Un 10% di Voyager

di cassiana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Dita ***
Capitolo 2: *** 2. Ossessione ***
Capitolo 3: *** 3. Ad ognuno il suo ***
Capitolo 4: *** 4. Ogni resistenza è inutile ***
Capitolo 5: *** 5. Trattative segrete ***
Capitolo 6: *** 6. Il Giorno dell’Onore ***
Capitolo 7: *** 7. Pon Farr ***
Capitolo 8: *** 8. Sogni elettrici ***
Capitolo 9: *** 9. Ogni mattina ***
Capitolo 10: *** 10. Sensi di colpa ***



Capitolo 1
*** 1. Dita ***




Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.

Le dita si muovono delicatamente, lentamente, riuscendo a trovare perfettamente i punti giusti da sfiorare. Piano piano il tocco scioglie, distende. Un mugolio di piacere, un sospiro profondo. Il collo di Kathryn incurvato, pallido, eburneo alla fioca luce che li circonda. Dita lunghe color caramello che insistono, palpeggiano, premono, accarezzano, respiro affrettato. Sorride Kathryn così languida e morbida e Chakotay l’osserva incantato, eccitato dal suo stesso tocco. Le mani si fanno più audaci, “Oh si, proprio lì!” mormora la donna ad occhi chiusi dimentica di tutto il resto. Chakotay sorride, felice di soddisfare la compagna.
“Mmmmh, adoro i tuoi massaggi!”

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Capitolo 2
*** 2. Ossessione ***



E’ una vera ossessione, Kathryn non riesce a starne senza, ci pensa, lo brama, lo cerca. Aspetta impaziente il momento giusto. Lo guarda con occhi cupidi, in attesa di farlo suo. E nessuno potrà mettersi in mezzo tra loro. Eccolo finalmente, Kathryn sospira. Il suo odore, inebriante, avvolgente, penetrante che risveglia le sue percezioni, che penetra i suoi sensi fino ad arrivare al cervello causandole una scossa elettrica. Il suo colore bruno le ricorda antichi rituali tribali. Le labbra di Kathryn si schiudono lievemente, vogliose. Lo vuole e lo avrà. Il Capitano Janeway non sa stare senza il suo caffè. 

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Capitolo 3
*** 3. Ad ognuno il suo ***



Neelix aveva organizzato una sorpresa per gli ufficiali della Voyager. Osservò compiaciuto il buffet dei dolci che aveva preparato, ci aveva pensato e ripensato, era sicuro che avesse fatto le scelte giuste:
gelato al caffè per l’ossessivo Capitano Janeway,
tiramisù per il demoralizzato Chakotay,
millefoglie per il razionale Tuvok,
zabaione per l’esausto Tom Paris,
cioccolatini al peperoncino per l’incontenibile B’Elanna Torres,
torta della nonna per il nostalgico Harry Kim,
sorbetto al frutto della passione  per l’impassibile 7 di 9.
E per se stesso? Accarezzò con gli occhi quelle meraviglie, per se stesso  un bel vassoio di brutti ma buoni! 

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Capitolo 4
*** 4. Ogni resistenza è inutile ***



Kim guardava 7 di 9 con occhi sbarrati. Era lì nel suo alloggio, splendida in quella sua tutina attillata capace di risvegliare in lui i suoi più sordidi e viziosi desideri. Lei si sciolse i capelli, con un gesto deciso della testa, avvicinandosi energicamente al ragazzo. Kim si leccò le labbra, era terrorizzato ed eccitato allo stesso tempo, il cuore gli batteva furiosamente, il sangue confluito in un unico organo. La borg era ora ad un passo da lui, il volto vicinissimo, gli occhi le splendevano, le labbra piene leggermente dischiuse “Arrenditi, ogni resistenza è inutile” disse. E lo assimilò.

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Capitolo 5
*** 5. Trattative segrete ***



Tom aspettava nella stiva di carico 4. Guardava nervosamente la porta quando questa si aprì ed entrò una brunetta. Portava una sporta, si guardò intorno, fu attirata dietro una delle navette dal sibilo di Paris. “Ho portato…” fu zittita da un gesto del pilota. Tom si leccò le labbra “Ti ha visto nessuno? – la ragazza negò – e dici che funzionerà?”
“La mia famiglia le fa da secoli”
“Bene puoi andare guardiamarina Zappalà”
“Si ricordi della promessa…”
“Certo, un turno di volo col Comandante Chakotay”
Tom s’illuminò. Il profumo era paradisiaco. Sbirciò dentro: un piatto di calde, succulente, melanzane alla parmigiana
.

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Capitolo 6
*** 6. Il Giorno dell’Onore ***



B’Elanna si svegliò affranta. Quella era la giornata peggiore dell’anno, odiava il Giorno dell’Onore e tutti i riti che comportava, torta al sangue, i venti pali del dolore, le lagune sulfuree di Gorath. Come se non avesse dimostrato per tutto il resto dell’anno il suo grado di onorabilità. Un piccolo verso gutturale la fece sorridere, si avvicinò alla culla e guardò con occhi incantati la piccola creatura che muoveva i pugnetti. I suoi occhi carezzarono la pelle di porcellana, la boccuccia protesa, gli occhioni neri. Tirò su la piccola avvicinandola al seno: ecco la sua gloria e il suo onore. 

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Capitolo 7
*** 7. Pon Farr ***



Questa drabble è dedicata a T'Jill...lunga vita e prosperità! \V/  -__^

Tuvok poteva avvertirlo: un calore che strisciava nelle vene, un bollore del sangue, una febbre che lentamente lo avviluppava.
Struttura, logica, funzione, controllo.

La smania si era impossessata di lui, una frenesia che lo faceva agitare.
Una struttura non può reggersi senza fondamenta.

Il desiderio montava sempre più implacabile.
La logica è il fondamento della funzione.

Il corpo si struggeva, la mente inquieta, il suo equilibrio vacillava.
La funzione è l'essenza del controllo.

Le emozioni eruppero dal limbo in cui erano confinate.
Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo.

Un profumo femminile lo distolse dalla meditazione, Tuvok sorrise lascivamente.

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Capitolo 8
*** 8. Sogni elettrici ***



I droni non dormono, si rigenerano. Ma sono in grado di sognare…E cosa sognano? Colonne di cifre alfanumeriche che scorrono a velocità impressionante, terabyte di dati che confluiscono gli uni negli altri, sprazzi di collettività, ricordi in comune, che si sovrappongono ogni tanto. E in quel flusso di numeri freddi ed asettici si fa largo una bambina bionda che dondola a piedi scalzi su un’altalena. Ha gli occhi chiusi e mugola una canzoncina. Sette nella sua nicchia apre gli occhi, perfettamente sveglia e consapevole. Si ricorda che ha sognato? Una singola lacrima le solca il viso, la sua parte umana.




Ringrazio Golem54 e Nike87 per i loro commenti, sono contenta che le mie drabbles vi siano piaciute…e T’Jill naturalmente! ^___^ 

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Capitolo 9
*** 9. Ogni mattina ***



Come ogni mattina era stato svegliato da un bacio della moglie. Profumava di sonno e i capelli erano arruffati. Ma era sempre bellissima. Avevano fatto tranquillamente colazione con i bambini. Li guardò: erano così perfetti che quasi non ci credeva. La bimba aveva gli occhi azzurri e folti boccoli neri, il piccolo gli stessi occhi della sorella e i capelli biondi della madre. Entrambi avevano le bocche sorridenti impiastricciate di marmellata. Un cicalino risuonò nella cucina.
“Devi già andare?” gli chiese la moglie corrucciata. Alzò gli occhi dispiaciuto. Scomparve.
“Specificare la natura dell’emergenza medica” disse il Dottore comparendo in infermeria. 

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Capitolo 10
*** 10. Sensi di colpa ***



E’ con lei adesso, lo sai. E tu sei rimasta sola con le tue lacrime e il tuo rimpianto e ti chiedi di chi sia la colpa. E’ del destino che vi ha fatti incontrare nel momento sbagliato? E’ della Flotta, dei suoi protocolli? Scuoti la testa sconsolata. E’ sua la colpa, ti aveva promesso che avrebbe aspettato, ti aveva fatto capire che tu eri l’unica per lui, che ti amava. Scuoti di nuovo la testa, rabbiosa. E’ tua la colpa Kathryn! Lui ti amava e tu l’hai lasciato andare, in fondo è solo un uomo. E poteva essere tuo.










Piuttosto amara quest’ultima drabble vero? Bè è la sensazione che ho avuto io quando la serie è finita e questi due non si sono messi insieme. Stupida donna, stupidi autori! >____<
Ringrazio i miei affezionati lettori, Nike87 mi fa piacere che abbia apprezzato le mie storie anche non conoscendo il fandom, Golem per tutto quello che lui sa e T’Jill che te lo dico affà! Mia compagna di fandom! ^__^
E per ringraziarvi eccovi in regalo un extra bonus per stemperare l’amarezza!




Viaggio spirituale  

Accarezzò il sasso levigato pronto per il suo ultimo viaggio. “A-Koo-chee-moya, sono lontano dalle terre della mia tribù, dalle ossa dei miei antenati, ma invoco il tuo aiuto, sono pronto” mormorò. Chakotay chiuse gli occhi e la sua coscienza si staccò da lui, attraversò il corridoio, entrò nell’alloggio del capitano e s’infilò nel suo letto. Sfiorò con dita leggere la sua pelle, baciò le sue labbra. Kathryn sentì una presenza, un calore, sospirò languidamente. “Chakotay, non fare lo stupido. Vieni da me, ho bisogno di te”
Un diabolico sogghigno si formò sul viso dell’uomo nudo nella sua stanza.
“Si Capitano”




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