I fratelli Holmes

di Jamin_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Ciao a tutti!!! Piccola storia di due capitoli sui fratelli Holmes. Spero di non essere sfociata troppo nell OOC... non sembra ma Mycroft è un personaggio davvero difficile!
Anyway, spero davvero vi piaccia, fatemi sapere, a presto col secondo capitolo!
Tenete botta
Giulia


“Mycroft!”
Mycroft Holmes ignorò totalmente il bambino di 7 anni e mezzo che bussava alla porta.
Il piccolo non sembrava affatto intenzionato a cedere.
A 10 anni quando gli avevano annunciato la venuta di un piccolo Holmes era entusiasta di poter avere un fratello a cui insegnare tutto, si, il nuovo Holmes sarebbe stato un piccolo Mycroft.
Ovviamente non fu così, nacque una piccola instancabile peste dalla bocca larga con un’innaturale capacità di utilizzare la logica, un insaziabile voglia di giocare ai pirati e una testardaggine fuori dal comune.
Totalmente l’opposto del calmo,composto e studioso Mycroft.
Il piccolo Sherlock Holmes non era esattamente il fratello che Mycroft aveva sempre desiderato, ora, all’alba dei sui diciotto anni, lui voleva solo studiare per assicurarsi il prestigioso futuro a cui aveva sempre ambito, e di certo i calci (perché un bambino di 7 anni e mezzo non fa tanto rumore bussando) che il piccolo Sherlock tirava alla porta non lo stavano aiutando.
“Vattene immediatamente!!”
“Ma io voglio entrare!APRI!APRI!APRI!APRI!”
Mycroft sbuffò ed esasperato aprì la porta.
“Sherl, che cavolo vuoi?”
Sherlock entrò e si sedette sul letto con un sorrisetto soddisfatto.
“Maaaaa è vero che vai a studiare in Svizzera l’anno prossimo??”
“Non lo so Sherlock, non ho ancora deciso, perché?”
“Ahhh, boh, volevo solo sapere.”
“Tu piccolo mostriciattolo di 7 anni”
“7 e mezzo!” Puntualizzò il bambino
“Mi hai interrotto mentre studiavo perché domani ho un importante test solo per …”
Mycroft si bloccò quando vide il livido dietro l’orecchio di Sherlock, era difficile da notare sotto quella massa di ricci neri, ma Mycroft sapeva osservare bene.
“Chi è stato?”
“Chi è stato cosa?”
“Sherlock, si serio, non farmi arrabbiare …”
“Sono caduto …”
“Sherlock, ancora quel bambino? Peter?”
“Non è un bambino, è un essere di intelligenza inferiore, di sicuro non è 100 nel QI”
Mycroft pensava che anche Sherlock non fosse un bambino, o almeno non un bambino normale, non in senso negativo, Sherlock era troppo intelligente per la sua età, era geniale, conosceva un sacco di cose e gli bastava guardare una persona per capire quasi tutto su di lei, Sherlock sapeva osservare come Mycroft, certo qualcosa sbagliava ogni tanto, o non coglieva qualche piccolo dettaglio, ma aveva pur sempre 7 anni e mezzo. Mycroft pensava che con l’età l’istinto di Sherlock si sarebbe affinato e avrebbe potuto addirittura diventare più bravo di lui. C’era comunque un enorme differenza tra i due fratelli Holmes, il maggiore sapeva tenere la bocca chiusa, il piccolo era irrefrenabile, e questo spaventava Mycroft.
“Perché non l’hai detto a mamma?”
“Perché mi odia ….” Il piccolo abbassò lo sguardo.
“Non dire sciocchezze …”
Mycroft era consapevole che le accuse di Sherlock contro la madre non erano infondate, certo lei non lo odiava, ma non nascondeva mai il suo disappunto nel vedere il figlio minore così diverso dal più grande.
“Mamma non ti odia vorrebbe solo che tu fossi meno …”
“Strambo”
“Non stavo per dire così”
“Lo so, ma è quello che ha detto Peter, le sue esatte parole sono state: ti sei inventato tutto solo perché sei strambo, io mi sono girato e lui mi ha dato un pugno. Vigliacco, non si colpiscono le persone alle spalle.”
“Perché si è comportato in questo modo?”
“Perché stava picchiano un bambino di seconda, io sono andato li e gli ho detto di smetterla di prendersela con i bambini solo perché ha problemi in famiglia con sua mamma che tradisce il padre e viceversa, e nessuno si occupa di lui …”
“Sherlock! Non devi …”
“Ma stava picchiando quel bambino!”
Tutto sommato Mycroft non odiava Sherlock, e anche se lui non era il fratello dei suoi sogni era molto fiero di quel bambino. Certo, usava le sue doti deduttive in modo sbagliato, ma con un fine corretto.
“Ti fa male?”
“No …”
“Domani vengo a parlare con ..”
“NO! non voglio che parli con la maestra!”
“Non parlerò con la maestra,volevo solo dire a quel Peter che se continua a prendersela con i più piccoli verrò io a fare i conti con lui …”
“Davvero??”
“Si …”
“FIGOOO!! Prendi la spada sul muro dell’ufficio di papà e lo sfidi a duello come i pirati!!”
Sherlock lo sorprendeva sempre nella velocità con cui passava da un discorso serio a parlare di spade e pirati, forse si sbagliava, forse era solo un bambino un po’ più intelligente, ma non tentò oltre di classificare il piccolo Sherlock, qualunque cosa fosse, era il suo fratellino e, anche se non lo ammetteva ad alta voce, gli voleva davvero bene, in fondo loro erano un’ottima squadra, loro erano i fratelli Holmes

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Capitolo 2
*** 2 ***


Ultimo capitolo :D
Laciate una recensione per dirmi cosa ne pensate C;
alla (prestissimo) prossima (ne sto già scirvendo una, peggio per voi mhuamhuamhua!)
tenete botta
Giulia C:

Mycroft alzò la testa dalla scrivania del suo studio, aveva sentito dei passi, pensava fosse la sua segretaria che aveva dimenticato qualcosa.
Guardò l’orario, le 22 e 30. Impossibile, a quell’ora doveva esserci per forza soltanto lui. Si alzò di scatto quando vide un ombra in fondo al corridoio. Prese la pistola che teneva nel cassetto, la prudenza non era mai troppa, l’aveva imparato sulla sua pelle, se solo quel giorno lo avesse fatto seguire da un paio dei suoi agenti ora…
Ma non aveva il tempo di accusarsi di nuovo, non con uno sconosciuto in casa sua, non ora, ci avrebbe pensato dopo a farsi prendere dai sensi di colpa.
“Chi c’è?”
La luce del salone era spenta, solo qualche raggio di luna permetteva di distinguere le cose. Quando Mycroft vide quell’ombra in contro luce quasi si senti male.
Che fossero i sensi di colpa che gli provocavano le allucinazioni?
Lasciò cadere la pistola.
“io … tu .. non …”
“Mycroft Holmes senza parole?A cosa devo un tale onore?”
Quando senti la quella voce profonda canzonarlo il cuore di Mycroft riprese a battere
Mycroft abbracciò Sherlock. Gli venne di istinto, e con tutto quello che stava capitando seguire l’istinto fu l’unica cosa che riuscì a fare.
L’ultima volta che aveva abbracciato qualcuno era stato il piccolo Sherlock a 10 anni, alla morte del padre.
Ma questo era molto di verso da allora, allora era un abbraccio di consolazione, per dire se vuoiio sono qui. Questa volta era diverso, suo fratello, che aveva creduto morto, era davanti ai suoi occhi, era un abbraccio per dire grazie a Dio sei qui.
La cosa che lo sconvolse più di tutto fu la reazione di Sherlock. Il giovane Holmes rispose all’abbraccio.
Quando quel minutò finì tutto torno alla normalità.
“Sherlock, io non so davvero cosa ti sia saltato in testa!”
“Moriarty mi ha obbligato, aveva minacciato di uccidere John”
E subentrarono i sensi di colpa
“Io …”
“Mycroft, dammi solo una mano a distruggere la rete di criminali che aveva creato Moriarty”
“Sarà dura, ed è pericoloso …”
“Me lo devi …”
“Consideralo fatto.”
Perché Mycroft alla fine aveva minacciato Peter, e lui non diede più fastidio a Sherlock, ora sarebbe stato un po’ più dura e difficile, ma ci sarebbero riusciti, Mycroft ne era certo, in fondo loro erano un’ottima squadra, loro erano i fratelli Holmes.

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