Crossover 17- il ritorno di Sauron

di Aven90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

“Si dice “Occhio” quella parte del corpo dove ognuno vede, a quanto pare qui avete anche gli occhi dello Shinigami di cui sono a conoscenza perché ho sbagliato strada nell’arrivare, e poi ci sono io! Cosa di preciso non ti è chiaro?”

Erano ore che Sauron stava spiegando a Voldemort il perché della sua scelta di essere un occhio, ma Tom Riddle proprio non ci arrivava.

“Non mi convinci” disse lui, seduto e ricolmo di appunti che variavano da quello che diceva il suo interlocutore alle tette di Bellatrix. “No, perché io, per resuscitare, non ho avuto bisogno di anelli o altro, ma di una semplice pozione che chiunque che desideri il potere può fare!”

Sauron socchiuse l’Occhio: non gli era difficile.

“Allora non hai capito un cazzo! Non! Ho! Le! Mani! E figuriamoci se potessi far fare agli Orchi le pozioni! Morirei!”

Era tipico delle anime dell’Aldilà dimenticare di essere morti.

Giù nella Terra di Mezzo, agli Orchi fischiarono le orecchie.

Voldemort guardò Bellatrix alla sua destra, molto alla sua destra, diciamo seduta su di lui.

”Tu che ne pensi? Ci possiamo fidare?” chiese, anche se la decisione sarebbe stata sua.

Bellatrix leccò le labbra con fare seducente secondo il suo repertorio.

“Ooooh, ssssss….” E si mise a toccarsi. Sauron non aveva mai visto una strega, così gli venne da chiedere.

“Si trovano spesso in questo mondo, Lord Voldemort?”

Lord Voldemort rispose indignato “Non guardare, Guardone! Lei è mia!”

“Sì” rispose Sauron, sorvolando sull’epiteto come solo uno che è stato anni su un pinnacolo sapeva fare. “Comunque io all’inizio ti avevo convocato, sciocco Uomo Serpente…”

“Ouuu! Accura cu’ sta parrata!” (Ti consiglierei di fare attenzione con questo registro linguistico, ndr)

“… volevo chiedere lumi riguardo il sistema del potere qui. È possibile creare un Anello del potere senza che nessuno rompa le scatole?”

Voldemort rimase alquanto deluso sull’entità della domanda.

“Ho anche io un anello” gli mostrò l’anello di Orvoloson che non si capiva come lo aveva lui “però…”

Sauron era stufo e congedò Voldemort, semplicemente andandosene.

A Tom Riddle, che era solo assieme a Bellatrix, non piacque per nulla quell’atteggiamento indisponente.

“Non mi piace per niente questo atteggiamento indisponente” disse, “perciò voglio che TU veda cosa fa l’Occhio”

Bellatrix smise di contorcersi e seguì di soppiatto l’Occhio volante, che non avendo una base su cui stare, volteggiava come un Pokemon a forma di occhio simile.

Salirono da dove si trovavano, ovvero una scarpata laterale ad un vulcano e dopo qualche metro dove Bellatrix dimostrò di essere una strega volando laddove richiesto,  giunsero infine in cima, dove lava e muri di pietra si fondevano in uno spettacolo raccapricciante.

“Questo sì che è un posto bellissimo per pomiciare” commentò Bellatrix in vena di romanticismo, facendo bene attenzione a farsi sentire da Sauron.

Quest’ultimo però era troppo concentrato a prendere un pezzo di pietra, a lavorarlo fino a farlo diventare oro e immergerlo nella lava.

Per una come la Lestrange, questa mossa sarebbe stata senza senso, ma per Sauron, che era un ottimo orafo, il senso ce l’aveva eccome.

Ed ecco che un Anello del Potere completamente sgombro di scritte comparve nel mondo dell’Aldilà.

Galleggiava a mezz’aria di fronte all’occhio con la pupilla nera a fessura e dallo sfondo rosso fuoco, che lo fissava a sua volta con aria avida.

“Ehehe… l’Anello del Potere è finalmente mio! Non pensavo che qui si potesse fabbricare così facilmente!”

Bellatrix, da donna, le piacevano questi ninnoli, e le sarebbe piaciuto inoltre infilare quell’anello al suo padrone, come d’altronde lo aveva chiamato nel DVD porno numero 33, quello che tutti hanno visto almeno una volta nella vita.

Sì, tutti.

Perciò con estremo senso del dovere tese la bacchetta e urlò “Accio Anello!”

Sauron si voltò per guardarla e, non capendo cosa voleva dire, non arrivò a pensare che lei voleva l’Anello, che puntualmente volò verso la strega, ma il diabolico Mago oscuro si concentrò al massimo per respingere l’incantesimo e farlo volare via.

L’Anello rotolò giù per il picco ad una velocità disarmante e spinto dall’inerzia continuò a rotolare per chilometri senza che nessuno riuscì a fermarlo, esattamente come quei rotoloni che passeggiano per il mondo.

Avanti che anche tu li hai visti e hai fatto finta di niente!

In ogni caso, l’Anello del potere creato da Sauron davanti a Bellatrix, poté finire fra le mani di una sola persona.

O meglio, un Hobbit, che faceva parte della razza Sturoi, abitanti dei fiumi.

“Il… miiiio…. Tesssssssssssssssssooooooorrrrrooooooooo…”

Un’ora per dire tesoro, era logico dedurre che Word me l’avrebbe sottolineato.

Ma non divaghiamo.

Stava di fatto che Gollum fuggì via e si nascose nel buio di una caverna, apparentemente senza dare nell’occhio nel tragitto.

Ma niente, nell’Aldilà, non dava nell’occhio. Tutti erano a conoscenza dei fatti di tutti, perché quello era il mondo del male.

Che si differenzia dalla Zone del Bene solo dal nome e da chi ci abita.

Voglio dire che se un giorno la fazione del bene si trasferisse in quella del male e viceversa non cambierebbe nulla.

E nel famoso Circolo del Male fortemente voluto da Grindelwald si discuteva dell’Anello del Potere e della sua ormai immortale corsa verso le mani di un perfetto sconosciuto.

“Secondo me è un anello potentissimo” osservò Grindelwald a chi lo ascoltava, ovvero nessuno a parte una piccola telecamera che Silente aveva nascosto nelle mutande di Gellert per vedere le cose all’interno. “Voglio dire, se un Occhio spunta dal nulla e la prima cosa che fa è fabbricarlo… voglio dire”

Parlava davvero da solo: Light stava confabulando con Misa e Mikami riguardo L e i suoi fantomatici punti deboli, Piton era seduto a giocare a solitario con al posto dei semi alcune espressioni di Lily, e naturalmente Voldemort doveva tornare dal colloquio con Sauron.

Era stato lui, qualche ora prima, ad avvisare il Club che c’era un nuovo adepto, ma a nessuno importava dell’altro nuovo adepto, che fece il suo ingresso aprendo la porta senza abbassare la maniglia.

“Buon giorno a voi.” Esordì.

A parte il bastone, sembrava la copia sputata di Silente, solo più vestito e di un bianco intenso.

E senza gli occhiali psichedelici (non si diceva appariscenti?) che usava mettere da quando era morto.

Logico quindi che a Light Yagami venne da esclamare “Albus Silente! Che cosa ci fai qui? Non avevamo forse detto che i buoni dovevano stare fuori da questo posto orribile? Che fra l’altro da anche il cibo gratis?”

Chi cucinava? Non ne ho idea.

Lo stregone fissò con interesse il ragazzo che era stato un dio per un certo periodo di tempo. “Silente? Non conosco nessuno con quel nome. Io mi chiamo Saruman il Bianco, e sono bianco. Mi avevano detto che avrei trovato un certo Lord Voldemort qui. È per caso presente fra voi un Lord con tale nome così improbabile da risultare un po’ rimbambito?”

“Son io Lord Voldemort”

Smaterializzazione. Dall’alba dei tempi fa venire infarti alle persone.

Un umanoide senza naso e senza capelli, ma dotato di due occhi inconfutabilmente incazzati, fissava Saruman oltremodo astioso.

“Oh, siete voi, dunque! Lo avevo chiesto solo perché avevo visto il Nemico confabulare con voi, e quindi volevo sapere che relazione intercorre tra voi”

Aveva detto tre volte voi.

Voldemort chiese in un sibilo “Cos’è, sei geloso?”

Una voce da dentro Grindelwald emise un verso eccitato. “Mmmh… gelosoooo…”

Saruman non si scompose e disse “So molte cose sugli Anelli del Potere, e voglio averlo mio. Ora, so che la tua sottoposta ha saputo impedire che il Nemico lo avesse tutto per sé, e così ti chiedo se vuoi unirti a me per recuperarlo”

Voldemort soppesò quella richiesta. “Che cosa mi offri in cambio?”

“In cambio ti offro tutto quello che mi chiedi e questo Palantìr” offrì una sfera luminosa dall’apparente inutilità.

Voldemort scosse la testa e propose lui un patto “Tu mi aiuti a recuperare l’Anello e in cambio mi eleggerai nuovo Capo del posto! Sono stato chiaro?”

Saruman ritenne conveniente quel patto: tanto, con l’Anello fra le dita tutte le velleità del Riddle inglese sarebbero svanite come un panino con la milza dopo che è passato Aven.

“Chi altri vuole unirsi a noi?” chiese Voldemort alla marmaglia.

Nessuno rispose, evidentemente sapevano che con Voldemort non sarebbe cresciuto niente di interessante.

“Non godi di una grande stima” osservò Saruman, che non poteva abbandonarsi allo sproloquio in quanto Stregone, ma tutti sappiamo che voleva dire “non conti un cazzo”. In ogni caso Voldemort non rispose nulla e andarono a  cercarsi una base segreta, possibilmente attigua a quella di Sauron, che però non aveva alleati, a parte la talpa che gli aveva messo Voldemort alle calcagna, ovvero Bellatrix.

Talpa nel senso di persona nascosta, non che a forza di “fare” abbia perso il senso della vista.

Questi movimenti non passarono inosservati, purtroppo per Saruman e per Sauron.

L osservava tutto, e siccome aveva Albus Silente dalla sua, quest’ultimo gli riferì tutto in una conversazione molto interessante.

Il più grande detective del secolo stava impilando zollette di zucchero davanti alla fila di schermate (tanto sapevano che fra poco sarebbero state mangiate, quindi il loro umore non era tanto allegro), e sicuramente non gli era sfuggito ciò che era ormai di dominio pubblico: Voldemort si era alleato con un misterioso personaggio bianco.

“Quello che non so” rifletté parlando da solo, “è lo scopo. Qual è il movente?”

“Saruman parlava di un anello” intervenne una voce che non era Watari.

Purtroppo.

“Watari, ti avevo chiesto di filtrare le chiamate” disse L, con una punta di astio.

“Mi spiace L. andrò a fustigarmi nell’angolino dei ceci”

“Faresti bene!” esclamò Silente, poi tornò a parlare con L “Senti, L! Sei troppo bello per essere vero!”

“Hai parlato di un Anello! Vuoi smetterla di girarci attorno e dirmi di che si tratta?” chiese L, allontanandosi con la sedia girevole come se Silente avesse potuto scavalcare il monitor.

Silente sai eccitò: “Adoooowo quando sei sevewoooo…”

“Cosa c’è? C’è Silente? Prendo l’idrante?”. Mello irruppe nella stanza, irritato dalle vocine che faceva il preside emerito di Hogwarts.

“No, rischieresti di bagnare (“Oooh sì! Bagnare!” disse Silente, toccandosi i capezzoli in un suo fare tipico) i monitor! Silente! Parlaci di questo Anello!”

Silente rispose  col tono petulante da zitella in procinto di sposarsi “Sì, avevo pensato ad un anello con brillanti, ma poi ho pensato anche che Gelly sarebbe stato troppo gnocco se glielo avessi infilato, così ho optato per..”

“Non m’interessano le tue sottigliezze da matrimonio!” lo interruppe L, prendendo un po’ della torta nuziale, fattagli pervenire in anticipo alla data di nozze per convincerlo a venire. “Voglio sapere dell’anello! Dov’è? Com’è?”

Silente rispose “Non lo so, giò (abbreviazione di gioia, ndr). Può essere andato ovunque”

 

 

 

Fine Prima Parte! Nuovo caso per il nostro L, l'Aldilà è un posto talmebte imprevedibile e grande che è assolutamente possibile una cosa del genere! La seconda parte è a seguire!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


L arricciò le labbra, stizzito. Non solo lo aveva ricoperto di notizie insulse, ma neanche sapeva che cos’era l’Anello e chi ce l’aveva in quel momento!

Quello che bisognava fare per porre rimedio a quell’incresciosa situazione era assolutamente organizzare una squadra di ricerca, si disse addentando un cannolo bigusto (una parte ricotta, un’altra parte cioccolato. L’ho inventato adesso, se non dovesse esistere, ndr)

Ma chi chiamare? Non c’era molta scelta, la manica di incompetenti che lo attorniavano lo spaventava. Ma sarebbe stata anche un’ottima scusa per levarseli di torno una volta per tutte.

Così prese un foglio e compilò una lista di possibili candidati per formare la Compagnia dell’Anello, che sarebbe stata composta da nove elementi, i quali in tre gruppi di tre avrebbero cercato tale monile e lo avrebbero consegnato ad L, che avrebbe deciso l’effettiva pericolosità ed eventualmente distruggerlo.

Nel frattempo Saruman e Voldemort stavano discutendo sulle possibili destinazioni dell’oggetto del desiderio.

“Secondo me, potrei anche dire Accio Anello e farlo mio” propose il potente Mago Oscuro. “Tu cosa ne dici, Severus?”

Il professor Piton, che era sempre con lui, quindi anche se non lo nomino all’inizio è comunque appiccicato ai lembi neri della veste del Riddle nazionale, rispose “non saprei, signore”, come da contratto.

“Piton, sei talmente prevedibile… guarda, anche Codaliscia risponderebbe in maniera diversa”

L’altro essere francobollato a Voldemort tremò di paura. “N-n… s-sì, signore, come volete Voi, Signore”

“Visto?” Voldemort si era ringaluzzito senza motivo. “Adesso posso anche richiamare l’Anello con l’incantesimo di Appello”

Ma Saruman lo fermò scuotendo la testa. “Se fosse così facile, lo avrei fatto anche io, non credi?”

Voldemort sbiancò. Gli capitava spesso, da quando era morto.

Saruman non aveva finito. “No, l’Anello deciderà autonomamente quando rivelarsi, e quando lo farà, noi saremo pronti ad afferrarlo e diventare i padroni di questo orribile posto. Non è vero, Vermilinguo?”

Quest’ultimo era molto simile a Codaliscia, ma nessuno lo fece notare, per timore di ritorsioni e rallentamenti nella trama. In ogni caso annuì vigorosamente, ma non appena Saruman il Bianco tornò a parlare con Voldemort, sputò per terra.

Minus gli chiese lumi “Perché hai sputato per terra?”

Vermilinguo rispose “Non t’impicciare. Ho problemi con Saruman. A scuola non ne posso più, i pomeriggi senza lui, studiare è inutile, tutte le idee si affollano su lui”

(mi ricorda orribilmente qualcosa…)

“Questo è lo scotto di noi passivi, caro mio” disse Peter/Minus/Crosta/Codaliscia/qualche altro nome? con fare saggio. Vermilinguo ebbe paura e tornò a sognare la sorella di Éomer, che sarebbe Eowyn, purtroppo per lui viva.

E meno male per tutti gli altri, of course.

Comunque, evitando di divagare, l’Anello era stato preso da Gollum, che, felice come una Pasqua per aver ritrovato il suo tesoro, lo aveva messo al sicuro in una grotta, diversa da quella che avevano scelto Voldemort e Saruman per complottare.

Il Signore Oscuro disse al Bianco “Sai, ho più paura di L che dell’Anello”

Saruman si incuriosì “Chi sarà mai questo L?”

“Sarebbe un detective, ma in realtà gode di poteri illimitati, facendo le veci del Sommo Kaioshin. È allucinante, lo so” rispose Voldemort, dovendo ammettere la superiorità del ragazzo che lo ostacolava sempre.

“E anche piuttosto inverosimile. Tu sei un mago, a giudicare dalla bacchetta, e per giunta un mago Oscuro, eppure non sei riuscito a piegare un Uomo? Mi deludi, Lord Voldemort, titolo del quale non sei degno”

Voldemort voleva davvero distruggerlo, ma era morto, quindi non gli avrebbe dato soddisfazione, e così si limitò ad annegare i suoi dispiaceri torturando Codaliscia.

“Severus” ordinò mentre Minus stava contorcendosi meglio di una ginnasta sovietica dei bei tempi(d’altronde, nella Russia Sovietica gli anelli sollevano TE!!), “Va’ a vedere cosa sta facendo L e dimmelo. ORA!”

Piton si inchinò, avendo anche le farfalle nello stomaco. Stava per rivedere Lily, la quale abitava ancora a casa di Potter e quindi era abbastanza usuale che facesse la doccia con la finestra aperta.

Come lui ben sapeva.

E quindi gli bastò Smaterializzarsi per comparire nel Quartier Generale di L, che era pieno di gente.

Per l’occasione, Watari, che era vestito ancora di cenci per aver permesso a Silente di interferire con la linea privata, aveva preso un tavolo di quelli che si usano nelle scampagnate, perché è assolutamente verosimile che in un palazzo di 75 piani non si potessero permettere tavoli più lussuosi.

In ogni caso, L era a capotavola, con ai lati le sue due veline, e tutt’attorno altri sette soggetti.

“Bene, direi che ci siamo tut… eh? Che minchia vuoi?” L si interruppe perché James Potter alzò la mano.

“Vorrei sapere perché Mocciosus è qui non invitato” chiese lui, notando Piton nascosto nel buio. Per uno che lo aveva insultato per sette anni era uno scherzo trovarlo.

“Oh, Ramoso, come sei acuto” lo adulò Sirius Black, il quale più che seduto alla sua destra era appollaiata/o sulla coscia destra del partner, esattamente come Bellatrix all’inizio della storia.

L cercò di sovrastare le note del Tempo delle Mele che nel frattempo partirono e spiegò il motivo di quella riunione.

“Dovete sapere che…”

“Un momento” lo interruppe Vegeta. “Vorrei sapere chi diavolo è sto figgh’i pulla (Figlio di meretrice) che mi sta di fonte!”

Un uomo con una barba incolta si indignò e brandendo la spada che aveva al fianco rispose altero “Non è semplice spiegare chi sono”

L lo fece per lui. “Lui è Boromir, e ci aiuterà nella rincorsa all’Anello”

Silente si eccitò, come sempre quando parlava “Ooooh, ma non c’è bisogno, mio caro, ho già l’Anello pronto. Mi manca solo la band e il fotografo”

L scosse la testa bevendo il caffè. Solo lui poteva farlo senza farlo ballare dentro la tazza. “Non mi riferivo al tuo matrimonio, ma all’Anello forgiato da un occhio misterioso. Siccome so che con lui c’era anche Bellatrix, ne deduco che anche Voldemort sia sulle sue tracce. Dobbiamo stare molto attenti, perché è la prima volta da quando sono morto che mi sto trovando molti punti oscuri su questa vicenda”

Boromir annuì e disse “Non è semplice impadronirsi dell’Anello”

Goku chiese ad un certo punto “Ci sarà da combattere?”

L scosse la testa “… No, vi dividerete in gruppi di tre e cercherete l’Anello, poi lo butterete nel vulcano dove è stato forgiato”

Light propose “E se lo usassimo contro Voldemort?”

Matt e Mello si misero a ridere, autorizzati da L, che prese una cassatina di quelle piccole e rispose “No, solo gli stupidi usano gli anelli”

Silente emise un verso piccato, ma Boromir arrossì. Ricordava perfettamente come aveva corteggiato Frodo per impadronirsi dell’Anello del Potere ed essere morto per quello, ed essere definito stupido per via traversa era un’ottima scusa per tacere ed evitare di iniziare le frasi sempre con un “Non è semplice”.

Che da anche fastidio visivamente.

“Bene, quindi direi di sciogliere la seduta e andarvene fuori dai piedi” disse L.

“Ma se non sappiamo dove si trova, come facciamo a trovarlo?” chiese Goku.

Il più grande detective del secolo fece spallucce. “Cercàtelo, dunque”

E fu così che si formarono tre mini gruppi da tre persone: Goku, Boromir e Silente (Boromir gli aveva stretto la mano e aveva detto “Non è semplice assomigliare a Gandalf” e Silente “Gandalf? È forse un uomo figo?”);  James Potter, Sirius Black (guai a separarli! Stai scherzando?) e Vegeta, tanto per spezzare un po’ la caratterizzazione, e infine Light Yagami, Mello e  Matt, ai quali serviva, secondo L, questo tipo di missione, per “temprare il carattere”.

In realtà era una punizione in piena regola. Stava di fatto che qualche giorno prima (se di giorni, mesi ed anni si può parlare in un luogo senza tempo come L’Aldilà) L aveva sentito dei rumorini provenire dalla stanza di Matt. Niente di strano, qualcuno penserà dal palco, sennonché Watari aveva detto che non riusciva più a contattare Mello.

L allora decise di andare (cioè, a portare lui e la sua sedia girevole) a vedere e vide Matt e Mello che dibattevano su una ragazza, per la precisazione Misa Amane.

L rimase talmente scioccato da quello che si dissero, che variava da quanti centimetri prendeva negli orifizi più improbabili alla sua voglia focosa (e che qui non riporterò) che decise di sbollire i loro bollenti animi a pulire i cessi del palazzo.

E infine a stare con Light Yagami, il che è assolutamente peggiore come confermato da nove medici su dieci. Il decimo non ha sentito la domanda perché stava operando.

Per quel che riguarda il primo gruppo, presero la via a destra. Nessuno aveva mai preso la via a destra del Quartier Generale di L, quindi era del tutto nuova.

Nel senso che nessuno l’aveva mai esplorata. La ricerca dell’Anello, per Goku, Boromir e Silente sarebbe partita da un luogo estremamente infido. 

 “Dimmi un po’, Boromir” esordì dopo un po’ il mago che era stato preside di Hogwarts per il bene superiore. “Ma questo Gandalf, voglio dire… è disponibile?”

Boromir scosse la testa. “Non è semplice definire disponibile”

“Sì, ecco… diciamo che Goku è disponibile a mangiare, e quindi Gandalf (Word cerca di essere spiritoso quanto me: fra i suggerimenti mette Gandolfo! Dai, ma si può?) è disponibile al… hai capito, no?”

Boromir scosse la testa. “Non è semplice rispondere affermativamente”

Goku nel frattempo si stava ingozzando di arancine e sembrava del tutto estraneo alla vicenda.

Nel frattempo stavano camminando rigorosamente a piedi (Goku poteva volare, Silente volendo pure e volendo essere proprio pillicusi (pignoli, ndr) poteva rendere Boromir o più piccolo o più leggero e portarlo con loro in volo) quando si ritrovarono di fronte a una baia.

“Che posto è mai questo?” chiese Silente, rivolto ai suoi due compagni che ne sapevano quanto lui.

“Non è semplice definirlo, ma si direbbe un porto” disse Boromir, tenendo fede al suo stile.

“Naaa! Che dici? Non lo vedi che è un fiume gigante?” disse Goku, sputacchiando riso everywhere.

Non aveva mai capito la differenza fra un fiume e il mare, a parte la presenza di sale.

In ogni caso erano arrivati giusto in tempo per vedere una nave arrivare.

“Vediamo chi è arrivato?” chiese Silente, del tutto dimentico della missione.

“Non è semplice capire chi è arrivato” rispose Boromir, volendo sottendere la sua affermazione. Goku era forse il più fesso?

Li seguì anche lui, of course.

Dalla collinetta non sembrava, ma la nave era molto grande.

Se si aspettavano tante persone, furono smentiti: il numero dei soggetti che scesero era di molto inferiore alle aspettative.

E la maggior parte non erano conosciuti al grande pubblico. Voglio dire, c’erano Barbabianca, Ace e genitori (Satch non c’era… che voglia dire qualcosa?), ma gli altri che sbarcarono Silente e Goku non avevano idea di chi si trattasse.

Tranne Boromir, che saltò dalla gioia e andò loro incontro.

“Non è semplice aspettarsi di vedervi qui! A cosa devo questa inaspettata sorpresa?”

Erano un essere alto e un altro nano. Gli opposti si attraggono, avrebbe detto qualcuno, non necessariamente io.

Quello alto allargò le braccia e lo salutò in elfico, nel linguaggio del Bosco Atro perduto da generazioni “Talé cu’ccè! U me compare Boromir! Comu stamu?” (Oh, guarda chi si vede in queste lande desolate! Il defunto compagno Boromir, caduto in battaglia! È un piacere rivederti!)

Boromir scosse la testa e rispose desolato “Non è semplice capire l’elfico, Legolas, ma sono anche io contento di vederti”

Il Nano scosse la testa disgustato. Non si sapeva bene come mai, ma era sempre corrucciato.

Mentre Boromir e Legolas si scambiavano impressioni, Silente salutò Barbabianca come un vecchio amico.

“Salve, Edward… mmmh… mi piace questo nome”

Barbabianca si rivolse a Roger, il re dei pirati “Roger! Non mi avevi detto che avremmo incontrato anche lui!”

Roger fece spallucce “Chi se ne frega! Brindiamo e facciamo festa, no? Noi dovevamo solo portare  questi due coglioncelli dai Porti Grigi al mondo incantato degli elfi, ma a quanto apre abbiamo sbagliato strada. Questo perché?” chiese rivolgendosi al figlio, che facendo finta di non conoscerlo cadde in un torpore.

 

 

Una cosa dietro l'altra e finisce già la Seconda Parte! La Terza Parte sarà ancora peggio, vedere per credere!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


“Perché non abbiamo un Log Pose?” fece Portuguese D. Rouge, la madre di Ace, la donna col parto più lungo del mondo.

Roger la guardò. Ace la guardò aprendo un occhio solo. Anche Newgate la guardò, ma dovette piegarsi per guardarla.

Roger , dopo qualche secondo, ridacchiò divertito. “Ma no, Rouge! Sarebbe troppo anche per noi! Figuriamoci se è per questo! No, è perché noi ci fidiamo troppo del Log Pose, e quindi se non ce l’abbiamo andiamo in panne. Capito, tesoro?”

Rouge annuì mesta. “Sì, tesoro”

 “Bene! E adesso... parliamo di voi! A cosa dobbiamo questa inaspettata visita?” chiese Roger a Silente.

I lettori più attenti hanno sicuramente capito che si doveva questa visita a un errore di rotta, ma Roger non era molto veloce nel capire le cose.

Quest’ultimo, dopo essersi toccato selvaggiamente, rispose in maniera calda e sensuale, come sapeva fare solo lui: “Ebbene, stiamo cercando un Anello. Volete venire anche voi?”

Gol D. Roger era estremamente dispiaciuto, ma rispose “No, non possiamo. Dobbiamo tornare indietro perché a quanto pare adesso siamo predisposti a scortare chi parte dai Porti Grigi. Avrei voluto fare festa con te, ma non possiamo proprio”

Silente si rammaricò, ma chiamò Boromir che ancora stava cercando di capire Legolas e proseguirono nella marcia.

“Ma cu’ccu si unce Boromir?” (che significa: per qual cagione Boromir si unisce a gente così pittoresca?) si chiese Legolas. Gimli il Nano scosse la testa. Ormai capiva l’elfico meglio dell’incomprensibile linguaggio nano “Non so, ma ho voglia di staccare la testa a qualcuno”

E tornarono alla Nave. A quel che pareva a loro premeva di tornare al mondo fatato degli Elfi dove non si muore, ma forse era solo pubblicità. In ogni caso era da provare.

Nel frattempo che succedevano quelle cose e Goku dormiva beato fra le sue arancine che per qualche motivo non finivano mai, la seconda squadra composta da  James Potter, Sirius Black e Vegeta si perse.

“Beh… dove siamo? L non ci ha dato una mappa” disse Vegeta, parlando più a se stesso che ai suoi compagni improvvisati.

“Uhm… interessante. C’è un’enorme distesa verde, e non c’è anima viva. Ops, siamo nell’Aldilà, non ce ne sarebbe comunque! Aahahah, che ne dici, Ramoso?” chiese Felpato.

Ramoso ridacchiò e guardò il suo compagno con uno sguardo da diabete fulminante “Sei sempre il solito mattacchione”

Vegeta tagliò corto “Smettetela di amoreggiare e fatevi venire un’idea! Dove possiamo cercare un Anello?”

Nel frattempo, si stava ponendo la stessa domanda Sauron, che avendo come unica compagna Bellatrix, non era molto soddisfatto dei dialoghi che stavano scaturendo.

James Potter intanto propose “Beh, quando Lily e io ci siamo sposati…”

“Pugnalandomi alle spalle” aggiunse Black.

“Dicevo, quando ho sposato pienamente cosciente Lily Evans sottraendola dalle braccia unte di Severus Piton che adesso è costretto a farsi le pippe su di lei ogni qualvolta  la vede, ci siamo scambiati gli anelli, ma nessuno ha mai saputo che dentro c’erra un potere che andava al di là di qualunque magia… forse solo Silente”

Vegeta scosse la testa, esterrefatto. Ormai aveva fatto il callo a quel tipo di metafore. “Non starai parlando dell’Amore, sciocco babbeo?”

Potter sbiancò. “Come hai fatto a indovinare?”

Vegeta non ne poté più e li lasciò da soli, cercando l’Anello da solo.

Ringraziamo che non ha usato il Final Flash.

“E adesso che facciamo?” chiese Sirius, temendo di chiederlo. James rispose ”Boh.”

E rimasero in piedi nel nulla ad osservarsi, laddove osservandosi partì l’intera compilation inventata per l’occasione, oltre alla canzone del Tempo delle Mele (che è sempre quella), venne proposta anche la canzone dei Bee Gees quella famosa, quella dei Village People, e una terza, quella che hanno cantato Robbie Williams e Nicole Kidman.

Passando dunque al terzo gruppo, ovvero quello di Light, Matt e Mello, bisognava dire che il figlio di Soichiro non gradiva molto essere seguito da Mello.

“In realtà, non gradisco essere seguito da nessuno” disse loro, come rispondendomi.

“Piantala, Yagami, e fammi vedere come trovi questo Anello” lo minacciò Mello, col suo fare focoso, mentre Matt sentiva nell’aria che qualcuno di sua conoscenza avrebbe fatto la sua comparsa da un secondo all’altro. E infatti, una ragazza bionda senza tette saltò al collo di light e lo salutò affettuosamente:

“LIIIGHT! Che  onore che mi fai, cercando un Anello per me!”

“Non è per te, ma per L” rispose lui, senza pensarci.

Mello e Matt lo guardarono sconvolti. Era così ambigua quella frase che non si riusciva a non pensare male.

“Ma che dici, LIiiight?” Misa era giustamente sconvolta.

“Beh, se Yagami ha fatto outing, posso avere campo libero, no? NO?” chiese Matt a Mello, mentre non staccava gli occhi dal suo Pinball, che al posto delle barrette respingi pallina c’erano le sue mani e al posto della pallina c’era un’altra parte anatomica di Misa.

“No, in realtà volevo cercare un Anello del Potere per… consegnarlo ad L, che lo avrebbe distrutto. Ma se ti piace tanto, posso donarlo a te” disse Light, riparandosi arrampicandosi sugli specchi con uno dei suoi monologhi senza senso.

Ma Misa era al settimo cielo. “Oh, che bello! Possiamo dirlo a Mikami, allora! È un avvocato, ci sposeremo di fonte a lui!”

In realtà, Teru Mikami ricopriva la carica di Pubblico Ministero, ma nell’Aldilà non si perdeva tempo in queste sottigliezze.

E non si rispettavano nemmeno le leggi realistiche, poiché Teru Mikami in persona, in carne e ossa, o meglio in cappotto e stilografica, fece la sua comparsa.

“Dio!” esordì scatenatissimo.

“Ecco Mikami! Direi che possiamo sposarci!” disse Misa, per nulla sorpresa da quella comparsata contro ogni logica, perché vi assicuro che Mikami non era nei paraggi.

“Eliminato!” rispose Mikami.

E così, mentre Light cominciava a scappare dalle sue responsabilità coniugali, Voldemort e Saruman osservavano tramite Piton tutti i movimenti di L e della sua squadra.

“Ancora nessuno ha trovato niente, mio signore” disse Piton.

Voldemort se lo aspettava. “Che ne dici, Saruman? È un buon inizio?”

Saruman scosse la testa. Aveva una mezza idea e decise di esporla. “Forse l’ha trovato Gollum”

Voldemort e Piton lo guardarono allibiti.

In quello stesso istante, Gollum incontrò un suo gemello.

In quello stesso istante, L venne a sapere di Gollum.

Aveva davanti un sacco di cannoli, dai gusti più disparati, e anche della frutta che a cubetti marciava in silenzio verso la sua bocca.

“Cosa? Stai dicendo sul serio, Piton? quindi mi sono liberato di nove persone per niente?”

Piton annuì. “Sì, L. ho sentito dire da Saruman il Bianco, nuovo alleato del Signore Oscuro, che l’Anello dell’Oscuro Signore adesso è in mano a Gollum”

Per uno come L, fu facile capire di quale Signore Oscuro si stava parlando, visto che ce n’erano due era facile confondersi.

Ad L non rimase altro che chiamare Watari. “Watari, che stai facendo?”

Quest’ultimo rispose “Stavo fustigandomi.”

“Ancora? C’è da cercare Gollum, fatti dare la lista dei morti da Re Enma e cercalo. ADESSO”!”

Ricordiamo che il Re Enma è quel tipo grosso che divide i morti dai vivi in Dragon Ball.

Watari si mise all’opera ed entro trenta secondi L aveva localizzato il mostro ex Hobbit.

Non sapendo di essere minacciato dal più grande detective che sia mai esistito nei secoli, il quale come il sottoscritto riesce a sapere tutto quello che vuole, Gollum trovò dunque un mostro che gli somigliava alquanto.

“Ooooh, ma chi abbiamo qui? Gollum! Non sappiamo proprio come può esserci un altro Gollum in questa terra desolata!”

Colui che stava di fronte a Sméagol camminava a quattro zampe ed era vestito solo di stracci, ed era pelato quanto lui.

La differenza stava nel colorito più acceso dell’altro e del fatto che era sordomuto, quindi la chiacchiera ingannevole dello Sturoi non si trovava nella sua brutta copia che, a proposito, rispondeva al nome di Josafat Hesenfield, il Mangiacuore, che rinnegato dal padre si era ritrovato a vagare senza meta nell’Aldilà.

“Non parli? Sei molto infiiido, lo sento, lo sento dal tuo odore! Come mai non parli? Vuoi forse il mio Tessssssssssssssoooooooooooorrrrrrrrrooooooooooo?”

Josafat non disse nulla, inquieto com’era nel vedere la sua controparte originale.

Questi incontri ravvicinati del terzo tipo comunque non aiutavano la storia.

Sauron venne a sapere che l’Anello era in mano a Gollum poiché lo sapeva anche Bellatrix.

“E così ce l’ha quel simpatico figuro, come sempre, eh? E va bene, Bellatrix Lestrange, ricongiungiti col tuo padrone e portami qui l’Anello!” disse Sauron, convinto com’era nei mezzi dei suoi avversari.

Si sarebbe introdotto col suo solito modo di fare, senza agitarsi più di tanto.

“Ooooh, ricongiungermi! Certo, Sà!” e sparì con la Materializzazione. Sauron non poté quindi incenerire Bellatrix per averlo chiamato con l’abbreviativo.

Nel frattempo, L chiamò tutti con il suo microfono speciale. Lo aveva donato a tutti prima di separarli, non so se ve ne siete accorti.

“Voi! Ascoltate! Dirigetevi verso la Grotta Oscura, nel punto Y29! Fate in fretta, Gollum è pericoloso con l’Anello!”

Silente ascoltò il messaggio e lo comunicò agli altri due.

“Mio caro Boromir e mio caro Goku, dobbiamo essere noi ad impadronirci della’Anello, altrimenti L non mi amerà mai”

Goku protestò “Allora il matrimonio con Gellert non s’ha da fare?” riferendosi a Grindelwald e al matrimonio che si sarebbe svolto in pompa magna di fronte a tutta la crema della società.

Tranne che da L, perché aveva altro a cui pensare.

Silente rispose “Certo che sì! Ma questo non mi impedisce di amare anche L, ti pare?” e riprese a toccarsi, davanti ad un Boromir disgustato.

“Non è semplice” commentò “rimanere indifferenti davanti a codesto spettacolo”

E in effetti non era semplice.

In ogni caso, nessuno riuscì a capire come ma in effetti la squadra capeggiata da Silente arrivò al cospetto di Gollum e  di Josafat, e nonostante lo sconcerto iniziale, il professore di Trasfigurazione ai tempi di Lord Voldemort quando ancora era un secs simbol (adesso lo è solo per Bellatrix) commentò “Chi sono questi bei ragazzi?”

Gollum si ritrasse “Dovresti farlo anche tu, compare mio! Sono infidi, e pericolosi, truffaldini!”

Josafat non disse nulla.

Non poteva.

“Avanti, stolto! Dimmi dov’è l’Anello!”

Eccolo, il grande Vegeta era appena arrivato sul posto. Era persino trasformato in Super Saiyan, tanto per fare scena.

“Vegeta! Che ci fai qui?” chiese Goku.

Vegeta scosse la testa. “Ma allora sei locco! L non ci aveva forse divisi?”

Goku non lo ricordava e quindi continuò a guardare il suo amico/nemico/concubino come se avesse da qualche parte nascosto qualche cibaria da offrirgli.

In ogni caso, Gollum sogghignò, subito imitato da Josafat, che aveva deciso di scimmiottare il suo gemello.

“Volete il mio Tesssssssssssssssssssssssssssssssssssooooooooooooooooooooooooooooooooooooooorrrrrrrrrrrrooooooooooooooo, no?”

(Lo so, slabbra il testo, ma che volete farci. Sto puntando sull’effetto scenico per far sì che possiate immedesimarvi nelle situazioni, ndr)

 “Beh, se ci fai il piacere di rendere le cose più facili e lo consegni?”

Gollum però non era dello stesso avviso “Uhmmmm…. Prima dovete rispondere ai miei indovinelli. Sssssì, tesoro, faremo loro degli indovinelli, cosicché impazziscano!”

Goku si guardava attorno. “Oh, no! Mi serve il suggeritore!”

Gollum si schiarì la voce e cominciò a decantare:

Radici invisibili ha,

più in alto degli alberi sta,

lassù fra le nuvole va

e mai tuttavia crescerà.”

 

Naturalmente l'indovinello è preso dal libro "Lo Hobbit", e quindi non mi appartiene, ma appartiene a Gollum, che lo ha riproposto! Cosa ne pensate?

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


A sentire questi versi c’erano dunque Silente, Goku, Vegeta e  Boromir.

Era vero che Light, Matt e Mello stavano partecipando alla caccia, ma erano fermi con questioni burocratiche riguardo l’Anello di Misa e quello invece cercato da Sauron. E naturalmente James e Sirius stavano cercando Minus per torturarlo, fregandosene beatamente di quello che poteva esser o non essere il monile tanto ricercato.

E comunque senza Vegeta non sarebbe stata la stessa cosa.

Silente si toccò i capezzoli, tanto per cominciare “Che eccitanteeeeh… mi so concentrandooooh…”

Boromir commentò rivolto a Goku “Non è semplice decifrare quello che intende dire il Gollum, vero?”

Goku rifletteva intensamente come solo lui sapeva fare. “In realtà, io penso che sia l’Obelisco di Karin”

Vegeta si meravigliò alquanto “Mi meraviglio alquanto! Questa sì che è una risposta intelligente! Peccato però che Gollum non sa che minchia sia l’Obelisco di Karin!”

Goku sgranò gli occhi. “No? eppure ci sei passato così tante volte… è quell’edificio sotto il Santuario di Dio, hai presente?”

Vegeta si adirò non poco. “Non io, Gollum!”

Goku non riusciva a capire. “Gollum? E chi sarebbe?”

Vegeta fuggì via sconvolto.

Gollum esibì un sorrise ancora più largo: sembrava un rospo alle prese con una mosca succulenta.

“Non lo sapete che peccaaaato…. Sarà per un’altra volta. Tu, mio specchio, attaccali!”

Si rivolse a Josafat, ma questi si limitò a guardarlo come se non l’avesse mai visto.

Nel frattempo, L stava osservando il tutto tramite la micro telecamera che aveva dato a tutti. Mentre addentava una sfincia di San Giuseppe bella farcita di ricotta come solo noi sappiamo fare che nemmeno puoi mettere le dita sulla sfoglia poiché è tutta ricoperta, disse “Silente, è la montagna”

Silente si eccitò non poco. “Ooooh… cosa è una montagna, mio adorato L?”

“La risposta all’indovinello” rispose mentre stava masticando, chiedendosi dove potevano essersi cacciati Matt e Mello.

Silente richiamò all’attenzione il suo gruppo con la sua voce calda e sensuale. “L dice che la risposta è la Montagna”

Vegeta fermò Gollum con una mano (perché li stava attaccando e rispose “La Montagna è la risposta!”

Lo Sturoi si stizzì, ma all’improvviso non trovò più l’Anello.

“Chi è stato a rubare il mio tessssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssoooooooooooooooooooooooooooooooooorrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrooooooooooo? Sei stato forse tu?”

Josafat si stava grattando dietro l’orecchio. Un po’ squallido, ne convengo.

“Sono stata io! E adesso Tommy pucci mi amerà!”

Bellatrix Lestrange, in tette e culo (carne e ossa non mi piaceva: in effetti è formosa, quindi le ossa si vedono poco), teneva fra le dita l’Anello.

Anello che prontamente si mise al dito , ma scomparve.

“Sì, ce l’hanno questa cosa” commentò Saruman, al fianco di Voldemort. Bellatrix aveva anche premuto sul Marchio Nero.

Sì che l’ho detto.

“Questa cosa… cosa, di preciso?” chiese Tom.

“Se indossi un Anello del potere, sparisci” rispose il Bianco, dall’alto della sua saggezza che in realtà non era saggezza ma un modo per comprarsi le persone.

Vegeta ebbe un flash.

E se Goku indossasse l’Anello? Sparirebbe, e con lui tutti gli abbili che fino a quel momento aveva fatto.

Ma non c’era tempo per riflettere: mentre Gollum si avventava sul punto dov’era sparita Bellatrix, un Occhio gigante fece la sua comparsa sulla scena.

Era Sauron.

No, mi spiace, il Grande Fratello ha un occhio a forma di telecamera, e nella terra di mezzo queste cose non succedono, anche se la casa di Elrond  è così piena che si direbbe una casa reality.

Gente che va e gente che viene. Soprattutto gente che viene.

Ma non divaghiamo.

Sauron disse “Questa donna ha indossato il mio Anello! La deve pagare! A chi appartiene?”

Sauruman diede subito la colpa a Voldemort “A lui, Oscuro Sire”

Voldemort guardò Sauron, col suo sguardo freddo di quando voleva uccidere. Attenzione che forse avrebbe rilasciato l’anima anche all’Occhio.

“Un momento… abbiamo due Signori oscuri, qui” disse l’uomo serpente.

Silente si eccitò, osservato da Boromir che ancora non riusciva ad afferrare perché la versione gay di Gandalf dovesse esibirsi in questo modo.

Sauron abbassò le palpebre, era orribile quando lo faceva.

“Hai ragione… ma io esisto da prima di te, quindi tu puoi sol, o pulirmi gli stivali, casomai ne avessi” disse serico.

Goku annuì. “Non ha tutti i torti… non ha nemmeno le gambe”

Vegeta si mise i palmi in faccia.

Voldemort non poteva restare indifferente. “Ah, sì! Ebbene, potrei distruggerti in un secondo!”

Sauron “Non riusciresti!”

“Calma, signori!” intervenne Saruman. “Se qui c’è uno abbastanza cattivo, costui è Gollum. Perché ha rubato l’Anello? E perché si è sdoppiato?”

Tutti guardarono Josafat Hesenfield.

Molte domande in effetti, e la grotta era piccolina.

Cosa doveva succedere, quindi, per sbrogliare la matassa?

Un bel nulla, perché Bellatrix, notando che c’era Voldemort, si tolse l’Anello e lo porse al suo padrone, in qualche occasione anche schiavo.

“Ecco, mio Signore, l’Anello che cercavate” disse adorante e facendo vedere un po’ di mercanzia all’altezza del petto.

Sauron guardò l’Anello in questione.

“Brutta baldracca! Restituiscimi l’Anello!” con un incantesimo, glielo tolse dalle mani , ma se qualcuno si aspettava che sarebbe successo qualcosa, venne smentito.

L non si aspettava una cosa del genere.

“Cosa sarà mai successo? Perché l’Anello non si piega al suo padrone? Non dovrebbe avere un corpo o qualcosa di simile?”

Gollum sgranò gli occhi dalla gioia.

“È nostro! È nostro! Il Teeeeeeeeeeeeessssssssssssssooooooooooooooo(un’ora dopo) ro è nostro!”

Si avventò su Sauron in una maniera che nessuno avrebbe mai creduto possibile e si riappropriò dell’Anello.

Tanto, nessuno avrebbe creduto possibile che un Hobbit sarebbe riuscito un girono ad attraversare tutta la Terra di Mezzo, quindi non vedo perché nell’Aldilà non sarebbe potuto succedere questo.

E poi sto solo riportando i fatti per come sono avvenuti, come può dirci il nostro testimone Son Goku:

“ Beh, certo che ho visto tutto! C’era un occhio gigantesco che ha preso un Anello, poi Bellatrix è saltata addosso a Voldemort e poi non mi ricordo più niente perché stavo morendo dalla fame”

Attendibilissimo.

In ogni caso, Gollum sorpassò tutti e andò lontano, senza che nessuno si degnò di catturarlo.

L decise in tal senso, addentando una fetta di cassata piena di frutta candita: “Beh, se è in mano sua adesso so che non può far del male a nessuno. Watari, emana un mandato di cattura per Sauron! Da questo momento è in arresto!”

E così l’Oscuro Sire si fece i suoi giorni di galera assieme a Voldemort e Saruman, che non c’entrava niente, ma uno come lui è meglio se si tiene in prigione. Anche Vermilinguo, ma egli è talmente anonimo che mi sono persino dimenticato della sua presenza.

Infatti Saruman ebbe anche il coraggio di lamentarsi.

“Ma picchì mi chiujeru?” (vorrei sapere per qual cagione mi hanno chiuso), detto nella Lingua Corrente.

Somiglia all’Elfico? Beh, ma la Lingua Corrente si fa capire da tutti.

È universale.

Voldemort rispose “Perché L basta che pistìa (=mangia) non guarda in faccia a nessuno”, calcando la a del complemento di termine che c’entrava poco.

 

E così tutto si risolse, nella maniera più pacifica possibile. Chissà se Gollum userà il suo tesoro per conquistare l’Aldilà.

Noi nel frattempo ci godiamo questa tregua, sapendo che Sauron tornerà imperioso…

Prima o poi.

A meno che naturalmente Matt e Mello, assieme a Light e Misa non risolvano le complicazioni e si rimetteranno a  cercarlo nel loro continuo peregrinare.

 

 

 

The End! Ogni commento è sempre gradito!

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