Eternal Love

di Danytav86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***
Capitolo 3: *** III capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


I capitolo
     

Salve il mio nome è Daniela, lavoro come avvocato presso uno studio legale, sono una cara amica di due persone che, purtroppo, non ci sono più. I loro nomi erano Shelly Webster ed Eric Draven, furono uccisi dalla follia omicida di Top Dollar e dai suoi feroci criminali che volevano a tutti i costi il palazzo dove vivevano Shelly e Eric, ma loro firmarono una petizione per impedire tale affronto. Shelly era una splendida ragazza che faceva la modella, mentre Eric era un grandissimo musicista rock e leader di un gruppo musicale. Io andavo spesso a trovarli a casa, poiché io abitavo nel loro stesso palazzo al piano terra. Shelly era anche una persona molto dolce e gentile, infatti, con Eric decisero di occuparsi di una ragazzina di nome Sarah. Quando andavo a trovare, la mia cara amica Shelly c’era anche Sarah, io e lei diventammo amiche. Sarah ed io avevamo aiutato Shelly a organizzare il suo matrimonio con Eric, loro due si dovevano sposare la notte del 31 ottobre, chiamata anche la notte del diavolo. Shelly aveva già comprato il suo vestito da sposa e lo indossò per farcelo vedere, era un lungo vestito bianco candido come la neve, le stava benissimo, sembrava una principessa. Eric e Shelly erano una coppia stupenda, erano felici insieme. Si amavano davvero tanto e erano fatti l’uno per l’altra, fino a quando non arrivò quella maledetta sera del 30 ottobre, il giorno prima delle loro nozze. Quella sera Eric non era ancora tornato. In casa c’eravamo solo io e Shelly, ma poi io le dissi che dovevo andare un attimo a casa e che sarei tornata il più presto possibile, Shelly mi sorrise e mi fece un cenno con la testa come per dire,va bene. Uscii dall’appartamento di Shelly e mi diressi verso casa, però mi ricordai che dovevo andare a prendere qualcosa da mangiare, andai all’unico supermercato aperto anche la notte, quindi non riuscii a tornare presto da Shelly. Dopo aver fatto la spesa, corsi verso casa, lì vidi molte macchine della polizia e un ambulanza, preoccupata mi diressi verso quelle auto. Arrivata nel luogo, vidi una terribile scena, Eric a terra morto in una pozza di sangue, guardai in alto verso la finestra grande e rotonda dell’appartamento di Shelly e Eric, era rotta e allora capii che Eric era stato buttato giù dalla finestra. Sconvolta, mi guardai in torno in cerca di Shelly, poi vidi un lettino che veniva messo dentro l’ambulanza, corsi verso quel lettino e sopra c’era Shelly, ricoperta di sangue che piangeva. Sempre più sconvolta, la chiamai e lei mi rispose, io cominciai a piangere, Shelly mi guardò e mi disse:
< Dov’è Eric, deve aiutarti a occuparti di Sarah >.
In quel momento arrivò Sarah, che aveva già visto il corpo di Eric senza vita, corse da me e Shelly. Sarah era sconvolta. Shelly vedendola mi guardò e mi pose di nuovo quella stessa domanda, allora io piangendo le dissi:
< Tranquilla Shelly, Eric ed io ci occuperemo di Sarah fino al tuo ritorno. Ora pensa solo a guarire >.
Shelly mi sorrise e poi l’ambulanza la portò via. Sarah abbracciandomi e piangendo mi disse:
< Perché non le hai detto di Eric? >
Io le risposi:
< Non lo so Sarah, forse secondo te avrei dovuto dirglielo? >
Sarah sempre abbracciandomi e piangendo, rimase in silenzio. A un certo punto si avvicinò a noi un poliziotto di colore che disse:
< Salve ragazze, io sono l’agente Albrecht e mi occupo di questo crimine. Mi dispiace per vostra sorella ma vedrete se la caverà >.
Io rivolgendomi all’agente, con Sarah al mio fianco, gli dissi:
< Shelly non è nostra sorella, è una cara amica a cui Sarah ed io siamo molto affezionate,anche Eric era un nostro caro amico. Lui e Shelly si occupavano di Sarah. Agente mi dica, cosa è successo? >
L’agente con titubanza mi disse:
< Shelly Webster è stata stuprata e picchiata. Il suo fidanzato Eric Draven è stato prima colpito da due proiettili alla schiena e poi è stato buttato giù dalla finestra. E' subito morto >. Sarah ed io sconvolte,c’inginocchiammo e abbracciandoci continuammo a piangere. L’agente Albrecht cercò di tranquillizzarci, ma fu tutto inutile.
 

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Capitolo 2
*** II capitolo ***


II capitolo

Era passato un anno da quella tragica notte e, purtroppo anche Shelly era morta. Allora io decisi di occuparmi della piccola Sarah, come avevo promesso a Shelly. Sarah aveva una madre di nome Darla, ma siccome era una donna totalmente inaffidabile, poiché tornava sempre tardi a casa e inoltre faceva uso di droghe, presi Sarah con me e mi occupai di lei. Una sera Sarah ed io decidemmo di andare a trovare al cimitero le lapidi di Shelly e Eric, la piccola gli aveva portato dei fiori. Dopo essere state un po’ lì, c’incamminammo verso casa, dopo poco che avevamo voltato le spalle alle lapidi e un corvo nero come la notte si appoggiò sulla lapide di Eric e cominciò a beccarla. Sarah ed io avevamo sentito un rumore, ci girammo e vedemmo questo corvo. Sarah rivolgendosi all’uccello gli disse:
< Tu chi sei il guardiano del cimitero? >
Detto ciò Sarah ed io andammo via. Sarah ed io non potevamo immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco. Il corvo era sulla lapide di Eric per riportarlo in vita e permettergli di vendicarsi, uccidendo tutti quelli che avevano fatto del male a lui e a Shelly. Durante le mie ricerche sul caso di Shelly ed Eric, scoprì che tale omicidio era stato dagli uomini di Top Dollar, che erano: l’uomo di colore Tin-Tin che amava uccidere le persone con i suoi coltelli, Funboy che, purtroppo, per Sarah era il fidanzato di sua madre Darla, T-Bird che amava usare le bombe e appiccare incedi, infine c’era Skunk l’aiutante di T-Bird. Attraverso gli occhi del corvo Eric sapeva sempre, dove erano i suoi carnefici e quando doveva eliminarli, davanti a loro, compariva sempre prima il corvo. Il primo a morire fu Tin-Tin infilzato con i suoi stessi coltelli e sul muro con il suo sangue c’era disegnata la figura di un corvo. Eric, prima di uccidere Funboy, andò al negozio dei pegni di un amico del capo Top Dollar e si riprese l’anello di fidanzamenti di Shelly e prese anche una chitarra, poi disse al negoziante:
< Vai dai tuoi amici e riferiscigli un messaggio, digli che la morte gli farà visita questa notte e che Eric Draven gli manda i suoi saluti >.
Infine fece esplodere il negozio e l’uomo terrorizzato scappò via. Eric si allontanò dal negozio in fiamme ma fu fermato dall’agente Albrecht, che gli disse:
< Tu fermati dove sei, non muovere un passo o ti sparo >.
Eric rise e si mosse, allora l’agente gli disse:
< Ti ho detto di non muoverti. Ora girati e siediti lì su quel marciapiede, aspetteremo i rinforzi>.
Dopo qualche secondo l’agente rivolgendosi a Eri gli disse:
< Perché hai fatto saltare in aria il negozio dei pegni? >
Eric rispose:
< Aveva contribuito alla morte di molte persone. Non mi riconosci? >
L’agente disse:
< No non ti conosco, non mi ricordo di te >.
Eric aggiunse:
< Non ti ricordi nemmeno di Shelly e di un palazzo al centro della città >.
Albrecht disse:
< Si mi ricordo di Shelly Webster che è morta e di quel palazzo. A te cosa importa >
Eric rispose:
< Non riconosci questo impermeabile? >.
Albrecht rispose:
< Sei tu quello che ha fatto fuori Tin-Tin … >.
Eric aggiunse:
< Si >. Sono già tutti morti, da quando l’hanno toccata, ma ancora non lo sanno >.
Il poliziotto si distrasse un attimo da Eric e lui sparì. L’agente si voltò, poi guardò intorno ma non lo vide più e allora rimise a posto la pistola e raggiunse i rinforzi. Quella sera mentre uscivo dal lavoro, cominciò a piovere e io per sbrigarmi attraversai la strada senza guardare se arrivava qualcuno, stavo per essere investita da una macchina ma una persona mi prese dai fianchi e mi salvò.
Io esclamai:
< Accidenti, maledetti automobilisti della sera! Chi vi ha dato la patente! >
Dopo rivolgendomi a quella persona, che scossa si era appoggiata al palo, poiché aveva avuto una visione del passato su di me e Shelly, dissi:
< Grazie per avermi salvato >.
Eric disse:
< Di niente non si sarebbe fermata >.
Io aggiunsi:
< Lasciamo stare, era un idiota! >
Dopodiché mi avvicinai a quel ragazzo lo guardai e vidi che aveva la faccia dipinta di bianco, un trucco nero e un impermeabile scuro.
Dopo essermi avvicinata, gli dissi:
< Scusami ma tu chi sei? Un fantasma, uno spirito … >
Lui mi rispose:
< Diciamo un qualcosa di simile >.
Allora sorridendo mi avviai verso casa e dissi:
< Accidenti quanta pioggia, fra poco bisognerà usare le barche piuttosto che le macchine. Uffa che pizza … >
La figura misteriosa guardandomi disse:
< Non può piovere per sempre … >
Io rimasi sorpresa da quella frase e dissi:
< Eric … >
Io mi voltai, ma lui era già scomparso. Tornata a casa, inserii subito nel giradischi il disco del gruppo di Eric e riconobbi la stessa frase che mi aveva detto quella figura, poi mi addormentai. Il giorno seguente dopo essere uscita dal lavoro, al tramonto, andai all’appartamento di Shelly ed Eric. Arrivata lì, vidi il gatto persiano bianco di Shelly, Gabriel. A un certo punto mi girai verso il camino e vidi del fumo, mi avvicinai e notai che c’erano delle foto di Shelly bruciate, ebbi la conferma che Eric era tornato. Guardandomi in torno con grande emozione dissi:
< Eric sei tu? Se ci sei fatti vedere >.
Non ebbi nessuna risposta, continuai a chiamarlo:
< Eric, tu e Shelly mi mancate molto e mancate anche alla piccola Sarah, perché non vai a trovarla è a casa mia. Io mi sto occupando di lei e mi sono accorta di quanto le mancate. Ti prego fatti vedere >.
Anche questa volta non ebbi risposta. Continuai:
< Eric non importa se non ti fai vedere da me, ma promettimi che andrai da Sarah per rassicurarla che stai bene. Io ti voglio bene ma preferisco che tu raggiunga Sarah e ti fai vedere da lei. Ora ti saluto. Ciao Eric >.
Mentre me ne stavo andando via, con gli occhi pieni di lacrime, rivolsi le spalle verso la finestra rotta, il sole del tramonto illuminò la finestra e sul muro apparve un’ombra che mi disse:
< Daniela lo farò … >
Mi girai verso quella voce e vidi Eric sul bordo della finestra, gli corsi incontro e lo abbracciai, poi gli dissi:
< Grazie Eric, ti voglio bene >.
Lui mi rispose, sempre abbracciandomi:
< Anch'io ti voglio bene >.
Eric ed io parlammo per un po’, poi lo salutai. Presi Gabriel con me e tornammo a casa. Lì mi aspettava Sarah che mi disse:
< Ciao Daniela sei tornata, ma quello è Gabriel. Sei andata nell’appartamento di Eric e Shelly vero? >
Io le risposi:
< Si, ed è lì che l’ho trovato. Sai Sarah non mi andava di lasciarlo in quell’appartamento, ho fatto bene a portarlo qui? >
Sarah rispose:
< Si, così non sarà più da solo >.
Finito di parlare Sarah ed io, dopo aver mangiato, andammo a dormire. La mattina seguente io andai a lavoro e Sarah rimase a casa da sola fino la sera. Quella sera le successe una cosa bellissima, incontrò Eric. Mentre Sarah stava guardando la televisione e Gabriel era con lei sul divano, si aprì una finestra. Sarah un po’ spaventata andò a vedere e davanti alla finestra, all’interno dell’appartamento trovò Eric. Lei lo guardò con gioia e con le lacrime agli occhi gli disse:
< Eric sei veramente tu? Che bello rivederti. Tu e Shelly mi mancate molto. Ti voglio bene>.
Eric le rispose:
< Anch'io ti voglio bene e anche a me manchi molto >.
Sarah lo abbracciò, poi parlarono per un po’. Dopo un altro abbraccio Eric sparì. Tornata a casa Sarah mi guardò e mi chiese:
< Daniela secondo te le persone a cui vogliamo bene possono ritornare in vita? >
Io la guardai con stupore e gli dissi:
< Sarah perché mi fai questa domanda? >
Lei mi rispose:
< Niente, mi prenderesti per matta >.
Io con un delicato sorriso le dissi:
< Allora saremo in due … >
Sarah mi guardò con sorpresa e disse:
< Lo hai visto anche tu?>
Io le risposi:
< Si … >
Sarah con tristezza mi disse:
< Daniela, Eric non è tornato per noi vero? >
Anch'io con tristezza le risposi:
< Esatto. Lui non è tornato per noi, è qui per fare giustizia contro chi gli ha fatto del male>.
Con tristezza  Sarah ed io ci abbracciammo, poi andammo a dormire.
 
 

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Capitolo 3
*** III capitolo ***


III capitolo

Passò un altro giorno, era il 31 ottobre, una giornata cupa e piovosa. Eric doveva uccidere solo gli altri due del gruppo di Top Dollar, T-Bird e Skunk. Eric prima di eliminarli decise di fare una visita all’agente Albrecht, che vedendolo non credeva ai suoi occhi. Eric gli chiese di raccontargli tutto quello che era successo, l’agente lo fece e poi gli diede il rapporto, poi disse:
< Ecco qui il rapporto. Shelly Webster fu stuprata e picchiata, fu portata in ospedale e rimase in agonia per sei ore, poi morì. Io ero lì e ho visto tutto, speravo si riprendesse per darmi qualche indicazione in più su quei criminali >.
Eric si avvicinò con le mani alle tempie del poliziotto ed ebbe la visione della morte di Shelly, poi scosse cadde a terra. L’agente gli chiese se stava bene e cercò di avvicinarsi, ma Eric gli disse:
< No, non avvicinarti e non toccarmi. L’ho vista, sei stata con lei fino alla fine >.
Il poliziotto gli rispose:
< Già … >
Eric prese la sigaretta che stava fumando l’agente e gli disse:
< Queste finiranno per ucciderti >.
Eric dopo aver visto una foto sul tavolino, rivolgendosi ad Albrecht disse:
< Questa è tua moglie? >
Albrecht rispose:
< Si, meglio dire la mia ex moglie >.
Eric si alzò per andare via, l’agente vedendolo gli disse:
< Sparirai come l’ultima volta? >
Eric con gentilezza gli rispose:
< Contavo di uscire dalla porta d’ingresso >.
Il poliziotto gli disse:
< Bene … Ascolta amico, non ho digerito quello che hanno fatto a te e alla tua ragazza >.
Eric con tristezza rispose:
< Lo so … >
Dopo aver detto questo Eric, sparì e Albrecht tornò a sedersi. Era arrivata l’ora della morte di T-Bird e Skunk. Eric li trovò, ma dentro la macchina era salito solo T-Bird, allora Eric gli puntò una pistola alla tempia, lo costrinse a mettere in moto la macchina e a partire a tutta velocità. Skunk li vide e lo inseguì, ma anche una pattuglia della polizia l’inseguì. Dopo un lungo inseguimento, Skunk si scontrò contro la volante della polizia, ma non morì. Intanto Eric e T-Bird erano arrivati al porto. Eric legò T-Bird dentro la macchina, T-Bird lo guardò e disse:
< Aspetta io ti conosco, ma non puoi essere tu, ti abbiamo buttato dalla finestra ed eri morto. Non puoi essere tu, non si torna dal mondo dei morti, questo è il mondo dei vivi, non si torna dal mondo dei morti … >
Eric gli tappò la bocca con il nastro isolante, gli mise tra le gambe una bomba senza linguetta, tolse il freno a mano e poi salutò T-Bird, facendo un cenno con la mano, che saltò in aria con la sua macchina e finì nel lago. Skunk aveva visto tutto e sconvolto scappò via, Eric prima di sparire lasciò sulla strada, la sagoma del corvo creata con il fuoco. Passò del tempo e Skunk fu portato nella sala dei convegni di Top Dollar, dove era in corso una riunione per decidere come organizzare un incendio per bruciare tutta la città. Skunk arrivò nella sala e gli furono fatte molte domande, lui terrorizzato rispose. Proprio nel bel mezzo della riunione arrivò Eric che disse:
< Signori … >
Skunk riconoscendo Eric, urlò:
< E’ lui, è venuto qua per uccidermi! >
Intervenne Top:
< Allora sei tu il temibile giustiziere della notte, finalmente ti conosco. Che cosa vuoi? >
Eric rispose:
< Voglio solo lui! > indicando Skunk.
Top dopo averlo guardato disse:
< Spiacente non posso dartelo. Ammazzatelo! >
Tutte le persone presenti nella stanza spararono a Eric, lo colpirono e lui cadde a terra. Una di queste persone si avvicinò per vedere Eric ma non lo vide. Lo disse agli altri, ma ad un certo punto da sotto il tavolo Eric cominciò a sparare all’impazzata contro tutti loro. Iniziò una vera e propria “guerra” e mentre c’era questo massacro la sorella di Top, una donna oscura e perfida, cercò di catturare il corvo, ma non ci riuscì. Quando Top si rese conto della grave situazione che si era creata, prese sua sorella e insieme al suo scagnozzo di colore andarono via. Intanto Eric aveva eliminato tutte le persone che erano lì presenti e infine riuscì a uccidere anche Skunk. Da un'altra parte, in macchina, c’erano Top, sua sorella e il suo scagnozzo. Rivolgendosi a entrambi Top disse:
< Accidenti e pensare che a quest’ora la città poteva bruciare >.
La sorella di Top, dopo aver guardato la piuma che aveva in mano, disse:
< Ha un potere immenso, ma è un potere, che gli si può togliere … >
I due la guardarono, poi lei continuò:
< Il corvo è il suo potere, uccidi il corvo … >.
Intervenne lo scagnozzo che aggiunse:
< … uccidi il corvo e ucciderai l’uomo >.
Top con un sorriso sul viso disse:
< Mi piace …. >
Eric era convinto che ora potesse tornare da Shelly, ma prima di andare al cimitero venne a casa mia, io nel vederlo rimasi sorpresa e gli dissi:
< Eric come mai sei qui? >
Eric mi guardò, poi si accorse che io stavo lavorando sul loro caso e mi disse:
< Perché lavori ancora sul nostro caso. Ormai è tutto finito >.
Io gli risposi:
< No Eric, non è tutto finito. C’è ancora Top Dollar in libertà e devo riuscire ad incastralo per farlo rimanere in carcere per tutta la vita >.
Eric mi disse:
< Daniela è pericoloso, ti ho detto che è tutto finito >.
Eric si avvicinò a me, prese il mio lavoro e lo bruciò nel camino. Io rimasi scioccata e gli dissi:
< Eric perché lo hai fatto? Ora non potrò più farvi giustizia >
Lui mi abbracciò e mi disse:
< Va bene così, sono sicuro che anche Shelly sarà d’accordo con me >.
Abbracciandolo gli dissi:
< Stai andando via, vero? Allora sappi che non ti dimenticherò mai >.
Lui dolcemente mi rispose:
< Anch'io non ti dimenticherò mai. Daniela, abbi sempre cura di Sarah >
Io con tristezza e dolcezza gli dissi:
< Va bene Eric lo farò. Ciao >
Eric dopo un ultimo sorriso sparì. Siccome Sarah non era ancora tornata, decisi di andarla a cercare. Eric andò al cimitero e lì vide Sarah che si era addormentata a fianco alla sua tomba, scoperta, la chiamò e Sarah si svegliò che disse:
< Ora mi dirai che non dovrei essere qui, vero? >
Eric le disse:
< Non è il posto più sicuro del mondo >
Sarah disse:
< Io lo credo, sono tutti morti. Ora andrai via e non tornerai mai più … >
Sarah abbracciò Eric che le disse:
< Tieni … >
Eric si tolse la catenina a dove era legato l’anello di Shelly e la mise intorno al collo di Sarah che con sorpresa gli disse:
< Eric questo è l’anello di Shelly! >
Lui le disse:
< Sono convinto che quando dirò a Shelly che ora lo hai tu ne sarà contenta >
Sarah con felicità gli rispose:
< Grazie Eric non lo toglierò mai >
Sarah lo abbracciò poi aggiunse:
< Ora che torni da Daniela, ciao Eric >.
Sarah si diresse verso l’uscita del cimitero, ma arrivata al portone della chiesa fu rapita dallo scagnozzo di Top, che la portò all’interno. Io intanto stavo continuando le ricerche, poi capii che molto probabilmente Sarah era andata al cimitero, arrivai lì e davanti al portone vidi, abbandonato davanti allo scalino della chiesa il suo skateboard, preoccupata entrai nella chiesa. Arrivata, all’interno mi guardai intorno e la chiamai:
< Sarah dove sei? Sono io, Daniela, dai torniamo a casa. Sarah! >
Intanto in un luogo oscuro e nascosto c’erano Top, sua sorella e lo scagnozzo che teneva Sarah. Guardando entrambi Top disse:
< Accidenti, questa non ci voleva. Chi è quella ragazza? >
Lo scagnozzo allentò un attimo la presa Sarah gridò:
< Daniela aiuto, sono qui! >
Io la sentii, mi voltai verso la sua voce e dissi:
< Sarah arrivo, non temere! >
Lo scagnozzo rimise subito la mano sulla bocca di Sarah e gliela tappò. Dopo un po’ si presentarono davanti a me Top, sua sorella e il suo scagnozzo. Top dopo avermi guardato disse:
< Bene, bene, chi abbiamo qui? >
Io spaventata lo guardai e notai che aveva la collanina con l’anello di Shelly, lui guardò l’anello. Poi rivolgendosi a me disse:
< Guarda un po’ anche tu conosci quest’anello, bello vero? Poiché è un porta fortuna lo tengo io >.
Io con odio lo guardai e gli dissi:
< Maledetto criminale, so chi sei e cosa hai fatto. Lascia subito andare la piccola o chiamerò la polizia >. Tirai fuori il cellulare, pronta per fare il numero, ma Top disse:
< Non credo proprio … >
Top con la pistola sparò al cellulare, che fu frantumato in tanti pezzi che caddero a terra. Poi si avvicinò a me e disse.
< Davvero sai tutto su di me, interessante. Allora si può sapere chi sei bella signorina? >
Io lo guardai, poi gli sputai nell’occhio e lui mi colpì con uno schiaffo, Sarah gridò:
< Daniela … >
Top mi afferrò per le braccia, mi guardò e disse:
< Interessante ti chiami Daniela, bel nome >.
Poi Top con violenza mi baciò sulla bocca, io mi muovevo per cercare di liberarmi ma non ci riuscivo, poi lui mi buttò a terra e rimase in piedi. A un certo punto, sempre per distrazione dello scagnozzo di Top, Sarah riuscì a liberarsi pestandogli un piede e corse da me, io e Sarah indietreggiammo. Poi rivolgendomi a Sarah con voce bassa le dissi:
< Sarah al mio via scappa velocemente e il più lontano possibile, ok? >
Sarah titubante mi disse:
< Cosa … >
Io le dissi:
< Niente cosa, non preoccuparti per me. Non permetterò a nessuno di farti del male, ho promesso a Shelly e a Eric che mi sarei sempre occupata di te, intendo mantenere la mia promessa a qualunque costo. D’accordo? >
Sarah preoccupata mi rispose:
< Va bene >.
In quel momento intervenne Top che disse:
< Che cosa state confabulando voi due, fatela finita! >
Lui si stava avvicinando, allora dopo aver dato un piccolo stimolo a Sarah, le gridai:

Sarah scappò, lo scagnozzo di Top cercò d’inseguirla, passò vicino a me ed io gli lanciai sugli occhi i pezzi del cellulare, lui si fermò. Sarah riuscì a scappare, ma, invece di tornare a casa gridò il nome di Eric, il corvo la raggiunse e tramite i suoi occhi Eric vide Sarah sconvolta, subito si diresse verso di lei. Intanto nella chiesa Top furibondo mi colpì di nuovo con violenza, a un certo punto entrò il corvo nero e a seguire Eric. Il corvo fu colpito da un proiettile, di un fucile, sparato dallo scagnozzo, il corvo cadde a terra ma non morì riuscì a salvarsi e si nascose sotto una panchina della chiesa. Top convinto che il corvo fosse morto rivolgendosi a Eric gli disse:
< Crac, crac, bang. E’ un brutto colpo per te! >
Eric vide che il corvo era vivo e con la dovuta calma gli disse:
< Lascia stare la ragazza ed io ti lascerò uscire vivo da qui! >
Top con impertinenza gli rispose:
< Devo pensarci un minuto … No, mi dispiace > e lo colpì alla spalla con una spada, Eric cadde a terra e Top infierì con violenza su di lui con potenti calci.
Io gridai:
< Eric! >
Intanto lo scagnozzo di colore si accorse che il corvo era ancora vivo e mentre stava per sparargli il colpo di grazia, arrivò Albrecht che colpì lo scagnozzo, iniziò una sparatoria ed Eric dopo essersi ripreso, cominciò a saltare da una panchina all’altra della chiesa per ripararsi. La sparatoria continuò e alla fine lo scagnozzo di Top morì, intanto però, approfittando della confusione che c’era stata, Top prese me e sua sorella, la quale aveva catturato il corvo e ci portò ai piani superiori. Eric e Albrecht ci inseguirono ma poi si fermarono, allora l’agente rivolgendosi a Eric gli disse:
< Ascolta ho un piano. Io sto dietro di te e ti copro le spalle, tu li uccidi >.
Eric disse:
< Si potrei farlo, ma c’è un problema … >
Il poliziotto lo guardò e disse:
< Che problema? > poi si accorse che Eric era ferito a una spalla e sanguinava, così aggiunse:
< Ma, non eri immortale? >
Eric gli rispose:
< Lo ero, ma ora non lo sono più > l’agente lo guardò e mentre stata riflettendo su cosa dovessero fare, la sorella di Top cominciò a sparargli. L’agente Albrecht senza pensarci due volte avanzò davanti a Eric e fu colpito, cadde a terra ferito. Eric gli si avvicinò e disse:
< Ma, non dovevi stare dietro di me? >
L’agente affaticato gli disse:
< Ho commesso un errore, ora vai >.
Eric lo lasciò lì e raggiunse il piano superiore, dove lo aspettava la sorella di Top con in mano il corvo e nell’altra la pistola. Vedendolo gli disse:
< Ora il tuo potere è in mano mia, peccato non ci siamo incontrati prima > e mentre stava per sparargli, Eric guardò il corvo e poi con odio guardò lei e subito il corvo le saltò sul viso e gli colpì gli occhi, lei perse l’equilibrio, si aggrappò alla corda della campana della chiesa ma precipitò a terra e morì, il corvo scappò. Eric raggiunse me e Top sul tetto della chiesa, stava piovendo veramente tanto. Io dopo aver visto Eric gli gridai:
< Eric dov’è Sarah? Sta bene? >
Lui con dolcezza mi rispose:
< Non preoccuparti Sarah è al sicuro e sta bene >.
Io gli sorrisi. Eric mi guardò e poi rivolgendosi a Top gli disse:
< Lasciala andare, io sono qui e non combatterò >.
Top con un sorriso sarcastico disse:
< Va bene … > e mi gettò a lato della chiesa, io stavo precipitando ma riuscì ad aggrapparmi. Eric gridò:
< No … > e mentre si stava avvicinando a me Top lo colpì a tradimento con la spada, io gridai:
< Eric no … >
Eric si alzò barcollando e si diresse verso la croce della chiesa, la sollevò e la usò come spada. Cominciò l’ultima battaglia tra lui e Top, dopo un po’ di tempo Eric riuscì a disarmarlo ma cadde seduto e sfinito vicino alla punta, dove c’era la croce. Top gli si avvicinò con un pugnale, poi prima di colpirlo gli disse:
< Mi dispiace per quello che è successo a te e alla tua ragazza, ma io volevo quel palazzo, addio … > e mentre Top stava per colpire Eric, gli disse:
< Aspetta, ho un regalo per te. Un qualcosa che non voglio più >
Eric velocemente mise le mani intorno alle tempie di Top, trasmettendogli la visione della morte di Shelly e gli gridò:
< Sei lunghe ore di dolore e di sofferenza, tutte per te! >
Top non riusciva più a muoversi e il pugnale gli cadde dalla mano, poi precipitò nel vuoto e finì sopra la punta, infilzandosi, di un altro tetto sottostante. L’anello si staccò dalla collanina e cadde all’interno del buco del tetto. Intanto io cercavo di risalire, ma non ci riuscivo e mentre stavo per precipitare, gridai:
< Eric aiuto! >
Eric si alzò con fatica e mi prese velocemente per le mani e mi sollevò, poi abbracciandomi disse:
< Daniela … >
Io abbracciai lui. Entranbi tornammo dall’agente Albrecht e ci raggiunse anche Sarah che abbracciandomi disse:
< Daniela stai bene, ne sono felice >.
Sarah poi abbracciò anche Eric. Dopo un po’ rivolgendomi a Eric gli dissi:
< Ora che succederà, se la caverà? Eric? > ma, Eric era già sparito, era andato al cimitero. Lì svenne e gli comparve Shelly, insieme con lei tornò nell’aldilà. L’agente rivolgendosi a me e Sarah disse:
< Lo fa spesso … >
Qualche tempo dopo arrivò la polizia che fece i rilevamenti sul luogo dello scontro e poi arrivò anche l’ambulanza che portò via l’agente Albrecht. Sarah mi guardò e poi mi disse:
< Daniela se la caverà vero? >
Io con un sorriso le risposi:
< Si ce la farà, ne sono sicura. Stai tranquilla >
Dopo Sarah ed io andammo al cimitero, la tomba di Eric era di nuovo ricoperta e sopra alla lapide c’era il corvo. Sarah gli si avvicinò e il corvo le diede l’anello di Shelly. Infine dopo aver guardato per un'ultima volta il corvo, andammo via e il corvo volò via senza sapere dove si diresse.
Lasciate che vi dica una cosa:
< Avvolte le persone che amiamo e a cui vogliamo bene, ci vengono portate via, l’importante è che l’amore che proviamo per queste persone durerà per sempre >.
FINE
 

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