Iron X

di Storie Scomparse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gioventù Problematica ***
Capitolo 2: *** Gioventù prigioniera ***
Capitolo 3: *** Ce n'è un altro? ***
Capitolo 4: *** Theresa ***



Capitolo 1
*** Gioventù Problematica ***


“Ti ho detto che se davvero Wolvierine mi volesse all’istituto sarebbe venuto lui a dirmelo, non avrebbe di certo mandato te” Disse Daniel, che non amava particolarmente Alfiere.
“Senti, ragazzo, so che non ti fidi di noi, ma metterai Logan nei guai. Si è buttato in un impresa troppo impossibile anche per lui.” Disse Nightcrawler convinto di quel che diceva. Stavolta Logan aveva davvero fatto il passo più lungo della gamba.
“Non farmi ridere Kurt, conosco abbastanza bene Logan per capire che, dovunque egli sia adesso, ci vuole stare da solo e che voi siete qui per conto di quella sgnacchera di Emma Frost. Logan mi sta cercando per qualcosa e voi mi porterete all’istituto per farlo tornare lì. Ho indovinato?” Un sorriso di sfida si aprì sulla faccia di Daniel.
“Senti, ragazzo, noi ti porteremo là, volente o nolente. Mi sto iniziando a stancare di te e di quel tuo tono sicuro!” Alfiere si era davvero stancato di quella conversazione, non sopportava nulla di quel ragazzo: i suoi capelli lunghi e ribelli, i suoi bracci coperti di tatuaggi e quel maledetto tribale sull’occhio.
“Bene, allora basta parlare!” Daniel scattò in avanti. Troppo lentamente. Alfiere lo colpì con un pugno in pieno volto e lo fece volare indietro di qualche metro. Il ragazzo atterrò pesantemente. “Adesso hai capito con chi hai a che fare ragazzino!?” Alfiere non perse la concentrazione, sospettava che il ragazzo avesse qualche asso nella manica. Il tatuaggio accanto all’occhio di Daniel si illuminò.
“Grazie, Alfiere. Colpendomi mi hai dato la forza di batterti!” Daniel saltò avanti, mille volte più veloce di prima. Raggiunse Alfiere e con un pugno lo mandò a terra. Subito lo inondò di una pioggia di cazzotti. In un minuto Alfiere fu del tutto inerme. “È da quando ti ho visto che te le volevo dare!”
BANF!
Nightcrawler apparve dietro a Daniel e lo colpì rovinosamente in mezzo alle gambe, poi di nuovo in faccia con un calcio.
“Mi spiace ragazzo, è per Logan che lo faccio.”
David sa che non può competere con Tempesta e Rouge, ma sa anche che scappare non gli servirà a nulla. Eccole, infatti, proprio dietro l’angolo.
“Per l’ultima volta, David, se non vieni con noi di tua spontanea volontà saremo costrette a prenderti con la forza!” Tempesta non sta scherzando, David suda freddo ma non sarà di certo lui ad arrendersi.
“Mi spiace, Tempesta, te la dovrai vedere con il Re dei Ragni!”
David salta e libera le lunghe zampe da ragno che gli spuntano dalla schiena, poi lascia che l’immensa bocca che à all’altezza dell’esofago si spalanchi, stracciando la maglia. L’effetto sorpresa è tutto ciò che gli resta. Riesce a rifilare a Rouge una bella zampata, se non altro gli ho fatto l’occhio nero, pensa tra se mentre Tempesta gli scaglia contro una folata di vento che ucciderebbe un rinoceronte. David sbatte contro un muro, ma non perde i sensi. Ci vuole ben altro per metterlo a tappeto, e sa che Tempesta lo sa.
Si rialza, ma subito lo raggiungono delle fiamme. Rouge non lo vuole uccidere l’attacco è praticamente innocuo, ma brucia da morire.
Salta di nuovo ma ovviamente stavolta le X-Women sono pronte e David si trova bloccato in aria da venti assolutamente improbabili in qualunque altra situazione. Rouge gli è subito addosso.
“Che palle…” mormora David, mentre sviene.

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Capitolo 2
*** Gioventù prigioniera ***


David si riprende e si ritrova in una stanza chiusa da pareti di metallo, stretta e col soffitto relativamente basso, non c’è neanche una ragnatela, pensa David, poi si accorge che non è da solo, si volta di scatto.
“Ciao, Aracnos, hanno preso anche te?” Un ragazzo coi bracci completamente tatuati lo saluta da una barella.
“Legione! Sono quasi sorpreso di vederti. Speravo sinceramente che fossi riuscito a sfuggirli!” David è felice di rivedere l’amico, ma preferirebbe averlo ritrovato in un'altra circostanza.
“Invece sono qua, ma ho conciato Alfiere Se non fosse stato per Nightcrawler ora non sarei qui.” Daniel è calmo e perfettamente a suo agio.
“Io invece ho dato una bella legnata a Rouge, ma Tempesta non mi ha dato tempo di fare altro. Sa essere pericolosa se vuole, e poi non avevo ne giacca ne pistole.” David è evidentemente più giovane di Daniel, ha appena 17 anni, mentre l’altro ne ha 25.
Per molte cose si assomigliano: entrambi orfani sin da bambini hanno imparato tutto della vita nel modo più violento, crudo, immediato, cosa che li ha resi per molti anni tra i mutanti più pericolosi in circolazione.
Non erano ladri o assassini, ma erano capaci di fare sia l’uno che l’altro crimine per sopravivere, la loro unica preoccupazione finché non avevano conosciuto colui che più si avvicinava, nel loro inconscio, alla figura mancata del padre.
Né Xavier, né Magneto, né Sinistro, né alcuno altro era mai riuscito a convertirli a una causa.
Poi era arrivato Logan, che non gli aveva mostrato sogni visionari e folli, ma che gli aveva detto semplicemente che la vita era una sola, e che sputtanarla vivendo come animali non solo era uno spreco, ma anche mancanza di coraggio, del coraggio di affrontare se stessi, di combattere i propri problemi invece di piangersi addosso rinfacciandosi da soli quanto la vita sia stata ingiusta.
Non erano mai diventati veri e propri X-Men, erano troppo vagabondi per legarsi all’istituto, ma già in passato avevano collaborato con Logan per conto di Xavier formando una squadra, gli “Iron X”.
“Bene, come ce ne andiamo da qui?” Chiede David.
“Direi che abbiamo due possibilità. Logan non ha rivelato a nessuno come funzionano i nostri poteri, se non al professore, che ora non c’è quindi dovremmo riuscire ad evadere. Oppure aspettiamo che venga a salvarci il vecchio.” Daniel sorride.
“Okay, dopo che ci passano la cena ce ne andiamo.” David si sdraia comodo sul letto.
Passa più di un ora, poi David sente qualcosa.
“Sta arrivando la Frost.” Dice con calma, dopo poco la porta si apre ed effettivamente entra Emma Frost, seguita da Ciclope.
“Molto bene ragazzi. Avreste la cortesia di dirmi cosa Logan vi ha scritto nel messaggio che vi ha inviato?” La voce di lei è amabile, Summers rimane immobile.
“Se lo vuoi sapere perché non lo leggi nella mia mente?” Un sorriso di sfida compare sul volto di David. Emma abbandona i modi gentili e guarda intensamente David.
“ORA!” Urla David, e Daniel si scaglia su Ciclope con velocità allucinante, stendendolo con appena due sberle.
David respinge facilmente la Frost dalla mente facendola svenire.
I due Iron X escono dalla cella e in due minuti sono al piano terreno. Tutti gli allarmi sono scattati, e quando arrivano all’ingresso trovano la Bestia, Rouge, Tempesta, Alfiere, Shadowcat, Colosso, Nightcrawler e e Marvel Girl ad attenderli.
“Okay, ci arrendiamo, signorina Grey. È inutile che provi a bloccarmi, non c’è modo di farlo”
CRASH
Una macchina entra sfondando la vetrata. Aracnos e Legione ci si fiondano dentro, poi la Lamborghini riparte a tutto fuoco.
“Kurt presto prend…”
“No, Alfiere. Hai visto chi guidava la macchina? Era Logan, Forse per stavolta dobbiamo lasciarlo fare.” Kurt non è convinto di quello che dice, ma sa che se Logan si comporta così avrà le sue ragioni.
“Emma non la prenderà bene.” Conclude la Bestia.

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Capitolo 3
*** Ce n'è un altro? ***


“Allora perché hai convocato Iron X?”
“Mi spiace avervi causato tutti questi problemi, ragazzi, ma ho proprio bisogno di voi!”
“Il grande Wolvierine che chiede aiuto! Mi deludi, vecchio!”
“Vai a farti sfottere, Black! Io cercavo di essere serio.” Logan tira una poderosa pacca sulla schiena di Daniel.
“Ahia! Scherzavo! Allora ci dici che vuoi?” Daniel non è per nulla offeso.
“Dopo, ora andiamo a prendere Jubilee.”
“Finalmente buone notizie!” David sorride fra se.
“Ancora cotto?”
“A palla!”
Jubilee avrebbe compiuto 17 anni solo tra cinque mesi, ma nonostante la sua giovane età era in servizio negli X-Men da quasi cinque anni.
Il suo aspetto era noto e sempre il solito: i capelli neri, gli occhiali da sole verdi e l’inseparabile skateboard. Il suo potere consisteva nel creare globi di energia esplosivi estremamente simili a fuochi d’ artificio. La ragazza adorava il suo potere, lo considerava un dono magnifico.
C’era stato un periodo in cui era sembrato che i suoi poteri fossero scomparsi, che la vita da supereroe di Jubilee fosse destinata a concludersi prima che lei riuscisse a compiere venti anni, poi era arrivato Aracnos e come per magia li aveva fatti riapparire.
Né lei né tanto meno Aracnos sapevano cosa era successo, sapevano solo che nell’entrare in contatto i poteri di lei erano riapparsi.
Da allora tra loro era nato qualcosa di più della amicizia dovuta alla riconoscenza. I ragazzi erano completamente pazzi l’una dell’ altro, ma entrambi troppo timidi per confessarsi.
“Ciao Jube!” Il volto di David si tinse di paonazzo.
“Ciao White!” Anche il volto di Jubilee era paonazzo.
“Passato un buon periodo?” Chiede lui.
“Sì, ma mi sei mancat…” Jubilee arrossì troppo per finire la frase.
“Sì, anche tu mi sei mancata.” Anche David arrossì e continuare la conversazione divenne impossibile. Entrambi chinano il capo.
“Ehm-ehm¸ possiamo andare adesso?”
“Oh, sì, sì, certo! Andiamo.” I ragazzi si affettano a risalire in macchina.
Ora Iron X era al completo.
Iron X era la squadra di giovani mutanti fondata e guidata da Logan. Il loro primo incarico era stato quello di sconfiggere Daimon, una creatura di John Sublime, nonché fratello genetico di David, poi si erano rincontrati per sconfiggere Apocalisse.
“David, ora devo chiederti di non interrompermi, quello che sto per dire potrebbe sconvolgerti…”
“Falla corta Logan, sputa il rospo.” David era ansioso ora più che mai.
“C’è ne un altro, di Aracnoidi…”
“ Vuoi dire, un altro come me e Daimon?”
“Sì, la ho individuata, ma c’è un problema…”
“Dobbiamo andare a prenderla, insegnarle a controllare i suoi poteri e…”
“Calma, calma! Prima di tutto va resa inoffensiva. Vedi, lei non è stata trovata da Daimon, lei ha ancora la direttiva primaria, ricordi cosa ha detto Daimon prima di morire?”
“Ha detto: “Quando la troverai dovrai portarla al mondo”, credevo che vaneggiasse. Intendeva il mondo di Sublime?”
“Credo proprio di si. E’ lui che vi ha creato, no?”
“Non esattamente. Daimon era macchina solo all’ottanta per cento, io sono al cinquanta per cento umano, al venticinque per cento ragno e al venticinque per cento macchina.” Disse David, elencando il suo essere unico a memoria.
“Adesso che si fa?”
“Addenso si trova, si porta al Mondo, si scopre se umana o macchina e poi si vede.”
“Sì va bene, ma adesso?”
“Adesso ci si cambia!”
David e Daniel sorridono, Jubilee sospira.
“Dove hai messo le tute, David?”
“Le ho affidate ad alcuni amici che di sicuro non mi tradiranno.”
“E sarebbero?”
“I ragni, ovviamente!”

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Capitolo 4
*** Theresa ***


Theresa era un ragazza normale, era bionda con dei bei occhi chiari, era molto carina anche se un po’ bassa per la sua età.
Andava in una scuola di media reputazione, usciva con gli amici tutti i sabati e andava in chiesa con la famiglia tutte le domeniche.
Faceva danza da dieci anni, il suo sogno era fare la ballerina ma non lo aveva detto a nessuno, non voleva che gli altri ridessero di lei.
Aveva quindici anni ed era stata adottata, ma lei non lo sapeva, i sui glielo avrebbero detto di lì a qualche mese, nel giorno del suo sedicesimo compleanno.
Non sapeva di essere un esperimento genetico di John Sublime, non sapeva che di lì a qualche anno l’avrebbero presa per portarla lontano dal suo mondo, per insegnarle a uccidere e ad odiare.
Theresa quella mattina stava andando a scuola a piedi, come tutte le mattine, come tutte le mattine stava ascoltando la musica dall’ I-Pod, come tutte le mattine procedeva senza fretta, come tutte le mattine tra due incroci avrebbe incontrato le amiche, ma quella mattina avvenne qualcosa che non avveniva sempre.
C’era un uomo, non molto alto, ma comunque più alto di lei, che portava dei pantaloni di pelle neri una maglietta nera in microfibra con sopra uno stemma rosso con una X.
“Ciao Theresa.” L’uomo sembrava molto calmo mentre si accendeva una sigaretta.
“Chi sei?” Lei pensa subito al peggio, a un molestatore.
“Sta calma, non ho intenzione di toccarti nemmeno con un dito. Come? Con l’olfatto, ipersensi. Perché? Sei in pericolo. Non ho tempo di spiegarti, ma devi assolutamente venire con me, sono un X-Man”
Theresa non capisce più nulla. Pericolo? X-Man? Cosa diavolo sta succedendo?
Inizia ora sull’ I-Pod una nuova canzone, Teresa legge sullo schermo: “It’s my life” dei Bon Jovi.
Non fa in tempo a rendersi conto di quanto la situazione sia al limite del patetico che esplode tutto.
Volano via due macchine parcheggiate lì accanto.
Due uomini, no due robot, si avventano su di lei, che grida e chiude gli occhi.
Wolvierine salta ed estrae gli artigli. Ora è addosso a quelle maledette macchine, ne sventra una, non alla perfezione. Riceve un colpo dalla stessa che lo fa volare per un metro. Riattera in piedi, poi torna alla carica ma è troppo tardi.
Dei lampi simili a fuochi di artificio esplodono dove Wolvierine ha aperto il robot, sull’ altro ci sono gia Legione e Aracnos che lo fanno a pezzi senza grandi problemi.
Theresa riapre gli occhi terrorizzata, vuole vedere i suoi salvatori. Se ne pente subito.
Aracnos ha pantaloni e giacca lunga, entrambi di pelle nera, non porta maglietta e ha alla cintura due pistole davvero troppo grosse.
Legione porta pantaloni di pelle nera, lunghi e larghi, e maglietta nera smanicata con lo stemma di Iron-X. I tatuaggi sono messi in mostra il più possibile, il tribale sull’ occhio sta smettendo ora di brillare.
Jubilee porta una tuta aderente nera con lo stemma di Iron-X e una giacca di pelle corta.

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