Mary was a different girl

di Shanimallina87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tell me did you see her face? ***
Capitolo 2: *** Mary would hallucinate and see the sky upon the wall ***
Capitolo 3: *** Mary was the type of girl she always liked to play a lot ***
Capitolo 4: *** Tell me did you smell her taste? ***
Capitolo 5: *** A different taste that's in your mind ***
Capitolo 6: *** There's a paradise beneath me ***
Capitolo 7: *** Can you hear me, are you sleeping? ***
Capitolo 8: *** I believe your lies ***
Capitolo 9: *** This is the life on Mars ***
Capitolo 10: *** Buddha for Mary, here it comes ***
Capitolo 11: *** EPILOGO A simple fear to wash you away, an open mind cancelled it today ***



Capitolo 1
*** Tell me did you see her face? ***


Tell me did you see her face?

 

“Che diavolo stai combinando, si può sapere?”

“Lasciami in pace, Jes! E' la mia vita e ne faccio quello che voglio!”

“Come puoi pensarla così, Mary? Come puoi lasciarti andare in questo modo quando non lavori?”

“Perché non ho niente da perdere, Jes!”

“E a me non ci pensi? Ci conosciamo da sempre e sei la mia migliore amica!”

La guardo e le sorrido.

Jes, una ragazza bellissima; mora con gli occhi verdi; alta quasi quanto me, ma con un carattere totalmente opposto al mio. E' metodica, deve sempre avere tutto sotto controllo e, soprattutto, non ama il mio modo di vivere.

Io non programmo niente, vivo alla giornata.

Ho il mio lavoro al bar tutte le sere e di giorno lavoro allo studio di PR che ho aperto con un'amica. Più che altro sono la sua segretaria.

Jes, invece, non ha frequentato il college e fa la cassiera per una grande catena di supermercati.

Oggi lo studio è chiuso perché la mia amica è fuori città ed io me ne volevo stare sbracata sul divano a far niente, finché non è arrivata Jes.

“Senti... ti va di andare a pranzo insieme?”, le chiedo per rimediare.

“Ok!”, mi risponde lei, “Almeno esci a prendere aria!”, polemizza.

Vado a vestirmi, visto che ero ancora in pigiama, e la raggiungo 15 minuti dopo pronta per uscire. Come al solito è lei che guida e che decide dove andare a mangiare. E' molto abitudinaria.

Parcheggia la macchina e scendiamo.

“Chissà perché immaginavo mi avresti portato qui!”, le dico ironicamente.

“Sai che adoro questa tavola calda!”

E non ha tutti i torti! La cucina è ottima, il servizio è perfetto, sono tutti gentilissimi ed ogni tantosi fanno anche piacevoli incontri.

“Ciao Mary!”, mi saluta uno dei camerieri.

“Ciao Ted! Come stai?”

“Tutto bene! Ti aspettavo in studio per finire quel lavoretto!”

“Quale lavoretto?”, chiede Jes sgranando gli occhi.

“Non pensare male, pervertita! Ted ha uno studio di tatuaggi accanto al mio supermercato di fiducia.”

“E cosa deve finire? Ti sarai mica fatta un tattoo, vero?”

“Ne ho fatti due a dir la verità!”

“E dove?”

“Uno sul polso”, e mi scopro il polso destro, togliendo i braccialetti, “E l'altro è questo qui!”, mi metto i capelli da un lato e le mostro la scritta ECHELON alla base del collo.

“Wow!”, esclama sbalordita, “Non credevo fossi una tipa da tattoo!”

“Ce ne sono di cose che non sai!”

“Se non vi dispiace parlarne dopo, gradirei prendere le ordinazioni.”

“Oh certo Ted! Scusa! Allora... Per me un'insalata di tonno e un'acqua frizzante.”

“E per me una fettina, tenera se possibile, e acqua naturale.”

“Perfetto! Il tempo di prepararle e sono da voi!”, e si allontana.

“Fammi un po' vedere quel tatuaggio!”

E mi scopre completamente le spalle, grazie allo scollo ampio della maglietta.

“ECHELON... Ormai sei proprio andata, eh?”

“Oh Jes! Tu non puoi capire!”

“Già, non posso... Ma dimmi... Come deve finirlo?”

“Deve incastrare una triad con la O e deve sfumare il tutto; sarà un capolavoro!”

Mentre sono con la schiena scoperta e Jes osserva attentamente ogni dettaglio del mio tattoo, sento aprirsi la porta del locale.

“Certo che è proprio bravo!”

“Già! Lo è davvero! Dovresti vedere i suoi lavori! Ho un'idea!”

“Tu mi preoccupi...”

“Vieni con me quando dovrò finirlo!”

“Scherzi vero? Sai che ho il terrore degli aghi!”

“Non sei costretta a guardare!”

“Dai ci penso!”

“Ok!”, e torna a sedersi al suo posto.

“Non prendermi per pazza, ma c'è un tizio, dietro di te, che ti sta fissando!”

“A me?! Ma ti sbagli! Al limite guarda te!”

“No, no Mary! Guarda te! E sta anche venendo qui! Se non sbaglio dovresti conoscerlo...”

“Allora vediamo chi è!”, e faccio per girarmi.

“Bel tatuaggio!”, mi dice lui.

Alzo lo sguardo e me lo ritrovo davanti. Già la voce lo aveva tradito, ma quando mi sono immersa in quegli occhi azzurro cielo mi sono sentita morire.

“Grazie!”, esce timidamente dalla mia bocca. Sento le guance avvampate.

Per fortuna arriva Ted con le ordinazioni e mi fa tornare in me.

“Il vostro pasto è servito dolci donzelle!”

“Grazie Ted!”, dice Jes.

“Vedo che vi hanno raggiunto altri due amici! Arrivo subito anche da voi! Nel frattempo accomodatevi!”, e si allontana.

“Vi dispiace se ci uniamo a voi?”

“Stai scherzando?”, dico io, “Prego!”

Insieme a lui, la sua inseparabile assistente Emma, una donna formidabile, paziente, gentile e molto dolce.

Il genio di Jes lo fa sedere proprio di fronte a me. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso.

“Se volete mangiare fate pure!”

“Oh no! Non ti preoccupare! Aspettiamo!”

“Grazie! Siete gentili!”, ci dice Emma.

“Non so ancora come ti chiami...”, mi chiede con la sua angelica voce.

“Già! Scusa! XD Mi chiamo Mary! Piacere!”

Mi stringe la mano; che calore improvviso!

“Piacere di conoscerti Mary!”

“Il piacere è tutto mio!”

“Ed io sono Jes, la sua migliore amica!”

“Piacere Jes!”

Già... La mia migliore amica... Poteva dirmi 'Mary, Jared Leto è entrato e sta fissando il tuo tattoo.' Bell'amica! Ho un infarto in corso.

“Come promesso, eccomi qui! Cosa posso portarvi?”, e fanno le loro ordinazioni.

“Ordini sempre quel piatto? Sarà ora di cambiare?”

“Emma, non cominciare per favore! Decido io cosa mangiare!”

Credo che Emma andrebbe super d'accordo con Jes.

“Tornando a noi... Cosa fai nella vita Mary?”, mi punta quei fari addosso.

“Segretaria, in un certo senso, di giorno e barista di notte.”

“E tu Jes?”

“Io? Cassiera in un supermercato.”

“Perché non lo avete chiesto a me?”

“Perché so benissimo chi sei e cosa fai! Sei un genio!”, non posso credere di avergli risposto così.

“Wow! Sei schietta! Mi piace!”, mi fa un occhiolino ed io vorrei sprofondare nel divanetto.

“E ti piace il tuo lavoro?”, mi chiede Emma.

“Si, mi piace. Ho studiato per fare la PR ed insieme ad un'amica abbiamo aperto uno studio. Ogni tanto faccio promozioni e organizzo qualche evento, ma per la maggior parte del tempo mando mail ai fornitori e riordino l'archivio, visto che la mia socia è di una disorganizzazione pazzesca! Poi, di notte, mi trasformo in barista e mi scateno.”

“Doppia personalità?”

“Ti ricordo qualcuno?”, gli domando, cercando di sostenere il peso di quello sguardo.

Lui sorride e annuisce.

Arriva anche il loro pranzo e mangiamo, chiacchierando del più e del meno, ed io cerco disperatamente di non fissarmi troppo a guardarlo, ma è davvero difficile.

E' così 'pretty fucking amazing', tanto per citare una delle sue frasi preferite.

La sua mente non si ferma mai, è continuamente al lavoro per cercare nuove idee, nuove muse, nuovi sogni da realizzare. Il suo sguardo ti entra dentro ed io mi sento nuda sotto i suoi occhi; attraverso le sue domande cerca di leggermi dentro l'anima...

“E' quasi impossibile cosa pensi, cosa provi... Sei enigmatica!”

“Nessuno mi aveva detto di essere enigmatica prima d'ora!”

“E come ti descrivono i tuoi amici?”

“Dicono che sono affidabile, premurosa, gentile, organizzata, pazza e imprevedibile”

“Un po' come me non trovi?”

“Già!”, gli sorrido. Siamo in un mondo tutto nostro; Emma e Jes si scambiano opinioni sulle nostre vite e noi iniziamo a confidarci.

“Mi piacerebbe parlare ancora con te.”, mi dice lui, senza togliermi gli occhi di dosso, “Saresti così gentile da lasciarmi il tuo numero?”

“Dici sul serio?”

“Si, perché?”

“No... Niente... u.u!”, e gli lascio il mio numero.

“Allora ti chiamo quando finisco i miei giri con Emma, così ci andiamo a prendere qualcosa e continuiamo a parlare... Sempre che tu non abbia altro da fare!”

“Io? Figurati! Se non sono al lavoro mi rintano come un ghiro dentro casa! XD”

“Allora restiamo così?”

“Si!”

“Bene! Purtroppo dobbiamo scappare!”, mi dice, “E' stato un piacere conoscervi!”

“Vale lo stesso per noi!”, risponde l'avvocato del diavolo.

Ci salutano e, dopo aver pagato il conto, se ne vanno.

“E' successo davvero Jes?”

“Cosa?”, cade dalle nuvole.

“Jared Leto, un angelo marziano sceso sulla Terra, ha pranzato con noi; mi ha visto il tattoo dietro la schiena e ha chiesto il mio numero di cellulare?”, ho gli occhi fuori dalle orbite.

“Si Mary! E' successo seriamente!”

“Wow!”, non mi viene in mente altro.

Vedo ancora i suoi magnifici occhi azzurri davanti ai miei; sento la sua voce e respiro il suo profumo, come se fosse seduto ancora su quel divanetto.

Finisco di mangiare il mio tiramisù e ci alziamo per pagare.

“Oh, non serve!”

“Come non serve? Sei impazzito Ted?”, domando.

“Il tuo amico ha saldato anche per voi e mi ha lasciato 100$ di mancia!”

“Scherzi?”, chiede Jes.

“No, per niente!”, e ci mostra la ricevuta.

“Io non ho il suo conto in banca, quindi accontentati di questi!”, e gli allungo 20$.

“Troppo gentile Mary! Come sempre!”

“Con gli amici sempre!”, gli faccio l'occhiolino.

“Bene... Allora alla prossima! Buona giornata e, quando vuoi, passa allo studio!”

“Stanne certo Ted! Buona giornata anche a te!”

Usciamo e Jes mi accompagna a casa.

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Capitolo 2
*** Mary would hallucinate and see the sky upon the wall ***


Mary would hallucinate and see the sky upon the wall

 

Prima di entrare nel cancello, Jes abbassa il finestrino e mi chiede:

“Sei sicura di stare bene?”

“Oh si Jes! Sto benissimo! Ci sentiamo!”, e mi chiudo il cancello alle spalle.

Una volta dentro casa, buttate le chiavi sul tavolo, mi tuffo sul divano e fisso il soffitto.

Un angelo; una visione; un'emozione troppo grande per me. Non riesco a realizzare quanto è successo. Lui mi ha guardato; ha parlato con me; si è seduto al mio tavolo e ha mangiato con me, offrendomi pure il pranzo. Era diverso dal Jared Leto che sono abituata a veder flirtare con le giornaliste; se possibile, era anche più bello di quanto appare in tv o in foto.

Gli ho pure dato il mio numero di telefono!

Ma ti rendi conto, Mary, che Jared Leto ha il tuo numero e potrebbe chiamarti in qualunque momento, per uscire con te e andare a prendervi qualcosa? Insieme? Per la miseria! Non riesco a pensare ad altro se non hai suoi occhi dolci, al suo sorriso mozzafiato, alla sua voce calmante. E' un uomo così intrigante! Ne sono affascinata ancora di più.

E non vedo l'ora che il mio cellulare squilli e ci sia lui dall'altra parte a chiedermi di vederci.

Nell'attesa mi metto a giocherellare con il pc; accendo anche la tv e cerco qualcosa di interessante. Verso le 17,30 finalmente il mio telefono squilla. E' un numero che non conosco, quindi rispondo titubante, sperando che sia lui.

“Pronto Mary?”

“Si!”, il mio intuito non mi tradisce mai.

“Ciao! Sono io!”

“Ciao!”, non serve che mi dica il nome. La sua voce è unica.

“Ho un paio d'ore libere; passo a prenderti e andiamo da qualche parte; ti va?”

“Certo che mi va!”, lo sento ridere, “Oh... Scusa! Comunque, dove ci vediamo?”

“Beh, passerei direttamente a casa tua, se per te non è un problema!”

“Assolutamente nessun problema!” e gli do l'indirizzo.

“Sono in zona. 10 minuti e sono da te!”, e riattacchiamo.

Ha detto 10 minuti? Porca vacca! Mi alzo di corsa e vado in bagno; mi sistemo in trucco, mi do una bella rinfrescata e mi lavo i denti. Cambio la maglietta e metto una canottiera colorata. Preparo la tracolla con portafoglio, documenti e qualche altro aggeggio e i 10 minuti sono passati. Sento il clacson: è qui fuori! Prendo gli occhiali ed esco.

Mi apre la portiera da dentro.

“Ehi! Ciao!”, mi sorride.

“Ciao!”, lo fisso.

“Andiamo?”

“Dove mi stai portando?”

“Fidati di me! Non te ne pentirai!”

Ingrana la marcia e partiamo: destinazione a me sconosciuta.

Saliamo sulle Hollywood Hills e lasciamo la macchina in uno dei tanti parcheggi custoditi che sono in zona.

“Prosegui a piedi, ti va?”

“Va benissimo! Adoro passeggiare!”

Mi sorride e ci incamminiamo. Ci fermiamo a prendere qualcosa di fresco, vista la temperatura quasi desertica della giornata. Io opto per una granita ai frutti di bosco e lui per un frullato. Ci fermiamo all'ombra della famosa scritta HOLLYWOOD e ci sediamo.

“Hai messo la crema solare?”, mi chiede.

“Non esco mai senza averla messa, soprattutto d'estate!”

“Bene! Perché io l'ho dimenticata e questa sera sarò rosso come un peperone!”

“Se vuoi...”, apro la borsa, “Ho questa! Non sarà di marca, come quelle che magari usi tu, ma funziona! E te lo dice una che riesce a scottarsi sotto l'ombrellone, nonostante la crema!”

Lo vedo un po' titubante; è normale vista la sua fissazione per l'igiene e la cura personale.

“Funziona sul serio?”, annuisco, “Proviamo!”.

Prende il flacone di crema e se ne versa un po' sulla mano, iniziando a spalmarsela sul viso.

“Ah ah ah!”, rido guardandolo.

“Che c'è? Che ho fatto?”

“Posso?”, fa cenno di si con la testa, “Hai un po' di crema non spalmata qui!”, avvicino due dita al suo naso e gliela spalmo, sfiorando per una frazione di secondo anche le sue labbra.

“Ecco! Adesso va meglio!”

“Grazie!”, mi sorride con uno dei suoi angelici sorrisi.

“Allora... Tornando al discorso che stavamo facendo a pranzo...”

“Cosa vuoi sapere?”

“Come mai sei così enigmatica e difficile da leggere?”

“Ho indossato una specie di corazza invisibile, che nessuno aveva mai visto fin'ora...”

“Io me ne sono accorto però!”

“Già!”, bevo un altro sorso di granita e fisso lo sguardo nel vuoto.

“Parlamene...”

“Di cosa?”
“Di ciò che ti ha reso così.”

“Il mio passato Jared. Problemi familiari, problemi miei personali; alcune esperienze passate che mi hanno portato a non fidarmi più di nessuno; non riuscivo più a continuare a vivere nel mio paese e mi sono trasferita qui dove ho ripreso gli studi e mi sono laureata. Ormai sono tre anni che io e la mia amica abbiamo aperto lo studio e gli affari vanno abbastanza bene. Durante gli studi facevo la cameriera nei ristoranti e il doppio turno nei week end per racimolare più soldi possibile per poi aprire lo studio una volta laureata.”

“E hai realizzato il tuo sogno!”

“Si! L'ho fatto! E qualcuno mi ha insegnato a non smettere mai di sognare e soprattutto di credere nei sogni.”

“Immagino chi possa essere questo qualcuno.”

“E' lui che devo ringraziare per avermi fatto aprire gli occhi e essermi ripresa la mia vita.”

“Ho davvero fatto questo?”

“Si! Lo hai fatto! La tua mentalità, il tuo modo di essere, la tua saggezza, la tua musica, la fede, mi hanno aiutato ad uscire fuori da un periodo davvero difficile per me.”

“E perché porti ancora la corazza dopo tutto questo tempo?”
“E' una bella domanda, sai? Non lo so perché!”
“Se vuoi, posso aiutarti a toglierla del tutto!”

“Come scusa?”, mi giro verso di lui con gli occhi spalancati.

“E' più facile di quanto sembra, sai?”
“Ah si?”

“Allora vuoi il mio aiuto?”

“Sarebbe fantastico! Ma cosa... Come...”

“Da tempo al tempo!”

“Ok! Va bene!”, gli sorrido.

“Sta già funzionando!”

“Tu dici?”

“Oh si! Si vede dal tuo sguardo!”

Dio quanto è bello! E quanto mi fa sentire a mio agio! Ho sempre pensato che mi sarei sentita strana con lui accanto. Non che non lo sia; ho un mezzo infarto e sto tremando nonostante gli oltre 30 gradi di oggi; ho un qualcosa allo stomaco e non credo di riuscire ad alzarmi da qui.

“E questa sera dove ti trovo?”

“Come scusa?”

“Che fai, non mi ascolti più?”

“Scusami, ma è così pazzesco essere qui, con te... Mi dicevi?”

“Sei splendida, sai? Adoro la tua spontaneità! Comunque ti ho chiesto dove ti troverò questa sera.”

“Questa sera?”

“Già... Mi hai detto che la sera fai la barista.”

“Oddio! Scusami! XD”, ma che diavolo ti prende Mary? Scendi dalle nuvolo, “Lavoro al The Mixing Room dalle 20 alle 2.”

“Ok! Credo che verrò a cena lì, allora!”, gli sorrido.

“Posso farti una domanda?”

“Certo! Ci mancherebbe!”

“Perché questo tuo interesse nei miei confronti? Sarà stato il mio tattoo?”

“Assolutamente no! E' la prima cosa che ho visto, è vero, ma poi ti ho guardata negli occhi ed ho visto qualcosa. Ed ora sono qui per aiutare una splendida ragazza a ritrovare la strada.”

“Chi lo avrebbe mai detto! Jared Leto che mi fa da psicologo!”

“E la parcella sarà molto alta!”

“Tutto quello che vuoi!”, mio Dio! Ma ti senti?

“Ok! Allora ci vediamo all'entrata del locale verso le 21.”

“Ma io lavoro!”
“Lo so! Ma ti ruberò solo 10 minuti, fidati di me!”

“Ok! Mi fiderò!”

“Andiamo! Devo passare a ritirare una cosa e poi ti riaccompagno a casa.”

Si alza e mi da una mano; torniamo alla macchina e ci avviamo in Sunset BLV, dove Jared si ferma a ritirare qualcosa per l'album, e che quindi doveva restare segreto. Mi riaccompagna a casa e, una volta davanti al mio cancelletto...

“Ci vediamo questa sera alle 21, puntuale, mi raccomando!”

“Ci sarò!”

“A stasera Mary!”

“A stasera Jared!”, mi prende per un braccio e sfiora le mie labbra con le sue.

“A stasera!”, e scendo dalla macchina.

Una volta in casa, lontano da occhi indiscreti, inizio a saltare e a urlare come una pazza.

“OH MIO DIO! OH MIO DIO! OH MIO DIO!”

Non posso credere a quello che è successo oggi! E devo tutto alla mia amica Jes; prendo il telefono e la chiamo.

“Ehi Mary! Come va? Stai meglio?”

“Oh si Jes! Moolto meglio! Ed è tutto merito tuo!”

“Mio?? E cosa avrei fatto di preciso?”

“Mi hai fatto uscire di casa invece di restarmene come una morta, ed ho trascorso uno dei pomeriggi più stupendi degli ultimi tempi!”

“Allora ti ha chiamata?”

“Esattamente!”

“Non ci credo! E che avete fatto? Devi assolutamente raccontarmi tutto!”

“Ok! Sei seduta?

“No, perché?”

“Allora fallo! E' lunga la storia!”

Le racconto per filo e per segno tutto il pomeriggio trascorso in compagnia di Jared Leto.

“Wow! Non mi sembra il tipo che fa certe cose!”

“E non è finita qui!”

“Come no? Vi vedrete questa sera, o sbaglio?”

“Vero! Ma quando ci siamo salutati lui...”

“Lui cosa? Dai! Dimmelo! Non tenermi così sulle spine!”

“Mi ha preso per un braccio e... Ancora non ci credo...”, non riesco nemmeno a dirlo a voce alta.

“E?? Dimmelo ti scongiuro! Sto per esplodere dalla curiosità!”

“Mi ha sfiorato le labbra con le sue!”

“COSAAA? Ti ha baciato??”
“Si! Cioè... No... Oddio Jes! Non ci sto capendo nulla!”

“E quanto è durato questo bacio?”

“Credo qualche secondo; giusto il tempo di sentire le sue morbide labbra sulle mie e poi era tutto finito!”

“Per la miseria! Come sei riuscita ad entrare in casa senza svenire?”
“Non lo so! So solo che ho iniziato a saltare e a urlare di gioia per tutto il salone! Forse i vicini avranno pure chiamato la polizia! XD”

“Immagino! Oddio Mary! Sono così contenta per te! Hai conosciuto un tuo idolo, e che idolo!”

“Sono troppo frastornata Jes! Devo farmi la doccia e poi prepararmi per andare a lavorare.”

“Dai ti lascio allora! Poi però voglio il resoconto della serata!”

“Non mancherà tranquilla! Ci sentiamo domani!”

“A domani e buona serata! Divertiti!”

“Grazie Jes! Lo farò!”, e riattacchiamo.

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Capitolo 3
*** Mary was the type of girl she always liked to play a lot ***


Mary was the type of girl she always liked to play a lot

Entro in bagno; mi strucco e mi guardo allo specchio. Non sembro neanche io per quanto sono felice. Mi spoglio e mi infilo sotto la doccia, lasciando scorrere l'acqua sul viso. Me la prendo comoda e ne esco una ventina di minuti dopo. Vado in camera e mi preparo i vestiti da indossare; mi asciugo e mi vesto; torno in bagno per truccarmi e asciugarmi i capelli. Alle 19.20 sono pronta; controllo di aver messo tutto in borsa ed esco.

Passo a fare il pieno alla macchina e poi mi avvio verso il locale.

“Wow Mary! Sei uno schianto tesoro!”

“Grazie Dug!”

“E sei anche in anticipo... Più del solito... Cosa c'è?”

“Oh niente!”

“C'è di mezzo un uomo, vero?”

“Sì! Verrà a cena qui, Dug.”

“Posso sapere chi è?”

“Lo vedrai e resterai a bocca aperta!”

“E' così bello?”
“Anche di più!”

“Allora chiamami quando arriverà!”
“Sarà fatto boss!” XD

“Sai che non mi piace quando mi chiami così!”

“Lo so! Lo faccio apposta!” XD

“Ti adoro!”

“Anch'io!”, si gira e torna al suo lavoro.

Ah! Se non ci fosse Dug, questo posto sarebbe un caos! E' un bellissimo ragazzo biondo, alto, occhi verdi e molto, molto gay. E' adorabile e quando mi ha fatto il colloquio ci siamo ammazzati dalle risate. Il suo fidanzato, Josh, lavora in turno con me ed è stupendo vederli battibeccare dietro il bancone.

Apro il mio armadietto e indosso il grembiule sopra la divisa: il turno ha inizio!

Come tutti i giorni in mezzo alla settimana, anche questa sera pare tutto tranquillo: i soliti clienti di sempre che chiedono gli stessi cocktail da anni.

“Josh mi faresti un favore?”
“Certo amore, dimmi tutto!”

“Dovrei assentarmi 10 minuti, mi copriresti?”

“Vai pure cara! Me la caverò!”, mi fa l'occhiolino ed esco.

Sono fuori da pochi secondi e lo vedo avvicinarsi, accompagnato da altri due ragazzi; uno è sicuramente Jamie, vista la folta e indomabile capigliatura, e l'altro non lo conosco; di sicuro non è Shannon.

“Puntualissima!”, mi sorride.

“Anche tu!”, contraccambio il sorriso.

“Ciao Mary!”, mi abbraccia.

“Ciao Jared!”, lo stringo.

“Ragazzi voi entrate pure, vi raggiungo subito!”, e i due spariscono dietro alle porte; “Come stai?”, mi chiede.

“Molto bene, grazie. Tu?”

“Anch'io! Allora hai 10 minuti?”

“Il mio amico mi sta coprendo.”

“Perfetto!”, mi prende per mano e mi porta in un vicolo.

“Che ci facciamo qui?”

“Il primo passo.”

“Il primo passo? Di cosa?”

“Del tuo nuovo viaggio!”

“Continuo a non capire...”

“Dobbiamo buttare via questa corazza?”
“Si!”

“Allora dobbiamo iniziare a vincere le nostre paure!”

“E tu pensi che io abbia paura di stare in un vicolo buio?”

“No. Tu hai paura delle persone e di quello che potrebbero farti. Non ti fidi di loro, giusto?”

“Diciamo che ci metto un po' per fidarmi completamente!”
“Ora vedremo se ti fidi di me!”, e tira fuori dalla tasca dei pantaloni una bandana.

“Cosa vuoi fare?”.

“Girati!”, e così faccio. Mi benda gli occhi, mi fa girare un paio di volte su me stessa e poi non sento più nulla.

“Dove sei Jared?”

“Tu non ti preoccupare! Lasciati andare all'indietro!”

“Cosa??”

“Fidati di me! Ti prendo io!”

Non riesco a capire da dove venga la sua voce; credo mi stia girando intorno. Faccio un bel respiro e bam! Due braccia forti mi prendono a metà strada.

“Ti sei fidata di me, visto?”, mi sussurra in un orecchio, riportandomi in piedi.

Mi toglie la benda e lo vedo sorridere.

“Questo è il tuo metodo?”, sto tremando.

“E' molto efficace!”

“Sarà pure efficace, ma mi verrà un infarto prima di portare a termine questo percorso!”

“Tu non devi preoccuparti di nulla. Ci sono io qui ad aiutarti.”, mi accarezza il viso, “Ora torniamo dentro, i 10 minuti stanno finendo”; mi bacia di nuovo sulle labbra e mi accompagna dentro.

Lui va a sedersi insieme agli altri due, mentre io sgattaiolo dietro il bancone.

“Eri fuori con lui?”, mi chiede Josh.

“Perché?”

“Tesoro, è uno degli uomini più sexy che abbia mai visto!”

“E sai anche chi è?”, gli chiedo ridendo.

“E' l'attore che ha interpretato Efestione, vero?”

“E' proprio lui. Jared Leto.”

“Cosa??”, interviene Dug, “Jared Leto? Dov'è?”

“E' seduto con due suoi amici al tavolo in fondo.”, e si alza sulle punte per vederlo.

“E la nostra amica qui presente è entrata da quella porta tenendogli la mano.”

Sul serio ci sono entrata mano nella mano? Bene! Non me ne sono neanche accorta! -.- u.u

“Mary è lui l'uomo di cui mi parlavi prima?”

“Si Dug, è proprio lui!”

“Oh my God! Io ti adoro lo sai? Hai portato Jared Leto qui, nel mio locale!”

“Se vuoi, quando verrà a salutarmi, gli chiedo di farsi una foto con voi!”

“Lo faresti sul serio?”, mi chiedono in coro.

“Certamente!”

“Grazie! Grazie! Grazie!”

“Sei stupenda!”, mi abbracciano entrambi.

“Ma figuratevi! Per così poco!”

“Ora ricomponiamoci e torniamo a lavorare!”

Veloce scambio di sguardi e poi torniamo ai nostri posti.

La serata trascorre tranquilla; il locale inizia a popolarsi verso la mezzanotte, soprattutto di single incalliti alla ricerca di una preda per la notte.

“Bambola, a che ora smonti?”, mi chiede un ragazzo poco più giovane di me.

“Molto tardi e tu sarai già a letto da un pezzo!”

“E chi te lo dice?”, è ubriaco marcio.

“Credimi! Ho fiuto per certe cose!”

“Ed ora allontanati dal bancone e smetti di importunare la mia donna o chiamo la sicurezza!”, interviene Josh.

Il malcapitato si alza e, dopo aver preso un bicchiere, si allontana.

“Wow Josh! Che uomo che sei!”

“Sono più uomo di quanto credi!”, scoppiamo a ridere.

“Scusate l'interruzione...”

“Dimmi pure!”, faccio io rivolta a Jared.

“Volevo lasciarti questo e augurarti una buona serata.”

“Grazie! Ma cos'è?”

“Aprilo a fine turno.”

“Ah! Ok!”, lo metto in tasca. “Posso chiederti un favore?”

“Certo piccola! Tutto quello che vuoi!”

“Due miei amici ti hanno riconosciuto e vorrebbero fare una foto con te. È possibile?”

“Certo! Ci mancherebbe!”

“Josh chiama Dug e digli di portare la fotocamera!”

“Vado subito!”, e sparisce nel retro.

“Come ti sei trovato? Tutto bene?”
“Si, tutto bene. La cucina è ottima, il locale è uno dei più gettonati per la vita notturna di LA e avevo anche una buona visuale.”, gli sorrido.

“Mi fa piacere!”, gli sorrido.

“Signor Leto è un piacere averla qui!”, ci raggiungono Dug e Josh.

“E' un piacere per me essere qui.”, si stringono la mano.

“Non vorrei rubarle troppo tempo. Mary ce la scatteresti tu, per favore?”
“Dammi qui! Mettetevi in posa... Smile!”, e click! Foto scattata!

“Grazie mille signor Leto!”

“Grazie a voi per la splendida serata. Credo che ci rivedremo spesso!”

“Quando vuole noi siamo qui!”

“Allora alla prossima! Arrivederci!”

“Arrivederci!”

“Ciao Mary!”, mi fa l'occhiolino.

“Ciao Jared!”, e lo seguo con lo sguardo finché non esce.

“Ehi Mary, sei ancora tra noi?”

“Eh? Cosa?”, scuoto la testa.

“A quanto pare no!” XD

“Perdonatemi, ma mi sconvolge tutte le volte!”

“Ti capisco cara.”, mi dice Dug, “Da quanto lo conosci?”

“Se te lo dico non ci crederai!”

“Ah no?”

“No. Lo conosco da oggi a pranzo.”

“Scherzi?”

“Assolutamente no!”

“E brava la nostra piccola Mary! Hai accalappiato uno dei single più ambiti!”

“Uno degli uomini più sexy del pianeta!”

“Veramente non l'ho accalappiato... Ci siamo conosciuti per caso”!

“Sarà! Comunque ora tornate a lavorare; sta entrando gente! Spettegoleremo un'altra volta!”

“Agli ordini capo!”

Dug torna al suo ruolo e noi ricominciamo a servire i nuovi clienti.

 

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Capitolo 4
*** Tell me did you smell her taste? ***


Tell me did you smell her taste?


Le due arrivano in fretta; saluto i miei amici ed esco. Entro in macchina e tiro fuori dalla tasca la busta che mi aveva lasciato Jared; la rigiro un po' nelle mani, poi decido di aprirla.

Torna a casa e cambiati, mettiti comoda e portati un cambio per domani più tutto l'occorrente che ti servirà. Prendi un taxi e fatti portare all'indirizzo che troverai qui dietro. Hai un'ora a disposizione. Bart.”

Ahi! Non è la firma che mi aspettavo, ma la cosa mi intriga. Mi chiedo cosa abbia in mente, ma sto perdendo tempo. Metto in moto e corro verso casa; mi cambio di corsa, indossando una tuta e una maglia a manica lunga; preparo una borsa con il cambio per domani, visto che andrò a lavorare e non so in che condizioni, e metto il mio beauty nel borsone. Torno in macchina e riprendo il biglietto che avevo lasciato sul sedile. Rileggo velocemente quelle parole e giro per leggere l'indirizzo: è quello di un hotel di lusso. C'è anche scritto di chiedere di una stanza, ovviamente, a nome Cubbins.

Il taxi mi lascia nel parcheggio dell'hotel ed entro. Mi sento a disagio vestito così in questo hotel.

“Posso aiutarla?”, mi chiede la ragazza alla reception.

“Direi di si. Qual è la stanza del Signor Cubbins?”

“Un attimo solo... La stanza è la numero 3003; il ragazzo l'accompagnerà!”

“Grazie mille!”

Ed insieme al facchino, a cui lascio 30$ di mancia, arrivo alla stanza. Busso e Jared viene ad aprirmi la porta.

“Mai incontrata una donna più puntuale di te! Benvenuta!”

“Grazie!”, e mi fa entrare.

La stanza è meravigliosa; non credo che dormirò mai più in una camera simile! Ha reso tutto così caldo e accogliente; luci soffuse e un buon profumo nell'aria.

Prende il borsone e lo appoggia sul divano.

“Andiamo di là!”, mi prende per mano e mi porta nella camera da letto.

“Com'è andato il lavoro?”

“Molto bene! Mi piace tanto sia il locale che la gente che lo frequenta.”

“Eri diversa rispetto al nostro primo incontro.”

“Cosa avevo di diverso?”

“Credo che tu ti sentissi libera dietro quel bancone.”

“Beh... in effetti è così! Di notte mi trasformo. Di giorno sono ordinata, precisa, responsabile, mentre di notte sono confusionaria, in movimento continuo. Nel week end, dato che non lavoro, esco con gli amici e andiamo a ballare. Allora si che mi scateno, e se per caso nel mio corpo scorre pure dell'alcool, sono pure peggio!”

“E cosa ne pensano i tuoi amici di questo tuo lato, come dire, folle?”

“Lo adorano! Ovviamente non sono così solo nel week end! A volte ci sono giorni in cui mi sveglio cantando e ballando e creo scompiglio in ufficio e mi prendono davvero per pazza! Mi vengono sempre strane idee per le location degli eventi che organizziamo, oppure per gli addobbi, e tutti credono che non possa essere la stessa persona a pensare certe cose. Ti capita mai?”

“Più spesso di quanto credi Mary!”

“Con chi sto parlando ora? Bart o Jared?”
“Con chiunque tu voglia!”

“Beh... dipende dal motivo per cui sono stata invitata qui! La firma portava il nome di Bart.”

“Per ora c'è solo Jared, ma più tardi potrebbe passare Bart.”

“Perfetto! Allora... Perché sono qui?”

“Perché siamo entrambi lontani dalle nostre vite e perché possiamo parlare senza che nessuno ci senta.”

E poi sono io quella enigmatica! Non lo capisco proprio! Di cosa vuole parlare? Poi lui riprende...

“Perché te ne sei andata dal tuo paese?”
“Perché la gente che ci abita mi sembra troppo bigotta, chiusa mentalmente. Non accettano e non capiscono i cambiamenti degli altri. Mi sentivo soffocare; avevo bisogno di scappare e l'ho fatto. Ora sono qui e sono felice, anche se alcuni fantasmi del passato mi tormentano ancora.”

“Quali fantasmi?”, accavalla le gambe e si accomoda meglio sulla poltrona.

“Alla fine sono cose stupide, dell'adolescenza, ma a causa di quegli avvenimenti non riesco ad avere fiducia negli uomini in particolare.”

“Sono qui per ascoltarti; puoi dirmi qualunque cosa, lo sai!”, Bart sta iniziando a comparire.

“E cosa? Che a 14 anni mi sono presa una cotta stratosferica per un ragazzo poco più grande di me, che neanche mi guardava? O che ho avuto una relazione con un ragazzo che mi ha usata per 3 mesi e poi se n'è andato con un'altra? Non ho più voluto avere una storia con qualcuno. Solo flirt o cose da una notte e via.”

“Con quanti uomini sei stata?”

“Ha importanza?”

“No, ma voglio saperlo.”

Suona quasi come un ordine.

“Una decina, forse 15, non lo so.”

“Stai mentendo!”, come cavolo ha fatto?, “Non mi sembri il tipo da una notte e via.”

“Chi te lo dice?”, è davvero troppo bravo a leggere dentro lui oppure sono io che mi sto mettendo a nudo?

“Non hai ancora risposto...”

“Due. Sono solo due gli uomini con cui sono stata veramente.”

“Ti spaventa o ti intimidisce il sesso?”

Ma che domande mi fa? o.O

“No. Perché?”
“Quanti flirt hai avuto?”

“Non molti.”

“E con nessuno di questi sei andata a letto?”

“No.”

“Niente di niente?”

“Diciamo carezze poco caste e altro, ma niente sesso vero e proprio.”

“Sai perché?”, scuoto la testa, “Perché non ti fidavi di loro, anche se magari lo credevi; ma non così tanto da condividere qualcosa di così intimo fra di voi.”

Per la miseria, ma come fa? Due di loro sono rimasti in contatto; usciamo insieme, ogni tanto, dal momento che abbiamo amici in comune.

“Credo che tu abbia maledettamente ragione, sai?”

“Ti capisco. Potrebbe non sembrare, ma è così! Trovo anch'io che fare l'amore con qualcuno sia una cosa profondamente intima e che vada condivisa con una persona della quale ci si fidi e che contraccambi i nostri sentimenti. Oddio! Non sono contrario alle storie di una sola notte e non c'è niente di più bello del sesso nella vita di un uomo o di una donna. Ma quando si trova la persona giusta non ci devono essere tabù, non trovi?”

“Giusto.”

“Da quanto tempo non hai una relazione, un flirt o che ne so io?”

“Da almeno 3 /4 anni. E tu credi sia dovuto al fatto che indosso questa fantomatica corazza?”
“Credo di sì. All'inizio non credevo che tu mi concedessi un po' del tuo tempo, per questo a pranzo ti ho chiesto perché sei così enigmatica. Non riuscivo a capirti, a leggerti, ed ora so il perché. Ma di me ti sei fidata. Perché?”

“Perché tu sei diverso dagli altri. Non so spiegartelo; è una cosa che ho sentito a pelle! Per questo ti rispondo così schiettamente. Mi trovo a mio agio a parlare con te; sei un intrigo anche tu per me. Lo sei sempre stato, sin dal primo momento. Ho cercato di capirti attraverso la musica, le parole, le espressioni, i video...”

“E cosa hai capito di me?”

“Che sei un tipo dolce, sensibile, buono d'animo, intelligente, colto, perfezionista al massimo.”

“Colpito! E cos'altro?”

“Sai essere violento, diretto, a volte brutale per certi versi e credo sia perché sei più che sincero, sia con te che con gli altri.”

“Posso essere sincero con te?”

“Lo sei stato fino ad ora, sincero e diretto. Dimmi tutto!”

“Mi piaci, dico sul serio. Sei diversa da qualunque altra donna abbia incontrato ultimamente. Come te, mi sento a mio agio in tua compagnia; mi capisci nelle mie stranezze...”

“E alcune le assecondo!”

“A quanto pare! Ti fidi così tanto di me?”

“Sembrerebbe di sì!”

“Se hai accettato il mio aiuto, ti fidi!”

E' così serio; ha qualcosa nello sguardo... OH MIO DIO! Bart è qui...

“Si, mi fido. Adesso più di prima. Non sarei mai andata con un uomo appena conosciuto in un vicolo buio.”

“E non saresti venuta qui nel bel mezzo della notte!”

“Già... a proposito... perché sono qui a quest'ora?”

“Perché voglio passare la notte con te!”

“Come scusa?”

“Apri l'armadio.”

Mi alzo dalla poltrona e apro l'armadio; dentro c'è una magnifica camicia da notte bordò di seta e pizzo.

“Indossala per me.”

“Ma io non sono il tipo da camicia da notte...”

“Ti starà d'incanto.”

La tolgo dalla stampella ed entro in bagno. Mi guardo allo specchio... Come diavolo fa! Non ho mai messo una di queste cose ed ora ne sto indossando una per lui. Per fortuna ho fatto un salto dall'estetista un paio di giorni fa...

Mi spoglio e la indosso: cavolo! Mi sta divinamente ed è così morbida.

Apro la porta ed esco sotto lo sguardo di Bart, che mi pare compiaciuto dell'acquisto.

“Sei stupenda Mary.”, si alza e mi viene incontro.

“Hai gusto!”, mi prende una mano.

“Si, a quanto pare sia sulle donne che sui vestiti.”

Mi accompagna verso il letto e mi fa sdraiare.

“Torno subito!”, e si chiude in bagno.

Tiro le lenzuola fino a coprirmi quasi completamente e mi sento terribilmente nervosa. Esce indossando una maglia e maniche corte bianca e un paio di pantaloni a quadri bordò e blu.

“Perché ti sei coperta? Fa caldo?”

“Lo so, ma mi vergogno...”

“Lo sapevo...”, si siede sul letto, accanto a me, e prende il bordo del lenzuolo e, lentamente, mi scopre.

“Siediti comoda e lasciami fare.”, apre un cassetto e tira fuori una crema. Apre il flacone e inizia a spalmarla sulle mie gambe.

“Cosa stai facendo?”

“Mi prendo cura di te. E poi, visto il colorito delle tue guance, immagino che ti imbarazzi trovarti in un letto, con un uomo, con una sexy camicia da notte che mette in risalto le tue curve e le tue bellissime gambe.”

“Di un po' Cubbins/Leto! Come diavolo fai a sapere tutte queste cose su di me?”

“Le leggo nei tuoi occhi, nelle reazioni del tuo corpo e nelle tue parole.”

“Wow!”

“Le tue guance diventano sempre più rosse, sai?”

“E le tue mani stanno iniziando a salire troppo...”

“Sta tranquilla; rilassati! Non farò niente di affrettato o che possa imbarazzarti, ok?”

“Ok!”, decido di rilassarmi.

Finisce di spalmarmi la crema e va in bagno a sciacquarsi le mani. Do uno sguardo all'orologio: sono solo le 4; è passata un'ora soltanto e a me sembra di essere in questa stanza da mezza giornata.

“Ehi, tutto bene?”

“Si Jared, tutto ok!”

“Anche tu hai dei poteri. Come fai a sapere che hai davanti Jared e non Bart?”

“Il tuo sguardo cambia completamente.”

“Bene. Allora saprai capire con chi parlerai nei prossimi giorni.”

Si sdraia accanto a me e ritira su il lenzuolo; si toglie la maglietta e rimane a torso nudo.

Oh Signore!

Credo sia davvero uno splendore! Ho davanti una delle sette meraviglie del mondo.

“Vieni qui, dormiamo un po'.”

Mi avvicino a lui e mi passa un braccio attorno alle spalle; mi fa appoggiare al suo torace e mi da un bacio in fronte.

“Buonanotte Mary.”

“Buonanotte Jared.”

Chiudo gli occhi; respirando il suo profumo e accarezzando la sua morbidissima pelle, mi addormento abbracciata a lui.

 

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Capitolo 5
*** A different taste that's in your mind ***


A different taste that's in your mind

 

Quando suona la sveglia nel mio cellulare, inizio ad aprire gli occhi. Non c'è nessuno a parte me, quindi la sensazione di aver immaginato tutto è molto grande.

Mi alzo e vado in bagno dove, accanto allo specchio, trovo una lettere. La calligrafia è diversa da quella della sera prima: deve averla scritta Jared.

“Buongiorno Mary! Bart ti ringrazia per la splendida notte e spera di rivederti presto. Alle 8.30 ti arriverà la colazione in camera e alle 9.00 un taxi ti aspetterà in strada per portarti al lavoro. Mi farò vivo al più presto. Un abbraccio. Jared.”

Mi scopro a sorridere, guardandomi allo specchio e leggo il PS: “La camicia da notte è tua. Portala al nostro prossimo incontro. XO J.”

“Cos'hai in mente Leto?”, dico a voce alta.

Mi infilo sotto la doccia e ne esco dieci minuti dopo; riordino le mie cose e mi vesto. Nonostante le tre ore e poco più di sonno, sento di essere super riposata ed energica. Mi chiedo a che ora si sia svegliato lui, sempre che abbia dormito, e quando se ne è andato dalla stanza...

Otto e mezza puntuale, arriva la colazione.

“Quando ha finito, lasci pure tutto qui.”

“Grazie! Buona giornata!”, e faccio per dargli la mancia.

“Non serve, grazie. Buona giornata a lei!”, ed esce.

E' tutto delizioso; dai cornetti con la marmellata al cappuccino schiumoso; c'è anche una rosa rossa al centro.

Finita la colazione mi lavo i denti e chiudo il borsone; lascio la stanza e passo a salutare la ragazza della reception. Esco e trovo il taxi già pronto; salgo e gli do l'indirizzo dello studio.

Ha pensato a tutto lui, e tutto per non farmi fare tardi al lavoro.

“Buongiorno Karen!”

“Buongiorno a te Mary! Wow! Cos'hai combinato ieri?”

“Perché? Hai già saputo qualcosa?”

“No, ho solo sentito Jes e mi ha detto di andare tutte a pranzo insieme viste le tue novità!”

“Mai una volta che si fa gli affari suoi! È incredibile!”

“Allora, queste novità?”

“Ho conosciuto Jared Leto, K!”

“Come, come, come? Hai conosciuto chi?”, ha gli occhi fuori dalle orbite.

“Hai capito bene! Jared Leto!”

“OMG! E me lo dici così?”, si siede.

“Come avrei dovuto farlo? Cantando?”

“Ah! Ah! Simpatica! E com'è dal vivo?”

“Ancora meglio che in tv o in foto!”

“Che fortuna!”, squilla il telefono sulla sua scrivania, “A pranzo mi dovrai raccontare tutto, chiaro?”, annuisco e va nel suo ufficio.

Sta lavorando ad un grosso evento e ha molto lavoro da fare, per mia fortuna! Quando vuole, Karen sa essere peggio di Jes! XD

Dopo aver controllato le mail e risposto ai fornitori, mi metto a lavorare anch'io: ho un matrimonio da organizzare!

Verso l'una, dopo aver ricevuto una cinquantina di telefonate e aver più o meno dato un ordine ai desideri degli sposi, arriva la pausa pranzo.

“Sei pronta Mary?”

“Arrivo! Fammi almeno prendere la borsa!”

Usciamo e raggiungiamo Jes al ristorante ad un isolato dall'ufficio.

“Per la miseria Mary! Che hai fatto?”

“Niente, perché?”

“Sei... diversa!”

“Ed è un bene o un male?”

“Un bene! Sei bellissima oggi!”

“Jes è normale! Ha conosciuto Jared Leto!”

“Shh! Non urlare per favore!”

“Oh scusa!”, abbassa il tono della voce.

“Devi raccontarci tutto quanto!”, e tra una portata e l'altra gli racconto a grandi linee la giornata precedente.

“Non sai quanto ti invidio Mary! Quell'uomo è un sogno!”

“E ha fatto quella cosa che ti aveva promesso?”, mi chiede Jes, sottolineando 'quella cosa'.

“Quale cosa?”

“Quella Mary! Quella che è un segreto solo tra voi due!”, capisco a cosa sta alludendo.

A Karen non ho raccontato del bacio.

“Si Jes, l'ha fatta!”

“E?”
“Meglio della prima!”

“Oh oh oh! Wow!”

“Ma di cosa state parlando?”

“Karen è troppo lunga da spiegare!”, mi salva Jes.

Squilla il cellulare di Karen; lei risponde ed io e Jes finiamo il nostro pranzo.

“Mary devo scappare. Ho un appuntamento col tipo che mi ha contattata per il grande evento che sto organizzando.”

“Come mai tanta fretta?”

“Ho il volo per New York fra due ore!”

“NY? E perché?”

“Perché è nel suo ufficio lì e vuole incontrarmi di persona. Ha tre giorni liberi e ne vuole approfittare.”

“Buon per te!”, dice Jes.

“Grazie cara! Ora scusate, ma devo proprio scappare! Ci sentiamo!”, e dopo aver lasciato la sua parte di conto, se ne va.

“Bene... Ora dimmi tutto!”

“Ma non devi tornare al lavoro?”

“No. Questa settimana faccio solo la mattina... Allora?”

“Allora? Mi ha baciata nel vicolo e un po' più a lungo questa volta. È venuto a cena al MIX e ci siamo visti quando ho staccato.”

“Alle 2 di notte?”

“Per la verità alle 3; in un hotel lussuoso. Io e lui, da soli. Abbiamo parlato per più di mezz'ora; poi mi ha fatto indossare una camicia da notte di seta e pizzo; si è cambiato anche lui; mi ha massaggiato le gambe con una crema profumata e mi ha fatto dormire abbracciata a lui.”

“Seriamente? No, perché... Wow! Per la prima volta sono senza parole!”

“Non c'è niente da dire Jes! È tutto così strano e maledettamente intrigante!”

“Lo rivedrai oggi?”

“E' questo il bello! Non lo so! È lui che mi chiama!”

“Oggi non ti ha chiamato?”

“No.”

“E non ti chiedi dov'è?”

“No. Ha il suo lavoro così come io ho il mio. Non siamo fidanzati o cose del genere. Mi sta aiutando a togliere una corazza che mi sono costruita negli anni.”

“E a guardarti bene, si nota già qualche miglioramento, sai?”

Ed è così. Mi sento davvero bene! Lo so, è stupido direte voi! Hai conosciuto uno dei tuoi idoli; un uomo bellissimo, stupendo, dannatamente sexy e con una mente perversa. Ma riesce a capirmi senza che io dica o faccia niente, e mi ha spiazzato!

“Beh Jes! Avrei del lavoro da fare... quindi...”

“Si, si! Possiamo andare!”, lasciamo il ristorante e mi accompagna allo studio.

Mi siedo alla scrivania e riprendo il lavoro lasciato prima, con un bel sottofondo musicale: 30 Seconds To Mars.

Alle 16.30, mentre risistemo i primi preventivi in una cartellina, squilla il mio cellulare: è lui!

“Ciao Mary! Disturbo?”

“No Jared, tranquillo. Stavo sistemando prima di chiudere. Tu cosa facevi?”

“Ultimavo la stesura di un nuovo brano per l'album.”

“Ma non dormi mai?”

“Due o tre ore sì. Senti... Hai da fare per cena?”

“Assolutamente niente da fare. Non devo neanche lavorare!”, con quanta nonchalance gliel'ho detto! OMG!

“Bene! Allora, ti andrebbe di vederci nella stanza di ieri?”

“Va bene! A che ora?”

“Verso le 8.30 pm va bene?”

“Perfetto!”

“Potrei arrivare in ritardo visto che ho un meeting prima.”

“Non ti preoccupare. Aspetterò eventualmente! Devo portarmi qualcosa di particolare?”

“Solo ciò che credi possa servirti.”

“Ceneremo da qualche parte?”

“In camera.”

“Ok! Ho capito! Allora ci vediamo alle 8.30!”

“Perfetto piccola! A più tardi dolcezza!”

“A più tardi!”, e riattacchiamo.

Lascio la scrivania ed esco. Mi incammino verso casa e, tagliando per i vicoli, ci arrivo dopo una mezz'oretta. Entrando, lancio tutto sul divano e vado a farmi una doccia.

Mi ritrovo a pensare a ieri notte: io ho dormito abbracciata a Jared Leto! Porca miseria! E questa sera cenerò con lui in una stupenda camera d'albergo.

Esco dalla doccia e mi asciugo; mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte. Imposto la sveglia per le 6.30 pm così avrò tutto il tempo per prepararmi alla serata, e mi riposo poco più di un'ora e mezza. Quando la sveglia suona, mi sembra di aver dormito solo 10 minuti. Mi alzo controvoglia e inizio a prepararmi il borsone da portarmi dietro. Vestiti, trucchi e qualche cianfrusaglia sono dentro. Indosso i miei jeans neri e una maglietta rossa, mi sistemo i capelli e il trucco, semplice e veloce, porto tutto in sala. Mi rimetto l'orologio e prendo la borsa; controllo che ci sia tutto ed esco. Salgo in macchina e vado all'hotel.

 

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Capitolo 6
*** There's a paradise beneath me ***


There's a paradise beneath me

C'è la stessa ragazza di ieri; mi avvicino sorridendogli.

“Buonasera!”

“Buonasera a lei!”

“Il Sig. Cubbins è già arrivato?”
“Ancora no. Ma ci ha detto che sarebbe passata e ci ha detto anche di darle la chiave.”, si gira e prende la chiave della stanza. “Ecco a lei! Buona serata!”

“Grazie!”, prendo la chiave e salgo da sola in ascensore.

Arrivo alla camera ed entro. Sono proprio contenta che ci siano ancora hotel che usano le classiche chiavi piuttosto che le schede magnetiche che si smagnetizzano solo a guardarle.

Entro in camera da letto e lascio il borsone sulla poltrona su cui ero seduta la notte precedente; mi tolgo le scarpe e torno nel salottino. Mi siedo sul divano e accendo la tv, facendo zapping qua e la.

Verso le 20.30 bussano alla porta.

“Chi è?”

“Sono io, Mary!”, vado subito ad aprire.

“Ciao!”, lo saluto.

“Ciao. Come stai?”, mi abbraccia.

“Bene e tu?”

“Sono stanchissimo! E' stata una lunga giornata! Ti dispiace se faccio prima una doccia?”

“Assolutamente no! Fa pure! Ti aspetto qui!”

“Che ne dici, invece, di venire con me?”

“In bagno?”

“E dove sennò?”, annuisco e lo seguo.

Mi siedo sul bordo della vasca idromassaggio mentre lui inizia a spogliarsi.

“Com'è andata la giornata?”, mi chiede.

“Bene! Ho iniziato ad organizzare un matrimonio per il mese prossimo, sono andata a pranzo con le amiche e poi di nuovo al lavoro. Tu?”
“Anch'io lavoro, lavoro, lavoro! Quando inizio qualcosa mi ci immergo completamente!”

Porca peppa! E' rimasto solo con i boxer ed io sto per morire. Ha un corpo da urlo! Lo vedo avvicinare le mani all'elastico dei boxer e mi giro istintivamente per non vederlo completamente nudo.

“Che c'è? Ti imbarazza un uomo nudo?”

“Solitamente no, o forse un pochino! Ma in questo caso l'uomo in questione sei tu, quindi si! Mi imbarazza!”

“Girati e guardami negli occhi!”

“Sarà difficile se sarai completamente nudo!”, ma lo faccio; mi giro e mi concentro sui suoi occhi.

Si denuda completamente e, continuando a guardarmi, mi dice

“Visto? Non è stato così difficile!”, e scompare nella doccia.

“Le mie amiche hanno visto un certo cambiamento in me, sai?”, gli dico cambiando discorso.

“Di già? Allora la terapia Leto/Cubbins funziona!”, ridacchia sotto la doccia.

Altroché se lo fa!

Lo sento canticchiare; in silenzio mi metto in ascolto; chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dal rumore dell'acqua misto alla voce melodica di Jared.

“Mi passeresti l'accappatoio?”

“Ehm... cosa?”, mi riprendo dall'estasi.

“L'accappatoio, please!”

Mi avvicino ed esce dalla doccia dandomi le spalle. L'occhio cade sulle natiche perfette di quell'uomo così misterioso. Lo aiuto ad indossarlo, poi si gira verso di me.

“Grazie!”, mi da un bacio sulla guancia.

Si veste mentre gli risistemo le sue cose sul lavandino. Quando entro in camera da letto lo trovo già vestito: pantalone nero di una tuta, maglietta azzurrina a maniche corte e calzini di una fantasia improponibile. Bussano alla porta.

“Dev'essere la cena!”, e va ad aprire. Lo raggiungo mentre firma la ricevuta.

“Grazie!”, il cameriere se ne va e Jared spinge il carrello verso il divano.

“Accomodati pure! La cena è servita!”

Mi siedo e mi passa un tovagliolo.

“Hai mai provato la cucina vegana?”

“No, mai.”

“Allora mi dovrai dire cosa ne pensi.”

“Ok!”

Dopo aver sistemato i piatti sul tavolo, iniziamo a mangiare. Come sottofondo un telegiornale racconta le news dal mondo.

Mangiamo in silenzio, guardandoci di tanto in tanto.

“Allora? Cosa mi dici? Ti è piaciuta la cena?”

“Sono piacevolmente sorpresa! Mi è piaciuto tutto! Sul serio... Sono sapori diversi da quelli a cui sono abituata, ma devo dire che mi è piaciuta”

“Bene! Sono contento!”,si alza e allontana il carrello.

“Sono una ragazza a cui piace sperimentare; sempre nuove cose. Se vado in un posto nuovo o in un'altra nazione o stato, mi piace provare la cucina tipica del luogo. Ho assaggiato la cucina gluten free, quella cinese, di cui mi sono innamorata; quella thailandese e tante altre. Adesso posso aggiungere anche la cucina vegana.”

Jared mi sorride, tornando a sedersi accanto a me. Mi scioglie i capelli e li pettina con le dita.

“Sono stupendi i tuoi capelli e sei molto più bella così!”, si avvicina per darmi un bacio sulla guancia. Sento le sue labbra spostarsi verso il mio collo e fermarsi in quel punto che mi fa perdere il controllo. Insiste lì, bacia e lecca la piccola parte di pelle che ha davanti, rendendomi inerme tra le sue braccia. In questo momento potrebbe anche abusare di me; 1° non me ne importerebbe, sono già al cancello dell'inferno; 2° non ho le forze per respingerlo; 3° la mia altra personalità lo vorrebbe come mai ha desiderato un uomo prima.

Torna indietro e mi bacia di nuovo sulla guancia. Si allontana da me e mi sorride; io sorrido e gli accarezzo il viso.

“Buonasera Bart!”

“Buonasera Mary!”, di nuovo quello sguardo, lo stesso che aveva ieri sera, “Sei diversa dalla ragazza che c'era ieri...”

“Sai...”, mi siedo piegando la gamba destra, “Ci sono certe azioni che provocano questa reazione...”

“E se non mi fossi fermato?”

“Beh... di sicuro non lo avrei fatto io...”

“Mi lasceresti proseguire?”, annuisco, “Perché?”

“Vuoi sapere perché?”

“Certo! Non mi sembri la tipa che si concede subito...”, allude al discorso di ieri.

“E hai ragione! Non lo faccio... Mi piace, in certe situazioni, provocare e farmi provocare... concedere un po' e poi tornare indietro...”, gli appoggio la mano sulla gamba.

“E lo fai spesso?”

“No. Questa è la seconda volta in vita mia.”

Mi guarda cercando di studiarmi.

“Ho svegliato il tuo diavolo interiore?”

“Miseria se lo hai fatto!”, ride.

“Eppure, se ci pensi bene, non ho fatto niente!”

“E' vero, non hai fatto niente. O forse lo è per te! Ieri pomeriggio mi hai sfiorato le labbra con le tue; ieri sera, in quel vicolo, credo di aver sentito la tua lingua e adesso questo...”

“E allora?”

“E allora?? Mi stai mandando in tilt! Credevo di svenire poco fa, quando mi stavi baciando il collo! Sei andato diretto su un punto debole!”, mi si avvicina allontanando i miei capelli dal lato destro del collo.

“Quindi questo...”, mi bacio, “è il tuo punto debole!”, torna a baciarlo.

“Esattamente!”, dico con un filo di voce.

Sorride compiaciuto e mi bacia di nuovo, ma questa volta è sulle labbra. La sua mano si accosta al mio viso e il bacio diventa più dolce e passionale; non è impetuoso; non è violento. Le sue labbra giocano con le mie e la sua lingua cerca di farsi spazio nella mia bocca; incontra la mia e il bacio innocente dell'inizio si trasforma in uno molto peccaminoso.

Siamo intrappolati in questo bacio; non voglio più staccarmi e, a quanto pare, non lo vuole neanche lui. Ci allontaniamo solo quando tutto l'ossigeno che avevamo nei polmoni è finito.

Ci guardiamo e ci sorridiamo, mentre i nostri respiri tornano lentamente alla normalità.

“Metti le scarpe e prendi un giacchetto; ti aspetto qui.”

“Ok!”, vado in camera e infilo le scarpe.

Prendo un giacchetto dal borsone e lo raggiungo di nuovo in sala. Ha indossato una felpa nera col cappuccio e ha di nuovo quella benda in tasca.

“Pronta?”

“Si, prontissima!”

“Vieni qui!”, mi prende per mano e mi fa girare su me stessa; si posiziona dietro di me e mi copre gli occhi col fazzoletto.

“Cosa fai?”, chiedo curiosa.

“Lasciati guidare da me! Hai detto che ti fidi!”

“Ed è vero!”, sono pazza, peggio di lui.

“Ok! Allora vieni con me!”, mi dice all'orecchio.

Mi prende entrambe le mani e mi porta fuori dalla camera. Sento il rumore dell'ascensore; ed effettivamente siamo davanti ad uno di questi. Entriamo e saliamo; non so a che piano siamo scesi, ma quando sento la brezza notturna immagino di essere uscita in terrazzo.

“Cosa senti?”

“Il rumore del traffico? E la musica di qualche festa privata in un appartamento qui da qualche parte!”

“Isolati da tutto questo e ascolta bene...”

“Oh! Wow! Si sente l'oceano!”

“Esatto! Resta in ascolto”, e lascia la mia mano.

Percepisco la sua presenza accanto a me; è impressionante come si sente vicino l'oceano. Immagino onde gigantesche che si infrangono sulle scogliere; creste di schiuma bianca che appaiono sull'immensa distesa d'acqua.

“Un temporale si avvicina!”, dice lui.

“Da cosa lo hai capito?”

“Si vedono lampi in lontananza. Tu non avverti niente?”

Torno a concentrarmi sui rumori e sui profumi che mi circondano.

“Sento il profumo della terra bagnata...”

Mi si avvicina di nuovo e mi toglie la benda; il panorama è sublime ed ora anch'io posso vedere i fulmini che, fino a poco prima, vedeva solo lui.

Mi sta fissando e non ne capisco il motivo.

“Tutto ok?”, gli chiedo.

“Tutto perfetto tesoro!”, è tornato il Jared sognatore. “Prima che arrivi la tempesta è meglio tornare in camera!”

“Lo credo anch'io!”; mi prende di nuovo per mano e ci avviamo all'ascensore.

Una volta in camera, mi accorgo che sul tavolo ci sono due calici e una bottiglia di champagne. Ci sediamo sul divano e Jared apre la bottiglia, versando un po' del suo contenuto nei bicchieri; me ne porge uno.

“A questa meravigliosa serata!”

“Perfetta e indimenticabile!”

Brindiamo e beviamo; restiamo a parlare sempre su quel divano.

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Capitolo 7
*** Can you hear me, are you sleeping? ***


Can you hear me, are you sleeping?

 

“Come mai non lavori nel week end? Pagano il doppio, se non il triplo! E ci sono anche più clienti!”

“Ho ceduto le mie cose del venerdì e del sabato ad uno studente del college, così può mantenersi e avere un'extra, oltre ai soldi che gli mandano i genitori.”

“Un gesto altruista e molto bello da parte tua.”

“Grazie! Fino a 3 mesi fa lavoravo io, poi un giorno si presenta questo ragazzo per chiedere un posto e, quando Dug gli ha detto che eravamo al completo, ho avuto questa idea. E' piaciuta ad entrambi e ci abbiamo guadagnato in due.”

“Un gran guadagno, direi!”

“Già!”, gli sorrido, bevendo l'ultimo goccio di champagne.

“E lo studio? Dovrai andarci domani mattina?”
“No per fortuna. La mia socia è fuori e devo aspettare di sapere se quello che ho pensato per i miei clienti va bene. Quindi fino a lunedì sono libera.”
“Non hai alcun impegno?”
“No, avevo disdetto tutto per un'uscita con Jes e Karen, visto che non usciamo insieme da molto, ma con la partenza all'ultimo minuto di Karen, abbiamo deciso di rinviare tutto.”

“Quindi sarai mia tutto il fine settimana?”
“Cosa?”, di nuovo Bart.

“Ho intenzione di farti passare il miglio week end della tua vita.”, modesto il tipo.

“Ah! … Wow! Comunque si, sarò tua!”

Noto un certo scintillio nei suoi occhi.

“Bene!”

“Sai Cubbins...”, mi guarda sbalordito, “sei fottutamente intrigante e affascinante.”

“Lo sei anche tu Mary!”, mi si avvicina di nuovo.

“Ci assomigliamo molto per certi aspetti, sai?”

“Ho notato Bart! Solo che io non ho dato un nome al mio alter ego!”

“Ne troveremo uno per la fine del week end, te lo prometto!”, mi strizza l'occhio.

Inizia a pettinarmi di nuovo i capelli con le dita e si avvicina ancora. Il suo viso è troppo vicino al mio, così tanto da poter sentire il suo respiro sulla pelle. Il mio cuore sta iniziando a battere molto forte nel mio petto ed ho paura che, da un momento all'altro, possa esplodere.

“Che stai facendo Mary? In cosa ti stai buttando? E' qualcosa di troppo grande per te!” , mi ritrovo a pensare.

Le sue labbra si posano dolcemente sulle mie; eccoci di nuovo alle porte dell'Inferno.

Questa volta è subito passione, desiderio, voglia di stare tra le sue braccia.

Non so come, ma mi ritrovo seduta cavalcioni su di lui; le sue mani percorrono la mia schiena e si insinuano sotto la maglietta, salendo verso il gancio del reggiseno. Dopo averlo trovato, torna verso l'orlo e mi sfila la maglia; mi guarda; è piacevolmente colpito da ciò che vede e sento qualcosa iniziare a muoversi nel basso ventre. Mi libero dai suoi baci e mi alzo in piedi; lo guardo fisso negli occhi e gli do la mano.

“Andiamo!”, gli dico, e lui mi segue immediatamente in camera da letto.

Ci ritroviamo faccia a faccia; sento di nuovo il suo respiro su di me e le sue mani sulla mia pelle. Pochi secondi dopo mi ritrovo senza reggiseno e completamente avvolta dalle sue braccia. Riprendiamo il bacio da dove lo avevamo lasciato poco fa; si lascia togliere la maglietta e accarezzare quelle spalle, quelle braccia, quei pettorali che ho sempre desiderato percorrere con le mie dita. Ha un corpo a dir poco meraviglioso; una pelle così liscia e morbida, che sembra quella di un bambino.

Indietreggiamo pericolosamente verso il letto. Mi stendo e lui scivola sopra di me; le sue labbra sono incollate alle mie e le sue dita delineano il profilo del mio corpo; mi perdo completamente nei suoi gesti e, quando la sua mano destra scende sui miei pantaloni per andarsi a fermare tra le mie gambe, una voce nella mia testa mi dice “WELCOME TO THE HELL!”.

Con dei movimenti circolari inizia ad eccitarmi, più di quanto non lo fossi già; come al solito si ferma così all'improvviso; si alza e mi toglie sia i pantaloni che gli slip; si denuda anche lui e lo ammiro in tutta la sua bellezza. Non appena accenna a tornare sul letto, apro le gambe per accoglierlo e lui si sdraia sul mio corpo; prende la mia mano e la porta sul suo membro, mentre con la sua inizia a mandarmi, lentamente, all'altro mondo.

È di una dolcezza e delicatezza uniche ed io non posso far altro che ricambiare con le stesse attenzioni. Madre natura è stata davvero generosa con lui; le foto non gli rendono giustizia. Lo sento eccitarsi sempre di più; anche io mi eccito; le sue dita si muovono esperte e sicure e il calore al mio basso ventre è ormai diventato un incendio. Ci fermiamo in contemporanea, come se ci fossimo accordati in precedenza; sposta leggermente la mia gamba sinistra da un lato e inizia il suo lento ingresso nella mia intimità.

Con la bocca cerca le mie labbra, che trova desiderose e calde; con le braccia mi stringe a se e mi porta a sedermi su di lui; stretti in quell'abbraccio, aumentiamo il ritmo delle spinte; con il braccio sinistro mi tiene ancorata al suo corpo mentre con il destro va alla ricerca della mia mano; intreccia le dita con le mie e se la porta al cuore. Ed è in questo momento che l'orgasmo arriva impetuoso, lasciandoci senza fiato. Non un solo gemito di piacere esce dalle nostre bocche, che continuano a cercarsi anche nell'estasi post orgasmica.

Lentamente mi riporta a sdraiarmi sul letto e si stende accanto a me. Mi fa appoggiare a sé, come la sera precedente, e gioca con i miei capelli.

“Che buon profumo hai!”, esce flebile dalla mia bocca.

“Il tuo è molto meglio!”, dice dandomi un bacio in fronte.

“Jared...”, mi appoggio sul gomito per poterlo guardare in faccia, “Posso farti una domanda?”

“Puoi chiedermi qualunque cosa, Mary!”

I suoi occhi glaciali mi fanno dimenticare, per un momento, cosa dovevo chiedergli.

Mi riprendo quasi subito e continuo.

“So che certe domande non si fanno dopo aver fatto del sublime, meraviglioso sesso...”, mi sorride alzando un sopracciglio, “ma... perché tutto questo?”

“Perché mi piaci sul serio Mary! E non è stato sesso, per me. Ho fatto l'amore con una donna stupenda e intrigante, anzi... enigmatica!”

“Che fai, prendi in giro?”
“Non mi permetterei mai!”, mi bacia e si porta di nuovo su di me.

È eccitato di nuovo; la sua eccitazione preme contro il mio bacino; con la stessa delicatezza di prima, penetra in profondità e ricomincia la sua dolce tortura. I movimenti sono lenti e lunghi; posso sentire la sua virilità, in tutto il suo vigore, entrare e uscire ritmicamente da me; ho scosse di piacere così forti ed intense da non sentire più il mio corpo.

“Vuoi anche tu tutto questo?”, mi sussurra sulle labbra.

“Si!”, gli rispondo semplicemente.

Mi sorride di nuovo e mi bacia.

I nostri corpi aderiscono completamente; nasconde il viso nell'incavo della mia spalla ed io ne approfitto per baciargli il collo. Il ritmo aumenta; il controllo diminuisce; le mie mani scorrono lungo la sua schiena e stringono quella pelle. Un altro orgasmo; un altro passo all'inferno; un altro momento da ricordare.

Trascorriamo gran parte della notte a scoprire un'intesa sessuale incredibile, oltre all'affinità caratteriale e al semplice piacere di una nuova amicizia.

Il sonno sopraggiunge quando il sole accenna appena i primi timidi raggi.

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Capitolo 8
*** I believe your lies ***


I believe your lies


Riapriamo gli occhi solo qualche ora più tardi. Guardo la meraviglia sdraiata accanto a me e mi strofino gli occhi per capire se sto ancora sognando oppure è tutto vero.
“Buongiorno piccola!”
“Buongiorno Jared!”, mi bacia.
Restiamo in silenzio a guardarci; è stupendo anche appena sveglio con i capelli spettinati.
“Questa sera dovrò andare a ritirare un premio per ARTIFACT; ti fa di accompagnarmi?”
“Ne sarei felice! Ma non ho niente da mettermi!”
“Non ti preoccupare! Bart ha già in mente qualcosa!”
“Se ci pensa lui, allora starò super tranquilla!”
“Che c'è, ti fidi di me e non di lui?”
“Non è che non mi fidi di lui... Ma ha un gusto, come dire, particolare nel vestirsi, quindi non so cosa aspettarmi!”
“Lasciati stupire!”, mi bacia di nuovo.
Ci buttiamo sotto la doccia, ci vestiamo e lasciamo la camera. Ci fermiamo a fare colazione, poi Jared mi accompagna a casa.
“Quanto ti ci vuole a prepararti, in genere, per un'occasione importante?”
“Dipende! Massimo un'ora per sistemare trucco e capelli, visto che i miei sono ingestibili!”

“Ok! Allora sarò qui verso le 7pm; va bene?”
“Ok! Perfetto! Posso almeno sapere di che colore sarà il mio vestito?”
“Bordò.”
“Sei fissato con quel colore!”
“Ultimamente si!”, ridiamo, “Allora ci vediamo dopo!”
“A dopo”, e apro la portiera.
“Ehi! Dove vai!?”, mi prende per un braccio, “E il bacio?”
“Oh scusa! XD Non ci pensavo!”, torno indietro e lo bacio.
“Ciao bellezza!”, mi dice lui.
“Ciao meraviglia!”, gli accarezzo il viso e scendo dalla macchina.
Come un perfetto gentleman, aspetta di veder richiudere la porta alle mie spalle e se ne va.
Ora che sono da sola, nella mia privacy più assoluta, posso anche svenire per qualche minuto sul divano. Ho passato un venerdì sera meraviglioso; una notte ancora più incredibile e questa sera sarò al fianco di Bartholomew Cubbins. Ditemi che non sto sognando; che è tutto vero!
Ho il suo profumo addosso e il suo dolcissimo sapore sulle labbra; il ricordo di questa notte è così vivo davanti ai miei occhi che non riesco a capacitarmi di quanto è successo. Eppure, ho così tante domande in testa! Credo proprio che quando arriverà qui col mio vestito le parti saranno invertite. Io ho abbassato la guardia; ho tolto qualche strato della mia corazza; ho risposto a tutte le domande che mi ha fatto e ho assecondato le sue voglie, ma questa sera sarò io a condurre il gioco, a fare domande e a studiare i suoi atteggiamenti. Ho avuto un ottimo maestro in questo e sono più che sicura che saprò come farlo parlare. Fin'ora non ho avuto tempo materiale per fermarmi a riflettere; adesso, invece, nel silenzio che regna in casa, i pensieri fino a questo momento tenuti da parte, in un angolo, stanno prendendo vita. E sotto il peso di questi pensieri, mi addormento sul divano. Non so che ora fosse quando sono sprofondata tra le braccia di Morfeo, ma so benissimo che ora è adesso che ho riaperto gli occhi: 06.20 pm.
Jared sarà qui a minuti ed io non ho preparato niente; non ho nemmeno lavato i capelli!
Chiamo Jes, chiedendole, gentilmente, di venire a casa mia il più presto possibile. Mi infilo in bagno e mi lavo i capelli; arriva Jes, che entra con le sue chiavi, e mi raggiunge in bagno.
“Ok Mary! Adesso mi devi una spiegazione!”
“Ciao anche a te!”, la saluto io, “Inizia a sederti allora, perché ne ho di cose da raccontare!”, e come ogni volta, eccomi qui a raccontarle quanto successo.
“Cosa?”, esplode lei, “ci sei andata a letto?”
“Ci ho fatto l'amore Jes! Non è stato solo sesso... per nessuno dei due!”
“Santa miseria! E com'è stato?”
“Meraviglioso! Non credevo si potesse provare una cosa del genere!”
“E' stato così bravo?”
“Anche di più!”
“Ma non mi hai ancora detto il perché sono qui!”
“Ho bisogno di un'acconciatura semplice e allo stesso tempo elegante, perché questa sera mi vuole al suo fianco quando ritirerà il premio per ARTIFACT!”
“Per la miseria! Quindi... siete una coppia?”
“Non lo so Jes, non ne ho idea! So che mi fa piacere che lo abbia chiesto a me e non a qualche sciacquetta!”
“Lo sarei anch'io al tuo posto!”, ed inizia ad intrecciarmi i capelli così da non averne nemmeno uno fuori posto. 10 minuti dopo l'acconciature è fatta: perfetta!
“Sei troppo forte Jes!”
“Lo so, lo so! Quel corso per parrucchieri ha dato i suoi frutti!”
“Consigliami il trucco; allora, Bart ha scelto un vestito bordeaux...”, vado in camera e le mostro la camicia da notte, “qualcosa di questa tonalità!”
“Wow! E tu l'hai mai indossata?”
“Sì, la prima notte; comunque non è il momento!”, Jes annuisce e apre la scatola con tutti i miei trucchi.
Da un'occhiata veloce e tira fuori una palette con tutte le sfumature di rosa, viola e bordeaux.
“Usa questa! Crea un effetto smoke e usa il mascara nero. Sarai irresistibile!”
“Grazie Jes!”, la abbraccio.
“Figurati! Divertiti questa sera!”
“Vai già via?”
“Devi finire di prepararti e so che se mi trovassi qui quando quel belloccio arriva, non me ne andrei più!”
“Ho capito. Grazie ancora!”, la accompagno alla porta, “Ciao!”
“Ciao!”, e se ne va.
Silenzio di nuovo. Vado in cucina e mi preparo del caffè, quando sento suonare il campanello.
“Ciao Mary!”
“Ciao Bart! Prego, entra pure e non far caso al disastro.”
“Oh, cara! Non ti preoccupare! Non hai visto come diventa casa mia quando lavoro!”, il sorriso dolce di Jared illumina il suo viso, “Vieni qui!”, mi prende tra le sue braccia e mi bacia.
“Sei psicologicamente pronta alla serata che ci aspetta?”
“Prontissima! Approposito! Il mio vestito?”
“Eccolo! C'è anche dell'altro che mi piacerebbe vederti indossare...”
apro la scatola color crema e vedo quel meraviglioso vestito bordò, senza spalline, con la gonna di voilant sotto e sopra satinata; un piccolo fiocco delimita la circonferenza della vita.
“Wow! È più di quanto potessi immaginare!”
“E non è finito! Controlla meglio!”
Scanzo un po' di carta e trovo una busta di un famosissimo marchio di intimo; apro e mi ritrovo tra le mani un completino davvero sexy. Lo guardo sbalordita.
“E io dovrei mettere questo sotto?”
“Se non vuoi indossare nulla, non sono affari miei.”, risponde serio e pacato, “Provalo! Se poi non ti piace, non fa nulla! Troverai altro sicuramente!”
Controlla la taglia: è la mia!
“Quando hai sbirciato la taglia?”
“Quando ti ho tolto il reggiseno questa notte.”, si avvicina pericolosamente.
“Bart, per favore! Non vorrei sgualcirti il vestito!”, lo bacio, “Vieni con me!”, mi segue in silenzio.
Inizio a spogliarmi davanti a lui, senza avvertire il minimo imbarazzo.
“Sai... quando mi hai riportata a casa ho avuto modo di pensare, visto che negli ultimi giorni sono successe tante cose...”
“E a cosa hai pensato in particolare?”
“A una frase che mi hai detto l'altra sera nel vicolo... Hai detto che dobbiamo buttare via la corazza e che dobbiamo vincere le nostre paure...”
“E' quello che penso...!”
“Io so di avere una corazza e ti ho parlato delle mie paure. Quali sono le tue?”
Il suo sguardo sempre illuminato si scurisce. Allora avevo ragione!
Esco dal bagno con solo l'intimo da lui regalatomi e un timido “Wow!” esce dalla sua bocca.
“Ho toccato un tasto dolente, vero?”, annuisce nascondendomi il suo viso, “Da quello che so di te, non sei il tipo che si tuffa in certe situazioni senza aver prima esaminato bene la questione, soprattutto se si parla di donne.”
“E' vero. Sono molto riflessivo e preciso, come puoi ben notare. Non lascio mai niente al caso. Tutto è pensato nei minimi dettagli. Non mi lascio andare spesso a confidenze del genere se non con mio fratello. Sai benissimo che ho avuto una storia in particolare che mi ha emotivamente distrutto per me è difficile fidarmi di una donna, ma quando riesco a farlo, allora è andata!”
“E di me ti fidi?”
“Sin dal primo sguardo Mary. C'è qualcosa di accattivant e intrigante nei tuoi occhi, che mi fa ribollire il sangue. Il fatto che entrambi siamo stati delusi dalle persone che amavamo e per cui ci siamo donati completamente, mi fa sentire a mio agio con te. Percepisco la tua sincerità, mi ci rispecchio ogni volta e con cui mi hai guardato la prima volta e con cui continui a farlo dopo quanto abbiamo condiviso... beh! Con tutto questo hai scavato dentro e sotto la mia corazza e mi sei arrivata dritta al cuore...”
Mentre lui parla io mi trucco e mi infilo il vestito.
“Mi aiuteresti con la zip?”, mi avvicino a lui.
“Certo!”, e prontamente si alza in piedi.
Sento le sue dita scorrere lungo la mia spina dorsale e fermarsi all'inizio della chiusura lampo. Il suo caldo respiro solletica il mio collo e le sue labbra ci si posano delicatamente. Con un gesto rapido, chiude la zip.
“Grazie!”, e faccio un passo avanti.
“Aspetta!”, tira fuori dalla tasca una catenina di diamanti.
“Oh mio Dio Jared! È meravigliosa!”
“Tu lo sei!”
“Ma perchè tutti questi regali?”
“Perchè mi fa piacere farteli e perchè devo ringraziarti per avermi aiutato in questi giorni.”
“Aiutato io? E cosa avrei fatto, apparte assecondare le tue fantasie?”
“Hai fatto per me quello che io ho fatto per te.”
“Ma non mi pare di aver fatto nulla!”
“Credimi se ti dico di si. Era da tempo che la compagnia di una donna non mi faceva questo effetto. Di solito mi guardano e mi trattano come una star; ci provano spudoratamente spogliandomi con gli occhi...”
“E chi ti dice che non l'abbia fatto anch'io?”
“Se lo hai fatto, sei stata brava a nasconderlo. E poi, se ben ricordi, sono stato io a spogliarm idavanti a te!”
“Giusto!”, mi siedo sul letto e lego il laccio delle scarpe argentate con dei brillantini su ogni stringa e tacco non troppo alto.
“Tornando a quello che ti stavo dicendo... Nessuna donna è mai stata così sincera con me come lo sei tu. E per la prima volta non ho avuto quella voglia irrefrenabile di portarti subito a letto. Sapevo che sarebbe successo, lo sentivo vista l'innegabile attrazione che c'è sin dal primo momento, ma prima ho volto conoscerti e parlare con te. È vero che non ci conosciamo poi così a fondo; ci sono tante cose di te che non conosco così come non sai alcune cose di me. Ma le scopriremo piano piano, insieme...”
“Vuoi farti conoscere da me?”, gli chiedo mentre mi avvicino a lui, già in piedi.
“Se me lo permetterai, si!”, mi bacia la mano, “E tu ti farai conoscere da me?”
“Con molto piacere... Bart!”, mi bacia.
“Molto bene Mary. Ora possiamo andare.”, e prese le chiavi di casa usciamo.
“Dove stiamo andando?”, gli chiedo una volta in macchina.
“Hollywood Blvd”
“Nessun'altro indizio?”
“All'Hollywood Roosevelt Hotel.”
“Stai scherzando vero?”
“Assolutamente no. L'evento è in una delle sale conferenze dell'hotel.”
“Wow! Ho sempre desiderato entrarci!”
“Beh! Oggi avrai occasione di farlo!”
Ora sono davvero elettrizzata. Star del calibro di Marilyn Monroe, Clark Gable, Carole Lombard e Montgomery Clift, hanno pernottato in quell'albergo!
Una quindicina di minuti dopo siamo al 7000 Hollywood Blvd all'ingresso del magnifico hotel. Lasciamo la macchina al parcheggio a noi riservato e scendiamo.

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Capitolo 9
*** This is the life on Mars ***


This is the life on Mars.

 

“E così questa è la casa delle meraviglie?”

“Casa delle meraviglie?”, chiede lui divertito.

“Per me lo è! Qui c'è il vero Jared Leto, la sua essenza, il suo genio. Queste mura trasudano creatività da ogni poro!”

“E non hai visto il LAB!”

“Ti prego! Portami li! Sogno di entrarci dal 2° VyRT!”

“Allora andiamo!”, mi prende per mano.

“Non è che c'è Shannon in giro?”

“E' fuori, per il momento. Tornerà più tardi. Lo incontrerai domani verso l'ora di pranzo.”

“Giusto! Lui è un ghiro!...”, noi siamo gli insonni.

“Già!”, apre la porta, “et voilà!”

“Wow! Christine! È meravigliosa!”, la contemplo da lontano.

“Che fai, non ti ci avvicini?”

“Stai scherzando? È come un mito per me e so quanto tuo fratello è geloso!”

“Sei la prima che non tenta di fiondarcisi sopra!”

“Forse, se ci fosse tuo fratello, lo farei!”

“Come scusa?”

“Non me ne volere, ma è così fottutamente sexy quando suona!”

“Ed io no?”, mi si avvicina, cingendomi i fianchi.

“Oh si! Lo sei anche tu!”, mi bacia il collo.

“Vorresti vedere la mia camera da letto?”

“E' una proposta Bart?”

“Esattamente!”, mi bacia di nuovo e la sua mano scende sotto il mio girovita, “Andiamo!”

E saliamo in camera; si toglie la giacca e la posa sulla sedia. Non ci sono luci accese, c'è solo la luna ad illuminare il profilo del letto e quello dei nostri corpi. Vorrei chiedergli di accendere un minimo di luce per poter ammirare la sua stanza e scoprire altre cose su di lui; vedo tutto in penombra e, nonostante in certe situazioni sia eccitante, ora non mi piace proprio. Neanche il tempo di abituarmi a guardare che Jared mi arriva di fronte e si avvicina dolcemente.

Sento il suo respiro sul collo e le sue labbra posarsi sulla mia pelle. Dimentico qualunque domanda, dubbio o curiosità mi sia venuta in mente da quando ho messo piede in questa casa. Potrei arrivare a non ricordare nemmeno il mio nome se continua così!

Con le mani percorro il profilo delle sue braccia, delle sue spalle e afferro la cravatta, che provvedo ad allentare e a gettare a terra; sbottono la camicia, sentendo i suoi muscoli irrigidirsi al mio tocco. Lo accarezzo dalla vita in su, arrivando di nuovo sulle spalle; la camicia scivola lungo le sue braccia e finisce a terra.

Lo sento rabbrividire di piacere sotto le mie mani e la cosa non può far altro che piacermi immensamente. Cerco le sue labbra; le trovo; calde, morbide, vogliose. Hanno un sapore indescrivibile, così unico che non vorrei essere mai separata. Mi sta lasciando condurre il gioco, altra cosa che mi piace di lui questa sera; ma so che non durerà molto; una volta che gli darò il via libera, sarà lui a tenere in mano le redini! Decido di torturarlo dolcemente, come ha sempre fatto lui la scorsa notte.

Lo metto spalle al muro; inizio a baciarlo sul collo, per poi scendere sempre di più; mordo il mio labbro inferiore e con la linugua disegno i suoi pettorali; insisto su un capezzolo, sentendo aumentare i suoi brividi; riprendo la discesa, inginocchiandomi difronte a lui. Gli bacio la pancia e l'ombelico, mentre con le mani lo libero dalla cinta. Il bottone scatta tra le mie dita e la chiusura lampo si abbassa lenta; deglutisce rumorosamente; alzo lo sguardoed incrocio il suo; è più che eccitato. Non posso fare a meno di sorridere maliziosamente mentre gli calo i pantaloni e i boxer fino alle caviglie, lasciando libera la sua erezione; con la punta della lingua mi inumidisco le labbra e mi avvicino sempre di più al suo pene, accogliendolo nella mia bocca. Ogni movimento è accompagnato dalla mia mano che scorre sicura sull'asta e dalla sua che si posa sulla mia testa, nel disperato tentativo di indicarmi il ritmo giusto. Dopo qualche vana prova, si arrende e lascia le braccia lungo il corpo, ormai consapevole che sapevo cosa stavo facendo.

Piano piano mi fermo e mi alzo davanti a lui; mi bacia e quando si allontana, vedo quel luccichio nel suo sguardo e la cosa mi piace. Mi lascio spogliare del vestito e indietreggiamo verso il letto, dove mi fa sdraiare. Mi toglie le scarpe e si sdraia a sua volta su di me; mi accarezza il viso e passa le dita sulle mie labbra, che bacia subito dopo. Questo bacio contraddice parecchio quello che ho letto poco fa nei suoi occhi, il che vuol dire che sarò torturata lentamente, ancora più della notte precedente, e questo vuol dire solo una cosa: farò, a brave, una visita agl'inferi.

La cosa che più mi sconvolge è il fatto che in tutti questi anni, dalla prima volta che ascoltai “From Yesterday”, non avevo mai guardato a Jared come ad un amante. Sono sempre stata follemente attratta da quell'animale di suo fratello. Ora, invece, eccomi qui, nuda, sotto lo sguardo di un Jared sovraeccitato, che vuole far eccitare me allo stesso modo. L'ho sempre guardato come un allievo guarda il maestro; per me è sempre stato fonte d'ispirazione; un'opera d'arte d'ammirare in qualuque modo, in qualunque momento e in tutte le sue sfaccettature. Mai e poi mai, almeno fino a qualche giorno fa, avevo sognato e pensato a lui diversamente.

La sua bocca è scesa vertiginosamente verso il mi ombelico; la sua lingua lascia umide scie sulla mia pelle e arriva a giocare con la mia intimità. Inarco la schiena e la sua lingua mi penetra leggermente, provocando scosse molto intense; la sento percorrere ogni centimetro di pelle la sotto e la mia eccitazione le alle stelle. Mentre continua la sua dolce, estenuante tortura, che mi ha portato a quota 3 orgasmi nell'arco di 5 minuti, sento anche due dita farsi spazio lentamente. Le muove meglio della notte precedente, come se ieri avesse “studiato” il campo di battaglia. Mentre le sue dita restano giù, la sua bocca inizia a risalire lungo il mio corpo, si sofferma un po' sul mio seno e poi raggiunge le mie labbra. Sfioro la sua erezione con una mano e sento che sta arrivando al limite. Lo guardo negli occhi e, lentamente, come sempre tra noi, ci muoviamo fino a far combaciare perfettamente i nostri corpi e mi riempie di se.

Nonostante le numerose volta in cui lo abbiamo fatto, devo dire che lo trovo ancora doloroso per certi versi. È delicato nei movimenti, ma è davvero ben messo e non ero abituata a un qualcosa del genere. Aggiungeteci il fatto che non ricordo quando è stata l'ultima volta in cui ho fatto sesso con un uomo, e il gioco è fatto!

Però è così bravo! Ci sa proprio fare! È davvero il miglior sesso della mia vita, fin'ora. Le nostre mani di cercano, si intrecciano, si stringono ed esplode l'orgasmo più intenso e devastante che abbia mai avuto.

Jared si abbandona su di me, posando la testa sul mio seno e abbracciandomi la vita; passo le dita tra i suoi capelli e, in quella atmosfera così dolce e romantica, il sonno sopraggiunge prima che potessimo renderceno conto.

Riapro gli occhi verso le 9,30 e trovo Jared ancora addormentato, sdraiato accanto a me. È così innociente e tranquillo mentre dorme! È come se, durante le poche ore di sonno che ha, ritrovasse la pace e la tranquillità a cui non è più abituato.

Mi alzo dal letto, non senza lasciargli un bacio sulla fronte. Cerco gli slip e il reggiseno, che indosso subito, e prendo la canottiera appoggiata sulla poltrona. Credo sia quella che indossa Jared per dormire, visto che ha lo stesso profumo che stavo respirando fino a qualche minuto prima. Piano piano i miei occhi si abituano a guardare nella penombra e scopro la stanza di quel genio addormentato.

Ci sono foto di lui e Shannon da piccoli; quadri molto strani; una scrivania con pc e altri strumenti sopra... c'è praticamente la sua vita! Regali degli Echelon; ricordi di città in cui è stato; una chitarra... Wow! È bellissima!

Silenziosamente mi avvicino alla porta della camera ed esco. Il resto della casa è completamente illuminato dal sole e mi sento come in un museo. Scendo al piano di sotto, guardandomi intorno come Belle nel castello della Bestia.

Sento un buon profumo di caffè provenire dalla cucina e, timidamente, mi ci dirigo. Noto una felpa nera sul divano e degli anfibi accanto al tavolo: oh mio Dio!

Shannon! 

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Capitolo 10
*** Buddha for Mary, here it comes ***


Buddha for Mary, here it comes.

 

Giro l'angolo e mi ritrovo un raro esemplare di vero maschio animalesco, più unico che raro direi!

“Buongiorno!”, mi dice, con la sua voce roca.

“Buongiorno a te!”, rispondo io.

Si gira e mi sorride, “Ne vuoi un po'?”

“Volentieri!”, tira fuori un'altra tazza.

“Mary, giusto?”, mi passa la tazza.

“Esatto!”

“Jared mi ha parlato di te, e quello che mi ha detto non rispecchia quello che vedo...”

“In che senso, scusa?”

“Sei molto più bella di quanto immaginassi!”

“Mi ha descritta così male?”

“No, ma riuscire ad immaginarti dalla sua descrizione è stato difficile! Molto meglio dal vivo sicuramente!”, mi dice facendomi l'occhiolino.

“Anche tu sei molto più affascinante dal vivo!”

“Ah si?”, si appoggia al mobile.

“Si, foto e video non ti rendono giustizia. Nonostante si veda quanto tu sia maschio fino in fondo anche attraverso quelli, dal vivo si sentono proprio le tue vibrazioni.”

Mary: che diavolo stai dicendo?

“Mi trovi davvero così maschio?”

“Scherzi?”, bevo un altro sorso di quell'infuso nero come la pece, “Emani testosterone da tutti i pori!”

Scoppia in una fragorosa risata.

Se primo stravedevo per lui, adesso che ce l'ho davanti agli occhi in tutta la sua magnificenza, ne sono innamorata completamente.

“Me lo aveva detto che sei fottutamente schietta!”

“Non dovrei?”

“Ci mancherebbe! È bello parlare con una donna...”, mi squadra da testa a piedi, “... che è così vera e sincera. Non se ne trovano molte in giro!”

“Neanche di uomini, a dir la verità!”

Finiamo entrambi il nostro caffè e lasciamo le tazze nel lavandino.

Ci andiamo a sedere sul divano.

“Com'è andata la serata?”, mi chiede.

“Bene. Inizialmente mi sentivo fuori luogo, ma Jared è riuscito a mettermi a mio agio ed è andata alla grande.”

“Quanti fotografi vi hanno tallonato?”

“Un'infintà!”

“Tutte le volte è così!”, si passa una mano tra i capelli e il mio cuore si ferma un istante, poi riprende a battere normalmente.

“Come fate? Non vi da fastidio?”

“Non ti immagini quanto! Ma ci fai l'abitudine dopo un po'!”

“Capisco... Shannon, posso chiederti una cosa?”, ora mi sento più in imbarazzo di quando mi sono ritrovata nuda sotto gli occhi di Jared.

“Dimmi!”

“Ieri sera, quando siamo rientrati, Jared mi ha portato nel LAB. Ho visto Christine, ma non mi ci sono neanche avvicinata, visto che tu non c'eri e ne sei geloso...”

“Strano! Nessuno resiste al suo fascino!”

“Beh... So quanto è importante per te... Comunque... Potrei sedermi sullo sgabello per qualche secondo? Giusto per sentire cosa si prova!”

“Se me lo chiedi così! Non posso dirti di no! Andiamo!, ed entrambi a piedi scalzi, andiamo nel LAB.

“Abbiamo lasciato fili sparsi un po' ovunque, attenta a non inciampare!”

Com'è diverso dallo Shannon che descrivono e dall'animale che sono abituata a vedere!

“Vieni... siediti!”, mi siedo e lui si siede dietro di me. Prende le bacchette. “Prendile!”

“Ma non so suonare!”

“Non ti preoccupare...”

Stringo le sue bacchette tra le mani e inizio a percepire, a sentire il fascino di quello strumento.

“Chiudi gli occhi!”, mi sussurra in un orecchio, “E rilassati! Non devi essere così rigida!”

Sento le sue mani callose prendere le mie e iniziare a guidarmi. Le bacchette toccano piatti, tamburi e tutto l'armamentario e l'adrenalina sale a mille.

Ho davvero la pelle d'oca...

Si ferma.

“Visto? Non è poi così difficile!”

“Hai fatto tutto tu!”

“Non è vero! Non credo che tu lo abbia notato, ma ad un certo punto ho allentato la presa e hai proseguito da sola!”

“Dici sul serio?”, mi giro a guardarlo.

“Giuro! Lo hai fatto!”

“Wow!”, siamo molto vicini.

“E' bello vero? Lo senti quel potere? L'adrenalina che scorre nelle vene?”

“Altrochè! È quasi come fare sesso...”

“Esattamente! Finalmente qualcuno che lo capisce!”

“Però il sesso è sempre sesso!”

“Giustissimo!”, sentiamo la porta aprirsi.

“Non so perché, ma sapevo che vi avrei trovati qui!”

“Buongiorno bro!”

“Giorno Shan! Ciao Mary!”

“Ciao Jared!”

“Avete già fatto colazione?”

“Le ho fatto bere il mio caffè!”

“Oh Signore! Ora non dormirai per 3 giorni!”

“Troverò di certo qualcosa da fare!”

“Jared, io sono affascinato da questa donna!”

“Te l'avevo detto che è speciale!”

“E come sempre non sbagli mai!”

“Beh... vi lascio da soli. Vado a mangiare qualcosa.”, richiude la porta e sono di nuovo da sola con lui.

“Da quando ti ha conosciuto, ha ricominciato a dormire, sai?”

“Ah si? E io che credevo che fosse ancosa insonne!”

“Non so cosa sia successo tra voi nelle due notti in cui non è tornato a casa, ma mi ha detto che avet parlato molto e che ha ritrovato il suo equilibrio interiore.”

“Come scusa?”

“Ultimamente era troppo nervoso e agitato per tante cose: l'album, il nuovo video, permessi vari e altro. Trasmetti tranquillità.”

“Chi io?”, annuisce, “Sono tutto fuorchè tranquilla! Quando mi arrabbio divento una iena e non sto ferma un attimo. Pensa che anche quando sono allo studio e in macchina, muovo o le gambe o tamburello con le dita sul volante!”

“Eppure non sembra sai?”

“Neanche tu sembri così tranquillo, ma lo sei. Quando suoni sei una forza della natura ed ho sempre creduto che tu fossi un vulcano in continua eruzione. Eppure sei qui, seduto dietro di me, e ciò che percepisco è un senso di calma che neanche immagini.”

“Di un po'! Hai qualche strano potere?”

“Perchè, ho inquadrato anche te?”

“In pieno!”

“Sono brava nel riconoscere le persone. Nella mia vita ho sbagliato due volte ed entrambe le volte ho sofferto. Ma sento che di voi mi posso fidare, l'ho sempre fatto in questi 6/7 anni. Siete tra quelli che non mi hanno mai deluso e che mai lo faranno.”

“Quindi di noi ti fidi?”, mi chiede Shan.

“Si Shan! Mi fido di voi e non vedo il motivo per cui non dovrei farlo!”

Mi sta guardando in un modo strano; è difficile sostenere il peso dei suoi occhi color nocciola.

“Vuoi dell'altro caffè?”, dice per cambiare discorso.

“Molto volentieri!”

Ci alziamo e torniamo in cucina, continuando a parlottare.

“Toh! Guarda chi si vede! Credevo di avervi perso giù nel LAB!”

“Stavamo parlando un po' J.”, squilla l'Iphone di Shannon, “Scusate!”, e sparisce in sala.

“Hai dormito bene?”, gli chiedo.

“Molto. Non so quanto era che non dormivo così! E tutto grazie a te!”

“Ma figurati! Sono io che ringrazio te!”

“Hai colpito anche mio fratello, sai? Ed è veramente difficile che lui si lasci trasportare così in fretta.”

“Ma vi siete messi daccordo voi due?”

“No perchè?”

“Perchè lui mi ha detto che tu hai ritrovato il tuo equilibrio da quando mi hai conosciuto. Ora tu mi dici di aver colpito lui...”

“E ti assicuro che è così! Dovevi vedere come ti guardava quando sono entrato nel LAB!”

“Sei geloso per caso?”

“No. Lo sarei se avessi il monopolio su di te, ma non abbiamo una relazione vera e propria. Mi piaci, lo sai. Te l'ho detto e te l'ho dimostrato. E so di piacere a te. Ma non sono stupido, così come non lo sei tu.”

“Quindi non mi sono sbagliata quando ho sentito che tra noi c'è sì attrazione fisica e fiducia, nient'altro di più di un'amicizia.”

“Già! Sei la prima donna, te l'ho detto già, che è stata sincera con me e che mi ha trattato come un uomo e non come una star.”

“Tu sei prima un uomo fantastico e poi una star meravigliosa.”

“Ti voglio bene Mary.”

“Ti voglio bene anch'io Jared!”, ci abbracciamo.

“E' una bella sensazione quella che sto provando ora...”

“Cioè?”, gli chiedo allontanandomi.

“Ho trovato un'amica vera. So che è iniziato tutto in maniera così strana... con due notti di fuoco che difficilmente dimenticheremo... ma so che entrambi ci siamo lasciati andare perchè lo volevamo sul serio. Nessuno ha preteso qualcosa dall'altro. Tutto è successo perchè doveva succedere, no?”

“Hai perfettamente ragione.”, mi siedo accanto a lui. Mi passa un braccio attorno alle spalle e mi da un bacio in fronte, proprio mentre torna Shannon.

“Allora Mary... sei pronta per il secondo round del caffè di Shannon Leto?”

“Prontissima!”

“Due gocce d'acqua! Drogate allo stesso modo!”, ci dice Jared.

“Meglio questo che quella sottospecie di infusi che ti bevi tu?”

“Si chiama tè! Troglodita!”

“Pure a colazione bevi questo...”

“Sciacqua budella!”, diciamo in coro io e Shannon.

“Ti ci metti anche tu Mary?”

Io e Shannon stiamo ridendo come due idioti.

“Scusa Jay...”, torno più o meno seria, “Il fatto p che il tè io lo bevo solitamente in inverno, di pomeriggio o prima di andare a dormire se fa troppo freddo. Ma di mattina è d'obbligo un caffè!”

“Oh my God!”, dice lui coprendosi il viso con la mano.

Shannon mi guarda e mi fa l'occhiolino. Bevo un'altra tazza del super caffè .

“Potrei fare una doccia?”

“Certo! Ti prendo un asciugamano pulito.”

Jared si alza e sale al piano di sopra.

“Hai qualcosa da metterti per tornare a casa?”

“Ho solo il vestito che avevo ieri...”

“Vedo cosa riesco a trovare...”, anche Shannon se ne va ed io salgo in camera.

“E' tutto tuo il bagno!”

“Grazie!”

“E questo è il cambio...”, mi passa una maglietta e un pantalone della tuta.

Entro in bagno e mi faccio la doccia. Esco, mi asciugo e mi rivesto.

Li trovo seduti sul divano a chiacchierare.

“Già fatto?”, chiede Shannon sbalordito.

“Avrei dovuto metterci di più?”

“Non sto dicendo questo, ma ogni volta che dobbiamo uscire, Jared ci mette una vita a prepararsi, mentre tu sei stata velocissima!”

“E' diventato proverbiale il ritardo di Jared nel prepararsi! Secondo te, perchè lo hanno amichevolmente soprannominato la Divah isterica?”

“Perchè lo sono! Sono maniacale per certe cose ed una di queste è la scelta dei vestiti da mettermi!”

“Ore di fronte all'armadio aperto, per poi vederti scendere con degli abinamenti osceni!”

“Da che pulpito!”, esclamo.

“Come scusa?”, Shan si gira a guardarmi.

“E' noto a tutti che avete uno strano gusto nel vestirvi! Critichi Jared e poi tu ti presenti con quei pantaloni col cavallo fino alle ginocchia, canottiera e scarpe di vernice?”

Jared scoppia a ridere. Shannon lo guarda, poi guarda me...

“Ok... smetterò di prenderti in giro bro!”

“Non ci credo nemmeno per tutto l'oro del mondo! Comunque... sei pronta giusto?”

“Si!”

“Allora ti accompagnamo a casa, facciamo delle commissioni e ti passiamo a prendere per pranzo, va bene?”

“Wow! Hai pensato proprio a tutto! È perfetto!”

“Ok! Andiamo!”

Usciamo di casa ed entriamo in macchina. Oggi guida Shannon; Jared è seduto dietro e sta messaggiando col suo inseparabile BlackBerry; io sono seduta davanti e guardo l'asfalto correre veloce sotto di noi.

“Carina la tua casa!”

“Grazie! Dopo con calma, ve la faccio vedere!”

“Con piacere!”

“Allora a dopo!”, dico a Shannon.

“A dopo!”

Scendo e Jared è lì fuori ad aspettare.

“Grazie per la serata Jared!”

“Grazie a te Mary!”, mi abbraccia.

“A più tardi!”

“Ti chiamo quando stiamo per tornare.”

“Ok!”, mi da il solito bacio a stampo.

“Ciao!”

“Ciao!”, sale in macchina e si allontanano.

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Capitolo 11
*** EPILOGO A simple fear to wash you away, an open mind cancelled it today ***


EPILOGO

A simple fear to wash you away, an open mind cancelled it today

 

“Jared, Mary è meravigliosa! Avevi proprio ragione!”

“E' frizzante. Dolce, sincera...”

“Le vuoi bene, vero?”

“Si Shan. Mi sono affezionato a lei davvero in fretta. E prima che tu me lo chieda, sì, ci sono andato a letto. Ma non è stato sesso; c'era qualcosa che ci univa, oltre all'attrazione fisica. Mi piace, è vero, ed entrambi avevamo bisogno di qualcosa che ci scuotesse dal nostro torpore. Ci stiamo conoscendo e so che diventerà un'amica molto importante, ma niente di più. Siamo troppo simili, quasi uguali direi, soprattutto quando si tratta di sentimenti. E per questo non cisarà mai altro se non amicizia tra noi. Poi chissà! Potrei finire innamorato di lei! Ma non è una compagna che sto cercando ora...”

“E allora cosa?”, lo interrompe Shannon.

“Un'amica vera e so che lei lo sarà. E credo proprio che piacerà anche a te!”

“E' vero. Solo così, a prima vista, mi ha trasmesso fiducia.”

“E' così schietta nel parlare e così timida nell'agire, ma allo stesso tempo, se ben stimolata, parte in quarta e non la fermi più. Non ti nascondo che mi ha ricordato qualcuno di mia conoscenza...”, si gira a guardarlo.

“Ah ah! Ti ricorda me?”

“Per certi versi si; per altri, invece, è molto simile a me.”

“E' l'inizio di una nuova amicizia?”

“Sì, lo è!”

 

 

Seduta sul divano, con il computer tra le gambe, aggiorno il mio diario.

Jared ha ragione. Gli voglio bene; lo guardo e vedo un artista completo, complicato, geniale; un uomo dolce e sensibile; non è solo la “Signoria Rottermeier”, come l'ho soprannominato da un po'.

È più uomini uno dentro l'altro.

È tanto Jared quanto Bart.

Perfezionista quanto confusionario.

Vorrebbe fare più cose contemporaneamente, non si ferma mai.

Se mi avessero detto che lo avrei incontrato, conosciuto, adorato e amato in questo modo, non ci avrei creduto. Mi ha dato più lui in questi pochi giorni, che alcuni amici da anni che li conosco.

Ho sempre saputo che lui era diverso da tutti, che aveva quel fascino maledetto per cui è davvero difficile resistergli.

Ed infatti non ho resistito.

Oltre ad un'attrazione sul piano spirituale c'è stata anche quella fisica, anche perché è impossibile negare la realtà dei fatti: è bellissimo!

È piacevole e interessante parlare con lui, starei ore ed ore in silenzio, solo per ascoltare la sua voce.

In questi giorni ho avuto modo di sperimentare sulla mia pelle quello che, fino a qualche settimana fa, è stato solo un sogno.

Non mi sono mai sbagliata su di lui.

Le volte che l'ho difeso a spada tratta, quando tutti gli davano contro; le volte in cui lo guardavo e leggevo tristezza, malinconia e solitudine, era tutto vero! Provava davvero quelle emozioni!

Tutto ciò che fa, lo fa perché ci crede, e non gliene frega niente di quello che pensano gli altri.

Lui è così, prendere o lasciare.

Io, personalmente, continuo a seguirlo e ad incoraggiarlo come se fosse il primo giorno, perché in lui ci credo, ci credo fino in fondo. È sempre statovero e sincero nonostante tutte le cattiverie che le persone gli hanno detto nel corso degli anni.

Tutte queste cose Jared le sa; gliele ho detto durante le nostre chiacchierate. Sa anche che vorrei essere come lui, che si arrabbia, esplode, ma continua a fare quello in cui crede.

Io, invece, mi arrendo, a volte anche troppo facilmente.

Ma ora basta!

Ho deciso di cambiare! E so che con un amico/psicologo come lui posso farcela.

 

Accendo lo stereo, in cui avevo lasciato un cd; parte una canzone, già iniziata da un po'...

He said: Can you hear me, are you sleeping?

She said: Will you rape me now?

He said: Leave the politics to mad men.

She said: I believe your lie!”

 

Che sia, forse, un segno del destino?

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