Hospital lovers

di Silkye53
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Reality ***
Capitolo 2: *** Hospital Life ***
Capitolo 3: *** He's not my boy ***
Capitolo 4: *** Romeo and Juliet ***
Capitolo 5: *** Just like a hurricane ***
Capitolo 6: *** The storm ***
Capitolo 7: *** Love ***
Capitolo 8: *** Richard and Korina ***
Capitolo 9: *** Verità ***
Capitolo 10: *** Non sono lei ***
Capitolo 11: *** You and Me ***
Capitolo 12: *** Il resto è storia ***
Capitolo 13: *** What future takes ***
Capitolo 14: *** Paure ***
Capitolo 15: *** Errori ***
Capitolo 16: *** Now that she knows ***
Capitolo 17: *** True times ***
Capitolo 18: *** Fight for this life ***
Capitolo 19: *** Don't go ***
Capitolo 20: *** Flynn's back ***



Capitolo 1
*** Reality ***


Cap 1- AU Tra la vita e la morte c'è un filo sottile.
Basta poco per attraversarlo.
In un ospedale questo confine viene oltrepassato fin troppo spesso.
I dottori si muovono freneticamente e tu non hai nemmeno il tempo di pensare a cosa fare.
Il sangue, il bisturi, e poi .... Il suono del cuore che smette di battere.
Poi bisogna parlare con le famiglie, sentirli piangere e invocare il nome del loro defunto.
Però, quando un paziente guarisce grazie a noi medici allora il lavoro diventa una soddisfazione.
Ci sentiamo importanti, ed è per questo che amo la medicina.
Lavoro al Gotham City Hospital da tre mesi, sono ancora una specializzanda ma ADORO questo posto.
Sono Korina Anders, appena compiuti vent'anni.
Lavoro sempre con il capo degli specializzandi, il dottor Grayson.
Con me ci sono Wally e Garfield , i miei migliori amici e compagni di corso e Rachel.
Il dottor Grayson è specializzato in chirurgia, poi c'è il suo migliore amico, il dottor Stone, chirurgo plastico.
Suo padre è il primario di medicina, il dottor Wayne.
Sua moglie invece, è l'ostetrica più brava dell'ospedale.
Barbara Gordon, bella, intelligente e di talento.
E poi ci sono Jennifer Lucky, l'infermiera,, Katherine Moth, la capo infermiera.
Roy Harper il pediatra , Xavier Redd , il receptionist , Donna Troy, paramedico e Karen Beecher, lavora al bar.
Cammino per i corridoi a passo spedito reggendo in mano una sacca di sangue.
Sono la più giovane degli specializzandi  ma anche la più coraggiosa, per questo mi toccano i lavori più sgradevoli.
Sto portando la sacca di sangue al dottor Grayson, per una trasfusione.
Spero solo di non rompermela addosso.
Arrivo a destinazione e porgo la sacca di sangue al dottore.
Lui mi guarda appena e annuisce per farmi capire che ho fatto un buon lavoro.
Oggi sembra particolarmente nervoso.
- Kori, aiutami a drenare il sangue per favore -
- Si signore -
Immediatamente mi posiziono accanto a lui e inizio a drenare il sangue.
-Perfetto ... -
- Grazie - mormoro .
I suoi occhi color del mare sono presi nell'ammirare il modo in cui il sangue scorre lungo il corpo del paziente.
La sua mano è ferma mentre opera la procedura.
Osserva ogni movimento che faccio con cautela e poi riprende il suo lavoro .
- Ottimo lavoro Anders -
Sorrido , siamo fuori dalla sala trasfusioni.
- Grazie dottore -
Sorride anche lui.
Oh quel sorriso, ogni volta che me ne rivolge uno mi sciolgo e inizio a comprendere perfettamente perché la Gordon l'ha sposato.
Ed eccola qui, la realtà.
La verità è che le persone che scelgono di fare i medici hanno una cosa ben precisa in testa.
Fuggire dalla realtà della propria vita per intromettersi in quella degli altri.
Per sentirsi meglio e meno inutili quando tornano a casa la sera.
Per sapere che finché non arriva la morte sono al sicuro dalla donna più spaventosa di tutte.
La realtà.
Cruda, pressante e dolorosa ma ... Interessante.
Meglio di una favola ma peggio di un sogno.
- Kor? Ci sei ? - chiede Garfield mentre mi ondeggia una mano sporca di non so bene quale liquido corporeo davanti al viso.
Lo osservo distrattamente per un attimo cercando di comprendere la provenienza dello sporco sulle sue mani.
Sangue? Nah ........ Forse vomito .... Ugh .
- Lavati le mani Gar - esclamo schifita.
Il ragazzo ridacchia appena e corre in bagno.
Torna poco dopo completamente tirato a lucido.
- Meglio? - chiede
- Molto - rido.
Ci dirigiamo verso la caffetteria per poter pranzare.
Ci sediamo al solito tavolo con i soliti amici e iniziamo a mangiare.
Rachel e Garfield si succhiano le facce a vicenda.
Jen e Wally fanno altrettanto e poi .... Poi ci sono io .
Io che sbavo dietro al dottore sposato.
Io che inciampo sulle parole ogni volta che i suoi occhi incontrano i miei.
Io che arrossisco ogni volta che mi passa vicino lasciando la scia del suo profumo; cannella e miele.
Chiudo gli occhi per un istante immaginando cose per cui potrei finire in psichiatria.
Sorrido quando lo vedo avvicinarsi al tavolo e sedersi accanto a me.
- Vedo con piacere che i tuoi compagni non si disturbano a tenerti compagnia -
- E perché dovrebbero? Come vede hanno cose più importanti da fare - rido .
La sua risata segue la mia e il mio cuore si blocca .
Le mie guance si tingono di rosso, riesco a vederlo dalla finestra, la mia immagine riflessa è orrenda e la sua è ... Perfetta .
Io sono un vero disastro, i capelli sono arruffati, le occhiaie sono più nere dei capelli di Rachel e sono pallida.
Eppure lui mi fissa con quegli occhi penetranti e quel sorriso naturale e pieno di significati nascosti.
- Allora, Kori.... A che ora stacchi ?  -
Non posso crederci 'Vuole chiedermi di uscire? ' penso mentre stringo l'orlo del camice.
- Alle otto perché ? - chiedo nervosa
- Vorrei portarti in un posto che sono certo gradirai -
- Sarebbe fantastico dottor Grayson - esclamo
- Perfetto, ci vediamo fuori dall'ufficio del primario alle otto -
Detto questo si alza e scompare.
In questo momento non sono mai stata così felice di essere colpita in pieno volto dalla realtà.
Alla fine si basa tutto su questo.
Quando la realtà è bella allora tutto va bene, perché scappare da lei ?
Ma quando la realtà è brutta allora ... Allora è meglio correre il più lontano possibile.
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Mi siedo nella poltroncina fuori dalla porta dell'ufficio del signor Wayne.
Accavallo le gambe e sposto una ciocca di capelli rossi dietro un orecchio.
Controllo per l'ultima volta che il mascara non mi abbia sporcato gli zigomi e che l'eyeliner non sia troppo.
Applico un leggero strato di lip gloss rosa e attendo.
Poco dopo , dall'ufficio, esce il mio Dio.
- Hey, eccoti qui -
- Salve - sorrido appena cercando di nascondere l'imbarazzo.
Lui mi rivolge uno sguardo deluso e sorride mestamente.
- Dammi del tu fuori dall'orario lavorativo , siamo amici -
Sorrido, amici ... Certo ...
- Ok, uhm ... Dove voleva .... Dove volevI portarmi ? -
- Ahh ... Hai mai assistito ad una lezione di neurochirurgia? -
- No - esclamo sorridendo
- Bene, vieni ... Voglio sfoggiarti un po'  -
Arriviamo in una saletta con solo un uomo, piuttosto anziano.
- Lui è un neurochirurgo che ha lavorato qui per anni, si chiama Alfred Pennyworth, ora è in pensione, gli ho chiesto di farti una lezione privata -
- E lei ... E TU rimarrai qui ? -
- Certo - ghigna lui.
Pochi minuti dopo il signor Pennyworth mi fa una domanda singolare per una specializzanda.
- Signorina, che cosa sa dell'aneurisma cerebrale? -
Aggrotto la fronte cercando di pensare.
Poi mi illumino e inizio a parlare.
- Può riguardare un vaso venoso o arterioso. È un disordine che coinvolge la struttura vascolare, con distruzione della lamina elastica interna, fibrosi della media e iperplasia intimale. Per la loro forma si distinguono in fusiformi, che coinvolgono uniformemente il tubo vasale deformandolo appunto come un fuso, e riguardano prevalentemente gli adulti (sono il 7% degli aneurismi cerebrali riscontrati e sono prossimali) e in sacculari che sono invece il 90%, sono congeniti, e si localizzano alle diramazioni maggiori delle arterie più grandi e sono quelli che si rompono nello spazio subaracnoideo.La localizzazione più comune riguarda le arterie della base cranica, conosciute come Poligono o Circolo di Willis. Gli aneurismi sono estremamente rari nella prima infanzia. L'emorragia subaracnoidea da rottura di aneurisma nell'infanzia è una diagnosi non comune anche perché la radiologia è di scarso aiuto -
Noto il dottor Grayson illuminarsi.
Il dottor Pennyworth rimane a bocca aperta.
- Esattamente - mormorano entrambi.
Poi il dottor Grayson prende la parola.
- E che esami bisogna fare per scoprirlo? -
Penso per un attimo e poi rispondo con disinvoltura.
- Spesso la scoperta di un aneurisma è accidentale in quanto l'evento inizialmente, non mostrando sintomi, può essere tranquillamente ignorato; uno studio ha dimostrato quanto l'esame obiettivo che consiste nell'indagine del paziente con l'aiuto dei cinque sensi ad opera del medico, possa rimanere utile per una diagnosi , ma il dato rimane molto basso.Esistono in ogni caso esami diagnostici molto utili nelle varie fasi : ecografia, utile per una prima ricerca e scoperta dell'evento. Aiuta a valutare anche le dimensioni del danno.Angio risonanza magnetica,angio tomografia computerizzata-
- E quali sono i fattori di rischio? -
-Fra i fattori di rischio vi è la familiarità, il sesso maschile, età superiore ai 60 anni, l'ipertensione arteriosa, il fumo e le broncopneumopatie croniche ostruttive.-
- Accidenti, non credevo ci fossero specializzandi così preparati -
- Kori è la migliore signore -
-Vediamo .... Uhm ... -
- Dica pure -
- Che cos'è un'insufficenza renale acuta? -
Rimango spiazzata per un attimo ma poi incontro lo sguardo del mio Dio e penso che lo deluderei se me ne stessi zitta.
Inizio a ragionare sulla domanda.
-L'insufficienza renale acuta  è una sindrome clinica caratterizzata da una rapida riduzione della funzionalità renale che determina aumento della azotemia, uremia, creatininemia, oliguria, alterazioni elettrolitiche e dell'equilibrio acido-base. La perdita della funzionalità renale è evidenziabile con la misurazione della creatinina nel siero che consente di stimare la funzione renale.-
- Sono impressionato .... -
- Grazie signor Pennyworth -
- Bè, ottimo lavoro Kori -
- Grazie dottor Grayson .... Ehm Richard -
Usciamo dalla saletta e io mi volto verso il mio capo.
- Non ha intenzione di uscire? - chiedo indicando verso la porta
- Alfred? -
Annuisco.
Lui fa spallucce.
Uscendo inizio a tremare.
- Prendi - sorride lui porgendomi la giacca.
Mi perdo nel suo odore intossicante di cannella e miele e sorrido.
- Grazie mille Richard -
- Ci vediamo domani -
Annuisco.
Mentre me ne vado sento un rumore di passi, mi volto e lo vedo baciarsi con la Gordon.
Ora vorrei solo poter eliminare la mia realtà.
Richard Grayson ... Come vorrei vivere in una favola dove tu sei il mio principe.
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Ok, la parte medica è noiosissima lo so ma è il vantaggio di avere nove in biologia e una zia infermiera ^^
Volevo farla realistica e mi è venuta l'idea di questa AU guardando Grey's Anatomy.
Spero vi piaccia.
- Silkye53
PS-
R- In realtà la parte medica l'ha messa per far sembrare il capitolo più lungo ..
K- Già e sta usando anche questo spazio per dare l'impressione della lunghezza ...
^///////^ Ma no! Ma ... Eheh .... Non ascoltateli eheh ....
<.< >.>
Eheh...



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Capitolo 2
*** Hospital Life ***


jfod Un'altra noiosa giornata di lavoro.
Senza che niente di particolare accadesse.
Non l'ho visto tutto il giorno.
Sto preparandomi per tornarmene a casa  ma sento una mano afferrarmi er un braccio.
- Dottor Grayson! Mi dica ... -
- Vieni con me è un caso grave -
- Sì -
-Forza muoviti ! -
- Ehm ... Dottor Grayson? -
- Che c'è Anders? - chiede seccato
- Sono in reggiseno .... - balbetto cercando disperatamente di coprire l'imporporarsi delle mie guance.
Anche lui sembra arrossire, e parecchio anche.
- Uhm .... Certo ... Mettiti il camice -
- Sì -
Mi vesto di nuovo, davanti a lui.
Potete anche solo immaginare il mio imbarazzo!
Corriamo subito in chirurgia d'urgenza , sul letto c'è una donna con un'espressione spiritata.
- Che le succede? - chiedo preoccupata
- Ha delle metastasi molto estese. Un tumore al cervello ... Un cancro. Ha le allucinazioni, lunghe conversazioni con gente morta e dobbiamo rimuovere il tumore -
- Ma questo non causerà la perdita della memoria? -
- Sì, ma è probabile che la recuperi .... Il punto in cui è situato il tumore è perfettamente al centro .. Il che può creare problemi anche nella capacità di parlare ............ -
- Tuttavia se non la operiamo le restano circa ...... una o due settimane? -
-Sì -
- Lei che dice? Vuole operarsi? -
- Non è sicura, sta aspettando suo fratello -
- Ok - sorrido - Ci parlo io -
Il dottore annuisce e resta in disparte ad osservare .
Lo fa sempre ma non credo che sia perché non si fida di me.
Forse vuole solo controllare le mie capacità come medico ... O ... Non so.
- Signorina uhm .... -
- Banks - risponde la donna
- Certo,scusi non avevo la cartella sotto mano, dunque signorina Banks, il Dottor Grayson certamente le avrà già spiegato il rischio dell'operazione -
- Sì ... -
- Le ha detto anche che se non la fa rischia di morire molto presto ? -
- Sì - risponde - Lei che farebbe al mio posto? -
- Io mi opererei, ma lei deve chiedersi se ne vale la pena -
- Oh io ... Non so ... Lei preferirebbe morire o vivere sapendo di non essere se stessa? -
- E' una decisione molto difficile, non posso scegliere io per lei - mormoro - Ma io mi opererei -
- Grazie, lo farò. Mi opererò ... -
- Bene, le prepariamo una sala operatoria immediatamente -
- Grazie -
Le sorrido un'ultima volta prima di uscire dalla sua stanza.
-Ottimo lavoro Anders -
- Grazie Dottor Grayson -
- Prenota la sala due. Dovrebbe essere libera oggi a meno che Victor non abbia un paziente grave -
- Sì signore -
- Bene, io preparo la paziente -
- Non dovrebbero farlo le infermiere? - chiedo confusa
- Mi piace farlo da me - sorride lui.
Oddio è davvero perfetto....
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Sto tornando a casa finalmente.
Ho ritardato di diverse ore per via della paziente con il cancro.
- Hey principessa! -
- Ciao Xavier, che vuoi ? - chiedo seccata, non mi lascia mai in pace
- Voglio invitarti a cena, avrai fame -
- Uhm ... Bè .... Sì a dire il vero. Sei fortunato. Vengo a cena con te -
- Davvero? -
- Sì, andiamo -
Mentre usciamo dall'edificio sento un paio d'occhi addosso.
Mi volto piuttosto scocciata.
Due occhi azzurri come il cielo si scontrano con i miei e io sento le mie ginocchia cedere.
Lui , il Dottor Grayson, mi sta fissando.
Mi guarda male, che avrò fatto?
Forse ho sbagliato una sutura o non ho drenato bene il sangue?
Forse ho messo male i punti alla paziente o .... O è ... Geloso?
Mi metto a ridere fra me e me, ma che vado a pensare?
Non è possibile che sia geloso di me!
No, lui è sposato e ama sua moglie, voglio dire ... Perché l'avrebbe sposata altrimenti giusto?
E poi io sono troppo giovane per lui.
Ma non importa perché non accadrà mai .... Vero?
- Hey principessa! Mi stai ignorando? -
- Scusami Xavier! Dicevi ? - chiedo fingendo interesse
- Dicevo che avrei voluto vederti operare oggi -
- Non ho operato io Xavier -
- Oh giusto! E'stato Grayson .... Ma tu eri lì no? -
Annuisco .
- Allora avrei voluto vederti -
Sorrido .
- Bè, grazie X. Davvero gentile da parte tua -
- Figurati zuccherino -
- Ti uciderebbe chiamarmi Kori una volta ogni tanto? - chiedo nervosa
- Ti uciderebbe baciarmi una volta ogni tanto? - ribatte lui con spavalderia
- Hai una cena in equilibrio precario Xavier -
- Ok,ok recepito il concetto ... Kori -
- Ecco, bravo -
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La cena alla fine è stata anche piuttosto piacevole.
Peccato che poi lui abbia cercato di portarmi a letto.
Sarò onesta....Mi sta mandando in paranoia.
Non me ne ero mai resa conto ma lavorando in ospedale è difficile non lasciarsi coinvolgere.
Ricordo che una volta credevo di avere la meningite solo per aver trattato un paziente con un forte mal di testa che si era rivelato averla.
Ma non intendo solo essere coinvolti in modo paranoico.
Intendo anche in modo sentimentale.
Ci affezioniamo ai pazienti e facciamo di tutto per non perderli.
Il problema è che un ospedale è un po' come un mostro gigante che risucchia tutta l'energia vitale dei medici.
Non c'è tempo per farsi una vita.
Bisogna avere pazienza.
Il problema è che chi ha tempo non ha pazienza e chi non a tempo ne ha fin troppa.
Io non ho tempo per farmi una vita e non ho nemmeno la pazienza di aspettare per potermene fare una.
La vita in ospedale è difficile, biogna essere duri in questo gran via vai.
Ma io ... Sono sufficentemente dura per sopportare tutto questo?
L'ospedale, il Dottor Grayson, sua moglie , Xavier .... Come uscirò da questa follia?

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Capitolo 3
*** He's not my boy ***


Cap 3 - I'm lost - Anders è arrivato il fratello della donna che abbiamo trattato ieri -
- Sì Dottor Grayson, me ne occupo subito - rispondo .
Faccio per uscire dallo spogliatoio ma sento una mano afferrare la mia.
- Ieri sei andata via con Xavier - dice con tono serissimo
- Sì, e allora? - chiedo confusa
- Non è una brava persona, stagli alla larga -
- Non si preoccupi Dottor Grayson so badare a me stessa -
- Sì ma ... -
- Vado ad occuparmi del fratello della signorina Banks -
- Kori ... Aspetta io .... -
- Siamo in ospedale Dottor Grayson, cerchi di essere professionale e ne parleremo più tardi -
- Certo .... - sospira.
Corro fuori con il viso completamente rosso.
Non credevo che parlare con lui potesse diventare così imbarazzante.
-Salve Signor Banks, sono Korina Anders .... Mi sono occupata di sua sorella -
- Salve Signorina Anders ... Potrei sapere quando mia sorella recupererà la memoria -
- Oh ... Uhm ... Vede il fatto è che ... Le metastasi erano molto estese e il tumore si trovava al centro del cervello ... Potrebbe non recuperare la memoria -
- Quindi continuerà a non ricordarsi le cose? Continuerà a farmi le stesse domande in continuazione perché soffre di perdite di memoria a breve termine?! -
- Non si arrabbi almeno non è morta! - inveisco
- Ma ... Quella non è mia sorella - l'uomo di fronte a me scoppia in lacrime.
Sembra così misero ed indifeso.
- Mi dispiace moltissimo ... Ma per quel che può valere io sono convinta che starà bene - sorrido cercando di sembrare rassicurante.
L'uomo mi ringrazia e rientra in camera per fare compagnia a sua sorella.
Mentre lo vedo piangere non posso fare a meno di pensare che è tutta colpa mia.
Io ho detto a quella donna che fossi stata in lei mi sarei operata.
Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro.Mi dirigo al bar per cercare conforto nelle parole di Karen a cui ho raccontato la situazione della paziente.
- Sarà dura biscottino - esclama Karen
- Oh ... Lo so bene ... -
- Senti biscottino devi rilassarti,anche io avrei detto a quella là di operarsi -
- Davvero? - chiedo nervosa
- Sì piccola, davvero ... Ora va' al terzo piano, Richard ti aspetta -
- Ma non sono ancora in pausa! - esclamo sorpresa
- Sei coperta tranquilla - risponde lei strizzandomi l'occhio.
Annuisco e cammino a passo spedito fino al terzo piano.
- Ma dov'è ? - mi chiedo mentre mi guardo attorno.
Noto la porta della saletta aperta ed entro.
- Forse potrei .... - non faccio in tempo a finire la frase .
Il Dottor Grayson è steso sul lettino con le mani incrociate sopra lo stomaco.
- Dottor Grayson ... -
- Siamo soli chiamami Richard -
- D'accordo RICHARD .... Ora potresti per favore dirmi che ci facciamo qui? -
- Calmati dai! -
- Questo è un ospedale! Ho dei pazienti da controllare! Pazienti tuoi che TU hai scaricato a ME! -
- Ok, facciamo una cosa veloce allora? -
- In che senso? - chiedo spaventata
- Non è quello che stai pensando - risponde lui serio
- Oh! Eheh ... Io non ..... Io non stavo pensando .... Io , io non penso mai .... - balbetto
- Aha ceeerto ... Senti volevo parlarti di Xavier ... -
- Ancora? Abbiamo già avuto questa conversazione o sbaglio? - chiedo seccata
- Sì, bè più o meno ... Senti lui è davvero il tipo di persona che non dovresti frequentare Kori -
- Ma non devi essere tu a decidere chi posso o non posso vedere! - esclamo in un tono leggermente inquietante.
Richard tuttavia non sembra esserne affetto.
- Senti, io mi preoccupo solo per te ok ? -
- E sei gentile ma credo di essere abbastanza grande da poter badare a me stessa da sola-
- E lo sei ma ... Non posso evitare di preoccuparmi per te ... Non so nemmeno perché -
Si avvicina a me come se avessi qualcosa di terribile alle spalle.
Mi afferra le braccia e mi osserva.
I suoi occhi azzurri così  penetranti mi impediscono di ragionare in modo lucido.
- Q-qualcosa non va? - chiedo con un fil di voce.
Non mi sono mai sentita così in imbarazzo in vita mia.
Non ho mai dovuto sostenere così a lungo lo sguardo di un uomo bello come lui.
Senza contare che sono anche innamorata di lui!
- Non so .... Non capisco ... - mormora lui timidamente
- Ma ... Se ... Se non lo sai tu io non ... -
Lo vedo avvicinarsi a me ...Pericolosamente.
Siamo a distanza bacio... Ora davvero non so che fare!
- R-Richard .... -
- Kori .... Io ... Non sono sicuro di sapere perché non voglio vederti con Xavier ma ... So che non voglio quindi smetti di uscire con quel deficente! -
- Ma io non ci esco Richard ... Siamo usciti quella sera perché avevo fame e lui mi ha portata a cena -
- Oh .... -
- Già ... Bè comunque .. Ora devo uscire da qui perché .... Perché qui è stretto e buio e ... E tu sei sposato! - esclamo tutto d'un fiato.
Detto questo esco a gran velocità.
- Ma .... Kori! - lo sento gridare il mio nome , non mi volto.
Non ci penso nemmeno a girarmi ora!
Non posso.
- Kori fermati! - sento un tonfo .
Ok, ora forse posso girarmi.
Mi volto e lo vedo steso per terra con delle bustine di antibiotici in testa.
Sopprimo una risatina e vado ad aiutarlo.
- Dovrebbe stare più attento Dottor Grayson - sorrido mentre gli porgo la mano.
La prende e mi tira per terra insieme a lui.
Siamo di nuovo a distanza bacio.
- Mi scusi Dottor Grayson - mormora Katherine Moth cercando di sembrare sexy
- N-non importa Katherine .... - borbotta lui mentre mi guarda negli occhi
- No è colpa mia! Non avrei dovuto lasciare il carrello dei medicinali incustodito in mezzo al corridoio -
- Non fa niente ho detto - ripete lui in modo più fermo e deciso.
Katherine fa spallucce e se ne va guardandomi in cagnesco.
- Alziamoci il pavimento non è comodo per sdraiarsi ... - borbotto
- Sì bella idea ... - sbuffa lui aiutandomi ad alzarmi.
Mentre torniamo di sotto mi accorgo di qualcuno che non avrei mai voluto vedere.
Barbara Gordon.
Sporca di .... Sangue?
- Signora Gordon tutto bene?- esclamo preoccupata
- Ah non preoccuparti è solo il sangue di un bambino , ho dovuto operare -
- Oh .... Uhm .... -
- Che ci fate voi due insieme? -
- E' la mia specializzanda Babs, è normale che sia sempre con me -
- Certo come no ... Ed è l'unico motivo Dick? - chiede con tono incalzante
- Che altro motivo potrebbe esserci? -
Infatti, scema io che ho anche creduto che fra di noi potesse succedere qualcosa!
Ma perché sono così idiota?
Non dovrei nemmeno pensarle certe cose.
Non dovrei, lui è sposato e ... E ... Oh insomma! Qualcuno lassù deve proprio avercela con me!
- Bè, Dottor Grayson se non le dispiace ora tornerei dai miei pazienti e .... -
- Va'. Dopo vengo a controllare -
- Sì .... -
- Il nostro discorso lo continuiamo dopo Anders -
- Sì Signore -
Sua moglie mi sorride in modo falso - Ciao cara -
Sorrido anche io e me ne vado accennando un saluto con un lieve cenno del capo.
Oh cielo! Sono davvero una stupida!
Perché dovevo innamorarmi proprio di lui fra tutti gli uomini che esistono al mondo?
Perché siamo perfetti per stare insieme ma lui è sposato?
E perché sua moglie dev'essere così perfetta?
Sospiro e continuo il mio tour dei pazienti.
Nemmeno fosse un giro visite.
Arrivo dal mio paziente preferito.
Il Signor Jhonson.
E'un uomo adorabile, ha cinquant'anni ed è sposato da oltre vent'anni.
Adora sua moglie.
Quando lei non c'è vuole sempre che io gli faccia compagnia.
Hanno un figlio, Garth .... E' carino ma niente di che.
Lui non è quasi mai nella stanza con suo padre.
A quanto pare fra di loro non scorre buon sangue.
- Allora Signor Jhonson.... Come andiamo oggi? -
- Molto bene grazie, sembra che il mio cuore sia apposto -
- Sì, i suoi parametri vitali e respiratori sono tutti nella norma, se continua così la dimetteremo entro poche settimane -
- Grandioso! -
- Sì, davvero grandioso! Ma non si agiti troppo ... -
Lui mi sorride e mi prende la mano .
- Qual è il problema piccola cara? - chiede
- Oh niente di importante ..  -
- Andiamo, puoi dirlo al vecchio Flynn -
Sorrido e annuisco.
- Ok, sono innamorata del mio capo e lui è ... Sposato, più grande di me e probabilmente non sa nemmeno che esisto -
Lui ride.
- Uhm .. Bel problema... Sai? Quando ho conosciuto quella che ora è mia moglie lei .... Stava per sposarsi con il mio migliore amico -
- Oh! Davvero? E come ha risolto? -
- Oh bè ... Ne ho parlato con la diretta interessata e ho atteso che scegliesse fra di noi, il mio amico ha riniziato a parlarmi solo dopo quattro anni -
- Mi dispiace, ma almeno non ha perso un amico - mormoro
- Esattamente! Vedi tesoro... A volte basta non fare nulla e le cose si risolvono da sole -
- Lo crede davvero? -
- Dammi del tu, e comunque sì, lo credo davvero -
- Grazie Flynn - sorrido abbracciandolo.
Lui ricambia e mi bacia una guancia.
Sento tossire dietro di me e mi volto di scatto.
- Oh Rae sei solo tu .....  -
- Già, non chiamarmi Rae - borbotta Rachel, la mia migliore amica.
Sorrido e le porgo la cartella medica del paziente.
- I parametri sono stabili, probabilmente verrà dimesso entro poche settimane -
- Lo spero davvero Rachel! - esclama Flynn.
Annuiamo e usciamo dalla stanza dopo averlo salutato.
- Hey principessa! Pausa pranzo! Vieni? - chiede Wally
- Certo - sorrido - Vieni Rachel? -
- No ho ancora dei pazienti da visitare, mangio dopo con Jen -
- Ok -
- Gar ci aspetta lì -
- Perfetto -
Già, perfetto ......
Oggi niente sembra perfetto!
Speriamo che Gar e Wally siano in grado di farmi ridere un po'...

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Capitolo 4
*** Romeo and Juliet ***


ghf  Mentre mangio in silenzio mi accorgo dello sguardo curioso dei miei due amici.
Wally mi fissa come se avesse appena visto una donna nuda e Gar mi guarda come se avessi un tatuaggio di Tweety in piena faccia.
- Uhm ... Ragazzi, tutto bene? - chiedo confusa
- Sì, solo che ... Ci chiedevamo ... Uhm ... Perché non parli? - chiede Garfield
- Oh, sono un po'stanca, non mi va molto di parlare -
I due sgranano gli occhi , chiaramente sorpresi dal mio silenzio.
Non credo che sappiano perché e forse non confesserò nulla.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido in modo forzato per dare l'illusione che vada tutto bene.
- Se lo dici tu ... Oggi hai il turno di notte lo sapevi? - mi chiede Garfield
- Sì, me l'ha detto Grayson, sarà il mio supervisore. Voi lo fate domani il turno notturno vero? -
- Già - concorda Wally.
Sorrido e cerco di non concentrarmi troppo sul fatto che sarò sola con Richard per tutta la notte in un ospedale altresì vuoto.
Sono nervosissima , non voglio stare da sola con lui.
Non è che non voglio è che .... Ogni volta che siamo soli ... Mi viene voglia di baciarlo .
Ma tanto non ci sarà mai niente fra di noi.
________________________________________________________________________________
- Dottor Grayson ... Dottore? -
Non lo trovo da nessuna parte.
E' mezz'ora che lo cerco.
Decido di arrendermi e vado da Flynn.
- Hey Flynn, come va? - chiedo sorridendo
- Tutto bene, mi sento un po'stanco -
- E' normale dopo la terapia - spiego con tono calmo
- Dimmi cara, cosa c'è che ti turba oggi ? -
- Ho paura di rimanere sola col mio capo .... - confesso con un fil di voce
- Sono paure insensate, dovresti aver paura di non riuscire ad amarlo - dice lui deciso
- Oh ... Vuoi dire che non dovrei temere di perdere il controllo in sua presenza? -
- Esatto! L'amore mia cara, è la cosa più bella che esista al mondo -
- Sì ma ... Ecco ... Nessuno mi ha mai detto quanti ostacoli esistano -
- Vedi cara, gli ostacoli vanno bene, se un sogno ha molti ostacoli vuol dire che è quello giusto -
Sorrido - Grazie Flynn, sai sempre cosa dire -
- Figurati ... -
- Vado a prenderti le medicine per il cuore -
- Grazie tesoro -
Esco dalla stanza a passo veloce e corro verso il magazzino.
Inizio a cercare gli antiaritmici che bloccano i canali del calcio e del sodio.
Mentre cerco sento dei passi fuori dalla porta.
La apro d'istinto e vedo il Dottor Grayson correre come un matto.
- Dottore ... -
- Kori! Ti ho cercata per ore! Flynn ha avuto un arresto cardiaco, Katherine sta pensando a lui, ha le convulsioni! -
- No .... - mormoro sconvolta.
Flynn ...
Com'è possibile? Stava bene ...

-Tutto bene, mi sento un po'stanco .... -


Ma certo! Avrei dovuto capire che non era per via della terapia!
Il suo ritmo cardiaco è instabile quindi non va bene che sia troppo debole.
Corriamo nella stanza di Flynn e io inizio a fargli il massaggio cardiaco.
Poco tempo dopo viene portato in sala operatoria.
Operiamo per due ore.


-Ora del decesso ... Mezzanotte e un quarto - proclama Richard.
Ho le lacrime agli occhi.
Di tutti i pazienti che abbiamo, perché proprio Flynn?
Lui era così buono, gli mancavano poche settimane e poi sarebbe tornato a casa, da sua moglie e suo figlio ...
Richard ha parlato con la famiglia.
Ha detto che io gli sono stata accanto per tutto il tempo.
Loro mi hanno ringraziata.
Ho detto loro che era un uomo fantastico e che era un ottimo amico.
Mi mancherà Flynn, era decisamente una brava persona.
_________________________________________________________________________________________
Sono seduta sul suo letto.
Gli occhi ancora umidi che fissano fuori dalla finestra, la pioggia sta cadendo come se capisse che oggi una vita si è spenta.
- Tutto bene Kori? -
- Richard .. -
- Rispondimi ... -
- Sto ... Bene credo ... -
- Vieni qui -
Lo vedo allargare le braccia per accogliermi.
Sorrido appena e mi faccio stringere da lui.
Le sue braccia forti mi avvolgono e mi fanno sentire al sicuro.
- Grazie - singhiozzo.
Gli occhi mi bruciano.
Non mi stacco ancora da lui e nascondo il viso sul suo petto.
Sento il suo cuore battere a mille, batte a ritmo col mio.
Alzo lo sguardo.
- Sei geloso di Xavier? -
Non so nemmeno perché mi è uscita una domanda simile.
Lui mi fissa ad occhi spalancati.
Boccheggia come fosse un pesce.
Arrossisce e tossisce per mascherare l'imbarazzo.
- Scusa, non so nemmeno io perché l'ho chiesto ... - borbotto innervosita.
Richard sorride dolcemente, è la prima volta che vedo quel sorriso.
- Sono geloso perso di Xavier -
Sorrido e assumo uno sguardo speranzoso, me ne rendo conto.
Dopotutto l'amore non si può celare dietro un falso sorriso.
- Io ... - balbetto, inciampo sulle parole come una stupida.
- Dimmi che sei gelosa di Barbara ti prego, dimmi che non sono pazzo e che provi per me quel che io provo per te -
- Non sei pazzo - sorrido.
No che non è pazzo.
Lo amo, come potrei nasconderlo?
In realtà tutto questo è sbagliato, non dovremmo essere qui, insieme alle spalle di sua moglie.
I suoi occhi cristallini si affacciano speranzosi fuori dalla finestra, come se stessero cercando qualcosa di indefinito, di unico.
Fuori, dove tutto è bagnato dalla pioggia, dove la città sembra un prato di diamanti sotto le luci fioche dei lampioni.
Cosa cerca uno così là fuori?
Ho come l'impressione che lui abbia bisogno di guardare all'esterno quando si sente in trappola, lo fa anche col matrimonio.
Guarda me, che sono come la pioggia, m'intrometto e caccio via il bel tempo facendo un disastro ma rendendo luminoso e morbito il duro e grigio asfalto.
Il sole lo scalda ma la pioggia si unisce a lui come un tuttuno.
- Fammi diventare pioggia - mormoro fra me e me.
Sembra riscuotersi quando sente il dolce soffio della mia voce fievole.
- Che? -
- Niente, io credo che ... Non dovremmo trovarci in questa situazione mentre sono così vulnerabile -
- Lo so, lo capisco ma ... Io non ce la faccio più a trattenermi pensando di essere sposato, sei tu la mia donna Kori -
- Non dirmi queste cose ti prego, non ora! -
- Kori te l'ho detto.... Trattenermi ormai sta diventando impossibile, è te che voglio .... Però .... -
- Però ? - sento gli occhi pizzicarmi.
Non posso piangere.
Non davanti a lui, non davanti a quegli occhi così strepitosi che mi donano allegria.
- Barbara è ... Incinta ... - confessa lui.
Sgrano gli occhi.
Sento le lacrime che premono per uscire ma le ignoro.
Un altro bisogno si fa subito vivo, ora non voglio piangere , voglio vomitare.
Mi guardo attorno disperata e trovo un catetere mai usato.
Subito lo afferro e ci rimetto dentro.
- Kori, stai bene? - chiede Richard preoccupato.
Mi afferra per le braccia e mi fa stendere sul letto.
- No! - grido - Lasciami! Io ti odio Richard Grayson chiaro? Ti odio! - le lacrime escono automaticamente.
Lui abbassa il capo e mi lascia.
- Non voglio stare nel letto di Flynn ... Voglio che rimanga il suo odore! -
- Kori ... Vieni qui ... -
- No! Non toccarmi! Mi fai schifo ... Come puoi dirmi quelle cose mentre tua moglie è incinta? -
Sta zitto, ovviamente... Cosa potrebbe dire?
Ho ragione io, ho sempre ragione io !
- Richard. Il tizio della stanza numero cinquanta è un drogato, non vuole essere salvato - dico, lo so che non c'entra ma forse è meglio concentrarsi sul lavoro.
Lui mi fissa allibito per un attimo ma poi parla.
- Sai una cosa? Certe persone non vogliono essere salvate perché la salvezza implica un cambiamento;e il cambiamento richiede uno sforzo maggiore dal restare uguale...Occorre coraggio per guardarsi allo specchio e vedere oltre il proprio riflesso ... -
- Jim Morrison? - chiedo confusa.
Annuisce.
- Ha ragione, Kori, concentrarti sul lavoro non ti renderà che un guscio senz'anima, la tua vita è un casino adesso ed è questo il bello, è la parte incasinata della vita che ti prepara a ciò che viene dopo... -
- Cioè ? -
- Ti stai preparando per il meglio che deve ancora venire -
- Non siamo mai veramente pronti per i grandi momenti della nostra vita -
Richard si stupisce delle mie parole.
- Tu sei pronta -
Sorrido - No non lo sono, ma posso fingere di esserlo -
- Sei ancora arrabbiata con me ? -
- No, non è colpa tua ... O meglio, è colpa tua ma ... -
-Shh ... Ora basta, voglio dirti una cosa -
- Cosa?- chiedo confusa.
Le sue labbra sfiorano le mie, si ferma prima di toccarle e rimane così.
Io non oso muovermi, non posso, non ce la faccio.
Mi calmo e lo guardo negli occhi.
- C- cosa stai facendo? - chiedo impietrita.
Lui sorride, un sorriso da spavaldo, da stronzo ... Adoro quel sorriso.
- Sto cercando un modo per non farti scordare di me -
- E come potrei? - chiedo divertita.
Mi scosto e guardo fuori.
- La pioggia, si è fatta più intensa - bisbiglio , come se non volessi farmi sentire da nessuno
- Già, dici che ci sta prendendo in giro? -
- Io credo che sia uno spettacolo... Guarda là fuori, la strada sembra così luminosa ... I lampioni si stanno spegnendo ma la pioggia illumina tutto -
I suoi occhi stanchi fissano me, non la pioggia.
- E' la cosa più bella che io abbia mai visto - mormora .
I suoi occhi mi spogliano e mi modellano a suo piacimento, le sue mani desiderano toccare la mia pelle, le sue labbra vogliono posarsi sulle mie, tutto di lui si dirige verso di me.
Arrossisco senza nemmeno rendermene conto subito.
- Non so come mi è venuto in mente ma ... Secondo te Rachel e Garfield si metteranno insieme? -
- Entro la fine della settimana, scommettiamo? -
- Io dico nei prossimi tre giorni -
- Ok, quanto vuoi scommettere? -
- Trenta dollari -
- Wooooah ! Ci sto, trenta dollari ... Preparati a sganciare -
- Sì certo, ti piacerebbe ! -
Ridiamo, da quanto non ridevo così?
Non me lo ricordo più.
Sento le gambe pesanti , pochi attimi dopo collasso al suolo, le ultime parole che sento sono le sue.
- Kori, che hai? Kitty! Ha le convulsioni portami un tranquillante! -
Che mi succede?

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Capitolo 5
*** Just like a hurricane ***


kofd Come possiamo definire la vita?
E' ciò che siamo, ciò che ci è stato donato.
Perdere la vita è l'equivalente di perdere se stessi.
Ma chi vive davvero in questo mondo?
Quasi nessuno, molte persone si sono scordate come si fa.
In un ospedale perdere la vita non è bizzarro, è quasi all'ordine del giorno.
Ai medici capita di perderla , non muoiono ma la perdono.
Si attaccano al lavoro disperatamente sperando che risolvere i problemi degli altri li distolga dai loro.
Altri ci scherzano su, non vogliono pensare alla morte o alle malattie perché altrimenti non potrebbero fare i medici, perché troppo sensibili o impressionabili.
La sofferenza dei familiari che chiedono loro se c'è altro da fare, il tremendo dolore di dirgli 'no' .
E quando ci si trova dall'altra parte? Quando si diventa i pazienti e non i medici , cosa accade al nostro ego esattamente?
Non siamo più gli dèi intoccabili che curano le malattie più difficili, siamo solo .... Persone.
Io sono una persona.
Lo sono sempre stata.
Troppo debole per fare il medico, troppo ingenua per vivere come si deve.
Sono una che si caccia nei guai.
Lo sono sempre stata, fin da piccola, quando mi hanno diagnosticato una malattia dei muscoli.
Mi avevano detto di avermi salvata.
Me lo dissero quando a otto anni mi saltò il sistema nervoso e tentai di uccidermi.
Me lo dissero quando ero sulla sedia a rotelle senza riuscire a muovere i muscoli.
Me lo dissero sul letto della sala operatoria.
E ora?
Ora chi me lo dirà?
Alzo lo sguardo, gli occhi sono l'unica parte del mio corpo che riesco a muovere.
- Kori! -
Riconosco la voce di Richard, è piegato su di me con gli occhi lucidi e la faccia ansiosa.
Non profuma come sempre, puzza di sudore.
I capelli sono un disastro, ha un po' di barba.
Quanto ho dormito?
Lo imploro con gli occhi di dirmi che è successo.
Sembra cogliere il messaggio e chiama Victor.
- Allora, hai una grave malattia muscolare, ti è già stata diagnosticata ma un idiota ti ha sbagliato l'intervento. Dovremo rifarlo sperando di salvarti -
- E ... E se non la salviamo? - chiede Richard
- Rischia di non potersi muovere più .... -
Lo vedo annuire con lo sguardo fisso su di me come se fossi una specie di cristallo prezioso.
- Sei stata in coma per quattro settimane - mi spiega Victor - Per almeno due giorni non potrai parlare, sarai debole -
Cerco di annuire ma invano.
- Non sforzarti, tra quattro giorni ti opereremo -
Sbatto le palpebre due volte per fargli capire che ho capito.
- Bene, ripasso più tardi -
- Grazie Vic -
-Figurati Dick -
__________________________________________________________________________________________
Con la coda dell'occhio riesco a vedere che sono le otto di sera.
Richard se n'è andato mezz'ora fa per operare alcuni pazienti.
Ha detto che tornerà.
E' così agitato e nervoso, credo anche per Barbara.
Non ha idea di quanto male mi faccia.
Ma in fondo, una persona che non capisce il male che fa , mente sul bene che prova.
Io so che lui mi ama.
Non ha un rapporto così con lei.
In fondo pensateci, l'amore non è dirsi continuamente 'Hey! Lo sai che ti amo? ' L'amore non è questo.
L'amore è fare gli scemi, scherzare, raccontarsi tutto, trovare il difetto ed accettarlo, l'amore è esserci nonostante tutto, non andare via.
Lei non sa che uomo valoroso che ha, io lo so, io lo conosco....
Perché penso a tutto questo in una situazione del genere?
Credo sia perché non ho altro in testa, non posso muovermi e di conseguenza non posso distrarmi.
Di solito non voglio rimanere sola con me stessa proprio per evitare di farmi venire in mente certe cose.
Una lacrima uscita da chissà dove scivola sul mio volto portando con sé un po'della mia preoccupazione.
- Andrà tutto bene, non devi avere paura, è la vita -
Devo essere impazzita, sento la voce di Flynn.
Strizzo gli occhi .
- Sono qui per te Kori, non me ne andrò finché non mi avrai detto addio -
Le lacrime si fanno più intense.
Ora riesco a vedere il volto di quel dolce uomo canuto dall'aspetto burbero in apparenza ma dal cuore d'oro.
- Io ti proteggerò -
E io proteggerò il mio cuore un pensiero che attraversa il mio cervello.
Quasi inaspettato, poco voluto.
Eppure insistente.
Ma d'altro canto, è uscito dalla mente di una che vede un morto di fronte a sé ora.
E se fossi pazza?
E se lavorare qui dentro mi stesse togliendo tutta la sanità mentale che mi era rimasta?
Come farei a superare la mia già difficile vita in questo caso?
Sposto lo sguardo verso la porta.
I miei occhi sporchi di lacrime amare incontrano un altro paio di occhi sporchi, ma di ansia e nervoso.
Richard .... Vorrei poter dire il suo nome ad alta voce.
So che gli piace quando dico il suo nome.
Mi si siede accanto e mi prende la mano.
- Non senti niente vero ? -
Gli dico di no con lo sguardo.
Sento te ... Altra cosa che vorrei potergli dire ad alta voce.
Il suo sguardo si addolcisce.
- Hey, andrà tutto bene... Quando ti sveglierai sarai in ottima forma ... -
Non sei convinto nemmeno tu ... Ma ti capisco, ne vedi di tutti i colori in questo fottuto ospedale ... Mi ameresti comunque se l'intervento andasse male?
- Certo che ti amerei comunque! Come puoi pensare che ti lascerei solo perché saresti su una cazzo di sedia a rotelle? -
Sgrano gli occhi, mi legge nel pensiero ora?
- I tuoi occhi parlano Kori, mi hanno sempre parlato .... -
Come vorrei che stessero zitti ...
Ma io più lo guardo e più lo amo.
E più lo amo più gli parlo con i miei occhi, con la mia anima.
Perché alla fine posso dire quello che voglio ma lui è la mia aria.
Il mio sangue.
E' entrato in me come un uragano e mi ha sconvolto la vita.
Esiste davvero un modo giusto di vivere la vita?
Quel che è giusto per me potrebbe essere sbagliato per qualcun altro.
Solo una cosa è giusta per tutti.
Ovvero, trovare il proprio uragano, quello che ti mette la vita sottosopra ma che ti regala momenti indimenticabili.
E io ho trovato te, Richard Grayson e sappi che non ti lascerò andare tanto facilmente.
Non senza lottare.
Non ti lascerò a quella strega, non io.

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Capitolo 6
*** The storm ***


jfi Prima della tempesta c'è sempre calma.
La calma che preannuncia il disastro che sta per accadere.
Il cielo ingrigisce e le nuvole spostano a spintoni il sole.
La pioggia inizia a cadere ma non ha nulla di magico.
E' come se con la sua pesantezza volesse distruggere l'asfalto.
Ho appena terminato l'operazione e sono ancora stesa in quel letto .
Bloccata, inutile, sola ... Ancora una volta, sempre io, senza nessuno.
Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro inferiore.
Sospiro.
- Come sarà andata? - mi chiedo mentre osservo fuori dalla porta vetrata.
Le sagome informi e sbiadite dei medici avanzano verso di essa.
Hanno in mano delle carte , forse sono i risultati delle analisi post operazione.
Richard è il primo ad avvicinarsi.
Mi guarda con occhi ansiosi e preoccupati.
Non so nemmeno cosa pensare, è ovvio che non hanno risolto nulla.
Come potrebbe essere altrimenti?
La mia malattia era troppo avanzata.
Cerco di rilassarmi e mi dico mentalmente.
Accetta quel che sarà, non piangere, sii forte...

Mi riprendo e li fisso sperando di risultare calma.
- Allora? - chiedo intimidita dagli sguardi apprensivi dei medici
- Non .... Non è riuscita completamente...Sei parzialmente salva ma ... Le tue gambe non ... Non hanno risposto agli stimoli e quindi dovrai usare una sedia a rotelle -
- E quindi smettere di fare il medico - mormoro sgranando gli occhi.
I ragazzi abbassano lo sguardo.
Potrei giurare che entrambi siano sull'orlo delle lacrime.
Specialmente Victor.
- Mi dispiace, ho fallito io ... -
- Hai provato e ci sei quasi riuscito, grazie Victor, senza di te sarebbe potuta andare peggio di così -
Gli sorrido per quanto mi sia possibile in un momento del genere.
- Mi dispiace davvero tanto Kori -
- Non preoccuparti, non è colpa tua -
Victor annuisce.
- Ma certo che è colpa mia!-
- Non mi hai fatto venire la malattia, non è colpa tua....E' .... La genetica -
Il Dr. Stone sembra calmarsi e sorride mestamente.
- Bene ... -
Esce scambiandosi un'occhiata d'intesa con Richard.
- Allora ... Dillo dai .... - mormoro scostando lo sguardo
- Dirti cosa? - chiede lui prendendomi la mano - Dirti che smetterò di amarti? Dirti che non verrò a trovarti a casa tua? Vedi Kori, io non posso dirti nulla di tutto questo perché tutto quello che voglio in questo momento è starti accanto, te lo meriti e anche io -
Sorrido ma non posso fare a meno di sentirmi in colpa.
Sto sfasciando un rapporto come quello di Richard e Barbara ....
Io sono una ragazza buona e tranquilla, non mi sono mai trovata in situazioni simili.
La cosa mi mette a disagio perché non posso competere con una donna del genere e invece ...
Invece lui vuole me!
Vuole me nonostante abbia una donna spettacolare come lei.
Lo guardo come non l'ho mai guardato prima.
- Chiederti un bacio ora sarebbe molto sconveniente? -
Lui mi fissa meravigliato.
- Ma ... -
- Chiamalo momento di deffaillance ma ho davvero bisogno di baciarti ora .. -
- Come potrei negarti un bisogno tanto urgente? - ghigna lui piegandosi su di me.
Chiude leggermente gli occhi e le nostre ciglia si sfiorano.
Le labbra si accarezzano e le sue mani si chiudono dolcemente sulla mia guancia destra.
E all'improvviso ...
Mi sento in Paradiso, come se volassi.
Fin sopra la pioggia.
Abbasso lo sguardo ed il mondo terrestre mi sembra lontano anni luce.
Le sue labbra morbide sulle mie, le sue mani di seta mi sfiorano le guance, i capelli, le braccia...
Mi perdo nel suo bacio, mi sciolgo nel suo abbraccio e mi rilasso sotto il suo tocco delicato.
Dio quanto lo amo ...
Un'esperienza del genere non l'avevo mai vissuta, un bacio così ....
E' tutto racchiuso dentro un semplice scambio di saliva, strano a pensarci.
Tutto l'amore, la tristezza e la gioia di poter finalmente appagare il nostro desiderio, calmare un po' le fiamme che bruciano i nostri cuori, è tutto dentro questa piccola e all'apparenza insignificante dimostrazione d'affetto.
Mi stacco senza voler sembrare impaziente di farlo.
Lo guardo negli occhi.
Due occhi silenziosi e di ghiaccio ma che ora gridano 'wow' .
Credo che i miei urlino a squarciagola la medesima cosa.
In un attimo tutta la paura, tutta l'insicurezza e tutto il mio dispiacere si sono volatilizzati.
Sciolti come neve al sole, tutti i miei dubbi sorpresi da quel delicato bacio, come una rosa nel bel mezzo dell'inverno.
Mi sono sentita unica,speciale anche solo per un breve istante.
Ma in un momento del genere, come prevedere quel che stava per accadere?
Mi volto lentamente quando sento un paio di tacchi picchiettare nervosamente sul pavimento.
Sgrano gli occhi solo per vedere Barbara Gordon ferma alla soglia della porta.
- Victor mi ha detto che eri qui - mormora con gli occhi lucidi .
Cerco di non sembrare spaventata e mi rintano lentamente fra le coperte del mio lettino.
- Bè .... Sapevo che ti piaceva Dick ma non credevo che volessi tradirmi per una mocciosa -
Strizzo gli occhi , non voglio che finisca male ma credo sia inevitabile.
Lei ci ha visti.
Lei ha visto il suo uomo baciare un'altra e non ha detto nulla.
Ora si sfoga ma ... Perché non prima se già l'aveva capito?
Forse non era sicura....
Oppure voleva dargli fiducia.
Fatto sta che ora siamo in un mare di guai.
La calma prima della tempesta..... Prima di un uragano che non cesserà molto presto.
_________________________________________________________________
E siamo qui, a cercare di capire perché la vita ci ha presi in giro.
Perché la tempesta non poteva aspettare?
Mi sento così in imbarazzo.
- Allora Dick? -
Le sue urla mi trafiggono il cuore ogni volta.
Urla di una donna ferita, umiliata e abbandonata.
E conosco quella sensazione, quelle pinze di ferro che ti gelano lo stomaco.
Quelle lacrime violente che vorrebbero solo poter essere liberate.
Le mani tremanti che indicano livore e nervosismo.
- Babs ... -
- Tu fai sempre così! Ogni volta che ti senti in trappola scappi! Non illuderti che con lei sarà diverso! -
Lo vedo scuotere il capo con decisione.
- Non ora! Lasciala fuori da questa storia! -
- Ma come faccio? C'è dentro fino al collo! -
Le lacrime scivolano lungo il mio viso.
Lungo il viso di lei.
Due donne ferite dallo stesso sentimento travolgente,anche se in modo diverso.
- Lo sai che i problemi fra di noi c'erano anche prima che io conoscessi Kori! -
Volgo lo sguardo verso Richard .
Cerco di farlo lentamente.
Barbara è di fronte a lui con gli occhi colmi di lacrime,, le guance arrossate dalla rabbia, il fisico tremante per il nervoso.
Cerco di distogliere la mia mente dal pensiero d'odio che sto per formulare.
In fondo perché dovrei odiarla?
Chi di noi due soffre di più?
E dopo la tempesta così violenta, cosa resterà?

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Capitolo 7
*** Love ***


jko Amore.
Dicono sia un sentimento positivo.
Dicono che sia stupendo e magico addirittura, quando però, l'amore smette di essere perfetto ed inizia a fare male?
Mi sento in un baratro ... Non posso far niente per cambiare le cose.
Chiudo gli occhi,non voglio vedere la realtà.
Non ora.
Ora mi sento come se il mondo stesse per crollarmi addosso.
Riapro gli occhi quando sento il rumore di uno schiaffo.
Barbara ha picchiato Richard.
Lascio che altre lacrime mi buchino le guance.
Ma devo smetterla di piangere, devo affrontare la tempesta.
- Barbara ..... E' stata colpa mia, tutta colpa mia, se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela pure con me -
- Non c'è bisogno che me lo dica tu! Lo so bene che è colpa tua ! -
Detto questo se ne va.
- Perché è andata via? - chiedo confusa
- A volte è più semplice scappare dalla realtà piuttosto che affrontarla -
Chiudo gli occhi.
Mi sento così stupida, così .... Inutile.
- Richard mi ... Mi dispiace tantissimo -
- Non è colpa tua -
Annuisco - Sì che è colpa mia .... -
Lui mi stringe fra le braccia.
- Questo lettino è troppo piccolo per tutti e due - mormora cercando di distrarmi
- E' vero ... -
Non so che fare.
Vorrei rilassarmi avvolta dal tepore del suo abbraccio ma non posso, mi sento in colpa e vorrei solo poter sprofondare nel terreno.
Datemi un sogno in cui vivere perché la realtà mi sta uccidendo!
Quanto vorrei poter vivere in uno dei suoi sogni.
- Richard ... Non possiamo .. -
- Lo so, infatti ora me ne vado, scusami .... Ti chiedo scusa, ti sei innamorata di un uomo che ti farà soffrire un sacco e , credimi , non te lo meriti -
- L'unica cosa da fare è perdonare e dimenticare ... E lo farò, ti perdono , e ti dimenticherò -
- Non voglio che mi dimentichi -
- Separarsi è una pena così dolce che vorrei dire addio fino a domani -
Lui sorride.
- Giulietta e Romeo? -
- Non ti ricordano qualcuno ? -
- Ti amerò quando amerò lei, ti penserò quando nascerà il bambino, ti porterò nel cuore, sempre -
- Lo so .... -
E se ne va.
Mi fermo a riflettere su questo sentimento così travolgente.
Ci sono solo quattro domande che contano nella vita: Cos'è sacro? Di cosa è fatto lo spirito? Per cosa vale la pena vivere? E, per cosa vale la pena morire?
La risposta è una sola, è palese, è semplice: L'amore.
A volte si capisce che una persona può vivere nel cuore ma non può far parte della nostra vita.
A questo mondo nulla accade per caso, nemmeno l'addio.
Io ho detto addio e non ho intenzione di tornare indietro.
Non so cosa succederà, so solo che smetterò di lavorare in questo ospedale.
Si vive d'istanti e d'istinti ma anche distanti e distinti.
E per me sarà così, d'istinto mi allontanerò da lui e vivremo distanti .
Tutte le cose preziose, come l'amore, l'amicizia, la dolcezza, svaniscano e non tornano più .
Lo sapevo quando mi sono innamorata di lui.
Ma in fondo io ... Io sono solo una collezionista di false speranze.
Ma niente mi impedisce di sognarlo perché , in fondo, i sogni sono l'unica cosa che nessuno potrà mai portarmi via.
Nessuno, nemmeno lei .
Però, se il mio sogno è lui, mi è già stato portato via eccome!
Poi mi viene in mente.
Ho baciato un uomo sposato che sta per avere un figlio, un uomo con gli occhi più azzurri del mondo, un uomo i cui baci fanno sciogliere una donna come neve al sole.
Ci credo che ha tanto successo.
Eppure non posso fare a meno di pensare alle parole di Barbara.
-Tu fai sempre così! Quando ti senti in trappola scappi e non credere che con lei sarà diverso-
Potrebbe aver avuto ragione?
 Sarebbe scappato anche da me?
___________________________________________________________________________________
Karen mi sta accompagnando a casa in auto.
Rachel è con noi , aiuta a trasportare la sedia a rotelle.
Mentre siamo in auto non parlo.
Guardo fuori dal finestrino.
Guardo fuori cercando di risolvere il casino che ho dentro.
Questa non sono io.
Io mi esalto per tutto, mi sorprendo, vivo, oso, mi lascio andare.
Ora sono solo un guscio senz'anima.
L'amore può fare questo alla gente?
L'amore può trasformare una persona disinvolta e solare in un'anima senza speranza.
Mi sento come se fossi intrappolata in un girone dantesco.
I miei pensieri si bloccano quando mi aprono lo sportello della macchina.
Rachel è di fronte a me con la sedia a rotelle.
- Coraggio -
Karen mi sorride e mi tende la mano.
- Ci vorrebbe un uomo per questo, aspetta .. -
La vedo prendere il telefono.
- No , non preoccuparti, ce la faccio se mi avvicinate la sedia - mormoro.
Sono ancora convinta di potercela fare nonostante tutto.
E' la speranza che mi aiuta a crederlo.
E' l'unica cosa più forte della paura.
Un po' di speranza è efficace, troppa è pericolosa , una scintilla va bene purché sia contenuta.
_____________________________________________________________________________________
Sono le due di notte.
Ho ancora gli occhi spalancati e fisso il soffitto.
Il vento fuori mi infastidisce, o forse è solo ciò che ho fatto che mi penetra nel cuore bucando ogni singolo punto in cui passa.
Mi vibra il telefono.
Mi sporgo a fatica visto che non posso contare sulla spinta delle mie gambe.
Lo afferro e leggo il messaggino.
Hey ,
come va?
Sono Dick, questo è il mio numero, usalo.
Ho bisogno di parlarti.
- Grayson

Sgrano gli occhi.
Ma non avevamo deciso di smetterla?
Vuoi che ti chiami?
Ma non avevamo deciso di smetterla?
Richard lo sai che non possiamo ...
-Kori
p.s. Chi ti ha dato il mio numero?
Sorrido fra me e me.
Come può una cosa tanto sbagliata essere cos perfetta?
Sbuffo .
Non te lo dirò mai ;)
Chiamami ne varrà la pena.
-Grayson

Decido di chiamarlo.
In fondo che male può fare?
- Richard ... Come mai volevi che ti chiamassi? - chiedo confusa
- Guarda fuori - mormora.
Sposto lo sguardo verso il mio balcone.
- Oh mio .... Ma che ci fai lì fuori? - chiedo
- Volevo vederti e dirti che ho divorziato da Barbara -
Sgrano gli occhi.
- Se spingi col piede puoi entrare - dico semplicemente.
Lui fa come ho detto e spegne il telefono.
Faccio lo stesso col mio.
- Non mi dici niente? - chiede impaziente
- Ti dico .... Hai fatto soffrire una persona ... Per colpa mia -
- No, io ... Io l'ho lasciata perché il bambino non è mio -
- Che?! -
Se le gambe mi funzionassero ora balzerei in piedi.
- Hai capito bene, il bimbo non è mio, è di Xavier, a quanto pare non ero l'unico che si interessava ad altro -
- Ah! Questo è il colmo! -
- Già, bè ... Quindi ...-
Sorrido compiaciuta - Senza parole Dottore? -
- Ah.Ah ma come sei simpatica - mi fa la linguaccia
- Molto maturo ... -
Mi prende in braccio come si prendono le spose e mi porta fuori.
- Che fai? - chiedo nervosa
- Ti porto fuori, hai bisogno d'aria -
Sorrido .
Chiudo gli occhi e mi godo il vento fresco.
- Kori ... Qual è il tuo più grande desiderio? -
- Un bacio sotto alla pioggia, e il tuo ? -
Sorride.
- Che inizi a piovere -

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Capitolo 8
*** Richard and Korina ***


iofdvio Mi sveglio nel tepore di un corpo caldo accanto al mio.
Mi giro e mi ritrovo nel tenero abbraccio di Richard.
Sorrido.
Impossibile non sorridere quando ci si sveglia così, sul terrazzo.
Spero di non aver preso freddo, ne dubito comunque.
Mi volto lentamente e cerco di sciogliermi dalla sua presa senza svegliarlo.
- Dove vai? Non puoi muoverti ricordi? -
- Sei sveglio? -
- Già ... Ne dubitavi? -
- Ti ho sentito russare - scherzo
- Ah! Io non russo! Tu russi, e sbavi ... Sei carina quando dormi -
- Ti sei svegliato prima per guardarmi dormire? - chiedo confusa.
Quando lo vedo annuire rimango di sasso.
- Tu .. -
- Sì? -
Mi metto a ridere e mi copro il viso con le mani.
- Ora conosci il mio oscuro segreto -
- Quale? -
- Che sbavo durante il sonno - rido di nuovo
- Già, e non lo conosco solo io, anche la mia giacca lo sa -
Mi indica un punto bagnato sulla sua giacca di jeans.
- Oddio .... Dimenticatelo ok? -
- Mhh .... Che mi dai in cambio? -
Sorrido maliziosamente - Un bacio? -
- Facciamo due ... -
- Ok, andata ... -
- Kori ... -
- Mh? - chiedo mentre lui mi aiuta a sedermi sulla sedia a rotelle
- Tu ... Tu  hai toccato un posto di me ... Che nessuna ragazza aveva mai toccato prima -
Alzo un sopracciglio d'istinto.
- Quale posto? - chiedo curiosa
- La mia anima ... Io credo davvero che non scapperò da te, ti farei del male e non voglio farmi male -
- Io invece voglio che tu mi faccia male ... -
Stavolta è lui a sollevare un sopracciglio.
- Voglio che tu mi faccia male mordendomi le labbra mentre mi baci -
Sorride.
- Vuoi una ferita? Simbolo del nostro amore? -
- Sì - rido .
Ride anche lui.
Non posso crederci, ha una risata così bella... Così ipnotizzante.
Vorrei morire e ritrovarmi fra le sue braccia mentre mi mostra quel sorriso travolgente.
Quegli occhi brillanti.
Quei capelli corvini che al sole mi ricordano del petrolio che va a fuoco.
Sollevo le sopracciglia e gli faccio la linguaccia.
Mi piace il rapporto che abbiamo.
Scherziamo, ridiamo e ... Semplicemente ci amiamo.
__________________________________________________________________________________________
La vita.
La vita intesa come il verbo 'rimanere in vita'.
In un ospedale quasi nessuno adempie a questo dovere.
Fare il medico è una soddisfazione nel momento in cui si salva una vita.
Chiunque salvi una vita, salva il mondo intero.
Oggi, il mio Dottore , ha salvato una vita.
Anzi tre.
La mia, la sua e quella di un paziente.
Ha salvato la mia vita amandomi, la sua facendosi amare.
- Richard ... Sei stato magnifico - mormoro mentre gli accarezzo i capelli.
Siamo stesi sul suo letto.
Mi ospita per un po'nel suo appartamento finché non mi sentirò forte come prima.
O, più o meno, come prima.
- Ho solo salvato un uomo .. -
- Facendo un'operazione a cuore aperto, e tu non sei nemmeno un cardio-chirurgo -
Sorride di fronte al mio stupore.
 - Io so fare tutto - mormora con uno strano ghigno dipinto in volto
- Mio eroe - sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Lui si mette a ridere e fa ridere anche me.
- Richard ... -
- Dimmi piccola -
Sorrido sentendo il nomignolo.
- Credi che ... Credi che tornerò mai a camminare? -
- Fammi un'altra domanda -
- Richard.... - mi tiro seduta a fatica - Sii sincero ... -
- Credo che tu possa tornare a camminare ma ... Potrebbe anche non accadere, nel caso tornassi a camminare però dovremo rifare l'operazione e potrebbe andare malissimo-
Annuisco.
- Che sarà sarà - borbotto.
Lo vedo scuotere il capo con energia.
- Non voglio che pensi a queste cose, non ora ... Cerchiamo di essere felici ok? -
- Sì ... -
Sorrido e lo bacio.
Ogni volta che le nostre labbra si toccano è come volare.
Mi viene sempre da piangere per la gioia.
E poi lui bacia benissimo.
Le sue labbra morbide sulle mie mi ricordano una dolce caramella gommosa.
Mi piace morderle e succhiarle.
Lui dice che a volte gli faccio male.
Io rido ogni volta.
Mi piace scherzare così con lui, ridere ... E' una relazione così innocente nonostante lui non lo sia affatto.
- E non voglio che pensi nemmeno a me - borbotta - E' il mio lavoro arrovellarmi il cervello pensando a te -
- Ma sentilo! Allora forse dovrei .... Non so .... Pensare a ... Wally o ... O Gar oppure ... -
- Shh! Come ti vengono in mente certe sciocchezze? Comunque la gara l'ho vinta io, Gar e Rae non si sono messi ancora insieme -
- Uffa ... Sei sempre il migliore - gli faccio la linguaccia.
____________________________________________________________________________________
Mi rilasso nella vasca da bagno, dove lui ha dovuto portarmi.
Non so se ne uscirò viva.
Mi volto quando sento un rumore di passi all'interno del bagno.
- Richard! -
- Mh? - chiede mentre si lava i denti
- Che ci fai qui? - chiedo nervosa
- Mi lavo i denti, spio la bella ragazza nella vasca -
Sorrido.
- Grande vasca piccola persona - mormoro.
Lui si volta lentamente.
- Che stai suggerendo? -
- Prendila come vuoi - sorrido maliziosa
- Mi piacerebbe farmi un bel bagno con te ma ... Devo andare a lavoro, quindi ti do un bacio e poi me ne vado -
- Aspetta ma se tu vai a lavoro io come esco dalla vasca? -
- Ti do una mano io ora, hai finito di lavarti ? -
- Sì -
Prende l'asciugamano e, come prima, me lo avvolge attorno ad occhi chiusi stando molto attento a non toccare parti indiscrete.
Mi prende in braccio e mi aiuta a vestirmi.
Mi rimette sulla sedia a rotelle.
- Torna presto -
- Tornerò in un battito di ciglia, stasera avrò una bella sorpresa per te -
- Ok -
La vita, per alcune persone è la persona che sta loro accanto.
La mia vita è la persona che riesce a farmi dimenticare che tutto il resto da schifo.

-

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Capitolo 9
*** Verità ***


Verità Passano le ore ma di lui nessuna traccia.
E allora mi chiedo... Che succede?
Il sole viene sostituito dalla notte buia, dalle stelle luminose e dal cielo tetro.
La cosa mi mette ansia ma non so spiegare perché.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
Il telefono suona.
Lo raggiungo .
- Pronto? -
Sgrano gli occhi.
- Cosa?! -
Scuoto il capo energicamente, non può essere vero.
- Vienimi a prendere subito! - esclamo .
_____________________________________________________________________________________________
Il respiro affannoso di Richard mi spaventa.
- Richard ... - mormoro
- Kori io ... Non ... -
- Tranquillo, portami da lei -
- Sì ... -
Abbasso il capo mentre Richard mi spinge sulla carrozzella.
- Dici che starà bene? -
- Non lo so ... - mormora in risposta.
Sto zitta.
Non voglio peggiorare il suo stato d'animo.
Mentre attraversiamo il corridoio illuminato dalle fievoli luci appese al soffito mi rendo conto.
Dicono che la verità renda liberi. Ma che diavolo ne sanno?
La verità è orribile e spaventosa.
La verità è più di quanto si possa sopportare.
Perché quando scoprirete cosa sta succedendo davvero potreste non riprendervi più.
La verità che oggi mi terrorizza è ... Barbara.
A quanto pare l'hanno portata in ospedale in seguito ad un brutto incidente.
Victor la sta esaminando.
Il viso è mezzo staccato da un lato e le braccia sono completamente ustionate.
- Oddio ... - mormoro.
Richard mi prende la mano e subito mi sento uno schifo.
Dovrei essere io a tenergli la mano e confortarlo.
E' lui che dovrebbe mostrarsi debole, non io.
- Mi ... Mi dispiace - sussurro strizzando gli occhi
- Vuoi uscire? -
- No ... - borbotto
- Possiamo uscire se vuoi -
- No, non usciamo, è la tua ex moglie Richard, hai il diritto di preoccuparti per lei -
Lo vedo sorridere appena.
Gli stringo la mano io ora.
- Andrà tutto bene ... -
Non ne sono sicura, devo dirgli cose positive però.
Poso la testa sulla sua spalla quando si siede accanto a me.
Chiudo gli occhi e mi rilasso.
_____________________________________________________________________________________________
Le grida di Richard mi hanno svegliata.
A quanto pare dormivo.
- Devi fare un altro esame! C'è un bambino in ballo! - grida ripetutamente.
L'unica cosa che riesco a sentire prima di svenire è la risposta di Victor.
- Potrei salvare il bimbo ma .... Non lei -


Mi sveglio poco dopo .
Mi fa male tutto.
Alzo lo sguardo.
- Richard? Dove ... -
- A casa, siamo a casa ... -
- Ma ... -
- Kori, il bambino ... E' .... -
Le lacrime del mio ragazzo mi sconvolgono.
- Richard ... -
- Il bambino è andato e invece Barbara è ancora viva ... E' viva capisci ? -
- Mi dispiace per il bambino ma ... Lei è viva, per fortuna -
- Kori! Lei non ricorda nulla, lei crede ancora che siamo sposati... Io ... -
- Vuoi lasciarmi per tornare con lei ? -
- Non lo so .... -
Annuisco .
- Bene ... -
- Kori ... -
- NO! Lei ha bisogno di te ma anche io.... Io .... -
- Kori ... -
Le lacrime solcano il mio viso ignorando quelle di lui.
- Portami a casa -
- Sei a casa -
- Voglio tornare a casa mia -
- Io non ... -
- PORTAMI A CASA! -
Cala il silenzio fra di noi.
Cala il silenzio in strada, su nei cieli.
Cala il silenzio attorno al mio cuore.
Ferite mai rimarginate sanguinano sul mio orgoglio.
Dovrei sentirmi bene?
Magari fiera di lui per il suo senso di giustizia?
Io mi sento solo egoista e .... Messa da parte.
________________________________________________________________________________________________
La sincerità è sopravalutata.
Ma quando la verità diventa insostenibile?
Quando ciò che è vero ci rende deboli?
Soli?
Confusi?
Quando tutto quel che accade attorno a noi vienta vero?
Ce ne accorgiamo e il mondo ci crolla addosso.
Quindi la domanda è .... Vogliamo davvero sapere la verità quando la chiediamo?

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Capitolo 10
*** Non sono lei ***


infelice - Kori ... Sono Richard, richiamami appena puoi ... E tanto per la cronaca, lo so che sei a casa -
Spengo il telefono .
Non sopporto di sentire la sua voce, non posso ...
Abbasso lo sguardo.
- Mi dispiace ... - mormoro.
So di essere un'egoista ma a volte certe cose non si possono evitare.
Lei forse è diversa.
Io non sono come lei e me ne rendo conto.
Il primo amore non si scorda mai ...  O sì ?


Ti ho avuto qui tra le mani
qui..eri
testardo tu legge dettavi
fino a ieri.

So di averlo avuto fino a pochi giorni fa.
L'amore è una cosa strana, non si sa quando arriva né perché.
E non si sa nemmeno quando e perché finisce.
Forse è sempre stato lui a dettare legge , forse il suo amore per Barbara non è mai finito.
Ma io non sono quel tipo di donna.
Ecco perché me ne sono andata.


Come il vento porta via
cose che non pesano
un momento ci bastò,
ci separò.

Il vento porta via le cose più leggere.
A volte anche l'amore può essere spazzato via dal vento.
Il nostro amore forse è ... Troppo debole.
Per questo ci siamo separati.
Ci è bastato un attimo, un momento.
Ci siamo separati così in fretta.



Non sono come lei
che non protesta mai
Ama come sei,
non contraddice.
Io non sono come lei,
che aspetta quando vai
ti giustifica infelice.
Non sono lei.

Non sono come lei, che non protesta e non rifiuta il suo modo di essere.
Lei ama come lui è e anche io ma ...
Non aspetterò che lui torni.
Ormai è andato.
Non lo giustificherò.
Non mi lascerò divorare dall' infelicità.
Non sono come lei.
Non accetterò  il suo comportamento.
Non a certe condizioni.


Ho scelto ormai di continuare,
accendendo soltanto una piccola luce per me.
Nel buio sai, si può brillare
meglio che al sole.

Ormai devo andare avanti.
Devo pensare a me ed evitare di lasciarmi incantare dalle sue scuse.
Io posso brillare anche da sola.
Non ho bisogno di lui.
Non ho bisogno della sua luce per far risplendere la mia.
E' lui che ha deciso di andarsene.
Non gliel'ho chiesto io.
E ora è inutile che mi chieda scusa!


Come il vento portò via
cose che mi pesano
se mi oriento altrove andrò,
perchè lo so.

Questo amore che mi ha dato tante pene.
Questo amore che ha deciso di prendermi in giro.
Questo amore che ormai è deteriorato come se fosse troppo debole per andare avanti.
Per durare.
Perché alla fine lui ha scelto lei.
Che sia per un incidente o no.
Anche io ho bisogno di lui.


Io non sono come lei,
che non si stacca mai,
ti segue dove sei
come un oggetto.
Io no sono come come vuoi, non inganno e non so mai dirti una bugia senza rispetto, leggiti le avvertenze
Non sono più lei
Ho altre esigenze in cui non ci sei.

Io non sono come lei.
Lei è trattata come un oggetto.
Lei lo segue ovunque va .
Io non sono così e non ho intenzione di perdonarlo per tornare come lei.
Per tornare così.
Avrebbe dovuto capirlo.
Ho altre esigenze.
Ho bisogno di lui ma lui è altrove.
Con Barbara.
Che certamente è devastata ma lo sono anche io.
Mi infastidisce essere considerata meno importante.


(Io non sono come lei)
che non contesta mai
ama come sei
non contraddice
Io non sono come lei,
che aspetta quando vai
ti giustifica.

(Io non sono come lei)
che ti si addice
non si ribella mai)
Non sono più lei

Lì messa in cornice immobile
infelice
(Non sono lei)
infelice
(Non sono lei)

Il mio sguardo si posa su una vecchia foto.
L'altra parte è tagliata.
Nella foto c'è lui.
Probabilmente l'ha strappata perché c'era lei.
Lì messa in cornice, immobile .... Infelice.
Io voglio ribellarmi ...
Voglio essere felice.




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Capitolo 11
*** You and Me ***


ghrcda Suona il  campanello.
Dalla mia posizione non riesco a raggiungere la sedia a rotelle .
Mi muovo a malapena colta da dolori lancinanti alle gambe.
Non posso quasi respirare.
Non so che fare, potrebbe essere importante.
Decido di provare.
Poso i piedi a terra con una lieve spinta .
Subito il dolore sale come un fulmine lungo la schiena.
- Devo farcela ... - mi dico.
Mi alzo e sono sorpresa nel vedere che non cado ma mi reggo in piedi.
Con enorme difficoltà e un dolore immenso raggiungo la porta.
Non appena la apro cado.
Ma non tocco terra.
Due braccia forti mi bloccano e mi stringono.
- Sta' attenta ... -
Alzo lo sguardo.
- Xavier ... Che ci fai tu qui? -
- Bè ... Mi mancavi e .... Ed eccomi qui -
- Xavier .... - sorrido - Grazie ... Mi riaccompagneresti alla sedia a rotelle? -
- Certamente mia cara -


Ci sediamo sul sofà.
- Fantastica .... Sei riuscita a camminare -
- Sì bè ... .Non direi fantastica direi .... Bravina - rido.
Ride anche lui.
Ripenso alle sue braccia che mi afferrano e per un attimo desidero che al mia fianco ci fosse Richard.
Chiudo gli occhi e lascio che una lacrima pura si faccia strada lungo il mio viso .
- Stai soffrendo Kori, non te lo meriti ... Sarei potuto rimanere io con Barbara -
- Io ... -
- Tu sei una ragazza incredibile e io non ti lascerei mai ... Se tu fossi la mia ragazza io farei di tutto per fare in modo che la cosa rimanesse tale -
- Io .... Non so che dire ... Sei molto gentile a dirmi questo ma non so se posso scordarmi di Richard ... Lui è la persona che amo di più al mondo-
- Lo capisco e lo rispetto ma ... Dovresti darmi una possibilità, riuscirò a farmi amare da te Kori, devi solo darmene l'opportunità -
Lo osservo attentamente.
Insomma sapevo che Xavier aveva una cotta per me ma non credevo che mi amasse.
Sorrido appena.
- Mi sembra giusto, in fondo ti ho sempre giudicato male senza nemmeno conoscerti bene quindi ... Perché no? -
- Te lo dico io perché! - esclama Richard entrando dalla porta rimasta aperta.
Sgrano gli occhi.
Non è solo.
- Barbara ... - mormoro
- Sì ... Dick ha insistito per portarmi qui nonostante le mie condizioni ... Kori, io ho perso un bambino dubito che tu capisca che significa ma vedi io ... Io ho bisogno di Dick e di Xavier .... -
- Lo so, sono un 'egoista lo ammetto ma ... Anche io ho bisogno di qualcuno ... La tua situazione è più grave ma io .... Io non ho nessuno Barbara! Non ho mai avuto nessuno! Mai! E lo so che a te non interessa ma anche io ho bisogno d'aiuto! -
Sospiro e per la prima volta in tanti anni inizio a piangere per tutto ciò che è andato storto nella mia vita.
Richard si avvicina e parla.
- Kori, non importa cosa ti accade, tu sei la donna che amo, non lei ... Sono venuto qui oggi per dirtelo credevo solo che anche Babs dovesse spiegarti perché ci siamo lasciati .... Io non volevo separarmi da te, io voglio te, ho sempre voluto te -
- Ma allora perché hai ... -
- Perché è un idiota Korina non te ne accorgi? - esclama Xavier
- Io ... -
- Oh andiamo ! Sono molto meglio io di lui -
- Io .... -
- Ma che dici sei solo un perfetto imbecille! -
- Ma che diavolo dici? Guarda che lei ama me! -
- Ma tu non eri qui con lei ! -
- Io stavo arrivando! -
- Non abbastanza in fretta! -
- BASTA! - grido in preda all'ansia - Ma che diavolo vi prende a tutti e due? Siete forse impazziti? -
Vedo Barabra prendere la porta.
Non so nemmeno come ma ignoro il dolore e mi alzo di nuovo affrettandomi nella sua direzione - Barbara! -
- Che vuoi ? -
- Io ... -
- Stai camminando ...- mi fa notare lei
- Sì io .... Io sto .... -



Mi sveglio nel mio letto.
Ho mal di testa.
Mi  fa male tutto anzi.
- Ma che cosa ... -
- Sei svenuta .... -
- Richard, dov'è Xavier? E Barbara? -
- Sono andati via .... Sai? Abbiamo parlato e abbiamo deciso che Xavier rimarrà con Barbara, sono certo che troveranno l'amore -
- Lo spero ... Quindi tu sei ... -
- Sono tutto tuo -
Sorrido e gli avvolgo il collo con le braccia.
- Mi sei mancato Richard, così tanto ... Mi sono sentita così sola -
Lo stringo ancora di più e lui ricambia.
- Anche io piccola .... Non sai quanto ti ho voluta , non sai quanto ti ho cercata ma io ... Non so ... Non mi sembrava giusto lasciare Barbara in un momento del genere-
- Lo so .... Richard? -
- Dimmi ... -
- Baciami ti prego -
- Se me lo chiedi così - sorride e porta le sue labbra sulle mie.
Sento il mio cuore scaldarsi, il corpo mi brucia e mi sento come se mi stessi sciogliendo.
Mi tolgo la felpa.
- Che fai? - chiede lui speranzoso
- Non ne ho idea - ansimo continuando a baciarlo.
Poco dopo mi ritrovo nuda sotto di lui ridotto alla stessa maniera.
- Richard ... -
- Se non vuoi ... -
- Voglio .... Solo, cerca di andarci piano -
Sorride e iniziamo.


Mi sveglio .
E' mattina.
Mi volto e sento un forte dolore .
- Ahi, Richard ... -
-Mh? -
- Che ... Che ore sono ? -
- Le nove perché ? -
- Dovresti essere a lavoro ... Da un'ora -
- Merda! -
Si alza a velocità disarmante e si veste altrettanto in fretta.
- Ci vediamo dopo, dirò a Vic di passare per controllarti le gambe visto che ieri hai camminato, ti amo . Ciao . -
Non rispondo, è già andato.
E così ripenso a tutto ciò che è andato storto nella mia vita.
Se si è in grado di attendere ... Le cose belle arrivano.
Per tutti.
Anche per i più cattivi .

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Capitolo 12
*** Il resto è storia ***


jfdhiorg'fd Ci tengo a dedicare questo capitolo a I_am_C e a Lady Lee che leggono tutte le mie fic, trovano il tempo di recensire e mi fanno sempre un mucchio di complimenti esagerati visto il mio scarso talento :p
Bene, vi lascio alla lettura ;)
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Victor mi studia attentamente.
Esamina le mie gambe da cima a fondo.
Richard gli lancia occhiatacce.
Sorrido.
Il suo senso di possessione nei miei confronti è quasi disarmante.
Ogni volta sento che potrei sciogliermi.
- Sei apposto, a quanto pare l'operazione ha avuto un effetto ritardato - mormora compiaciuto
- Bene! Quindi posso tornare a lavoro? -
- Fra una settimana -
Sorrido e l'abbraccio forte guadagnando un'ennesima occhiataccia da Richard.
Lo ignoro volutamente.
Bacio Vic su una guancia .
- Bene Signorina - ride - Oh! Avete saputo di Gar e Rachel? -
- No! Cosa è successo? - chiedo sporgendomi in avanti
- Stanno uscendo insieme! -
- Oh ! Ti ho battuta alla stra grande! - esclama Richard
- Mpf ... Non montarti la testa -
- Bene, io vi lascio soli , buon divertimento-
Sorrido ampliamente quando Vic se ne va e Richard si avvicina a me.
Lo fa lentamente , come se stesse cercando di catturare la sua preda.
- Ho vinto la scommessa - ghigna
- E? - chiedo divertita mentre mi lascio stendere sul letto morbido
- E ora devi pagare ma non voglio più i soldi, ne ho già a sufficienza -
- Quindi che cosa vuoi ? -
- Te -
Sorrido .
- E mi avrai .... Sempre e in qualsiasi modo tu voglia perché io .... Ti amo Richard Jhon Grayson -
- Anche io ti amo, Korina Anders -
- E allora baciami -
- Mi piace che sia sempre tu a chiedermelo - ride e mi bacia come gli ho chiesto di fare.
Un bacio casto, dolce e pieno d'amore.
- Voglio che duri per sempre Richard, quello che abbiamo, voglio che duri per sempre -
- Durerà fin quando lo vorrai -
- Per sempre ho detto e per sempre sarà -
- Agli ordini Capitan Sexy -
- Capitan Sexy ? -
- Mhm ... Sì, ti si addice -
- Guarda che ti butto dal letto -
- Ohh ma che paura -
- Ti metti anche a fare il sarcastico adesso? -
- Sì, t'infastidisce? -
- Un pochino -
- Peccato perché non ho intenzione di smettere, e sai perché ? -
Lo osservo attentamente socchiudendo gli occhi.
- No Richard ... Perché ? - chiedo con voce falsamente annoiata
- Perché sei di una bellezza incredibile quando arrossisci o quando qualcosa ti da fastidio, sei tenera e coccolosa -
- Cosa sono un orsacchiotto di peluche ? -
Ride.
- Sì, il mio -
Mi bacia la punta del naso .
- Tu sei un inguaribile romantico malato d'amore -
- Non mi sembra che la cosa ti dia particolarmente fastidio -
- No ... Non mi da fastidio, mi piace, amo anche questo tuo lato ... Amo tutto di te, ogni cosa, anche la più irritante -
- Lo so, insomma guardami, sono adorabile -
- E anche modesto -
- Specialmente modesto -
- Ovviamente -
Mi bacia di nuovo ma stavolta non c'è nulla di casto.
Stavolta è un bacio che esplode di passione, di calore, di tutto.
Riesce ad accendermi ogni volta che le sue labbra toccano le mie.
- Hey ... Non possiamo farlo adesso -
- Perché ? - chiede lui deluso
- Perché devo farti una domanda molto importante e non posso distrarmi -
- Ti distraggo? -
- Anche da vestito - rido
- Bene, ci ho lavorato ... Sentiamo, qual è questa domanda? -
- Ti .... Ti va di vivere insieme? -
Lo vedo sgranare gli occhi .
- Vivere insieme? Io e te? -
- Sì, io e te - sorrido speranzosa.
Tuttavia il mio sorriso svanisce del tutto quando vedo la sua espressione spaventata e nervosa.
-  Richard dimmi qualcosa, sono otto minuti che non apri bocca - mormoro dopo un po'.
Lo vedo scuotere il capo.
- E' che non .... Non me l'aspettavo io ... Io non sono pronto a vivere con .... Cioè sì lo sono ma ... -
- Uhm ... Scusa ma ... Non credo di capire -
- Volevo chiederti la stessa cosa - sorride
- Sì? -
Annuisce.
Gli do un pugno sulla spalla.
- Scusa ma ... Questo per cos'era? - chiede
- Perché mi hai fatta preoccupare idiota! - esclamo
- Oh perdonami! - dice ironico.
Mi stende sul letto e mi sfila i jeans.
- Ora vieni qui -
- Sarà sempre così se vivremo insieme? - chiedo
- Sì, perché tu sei l'unica donna che voglio nel mio letto , sempre, in ogni momento, nuda o vestita -
- Allora dovrò dire ai miei amanti che non se ne fa nulla -
- Fai la spiritosa? -
- Perché ? Ti da forse fastidio ? -
Ride riconoscendo la battuta familiare.
Inizia a farmi il solletico.
- Ah! No il solletico no ti prego! Pietà! -
- Nemmeno un po' - ghigna.
E' davvero sadico.
Lascio che mi faccia il solletico finché non ci stanchiamo e il solletico diventa un vagare di mani durante un bacio.
L'ennesimo.
E poi .... Bè, il resto è storia.

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Capitolo 13
*** What future takes ***


jfido Futuro.
Non ti accorgi di addentrartici finché non ci sei dentro fino al collo.
Il futuro muove le leggi dell'amore.
E' ovunque.
Negli occhi della persona con cui condividi la vita, nel sorriso dei tuoi amici e nel posto in cui lavori.
Il futuro può spaventare, del resto si ha paura solo di ciò che non si conosce...
Se io ho paura?
Sì.
Di cosa?
Di perdere tutta la felicità appena conquistata.

E' ormai passata una settimana.
Io e Richard viviamo nel suo appartamento.
Ce l'ha pagato Bruce.
Io sono tornata a lavoro e ho sostenuto gli esami per prendere un piccolo dottorato che mi permetta di diventare capo specializzanda.
Ora sono alla pari del mio uomo.
In questo momento mi sto lavando per entrare in sala operatoria.
Pace.Calma.Quiete.Tranquillità...Ripeto mentalmente.
E' il mio trucco speciale per evitare di uccidere il paziente.
Non che io uccida i miei pazienti insomma ..... Io .... Lasciamo perdere.
Entro in sala operatoria, l'infermiera mi porge i materiali .
Mi infila i guanti e mi sento totalmente terrorizzata.
Ripeto il mio mantra a velocità supersonica.
Inizio ad operare.


- Mi ... Dispiace ma ... Le metastasi tumorali erano troppo estese, non ho potuto recidere e non ho potuto togliere il tumore, vostro padre ... Morirà -
I due ragazzi mi fissano sconvolti.
Mi sento sollevata quando una mano si posa tenera sulla mia spalla.
- Oppure vivrà da vegetale - continuo.
I due ragazzi annuiscono tristemente.
- Per favore, lasci che muoia - mormora il più basso dei due,annuisco.
E' comprensibile come scelta.
Mi volto dopo che i due entrano in stanza per vedere il padre.
- Richard ... -
- Mi dispiace tesoro -
- Non importa, i pazienti muoiono, succede -
- Ma so che tu sei molto sensibile ... -
- Tesoro è tutto ok .. -
- Meglio così -
Si avvicina per baciarmi ma io lo scanso.
- No, non a lavoro -
Vedo la sua postura cedere in chiaro segno di delusione.
Scuoto il capo mentre un piccolo sorriso si fa strada sul mio viso.
- Non voglio baciarti a lavoro, prima il dovere e poi il piacere -
- Mi dici come faccio a non baciarti per tutto questo tempo ? - chiede giocoso
- Sopravviverai - sbuffo correndo via.
Lui ride e torna dai suoi pazienti.

Ora di pranzo.
Mi siedo con Rachel e Karen.
Parliamo un po' del più e del meno finché non ci raggiungono Gar e Wally.
- Oggi è una giornata da dimenticare - sbuffa Garfield
- Perché? - chiedo mentre mordo un pezzo di pane
- Ho perso tre pazienti ... -
- Io uno - dico con nonchalance
- Anche io , la gente dovrebbe avvertire prima di morire, così uno non perde tempo -
- Come sei delicato Wally - borbotto.
Lui sorride appena.
In fondo non ha tutti i torti.
La legge della vita è dettata dalla voglia che una persona ha di combattere per essa.
Se qualcuno crede di essere comunque spacciato e smette di lottare allora, è la fine.
Il problema è che non si può controllare il paziente, nemmeno in questi casi ....
Abbasso il capo e sposto le verudre nel mio piatto.
Mi rallegra solo il fatto che quando tornerò a casa Richard sarà lì ad aspettarmi.



Entro in casa e poso le chiavi sul tavolo della cucina.
Chiamo Richard ma non mi risponde.
- Richard! -
Mi guardo attorno ma non c'è nemmeno un bigliettino.
Nella segreteria non c'è nessn messaggio.
Strano, lui finiva di lavorare prima di me.
Controllo anche il cellulare e le e-mail ma niente.
Perché?
Che succede?

Controllo l'orologio, sono le quattro del mattino.
L'ho aspettato sveglia tutta la notte.
Poi sento lo scatto della porta de mi precipito a vedere che succede.
- Ciao Amore - biascica Richard.
Lo ossevo attentamente.
- Richard ... Sei ... Ubriaco? -

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Capitolo 14
*** Paure ***


kddvfo Lo sorreggo mentre cerco di capire che diavolo gli ha preso.
Di solito è così composto, così calmo, così sicuro di sé.
Vederlo così mi mette ansia, mi mette a disagio.
Non capisco che possa essere accaduto per farlo finire in un bar ad ubriacarsi.
Non credo certo che sia colpa di una difficile giornata lavorativa.
Lo faccio sedere a letto e lo osservo mentre si guarda intorno.
- Richard ... -
- Sta' zitta! Non voglio parlare con te! -
Rimango sconvolta da quelle parole.
Abbasso il capo e mi faccio coraggio.
- Va' a dormire - dico secca.
Mi rimetto a letto e lo ignoro nonostante il rumore di vetri rotti.
Sono in ansia ma cerco di rilassarmi.
In fondo, è sempre il mio Richard, non è pericoloso.
Le mie idee cambiano quando mi afferra il polso e mi costringe a guardarlo.
E' in lacrime e mi da l'idea di soffrire come non mai.
Gli accarezzo la fronte con la mano libera.
- Richard, cosa c'è che non va? -
Mi guarda intensamente negli occhi, come se dovessi saperlo, come se fosse ovvio cos'ha.
- Non posso farlo -
Lo osservo attentamente cercando di capire cosa esattamente non può fare.
Quando capisco che non troverò la risposta per conto mio gli prendo la mano e chiedo.
- Che cosa? -
- Non posso continuare a vivere con te, io .... Io ho saputo una cosa ... -
Lo guardo sconvolta.
- Riguarda Barbara? -
- No -
Mi siedo e mi divincolo dalla sua stretta.
- Allora cosa c'è ? -
- Kori, sono io. Sto male .... Ho un problema al cervello, non sanno ancora che cosa sia ma ... Sanno che sono un pazzo, che potrei farti del male -
Lo guardo per cercare di capire se scherza o se dice sul serio.
Scuoto il capo con energia.
- Tu non mi faresti mai del male... -
- Non possiamo saperlo -
Detto questo crolla addormentato fra il calore delle lenzuola di lino.
Continuo a fissarlo cercando di farmi una ragione di quel che ha detto.
Cercando di rilassarmi.
Devo capire che sta succedendo.
Devo parlare con qualcuno.
Chiamo Garfield ed inizio a raccontargli ciò che è successo.
Lui mi dice di non demordere, di continuare a lottare per lui.
Di non lasciare che si allontani.
Dice che lo devo aiutare, che devo amarlo come ho fatto sempre.
Non so se fare come dice Gar o semplicemente, andarmene perché non reggo più.
Il cuore mi dice resta ma il cervello mi dice vai.
Ho lasciato perdere troppe volte, ora voglio lottare per lui.
Ma forse non ho abbastanza forza per continuare a farlo.
Per credere fino in fondo a noi due.
Per sopportare altri dolori inutili .
Quante altre volte dovrò sentirmi così se rimango con Richard?
Quante altre volte dovrò farmi carico dei problemi di entrambi?
Devo pensare, devo riflettere.
In fondo, l'unica cosa che voglio è stare con Richard, pazzo o sano che sia.
Inoltre so che non mi farebbe mai del male, se lo facesse me ne andrei.
Lui lo sa.
Io lo so.
Allora perché ho paura?
Ho paura di lui.
Dell'amore della mia vita.
Perché sento di conoscerlo bene come pensavo, sento di non poter fare niente per lui, sento di essere solo una delle tante.
__________________________________________________________________________________________________
Le paure.
Sono quelle che ci impediscono di affrontare il domani.
Sono quelle che ci fanno prendere decisioni di cui sapremo di pentirci.
Le paure controllano la nostra mente la notte, il giorno.
Sono sempre presenti e non lasciano via d'uscita.
Sono quelle che si insediano nella mente finché non ti logorano e non ti rendono un guscio senz'anima.
Sta a noi affrontarle o lasciare che prendano il possesso delle nostre azioni.
La domanda è: in certi casi, è davvero così sbagliato lasciar vincere la paura?
La risposta?
Se solo l'avessi...
Il pensiero che le mie paure possano rovinarmi la vita mi terrorizza ancora più delle stesse.
Devo lasciare che prendano il sopravvento?


La mia tela di pensieri viene interrotta da Rachel.
Dice che ha saputo di Richard.
Le dico che rimarrò con lui, che lo aiuterò.
Che il nostro amore può superare anche questo.
Che ho paura ma che devo resistere per lui.
Lei mi abbraccia.
- Andrà tutto bene, continua a rimanere con lui -
- Lo farò ma ... E' così difficile -
Rachel mi sorride e annuisce.
- Sarà difficile ma ce la farete -
Mi sento rincuorata da quelle parole.


And here I am thinking of you,
thinking about the time you said
"It's to late to turn back time"...
And now I'm standing, staring outside wishing that
even without you I could survive....
But we know that time won't turn back...
We both know that we'll be together 'til the end.


________________________________________________________________________________________________________
Spero vi piaccia .
La parte finale è una canzone composta da me quindi chiedo perdono per il pessimo inglese.
Accetto critiche ma spero che non ce ne saranno troppe xD
Ci vediamo al prossimo capitolo ciao ciao
-Silkye53

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Capitolo 15
*** Errori ***


Cancer Mi sveglio e mi volto per toccare  il corpo di Richard.
Allungo la mano ma lui non c'è.
- Richard ... -
Mi alzo rapidamente e mi guardo attorno preoccupata.
Dov'è?
Cammino fino al bagno ma non è lì, in cucina nemmeno e non si trova neanche in salotto.
Corro fuori presa dal panico ma non lo trovo neppure lì.
All'improvviso due braccia mi riportano in casa afferrandomi per la vita.
Tento di urlare spaventata ma una mano mi tappa la bocca zittendomi.
-Shhh sono qui ... -
Mi giro lentamente.
- Richard, mi hai fatto prendere un colpo -
Lui ride e mi bacia la guancia.
Mi rilasso contro il suo corpo e chiudo gli occhi.
- Non farlo mai più - mormoro
- Ok, ti amo -
Sorrido .
- Ti amo anche io Richard -
Abbasso il capo .
Mi sono preoccupata per niente.
Quante volte ancora accadrà?
Quando non lo troverò accanto a me penserò sempre al peggio?
- Oggi devo ritirare le analisi -
- Ti diranno che cos'hai al cervello ? -
- Sì .... -
Lo abbraccio forte e lo bacio.
- Qualsiasi cosa sia lo supereremo insieme -
Mi guarda come se avessi detto la cosa più stupida del mondo.
Sorride scettico e mi bacia di nuovo.
Posa la sua fronte contro la mia nel vano tentativo di tranquillizzarmi, io non mi calmerò finché non saprò che c'è che non va nella sua testa.
A me sembra normale.
Non credo che stia male, o meglio, non sembr proprio una persona malata di mente.
- Tu come ti senti? -
- Bene a dire il vero ... Non manifesto nessun sintomo di pazzia ... -
- Infatti a me non sembra che tu stia male, sei sicuro che abbiano letto bene i primi risultati? -
- Non lo so, non ... Non ho controllato ero scosso -
- Bè, avresti dovuto dare un'occhiata -
Sbuffa e rotea gli occhi.
Mi prende le spalle e mi guarda dritta negli occhi.
 - Senti,l'hai detto prima, nel caso dovessi avere qualcosa la supereremo insieme ... Ok? -
Annuisco e mi lascio abbracciare.
- Voglio venire anche io a ritirare le analisi -
Richard mi guarda, uno sguardo dolce e comprensivo.
- Certo....Ma qualunque sia la risposta devi promettere che non mi lascerai -
- Non potrei mai Richard - sussurro avvicinandomi ancora.
Lui mi regala uno dei suoi sorrisi sghembi che sono il suo marchio di fabbrica.
Ci baciamo di nuovo.
Ogni volta è come perdersi in un mondo fantastico, un mondo tutto nuovo che si apre di fronte ai miei occhi.
Quando ci stacchiamo gli prendo la mano e poso di nuovo la mia fronte contro la sua guardando quei cristalli azzurri da cui non riesco mai a distogliere lo sguardo.
La sua espressione è talmente intensa e concentrata che mi chiedo a cosa stia pensando di tanto serio.
Forse alla malattia, magari sta analizzando i sintomi per vedere che cosa può essere.
Io comunque non riconosco sintomi di sorta.
Per me è .... Normale, normalissimo anzi.
Non credo che stia male a dire il vero, chissà chi gli ha detto che ha un problema alla testa?
Non riesco a fare a meno di chiedermelo.
Sono confusa, nervosa e insicura.
Non riesco a frenare i sentimenti contrastanti  che provo in questo momento.
____________________________________________________________________________________________________
Gli errori.
Tutti ne commetono, di grandi, di piccoli o di innoqui.
Fatto sta che nessuno è perfetto, tantomeno i medici.
Dobbiamo difendere la nostra reputazione di dèi, di quelli che stanno in alto, gli intoccabili.
Dobbiamo rassenare i pazienti.
Non possiamo farlo se sanno che commettiamo errori, ma ne facciamo purtroppo.
Tanti.
Nella vita privata, sul lavoro ... Come persone siamo talmente incasinati che non vale la pena considerarci.
Riusciamo a combinare i disastri più impensabili ma alla fine, in un modo o nell'altro, tutto si sistema.


REGULAR POV:
- Ha il cancro -
Richard fece crollare le spalle, controllò le analisi.
Era cancro, un vero cancro.
Come l'avrebbe detto a Kori?
Come?

KORI POV:

Non sempre nel modo in cui vorremmo.

Mi giro verso Richard non appena esce dal laboratorio.
- Allora? - chiedo alzandomi dalla sedia.
Lui mi fissa con gli occhi lucidi e mi prende la mano.
- Ti amo -
- Ti amo anche io ... -
Mi bacia e posa la sua fronte contro la mia.
- Avevi ragione, avevano sbagliato -
Sorrido .
-Davvero? -
Lo stringo a me con energia ma lui non sembra entusiasta quanto me.
- Tutto bene? Hai detto che hanno sbagliato quindi stai bene no? -
- Sì, sto bene, davvero bene, devo solo ... Riprendermi -
- Comprensibile, ti amo tesoro -
- Ti amo anche io, tantissimo -
Ci abbracciamo di nuovo e io non potrei essere più felice ma .... Ho come l'impressione che qualcosa non vada.
Spero che non mi stia mentendo.
Ma perché dovrebbe?
Insomma se si sono sbagliati sta bene per forza.
Ma sì, abbiamo tanto tempo davanti a noi.
Sono così felice.

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Capitolo 16
*** Now that she knows ***


Death Bugie.
Ne dicono tutti.
Alcune sono enormi, altre sono piccole ed insignificanti ... Altre invece, ti cambiano totalmente la vita.
Ma come capire quando qualcuno mente?
Insomma, è davvero una cosa ovvia o passa inosservata la maggior parte delle volte?
E se una persona che amiamo mente per proteggerci ci protegge davvero o cerca di proteggere solamente se stessa?



Da qualche tempo ho come l'impressione che Richard mi nasconda qualcosa anche se non so bene che cosa.
Mi sento messa da parte e non vorrei che avesse ricominciato a fare il playboy.
Mi vergogno un po' di pensare cose del genere ma per me è praticamente impossibile non ragionare in questa maniera.
Ho paura di perderlo e mi sembra ragionevole preoccuparsi.
Lo vedo mentre osserva distrattamente la cartella clinica di una paziente.
I suoi occhi sono persi nelle scritte come se fosse un idiota che cerca di risolvere un' equazione troppo complicata.
Decido di avvicinarmi a lui con un sorriso.
Gli poso una mano sulla spalla e lui sobbalza, credo di averlo spaventato.
- Tutto ok? - chiedo
- Sì ... Sì certo, perché non dovrebbe essere tutto ok? -
Lo guardo sospettosa, ha il tono di chi mente spudoratamente.
Prendo la cartella clinica della paziente e la metto dritta.
- Ecco perché - commento sarcastica.
Lui finge una risata e poi rimette la cartella al suo posto ai piedi del letto.
Mi guarda negli occhi e si blocca per un attimo prima di parlare.
- Sono davvero esausto, sai ... Tutte le emozioni di questa settimana ... -
Annuisco e sorrido - Non preoccuparti, è tutto passato ora -
Me ne vado continuando a mantenere l'espressione spensierata sul mio volto.
Non so perché ma non gli credo solo che non voglio che lui se ne renda conto.
Devo trovare il modo di farmi dire che c'è che non va.
Devo saperlo...Insomma come sua ragazza dovrebbe dirmi ogni cosa che lo riguarda e per me è meglio così.
Tuttavia se non vuole dirmi che c'è che non va forse non dovrei forzarlo.
Non dovrei costringerlo a fare ciò che voglio io.
Non so che cosa fare, sono terribilmente confusa e sento come se la forza degli eventi si stesse scaricando interamente su di me.
Forse dovrei semplicemente aspettare che lui trovi il coraggio di parlarmene per conto suo.
E se non dovesse farlo vuol dire che non è nulla di importante.


Assisto all'intervento chirurgico di Richard.
E' molto facile e sbrigativo ma lo vedo così teso e nervoso che mette ansia anche a me.
Lo guardo mentre recide una parte del cervello.
Sgrano gli occhi e gli urlo di fermarsi.
- Richard no! Così ucciderai il paziente! -
Gli cade il bisturi ed esce dalla sala operatoria ad una velocità disarmante.
Corro verso di lui e lascio l'intervento in mano ai miei colleghi e a i suoi.
- Richard! Richard che cosa ti prende ultimamente? -
Lo prendo per un braccio e lo costringo a voltarsi per guardarmi in faccia.
Ha gli occhi rossi e umidi .
- Richard .... -
Ora sono davvero preoccupata.
Pronuncio nuovamente il suo nome sperando di ottenere una spiegazione di un qualche tipo.
- Io ... Sono davvero stanco ... -
Scuoto il capo.
- Smettila di dire così! So che non è questo il tuo problema -
Lui sgrana gli occhi e si allontana rudemente da me, come se avessi insultato la sua intera famiglia.
Non capisco davvero che cosa gli prenda.
- Richard parlami, se c'è qualcosa che ti turba voglio saperlo ... Dobbiamo superare tutto insieme, ricordi? -
Lui scuote il capo e mi stringe a sé .
- Ricordo perfettamente ma ... -
- Richard ti prego, dimmi che hai -
- Io .... Ho il cancro .... E stavolta non si è sbagliato nessuno -
Crollo sulle ginocchia e rimango a fissarlo come se fosse la prima volta che lo vedo.
Il cancro .....



A volte una bugia può salvare una vita.
- Perché non vuole dire a sua figlia che dobbiamo operarla? - chiedo al paziente
- Se lo sapesse non ve lo lascerebbe fare -
- D'accordo allora, non lo saprà -


A volte invece, può rovinarne una.
Il cancro ....
E chi se lo aspettava?
Insomma credevo che mi mentisse sul fatto di aver buttato gli occhiali da sole o ... Pensavo che si vedesse con un'altra ma ... Questo.
Questo non l'avrei mai immaginato nemmeno in uno dei miei incubi più reali.
Che cosa dovrei fare ora?
Certamente gli starò accanto ma è anche vero che vorrei poterlo aiutare.
Purtroppo la cura per certe malattie terminali non esiste ancora.
Forse la trovo io!
O forse è solo un aneurisma.
Ma lui ha detto cancro.
Non ci capisco più nulla.
L'amore della mia vita morirà?

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Capitolo 17
*** True times ***


The time of my life Non riesco a guardarlo negli occhi, mi fa troppo male vederlo così.
Mi sforzo e gli sorrido appena.
- Non so come ma ... Andrà tutto bene -
- Certo, come no ... -
- Richard .. -
- Ti serve un uomo che non morirà Kori, qualcuno che sappia darti la vita che hai sempre voluto -
- Richard, la vita che ho sempre voluto è con te ... Non ho bisogno di nessun altro -
I suoi occhi fissano i miei con uno sguardo che speravo di non dover mai vedere sul suo viso, rassegnazione.
Io non lascerò che le cose finiscano così.
Nessuno stupido cancro mi allontanerà da lui.
- Richard ... Io ti amo, non importa cosa dovrò affrontare per stare con te, io lo farò -
Il suo sguardo si addolcisce e ci stringiamo ancora più forte.
- Non voglio perdere questo - mi sussurra all'orecchio.
Alzo lo sguardo e gli poso un piccolo bacio sulle labbra.
- Non lo perderai -
Ci baciamo ancora.
Sento le sue lacrime calde bagnarmi le labbra.
Impossibile non piangere.
Mi sento come se mi stessero portando via la parte più bella di me.
Non può essere vero.
Non può assolutamente essere vero.
Inizio a piangere anche io.
- Non piangere -
- Non posso evitarlo, io ... Io non voglio questo per noi ... Insomma, non ne abbiamo già passate abbastanza? -
- Kori, niente è mai abbastanza per due persone che si amano davvero -
La sua frase mi colpisce molto.
In effetti è vero.
Più due persone si amano, più è difficile che la loro vita sia perfetta.
E' un' ingiustizia.
E' come se le persone che non trovano l'amore si accaniscano contro quelle che ci riescono per sentirsi meno soli.
- Vuol dire che almeno sappiamo che ci amiamo sul serio -
- Non ho mai avuto dubbi su di noi - mormora lui
- Nemmeno io , e non ne avrò mai -
- Idem-
Sorrido e lo bacio di nuovo.




Sento il cuore come un macigno, non so che fare.
Inizio a cercare su internet col favore delle tenebre in maniera tale che Richard non mi scopra.
Vado su wikipedia ed inizio a leggere.
"Le metastasi al cervello sono il risultato della propagazione di cellule cancerose attraverso il sangue e sono massimamente presenti alla connessione della materia grigia con quella bianca, dove il calibro dei vasi sanguigni cambia, intrappolando così gli emboli tumorali.
L'80% delle lesioni si verificano negli emisferi cerebrali, il 15% nel cervelletto e il 5% nel tronco encefalico. Approssimativamente l'80% dei pazienti hanno una storia di cancro sistemico e il 70% presentano metastasi cerebrali multiple"
Ok, per ora non ci trovo molte buone notizie.
Non so che cosa devo fare.
Mi sento male.
Sento due mani afferrarmi le spalle.
- Sai? Se volevi sapere qualcosa in più bastava che chiedessi a me -
Mi volto spaventata.
- Richard io ... -
- Vuoi aiutarmi, lo so ... Però ... Tesoro pochissime persone possono prendere parte agli interventi chirurgici per questo tipo di problema, lo sai -
- Ma ... -
- Sai che nei pazienti con cancro non tutte le lesioni cerebrali sono metastasi? Potrebbe essere un'infiammazione -
Abbasso lo sguardo.
- Kori, ascoltami bene ok? -
Si inginocchia di fronte a me in modo da potermi guardare negli occhi.
- Io ti amo, niente camberà questo, che io muoia o no sarò sempre con te -
- Ma io non voglio che tu muoia - mormoro con le lacrime agli occhi.
Lui ride appena.
- Se lo volessi sarebbe preoccupante -
Gli do una piccola spinta che gli fa perdere l'equilibrio per un secondo.
Siccome mi tiene per mano cadiamo entrambi a terra.
Abbasso lo sguardo e mi metto a ridere durante il pianto.
Sembriamo due perfetti imbecilli.
- Vorrei che fosse sempre così -
- Lo sarà, non pensiamoci ok? Siamo io e te, non io, te e il cancro -
Sorrido.
- Sarebbe un titolo stupendo per un film - borbotto.
Ci mettiamo di nuovo a ridere.
- Hey,ci penseremo quando sarà il momento, ok? -
- Ok -
- Ora torna a letto, ok ? -
- Sì ... Tu non vieni ? -
- Fra un attimo, fammi bere prima -
Annuisco e me ne torno in camera.



I piccoli momenti sono quelli che rendono un amore forte.
Sono quelli che muovono il mondo.
Ci rendono forti e felici come non mai.
Che si abbia il cancro o meno, si impara a goderseli.
In fondo, sono solo quelli i momenti migliori della nostra vita.

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Capitolo 18
*** Fight for this life ***


Life Mi giro e rigiro nel letto .
Non riesco a dormire ... La pioggia mi ha spaventata.
Senza sapere che fare mi sono aggrappata a Richard cercando protezione.
Lui si è limitato a stringermi verso sé e a scaldarmi con le mani.
 - Tranquilla amore, è solo il temporale -
Sorrido appena contro il suo petto.
- L'avevo capito ma ... Ho paura del temporale -
- Ma ci sono qui io -
- Per questo ho paura -
- Ah sì huh? -
Si mette sopra di me ed inizia a baciarmi.
Mi accarezza i capelli scostandoli dal viso, ne traccia le linee morbide e si sofferma sul mio naso.
Si stacca ed inizia a tracciare la linea del mio collo con la lingua.
- Smettila ... - mormoro con respiro affannoso
- Vuoi davvero che la smetta? - mi sussurra all'orecchio.
Ci ragiono per un attimo.
- No -
Lui sorride compiaciuto e continua.




Il lavoro sembra procedere tranquillamente anche oggi.
Poi una paziente cattura la mia attenzione.
Dicono sia pazza.
Una pazza da film horror.
La guardo bene, i suoi occhi sono vuoti, persi in un mondo inesistente , è bianca e le mani le tremano come se avesse appena ricevuto il diavolo in corpo.
Vado da lei incerta su come comportarmi.
- Tutto bene? - le chiedo.
Lei mi fissa ed annuisce.
- Sì ... Nessuno si è fermato a parlare con me -
- Capisco, la gente tende a giudicare prima di parlare con chi di dovere -
- Già ... -
- Come mai è qui in psichiatria? -
- Vedo ... Vedo cose molto brutte... Qualche anno fa ho predetto la morte di una donna -
- Lei non è pazza, è solo speciale -
- Sì .... Ho sempre lavorato come sensitiva - dice col sorriso
- Può ... Può predire il futuro del mio ragazzo? -
- Qual è il suo nome? -
- Richard Grayson ... -
La donna si concentra chiudendo gli occhi.
Li riapre all'improvviso voltandosi verso di me.
- Non vedo futuro per lui -
Mi preoccupo, come sarebbe?
- Ma non è possibile a meno che non stia per ...  -
La guardo sconvolta , lei torna a fissare il vuoto ed io corro via.
Controllo la cartella clinica della paziente.
Non è pazza, è normale ma ...
Insomma quello che ha predetto non può essere vero...
Non può!
Corro sul tetto, so che lo troverò lì.
- Hey, non sei di turno? -
- Richard .... -
Lui mi guarda senza capire il motivo della mia ansia.
D'altro canto come potrebbe?
Lui non si è rivolto ad una possibile pazza per farsi predire il futuro.
Lo abbraccio e gli spiego tutto.
- Anche io credo a queste cose ma ... Non fasciamoci la testa prima di romperla -
- Ma .... -
- Io, non ho intenzione di lasciarti presto capito? Sono qui con te ora, non ricominciamo con certi discorsi -
- Ok .... Ti amo -
- Ti amo anche io, tantissimo -
Ci baciamo sotto la pioggia candida coperti a malapena dalla tendina sul tetto.
Tutto attorno a me si dissolve.
Inutile preoccuparsi, le cose scorrono inesorabili ma noi ... Noi abbiamo tutto il tempo del mondo davanti a noi.
Non mi lascerà presto, non morirà lo so.
Lui lo combatterà e vincerà.
Io conosco il mio uomo.
Lui vincerà questa lotta inutile e stancante.
Non morirà.
- Kori, sposami -
Lo guardo come se avesse detto la cosa più idiota del mondo.
- Sì .... - dico con le lacrime agli occhi.
Sorrido e lo bacio di nuovo.
- Sposiamoci il prima possibile, voglio essere tuo marito -
- E io voglio essere tua moglie -
- Sì ... -




Andando a casa mi sento leggera per la prima volta da quando lavoro qui.
Sarò una moglie e ... Forse, chissà .... Una madre.



Il futuro fa paura.
Quando sei convinto di non averne ti prende l'ansia.
Come se vivere non fosse già abbastanza difficile.
Ma , in fondo, la vita è bella ... Non facile.
Un futuro se lo merita solo chi combatte per rendersi migliore ogni giorno di questa vita complicata.

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Capitolo 19
*** Don't go ***


dl cpk ov Il tempo scorre implacabile, proprio nel momento in cui pensi di averne quanto ne vuoi, ti accorgi che di tempo non ne hai mai avuto.
Tutto ruota intorno alle aspettative che uno si crea.
Queste aspettative ci distolgono dalla realtà, quindi ... Quando il tempo esaurisce, come ci comportiamo?
Ci sentiamo traditi, inutili e ... Devastati.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- Vi dichiaro marito, e moglie...Può baciare la sposa -
 Le parole del prete risuonano nella mia mente, mi riempiono il cuore.
Sorrido in direzione di Richard cercando di captare le sue emozioni.
E' come se i nostri cuori stessero battendo all'unisono.
I nostri sguardi si cercano , le nostre mani si sfiorano...Un sorriso si fa strada sulle sue labbra.
Non ricordo nemmeno da quanto tempo lo desiderassi.
Ormai era diventato un sogno improponibile e ... Invece....
Eccoci qui, reggendo il futuro di entrambi nei nostri cuori, vivendo il presente, lasciando perdere le cose inutili.
Le sue labbra toccano le mie e premono per rimanervi incollate per sempre .
Mi sento finalmente felice...
Traccio il contorno del suo viso con le dita.
Non mi sembra reale è tutto così ... Perfetto.
Indosso il mio abito a sirena con corpetto semitrasparente e scollo a cuore ricco di perline luccicanti, molto piccole.
I capelli sono raccolti in una coda di cavallo laterale con punte mosse.
Il velo è lunghissimo e le scarpe blu.
Indosso la collana di mia madre e gli orecchini nuovi che mi ha comprato Richard.
Oggi, i nostri due cuori si sono trovati, si sono uniti, per sempre.
Il nostro futuro insieme sta per iniziare, ed inizierà con la luna di miele a Cancùn.
Mi sento così nervosa.
Non so perché ma mi viene da vomitare.
Sono troppo emozionata, così tanto che quasi non posso crederci.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ci dirigiamo a casa per prendere le ultime cose.
- Ti fidi davvero a lasciarmi scegliere i vestiti che metterai una volta a Cancùn? -
- Sì Richard -
- Potrebbero essere molto corti e stretti ...  -
- Bè, metti anche qualche bel vestito elegante nel caso uno dei due programmasse di uscire dalla camera d'albergo -
Ride.
Quanto desideravo quella risata.
In questi giorni mi è tanto mancata.
Dopo i vari interventi di controllo e tutto il resto non abbiamo mai riso insieme come ora.
Vado in bagno.
- Amore, che crema solare vuoi? Quella massima o minima? - chiedo.
Non ricevo risposta così ripeto la domanda.
Ancora niente.
Inizio a sentirmi inquieta.
Perché ?
Vomito.
Non so come mai ma me lo sentivo.
Ormai ho questa nausea tremenda da parecchi giorni.
Vado in camera dove Richard è fermo a fissare il vuoto.
- Kori .... -
- Dimmi -
- Non hai nulla da dirmi tu ? -
Lo guardo confusa.
Vedo che ha un test di gravidanza in mano.
- Oh .... Ehm .... L'avevo preso ma ... Non...Non ho avuto il coraggio di usarlo e .... -
- Fallo ora -
- Io .... -
- Ora! - esclama con espressione nevrotica.
Torno in bagno e uso il test.
- Dice di aspettare almeno cinque minuti -
Annuisce.
Scommetto che sta pensando che non può avere un figlio perché ha il cancro.
Scommetto che si sta chiedendo come glielo spiegherà.
Farà odiare per sempre a suo figlio gli ospedali e i medici...
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Cinque minuti dopo ,ecco il responso.
Sono incinta.
Dodici giorni almeno.
Quasi non posso crederci, è quello che ho sempre voluto.
Lo voleva anche lui prima di .... Di tutto questo.
Mi volto cercando di cogliere un'emozione qualunque sul suo volto.
Non vedo nulla che possa darmi un indizio su come si sente.
Sto zitta finché non sento la sua voce.
- Sarò padre -
Il suo sorriso felice mi rincuora.
Mi sento più tranquilla.
- Sarò padre! - esclama abbracciandomi
- Sì, sì tesoro mio! Sarai padre, il migliore del mondo -
- Ti amo -
- Ti amo anche io -
Pochi secondi dopo le nostre labbra sono incollate insieme.
Le mie braccia scivolano automaticamente dietro il suo collo.
- E ora ... Andiamo a prendere l'aereo -
- Sì -
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Siamo a Cancùn.
La sabbia bianca mi solletica la punta delle dita con dolcezza.
Il vento mi sposta i capelli e lui è accanto a me.
Cosa potrei chiedere di meglio?
I suoi occhi cristallini osservano attentamente la zona circostante.
Poi incrociano i miei .
Ci guardiamo intensamente negli occhi e ci dirigiamo mano nella mano all'albergo.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E' notte fonda ormai.
Per la seconda volta oggi ci amiamo.
Quando tutto finisce mi sento calda e colma del suo sentimento per me.
Mi sento bene.
Entro in doccia ed inizio a lavarmi.
Sento un rumore sordo, tipo tonfo e corro in camera per vedere che succede.
Richard è steso sul pavimento.
- Richard! Richard! Oddio .... Resisti Richard ....Ora chiamo aiuto -
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Lo so, è corto ....
Il prossimo sarà più interessante, ve lo prometto u.u
-Silkye53

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Capitolo 20
*** Flynn's back ***


fjid Si pensa sempre di avere abbastanza tempo ...


-Richard! Richard! Oddio ... Resisti Richard...Ora chiamo aiuto! -
Mi dirigo fuori correndo come una pazza.
Ho solo un asciugamano striminzito addosso.
Corro alla reception.
- La prego! La prego mi aiuti ... -
L'uomo di fronte a me mi fissa spaventato quando mi sente piangere .
- Qualcosa non va cara? -
- M-mio marito .... Lui ... E' svenuto, ha ... Ha il c-cancro .... La prego mi ... -
- Andiamo, corra cara corra! -
Nel frattempo che corriamo lui chiama un'ambulanza.
Quando arriviamo in camera mi getto accanto al corpo steso a terra.
- Richard .... -
La mia voce esce strozzata , quasi repressa.
Mi sento come se avessi della pellicola trasparente premuta sulla bocca.
L'uomo della reception mi si inginocchia accanto.
- La vita è molto strana, ci prende in giro Signorina, ma forse a volte ... I miracoli succedono -
Quello stesso personaggio posa le sue mani su Richard e sorridendo mormora una specie di preghiera messicana.
Stringe la mia mano e mi regala un sorriso paterno, mi ricorda tanto Flynn.
- La vita sa sorprenderci mia cara ... -
Detto questo mi scorta al letto e lascia entrare i paramedici che con agitazione sollevano Richard e lo trascinano fuori.
Li seguo come spinta da una corrente forte e pressante.
Come se la forza di gravità mi tenesse incollata al pavimento .
Le mie gambe sono pesanti e la mia mente è annebbiata.
Spero che vada tutto bene.
Io mi sento ... Vuota.
Non so perché ma ho come l'impressione che stia per succedere qualcosa di grosso.
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Salgo sull'ambulanza e tengo stretta la mano di Richard.
- Andrà tutto bene - mormoro con un fil di voce.
- Ne abbiamo passate tante, so che andrà bene, dobbiame passarne ancora tante insieme, io , te e nostro figlio o ... Nostra figlia, senti, se avessi voluto un marito morto sarei andata a scegliermene uno al cimitero chiaro? Tu non puoi farmi questo ora , non puoi fare questo a me né a te, noi vogliamo essere felici e lo saremo, in un modo o nell'altro-
Dopo averlo detto mi sento libera e calma.
Credo che avessi solo bisogno di convincermi che andrà tutto bene.
In qualche modo so che questa non è la fine, tutto va per il meglio alla fine no?
E se non è così allora non è una fine, solo un nuovo inizio.
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Poso la schiena contro il muro e sbatto la nuca contro lo stesso cercando invano di calmare i miei nervi.
Mi siedo, mi rialzo, cammino e mi risiedo.
Non so che fare mi sento strana.
Più nervosa ma comunque tranquilla, come se sapessi che non c'è niente che possa andare storto.
Non perché abbia una fiducia spietata nei medici messicani o nella forza di volontà del mio uomo, credo solo che ... Se è vero che i buoni vincono sempre, Richard non può perdere.
E all'improvviso i frammenti della nostra vita insieme mi corrono nella mente come note di una dolce canzone d'amore.


Mi siedo ancora e chiudo gli occhi.
Sento il mio respiro solleticarmi soavemente le mani.
Cerco di rilassarmi pensando al suo sorriso, ai suoi occhi, alla gioia che ha provato mentre affermava che sarebbe diventato padre.
Penso a tutte le persone che ci hanno sostenuti amabilmente fin dal principio.
Dovrei ringraziarli uno ad uno.
Dovrei sentirmi onorata e .... Felice.
La vita che conduco mi piace e mi rende la donna che sono.
Ne vado fiera.
Sento dei passi annunciarsi nella mia direzione.
Apro gli occhi e osservo il medico fermo di fronte a me.
- Suo marito sta bene, è solo molto anemico , ma starà bene oh ! Un'ultima cosa, lei ha detto che suo marito aveva il cancro giusto? -
- Aveva? -
- E' in remissione -
Lascio che delle lacrime di gioia mi scivolino lungo le guance bagnandole di speranze e di serenità.
Corro nella sua stanza.
Lui è fermo sul suo letto con un'espressione incredula in volto.
Gli occhi gli brillano e sorride.
- Kori .... -
- Non hai il cancro, non hai più cancro -
Poi la mia mente si blocca.
- L'uomo della reception, devo ... Dobbiamo ringraziarlo lui .... E' stato lui a guarirti -
- Ma .... Come? -
- Io non lo so ma ... Credo fosse uno sciamano o roba del genere .... -
- Kori, ora vieni qui -
Sorrido e mi siedo accanto a lui.
Gli bacio la fronte ma la cosa non sembra soddisfarlo.
Alzo gli occhi al cielo.
- Tu non cambi mai eh? -
- Festeggiamo come si deve - ride.
Oh, che bello, da quanto non rideva così.
Lo bacio, sul serio stavolta.
Attacco le sue labbra sperando che lui risponda con altrettanta foga.
Quando sento che anche lui lo fa mi rilasso e mi sciolgo fra le sue braccia forti.
Mi sento protetta e ... Felice.
Come mai prima d'ora.
Sorrido e gli accarezzo i capelli.
- E ora aiutami, pensa ad un bel nome da bambina -
- Mia ... Mia madre si chiamava Mary -
- Che ne dici di Mari allora? La mia si chiamava Mary Anne -
- Perfetto, Mari è stupendo -
- E se fosse un maschio io , io pensavo a Flynn -
- Sì, mi sembra perfetto -
Annuisco e gli bacio la guancia.
-La buona notizia è che posso portarti in albergo, la cattiva notizia è che non possiamo fare l'amore per altri tre giorni -
- Poco male, andremo fuori a cena -
- Sapevo che uno dei due sarebbe voluto uscire dalla camera -
- Mh ... Dovrò pur tenermi impegnato -
- Sei tremendo .... Ti aspetto fuori, non farmi aspettare -
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Ci dirigiamo in camera.
Volevo ringraziare il tipo della reception ma ... Ma non c'era.
Mi hanno detto che si è licenziato.
Un po' mi spiace ma avrà avuto i suoi buoni motivi.
La cosa divertente è che .... Nessuno sa dove abita.
Non possiamo nemmeno scrivergli.
E' come, se non esistesse.



- Kori! Leggi -
Prendo un pezzo di carta che Richard ha fra le mani.


Signorina spero di esserle stato di aiuto.
Pregare il Signore è sempre un ottimo modo per redimersi dal male.
Per liberarsi dal dolore.
Spero che le vostre vite procederanno con tranquillità.
Buona Fortuna.
Flynn Rodriguez.


Rimango sorpresa.
- Flynn .... -
- Chissà, forse tutti i Flynn di questo mondo hanno un debole per te -
Sorrido - Forse -


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