La ragazza ribelle e il Mago in Armatura di RosaDraco (/viewuser.php?uid=395700)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza dagli occhi di ghiaccio ***
Capitolo 2: *** La ragazza dallo spirito di fuoco ***
Capitolo 3: *** Incontri notturni ***
Capitolo 4: *** Notte insonne ***
Capitolo 5: *** Visita al castello ***
Capitolo 6: *** Spirito congelato ***
Capitolo 7: *** Un vero cavaliere ***
Capitolo 8: *** Il sangue è relativo ***
Capitolo 9: *** Vicolo cieco della disperazione ***
Capitolo 10: *** Mephistopheles ***
Capitolo 11: *** Una gilda incredibile ***
Capitolo 12: *** Famiglia ***
Capitolo 1 *** La ragazza dagli occhi di ghiaccio ***
La ragazza dagli occhi di ghiaccio
Angolo dell'autrice:
Buongiorno! Eccomi di nuovo qui, come promesso con il seguito del
"Mago in Armatura e la ragazza ribelle". Anche questa storia è
già completa e farò in modo di pubblicare almeno un
capitolo al giorno. Spero che vi piaccia e che possa reggere il
confronto con quella precedente! E mi raccomando non dimenticate di
commentare, ogni consiglio è sempre ben accetto! Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Buona lettura!
La ragazza ribelle e il Mago in Armatura
La ragazza dagli occhi di ghiaccio
Lucy, Gray, Natsu, Happy ed Erza avevano impiegato due giorni di
serratissimo viaggio in treno pur di raggiungere in tempo il regno di
Valeria. Purtroppo la capitale, Alyssa, non era dotata di una stazione
e per coprire la distanza rimasta il gruppo era stato costretto ad
affittare un carro. Il fatto che i treni non arrivassero ad Alyssa
sembrava paradossale ma, man mano che il carro si avvicinava alla
capitale, il motivo diventava sempre più chiaro.
La città presso cui i maghi erano diretti era perfettamente
arroccata su una montagna dalla forma conica che si sollevava dal nulla
in mezzo alla pianura. C’era un’unica strada
d’accesso che girava tutt'intorno alla base e si inerpicava verso
l’alto tra una serie di tornanti.
L’intero centro abitato era circondato da uno spesso strato di
mura grigie e invalicabili. I blocchi di pietra erano così
grossi, che i nuovi arrivati non riuscivano nemmeno ad immaginare,
quale razza di magia ciclopica fosse stata necessaria per impilarli uno
sull’altro.
Osservando quello spettacolo Grey non poté fare a meno di
commentare - Alyssa non è una città, è una
fortezza. -
Dopo aver superato il controllo delle guardie poste all’ingresso
della porta principale, Erza versò il suo compenso al guidatore
ed il gruppo poté finalmente scendere dal carro.
- Oggi Lucy cammina come Kana, aye! -
- E’ facile per te! Non sei stato seduto quarantotto ore di fila! -
- E’ meraviglioso stare di nuovo coi piedi per terra! - Natsu
fece subito eco ad Happy ed alla sua compagna. Lucy pensava che tutto
quel viaggio avrebbe finito con l’ucciderlo, visto che non
tollerava i mezzi di trasporto, ma a quanto pare si sbagliava. Non
appena aveva ripreso a camminare il ragazzo aveva ritrovato tutte le
energie perdute. Ma non c'era tempo da perdere: Erza si era già
messa in cammino.
- Piantatela di chiacchierare e venitemi dietro! -
- Sissignora! -
Alyssa era una città completamente opposta a Magnolia.
Camminando tra i vicoli, Lucy aveva notato che i negozi e le attrazioni
erano decisamente di meno rispetto a quelle a cui era abituata ma in
compenso c’erano moltissimi artigiani dediti al lavoro delle
pietre e dei cristalli.
- Valeria è davvero un paese molto famoso per la lavorazione
della lacryma. - Gray le lesse praticamente tra i pensieri - Ma
c’è anche una lunga tradizione con le pietre. Si vede che
ci sanno fare: hanno ricostruito davvero per bene questo posto. -
Lucy fu costretta a realizzare di colpo che i suoi amici erano
già stati lì cinque anni prima, in occasione della grande
tragedia che li aveva separati per sempre da Lyra. Se ne era quasi
scordata eppure c’era chiaramente qualcosa di diverso
nell’aria. Sin da quando erano entrati ad Alyssa, Erza non aveva
detto che qualche parola e anche se Natsu ed Happy continuavano a
saltellare e a curiosare dappertutto come sempre, l’atmosfera era
più tesa del solito.
La strada che avevano imboccato adesso si innalzava tortuosamente verso
l’alto. La città era divisa su tre livelli ognuno difeso
da un’ulteriore strato di mura e man mano che salivano il
paesaggio intorno a loro cambiava sempre di più. Più si
andava verso l’alto, più le abitazioni diventavano ricche
e signorili. Alyssa non era solo divisa per proteggersi in caso di
difesa ma anche per isolare i diversi strati della sua popolazione.
In cima a quella lunga scalinata svettava il castello in cui aveva sede il Consiglio di Magia che governava il paese.
Un castello enorme e scuro sullo sfondo del cielo.
Ad attenderli dinnanzi al cancello del castello c’era un
picchetto di guardie armate di alabarda con una scintillante armatura
rossa. Non occorreva essere degli esperti nel percepire le aure delle
altre persone per capire che il loro equipaggiamento era stato fatto
apposta per fronteggiare qualunque mago ribelle. Per fortuna nessuno di
loro avrebbe dovuto sfidarli.
Dopo aver mostrato i loro marchi, i maghi furono condotti
all’interno del palazzo e gli venne mostrata la sala dove
avrebbero dovuto aspettare. Siccome erano arrivati senza preavviso, il
consiglio non si era ancora riunito per accoglierli.
- Perché ci vuole tanto? - Sussurrò Happy andandosi a posare sulle gambe di Lucy.
- Perché è il protocollo. - Essendo di origine nobile,
Lucy poteva intuire facilmente come sarebbero andate le cose. Sapeva
che sarebbe occorso del tempo ma grazie al cielo la loro attesa non fu
lunga; se fossero stati costretti a rimanere lì in silenzio
ancora per molto lei sarebbe impazzita e Natsu di sicuro avrebbe
cominciato a fare fuoco e fiamme.
- Benvenuti, maghi di Fairy Tail. -
Il Consiglio di Magia di Valeria era composto anch’esso di sei
membri come quello di Fiore, ma con una differenza sostanziale. Mentre
il regno di Fiore restava pur sempre una monarchia ed il consiglio era
sottoposto al re, qui i suoi componenti prendevano autonomamente ogni
decisione.
Nella sala riservata agli incontri con il pubblico c’era un
grosso tavolo a forma di ferro di cavallo ed i consiglieri sedevano
tutti intorno. L’uomo che li aveva accolti, alzandosi in piedi e
parlando per tutti, doveva essere il Primo Ministro. Era un signore di
mezza età con i capelli grigi e radi raccolti in un codino ed un
sorriso amichevole, tuttavia in piedi accanto a lui c’era anche
qualcun altro. Si trattava di una ragazza con dei lunghissimi capelli
neri e ondulati e dei gelidi occhi azzurri.
“ Non c’è alcun dubbio!” Pensò
Lucy “ Quella deve essere Lyra, la ragazza di cui Mirajane
mi ha parlato!” Ma la maga non riuscì nemmeno ad
articolare quel pensiero prima che l’altra si girasse verso di
lei, come attratta dal suo sguardo e la trapassasse con la sola forza
dei suoi occhi. Lucy si sentì percorrere da un brivido
così violento che fu costretta istintivamente a stringersi le
braccia attorno al corpo.
- Per noi è un onore essere qui. - Erza accennò ad una piccola reverenza costringendo gli altri ad imitarla.
- Il mio nome è Titania Erza mentre questi sono Gray Fullbuster,
Lucy Hertaphilia, Natsu Dragneel ed Happy. Siamo noi la squadra
inviata da Master Makarow. -
- Molto Bene. Io sono Autumn Chefka, Primo Ministro di questo paese. -
Rispose invece l’uomo - Sono stato io a proporre la vostra
convocazione. Ho sentito parlare molto delle vostre abilità e
degli ottimi maghi sono proprio quello che ci occorre. Quella che
intendiamo affidarvi è una missione di vitale importanza per la
salute di Valeria. - Chefka sfilò dal taschino un paio di
occhialini tondi e se li appoggiò sul naso poi tese una mano
davanti a sé ed un cristallo esagonale di lacryma apparve a
pochi passi dal gruppo, illuminandosi. - Adesso vi illustrerò
tutte le informazioni di cui avete bisogno. - Di certo quel dispositivo
serviva per mostrare delle immagini ma il Primo Ministro non fece
nemmeno in tempo ad attivarlo.
- E così non sei stata tu a cercarci. - Era stato Natsu a
parlare - E io che per un attimo mi ero illuso del contrario. Come mai
non dici neanche una parola Lyra? Non ci riconosci? Siamo i tuoi vecchi
compagni! -
La sala venne percossa da una specie di brivido ed i consiglieri si
rigirarono sulle sedie indecisi se voltarsi verso Lyra o verso il
dragonslayer.
- Che bisogno avrei di parlare con dei maghi di terza categoria come
voi? - La ragazza gli rispose immediatamente con freddezza. - Siete
solo dei mercenari che si vendono al miglior offerente per denaro. -
Natsu reagì di scatto accendendo uno dei suoi pugni infuocati - Che cosa hai detto? Ripetilo se ne hai il coraggio! -
- Natsu! - Lucy lo afferrò subito per l’altro braccio - Cerca di calmarti, non puoi fare così! -
- Aye! Aye! - Anche Happy cercò di trattenerlo aggrappandosi
alla sua gamba destra ma a porre definitivamente un freno alla
questione ci pensò la voce di Erza - Lucy ha ragione. - Il
ragazzo si girò verso di lei con le zanne scoperte ma la donna
non accennò minimamente ad abbassare lo sguardo. Per un attimo i
due si fissarono intensamente, poi Natsu spense le fiamme intorno alla
mano e fece di nuovo un passo indietro. Lucy invece tirò un
sospiro di sollievo: c’era mancato poco.
- Sono mortificata, i miei discepoli sono ancora in addestramento. -
Erza chinò il capo per scusarsi ma Chefka la invitò a
rialzarlo con un cenno e con un gesto della mano costrinse anche Lyra a
farsi un passo più indietro - Dispiace anche a me. La mia
assistente, mia nipote, è molto giovane e si sta ancora
esercitando per entrare nel Consiglio. Ma adesso veniamo a noi: questa
è la missione che dovrete svolgere. -
Secondo angolo dell'autrice:
Per il momento Lyra è ritornata in scena e sembra più
antipatica che mai ma datele un po' di tempo, non cominciate ad odiarla
prima della conclusione! Ciao e a domani!
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Capitolo 2 *** La ragazza dallo spirito di fuoco ***
La ragazza dallo spirito di fuoco
La ragazza dallo spirito di fuoco
Il gruppo lasciò il Palazzo del Consiglio solo al calar della
sera con una voluminosa serie di informazioni sul tipo di mostri che
avrebbero dovuto eliminare e la località in cui si trovavano.
Lucy non riusciva a credere di essere stata costretta a venire fin
lì con l’unico scopo di ripulire un pezzo di montagna in
mezzo al nulla, pur di permettere l’apertura di una miniera.
Forse Mirajanne si era sbagliata quando aveva pensato che ci fossero
grossi guai in arrivo, ma una cosa era certa: se i guai non provenivano
direttamente dalla loro missione c’era una buona
probabilità che fossero in arrivo da Natsu. Il ragazzo era
alquanto irritato, anzi era furibondo e non riusciva a fare un solo
passo senza imprecare contro la sua vecchia compagna.
- Quella dannata traditrice! Come può fare finta di non averci
mai visto? Maledizione! Siamo stati nella stessa gilda e adesso non ci
guarda nemmeno? Quanto vorrei colpirla dritto in faccia con uno dei
miei pugni! Come si fa ad essere così ingrati? Eh? Si è
dimenticata di noi? Si è dimenticata di chi le ha salvato la
vita? -
Fu allora che Lucy si ritrovò ad assistere ad una scena alla
quale non avrebbe mai pensato di poter assistere. Ad un certo punto,
Erza, stufa delle sue lamentele, si girò di scatto ed
inchiodò letteralmente Natsu con una mano alla gola, contro il
muro più vicino. Aveva l’altra mano appoggiata
sull’elsa della sua spada e lo sguardo più assassino che
Lucy le avesse mai visto - Tappati quella stramaledettissima bocca. -
Anche Grey ed Happy erano rimasti paralizzati dal terrore.
- Qui sono io che do gli ordini e non ho alcuna intenzione di
sopportare qualche altra ingerenza capace di danneggiare la nostra
missione. Siamo in un paese straniero e dobbiamo stare molto attenti a
mantenere alto il nome della gilda e ad evitare incidenti diplomatici
di ogni tipo. Se le cose non ti stanno bene così come stanno,
allora giuro che ti rispedisco immediatamente dal Vecchio con le mie
stesse mani. - Per un attimo la donna ed il dragonslayer si guardarono
dritti negli occhi, poi Erza mollò la presa e si rimise a
camminare in direzione della città bassa. I suoi compagni
però impiegarono qualche istante per riprendersi dallo shock e
seguirla. Lucy in particolare non poté fare a meno di chiamare
il nome del compagno che era rimasto attaccato alla parete - Natsu ...
- Ma il ragazzo non le rispose nemmeno e riprese la sua strada in
silenzio.
Si fermarono solo molto più tardi nei pressi di una locanda.
Senza nemmeno consultarli Erza aveva deciso di affittare un paio di
stanze e di ordinare la cena.
Lucy sperava che con l’arrivo a tavola del cibo la tensione si
sarebbe allentata ma la Maga in Armatura continuò a non parlare,
eppure la donna per quanto seria, non era un tipo silenzioso. Nemmeno
Natsu sembra dell’umore adatto e l’unica cosa che gli
interessava era addentare la sua parte.
- Oggi Lucy non ha fame. Vuoi un po’ del mio pesce? - Happy le tese la sua sardina ma la ragazza scosse la testa.
- Oggi Lucy pensa che l’aria qui sia un po’ pesante. - Sussurrò Grey appoggiando il suo boccale sul tavolo.
- Lo pensi anche tu? -
Il mago la fissò intensamente per un istante - Tu cosa
credi? - Poi si girò verso di nuovo verso il piatto. Era
scontato cosa pensasse. Anche se non lo dimostrava apertamente come
Natsu di certo anche Grey stava morendo dalla voglia di fare i conti
con Lyra. Quella ragazza aveva voltato le spalle alla gilda, aveva li
aveva offesi e soprattutto aveva osato offendere Erza, nonostante la
donna si fosse occupata di lei con tanto amore. Era scontato che fosse
arrabbiato: Erza era parte della famiglia tanto per Grey quanto per
Natsu. Lucy sapeva bene come entrambi fossero cresciuti ammirandola e
desiderando continuamente di superala.
- Vi dispiace se mi siedo un po’ a farvi compagnia? - La ragazza
drizzò di scatto la testa. Un vecchio coi capelli grigi ed un
paio di folte sopracciglia bianche se era appena messo davanti a lei.
Era il proprietario della locanda che li aveva accolti poco prima - In
genere non si vedono molti stranieri a Valeria, ero curioso di sapere
cosa vi ha condotti fin qui. -
- Siamo solo dei maghi in missione. - Tagliò corto Erza indicando lo stemma sull’armatura.
- Ah! Anche voi dei maghi! - Esclamò il vecchio - Qui a Valeria
i maghi hanno sempre avuto un ruolo molto importante. Questo paese si
trova spesso in guerra ed i maghi rappresentano per noi una specie
sistema di difesa. Ecco perché il governo è affidato a
quelli del consiglio. Però quella non è gente di cui
fidarsi troppo. -
Lucy già non aveva molto appetito, ma quella conversazione
l’aiutò a dimenticarsi completamente del cibo rimasto -
Che cosa intende, signore? -
- Vedi ragazzina. - Le confessò il locandiere a bassa voce - Un
sacco di gente non si fida più dopo quello che è successo
cinque anni fa. Il consiglio non ci è servito a nulla e quasi
tutti i suoi componenti si sono volatilizzati nel nulla al primo
sentore di pericolo. -
- E’ tipico dei governanti. - Borbottò Grey, neanche lui
si ricordava la presenza di qualche consigliere di Era tra le montagne
di Fiore quando Deliora era apparso alle porte del suo villaggio.
- E’ vero, ma grazie al cielo qualcuno si è comportato
diversamente. - Continuò il vecchio - La figlia degli Autumn ad
esempio. -
Lucy spalancò gli occhi per lo stupore - Perché? -
- Quando è tornata in città è stata l’unica
a raccogliere tutti i beni della sua famiglia e ad utilizzarli per
aiutarci nella ricostruzione. Una volta l’ho vista da vicino. -
Il sorriso del locandiere si fece improvvisamente più grande e
sognante - Sembrava così giovane eppure era così fiera!
Teneva quella spada di bronzo sollevata e perfino i militari le
obbedivano! Qui la gente si fida solo di lei adesso, è un
peccato che il Consiglio non le abbia ancora dato il permesso di
entrare. Dicono che è ancora troppo giovane ma la verità
è che hanno paura del suo talento. E pensare che prima che
andasse a studiare all’estero non se ne era mai sentito parlare
bene. Deve aver avuto un buon insegnante. -
Lucy era rimasta praticamente a bocca aperta ma Erza aveva continuato a
bere come se nulla fosse e Natsu a divorare tutto quello che gli
capitava a tiro.
Le parole di quel vecchio erano incredibili. Era come se ci fossero due
Lyra opposte, da una parte quella che non li aveva degnati nemmeno di
uno sguardo, dall’altra l’eroina della città di
Alyssa dal cuore generoso e lo spirito acceso.
Quella storia era sempre più complessa e il solo pensarci le
faceva venire il mal di testa. Lucy avrebbe dato qualsiasi cosa
perché fosse già finita, ma non sapeva che l'avventura
stava giusto per cominciare.
- Signorina. - Lei e il gruppo avevano appena raggiunto il secondo
piano diretti alle stanze, quando Virgo apparve praticamente dal nulla,
tagliandogli la strada - Ho un messaggio da consegnarvi. -
La ragazza aggrottò un sopracciglio - Un messaggio? - Anche Natsu, Grey ed Erza le si fecero accanto.
- Ve lo manda la ragazza dai capelli neri che avete incontrato poco prima. -
Impossibile! Di che stava parlando?
- Vi ha dato appuntamento per le due di questa notte al centro del
parco del primo livello cittadino. Dovete fare attenzione a non
attirare sguardi e orecchie indiscrete. - Virgo fece una piccola pausa
- Quella ragazza deve essere piuttosto potente se riesce a comunicare
con gli spiriti pur non essendo un Mago Celeste. - Poi sparì nel
nulla così come era apparsa e Lucy ebbe come il sospetto che il
brivido che aveva provato al cospetto di Lyra fosse stato causato
proprio da quel contatto.
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Capitolo 3 *** Incontri notturni ***
Incontri notturni
Incontri notturni
Alyssa, anche se era la capitale del regno di Valeria, non era per
niente paragonabile a Magnolia. Durante la notte si svuotava e per
strada non c’era nient’altro che qualche sparuto gruppo di
guardie. La città portuale, invece, non chiudeva mai e
c’era sempre qualche locale pronto ad accogliere i visitatori a
braccia aperte. Non era piacevole passeggiare per le strade di Alyssa a
tarda ora, ma per fortuna i maghi di Fairy Tail non furono costretti ad
intrattenersi a lungo tra le viuzze buie. Le informazioni che Virgo gli
aveva fornito erano più che sufficienti ed il gruppo
impiegò pochissimo tempo per trovare il luogo
dell’appuntamento.
Intorno a loro era tutto silenzioso e le uniche illuminazioni erano
quelle di alcuni lampioni magici. Il centro del parco, che gli era
stato indicato, era contrassegnato da una statua che ricordava uno
scultore all’opera su un blocco di marmo ma non c’era
alcuna traccia di altre persone.
- Fate attenzione. - Erza procedeva davanti al gruppo ma non
riuscì nemmeno a completare quella frase prima che una barriera,
sospesa a mezz’aria, li accogliesse sfavillando al loro
passaggio. Il bagliore durò solo alcuni istanti poi scomparve di
nuovo.
- Una kekkai ... - Osservò Lucy.
- E’ stata posta qui per evitare che le nostre voci si
disperdano. - Accanto alla scultura adesso c’erano il Primo
Ministro Chefka e sua nipote Lyra. Prima di attraversare la barriera
non erano stati nemmeno in grado di vederli.
- Mi dispiace per avervi convocati qui a quest’ora. -
Continuò l’uomo - Ma avevo bisogno di parlarvi e ho
chiesto l’aiuto di mia nipote per comunicarvi il messaggio. -
Chefka sembrava sinceramente preoccupato ma Lyra non condivideva
affatto i suoi sentimenti ed aveva come sempre lo sguardo rivolto da
un’altra parte. Era ad un passo da loro, ma era come se i suoi
vecchi compagni non ci fossero.
- Per quale ragione ci avete fatto venire qui? - Incalzò Erza; anche lei era in guardia e forse più degli altri.
- Adesso che siamo lontani da occhi indiscreti posso comunicarvi la
reale natura della vostra missione. - Chefka li fissò per un
lungo istante - Il vostro vero compito non è quello di eliminare
dei mostri. Vi ho convocati ad Alyssa perché solo voi potete
finire il lavoro che avete cominciato cinque anni fa. -
Lucy venne scossa da un brivido: aveva cantato vittoria troppo presto
quando si era immaginata che le cose sarebbero state più
semplici del previsto.
- Non poteva dircelo al castello? - Sottolineò Erza.
- Purtroppo sono stato costretto a parlarvi di nascosto perché
sospetto che ci sia una talpa all’interno del Consiglio. - Le
parole di Chefka erano serie, serissime e soprattutto erano pesanti
come macigni.
- Dopo l’occupazione della capitale. - Continuò il Primo
Ministro - E la liberazione a cui avete partecipato anche voi, io e mia
nipote ci siamo subito messi sulle tracce dei responsabili. Vi sono
ancora dei punti oscuri, ma dalle loro dichiarazioni siamo riusciti a
risalire all’obiettivo al quale stavano puntando. Si tratta di un
preziosissimo cristallo di lacryma. -
- Questo cristallo è stato rinvenuto più di
vent’anni fa. Anche se Valeria è un paese famoso per le
sue miniere, fino ad allora nessuno aveva mai visto una cosa del
genere. La notizia della sua scoperta fece in breve il giro del mondo
ed attrasse la curiosità di molti paesi vicini. Ci fu una lunga
guerra per ottenerne il possesso e fu proprio durante quello scontro
che mio fratello e la madre di Lyra si conobbero sul fronte.
- Illusia era una donna straordinaria e dai grandi poteri. Al termine
della guerra, ottenne il permesso di nascondere la lacryma nel
castello, in attesa che un giorno gli umani potessero imparare a
gestire un potere tanto imponente; purtroppo quell’incantesimo
consumò la sua vita. - Chefka lanciò un lungo sospiro.
- Nessuno, eccezion fatta per i membri del consiglio, era a conoscenza di questo segreto. -
- Per ... per questo pensate che ci sia una talpa? - Sussurrò Happy.
- Sì. Lo sconosciuto mascherato, che abbiamo rinvenuto impiccato
all’interno del castello, era sicuramente un capro espiatorio ed
il vero colpevole è ancora libero. -
- E lei vuole che lo troviamo? - Aggiunse a quel punto Gray.
- Io voglio che troviate il cristallo. - Rispose a sorpresa il Primo
Ministro - Attualmente non sappiamo né il punto esatto in cui
è stato collocato né il modo in cui sciogliere
l’illusione che lo cela alla vista. Sfortunatamente Illusia non
ha avuto il tempo di comunicarci le informazioni necessarie ma se
scoprissimo dove si trova potremmo anticipare il nostro avversario. -
- Ma potete anche andarvene se volete. - La voce di Lyra interruppe improvvisamente la conversazione.
- Non c’è bisogno di voi. Un pugno di maghi mediocri come
quelli di Fairy Tail non riuscirebbe a trovare il cristallo neanche se
perlustrasse il castello per tutta la vita. -
- E io invece penso il contrario! - Chefka zittì la nipote col
suo tono severo ma la ragazza fece finta di nulla, continuando a
fissare un punto indistinto oltre la barriera.
- Avete tre giorni di tempo. -
- Tre giorni?! - Ripeterono Lucy, Gray ed Happy con aria incredula, ma
il Primo Ministro continuò come se nulla fosse - Mentre
fingeremo i preparativi per la vostra missione sarete ospiti del
palazzo e potrete visitarlo da cima a fondo. -
Ci fu qualche istante di silenzio poi fu Erza a romperlo -
Perché ci ha detto tutte queste informazioni senza sapere
nemmeno se accetteremo? La missione alla quale avevamo deciso di
lavorare era ben altra. -
- So che accetterete. Lo so perché Fairy Tail è una gilda
che lavora continuamente per proteggere tutti coloro che ne hanno
bisogno. Se non fosse stato così non avreste avuto alcuna
ragione di aiutarci cinque anni fa e oggi Valeria ha tanto bisogno di
voi quanto allora. -
- Cinque anni fa eravamo venuti a salvare un compagno. -
Borbottò Natsu a bassa voce ma Erza non gli lasciò
aggiungere altro siglando con le sue parole il contratto per tutta la
squadra - Va bene. Accettiamo. -
Angolo dell'autrice:
Grazie a tutti per essere ancora qui, voglio davvero ringraziarvi col
cuore! Spero che la storia non vi annoi e che continuerete a seguirmi
fino alla fine. I primi capitoli di questo racconto sono un po' lenti
ma nella seconda parte c'è davvero un bel po' di azione, a volte
ho perfino paura che sia troppa! E ricordate: per ogni consiglio,
parere e apprezzamento siete sempre liberi di commentare! Mi farebbe
piacere sapere cosa ne pensate!
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Capitolo 4 *** Notte insonne ***
Notte insonne
Notte insonne
Quando Lyra ritornò in stanza quella notte fu costretta a
socchiudere piano la porta per evitare che qualcuno la scoprisse, ma
dentro di sé era così piena di rabbia che avrebbe voluto
prendere a calci tutti i pezzi dell’arredamento.
Tanta fatica per niente!
La ragazza fu costretta a mordersi la lingua per evitare di urlare. Era
sul punto si scoppiare ma allo stesso tempo c’era qualcosa che la
faceva sorridere: Erza stava bene. Stava davvero bene, anche il suo
occhio! Di certo doveva aver utilizzato le sue abilità
alchemiche per costruirne uno artificiale ma nessuno al mondo avrebbe
potuto distinguerne la differenza. Anche Natsu e Gray sembravano in
perfetta forma, erano cresciuti davvero un bel po’ in quei cinque
anni.
Sulla scia dei suoi pensieri Lyra si lasciò andare con la schiena contro la porta, fino a sedersi a terra.
Come si chiamava quell’altra ragazza a cui aveva passato il
messaggio? Lucy Herttaphilia? Era stato suo zio ad indicarle come fare:
si era informato bene sul tipo di maghi che avrebbero visitato il
castello. Il tipo di abilità in possesso di Lucy era molto raro
e questo doveva renderla un personaggio davvero speciale, ma ad essere
sinceri, Lyra non avrebbe mai immaginato che qualcun altro potesse
prendere il suo posto nel gruppo. Ma che cosa ci poteva fare adesso? In
fondo aveva deciso lei di lasciare Fairy Tail in un quel modo
così violento. Aveva pensato che fosse la decisione migliore, ci
aveva riflettuto a lungo e quella era l’unica idea che
l’aveva convinta. Si era comportata in maniera brusca soltanto
per convincere Erza ed i suoi amici a starle lontani. In cuor suo Lyra
aveva paura che se avessero continuato a starle accanto, sarebbero
stati costretti a soffrire. Non voleva metterli in pericolo e non
voleva che rischiassero ancora la vita per lei.
Lyra si prese la faccia tra le mani, schiacciata dal peso dei ricordi.
Era convinta di esserci riuscita, per cinque lunghissimi anni non aveva
avuto alcuna rapporto con Fairy Tail ma adesso la sua vecchia squadra
era arrivata in città. Ed era tutta colpa di suo zio! Stupido
Chefka! Per quanto lei si fosse sforzata di dimenticare, lui aveva
continuato a parlargliene giorno dopo giorno. Era rimasto come
folgorato dall’impresa di Fairy Tail ed a volte Lyra aveva quasi
l’impressione che suo zio volesse rimandarla a Magnolia,
perché stare ad Alyssa era troppo pericoloso per lei.
Zio Chefka era l’unico parente che le era rimasto, si occupava di
lei come di una figlia e le aveva permesso di diventare la sua
apprendista. In tal modo, un giorno, anche Lyra avrebbe potuto accedere
alla carica di Consigliere. Chefka era un brav’uomo ma in quel
momento sua nipote lo odiava con tutte le sue forze.
Oltre ad essere ossessionato da Fairy Tail, il Primo Ministro era
ossessionato anche dall’idea di ritrovare il cristallo nascosto
da Illusia. Dopo il ritorno di Lyra ad Alyssa, Chefka era sprofondato
nello studio dei libri di magia conservati nella biblioteca del
castello e dopo pochi mesi, era riuscito a ricostruire il rituale che i
i Cavalieri dell’Apocalisse avevano pensato di utilizzare.
Lo zio aveva invito Lyra a provare insieme all’aiuto di tutto il consiglio e alla fine la ragazza aveva accettato.
Erano stati dei giorni frenetici, ma quando tutto era stato ultimato
qualcosa era andato storto e il rituale era fallito nonostante
l’abilità di Lyra nel raccogliere l’energia
necessaria.
La ragazza non aveva mai visto suo zio tanto furibondo come in quel
momento. Si era messo a gridare e a scagliare libri fuori dalla
finestra. Era arrabbiato con sé stesso ma anche con la
misteriosa gilda oscura che l’aveva rapita, perché avevano
messo in pericolo sua nipote ed ucciso suo fratello per niente.
L’unica cosa di cui erano stati capaci era stata quella di
mettere in piedi un rituale che faceva acqua da tutte le parti.
Quel tentativo si era rivelato miserabile ma Chefka non si era mai
arreso e durante i quattro anni successivi aveva tentato una sfilza di
incantesimi diversi, sfruttando continuamente l’aiuto di Lyra.
Alla ragazza però, quelle cose non interessavano molto.
Stando nel consiglio, Lyra aveva imparato ad avere più coscienza
dei problemi della sua gente ed aveva iniziato a dedicarsi anima e
corpo al regno. Quello che poteva fare era ancora limitato a causa
della sua posizione non ufficiale, ma tutto ciò non le aveva
impedito di scendere in strada e di aiutare la gente a ricostruire.
Adesso capiva molto meglio perché suo padre si impegnava tanto
nel lavoro e capiva anche perché sua madre aveva rischiato la
vita sul fronte.
Le persone normali sono fragili, incontrano continuamente ostacoli e
molte cose per loro sono completamente impossibili. E’ per questo
che hanno bisogno dell’aiuto dei maghi ed era questa la ragione
per cui esistevano le gilde di Fiore ed il Consiglio della sua nazione.
Le gilde ... Fairy Tail ...
Lyra doveva trovare assolutamente un modo per mandare via Erza e gli
altri prima che fosse troppo tardi. Per un attimo aveva quasi sperato
che Natsu potesse facilitarle il lavoro, causando una scenata davanti
al Consiglio e facendosi sbattere fuori dalla regione, ma quella
ragazza bionda era riuscita a calmarlo.
Che cosa poteva inventarsi ora?
Se Lyra chiudeva gli occhi poteva ancora vedere il momento esatto in
cui suo zio aveva deciso di prendere quella decisione. Che cosa aveva
sbagliato? Che cosa aveva fatto di male per suggergli quella follia?
Qualche giorno prima lei e suo zio
erano seduti sul bordo della fontana nel cortile centrale, come
facevano spesso quando dovevano discutere di qualcosa.
- A volte. - Aveva sospirato Lyra
stringendo il suo ciondolo di cristallo tra le dita - Mi domando
perché mia madre abbia deciso di fare una cosa così
rischiosa come quella di nascondere la lacryma gigante, senza rivelare
a nessuno il punto esatto. Forse sarebbe stato meglio se l’avesse
distrutta. -
Suo zio non le aveva risposto e
quando Lyra si era girata si era accorta che era rimasto come
ipnotizzato, con lo sguardo fisso sul suo ciondolo.
- Perché non ci ho pensato prima ... -
- Che vuoi dire? -
Era stato allora che Chefka era
saltato in piedi esultando - Dobbiamo convocare subito Fairy Tail!
Immediatamente! Questa volta Lyra ... Questa volta sono certo che ce la
faremo! -
Gli eventi di quella notte erano stati così forti e stancanti,
che Lucy finì col crollare non appena si appoggiò sul
letto. Mentre Lyra nella sua stanza al castello si struggeva e si
teneva la testa tra le mani a lei bastò poco per dimenticarsi di
tutte le sue preoccupazioni. La ragazza si risvegliò solo
qualche ora dopo l’alba, quando la luce del sole, raggiunse
finalmente la sua finestra e le colpì il viso.
- E’ ... E’ già giorno? - La ragazza si sfregò gli occhi.
- Sì ed è quasi ora di alzarsi. - Erza, la sua compagna
di stanza, era seduta alla scrivania con gli occhi socchiusi ed il
mento appoggiato alla mano. Lucy intuì subito che a differenza
sua, la donna non doveva aver dormito neanche un’ora quella
notte. Quella missione per Erza era ancor più stancante che per
chiunque altro. Non solo si era ritrovata a fronteggiare
l’allieva che aveva amato tanto e che l’aveva tradita ma
doveva gestire anche la responsabilità di mantenere alto il nome
della gilda in un paese straniero.
Ad essere sinceri Lucy non riusciva a spiegarsi l’atteggiamento
di Lyra: era così fredda con loro. Come avrebbe voluto poter
sapere che cosa le passava per la testa, ma non aveva nessuno spirito
con sé capace di tanta preveggenza.
- Sei preoccupata per la missione? -
Erza ci mise un po’ prima di rispondere - Ad essere sinceri
c’è qualcosa che non mi torna. E’ vero che grazie al
mio occhio artificiale posso vedere bene oltre le illusioni ma conosco
qualcuno che può fare molto meglio di me. -
Lucy non sapeva di chi stesse parlando: alla gilda non c’era
nessuno molto portato per quel genere d’incantesimi. - Se lo
avessi saputo prima lo avresti contattato? -
- Come se sapessi dove sia. - Sbottò Erza incrociando le
braccia. - Lucy, tu riesci a vedere dov’è il problema? -
La ragazza si fermò a pensare ma non le venne in mente niente di particolare.
- Perché se Chefka aveva bisogno di un occhio ha chiesto esplicitamente di me che sono una spada? -
Lucy venne colta come da un brivido. Erza aveva ragione!
- Così come poteva inventare una scusa per mascherare la nostra
missione, poteva inventarne un’altra ancora più credibile
per l’arrivo di un esperto di illusioni! -
- Quell’uomo non ci ha ancora detto tutta la verità. -
Aggiunse Erza - Hanno detto di sospettare qualcuno del Consiglio e
molto probabilmente ci hanno fatti venire qui per usarci come esche.
Vogliono fargli pressione e vogliono costringerlo a fare un passo falso
e venire allo scoperto. -
Lucy si stupiva sempre dell’abilità di Erza nei
ragionamenti: quella donna non era un semplice cavaliere armato ma
anche un fine stratega. Lyra era stata presa in ostaggio cinque anni
prima e forse Chefka sperava di sfruttare il suo legame con la maga per
causare scompiglio. Quella ragazza aveva ragione: forse sarebbe stato
meglio se ne fossero andati.
La luce del sole ormai aveva inondato tutta Alyssa ed aveva toccato
anche il suo castello scuro. Da qualche parte, in una delle stanze, i
suoi raggi avevano fatto capolino anche dietro una tenda spessa e nera.
- Ormai siamo molto vicini al nostro obiettivo. - C’erano cinque figure misteriose nascoste nella penombra.
- Sì ma adesso ci sono quegli insulsi mortali che vagano per la città. -
- Si illudono di poterci fermare, ma non sanno che verranno eliminati prima che il sole torni a calare. -
- Già, una volta che la donna dai capelli rossi e i suoi amici
saranno fuori combattimento, nessuno potrà più
ostacolarci. Queste stupide fate pagheranno per quello che hanno fatto
cinque anni fa! -
- Hishishi! Lasci fare a noi Master! -
Angolo dell'autrice:
Questo è il nuovo capitolo di oggi, grazie per essere ancora qui
a leggerlo! Ho lasciato finalmente carta bianca a Lyra perchè
potesse spiegare a tutti le sue ragioni, ma ci sono ancora molti punti
oscuri su quello che sta succedendo ad Alyssa. Strane figure misteriose
tramano qualcosa nell'ombra. Che cosa succederà adesso?
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Capitolo 5 *** Visita al castello ***
Visita al castello
Visita al castello
Quando i maghi di Fairy Tail giunsero nuovamente al castello le guardie
li condussero senza troppi indugi da Chefka e Lyra. Il Primo Ministro e
sua nipote li stavano aspettando in una splendida sala, finemente
decorata con degli arazzi. Le figure ricamate raccontavano la storia
della fondazione del regno ma nemmeno loro potevano prevedere quale
sarebbe stato il futuro.
- Che piacere rivedervi! A quanto pare il mio messaggio vi ha raggiunti
in tempo! - Cominciò Chefka, ma ogni parola che diceva era una
farsa per darla a bere alle guardie che li ascoltavano - Sarebbe stato
un peccato se foste partiti senza aver prima visitato il castello.
Sarete nostri ospiti fino a che gli ultimi preparativi per la missione
non saranno stati completati. Consideratelo pure come un piccolo
ringraziamento per l’aiuto che ci avete dato in passato. -
L’uomo sorrise e fece segno alle guardie di lasciarli da soli ed
in breve gli unici rimasti in sala furono loro - Voglio occuparmi
personalmente di questo impegno. Tuttavia ... - Aggiunse Chefka -
Perché non fai tu da guida ai ragazzi, Lyra? Io scorterò
il nostro cavaliere. -
Chefka indicò la strada ad Erza e la donna lo seguì
immediatamente, senza nemmeno voltarsi a salutare i suoi compagni.
Avrebbero dovuto davvero visitare il castello soltanto con la guida di
Lyra?
- Io non ci vengo con te. - Sbottò Natsu e la ragazza si
girò a stento verso di lui - Come se me ne importi qualcosa. -
- Perfetto! Perlustrerò da solo questo posto! Col mio fiuto
troverò il cristallo prima di tutti voi! - E detto questo il
dragonslayer si allontanò a grandi passi lungo il corridoio
mentre Happy gli svolazzava dietro.
- Aspetta Natsu! Vengo con te! -
- Quell’idiota. - Sbuffò Gray - Di sicuro distruggerà qualcosa. -
- Se vuoi puoi andare con lui. - Borbottò ancora Lyra, ma Gray
non le rispose nemmeno, le lanciò uno sguardo gelido e poi si
allontanò anche lui facendo attenzione ad imboccare la direzione
opposta a quella di Natsu. Lucy adesso era l’ultima
rimasta. - Io ... Io vengo con te! -
Non aveva altra scelta ma quella era davvero una situazione
imbarazzante: Lucy si sentiva a disagio. Che cosa doveva fare? Non
sapeva distinguere le illusioni e non sapeva percepire l’aura
degli oggetti. Non aveva l’intuito e gli occhi di Erza, non aveva
il naso di Natsu e nemmeno la freddezza di Gray. Le sue abilità
erano completamente inutili in quella missione. E soprattutto cosa
poteva mai dire per allentare la tensione? Lyra procedeva in silenzio
senza nemmeno indicarle il nome dei posti che visitavano oppure la loro
posizione nel castello.
Era terribilmente chiaro che la ragazza non gradiva la loro presenza ad
Alyssa ma Lucy non riusciva a farsi una ragione del suo comportamento.
Se era stata parte di Fairy Tail e se aveva stretto dei forti legami
con i suoi compagni, allora non poteva essere tanto diversa da lei. Se
li aveva amati non poteva davvero aver cambiato così
drasticamente opinione! Era vero che erano tutti un po’ matti e
spesso anche molto fastidiosi, ma erano tutti delle persone magnifiche.
Doveva fare qualcosa per spezzare quel silenzio.
- La città di Alyssa è davvero molto bella, ha un fascino
straordinario. Qual è la parte più interessante secondo
te? - Lucy non ottenne alcuna risposta. E va bene, forse l’idea
di aggirare la questione non era delle migliori. Doveva essere
più diretta, se si fosse aperta un po’ magari avrebbe
spinto anche l’altra a farlo.
- Bhè, Alyssa è suggestiva ma anche Magnolia mi piace
molto, benché ci viva da poco. Sono entrata a far parte di Fairy
Tail solo qualche mese fa. - Forse era un po’ sciocco il modo in
cui stava parlando da sola ma Lucy si costrinse a farsi forza - Sono
molto riconoscente al Master per avermi ammessa. Ho sempre sognato di
fare la maga ma mio padre non voleva lasciarmi andar via di casa.
L’unica cosa che potevo fare era studiare e fantasticare sul
mondo esterno, chiusa nella biblioteca della villa. -
Ancora nessuna risposta, ma se quello che Miraajane le aveva detto era
vero, allora quella parte della sua storia non doveva essere poi tanto
diversa da quella di Lyra.
- E’ stato solo grazie a mia madre che sono riuscita a mettermi
in viaggio. Senza la sua complicità non sarei arrivata da
nessuna parte. Mi ha anche donato le chiavi degli spiriti che porto con
me. - Lucy si fermò per un attimo, rimuginando su quel pensiero
- Ma anche tua madre doveva essere una maga eccezionale, visto il modo
in cui ha protetto il cristallo. Non credo di avere alcuna speranza
nello sciogliere il suo incantesimo. -
- Mia madre era davvero la migliore. - Quando Lyra scandì quelle parole Lucy per poco non ebbe un colpo.
- Ma anche mio padre era un mago incredibile. Purtroppo l’unica
cosa che mi è rimasta di loro è questo regno in pericolo
ed il ciondolo che mi porto dietro. -
- E’ questo? - Lucy si affrettò ad affiancarsi a Lyra,
lasciando il suo posto a qualche passo di distanza e sfoggiando un gran
sorriso - E’ lacryma quella? -
- Sì, ma è lacryma blu, non ha alcun potere. -
Nel frattempo Natsu stava ancora vagando senza meta tra le stanze del castello.
- Dove diavolo è quello stupido cristallo? -
Dannazione! Quella storia lo stava facendo impazzire! Perché
Lyra si comportava in quel modo? Quanto avrebbe voluto risolvere la
questione con un serio duello tra maghi. Si era spinta troppo oltre, lo
aveva offeso ma aveva offeso anche i suoi compagni e la gilda.
Oltretutto Erza era strana. L’aveva vista stendere il Demone per
aver sparlato di Fairy Tail, eppure non sembrava avere alcuna
intenzione di alzare una mano su Lyra. Natsu sapeva che la donna le
voleva bene ma sapeva anche quanto teneva alla gilda.
La testa gli stava scoppiando, non poteva trattenersi di più. -
BASTA! HO DECISO! SE RADO AL SUOLO QUESTO POSTO IL CRISTALLO PRIMA O
POI VERRA’ FUORI, NO? -
- Natsu, aye Natsu! - Happy gli strattonò il lembo del pantalone - Non senti qualcosa? -
Il ragazzo si fermò di colpo rimangiandosi le parole infuocate
di prima. C’era qualcosa nell’aria, un certo profumo ...
L’espressione di Natsu si illuminò di colpo - Le cucine!
Happy abbiamo trovato la sala del tesoro! Pistaaaa! - I due amici
sfondarono letteralmente la porta più vicina e si fiondarono in
mezzo ai fornelli e ai cuochi.
- Che cosa volete? Che ci fate qui? -
- C’è del pesce? -
- Pussa via gattaccio! -
- Non essere scortese: siamo ospiti! -
- E che cosa volete voi ospiti? -
- Non è ovvio? - Natsu scostò una pentola e sotto gli
occhi increduli del cuoco risucchiò via tutto il fuoco della
fornace - Questo sì che è buono! -
Anche Gray stava passeggiando per il castello senza sapere né
dove fosse né come rintracciare la lacryma. L’unica cosa
certa era che i suoi pensieri non erano molto diversi da quelli del suo
rivale. Quella missione non gli piaceva, c’erano troppe cose che
non tornavano.
- Altolà! -
- Prova a fare solo un altro passo e ti affettiamo, brutto maniaco! -
Il mago fu strappato di colpo dalle sue riflessioni da un picchetto di
guardie posto a sorveglianza degli appartamenti del Consiglio.
- Ma che state dicendo? Non lo vedete lo stemma? Sono di Fairy Tail! -
Gray si accorse troppo tardi di aver puntato il dito sul petto senza
che la camicia lo ostacolasse. Dov’erano i suoi vestiti???
Le guardie gli furono subito addosso urlando - Pervertito! -
- Disgraziato! -
- Atti osceni in luogo pubblico! -
- Come fate a chiamarli atti osceni in luogo pubblico se ho ancora le mutande? -
Nello stesso momento, completamente ignara di quello che stavano
facendo i suoi compagni, anche Erza stava visitando il castello. Ma
mentre camminava lungo le mura insieme al Primo Ministro, non riusciva
a percepire alcuna distorsione nello spazio. Non c’era da
stupirsi: se nemmeno i migliori maghi di Valeria erano riusciti a
trovare il cristallo, allora le sue capacità erano davvero
troppo limitate per farlo.
- Scommetto che in questo momento ti stia domandando per quale ragione
stia pretendendo una cosa tanto assurda. - Sospirò Chefka tutto
d’un tratto, come se le avesse letto nei pensieri.
- Sì. Onestamente mi stavo chiedendo perché ha richiesto
proprio il mio intervento. - Pian piano avevano raggiunto la spaziosa
torre di sud - est che ospitava al suo interno l’arsenale del
castello.
- Chiunque volesse trovare il cristallo cinque anni fa, sperava di
usare la connessione di Lyra con l’energia pura per aggirare
l’illusione della madre. Sono preoccupato: mia nipote è in
pericolo sin da quando è tornata a Valeria ma è troppo
ostinata per ammetterlo e per accettare aiuto. - L’uomo si
girò verso di lei con uno sguardo implorante - Anche se sono
diventato Primo Ministro i miei poteri non sono così grandi come
si possa immaginare. Ho bisogno di qualcuno che possa proteggerla e chi
meglio della sua insegnante? -
- Il nemico è molto vicino? -
- Temo di sì. Forse in questo momento ci sta addirittura
guardando. Sono spiacente per avervi costretti a far parte di questa
storia. -
Chefka non riuscì nemmeno a terminare la frase prima che un
brivido gelido percorresse tutto il castello. Erza lo sentì
passare distintamente dentro la spina dorsale e non poté fare a
meno di estrarre Redemption. L’aria si era saturata rapidamente a
causa di una terribile aura oscura. C’era qualcosa di familiare
in quella sensazione ma prima che la maga potesse realizzare di cosa si
trattasse, l’intero castello venne percorso da un nuovo brivido,
anzi da un terremoto. Tutte le guardie li oltrepassarono correndo a
più non posso, lasciando cadere le armi e gridando: sembravano
terrorizzate.
- Il ... Il nostro nemico d ... deve essere già qui! - Quando
Erza si girò scoprì che il Primo Ministro era crollato in
ginocchio e stava tremando così forte da non riuscire a
rialzarsi. Poi la sua attenzione venne richiamata di colpo da
qualcos’altro. Una serie di passi metallici riecheggiò per
qualche istante lungo la torre, poi una misteriosa figura apparve dalla
parte opposta della stanza. Era una donna, una donna dai capelli rossi.
Indossava un’armatura viola ed un elmo con due lunghe corna, ma
aveva anche uno scudo tondo ed un spada gigantesca e acuminata come una
zanna. Il suo sguardo scuro era terrificante ed il suo ghigno aveva
un’aria sadica. - A quanto pare ci sono ancora dei mortali qui
dentro. -
Quando la sferza di quell’aura oscura raggiunse Gray, le guardie
che lo stringevano si bloccarono di colpo, poi, lasciarono cadere le
armi e scapparono via come guidate da un istinto irresistibile. Anche i
ministri, uno dopo l’altro si precipitarono fuori dai loro
appartamenti correndo come matti. In men che non si dica Gray si
ritrovò da solo, ma questa volta non era a causa della sua
nudità. Perfino lui, che era un esperto di ice make magic, aveva
sentito l’aria farsi più gelida.
- Chi sei? Fatti avanti! - Non c’erano passi: non c’era
alcun suono, ma non c’era bisogno di sentire rumore per percepire
la presenza di qualcuno lì intorno.
- Giovane mago, ti stavo aspettando. - Di colpo una figura imponente e
oscura si fece largo tra le tenebre lungo il corridoio. Era un
cavaliere dotato di una terrificante armatura nera e una lunga spada
affilata. Tuttavia c’era qualcosa che non andava in lui: gli
mancava una gamba e sotto l’elmo col pennacchio Gray non riusciva
a scorgere nessun volto.
Natsu ed Happy si stavano divertendo un mondo a frugare nella cucina
quando improvvisamente tutti i fuochi si spensero. I cuochi si
immobilizzarono di colpo ma poi sfrecciarono fuori dalla cucina ad una
velocità supersonica.
Natsu gli gridò dietro - Ehi! Non c’è bisogno di corre così, non volevo mangiare anche voi! -
- Aye Natsu! - Gridò invece Happy agitando le zampine - Che sta succedendo? -
La cucina che fino ad un attimo prima era stata calda, piena di vita,
di colori e di profumi, adesso era diventata scura e gelida. Sembrava
una cella frigo.
- Io non capisco. - Borbottò Natsu - Non sento niente di strano. -
- Sicuro? -
Il ragazzo incrociò le braccia. Ci stava ancora pensando quando
i suoi sensi sopraffini lo avvertirono che c’era un pericolo.
Natsu riuscì a scansarsi giusto in tempo.
- Hishihishihishi! - Adesso, appeso al soffitto a testa in giù,
c’era un uomo dai lunghi capelli bianchi e gli occhi rosso
rubino. Il suo corpo era avviluppato da un paio di lunghe ali
membranose. Happy capì subito di che si trattava - UN
PIPISTRELLO! -
Quella raffica gelida raggiunse anche Lyra e Lucy. La prima si mise
subito all’erta ma la seconda non poté fare a meno di
stringersi le braccia intorno al corpo e di cadere in ginocchio,
rabbrividendo. Non era colpa del freddo, in realtà la
temperatura era sempre la stessa: ciò che l’aveva
paralizzata era il terrore. Un terrore ceco e inspiegabile, senza
alcuna ragione, senza alcun motivo, ma così forte da serrarla in
una morsa. Ma quella morsa non aveva serrato soltanto lei.
In men che non si dica, l’intera popolazione del castello le
sfrecciò accanto spintonandosi per guadagnarsi una via di fuga.
Che cosa stava succedendo?
- Maledizione. - Lyra estrasse con un gesto fulmineo la sua spada. La
estrasse praticamente dal nulla, dall’aria, come a volte faceva
anche Erza.
- I mortali sono creature patetiche. - Una voce fredda le fece eco e
pian piano l’ombra cominciò ad addensarsi al centro della
stanza, raccogliendosi dagli oggetti circostanti. Era stata
l’oscurità a parlare? No, era stata una donna. La sua
figura emerse lentamente dal pavimento. Aveva la pelle candida,
così candida da sembrare quasi fatta di porcellana ma aveva allo
stesso tempo i capelli più neri e gli occhi più scuri che
si fossero mai visti. I capelli le scendevano lisci fin sotto le
scapole ma dietro la schiena teneva fissato un mantello di piume di
corvo. Al posto del braccio destro aveva una specie di dispositivo
meccanico con dei lunghi artigli di metallo mentre con la mano sinistra
stringeva una gigantesca falce.
- Chi sei? - Gridò Lyra.
- Il mio nome è Lotus Ravenmoore dei Cavalieri
dell’Apocalisse e vi do il benvenuto allo spettacolo finale della
caduta di Valeria. -
Angolo dell'autrice:
Ecco il capitolo di oggi, spero che la storia vi piaccia e che continui
ad appassionarvi! I cattivi sono entrati finalmente in scena! Che cosa
ne pensate?
P.s. Per i nomi e l'aspetto dei Cavalieri dell'Apocalisse mi sono
ispirata ancora una volta ad alcuni dei mostri affrontabili nel gioco
online di Castle Age.
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Capitolo 6 *** Spirito congelato ***
Spirito congelato
Spirito congelato
Gray trapassò il cavaliere nero con il suo sguardo gelido - Che cosa significa che mi stavi aspettando? Chi sei? -
- Lotus mi ha detto che molto probabilmente saresti finito qui.
Sfortunatamente per te questa sarà la tua ultima fermata. - La
voce del suo avversario era cupa e tenebrosa. - Io sono Skaar Deathrune
dei Cavalieri dell’Apocalisse. -
- I Cavalieri dell’Apocalisse? - Il mago sobbalzò a quel
nome: se lo ricordava bene. Si ricordava la lotta con le ombre ai piedi
delle mura di quel castello. - Ancora voi? Credevo foste spariti nel
nulla dopo che il vostro Master era stato fatto a fette da Erza. -
- Pensavi davvero che una cosa del genere potesse annientarci? Avete
soltanto rallentato per un po’ la distruzione di questo patetico
paese. Entro questa sera sarete già tutti sotto il nostro
controllo! Questa volta otterremo noi la vittoria! -
- Non ci pensare nemmeno, cavaliere. Adesso che so quali sono i vostri
piani dovrete prima passare sul mio cadavere! - Gray non esitò
oltre a mettersi in posizione di combattimento con un pugno poggiato
sul palmo della mano sinistra. Di colpo l’aria attorno a lui si
fece così fredda che il pavimento cominciò a ricoprirsi
di brina.
- Se è questo che vuoi, preparati per la tua fine! Stupido mago!
- Skaar si lanciò contro Gray ma per fortuna non era
particolarmente veloce. Il ragazzo evitò il suo affondo facendo
un passo a destra e contrattaccò con la rapidità di un
fulmine - Ice Make Hammer! - Skaar aveva la schiena scoperta: il suo
colpo lo avrebbe spedito direttamente al tappeto, o almeno così
pensava Gray.
- Ci hai provato. - Una forza improvvisa respinse la sua arma ed il
martello di ghiaccio volò via descrivendo un arco in aria ed
andandosi a fracassare contro la parete alle loro spalle. Come aveva
fatto? Gray non ebbe neanche il tempo di domandarselo. Il contrattacco
di Skaar arrivò subito dopo costringendo il mago a farsi
indietro. La punta della spada lo colpì di striscio lasciandogli
un segno rosso sull’addome.
- Pensavi che fossi così stupido da farmi abbattere al primo
colpo? La mia magia, il mio Mana Forcfield, mi protegge dagli attacchi
deboli come i tuoi! Non hai alcuna speranza contro di me. -
Gray digrignò i denti e tornò in posizione
d’attacco. Dannazione! Doveva trovare un modo per aggirare quella
barriera protettiva o sarebbe stato in perenne svantaggio!
- Preparati! - Ma prima che Gray potesse pensare ad un modo efficace
per rompere il Mana Forcifield, Skaar tornò all’attacco,
calandogli contro la sua grande spada. Per evitare il colpo il ragazzo
fu costretto ad evocare uno dei suoi scudi di ghiaccio ma Skaar lo
tagliò in due come se fosse stato di burro, procedendo
dall’alto verso il basso. Gray fece un salto indietro e si
affrettò a contrattaccare colpendo con ancora più forza -
Ice Make Scythe! - Ma la sua lama di ghiaccio si spezzò ancor
prima di riuscire a toccare il corpo del cavaliere nemico. Il suo scudo
era troppo forte!
- Arrenditi mortale! - La spada di Skaar questa volta lo colpì
alla spalla a tal punto che per impedirle di affondare più in
basso Gray fu costretto ad afferrarla con le mani. - Parli come se tu
non lo fossi! - Il ragazzo convogliò tutta l’energia che
aveva tra le dita. Il metallo si congelò all’istante ed il
ghiaccio corse rapido fino all’elsa ma Gray non fece in tempo a
spezzare la lama prima che Skaar lo colpisse con un pugno dritto al
volto. Il mago schizzò dall’altra parte della stanza
spaccando un mobile.
- Noi Cavalieri dell’Apocalisse non siamo meri mortali. Noi siamo demoni. -
- Mirajane è una donna ed è un demone cento volte meglio
di voi. - Sbuffò Gray ed il suo avversario picchiò
leggermente la spada con la punta a terra. L’arma si
spaccò in pezzi e si sgretolò al suolo - A quanto pare
sei riuscito a rendere inutilizzabile la mia spada ma questo non basta.
Anche così i tuoi attacchi sono troppo deboli per danneggiarmi! -
- Potrà anche essere vero. - Gray si sforzò di rimettersi
in piedi ripulendosi il labbro sporco di sangue - Ma questo significa
solo che devo colpirti più forte! -
- Idiozie! -
Gray si lanciò subito all’attacco. Aveva intenzione di
mantenere la promessa ma Skaar non accennò nemmeno a bloccarlo.
Era troppo sicuro di sé.
- Perfino Natsu è un pugile migliore di te. - Il mago
scansò l’avversario piegando la testa di lato e lo
colpì dritto allo stomaco. L’armatura nera si coprì
istantaneamente di ghiaccio e scricchiolò come se fosse stata
irrimediabilmente danneggiata.
- Cosa? - Skaar finì a terra subito dopo. L’aria attorno alle mani di Gray fumava causa delle temperatura.
- Come fanno dei semplici pugni ad essere più forti di una spada? -
- Perché nei pugni di un uomo c’è più
passione che in qualunque tipo di arma! - Gray si sentiva proprio
Elfman quando gridava qualcosa del genere. - Fatti sotto ridicolo
Cavaliere dell’Apocalisse! Voglio vedere quanto vive un demone! -
Gray tornò all’attacco mirando dritto al viso
dell’avversario ma quando il suo pugno lo colpì
l’elmo non oppose alcuna resistenza e schizzò dritto
contro la parete. Il resto dell’armatura invece si
afflosciò sul pavimento.
- Che significa? - Skaar se l’era data a gambe? La risposta gli
giunse subito dopo quando qualcosa lo colpì violentemente alla
nuca. Il mago rotolò dritto in mezzo ai pezzi
dell’armatura ma quando si girò non trovò nessuno
ad attenderlo. Perché non ci aveva pensato prima? Il cavaliere
era praticamente invisibile senza corazza! Dove si trovava adesso?
Un calcio lo centrò dritto tra le costole spedendolo più in là sul pavimento.
- Ti confesserò una cosa. - La voce di Skaar lo raggiunse da qualche parte indistinta della stanza.
- Agamemnon non era il nostro vero Master. Agamemnon agiva solo come
una copertura. Il nostro Master è molto più terrificante
di lui. Né tu né i tuoi amici uscirete vivi di qui. -
Un altro pugno colpì Gray dritto allo stomaco. Il ragazzo non
riusciva a capire dove fosse il nemico, non poteva vederlo e se non
parlava non riusciva neppure a sentirlo.
- Staremo a vedere. -
Skaar non era un mago qualunque. Quelli come lui erano assassini
esperti. Ma quello che Skaar non sapeva era che nemmeno lui era un mago
qualsiasi. Gray si era allenato a lungo in quegli anni per imparare a
resistere ad ogni sfida. Nessuno sarebbe riuscito ad abbatterlo
così facilmente! Anche se il suo nemico era completamente
invisibile questo non significava che fosse anche totalmente
immateriale!
- Ice Make ... - Il ragazzo evocò uno spesso scudo di ghiaccio.
- Non ti servirà contro di me! -
- Dust! - E poi lo fracassò con un pugno inondando la stanza con
una sottile nuvola di brina. Gli occorse meno di un secondo per notare
un movimento sospetto con la coda dell’occhio. Qualcosa si stava
lanciando contro di lui in mezzo alla nebbia e adesso sapeva
esattamente chi fosse.
Skaar non riuscì nemmeno a sfiorarlo: Gray tese semplicemente
una mano a destra ed il cavaliere si ritrovò intrappolato di
colpo in un grosso pilastro di ghiaccio.
- Anche i maghi di Fairy Tail possono essere spaventosi. Né tu
né i tuoi amici uscirete impuniti da questo posto. -
Angolo dell'autrice:
Ecco a voi il risultato del primo duello! Ve lo avevo datto che nella
seconda parte del racconto ci sarebbe stata più azione! Spero
che la cosa non sia un problema XD Grazie per aver letto anche questo
capitolo, ci rivediamo domani col prossimo!
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Capitolo 7 *** Un vero cavaliere ***
Un vero cavaliere
Un vero cavaliere
- Chi sei? - Tuonò Erza e la sua avversaria
l’accontentò subito scandendo il suo nome - Keira, the
Dread Knight, dei Cavalieri dell’Apocalisse. - A quelle parole,
la maga si sentì attraversare da un brivido, proprio come Gray,
anzi di più. Nessuno meglio di lei conosceva
l’identità di quella gilda.
- E che cosa vuoi? - La sua presenza al castello non era una coincidenza.
- Sei tu che hai eliminato Agamemnon? -
Prima che Erza potesse avere l’occasione di rispondere, Keira
scattò in avanti con una velocità stupefacente agitando
la sua gigantesca spada come se fosse stata una piuma. La maga
riuscì a stento a sollevare Redemption ma venne spinta lo stesso
indietro. La sua avversaria aveva una forza disumana e la sua
velocità era terrificante.
- Oggi ti ucciderò. - Sibilò Keira tra i denti mentre
cercava di spingere la spada con tutte le sue forze e di far cedere
Erza. - Rassegnati non puoi nulla contro la mia magia: io ho la Demon
Streigth. -
Erza sentì i suoi stivali graffiare il pavimento con un suono
metallico. Così non era in condizione di reagire: le serviva
più potere d’attacco! Bastò un attimo e la
Gladiators Battle Armour venne sostituita da quella Nera Diabolica.
Grazie a quella corazza anche la maga poteva contare su una forza
maggiore!
Keira venne respinta indietro e restò per un attimo ferma a studiare quel cambiamento.
- Sei venuta fin qui solo per vendicare il tuo Master? -
- Agamemnon era forte ma non era il nostro vero Master. Cinque anni fa
hai sbagliato completamente obiettivo. - Keira si lanciò di
nuovo all’attacco, ingaggiando con Erza un serrato scambio di
colpi e parate.
- Non mi interessa vendicarlo! Voglio solo che tutti vedano quanto sono
più abile di lui! - Keira calò la spada ma Erza
riuscì a scansarsi giusto in tempo perché l’arma la
mancasse e colpisse il pavimento. L’urto fu così violento
che le mattonelle di pietra finirono con l’essere ridotte in
frammenti. Era l’occasione adatta per reagire e la Maga in
Armatura la colse al volo per sferrare anche lei un fendete e
costringere la sua nemica a saltar via. Ma non era così semplice
...
Quella storia si metteva sempre peggio. Se quello che aveva detto Keira
era vero allora non solo un membro del consiglio aveva assoldato una
gilda oscura, ma lì fuori c’era anche un Master più
forte di Agamemnon ad attenderli. I suoi compagni erano in pericolo!
Lyra era in pericolo! E anche il Primo ... Dov’era finito Chefka?
Erza riuscì a parare a stento il colpo successivo di Keira. Si
era distratta. Il Primo Ministro non era più con lei, non se ne
era nemmeno accorta ma probabilmente era scappato via come tutte le
altre guardie. Accidenti! Questo complicava ulteriormente le cose!
- Come mai una maga da quattro soldi come te se ne va in giro con una
spada? Non puoi fare niente contro di me! Non hai speranze contro un
vero cavaliere! -
Keira continuò ad attaccare ancora e ancora spingendola sempre
più indietro. Adesso alle spalle di Erza c’era solo una
rastrelliera colma di picche.
- Un vero ... Cavaliere? - La donna decise di colpo che
l’Armatura Nera Diabolica non aveva più alcun senso
scambiandola con quella Bianca Angelica. Anche Redemption venne
sostituita di colpo da Deliverance e da una raffica di spade danzanti.
Keira fu costretta a saltare indietro per evitare di essere tagliuzzata
in mille frammenti, ma si riprese subito dalla sorpresa e con un sol
colpo scagliò via tutte le lame. Alcune si andarono a conficcare
nelle pareti, altre andarono a sbattere in mezzo ai vari depositi di
armi.
- Già, un vero cavaliere! -
A guardarle bene adesso Keira ed Erza erano completamente opposte, una
con la sua armatura scura e terrificante, l’altra con la sua
corazza bianca e dai richiami angelici.
- Agamemnon non era un vero cavaliere. - Continuò Keira - Tutta
la sua forza stava nel suo esercito di ombre, da solo non valeva
niente. Tutti abbiamo visto che fine ha fatto! Ma un vero cavaliere
può abbattere qualsiasi nemico contando solo sulle sue forze!
Dimostrerò al Master quanto valgo e diventerò io il suo
nuovo braccio destro! -
Erza parò un altro attacco - E così che definisci un cavaliere? Ascoltarti è un insulto! -
Le due si scambiavano colpi di spada con tanta velocità che non c’era quasi il tempo per respirare.
- Tu non hai la minima idea di cosa sia un cavaliere! Di che senso ha la cavalleria e di cos’è la virtù! -
- Parli come se tu ne sapessi qualcosa! Una debole come te non può insegnarmi nulla! -
Era vero che Agamemnon l’aveva quasi uccisa, ma Keira non poteva
reggere il confronto. Erza roteò Deliverance e costrinse la maga
a farsi indietro con un fendente, minacciando di sfilarle la spada.
- Il valore di un cavaliere non sta nella sua forza. -
Keira vacillò per qualche secondo, ma si riprese in fretta anche
da quel colpo - Vedremo quanto conta la forza! - E poi rilasciò
tutto il suo potere. L’aura della donna si fece subito più
densa e pesante, così densa da avvolgerla come un alone viola.
Quando Erza provò a deviare il suo nuovo affondo sentì il
contraccolpo passarle attraverso tutte le ossa. Era quella la vera
Demon Streigth!
- Rassegnati mortale. Tu non sei una vera maga e non puoi far nulla
contro qualcuno con un potere così vasto come il mio. Avrei
potuto porre facilmente fine a questo duello quando è iniziato,
ma erano anni che non mi divertivo così! Ahahaha! - Keira adesso
rideva come una pazza. Ogni volta che la sua lama e la picca di Erza si
incrociavano il contraccolpo era tanto forte quanto una palla di
cannone. L’onda d’urto che produceva era tale da crepare il
terreno e sbalzar via tutto quella che c’era intorno a loro.
L’arsenale era stato messo praticamente sottosopra.
Erza serrò i denti. Doveva respingerla! Doveva guadagnare un
po’ di tempo ma era più facile a dirsi che a farsi. Anche
se la donna era capace di parare e deviare i suoi attacchi, ogni colpo
le intorpidiva sempre di più le mani, come se fossero state
colpite da un pesantissimo martello da guerra. Keira, invece, riusciva
facilmente a bloccare tutte le sue azioni con lo scudo. Ormai Erza
iniziava a sentire le braccia e le gambe stanche e se non avesse
trovato un modo per contrattaccare sarebbe stata spacciata.
- Spade! - Non era una mossa brillante ma quando le sue spade
saettarono fuori dalle macerie Keira fu costretta di nuovo a fare un
passo indietro per respingerle ed Erza ne approfittò per
affondare Deliverance. Il suo colpo mancò completamente il
bersaglio.
- E’ tutto inutile! - Keira rise forte e saltò in aria con
la sua gigantesca spada sollevata sopra la testa. Quando calò la
lama lo fece con tanta forza che le mani di Erza, già troppo
intorpidite, non riuscirono a reggere il contraccolpo. La donna si
ritrovò in ginocchio.
- Questa è la fine! -
No, non era la fine. L’esultanza di Keira le morì in gola.
Era vero che Erza era stanca ma per quanto stanca non si sarebbe mai
rassegnata: Deliverance l’aveva colpita dritta all’addome,
trapassando la sua armatura viola. Keira spalancò gli occhi e
lasciò andare la spada mettendosi una mano sulla ferita. - COME
HAI OSATO? Come può battermi un insignificante mortale?! - La
donna si staccò dalla lama ed indietreggiò di qualche
passo.
- La vera forza di un cavaliere non è quella fisica. -
Mormorò Erza rialzandosi lentamente - La forza di un cavaliere
si misura nella sua volontà e la sua fonte sono coloro per cui
combatte. Non avresti mai potuto vincere contro di me, tu lotti solo
per te stessa, mentre io oggi sono qui per i miei compagni e per un
intero paese! -
Keira le lanciò un ultimo sguardo pieno d’odio - Lord
Mephistopheles te la farà pagare. - Poi crollò in
ginocchio e perse i sensi.
Angolo dell'autrice:
Grazie per essere ancora qui! Spero che la storia non vi stia
annoiando! Il secondo scontro è andato ma anche gli altri
finiranno allo stesso modo? Staremo a vedere!
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Capitolo 8 *** Il sangue è relativo ***
Il sangue è relativo
Il sangue è relativo
- Pipistrello! Questa sì che è divertente!
Hishihishihishi! - La misteriosa figura, che stava appesa al soffitto
davanti a Natsu ed Happy, scoppiò in una risata incontrollabile.
- Davvero divertente, come fate a non sapere chi sono? Non ti ricordi
di me ragazzino? Abbiamo già combattuto davanti alle mura di
questo castello. -
Natsu soppesò per un po’ quelle parole - No. -
- No? Non va bene! Non mi piace uccidere i miei nemici senza che
sappiano il mio nome! - Strillò il vampiro - Io sono il grande
Vincent Valentine dei Cavalieri dell’Apocalisse! -
- Cav ... - Vincent colse subito quel lampo negli occhi di Natsu e spalancò le ali - Swrm of Darkness! -
Natsu non riuscì nemmeno a spostarsi prima che una nuvola nera
lo investisse in pieno, stridendo. Quelli erano pipistrelli!
- Adesso ti ricordi, ragazzino? - L’attacco di Vincent travolse
tutto quello che c’era sulla sua strada, Happy riuscì a
stento a mettersi in salvo dietro un mobile ma Natsu venne trascinato
fuori, sfondando la porta. I pipistrelli erano così tanti da
togliere il respiro, lo avvolgevano, mordevano e graffiavano da tutte
le parti.
- Andate via! - Per liberarsi Natsu fu costretto a rilasciare a piena
potenza tutta la sua aura infuocata. Bastò un istante ed i
pipistrelli si dissolsero come fumo nero.
- Hishihishihishi! Ti piacciono i miei piccoli amici? Posso crearne quanti ne voglio con i miei poteri! -
- I tuoi amici non mi fanno niente! - Vincent non gli lasciò
neanche il tempo di replicare gettandosi contro di lui e cercando di
colpirlo coi suoi lunghi artigli, il ragazzo però, non
esitò un solo istante a replicare con una raffica di pugni
infuocati.
Nel frattempo Happy si era trascinato fuori dalla cucina e stava
spiando lo scontro dietro nascosto dietro il muro. Avrebbe voluto
gridare al suo amico di fare attenzione, ma il ragazzo era già
troppo preso dalla foga dello scontro.
- Prendi questo! - Vicent bloccò l’attacco di Natsu con
una mano sola. Il fuoco che avvolgeva il pugno del mago si spense
all’istante e gli artigli del vampiro gli si conficcarono nella
carne. Per liberarsi dalla stretta Natsu fu costretto ad usare il suo
ruggito e a scagliare un fiume di fiamme dritto contro il nemico.
Vincent si scansò battendo le ali ma non prima di avergli
lacerato la mano.
- La sai una cosa, ragazzino? Sei davvero delizioso? Hishihishi! - Nel
palmo della mano destra di Vincent c’era una piccola bocca con le
zanne e la sua lunga e viscida lingua si stava leccando le labbra. Era
uno spettacolo rivoltante. - Prima che tu possa rendertene conto
succhierò via tutto il tuo potere. Un comune mortale come te non
può fare nulla per difendersi da un demone come me! Hishihishi! -
- Io non sono un comune mortale! Io sono Natsu Dragagneel! Io sono il figlio di un drago! -
Vincent scagliò un secondo Swarm of Drarkness e Natsu
contrattaccò con un’alta fiammata. Il suo respiro
infuocato si infilò dritto in mezzo allo stormo di pipistrelli
ma non riuscì ad incenerirli tutti. Era assurdo! Era certo che
c’è l’avrebbe fatta! Natsu non riuscì nemmeno
a scansarsi ed in men che non si dica la nuvola nera lo avvolse di
nuovo costringendolo ad attivare ancora una volta la sua aura
infuocata. I pipistrelli si dissolsero ma quando il ragazzo se ne
liberò la vista gli si sfocò ed il suo corpo
barcollò per un lungo istante, prima di riprendere
l’equilibrio.
- Guarda come sei ridotto solo dopo due colpi, figlio di un drago! Al
mio terzo Swarm of Darkness sarai già nell’oltretomba! I
miei piccoli pipistrelli succhiano il potere delle loro vittime ogni
volta che li sfiorano! - Vincent non aggiunse altro e riattivò
il suo incantesimo. Il mago cercò di reagire in fretta
ricoprendo le braccia di fiamme e sfoderando un colpo d’ala degno
di un drago. Peccato però che la sua energia magica si fosse
davvero ridotta ai limiti. I pipistrelli lo accecarono e lo
avvolsero ancora una volta, poi qualcosa gli si piantò nella
spalla con tanta forza da farlo gridare per il dolore. Vincent lo aveva
morso, tenendogli bloccate le braccia sul petto con i suoi terrificanti
artigli. Stava bevendo il suo sangue? Natsu si accorse subito di
sentirsi più debole, non riusciva a reagire. Vincent non stava
semplicemente usando le zanne, anche gli artigli che lo serravano
stavano bevendo avidamente dal suo corpo, Natsu era certo di riuscir a
sentire la lingua della sua mano scorrergli sulla pelle.
- Siete stati fortunati l’altra volta. Non ne sareste usciti vivi
se il Master non ci avesse ordinato di ritirarci. - Vincent si
staccò per un attimo leccandosi le labbra.
- Non vi ha ordinato un bel niente. Ve la siete data a gambe perché Erza lo aveva fatto a fette! -
Ma il vampiro serrò più forte gli artigli - Agamemnon non era il nostro Master! Hishihishi! -
Che cosa?
- Ti confesserò una cosa: vi abbiamo attirati in trappola fin
dall’inizio. Questa volta vi spazzeremo via dalla faccia della
terra. Nessuno potrà più chiedervi aiuto, nemmeno quella
sciocca ragazzina dai capelli neri. Era lei il nostro obiettivo. A
quest’ora Lotus l’avrà già fatta a pezzi. -
Perché era stato tanto arrabbiato fino a quel momento? Per Lyra.
Era furibondo perché lei era stata una sua compagna, avevano
riso insieme, erano cresciuti insieme, avevano vissuto insieme! Ma
forse aveva fatto male ad arrabbiarsi con lei ...
- Tieniti pronto Natsu! - Fu allora che Happy sfrecciò dritto in
faccia a Vincent graffiandolo con tutta la forza che aveva. Non poteva
permettere che il suo miglior amico fosse maltrattato in quel modo
proprio davanti ai suoi occhi!
- Togliti mostriciattolo! - Il vampiro mollò istantaneamente la
presa e Natsu colse al volo l’occasione assestandogli un pugno
infuocato dritto all’addome.
- Non offendere Happy, lui è molto meglio dei pipistrelli! - Il
colpo di Natsu non scagliò Vincent dall’altra parte della
stanza e non lo trapassò neanche, ma lo colpì con tanta
forza che il vapore cominciò ad esalare lentamente dalla schiena
del vampiro.
- Com’è possibile che tu abbia ancora tanto potereeee? -
- E’ perché il mio potere sono i miei amici. - Happy
atterrò ridacchiando sulla testa di Natsu e Vincent non
riuscì a mormorare nient’altro prima di crollare al suolo.
- E adesso che so chi è che ci ha strappato Lyra non mi
fermerò fino a che non vi avrò sbattuto a calci fuori da
questo paese! -
Angolo dell'autrice:
Eccomi qui con questo nuovo capitolo. Vincent è tornato in
azione ma Natsu è riuscito a cavarsela perfettamente. Restano
Lyra e Lucy. Saranno capaci di fare altrettanto bene contro Lotus? Lo
scoprirete tra poco e mi raccomando! Se la storia vi piace lasciatemi
la vostra opinione!
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Capitolo 9 *** Vicolo cieco della disperazione ***
Vicolo cieco della disperazione
Vicolo cieco della disperazione
- Lotus ... Ravenmore? - Lyra ripeté piano quel nome brandendo la sua spada; non lo aveva mai sentito prima.
- Sì. - Ridacchiò la donna - E vi stavo cercando ragazze,
o meglio, stavo cercando te Lyra Autumn. Ho svuotato il castello
appositamente per trovarti. -
- Tutto questo è opera tua? - Questa volta la voce di Lyra si fece un ruggito.
- Esattamente, la mia magia paralizza gli avversari per il terrore.
Questo è il potere di Death Embrace! Chiedilo alla tua amica che
effetto fa! - Lyra si girò di scatto e scoprì con orrore
che la sua compagna era ancora ferma a terra.
- E’ ... E’ vero ... - Lucy non riusciva a muoversi, non riusciva nemmeno ad alzare la testa per guardare Lotus.
- Che significa che è vero? Lucy alzati! -
- Così piccole e indifese, riesco a stento a crederci. Siete
davvero voi quelli di Fairy Tail che hanno sconfitto Agamemnon? Hmph. -
Lotus Ravenmore trattenne a stento una risatina ma Lyra spalancò
gli occhi al suono del nome della sua gilda e del terribile cavaliere
oscuro.
- Sapevo che Agamemnon era debole, ma perdere contro di voi! Mi domando
come abbia fatto a diventare il braccio destro del Master. Sono sicura
che la sua presunzione e la sua disattenzione gli sono stati fatali. In
ogni caso vi assicuro che io non mi farò battere tanto
facilmente come lui. Scoprirete ben presto che vi sono cose peggiori
della morte. -
- Lucy alzati! - Lyra non riuscì a gridare nient’altro
prima che Lotus sparisse nel nulla seguita da un sonoro schiocco.
L’attimo dopo, la maga le riapparve accanto roteandola sua
gigantesca falce. Lucy non sarebbe mai riuscita a scansarsi in tempo se
Lyra non si fosse messa in mezzo parando il colpo con la sua spada.
- Alzati ho detto! - Ma la ragazza non poteva muoversi, non poteva davvero.
- Terra! - Lyra gridò ed un pilastro di roccia si sollevò
immediatamente dal suolo, ma la sua reazione fu troppo lenta e Lotus
scomparve di nuovo seguita dal suo solito schiocco. Lyra ci mise un
po’ a capire cosa stava succedendo. La sua avversaria si muoveva
così velocemente da comprimere l’aria.
Doveva stare allerta, Lotus sarebbe apparsa di sicuro da un momento
all’altro per sferrarle un nuovo colpo. Come poteva fare per
prevederlo?
- Air. - Lyra riuscì ad evocare una sottile patina d’aria
attorno a lei giusto in tempo per percepire un movimento sospetto. Alle
spalle! La ragazza si girò di scatto a sinistra bloccando di
nuovo la falce gigante. Lotus stava mirando sempre a Lucy!
- A quanto pare hai un certo talento. Evocare un sottile scudo
d’aria per intuire i miei movimenti a seconda di come si sposta.
Ahaah! Ma dovresti saperlo che non puoi battermi sperando semplicemente
di bloccare tutti i miei attacchi. Prima o poi ti stancherai ed io ti
trascinerò nel mondo dei morti. Faresti meglio a sbarazzarti di
questa compagna inutile e debole che ti porti dietro, oppure lei
sarà l’ancora che ti condurrà alla tomba. -
- Ma è una mia compagna! - Lyra allontanò Lotus con la
sola forza della sua aura - Non ti permetterei mai di farle del male! -
- Vedremo! - Ridacchiò Lotus sparendo di nuovo con un colpo
secco. Le sue parole erano arroganti ma erano vere. Evitarla un paio di
volte o qualcuna in più era del tutto inutile. Lyra doveva
attaccare.
Lotus aveva colpito a destra la prima volta e da dietro quella
successiva. Era il momento di scommettere. Lyra chiuse gli occhi
concentrandosi sul suo sottile scudo d’aria e stringendo
saldamente la sua Spada Runica. Ad un certo punto la ragazza
percepì chiaramente i capelli drizzarsi sulla nuca. Era la sua
occasione.
- Fire! - Lyra scagliò un fendente a sinistra con tutta la forza
che aveva in corpo. La lama reagì subito e le rune che la
coprivano si illuminarono vomitando una nuvola di fiamme. Lotus era
veloce ma a causa dello stupore non riuscì a scansarsi in tempo
e l’attacco di Lyra le sfiorò il braccio e mandò a
fuoco la punta del suo mantello di penne di corvo.
- Ti ho già detto che non ti lascerò toccare Lucy. Adesso
smettila di correre di qui e di là ed inizia a rispondermi! Ho
un bel po’ di domande da farti! -
- Aaaahhh! Non esagerare mostriciattolo! Hai avuto fortuna, ma mi
colpita a stento. Dubito che riuscirai a fare di meglio! - Questa
volta Lyra non la lasciò sparire nel nulla e le si
precipitò contro a spada tratta. Lotus bloccò il colpo a
stento. - Anche io posso usare l’aria per muovermi più
velocemente! -
Lotus assestò un secondo fendente ma Lyra respinse l’arma
con la sola forza della sua aura e affondò la spada. La sua
avversaria riuscì a farsi in dietro giusto in tempo.
- Perché i Cavalieri dell’Apocalisse sono tornati? -
- Non te l’ho già detto? Cercavamo te. - Lotus
afferrò Lyra per i capelli con i suoi terribili artigli
meccanici ma la ragazza si divincolò girando su sé stessa
e roteando la spada. La maga fu costretta a rifarsi indietro brandendo
la sua falce.
- Che volete da me? -
- Se vuoi delle altre risposte chiedile a Lord Mephistopheles in persona! -
- Chi è? -
- Il nostro vero Master. - Lotus approfittò di
quell’attimo di distrazione per sparire ancora una volta. Quando
riapparve era proprio davanti Lucy.
- LUCY! - Lyra si era allontanata troppo durante il combattimento: aveva commesso un errore imperdonabile!
- Saluta per me il mondo dei morti! - Lotus calò di colpo la sua
terribile falce ma non riuscì ad andare a segno il colpo. Lyra
si era precipitata di nuovo in mezzo tendendo le braccia per sollevare
uno scudo d’aria.
- Lucy ti prego devi darmi una mano! Riprenditi e non farti schiacciare dalla paura! -
Lucy era terrorizzata ma sentendo la voce di Lyra riuscì a
sforzarsi abbastanza per alzare la testa. La ragazza la stava
proteggendo ed il vento attorno a lei le scompigliava e sollevava in
aria i lunghi capelli neri. E fu allora che Lucy lo vide: lo stemma di
Fairy Tail era ancora lì, proprio dietro il suo collo.
- Ti ho detto che se continui così la tua compagna sarà la tua condanna! -
- Vai all’inferno Lotus! Non me ne faccio nulla dei tuoi
consigli! - Lyra proiettò tutta al sua aura fuori dal corpo
respingendo l’avversaria. - Se non vuoi spiegarmi come stanno le
cose allora troverò questo Mephistopheles e lo
costringerò a parlare! -
Lotus si dissolse di nuovo nel nulla, la sua aura maligna tuttavia era
lo stesso nell’aria. Da quale direzione sarebbe sbucata? Non
importava: a causa dello scontro Lyra aveva imparato a riconoscere la
sua presenza e a dedurne gli spostamenti.
Da destra! Lyra si piegò di lato per schivare l’attacco
della falce di Lotus e si preparò a contrattaccare evocando un
turbine d’aria ma non riuscì a farlo in tempo. La
direzione della lama cambiò di colpo. Quando Lyra intuì
che l’attacco stava venendo dall’alto si tirò
indietro senza pensarci due volte, ma fu troppo lenta. Riuscì ad
evitare il peggio ma il colpo di Lotus le aprì un taglio
sull’avambraccio. Il dolore fu tale che la ragazza gridò e
lasciò andare la presa sulla sua spada. Lotus colse al volo
l’occasione per colpirla con un calcio e scagliarla contro la
parete. Che cosa c’era che non andava? Perché le faceva
così male? Non riusciva quasi più a muoversi.
- La mia falce della morte, Onslaught. - Cominciò Lotus
avvicinandosi a grandi passi - Prosciuga il potere delle sue vittime.
Qualunque creatura vivente catturata dalla sua lama non potrà
fare altro che agonizzare! -
Lotus calò rapidamente la sua arma e Lyra riuscì a
deviarla giusto in tempo evocando la sua aura, ma con un braccio solo a
disposizione poteva fare ben poco.
Era un situazione disperata. Lucy guardava la scena raccolta a terra e
paralizzata per l’orrore. Lyra stava combattendo per lei, stava
lottando per difenderla a costo della sua vita, eppure lei non poteva
fare niente. Era troppo debole, lo era stata fin dall’inizio.
Sapeva di non poter completare una missione del genere. I suoi compagni
erano tutti più abili di lei, di sicuro l’aura di Lotus
non li aveva ridotti in quello stato. Se solo ci fosse stato Natsu
lì con loro, oppure Grey o Erza! Ma non c’era nessuno. Lei
e Lyra erano le uniche in campo e se voleva aiutarla doveva farlo di
persona. Lucy serrò i denti e si sforzò di ignorare le
mani che le tremavano per cercare le sue chiavi.
Nel frattempo Lyra era riuscita a rimettersi in piedi e scagliar via la
falce di Lotus, l’arma era volata sul pavimento ma le mattonelle
si erano mosse immediatamente per inglobarla e serrarla in una stretta
micidiale.
- Anche se ho un braccio di meno non sottovalutare il mio potere! -
- Anche senza falce non sottovalutare il mio! - Lotus la colpì
con tutta la forza della sua aura oscura e la costrinse di nuovo a
terra. Poi si chinò su di lei tirandola su per il ciondolo;
aveva sollevato il suo artiglio d’acciaio - Non ho bisogno di
armi per ucciderti. -
- Porta del Leone apriti: Loki! -
- Regulus Impact! -
Lotus non riuscì ad aggiungere altro: il pugno di Loki la
colpì in pieno con tanta forza da mandarla a sbattere dalla
parte opposta della stanza, incrinando la parete. Lucy si era rialzata
ignorando le ginocchia che le tremavano - Ti sei scordata di me!
E’ vero che i compagni sono ancore ma ancore di salvezza! - Lei e
Lyra erano così simili! Senza famiglia e senza nessuno su cui
contare se non i propri amici. Lucy voleva farle sentire ancora una
volta il calore della sua gilda, voleva farle sentire il calore di
Fairy Tail!
- Che cosa devo fare Principessa? -
- Distruggi quella strega! -
Loki fece scricchiolare le nocche e Lotus rialzò la testa di
scatto. Aveva perso la presa su Lyra e con lei l’occasione di
eliminare il suo obiettivo ma la sua missione non era fallita del tutto.
- Mi dispiace deluderti! - Strillò la donna sollevando
l’amuleto di Lyra con un ghigno - In fondo mi basta aver preso
questo! Se volete proprio combattere allora sbrigatevela con il Master!
- Loki non riuscì a raggiungerla in tempo prima che scomparisse
nell’ombra e si dissolvesse nel pavimento proprio come aveva
fatto quando era apparsa. La voce di Lotus riecheggiò intorno a
loro ancora qualche istante prima di spegnersi nel nulla.
- Mephistopheles il nostro Master ha un potere illimitato! Questa volta
neanche la donna con i capelli rossi potrà salvarvi! Non sono
venuta qui da sola. I miei compagni a questo punto avranno già
eliminato i vostri amici! Ahaha! -
Lucy non ebbe neanche il tempo di realizzare quello che Lotus le aveva
detto prima che Lyra l’afferrasse per il bavero - Presto! Visto
che sai evocare gli spiriti evocane uno che ci aiuti a trovarli! Ve lo
avevo detto io che era pericoloso! Ve lo avevo detto che dovevate
andarvene! -
Lucy si affrettò a fare come le era stato detto e a sfilare
un’altra delle chiavi d’argento che portava alla cintura
mentre Loki le faceva un cenno con la mano per salutarla.
- Porta del Leone chiuditi! Porta del Compasso apriti! Pyxis! - Lo
spirito rispose immediatamente al richiamo di Lucy ed apparve
così nel bel mezzo della stanza. Sembrava proprio un grosso
uccello bianco e nero con una bussola sulla testa.
- Pyxis abbiamo bisogno di trovare i nostri amici! Puoi dirci dove
sono? - Lo spirito chiuse gli occhi e la bussola sulla sua testa si
illuminò di colpo mentre l’ago girava all’impazzata.
Gli occorsero solo pochi istanti, poi la luce si spense e lo spirito
riaprì gli occhi. - Hanno tutti finito il loro scontro. -
Cinguettò Pyxsis indicando con l’ala in tre direzioni
diverse - E stanno venendo da questa parte. -
Lucy non aveva bisogno di sentire altro per chiudere la porta: Natsu,
Happy, Gray ed Erza erano appena comparsi lungo il corridoio. - State
bene ragazze? - Gridò la Maga in Armatura.
- Sì! - Rispose Lucy ma Lyra le tolse le parole di bocca - Lotus
ha preso il mio ciondolo! Sembrava ne avesse bisogno per ...! -
Una nuova scossa fece vibrare il castello.
Angolo dell'autrice: La storia si sta avviando alla conclusione: i veri cattivi stanno per essere svelati!
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Capitolo 10 *** Mephistopheles ***
Mephistopheles
Mephistopheles
Dopo la scossa venne la luce. Per un attimo l’intero castello
emise un bagliore blu e intenso e quando la luce si spense
l’unica cosa rimasta nell’aria fu un’energia
così densa e spaventosa da far girare la testa. Non bisognava
essere degli esperti per capire da dove proveniva il flusso: tutti i
maghi si girarono istantaneamente nella stessa direzione.
- Il cortile ... - Mormorò Lyra prima di precipitarsi a raccogliere la sua spada e di lanciarsi verso le scale.
- Presto! Andiamole dietro! - Non c’era neanche bisogno che lo
dicesse Erza. Lyra però non poteva sentirla. Aveva un cattivo
presentimento mentre correva a precipizio al pian terreno. Se era vero
che i Cavalieri dell’Apocalisse le stavano dando la caccia per
utilizzare il suo potere e svelare la posizione del cristallo, ma si
erano accontentati del suo ciondolo ...
Non appena raggiunse il cortile la ragazza si bloccò di colpo.
- Zio ... -
Chefka era fermo proprio al centro dello spiazzo con una mano
appoggiata sul più grosso cristallo di lacryma blu che Lyra
avesse mai visto. Nell’altra stava stringendo il suo ciondolo ed
accanto a lui c’era Lotus.
Lyra aveva sempre considerato la lacryma blu come un quarzo raro ed una
pietra preziosa, eppure quella che le stava davanti emanava un flusso
d’energia travolgente.
- Hai visto, nipotina mia? Ho trovato quello che stavamo cercando! Chi
l’avrebbe mai detto! E’ sempre stato qui al posto della
fontana! Il suo potere era tale da poter essere percepito da qualunque
parte della città, eppure l’illusione di tua madre ci
impediva di vederlo e di sentirlo! -
- Mi era sembrato un po’ strano il fatto che fossi sparito nel
nulla. - Erza si fece accanto a Lyra, seguita dai suoi compagni - Ma
per un attimo mi ero illusa che te la fossi data a gambe come gli altri
ministri. -
Chefka rispose con un ghigno sinistro - Un mago del mio livello non
scappa davanti a niente a differenza dei miei sottoposti. E’ un
vero peccato che su quattro soltanto uno sia riuscito a combinare
qualcosa di buono! -
- C’eri tu dietro tutto questo? Mi hai ingannato per tutto questo
tempo? - Lyra gridò, si sarebbe lanciata all’attacco senza
pensarci due volte se Erza non l’avesse trattenuta per una
spalla. Non era saggio colpire senza conoscere le intenzioni del
proprio avversario.
- Stupefacente non è vero? Ahaha! - Chefka scoppiò a
ridere - Non avrei mai immaginato che te la saresti bevuta tanto a
lungo! Ma il tuo è un problema di famiglia. - L’uomo
cominciò a girare lentamente intorno al cristallo accarezzandolo
con le dita - Quando questa bellezza venne portata alla luce per la
prima volta, capì subito qual’era lo scopo a cui era
destinata. Grazie al suo potere Valeria sarebbe diventata la più
grande potenza militare della storia e tutto il mondo si sarebbe
piegato dinnanzi a lei. -
Lyra restò immobile ad ascoltare lo zio mentre parlava: quelle
erano le stesse parole che le aveva detto l’uomo mascherato in
cella cinque anni prima.
- Ma Illusia no, lei la pensava diversamente e quegli idioti del
consiglio finirono col darle ragione. Che donna fastidiosa, se solo mi
avesse dato retta! Forse a quest’ora sarebbe ancora qui a godersi
i benefici del trono. -
- Che ... vuoi dire? - C’era stato un tempo in cui Lyra aveva
considerato suo zio un eroe. Quand’era ancora una bambina lo
aveva visto tornare al palazzo, sfilando insieme alle truppe,
accompagnato dal suono delle trombe e dei corni in sottofondo. Sembrava
così imponente con la bandiera del regno alzata in segno di
vittoria dopo aver protetto Valeria dall’ennesima scorribanda
nemica. Ma quelli erano solo ricordi distanti, il presente era ben
diverso. Adesso Chefka era proprio davanti a lei con una faccia pallida
ed emaciata ed un ghigno terrificante stampato sulle labbra.
- Tua madre consumò tutti i suoi poteri per realizzare questo
magnifico incantesimo ma si sarebbe ripresa se avesse deciso di
confessarmi dove aveva nascosto il cristallo. - Il ghigno di Chefka si
fece ancora più disgustoso - A causa sua non fui in grado di
localizzare la lacryma. Ho passato anni ed anni a darle la caccia, ho
passato anni ad aspettare che i tuoi poteri si facessero abbastanza
forti per aiutarmi a stanare questo nascondiglio! Ho provato a
costringerti con le cattive, a convincerti con le buone: ma neanche tu
ne eri capace. C’ero così vicino cinque anni fa, ero quasi
sul punto di trovare la tecnica giusta, ma alla fine tuo padre
intuì le miei intenzioni e ti spedì via di qui, al
sicuro. Mio fratello si è dimostrato ancora più idiota di
sua moglie. Avrebbe potuto fare grandi cose insieme a me. -
- Sei tu ... Sei tu che li hai uccisi? BASTARDO! - Questa volta neanche
Erza riuscì a trattenere Lyra: la ragazza si liberò dalla
stretta e scatenò tutti i suoi poteri. Il terreno vibrò
ed una serie di punte acuminate di roccia saettò fuori dal
pavimento minacciando di investire Chefka in pieno, ma Lotus fu
più veloce - Non ti permetterò di interrompere il mio
Master. - La donna la colpì col suo artiglio d’acciaio e
Lyra volò dalla parte opposta del cortile.
- Porta del Toro apriti! Taurus! - Sarebbe andata a schiantarsi se
Taurus non fosse apparso in tempo e l’avesse afferrata con un
braccio - Muuuu! Una ragazzaaa! ♥ -
- Non perdiamo tempo Taurus! - Gridò Lucy - Attacca! - Questa
volta non si sarebbe fatta sconfiggere dalla paura: avrebbe dato a
Lotus quello che si meritava!
- Facciamoci avanti ragazzi! - Erza invece evocò la sua Armatura
Nero Diabolica. Adesso che Chefka aveva trovato il cristallo dovevano
fermarlo finché erano in tempo. Natsu e Grey non se lo fecero
ripetere e si lanciarono subito dietro di lei.
- Illusia si era fatta illudere dalle sue stesse illusioni ma per
fortuna prima di passare a miglior vita aveva deciso di realizzare una
chiave per rivelare il cristallo. - Chefka li ignorò
completamente sollevando il prezioso amuleto di Lyra - Come ho fatto a
non pensarci prima e a capirlo in tempo? Il cristallo avrebbe reagito
sicuramente se lo avessi avvicinato ad uno dei suoi frammenti anche se
era una scheggia priva di potere. - Poi il mago tese una mano e con la
sola forza della sua aura oscura li costrinse tutti a farsi indietro.
- Preparatevi maghi di Fairy Tail! State per assistere alla
trasformazione più diabolica che si sia mai vista! Gli umani non
possono fare nulla contro di me! - Ormai quell’affare non gli
serviva più. Chefka scagliò via l’amuleto
mandandolo a frantumarsi contro una colonna, poi appoggiò
entrambi i palmi sulla lacryma.
- DEMON FORM! -
Ci fu una grossa esplosione e per un attimo tutto venne avvolto dalle fiamme e dal fumo.
I maghi di Fairy Tail si sforzarono di rimettersi in piedi, nonostante
l’onda d’urto che li aveva investiti, ma non poterono fare
null’altro che osservare impotenti una figura gigantesca che si
sollevava dalle fiamme. Si trattava di un mostro dalle sembianze
umanoidi con un terzo occhio sulla fronte ed un ghigno malefico. La sua
pelle era rossa e completamente coperta di squame, aveva due lunghi
corni ricurvi e la schiena coperta di spine, ma aveva anche un
imponente paio d’ali di membrana ed una lunga e possente coda.
Lyra aveva già visto il potere di suo zio in azione in passato.
Grazie alla sua Demon Form poteva trasformarsi in un colosso di muscoli
e spazzare via orde di nemici con la sua forza bruta, ma questa volta
era diverso. In un attimo erano andati contemporaneamente distrutti
l’ultimo ricordo che Lyra aveva di sua madre e l’ultimo
ricordo buono di suo zio.
La lacryma era sparita ed al suo posto non c’era più
Chefka ma il vero Master dei Cavalieri dell’Apocalisse:
Mephistopheles.
Angolo dell'autrice: Il vero cattivo è finalmente entrato in scena! Ora resta soltanto lui in scena per il gran finale!
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Capitolo 11 *** Una gilda incredibile ***
Una gilda incredibile
Una gilda incredibile
- Che sensazione benefica! Quanto potere! - Il demone spalancò
le braccia inneggiando al cielo - Mi sento come un dio! - Poi
calò il suo pugno micidiale. Il colpo scavò un autentico
cratere in mezzo al cortile e fece vibrare l’intero castello
causando una raffica di crolli. Erza, Natsu e Gray riuscirono a
mettersi al sicuro giusto un attimo prima di essere schiacciati.
- Và da loro, Lyra. - La incoraggiò Lucy - Hanno più bisogno di te, qui basto io. -
- Ahaha, ti sei dimenticata che effetto fa il mio Death Embrace? - Ma
Lucy era sicura di sè, lei e Lyra si scambiarono un ultimo
sguardo, poi la ragazza raccolse la sua spada e si lanciò in
soccorso dei compagni.
- Chi ti credi di essere per permetterti di ignorarmi? -
- Taurus! -
Lotus scatenò la sua aura gelida ma il suo soffio percorse tutto
il cortile senza ottenere alcun risultato. Taurus affondò
l’ascia ad un passo da lei e la donna fu costretta a saltare
indietro per evitarlo.
- Com’è possibile che la mia magia non ti faccia più effetto? -
In realtà Lucy aveva paura, aveva una paura da morire, il cuore
le batteva a mille; il suo segreto era un altro. Il suo segreto erano i
suoi compagni che combattevano dietro di lei. Per quanto fosse
terrorizzata la ragazza voleva proteggerli a tutti i costi.
- Muuu! - Taurus assestò un secondo potentissimo colpo,
vorticando l’ascia. Lotus sembrava in svantaggio senza la sua
falce ma la donna bloccò inaspettatamente l’arma con il
solo uso del suo braccio meccanico. Lei non aveva amici per cui
battersi, il suo unico desiderio era quello di vincere ed ottenere il
dominio assoluto di Valeria m si sarebbe battuta anche lei fino alla
fine.
- Potrò anche non avere più Onslaught ma il mio Death Touch Gauntlet è un’arma altrettanto potente! -
Lotus serrò meglio la presa sull’ascia e scagliò
Taurus dritto contro la parete. Il muro si sgretolò
all’impatto e lo spirito volò praticamente dentro il
castello. - Ti si sistemerò per le feste ragazzina! - Ma Lotus
non riuscì a fare neanche un passo prima che Taurus le piombasse
di nuovo addosso cercando di bloccarla con le braccia. Anche lui adesso
aveva perso l’ascia, ma aveva dalla sua parte ancora tutta la
forza di una bestia - Non ti lascerò toccare Lucy! -
- Allora farò in modo di massacrarti per primo! - E detto questo Lotus sparì con uno schiocco.
- State indietro! - Lyra bloccò il nuovo colpo di Mephistopheles
in arrivo, generando una barriera con la sola forza della sua aura.
Natsu e Gray le fecero subito eco scagliando una raffica di lance di
ghiaccio ed una fiammata rovente. Ci fu un’esplosione ma il
demone ne emerse praticamente indenne. Mephistopheles si ripulì
dalla cenere e sorrise - Mi piace l’idea di combattere con il
fuoco. - Poi vomitò addosso ai maghi una nuvola di fumo e
fiamme. Questa volta a parare l’attacco fu Erza, aveva
rapidamente sostituito la sua armatura con quella
dell’Imperatrice delle Fiamme ed aveva attivato l’Aegis of
Gods.
- Vada per fuco contro fuoco! - Natsu non se lo lasciò ripetere
due volte e si lanciò all’attacco accendendo i pugni, ma
Gray lo seguì a ruota facendo sfrigolare l’aria attorno
alle mani - E poi cos’hai contro il ghiaccio? -
- Lyra riesci a percepire cos’è accaduto alla lacryma? L’ha già assorbita completamente? -
La ragazza scosse la testa - No, è impossibile Erza. Un
cristallo del genere contiene troppo potere per essere metabolizzato
così in fretta, neanche io riuscirei a veicolare tutta la sua
energia. Quell’affare deve ancora essere da qualche parte nel
corpo di mio zio. -
- E scommetto che se lo tiriamo fuori la sua trasformazione cambierà di colpo. -
- Allora mi occuperò io di fargliela sputare! -
- Sta attenta! -
Natsu e Gray colpirono uno da una parte ed uno dall’altra ma le
squame di Mephistopheles assorbirono la loro magia come se niente
fosse, senza gelarsi e senza annerirsi.
- Siete solo degli inutili moscerini! - Il demone schioccò la
lunga coda come una frusta, scagliandoli via entrambi. - Air! - I due
maghi si sarebbero andati a schiantare chissà dove se la magia
di Lyra non avesse frenato la loro corsa. - Mi dispiace di non aver
capito prima le tue intenzioni come mio padre! - Gridò Lyra
sollevando la spada contro lo zio - Ma non ho alcuna intenzione di
permetterti di fare quello che vuoi con questo paese! Lightning! - La
ragazza scagliò un fendente e le rune sulla lama si illuminarono
istantaneamente liberando un fulmine, Mephistopheles però,
assorbì il colpo senza scomporsi - Che cosa me ne importa di
quello che pensi? Ho mai preso in considerazione le tue idee? Ho fatto
venire apposta qui i tuoi amici per disintegrarli con le mie stesse
mani! Nessuno ostacolerà più il mio potere! Scompari come
tutto il resto della tua famiglia! - Il demone soffiò una
seconda vampata rovente ma neanche uno dei suoi lembi riuscì a
toccare Lyra.
- Bella grinta ma ci devi mettere più potenza negli attacchi! -
- Non ascoltare i consigli di questo idiota. -
Natsu e Gray si erano piazzati davanti a lei ed avevano attutito il
colpo con uno scudo di ghiaccio ed una vampata. Lyra sorrise, non si
aspettava vederli ricambiare il favore così rapidamente. -
Perché invece di parlare non mi date una mano e basta? - La
ragazza non aggiunse altro e si precipitò contro lo zio.
- Ah! Così mi piaci Lyra! - Natsu le fu subito dietro - Era da una vita che non combattevamo insieme! -
- Ed era da una vita che io non dovevo guardare le spalle a due idioti
contemporaneamente! State attenti a non farvi schiacciare! - Grey
scagliò una lancia di ghiaccio dritta contro la mano di
Mephistopheles per evitare che il suo pugno andasse a segno.
- Natsu puoi prestarmi il tuo Ruggito? -
- Volentieri! - Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e
gonfiò le guance per poi spirare una nuvola di fiamme. Lyra
invece stese la spada accompagnando il getto con il suo movimento. Le
rune si accesero ancora una volta per indicare che la ragazza stava per
attingere ad una fonte d’energia che non era presente in campo ma
solo nella riserva della lama. - Ore! -
L’attacco di Natsu si trasformò in una specie di bomba e
colpì in pieno il demone causando un’immensa esplosione,
mischiato com’era ad un’infinità di piccoli
frammenti di metallo. Sembrava quasi che i due c’è
l’avessero fatta ma il braccio di Mephistopheles saettò
fuori dal fumo spazzandoli via come fuscelli. Per fortuna Lyra
riuscì ancora una volta ad attutire l’urto con i suoi
poteri ed i ragazzi atterrarono a pochi passi da Erza.
- Questa storia non mi piace. - Borbottò Natsu massaggiandosi il
retro della testa - Quel tipo mi ricorda Mirajanne e la sua Satan Soul.
-
- Non ho mai visto Mira - san trasformarsi ma ho già visto la
tecnica originale di mio zio, anche se quella era molto meno
spaventosa. - Gli spiegò Lyra rimettendosi in piedi.
- Demon Form modifica il suo corpo ma niente di più. -
- Allora abbiamo ancora qualche speranza, vi do il cambio. -
- Fatemi sentire le vostre grida di dolore e d’agonia! Vi
annienterò stupide fate! - Tuonò Mephistopheles ma
l’unico a gridare fu lui quando la spada di Erza gli
affondò dritta dentro il piede. - Sembra che alla fine dei conti
il tuo corpo non sia poi così tanto resistente alle armi. - Il
demone ruggì di rabbia e cercò di afferrarla con le sue
enormi zampe ma Erza lo evitò saltando di lato. La donna
schivava facilmente i suoi attacchi correndo in mezzo ai detriti e alle
fiamme e quando il demone si avvicinava troppo, riusciva sempre a
costringerlo indietro scambiando di continuo la sua spada con la lancia
o con qualcun'altra delle sue armi.
Nel frattempo la situazione si era inaspettatamente ribaltata per
Taurus: Lotus era molto più veloce di lui ed appariva e spariva
a suo piacimento colpendolo con i suoi artigli affilati come lame.
Nessuno degli spiriti di Lucy poteva competere con quella
rapidità; se voleva vincere allora la ragazza doveva giocarsela
in astuzia.
Lucy fece scivolare di soppiatto la mano alla cintura e sfilò
una seconda chiave sussurrando - Porta della Vergine apriti: Virgo. -
Era pericoloso ed evocare due spiriti contemporaneamente richiedeva
molta energia, ma quella strategia valeva ben un tentativo.
- Sei soddisfatto adesso? - Lotus stava tenendo Taurus per il
campanaccio - Dici pure addio alla tua padroncina! - Ma la maga non
riuscì ad affondare il suo artiglio.
- Ora! - Virgo saettò fuori dal pavimento afferrando Lotus per
una gamba e tirandola giù. Adesso sì che l’avevano
colta di sorpresa!
- Taurus! - Non c’era neanche bisogno di ripeterlo: lo spirito
giunse le zampe e colpì Lotus in mezzo alla testa con tutta la
forza che aveva in corpo. La maga non riuscì nemmeno a gridare,
rovesciò gli occhi all’indietro e crollò al suolo,
priva di sensi.
- Ho fatto bene principessa? Vuole punirmi? -
- Avete fatto benissimo ragazzi! - Lucy non aveva più neanche un
briciolo di forze per discutere con Virgo. Le due porte si chiusero di
colpo e la ragazza crollò in ginocchio. Almeno uno dei loro
avversari era fuori gioco.
- Cosa pensi che succederà adesso? - Happy le atterrò
accanto - Mi sento così inutile in questo combattimento! -
- Non è vero. - Lucy lo strinse tra le braccia - Già il
fatto che tu ci sia è un incoraggiamento. Dobbiamo fidarci dei
nostri amici. -
- Adesso mi sto stancando! - Mephistopheles frustò con la coda
il colonnato che sorreggeva il lato destro del cortile e l’intera
facciata precipitò al suolo minacciando di seppellire Erza viva.
Per fortuna c’era Lyra - Air! Terra! - La pioggia di macerie
cambiò improvvisamente direzione colpendo suo zio dritto sul
muso.
- Vi pentirete di tutto questo! - Il demone scrollò la testa e
schiantò una delle sue zampe al suolo. Quella maga dai capelli
rossi era terribilmente noiosa, voleva schiacciarla! Ma aveva fatto
male i suoi calcoli. Redemption affondò nel palmo di
Mephistopheles ed il demone gridò furibondo, poi, il mostro
scosse violentemente il braccio ed Erza venne scagliata dalla parte
opposta del cortile, andandosi a schiantare contro la parete a pochi
passi da Lucy. L’urto fu così forte che la donna
finì col perdere la presa sulla spada e Redemption
scivolò via lungo il pavimento.
Lucy sobbalzò e le si precipitò subito accanto - Erza stai bene? -
- Come se qualcosa del genere potesse rompere la mia armatura. -
- Ma potrebbe rompere la tua testa! -
- Anche quella è troppo dura. - La donna mise una mano sulla
spalla di Lucy per aiutarsi a rimettersi in piedi. Il corpo di
Mephistopheles era potente e resistente alla magia, ma alla fine dei
conti era ancora vulnerabile all’acciaio. Per batterlo le sarebbe
bastata una spada ma le occorreva un’arma più potente.
Redemption sparì ed Erza tese una mano davanti a sé. La
strinse, come se avesse appena afferrato un’elsa invisibile e poi
sfilò la sua lama dorata dal nulla. Lucy, Natsu e Grey non
avevano mai visto quell’arma ma Lyra la riconobbe
all’istante: Caliburn, la spada anti - fortezza.
Erza sollevò l’arma dinnanzi a sé, cercando di
raccogliere tutte le energie che aveva in quell’ultimo colpo e
Caliburn cominciò subito a risplendere, mentre centinaia di
piccoli atomi luminosi si sollevavano dalle fiamme e dalle rovine del
castello, attratte dalla lama.
- Lo so che il tempo non si compra ma vi dispiacerebbe guadagnare un paio di minuti per me? -
- Per te Erza, questo ed altro! - Natsu picchiò i pugni uno
contro l’altro generando un mare di scintille e Gray gli fece
subito eco - Diamoci dentro! -
- Da sola ci metteresti troppo tempo. - Lyra le appoggiò una
mano sulla spalla cercando di veicolare quanta più energia
poteva verso la spada - Ti aiuto io! -
- Anche io! - Lucy si aggrappò all’armatura di Erza
nonostante non avesse quasi più forze ed Happy la imitò
stendendo le zampette.
- Non so cosa stiate progettando ma non ve lo lascerò fare! -
L’atmosfera era soffocante. La sola presenza di Mephistopheles
era intollerabile. La sua aura annebbiava i sensi, ma occorreva
concentrarsi. Un piccolo sbaglio poteva significare la fine contro il
gigantesco demone.
- Eccoti servito! - Natsu fu il primo ad andare a segno con uno dei
suoi pungi roventi ma la coda di Mephistopheles lo colpì in
pieno. Sarebbe stato scagliato via se non si fosse aggrappato alle
squame con tutte le forze che aveva. Non poteva arrendersi proprio ora!
- Moscerino! Io ti! -
- Ice Make Floor! - Mephistopheles non riuscì a sbattere la coda
contro la parete. Il pavimento sotto di lui si fece improvvisamente
così scivoloso da ridurlo in ginocchio e Grey ne
approfittò per serrare la sua morsa di ghiaccio bloccandogli le
gambe.
- Che cosa speri di fare con questa roba?! -
- E’ per questo che sevo io! - Natsu gli si era arrampicato di
corsa sulla schiena ed era arrivato proprio sulla sua testa. Il suo
pugno arrivò con una precisione micidiale, tanto da schiantare
l’immenso demone muso a terra. Il ragazzo pensava di avergli
assestato un colpo letale ma ben presto un gorgoglio sordo si
sollevò nell’aria. Mephistopheles era sempre più
fuori di sé.
- Stupide fate! - Il mostro si rialzò di scatto distruggendo la
sua prigione di ghiaccio e scagliando via entrambi i combattenti. Poi
Mephistopheles ruggì, facendo tremare tutto il castello e
scagliò il suo terribile pugno dritto contro le maghe rimaste,
pronto a schiacciarle. Ma era troppo tardi per lui.
La lama di Caliburn ormai si era coperta di luce scintillante.
- Adesso! - Quando Erza calò la spada il suo fendente luminoso
colpì Mephistopheles in pieno. Per un attimo sembrò quasi
che la luce volesse tagliarlo in due, poi ci fu un flash accecante.
Chefka, il Master dei Cavalieri dell’Apocalisse, gridò di
nuovo ma questa volta il suo grido si spense nella distanza.
Quando i maghi riaprirono gli occhi ormai il gigantesco demone era
sparito e con lui la lacryma della discordia. Anche le fiamme e la sua
aura opprimente si erano dissolte nel nulla e l’unica cosa
rimasta era una delicata pioggia di molecole luminose e dorate.
- ABBIAMO VINTO! - Esultò Natsu ed Happy si unì subito a
lui. Anche Gray e Lucy non poterono far a meno di tirare un sospiro di
sollievo.
- E’ finita. - Erza rimise a posto la sua spada e si girò
verso Lyra sorridendo ma la ragazza non riuscì a pronunciare
neanche una parola di ringraziamento prima che gli occhi le si
riempissero di lacrime.
- ERZA! - Lyra la serrò in un abbraccio singhiozzando -
Perdonami! Perdonami per tutto quello che ho detto! Non era vero, non
era vero niente! Io ... Io volevo davvero stare con te, ma avevo paura
che a causa mia potessi farti ancora del male! -
Fino a quel momento Lyra aveva avuto costantemente paura che i suoi
compagni potessero essere feriti in combattimento a causa sua, proprio
come era accaduto ad Erza. Ma adesso era grata che fossero lì
con lei. Senza di loro non avrebbe avuto alcuna speranza di riuscire in
quella missione. Combattendo insieme, invece, anche gli ostacoli
più terrificanti diventavano più facili da superare.
Per anni ed anni il paese di Valeria si era corazzato, costruendo
imponenti cinte murarie e fortificando i suoi confini, senza sapere che
il suo vero nemico veniva dall’interno. Ma quei nemici ormai
erano solo un lontano ricordo.
- Lo so. - Rispose a sorpresa Erza lasciando gli altri maghi a bocca
aperta. La donna ricambiò l’abbraccio e le
accarezzò i capelli con una mano. A quelle parole Natsu, Grey e
Lucy si ritrovarono a strillare contemporaneamente - E se lo sapevi
perché noi hai detto niente? -
- L’avevo capito ma ti ho lasciata andare senza protestare
perché avevo capito anche che il tuo addestramento era finito.
Quando un allievo trova il coraggio di voltare le spalle al suo maestro
allora significa che è pronto per affrontare nuove sfide da
solo. Ma tu non sei mai stata sola. Sei parte di Fairy Tail, non
c’era niente che potessi fare per impedirci di accorrere in tuo
soccorso quando fosse stato il momento. -
- E’ vero, noi siamo una grande famiglia. - Lucy si sforzò
di asciugare gli occhi umidi e Gray annuì con lei.
- Aye che lo siamo! -
- NOI SIAMO UNA GILDA INCREDIBILE! - Natsu non riuscì a
trattenersi oltre prima di sparare una fiammata di vittoria alta,
dritta contro il cielo.
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Capitolo 12 *** Famiglia ***
Famiglia
Famiglia
Quel giorno Lucy fece il suo ingresso in gilda canticchiando. Per una
volta tanto era riuscita a pagare l’affitto in anticipo grazie
alla lauta ricompensa che il Regno di Valeria aveva offerto alla gilda
per il loro aiuto. Erza aveva preteso che la somma fosse ridotta almeno
della metà ma alla fine neanche lei era riuscita a sottrarsi.
Non accettare sarebbe stato maleducazione!
- Mira - san! Buongiorno! Vuoi portarmi qualcosa per colazione? -
- Ohoho, è piuttosto raro da parte tua vederti mangiare fuori
casa. - Ridacchiò la donna sparendo dentro la cucina. Era vero,
ma Lucy aveva addirittura messo da parte qualche spiccio da spendere
come più desiderava.
- Lucy! - Natsu le si materializzò improvvisamente alle spalle
ed Happy le atterrò sulla testa - Andiamo a prendere una
missione! -
- NO! -
- Perché no? -
- Perché poi dovrò spendere tutto quello che mi è rimasto per riparare ai danni che fai! -
- Sono d’accordo, prendiamoci un po’ di vacanza. - Anche Gray si era seduto al bancone.
- Chi ha chiesto il tuo parere scemo surgelato? -
- Attento a come parli idiota al flambé! -
- Chi hai chiamato cosa? -
L’attimo dopo Natsu e Gray si stavano picchiando nel bel mezzo della sala.
- Eccoti servita. -
Fairy Tail era sempre la stessa, sospirò Lucy prima di allungare
una mano verso il suo cappuccino. Fu allora che la ragazza notò
che sul vassoio c’era qualcosa di strano oltre alla colazione.
- Hai letto il giornale di oggi? - Mirajane si sporse verso di lei con
un sorrisino. Non aveva bisogno di preoccuparsi del locale, la rissa in
sottofondo era già stata sedata dal Master con uno dei suoi
giganteschi colpi di mano.
- Il Consiglio Magico di Valeria ha eletto un nuovo consigliere.
E’ molto giovane ma sembra che sia anche molto promettente. A
quanto pare ha già deciso di attuare una nuova politica
diplomatica coinvolgendo tutti i paesi limitrofi. Come hanno detto che
si chiama? Mmm ... - La donna si mise un dito sulle labbra come per
riflettere, poi si accorse dello sguardo curioso di Lucy e si decise
finalmente a sussurrare la risposta - Titania. Titania Autumn Lyra. La
nostra amica ha deciso di prendere il nome di Erza come segno di
ringraziamento per essere stata la sua allieva e nonostante il suo
nuovo lavoro continuerà a vestire lo stendardo della gilda. -
Lucy si alzò di scatto spalancando le braccia e scagliando il cappuccino dritto in faccia a chi le stava dietro.
- Stai dicendo sul serio? Erza lo sa? -
- Certo. - Sorrise Mirajane - Le ho consegnato appositamente una lettera sta mattina. -
- Ma allora è vero! - Anche Kana si gettò sul bancone
ignorando il cappuccino che grondava giù dai suoi capelli -
Dobbiamo festeggiare! Facciamo un party! Birra per tutti! -
- Sono le nove del mattino, Kana! -
Dopo l’ultima avventura, Erza era tornata ad andare in missione
da sola, come ai vecchi tempi. Aveva finito di lavorare molto presto
quel giorno ed adesso la donna si trovava seduta a gambe incrociate in
mezzo ai resti dell’ultimo covo di briganti che aveva raso al
suolo. In un angolo c’era mucchio di persone svenute e legate
insieme come una balla di fieno. Stava lucidando Caliburn e steso
davanti a lei c’era un foglio di carta candida con un sigillo di
cera rosso.
- Ben fatto, figlia mia. -
Angolo dell'autrice:
Con questa piccola scena si conclude l'avventura di Lyra e dei maghi di
Fairy Tail. Spero che questa storia sia riuscita a farvi divertire,
anche se so che sono questioni di gusti perchè nel mio lavoro ci
sono molti occ! Inoltre grazie a tutti per essere arrivati fin qui,
grazie a tutti coloro che hanno letto, a quelli che hanno commentato e
anche a quelli che mi hanno dato qualche consiglio. Se la storia vi
è piaciuta e se c'è qualcosa che volete dirmi, lasciatemi
pure la vostra impressione!
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