About Time

di Mrs L J Magnus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi è bravo si raccomanda da se ***
Capitolo 2: *** L'inferno e il paradiso sono tutti e due dentro di noi. ***
Capitolo 3: *** Menti Rumorose ***
Capitolo 4: *** Cose da cui cerchi di fuggire ***
Capitolo 5: *** Dovere e desiderio ***
Capitolo 6: *** Piacevoli distrazioni ***
Capitolo 7: *** Nelle mie braccia ***



Capitolo 1
*** Chi è bravo si raccomanda da se ***


I personaggi non sono miei, non scrivo a scopo di lucro ma per divertimento mio e di chi legge.

Pacchetto: Sagittarius
Personaggio: Dott. Gaius Baltar
Proverbio: Chi è bravo si raccomanda da se

 

Noia, noia, noia!
Da dieci giorni la flotta con lo sparuto gruppo dei superstiti delle dodici colonie vaga per lo spazio braccata dai cyloni e, nonostante tutto quello che sta accadendo intorno a loro, il comandante Adama e il presidente Roslin si ostinano a tenere queste “riunioni di gabinetto” per decidere insieme come affrontare ogni emergenza.
Il dottor Gaius Baltar suo malgrado è presente agli incontri per portare il supporto della sua vasta esperienza. Noblesse obblige si ritrova a sbuffare il dottore cercando disperatamente di non soccombere alla noia. Ed ecco finalmente, una testa bionda su un corpo da urlo giungere in suo aiuto.
“Dio ti ama Gaius!”
Quelle parole e l'inflessione della voce della donna che le ha pronunciate – poco importa se viva solo nella sua testa – sono un invito ad esplorare sentieri proibiti. Le rosse labbra si appoggiano sulle sue mentre il morbido corpo si abbandona al suo. Una mano di Baltar scende – nascosta dal tavolo - ad accarezzare le lunghe gambe, mentre l'altra sale tra i capelli di lei e la sua mente sprofonda nell'oblio del piacere.

“Grazie dottore, sapevamo di poter contare su di lei per trovare un modo per riconoscere i cyloni dagli umani!”
La voce dell'Ammiraglio richiama Baltar dal suo sogno ad occhi aperti e il dottore si ritrova con la mano alzata e lo sguardo stupito.
“Ahem” il dottore balbetta “E' un onore essere d'aiuto, farò il possibile, ma non nascondo che si tratta di un progetto molto complicato.”
Accanto a lui la sua cylone personale gli sorride con fare ammiccante.
“Chi è bravo si raccomanda da se Gaius! Non dimenticare” gli sussurra suadente nell'orecchio “Dio ha un piano per te!”.
 

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Capitolo 2
*** L'inferno e il paradiso sono tutti e due dentro di noi. ***



I personaggi non sono miei, non scrivo a scopo di lucro ma per divertimento mio e di chi legge.

Pacchetto: Cancer
Personaggi: Athena - Boomer
Citazione:
L'inferno e il paradiso sono tutti e due dentro di noi. (O. Wilde)




Athena
Eccoci qui, finalmente, una di fronte all'altra.
Finalmente posso scaricarti addosso la mia rabbia insieme alle pallottole contenute in questa pistola.
Perchè mi hai fatto questo sorella? Perchè lo hai fatto a loro?
Sei la prima Sharon, quella che aveva la loro fiducia e l'hai tradita!
Sei stata per me un esempio, i tuoi ricordi mi hanno spinto ad amare Helo, a sentirmi umana!
Ho seguito le tue orme, e ho vissuto nella tua ombra faticando per riscattarmi ai loro occhi.
Ogni volta che ci stavo riuscendo tu sei tornata, ricordando loro chi sono, chi siamo, ricordando loro che di noi non ci si può fidare.
E mi hai portato via mia figlia!
Ti ho odiato, profondamente, e ancor ti odio perchè cerchi di distruggere tutto quello che io ho costruito.
Eppure insieme al profondo sollievo so che proverò il sapore acre del dolore mentre scaricherò su di te il caricatore della mia pistola.
Addio mia nemica, addio sorella mia!


Boomer
Eccoci qui, finalmente, una di fronte all'altra.
Finalmente puoi scaricarmi addosso la tua rabbia insieme alle pallottole contenute in quella pistola.
Mi hai rubato tutto sorella mia.
Nonostante avesi tentato di assassinarlo, l'Ammiraglio non mi avrebbe fatto uccidere.
Sarei riuscita a superare il momento di confusione e a tornare ad essere Sharon Valery.
Invece, dopo che Cally mi ha ucciso, tu sei arrivata a prendere il mio posto: hai preso l'amore di Helo e l'affetto del Capo, la fiducia dell'ammiraglio e l'amicizia di Starbucks.
Adesso guardano te come guardavano me, e io li odio profondamente, così come odio te.
Odio anche tua figlia, perchè poteva – doveva – essere mia.
Il mio odio mi ha accecato: me ne accorgo solo ora mentre ti guardo dietro quello pistola, e mi rendo conto di quanto sia giusto che sia tu a premere il grilletto.
Ti prego!
Ormai solo la prospettiva dell'oblio della morte, della fine eterna mi riconcilia con il mio odio.
Concedimi di dimenticare tutto questo e di non tornare a ripetere i miei sbagli.
Addio mia nemica, addio sorella mia!

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Capitolo 3
*** Menti Rumorose ***


I personaggi non sono miei, non scrivo a scopo di lucro ma per divertimento mio e di chi legge.

Pacchetto Acquarius
Citazione: Le persone tranquille hanno le menti più rumorose. (S. W. Hawking)
Personaggi: Gaeta, Adama Sr, Tight


“Frack, lui è qui! Siamo fregati!”pensa Gaeta mentre si copre gli occhi con le mani facendosi piccolo piccolo in mezzo alla folla presente in sala ufficiali.
E' mercoledì, e la serata è dedicata al gioco d'azzardo: numerosi ufficiali - e qualche sottufficiale infiltrato - si ritrovano tra i tavoli per giocare a carte o piazzare qualche scommessa sui risultati.
L'Ammiraglio Adama, benchè non ami il gioco d'azzardo e non partecipando alla serata, consente benignamente al suo svolgimento sapendo che poche sono le occasioni di svago sulla nave. Gaeta però è sicuro che se Il Vecchio sapesse esattamente quale sia la scommessa che va per la maggiore nelle serate del mercoledì, non sarebbe poi così magnanimo.
Il problema è che Adama senior è entrato adesso nella sala, mentre lui, Gaeta, in qualità di bookmaker e organizzatore delle scommesse ha appena pubblicato le quotazioni della settimana. Il colonnello Tight entrato a fianco del suo superiore si fa improvvisamente scarlatto, ma l'ammiraglio rimane impassibile mentre legge il cartello sul quale con la riconoscibile calligrafia del tenente Gaeta sta scritto:

 

Dove saranno beccati a fare sesso l'ammiraglio e il presidente?

  • Su uno dei raptor
  • Nella stanza del consiglio sul Coloniale Uno
  • In palestra
  • Altre opzioni

Pian piano il personale del Galactica si accorge della presenza dell'Ammiraglio e il silenzio piomba nella sala. Il tenente Gaeta, dal suo angolo sente la voce dell'uomo tuonare. “Chi ha osato?”
Degluttendo un paio di volte il tenente si fa spazio tra la folla e si presenta davanti al suo ufficiale superiore. Gli altri possono notare lo sguardo stupefatto dell'uomo più anziano mentre il giovane si avvicina a testa bassa.
“Lei Gaeta? Cosa ha da dire a sua discolpa?”
“Io Signore! Non c'è nulla da dire Signore! Mi dispiace Signore!”
“Si consideri ufficialmente redarguito per adesso! Domani le farò sapere quale sarà la sua punizione. Quanto a voi signori, inutile dire che sono profondamente disgustato da tutto ciò e dalla mancanza di rispetto che avete dimostrato nei confronti del nostro stimato Presidente; l'autorizzazione per la serata d'azzardo è sospesa!”
Detto questo l'Ammiraglio lascia la sala seguito dal secondo ufficiale. I due camminano in silenzio fino agli alloggi del comandante. Adama entra per primo, si dirige al tavolino dei liquori e si versa una generosa dose di ambrosia. Dopo aver bevuto d'un fiato il contenuto del bicchiere se ne versa un altro e si rivolge al suo migliore amico.
“Tra tutti, da lui non me lo sarei aspettato! Lui, il più rispettoso, il più ligio al dovere...”
“Che ci vuoi fare Bill! Le persone tranquille hanno le menti più rumorose. A proposito, se mai ci fosse la possibilità di vincere quella scommessa, tu mi diresti come fare, vero?”
Il sopracciglio alzato in modo minaccioso dall'Ammiraglio ha il solo risultato di far sbellicare dalle risate il secondo ufficiale.

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Capitolo 4
*** Cose da cui cerchi di fuggire ***


I personaggi non sono miei, non scrivo a scopo di lucro ma per divertimento mio e di chi legge.

Pacchetto: Taurus
Citazione: Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore, poiché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire. 
Immagine (Fuoco)
Personaggi: Kara Thrace/Lioben


Il fuoco, da ben dieci minuti Kara Thrace osserva le fiamme arancioni che si alzano da quel che rimane di quel corpo...il corpo già parzialmente bruciato che ha appena trovato su questa tredicesima colonia devastata da una guerra terminata chissà quante migliaia di anni orsono. Guarda il corpo che brucia, querl corpo che ha i suoi stesi capelli biondi, porta le sue mostrine di riconoscimento e ultima prova a carico, se mai ce ne fosse bisogno, era ancora incastrato dentro il suo viper distrutto dalla collisione con il suolo. Quello è il suo corpo. 
“Se quella sono io, allora chi sono io?”
La domanda è rivolta al vento perchè ha fatto in modo di essere da sola. Nessuno deve sapere quello che lei rifiuta di accettare.
“Kara”. La voce di Leoben arriva chiara dietro di lei mentre il cylone le si avvicina e si ferma al suo fianco ad osservare le fiamme.
“Stammi lontano!” Con un gesto stizzito la donna si sposta e si muove per andarsene via ma la mano di quella “cosa” la blocca.
“Non risolverai niente in questo modo! Non puoi continuare a scappare. Non ricordi, fin da piccola – quando tua madre ti maltrattava - ti chiedevi cosa ci stavi a fare in questo mondo. Ancora adesso non hai la risposta, ma non puoi scappare. Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore, poiché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire. Risolvi questa cosa con te stessa e riuscirai a trovare la tua strada.

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Capitolo 5
*** Dovere e desiderio ***


Pacchetto: Scorpius
Canzone: Bella – Notre Dame de Paris 
Personaggi: Adama/Rosilin



*La parola Bella è nata insieme a lei 
Col suo corpo e con i piedi nudi, lei
E' un volo che afferrerei e stringerei 
Ma sale su l'inferno a stringere me*
 
Il presidente Roslin è nervosa. Si aggira nei mie alloggi provando e riprovando le battute del suo discorso di campagna elettorale. Nonostante tutta l'agitazione però i capelli sono in ordine, e il vestito le cade a pennello accarezzando tutte le sue curve. E' decisamente una bella donna. Me ne sono accorto lo stesso giorno in cui tutto questo è iniziato quando l'ho vista scendere da quella scaletta con quella gonna lilla e quelle scarpe con i tacchi che facevano sembrare interminabili le sue splendide gambe. Adesso gira sul mio tappeto scalza, ha abbandonato le scarpe vicino alla porta, e i suoi movimenti non ne risentono, anzi, si muove più liberamente accentuando il suo normale ancheggiare e io rimango imbambolato a guardarla, fingendo di sorridere alle sue parole e non al suo corpo.
Il presidente Roslin è nervosa, e mi vien da sorridere a vederla ridere dal nervosismo. Non riesce a fermarsi, me l'ha appena confessato. Questa donna di fronte a me non riesce a smettere di ridere e tutto ciò a cui io riesco a pensare è a quanto sia affascinante il suo sorriso e a quanto vorrei avvicinarmi a lei, appoggiarle le mani sulla schiena, farle scendere lentamente ad accarezzare i fianchi e nel frattempo avvicinarmi al suo viso. Non mi sentivo così vivo dai primi anni con Carolanne. Ma non posso! Lei è il Presidente e io sono l'Ammiraglio della flotta. La salvezza della nostra gente dipende dalla sua rielezione, sarei un criminale se mi concedessi di avvicinarmi troppo. Se il mio comportamento potesse dare addito al sospetto che tra di noi ci sia qualcosa di più del normale rapporto tra superiore e sottoposto. La sua assistente ci richiama al dovere. Le offro il braccio per accompagnarla al comizio e mi sento tremare. Appena fuori dai miei alloggi incrociamo due soldati intenti ad amoreggiare. Sono pronto a richiamarli, ma la sua presa sul mio braccio si rafforza, le sue mani stringono più forte mentre le sue risate esplodono e lei si appoggia a me per calmarle. 
Questo appoggiarsi, questo strusciarci è qualcosa che abbiamo già sperimentato la notte del Colonial Day. Anche quella notte, nonostante la vittoria su Zareck la presidente Roslin era nervosa, ma nel cerchio delle mie braccia lei riesce sempre a calmarsi. E questo, devo farmelo bastare.

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Capitolo 6
*** Piacevoli distrazioni ***


Pacchetto: Leo
Personaggi: William Adama
Citazione: Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi. (C. Baudelaire) 


La porta degli alloggi del comandante del Galactica si spalanca di colpo, mentre il suo attuale inquilino entra come una furia all'interno del suo sancta sanctorum. L'uomo, palesemente alterato, si avvicina al tavolino dei liquori e si versa una generosa dose di ambrosia. Dopo aver bevuto il primo bicchiere praticamente in un sorso, se ne versa un altro e si accomoda sul divano, appoggia la testa al divano e chiude gli occhi. L'ultimo incontro con il presidente Roslin e la situazione imbarazzante che si è andata a crearsi.”Cretino!” ripete dentro di se. 
“Te l'avevo detto che le piacevano i cattivi ragazzi!”
Adama apre gli occhi e rivolge uno sguardo interrogativo all'immagine della moglie accoccolata accanto a lui sul divano.
“Non mi guardare così!” Carolanne si alza di scatto e si allontana. “Lo hai capito anche tu o non avresti fatto tutta quella scena sui ricordi di New Caprica e sulla gioia di vederla sorridere!”
“Non è il caso di essere gelosi di qualcosa che non esiste” Risponde serafico Adama mentre si porta il bicchiere alle labbra e, dopo aver bevuto, lo appoggia al tavolino. “Tra me e Laura non c'è altro che un rapporto di stima, collaborazione e fiducia, perfettamente normale e direi auspicabile tra due persone che hanno nelle loro mani le sorti di un'intera civiltà...”
“Ma sentitelo, il perfetto Williama Adama, eroe di guerra, comandante del Galactica, e ora cavalier servente del presidente Laura Roslin!” 
“Ti ripeto che non c'è bisogno di queste scenate di gelosia... sono del tutto fuori luogo!”
“William Adama, sei sempre il solito!”
La donna, chiaramente arrabbiata scompare lasciando finalmente solo l'ammiraglio. L'uomo, dopo essersi passato una mano sugli occhi avvina il braccio al libro abbandonato sul divano – il libro regalatogli da Laura – e lo apre incuriosito. 
Dopo alcune pagine però il suo pensiero si allontana dalla trama del romanzo e si concentra sulla figura della Presidente delle Dodici Colonie. I lunghi capelli rossi e vaporosi, il sorriso che scalda, la risata cristallina, quelle gambe chilometriche... Adama si accorge della piega pericolosa che preso la sua mente e afferra il bicchiere, svuotandolo in un solo sorso. Poi riprende in mano il libro e si rituffa nella lettura, ben intenzionato a non lasciarsi più distrarre.

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Capitolo 7
*** Nelle mie braccia ***


Gemini
Personaggi: Saul e Ellen Tight
Canzone: Enjoy the silence


All I ever wanted
All I ever needed
Is here in my arms

Saul Tight non riesce a muoversi e nemmeno a pensare. Ellen, sua moglie, la donna che aveva pianto per morta, che lui stesso aveva dovuto uccidere, non solo si è rivelata essere uno degli ultimi cinque cyloni – come lui del resto – ma ora è li, davanti a lui con i suoi capelli biondi, il suo sorriso malizioso e ammiccate e l'espressione stupita e commossa di chi attende un gesto di riconciliazione. Le lacrime salgono agli occhi di Saul mentre la moglie gli accarezza la guancia mormorando tra le lacrime parole sconnesse e l'uomo, colpito dalle emozioni che gli procura la sola presenza della moglie la prende tra le braccia e la bacia. In un attimo tutti gli attriti, le recriminazioni, il tradimento stesso che ha portato alla sua morte svaniscono, lasciando il posto alla dolcezza, all'amore e alla passione. In un attimo i vestiti scivolano via mentre il bisogno dell'altro si fa sempre più disperato. Stringe la moglie ritrovata tra le braccia il colonnello Tight e nell'inebriante gioco di carezze e baci dimentica Caprica e il piccolo Liam perchè ormai lo sa, come l'ha saputo per migliaia di anni. Tutto quello di cui ha bisogno, tutto quello che vuole, lui l'ha trovato tra le braccia della moglie.

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