la solita giornata

di Ale Conte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sembrava tutto normale e invece... ***
Capitolo 2: *** La cosa inaspettata ***
Capitolo 3: *** La fine ***



Capitolo 1
*** sembrava tutto normale e invece... ***


Era la solita giornata..
Sembrava la solita giornata.
Tornavo da scuola.
Ad un tratto notai un signore. Era anziano. Si distingueva dalla folla perché aveva gli occhiali neri, un soprabito in pelle lungo fino ai piedi.
Si trovava al marciapiede di fronte al mio.
Mentre camminavo continuavo a guardarlo.
C’era qualcosa di lui che mi attirava. C’era qualcosa in lui che non andava.
Poi  dovetti attraversare. Ci trovammo uno affianco all’altro.
Aveva un odore strano. Un odore ferreo.
“O cazzo!” esclamai. Notai un particolare che la gente non aveva notato.
La sua giacca … sì la sua giacca. Aveva una macchia. Ma non una macchia qualunque. Sembrava proprio sangue.
Stavo per gridare quando decisi di cambiare marciapiede.

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Capitolo 2
*** La cosa inaspettata ***


“Oh!” mi ripetei nella mente. “ora sono salva!”. O almeno pensavo di esserlo.

Quando voltai la mia faccia verso destra … era nuovamente vicino a me.

Avevo paura. Le gambe non mi reggevano.

Poco dopo svenni.

Quando aprii gli occhi vidi lui …

Sì il mio incubo.

Non sapevo dove ero e neanche se stavo sognando.

Se ero viva o morta.

Sentii il sangue che pulsava nelle mie orecchie.

“Ben tornata!” mi disse.

“Chi sei?” gli chiesi con quel filo di voce che mi rimaneva.

Nessuna risposta.

“Chi sei? Dove sono?”.

Nuovamente nessuna risposta.

La paura si trasformò in rabbia.

“ti puoi degnare di una risposta?” gridai.

La mia voce venne echeggiata.

Solo in quel momento mi accorsi che non ero in una casa ma ero in un posto abbandonato o in una cantina.

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Capitolo 3
*** La fine ***


Cosa voleva quest’uomo da me?

Perché aveva scelto me tra mille persone?

Forse era pazzo. Sì era pazzo.

Era l’unica spiegazione che in quel momento riuscivo a darmi.

Poi ad un certo punto … il delirio!

Lo vidi apparire con un coltello nella mano.

“No, ti prego non farlo! Cosa ti ho fatto? Ti prego no!”.

“Tu …, sì tu … ,tu sai chi sei?”, “beh io sono una ragazza”.

“ Dimmi il tuo nome”.

“Sara”. “Ecco la spiegazione …”.

“E che cosa c’entra il mio nome con te?”

“Beh, devi sapere cara Sara, che …” si interruppe.

“ Che mia moglie si chiamava Sara”, disse singhiozzando.

“La amavo … la amavo tanto. Poi però un giorno la vidi. Ma non era da sola. Era in compagnia di un altro uomo. E quell’uomo era il suo amante”.

“Mi dispiace, ma che c’entro io in tutto questo?” dissi.

“Io mi vendicherò su tutte le persone che si chiamano come quella puttana”.

In quell’istante compresi che non c’era scampo. Che la mia vita era in pericolo, ma in un pericolo in cui nessuno ti può aiutare.

“ La prego, la prego! No mi ucci …”.

Un male atroce. Sentì la lama che oltrepassava il mio torace. Sentivo il mio sangue caldo scivolare via.

Sentivo la mia anima che volava.

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