time of your life

di erica_lucariello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** 21century ***
Capitolo 3: *** un sogno che si avvera ***
Capitolo 4: *** generazioni a confronto ***
Capitolo 5: *** st jimmy, ***
Capitolo 6: *** far conoscere al mondo i GD ***
Capitolo 7: *** com'è difficile trovare qualcuno.. ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


I miei primi trentacinque anni sono passati in fretta e hanno lasciato dei segni indelebili nella mia anima. Devo dire che non sono stati facili. Dico solo che dopo aver superato il periodo dei brufoli, degli sbalzi ormonali dovuti ai primi innamoramenti alla scuola, alla crisi” o dio non mi vuole nessuno” alle grandi compagnie e alle amiche che erano le tue mentori nelle situazioni disperate , alla voglia di piacere a tutti , specialmente a tua madre e alla consapevolezza che mi sentivo fuori luogo in tutto quello che facevo, credo come la maggior parte delle ragazze, be questo l'ho scoperto dopo un po. Mi sono rialzata grazie alla mia grande forza di volontà e dal fatto non mi sia mai importato che il mondo era prestabilito da regole che ti impongono quando nasci, un po' la società e un po' i tuoi con la loro educazione. Piccola parentesi, io vengo da una regione Friuli Venezia Giulia dove le tradizioni sono importanti e sopratutto dove la maggior parte delle persone ha il paraocchi. Per loro il massimo della vita e lavorare per avere la casa e sposarsi per avere dei figli, dove, per gli uomini le mogli devono stare a casa a fare da mangiare e badare ai piccoli, dove la maggior parte degli giovani sono visti come una generazione di delinquenti dato che alla loro età. Vent'anni erano già con figli e non in giro per locali. Be la generazione attuale di giovani è molto discutibile, ma ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola. Io le ho trovate su un su twitter. Nonostante tutto i loro difetti amo questa regione con i loro pro e contro e non la cambierei con niente al mondo. Una vera donna controcorrente. Anticonformista doc. così mi sento e così sono, una che con il tempo non ha avuto paura di fare le proprie scelte e anche sé non mi portavano da nessuna parte erano esperienze che mi facevano crescere. Vedete non è bello che le persone che vi circondano dopo anni cerchino ancora di cambiarvi, perchè non sopportano di avere una figlia tanto diversa dalla madre. Perchè il tuo modo di prendere la vita, non seriamente e il tuo motto è : vivi giorno per giorno, non può essere uno stile di vita. Quando sono abituati ancora a decidere per te. in famiglia siamo in quattro, io mia madre e mio fratello, più grande. La nostra famiglia è una famiglia normale, ma unita nei momenti di sconforto. Be non è come quelle famiglie dei film americani, pronte a parlare e a risolvere tutti i problemi, sempre con un consiglio da dare. Quando crescendo ti ripeti di non conoscere altre persone così e poi ti accorgi che ce ne sono più di quelle che tu ti saresti immaginata. E ti accorgi che ad un certo punto della vita devi fare una scelta importante, il tuo cuore ti dice che non vuole restare da solo e così cerchi la tua anima gemella e la trovi ma impari che devi smussare un po' il tuo carattere e devi convincere la tua mente a essere pronta per questo grande cambiamento. Devo dire che ci sono riuscita per un periodo di tempo. Non volevo mentirgli o essere quello che non sono, non era giusto nei suoi confronti e poi era mentire a me stessa. Così gli ho fatto vedere com'era la vera Erica quella che sta sempre con la testa sulle nuvole, quella che quando c'è un problema non si scompone e quella che sorride. Quella che crede nella vita easy o nella acumamatata. Be è andata bene infondo l'ho scelto bene. Gli sono piaciuta lo stesso. Anche sé a dire la verità cerca ancora di cambiarmi ma io cerco di non sentire. Vivo bene lo stesso? Mi chiederete voi. Be si quando ci sono di mezzo altre persone si creano dei compromessi. E dei due credetemi è lui quello stressato! Comunque questa era una specie di prefazione della mia vita. Un riassunto per farvi capire che cosa sono e come la penso del mondo. E per questo è per come la penso che ho intitolato la mia opera TIME OF YOUR LIFE. In parte devo ancora trovare il tempo della mia vita. Ho sempre fatto e preso le mie decisioni prendendo le mie responsabilità. Non ho mai pensato che qualcun altro potesse prenderle per me. Magari cercando qualche volta di posticipare questo tempo della mia vita, per un' illusione strana di non invecchiare. Ho preso questa decisione pechè e stata la prima canzone che ho ascoltato di un gruppo che non conoscevo ancora bene. Nel lontano 1997 la mia migliore amica mi chiama. Mi dice che ha preso un cd meraviglioso di un gruppo che da tempo seguiva. Io allora non ero ancora una idiot. Avevo sentito delle loro canzoni ma non ero ancora pazza di loro come lo sono adesso. Devi venire subito a casa mia per ascoltare questa meraviglia. Mai disobbedire alle amiche! Prima regola per vivere bene tra amiche, così ho preso e sono andata da lei. Ho suonato il campanello senza sapere che cosa mi aspettasse all'interno di quella casa. Quando la porta si è aperta, ho sentito solo una mano che mi afferrava la mia e mi tirava dentro. Era la mia amica, mi guardava con occhioni lucidi e grandi. Senza dire una parola mi portò in camera sua, aveva preparato già tutto. Mi sedetti sul letto, mentre lei azionava lo stereo. Play. Ecco fatto ho pensato quando la musica si diffuse nella stanza sono fregata. Altro che li Ligabue e Vasco, artisti che io amo ancora intendiamoci! La musica era come linfa vitale nel mio corpo, sentivo la batteria come il battito del mio cuore e gli assoli di chitarra che mi entravano nell'anima. Strumento che io adoro e in quel momento ho amato ancora di più. Poi la sua voce. Io prediligo in genere le voci rauche, graffianti che grattano, un po' imprecise , quelle che riescono a essere basse ma arrivare anche alle note alte. Io cresciuta con i Guns's e roses con i pink floyd, i mirvana, i metallica , EC/CD con Bon jovi e con con Bryan Adams e con molti altri, risentire la voce giovane di Billie . Sentire la sua voce in un cd intero quando ancora giovane aveva la voce imperfetta ma bella era uno spettacolo. Le sue canzoni precedenti che erano state passate per radio o messe nelle varie feste mi erano sempre passate quasi inosservate. Era orecchiabile la musica, adoro tutto quello che ti fa muovere il corpo e lo spirito ma non ero mai stata attenta alla voce. Il disco durava quasi un ora e per tutto il tempo sono stata distesa sul letto ad ascoltare. Ogni canzone mi piaceva, ogni nota era perfetta, non sapevo il senso della canzone, a scuola non ero una cima nelle lingue, direi che l'inglese l'ho imparato sentendo le canzoni e guardando i film in lingua originale. Quando ho sentito TIME OF YOUR LIFE mi sono detta questa è la mia canzone, è il mio inno alla vita è la mia regola in assoluto per la felicità interiore è il mio karma. Ho salutato la mia amica. Come presa da una forza che mi possedeva e sono tornata a casa correndo, avevo quella canzone in testa e non riuscivo a non cantarla. Accesi il computer e mi informai. Per prima cosa cercai la traduzione. Sembrava scritta per me, per tutto quello in cui credevo. Leggevo il testo e non credevo ai miei occhi. mi sentivo in filo diretto con Billie joe. Era il mio alterego! Dato che non avevo molte informazioni sul gruppo le andai a cercare sui vari siti a loro dedicati. Lessi tutta la sua biografia e vidi mille foto che lo riguardavano. Più l’ osservavo e più pensavo che fosse uguale a me. Piano piano mi affezionai a quel visetto e a quel suo essere tutto pepe. Ne aveva fatte di cose nella sua vita, cose che io essendo donna non avevo mai fatto. Cominciai ad amarlo non solo per le sue canzoni, che sembravano tutte poesie. Ma per i suoi difetti. Il fatto che fosse così basso per essere un uomo, che aveva lasciato la scuola per inseguire il suo sogno! Che nonostante fosse famoso e un sex simbol per molte giovani, mie coetanee avesse sempre quell’espressione malinconica in viso. sembrava quasi che non credesse a quello che gli era successo, come sé non avesse fiducia nelle sue capacità. Ne aveva passate tante, leggendo quello che avevano scritto su di lui, e con il suo modo schivo, almeno davanti alle telecamere e all’obbiettivo delle macchine fotografiche era evidente che quelle esperienze gli avevano segnato il suo cammino. Era un uomo normale! Nella mia lunga vita è successo che partecipassi a molti concerti dei miei cantanti preferiti, gente apparentemente normale, mi piacevano per la loro vita ordinaria più che per quella straordinaria, che mi facevano sognare con le loro canzoni, in genere non mi piacciono i cantanti o i gruppi che fanno quel mestiere per soldi, per essere riconosciuti per la strada, che usano i propri fan solo per fare incrementare il loro capitale. Per carità non giudico nessuno e ognuno è libero di fare ciò che vuole con la sua vita ma penso solo che quando hai dei seguaci, che farebbero tutto per te hai l’obbligo morale e la responsabilità di avere cura di loro, non per un tuo resoconto personale. Mentre ascoltavo i cd dei GD mi capitava di pensare alle loro vite fuori dalle sale discografiche, fuori dai concerti. Quando erano uomini, padri e mariti. Nelle loro vite di tutti i giorni. Mi chiedevo come fossero, a che ora si svegliassero alla domenica. Tra dare da mangiare ai figli e andare a fare la spesa, quando andavano a fare una passeggiata e magari venivano fermati da alcuni fan. Mi immaginavo il loro stupore o la contentezza di essere fermati solo per un buon giorno o un salve. Mi sono immaginata anche sé mai un giorno mi capitasse di vederli io per strada.. credo che superato l’infarto iniziale sarei buona di cambiare strada o sé non fosse possibile, abbasserei la testa e farei finta di nulla. Sono fatta così! Ma dato che per fare figure di cacca sono bravissima e coraggio da vendere in quelle occasioni potrei anche, una volta passati girarmi di scatto e gridargli BONO! A parte gli scherzi. Sé mai mi capiterà di incontrargli direi la cosa più semplice di questo mondo.. grazie per la vostra musica. Penso che tutte le loro fan direbbero questa frase e penso che loro vorrebbero sentirsi dire esattamente questo. Perché penso che quando Billie scriva un testo lo faccia esclusivamente per noi. E per un suo sfogo personale. perché mette tutta la sua rabbia, il suo sconforto, la felicità che prova in quel momento, le sue esperienze di vita. Sarà per la traduzione dall’inglese all’italiano che certe volte il senso delle canzoni non si capisca molto ma personalmente io quando leggo un brano e quando ascolto le sue canzoni mi concentro nel testo: quando calca la voce su di una parola come sé volesse sottolinearla perché per lui è importante è la chiave di tutta la canzone. Dalla dolcezza o dalla cattiveria quando canta ma soprattutto mi concentro sulle frasi non dette mi immedesimo in lui e penso come lui e riesco a leggere le sfumature della canzone. E allora apro il mio cuore e la sua musica mi riempie l’anima. Mi fa ridere il personaggio, perché lui è un personaggio alquanto strano. E per questa sua particolarità mi immagino dove possa scrivere queste meraviglie. Penso che non abbia un posto fisso me lo vedo seduto sul divano con un foglio in mano mentre guarda una partita di basket bevendo una birra o nell’intimità della sua camera da letto magari in piena notte, lui sveglio a scrivere con la luce del comodino accesa in preda ad una vena artistica attento però a non fare rumore mentre sua moglie gli dorme accanto e magari per un movimento improvviso la sveglia e lei girandosi gli dire - amore è tardi torna a dormire – mentre lui la guarda con uno sguardo dolce misto da furbetto, come lui solo sa fare. oppure sul pianoforte con accanto il cane mentre passa le dita sui tasti, con la matita in bocca. Ho riso come una matta quando su youtube ho visto il video di lui che suonava il piano. Viva la gloria, penso mentre il cane ululava la canzone. Oltre ad essere un momento dolcissimo Billie e il suo cane si assomigliavano molto. L’animale era bianco e nero, con il pelo semi lungo e arricciato, uguale ai capelli del padrone, neri e arruffati  uno spettacolo! poi si dice che il cane è uguale al suo padrone . Comunque non importa dove scriva i suoi testi o come gli scriva, può anche scrivergli a testa in giù fuori dalla finestra l’importante che la magia che lo avvolge quando scrive non si esaurisca mai. Mi sono un po’ dilungata nel discorso scusate ma quando sono entusiasta di una cosa scrivo, scrivo, saltando di palo in frasca senza accorgermene.. dunque TIME OF YOUR LIFE questo era il discorso principale. come ho già detto è il mio inno alla vita. Ho letto che questa canzone è stata scritta da Billie per un’amica o un amico che lo aveva lasciato per inseguire il suo sogno. In questa canzone ho sentito la speranza e la gioia di lui per questa persona. Probabilmente un amico/a di lunga data a cui lui voleva bene e gli/ le stava augurando buona fortuna. Nel modo in cui lo sapeva fare meglio. La cosa impressionante è che sembra scritta per tutte quelle persone che vogliono di più dalla vita, non avendolo ancora trovato. Quando ti trovi davanti ad un bivio e non sai dove andare. Bhe lui ti suggerisce di prendere entrambe le strade, la vita ti offrirà sempre la possibilità di tornare indietro, e di rifare il tuo cammino cambiando il tuo percorso. Ti dice di non buttarti giù anche sé le cose sono difficili le supererai sé hai l’obbiettivo ben stampato in mente. niente e nessuno potrà mai farti cambiare idea, o mettersi sul tuo cammino impedendoti di crescere agire come vuoi tu. Facendo i tuoi sbagli e prendendoti le tue soddisfazioni. Nessuno può vivere la tua vita al posto tuo. Imparando a vedere le cose importanti della vita e non fermandoci a cose si poco conto come il non essere perfette, o come il sistema ci vuole. Perché secondo me io non essendo perfetta sono una persona discutibile per la maggior parte delle persone come lo è Billie ma noi persone speciali per questo, aggiunte ad altre mille persone come noi facciamo una forza! Gli idiot. io mi sento una idiot non perché mi piacciono le loro canzoni che so a memoria, o perché sono innamorata di Billie joe e gli altri, come la maggior parte delle ragazze. Ormai sono troppo grande per questo tipo di amore. e sinceramente non ho li ho mai pensati in quella maniera. Ma per la filosofia di vita, per quello che vuole dire questa semplice parola che abbraccia molte persone in tutto il mondo. Cercando si attuare questo credo nelle mie giornate, nel mio quotidiano. Ho imparato a non sentirmi “diversa” ho capito che sono gli altri i diversi e che io sono unica tra altri unici come me. Questo per quanto riguarda i GD poi il discorso si fa più ampio sé aggiungo le persone che come me amano il rock in generale e abbracciano la sua filosofia. Per tutti quelli che guardano il genere come un grande bordello fatto di droga e di alcool, bhe è vero questo non posso negarlo, le loro cazzate le hanno fatte tutti. ma io rispondo sempre che le persone superficiali pensano in questo modo. Le persone che hanno un minimo di amore per la musica e di cuore per ascoltarlo, così capiranno che oltre la droga e le cazzate fatte c’è passione, amore e tanto sacrificio.

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Capitolo 2
*** 21century ***


… adesso come adesso sono a casa dal lavoro, il periodo permette ai tuoi superiori di lasciarti a casa senza nessuna remora e lo hanno fatto anche con me, dopo cinque anni di duro lavoro. le mie giornate passavano tra il dormire, mi sembrava la cosa più ovvia, e aiutare mia madre nei lavori di casa. già vivo ancora con i miei  cosa che non sopporto. Nel primo periodo, devo dire che mi piaceva prendermi cura della mia famiglia, facevo finta che fossi io la madre e che avessi la responsabilità di tre persone, mi faceva stare bene. Avevo anche cominciato un corso di cucina. Io donna terremoto, che non riesce a stare ferma con le mani e con la testa, ne avevo fatti di progetti per questi mesi senza lavoro, ma il mio difetto più grande è che li ho cominciati tutti in una volta. avevo paura di avere dei tempi morti durante alla giornata e di potermi annoiare. Così alla mattina mi alzavo presto, facevo colazione e attaccavo lo stereo a manetta. La musica è sempre stata parte integrante della mia vita, l’ascolto praticamente sempre, da per tutto, mi aiuta a rilassarmi e a sorridere quando sono un po’ giù. Mi aiuta a catapultarmi in un mondo tutto mio. Il mondo perfetto dove sono io l’unica voce in capitolo. Dove tutto è perfetto! No tranquilli non sono scema o pazza ma è un posto tutto mio dove mi piace rifugiarmi quando il mondo mi sta troppo stretto. Piuttosto di drogarmi o ubriacarmi per dimenticare i miei problemi mi bastano delle cuffie nelle orecchie. Più economico e meno nocivo alla salute! Non pensate “che tristezza” ma molte volte quando sono insieme ai miei amici o al moroso, preferisco mettermi le cuffie e distrarmi. Spiego: io adoro stare in mezzo alla gente, vivo per stare in mezzo al mondo. Per conoscere le persone, il loro pensiero, quello che provano, per confrontarmi con loro. per capire sé sono come me o no! Io e i miei amici condividiamo alcune passioni, come il calcio, due anni di curva, e le vacanze. Con altri condivido l’amore per i bambini, coppie sposate con prole, sono “zia” di almeno una decina di loro  con altri non ho nulla in comune ma ci sto bene e ci parlo volentieri di tutto. Ma in fatto di musica non ho trovato ancora nessuno con cui parlare. Nel mio gruppo si mescolano molte generazioni di artisti e di gruppi. per esempio il mio moroso è cresciuto con i guns, i metallica ma di artisti “nuovi” come i GD. Ok sono un po’ di parte, non ne vuole sentire perché il rock come dice lui è stato fatto da quei gruppi con cui è cresciuto. Quello che mi fa arrabbiare è che non ha larghe vedute per i gruppi nuovi, così come la maggior parte della mia compagnia – a me piacevano i GD quando erano giovani e facevano vera musica – mi è stato detto una sera. Ok mi va bene, ognuno può dire la sua, io non sono nessuno per contraddirti. Ma alla mia domanda – ok ma hai sentito qualche canzone nuova?- alla risposta negativa. Mi fermo a pensare, immagazzino la risposta e la elaboro. Risposta che vorrei dire fuori dai denti - ma allora, sei scemo! Non sei coerente.. non puoi darmi una risposta così vaga, magari per fare il figo e poi non sai sviluppare il discorso. Io sinceramente non mi sono mai fermata alle prime impressioni in qualsiasi situazione, ho sempre cercato di informarmi prima di parlare o di dichiarare qualcosa. Quando qualcuno mi parla di un argomento che mi interessa io vado a cercare quello che non so è una cosa normale. La verità è che sono una trentacinquenne in un corpo imperfetto, non mi lamento assolutamente, con una testa e uno spirito di una ragazzina. Che vede il mondo in un’altra maniera, e sono felice che adesso ho trovato qualcuno che sia come me! I dei social network e nel cantante di un gruppo che amo. Sono convinta che il mondo si può cambiare ma non nella mia generazione o quella di Bilie ma in quelle future. Io personalmente sto cercando nei miei “nipoti! Di insegnarli a pensare come una persona diversa da tutte le altre ma unica rispetto agli altri. Qualcuno ha detto una volta che tutti sono delle isole. Per me è una affermazione bella! Perché tutti noi siamo delle persone uniche e come noi ce ne sono altre e altre ancora che non lo sono. E tutti devono poter essere se stesse nella propria maniera senza essere giudicato, senza dimostrare nulla a nessuno, guardare il mondo e dire – hei io sono così e tu non puoi cambiarmi – sarebbe fantastico. Tutti i giovani devo essere delle isole, ma delle isole di cui i bordi si possano aderire perfettamente a altre isole, sia giovani e non, per potersi confrontare e crescere insieme, tutti con la mente proiettata al futuro, una forza unica. Mi sono persa di nuovo! Oltre ad aiutare mia madre, e imparare a cucinare, cosa che ho scoperto far bene. Ho scoperto che durante le mie vacanze forzate mi sono accorta che stando a casa e facendo delle riflessioni ho imparato a volermi bene. Così ogni giorno vado a camminare o via in bici.e un buon metodo anche per non litigare con mia madre. Prendo le cuffie il mio cellulare e come ho detto prima mi perdo nel mio mondo e cammino. Adoro stare all’aria aperta, correre e sentire l’aria sulle guance, guardare il mondo senza sentire i rumori delle macchine o delle persone, solo io e la mia musica preferita. La voce di Billie che mi si diffondeva nelle orecchie e mi sussurrava ciò che a noi ci piaceva. Il mio paese è una piccola frazione di un'altra città che fa comune. I due distano circa due km e io li copro a piedi. Adesso che hanno fatto la ciclabile poi si va che è una meraviglia. il mio orario per passeggiare è l’orario di molte persone. Quando ascolto musica, ho il vizio di aprire la bocca e cantare. Ok lo puoi fare a casa all’interno delle mura domestiche ma non per la strada. Ma io sono fatta così quello che provo lo faccio sapere, non riesco a tenere tutto dentro. Così quando sento i GD non riesco a stare ferma e a non cantare a squarcia gola! Il risultato è che alcuni passanti ti guardano male, altri sorridono, e molti mi hanno alzato i pollici. Ovviamente la prima volta non ho capito i gesti che mi facevano ma poi soffermandomi ha guardare i loro visi ho capito che perché avevano quelle espressioni.. e via vivete la vita! Fate ciò che vi passa per la testa! Sorridete anche sé non c’è nulla di cui ridere. questo ho imparato ascoltando time of your life. Ed è questo che vedo negli occhi di Billie joe ogni volta che lo guardo nelle foto e nei video. Lui ci crede veramente quando lo dice, perché non credergli se pensi anche tu quello che pensa lui? Perché nessuno ti capisce, perché non capiscono quello che dici? Be fatti loro, tu puoi solo spiegarglielo senza essere insistente, se vogliono seguirti lo fanno di spontanea volontà, ma al giorno d’oggi nessuno è disponibile a pensare, a sforzarsi di essere se stessa, perché è più facile essere come gli altri. Tutti uguali. Oltre a fare queste figure per la strada, la musica mi aiuta a pensare, a guardare il mio futuro e il mio passato. Ho letto molti commenti circa i GD e Billie joe che hanno salvato delle vite, con la loro musica, dei messaggi bellissimi con delle parole che toccano il cuore. In questi messaggi io non metto parola, perché sono dei messaggi personali anche sé pubblici. intimi di quello che la gente prova ascoltandolo. E sembra di violare il pensiero di queste persone. Anche se il mio pensiero è condiviso da quello comune preferisco scriverlo, magari ricopiarlo. Penso sempre, che sia una cosa unica che ci accomuna quello che pensiamo e amiamo. e credo che questi messaggi siano linfa vitale per billie e per il gruppo. e per tutte le persone che gli vogliono bene. Non ho mai trovato tanta energia come da quando seguo molte fan, più piccole d’età di me, ore e km di lettere per il proprio idolo, lo faccio anche io, scrivendo amore ,passione, rabbia, paura e disperazione. Scambiandosi informazioni e convinzioni magari qualche insulto ma sempre tutto nei limiti della decenza. Penso che sé tutta questa energia venisse accumulata in un grande generatore, non servirebbe acquistare l’energia all’estero. Ne basterebbe per tutti. è così che grandi pensieri fanno il giro del mondo in pochi secondi. E si crea un gruppo che anche lontano è sempre vicino. Ho capito che essere delle persone pensanti, avere un cuore e un’anima come in questi giorni sto vedendo e negli anni ascoltando le sue canzoni sia un dono fantastico, un pregio che adesso come adesso non fa più parte delle persone, e quelle persone che ce l’hanno non lo usano perché vengono bollate diverse. Billie ha lottato per essere quello che è adesso, e l’ho ha fatto con il cuore e con la passione. Io sono dell’idea che quando parli con qualcuno, per la prima volta. anche per un minuto o per un’ora quando vi separate deve lasciarti qualcosa in fondo al cuore. Così che ti resti nella mente per sempre, anche sé quella era l’unica possibilità che il destino ti ha donato ma è stato sufficiente per ricordarsi di lei per tutta la vita. Io non sono sicura che incontrerò mai Billie o qualche mio idolo. Bhe ho conosciuto il Liga tempo fa. E come ho detto in precedenza penso che morirei. Ma mi ricorderò sempre delle sue canzoni e l’emozione che loro mi hanno dato. La voglia di ballare, ridere e scherzare. Di cantare a squarcia gola in mezzo alla strada, di imparare le loro canzoni con la chitarra e scoprire che sono brava! Spegnere il cervello anche solo per un’ ora e non pensare a nulla, non sentire nulla, solo la voce meravigliosa di Billie, che ripeto mi fa impazzire, è questo il male dei tempi nostri. Spegnere il cervello per un po’ e ascoltare il proprio cuore. Quello che lui dice. E soprattutto seguirlo! Quando ascolto i GD mi capita di voler ballare o cantare o correre, bhe come una ragazzina lo faccio, ovviamente non davanti agli altri ma vi assicuro per la strada! non mi importa nulla perché ho voglia di farlo! E sé il mio corpo la mia mente e il mio cuore mi dicono di farlo io li seguo. Perché la cosa più importante sono IO. Bhe non la pensavo sempre così. Ci sono stati periodi che ero complessata, o per lo meno non lo sono mai stata, facevo quello che le mie amiche facevano.. non ne ho idea del perché ma lo facevo! Sinceramente non me ne fregava un piffero di essere magra, o carina o di piacere agli altri. Io andavo per la mia strada, prendendo quello che la vita mi offriva. Ovviamente con il tempo divenni più furba, non mi facevo coinvolgere dalle idee malsane delle mie amiche. Una cosa che amo di più al mondo? MANGIARE e mangiare bene! Ok anche schifezze! Ma non sempre. quindi il fatto delle diete be è un modo per farmi diventare di cattivo umore! Comunque il detto chi va con lo zoppo impara a zoppicare così quando mi accorsi che veramente stavo diventando come loro, le lasciai. Non ero complessata ma la priva volta che sentii il cuore battere forte e la testa girare, non per un ragazzo, ma per un attacco di panico, non lo dico volentieri alla gente, perché? O scoperto che alla gente in generale non piace avere la responsabilità di una ragazza che urla e sbraita frasi senza senso. Quando mi vengono? Non è una cosa programmata, bhe non mi piace volare quindi sé devo salire su di un aereo dovete prima addormentarmi, oppure sull’ascensore, o in nave, be questi sono i luoghi a rischio. Ma mi da fastidio i posti affollati. Insomma sono una palla al piede! Ma non mi succede sempre. odio quando mi vengono perché in quel momento sono vulnerabile e ho bisogno degli altri. Cosa che di solito è l’incontrario! Ma capisco anche che sé non c’è nessuno ad aiutarmi non potrei farcela! la mia soluzione sono i miei amici più intimi, il mio ragazzo e la musica! Mi hanno consigliato di farmi una play list con tutti i miei cantanti preferiti. Delle canzoni allegre che possano farmi dimenticare il mio malessere. La mia play list è 21century. Che cosa centra con time of your life? È stato il salto di qualità nella mia vita. Il tempo della tua vita! il passo successivo dopo aver superato un ostacolo grande. Quello di avere paura di uscire di casa. ho ripreso il controllo della mia vita e della mia quotidianità. Ho scattato foto che ho impresse nella mente di quello che ero quando ero colta dagli attacchi e quello che ho fatto sopportare alle persone che amo, soprattutto li spaventi, e grazie a quelle foto adesso so che cosa non voglio essere e quello che non voglio fare o che mi succeda. STEP SUCCESSIVO! si va avanti con la vita di tutti i giorni con le battaglie di tutti i giorni, con i sogni sempre stampati nella mente.

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Capitolo 3
*** un sogno che si avvera ***


21century è l’album che preferisco in assoluto, lo so che il più bello per tutti è DOOKIE ma sé avete capito come sono mi piace gridare fuori dal gruppo anche negli IDIOT nonostante sia un album che parla di guerra e di nazionalismo in uno stato che non è il mio e che purtroppo non conosco bene, la voce di Billie è più matura e più melodica. e lui è più.. Figo! Scusate il termine. Il gruppo in genere è più maturo e si sente dalle melodie e dai testi. Hanno una musicalità più soft e meno cupa, anche sé alcune canzoni sono allegre e ritmate. Quando sento quel album ho voglia di gridare e ballare. Negli altri album parla molto del mal contento generale dei giovani e del loro posto nella società, che a mio parere e molto instabile. I giovani d’oggi non riescono a inserirsi nella società e trovare un loro posto perché questa cambia ogni momento. I canoni cambiano e questa pretende che tutti la seguano. Alla fine nessuno capisce nulla e si trovano giovani sballottati da una parte all’altra senza un faro che li illumini il cammino. In 21century oltre a enunciare la guerra e il potere assoluto di una nazione sulle altre, oltre a parlare di uomini che vogliono il potere a discapito di altri uomini. Descrivono questa nazione attraverso gli occhi delle donne, guardando questa nazione come una donna. Nel suo simbolo più forte. Ma questo credo che questo lo sappiate già. Come a tanti IDIOTI i GD hanno salvato la vita anche a me! La mia play list è formata in gran parte dalle loro canzoni. E quando sento che sto andando fuori di melone mi metto le cuffie alle orecchie e mi allontano dal mondo. Da oggi al concerto del 25maggio manca ancora del tempo e molti dei mie famigliari mi chiedono sé sia opportuno che io vada al concerto, dato che mi da fastidio stare in mezzo a tanta gente. Tante volte ci ho pensato e mi sono detta – Erica vuoi proprio farti del male – molte volte ho guardato quel biglietto, lo faccio anche adesso, e mi dico tu non sei in grado di andare, molte volte ho avuto la tentazione di prenderlo e metterlo nella mia bacheca degl’insuccessi , sì ho una bacheca degl’ insuccessi. Fa parte della mia “riabilitazione” ogni volta che non ho il coraggio di fare una cosa la scrivo sulla bacheca per ricordarmi che ho rinunciato per il mio “male”. Tutto non è perduto però quando sarò pronta a fare le cose che ho lasciato in sospeso e avrò la bacheca vuota. Quella volta sarò guarita!  ma quando sento una loro canzone alla radio la mia natura si risveglia e mi fa staccare quel biglietto dicendomi si io voglio andare. E così farò! Ovviamente l’ho acquistato senza pensare. Billie era stato ricoverato dopo il “malore” a Bologna, anche lì avevo preso il biglietto ed ero anche io una fan preoccupata più che delusa delle condizioni di Billie. Dopo l’ennesima volta che mettevano oh love alla radio. Prova che era vivo! E che stava per uscire il loro cd il pensiero stava già facendosi strada nella mia mente. Avevo voglia di vederlo per essere sicura che stesse bene, mi capita spesso di fare la “mamma” della situazione, parlando con i miei colleghi di lavoro, avevamo deciso di andare tutti insieme a Trieste. detta così a caldo era una fantastica idea, e io ero entusiasta della cosa. Ma con il passare del tempo cominciai a ragionare sulla mia condizione. Sé avessi chiesto al mio compagno di venire con me mi avrebbe dato il due di picche, non sarebbe mai venuto a quel concerto. I miei compagni di lavoro adesso ex compagni li conosco da sei anni, mi fido di loro ma non sono la compagnia giusta per il mio problema. Alla fine della giornata era già sfiduciata e decisa a non andare. La persona che mi segue, mi ha sempre detto che il primo problema in questi casi sei tu! Sei tu che ti metti paletti che non esistono nella testa e sono quei paletti che non ti permettono di vivere la tua vita. be dalla mattina ce avevamo deciso di andare alla sera ne avevo messi almeno mille di quei paletti. Il giorno dopo e per tutti i giorni successivi il mio pensiero era sempre quello. il mio cuore faceva a pugni con il mio cervello. La mia ragione. Il destino volle che presi quel biglietto quando ero in macchina, stavo andando nel paese vicino per fare benzina, non avevo messo nessun cd e stavo ascoltando la radio. Feci benzina e subito dopo mi squillò il cellulare. Era un mio amico che mi chiedeva sé andavo con lui per bere un aperitivo. Gli risposi di sì, ci dovevamo trovare in piazza. Quando stavo per fare la strada di ritorno alla radio sentii tre note a me famigliari mi concentrai sul suono della radio erano i GD ma non era oh love , era una canzone più vecchia 21century, mi misi a cantarla a squarcia gola, mi tornò l’allegria. Parcheggia la macchina di fronte al locale. Il mio amico mi stava già aspettando fuori. Scesi dalla macchina con un sorriso grande così. Nonostante io sorrida sempre lo aveva notato quel giorno mi disse – che sorriso grande hai oggi – ero felice veramente, non sapevo di preciso il perché ma una forza nuova stava crescendo in me, con quella forza potrei andare da per tutto. Mi dissi. Entrammo e ordinammo il bere. Io guardai dentro la borsa, non avevo soldi nel portafogli e me ne vergognai. Girai lo sguardo verso Simone – vado in banca a prelevare, il giro è mio – disse uscendo dalla porta, la banca era a pochi passi dal bar. Mentre passavo il bancomat nella fessura per aprire la porta girai lo sguardo e vidi l’insegna del negozio dove vendono strumenti musicali. Non ci feci caso. Entrai nell’anticamera della banca dove erano incastonati i bancomat prelevai i soldi e tornai fuori. Mi fermai davanti alla porta, il viso rivolto verso il negozio mentre la mia testa mi diceva NO! Abbassai lo sguardo sulla mano che teneva i soldi, rialzai la testa verso il negozio e presi la mia decisione. Le mie gambe si stavano muovendo da sole verso quell’insegna, il passo era sicuro e gli occhi ben puntati verso l’obbiettivo, cercavo di non ascoltare quella vocina che mi diceva che non era cosa giusta, voce che non ho mai ascoltato tra le altre cose, misi la mano sulla maniglia in ferro e provai a spingere. Chiusa! Panico! Non potevo aspettare, sapevo sé avessi aspettato l’indomani non lo avrei mai fatto. Cogli l’attimo questo il mio motto. Tolsi la mano dalla maniglia e presi il cellulare dalla borsa, avevo lo sguardo fisso sulla porta a vetri. Dentro c’erano le luci accese- non possono essere chiusi – pensai. Mi portai il cellulare davanti agli occhi erano le sei e mezza. Guardai l’orario di chiusura sette. È aperto mi dissi. Ma perché la porta non si apriva? Sentii una voce dietro di me – scusa devi entrare? – mi chiese io mi girai rossa in viso e lo guardai – veramente si ma la porta è chiusa – dissi con un filo di voce. Lui mi superò sorridendomi, alzò sopra alla mia testa e schiacciò un bottone incastonato sul muro – devi suonare perché ti aprano – mi spiegò divertito. Io guardavo quel bottone come una deficiente – certo Erica lo sapevi ci sei già stata qui – la mia testa mi prendeva in giro, rideva di me! Mi girai verso il ragazzo e gli sorrisi. il rumore della serratura della porta che si sbloccava mi fece quasi prendere uno spavento. il ragazzo mi fece passare avanti. Entrai e mi diressi verso il bancone. Ero ad un passo dalla felicità, dopo lo spavento iniziale che il negozio fosse chiuso l’agitazione di comprare il biglietto era ancora viva più che mai – buona sera – mi dissero in coro i due uomini dietro il bancone – buonasera – risposi io più raggiante che mai – vorrei un biglietto per i GD a Trieste – dissi quasi urlando. Uno dei due gestori si mosse verso il computer e si mise a smanettare. Pensiero pericoloso – e sé sono finiti? L’uomo dietro il bancone non mi diceva nulla ancora, smanettava ancora sulla tastiera del computer guardando fisso lo schermo – Erica non chiedere nulla! Non portarti sfiga da sola – ecco – disse dopo alcuni minuti. Io lo stavo guardando preoccupata – ecco che cosa?- pensai. Quando sentii il rumore della stampante che si azionava, feci un respiro profondo – era fatta! Consegnai i soldi che sarebbero serviti per l’aperitivo e loro mi consegnarono il biglietto. Era bellissimo. Blu. Ringraziai i due gestori facendogli un grande sorriso. Uscii di corsa dal negozio e corsi dentro il bar dove Simone mi stava spettando – scusa per averci messo tanto – dissi con il fiatone. Lui mi porse un bicchiere, mentre l’altro lo prese per lui. Alzammo i calici per il brindisi – ho mentito – dissi anticipandolo – questo giro lo devi offrire tu! Io ho speso tutti i soldi per il biglietto dei GD – gli dissi sorridendo. ero divertita dal suo sguardo stupito, non capiva – uffa i GD stanno per i GREENDAY e io ho appena acquistato il biglietto per andargli a vedere a Trieste! cosa mi disse lui? – tu sei pazza! E in effetti lo sono. Sé avessi aspettato ancora non avrei mai preso quel biglietto. Mi sarei lasciata sprofondare dal mio male, non permettendomi di vivere. La ragione avrebbe preso il sopravvento sulla pazzia e io avrei fatti la brava ragazza. Il problema più grande era dirlo al mio moroso e alla mia famiglia, contavo sul fatto che non andavo da sola e che loro non avrebbero dovuto preoccuparsi. Così il giorno dopo diedi la notizia prima al mio moroso. Non ne fu entusiasta! Anzi mi fece una testa così. Riuscimmo anche a litigare, la prima volta in tre anni. nelle sue parole sentivo la preoccupazione per il mio male. così gli dissi – vieni anche tu – ovviamente la sua risposta fu negativa. Volle sapere con chi andavo e tutto il programma. Non potevo dargli nessuna risposta dato che non ci eravamo messi ancora d’accordo. La mia famigli fu più comprensiva mi dissero che sé io ero sicura per loro andava bene, forse erano tranquilli per il fatto che mancava ancora molto per il concerto e che potevo ancora cambiare idea. – ma chi sono questi ?- mi chiese papà quando ormai ero tranquilla – è un gruppo – risposi io vaga – be sé è un gruppo come quelli che ascolti di solito faranno rumore – intervenne mia madre sarcastica – be è un gruppo che suona musica classica – risposi io. Silenzio. Mi guardavano come sé l’avessero bevuta. Certo ve lo immaginate Billie vestito di bianco con la chitarra classica che canta canzoni di chiesa. Il pensiero mi passò veloce nella mente e quasi mi scappo da ridere. in quel momento entro mio fratello più grande di me di sei anni. un uomo ormai a cui piace la pesca e che lavora come un matto tutti i giorni ma un grande appassionato di musica rock degli anni 70/80 – allora Fabio tua sorella va ad un concerto tra qualche mese – intervenne mio padre. Fabio si girò verso di me. Silenzio – è un gruppo americano i..i – be i miei non hanno mai avuto molta dimestichezza con l’inglese – si chiamano i giorni verdi – intervenne mia madre sorridendo. orgogliosa di saper tradurre il nome. Mio fratello li guardava come sé avessero detto una parolaccia. Spostò lo sguardo su di me – i Green Day – intervenni io. Lui continuò a stare zitto – tua sorella ci ha detto che fanno musica classica, ma francamente siamo un po’ dubbiosi – intervenne mio padre sarcastico. Silenzio – be Erica non avrebbe nessun motivo per mentirvi – annunciò lui salvandosi. I miei si diedero un’occhiata d’intesa. Nei giorni seguenti capirono che i GD non facevano musica classica. a loro spese! Era andata! Che sia ben chiaro non avevo bisogno di avere il permesso dei miei per andare al concerto, se mi avessero detto di no avrei fatto di testa mia ma nella mia famiglia la regola principale è di trovarsi alla sera intorno alla tavola e di raccontare che cosa si era fatto durante il giorno e poi è comunque mio dovere avvisare i miei così potevano abituarsi all’idea. Il giorno dopo arrivai al lavoro sventolando il biglietto. Incredibile ma vero era la prima ad averlo preso di tutte le persone che dovevano venire con me al concerto nessuna ancora aveva preso il biglietto. Ok ma dovevano muoversi! Alla fine nessuno viene al concerto. Quando me lo dissero sprofondai nell’oscurità. Mi hanno dato buca. Tutti e adesso? Non potevo tornare a casa e dirlo al moroso e ai miei, mi avrebbero piantato mille paranoie. Io volevo andare. Punto e ci sarei andata! Con o senza di loro! il giorno stesso andai in un’agenzia di viaggi e prenotai una camera in un albergo della città, non mi interessava che fosse vicino alla stazione, mi premeva che fosse vicino al luogo del concerto. Per non stare in giro da sola per le strade in una città che non conosco di notte. Quando arrivai a casa mi feci il programma. Arrivo in treno, albergo tranquilla, cancelli, concerto, albergo, stazione, casa. fatto! Be sembra facile detto così ma sono convinta che andrà tutto bene. L’importante essere positivi! Così la sera stessa presi coraggio e informai i miei e il mio moroso. Questo ancora adesso qualche volta cerca di entrare nell’argomento, forse per convincermi a desistere. Mia madre dopo che le ho consegnato il foglio con il programma era quasi stupita dalla mia efficienza – ma sarai sempre da sola – intervenne poi ridandomi il foglio – sì ma non sarò in balia di una città che non conosco – disse tranquilla – ho prenotato l’albergo proprio per quello – aggiunsi. Pareva tranquilla – il viaggi in treno non sarà un problema – dissi – insomma ci sarà altra gente che viaggia con me e che va al concerto – aggiunsi –mi fido degli idiot – l’espressione dei miei cambiò – Idiot sta per idiota – mi disse papà – all’apparenza sembrerebbe di sì ma non è così – risposi io sorridente – andiamo bene – rispose papà guardando prima mia madre e poi il mio moroso.- gli Idiots seguono il gruppo sono i loro fan – spiegai a tre “vecchi” che ovviamente non capirono. Restavano lì con gli occhioni aperti e lo sguardo da ebeti. Non avevano capito una sola parola di quello che avevo spiegato.- ok diciamo che anche sé non ci conosciamo siamo una grande famiglia – dissi insistendo. Così capirono in po’ meglio. Ero elettrizzata dopo il passo indietro dei miei compagni di concerti non mi ero demoralizzata. Ero tranquilla avevo organizzato tutto. Durante la pausa di mezzo dì un mio collega di lavoro era solito chattare con amiche su di un social network che non era il mio – sé vuoi trovare qualcuno che venga con te al concerto devi iscriverti qui, segui i tuoi idoli e troverai gente che come te va al concerto – mi spiegò. Mi sembrò una bella idea. dopo mesi che sono iscritta, adesso penso che quella volta è stata una fantastica idea. mi iscrissi il giorno stesso. Mi creai una bacheca e cominciai a cercare tra i suggerimenti che mi proponeva il sito. A dire la verità mi ero veramente iscritta per trovare qualcuno vicino a me che andasse al concerto, perché sinceramente sono ancora da sola. Ma non pensavo che mi accogliessero così calorosamente tante persone. Persone più piccole di me, altre generazioni. E con il passare del tempo ho scoperto che oltre ad essere unite dall’amore per un gruppo, per i loro pensiero. mi sento unita a loro per il modo di vivere e pensare in generale. Ho capito che la mia e la loro generazione messe a confronto sono identiche. Seguendole in quello che scrivono, che sperano, quando si sfogano per un ragazzo o per un litigio con i genitori, mi catapultano anni addietro, quando io alla loro età ero uguale, rivoluzionaria, fuori dalle righe, quando amavo e quanta passione mettevo per le cose in cui credevo. Quando anche io litigavo con i miei. Per gli stessi identici motivi, quando anche io ero arrivata ad odiarli e a voler scappare di casa la loro insicurezza era la mia insicurezza, la loro paura di vivere era la stessa che avevo io. fasi che mi hanno permesso di crescere e di capire perché si comportavano in quella maniera. Ogni no mi sembrava che mi mettessero le catene hai polsi e ogni forse era una speranza nel buio.ma soprattutto adesso che sono diventata una donna “matura” così dice la mia carta d’identità, seguendo queste giovani, future donne e uomini ho riacquistato fiducia nelle generazioni future. Qualche volta mi succede che faccia la mamma. E per questo me ne scuso Ma è più forte di me! L’unica cosa che ci differenzia è il fatto che io quando ero giovane non avevo il computer, mi ricordo che quando ero alle medie avevo un’amica di penna che si chiamava Isa, veniva dalla Finlandia. Ci scrivevamo spesso. Ecco era il mio unico contatto fuori dall’Italia. Vedevo il mondo tramite i suoi occhi e le sue descrizioni adesso basta un clic e sei collegato con tutto il mondo.

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Capitolo 4
*** generazioni a confronto ***


Ok lo ammetto, non sono così brava a ricordarmi tutte le canzoni dei GD quindi passo le mie giornate ad ascoltargli. Immancabilmente mi imbatto in persone che non li conoscono e io mi diverto da morire. Vi ho già spiegato che abito in un piccolo paesino in Friuli e nella mia via si sono stati costruite molte villette a schiera e case qua e la. Per fortuna sono tutte persone giovani, o per lo meno alcune di loro hanno figli della mia età. Oltre a famiglie che mi conoscono da quando sono nata. Come ho già detto nel capitolo secondo adesso sono a casa dal lavoro e faccio, per la maggior parte della mattinata, la casalinga mentre il resto della famiglia è al lavoro. quindi Alla mattina mi alzo, faccio colazione e poi mi metto a fare le faccende di casa. ovviamente la musica, che fa parte della mia vita, sempre a palla. Adesso che ci sono giornate bellissime, apro tutte le finestre di casa, e credetemi ne ho molte! Non so neppure io il perché. Immagino che quando mia madre è stata anni fa a far visita a una sua zia in Pensilvena, si sia innamorata della sua casa, è circolare con “pareti di vetro” oltre che pareti normali. Quando abbiamo deciso di fare la casa nuova, praticamente ha fatto lei il progetto. Risultato? Sono piena di finestre e vetrate grandi, che devo pulire sempre io! Immaginate , tutta casa aperta , la radio ce l’ho in cucina con sempre un cd dei GD inserito, lo cambio uno alla settimana. Quindi tutte quelle donne, vicine di casa, che come me sono a casa per scelta o per obbligo appena anche loro aprono le finestre di casa sentono un grande casino! Alcune di loro, trovandomi fuori mi hanno chiesto sé per caso avessi degli indiavolati in casa o sé mio padre si fosse dato al rock duro. Voi non conoscete mio padre, è alto un metro e ottantacinque, snello un uomo di sessantacinque anni con sempre la battuta pronta ma non me lo vedo vestito come Billie joe con tanto di capelli fofosi neri e la chitarra in mano. NO decisamente. – la cosa positiva Erica – mi hanno detto – che grazie a te non sappiamo chi siano ma sappiamo a memoria le loro canzoni – Felice sono ogni volta che mi sento dire così. Molte volte mi gridano dalla loro terrazza la canzone che devo mettere. Le vicine più anziane all’inizio si sono spaventate. Una, quella che non si fa gli mai gli affari propri, appena ho acceso la radio è suonato subito il campanello. Avevo tutto aperto in casa e non sono riuscita a fermarla – bundì ( buongiorno in Friulano) ce esie chi une fieste di chiavelons? ( una festa di cappelloni) – io le sono andata in contro, non capendo che cosa mi stava dicendo, per la musica troppo alta, ho abbassato la radio e l’ho guardata – frute me (bambina mia ) – mi disse guardandomi con gli occhi spalancati e le braccia aperte – che musiche scoltitu ( che musica ascolti? ) – mi disse. io la guardavo tranquilla, mi pregustavo già la sua faccia quando le avrei detto il nome. Per una che invece di dire halloween dice aulin pensa come mi può tradurre DG comunque ho fatto una prova – stavo ascoltando i greenday – le scandii bene le lettere. Lei cambiò espressione, veramente ne cambiò più di una. Io zitta la guardavo negli occhi. alla fine era nel panico non sapeva che cosa dire. Silenzio. Le mie labbra si allargarono in un sorriso, anche sé cercavo di rimanere seria – ooh frute a somein dai diavuls ( o bambina assomigliano dei diavoli) in effetti pensai io – hai miei timps non ere chiste musiche, a ere musiche ca si podeve balà ( hai miei tempi non c’era questa musica, era musica che si poteva ballare) – disse girandomi le spalle e andando via. Devo mettere più spesso i GD per tenerla lontana  riattaccai la musica e continuai a fare le faccende di casa. di solito aspetto mia madre che torni dal lavoro, fumiamo una sigaretta insieme e ci raccontiamo la mattinata, poi tutte e due a riposare! Quando quel giorno è tornata a casa mi ha raggiunta in giardino – erica, ho capito che devi andare al concerto di questi giorni verdi. Dentro di me ero devastata. Ogni volta che traduce il loro nome io muoio dalle risate ma la lascio fare. – ma non puoi far venire un infarto al vicinato con questa musica – mi spiegò tranquilla – sé la gente si facesse più gli affari propri nessuno morirebbe di crepacuore – risposi io tranquilla – e poi io sono a casa mia e non faccio male a nessuno – aggiunsi . mia madre è una donna paziente.. o dio lo è quando è stanca. Si buttò sulla poltrona – e poi non vedo che cosa ha da criticare tanto – intervenni – dato che fanno musica di chiesa – aggiunsi guardando mia madre – certo ma sai che lei ama la musica rock – mi rispose guardandomi con un sopracciglio alzato. Sgamata ! non aveva creduto alla storia di Billie vestito di bianco con la chitarra in mano a cantare canzoni di chiesa. Ma dico io chi ci crede!!!! – mamma – dissi – tu che sai l’inglese alla perfezione – vedi la sua traduzione di GD – a differenza di te io, che non lo so, devo imparare le canzoni per il concerto – le spiegai. Lei mi guardava con sospetto – mi stai prendendo in giro vero? – mi chiese seria – non capisco – risposi io tranquilla – voglio dire per la traduzione del nome di quel gruppo – scoppiai a ridere. vi giuro non ne potevo più. era buffa. Era diventata tutta rossa e le si era gonfiata la faccia dalla vergogna – ok ti devo spiegare una cosa – le dissi spegnendo la sigaretta nel posacenere – sé tu vai in giro a dire mia figlia ascolta i “giorni verdi” qualcuno ti prende per pazza, mentre altri possono anche arrabbiarsi – le spiegai – il gruppo si chiama GreenDay e letteralmente si può tradurre come fai tu ma non è la traduzione vera – stranamente lei mi seguiva – ben questo lo abbiamo capito adesso la traduzione di GreenDay è : giorno passato a fumare canne – cambio di espressione di mia madre, adesso era agitata! – è in gergo – le dissi io tranquilla – quindi fumano.. – mi disse senza finire la frase – e chi non lo fa oggi giorno – dissi io alzando la mano. Lei mi guardò pensierosa – ovviamente io no! – dissi tranquilla, era vero. – comunque non bisogna giudicare le persone solo per dei dettagli – aggiunsi io svelta . parole al vento. Lei è una che giudica le cose dall’apparenza. Magari cambiando poi opinione - be ci hai fatto una testa così con questi GD – la pronuncia questa volta era perfetta – che qualche canzone mi è entrata anche a me in testa – erano quelle nuove che passavano anche per radio ma almeno per una volta ero contenta che fossimo sulla stessa lunghezza d’onda  , anche in altre cose , un giorno mi ha chiesto che cosa facevo tutto il giorno davanti al computer – conosco uomini che mi chiedono appuntamenti – risposi io seria. Mai fare una cosa del genere alle proprie madri. Divenne bianca – sono su un social network dove condivido le mie passioni con altra gente – dissi svelta. Le tornò il colorito normale – ti ricordi quando ti ho detto che andavo la concerto dei GD e successivamente abbiamo parlato degli IDIOT ?- punto interrogativo sul viso di mia madre . silenzio – ooh si ci sono, sono come te – disse sorridendo – brava fan dei GD – dissi io – no! Pazze scatenate – mi rispose sorridendo – ecco! Pensai io – be oltre a questo ci scriviamo per raccontarci la giornata o per condividere foto – spiegai io. Sembrava interessata all’argomento. Così tanto che restò con me per un po’. Le feci vedere i componenti del gruppo, i vari concerti, le copertine degli album( ultimi tre) e le feci leggere alcune frasi scritte da qualche idiot – vedi mamma oltre a scambiarci foto o molte amiche/i in giro per il mondo e con loro parlo in inglese così spolvero il mio inglese che se no non userei mai – le dissi sorridendo. credo che per tutto il tempo che restò lì con me riuscì a convincersi che gli idiot non sono persone normali. Pensandoci bene neppure i nostri idoli sono delle persone tanto normali. Basta vedere le foto e qualche loro concerto. Vi devo dire la verità quando vedo le loro gesta su youtube ho pensato più di una volta che li manca qualche venerdi.. molte volte anche tutta la settimana. Ma poi pensi ma chi se ne frega! Ti fanno sognare con la loro musica e con i testi delle canzoni e diciamocela tutta attraggono non solo per la loro bellezza( questo devo scriverlo se no ST JIMMY mi picchia ) ma anche perché apparentemente sembrano normali, quando fanno i seri o magari quando dormono, ma quando fanno i cattivi ragazzi piacciono di più!!!!. credetemi io e mia madre non abbiamo mai avuto così tanto feeling come in questa occasione! L’unica raccomandazione che mi ha fatto è stata di non importunare le ragazze che seguo e mi seguono dato che sono ancora per la maggior parte minorenni. GLIELO DITE VOI CHE NON VI IMPORTUNO PERFAVORE????? Lei non ci crede ancora!!!! La lotta con il vicinato non è ancora finita. Nel giro di un giorno tutto il paese sapeva che io ascoltavo un gruppo di pazzi scatenati. Il nome per loro era ancora impronunciabile. Così ogni volta che andavo a prendere il pane o che passavo a piedi per la piazza mi fermavano per parlare un po’ e immancabilmente mi chiedevano di questo gruppo e del concerto. Un’altra cosa devo spiegarvi: quando abiti in un paese piccolo di seicento anime, veramente ci sono più animali che persone, la gente si auto proclama tua madre, non importa che tu abbia dieci anni o cento tutti sono autorizzati a darti consigli o a farti da madre. Sé poi tu non li segui questi consigli vanno dalla tua madre naturale e la informano di quello che fai. Vi sembrerà impossibile ma io amo questo paese! E la loro gente. Si sono autolesionista qualche volta. quando sei giovane passi tutta la sua adolescenza a cercare di non far sapere a nessuno quello che fai, specialmente ai genitori. Come va la scuola, sé hai un ragazzo, che cosa fai con quel ragazzo, sé sei ancora vergine, sé fumi, come passi il tuo tempo, sé sei diventata signorina ecc. ecc. sprechi tante energie per niente! Per tutti quei anni che poi quando ci pensi ti dci ma chi me lo ha fatto fare. potevo risparmiare quelle energie per altre cose. Il problema è che ti fermano con una scusa, magari chiedendoti di tua madre. Tu rispondi per educazione ma con la domanda successiva tu capisci che ormai sei in trappola. Sembrano delle persone simpatiche, dolce vecchiette innocue che piano piano si trasformano in lupi golosi di notizie che ti riguardano. Si fanno sempre più vicine, con i loro occhi furbi ma nello stesso tempo curiosi. Ti ipnotizzano e tu non riesci a liberarti. Ad ogni tua risposta, loro svelte non ti fanno un’altra domanda ma ti raccontano un pezzo della loro vita, vita che tu conosci a memoria ormai, e così ti obbligano ad ascoltare, poi senza nessun avviso ti bombardano con un’altra domanda. Tu cerchi di pensare a cosa dire, di troppo compromettente per te o per la tua famiglia ma loro ti continuano a guardare con i loro occhietti furbi e tu vai nel panico, alla fine per liberarti di loro, racconti la verità e loro soddisfatte ti lasciano andare. Tu in uno stato confusionale tra l’imbarazzo e disperazione ti ritrovi da sola in mezzo alla strada tutta sudata e pensi ok è andata anche questa volta. il tuo respiro diventa normale e smetti di sudare mentre ti guardi in giro assicurandoti che non ce ne sia un’altra nei paraggi. Il fatto è che non puoi neppure scherzare con loro. una volta ho detto che mia madre, nella casa nuova, ha messo in camera i letti separati, l’avrei fatto anche io, avere una padre che russa e scalcia di notte è un incubo. Bhe in paese si era sparsa la voce che i miei erano separati in casa! questo per dire che cosa.. quando tutto il paese ha saputo che andavo a Trieste per il concerto, DA SOLA.. apriti celo!!! Prima era colpa mia! Perché andava da sola in giro senza il mio moroso, neppure che andassi in un altro continente. E che stavo via due giorni. Andavo a sentire un gruppo che a detta di tutti suonavano musica satanica. Poi era colpa del mio moroso che mi permetteva di andare DA SOLA fino a Trieste ad un concerto, stare via due giorni a sentire un gruppo che a detta di tutti faceva musica satanica. ALLORA!!!!! Spiega tu a chi non vuole capire che ho trentacinque anni e che posso fare quello che voglio!! Per sentirmi rispondere.. a mia cara alla tua età io avevo già un marito, una casa e tre figli!!! Così ho iniziato la “cura” Erica conta fino a dieci prima di parlare. Ma non sono mai stata brava a in matematica! Io ce la mettevo tutta, ve lo giuro ma non riuscivo ad arrivare fino al cinque, scoppiavo prima. Poi ovviamente non venivano a lamentarsi con me. NO andavano da mia madre! E giù a litigare anche con quella. Così ho fatto la prova del nove. Alla mattina mi alzavo, facevo colazione aprivo casa e invece di accendere lo stereo mettevo le cuffie e accendevo l’mp3, non fu una bella idea perché non riesco a non cantare quando ascolto musica, così i miei vicini invece di sentire il cd originale sentiva me cantare! O nulla da dire ho fatto tre anni di coro alle medie e ho cantato anche nel coro della chiesa. A detta di molti ho una voce bella, rovinata dal fumo, ma il problema era che hai miei vicini probabilmente arrivava la mia voce confusa, quasi come un lamento così una mattina mi ritrovai davanti alla porta mezza via preoccupata che mi fossi sentita male! ma non fu l’unica volta, di figure di merda ne ho collezionate molte, come una mattina di tempo fa, io a casa intenta a stirare, con le cuffie nelle orecchie e il ferro da stiro in mano, ascoltavo American Idiot e ovviamente cantavo. Avevo la porta secondaria aperta. Penso come tutte anche io non riesco a stare ferma oltre che con la bocca anche con le mani e con il corpo, quando mettevo giù il ferro per girare la camicia, facevo il verso a Cool bhe, io non so da quanto tempo fosse lì a guardarmi ma quando mi sono girata verso la porta ho incrociato lo sguardo del mio moroso, all’epoca eravamo da poco insieme e lui non aveva ancora del tutto chiaro il concetto di persona non del tutto normale , penso che quella mattina lo avesse capito. Io ero stata chiara la prima volta che siamo usciti insieme gli avevo detto che ero un po’ pazza! Ma non glielo avevo mai fatto vedere così chiaramente! Ovviamente le prime volte, quando conosci una persona cerchi di contenerti per non far conoscere troppo di te. Più che altro era la paura di essere troppo effervescente per una persona più grande di te ! io avevo messo le cose in chiaro subito con lui, gli avevo detto che ero una ragazza fuori dal normale ma mi ero ripromessa di farglielo scoprire un po’ alla volta. quella mattina era in piedi sulla porta, non sapevo sé avesse visto lo show dall’inizio alla fine ma dal suo sguardo capii che era leggermente sconvolto. Di solito lui è una persona posata e pensa mille volte prima di agire, mentre io sono più istintiva. Io ero ferma con in una mano la camicia e nell’altra il ferro da stiro. Lo guardavo terrorizzata. Ecco adesso si gira e mi molla! Pensai ancora con le cuffie nelle orecchie, misi il ferro e la camicia al loro posto e senza togliere lo sguardo dal mio moroso mi tolsi le cuffie dalle orecchie cercando di fare una faccia tranquilla, lui si avvicinò a me serio. Io ero seria. Lui continuava a guardarmi. Si sedette sulla sedia davanti a me e tranquillamente mi disse – mi avevi detto che avevi una bella voce, sembravi una gallina che le stanno tirando il collo – poi si mise a ridere. credetemi persi tutte le forze che avevo in corpo. Non capii sé fossi rimasta male per la sua reazione tranquilla o per la sua battuta! Non mi sarei aspettata da lui una risposta del genere, non perché pensassi che era vecchio e quindi non reattivo. Pensavo che vedere la ragazza con cui usciva, da sola a casa che si dimenasse come un’ossessa mentre stirava per lui fosse troppo trasgressivo, invece mi stupì, cambiai subito espressione, gli feci capire che ero falsamente arrabbiata e gli feci la linguaccia. Be adesso alla soglia dei tre anni insieme lui ha capito che io non sono normale e io ho capito di lui che non gli piacciono i GD da quello che dice lui, poi quando li passano per radio è tutto un movimento di mani e bacino! Io e mio fratello non abbiamo molte cose in comune. Per la differenza di sesso e di età! Ma una cosa ci piace fare ed è ascoltare la musica e suonare. Lui ha imparato di tutto, quando era a scuola ha imparato a suonare il piano e faceva le prove con l’organo della chiesa, lo chiamano ancora quando hanno bisogno, la sua passione la trasmessa a me. Mi ha insegnato a suonare il piano e la chitarra, lui è più bravo sa suonare tutte e tre più il basso. Io solo quella classica. Molto tempo fa quando io ero da poco maggiorenne, mi prese un sabato e mi portò alle prove con lui in chiesa, quella volta oltre a fare pratica con la chitarra ero anche nel coro della chiesa, arrivammo per primi. C’era solo il prete, un prete all’antica per capirci un po’ come Don Camillo, poche parole e tanti ceffoni! Salutammo l’uomo che era in sacrestia chiedendogli di poter iniziare a provare le musiche senza il coro – certo ragazzi – disse l’uomo – ma mi raccomando comportatevi bene che ci sono le confessioni – aggiunse guardandoci intensamente. Lo salutammo promettendogli di essere bravi. Salimmo nel coro e lui si sedette sullo sgabello davanti alla grande tastiera del piano forte. Io mi posizionai vicino a lui, presi la chitarra in mano e passai le dita sulle corde per vedere sé era accordata – ok Erica ripassiamo la lezione – mi disse lui sorridendo. mio fratello mi insegnò a suonare direttamente con lo spartito in mano. Io le teoria la sapevo già, anche perché avevo letto tutti i libri di chitarra che mio fratello avevo preso per sé, in più avevo tirato giù da internet alcune canzoni che mi piacevano e avevo iniziato a suonarle da sola. Le canzoni di chiesa invece erano più difficili, perché dovevo stare al passo con l’organo, dovevo stare attenta a dove mettevo le mani e a quello che faceva l’organo. Cominciammo a suonare. Musiche lente, monotone con note lunghe e tristi mentre si sentiva gente che apriva le porte per entrare. Le suole delle scarpe lisce del prete facevano uno strano scricchiolio sul pavimento appena lucidato quando uscì dalla sacrestia. Attraversò l’altare e si chiuse in nel confessionale. Io seduta sul banco e con mio fratello accanto, mi stavo addormentando. Quella canzone la sapevo a memoria, molte volte l’avevo eseguita a casa. lo guardai disperata. Lui mi fece un cenno con il capo di passare direttamente alla sequenza finale. Finimmo insieme. lui mi guardò soddisfatto, mi fece cenno di aspettare. Mentre guardava gli spartiti sopra la tastiera, girava i fogli cercando la canzone giusta. Io guardai la chitarra e posizionai le mani sulle corde. Gli spartiti che avevo tirato giù da internet erano alcuni del liga altri di vasco e alcuni dei GD. In quel periodo stavo imparando SHE . mi venne naturale posizionare le dita sulle corde giuste, mentre con l’altra pizzicavo le corde. Il suono venne fuori da solo io ero rapita dalla musica feci un bel pezzo di canzone quando mi accorsi che mio fratello di guardava con occhi di fuoco – be che cosa c’è non so solo questa – dissi abbassando gli occhi sulla chitarra era pronta per stupirlo iniziai a suonare TIME OF YOUR LIFE quella la feci tutta, inciampando qualche volta, non la sapevo ancora bene. Quando smisi di suonare alzai gli occhi verso di lui, stava ridendo. Alzò un sopracciglio e subito dopo attaccò con una canzone Novembrer rain dei GANS suonata con l’organo non era la stessa cosa ma rendeva l’idea. io gli risposi con una canzone di Ligabue, l’odore del sesso ,mi guardava con gli occhietti da furbetto e rideva con quella faccia da idiota, mi sparò una canzone dei queen uccidendomi, non avevo nulla per poter rimbeccare – hei voi! Vi ricordo che siamo in chiesa! – una voce stava tuonando dietro l’altare, era il custode della chiesa. Aveva le mani sui fianchi. Ci guardava con uno sguardo scuro. – mi scusi – dissi io intimorita, guardando anche mio fratello. Che stava guardando l’uomo senza nessun fastidio. Ricominciammo a suonare le canzoni che avevamo deciso di suonare. Mentre le ragazze del coro stavano prendendo posto accanto a noi. Ci salutarono tutte incominciando a fare sul serio, senza nessuna distrazione. Un’ora dopo eravamo tutti fuori. Io e Fabio restammo più tempo per mettere via gli spartiti e la chitarra. quando stavamo per andare via, una mano grande si posò sulla mia spalla fermandomi di colpo e girandomi verso mio fratello mi accorsi che era immobile anche lui – allora facciamo del rock in chiesa?- tuonò una voce. Tutti e due ci girammo verso la figura dietro di noi. Era il prete. Chiudemmo gli occhi d’istinto, eravamo sicuri d ricevere uno schiaffo ma non successe nulla aprimmo gli occhi e incredibilmente lui stava sorridendo. ne fummo stupiti – che cosa credete che sia troppo vecchio per il rock?- noi facemmo un cenno veloce con la testa – ha volevo ben dire – aggiunse lasciandoci andare – ho a che fare con molti giovani e mi capita di sentire le canzoni che loro ascoltano e devo dire che sono orecchiabili e voi due siete molto bravi –intervenne sorridendo – bene potete tornare a casa – aggiunse dandoci una piccola spinta verso l’uscita. Io e Fabio uscimmo dalla chiesa di corsa e ci fermammo solo una volta arrivati a casa. stanchi e senza fiato toccammo la porta d’ingresso, piegandoci in avanti per la fatica. Io mi sedetti sulla soglia e appoggiai la schiena sulla porta ma non trovai il legno che dietro di me, caddi all’indietro alzai la testa all’indietro e vidi delle gambe e delle braccia – siete tornati bene – disse la voce di mia madre – la cena è pronta – aggiunse poi. andammo a lavarci e ci sedemmo a tavola. Eravamo tutti insieme, cosa rara per la nostra famiglia. Quando si mangiava si guardava la tv, cosa sbagliata ma di solito vediamo tutti insieme un quiz così partecipiamo tutti insieme. – siete andati a provare in chiesa oggi – non era una domanda ma una affermazione. Io e Fabio ci siamo guardati – si abbiamo provato con il coro – dissi io tranquilla – a bene perché sembrava un concerto rock – disse alzando gli occhi verso mia madre. Ormai rassegnata – che cosa hanno fatto?- chiese guardando me e mio fratello – hanno preso la chiesa per uno stadio – intervenne mio padre – abbiamo suonato solo delle canzoni, non ci siamo mica scatenati sull’altare!- dissi io – infatti e eravate molto bravi – aggiunse mio padre sorridendo – il don che cosa vi ha detto? – chiese mia madre ancora sconvolta – che siamo molto bravi –dissi io con orgoglio!. Tutti si misero a ridere. era passata! Senza arrabbiature ne punizioni! Evviva

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Capitolo 5
*** st jimmy, ***


Questo capitolo non c’entra molto con il resto ma ho trovato doveroso dedicare queste righe alla persona che più di altre sta leggendo queste mie riflessioni sulla mia vita e sul GD. Perché? Bhe da poco, da quando mi sono iscritta su twitter, fa parte della mia vita. perché anche sé molto più giovane di me la sento molto vicina, non solo per il gruppo che amo ma in generale perché mi riconosco in quello che ero quando anche io percorrevo il lungo viale, pieno di ostacoli, che è l’adolescenza. Da quando la seguo, insieme ad altre ragazze più o meno della sua età mi sono soffermata a guardare la gioventù che mi circonda. Il modo di vestire. Il modo di atteggiarsi e di affrontare i piccoli grandi problemi della vita. la scuola e i primi amori, l’energia e la passione che mettono nelle cose che fanno. Cerco di fare capire il mio punto di vista anche a quelle persone che sono vecchie di mentalità che pensano “i giovani sono tutti uguali non si può fare affidamento su di loro, pensano solo ad avere il cellulare e vestiti alla moda. Non vogliono fare nulla nella vita, solo essere mantenuti dai genitori” ok partendo da questo punto di vista, si potrebbe pensare, guardando come va i mondo, che siamo veramente così ma vorrei che tutte queste persone conoscessero le persone che ho conosciuto io in questo periodo e come me cambiassero idea e riflettessero su come è difficile essere giovani oggi. La gente ormai adulta si dimentica con il passare degli anni, come erano loro da giovani, perché si concentrano su i problemi e sulla vita che adesso stanno vivendo. Sono rare le persone che vivono di ricordi. In genere dicono che è sbagliato! E per certi versi lo credo anche io. Spiego: non si può essere attaccati ai ricordi di quando c’era un mondo più semplice, quando tutti sapevano quello che si poteva o non si poteva fare, quando ognuno aveva una vita e si nasceva con uno scopo o un sogno, quando non c’erano differenze. Perché si rischia di essere mentalmente chiusi quando si vive per sentito dire, quando non si ha il coraggio di vivere per quello che si è e quello che si vuole veramente, seguendo il consiglio dei genitori e parenti in genere. Si tramandano dei principi , che sono basilari, tutti i giovani dovrebbero seguire e tramandare ai figli ma ci sono altre cose che non vengono sperimentate e non seguite perché i genitori impongono quel stile di vita o cos’è bene o male e i figli seguono questi consigli senza battere ciglio, alla fine si cresce in un mondo fatto di persone dove prevale l’essere tutti uguali, dove cresce la differenza tra i colori della pelle e le razze, dove non si riesce a capire gli altri. Ma vivere la propria vita in questi giorni di grandi cambiamenti guardando al futuro arrivati ad una certa età ma ricordando quello che eravamo e quello che facevamo da giovani allena la mente per aprirsi a nuove prospettive. Riesci a capire anche chi è più piccolo di te ,quello che pensa e quanto soffre. Questo penso sempre quando fantasticando con la mente, un giorno che avrò un figlio. Capiterà di trovarmi difronte a i problemi di tutti i giorni e li affronterò pensando al disagio che provavo io quando avevo la sua età. E questo che faccio con voi. Ogni volta che leggo qualcosa che scrivete chiudo gli occhi e provo a immaginarvi sedute davanti al computer con la voglia matta di esprimere un vostro dubbi o o eccitate per qualcosa che è successa in quel giorno. la nostalgia o il vostro malessere, sperando che qualcuno vi ascolti o che vi dica una frase che possa cambiare anche di un attimo il vostro umore. Sinceramente twitter non mi piace molto, perché non puoi scrivere quello che vuoi in soli pochi caratteri e sinceramente non mi basta condividere o preferire. Io voglio parlare. È per quello che commento sempre o che rispondo. Anche solo per un ciao. Ecco adesso mi prenderai per una maniaca! Molte volte ho pensato – ok mi prendono per una matta – oppure – non ho nulla a che fare con loro – ma quando vi sento giù il mio cuore di mamma mio spinge a scriverti qualcosa solo per farti sapere che sono lì. Scusa sé ho la presunzione di pensare di essere come una” mamma” per te. Il fatto che continui ha scrivere questi capitoli e quindi di espormi ha una persona che fondamentalmente non conosco è perché abbiamo iniziato insieme. è sempre un modo per conoscersi e mettere a confronto le nostre vite. Questo spazio che tu mi hai concesso della tua vita mi da il modo di conoscerti, non solo per le cavolate che ci scriviamo, uno spazio limitato su twitter, qui è più ampio e infinito c’è spazio per le cavolate e le cose serie. Insomma mi sento una persona privilegiata, di quei pochi eletti a cui dai la possibilità di conoscerti. Una volta ho ti ho scritto che io sono una tua seguace discreta. Bhe lo sono, molte volte leggo le tue frasi e le litigate che fai con altre persone, alle volte sorrido, non prendermi per una insensibile, già prima ti scrivo cose lacrimevoli e poi rido di te, ma ho capito in quelle frasi che sei una persona leale, con dei sani principi, che faresti tutto per le persone che ami ,in quel caso i GD che tra le righe vuoi dire alla gente di non essere superficiale, di andare in fondo a tutti gli argomenti, di essere curiose della vita e di tutto quello che essa ci da di essere liberi e credere fino alla morte alla bontà della gente. Ah ovviamente di non stare con le mani in mano e di fare tante attività e suonare strumenti strani con nomi impossibili da pronunciare  . nonostante quello che ti ha riservato la vita non ti sei mai arresa, ha sempre continuato a vivere e a percorrere la strada che ti eri prefissata. Per portarti ad essere la persona che in un futuro sarà???? Sicuramente una persona fantastica! Quando ho deciso di scrivere questo capitolo per te, non sapevo come affrontarlo. Quando c’è di mezzo una perdita così importante non sai mai sé quello che alle volte è scritto tra le righe può essere collegato ad un fatto della tua infanzia brutto. Molte volte ho cercato di leggere tra le righe nelle tue frasi scritte, e nel tuo essere così legata ad un “personaggio” come Billie. Nel fatto che condividiate un malessere interno e una perdita importante oltre al tua amore per lui  molte cose devo dire che non le avevo capite, pur sapendo la sua storia, ma sentendoti parlare con alcuni amici ho capito del suo brutto periodo. Sono arrivata a pensare che tu più altri sei riuscita a capirlo. Oltre al tuo amore per lui e il gruppo ti immedesimi molto nelle sue canzoni, che sembrano fatte giusto per te, il suo mondo tenebroso, che avvolge le sue canzoni e la sua mente è un po’ anche il tuo. È bello sapere che qualcuno non necessariamente accanto a te, abbia le tue stesse paure. È bello qualche volta stare in quel mondo buio lasciarsi andare e non pensare più a nulla. È successo anche a me qualche volta penso e chi me lo fa fare! ma poi penso alle persone che sono importanti per me e tutto torna normale. È rassicurante che una persona famosa infondo sia del tutto normale . come noi! Ti chiedo scusa sé ho toccato degli argomenti a te cari e se mi sono spinta troppo in là ma è quello che sento e sono abituata a esprimere sempre quello che mi passa per la mente. Vorrei che questi racconti non finissero mai. Perché per lo meno io quando scrivo mi libero di tutto il mio malessere interno, una specie di confessione. Spero che sia anche per te lo stesso quando scrivi! Ma da quello che leggo potrei dire di sì. E che il nostro essere in sintonia possa durare in eterno. Scusa se sono stata così amorevole ,più che un capitolo dedicato a te era più una lettera d’amore  spero che capirai il senso delle mie parole. Sé vorrai sfogarti con qualcuno o semplicemente parlare io sono qui. Tu scrivi e io rispondo e vorrei solo dirti semplicemente Il mondo è per le persone come te e le altre ragazze che ho conosciuto su twitter GRAZIE!

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Capitolo 6
*** far conoscere al mondo i GD ***


La mia vita prima del concerto sta procedendo come sempre. la mattina lavoro a casa con lo stereo a palla, oggi non ho sentito il campanello per colpa dei DG. Era il postino, ha dovuto attaccare il dito al campanello prima che io gli aprissi. – buon giorno! – dissi io ancora con la porta in mano e uno splendido sorriso stampato in faccia. Lei che mi guardava con stupore – buon giorno – disse sopra la musica a palla – ho una raccomandata da farle firmare – con lo sguardo un po’ perplesso credendo che io non la sentissi dato che la musica era forte. Capendo la sua perplessità mi chiusi la porta alle spalle – andiamo sul retro che staremo più tranquille – dissi io sorridendo alla sue espressione perplessa. Facemmo il giro della casa. ormai con la bella stagione i miei passarono un sabato intero per allestire tavolini e sedie sotto il portico di casa. come si faceva ogni anno. Il problema era che avevo, come al solito le finestre aperte e oltre ad avere lo stereo a palla in cucina anche quello in camera mia era acceso e suonava American Idiot come quello in cucina. Ps AMERICAN IDIOT ho dovuto ricomprarlo perché a furia di ascoltarlo l’ho graffiato quindi in uno dei due arrivo fino a ST JIMMY. Lei appoggiò tutta la posta arrivata sul tavolo, consegnandomi la penna per firmare. Poi tranquilla tirò fuori la raccomandata e me la mise davanti agli occhi segnandomi dove avrei dovuto firmare. Ma ogni volta che cercava di concentrarsi o di parlarmi sembrava irritata dalla musica troppo alta che non le permetteva di concentrarsi. Io accanto a lei, ovviamente cercavo di restare seria e di fare finta di nulla. Quando dalle casse dello stereo si udirono le prime note di BOULEVAR D OF BROKEN DREAMS. Ps la voce di Billie in questa canzone mi fa venire i brividi. Vi immaginate essere in una stanza. Non necessariamente in camera da letto. Al buio e qualcuno vi si avvicina dietro le spalle e vi parla con la stessa voce? Bhe a me metterebbe i brividi! – questa canzone mi pare di conoscerla – disse la giovane postina mentre con la macchinetta mi faceva la ricevuta. Io sorrisi senza risponderle – d’avvero? – chiesi senza sentimento ne curiosità nella voce – già mi pare di averla ascoltata alla radio tempo fa – mi disse mentre firmavo – sicuramente mia nipote conosce la canzone – disse sorridendo – quanti anni ha? – le chiesi tranquilla mentre la canzone andava avanti – o è giovane e come tutti i giovani ascoltano queste canzoni “rumorose” – mi disse quando le consegnai la penna – be dipende, per me le canzoni rumorose sono quelle da discoteca, invece quelle soporifere sono quelle di GIGI D’ALESSIO e quelle di quei gruppi che si formano di cinque elementi – senza dirle il nome, ovviamente non penso che gli conoscesse. Lei mi guardò di soppiatto – hai ragione noi siamo più per le canzoni degli anni sessanta – mi disse segnandosi – bhe dato che hai delle nipoti così giovani potrebbero farti ascoltare qualcosa di decente – dissi sorridendo – come magari questo gruppo – aggiunse lei mentre la canzone giungeva al termine. Io le sorrisi. quando tornai dentro attraversai la cucina e il salotto, che sono tutt’uno e uscii dalla porta finestra che portava al giardino laterale, alla siepe e ai mie confinanti. Dovevo lavare per il marciapiede piastrellato. Presi tutto quello che mi serviva e lo portai fuori. Iniziò ARE WE THE WAITING mentre cominciavo a scopare il pianerottolo. Sentivo la musica mentre passavo la scopa sulle piastrelle, la bocca si muoveva a suon di musica dietro le parole che ormai conoscevo a memoria. Qualche volta muovevo persino la scopa a tempo, ma sapevo che se lo avessi fatto per tutta la canzone avrei scopato veramente poco di quel pianerottolo. Quando presi il mocio in mano arrivò il turno di ST JIMMY. Io mi allontanai dalla vetrata per partire a pulire dal punto più lontano. Bhe la canzone durò veramente poco. Troppo poco all’inizio della frase: my name is jimmy and you better not..si impiantò il primo cd in cucina, arrivava sempre fino a quel punto e poi saltava, mentre quello nuovo in camera continuava la canzone, l’effetto fu meraviglioso! Io continuavo a pulire e a cantare ascoltando lo stereo in camera – erica! – gridò qualcuno dietro la siepe – io alzai la schiena e girai la testa verso la siepe che faceva da confine tra il mio giardino e le villette confinanti – finalmente possiamo sentire il cd per intero questa volta – disse una voce squillante maschile – per la vostra gioia ho preso il cd nuovo – gridai – e sé non hai impegni urgenti potresti venire da questa parte per ascoltarlo bevendo un caffè e fumando una sigaretta insieme! – gridai mentre appoggiai il mocio sulla parete esterna della casa. e mi asciugai le mani sul grembiule mentre il mio vicino, il più svitato di tutti oltrepassava la siepe attraverso un passaggio. – buongiorno – mi disse con il sorriso più splendido che aveva – ciao – risposi io andandogli incontro. quando ci raggiungemmo ci abbracciammo baciandoci sulla guancia – allora ho saputo che sei a casa, dal volume della tua radio alla mattina, - intervenne sorridente. Io come risposta lo guardai di storto. Il mio vicino di casa era un ragazzo della mia età, inizialmente viveva nella villetta dei genitori, poi si è trasferito assieme alla sua fidanzata nella villetta accanto. La sua famiglia, di conseguenza anche lui sono del sud, vengono da Napoli. Quando si sono trasferiti accanto a casa mia, sua madre per farsi conoscere dal vicinato a fatto la pastiera per tutti i suoi vicini  e io che sono golosa fu il più bel regalo che potessero fare. io e suo figlio siamo sempre andati d’accordo. Ci siamo sempre presi in giro in tutto e per tutto. Lui tifoso di calcio come la sottoscritta ma lui tifoso del Napoli e io dell’Udinese quando c’erano i derby di vicinato era sempre una lotta! Ovviamente sana e divertente. – devo dedurre dalle tue parole che mi spii – dissi io con un sorriso – bhe viviamo praticamente accanto e quando esco ti sento muoverti in casa e la musica che tieni a basso volume sempre – intervenne sorridendo – lo vuoi o no questo caffè – dissi diventando seria. Anche lui lo divenne, mi guardava con stupore cercando di leggermi negli occhi – sé continui a prendermi in giro dovrei fartelo da solo – intervenni io mettendomi a ridere. passammo un’ oretta a sentire la musica, bevendo il caffè e fumando la sigaretta. Lo informai che sarei andata al concerto del GD il mese prossimo e non vedevo l’ora. Parlammo del più e del meno, anche di cose serie, come il lavoro e il fatto che io ero a casa. quando ci lasciammo erano già le undici. Sentii che lui accese il motore della macchina e fece retromarcia sul vialetto mentre io riprendevo a essere la cenerentola di casa. non mi accorsi dell’arrivo di mio padre se non perché ha l’abitudine di spegnermi la radio quando arriva a casa, credo che sia l’unico in famiglia che non gli piaccia sinceramente la musica dei GD. Il pomeriggio passò in fretta. Un messaggio del mio moroso mi avvertiva che la sera stessa ci sarebbe stata una festa per il primo anno di gestione di un bar. Avrebbero offerto la pasta a tutti quelli che partecipavano. Bere escluso! Anche sé io e il mio moroso abitiamo quasi a cinquanta metri l’uno dall’altro mi venne a prendere in macchina. Parcheggiammo vicino a bar che si trovava in piazza. Molta gente era già fuori che beveva la birra e mangiava pasta. Ci unimmo alla mia compagnia d’ infanzia, ne avevo passate tante con loro! e ancora oggi ci divertiamo a trovarci per parlarne insieme. appena ci videro ordinarono due birre per me e il mio moroso incominciando a parlare del più e del meno. Ogni volta che si parlava di qualsiasi argomento veniva fuori storie di anni prima con la frase – ti ricordi quando?- comunque finimmo per parlare di una sagra che si sarebbe svolta in maggio – erica tu vieni a darci una mano- mi chiese un amico – dipende quando è ?- chiesi tranquilla – bhe il fine settimana del 24 maggio e la prima di Giugno – disse. ALLARME!!! Guardai il mio amico con occhi da cerbiatta. Lui mi restituì lo sguardo stupito. Il mio moroso mi anticipò – è al concerto del GD a Trieste – disse senza emozione nella voce, guardandomi - il mio amico passò lo sguardo da Andrea, il mio moroso a me – ok quando è il concerto – il25 – risposi io – parto con il treno a mattina, assisto al concerto e poi dormo in albergo e riparto la mattina dopo – spiegai – dovrei arrivare per il primo pomeriggio – aggiunsi. Guardandolo tranquilla – ho sentito che qui c’è una piccola punk – intervenne una voce dietro le mie spalle. Mi girai di scatto – lo ero anche io – disse la cameriera che lavorava nel bar – amo anche io GD – mi disse con un sorriso. Evviva!!!! Pareva che in quel paese gli conoscessi solo io!!! Le feci il più grande sorriso che avevo nel mio repertorio – potresti venire con me al concerto- chiesi con timore. Lei ci pensò un attimo – avrei fatto già il biglietto se fossi stata libera per quel giorno – mi disse dispiaciuta – a parte che io l’ho saputo perché lo hanno detto su virgin radio e perché seguo le loro notizie su internet. Pubblicità in giro poca – mi disse rammaricata. Be Trieste è lontana da noi, manca meno di un mese ma da noi non ci sono cartelloni del loro tour nemmeno a pagarli. Magari a Trieste e dintorno sarà tappezzato all’inverosimile. Accanto a noi, nello stesso tavolo, una persona stava ascoltando il nostri discorsi e ci interruppe – scusate ma di che gruppo state parlando? – chiese con un forte accento straniero. Io e la barista del locale ci guardammo senza capire. Poi il mio moroso intervenne – si chiamano GREENDAY – disse – e che musica fanno? – chiese di nuovo guardandomi. Ok l’uomo era di una certa età, bhe non troppo vecchi avrà avuto cinquant’anni. ci spiegò in seguito che veniva da lontano e che era un patito di musica rock, aveva partecipato a molti concerti e i suoi gruppi preferiti erano i depp purple, kiss e molti altri. – bhe i GD sono un gruppo punk- rock – dissi per fargli capire meglio, senza stare a spiegargli tutta la storia. Lui mi guardò come sé avessi detto una bestemmia – non gli conosco – intervenne sicuro. Io e la cameriera ci guardammo d’intesa – bene – disse lei – è un peccato che tu non conosca il fascinoso, figo e nano Billie. Il tenebroso Mike – disse sorridendo – i cool – dissi io svelta. Avevo paura che lei facesse riferimento alla palla mancante di cool. Era la verità ma non è per nulla carino che tutti glielo ricordassero! L’uomo ci guardava con un grosso punto interrogativo stampato in faccia – sono malate – intervenne il mio moroso sorridendo all’uomo. questo si alzò dalla sedia e si diresse verso la piazza – ecco lo avete spaventato – mi disse Andrea sorridendo. io gli diedi una pacca leggera sulla spalla. Dopo qualche minuto l’uomo tornò con un computer portatile sotto il braccio, si sedette in silenzio, aprì il pc e con tutta la serietà di questo mondo disse – ok come avete detto che si chiamano? – io e la mia amica, con tutti quelli che erano lì vicino guardammo l’uomo con incredulità e ammirazione – ecco adesso è diventato come voi. Idiota – disse il mio morosi mettendosi le mani nei capelli. L’uomo sentendo quella parola che poteva sembrare un’offesa lo guardò serio – non preoccuparti ,il gruppo si chiama GREENDAY - dissi tranquilla mentre lui lo digitava sul pc, io aggiunsi – Andrea non voleva offenderti – continuai sorridendo – gli IDIOT – marcai la parola guardando il mio moroso allargando gli occhi – sono quelli che seguono il gruppo.. i fan ma solo quelli veri – dissi guardando la mia amica che mi sorrise. – eccoli sono loro? – disse l’uomo girando il pc verso di noi – io e la cameriera come due bambine cominciammo a segnare con il dito tutti i componenti del gruppo dicendo i loro nomi e facendo un commento su ognuno di loro – bene sé riesci a vedere anche youtube possiamo sentire qualche canzone, così per farti un’idea – dissi io tranquilla. L’uomo era veramente curioso e obbedì, si collegò a youtube e le venne fuori l’elenco di tutte le canzoni che avevano fatto – che cosa metto? – chiese alzando la testa verso di noi. Gli facemmo ascoltare una canzone per ogni album, dai primi fino alla trilogia. Ovviamente non le più famose! Comincia con Maria la canzone che ascoltai per prima del gruppo e che mi fece innamorare di loro. la musica dentro era diversa da quella che ascoltavano noi fuori e per un’ora io la cameriera l’uomo sconosciuto e tutti quelli che erano lì ascoltammo i GD le ore passavano. Le risa erano ancora alte nella sera fresca di fine aprile. La musica dentro stava degenerando con un mix di canzoni oscene! Quando misero il pulcino pio, aprì la borsa e mi diressi verso il bancone del bar, incrociai lo sguardo della mia amica e ci capimmo al volo. Le consegnai dos e lei lo inserì nello stereo sorridendo. venni fuori quando le prime note uscivano dalle casse. Guardai il mio compagno che rassegnato alzò le braccia al celo. Lui proprio non gli sopporta! Questo dice lui ma qualche volta quando andiamo fuori con la mia macchina e e dentro la radio ho sempre un cd dei GD lo sorpreso più di una volta a battere le mani a tempo o a muovere la testa! Presi la mia birra in mano e bevvi un lungo sorso. La serata perfetta! Riuscimmo a sentire tutto il cd prima che i padroni del bar ci avvertissero che la festa era finita. Guardai l’orologio. Era la una! In tre anni di fidanzamento non ero stata mai fuori così allungo. Salutammo le poche persone che erano rimaste sulla strada. andai dentro ha riprendermi il cd e a salutare i padroni di casa. ero soddisfatta della serata, non perché avevo monopolizzato la radio per un’ora ma perché la vita ci allontano dalle cose che una volta erano vitali per noi. Dalle persone che facevano parte della tua vita e che tu non potevi farne a meno. Poi crescendo tutti hanno preso strade diverse. Alcuni sono andati a lavorare lontani, altri si sono sposati e adesso di ritrovano genitori. Altri ancora non hanno voglia di uscire. Ma quella sera. Quella particolare sera eravamo tutti in sintonia come una volta. a ridere scherzare, bevendo una birra e ascoltando buona musica. Quando si era giovani non ci ritrovavamo nei bar ma semplicemente in piazza, magari qualcuno portava la radio, a batterie e si sentiva la musica. Parlando per ore, ascoltando musica e mangiando gelati. Io quella sera sono tornata indietro di decenni. Mentre ascoltavo i vari discorsi mi sentivo ragazza(18) enne. È stata una sensazione bellissima. ho assaporato fino un fondo quella sensazione. La porto ancora nella mente! Ps credetemi che quello che ho raccontato in questo capitolo è tutto vero!

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Capitolo 7
*** com'è difficile trovare qualcuno.. ***


MANCA VERAMENTE POCO!!!! E finalmente avrò un incontro ravvicinato con i miei idoli. Mi separeranno solo un muro di persone tra me e loro. mi sento come una ragazzina!!cosa che mi fa sentire viva e vicina a tutte voi! Sinceramente pensavo che alla mia età potessi controllare le mie emozioni ma non riesco a farlo. Quando ho preso il biglietto l’anno scorso l’ho messo sulla scrivania in camera e me ne sono dimenticata, mi ricordavo di lui solo quando sentivo qualche canzone dei GD alla radio o quando mettevo su i loro cd per imparare le canzoni nuove. Per tutti quei mesi è stato un lavoro a tempo pieno! Voi non ci credete ma è stata una fatica a dir poco piacevole! Prendere i loro cd che uscivano circa uno al mese, imparare le canzoni di tutti i cd e capirne il significato. Andare a cercare su internet le traduzioni. Dovrebbero riconoscerlo come un lavoro” il lavoro delle fan” e essere pure pagate, magari con biglietti gratis o tour nella loro città natale, o una giornata con loro. non sarebbe male! nel frattempo che impari i testi, vai a cercare notizie utili sul periodo nero di Billie speri che stia bene ma le notizie che ti danno sono poche e non sai dove sbattere la testa! finalmente scrivono che è uscito e che iniziano il tour di nuovo- bene pensi voglio andare – e poi nessuno viene con te. Uffa prendi il biglietto decisa ad andare da sola ma intanto chiedi ad amici e parenti sé vogliono venire con te e le risposte sono – ma io non li conosco – oppure – non ho soldi – ok pensi con i tempi che corrono non si può avere tutta dalla vita, magari alcuni di loro invece di venire con me preferiscono andare in vacanza. Sono d’accordo il denaro ognuno lo spende come vuole. Preoccupazioni maggiori per quelle che ti dicevano – sé non viene nessuno con te vengo io – bene pensavo io ok ho trovato una compagna/e di viaggio! Ero disposta ad andare io a prendere il biglietto ed organizzare tutto ma poi quando ero pronta.. che cosa succedeva??? – sai ho cambiato idea, non vengo non ho soldi – ma porco… la gente è coerente o no!!! – guarda ti vengo incontro, sé vuoi te lo pago io il biglietto – nessuno poteva non prendere la palla al balzo! Infondo io lavoro solo tre ore al giorno ma per fortuna ho la disoccupazione e in più vivendo ancora con i miei non ho bollette da pagare , insomma riesco ancora a togliermi degli sfizi magari una volta ogni tanto. – comunque mi puoi ritornare i soldi quando vuoi – aggiunsi per far capire che era solo un prestito – ok ti faccio sapere – ovviamente non il giorno dopo ma almeno tre giorni dopo mi arrivava la risposta negativa. Rabbia, nervoso, isteria, di tutto avevo!!! In più in mezzo avevo un matrimonio, di parenti del mio moroso che in tre anni non avevo mai visto! Ve lo immaginate? Stavo lavorando come una matta per trovare qualcuno che venisse con me al concerto e in più dovevo organizzarmi per un matrimonio. FANTASTICA SETTIMANA! Comunque per un paio di giorni non volevo pensare al concerto. Ero comunque convinta che ci sarei andata da sola. Il matrimonio veniva prima del concerto e aveva la priorità su tutto. Era il sabato prima del concerto. Ve lo spiego in poche parole: sabato sera alle nove e un quarto, quando ho visto l’orologio eravamo seduti al tavolo. io circondata dai parenti del mio moroso. Un gruppo di cinque uomini che per me sembravano i GD, non assomigliavano proprio a loro. stavano suonando musica degli anni settanta, ottanta. Il silenzio tra una canzone e l’altra ho avuto un colpo di matto mi sono messa ad urlare, come sé fossi al concerto. Heee hoooo. Il gruppo mi ha guardata, io con le mani al celo e quelli seduti al tavolo con me in silenzio, mi guardavano come sé fossi una deficiente, per fortuna il cantante del gruppo mi ha indicato con un dito e mi ha sorriso imitando il mio urlo, poi ha portato le mani al celo e ha cominciato a batterle a ritmo della batteria, mi hanno salvata!!! Io ho continuato a battere le mani imperterrita senza guardare nessuno. Per il resto della serata ho ascoltato la musica che il gruppo ha suonato, non ero entusiasta della musica e continuavo a dire, sabato prossimo sarà differente. In un momento di pausa il cantante mi ha raggiunto – il tuo urlo è stato liberatorio – mi disse sorridendomi. Io lo guardai un po’ imbarazzata – scusa ci stava bene nel contesto e poi stavo pensando a sabato prossimo – disse piano. Lui mi guardò con curiosità. Io risposi prima che lui mi fece la domanda successiva – sono a Trieste al concerto del GD – dissi sorridendo – quindi sei una donna rock – mi disse lui sottolineando con un gesto l’ultima parola. Io gli sorrisi – be non amo solo loro ma tutta la musica rock – dissi. Lui si staccò dalla mia sedia e si diresse verso il gruppo, parlò con loro per un po’ e poi ripresero a cantare e suonare. Quando alle unici fecero l’ultima sequenza di canzoni dal loro repertorio – vorrei dedicare a una ragazza che ama la musica rock, che sabato a quest’ora sarà ad un concerto dei suoi idoli a scatenarsi come una matta! – disse con voce quasi satanica. Il mio moroso si girò verso di me guardandomi, io alzai le spalle, come per dirgli che non centravo nulla con questa storia ma lui ci credeva poco quando le prime note di Minority si diffusero nella sala. Io non mi alzai subito per non sembrare assatanata ma non riuscivo a stare ferma sulla sedia. Ho cantato a squarcia gola una canzone dietro l’altra. Ne hanno fatte tre Minority, Holiday e american idiot. devo dire che sono andata a casa contenta. Di tutte le persone che mi hanno promesso che venivano e dopo non sono venute o di quelle che non hanno preso in considerazione il mio invito pur pagandogli io il biglietto. La persona che mi ha fatto veramente restare di stucco è stato il giovedì prima del matrimonio. Ero andata a farmi i capelli dalla mia parrucchiera e oltre a me c’era un’ altra donna, avrà avuto sui sessant’anni. si stava facendo il colore, che poi ho scoperto che era un rosso acceso! Parlando così di tutto, io continuavo a prendere il giro le mie due parrucchiere, le conosco da tempo e continuavo a considerarle “vecchie” ma sempre scherzando. Anche loro mi rispondevano a tono. È venuto fuori l’argomento musica e questa signora di sessant’anni si è intromessa nel discorso dei gruppi che ci piacevano – io seguo con piacere il FAN – disse lei prima che io potessi dire la mia. Tutte l’abbiamo guardata stupite – io vado ad un concerto sabato prossimo – dissi io – a Trieste – aggiunsi. Tutte mi guardarono – tanto non sapete chi sono – dissi affondando il colpo – siete troppo vecchie – aggiunsi. Mi sfidarono e quando dissi i GD questa signora si girò verso di me e mi disse – certo sono un bel gruppo, hanno fatto tanti successi e in più il cantante è veramente bello – a queste parole mi misi a ridere. lei mi guardò seria e mi disse – be non li conoscerò come te. Ovviamente ma della trilogia mi piace molto dos e amo American Idiot, l’album, - credetemi sono rimasta senza parole, le altre due mi prendevano in giro. – signora ho un biglietto in più per il concerto a Trieste viene con me? – chiesi – frute( bambina) grazie per l’invito ma sono vecchia, veramente per queste cose. E fare una giornata lontano da casa per riprendermi dovrei stare una settimana a letto e poi non vorrei che loro scegliessero me invece di carne fresca come voi – disse sorridendomi. Io ero estasiata da quella donna! Parlava giovanile, sapeva tutte le canzoni dei nostri tempi. Le piacevano I GD era perfetta! Peccato che non viene al concerto con me! – però sé mi prendi una maglietta o qualcos’altro poi ti do i soldi – mi disse prima di andarsene ASSOLUTAMENTE UNA GRANDE. Passavano i giorni e io non avevo ancora trovato una compagna/o di viaggio! Uffa! Per caso il venerdì prima di questo benedetto matrimonio, stavo messaggiando con il mio moroso. Mi stava giusto dicendo che al lavoro gli davano il giorno libero sabato, per il matrimonio però domenica doveva partire con il camion alle quattro. Io così per dire chiesi sé per caso poteva chiedere di stare a casa la settimana prossima di domenica. Pensavo mi accompagna sabato al concerto e dato che non lavora possiamo andare in macchina. Lui stranamente mi risponde – chiederò – una bagliore di speranza mi si accese nel cuore. Evviva viene lui con me!!! Il giorno dopo mi manda un messaggio dicendomi che gli dispiace ma domenica uno che lavora con lui si era dimenticato di avvisare al lavoro che domenica aveva un matrimonio. Quindi il mio moroso lo deve sostituire per quella giornata iniziando alle tre. Improponibile farlo venire a Trieste!! ecco il mondo mi è crollato un’altra volta sulla testa!!! dio non vuole che io vada a quel concerto!! Ormai veramente decisa a lasciare perdere tutto – fanculo non vado!!! – mi chiama mia madre al cellulare lo stesso giorno – erica oggi è il compleanno di tua nipote – mi disse – cazzo!!! Devo andare a prenderle un regalo – pensai. Telefonai a mia cugina e mi feci invitare a casa loro per l’aperitivo, io intanto andai a prenderle un regalo e glielo portai a casa. mentre si beveva una birra in compagnia venne fuori il concerto – allora hai trovato qualcuno che viene con te ? – chiese mia cugina. Dalla mia faccia capì che non avevo nessuno – be non è un problema! Vado da sola – disse mangiando una fetta di salame – potrebbe venire Romina con te – intervenne il suo moroso. ALT lucina accesa nella testa. ero già proiettata sull’autostrada con mia cugina dirette a Trieste!! mi piaceva l’immagine che stavo immaginando poi scuro – e dai e la piccola? E poi non ho soldi – sentii dire da lei. ci lasciammo un’ora dopo. Con quell’idea che mi frullava per la testa! il giorno dopo al matrimonio ero irrequieta, non ero concentrata. Presi il telefono in mano e feci il numero di mia cugina! Le chiesi apertamente di venire con me. Non mi disse né di sì ne di no! Mi avrebbe dato una risposta il giorno dopo, domenica, ero più tranquilla. Ma mi ero dimenticata quanto è stronza mia cugina, è per quello che andiamo così d’accordo! Mi ha tenuto sulle spine fino alla domenica sera. Io ero fuori a vedere l’ultima partita di campionato. Ha aspettato fino alla fine delle partite. Io non riuscivo neppure a festeggiare per la vittoria della mia squadra e per i preliminari di europa league quando mi arriva un messaggio con scritto – a che scema domani invece di cazzeggiare a casa vai a prendermi il biglietto! – non lessi neppure il nome di chi me lo mandava. Ho mollato un urlo ancora nel bar. Avevo trovato una compagna per il concerto!!

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