Un incontro che mi cambiò la vita

di Mad Girl With A Box
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Compleanno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Compleanno ***


 Ed eccomi qui a scivere la mia storia.

Mi presento, mi chiamo Benedetta sono una ragazza Italiana di 24 anni, vivo a Londra ormai da 8 anni.

Mi sono trasferita per inseguire il mio sogno, la danza. Sono una ragazza abbastanza alta, magra, muscolosa, occhi azzurri e capelli castano chiaro, con qualche lentigine sulle gote.

Sono una ballerina professionista, ballo da quando avevo 4 anni, ho sempre amato farlo. Io lavoro con degli artisti internazionali e proprio uno di loro mi fece un bellissimo regalo che dopo capirete.

Quando non ballo, studio giurisprudenza.

Beh ora cominciamo a raccontare la mia storia.

Tutto cominciò il giorno del mio compleanno il 16 marzo 2012.

Come tutte le mattine mi alzai feci colazione mi preparai ed uscii, destinazione palestra.

Quasi tutte le mattine mi alleno per i vari concerti e spettacoli che comportano il lavoro di ballerina.

Io il mio non l'ho mai visto come un lavoro, ho sempre amato ballare.

Presi la macchina ed andai un pò fuori Londra, dove si trovava la palestra.

Era tutto buio, non c'era ancora nessuno. Guardai l'orologio, le 8:30, si in effetti era un pò presto visto che l'appuntamento era alle 9.

Per fortuna avevo le chiavi così entrai.

Andai nello spoiatoio, mi cambiai e presi un cd che avevo nella borsa.

Decisi di aspettare gli altri ballando.

Misi su il cd e partì la musica. -we found love di rihanna-

Iniziai a muovermi, la musica era come se mi scorresse nelle vene.

Ballai per circa una mezz'ora inventando passi nuovi che poi avrei proposto agli altri e verso le 9 iniziarono ad arrivare gli altri della compagnia.

Uno per uno dopo aver poggiato i borsoni vennero da me, mi abbracciarono e mi fecero gli auguri.

I più scemi di tutti, ovvero Marco e Andrea mi balzarono addosso e poi mi presero e mi lanciarono in aria gridando: HIP HIP URRA!

Tutta la compagnia era formata da ragazzi italiani, eravamo partiti cos' molti anni prima e così continuavamo. Tutti ci eravamo trasferiti per continuare la nostra carriera.

Dopo di loro entrò la nostra coreografa Marika. Anche lei mi abbracciò. Lei era stata una seconda mamma per tutti noi quando avevamo deciso di trasferirsci.

Infatti avevamo lasciato i genitori in Italia, io non vedevo i miei da Natale.. Quanto mi mancavano..

Dopo i convenevoli mi portarono fuori e mi fecero vedere che avevano preparato un tavolo per fare colazione insieme e dietro di esso una piccola pila di regali.

Ci sedemmo e iniziammo a mangiare. La tavola era imbandita di tutto punto ed era piena di cibo, dalle schifezze più assurde al cibo salutare.

In teoria non avremmo dovuto mangiare molto perchè di li a poco ci saremmo allenati, ma ce ne fregammo altamente.

Mangiammo un casino! Era tutto buonissimo!

Finito scartai i regali. Vestiti, scarpe, trucchi. Insomma cose del genere. Li ringrazia moltissimo, amavo quel genere di regalo!

Ero una ragazza che curava abbastanza l'aspetto esteriore.. O meglio mi interessavo ma in realtà tutti i giorni mi truccavo o vestivo più o meno allo stesso modo.

Amavo però sperimentare trucchi o nuovi outfit per una serata particolare.

In fondo però a tutta quella pila c'era un piccolo libricino blu, ma del blu più blu, con un piccolo fiocco rosso attorno.

Era un quadernino per gli appunti. Era spettacolare, come quello che aveva River Song in Doctor Who.

Era il regalo più bello di tutti.

Marika: Mi raccomando scrivi le tue avventure lì sopra.

Io: Lo farò! Ma non solo le mie, le nostre avventure. Voi fate parte della mia vita! Vi voglio bene ragazzi grazie!

Riccardo: Ci scriverai molte cose soprattutto quando andrai nel tardis con il dottore vero?! ;)

Io: Gne gne! Prima o poi lo visiterò il tardis!

Io ero sempre stata un'appassionata di Doctor Who. La mia serie preferita era quella con Matt Smith e Karen Gillan!

Tutti loro lo sapevano, quasi non parlavo d'altro.

Finite le battute e le frecciatine sparecchiammo tutto e tornammo dentro.

Eravamo pronti per il ballo e le varie acrobazie.

La musica partì e ci allenammo un pò anche se la mega colazione non aiutava nei movimenti.

Verso le 11 c'era una piccola pausa e ormai erano le 11 meno cinque. Non ce la facevamo più eravamo tutti sul punto di vomitare. Per fortuna però non successe haha.

Mentre stavamo ancora ballando sentimmo la grande porta di metallo aprirsi.

Entrò un uomo alto e giovane nella palestra. Appena lo vidi mi si stampò un enorme sorriso sul volto.

Io: Olly!

Oiiy: Ciao bella!

Davanti ai miei occhi c'era Olly Mars, uno degli artisti/amici con cui lavoro.

Mi abbracciò! Ci conoscevamo ormai da diversi anni e ci volevamo bene.

Lui mi fece gli auguri e mi disse che il suo regalo sarebbe stato fantastico.

Me lo diceva tutti gli anni quindi feci una smorfia come per dire ah si?!

Lui capì al volo e replicò subito: Si saraà il più bel regalo che ti potranno mai fare.

Io: Stupiscimi ragazzo!

Lì Olly iniziò un monologo su quanto era inteligente e su quanto era stato fenomenale a pensare a quel regalo.

Lo stoppai dicendo che ero curiosa e che si era inteligente e figo come al solito!

Olly: Uffa se proprio insiste signorina!

Io: Si insisto. Il mio regalo?

Olly: Maaaaaatt!

Un altro uomo più o meno della stessa età di Olly ma più alto entrò. Occhi incavati, camicia, giacca, cravattino, un ciuffetto ribelle di capelli ed un sorriso mozza fiato.

Io: OH MIO DIO! IL MIO REGALO è MATT SMITH!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 Capitolo 2:

Ok voi non potete capire la mia felicità in quel momento. C'è ero solamente asklhgvupfbhaòhrp ahahah!

Ok scusate ma ogni volta che ci ripenso mi spunta un sorriso ebete in volto.

Continuiamo, allora...

Rimasi per non so quanto tempo con la bocca spalancata a pensare a chi mi trovassi davanti.

Ad un certo punto mi girai, feci un respiro molto profondo e cercai di calmarmi. 'Caaaaalmati Benny, non è niente shhh' mi dissi.

Olly vedendomi girata e immobile venne vicino a me e mi chiese se stavo bene visto il mio colorito poco naturale.

Risposi che stavo bene e gli chiesi se per caso non avessi avuto le allucinazioni.

O: No cara! Dillo che è il miglior regalo che tu abbia mai ricevuto! Ed  è tuo per tutta la giornata.

Io: Ok! IO TI AMO! Si è il miglior regalo che mi abbiano mai fatto! Grazie bellissimo!

Gli scoccai un bacio sulla guancia.

Marika: Vai dal tuo regalo Benny, qui continuiamo noi, oggi è il tuo compleanno.

Io: Grazie, ciaooo!

Presi le mie cose e andai in contro a Matt, lui mi sorrise e gentilmente mi aprì la porta della palestra.

Quando fummo fuori si presentò. Io contenevo tutta la mia felicità e agitazione cercando di rimanere il più calma possibile e ci stavo più o meno riuscendo.

Camminammo un pò, io non parlavo molto, ero molto imbarazzata. Poi Lui iniziò a parlare.

Matt: Beh Benny, raccontami un pò di te! Per esempio come hai conosciuto Olly?

Gli raccontai la storia della mia vita, lui mi ascoltava rapito.

Alla fine del mio discorso mi disse che si vedeva che mi piaceva molto la danza.

Matt: Wow lasciare tutto, la tua famiglia, i tuoi amici per il ballo.. Deve essere stato difficile..

Io: Beh all'inizio un pò, ma adesso sono felicissima di aver fatto quella scelta.

M: Comunque sei una ragazza inpegnatissima, balli, studi, fai dei corsi qua e la di disegno e fotografia.. ma esci mai o non hai vita sociale?

Io: Ahahaha! No dai ogni tanto esco.

M: Mmm.. ogni tanto è poco! Ahahah!

Io: Già ma a me va bene così.

Ci incamminammo verso il centro di Londra. Dopo poco ci fermammo su una panchina che si affacciava sul Tamigi. Ci sedemmo e lui iniziò a farmi molte domande, anche stupide devo dire, per esempio dove prendevo il latte la mattina o.O

Ad un certo punto lo fermai..''Beh adesso è il mio turno di domande, tu ormai mi conosci un pò, io minimamente!''

Matt: Beh Olly mi aveva detto che eri una mia fan, e dall'espressione che hai assunto quando mi hai visto direi che lui mi ha detto la verità, quindi beh, dovresti conoscermi in teoria.

Io: Non è vero, non ti conosco minimamente! Io conosco il Matt attore, il dottore, ma non conosco il vero Matt, è di lui che mi interessa sapere qualcosa.

Matt rimase sorpreso dalla mia risposta, forse non se l'aspettava. Poi mi sorrise, un sorriso fantastico, stavo per sciogliermi davanti a lui ma cercai di trattenermi.

Iniziò a parlare di se, del più e del meno, dal cagnolino che aveva avuto da piccolo fino al suo gruppo musicale preferito.

Non smetteva più, ma io non ero minimamente annoiata, lo ascoltavo presissima, praticamente pendevo dalle sue labbra, e che labbra! Ahahah!

Comunque, dopo un pò si alzò, così all'improvviso.

M: Ok! Basta! Adesso sta venendo freschino, so dove portarti!- e si incamminò senza dire altro. Io rimasi un pò sorpresa di quell'uscita, ma visto che non sapevo dove voleva andare, mi alzai e lo raggiunsi.

Lui con passo sicuro si dirigeva verso la sua meta ancora a me sconosciuta.

Io: Ehi! Dove stiamo andando?

M: Una cioccolateria buonissima, credo la migliore di tutto il mondo! Non ho mai mangiato una cioccolata calda così!

Io: Si ma è primavera.. Fanno ancora la cioccolata calda?

M: Oh si! Di tutti i gusti! Poi è un posto un pochino nascosto, quindi non c'è problema con i paparazzi o i fan!

Io: No il secondo problema ce l'hai, e anche bello grosso! Mi dovrai sopportare per tutto il giorno!

M: Ahahah! Non sei un peso! Anzi è stato bello parlare con te, ma non credere non è ancora finita! Anche tu mi devi sopportare per tutto il giorno!

Io: Oh no! Che palleeee! Non voglio passare il pomeriggio con questo attore petulante!!! D:

Matt mi spinse ridendo e dicendo che ero io quella petulante e iniziò ad imitarmi dicendo 'Oh Matt ti amo! Sei il mio regalo siiiii'

Scoppiammo a ridere e con questo clima di allegria entrammo nella cioccolateria. Ormai erano le due, avremmo pranzato con biscotti e cioccolata calda mmm :Q____

Entrammo e la signora dietro il bancone salutò Matt con un sorriso, come se si conoscessero da molto tempo, e lui ricambiò.

Ci sedemmo in un piccolo tavolino e ordinammo il nostro ''pranzo''.

Matt: Allooooora.

Io: Alloooooora cosa?

M: No niente era solo un allooooora introduttivo ahaha!

Io: Ok dottore! Beh adesso devo fartela io una bella domanda!

M: Spara!

Io: Come ti sei sentito quando ti hanno detto che eri stato preso per il ruolo del dottore?

M: Ahahha!

Io: Perche ridi?

M: Perche a ripensarci mi viene da ridere. Praticamente appena me l'hanno detto sono rimasto immobile a fissare il muro davanti a me, con la bocca spalancata. Appena ho chiuso la chiamata ho iniziato a bisbigliare 'sono il dottore'

Poi per i due giorni successivi ho girato per casa mia urlando SONO IL DOTTORE!! e immaginando come sarebbe stato, giravo per camera mia come un idiota dicendo sono il dottore e poi mi sono anche detto che da lì in poi quando sarei andato il bagno, non ci sarei più andato come Matt, ma come il dottore e questo era troppo figo!

Io: O.O ahahaha!

M: Te l'ho detto che faceva ridere!

Ci portarono le cioccolate calde. Nell'aria si sparse un odore buonissimo. Poi ci portarono i biscotti, alla marmellata, al cioccolato, con la frutta, con forme strane, una sola cosa avevano in comune, sembravano tutti buonissimi!

Continuammo a parlare di cavolate su cavolate. Lui mi raccontò le cose strane che succedevano sul set, ma anche le cose più belle e io più che altro parlavo delle vere e proprie cazzate fatte da Marco e Andrea.

Dopo un pò vide la mia collana col mezzo cuore: Beh non mi hai ancora raccontato del tuo ragazzo!

Io: o.O? - pensai ah perchè ne ho uno? ma feci solo una faccia che mostrò i miei dubbi.

M: Ho visto la tua collanina col mezzo cuore e ho pensato che fossi fidanzata.

Io: Aaaaaaah! ahahha! No, no. Questa è con la mia migliore amica, mi manca tanto. Lei è rimasta il Italia. Continuiamo a sentirci su skype e ci vediamo spesso per natale pasqua e durante l'estate, però è poco..

M: Mi dispiace.

Io: No va beh ormai mi sono abituata, anche i miei mi mancano ma qui sto bene, ho i miei amici, l'università, il ballo, e sto benissimo così!

M: Quindi sei single? -mi chiese facendo una faccia come per dire ne potrei approfittare-

Io: Ahahahha! 

M: Ehi perchè ridi!

Io: Beh per la faccia che hai fatto prima! Comunque si ahaha!

M: Mi offendo è la mia faccia normale!

Io: Sese!

M: Beh cosa vuoi fare? Posso farti vedere tutta Londra, oggi sono tutto per te!

Io: Ok allora voglio vedere... Qualcosa di straordinario!

M: Detto fatto madame! Prendi il cappotto! Si va verso qualcosa di straordinario!

 

Spazio Autrice:
Ciao a tutti! Spero che la storia vi piaccia, scusate se ci ho messo un pò a pubblicare il capitolo.

Visto che è la mia prima fan fiction mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e cosa potrei migliorare! Thanks a lot. Bye ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3:

 

Ero seriamente curiosa di quello che sarebbe successo di li a poco.. Chissà cosa significava 'qualcosa di straordinario' per lui.

Avrebbe potuto portarmi anche in un deposito di computer abbandonati (?) per quanto ne sapevo.

Camminammo per delle piccole stradine londinesi e infine arrivammo alla sua macchina. Mi aprì la portiera, salii, mise in moto e partimmo verso una nuova avventura!

Lui guidava tranquillamente mentre io pensavo a come era fantastica quella città.

Rimasi immersa in questi pensieri finchè la macchina non si fermò.

Eravamo fuori Londra, in campagna. Davanti a noi c'era un laghetto e tutt'intorno dell'erba e degli alberi, un posto perfetto per un pic nic pensai.

M: Cosa?

Io: O.o?

M: Hai detto porto perfetto per.. E poi non ho capito.

Io: Ah ho pensato a voce alta ahaha. Comunque posto perfetto per un pic nic.

M: Oh yes!

Lui prese due teli dalla sua macchina, li stendette per terra e ci sdraiammo e rimanemmo lì a contemplare quello spettacolo meraviglioso!

Rimanemmo in silenzio per un pò, poi io di scatto mi alzai e andai a prendere la mia borsa.

M: Che fai?

Io: Aspetta un attimo.

Presi la mia macchina fotografica, mi girai di scatto e gli feci una foto. Lui venne malissimo aveva una faccia stranissima! Ahhaha!

M: Ehi che fai?! Non puoi farmi foto senza il mio permesso!

Cominciò ad inseguirmi, cercò di prendermi la macchina fotografica invano. Io continuavo a scattargli foto mentre correvamo. Dire che venivano male sarebbe troppo poco haha!

Dopo un pò ci stancammo. Ci risdraiammo, lui mi prese la macchina fotografica e cominciò a scattarci foto alla cavolo!

Facevamo delle facce stranissime, lui ne sapeva fare tantissime e tutte buffissime!

Mi riappropriai della mia macchina e cominciai a fotografare il tramonto incombente e la natura intorno a noi. Finito questo mi sdraiai.

Rimanemmo un pò in silenzio.

 

Matt's pov

 

Era un pò che eravamo in silenzio, si stava benissimo in quel posto, ma fra poco saremmo dovuti tornare a casa, così iniziai a dire delle battutine per metterla di buon umore, ma lei non rispondeva.

Così mi girai a guardarla. Lei dormiva beatamente. Mi venne da sorridere. Lei era davvero una bella ragazza, non di quelle modelle tutte perfette, una bellezza particolare, quelle che non dici che figa, ma dici quella è davvero bella (?).

Rimasi un pò lì poi mi ricordai che dovevamo tornare così la presi in braccio e la portai in macchina, raccolsi i teli e partimmo.

Arrivammo a Londra, poi pensai che non sapevo dove portarla, non mi aveva detto dove abitava, così chiamai Olly che mi disse l'indirizzo.

Olly: Allora com'è andata la giornata? Si è comportata da fan sfegatata tutto il tempo? ahaha

Io: No, anzi si è comportata normalmente, è stata una giornata davvero molto piacevole, mi piacerebbe conoscerla meglio.

O: Beh mi fa piacere, ma sappi che lei è MIA! 

Io: Aahhaaha! Si vede che le vuoi molto bene.

O: Già, è come una sorellina per me.

Io: Beh dai adesso la porto a casa che sta dormendo.

O: Sta dormendo? O.O Durante la giornata con te?

Io: Gia ahahah!

O: Sempre la solita! Vabbe comunque l'indirizzo è Lyncroft Avenue 6

Io: Ok, grazie mille ci sentiamo, ciao!

O: Ciao.

Chiusi la chiamata e la portai a casa. Cercai nella sua borsa le chiavi, le presi e aprii la porta. Tornai indietro presi lei in braccio ed entrai in casa.

Era una bella casina con giardino. Non grande ma perfetta per due persone.

L'appoggiai sul divano.

Lei si mosse per mettersi in una posizione più comoda.

Sembrava una bambina indifesa, dolce e gentile ma che allo stesso tempo può diventare un inferno se la si fa arrabbiare.

Cominciai la mia ispezione per la sua casa, sarei rimasto li finchè non si fosse svegliata, dopotutto ero il suo regalo fino alla mezzanotte.

Dal salone partiva un corridoio sul quale si affacciavano alcune porte.

Entrai nella prima a destra. Era una stanza accogliente con un letto matrimoniale sulla sinistra un televisore nell'angolo a destra e una libreria di fronte a me. Era stracolma di libri.

Mi avvicinai cercando di vedere di cosa si trattava. Erano più che altro fantasy. Notai la saga di Harry Potter sia in Inglese che in una lingua simile allo spagnolo che presumetti fosse italiano. Quei libri erano abbastanza rovinati, più degli altri quindi probabilmente doveva essere una fan del piccolo maghetto.

Notai delle luci sopra la testata del letto, sembravano quelle lucine dell'albero di natale. Cercai l'interruttore e una volta trovato lo spinsi.

La camera fu avvolta da una luce tenue e calda che riscaldava tutta la stanza.

Sul comodino di fianco al letto si trovava un libro in inglese della saga di Percy Jackson. Quella ragazza era rimasta un'adolescente dentro in fondo.

Uscii dalla sua stanza per dirigermi nella camera di fronte a quella dove mi trovavo.

Era il bagno. Uno abbastanza spazioso con la doccia.

Uscii e andai nell'ultima stanza della casa.

Entrai dentro e fui accolto da una camera particolarmente grande.

Doveva essere una specie di studio. Intorno a tutte le pareti vi erano libri tutti di diverse grandezze e spessori.

Ad un lato della libreria c'era una scala che serviva per arrivare ai piani più alti di quella libreria che arrivava fino al soffitto.

Nel mezzo della sala vi erano due divani e al centro un puffo.

Dal soffitto pendeva una poltroncina che più che altro sembrava un cesto con un cuscino verde.

Mi sedetti sul divano prendendo un libro che era stato lasciato aperto sul tavolino davanti a uno dei due sofà.

Era in latino. Mi ricordavo poco niente di quella lingua che avevo studiato al liceo, l'avevo sempre odiato, prendevo sempre la sufficenza per un pelo.

Decisi di tornare nella sala per vedere se Benny si fosse svegliata, ma lei dormiva beatamente ahhaa!

Così cominciai ad andare in cerca di qualcosa da cucinare per passare il tempo.

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

We bella gente!!

Spero che vi piaccia questa storia! Scusate se c'ho messo un pò per il capitolo e scusate se non è un granchè sperò che poi migliorerà ho in mente alcune cosucce e spero di riuscire a renderle per bene.

Un grazie particolare a Faye_Weasley per la sua recensione, invito a fare qualche piccola recensione anche gli altri :D

Beh che dire se non un bel spero che vi piaccia :)

Byeeeeee :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4:
 
Benny's Pov
 
Sentii delle imprecazioni così decisi di aprire gli occhi. Si stava così bene sul mio letto.. Aspetta il letto? Non ricordavo di esserci arrivata.
Misi i piedi sul pavimento, li infilai nelle ciabatte e mi diressi verso la sala.
Guardai verso il piccolo angolo cottura che dava sulla sala. Qualcuno si stava dando alla pazza gioia in cucina provando a fare un pasto decente.
Io: Ehi matt! Stai provando a cucinare?
M: Si! Ma con scarso successo! Sono andato a fare una piccola spesa, non avevi quasi niente in quel frigo!
Io: Ahahahah! Si lo so era da un pò ceh sarei dovuta andare a comprare qualcosa. Mi hai portata tu nel letto?
M: Eh gia, mica potevo lasciarti li sul divano- disse accennando al mio divano con la testa mentre cercava di scolare la pasta.
Io: MI SONO ADDORMENTATA? Ommioddio che figura! Scusa scusa scusa! Mi dispiace tantissimo ma ero stanca dall'allenamento e
Matt non mi lasciò finire la frase che incominciò a dire che non c'era problema e che non dovevo preoccuparmi.
Vedendolo impedito con lo scolapasta decisi di aiutarlo.
Io: Dà lascia fare a me -dissi accennando un sorriso.
Matt mi porse l'arnese borbottando qualcosa contro gli scolapasta mentre io trattenevo una piccola risata.
Gli chiesi se poteva apparecchiare la tavola mentre io finivo con il cibo.
Lui apparecchiò mentre io facevo i piatti e versavo il sugo sopra la pasta, abbondando con il parmigiano.
Ci sedemmo.
M: Buon appetito!- Gli sorrisi. ricambiai l'augurio e cominciammo a mangiare.
M: Mmmm.. Mah è squisito! Quanto sono bravo!!
Io: Ehi adesso non prenderti tutto il merito uomo pazzo con una cabina! Io ho fatto il sugo!- Così dicendo feci una finta faccia imbronciata.
Lui scoppiò a ridere mentre diceva- io mangio la pasta ora, la pasta è forte (I eat pasta now, pasta is cool. In inglese suona meglio uffa ahahah).
Lo segui subito dopo in quella risata molto contaggiosa.
Matt non era come alcune persone dello spettacolo che avevo conosciuto per lavoro, anzi era una persona solare, divertente e cercava sempre di metterti a tuo agio, insomma era perfetto.
Beh per i miei occhi lo era. Ce io ero lì a cenare con il mio attore preferito! ajfidaovoai!
Mi alzai con lo sguardo interrogativo di Matt puntato su di me. Aprii un' anta della credenza e presi due grandi bicchieri da vino. Li posai sul tavolo e andai a cercare la bottiglia.
Io: Bianco o rosso?
M: Bianco, il rosso non mi piace particolarmente.
Io: Oh! Finalmente qualcuno che capisce qualcosa. Il bianco è molto meglio!- Dissi alzando le mani verso il cielo.
Tornai al tavolo aprii la bottiglia, quando stavo per versare il liquido giallastro mi prese la bottiglia di mano dicendo che faceva lui, perfino un galantuomo era, good!
Versò il vino, brindammo alla nostra salute, ma prima di bere Matt disse che voleva brindare a qualcos'altro, a una nuova amicizia.
Rimasi colpita da quella affermazione. Voleva diventare mio amico? YEEEEEEEEE!
Felice come non mai all'interno ma con un semplice sorriso all'esterno brindammo a una nuova amicizia.
Iniziai a bere e sentendo quel liquido alcolico mi rilassai.
Comunque ero abbastanza tesa ad avere Matt Smith in casa mia.
Iniziai a versarmene ancora un pò fino a quando in due non svuotammo la bottiglia.
Si non l'avevamo proprio divisa equamente, io avevo bevuto molto più di lui, ma il vino bianco era la mia passione, oltre al cioccolato che però raramente potevo permettermi per via della danza.
Matt sembrava quasi non aver bevuto mentre io avevo un'espressione idiota stampata in volto.
Bene seconda figura di merda della giornata, prima mi ero addormentata poi adesso ero anche ubriaca. Perfetto!
M: Beh ora sarà meglio che vada, mi dispiace non poter rimanere fino alla mezzanotte visto che beh sono il tuo regalo fino a quell'ora, ma sono un tantino brillo e non vorrei fare cose di cui potrei pentirmi.
Si alzò dal tavolo, prese la sua giacca e si diresse verso la porta. Io da buona padrona di casa lo seguii per andarlo a salutare.
M: E' stata una bella giornata. Devo dire che quando Olly mi ha chiesto questo favore ero parechio spaventato, ma è stato davvero piacevole, e visto che mi devo far perdonare per queste ore in meno trascorse con te.. Beh potremmo andare a prendere un caffe un giorno di questi
Disse tutto sorridente e un pò rosso probabilmente per il troppo alcol.
Feci un cenno con il capo per acconsentire, mi chiese il mio numero di cellulare e dopo averglielo dato chiuse la porta.
Appena fu fuori pensai alla magnifica giornata trascorsa e a quanto fosse stato carino Olly, non l'avrei mai ringraziato abbastanza.
Chiusi la porta a chiave quando notai delle chiavi sul piano di cottura della cucina.
Sorrisi al pensiero di quanto fosse smemorato, tornai indietro verso la porta e intanto il campanello suonò, doveva essere lui che si era accorto della sua dimenticanza.
Aprii la porta e gliele porsi dicendo- Per caso cercavi queste?-
Lui sorrise chiedendo scusa se era tornato a disturbarmi, io sorrisi dicendo che non era minimamente un disturbo.
Lo salutai nuovamente ma questa volta prima di andare mi diede un bacio sulla guancia che probabilmente, anzi sicuramente, mi fece diventare peggio di un pomodoro e un peperone messi insieme.
Lui mi sorrise e si voltò per tornare verso il buio della notte.
Io richiusi la porta accarezzandomi la guancia sulla quale aveva stampato un piccolo bacio innocente.
Sorrisi e rimasi seduta davanti alla porta con la schiena premuta contro il legno duro e ruvido della mia porta colorata da me apposta di un blu tardis.
Dopo non so quanto mi alzai e andai verso il letto.
Mi cambiai mi struccai e mi misi il pigiama sempre con un sorriso ebete sul volto.
E mi addormentai così, pensando a Matt e a quanto fosse stata meravigliosa quella giornata di metà marzo, che avrei ricordato sicuramente per il resto della mia vita.
 
 
 
 
 
Ciao a tutti :)
Spero che la storia vi stia piacendo fatemelo sapere se è così oppure no.
Comunque volevo scusarmi per il ritardissimo del capitolo. Scusatemi davvero tanto ma durante l'estate sono praticamente sempre stata via. Sorryyyyyy.
Spero di riuscire a scrivere più capitoli, anche perche mi diverto.
Sto già scrivendo il 5 che verrà postato a presto.
Bye byeee :D

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Driiiiiin Driiiiiin
Questo era il mio cellulare che cercava di svegliarmi dal torpore in cui ero caduta addormentandomi.
Mugugnai e cercai di toccare il telefono con il viso ancora rivolto verso il cuscino, il mio caro e dolce amante.
Riuscii nel mio intento e premetti il pulsante per accettare la chiamata.
Non avevo visto chi fosse ma pensai fosse mia madre visto che era solita chiamarmi la mattina dei miei giorni liberi, quando ancora dormivo.
Risposi al cellulare con un bel e sonoro -MMMM- abbastanza scocciato.
x: Ti ho disturbato?- chiese una voce gentile dall'altra parte del telefono- ti ho per caso svegliata?- mi alzai subito di scatto quando capii chi fosse il proprietario di quella magnifica voce.
Io: Em ciao Matt- dissi arrossendo un poco- no ero già sveglia non preoccuparti- dissi sperando che non capisse che stavo mentendo solo per non sembrare una dormigliona totale, cosa che invece ero eccome.
M: Ah meno male mi sarebbe dispiaciuto svegliarti, visto che l'ho fatto anche ieri sera- abbozzò una piccola risata- ecco io.. volevo chiederti insomma.. se volessi venire a prendere questo caffè con me ecco.. ce naturalmente se ti va e se non hai niente da fare.
Lo disse così di corsa che feci fatica a capire esattamente cosa avesse detto, ma appena recepii il concetto annuii subito. Ci accordammo per l'orario e il luogo e chiusa la chiamata saltai giù dal letto e iniziai a saltellare.
MI AVEVA CHIESTO DI USCIRE! Ok non stavo più nella pelle.
Dovevo tutto ad Olly, aveva lui organizzato quel meraviglioso incontro.
Mi preparai, presi la borsa, mi misi al collo la mia solita collanina porta fortuna regalatami da mia cugina, e uscii.
Decisi di prendere la moto quella mattina, veniva più comodo da usare per girare per una città così grande e trafficata come Londra.
La mia bella moto era una Ducati ( rigorosamente italiana ;) ) Monster rossa fiammante, era la mia bambina!
In poco tempo riuscii ad arrivare a destinazione e vidi Matt che era lì ad aspettarmi, ma che stava autografando un libricino a un bimbo e facendo delle foto con alcuni fan.
Mi fece piacere vederlo così, era estremamente gentile con tutti, sembrava che la cosa non gli scocciasse per niente.
Avevo conosciuto delle persone famose che quando gli chiedevi una semplice foto si vedeva lontano un miglio che era scocciato e questo non era bello da vedere.
Matt era tutto il contrario, dolcissimo e davvero molto premuroso.
Non si era ancora accorto del mio arrivo, così intanto parcheggiai la moto e mi diressi verso il bar.
Mi tolsi il casco mentre mi avvicinazo e lo tenni in mano.
Oramai si era accorto del mio arrivo però non me lo fece notare, visto che era con i suoi fan.
Io intanto mi sedetti in un tavolo e ordinai un cappuccino.
Quando lui ebbe finito mi raggiunse e mi salutò con un piccolo abbraccio.
Aveva un magnifico sorriso stampato sul volto, sembrava irradiare felicità e questa cosa mi mise allegria anche se il cielo londinese in quella mattina non esprimeva lo stesso umore.
M: Allora, come stai motociclista?- chiese facendo un sorrisetto compiaciuto. Gli risposi che andava tutto bene, ma gli chiesi anche se per caso gli piacevano le moto.
M: Ovvio! A quale uomo non piacciono- rispose- piuttosto dovrei farla a te questa domanda, non molte donne hanno una Ducati Monster rossa- rispose sempre con lo stesso sorrisetto.
Lo guardai e dopo un po gli chiesi- vorresti fare un giro sulla mia bambina uomo stropicciato? Stai attento però, è una di prima classe.
Rise e accettò volentieri, così dopo aver preso un caffè e avermelo anche offerto da gentiluomo, lo condussi alla moto.
Presi da uno dei due borsoni di lato un altro casco e glielo porsi, ne avevo sempre uno in più visto che spesso davo dei passaggi alle mie amiche.
Mi ringraziò e dopo essersi infilato il casco salì sopra, mi disse di salire dietro, e io non me lo feci ripetere due volte, quando mi sarebbe ricapitato!
Facemmo un bel giretto per Londra prima di uscirne e dirigerci in campagna. Matt era davvero bravo a guidare, mi chiesi dove aveva imparato.
Dopo circa mezz'oretta si fermò e anche i miei pensieri si spensero con il motore della moto.
Scendemmo e mise la Ducati sul cavalletto.
M: Ti piace il posto?- chiese con voce molto felice.
Io mi guardai intorno, eravamo al limite di un boschetto che dava l'idea di essere tutto rinsecchito, non mi ispirava più di tanto e lui lo capì dalla mia espressione e si mise a ridere- non è questo il posto stai tranquilla.
E così ci incamminammo all'interno di questo boschetto.
Mano a mano che ci inoltravamo faceva più fresco e gli alberi si facevano più fitti, così sempre meno luce filtrava attraverso i rami e le foglie. Cominciai a stringermi le braccia intorno al corpo e ad irigidirmi.
Matt vedeva che non ero più accanto a lui, così rallentò e mi strise in un tenero abbraccio per scaldarmi.
M: Manca poco, siamo quasi arrivati- mi fece l'occhiolino e accellerammo un poco il passo.
Continuò la conversazione e mi chiese se mi mancava qualcuno a casa.
Io: Bhe si qualche amico, i parenti, il cibo più di tutti- detto questo fece un piccolo sorriso poi continuai- per il resto però qui sto benissimo, l'inghilterra è metalmente più avanti dell'italia.
Lui ci pensò un attimo poi mi chiese- Ci torneresti a vivere?- Non sapevo cosa rispondere, poi feci un piccolo sorriso- no non credo. Qui mi trovo davvero bene. Fin da quando ero piccola, il sogno era quello di venire a vivere qui e trovarmi un bell'inglese haha.
Anche lui rise e poi mi disse- il fascino dello straniero- e fece un piccolo occhiolino.
Arrivammo ad una piccola radura con un laghetto e degli alberi ogni duecento metri. Un posto meraviglioso, l'erba era perfetta e infondo alla radura c'era una piccola casettina bianca.
Wow- commentai.
Ti piace?- mi chiese Matt, quasi con fare speranzoso, come se quel posto appartenesse a lui.
S-si-risposi, era davvero molto bello.
Beh- continuò Matt- questo è il posticino in cui vengo quando mi sento un pò giù, è della mia famiglia, o meglio, l'ho regalato alla mia famiglia con il mio primo stipendo.
Capii che quel posto significava qualcosa per lui, ma non volli approfondire.
Vidi un'altalena attaccata ad un'albero e ci corsi incontro.
Matt propabilmente fece una faccia strana come per dire 'Che sta facendo sta pazza?' ma non mi importava, adoravo le altaleneeeee!
Mi ci misi sopra e iniziai a dondolarmi, ma era troppo alta per me così feci parecchia fatica per muovermi di poco.
Intanto mi si stava avvicinando Matt che con aria gentile mi si mise dietro e iniziò a spingermi.
L'ho messa per la mia altezza- mi disse Matt.
Sei troppo alto!-gli riposi, accennando una risata.
Rise e rispose con un 'Lo so' che aveva l'aria del 'Me ne vanto sai?!'
Rimanemmo lì a dondolarci sull'altalena, o a spingerci per la maggior parte del tempo, nel caso di Matt.
La brezza primaverile ci scompigliava i capelli e rendeva Matt ancora più affascinante.
Quel giorno era vestito con dei jeans abbastanza aderenti, una maglietta nera, con il logo dei Guns'n'Roses che gli fasciava il dorso, e una giacca di pelle nera slacciata davanti.
Lo trovai dannatamente sexy con quei vestiti.
Mi stai fissando?-chiese Matt con un'aria divertita.
C-cosa?- mi risvegliai dai miei sogni ad occhi aperti sentendo la sua voce calda e profonda.
Rise, probabilmente per la figura di cacca appena fatta.
Lui lasciò cadere l'argomento e iniziò a parlare di quel posto meraviglioso.
Sai-disse- vorrei portarci la mia famiglia qui, o meglio la mia futura famiglia, magari due figli, un maschio e una femmina, giocare a tutti gli sport possibili e forse insegnargli a perscare mettendo qualche trota nel laghetto e poi cucinarle sulla piastra la sera.-
Erano tutti pensieri bellissimi e questo mi fece venire un pò nostalgia di casa, mi mancavano degli amici, alcuni davvero tanto, altri per niente e capii che in realtà la maggior parte del tempo mentivo a me stessa quando dicevo di stare benissimo in Inghilterra.
Una lascrima mi cadde dall'angolo interno dell'occhio e proseguì la sua corsa fino al mio zigomo, li fu interrotta da una mano calda di Matt, che l'asciugò e con aria preoccupata mi chiese se stessi bene.
All'improvviso cominciai a piangere sempre più forte, odiavo piangere non lo facevo mai, eppure mi ero tenuta dentro quella nostalgia per troppo e quell'angolo di paradiso era la goccia che fece traboccare il vaso.
Matt vedendo che non mi stavo calmando e non capendo cosa potesse essermi successo, mi abbracciò. Non chiese niente, perchè stessi male o perchè piangessi, semplicemente mi fece capire con quel meraviglioso abbraccio che lui era lì per me.
Lo apprezzai moltissimo e continuai a sfogarmi sulla sua spalla, finchè la sua giacca non fu zuppa.
Lentamente mi calmai, ancora avvolta tra le sue braccia.
Sussurrai un leggero grazie, e lui ricambiò stringendomi ancora più forte a se e dicendomi- non ce di che amica.


Spazio Autrice:
Hello :)
Spero che la storia vi stia piacendo. Fatemelo sapere con una recensione, sono molto curiosa di sapere la vostra opinione.
Kisses <3

 

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