Heartless

di Fuuma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sedia e tutto il resto ***
Capitolo 2: *** Racconto di Halloween ***
Capitolo 3: *** Cuore tra le mani ***
Capitolo 4: *** Prima tira i dadi ***
Capitolo 5: *** Tell me a story ***
Capitolo 6: *** C'era una volta... ***



Capitolo 1
*** Una sedia e tutto il resto ***


Titolo: Heartless
Serie: D.Gray-Man
Rating: Death, nonsense, Nc-14
Pairing: //
Note: Nuova raccolta per me XD! Devo finire di pubblicare tutte le altre ma fa niente. Le storie saranno piuttosto corte, tutte sul personaggio più affascinante di DGray, su Tiki Mikk: che sia bianco o che sia nero, che sia buono o che sia pazzo, che ami Rabi, Allen, Kanda, Road o che non ami nessuno, non c'è differenza, parleranno di lui e questo è ciò che conta.

Di nuovo un'immagine di Tiki-pon ad ispirarmi una fic senza senso. Il protagonista è ovviamente Tiki ma l'esorcista non è necessariamente Allen>_> è qualcuno a casaccio: Rabi, Kanda, Suman, che importa, è qualcuno v_v.
p.s. Io sta fic l'avevo scritta già da un po', non l'ho mai pubblicata per un motivo: Ma sto "gira, gira esorcista" è farina del mio sacco o l'ho ciulato a qualcuno O_O"? La fic l'ho scritta proprio perchè continuava a frullarmi nella testa quella cantilena, ma non vorrei che fosse a causa di un'altra fic che ho letto e di cui non ricordo nulla T_T! Ergo, se ho involontariamente plagiato qualcuno (Oddio, spero di no T_T") ditemelo subito èOé/


+†+Heartless+†+

.Una sedia e tutto il resto.

Una sedia ed un braccio mozzato.
Cos'hanno in comune?
Niente.
A parte i miei occhi che li guardano e le mie mani che li toccano.
Che schifo.
Un braccio che penzola, un braccio che sanguina. Un braccio staccato dal resto del corpo.
Sarei dovuto stare più attento, lo so.
Ti basta un "Mi dispiace"?
Eddai, non l'ho mica fatto apposta
.
E' successo.
Un braccio è solo un braccio, ripartiamo da capo.
Gira, gira, esorcista.
Gira il mondo, gira anche la tua testa.

Quante braccia ti rimangono?
Una sola, d'accordo, ma hai pur sempre due gambe, usiamo quelle, ti va?
Una gamba per ogni colpa.
Ne hai troppe, non basteranno.
Ma, intanto, accontentiamoci di quelle che hai!
Una sedia, un braccio ed una gamba.
Si può fare di meglio.
L'odore di ferro rende tutto più bello, forse a tratti nauseante, ma dopo un po' ci farai l'abitudine.
Succede sempre così.
E' per questo che gli uomini uccidono.
Perchè il sangue fa star bene.
Perchè il dolore è piacere.
Perchè la morte è un gioco.
Gira, gira, esorcista.
Una volta io ed una a te.

Quante teste ti rimangono?
Perderai anche quella.
Lo fanno tutti.
Forse è colpa mia, perchè sono pazzo, perchè sono bello e anche perchè sono stronzo.
Ma, ehy, nessuno è perfetto!
Una sedia, un braccio, una gamba e le tue urla.
A cosa tocca?
La tua testa è ancora attaccata al collo.
Mi da fastidio.
I tuoi occhi, quelli invece mi piacerebbe tenerli, infilzarli con uno spillone ed appenderli accanto a quadri di farfalle ancora vive.
Ma la tua testa, quella no.
Mi da fastidio così salda sulle spalle, mi fa rabbia così legata ad una vita corta ed irrisolta.
Facciamo la finita, ti va?
La tua testa in cambio del mio cuore.
Strappamelo pure, quando vuoi, contiamo fino al tre e poi che ognuno colpisca.
Chiudi gli occhi.
Farà meno male.
Chiudi gli occhi.
Avrai meno paura.
Chiudi gli occhi.
Tanto dove andrai non ti serviranno.
Uno.
Due.
Tre.
Chi c'è c'è, chi non c'è...
Umpf.
Una sedia, un braccio, una gamba ed una testa.
Dov'è il cuore dell'Uomo Nero? Dov'è il mio cuore?
Ops, avrei dovuto dirglielo che l'Uomo Nero è nato senza cuore.
Oh beh.
Tanto era già morto
!

Gira, gira esorcista.
Gira il mondo, gira anche la tua testa.


+†+THE END+†+

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Capitolo 2
*** Racconto di Halloween ***


Titolo: Heartless
Serie: D.Gray-Man
Rating: A/U, Death, nonsense, Nc-17
Pairing: RabixKanda, Tiki+Rabi
Note: Di nuovo una fic dal poco senso*_*. Scriverla è stata un casino, mi è venuta lunghissima T_T e non sono riuscita neppure a farla uscire come volevo>_>, comunque in parte lo scopo l'ho raggiunto. Dunque, dunque, se la leggete bene noterete che in certi punti Tiki-pon ripete le frasi di Rabi-bum, questo perchè nella fic c'è un segreto°_°! Se leggete solo le parti a sinistra, scoprirete che si tratta comunque di una storia completa (ovviamente tenendo conto delle frasi in centro che sono comuni a tutte e due le parti), stessa cosa per la parte di destra, anche se in questo caso in alcuni punti la lettura è più ostica perchè non sono riuscita a metterla a posto>.>! Diciamo che volevo fare un esperimento strampalato e che per metà ci sono riuscita XD!

In ogni caso... anche se in ritardo di un giorno... Happy Halloween a tutti \*O*/.

WARNING: Spoiler! Nella fic compare un pg spoiler (non ancora comparso nei volumetti italiani v_v). Forse è un pochetto OoC^^""... spero di no T^T


+†+Heartless+†+

.Racconto di Halloween.

Vocette di bambini.
"Là c'è un'altra casa, proviamo lì!"
"Però questa volta ci andate voi, la signora di prima mi ha urlato dietro!"
"Umpf, codardo."
"Non è vero!"
"Bene, visto che Are-chan non vuol venire andiamo io e Yu-chan!"
"Che cosa? Non decidere per me, teme baka!"
"Andiamo, andiamo
!"


Denti aguzzi di lupi affamati.
"Ho fame... ho fame... ho fame..."


Occhi grandi e risate allegre mentre trotterellando si avvicinano all'ennesima casa con borse grandi e vuote da riempire di dolciumi.


Sguardi osceni e grida di rabbia.
"HO FAME!!!"
"Non ti servirà urlare in questo modo."
"E tu che ne sai?! Dammi da mangiare invece di rompere!"
"Presto arriverà carne fresca. Sii paziente e busserà alla nostra porta.
Cappuccetto rosso,
cosa porti nel tuo cesto?
Voglio un frutto. Voglio un dolce e visto che ci siamo...
voglio anche carne fresca di bambina spaventata!
"
"Smettila di cantare, dammi del cibo!!!"


La piccola mano coperta da un pesante guanto da pinguino si alza per bussare alla porta di cartapesta e giornali ritagliati, mentre occhi di sabbia ed occhi d'oro lo spiano dalla finestra impolverata.
Sbarre al vetro.
Lucchetti alle porte.
Che strana casa. Che strano posto.


Ragnatele ad impiastricciare i muri e polvere sui lampadari.
La casa è buia.
La casa è vecchia.
A riempirla soltanto loro due che in segreto confabulano e progettano la morte di Cappuccetto Rosso e del suo amico.


"Dolcetto o scherzetto?" azzarda la vocetta vellutata di uno dei bambini, capelli rossi come il fuoco ed occhi verdi come prati di montagna.
Al suo fianco ce n'è un altro.
Neri i capelli e neri anche gli occhi.
La pelle invece è così bianca che sembra finta.
Un piccolo fantasma col broncio disegnato sulla faccia.


Li guardano entrambi.
Li osservano, spiandoli dal vetro.
Sorridono, leccandosi i baffi.


"Scherzetto."


"Eh?" un sorrisino stentato sulle labbra del piccolo pel di carota, una curva a ridipingere la boccuccia rosso sangue che si bagna appena di saliva quando la linguetta l'accarezza insieme ai denti perlacei che ne torturano il labbro inferiore.
Gli è sembrato di sentir qualcosa.
Una voce.
Una parola.
Ma la casa è così vuota.
"Bussiamo ancora?"
"Lo chiedi a me?"

"Sì, a chi altri dovrei chiederlo, ci sei solo tu Yu-chan!"
"E moyashi, dov'è?"


"L'abbiamo cucinato insieme al minestrone,
con zucchine e cipolline,
tra patate e tante rape.
Era buono.
Ci è piaciuto.
Se c'è un bis lo gradiremmo.
E se c'è un tris è pure meglio.
"


"Ma che fai, idiota! Ti sentiranno!"
"Tu dici?"
"Certo che sì, testa di cazzo!"
"Oh, allora dovrei cantare qualcosa di più allegro
!"
"Se non chiudi quella fogna ti strappo le budella!"
"Come sei cattivo Debit, non dovresti trattarmi come tuo fratello... tanto più che è morto
!"
"STA ZITTO!!!"


La casa ha tremato, o almeno questo è quel che gli è parso.
Il bambino dai capelli rossi e orecchie lunghe e pelose deglutisce.
Un passo in avanti.
Un nodo in gola.
Un occhio chiuso ed uno aperto.


"Suona, suona, cos'aspetti?"


"Hai sentito?" chiede piano.
"No." risponde l'altro.
"Come no? Ma non mi chiedi neppure cosa?!"
"No. Non mi interessa, suona o andiamocene."
"E se Are-chan fosse dentro?"
"Allora suona."
"E se non ci fosse?"
"Suona e basta!"


Dlin Dlon


"Arriiivooo!"
"Macchè 'arrivo'! Perchè cazzo tra tutti dovevi rimanermi solo tu!"
"Suvvia, non ti crucciare, siamo una famiglia, dobbiamo andar d'accordo
!"
Uno ride e l'altro gracchia.
Uno è uomo e l'altro lupo.
Uno l'upo e l'altro uomo.
Sono mannari che hanno fame di innocenza e voglia di terrore.

"Uffa, non c'è nessuno!"


"Ti sbagli, ci siamo noi!"


Il Fantasma dagli occhi di petrolio indica la porta. Cigola. Trema. E si apre con un soffio di vento più forte degli altri.
Il Coniglietto reclina la testolina.
"Sembra la casa degli orrori."


Orrore, terrore, disperazione e morte.
E' il Castello della Strega cattiva, la Tana del Lupo o l'entrata per l'inferno che profuma di fior di zucca e caramello, spennellando gocce cremisi un po' ovunque per dar quel retrogusto di vita passata e futuro spento.
E' un po' come la Morte, ma senza falce.
E' un po' come dormire, ma senza letti su cui sdraiarsi.
E' un po' come abbandonare una vita per discendere in un pozzo e rimanere chiusi dentro.
Sempre.
Per sempre.
Finchè il respiro non fugge via ed il buio non avviluppa tutto quanto.
Sempre e per sempre.


"Amen."


"Uffa, basta, io adesso entro!"
Un altro saltello del coniglietto senza paura.
Povero sciocco.
Povero illuso.
Chissà cosa spera di incontrare mentre deglutisce stringendosi nel cappottone verde scuro e arrotolando meglio la sciarpetta di lana al collo.
Sospira.
Poi si gira verso il piccolo fantasma, che non si è mai mosso dal suo fianco, e ricerca la sua mano, con un sorriso biricchino che nasconde invece il suo timore.
Ma è bravo lui quando si deve mentire, è bravo anche a sorridere senza che ce ne sia mai motivo ed è bravo anche a dare soprannomi stupidi, solo per il gusto di strappare insulti e minacce al vento.
E' così che un Coniglietto diventa amico di un Fantasma.
"Se mi accompagni, Kanda-rù, ti prometto che non ruberò più la tua razione di ramen!"
"Se lo fai ti picchio! E non osare chiamarmi Kanda-rù!"
"Perchè no? E' carino, è come 'kangaroo', ma molto più carino!"
"Se mi chiami ancora così non ci entro più con te!"
"Ah! Ok, ok, allora ti chiamerò solo Yu-chan!"
"No, nemmeno, devi chiamarmi Kanda! Kanda!"
"Ooookeeey, ora però entriamo... Yu-chan!"
Il Fantasma dalle gote ricolorate di rosso ed il fumo che esce dalle orecchie vorrebbe ribattere, è pronto a fare a pugni e far rimangiare ogni parola a quello stupido bambino travestito da coniglio, ma l'altro è più veloce.
Le labbra di lui sono morbide mentre si posano con uno schiocco alla sua guancia.
Sente caldo.
Il piccolo Yu dev'essere arrossito.
Un fantasma con la faccia rossa-rossa.
"Visto che mi accompagni in cambio io ti proteggerò." ha mormorato l'altro, con un caldo sorriso entrando finalmente da una porta che si chiude alle loro spalle.


Sbam!
"Il topo è in trappola."
Finalmente!
"La festa sta per cominciare."
Ahahah!
"E' arrivata la cena!"
Buon appetito.


Hanno sobbalzato entrambi quando la porta si è chiusa di colpo.
"C'è... c'è nessuno?" ha chiesto il Coniglietto.


Heilààà, c'è qualcuno in questa casa?
"Ci sono io, chi lo vuol sapere?"


"Rabi." Azzarda il bimbo "Sì, lo vuole sapere Rabi." conferma, più sicuro di sè.
"Ci sei solo tu?" domanda al vento, non c'è nessuno lì che riesca a vedere "Gli altri dove sono?"
Chissà perchè è sicuro che debbano essercene altri.


"Rabi? Ha detto Rabi? Ma che bel nome!"
"Tiki, perchè invece di dire stronzate non li mangiamo? Ho fame!"
Tiki fa spallucce.
Debit corruga la fronte.
Quel tipo è strano.
Non son fratelli, sono parenti, ma quel tipo è comunque strano, probabilmente perchè è portoghese.
Alza gli occhi al soffitto e qualcosa colpisce la sua attenzione, una chiazza rossa in mezzo a tante altre, dalla forma di rosa, dalla forma di bocciolo.
Una chiazza rossa che sembra portare il nome della loro famiglia.
"Tiki?"
"Oui
?"
"Perchè siamo rimasti solo noi?"
"Perchè gli altri sono morti."
"Lo so anche io questo, idiota! Volevo sapere come sono morti!"
Abbassa di colpo lo sguardo fino ad incontrare il volto scuro di un ragazzo che in realtà è un Lupo, o di un lupo che in realtà è un Macellaio. E sorride Tiki Mikk. Ridacchia, come un pazzo che non conosce i limiti della sua stessa follia, mentre ruota un'accetta arruginita e fa cadere un'altra testa.


"Li ho uccisi io, naturalmente."


Qualcuno ha urlato in silenzio.
Una palla rossa è rotolata ai piedi di due bambini che si tengono per mano.
Rabi guarda meglio.
Kanda sbianca.


Oh, interessante, quel fantasma può diventare ancora più bianco!
Chissà di che colore diverrà quando sarà morto.
Forse trasparente.
Forse sparirà mangiato dalla terra sotto cui lo spelliranno.
Voglio sapere, devo provare.
In fondo ho fame, bisogna proprio che lo uccida, un fantasma non lo si può mangiare vivo.
Eh no
! Eh no!


Si inginocchiano entrambi sulla palla.
Uno scatto e si tirano indietro, soffocando un urlo di terrore.
Non è una palla è una testa, con tanto di occhi di sabbia e bocca d'inchiostro. Una testa dalla faccia irritata che ha fame di grida e non può più cibarsene.
Debit è morto.
E la sua testa farà da fermaporta.
Debit è morto e qualcuno lo ha ucciso.
"A... Andiamo via..."


"E' troppo tardi."


Il fantasma si volta.


Il lupo si lecca le labbra.


"Ucci-ucci sento odor di cristianucci."


La lama è fredda sulla pelle, sente il suo corpo rabbrividire prima di vederlo cadere in terra.
Lo vede. Si vede.
Vorrebbe urlare ma la sua voce è rimasta in gola e la gola... accidenti, quella è stata tagliata da un coltello di cucina.


Addio fantasmino.

"E' stato un piacere, ma lo sarà di più quando masticherò la tua carne!"


Batte le mani.
Che bello spettacolo, bisognerebbe farlo ancora!


"Forza allora, sotto a chi tocca."


"Yu? Yu...? YU?!?" Rabi urla coprendosi la boccuccia con manine da pinguino ed indietreggiando.
Povero piccolo che piange da solo nel Castello di Dracula.


Dracula? Umpf! E' morto anche lui, con un paletto nel cuore ed una cipolla in bocca.
L'ho fatto allo spiedo, ma non era sto granchè.
Una carne troppo dura, denti troppo a punta e capelli troppo sciatti.
E' stato noioso ucciderlo. E' stato noioso anche mangiarlo.


Ancora indietreggia, finchè il piede non sbatte contro qualcosa.
Si ferma.
Trema.
Ha paura.
Deve girarsi ma non vuole.
C'è qualcosa alle sue spalle, ma se non si girerà non lo scoprirà mai e, se non lo scoprirà mai forse rimarrà vivo.
Povero piccolo coniglietto illuso.
Però è tenero.
Però è dolce.
Peccato sia ancora vivo!


Non te l'hai insegnato la mamma ad andare a letto presto?
Non te l'ha detto la mamma che i bambini cattivi vengono puniti?
Avresti dovuto ascoltarla.
Tu, il tuo amichetto fantasma e quella pianta di fagiolo che mi ha fatto da antipasto.


Un respiro profondo e pian piano Rabi si volta.
E' allora che lo vede.
E' allora che vede tutti.
Tutti morti.
Tutti vuoti.
Carcasse senza pelle, ossa senza carne.
Solo le teste son rimaste, in barattoli sott'olio a galleggiare eternamente.
"A... A... Are-chan...?"


"Are-chan? Oh, era quello il nome di quel Fagiolino? Che carino.
Ma preferisco Rabi.
Oh sì, mi piacciono i conigli
.
Con le patate.
Lessi al forno.
Impanati.
Sìssì, mi piaccion tanto i coniglietti
!"


Ha visto anche lui, nascosto tra i tendaggi che dal soffitto arrivan fino a terra.
Tende rosse.
Coda nera.
Occhi d'oro.
Pelle di bronzo.
Corpo d'uomo.
Sorriso di lupo.


Tiki si nasconde.
Una coltello in tasca ed una forchetta in bocca.
La tavola è già apparecchiata, manca solo la portata principale.


"Chi... chi sei...?"


"Sono il Lupo-mangiafrutta."
Che frutto vuoi?
"Niente frutta, non son più vegetariano."


"Vuoi mangiarmi?"


Un fruscio dalla tenda.


"Sei tu che hai ucciso i miei amici?"


Un altro ancora, mentre lentamente il drappo si sposta per mostrare l'uomo ed il suo sguardo di lascivia.


"Perchè lo hai fatto?!"


"Perchè ho ucciso i tuoi amici?"


"Perchè avevo fame."


Esce dal nascondiglio.
Era un po' approssimato e non sembra aver funzionato molto, ma è sempre più di niente.
Comunque ora basta star nascosti.
Adesso è ora di cacciare.
Adesso è ora di cena
!


" Cappuccetto rosso,
cosa porti nel tuo cesto?
Voglio un frutto. Voglio un dolce e visto che ci siamo...
voglio anche carne fresca di bambina spaventata!
"


"No! Io non sono Cappuccetto Rosso!" blatera il bimbo pestando un piede a terra e trattenendo le lacrime.
Stringe i pugnetti da pinguino e finge di saper sostenere lo sguardo d'oro fuso del portoghese.


"Certo, certo, non sei Cappuccetto Rosso. Ed io non sono un vero Lupo, ma che vuoi farci, pur di mangiare l'orso balla!"


"Hai ucciso i miei amici!"


"Hai ucciso i miei amici, gnegnegne." gli fa il verso il portoghese.


"Già e, per dovere di coerenza, ora ucciderò te."


"Sei cattivo!"


"E' il mondo che mi ha cambiato."


Porta una mano davanti alla bocca soffocando una risata.
E' il mondo che lo ha cambiato.
Ahahah, che sciocchezza.
Però ammettetelo, per un momento ci avete creduto tutti!


"Ti odio!"


"Mi odi? Davvero? Che peccato... Vabbeh, tanto non saremmo stati una gran bella coppia!"


Accuse.
Insulti.
Colpe.
E poi la fuga.


" Non scappare coniglietto,
ci sono mostri dentro al letto,
han occhi grandi per guardarti
e fauci enormi per mangiarti.
Torna qui Coniglietto,
sei il dessert di questo lupo,
il mio regalo a me
per un Buon non-compleanno!
"


Gambette che corrono per uscire dalla Casa degli Orrori, fino a giungere davanti alla porta d'entrata.
Sbarrata.

Ops.
Come si era detto? Topo in trappola!
Sbatte i pugni sulla superficie lignea, fino a farsi male, fino a farli sanguinare.
"No... no... no..."


"Sì, sì, sì... Oh, sì!"


"Aiuto..."


Tiki fischietta mentre si avvicina al piccolo coniglio travestito da bambino, gli si inginocchia accanto, guardandolo piangere e picchiare le manine da pinguino contro il portone.


Il piccolo continua a picchiare, piangere e chiedere aiuto.
"Voglio andare a casa."
Dove la mamma ti aspetta con montagne di dolci e mele caramellate.


"Vuoi andare a casa?"
E poi infilarti sotto coperte di un letto caldo, senza fantasmi o piante di fagiolo magico, senza più pensare ai lupi ed ai vampiri.
Lasciando che passi via la Notte degli Spettri.


"Voglio andare a casa."


"E ci andrai." mormora l'uomo-lupo poggiando lunghe dita affusolate sulla testolina rossa del bambino, piegandola verso di sè per obbligarla a posarsi alla sua spalla.
"In un sacco nero, però!"


"Noooo!!!"


"Sììì!"


"Aiuto! Aiuto! Lasciami!"
Le ultime grida di un bimbo sperduto.
Mi dispiace tesoro, questa volta Peter non verrà a salvarti e, niente Trilli, niente polvere di fata per volar via.


Desolato.
Ma piangi pure se questo ti fa star meglio.
Dibattiti.
Urla.
Ed alla fine...


Il finale è uguale a tutti gli altri.
Se fosse una favola il Cacciatore mi avrebbe ucciso.
Ma nella realtà il Cattivo vince sempre.
Perchè?
Perchè sì
!


...Silenzio.


Una manata alle pareti finte e la casa cade a terra, rivelando al di là un cimitero.
Piccole tombe dalle croci bianche.
Piccole lapidi senza nome.
Odore di terra bagnata.
Sapore di Morte su labbra insanguinate.
La lingua passa per leccarle.
Un momento.
Torna il sorriso.
Un attimo.
Resta in ascolto.
Non c'è più nulla in sottofondo.
Nessun grido, nessun lamento, nessun gorgoglio.
Lo stomaco tace.
Ora non ha più fame.
Meglio così, perchè non è rimasto più nessuno.
Soltanto guantini a forma di zampetta di pinguino ed una zucca vuota dai rossi capelli e verdi occhi.
Eh già, eri proprio uno stupidotto, sweetie
!


"Happy Halloween, little Rabbit."
Ahahahahah
!


+†+THE END+†+


-Thanks to-

Cami war: Err... coff, coff, cos'è che non dovevo fare con Rabi*_*"""? Ucciderlo*_*"? Ops XD! Sarà per la prossima volta... forse XD...

Duffy: Massì dai, così se l'esorcista è Allen me lo tolgo amorevolmente dalle scatole una volta per tutte*_*... e finalmente Rabi potrà fare i porci comodi suoi con Tiki, senza che il portoghese si metta a pensare ad un certo moyashi>_>!

Miyuk: Thank you honey*O*, ma devo rifiutare l'invito: io e i film horror non andiamo proprio d'accordo T_T! Ieri sono rimasta terrorizzata soltanto scoprendo che sulla pianta finta che mia madre tiene sul balcone c'è un uccellino impagliato T_T"""... e Il gatto nero di Poe l'ho odiato perchè ho avuto incubi per una settimana dopo averlo letto a scuola ò_o... Effettivamente c'è da chiedersi com'è che allora scrivo sto genere di fic XD. Mah, misteri della fede*_*v

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Capitolo 3
*** Cuore tra le mani ***


Titolo: Heartless
Serie: D.Gray-Man
Rating: Death, Nc-14
Pairing: TikixRabi, Road+Tiki
Note: Ok, ho finito finalmente anche questa fic che proprio non ne sapeva di volersi completare>_>... il punto è che di nuovo mi è uscita tutt'altra cosa da quella che avevo programmato inizialmente é_è! Vabbeh, pazienza, spero mi vada meglio con quella di Cross*O*... che però è ferma da molto prima di questa, quindi aspettate e sperate che io riesca a postarla XD!

Well, che dire, più che Heartless questa raccolta avrei dovuto chiamarla "Mille e un modo per far fuori gli esorcisti!", se nella prossima riesco a matare Crossu-sama faccio l'amplen*__*"""... devo pensarci >XD! Dai che sto scherzando (forse*_*"), buona lettura^^!


+†+Heartless+†+

.Cuore tra le mani.

Il vento è strano questa notte, vero esorcista?
"Mhm..."
Il vento non è vento questa notte, è bisbigli nelle orecchie e dita tra i capelli.
E ti piace, vero esorcista?
"Nh..."
Anche quando fumo bianco si scurisce e prende forme umane, ridefinendo i proprio contorni con mani, braccia, gambe e spalle.
Un corpo.
Un viso.
Occhi e bocca.
Tutto così vicino che toccarlo diventa un obbligo, sfiorare quella sagoma nata dal nulla e riscoprire un Noah che lo guarda con occhi di gatto.
L'esorcista si ritrae, ma il suo braccio è fermo, imprigionato da una mano scura coperta da un guanto bianco.
"Buonasera."
Chi ha parlato?
La tua coscienza.
Bookman ha una coscienza?
Voi dite di no? Oh beh... allora come non detto!
Una tuba sulla testa.
Croci marchiate sulla fronte.
Capelli neri tirati indietro.
Profumano di tabacco. Profumano di mirra.
Profumano di lui.
"Tiky Mikk."
Lui.
"Oh, che bravo, ti ricordi ancora il mio nome!" chioccia l'uomo con un bel sorriso tra lo stupido e l'infantile.
"Mi ricordo tutto quello che mi succede."
"Il degno erede di Bookman."
Un altro sorriso, vicino a quello dell'esorcista che non si è ancora mosso, il suo polso ancora stretto dall'altro. Proprio a proposito di questo parla, cercando anche di prender tempo per pensare.
"Non è che potresti lasciarmi il braccio?"
"No."
Tempo che non basta, quel 'no' è stato così immediato; così inaspettato dopotutto, sperava in più salamelecchi da parte del portoghese, in qualche moina in più e tanti blaterii al vento.
Ma arriveranno.
Arrivano sempre.
Non questa volta, tesoro. Oggi ho tutt'altro da fare. Decisamente altro.
"Dov'è il Bambino-Esorcista, pensavo sarebbe venuto con te."
Rabi si irrigidisce.
Non gli piace che si tocchi l'argomento 'Allen', la prima volta che quell'uomo l'ha incontrato è stata quella in cui l'ha ucciso.
E lui voleva a sua volta uccidere Tiky.
Lo avrebbe fatto se fosse stato abbastanza forte.
Alla fine la vita stessa di un esorcista si riduce a quello: diventare forte... o morire nel tentativo.
Ma lui è Bookman, nient'altro.
A volte ne è convinto, altre invece...
"A cosa stai pensando, Bookman?"
...nelle altre invece c'è semplicemente la voce di Tiky Mikk a ricordarglielo, insinuandosi nelle pareti dei timpani mentre la lingua solletica l'orecchio lasciando una scia di saliva che parte dal lobo e finisce fino al collo, in cui si sofferma più a lungo. Ne lecca la pelle, la succhia, la morde, la lecca ancora in un circolo vizioso che non vuole avere fine.
"Allora, Bookman, a che stai pensando?"
A tante cose.
Soprattutto, però, alla bocca del portoghese.
Alle sue mani.
Al suo corpo che si avvicina portandosi completamente a contatto con il proprio.
A quel profumo di tabacco e mirra.
"A niente."
"Mi ecciti quando menti."
Arrossisce il giovane Bookman, al pari di una scolaretta innamorata, colpito ed affondato.
"Non è che si possono evitare frasi del genere?"
"Ti imbarazzano forse?"
"Nooooo... Neanche un po'... Non più del dovuto... Ok, sì, ma solo perchè la tua mano se ne sta bella-bella tra le mie gambe! Ma ti sembra il caso?!"
Tiky sembra stupito di ritrovare la propria mano proprio dove ha detto il ragazzo: tra le sue gambe, a carezzarlo impudemente.
"Oh, ma guarda, chissà come ci è finita lì!"
"Io un paio di idee ce le avrei..."
Idee perverse visto il tipo, proprio per questo sarebbe il caso di tacere e passare oltre.
"Ovvero?"
Con buona pace di Tiky che, invece, non pare averne voglia.
La perversione fa parte del suo Io. La perversione è qualcosa che lo attrae. La perversione porta il suo nome ed ha il suo volto.
"Eh?"
Fingi di non capire, Bookman? Perchè ti tiri indietro, lo sappiamo tutti il motivo per cui sei qui.
Per me. Of course
!
"Cosa proponi per farmi arrivare nel Paese dei Balocchi."
Ride come uno stupido Tiky Mikk, ma parla sul serio e testimonianza ne è la sua mano che percorre l'addome sfiorando il bassoventre dell'esorcista.
Lo sente deglutire.
Lo sente irrigidirsi.
Lo sente. Dio! Gli basta sentirlo soltanto per eccitarsi!
"Oh..." espira piano il ragazzo. Un sospiro. Un altro ancora, giusto per esser sicuro di avere fiato a sufficienza. E ha tremato per un istante, sotto quella carezza provocante che non ha alcuna intenzione di ritrarsi.
La mano di Tiky è sempre lì, con le punte delle dita al cavallo dei pantaloni.
Togli quella mano.
Togli quella mano.
Togli quella mano.
La devo proprio togliere, Bookaman?
No.
Scherzava.
Tanto più che non l'ha detto ad alta voce.
Meglio così.
"Stavamo dicendo?" lo incalza, scivolando ancora un po' più in basso lungo la stoffa ruvida.
E' l'esorcista che sente caldo o improvvisamente la temperatura si è alzata di un centinaio di gradi celsius?
"Nulla di che." tenta con un sorriso l'esorcista, ostentando una calma che si è sciolta insieme alle gambe "Io ti stavo chiedendo dove sono i miei compagni e tu stavi per rispondermi."
Com'è carino mentre spara cavolate, il giovane esorcista dal nome inventato: Lavi. O Rabi, che somiglia più a Rabbit e può facilmente diventare Coniglietto.
Coniglietto? Mi piace, mi fa venire voglia di mangiarlo. Mi fa venire voglia di spogliarlo e vedere se ha una coda a batuffolo lì dietro!
Comunque Tiki scuote il capo, insieme all'indice della mancina che finalmente ha abbandonato il polso del ragazzo.
E l'altra mano?
Dai, che sapete perfettamente dove se ne sta.
"Ntz-ntz, non mi sembra che fosse questo il discorso. Io ricordo perfettamente che si parlava di far sesso!"
"Ma quando mai?!"
"No?"
"Ti sembra possibile? Ti ricordo che siamo nemici!"
"E con questo? Io non ho pregiudizi di alcun tipo."
"Si presume che ci prendiamo a mazzate finchè uno di noi non va KO!"
"Che palle, quello lo abbiamo fatto tante di quelle volte che ormai ci ho perso gusto. Meglio il sesso."
"Sono d'accordo, ma..."
"Fammi indovinare: ma... siamo nemici, giusto?"
"Esatto
!"
"Mhm... E chi se ne frega!"
"Tu sì che sai come superare i problemi."
"Thank you
!"
Qualche risata in più.
Quella mano maledetta sempre tra i piedi, pardon, tra le gambe.
Il volto di Tiky che si avvicina di qualche centimetro di troppo.
Il suo profumo che soffoca.
I capelli corvini che solleticano la fronte.
Il tempo si è fermato?
Tic-Tac.
Ricominciamo da qui.
Ricominciamo dalle labbra di Lavi che si dischiudono in una muta richiesta che dimentica semplicemente, distogliendo lo sguardo dagli occhi di Tiky.
C'è un motivo perchè è andato da lui.
"Dove sono i miei compagni?"
Finalmente ci siamo arrivati.
I suoi compagni.
Yu. Miranda. Krori. Linalee.
Chi?
I suoi compagni!
Chi?
Loro... Quelli... Gli altri...
Gli altri non sono importanti.
"Rispondi Tiky."
"Li ho uccisi."
Così.
Semplicemente.
Nulla sarebbe potuto esser più facile, non per lui.
"Stai scherzando?"
"Vorresti?"
"Stai scherzando. Sicuramente..."
Tiky lo abbraccia, stretto a sè, nel modo con cui si dovrebbe rassicurare un amico.
"Ma certo che non scherzo, Coniglietto. Rallegrati comunque, non hanno sofferto..." ride. I bambini ridono a quel modo, mentre bruciano le formiche osservando la loro pena attraverso una lente di ingrandimento o mentre se la prendono con quelli più piccoli di loro perchè, tanto, a loro è concesso, sono bambini, soltanto bambini "...non hanno sofferto più del dovuto, per lo meno!"
Com'è dolce Tiky Mikk mentre culla piano il corpo di Lavi e sibila racconti d'orrore alle sue orecchie.
Com'è bello un Noah quando gioca all'amore e parla di morte.
"Tu... sei pazzo..."
"No, sono solo un Noah." lo corregge, tenendolo per le spalle e guardando il suo viso rabbuiato e ricolorato dall'ira.
Com'è carino un esorcista quando desidera uccidere.
Com'è delizioso Lavi mentre stringe i pugni fino a farsi male.
"Non odiarmi, piccolo, sapevi sarebbe finita così." bisbiglia il portoghese contro le sue labbra, fino ad unirle in un bacio che obbliga il più giovane a piegare la nuca all'indietro ed aggrapparsi a lui per non cadere, mentre soffoca contro la sua bocca e la lingua dell'uomo si struscia con la sua.
Siamo nemici, lo hai detto anche tu.
I nemici si uccidono a vicenda.
Non si baciano.
Non si aggrappano l'uno all'altro.
Non gemono mentre la mano dell'altro inizia a carezzare in modo più provocante, sbottonando impaziente i pantaloni e finalmente passando le dita direttamente sulla carne, scorrendo per tutta la lunghezza dell'eccitazione e solleticandone la punta con l'indice.
I nemici non si amano.
Lo hai detto proprio tu, Coniglietto. Hai cambiato idea?
"Non odiarmi, Lavi."
Lavi geme ancora, ansimando nella bocca di Tiky.
Trema.
Cerca di afferrare la propria arma legata alla coscia.
La schiena si incurva.
Il martelletto cade in terra.
Il suo seme sporca i guanti del portoghese.
Le sue gambe cedono.
Ma non cade, il braccio di Tiky lo afferra stringendolo ancora più a sè, in un abbraccio che odora di sesso mentre porta la mano bagnata alla sua guancia sporcandola anch'essa del suo seme.
Il ragazzo muove il volto di lato, distogliendo lo sguardo dagli occhi dorati del portoghese.
L'eccitazione ancora pulsa, il desiderio non lo abbandona.
Hai voglia, Lavi? Hai voglia di me?
Sì, ma non lo ammetterà.
Non ora che i suoi amici sono morti.
Chi?
Non importa chi, sono morti e Tiky li ha uccisi!
C'è bisogno di vendetta.
"Vuoi uccidermi, Coniglietto?"
Lavi chiude gli occhi, raccoglie le idee, circondato dal profumo del Noah.
Come fa a pensare tra le braccia di quell'uomo?
Riapre gli occhi.
Ora vede più chiaro.
Tutto dannatamente più chiaro.
"Sì, voglio ucciderti Tiky."
Sta sorridendo mentre lo dice, dolce e triste, tuttavia lucido.
Tiky sorride a sua volta prima di posare un bacio alla fronte del ragazzo, mentre voci in lontananza pronunciano il nome del più giovane.
Lavi.
E loro, esorcisti come lui.
I suoi compagni.
Spalanca occhi e bocca voltandosi verso sagome distanti che riconosce appena.
Yu. Miranda. Krori. Linalee. Allen.
"E che cazzo, mi hanno rovinato la scena drammatica!"
"Tiky..."
"Eh?" borbotta il portoghese imbronciato, ancora abbracciato all'esorcista.
"...quelli sono i miei compagni?"
"E allora?"
"Avevi detto di averli uccisi..."
"Ho mentito."
"Tiky, tu ti rendi conto che stavo per farti fuori?"
"Oh..." abbassa d'istinto lo sguardo tra di loro, con fare perplesso "Cazzo..."
"Sì, esatto! Hai rischiato proprio grosso!"
"No." Un sorriso ebete. "Cazzo nel senso di..." l'indice si muove verso il basso, Lavi segue la direzione e spalanca gli occhi.
"Ancora? Ma sei un pervertito!"
"Scusa tanto sai, se tu sei venuto ed io non ne ho ancora avuto l'occasione!"
"Ugh..."
"A questo punto puoi darmi una mano, è proprio quello che ci vuole... anche se la bocca...Mhmmm!"
"Tiky!"
E ridono i due con le braccia del Noah che li tiene uniti.
Rabi poggia la fronte alla sua spalla, la frangia cremisi si mischia con filami di petrolio. Rosso e nero. Come Sangue e Oscurità.
Non è una buona accoppiata, dovrebbe suggerirgli qualcosa, ma lui preferisce non pensarci.
Sorride, alza il volto, lo guarda e lo bacia. Tutto in sequenza, prima di voltarsi per fingere di esser stato altrove, di esser stato con qualcuno che non è un suo nemico o, semplicemente, di non essere un Esorcista.
"Bookman."
Il petto di Tiki si è completamente poggiato alla sua schiena.
E' caldo.
E' comodo.
E' piacevole.
E' da stupidi. Ma questo non sembra importare a nessuno, giusto?
Povero esorcista.
"Mi lasci così?" è suadente la sua voce, ogni volta che il Noah parla lo avvolge in spire di serpente. Strette. Calde. Mortali.
Ancora non te ne rendi conto, vero?
"Lasciami qualcosa di te. Il tuo cuore per esempio."
"Magari la prossima volta." ride Lavi... e proprio non capisce.
Magari, invece, me lo prendo adesso.
Una mano nel petto.
Un cuore che pulsa e sanguina tra le dita.
Lavi ha solo il tempo di sentirlo strappar via dal proprio corpo e poi tutto svanisce, inghiottito dall'oscurità.
"Non odiarmi... Esorcista."
Un corpo che cade tra le braccia del portoghese, una risata d'amianto che si spegne in un bisbiglio.
E' morto un esorcista.

Avanti il prossimo.
Farfalle nere scompongono il corpo di Tiki mentre l'ambiente si confonde e si fonde, mutando, svanendo, mostrando un altro luogo al suo posto.
Silenzioso.
Tetro.
Buio.
Alberi secolari dai rami rinsecchiti.
Erba grigia, insetti morti in un tappeto di sangue.
L'unica cosa che riecheggia è la risata di una bambina, così dolce e così allegra che in quel luogo appare ancor più tetra e, davanti a lei, sostenuto da braccia fatte di rami secchi, il corpo dell'esorcista che ha ucciso, infilzandolo con la punta di un ombrello.
"Signorina Road, mi tiri fuori da qui! Leeerooo!!!"
"Ahahah! Hai visto Lero, te l'avevo detto che sarebbe stato divertente
!"
"Divertente? Ha ucciso una preda del Signorino Tiky, non si fanno queste cose, lero!"
"Uffuff, sta zitto. Io faccio quel che voglio."
Sorride Road Kamelot, sotto una luna cremisi, carezzando con l'indice una boccuccia di rosso dipinto.
Poi fa un'elegante giravolta su sè stessa. E' come un gioco, mentre saltella su sassi levigati dal tempo e fa ruotare sulla propria testa un ombrello parlante.
E' soltanto una bambina, in fondo.

Molto in fondo.
Alza in alto la mano libera, afferrando il cielo come se fosse stato fatto di carta velina e tirandolo lo strappa.
Uno squarcio nella realtà.
E lei che esce con un balzello, atterrando tra marciapiedi grigi di una Londra addormentata.
Occhi gialli di gatto la spiano, tra loro, anche occhi umani, ma pur sempre gialli, no, anzi, dorati e fusi con l'ambra.
"Tiky!"

Gli corre incontro nascondendo le braccia dietro la schiena, si ferma davanti a lui e attende che il portoghese si abbassi verso di lei. Soltanto in quel momento le sue labbra fresche si posano alla guancia bronzea del Noah, lasciando l'impronta di un bacio mentre la lingua si sporge un poco ad assaggiare il sapore della sua pelle.
Tiky è buono.
E' squisito.

E' ancora meglio del cioccolato.
Road sorride, stringendosi nelle esili spalle e portando una mano tra i capelli dell'uomo, facendovi passare le dita sottili. Sembrano fatti di petrolio i capelli di Tiky, scorrono tra le dita come se fossero liquidi, morbidi e profumati, mischiati anche all'odore di tabacco.
"Ti ho fatto un regalo
!"
Lui corruga la fronte, curioso e sorpreso allo stesso tempo.
I bambini capricciosi non fanno regali...
"Un regalo, e che cos'è?" indaga cercando di spiare dietro le spalle della più piccola, che indugia nel mostrare anche l'altra mano.
"E' un cuore!"
"Un cuore? Di cioccolato?"
"No. Un cuore umano."
Deliziosa risata avvelenata, scioglie i timpani del Noah mentre nelle iridi ferine si specchia un cuore strappato, ancora caldo, ancora pulsante, con un nome tatuato.
Lavi the Bookman.
Chissà cosa passò nella testa di Tiky Mikk in quel momento.

Chi lo sa. Chi lo sa...
"Happy birthday, Tiky-pon
."

Don't hate me.


+†+THE END+†+


-Thanks to-

Duffy: Potrei anche offendermi per esser stata definita pazza, neh>_>... Ma visto che hai ragione farò finta di niente, ohohohoh*___*v! Massì, Debit, Debito, Debitto, quelli c'han tremila nomi*_*""".. beh, la cosa importante è che non sia uscito dal suo chara, per Tiki-pon invece, bohoooo, noooo, me tapiiinaaa T___T!

Guarda, il protagonista di DGray (com'è che si chiamava? Arequalcosa mi pare XD!!!), può anche starsene a casetta bella che è già tanto che lo nomino>_>, insomma, ci sono bishounen ben più degni di aver spazio nelle mie fic >XD!

Miyuk: Grazie del permesso XD, i film horror proprio non fanno per me e poi direi che di idee balzane ne ho pure fin troppe*_*"""! E secondo te può spiacermi*_*? Ma certo che no, io gongolo davanti a qualsiasi fan art di DGray, senda, sendamele pure*__*!

Ok, direi che la tua scuola per me sarà un luogo tabù>_>!

Darkrin: Thank you so much X3!!!

Cami_war: Ho fatto fuori Rabi? Io O_O?!? Davvero?!? Ma come ho potuto, bohooooo T___T! ...Ok, dai, sono cose che capitano XD! Meglio Rabi che Tiki*_*"""!

Renachan: Grazie mille anche a te*__*!!!

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Capitolo 4
*** Prima tira i dadi ***


Titolo: Prima tira i dadi

Serie: D.Gray-Man

Rating: Nc-14

Character: Tyki Mikk (Temo sia vagamente OOC)

Pairing: //

Conteggio Parole: 201 (doppia drabble)

Prompt: Equilibrio precario

Note: Nonsense, decisamente nonsense*_*”… però è tanto che non scrivevo su Tyki-pon. Lo so, ogni volta che parlo di lui e basta finisce che lo faccio più delirante di quanto in realtà non sia, poverino, anche se me ne rendo conto non riesco proprio a fare a meno di non vederlo un po’ come lo Stregatto di Alice nel paese delle Meraviglie. Mea culpa.

Disclaimers: I personaggi di D.Gray-Man appartengono agli aventi diritto

drabble scritta per la challenge special#4@it100


.Prima tira i dadi.

Un tiro di dadi, un giro di vite.

Forme confuse alla finestra e di finestre non ce n’è. Soltanto porte. Una avanti all’altra, con le chiavi pendenti dal soffitto, tra palloncini neri e pioggia rossa.

Dev’essere un sogno.

Un incubo.

Quello di Road magari, in cui la vedrò saltellare da una pozza di lava all’altra in compagnia di Lero. Cantando filastrocche maledette.

Un rullo di tamburi, una voce nella notte.

Maschere che danzano su volti senza facce e negli specchi la stessa immagine.

Io.

Forse, dopotutto, non è un sogno.

Un equilibrista su una corda spezzata.

Un po’ di là.

Un po’ di qua.

Dondolando su se stesso, per il resto dei suoi giorni.

Deliri di una mente insana. La mia? Nostra?

Siamo troppi in questo corpo.

Propongo una partita a carte per decidere chi resta.

Giochiamo ad occhi chiusi con la mia vita. Guardandola scorrere dietro fondi di bottiglia. Ubriachi e vaneggianti.

Io.

Io?

Sempre e solo io.

Non sono sicuro che non sia davvero un incubo. Di quelli ritagliati dalle mani del Conte, con spine allacciate al collo dei suoi pupazzi.

Potrei venire da lì.

Potrei tornarci un giorno.

A partita chiusa.

Ma non ora.

Prima tira i dadi.


+†+THE END+†+

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Capitolo 5
*** Tell me a story ***


Titolo: Tell me a story
Serie: D.Gray-Man
Character: Tyki Mikk, Lavi
Pairing: TykixLavi
Rating: Nc-14
Prompt: Tabù
Conteggio Parole: 301
(tripla drabble)
Warning: Shounen ai

Note: Intanto ne approfitto per ringraziare chi ancora segue questa mia raccolta, effettivamente non si sa mai quando io ritorni tra i piedi in certi fandom abbandonandone altri per poi risparire di nuovo, sono troppo lunatica, lo so XD. In ogni caso, strano ma vero, ecco un altro aggiornamento.

Tornando alla drabble, per questa volta nessuna atmosfera ai limiti del dark o dello splatter (straaano eh XD?) in compenso ritorna la mia coppia preferita v_v.

Disclaimers: I personaggi appartengono agli aventi diritto.

Drabble scritta per la challenge special #4@it100


.Tell me a story.

«Raccontami una storia.»
Sdraiati nudi nel letto di un albergo, non era esattamente questo che si sarebbe aspettato di sentire.
Eppure l’Esorcista aveva un dono speciale quando si trattava di dire cazzate.
Un sorso di vino rosso e la domanda nacque spontanea: «Che storia?»
Per la cronaca, il vino faceva schifo, ma a quello ci era abituato.
Vantaggi del giocare a fare il pezzente.
«Una qualsiasi. La tua magari.»
L’iride smeraldina del Coniglio aveva sempre una sfumatura provocante quando parlava di Lui. O quando lo guardava. O quando gli chiedeva di scoparlo.
«Ti piacerebbe, eh?»
«Tanto non ci speravo. Quindi dai, raccontamene una.»
«Perché?»
L’esorcista fece spallucce, la pelle rosea segnata dall’ultima cicatrice che gli aveva lasciato due giorni addietro. Lui o qualche Akuma prontamente sconfitto dall’Ordine Oscuro.
Vi posò la lingua, seguendo la linea della ferita lungo le scapole e scendendo al capezzolo, succhiandolo.
«Co-così non vale… Tyki!»
«Che ho fatto?»
«Finiscila di…»
«Di?»
«…»
Adorava metterlo in difficoltà, l’unico occhio visibile si faceva lucido e la bocca veniva torturata dai denti fino a diventare rossa e gonfia. Come la mela di Biancaneve.
E lui, Tyki, desiderava sempre morderla.
Nell’attesa di venir avvelenato un giorno o l’altro, a causa di quel che faceva.
Sesso.
Con un esorcista.
Ma non solo.
«Che palle che sei. Almeno dimmi quanti anni hai, no?»
«Quindici.»
L’esorcista ruotò il capo, cercando l’asta di Odzuchi-Kodzuchi. Gli avrebbe rimescolato un po’ le idee, per lo meno gli avrebbe ricordato che erano nemici e che bastavano già le menzogne che si dicevano per convincersi di non star andando troppo oltre.
Là da dove nessuno dei due sarebbe potuto tornare indietro.
Uniti nel peccato come due stupidi innamorati.
Tyki rise, fermandogli il polso.
«Un giorno lo farò.» gli soffiò in bocca «Ti racconterò la mia storia.»
Prima di morire.


.THE END.

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Capitolo 6
*** C'era una volta... ***


Titolo: C’era una volta…
Serie: D.Gray-Man
Rating: Nc-13
Character: Tyki Mikk, Lavi
Pairing: TykixLavi
Prompt: Problemi di comunicazione
Conteggio parole: 307
(tripla drabble)
Warning: shounen ai
Note: E' un po' il seguito della drabble precedente, più o meno sulla stessa linea, mi è uscita solo un po' più stupida.

Di questa idiozia direi che posso dare la colpa al caldo che mi sta uccidendo*_*”. Non so da dove io tragga questa mia intima convinzione che Lavi e Tyki insieme possano tirare fuori i peggiori discorsi imbecilli mai sentiti, anche se questa volta quello più normale è il Noah e non l’esorcista… Strano XD!

Disclaimers: I personaggi di D.Gray-Man appartengono agli aventi diritto

Drabble scritta per la challenge Special #4@it100
 

.C'era una volta...

…un coniglio dai capelli rossi ed una benda sull’occhio.
Un giorno, saltellando nel prato, incontrò un lupo dai ferini occhi dorati.


«Frena, niente lupi.»
«Perché?»
«Perché finisce che si mangia il coniglietto e visto che quel batuffolo mi sta simpatico ed è il protagonista figo della storia, preferisco stia al sicuro. Facciamo che invece del lupo c’è un cagnolino, un chihuaha! Quelli sono carini e non fanno male a nessuno.»
«Straparli sempre così?»
«Solo quando una favola non mi piace. Comunque continua.»

Un giorno, saltellando nel prato, incontrò un chihuaua dagli occhi dorati e dal pelo di bronzo.

«No, così non può funzionare.»
«Perché no? Stavi andando benissimo!»
«Ma che senso ha un chiuaua? Non so neppure come siano fatti.»
«Fidati, ti somigliano!»
«Non credo proprio.»
«Massì, già che si chiamano in quel modo non mi stupirebbe se avessero parenti portoghesi, magari uno dei tuoi era un chiuaua e tu non lo sapevi! Ci avevi mai pensato?»
«Certo che no.»
«Vedi! Non ringraziarmi per averti aperto gli occhi, puoi sempre contare su di me.»
«Rabbit, te lo ricordi che io sono un Noah e non un cane, vero?»
«Porc… così decade tutta la mia teoria del chiuaua!»
«E’ quello che temevo…»

Tyki abbandonò il capo sul cuscino cercando di ricordare perché questa volta si fosse lasciato convincere dal “Raccontami una storia” dell’esorcista al suo fianco.
Colpa della promessa di una scopata.
Arricciò il naso, sistemandosi a carponi sull’altro.
«Ehy, dov’è finita la mia storia?» si lagnò Lavi.
«Ho deciso che passiamo alle illustrazioni: ora è il momento in cui il lupo divora il coniglio.» pronunciò, ridisegnando i contorni della bocca di lui con la punta della lingua.
Lavi sorrise, circondando con le braccia la vita del portoghese: «Chiuaua, vorrai dire.»
E Tyki ricordò a se stesso perché preferiva che l’altro tacesse quando passavano dalla teoria alla pratica.


.THE END.

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