ormai la miopia mi sta contorcendo metà degli scritti D:
Detto questo...attendo pareri, positivi o negativi, accetto tutto u.u
Ps: a breve ricomincerò con le mie recensioni idiote, quindi tenetei pronti (?)
Un bacione ENOOOORME <3 CrystalWinter.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo aver passato parecchio tempo seduto sul bordo della vasca a guardare il vuoto come un perfetto idiota, Kiro si alzò e si decise ad uscire dal bagno, sorridendo mestamente e guardandosi intorno.

La casa dove abitava era davvero bella: si trovava in uno dei quartieri più eleganti e curati di tutta Berlino, era spaziosa, confortevole, ben illuminata, arredata con gusto, rinfrescata d'estate e riscaldata d'inverno.

Ma senza Ricky gli sembrava un posto brutto e totalmente vuoto.

Vuoto di persone, di cose e ovviamente di sentimenti.

Sospirò e si trascinò verso il frigorifero e poi verso il salotto, sistemandosi sul divano con un bel panino armeggiando con il telecomando della televisione.

C'era il notiziario, perciò dovevano essere all'incirca le sette e mezza.

Ancora le sette e mezza.

All'una doveva essere al ristorante, per invito di un amico.

'E io cosa cazzo faccio per cinque ore?' borbottò a se stesso mentre continuava a premere bottoni a caso del telecomando cercando un canale decente.

Capitò su un canale di musica tedesca, gli piaceva molto, anche perché spesso passavano la musica del gruppo di cui aveva fatto parte, i Cinema Bizarre.

E infatti c'era una loro canzone.

Ironia del destino, proprio After The Rain.

Gli piaceva tantissimo quella canzone, adorava suonarla.

E poi si adattava completamente alla situazione che stava vivendo in quel periodo

E questo, invece che fargliela apprezzare ancor di più, in alcuni momenti gliela faceva schifare completamente.

Gli ricordava che tutto questo fottuto disastro era avvenuto per causa sua.

Solo ed esclusivamente per causa sua.

 

What happened to our dreams
Aborted in this dried out stream
There's just one miracle
That's left of this love

 

Ormai si era convinto che Ricky non provasse più nulla nei suoi confronti. Anzi, si era convinto che lo odiasse del tutto.

E dopo la stronzata che aveva fatto, anche se inconsciamente, non poteva che aspettarsi questo.

Lasciò passare il tempo beatamente immerso nel suo canale di musica e nel suo panino, e alle dodici e quaranta precise uscì di casa lasciando parcheggiata la macchina. Aveva voglia di fare una bella passeggiata, e il ristorante non era poi così lontano.

Si incamminò lentamente affondando le mani nelle tasche dei jeans, e vi lasciò cadere dentro, quasi distrattamente, l'anello di fidanzamento con cui stava giocherellando da un po', che si era lasciato scivolare via dalla mano sinistra.

Ormai non voleva più tenerlo al dito, ma non poteva sicuramente buttarlo via come fosse stato un peluche da quattro soldi che non gli piaceva più.

'Se non fosse stato per la tua bastardaggine lo avrebbe avuto ancora anche Ricky.' gli ripeteva sempre una vocina nel cervello.

Eppure sentiva ancora che era destino che loro due stessero insieme, sentiva che anche se avesse buttato quell'anello con le loro iniziali nel mare più agitato, un'onda glielo avrebbe riportato immediatamente, proprio davanti ai piedi.

Ormai le sue giornate erano caratterizzate solo da pensieri come questo.

E questo significava soltanto che anche se ormai Ricky non lo cercava più e neanche rispondeva ai suoi messaggi, doveva farsi perdonare.

E testardo com'era, magari ci sarebbe anche riuscito.



Note autrice: So che ne avete dubitato ma...sì, sono viva LOL dovevo aggiornare quattro giorni fa, forse anche di più, ma sono stata confinata a letto con il fottuto virus D: Allora, complimenti se avete avuto stomaco di leggere fin quì lol ho riletto mille volte ma ho ancora il sospetto di aver sgarrato qualche verbo, perdonatemi, sono ancora in convalescenza c.c comunque, ringrazio tanto tanto tanto tanto coloro che hanno recensito il primo capitolo e coloro che hanno messo la storia nelle seguite e nelle preferite, significa tanto per me, non so come ringraziarvi, thank you :3 <3
Cercherò di pubblicare il terzo il prima possibile, prometto! c.c Ci vediamo al prossimo capitolo gente, bacioooooone <3
CrystalWinter.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Come previsto arrivò al ristorante con un bel po' di anticipo, ovviamente sempre immerso nei suoi pensieri cupi, tanto che poco mancò che si sfracellasse il viso contro un palo dopo essere scivolato su una mattonella sistemata male.

'Così mi sarei sistemato definitivamente la faccia di culo che mi ritrovo dalla nascita' bofonchiò mentre metteva piede nel ristorante e cercava con lo sguardo il suo amico, Sebastian. Lo identificò poco dopo seduto nella saletta più piccola, di un piacevole colore beige, sistemato nel tavolo che aveva prenotato intento a parlare con qualcuno seduto nella sedia di fronte alla sua.

'Oddio, e adesso chi cazzo si è portato dietro questo?' pensò Kiro passandosi una mano sugli occhi arrossati e abbracciati da due belle occhiaie. Si vergognava non poco di fari vedere in quelle condizioni da chicchessia, ma magari gli avrebbe fatto bene conoscere qualcuno..o rivedere un vecchio amico? Non riusciva proprio a capire chi fosse quel tizio e se lo conoscesse.

Così si diresse verso quella benedetta saletta per salutare il suo amico e l'altro che si era trascinato dietro, che infine riconobbe quando lo guardò bene da vicino.

'E LUI COSA CAZZO CI FA QUI'?' queste parole uscirono da due bocche contemporaneamente: quella di Kiro e quella di Ricky, che lo guardava dall'alto verso il basso come se avesse visto un fantasma e poi si girò verso Sebastian, il quale per un momento pensò seriamente che gli avrebbe ribaltato un sedia in testa.

'Beh, siete i miei migliori amici, no? Perciò ho pensato bene di invitarvi entrambi, mi sembra giusto!' disse lui, non più tanto convinto del piano che aveva ideato dopo aver visto le occhiate torve che il moro inviava a Carsten, che cercava in tutti modi possibili ed esistenti di evitare il suo sguardo.

'Ragionamento che non fa una grinza' mormorò Kiro sedendosi con fare scazzoso e guardando Sebastian, nell'attesa che parlasse, che dicesse qualcosa sul perchè si era trascinato Ricky dietro e sul perchè non l'avesse almeno avvertito della grande genialata che aveva elaborato da quella fogna di cervello.

'Ehm, noi abbiamo già ordinato, vuoi..?' furono invece le uniche parole che uscirono dalla bocca di Sebastian, mentre porgeva il menù a Carsten che lo guardò con uno sguardo talmente ribollente di rabbia che Ricky sembrò pensare che a breve si sarebbero fuse persino le posate.

'Ordina quel cazzo che ti pare, tanto non ho fame come al solito.'

'Cos'è, stai facendo lo sciopero della fame?' disse improvvisamente Ricky facendo sobbalzare entrambi.

'Chiudere quella cazzo di bocca no eh?' sibilò lui tamburellando con le dita sulla tovaglia.

'E tu chiudere qualcos'altro invece di spassartela con tutti?' si sentì rispondere, talmente in fretta che sembrava una frase programmata, una nuda e cruda verità che aspettava da tanto di essere pronunziata.

A quell'affermazione Kiro optò per un religioso silenzio, semplicemente perchè se avesse parlato sarebbe scoppiato a piangere nel bel mezzo del ristorante.

Quella fottuta debolezza non lo avrebbe portato mai da nessuna parte, e dire che una volta Ricky addirittura gliela difendeva.

Difendeva sempre tutto, ogni singola parte di quel carattere di merda che si ritrovava.

Kiro si ritrovò per la prima volta da quando si era seduto a guardare Ricky, che a breve si sarebbe ritrovato col culo spiaccicato sul pavimento tanto che era sprofondato nella sedia, e tagliava la carne con tanta rabbia che Kiro pensò immaginasse fosse la sua faccia.

Presto il moro si accorse del suo sguardo, e il suo sguardo furente non aveva proprio nulla a che fare con quello disperato di Carsten, che avrebbe soltanto voluto baciarlo in quel preciso istante e fargli capire davvero quanto cazzo lo amava.

'Ehm, io devo andare..al bagno' disse infine Sebastian rompendo un silenzio che andava avanti da un bel po', alzandosi velocemente per evitare gli sguardi che, ne era sicuro, gli altri due gli stavano rivolgendo.

Ricky invece continuò a guardare Kiro con espressione indecifrabile, finchè questi non si decise a parlare, passato dalla disperazione all'esaurimento in meno di una frazione di secondo.

'Finiscila di guardarmi, mi stai esasperando.'

'Se questo ti sta esasperando avresti dovuto vedermi quando eri in discoteca con quello, ma eri troppo impegnato a fartelo evidentemente, mi hai completamente diment..'

'Sarà la ventesima volta che me lo ripeti da quando sto cercando di spiegarti come sono andate davvero le cose, sembri un disco rotto! Per la millesima volta, è stato un incidente, un fottutissimo incidente!'

'Ma finiscila, si può fare un incidente con l'auto, non col pene!'

'Pensala come ti pare!' disse infine Kiro allungando la mano sinistra per versarsi del vino.

'Ah, ce l'hai ancora?' disse Ricky con un tono completamente trasformato.

Carsten non capiva a che accidente si stesse riferendo e soprattutto perchè avesse cambiato improvvisamente espressionr, poi si rese conto che il moro gli stava studiando con attenzione la mano, in particolare l'anulare.

'Non lo tolgo mai..' rispose lui. 'E il tuo invece, in quale cassonetto l'hai fatto finire?' disse con voce tremante mentre osservava l'anello.

'Non l'ho buttato da nessuna parte, ce l'ho ancora.' si sentì rispondere, e alzò gli occhi appena in tempo per vedere Ricky che gli sventolava l'anulare sinistro proprio sotto il naso.

'Oh..bello..' sussurrò il biondo, che non se lo sarebbe mai aspettato.

'Rieccomi!' annunciò in quel momento una voce, e Sebastian si riaccomodò trionfante al suo posto.

'Pensavo ti ci fossi incastrato in quel cesso!' disse Kiro facendo ridere Ricky che rischiò di affogarsi col vino.

'Ad ogni cosa i suoi tempi! Comunque vado a pagare!'

'Ok!' rispose il biondo mentre dava dei colpetti sulla schiena del moro che continuava a ridere come un'idiota, ma al momento di uscire era tornato freddo come un iceberg. Era indecifrabile quell'uomo.

'Beh allora..alla prossima!' disse Kiro con espressione incerta al momento del congedo, stringendo la mano a Sebastian, che si defilò immediatamente, e rivolgendo un vago sorriso a Ricky, che non fu ricambiato.

'Hai da fare stasera?' Si sentì invece dire il biondo, che trasalì.

'No, perchè?'

'Vorrei parlarti. Vengo da te alle sette.'

'E da quanto ti inviti a casa mia?' Disse Carsten scandendo bene l'ultima parola.

'Da quando l'ho pagata.' rispose lui, allontanandosi senza aggiungere altro.



*Dopo tre mesi sono resuscitata! Volevo resuscitare dopo tre giorni ma non sono gesù cristo (?) comunque, ho avuto non pochi casini in questi mesi, e purtroppo EFP e la FF si sono ritrovati ad essere gli ultimi dei miei problemi :c vabeh comunque, adesso sono tornata con questa cagata di capitolo! :') fatemi sapere che ne pensate, un bacione a tutti e buona notte! (ecco, vado a dormire che è meglio lol)*

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


*HO AGGIORNATO DOPO UN GIORNO, HO BATTUTO I RECORD UAHUAHUA ok sono stupida. Dunque, per la prima volta metto le note all'inizio e non alla fine di un capitolo, ma per la prima volta sono note serie :')
Ho iniziato a scrivere questa storia per pura noia e pazzia, pensando 'ma sì, pubblichiamola tanto non se la fila manco il mio gatto' e invece mi ritrovo con più di trenta recensioni positive. Cioè neanche nei miei sogni migliori!c.c mi rendete felicissima, davvero, nei miei momenti più tristi scrivere è l'unica cosa che mi rimane e..sono felice di farlo in un modo che, almeno a quanto ho letto, faccia emozionare qualcuno. Se avete voglia mandatemi l'amicizia su facebook (facebook.com/rbreitengraser), grazie mille a tutti, un bacione enorme e buona lettura <3

'E adesso cosa vuole? Che vorrà dirmi? E che gli dico io? Se vuole insultarmi? Se vuole prendermi a schiaffi? Gli tiro un pugno? Chiamo i carabinieri?'

Kiro continuava a delirare davanti allo specchio del bagno da almeno mezz'ora. Erano già le sette e un quarto e nessuno aveva ancora suonato al campanello.

'Quell'inutile ritardatario' continuava a bofonchiare il biondo. Ormai parlava più da solo che con i suoi amici. Uscì dal bagno e si diresse in salotto, poi salì in camera, poi nuovamente in bagno, poi in cucina e ancora in salotto.

Per un momento una piccola parte del suo cervello gli aveva suggerito di vestirsi e sistemarsi, visto che stava per fargli visita quello che considerava l'amore della sua vita, ma l'altra parte del cervello, quella più cretina e quella che purtroppo era anche la più attiva, lo dissuase immediatamente e lo convinse a tenersi il pigiama e i capelli sparati dappertutto come un disperato. D'altronde Ricky lo aveva visto in condizioni ben peggiori.

Sette e venti, sette e mezza, otto meno venti, otto, otto e dieci.

Nessuno dava segni di vita nel raggio di trenta metri.

Kiro si era appena convinto che il suo ex ragazzo lo avesse soltanto preso per il culo con quella frase, quando finalmente sentì quel maledetto campanello suonare e andò ad aprire, prendendosi tutta la calma del mondo.

'Complimenti per la puntualità.' disse ancor prima di aver aperto completamente la porta.

'C'era traffico, possibile che tu debba lamentarti di ogni singola cosa?'

'Che vuoi?' gli chiese Kiro passando subito al sodo.

'Voglio parlarti.'

'L'avevo capito. Intendevo..di cosa?'

'Ne dobbiamo parlare all'uscio della porta? Mi fai entrare gentilmente?' disse Ricky con un tono che di gentile non aveva proprio niente.

Carsten rimase in silenzio, ma si spostò al lato permettendogli di passare, mentre il moro si stravaccò sul divano e girandosi verso di lui gli fece segno di venire.

'Allora, dimmi che sei venuto a fare.' il biondo si sedette affianco a lui, sistemandosi per guardarlo dritto in viso. Al ristorante non ci fece caso, ma sembrava parecchio sciupato e dimagrito.

'Ho paura per te' disse Ricky senza tanti preamboli, osservando l'ex che inarcava un sopracciglio.

'E paura di cosa?' si sentì rispondere.

'Guardati, sei pelle e ossa! Hai delle occhiaie talmente profonde che sembrano urlare 'guardate, questo poveraccio passa le notti a piangere!''

'Non mi sembra che tu sia al pieno della forma' obiettò Kiro.

'Non ha importanza di come sto io.'

'Comunque non morirò per un paio di occhiaie!'

'Sicuramente no, ma non voglio vederti così.'

'Che t'importa di come sto? A te non importa niente di me!'

A quelle parole la temperatura sembrò scendere di almeno quindici gradi. Pure il fuoco del caminetto parve raggelarsi.

'Non m'importa di te? NON M'IMPORTA DI TE? Ho passato tre anni ad aiutarti con l'università, con i tuoi problemi familiari, ti ho fatto i migliori regali, ho passato notti intere ad abbracciarti mentre piangevi e a stringerti la mano quando stavi male, e adesso con quale coraggio vieni a dirmi che non m'imp..'

'Intendo dire adesso!' disse Kiro immediatamente. Sentiva le lacrime salire, proprio adesso, porca puttana.

'Se non m'importava non sarei neanche venuto, non credi?'

'Se t'importava mi avresti dato ascolto le volte in cui ti ho detto che non ero in me quella maledetta notte, avresti risposto ai miei messaggi e alle telefonate! Lo so anche io, anzi lo so meglio di te che una cosa più grave di questa non potevo farla ma.. ma me ne sono pentito appena ho avuto un istante di lucidità per capire quanto ero stato coglione! io ti amo cazzo!' rispose il biondo tutto d'un fiato, praticamente urlando.

Rimase a guardarlo, quasi impietrito, in attesa di una reazione. Neanche si aspettava di riuscire a pronunziare quelle parole. Senza piangere per giunta.

'Non c'è mica bisogno di gridare.' gli rispose Ricky con tutta la calma di quel mondo.

Kiro non potè fare a meno di spalancare la bocca come un idiota. Solo quello era capace di dire?

'Insomma, sei venuto qui solo per farmi la predica sulle occhiaie?' gli chiese appena si fu ripreso dalla risposta, inarcando nuovamente il sopracciglio. 'Hai perso solamente tempo.'

'Quindi me ne posso andare?'

'Sì, direi di sì.' fece Carsten alzandosi per accompagnarlo alla porta, aspettando che anche lui facesse lo stesso.

'Grazie per sbattermi fuori di casa' si sentì dire aspramente.

'Grazie per avermi rotto i coglioni con cose inutili'

'Prima dici che mi ami e poi neanche vuoi sentirmi.' continuò Ricky noncurante alzandosi lentamente.

'Non ho detto questo! E per la cronaca, sei tu che fino ad ora non hai voluto sentirmi!'

'Almeno io sono venuto e ho riparato i miei errori!'

'Già, ci sto provando anche io..' Kiro abassò lo sguardo e lasciò cadere il braccio sulla maniglia. Sentiva lo sguardo del ragazzo addosso.

'Per la trecentesima volta..mi dispiace.'

Ricky continuava a guardarlo.

'Dispiace anche a me.' disse infine, aprendosi la porta la solo.

'Già..beh..allora buona notte.' disse Kiro esitante.

'Buona notte a te.'

Il moro si era appena voltato per dirigersi verso la macchina quando Kiro lo fermò col braccio.

'Se domani ti chiamo risponderai?' disse con voce flebile flebile.

Ricky girò la testa quanto bastava per osservarlo.

'Se non sono impegnato sì.' e si richiuse la porta dietro con uno scatto.

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