il ritorno del passato di History (/viewuser.php?uid=26875)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** la nave nemica ***
Capitolo 1 *** introduzione ***
Jack e Stephen
Fu la campana che suonò i tre colpi all'alba a svegliare
Jack Aubrey. Allungando le braccia si alzò dall' amaca ancora
avvolto dal torpore del sonno, i suoni parevano ancora lontani come
appartenessero ad un mondo sfuocato, confinante. In quel
momento qualcuno bussò alla porta della cabina e una testa
sgusciò dentro dopo che la porta fu aperta ''come state stamane
Jack? il riposo vi ha giovato?''
'' e voi buon amico avete fatto un buon riposo? il mio, credo, sia stato
il più bello e forse il più lungo concessomi finora. I rumori monotoni della nave mi hanno cullato...
finchè non mi sono addormentato.''
'' anche il mio è stato alquanto ristoratore ...'' rispose
Stephen Maturin stranamente sorridente dopo molto tempo con le braccia
conserte dietro la schiena. '' Ma dov è finito quel cane di
Killick col mio caffè. Killick?'' tuonò Jack, in quel
momento Killick arrivò con una
tazza di caffè bollente e fumante, il cui aroma si diffuse per
tutta la stanza e che risvegliò finalmente Jack dal sonno, insieme a
qualche fetta di pancetta affumicata. '' Eccomi eccomi, sempre a
pretendere nemmeno un grazie ogni tanto sempre a gridare
....''così brontolò Killick poggiando la colazione sul
tavolo e allontanandosi verso la porta ''oh finalmente. Ne gradisci una
fetta Stephen?Io non credo che ne profitterò per oggi'' '' oh no'' rispose l'amico '' ho già avuto
la mia
porzione ma ti prego di non ricorrere solo ad un caffè corretto
col rum per rinfrancare il cuore dalle tue fatiche, ricordati la cura
di acqua calda miscelata a qualche grammo di orzo...'' '' non
preoccuparti, ho dato disposizione a Killick affinchè me ne
prepari almeno due tazze ogni giorno''disse Jack spezzando le parole in bocca al dottore.
L'ansia e l'attesa per la
cattura di nuove prede avevano spossato Aubrey e messo a dura prova i
suoi nervi nonchè il suo stomaco:soffriva di continui crampi , tali che
non riusciva a ingurgitare nemmeno un boccone.
Erano in pieno Atlantico. Nei
giorni precedenti il capitano Aubrey
aveva ricevuto notizie di navi corsare arruolate dalla flotta francese
decise a
bloccare ogni rifornimento alle navi da guerra inglesi. Ma non solo gli
approvvigionamenti preoccupavano Jack: l'ammigliarato nel momento in
cui gli aveva consegnato nave e missione l' aveva avvertito che
nuovi ordini sarebbero dovuti arrivare a quattirdici giorni
dalla partenza. Gli stessi ordini sarebbero stati consegnati ai
capitani di altri tre navi: The Indefatigable sotto il comando
del cap. Theodor J. O' Maley, la Ayax sotto il comando del cap. Edward
Theme Collins e la Medea sotto il comando del cap. Henry Jacobson,
rispettivamente una fregata da sessantaquattro cannoni, un
vascello di primo rango da centotrenta cannoni ed uno di secondo rango
da ottantaquattro cannoni.
I quattordici giorni erano scaduti e gli ordini non si fecero vedere
neanche a cercarli con il più potente cannocchiale della Terra:
che i francesi potessero essere stati messi al corrente di tale fatto,
che avessero trovato la nave incaricata di consegnare i documenti
recanti le nuove manovre inglesi sull' Atlantico a Jack?!?.Questi
pensieri occupavano la mente del comandante della Surprise mentre
scrutava il cielo sul ponte di coperta e con la bevanda prescritta da
Stephen in mano. Le nuvole filavano via in direzione Nord-est veloci a
raggiungere l'orizzonte tirate da un forte vento di libeccio,
''grigiaste e pericolose'' pensò Jack: turbavano il movimento
della nave nella direzione opposta tanto che dovette ordinare di mettere la nave alla cappa, di lì a poco si sarebbe
scatenato un temporale, un altro ostacolo che prolungava l' attesa di
quei dannatissimi ordini.''Maledette...''
'' Sig. Pullings ordinate nave alla cappa, chiamatemi quando la
manovra sarà terminata'' '' Aye aye sir. Nocchiere vele di
gabbia sopravvento, nave all' orza ..... Bonden manovra
di virata direzione Sud sud-ovest.''
Bonden corse al timone '' Aye.signore!!''gridò ma la sua
risposta fu interrotta dal tuono il cui suono fece vibrare gli assi del
ponte ''
Cominciamo bene... forza forza volete essere scaranventanti fuori dalla
nave muovetevi con quelle funi.'' urlò Pullings osservando gli
uomini ancora impegnati a liberare le vele. '' vele di gabbia issate
signore'' rispose prontamente il quartiermastro; il rumore del legno che strusciava contro
l'albero avvisava che il pennone stava ruotando. Ad un certo punto il
rumore s'interruppe, le vele si gonfiarono e il vento cominciò a graffiare contro di
loro. Così la nave cominciò a
virare prendendo il vento di libeccio, cominciò a
oscillare facendosi guidare dalle onde del mare increspato e scuro.
Bonden continuò a stringere con forza il timone per impedire che
le onde lo strapassero via. '' vele di cappa forza portatele a riva,
maledetti selvaggi'' ruggì il comandante in seconda.
Jack poteva sentire le urla dalla sua cabina, gli scalpiccii delle
scarpe dei marinai gli tamburellavano sopra la testa, se
la stava cavando bene Pullings: era una manovra dura da fare con
estrema velocità se non si voleva trovarsi nel bel mezzo della
tempesta. Seduto e intento a
osservare delle carte Jack non fece nemmeno caso al moto della Surprise
quando si portò a tre quarte verso est quasi completamente
girata, ma
il tavolo con i fogli stava ondeggiando sotto di lui,
cercava di capire quali mercantili inglesi prossimi alla loro
rotta potessero essere a rischio. Eppure sembrava che le navi
segnate sulla carta si stessero muovendo da sole in simultanea al moto
ondoso. I movimenti causati dal temporale impedirono a Jack di leggere
le carte, così
decise di abbandonare i propri propositi per spronare i suoi uomini a
chiudere quella manovra.
Velocemente si ritrovò in coperta dove la pioggia cadeva
insistentemente.
Jack strabuzzò gli occhi per liberarsi di
quelle gocce, il comandante in seconda gli si
avvicinò porgendogli un impermeabile '' nave in cappa finalmente
signore'' ''Bene così sig. Pullings mi sono risparmiato la voce
per qualche altra occasione'' rivolgendo lo sguardo al ragazzo che gli
rispose con un sorriso. Proprio in quel momento '' Vele, Vele al
mascone di dritta'' disse la vedetta cercando di vincere scrosciare della pioggia....
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Capitolo 2 *** la nave nemica ***
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Jack
diresse il suo sguardo in alto verso la voce della vedetta ''Vele ,
vele al mascone di dritta '' poi immediatamente ruotò il
collo a est di nord-est la direzione da cui proveniva la nuova venuta.
Era mezza nascosta dalle onde grosse e grigie, le uniche a vedersi
erano le vele dell' albero di trinchetto e di maestra terzolate,
viaggiavano di bolina stretta a grande velocità, parevano
intenzionati a raggiungere in fretta la Surprise ma non davano alcun
segno di riconoscimento.
'' pensa Jack.....'' il capitano
era fermo a osservare, cercare di
trovare qualche indizio sull' identità della nave : era
francese, olandese o ... '' e se fosse inglese '' . ''Capitano Aubrey,
Capitano ... dobbiamo dare ordine agli uomini '' Aubrey si voltò
verso il suo capitano in seconda '' sig. Pullings '' disse con voce
ferma come fosse rimasto sempre attento '' mettete gli uomini in
posizione di combattimento....'' mentre profferiva tali parole
lui e Pullings si dirigevano verso il castello di prua
risalirono in fretta la scaletta e il suo sguardo si
proiettò lontano a seguire la rotta della nave che si
avvicinava. Pullings rispose al capitano e poi si voltò verso l'
equipaggio '' Uomini ai cannoni .... fanti di marina ai posti di
combattimento.'' A queste parole improvvisamente sul ponte si
creò un gran flusso: uno verso poppa, un altro in
direzione prodiera e altri scendevano a gran velocità al ponte
inferiore, in pochi minuti gli uomini raggiunsero tutti le proprie
posizioni. Anche Stephen che per tutto il tempo era rimasto nell'
infermeria a mettere in ordine i suoi attrezzi e in seguito a leggere
le lettere di Sophia preoccupata del suo umore e del fatto che un uomo
con così tanta generosità e tanta tolleranza non poteva
essere trattato così duramente da una donna dissoluta com' era
la cugina Diana -osservò in fondo alla lettera come Sophia ci
tenne a precisare che non aveva nulla contro la cugina ma Dio non
poteva impedirle di tener così nascosta la sua ira vedendo che
pure la vittima delle ingiustizie persisteva nel trattenersi- si
diresse verso il trambusto. Nel
momento in cui decise di salire in coperta per comunicare a Jack le proprie
impressioni sulle notizie di Sophia con un viso sorridente e compiaciuto
dovuto alla dimostrazione di affetto della giovane sposa di Aubrey
notò i componenti dell' equipaggio scendere con le ali ai piedi
lungo la scaletta, attraverstare il corridoio che portava al largo
vano dei cannoni: i portelli vennero aperti, i cannoni disincagliati e
le bocche portate verso l' esterno, i cannonieri prepararono le
fiaccole per la miccia.
Intanto Jack era appeso sui paterazzi :la nave continuava a non dare
segnali di riconoscimento, i portelloni della batteria erano ancora
chiusi ma era ormai vicina abbastanza per poterla identificare.
'' La Saint Jacques'' commentò ad alta voce; Maturin e gli
altri marinai osservavano la scena, lo sguardo interrogativo. '' Com
è possibile, perchè non alza la bandiera ?'' fu la
reazione del primo ufficiale sig. Hollom.
'' si chiede perchè ufficiale Hollom? sig. Rachetts virare
di tre quarte est..... li bombarderemo appena incroceranno la
nostra rotta.''
'' Aye sir'' rispose prontamente il nocchiere.
La nave oscillando sulle onde tumultuose si spostò presentando
la murata di sinistra verso quella nemica la quale era ormai vicina .
I cannoni con i capipezzi pronti al loro fianco erano pronti a
fare fuoco, aspettavano solo il segnale del loro capitano. Jack, al
contrario continuava ad esitare: era sicuro, il suo ragionamento filava
come la nave che gli stava di fronte, ma non capiva perchè
i nemici
esitassero a colpire.
''Signore ..''affermò intanto Pullings preoccupato '' signore!
dobbiamo dare ordine di fare fuoco?'' i suoi occhi azzurri si rivolsero
imploranti al comandante.
'' Non una mossa Pullings'' controbattè fermo
Jack.Continuava ad attendere, sapeva il rischio che stava correndo non
portando la nave all' attacco: la nave nemica avrebbe potuto
approfittarne. Ma il suo dubbio era troppo forte. Era certo della sua
supposizione: era la Saint Jacques,
vascello di seconda classe al tempo sotto il comando del cap. Jersey
sconfitto e ucciso dai pirati mentre navigava verso le isole dell' India
occidentale . I pirati presero la nave trucidando l' equipaggio
lasciando pochi sopravissuti. Nessuno in seguito riuscì a
rimpossessarsene. L'episodio della Saint Jacques constituì un
accadimento triste nella storia della marina inglese, una perdita molto
grave dal
punto di vista economico per il governo britannico.
La Saint Jacques ancora non dava alcun
tipo di segnale ed era ormai vicinissima, a meno di un miglio: i
cannoni della Surprise erano pronti a sparare, Pullings era intanto
sceso al ponte di sotto per dare istruzioni ai capi cannonieri, il suo
cuore fremeva nel petto, le mani sudavano freddo; in coperta anche
Stephen mostrava uno
sguardo preoccupato, bianco in volto e le mani sudate, come maggior
parte degli uomini, un silenzio teso ed esitante dominava ogni ponte
della nave, un silenzio che sarebbe stato rotto solo dal flangore dei
cannoni che però esitavano ancora a colpire astanti ad asepttare
gli ordini del loro capitano.
Jack ancora scrutava l'orizzonte, la sua mente
pensava solo alla nave, si sentiva sospeso in un altro mondocon lo sguardo proiettato lontano. In quel momento
riconobbe una figura tutt' agghindata in piedi sul bompresso con le
braccia saldamente appoggiate alle sartie.
La nave continuò ad avvicinarsi. Jack stesso salì sul bompresso per
ottenere un punto di osservazione migliore. Il comandante in seconda fece per
rincorrerlo spaventato dall' audacia del suo capitano a porsi come
facile bersaglio per i fucili del nemico, gli scappò un 'urlo
'' capitano che sta facendo ? E' impazzito?''.
In quel momento Jack gli rivolse uno sguardo sorridente ma non
ingenuo. Potè constatare con precisione a chi apparteneva
la figura installata sul bompresso la quale a sua volta gli rivolse una
sguardo ridente e volpino.
'' Abbassare le armi ''
tuonò il capitano della
Surprise. Pullings inebetito si accostò al capitano che
scendeva cautamente dalla struttura spiovente dalla prua ''
Che ordine avete ammesso? Non si è accorto dei loro
abbigliamenti ,sono pirati? Quelli non ci risparmieranno, fate
richiamare gli uomini alle armi, per l' amor di Dio o quei cani di
basso lignaggio faranno man bassa delle nostre carni e delle nostre
riserve.'' '' Pullings mi sorprendo
della scarsa fede che ponete nelle mie intenzioni, ma soprattutto
della poca accortezza ed attenzione che mettete nel vostro
lavoro''. '' Essendo la nave così vicina avrebbe già
fatto tuonare cannoni e i fucili e si starebbero preparando ad
un arrembaggio con i fiocchi conscendo la loro bravura e la loro
prepotenza. Si, son pirati e la nave che potete ammirare è la
nostra augusta Saint Jacques ma la persona installata a bordo è
una giovane e prorompente conoscenza della marina inglese. Non hanno
interesse a saccheggiare la nostra nave'' '' se mi permettete signore vorrei
farvi constatare che potrebbero
prepararsi ad un tiro mancino.... non si rende conto che dai
èirati ci si può aspettare qualunque cosa?''. Di per
sè il comandante in seconda aveva ragione e il viso si
illuminò nel proferire queste parole in quanto ritornarono alla
mente alcuni episodi di abbordaggi verificatisi in tali condizioni e
sarebbe stato lieto di esporli al capitano se egli non fosse stato
tanto impegnato a camminare velocemente lungoil ponte di coperta. Non ebbe comunque tempo di proporre le sue prove
riguardo all' argomento che ormai il veliero scuro e mal adorno si
accostò alla nave della marina ben ordinata e pulita specchio
della disciplina e buona volontà che dominava lo spirito dell'
equipaggio.
'' Jack... '' una voce mise fine
allo sproloquiare di Pullings reso nervoso dalle azioni poco
lungimiranti del comandante,apparteneva alla figura dritta sul
bompresso, indossava un uniforme blu del tutto simile a quella della
marina britannica vecchia e in qualche punto sgualcita ma all'
apparenza
tenuta in modo migliore rispetto a quello che ci si potesse aspettare
da un pirata, indossava inoltre bei stivali neri, di un nero caricato
anche dal riflesso del tempo minaccioso di quella giornata pumblea. La
sagoma si mosse con passo deciso, agile giù dal bompresso per
raggiungere l' impavesata e il giardinetto dal quale sporgersi ed
incontrare così il volto del suo apparente del suo nemico. Il
lungo pastrano che l' avvolgeva si muoveva sinuoso con l' andamento
tenuto dal suo possessore. I fucili dei fanti di marina seguivano i
movimenti di quella figura come volessero immobilizzare tutti gli
attimi di tempo in cui essa si mosse. Un piacevole spettacolo ad
osservarlo se non si fosse svolto in una situazione tanto delicata
quanto incomprensibile.
Jack dall' altra parte si
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