Una ragazza all'altezza

di mitchie Justice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** hai grinta, non abbandonare il basket ***
Capitolo 4: *** aiutarti a scuola? ***
Capitolo 5: *** basta chiamarmi mamma! ***
Capitolo 6: *** l'amore non fa per noi! ***
Capitolo 7: *** ciao sono di ritorno :) ***
Capitolo 8: *** ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** nuova coinquilina ! ***
Capitolo 10: *** questo bacio non vale :) ***
Capitolo 11: *** sarà l'inizio di qualcosa? ***
Capitolo 12: *** povera Mayu ***
Capitolo 13: *** Natale è alle porte ***
Capitolo 14: *** me ne vado! ***
Capitolo 15: *** un natale con i fiocchi ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***













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                      POV OTANI.







Ciao, mi chiamo Otani e, vivo a Osaka, in Giappone.
Sono un patito di pallacanestro e oggi avrei giocato la mia prima partita.
La sera prima ero super agitato, difatti non ho toccato cibo, né ho chiuso gli occhi durante la notte.
Non riuscivo a capire perché fossi così agitato, bugia lo sapevo eccome. se avete notato i grandi giocatori di basket, hanno un'altezza che si rispetti e, pure io d'altronde, seee mi piacerebbe, ma è tutto il contrario.
Cavoli, è proprio una sfortuna, amo il basket e, ho un'altezza penosa, ma l'unica cosa che mi consolava era questo: ero stato accettato nella squadra di Basket. forse avevo qualche micro possibilità, non sono pessimista, ma bensì realista, ma speravo proprio andasse bene.
La mattina mi svegliai tardissimo, e il bello è che non dormivo nemmeno, ma non so perché non mi fossi alzato dal letto, oggi era il gran giorno.
scesi di corsa in cucina, afferrai la mia borsa, e mi fiondai sulla mia bici.
Era tutto sotto controllo, mi dissi, mentre pedalavo come un matto, ma la cosa positiva, cercando di trovarla, era che almeno mi stavo già riscaldando.
Quando arrivai negli spogliatoi, i miei compagni mi gettarono, strane occhiate, e chissene, sono già abbastanza arrabbiato di mio, non mi servivano le loro lamentele.
Ero appena sceso in campo, il sogno di una vita si era appena realizzato, ero fuori di me dalla gioia, e volevo dare il meglio di me stesso, ma avevo paura, e le battute degli avversari sulla mia statura non mi aiutavano per niente, difatti perdemmo la partita e, il tutto per colpa mia, ne ero sicuro, nessuno me lo disse, ma tutti lo pensarono.
Mi fiondai negli spogliatoi, mi diedi una sciacquata, afferrai la borsa e, saltai in sella alla mia bici, ero tristissimo.
Avevo appena girato l'angolo quando andai a sbattere, contro qualcosa, meglio dire qualcuno. non riuscivo a vederla in faccia, era una ragazza perché indossava, una tuta rosa.
Otani: m-i spia-ce, balbettai, ero rimasto perplesso della sua statura, non era bassa come me, era perfetta, per giocare a basket.
Gigante: eh, ok, ma guarda dove vai! Disse imbronciata.
 Devo ammetterlo, avevo paura che decidesse di usare le maniere forti, avrebbe vinto senz'altro, io per lei ero solo un giocattolo, anzi una marionetta.
non dissi nulla la fissai intensamente, ero perplesso, quanto avrei dato per essere alto quanto lei.
La ragazza non aggiunse altro e sparì, forse era rimasta indignata dalla mia altezza, tutti ne erano sempre sconvolti, tornai a casa, quasi con le lacrime agli occhi, era una bellissima giornata, seeeeee come no!

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Image and video hosting by TinyPic Pov:Risa Quando tornai a casa ero in lacrime, perché ero fuggita così, continuavo a chiedermi. Forse la causa la conoscevo, era sempre la stessa, la mia statura, ero alta al di sopra della norma, ma perché?
Quando passeggio, la gente mi lancia strane occhiate, tutti rimangono sempre perplessi e forse, era per questo che ero scappata. Avevo visto gli occhi, con cui mi fissava quel ragazzo, mi guardava come se fossi un’aliena e se lo fossi davvero? Tragedia, scoppiai a piangere. Non mi sarei mai trovato un ragazzo, come la mia miglior'amica; lei e il suo ragazzo sono sempre felici. Anche a me ogni tanto farebbe piacere scambiarmi occhiate ebeti, con un ragazzo. Non volevo finire zitella, perché avrei dovuto vivere con dei gatti, ma io li detesto, ad essere totalmente sincera mi terrorizzano.
La mattina seguente, mi preparai velocemente la cartella e mi fiondai a scuola. Era uno di quei posti che mi spaventavano a morte, tutti mi avrebbero guardata con disgusto menomale, che avevo trovato un rimedio. arrivavo prima degli altri mi sedevo al mio posto ben nascosto e, non mi alzavo fino alla fine delle lezioni, se riuscivo.
Quella mattina era diversa, quando giunsi a scuola, la mia amica era già con il suo ragazzo e con un altro tipo, ma non gli diedi molta importanza.
Nobu- Nobu, urlai, per attirare l'attenzione della mia amica.
Nobu: hey, Risa, vieni ti presento qualcuno.
Avevo un po' paura, non volevo sentirmi triste di prima mattina, sapevo che qualunque persona mi avrebbe guardato come un mostro.
Nobu: Risa, lui è Otani!
Ero rimasta in silenzio, era il ragazzo di ieri, che cavolo, e mi stava ancora fissando come un alieno.
Afferrai la mia amica, e la trascinai dentro la classe.
Risa: ieri, quello mi è venuto contro, e come tutti gli altri stupidi, mi fissava.
Nobu: la solita occhiataccia?
annuii tristemente, la mia amica mi strinse a sé, sapeva come quello sguardo mi metteva tristezza.
Mi staccai dalle sue braccia e andai a sedermi, in fondo alla classe, nessuno si sarebbe curato di me.
Otani: posso, mettermi accanto a te? da cui dietro riuscirei a copiare meglio, ieri non ho studiato molto.
Risa: perché? io ti ho visto in bici, però!
Otani: lo so ma non era giornata. Ho giocato a Basket, ma non avuto gran successo.
Risa: per via della tua altezza?
Otani: sì, ah dimenticavo, quando ti guardavo ieri, era perché ti invidiavo. Se fossi alto come te, sai che partita, avrei giocato!
Io ridacchiai, forse in fondo, lo capivo meglio di qualunque altra persona; la nostra maledetta altura non ci lasciava godere al meglio la vita.
Avevamo parlato senza sosta, senza curarci dei numerosi richiami del professore.
Prof: voi due laggiù, o tacete o vi spedisco dalla preside.
Smettemmo all’istante di parlare e, iniziammo a fare il compito, una volta che ebbi finita la verifica, la diedi a Otani. Lui, la ricopiò velocemente, poi insieme ci alzammo per porgere i compiti sulla cattedra.
Faceva uno strano effetto essere, uno di fronte all'altro, eravamo uno l'opposto dell'altro, ma si sa gli opposti s'attraggono. Qualcosa mi diceva che saremmo diventati grandi amici, migliori direi.

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Capitolo 3
*** hai grinta, non abbandonare il basket ***


Image and video hosting by TinyPic pow Risa.


 Oggi era un giorno diverso dagli altri, perché finalmente avevo conosciuto qualcuno che mi capiva veramente. Perché condividevamo lo stesso problema " la statura". per la prima volta non l' avevo trovato un vero problema, perché mi aveva permesso di conoscere Otani; è un ragazzo davvero simpatico, a cui è difficile non affezionarsi, spero diventeremmo grandi amici.
Dopo la scuola avrei voluto, prendere magari un gelato con lui e Nobu, ma ciò non era possibile, per via dell'allenamento di basket.
 Siccome non mi piace molto come sport e non c'era una vera partita non mi sembrava il caso di andarci.
 Difatti preferii recarmi al parco, dove potevo trovare gente assai bizzarra compreso me.
Questo era il mio universo mi fermavo qui a contemplare la realtà che mi circonda e per fare pratica del mio dono, ovvero disegnare. Alla fine della scuola spero di intraprendere il mio sogno, ovvero diventare una stilista di grande fama.
Ero intenta a scrutare le persone, quando mi sembrò di riconoscere qualcuno, mi avvicinai un po' di più e, i miei dubbi svanirono all'istante.
Otani, Otani, urlai con tutto il fiato che avevo in gola.
Otani: Risa che ci fai qui?
Risa: è la domanda che dovrei farti io, gli allenamenti non sono ancora terminati.
Otani: uhm... lo so, ma devo studiare, non puoi farmi copiare sempre.
Risa: ometto piccolo, non mentirmi. da quanto ho capito tu ami il basket, non può essere vero, che lo  studio  venga prima, non ti credo.
Otani: mi hai scoperto! Ho deciso di ritirarmi dalla squadra, faccio pena, sono...
Risa: basso? a chi importa, tu hai qualcosa che Gli altri non hanno!
Otani: che cosa?
Risa: me! farò il tifo per te.
Otani: ahah grazie mille, ma tu detesti il basket.
Risa: lo so. Ma stavo scherzando tu a differenza degli altri hai grinta e passione, perciò potrai fare grande cose. fidati che io me ne intendo.
sei all'altezza dissi!
Otani: proprio così!
Scoppiamo a ridere a crepapelle forse avrei dovuto usare un altro aggettivo, più adatto diciamo, visto la nostra situazione con la “ statura”.
Credo di essere riuscita a convincerlo perché Otani si è affrettato a salutarmi per poi gettarsi in sella alla sua bici, non avevo dubbi sarebbe giunto in tempo per il suo allenamento, lo stesso non valeva per me.  Ero in ritardo e quell'arpia della signora  Matsuraba, il mio capo
Non avrebbe gradito la cosa, lei a dir poco mi detesta.
grazie a tutti quelli che hanno letto fin qua, spero vi piaccia. uhm vorrei chiedervi di recensire, mi piacerebbe conoscere il vostro parere grazie mille, aspetto le vostre numerose recensioni. al prossimo capitolo

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Capitolo 4
*** aiutarti a scuola? ***


Image and video hosting by TinyPic non sono male come maestra??? Quando giunsi al ristorante avevo il fiatone, ma ciò non impedì a quell’arpia della Matsuraba, di rimproverarmi.
Era una donna molto crudele con me, non sapevo cosa mi rimproverasse, se era la mia altezza, non potevo farci nulla.
Non la sopportavo molto, perciò mi sarei licenziata, ma non potevo. Non c’era molto lavoro quindi dovevo solo tacere e continuare a sentirmi urlare addosso.
Fortunatamente non ero l’unica impiegata, avevo un collega alquanto simpatico, Kazuki. Lui riusciva ad apprezzare la compagnia di Matsuraba, forse perché lavorava per lei da molto più tempo, o forse lui imparava a conoscere il meglio delle persone. Forse Era ora che iniziassi a farlo anch’io.
Kazuki: ehi, non ti ha sbranato  la signora?
Risa: non ancora, mi risparmia per ora.
Kazuki: c’è qualcuno che ti cerca, là fuori. Vai pure
Finisco io qui.
Risa: non posso lasciarti terminare da solo.
Kazuki: non ti preoccupare carico la lavastoviglie e poi sarò libero, tu vai il giovanotto aspetta. È un ragazzo davvero fortunato.
Lo ringraziai dal profondo del mio cuore, lui sapeva così essere disponibile per me.
Ma non capivo chi poteva venire a prendermi al lavoro, Nobu mi domandai mentalmente. Naaa,era da escludere, Kazuki aveva sottolineato il fatto che fosse un ragazzo.
Una volta fuori mi guardai un po’ intorno, ma rimasi di stucco non c’era nessuno.
Che mi avesse fatto uno scherzo? Uhm, non era da lui.
Sentii qualcuno urlare alle mie spalle e, cominciai a strillare come una matta. Più gridavo più la persona dietro di me rideva.
Risa: tu? Tu? Ma dico sei impazzito per caso?
In questo preciso istante mi piacerebbe ucciderti, secondo me è la volta buona.
Otani: che? Ci sono state altre volte in cui volevi la mia morte?
Non gli risposi, lo piantai lì ed iniziai a correre verso il parco.
Ero in lacrime, so che non era un comportamento da persona matura, ma provate a capirmi. Tutti questi anni la mia statura, mi aveva permesso di essere etichetta come una forte, una vincente, mentre in realtà ero più debole di tutti.
Non ero arrabbiata per il suo scherzo, avevo solo paura di sembrargli una femminuccia, visto il modo con cui avevo urlato. Maledico la mia voce, a volte ne farei a meno, per esempio in casi come questo.
Lo vidi raggiungermi e sedersi di fianco a me, non fiatava, lo si leggeva dalla sua faccia che era profondamente turbato.
Otani: scusami, non volevo farti arrabbiare così. Era un semplice scherzo innocente.
Risa: lo so, ma devi capirmi. Non volevo che tu mi vedessi frignare così, il gigante che piange, patetico!
Otani: non ti trovo patetica al contrario sei fantastica.
Volevo che tu mi dessi una mano con lo studio.
Risa: veramente?
Otani: ah, dire la verità me la cavo benissimo. Ma che altra scusa per stare con te?
Risa: uhm, adesso che mi ci fai pensare era l’unica.
Otani: non abito molto lontano da qui, ti va di fermarti da me per la cena?
Risa: se prometti che studieremmo anche, vengo.
Otani: promesso!
Mi afferrò la mano e, mi incitai a correre.
Quando diceva che non era molto lontano, si sbagliava stavo già correndo da molto e la mia mano sudava. Non so se perché Otani, non si decideva a lasciarla, oppure Perché facesse caldo.
Era la mano del primo ragazzo che stringevo, escluso mio Padre se può contare,era una sensazione strana, ma per lui forse no!
Eravamo finalmente arrivati e, un po’ mi dispiaceva. Mi ero sentita felice mano nella mano con lui, mi incuteva fiducia, era il migliore amico che potessi desiderare.
Ero lì sulla soglia della sua porta ancora perplessa.
Otani: ti decidi ad entrare o devo chiamare un carro armato.
Risa: seee, spiritoso il ragazzo.
Otani: che ti va per cena?
Risa: cibo?
Otani: e poi sarei io, lo spiritoso?
Risa: dai mangiammo e facciamola finita, ok?
Otani: agli ordini capo!
Così mi faceva sembrare cattiva, ma lo lasciai perdere e, mi fiondai sul divano. Ero l’ospite avrebbe preparato tutto da solo, ma si vedeva lontano un miglio che non fosse un asso in cucina, beh io almeno me la cavicchio un po’.
Risa: serve una mano, per caso?
Otani: no! Ce la posso fare, tu rilassati.
Risa: meglio così, non avevo veramente intenzione di aiutarti.
Cercai il telecomando ed iniziai a fare lo zapping dei canali, non c’era niente di davvero interessante ma Quando caddi finalmente su una serie gialla, sentii l’urlo di Otani.
DOPO AVER SPENTO IL TELEVISORE, MI FIONDAI IN SUO SOCCORSO. Otani? È tutto apposto, chiesi assai preoccupata!
-        Se lo fossi, perché urlerei esclamò lui.
-        E che ne so, perché me lo chiedi! Dissi perplessa.
-        La casa va a fuoco! Mi rispose lui.
-        Ed io non sono un gigante. Ribattei sarcastica.
-        Non sto scherzando, replicò lui molto spaventato.
Diedi un’occhiata ai fornelli, c’erano fiamme dappertutto.
Risa: cavolo! Doppio cavolo! Cavoli tre!
Otani: ti spiacerebbe smettere di contare i cavoli?
Risa: moriremmo tutti! Mantieni la calma Otani. Dissi urlando.
-io sinceramente sono molto tranquillo, sei tu che sei agitata direi.
- che te lo fa pensare, chiesi stupita.
Poi senza aspettare una sua possibile risposta, cominciai a girare per la cucina ripentendo questo: moriremmo tutti, cavolo! Doppio cavolo.
Otani si sbellicava dal ridere, non aveva tutti i torti sembravo una degenerata, ero da rinchiudere.
Otani: puoi calmarti ora il pericolo è passato. BASTAVA SPEGNERE SUI FORNELLI E COME VEDI, L'HO Già FATTO MENTRE TU CORREVI COME UNA DEGENERATA
Risa: ora che ci mangiammo? Era chiaro, ero preoccupata per il mio stomaco, non per qualche fiamma.
Sei sicuro che non servano i pompieri? Chiesi abbastanza preoccupata.
Lui mi sorrise, afferrò il cellulare e ordinò delle pizze, era stata una saggia decisione.
Ero imbarazzata oggi, avevo fatto troppe figuracce, speravo che per stasera bastasse, pregavo i cieli che fosse così.
Quando giunse l’omino che consegna le pizze ne fummo contenti, ma non al tal punto da lasciare un’eccessiva mancia.
Dopo la silenziosa cena, eravamo così indaffarati a mangiare che non fiatammo, decidemmo di fare i compiti. Quando terminammo era tarda sera e l’idea di tornare a casa, un po’ mi inquietava, difatti quando Otani mi propose di fermarmi per la notte, accettai.
Otani: dormirò sul divano.
Risa: perché?
Otani: ti lascio il mio letto, non è chiaro la cosa?
Risa: si è molto chiaro adesso, mi credi così gigante da non riuscire a condividere il tuo letto con me, sei davvero cattivo.
Otani: non sei del tutto a posto, non volevo essere un mascalzone tutto qua.
Risa: o ti infili subito nel tuo letto o con te non parlerò mai più.
-        Le donne chi le capisce! Esclamò il mio amico.
-         Guarda che ci sento e potrei anche offendermi.
-        Calmati falsa gigante. Non vorrei dover giungere alle maniere forti.
-        Smettila di parlare a vanvera e combatti! Gli urlai lasciandogli un cuscino.
-        Che la battaglia dei cuscini abbia inizio. Esclamò scagliandosi su di me.
 
 
Ci prendemmo a cuscinate per un’intera ora, poi crollai dal sonno, quindi dovemmo smettere.
Era stato un giorno importante per me, avevo condiviso il letto con un ragazzo. Mi capitava di dormire con degli amici, ma erano sempre e solamente femmine.
Otani mi stava facendo provare esperienze diverse, e forse un tantino, bizzarre. Nobu non ci crederà pensavo tra me e me, prima di addormentarmi sul serio.
 
 

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Capitolo 5
*** basta chiamarmi mamma! ***


Image and video hosting by TinyPic pov Risa
Quando mi svegliai tutto mi apparve strano, la stanza era così diversa, ma se dovevo essere totalmente sincera mi disgustava un po’. Credevo di sognare, mi correggo di aver un incubo.
Non sono una gran patita di sport e ancor meno di basket, perciò provate ad immaginarvi il mio spavento quando vidi che la mia bella stanza era una copia di quell’orrore.
Mi schiaffeggiai per convincermi di essere sveglia e senza giri di parole lo ero, le mie guance bruciavano, ma non era questo il vero problema.
Tutto sembrava così diverso, avrei giurato che quella non fosse la mia camera ero perplessa e anche un po’ spaventata. Camminavo tastando le pareti, sì avete indovinato controllavo che fossero vere; scrutavo con cautela ogni angolo della stanza. Ora potevo affermarvi che non mi trovavo in camera mia, almeno lo speravo perché su ogni mobile c’era una foto di Otani.
Provai a fare mente locale per comprendere la situazione, Mio Dio, forse mi ero presa una cotta per lui, senza rendermene conto. Poteva anche essere, ma da lì a farlo diventare un idolo? Era proprio una follia! Cominciavo a preoccuparmi delle mie azioni, male molto male direi.
Dovevo cercare di mantenere la calma, ci doveva essere una spiegazione logica che ora mi sfuggiva, una bella doccia fredda e sarei tornata in me. Stavo girando intorno alla stanza, provando a ricordarmi dove fosse il bagno e, fu in quel preciso momento che successe una cosa terrificante, il letto si mosse. Non ero ancora pazza, non fino a quel punto e la mia vista credo funzionasse ancora e, anche bene aggiungerei.
-        Chi c’è laggiù. Chiesi con voce tremolante.
-        E chi vuoi, che ci sia. Mi rispose il letto.
-        Yuppie, non sono matta. Esclamai del tutto contenta, il letto parlava adesso, wow era una cosa micidiale.
-        Se vuoi il mio parere non ci conterei poi così tanto, sei da ricoverare. Mi disse il letto.
Ero indignata da ciò che avevo appena udito, e pensare che quel letto per anni, fosse stato il mio migliore amico, non riuscivo a comprendere perché tutto ad un tratto fosse cambiato.
Ora ero in panico, dal letto sporgeva una testa, oh mio Dio, continuai a ripetere piangendo. C’era un ragazzo, lo stesso della foto, facendo mente locale giunsi alla conclusione che avevo rapito Otani.
-        Otani perdonami, fu tutto ciò che riuscii a blaterare.
-        Ti perdono. Ma mi spieghi perché? Chiese il ragazzo.
-        Come perché?  Ti ho rapito, non volevo non ero in me. Forse ieri sera ho alzato il gomito. Gli spiegai.
Piccolo particolare io non bevo, ma forse avevo iniziato senza rendermene conto.
-        Tu sei pazza! Esclamò lui.
-        Forse l’ho fatto per amore, ma credimi non sono scema, non del tutto per adesso credo,meglio dire spero.
Non sapevo cosa stessi dicendo, ma ero certa che un tè caldo con un’aspirina e sarei tornato nuova di zecca.
-        Ti piace almeno come ho decorato la nostra stanza?
-        Ok, ora calmati mi spaventi. Questa stanza è mia, ieri sera ti sei fermata da me per la notte.
-        Allora vuol dire che non sono ossessionata da te. Che bello esclamai, saltando sul letto per riempirlo di baci.
-        Non saprei se ti piaccio o no, ma visto come ti scagli su di me, potrei anche pensarlo.
-        Sogna mio caro, continua pure a farlo se ti va, ma ho una vaga idea che tu ti sbagli.
-        Vai a farti una doccia, secondo me così ti rinfrescherai le idee.
-        Ora fai mio padre? Sia chiaro una cosa, l’adulto qui sono io, ok? Chiesi.
 Tengo a specificare che era più una domanda retorica la mia.
- Ma hai ragione esclamai, devo fare un bagno. Dov’è la doccia? Chiesi al caro Otani.
-         È per di là, ma se hai bisogno ti accompagno volentieri. Mi rispose il ragazzo sorridendomi.
-        Oh, che tenero! Magari ci facciamo anche la doccia insieme, esclamai in tono sarcastico.
-        Vedi tu, per me va bene, disse lui sfoggiandomi un sorriso malizioso.
-        Maiale, gli urlai lanciandogli il cuscino.
Mi avviai in bagno e mi feci una bella doccia, non ero del tutto tranquilla. Avevo paura che Otani mi stesse spiando, guai a lui, se lo beccavo poteva considerarsi morto.
Quando uscii dal bagno, la camera era vuota, perciò era da escludere che lì poco fa ci fosse stato Otani.
Raggiunsi la cucina, ma anche lì nessuna traccia del ragazzo, feci un giro della casa, ma non trovai il mio amico. Giunsi alla conclusione che fosse uscito, il perché rimaneva ancora un mistero.
 Mentre aspettavo decisi di preparare la colazione, in frigo vi trovai delle uova, ok senza dubbio stamattina avremmo mangiato l’omelette, ne vado matta.
Ero indaffarata tra i fornelli, che quando giunse Otani non me ne accorsi.
-        Ciao sentii alle mie spalle.
Indovinate un po’ cosa feci? Lo so che ci siete arrivati tutti, cacciai un bel urlo.
-        Sono Otani. Mi disse il ragazzo prima di scoppiare a ridere.
-        Mi hai fatto quasi venire un infarto, gli spiegai.
-        Per così poco mi domandò ironico lui.
Non mi degnai di rispondergli.
-        Piuttosto dimmi dove eri.
-        Sei per caso mia madre? Mi domandò il mio amico.
-        Non girare intorno, rispondimi.
-        Ero a casa tua, mamma. Disse ironico lui.
-        E che ci facevi?
-        Volevo prenderti i vestiti per cambiarti, come puoi vedere sono un gentleman.
-        Come hai fatto?
-        Semplice ho chiesto a Nobu il tuo indirizzo e le ho spiegato che volevo farti una sorpresa e ho preso
le chiavi dalla tua giacca. Mi spiegò lui d’un fiato.
-        Sei stato così carino. Dissi assai stupita.
-        Uhm, cos’è questo profumino. Mi domandò lui.
-        La nostra colazione gli risposi, sfilandogli di mano i miei vestiti.
-        No! Gli urlai vedendolo gettarsi sul piatto.
-        Prima ti fai la doccia e poi mangiammo.
-        Agli ordini, mamma. Esclamò lui, dirigendosi nel bagno.
È vero che l’adulto nella nostra coppia volevo essere io, ma è anche vero che non mi piace che mi chiami continuamente mamma. Glielo anche spiegato ma lui, sostiene che smetterà se non mi comporterò da tale. Come posso fare se lui si comporta come un ragazzino, sarà anche vero che è un ragazzo dolcissimo e simpatico ma ogni tanto sembra un bambino. Che devo fare?
 
 
Grazie per chi legge le mie storie. Chiedo scusa in anticipo per gli errori, a volte sono di fretta e anche se controllo mi sfuggono. Mi spiace veramente!
 aspetto molte recensioni e, suggerimenti. Fidatevi sono ben accetti. Alla prossima la vostra pasticciona Mitchie.

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Capitolo 6
*** l'amore non fa per noi! ***


Image and video hosting by TinyPic pov Otani:

Dopo il piccolo battibecco di quella mattina, io e Risa gustammo la colazione che lei aveva preparato con tanta cura. Quella ragazza era davvero strana, non sapevo come avrei potuto descriverla- alta?- questo era ovvio! - Bella- senz'altro, - Snervante- parecchio. Me la immaginavo come la mia ragazza Naaa, non poteva funzionare, io volevo qualcuno di super docile, che non mi tratti come un ragazzino. però guardandomi meglio, comprendo che non ha tutti i torti, ma non posso ammetterlo sono un maschio e ho un ego da far rispettare.
Mi ero perso nei miei pensieri, con il mio piatto vuoto davanti, stranamente stavo pensando quando la mia amica mi strillò nei timpani.
- Otanii sbrigatii- continuava a ripetermi con quella sua voce possente.
- piantala di urlare, che mi rendi sordo- le dissi un po' troppo forte forse. Perché la povera si offese e, si avviò con il viso pieno di lacrime verso la porta.
Cosa dovevo fare? mi chiesi mentalmente, ma il tempo di trarre una conclusione lei era già sparita.
Giunsi a scuola con qualche minuto di ritardo, ma il prof fu clemente. Non mi diressi verso Risa, sapevo che ce l'aveva ancora con me, quei suoi occhi tristi ne erano la prova.
Durante l'intervallo provai ad attaccare bottone, ma lei non mi rispose mai.
Ora non avevo dubbi, come ragazza non sarebbe stato un granché visto come se l'era presa per così poco. Okay, perdonatemi sono io che sto sbagliando, con lei non so mai quale pesce pigliare. Sarà forse che mi piace, anche se continuò a negarlo. Ma non ero pronto per una storia la mia ex, mi aveva lasciato per uno più alto, ora non ero più sicuro di potere avere una relazione, questa preoccupazione mi tormentava molto di più con Risa perché era molto, ma molto più alta di me.
Che fare? mi domandai fra me e me, poi giunsi alla conclusione che non dovevo fare nulla perlomeno, non adesso.
Chiesi a Nobu qualche suggerimento per fare pace con Risa e lei, mi informò che forse qualche cioccolatino avrebbe fatto l’affare. Ora avevo trovato la soluzione al mio problema, dopo gli allenamenti decisi di fare un salto in cioccolateria; il giorno dopo l'avrei senz'altro portato a Risa.
Nobu aveva organizzato un'uscita in piscina tra amici e lì avrei potuto chiarirmi con Risa, non vedevo l’ora che arrivasse il momento.  Feci la mia borsa più volte, cambiai costume varie volte, ero agitato come una ragazza. - agghiacciante la cosa- pensai, senza però curarmene molto, per Risa questo e altro.
Ma quando giunsi alla piscina, lo zaino mi cadde a terra, e la bocca si spalancò dalla mia incredulità Risa stava Flirtando con un tipo più alto di lei. Non era la prima volta che lo faceva, ma sentivo che con lui era diverso, non la smetteva di sorridere. Forse era il suo ragazzo di cui non mi aveva parlato, dovevo lasciarla perdere, non era per me. La verità mi feriva profondamente, ma ero un macho mi sarei ripreso al più presto. 
Risa mi aveva visto, oddio!  Mi aveva visto guardarla tristemente mentre parlava con quel belloccio. Dovevo sparire al più presto, stavo scappando quando sbattei contro una bella ragazza. il cuore vacillò era molto carina, adesso potevo lasciare perdere Risa, era più facile da dirsi che a farsi ma con la bella Chiharu forse ce l'avrei fatta.
Rimasi a lungo a parlare con Chiharu, ma bisogna dire che preferivo nettamente le mie litigate con Risa, il gigante mancava al nano e molto, direi.
Da Chiharu ero venuta a sapere che il ragazzo con Risa era Ryouji. Lei continuò a parlare di lui per un po', al tal punto che mi venne il mal di testa e le chiesi di scusarmi perché dovevo andare in bagno. a Risa non stava andando meglio, ora non aveva più quel suo meraviglioso sorriso, vedevo difatti che stava sbuffando, con quel passo sarebbe esploso.
Pov Risa
all'inizio avevo trovato attraente e simpatico Ryouji ma ora dopo aver visto Otani ridere con la mia amica Chiharu, questo bel ragazzo mi sembrava solamente noioso, poi non la smetteva di parlarmi di Chiharu. Era una ragazza della mia cerchia, la conosceva già di mio, non mi serviva la sua descrizione ampliata, ma lo lasciai continuare a parlare a vanvera. Da ciò che vedevo da Otani, non stava andando meglio, ma arriverei anche a dire il contrario, lui l'aveva piantata in asso. Forse dovevo seguire il suo suggerimento, finsi di sentirmi male, chiesi gentilmente di assentarmi e lo lasciai lì. se fossi tornata, non l'avrei fatto di certo presto, quello era ossessionato dalla mia amica.
Mi recai in bagno, per darmi una rinfrescata. Poi con tutta tranquillità, andai al bar per ber qualcosa, c'era un caldo atroce. lì vi trovai Otani, ma non mi avvicinai a lui, ero ancora arrabbiata perché lui al posto di fare pace con me se la prendeva comodo con Chiharu.
Dopo averlo guardato negli occhi, mi affrettai a raggiungere Ryouji, sentivo dei passi dietro di me, senz'altro di Otani che mi rincorreva. 
Quando giungemmo al bordo della piscina,entrambi ci fermammo sbalorditi dallo spettacolo che trovammo, Chiharu e Ryouji che si stavano baciando. strofinai più volte gli occhi per rassicurarmi di non sognare, poi incontrando quelli di Otani capii che stava davvero succedendo.
Mi avviai di corsa verso gli spogliatoi. Mi feci una doccia fredda e gelata, poi mi vestii rapidamente per poi scappare, mi sentivo male. Ero sull'uscio della piscina quando vidi Otani raggiungermi, avevo due opzioni - aspettarlo o scappare-. ero troppo delusa oggi per ascoltarlo così iniziai a correre a tutto gas nel parco, lui non fece in tempo a raggiungermi.
Ero seduta che piangevo come una bambina, ponendomi la stessa domanda- in questo mondo ci sarà qualcuno che mi amerà? -io voglio fidanzarmi sono stufa di essere Zitella, lo volete capire che odio i Gatti ?- esclamai ad alta voce.
- io l'ho capito- sentii dire alle mie spalle.
Non avevo bisogno di girarmi per riconoscerlo, quella voce l'avrei riconosciuta tra mille.
- che ci fai qui?- gli domandai senza girarmi, non volevo che mi vedesse piangere.
- devo fare la pace con te! Esclamò lui. - mi manchi moltissimo- aggiunse.
- oh, mi fai piangere. Però non sembrava, quando eri con la bella Chiharu. ora che lei non c'è vieni da me giusto?- gli urlai assai arrabbiata.
- ero geloso. Tu con quel Ryouij mi facevi imbestialire- mi spiegò lui.
Ero senza parole mi girai e andai dritta nelle sue braccia.
- tu però mi sei mancato di più- gli sussurrai stringendomi forte a lui.
- ti va di dormire da me? mi chiese lui a bruciapelo.
- è diventata un'abitudine????? gli domandai.
- e chi lo sa- esclamò lui.
- e va bene. Però stavolta cucinò io. gli dissi sorridendogli.
- è andata. Esclamò lui.
mentre tornavamo a casa mano nella mano, quest'anno noi due a tutti i costi dobbiamo trovarci un partner ok?- Gli chiesi di getto.
Silenzio. lui non mi rispose. 
- devi dire di sì è un patto tra noi due. Questo San Valentino, non dobbiamo essere single, intensi?
Lui annuii, poi mi lasciò la mano, si avvicinò alla mia bocca. Le mani iniziarono a sudarmi, stavo forse per ricevere il mio primo bacio. Smack... mi baciò all'estremità della bocca, poi iniziò a correre per le scale che portavano a casa sua.
- Mascalzone- ripetevo rincorrendolo, mentre intatto pensavo che fosse stato davvero un peccato che non mi avesse baciato a stampo, sentivo di essermi innamorata del mio migliore amico.

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grazie a tutti, quelli che continuano a leggere. Un grazie speciale a Nadynana che è l'unica che recensisce ogni capitolo, poi un grazie altrettanto speciale a quei pochi che lasciano una loro recensione, ne aspetto molte altre, altrimenti niente proseguimento non sto scherzando! I’m really sorry per eventuali errori, mi scappano sempre ma sto provando a farne sempre meno. Goodbye la vostra Mitchie.

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Capitolo 7
*** ciao sono di ritorno :) ***


Grazie a chi continua a leggere e prende il tempo di recensire, vi chiedo scusa se non ho aggiornato l’altra volta è che stavo per pubblicarlo, ma per sbaglio ho cancellato tutto.
Riassunto del capitolo precedente.
Risa e Otani, si tengono il muso, per aiutarli a fare la pace Nobu organizza un’uscita in piscina, qui i due conoscono ognuno una persona che all’inizio sembra piacergli, ma poi se ne stancano. I partner di Risa e Otani si mettono, insieme... Otani consola Risa nel parco e la invita a fermarsi per la notte a casa sua, ma prima di salire le dà un bacio all’estremità della bocca però.
 

 
 
 
 
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Pov: Risa
Quando giunsi in casa del mio amico di lui nessuna traccia, cercai un po’ ovunque ma Otani sembrava sparito nel nulla, poi improvvisamente sentii qualcuno balzarmi alle spalle senz’altro doveva essere lui, ma siccome non me lo ero aspetto perdetti l’equilibrio e con un tanfo finimmo a terra. Fortuna vi erano dei tappeti altrimenti Dio solo sa che dolore.
- Sono scherzi da fare?- domandai sorridendogli, non ero arrabbiata visto che alla fine non mi ero fatta nulla.
- Volevo divertirmi, ma tu hai rovinato tutto!- mi disse lui davvero deluso.
- Cosa ho fatto che non andava? Gli chiesi ormai più curiosa.
- Cosa non hai fatto, vorrai dire. Disse lui imbronciato.
- E va bene, ora dimmelo senza giri di parole! Gli urlai esasperata.
- Non hai fatto ciò che ti viene naturale, dovevi urlare- esclamò lui iniziando a correre.
- Sei un uomo morto! Gli urlai prima di inseguirlo.
Il ragazzo era molto agile, ciò che rendeva il mio lavoro del tutto inutile, ma ero troppo tenace per arrendermi, avrei usato l’arma che solo noi donne possediamo ovvero l’astuzia. Mi sedetti fingendo di non ricordare più il suo cattivo commento e, lui come me lo aspettavo abbasso la guardia per poi sedersi accanto a me. Sentivo il profumo della vendetta avvolgermi, era giunto il momento di fargliela pagare, afferrai un cuscino dal divano ed iniziai a picchiarlo. Più urlava più aumentava l’intensità dei miei colpi, sapevo che cominciava ad avere male, ma io non mi sognavo di smettere non così presto perlomeno, lui doveva capire come il suo commento mi aveva ferito profondamente. Mi preparavo a tirargli di nuovo il cuscino quando lui mi afferrò le braccia, ora la situazione si era invertita, potevo definirmi una donna morta.
 
Pov: Otani.
Ora la situazione era cambiata, era giunto l’ora di terminare ciò che avevo cominciato, ma non mi riferivo alla cuscinata, ma bensì al bacio. Prima mi ero fermato solo all’estremità delle labbra perché avevo avuto paura, ma ora ero pronto e lo sembrava anche Risa. Le afferrai delicatamente il viso, giocai inizialmente con le sue ciocche di capelli, poi decisi finalmente di passare all’azione.
Avvicinai le mie labbra alle sue, ci eravamo quasi, il mio cuore batteva all’impazzata e anche quello di Risa, sembrava che i nostri cuori volessero uscire per unirsi in un solo battito. Ora ogni dubbio sembrava sparire, volevo baciarla ne ero certo, anzi ero sicurissimo, ma come tutte le cose belle destinate a terminare prima che inizi, anche il nostro bacio dovette fare quella fine.
Driiiiiiiiiiiiiin
Sentimmo suonare alla porta, ero fuori di me! Chi poteva rovinarmi questo momento magico, quando sarebbe tornato quella situazione romantica.
- Chi cavolo puoi essere?- urlai raggiungendo con rabbia la porta, quando l’aprii quasi non svenni dallo stupore, potevo aspettarmi tutti tranne lei.
- Tuuuuuuu? Urlai incredulo, non potevo credere, potevo aspettarmi tutti tranne lei.
- Mayu che ci fai qui? Le chiesi strofinandomi più volte gli occhi, credevo di sognare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pov Risa
Image and video hosting by TinyPic Otani era fermo davanti alla porta, non parlava, prima mi guardava e poi scrutava la ragazza misteriosa, chi poteva mai essere? Stavo cercando di formulare un’ipotesi quando l’occhio mi cadde su una fotografia dell’armadio in salotto, in quelle foto vi erano Otani e la ragazza misteriosa, sembravano davvero felici. Forse era la sua sorella, difatti si assomigliavano molto tranne forse per via dei capelli, ma le foto seguenti fecero crollare la mia tesi, in un’altra foto si baciavano a stampo, io non lo farei mai con mio fratello. Ero super imbarazzata, di tutti i tre ero l’unica ignara della situazione e, Otani non si decideva a parlare. E quella ragazza mi guardava dalla testa ai piedi, ma per la prima volta quell’occhiata non mi disse nulla, ero troppo turbata, volevo dovevo capire cosa stava succedendo, perché quella Mayu era piombata adesso nel mezzo di una cosa importante?
  Pov Mayu:
Image and video hosting by TinyPic Dopo che con il mio ex era terminato avevo pensato di tornare con Otani, all’inizio avevo avuto timore che mi avesse dimenticato, ma poi facendomi coraggio ero tornata, ero certa che un basso come lui non avrebbe trovato nessun’altra, ma quando l’ho visto insieme a quella ragazza mostruosa le mie certezze sono crollate.
Dopo l’attimo di panico, gli chiesi chi fosse quella ragazza, speravo non mi dicesse che fosse la sua tipa, oddio sarei morta dalla vergogna, sostituita da una cosa del genere orrore.
-        È Risa, una compagna di classe che mi aiuta a studiare niente di più- mi rispose lui.
-        Niente di più gli fece eco la ragazza.
-        Ero sicura che non ci fosse nulla tra voi, mi fido di te- gli dissi. – vorrei parlarti aggiunsi, con tono insicuro, temevo mi cacciasse.
-        È meglio che tu te ne vada- esclamò Otani, senza specificare chi doveva partire.
-        Ehi tu, dissi guardando quella sorte di ragazza, devi andartene l’hai sentito o no?
La vidi guardare in modo perplesso Otani, si aspettava che lui spiegasse chi doveva lasciare la stanza, speravo toccasse a lei.
-        Risa devi lasciarci soli disse.- Mi lasciai scappare un sorrisino malizioso sul viso, ero super felice lui ci teneva ancora a me e, molto su questo ormai non avevo dubbi.
-        Otani perdonami, ho sbagliato non dovevo lasciarti per quello.
-        Come vuoi che dimentichi quello che mi hai fatto- mi chiese assai arrabbiato lui.
-        Non voglio che tu dimentichi, ma che mi perdoni- gli dissi- era troppo impegnato a guardare la porta dove poco fa era scappata piangendo Risa, che ci avesse ripensato? Non potevo permettermelo, iniziai a piangere lacrime di coccodrillo forse o forse no, ora mi rendevo conto di avere paura di perderlo.
-        Perché piangi? Mi chiese lui, dandomi un po’ di attenzione, finalmente si era accorto che esistevo.
-        Ho capito che ti ho perso, vuoi rincorrerla vai non ti fermerò, ma non chiedermi di smettere di amarti- esclamai piangendo.
Quelle parole mi erano uscite così, ero stata sincera per una volta con lui, non volevo smettere di amarlo non potevo.
-        Non merito il tuo perdono e se non vuoi tornare con me capisco, me ne vado adesso.
Pov Otani:
Ora non potevo fare lo stesso sbaglio, avevo lasciato andare Risa, ma ora avrei fermato Mayu.
-        Non andartene, direi di darci tempo, riproviamoci. Non succedono le cose per caso, Dio ci sta dando una seconda possibilità sfruttiamola al meglio.- Gli dissi.
Ero convinto al 50% di fare la cosa giusta e il restante % di sbagliare che potevo farci? Riprovarci senza dubbio, stavo per dichiararmi a Risa quando è tornata Mayu, il destino ha voluto dirmi che Mayu era quella giusta per me, non vi erano altre spiegazioni.
-        Spero che tutto ritorni com’era- mi disse lei.
-        Lo spero!- Gli risposi io, ma non mi riferivo a lei e me, ma a me e Risa, speravo mi perdonasse, l’avrebbe fatto se io ero riuscito a perdonare Mayu, lei poteva fare altrettanto.
-        Cucino io, mi disse Mayu- avviandosi per la cucina.
Lei conosceva bene la mia casa, mia madre, me e i miei sentimenti verso di lei, ora tutto sembrava essere tornato apposto, ma non mi spiegavo perché il mio cuore fosse così vuoto, da quando Risa aveva lasciato la stanza mi sembrava non battesse più.
Non potevo fingere tutto non sarebbe stato lo stesso né con Risa né con Mayu, oggi qualcosa era cambiato e forse per sempre.
Quando lei finii di cucinare mangiammo in silenzio, non era quel silenzio di solidarietà che avevo con Risa era un muro invarcabile, forse avrei dovuto aspettare, ma non volevo soffrisse per me.
Quando giunse l’ora di coricarsi non dovetti chiederle di restare, l’aveva già deciso da sola. La vedi prepararsi e andare a sdraiarsi sul mio letto e, io fece altrettanto.
-        Che fai?- mi domandò urlando Mayu, quando mi vide prendere posto accanto a lei.
-        Volevo dormire, gli risposi un po’ sorpreso.
-        Il divano è di là, ma sei diventato un mascalzone non vuoi metterti con me, ma vuoi dormire insieme a me? Puoi scordatelo.- le domandai scusai e mi avviai in salotto, senza dubbio Mayu era molto diversa da Risa non solo per l’altezza e su questo ora ne ero certo pensai prima di addormentarmi.




scusatemi per gli errori sono di fretta questo capitolo doveva già esserci lo scorso sabato, ma per sbaglio l'avevo cancelalto. aggiornaerò ogni sabato e se non lo farò per la volta seguente il capitolo sarà più lungo come questo. perdonatemi grazie di leggere e recensire, mi fa davvero piacere. scusatemi per gli errori. :)

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Capitolo 8
*** ottavo capitolo ***


       








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    Pov Risa
Dopo che Otani mi avesse chiesto di andarmene mi ero recata in lacrime nel parco. Ero rimasta seduta sula solita panchina a piangermi addosso come una matta, ma non avevo la minima intenzione di tornare a casa, dovevo aspettare che Otani arrivasse per chiedermi scusa, speravo con tutto il mio corpo con tutte le mie forze che lui arrivasse presto, faceva un freddo pazzesco. Tremavo per via del freddo ma non mi decidevo a tornare a casa se l’avessi fatto sarebbe come ammettere che lui non sarebbe mai tornato, mentre lui doveva farlo e al più presto, le lacrime venivano giù come le gocce della pioggia, e come quest’ultime non sapevo quando si sarebbero fermate.
Mi lacerava il cuore avevo, la testa in fiamme e gli occhi mi bruciavano avevo voglia di tornare a casa e di andare al letto, ma non potevo e non dovevo, se Otani non mi avesse trovato?  Avevo voglia di compagnia avrei potuto chiamare Nobu, non esiste persona che potrebbe farmi stare meglio, ma ciò le avrebbe portato ad odiare Otani, cosa che non volevo, neanche la sottoscritta riusciva a farlo, forse quel ragazzo mi piaceva più di quanto credessi, ma la mia domanda era allora questa –ma perché non mi ha fermato?
Ero più importante io o quella Mayu e ancora perché c’erano foto di loro in situazioni molto romantiche? Continuerei ad elencarvi domande su domande, ma a cosa servirebbero realmente? Otani aveva scelto lei, difatti ora dovevano essere in dolce compagnia, quindi giunsi alla conclusione che fosse inutile che rimanessi qui come una cretina ad aspettarlo, non sarebbero venuto come non mi aveva fermato, era un perfetto egoista aveva approfitto di me, delle mie debolezze ed era quasi arrivato a farmi credere che gli interessassi.
Ad ogni rumore improvviso urlavo- Otani sei tutto? Ma nessuna risposta lui doveva essere sotto le coperte mentre io come una rimbambita lui ad aspettarlo, ma provate a capirmi cosa non si fa per amore?
Vidi spegnersi le luci delle case e, il parco cadde nel vuoto totale, ciononostante io rimasi ferma sulla mia fedele panchina, una parte di me m’incitava a tornarmene in casa mentre il restante mi obbligava a rimanere dove ero.
Mi svegliai grazie a primi raggi del solo, mi ero addormentata nel parco, non era servito a nulla Otani difatti non c’era. Tornai in me e mi preparai a raggiungere al mia casa, quando vi giunse mi fiondai nel letto, rintanata sempre sotto le coperte scoppiai di nuovo a piangere e poi mi addormentai ero davvero distrutta da un punto di vista psicologico nonché fisico e mentale. Stavo dormendo beatamente, quando sentii la porta di casa mia aprirsi, non ebbi neanche la forza di capirmi chi fosse il dolore mi stava uccidendo.
 
Pov Nobu
 
Avevo deciso di andare a far visita alla mia amica per aggiornarmi sulla sua vita amorosa. MA quando aprii la porta un’atmosfera tetra mi accolse, fazzoletti dappertutto mi sembrava di essere sul set di un film malinconico.
- Risa sei in casa? Domandai facendomi strada tra quel disordine, come riposta ottenni solo un mugugno proveniente dalla sua stanza.
Quando entrai finalmente nella stanza, trovai la mia amica sotto le coperte con gli occhi gonfi, sinonimo che aveva pianto a più non posso, cercai di fingere fossero lacrime di gioia.
-        Amore ciao! Le dissi, liberandola dalle coperte.
-        Arriveremo in ritardo se non ti muovi! Le dissi, provando ad aiutarla ad alzarsi.
-        Lasciami in pace, oggi a scuola non vengo! Esclamò lei, raggomitolandosi di nuovo nelle coperte.
-        Con Otani è andata così male? Chiesi assai curiosa.
Lei blaterò parole senza senso e poi finii in lacrime.
-        Conosci Mayu? Mi chiese improvvisamente lei.
-        Sì non  è la ex di Otani, il mio tesoruccio me ne ha parlato e non molto bene- le dissi, prendendo posto accanto a lei.
-        È tornata ieri sera e Otani mi ha cacciato! Mi spiegò lei, tra un singhiozzo e l’altro.
-        Quel nanerottolo avrà presto delle mie notizie, dissi alzando con un bel balzo dal letto.
-        Tu preparati andiamo a scuola, per quel pazzo non la salti! Esclamai afferrandole un braccio, non l’avrei mai lasciato deprimersi non per un nano di quella taglia.
-        Non posso mi sento male! Mi spiegò lei, iniziando a tossire, non mi sembrava fingesse e dopo averle toccato la fronte capii che stava realmente male.
-        Povera il mio amore! Esclamai riempiendola di baci, era la mia migliore amica e mi dava parecchio sui nervi che si ammalasse per quel sbruffone di un nano.
-        Ora vado, ma appena posso torno! Le dissi, avviandomi verso la porta, stavo per scendere le scale quando le urlai di riguardarsi.
Se beccavo quel Otani, poteva considerarsi un uomo morto, non credo sarei riuscita a rispondere di me stessa vista la rabbia che mi rodeva dentro.
Quando giunsi a scuola il mio caro Nakao mi stava aspettando, appena mi raggiunse mi diede un bacio ch emi riporto un po’ di buon umore.
-        Come mai quel faccino, tesoruccio? Mi chiese lui assai preoccupato.
-        Il tuo Migliore amico ha fatto del male alla mia di amica e credo che lo ammazzerò se lo trovò. Gli piegai abbracciandolo, mi sentivo meglio solo in sua presenza.
-        Sarà preferibile allora se non ti giri! Mi disse il mio tesoruccio ma oramai ero troppo tardi, appena mi accorsi della sua presenza cominciai a prendermela con lui come non l’avevo mai fatto con nessuno.
 
 
Pov Otani
Quello che era successo ieri sera, era già giunta nelle orecchie di Nobu che m’imprecò contro con grande rabbia. Non me la presi con lei, la colpa era solo mia dovevo pensare alle conseguenze prima.
-        Dov’è? Chiesi placando l’ira di Nobu.
-        A casa con la febbre, mentre tu invece te la spazzavi con Mayu! Esclamò lei, fulminandomi con lo sguardo, mi avrebbe incenerito se ne fosse stata capace.
-        Mayu è Tornata? Chiese incredulo Nakao che fino adesso non aveva proferito verbo.
-        Non mi dirai che sta di nuovo con lei? Mi chiese il mio migliore amico, sapevo che ora anche lui ce l’aveva con me e, non aveva tutti i torti, ma doveva provare a capirmi.
 
Nessuno parlava più ci guardavamo solo, tutti mi avrebbero preso a botte se ne fossero stati capaci, Nakao e Nobu erano miei amici e sapevo di certo ch emi avrebbero perdonato primo o poi, ma come se non fosse già troppo ecco giungervi la causa di tutti i nostri problemi Mayu in persona.
Ora speravo che Nobu continuasse a mantenere la calma, sapevo che a volte può essere troppo impulsiva.
 
Pov Mayu.

Quando mi ero svegliata mi ero subito accorta che Otani non c’era più da tempo e che non mi aveva lascaito un messagiio di quelli sdolcinati che mi faceva troavre quando stavamo ancora insieme. Che ci avesse ripensato? Mi chiesi fra me  e me poi, mi convinsi che lui non poteva farlo, mi amava ancora aveva solo bisogno di una prova che io fossi cambiata. Così decisi di fare una cosa alquanto speciale portargli la merenda a scuola, per poter fare capire altri che ero tornata e che lui fosse di nuovo mio.
Quando lo vidi insieme al suo gruppo non esitai a raggiungerlo e perché mia l’avrei dovuto fare? Non avevo fatto del torto a nessuno quello che era mia era tornato in mio possesso.
-        Ciao amore! Esclamai dandogli un bel bacio sulla guancia, non volevo dare spettacolo di prima mattina.
-        Ciao! Esclamai nuovamente, ma stavolta parlando con i suoi amici.
-        Allora state di nuovo insieme? Mi domandò Nakao.
Io annuii con un sorriso da ebete, mi piaceva sentire che ero di nuovo fidanzata con il mio Otani.
-        Ecco la tua merenda tesoro! Gli dissi porgendogli un pacchetto di brioche.
-        Grazie! Esclamò lui sorridendomi, non era un sorriso sincero direi che era piuttosto forzato.
-        E quel cestino zeppo per chi è? Mi domandò quella impertinente nonché curiosa di Nobu.
-        È per la tu amichetta, ma dove che non la vedo? Chiesi io, accorgendomi finalmente dell’assenza di quel gigante.
-        A casa! Mi rispose secca Nobu, non le piacevo glielo leggevo in faccia ,non piacevo a nessuno tranne che ad Otani ed era questo l’importante, degli altri non me ne fregava nulla.
Afferrai delicatamente la mano di Otani e lo trascinai un po’ lontano dalle orecchie indiscrete di quei piccioncini.
-        Amore pensavo fosse meglio chiedere scusa a Risa, tu che ne pensi? Gli chiesi.
-        Hai ragione dammi il cestino glielo farò avere dopo scuola! Mi spiegò lui allungando la mano per avere la cesta.
-        Eh no! Esclamai, nascondendo la mia cesta.
-        Voglio chiederle scusa glielo porterò di persona tu dimmi dove abita. Gli chiesi con la voce più innocente che avevo, in testa mi frullava un’idea pazzesca.
Dopo alcuni momenti di esitazione mi indicò la via più breve per giungervi, lo baciai un’ultima volta, poi dopo aver salutato quei suoi amici odiosi mia affrettai a raggiungere la casa di Risa, o meglio gigante.
 
 
 
 
 
Ecco un nuovo capitolo non ho aggiornato prima perché non ho ricevuto molte recensioni. Grazie alle persone che leggono e prendono il tempo necessario per recensire, ragazzi miei non costa nulla. Quando avete finito di leggere prendete la briga di dirmi cosa ne pensate, apprezzo davvero chi lo farà e lo ringrazio in anticipo. Vi domando in anticipo scusa per gli errori di qualunque tipo che troverete nella mia storia e alla prossima la vostra pasticciona di Mitchie 

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Capitolo 9
*** nuova coinquilina ! ***


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Pov Risa
stavo dormendo beatamente nel mio letto di dolore, quando fui svegliata dal suono del campanello, ormai quest'ultimo ed io ci siamo dichiarati odio a vita, mi interrompeva sempre nei momenti più belli, come quando stavo per ricevere il mio bacio, menomale che un altro suono mi fece sussultare e mi costrinse ad alzarmi.
Escludevo l'idea che potesse essere Nobu, lei aveva le mie chiavi e se fosse stato Otani? con questa idea bizzarra mi catapultai rapidamente giù per le scale e, andai a rispondere al citofono, altro che Otani era quell'antipatica di Mayu, fui tentata di lasciarla lì dopo averle risposto male, ma questo non faceva parte della mia indole.
- Sì, cerchi qualcuno?Domandai il più educatamente possibile.
- volevo parlare con te. mi rispose lei con la sua piccola vocina, diciamo se non mi avesse interrotto con Otani sarei giunta anche a trovarla carina o meglio ancora graziosa.
- torno subito! le dissi, senza aprire.
Mi fiondai nel bagno per darmi una rinfrescata, per fare sparire ogni traccia di lacrime dalla mia faccia, usai i trucchi che Nobu mia aveva regalato, forse cinque anni fa, ma non ne avevo mai avuto bisogno la donna è bella di natura ma quando ci vuole anch'io so, dopo essere tornata decente, mi liberai del pigiama e, poi di nuovo giù per le scale.
Prima di aprire definitivamente la porta a Mayu, misi dell'acqua a bollire per il tè, non sarei riuscita ad ascoltarla senza.
- pensavo non avresti più aperto!  Esclamò lei, entrando nel mio regno, speravo che lei capisse che qui chi comandava è la sottoscritta.
- stavo mettendo l'acqua sul fuoco. le spiegai, invitandola a raggiungere la cucina.
Mentre io preparavo le nostre tazze, lei si accomodò dolcemente sulla sedia di fronte a me, aveva un portamento da vere signorine, all'apparenza sembrava così dolci, che anche a me risultava difficile odiarla e poi non ero la mia migliore amica, che si arrabbia per un tutto anch'io lo faccio ma generalmente con le persone no.










- eccoci servite! esclamai, posando le tazze sula tavolo e prendendo posto, proprio davanti a lei, così da parlare guardandoci dritte in faccia.
- che voleva dirmi? chiesi, iniziando a sorseggiare la mia bevanda calda.
- Mi spiace molto quello che è successo ieri, accetta questo regalo come le scuse le più sincere di Otani ed io. Mi spiegò lei, porgendomi il cestino che aveva in mano.
Ci mancò poco che i miei occhi non straripassero di lacrime, era venuta fin qui per domandarmi scusa e non per invitarmi a stare lontano dal suo ragazzo.
- Ti perdono al nome mio e della mai pancia, ti spiace se cominciò ad abbuffarmi? Le domandai prima di addentare la brioche. Per educazione gliene offrii uno, perché potesse mangiarla con il Tè.
- So di esserti sembrata così cattiva ieri, ma non sono così te lo assicuro, è che sto passando un brutto momento. enunciò lei abbassando lo sguardo, pareva davvero addolorata.
- se c'è qualcosa che posso fare, non farti pregare dimmelo. Esclamai, avvicinandomi di più a lei, per farle capire che l'avrei davvero aiutato.
- Quando con Kaito è finito, credo di essere impazzita non era un bravo ragazzo come Otani, ma mi rendeva sicura nelle sue follie, sembra fosse un degenerato, ma mi piaceva quindi ho mollato Otani sui due piedi ho preso e sono andata a vivere con il mio nuovo amore. dissi iniziando a singhiozzare, stava per mettersi a piangere, le diedi qualche dolce pacca sulla schiena per invitarla a proseguire.
- adesso non so dove andare, Otani sarebbe gentile a tenermi a casa, ma non voglio più dipendere da un ragazzo, non dopo questa mia bruttissima esperienza. Non ho un lavoro che mi permetta di pagare un alloggio a caro prezzo, finirò in strada. mi spiegò gettandomi tra le mie braccia, mi colse impreparata ma seppi rimediare, le sussurrai parole di conforto, nel mentre pensavo a come aiutarla.
- ti ospito io, mio fratello, non c'è quasi mai e poi questa casa è enorme. Ti chiederò di pagarmi aiutando in casa, nelle cose in cui potrai dare un contribuito senza bisogno di avere chi sa quali soldi. Le spiegai, ormai sicura di fare la cosa giusta. Sarebbe stato egoista da parte mai tenere vuota questa casa, mia madre morì quando ero piccola, mio padre poco dopo si risposò e si trasferì in Francia con la mia matrigna, io non volli seguirlo e quindi la casa rimase mia, mio fratello non so mai dove si trova, o con sua madre in Francia insieme al nostro padre o con me, va e viene.
 Vidi illuminarsi la faccia di Mayu, poi di nuovo si strinse a me, come per ringraziarmi era davvero super felice.
- sicura? Domandò lei poco fiduciosa.
- ti do la mai parola d'onore. le risposi, sorridendole.
- faccio un salto per prendere le mie cose da Kaito e poi tornò. Mi spiegò avviandosi verso l'uscita, ma prima di partire si fermò per spiegarmi ancor un paio di cosette.
- io non ho amiche, quindi ti spiace se diventi una sorte di migliore amica per me? Mi domandò molto dubbiosa lei.
- considerati una mia amica e adesso vai le dissi. sorridendole.
Qualcosa mi diceva che oggi Nobu mi avrebbe uccisa, mentre la mia coscienza si complimentava con me per la mia scelta.
Mi alzai con le tazze e, mi avviai verso il lavandino per pulirlo per bene.

Pov Mayu
Ero riuscita benissimo con Risa, sapevo che ora eravamo una sorte di amichette.
mi affrettai a raggiungere il bar dove avevo appuntamento con la mia migliore amica.
La vidi seduta intenta a controllare l'orologio, si era spazientita ad aspettarmi, ma che ci potevo fare se con Risa era stato più lungo del previsto.
- ecco la tu roba! mi disse lei, porgendomi la valigetta, che senz'altro aveva preparato come le avevo ordinato di fare.
- che succede con Kaito? mi domandò lei smettendo di fare rumore con la cannuccia con cui sorseggiava il suo Drink.
- nulla, ci siamo presi una pausa! le spiegai assai tristemente.
- dimmi piuttosto che ti ha mollata. Ti conosco troppo bene. Esclamò lei.
- sì mi ha lasciato, ma non per molto te lo posso garantire. le dissi facendole mostra di uno dei miei sorrisi maliziosi.
- e come? Se sei tornata con quel nanetto di Totani! Mi disse lei.
- Otani! Esclamai assai infuriata.
- Perdonami! si affrettò a dire lei.
- come mai sei tornato con lui? mi chiese lei.
- lo amo! le risposi.
- lo amo! mi fece il verso lei.
- non ci credi? le chiesi fingendo di incavolarmi.
- io ti conosco da una vita, viviamo insieme. Sei stato con lui solo per fare ingelosire Kaito, visto che non ti calcolava. disse lei, aspettando una riposta che non le diedi.
- ma certo, ora è chiaro fai di nuovo lo stesso! Esclamò la mia amica.
- perché pensi sempre male di me? gli chiesi, assai curiosa della sua risposta.
- Tu hai solo idee malvagie è tua natura. Allora dimmi che non è vero! enunciò lei, sicura di avere totalmente ragione.
- mi conosci molto bene vedo. borbottai, bevendo il drink che il cameriere aveva appena posato sul nostro tavolo.
- ma non capisco perché vai a vivere con Risa, lo sai che a Otani piace! Dovresti piuttosto impedirle di avvicinarsi a lui. Biascicò lei.
- vedi che non ragioni troppo! Esclamai, prendendola in giro, ma tranquilli non si arrabbiava era normale che ci stuzzicassimo tra noi.
- non ti seguo! mi confidò la mia amica dopo molta esitazione.
- Maya tesoruccio mio, secondo te ti ruberei mai Shin? le chiesi.
- no! Mi rispose pronta lei.
- ecco vedi che non è poi così difficile, se Risa diventa mia amica non mi tocca il ragazzo! Le spiegai, sfolgorandole uno dei miei sorrisi maliziosi.
- wow tu sei il genio del male! Esclamò lei. Poi alzammo le nostre bevande per fare un brindisi per la mia super idea, dopo aver terminato di bere la salutai e con la valigetta sottomano e un sorriso a 32 denti mi affrettai a raggiungere la mia prossima dimora per un bel po'.

Pov Nobu

Dopo la scuola salutai, il mio dolce ragazzo che aveva gli allenamenti di basket e, mi affrettai a raggiungere casa della mia migliore amica per tirarle su il morale.
Quando entrai in casa fui avvolto da un bel profumo di lavanda, aveva senz'altro fatto le pulizie, quindi deducevo stesse bene. Scorsi una sagoma in cucina quindi mi avviai rapidamente in quella direzione.
- Amore mio, ti sei alzata! esclamai, riempiendola di baci e abbracci, ero felice che avesse capito che per Otani non bisognava abbattersi così tanto, non per un ragazzo della sua taglia, so che quest'ultima battuta era un po' pesante, ma ce l'avevo a morte con lui, quindi cadeva a pennello.
- cucini per me? le domandai sbirciando tra le pentole.
- se vuoi fermati va bene, ce n'è abbastanza per tutte tre! Esclamò lei sorridendomi.
- hai già fatto pace con Otani? le chiesi assai stupita.
- na! esclamò lei con un velo di tristezza.
- ah, ma che scema è per il mio tesoro? le chiesi, stavolta certa di avere trovata la risposta.
- errato! esclamò lei, spegnendo sui fornelli e prendendo posto sulla sedia in cucina.
- allora mi spieghi chi è la terza persona! enunciai, sbuffando dopo aver preso posto accanto a lei.
- sai chi è venuta stamattina da me? mi chiese la mia migliore amica.
- ovvio che lo so quell'arpia di Mayu! risposi sicurissima.
- ah, e come facevi a saperlo? mi domandò di nuovo Risa.
- è passata a scuola! l’ informai.
- sta passando un brutto periodo, dopo la rottura con Kaito non ha nessuno e non sa dove andare. mi spiegò lei.
- pensi che me ne possa fregare qualcosa? Le chiesi.
- beh che t'importi o no, vivrà da me! esclamò la mia amica.
strabuzzai e strofinai gli occhi più volte, o ero sorda o la mia amica era fuori di melone.
- scherzo davvero divertendo le dissi, sforzandomi di ridere.
- mai stata più seria! Mi spiegò lei.
- Risa sei matta, quella è il nemico, pensi che sia vera cosa ti ha raccontato? Si vede che non vedi più i gialli ultimamente! le urlai davvero schioccata.
- sai è un trucco, ti sta solo usando e quando ti rivelerà la sua vera faccia, non mi biasimare se ti dirò che ti avevo avvertito. le spiegai ormai fuori di me.
- non lo farò perché non è come credi, Nobu smettila di vedere sempre nero! Mi urlò.
- me ne vado! fu l'unica cosa che riuscii a dire, prima di sparire con la faccia piena di lacrime.
Appena svoltai l'angolo chiamai il mio ragazzo.
- Nakao, passo a prenderti agli allenamenti. Gli dissi cercando di non piangere.
- tesoro tutto a posto? mi chiese lui ormai allarmato.
- ho litigato con Risa! gli risposi, tra un singhiozzo e l'altro non ce l'avevo fatta a trattenermi.
- che? Ti aspetto!  Fatti coraggio farete presto pace. mi spiegò lui, era così tenero cercava di tirarmi su il morale.
-lo spero, sto arrivando!
- Ti amo! Esclamò prima di riagganciare, non mi aveva dato il tempo di ricambiare, ma non serviva lui lo sapeva di certo.






So che molti di voi saranno felice che abbia finalmente aggiornato mentre ad altri non farà né caldo  Né freddo. Ci sono tantissime visite e pochissime recensioni, quindi me la prendo con calma per aggiornare o aumentano gli incoraggiamenti o aspetterete a lungo. Ringrazio Fede perché è l'unica che ha recensito ogni singolo capitolo e che dimostra di essere interessata e poi Vity chan che è diventata una di noi. I love you!

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Capitolo 10
*** questo bacio non vale :) ***


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Pov Mayu
Quando arrivai a casa, fui accolta da un odore di pulito e di cibo sano, cavoli Risa sapeva fare proprio tutto, ci credo che piacesse a Otani, aveva del carattere la ragazza.
La salutai cordialmente, raggiunsi la stanza che aveva preparata appositamente per me e, decisi di andare a farmi il bagno, mentre raggiungevo la doccia, sentii il campanello suonare e poi lo vidi era Otani e non era qui per me, ma per Risa. Cavoli, la doccia poteva aspettare scesi rapidamente le scale, ma in modo furtivo e mi accostai al mancorrente per assistere alla scena.
 
 
Pov Otani
Dopo gli allenamenti non ce l’avevo più fatta, dovevo fare pace con Risa. Quando arrivai a casa sua ero super agitato, ma cavoli dovevo tranquillizzarmi neanche fossi una ragazza, ma Risa mi faceva un brutto effetto, nel senso positivo intendo. Quando me la trovai di fronte il cuore iniziò a battere come non so che cosa e le parole vennero sempre meno, poi non so perché cavolo gli occhi mi caddero sulle sue labbra, cavoli avevo una voglia di matta di scoprirle, detto così mi sento spesso eh yeah macho, è giunta l’ora di dimostrarle che ero un vero maschio, quindi le afferrai il collo e la baciai, non all’estremità ormai quelle le conoscevo di già. I nostri cuori ancora una volta vollero unirsi in un solo battito, cavoli menomale che nessuno potesse leggere i miei pensieri, un maschio super tenero così chi se lo fila? All’inizio il bacio fu magico, sembrava che le nostre labbra fossero su misura e il tutto avveniva con una coordinazione spaventosa, al tal punto che mi spaventai e sospettai che avesse già baciato un altro, ma la mia Risa era solo mia, quindi quell’idea maligna se ne tornò da dove era venuta. Eravamo non tre metri sopra il cielo, ma al settimo cielo, cavoli ora capivo realmente ciò che provavo per lei e posso giurarvi che non era solo amicizia, ma forse ne ero consapevole da tempo, ma sì sa che questione cervello noi maschi lasciamo stare. Ero immerso in un mondo magico dove esistevamo solo lei ed io, ora capivo quei piccioncini di Nobu e Nakao, ma improvvisamente tutto andò a pezzi, Risa si liberò dalle mie braccia e prese a correre, dritto per il parco.
 
 
Pov Risa

Ora capivo di non essere particolarmente fortunata, quando il ragazzo che mi piace si fa avanti, io devo respingerlo. Mayu era un’amica e, il codice dell’amicizia vieta di norma queste cose quindi mi sentivo un verme, questo meraviglioso bacio, non contava né per me né per nessuno. Ora vedendo la situazione da un punto di vista diverso avevo tradito un’amica, che verme che ero, mi facevo schifo da sola, ma questo come potevo spiegarlo a Otani?
-        Perché sei scappata così?- sentii dirmi alle mie spalle, era quel voce che mi mandava il cervello in tilt che mi faceva provare mille emozione, come potevo un nano della sua taglia farmi questo brutto effetto? In positivo intendo.
-        Perché mi hai baciata?- gli domandai senza voltarmi, era difficile così eh quindi non peggioriamo le cose guardandolo.
-        Non lo so, è stato un impulso- mi spiegò lui, parecchio confuso. Bisogna dire che lo eravamo entrambi, chi più chi meno, ma entrambi.
-        Non ti è piaciuto?- mi chiese lui, rompendo il ghiaccio.
-        Che non si ripeta più- gli dissi, non potevo mentirgli, perché altroché se mi era piaciuto. Era stato il primo e l’ultimo con lui.
-        Dimmi che non provi nulla per me e, resteremo amici e questo non sarà mai successo.- mi spiegò lui.
-        Non è mai successo, allora amici come prima?- gli chiesi io, con un nodo enorme alla gola, mi lacerava il cuore,ma non potevo fare del male a Mayu.
-        Amici come prima, ma voglio che tu mi dica che non mi ami- mi spiegò lui, facendo mi arrossire, avrei preso fuoco a momenti ve lo garantisco, questa sarebbe stata una bugia enorme.
-        Non mi piaci- esclamai senza sostenere il suo sguardo e dopo averlo salutato a denti stretti ritornai in casa, ero a pezzi, difatti raggiunsi la mia camera, per poter piangere in pace, sì avevo bisogno di sfogarmi di urlare di prendermela con me stessa, o sarei scoppiata.
Ero sul letto a piangere, quando capii che avevo bisogno di compagnia, avevo litigato con Nobu quindi non mi pareva giusto addossarle i miei problemi, quindi scesi in cucina dove trovai Mayu con il piatto ancora pieno davanti a lei.
-        Come stai?- mi chiese lei, appena si accorse della mia presenza.
-        Ci sono stati momenti migliori - le risposi, ripensando a quando tra Otani e me andasse a gonfie vele, prima del suo arrivo.
-         Mi dispiace, è colpa mia- esclamò lei, con le lacrime quasi agli occhi.
-        Non ti preoccupare primo o poi passa, i ragazzi sono come i treni perdi il primo prendi il prossimo- le informai,  ma ahimè anche questo non valeva per me, Otani era stato il primo treno e mi auguravo non fosse l’ultimo.
-        Io con i ragazzi non ci so fare- mi confessò lei.
-        È dono, devi trattargli come amici, consigliargli quando sbagliano, appoggiargli mentre lo fanno ed essere la loro ancora di soccorso in caso di bisogno le spiegai, tutta orgogliosa di me.
-        Smetterò di essere egoista allora! Mi informò lei, sembrava davvero sincera.
-        Brava! Esclamai abbracciandola, non riesco proprio ad odiare nessuno io!
 

 
 
 
 
 
 
Eccomi qua, sono tornata con un capitolo abbastanza lungo o corto dipende da ognuno, beh che dire che aspetto le vostre recensioni? Ormai ho perso ogni speranza, quindi tanto vale accontentarmi di loro: Vity Chan, xswaighair, e fefy Cullen, loro ci sono loro rimangono, grazie mille ragazze. Per gli errori vogliate perdonarmi sbagliar umano è.
 A presto mitchie

 

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Capitolo 11
*** sarà l'inizio di qualcosa? ***


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Pov Risa
 
 
Quella sera io e Mayu dormimmo insieme, avevamo parlato fino a tardi e alla fine avevamo condiviso lo stesso letto.
Era una ragazza simpatica e molto graziosa, secondo me Otani non avrebbe potuto fare una scelta migliore, era molto più femminile di me.
Quando mi svegliai la mattina per andare a scuola, mentre lei sonnecchiava ancora mi sentii un tantino gelosa, Dio solo sa quanto avrei dormito ancora.
Feci una colazione lampo e poi subito a scuola, quando arrivai vi trovai tutto il mio gruppo, non mancava nessuno, anche Otani c’era e speravo non si ricordasse di nulla.
- Ciao - biascicai freddamente per poi andare al mio posto, non so perché ora mi sentivo infastidita dalla presenza di Otani. Quando lo guardavo non potevo non pensare al nostro bacio.
-Ciao- mi rispose lui dopo aver preso posto accanto a me.
Vi prego fate che non si ricordi di nulla per favore, continuai a ripetere in testa, mentre il cuore prendeva a battere, se ora mi parlava di quel famoso bacio? Non l’avrebbe fatto, perché avrebbe dovuto? E quando si dice che  sia sfortunata eccovi la prova.
- Questa notte non sono riuscito a chiudere occhio, ci ho provato e riprovato- mi confessò lui. Sapevo dove voless
e arrivare ma finsi di non afferrare il messaggio.
- Ah sì? Io ho dormito benissimo! Ieri Mayu ed io ci siamo divertite un sacco. È un peccato però che tu non abbia riposato- esclamai senza chiedergli il perché, volevo non giungessimo a parlare dell’argomento, ma la fortuna come ben sapete non gira spesso dalla mia parte o meno ancora in mio favore.
- Non vuoi sapere il perché?- mi chiese lasciandomi non del tutto impreparata, temevo il peggio ed ero stata accontentata.
- Non importa stanotte riposati- gli dissi, pronta a cambiare discorso, ma lui non n
e voleva sapere nulla, non si decideva a mollare l’osso.
- Il bacio di ieri mi ha profondamente turbato- m’informò sospirando, guai a ora nove, cominciai a ripetere in testa. Per l’ora non saprei perché l’avessi scelto, ma poco importava ormai il danno era fatto, Otani chiedeva spiegazioni, che io mi sarei rifiutata di dargli e forse per sempre.
- Quale bacio?- chiese Nobu, che non aveva esitato ad origliare la nostra conversazione, la signorina deve sempre sapere tutto, non si fa mai sfuggire nulla pensai ironica tra me e me.
- Quale bacio? - ripetei, fingendo di non capire davvero nulla.
- Vi siete baciati?- chiese Nobu, ormai curiosa.
- Fatti gli affari tuoi!- le urlai come risposta, cavoli avevo esagerato, non avevamo mai litigato e adesso le avevo urlato contro, mi sentivo malissimo, avrei preferito essere travolta da un camion.
- Mayu ha un brutto effetto su di te!- mi urlò lei in lacrime.
- Lei non c’entra niente, mi dispiace Nobu veramente mi dispiace- ma le mie scuse terminarono nel vuoto, si era già fiondata sul banco più lontano da me, senza darmi il tempo di chiarire. Stavo per raggiungerla quando il prof varcò la soglia della classe, ora era troppo tardi, con le lacrime agli occhi tornai al mio posto desolato, anche Otani non voleva starmi vicino.
Oggi era l’ultimo giorno di scuola, poi ci sarebbero state le vacanze di Natale, credo ci avrebbe fatto del bene a tutti per potere schiarirci le idee.
Prof: Risa spero che anche quest’anno la festa sarà impeccabile come gli anni scorsi, mi auguro che il vostro litigio non influisca sulla festa.
Risa: sarà migliore dei precedenti, sapremo mettere da parte le nostre divergenze e lavorare insieme.
Prof: bene! È proprio questo che volevo sentirmi dire. Approfittate di queste vacanze per studiare, sistemare le cose con tutti.
Disse il prof, facendo viaggiare i suoi occhi, da me a Nobu, a Nakao e ad Otani, eravamo un gruppo quindi avremmo risolto presto mi augurai.
- Mi raccomando divertitevi- esclamò ancora il pro
f prima che venissimo liberati dalla campanella.
 
Pov Otani
 
Quando sgusciai fuori dalla classe, la vidi immediatamente, chi? Se non la mia ragazza.
Bisogna dire che ultimamente mi aveva parecchio ignorato, forse Risa le aveva raccontato del nostro bacio. Ero troppo confuso per cominciare a litigare con lei.
- Ciao bella - esclamai dandole un bacio, e subito in testa mi appare quello di Risa e me, che cercai di rimandare al mio cervello alla velocità della luce.
- Sei venuto a prendermi? Che carina, è da un po’ che non stiamo più insieme e mi spiace per il bacio tra me e Risa, non volevo ferirti – le dissi tutto d’un tratto, ora mi ero levato un peso dalla coscienza lurida che avevo.
- È tutto okay, ma non sono qua per te, ma bensì per Risa- disse andandole incontro per poi abbracciarla.
Vidi lo sguardo carico di rabbia dei due piccioncini, come loro anch’io mi stavo domandando quando fossero diventate amiche quelle due, ma si sa Risa fa strani effetti, in senso positivo ripeto.
 
POv Risa.
È difficile ammetterlo ma Mayu mi era mancata davvero e l’idea che anche a lei mancavo non fece che rallegrarmi, finalmente qualcosa di bello in questa giornataccia.
- cosa facciamo oggi?- le chiesi dopo essermi liberata dalle sue soffici braccia.
- decidi tu per me va bene tutto, pur di divertirmi con te- rispose lei, abbracciandomi nuovamente.
- lo sai vero che ci stanno guardando tutti?- mi chiese lei sottovoce.
- sì- le sussurrai, poi mi liberai da quell’abbraccio super lungo quasi infinito e bello, Mayu era diventata una mia amica, ripeto era difficile odiarla, era troppo dolce.
- andiamo a fare della spesa per Natale- esclamai ai quattro venti, così da farmi sentire da tutti.
- yuppie- esclamò Mayu prendendomi sotto braccetto per procedere, ma io mi fermai e mi voltai al retro, per guardare la mia migliore amica.
- Nobu andiamo fare shopping ti va di unirti a noi?- le domandai facendo sbiancare sia lei che Mayu, sapevo che non l’avrebbero visto di buon occhio, ma provare non nuoce o sbaglio?
- non mi va- mi rispose prontamente e in modo alquanto brusco lei, ma come biasimarla si sentiva tradita dalla sua migliore amica, si sentiva sostituita, era preoccuaptata che io preferissi Mayu a lei, ma la verità che ancora le sfuggiva e forse non solo a lei, era che io amavo di bene incondizionato entrambe.
- beh se con le buone non funziona vada per le manieri forti - esclamai., facendo sorridere Mayu e Nobu.
-Nobu se la festa di Natale verrà male perché non ci hai aiutate dovrai spiegarglielo tu al prof- la informai sicura che abboccasse.
- e va bene stavolta mi hai convinta esclamò lei. Abbracciò baciò, si fece il suo tesoruccio e, poi ci raggiunse assai dispiaciuta, sapevo che fingeva lei adora fare les boutiques, la conosco come le mie tasche quindi ve lo posso garantire.

 
 
 

 
 
 
Eccomi tornata ragazze vi sono mancata??? E chi può dirlo, ma fingerò di sì. Il capitolo tanto atteso in un certo senso, sono malvagia vi lascio con mille e una domanda così sono sicura che tornerete a leggere, ahaha. Se trovate errori Je vous demande pardon de tout mon cœur. Ringrazio chi segue la mia storia e un grazie speciale a Vity Chan, Xswaghair Nadynana, che sono le più fedeli lettrici e poi una nuova fan che ha seguito attentamente la vicenda di questa storia senza lasciarvi trovi giudizi e finalmente si è decisa a farlo nello scorso capitolo, benvenuta nella famiglia
pinamachecazzdipagina.
A presto quella pasticciona della vostra Mitchie.

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Capitolo 12
*** povera Mayu ***


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Appena giriamo l’angolo scende il silenzio di tomba fra noi ragazze e devo ammettere che lo preferisco mille volte di più ad una lite accesa.
Arrivate al centro commerciale, il più grande dei dintorni, iniziamo a girarlo da cima a fondo, cercando l’occorrente e confrontando i vari prezzi, mi sento stanca ma proseguo senza fiatare, la mia pancia non la smette di brontolare. Ho paura che mentre cammino accanto alla gente, loro sentono quei brontolii, sono esausta ma né Mayu né Nobu sembrano voler fermarsi. Ma ad un certo punto ne siamo quasi costretti, vediamo Mayu vacillare e poi terminare per terra, è svenuta dico a Nobu, prendendo posto accanto alla mia amica per terra.
- Che facciamo?- domanda Nobu assai spaventata.
- Aiutami la portiamo alla farmacia vicina, sapranno dirci qualcosa- le rispondo iniziando ad alzare Mayu che è priva di sensi.
Una volta arrivati non prendiamo nessun numero, ma ci facciamo largo tra la lunga fila, uno dei farmacisti ci fa accomodare nel suo locale e ci domanda di aspettare che vada a chiamare un dottore, io e Nobu siamo iper spaventate.
- Secondo te andrà tutto bene?- mi chiede la mi
a migliore amica.
Non ho molta voglia di parlare quindi annuisco con la testa, sono preoccupata quanto lei e forse di più perché mi sono affezionata a differenza di lei a Mayu. Il dottore fa una diagnosi rapida alla nostra amica e ci informa che è stato un calo di zucchero niente di più, ci facciamo scappare un lieve sbuffo di liberazione.
- Che mi è successo?- domanda Mayu che è appena tornata in sé, lascio che a risponderle sia il dottore, ho una sola voglia, stringerla forte a me, ma vengo anticipata da Nobu. Okay, sono sorpresa quanto Mayu e Nobu stessa, ve l’ho già detto che è difficile detestare Mayu può essere calcolatrice ma in fondo è una ragazza come tutte noi.
-Vieni anche tu!- esclama Mayu aprendo le braccia, non me lo faccio ripetere due volte e finisco dritto nelle sue braccia, è un abbraccio unico, le due persone a cui voglio un mondo di bene, stanno imparando a conoscersi.
Il dottore si era raccomandato di andare subito a mettere qualcosa sotto i denti e credo che se aspettavamo ancora un po’ svenivo anche io. Fortuna che in quel grande centro commerciale vi erano diversi ristoranti,fast-food. Ormai anche i locali americani si trovano qui da noi, allora decidemmo di andare tutti a mangiare al Mc Donald poiché più economico di così si muore.
Prendemmo ognuno un menù per adulti con patatine, panini e bibita, tranne Mayu che ha scelto un menù bambino che non è riuscito nemmeno a terminare, nel mezzo del pranzo si è recata in bagno.
- Povera sta davvero male- esclama Nobu davvero dispiaciuta.
- Secondo me non solo, seguimi! - le dissi.
Ci avviamo verso il bagno pronto ad origliare per controllare che non stesse vomitando e, difatti non lo stava facendo, la mia ipotesi era crollata. Tornammo al nostro posto assai deluse ad aspettare la nostra amica, nel frattempo ne approfittai per comperarmi un gelato.
- Come stai?- chiedemmo all’unisono io e la mia migliore amica.
- Non sto proprio bene- ci confessò.
- povera- esclamammo all’unisono Nobu ed io.
- Nobu devo chiederti una cosa, che mi sta al cuore da tempo- disse Mayu alla nostra amica.
- Dimmi pure- la incoraggia Nobu.
- Quella gonna dove l’hai comprata?-
Ci lasciammo scappare un sospiro di sollievo, temevamo il peggio, io soprattutto.
- Una grande stilista- rispose un po’ vago Nobu.
- Gucci? Prada? Armani? Nero Giardino? Louis Vuitton?-
- La conosci molto bene ed è qui in questo momento- le suggerì Nobu.
- Risa- esclamò e, io me ne rallegrai subito, ma forse fui troppo frettolosa.
- Risa tu sai chi può essere- mi domandò lei, cogliendomi alla sprovvista, stavo per ribattere mimando, quando persi l’equilibrio e finii con un tanfo a terra.
- È tutto okay?- chiesero le mie amiche, cercando di soffocare la risata.
- Sto bene – mentii, anche se mi faceva molto male il fondoschiena,ma mica potevo gridarlo ai quattro venti vi pare?
- Risa mi ha fatto la gonna- le confessò Nobu, Mayu arrossì dall’imbarazzo, quella imbarazzata dovevo essere io che avevo fatto la mia figuraccia giornaliera.
Dopo il pranzo, riuscimmo a terminare le compere, comprammo un completino carino simile per tutte tre, ormai eravamo diventato un trio e la cosa piaceva a tutte.
POV Nobu
 
Oggi la giornata era stata un totale disastro, ma alla fine si era conclusione al meglio, avevo trovato una nuova amica.
Eravamo davanti alla casa di Risa quando mi squillò il cellulare.
N: ciao tesoro, dove sei?
Io: a casa di Risa.
N: sai mi manchi, è vacanza e quindi…
IO: amore ho capito arrivo immediatamente a casa tua, preparami un bagno caldo sto morendo.
N: ogni tuo desiderio è un ordine, lo sai che ti amo vero e non mi stancherò mai di dirtelo.
Io: anche io e, non mi stancherò mai di sentirtelo dire.
N: a presto.
IO: amore sto arrivando resisti.
N: ci proverò!
- È Nakao?- mi domandò Risa.
- Sì- le rispose con il mio sorriso da ebete, non so come quel ragazzo riesca a farmi sentire unica.
- Lo sapevo- esclamò lei.
- E come facevi ?- domandò assai curiosa Mayu.
- Dal suo arrossire ad ogni frase e quel sorriso che ha ogni volta che sente nominare una N.
Alla sua spiegazione arrossii non so quante volte, aveva assolutamente ragione, quando si parlava del mio tesoruccio mi si illuminavano gli occhi, lo amo troppo.
- Devo andare il mio tesoro mi aspetta- esclamai dopo averle abbracciate entrambe.
- Mayu ecco il mio numero, sei davvero simpatica aveva ragione Risa- confessai alle mie due amiche, che mi squadrarono dalla testa ai piedi come un’aliena, neanche avessi detto qualcosa di inappropriato.
- Corri Nakao, non respira senza il suo ossigeno- disse Risa, scoppiando a ridere, le sorrisi e poi iniziai a correre al ritmo dell’aria, il mio tesoruccio mi attendeva con impazienza.
 
 
Pov Mayu
 
 
Appena rientrammo in casa, con le borse della spesa, ci accorgemmo che era già ora di cena, proporsi a Risa di farsi il bagno mentre cucinavo qualcosa. Dopo poco la vidi raggiungermi in cucina, bella pulita e profumata.
- Hai già mangiato?- mi domandò vedendomi sciacquare il mio piatto.
- Sì sì- mentii e per essere più convincente le dissi che era così buono che se lei non ci fosse stato mi sarei mangiato anche la sua di porzione.
- Prendila- mi disse cogliendomi del tutto impreparata.
- Non posso è per te!- le dissi, cercando di convincerla che la mia porzione era stata sufficiente e che la mia era solo golosità.
- Dividiamo- disse porgendomi mezzo piatto, malgrado non ne avessi voglia iniziai a mangiare, ma poi non ci riuscii e corsi in bagno.

POv Risa
 
Dopo il bagno avevo controllato Mayu, vedendo che non aveva toccato cibo e quindi avevo ipotizzato che la mia paura non fosse del tutto errata e quindi farla mangiare per vedere cosa faceva era il mio piano. Stavolta avrei origliato al meglio così armata di bicchiere mi fiondai alla volta del bagno, la sentii vomitare e sicura di coglierla in flagrante aprii di getto la porta.
-Perché?- riuscii solo a domandare.
- Non è come credi, ti sbagli- mi spiegò tra un vomito e l’altro, ero nauseata nonché senza parole.
 
 
 

 
 
 
 
Hey Girls, vi sono mancata??? Dai diciamo di sì, tanto per farmi felice. Moltissime delle mie lettrici hanno in antipatia Mayu ma è ora di voltare la pagina e di provare a mettervi nei suoi panni, ma occhio non ho mai detto che sia santa non fatevi nessun’idea, posso capovolgere tutto in men che si dica sono un’allieva di Sherlock Holmes e cerco di essere sorprendente come il mio maestro, ma lui è unico.
Vi domando scusa per ogni tipo di errore, accetto le critiche costruttive e rifiuto le recensioni banali, un caloroso grazie alla mia piccola famiglia Xswaghair, vity chan, nadynana, pinamachecazzdipagina Fefy Cullen e spero per me di non aver dimenticato nessuno, aspetto lettori nuovi.
Grazie mille continuo presto.
 

 

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Capitolo 13
*** Natale è alle porte ***


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Pov MAyu
-Non sono incinta come puoi pensare- urlo prontamente io, ripulendomi la bocca.
-Io pensavo che tu fossi anoressica- mi confessa lei.
-Ah, difatti è vero ho qualche problema con il cibo- le spiego, mentre mi lavo i denti.
-Beh, io so cosa ti serve- mi dice lei tutta contenta lei.
-Sicura?- chiedo un po’ incerta.
-Fidati di me, ma tu fatti un bel bagno, sei troppo pallida- esclama lei uscendo dalla stanza.
Guardandomi allo specchio capisco che ha totalmente ragione, ho una brutta cera, cercando di non svenire nuovamente mi spoglio e mi lavo. Dopodiché raggiungo la mia stanza e mi corico aspettando il presunto rimedio della mia cara amica, ho pura che presto non lo sarà più al mio giudizio è giunta l’ora di dire la verità o di levare i tacchi senza dar loro spiegazione, nessuno deve addossarsi quella colpa così grande, hanno tutti un futuro davanti soprattutto Otani, non se lo merita.
-Eh voilà!- esclama tutta orgogliosa Risa, porgendomi un piatto con una minestra se non erro, riguardo la pietanza con aria molto interrogativa e quindi lei si affretta a spiegarmi che vi ha messo della pancetta e una pasta, molto piccola che difatti non si vede quasi.
-Grazie- dico iniziando a mandare giù quella prelibatezza, ma a metà comincio a fare parecchia fatica quindi lei mi consiglia di fermarmi.
-È un cammino devi fare un passo alla volta- mi dice lei e io da brava alunna obbedisco.
-Buon Natale!- esclama dandomi un bacio, lei si sta preparando ad andare da Nakao, per preparare la festa per il giorno dopo, io e lei non passeremo insieme il periodo natalizio e forse sarà anche l’ultima volta che ci vedremo, ho deciso di sparire e stavolta per sempre.
Aspetto si sentire la porta chiudersi per poter chiamare Maya.
-Pronto chi parla?- domanda la mia amica un po’ scocciata e la capisco a quest’ora si starà preparando per la discoteca.
-Ciao Maya sono io- le dico.
-Amore come stai? Ci manchi moltissimo anche a Kaito- mi confessa lei.
-Anche tu mi manchi, lui non però- mento, la verità è che un po’ mi manca ma c’è quell’impedimento che non potrà mai aggiustare le cose.
-Che mi racconti di bello- si sforza di domandarmi lei.
-Ho deciso di spuntare il rospo- le confesso in lacrime.
-Ma dico sei impazzita? Sei sicura?- mi domanda lei.
-Non lo so è che oggi ho combinato molti guai e vorrei lui lo sapesse da me, capisci?- le domando a mia volta.
-Se va male, io ti attendo a casa ci facciamo un paio di birre e qualche tiro, okay?- domanda lei.
-Io non posso adesso- dico assai dispiaciuto io.
-Già, è vero! Buon Natale e imbocca il lupo- mi augura lei.
-Crepi! Buon Natale anche a te- esclamo riagganciando e scoppio a piangere ho una paura impensabile.
 
 
 
POV Otani

 
Venerdì sono rimasto molto turbato vedendo come Risa e Mayu fossero così affiatate e poi sapere che a loro si è aggiunta anche Nobu, non ho parole sono sotto shock.
Ho fatto anch’io un po’ di shopping con Nakao, abbiamo comprato i regali di Natale, per quello di Risa mi è servito più tempo, volevo qualcosa di speciale per dirle quanto lo fosse per me, ma poi esitavo sempre, nessuno mi convinceva, non sapevo cosa scegliere e alla fine, ho preso uno di quei cuori a metà con soscritto che “ Ti amo”, ma per regalargliela avrei dovuto rompere con Mayu, ciò che avevo intenzione di fare il giorno dopo, forse non era il momento migliore per scegliere, ma se noi uomini siamo tardi di testa non è neanche colpa nostra, è natura e non ci si mette mai senza natura. È sciocco ma è solo adesso che mi rendo veramente conto che quella che amo non è MAyu, ma quel gigante dei miei stivali, penso ironico.
Afferro una giacca e mi dirigo verso, casa di Nakao, voglio dare una mano per preparare la casa, ma ad essere del tutto sincero vorrei stare un po’ con Risa.
Arrivo e trovo Nobu e Risa impegnata a confabulare non so che cosa, mi avvicino e saluto, so che non sono del tutto gradito, ma stasera ho intenzione di imporre loro la mia presenza.
 -Buonasera!- esclamo per salutarle.
- sera!- si sforza di dire Risa prima di raggiungere i bangi.
- è solo la mia impressione o mi evita?- chiedo a Nobu.
- è solo la tua impressione- mi mente lei, mentre entrambi sappiamo che dopo il bacio, Risa preferisce starmi lontano.
- Nobu vorrei lasciare Mayu, come mi consigli di procedere?- le domando controllando che non ci sia Risa nei paraggi, la bella notizia gliela vorrei dare io personalmente.
- perché vuoi lasciarla?- mi chiede lei assai arrabbiata.
- io non ti capisco fino a ieri volevi che lo facessi e adesso?- domando io davvero incredulo.
Sembra solo a me, ho le ragazze della mia cerchia sono signorine problemi, con loro non ne combini mai una giusta, mai ripeto.
-ma prima la detestavo, ma adesso è diverso, ma se lo fai per Risa okay va bene- mi confessa alla fine lei, anche se noto che è un po’ dispiaciuta.
- spero solo che non rovini la loro amicizia- esclamo.
- lo spero anch’io- dice Nobu e poi ci mettiamo al lavoro, io per sbaglio, seee come no, vado a sbattere contro Risa.
-scusami- dico immediatamente, sorridendole, è sempre così bella e il mio cuore quello ormai batte per i fatti suoi ogni volta che lei si avvicina.
-Non fa nulla- mi tranquillizza lei.
-ho deciso di lasciare MAyu- le dico sicuro che mi salti in braccio, che mi baci, o che accenni anche un sorriso, ma lei no! Inizia invece ad imprecarmi contro, mi urla addosso, ora avete la prova che le ragazze di mia conoscenza, sono incomprensibile, capirle è un concetto impossibile, per un semplice maschio come me.
- ma perché non sei contenta?- domando io davvero perplesso.
- è per il nostro bacio?- mi chiede lei a sua volta.
- e anche se fosse?- domando io, rimanendo il più possibile vago.
-mi sentirei in colpa, ha bisogno di te, più che mai adesso, è anoressica non puoi abbandonarla, non ora- mi spiega lei.
- non ha bisogno di me, ma di medici- rispondo, non per menefreghismo o altro, ma perché credo sia la verità e che Risa usi quella come scusa per non mettersi con me.
- ho fatto la mia scelta- le dico, poi la saluto, faccio altrettanto con gli altri e me ne torno a casa.
 

 
 
Eccomi !!! So che vi sono mancata moltissimo (?).
Devo ringraziare prima di tutto, tutti.
Poi la mia piccola famiglia, chi ne fa parte lo sa, ma per coerenza tengo a specificarlo: xswaghair, nadynana. Pinamachecazzdipagina, vity chan, fefy cullen e i nuovi membri della famiglia: doremilaura e comefareisenzamanga.
Poi ringrazio anche quelli che non hanno recensito la storia, ma la seguono comunque chissà che facendo i nomi, non si svegliano? Comunque grazie: cuppy cake ines_irine ( che mi hanno abbandonata!), Iamnotperfect, valepassion95.
Grazie mille a tutte! Spero vi piaccia ah secondo voi che cosa nasconde MAyu? Sono curiosa di sapere cosa pensate ahah magari alcuni indovinano, lo scoprirete più avanti.
E per i maledetti errori perdonatemi!

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Capitolo 14
*** me ne vado! ***


Hello famiglia bella, oggi ho aggiornato perché ero contenta delle scorse recensioni, e per fare felici alcuni ,beh, però sono arcistufa di ripetere le stesse cose, sono contenta che aumentino le visite, ma le recensioni? Quindi se volete il capitolo sabato, dovrete tutti quelli che leggete lasciarmi una recensione decente a fine capitolo o vi farò aspettare a lungo a voi la scelta e con questo vi auguro buona lettura e non preoccupatevi sono quanto sono le visite e quindi di conseguenza chi non recensisce muauauuaua. 
 

 
 
 
 
Pov MAyu
Quella mattina mi sveglio prestissimo, a dir la verità non ho dormito nulla, ho pensato a mille e un modo per dire tutta e sola la verità a Otani e alla fine ho concluso che fosse meglio improvvisare.
Mi dirigo in bagno, mi faccio un bella doccia per riprendermi e mi trucco per ridarmi colorito, la verità è che faccio parecchio schifo, con questo colorito pallido, ma d’altro lato se sto male la colpa non è neanche mia, o forse sì.
Scendo in cucina e mi sforzo di fare colazione, anche se non mangio si vedrà lo stesso prima o poi, che sono in dolce attesa, okay l’ho detto sono incinta, ma dirlo agli altri non sarò così facile penso, afferrando la mia valigia, non ho intenzione di continuare a vivere da Risa, ma lei ovviamente non lo sa.
Cammino lentamente, mi sembra di portarmi dietro un peso enorme, ma non me ne lamento la prossima volta, sii attenta, mi rimprovero da sola. Sono davanti al palazzo di Otani e al solo vedere le scale mi sento malissimo.
- il mio peggior nemico, le scale - esclamo prima di iniziare a scalare quella sorte di vetta, quella frase è la stessa di Kung fu Panda due, io ridevo quando PO la pronunciava e solo adesso che lo capisco bene.
Dopo l’ennesimo scalino busso alla porta del mio ragazzo, chi sa se uscendo nuovamente lo sarà ancora, ne dubito fortemente però.
-ciao amore- mi azzardo ancora a salutarlo, può darsi sarà l’ultima volta penso, prendendo posto a tavola.
Vedo che non ha apparecchiato, e la cosa mi puzza da subito.
- credevo mangiassimo insieme? - domando per capire, cosa sia cambiata dalla nostra conversazione, l’ultima che abbiamo avuta, risale tipo a…. quando sono tornata, wow ne è passato di tempo, noto ironica tra me e me.
- devo dirti qualcosa - esclama pianissimo lui, come volesse confidarmi un segreto, mi spavento ulteriormente, perché che ricordi lui, non è un tipo timido, o mi sbaglio?
- anch’io, io sono incinta, noi aspett…- provo a dire ma mi ferma.
- lascia parlare prima me, sei stata la mia prima ragazza, quella con cui ho esperimentato tutto e quando dico tutto è proprio così, ma adesso vorrei andare avanti ricominciare un nuovo anno, ma…
- non vuoi farlo come, ma con Risa- lo interrompo io.
- lei non vuole si preoccupa per te non ci odiare, ma che mi dicevi prima?- mi domanda lui, respingo le lacrime da dove provengono, l’idea di sputare il rospo era errata, lui aveva scelto Risa e non sarei stata io a rovinar loro la vita, non stavolta.
- io non dicevo nulla, volevo dirti addio, me ne vado e non ti preoccupare stavolta per sempre- gli spiego io, piangendo.
- le ragazze lo sanno?- mi chiede lui, assai desolato, si sente colpevole per questa mia decisione improvvisa, che poi improvvisa improvvisa non lo è.
- no, ma prima di sparire vorrei darti il mio regalo di Natale e anche quello di Risa- esclamo porgendogli due biglietti di Umibozi.
- oddio scherzi vero, è per il prossimo concerto di Umibozi, dici sul serio?- mi domanda lui euforico, non lo vedevo così felice da quando sono arrivata, quindi deduco che se è sempre stato tormentato e turbato in questi giorni era tutto per colpa mia.
- e perché un altro per Risa?- mi chiede ancora lui.
- è una fan accanita come te e secondo me sarà l’occasione giusta per mettervi insieme!- esclamo io.
- lei sarà così sconvolto all’idea che io ti abbi
a mollata- enuncia triste lui, sorrido perché sarà l’ultima volta che lo vedrò così pensieroso.
- Ma tu fatti furbo! Non dirle nulla, di che io ti ho piantato perché volevo tornare con il mio ex e che per regalo vi ho dato e tadaaa- esclamo sorridendogli, mi alzo gli do un bacio sulla guancia ed è come dirgli addio, le parole non servono entrambi lo capiamo.
- in conclusione ti rimetti con Kaito?- mi domanda un tantino geloso lui, anche se non mi ama più, non potrà mai non odiare Kaito.
- non credo, ma non voglio essere il centro dell’attenzione, stasera quindi divertiti - esclamo e poi afferro la mia valigia ed esco di scena, come sono venuta, tutto succede improvvisamente, sono una sorte di Tata Matilde, finché servo ma non mi vogliono io rimango, ma quando mi vogliono ma io non servo me ne vado, un ingresso nei panni di PO e un’uscita nei panni di Tata Matilde è proprio il massimo, adieu les amis.
 
 
 
          POV Risa.
La festa è iniziata da un’oretta circa e tutto procede a meraviglia tranne per il fatto che beh, visto che nessuno mi può sentire lo dico tranquillamente, tranne per il fatto che mi manca quel nanerottolo, chissà se ha davvero lasciato Mayu, certo che ne sarei felice.
- Togliti quell’idea malsana- mi rimprovero da sola.
Non riesco a credere che io possa gioire anche solo istante all’idea che quei due si lascino, lei ha bisogno di lui penso, ma poi rifletto e deduco che la realtà è quella che tutti pensano, io non voglio ammettere che mi piace Otani e cerco una scusa per allontanarlo. Lo so che l’amore a volte forse, togliamo quel forse, fa davvero male, ma è anche vero che non si può farne a meno, non riesco a concludere la frase, lupus in fabula, penso ironica, parlavo di lui ed eccolo lì.
L’ha fatto penso tristemente, notando che al suo fianco non c’è Mayu, non saprei come reagire, correre e dichiararmi? Patetica la cosa quindi passo, arrabbiarmi, non avrebbe senso. Se non si amano più non è che posso costringerli a farlo, il tempo di pensare che me lo ritrovo davanti, i nostri occhi si incrociano e rimaniamo a fissarci per non so quanto tempo, solo a me però sembra un’eternità.
- sono nuovamente single - mi informa lui, mettendolo sul ridere.
- idem, ma sto cercando si smettere - rispondo sorridendogli, mi è passata quella sensazione di disagio in sua presenza, ora come prima provo mille e un’emozione con lui davanti.
- E se smettessimo insieme?- mi chiede lui arrossendo, se lui arrossisce, figuratevi me, io sono il magma ardente.
- che vuoi dire - domando cercando di rimanere calma.
- ti va di metterti insieme a me?- mi domanda lui su due piedi, i miei sogni vanno in frantumi, sognavo che lo facesse, ma come dire in maniera diversa, tipo sul cavallo bianco con tanto di poesia, stile Romeo e Giulietta, ma forse chiedo un po’ troppo.
- Ehi ci sei?- mi chiede lui agitando la sua mano davanti alla mia faccia perplessa.
- ci sono- dico smettendo di sognare.
- allora che mi rispondi?- mi chiede lui, parecchio agitato.
- sei solo un farabutto! Molli Mayu e hai una riserva, perché devo essere io la tua riserva perché?- domando io urlando, beh cosa vi aspettavate un sì patetico? Allora continuate a sognare, non posso permettere di essere un rimpiazzo.
- Dai gigante smettila lo sai perfettamente che non lo sei, io ho sempre preferito te, solo che questione cervello noi maschi lasciamo perdere, allora mi perdoni?- mi chiede lui facendomi gli occhi da cucciolo ( troppo tenero), non posso resistere sto per cedereeee e invece no!
- non sarò mai la tua riserva o di nessun’altro è chiaro?- domando urlando io, cavoli perché continui a urlare mi domando tra me e me, per convincermi di aver detto la cosa giusta, mi rispondo.
- sai che ti dico non mi importa nulla del tuo perdono, ora ho voglia di altro- mi dice secco lui, sto piangendo, mi sento non stupida ma cogliona, ho sbagliato tutto perché amo sempre programmare tutto, sarà proprio questa mania di organizzazione a rovinarmi, perché questo non è un disegno ma bensì la mia vita, ma oramai la mia chance è volata via e pur essendo alta non riesco a raggiungerla.
- e che vuoi fare adesso?- chiedo un po’ menefreghista, anche se in fondo mi rode la voglia di sapere, avrei fatto meglio a domandargli scusa, ma sono così cocciuta che preferisco fingere che tutto sia okay.
- voglio fare questo- mi dice afferrandomi il collo e trascinandomi verso di lui, mi abbasso leggermente e mi lascio baciare, le nostre labbra una meraviglia che non vi dico e la brezza che mi percorre il corpo è una cosa indescrivibile, ma per voi nessun particolare stasera, adesso permettetemi di godermi il mio momento.

 
 
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Ho una buona memoria e se le recensioni non arriveranno a dieci nothing, Nada de Nada, e non sto scherzando. Prendetelo come avvertimento o meglio ancora come minaccia, adieu sta a voi decidere muaua ci vediamo fra un mese nel caso contrario sempre che non aumenti l’attesa come fate voi con le recensioni, ci vediamo decidete voi quando muauauauua * risata maliziosa*.
Nessuna recensione= nessuna storia.

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Capitolo 15
*** un natale con i fiocchi ***



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Eccomi qua! Non siamo arrivati alle dieci recensioni, ma siamo saliti a 66 recensioni e quindi ve lo siete meritati il capitolo, ho spesso domandato di recensire e moltissimi non l'hanno fatto e credo sia giusto non punirli per alcuni pigroni e quindi buona lettura.
                                          Pov Otani
wow sono felice, è bellissimo essermi finalmente deciso a fare il primo passo, se si sperava in una possibile storia, dovevo dare un calcio d'inizio e l'ho fatto e, la sensazione dopo è unica, mi sento realizzato e ho fatto una cosa che mi stava davvero a cuore.
mi spiace non avrei dovuto- dico tanto per porre fine al silenzio di tomba fra Risa e me, so che le è piaciuto quanto a me, ma so anche, che forse non lo ammetterà mai, è testarda ed è  per questo che mi piace, sa essere così determinata.
- tranquillo, ma perché l'hai fatto?- mi domanda lei, credo che sia ancora sotto shock, il perché lo conosciamo entrambi, ma che volete farci.
- allora com'è stato? - chiedo un po' ironico, neanche bisogno di domandarlo bacio che è una meraviglia e forse anche quello non me lo dirà mai.
- non male, ma mi è piaciuto- mi confessa lasciandomi senza parole, è proprio vero che non le capisco le ragazze, ma tranquilli ho intenzione di studiare a fondo la mia Risa.
- scappa con me- esclamo improvvisamente, è sbalordita  e pure io , non so come mi siano uscite quelle parole, sono parecchio confuso.
- la festa è un successo e sono l'organizzatrice- mi dice lei. Ci avrei scommesso penso ironico fra me, Risa ha ancora paura, quindi diamole una spinta, credo sia ora di usare il regalo di Mayu, chi sa come sta mi domando immediatamente, ma fortunatamente gli occhi di Risa mi riportano sulla diritta via.
- peccato vorrà dire che al concerto di Umibozu sarò solo- dico avviandomi verso l'uscita, la sento richiamarmi e quindi aumento i miei passi, è fortissimo essere rincorso per la prima volta, è sempre stato il contrario.
- scapperò con te! Allora è sempre valida l'offerta del concerto?- domanda lei, guardandomi negli occhi, sa di stregarmi di controllare la mia mente con quel suo sguardo, ma da questa situazione vorrei trarre vantaggio anche io, se non vuole mettersi con me con le buone, messa alle strette non credo abbia scelta.
- solo se accetti di essere la mia ragazza- dico, facendo svolazzare i biglietti del concerto, forse sono stato un pochettino cattivo, ma adoro dominare il gigante, non posso farci nulla è una mania.
- sei solo un bellissimo ricattatore- esclama lei, sorridendo, mi sembra di vedere il sole, ma di toccarlo no, è come dire un pochettino troppo distante.
- bellissimo? grazie-
- Otani mi rendi stupida e quindi non faccio funzionare bene i neuroni-
-  a dire la verità lo sei di natura, ma lo prendo come un complimento-
- nano dei miei stivali bada a come parli- mi rimprovera lei.
- gigante è tornato- esclamo sarcastico io.
- ti sono mancata ammettilo
- giusto un po'- dico prima di uscire definitivamente dalla casa di Nakao, la festa sarà pure bella ma il concerto di Umibozu è la fine del mondo.
Risa cammina accanto a me, e le sue mani sono intrecciate tra loro, ciò che  prova che sia ancora molto spaventata, mi fa strano vedere la gigantessa timida, è più una ragazza estroversa, ma spero che con il tempo riuscirò a capirla e ad aiutarla a superare le sue paure.

                                             Pov Risa
Oggi è un giorno speciale, tanto che penso me lo segnerò sul mio diario segreto, oggi è la prima volta per moltissime cose, sono fidanzata con il ragazzo dei miei sogni e siamo al concerto del nostro idolo, potrei anche morire adesso, mi sento pienamente realizzata.
Non solo siamo al concerto, ma per di più sotto il palco, vi rendete conto che siamo riusciti a stringerli la mano, credo che non me la laverò più, appena avrò dei soldi la farò brevettare, okay forse sto esagerando, ma non lo so, avere tutto ciò che desideravo da una vita in una sola volta, mi rende parecchio euforica e spaventata. Se prima avevo paura di stare con Otani, adesso ho paura di perderlo.
l'adrenalina è alle stelle, stiamo cantando, pardon mi correggo urlando a squarciagola, è il più bel Natale della mia vita e tutto merito di Otani, nella botte piccola ci sta il vino buono, devo ammetterlo era proprio azzeccato il detto ahahaha.
Se in una vita futura mi domandassero di rinunciare alla mia statura, vi sembrerà folle, ma non lo farò, cambierei la mia magnifica storia, un giorno un'amica mi ha detto che c'è perfezione anche nell'imperfezione e vi giuro non aveva torto anzi.
Il concerto è terminato ed entrambi siamo esausti, mano nella mano strisciamo fino alla prima panchina, dove ci lasciamo cadere a peso morto.
- Grazie di tutto- esclamo baciando il mio ragazzo, okay sono parecchia euforica, fa strano dirlo ma è la verità.
- grazie a te! ti spiace se teniamo nascosto la nostra relazione?- mi domanda timidamente Otani, in un primo momento mi sento parecchia arrabbiata all'idea che si vergogni di me, ma poi ricordando le occhiate che ci hanno lanciati i passanti, accetto, per un inizio è meglio così penso tra me e me.
- perché mi ami?- domando a Otani, ma nessuna risposta, forse sto correndo forse non mi ama e gli faccio pena.
- è un parolone forse?- domando e stavolta non ottengo silenzio, mi spiega che è proprio amore il nostro, ma non si sa spiegare il perché.
- perché sei speciale, mi fai ridere e a tua volta mi rendi speciale, è per questo che ti amo- dico baciandolo, poi mi stringo al suo petto e mi lascio accarezzare, è buffo come mi rallegri il respiro di lui sul viso, mi sento perdermi dentro di te, ogni suo tocco mi fa sorridere.
- sei il mio sole, ma sei così distante da raggiungere- mi confessa lui.
- perché sono acida o perché sono pazza?- domando, guardandolo negli occhi, quei due cerchi innocui al’apparenza, mi fanno impazzire.
- perché sei altissima- dice, facendoci ridere entrambi.
- sono una ragazza all'altezza- esclamo sbellicandomi dal ridere.
- proprio così sei la mia ragazza, tengo a mettere in chiaro le cose- mi spiega lui molto serio.
- signor sì- esclamo baciandolo.
- sai non avrei creduto mai di poter perdere la testa per te- dico, giocherellando con le nostre mani intrecciate.
- per me? la stessa cosa vale per me- esclama baciandomi nuovamente e poi ci stringiamo forte e profondiamo nel mondo dei sogni, vi giuro che dormire non è mai stato così bello.


continua nella seconda stagione!

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