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Quando parlai di me a Goku lui stabuzzò gli occhi sorpreso.
Mai avrebbe immaginato che io fossi il figlio di Vegeta e Bulma. Dopo avergli
reccontato della venuta prossima dei due temibili cyborg e avergli fatto promettere
di non rivelare ad alcuno, specialmente ai due diretti interessati, la mia vera
identità salii sulla mia macchina del tempo per tornare nel futuro.
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le
cose sarebbero andate diversamente...
Alla Capsule Corporation le giornate si susseguivano una dietro
l'altra con una monotonia incredibile: Vegeta si rinchiudeva nella camera gravitazionale
e non ne usciva se non per quattro motivi: mangiare, dormire, andare al bagno
e portare qualche diavoleria tecnologica dal signore di casa per farla riparare;
la signora Brief innaffiava senza sosta le sue adorate piante tanto che a volte
sembravano piantine di riso, dava da mangiare ai suoi adorati animali e usciva
di casa solamente per cercare qualche nuova pasticceria; Bulma aiutava quando
poteva suo padre in laboratorio e quando non era indispensabile la sua assistenza
girovagava per la città dell'Ovest alla ricerca di qualche nuovo negozietto
alla moda.
Da quanto ne sò dal giorno del mio arrivo il rapporto tra Yamco e Bulma
è via-via entrato in una fase di crisi fino ad arrivare ad un punto di
rottura. Chi dei due decise di troncare in rapporto non lo so e a dire il vero
non mi interessa più di tanto anche se dubito che quella mezza sega di
Yamcha abbia trovato il coraggio di fare ciò...
Bulma, dopo la rottura con Yamcha, iniziò a covare dentro di sè
delle vane speranze: sperava in un amore impossibile e certamente non corrisposto.
Si era accorta infatti di essere attratta da un po' di tempo dal principe alieno.
Peccato che il principino non la degnasse di uno sguardo. A Vegeta infatti non
gli importava nulla di lei tantomeno dei sentimenti che provava nei suoi confronti,
il suo unico obbiettivo era quello di diventare un Super Sayan e battere il
suo rivale, il sayan di infimo livello che aveva osato farsi beffe di lui ...
Kakaroth ... tutto quello che non aveva a che vedere con questa storia era stupido
e non degno di attenzione.
Vegeta era un uomo con il paraocchi...
I nonni si erano accorti quasi subito dell'infatuazione della giovane e avevano
idee contrastanti al riguardo: da una parte il signor Brief affermava che sarebbe
stato impossibile avvicinare Vegeta ad un sentimento come l'amore e pensava
infatti che al massimo sarebbe arrivato al "rispetto" (adesso che
ci penso forse Vegeta sarebbe potuto arrivare a rispettare la famiglia Brief
solo con una bella botta in testa ...); dall'altra parte la signora vivace ed
allegra pensava che una evantuale dichiarazione da parte di Bulma sarebbe stata
in grado di scioglire il cuore del burbero sayan ... che illusa. Come può
un cuore di ghiaccio come quello di Vegeta sciogliersi con una stupida dichiarazione?
Semplice, non può. Vegeta non avrebbe mai accettato di instaurare un
legame con una personcina ai suoi occhi così sciocca come Bulma, il suo
orgoglio non glielo avrebbe permesso. Già si era abbassato ad accettare
di coabitare con quei tipi...creare un legame così intimo con uno di
loro sarebbe stato troppo.
Il problema di una eventuale dichiarazione non si presentò. Gli eventi
si susseguirono ad una velocità tale che non ce ne fu il tempo.
L'inizio di tutto ciò è riconducibile ad una mattina che pareva
identica a tutte quelle precedenti: Vegeta era già ad allenarsi nella
camera gravitazionale da più di un'ora, i signori Brief erano seduti
in salotto a leggere qualche rivista (una che parlava di tecnologia e l'altra
che rigurdava il giardinaggio immagino) e Bulma dopo aver fatto una lauta colazione
si unì al gruppetto...inizio esaltante no? L'oggetto che scatenò
il VERO INIZIO arrivò dopo poco: una lettera. Il suo contenuto era a
grandi linee questo:
un'invito per la signorina Bulma Brief a pertecipare ad una grandiosa festa
che includeva anche la premiazione di colui che sarebbe stato lo scienziato
più "geniale" dell'anno. Si richiedeva un abito elegante ed
un accompagnatore.
Bulma era estasiata all'idea di poter pertecipare nuovamente a quell'evento...dalle
informazioni che sono riuscito a raccogliere sembra che anche qualche anno prima
fosse riuscita a partecipare al grande evento (solamente una piccola cerchia
di persone poteva perteciparvi) ma che fosse riuscita a rimediare soltanto una
figuraccia: avere Yamcha come accompagnatore significava anche questo e inoltre
non era riuscita a vincere l'ambito premio. Per quello pazienza, di sicuro sarebbe
riuscita a riscattarsi qualche anno dopo.
La gioia della giovane si spense dopo poco forse proprio a causa della voce
"accompagnatore": si era lasciata con Yamcha e non poteva di certo
chiedere al principe dei sayan di accompagnarla ad una festa. Chiedere di pertecipare
a qualche amico le sembrava a dir poco imbarazzante... per fortuna non lo chiese
a nessuno, sarebbe stato sul serio imbarazzante. Se Bulma voleva pertecipare
alla festa doveva andarci da sola e questo significava fare la parte della zitellaccia
davanti ai più famosi e rispettati scienziati del mondo.
Il problema riuscì a risolverlo a sorpresa di tutti proprio la signora
Brief e la sorpresa più grande fu quella che era ruiscita a convincere
Vegeta ad accompagnare la figlia alla festa. Cercherò di spiegarvi come
andò la discussione tra i due, vi prego soltanto di non ridere di me...
Allora, la signora riuscì a bloccare mio padre fuori dalla camera gravitazionale
con una delle sue tiritele:
«Oh Vegeta come sei affascinate oggi! Non c'è che dire, ogni giorno
diventi sempre più bello! »
«Smettila vecchia! Dimmi cosa diavolo vuoi e poi sparisci! Non posso perdere
il mio tempo ascoltando le tue stupide moine!» «Daccordo. Senti,
tra qualche giorno, tre giorni per essere precisa, mia figlia perteciperà
ad una gloriosa festa alla quale partecipano le persone più importanti
del mondo della scienza. Sarà sicuramente una festa favolosa, piena di
cibi e il divertimento è assicurato!»
Vegeta guardò la donna con un'espressione interrogativa...dove voleva
arrivare?
« E allora?»
La signora Brief si sforzò per porgere al principe il più radioso
dei sorrisi. Vegeta mutò espressione da accigliato a disgustato.
« E' un'evento sensazionale, fuori dall'ordinario ma per fare una buona
figura bisognerebbe essere accompagnati da un vero gentiluomo »
- ...? -
« Come saprai Yamcha e la mia Bulma non stanno più insieme e allora
pensavo che tu forse potres-» venne interrotta.
« NO! NON CI PENSO NEMMENO! LEVATELO DALLA TESTA BRUTTA RACCHIA, IO SONO
IL PRINCIPE DEI SAYAN E NON MI ABBASSERO' A TAL PUNTO! CERCATI QUALCHEDUN'ALTRO!
E ADESSO SPOSTATI CHE MI SEI D'INTRALCIO! »
Un Vegeta furioso e oltretutto scocciato si girò di scatto mostrando
alla signora di casa la schiena e il popò che lei tanto apprezzava. La
bionda però non aveva intenzione di demordere e riuscì a bloccare
l'intento di fuga dell'uomo con una semplice domanda:
« Oh Vegeta, ma tu sai chi cucina per te ogni singolo giorno tutta quella
roba buona? »
« ... » non si voltò nemmeno a guardarla.
« Io cucino ogni volta più o meno il 75% di quello che mangi mentre
Bulma fà il resto. Se io e lei non avessimo questa, per così dire
"scocciatura" ci ritroveremmo con un sacco di tempo libero »
Il principe si voltò con aria minacciosa. Quello del cibo era un colpo
basso e assai meschino...secondo lui.
« Con questo che cosa vuoi dire donna? »
« Dico che se tu non andrai a quella festa con Bulma io non cucinerò
più per te e sappi che se chiedessi a mia figlia di smettere di sgobbare
ai fornelli lei accetterebbe con piacere! »
« Tu non oserai ... no, mi rifiuto. Non contare su di me. »
La signora Brief cancellò dal suo volto il suo tipico e inconfondibile
sorriso solare per lasciar spazio a uno sguardo serio. Gli occhi che un secondo
prima erano chiusi con la solita forma ad arco ora erano leggermente aperti
e dal loro interno color azzurro sembravano fuoriuscire delle piccole fiammelle
cariche (penso) di rabbia. Pochi l'aveveno vista così e Vegeta ora era
uno di quei pochi "eletti". L'uomo non fece una piega e continuò
a guardarla dall'alto verso il basso.
« Senti Vegeta ... » anche il suo tono di voce era cambiato...
« ... io sono sempre stata gentile nei tuoi confronti perchè mi
sembrava giusto trattarti come tutti gli altri. Non ti abbiamo mai chiesto niente,
non ti abbiamo mai obbligato a fare niente, abbiamo sempre rispettato i tuoi
spazi e abbiamo sempre fatto il possibile per farti sentire a tuo agio ...ti
volevo chiedere questo piccolo favore perchè mi sembrava giusto che almeno
Bulma ricevesse un piccolissimo gesto di gentilezza da parte tua per tutto quello
che ha fatto e continua a fare per te. Per non parlare poi di me e mio marito
...»
Vegeta continuava ad ascoltare con aria di sufficienza.
« ... Tra tre giorni ci sarà quella festa e tu accompagnerai Bulma,
che tu lo voglia oppure no! »
« HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Cos'è nonnina, mi minacci adesso?
Ma chi diavolo ti credi di essere, eh? Dimmi un po' donnetta, cosa mi farai
se io dico di no? »
Ci fu un'attimo di silenzio. La signora Brief non si era lasciata condizionare
dai toni beffardi di Vegeta e pensò bene di "migliorare" la
possibile punizione... La bionda mutò nuovamente sguardo: da truce a
sorridente (non c'è che dire, la nonna è imprevedibile!).
« Ohh Vegeta ma che dici! Haha...beh, che dire...se dici di no guarda
là...» la signora alzò il braccio indicando la porta d'ingresso
della casa «...Se hai capito bene, altrimenti... Ti preparerò tutto
il necessario per la festa qualche ora prima del fatidico momento così
avrai tutto il tempo per lavarti e vestirti. Immagino però che tu non
voglia diminuire le ore giornaliere d'allenamento ma non c'è alcun problema,
la mia bambina ti aspetterà alla festa. Tu arriverai dopo ma ti garantisco
che non ci saranno problemi. Allora, la festa inizia alle 21:00 nel salone principale
del Grand Hotel Diox guarda, è proprio quì..» la signora
Brief allungò una cartina stradale a Vegeta e lui la prese e la osservò
con superficialità «... Quel grosso anello rosso indica il luogo
dove si trova l'hotel. Tranquillo tesoro, la cartina la puoi tenere. Tutto chiaro?»
Vegeta continuò a scrutare la cartina. Accettare o no? Aveva una missione
da compiere: diventare un super sayan e sconfiggere Kakaroth. Ma come poteva
portare a termine questo duro compito se veniva sbattuto fuori dalla Capsule
Corporation? Non gli importava niente di Bulma e della sua stupida festa, tentomeno
della signora Brief...il marito di lei poi era insignificante, in confronto
a quell'ometto con i baffi perfino quella pulce del suo gatto nero sembrava
un personaggio più di rilievo. Se veniva cacciato da quella gabbia di
matti avrebbe perso la possibilità di poter usare la Gravity Room e questo
significava rallentare notevolmente i ritmi di allenamento e quindi far slittare
il proprio obbiettivo di qualche tempo...forse giorni, forse mesi. E se per
caso, proprio per colpa della perdita di quella fantomatica stanza non fosse
riuscito a trasformarsi nel leggendario guerriero prima dell'arrivo dei cyborg?
Sarebbe stato umiliato fino alla fine dei suoi giorni...
« Sì ...»
« Oh meraviglioso! La cena è al solito orario ci vediamo dopo caro!»
La signora Brief se ne andò lasciando Vegeta in balia dei suoi pensieri
... Forse aveva fatto bene ad accettare, se non altro adesso era sicuro di "possedere"
la camera gravitazionele per tutto il tempo necessario. Non c'è che dire...era
davvero un uomo con il paraocchi.
UFF...accidenti che fatica! Non c'è che dire, sono un
pessimo narratore! Ma non devo perdermi d'animo, voglio finirvi di raccontare
il fatidico inizio anche se a dire il vero raccontare queste cose mi imbarazza
in maniera pazzesca! Io poi non c'ero nemmeno, vi riesco a raccontare ciò
solo grazie alle lamentele di mia madre... Ok, orsù! La pausa è
finita! Si ricomincia!
... Continua ...
Ciao! Sono scImMIA! Sono nuova e per questo
vi prego di non lapidarmi! Se qualcuno volesse commentare questo sgorbio (che
insomma, al momento sembra proprio uno sgorbio... non dice ancora granchè)
sarò ben lieta di accettare i vostri incoraggiamenti e le vostre critiche.
Vi saluto. Alla prossima! Ciao-Ciao
Wow! Che emozione! Ci sono già delle recensioni!
E anche positive! Non ci posso credere... chi vi ha pagato per farlo? No vabbè,
scherzo. Vi ringrazio dal più profondo del cuore! Comunque ci tengo tanto
a rispondere a quelle anime gentili che mi hanno concesso uno spicchietto del
loro tempo! A pensarci meglio forse è meglio che lo faccia Trunks insomma,
fare il narratore è un lavoro duro e faticoso... Lascio a te la parola,
vai!
Hoi! Grazie! Che pensiero gentile ... in effetti chiuso
in questa sottospecie di supposta mi sentivo un po' solo...
MartaSaru: E' "pucciosa"?
Ma che bello grazie! Anche se non capisco cosa centrino in questa storia i Pucciu...
fanno parte di cartone diverso e hanno quel colorito poco sano ... IIARGH stò
andando fuori tema! Comunque sei molto gentile e lo apprezzo tanto. Ah, il paraocchi
resterà su mio padre ancora per un po' ...
rosy_ge: Sì, sono
proprio io che parlo! Mi scuso se non l'hai capito subito ma sai com'è,
io devo essere un personaggio un po' misterioso ... la mamma dice che così
sembro più figo. Mah... Mio padre alla festa? Leggi e vedrai...
Chibi cHU: Ti chiedo infinitamente
scusa per i caratteri microscopici del primo capitolo! Come potrai vedere in
questo li ho ingranditi un pochino. In effetti avevo notato anche io che erano
un pò piccini (soprattutto in questo schermino che mi ritrovo in questa
macchina del tempo, sarà sì e no un 10X15) ma ero un pò
di fretta e non ho avuto il tempo di fare modifiche...sai com'è, devo
più che altro difendere la Terra io!
vegetina94: Ho aggiornato
in fretta eh? Dimmi che sono bravo ... Ora che vedo meglio il tuo nome, sei
per caso un mio fratello segreto o uno zio? Sai com'è... ho ancora un
sacco di cose da imparare su di lui
sassa98: Sono un bravo narratore?
Haaaa... se andate avanti così però mi metto a piangere dalla
commozione! Sono rimasto ore e ore davanti allo specchio a fare prove su prove
per riuscire ad essere il più bravo possibile! Anche se a dire il vero
mi sentivo un perfetto scemo...
Ora ho finito di scocciarvi! Mettetevi comodi, questo
capitolo è un pò lunghino. Ringrazio ancora. _____Trunks_____
CAPITOLO 2
- LA FINESTRA -
I giorni passarono velocemente e per Bulma furono pieni
zeppi di piani e progetti: doveva cercare il vestito perfetto per sè,
trovare un vestito adatto per il partner, preparare un bel discorso per una
eventuale premiazione, continuare a lavorare con regolarità per la Capsule
Corporation (c'era in arrivo una festa ma non poteva permettersi di trascurare
il lavoro) e cucinare per "sua altezza".
Al contrario di lei le giornate di Vegeta continuavano con il solito tran-tran
e queste risultarono talmente identiche alle precedenti da fargli completamente
dimenticare quella stupida festa. Anche il giorno in cui sarebbe dovuto andare
alla festa risultava identico agli altri: svolgeva le sue ore di allenamento
con impegno e non stop, evitava più che poteva la famiglia Brief ed evitava
di spiaccicare parola con chichessia. Quel giorno poi nessuno degli scocciatori
riuscì a placcarlo per ricordargli l'evento della serata ... sperarono
tutti che il principe si ricordasse della festa.
See...ma che pretendevano?! Questo mi fà venite in mente una vecchia
canzone, com'è che faceva?...oh,sì forse faceva "Aspetta
e spera che tra poco si fa sera.."? Beh, canzonetta o meno alla fine venne
davvero sera e verso le nove la "fata turchina" era già alla
festa. Secondo il copione Vegeta sarebbe dovuto uscire dalla camera gravitazionale
proprio a quell'ora e dopo essersi lavato e cambiato sarebbe dovuto andare alla
festa. Si sarebbe presentato con un ritardo di mezz'ora ma alla fine sarebbe
andato tutto per il meglio...
La coincidenza volle che quella sera anche i signori Brief fossero stati invitati
a casa di alcuni amici. I due vecchietti uscirono di casa insieme alla figlia
lasciando Vegeta a casa.
Il burbero sayan, proprio mentre i nonni uscivano; malediceva sè stesso
perchè secondo il suo parere quel giorno aveva svolto un allenamento
a dir poco indecente. Dopo essersi rivolto una bestemmia notò un "bip-bip"
che riecheggiava nella stanza. Quando andò a controllare capì
che quel suono a dir poco snervante era quello di una stupidissima sveglia.
Segnava le 21:00, l'orario in cui spesso fermava l'allenamento. Vegeta se ne
fregò e spingendo un bottoncino giallo vicino al display la spense. Si
bloccò un secondo ... che si fosse ricordato della festa? Tuttaltro...
pensava se era meglio continuare ad allenarsi nel tentativo di migliorare i
catastrofici risultati del giorno oppure fermarsi lì ed andare a riposare.
Optò per la prima "pensata" e così ricominciò
ad allenarsi come se niente fosse.
Quella della sveglia era una specie di promemoria messo dal signor Brief ...
come constatato non aveva assortito alcun effetto.
Erano ormai le 22:00 e Bulma era a quello che doveva
essere uno dei più grandi avvenimenti della sua vita. A dire il vero
la festa era davvero grandiosa e ben studiata ma la donna non riusciva a divertirsi
perchè da troppo tempo si sentiva un pesce fuor d'acqua. Al suo ingresso
in sala le altre donne invidiose della bellezza di lei la guardavano con occhi
carichi di odio e invidia. Lei ricambiava quelle occhiatacce con occhi di sfida
e immagino che pensasse "Hahaha, voglio vedervi poi dopo come mi guarderete
quando vedrete il mio partner!". Ma dopo più di un'ora gli sguardi
di ambo le parti mutarono: le donne la guardavano come se fosse la poveretta
di turno vista l'assenza del suo accompagnatore e con fare sfacciato la guardavano
dall'alto verso il basso, Bulma invece incominciava a guardarsi attorno alla
ricerca del suo eroe con due occhioni languidi da cucciolo abbandonato. Se in
quel frangente Bulma avesse avuto una coda adesso era tra le sue gambe, credetemi...
Verso le undici di sera il signore e la signora
Brief fero il loro ingresso in casa dopo la piacevole serata passata in compagnia
di alcuni amici. Si sedettero nel divano del salotto per conversare un poco
in calma e tranquillità. I loro animi vennero scossi quando sentirono
un sonoro SLAM provenire dalla stanza accanto. Chi ci poteva essere in cucina?
Un ladro forse? Molto probabile visto che Vegeta e la figlia erano a quella
festa... Sentirono un po' di baccano e poi silenzio. Si fecero coraggio ed entrarono
nella stanza...
Vegeta era davanti al frigorifero aperto intento a tracannare una intera bottiglia
di acqua fresca.
« ... » «... » Marito e moglie rimasero allibiti.
Vegeta accortosi della loro presenza staccò la labbra dal collo della
bottiglia e guardò i due con aria scocciata. Dopodichè ripose
la bottiglia nel frigorifero e richiuse la sportello.
« Uff, per fortuna non è un ladro! Tesoro io faccio un salto in
laboratorio per controllare due cose e poi vado a dormire. Buonanotte Vegeta,
ci si rivede domani » detto questo il signor Brief "dileguossi".
La signora era ancora impalata sull'uscio della cucina e guardava il "giovane"
con aria interrogativa.
« Ma cosa ci fai quì? » chiese.
« Ma che razza di domanda, non hai visto tu stessa? E adesso spostati!
Domani mi devo svegliare presto per allenarmi! » Vegeta scostò
con forza la signora dall'uscio e cominciò a camminare in direzione della
sua stanza.
« ... » senza dire niente la signora Brief seguì a ruota
il principe in cerca di risposte. Perchè non era alla festa? E se lui
era lì questo stava ad indicare che Bulma era là da sola. Si bloccò
al solo pensiero e controllò l'ora: 23:14 esatte.
Vegeta pensò che l'inseguimento della signora di casa fosse dovuto ad
una di delle stupide necessità che possedevano le donne terrestri: lei
la chiamava la "coccolite acuta". Aveva visto parecchie volte quello
scemo di Yamca cadere in quella morsa letale... di certo lui non le avrebbe
permesso di mettergli le mani addosso.
Aprì la porta e si incamminò verso il letto ... quando vide quel
vestito nero sul suo giaciglio tutto gli tornò alla mente ...
« ... cazzo ...» disse con un filo di voce.
_No comment davvero, mi vergogno e chiedo io scusa per la sua esclamzione...
('TT-TT')_
La signora non sentì nulla nonostante fosse alle sue spalle. Era talmente
intenta a pensare a come stesse la sua Bulma da isolarsi da tutto e da tutti.
Si riprese solo qualche istante dopo.
Bulma oramai era diventata l'attrazione della festa:
tutti la additavano dandole della donna geniale ma zitellaccia... Mia madre
si è sempre presentata come una donna forte e reattiva (e io di questo
ne sono molto fiero) ma in quel momento non sapeva proprio che pesci prendere.
Nessuno prima di allora l'aveva umiliata a tal punto.
Solo dopo le due o tre volte che la videro scappare verso le toilette (per darsi
un po' di coraggio e per bloccare in tempo una eventuale crisi di pianto isterico)
i presenti iniziarono ad ipotizzare svariate motivazioni del perchè lei
fosse lì da sola:
1. aspettava il suo compagno ma lui non arrivava (bingo!);
2. forse lei e lui si erano lasciati pochi giorni prima della festa e che lei
soffriva ancora per l'accaduto (...con chi, con Yamca? massè);
3. forse lui era gravemente malato ed era a casa o in ospedale (da queste parti
non si ammala mai nessuno... se non Goku pardon);
ecc. ecc.
« Perchè non sei alla festa?»
Vegeta non rispose.
« Perchè non sei alla festa? » ripetè più forte
la signora che aveva già assunto uno sguardo omicida.
Vegeta riflettè un poco: ammetere che se ne fosse dimenticato lo avrebbe
costretto poi (con la forza ovviamente) a dover dare delle valide motivazioni
e delle eventuali scuse, dire ciò che veramente pensava di tutta quella
storia sarebbe stato meno faticoso, meno umiliante ma avrebbe portato a risultati
negativi. Nel primo caso forse sarebbe stato perdonato, nel secondo caso sarebbe
stato di certo buttato fuori ...
« ... me ne sono dimenticato » (1° caso, evvai! :D)
« E perchè te ne sei dimenticato? Era una cosa molto importante
per Bulma... »
« Semplice ... » si fermò un attimo. Si voltò verso
la donna e le rivolse uno di quei suoi sorrisi strafottenti...
« ... perchè non me ne fraga un cazzo di niente di queste vostre
stronzate terrestri!! Ma che cosa credevate? Che io, il principe dei sayan,
mi sarei abbassato alle vostre schifosissime richieste?! Poveri illusi e tu
illusa più degli altri! E poi dovevate immaginarlo che non avrei mosso
nemmeno un dito per quella cretina della vostra bambinetta obesa, quella stupida
gallinaccia acida! ... E ora sparisci !!!» (...oh, no...).
Vegeta si rivoltò verso il letto e con non curanza buttò l'asciugamano
che utilizzava per gli allenamenti sull'elegante vestito nero.
Mentre il principe si dirigeva verso la porta del bagno la signora Brief riuscì
a "bloccarlo":
« Tornerò tra dieci minuti. Spero vivamente che per quell'ora tu
ti sia già lavato e vestito ... mettiti qualcosa i pesante» dopodichè
la signora girò i tacchi e uscì dalla stanza.
Vegeta, sotto lo scroscio dell'acqua calda della doccia, ripensò a ciò
che aveva detto e capì che nemmeno i signori Brief, che sembravano due
dolcetti con sembianze umane dal gran che erano gentili con tutti, lo avrebbero
perdonato. Finì la doccia in breve tempo, si asciugò e come su
consiglio della signora si vestì un po' più pesante del solito
indossando un paio di jeans, un maglione scuro e un paio di scarpe da ginnastica.
Quando ritornò nella sua camera vide che sul letto c'era una valigia
vuota aperta.
Nel frattempo la signora a malincuore cercò e prese con sè tutto
il materiale necessario per la partenza dell'alieno. Gli dispiaceva molto fare
una cosa del genere anche perchè in fondo voleva bene a Vegeta, ma se
era per il bene della figlia doveva fare queato ed altro! Trovò una grossa
valigia, la prese e la portò nella camera del sayan. La aprì sul
letto e poi uscì dalla stanza. Si diresse nella lavanderia e da lì
prese quelle poche cose asciutte che poteva mettere in valigia, le piegò
come meglio potè e le portò verso quella valigia aperta. Vegeta,
che era uscito dal bagno, la osservava in silenzio. Vedeva che svuotava gli
armadi con estrema rapidità (non che ci fosse molto da prendere...) e
che riponeva in modo ordinato i vari indumenti all'interno della valigia.
Quando la signora ebbe finito di raccogliere tutti gli indumenti che erano presenti
all'interno della camera si ricordò di una cosa che Bulma le aveva mostrato
moltissimi giorni prima... Uscì nuovamente dalla stanza e si diresse
verso i laboratori della Capsule Corp. Là trovò il marito ancora
intento a controllare alcuni progetti di lavoro.
« Cara, non sei ancora andata a dormire? » chiese il signore con
tono un po' preoccupato.
Per risposta il signore ricevette un sorriso smagliante che aveva lo scopo di
nascondere tutto il dispiacere che aveva dentro, poi con voce squillante chiese:
« Tesoro, qual'è l'armadio di Bulma? »
« Perchè me lo chiedi? »
« Oh, niente. E' solo che Bulma mi ha chiesto di tirargli fuori una cosa...»
« Beh, è quello laggiù » indicando il più grosso
armadio in metallo che era presente nel laboratorio.
La signora camminò verso di esso ed aprì una delle due ante. In
alto, sull'ultimo ripiano, vide subito una grossa scatola bianca. Quando la
aprì per vederne il contenuto sospirò tristemente. Richiuse tutto,
sia armadio che scatola e con quest'ultima sotto braccio in incamminò
verso l'uscita del laboratorio quando la sua attenzione venne catturata dai
cassettoni che contenevano le capsule: ve ne erano di tutti i tipi e di tutti
i colori. Controllò una piccola tabella e prese una capsula. La nonna
non riusciva ad essere cattiva, era troppo pìù forte di lei. Quando
entrò nella camera di Vegeta lo trovò in una delle sue pose più
classiche: appoggiato con le spalle al muro e con le braccia incrociate sul
petto.
Vide la signora entrare nuovamente nella "sua" camera ma stavolta
portava con sè una grossa scatola bianca. Vegeta la scrutò con
curiosità. La signora notando il suo sguardo si avvicinò a lui
e gli porse una capsula.
« Che diavolo è? » chiese il sayan con un tono di disprezzo.
« E' una casa capsula. Bulma ne aveva usata una simile quando era partita
sul pianeta Namecc. All'interno vi è un frigorifero e un freezer ( _Freezer!
Brrrr... _ ) pieno di cibarie e nel bagno ci sono tutti i prodotti per lavarsi
e per pulire i vestiti. Prendila, se non altro con questa non sarai costretto
a dormire sotto i ponti » rispose lei con estrema calma.
« Tzk! Non me ne faccio di niente! »
« Non importa, la prenderai ugualmente.» e così la signora
ripose la capsula all'interno della valigia. Stava per riporvi anche la grande
scatola quando:
« E lì dentro che altro c'è? Guarda che non ho bisogno di
altre cianfrusaglie!! ».
Sospirò tristemente e con calma, per evitare di spiegazzare i vestiti
che erano nella valigia, riestrasse la scatola e la porse a Vegeta. Lui la afferrò
sgarbato come sempre e la aprì. Rimase in silenzio alla sorpresa del
suo contenuto.
« Bulma ha sempre fatto tanto per te. Non immagini nemmeno la fatica che
ha fatto per costruire questa tuta, lei diceva che doveva essere uguale a quella
con cui ti sei presentato quì la prima volta. Non immagini il tempo che
ha impiegato a studiare le sue caratteristiche e a riprodurle, sappi che l'ho
vista trascorrere notti insonni per questo lavoro. Non immagini nemmeno l'impegno
e l'amore che h- »
« SAPPI NONNA CHE LA COSA NON MI INTERESSA! NON LE HO CHIESTO IO DI FARLO!!
»
La signora Brief rimase impietrita da quelle parole. Allora forse Yamcha aveva
ragione, forse era davvero un essere senza cuore...
Prese la tuta da combattimento costruita dalla figlia, la piegò e la
mise dentro alla valigia. Dopo aver controllato che vi fosse tutto il necessario
la chiuse.
Passarono diversi secondi silenziosi.
Mia nonna porse la valigia a Vegeta e lui la prese dall'apposita maniglia. Non
riusciva a guardarlo negli occhi mentre lui, al contrario, la guardava con estrema
disinvoltura. Finalmente alzò con orgoglio lo sguardo.
« Questo è un addio. Non tornare a meno che non ti venga in mente
di ritornare quì con l'intenzione di comportarti come si deve»
« ... »
« La mia Bulma ha sprecato fin troppo tempo nell'inseguimento di un sogno
irrealizzabile e io come madre non posso permettere che una persona insensibile
come te la faccia soffrire ulteriormente ». Detto ciò si avvicinò
alla finestra e la spalancò. Un vento gelido colpì entrambi ma
solo la donna rabbrividì. Si rivoltò verso Vegeta e con una mano
rivolta verso l'alto indicò la finestra.
« Questa è l'uscita... »
« ? » perchè voleva farlo uscire dalla finestra? Il principe
assunse senza volere uno sguardo interrogativo.
« ... Bulma avrebbe voluto questo». Vegeta capì all'istante,
se Bulma fosse stata al posto di sua madre avrebbe usato questo mezzo per umiliarlo
... Salì sul cornicione della finestra e scrutò per qualche secondo
il paesaggio: nel nero della notte si intravedevevano mille lucini colorati
e dove vi era il centro la città sembrava illuminata a giorno.
La signora Brief si avvicinò per l'ultima volta a Vegeta e con un tono
di voce frizzante e gioioso che mascherava alla perfezione il magone che provava
disse:
« Fai attenzione caro, stammi bene ... ».
Lui non la guardò ma potè immaginare la sua espressione con il
suo solito sorrisetto beffardo. Lei sorrise all'idea.
« Tzk! » . Vegeta partì ad una velocità pazzesca.
La donna a causa dell'onda d'urto cadde a terra ma si rialzò subito e
si sporse dalla finestra. Sapeva bene che non l'avrebbe udito da quella distanza
ma lo disse ugualmente con occhi tristi:
« Ci mancherai... ».
Ormai erano le undici e mezza passate e Bulma
si era rassegnata all'idea di dover trascorrere il resto della serata da sola.
Ma, come si dice di solito, la speranza è l'ultima a morire e senza volere
lei continuava a sperare. Il cellulare iniziò a vibrare all'interno della
borsetta. Aveva raccomandato a tutti di non chiamarla se non per estrema urgenza.
« Forse è la mamma ... » Guardò il display «
Sì, è lei ... sicuramente mi dirà che Vegeta si è
dimenticato della festa, quello stupido scimmione, ma che adesso stà
arrivando! ... Beh, meglio tardi che mai ». Sul volto di Bulma era apparso
un sorriso raggiante. Premette il tasto verde e iniziò a parlare senza
lasciare spazio alla nonna:
« Ciao mamma come va lì a casa? Spero bene anche perchè
quì è un vero strazio, per colpa di quello scimmione sono stata
costretta a stare quì tutta sola. Ooh,ma mi sentirà appena arriva
e quanto mi sentirà!! Quello stupido! Appena arriva quì giuro
che gli tiro le orecchie! Un principe luì... Bah, bel principe dei miei
stivali!! Lasciare sola una signora per tutto questo tempo non è affatto
da gentiluomini!! Guarda, spero almeno che adesso sia in viaggio perchè
sennò io ... »
Tutti i presenti alla festa guardavano la Brief con aria interrogativa, ma che
cavolo aveva da urlare al telefono?
« Tesoro ... ».
« Papà ...» non si aspettava che dall'altra parte ci fosse
suo padre, di solito si sfogava così apertamente con la madre e non con
lui (non che fosse meno in confidenza) « Scusami ma sai, di solito è
sempre la mamma a chiamare. Tutto bene a casa? »
Ci furono un paio di secondi di silenzio...
« Tesoro, tua madre non si è sentita tanto bene. Vegeta non verrà.
...Mi dispiace tanto ».
Silenzio.
Il cellulare cadde a terra e Bulma iniziò a piangere sul posto.
Gli invitati alla festa non capirono minimamente la situazione ma tentarono
di confortare la mamma come poterono. Vista la gravità dello sfogo di
pianto persarono quasi tutti al peggio e quindi che il "consorte"
fosse all'ospedale in balia di una qualche malattia incurabile. E per fortuna
pensarono così... con questa ipotesi la reputazione di Bulma non era
stata intaccata.
Da quella sera le cose in casa Brief cambiarono di parecchio:
la camera "dell'ospite" venne svuotata di tutti i mobili, il bagno
venne abbattuto, la pavimentazione venne ricostruita e le pareti furono riverniciate,
come nuovo arredo ci vennero messe numerose librerie e queste furono riempite
di libri che raramente venivano consultati; la navicella che veniva usata come
camera gravitazionale venne smantellata poichè il signor Brief non trovò
il modo di immagazzinarla in una capsula ed anche perchè gli sembrò
inutile tenerla a farle prendere della polvere; nel luogo in cui vi era l'astronave
la signora Brief ci fece costruire in una paladiana in ciottolato di forma volutamente
quadrata e vi posizionò un tavolino da thè con delle seggiole
e delle panchette tutte di un bianco abbagliante.
Ben presto tutto ciò che ricordava anche lontanamente il principe dei
sayan venne volutamente cancellato dai signori Brief così da poter permettere
alla figlia di ricominciare a vivere senza che il ricordo di quell'alieno potesse
interfierire con le sua tranquilla esistenza.
Secondo i detti la distanza rafforza l'amore ma può anche distruggerlo.
Come sissuol dire "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"... A Bulma
accadde proprio questo, perse completamente l'amore che provava per il principe
e smise di pensare a lui.
Da quella sera nessuno lo vide più.
O almeno, questo è quello che mi avevano fatto credere fino a poco tempo
fa.
Documento senza titolo
Salve! Sono tornata! Questo cap è piuttosto breve
ma spero che vi piaccia! D'ora in poi non so se riuscirò ad aggiornare
giorno dopo giorno ma farò il possibile!
Sexxxy Chichi: Grazie 1000 per l'accoglienza!
Cercerò di non far crollare la reputazione del settore degli scrittori
con i miei orrori...
sassa 98: "il principe non c'è +"?
Eh? Mica è morto! Tranquilla, tornerà XP
ATTENZIONE: Quì il narratore
non è Trunks e d'ora in avanti non tutti i capitoli saranno da lui narrati
(la verità è che è rimasto imbottigliato nel traffico ma
va beh....). Grazie per la cortese attenzione.
CAPITOLO 3
- L'ARRIVO DEI CYBORG -
Il fatidico giorno era infine giunto, il 12
Maggio .
Goku, seguito dal piccolo Gohan e dal silenzioso Piccolo, volavano in direzione
dell'isola del Sud per battersi contro i temibili cyborg di cui Trunks aveva
parlato e che tanto temeva. Tutti e tre volavano ad una velocità moderata,
giusto per risparmiare un po' di energie per lo scontro.
All'improvviso Piccolo iniziò una breve discussione con Goku:
« Ascolta Goku, cosa pensi? Potremo farcela contro questi nemici? Voglio
sapere la verità »
Goku sorrise. « Non posso valutare quello che non conosco. Quando combatterò
te lo dirò »
« Ti invidio, beato te che sei tranquillo. Da un punto di vista razionale
sono sicuro che potremo farcela ma ho un brutto presentimento che non riesco
a levarmi dalla mente...»
«??? Un brutto presentimento? ». Goku guardò in direzione
del namecciano ma lui continuò a scrutare l'orizzonte, perso nei suoi
pensieri.
« Comunque sia...» continuò Goku «... cerca di non
esagerare. Se tu non dovessi farcela scomparirebbero anche le Sfere del Drago!»
« Papà guarda laggiù, c'è anche Crillin » disse
Gohan sorridente indicando la zucca pelata che volava poco distante da loro.
« Già » rispose Goku tranquillo come sempre, per nulla scosso
per i nemici che doveva incontrare.
In pochi secondi i tre raggiunsero Crillin che nel franteppo anch'egli si era
accorto della lieta compagnia:
« Oh, salve Gohan. Complimenti, quanto sei cresciuto! » disse Crillin
alla vista del piccolo Gohan.
« Heilà » disse Goku all'amico.
Crillin rispose al saluto con un "ciao" un pò fiacco.
« Hei, ma perchè quell'aria triste? Non sei contento di vedere
i tuoi vecchi amici dopo tutto questo tempo?» chiese Goku con un sorriso
smagliante sulle labbra.
« Stiamo per andere a combattere contro dei veri e propri mostri, come
faccio ad essere allegro? E poi si dà il caso che io non sia un super
sayan come te... » disse il piccoletto con aria mesta.
« 9km a sud- ovest della città del sud » disse Gohan attirando
l'attenzione di tutti « Eccola dev'essere quella » aggiunse quando
incominciarono a intravedere all'orizzonte una grande isola.
I quattro, dopo aver percepito delle auree amiche, raggiunsero sulla cima di
un cucuzzolo Yamcha, Tenshinhan e , a sorpresa, una giovane Bulma con appresso
un piccolo fagottino bianco.
« Che ci fai quì? Mi dici che ti è saltato in mente Bulma?
Sei impazzita?! » la rimproverò Goku.
« Non volevo perdermi questa battaglia! Ma non ti preoccupare, andrò
via non appena avrò visto che tipi sono i cyborg »
« Sai, a dire il vero sono molto più sorpreso di vedere quello
che hai in braccio che te! » disse Crillin avendo già capito il
contenuto del fagottino (già-già, un bimbo!).
« Ah, ma allora alla fine vi siete sposati?» chiese Gohan a Yamcha
tutto sorridente. Però, contemporaneamente e prima che Yancha rispondesse,
Goku si era già avvicinato a Bulma intenzionato a vedere il bebè
ma ancor prima di poter vedere anche i solo i suoi ciuffetti da infante disse:
« Hehehe! Mi sà tanto che il tuo paparino è Vegeta, vero
Trunks? »
Bulma e Yamcha impallidoro all'istante. I presenti rimasero parecchio sorpresi
dalla notizia a parte Piccolo perchè ne era già al corrente.
Poi la donna divenne rossa in volto dalla rabbia e sbraitò con tutto
il fiato che aveva in gola:
« MA COME PUOI ANCHE SOLO IMMAGINARE UNA COSA SIMILE!!? IO CON QUELLO
SCIMMIONE DA QUATTRO SOLDI? GOKU, NON TI AZZARDARE MAI PIU' A DIRE UNA COSA
DEL GENERE O TI SPUNTO!!! HAI CAPITO?!?! »
« Ma... ma che...? » Goku indietreggiò spaventato e confuso.
Perchè Bulma lo aveva rimproverato a quel modo? In fondo lui aveva detto
solo la verità ... Tutti osservarono la scenetta che risultava nel complesso
piuttosto imbarazzante. Anche Piccolo, sorpreso dalla reazione della donna,
aveva smesso di osservare il paesaggio dell'isola per soffermarsi su quel misterioso
comportamento. Anche il namecciano non riusciva a capacitarsi del perchè
di quella sfuriata.
Goku un po' scosso poggiò una mano dietro alla nuca e rise imbarazzato
nel tentativo di rimediare all'errore:
« Hahahaha! Scusami Bulma ma ho voluto provare a tirare ad indovinare
ma sai com'è, non sempre ci becchi! Hehehe! »
Goku si allontanò per sicurezza ed andò vicino a Piccolo a riflettere
sulla questione.
Bulma si tranquillizò dopo poco e quando il piccolo Gohan capì
dal suo sguardo che era completamente tornata in sè le chiese molto timidamente
se poteva vedere il bimbo. Bulma sorrise e si inginocchiò per permettere
a Gohan e a Crillin (che si era aggregato) di poter vedere meglio il bambino.
« Haaa! Che bello! E com'è ancora piccolo! Come si chiama Bulma?
»
« Hah! Bellissimo vero? Si chiama Light ed è figlio mio e di Yamcha!
»
Goku (O_O) ! Piccolo (O_O) !
« CHE COSA?! » Urlarono Goku e Piccolo
mentre si guardavano a vicenda con gli occhi sbarrati. Poi simultaneamente si
voltarono verso il fagotto per vedere ma Gohan e Crillin impedivano la visuale.
Allora Goku corse verso Bulma, scostò leggermente il figlio e l'amico,
piegò un po' le gambe e si sporse in avanti per vedere meglio. Rimase
quasi paralizzato alla vista di quella creaturina che non assomigliava nemmeno
lontanamente al ragazzo del futuro: era cicciottello con la pelle rosea tipica
dei bambini piccoli, i suoi capelli e i suoi occhi erano neri e la forma di
quest'ultimi erano uguali a quelli di Bulma.
Si rimise in posizione eretta e volse uno sguardo preoccupato a Piccolo poi,
con estrema calma si incamminò verso di lui.
« Non è Trunks. Non gli somiglia nemmeno...» sussurrò
il sayan con il preciso scopo di farsi sentire esclusivamente dal namecciano.
Lo sguardo dell'eroe si fece triste « Non mi aspettavo una cosa del genere...
Trunks si arrabbierà tantissimo »
« Perchè? L'avevi detto a qualcuno per caso? » chiese Piccolo
a voce quasi impercettibile.
Tutta la compagnia esclusi Goku e Piccolo erano concentrati sul bambino e non
si erano minimamente accorti che proprio i due esclusi stavano bofonchiando
qualcosa tra loro, li credevano concentrati sul paesaggio intenti a cercare
i cyborg.
« No, non l'ho detto proprio a nessuno! Nemmeno a Gohan nonostante la
sua insistenza! E lo stesso vale per Chichi. Non è che sei stato tu a
spifferarlo in giro?»
« Ma bravo! E a chi lo vado a dire secondo te?»
« Beh, c'è Mr. Popo ...» disse Goku con aria saccente.
Piccolo lo guardò storto e poi sospirò «... Io non l'ho
detto a nessuno »
« Nemmeno io! Cosa credi? Quando faccio una promessa la mantengo! Però
non riesco a capire come sia potuto accadere... Dimmi un po', era questo il
brutto presentimento di prima?»
« Ho paura di no ».
Tra i due calò il silenzio. Nessuno era venuto a conoscenza del segreto
del giovane venuto dal futuro eppure la sua nascita era stata compromessa. Mentre
il namecciano osservava scrupolosamente la città sottostante in cerca
di qualche indizio riconducibile ai due cyborg Goku si scervellava nel tentativo
di trovare il perchè dell'accaduto. Tornando indieto con la memoria si
ricordò le parole del giovane «...nel mio corpo scorre il sangue
sayan perchè vedi, io sono il figlio di Vegeta...». "Vegeta!
Chissà dov'è" pensò Goku.
« Hei Bulma ...» disse Goku attirando l'attenzione della donna.
« Sì? » rispose lei molto placida guardando il suo interlocutore.
« ... Sai per caso dov'è Vegeta? Non è ancora arrivato e
ormai è ora...»
« Umpf! » rispose Bulma girando la testa dall'altra parte «
Non lo so e francamente non mi interessa. Non devo mica badare io a lui! »
aggiunse stizzita.
« M-ma come ... non vive da te? »
« No. Sono ormai due anni che non lo vedo ed è meglio così...
Era solo di impiccio e non faceva altro che pasticci, vero cucci-cù?
» rispose la donna strofinando leggermente il naso contro quello minuscolo
del bebè.
Goku era rimasto nuovamente spiazzato. Dove poteva essere quell'uomo orgoglioso
e alquanto scontroso? Sarebbe arrivato in tempo per lo scontro? ... Ora, oltre
al problema di Trunks, si presentava anche quello di Vegeta ... insomma, era
un vero e proprio dramma famigliare_ a parte Bulma ovviamente.
Goku inspirò aria a pieni polmoni e la risoffiò fuori. Ricominciò
a scrutare l'orizzonte tranquillo come quando era partito da casa
« Vegeta verrà, ne sono sicuro. Non si perderebbe questo combattimento
per nulla al mondo».
Passarono diversi minuti prima dell'arrivo di
un'altro motivo di distrazione per il povero namecciano: Jirobay. Era atterrato
tranquillamente con la sua macchina volante vicino ai nostri amici e, quando
fu sceso dal veicolo, porse loro i famosi Senzu. Augurò molto velocemente
la "Buona fortuna" e rispiccò il volo con il suo trabiccolo.
Però, dopo poco e a breve distanza, venne abbattuto. Lo shock fu generale.
I cyborg avevano iniziato a colpire.
Documento senza titolo
Ciao a tutti sono ancora io ( scImMIA ... ma che due palle!)
questo capitolo è molto breve (chiedo perdono) e sono anche un pò
di fretta e quindi non riuscirò a rispondere alle recensioni (chiedo infinitamente
perdono!!) comunque cercherò di recuperare tutto il prima possibile. Chiedo
ancora scusa!
Con affetto scImMIA
CAPITOLO 4
- IL COMBATTIMENTO -
Le vicende che seguirono l'evento furono quelle di cui tutti
siamo a conoscenza: la città venne messa a soqquadro dai due cyborg,
N19 e N20; Yamcha venne attaccato a sorpresa e ridotto in fin di vita da N20;
Crillin riuscì a salvare il neo papà grazie ad un senzu e Goku
riuscì a convincere i due nuovi nemici a cambiare il luogo del combattimento
optando per una landa desolata.
Goku vs N19.
Il grande scontro poteva avere inizio. Goku si trasformò nel leggendario
super sayan e si scagliò sul suo nemico usando fin da subito tutta la
sua potenza. La battaglia sembrava vinta in partenza, il divario di potenza
e velocità tra i due combattenti era fin troppo alto. Nonostante ciò
Piccolo e Gohan notarono con disappunto che Goku non riusciva a concludere.
Che cosa gli stava succedendo?
« Forse il cyborg gli ha assorbito l'energia ... » disse Yamcha
debolmente.
« Che cosa hai detto?» tutti si voltarono verso il giovane e Piccolo
chiese nuovamente «Che cosa hai detto a proposito dell'energia?»
« Temo che quei maledetti cosi siano in grado di assorbile l'energia.
Non so come diavolo facciano ma quando mi hanno afferato la faccia con la mano
... da quel momento la mia energia è stata completamente risucchiata
...»
« ... »
Goku continuava a colpire interrottamente al cyborg numero 19 ... un potentissimo
calcio ... il cyborg precipitò a terra a gran velocità ma con
grande sorpresa scoprì che non aveva subito danni.
« DAAAAH! » Goku generò un'onda dalle mani e la scagliò
sul nemico, non poteva sapere che il cyborg non attendeva altro che quel passo
falso. Il nemico alzò una mano al cielo in direzione dell'onda e la assorbì.
Quello che diceva Yamcha era vero.
Il resto del combattimento fu in discesa ... per il cyborg ovviamente. Goku
lottava disperatamente sia contro il cyborg che contro la malattia che lo stava
pian piano affliggendo dall'interno. Gohan si rese conto che il padre era stato
infettato dal virus e Crillin tentò di rimediare alla situazione lanciando
un senzu al compagno ma fu tutto inutile. I poteri del fagiolo magico non funzionarono
sul sayan e questi perse completamente le forze perdendo così anche la
trasformazione.
La situazione era critica: N19 aveva sollevato per il collo Goku e aveva iniziato
l'opera di risucchio dell'energia e nel frattempo N20 aveva impedito a Piccolo
di corrergli in soccorso...
Solo grazie all'intervento imprevisto di Vegeta Goku riuscì ad evitare
il peggio.
19 era stato scagliato lontano.
Vegeta osservava impassibile il suo eterno rivale ...
« E' arrivato Vegeta! » esclamò il piccolo Gohan.
« Già, meglio tardi che mai anche se ... » disse Piccolo
a braccia conserte
« Anche se? ...» chiese Crillin con aria perplessa, preoccupato
per via di tutti quei avvenimenti improvvisi.
« ... anche se mi sembra strano» conluse Piccolo.
« ... Strano? ...» Gohan incominciò a squadrare il principe
da tutte le angolazioni possibili : la sua divisa da combattimento era a brandelli
ed era molto impolverata, i capelli erano un po' scompigliati... era tremendamente
pallido in volto, aveva uno sguardo spento e pareva piuttosto magro....
« In effetti ... » sentenziò Tenshinhan «... sembra
che non abbia una bella cera »
Crillin si mise le mani in testa e le sfregò sopra con forza «
AIUTO! UN'EPIDEMIA TRA I SAYAN!!».
Vegeta si abbassò verso Goku e con un a mano afferò
la tuta arancione, vicino al collo.
«...V-Vegeta ...» a causa del dolore Goku non riuscì a dire
altro.
Il principe si incamminò verso il namecciano con dietro Goku che si lasciava
trascinare come se fosse un sacco di patate.
« Ma che diavolo stà combinando? ... »
Quando fu dinanzi a Piccolo Vegeta si arrestò, alzò verso il cielo
il braccio con cui teneva Goku e porse il "compagno" al namecciano.
Dopodichè girò sui tacchi e si incamminò con molta calma
verso N19.
« Hai ragione Piccolo, è proprio strano e non solo
fisicamente ... » disse esterefatto il piccolo Gohan.
« Già, ma non dirlo a me ... » disse Crillin con aria perplessa
«... anche a me è parso molto strano. Abbigliamento a parte quando
è arrivato pensavo che sparasse una delle sue solite panzane del tipo
"Io sono il principe dei Sayan", "Kaharoth ti devo sconfiggere
io", "Io sono il più forte dell'universo" e bla bla bla
... insomma, pensavo che partisse con uno dei suoi soliti monologhi e invece
non ha detto "beo"! Per non parlare poi di come si è comportato
con Goku: tranquillo l'ha preso e portato quì mentre io mi aspettavo
uno di quei suoi modi sgarbati ...»
« Del tipo?» chiese Yamcha
«... Del tipo che quando tu sei stato fatto fuori anni fa da uno di quegli
sgorbi verdi lui aveva detto "Venite a spostare questo cadavere che mi
da fastidio!" ecco » gli rispose Crillin
Yamcha: « Che razza di sciacallo ... grrr »
...
Il namecciano porse a Yamcha il corpo di Goku che nel frattempo si era proposto
di portare il malato a casa:
« Prendi anche tu un po' della medicina. Il giovane del futuro ha detto
che si tratta di un virus... è meglio non correre rischi ».
Il neo papà si alzò in volo e partì verso i monti Paoz.
Vegeta era posizionato davanti a N19. Lo guardava senza battere
ciglio. Con enorme sorpresa di tutti si trasformo anch'egli in un Super Sayan
... anche questa volta non proferì parola e silenzioso ma fulmineo si
lanciò contro il nemico.
Ciao! ... sono ancora io ... Prima di iniziare con il
nuovo capitolo volevo ringraziare di cuore tutti coloro che leggono la mia storia
(e che continuano a farlo ) e coloro che utilizzano una piccola parte del loro
tempo per recensire. A quest'ultimi devo molto perchè grazie alle loro
parole (che ho notato che sono tutte positive_al momento_) mi invogliano a precipitarmi
sul pc e a scrivere nuovi capitoli. Grazie Grazie Grazie. Spero tanto che ciò
continui ... visto che oggi ho tempo vorrei rispondere alle recensioni che mi
sono arrivate sui cap 3 e 4.
Cap 3 _ L'arrivo dei cyborg
MartaSaru: Perchè non dovrei rispondere
personalmete alle tue recensioni? Preferivi forse che lo facesse Trunks? Beh,
ti capisco ... Sulla questione Pucciu devi sapere che io so cosa sono (o cosa
non sono...) e sono quei mostriciattoli gialli, con il pannolone rosa e il battipanni
che appaiono nel cartone Excel Saga (solo io guardo un cartone così demenziale...)
La cosa che non mi spiego è il senso del loro nome nel nostro mondo reale
... forse perchè a volte sono carini? Sì, forse è così.
Anche io dico "W i caduti di un'altro pianeta!" ... per il momento
Trunks non c'è ancora, dovrai aspettare.
sassa98: E certo che devi continuare a recensire!
Devi sapere che le recensioni sono la mia forza! Mi fa tanto piacere che ti
piaccia la mia storia, sono davvero contenta.
Cap 4 _ Il combattimento
lylet: Immagino che Trunks ci rimarrà un pò male ma è comprensibile
no? Vegeta depresso? Diciamo sì e no... Continua a seguirmi e lo scoprirai!
Dragonball93: Grazie per i complimenti, li accetto
molto volentieri. Anche a me il principe depresso mi fa un po' impressione ma
credimi, è solo questione di tempo ... si riprenderà prima o poi...
credo.
E Trunks che cosa dirà? Mah, e chi lo sa...
MartaSaru: Il Trunks del futuro arriverà,
su questo puoi stare sicura. Almeno, io ho ipotizzato che essendo nato in uno
spazio temporale differente lui esiste e per questo può andare dove vuole
... la nascita di Light al posto di Trunks non impedisce al ragazzo del futuro
di andare avanti e indietro. Trunks esiste e per questo arriverà.
"Vai scImMIA!" .... Vadoooooooooooooooooo
Ecco a voi il capitolo 5!
Smack scImMIA
CAPITOLO 5
- NOTTE ALL'APERTO -
La città era lontana e le luci che la illuminavano a
giorno dalla distanza sembravano delle piccole e deboli lucciole.
Le stelle erano rare ed emanavano una luce fredda.
Le sferzate di aria fredda che gli colpivano il volto potevano essere paragonate
a delle lame taglienti ... avrebbe provato quasi dolore se fosse stato uno di
quei stupidi terrestri. Ma lui era il principe dei sayan e come tale non era
debole come quelle misere creature! Come ad esempio quella che lui chiamava
"stupida vecchia"...
« Che rabbia! Sbattuto fuori da quella stupida vecchia! ... Adesso incomincio
a pentirmi di quello che ho fatto... sarei dovuto rimanere in quella stupida
casa e continuare ad utilizzare la camera gravitazionale... ovviamente prima
dovevo disintegrare quegli inetti. Come hanno anche solo osato trattarmi a quel
modo? Sbattermi fuori di casa! Che coraggio, ma se ne pentiranno... se ne pentiranno
amaramente di aver sfidato così apertamente Vegeta, il principe sei valorosi
sayan!»
Per la rabbia aumentò in modo evdidente la velocità di volo.
Sferzate di vento e vendette a parte Vegeta ora si ritrovava con il problema
di dove poter trascorrere la notte (oh pa, alla fin fine anche tu devi dormire).
Si fermò di colpo mel bel mezzo del nero della notte e cominciò
a riflettere in una delle pose più classiche o all'incirca: occhi chiusi
in modo ermetico, le braccia incrociate che poggiavano sul petto mentre le gambe
sorreggevano per aria la valigia... ( io me lo immagino sempre come un cowboy
a calvacioni di un cavallo monco... che brutta immagine).
Aprì gli occhi e osservò attorno a sè: era in aperta campagna
in una zona completamente isolata, non vi erano abitazioni nei paraggi e quà
e là vi era qualche piccolo boschetto. Il silenzio che vi era e quasi
tombale.
Nonostante il posto fosse sufficentemente isolato e silenzioso per il principe
egli optò di allontanarsi ancora un pò dalla città, forse
avrebbe trovato un posto migliore. E così fu.
Dopo qualche kilometro si fermò nuovamente e nonostante il buio ruiscì
a scorgere il paesaggio sottostante: una enorme conca con all'interno, proprio
al centro, un laghetto ed era circondata da una fitta foresta. Non sembrava
nulla di speciale ma scese per controllare meglio. Quando poggiò i piedi
a terra nelle vicinanze della riva del lago notò con piacere che lo spazio
a sua disposizione era molto più ampio di quanto aveva calcolato dall'alto
e che anche l'aspetto il luogo trovatobsembrava guadagnare parecchi punti. Tutt'attorno
al lago, come un anello, vi erano sì e no una decina di metri di terra
e tutto questo spazio era ricoperto di una fitta e rigogliosa erbetta. Le pareti
della conca erano alte all'incirca sei metri e le numerose sporgenze che vi
erano su di esse orrivano un'ideale punto per potersi riparare da una eventuale
pioggia. Il fitto bosco che circondava per intero la conca permetteva un elevato
livello di privacy.
Vegeta girò in lungo e in largo quel luogo sempre più convinto
che sarebbe stato quello il luogo destinato ad ospitare il sayan. Ciò
che confermò questa scelta fu la fortuita scoperta dell'ingresso di una
grotta proprio sotto ad una di quelle sporgenze della caverna: all'interno era
molto grande e spaziosa, da alcuni buchi nelle pareti fuoriusciva della freschissima
acqua mentre da altri vi si intravedeva la luce prodotta dalle poche stelle.
La caverna in più era disabitata ... non poteva chiedere di meglio.
Uscì a rimirar le stelle (ma che poeta che sono...).
« Quì e perfetto e adesso vediamo che razza di canchero mi ha rifilato
quella strega» mio padre si abbassò ed aprì la valigia,
prese in mano la capula e la osservò per bene. Poi spinse il bottoncino
che vi era sulla cima e la gettò poco lontano...
... POF! ...
« MA CHE ORRORE!!! QUESTA ME LA PAGANO DAVVERO!!! » come poter dargli
torto? In fondo, difronte alla sua persona regale, gli era apparsa una casa
capsula di piccole dimensioni color rosa shoking e panna... colori ben poco
adatti per un vero uomo... Vegeta entrò nell'abitazione nella speranza
che almeno l'interno fosse migliore ....
« YAAAAARGGG!!! MALEDETTA VECCHIA! IO LA DISINTEGRO!!!» ... no,
l'interno non era migliore dell'esterno: tutti (e se io dico tutti voglio dire
TUTTI) i mobili erano rosa, le pareti erano rosa, il pavimento era rosa, il
letto era rosa, il frigo era rosa, il lampadario era rosa, le tende erano rosa
... rosa,rosa,rosa... Tutto rosa! ... A parte il bagno, quello era bianco e
almeno lì mio padre potè tirare un respiro di sollievo!
Uscì dalla casa capsula con due occhiacci da demone e la guardò
nuovamente.
Non c'è che dire, la nonna gli aveva fatto uno scherzo in grande stile
ma io sò bene che non l'aveva fatto apposta anzi, aveva la più
buona delle intenzioni.
« MI RIFUITO DI VIVERE IN QUESTO COSO!» alzò una mano verso
l'abitazione e nella sua mano iniziò a formarsi una sfera di energia.
Era pienamente intenzionato a distruggerla quando un rumore attirò la
sua attenzione. Si voltò di scatto... falso allarme. Notò nuovamnete
l'ingresso della grotta e si fermò a riflettere.
Quando ebbe terminato il suo vaiggio nel mondo delle idee si avvicinò
alla casa-capsula e vicino alla porta d'ingresso spinse un bottone.
... POF! ...
La casa era ritornata capsula. La prese e con essa si addentrò nella
grotta. Quando fu in fondo conficcò nel terreno la capsula nel centro
della grotta e poi spinse il bottoncino.
... POF! ...
Grazie al buio che vi era all'interno della grotta il rosa della casa si era
notevolmente smorzato.
« Beh, se almeno dovesse passare qualcuno nei paraggi non riuscirà
a vedere questo cesso...» rientrò nuovamente nella casa e tentò
di "mascolinizzare" il nuovo habitat: trovò delle coperte blu
da poter sostituire a quella rosa; eliminò le tende dalle finestre (nel
senso che le strappò via di netto...); tolse tutti gli sportelli della
cucina per togliere un bel pò di rosa e li gettò fuori dalla grotta
.... sarebbero stati utili come legna da ardere; trovò in un vecchio
comò (anche quello rosa) un grosso tappeto azzurro, lo prese e lo stese
per terra in modo che coprisse più pavimento possibile; e poi ...e poi...
e poi basta, non riuscì a sostituire gli altri oggetti. Nella casetta
c'era ancora molro rosa ma ora era un pochino più sopportabile almeno,
io la penso così...Vegeta la pensava diversamente.
Afferrò la coperta blu e uscì all'aperto, si sdraiò vicino
all'ingresso della grotta e si coprì. In fondo non c'era poi tutto stò
gran freddo. Chiuse gli occhi nel tentativo di dormire e pian piano si addormentò.
Una bella notte all'aperto.
Dalla sera in cui era stato scacciato dalla Capsule Corporation
erano passate diverse settimane e mio padre si impegnava più di prima
negli allenamenti vista la mancanza della camera gravitazionale. Dopo ogni allenamento
era sfinito e desiderava solamente farsi una bella doccia, abbuffarsi di cibo
ed addormentarsi nel comodo letto (alla fine è "crollato" hehe)
ma non poteva, ora non c'era più la signora Brief che gli faceva trovare
la cena pronta. Dopo ogni allenamento, anche se era sfinito, doveva girovagare
per le foreste e procurarsi la cena, cucinarla e solo dopo poteva abbuffarsi,
fare la doccia e dormire.
Le giornate diventavano giorno dopo giorno un pochino più pesanti e ogni
sera faceva sempre più fatica ad addormentarsi.
Erano passati due mesi dalla sera della festa.
Quella notte chiuse gli occhi nel tentativo di dormire ma fu tutto inutile,
non ci riuscì.
Ogni volta che gli chiedo del perchè quella notte non riuscì a
chiudere occhio non mi risponde ... all'inizio pensavo che nemmeno lui ne sapesse
il motivo ma ora sò che se non vuole dirmelo è per paura che io
rida di lui.
Documento senza titolo
Sono tornata! Ed ecco qui per voi un nuovo capitolo!
Dragonball93: Grazie 1000 per la splendida recensione,
sono davvero commossa! Ma davvero alla fine del capitolo ti sei messa a piangere?
E dire che mi ero divertita un sacco a scriverlo perchè lo immaginavo
come un capitolo divertente... Ma sulla fine devo darti ragione, anche io ho
notato che è un pò triste. BUUUUUU TT-TT Comunque come vedi quì
c'è un nuovo capitolo! Spero tanto che ti piaccia come gli altri (ohi,
fammi sapere anche se hai delle critiche al riguardo! Mi raccomando!)
A presto scImMIA
CAPITOLO 6
- SANGUE SENZA FERITE -
Vegeta non si era fatto attendere. Nel giro di pochi millesimi
di secondo era già riuscito ad infliggere ingenti danni sul cyborg dal
volto lattiginoso. Lo colpiva, non gli lasciava tregua. Nonostante N19 fosse
un ammasso di ferraglia nei suoi occhi si leggeva chiaramente la paura che provava.
Il sayan non ci fece caso e con pochi colpi ben assestati fece prima sfrecciare
19 verso il cielo con un calcio e poi, con un potente pugno dietro la nuca,
precipitare verso il terreno. Quando metallo e terra entrarono in contatto si
generò una grande voragine. Il cyborg venne letteramente sotterrato.
Vegeta si avvicinò al nemico. Quando il sayan fu alla giusta distanza
N19 uscì dal terreno con uno scatto e afferrò i bracci muscolosi
del primo.
« Non ti lascerò andare finchè non avrò assorbito
tutta la tua energia! Prova a calciarmi... ogni tentativo sarà inutile!»
Vegeta lo guardò impassibile e non disse nulla. Alzò le gambe
sorreggendosi alle braccia del nemico, poggiò i piedi sul volto del cyborg
e iniziò a spingere con le gambe e a tirare con le braccia ...
« Hihihi ... non ti mollerò!» la voce del cyborg uscì
dalla bocca con un tono malefico.
Anche in quell'occasione Vegeta non fece una piega ... non sorrise nemmeno ...
l'unica cosa che fece fu quella di distendersi completamente al punto di strappargli
via le mani.
Il crudele Dottor Gelo aveva costruito veramente bene quel robot, nonostante
fosse un mucchio di ferraglia ora correva via in preda al panico. Sembrava davvero
umano ...
Vegeta guardò alquanto schifato quelle mani flaccide, osservò
meglio il bottone rosso che era sul palmo di esse e poi le gettò lontano.
Si alzò in volo e osservò da lontano 19. Alzò una mano
nella sua direzione e poi ... BoooM.
I pezzetti del cyborg iniziarono a svolazzare nello spazio circostante, la testa
rimase integra.
Piccolo e gli altri erano rimasti allibiti, mai nessuno si sarebbe immaginato
una tale rapidità da parte del principe.
Anche N20 era rimasto senza parole.
Discese dal cielo ed atterrò distante dai "propri compagni".
« Davvero fenomenale ...» disse Tienshinhan «... è
fortissimo, è riuscito a sconfiggere quel mostro nel giro di pochi secondi
».
« Già, è davvero molto forte ... » Piccolo lo disse
con un velo di rabbia, quasi con invidia.
Vegeta sembrava lontanissimo, sia con il corpo che con la mente,
sembrava che non fosse nemmeno lì.
Non lo voleva eppure in quel momento era il protagonista della scena. Tutti
lo guardavano, tentavano di scavargli dentro con lo sguardo nel tentativo di
comprendere qualcosa ...
L'aura da super sayan si spense di colpo e l'apetto di Vegeta tornò quello
di sempre e poi ... sparì all'improvviso.
« Ma dov'è sparito? Dov'è? E' stato talmente rapido che
non sono riuscito a seguire i suoi movimenti...» Piccolo si guardava attorno
in ricerca del sayan ma non riusciva a scorgere la sua figura, così era
per lui sosì era per gli altri della piccola squadra Z.
Il piccolo Gohan fu l'unico che riuscì a percepire l'aura di Vegeta e
in quel preciso istante assunse uno sguardo perplesso. Piccolo se ne accorse
e stava per chiedergli il motivo di quello stato d'animo quando di colpo, proprio
con la stessa velocità con cui se ne era andato, Vegeta era ricomparso
di fronte a loro.
« E' ritornato ... ma chissà dov'è stato » Crillin
mormorò piano quelle parole sapendo bene che sarebbe stato inutile fare
delle domande ai compagni perchè sapeva che anche loro erano nella sua
stessa barca.
« Gohan ...» al richiamo del suo primo maestro il bambino voltò
lo sguardo verso il suo interlocutore « Sì?»
« ... prima ho notato un tuo notevole cambio di espressione. Avevi forse
percepito qualcosa che non sono riuscito a cogliere? »
« Beh, non ne sono per nulla sicuro ma prima mi è sembrato che
l'aura di Vegeta ... insomma ... avevo già percepito che la sua energia
era molto bassa poi ... ho sentito che si è abbassata di colpo fino quasi
ad annullarsi ... pochi istanti dopo si è stabilizzata tornando quasi
normale ... »
« ... »
« ... Poi è riapparso quì come un fantasma ... Piccolo,
io non capisco. Sono un pò confuso » il bambino sembrava leggermente
scosso ma era comprensibile.
Vegeta era di fronte a loro e dalla sua bocca fuoriusciva un rigolo di sangue.
Crillin si accorse del sangue « E' stato colpito! Ma quando è successo?
Io non sono riuscito a vederlo »
Il sayan si trasformò nuovamente ricoprendosi di quella luce dorata e
la aumentò più che potè come a voler dimostrare a tutti
che lui era forte, che poteva vincere.
N20 aveva perfettamente capito di non essere in grado di competere
contro Vegeta e quindi, come un vero e proprio vigliacco, scappò a gambe
levate verso gli anfratti con il preciso scopo di nascondersi tra di essi e
di tendere dei subdoli agguati ai guerrieri z per assorbire loro l'energia.
Un piano da codardi è vero ma nessuno ha mai detto che le azioni da codardo
non possano funzionare... Il piano funzionò, per pochissimo ma funzionò.
L'unica "vittima" fu Piccolo. Da lui assorbì pochissima energia
a causa dell'ntervento repentino del piccolo Gohan ... anche il piccoletto aveva
forza da vendere, non se lo sarebbe mai aspettato da un bambino della sua età.
Era davvero nei guai ...
Piccolo e gli altri lo trovarono e dall'alto lo scrutavano. Il cyborg era circondato.
Non aveva scampo.
Nel frattempo la giovane Bulma era riuscita con la forza a convincere
Jirobay ad accompagnarla alla "visita turistica" dei famosi cyborg
creati dal Dottor Gelo ed erano vicini al luogo in cui si svolgeva il grande
evento.
Ecco un nuovo capitolo! Vi avverto fin da subito che d'ora
in avanti non riuscirò ad aggiornare la storia giorno dopo giorno ... purtroppo
i miei impegni non me lo consentono, mi disp. :(
MartaSaru: Mi fa molto piacere che tu continui
a seguire la mia storia, ti immagino quasi come Goten che insegue Gohan per
gli allenamenti ... ma che bello! I titoli che in genere dò ai capitoli
sono volutamente poco chiari ma nel caso di "Sangue senza ferite"
basta solamente leggere meglio il capitolo ... Ohi! Vedi di pubblicare presto
una qualche storia! Mi raccomando!
Dragonball93: Trunks arriverà tra un pò
... pazienza, bisogna avere pazienza sennò quì ci viene fuori
solo un mezzo casotto. Per la questione di Vegeta e N19 consiglio anche a te
di rileggere a modo il capitolo ... se proprio non capisci lo spiegherò
meglio ad entrambe (magari nel raccontare la vicenda sono stata poco chiara
e se davvero è così chiedo scusa ma a volte succede ... soprattutto
se sai già come deve andare la storia a volte mi capita di prendere per
ovvie cose che in realtà non lo sono per niente!).
Ora bando alle ciance! Ecco a voi il new cap! ... ATTENZIONE:
Cambio improvviso di narratore!
Baci8 scImMIA :D
CAPITOLO 7
- IL SOGNO parte 1 -
Era buio.
Non riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me.
Molto propabilmente era il nulla assoluto ... del resto per uno come me, che
non ha mai avuto nulla dalla vita dovevo sentirmi a mio agio eppure ... tutto
quel vuoto ... mi mandava in bestia.
Forse mi faceva arrabbiare perchè anche io dentro ero uguale ... forse
davvero dentro di me non c'era niente che valesse la pena di essere contemplato...
niente di cui valesse la pena provare almeno un briciolo ci ammirazione ...
forse davvero dentro di me non c'era niente .... anche se adesso sono passati
anni da quella notte ogni volta che ripenso a quel sogno tendo a convincermi
sempre di più che quelle stupide supposizioni alla fine siano sensate
... e questo mi fa credere che alla fine io abbia fatto bene ad allontanarmi
da tutto e da tutti, che senso aveva che loro perdessero il loro tempo con uno
come me? .... Con me, che non avevo nulla da offrire, che non avevo nessun obbiettivo
realmente valido. ... Io sono diverso da lui, lui ha una forza che non potrò
mai avere perchè lui è circondato da persone che lo sostengono
e sono loro stesse la sua fonte di forza ... lui in confronto a me ha molto
da offrire mentre io invece non ho niente da dare ... di conseguenza io non
ho nessuno ... tutti mi hanno pian piano abbandonato ... ora che ci penso devo
correggermi, io li ho scacciati pensando di riuscire a raggiungere i miei sogni
con le mie sole forze ... alla fine mi sono ritrovato solo, in mezzo al niente.
Con quel sogno l'avevo capito ma ormai era troppo tardi.
Era buio.
Non riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me.
Molto propabilmente era il nulla assoluto ...
Capii che si trattava di un sogno quando una luce bianca mi illuminò.
Nonostante quella luce mi illuminasse perfettamente non riuscivo a vedere cosa
avevo intorno. Che nervi ...
Poi sentii una voce e la riconobbi al volo.
« Guardali, sono destinati alla conquista dei pianeti in cui ci sono i
popoli più deboli. Tu invece sei destinato a grandi cose poichè
tu sei il principe dei valorosi sayan. Mi aspetto tanto.»
« Tzk! Sembrano tanti moscerini!»
Le loro figure mi apparvero davanti come delle visioni. Mio padre e me ... avrò
avuto all'incirca sei anni. Le parole che mio padre mi disse quel giorno mi
sono rimaste impresse nella testa ... "io sono destinato a grandi cose,
io sono il principe dei Sayan!" ... ogni qualvolta che sono ritrovato sul
punto di crollare mi ripetevo quelle parole e alla fine riuscivo sempre a rialzarmi,
più orgoglioso e più forte di prima. Anche oggi mi succede lo
stesso anche se devo ripetermelo più volte prima che faccia effetto.
Mio padre scomparve e rimase solamente la mia immagine evanescente... ero proprio
un tappetto, il lungo mantello rosso sembrava un grosso lenzuolo e con quella
enorme corazza elastica sembravo un'ovetto.
Vidi il mio piccolo me stesso che guardava verso di me ma non mi vide. Forse
ero invisibile ai suoi occhi.
Di fronte a lui comparve un piccolo corridoio, era uno di quelli che si poteva
vedere nelle basi spaziali di Freezer, basso e stretto ... chissà come
sembrava grande visto con gli occhi di un bambino...
Il baby me stesso iniziò a correre lungo il corridoio poi all'improvviso
da un piccolo taglio sul braccio iniziò ad uscire del sangue ... era
stato ferito ...
« Per raggiungere i propri obbiettivi a volte bisogna soffrire un pò
Vegeta ... ma non lasciati abbattere, tu sei principe dei sayan e per questo
non devi assolutamente crollare. Ne va del tuo onore » ancora quella voce...
Continuò a correre senza indugiare. Altre ferite, altri tagli, altro
sangue fuoriusciva da quel corpo da bambino. Io riuscivo a seguirlo senza difficoltà.
Continuava a correre e intanto attorno a lui comparivano le immagini dei soldati
di Freezer e lo schernivano, lo insultavano, lo denigravano ... non ci faceva
caso e continuava a correre. Io mi comportavo allo stesso modo ... non erano
degni della mia attenzione! Stupidi vermi perchè perdavate così
il vostro tempo?
Era pieno di ferite, nulla di grave per il principe dei sayan.
I soldati di Freezer scomparvero e al posto loro comparvero Radish e Napa. Correvano
al mio fianco. Anche i loro corpi iniziarono a subire danni, anche loro seguivano
un sogno ...
« Siete di intralcio! Sparite! Non ho bisogno di voi! »
« Ma Principe Vegeta, non ce la farete mai a battere Freezer da solo!
In tre potremmo riuscirci! »
« Ah, voi due? Non valete niente e poi parli proprio tu che ti farai ammazzare
da quella mezza tacca di Kaharoth ... per quanto riguarda te Napa ci penserò
io ad alleviare le tue sorrefenze!»
Radish e Napa si fermarono. Anche loro in fondo erano tipi orgogliosi.
« Daccordo ...» disse il pelato « vai, vai pure »
Sparirono anche loro. Erano sempre stati miei subalterni, non li consideravo
nulla di più. Loro mi consideravano un compagno, forse un amico ma io
li denigravo in continuazione ... io avevo evitato di instaurare un rapporto
con loro perchè li consideravo feccia.
Intanto io continuavo a correre. Qualcosa affiancò la mia piccola persona,
voltai lo sguardo verso di lui e lo vidi ...
« Heilà! Io vado avanti! Scusa se ti supero. Hehehe sono un po'
di fretta. Ciao ciao Vegeta »
« Kaharoth!!! » Kaharoth scattò in volo e la forza d'urto
lo fece sbattere contro la parete sinistra del corridoio.
« Daaah!!! » Mi fermai poco lontano dal me stesso più giovane:
sembrava piccolissimo, si teneva la fronte sanguinante con le mani e tremava
vistosamente. Fino a quel momento nessuno era riuscito a fermarlo. Molti lo
avevano ferito creando tagli e lividi sul suo piccolo corpo ma mai nessuno era
riuscito a fermare la sua corsa verso la realizzazione del suo sogno. La sua
fronte sanguinava vistosamente, la ferita inflittagli da Kaharoth era grande
e solo guardandola capii che ci sarebbe voluto molto tempo per la sua cicatrizzazione...
Ancora oggi continua a sanguinare.
Si rialzò con difficoltà ...
« IO SONO IL PRINCIPE DEI SAYAN!! E ME LA PAGHERAI KAHAROTH!!!! »
Riprese a correre, più veloce di prima.
Poi arrivò alla fine del corridoio ... un grosso portello. Lo vidi fermarsi
di fronte a quella porta metallica e poi si mosse verso il lato destro della
porta ... vi era un grosso pulsante rettangolare ma per lui era piuttosto in
alto ... si mise sulle punte dei piedi e si allungò nel tentativo di
premerlo ... per un attimo perse l'equilibrio ... si guardò le gambe
e si accorse che erano piene di profondi tagli ... non si perse d'animo ...
deglutì un pò di saliva, si rimise nuovamente in punta di piedi
e poi spinse il bottone ...
La porta si aprì e c'era di nuovo lui: Kaharoth si trovava al centro
della stanza circolare e ci dava le spalle, ai suoi piedi c'era Freezer tagliato
in due parti. Kaharoth era ricoperto di un magico bagliore ... sembrava una
specie di stella. Io e il bambino eravamo senza parole ma tra i due era lui
quello preso dallo sconforto o almeno, lui lo dava a vedere molto apertamente
...
« CHE DIAVOLO CI FAI QUI' KAHAROTH?! Freezer era mio, era solo mio ...
IO DOVEVO SCONFIGGERLO! QUESTO ERA IL MIO OBBIETTIVO!!! NON TI DOVEVI INTROMETTERE!!!
»
Kaharoth si voltò verso di noi e ci scrutò con uno sguardo truce
ma non ci spaventò affatto. Pian piano divenne trasparente fino quasi
a dissolversi ...
« Cosa fai Kaharoth, scappi?! TORNA QUI'!!!» vidi il bambino precipitarsi
con foga verso Kaharoth ma ormai era tardi, aveva aspettato troppo ad intervenire
infatti l'unico risultato che ebbe fu quello di cadere rovinosamente a terra,
vicino al corpo di Freezer.
« Perchè? Freezer dovevo sconfiggerlo io ... io dovevo riscattarmi
da tutti i torti subiti ... io dovevo eliminarlo ...». Il ragazzino si
rialzò in piedi, lo vidi portarsi il dorso di una mano verso gli occhi
... forse si ripuliva dal sangue ... o forse da altro.
« IO DIVENTERO' UN SUPER SAYAN E TI SCONFIGGERO'!!! MI HAI SENTITI KAHAROTH?!
IO TI SCONFIGGEROOOOOOO!!!» in quell'urlo aveva riposto tutto il suo odio,
la sua rabbia era diventata voce.
Per qualche secondo il bambino si fermò a fissare il corpo di Freezer
e dal suo piglio capii subito che era letteralmente disgustato dalla visione
di quel cadavere ... forse cadavere ... anche io come il bambino rimasi sorpreso
nel vedere il corpo dell'essere che aveva portato la fine della stirpe sayan
alzarsi in volo e dissolversi nell'ombra.
I miei occhi da bambino erano sgranati « N-Non era m-morto?...»
scrollò la testa a destra e a sinistra tre o quattro volte prima di riprendesi
dalla sorpresa «... Beh, morto o no ora lo sistemo io quello! ».
Lo vidi gonfiarsi in tutti i sensi: riempiendosi di aria i polmoni e riempiendosi
d'orgoglio.
Oltre la scura stanza circolare si materializzò un nuovo corridoio ...
ricomiciò a correre velocemente, come se le ferite che aveva addosso
non fossero altro che graffietti. Lo seguii senza difficoltà ma soprattutto
senza fretta, tenendomi a una certa distanza. Sul suo volto si era dipinto un
sorrisetto perfido molto simile a quello che avevo anche io.
Un colpo di vento colpì d'improvviso la mia spalla sinistra.
Voltai appena lo sguardo ...
... anche lui era lì ...
... il misterioso ragazzo venuto dal futuro.
Hi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Mi fa davvero piacere
che qualcuno legga la mia storia capitolo dopo capitolo (anche se ... insomma,
è quello che è ... non sono brava come scrittrice) comunque bando
alle ciance! Prima di tutto, come ormai è di routine, le risposte alle
recensioni!
MartaSaru: Ti è piaciuto il capitolo? Grazie
1000 ... Hoi, vedi di non esagerare con la pubblicità. Dai che scherzo
... Spero che anche questo cap. ti piaccia.
Dragonball93: Anche a te è piaciuto? Non
ci posso credere ... Vegeta continua a farti pena? Beh, allora vuol dire che
per il momento stò andando bene ... mi spiace per lui ma dovrà
sembrare patetico ancora per un pò ... XP
Questo capitolo è piuttosto breve ... il fatto
è che sarà il numero 9 ad essere tremendamente lungo ... ma prima
dovrete assorbirvi l'8! Hahaha! Scherzi a parte spero che vi piaccia ... (Ho
notato che molta gente legge ma non lascia recensioni il che è un vero
peccato per noi scrittori ... aiutateci a capire se stiamo andando bene! Non
sempre chi tace vuol dire che acconsente ... ok, dopo quest'ultima sparata me
ne filo via).
Baci8 scImMIA
CAPITOLO 8
- IL SOGNO parte 2 -
Il misterioso ragazzo venuto dal futuro era
al mio fianco. Correva velocemente ed era tutto preso dalla fretta che non mi
vide ... forse anche per lui ero invisibile. Aumentò il passo e dopo
pochissimo fu alla sinistra del me stesso più piccolo. Dapprima non si
accorse della presenza del ragazzo poi lo notò ... chi era? Già,
la mia versione da bimbo non l'aveva mai visto ...
« Tu ... Tu chi sei? »
Ci fu un attimo di silenzio in cui si sentitono solo i ciocchi della scarpe
sul pavimento. Il giovane non lo guardò nemmeno quasi se il piccolo principe
fosse un essere insignificante.
« Chi sei? Voglio sapere il tuo nome! Avanti rispondi!! » questa
volta aveva usato un tono di voce molto più alto, era irritato dal giovane
dai capelli color glicine. Il ragazzo del futuro guardò umilmente a terra,
chiuse per un attimo gli occhi.
« Mi dispiace ... non posso dirtelo »
« ....?! » Perchè non voleva rivelare la sua vera identità?
Che diavolo aveva di tamto importante da dover nascondere?
Ci furono altri attimi di silenzio e a mio avviso parevano a dir poco interminabili.
All'improvviso il ragazzo venuto dal futuro si trasformò in un Super
Sayan e creò un fortissimo campo d'energia tutto intorno a sè.
Come era già accaduto con Kaharoth anche stavolta, a causa della forte
aura del ragazzo, il "me stesso" bambino venne sbattuto contro la
fredda parete del corridoio e lì fermò la sua corsa. Anche stavolta
erano riusciti a fermarlo e a superarlo.
Alla fine del corridoio, davanti alla porta metallica, il ragazzo del futuro
sfoderò la lucente spada, premette il bottone rettangolare che era a
fianco della porta ed entrò nella stanza. La porta si richiuse velocemente
alle sue spalle.
Il bambino non aveva assistito a quella scena rapidissima piochè era
troppo preso a piangersi addosso come un vero lattante ... quello non ero io,
io non mi sarei mai comportato in quel modo così poco dignitoso!
Scrollò la testa varie volte. La nuca gli doleva ... poggiò una
mano nel punto in cui gli faceva male, la riportò di fronte agli occhi
e la scrutò per bene: era lorda di sangue. Anche quella ferita ci avrebbe
messo parecchio a cicatrizzarsi ...
Si rialzò in piedi e si incamminò verso la porta di metallo. Più
volte si ritrovò costretto ad appoggiarsi alla parete per non cadere.
Ora era sotto il bottone rettangolare. Si alzò sulla punta dei piedi
... gemette ... le ferite incominciavano a fargli male. Riuscì con la
punta del dito medio a spingere il pulsante e la porta si aprì di scatto.
La stanza era buia e vuota ...
Lo sentii singhiozzare ... patetico!
« Si è portato via il mio sogno ... qualunque esso fosse me l'ha
portato via ... »
Sapevo bene che il ragazzo del futuro era venuto per terminare Freezer ... prima
Kaharoth e poi questo tizio erano riusciti entrambi a superarmi e a portarmi
via l'obbiettivo che mi ero prefissato: sconffigere Freezer.
D'improvviso al centro della stansa comparve una grossa roccia. ( Ma che diavolo
avevo mangiato quella sera? ). Una piccola luce si avvicinò al cumulo
roccioso e poi si espanse fino a prendere le sembianze del giovane sayan ...
sayan ... nutro ancora dei dubbi in proposito. Era seduto sulla roccia in modo
poco composto: una gamba distesa e l'altra piegata vicino al petto tenuta dalle
mani. Sulla sua faccia comparve un sorrisetto ebete ... Guardò nella
nostra direzione e non osò cambiare sguardo. Il volto cambiò quando
notò lo sguardo omicida del bambino ... ecco, adesso mi riconosco!!
« Tu ... chi diavolo sei? ... »
Il bamboccio con i capelli lilla distolse nuovamemte lo sguardo da quello del
bambino e lo volse verso il terreno. Assunse nuovamente quell'aria dispiaciuta.
« Mi dispiace davvero ma non posso dirtelo » Io e il monello ringhiammo
quasi in contemporanea ...
« Non importa, tanto ormai ho già deciso ... »
Il giovane del futuro alzò lo sguardo verso la mia versione minuta «
Che cosa vuoi dire? » aveva uno sguardo che era a metà strada tra
il sorpreso e il confuso ...
« ... Io diventerò il leggendario Super Sayan, schiaccerò
Kaharoth, ammazzerò tutta quella combriccola di deficenti e tutti coloro
che si opporranno a me! ... »
« ... »
Il bambino alzò un braccio e additò con l'indice il "sayan"
seduto «... Ma non ti preoccupare, dopo verrà anche il tuo turno!!
Mostrerò a tutti il mio vero potere e finalmente sarò io, Vegeta,
il vero e unico Super Sayan della leggenda, il più forte dell'universo!
»
Il giovane guardò la mia piccola figura con occhi stralunati, come se
avesse detto una bestemmia. Poi volse nuovamente gli occhi a terra e assunse
uno sguardo ... forse triste ma non ne sono sicuro.
« IO TI AMMAZZERO' CHIUNQUE TU SIA!!! » Anche stavolta la rabbia
e la frustrazione si trasformarono in voce.
Lo sguardo del ragazzo si contrasse in una smorfia di disperazione ... cadde
a terra una piccola lacrima e poi tutto sparì.
Ragazzo e roccia, roccia e ragazzo, nella stanza non vi era più ne l'uno
ne l'altro. L'unica cosa che si vedeva era una piccolissima macchia scura e
circolare sul terreno ...
Comparve un nuovo corridoio. Questo significava che avevamo un nuovo obbiettivo:
la trasformazione in Super Sayan.
Cercò di correre ma le gambe gli dolevano terribilmente. Fu costretto
ad auto-imporsi di rallentare il passo ... ci sarebbe voltuto più tempo
del previsto.
Erano ormai parecchi minuti che percorrevamo quel corridoio e una distaza di
più o meno un metro da una all'altra si vedevano stampate sulla parete
laterale in modo identico una all'altra delle manate rosso sangue.
Cadde più volte a terra ... ma ogni qualvolta che le sue ginocchia toccavano
il gelido pavimento, si rialzava e continuava senza sosta il suo cammino.
La porta sembrava allontanarsi sempre di più ... che il sogno volesse
farsi beffe di me? Probabile ....
Di colpo la luce si spense.
Buio.
Non riuscivo nemmeno a vedere la mia piccola copia ... ma sapevo che era lì
vicino, sentivo la sua debole aura.
Poi sentii delle voci ... No!
No, no, no, no, NO! Non loro ... Vi prego, tutti ma non loro!!
VEGETA SVEGLIATI!! SVEGLIATI DA QUESTO INCUBO!!!
.
.
« HOOOO!!! Tesoro, ma cosa hai combinato?
E' andata via tutta la luce »
« Mi dispiace cara ma è saltato il contatore mentre stavo cercando
di insallare le casse dello stereo ...»
Ciao, dopo tanto tempo sono tornato. Vi sono mancato? Non
tanto per dire ma spero di sì ... almeno un pochino. Oggi risponderò
io alle bellissime recensioni che avete lasciato, spero che non vi dispiaccia.
MartaSaru: L'autrice c'è rimasta un po' male
quando ha letto che tu non volevi una risposta ... ovviamente visto che lei rispetta
pienamente le decisioni di voi lettori ha deciso di non risponderti di persona
...ovviamente, per rigirare la frittata, ha chiamato me e mi ha mandato in missione.
La risposta alla tua domanda è: no, ma se i nonni ti fanno ridere sappi
che non mi offendo affatto ... anche a me fanno lo stesso effetto, a volte. Ho
visto che hai pubblicato due fic, purtroppo non ho ancora avuto l'onore (ma più
che altro il tempo!) di leggerle ma sappi che provvederò prestissimo! Giuro!
Dragonball93: Come vedi
il seguito è servito! E spero tanto che ti piaccia! Ho notato che insisti
tanto per vedere nuovamente il mio personaggio all'interno della storia ...
se ora sono quì non è solo perchè dovevo rimediare al "Dilemma
MartaSaru" ma anche perchè il boss scImMIA mi ha detto di tenermi
pronto per il capitolo n°10!! Mi ha detto che tornerò sia come narratore
che come personaggio protagonista! Spero che continuerai a seguire questa storia.
Ora ecco a voi il nuovo capitolo! E anche stavolta il
narratore sarà il mio papà
(continua ancora a suonarmi un po' strano chiamarlo così...)
Ciao Ciao Trunks
(e indirettamente ... scImMIA)
CAPITOLO 9
- IL SOGNO parte3_-
« Tesoro, non è che potresti far
tornare almeno un pochino di luce? Quì non si vede niente ».
« Dammi tempo cara, stò facendo il possibile ... ecco, forse adesso
funziona ».
CLICK
Il corridoio continuò ad essere pieno d'ombra ... (Tzk, ma che vecchiaccio
rincoglionito ... non era nemmeno riuscito a riallacciare la luce ...)
Dopo qualche secondo il corridoio si illuminò leggermente ma sia io che
il me stesso bambino notammo che non erano le lampade del corridoio ad emanare
quella luce ... la sorgente luminosa di trovava alle nostre spalle. Mi nascosi
istintivamente nell'ombra. Il piccoletto, ormai debolissimo per via delle ferite,
si accasciò a terra e si ricoprì il corpo con l'esagerato mantello.
« HAAAH!! »
Un improvviso urlo isterico lo fece sussultare ... io non mi spaventai affatto
perchè avevo già capito di chi era quella voce insopportabile.
La mia piccola fotocopia dopo l'urlo si era tirato fin sotto gli occhi il rosso
mantello coprendo così bocca e naso ... nonstante le parti del viso coperte
la sua espressione era ben riconoscibile a causa del movimento frenetico delle
pupille che si spostavano in tutte le direzioni possibili e immaginabili ...
iniziò a tremacchiare ... si mostra in questo modo quel sentimento chiamato
paura? Tzk... che essere patetico, quello non sono io! Non mi somiglia per niente!
Io non mi sono mai messo tremare a quel modo come una femminuccia frignona ...
La luce che aveva illuminato una parte del corridoio
proveniva da una porta laterale che si trovava sulla parte sinistra del corridoio
ed era dislocata dietro di noi di una decina di passi ... ma prima non c'era,
che io non l'avessi vista? ... No, impossibile. Andavamo ad una velocità
quasi da moviola ...
Sulla soglia della porta vi era la signora Brief ... era lì ferma impalata
come una sciocca e con una mano si copriva la bocca ... i suoi occhi erano ad
archetto come suo solito ... stava osservando le impronte di sangue sulla parete
che erano state fatte dalla mia miniatura poco prima.
« Tesoro guarda. Hooo...» Dopo pochi attimi si affiancò al
suo fianco anche il signor Brief ... Pensoso incominciò a "pettinarsi"
i baffi con le dita ( ancora quegli stupidi baffi...).
« Oh, ma chi sarà stato a fare tutto questo?... E' molto strano
...»
Rimasaro ancora a fissare quelle impronte. Nel mentre la mia copia era riuscita
ad alzarsi in piedi e con delle movenze quasi da killer arretrava lento e silenzioso
nella direzione opposta ai due coniugi ... non voleva essere visto, specialmente
ridotto in quella situazione pietosa. Come avevo già detto più
volte in precedenza quello che portava non era un mantello normale, evidentemente
era un lungo lenzuolo maledetto ... Il fato volle che in quel preciso momento
il mantello dovesse andarsi a cacciare proprio sotto i suoi piedini reali e
che facesse in modo di farlo capitombolare come un fesso. Insieme al tonfo si
sentì anche un piccolo gemito ... i coniugi ovviamente si accorsero di
tutto.
Il signor Brief si allontanò dall'uscio e dopo pochi secondi si ripresentò
al cospetto della moglie provvisto di una torcia elettrica. La accese a la puntò
verso di noi. Nello stesso istante in cuì ci arrivò il faro di
luce addosso io mi nascosi nel buio più profondo, la mia copia invece
si coprì interamente con il mantello ... l'unica cosa che si vedeva era
solo un ciuffetto spettinato di capelli.
La signora si avvicinò senza paura all'esserino rannicchiato ... si inginocchiò
vicino a lui ... poggiò una mano sulla sua spalla.
« NO! » Al suono di quella vocina la signorà staccò
la mano dal corpicino ... Non si perse d'animo e con tutta la sdolcinatezza
possibile tentò di scoprire il volto piccolo principe dal mantello. Una
specie di lotta si instaurò tra i due: lei tentava di scoprirlo dal mantello
e di abbracciarlo, lui si dimenava disperatamente nel tentativo di sfuggirgli.
« NO! NO, NO, NO, NO, NO! NOOO! » delle lacrime incomiciarono a
rigare il suo piccolo volto « NOOo ...».
Appena vidi il suo volto capii: le sue erano lacrime di rabbia, era talmete
malconcio da non riuscire nemmeno a sgusciar lontano dalle grinfie di quella
donna ... si era ritrovato in una situazione veramente umiliante ... lui era
il principe dei sayan, il principe di un popolo guerriero ...
Spinto e sorretto dal proprio orgoglio riuscì a trovare la forza di svicolare
da quelle mani, si rialzò in piedi e stretto nel suo mantello iniziò
una corsa disperata ...
... dopo pochi passi cadde rovinosamente a terra ... nella caduta sbattè
la fronte sul pavimento ... incominciò a piangere e in quel momento non
sembrava il valoroso principe dei sayan ma solo un comunissimo bambino di sei
anni ... si ricoprì nuovamente con il mantello e sotto di esso continuò
a piangere e a singhiozzare ...
La signora Brief, sempre più convinta che la mia copia avesse bisogno
di aiuto, si avvicinò nuovamente a lui. Cinse il suo piccolo corpo con
le braccia e lo strinse a sè. Al contatto, come prevedibile, il principino
iniziò a dimenarsi come un ossesso e ad urlare preso da una crisi isterica
... sinceramente non mi ricordavo di avere una voce così acuta e così
fastidiosa a quell'età. Era la sua rabbia a farlo comportare a quella
maniera, il fatto di essere impotente in quella situazione faceva accrescere
la sua ira, il fatto di non riuscire a raggiungere da solo i propri sogni lo
faceva arrabbiare, il fatto di essere il principe dei sayan e nel contempo di
non essere nessuno lo faceva deprimere ... e il fatto di aver la possibilità
di poter ottenere la compagnia e l'amore di qualcuno lo faceva sentire più
debole anzichè più forte ...
La signora aumentò la stretta delle sue braccia e poggiò il suo
viso vicino a quello del bimbo, si alzò in piedi e con una mano iniziò
pian piano ad accarezzargli la piccola schiena ... da quel che mi ricordo mai
nessuno si è comportato con me a quel modo ...
Grazie a quella stretta il principino iniziò a calmasi ... era inutile
opporre altra resistenza, ormai aveva perso ...
La donna allontanò di poco il suo volto da quello del bambino per poterlo
vedere negli occhi ... aveva uno sguardo un po' perso ...
« Non devi ridurti così caro, guarda quante ferite ...»
« ... »
« ... Ma non ti devi preoccupare tesoro, lascia fare a me. Prima ti medico
queste ferite e poi ti preparo qualcosa da mangiare »
Gli occhi del bimbo si illuminarono leggermente ... in effetti avevo anch'io
un leggero languorino ...
La donna si incamminò verso il marito.
« Caro adesso puoi anche spegnere quella torcia » disse rivolta
al marito poi disse, adesso rivolta a me piccolo «... Oh, caro, vedrai
come sarà contenta Bulma di rivederti! Sai, dopo che sei partito con
la navicella per l'ennesimo allenamento nello spazio incominciavamo a temere
che ...»
Il monello la interruppe « ... Bulma? »
« Ma sì, forse non ti sembra ma in realtà è sempre
in pensiero per te! Ma adesso andiamo a casa, è meglio medicare queste
brutte ferite! »
I due coniugi oltrepassarono la soglia della porta. Io li imitai qualche secondo
dopo e vidi cosa c'era all'interno di quella stanza: la hall, la cucina, la
sala da pranzo, le camere, i bagni, ... all'interno di quella stanza vi era
tutto l'edificio della Capsule Corporation. Visto che da quelle stanze non sentivo
rumori, superai il reparto soggiorno e il reparto cucina. Mi incamminai verso
quella che era la "mia camera". Come immaginavo la mia copia e la
coppia di vecchietti si trovavano lì: il vecchio sorreggeva la scatola
del pronto soccorso e ogni qualvolta che la donna richiedeva uno strumento differente
lui provvedeva, lei medicava le ferite con del tampone imbevuto nel disinfettante
e il monello si lasciava curare senza batter ciglio ... sul mio viso era riapparso
il mio solito sguardo.
Quando la medicazione fu terminata la donna cambiò l'abito dell'altro
io sostituendo la tuta da battaglia con un paio di jeans lunghi e una maglietta
scura e accompagnò i due uomini nella sala da pranzo e servì loro
un lauto pasto.
« Cara, sai per caso dov'è sparita Bulma? Ha saltato il pranzo
e ...»
Quando si parla del diavolo spuntano le corna ... o i cornini ... rimasi stupito,
la Bulma che vidi in quell'attimo non era come la ricordavo ma era minuta ...
anche lei era bambina. Appena la bambina vide la mia piccola persona sbottò
in una delle sue inutili predediche:
« Vegeta! Ma come hai fatto a ridurti in questo stato, stupido scimmione
che non sei altro! Ma è mai possibile che tu non riesca a dare un metro
a quello che fai? E se tu sei ridotto così, oh, non oso immaginare in
che stato è la camera gravitazionale! Devi sapere che io sono stanca
del tuo atteggiamento! Ogni cosa che ti devo costruire tu la devi per forza
rompere e dopo richiedi sempre altro, come un piccolo bambino capriccioso! ...
» L'io piccolo ovviamente la osservava confuso peerchè non sapeva
chi era colei che gli atava sbraitando addosso ... la risposta, con mio grande
piacere, arrivò poco dopo:
« Ma stai un po' zitta ... se devi dare aria alla bocca vedi di farlo
da un altra parte, sei fastidiosa »
I due vacchietti risero con contegno, in fondo stavano osservando un battibecco
tra due bambini piccoli ...
« Bulma »
« Sì papà? »
« Perchè non mostri a Vegeta la nuova camera gravitazionale che
hai costruito? »
« Uff ... e va bene ... dai seguimi ». La mocciosetta fece un cenno
con la testa e così il bimbetto la seguì ... senza farmi vedere
seguii anch'io la bimba ... volevo vedere com'era la nuova camera gravitazionale!
...
La bimba ci accompagnò nella sua camera ... ??? ... aprì la porta
e fece cenno al me stesso di sedersi a terra, sulla moquette che ricopriva il
pavimento.
« Bimba perchè mi hai portato in questo postaccio? Dov'è
la mia camera gravitazionale? »
« E calma! Comunque io mi chiamo Bulma e non "Bimba", vedi di
tenerlo a mente!! » aprì le ante di un armadio rosa ( -_- ) ed
estrasse un oggetto sferico del diametro di una ventina di centimetri arrotolato
in un panno di stoffa grigia ( che??? e la camera gravitazionale? ).
La bimba gli porse l'oggetto e lui un po' titubante tolse via il panno ...
... mostrando la miniatura della navucella spaziale che Kaharoth aveva usato
per raggiungere il pianeta Namecc.
Per me fu una vera e propria delusione ... successivamente notai che alla mia
piccola persona , al contrario di me, il dono piacque anche perchè appena
iniziò a giocherellarci incominciò ad urlare esclamando cose del
tipo "ADESSO SEI FINITO KAHAROTH!!!" ... adesso che ci penso alla
fin fine anche per me la fantomatica camera gravitazionale non era altro che
un grosso giocattolo ...
« Allora, ti piace? »
« Tzk! Potevi fare di meglio ... »
« Oh, insomma. Sei incontentabile! Mica possibile io ogni volta ...»
e bla bla bla ... il principino non le prestava udienza dal gran che era coinvolto
in quel gioco: con le mani muoveva in pupazzetto con le fattezze di un guerriero
all'interno della stanza facendogli eseguire delle movenze complicate e faticose
... per il pupazzetto ovviamente.
Dopo parecchie ore i due monelli erano ancora impalati lì e lui era intento
a fare i giochini e lei invece lo osservava silenziosa ... spessevolte avevo
colto la donna in flagrante mentre mi spiava durante gli allenamenti ...
Di colpo il portello della navicella si ruppe ... il bimbo ordinò con
lo sguardo che lei lo aggiustasse.
« Sì, sì. Ho capito, dammi quà » prese il portello
e la navicella e dopo pochi secondi fu come nuova.
La porse al principino poi fece una cosa che mi lasciò seriamente perplesso
... con un gesto fulmineo afferrò la maglittina del principino e lo tirò
a sè ... quando le loro faccine furono vicine lei premette le piccole
labbra sulle sue.
Nemmeno la donna si era mai comportata con me in quel modo ... sia chiaro, non
fu niente di osceno, quello che mi si presentò dinanzi fu solamente una
scenetta sdolcinata senza un eventuale sfondo perverso ... rimasi però
un po' confuso.
Finalmente si staccarono e tutto ricominciò come se nulla fosse successo.
La porta della camera si aprì e ivi entrò la signora Brief.
« Oh caro, ma non sei stanco? Ti piacerebbe una bella fetta di torta?
» Rimase qualche secondo a riflettere, la proposta era allettente e così
acconsentì con un piccolo gesto della testa.
Successe un altra cosa che mi lasciò perplesso ... la signora si avvicinò
al mocciosetto e lo prese in braccio, dopodichè uscì dalla stanza
... ma io non capivo, perchè prima la bimba e poi la madre ... perchè
li lasciava fare? Perchè non si dimenava come la prima volta che aveva
visto quella stupida vecchia? ... io non capivo ...
Passò parecchio tempo ma per me passò
in un lampo, le immagini che mi si presentavano erano accellerate e quelle ininfluenti
venivano tagliate in automatico ... ma ogni volta mi si presentavano quelle
azioni che io continuavo a non capire ... quando soddisfacevano un mio desiderio
ognuno si comportava in maniera differente: il signor Brief mi sorrideva smagliante,
la signora mi prendeva in braccio e mi coccolava mentre la piccola bimba mi
si avvicinava e mi schioccava un bacio sulle labbra.
Piano piano però il principino incominciò ad accorgersi che quei
tre tipi gli interrompevano in continuazione il gioco della camera gravitazionale
... si era accorto che più ci giocava più la sua forza stranamente
aumentava e quindi continuava a smanettarlo in continuazione per diventare più
forte di Kaharoth.
Un giorno, dopo l'ennesima interruzione, perse le staffe ... e mandò
tutti al diavolo. (Oh, ma allora in qualcosa mi somiglia ancora...).
Ormai aveva deciso che se ne sarebbe andato da quella casa, aveva già
persò fin troppo tempo.
Più volte la bimba cercò di impedigli la "fuga" ma quello
che ottenne furono solamente degli insuccessi.
Il principino uscì dalla porta d'ingresso e si ritrovò nuovamente
nel corridoio buio e freddo.
Prese a correre verso il fondo ... io lo seguivo distante, in tutti i sensi
... altre ferite, altro sangue ... questa volta nessuno l'avrebbe fermato!
Una voce urlò il suo nome ed entrambi riconobbimo la persona che ci chiamava.
Il bimbo si fermò di sua volontà ... questa volta era stato lui
a sciegliere di fermarsi ... il suo orgoglio non sarebbe stato intaccato.
Poco dopo ci raggiunsero due soggetti ... la bimba e la donna ... ci corsero
incontro e ci abbracciarono ...
La donna mi baciò con foga e la sentii che la sua lingua incominciava
ad insinuarsi nella mia bocca in ricerca della mia ... cominciò tra noi
in frenetico gioco carnale ... riuscii ad interromperlo grazie al mio orgoglio.
Lei mi guardò con occhi piangenti.
« Vegeta ... io ... » la osservai meglio: anche lei era piena di
lividi e graffi ... nonostante tutto era splendida ... (ODDIO!! MA CHE DIAVOLO
MI PRENDE ADESSO?!!).
La scostai lontano da me e il piccoletto fece lo stesso con la bimba. Le abbandonammo
lì e riprendemmo la nostra corsa ... loro erano un motivo di distrazione
... LEI era una mia distrazione!
Passò parecchio tempo ma la porta non si vedeva
ancora ... il bimbetto oramai ricoperto si sangue era in uno stato simile a
quando l'aveva soccorso la signora Brief.
Si accasciò a terra e constatando che le gambe non riuscivano a reggerlo
prese a trascinarsi sfruttando la poca forza che gli rimaneva nelle braccia
... una grande scia di sangue evidenziava il tragitto percorso ...
Finalmente! La porta! Si vedeva la porta! Mancava poco ormai!
Un grosso sorriso si dipinse sul suo volto, una grandissima emozione pervadeva
il suo animo, il suo orgoglio si tramutava in forza!
Continuò a trascinarsi come un verme ... aveva pensato di dover lasciare
riposare le gambe per quando di sarebbe dovuto alzare in piedi per premere quel
maledetto bottone ... continuò con quelle movenze ripugnanti per parecchi
minuti.
Era sotto il bottone ... era sfinito per lo
sforzo ... rideva da solo, felice per il suo successo ... anch'io ero veramente
contento, finalmente, dopo tante umiliazioni, sarebbe arrivata la nostra riscossa!
Poggiò le mani contro la parete di denstra e cerco si issarsi ... niente.
Provò ancora ... niente. Le gambe non volevano muoversi.
Tentò ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora, ancora, ancora ...
Si fece prendere dallo sconforto ... si lasciò cadere ... e incominciò
a piagnucolare.
Ero stanco, stufo che quel maledetto sogno continuasse a farsi beffe di me così
decisi di darci un taglio.
Mi avvicinai al moccioso con passo normale ... si accorse di me ... allora poteva
vedermi ... me ne fregai e alzai il braccio in direzione del bottone ... stavo
per premerlo quando ...
« NO! FERMO! NON PREMERE QUEL BOTTONE!!! » mi urlò in faccia
con rabbia.
« E perchè non dovrei?»
« Quello è il mio sogno! Non lascierò che anche tu ti prenda
gioco di me! »
« Si da il caso che questo sia anche il MIO sogno! »
Mi fermai ad osservarlo ... finalmente mi riconobbe ... allontanai il braccio
dal pulsante ... mi appoggiai alla parete e incrociai i bracci.
Mi fissava stranito notando che effettivamente ci somigliavamo moltissimo.
« Tu ... Tu sei me? »
« Se devo essere preciso TU sei me, anche perchè questo è
il mio incubo e non il tuo ... »
« Allora io sarò come te da vecchio? »
( O_O vecchio?! )
« Tzk ... see, più o meno ... »
« E tutte quelle persone prima, che sono? »
« E' gentaglia che incontrerai quando sarai più grande ... »
Poi mi fece una domada terribilmente amara ...
« Ma se tu sei quì e dici che questo è anche il tuo sogno
... vuol dire che alla tua età non sono ancora diventato un Super Sayan?
»
Non risposi ma lui capì ... mi avvicinai nuovalmente al bottone ... alzai
il braccio destro ... poggiai due dita sul bottone ...
« Se io spingo questo bottone il sogno si realizzerà per entrambi
poichè in fondo siamo lo stesso essere ... io procedo »
Il bimbetto deglutì un pò di saliva ed acconsentì ... la
mia semplice spiegazione non aveva difetti ... schiacciai il bottone ... la
porta si spalacò.
Entrammo con cautela. Al centro della stanza vi era una grossa sfera dorata
che galleggiava. Il bimbo, privato ormai delle ultime forze, si fermò
poco lontano dalla porta io invece camminai sicuro verso quella grande forza.
Allungai una mano e la toccai ...
... Una forza terribile entrò nel mio corpo e lo fece rinascere. I capelli
divennero di un biondo abbagliante mentre gli occhi si tinsero di azzurro ...
mi accorsi di questi aspetti estetici perchè li rividi sulla mia miniatura.
Anche lui era un super sayan e mi guardava con occhi pieni di gioia ... la forza
era tornata e ora correva e saltellava per tutta la stanza.
« YUUUHUUUU!!! FANTASTICO, MERAVIGLIOSO, STUPENDO!!! HAHAAA!!! »
« HEI! PIANTALA! Stai cominciando ad essere irritante! »
Il piccoletto si femò come ordinato ... anche se entrambi eravemo principi
dei sayan tra i due ero e rimanevo io il più grosso ...
« Ora ... ora possiamo finalmente sconfiggere Kaharoth, vero? »
La mia risposta fu affermativa.
Oltre la stanza comparve un nuovo corridoio
... un nuovo obbiettivo ... i cyborg.
Senza perdere tempo il moccioso si precipitò in direzione del corridoio
ma ...
SBABAM
... cadde all'indietro. Mi avvicinai al corridoio e mentre con un braccio tentai
di varcarlo mi accorsi che una potente barriera ci impediva l'accesso ... eravamo
bloccati.
« Cosa c'è? »
« Una barriera ci impedisce di continuare »
« Ma se non possiamo andare avanti ... che senso aveva diventare un super
sayan? »
Lo guardai perplesso ... sul serio, non avevo capito questa sua affermazione
« Spiegati »
« Insomma sono bloccato quì con te, il che non mi rende completamente
felice perchè io in realtà sono te e tu sei me e questo fa di
noi un unico essere e quindi questo vuol dire che sono completamente solo, e
poi sono finalmente un super sayan ma che senso ha esserlo diventato adesso
che non esiste alcun obbiettivo che io possa raggiungere? ... Sembra quasi che
tutto il tempo che abbiamo usato per allenarci sia stato tempo perso ...»
Aveva perfettamente ragione ...
Rimasi a riflettere un po' e arrivai ad una conclusione: se non potevo andare
avanti era perchè qualcosa me lo impediva. Sicuramente era una cosa riferita
al passato e quindi mi bastava modificare il passato, magari con un qualche
gesto significativo, e alla fine avrei avuto un obbiettivo. Pensai a Kaharoth
... dovevo sconfiggerlo ... però da molto più tempo di me era
capace di trasformarsi nel leggendario super sayan, non potevo presentarmi così
poco abituato alla trasformazione ... mi sarei trovato in svantaggio visto anche
che lui si allenava tutti i giorni con il suo marmocchio e il namecciano ...
... il suo marmocchio ...
... già il fatto di avere un figlio lo costringeva a possedere come obbiettivo
quello di difenderlo ... un obbiettivo ...
... mi ritornò in mente quella donna e quello che mi aveva detto la vecchia
il giorno che mi aveva buttato fuori di casa ... lei mi ... mi ritornò
alla mente anche quel bacio ... era solo un sogno però ...
Una forte luce mi accecò ...
Mi svegliai nel mio letto. La luce che entrava nella finestra mi accecava. Mi
alzai e uscii dalla casa capsula e osservai il cielo: limpido.
Quel giorno mi allenai come un ossesso. Per sbaglio calibrai male un'onda che
andò a disintegrare la "mia" "casa" ... forse era
un ulteriore segno.
Quella sera raggiunsi finalmente lo stadio di Super Sayan.
Era buio e mi sedetti a terra ad osservare le stelle.
Presi una decisione...
... il giorno dopo sarei andato alla Capsule
Corporation.
Ecco il nuovo capitolo!!! Chiedo scusa per il ritardo!!!!!
Ora come ora mi ritrovo in una fase di statto tra il livello "infelice"
e quello "stò benino" e per questo ci metto un po' a trovare
quell'ispirazione giusta, chiedo scusa. Oggi poi ho perso un oggetto a cui tenevo
molto (un portachiavi a forma di Keyblade, quello di Sora di KH) e l'unico rimedio
che ho trovato per risollevarmi un po' il morale è stato quello di perforarmi
i timpani ascoltando le spendide musiche dei videogiochi di Sonic ... anche nei
momenti più buii riescono a trasmetterti allegria ... ringrazio Sonic e
co. per questo (W Knuklers, il mio preferito ...).
MartaSaru: Non devi scusarti per nulla, non è
colpa tua se io capisco l'8 per il 18 ... Comunque spero che questo fattarello
non comprometta la mia reputazione da scrittrice (forse non sembra ma ci tengo!).
A proposito della recensione (quella riferita alla storia stavolta) mi trovi
perfettamente d'accordo nel vedere il Vegeta di 6 anni più sveglio di
quello grande ... insomma, il mio obbiettivo era proprio quello, purtroppo però
ti devo contraddire dicendo che a parer mio il sogno che ha avuto non è
stato affatto bello ( ohi, se io sogno tutti i miei insuccessi uno dietro all'altro
mi deprimo un casino!). Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia.
Baci8 scImMIA
CAPITOLO 10
- ARRIVO SUL CAMPO DI BATTAGLIA -
Ero in ritardo. Nonostante l'impegno che ci avevo messo per
poter arrivare il prima possibile ero comunque in ritardo. Me ne ero reso conto
osservando le condizioni critiche dell'isola. Erano stati loro: i cyborg.
Con calma apperente cercai di individuare le energie spirituali del signor Goku
e degli altri.
« Trovati! Hanno cambiato campo di battaglia! » detto ciò
volai il più velocemente possibile verso quelle fonti di energia.
« Papà...non mollare! Stò arrivando, tieni duro! »
Quando arrivai nel luogo in cui dapprima avevo percepito le auree non trovai
nessuno... a parte una orribile testa bianca che sembrava fissarmi. Notai che
dal suo collo fuoriuscivano dei fili elettrici e dei circuiti, di sicuro era
un robot ma non era nemmeno lontanamente somigliante ai due mostri che spargevano
terrore nel mio tempo.
« Chi diavolo è questo quì? ... Cosa diavolo è successo?»
Ero confuso, terribilmente confuso (e dire che non era ancora niente rispetto
a quello che mi sarebbe successo dopo).
Percepii nuovamente le auree di mio padre e degli altri e li raggiunsi velocemente.
Mi fermai vicino a loro e indirizzai anch'io lo sguardo nella stessa direzione
degli altri: un vecchio con dei lunghissimi capelli bianchi ... chi diavolo
era? Ero talmente perso nei miei pensieri che non feci caso a Piccolo che nel
frattempo mi aveva fatto una domanda, chissà di cosa si trattava ...
Anche quel vecchio mi guardava stralunato, allora non ero l'unico ad essere
confuso!
Poi vidi mio padre ...
Era così diverso dalla prima volta che l'avevo visto ... non avevo mai
avuto la possibilità di conoscerlo nel tempo da cui sono venuto perchè
là era deceduto quando ero molto piccolo ma quello che in quel momento
avevo di fronte era diverso da come me lo aveva descritto la mamma ... sembrava
un altro ...
Pian piano incominciammo a sentire il suono del motore di una navetta, tutti
tranne Vegeta ci voltammo ad osservarla per vedere al suo interno chi era il
pazzo che si avvicinava così ingenuamente al campo di battaglia. Quando
la vidi mi si riempì il cuore di gioia: mamma.
Avendo capito chi era all'interno della navetta, Clillin stava iniziando a rimproverarla
quando all'improvviso la navicella esplose in mille pezzi.
Con il cuore in gola mi precipitai verso la nuvola di fumo che era venuta a
crearsi dall'esplosione e riuscii a trarre in salvo la mamma con il neonato
e un tizio un po' grasso di cui adesso non ricordo il nome.
Quando li appoggiai a terra mi accertai che la mamma stesse bene ... sì,
nessun graffio e questo valeva anche per il bimbo ... non che fossi riuscito
a vederlo anzi, le uniche cose che si vedevano oltre il lenzuolino erano le
sue manine, ma da come ridacchiava sembrava che non gli fosse successo nulla
di grave.
Quando Crillin e il piccolo Gohan si avvicinarono a me per controllare anche
loro se mia madre aveva riscontrato qualche ferita, io ne approfittai per osservare
quel MOSTRO ... perchè non era intervenuto lui? Perchè era rimasto
là impalato e non aveva fatto niente, ma dico NIENTE per salvare mia
madre?
Una rabbia terribile incominciò a salirmi dentro ... mi alzai in volo
e mi avvicinai a lui ... ovviamente, come potevo ben immaginare, non mi degnò
di uno sguardo ... non si voltò neppure ... che razza di bastardo ...
« Perchè non sei intervenuto?» mi sembrava di parlare al
vento.
«« PERCHE' NON HAI FATTO NIENTE PER SALVARLA ??!!! EH, SPIEGAMELO!!!»
gli avevo urlato in faccia ... beh, non proprio in faccia, anche perchè
non si era voltato...
Passarono pochi secondi. Non mi aveva ancora risposto quando all'improvviso
aumentò l'aura e scattò in avanti verso gli anfratti delle rocce.
Lo persi di vista, Piccolo lo perse di vista, tutti lo perdemmo di vista.
A una cinquantina di metri davanti a noi ... un'esplosione ... Pasarrono diversi
minuti e poi tutti vedemmo tornare Vegeta con passo lento. Scendemmo di quota
e atterrammo a terra. Mio padre si fermò a una decina di passi da noi
... notai che aveva qualcosa in mano ... e ce la mostrò: la testa del
cyborg N20.
Il mio sguardo rimase poco tempo su quella testa robotica e passò poi
a scrutare la figura del principe dei sayan: il suo volto era scarno e pallido,
gli occhi erano leggermente infossati e la sua capigliatura era terribilmente
fuori posto ... se mi fosse apparso nelle stesse condizioni ma in un momento
differente avrei provato quasi pietà per lui ma in quel momento quello
che avevo dentro era una cosa ben diversa ... il mio odio per quell'essere cresceva
istante dopo istante e più mi fissava con quegli occhiacci più
cresceva in me il desiderio di saltargli addosso e di farlo a pezzi.
Vegeta abbassò il braccio con cui teneva la testa, lo fece dondolare
indietro e poi lo riportò davanti a sé, quando la mano arrivò
ad all'altezza degli occhi, mollò la presa da quella specie di premio
... questo cadde proprio vicino ai miei piedi. Abbassai gli occhi per osservarlo
poi li rialzai per riposizionarli verso il mio vero obiettivo. Ci guardammo
negli occhi per svariati secondi e nessuno dei due era intenzionato ad abbassarli
... Nessuno dei due voleva perdere ... Piccolo ci osservava silenzioso e tra
noi due pareva l'abitro.
Poi tuttun'tratto, con calma, mio padre si voltò verso destra mostrandomi
il suo rispettivo profilo ... Si allontanò cammimando, tranquillo, placido
... ma che razza di presa in giro!! Poi, dopo una decina di passi, si alzò
in volo con una calma esasperante ... cinque lunghissimi secondi ... per cinque
lunghissimi e interminabili secondi rimase sospeso per aria ... poi sparì,
rapido come un fulmine.
Rimasi lì, impalato come un fesso a rodermi il fegato ... ma chi si credeva
di essere? Non l'avrebbe scampata ... sarei riuscito a fargliela pagare per
quello che aveva fatto o meglio, per quello che NON aveva fatto a mia madre
...
Piccolo nel frattempo scrutava pensieroso il "trofeo di
guerra", lo girava con un piede in modo da poterlo osservare per bene in
modo da non doversi insudiciare le mani.
« Tzk! E' stato bravo ...»
Mi voltai di scatto verso Piccolo ... quelle parole mi erano suonate come una
bestemmia ...
« Ma che vuoi dire? »
« Voglio dire che mentre tutti noi eravamo distratti dall'esplosione della
navicella lui, nonostante il trambusto, ha continuato a seguire le mosse del
cyborg che stava scappando per non perderlo nemmeno un secondo. Se anche lui
si fosse distratto lo avremmo sicuramente perso e questo avrebbe potuto aggravare
la situazione. Non credi anche tu? »
Mi misi a fissare anche io quel mucchietto di metallo ...
« Potevate anche lasciarlo scappare, tanto la situazione non sarebbe cambiata
...»
« Non ti seguo, spiegati »
« Questo e anche quello dal volto pallido ... non sono i cyborg che ho
visto nel futuro! Quelli che hanno sterminato la mia gente sono di giovane aspetto
e sono un ragazzo e una ragazza! Questo potevate lasciarlo perdere! ... Dobbiamo
trovare i veri cyborg prima che sia troppo tardi! »
Piccolo mi guardava serio ... non riuscii a tenere gli occhi "incollati"
ai suoi ... mi sentivo a dir poco a disagio dinanzi a quel namecciano.
Alzò lo sguardo al cielo e sospirò. Lo guardai un po' invidioso,
in confronto a me sembrava molto rilassato ...
« Ti riferisci ai cyborg N17 e N18 vero?»
« SI'. SONO PROPRIO LORO!! » ... Ma io gli avevo detto per caso
i loro rispettivi numeri? No, ma allora come poteva conoscerli? ...
« Ma come ...»
Piccolo voltò nuovamente il viso verso di me «Questo vecchio, prima
di lanciare l'onda che poi colpì la navicella, ci aveva detto che quando
avrebbe attivato i cyborg 17 e 18 per noi sarebbe stata la fine ...»
« ... »
« ... è ovvio che se ha detto una cosa del genere è perchè
i cyborg non erano ancora stati attivati. E se Vegeta è riuscito a bloccare
in tempo e in modo così drastico la sua fuga vuol dire che N17 e N18
sono ancora nascosti da qualche parte in attesa di essere riattivati ».
N17 e N18 non erano ancora stati attivati ... l'essere che poteva
farli "nascere" era stato elimimato ... la Terra era salva!
Nonostante ciò sentivo dentro ancora molta rabbia per l'atteggiamento
di mio padre nei confronti di mia madre ...
Mi voltai verso di lei e la vidi parlottare con Crillin e il piccolo Gohan ...
sembrava tranquilla e questo fece calmare la mia rabbia. Incomincai ad incamminarmi
verso di lei, volevo parlarle, abbracciarla e restarle vicino proprio come faceva
quel bambino nascosto in quella copertina.
Riuscii a fare solamente due passi prima che Piccolo mi impedisse di proseguire
con una frase alquanto strana ...
« Trunks, io non lo farei se fossi in te » così mi aveva
detto.
« Fare che cosa scusa? ... » mi fermai un attimo ... il mio nome
... lui mi aveva chiamato con il mio nome! Mi avvicinai a lui e abbassai un
poco la voce.
« Come fai a sapere come mi chiamo? »
« Lo so e basta »
« Te lo ha detto Goku non è vero? ACCIDENTI! Gli avevo chiesto
di non dirlo a nessuno e invece! ... Dimmi, in quanti sapete la mia vera identità?
»
« Lo sappiamo solamente io e Goku ma sappi che non è stato lui
a rivelarmelo. Devi sapere che le orecchie di noi namecciani sono molto più
sensibili delle vostre, sono venuto a conoscenza di questa storia solamente
grazie a questa mia particolarità. Nè io nè lui abbiamo
spifferato ad altri ciò che avevi detto quel giorno a parte la storia
dei cyborg ».
« Bene! Fiuuh ... temevo il peggio. Allora non c'è niente di cui
mi debba preoccupare »
Mi voltai nuovamente verso la mamma e incominciai ad avvicinarmi.
« Trunks, dammi retta, non lo fare ... » feci finta di non sentirlo.
Mi avvicinai a lei. Dopo pochi attimi Gohan mi attaccò
bottone:
« Sai una cosa? Bulma prima ha detto che è riuscita a riconoscere
il cyborg e ha detto che si trattava di sicuro del dottor Gelo in persona! Non
è incredibile? »
« Già, è davvero fantastico » ecco perchè solo
lui poteva riattivare i cyborg ...
Crillin continuò:
« E' stata una fortuna che Vegeta sia ruiscito a fermarlo ... sinceramente
io l'avevo completamente perso di vista ... visto che era un essere sprovvisto
di aura sarebbe stato anche difficile rintracciarlo! »
« ... Già ... ... Oh, ma dov'è Goku? »
« Si è sentito male durante il primo scontro con i cyborg, contro
quello con la faccia pallida. Secondo Gohan è stato contagiato dal virus
di cui ci hai parlato »
« Davvero? E adesso dove si trova? »
« Stai tranquillo, Yamcha l'ha preso con se e l'ha riportato a casa ...
chissà, magari adesso è già arrivato ...»
« Spero tanto che si riprenda presto »
« Ma certo che si riprenderà! Grazie alla medicina che hai portato
dal futuro guarirà e tornerà sano come un pesce, vedrai!»
« Sì ».
Il bambino iniziò a piangere.
« Hoo piccolino, ma cosa c'è, hai fame? O forse la copertina ti
fa troppo caldo? Aspetta, adesso la mamma te la toglie ...»
Lady and gentleman, I'm back!! Spero di non aver fatto
qualche strafalcione già dalla prima riga ... Ecco a voi il nuovo capitolo!
Spero che a tutti piaccia!
MartaSaru: Grazie per il
continuo sostegno che continui a darmi capitolo dopo capitolo ... Sappi che
in fondo in fondo mi è piaciuta l'incomprensione che c'è stata
tra noi perchè ci ha costretto a metterci a confronto e a creare un dialogo
... e ovviamente dopo a fare pace. Spero che anche questo capitolo ti piaccia/dispiaccia
come l'altro.
Dragonball93: Grazie anche a te di cuore perchè
continui a seguirmi, la cosa mi rende estremamente felice. Sono contenta che
ti sia piaciuto il ritorno di Trunks e sappi che d'ora in avanti sarà
sempre presente (ad eccezzion fatta per qualche capitolo ma va beh ...).
Spero che anche a te piaccia il capitolo.
A tutti coloro che leggono ma non recensiscono: so
che siete tanti e questo mi fa piacere. Anche se non vi fermate a recensire
il fatto che continuate a leggere questa storia mi riempe di orgoglio e di forza
d'animo. Anche a tutti voi spero che questo capitolo sia di vostro gradimento
e se c'è quacosa che volete dirmi ( sia cose positive che cose negative
... basta che non sia un insulto, sia chiaro) non esitate a farmelo sapere.
Con questo vi saluto, cercherò di aggiornare il prima possibile se voi
lo volete.
Con tanto affetto scImMIA.
:D
Ps: Se non dovessi riuscire ad aggiornare prima del 25 auguro in anticipo "Buone
Feste" ... :D
CAPITOLO 11
- GELOSIA E RIFLESSIONI -
Bulma stava per sollevare il lenzuolino da quella piccola creatura. Finalmente
... Uno dei tanti sogni che avevo fatto durante il viaggio con la macchina del
tempo era quello di potermi vedere da piccolo, magari tenermi in braccio ...
Ero al settimo cielo e pensavo che da lì a poco il mio sogno si sarebbe
avverato.
E invece ...
Quello che vidi mi fece raggelare il sangue, diventai una statua di sale dal
gran che ero sconvolto ... quello non ero io: i suoi capelli e i suoi occhi
erano scuri ... la forma di quest'ultimi era diversa da quella che ho io ...
No, quello non ero io.
Mi crebbe una rabbia dentro che non riuscii a placare ...
« E QUELLO CHI E'?!!! »
Senza essermene reso conto avevo urlato in faccia a mia madre ... non mi era
mai successo prima di allora. Guardai Bulma, Crillin e il piccolo Gohan e dalle
loro espressioni capii che non sapevano che dire riguardo all'atteggiamento
assunto poco prima. Per rimediare alla gaff mi ricomposi in fretta e riposi
nuovamente la domanda alla signorina Brief usando però quello che era
il mio solito garbo. Nonostante il mio rinnovato comportamento Bulma continuò
a guardarmi
con aria alquanto confusa. Ero tremendamente in imbarazzo ma più che
altro mi sentivo fuori posto ...
"Mamma" si rilassò e così anche gli altri, pensarono
che fosse stato un semplice scatto d'ira, come se per quelli che
riuscivano a trasformarsi in super sayan fosse una cosa abbastanza normale,
che a volte poteva capitare ... ad eccezione per Goku ovviamente. Tornando a
noi: "mamma" si rilassò e mi sorrise amichevolmente (proprio
come quella dal tempo in cui provengo io), dopo aver cullato un po' il mocciosetto
mi rispose semplicemente con "E' mio figlio".
... "Ma brava, ma per chi mi hai preso, per il cretino di turno? Secondo
te non l'avevo capito da solo?" In quel preciso istante pensai quelle parole
orribili ...
Aspettai qualche secondo.
« Come si chiama?» Bulma non mi sentì, forse l'avevo detto
a voce troppo bassa, forse senza volere l'avevo solamente sussurrata.
Mi schiarii la voce e ripetei la domanda anche se il garbo e la compostezza
che tentavo di mantenere si stava lentamente andando a farsi benedire minuto
dopo minuto.
« Il nome?»
« Eh? Scusa non ho sentito » ... Timbro ancora troppo basso ...
« IL NOME! ...» adesso era decisamente troppo alto «... Il
nome ... Il nome del bambino ... come si chiama?...»
« Si chiama Light »
... "Almeno una piccola consolazione c'è, non ha il mio nome"
... Pensai altre brutte cose. Quella che mi stava offuscando il cervello non
era rabbia, ma una forte gelosia ... ero geloso di lui perchè aveva lei.
« E il padre? Chi è? ...»
La mia domanda non era completa o almeno, non era come quella che avevo per
la testa. In quella che avevo in mente tra la parola "chi" e la lettera
"è" c'era una brutta parolina che iniziava per "c"
e finiva con ... "azzo" ... ma non sono mai stato un tipo volgare
quindi pensai che fosse meglio eliminarla dal quesito che dovevo esporre.
Pensai ad una moltitudine di cose: sperai contutto il cuore che quello che aveva
tra le braccia fosse una specie di mio fratellino, pensai che io fossi morto
prima di venire al mondo e che lui fosse il secondo ... aveva gli occhi e i
capelli neri, come un vero sayan, proprio come aveva dello lui quel giorno,
quando con riuscivo a staccargli gli occhi di dosso ...
... la sua piccola aura era però così diversa dalla mia ...
« Il papà eh? L'hai visto quando sei arrivato dal futuro la prima
volta, ora non c'è ma te lo presenterò per bene quando ce ne sarà
l'occasione ... Certo che quando ho bisogno di lui Yamcha non c'è mai!!»
Quel nome ...
Per me fu una pugnalata dritta al cuore ...
Rimasi per svariati minuti a fissare quel moccioso ... in lui
non c'era niente di mio ... in lui non c'era niente di ...
Mi girai di 180° e diedi a Gohan, a Crillin a Bulma le spalle. Mi incamminai
verso Piccolo.
In quel piccolo pezzetto di mondo che separava me e lui non pensai a nulla ...
nel mio cervello c'era il buio più profondo e non sapevo dove andare
a sbattere la testa.
Quando gli fui vicino alzai lo sguardo e riconobbi in lui lo stesso volto di
Gohan, quello del futuro ... lui mi parlava tanto di Piccolo e lo elogiava continuamente
sia come maestro che come amico ... Adesso anche ai miei occhi Piccolo mi appariva
come un forte pilasto su cui trovare sostegno, come un saggio a cui chiedere
consiglio, come l'unico essere a cui poter chiedere aiuto ... la sua figura
non mi intimoriva più e per questo mi confidai a lui usando le stesse
parole che avrei usato se avessi dovuto parlare con il mio maestro Gohan.
« ... Che cosa è successo ...»
« Mi spiace ma ti avevo avvertito »
« MA PERCHE'! PERCHE', PERCHE', PERCHE', PERCHE'!!!!! ... Perché
è accaduta una cosa del genere ...» a fatica riuscivo a trattenere
le lacrime ... abbassai lo viso, non riuscivo a sostenere il suo sguardo.
« Tu non hai colpa Trunks ma nemmeno noi ne abbiamo. Nessuno sapeva il
tuo nome e nemmeno di chi eri figlio ... » Piccolo se ne stava a braccia
conserte ed era serio in volto «... forse era destino che ciò accadesse
».
« ... Che ... che siano stati i miei viaggi nel tempo? ...»
« E' possibile, è una possibilità che non si può
escludere »
Ero riuscito a trattenermi dal piangere ma i miei occhi si erano inumiditi ugualmente.
Portai una mano verso gli occhi e li asciugai. Quando mi fui ripreso alzai gli
occhi verso il nemecciano.
« Forse ... forse ho sbagliato a trattare Vegeta a quel modo ...»
« ??? ... Posso sapere il perchè? »
« Vegeta è il principe dei sayan, è presuntuoso, scorbutico,
irruento, megalomane, borioso e soprattutto menefreghista o almeno, così
me lo ha descritto mia madre ... »
« Come descrizione direi che è azzeccata. Dai, vai avanti »
« Sì ... Vedi, il fatto è che io mi dovevo aspettare un
comportamento del genere da parte sua e invece l'ho idealizzato come una specie
di eroe mentre invece non è altro che un assassino ... non dovevo sperare
che volasse tra le braccia di mia madre e la salvasse dalla morte al posto mio
ma ora che ho visto quel bambino ... non lo sò, il suo gesto mi sembra
meno grave di quanto è in realtà. Lui non era costretto a correre
in suo aiuto ... poichè tra loro non c'era stato niente ... »
Piccolo continuò ad ascoltare in silenzio.
« ... tra loro non c'è stato niente ... e per questo io ... io
... io non sono nessuno. Non sono niente ... io non sono nato e quindi non esisto!
»
Scoppiai a piangere, tentavo di trattenermi ma non ci riuscivo.
« SMETTILA DI PIANGERE O TI DO IO UN BUON MOTIVO PER FARLO!!! »
Mi placai di colpo.
« Così và meglio ... Senti io non sò cosa sia successo
tra Vegeta e tua madre e, mi dipiace dirlo, ma non mi interessa! Se vuoi scoprire
qualcosa smettila di piangerti addosso e cerca qualche informazione. Comunque
sia io me ne torno al Palazzo del Supremo visto che quì la storia dei
cyborg è finita così rapidamente ».
Stava per andarsene quando riuscii a fermarlo:
« Aspetta! ... Se avessi bisogno potrei vinire a chiederti aiuto vero?»
« Tzk! Ma che ti credi, guarda che io sono pur sempre il figlio di Al
Satan e sono ancora un malvagio! Non contarci. »
« Daccordo ... Ma sarai costretto a sopportarmi ancora per un pò,
faremo un pezzo di strada insieme ...»
« E perchè? »
« Voglio andare alla Capsule Corporation »
« Per Vegeta? »
Annuii ... volevo parlare con lui della mamma ...
« Mi spiace ma caschi male »
« Eh? »
« Prima la tua isterica donnina ci ha detto che Vegeta non vive più
alla Capsule Corporation da quasi due anni »
« ... ma come ... »
Non sapevo proprio che dire. Per fortuna Piccolo corse nuovamente in mio aiuto.
« Mentre tu parlavi con gli altri ho percepito l'aura di Vegeta che si
dirigeva in quella direzione » indicò con un dito proprio la direzione
che aveva preso mio padre quando si era defilato.
« Sì ... ecco, sento la sua aura. Sì, è proprio lui!
» come un fungo mi sbucò in faccia un grosso sorriso.
« Sappi però che è un po' strano ...»
« L'ho notato, anche come carattere non è proprio come l'avevo
visto la prima volta »
« ... anche il suo comportamento è strano »
« ... ??? ... »
« Subito dopo aver sconfitto il cyborg N19 si volattilizzato sotto i nostri
occhi e non è riapparso se non dopo qualche secondo. In quel piccolissimo
arco di tempo la sua aura si era quasi pressochè spenta e poi si è
ristabilizzata ... dopo ovviamente è riapparso »
« ... ??? ... »
« Durante la tua bella chiacchierata ho continuato a "seguire"
l'aura di Vegeta e ho notato che questa cosa si è ripetuta tre volte
... no, quattro volte adesso che ci penso bene. »
« ... Io proprio non capisco ... »
« Non lo so nemmeno io, vedi solo di non commetere imprudenze »
Con grande velocità Piccolo sfrecciò in alto nel cielo e sparì
all'orizzonte. Gohan vedendo il gesto del suo maestro mi si avvicinò
trafelato.
« Dov'è andato? Perchè è andato via? »
« Non ti preoccupare, è soltanto partito per fare ritorno al Palazzo
del Supremo perchè quì la storia dei cyborg si è terminata
con un lieto fine. »
« Capisco. Anche noi adesso andremo a casa ... no, io prima devo accompagnare
Bulma e Jirobay alla Capsule Corporation ... Ti va di accompagnarmi?»
Se alla C.C. non c'era mio padre non aveva senso andarci, io dovevo assolutamente
parlare con lui e se eravamo soli tanto meglio.
« Mi spiace Gohan, purtroppo ho un'importante faccenda da sbrigare »
Sul volto del piccolo Son si dipinse un'espressione un po' triste.
« Hei! Mica ho detto che torno nel mio tempo! Appena ho finito questa
cosa verrò a trovare te, Goku e la tua mamma ok?»
« AH! Daccordo! Ciao ciao! »
Mi allontanai da lui qualche passo e poi presi il volo.
« Hei Gohan! Che cosa gli sei andato a chiedere? »
chiese Crillin.
« Gli ho chiesto dove andava Piccolo e mi ha detto che tornava dal Supremo,
poi gli ho chiesto se voleva accompagnarmi alla Capsule Corporation ma ha detto
che aveva una faccenda da sbrigare ... »
« Gli hai detto anche di Bulma e Jirobay? »
« Sì, certo »
« E ti credo che ti ha detto di no! Ti ha risposto così perchè
già sapeva che se ti doveva accompagnare doveva caricarsi sulle spalle
quel grassone!»
« HEI!! GRASSONE A CHI?!?!?! » Sbraitò Jirobay poichè
offeso mentre i tre compagni scoppiarono in una fragorosa risata.
Quando il momento di gioia fu finito Gohan assunse nuovamente una faccina triste.
« Non gli ho chiesto come si chiama ...»
- Io avevo sentito Piccolo che lo aveva chiamato per nome ma ora come ora quel
nome non mi torna ... P ... I ... T .... T, penso proprio che il nome iniziasse
con la T » disse la crapa pelata.
Bulma sbuffò « Uff! Certo che è proprio strano quel ragazzo!
»
Salve a tutti! Sono riuscita ad aggiornare prima di Natale,
che bellezza!
maggie89: Ohi, ecco un personaggio nuovo! scImMIA,
molto piacere. Sono contenta che la storia ti sembri intrigante capitolo dopo
capitolo vedendo però il n° di volte che è stata letta la
storia sembra quasi che dopo il secondo capitolo per altri perda di interesse
(e che cavolo, sarebbe stata una banalità far andare Vegeta alla festa
e rendere tutti felici e contenti! A parte Yamcha ovviamente ...). In ogni caso
sono contenta che al momento ti piaccia. Ti ringrazio tanto per essere uscita
dal "mucchione dei muti" e di aver recensito. Come vedi sono riuscita
ad esaudire il tuo "desiderio". Grazie ancora.
MartaSaru: Questa volta non eri la prima a recensire,
peccato-peccato ... Le tue recensioni mi fanno sempre un sacco di piacere, sono
proprio felice oggi! La tua domanda era sì dannosa ma non del tutto inutile
... è stata talmente tanto dannosa da farmi dire: << Ecchecavolo!
Mi devo dare una mossa ad aggiornare! Non resisto fino a Natale! >> e
quì sotto vedi poi cos'è successo ... Anche a te grazie di cuore.
X quelli che leggono: Anche voi uscite fuori allo
scoperto! Fatemi sapere cosa
ne pensate di questo ... questo ... questo "coso"! ... Comunque anche
a voi grazie ;)
E ora, tutto per voi il capitolo 12!!
Bacio scImMIA
CAPITOLO 12
- L'INSEGUIMENTO -
Il vento sulla pelle, quel senso infinito di
libertà e di pace ... poche cose riuscivano a farmi stare così
bene, il volo era una di queste.
Sfrecciavo come un uccello in quel cielo limpido e a volte sovrastavo persino
le bianche nuvole, quanto avrei voluto fermavici sopra e schiacciare un pisolino
...
Il mio cuore da ventenne era in parte già più leggero, il fatto
che l'incubo dei terribili cyborg fosse terminato prima che potessi varamente
entrare in azione mi faceva stare bene ... il mio obbiettivo, in quel momento,
si era spostato verso colui che aveva terminato il loro creatore: non io, non
il sognor Goku ma Vegeta ... mio padre.
Erano quasi passate due ore da quando avevo lasciato Gohan e Crillin ma di lui
ancora niente ... La sua aura era sempre distante, a volte si indeboliva, proprio
come mi aveva detto Piccolo, ma dopo ritornava quella di sempre ... Cercavo
come un matto ma non riuscivo a trovarlo o meglio, non riuscivo ad arrivare
a lui ...
Mi fermai e rimasi sospeso a mezz'aria. Osservai meglio il paesaggio che mi
era attorno .
« Ma quì ci sono già passato ... Somiglia tanto al luogo
in cui ero prima con gli altri ... »
Mi guardai attorno alla ricerca di un qualche punto di riferimento e dopo poco
lo trovai.
« Ma quella è la testa del dottor Gelo ma ... »
Non c'è che dire, proprio allora scoprii che se Vegeta voleva prendere
per i fondelli qualcuno ci riusciva benissimo.
« YAAAAA!!!! SONO UN POLLO! MI STA' PRENDENDO IN GIRO! E IO CHE LO SEGUO
ANCHE COME UNO STUPIDO!!! .... Calma, calma ... non è successo niente
lui si stà solo ... solo ...»
Ciò che mi distrasse dal terminare la frase fu il vedere la figura di
Vegeta in lontananza ... era fermo, sospeso per aria ... poi (sicuramente per
sfottermi) incominciò ad aumentare e a diminuire l'aura da super sayan
ad intervalli ragolari ... quello che ne uscì da quel giochino fu un
lampeggìo di luce identico a quello di una lampadina di Natale...
CHE RABBIA!
« Lui si stà solo ... SI STA' SOLO PRENDENDO GIOCO DI ME!! »
Mi trasformai in super sayan e scattai più veloce che potei verso di
lui. Ovviamente non stette fermo a farsi prendere e in pochissimo tempo mi fu
distante. Lo vedevo come un puntolino ... non poteva sfuggirmi, non DOVEVA sfuggirmi!
Mi concentrai al massimo e aumentai la velocità, riuscii ad accorciare
le distanze anche se di poco.
Sotto di noi rocce seghettate e buii anfratti costituivano il paesaggio, il
terreno era crepato in più punti e vi si erano formati dei solchi profondissimi.
La sua aura incominciò ad indebolirsi ...
Con grande velocità andò a rifugiarsi proprio in uno di quei sochi.
Lo seguii ma in fondo ad uno di essi lo persi ... Mia madre ha sempre pensato
che mio padre fosse un vero stratega e anche in quel caso lui non si smentì:
annullò quasi completamente la sua aura e si allontanò silenzioso
come un gatto.
Il solco in cui mi ero addrentato era profondo una decina di metri, forse qualcosina
di più, il fondo sembrava abbastanza pari e una persona di stazza normale
sarebbe riuscita a muovercisi senza impedimenti dalle pareti, su di queste dei
piccoli cristalli creavano al suo interno uno spendido gioco di colori grazie
alla poca luce che filtrava dall'apertura sovrastante ... ma non potevo perdermi
in quel genere di cose, dovevo trovarlo prima che sparisse chissà dove!
Anch'io giocai la sua stessa carta e tentai di muovermi il più silenziosamente
possibile ... cosa che ogni tanto non mi riusciva perchè a causa della
scarsa luce andavo spesso ad inciampare.
Sembrava di stare in una specie di tunnel: ogni tanto si presentava un bivio
... a destra o a sinistra? Osservavo le due possibili strade e tentavo di pensare
come Vegeta, quale avrebbe scelto lui? Ovviamente, visto che l'avevo visto due
volte in croce e non potevo ancora sapere il suo modo di ragionare, alla fine
tiravo a casaccio nella speranza di prendere la "strada" giusta (questa
qualità penso di averla ereditata da mamma ...).
Il solco in cui mi trovavo, man mano che proseguivo, diventava sempre più
profondo e la luce era sempre meno ... l'ideale sarebbe stato quello di trasformarsi
in super sayan ma non potevo, se lo facevo Vegeta mi avrebbe immediatamente
individuato e allora forse se ne sarebbe andato.
Sentii la sua aura ... prima si alzò lievemente e grazie a questo riuscii
a capire che non era tanto distante da me, poi si abbassò vertiginosamente
fin quasi a spegnersi ... in quell'attimo non ci vidi più, mi prese dentro
un'angoscia terribile ... che stesse per morire?
« VEGETA!!! » Senza pensarci due volte scattai nella direzione in
cui avevo sentito il suo spirito nel tentativo di salvarlo ma l'unica cosa che
beccai fu la parete rocciosa ... in cambio ricevetti una brutta botta sul naso.
Mi coprii istintivamente il naso con le mani, per fortuna non sanguinava. Stavo
quasi per scagliare un'onda contro la parete quando sentii che la sua aura era
tornata normale. "Proprio come ha detto Piccolo ..." pensai "...
che spavento però".
Mi tranquillizzai e decisi di recrocedere fino ad arrivare all'ultimo bivio
che avevo incontrato, lì cambiai strada prendendo l'altra.
Camminai ancora, ancora e ancora fino ad arrivare vicino al luogo in cui avevo
sentito l'aura di papà abbassarsi ... la luce era pressochè nulla
e brancolavo nel buio tastando con le mani le pareti. Avanzavo pian piano e
con le movenze di un non-vedente.
Mi fermai quando con la mano sinistra toccai qualcosa di viscoso ... allontanai
la mano dalla parete e iniziai a sfregare l'incide e il medio contro il pollice
... avvicinai la mano al naso e annusando tentai di capire di che cosa si trattava
... non ci riuscii e così estrassi un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni
e con esso mi pulii per bene la mano o meglio, cercai di pulirla il meglio che
potei visto che ero completamente al buio. Mentre la pulivo mi era balzata per
la testa l'idea di poter "assaggiare" quel liquido viscoso ma chissà
che diavolo era! E se poi mi portava qualche malattia? No, no ... ero stra-super-mega
convinto che fosse meglio tralasciare l'assaggio ... e infatti lo tralasciai.
Proseguii ancora e mi accorsi che man mano che proseguivo molta più luce
illuminava il mio cammino. Certo, ero ancora per metà al buio ma ora
riuscivo a vedere oltre me di almeno qualche metro.
L'energia spirituale di mio padre si alzò e crollò nuovamente
... ancora, ma che cosa stava succedendo?
Era parecchio distante da me ma ingranai la quarta e cercai di raggiungerlo
il più velocemente possibile. All'interno di quei solchi calò
una nebbia improvvisa ... sembrava quasi che la natura e Vegeta si fossero coalizzati
contro di me! Continuai a correre ora in quel fitto bianco/grigio ... per fortuna
il banco era piccolo perchè dopo breve mi ritrovai alla fine di esso.
Notai che percorso che dovevo compiere svoltava improvvisamente di 90° a
destra ... era una fortuna che lì non ci fosse già più
la nebbia, se ci fosse stata mi sarei andato a spatanare contro la parete verticale
e non solo, se ci fosse stata non sarei riuscito nemmeno a vedere l'ombra di
mio padre che svoltava e proseguiva la sua corsa ... gli ero vicinissimo!
« VEGETA FERMATI!!! ...» ripresi a correre «... FERMATI, TI
DEVO PARLAREEAAAAAHHHH!!! (SBOBOM) ... AHIA!!!! » dopo pochi passi caddi
in avanti, non ero inciampato ma ero scivolato su qualcosa ... non ci feci caso
e mi rialzai di tutta fretta ... Ero troppo vicino! Mi mancava poco, non potevo
perderlo ancora!!!
Sentii la sua aura aumantare in maniera spropositata ed allontanarsi a grande
velocità. Mi trasformai in super sayan e volando uscii da quella specie
di labirinto. Mi fermai a mezzaria e scrutai l'orizzonte ...
« TI HO VISTO!! ORA NON MI SFUGGIRAI PIU'!!!» Era lontano, lo riuscivo
a vedere appena ma non mi persi d'animo e cercai di raggiungerlo ma capii che
sarebbe stata dura, non era intenzionato a mollare.
Per svariati minuti gli stetti dietro, sembrava che questo insulso inseguimento
non dovesse avere fine ...
All'improvviso Vegeta perse lo stadio di Super Sayan e si fermò ... ma
perchè?
Anch'io mi fermai, non ne sapevo il motivo ma il mio cuore mi implorava di stargli
lontano.
Lo osservavo un po' spaventato mantre assumeva una posa fetale ... con le mani
si stringeva la pancia ...
Di scatto scese di quota e rischiai di perderlo.
Scesi anch'io e atterrai mettendo i piedi a terra. Eravamo ancora in una zona
rocciosa e per questo non fiuscivo a vedere in lontananza cosa faceva papà,
le grandi rocce che ci separavano me lo impedivano ...
Iniziai a correre nella sua direzione con il preciso scopo di raggiungerlo.
L'aura si azzerò.
Come stretto in una morsa il mio corpo smise di muoversi ... il cuore mi si
pietrificò in petto ...
Presi il coraggio a due mani e come un folle incominciai una corsa disperata.
Io contro il tempo ... la sua aura ancora a zero ...
Corsi per tanto ... la distanza che ci separava sembrava non avere fine ...
Poi alla fine finalmente lo vidi: ai piedi di una parete verticale, si sorreggeva
con le braccia tenendole davanti a sè, sembrava che avesse il fiatone
...
Mi avvicinai ... ci separavano pochi metri ma sembrava che ormai non avesse
più intenzione di scappare ... da quella distanza notai che le mani aperte
e le gambe leggermente divaricate gli tremavano vistosamente mentre cercava
disperatamente di riprendere il controllo del proprio corpo senza successo.
Mi mancava poco per raggiungerlo, sette, forse otto metri ma qualcosa mi diceva
di non avvicinarmi più di così.
La sua aura tornò normale e così anche il suo tremolio.
Rimanemmo per svariato tempo in quelle posizioni: io fermo impalato come un
codardo e lui appoggiato verso la parete e con lo sguardo rivolto verso il basso.
Dovevo fare qualcosa ...
« Vegeta ... »
Altri secondi e poi lo vidi stringere i pugni ...
« DANNAZZIONE!!! PERCHE' DEVE SEMPRE FINIRE COSI'!? YAAAAAAAAAARGHH!!!!!!
»
Si trasformò in Super Sayan e si allontanò da quel luogo come
un fulmine.
Stava scappando ... e pensare che io avevo bisogno di lui ...
« VEGETAAAA!!! » Urlai il suo nome con tutto il fiato che avevo
in gola ... mi aveva sentito ma non si fermò, non rallentò nemmeno.
Ero pronto anch'io per spiccare il volo e riprenderlo quando vidi qualcosa per
terra vicino al mio piede destro: un liquido purpureo scorreva e creava un piccolo
rigolio ... seguii a ritroso il suo percorso per scoprire da dove potesse avere
origine e alla fine trovai il suo inizio: sulla parete verticale, all'altezza
occhi, da un'enorme chiazza rossa colava lentamente quel liquido del medesimo
colore.
Sangue ...
Prima non l'avevo notato, mio padre vi era davanti e la copriva ...
...
Non sapevo, come mi dovevo comportare?
Mi avvicinai lentamente ... il pensiero di scattare all'inseguimento di Vegeta
si era cancellato automaticamente alla visione di quella scena.
Sangue ... da dove provenivo ne avevo visto tanto, troppo ... ero abituato alla
vista di quel liquido amaranto eppure questo mi lasciava scosso ...
Alzai una mano verso quella chiazza e la toccai: era leggermente viscosa e ancora
tiepida. Sfregai le dita tra di loro ... una sensazione già provata ...
Con la mano che era ancora pulita estrassi dalla tasca dei pantaloni il fazzoletto
che avevo usato in precedenza e lo aprii ... mano e fazzoletto erano sporchi
dello stesso rosso.
Un pesante sconforto mi colpì e, come se fosse stato pesante come un
macigno, mi fece crollare a terra in ginocchio.
Ciao, sono tornata! Prima di incominciare
con il nuovo capitolo volevo chiedervi una cosa che per me è molto
importante, ma prima una piccola premessa: due giorni fa mia sorella ha scoperto
che scrivevo questa storia e , con mia grande sorpresa, non mi ha criticato
e mi aveva avvertito che aveva letto però i primi quattro capitoli.
Io mi sono messa al suo fianco e le ho gentilmente chiesto di leggere i capitoli
successivi a voce alta, così io potevo capire se vi erano delle piccole
incongruenze nella trama (e al momento non ci sono ancora). Da quì
inizia la mia richiesta rivolta a tutti voi che leggete: non vi chiedo di
leggere a voce alta, per carità, ma vi chiedo di prendervi il vostro
tempo e di leggere con calma dando il giusto peso alle frasi ... non vi insegue
nessuno! Mia sorella invece correva come una pazza, saltava parole, ne inseriva
altre che non avevano alcun senso nel contesto in cui erano, si perdeva tra
le righe, ... e alla fine si ritrovava a guardarmi con un'espressione ch e
diceva "Non ho capito ..." e io le rispondevo con "E ti credo!
Non sai leggere! Rileggi la frase con calma e vedrai che alla fine capisci!".
Poi lei rileggeva la fantomatica frase e diceva "Haaaa ..." ovviamente
quello "spirito" che io cerco di inserire nel racconto andava a
farsi friggere. Quindi vi chiedo, vi imploro, in tutte le cose che fate, fatele
con calma ma fatele bene! Ora orsù passiamo alle risp. alle recensioni.
maggie89:
Mi fa molto piacere che la storia ti piaccia nonostante la coppia Veg/Bul
non si sia formata. Devo essere sincera con te e con tutti gli altri: io le
cose smanceriose e amorose le posso anche apprezzare ma il mio livello di
... di ... non mi viene la parola ... beh, diciamo "livello di assorbimento",
questo livello nella mia persona è decisamente basso. Mi piace di tanto
in tanto leggere quacosa in cui ci sia del "LoveLove" (come dice
Nana) ma io personalmente non sono in grado di scrivere storie di quel genere
(per ora devo ancora finire questa storia, magari dopo mi viene una crepa!).
Questa fic io non la definisco proprio una AU (io per au intendo proprio quelle
storie in cui per esempio ... chennesò, Goku fa il meccanico, Vegeta
il postino e Junior/Piccolo il cartomante, ...), questa io la definirei un
AP (alternative present _credo che si scriva così_), proprio uno di
quelli di cui Trunks e Gohan parlano nel cartone e nel manga. Spero che continuerai
a seguirmi, ciao e a presto.
MartaSaru:
"Urca! Ma è il sangue di Vegeta quello?
Guarda com'è scuro ..." "Goku? Ma che diavolo ci fai
quì? Dovresti essere nel racconto ad urlare come un matto per via dei
dolori al cuore!" "Ancora? Ebbasta dai! Già
dovrò farlo di nuovo tra un po' di tempo in tv perchè hanno
rilanciato DBZ, quì non mi potevi risparmiare?" "E
no, come facevo?" "Uff ... e va bene, aspetta
che adesso devo localizzare l'aura di Chichi e poi vado ... Huh? A ma tu sei
MartaSaru! Sono venuto a sapere che sei una mia grande fan! Piecere, io sono
Goku!" "Penso che lei sappia chi sei!" "Ma
come sei permalosa, sei peggio di Vegeta sai? Comunque adesso rispondo io
a lei! L'autrice è perfida, ma non solo
con voi lettori! Con me è a dir poco terribile! Non so se Trunks riuscirà
a prendere Vegeta ma se vuoi ci penso io ... ah, l'ho trovato!" "NON
CI PENSARE NEMMENO!!" "HAAAAAA!!
Mi hai fatto prendere un colpo! Uffi, ora devo proprio andare, mi ha fatto
piacere fare la tua conoscenza. Ci rivedremo presto, Ciao ciao"
_Bzuziw_ " Ti chiedo scusa ma ormai ha detto tutto lui. Ti prego di continuare
a seguirmi nonostante quest'ultimo inconveniente TT_TT"
Dragonball93:
Non ti sei accorta dei capitoli che si aggiornavano!? E no-no-no-no! Così
non và! ... Dai che scherzo! Spero che stavolta questo tu lo veda subitissimo
e che ti piaccia. Spero di sentirti ancora Ciauz!!
E ora la fic è tutta per voi!!
Baci8 da scImMIA (e anche da Goku. Dai,
glielo devo, è da molto che non compare nella storia ;D)
CAPITOLO 13
- FAZZOLETTO E SANGUE -
Quel sangue, era suo, lui l'aveva versato.
Guardai la mia mano sporca e poi il fazzoletto ... Vegeta aveva un problema
e io dovevo fare qualcosa.
Mi pulii la mano energicamente e poi mi alzai in piedi. Osservai il pezzo di
stoffa e lo alzai all'altezza degli occhi ... un soffio di vento lo mosse leggermente
e mi scompigliò i capelli ... lasciai la presa e il fazzoletto iniziò
a volare leggero.
Si andò a posare lì, dove poco prima papà era fermo immobile
preso dal suo dolore, sopra il suo sangue ... era un segno. Nella mia mente
apparve una tenera scena: sulla sua mano c'era un piccolo graffio e sanguinava
... la osservava in modo superficiale e disse il suo classico "Tzk"
... poi apparivo io e con un fazzoletto candido gli coprivo il graffio in modo
da bloccare il flusso di sangue ... legai il fazzoletto intorno alla mano ...
lui osservò la medicazione e poi volse lo sguardo verso di me, era uno
sguardo un po' triste ...
Mi svegliai da quella specie di sogno ad occhi aperti e tornai alla realtà.
Io forse ero l'unico che poteva curarlo.
Ormai avevo deciso, avrei aiutato mio padre in qualche modo!
Cercai la sua aura e quando la percepii mi alzai in volo per raggiungerla. La
mia velocità era moderata, di sicuro Vegeta aveva già capito che
volavo in sua direzione ma non volevo che mi prendesse per un perseguitore.
Non si mosse e rimase fermo dov'era, come se volesse aspettarmi.
Quando lo raggiunsi mi aspettava in un bel posticino: c'era un bel laghetto
in fondo a una grande conca rocciosa, tutt'intorno c'era un foltissimo bosco
... l'unica pecca era un piccolo crollo in una parte della conca, del resto
era proprio un piccolo angolo di paradiso, un posto veramente grazioso. Era
proprio vicino alla zona di roccia crollata quando lo trovai, voltato di spalle,
con le braccia incrociate e con le gambe leggermente divaricate ... insomma,
in una delle sue pose classiche.
Atterrai poco lontano da lui e mi avvicinai con passo leggero ma con il cuore
pieno di coraggio. Mi femai a pochi metri di distanza, proprio quando lui si
rivolse a me con quella sua voce grave e rabbiosa:
- Che diavolo vuoi? Vedi di sparire alla svelta!
- Io ti devo parlare ...
- Non mi interessa razza di bamboccio ...
- TRUNKS!! ... Io ... Io mi chiamo Trunks ...
- ... Come se la cosa mi importi ...
- Ti devo parlare di una cosa importante.
Si voltò verso di me e iniziò ad osservarmi con aria stufa.
- Ah sì? Sentiamo ...
All'improvviso persi il coraggio che avevo accumulato. Non me la sentivo di
parlare delle mie origini, di me e della mamma ...
- Prima, vicino a quella parete rocciosa, ti ho visto ... c'è ... c'è
qualcosa che non và?
- ...
- Posso ... - abbassai lo sguardo a terra e mi passai una mano tra i capelli,
ero molto imbarazzato - ... posso aiutarti se vuoi ...
- VEDI DI FARTI GLI AFFARI TUOI!!! E NON TI AZZARDARE AD ANDARE IN GIRO A RACCONTARE
QUELLO CHE HAI VISTO!!!.
Ora mi guardava feroce ... non sapevo come scampare a quella situazione tesa.
Lo guadai e gli sorrisi imbarazzatissimo.
- He he he he ... veramente non ho visto tutto-tutto. Insomma, c'era una grossa
macchia di sangue ma ... ma non ho visto come è venuta fuori ...
Cercai di allargare il sorriso.
- Cos'è, cerchi di fare lo spiritoso adesso? Questo secondo te dovrebbe
cambiare le cose?
- Ecco io ... io non dirò niente a nessuno, giuro. Parola mia!
- Non me ne faccio niente della tua stupida parola razza di donnetta! E ora
vedi di sparire!
Donnetta? ... Nessuno mi aveva mai chiamato così. La situazione stava
precipitando e dovevo assolutamente trovare il modo di dirgli ciò che
provavo ... se solo non fosse stato tutto così tremendamente difficile!
- Io non me ne andrò via da quì finchè non sarò
riuscito a parlarti come si deve!
Mi osservò con aria ancora più irritata, se era possibile ...
- Tzk! -
Forse quello era il segno che indicava "puoi parlare" e così
iniziai.
- Non dirò a nessuno quello che ho visto, ma non è di questo che
ti devo parlare. Devi sapere che da dove provengo io son-
Mi interruppe.
- NON ME NE FREGA NIENTE!! SBAGLIO O TI AVEVO DETTO DI SPARIRE?! COS'E', SEI
SOLTANTO SORDO O SEI ANCHE DEFICIENTE? NON HO TEMPO DA PERDERE CON UNO COME
TE! VATTENE! E VEDI DI NON FARTI PIU' VEDERE DA QUESTE PARTI!! SONO STATO CHIARO
QUESTA VOLTA?! O TE LO DEVO RIPETERE ANCORA?!
Rimasi indignato dal suo atteggiamento eppure ... eppure dovevo continuare a
provarci, prima o poi mi sarebbe stato a sentire ...
Ma che razza di illuso che ero ...
- Io non me ne vado, resterò quì e continuerò a restarvici
finchè tu non ti degnerai di ascoltarmi.
Mutò la sua espressione: sotto a quegli occhi carichi d'odio spuntò
uno strano ed enigmatico sorrisetto.
- Hoooo ... ma che belle parole ...
- NON PRENDERMI IN GIRO!!!
Il sorrisetto scomparve di colpo.
- QUESTO DOVREI DIRLO IO, RAZZA DI IDIOTA!! TI PRESENTI QUI' E CREDI DI POTER
DARE ORDINI A CHICHESSIA! NON MI INTERESSA, IO NON SARO' COME QUEGLI STUPIDI!
NON PENDERO' DALLE TUE LABBRA SOLO PERCHE' TU SEI L'ESSERE VENUTO DAL FUTURO!!
PER QUANTO MI RIGUARDA TU PER ME SEI FECCIA, NON SEI NENTE!!! TU NON SEI NESSUNO!!
Mi urlò quelle parole con rabbia. Mi aveva offeso ... e di rimando gli
dissi poche parole, anch'esse cariche di disprezzo. Come potevo anche solo creare
un dialogo con una persona del genere? Non ci sarei mai riuscito. Mi feci prendere
dallo sconforto e solo dopo essermi convinto che proseguire quella chiacchierata
sarebbe stato inutile dissi quelle parole. Tanto ... che senso aveva proseguire
oltre?
- Forse per te non sono nessuno, ma sappi che per tante persone sono invece
colui che ha permesso loro di poter continuare le loro piccole esistenze. Non
mi importa se per te sono feccia, tanto so che se ho bisogno di aiuto posso
contare su tante persone che al contrario di te mi apprezzano e che forse mi
stimano anche. Grazie a loro io sò di essere qualcuno, di essere una
persona che vale. Tu invece? Sei quì, in questo piccolo pezzetto di Mondo
da solo e se non fosse stato per me forse anche a quest'ora saresti solo come
un cane, forse agonizzante da qualche parte ... E poi sarei io quello che non
sarebbe niente? Un "Nessuno" qualsiasi? Se solo tu riuscissi a guardarti
allo specchio capiresti che in realtà sei tu quello che ha poco valore
... .
Mi osservava in silenzio, non mi interruppe mai. Mi voltai dandogli così
le spalle.
- ... Non ha senso che io continui a insistere con uno come te. Ormai non mi
importa più nulla. Me ne vado.
Feci qualche passo in avanti ... mi voltai leggermente per vederlo almeno un'ultima
volta ma lo vidi con un'espressione che mi fece piangere il cuore: uno sguardo
triste e rivolto verso il basso ... Forse l'avevo ferito ma ormai era tardi
per tornare indietro.
- ... Addio ...
Mi alzai in volo e fuggii il più velocemente possibile da quel luogo
... Dopo pochissimi istanti mi pentii amaramente di ciò che gli avevo
detto.
Per colpa di un qualche fatto di cui non ero ancora a conoscenza Vegeta era
stato scacciato tempo addietro dalla Capsule Corporation e se ne stava isolato
in quel luogo là da solo ... Io ero apparso nella sua esistenza con il
preciso compito di portargli aiuto e assistenza e invece l'avevo abbandonato
... Mi sentii un vero schifo.
Dopo vari minuti di volo, accompagnati da una terribile confusione in testa,
mi ritrovai casualmente nel luogo che avevo abbandonato poco tempo prima. Mi
abbassai di quota e atterrai. Mi avvicinai alla parete ... il fazzoletto era
ancora lì e copriva una parte di sangue.
Una grande folata di vento mi scompigliò i capelli. Con mia grande sorpresa
il fazzoletto si muoveva sotto la potenza del vento ma non si staccava dal terreno,
come se una forza misteriosa lo tenesse incollato a quella chiazza purpurea
...
Sentii una pesantezza al cuore terribile. Io dovevo essere come quel fazzoletto,
dovevo rimanere incollato a lui e non lasciarlo ...
Un'altra folata di vento, questa volta più forte. Il fazzoletto si staccò
... volò verso di me ... lo afferrai delicatamente e lo scrutai per bene:
al centro di esso c'era un piccolo buco. Spostai lo sguardo verso la chiazza,
al centro di essa c'era quel piccolo frammento che mancava dal fazzoletto ...
Era proprio destino ... Io ero come quel fazzoletto, dopo quel contatto con
Vegeta anche dentro di me si era formato un vuoto ... Forse anche per lui, come
per quella chiazza di sangue, la mia venuta aveva lasciato un piccolo segno
...
C'erano così tante coincidenze con quello che mi circondava e quello
che era successo tra me e lui ...
Forse avevo mollato troppo presto ... Sì, avevo decisamente mollato troppo
presto, ma ora come potevo rimediare?
Non riuscivo a trovare qualche possibile soluzione.
Piegai il fazzoletto e lo osservai un'ultima volta prima di riporgerlo dentro
alla tasca. L'avrei tenuto stretto.
Mi librai in volo e quando fui in mezzo a quel cielo azzurro e ben distante
dal terreno scrutai l'orizzonte. Forse per il momento era meglio abbandonare
quei pensieri e mantenere la promessa che avevo fatto al piccolo Gohan. Mi allontanai
velocemente.
Il mio obbiettivo era la casa Son.
Ciao bellissime e bellissimi!! Sono tornata!
Spero che non vi dispiaccia ... Hei tu laggiù! Non guardarmi con quella
faccia che poi mi offendo! Ringrazio tutti per il continuo sostegno che mi
offrite capitolo dopo capitolo! Thanks ( o Thunks ->Trunks ^o^ ho ho ho!).
Chiedo scusa per l'inconveniente dell'altro giorno ma a causa di un problema
al server coloro che dirigevano il sito EFP sono si sono ritrovati costretti
a riavviarlo usando un punto di ripristino ... questo punto di ripristino
era ovviamente il giorno prima della pubblicazione del capitolo n°13 e
di conseguenza il mio capitolo ( e anche quelli di molti altri ) erano stati
cancellati. Io ho provveduto dopo poco con l'inserimento del capitolo cancellato
... Mi spiace che le recensioni che c'erano siano state cancellate. Ma ora
rispondiamo a coloro che hanno recensito la "seconda visione" del
capitolo!
hehe: Nessuno
troverà la tua rece per il capitolo n°13 perchè è
stata cancellata quel fatidico giorno insieme al cap. Io ero riuscita fortuitamente
a leggerla e quindi posso risponderti come si deve: grazie 1000. Sono contenta
che la storia ti piaccia, continua a seguirmi! Spero soltanto che la prox
volta se recensisci non vada di nuovo in panne il server!
MartaSaru:
Prima che mettessero a posto il sito ero andata a provare a leggere il capitolo
... ma come avevi fatto a capirci qualcosa? Io l'avevo scritto eppure non
capivo un'H!! Ho apprezzato il fatto che tu l'abbia riletta con calma e che
ti sia apparsa "bella" (uè, non è che per caso che
quando hai scritto la parola "bella" nella rece ti era apparso Goku
sotto il naso con il teletrasporto?). Purtroppo oggi Goku è occupato
e non potrà risp- "SCiMmia!!!!!!!"
"Goku! Guarda che il mio nome si scrive al contrario! Si scrive così
-> "Scusa ma è sa
un pò che cerco si chiamarti ma tu fai finta di niente!"
"Uff ... E che cosa c'è, sentiamo" "Mi
daresti un'altro cuscino? Quì si stà scomodi!" "No,
e ora lasciami in pace! Stò rispondendo alle recensioni!" "Eh?
E a chi stai rispondendo?" "A MartaSaru" "URRRCA!
Ma non è giusto, fallo fare a me!"
"No, devi stare a letto tu" "Ma mi annoio!"
"Fai due chiacchiere con Vegeta ma lasciami in pace" ... Beh, spero
che anche questo cap ti piaccia.
Swwcicia: Ehi!
Una new entry! Piaciere, io sono scImMIA. Sono contenta che la storia ti piaccia
e sono sorpresa del fatto che tu mi ritanga una brava scrittrice ... e pensare
che il max che prendevo a scuola per i temi di italiano era 5 1/2 TT_TT ...
Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggere la tua fic ma cercerò
di provvedere il prima possibile! Devi sapere che purtroppo non ho molto tempo
per leggere fic (già ne ho poco per scrivere!) ma cercherò di
recuperare con il periodo natalizio. Spero che ti piaccia il capitolo. Ciao
e fatti ancora sentire!
Dragonball93:
"Tzk! Razza di terrestre inetta! Come avevi osato
non accorgerti subito della mia presenza! Nessuno deve osare ignorarmi, nessuno!"
"VEGETA!!" "???" "Non
parlare a quel modo!" "TU! TU SEI QUELLA CHE
MI STA? FACENDO PASSARE PER FESSO!!" "Vegeta guarda che se
ti scaldi troppo ... " "Zitta sennò
io ti disint-" "Papà!"
"Oddio che casotto ... L'aura che si abbassa ... poi torna normale ...
Hei, tutto ok?" "ZITTA!" "Ok,
ok. Non volevi dire due paroline a Dragonball93?" "Sì"
"Bene dille ma stavolta cerca di usare un po' più di galateo da
principe" "Sgrunt ... Sono lieto del fatto
che tu abbia richiesto me come personare risponditore e non quell'inetto
di Kaharoth. La storia ti piace? Buon per te, a me fa ca**re! Faccio la parte
dello scemo!(e pure sfigato!) Ma se continui a leggerla devo ammetterlo, hai
proprio un bel coraggio." "HEI!"
"E comunque per la fic "A Natale puoi"
sappi che preferisco la colomba al pandoro." "Ma cosa centra?
E poi la colomba si mangia a Pasqua" "Hum?
Ma io intendevo quella fatta di carne e sangue ... " "(O_O)!
(O_O)!" ......................................Chiedo
scusa, spero che vorrai continuare a seguirmi.
Ora basta con le baggianate! Ecco a voi
il nuovo capitolo!
Saluti da scImMIA, Goku
(o Kaharoth), Vegeta e in minuscolissaima
parte anche da Trunks. BACIONE A TUTTI
CAPITOLO 14
- GRAZIE GOHAN -
Volavo in direzione dei monti Paoz, verso la casa del signor
Goku e del piccolo Gohan. A quest'ultimo avevo promesso che dopo aver sbrigato
una certa faccenda sarei passato da loro a fargli visita. La faccenda non l'avevo
sbrigata ma per come si erano messe le cose pensai che fosse meglio pensare
ad altro ed allontanarmi da quel luogo.
In lontananza si vedevano gli altissimi monti. Ormai c'ero quasi.
Non sapevo dove fosse di preciso la casa di Goku, la mamma me l'aveva descritta
varie volte ma non mi aveva mai detto di preciso dove era dislocata ... oppure
me l'aveva detto ma io non ero stato attento ... boh, il fatto era che non sapevo
dove fosse. La ricerca non sarebbe stata poi così tanto difficile: in
quel luogo sperduto c'erano di sicuro poche abitazioni e se non la trovavo subito
bastava chiedere.
Eccola là, immersa nel verde dei boschi e delle colline ... era proprio
come me l'aveva descritta la mamma: dall'espetto un po' rustico, piccola ma
al contempo così accogliente, che anche solo da fuori si può sentire
il calore umano di una vera famiglia che è capace di farti sentire veramente
a casa ...
Mi avvicinai alla porta di ingresso. Alzai la mano stretta leggermente a pugno
e la avvicinai alla porta. Stavo per bussare quando sentii qualcuno dall'altra
parte "giocherellare" con la maniglia. La porta si aprì e mi
ritrovai faccia a faccia con il piccolo Gohan. Mi sorrise radioso ... non riuscii
a trattenermi e lo salutai anche io con un bel sorrisone.
- Ciao! Ma che bello, allora sei venuto!
- Hei! Te l'avevo promesso no? Io mantengo sempre le promesse e come vedi adesso
sono quà.
- Sono così contento ...
Una voce per poco non mi fece fare un salto di dieci metri ...
- GOHAN!! CHE COSA STAI FACENDO? NON TI AVEVO DETTO DI ANDARE A FARE I COMPITI?!
- Ma mamma ...
Colei che aveva sbraitato in quel modo fece il suo ingresso nel salotto e così
la potei vedere: la famosa Chichi ... Anche di lei la mamma mi aveva parlato
tanto: la descriveva come una donna dal carattere forte e combattivo, una moglie
e una madre un po' severa ma con un cuore grande, una donna molto più
giovane di lei ma ... ma ... ma con l'aspetto di una donna di almeno trent'anni
più vecchia.
- Gohan, non mi avevi detto che sarebbero arrivati ospiti.
- Infatti pensavo che sarebbe venuto nei prossimi giorni e non così presto
...
Mi sentii come soffocare da un tremendo imbarazzo ...
- (O///O) CHIEDO PROFONDAMENTE SCUSA PER IL DISTURBO!!!
Mi piegai nella classica posa del saluto arrivando però con il naso a
un palmo dal terreno. Gohan e Chichi ovviamente mi guardarono increduli.
- Heh? Ma cosa sono tutte queste cerimonie? Entra pure ...- disse gentilmente
la padrona di casa.
- Certo, g-grazie infinite.
Stavo per avanzare quando ...
- ... PERO' TOGLITI LE SCARPE PRIMA DI ENTRARE!! HO APPENA FINITO DI PUILIRE
E DI DARE LA CERA E NON HO NESSUNA VOGLIA DOPO DI DOVER RIPULIRE TUTTO DALL'INIZIO!!!
CHIARO!!???
- (O///O) Sì, mi scusi ...
Vidi la signora Chichi cambiare stanza e scomparire dietro ad una parete dell'abitazione.
- Fiuuu ... Per fortuna non sono avanzato sennò chissà cosa mi
poteva succedere! ... Oh! Scusami Gohan, forse non avrei dovuto parlare così
di tua mamma ...
- Non ti devi preoccupare, è fatta così. Ma più che altro
è che purtroppo io e papà siamo piuttosto disordinati e mettiamo
sempre a soqquadro la casa e lei alla fine mette sempre in ordine. Io le dò
sempre una mano comunque.
Mi sedetti per terra e iniziai a slacciarmi gli scarponcini.
- Ma tu Gohan sei proprio bravo sai? Aiuti addirittura in casa ... è
davvero incredibile! Vorrei chiederti una cosa ma non vorrei essere scortese
...
- Dimmi pure, non farti problemi.
- Ok. La domanda sarebbe questa: Visto che tuo padre stà male non è
forse meglio che tu e tua madre stiate con lui a dargli manforte invece di spazzare
e passare la cera?
Mi tolsi il primo scarponcino, Gohan mi fece cenno di darlo a lui e io glielo
diedi. Avevo appena iniziato a slacciarmi il secondo quando il bimbo mi rispose.
- Beh, è ovvio che sarebbe stato meglio ... Devi sapere però che
papà è riuscito a passare la parte peggiore e ora è completamente
fuori pericolo ...
Mi tolsi lo scarponcino e glielo passai. Lui continuò.
- ... Quando papà è arrivato, accompagnato da Yamcha, la mamma
ha smesso all'istante ciò che stava facendo ed ha aiutato papà.
Fino a poco fa gli era accanto e non lo lasciava un secondo! Ma anche io non
ero da meno ...
Gohan si incamminò lontano dall'ingresso e scomparve dietro a una parete.
Dopo poco si ripresentò con un paio di pantofole ... Gohan è sempre
stato gentile con me. Me le porse e me le infilai ai piedi.
- Quando papà ha iniziato a russare la mamma ha capito che stava meglio
e si è rimessa a fare le faccende di casa.
Iniziai a sentire un'odore ... no, a dire il vero era un buon profumo ... Sniff
Sniff
- E' la mamma ...
Mi voltai a guardarlo, sul suo volto era nato un piccolo sorriso.
- ... Cucina per papà così che quando si sveglia possa mangiare
a sazietà ...
Il sorriso scomparve. Una piccola lacrima stava per rigargli il volto ma la
trattenne. Doveva essere forte, in fondo Goku si stava riprendendo in fretta!
- Non preoccuparti Gohan, tutto andrà bene.
Istintivamente appoggiai una mano sulla sua piccola spalla ... già alla
sua età doveva sopportare una cosa così grave e pesante. Alzò
gli occhi e i suoi incontrarono i miei ... quella lacrima era sparita per sempre.
- Sì, si ripremìnderà presto. Ne sono sicuro! Vuoi vederlo?
E di là.
- Certo, sono quì anche per questo.
Gohan mi fece strada: attraversammo il salotto e ci dirigemmo verso quella che
forse era la camera matrimoniale.
Durante il breve tragitto mi venne in mente un'inspiegabile quesito: come può
una persona malata di cuore incominciare a guarire solo dopo poche ore?
- Gohan ...
Lo fermai prima che potesse entrare nella stanza.
- Sì?
- Ma Goku, cioè, tuo padre ... come ha fatto a riprendersi così
in fretta? Insomma, non ne sò molto ma non è un pò strano?
Pensavo che ci volesse molto più tempo ...
- Beh, lo sarebbe stato se non avessimo usato questi.
Mi mostrò un piccolo sacchetto di tela. Era allacciato alla cintura rossa
ma prima non ci avevo fatto caso ... Aprì il sacchetto e mi mostrò
il suo contenuto: tre piccoli fagioli.
- Cosa sono?
- Eh? Ma sono i fagioli di Karin*!
I fagioli magici ... non li avevo mai visti prima di allora. Dovevano essere
quelli che riuscivano a curarti da qualsiasi male, anche di quelli la mamma
me ne aveva parlato ... mi aveva detto però poche cose ma cosa volevo
pretendere, lei in fondo doveva fabbricare dei marchingegni che potessero aiutare
la povera gente nel mio tempo.
- E' la prima volta che li vedo ...
- Davvero?
- Già, ma quanti ne avete usati?
- Sì, ne abbiamo usati quattro. Li ha portati Crillin pensando che al
mio papà sarebbero stati più utili ... In verità all'inizio
eravamo un po' scettici, devi sapere che quando mio padre ha incominciato a
stare male gliene avevamo dato uno ma non ha avuto alcun effetto, invece poi
ci siamo accorti che alla fine qualcosina contavano: i primo aveva fatto poco
o niente mentre gli altre tre che gli abbiamo dato hanno amplificato gli effetti
della medicina! E' per questo che papà incomincia già da ora a
dare segni di guarigione... già il fatto che ogni tanto russi è
un buon segno!
- Già, sono dei fagioli davvero portentosi ...
Erano riusciti a far stare meglio il signor Goku che era stato colpito da una
grave malattia cardiaca ... e se ne avessi portato anche solo uno a Vegeta?
Anche lui si sarebbe ripreso? Molto probabilmente sì, ma come facevo
a convincere Gohan a darmene almeno uno senza sembrargli scortese o invadente?
E se lui mi chiedeva il perchè sarei stato costretto a mentire ... non
gli potevo dire "Scusa sai ma serve a Vegeta, l'ho visto e ha un problemino"
lui avrebbe detto "Ah, sì? Poverino..." .... Se Vegeta veniva
poi a sapere che avevo spifferato in giro il suo segreto mi avrebbe ammazzato
come minimo!
Gohan si avvicinò alla porta e mise una mano sulla maniglia.
- Ma al signor Goku servono ancora i fagioli?
- Eh? - si voltò verso di me con aria interrogativa.
- Beh, hai detto che ormai si è ripreso. Non dovrebbe avere più
bisogno del potere dei fagioli ormai ...
- Sì ma non è guarito. Ci sono ancora utili! Ma perchè
mi fai queste domande ... hemm ... scusa ma non sò come chiamarti, non
sò ancora qual'è il tuo nome ...
Giusto! E ora che gli dicevo? ... Che mi chiamavo Trunks e che ero il figlio
di Bulma e di Vegeta? L'avrei potuto dire tranquillamente se alla Capsule Coporation
in quel momento ci fosse stato un neonato con le mie fattezze ... Non potevo
dirgli una cosa del genere. Gli avrei messo in testa solamente della gran confusione.
- Scusami ma preferisco che non si sappia, per il momento. Scusami davvero.
- Come preferisci ...
Era rimasto deluso dalla mia risposta, glielo si leggeva in faccia. Si voltò
dall'altra parte ed aprì la porta.
Non mi sembrava il caso continuare l'interrogatorio sui fagioli magici, in fondo
Gohan aveva un validissimo motivo per non darmeli mentre io invece cercavo di
estorcerglieli raccontandogli delle scuse. Entrammo in quella stanza: era piuttosto
spaziosa e arredata con quel mobilio che è tipico delle camere da letto.
Al centro di essa c'era Goku che, sdraiato al centro di quel letto matrimoniale,
dormiva tranquillo, come se nulla fosse successo ed era vestito con una tuta
arancione e blu.
Gohan si avvicinò a lui e si fermò in piedi vicino al letto. Dietro
di lui c'erano due piccole seggiole ma le ignorò, rimase fermo, impalato
e rigido come un soldato. Quello che aveva in quel momento non era lo sguardo
di un bambino ... sembrava più quello di un'adulto.
Passarono diversi minuti. Sia Gohan che io osservavamo Goku: lui impaziente
nell'attesa che succedesse qualcosa, io che mi rodevo il fegato con svariati
viaggi con l'immaginazione: Vegeta stava male ma se anche lui dopo poco si sarebbe
ritrovato su di un letto a lottare contro la morte? Come mi sarei dovuto comportare?
... Non gli avevo fatto buona impressione ... Già sembrava odiarmi profondamente
... Ma se lui, al contrario di Goku, su di quel letto fosse morto? E se fosse
stata anche colpa mia, perchè non avevo fatto il possibile per aiutarlo?
... Non l'avevo mai conosciuto nel mio tempo ma non volevo che in quel presente
se ne andasse, non avevo avuto abbastanza tempo per conoscerlo ... Sembrava
un essere completamente perfido e maligno ma in fondo anche lui doveva pur avere
qualcosa di buono! Sennò io com'ero nato? O almeno, sennò com'ero
nato dall'altra parte? ... L'idea di poterlo vedere morto era straziante ...
non volevo perderlo anche in quel tempo! L'avevo già perso una volta
dall'altra parte, lì quella che doveva essere mia madre non era tale
... non volevo essere solo! Anche se per il momento non ero ancora riuscito
a creare un vero contatto volevo che Vegeta diventasse davvero mio padre, e
che io potessi stare un giorno al suo fianco orgoglioso di essere il suo unico
"figlio". Ma come potevo fare per aiutarlo? ...
- A cosa ti servono i fagioli di Karin?
La voce di Gohan mi svegliò improvvisamente da quella specie di sonno.
Mi ero proprio addormentato in piedi ... non mi ero nemmeno accorto che Gohan
si era seduto su una delle due seggiole. Quello sguardo da adulto non c'era
più, mi sentii molto più sollevato. Mi fece cenno di sedermi sulla
seggiola vicino a lui e accettai l'invito.
Ora dovevo solo invertarmi una buona scusa.
- Io tra un po' dovrò ritornare nel mio tempo per combattere i cyborg.
Lì, a differenza di quì, sono ancora vivi e fanno stragi di poveri
innocenti. Da tanti anni tento disperatamente di liberare la Terra da quelle
terribili creature ma ogni volta non riesco nell'impresa ...
Gohan mi ascoltava concentrato.
- ... Non ero al corrente dell'esistenza di quei magici fagioli (ma che razza
di balle!) e quando me hai parlato ho pensato che mi sarebbero stati utili nella
lotta conro i cyborg ... Capisco però di essere stato terribilmente egoista
e per questo ti chiedo scusa.
Ci furono altri attimi di silenzio. Solo in quei momenti si sentiva il respiro
del signor Goku.
- Quindi tu li vorresti usare contro i cyborg?
Che stesse per cedere?
- Beh, sì. Devi sapere che sono sempre riuscito a combatterli in qualche
modo ma alla fine non riesco mai a sconfiggerli! Se io avessi come arma uno
di quei fagioli sarebbe come avere una seconda chance: mentre loro sono per
metà sconfitti io, dopo aver mangiato uno di quelli, sarei pieno di energie
... in quel caso riuscirei di sicuro a liberare il Mondo dalla loro minaccia!
- Beh, è vero ... Quì i cyborg poi non ci sono più, non
siamo in pericolo ...
- ???
Gohan rimase in silenzio ossorto nei suoi pensieri. Si vedeva lontano un kilometro
che la sua mente da piccolo genietto stava valutando i pro e i contro di una
qualche scelta. Poi improvvisamente prese il sacchetto dei senzu, lo aprì
ed osservò con attenzione i tre piccoli fagioli. Ne prese uno e lo appoggiò
su di un comodino, vicino a una piccola boccetta con all'interno un liquido
azzurro. Ripose gli altri due fagioli nel sacchettino di tela e poi mi si avvicinò.
Alzò la mano che teneva stretto il sacchetto e la indirizzò verso
di me. Sul suo viso comparve uno smagliante sorriso ...
- Grazie al tuo aiuto il mio papà può guarire con calma e tranquillità,
senza che l'incubo dei cyborg possa turbarlo. Hai fatto un lungo viaggio nel
tempo e ci hai dato la possibilità di salvare la vita del mio papà
e della Terra ... E' giusto che anche io faccia qualcosa per aiutarti! Non è
molto, ma se dici che anche solo un fagiolo ti potrà dare la possibilità
di sconfiggere i cyborg sarò felice di dartene due. Uno vorrei conservarlo
per emergenza, non vorrei che succedesse qualcosa di inaspettato ... beh, meglio
tenersi pronti no?
Non potevo crederci, davvero voleva darmeli?
Mi comportai d'impulso, come se quello di fronte a me non fosse il bambino ma
il Gohan grande, il mio maestro, la mia guida. Mi alzai di scatto dalla seggiola
e strinsi il piccolo tra le mie braccia.
- Grazie, grazie! ... Non sai quanto significhi per me ...
Grazie a lui forse potevo aiutare Vegeta e forse anche a distruggere i cyborg
nel mio tempo!
- Hei, hei! ...
Lo mollai dalla presa e lo lasciai libero.
- ... E' il minimo che posso fare? Se c'è dell'altro chiedi pure!
- Grazie Gohan ma per il momento và bene così.
Avevo raccontato una bugia ma non mi sentivo del tutto in colpa,
in fondo era pur sempre per aiutare una persona a cui tenevo ... e a cui tengo
ancora.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta e dopo poco si aprì lentamnente.
...
Non riuscirò mai a sopportare quella persona ... senza volerlo mi aveva
letteramente rovinato l'esistenza!
Provo ancora oggi parecchio odio per quell'essere ...
Capitolo 15 *** La vera forza della famiglia Son ***
Salve a tutti! Grazie di essere arrivati
fin quì. Durante le feste non mi sono fatta viva, spero di esservi
mancata ... almeno un pochino. Il fatto è che avevo ben ipotizzato
che durante le feste ci sarebbe stato un vero e proprio "boom" delle
fic ... con questa esplosione di storie e nuovi capitoli la mia storia sarebbe
passata in breve tempo nelle pagine secondarie del sito. Se anche in un giorno
normale della settimana la fic sarebbe potuta sfuggire agli occhi dei lettori
( quì si parla di Dragonball93 :D ), chissà a quanti sarebbe
sfuggito durante il periodo di natale! ... Io quando vado a leggere le fic
tendo sempre a concentrarmi su quelle che compaiono nella prima pagina e raramente
ho il tempo di leggere le pagine successive ( a parte in questo periodo).
E' ovvio che se questo capita a me di sicuro succede lo stesso anche a tanti
altri lettori e se gli aggiornamenti fossero passati nelle pagine successive
pochi avrebbero notato la novità. In ogni caso non sono stata con le
mani in mano. Come vedete ho modificato "L'angolo delle recensioni"
e mi sono impegnata a scrivere qualche capitolo ... Ma prima del nuovo capitolo
(come ormai è di routine) ecco a voi le risposte alle recensioni.
L'ANGOLO DELLE RISPOSTE ALLE RECENSIONI!
Dragonball93: Hah,
certo che tra te e MartaSaru c'è proprio una vera e propria lotta
per la conquista del primo posto! Mi fà molto piacere. Sono fecile
che tu abbia apprezzato l'inserimento di Vegeta come risponditore personale
ma sappi che lui non apprezzato la tua "risposta" ... mi ha
detto cose poco carine che preferirei non ripetere. Ho paura che per
questa volta dovrai rinunciare a Vegeta ... io ho fatto il possibile
per convincerlo, te lo assicuro ma non ci sono riuscita. Poi adesso
che è appena passato Natale devi anche capirlo: tutti lo torturano
con le storielle d'amore ( a parte la tua che stranamente la legge a
ripetizione, dice che ogni volta che la legge compare per magia un pandoro
Bauli ...) e la cosa lo rende altamente irritabile. Cercherò
di riportarlo in carreggiata per la prossima volta! Per quanto riguarda
la storia mi stupisco ogni volta che dici che la trovi interessante
... per me è una cosa inaspettata ogni volta! Come vedrai non
ho ascoltato Vegeta e ho continuato la storia. Leggi anche questo capitolo
e fammi sapere! Spero che ti piaccia.
MartaSaru: Sono
contenta che Gohan ti sia piaciuto ... dal numero delle recensioni però
penso che sia piaciuto solo a te (e a me ...). Per quanto riguarda i
nomi dei personaggi avevo pensato di utilizzare i nomi originali e non
quelli modificati nella versione del cartone solo per mantenere una
maggiore fedeltà sull'opera originele ... Ma se devo essere del
tutto sincera mi piacciono di più quelli della versione italiana
( meglio Junior che Piccolo ...). In ogni caso continuerò ad
utilizzare i nomi originali. Per quanto riguarda Goku vedi di non allargarti
troppo, Chichi potrebbe sentirti e allora sì che son guai! Spero
che anche questo capitolo ti piaccia. Continua a seguirmi se puoi.
Inoltre volevo ringraziare quelle pazze che hanno inserito
la mia storia tra i preferiti ... Sono commossa ... Grazie a :
Dragonball93 e MartaSaru le sento parecchio (e continuate
a farlo, mi raccomando!) mentre invece non ho avuto ancora il piacere di fare
conoscenza con Anim Skywalker e miettajessica. A quest'ultime sappiate che
mi farebbe molto piacere sentire la vostra opinione! E se ci sono altri, che
magari leggono e non recensiscono, sappiate che la cosa è valida anche
per voi! Avanti, coraggio, fatevi forza, buttatevi! Anche se non c'è
il materasso buttatevi!
Un'ultima cosa (e poi non vi rompo più, se non
con il capitolo): ho modificato i precedenti capitoli della fic ... Nulla
di nuovo dal punto di vista della storia, ma c'è una piccola aggiunta
che noterete alla fine di ogni capitolo ... mi piacerebbe sapere il vostro
parere al riguardo. Ringrazio mia sorella Bea per l'aiuto (se non ci siete
passati andate a vedere la sua ultima opera nel mio settore "Autore"
... è pazza! Anche a riguardo ditemi qualcosa ... se ne avete il coraggio).
Ora vi lascio al capitolo. Bye bye da scImMIA
CAPITOLO 15
- LA VERA FORZA DELLA FAMIGLIA SON -
La porta si aprì ed entrò nella stanza quell'uomo
... quello che mi aveva portato via la mamma ...
Ci guardò con quella sua faccia da scemo con stampato sulla faccia un
sorriso idiota. Ma che diavolo ci faceva lì?
« Ha! Ma ciao Gohan! Prima non ti avevo visto, ma da quanto tempo sei
tornato? » chiese Yamcha.
« Ciao Yamcha! Sono arrivato da poco. Prima di tornare a casa ho portato
Bulma e il bambino a casa, è per questo che ci ho messo un po' di tempo.
Ma tu dov'eri? »
« Che io? Beh, ecco ... He-he-he ... io ero un attimo al bagno! HA HA
HA!!!! ...»
MA COSA RIDI CRETINO!! Non ti rendi conto di stare facendo la figura del fesso?
... Ma come ha potuto ... ma come ha potuto la mamma innamorarsi di uno così?
... Ma che cosa vado a pensare, dovrei essere contento ... Magari con lui la
mamma è felice e non piange quasi ogni notte ... Forse l'ho giudicato
troppo presto.
« ... HA HA ... Huh? »
Finalmente si accorse di me.
« Haaaa, ma tu sei quel ragazzo venuto dal futuro giusto? »
« Sì »
« Ma se tu sei quì vuol dire che ... Avete, avete sconfitto i cyborg
vero? Non è così? »
Sembrava impaziente ma lo feci restare sulle spine per un po' ... volevo essere
un po' crudele. Rimasi in silenzio per svariati secondi nei quali lui mi guardava
con quella stupida faccia mentre Gohan mi fissava con aria interrogativa e si
chiedeva il perchè della mia esitazione.
« Sì, sono stati sconfitti. La Terra è completamente fuori
pericolo ».
Appena finii la frase scoppiò in un tripudio di esclamazioni di gioia
tra cui le più ripetitive come "Urrà", "Evviva",
"Che bello" e tante altre che in quel momento, ma più che altro
perchè dette da quella persona, mi suonarono come stupide ... lui era
uno stupido ...
Si mise a saltellare come una scimmietta ammaestrata ... CRETINO! Ma come ha
potuto la mamma ... con uno così ...
La prima impressione è quella che conta davvero? Nel caso di costui spero
proprio di sì, perchè mi ha fatto un'impressione a dir poco pessima!
Quando smise finalmente di schiamazzare si mise vicino a noi e iniziò
anche lui ad osservare la figura del signor Goku. Una cosa che vorrei precisare:
non è che in genere non sopporti le esplosioni di gioia anzi, se il momento
è veramente tale da poter essere condiviso anche a me piace unirmi e
festeggiare ... la cosa che mi dava fastidio era la sua persona. Era lì
da pochi minuti e già mi stava sui nervi. La situazione, vista da un
punto di vista razionale, era che per il momento non mi aveva fatto nessuno
sgarro eppure lo odiavo già così tanto ... Per colpa sua io non
esistevo ...
Come dicevo anche lui si mise ad osservare la figura dormiente del signor Goku.
Passarono diversi minuti in cui il silenzio era quasi imbarazzante. Anche questa
volta fu lui a rompere quel silenzio.
« Gohan, io adesso dovrei andare a casa. Ho già avvertito Chichi
del fatto che devo andare via comunque sappi che arriverà tra poco anche
lei. Mi aveva chiesto di stare quì con Goku qualche altro minuto mentre
lei finiva alcune cose in cucina ... scommetto che ti immagginava chino sui
libri oppure fuori di casa da qualche parte, altrimenti non me l'avrebbe chiesto
».
« Già, credo proprio che sia così ...» rispose Gohan
semplicemente, ma poi aggiunse «... In effetti in questo momento dovrei
essere in camera mia a fare i compiti. Con la vicenda dei cyborg sono rimasto
un po' indietro con lo strudio e la mamma vuole che recuperi il tempo perso
il prima possibile! »
E quando si parla del diavolo ...
La porta si aprì lentamente e Chichi fece il suo ingresso vestita con
il suo kimono casalingo viola e un grosso grembiule bianco. Ci guardò
con aria amorevole mentre ci disse quelle parole:
« Ma siete tutti quì. Gohan ... Ma tu non dovevi essere a fare
i compiti o sbaglio? »
« Ma mamma ...»
« Sei indietro con lo studio e devi recuperare. Non ti preoccupare per
Goku, penserò io a lui, lo controllerò costantemente ...»
Dopo iniziò a fissare me e Yamcha con aria alquanto irritata.
«... In quanto a voi due sappiate che Gohan non deve essere disturbato,
SONO STATA CHIARA? »
Feci cenno di sì con la testa ... che per me fosse già giunto
il momento di andarmene?
Poi saltò sù lui, come al solito molto alla mano.
« Sì, sì. Ho capito, adesso me ne vado! Torno a casa che
è meglio! Di sicuro là sarò più utile, già,
se stò quì troppo dopo chi la sente Bulma? »
« Sì, e meglio che tu vada ...» disse Chichi « ...
adesso poi che avete un figlio è meglio che stiate vicini e vi aiutiate
a vicenda. E vedi di non diventare un nullafacente come Goku! Trovati un lavoro
e porta a casa la pagnotta! »
« Ok, consiglio accettato! Hahaha! »
« Gohan, sii gentile, accompagna Yamcha alla porta »
« No, non c'è bisogno! Conosco la strada, tu Gohan non ti scomodare
».
Yamcha si avvicinò alla porta della camera e quando fù sotto lo
stipite si fermò e si girò verso di noi.
« Statemi bene ok? E tu ... ehmm ... tu ... come posso chiamarti? »
Stava parlando a me. Cercai di assumere l'aria più dispiaciuta che potevo.
« Veramente per il momento preferirei non dire in giro il mio nome. Mi
scusi se le sembrerò scortese ...»
« Ma figurati! Volevo solo dirti però di non sparire con la macchina
del tempo senza dir nulla a nessuno! Avvertici così ti possiamo salutare
come si deve! E stammi bene anche te. Ciao ciao ragazzi ».
Gohan e Chichi lo salutarono con un sonoro "ciao", io al contrario
di loro avevo fatto il playback ... Si sentì la porta d'ingresso della
casa sbattere e percepii che la sua aura si allontanava abbastanza velocemente.
Finalmente se ne era andato.
Ma forse anch'io dovevo andarmene però io non volevo andar via, volevo
rimanere lì un'altro po' ... si stava così bene, mi sentivo come
a casa ... Però quella non era casa mia e forse la signora Chichi desiderava
che io me ne andassi.
Mi alzai dalla sedia.
« Forse è meglio che anch'io me ne vada ...»
« Eh? E perchè? » chiese il bambino. Nel frattempo la madre
mi guardava con un'espressione tranquilla.
« Quì non sono d'aiuto e poi penso che mi abbiate sopportato abbastanza
per oggi ».
« Ma che dici, guarda che sei il benvenuto. Non farti problemi, resta
pure tutto il tempo che desideri » mi disse Chichi.
« Ma Yamcha ...»
« Lui è un mezzo casinista. Non dico che non sia stato d'aiuto
anzi, ha portato quì il mio Goku e mi ha aiutata a curarlo. Ma quando
Goku ha incominciato a stare meglio non ha fatto altro che pollaio! E poi lui
ha anche una famiglia sua adesso ed è meglio che stia con Bulma e loro
figlio! Tu puoi restare tranquillamente, non ti preoccupare ».
Fui felice. Chichi era davvero gentile ... anche la Bulma del mio tempo me l'aveva
detto ma mai avevo immaginato che lo fosse così tanto ... con me poi,
che ai suoi occhi dovevo apparire come un'estraneo!
« Grazie mille. Se allora non vi dispiace preferirei rimanere quì
qualche altro minuto ».
« Fai pure. Gohan, io torno in cucina. Stai te con Goku ... Ho cambiato
idea, i compiti li inizierai da domani ma sappi che ti terrò d'occhio!
»
La signora uscì dalla stanza dopo che Gohan gli ebbe risporto con un
"sì".
Mi rimisi a sedere e rimanemmo tanto altro tempo in silenzio.
« L'hai poi fatta quella cosa? »
« Eh? »
« Mi avevi detto che dovevi fare una cosa e poi venivi quì. L'hai
poi fatta?»
« No, purtroppo non ci sono riuscito. Mi ero un po' demoralizzato e allora
avevo deciso di lasciare perdere per il momento e di venire quì a trovarvi
».
« E di cosa si trattava?»
Ma che bambino curioso era il mio maestro da piccolo!
« MI dispiace, ma non posso dirtelo ».
« Ma come sei misterioso tu ... posso almeno sapere dove dormirai questa
notte? Tra qualche ora verrà buio ...»
« Oh ... non saprei ... Comunque non ti preoccupare, non approfitterò
della vostra gentilezza ».
« Ma che dici! Non ci sarebbe alcun problema! Potresti tranquillamente
dormire nella mia stanza: tu sul letto mentre io per terra ».
« No no no no ... Non ci pensare neanche ».
Gohan mi guardò con aria interrogativa. Mi alzai nuovamente dalla seggiolina.
« Ora è meglio che me ne vada sul serio ...»
Mi incamminai verso l'uscita della stanza. Quando fui sotto l'uscio Gohan fece
uno scatto e mi raggiunse.
« Ti accompagno alla porta ».
Non riuscii a non sorridere.
Percorremmo l'uno affianco all'altro il breve tragitto che dovevamo intraprendere.
Uscimmo dall'abitazione.
« Comportati bene Gohan e salutami la mamma ».
Non mi rispose. Gli diedi le spalle e feci qualche passo in avanti ... la ricorsa
per spiccare il volo quando ...
« Adesso te ne andrai e tornerai nel tuo tempo?»
Mi fermai di colpo e mi voltai verso di lui. Aveva un faccino triste e così
cercai di risollevargli un po' il morale iniziando con lo sfoderare un bel sorriso.
« No che non me ne stò andando. Guarda che se parto vi avverto!»
« Sì però sembra che tu abbia una gran fretta di andar via!»
« Stai tranquillo ... Il fatto è che vorrei portare a termine quella
cosa il prima possibile e se riesco a terminarla in fretta riuscirò a
trascorrere molto più tempo con voi!»
« D'avvero?»
« Ma certamente!»
« Allora ci conto, appena hai concluso torna quì da noi!»
« Grazie Gohan ».
Mi allontanai da lui e mi alzai in volo. Mentre volavo lontano lo vidi diventare
sempre più piccolo finchè poi non lo riuscii più a vedere
...
Mentre volavo mi misi a pensare a una cosa: secondo la mamma
se le persone sono circondate da amici o parenti alle quali danno del bene e
da esse ricevono del bene, queste sono molto più forti rispetto a quelle
che restano da sole ... Vegeta e Goku sono i due estremi: mio padre è
solo e vive nelle lande desolate, nessuno lo cerca e nessuno lo vuole; Goku
al contrario è circondato da una moltitudine di persone che lo amano,
tra le quali anche il figlio e la moglie ... Già loro tre formano una
squanda eccezionale: Goku è sempre ottimista e se c'è da affrontare
un nemico non si tira mai indietro, se poi è in difficoltà non
demorde ma continua nel suo obbiettivo; Chichi è combattiva, a volte
un po' severa ma anche tanto gentile, poi quando vuole e molto paziente; il
piccolo Gohan è gentilissino, intelligiente ma anche fiducioso ...
Goku è inarrestabile, Chichi è paziente, Gohan è fiducioso
... un mix così è già a dir poco esplosivo, una vera potenza.
Pensando mi resi conto che Goku era davvero un'uomo fortunato ... e il confronto
tra lui e mio padre, visto sotto il punto di vista "dell'affetto dato e
ricevuto", era a dir poco improponibile: mio padre perdeva su tutti i fronti.
Eppure la mamma mi diceva che mio padre era un uomo forte e che riusciva anche
a vivere isolato dagli altri ... Ma io sò che la solitudine è
una brutta cosa e che non ti rende affatto più forte ...
Goku era sempre il più forte perchè poteva avere chiunque al suo
fianco, chi poco importava, Vegeta invece non poteva avere nessuno ...
Presi una decisione e quella volta niente e nessuno sarebbe riuscito a distorgliermi
dal mio obbiettivo: avrei aiutato mio padre e io sarei diventato la sua fonte
di forza! Se Goku poteva avere chi voleva Vegeta avrebbe potuto avere me! Sarei
stato al suo fianco, gli avrei parlato di me e della mamma, ci saremmo allenati
assieme e alla fine lui sarebbe stato orgoglioso di avere me come figlio! ...
E io di avere lui come padre ...
Ma come si dice "Anche il viaggio di mille kilometri inizia sempre con
un primo passo" ... Ora stava a me rimboccarmi le maniche e compiere quel
fatidico passo!
Mi trasformai in super saiyan e sfrecciai nel cielo in direzione
di Vegeta.
Capitolo 16 *** La tipica D.I.D.= Donnetta In Difficoltà ***
Documento senza titolo
Ciao strani personaggi del mondo di EFP
e non, sono tornata ma stavolta sono un pochino meno pimpante ... Dopo due
bastonate può succedere. In primis (già, anche prima delle risposte
alle recensioni) devo chiedere scusa a Blackrystal ed Erika perchè
con l'ultimo capitolo inserito e le varie immagini non ho fatto altro che
danni ... Sarà stata l'euforia delle vacanze forse oppure la tremenda
voglia di volersi distaccare dalla massa cercando di modificare almeno l'aspetto
estetico della fic ... Fattostà che nulla è servito se non a
creare dei piccoli danni. Ho posto rimedio utilizzando un metodo drastico:
ho modificato nuovamente (ed ora in modo corretto) la "frase di anteprima"
e ho eliminato quelle che dovevano essere le immagini. Non mi riesco a spiegare
il perchè sul mio computer le immagini si vedessero mentre agli altri
no ... Eppure avevo controllato più e più volte proprio per
evitare degli inconvenienti (ho controllato anche dopo e le cose sembravano
giuste ...). La cosa che mi fà rattristare sinceramente non è
tanto il fatto di averle dovute togliere (se non funzionavano che senso aveva
lasciarle lì?) ma il fatto di essermi resa conto di aver sprecato inutilmente
tantissimo tempo preziosissimo ... BUAAAAA ME TAPINA!! ... Sniff sniff ...
Datemi ancora qualche secondo per (sniff) riprendermi ... Mmmmm ... sniff
... Meno 3 ... 2 ... 1 ...
BENVENUTI AL NUOVO CAPITOLO DELLA MIA
STUPIDISSIMA FIC!! (Ehi, ma come mi riprendo
in fretta!) Ora basta piangersi addosso, ho capito i miei errori e da questi
ho imparato qualcosa e cioè: "Non fare niente che è meglio!
Continua a fare quello che sai e quello che non sai fattelo spiegare da qualcuno!"
:) _______ E ora rispondiamo a quelle belle recensioni ( grazie a voi il morale
si è risollevato).
MartaSaru:
"Mi spiace per le immagini ma se non altro con te sono riuscita a trovare
uno svincolo ... Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Questa teoria
della differenza di forza mi è venuta alla testa come un lampo ...
Non ci avevo mai riflettuto sopra prima di allora ma poi, quando mi è
venuta, ho dovuto prendere il pc e incominciare a scriverla prima di perderla"
"Perdere che?" "GOKU! Ma che diavolo
ci fai quì?!" "Eh, non posso? Eddai,
tanto adesso sono in pausa spuntino no?" "Già, peccato
che tu lo sia da quasi tre ore ... E in più mi hai svuotato il portafogli!
Mettiti a dieta!" "Dieta? Mica sono grasso
come Bu!" "Lasciamo perdere và ... Cosa vuoi?"
"Volevo sapere perchè per Natale Vegeta
ha ricevuto tutti quei pandori Bauli mentre io non ho avuto niente! Sono stato
costretto a mangiare la neve sai?" "Vegeta se li è,
per così dire, guadagnati ... Prenditi qualche libro e poi vedrai"
"Libro? Si mangia?" "-__-" "Ma
poi un'altra cosa, ma non dirla a Chichi sennò si arrabbia, quella
ragazza che stravede per me è ancora disponibile per sabato sera?"
"Non saprei ... Chiediglielo"
"URRCA!! Allora glielo dico subito! Saruccia ...
Martuccia ... Beh, per sabato sera si cambia locale, si và in un posto
che mi ha indicato Vegeta e che mi ha detto che si magia bene! Ha detto che
si chiama "Kaharoth", mi ha detto di andare "A quel paese"
e penso che si trovi vicino al monte Friggi-Friggi e che la loro specialità
sia la frittura perchè ha detto di "andare a farmi friggere".
Ci vediamo là verso le 19:30 ... Vorrei avere tutta la dispensa per
me! Allora a sabato, se vedo che sei in ritardo vengo a prenderti a casa con
il teletrasporto" "No comment ... Spero
che ti piaccia il capitolo. Ciao stralla"
Dragonball93:
"Per un margine di soli 3 minuti non sei stata la prima ... ritenta,
sarai più fortunata. Grazie per il continuo sostegno! Ti ringrazio
dal più profondo del cuore. Spero che continuerai a seguirmi."
"BASTA PANDORI!! NON NE POSSO PIU'!!!!" "Vegeta, che
hai adesso?" "Sono stufo dei pandori ... Dragonball93,
fai una storia che faccia spuntare qualcosa di
salato sennò ti disintegro! Tutto questo zucchero mi stà facendo
cariare il cervello!" "Beh, ma non so se ..." "E
TACI TU RAZZA DI SCIOCCA! Per colpa della tua inettudine nassuno ha potuto
vedere la mia bellezza!" "-__-" "Ma
te lo dico io perchè le immagini non andavano: perchè la storia
fà ca**re!!" "O__O .... BUAAAAaaaa!!"
"Patetica ... (Adesso non mi può sentire) Hei ... Cosa93
... Mi ... Mi piacciono le Rustiche -////-"
maggie89:
Ben tornata! E' un piecere risentirti! Sono mortificata per le immagini ...
Spero che mi perdonerai. Sono felice del fatto che la storia continui a stupirti,
avevo paura di stare diventando un pochino piatta negli ultimi capitoli ...
Per fortuna allora non è ancora così. Per Trunks la strada sarà
ripida e piena di insidie ancora per un bel po' ... ma il viaggio forse potrà
diventare meno faticoso se avrà al proprio fianco una brava personcina
come te che continua a sostenerlo! Continua a seguirmi se puoi!
Ora basta con le rece (anche perchè
poi sono queste) e passiamo alla fic!! Ah, non prendete troppo seriamente
il titolo anzi ... Non sapevo proprio come intitolarlo e come sottofondo avevo
Hercules ... Vabbè, leggete e recensite please! Mi fa tanto piacere
sentirvi e sapere cosa ne pensare. Un bacione grosso grosso a tutti __scImMIA.
CAPITOLO 16
- LA TIPICA D.I.D. = DONNETTA IN DIFFICOLTA' -
Sentivo in lontananza la sua aura che compieva il suo solito "giochetto"
ad intervalli non sempre regolari ed era ancora parecchio lontana.
Il cielo stava cominciando a tingersi di un rosso acceso ... da lì a
poco il sole sarebbe tramontato e la luce avrebbe lasciato posto all'oscurità.
Aumentai ancora l'aura reggiungendo quasi il mio limite.
Cinque, dieci, quindici, venti, venticinque minuti ... nonostante il passare
del tempo il luogo che dovevo raggiungere sembrava irraggiungibile eppure stavolta
Vegeta non si stava spostando per prendersi gioco di me ma se ne stava fermo
sul posto. La sua aura, dopo altri giochini, rimase stabile per vari minuti
... evidentemente era un momento di tregua tra lui e il suo corpo.
Lo trovai nello stesso posto in cui l'avevo lasciato, in quel piccolo angolino
di paradiso. Poco lontano da lui spensi l'aura da super sayan ed atterrai alle
sue spalle ad una distanza piuttosto ravvicinata ... cinque o sei passi, non
di più.
Era vicinissimo al bordo della conca che dava sul lago. Mi dava le spalle e
aveva le braccia conserte, silenzioso osservava all'orizzonte il sole infuocato
che tramontava lentamente. Sapeva che io ero lì ma non mi disse nulla,
non mi guardò nemmeno.
Misi una mano nella tasca sinistra dei pantaloni ed estrassi il suo contenuto:
il sacchetto di tela che conteneva i fagioli di Karin. Lo aprii silenziosamente
ed estrassi un fagiolo. Richiusi il sacchetto e lo rimisi in tasca. Osservai
per bene il piccolo fagiolo ... era davvero così miracoloso? Era difficile
da credere ma se aveva aiutato Goku a riprendersi così rapidamente da
una malattia che richiedeva almeno una decina di giorni di cura dovevo crederci
per forza! Lo strinsi nella mano con forza. Avrebbe di certo aiutato anche mio
padre, ora stava a me convincerlo a mangiarlo. Ma forse prima era meglio creare
un dialogo preliminare ...
« Vegeta ... »
Nessuna risposta. Mi avvicinai di un paio di passi e devo ammettere che furono
piuttosto incerti.
« Vegeta ...»
« E ORA CHE DIAVOLO VUOI? SEI DAVVERO INSOPPORTABILE, MA NON MI AVEVI
DETTO CHE NON TI FACEVI PIU' VEDERE? TZK ... Dovevo immaginarlo, sei un'altro
rompiscatole e oltretutto raccontaballe!»
« NON SONO UN RACCONTABALLE!»
« Umpf! Sbaglio o mi avevi detto che non mi saresti più venuto
a scocciare? ...» si voltò verso verso di me e mi scrutò
con quel suo sguardo bieco ... la sua siluoette scura incuteva quasi paura «...
Eppure sei tornato ... Questo fa di te un raccontaballe. Sbaglio? »
« Io ...» senza volerlo abbassai lo sguardo a terra «... io
in genere non sono un bugiardo ma sappi che di quello che ti ho detto prima
...» alzai gli occhi e incrociai il suo sguardo, era in attesa «...
di quello che ti ho detto prima non credo a nessuna di quelle parole! Il fatto
è che mi sono fatto prendere dalla rabbia ...» abbassai nuovamente
gli occhi, non riuscivo a reggere il suo sguardo «... Non volevo essere
scortese, mi scusi ».
Passarono pochi secondi dopodichè Vegeta mi voltò nuovamente le
spalle e tornò a scrutare l'orizzonte.
« Non me ne faccio niente delle tue stupidissime scuse! E ora vattene
».
« Stavolta non me ne andrò e non mi lascerò abbattere come
prima! Stavolta reggerò a ogni sua provocazione ».
Si voltò di nuovo verso di me e mi sorrise ma il suo non era un sorriso
normale, sembrava perfido e la luce rossa del sole al tramonto rendeva ancor
più maligna la sua espressione «Ma che brava ... Certo che sei
proprio una donnetta testarda!»
« Donnetta? Non sono una donnetta!» "Calma Trunks ... "
pensai "... Ti stà provocando per farti andar via, non cedere!"
« Strano, eppure sembri proprio una di quelle stupide terrestri, una di
quelle che inseguono come sciocche quegli stupidi sentimentalismi che fanno
di voi terrestri il popolo più smidollato che io abbia mai visto!»
« Glielo ripeto: non sono una donnetta e la prego di smetterla di insultarmi
in questo modo. Inoltre le devo ricordare che sono un sayan!»
« Questo lo dubito fortemente ...»
Passai diversi secondi a studiarlo: ma perchè mi trattava a quel modo?
Perchè mi insultava così liberamente e non si decideva a dialogare
con me in modo normale? La mamma me l'aveva detto che aveva un carattere difficile
... ma non immaginavo che lo fosse così tanto! Misi il fagiolo che tenevo
ancora stretto nella mano in un taschino della giacca. Pensai che ci sarebbe
voluto più tempo del previsto per convince mio padre ed era inutile tenere
quel fagiolino ancora in mano.
Sospirai e cercai di ricompormi.
« Senta, io non sono venutò quì per litigare con lei e a
dire il vero non ne ho nessuna voglia ...»
Mi interruppe e mi sorrise ancor più malignamente «E perchè
no? Mi diverto a vederti perdere le staffe».
« ... MA LA SMETTA ADESSO!!»
Gli avevo urlato in faccia, e adesso? Per tutta risposta mi guardò con
aria beffarda e rise di gusto. "Pollo, pollo, pollo!!" pensai, voleva
farmi vergognare e prendermi in giro ... Il brutto è che ci riusciva
anche! "Cretino! Sono un cretino!".
Mi ricomposi in fretta e furia ma quando cercai di posare i miei occhi sui suoi
non riuscii a tenerli bloccati in quella posizione, mi ritrovai costretto ad
abbassarli al suolo preso da un forte senso di vergogna ... Chissà lui
che diavolo pensava, forse si convinceva sempre di più del fatto che
io ai suoi occhi non ero nulla più che una donnetta ...
« Tornando a prima ... io ero venuto per parlarle di una cosa importante
e che in parte la riguarda però, visto come è messo fisicamente,
forse è meglio rimediare prima al suo problema ...»
« ... »
« Io la posso aiutare».
Il suo sorriso (anche se era a dir poco malefico rimaneva pur sempre un sorriso)
scomparve dal suo volto.
« STAMMI ALLA LARGA!! NON VOGLIO AVERE NIENTE A CHE FARE CON UNO COME
TE!!!» Si voltò spiccio dall'altra parte e sembrava pronto per
spiccare il volo. Glielo impedii afferrandolo per un braccio «Vegeta,
per favore, lascia che la aiuti!»
« NON OSARE MAI PIU' METTERMI LE MANI ADDOSSO!!» Strattonò
via il braccio e io persi la presa. Fece due passi e saltò giù
dal ciglio della conca e si incamminò lentamente verso la riva del lago.
Con un balzo lo raggiunsi e gli fui alle spalle.
« Vegeta, ma perchè non vuole che la aiuti?!» Non si voleva
fermare, continuai a seguirlo con piccoli passi veloci.
« NON SONO AFFARI TUOI, E ORA TI DECIDI A SPARIRE?!»
« No, non me ne vado! E comunque da quello che ho capito sembra un problema
piuttosto grave e non lo può rimandare per sempre! Lascia che la aiuti,
meglio che ci sia io quì che qualchedun'altro mi creda! Anche se poi
anche tutti gli altri hanno già capito che ha un problema ».
Si fermò di colpo e mi guardò con sguardo furente.
« CHE COSA?! Lo sapevo, lo sei andato a spifferare in giro! Adesso ti
AMMAZZO!!»
« No aspetta! Io non ho detto niente a nessuno!»
« E allora come fanno a saperlo? Eh? Me lo puoi dire, sottospecie di finocchio?»
(O_O) !! Finocchio?
« EHI!! Finocchio a chi? E comunque sappia che non l'ho detto a nessuno,
sono loro che ci sono arrivati da soli! E poi non era difficile da intuire,
lei è l'unico con l'aura che fà delle strane bizze ...»
« ... »Mi continuava ad osservare con aria truce.
« ... Quasi tutti hanno capito che lei ha un problema ma nessuno a parte
me sà di cosa si tratta. Ho mantenuto la mia parola ».
« ... »
« Ora si lasci aiutare ...» avvicinai un braccio al taschino che
conteneva il fagiolo magico. Estrassi il piccolo fagliolo ...
« MA QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE? SPARISCI DALLA MIA VISTA!!! ORA!!!
VATTENE IL PI- ...»
Appena glielo mostrai egli placò la sua sfuriata.
Rimase fermo ad osservarlo, come a studiarlo e a contemplarlo. Dopo parlò:
« Namecc ...»
La mamma mi aveva parlato tanto del suo viaggio sul lontanissimo pianeta Namecc,
il pianeta sul quale i namencciani vivenano in armonia con la natura e che invece
???????5????? molte delle loro vite vennero stroncate da Frezzer e dai suoi
uomini e anche da mio padre Vegeta. Mi aveva raccontato che lei, assieme a Crillin
e al piccolo Gohan, era dovuta partire su quel pianeta alla ricerca delle famose
Sfere del Drago visto che, a causa della morte di Piccolo, sulla Terra erano
venute a mancare. La mamma mi raccontò molto di quel suo viaggio: l'incontro
con gli scagnozzi di Frezzer, la distruzione dell'astronave, la conoscenza di
un alieno di nome Zarbon e di mio padre ... allora gli era apparso come un'essere
terribile e non si tratteneva nei miei confronti, lo descriveva nel peggior
modo possibile! Da lei non venni mai a sapere di preciso come andarono veramente
le cose su Namecc anche perchè immagino che al tempo non facesse altro
che farsi trascinare dagli eventi invece di parteciparvi, non seppi quasi nulla
dell'arrivo di Goku tantomeno del fatidico combattimento tra lui e il potente
Freezer. Quindi non sapevo come mai Vegeta conoscesse i fagioli di Karin.
« Namecc? »chiesi curioso «Lei conosce i fagioli di Karin?»
« Umpf, non so come si chiamino quei cosi fattostà che su Namecc
Kaharoth me ne aveva dato uno ... soddisfatto?»
Goku su Namecc gli aveva dato un fagiolo ... chissà perchè.
« Allora conoscerà già il suo portentoso potere! Poco fa
sono stato dal signor Goku e sà una cosa? Grazie alla medicina che gli
ho portato dal mio tempo e quei magici fagioli si stà riprendendo ad
una velocità sorprendente!»
« Tzk! Allora non era poi tutta stà gran cosa questa "incurabile"
malattia ...» disse con aria di scherno.
« Non deve parlare in questo modo! Per quelli del vostro tempo quella
malattia è davvero incurabile e se non fosse stato per me forse a quest'ora
il signor Goku sarebbe già deceduto».
Mio padre si fermò improvvisamente e, dopo essersi voltato nella mia
direzione, mi fulminò con lo sguardo «MAI! Kaharoth non sarebbe
mai morto per una scemenza simile! Sarei stato io, Vegeta, il principe dei Sayan
a distruggerlo con le mie mani e spedirlo all'altro mondo!! -»
Anche delle manie di grandezza di Vegeta mia madre me ne aveva parlato tanto
... da come ne parlava però mi sembrava che gli mancassero.
« Beh, come vuole ... Comunque vorrei che lo prendesse, sono sicuro che
risolverà il suo problema».
Alzai la mano con il fagiolo verso la sua direzione ma lui invece di avvicinare
una delle sue mani ed afferrare il prezioso oggetto (come avevo stupidamente
immaginato) continuò ad osservarlo in silenzio. Di rado alzava lo sguardo
incontrando i miei occhi ma ogni volta che lo faceva riusciva a mettermi in
soggezione.
In breve incominciai ad agitarmi ... Perchè non lo voleva prendere? Cosa
gli costava? Sapeva di stare male e con quel piccolo oggetto sarebbe riuscito
a far sparire tutte le sue sofferenze ma non si muoveva ... Perchè? Dannazione,
perchè?
« Lo prenda ...» Mi avvicinai di un passo nella sua direzione continuando
a tenere aperta la mano verso di lui «... per favore ...»
Passarono altri secondi ma tutto continuava a rimanere terribilmente in sospeso.
Di scatto si voltò dall'altra parte dandomi le spalle.
« Ora ... Ora vattene ...»
Guardai nuovamente la mano e quello che su di essa era appoggiata. Dovevo insistere,
non dovevo mollare!
« No, non me ne andrò finchè non avrà preso questo
fagiolo».
« ... Vattene ... »
« Ho detto di no ».
Si voltò verso di me.
« VA' VIA!!!! »
Ancora oggi le immagini che si susseguirono dopo quelle parole
sono ancora indelebili nella mia mente ... non mi ero mai sentito così
impotente.
Tremate gente tremate! La pazza è
tornata! Ora che vi ho avvisato come si deve possiamo dare inizio al nostro
17° incontro (siamo già al n°17?! Cavolo! ... No cyborg 17
... Non stavo parlando di te ... Adesso non piangere ... Non ... Ecchecavolo,
ha ricominciato a fare il frignone! 18 pensaci te per cortesia. Con il fatto
che non l'ho inserito nella storia è parecchio depresso ... Anche C-18
è un po' giù di morale ma almeno si dà un contegno!).
Tornando a noi premetto che dopo questo capitolo ce ne saranno tanti altri
quindi tenetevi pronti, vi scasserò ancora per tantissimo tempo! Ha
ha ha ... Spero che la cosa comunque vi faccia piacere. Ora, senza altre interruzioni
(se n°17 me lo consente) rispondo alle sempre gradite recensioni!
maggie89:
Allora vai all'università eh? Spero comunque che tu non sia una lavativa
come mia sorella ... lei il tempo all'uni. lo passa a grattarsi e a fare scarabocchi
di ogni tipo! Sei riuscita ad essere la prima perchè tutte le altre
erano a scuola ... Poverette! Comunque comunico a te
e a tutti gli altri che i miei aggiornamenti avverranno il Lunedì e
il Giovedì mattina (se non ci sono inconvenienti, è ovvio).
Per quanto riguarda quello che mi hai scritto per la fic ti rispondo così:
mi fa piacere che le discussioni tra Trunks e Vegeta ti piacciano perchè
se devo essere sincera ci metto un sacco di impegno! E' ovvio che non posso
farli apparire come due comici ... Il fatto è che anch'io non riesco
a stare seria per troppo tempo :) . Io sono un essere crudele per natura,
l'ha detto anche Goku qualche tempo fa comunque anche per questo chap. non
mi smentirò. Sorry. Spero vivamente che anche questo capitolo sia di
tuo gradimento. Fammi sapere come la pensi.
MartaSaru:
Sono strafelice che il capitolo scorso ti sia piaciuto! Devi sapere però
che io faccio una fatica terribile a scrivere questa storia perchè
passo ore e ore a studiare i pensieri e le reazioni dei vari personaggi (com'è
giusto che sia alla fine). Tra le caratteristiche della fic avevo segnalato
anche la caratteristica OOC (o occ ... non mi ricordo mai!) ma io cerco sempre
di rendere i personaggi con il loro atteggiamento classico e che tutti noi
amiamo ... Ho inserito quella nota fin dall'inizio per precauzione sapendo
che molto probabilmente mi sarei allontanata dai loro atteggiamenti tipici.
A parte l'evento strano di Bulma e Bunny con il "buttare fuori di casa
lo scimmione" e lo strano atteggiamento di Vegeta nel capitolo 4 spero
di essere stata abbastanza in linea con i personaggi originali. Ti ringrazio
per la bella recensione e spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Dragonball93:
Addirittura terza ... Medaglia di bronzo, non di più. Sorry :) . Comunque
non te la prendere, per me non ha alcuna importanza chi recensce prima o dopo
... per me siete tutti allo stesso livello! Per il povero Trunks la strada
sarà ripida ancora per un bel po' e mi sembra abbastanza normale che
in una situazione come questa appaia come un personaggio che fa un po' pena
... Per quanto riguarda Vegeta che dire? Vegeta è Vegeta ed è
il principe dei Sayan ... Bisogna avere pazienza con tipi del genere XD .
Trunks comunque continuerà ad insistere ... Leggi per saperlo. Per
quanto riguarda il vostro discorsetto privato tra te ed il principino sappi
che mi ha incaricato di dirti testuali parole: "Il
Principe dei Sayan non sottostà alle regole di nessuno! Sono gli altri
che si devrono prodigare ai suoi piedi! Quindi vedi di alzare le chiappette
e venire quì a cucinarmi qualcosa! E vedi di non presentarti con degli
spiedini di carne perchè ne ho abbastanza!" ... Beh, Bulma
non gli prepara altro! Prima quando arriva Freezer sulla Terra, poi quando
arriva Tapion e in fine quando c'è la festa per la vittoria contro
Majin-Boo ... Tralasciando queste sottigliezze, fammi sapere cosa ne pensi
del capitolo!
Per quelli che leggono ma non recensiscono:
Siete parecchi e tutti pullulate di fronte ai vostri pc ... Non siate timidi
e ditemi cosa ne pensate e sappiate che finchè non salterete fuori
tutti quanti continuerò a darvi dei piccoli ed immaginari calci ai
garetti! Seriamente dai, fatevi sentire, non vi costa nulla se non un po'
di tempo. Sarò lieta di accogliervi uno ad uno (^0^).
Ora che ho terminato auguro a tutti una
buona lettura. Ringrazio in anticipo tutti coloro che si fermeranno a recensire
o anche solo a leggere. GRAZIE A TUTTI!
Un bacione _ scImMIA _
CAPITOLO 17
- QUANDO IL CIELO PIANGE -
« VA' VIA!!!! »
Vegeta grugnì e la sua rabbia esplose facendolo trasformare in un super
sayan.
« NO! Io non me ne adrò per nessun motivo! Ma perchè è
così testardo? Mangi questo fagiolo!»
Scattò all'improvviso verso di me e mi colpì in pieno volto
con un potente pugno. Per il colpo subito indietreggiai di un passo e misi
istintivamente una mano sul punto dove mi aveva colpito. Non c'era sangue,
per fortuna era solo un piccolo graffio.
« Perchè fa questo Vegeta?! Perchè non si lascia aiutare?
Per favore, non sia sciocco!»
« SCIOCCO SARAI TU RAZZA DI ILLUSO! Io sono il principe dei Sayan, il
popolo guerriero più forte dell'intero universo, e per questo non mi
abbasserò al livello di quel guerriero infimo quale Kaharoth! Non mi
piegherò, non chiederò aiuto a nessuno! Io ce la farò
da solo e non permetterò che uno come te cerchi di dimostrare di essermi
superiore! Non mi lascerò umiliare ancora!»
« Ma quale umiliazione?! Non voglio dimostrare niente a nessuno, la
voglio solamente aiutare!»
« BASTA! MI HAI VERAMENTE SECCATO ADESSO!!»
Aumentò l'energia spirituale e alzò una mano nella mia direzione.
Che cosa voleva fare?
« Non mi importa niente di te. Visto che non te ne vuoi andare ti spedirò
io con la forza all'altro mondo ».
" Ma che ... Non vorrà micca ... " In tutta fretta rimisi
il fagiolo nel taschino e incrociai le braccia davanti al volto per protreggerlo
dall'imminente colpo.
« BIG ...»
" Ma perchè ... perchè fai questo padre?" Allora non
comprendevo ancora ciò che gli passava per la testa.
« ... BANG ... »
Sentii l'aura aumentare ancora. I secondi parevano minuti in quel frangente
a la testa mi sembrava aumentare di peso dalla gran confusione che vi era
dentro ... Sarei riuscito a sopravvivere all'attacco, di questo ne ero più
che sicuro, ma ciò che mi faceva pesare era il fatto di non saperne
il perchè. Perchè gli davo così fastidio? Perchè
non mi voleva? E perchè ora, per allontanarmi, cercava addirittura
di distruggermi?
« ... ATTACK!!! »
... " Perchè papà?"
Passò qualche secondo e io tenevo il volto ancora coperto dalle braccia.
Niente sangue, niente graffi ... Nessun colpo era partito dalla mano di Vegeta
eppure non riuscivo a sbloccare quella barriera per paura di un attacco a
sorpresa.
Perchè quell' improvviso ripensamento? Non capivo ... Prima mi voleva
distruggere ma poi ...
I miei occhi si spotavano a destra e a sinistra senza il mio controllo ma
alla fine quello che vedevo era sempre lo stesso colore: il blu della giacca.
Non vedevo altro e in quel momento non se sapevo il motivo ma non VOLEVO vedere
altro.
Quello che mi convinse a sbloccare quella inutile barriera fu il calo drastico
e improvviso dell'aura dell'uomo che mi stava di fronte. Aprii le braccia
e vidi tutta la scena: i suoi capelli si tinsero nuovamente di nero, si inginocchiò
a terra, abbassò il busto verso il terreno e mentre una mano premeva
sulla bocca l'altra era poggiata sulla pancia.
« Vegeta!! »
Senza perdere altro tempo corsi verso di lui e mi inginocchiai a mia volta.
Cercò di voltarsi in un'altra direzione per impedire che lo potessi
guardare in volto ma fu inutile, seguivo ogni sua mossa. Divenne paonazzo
in volto e l'aura crollò fino a raggiungere un livello impressionante.
Da sotto il guanto che premeva contro la bocca iniziò a scendere un
rigolio di sangue.
« Vegeta, la prego, lascia che la aiuti ... »
Poggiai una mano sulla sua schiena ricurva ... non apprezzò il contatto
visto che con la mano libera dal sangue mi colpì allo stomaco. Non
mi fece affatto male ma decisi di interrompere quel contatto.
Premette con tutta la forza che aveva sulla bocca con entrambe le mani. Il
sangue non fuoriusciva più. Continuando questa pressione rialzò
il busto ed alzò gli occhi sl cielo.
Lo osservavo in silenzio ... Il cuore mi batteva a mille e non si accennava
a rallentare la sua corsa ... Decise di farlo quando l'aura di mio padre incominciò
a ristabilirsi ed il rossore dal suo volto a sparire. Non riuscii a trattenere
un sospiro di sollievo.
Vegeta stette in quella posizione per qualche secondo dopodichè si
alzò in piedi e si avvicinò alla riva del lago e si ripulì
la bocca e la faccia da tutto quel sangue. Anche lui poi sospirò.
Rimase ai piedi della riva di quel splendido lago. Quella luce rossastra rendeva
ancor più inquietante la sua figura ma quella volta, quando si voltò
verso di me e mi guardò negli occhi con quel suo sguardo severo, non
venni sporaffatto nè da imbarazzo nè da paura.
« L'hai visto tu stesso. Non mi serve l'aiuto di nessuno ... e adesso
vattene ».
Feci leva su di un braccio per alzarmi sù e poi schiaffeggiai leggermente
le ginocchia per togliere la polvere. Lo osservai serio. Sempre più
convinto del fatto che dovesse aver bisogno del mio aiuto riestrassi nuovamente
quel senzu. Gli sorrisi poco convinto.
« Forse per il momento, ma vedrà che a lungo andare la questione
potrebbe peggiorare. E' meglio che lo prenda ugualmente ».
Alla vista del senzu si innervosì nuovamente.
« Tzk! Pensavo di essere stato abbastanza chiaro prima ... Non lo prenderò
MAI! Ficcatelo bene in testa! »
« Ma perchè?! Vorrei saperne il motivo ... »
« Prima Kaharoth e poi te ... Prendere uno di quei cosi equivale per
me come ad una debolezza! Su Namecc Kaharoth me ne aveva dato uno per pietà,
ne sono sicuro, e il anche solo il fatto di aver dovuto accettare per via
della situazione in cui ero ridotto l'ha fatto apparire come superiore! ...
»
"Che assurdità" pensai ma non fermai il suo breve monologo,
lo lasciai concludere.
« ...Non permetterò che ciò si ripeta. Allora non avevo
scelta ma ora che ne ho la possibilità declino l'offerta del tuo insulso
aiuto. E ora sparisci! »
La mamma mi aveva parlato tanto del suo orgoglio,
che gli impediva continuamente di svolgere compiti che non risultavano alla
sua "altezza", di partecipare ad eventi mondani e senza alcun senso
logico, ma sprattutto di instaurare un legame profondo con qualchedun'altro
e aprire il proprio cuore ... Per mia madre era difficile capire quello che
provava perchè non si esprimeva mai chiaramente oppure si teneva tutto
dentro e mandava giù ogni torto, ogni ingiustizia senza mai confidarsi
con alcuno. Ma se per lei la cosa diventava difficile per me era assolutamente
impossibile! Di lui non sapevo quasi nulla ... come potevo capirlo?
« Io non capisco questa vostra ostilità
nei miei confronti ... »
Mi avvicinai alla sua persona con pochi e lenti passi.
« ... Ma io sono insistente e perciò insito perchè voi
lo prendiate! »
Mi guardò schifato e quell'espressione mi diede parecchio fastidio.
Ma non mollai e allungai la mano sinistra con il senzu verso di lui.
« Tzk! »
Con il dorso della mano destra mi schiaffeggiò la mano con il fagiolo
facendolo cadere distante. Prima di poterlo perdere di vista corsi dov'era
caduto, lo raccorsi e lo pulii.
« Ma cosa fà ... E' una cosa preziosa! Non bisogna perderla!
»
Mi guardò con aria annoiata e un po' seccata e poi ripetè il
suo "Tzk" prima di voltarsi verso il tramonto e sedersi a terra
con le gambe e le braccia incrociate.
Mi avvicinai e mi sedetti vicino incrociando anch'io le gambe. Osservammo
per svariato tempo il sole che piano piano andava ad estinguersi dietro alle
montagne. Entrambi in silenzio, l'unica differenza tra noi due era che Vegeta
osservava senza sosta il sole mentre a me, di tanto in tanto, mi veniva spontaneo
voltare lo sguardo verso di lui ed osservarlo: il suo cipiglio perennemente
serio ed indagatore ... sembrava che stesse studiando persino il sole!
Dopo poco, con nonchalanse attentamente studiata, senza guardarlo portai rapidamente
la mano con il senzu proprio sotto il suo naso ... Il risultato fu l'ennesima
sfuriata. Ritirai la mano e la nascosi come se niente fosse, cercavo infatti
di apparire il più tranquillo possibile. Ripetei nuovamente il gesto
dopo quattro o cinque minuti ma il risultato non cambiò ...
« SMETTILA!! MI STAI DANDO DAVVERO SUI NERVI!! »
Quella volta però mi voltai verso di lui e lo osservai un po' deluso
... Non ci fu bisogno di uno sforzo, mi venne spontaneo.
« Solo quando l'avrai preso e avrà avuto il suo effetto me ne
andrò ... Se ciò non accadrà le assicuro che le starò
accollato per tutto il tempo che sarà necessario ».
« ... »
Il sole tramontò.
Vegeta si alzò in piedi e si allontanò. Lo seguii a ruota e
gli fui dietro in poco tempo.
« Vegeta, per favore. Lo prenda, non permetta al suo orgoglio di imperdirle
di fare la cosa giusta! Dia retta a me, lo prenda. Vedrà che dopo starà
meglio ».
Non mi guardò neppure. Usando diverse parole gli ripetei la solita
solfa più e più volte ma senza successo, pareva sordo, alchè
decisi che era venuto il momento di piantarla. Scattai poco più avanti
e con il corpo gli bloccai la via ... Doveva almeno guardarmi per forza!
« Signor Vegeta, glielo ripeterò per l'ultima volta: mangi questo
senzu per favore! » E gli sbattei il sensu sotto il naso.
« Sei proprio un rompipalle! »
Gli feci lo sguardo più determinato che potei - Accetti il mio aiuto
... »
« ... »
« ... »
« Se lo faccio poi te ne andrai per sempre? »
"Forse adesso dice di sì ..." pensai e alla sola idea di
essere riuscito ad aiutarlo non riuscii a trattenere un sorriso compiaciuto.
Annuii con una contentezza che non pareva mia « Se tutto andrà
bene non mi vedraì mai più ... » "... credo"
aggiunsi mentalemente. Quando vidi la sua mano afferrare il fantomatico fagiolo
sfiorando la mia mano sentii un brivido freddo lungo la schiena ... Ma la
gioia era a mille.
Lo studiò velocemente poi se lo mise in bocca ... Il "crunch-crunch"
si sentì indistintamente ... Inghiottì ... E poi accadde quello
che non mi sarei mai aspettato: l'aura si alzò sorprendentemente e
Vegeta sembrava pieno di energie invece poi lo vidi cadere al suolo. L'energia
crollò alla stessa velocità con cui era salita. Tremava vistosamente
e cercò con difficoltà di portarsi una mano alla bocca.
« VEGETA!! » Sopraffatto dalla paura e da un gravoso senso di
colpa gli fui subito addosso ma non sapevo come comportarmi ... che diavolo
dovevo fare?! Prima che mi potesse venire in mente una qualche idea Vegeta
vomitò l'anima ... Tantissimo sangue ... ed in mezzo ad esso vi era
anche il fagiolo ridotto a poccoli pezzi.
Perchè non aveva funzionato?
Mi venne spontaneo appoggiare la mano sulla sua schiena, proprio come prima.
Questa volta non mi colpì la lasciò dov'era mentre, respirando
affannosamente, cercava di riprendere il controllo di sè. La forza
spirituale tornò normale e con il dorso di una mano si pulì
il bordo della bocca. Quando si rialzò in piedi la mia mano mi ricadde
addosso pesante, come morta ... C'ero rimasto talmente male che non avevo
ancora trovato la forza di reagire.
Vegeta si allontanò di alcuni passi dopodichè, con voce beffarda
mi disse:
« Ti ringrazio per "l'aiuto" ... Ora mi sento molto meglio
».
Quando riuscii a trovare la forza, ma più che altro il coraggio di
rispondere lui se n'era già andato via. Volato lontano chissà
dove ...
Non riuscivo a capacitarmi dell'idea di aver
fallito. Eppure non dovevo fallire! Vegeta sarebbe dovuto guarire grazie a
quel senzu e invece ... E invece adesso lui era come prima mentre il fagiolo
era immerso in mezzo a una chiazza di sangue perchè non aveva avuto
effetto! Eppure con il signor Goku avevano funzionato ... Lui aveva addirittura
una malattia cardiaca! Se avevano funzionato con lui perchè con Vegeta
non era stato lo stesso? ... Che anche con i fagioli ci volessero dei prerequisiti
che mio padre non aveva? Impossibile, altrimenti non sarebbe mai riuscito
a prenderlo su Namecc e poi i fagioli non fanno distinzioni ... Forse avevano
solo dei limiti.
Mi alzai a fatica ... Quando sono demoralizzato tendo a perdere una parte
delle energie ... Osservai il punto dove Vegeta si era volattilizzato.
« Mi dispiace papà ... »
Alzai i tacchi e incominciai a perlustrare la zona alla ricerca di qualcosa,
qualsiasi cosa che mi potesse distrarre. Girai la zona in lungo e in largo
ma le uniche cose che trovai si trovavano o vicino alla parete diroccata o
in una specie di rientranza. Nella zona diroccata trovai vari frammenti di
quella che poteva essere una di quelle case-capsula che fabbricava la ditta
di mia madre mentre in quella rientranza riuscii a trovare solamente una vecchia
coperta blu, un cuscino malmesso e una scatola bianca parecchio rovinata ...
Il brutto momento rimaneva nella testa e ricompariva in continuazione.
Scese rapidamente la notte ma nonostante l'orario la fame che contraddistingue
noi sayan dagli esseri umani non era ancora sopraggiunta. Decisi però
che non era il caso di stare a digiuno e farsi morire di fame. Al buio cercai
la capsula con il frigorifero e quando la trovai spinsi il bottoncino sulla
cima e la gettai lontano. Si sentì una piccola esplosione famigliare.
Il buio alla fine non era poi totale: la luce delle stelle illuminava la zona.
Mi avvicinai al frigo ed osservai ciò che vi era all'interno: tante
bibite fresche e qualche panino farcito ... doveva essere stata la mamma,
lei pensava continuamente a me. Presi una lattina e un panino e richiusi il
frigo nella capsula. Consumai la cena con una lentezza e una malavoglia indescrivibile,
non ci avevo mai impiegato così tanto tempo per un microscopico panino.
Incominciai a scrutare le stelle ... Erano davvero spendide ma quel senso
di colpa che mi scavava non accennava minimamente ad attenuarsi anzi, con
il passare del tempo sembrava diventare sempre più insostenibile ...
Avevo una voglia matta di lasciarmi andare ...
All'improvviso alcune stelle incominciarono ad effettuare uno strano moto
... Mai avevo assistito ad uno spettacolo più bello di quello: decine
e dicine si stelle precipitavano al suolo lasciando dietro di sè una
scia luminosa e magica ... Una vera e propria pioggia di stelle. Purtroppo
però non mi sentivo in vena per apprezzare a pieno quello spettacolo,
mi faceva quasi rabbia ...
« Con tutte quelle coincidenze avevo incominciato a pensare che almeno
la natura fosse in sintonia con il mio animo ... evidentemente mi sbagliavo
... » Quella che vedevo in quel momento, mentre ero appoggiato con la
schiena a quella gelida parete rocciosa, mi pareva quasi una dimostrazione
di gioia.
Le stelle smisero di cadere e un fragoroso boato
ruppe il silenzio notturno. Una goccia cadde e mi colpì il naso, un'altra
mi colpì la testa, un'altra ancora mi colpì la mano ... In pochi
scondi iniziò a cadere su di me e sulla natura circostante una sempre
più crescente quantità d'acqua ... Adesso sì, adesso
sì che era in sintonia con me.
Alzai lo sguardo al cielo, chusi gli occhi ... Che bella sensazione ...
" ... Grazie ... "
Sembrava che finalmente qualcuno mi appoggiasse ... sentii di poterlo fare
e così quella sera, mentre la pioggia mi bagnava il viso, mi lasciai
andare.
Al mattino mi sentii decisamente meglio.
Eccomi quì! Sono tornata, come
promesso! Sono così felice oggi ... E il bello è che non ne
sò il motivo! Sono felice e basta ... Ok, piantiamola adesso finchè
siamo in tempo :). Devo ammettere di essere sorpresa per l'effetto che ha
avuto il capitolo precedente ... Ancora non ci credo ... Mai avute così
tante recensioni certo, alcuni di voi diranno: "Ma che schifo, sono solo
sei" ma per me sono state importantissime. Come si dice: "poche
ma buone" ... e per me sono state buonissime. Per me sono state come
una secchiata d'acqua fredda in una afosa giornata estiva: mi hanno fatta
stare terribilmente bene! Forse è grazie a voi se sono così
di buon umore. Grazie.
maggie89: Vai
all'università a fare matematica!!? Ma che schifo! ... Scusami ma io,
essendo uscita da un'istituto d'arte (dove di mate si fà poco), ti
devo confessare che con la matematica non legavo per niente! Ma forse era
solo colpa della prof ... Probabile. Comunque sappi che la materia non la
posso digerire mentre un personaggio carino e gentile come te ... Provochi
proprio l'effetto opposto, mi si crea un moto di affezione ;) . Ti ringrazio
per i complimenti, non li meriterei ma ti ringrazio ugualmente ... La scenetta
finale mi è venuta fuori così, un po' per caso ma sono contenta
che ti sia piaciuta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere,
tengo molto al tuo commento.
vale88: Non
capisco perchè devo minacciare la gente per farla uscire dal mucchione
... Beh, visto che sei uscita ti risparmio i calci ai garetti mentre per quelli
che se ne staranno nascosti anche questa volta la razione sarà doppia!
Dai, scherzi a parte, sono davvero felice che sia apparso tra gli altri anche
il tuo commento. Sono contenta del fatto che fino ad adesso la storia ti sia
piaciuta ... Spero che con questo capitolo il mio lavoro non vada tutto a
rotoli! Nella rece. sei stata un pochino sbrigativa ma forse era solo per
la fretta di andare all'università ... se è così ti perdono
ma spero che per questo capitolo tu possa avere un pochino di tempo in più
... Please. Fammi sapere come ti sembra questo capitolo! ____ Ps: Il Sega
Megadrive era di mio fratello ... Però ci giocavamo sempre io e mia
sorella e sempre e solo a Sonic The Hedgehog! W il mitico porcospino blu (e
Knuklers che è il mio personaggio preferito
al pari di Sonic).
Dragonball93:
Vedi che se anche arrivi dopo le cose non cambiano? Io rispondo a tutti allo
stesso ed identico modo :) . Sono lieta che anche a te il capitolo ti sia
piaciuto ... Anche te eri di fretta? vale88 aveva l'università e te?
"Ma saranno c***i suoi no?" VEGETA!
Ma come parli?! "E tu farti i fatti tuoi mai, eh?"
... Forse hai pienamente ragione, chiedo scusa ... Spero che ti possa risentire
anche stavolta, ci conto. "Da mangiare io voglio
tutto ... Hai capito? TUTTO! ... A parte i pandori Bauli ... Sgrunt" Ps:la mail non mi è arrivata
MartaSaru: Oooh
... Ma te esageri, se mi dici così c'è il rischio che mi metta
a piangere! Grazie per la magnifica recensione e non ti preoccupare, a volte
le parole sono inutili e se si ci rende conto che in un certo momento risultano
tali allora è meglio tacere ... Il silenzio può valere più
di mille parole. Grazie davvero di cuore. Spero che anche questo capitolo
ti piaccia.
LadyDreamer:
Humm ... New Entry eh? Piacere, sono scImMIA ... Davvero ti piace la storia?
Devo ammettere che me l'hanno detto varie volte ma per me continua ad essere
così strano ... Mi viene da pensare: "Ma come può piacere?!"...
Evidentemente mi viene da pensare così perchè sono io che la
scrivo ^__^. Come mi è venuta in mente mi chiedi? Beh, sai com'è,
sono come Mr. Satan: le penso di notte per farle di giorno! (Ebbravo Goten!
XP). Il seguito è qualche riga più in giù ... Se vuoi
fatti risentire, ho apprezzato molto la tua "uscita" dal mucchione.
Spero che ti piaccia (ho detto così anche a tutti gli altri, come sono
ripetitiva :( ).
Ainim Skywalker: Oh,
finalmente ti sento! Che piacere immenso! Sono veramente Happy che ti sia
piaciuto il capitolo!(scusami per l'"Happy" ma ho finito i vocaboli
-___-). SPERO di riuscire a continuare così! Sennò è
un disastro totale! Farò del mio meglio :). Per il fatto delle immagini
... Ma hai spiazzato, secondo me tu sei stata l'unica a poterle vedere. Ora
come ora mi viene solo da dire: "Che vergogna ... Ma se le ha viste solo
lei alla fine forse è meglio così"! ... Che strano però,
a te sì e agli altri no ... Mah, i misteri della vita. Spero di risentirti
ancora. Ciauz XD
Bene, tra poco leggerete il capitolo n°18.
Premetto una piccola cosa: la mia storia, a livello di colpi di scena, avrà
un moto sinusoidale (se non sapete cosa significa potete chiederlo a maggie89,
è lei l'esperta di matematica! Non io, quindi non ve lo spiego!). Spero
che il capiolo piaccia a tutti anche se è quello che è ... Un
grazie per tutti quelli che hanno recensito la mia storia fino ad ora, per
quelli che continuano a farlo, per quelli che lo faranno e anche per quelli
che leggono soltanto ... Sò che siete tanti ma per me è già
tanto credetemi. Un bacione per tutti voi, spartitevelo equamente X3.
_ scImMIA _
CAPTOLO 18
- TORNERO' -
Era stato difficile addormentarsi quella notte.
La sua immagine, prima la pioggia e poi il freddo ... Sotto quella continua
cascata sembravo un piccolo pulcino ... Ogni tanto pigolavo ma nè la
mamma chioccia nè l'austero gallo erano venuti per prendersi cura di
me ... Oramai ero troppo grande per certe cose e poi ce l'avreste visto Vegeta
nei panni di un gallo? ... Beh, come scena è piuttosto strana da immaginare
comunque non voglio concentrarmi su questo (sono andato fuori tema, scusate).
Quando mi fui ripreso da quello sconforto procurato
qualche ora prima cercai un luogo asciutto e abbastanza accogliante dove poter
dormire tranquillamente. Ero completamente fradicio e in fretta e furia cercavo
come un disperato un riparo sotto il quale stare e lo trovai solamente dopo
alcuni fallimenti tra i quali: sotto gli alberi cadeva un po' di acqua ma
la cosa insopportabile erano i lombrichi che fuoriuscivano dalla terra, alcuni
anfratti di terra erano troppo corti per ospitare interamente la mia persona
al di sotto di essi, un pochino più in là di dove mi trovavo
all'inizio trovai qualche grotta ma purtroppo erano tutte occupate ... L'unico
posto decente che ri-trovai fu quella rientranza nella roccia vista poco tempo
prima, quella in cui vi era quella vecchia coperta blu. Sapevo che in quel
posto potevo stare tranquillo, lo sapevo fin dall'inizio, da quando l'avevo
visto la prima volta però avevo cercato in lungo e in largo propro
per non stare in quel luogo ... Quello era di sicuro il "suo" luogo
e se in quel momento ci stavo io non poteva starci lui.
Ero troppo stanco per pensare e quidi decisi che fosse meglio fare finta di
niente, almeno per quella notte ...
Entrai in quel luogo, mi trasformai in super sayan e rimasi trasformato per
pochi secondi. Grazie alla trasformazione riuscii ad asciugare parzialmente
gli indumenti che indossavo e i capelli. Sbadigliai sonoramente, ero davvero
sfinito, era anche colpa del viaggio nel tempo. Mi tolsi la spada e la poggiai
sulla parete sinistra della rientranza, proprio vicino a quella specie di
letto formato solo da un cuscino e una coperta. Mi raggomitolai in un angolino
e chiusi gli occhi nel tentativo di dormire. Rimasi lì per un po' ...
ma era tremendamente scomodo! Mi girai su me stesso una, due, tre, quattro
volte ma più mi giravo meno riuscivo a prendere sonno. Prillai tante
altre volte poi, come se qualcuno avesse sentito le preghiere che facevo nella
mia testola da ventenne, riuscii a trovare una posizione comoda. Presi sonno
e finalmente mi addormentai.
Gli incubi occupavano la notte ... I cyborg uccidevano
la povera gente e io, armato della spada con cui ero riuscito a battere anche
Freezer, mi abbattevo su di loro con furia, con determinazione, con coraggio
... Ma a cosa serve la furia, la determinazione e il coraggio se non si ha
sufficiente forza per battere il proprio nemico? ... Saltavo, scattavo, brandivo
la spada con meastria ma era tutto inutile, non riuscivo a colpirli!! ...
Scivolavano come acqua dalle mie mani e guizzavano come rapide anguille verso
le altre povere vittime che, inermi, perivano sotto la loro furia omicida
... Volavo all'inseguimento ma non riuscivo a prenderli! ...Poi, dal nulla
più totale, comparve davanti ai miei occhi un paesaggio famigliare:
una casa diroccata ... gialla ... Percorsi un buio corridoio ... Ma mi fermai
di colpo quando la vidi ai loro piedi ricoperta di sangue ... «MAMMA!!!»
Spalancai gli occhi all'improvviso « MAM
...» Qualcosa mi stava per cadere addosso ... E e non riuscii ad evitarlo
... SBABOOOM!!!!
« AHIAIA ... Ma che » Tirandomi sù con il busto, mettendomi
seduto, notai che quella cosa che mi era caduta sulla faccia era stata la
mia spada.
Con una mano mi sfregai leggermente la fronte, la quale era stata colpita
a tradimento poco prima « Che botta però ... Di prima mattina
non è proprio il massimo ... ».
Guardai fuori dall'apertura della rientranza e notai cha la giornata si preannunciava
a dir poco splendida: c'era un bel sole, il cielo era azzurrissimo, senza
una nuvola e gli uccellini cinguettavano felici. Nonostante la botta mi ero
svegliato con il buonumore.
Portai le ginocchia al petto, le strinsi con le braccia e poggiai il mento
su di quest'ultime ... Sentii addosso qualcosa di strano ... Qualcosa di stranamente
soffice ... Mi bastò sollevare il mento dalle braccia e staccare queste
dalle gambe per notare che tutto il mio intero corpo era attorcigliato in
quella vecchia coperta blu.
Ero senza parole ... Come avevo fatto ad arrivarè lì sotto?
Eppure la sera prima ero accucciato in un angolo ... E mi ero rintanato là
proprio per evitare di dormire sotto quella coperta e su di quel cuscino!
... "Il cuscino! Oddio ..." pensai e mi misi ad osservare quel mucchietto
di cotone foderato: non aveva un bel colore ... E io avevo appoggiato la testa
su quel coso? Ma che schifo! ... Ma se ero sopravvissuto ci doveva esser pur
stato un qualche strano motivo. Lo presi e lo portai al naso ... Il colore
non era dei migliori ma almeno non puzzava per niente. Che strano, non me
lo sarei mai aspettato.
Decisi di continuare la meditazione all'aria aperta svolgendo nel contempo
quelle che erano diventate ormai delle abitudini: feci pipì, preparai
e consumai la colazione (ovviamente prima mi ero lavato le mani) e poi feci
un po' di sano allenamento. Mentre svolgevo qualche flessione cercavo di capire
come avevo fatto a finire sotto la coperta ma l'unica cosa che mi venne fu
una qualche ed eventuale azione da sonnambulo.
Quello che era successo la sera prima con Vegeta continuava a pesare nella
mia mente ma meno, rispetto la sera prima. Il fatto era che mi ero auto-convinto
che l'insuccesso conseguito non fosse stato esclusivamente per colpa mia anzi,
togliamo pure "esclusivamente" ... non era stata affatto colpa mia!
Avevo cercato di aiutarlo ma se il senzu non aveva fatto effetto era colpa
di quel legume, io avevo fatto quello che dovevo e l'avevo fatto anche con
successo! ...
Ma se nemmeno il senzu aveva avuto effetto che cosa avrebbe potuto aiutare
mio padre?
Alla duecentesima flessione mi fermai e mi rimisi in posizione eretta. Portai
una mano verso il viso e la appoggiai sul mento assumendo la classica posa
di colui che pensa ... Incomiciò a balenarmi per la testa una possibile
soluzione: il signor Goku si stava riprendendo alla grande dalla malattia
cardiaca grazie ai magici fagioli ma prima era stato costretto a prendere
una specialissima medicina ... Forse anche per il problema di Vegeta ce ne
voleva una particolare. Già, ma quale? Non conoscevo il mondo della
medicina e se dovevo addentrarmi in quel campo non sapevo da che parte iniziare.
Ero sicuro del fatto che non potevo persentarmi così su due piedi da
un dottore qualsiasi e descrivegli i sintomi del "Principe dei Sayan"
per farmi dare una cura che alla fine poteva anche essere errata ... Per stare
sul sicuro bisognava fare delle visite da un qualche medico specialistico
o andare addirittura in un'ospedale, ma chi ce lo mandava là Vegeta?
Io forse? Non sarei mai riuscito a convincerlo ... Forse l'unica chance me
l'ero bruciata con il senzu ... E poi i dottori sono già tutti così
strani per conto loro, se poi dovessero visitare un vero Sayan noterebbero
immediatamente delle differenze dall'essere umano tipo.
Quella del dottore non andava per nulla ... Dovevo escogitare un'altra soluzione.
Si era fatto ormai mezzogiorno ma di Vegeta nemmeno
l'ombra ...
Sapevo che stava "bene" perchè sentivo l'aura compiere il
solito moto. Era molto distante e non si avvicinava mimimamente al luogo in
cui mi trovavo, quasi come se in quel momento io fossi infetto dalla peste
... Che razza di testone! Di sicuro si stava allenando o facendo qualcosa
di molto simile ... La mamma mi aveva detto che quando era in vita non faceva
altro che allenarsi all'interno di una speciale camera gravitazionale senza
mai fermarsi.
Mi alzai in volo e cominciai a guardarmi attorno alla ricerca di qualcosa
da mettere sotto i denti visto che lo stomaco reclamava il pasto con una rumorosa
insistenza. Lì attorno non c'era molto di commestibile a parte dei
dolcissimi coniglietti ... Come potevo uccidere degli animaletti così
adorabili? ... Continuai a cercare finchè non trovai un grande e maestoso
albero di mele rosse: erano bellissime e ce n'erano in gran quantità.
Ne staccai una da un grosso ramo e la addentai: era saporita e succosa, una
vera delizia. Ne staccai una decina (la fame dei sayan ...) e iniziai a scendere
di quota fino a quando mi fermai a metà strada a causa di un piccolo
particolare del tronco che mi incuriosì assai: sembrava che qualcuno
avesse scavato sulla parte di destra (o sinistra, dipende dal punto di vista)
fino a formare un grosso buco a forma di "C" ... L'albero stava
sù per miracolo, questo è poco ma sicuro. Vista la bella sorpresa
decisi di accamparmi all'interno di quell'incavo scavato nel grande tronco
e di consumare lì il mio pranzo. La vista da lassù era spettacolare:
le immense distese erbose, alcuni prati in fiore, alberi ricoperti di un lussureggiante
fogliame e stracolmi di frutti, il bel sole che illuminava tutto l'orizzonte
... Passai parecchio tempo ad osservare quel quadro dipinto dalla natura e
secondo dopo secondo cercavo di memorizzare anche il più piccolo dei
particolari perchè, se di lì a poco sarei dovuto tornare nel
mio tempo, non avrei mai più avuto la possibilità di rivedere
quel magico scenario.
Dopo aver consumato la decima mela percepii di avere ancora un piccolo buchetto
allo stomaco. Per rimediare alzai un braccio di fronte a me, lo tenni teso
per qualche frazione di secondo e poi lo piegai e lo portai velocemente a
contatto con il tronco che si trovava dietro la mia schiena ... la forte gomitata
fece scuotere l'intero albero. Mi sporsi leggemente verso la sinistra dell'incavo
ed afferrai al volo una mela ... peccato che quella fosse una delle tante
che a una velocità sorprendente precipitavano a terra con il rischio
di ammaccarsi! "Che disastro!" pensai e con una velocità
sorprendente iniziai a prendere al volo più mele che potevo ma erano
davvero tante ed era difficile prenderle tutte prima che toccassero terra!
Quello mi parve come una specie di "allenamento speciale". Alla
fine, quando anche l'ultima mela venne afferrata al volo dalla mia mano, mi
ritrovai circondato da una moltitudine di mele, forse un centinaio, tra le
quali, per fortuna, solo poche avevano subito dei "traumi".
« Che razza di pasticcio ... E queste adesso chi le mangia?» dissi
osservando quei frutti rossi « Beh, quì di certo non servono
... Ma non possono andare sprecate a questo modo, forse è meglio che
le porti da qualche parte ... ».
Mi ci vollero più viaggi ma alla fine
riuscii a terminare il trasporto delle mele dal grande albero, su cui le avevo
trovate, fino all'interno della "casa" di Vegeta. Alla fine dell'opera
la tana del principe sembrava un melograno ... Se si fosse trovato lì
e avesse visto come gli avevo ridotto l'abitazione come minimo mi avrebbe
ammazzato. Non riuscii a trattenere un sorriso mentre immaginavo la sua espressione
di sbigottimento mentre osservava la scena ...
Passarono tre giorni ... E furono i giorni più interminabili della
mia esistenza.
Vegeta non si era fatto vivo, nemmeno una volta. Quando cercavo di raggiungerlo
guizzava lontano e rapido e io, a malincuore, mi ritrovavo sempre costretto
a farmi forza e a ritirarmi.
Incominciai a progettare la partenza per il viaggio verso casa. Avevo sprecato
inutilmente tantissimo tempo prezioso e alla fine non avevo concuso nulla
... Con Vegeta avevo ormai perso ogni speranza.
Presi la scatola che contenevano le capsule e ne estrassi due: quella della
macchina del tempo e quella del piccolo frigorifero. Riempii il frigorifero
con tutte le mele che poteva contenere ... Di mele ne avevo fin sopra i capelli
ma ne rimanevano ancora tantissime altre ... Dopo averlo riempito fino al
limite consentito chiusi il frigo e lo feci ritornare alla forma della capsula.
Lo riposizionai nella scatola dopodichè misi quest'ultima in tasca.
Osservai tristemente la lucida e metallica macchina ... Partivo con malavoglia
ma dovevo per forza tornare nel mio tempo e sconfiggere i cyborg 17 e 18 sennò
la gente non avrebbe più potuto sperare in un futuro migliore ... Io
ero il solo che poteva sistemare la situazione. Spingendo un piccolo bottone
aprii il portellone di vetro e quando questo fu completamente aperto balzai
sul seggiolino. Accesi il pannello di controllo e controllai tutte le coordinate
per il viaggio e la quantità di energia necessaria ... Tutto regolare
... Sbuffai tristemente. Alzai lo sguado al cielo azzurro e lo fissai per
svariati minuti ... la voglia di partire non c'era per nulla. Impostai il
blocco della tastiera sul pannello dei comandi e con poca grazia vi ci appoggiai
sopra i piedi ... se la mamma mi avesse visto mi avrebbe ucciso ma la cosa
non mi importava. Incrociai le gambe che erano tese sulla tastiera, portai
le mani dietro la testa e chiusi gli occhi ... Il vento leggero solleticava
il viso e scompigliava leggermente i capelli ...
Un'ondata di vento leggermente più forte ... Aprii leggermente gli
occhi e con mia grande sorpresa vidi che vicinissimo al mio viso due occhi
scuri mi guardavano stupiti.
« WHOAH!! ... » Che razza di colpo « ... Gohan, che ci fai
quì? ».
Gohan si allontanò leggermente permettendomi di osservarlo meglio:
indossava una maglittina bianca, una saloppette e le classiche "babuccie"
di Piccolo ... teneva stretto a sè due grossi sacchetti di carta stracolmi
di cose da mangiare.
« Beh, io stò tornando a casa dalla spesa. Tu invece? Stavi per
andare via vero? ... » abbassò lo sguardo un po' triste.
« Prima o poi dovrò pur partire ... Stavo controllando i comandi
... »
« Però ci avevi promesso che ci avresti avvertito prima! E invece
che fai, vai e non dici nulla a nessuno?! » ora mi guardava con quello
sguardo tipico delle persone offese ... Quella promessa ... Vabbè tanto,
giorno più giorno meno ...
« Ho detto che prima o poi dovrò partire, NON che parto oggi
»
Ora mi guardava con un'espressione mista tra il sorpreso e l'imbarazzato «
Eh? ... Davvero? Non stai scherzando vero? ... »
« Nessuno scherzo. Qualche giorno prima della partenza bisogna sempre
controllare che tutto sia a posto per evitare problemi per il giorno decisivo
» dovevo essere stato convincente perchè dopo quell'affermazione
mi cominciò a guardare con un sorriso stampato sulla faccia.
« Io ti devo delle scuse, ho parlato a sproposto, senza pensare ...
non è da me »
« Non te la prendere ... » con un balzo saltai fuori dalla navicella
e spinsi il bottone per ritrasformarla in capsula « ... A volte capita
anche a me». Mi voltai verso di lui « Allora hai fatto grandi
spese oggi, vero Gohan? Non vorrai mica bruciarti tutta la paghetta con cose
del genere! »
Gohan fece una piccola risata prima di rispondere « No, ma quale paghetta.
La mamma mi ha dato i soldi per fare la spesa perchè la dispensa incominciava
a diventare vuota! »
« A beh, con il fatto che tuo padre è a letto la tua mamma non
avrà di sicuro trovato il tempo di fare la spesa ...»
« Macchè, il fatto è che mio padre si è ripreso
stamattina e dalla fame che aveva ha spazzolato tutto quanto! Non ho mai visto
la mamma così felice di cacciarmi a farmi fare rifornimento! Lei di
solito si arrabbia perchè mangiamo tanto ... »
« GOKU SI E' RIPRESO?! DI GIA'?! »
« He he, sì »
"Incredibile" pensai.
« Mi è venuta un'idea: perchè non vieni a pranzo da noi?
Scommetto che il mio papà sarà felice di rivederti »
Non era un'idea malvagia « Per me andrebbe bene ma non vorrei che diventasse
un problema per la tua mamma ... »
« Anche lei sarà contenta di rivederti e per questo non dirà
niente ... » si alzò in volo di un po' di metri « ... Dai,
andiamo! ».
Prima volevo fare una cosa.
« Tu vai avanti Gohan, quì ne avrò ancora per un minuto.
Ti raggiungo poi io in un battibaleno ». Gohan fece un cenno affermativo
con la testa e partì rapido come una saetta in direzione dei monti
Paoz.
Gohan era fortunato: aveva una famiglia felice
e il signor Goku era una bravissima persona. Goku era un eroe, per tutti l'amico
più caro, per Chichi un marito forse un po' fuori dal normale ma fedele
mentre per Gohan era il miglior papà che si potesse desiderare ...
Mio padre invece era arrogante, borioso, irrispettoso, megalomane e menefreghista
... uno così non sarebbe mai stato un buon padre ... ma forse nemmeno
un padre ...
Ero leggermente invidioso di Gohan ma non potevo modificare la mia posizione.
Il destino aveva deciso fin dall'inizio che io fossi il personaggio infelice.
Vegeta era un essere con il cuore di petra, per colpa del suo orgoglio e dei
suoi maledettissimi e incomprensibili pensieri non riusciva a sentire ciò
che gli volevo trasmettere: l'affetto di un figlio ... Ma la pietra se ci
si impegna la si può scalfire, colpo dopo colpo si può vedere
il suo interno e magari scoprire qualcosa di meraviglioso ed inaspettato ...
Ma se nel suo cuore non ci fosse stato niente? E se invece non fossi riuscito
nemmeno a scheggiarlo? ... Che prospettiva disastrosa ...
... Eppure, dal più profondo del cuore, volevo sperare che anche per
me, con un padre come lui, ci fosse stata anche una minima possibilità
... Chiedere di diventare per lui come Gohan significava per Goku era pretendere
troppo ... Però, che invidia ...
Mi guadai attorno e riempii i polmoni d'aria
con un bel respirone.
Urlai: « SE MI SENTI SAPPI CHE TORNERO' ANCORA E LA PROSSIMA SARA' FORSE
L'ULTIMA VOLTA CHE MI VEDRAI PRIMA CHE IO PARTA. SPERO CHE PER ALLORA TI FARAI
VIVO ».
Come risposta ricevetti il lieve sibilo del vento ...
Mi alzai in volo e seguii l'aura di Gohan.
Per tutti quei giorni non mi ero accorto che in realtà l'uomo che tanto
desideravo vedere era sempre stato molto più vicino di quanto potessi
immaginare ... La cosa più sorprendente era che, sempre senza che io
me ne accorgessi, mi aveva osservato e aveva vegliato su di me costantemente
...
Oh Yeees Baby!! I'm Back! Tremate-tremate-tremate!
Ha-ha-ha-ha!
Dopo altri giorni di duro lavoro, di sangue e sudore versato su di un Pc sono
riuscita a riapparire su queste pagine virtuali di EFP e spero vivamente di
non essere di disturbo ... Ma anche se lo fossi mi dovrete sopportare perchè
non mollerò così facilmente =D
Comunque prima di dire altre baggianate risponderò alle vostre recensioni
che, come al solito, sono state graditissime.
maggie89: Sarai sempre la prima, temo
che gli altri dovranno mettersi il cuore in pace. Per la matematica non sò
che dire ... A me basta sapere che 2+2=4 e poi sono a posto. Spero che l'esame
sia andato bene, lo spero vivamente. Per quanto riguarda il capitolo: mi spiace
che la prima parte non ti sia piaciuta ma devi sapere
che in alcuni punti la storia sarà leggermente in calo ... Insomma,
ho bisogno di quei momenti per rendere l'attimo con il colpo di scena più
... Più ... non mi viene il termine, pardon. L'aggionemento è
arrivato e spero che ti piaccia.
Dragonball93:
Ciao! Grazie per il complimeto "magnifica storia", io estoy versando
un rio de lacrime de gioia! (Non sò lo spagnolo -__- ... faccio pietà).
Comunque l'avevo scritto anche nell'ultimo capitolo che aggiornavo il Lunedì
e il Giovedì mattina ... Bastava leggere quella righina verde ... Ma
va beh :) . Spero che la verifica di inglese sia andata bene, come avrai notato
io non sono una poliglotta anzi ...
Grazie per la recensione che incudeva anche quella per lo scorso capitolo,
thank you! Vegeta è un personaggio scorbutico e orgoglioso ed è
spesso difficile da descrivere mentre Goku al contrario è talmente
giocoso e vitale e a volte è fin troppo semplice parlare di lui ...
Il mio personaggio preferito rimane comunque Mirai Trunks ma, come è
mio solito, cerco sempre di rendere i personaggi al meglio ... Spero che il
carattere del tuo Vegetuccio sia lo stesso a cui ti sei affezzionata grazie
al manga o all'anime. Io cerco di fare del mio meglio. Spero che anche questo
capitolo ti piaccia e mi raccomando: se hai una verifica ascolta la tua amica
e studia! Per leggere una fic c'è sempre tempo e tranquilla, io non
scappo.
MartaSaru:
Non sò che dire ... Ho aspettato fino all'ultimo :(
Ainim Skywalker:
Grazie! Cercherò di continuare la storia come si deve! Tu però
continua a seguirmi. Ah, per quel lavoro delle immagini perso che sia per
la curiosa caratteristica che hanno in comune i nostri due computer: anche il mio
si blocca in continuazione! Sarà questione di feeling?
vale_88:
Già perdonata, non preoccuparti! Purtroppo non ho avuto il tempo di
correggere lo scorso capitolo comunque ho controllato questo più volte
e spero che non troverai errori ... Tu se puoi continua ad essere la pignola
rompiscatole della fic! Mi farebbe piacere avere cualcuno pignolino-pignoletto
... Così sembra che una persona legga con maggiore attenzione la storia!
Sono contenta che Trunks ti sembri tenero ^////^ ! Anche a me piace tanto
... Vabbè, ma io sono io e quindi la mia parola non vale =D . Non mi
dovresti invidiare ... Io odio le descrizioni e a dire il vero quelle che
faccio mi fanno un po' schifo, ma è ovvio che non posso fare solamente
dei dialoghi perchè sennò dopo non ci si capisce più
niente!. Anche a te un bacione. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
The Others: Ormai
vi marchio con questo nome. Mi spiace, ma non posso sempre chiamarvi con "quelli
che leggono ma non recensiscono"! E' troppo lungo da dire! Vedete
comunque di non starvene imboscati per sempre sennò vi cresce il muschio
dappertutto! Fatevi sentire!
Prima di incominciare vi dirò che in principio questo capitolo era
parte integrante di quello successivo ma poi, visto che diventava di una lunghezza
terribile, mi sono ritrovata costretta a dividerlo QUASI in due parti uguali. Dico
"quasi" perchè in realtà questo è molto più
corto rispetto al prossimo (di cui ovviamente non vi anticipo nulla perchè
sono cattiva! Dolente ma dovrete aspettare fino a giovedì). Se per
caso non vi soddisferà e lo trovarete quasi nonsense (non nel senso
di stupido ma nel senso di sconnesso dal resto) sappiate che in realtà
nulla e dato al caso! Con la frase che segue insisterò su quanto appena
detto (ovviamente questa frase non mi appartiene ma la prendo ugualmente perchè
mi piace troppo! Conte di Montecristo, non mi uccida per questo!)
« IL DESTINO ... NON SA COSA SIA LA CASUALITA'.
VEDETE, COME IL SOLE TRAMONTA SEGUENDO LE LEGGI DELL'UNIVERSO, COSI' A SUA
VOLTA IL DESTINO SEGUE LE LEGGI DELL'INELUTTABILITA' »
Gankutsuou - Le Comte de Monte Cristo
(Ovviamente di leggi io seguo le mie!). Spero che
a tutti piaccia. Leggete e fatemi sapere. Un bacione a tutti.
scImMIA
CAPITOLO 19
- CAOS A CASA SON -
Mi vollero pochi minuti per raggiungere il piccolo
Gohan. Avevo notato che volava volutamente a bassa velocità per aspettarmi
... sempre così gentile. Quando gli fui accanto gli sorrisi e per tutta
risposta mi sorrise di rimando. Aumentammo entrambi la velocità.
I monti Paoz si avvicinavano sempre più ma eravamo ancora lontani.
« Hai poi fatto quella cosa? »
A causa del vento non riuscii a sentire quello che Gohan mi aveva detto.
« Eeh? Che hai detto? »
« Ti ho chiesto se poi hai fatto quella cosa che dovevi fare »
« No, ancora no ... Ma ho pensato che forse non è così
importante come credevo »
« Ah ... Hei, quella è la casa dei vicini! Ci siamo quasi! »
« Eh? Di già? »
In effetti osservando meglio il paesaggio notai che effettivamente eravamo
vicini alla casa dei Son ... Forse era il fatto che dopo pochi giorni fosse
la seconda volta che vi facevo visita e quindi il viaggio mi sembrò
più breve. Quando la piccola casetta fu visibile ci abbassammo di quota
ed atterrammo a qualche metro dalla porta d'ingresso. Gohan corse frettoloso
verso la porta ...
« Sei sicuro che non vi sia solo di disturbo? »
« No, non ti preoccupare ... Hum ... Scusa, mi daresti una mano ad aprire
la porta? Con queste borsine non riesco ad aprirla »
« Hah! Scusami! » Mi avvicinai di corsa e lo aiutai ad entrare
in casa aprendogli la porta d'ingresso.
Il caos regnava all'interno della casa ... evidentemente da quando Goku si
era svegliato la signora Chichi non aveva badato alla cura della casa: ogni
cosa era fuori posto, il pavimento era pieno di gatti di polvere e bricioline
di pane, il divanetto del soggiorno era tutto stravolto, ogni tanto si trovavano
quà e là delle piccole macchie di un qualche sugo ... Insomma,
la casa non era nello stesso stato in cui l'avevo vista l'ultima volta.
« E' permesso? » chiusi la porta alle spalle di Gohan «
MAMMA! SONO TORNATO! HO COMPRATO QUELLO CHE MI AVEVI DETTO! ... MAMMAAA! »
Il piccolo sayan entrò all'interno della calda cucina ed appoggiò
i sacchetti contenenti la spesa sul tavolo di legno. Sul vasto piano cottura
vi erano pentole e padelle di tutte le dimensioni e tutte sporche di quello
che contenevano poco prima, il lavello era stracolmo di piatti unti e sporchi,
svariati cassetti e sportelli erano macchiati da piccole o grandi macchie,
... La cucina era ridotta peggio del resto della casa.
Una figura fece il suo ingresso nella cucina « Gohan! Finalmete sei
arrivato tesoro ... Sono disperata! Non sapevo più con cosa riempire
lo stomaco di tuo padre! ... » Mi vide e mi scrutò perplessa.
Per tutta risposta alzai leggermente una mano aperta verso di lei e la salutai
piuttosto imbarazzato « Eeeh ... Salve ... ». La signora Son osservò
nuovamente prima Gohan poi me ... Non si spiegava la mia presenza all'interno
della sua cucina.
« Ciao mammina ... Ho invitato il "ragazzo del futuro" a pranzo
»
L'espressione di Chichi mutò da interrogativa a furente ... Riuscii
a capire da solo che la mia presenza da parte della signora non era gradita.
Prima di dire qualsiasi cosa la donna si precipitò sui fornelli e cominciò
a cucinare come una forsennata « Gohan, ma ti rendi minimamente conto
della situazione in cui mi ritrovo? Tuo padre rischia di mangiare la casa
intera e tu, in un momento tale di crisi, non solo inviti a casa un ospite
inatteso, ma inviti pure un'altro sayan! Come se questo mi rendesse le cose
più semplici! » Gohan le si avvicinò con aria alquanto
seccata « Ma mamma ... Come puoi dire una cosa del genere proprio davanti
a lui! ».
Chichi smise per un attimo di svolgere le proprie faccende poichè si
era accorta di essere stata piuttosto scortese nei miei confronti. Si girò
verso di me e si scusò sinceramente.
« Si figuri. La colpa è mia che ho accettato l'insistente invito
di Gohan. Ma se le sono di disturbo me ne andrò all'istante »
« No, resta per favore ... Sono stata scortese ma per questo non ti
devi sentire obbligato ad andartene »
Le sorrisi ... in fondo me l'aspettavo la brusca reazione iniziale da parte
della signora Chichi però mi aveva fatto piacere sentire le sue scuse
... e adesso?
« Beh, lasci almeno che le dia una mano. Almeno le sarei di una qualche
utilità » Chichi mise le mani sui fianchi e riflettè qualche
istante. « Come te la cavi ai fornelli? »
« Penso abbastanza bene, a casa cucinavo spesso »
« Molto bene...» afferrò un mestolo, mi si avvicinò
e lo picchiettò leggermente sul mio petto «...Allora ti nomino
"Aiuto cuoco"».
Mi slacciai la spada e la poggiai vicino a una
sedia del tavolo cicolare, mi tolsi la giacca di jaens e la misi sullo schienale
della stessa sedia vicino alla quale vi era appoggiata la spada, mi slacciai
il cinturino dell'orologio da polso e lo poggiai sul tavolo. Dopo di ciò
mi avvicinai al lavello e mi lavai energicamente le mani con un po' di detersivo
liquido. Le asciugai con un pannetto morbido e poi fui completamente alla
mercè della signora Chichi.
« Allora, per cominciare dovrai superare il "Livello del lavapiatti".
Purtroppo sono a corto di stoviglie pulite e mi servono con urgenza. Allora,
te la senti? »
« Certo! »
« Allora al lavoro! Non c'è tempo da perdere! »
3 ... 2 ... 1 ... Via! Io al lavabo, Chichi ai fornelli incominciammo a lavorare
come dei forsennati.
« Gohan tu vai da tuo padre e portagli via i piatti vuoti. Quando torni
quì devi dirmi a che livello è arrivato. Dai vai, non stare
con le mani in mano » Gohan rispose con un tiepido "Sì-sì"
e poi corse verso la camera da letto.
Dopo poco il bambino si ripresentò con una montagna di piatti e piattini
e li riversò tutti all'interno del lavello ... Goku mi si era presentato
come un terribile nemico e il mio scopo era quello di tenergli testa! ...
La sfida però sembrava difficile da superare.
Chichi nel frattempo riusciva a tenere perfettamente sotto controllo la cottura
di svariati cibi ... Era davvero stupefacente.
Man mano che la moglie di Goku portava a termine la cottura di un qualche
cibo lo dava a Gohan che lo portava al capofamiglia mangione.
Dopo svariati minuti di intenso e duro lavoro il ritmo calò notevolmente
e perciò riuscii a portare a termine il mio compito. Chichi notando
che la mia missione era compiuta mi sorrise sollevata.
« Molto bene. Adesso mi puoi aiutare ai fornelli: dovrai fare ogni cosa
che ti chiedo e la dovrai fare il più rapidamnete possibile. Chiaro?
» Annuii convinto.
Trascorse un'ora intera e alla fine del lavoro
avevo le gambe a pezzi: per tutto il tempo ero stato in piedi e scattavo da
una parte all'atra della cucina eseguendo ogni piccolo ordine della signora
di casa come ad esempio: "Prendi il sale", "Aggiungi acqua!
... NO! Troppa acqua!!", "Mettici una spruzzata di pepe", "Passami
il mestolo gigante", ecc. ecc. ecc ... Inutile dire che alla fine di
tutto ero esausto e non tanto, per così dire, "soddisfatto"
dell'allenamento supplementare. Alla fine però, grazie al mio aiuto,
la signora Chichi era riuscita a tenere testa fino all'ultimo la fame spropositata
del marito ... Penso che questa esagerata fame fosse dovuta alla pausa causata
dalla malattia ... Molto probabile, forse anche ad uno come me sarebbe successa
una cosa simile (non nella stessa misura comunque!).
Aiutai Chichi a pulire le ultime cose.
« Sei stato molto gentile, ti ringrazio »
« Eh? Ma si figuri ... »
« Comunque è strano trovare un ragazzo che se la cavi così
egregiamente ai fornelli come te ... »
« Davvero? » Mi girai verso la signora alla ricerca di una qualche
risposta. Lei mi osservò con due occhi a fessura ed con un sorrisetto
da furbetta sulla faccia.
« Già ... Non sarà per caso che tu sei ... »
Intuendo dove voleva arrivare avvampai all'istante e diventai rosso come un
peperone « MA SIGNORA!! .. (O///O)! »
« AH! ... SCUSAMI - SCUSAMI! Non volevo offenderti! »
Mi voltai dall'altra parte ancora imbarrazzatissimo « Fà niente
... =////= »
« Beh, però lo dovrai ammettere ... Pochi ragazzi alla tua età
sanno cucinare ... »
« Mia madre mi ha insegnato un po' per evitare che in età avanzata
mi riducessi a mangiare solo uova strapazzate o panini farciti e poi, per
come siamo ridotti nel nostro tempo, bisogna sapersi arrangiare con quel poco
che si trova ... In quei casi torna utile sapere muoversi in cucina ... »
« Ohh ... » Sembrava ascoltarmi estasiata, come se si stesse perdendo
tra le righe di quel mio discorso.
« ... E poi capita di incontrare molta gente che si ritrova con poco
da mangiare. In quei casi mi limito a dare una mano come posso».
La signora chiuse per un attimo gli occhi e sorrise teneramente.
« Non solo è raro trovare dei ragazzi che siano bravi ai fornelli
... »
Mi lasciò appeso ad un filo ... Riaprì gli occhi e mi porse
uno speldido sorriso.
« ... E' anche raro trovare dei giovani con il cuore puro e gentile
come il tuo ... ».
...
Non riuscii ad esprimere la gioia che provai per quel complimento ... Avvampai
nuovamenete e voltai lo sguardo dall'altra parte.
« Certo che però sei proprio un timidone!! »
Diventai ancora più rosso se era possibile « No, non è
vero ... »
Chichi rise di gusto ma non mi offesi per nulla ... Non ve n'era motivo.
All'ingresso della cucina si ripresentò nuovamente il piccolo Gohan
o almeno, o era una montagna di piatti e tegami che si muoveva per magia o
vi era qualcuno che li sorregeva. Quel qualcuno inciampò e fece lettaramente
volare per aria il mucchio di stoviglie.
Si sentì un fortissimo frastuono poi, dalle macerie, apparve la piccola
testa capelluta di Gohan che fece una piccola smorfia che era un misto tra
imbarazzo e dispiacere.
Chichi con voce scherzosa disse per concludere: « Vedi, è come
ti avevo detto! Io ad esempio ho solo due teppistelli bravi a mangiare e basta
... »
« Ma mammina ... ». Scoppiammo tutti a ridere ... Che situazione
splendida.
Mi rimisi la giacca in dosso ma lasciai la spada
in un angolo della cucina di modo che non fosse tra i piedi. Il piccolo Gohan
mi accompagnò verso la camera matrimoniale dei genitori e lì
potei rivedere Goku ... Sembrava in splendida forma, al contrario della camera
che era un vero e proprio macello ...
Appena mi vide mi sorrise « TR- ». Riuscii ad interromperlo grazie
a delle sbracciate all'aria e con un continuo "no-no" della faccia.
Gohan dapprima non mi vide ma poi, quando si voltò e si fermò
ad osservare il mio strano atteggiamento, mi scrutò stranito ... E
il padre non era da meno.
« Eh? ... » Devo ammettere che il signor Goku è un grande
eroe, questo non l'ho mai messo in dubbio, ma di certo non si può dire
che sia un personaggio proprio sveglio ...
Mentre Gohan mi guardava come se fossi uno strano essere deforme venuto dallo
spazio remoto, io mi precipitai addosso al signor Goku e lo abbracciai forte
... Non che lo volessi proprio abbracciare (anche perchè la sua tuta
arancione era tutta sporca di sugo) ma fu l'unica cosa che mi venne in mente
per mascherare lo strano movimento precendete ...
« AHhh! Mi volevi abbracciare! Grazie, anch'io sono felice di vederti
Tr- » prima che potesse ripetere nuovamente il mio nome riuscii a bloccarlo
aumentando la stretta dell'abbraccio. Dacchè forse stringevo con troppa
forza il signor Goku mi diede una lieve pacca sulla spalla e poi mi sussurrò
all'orecchio « Hei piano ... Non ti sembra di esagerare?».
Come in un sussurro gli dissi le testuali parole: « Signor Goku, per
cortesia, non dica in giro il mio nome ... ».
Mi staccai dall'abbraccio e lo osservai con uno piglio serio. Lui ricambiò
con lo stesso e identico sguardo poi annuii ... Dai suoi occhi si poteva capire
che non riusciva a cogliere il motivo della mia decisione ma che per fiducia
nei miei confronti aveva di deciso di aiutarmi a mantenere il segreto della
mia identità.
Benvenuti al capitolo n°20 di questa
storia ... Spero che il mio "ritorno" sia gradito. Se non lo dovesse
essere beh, ... peggio per voi, no? XD
Quello che leggerete tra poco sarà un capitolo abbastanza lungo quindi
controllate l'orologio ... Avete abbastanza tempo per leggere con calma? Sì?
Molto bene, allora potete cominciare tranquillamente. No? A voi la scelta
ma sappiate che io sono per le cose fatte con calma ma fatte bene.
Questo capitolo era parte integrante del precedente ma per motivi di lunghezza
ho deciso di tagliarlo in due parti ma questo lo sapevate già (infatti
l'avevo detto anche la volta scorsa). Ho impiegato un sacco di tempo per scriverlo
a causa di numerose distrazioni tra cui: il lavoro, la mamma che ogni tanto
scoccia, mia sorella Bea e una colonna sonora capace di portarmi mentalmente
in un'altro mondo meraviglioso in cui Goku e compagnia cantante non c'entrano
niente ... Sinceramente, scivere una fic con in sottofondo le "original
soundtrack" di Kingdom Hearts I e II non è facile ma mettono così
di buon umore ... :) [Ah, tra parentesi ( ho i dischi Originali e ne vado
orgogliosissima!) chiusa parentesi].
Ok, per ora basta. Se mi viene in mente altro lo aggiungerò dopo le
Risposte alle recensioni!
maggie89:
Hai passato geometria ... Good-good :). Sono felice del fatto che ti piacciano
le scenette famigliari della famiglia Son ma la cosa che mi ha fatto ancor
più piacere è il fatto che tu abbia apprezzato quella che ho
illustrato con lo scorso capitolo. Ce ne sarà un po' anche in questo.
Sono contenta che ti sia piaciuta la scenetta di Trunks ... Non me la sono
sentita di NoN scriverla ^__^. Fatti sentire anche questa volta se ti và.
Un bacione.
MartaSaru:
Vediamo: a destra niente ... a sinistra ... Quella sottospecie
di nuvoletta oscura che mi era fuoriuscita dalle orecchie e che continuava
a svolazzarmi sulla testa sembra che sia sparita. Per questa volta ti perdono
ma alla prossima giuro che vengo sotto casa tua e mi metto a lanciare dei
Final Flash contro la tua abitazione! Ovvio che se abiti in un condominio
prima chiedo informazioni ;). Vebbè dai, sei perdonata ma ricorda:
non fare promesse se sai che difficilmente le riuscirai a mantenere ... Nel
tuo caso è stata sbadataggine ma per le prox chissà ... In riferimento
alla recensione sono contenta che lo scorso ti sia apparso come un capitolo
simpatico. Trunks è un ragazzo a dir poco perfetto ... Inutile dire
che nel nostro mondo è assolutamente impossibile trovarne anche solo
uno così! Oh, al massimo mi faccio un cartonato ^_^. Fatti sentire
anche questa volta se puoi ... Razza di Saru! XP
vale_88:
Ecco la mia personale maestra di italiano a "domicilio"! Posso chiamarti
così vero? Non ti dispiace? Ecco mia cara maestrina, come da lei consigliato
ho modificato quelle due frasi dello scorso capitolo e adesso è perfetto
( a parte quell'errorino ... Quello non l'ho proprio trovato! Me sema ...).
Sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto ... La parte di Trunks
e Chichi è piaciuta :) .... Yes! Aspetto anche per questo capitolo
i tuoi preziosissimi consigli e non ti preoccupare se non riesci a recensire
proprio giovedì ... Il capitolo rimane lì dov'è e non
si schioda ma vedi solo di non fare lo stesso arrivo di quella "lassù"
-_- ... Un bacione anche a te "bela stralla"!
sexxxychichi:
Wee! Mo vè ka ghè ... La chichina! Sbaglio o è dal capitolo
2 che non ti sento più? Ma che fine avevi fatto? Dal numero di "!"
che hai inserito nella recensione ho capito che hai apprezzato lo scorso capitolo
... Sono veramente contenta!!!!!!!!!! Spero di risentirti anche in futuro
( o avevi recensito perchè c'era Chichi? Allora sappi che c'è
anche in questo capitolo!). Un bacione enorme anche a te e grazie per la rece.
Ok, con le recensioni ho terminato ... I "The Others" per questa
volta rimangono all'asciutto ;-) .
Come avrete notato tutti in questa mia fic il tempo della storia e il tempo
della narrazzione non vanno per nulla di pari passo ... E dire che della storia
mi manca ancora parecchio! Ma cavolo, ce la farò? Comunque, cercherò
di continuare ad aggiornare in modo regolare e costante ... se ci fossero
dei problemi (es. ritardo dello scrittore, blocco psicologico o -perchè
no- fisico) vi avvertirò con il capitolo precedente. Non allarmatevi,
per ora è tutto ok anche se stò ancora scrivendo il capitolo
n°21 e non l'ho ancora terminato! I tempi stanno incominciando a divenare
un po' stretti ... Vorrà dire che mi metterò a dieta XD! Ah,
ho leggermente rimpicciolito il carattere del testo perchè mi sembrava
un po' troppo grande ... spero che non sia un problema.
Auguro a tutti una buona lettura. Un bacione a tutti.
Ciao e a presto.
scImMIA
CAPITOLO 20
- LA RICHIESTA DI UN CARO AMICO -
Trascorse poco tempo e in quei attimi il signor
Goku era riuscito a sistemarsi e a ottenere un'espetto estetico decoroso:
aveva sostituito la tenuta da combattimento sporca con una pulita (ma identica
in tutto e per tutto) e si era fatto una rapida doccia perchè prima
non emanava un buon odore ... Dolente dirlo ma puzzava abbastanza -_- .
In meno di un'ora trascorsa in un lampo io, il signor Goku e Gohan eravamo
fuori all'aria aperta a respirare l'aria pura della campagna...
Goku iniziò a stiracchiarsi ... « Urca, sono tutto incriccato
... ». Si sentirono dei piccoli crocchi provenire dalle sue articolazioni
...
« Haaa ... Così và meglio! Gohan, che ne diresti di fare
un po' di sano allenamento? ».
Il bimbo spalancò gli occhi preso da un'eccitazione e da un'euforia
improvvisa « Sì, certo! ».
Presto detto presto fatto, i due si erano già posizionati uno davanti
all'altro ed erano in posa da combattimento. Gohan aumentò l'aura più
che potè e poi si precipitò sul padre: ogni colpo veniva parato
o schivato, di rado rispondeva e quando Gohan attaccava con un'onda si limitava
a scagliarla lontano con estrema facilità ... Il divario era troppo
alto.
Mi allontanai di poco dall'improvvisato campo di battaglia e mi andai a sedere
a terra, ai piedi di un grosso albero ... Misi le gambe nella posizione della
"farfalla" e incrociai le braccia tenendole al petto. Osservavo
l'incontro interessato e al contempo un po' impaziente perchè avevo
una voglia matta di sfidarmi con il grande Goku ... Non pensavo ad altro se
non al sicuro ed imminente incontro che avrei dovuto disputare con l'eroe
della Terra.
Lo scontro tra il super sayan e il bambino durò relativamente poco.
Goku si ritrovò costretto ad interromperlo perchè il figlioletto
era già stremato.
« Gohan, ma che ti succede? Eri tanto bravo l'ultima volta ... Sono
un po' deluso ... »
« Scusami papà ... »
Una potente aura si avvicinò « Non è colpa di Gohan, sei
tu che sei aumentato di potere»
Ci voltammo tutti ad osservarlo ma il piccolo Gohan non riuscì a trattenere
la sorpresa: « Piccolo! »
Il namecciano si avvicinò a Goku « Vedo che ti sei ripreso in
fretta »
« Già, e tu come stai Piccolo? »
« Hah, non sono affari tuoi ... »
Gohan si intromise nella conversazione « Piccolo cosa ci fai quì?
C'è per caso qualcosa che non và? »
« No Gohan, per almeno una volta non c'è niente che non và.
Sono soltanto venuto perchè avevo percepito un'aura famigliare che
tornava a scatenarsi ...» detto questo fece un sorriso quasi demoniaco
e si strappò di dosso turbante e mantello.
Goku ridacchiò divertito e poi si voltò verso di me. Piccolo
voltò lo sguardo cercando di capire dove guardasse Goku e mi vide.
Per tutta risposta alzai leggermente una mano e lo salutai timidamente. Il
sayan si avvicinò al namecciano e, riuscendo a farsi sentire soltanto
da quest'ultimo, gli disse che non volevo che mi chiamassero per nome ...
Sentendo questo Piccolo ridusse ad una fessura gli occhi e mi scrutò
pensieroso ... Dopo pochi secondi acconsentì con un cenno della testa
e si rivolse finalmente a me : « Ah, il ragazzo del futuro ... Che ci
fai ancora quì? ».
Mi alzai in piedi e lo raggiunsi. Quando gli fui vicino gli sorrisi «
Non temere, partirò tra breve ».
« A me non mi importa quando partirai, sappi che prima però voglio
sapere quanto vale un super sayan di un'altra dimensione! »
« Non c'è problema ...» mi misi nella posa da combattimento
« ... Se vuoi di posso dare una dimostrazione anche adesso » anche
Piccolo si mise in una posa da combattimento ed era pronto ad attaccare quando
...
« NON CI PENSATE NEMMENO!! »
Un potente urlo ci stordì
tutti. La signora Chichi era uscita di casa e ci osservava con aria a dir
poco furente ...
« Chichina ma che ... » Goku sembrava terribilmente confuso e
con una mano si grattava energicamente la testa.
« "Ma che" che cosa Goku?! Non ti permetterò di fare
ulteriori duelli vicino a casa e poi non mi avevi promesso che finita la storia
dei cyborg Gohan avrebbe recuperato tutto il tempo perso? E poi è passato
mezzogiorno e invece di lasciare il nostro ospite libero di pranzare lo obblighi
a combattere e così facendo il pranzo che ho preparato andrà
sprecato! Gohan e anche te giovanotto, andate in casa a mangiare, subito!
Gohan, quando hai finito il pranzo inizierai a fare i compiti seriamente,
hai un sacco di lavoro arretrato! » e con aria accigliata ci fulminò
mentre con il dito indice indicò la porta di casa.
Il signor Goku le corse incontro e pareva agitato ...
« Ma Chichi, ne abbiamo discusso tanto: Gohan si deve allenare per difendere
la Terra da un possibile nemico! Se lo lasci sempre incollato ai libri non
diventerà mai più potente di quello che è adesso ...
Tesoro, nelle battaglie per vincere oltre al cervello c'è bisogno anche
dei muscoli! Sii comprensiva ... »
« COMPRENSIVA UN CORNO!! Ho lasciato che lo allenassi per tre anni interi
mentre i libri prendevano la polvere! Se permetto a Gohan di ubbidire solo
alle tue decisioni c'è il rischio che diventi un perfetto somaro, proprio
come te! E poi in tutti questi anni non ti sei mai degnato di cercarti un
lavoro per dare una mano in casa! »
« Ma adesso che centra il lavoro? ... Io proprio non capisco ... »
« CHE COSA CENTRA?! CENTRA ECCOME! Trovare e portare a casa i soldi
che servono per mantenere la famiglia implica un sacco di fatica e anche un
sacco di responsabilità! »
Goku alzò lo sguardo al cielo un po' esasperato «...See, come
se la protezione della Terra non implicasse delle responsabilità...»
Chichi scoppiò letteralmente: « MA CHE COSA SERVE?!! TU CONTINUI
AD ESSERE UN'IRRESPONSABILE QUINDI LA TERRA NON TI IMPLICA UN BEL NIENTE!!
Al contrario di te io voglio che Gohan diventi una persona responsabile e
che sia in grado in una vita futura tutta sua di potersi occupare VERAMENTE
della sua famiglia come di deve! E ora: Gohan, giovanotto del futuro ... Avanti,
marche! ».
Passai davanti al signor Goku e gli sorrisi imbarazzato. Il piccolo Gohan
mi precedeva tranquillo e per nulla scosso, forse perchè troppo abituato
a quel genere di discorsi tra padre e madre. Quando io e Gohan fummo entrati
all'interno dell'abitazione dei Son, Chichi si fermò sull'uscio e osservò
dapprima in cagnesco il marito poi cambiò espressione ... Quando Goku
vide cambiare l'espressione facciale della moglie da malefica a tranquilla
si precipitò di corsa sulla soglia della porta e le porse un radioso
sorriso.
Anche la signora sorrise « Tesoro ... »
« Chichina ...» La scena pareva una di quelle da vecchio film
d'amore ... Per un attimo mi parve che Piccolo fosse diventato anche più
verde del solito ...
« Tesoro ... Tu oggi non pranzi ».
« CHEEEEE!!! CHICHI NON PUOI FARMI QUESTO!!! » era disperato ...
« Certo che posso » rispose tranquilla.
« Ma io stò morendo di fame! »
« Ma se hai finito di mangiare mezz'ora fa! »
« Ma quella era solo la colazione ... »
« Beh, la questione non cambia minimanente. Oggi non pranzi e ti dirò
di più, non entrerai nemmeno in casa! »
« EEHH?! Ma non puoi! Questa è anche casa mia! »
« No ... Questa è casa MIA! La tua e quella specie di piccola
bettola ancora in piedi »
« Non offendere così la casa del nonno! E comunque dai, facci
entrare! O almeno, fai entrare almeno Piccolo ... lui non c'entra niente in
questa storia ... »
« NO! NON ENTRERA' NEMMENO LUI! E poi è anche colpa sua se Gohan
si è fissato con la storia del combattimento! ... VOI DUE NON ENTRERETE
PERCHE' SIETE FATTI DELLA STESSA PASTA!! MI SONO SPIEGATA!?! »
SBAM!!
Pranzai tranquillamente assime a Gohan e alla
signora Chichi mentre un disperato Goku mi implorava di aiutarlo dalla finestra
della cucina ... -__- ...
Finito il pasto, come ordinato dalla madre, Gohan andò in camera sua
a studiare mentre io aiutavo la signora a sistemare la cucina. Feci bene a
fare ciò perchè grazie al mio gesto gentile Chichi si intenerì
e concesse a Gohan un'ora di pausa dai compiti nel pomeriggio ( vittoria!
).
Uscendo dalla casa trovai un Piccolo in profonda meditazione e un Goku che
stava morendo di fame ... Incredibile, come si poteva avere ancora fame? Per
aiutarlo aprii la capsula che conteneva il frigo e gli offrii tutte le gustose
mele che vi erano all'interno. Senza farsi problemi se le sbaffò tutte.
« Urrrrca! ... Grazie mille, stavo morendo di fame! »
« He-heh ... Figurati, non c'è di che ... »
Il sognor Goku si allontanò da me di pochissimi passi e, mentre faceva
un po' di allungamenti, mi chiese: « Ti andrebbe di fare un piccolo
scontro contro di me? Ti avevo notato prima, sembravi impaziente ... »
Che bello ... Finalmente mi potevo misurare sul serio con il grande Goku!
« Certo! Un attimo solo però che mi tolgo la giacca e la spada
... »
« E perchè? » chiese curioso.
« Beh, se rovino troppo la giacca mia madre mi spenna ... Per la spada
... Beh, non mi sembra giusto usarla. Voglio fare un combattimento alla pari
»
Sorrise e si mise nella posa da combattimento « Ok, come preferisci
».
Gettai la giacca e la spada lontano, mi misi anch'io nella posa adatta per
colpire e ... iniziò lo scontro.
Il combattimento andò avanti per un paio
d'ore ma non vi tedierò con la sua descrizione, l'unica cosa che dovete
sapere è che il signor Goku riusciva a tenermi testa con una facilità
sorprendente ... Però anch'io, di tanto in tanto, riuscivo a dargli
parecchio filo da torcere ma come si sà, spesso è l'esperienza
che fà la differenza ...
Venni sconfitto ma di poco credetemi e adesso vi confesso che la cosa non
mi pesò per nulla.
Ci sedemmo entrambi a terra stremati e ansimanti. I piccoli graffi sparsi
sul corpo sanguinavano lievemente e i lividi incominciavano ad assumere quel
colore verde/violaceo.
Nel preciso istante in cui io e Goku stramazzammo a terra, il piccolo Gohan
era uscito dall'abitazione per approfittare di quella pausa concessa. Ci raggiunse
e rimase un po' deluso dal fatto di aver constatato che sia io che il padre
non eravamo in grado di poter sostenere anche solo un brevissimo duello con
lui. C'era Piccolo, è vero, ma non era la stessa cosa.
Goku prese fiato e chiese un favore al figlioletto : « Gohan, siamo
un po' stanchi. Non è che ci potresti andare a prendere un po' d'acqua,
per favore? » senza replicare il figlio rispose con un "Certo"
e corse nuovamente dentro casa.
Eravamo seduti su quel prato: io, il signor Goku
e Piccolo.
« Allora Trunks, visto che la lotta contro i cyborg è terminata,
quando ripartirai? » mi chiese Goku.
« Non sò di preciso, ma presto ... »
« Noi ti dobbiamo molto, se non fosse stato per te a quest'ora, per
tutti noi, sarebbe stata la fine »
« Anche la signora Chichi mi ha detto una cosa simile ma non dovete
sentirvi obbligati a ringraziarmi ... Io ho scelto di partire per questa missione
per far sì che almeno in questa dimensione la pace potesse regnare
sovrana e, poi a dire il vero, quella che dovreste ringraziare sarebbe mia
madre: senza la sua macchina del tempo per me sarebbe stato impossibile intraprendere
e portare a temine questo viaggio ... »
« Ah sì, Bulma ... E' sempre stata una spanna più in alto
di tutti noi per quanto riguarda la tecnologia ... »
« Già ...»
« ... Per quello che è successo ... Per quel bambino ... Mi dispiace
infinitamente ma sappi che io non- »
« Non si preoccupi. Piccolo mi ha già raccontato tutto ... La
colpa non è vostra, forse è solo colpa mia e dei miei viaggi
... »
Passò qualche attimo.
« Fiuuu ... Adesso mi sento molto più sollevato, grazie! »
concluse Goku. Proprio in quell'attimo il piccolo Gohan ricomparve vicino
a noi con due grosse bottiglie di plastica piene d'acqua e ne porse una a
me e una al padre. Goku cercò di assumere una faccia seria ma non ci
riusciva più di tanto ( non ci era abituato ) e cercò di guardare
male Gohan: « E a Piccolo niente? Vai subito a prendere una bottiglia
d'acqua anche per lui ». Il bambino sorpreso per l'atteggiamento del
padre corse nuovamente verso casa.
« Non ce n'era bisogno, io non ho sete » sbottò Piccolo.
« E' solo per poter conversare un po' di più con il nostro "ospite".
He-he-he ... ». E così si spiegò lo strano atteggiamento.
Incominciai a trangugiare l'acqua con enormi sorsate.
« ... Allora Trunks, di questa questione ne hai parlato con Vegeta?
». L'acqua mi andò per traverso e per poco non mi strozzai. Quando
mi fui ripreso risposi alla domanda: « No, ancora no ... »
« Eh? E perchè no? Guarda che è una cosa importante e
deve assolutamente saperla! ». Abbassai lo sguardo a terra e con le
unghie iniziai leggermente a torturare la bottiglia.
« Non è necessario che lo sappia ... ».
Goku incominciò a scrutarmi serio e stavolta non era per finta ...
« Avevi intenzione di andartene senza dirgli niente ... »
... colpito e affondato. Mi sentii uno schifo ...
Gohan fece nuovamentre ritorno con una bottiglia
d'acqua anche per Piccolo. La porse al namecciano ma poi quando vide l'espressione
dura sul volto del padre gli venne spontaneo chiedere al maestro il motivo
di quello sguardo. Prima di rispondere Piccolo si alzò in piedi poi:
« Il giovanotto quì prima ha fatto una pessima figura. Ha un
sacco di lacune ed è meglio che si dia una mossa a riempirle ... Goku
stà solo cercando di fargli capiere quali esse siano ... » Il
namencciano si voltò verso l'allievo e gli sorrise malefico «
... Anche tu ne hai ma ci penserò io a farti capire a quali errori
dovrai rimediare. Seguimi ». Piccolo e Gohan si alzarono in volo e si
allontanarono ... Piccolo aveva dato la possibilità a Goku di iniziare
un bel discorsetto ...
« Perchè non glielo vuoi dire? In
fondo è tuo padre ... Quando sei arrivato la prima volta mi era parso
che tu fossi felice di vederlo, o sbaglio? »
« Forse all'inizio ma ora ... Ormai non mi importa più ... »
« Ma perchè ... » Ora aveva uno sguardo diapiaciuto.
« Non riesco a instaurare un dialogo decente con lui nemmeno su una
cosa stupida figuriamoci con una cosa così importante. E poi io per
lui sono solo feccia ... Che senso ha lottare con uno che già in partenza
ti considera uno schifo?! ... Io non sò proprio come comportarmi con
lui ... Non so nemmeno che cosa gli passi per la testa ... »
« Vegeta è così con tutti, anche con me ... Per noi è
impossibile capirlo e comportarci di conseguenza: il suo atteggiamento si
basa su un'insegnamento e un'intera vita che a noi è del tutto sconosciuta.
Ma sappi che non ti puoi abbattere per una cosa del genere ... Gli altri lo
evitano perchè hanno paura di lui ma tu perchè dovresti fuggire?
E dire che dovresti essere quello che gli dovrebbe stare più vicino
... »
« Con quale coraggio gli potrei dire una cosa del genere? ... Con quale
coraggio se sò già in partenza che mi riderà in faccia
senza ritegno? ...»
« ... Ma allora non ci hai nemmeno provato a dirglielo ...»
Abbassai ancora di più lo sguardo.
« No ... Al momento ha cose più importanti a cui pensare ...».
Mi guardò con aria interrogativa e per accontentarlo gli dissi soltanto
di concentrarsi sulla sua aura che proprio in quel momento faceva uno di quei
giochetti.
« Ma che ... Voglio vederci chiaro ». Il signor Goku si alzò
di scatto in piedi e poggiò l'indice e il medio della mano destra sulla
fronte ... Il teletrasporto! Mi fiondai ai suoi piedi e lo supplicai:
« NO! NO! La prego non vada! Per favore! Se Vegeta viene a sapere che
le ho spifferato qualcosa mi ammazzerà! La prego, non vada! Non vada
...».
Goku allontanò le dita dalla fronte, mi venne vicino e si risedette
per terra « Spifferato cosa? »
« Io ... Non dovrei perchè ho promesso ma ... Sì, a voi
lo dirò: dovete sapere che Veget- » Mi fermò tappandomi
la bocca con una mano. Lo sguardo tornò serio.
« Se hai promesso non dirmi nulla ...» tolse via la mano e fece
sparire lo sguardo serio «... Non sarebbe carino, non trovi? ».
Goku ... sempre il solito.
« Trunks, seriamente, non puoi andartene e non dirgli nulla. Non sarebbe
giusto nei suoi contronti e poi, sai te se venisse a sapere che io in realtà
ne ero a conoscenza? Non mi lascerebbe stare nemmeno un secondo! E anch'io
mi sentirei in colpa ...»
Abbassai nuovamente gli occhi e con le mani strappai un po' d'erba.
« Ma è così difficile ... E poi a cosa servirebbe, tanto
il mondo continuerà a girare sia che lui lo sappia o meno ...»
Passarono alcuni secondi ma non avevo trovato il coraggio di alzare lo sguardo.
« Non ti facevo così arrendevole ... Incomincio a dubitare che
tu sia veramente il figlio di Vegeta ...». Si alzò in piedi e
si pulì dalla polvere che aveva indosso. Finalmente riuscii a guardarlo
... ma forse sarebbe stato meno doloroso non vedere il suo sguardo deluso.
« Se devo essere sincero ora come ora non assomigli nemmeno a tua madre:
lei è orgogliosa, spavalda e coraggiosa ... Tuo padre è lo stesso
solo moltiplicato per dieci. Dalla loro unione mi aspettavo un ragazzo dal
carattere diverso dal tuo: uno forte, orgoglioso, testardo, insistente e soprattutto
coraggioso! ... Evidentemente mi sbagliavo, tu sei completamente differente
».
« IO NON SONO DEBOLE! E' solo che io ... Io ...»
Goku si ingignocchiò dinanzi a me e mi poggiò una mano sulla
spalla.
« Tu devi avere più fiducia in te stesso e non devi avere paura
di fallire ... Sarà difficile Trunks, sarà molto difficile ma
tu devi essere forte e farti coraggio. Non lo devi fare solo per te stesso,
lo devi fare anche per tua madre e per Vegeta ... E scommetto che alla fin-fine
anche lui sarà contento. Fà tanto il duro ma poi ... chissà
».
Mi sorrise smagliante.
« Promettimi che glielo dirai, è l'unica cosa che ti chiedo »
Feci un respiro profondo ... « Ci proverò »
« E' QUESTO QUELLO CHE VOLEVO SENTIRE! Ora tirati sù ...».
Mi prese per le spalle, mi tirò sù di forza e cominciò
a "studiarmi" ... Molto probabilmente diventai rosso dalla vergogna.
«...Ti ho gonfiato come una zampogna ... Sei inguardabile sai?»
Diventai ancora più rosso « D-davvero? ... Anche lei però
non scherza! »
« Eh? Dici sul serio? Urrca ... se mi vede Chichi sono nei guai. Sai,
lei odia quando mi riduco in questo stato! »
« Papà ... » Io e il signor
Goku ci voltammo verso colui che aveva interpellato il Son.
« HAAAAAAAh! Piccolo! Ma come l'hai ridotto! E' ridotto PEGGIO di una
zampogna! »
« Tzè! Mi ha costretto ad usare le maniere forti: si distraeva
in continuazione »
« Sì, ma adesso chi la sente mia moglie, eh?! La senti tu?! »
« Non ci penso nemmeno! Con l'udito che possiedo e con la voce che si
ritrova rischio di rompermi i timpani come minimo! >>
Il diavolo fece la sua apparizzione ... Non ci degnò nemmeno di uno
sguardo.
« Gohan, è finito il tempo della pausa. Torna a fare i compi-HAAAAAAAAA!
GOHAN! PICCOLO MIO! CHE COSA TI E' SUCCESSO!?!? » Chichi abbracciò
il bambino e lo strinse forte.
« Ma-mammina ... Così mi fai male ...» Chichi allentò
la presa « Bimbo mio ... Chi ti ha ridotto così? ...»
« Piccolo mi ha detto che mi distraevo ...».
Nemmeno il tempo di finire la frase che Chichi era già in rotta di
collisione con il namecciano: « Come ti sei permesso di trattare così
il mio Gohan, eh? Adesso te la vedrai con me! »
« Guardi che è stato Goku a lasciarmi campo libero ».
La signora Chichi iniziò a voltarsi verso di noi ... « Goku,
adesso noi due dobbiam-HAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! GOKU! CHE COSA TI E' SUCCESSO?!
...» mi vide « ... AAAAH! OH,NO! ANCHE TU POVERINO ...»
Chichi si girò nuovamente verso Piccolo « Come hai osato ridurli
così?! Me li hai trasformati in zombie!! »
« Chichina ... »
Chichi si adirò ancora di più: « Goku taci adesso, non
è il momento! E tu, "Muso verde", fuori dalla mia proprietà!
Hai capito? FUORI! E SUBITO!! »
Goku saltò sulla moglie e cercò di domarla come potè
« Piccolo perdonala, non sà quello che dice ... ».
« ... Siete tutti matti ... » Piccolo per magia fece apparire
su di sè un nuovo turbante e un nuovo mantello e se ne volò
lontano.
Dopo aver risolto le varie incomprensioni la
signora Chichi, Goku e il piccolo Gohan riuscirono a convincermi a trascorrere
la notte da loro in modo da non dover dormire all'aperto. Prima però
la signora mi aiutò a medicarmi e servì a me e agli altri due
una cena strabiliante, degna di un vero chef.
Per la notte trovarono un vecchio letto e lo sistemarono nella stanza di Gohan
proprio di fianco al suo visto che c'era un sacco di spazio a disposizione.
Le giornate trascorrevano rapide e non mi ero
mai sentito così felice prima di allora: sembrava che per me il futuro
mi avesse riservato finalmente un po' di gioia. Senza che me ne accorgessi
erano trascorsi altri tre giorni ...
Alla notte del terzo giorno mi preparai ed andai a dormire come mi capitava
negli ultimi tempi: come se quella fosse stata casa mia e che le persone che
la abitavano fossero state la mia famiglia ...
L'immagine di Vegeta era nuovamente scomparsa
dalla mia mente. Stando con Goku nulla mi riportava a lui ...
Se ci penso adesso mi sento come un traditore ...
Oggi non voglio iniziare dicendo le
solite sciocchezze quindi comincerò subito a rispondere alle vostre
belle recensioni.
maggie89:
Sono felice del fatto che ti sia piaciuto lo scorso capitolo. Un Goku del
genere si vede talmente raramente che a volte ci viene a tutti automatico
reputarlo come il fesso di turno ... Io penso che in fondo non sia poi così
stupido e che quando c'è bisogno di parlare seriamente tira fuori la
sua parte matura pur di aiutare il prossimo. La storia è tornata nel
vivo credimi ... Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo.
folg_89: Una
recensione breve ma capace di farmi capire che il capitolo scorso non ti è
dispiaciuto. Sono felice di comunicarti che sei ufficialmente uscita dal gruppo
dei "The Others" ... Grazie per esserti fatta sentire, non immagini
nemmeno quanto abbia apprezzato. Thank you ... Se ti và fammi sapere
anche di questo cosa ne pensi.
vale_88:
Buongiorno maestra! Mi spiace ma oggi mi sono scordata di portarle la classica
mela ... Comunque nemmeno io ho mai visto bere Piccolo da una bottiglia di
plastica ma ti dico, per certo, che i namecciani bevono SOLO acqua (l'ha detto
Dende a Gohan, Crillin e Bulma sul pianeta Namecc dentro alla Capsule-House,
ricordi?). Per quanto riguarda la forma mi impegno sempre di più rileggendo
tante volte il testo in modo da non fare rizzare i capelli a tutti voi lettori
con i miei strafalcioni ... Questo capitolo sarà parecchio lungo ...
Aspetterò in attesa un tuo commento ( e le "sottineature con la
penna rossa" per la forma :] ). Ah, un'altra cosa ... A che razza di
ora recensisci? PAZZA?! A quell'ora bisognerebbe essere già a letto
a dormire! ... Beh, parlo poi io che quella sera sono andata a pisolare alle
due nonostante il giorno dopo avessi il lavoro -__- ... Humm ... Ritiro tutto
XD! Buona lettura.
MartaSaru:
Come dice Izma "Perdono ogni tua sciempiaggine" ... A parte gli
scherzi, sei perdonata ma devi capire che la recensione non deve essere un
obbligo, se ti và di recensire fallo altrimenti niente ... E questo
vale per tutti. Quella volta me l'ero presa solo perchè mi avevi lasciato
(per così dire) in sospeso e quindi mi avevi costretto a far scrivere
le risposte all'ultimo secondo. Eliminiamo dal nostro cervellino quella sciocca
situazione e occupiamo quello spazio con qualcosa di più costruttivo,
ok? =)
Per il senso di colpa di Trunks devo ammettere sinceramente che all'inizio
non era in programma ma poi, man-mano che proseguivo nella scrittura, più
entravo nel personaggio di Trunks più percepivo qualcosa di spiacevole
... Mi dirai che sono una pazza (e forse alla fine lo sono per davvero) ma
alla fine mi sentivo io stessa in colpa ... "Già,
sei entrata fin troppo nel personaggio ... Mi fai vergognare (>////<)
". Spero che anche stavolta ti piaccia il capitolo.
The Others:
Fatevi sentire e fatemi sapere cosa ne pensate ... Ci tengo molto al vostro
parere.
Ok, prima di iniziare vi dico solo pochissime
cosette: questo capitolo è il più lungo che io abbia mai scritto
(già, è anche più lungo del precedente) quindi armatevi
fin da subito di tempo e pazienza, inoltre volevo dire a tutti che questo
è un capitolo a cui tengo molto ... Quindi vi prego di farmi sapere
cosa ne pensate. E' pieno di elementi abbastanza importanti a livello di narrazione
e quindi vi chiedo di fare attenzione.
Ultima cosa: come ho detto qualche capitolo fa "Niente
è dato alla casualità" ... Ogni elemento è al suo
posto ...
Auguro a tutti una buona lettura.
Un bacione _scImMIA_
CAPITOLO 21
- MORTE -
La luce del sole entrò dalla piccola finestra e incominciò a
disturbare il mio sonno. Con una lentezza esasperante i miei occhi incominciarono
ad aprirsi e ad intravedere i vari oggetti presenti nella piccola camera da
letto: una grande scrivania, una moltitudine di libri, un'altro piccolo letto,
...
Mi misi seduto su di quel morbido giaciglio e mi stropicciai gli occhi ancora
lievemente assonnati. Osservai alla mia sinistra e vidi nel suo letto il piccolo
Gohan ancora dormiente: aveva un'aria rilassata ... Di sicuro stava facendo
un bel sogno. Cercando di fare meno rumore possibile per non svergliare il
mio compagno di stanza, uscii dal letto, mi infilai le comode pantofole e
uscii dalla camera per dirigermi al bagno.
Durante il tragitto non incontrai nessuno, evidentemente anche la signora
Chichi e il signor Goku erano ancora a dormire ... In effetti era abbastanza
presto. Entrai nel bagno e mi posizionai davanti alla toilette. Espulsi quello
che dovevo e mi lavai rapidamente. Quando ebbi terminato il soggiorno al bagno
uscii e percorsi a ritroso il viaggio intrapeso pochissimo tempo prima. Poco
prima di raggiungere la cameretta del piccolo Gohan sentii un buonissimo odore
provenire dalla calda cucina. Mi avvicinai cercando di non fare rumore e di
nascosto sbirciai l'interno della stanza: la tavola imbandita era piena di
leccornie varie capaci di riempire anche gli stomaci più voraci ...
La signora Chichi era intenta già di prima mattina a lavorare senza
sosta ai fornelli.
Si voltò improvvisamente verso la tavola per appoggiarvici sopra dei
caldi cornetti e alcune brioche ... Compiendo quell'azione mi vide ... Mi
sorrise teneramente ...
« Buongiorno. Dormito bene? ». Uscii dal mio nascondiglio facendo
un timido ingresso e la salutai a mia volta: « Buongiorno anche a lei
signora Chichi. Ho dormito bene, grazie ». Appena vide la mia figura
intera però sgranò gli occhi e mi sembrò allibita. Dapprima
non riuscii a capire in vero motivo del suo sguardo poi però, quando
mi guardai indosso compresi il motivo del suo stato d'animo: ero entrato nella
cucina vestito solo dei miei boxer neri leggermente attillati ... Mi coprii
con le mani la zona inguinale e diventai rosso come un peperone. «
MI SCUSI! CORRO A RENDERMI PRESENTABILE! ». Così dicendo corsi
come un folle verso la cameretta e, forse per via della fretta e della vergogna
di quel momento, sbattei un po' troppo forte la porta svegliando così
il piccolo Gohan. Mi vestii in fretta e furia mentre il bambino mi guardava
un po' confuso ma più che altro ancora molto assonnato.
« Ciao Gohan ... Hehehe ... Dormito bene? »
« Uh, eh? ... Oh, sì sì grazie ... Yawn (sbadiglio) »
Mi misi indosso la giacca di jeans « Scusa se ti ho svegliato ».
Il piccolo sayan sbadigliò altre due volte « No, non ti preoccupare.
Mi sarei dovuto alzare tra poco in ogni caso ». Il piccolo Gohan saltò
giù dal letto con un balzo e si precipitò al bagno. Quando mi
resi conto di essere vestito in maniera adeguata spalancai le ante della piccola
finestra per fare un cambio d'aria e sistemai rapidamente i letti, dopodichè
mi diressi in cucina per fare colazione.
Entrando nella cucina vidi che anche il signor Goku era già sveglio
ed aspettava il permesso dalla moglie per poter incominciare a sbaffarsi tutta
quella roba buona. Mi sedetti a tavola e salutai come si deve i due padroni
di casa. Nel frattempo Goku continuava ad allungare le mani sulle cibarie
... SPATAM! ... La signora Chichi era intervenuta dando una mestolata sulla
mano del marito.
« Haio ... Chichina »
« Goku, le conosci le regole! Prima di iniziare a mangiare bisogna aspettare
che tutti siano seduti a tavola! Aspetta che sia arrivato anche Gohan »
Il bambinetto fece il suo ingresso proprio in quel momento « Ciao mamma,
ciao papà ».
Il momento della colazione trascorse tranquillamente,
già di prima mattina lo spirito giocoso e felice della famiglia Son
era palpabile e io mi sentivo a casa ...
Aiutai la signora Chichi a ripulire la cucina
mentre Goku si faceva una doccia e il piccolo Gohan iniziava fin di primo
mattino a scervellarsi con i compiti. In meno di un'ora il signor Goku era
già pronto per re-inzozzarsi con il sottoscritto con un bel combattimento.
Il piccolo sayan, a causa della pressione continua della madre, non ebbe nemmeno
il permesso di uscire dall'abitazione poichè doveva continuare i compiti
... Poveretto.
All'aperto il Son mi sfidò in una battaglia ... Durò parecchie
ore e alla fine non ci furono ne vincitori ne vinti, ma soltanto due pazzi
a terra stremati per lo sforzo.
Dopo parecchi minuti di pausa Goku saltò sù annunciando una
"tremenda" rivelazione: « Dobbiamo procurarci il pranzo ...
»
« Eh ... Non mi dica che dobbiamo ancora ... »
Mi sorrise a trentadue denti « Beh, Chichi dice che siamo senza soldi
e quindi ... Si torna a pesca! »
Sbuffai « Uff ... E va beh ... »
Ci alzammo in piedi e ci dirigemmo verso quel fiume pescoso del giorno prima.
Vicino alla riva il signor Goku si spogliò dei vestiti e si tuttò
nelle acque limpide del fiume.
« URRCA! COM'E' FREDDA!! Avanti vieni anche te, dammi una mano a pescare!
». Annuii lievemente, mi tolsi i vestiti rimanedo in boxer e mi tuffai
anch'io nel fiume ... Era gelida! Maledizione! ... Mi strinsi tra le braccia
poichè avevo freddo: i denti battevano e tremavo come se avessi avuto
le convulsioni.
« S-Signor G-Goku ... C-Come diavolo fà a n-non avere f-freddo!?
... Io stò mo-morendo co-congelato! »
Goku rispuntò nuovamente fuori dall'acqua: « Eddai, non fare
il frignone adesso! Dammi una mano! »
« O-Ok ... » mi immersi nelle acque gelide e mi precipitai all'inseguimento
di un pesce gigantesco ... No, non giganteso, mostruoso! ... Gli ero vicino,
vicinissimo ... Mancava poco: allungai una mano e ...
« HA-HA-HA! Urca! Guarda che bel pescione ho preso oggi! »
« Signor Goku! Quel pesce era mio! Lo stavo inseguendo io, UFFA! »
Il grosso pescione incominciò a dimenarsi « Dai, non prendertela
... E poi in fondo ti avevo chiesto di darmi una mano, non di prenderne uno
... »
Uscii da quel freddo e gelido letto d'acqua « Grazie, se sapevo così
me ne restavo all'asciutto ... -__- ... ».
« Dai, non fare così ... Prendi questo così posso uscire
... ». Mi allungò il pesce e io lo presi per la coda ... Si agitava
come un matto ... solo l'istinto di sopravvivenza lo portava a dimenarsi a
quel modo. Dopo aver tirato il pesce in secca mi trasformai in super sayan
per asciugarmi tutto e poi mi rivestii rapidamente.
« Ma questo pesce basterà? Sà, con l'appetito che si ritrova
... ». Goku prima di rispondere si allacciò saldamente la cintura
blu.
« Sì, basterà. Chichi stamane ha fatto una colazione più
abbondante del solito. Non l'avevi notato? ».
Mi pettinai con le dita delle mani i capelli lilla che si erano tutti annodati
« Veramente no. Non sarà forse perchè lei ha spazzolato
via tutto ugualmente come se fosse stata una colazione normale? ».
« Hah! Ma come facevo? Era tutto così buono! ... Dai, ora andiamo.
Forse Chichi ha già preparato la griglia sai, oggi per pranzo c'è
anche la carne! ».
Feci un veloce cenno affermativo con la testa dopodichè partimmo alla
volta della piccola casetta.
Vicino all'abitazione si incominciava già a sentire quel buonissimo
odore della carne cotta con la carbonella ... Chiusi per un attimo gli occhi
e mi tornò alla mente l'ultima volta che la mamma mi aveva cotto la
carne a quella maniera ...
... Avevo ancora dodici anni e quello era
uno dei giorni di tregua dei terribili cyborg ... Quel giorno ero più
triste del solito ma, sinceramente, il motivo non mi torna alla mente ...
La mamma mi aveva preparato quella cena speciale nel tentativo di risollevarmi
il morale ... Non me lo ricordo ma di sicuro era riuscita nel suo intento.
Eravamo usciti all'aperto e sotto quel cielo stellato cucinammo assieme ...
Dopo quella volta non si ripresentò più la possibilità
di stare all'aperto senza temere un'attacco dei cyborg.
Riaprii gli occhi e vidi il signor Goku che mi
osservava divertito mentre volava in retromarcia.
« ... Sì? ... »
Goku mi rispose facendo "no-no" con la testa dopodichè si
rimise "alla dritta" continuando il viaggio in una posa normale
... Di sicuro la sua espressione era dovuta al fatto che avesse trovato qualcosa
di divertente nella mia persona, nel mio modo di fare o nel mio sguardo ...
Proprio sopra la casa scendemmo in impicchiata ... Il signor Goku, atterrando
con il grosso persce, per sbaglio colpì con l'animale la carbonella
facendola cadere a terra ...
« GOKU!! GUARDA CHE DISASTRO!! »
« Eddai, non è successo niente! Adesso rimedio io ... Ehm ...
Ragazzo, vieni a tenermi sù il pesce »
Lo guardai con aria al quanto interrogativa « ... EHhh? Ah, sì-sì.
Arrivo ... »
Afferrai il pesce con entrambe le braccia e mi misi dinanzi a lui. «
Un pochino più in alto, così tocca a terra ».
Alzai un po' più in alto l'animale e poi stetti fermo qualche secondo
come un fesso finchè non sentii ...
« KA-MEE ... HA-MEE .... » ...
Lasciai cadere lì il pesce a terra e me la squagliai. Mi allontanai
di qualche passo ...
« ... HAAAAAAA!!!!!! »
Una abnorme e distruttiva onda energetica colpì in pieno il pesce carbonizzandolo
e alcune montagne dietro distruggendole letteralmente ...
« URRCA! Non sono riuscito a contenere la mia forza! » Chichi
si avvicinò al marito con una paletta del barbeque ... Era livida.
« GUARDA CHE DISASTRO HAI COMBINATO RAZZA DI SCELLERATO!! E ANCHE TU
... » Si voltò verso di me ... Ho-hoo ...
« ... COS'E' CHE GLI DAI ANCHE CORDA!? VI SIETE COALIZZATI PER FARMI
AMMATTIRE FORSE?! GRRRRRR!! »
Mentre la signora Chichi continuava a sgridare lo sbadato marito io e il piccolo
Gohan non riuscivamo a trattenerci: la scena era talmente esilarante da impedirci
di smettere di ridere a crepapelle ...
... Ridevo come non facevo da tempo ...
Il capofamiglia risolse la situazione ripescando un'altro pesce e, quella
volta, senza il mio aiuto; la signora risistemò il barbecue e ricominciò
la cottura delle cibarie mentre io aiutavo Gohan ad apparecchiare il tavolo
da campeggio che era posizionato vicino all'abitazione. Quando il pesce fu
pronto (e stavolta non carbonizzato) ci sedemmo tutti a tavola. Il signor
Goku augurò il buon appetito con una certa fretta e poi si tuffò
sul cibo con una velocità tale da poter essere intravisto a malapena
... Ecco dove si vede la potenza di un vero super sayan, a tavola!
Nel giro di pochi minuti, a causa della voracità del padre di Gohan,
le portate erano state dimezzate e io, per non morire poi di fame, mi ritrovai
costretto a sfoderare le armi e ad usare le maniere forti ...
La forchetta di Goku penetrò la carne della decima bistecca e stava
per tirarla a sè quando ... Gli impedii la "fuga" piantando
il mio piccolo tridente (con una punta in più) nella sua stessa bistecca
rispingendola verso il piatto da portata. Goku mi guardò con aria di
sfida ...
« Lasciala, questa è mia! »
« No! Mi permetta signor Goku di avvisala che quella che stà
prendendo è la decima bistecca ... »
« Ma io ho ancora fame! »
« Anch'io, ma io al contrario di lei ne ho presa soltanto una! La lasci!
»
La bistecca si muoveva a destra e a sinistra nel piatto da portata creando
dei suoni striduli e fastidiosi ...
« La lasci signor Goku! Non faccia l'egoista! »
« No! Mai! »
« La molli! »
« No! ... Io sono ... Heemm ... Ecco sì, io sono il Super Sayan
che ha salvato la Terra numerose volte! Sono il grande Super sayan della leggenda!
E per questo non te la darò mai! »
Rimasi un decimo di secondo alquanto interdetto ... Che diavolo diceva? ...
Ora mi guardava come se si aspettasse da me una risposta specifica ... Vebbè,
occhio per occhio ...
Incominciai a tirare ancora più forte ma Goku non voleva mollare.
« ... E io ... Io ... Io sono il super sayan che ha battuto Freezer!
»
Goku improvvisamente lasciò la presa della forchetta e io, visto che
tiravo come un dannato, caddi all'indietro dalla panca di legno precipitando
a terra.
Non capivo ...
Alzai lo sguardo verso di lui e vidi il suo volto che era diverso dal solito:
guardava verso il basso ma non verso di me e quel sorriso sincero non c'era
più ...
« Bravo ... » Sospirò «... risposta esatta ... ».
Si risedette a tavola e ricominciò a mangiare con calma.
Mi rialzai in piedi e mi risedetti composto. La signora Chichi e il piccolo
Gohan, inspiegabilmente, non erano sopresi quanto me per lo strano atteggiamento
del marito/padre ... Ma perchè si era comportato a quel modo? E perchè
non mi guardava non quell'espressione felice sul volto? Perchè non
era più come prima?
...
Il resto del pranzo passò molto più lentamente: nessuno aveva
più voluto fiatare.
Aiutai come sempre la signora Chichi a sparecchiare portando i piatti sporchi
dentro l'abitazione mentre il piccolo Gohan ritornava a volto chino sui libri.
Goku si era sdraiato sul verde ed erboso prato e scrutava il cielo ... Dalla
finestra della cucina potevo osservarlo.
Non riuscii a resistere ...
« Signora Chichi ... »
« Sì? »
« Per quello che è successo a pranzo ... Mi spiace ... »
« Eh? Per cosa scusa? ». Parve cadere dalle nuvole.
« Come per cosa ... Il signor Goku mi ha guardato malissimo e non ne
capisco il motivo ... »
« Ah, non ti preoccupare caro, l'avrai solo sognato ... »
« ... Magari l'avessi solo sognato ... »
« Senti ... » Poggiò le sue mani sulle mie spalle «
A Goku ogni tanto gli vengono questi "sprizzi" strani ma non ci
si può fare niente. Mettiti il cuore in pace perchè non hai
fatto nulla di male ».
Uscii dalla cucina e mi diressi verso il Son. Mi sedetti sull'erba proprio
vicino a lui. Non mi guardò neppure ... Dall'espressione sembrava essere
tutt'altra persona.
« Oggi è una bellissima giornata ... »
Rispose sforzandosi solo dopo molto tempo: « ... Già ... »
« Io ... Per quello che è successo prima: non sò davvero
cosa abbia detto di male comunque mi perdoni se per caso l'ho involontariamente
offesa »
« No ... » sospirò « ... Non hai offeso me ... »
« Allora io proprio non capisco ... ».
Il bellissimo cielo limpido, l'erba che si piegava leggermente sotto le leggere
folate di vento, gli animaletti della foresta che gironzolavano ... Tutto
pareva tranquillo ... l'unica cosa scossa era il mio animo.
Il signor Goku si alzò in piedi e si allontanò di qualche passo.
Si fermò distante e non si voltò ... continuava a darmi le spalle.
« ... Trunks ... Devi andartene da quì ... »
Quelle parole mi colpirono al cuore.
Mi alzai di scatto in piedi « ... Perchè? Perchè dovrei?
... »
« Non puoi più restare ».
Gli corsi vicino e mi farmai proprio dinanzi a lui: aveva gli occhi bassi
e ogni qualvolta cercavo di incrociare il suo sguardo lui cambiava velocemente
traiettoria. Con la mia mano sinistra afferrai il suo braccio destro.
« Signor Goku, perchè mi dice questo? Io ... Io stò bene
quì con voi! Con voi mi sento finalmente libero di godermi la vita:
di essere spensierato, di gioire e trascorrere il mio tempo come le persone
normali! Io ... Io mi sento a casa! »
« Ma questo non è il tuo posto ».
Il mio posto non è quì ... E' nel futuro ...
« Lei ha ragione: questo non è il mio posto ma non mi cacci per
cortesia. La prego, non mi mandi via! »
Rimase in silenzio per svariati secondi: « ...Io non posso mandarti
via con la forza ma è che ... Che stò incominciando a sentirmi
in colpa ... »
« In colpa? E per cosa? ... »
« Perchè senza volerlo faccio in modo che i suoi sogni non si
avverino ... »
Rimasi in silenzio e lo osservai perplesso.
« Signor Goku io non la capisco ... Perchè dice queste cose?
»
Finalmente alzò lo sguardo ma mi scrutò con aria dura.
« Non sono io a dire queste cose ... ». Si fermò di colpo
... riprese dopo poco « ... Sei tu che mi costringi a dirle »
Staccai la mano dal suo braccio come se si fosse scottata all'improvviso.
Che cavolo stava dicendo? Non capivo, non capivo niente!
« Signor Goku ma cosa stà dicendo?! E' forse ammattito? »
Ancora con sguardo serio: « No Trunks, non sono ammattito. Non lo sono
mai stato e comunque fai quello che ti ho chiesto: vattene per favore ...
Non vorrei che anche tu dopo stessi male ... »
Non capivo ...
« Signor Goku ... »
« ... Vai finchè sei in tempo, finchè ne hai ancora la
possibilità. Se non cogli l'occasione rischierai di pentirtene amaramente
... »
« ... Non voglio andare ... Stò così bene quì ...
»
Abbassò lo sguardo a terra come rassegnato « Sei abbastanza grande
per decidere da solo. Fai come meglio credi ... ».
Mi avvicinai a lui. L'osservai negli occhi: aveva un'espressione così
triste ...
Appoggiai la testa sul suo petto muscoloso e l'abbracciai ... Strinsi forte
... « Signor Goku ... Io voglio rimanere quì. Lei è stato
così gentile ... E' stato come un padre per me ... ».
Dopo vari secondi, non sentendo risposta, aumentai la stretta.
Dalla sua bocca uscì un sussurro: « ... Perdonami ... »
Allontanai il viso di qualche centimetro dal suo petto, il giusto per vedere
il suo volto. « Perdonami? »
Altri svariati secondi di silenzio.
« ... Scusa, non parlavo con te ... »
Goku sciolse lentamente l'abbraccio.
« Goku ... Ma che le prende? ». Si allontanò ancora e si
fermò nuovamente mostrandomi le larghe spalle.
« Con questa scelta soffrirai tanto ... »
Abbassai lo sguardo a terra confuso. « Non capisco cosa ci sia di sbagliato
nel sciegliere la via che porta alla felicità sicura ... Se solo lei
fosse più charo in quello che dice! »
Si girò di scatto arrabbiato: « Non posso essere più chiaro
di così! Sei TU che vuoi sentirti dire queste cose e sei sempre TU
quello che non vuole capire! »
L'osservai shoccato ... di sicuro era diventato pazzo. Ero stanco e volevo
finirla con quella assurda storia!
« ADESSO BASTA! Sono stanco di sentire queste assurdità! Vediamo
quindi di smetterla ».
Goku fece un grosso respirone e si tranquillizzò. « Io ti ho
avvertito ... »
"Basta!" pensai. « Grazie dell'avvertimento allora! ... Adesso
mi ha fatto caricare di nervosismo ... Uff ... » cercai di calmarmi
il più rapidamente possibile e quando fui pronto, porsi al Son adulto
uno sei miei sorrisi migliori « ... Le andrebbe di fare un piccolo combattimento?
Così, per allentare questa tensione che si è venuta a creare
».
E poi, come se le sorprese non avessero mai fine: « No, grazie. Preferirei
non infierire ulteriormente ... »
Infierire ulteriormente? Ma su cosa? Su chi? ...
« La prego signor Goku, combattiamo! »
« ... No ... »
« La prego, signor Goku! »
« ... Sarebbe meglio per entrambi non farlo ... »
« SIGNOR GOKU! »
« ... Di sicuro non lo vorrebbe ... »
Ormai stanco di quelle insulse frasi corsi verso di lui e lo afferrai per
le spalle: « Signor Goku, cosa le prende? Di che diavolo stà
parlando da svariati minuti? Io non riesco a seguirla ... E poi lei adesso
non assomiglia nemmeno un po' al Goku di cui tutti parlano: lui non avrebbe
mai rifiutato di disputare un'incontro! La prego Goku, torni in sè
... E battiamoci ... »
Muovendo la testa a destra e a sinistra fece scrocchiare l'osso del collo
un paio di volte.
« Se è quello che vuoi veramente ... »
Combattemmo per tante ore e come al solito il signor Son mi superava di poco.
Le uniche pecche che si presentarono durante il combattimento furono le continue
interruzioni di Goku che continuava a torturarmi con le solite parole: «
E' meglio smettere ... Vai finchè sei in tempo ... ». E io ogni
volta dovevo spronarlo a far continuare l'incontro. Man mano che il tempo
passava le interruzioni aumentavano di continuo ... Come se fosse stato un'insistente
promemoria.
Eravamo sospesi nel cielo. Goku si teletrasportò dinanzi a me e portò
in carica il braccio, pronto per sganciarmi in pieno viso uno dei suoi potenti
pugni. Riuscii a vedere l'intera scena, ero pronto a schivare quando poi,
all'improvviso ...
... TU-TUM ...
Il pugno mi colpì in pieno. Il signor
Goku bloccò d'impulso quello che doveva essere il suo successivo attacco
poichè non riusciva a capire come mai non ero riuscito almeno ad evitare
il suo banale colpo. Mi volò vicino e mi scrutava con aria interrogativa.
Mi massaggiai la guancia dolorante.
« Tutto a posto? » chiese premuroso.
« Non lo so ... All'improvviso ho sentito come una sorte di stretta
... Proprio quì » con una mano gli indicai il petto.
« Allora forse è meglio che tu vada ... »
« NO! Stò bene, non mi è successo nulla di grave! ...
» mi massaggiai rapidamente la guancia « ... Ricominciamo! ».
Lo scontro ricominciò. Altri pugni, altri calci ... Combo e onde si
alternavano ... Dopo pochi minuti accadde di nuovo ...
... TU-TUM ...
Cosa mi stava succedendo? ... Perchè provavo
quelle specie di fitte? ... E perchè dopo rimaneva quel peso? ...
« Trunks, ora devi proprio andare ... »
« NO! VOGLIO CONTINUARE! »
Continuammo ancora e ancora ma ogni volta, a una distanza di tempo sempre
più ravvicinata una dall'altra, quella strana sensazione continuava
a ripresentarsi. Ancora, ancora e ancora ... Continuai a lottare finchè
la situazione non divenne insostenibile.
Mi ritrovai costretto a sedermi a terra e con
le mani a continuare a fare pressione sul petto nel tentativo di alleviare
quel senso di pesantezza.
Goku mi venne vicino, si inginicchiò al mio fianco e mi poggiò
una mano sulla spalla. Incominciò a parlarmi con voce triste:
« Ormai è troppo tardi ... ».
Lo osservai negli occhi ... Troppo tardi per cosa?
« ... E' inutile che continui a fare pressione sul cuore. Il senso di
colpa non si toglie in questo modo ... »
« ... S-Senso di colpa? ... »
« Il primo colpo è stato per presagire un brutto presentimento.
I successivi sono duvuti al senso di colpa che ha incominciato a scavare dentro
di te poichè hai dimenticato volutamente quel presentimento e non hai
voluto cercarvi una possibile spiagazione ...»
Allontanai la mano dal petto e la studiai come se fosse stata in grado di
darmi una soluzione.
« Trunks, sono ore che cerco di convincerti ad andartene di quì
... Il motivo lo puoi sentire anche te ».
Sentire? Cosa potevo mai sentire in quel luogo ... "Sentire" il
vento con il tatto? "Sentire" i suoni utilliazzando l'udito? "Sentire"
gli odori usando l'olfatto? "Sentire" l'energia attravero la mente?
...
L'energia ...
Un'aura si stava per spegnere ...
Mi alzai di scatto in piedi in preda a un indescrivibile senso di angoscia.
Anche Goku si alzò.
« Vegeta stà morendo ... »
Mi sentii sopraffatto dall'ira. « Signor Goku, perchè non mi
ha avvertito prima? PERCHE'? »
Il suo sguardo serio si posò sul mio ... La luce rossastra del tramonto
marcò la sua aspressone. << Ho cercato ma tu ... »
Arrabbiato come non mai lo afferrai per la maglia.
« Ha cercato? Ma perchè non me l'ha detto CHIARAMENTE allora?
EH?! »
Goku mi strattonò via. « Guarda che sei TU quello che mi impediva
di dirti le cose chiaramente! Perchè erano troppo dure da accettare!
... » mi si avvicinò con aria seria e parecchio arrabbiata «
... Non si può fuggire dalla realtà Trunks! Non puoi pensare
che da un giorno all'altro tutti i tuoi problemi si possano risolvere per
magia! Io non sono una magia ... Tantomeno la tua ... ».
Continuò a guardarmi serio ... « ... L'unica magia che potevi
fare era quella di non stare quì a perdere il tuo tempo e di impiegarlo
a cercare un modo per sistemare le cose ... Avevi fatto una promessa ma per
paura di fallire o di arrivare in un vicolo cieco hai preferito mollare la
cosa fin da subito nascondendoti in un posto che non ti appartiene. Non ti
sei accorto che così facendo hai prima illuso e poi abbandonato quella
che doveva essere per te la persona più cara? ... Se ora è troppo
tardi non devi dare la colpa a me, ma a te stesso perchè fino all'ultimo
non hai voluto capire ... ».
Il mio sguardo era a terra già da tempo.
Il sognor Goku mi appoggiò una mano sulla spalla.
Avevo la voce ormai rotta ...: « ... E' tutta colpa mia ... »
« Ormai è tardi ... Ma vai ulgualmente ».
Mi deide una sonora pacca.
Dopo pochi secondi di indecisone spiccai il volo verso Vegeta.
Lo trovai sdraiato a terra, vicino alla riva del lago, con i piedi quasi completamente
immersi nell'acqua e con la testa leggermente infossata nella sabbia fine.
La battle suite, dalla vita in sù, era ricoperta di sangue ... anche
la bocca e la sabbia nelle vicinanze del volto erano sporche del medesimo
colore ...
« Vegeta! » Gli corsi incontro e mi inginocchiai al suo fianco.
Aveva gli occhi chiusi e il volto era tremendamente pallido ... Vidi le sue
mani tremare e poi dalla sua bocca fuoriuscì una marea di sangue ...
Sentendo la sua aura abbassarsi ancora cercai di domare quel senso di panico
che stava cominciando a farsi strada nel mio animo. Misi una mano sotto la
sua testa e lo aiutai a girarla di lato per fare in modo che il sangue uscisse
completamente dandogli la possibilità di respirare.
Tossì alcune volte ...
Quando lo vidi riaprire gli occhi quel senso di angoscia sparì leggermente.
Mi guardò con aria scocciata come suo solito ... non riuscii a non
sentirmi sollevato.
« Vegeta ... Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Ti aiuterò
io ... Riuscirai a superare questo momentaccio vedrai ... ».
Si sforzò con tutto sè stesso: « ... I ... I-Io sono ...
il p-princ-cipe d-dei sayan ... » altro sangue uscì dalla bocca
« ... E n-n-non ho ... b-biso-gno ... dell'ai-aiuto d-di ne ... »
un'ulteriore sforzo « ... di ne-nessuno! ... ».
Sorrisi. « Sei il solito testardo ... Sai cosa ha detto Goku? Che tu
morirai. Ma secondo me si sbaglia ... »
Tremò ancora ma per non fare uscire il sangue chiuse ermeticamente
la bocca ... dopodichè rimandò giù.
« Ma che fai?! Devi sputare fuori! »
Riaprì la bocca e inspirò aria « S-Stai z-zitto ... ».
Si mise ad osservare il cielo ...
« ... K-Kaha-haro ... th ... Io lo sco-sconfig-gerò p-prima ...
o poi ... » risputò altro sangue.
Chiuse gli occhi « ... Tu sei s-solo u-uno ... sc-sciocco ... ».
L'aura precipitò fino all'inverosimile.
Vegeta incominciò a muoversi come colto da improvvisi e violentissimi
spasmi. Gettò la testa all'indietro e inarcò la schiena facendo
alzare così l'addome. Con i denti stretti in una morsa micidiale cercava
con tutte le poche forze che gli rimanevano di tenere al suo interno il sangue.
« VEGETA!! » Preso dal panico poggiai le mani sul suo addome e
rilasciai in lui una parte della mia energia. La sua aura aumentò lievemente
ma Vegeta, a causa di un'improvviso aumento di liquidi, si ritrovò
costretto a spalancare la bocca sputando così tanto altro sangue.
« ... Vegeta ... »
Tossì ancora « ... Razza d-di stu-stupido ... »
L'aura precipitò ancora. Vegeta tornò nella posizione di prima
e io rifeci la stessa mossa ... Il risultato non cambiò.
Per tre volte si ripetè l'azione ma senza successo: più gli
davo energia più lui se ne andava ...
Stanco e ormai preso dallo sconforto afferrai una sua mano e la strinsi tra
le mie.
« Vegeta, non mollare ... Io dovevo parlati di quella cosa ... »
Mi guardò per un secondo soltanto « ... N-non è il mo-moment-to
... »
« Sì, lo sò ma ... »
I suoi occhi si chiusero ... l'aura cadde ancora ...
« PAPA'! Non mi lasciare! »
La sua mano strinse leggermente la mia e i suoi occhi si strinsero un po'
di più ...
« ... Ness-suno ... Si p-può prendere ... g-gioco di m-me cos-sì
... ».
Altro sangue fuoriuscì dalle labbra schiuse.
Strinsi la sua mano « No, non ti stò prendendo in giro ... Io
sono veramente tuo figlio. Nel mio tempo tu e mia madre Bulma siete stati
assieme e io sono nato dalla vostra unione ... »
Vidi nascere sul suo volto una specie di sorriso « ... B-Bugiardo ...
».
« ... Papà ... ».
La sua mano si fece pesante.
« Papà?... »
La strinsi un po'.
« Papà? ... »
Nessuna risposta.
Gli toccai la fronte ...
... era gelida.
« Papà? ... »
Laciai la sua mano ...
... cadde a terra pesantemente.
Vegeta se n'era andato ... un'urlo straziante
quella notte aveva squarciato il cielo.
Ciao a tutti! Benvenuti nel capitolo
22 della storia "IO E PAPA'"! Se per caso avete sbagliato a cliccare
aspettate un attimo, provate a leggere ... Chissà, al massimo vi aiuta
ad andare al bagno XP . Se invece non siete giunti per caso vi dico "Bentornati!".
Ok, prima di iniziare vorrei a dire a tutti coloro che mi hanno seguito fin
quì «Grazie» perchè davvero senza di voi avrei certamente
abbandonato la fic dopo i primi 3 capitoli ... Le mie forse saranno parole
che avrete letto ma tante di quelle volte da farvi venire il voltastomaco
ma, ahimè per voi, mi dovrete sopportare.
Prima di rispondere alle recensioni mi viene spontaneo chiedervi una cosuccia:
ok, che la volta scorsa (e anche un'altra volta prima) avevo detto che "Nulla
è dato al caso", ma è mica possibile che a nessuno di voi
durante la lettura gli sia spuntato sulla testa un "?"
stile Metal Gear Solid? Ok, che vi fidate di me perchè io in testa
ho un filo logico da seguire ben definito, ma ragazze e ragazzi miei, non
fatevi fregare! Io sono terribile e quindi avevo fin da subito l'intenzione
di piazzarvi un trabocchetto ... Ma vi assicuro che non è affatto bello
vedere che tutti ci cascano dentro! Questo discorsino è rivolto a coloro
che avevano recensito lo scorso capitolo ( e sono TUTTI caduti nel tranello)
se per caso c'era stato qualcuno che aveva capito la "fregatura"
ma non si era fatto avanti ... Ehh ... Amen, non verrò mai a sapere
il nome di questo genio. Magari alla fine sono poi io che ho reso le cose
troppo difficili ... Mah, comunque d'ora in avanti, OCCHI APERTI! O_O
Orbene (oddio ma come parlo oggi? -__-), adesso rispondo invero a quelle meravigliose
recensioni:
Dragonball93:
Sei tornata! Ma che bello ... Non ti preoccupare, tutti abbiamo
dei periodi in cui siamo pieni zeppi di cose da fare fino alle orecchie quindi
non scusarti. Un piccolo-piccolo "?" ti era venuto ma purtroppo
non era suff. ... Io non ce l'ho con Vegeta anzi, è il mio personaggio
preferito dopo Mirai Trunks quindi perchè dovrei avercela con lui?
Non ti preoccupare e lascia fare a me ... Te vedi di soffiarti a modo il naso
altrimenti ti viene un'otite! Grazie per le altre recensioni per i capitoli
precendenti e per tutti quei complimenti ... E complimenti per il 9! Un bacio,
spero che questo chap ti piaccia.
maggie89:
Un piccolo mancamento sulla lettera "o" ... Come ho potuto farlo
morire dici? ... BHAHAHAHAHA! PERCHE' IO SONO scImMIA! LA TERRIBILE! Comunque
il drago Shenron è inutile credimi ... E ricorda: se una persona muore
per cause naturali non può essere rescuscitata con le sfere! «Got
it memorize? ». Grazie 1000 anche a te per i complimenti anche se penso
di non meritarli ...
Spero che ti piaccia anche questo capitolo, kiss.
MartaSaru:
Per i capitoli di transizione ... BINGO! Comunque non è finita, ce
ne sarà ancora per un po' ... Se poi preferirai fermarti al capitolo
scorso con la lettura sei liberissima di farlo. Grazie per il "genio",
davvero, ti ringrazio tanto ( a meno che non ti riferissi a quello delle tartarughe
perchè allora ... XD). Fammi sapere cosa ne pensi se puoi e ricorda:
anche se sei fan di Goku non ti scordare più di Vegeta, ok? Baciox.
folg_89:
La storia riuscirà ad andare avanti anche senza le sfere ... Spero
che la storia continui ad essere di tuo interesse, dal canto mio cercherò
di dare il massimo ogni volta. Anche te se puoi (ma soprattutto se vuoi) fammi
sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo.
Swwtcicia: E'
morta sulla tastiera ... ^__^ Mi sà che non ha apprezzato tanto il
brutto colpo XD! Che dire? ... Fammi sapere! Ciauz.
Ainim Skywalker:
Gli avvenimenti non erano tanto allegri, ti dò ragione ma fai bene
a fidarti ... NULLA di quello che scrivo è scritto a caso! Io continuo,
spero che continuerai ad apprezzare! Ciao.
vale_88: Buongiorno
maestra! Sono stata brava con lo scorso compito, eh? Farò in modo che
sia uguale anche per questo ... Forse non lo sai ma mi faccio aiutare un pochino
anche da un Metal BeaRider ( che è il mio personal Betarider :). Anche
secondo me la parte più triste del capitolo era quella del combattimento
e devo ammettere che è stata molto più difficile descrivere
quella scena che le successive. Quella di impostare un'inizio leggero è
stata una mossa studiata: con un inizio così nessuno si sarebbe immaginato
un finale del genere, avrebbero pensato: "Ah, un'altro capitolo sui Son
... " e invece ... ZAK! Beccati! Grazie anche a te per i compimenti ...
Thank You!
Angelo Azzurro:
Una new entry! Molto piacere, io sono scImMIA ... Lieta di fare la tua conoscenza.
Hai letto tutta la storia di seguito? Ne avevi di tempo da perdere eh? ;]
. Non essere in ansia ... Le persone ansiose non mi piacciono perchè
mi rendono nervosa e se sono nervosa non cappo più niente e se non
cappo più niente divento isterica e se divento isterica metto ansia
agli altri! Il che non è affatto bello XP! Spero che ti piaccia anche
questo capitolo. Ah, grazie per averla messa tra i preferiti ... Sei proprio
pazza @__@
Ok, recensioni finite (questa volta
ce n'erano più del normale ... Ma perchè devo far morire la
gente per farvi uscire?! Ah, "Others" ... Eddai ... Vabbè,
io aspetto. Se volete chiedermi qualcosa sono disponibile).
Dopo il perecedente capitolo (che a mio avviso ha riscosso abbastanza successo
di pubblico e di critica) spero di non precipitare con questo nel baratro
della vergogna e delle umiliazioni pubbliche ...
Ah, se per caso gli eventi non diventassero chiari ve li spiegherò
la prossima volta in coda al capitolo (lo farò se me lo chiedete con
le recensioni, ok?).
Con questa verde frase che ho trovato per caso e che reputo splendida a adattissima
a Trunks vi lascio e vi auguro una buona lettura. Bacio _scImMIA_
"Non troverai mai
la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non
ti aspetti"
Eraclito
CAPITOLO 22
- IL MIO POSTO -
Sgranai gli occhi e con una velocità impressionante
mi misi seduto. Ero sudatissimo e avevo il cuore che batteva a mille ... Mi
concentrai rapidamente e avvertii qualcosa ... Un liquido caldo incominciò
a rigarmi il volto ...
Portai le ginocchia al petto e mi attorcigliai attorno ad esse. Piansi silenziosamente
... Ero così confuso da non riuscire nemmeno a capire se quelle che
stavo generando erano lacrime di tristezza o di gioia: tristezza per aver
compreso di essermi comportato come uno vigliacco fino a quel momento oppure
essere felice per essermi svegliato da quel terribile incubo e sapere che
in realtà Vegeta non era mai morto ...
Piansi ... piansi davvero tanto.
Quando sentii di essermi calmato mi asciugai
gli occhi con il dorso di una mano dopodichè osservai Gohan: dormiva
così bene ... Ogni volta che l'osservavo nasceva in me un moto di invidia
nei suoi confronti, anche per i motivi più sciocchi ... Per fortuna
non l'avevo svegliato altrimenti che razza di spiegazioni gli davo? ...
Scostai senza far rumore le coperte, mi infilai le pantofole e mi diressi
verso il bagno. Mi chiusi la porta alle spalle e rimasi appoggiato alla porta
con la schiena per qualche secondo ... Le forze parevano non volere arrivare.
Mi ripresi e mi posizionai davanti al gabinetto: alzai la ciambella, feci
quello che dovevo dopodichè tirai lo sciaquone e riabbassai la tavoletta.
Andai al lavandino per lavarmi le mani. Mentre ero intento a sfregarle tra
loro con il sapone vidi la mia immagine riflessa allo specchio: avevo un po'
di occhiaie ma più che altro gli occhi erano ancora molto rossi e gonfi
... Mi asciugai le mani nell'asciugamano e poi osservai la vasca da bagno
... Decisi che per quella mattina un bel bagno non me lo avrebbe negato nessuno,
avevo bisogno di rilassarmi. Riempii la vasca di acqua fredda, generai quattro
piccole onde d'energia e le inserii sotto il livello dell'acqua ... Questa
si scaldò dopo pochissimi istanti. Mi immersi e incominciai a giocherellare
con l'acqua: fecevo sprizzare piccole quantità di liquido da una parte
all'altra per distrarmi un po' ma in realtà giocavo di malavoglia poichè
avevo il morale sottoterra ... Decisi di piantarla di comportarmi da infante
e rimasi a mollo. L'acqua ferma rifletteva in parte la mia immagine ... Non
solo il giochino di poco prima ... Anche quella per un'attimo mi fece schifo.
Poco prima di raggiungere quello che si prospettava essere un nuovo baratro
della depressione mi schiaffeggiai ... Una, due, quattro volte ... Continuai
a colpirmi finchè non mi passò la voglia di compiangermi. Quella
che avevo visto quella notte non era la realtà ma solo un sogno generato
da una mente contorta di un giovane confuso ... Eppure non potevo non pensare
che tutto ciò che avevo immaginato non avesse senso ... Qualcosa voleva
pur dire!
Mi accomodai bene nell'accogliente vasca, chiusi leggermente gli occhi e ricominciai
e perdermi nei meandri dei miei pensieri: mi ripassò nella testa ogni
singolo secondo di quel terribile incubo e piano piano le cose incominciarono
a chiarirsi e a prendere un senso logico: quegli strani atteggiaminti, quei
discorsi apparentemente senza senso ... Capii ogni cosa e finalmente mi sentii
sollevato.
Quando ebbi finito il bagno mi asciugai e mi
diressi verso la cameretta di Gohan. Proprio come nel sogno incominciai a
sentire quel buon odorino provenire dalla cucina ... Per evitare quella situazione
imbarazzante con la signora Chichi decisi di proseguire per la mia strada
e di fare l'ingresso nella cucina solo in un secondo momento. Entrai nella
camera e mi vestii silenzioamente. Quando ebbi terminato uscii nuovamente
dalla camera e mi diressi in cucina.
« Buongiorno »
La signora si voltò di scatto verso di me e appena mi vide mi sorrise
contenta « Buongiorno anche a te. Dormito bene? ».
Scostai una sedia dal tavolo circolare e mi ci sedetti sopra « Abbastanza
"bene" grazie ».
Chichi poggiò sul tavolo un vassoietto pieno di cialde fumanti «
Mi fà piacere ... Io vado a svegliare quel poltrone di Gohan che non
si è ancora alzato. Se per caso durante la mia assenza Goku arriva
impediscigli di mangiare ». Annuii dopodichè la signora scomparve
dalla stanza.
Dopo pochissimo fece il suo ingresso nella calda cucina anche il signore di
casa e mi salutò con un caloroso "Ciao" e una esagerata pacca
sulla spalla destra. Si sedette a tavola e incominciò fin da subito
ad allungare le mani su quelle leccornie ...
« Signor Goku, Chichi ha affidato a me il compito di vigilare la zona
... Non mi metta nei guai ».
Goku, che stava già per fare precipitare una brioche nella sua enorme
bocca ma, sentendo la mia "supplica", chiuse quella specie di forno
smisurato, osservò varie volte prima la brioche poi me (come per capire
a chi doveva sottomettersi) e poi, pensando che il suo sarebbe stato un un
buon gesto ... Mangiò in un sol boccone la merendina.
« Signor Goku! Ma cosa le avevo chiesto?! »
« Ciomp-Ciomp ... Ma scusa ... Ciomp ... Come potevo ... Glom ... resistere?
Io stò morendo di fame! ». Si pulì la bocca rapidamente
sentendo arrivare la moglie e il figlio. Al loro ingresso portò le
mani sulle ginocchia come per fare intendere che se le aveva sotto il tavolo
non poteva aver preso nessuna merendina ...
La signora Chichi notando che nel piatto mancava proprio la brioche più
vicina a Goku capì subito che l'aveva mangiata (non era di certo così
sciocca da cadere in una sceneggiata del genere) e per trovare un punto di
sostegno mi osservò tranquilla. Io, pensando che il mio sarebbe stato
un buon gesto (proprio come quello di Goku poco prima), additai il colpevole
senza farmi problemi.
Goku mi chiamò scherzosamente traditore e filibustiere ma per tutta
risposta io, Chichi e Gohan (che aveva capito in un lampo la situazione) ridemmo
alle sue "offese" e ci mangiammo sopra.
Dopo la colazione le vicende si suggeguirono
IDENTICHE al sogno di quella notte ... Che il mio fosse stato uno di quelli
promonitori? In tal caso dovevo evitare che il fattaccio avvenisse. Presi
così la mia decisione ...
Dopo aver pescato quel grosso pesce ci dirigemmo
verso la bianca casina. Sentendo quell'odore di carne alla griglia mi ritornò
alla mente quel brevissimo flashback della mia infanzia e chiusi gli occhi
per pochissimi attimi. Quando li riaprii Goku mi osservava divertito mentre
volava in "retromarcia" ... Era tutto tale e quale ...
« ... Sì? ... »
Non mi rispose, mi fece solamente "no-no" con la testa e ritornò
a volare alla dritta.
"No-no un cavolo!" pensai "Questa volta lo voglio sapere !".
Aumentai la velocità e mi fermai davanti al Son impedendogli di proseguire.
« Trunks, ma che ..? » mi guardava alquantro perplesso.
« Signor Goku ditemi: perchè mi osservavate a quel modo? Me ne
può dire il motivo? »
Goku sgranò gli occhi sorpreso dalla mia domanda spiazzante. «
Eh? ... Ma che mi chiedi?! Comunque non è nulla di importante, credimi
... »
« Per me invece è importante ... » divenni ancora più
serio « ... La prego, mi dica a cos'era dovuto quello sguardo ».
Goku si grattò energicamente la testa con la mano libera « Beh,
he-he-he ... Il fatto è che ogni volta che ti osservo mi accorgo sei
sempre più somigliante a Vegeta ... Con l'espressione di prima mi ero
accorto che eri identico a lui per questo mi è venuto da sorridere.
Ma perchè hai voluto saperlo? »
Riempii d'aria i polmoni dopodichè li risvuotai. « Ieri notte
ho fatto un sogno terribile e da stamattina fino ad ora mi sono accadute le
stesse e identiche situazioni sognate. Anche questa vi era e volevo sapere
che cosa stava ad indicare in vostro sguardo ... »
« Che? Vuoi dire che ti stanno accadendo le stesse cose che hai sognato?!
»
« Sì, anche se devo ammettere che stò cercando con piccoli
gesti ad allontanarmi da quelle vicende. Anche adesso, il fatto che io abbia
insistito con voi nel farmi dire il perchè della vostra occhiata, è
un modo di allontanarmi. Nel sogno infatti avevo lasciato correre ... »
« Haaa ... Capisco, quindi tu da questa mattina stai cercando di non
far realizzare quello che hai sognato durante la notte ».
« Esattamente »
Goku mi fece un'espressione curiosa. « Ma in questo incubo cos'è
successo di tanto grave da farti agire in questo modo? Si può sapere?
»
Niente giri di parole ...
« Vegeta è morto »
Goku rimase come paralizzato per parecchi secondi
e continuava a guardarmi con quell'aria da "essere perso".
« ... Ma è terribile! Adesso capisco ... Comunque fai benissimo
a comportarti così: se avessi sognato io una cosa del genere avrei
fatto lo stesso, credimi ». Mi sorrise bonario come suo solito.
« Per me è stato un incubo terribile ... » abbassai lo
sguardo a terra « ... Ero talmente impotente e sapevo che la colpa era
tutta mia! ...» deciso rialzai lo sguardo verso di lui « ... Signor
Goku, per evitare che avvenga la morte di mio padre dopo pranzo me ne volerò
via da quì, andrò da lui e cercherò di trovare una soluzione
al suo problema! »
Goku allargò il sorriso « E gli dirai anche di te, vero? »
« Certo. Lo promesso, no? ... » mi voltai dandogli le spalle «
... E poi, proprio come aveva detto lei, è giusto che lo sappia. Mi
metterò in gioco ... Al massimo mi prenderò qualche cazzotto
».
Sentii una fragorosa risata nascere dietro di me e non riuscii a trattenere
un sorriso.
« Ha-ha-ha ... Beh, Vegeta è pur sempre il "principe dei
sayan" quindi penso che ci vorrà un po' prima che ti prenda sul
serio orgoglioso e cocciuto com'è! ... Adesso andiamo sennò
Chichi si arrabbia con me! »
« Ah, a proposito di questo: quando arriviamo atterri lontano dal barbeque
e faccia cucinare il pesce a sua moglie »
« Eh? E perchè? »
« Mi creda, si risparmierà un bel po' di rimproveri! »
Dopo il pranzo (nel quale avevo evitato volutamente
la battaglia all'ultima bistecca con il signor Goku) mi preparai per andar
via da quel luogo gioioso recuperando la scatola delle capsule e la spada.
Salutai tutta la famiglia Son comunicando loro che comunque il mio non sarebbe
stato un addio. Dopo pochi secondi di volo della piccola casetta nei monti
Paoz non ne si vedeva nemmeno l'ombra.
Mentre mi avvicinavo al luogo in cui si trovava
Vegeta sentii che la sua aura continuava a fare la stupida ... Però,
grazie al cielo, la sua energia non si abbassava mai al livello di quella
che avevo "sentito" nel sogno.
A grande distanza dal mio obbiettivo decisi di atterrare e di proseguire a
piedi. Volevo vedere come si comportava quando era in solitudine e io, con
l'aura azzerata, avrei potuto spiarlo tranquillamente. Corsi per parecchi
minuti e alla fine, dopo un'estenuante ultimo scatto, lo vidi: era in piedi
su di una roccia che osservava l'orizzonte, aveva le gambe leggermente divaricate,
le braccia incrociate al petto, il mento alto ... Quella posa regale e autoritaria
gli donava un senso di superiorità e di fierezza davvero ammirevoli
... Ero completamente rapito da quella posa ...
... Già, forse talmente troppo preso da accorgermi che già da
un po' Vegeta mi osservava malamente lanciandomi delle saette d'odio e d'insofferenza
dagli occhi.
Mi svegliai mentalmente e lo raggiunsi.
« Vegeta ... » gli sorrisi, ero felice di vederlo vivo «
... Come stà? »
Distolse lo sguardo dalla mia persona. « Tzk! Non sono cose che ti riguardano,
sparisci! »
Feci il finto arrabbiato e poggiai i pugni chiusi sui fianchi. « E'
il solito cocciuto ... Comunque no, continuerò a torturarla, che lei
lo voglia oppure no ».
« Sgrunt! ».
Passarono svariati minuti e nessuno dei due eveva
fiatato ... Decisi di rompere il silenzio.
« Perchè questa volta non è andato via? »
Riuscì a fulminarmi con un occhio solo ... « Che vuoi dire? »
« Beh, le altre volte quando arrivavo lei riusciva sempre a sfuggirmi
... Come mai oggi non è andata come le altre volte? »
Sbuffò alquanto scocciato « Perchè tanto sei un'avvoltoio
... Se mi muovo anche solo di un passo mi insegui mentre se mi fermo un attimo
tu sei già lì pronto a saltarmi addosso e a rompere con le tue
domande sceme!»
« Avvoltoio? (O_O) »
Mi sorrise sarcastico « Preferisci piattola? Ne ho altre se vuoi ...
»
« No.Grazie ».
Altri attimi silenziosi ... Vegeta non mi guardava nemmeno si striscio.
L'occhio mi cadde nuovamente sulla sua posa regale ... Emanava una fierezza
tale ... Sembrava essere davvero un principe anche se l'aspetto un po' trasandato
smentiva questa "qualità" ... Grazie alla rigidità
di quella posa sembrava un essere dalle infinite possibilità, capace
di compiere qualsiasi impresa ... Un essere irremovibile. Poi ancora il suo
sguardo: duro e impassibile ... Quei occhi scuri fissi sull'orizzonte, su
di un nemico prossimo ... Quei occhi neri che potevano augurare sventura ma
forse anche amore ... Quei occhi scuri che ... Che improvvisamente si mossero
e mi fulminarono come poco prima!
« Smettila di fissarmi, razza di bamboccio! » ... Mi aveva visto.
"Maledizione" pensai.
Feci il finto tonto: « Eh? Io? ... Mica la stavo osservando. Si stà
sbagliando ».
« Senti un po' ... » sciolse dall'intreccio le braccia muscolose
e strinse a pugno le mani guantate « ... Io sono il principe dei sayan
e non permetto che uno come te si prenda gioco di me in questo modo! Chiaro?!
». Era alquanto irritato ...
« Ok, ok ... Come preferisce ».
Grugnì come al solito e ricompose la sua posa regale. « Sgrunt.
Vedi di non fare troppo lo spiritoso o quì ci scappa il morto ... ».
La mia coscienza mi invitò al allontanarmi da quell'essere di qualche
passo ... Accettai il consiglio e mi allontanai ... Ma retrocessi solo di
due passi.
Passarono altri minuti e io non sapevo davvero
che fare ... Mi annoiavo. Insomma, non è molto divertente osservare
una persona ferma. Mi venne spontaneo sbadigliare ... Vegeta, sentendomi,
non apprezzò molto il mio gesto.
« Se ti annoi vattene così siamo entrambi più contenti!
»
Mi grattai la testa e mi asciugai una piccola lacrimuccia che si era formata
a causa dello sbadiglio « No ... E' così emozionante osservare
la sua staticità ... ».
"Ups!" pensai al termine di quella sfacciata esclamazione e portai
le mani alla bocca coprendola ma ormai era troppo tardi ... Vegeta era già
girato verso di me e mi osservava con un'espressione a dir poco incollerita
e stava iniziando a farsi scrocchiare le dita delle mani.
« IO TI AMMAZZO! » mi minacciò mostrandomi il pugno serrato
davanti alla faccia.
Ripensando al sogno mi venne da sorridere ... Di quel terribile finale nulla
si era avverato.
Vegeta però, pensando che lo prendessi per i fondelli con quel sorriso,
caricò il pugno e cercò di colpirmi. Riuscii a schivare l'attacco
e mi allontanai di qualche passo. Vegeta scattò verso di me e incominciò
a attaccarmi con delle complessissime combo. Non rimasi con le mani in mano
e mi diedi da fare per rendere interessante lo scontro.
Il combattimento durò ore e ogni tanto capitava che Vegeta si volattivizzava
chissà dove per via del suo problema ... Ma poi ricompariva sempre
a sorpresa e mi randellava di colpi ...
Il pomeriggio trascorse rapidamente grazie a quello strano instinto che i
sayan portano nel sangue ... Quel sangue che ho ereditato da quel principe.
Quando in cielo spuntarono le stelle Vegeta era
ancora vivo ... E riuscivo a percepire immediatamente la sua presenza per
via dei continui e insistenti insulti che uscivano dalla sua bocca ... Mi
denigrava ma era ancora vivo ... E io alla fine ne ero felice.
"Non è detto che la via che porta
alla felicità sia quella più facile da percorrere" ...
Mia madre l'aveva capito conoscendo quel burbero principe e anch'io volevo
ritrovarmi a breve a considerarla allo stesso modo ...
A volte però, mentre osservavo le stelle, mi scoraggiavo e mi ritrovavo
a pensare: "Ma ne vale davvero la pena?". Mi guardavo attorno e
lo trovavo sempre nei paraggi o in un'altra delle sue pose o a fare un po'
esercizi ... Di certo Vegeta non mi stava dando una mano ma in fondo quella
era una sfida che dovevo vincere da solo proprio come c'era riuscita la Bulma
del mio tempo ... Forse mi bastava trovare e conquistare quell'elemento che
mi avrebbe reso davvero felice ... Forse l'avrei trovato col tempo conoscendolo
meglio proprio com'era riuscita la mamma ...
"Ma ne vale davvero la pena?"
« Spero tanto di sì ... »
E intanto continuavo ad osservarlo rapito, con gli stessi occhi di uno che
osserva un oggetto irraggiungibile, un sogno irrealizzabile ...
Il mio posto non era con il signor Goku ma con
quell'uomo scorbutico e imperioso ... Con mio padre, il Principe dei Sayan
...
Quello era come il piccolo campo di battaglia sul quale dovevo vincere le
mie guerre: contro le mie paure e contro la sua impenetrabile ed indistruttibile
corazza ...
... Solo tempo dopo mi sarei accorto che in realtà non era proprio
lui il mio vero avversario ... Colui che aveva distrutto ogni cosa in quel
tempo, colui contro il quale mi sarei dovuto davvero scontrare ...
Buon giorno a tutti! Spero che abbiate
passato un bel fine settimana come me del resto (a parte le sclerate della
mamma, che quelle disfano l'armonia -__-).
Come mio solito vorrei dire due paroline prima di iniziare: con lo scorso
capitolo ho capito che molti non hanno apprezzato quello che avevo scritto
e questi molti l'hanno (a parer mio) paragonato quasi a un'inganno ... Sappiate
che mi duole che la cosa vi abbia adirato ma il capitolo era nei programmi
e quindi (imbroglio o meno) dovevo inserirlo. Ora passiamo alle risposte alle
recensioni come da rito:
maggie89:
Comprendo il tuo odio e me lo tengo ben stretto, non ho scusanti ... Sono
felice che tu abbia apprezzato il "ritorno in vita" di Vegeta. Prima
che Trunks si decida ce ne vorrà ancora un pochino ... Aspetta se puoi.
Kiss Kiss anche a te, spero che il capitolo ti piaccia.
Swwitcicia:
Scusa per lo spavento. Il misterioso nemico? ... Mi spiace dirlo ma non è
un mistero comunque non ti dirò chi è ;D. Sono cattiva vero?
Se puoi continua a seguirmi e fammi sapere. Ciao
folg_89:
Trucco svelato! Sono contenta che la storia continui a sembranti interessante
... Come vedi sono andata avanti. Fammi sapere cosa ne pensi :)
MartaSaru:
La cosa che mi ha fatto piacere è che tu l'abbia presa con filosofia
anche se devo ammettere che all'inizio non ho riso più di tanto ...
La pazienza è una grande virtù e sono felice che tu ne abbia
a badilate (anche io aspetto sempre gli arretrati e quindi penso di essere
al tuo livello XP). La storia proseguirà lentamente ma cercherò
di farla proseguire in modo costante. Felice del fatto che il capitolo non
ti abbia deluso ... Che Vegeta non ti sia diapiaciuto poi è il massimo.
Grazie per la bella recensione, mi ha fatto un grandissimo piacere. Spero
di risentirti. Un bacione ___ Ps: Hai visto la mia rece? Se sì aggiungici
una cosetta: Visto che sei una che predilige le scenette con gli infanti ti
consiglio di andare su YouTube e cercare un video chiamato "I lived on
the Moon" ... E' un video musicale (il cantante è Kwoon) e ti
assicuro che è poesia allo stato puro!
Se lo vedi dimmi cosa ne pensi ...
vale_88:
Cara maestra, forse era troppo difficile da capire ... Mi scuso. Comunque
grazie per aver ritenuto che quello precedente fosse un capitolo scorrevole
... Se devo essere sincera io scrivo quello che mi passa per la testa ma,
come diceva la mia vecchia prof. di St.dell'arte, "Chi pensa male parla
male" ... A questo punto penso di pensare abbastanza bene :). Sull'avversario
misterioso consiglio a te e agli altri di non impotizzare nulla, vorrei evitare
possibili delusioni. Spero di sentirti presto. Un bacione.
Angelo Azzurro:
Sì, era proprio un sogno. Gli indizi anche se piccoli-piccoli c'erano
ma forse ho reso tutto troppo complesso ... Spero che anche questo capitolo
ti piaccia. Un bacione.
Dragonball93:
Mi hai recensito all'ultimo secondo e sono stata costretta a correre ai ripari
riscrivendo l'introduzione ... Comunque ci tengo a farti leggere com'era in
realtà l'inizio (che era inserito dopo le parole "... dovevo inserirlo."):____
In particolar modo mi spiace per Dragonball93
che indignata dalla mia "presa in giro" ha deciso di non recensire
... Ovviamente non contesto affatto questa sua decisione anche perchè
ritengo che quello di recensire sia un diritto e non un dovere. Chiedo scusa
perchè non avevo intenzione di prendere in giro nessuno ... Sono davvero
desolata. In ogni caso ho preso l'affermazione che mi hai fatto con la risp.
alla recensione della sua fic "Vegeta" (un po' di pubblicità
...) come un'esclamazione del tipo: « Autista accosti, io scendo quì
». Come avrà notato non ho insistito poichè per natura
non sono una persona mordace e ritenevo che fosse sciocco tampinarla ... Non
è nel mio stile scocciare le persone. Peccato, mi faceva piacere saprere
il suo giudizio ... Spero comunque che continuerà a leggere. ____Mi sarebbe stato difficile continuare la fic con un cadavere
in giro credimi comunque sono contenta che alla fine tu abbia apprezzato la
sua "non morte". Per il "nemico misterioso" (che di misterioso
poi non c'e niente) dovrai aspettare, per questo capitolo rimarrai a bocca
asciutta ... Beviti un succo di frutta o qualcosa XP. Grazie per avermi recensito
nonostante la tua comprensibile arrabbiatura nei miei confronti. Spero che
il capitolo ti piaccia. Un bacione.
"The
Others": Non sò più che fare per farvi
uscire allo scoperto ... Ho fatto morire e poi rinascere un personaggio e
voi non avete fatto una piega ... Fatevi sentire se potete. C'mon guys, don't
be silly ... :D (spero di non aver sbagliato l'inglese ...).
Questo capitolo è piuttosto breve e NON ci sono imbrogli :P, è
tutto trasparente come l'acqua. Spero che vi piaccia.
Un bacione a tutti quanti. _scImMIA_
CAPITOLO 23
- ALTRO TEMPO PERSO -
La notte passò con una lentezza esasperante.
La luna in confronto si muoveva ad una velocità pari a quella di un
missile ... Anzi, mi correggo, SE ci fosse stata la Luna.
Vegeta continuava a fare le stesse e noiosissime cose che oramai avevo visto
fino allo sfinimento: stava immobile a osservare gli astri del cielo, faceva
qualche esercizietto per tenersi sempre in movimento oppure di tanto in tanto
si allontanava in volo dopodichè ritornava, come per controllarmi ...
Ormai stanco e affaticato per l'ora tarda mi sedetti a terra appoggiando la
schiena alla parete rocciosa della conca. Quella notte, a livello di temperatura,
si stava bene ... Riuscivo a restare tranquillamente all'aperto senza sentire
freddo. Lo potevo vedere distintamente: lassù, sulla punta di quella
grande roccia continuava imperterrito la sua personale scansione del territorio
... Cosa aveva da guardare poi non l'avevo ancora capito. Fattostà
che lui continuava ancora, ancora e ancora ...
Lo vidi girarsi verso di me e continuava ad osservarmi con quei occhi cupi
che si confondevano con il buio della notte ... L'immagine incominciò
a divenire scura ... Poi sempre più scura ... Poi sempre più
scura ancora ...
Quando l'immagine si oscurò del tutto incominciai a percepire un senso
di pesantezza ...
Sentii la sua aura aumentare leggermente ...
Riaprii di scatto gli occhi. Accidenti, mi stavo aggormentando di brutto!
Scrollai forte la testa a destra e a sinistra e portai lo sguardo dove avevo
percepito l'aura: lui era ancora lì e continuava ad osservarmi con
la sua solita aria cattiva.
Maledizione, non volevo addormentarmi!
Vegeta si voltò dall'altra parte e non mi degnò più di
uno sguardo.
Passarono diversi minuti ma le cose non cambiarono: lui era ancora là
e non faceva nulla di nuovo ... Mi scappò uno sbadiglio e portai una
mano davanti alla bocca. Mi asciugai la leggera lacrimuccia che fuoriuscì
dall'occhio destro ... Gli occhi si socchiusero leggermente da soli senza
che io potessi fare nulla per impedire il loro leggero "crollo".
La visuale della scena si trasformò da un formato video da Smart a
Wide ... Dopodochè non vidi più nulla.
Sentii la testa scendere leggermente verso il basso ... In automatico mi ranicchiai
tutto su me stesso e incominciai a provare un graditissimo tepore ... I suoni
della natura facevano da perfetta ninna-nanna ...
Crollai e mi addormentai come un sasso.
Al risveglio mi ritrovai nuovamente solo: Vegeta
era sparito come per magia e percepivo la sua aura lontanissima ... Era talmente
lontana che non riuscivo a capire bene dove fosse. Pensai che fosse inutile
raggiungerlo: mi sopportava a fatica e durante la notte precedente mi osservava
in continuazione per essere sicuro che mi addormentassi una volta per tutte
... Accidenti a lui, e pensare che all'inizio credevo che mi tenesse d'occhio
seguendo un qualche nascosto istinto paterno! ... E invece non faceva altro
che cercare il momento migliore per squagliarsela! E poi mi diceva che era
inutile scappare ... Forse mi aveva in un qualche modo sottovalutato.
Mi alzai in piedi e mi stiracchiai dopodichè mi lavai il viso con le
freschissime acque del placido laghetto. Avevo una fame tremenda ma lì
attorno non vi era nulla di commestibile per non parlare del frigo ... Il
signor Goku l'aveva completamente ripulito!
Ravanai nelle tasche e le svuotai: la scatola delle capsule, il fazzoletto
macchiato di sangue, il piccolo sacchetto di tela con il senzu e l'indispensabile
portafoglietto ... Aprii quest'ultimo e contai il suo contenuto: c'erano un
bel po' di zeni ... Evidentemente la mamma doveva avermelo riempito di nascosto.
In effetti il denaro nel nostro tempo aveva perso di senso e quindi lo zeni
era molto svalutato: i soldi non ti aiutavano a sopravvire ... L'unica cosa
su cui potevi contare erano dei compagni fedeli e tanta, tanta fortuna. Spesso
si potevano trovare in giro delle mazzette e la mamma le prendeva poichè
sperava che un giorno o l'altro potessero ritorare utili ... Beh, pensava
bene.
Pensai bene che con quei bei soldini mi potessi godere una colazioncina in
città e magari cercare nello stesso tempo qualche rimedio per il broblema
di Vegeta. Già, mi sarei potuto recare in una qualche biblioteca ...
Ripresi i vari oggetti e me li rimisi in tasca. L'occhio mi cadde sulla scatola
delle capsule. Ne presi una precisa e la gettai ... Dalla nuvola di fumo comparve
la scintillante macchina del tempo e sul metallo tinto di giallo si leggeva
chiaramente la scritta che avevo fatto prima della partenza: "Hope"
... Speranza ... Speranza per un futuro migliore ...
Aprii la cupola di vetro e mi sedetti al posto di guida: appena seduto mi
tornò alla mente che mia madre aveva insetito nell'unità centrale
del dispositivo una piccola enciclopedia. Accesi l'unità e appena questa
ebbe caricato tutti i dati aprii il menù principale e cercai l'enciclopedia.
Dopo poco la trovai.
« Allora vediamo ... Sotto che parola posso cercare? ... Humm ... Malattie?
Proviamo ... »
Dopo aver scritto la parola nell'apposito spazio feci caricare la ricerca
... Al termine di questa presi un'accidente: c'era venuta fuori un'elenco
esorbitante, una vera sberla di informazioni tutte d'un colpo!
Le incominciai a leggere ma più proseguivo più incominciavo
a pensare che in realtà quell'elenco a prima vista ricco fosse in realtà
scarno o almeno, per quanto riguardava, ciò che cercavo: ... calvizie
... degenerazione maculare ... eiaculazione precoce -////- ... meningite ...pediculosi
del capo O_O ... stitichezza ... toxoplasmosi ... varicella ... ecc, ecc,
ecc.
Decisi di cambiare la parola per la ricerca: « Humm ... Vediamo, proviamo
apparato digerente ... In fondo l'altro giorno Vegeta aveva vomitato quindi
può esserci un collegamento ».
Feci partire la ricerca ma anche lì il risultato non fu tanto differente:
... achilia ... sideropenica ... bilirubinogenesi ... botriocefalosi ... colangioma
... sindrome di Dumping ... emorroidi (no, questa mi sa di no -_-) ... kernicterus
... placca di Peyer ... E tanti, troppi altri ancora e ogni volta che cercavo
di aprire la pagina per i dattagli appariva una schermata con su scritto:
"Informazione non disponibile. Scusami. La mamma"
Accidenti, che senso aveva avere a disposizione quella serie di nomi e poi
non avere la possibilità di sapere il loro significato? Uff ...
Spensi i comandi e mi lasciai cadere sul morbido sedile. Altro tempo sprecato
... E non solo, avevo utilizzato anche una piccola parte dell'energia della
nave! Certo, avevo ancora abbastanza energia per il viaggio di ritorno ma
se prima ne avevo in abbondanza edesso ero proprio a pelo ... Maledizione!
Uscii dalla nave e la feci ritornare una capsula. La rimisi nella scatola
dopodichè mi allontanai da quel luogo per recarmi nella vicina città
dell'Ovest ... Là avrei trovato di sicuro molte più informazioni
utili. Prima di spiccare il volo cercai di percepire nuovamente l'aura di
mio padre: era ancora molto distante ... Vabbè, molto probabilmente
l'avrei trovato al mio ritorno e di sicuro sarebbe stato finalmente orgoglioso
di me ... Sì, perchè sarei tornato con la soluzione!
In pochi minuti mi ritrovai nella famosissima
e ricchissima città dell'Ovest, la città in cui ero nato e cresciuto
... Era talmente diversa da quella che vedevo tutti i giorni nel mio tempo
... La cosa mi stranì terribilmente.
Atterrai in un luogo in cui nessuno potesse vedere il mio atterraggio e poi
incominciai ad addentrarmi nelle caotiche vie principali ... Quanta vita ...
A causa dei cyborg non avevo mai visto così tante persone tutte assieme
...
Poco dopo vidi un piccolo bar che si affacciava sulla via affollata. Decisi
di far colazione in quel posto poichè servivano ai tavoli dei croassan
e delle ciambelle davvero invitanti.
Finita la colazione (nella quale mangiai un pochino meno del normale poichè
la gente ai tavoli attorno mi osservava attonita per via delle quantità
di cibo che mi servivano) uscii dal piccolo bar con un piccolo pacchetto:
visto la consistente spesa mi diedero come omaggio due buonissime paste ...
Forse se le portavo a Vegeta mi avrebbe considerato almeno un pochino utile
...
Ero sazio ed era venuto il momento di fare delle ricerche ... Il problema
che però si presentò era che non sapevo dove andare! Ero già
in crisi a metà strada, fortuna però che c'era un sacco di gente
a disposizione a cui chiedere.
Prima chiesi a una signorotta robusta con una faccia un po' scocciata: mentre
le chiedevo cortesemente indicazioni il bambinetto biondo che si tirava dietro
non mi lasciava stare e continuava senza sosta a darmi dei piccoli calci agli
stinchi ... Non che mi facesse male anzi, non lo sentivo proprio ma era il
suo atteggiamento che mi stava incominciando a dare sui nervi. Quando non
ne potei più lo guardai male (e se ho preso da papà vuol dire
che l'ho quasi incenerito!) ma la signora, invece di darmi ragione, mi sbraitò
addosso dicendo che il suo piccolo Shapner (o qualcosa del genere ... ) era
un'angioletto mentre io ero uno sfacciato. A parte il fatto che quel monello
secondo me era grande quasi quanto Gohan e quindi non si poteva definire piccolo
ma se la signora diceva in giro che era un'angioletto voleva dire che aveva
le fette di salame sugli occhi! Dopo il fatto ringraziai un po' scocciato
e me ne andai.
La seconda persona a cui chiesi fu un ragazzo più o meno della mia
età accompagnato da una ragazza: prima non mi considerava nemmeno poi
quando chiesi gentilamente udienza per l'ultima volta saltò su tutte
le furie e incominciò ad offendermi pensando che in realtà io
stessi cercando di abbordare la sua compagna ... Ma se era un cesso! Comunque
anche lì girai i tacchi e mi allontanai.
L'ultima persona con cui riuscii ad instaurare un dialogo fu una carissima
vecchietta con la schiena un po' curva: non ci vedeva molto bene e quindi
dapprima mi scambiò per una ragazza ... Ma poi capii che nemmeno le
orecchie le funzionavano più di tanto perchè ogni volta che
le chiedevo dov'era la biblioteca lei alzava le mani al cielo e faceva: «
Uuuu, no bimbo mio. La discoteca e un brutto posto! Sai cosa dicono? Che ci
sia la droga ...». Io le ripetevo la storia e lei dopo invece di biblioteca
capiva enoteca, poi paninoteca e poi pinacoteca e allora lì andava
nel pallone perchè non sapeva dove fosse ... A malinquore la abbandonai
al suo destino parecchio avvolto nel caos.
Continuai ad addentrarmi nel centro cittadino
e più proseguivo più riuscivo a vedere quelle barriere invisibili
che sigillavano ogni singolo individuo isolandolo nel proprio mondo ... Anche
se c'era tanta gente non riuscivo a percepire quel senso di solidarietà
reciproca ...
All'improvviso un giovinetto mi sbarrò la strada e mi sventolò
davanti alla faccia un volantino giallo, urlava come un ossesso il nome di
un tizio ... Quando afferrai il volantino costui si allontanò andando
a bloccare tanti altri passanti.
Continuai il mio cammino leggendo nel frattempo quel pezzo di carta colorato
su cui vi era scritto: "Mr. Satan, l'uomo più forte del mondo
è riuscito ancora una volta a dimostrare la sua bontà e il sio
coraggio salvando durante una rapina un'intera famiglia! E' l'eroe del mondo
e grazie al suo cuore d'oro la Terra sarà al sicuro per l'eternità!
Unitevi a noi e ingigantiamo il SatanClub! E urliamo tutti insieme: Satan,
Satan, Satan, Mr. Satan!". Poi nell'angolo in basso a sinistra c'era
una fotina che ritraeva un tizio baffuto e con i capelli alla afro che metteva
ben in mostra una grossa cintura e la mano destra con la "V" di
vittoria ... Sorrisi leggermente ... Ma che baffuto buffone!
Mi fermai, piegai il volantino e lo misi in tasca. In fondo poteva essere
un piccolo ricordo. Alzai lo sguardo, lo voltai verso la mia destra e vidi
una cosa che mi lasciò di stucco: mi trovavo proprio davanti al cancello
della Capsule Corporation.
Che strano effetto faceva vederla ancora in piedi ... L'ala est era ancora
sù e grazie a quel colore acceso l'intero edificio risplendeva sotto
i raggi caldi del sole ... Il giardino era curatissimo: l'odore dell'erba
tagliata mi saliva nelle narici mentre le piccole roselline parevano sorridere
ai passanti con la loro voluminosità. Rimasi imbambolato per parecchio
...
Mi distrasse una signora che spuntò da dietro la casa ...
I suoi capelli ... Quello sguardo gentile e allo stesso tempo felice ... E
poi quella voce squillante che mi fece cadere dalle nuvole ...
Era proprio come l'aveva descritta la mamma ...
Signori, Signore Buongiorno. Benvenuti al nuovo capitolo
di questa storiella a dir poco stupida :) _ Sinceramente continuo a stupirmi
del fatto che continuiate a seguirmi ... XP
Adesso passiamo alle recensioni alle quali mi piace un sacco rispondere:
maggie89:
Anche a me la scenetta della vecchietta piace molto ... Non mi è venuta
malaccio vero? Grazie per il tuo continuo sostegno e per le belle parole ...
Sono commossa TT__TT Spero di risentirti anche per questo capitoletto ...
Un Big Bacionez.
MartaSaru:
Trunks è adorabile, un ragazzo con il cuore d'oro ... Ma ahimè
molto sfortunato XD. Però non tanto per dire: anch'io quando ho fatto
la ricerca delle malattie non trovavo le informazioni dettagliate ... Quando
a cliccare sulla parolina "dettagli" mi appariva in mezzo allo schermo
un pesce rosso con la faccia da scemo con sotto scritto "Informazioni
non disponiobili. Tornate alla home page" e dopo mi andava in automatico
nella pagina iniziale! Anche io sono sfortunata e non riuscirai mai ad immaginare
il nervoso che avevo è__é . La donna a cui il giovine Trunkschicino
ha chiesto se poteva aiutarlo è la signora Brief ... anche chiamata
Bunny (io l'ho letto su DBArena ... non sò se poi è il suo vero
nome ma io mi fido). Sei permalosa quanto Vegeta? (O__O) ... Hoi-ioi ... Allora
cercherò di non farti arrabbiare XP. Goditi questo capitolo. Un bacio
Sissi 25: YEEEE!
New entry! Molto piacere, sono scImMIA XD . Sono felicissima del fatto che
la storia ti piaccia! Ma come mai sei uscita solo ora? Forse con i "The
Others" sono stata troppo cattiva? Che ne dici? Comunque per vedere soddisfatta
la tua curiosità dovrai attendere ancora ... "Pazienta ma continua
a sperare" :) _ Seguimi se puoi, spero di risentirti presto. Un bacio
stralla!
Swwtcicia: Già
già, la nonna ... Pensa se esistesse anche tra noi mortali un figurino
come lei, sarebbe bellissimo XD . Se vuoi sapere cosa succederà ti
basterà leggere sotto e continuare a seguirmi. Un bacione cicciola!
vale_88:
Per iniziare grazie 1000 per le spendide parole, sappi che ho apprezzato tantissimo.
Riguardo alla rece sul capitolo scorso devo concordare con te: anch'io avrei
preso a randellate quel marmocchio (ma hai fatto caso al nome del moccioso?
Shapner ... Guarda caso ha lo stesso nome del palestrato compagno di classe
di Gohan nel periodo di Majin Boo ... Hehe, niente è dato al caso XD).
Per il clima all'interno della città non ho fatto altro che guardarmi
un attimo attorno ... Il menefreghismo della gente è talmente evidente
da far spavento ed è proprio vero che le persone uniscono le loro forze
solo quando c'è qualche tragedia. Ultimo punto: ho paura di starti
dando poco lavoro da fare come maestrina ... Cercherò di continuare
così, mi spiace per te XP. Spero che anche questo capitolo ti sembri
scorrevole e che ti piaccia come gli altri :) . Un bacione mega.
Ok, un'ultimissima cosa prima di iniziare: a causa di alcuni problemi (non
gravi comunque ... ho bisogno solo di qualche minuto in più di sonno
;D) mi ritrovo costretta a modificare l'orario degli aggiornamenti. I giorni
comunque saranno sempre gli stessi. Questa modifica verrà applicata
dal lunedì della prossima settimana (cap.25) .
AGGIORNAMENTI: LUNEDI' & GIOVEDI' ALLE ORE 14:00
/ 14:30
Comunque io aggionerò SEMPRE a meno che non
avvengano imprevisti particolari quindi se non vedete subito l'aggiornamento
in prima pagina andate in quelle dopo ... Ultimamente ci finisco con una velocità
sorprendente TT__TT ... Non dimenticatemi!
Detto questo vi lascio al nuovo capitolo e spero che sia a tutti di vostro
gradimento. Un bacione ... Spartitevelo equamente.
scImMIA
CAPITOLO 24
- TRIPLICE INCONTRO -
« Posso aiutarti caro? »
Mi osservava con quello sguardo sorridente e io non sapevo davvero come comportarmi
... Le sorrisi dolcemente.
Prese un'innaffiatoio che si trovava vicino all'abitazione e mi si avvicinò.
Quando si fermò ci separavano soltanto due metri ...
Piegò leggermente la testa da un lato e poggiò la mano destra
sulla guancia.
« Hooo ... Ma che bel ragazzo ... Sei per caso il nuovo "amico"
di mia figlia? »
« Eh?! Ma signora io ... O__O ». La mamma mi aveva detto che era
anche un po' "strana" ...
« Hahah ... Scusami, posso aiutarti? »
Una scusa, una piccolissima scusa: « Ecco io ... Beh, stavo osservando
la sua splendida casa. Complimenti, è davvero ben curata».
« Oh, beh. Ti ringrazio tanto, in effetti è complesso tenere dietro
a tutte le mansioni domestiche ma per il resto ho un sacco di tempo libero per
occuparmene ».
« Ah, immagino ... ».
Spostò la mano che era sulla guancia sul mento e mi scrutò pensierosa
... O almeno, immagino che fosse così ... A dire il vero l'espressione
non si era modificata per nulla però a prima vista mi sembrò pensierosa.
« Humm ... Ma noi per caso ci conosciamo? Non sò ma mi ricordi
qualcuno ... ».
Di sicuro gli ricordavo Vegeta ... « No, credo proprio di non conoscerla
... ». Aumentai l'ampiezza del sorriso e lei perse di colpo quell'aura
indagatrice e mi sorrise solare come suo normale.
« Comunque ero di passaggio, non era mia intenzione disturbarla ».
Portò una mano davanti alla bocca mentre faceva una piccola risata «
Hooo ... Ma che modestia ... »
« Le porterò via soltanto un'altra manciata di secondi: lei sa
per caso dove posso trovare una biblioteca? »
« U-Una biblioteca? ... Oh sì, ce nè una in fondo alla strada
dopo la scuola pubblica. Non ti puoi sbagliare caro ... ».
Osservai la verso la fine della strada dopodichè tornai ad osservare
la signora Brief. alias ... Nonna.
Le sorrisi dolcemente.
« Grazie tante signora, il suo aiuto è stato molto prezioso ».
Incominciai ad allontanarmi pian piano e lei mi incominciò a salutare
con dei piccoli gesti con la mano, come se fossimo stati amici da sempre. Anch'io
la salutai con la mano dopodichè sparii tra la folla.
Dopo poco mi ritrovai davanti alla biblioteca indicata dalla nonna: era davvero
enorme. Vi entrai e constatai che l'arredo interno era piuttosto all'antica:
grandi tavoli in legno, poltroncine in pelle (molto probabilmente finta), piccole
e grandi scale a chiocciola in legno scuro distribuite lungo tutto il perimetro
del grande androne, librerie strapiene di libri dall'aspetto antico ... Sarei
riuscito a trovare le informazioni che cercavo! Proprio all'ingresso vi erano
due banconi in legno lucido dietro ai quali due vecchie signore svolgevano il
loro lavoro di bibliotecarie. Li superai senza dar loro troppo peso ma poi ...
« Dove credi di andare giovanotto? »
Mi girai verso colei che mi aveva chiamato: era una sorta di ruga con gli occhiali
... Cercai comunque di essere gentile:
« Ecco io dovrei svolgere alcune ricerche e allora ... ».
La vecchia, continuando a non alzare gli occhi dal proprio lavoro: « D'accordo
ma prima mostrami la tessera ... »
Incominciavo a non capire ... « Tessera? ... »
« Già, la tessera, come fanno tutti gli altri! ... » Proprio
in quel momento passò davanti a lei un ragazzo giovane e le mostrò
una sorta di cartellino blu ... La donna, senza nemmeno guardare la tessera
gli diede il via libera. Non gli aveva nemmeno guardato il "lasciapassare"
e l'aveva lasciato proseguire mentre me mi aveva bloccato subito ...
« Ma ... Ma io non ho nessuna tessera »
« Haa, allora non sei della Orange High School. Vieni quì »
con una mano mi invitò ad andare vicino al banco ... Proprio come prima
non mi degnò di uno sguardo. Mi avvicinai al bancone e attesi.
« Di che istituto sei? »
Nuovamente colto alla sprovvista. « Ecco io veramente non sono di un'istituto
... »
Continuò imperterrita a scribacchiare montagne di carte. « Allora
non vai a scuola, eh? Ma tu lo sapevi che questa è una biblioteca che
possono utilizzare solamente gli studenti delle scuole superiori e universitarie?
»
« No, non lo sapevo ... »
« Comunque, anche se non sei uno studente potrei fare un'eccezione, in
fondo sei giovane e potresti essere scambiato facilmente per tale ... ».
Finalmente le cose iniziavano a girare per il verso giusto ... In fondo la vecchia
non era davvero cattiva.
Ma, proprio come constatai, ci si può disilludere alla stessa velocità
di quando ci illudiamo.
« ... L'unica cosa che mi serve è la tua carta di riconoscimento
per ricavare i dati anagrafici ».
I dati anagrafici?! Non glieli potevo mica dare! E poi come mi giustificavo
quando avrebbe visto la mia data di nascita? Che ero cresciuto molto in fretta
forse? ... Non ci voleva proprio ...
« Mi spiace ma non ho alcun documento con me ... »
« Fa niente, se mi dici il tuo nome e cognome farò una ricerca
sulla "banca dati cittadina*" e prenderò
da lì gli elementi che mi sevono ». Già, grande idea ...
Peccato che lì non ero mai nato e quindi non mi avrebbero trovato mai.
Me ne dovevo andare, non avevo alternative ...
« ... Grazie lo stesso e scusi per il disturbo ... Buona giornata »
e mi riavviai fuori.
Era andata male, molto male.
All'uscita ero talmente perso nei miei pensieri che mi andai a scontrare contro
qualcuno. Questo qualcuno cadde goffamente tirandosi dietro due sacchetti della
spesa che a prima vista sembravano più ingombranti che pesanti ... Riuscii
a vedere i volto di costui e lo aiutai ad alzarsi.
« Mi scusi, le ho per caso fatto male signor Crillin? »
« Ah, ma sei tu! Che bello vederti! Come stai? Tutto bene spero »
« Sì, per il momento stò abbastanza bene grazie ... Aspetti,
la aiuto a raccogliere la spesa »
Incominciai a rifare le borsine ... Per fortuna non c'era niente di rotto.
« Grazie, sei molto gentile. Dì in po', cosa ci facevi all'interno
della biblioteca? »
« Ecco ... » "Una scusa, una scusa!" « ... Io volevo
fare una piccola ricerca per vedere se potevo trovare qualche punto debole sui
cyborg ma non mi hanno dato la possibilità di passare ... >>
« Eh? E perchè mai? »
« Volevano i miei dati anagrafici e lì sono stato costretto a desistere
»
« Già è vero, tu vieni dal futuro. Se avessero visto la
tua data di nascita ti avrebbero preso per un bugiardo e alla fine non ti avrebbero
dato comunque la possibilità di entrare »
« Esattamente ».
Il signor Crillin assunse un'aria alquanto pensierosa: « Potresti andare
a chiedere aiuto a Bulma, lei è un vero genio in fatto di computer e
scommetto che ti darebbe volentieri una mano ». La gentilezza di mia madre
non la metterei mai in dubbio: quando poteva mi aiutava con i mezzi che aveva
ma nemmeno lei era mai riuscita a trovare nei cyborg il loro punto debole ...
Ma poi quella di quel periodo non era davvero mia madre ... Non sarebbe stata
la stessa cosa ricevere il suo aiuto, sempre se l'avrei ricevuto. E poi non
dovevo cercare davvero il punto debole dei cyborg ... Per il momento era meglio
stare alla larga da lei e cercare di non coinvolgere nessuno nelle mie false
ricerche.
« Preferirei provare prima da solo. Se vedo che per me diventa un vicolo
cieco le andrò a chiedere di sicuro aiuto ».
« Comunque è davvero un peccato che non ti abbiano lasciato passare,
questa è la biblioteca migliore della città ... ».
« Lei signor Crillin non è che ne conosce un'altra per caso? »
« Beh, ce n'è un'altra a pochi isolati ma è molto più
piccola di questa e comunque smettila di chiamarmi "signor Crillin":
mi fa sentire un vecchio e già che ci smettila di usare il lei ... »
« Ok, come vuole »
Crillin fece un'espressione da finto arrabbiato: « Ti avevo detto di non
usare il lei! Avrai di nuovo la possibilità di usarlo quando mi sarò
sposato ed avrò messo sù famiglia ... Sempre che trovi la ragazza,
è chiaro ... ». Al fine della frase sembrò un po' demoralizzato.
« Dai, non te la prendere. Verrà anche il tuo momento ».
Crillin mi sorrise e poi disse: « Massì, se c'è riuscito
uno come Yamcha a metter su famiglia ce la farò anch'io! Comunque ora
devo proprio andare: la spesa non và da sola sull'isola del Genio! »
« Isola del Genio? >> La mamma me ne aveva parlato una volta ...
« Ah, forse non lo sai ma in mezzo al mare del Sud vive su una piccola
isola il maestro Muten, il Genio delle tartarughe di mare. E' stato il maestro
mio e di Goku e io adesso "coabito" con lui, con Oloong e Pual »
« Oh, capisco ».
« Beh, allora è meglio che adesso vada. E' stato un piacere rivederti!
»
« Anche per me è stato un piacere ».
Il signor Crillin mi salutò per l'ultima volta con un "ciao-ciao"
e si allontanò nella direzione opposta alla mia.
Dopo quanche isolato trovai la biblioteca che mi aveva indicato il signor Crillin:
era davvero molto più piccola rispetto alla precedente ma se non altro
aveva un'arredamento più moderno. Riuscii a passare tranquillamente e
perciò incominciai a girare per le varie sezioni. Quando raggiunsi la
sezione di medicina trovai una moltitudine di libri che aspettavano solo di
esser letti. Ne presi parecchi dopo essermi seduto ad uno di grandi tavoli incominciai
a sfogliarli e a cercare le notizie che mi servivano.
Dopo due ore non avevo trovato ancora niente di interessante poi, a causa di
alcuni elementi, stava incominciando a salire dentro un certo nervosismo: prima
una signora continuava a lagnarsi perchè io non avevo ancora liberato
il posto e quindi lei non si poteva sedere (ma questo non solo con me, con tutti),
alcuni ragazzi si facevano i "ganzi" prendendo in giro il colore dei
miei capelli dicendo che ero un fessacchiotto o qualcosa del genere (quando
però mi sono tolto la giacca di jeans perchè avevo caldo hanno
visto le mie braccia e sono sbiancati ... Tiè!), due ragazzine continuavano
a fare apprezzamenti sulla mia persona anche alquanto discutibili (quando poi
mi sono levato la giacca sono diventate davvero volgari, due vere camioniste
-__- ) e poi, la cosa che mi faceva più arrabbiare, era che un ciccione
panzone alla mia destra provava a fregarmi di continuo le due paste per Vegeta
per mangiarsele! Era davvero difficile sopportare quella situazione ma contiuai
a resistere.
Dopo un totale di cinque ore e venti minuti circa il mio cervello era fuso.
Avevo letto centinaia e centinaia di malattie leggere e gravi ma nessuna di
queste si avvicinava a quella anomala di papà. Incominciai a temere che
anche la sua fosse una malattia incurabile per il tempo in cui mi trovavo, proprio
come quella del signor Goku. Se poi invece era una particolare malattia spaziale
la situazione diventava davvero tragica ...
Chiusi stancamente l'ultimo libro. Quello che doveva diventare un buon gesto
si rivelò un vero e proprio buco nell'acqua.
Riposi i libri sulle rispettive librerie dopodichè uscii da quel luogo.
Il sole era alto e faceva un caldo terribile. In giro c'erano pochissime persone.
Osservai l'orologio da polso e capii il motivo di tutta quella improvvisa desolazione:
era l'una passata e di sicuro erano tutti a pranzo. Scrutai il piccolo pacchetto
che nonostante le brevi battaglie con il ciccione era ancora sano e salvo ...
A causa del fallimento il mio stomaco si era chiuso ma chissà se Vegeta
aveva già pranzato ...
Vedendo che nessun'anima mi osservava mi alzai in cielo e iniziai a volare verso
la "dimora" di mio padre.
Volai tranquillo, senza fretta. Quando incominciai a percepire l'aura di Vegeta
senza accorgermene aumentai la velocità. Arrivando nel luogo previsto
concentrai i sensi: Vegeta si trovava lì ma non riuscivo a vederlo. Cercai
per un po' ma senza risultati. Stanco e alquanto demoralizzato mi sedetti pesantemente
all'ombra di un grosso albero e appoggiai al mio fianco il pacchettino. Sbuffai
...
All'improvviso mi cadde in testa qualcosa. Mi massaggiai il punto colpito dopodichè
scrutai l'arma del delitto: una piccola ghianda. Alzai lo sguardo immaginando
di vedere una coppia di piccoli scoiattoli e invece quello che vidi mi lasciò
felicemente contento.
Mi allontanai per vedere meglio: Vegeta era seduto su uno dei rami più
grandi: la schiena appoggiata al tronco, le braccia conserte, una gamba distesa
sul ramo e l'altra a penzoloni ... Quando dormiva così sembrava un'altra
persona: la sua espressione maligna sembrava del tutto scomparsa ... Era strano
vederlo così rilassato.
Mi alzai in volo e mi avvicinai a lui di soppiatto. Dormiva profondamente. Decisi
saggiamente di non svegliarlo ... Ahimè qualcuno però aveva già
deciso di mettermi nei guai: mi cadde in testa un'altra ghianda, alzai lo sguardo
e verso i rami più alti riuscii a vedere quei due scoiattoli che mi aspettavo
prima. Dopo qualche squittio mi lanciarono addosso altri frutti ... Ce l'avevano
con me! Poi uno dei due, avendo un colpo di genio immagino, lanciò una
ghianda proprio verso Vegeta e lo colpì in faccia. Lui, che evidentemente
non stava facendo un sogno tranquillo più di tanto, si svegliò
all'istante e, arrabbiato come non mai, spalancò le braccia con i pugni
chiusi urlando al vento :« KAHAROTH! ». Con il pugno destro mi colpì
proprio sul naso facendomi terribilmente male!
« Ah, sei ancora tu ... Che seccatura che sei! »
Dopo aver constatato che il naso non aveva nulla di rotto: « Buongiorno,
dormito bene? »
« Tzk! » Saltò giù dal ramo e incominciò ad
allontanarsi. Atterrai, afferrai il pacchetto e lo raggiunsi. Quando gli fui
davanti gli porsi il piccolo dono ma lui, come se fossi invisibile, passò
oltre e saltò giù dalla conca rocciosa avvicinandosi sempre più
al suo piccolo rifugio privato.
Lo seguii e finalmente riuscii a fermarlo: « Vegeta, tenga, questo è
per lei ». Prima mi sembrò sorpreso poi iniziò a scrutarmi
con sguardo accusatore: « Ti sembro forse uno che chiede l'elemosina forse?
Porta via questa roba, non la voglio! ».
Non capivo, con lui era tutta un'incognita! « Vegeta ma che dice? Questa
non è affatto un'elemosina! E' solo un regalo ».
Mi voltò le spalle e grugnì: « Sgrunt! Un'altra di quelle
stupide azioni di voi terrestri. Per come la penso io non è altro che
uno sciocco stratagemma per scroccare agli altri un favore ... ».
Abbassai lo sguardo alquanto rattristato per quella affermazione così
carica di disprezzo e al contempo così vuota di fiducia negli altri.
« Veramente il mio voleva essere solo un gesto gentile ma se la pensate
così forse è meglio lasciar perdere ... » mi avvicinai all'ingresso
della sua dimora « ... Comunque se dovesse cambiare idea lo troverà
quì. Io non me ne faccio di niente » mi abbassai e poggiai a terra
il pacchettino.
« Tzk, non credere che cederò al tuo buon cuore marmocchio! ».
Mi voltai di scatto verso di lui con aria semi-arrabbiata: « Non sono
un marmocchio io! Guardi che ho vent'anni! ».
« Già, ma ne dimostri due ».
« Ma come ... è__é » e sghignazzando entrò
nella sua "base" e si sdraiò sulla coperta malconcia. Io ne
riamasi fuori.
Forse non era il momento adatto però ...
« Vegeta, le devo ancora parlare di quella cosa importante che la riguarda
... ».
Chiuse gli occhi e fece un piccolo cenno con la testa come per dirmi di proseguire.
All'improvviso mi salì un groppo alla gola ... Non avevo mai davvero
pensato alle parole che avrei dovuto usare.
« Ecco ... E' difficile da spiegare e forse le sarà ancor più
difficile credere però io ... ».
Sentii un'aura avvicinarsi.
Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto beffardo: « Temo che nemmeno
questa volta verrò a conoscenza della "cosa importante" ...
Mi spiace, ma sciegli sempre i momenti meno adatti a quanto pare! ».
Mi allontanai dall'ingresso della rientranza e vidi chi era in arrivo ... Spiacente
dirlo, ma la cosa mi seccò terribilmente tantè che mi scappò
un'esclamazione poco carina: « Gohan ... Che scocciatura, ma perchè
non lo legano con un guinzaglio ogni tanto?! ». Vegeta mi sentì
benissimo e iniziò a ridere ... Stranamente però la sua non era
una risata maligna ...
Avvicinandosi Gohan mi vide e mi atterrò vicino. « Ciao, tutto
bene? ».
Presi il mio autocontrollo di sempre: « Sì grazie, poi l'ultima
volta che ci siamo visti è stato ieri. Come mai sei quì? »
« Ti sono venuto a cercare perchè ti devo dire una cosa importante:
questa mattina ci ha telefonato a casa Bulma e ci ha detto che se potevamo dovevamo
andare oggi pomeriggio alla Capsule Corporation perchè ci doveva parlare
di una cosa molto importante, una cosa riguardante il dottor Gelo ha detto ».
Sorpresa: « Il dottor Gelo? »
« Già, per questo ti sono venuto a cercare. Ho pensato che ti potesse
interessare ... Anche perchè ha avvetito gli altri »
« Hai fatto bene ad avvertirmi. A che ora dovremmo essere là? »
« Alle tre. Io vado adesso, andiamo insieme? »
« No ... Và pure, io vi raggiungerò dopo »
« Ok. Allora ci vediamo dopo. Ciao » Si alzò in volo e si
indirizzò verso la Capsule Corporation.
Tornai da Vegeta e lo trovai ancora sdraiato sulla coperta.
« Bulma ha telefonato ai Son e ha detto che oggi alle tre ci sarà
una sorta di incontro per discutere un'importante questione sul dottor Gelo
... Non mi ha saputo dire dire di più. Vieni anche tu vero? »
Portò le mani dietro la testa dopodichè si sdraiò sul fianco
destro portando così il viso verso la parete rocciosa sinistra. Continuò
a tenere gli occhi chiusi.
« Non ci penso nemmeno ».
« Eh? Perchè? »
Riaprì gli occhi ... Il suo sguardo sembrò triste ... «
... Sono stato preso in giro troppe volte ... »
... Lo sguardo divenne truce, come pieno d'ira ... « ... Adesso basta
... ».
« ... Vegeta ... »
« Non andrò in quel posto schifoso e ora sparisci ... ».
Lo lasciai solo e mi sdraiai all'aperto sotto il caldo sole. Non riuscivo a
capire i motivo per cui mio padre non voleva andare alla Capsule Corporation
ma molto probabilmente era legato a mia madre ... Chissà cos'era successo
anni prima tra loro ...
Verso le tre controllai nuovamente Vegeta: era ancora sdraiato sopra alla sua
coperta e rimuginava su chissà che cosa.
Presi il volo e andai verso quell'importante riunione.
... Continua ...
* = Ricordate quella puntata di DragonBall
nella quale Goku si reca per la primissima volta nella città dell'Ovest
e non sa dove abita Bulma? Proprio in quella puntata il piccolo sayan chiede
informazioni a una polizziotta e lei, per aiutarlo, tira fuori dal nulla una
specie di macchinetta verde con la quale è sufficiente inserire il nome
di una persona per scoprire dove abita ... Ricordando quell'episodio ho pensato
che nel mondo di DB esistesse una banca dati interna alla città. Non
chiedetemi il nome dell'oggetto perchè non me lo ricordo XD ! ... Ringrazio
tutti per l'attenzione.
Ciao a tutti. Spero che abbiate trascorso
un buon fine settimana perchè il mio -se devo essere sincera- è
stato un mezzo disastro è ho il morale un po' sotto le scarpe ... Ma
sappiate che la colpa non è vostra. Comunque adesso risponderò
alle vostre recensioni che sono sempre gradite:
maggie89:
Beh, te ti saresti sollevata con le parole di Vegeta? Beh,
a ognuno il proprio modo di vedere le cose comunque come avrai notato il nostro
Trunks non era sollevato più di tanto ... Non è che forse si
è soffermato di più sull'affermazione del padre e meno sull'essere
o non essere (questo è il dilemma XP) di essere umano? Grazie per i
compliementi ma ti posso dire una cosa: prima di prendere la decisione di
postare questa mia fic ci ho pensato un sacco di tempo e se per caso (con
il proseguire degli aggiornamenti) mi fossi accorta di non essere in grado
di gestire la trama complessa l'avrei abbandonata poco dopo l'inizio, credimi.
Se per caso ti accorgi di una qualche incongruenza (il che piò capitare
visto che sono solo un'essere umano) non farti scupoli e dimmelo chiaramente.
Ora con questo nuovo orario non so se resterai sempre la prima a recensire
... Sono proprio curiosa. Un bacio, spero che il capitolo ti piaccia.
folg_89:
Gohan nello scorso capitolo l'ho fatto un po' "scassabiglioni" ...
Non si era capito? XD. Spero che anche a te questo capitolo ti piaccia ...
Spero in una tua rece lampo [il che comunque non è affatto un male
;)]. Ciao un baciox
MartaSaru:
La scena della biblioteca che ti ha fatto?! "Rimanzo"?
E che significa? ... Forse volevi dire romanzo ... Ma che volevi dirmi? Che
non ti era piaciuta? Devi scusarmi ma sono un po' ignorri ... Vegeta rammollito?
Adesso devi spiegarmi il perchè ... Uffa! Sei così incomprensibile,
oggi non riesco proprio a capirti! Vorrà dire che dopo me ne adrò
a sbattere la testa da qualche parte ...:)
Trunks è un bravo ragazzo, dall'aspetto potrebbe ricordare un'angelo
ma ... Ma proprio come hai detto non è un santo e io mi sono impegnata
a non farlo diventare il solito e classico "bambino-perfettino-amodino"
che molti immaginano ... Tutti gli altri credo che lo ritraggano come una
specie di falso buono e dicono che nelle notti di Luna piena (invece di trasformarsi
in uno scimmione) diventi un violento e sadico sciupafemmine ... Insomma,
ci sono molte versioni di Trunks e quella che stò pian piano descrivendo
a tutti voi è la mia. Spero che ti piaccia. Per Crillin non preoccuparti,
avrà la sua "storica" battuta! Ma non adesso, forse più
in là, ora tengo la bocca cucita :X. Spero che anche questo capitolo
ti piaccia. Un bacione
Ainim Skywalker:
In effetti lo stò facendo sfortunato fino al midollo ... Spero che
non si ribelli e non mi uccida con la sua spada (tipo come Excel con Koushi
Rikudou :( !). Spero che questo seguito ti piaccia: Bulma parlerà ...
In parte XP (sono cattiva!). Ciao :* Smack
Sissi 25:
Bene, con me le imbranate con il computer diventano due! Speriamo che qualchedun'altro
ci si aggiunga ... Comunque potevi dirmelo tranquillamente il vero motivo
ovvero :"Io, come ex membro dei "The Others" ero talmente spaventata
dai suoi continui maltrattamenti alla mia persona (anche se non lo diceva
direttamente a me) che ci ho impegato tanto tempo a trovare il coraggio di
affrontare quel terribile mostro!" ... No, dai che scherzo ;) Comunque
mi piacerebbe vedere tutta la gente che ho spaventato, me curiosa! Yuk Yuk.
Ti devo confessare che io in realtà sopporto a fatica Gohan bambino:
è tutto gnè-gnè-gnè e parla, parla, parla ...
Quando diventa grande incomincia a travestirsi come uno scemo ma almeno diventa
simpatico.
Grazie per i complimenti sulla "velocità aggiornamenti" ...
Sei la prima a farmeli comunque sai quando aggiorno e per questo spero di
risentirti presto. Un bacione anche a te. Ciao
Angelo Azzurro:
Ogni qualvolta che leggo il tuo nome mi viene in mente Dodò ... Non
ti offendere ma è mia abitudine scrivere le cose senza pensare ...
Gohan rompe proprio, Trunks stà tristemente annuendo alla tua asclamazione
poichè la pensa al tuo stesso modo ... Spero che questo chap non ti
deluda! Un bes! Ciao
"The
Others": Visto che Sissi 25 mi ha comunicato che vi bisfratto
eccessivamente per questa volta cercherò di essere gentile: non siate
timidi e uscite, come avrete potuto vedere dalle risposte che dò agli
altri alla fine non vi mangio ... Se volete dirmi qualcosa sono sempre quì
a disposizione comunque mi piacerebbe sapere anche il vostro parere. Ciao
a tutti (dico così perchè mi sarebbe impossibile salutarvi tutti
singolarmente!).
Ok, finish! Ora passiamo al capitolo ... No, non ancora: spero a tutti che
il capitolo piaccia anche se l'ho scritto tra numerosi ritagli di tempo il
fatto è che non sono del tutto convinta del risultato (visto che mi
sono abituata a iniziare e finire un capitolo senza interruzioni nel mezzo)
... Fatemi sapere cosa ne pensate.
Attenderò le vostre recensioni leggendo il nuovo manga/fumetto che
ho comprato ieri: Kingdom Hearts (sono Kingdom dipendente XP).
Un bacio a tutti dalla vostra scImMIA.
CAPITOLO 25
- UN'IDEA FOLLE -
Vegeta non era voluto venire ... E il motivo non l'avevo ancora capito.
L'aria fresca mi scompigliava i capelli e non solo quelli ... Sembrava entrare
nel cervello e rigirare tutti i pensieri: cercai di fare mente locale ...
Con tutto quello che avevo letto/studiato in biblioteca ci doveva pur essere
qualche informazione utile! ... Non volevo ripiegare sugli altri ... Volevo
riuscire nell'impresa da solo.
Non era il momento di pensare a Vegeta e al suo problema ... Dovevo soltanto
essere preparato per quello che doveva dirci Bulma riguardo al dottor Gelo!
Scrollai la testa un paio di volte e aumentai la velocità di volo ...
Controllai l'orario che dava l'orologio da polso digitale: mancava ancora
un quarto d'ora all'incontro.
Quando incominciai ad intravedere la grande casa
color crema mancavano ancora poco meno di una decina di minuti. Incominciai
a perdere quota e atterrai davanti alla staccionata bianca. Oltrepassai l'ingresso
del giardino e incominciai a percorrere lo stradello ciottolato ... Sembrava
che non ci fosse nessuno, era tutto così stranamente silenzioso ...
Ma come al solito avevo parlato troppo presto ...
« Hoo, ciao! »
Una voce alle spalle mi fece sussultare. Mi girai e la rividi. « Buongiorno
»
Usci dal cespuglio di rose (nel quale si era nascosta immagino), mi si avvicinò
e continuò a scrutarmi con aria dolce « Ma che bello ... Sai
oggi a pranzo parlavo proprio di te a mio marito e ... Hoo ». La signora
si fermò inprovvisamente e guardò oltre le mie spalle, poi incominciò
a sventolare il braccio destro « YUUhuuu, tesoro, vieni quì.
C'è il bel ragazzo di cui ti parlavo oggi ».
Mi voltai verso l'ingresso dell'abitazione e vidi un signorotto con i capelli
e i baffi lilla e un grosso paio di occhiali neri ... Il signor Brief, assieme
al suo inseparabile gattino sulla spalla, ci veniva incontro con passo tranquillo
... Anche il nonno aveva una faccia simpatica.
Mi si avvicinò e portò una mano sotto il mento ... Mi studiò
appena dopodichè mi sorrise sornione. « Buongiorno, allora sei
tu il famoso giovane della biblioteca ... »
Di sicuro ero già un po' rosso in viso ... « He-he, già
... ». Il dottore mise entrambe le mani dentro le tasche del camice
bianco e continuò a sorridermi « Io sono il dottor Brief, è
un vero piacere fare la tua conoscenza ». Mi porse la mano destra. La
strinsi e sorrisi compiaciuto.
« Io sono il ragazzo della biblioteca e anche quello venuto dal futuro
... »
Appena terminata la stretta il signore portò la mano verso la spalla
sinistra e cercò di risistemare il gattino nero che stava cadendo.
« Hoh, allora sei tu quello famoso venuto dal futuro ... Che sorpresa,
se devo essere sincero non mi aspettavo una visita del genere ».
Mi grattai la testa alquanto imbarazzato: « Beh ... (O////O) ».
« Huuuuu, ma che meraviglia! Allora dobbiamo festeggiare! Caro accompagna
il nostro aspite in salotto dove presto ci saranno anche gli altri, io andrò
a comprare tanti pasticcini! » e così dicendo la signora fece
apparire un borsello dal nulla e si dileguò ... Di sicuro se ne stava
andando verso una qualche prestigiosa pasticceria o qualcosa di molto simile
... La mamma me l'aveva descritta alla perfezione ... E per il nonno era stato
lo stesso.
Il signore mi sorrise nuovamente ... Accidenti, che belle sensazioni mi trasmettevano
quei sorrisi sinceri ...
« Seguimi, gli altri arriveranno tra breve ». Insieme ci dirigemmo
verso l'ingresso della grande abitazione. Incominciammo a salire i pochi scalini
del piano rialzato « Scusami però prima non mi hai detto il tuo
nome ragazzo ... >>.
« A dire il vero non l'ho detto di proposito ».
Si fermò sull'ultimo scalino « Eh? E perchè mai? ».
« Ecco, preferirei che restasse un segreto, almeno per il momento ».
« D'accordo, come preferisci ». Il signore riprese a camminare
e al suo passaggio tutte le porte automatiche si aprirono. Ne attraversammo
parecchie finchè non giungemmo nel famoso salotto: era spaziosissimo
e le pareti erano dipinte di bianco, una grandissima quantità di luce
illuminava la stanza poichè la grandissima porta-finestra che dava
sul balcone ne permetteva l'ingresso, al cento del salotto (davanti a un televisore
dalle dimensioni colossali) era steso a terra un grosso tappeto arancione
e sopra di esso vi era un piccolo tavolino basso di legno chiaro, tutt'attorno
al tavolino vi erano poi due grandi, elegantissimi (e a prima vista molto
confortevoli) divani e una poltrona tutti di un colore viola tenue.
Proprio seduto su uno dei due divani il piccolo Gohan era tutto preso a mangiare
una pasta con sopra lo zucchero a velo. Appena mi vide però poggiò
la pasta sul tavolino e mi corse incontro.
« Ciao, è sempre bello vederti ».
« Ciao Gohan ... E gli altri? Non ci sono?».
Il piccolo sayan tornò al suo posto e ritornò in possesso della
pasta « Arriveranno tra poco. Papà stà cercando di avvertire
quelli che non lo sapevano ... ».
Mi avvicinai e mi sedetti su quell'altro divano, a poca distanza. «
Davvero? E chi non lo sapeva?»
« Piccolo ad esempio ... Mica lo si può avvertire con una telefonata
». Già, non me lo riuscivo ad immaginare uno come Piccolo alla
cornetta di un telefono o con un cellulare ...
Improvvisamente mi apparve sotto al naso una moltitudine di dolcetti ...
« Avanti caro, serviti pure, non essere timido ...»
Ma ...
« Signora Brief, lei non era andata a comprare dei pasticcini?»
« Infatti eccoli quì. Dai assaggia ...» ... Accidenti,
che rapidità! (O__O)
Presi un dolcetto e lo magiai in un sol boccone ... Era davvero buonissimo
ma comunque feci segno alla signora che per me ero a posto così. Ma
lei era testarda e contiuò ad insistere finchè non suonò
il campanello. Poggiò il vassoio sul tavolino e si diresse verso l'ingresso
civettuola. La sentimmo benissimo tornare ...
« Ragazzi guardate chi è arrivato!». La signora fece nuovamente
il suo ingresso in salotto accompagnata da molti personaggi famigliari: il
signor Goku, Piccolo, Crillin, Tienshinhan, un vecchio signore con dei buffi
occhiali da sole (mai visto) e ... Poi lui, quella sottospecie di piattola
... Yamcha.
Goku appena entrato incominciò fin da subito a sfoggiare a me e a Gohan
una serie di sorrisi smaglianti ... « Heilà ».
« Buongiorno signor Goku, tutto a posto? »
Si avvicinò al divano continuando a ridacchiare « Hehehe ...
Sì, tutto a posto ...». Mi si avvicinò ancora di più
e incominciò a parlare a voce bassissima: mi disse solamente di seguirlo
sul balcone. Lo seguii senza batter ciglio e quando fummo entrambi oltre la
soglia della porta-finestra chiusi le due ante scorrevoli isolando me e il
Son più maturo dagli altri.
« Mi voleva parlare?»
« Beh, Trunks ... Dov'è Vegeta?»
« Ecco, non è voluto venire ...». Alla mia risposta il
signor Goku mi incominciò a guardare con un'aria stralunata ...
« Huuh? E perchè? ...». Mi venne spontaneo portare una
mano dietro la testa e massaggiarmi la nuca.
« Io veramente il motivo non lo so, non ne ho la minima idea ... Forse
è a che fare con la mamma ma non ne sono sicuro, anzi ...»
« Ah, quindi non viene nemmeno ... Peccato, è da un pezzo che
non lo vedo. Ah ...». Incurvò la schiena avvicinandosi a me e
portò una mano a lato della bocca tipo barriera «... Gli hai
poi detto quella cosa? ».
Incrociai le braccia e chiusi gli occhi. Sbuffai leggermente « No, stavo
per farlo ma poi è arrivato Gohan e ha rovinato l'attimo ...»
Goku si disfò della sua posa « Hoo ... Urca che peccato ... ».
Incominciò a ridacchiare come suo solito e a grattarsi la testa imbarazzato
«... Però non dare la colpa a Gohan, di sicuro non l'ha fatto
apposta ».
« Uff, lo sò bene ma è così difficile trovare un
buon momento con papà ... »
« Dai, ci saranno altre possibilità. Uh? Sento che stà
arrivando Bulma, forse è meglio rientrare e andadre dagli altri ».
Feci un cenno affermativo e rientrammo assieme nell'abitazione. Lasciai andare
avanti Goku per gentilezza ma, quando mi avvicinai ai divani, scoprii che
il mio posto non c'era più. Mi sedetti a terra sul tappeto in quello
spazietto tra i divani e il tavolino, in un luogo che non potesse dare fastidio.
Il piccolo Gohan, forse per gentilezza nei miei confronti, scese dal divano
e si sedette anch'egli per terra, vicino a me.
Finalmente la mamma fece il suo ingresso e quasi tutti la salutarono: Piccolo
non l'aveva nemmeno guardata mentre io non riuscii ad emettere alcun suono
... Forse era per via di quel bambino che si portava appresso ...
« Salve a tutti ragazzi, grazie per essere venuti. Ho un sacco di cose
di cui parlarvi e ... e ... Yamcha che ci fai ancora lì impalato? Mi
vuoi dare una mano?! ». Quella sottospecie di mollusco si alzò
in piedi e con i suoi tentacoli agguantò il fardello che mia madre
si portava appresso. Si lasciò cadere pesantemente sul divano e poggiò
il monello sulle ginocchia come se fosse una strana razza di gatto ... Evidentemente
era troppo abituato a Pual. Il signor Brief nel frattempo era riuscito ad
accomodarsi a fianco dell'altro vecchietto. Alla fine l'intero gruppo era
sistemato in questa maniera: Bulma era seduta sulla poltrona; nel divano alla
sua destra (che era anche parallelo con il televisore) vi erano seduti Yamcha
sulla destra con il bambino, il simpatico vecchietto con gli occhiali (che
ho scoperto che si chiama Genio) al centro, il signor Brief a sinistra mentre
Tienshinhan era seduto sul bracciolo; nel divano difronte a lei invece sedevano
a destra (e schiacciato) Crillin, in centro il grande mago Piccolo e a sinistra
il signor Goku; il piccolo Gohan era seduto a terra tra il signor Brief e
Crillin mentre io ero tra Piccolo e Goku ... La signora Brief invece girovagava
per il salotto senza sosta e raramente si fermava per fare "pit-stop".
Bulma fece apparire quasi per magia un computer portatile e lo collegò
mediante dei cavi al grosso televisore dopodichè iniziò il suo
discorso di apertura: « Ho un sacco di cose importanti da dire quindi
aprite bene le orecchie ... Allora in questi giorni ho scoperto dove si trova
il laboratorio segreto del dottor Gelo: si trova tra le montagne rocciose
e c'è dell'altro ... ». Bulma digitò qualche tasto dopodiche
apparve sul grande schermo della televisione la pagina web di un sito ...
Sembrava un sito normalissimo: mostrava pezzi di ricambio per auto e simili
...
Bulma cliccò sull'icona "Accedi" dopodichè digitò
una password in una casella in cui la richiedeva ...
« Bulma ci potresti spiegare? Io non capisco ...» Era stato il
piccolo Gohan a parlare.
« Questo non è un sito normale, è stato il dottor Gelo
a crearlo e tramite di esso poteva fare una certa cosa ... »
Dopo aver digitato la passworld premette Invio. Lo schermo divenne scuro e
iniziò ad apparire un reticolato verde evidenziatore ... poi altre
righe più chiare iniziarono a costruire due sagome ...
«... Poteva controllare in qualsiasi momento la situazione dei cyborg
17 e 18 »
« Quindi ci sono le informazioni sui cyborg ... » la voce mi uscì
da sola ...
« No, il dottor Gelo utilizzava questo sito in passato, quando i cyborg
erano ancora in preparazione per controllare di tanto in tanto la loro situazione
e le piccole migliorie che il computer apportava in automatico. Comunque grazie
a questa scoperta, che forse a voi sembrerà a prima vista alquanto
insignificante, sono riuscita a scoprire un'altro "ponte" ... ».
Bulma iniziò a schiacciare i tasti della tastiera con una velocità
e una furia impressionante ... Diverse schermate apparirono sul grande schermo
e con altrettanta velocità scomparvero ... Era difficile seguire i
suoi movimenti, non era come prevedere le mosse in un avversario ... Caricamenti
su caricamenti, la corsa della mamma sembrava non avere fine ... Poi ...
« Ta-daan, ecco fatto » esclamò Bulma alzanzo un pugno
in cielo in segno di vittoria.
Una serie infinita di parole e codici indecifrabili scorrevano sullo schermo
e poi alla fine comparvero nuovamente le due sagome composte dalle piccole
righine bianche ...
« Ma questa è la pagina di prima » disse Tienshinhan.
« No ragazzi, non è quella di prima. In questa sono davvero raccolti
i dati dei cyborg ... Adesso siamo dentro al computer del dottore »
« Pazzesco ... » Disse il nonno. Io al contrario ero senza parole
...
« Incredibile vero? E dire che quì ci sono davvero le informazioni
sui cyborg ... Comunque il dottor Gelo era comunque un genio quindi ha creato
una specie di codice criptato per protteggere il suo operato. Per poter comprendere
in modo preciso e sistematico il funzionamento dei cyborg devo prima codificare
questo suo linguaggio ... E' molto complesso e non sò quanto mi ci
vorrà per decifrarlo completamente comunque ho già incominciato
a darmi da fare » disse Bulma dando libero sfogo alla sua solita smania
di protagonismo con una buona dose di vanità.
Il Genio delle tartarughe di mare iniziò a pettinare con le dita la
bianca barba: « Scusami Bulma ma devo ancora capire perchè ci
hai chiamato ... Insomma, è tutto molto interessante ma non capisco
a cosa ci possano servire queste informazioni. I cyborg 17 e 18 non sono inattivi?
»
« Già ... » sentenziò Piccolo alquanto scocciato.
« Non vi avevo detto ancora tutto: tramite il computer sono riuscita
a scoprire dove si trova precisamente il suo laboratorio di ricerca. Come
già detto si trova tra le montagne rocciose ma non è nascosto
pù di tanto ... Provate ad immaginare se una persona comune riuscisse
a trovare per caso l'ingresso e che poi, sempre per puro caso, riuscisse ad
entrarvici e ad azionare i due cyborg ...»
« Beh, sarebbe un bel guaio ...» Tienshinhan corrugò la
fronte mentre disse ciò.
« E c'è dell'altro, ho scoperto che di tanto in tanto in quella
zona si verificano delle violente scosse sismiche. Prima c'era il dottore
a sorvegliare sui progetti ma ora che sono incustoditi potrebbe avverarsi
la nefasta possibilità che a causa di una di quelle scosse i cyborg
potrebbero risvegliarsi da soli ... E se poi dopo diventassero degli esseri
completamente fuori controllo?»
« In che senso "fuori controllo"? » chiese giustamente
il bambino.
Bulma sorrise al giovane genietto e rispose: « Secondo i primi dati
sono riuscita a scoprire che gli androidi sono stati costruiti su corpi a
base di carbonio. Da questo e da altri appunti ho capito che 17 e 18 dovrebbero
possedere delle mentalità proprie e che quindi, se attivati, sarebbero
in grado di prendere decisioni in maniera autonoma indipendentemente dagli
ordini che sono stati scritti dal dottore nel loro imprinting. Se per caso
questi dovessero perdere questa loro mentalità potrebbero diventare
ancora più pericolosi ».
Il signor Goku (forse perchè non aveva ben capito il discordo ostruso
dell'amica) si grattò energicamente la testa e con una smorfia buffa
osservò con aria interrogativa la turchina: « Ma come parli difficile
... E quindi? »
« Quindi penso che sia meglio andare nel laboratorio del dottore, prendere
i due cyborg e portarli quì alla Capsule Corporation »
Incominciai a riflettere a voce alta: «
Non capisco ... » portai una mano al mento come poichè mi veniva
spontaneo fare così quando dovevo riflettere «... Che bisogno
c'è di portarli quì? Quei cyborg sono esseri spietati capaci
di provocare solo morte e distruzione ... E' meglio terminarli direttamente
evitando inutili spostamenti ».
« Forse il ragazzo del futuro ha ragione Bulma. E' meglio spegnerli
definitivamente e poi pensa se invece si svegliassero durante il trasporto
... »
Il volto della mamma si oscurò all'improvviso e venne invasa da un'improvviso
scatto d'ira: « CRILLIN! OSI CONTRADDIRMI?! »
« Ecco io ... veramente ... » il piccolo ometto rapato stava sprofondando
...
« Cara calmati. Vuoi una fetta di torta? » ... la nonna ...
« NO MAMMA! NON VOGLIO UNA FETTA DI TORTA!! »
« D'accordo ...» la nonna si allontanò da Bulma e si fermò
in un'altra area del salotto ... « E lei signor Piccolo? Ne vuole una
fetta?». Inutile dire che il namecciano rispose con un grugnito.
Ripresi la parola: « Bulma, seriamente, perchè non vuole terminare
i cyborg? ...»
« Io li modificherò ... Ne scoprirò
il modo e poi ... Poi attiverò 17 e 18 »
Capitolo 26 *** Quattro chiacchiere con la nonna ***
Documento senza titolo
Goodmorning my friends, you're welcome
in my little and crazy angle of my deformed mind ... Ok, torniamo all'italiano
che è meglio (il fatto è che ho esaurito parte dei vocaboli
... -_- ...). Bentornati a questo nuovo aggiornamento di questa storia che,
ridendo e scherzando, è già arrivata al capitolo n°26 ...
Accidendi, non avrei mai immaginato di riuscire a scrivere così tanto
...
Orsù, rispondiamo a quelle brave stelline che recensiscono:
Swwtcicia:
No, effettivamente Bulma non stà molto bene ... E se leggerai lo capirai,
forse :P _Per Vegeta si vedrà ... Magari poi mi stanco di scrivere
e lo faccio morire davvero XD. Vabbè dai, spero che il chap ti piaccia
e spero tanto di risentirti. Un beso.
DBZ4EVER:
New Entry! Piacere, io sono scImMIA. Lieta di fare la tua
conoscenza! ... O_O Ommamma che complimentone! Ma non mi devi parlare così
sennò arrossisco! ... U////U ... Troppo tardi XP! Grazie! ... L'hai
letta 4 volte?!?! Che razza di matta ... (Ne hai di tempo da perdere eh? Soprattutto
se leggi un lavoraccio come questo ... -__-). Comunque Bulma avrà i
suoi motivi per riattivare i cyborg immagino ... Vè che io non so niente!
:) . Cmq mi piacerebbe risentirti ... Fammi sapere cosa ne pensi di questo
capitolo. Uno smack
MartaSaru:
Ciao KHdipendente! How are you? I'm falling, falling into the darkness ...
Hehehe, non per dire ma il mio cervello bacato è nell'ombra già
da un bel pezzo (il corpo ci arriverà quest'estate quando andrò
al mare e vedrò un ragazzo ambiguo al di sotto del livello dell'acqua!).
Abbiamo risolto il dilemma "rimanzo" ... Ok, ora sono in pace con
me stessa :) . Spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se secondo
me è meno romanzo dei precedenti ... L'espressione di Piccolo può
essere abbastanza soggettiva, comunque non si dovrebbe allontanare troppo
da quella che ha di solito ... -_O. Fammi sapere cosa ne pensi se puoi. Un
bacione!
Ps: scommeto che però il portachiavi di Re Topolino non ce l'hai XD
...
folg_89:
Sempre schietto e diretto ... La cosa mi fa molto piacere anche se nella tua
scorsa rece non ho ben capito se la tua fosse solo ironia o lo pensassi sul
serio. Io opto più per l'ironia ma se così non fosse ti chiedo
scusa in anticipo. Spero che questo chap ti piaccia e che ti venga spontaneo
lasciarmi un'altra delle tue rece mirate. Ciao Ciao
vale_88:
Tranqui, non sei mai rientrata nei "The Others" ... Quelli che escono
allo scoperto anche solo una volta per me sono già fuori dalla schiera.
Anche per me con Gohan è un po' odio e amore ... Lì l'ho odiato
anch'io a manetta :P ! Anche a me Bunny fà venire in mente dolcetti,
dolcetti, dolcetti ... Insomma, è una signora adorabile e poi anche
nel cartone compariva sempre con dei dolcetti e allora ... Perchè non
approfittarne?! Grazie per i complimenti comunque tieniti pronta ... Di questo
capitolo non sono proprio sicurissima quindi fammi sapere se puoi :P! Un bacione.
Sissi 25:
Urca! Che fame ... No aspè, torno in me ... Ok, inanzitutto grazie
per i complimenti, te ne sono davvero grata! Comunque sappi che odio abbastanza
quel personaggio chiamato Yamcha (Iamcho o qualsivoglia) ma premo la mano
perchè mi immedesimo come una pazza in Trunks ... Spero che il suo
modo di pensare gli si possa attribuire in qualche modo :). Ecco a te il nuovo
capitolo, spero che ti piaccia. Beso beso
Angelo Azzurro:
... Beh, è ovvio che ci saranno dai problemi e scommetto che ti piacerebbe
sapere quali essi siano vero? ... Aspetta e spera che tra poco si fà
sera ... Se vuoi continua a seguirmi! Spero che il chap ti piaccia e spero
anche di sitentirti. Smakko
Fine delle risposte alle recensioni. Spero a tutti che il capitolo piaccia
anche se ero alquanto combattuta se postarlo o meno (Combattuta come "One
Man Band" style) ... Forse era bene impostarlo meglio? Se pensate di
sì fatemelo sapere così che possa migliorare nei prossimi capitoli.
Ah, auguri a tutti coloro che oggi festeggeranno San Valentino ... Io festeggerò
domani :) .
Ora vi lascio alla lettura del capitolo 26. Ci si risente
Lunedì. Un bacione a tutti dalla vostra
scImMIA
CAPITOLO 26
- QUATTRO CHIACCHIERE CON LA NONNA -
« Perchè fare una follia del genere?! ». Avevo quasi urlato.
Da quando alla mamma erano venute in mente pazzie come quella?
Mi iniziò ad osservare con aria severa ... La mia vera mamma mi guardava
così solo quando commettevo una qualche imprudenza ... « Li modificherò,
farò in modo che non facciano male alla gente, che possano allearsi
a noi per la difesa della Terra ».
« E' troppo rischioso! » ... Perchè non voleva capire?
« NON E' RISCHIOSO! Basta solo che segua gli studi del dottore ed è
fatta! Non fare il melodrammatico ... ».
Melodrammatico? E io che dovevo dire? Che era una sciocca superficiale? ...
Mia madre non si era mai dimostrata sciocca ... Tantomeno superficiale ...
« Bulma ... ». Il piccolo pelato, dopo averne ritrovato il coraggio,
incominciò a parlare: «... Il ragazzo del futuro ha ragione,
è troppo rischioso. Lui è l'unico consapevole della vera forza
di quei mostri e se lui dice che non è il caso di scherzare su una
questione così delicata penso che abbia pienamente ragione. Io concordo
con lui e poi ...» ... incominciò a sorridere facendo apparire
sul viso un'espressione buffa ... «... Ricordi quando dovevi studiare
il telecomando di Vegeta per richiamare la navicella di Napa? Nonostante le
raccomandazioni era accaduto un vero pasticcio ... Ma quella volta si stattava
di una navicella mentre quì si par-». Crillin venne interrotto
bruscamente da un'altro scatto d'ira.
« ADESSO BASTA! Ma cosa credi, che non abbia imparato nulla da quell'evento?
Mi credi così sciocca da far ripetere lo stesso errore?! ...»
Bulma era fuori di sè ... E io mi trattenevo a fatica ...
« Ho imparato la lezione e sò quello che faccio ...». Con
velocità si mise a braccia conserte e continuò a fulminarci.
Nel frettempo la nonna (forse pensando di essere di troppo) se ne andò
silenziosamente abbandonando il campo.
« Pensavo che di scienziato fuori di testa
ce ne fosse uno solo ... Evidentemente mi sbagliavo! »
« Cosa vuoi insinuare "ragazzo del futuro"?! Che sono pazza
forse?! »
« Beh, di certo ti immaginavo diversa! » ... ero davvero arrabbiato,
mi trattenevo a fatica dall'esplodere ...
« MA COME TI PERMETTI! » sbattè violentemente i palmi delle
mani sul tavolino provocando un forte ciocco. Risposi a tono facendo altrettanto:
« CERTO CHE MI PERMETTO! Quei mostri hanno distrutto il mondo dal quale
preovengo, hanno ammazzato senza pietà e senza distinzione uomini,
donne e bambini ... Non devono essere riportati in vita! Bisogna evitare che
anche questo tempo faccia la fine di quello da cui vengo e invece lei cosa
fa? Li vuole attivare pur di soddisfare un suo qualche desiderio! ...»
... da solo non potevo farcela ... «... Piccolo ... Signor Goku ...
Ditele voi qualcosa! ».
Piccolo aveva un'aria seria, come suo solito, e anche Goku aveva un'espressione
molto vicina a quella del namecciano.
« E' un'idea a dir poco folle. Siamo salvi e possiamo evitare di portare
in pericolo la Terra ... Sono contrario alla tua idea, razza di pazza furiosa».
Piccolo aveva parlato chiaro ma, da come si notava bene, Bulma era parecchio
scocciata. Mi venne naturale sorridere al namecciano ma per natura aliena
lui non mutò espressione e continuò ad osservare quella che
doveva essere mia madre parecchio arrabbiato.
« Bulma ...». Il signor Goku aveva incrociato le braccia e si
accingeva a fare un discorso serio: «... Senti, io sono un sayan e per
natura amo combattere contro nemici potenti ma una cosa è se questi
arrivano per conto proprio un'altra è se noi li andiamo a cercare ...»
...
Bulma arricciò il naso e portò le mani ai fianchi: « E
quindi?! »
Goku sembrò cadere un'attimo dalle nuvole poi, ripensando a quello
che aveva appena detto, tornò serio e concluse: « Lo ammetto,
mi sarebbe piaciuto combattere contro i cyborg e misurarmi con loro ma non
posso rischiare che la Terra possa imbattersi in un nuovo e terribile nemico
solo per colpa di un capriccio ... Mi spiace ma anch'io non sono favorevole
».
Il morale mi si era risollevato ... Avere Goku e Piccolo dalla mia significava
tanto ...
Bulma riuscì ad arrabbiarsi ancora di più e Yamcha continuava
a non controbattere ... Sembrava dormire come il moccioso che aveva sulle
ginocchia ...
« Ma vi ho detto che li modificherò prima!! Io ... Io ... ACCIDENTI!
Scometto che se ci fosse stato quel pazzo di Vegeta lui sarebbe stato l'unico
a sostenermi! »
« Già, ma Vegeta non c'è e anche se ci fosse stato non
avremmo cambiato parere. Dovrai rinunciarci ». Anche Tienshinhan aveva
detto la sua.
« Perchè non l'hai chiamato Goku? » ... Stava cercando
un'appiglio ...
« Non l'ho trovato ... » rispose rapido e schietto.
« Come non l'hai trovato?! Che razza di assurdità, non ti bastava
utilizzare il teletrasporto?! »
Goku si fece serio: « Il teletrasposto funziona solo se si riesce a
captare l'aura che si vuole raggiungere. Vegeta teneva azzerata la sua energia
spirituale per questo non l'ho trovato ». Ringraziai mentalmente il
signor Goku.
« Tzk! Per una volta che poteva rendersi utile quello stupido scimmione
non c'è ...»
« Suvvia cara, non c'è bisogno di parlare così di Vegeta.
In fondo non ha fatto nulla di male »
Intervenni per dar sostegno al nonno: « Già, e poi non è
carino parlar male degli assenti ».
Bulma si voltò verso di me e mi sorrise
... Ma il suo era un sorriso cattivo ... No, quella non era mia madre!
« Non ne stavo parlando male ma evidentemente te non lo conosci bene
quello sciocco ...»
Il sangue mi salì al cervello assieme a tutta la rabbia repressa ...
« E' vero, forse non lo conoscerò bene ma non mi piace il modo
in cui stà parlando di lui ...»
« La verità fà male? Beh, che posso dire, che è
uno stupido sognatore? Uno scalatore di specchi? ...»
Strinsi i pugni dalla rabbia ... Non mi piaceva per niente il modo in cui
lo descriveva: era così diverso da come lo definiva la mia vera mamma
... «... La smetta per favore ...»
«... E' solo un fanfarone raccontaballe ... Lui il Principe dei Sayan?
Ma fammi il piacere, si fa chiamare così perchè non gli piacerebbe
essere chiamato con il suo vero nome e cioè: fallito! »
Stavo per scattare in piedi ma il signor Goku mi prese per le braccia e mi
rispinse a terra con la forza. Tutti quanti la osservavano allibiti ... Come
poteva dire quelle cose? E poi lei che a me ... A me aveva detto tutt'altro
...
«... La smetta ...»
« Bulma, adesso basta dai ...» il vecchio Son aveva parlato sì,
ma al vento ...
« E' un vigliacco, un fallito, un miserabile, un'eterno perdente! Era
e sarà così per sempre! Quell'essere sciocco e inutile! »
Basta ...
Così era troppo ...
Mi stavano salendo le lacrime agli occhi al solo pensiero di papà ...
Scattai in piedi e quella volta Goku non mi fermò.
« ADESSO BASTA! Ne ho abbastanza di queste cattiverie gratuite! Lei
è una persona orribile, a dir poco spregevole! Sa cosa le dico?! Attivi
i cyborg, a me non me ne importa niente! Tanto ho già capito chi tra
voi è il vero malvagio! ... Davvero, almeno loro quando mi denigravano
erano sinceri lei invece mi è sempre apparsa con un'orribile e meschina
maschera sul volto ... Preferico mille volte combattere e rischiare la vita
contro quei mostri piuttosto che continuare a parlare con una persona orribile
come voi! Io ... Io ...». Le parole mi morirono in bocca ... La sua
immagine esteriore continuava ad ingannarmi e mi impediva di dirle ciò
che mi ordinava il cuore: che odiavo quell'essere ... Non riuscivo a dirlo
maledizione!
«... Io ... Io non starò quì un minuto di più!
».
Mi voltai verso gli altri ... Mi sentivo uno schifo ma dentro di me sapevo
di aver fatto la cosa giusta. Gohan mi osservava con un'espressione indescrivibile
...
« Mi spiace tanto, spero di rivedervi presto ...». Cercai di sorridere
ma dubito che mi venne bene ...
Uscii mesto da quell'ormai silenziosa stanza e uscii dall'edificio color crema.
A metà del viottolo ciottolato incominciai a sentire qualcosa di caldo
che scivolava sulla guancia ...
Con un dito della mano toccai quella fonte di calore ... Una lacrima ...
"Un vigliacco, un fallito, un miserabile,
un'eterno perdente!"
Mi asciugai gli occhi con furia e con foga ...
Mio padre era il principe dei sayan! Non era un vigliacco! Non era un fallito!
Non era un miserabile! Non era un perdente! ... Mio padre non avrebbe mai
pianto e io dovevo fare lo stesso! Ero suo figlio, dovevo essere forte! Non
dovevo credere a quelle parole terribili, cariche di odio e di disprezzo ...
Dovevo ascoltare il mio cuore e dissotterrare le parole di quella donna orribile
... Lei non era mia madre ... Le sue parole non erano vere, dovevo dimenticare
la sua immagine. L'unica che dovevo tenere stretta era quella della mia vera
mamma che mi parlava con cuore sincero ...
"... Io amavo tuo padre ..."
Lo diceva sempre con le lacrime agli occhi e
per questo sapevo che le sue erano parole vere ...
Sentii una mano amica appoggiarsi alla mia spalla sinistra.
Mi voltai di scatto e vidi la nonna che mi osservava con il suo sguardo da
eterna donna felice.
Mi sfuggì un sussurrò che però lei sentì: «
... nonna ... »
Si portò una mano al mento: « Nonna? »
« Mi scusi, non volevo ... E' solo che nel mio tempo non ho nessuno
e ... Che sciocco che sono ... Mi è venuto spontaneo chiamarla così,
mi perdoni ...».
La signora Brief scoppiò in una risata piuttosto acuta che mi stordì
leggermente: « Hooo, non ti preoccupare. Puoi chiamarmi nonna se vuoi,
ho sempre desiderato avere un nipotino che mi chiamasse così ma il
piccolo Light non sa ancora parlare ... Ma dimmi, stavi già andando
via? ».
La guardai un po' triste .« Sì, purtroppo è successa una
cosa piuttosto spiacevole e quindi preferisco andarmene ».
« Hoo, che peccato ... Ma non puoi andartene ...» mi afferrò
sottobraccio e mi strattonò verso quella che sembrava essere la serra
di famiglia «... Prima devi bere una tazza di the con qualche pasticcino.
Ti farà bene e poi staremo un po' in compagnia ». La nonna era
stata davvero così gentile e pensai che forse l'ingozzarmi di zuccheri
mi avrebbe sollevato davvero il morale.
« Ok, accetto il suo invito ...».
Entrammo nella grandissima serra e al centro di essa vi era un piccolo tavolino
metallico con già servito il the fumante. Mi sedetti su una delle seggiole
metalliche e la signora iniziò fin da subito a riempirmi il piattino
di squisiti dolcetti. Si sedette anche lei e iniziò a sorseggiare il
buon the.
« Ma caro, di preciso cos'è successo? ». Poggiai la tazza
di ceramica bianca sul piattino decorato e abbassai lo sguado.
« Beh. Ecco, è andata così ...»
Raccontai alla nonna tutto e lei alla fine era a dir poco impietrita «...
Ecco, è tutto. Dalla rabbia sono andato via ... Non riuscivo a reggere
la situazione ...»
« Ti comprendo perfettamente, ultimamente la mia Bulma è così
strana e a volte anch'io faccio fatica a capirla ».
« Ma mi dica, per favore, anche lei pensa quelle cose orribili su Vegeta?
...»
La nonna poggiò delicatamente la tazza vuota sul piattino e la riempì
di liquido caldo. « Nient'affatto: Vegeta è un'uomo tenebroso
ma così affascinante e ti assicuro che non è nulla di quello
che ha detto Bulma. Lei dice così perchè penso che non abbia
accettato la sua lontanza ...»
Bevvi l'ultimo sorso di the. « Si spieghi »
« Vedi, tempo fa Vegeta viveva quì con noi e tutto andava alla
bene ma poi un giorno se ne andò o meglio ...» La signora divenne
improvvisamente triste «... Io lo mandai via ...»
« Lei? E perchè? » ... La nonna non mi sembrava una persona
in grado di fare una cosa del genere ...
« Ecco, io e mio marito ci eravamo accorti che la nostra Bulma si era
innamorata di Vegeta ma lui era così taciturno e scontroso che non
ne voleva sapere di lei e ciò era talmente evidente che ci faceva star
male. Io volevo aiutarla a conquistare il cuore dell'affascinante principe
e un giorno mi si presentò l'occasione: Bulma doveva partecipare a
una prestigiosa festa e le serviva un cavaliere ... Yamcha non era disponibile,
anche perchè lui e mia figlia si erano appena lasciati, allora riuscii
a convincere Vegeta. Non immaginerai mai le prove che ho dovuto fare davanti
allo specchio per sembrare convincente e quasi cattiva ».
Questa storia me l'aveva raccontata la mamma parecchie volte ma alla fine
non era successo alcunchè ... Dove la nonna voleva arrivare non l'avevo
ancora capito.
« Prima della festa però Bulma mi aveva fatto promettere che
se Vegeta non ci fosse andato io avrei dovuto mandarlo via ...».
Anche questa parte nel racconto c'era ...
« La sera della festa io e mio marito tornammo a casa da un'incontro
tra amici e lui era là ... Non era andato alla festa ...»
Anche questa c'era ...
«... E io ... A malinquore ... L'ho mandato via »
« COME?! ». Questa parte non c'era
... Vegeta non era stato mai cacciato! Era sempre rimasto a casa ... Forse
nel mio tempo la nonna non aveva trovato il coraggio di mandarlo via ...
Ma allora ... Era colpa sua se non ero nato? ...
... No, non ci volevo credere ...
« E quindi da allora non è più tornato ...» abbassai
la testa tristemente ... Uno strano ranocchio che faceva pose strane paveva
più felice di me.
« No, una volta è tornato ».
Rialzai lo sguardo di scatto ... « Davvero?! »
« Sì, qualche tempo dopo ... Hoo, ma che ranocchio intelligente.
Tieni un dolcetto ...»
« Eh, nonna, cosa successe quel giorno? »
La nonna si ricompose e tornò a darmi atrenzione ...
« Ecco, sì ... Successe questo ...»
L'unica cosa giusta che aveva detto la Bulma
di quel tempo era questa: che la verità fa male ...
Già, perchè ci è difficile sopportare l'idea che la colpa
della nostra infelicità a volte sia da attribuire a noi stessi soltanto
...
E questo lei dov'eva averlo capito ...
CIAO A TUTTI!! SONO TORNATA!! Tremate
- treMATE - TREMATE!!
Ok, mettiamoci in carreggiata. Inanzitutto vi avviso che, se sullo scorso
capitolo ero insicura, su di questo sono insicurissima ... Il fatto è
che da un po' di giorni c'è un tizio molto strano che mi distrae terribilmente
... (Altair si gira verso di me e mi pungola il fianco con un coltellino svizzero
-___- ) ... Chiedo a tutti scusa in anticipo se vi piacerà poco, sorry
:( .
E poi nel fine settimana sono sempre stata di malumore e ciò non faceva
altro che allontanarmi dal pc invece di farmici avvicinare ... Provate voi
a scrivere con continui pensieracci che vi tormentano! Ci mancava solo la
musica di Sephiroth ed ero a cavallo: "Veni veni venias ne me mori facias.Veni
veni venias ne me mori facias ... Sephiroth!"
Calma, calma ... Adesso però sono di buon umore
quindi risponderò alle vostre meravigliose recensioni!
DBZ4EVER:
Grazie per il complimento, davvero ... Sono senza parole, credimi :) . Comunque
nemmeno io penso che Vegeta sia un fallito ... Vedremo come proseguirà
la storia. Per sapere quello che successe quel giorno ... Beh, aspetta e vedrai
=). Sono cattiva ... Ma non lapidarmi, please! XP Spero che anche questo capitolo
ti piaccia. Un bacione
folg_89:
Lieta del fatto che la storia continui ad essere di tuo interesse. Mi piacerebbe
sapere cosa ne pensi anche su questo capitolo anche perchè ... Credo
che tu sia l'unico maschietto e quindi mi interessa molto il tuo parere :).
Di sicuro, già il fatto che tu non sia una donna, la cosa ti faccia
vedere la storia con una prospettiva diversa rispetto agli altri ... Cavolo
come mi esprimo male oggi! Beh, se vuoi fatti risentire. Ciao flog (mia sorella
ti legge sempre così XP).
vale_88:
All'inizio della recensione ero così -> =( ... Razza di dannata,
sei tu che mi fai venire dei cancheri! Per dispetto ti lascierò con
il dubbio anche questa volta, tiè! ... Dai, scherzo, sono contenta
che ti sia piaciuta la reazione di Trunks. Secondo me non si sarebbe mai comportato
diversamente ... Per Goku ... Beh, cedere alla proposta di Bulma me lo faceva
vedere come una specie di cattivo, uno di quelli che dicono "Hahaha,
non mi importa! Io sconfiggerò tutti quanti! Che si facciano avanti,
io sono quì!" o qualcosa del genere ... Tipo Vegeta ... E poi
lui è un'eroe e quindi non dovrebbe essere l'egoista che pensa solo
ai suoi interessi (sempre Vegeta). Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Un bacione maestrina!
Sissi 25:
Trunks ti fa triste? Povero ... Bulma terribile XP ma io non sono da meno!
Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto e spero tantissimissimo
che anche questo ti piaccia ... Ma te vedi di non ucciderti per favore! Sennò
chi la legge questa schifa di fic? Eh, eh, eh? Un bacione! A presto.
night_time:
Ehi! Nuova arrivata! Io sono scImMIA, molto piacere ... Spero che la fic continui
a piacerti. Se ti và fatti risentire. Ciao :D
Angelo Azzurro:
Io la signora Bunny la adoro con tutta me stessa XP ... E spero che questo
lo stia diventando anche per te e per gli altri ... Io almeno stò cercando
di portarvi tutti verso questa mia idea :D . Sono felice che questa storia
ti abbia preso, cercherò di continuare con il ritmo giusto. Un bacione
e se ti và fammi sapere cosa ne pensi anche di questo chap.
maggie89:
Fai vela O.O ?! ... Nuuuuuuuu TT_TT, anch'io voglio!! E' solo che io non posso
uffa ... L'unico mare che mi circonda e fatto da rosette, tortellini e lasagne
... Beh, dai, pensandoci bene non è poi un male no? :) Un mare fatto
di lasagne ... HUUuuuu! Vebbè, tornando alla vera recensione: beh,
posso tranquillamente dire che un po' di rancore Bulma ce l'ha il fatto però
è ... Ma perchè? Eh ... Aspettaimo in attesa. Anch'io adoro
Bunny e forse per certi aspetti preferisco lei alla figlia. Vegeta tornerà
nel prossimo capitolo, sorry! Ecco quì anche per te il nuovo capitolo,
spero che sia di tuo gradimento. Un beso
MartaSaru:
Rimanzo ... Beh, io faccio del mio meglio e credimi, mi sono impegnata anche
in questo ... Spero che lo sforzo sia suff. però. W la signora Bunny!
Bunny forever! Yees! ... Sora Halloween style 0.0 uuuu ... Mi piacerebbe vederlo,
non l'ho mai visto nemmeno su internet! Comunque devo fare una correzione
sul mio (mi sono accorta di essermi spiegata male): il mio è in pratica
la catena regale che Sora porta sul fianco (quella con tutte le coroncine)
e in fondo c'è la testa di Topolino. Bene, dopo aver chiarito un'ulteriore
superficialità ti auguro una buona lettura. Spero che il capitolo ti
piaccia. Un bacione ciao.
LadyDreamer:
Beh, sò bene che non è facile recuperare tutti
quei capitoli in quel poco tempo ... Sono contenta però che alla fine
ti siano piaciuti! Ora sai quando aggiorno ... Vedi di non perderne altri
sei dietro fila: correndo troppo rischi di non goderti la lettura (così
come capita con anche un buon videogioco se lo giochi con troppa fretta).
Trunks alla fine ci tiene al babbo e il fatto di volerlo aiurare penso che
sia un grande segno del suo affetto da bravo figlioletto =D. Un bacione stralla!
Ciao ciao
Ringrazio 1000 volte LadyDreamer
e Sissi 25 che hanno inserito
la storia tra i preferiti ... A voi grazie di cuore.
Orbene, ho finito. Auguro a tutti una buona lettura.
Nonostante la mia insicurezza spero vivamente che questo capitolo piaccia
a tutti. Tornerò giovedì. Per il momento saluto. Un bacione.
scImMIA
CAPITOLO 27
- CELL: L'ESSERE PERFETTO -
Dopo la mia "fuga", nell'accogliente salottino il silenzio continuò
ad essere pesante ed opprimente per parecchio tempo.
Nessuno aveva più voglia di parlare ...
Ma per fortuna il signor Goku era una di quelle persone che non stavano nel
silenzio più di tanto.
Sembrava irritato ... « Ma che cosa ti è saltato in testa?! Come
hai poruto dire quelle cose orribili! Mi meraviglio di te ... »
« Ecco io ... ». Quando qualcuno incomincia a pentisi di ciò
che ha detto o fatto perde improvvisamente la volontà di controbattere
... Soprattutto se si accorge di essere in torto.
La donna sbuffò sonoramene e dopo aver fatto un grosso sospiro si alzò
dalla poltrona « Uff, vado a farmi una camomilla ... ». Bulma,
con una velocità da moviola uscì dalla stanza andando in direzione
della cucina.
Quando i passi della donna non si sentirono più Crillin si sciolse
letteralmente sul divano come se fosse stato un pezzo di burro sotto il sole
cocente: « UUhff ... Accidenti che diavolo ha oggi? Non l'ho mai vista
così acida ... Yamcha, stà per caso poco bene? »
Yamcha aveva una strana espressione ... Non so se somigliasse più a
un beota o a un vero e proprio fesso ... Fattostà che ci mise un po'
prima di formulare una frase "intelligente": « Non so cos'abbia
... Ogni tanto le vengono questi improvvisi sbalzi di umore e incomincia a
dire cattiverie su tutto e su tutti. Oggi è capitato a Vegeta ... Non
che mi stia simpatico, anzi, ma anche a me non è piaciuto molto il
suo discorso ... Poi, come già detto, oggi è toccato a lui ma
quattro o cinque giorni fa ha parlato male proprio di te Crillin ».
« Eh? Ma perchè tutte a me ... TT_TT »
« Già, non so proprio che dire ... » Disse il neo-padre
accarezzando la testa del neonato proprio come fosse un gatto ... Era troppo
abituato a Pual ... « Boh, le sarà iniziato il ciclo, forse è
per questo che è così schizzata! ».
Piccolo parve turbato ... « Ciclo? ».
Il piccolo Gohan ( che anche se non lo dava a vedere la sapeva lunga secondo
me) intervenne nel tentativo di tranquillizzare il proprio maestro avvertendolo
per tempo che quello che aveva detto il neo-papà era solo una cretinata:
« Lascia perdere Piccolo, non è nulla di importante ... ».
Il namecciano annuì convinto mentre Goku ... Beh ... Goku è
sempre Goku: « Il ciclo? Che cos'è? ».
Tutti ovviamente fecero finta di niente ... Ma il super sayan è un
tipo gnucco e perciò non è uno che molla con così tanta
rapidità.
« Hemm ... Signor Brief (?!) ... »
Il nonno si svegliò all'improvviso da quello che poteva sembrare un'apparente
sonno ... Il gattino invece dormiva davvero.
« Eh, sì? Dimmi pure figliuolo »
« Lei sà dirmi cos'è il "ciclo"? Almeno lei
me lo spieghi per favore ... »
Il nonno sobbalzò un po' poichè era impreparato a quella domanda
ma poi si ricompose e si tranquillizzò rapidamente perchè sapeva
di essere preparato sull'argomento ... Evidentemente le menti del dottore
e del gattino erano in sintonia perchè a quella richiesta il minuscolo
micetto si svegliò all'improvviso.
« Beh, d'accordo allora il ciclo è ... »
Fortuna volle che Bulma ritornò in quel preciso istante e salvò
tutti dall'imbarazzo ... Tranne Goku e il nonno che ovviamente non lo erano
minimamente (il nonno aveva preso in mano la situazione con la sua tipica
diplomazia scientifica). Entrò nel salotto portando in mano una grande
tazza di camomilla e si sedette sulla sua comoda poltrona.
« Huuu ... Adesso sono molto più tranquilla ... Di cosa stavate
parlando di bello? »
« Beh, cara. Stavo spiegando a Goku che cos'è un ciclo ».
Bulma (capendo a subito a cosa si riferisse il padre) si fece rossa in volto
e rovesciò un po' di liquido sul tappeto. « Papà! Non
è il caso ... Ora dobbamo parlare di cose più importanti! »
« D'accordo ... » disse il namecciano con aria alquanto inacidita
« ... Adesso di chi dobbiamo parlar male? ».
Bulma fece finta di non sentire. Sorseggiò un'altro po' della sua bevanda
dopodichè la poggiò sul tavolinetto.
« Ho anche un'altra cosa importante da dirvi a riguardo del dottor Gelo
quindi resistete per qualche altro minuto ... ». Digitò qualche
altra formula o passworld sulla tastiera e apparve sul grande schermo una
figura tridimensionale formata di linee bianche che si incontravano tra loro
...
« Questa è completamente diversa dalle altre ... Ma che cos'è?
» chiese Gohan incuriosito e al contempo intimorito da quell'ammasso
di linee regolari.
Il volto di Bulma si incupì: « Il dottor Gelo lo chiama "Cell:
l'essere perfetto" ... »
****
« Ma sei davvero sicura che sia andata
così? » dissi dopo aver bevuto l'ennesimo goccio di the ... Ormai
ero pieno ...
« Ma certo caro che ne sono sicura! »
« Sicura nel senso che pensi che sia andata come mi hai detto o sicura
perchè hai spiato e origliato? »
« Suvvia caro ... » la signora Brief si portò alla bocca
il bordo della tazza di ceramica bianca e sorseggiò un po' di quel
liquido al sapore di limone « ... E' ovvio che ho origliato ».
"Lo sapevo ... -__-" pensai, la nonna era proprio una vera impicciona
ma almeno grazie alla sua voglia di ficcanasare in giro avevo scoperto una
cosa importante.
Sbadigliai sonoramente ... Tutti quei pasticcini e quel the caldo mi stavano
facendo venire l'abbiocco ( e dire poi che a pranzo non avevo mangiato ...).
« Sei stanco? Vuoi sdraiarti qualche minuto nella stanza degli ospiti?
».
Portai le mani verso il cielo e stiracchiai le braccia « No nonna ...
Sei molto gentile, davvero ma forse è meglio di no ... ». Riabbassai
le braccia e osservai che ora faceva l'orologio da polso. « ... E poi
si sono già fatte le quattro. Penso di averti disturbato abbastanza
per oggi ... ».
La nonna poggiò la mano destra sulla rispettiva guancia poi, inclinando
leggermente le testa disse: « Vai via? Di già? ».
Mi incominciai ad alzare dalla comoda seggiolina metallica. « Purtroppo
sì. Ho un paio di cosucce da sistemare prima di tornare a casa, nel
mio tempo ... ». Quando mi fui alzato misi la sedia sotto al tavolino
e mi stiracchai nuovamente ... Sentii un leggerissimo dolorino giù
... Vicino a quella zona ... Ma non era nulla di grave, bastava solo chiedere
un'ultima cortesia:
« Hemm ... Non è che prima di andare potrei usare il vostro bagno?
Sà, con tutto quel the ... ».
La nonna (forse per il pensiero di avermi lì con lei anche solo qualche
minuto in più) saltò sù dalla sedia come una molla e
mi si avvicinò ridacchiando, con la sua solita squillante voce. Mi
prese sottobraccio e mi riportò dentro casa in direzione del bagno.
La nonna mi disse che il bagno degli ospiti era
al piano superiore ... Io non lo sapevo: la mia casa nel futuro era più
della metà distrutta e la mamma nel descrivermi il suo aspetto originario
si era sempre soffermata su di altri particolari come ad esempio la sua camera,
quella dei nonni e alla fine sì, anche quella di Vegeta ...
Per andare al piano di sopra però eravamo costretti a passare davanti
al "salotto maledetto". Quando fui davanti l'uscio sbirciai dentro:
tutti sembravano concentrati su quello che stava dicendo Bulma (l'argomento
non lo sapevo) ... Tutti concentrati tranne uno che un po' assonnato (forse
a causa dei suoi soliti pasti troppo abbondanti) aveva il mento poggiato su
di una mano, il gomito poggiato sul bracciolo del divano e si stava per addormentare.
In quel brevissimo lasso di tempo però il signor Goku si svegliò
di colpo vendendomi al di là dell'ingresso della stanza: sollevò
all'improvviso il busto come se qualcosa l'avesse punto all'improvviso e sgranò
gli occhi ... Come se avesse visto una specie di dolcetto gigante che camminava
... Ovviamente io, visto che a loro tutti avevo detto che me ne ero andato,
portai rapidamente il dito indice della mano destra vicino al naso e lo intimai
di stare in silenzio. Goku, invece di fare come avrebbe fatto chiunque altro
(e cioè fare finta che non fosse accaduto niente), portò anche
lui il dito indice sul naso e annuì con la testa ... Inutile dire che
dopo poco, anche se mi ero allontanato dall'uscio, sentii benissimo il rimprovero
di Bulma per il suo comportamento ...
****
« GOKU! Mi dici che cosa stai facendo?!
»
« Hemm ... Ecco ... Io ... C'era tua madre e ... » ... momento
di panico ...
Bulma incrociò le braccia al petto e assunse un'aria alquanto seccata:
« Avanti, dimmi che cosa ho detto fino ad ora ».
Il sayan incominciò a grattarsi la testa nervosamente e a ridacchiare
senza un valido motivo: « Ecco, allora ... Ah, sì: c'è
il dottor Gelo che oltre ai cyborg 17 e 18 ha progettato un nuovo nemico che
viene chiamato Cell ... Poi ... »
Bulma grugnì leggermente « E poi? »
« ... Poi ... Hehehehe, non me lo ricordo! Scusami Bulma, non volevo
... » Detto questo Goku sprofondò nei cuscini del divano dalla
vergogna ... Riemerse dopo due secondi poichè il Son non era uno di
quelli che si porta la vergogna appresso.
Piccolo intervenne per fare un breve riassunto e quella, secondo me, fu l'unica
volta che Bulma apprezzò il namecciano: « Il dottor Gelo, dopo
aver costruito i cyborg 17 e 18, iniziò a lavorare sul progetto "Cell"
e con questo voleva non solo creare un'ulteriore nemico per conquistare la
Terra ma raggiungere anche la perfezione a livello di genetica: Cell, da quello
che ho potuto capire, al contrario dei due famosi cyborg che sono costruiti
su di una base umana ma possiedono un cervello e dei circuiti al loro interno,
è formato interamente da cellule ... Queste però non sono cellule
normali ma sono elementi "rubati" ai combattenti più forti
comparsi sul pianeta quali: Freezer e suo padre Re Cold, Goku, Vegeta ...
E anche il sottoscritto. Cell è un guerriero temibile perchè
secondo le informazioni che abbiamo sarebbe in grado di prevedere e ricreare
ogni nostra mossa, tutti i nostri colpi migliori ... L'abominevole essere
che però ci ha rappresentato oggi questa pazzoide è ancora un
'essere incompleto visto che è ridotto in uno stato embrionale e perciò
non è ancora in grado di provocare danni ... »
« URCA! Mi ero perso tutte queste cose?! »
« Già, pare di sì » rispose Piccolo allo sbadato
di turno.
« Sì, comunque non è ancora finita ... » incalzò
la donna dai capelli blu « ... Se non fosse nel suo stadio embrionale
Cell avrebbe la capacità di innalzare la sua potenza assorbendo l'energia
dagli altri esseri umani portandolo a delle successive metamorfosi. Per raggiungere
lo stadio finale, quello di "essere perfetto", Cell dovrebbe assorbire
l'energia di n°17 e n°18 ... »
Il piccolo Gohan incominciò a grattarsi la testa alquanto confuso:
« Ma se adesso Cell è ancora nello stadio embrionale, e quindi
è innoquo, perchè dovremmo attivare i cyborg? A questo punto
tanto vale distruggerli tutti ... ».
Bulma sospirò profondamente e si abbandonò sulla poltrona a
peso morto: « Ragazzi, io ho un bruttissimo presentimento e sento che
sarebbe meglio portare via i cyborg da quel luogo ... ».
« Un brutto presentimento? » sentenziò Crillin.
« Già e se devo essere sincera ho paura ... » dalla schermata
in cui vi era rappresentato il progetto "Cell", Bulma passò
in una in cui vi erano tante cartellette gialle. Ne aprì una specifica
e cliccò due volte su di una immagine facendola ingrandire ...
Tutti rimasero a bocca aperta riconoscendo la mia macchina del tempo.
La donna strinse il mouse nella propria mano ... « ... Ho paura di colui
che l'ha usata per venire quì ...».
****
La nonna mi accompagnò al bagno ma quando
vi entrai ci misi un po' prima di riuscire a concludere quello che dovevo
fare ... Il fatto di avere la nonna fuori dalla porta che mi ascoltava mi
metteva alquanto in imbarazzo.
Alla fine mi diedi una mossa e mi svuotai. Mi lavai bene le mani e le asciugai.
Quando alzai lo sgurdo per osservare il mio riflesso su di esso notai con
piacere che non era uno specchio comune ... Dietro di esso infatti, all'interno
della parete, vi erano dei piccoli scaffaletti con sopra un bel po' di medicinali
... Magari ce n'era uno che faceva al caso mio!
Incominciai a leggere i vari nomi ... C'era una grande scelta tra creme dopopuntura
e sciroppi per la gola purtroppo.
Poi però ne vidi una là sul fondo: una piccola bottiglietta
... Lessi la data di scadenza ... Era ancora buona per fortuna. Passai a leggere
anche le instruzioni per l'uso ... Serviva una siringa sterilizzata con un'ago.
Cercai rapidamente e in breve la trovai.
Tenevo quella boccetta nella mano destra mentre la siringa era nella mano
sinistra ...
... Ero combattuto ...
... Chiedere il permesso avrebbe portato a un sacco di domande sgradite ...
... Rubare, anche se per il bene di mio padre ... Potevo fare una cosa del
genere? ...
... Era lì, a portata di mano e poteva realizzarsi un'idea ...
Uscii dal bagno e come sospettato trovai la signora
Brief ad origliare ... Per rimediare in qualche modo cercò di convincermi
nuovamente a mangiare assieme a lei un qualche altro pasticcino. Declinai
l'offerta gentilmente.
Per uscire dall'abitazione la signora mi fece fare un'altro giro.
Quando fummo fuori la nonna si comportò come se fossi davvero stato
un suo nipote: « Caro, torna presto. Quì sarai sempre il benvenuto
».
« Grazie, lo terrò presente. Mi saluti anche il nonno »
« Oh, sì certo ... » mi si avvicinò e mi sistemò
il colletto della giacca « ... Vai piano tesoro, ci sono certi pirati
della strada al giorno d'oggi ... ».
"Ma se vado in volo!" pensai. « Va bene, andrò piano
... ».
Mi alzai in cielo e la salutai dolcemente. Anche lei face lo stesso.
Quando fui lontano dalla Capsule Corporation
sentii che anche le auree degli altri guerrieri si stavano allontanando da
quel luogo e tornavano ciascuno alla sua dimora ... E io stavo andando nell'unico
posto in cui l'avrei potuto trovare: in quel piccolo pezzo di paradiso, sopra
a quello straccio blu ...
Quel giorno commisi una cattiva azione ... Ma
alla fine nessuno se n'era accorto e quindi potei mettere tranquillamente
in pratica quell'unica vigliaccheria che mi era venuta alla mente.
CIAO A TUTTI! Spero che abbiate trascorso
tutti una bella mattinata ... La mia? Una palla, come al solito ma giorno
dopo giorno stringo i denti e continuo a lavorare sodo ... Il bello di lavorare:
a fine giornata sai di aver guadagnato dei soldi. Altro che scuola...
Non parliamo poi delle ore di sonno perse che iniziano ad accumularsi senza
sosta ... Sappiate che vado a letto tardi perchè ci metto dei secoli
a scrivere questa dannata storiella: non riesco mai a trovare le parole giuste.
Per questo capitolo poi ho perso più di due ore della mia breve giornata
... E dire poi che non mi è venuto nemmeno lungo, anzi. Che rabbia
...
Ditemi voi: volete leggere dei capitoli più lunghi o la lunghezza media
a cui sono arrivata con gli ultimi vi stà bene? Insomma, se volete
cercherò di metterci maggiore impegno ... Cavolo, ma perchè
non sono nata Stephen King?
Vabbè, nel fine settimana cercherò di mettermi d'impegno e di
lavorare sodo ma adesso rispondiamo alle recensioni! YEPPI!!!
LadyDreamer:
La medicina servirà a qualcosa ... Lo scoprirai quì. Sono davvero
contenta che il capitolo scorso, nonostante tutto, ti sia piaciuto. Vorrei
solo chiederti una minuscolissima cosuccia: cosa significa -> X°°°D
<- ? Devi scusarmi ma non sò davvero cosa significhi. Spero che
anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione, ciao.
folg_89:
Che bel commmento ... Grazie :) . A causa dello scarso tempo che ho a disposizione
non ho avuto proprio il tempo di prendere il tuo contatto ... Cercherò
di rimediare il prima possibile. Spero vivamente che anche questo capitolo
ti piaccia. Ciao ciao =D
night_time:
Beh, è successa una cosuccia quando è tornato
... NO-NO boccuccia mia! Non parlare! E' ancora troppo presto ... Immagino
però che tu e gli altri siate già al limite della sopportazione
XP . Spero che anche questo capitolo ti piaccia, se ti và fammi sapere
cosa ne pensi. Un beciox
DBZ4EVER:
O////O ... Riesci sempre a sorprendermi, ma dove li tiri fuori tutti questi
complimenti? Sicura di non aver sbagliato fic? Comunque ti preciso che l'avvenimento
misterioso che attendi tanto non è avvenuto di notte ma bensì
di giorno ... Ma tanto questo particolare non ti semplifica le cose XP Hahaha!!
Cmq sì, alla fine ci sarà anche Cell ... Spero che il capitolo
ti piaccia. Un bacione enorme.
Angelo Azzurro:
La fantasia a volte gioca brutti scherzi ... E con me di certo si stà
divertendo come una matta -__- ! Spero tanto di risentirti ... Fallo se ti
và, io sarò sempre quì a disposizione (sempre nei miei
brevissimi ritagli di tempo disponibili ovviamente ... :D). Un bacio*
Dragonball93:
Te lo devo confessare: ormai ti avevo dato per persa ... Fortuna
che mi sbagliavo =D. Comunque mi ricordo ancora molto, troppo bene i periodi
di pienone a scuola ... Spero se non altro che tutte le interrogazioni e le
verifiche siano andate bene. Ti ringrazio per aver recuperato i capitoli persi
... Davvero, non sò che dire ... Spero tanto che anche questo ti piaccia
e per Trunks possiamo dire che la siringa l'abbia presa "in prestito"
... A casa mia "sgraffignare" equivale a rubare ... Ciò non
toglie che abbia commesso una cattiva azione. Spero di risentirti presto.
Un bacione
MartaSaru:
«Urrca! E' il tuo compleanno?!
E io lo vengo a sapere solo adesso?!» «Si
vede che non sei molto sveglio ...» «Piccolo
non farmi sentire in colpa adesso! ... Devo trovare
il modo per rimediare ...» «Impiccati»
«Vegeta! Smettila di dire cattiverie!»
«Tzk! Me ne vado» «Che
razza di antipatico che è a volte ... Beh, non mi viene in mente altro
se non:
TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI FELICI! TANTI AUGURI A
TEEEEEE! HAAAAA» -___- «Beh, e i
pasticcini? Io ho una fame...» Questo capitolo è a te dedicato , spero tanto che ti piaccia.
Un bacione e già che ci siamo facciamo una bella tirata d'orecchie!
:P
vale_88:
Hehehe ... Hai qualcosa contro Altair? Guarda che se te la prendi poi si offende
e si mette a fare il "salto della fede" senza il muccio di fieno
sotto ... SPLAT! XP ... La celebre frase di Crillin è arrivata dopo
un bel po', è anche vero che questo spelatone non è conparso
poi più di tanto ... D'ora in avanti comparirà più spesso.
Le cose si complicheranno sì e non solo quelle: prova ad immaginare
comè messo il mio stato mentale con tutto questo gira-gira, tutto si
contorce e si annoda ... Spero davvero di non perdere il filo sennò
il "salto della fede" lo faccio io :D. Spero che il capitolo ti
piaccia. Un bacione. Ps: Yamcha è proprio un'idiota, concordo :)
"The
Others": Continuerò a tartassarvi senza pietà,
non mi sfuggirete! Comunque, se qualcun'altro di voi volesse chiedermi qualcosa,
criticarmi in modo costruttivo o lasciare solo un piccolo commento sappiate
che io starò quì ad aspettarvi ... Un bacione anche a voi.
OOOOK, finish ... Volta dopo volta le risp. sono più lunghe del capitolo
... TT__TT
Spero che a tutti piaccia. Ci risentiamo Lunedì e per allora spero
anche di aver modificato il mio profilo autore ... Mi sono accorta che in
effetti non dice granchè ... Comunque la storia avrà la priorità
assoluta, ve lo giuro.
Un bacione a tutti, arrivederci a Lunedì. Ciao ciao.
scImMIA
CAPITOLO 28
- NON SONO UN VIGLIACCO -
Dopo pochi minuti raggiunsi il mio obbiettivo: era su di un grosso sasso e
osservava imperscrutabile il cielo limpido.
Atterrai distante e gli diedi un attimo le spalle, giusto il tempo di trapassare
con l'ago della siringa quella sottilissima pellicola di plastica che v'era
all'interno del bottiglino del medicinale e riempirla interamente di quel
liquido trasparente. Dopo averla riempita nascosi la siringa nella tasca sinistra
dei pantaloni separandola dalla bottiglietta. Terminato il tutto mi rivoltai
verso Vegeta e mi incamminai nella sua direzione.
« Certo che sei proprio un vero scocciatore
... Non hai provato questo metodo con i cyborg? Magari dopo poco si arrendevano
...»
« Ha ha ha ... » risposi sforzando di proposito una risata «
... Non è divertente ».
Mio padre continuò a parlarmi senza guardarmi in volto: « Dimmi
che diavolo vuoi questa volta e sparisci! Mi stai davvero facendo saltare
i nervi ... ».
Sembrava davvero di pessimo umore ... Ma del resto dalla prima volta che mi
aveva visto non mi aveva mai guardato in modo diverso. Forse era meglio prima
farlo divertire un po' ...
« Signor Vegeta ... »
Invece di rispondermi con un "sì" mi grugnì ... Sì,
era di pessimo umore ...
« ... Le andrebbe un piccolo combattimento? Me e lei ... Che ne dice?
»
Vegeta si voltò verso di me e mi sorrise malefico ... « Beh,
se proprio non ci tieni alla pelle ... » Sempre mantenendo quel sorriso
incominciò a far scocchiare le varie articolazioni « ... D'accordo.
Fatti avanti mammoletta del futuro! »
Mi tolsi la giacca di jeans e la poggiai a terra
vicino ai piedi di un'ombroso albero ... Volevo evitare che durante lo scontro
la bottietta di medicina mi si rompesse addosso. Avevo una siringa che mi
puntava nella gamba ... Ma non potevo calarmi anche le braghe!
« Seguimi » si voltò verso il sole dandomi nuovamente le
spalle e si alzò in volo allontanandosi.
« Arrivo » lo seguii a ruota e mi allontanai assieme a lui da
quel piccolo luogo. Di sicuro si stava allontanando per evitare di rovinare
in qualche modo il suo scarno rifugio ... Che alla fine però era l'unico
luogo in cui potesse fare ritorno ...
Dopo alcuni minuti Vegeta si fermò improvvisamente ma così tanto
di colpo che per poco non gli arrivai addosso. Mi allontanai appena dandogli
spazio. Si rivoltò e mi osservò con il suo tipico sguardo bieco
...
« Beh, allora? Che cosa stai aspettando?! »
« Ah, sì-sì ... » mi concentrai al massimo e mi
portai in posa d'attacco ... « Sono pronto! ». Disfò la
sua tipica posa e si mise della posizione da combattimento.
Fu terribile: con una velocità sorprendente
mi fu addosso e iniziò a colpirmi rapido e violento. Quando iniziai
a contrattaccare lui aumentò sia la velocità che la potenza
senza però raggiungere lo stadio del Super Sayan ... Era davvero tremendo:
cercava con insistenza di colpirmi il volto, fortuna che riuscivo a difendermi
bene sennò a quel punto ero già nero ...
Dovevo ammettere che nonostante la sua situazione fisica lottava splendidamente
come se fosse in forma smagliante ...
Quando con un sinistro riuscì a voltarmi letteralmente la faccia mi
allontanai rapidamente. Toccai la guancia lesa ma non era quella che mi faceva
veramente male ... Dopo essersi ricomposto mi iniziò a guardare deluso
... Era il suo guardo a farmi male ...
« Guarda che se dobbiamo continuare così preferisco femarmi subito
» incrociò le braccia e si voltò dall'altra parte. Pian
piano iniziò a scendere di quota ... In quel momento qualcosa sembrò
pungermi dentro ...
« Singor Vegeta aspetti un secondo!! » lo raggiunsi e gli bloccai
il passaggio « Io vorrei continuare ... ».
Sbuffò, forse esasperato ... « Vedi di impegnarti però
altrimenti me ne vado davvero ».
Annuii convinto al 100%: « Non si preoccupi, mi metterò davvero
d'impegno! ». Mi trasformai in super sayan e aumentai l'energia. Vegeta
nel constatare il mio aumento di potere sorrise malignamente ... Beh, era
già qualcosa.
Ricominciammo a combattere e devo essere sincero: gli stavo dando davvero
del filo da torcere però, dalla faccia che aveva, sembrava che alla
fine ci godesse davvero a lottare contro di me.
Quando però incominciò a calciarmi violentemente le gambe (rischiando
così rompere la siringa) iniziai anch'io a dar giù davvero pesante
... Con ciò alla fine si ritrovò costretto anch'egli a trasformarsi.
Lo scontro si fece via-via sempre più
violento.
« S-Signor Vegeta, non vuole sapere ... » evitai un destro «
... che cosa hanno detto ... » parai un sinistro « ... alla Capsule
Corporation? ». Ci volle un po' prima che rispondesse ... Nel frattempo
però continuavamo il nostro scontro.
« Non me ne frega un fico secco ... » parò un mio pugno
e con l'altra mano fece comparire una sfera di energia, la avvicinò
al mio viso e per poco non mi strinò mezzo scalpo « ... e adesso
vedi di impegnarti come si deve! ».
Lanciò l'onda ma riuscii a schivarla « E' una cosa importante
... Forse è meglio che anche lei lo sappia ... » mi allontanai
e diressi verso di lui una potentissima onda « ... Bulma vuole fare
una cosa terribile ».
Il principe scagliò lontano la mia onda come se fosse una innoqua palla
di gomma. Sorrise beffardo e scatenò tutta la sua aura facendo tremare
la terra e sgretolare le rocce circostanti « Tzk, chissà come
sarà terribile ... ».
Mi si scagliò contro a gran velocità e poi cercò di colpirmi
con il pugno destro. Parai il colpo incrociando le braccia davanti al volto.
« Vuole riattivare i cyborg 17 e 18! »
« Beh, che faccia pure ... A me non interessa un bel niente ».
Spalancai le braccia e così lo allontanai. Mi scagliai contro di lui
e cercai di colpirlo ... Riuscii a prenderlo solo due volte ... Ma sapevo
bene che se mi impegnavo potevo fare molto meglio.
« Lei l'aveva detto che tu saresti stato
l'unico a non fare una grinza! ... » Aumentai l'aura e anche se per
poco riuscii a sovrastarlo « ... Sei pazzo quanto lei! ».
« Tzk! Non osare paragonarmi a quella donnaccia! ». Uno scatto
fulmineo e mi fu nuovamente addosso: cercò più volte di colpirmi
il volto ma senza successo ...
« Dobbiamo impedirle che li riattivi! Se ciò accadesse sarebbe
la fine per la Terra! »
« Tzk! ... » scomparve all'improvviso e me lo ritrovai alle spalle:
con una mano teneva stretto un pugno chiuso e teneva le braccia verso l'alto
« ... Come se me ne importasse qualcosa! ».
Abbassò rapido le braccia e mi colpì con violenza la schiena
... Precipitai a terra e al contatto con essa provocai una grande voragine.
Non mi fece aspettare, in una frazione di secondo fu subito da me: cercò
di colpirmi con un destro ma io riuscii a ribaltare la situazione piazzandogli
un calcio in rovesciata sul mento. Mi allontanai con cinque rapide capovolte
e dopo fui di nuovo pronto per un suo attacco.
« Perchè non le dovrebbe interessare della Terra? E comunque
perchè lei lascerebbe riattivare i cyborg? ». Si asciugò
un piccolo rigolo di sangue che colava dalla bocca dopodichè sputò
da una parte senza perdere di vista i miei occhi. Sorrise beffardo.
« Se venissero attivati li distruggerei io con le mie mani ... »
alzò una mano a palmo aperto verso di me e di scatto la chiuse con
forza « ... Così come ho fatto con gli altri ».
« Non li deve sottovalutare! Sono esseri terribili dotati di poteri
che sono fuori dall'ordinario e se nel mio tempo hanno portato morte e distruzione
quì non sarà tanto diverso! ».
« Tzk! Io non sono come te. Riuscirò nell'impresa da solo e così
facendo domostrerò a tutti che sono il più forte! ».
« Beh, dovrà battermi allora ... » aumentai l'aura al massimo:
la muscolatura aumentò assieme alla potenza d'attacco e di difesa ...
Questo sembrò non turbarlo minimamente.
Chiuse i pugni e iniziò a raccogliere dentro di sè un'enorme
quantità d'energia ... Anche i suoi poteri aumentarono in maniera spropositata.
Con gli occhi da demone mi trapassò l'animo facendolo sussultare lievemente.
Non riuscii nemmeno a vederlo ... Con un destro micidiale mi colpì
in pieno lo stomaco ... Mi ripiegai su me stesso e dalla bocca mi fuoriuscì
un poco di saliva ...
Mi afferrò per i capelli e mi lanciò verso una grande e dura
roccia ... L'impatto fu terribile ma strinsi i denti ... Riuscii per un pelo
a schivare il suo attacco Big Bang ...
Schivai lateralmente il colpo e sfruttai le correnti create dall'esplosione
per avvicinarmi con ancora più spinta verso mio padre ...
Occhio per occhio ... Si piegò in due e a fatica riuscì a trattenere
un rigurgito di sangue ...
... La sua chioma a fiamma tornò nera
per pochi istanti dopodichè ritornò a splendere.
Dopo aver consatato che il piccolo inconveniente fosse terminato aumentò
nuovamente l'aura facendola risplendere ... Più quel potere aumentava
più sentivo che qualcosa sarebbe andato storto ... E infatti, dopo
aver sfiorato il culmine della potenza, l'aura crollò di colpo. Vegeta
portò le mani guantate davanti alla bocca e cercò di sigillarla
... E io lo osservavo non sapendo come reagire.
Avendo perso all'improvviso tutte le forze preciptò a terra e sbattè
violentemente la testa ... Con il colpo perse anche la salda morsa con le
mani e quindi fuoriuscì dalla bocca una quantità asorbitante
di sangue ...
Scesi anch'io di quota e lo trovai chiuso su se stesso come un riccio e mi
impediva come poteva di guardargli il volto, come se la sua fosse stata una
scena vergognosa ...
Mi abbassai verso di lui « Come crede di poter combattere i cyborg in
queste condizioni? E' praticamente impossibile mi creda ... ».
Con il dorso delle mani guantate si pulì rapido la bocca e si rialzò
con leggera fatica ... Nei suoi occhi si era dipinto un velo di esasperazione
...
« Prima Kaharoth, poi te ... Vi piace umilarmi vero? Ma io ... Io sono
Vegeta, il principe dei sayan e non permetterò che qualqun'altro mi
metta i piedi in testa un'altra volta!! » ... Ora lo vedevo bene ...
Quello sguardo severo ... Ma al contempo un po' triste ...
Si trasformò nuovamente e riportò
ancora l'energia al massimo ...
« Vegeta, vi siete indebolito molto ... Non conviene continuare »
« NON MI PRENDERE IN GIRO!!! » una vena sulla sua tempia iniziò
a pulsare come se fosse guidata dalla sua stessa furia.
Mi saltò addosso varie volte ma alla fine il risultato era sempre lo
stesso: riuscivo ad allontanarlo con sempre maggiore facilità ...
Il combattimento divenne straziante per entrambi: lui combatteva con insistenza
riuscendo però sempre meno nel suo obbiettivo, accecato dall'ira e
da un senso sempre più opprimente di impotenza continuava la sua battaglia
personale per dimostrare almeno a me che era un combattente forte e valoroso,
degno di nota e non di disprezzo ... E io lo continuavo a colpire a malinquore
poichè sapevo bene che ogni colpo a segno per me significava un'ulteriore
e lacerante ferita al suo orgoglio, l'unica cosa che lo teneva ancora in piedi
...
Con l'ennesimo pugno allo stomaco si ritrovò
allo stadio normale. Sfinito cadde in ginocchio ... Con le dita iniziò
a graffiare il terreno rabbioso ...
Tornai anch'io normale e mi avvicinai nuovamente alla sua figura: «
Signor Vegeta, lei non è affatto in grado di combattere nelle sue condizioni
... » Gli porsi la mia mano destra e uno dei miei sorrisi migliori «
... Le avevo detto che non me ne sarei andato finchè non l'avrei aiutata.
Venga con me per favore ».
Mi guardò furioso come al solito e con un colpetto deciso schiaffeggiò
la mia mano « Non sono caduto così in basso ... ».
Con le ultime forze si rialzò in piedi e cercò di assumere una
delle sue pose fiere « ... Non andrò da nessuna parte! E ora
vattene ... ».
« Se non viene con le buone la dovrò costringere con le cattive
».
Cercò di porgermi uno dei suoi sorrisi: « Cos'è, mi ucciderai?
».
« No, non proprio ... »
Cercai di colpire il volto di Vegeta con un lento
pugno ... Come prevedei lo evitò facilmente ma iniziava solo lì
la mia vera mossa: mentre avveniva l'attacco da parte del mio lato destro
afferrai dalla tasca sinistra la siringa e mi ci volle un'attimo per conficcarla
nel suo collo muscoloso ...
Quando se la strappò via ormai tutto il liquido era entrato nel suo
organismo e pian-piano iniziava a espandersi attraverso tutte le vie possibili.
Dopo tre secondi netti era già a terra e teneva a fatica gli occhi
aperti. Mi avvicinai e mi inginocchiai al suo fianco.
« Che ... Che diavolo mi ... ».
« Tranquillo, è solo un potente sonnifero ... Ti porterò
in un posto in cui ti possano curare ».
Cercava di parlarmi ma era fin troppo evidente lo sforzo che ci metteva per
farlo ... « Razza di ... Vigliacco ... »
« No Vegeta, non sono un vigliacco. Un vigliacco e colui che getta la
spugna, colui che non si prende le proprie responsabilità, colui che
abbandona i propri compagni ... Aiutare qualcuno invece non è affatto
un gesto di vigliaccheria ».
Quelle funono le ultime parole che udì mio padre prima di cadere in
un sonno profondissimo.
Lo presi, lo poggiai sulla spalla e mi diressi
verso il luogo in cui avevo lasciato la giacca.
Quando vi giunsi mi lavai velocemente utilizzando le fresche acque del laghetto
dopodichè mi rivestii. Entrai un'attimo nel rifugio privato di Vegeta
e notai che la mia spada era ancora lì, dimenticata dal giorno prima
... E poi in un'altro angolo c'era un piccolo cartoccio bianco ... Sorrisi
e mi voltai verso il corpo sopito di papà ... Diceva che non aveva
bisigno di elemosine e poi alla fine le paste se le era mengiate tutte o almeno,
così credevo.
Decisi che fosse più conveniente lasciare la spada dove fosse, forse
era meglio evitare di gironzolare per la città con un'arma.
Ripresi Vegeta in spalla e mi allontanai.
Il mio nuovo obbiettivo era il migliore ospedale
della città dell'Ovest.
Buongiorno, sono tornata come è
ormai appuntamento ... Ricordatevi che dopo di me c'è quello con lo psicanalista
( che per reggere la mia storia vi serve proprio XD).
Per lo scorso capitolo ho visto che le letture sono state tremendamente poche
e devo ammettere che la cosa mi ha per un attimo rattristato (ho pensato che
fosse colpa della storia) ma poi ho notato che anche gli aggiornamenti delle
altre fic si erano "quasi" bloccati e allora ho incominciato a pensare
bene che in realtà la colpa non fosse mia ... Ma come al solito della
scuola! Luogo maledetto ... E' colpa sua se noi giovani non abbiamo il tempo
per sfoghi personali. Immagino che per tutti coloro che vanno ancora a scuola
questo sia un periodo terribile (ci sono passata anch'io che credete :P) e quindi
sappiate che avete tutto il mio sostegno! Spero tanto che i miei capitoli vi
aiutino come "distrazione" per le pause break. ... O almeno spero
che sia colpa della scuola sennò piango XD
Ora però rispondiamo alle recensioni che anche se sono state poche sono
state apprezzatissime:
LadyDreamer:
Non ti preoccupare, all'ospedale faranno qualcosa di concreto X°°°D
_ Grazie per i complimenti ed ecco a te il nuovo capitolo. PS: se ho insetito
la tua fic tra i preferiti c'è un motivo ed è che mi è
piaciuta molto ... Purtroppo ho poco tempo a disposizione per leggere fic e
la tua mi è apparsa tra le prime e mi è piaciuta ... Non c'è
che dire, a volte bisogna proprio ringraziare il caso :). Dopo aver recuperato
le ore di sonno ho scritto questo nuovo capitolo, spero tanto che ti piaccia.
Un bacione.
DBZ4EVER: Grazie
davvero per i tuoi continui complimenti ... Mi fà sempre piacere ricerverli.
Questo è il nuovo capitolo, spero tanto che ti piaccia e comunque non
ti preoccupare per la svista, a volte capita. Un bacio
folg_89: Anche
secondo me Trunks è cuccioloso XD ... «HEI!
Vedi non rammollirmi troppo!» ... Va bene Trunks, farò il
possibile ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Ciao ciao :)
MartaSaru:
Passato bene il compleyear? Goku un po' meno:dovevi vedere la sua faccia quando
gli ho detto il tuo messaggio --> O_O ! --> TT_TT ... Insomma, si è
comportato come il solito bambino :)! Comunque la malattia non è la tubercolosi
... Tu e gli altri lo saprete il prossimo capitolo (I'm sorry ma mi avete detto
voi che la lunghezza dei capitoli andava bene così com'era XD). Spero
che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione _Ps: io con Axon Radish sono
ancora in sospeso ... A quando un tuo ritorno? :D
Angelo Azzurro: Ti
è piaciuto il combattimento? Bene! Devo ammettere che ho fatto un po'
di fatica ad immaginarlo e a scriverlo ma se ti è piaciuto vuol dire
che non l'ho scritto poi così tanto male :). Come vedi lunedì
è arrivato e io sono quì come al solito, spero che il capitolo
ti piaccia. Un bacione*
Prima di passare al nuovo capitolo vi anticipo
che la malattia verrà svelata nel prossimo ... Nel frattempo però
potete continuare ad immaginare come ha fatto mia sorella, lei ha pensato che
le cause del suo male fossero queste ( ovviamente sono pensate ironiche e sbagliate
:) ma voi potete barrare quella che secondo voi è quella che apprezzate
di più):
[__] Il senso di colpa che lo divora
[__] C'è un piccolo Alien che si
ciba delle sue interiora
[__] Visione del Portale come la maestra
del fratelli Elrick (Fullmetal Alchemist)
[__] Sindrome di Hyatt (Excel Saga)
Dopo questo vi saluto e spero di risentirvi presto. Un bacione a tutti. Ciao,
ci vediamo giovedì.
scImMIA
CAPITOLO 29
- PRIMA VISITA -
Durante la giornata ero riuscito a fare avanti
e indietro dalla città dell'Ovest la bellezza di tre volte ... Per
fortuna con la tecnica del volo il viaggio mi portava via relativamente poco
tempo.
Vegeta se la dormiva alla grossa sulla mia spalla ... Quando, per controllare
che dormisse profondamente, incominciavo a ondeggiare sù e in giù
compiendo anche stravaganti piroette lui continuava a ronfare come se niente
fosse, si lasciava cadere a peso morto sul mio corpo (non perchè si
fidava ... come avrebbe potuto nelle sue condizioni?) lasciando che la forza
di gravità facesse il tutto ... In una delle mie giravolte rischiò
anche di cadere ... Da quel momento la smisi di fare il cretino e proseguii
in direzione della città.
Nei pressi della metropoli atterrai in un luogo poco trafficato e mi incamminai
alla ricerca dell'ospedale: non chiesi a nessuno, feci da solo poichè
sapevo che sarebbe stato del tutto inutile chiedere ... Dalla mattina avevo
capito che lì le persone buone si sarebbero trovate soltanto quando
la razza umana si sarebbe ritrovata sull'orlo dell'estinzione.
Comunque alla fine non fu difficile perchè in ogni dove riuscivo tranquillamente
a scorgere le indicazioni per il prestigioso ospedale ... Quelle della fantomatica
biblioteca nemmeno l'ombra ... -__-
Prima di entrare nel grande e luminoso edificio di vetro controllai come stesse
Vegeta: nonostante l'avessi sbattacchiato come un vecchio tascapane dormiva
ancora profondamente ... Il sonnifero era stato veramente efficace.
Attraversai le grandi porte automatiche e mi ritrovai all'interno del grande
edificio ospedaliero ... Già dall'ingresso pareva immenso e grazie
a quel bianco brillante e tutta quella luce accecante che entrava dalle grandi
finestre sembrava stare in tutt'altro posto ...
Però non era il tempo di perdersi in strane congetture, avrei avuto
il tempo di elogiare le qualità dell'ospedale un secondo momento.
Appena ne avvistai uno attirai l'attenzione uno
di quei personaggi con le divise blu chiamati comunemente infermieri ...
« Hah, scusa! ... » mi avvicinai al giovane ragazzo in divisa
« Posso aiutarti? » dall'aspetto sembrava che avesse la mia età
o poco più ...
« Beh, sì ... Mio padre non stà molto bene e vorrei farlo
visitare da un medico, uno bravo però ».
Il giovane infermiere si scompigliò leggermente la corta capigliatura
nera e osservò stranito la figura di Vegeta: l'avevo poggiato malamente
sulla spalla sinistra e ai passanti mostrava il popò ... « Ma
che ha? ».
« A non lo sò, è per questo che sono venuto quì
... Comunque adesso stà dormendo per colpa di un sonnifero ... »
incominciai a far "ballare" la spalla con sopra Vegeta e l'infermiere
constatò che mio padre stava davvero dormendo profondamente.
« Ok, per adesso lo faccia stendere su questo lettino » mi disse
indicando il lettino libero lì a fianco che poggiava alla bianca parete.
Cercai di stenderlo il più dolcemente possibile ... A contatto con
il morbido giaciglio per un attimo mi sembrò che dalla bocca di Vegeta
fosse uscito un leggero sospiro di sollievo ... Evidentemente mi era solo
sembrato.
L'infermiere incominciò a scuriosare la mia figura paterna con uno
strano interesse e notai che si soffermava più che altro sulla forma
a fiamma dei capelli e lo sguardo crucciato ... Anche se era molto rilassato
quello un po' continuava a rimanere ...
« Allora ha detto che è suo padre ... » si voltò
verso si me.
« Beh, sì ». Annuì leggermente prima di rispondere:
« In effetti si nota una certa somiglianza ... Comunque prima di chiamarle
un dottore vorrei chiederle se ha notato qualcosa di particolare ... A parte
il sonno profondo ovviamente ».
« Purtroppo mi sono ritrovato costretto a somministrargli quel sonnifero
sennò a quest'ora non sarebbe quì ... »
« Capisco ... » l'infermiere afferrò una cartelletta vuota
e spinse il bottoncino posteriore della sua penna facendo così fuoriuscire
la punta metallica ricoperta di inchiostro.
« Comunque l'unica cosa che ho notato che ogni tanto e all'improvviso
perde completamente le forze e vomita tanto, tantissimo sangue ... »
l'omino cominciò a scribacchiare velocemente ...
« Altro? E queste ferite come se le è procurate? » chiese
l'omino blu osservando curioso le numerose fertite su corpo di Vegeta.
« Beh, ecco ... Lui ha la passione per il combattimento, di sicuro se
le è procurate in un qualche scontro» ... semplice no?
« Già in modo superficiale ho notato che alcune di queste, anche
se cicatrizzate, sono infette mentre altre sono ancora ben aperte ... Bisognerà
medicarlo per bene ». Con un movimento rapido del pollice chiuse la
penna e se la rimise nel taschino della divisa dopodichè chiuse energicamente
la cartella: « Adesso vedrò che fare comunque prima che arrivi
qualchedun'altro a chiamarvi ce ne vorrà un pochino quindi vi consiglio
di sedervi da qualche parte e aspettare ... Con quel disastro di qualche giorno
fà in una delle isole del Sud ci siamo ritrovati con un sacco di lavoro
quindi la pregherei di pazientare quanto può ».
Era perfettamente comprensibile la mole di lavoro che avevano da svolgere
... Spostai da una parte le gambe di Vegeta e mi sedei anch'io su lettino
appoggiando la schiena alla parete: « Si figuri, aspetterò quì
grazie ».
L'infermiere si allontanò un po' ma poi si fermò di colpo ...
Si voltò nuovamente verso di me e rifece il percorso a ritroso «
Avevo detto che l'avrei fatta chiamare ma non le ho chiesto il nome ... Che
figura ... ». Avevo visto bene: era giovane e forse era ancora acerbo
per quel luogo ... Mi sollevò l'idea di non averlo come dottore ...
« Io mi chiamo Trunks ». Riaprì la cartelletta e scrisse
rapidamente il mio nome nella zona riservata ai parenti: « Il nome del
paziente? ».
« Vegeta ... »
« Vegeta? Che strano nome ... Ok, adesso siamo veramente a posto. Chiedo
ancora scusa -////- ». Il ragazzo si allontanò, portò
la cartella a quella che sembrava una reception dopodichè sparì
in un'altra ala dell'ospedale.
Sospirai profondamente ... Da lì a poco
avrei finalmente saputo di quale malattia soffriva mio padre e forse sarebbe
potuto guarire ...
Lasciai cadere le braccia lungo il corpo ... La mano sinistra toccò
appena lo stinco di papà ...
Quello che mi guidò fù puro istinto o forse affetto per quella
persona: poggiai la mano sulla parte laterale del suo polpaccio e strinsi
leggermente, come per infondergli forza ... Guardai quegli occhi chiusi perennemente
imbronciati ...
« Non ti preoccupare papà ... adesso tutto si aggiusterà
... »
Prima che passasse qualcuno a chiamarci trascorse
un'ora piena di sicuro ... Osservare mio padre minuto dopo minuto stava incominciando
a portare anche me in uno stato di dormiveglia micidiale ... Fortuna che arrivarono
due infermierine starnazzanati a "svegliarmi" ...
Prima di interpellarmi scambiarono tra loro alcune battute cercando di non
farsi sentire dal sottoscritto (non riuscendoci ovviamente ...): « Hai
visto com'è carino?! » « Accidenti, è carino sì!
E io che pensavo che ci prendesse in giro quando ci aveva detto che saremmo
cascate ai suoi piedi ... » ... Ok, sorvoliamo che è meglio -__-
...
Finalmente mi chiamarono ... « E' lei il signor Trunks? » mi chiese
l'infermierina con i lunghi capelli neri legati a coda e gli occhiali grandi
quanto un cerchione da auto.
Con grande agilità scesi dal lettino lasciando a papà tutto
lo spazio possibile « Sì, sono io ».
Appena risposi "sì" le due ricominciarono a confabulare ...
« Hai visto quant'è atletico?! Madò che manzo ... »
disse l'altra infermierina, quella con i corti capelli rossicci e quella faccia
da smorfiosetta. ... Sorvoliamo anche quì -__- ...
« Ci segua pure, adesso porteremo suo padre in un ambulatorio dove inizieremo
a medicargli le ferite dopodichè riposerà in una corsia ...
Lì il dottore potrà effettuare le prime analisi ».
« Sì, vi seguo » le due infermiere si misero assieme a
spingere il lettino e io le seguivo docilmente.
« Psst ... Hai visto? Anche il papà è carino ... »
« Già ma io preferisco il figlio ... Magari dopo gli chiedo se
è libero ... »
Che dire ...
... SORVOLIAMO è__é ...
Nel piccolo ambulatorio altre due infermiere
(dall'aspetto e dai modi molto più seri e ligie al dovere) tagliarono
la battle-suit di Vegeta e lo medicarono con una meticolosità da certosino.
L'unica cosa che mi dava un po' fastidio era sapere che queste lo toccavano
dappertutto ... Non mi era difficile immaginare la sua ira se lo fosse venuto
a sapere ...
Quando la medicazione fu termiata come anticipato fu portato un una corsia:
lo lasciarono sul lato sinistro della stanza, vicino alla grande finestra
... Nella stessa stanza vi erano altre cinque persone malate ... Con quell'insingificante
camice bianco a puntini verdi Vegeta sembrava confondersi inesorabilmente
con gli altri pazienti ... Lui, il grande Principe dei Sayan che si confondeva
con gli altri ... Anche questo lo avrebbe umiliato molto ...
... Sapevo che tutta questa non gli avrebbe fatto affatto piacere e ciò
mi rattristava molto.
Per fare in modo che fosse almeno un po' isolato dagli altri tirai leggermente
la tenda divisoria. Mi sedetti sulla piccola sedia che vi era al suo fianco
e attesi l'arrivo di qualcuno, qualcuno che mi avrebbe aiutato a sbrogliare
quella situazione ...
Questo qualcuno non arrivò se non dopo una buona mezz'ora e quel frangente
di tempo cercai di occuparlo con quello che mi veniva in mente: osservai più
volte la città da quella finestra, cercai di capire cosa stava passando
per la testa a Vegeta in quel momento (ovviamente non ci riuscii) e infine
mi rimisi a leggere le istruzioni del sonnifero: c'era scritto che una dose
di quel medicinale procurava un sonno di all'incirca otto ore ... Avendo riempito
al limite la siringa avevo somministrato a mio padre una dose almeno quintupla
... Ero stato un vero cretino! Certo, il sonnifero forse avrebbe avuto meno
effetto visto che come me Vegeta era un sayan però forse non c'era
bisogno di esagerare a quel modo ...
Come già detto il qualcuno arrivò dopo una mezzora: si presentò
con il nome di Dottor Oshi ... Assomigliava molto al nonno ma era molto più
magro e più alto, anche lui indossava un paio di occhiali ma avevano
una montatura bordeaux mentre i capelli e baffi erano completamente grigi
... Dall'aspetto sembrava quasi un pensionato ma forse quì veniva fuori
la tanto agognata esperienza.
« Buonasera. Lei è il singorino Trunks vero? Le chiedo scusa
se l'ho fatta aspettare comunque io sono il Dottor Oshi » mi alzai di
scatto dalla sedia e gli trinsi la mano che mi aveva gentilmente porso «
Si figuri dottore ... ».
Il dottor afferrò la cartelletta scarabocchiata poco tempo prima dall'infermiere
e lesse le poche righe scritte: « Beh, queste informazioni non dicono
molto ... Dovremo fare alcune analisi approfondite per scoprire di cosa si
tratta. L'infermiere mi ha informato che adesso il paziente è sotto
sonnifero, posso sapere la marca del farmaco che avete usato? ».
« Oh,sì, certo ... ». Estrassi nuovamente la boccetta e
la porsi al dott. Oshi. Lui appena vide la boccetta spalancò gli occhi.
« Questo farmaco è una vera bomba ... Quanti millilitri gliene
avete somministrato? » mi chiese osservandomi serio.
« Tanti ... »
« Tanti quanti? »
« Troppi ... »
Scosse a la testa. « Ragazzo non bisogna giocare con le medicine! Questo
è un sonnifero molto potente e sappi che se tu ne avessi abusato avresti
potuto creare danni irreparabili! E questo discorso vale anche per il resto
dei medicinali: se i libretti impongono dei limiti bisogna rispettarli! ».
Abbassai la testa enormemente dispiaciuto « Sì, ho capito ...
Non accadrà più ... ».
« Beh, l'importante è averlo capito ... » Mi riporse la
boccetta e la rimisi nella tasca della giacca « ... Ora ragazzo incominceremo
immediatamente a fare degli esami. I risultati però non giungeranno
prima di domani o dopodomani »
« Sì, capisco ... » mi alzai dalla sedia dopo un gesto
di Oshi che mi incitava ad alzarmi.
« Lasciaci un po' di spazio ragazzo ... » mi allontanai di qualche
passo ...
Una delle due infermiere che avevano medicato papà portò vicino
a sè un piccolo carrellino con numerose siringhe e svariate boccette
di vetro che erano alcune vuote, altre piene di chissà quale liquido
...
Il dottor Oshi e le due infermiere iniziarono a lavorare sul corpo di Vegeta
e non riuscivo a capire le loro azioni ... Poi una delle due donne, sotto
segno del dottore, chiuse la tenda separatoria lasciandomi fuori ...
Dopo un'ora riaprirono la tenda e Vegeta era
steso sul letto: adesso un tubo di gomma gli entrava nella gola, una mascherina
gli copriva naso e bocca e collegato al braccio sinistro vi era un flebo ...
La camicia e le lenzuola si erano sporcate di rosso ...
Mi avvicinai ansioso al dottore e gli sbarrai la strada impaziente «
Allora? »
« Ho bisogno di fare delle ricerche comunque qualcosa non mi quadra
... Come può immaginare è successo quello che ci aveva detto:
il signor Vegeta ha rigettato molto sangue ma siamo riusciti a limitare lo
sporco inserndogli un'aspiratore. Beh, per ora cerchi di riposare. Ci rivedremo
domani » mi diede una piccola pacca sulla spalla e si allontanò
assieme alla troup.
« Grazie di tutto Dottor Oshi »
« E' il mio lavoro ».
Il dottore scomparve dalla corsia e io potei tornare a sedermi vicino a Vegeta.
Ero pieno di speranze ...
"Papà ci riusciremo vedrai ..."
Ma non avrei mai creduto che queste si sarebbero
infrante ancora.
**********
« Dottor Oshi ... Ancora in piedi a quest'ora?
» Un giovane ricercatore era apparso sulla soglia del reparto ricerca
e camminava lento verso il vecchio dottore con in mano una fumante tazza di
caffè. Oshi era piegato su di un microscopio e lavorava incessantemente
tra provette e dati ...
« Erano anni che non ti vedevo così affannato in questo reparto
... Hai scopero qualcosa di interessante? » solo a quella domanda il
dottore alzò gli occhi e si voltò verso di lui.
« Sì, vieni a vedere! » nella sua voce si percepiva un
velo di entusiasmo e di impazienza ...
Dopo un cenno dell'amico/collega il ricercatore si piegò e osservò
dentro al microscopio: « Reazione interessante, non c'è che dire
... E allora? ».
« Guarda, è questo! ... » il dottore aprì di colpo
un grosso libro e additò un capitolo « ... E' questo, ne sono
sicuro! ».
Il ricercatore si sollevò sù e sorseggiò un po' di caffè
« Se è davvero quello ti faccio i miei complimenti. E' davvero
rarissimo trovarlo ».
« Il paziente su cui l'ho trovato ... E' ancora vivo! ».
Il ricercatore spruzzò fuori dalla bocca metà del caffè
sorseggiato dalla sorpresa: « Oshi non prendermi in giro! Sono quasi
le due di notte ... Vai a casa e dormi che è meglio! ».
« No, non scherzo! E' il paziente n°834/382! Comunque vieni a vedere,
quello è il meno ... ». Il dottor Oshi si alzò dalla sedia
e si spostò in un'altra area del laboratorio.
« Mi hai invaso l'intero reparto?! Vedi di tenere la tua roba lontano
dalla mia! Già tanto che ti lascio lavorare quì vecchietto ...
» sorseggiò dell'altro caffè prima di raggiungere nuovamente
il "collega".
Proprio come prima lo incitò ad osservare il microscopio ...
« Beh, belle celluline ... »
« Continua ad osservare, non staccare gli occhi da quei corpi ... ».
Mentre il ricercatore continuava ad osservare il dottor Oshi applicò
una piccola scarica elettrica al gruppo di cellule ...
« ODDIO!! » il giovane staccò gli occhi dall'oggetto osservato
e rimase sanza fiato ...
« Si sono moltiplicate e ingigantite all'istante! Com'è possibile
una cosa del genere?! »
« Continua a guardare! » Il giovane ripoggiò insicuro gli
occhi sull'attrezzo ... Quando Oshi staccò la corrente tutto tornò
alla normalità.
« Pazzesco ... Mai vista una cosa del genere ... Ti faccio i miei complimenti
dottore, è davvero una grande scoperta! ».
Il dottore sorrise sornione « Già, ma c'è ancora tanto
tempo a disposizione ... »
Ciao a tutti ... scusate il saluto un
po' fiacco ma oggi sono davvero sfinita ... Spero che almeno voi siate più
freschi della sottoscritta.
Prima di iniziare vorrei ringraziare tutti coloro che continuano a seguirmi
... Grazie davvero :). Un grazie speciale và anche a quei pazzi che hanno
inserito la storia tra i preferiti ( tra questi c'è anche l'ultima arrivata
cici2 ) Thanks.
In questo periodo sono un po' giù di corda e questo è a causa
di molti piccoli problemi che mi impediscono di trascorrere tranquillamente
la giornata. Spero tanto che le vostre spendide recensioni mi risollevino il
morale ... Ma prima rispondiamo a quelle che sono giunte:
LadyDreamer:
Mi piace far incappare Trunks in situazioni quantomeno imbarazzanti ... Va
beh dai, "sorvoliamo" che è meglio :). Le letture purtroppo
non sono aumentate, speriamo che dopo questo brutto periodo le cose si risistemino
... Allora hai visitato la mia area autore?! ^///^ Bello Trunks vero? Ne vado
così orgogliosa ... Peccato però che non potessi inserirlo più
grande perchè sennò deventava troppo pesante ... Comunque come
avevo scritto "Se mi ci metto di impegno riesco a fare anche qualcosa
di serio" (in effetti il 1° in alto non lo era molto :) ). Ora ti
lascio al nuovo capitolo. Un bacione
DBZ4EVER:
Beh, saltiamo i ringraziamenti ok? (^/////^ thanks). Comunque il dottore non
è Gelo ... quello è morto da un pezzo, non ricordi? Quelle di
cui si parla alla fine sono le celluline del papà, bello vero? Ho paura
che in questo momento al principe dei sayan gli stiano girando un po' le balline
... Poverino, lo maltratto XD Spero di risentirti anche per questo capitolo!
Un bacio anche a te
folg_89:
Sarò sintetica ... Sì. (vabbè forse adesso ho esagerato
:D). Comunque alla fine la risposta è "sì" a quanto
pare, spero che la cosa non ti dispiaccia troppo ... Se ti và fatti
risentire, io aspetterò. Ciao, un beso
Angelo Azzurro:
Questo Trunks fà strage di cuori senza muovere un muscolo ... Pensa
se si mettesse d'impegno! Comunque non ti preoccupare per i pazienti, quelli
rimarranno vivi ... Ma tutto il resto? Chissà ... Spero tanto che anche
questo capitolo ti piaccia. Se puoi e vuoi fammi sapere cosa ne pensi! Bacio
MartaSaru:
Per me Vegeta vestito con la camicia da malato mi mette solo
tristezza. Sarà forse che l'ambiente ospedaliero in sè per sè
mi fà in generale quest'effetto ... Mah, se a te ha fatto ridere mi
fà piacere: hai trovato un momento comico in più degli altri
:). Quelle che si moltiplicavano erano le cellule sayan ... La malattia ora
... Per la questione "Axon Radish: chi l'ha visto?" saprò
aspettare, il fatto era che: « Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta ...
Ma quanto ancora devo aspettare?! » e così ho chiesto (la curiosità
poi è aumentata da quanto anche mia sorella ha iniziato a scribacchiare
fic - è quì cade Radish-). Spero che anche questo capitolo ti
piaccia, un bacione. Ps: Goku mi ha chiesto di darti questo messaggio: «
La prossima volta lascia una fettina anche per me! :) »
Sissi25:
« Problemi con il computer? Non temere donna, stà arrivando Freezer
sottoforma di virus per disintegrarti completamente la scatoletta e farla
saltare in aria come il pianeta Vegeta! ... Sai dopo che grandi risate!! »
vebbè dai, non ti preoccupare. Mi fà piacere che tu sia tornata
e devo ammettere che un pochetto si notava il vuoto ... Le infermierine non
compariranno più o almeno, non quelle XD! Mentre per i doctor ... Hee
... Vedremo. Anche a te un bacione megagalattico e vedi di non frequentare
troppo i siti porno (sennò te credo che il computer ti molla! XD).
Bacio e massì, riesumiamo un vecchio saluto che usavo anni fà
con mia sorella: « Bacioni e esplosioni da Freezer ». Ciao XD
Come è ormai abitudine prima di postare il capitolo quì l'ho
fatto leggere al mio personale BetaRider ( il BeaRider
) e lei a metà aveva commentato all'incirca così: «
O_O ?! ... -___- E' difficile da accettare
però se uno ci pensa bene ci può anche stare ... »
(e questo per dire che non era molto contenta TT_TT) ma poi alla
fine ha commentato dicendo: « Sì,
dai ... Alla fase "XXXX" ero un po' ... Insomma ... ma poi alla
fine ti sei ripresa ».
Tutto questo per dire che SO' GIA'
che molti di voi rimaranno delusi ... Sappaite che accuserò il colpo
come potrò.
Sperando che non per tutti questo risulti un completo fallimento, vi auguro
una buona lettura e vi saluto. Un bacione a tutti.
scImMIA
CAPITOLO 30
- RESPONSO MEDICO -
Trascorsi la notte all'interno
dell'ospedale: la sera prima, dopo che il dottore se n'era andato, mi ero
appoggiato al bordo del lettino e pian piano mi ero addormentato.
Alla mattina mi svegliò un'infermiera che mi scrollò debolmente
la spalla ... « Signor Trunks ... Signor Trunks si svegli ».
Feci sprofondare ancora di più la faccia tra le braccia e mi chiusi
a riccetto ... « Naaa ... Altri cinque minuti ... ».
La tizia scrollò la spalla con maggiore forza: « Signorino Trunks!
Si svegli per favore! ».
Ancora assonnato alzai leggermente la testa e cercai di aprire i miei occhi
stanchi ... Sbadigliai svogliatamente ... Solo in situazioni come quella i
miei vent'anni sparivano come il vento ...
L'infermiera portò le mani ai fianchi e mi osservò un po' severa
« Finalmente sveglio ... Per fortuna non sono tutti come lei. Dobbiamo
fare alcuni cambi quindi se potesse lasciaci per un pochino di tempo suo padre
noi potremmo finalmente lavorare ... » l'infermiera si allontanò
spiccia « ... Vada al bar a farsi un caffè! ».
Quando la donna si fù allontanata feci nuovamente crollare la testa
verso il basso. "Che scocciatura ..." pensai ma poi riflettei rapido
sulla questione e capii che bene di papà forse era meglio sottostare
al volere di quella donna.
Risollevai di nuovo la testa e mi resi conto di quale fosse stato il mio cuscino
per quella dormita ...
Mi alzai in piedi e mi stiracchiai come un gatto. Sbadigliai ancora e nel
mentre osservai il volto di Vegeta: dormiva ancora profondamente ...
Feci scrocchiare il collo e mi rivolsi a papà, come se lui mi potesse
sentire: « Certo papà che la tua pancia non è affatto
adatta come cuscino ... Sei duro come un mattone! ». Sorrisi al pensiero
di lui che mi rispondeva in malomodo ...
Dopo poco però, quando i secondi trascorsero e la risposta continuava
a non arrivare, il sorriso scomparve e mi salì un velo di tristezza
...
« ... Tornerò tra poco ... » mi allonatanai dal letto e
mi diressi ai piani bassi dell'ospedale.
Il bar dell'ospedale era davvero molto affollato e le signore al di là
del bancone lavoravano senza sosta cercando di accontentare tutti i clienti.
Nonostante il luogo in cui era inserito, i prezzi erano molto alti e perciò
mi accontentai di tre panini mezzi vuoti e di una bottiglietta d'acqua ...
Consumai la colazione nel giardino dell'ospedale andando a sedere sotto ad
un'albero. La giornata si preannunciava spendida: il cielo limpido, un sole
caldo, l'erbetta fresca che si piegava leggermente sotto il leggero e tiepido
soffio del vento ... Con quel clima il mio animo si risollevò. Oltre
al tempo mi riempì di forza d'animo l'atteggiamento delle altre persone
in quel bel giardino: i pazienti, nonostante le loro situazioni fisiche, continuavano
a lottare nel tentativo di sconfiggere la loro malattia e i cari vicino a
loro gli continuavano a dare supporto ... Tra di loro però ce n'era
uno completamente isolato: un'uomo su di una sedia a rotelle e ricoperto di
bende squadrava gli altri con occhio avvelenato. Quando mi venne da sovrapporre
alla sua l'immagine di papà mi sembrò che parte di mondo mi
fosse crollato addosso ... Nessuno, nemmeno uno come Vegeta, meritava una
solitudine simile e il solo pensiero che lui fosse stato isolato a quel modo
per quasi tre anni mi fece stringere il cuore ... Poi accadde un'altro evento
che mi fece tornare il buon umore: l'uomo si sforzò e fece girare la
pesante carrozzella verso l'ingresso del cortile. Quando ebbe compiuto il
gesto notai una luce negli occhi e ben presto capii ... Sorrise e spalancò
le braccia accogliendo un piccolo bambino ...
Nessuno merita una tale solitudine ...
Alzai lo sguardo verso le grandi finestre dell'ospedale cercando quella della
corsia di Vegeta. Quando la trovai mi venne da sorridere...
"Anche se sarai cattivo con me, anche se subito non mi accetterai, io
ti sarò sempre vicino perchè tu non meriti tutto questo ...
E io lo sò, lo sò bene ..."
Quando feci nuovamente ritorno nella corsia trovai Vegeta circondato dalle
infermiere e dal dottor Oshi ... Sembrava che continuassero gli accertamenti.
« Buongiorno dottore ».
Sentendomi Oshi si voltò lentamente e mi sorrise « Ciao ragazzo,
non ti avevo sentito ... Hai proprio un passo da ladro sai? ».
« Davvero? ... » evidentemente mi veniva spontaneo camminare senza
far rumore perchè mi trovavo all'interno dell'ospedale ... Altrimenti
avrei camminato come mio solito « ... Non me n'ero reso conto. Allora
Vegeta come stà? ».
Il dottore incominciò a pettinarsi i bianchi baffi con aria pensosa
« Sono arrivato a una conclusione ma vorrei esserne sicuro al 100% prima
di dare una conferma. Ho paura che dovremo fare delle altre analisi prima
di incominciare con una cura ».
« Altre analisi? E per quanto ce ne vorrà? » chiesi alquanto
deluso dalla risposta del medico.
« Almeno fino a mezzogiorno. Vorrei fargli una TAC e altre due o tre
visitine ... Comunque per cose come questa ci vuole tempo, abbi pazienza ».
Oshi si voltò verso le infermiere « Avanti, portatelo in sala
TAC ».
Le infermiere staccarono il lettino dalla parete e si allontanarono ... Dopo
l'uscio loro e Vegeta sparirono. Osservai lo spazio vuoto ...
« Signor Trunks, vada fuori a farsi un giretto. Tanto le ho detto che
ne avremo fino a mezzogiorno e quindi e inutile che se ne stia quì
... A quell'ora avrà le risposte che cerca ».
Annuii poco convinto e mi allontanai ... Non aveva molto senso rimanere.
Varcai l'uscio a testa bassa e per poco non mi scontrai con un ragazzo alto,
con gli occhiali senza montatura, con i capelli corti leccati all'indietro
e vestito con un lungo camice bianco ...
« Scusi ... »
Nemmeno una piega ... Mi allontanai senza darci troppo peso.
Il ragazzo entrò nella corsia e raggiunse il dottor Oshi ... Incominciarono
a confabulare senza dare troppo nell'occhio: « E quello? ».
« E' il figlio, il paziente è stato portato in sala TAC dalle
infermiere. Ci conviene raggiungerle ».
« D'accordo Oshi, come preferisci ... » i due uscirono dalla stanza
e incominciarono a dirigersi verso l'ambulatorio interessato. Verso metà
tragitto il giovane ricominciò nuovamente a parlare: « E dopo
la TAC quale ambulatorio hai fatto preparare? ».
« Ho fatto preparare il laboratorio dei raggi, quello dell'ecografia,
quello della scincografia e la neurologia ».
« E li vorresti fare tutti entro mezzogiorno? »
« Purtroppo sono costretto a fare di corsa ... ».
Il giovane sorrise beffardo: « Non avevi detto di avere un sacco di
tempo? »
Il volto di Oshi si fece leggermente scuro ... « Lo pensavo ma il fatto
è che quel Trunks sembra fin troppo impaziente e ho paura che sia anche
più sveglio di quanto voglia dare a vedere ... Devo approfittare dei
primi momenti, finchè è spaesato posso muovermi indisturbato
... »
« Trunks? » chiese il collega non capendo.
« Il figlio ... »
Il giovane fece un leggero sorriso e quando furono dinanzi all'ambulatorio
aprì la bianca porta ... « Capisco, comunque dopo lo porterai
a fare un giretto anche nel mio reparto vero? » i due entrarono nella
sala TAC ...
« Ovviamente ... ». Il giovane sorrise e chiuse la porta.
*********
Trascorsi il tempo in una landa
desolata. Mi allenai come un'ossesso ... Dovevo farlo per essere pronto per
affrontare i cyborg nel mio tempo e poi così facendo ero comunque sicuro
del fatto che non sarebbe stato tempo perso. Le ore però passarono
lente, quasi interminabili ...
Osservavo spesso e con nervosismo l'orologio da polso: 9:30, 9:50, 10:25,
11:05, ... 11:30!
Mi pulii velocemente scrollandomi la polvere di dosso, mi alzai in volo e
sfrecciai verso l'ospedale ... Il tempo della verità era finalmente
arrivato!
All'arrivo mi precipitai subito nella corsia. Mi fermai dinanzi al letto:
Vegeta sembrava più pallido di quando l'avevo lasciato ...
Mi avvicinai e gli sedetti vicino. Osservai bene il viso ... Era davvero più
pallido di quando l'avevo lasciato e poi osservai bene le braccia: due grossi
lividi si erano formati vicino alla zona in cui era conficcato l'ago della
flebo ...
"Papà ... Ma cosa ti hanno fatto ..."
Una voce alle spalle mi fece sussultare: « Come promesso: è mezzogiorno
e siamo pronti »
Mi voltai di scatto e tirai un sospiro di sollievo vedendo il volto sorridente
del dottor Oshi ...
« Dottore mi ha fatto prendere un colpo ... »
« A volte capita »
Riosservando Vegeta mi tornò una certa preoccupazione ... « Ma
cosa gli è successo?! Non è come l'ho lasciato: è così
pallido e questi lividi ... Cos'è successo?! »
« Calma figliolo, tutto a suo tempo ... » dopo aver fatto un cenno
a una donna in camice bianco di cambiare la flebo di Vegeta prese una sedia
e mi si avvicinò, vi ci sedette sopra e dopo aver constatato che l'infermiera
avesse terminato il suo operato ricominciò il suo discorso: «
... Purtroppo ci sono state alcune lievi complicazioni ma nulla di rilevante
mi creda, suo padre poi si è rivelato davvero un osso duro quindi a
riguardo non c'è niente di cui preoccuparsi ».
Sorrise leggermente dopodichè l'espressione divenne severa: «
La cosa invece di cui bisogna preoccuparsi è ciò che è
accaduto al signor Vegeta e che stà ancora continuando ad agire al
suo interno ... » strinsi un po' della stoffa dei pantaloni tra le mani
mante le chiudevo a pugno dal nervosismo.
« E cioè? » chiesi impaziente.
Il dottore sospirò ... « Bene, allora incominciamo ... »
si chinò verso il letto di Vegeta alzando leggermente il lenzuolo scoprì
un grosso libro ... Non riuscii a vederne la copertina. Rimise a posto il
lenzuolo dopodichè iniziò a sfogliare quello che sembrava essere
un manuale o un'enciclopedia su ...
" ... Impossibile, questo mi vuole prendere in giro! ... " pensai
continuando a vedere quelle fotografie affiancate da schemi.
Il dottore smise di sfogliare e alzò il libro in mia direzione mostrandomi
bene l'immagine ... « Quella alla sua sinistra signorino Trunks ...
Cosa le sembra? »
Non sapevo che pensare ... Alzai la mano sinistra e abbassai il libro ...
Osservai il dottore sorridendo ... Il mio quella volta era un sorriso sforzato
oltre ogni limite ... « Dottore per favore, non mi sembra il momento
di scherzare ... ».
Oshi con la forza scacciò via la mia mano e tornò ad alzare
il libro.
« Non stò scherzando ... Mi dica cosa vede ».
Impossibile che fosse stato quello a fermare Vegeta, il grande principe dei
sayan ... Anche per uno come me sarebbe stato umiliante figuriamoci poi per
uno come lui ... Di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa ...
« Signorino? Mi dice cosa vede? »
« Un ... » inghiottii un po' di saliva ... Osservai Vegeta ...
Sì, di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa di più.
« ... Un fungo ... ».
Il dottore chiuse con forza il libro creando un forte ciocco. Questo mi svegliò
appena.
« Esattamente, è proprio un fungo ».
Lo osservai allibito ... « E' ... E' solo un fungo ... » e poi
abbassai gli occhi forse per vergogna.
« Non c'è nulla di cui vergognarsi signorino Trunks anzi, dovrebbe
essere felice che suo padre sia ancora con in vita ... »
"Ancora con in vita?". Rialzai gli occhi incontrando quelli scuri
del dottore: « Che vuole dire? ».
Si pettinò leggermente i baffi e poggiò il libro sulle ginocchia.
« Immaginavo che lei avrebbe sottovalutato la situazione ma mi creda,
è molto più grave di quanto possa sembrare. Ora le cercherò
di spiegare ... » mi si avvicinò spostando leggermente la sedia.
« Allora: quello che le ho mostrato è un fungo rarissimo che
solo pochi fortunati riescono a trovare nei dintorni dei lontanissimi monti
Paoz ... »
« Come fà a saperlo? »
« Lo sò perchè per hobby vado a funghetti ... »
« Ah ... O_O »
« Comunque mi lasci proseguire: questi prestigiosi funghi però
hanno la pecca di essere immangiabili, non so se è perchè non
piacciano ... Il fatto è che nessuno fino ad ora era mai riuscito a
sopravvirere dopo averne mangiato anche solo uno »
Allora c'era un motivo ... « Vuol dire che ... »
« Quello che le ho mostrato è il fungo più velenoso che
esista: le spore che si trovano nelle lamelle del cappello hanno un livello
di velenosità davvero molto alto ... In passato ho trovato i resti
di queste sostanze negli organismi di alcuni sprovveduti ignari del pericolo
che correvano. Purtroppo per loro non sono riuscito a fare nulla ... »
si alzò dalla sedia e si avvicinò a Vegeta e poggiò una
mano sul lettino « ... Per lui ragazzo le porte sono ancora aperte e
questo perchè il suo organismo continua a lottare nonostante tutto
» un sorriso comparve sul suo volto ... e anche sul mio.
« E quindi adesso cos'ha? » chiesi alquanto curioso.
« Beh, lo devo proprio ammettere: suo padre è un'essere fuori
dal comune! ... »
Sorrisi ancora più compiaciuto ... "Beh, lui è il principe
dei sayan"
« ... E le devo confessare che le ultime visite mi servivano proprio
per accertarmi di questo suo modo per mantenersi in vita e ... Infermiera!!
» al richiamo del vecchio dottore un'infermiera accorse subito: «
Sì dottore? ».
« Le avevo chiesto di cambiare la flebo! Cos'è, ne ha montata
una quasi finita? »
« NO dottore, ne ho presa una nuova-nuova ... » mi voltai ad osservare
il sacchetto di plastica ... Effettivamente era vuoto ...
L'infermiera un po' scocciata cambiò la flebo con un'altra nuova «
Uffa! Eppure ne avevo messa una nuova! Ne sono sicura! ... ». Dopo aver
fatto si allontanò impettita.
« Tornando a noi le spiegherò in breve che cosa stà accadendo
all'interno dell'organismo di suo padre: le spore velenose si sono annidiate
all'interno del suo stomaco e il suo corpo stà facendo di tutto per
eliminarle: dapprima ha cercato di espellerle usando gli anticorpi ma ha fallito
... »
Annuii con la testa energicamente.
« ... Poi non sò ne come nè perchè ha fatto in
modo di riempirsi di liquidi in modo da poterle espellerle mediante l'urina
ma anche lì ha fallito ... Sinceramente già il fatto che il
corpo si comporti in questo modo mi sembra già così strano ...
»
"Noi sayan non ci ammaliamo mai ... Forse è a causa dei nostri
potenti anticorpi e del corpo che cerca di auto-ripristinarsi come può
... Mah, non ne sono molto convinto"
« ... A causa di questa sua fase il suo corpo si è disidratato
parecchio. A questo punto si spiegano i continui cambi di flebo ... Tra un
po' mi toccherà richiamarla ... »
Mi voltai e osservai il sacchetto ... « ACCIDENTI! Ma quanto beve?!
O_O »
« All'nterno delle flebo non c'è solo acqua ma anche tantissime
altre sostanze nutritive che vostro padre Vegeta ha perso con la terza fase
ossia: avendo terminato l'acqua disponibile il corpo ha incominciato a utilizzare
il sangue ... Questo, oltre a fargli perdere un sacco di liquido sanguigno,
gli impediva anche di ingerire modeste quantità di cibo. Lo stomaco
quando si riempe al massimo riesce a contrarsi mediante dei sottilissimi muscoli
e così facendo espelle sia sangue che cibo ... Per questo suo padre
si ritrova denutrito ».
Ero davvero senza parole ... Una cosa così piccola poteva fare così
tanti danni?! E poi il senzu ... Non era colpa del legume se non aveva funzionato
...
« E quindi adesso? » osservai speranzoso il dottore.
« Adesso stò facendo preparare apposta un medicinale nel reparto
ricerca, nel frattempo cercheremo almeno di sistemare il resto ».
Riosservai le braccia violacee « E i lividi? »
« Abbiamo cercato di fare una trasfusione ma purtroppo il corpo ha interamente
rifiutato il nuovo sangue. Vegeta ha perso altro e si sono venuti a creare
quei lividi ... Si tenga pronto, presto o tardi le chiederemo di darcene un
po' del suo ».
Sorrisi osservando il volto del principe « Sì, non si preoccupi
».
Nel pomeriggio tardo mi chiamarono in un'ambulatorio, mi fecero accomodare
su di una sedia e incominciarono a farmi una tranfusione. Dopo avermi bagnato
una piccola area del braccio con del disiffettante, penetrarono la pelle con
un sottilissimo ago e iniziarono l'operazione ...
Dopo un'ora ero seduto al fianco di Vegeta ed avevo lo stesso e identico colorito
da malaticcio ...
« HAaaaa ... Quanto sono stanco -__- ... » feci cadere la testa
pesantemente sopra il lettino evitanto di colpire lo stomaco del vero malato
« ... Spero che questa tortura sia servita a qualcosa sennò mi
arrabbio sai? ». Voltai la testa verso destra e osservai il volto di
papà: un pochino di colorito a dire il vero l'aveva preso e questo
forse grazie alla particolare medicina preparata apposta per lui e il mio
sangue. Adesso però ero io quello a secco, accidenti ...
Dopo pochi minuti arrivò un'infermiera che cambiò la flebo e
somministrò la medicina al principe dei sayan. Curioso le chiesi di
mostrarmi il fantomatico medicinale: un liquido trasparente un po' denso e
con una leggera sfumatura azzurra era contenuto all'interno di una piccola
boccetta di vetro trasparente chiuso con un tappo bianco ... All'infermiera
le bastò soltanto inserirne un pochino all'interno di una siringa dalle
dimensioni ridicole e iniettarla all'interno del corpo di Vegeta.
Bello a sapersi ... Peccato che fossi sfinito ...
« Signorino mi sembra alquanto sciupato, cos'ha? »
Mi sforzai di essere gentile: « E' solo colpa della trasfusione, non
si preoccupi »
« Le consiglio di andare al bar e mangiare qualcosa. Non vorrà
mica ritrovarsi su di un lettino accanto a quello di suo padre, vero? ».
Mi alzai in piedi a fatica e sorrisi alla donna che, nonostante l'ora e il
lavoro pesante che svolgeva, continuava ad essere gentile e premurosa: «
Non ci penso nemmeno ... Seguirò il suo consiglio ».
Prima di allontanarmi tirai per bene la tenda divisoria e chiesi alla donna
per quanto tempo sarebbe rimasta: lei rispose solo con "massimo altri
due minuti ma lei faccia con comodo". Mi allontanai lasciando papà
assieme a quella donna.
Il sole era sul punto di tramontare
quando feci ritorno alla corsia. Entrai nella stanza e subito qualcosa attirò
la mia attenzione ... Due ombre si muovevano la di là della tenda divisoria
e parevano instaurare un dialogo. Nonostante il profondo silenzio, poichè
tutti i pazienti dormivano (Vegeta compreso), non riuscivo bene a cogliere
i loro discorsi ... La cosa che però mi faceva insospettire era il
fatto che parlassero sottovoce.
Mi avvicinai senza fare rumore e riuscii ad accostarmi al verde tessuto di
separazione ... Non notandomi continuarono indisturbati ...
« Appena l'infermiera mi ha avvertito sono giunto ... Certo che però
ne ho dovuto aspettare di tempo ... »
... Il dottor Oshi ... Poi parlò qualchedun'altro ...
« Già, quel moccioso non se ne andava mai. Fortuna che le è
venuta in mente la trovata della tranfusione ... »
Sgranai gli occhi: "TROVATA?!" ...
« Beh, una tranfusione ci voleva ma diciamo che gli ho spillato molto
più sangue di quello che serviva al signore quì presente ».
« E come mai dottore? »
« Avevo già notato che lui era un'essere speciale ... Diciamo
che ho ipotizzato che anche il figlio lo fosse e infatti avevo pensato bene.
Amico mio, questa volta ho fatto centro! »
« Certo però che ancora non mi spiego questa tua continua insistenza
e poi non si dovrebbero fare certe operazioni senza il permesso dei parenti
... ».
L'ombra a sinistra iniziò a muovere le braccia come a convincere maggiormente
il collega: « Ma insomma Ito! Continui a non capire? Dopo anni noiosi
fatti di ripetitivi gesti, frasi ormai senza più spessore che rendevano
il lavoro di una monotonia allienante, finalmente, dopo così tanto
tempo, mi arriva una nuova possibilità per mostrare le mie abilità
e tu vorresti portarmela via?! Non sia MAI! »
« Calmati Oshi. Capisco la tua frustrazione ... »
« No, tu sei ancora troppo giovane, non puoi ancora capire ... Non sai
cosa significa ritrovarsi ogni giorno a confrontarsi con le solite malattie
e non poter mai dare di più! Ora grazie a questo strano essere umano
abbiamo la possibilità di rafforzare le cure mediche! Prova ad immaginare:
grazie a noi e alle sue caratteristiche potremmo curare nuove malattie che
per noi ora sono impossibili da debellare ... Diventeremo famosi in tutto
il mondo! ».
« Oshi è ancora troppo presto credimi ... Queste tue teorie della
clonazione e trapianto di queste cellule su altri pazienti da un certo punto
di vista può essere ammirevole però dall'altro insomma, il volere
anzi, il DOVERE di fare tutto di nascosto peggiora in modo considerevole la
situazione ».
« TI vuoi forse tirare indietro?! Guarda che sò bene che ce ne
vorrà ancora un po', cosa credi ... Ma sappi che io credo fermamente
in questo progetto e ho intenzione di portarlo a termine! L'hai visto anche
tu com'è speciale: i suoi organi sono più grandi e resistenti,
i muscoli possiedono un grado di elasticità fuori dal comune, anche
le ossa sono molto più resistenti e le giunture cartilaginee sono molto
più dure del normale ma allo stesso tempo permettono un movimento regolare,
il globuli bianchi e rossi sono per così dire "potenziati"
e permettono una grande difesa ... Se riuscissimo a prendere tutti questi
elementi, a riprodurli e a impinatarli su coloro che ne hanno bisogno potremmo
creare degli uomini nuovi! ».
Ito si bloccò pensieroso: « Anche se ho diminuito l'effetto del
medicinale in modo da dover prolungare la permanenza dell'uomo all'interno
dell'edificio la presenza del ragazzo continuerà ad essere un problema
... »
« A lui ci penso io ... Lo intorterò come si deve e nel frattempo
continueremo a giocherellare con il suo bel paparino ... »
« Strano a dirsi ma sarà la nostra fortuna! »
Le gambe non rispondevano ai
comandi ... Non riuscivo a muovermi di un solo passo ...
D'un colpo mi crollò tutto ...
Dovevo portare Vegeta via da
lì e l'avrei fatto ...
A qualsiasi costo!
CIAO A TUTTI!! Eccoci arrivati al capitolo
n°31! Caspita, quanta strada che abbiamo fatto! E dire però che ne
mancano ancora tanti altri TT_TT ... Uff ... Non sò se riuscirò
a reggere con questo ritmo! Tenetevi pronti, ho paura che presto o tardi mi
prenderò una settimana di pausa!
Oggi il morale è alle stelle! Ma ora rispondiamo a quelle belle recensioni!
Swwtcicia:
Anche te problemi con il computer? Accidenti mi sa che in giro ci sia davvero
un virus fetente ... Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
Spero che anche questo ti piaccia. Se ti và fatti risentire ... Io aspetterò.
Un bacione
LadyDreamer:
Il dottor Oshi ... Lo state odiando in parecchi :D . Ci penserà qualchedun'altro
a picchiarlo ma ti includerò mentalmente nel gruppo XD. Comunque sì,
se intendi il disegno con gli omini piccoli-piccoli, anche quello è mio
... Non a caso c'è una tizia davanti a un computer portatile con l'aria
indemoniata (quella sono io XD). Come per molti altri anche il mio sogno era
quello di fare la fumettista o l'illustratrice ma sai com'è: è
una cosa che occupa tantissimo tempo e frutta poco inoltre quì in Italia
non è un lavoro apprezzato ... Magari incomincerò a pensarci seriamente
molto più avanti: quando avrò affinato la mia tecnica e messo
da parte un bel po' di soldini (non per dire ma i retini costano un'occhio della
testa!). Per il momento mi limito a lasciarlo come hobby anche se ultimamente
lo stò trascurando per via della fic in corso. Ok, adesso basta. Spero
che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione enorme
Angelo Azzurro:
Gioiamo tutti assieme! E nel frattempo mettiamoci le mani nei capelli e facciamo
una faccia "Urlo di Munch Style". I monti Paoz-Pappaoz-Paraponziponzipaoz
bruceranno come il monte Friggi-Friggi ... Vegeta non si tratterrà! HAHAHA!!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione grande-grande
folg_89:
Oltre ai monti Paoz anche l'ospedale rischia di fare una brutta fine ... forse
... Comunque Trunks non è che fa la fine del tortellino, lui E' UN TORTELLINO!
@u@ ... Spero tanto che anche capitolo ti piaccia. Un bacione Ciao!
Nion: Un
nuovo arrivato! Io sono scImMIA, molto piacere!!! Trunks ha una pazienza da
santo. Bisogna poi dire che la pazienza è la virtù dei forti e
come tutti sappiamo il nostro sayanuccio è davvero fortissimo! Il bambino
di Bulma si chiama Light ed è il figlio suo e di Yamcha. Granzie per
i complimenti, spero davvero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia. Un
bacione. (Ps: grazie per averla inserita tra i preferiti ... Ti ringrazio davvero
^__^ )
MartaSaru:
IWATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! (prova a scoprire
da dove l'ho preso :D). Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piciuto
... Devo ammettere che il mio livello di conoscenza dell'ambiente ospedaliero
arriva a Theme Ospithal quindi ... XD Thanks. Spero davvero che anche questo
capitolo ti piaccia. Un bacione megagalattico
Orbene spero tanto che a tutti piaccia questo nuovo capitolaccio! Spero cha
qualchedun'altro si faccia avanti comunicandomi ciò pensa ... Avanti
"The Others" uscite
dal branco!!
OOOOOK!! Adesso basta perchè devo proprio andare a fare il scImMIARider
per la fic di mia sorella ... Se potete fateci un salto, è davvero spassosa!
:D
Beh, un bacione a tutti. Spero di rivedervi nel reparto recensioni. CIAO CIAO scImMIA
CAPITOLO 31
- "ESTORSIONE" DI INFORMAZIONI -
Al termine della loro chiacchierata io mi ero già dileguato
...
Inutile dire che ero fuori di me dalla rabbia ...
Quando il dottore e l'altro tizio se ne furono andati, ritornai
al fianco di Vegeta e non lo mollai ... Nemmeno per un secondo. Mi sedetti
sulla piccola sedia e poggiai i gomiti sulle ginocchia divaricate, la mano
sinistra teneva stretta quella destra e assieme sorreggevano il peso della
fronte ... Se qualcuno fosse passato di lì e avesse visto il mio volto
avrebbe capito con ancora più facilità di chi ero figlio: ero
furioso e i miei occhi fiammeggiavano.
Ancora una volta mi ero illuso del mio operato, mica possibile che nulla potesse
andare per il verso giusto? E il dottor Oshi poi ... Perché in quel
tempo tutti i dottori (a parte il nonno ovviamente) erano dei pazzi furiosi?
Non riuscivo proprio a darmi pace ...
La cosa che mi aveva fatto arrabbiare maggiormente era che avevano giocato
sulla mia ingenuità, sulla mia bontà d'animo e sulla mia fiducia
... Inoltre avevano trattato papà peggio di una bestia ...
Mi avvicinai e scostai leggermente la leggera coperta che ricopriva il principe
dormiente. Spostando anche una parte della camicia riuscii a scorgere alcune
delle sue cicatrici ... Vicino all'ascella sinistra, proprio sopra a una costola,
ven'era una particolare: stranamente era l'unica ricucita ...
«Lo sapevo ...» rilasciai malamente la stoffa della coperta e
mi allontanai di scatto lasciandomi ricadere rabbioso su quella seggiola metallica
... Tornai nella posizione precedente ma quella volta però gli occhi
non fiammeggiavano più ... Un piccolo velo umido iniziò a ricoprirli
e il loro contorno iniziò ad arrossarsi ...
«Sono ... Sono arrivati fino a questo ...» strinsi i pugni dalla
rabbia ... Una piccola lacrima carica d'odio incominciò a scendere
sulla guancia ... Rialzai gli occhi e osservai nuovamente la figura di papà
...
«... Non temere ... La pagheranno cara ... Pagheranno tutto quello che
ci hanno fatto ...».
Il mattino dopo mi svegliai presto. Ero ancora di pessimo umore e la voglia
di dialogare con chicchessia rasentava lo zero assoluto. Oltretutto il mio
aspetto era a dir poco orribile: i capelli erano scompigliati, sulla faccia
si erano formate tutte le grinze della giacca e sotto gli occhi s’intravedevano
delle piccole occhiaie ... Mi bastò una lieve scrollata per risistemare
il grosso.
Mi alzai in piedi e guardai fuori dalla finestra: il sole era sorto da poco
e suoi raggi luminosi erano ancora freddi. Poggiai la testa al vetro e respirando
lo appannai leggermente ... Su di quella zona iniziai a disegnare un piccolo
smile ... :) ... Terminata l'opera la cancellai di netto. Non era proprio
giornata per simili giochini.
Silenziosa come un gatto entrò nella corsia una giovane infermiera
e muovendosi di soppiatto si avvicinò al lettino di Vegeta ... Vedendomi
sveglio si bloccò all'improvviso e incominciò a guardarsi attorno
come per cercare qualcuno cui chiedere aiuto. Mi voltai lentamente e le feci
un bel sorriso per mascherare il mio malumore.
La ragazza sospirò sollevata e mi sorrise anch'ella: «Buongiorno,
come mai così mattiniero?» »
«Potrei farle la stessa domanda sa?»
« Ma io sono un'infermiera e il mio lavoro consiste di aiutare i pazienti
fin dalle prime ore del giorno ».
" Strano però che appena lei mi ha visto sveglio si è subito
bloccata ..." « Ma è ovvio, mi scusi ... E' solo che stanotte
non ho dormito tanto bene. Non volevo essere scortese ... »
Si avvicinò ancora di più al letto « Ma si figuri »
Mi appoggiai con la schiena alla finestra, incrociai le braccia e la osservai
con sguardo indagatore ... Cosa ci faceva lì a quell'ora?
Dopo avermi guardato negli occhi la ragazza arrossì e iniziò
a muoversi con modi alquanto nervosi ... Evidentemente lo sguardo che avevo
ereditato da Vegeta poteva anche essere usato come arma di seduzione. Portai
una mano al mento e riflettei un attimo ... Avevo sempre sottovalutato questa
mia possibile carta vincente ... Decisi che forse valeva la pena provare e
vedere fin dove potevo arrivare usando quel subdolo mezzo.
Mi avvicinai alla ragazza e mi posizionai alla sua sinistra. Portai le mani
dietro la schiena e feci spuntare sul faccino un sorriso smagliante. Quando
la ragazza si girò verso di me e mi vide il volto socchiusi gli occhi
e la guardai "amorevolmente". Divenne rossa nel giro di pochi millesimi
di secondo ... Il mio potere era molto più potente di quel che credevo.
« Posso sapere cosa sta facendo? ... Sono tanto curioso sa? ... »
mi avvicinai nuovamente ancora e la sfiorai volutamente.
« ^/////^ Ecco io ... Devo somministrare la medicina ... »
« Ah, davvero? Mi faccia vedere come si fa allora ... » volevo
vedere come mi sarei dovuto comportare se mi fossi ritrovato in una situazione
simile, se dovevo portare via papà mi sarei dovuto prendere io cura
di lui e curarlo.
Feci molta attenzione alle sue mosse e cercai di imprimerle nella memoria.
Quando terminò l'operazione l'infermiera richiuse la piccola bottiglietta
e gettò la siringa in un pattumino vicino al letto. La ragazza si voltò
verso di me e arrossì nuovamente ( cavolo era fissata! ). Le sorrisi
malizioso per continuare quello stupido gioco ... Purtroppo non era sufficiente
sapere solo come si somministrava quella medicina. Dovevo sapere qualcosa
di più.
« Mi dica un po', quante volte è costretta a compiere questa
"seccatura"? »
« O///O Seccatura? Per me non lo è affatto »
Le sorrisi un po' scemo e pensai: "A dire il vero è quello che
penso anch'io ... Ma era così tanto per dire".
« Stavo scherzando ... Beh, allora? Quante volte è costretto
a farlo? »
Si portò una mano al viso e sorrise anche lei ... Al contrario del
mio, il suo sorriso non mi trasmetteva niente « ^///^ Oh, non tante
volte credimi: devo farlo solamente cinque volte al giorno e non devo superare
la dose consentita ».
" :D Evviva! E con questo sono riuscito ad ottenere la prima informazione!
Ora devo sapere se c'è dell'altro!" pensai contento a mille.
« Beh, e poi c'è dell'altro? » chiesi malizioso nel tentativo
di spillarle il quantitativo preciso della medicina. La toccai una seconda
volta (questa volta per sbaglio) e lei, equivocando la situazione, si allontanò
dicendo frasi del tipo: " Ma cosa sta facendo?!", "E' troppo
presto ...", "Ci conosciamo così poco ..." e via giù
altre baggianate di ogni tipo. Se ne andò gambe in spalla ridacchiando
e starnazzando come un'ochetta ... Secondo approccio fallito. Evidentemente,
e senza volere, avevo superato quello che era un limite che non bisognava
oltrepassare ... Tanto Male, non me ne importava nulla di quella, l'unica
scocciatura era che avrei dovuto spillare a qualcun altro le informazioni.
Sospirai e misi le mani nelle tasche dei pantaloni.
Uff, odiavo comportarmi da scemo ma non potevo di certo andare in giro a chiedere
informazioni liberamente soprattutto se quel dottor Oshi cospirava alle mie
spalle ... Se fosse venuto a sapere che di punto in bianco ero diventato così
curioso di sicuro si sarebbe insospettito e avrebbe cercato di impedirmi di
raccogliere informazioni. Se invece cercavo di estorcere ciò che mi
occorreva senza dare troppo nell'occhio, magari facendo anche lo stupido con
le infermiere (cosa che succedeva abbastanza di frequente in posti come quello
- da quel che sapevo -), sarei potuto arrivare ad un risultato soddisfacente
senza farmi scoprire più di tanto. Dovevo solo giocare al meglio le
mie carte e sfruttare al massimo le mie abilità.
Alzai le braccia verso l'alto e mi stiracchiai come un vecchio e pigro gatto.
« Uaaah (sbadiglio) ... Mi spiace Vegeta ma adesso vado a fare colazione.
Ho una fame che non ci vedo ».
Uscii dalla stanza e mi diressi verso il bar.
Al piccolo tavolino del bar, mentre sorseggiavo un caffè alquanto ustionante,
ripassavo quelle che, a grandi linee, dovevano essere le mie mosse per aiutare
Vegeta a uscire da quell'inferno camuffato da ospedale: dovevo venire a conoscenza
degli effetti di quella strana medicina, delle quantità precise delle
somministrazioni e sapere per quanto tempo sarebbe dovuta andare avanti la
cura; dovevo eliminare le tracce mie e di papà da quel luogo distruggendo
ogni singolo elemento che potesse ricondurre a un sayan; dovevo farla pagare
a quel dottore maledetto e in più dovevo trovare un luogo sicuro in
cui portare Vegeta dopo la fuga ... Avevo un sacco di cose da fare!
Terminato il caffè lessi l'orario su di un grosso orologio a muro che
si ritrovava appeso nei pressi della cassa: secondo l'orario ero lì
da soli quindici minuti. Terminai rapidamente una pasta che avevo comprato
assieme al caffè e mi alzai dalla piccola seggiola metallica. Alzandomi
vidi alcune signorotte che, con delle tazze piene di the fumante, si dirigevano
verso le corsie dell'ospedale ... Forse era possibile portare ai pazienti
nelle camere anche della roba da mangiare oltre a quelle pappette puzzolenti
... Curioso andai alla cassa e chiesi gentilmente se ciò era possibile:
mi risposero che lo era solo per alcuni pazienti tra qui quelli con delle
fratture. Quelli invece che erano sottoposti a particolari terapie o avevano
subito delle operazioni che coinvolgevano eventuali organi interni non potevano
ricevere lo stesso trattamento per questioni di sicurezza. Un po' deluso mi
allontani e m’indirizzai verso la solita corsia. Non potevo nemmeno
dare a papà qualcosa di decente da bere viste le sue condizioni ...
Dalla soglia della stanza notai fin da subito le due ombre del giorno prima.
Mi avvicinai silenziosissimo e cercai di cogliere nuovamente i loro discorsi
... Costatando che stavano parlando di questioni di cui ero già a conoscenza
uscii dal nascondiglio.
Calcai volutamente gli ultimi due passi e vennero a crearsi due forti ciocchi
sordi. Il dottor Oshi fece un piccolo salto poiché colto impreparato
mentre l'altro figurino ( lo stecco con la leccata in testa ) sgranò
anche lui gli occhi vedendomi perché temeva che io avessi sentito ogni
cosa ... Non potevano sapere che in realtà sapevo già tutto.
Al vedere le loro facce sbigottite esibii il mio sorriso migliore e incominciai
a interpretare il mio ruolo di "finto ignorante": « Buongiorno
dottore. Tutto bene? La vedo un po' scosso ... C'è qualcosa che non
va? »
« He he he ... No, signorino Trunks, va tutto a meraviglia ma è
che mi avete spaventato: siete arrivato così silenziosamente ... Mi
ha fatto prendere un colpo sa? »
Sorrisi mellifluo ricordando il breve discorso del giorno prima: « A
volte capita ... »
Mi avvicinai a Vegeta dopodiché vi voltai verso lo spilungone: «
E lei sarebbe? »
« Oh, scusatemi, non vi ho presentato. Trunks quello che vede dinanzi
a lei è Ito: il grande ricercatore che è riuscito a creare la
malattia giusta per curare suo padre ... Ito, costui è Trunks, il figlio
del nostro paziente ». Al termine del discorso di circostanza questo
Ito indirizzò la sua mano destra verso di me per effettuare una stretta
"amichevole" ... La strinsi proseguendo la recita: siccome era il
ricercatore che aveva lavorato su Vegeta magari era lui ad avere i nostri
"elementi" ...
« La ringrazio per quello che sta facendo con mio padre ... Le sono
davvero grato »
« E' il mio lavoro ... » e allontanò la mano interrompendo
quella che poteva sembrare da parte sua una stretta qualunque. Si voltò
verso il dottore e si sistemò leggermente gli occhiali « Ora
dottor Oshi devo proprio andare. Devo far ritorno al reparto e continuare
degli studi che ho lasciato in sospeso. Signor Trunks, è stato un piacere
incontrarla »
« Lo stesso vale per me ... »
Il ricercatore Ito incominciò ad allontanarsi e prima di uscire dalla
stanza bofonchiò un "arrivederci" alquanto sbrigativo.
Mi sedetti rapido sulla sedia e mi avvicinai a Vegeta. Il dottor Oshi rimase
lì parecchi minuti a studiarmi, per capire se avevo sentito qualcosa
della loro discussione.
I minuti passarono lenti per il dottore mentre io, senza farlo
notare, me la ridevo.
« Dottor Oshi ... »
Il vecchietto, poiché preso in appello dopo così tanto silenzio,
saltò leggermente e con nuova agitazione mi chiese di proseguire. Dal
canto mio non lo guardavo nemmeno in volto dal gran che mi schifava la sua
faccia da finto buono ...
« ... Domani potrò portare a Vegeta qualcosa di buono da mangiare?
Sono già stanco di vederlo perennemente attaccato alle flebo ... ».
Oshi, capendo che la mia domanda non riguardava nemmeno lontanamente il discorso
fatto con il collega, respirò profondamente, si portò le braccia
verso la schiena e incominciò a osservare il panorama che si poteva
vedere dalla grande finestra. Lui non lo sapeva ma in realtà la mia
domanda non era poi così innocente come credeva ... Dietro c'era qualcosa
di più.
« Purtroppo non puoi ragazzo »
« E perché no? Giù al bar ho visto delle signore con delle
cose buone e non erano per loro, ma per i pazienti ... Perché loro
possono mentre io no? » dovevo fare finta di non sapere niente sulla
questione.
« Beh ragazzo, devi sapere che qui all'interno ci sono delle limitazioni
e una di queste riguarda la questione dell'alimentazione dei pazienti: uno
come tuo padre che sta soffrendo per via di un grave problema allo stomaco
non può ingerire alimenti comuni come gli altri. Per ora deve continuare
con delle semplici flebo perché l'ingerimento di qualsiasi altra sostanza
solida, anche se altamente benefica, creerebbe solamente dei danni per non
dire poi che sarebbe rigettata all'istante. Cerca di capire ... »
Continuai a non guardarlo « E quando potrebbe ricominciare a mangiare
come gli altri? »
« Alla velocità con cui si sta riprendendo due settimane dovrebbero
bastare »
Due settimane ... Se non ci fossero stati problemi papà sarebbe guarito
nel giro di quattordici giorni ... Se la medicina non fosse stata modificata
da quell'altro pazzo e avesse avuto gli effetti allo stato normale papà
sarebbe guarito ancor più rapidamente.
Una piccola cosa ero riuscita a coglierla ...
« Vorrà dire che aspetterò ... »
« La pazienza è una grande virtù ... »
"Già ..." pensai " ... peccato che non ci avete pensato
due volte prima di mettergli le mani addosso!"
Trascorsero altri pochi minuti prima della mia nuova domanda:
« Dottore, come mai mio padre dorme ancora? Gli effetti del sonnifero
che gli ho dato sono così tanto potenti? »
« Non è colpa del sonnifero, quello è già stato
smaltito ... »
" O_O Già smaltito?! Accidenti ... E' stato molto più rapido
di quel che pensavo!" pensai esterrefatto dalla notizia.
« E allora come mai continua a dormire così profondamente? »
Il dottore si staccò dalla finestra e si avvicinò alla flebo
controllando il livello del liquido e continuò il suo discorsetto senza
preoccuparsi minimamente del fatto che le mie domante in realtà non
erano esposte così, a casaccio ... « Il medicinale che gli stiamo
somministrando produce un alto effetto di sonnolenza. Il fatto è che
lavora in modo da mettere, per così dire, in "letargo" le
altre parti del corpo concentrandosi interamente sulla parte interessata.
Così facendo le difese dell'organismo si concentrano su di un unico
punto lascando le altre zone scoperte e riescono maggiormente nel loro obiettivo
e cioè estirpare le spore velenose ».
« E' davvero interessante ... ». "Beh ... " pensai "
... se non altro non si sveglierà all'improvviso creando una vera e
propria carneficina!"
« Signorino Trunks adesso devo proprio andare, ho tanti altri pazienti
da tener sotto controllo »
Gli sorrisi per non sembrare scortese (falso) « La capisco perfettamente.
Buon lavoro allora ».
Il dottore si allontanò e sparì dalla stanza. Per parecchi minuti
rimasi solo assieme al principe dei sayan ... Faceva davvero effetto vederlo
in quella situazione.
La solitudine durò qualche ora. Verso le dieci infatti tornò
in scena l'infermierina con la quale avevo fatto volutamente lo scemo. Dovevo
ammettere che in principio l'avevo battezzata come una ragazza timida ma invece
...
Incominciò a sculettare con modi appariscenti e a fare delle strane
boccacce ... Forse voleva sembrarmi sexy o qualcosa del genere.
La pasta della colazione incominciò a risalire ... --__--
Si avvicinò al lettino e mi si strusciò addosso con fare malizioso
... La voglia di picchiarla era tanta ma dovevo ammettere che il grosso della
colpa era mio: avevo esagerato con l'arma di seduzione e me ne stavo pentendo
amaramente!
La osservai abbastanza basito ma lei, non notando il mio sguardo, iniziò
a ridacchiare come se fosse stata colta da un qualche attacco di isteria ...
Assieme alla sua sentii altri piccoli risolini ... Allungai il collo verso
la mia sinistra, per vedere oltre la tela separatrice, e sull'uscio della
porta vidi un mucchio di infermierine starnazzanti ...
"Oh no ... Si è portata pure la curva di tifose TT_TT "
Approfittai del ritorno dell'infermiera per controllare la quantità
della medicina: un centilitro esatto. Quando rimise la boccetta della medicina
nella tasca del grembiule e la donna bucò la pelle di Vegeta mi venne
in mente un'idea ... Un po' scema ma era pur sempre un'idea ...
Mi alzai dalla sedia facendo volutamente del rumore. Con nonchalance mi tolsi
la giacchetta di jeans mostrando alla donna le mie qualità fisiche
... Sbiancò e rimase letteralmente senza parole.
« Oggi fa un caldo ... Non ho ragione? » le sorrisi come mio solito
e lei (come al solito!) arrossì e si mise le mani sul volto coprendosi
gli occhi. Quello era il momento! Con gran velocità estrassi la bottiglietta
del sonnifero dalla giacca, mi avvicinai a lei e con estrema rapidità
e precisione nei movimenti riuscii senza farmi scoprire a sostituire le due
bottigliette. Misi la medicina dentro la tasca della giacca ...
Ora l'infermiera aveva il sonnifero mentre io avevo la cura per papà
...
Quando la ragazza si scoprì gli occhi io ero ancora lì davanti
a lei a gioire per la mia vittoria.
« S-Signor Trunks ... » iniziò a dirmi impettita e rossa
dalla vergogna (lo sapevo ... era una timidona) « ... Io per ora ho
finito » e iniziò ad allontanarsi senza degnarmi di uno sguardo.
Prima che arrivasse all'uscio la richiamai e lei si girò verso la mia
persona. Volevo ancora fare l'imbecille, in fondo era abbastanza divertente:
« Ho ancora parecchio caldo ... Non è che posso levarmi anche
questa? » e così dicendo alzai la canottiera nera mostrando a
lei e alle altre infermiere sulla porta la mia tartaruga scolpita e la parte
meridionale dei pettorali ... Fecero all'unisono un gridolino da donne scandalizzate
e fuggirono a gambe levate in direzioni diverse.
Quando tornai a sedere scoppiai in una fragorosa risata: « Hahaha ...
Che ridere. Dovevi vedere come sono scappate, tutte in preda allo shock, come
se gli avessi mostrato chissà che! » mi tranquillizzai in fretta
e mi rimisi tranquillo « Sai papà, queste cose nel mio tempo
non me le posso permettere ... Purtroppo là si può fare ben
poco ... ».
Mancava poco alla fine: dovevo scoprire dove fosse il reparto ricerca e distruggere
le prove, farla pagare a quel dottore e a quel ricercatore da strapazzo e
trovare un luogo dove potare Vegeta ...
Mancava poco e avevo ancora meno tempo a disposizione
per fare ciò.
Buongiorno ragazzi e ragazze. Inanzitutto
vi comunico che sono davvero stanca: stanca del solito tran-tran, stanca delle
continue corse, e anche un po' stanca per colpa di questa fic ... Hem, n°17
non stavo parlando di te e quindi non ... No,no aspetta! Trattineniti per favore!
... Troppo tardi, è scoppiato a piangere di nuovo ... 18, per cortesia,
potresti ... Grazie mille.
Forse mi sono spiegata male: il fatto che molto ultimamente, per una lunga serie
di motivi che preferisco non elencare perchè vi tedierei soltanto, stò
provando dentro di me qualcosa che ... Beh, passiamo alle recensioni adesso
(grazie a tutti XD).
Swwtcicia:
Trunks è il migliore, il più bono, il più sexy ... E
chi più ne ha più ne metta :) già che ci siamo diciamo
che è anche un po' tortellino XD. Vegeta verrà tratto in salvo
ma non adesso, forse tra un pochino ... Per il momento spero vivamente che
il nuovo capitolo ti piaccia. Un bacione*
Angelo Azzurro:
Mi fa davvero tanto piacere che la storia continui a piacerti e che la notizia
dei "tanti capitoli" non ti sia dispiaciuta. Magari, qualcuno in
una landa desolata, si stà strappando i capelli al solo pensiero di
doversi assorbire degli altri aggiornamenti strampalati. Devo dire che se
fossi stata davvero fedele al personaggio Mirai Trunks non avrebbe mai approffittato
in maniera così subdola la sua prestanza fisica ... Insomma se ci pensiamo
bene sarebbe diventato rosso dall'imbarazzo e basta visto che è un
ragazzo puro e sincero ... Che bello, lo vorrei sposare. Spero che questo
capitolo ti piaccia. Un bacione
folg_89:
Vegeta= Morte e Distruzione! Comunque i dottori capiranno di che pasta sono
fatti questi sayan ... Ma non ora, sicuramente nel prossimo capitolo. Anche
se in questo non c'è ancora la carneficina che richiedi (non sò
ma io t'immagino saltellante sulla sedia mentre dici "Sangue, sangue,
sangue, sangue") spero che ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi se
ti garba. Un bacio
LadyDreamer:
L'equilibrio tra i momenti seri e quelli comici mi viene senza troppa difficoltà:
il fatto è che dopo un po' sono io per prima a stancarmi del "polpettone
melodrammatico" e quindi alleggerisco ... Mi fà davvero piacere
che la storia nonostante tutto continui a piacerti. Purtroppo x la strage
dovrai aspettare. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo se hai voglia
e tempo. Anche a te un bacio
Nion:
Il fatto di "nuova arrivata" non è inteso per novizia su
EFP, ma nuova tra i recensitori di questa stupida storia :D. Per sapere come
continuerà non dovrai fare altro che continuare a leggere. Spero che
anche questo ti piaccia. Un bacione enorme.
MartaSaru:
Inizio dicendoti che questa storia non avrà risvolti riguardanti spionaggi
internazionali o cose simili, sorry. Mi fà davvero piacere che la storia
continui a piacerti ... Me commossa TT.TT . Spero tantissimissimo che anche
questo chap ti piaccia. Un bacione grosso-grosso
PS: Per la recensione alla tua storia: non darci troppo peso, ero completamente
fusa! XD Spero di non dover aspettare davvero un mese prima dell'aggiornamento!
Beh, ancora Ciao :)
Ok, per ora vi lascio leggere il capitolo in santa pace. Vi comunicherò
alcune cosette a fine capitolo. Vi auguro una buona lettura :)
CAPITOLO 32
- UN VECCHIETTO DAVVERO GENTILE -
L'ora di pranzo arrivò abbastanza in fretta. Dalla mia postazione in
sala corsia riuscivo a vedere una moltitudine di persone, tra le quali dottori
e famigliari di pazienti, che attraversavano il corridoio in direzione del
caro bar. In quel momento la fame da sayan non era ancora sopraggiunta ...
Mentre tutti gli altri si andavano ad ingozzare io potevo tranquillamente
girare l'ospedale in lungo e in largo per indagare sul fantomatico "Reparto
Ricerca". Quando vidi che tra quelle tranquille personcine vi erano anche
il dottor Oshi e il ricercatore Ito, mi alzai e senza dare nell'occhio mi
diressi nella direzione in cui li avevo visti arrivare.
Un corridoio uguale all'altro, nessun elemento
che li differenziasse ... Fortuna che avevo un buon senso dell'orientamento.
Trovai la sala TAC e quella per le radiografie ... Il famoso reparto sembrava
introvabile. Mi avvicinai a una delle tante cartine che si trovavano sul percorso
e la studiai nuovamente: avevo seguito tutte le indicazioni purtroppo però
mi ritrovavo ad un punto morto ... sembrava che la stanza fosse isolata da
tutto il resto.
"Eppure dev'essere qui intorno, non c'è dubbio! ... Accidenti
a quello che ha disegnato questo sgorbio!" ... in effetti di quella cartina
si capiva ben poco.
Poi una voce elettronica proveniente da un altoparlante mi fece sussultare:
«Il dottor Ito è richiesto in Reparto ricerca».
La stanza era nei paraggi, di questo ne ero più che sicuro ...
Sentii dei pesanti passi alle spalle e la voce di qualcuno ... Stava borbottando
qualcosa ... Dovevo sparire al più presto.
«DOTTORE RICHIESTO IN REPARTO RICERCA! »
« Massì ho capito! Non sono mica scemo! Ma porca ... Una di queste
volte lo rompo quel computer maledetto ... » si guardò nervosamente
l'orologio da polso finemente decorato e grugnì ferocemente: «
... Anche lui però che palle! Peggio di un orologio svizzero! Mica
una volta che mi lasci un minuto in più per il pranzo ... ».
Si fermò e si tolse gli occhiali, estrasse un piccolo fazzolettino
di velluto blu e lo utilizzò per pulire le lenti. Dopo la pulizia rimise
al proprio posto i due oggetti: fazzoletto in tasca, occhiali sul naso. Prima
di proseguire si voltò dietro varie volte: prima da una parte, poi
dall'altra ... Non poteva sapere che in realtà fossi sopra di lui.
Dopo aver espresso un cenno di disinteresse, si rivoltò nuovamente
e proseguì per la sua strada ... Se qualcuno mi avesse visto in quel
momento mi avrebbe scambiato facilmente per un geco gigante o qualcosa di
simile.
Il giovane ricercatore si fermò dinanzi a una bianca parete ... Alzò
il braccio destro e lo poggiò su di essa. Al contatto una parte di
questa si mosse rivelando una scala ...
"EH?! Ma perché diavolo è nascosto?!!"
Quando il ricercatore oltrepassò la porta misteriosa e se la richiuse
dietro di sé, mi staccai dal soffitto e corsi verso la parete ... Osservai
meglio e dovevo ammettere che la porta era mascherata alla perfezione, solo
una minuscola targhetta quasi invisibile vi era a fianco e su si essa vie
era inciso ( a caratteri microscopici ovviamente) "Reparto Ricerca".
Alzai lo sguardo verso l'architrave e poi mi allontanai di pochi passi senza
però staccare gli occhi dalla porta ...
"E' invisibile ..."
Dopo alcuni secondi d'indecisione decisi di aprirla leggermente e spiarvi:
una vecchia scala di metallo scuro scendeva in profondità ...
Per evitare eventuali rumori decisi di galleggiare e seguire il percorso obbligato
... Alla fine della lunga scalinata arrugginita giunsi nei pressi di un'altra
porta e questa volta era una come tante: chiara, semplice e semiaperta ...
Una luce fioca fuoriusciva dall'apertura ...
Non ci pensai due volte e sbirciai all'interno: una lunghissima scrivania
attaccata alla parete mediante dei grossi ganci era letteralmente sommersa
di scartoffie, piccoli attrezzi da laboratorio e alcuni microscopi; le pareti
spoglie da qualsiasi poster o calendario e piene di piccole crepe rendevano
l'ambiente ancor più deprimente; una luce rossastra proveniente da
una piccola abajour lasciata in un angolo illuminava appena la stanza ed altri
mucchi composti da foglini e foglietti gettati nell'angolo opposto ... Dinanzi
alla scrivania, su di una moderna sedia dotata di piccole rotelle, un omaccione
robusto si grattava la pancia mentre il ricercatore Ito passeggiava nervosamente
per la stanza alzando polvere ...
« Io proprio non capisco perché tu voglia continuare a lavorare
in questo postaccio ... Ci sono i due nuovissimi reparti che sono a dir poco
stupendi! Pensa, sono talmente nuovi che non sono stati ancora segnati sulle
mappe! »
Ito bloccò la passeggiata e guardò in cagnesco il compagno «
Lo so bene che ci sono due nuovi reparti ... Purtroppo però, per causa
di cose, sono costretto a venire qui. Qualcosa in contrario?! »
L'omaccione incominciò a fare "avan scoperta" ... «No,
nulla ... Me lo chiedevo così, per curiosità ...»
Il giovane fulminò il collega per via dei suoi gesti poco carini ...
« HEI!! Non sai che esistono i fazzoletti?! Ma con chi sto parlando?
Con un bambino scaccolone delle elementari?! »
L'omone si guardò il dito dopodiché sorrise « Ah, scusami
... Hahaha »
Ito riprese a camminare nervosamente « Vè a che razza di persone
mi tocca sottostare ... »
Il compare fece finta di non sentire dopodiché domandò: «
A che pensi? »
« A una cosa grossa, molto grossa ... » si fermò nuovamente
« ... Ma anche un po' fuori norma ».
« Haaaa, vedi allora che c'è un motivo se ti rintani qui sotto?!
Comunque vedi di utilizzare tutto il tempo che puoi perché ho sentito
che a breve cementeranno la porta eliminando definitivamente questo sottospecie
di bunker »
« Davvero?! E quando? »
« La prossima settimana forse. Sai com'è, questa stanzaccia si
trova nell'ala vecchia dell'ospedale e sarà da demolire e ricostruire
... »
« ... »
« Già - già ... » l'omone si alzò a fatica
dalla sedia e si diresse verso il collega « ... Vedi di concludere in
fretta le tue pazzie perché al di fuori di questa stanza non hai possibilità:
se ti pesco sei fritto. Sono stato chiaro? »
« ... Trasparente ... »
« Molto bene! » diede una forte pacca alla spalla del compagno
e scoppiò in una grassa risata quando gli occhiali del giovane caddero
a terra per via del grosso colpo.
Quando vidi l'uomo avvicinarsi alla porta per aprirla scattai in volo e mi
incollai al soffitto. La porta si spalancò e l'omone rasato la oltrepasso
per metà.
« Un'ultima cosa dottor Ito ... »
La voce leggermente insicura: « ... Sì? ... »
« Questa è l'ultima volta che concedo a te e a quel pazzoide
di Oshi di combinare un imbroglio simile ... Dopo questo non ce ne saranno
altri. Vedete di non fare irritare qualcuno di pericoloso o d’importante
perché altrimenti il prestigio dell'ospedale andrà a farsi benedire
... »
Ito questa volta sembrava sicuro di sé: « Non si preoccupi, c'è
solo un marmocchio ... »
« Non è detto che un marmocchio non sia pericoloso ... Vedete
di non farlo arrabbiare troppo ... »
Quando l'omone se ne andò lasciando Ito
solo, sorrisi ...
«... Vedete di non farlo arrabbiare troppo...»
"Troppo tardi ..."
La porta si richiuse ermeticamente e l'uomo abbandonò
il campo. Scesi dal soffitto, mi accostai alla porta e guardai dentro al buco
della serratura: il giovane era ora seduto malamente sulla sedia e si faceva
girare come una giostra con le gambe. Il trillo di un cellulare lo fece bloccare
improvvisamente. Prima sbandò un poco poi rispose alla chiamata ...
« Pronto ... Ah, sei tu ... Che c'è? Qualcosa di nuovo? ... »
iniziò a far passare le dita affusolate tra i capelli laccati
« ... Ah, davvero non c'è? E tu come ... » sorrise beffardo
mentre la mano destra continuava a torturare i capelli
« ... Dovevo immaginarlo, sembri proprio un maniaco sai? ... Eh, adesso
dici? ... No guarda, non posso proprio ... » abbandonò la cura
del cuoio capelluto e si voltò completamente verso la scrivania
« ... Mi hanno appena detto che chiuderanno presto il vecchio reparto
ricerca e quindi mi devo dare da fare finché ne ho la possibilità
... Me l'ha detto quello scaricatore di porto ... Odioso dici? Non dirlo a
me ... » afferrò una penna color blu e iniziò a martellarla
sulla superficie di legno
« ... Beh, divertiti allora. Ah, una cosa ... Se ne hai la possibilità
riportalo in sala operatoria. Quel poco che abbiamo preso non è abbastanza,
me ne serve di più se lo voglio studiare come si deve ... Dove? Beh,
riapri l'incisione che abbiamo fatto ieri e poi la richiudi. Facile no? Ora
ti lascio ... Sì, sì, sì. Stai attento tu piuttosto ...
». Chiuse la chiamata dopodiché lanciò con forza la penna
al muro incrinandola leggermente ...
Senza alzarsi dalla sedia, si spinse con le gambe verso l'ala ovest della
scrivania e incominciò a scuotere alcune boccette contenenti vari liquidi
... Quello che mi fece rabbrividire maggiormente fu quello color porpora ...
Mi allontanai silenzioso e feci ritorno al bianco corridoio ...
Ero livido ...
La mia vendetta sarebbe stata terribile ...
Mi allontanai e mi diressi verso la corsia. Quando
fui là trovai un'amara sorpresa: il letto vuoto.
I pugni chiusi tremavano ...
Poche ore ... solo poche ore e quel macello sarebbe finalmente finito.
Mi diressi verso la hall dell'ospedale e oltrepassai le porte scorrevoli.
Mi andai ad addentrare in un vicolo buio dopodiché spiccai in volo.
Dovevo trovare un buon posto dove portare Vegeta dopo la fuga, non potevo
riportarlo in quella grotta polverosa ...
Alla vista di un grosso edificio color crema mi bloccai d'impulso. Vidi la
nonna che era sempre intenta alle cure del giardino mentre il nonno accarezzava
il suo microscopico micetto ... La Capsule Corporation sarebbe stato un ottimo
posto e di certo i nonni non mi avrebbero impedito di trascorrere un po' di
tempo lì con loro, anzi, ma il problema non riguardava loro ... La
Bulma di quel presente mi era apparsa come tutt'altra persona: arrogante,
spocchiosa, ipocrita e molto più vigliacca di quel che potessi mai
immaginare. Alla fine era colpa sua se in quel tempo non esistevo: la sua
sciocca pusillanimità l'aveva portata ad accettare gli eventi e a rincorrere
vane speranze ...
Pensai poi a come si sarebbe comportata se avessi portato nuovamente il principe
sotto il suo tetto ... Non osavo immaginare.
Il fatto che mi fece prendere con decisione la scelta di passare oltre fu
il percepire uno strano groviglio di auree provenire all'interno della casa
...
Schifato, offeso e avvilito mi allontanai il più velocemente possibile.
Le colline verdi e le grandi foreste si fondevano
impercettibilmente diventando ai miei occhi soltanto una grande macchia di
colore. Le acque del mare si alzavano e s'infrangevano al mio passaggio creando
poi nella volta celeste dei piccoli arcobaleni ...
A distanza di un intero giorno nulla era cambiato di quello spoglio rifugio:
tutto era perfettamente al suo posto. Afferrai la mia fidata spada e la allacciai
com'era mia consuetudine fare dopodiché mi alzai nuovamente in volo
in direzione dei monti Paoz.
Ben lontano dalla graziosa casetta incominciai a percepire l'aura del signor
Goku e del piccolo Gohan e capii dal loro livello che molto evidentemente
si stavano sottoponendo a un sano allenamento.
Quando però arrivai nei pressi della casa, notai che i due non erano
fuori a menarsi come avevo immaginato. Sorrisi al pensiero che i due si stessero
felicemente abbuffando ... Povera Chichi, mi faceva una tale tenerezza a volte
...
Dopo essermi posto vari quesiti, giunsi ad una conclusione: non potevo portare
lì Vegeta. I motivi per quella mia scelta erano parecchi: innanzitutto
in quell'ambiente caldo e accogliente non sarebbe stata gradita la presenza
del principe (questo da parte della signora ) mentre se Vegeta si fosse svegliato
nella casa del suo più grande rivale non ci avrebbe pensato due volte
prima di uccidermi ... La cosa poi sarebbe diventata sicuramente per lui moto
di umiliazione quindi era meglio evitare. Poi la casetta anche se accogliente
era pur sempre piccina e sarebbe stato sciocco pretendere così tanto,
inoltre vi era appena stato un malato, non mi sembrava carino portarne un'altro.
Sbuffai alquanto deluso dalle brutte prospettive che mi si erano presentate
...
Feci dietro front in direzione dell'ospedale. A quel punto mi ritrovavo costretto
a portarlo alla Capsule Corporation, là almeno avrebbe ricevuto le
giuste cure ... L'importante era tenere Bulma da parte.
Nei pressi della grande casa gialla atterrai
e con passo fermo m’indirizzai verso l'ingresso. A metà percorso
un tizio mi si parò dinanzi sbarrandomi la strada: « Hei ragazzo!
Tu leggi molti libri? ».
Anche se ero alquanto infastidito, cercai di rispondere in modo educato: «
No, purtroppo ho poco tempo per farlo. Ora però dovrei andare quindi
se lei gentilmente potesse ... ».
Cercai di aggirarlo da destra ma lui mi placcò nuovamente: «
Uno? Due? Tre? Quanti ragazzo? Non farti pregare, quest'anno c'è anche
un magnifico premio in palio per il miglior lettore! »
« Non mi interessa, grazie » finalmente riuscii ad aggirare l'ostacolo
e proseguire di alcuni passi ma lui mi stava accollato come una sanguisuga
...
« Un grandissimo premio giovanotto! Un fantastico viaggio! »
« Ah, sì?... » risposi con aria scocciata ... Mi stava
davvero infastidendo.
« Sì pensi, è un viaggio di una settimana nelle splendide
isole del Sud!! »
A quelle parole mi bloccai ...
« Isole del Sud ha detto?! »
« Sì ragazzo »
A quelle tre paroline mi tornarono in mente il signor Crillin e il simpatico
vecchietto che vivevano su quell'isola sperduta ...
« L'ISOLA DEL GENIO!! Ma perché non mi è venuto in mente!?
Potrei portarlo là ... Sì, adesso andrò a chiedere e
poi ... » mi voltai verso quel venditore da strapazzo « Grazie
mille ma non mi serve niente. Le auguro una buona giornata! ». Fregandomene
della gente intorno spiccai in volo in direzione dell'isola del genio delle
tartarughe.
Durante il "lungo" viaggio mi diedi dello sciocco più volte,
alla prima difficoltà mi stavo per abbattere e lasciare che il destino
decidesse per me ... Se mi fossi soffermato maggiormente sulla questione la
casa del vecchietto mi sarebbe venuta subito in mente!
Non sapevo esattamente dove fosse questa casa e perciò incominciai
e perlustrare le piccole isolette una ad una ... Fortuna volle che tra le
prime ne trovai una che catturò immediatamente la mia attenzione: era
microscopica e sopra di essa vi era una piccola casetta rosa con sopra scritto
"Kame House". Di sicuro doveva essere quella.
Atterrai sulla calda sabbia sprofondando leggermente e m’indirizzai
verso la porta d'ingresso. Prima di bussare controllai velocemente che fossi
presentabile ...
Dopo il classico "Toc-Toc" attesi qualche secondo, poi un minuto
intero ma nessuno si era presentato.
Bussai nuovamente ma anche quella volta nessuno accorse ad aprire la porta.
Mi allontanai e andai a sbirciare nella finestra a fianco della porta che
era bella spalancata: riuscii a scorgere un carinissimo salottino ma non vi
era nessuno all'interno.
All'improvviso sentii un piccolo ciocco e successivamente del brusio provenire
dal piano superiore.
"Ma allora c'è qualcuno ... Incominciavo a temere di aver trovato
una casa disabitata".
Quando incominciai a sentire che il trambusto si avvicinava sempre più
al piano inferiore, bussai nuovamente ... Questa volta giunse qualcuno o meglio,
qualcosa ...
La porta si spalancò all'improvviso e qualcosa di peloso mi s’incollò
al viso. Inoltre questo "coso" (e dico coso perché non avevo
ancora capito di che cosa si trattasse) piagnucolava e ripeteva quasi di continuo:
« HAAAA, YAMCHA! Finalmente sei tornato, mi sei mancato amico mio!!
BUAAAAAA!! ».
Un'altro buffo personaggio dalle sembianze suine entrò in scena: «
Smettila Pual, non lo vedi? Non è Yamcha ».
La piccola palla di pelo blu mi si staccò di dosso rapidamente e mi
osservò con occhi languidi per colpa di due piccole lacrimucce ...
Gli sorrisi teneramente perché anche se era il compagno d'avventure
di Yamcha era davvero buffo: « Mi spiace tanto. Credevo che fosse Yamcha
».
« Fa niente, non ti preoccupare » dissi mentre mi rialzavo da
terra.
Il piccolo suino, con un altezzoso modo di fare, sorseggiò un goccio
di spremuta d'arancia che aveva con se e mi scrutò accigliato: «
Dì un po' e tu chi saresti? ».
« Io ... » ero già pronto per rispondere quando il piccolo
batuffolo peloso saltò sù e rispose al posto mio: « Non
parlargli con quel tono, Oloong! Lui è il giovane del futuro venuto
per salvare la Terra! Mostra un po' più di rispetto! ».
Il maialetto ringhiò contro l'amico svolazzante e gli sbraitò
contro: « E io come facevo a saperlo, eh?! E anche te poi ... Di balla
ne potevi sparare anche una più piccola! »
« Ma che balla e balla! Guarda che io l'ho visto quando ha sconfitto
quel mostro di Freezer! Non ero rimasto alla Capsule Corporation a mangiare
spiedini, IO! ».
Oloong ringhiò nuovamente e guardò in cagnesco il compare. Tra
i due iniziò uno scambio di: insulti e prese in giro da una parte mentre
sgridate e prediche dall'altra ... Mi avevano completamente ignorato.
« Hemm ... Scusate ... »
Il piccolo Pual si staccò dal suino e mi venne vicino e mi parlò
con la sua vocina acuta: « Scusaci tanto. Dicci pure ».
« Io ero venuto per parlare con il maestro Muten. E' in casa? »
Il maiale incominciò a ravanarsi nel naso dopodiché rispose:
« Certo che è in casa ... L'unico problema è che adesso
si trova al bagno con una delle sue "rivistine" ... E' un vero depravato
».
« MA SE LE LEGGI ANCHE TU! VERGOGNATI! »
Oloong sorrise sornione e nel frattempo lanciò lontano il "bottino":
« Infatti non ho mai detto che lui è l'unico, Hehehe ... »
Ero senza parole ... Davvero, ero sconcertato!
« Ah, capisco ... Allora che faccio? Posso aspettare o mi conviene passare
più tardi? ».
Il gatto fluttuando mi girò attorno un paio di volte: « No, rimani
un po'. E' da tanto che non abbiamo ospiti! »
« Già ... » iniziò a sentenziare Oloong «
... Crillin non porta a casa mai nessuno di interessante. Arriva sempre solo
come un cane! E ultimamente le donne nei dintorni sono talmente rare ... E'
proprio ingiusto il mondo »
« Ma che diavolo stai farfugliando, Oloong? Comunque ... » rivolgendosi
a me « ... Ti andrebbe una spremuta mentre attendiamo il maestro? ».
Sorrisi al micetto: « Sei molto gentile, accetto volentieri ».
Il suino si mise a braccia conserte e chiuse ermeticamente gli occhi. Sbuffò
esasperato e ricominciò a sparlare sul vecchietto: « Ah, lascia
perdere. Prima che quello esca saranno già trascorsi almeno sei anni
e nel frattempo noi magari siamo già belli stecchiti per colpa di un
qualche invasore spaziale! Sarà stato anche un maestro ma ora come
ora è talmente rimbambito che ... »
« Oloong ... »
« Pual, non mi interrompere! stavo dicendo: quel vecchiaccio celebroleso
è ormai alla fru... »
« Oloong ... »
Un'ombra scura si abbatté sul piccolo e tarchiato essere ...
SDONG!!
« E IO ALLORA SAREI UN VECCHIACCIO RIMBAMBITO E CELEBROLESO, EH?! MA
ADESSO TI FACCIO ALLO SPIEDO COSI' VEDIAMO COME RIDI DOPO!!! » Un vecchietto
vestito con una canottiera bianca, un paio di larghi pantaloni viola e un
grosso paio di occhiali era apparso dinanzi a noi mostrandoci una presa di
potere ...
« HAIO! Mi hai fatto male vecchiardo che non sei altro! »
« Oloong mostra più rispetto per il maestro!! » il gatto
prese il volo e si avvicinò agli altri che continuavano a discutere
animatamente ... Mi avevano ignorato ancora TT_TT ... Che gabbia di matti!
Tossii volutamente e finalmente attirai l'attenzione del Genio delle tartarughe
di mare: « Ma tu sei il ragazzo del futuro! Che ci fai qui? Porti grandi
notizie? »
« Non proprio comunque ho bisogno di parlarle di una questione importante
»
« Beh, allora accomodati dentro ».
Sotto richiesta seguii l'anziano maestro all'interno della piccola casetta
e dopo aver gentilmente chiesto agli altri due di lasciare me e il Genio soli,
incominciai a raccontargli tutto: chi ero in realtà, il problema di
Vegeta, la brutta vicenda che era ancora in corso all'ospedale e poi il vero
motivo della mia venuta.
Per tutto il racconto mi ascoltò attento senza perdersi nemmeno una
sillaba. Quando finalmente ebbi terminato, mi lasciai cadere sul morbido divanetto
rosso.
Il Genio sorseggiò un goccio di the « Allora tu sei figlio di
Vegeta ... E' davvero incredibile. Con questo si spiegano molte cose tra cui
anche la sfuriata con Bulma ... »
« Purtroppo ero fuori di me ... Mi spiace tanto se le sono sembrato
sgarbato »
« Se le cose che hai detto ti sembrano giuste non ti devi scusare con
nessuno. Ognuno ha il diritto di esporre il proprio modo di pensare, giusto?
»
« Sono perfettamente d'accordo ».
« Per la questione della strana malattia non so che dire: prima Goku
poi Vegeta ... Sembra proprio che il destino ce l'abbia con voi sayan! Stai
in guardia ragazzo »
Sorrisi compiaciuto « Starò attento »
« E poi brutto fattaccio quello dell'ospedale, è davvero incredibile
che esistano persone così tanto crudeli al mondo. Già, è
proprio una brutta faccenda ... » deglutii al solo pensiero di quell'orribile
posto.
« Comunque ... » bevve un'altro goccio del suo the svuotando così
il bicchiere « ... per me sta bene: puoi portare qui Vegeta ».
Balzai in piedi come un grillo dalla gioia. Non
ci potevo credere ... Aveva accettato!
Gli saltai addosso e lo abbracciai con forza: « Grazie, grazie, grazie!
Lei non può sapere quanto questo significhi per me! »
« Sì però si dovrà accontentare, purtroppo non
abbiamo tantissimo spazio ... Hai! Piano, piano »
Allentai la stretta ma non per questo la mia euforia era scemata.
« Non le saremo di disturbo, giuro! »
« Ah, ma non farti problemi ... »
« HEI VECCHIO! A NOI NON CI PENSI?! CON QUEL VEGETA NEI PARAGGI MORIREMO
TUTTI NEL GIRO DI POCHE ORE!! »
Genio osservava serio il nuovo arrivato mentre io mi ritrovavo nuovamente
in bilico, con la terribile paura che il maestro potesse cambiare idea. Per
fortuna nulla cambiò: « Oloong ... Sbaglio o vi avevamo chiesto
di lasciarci parlare in pace? »
Il maialetto sorrise e guardò il parquet imbarazzato « Beh, in
effetti eravate soli no? »
« Sì ma non dovevate spiare, sapete anche voi che non è
gesto carino. Vergognatevi! Pual vieni fuori anche tu, tanto lo so che sei
lì dietro. Ormai vi conosco bene ... ». Il piccolo gattino comparve
anch'egli vicino al porcellino e incominciò a strofinare tra loro quelle
che potevano essere chiamate "mani": « Mi spiace tanto ma
ha insistito e allora ... »
« Poche storie ragazzi, Trunks mi aveva confidato delle cose molto intime
e comunque sappiate che aiuto ben volentieri questo giovane: ha fatto tanto
per noi e acconsentire alla sua richiesta mi sembra il minimo che possa fare.
Adesso però tenetevi pronti perché vi ... » appoggiando
una mano sulla sua magra spalla, bloccai Muten e presi io la parola: «
Di queste questioni ne avrei parlato anche con voi e per questo non c'era
bisogno di spiarci. Comunque vorrei che per il momento queste rivelazioni
non escano da questa casa. Posso avere la vostra parola? »
« Certo » « Certamente »
« Pual ... Mi raccomando soprattutto con te, non farne parola con Yamcha.
So che per te sarà difficile ma te lo chiedo per favore: non voglio
che Bulma sappia almeno, non ora ...» Il gattino blu annuì deciso.
Mi alzai dal divano e mi diressi verso l'uscita.
« Beh, adesso dove vai? » chiese curioso il gentile vecchietto.
Poggiai una mano allo stipite e guardai lontano, verso il mare azzurro ...
« Vado a salvare papà ».
... Continua? ...
Continuerà, su questo potete stare tranquilli.
Il fatto che vi stavo anticipando prima era questo: purtroppo, da un po' di
tempo a questa parte, stò incominciando a provare un senso di repulsione
per questa storia ... Non ne sò il motivo ma è davvero così.
Per questo ho preso la decisione di fare una piccola pausa di una settimana
per fare in modo che questa sensazione mi passi e magari evitare un'improvviso
e brusco blocco dello scrittore. Inoltre ho bisogno di un po' di tempo per
riordinare le idee ... Credetemi, ho una confusione incredibile.
Con questo vi dò appuntamento a: LUNEDI'
17 MARZO (sì, cyborg, ho detto proprio 17 ... finalmente
ti sei rimaesso tranquillo).
Spero tanto di rivedervi tutti per allora e coloro che magari sono rimasti
indietro portranno recuperare senza correre troppo.
Un bacione a tutti e grazie per il continuo
sostegno. scImMIA
CIAO A TUTTI!!! SONO TORNATA A ROMPERVI LE SCATOLE
COME SI DEVE E ORA SONO CARICA COME UNA MOLLA!!
Grazie alla settimana di pausa mi sono proprio ripresa ... Ci voleva proprio
e ringrazio tutti coloro che hanno accettato questa mia assenza e anche quelli
che mi accoglieranno nuovamente. Ma ora, dopo più di una settimana,
starete aspettando il nuovo capitolo quindi penso proprio che sarà
meglio darsi una mossa fin da subito inziando con le risposte alle recensioni!
Swwtcicia:
E' vero, in pochi leggono la storia ma per fortuna non mi perdo mai d'animo
e proseguo a testa alta e poi come potrei non farlo con recensitori come te
e gli altri che continuate a sostenermi? Mi fa davvero tanto piacere che la
storia ti piaccia e spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia come
gli altri__Un bacione enorme ^-^
folg_89:
Ok, allora d'ora in avanti ti immaginerò saltellante su di un divano
... Certo che te ne stai comodo! Io davanti alla scrivania che mi rompo la
schiena per leggere una fic e stò quà che se ne stà spaparanzato
sul divano! Ma pensa un po' ... Com'è ingiusto il mondo! TT-TT ...
Ok, in questo capitolo un pochino d'azione c'è ma non ai livelli tuoi
(il che ce ne vuole), per un qualcosa di davvero frenetico ho paura che dovrai
aspettare ancora un bel po', diciamo quando arriva un certo tizio con un colorito
non molto sano e con delle tendenze omicide ( e se non mi riferisco a Piccolo
chi ci rimane?). Nonostante questo spero che il capitolo ti piaccia e spero
che il mio ritorno non ti faccia cadere dal divano per la disperazione ...
Potrebbe capitare quindi ti avvero in anticipo! Un bacione
LadyDreamer:
Grazie mille per il complimentone -> TT-TT Me commossa all'inverosimile
<- Spero che ci sia anche tu assieme agli altri per questo nuovo aggiornamento.
Un bacione enorme stralla e sappi che anche Trunks ti ringrazia per il complimento
;)
Angelo Azzurro:
Sono tornata carica? Sì. Piena di idee? Anche e quindi spero che la
storia continui ad essere di tuo interesse anche dopo questa pausa "di
riflessione" diciamo ... Se ti garba fammi sapere cosa ne pensi di questo
capitolo. Un bacione e aggiorna presto anche te! Smack
MartaSaru:
Lo sai che oggi sono andata a rileggere la recensione che avevo lasciato al
tuo ultimo lavoro e mi si sono rizzati sulla testa tutti i capelli?! Non capisco
... Nelle rece divento improvvisamente dislessica e analfabeta! Mi devi proprio
perdonare ... Comunque spero che tu sia riuscita a cogliere comunque il messaggio
e vorrei aggiungere una piccola cosa: Caterozza ha ragione ma visto che non
mi sembri una persona da bastian contrario non dirò nulla (anche perchè
mi interessa sapere come prosegue) e quindi ti dico solo una parola: cautela.
Andando invece alla rece che hai lasciato a me che dire? Il mio non era proprio
un blocco serio (anzi, era proprio leggero-leggero) ma a quanto pare il tuo
lo è eccome. Spero davvero che tu riesca a sbloccarti e portare perciò
a termine la tua impresa iniziata e poi stò ancora aspettando Axon
... poverino, non abbandonarlo ... Seriamente spero davvero che tu ti sblocchi
come si deve e nel frattempo continua a scrivere altro se ciò ti può
aiutare. proprio come stai facendo ora. Fammi sapere cosa ne pensi del capitolo
se ti và. Un bacione grosso-grosso e UP!
Nion:
"Prova a sdraiarti con gli occhi chiusi e immaginare la storia, senza
scriverla. Solo le azioni e i dialoghi dei personaggi" anch'io lo faccio
sempre e anche a me si scombina tutto di volta in volta. Questa pausa mi serviva
anche per inserire dei punti fissi e irremovibili perchè sennò
quì non finisco più! Spero comunque che prima della fine della
fic qualcuno di voi non sia già morto di vecchiaia ... Come vedi ho
continuato. Un bacio anche a te, spero di risentirti.
Sissi 25:
Spero che i problemi con il computer siano finiti perchè sennò
Freezer arriva davvero... E tutti noi sappiamo com'è fatto O.O ...
Meglio che sia tutto in ordine allora XD. Gran parte della crisi era dovuta
proprio alla carenza di tempo materiale per scrivere i capitoli: purtroppo
mi vengono di questa lunghezza ... Spero che non sia un problema. Già
la storia è infinita (almeno, questo per me) se poi mi metto a fare
capitoli microscopici 1° la storia non finisce più per davvero,
2° si frammenterebbe troppo e diciamocelo: è meglio meno capitoli
ma più sostanziosi o tanti bocconcini? Mah, a voi la scelta ... Comunque
sono tornata e spero che ciò non ti dispiaccia. Grazie per avermi detto
che sono brava ... TT.TT Dannati, oggi mi fate tutti piangere!! Un bacione,
spero che il capitolo ti piaccia
Caterozza:
Una new entry! Piacere, io sono scImMIA, benvenuta nella mia fic! Grazie per
il complimento e poi per il capitolo 16 (memo -> D.I.D.= Donnetta In Difficoltà)
mi ero ispirata a Hercules (con l'"H") perchè l'avevo come
sottofondo e non sapevo che titolo metterci ... E poi anche perchè
è uno dei miei cartoni animati preferiti (se vedi la mia scheda autore
c'è proprio scritto). Beh, spero tanto di risentirti anche questa volta.
Beso :)
OK! FINISH! E ora, dopo avervi fatto aspettare tanto, ecco a voi il nuovo
capitolo! Spero che piaccia a tutti, fatemi sapere in tanti cosa ne persate
e se per caso qualcuno di nuovo capita per caso in quest'ultimo capitolo e
si spaventa per il n° a cui siamo arrivati, non si allarmi e se vuole
mi faccia sapere anche lui cosa ne pensa di questa fantasticata (non nel senso
che è fantastica ma nel senso che è ... e va beh, avrete capito
no?). I "The Others" saranno lascati
in pace quindi potete pure mettervi tranquilli e poi ... « Una battuta! Una battuta! Dammene almeno
una, ti scongiuro!! »
17! Adesso basta, avrai la tua battuta quando lo vorrò io e ... « BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! PENSAVO
CHE OGGI TOCCASSE A ME ENTRARE IN SCENAAAA!! »
cyborg guarda che se oggi è il 17 non vuol dire che stà a te
... e come al solito devo ripiegare su 18 ...
Cavolo, volevo dire solo 2 cose e guardate che tema!
Adesso basta: leggete e se vi và recensite.
Un bacione a tutti quanti.
Dalla vostra scImMIA
CAPITOLO 33
- GAME OVER -
Una giovane infermierina se ne stava comodamente seduta su di un comodo divano
a leggere una di quelle rivistine colme di gossip e chiacchiere varie ...
Nella sala personale tutti i dottori e le infermiere si comportavano più
o meno alla stessa maniera: si adattavano l'ambiente e si dilettavano all'ozio
e al dolce far niente.
Dopo aver letto un mastodontico paragrafo riguardante il campione di arti
marziali e la sua figlioletta, la giovane donnetta cambiò pagina e
si addentrò nuovamente in quel mondo fatto di malintesi, bugie, baci
rubati ... Un mondo fatto di superficialità, adatto per le personcine
sciocche.
La porta azzurra si aprì e fecero il loro ingresso quei due personaggi
che pian piano abbiamo incominciato a conoscere: il dottor Oshi e il giovane
ricercatore Ito. Il primo si avviò verso una delle macchinette del
caffè se ne fece uno nero mentre l'altro, tornando mentalmente a un
bambino, si andò a sedere su divanetto a fianco dell'infermiera e accese
la console di un videogioco. Il dottore, dopo aver chiesto al giovane collega
se anche lui desiderava qualcosa e aver ricevuto un cenno di diniego, si andò
anch'egli a sedere su uno di quei divanetti e iniziò a sorseggiare
la sua bevanda bollente.
« Stai tutto il giorno davanti al computer e apparecchiature, in momenti
come questo non potresti startene tranquillo e far riposare gli occhi? »
suggerì l'anziano dottore consapevole di quanto fosse stancante il
lavoro dei ricercatori.
A sorpresa il giovane occhialuto rispose così: « Ma solo qui
posso ammazzare la gente ... Lasciami fare almeno quì vecchio ».
« Allora fai pure. Meglio uccidere così, in modo virtuale che
realmente ... Se non altro non ti ritrovi con delle grane »
Il giovane ricercatore incominciò a premere i tasti del joystick apparentemente
senza logica e faceva correre e saltare il protagonista come un forsennato
... e ogni tanto uccideva senza pietà chi gli capitava sotto tiro.
In un momento culminante della partita, nel quale il giovane era completamente
trascinato nell'azione, la giovane urlò senza freni per aver letto
quello che secondo lei era uno scoop sensazionale. L'urlo fece sconcentrare
il giocatore che ben presto si ritrovò nei pasticci e il suo alterego
rischiava la pelle. Quando l'omino comandato da uccisore si ritrovò
a ucciso, il giovane ricercatore urlò volgarità e offese senza
alcun controllo contro la giovane donna che, sbigottita per l'atteggiamento
inaspettato e esasperato, l'osservava a bocca aperta senza riuscire ad emettere
alcun suono.
« ACCIDENTI A TE E ALLA TUA LINGUACCIA!! MI HAI FATTO CREPARE, SEI CONTENTA
ADESSO!?!?! »
« Calmatevi Ito, è soltanto uno stupido videogioco! Caricate
la partita e sarete a posto! » lo sgridò l'anziano dottore.
Ito, ancora incollerito con la donna al suo fianco, ricominciò a giocare
con uno strano ghigno sulla faccia « Adesso mi toccherà ricominciare
daccapo, che palle ... ». L'omino instancabile, come così dev'essere
nella finzione, continuò a massacrare personaggi virtuali sotto i continui
comandi del giocatore: la lunga spada trapassava i corpi e fiumi di sangue
sporcavano le strade e i palazzi fatti di pixel. Di tanto in tanto Ito imprecava
verso il proprio "suddito" poiché a volte non rispondeva
ai comandi ma dopo, quando uccideva l'ennesimo malcapitato, lo elogiava per
le eroiche gesta. E dopo l'uccisione lo faceva correre a perdifiato e i suoi
inseguitori, poiché possedevano un'intelligenza artificiale davvero
scadente, lo perdevano di vista dopo pochi attimi. A volte però capitava
che durante la fuga s'imbattesse in un soldato spavaldo che, senza paura,
lo affrontava a testa alta: con quelli Ito cercava di essere più spietato
possibile ... A volte riusciva nell'impresa mentre altre no. In quel caso
venne miseramente sconfitto.
E tutto ritornò come prima ...
« E CHE PALLE! SEMPRE QUEI ROMPICOGLIONI TRA I PIEDI!! Can', ce né
sempre uno che non si fa gli affari suoi ... SEMPRE! »
« Ito, vi rinnovo il suggerimento di prima ... » lo sgridò
nuovamente Oshi dopo aver gettato il bicchierino vuoto nel cestino dei rifiuti.
L'infermiera, infastidita dall'atteggiamento incomprensibile del giovane,
si alzò e annunciò loro che si sarebbe diretta verso la corsia
per far visita al paziente dai capelli a fiamma poiché era venuto il
momento della nuova puntura. I due, capendo subito a chi si riferiva la ragazza,
la lasciarono andare.
Quando la donna fu fuori il giovane caricò nuovamente la partita e
ricominciò a strimpellare con i vari tasti ...
« Ma quel giochino non finisce mai? »
« Non ci sono ancora arrivato alla fine ...»
« Beh, ma prima sei morto ben due volte ... Non c'è il Game Over?
»
« No, non quì ».
******
Dopo aver lasciato Genio e gli altri m'indirizzai
a tutta forza verso il moderno ospedale con un piano chiaro che avrei seguito
alla perfezione ... E sapevo che non avrei fallito.
Dinanzi allo scintillante edificio atterrai e mi indirizzai verso la ormai
nota corsia e quella volta trovai papà dove doveva essere ...
Sperando che da lì a poco non passasse nessuno a portarlo via, mi allontanai
e m'indirizzai in un'altra stanza: nel magazzino. All'interno di esso vi era
un'infermiera di colore che, appena mi vide, mi incominciò a scrutare
con aria sospetta ... Lo sguardo scomparve quando gli comunicai che mi occorrevano
dei semplicissimi cerotti da consegnare al dottore.
« Sono proprio lì sopra ... » disse facendo un cenno con
la testa verso la sua sinistra « ... Certo che Oshi diventa sempre più
pigro, adesso manda gli altri a prendere i cerotti! Bah, che roba! ».
Dopo aver ringraziato ritornai in corsia.
Per fortuna in quel piccolissimo lasso di tempo nessuno si era avvicinato
al principe. Mi avvicinai a Vegeta e con molta premura iniziai la seconda
parte dell'operazione: staccai i vari tubicini che lo collegavano con le flebo
e poi, con rapidità, coprii i vari buchi venutisi a creare dagli aghi
con i cerotti che mi ero procurato. Dopo passai a un momento un po' più
delicato: aprii la bocca di Vegeta con la mano sinistra e nel mentre, sempre
con estrema premura, iniziai ad estrarre il lungo tubo di plastica bianca
che era stato inserito ... Al temine osservai lo strano oggetto ... e dopo
pochi attimi lo gettai in un angolo con ribrezzo.
Spalancai la finestra e mi guardai attorno osservando con interesse soprattutto
i palazzi più alti: ne cercavo uno con un bel terrazzo ... Dopo averne
avvistato uno mi rigirai verso il letto e presi in braccio Vegeta. Al contatto
però comparì sul suo volto una piccola smorfia di dolore ...
Lo riappoggiai sul letto e ben presto capii a cosa fosse dovuto: la strana
cicatrice trovata al mattino sanguinava leggermente e intorno ad essa vi era
una grossa contusione. Presi il cerotto più grande che avevo e la coprii
come potei. Dopo la piccola e rapida medicazione lo ripresi nuovamente in
braccio, mi avvicinai alla grande finestra, salii sul parapetto e saltai nel
vuoto ... Nessuno degli altri pazienti si accorse di qualcosa, infatti dormivano
tutti come ghiri.
Volai fino alla terrazza deserta e vi poggiai
Vegeta con delicatezza. Da lontano riuscii a vedere una scenetta: la solita
infermierina, avvicinandosi al lettino e trovandolo vuoto, si mise le mani
nei capelli e corse come una matta chissà dove ...
Da lì iniziava la parte numero tre del piano ...
******
La porta si spalancò all'improvviso e la donna affannata fece il suo
ritorno ...
« MA CHE ROGNA CHE SEI!!! MI HAI FATTO MORIRE DI NUOVO!!! » sbraitò
Ito con tutto il fiato che possedeva.
« E chissene importa della tua stupida partita! Sono appena tornata
dal paziente n°834/382 ... E' SPARITO!! »
« Come sparito?! ... No, impossibile. Di sicuro è in un qualche
reparto ... » disse tranquillo il ricercatore « ... non è
vero dottore? ».
Oshi, sbiancato dalla testa ai piedi, rispose: « Veramente no ... L'avevo
riportato nella sua stanza ... ».
« ... »
Non ebbero nemmeno il tempo di formulare un qualche
piano che la terra incominciò a tremare ... Mobili e soprammobili incominciarono
a cadere creando disordine ma soprattutto paura all'interno degli animi ...
« Non fatevi prendere dal panico!! » urlava al vento il vecchio
dottore « Adesso passerà, vedrete! »
******
Man mano che aumentavo la mia aura le scosse aumentavano ... Quando diventai
un super sayan la situazione divenne ancora più tragica, per loro ovviamente.
Quando smisi di aumentarla le scosse cessarono. In silenzio osservavo la scena:
le persone, completamente prese dal panico, cercavano di fuggire nel tentativo
di trovare un luogo più sicuro ... Qualcuno però li esortava
alla calma e quindi molti di loro, considerando anche che la scossa era terminata,
rientrarono nell'ospedale.
...
Non avevano capito proprio niente!
« Papà, tornerò subito » ancora trasformato in super
sayan, volai a velocità massima verso il palazzo bianco ...
Grazie alla mia testaccia dura sfondai la porta
d'ingresso con estrema velocità e, con altrettanta rapidità,
incominciai a sfrecciare tra i corridoi con l'aura sprigionata al massimo
... A causa del calore che emanavo con l'aura luminosa, si attivarono le docce
d'emergenza e si avviò l'allarme antincendio.
La gente, più spaventata dell'allarme che dalla mia entrata in scena,
questa volta non si fece pregare e fuggì a gambe levate verso le uscite
...
Impalato in mezzo al corridoio lasciavo che le
persone mi passassero a fianco e quando qualcuna di loro mi tirava indietro
per guidarmi verso la via di fuga, m'impuntavo maggiormente ...
Un fiume di persone ... Se fossero uscite a loro non sarebbe capitato nulla
...
Poi là, vicino alla porta riuscii a vederne
uno ...
******
« Un incendio?! ... ITO! DOVE STATE ANDANDO! NON E' LA' L'USCITA!!!
»
« LO SO' BENE!! INFATTI STO' ANDANDO A SALVARE LA MIA RICERCA DALLE
FIAMME SCIOCCO D'UN VECCHIO!!! » Ito si mise a correre verso l'ala vecchia
dello stabile spintonando lontano gli impiastri che gli impedivano la strada
... proprio come l'eroe del videogame.
« SEI UN PAZZO ITO!!! » urlò il dottor Oshi con tutto il
fiato che aveva in gola ma senza successo e solo, abbandonato dal collega
dinanzi a quella insulsa sala personale, osservava nella sua direzione nella
speranza che l'amico cambiasse idea e facesse ritorno.
Un ventenne gli si avvicinò di soppiatto ... « Dottore, perché
non scappate? Se resta quì potrebbe farsi del male ... »
Il dottore, colto nuovamente di sorpresa, si girò di scatto verso il
ragazzo ma appena lo riconobbe indietreggiò e rientrò all'interno
della stanza ... Cercò di bloccare la porta con una sedia ma fu del
tutto inutile ...
Il giovane dai capelli d'oro, con gli occhi verdi e quel sorriso indecifrabile
riuscì senza fatica ad aprirla ed entrò anch'egli in quella
stanza avvolta dal caos.
Il dottore indietreggiò rapidamente ma dopo due passi cadde goffamente
... Spaventato incominciò a piagnucolare invocando il mio perdono:
« SCUSAMI, CHIEDO PERDONO! NON UCCIDERMI!! TE NE PREGO ... HO DUE SPLENDIDI
NIPOTI CHE MI ASPETTANO A CASA ... »
Il ragazzo dai capelli d'oro si avvicinò silenzioso e il dottore, notando
di non aver ottenuto alcun effetto, incominciò a gattonargli lontano
alla ricerca di un buon riparo ... Non trovandolo si andò a rifugiare
in un angolo lontano della stanza, sotto ad uno di quei piccoli ripiani di
metallo che teneva sospeso un grosso televisore ancora provvisto di tubo catodico.
Si rialzò in piedi e cercò di recuperare quel minimo di dignità
che gli rimaneva: « Va bene, fai quello che ti pare, uccidimi se vuoi
... UCCIDIMI SE SAI CHE TI FARA' STARE MEGLIO!! ».
Il sorriso scomparve ...
Divaricò le gambe e si caricò d'energia e la terra ricominciò
a tremare ...
Dopo tanto silenzio dalla sua giovane bocca uscì un urlo carico di
rabbia che fece perdere al vecchio quel minimo autocontrollo che era riuscito
a recuperare ...
La sua aura esplose procurando una fortissima onda d'urto: i mobili volarono
da una parte all'altra della stanza e gli ultimi rimasti in piedi caddero
rovinosamente ...
Un grosso rivolo di sangue raggiunse la mia scarpa
sinistra. Mi allontanai per evitare di sporcarmi e dopo uscii dalla stanza.
Mi diressi verso il famoso reparto ricerca per raggiungere il numero due.
******
« UAAH!! ... Un'altra scossa accidenti! » il giovane ricercatore
scese in fretta le rugginose scale e raggiunse rapidamente la fine ... Sull'ultimo
scalino scivolò e cadde ferendosi la spalla sinistra e rovinando in
modo irreparabile i piccoli occhiali. Si rialzò ed entrò nella
stanza con la luce rossastra. Con frenesia afferrò una sottospecie
di sacchetto e incominciò ad infilavi dentro tutto ciò che riguardava
lo strano personaggio: documenti, piccoli appunti e le boccette con all'interno
le varie parti rubate ...
Mentre Ito lasciò da una parte il piccolo sacco per recuperare altri
appunti nell'angolo opposto della scrivania, una piccola onda d'energia colpì
quel piccolo mucchietto di prove distruggendole per sempre.
Ito, sconvolto per l'accaduto, si voltò nella direzione dalla quale
era arrivato il raggio ... Spalancò la bocca quando mi riconobbe dopodiché
la richiuse e digrignò i denti con rabbia ...
« Cosa diavolo vuoi ... » ringhiò il ricercatore.
Mi avvicinai a lui e lo osservai dritto negli occhi serio, come non mai ...
« Tu e il Oshi avete commesso un grosso sbaglio e per questo pagherete
entrambi ».
Ito mise la mano destra sulla scrivania e iniziò ad osservarla con
aria solenne ... Poi scoppiò in una risata isterica.
Allibito lo osservai con gli occhi sgranati. Dal gran ridere si portò
la mano sinistra agli occhi coprendoli ...
A sorpresa Ito afferrò un microscopio
e me lo lanciò addosso.
Mi scansai rapido per evitarlo ma lui, nel frattempo era già corso
verso la porta per scappare come un vigliacco.
Con uno scatto rapidissimo riuscii a mettermi tra lui e la porta impedendogli
così di scappare. Indietreggiò e dal suo sguardo capii subito
che qualcos'altro gli frullava in quella testa malata.
« Certo che sei proprio un vigliacco ... ».
« Come? »
Proprio come un pazzo ricominciò a sghignazzare ... « Guarda:
tu sei grande e grosso e armato mentre io sono indifeso ... Bella grazia,
chiunque farebbe il prepotente nella tua situazione! »
Una piccola vena mi si gonfiò sulla fronte ... « TACI! Voi l'avete
fatto con mio padre, no? Allora vedi di non dire fesserie! »
« Ma noi non volevamo ucciderlo ... » si portò una mano
al petto e si gonfiò « ... Giuro ».
« NON M'IMPORTA! »
« Comunque non è giusto ... ».
Irritato come non mai sfoderai la spada e la conficcai a terra ... mi allontanai
di due passi e lo esortai a prenderla ... Tanto per me non ci sarebbe stata
differenza.
Ito si avvicinò ad essa e l'afferrò. Alzandola in aria e brandendola
come uno spadaccino in erba si sentiva maggiormente valorizzato tanté
che il suo sguardo divenne ancor più strafottente « Haha! Adesso
si ragiona! »
Con un piccolo scatto mi fu vicino e tentò di colpirmi ... Era talmente
lento e goffo da essere a dir poco ridicolo ma lui non demordeva: colpo dopo
colpo continuava imperterrito a colpire l'aria con quei deboli fendenti ...
Dopo pochi minuti mi stancai di quella pizza e decisi di piantarla lì:
afferrai la lama con la mano sinistra, continuando a tenerla stretta mi piegai
con le ginocchia, caricai la gamba sinistra dopodiché la stesi completamente
colpendo la bocca del suo stomaco. Con l'impatto del colpo il ricercatore
si staccò forzatamente dalla mia fidata spada e si andò a schiantare
contro la parete, proprio sopra la scrivania. Dopo pochi istanti questo si
staccò da essa e cadde malamente su quella superficie lignea. Mi guardò
con odio ... Ma forse anche con invidia ...
« Tu ... Ti credi forte vero?! Beh, non lo sei! Pensi di essere un duro
con quei capelli tinti e quelle brutte lenti a contatto, eh?! Mio caro sappi
che non ti serviranno! ... » a fatica si alzò in piedi sulla
scrivania e proseguì « ... Sarò io a vincere! ».
Sotto il suo peso i ganci che sorreggevano la lunga tavola cedettero e così
Ito cadde a terra procurandosi un'altra figuraccia.
Davanti ai suoi occhi persi e recuperai la trasformazione nel giro di pochi
secondi ...
« Ma come hai fatto ... »
« Era quello che dovevate scoprire. Ma ora ... » aumentai in maniera
spropositata l'aura ... La stanza, da una forma parallelepipeodale, si mutò
assumendo una forma sferica ... Tutto si andò a deformare sotto quella
forte pressione ...
Sciolsi la trasformazione e tornai al mio solito
aspetto. Mi voltai e mi incamminai verso l'uscita.
Prima di raggiungerla sentii un piccolo rumore alle spalle ... Strinsi la
mano che impugnava la spada e mi voltai.
Uscii da quell'orribile posto e raggiunsi Vegeta. Dormiva ancora beato.
Dall'altro di quella terrazza avvistai nuovamente l'ospedale, alzai un braccio
nella sua direzione e lanciai una serie di piccole sfere d'energia ... L'ala
est crollò con le numerose esplosioni e di essa non rimase nulla, se
non un grande ammasso di macerie.
In pochissimo tempo arrivarono sul posto autopompe, ambulanze provenienti
da altri ospedali e tanti, tanti giornalisti.
Presi Vegeta in braccio e soddisfatto del lavoro svolto volai in direzione
della casa del vecchio Genio.
Quando atterrai sulla calda sabbia mi incamminai
tranquillo verso la porta d'ingresso, bussai dopodiché indietreggiai
di un passo per lasciare spazio. Oloong dapprima mi aprì la porta ma
poi, vedendo Vegeta, la richiuse di colpo lasciandomi fuori.
« Hei, Oloong. Puoi aprire per favore? Sono io! » dopo il mio
richiamo sentii un forte ciocco poi la voce del Genio: « Oloong! Ma
cosa fai?! Come sei maleducato! ».
Il vecchio maestro mi aprì la porta e mi lasciò entrare.
« Bentornato. Vedo che è andato tutto bene »
« Infatti, sono proprio contento che la cosa si finita ... Finalmente
tutto potrà andare per il verso giusto »
Il vecchietto incominciò a salire le scale che portavano al piano superiore
... A metà si fermò e mi guardò: « Dai, seguimi.
Abbiamo preparato una stanza al piano di sopra ».
Sorrisi raggiante ... Non è affatto facile descrivevi quello che provavo
in quel momento: un misto di gioia e sollievo forse ... O magari era qualcosa
di più? Proprio non lo so il fatto però era che mi trovavo al
settimo cielo. «Grazie, grazie ancora ».
Arrivammo nella stanza preparata dal Genio e gli altri: una grande soffitta
arredata in modo sobrio e molto semplice, a terra vi era un grosso futon e
il piccolo Pual era intento a sbatacchiare un grosso cuscino.
« Posalo pure lì » Poggiai Vegeta sopra il morbido futon
e la testa sprofondò leggermente nel voluminoso e morbido cuscino.
Lo coprii con una bella e calda coperta e mi sedetti a terra, vicino a lui.
Il Genio mi venne vicino e poggiò una mano sulla mia spalla. La strinse
appena come per infondermi forza e coraggio ... In buona parte funzionò.
« La sua aura è davvero molto bassa ... Non avrei mai potuto
credere che il principe dei sayan si potesse ridurre in uno stato simile ».
« A quest'ora potrebbe stare meglio ... Prima di portarlo in quel posto
stava meglio ... Insomma, è colpa mia se ora si ritrova ridotto così
però io ... » il Genio strinse maggiormente la mano facendo in
modo di placare quei sensi di colpa che a poco stavano risalendo ...
« Tu hai fatto la cosa giusta. Se ora è così non è
per colpa tua ... Comunque ho visto i telegiornali: hai combinato un bel disastro!
Però hanno anche detto che per il momento non hanno trovato nessuno
morto e ferito ... »
"... Beh, per il momento ..." « Avevo fatto in modo che uscissero
tutti dall'edificio. Non volevo fare del male a degli innocenti ».
« Hai fatto bene. Ora riposati un po' ... »
Mentre il Genio si allontanava la mia pancia fece uno strano rumore, qualcosa
tipo "SquiiIIIIZeeeeEEEE" ...
Divenni rosso come un semaforo e portai una mano dietro alla testa imbarazzato
... « Ups! »
Il Genio si voltò e mi guardò sorridente « Hai fame per
caso? »
« Beh, in effetti stamane ho fatto una magra colazione e poi non ho
pranzato ... »
« Allora ti farò preparare qualcosa da Oloong. Tu Pual che fai?
Stai quì a fargli compagnia? »
Il micetto si fece piccolo-piccolo dopodiché mi osservò sorridente:
« Se no do fastidio ... »
« Niente affatto ... » dissi spiccio e piacevolmente contento
« ... Puoi rimanere se vuoi ».
Il Genio, soddisfatto per la bella situazione, uscì sorridente e si
diresse al piano inferiore. Nel frattempo, sollevato e spensierato come non
mai, mi tolsi gli scarponcini liberando finalmente i piedi, mi sfilai la spada
e la giacca di jeans.
Pual, curioso proprio come un vero gatto, osservava Vegeta ...
« Che osservi? » chiesi affettuosamente.
Il gattino blu mi osservò alquanto confuso e incredulo per quello che
aveva a fianco sé ... « Non l'avevo mai visto così ...
E' davvero strano ... ».
« Beh, all'inizio è così ... » Pual si allontanò
e andò ad avvicinarsi alla spada. Quando vi fu davanti assunse un'aria
alquanto triste ... « E adesso? A che pensi? »
Il micetto mi rispose con la sua solita vocina acuta: « Con questa spada
hai sconfitto Freezer giusto? »
« Giusto »
« Beh ... Hai ucciso anche persone? ».
Dapprima rimasi spiazzato ma poi scoppiai in una risata ... « No, non
ho ucciso nessuno credimi. Devi sapere che è da quando la possiedo
che cerco di rispettare una regola che mi sono autoimposto e cioè che
con quella spada avrei sconfitto solamente i cyborg ... Diciamo che Freezer
era diventato una mezza via quindi ... Comunque non ho mai ucciso nessun essere
umano se è questo che intendevi ».
Pual sorrise sollevato per via della regola ...Mi si riavvicinò e cominciò
a raccontarmi tutto ciò che gli passava per la testa. Dovevo ammetterlo:
quello che sentivo per il piccolo Pual era proprio l'opposto di quella mezza
tacca di Yamcha ... Era proprio un buffo e simpatico gatto.
Una spada per debellare il male e difendere i
deboli ...
Per sconfiggere i terribili cyborg e salvare l'umanità dalla loro sete
di sangue ...
Una piccola regola autoimposta per non fare male a quest'ultimi ...
Ma in fondo non e l'eccezione a confermare la regola? Lei cosa ne pensa dottor
Ito?
:)
Allora ragazzi miei, come state? Spero
tutto bene perchè in questo momento sono solina soletta in questa casetta
freddissima (perchè la cara mamma ha visto l'altro giorno uno spiraglio
di sole e ha deciso bene di spegnere completamente il riscaldamento -_-) e vi
stò scrivendo ... Questa mia solitudine durerà all'incirca un'oretta
e poi dovrò scappare al lavoro ... Avrei preferito stare 1000 volte in
casa da sola (magari spaparanzata sul divano come fa folg_89 visto che lo immagino
come un pelandrone XD) a guardarmi una puntata stra-stra-stravista di DragonBall.
Voi no?
Comunque che dire? In questi giorni quella strega chiamata Ispirazione mi ha
abbandonato a tradimento ... Fortuna che avevo già scritto qualche capitolo
perchè sennò ero già a piedi! E poi in questi due giorni
non ho toccato computer (se non per leggere fic) e vedere un film (che più
precisamente è un cartone): "Vampire Hunter
D - Bloodlust" ... L'ho apprezzato molto e se qualcuno volesse guardare
qualcosa di diverso da Goku e compagnia, l'ho consiglio vivamente ( c'è
amore, azione, sangue, mistero, strane creature (W i vampiri!) e poi dura un'ora
e trenta ... Riuscirete a resistere per quel tempo senza chiamare invano il
nome del principe dei sayan?).
Vabbè, penso di essermi dilungata abbastanza per il momento (ma più
che altro penso che tutto questo non v'importi niente e quindi è meglio
proseguire).
Ecco a voi le rispostine alle recensioni!
LadyDreamer:
Con quei due è finita, così com'era stato per il Dottor Gelo ...
Non sono una di quelle persone che ama far riesumare vecchi personaggi (Gelo
chissà quanti anni aveva ...) solo per fare scalpore. Sono morti stecchiti
e su questo puoi stare tranquilla. Se uno dovesse iniziare a leggere solo adesso
questa storia ci metterebbe tre secoli? Diciamo anche quattro che tanto non
cambia più di tanto XD Sappi però che se uno iniziasse a leggere
la storia anche quando questa fosse all'ultimo capitolo, la cosa mi farebbe
comunque piacere perchè c'è qualcosa che lo spinge a proseguire
... La cosa che mi farebbe molta tristezza è che uno leggesse il numero
di capitoli e poi dicesse "Cavoli, ma quanti sono?! E che palle, sono troppi
... Lasciamo perdere và, oggi mica tanta fame ..." e poi mollasse
lì senza leggere nemmeno una riga, come se la lunghezza influenzasse
negativamente la qualità dell'opera (per dire che ci sono tanti capitoli
ma chissà com'è, la qualità è infima ... di sicuro).
E tutto questo ambarabàciccìcoccò per dire che apprezzerò
sempre anche i ritardatari, quelli che arrivaranno un po' lunghi anche perchè
anch'io sono una di quelle persone che a volte si accorge tardi di aggiornamenti
o cose simili e quindi sono più che comprensiva. Va beh, spero che tu
non ti sia già addormentata ... Se leggi e se ti andasse di commentare
io sarò quì. Un bacione.
(Ps: a casa mia "mica tanta fame" è inteso come non ne ho molta
voglia).
folg_89:
Wee spaghetto Super Sayan! Che bello. Capitolo ben congegnato e leggibile? Nemmeno
la mia prof. di italiano mi ha mai lasciato un commento anche solo simile ...
Evidentemente era molto pigra ^-^ . Spero anche a te che il capitolo piaccia.
Un bacio ( e per il sangue cerca di resistere, oK?).
Sissi25: Freezer
ha colpito ancora! Adesso però se n'è tornato di nuovo nel suo
angolino dell'inferno a grattarsi ... Spero che a qualchedun'altro serva presto
il suo aiuto. All'inizio avevo pensato per Ito una particina tranquilla e lasciare
la parte del matto a Oshi ma poi, con il passare dei capitoli, mi è cresciuta
la voglia di trasformare questo giovane apparentemente docile in un demonio.
Il videogioco con cui strimpella il giovine è tutt'altro che orribile
(almeno dal punto di vista grafico) e se volessi saperlo si tratta di "Assassin's
Creed" ... Nel gioco l'obbiettivo sarebbe quello di eliminare un cattivo
e poi darsi alla fuga ma io (con questo matto) ho fatto in modo che l'eroe si
ritrovasse ad essere il cattivo eliminado anche poveri innocenti (nel gioco
questo non è possibile perchè sono pressochè immortali
ma è una modifica che ho voluto farci). Ho esaperato al massimo il videogiocatore
... Infatti penso che nessuno, a parte pochi casi, giocherebbe a giochi così
violenti solo per ammazzare altre persone (anche se virtuali) ... Cambiamo:
Trunks non è stato poi così tanto sanguinario, in fondo con le
sue mani ne ha ucciso solo uno. Per Vegeta abbi pazienza ... Anche questo capitolo
è nella mia lunghezza media, spero che ciò ti faccia piacere.
Un bacione!
Swwtcicia: più esplicita di così
non potrevi essere. Grazie tante. Spero che anche questo capitolo ti piaccia
come il precedente. Un bacione!
Nion: No,
Vegeta non si sveglierà. Su questo ci puoi mettere una mano sul fuoco
... Occhio ... Non ho detto che poi non ti scotterai XD ... Comunque ti do ragione:
Vegeta ha fatto tante cose sulla Terra ma forse il nostro Trunks rappresenta
l'unica giusta. Bisogna poi capire bene se il principe dei sayan la pensa allo
stesso modo ma come sappiamo ha una testaccia talmente dura ... Questo è
il nuovo capitolo. Spero tanto che ti piaccia e se vuoi fammi sapere come ti
sembra.
MartaSaru:
Ero pronta per aggiornare il capitolo quando ho visto la tua
rece e ho detto ALT! FERMA TUTTO!! e poi come vedi sono corsa ai ripari :).
Il 10+ anches se da polli me lo prendo ugualmente de non ti dispiace ... Evvai,
una scImMIA da 10+! XD Per quanto riguarda cretino t'informo che spessevolte
anch'io insulto l'omino che uso quando videogioco ... Anche se il più
delle volte dico sù ai compagni perchè con la loro intelligenza
da ebeti non arrivano a comprendere le mie strategie geniali (spesso insulto
il povero Pippo "Pippo! Che c***o fai?! Pippo!!" come quella canzone
di Zucchero ...). E' ovvio che non arrivo nemmeno impegnandomi a questi livelli
ma ti avverto per tempo che di gente così ce nè. Ti piace Pual?
Anche a me e ultimamente mi sono accorta che stò approfondendo molto
dei personaggi che solitamente nelle fic li ritroviamo puramente come cornice
(infatti si parla sempre di Goku, Vegeta, Piccolo, Gohan ... Ecc.ecc.ecc. ma
mai di loro) e questo mi piace molto. La situazione migliorerà ... ma
dipende per quanto tempo durerà, in fondo ci sarà (e questo lo
dico esplicitamente) anche il mostruoso Cell e quindi ne verdero di cose ...
speriamo solo che siano belle.
Spero che ti sboccherai perchè ho voglia di vedere un Axon che sia diverso
da quello che descrive in ogni capitolo della sua fic mia sorella (è
infatti lontano anni luce dal personaggio originale e fà sbudellare,
ma mi piacerebbe leggere anche qualcosa che lo riavvicini al carattere ch eTory
gli ha dato). Per quell'altra vedremo dove andrai a finire e vedremo quanto
sarà grante la tua bastardaggine ... Per il momento sul mio futuro mi
cucio la bocca e non ti dico più niente ^xxx^, così partecipo
anch'io al raduno "Bastardi Dentro 2008". Ora basta perchè
sennò la riusposta diventa più lunga del capitolo. Un bacione
Bene, siamo arrivati alla fine. Ringrazio anche
Dragonball93 che pian piano stà cercando di recuperare
i capitolo persi ... Ce la puoi fare! Non mollare XD
Spero tanto che anche questo capitolo vi piaccia. Se qualcuno volesse dirmi
qualcosa (qualsiasi cosa, anche sciocchezze) sono sempre disponibile ... Orari
permettendo.
Ora vi lascio, vado a fare il scImMIARider per
la FF di mia sorella "Crescendo ...": una fic demenziale che riesce
a far risollevare lo spirito quando è a terra, una storia per nulla impegnativa
da leggere o da capire (anche se la Bea di impegno
ce ne mette da vendere!) e poi Nappa, Radish e Vegeta fanno davvero morire ...
dal ridere!
Un po' di pubblicità? Mi sembra giusto visto che in fondo è a
nome mio ... XD
Ora vi lascio con la fic. Leggete e se
volete recensite. Buon 1° giorno di primavera a tutti.
Un bacione a tutti quanti. scImMIA
CAPITOLO 34
- GATTO CERCASI -
Dopo poche ore arrivò alla piccola casetta anche il signor Crillin. Pardon,
arrivò Crillin. Punto.
La mia presenza dapprima lo spiazzò ma poi, vedendo Vegeta, diede quasi
di matto ... Che avesse qualcosa da ridire?
Alla fine però, dopo avergli raccontato l'intera vicenda includendo anche
il vero motivo della ricerca in biblioteca, fu compresivo come gli altri e accettò
di buon grado di aiutarmi. Quando però entrava in camera di Vegeta si
notava subito quel sottile velo di preoccupazione ... Anche se ci ospitava con
piacere ( a dirla tutta dovrei precisare con "mi" comunque ...) faticava
ad accettare la presenza del principe dei sayan. Pian piano però, vedendo
che nel suo stato era davvero innoquo, incominciò per primo ad offirsi
di aiutarmi prendendosi cura di lui mentre mi riposavo.
Finalmente i giorni trascorrevano tranquilli ... E senza alcuna preoccupazione
continuavo la mia esistenza.
E così fù per quattro giorni, poi ...
Era il pomeriggio del quarto giorno in cui io e
papà risiedavamo fissi in quella piccola casetta rosa. Dopo aver pranzato
lautamente, com'era diventata abitudine in quegli ultimi giorni visto che mi
avevano costretto a cucinare, Pual mi aiutò a sparecchiare mentre il
Genio e il porcellino Oloong si rilassavano guardando in televisione delle atletiche
ragazze che facevano aerobica. Crillin se ne stava appoggiato al piccolo tavolino
quasi addormentato poichè in fase d'abbioccamento.
Il Genio recuperò una bottiglia di vino e ricominciò a bere. Dopo
un sonoro "Hik" mi interpellò con una richiesta alquanto imbarazzante:
« Hei Trunks! Visto che sei molto più affascinante di Crillin perchè
non vai in città? Rimorchi qualche ragazza e poi la porti quì!
Dopo facciamo una bella festa! HEhehe ».
Rimasi interdetto e senza parole ...
« Trunks, ma tu lo stai anche ad ascoltare?! » mi sgridò
per finta il signor Crillin. Anche se avevo perfettamente percepito il suo tono
scherzoso non riuscii a non arrossire dalla vergogna ... Accidenti alla mia
timidezza (quella con l'infermiera infatti era tutta scena, non sarei mai riuscito
a fare sul serio).
Crillin sbadigliò sonoramente poi dopo s'alzò in piedi. Iniziò
a sgranchirsi dopodichè mi si avvicinò a grandi passi: «
Hei Trunks, prima che mi addormenti vado a fare la puntura a Vegeta. Ormai è
l'ora no? »
Osservai l'orologio da polso che era poggiato vicino al lavello « Sì,
tra poco è l'ora ... Comunque non sei obbligato, posso farlo tranquillamente
io quando ho finito quì ».
Tornò a fare il finto serio: « Ne devi approfittare un po' invece.
Guarda che non so se riuscirò ad essere così disponibile quando
Vegeta sara bello sveglio! »
Sorrisi all'idea di vederlo nuovamente imbronciato e magari mentre invieva contro
qualcuno ... « Ok, come preferisci. La medicina è al solito posto
».
Prima di salire al piano superiore Crillin guardò in malomodo il vecchio
e il maiale ... Erano davvero due depravati ma in fondo erano brava gente.
Il pelato di diresse nella stanza e s'immerse nella sua penombra. Sulla finestra
infatti vi era stata montata una veneziana per limitare l'ingresso della luce
e rendere così la stanza fresca. Crillin di avvicinò al grosso
comò di frassino e sopra di esso vi trovò la bottiglietta con
la medicina e la siringa da usare. Riempì quest'ultima con il quanitativo
utile per l'iniezione dopodichè si avvicinò timoroso al malato
... Temeva che da un momento all'altro potesse aprire gli occhi e disintegrarlo.
Nemmeno quella volta il brutto presentimento si avverò: il principe,
anche durante la puntura, continuò il suo sonno senza smuoversi. Crillin
riestrasse l'ago e ricoprì il piccolo buco con il cerottino.
Rimase quanche minuto fermo ad osservarlo pernsieroso, in ginicchio e con le
mani poggiate sulle coscie. Nessuno si era ancora abituato a vederlo così:
sembrava diverso, un'altra persona ... E io per primo non ero ancora abituato
alla situazione. Per fortuna ero circondato da quelle bravissime persone.
Crillin si rialzò in piedi e andò a risitemare la siringa al suo
posto e chiuse con maggiore forza la boccetta per sicurezza. La osservò
per pochi istanti e per fortuna notò per tempo una "anomalia"
...
Si sporse per le scale e iniziò a chiamarmi a gran voce: « TRUNKS!
HEI TRUNKS!! ... ». Dopo essermi asciugato le mani con un burazzo asciutto
mi avvicinai alla tromba delle scale e osservai in sua direzione: « Che
c'è? »
« Secondo il dottore quanto doveva durare la cura? »
« All'incirca due settimane ma perchè me lo chiedi? Forse si è
... » sorrisi al pensiero che si fosse svegliato prima del tempo. Crillin
però riuscì a smontare i miei castelli per aria con un semplice
"no-no" con la testa. Poi con una serie di piccoli balzi mi raggiunse
al piano inferiore e incominciò a parlarmi serio: « Quindi mancherebbero
una decina di giorni giusto? »
« Beh, sì ... » Qual'era il problema?
« Beh ... » sospirò tristemente Crillin « ... Dubito
allora che questa quantità sia sufficente ... » concluse mostrandomi
la boccetta. L'afferrai e controllai il livello ... M'impietrii scoprendo a
mia volta che quella scarsa quantità sarebbe durata per un giorno al
massimo.
Mi lasciai cadere a terra, sconfitto da un'invisibile
forza. La fortuna mi aveva abbandonato ancora.
« E adesso che si fa? » mi chiese dispiaciuto Crillin capendo che
con quella notizia mi aveva messo in seria difficoltà.
« Non lo sò ... Non lo sò proprio ... per una volta che
stava andando tutto per il meglio ...».
Pual mi si avvicinò e mi abbracciò il collo nel tentativo di consolarmi
... Il mio umore era crollato nel giro di pochi attimi. Dopo pochi istanti,
notando che la sua tenera stretta non aveva fatto molto effetto, il piccolo
gatto si staccò leggermente e con la sua vocina acuta, che in quel momento
a causa della vicinanza mi sembrò più che altro fastidiosa, mi
suggerì: « Ma ci sarà pur qualcun'altro in grado di fare
una medicina uguale, no?»
« E' vero ... » disse Oloong aggiungendosi agli altri « ...
Basterà cercare questo qualcuno e farne fare una nuova dose ».
« Avete perfettamente ragione ... » mi alzai in piedi e mi ricomposi
« ... girerò tutto il pianeta se sarà necessario ma troverò
una persona in grado di risolvere questo pasticcio ».
Mi avviai al piano superiore e mi vestii in modo decoroso dopodichè ritornai
dagli altri.
« Non prendi la spada? » chiese il piccolo gatto.
« No, non ce nè bisogno ».
« Vuoi che ti accompagni? » mi chiese gentilmente il signor Crillin.
Accompagnai la risposta con un cenno del capo « No grazie, ci riuscirò
anche da solo. E' meglio che vada solo io, sà: se dov'essero fare troppe
domande ... »
« Capisco, come preferisci ».
Uscii dall'accogliente casetta e dopo aver salutato tutti mia avviai nuovamente
verso la città più grande del pianeta.
Girai ... Girai come un matto per ore e ore ma
sembrava che nessuno volesse prestarmi aiuto: nelle farmacie nessuno conosceva
un medicinale anche lontanamente simile mentre negli studi e negli altri ospedali
che avevo visitato tutti avevano respinto la mia richiesta con le motivazioni
più disparate tra le quali la mancanza di tempo, l'inesperienza di alcuni
perchè troppo giovani, la diffidenza nei miei confronti ma soprattutto
verso il farmaco, l'inagibilità dei laboratori per un qualche motivo
strano e curioso ... Per farla breve la situazione era questa: avevo girato
in lungo e in largo ma non ero riuscito a trovare nessuno che fosse in grado
di ricreare il farmaco.
Il cielo stava iniziando a tingersi di rosso ...
In mezzo a quella folla io me ne stavo fermo, impalato ad osservare quello spendido
gioco di luci e di colori e al contempo, più rimiravo quello spettacolo,
più sentivo il cuore farsi pesante forse stanco per le illusioni del
destino.
Abbassai lo sguardo ed osservai le punte dei piedi ... Mi comporto sempre così
quando non sò che fare o che dire.
Una persona prima a destra ... Poi un'altra invece a sinistra ... Mi colpirono
involontariamente e io non feci nulla per evitare i loro colpi ... La poca forza
di volontà che avevo non riusciva a far fronte alla situazione ...
Poi all'improvviso due braccia amiche mi cinsero il braccio destro ... E alzando
lo sguardo rividi quel volto sorridente ...
Mi portò via con sé e io non opposi resistenza ... Forse perchè
ero completamente alla deriva.
In quel caldo salotto il mio stato d'animo non tornò completamente alla
normalità anche se i biscotti e il caldo the avevano contribuito a risollevarmi
un po' il morale. La nonna continuava a sorridermi e man mano che il mio piattino
si svuotava lei lo riempiva nuovamente di leccornie ... A quanto pare voleva
farmi diventare un nipote obeso.
Senza sosta continuava a cinguettare felice, come se nel suo piccolo mondo fosse
sempre primavera ... Che invidia, lei sempre spensierata mentre io ero sempre
di umore variabile.
« Vuoi dell'altro the caro? »
« No, grazie. Ne ho bevuto abbastanza »
La nonna poggiò la teiera sul tavolo « Comunque non farti problemi
»
« Hah, mi dovrei dare una regolata invece: mi stai viziando! ».
La nonna rise di cuore dopodichè mangiò mezzo pasticcino alla
frutta ...
« Come mai sei così depresso? C'è qualcosa che non va tesoro?
» mi chiese premurosa. Dal canto mio abbassai lo sguardo e i miei pensieri
tornarono al tremendo pomeriggio appena trascorso « Si nota così
tanto? ».
Lei annuì mentre finiva di gustarsi il dolcetto.
« In effetti non è stata affatto una buona giornata ... ».
Con la coda dell'occhio riuscii a scorgere un vassoio che si muoveva nella mia
direzione ... « Prendi un'altro dolcetto allora, ti tirerà un po'
sù il morale! »
« No, no, no, no ... Grazie nonna ma non ce nè bisogno! ... »
« Ma che c'è di male ... » si risedette sul comodo divano
e poggiò le mani sulle ginocchia « ... io ne mangio sempre qualcuno
quando sono un po' giù di morale ».
Osservai meglio il suo corpo ... « Da quanto vedo non è mai giù
di corda allora ... ».
« Non mangio questi gustosissimi pasticcini solo quando sono depressa
sai? Esistono tantissimi altri momenti ... » con la mano destra riafferrò
la tazza di the, ne bevve un sorso dopodichè poggiò la mano sinistra
sulla guancia e mi sorrise amorevolmente « ... Comunque grazie per il
complimento ».
« Figurati ... ».
La porta del salotto si aprì ...
« Hah , ciao ragazzo. Che bella sorpresa! Moglie ... » si rivolse
alla nonna il signor Brief « ... da quanto è quì? ».
« Una mezz'ora ... Vuoi una tazza di the caro? »
« Caspita ... » disse scrutandomi « ... se sapevo così
uscivo prima dal laboratorio ... Grazie cara ma per me niente the ».
Il nonno si sedette sulla poltrona vicina e allungò le braccia verso
l'alto per stirarle un po'.
« Caro, sai cosa mi ha detto questo giovanotto? »
« No, cosa ti ha detto? » chiese curioso il nonno alla moglie.
« Ha detto che sembro una quattordicenne da quanto sono in forma »
"NON HO MAI DETTO QUESTO! O-O"
Il nonno si mise a ridacchiare ma di preciso non so ancora se lo stesse facendo
perchè la moglie aveva esagerato o perchè le credeva e quindi
era contento per lei ...
Osservai meglio la figura del signor Brief ... Sembrava che mancasse qualcosa
...
« Nonno ... »
« Che bello caro, abbiamo un nuovo nipote adesso! » conguettò
la bionda tutta contenta.
« Dimmi ragazzo » rispose il nonno al mio richiamo mentre si sistemava
la sigaretta spenta dietro l'orecchio destro.
« Hemm ... » effettivamente qualcosa mancava « ... il gattino
non c'è? ».
I due all'inizio mi guardarono alquanto perplessi
ma poi, constatando pure loro che il micetto mancava, se ne uscirono con un
"E' vero".
« Strano, davvero strano ... » bofonchiò il dottore accarezzandosi
i folti baffi.
« Sarà rimasto da qualche parte no? » dissi senza problemi,
ignaro del fatto che avrei potuto scatenare il minimo shock ...
La nonna portò le mani al volto e su di esso comparve un velo di preoccupazione
... credo ... « OH NO! Chissà dov'è poverino. Forse ha fame
e si sente solo ... »
"E' solo un gatto ..." pensai.
« ... Tesoro, devi andare subito a cercarlo e trovarlo prima che gli succeda
qualcosa di brutto! » terminò spiccia la nonna.
« Hai proprio ragione. Vado immediantamente! ... » esclamò
il nonno mentre si rialzava dalla comoda poltrona.
" ... è davvero incredibile ..."
« ... Cara, tu nel frattempo sparecchia quì per cortesia ... »
« Sì, certo »
" ... tutto questo per un gatto! ... "
« ... Ragazzo mi vuoi venire a dare una mano? »
« Eh?! ... » fino ad allora mi avevano chiesto di tutto: prestare
soccorso medico, salvare persone dai cyborg, combattere per difendere la Terra
... Mai nessuno mi aveva chiesto di cercare un gatto!
« ... Va bene, la aiuterò ».
Mi alzai dal divano e seguii il nonno nel corridoio e al centro di esso egli
mi fecce cenno di controllare il lato destro della casa mentre lui si sarebbe
occupato del lato opposto. Dopo pochi istanti aggiunse anche che dopo una mezz'ora
ci saremmo dovuti ritrovare davanti a quel salotto, su di quelle piastrelle,
con o senza gatto ... Un piano geniale ...
Percorrevo i vari corridoi con il cervello sconnesso
... Il micetto era passato in secondo piano poichè tutta la mia attenzione
era rivolta a quella casa e soprattutto a quell'ala che per me era sempre stata
inaccessibile nel mio tempo perchè distrutta dagli attacchi dei cyborg.
Mi avvicinai alla grande vertrata che dava sul cortile e osservai nuovamente
quello spettacolo di luci creato da quel sole che si ritrovava sulla soglia
del tramonto ...
Poggiai la fronte su di quel supporto verticale ... I miei giorni erano composti
o da corse o da perdite di tempo e anche in quel momento non stavo facendo altro
che sprecare attimi preziosi che non avrei mai potuto recuperare ...
Mi staccai dal vetro ... Forse mi sarei sentito meglio se avessi trovato quel
gattino, almeno avrei dato un senso concreto a quella ricerca. Per osservare
meglio la casa avrei avuto dopo tutto il tempo a disposizione ... Sempre se
non avrei trovato qualcos'altro che mi facesse tribolare.
« Vediamo un po': se fossi un gatto dove mi nasconderei? ... » incominciai
a domandarmi a voce alta come un vero sciocco « ... Allora, un gatto andrebbe
a cercare un luogo morbido, caldo, magari con qualcosa da mangiare ... »
aprii un paio di porte ma non trovai niente di che « ... I gatti sono
menefreghisti e quindi immagino che si cerchino un luogo in cui possano stare
per i fatti loro ... »
" ... come Vegeta del resto ... " per un'attimo sorrisi per il confronto:
il principe sarebbe stato un perfetto gatto schivo ... magari anche lui nero
ma senza gli occhi a bottone.
Continuai a riflettere dove potesse essere quel gatto: « ... poi sono
dei ficcanaso e quindi credo che cercherebbero di entrare in luoghi a loro "inaccessibili"
... ».
Aprii una porta e osservai all'interno della stanza ... Un grosso letto matrimoniale
bianco ... E al centro di esso una piccola pallina nera ...
« BINGO! » entrai nella camera e mi avvicinai all'animaletto. Appena
mi vide iniziò a stiracchiarsi e a fare le fusa ... Era davvero carino,
gli occhi a bottone poi erano micidiali ...
Lo presi in braccio e lo avvicinai al petto. Attaccò subito le unghiette
alla giacchetta di jeans e in pochi secondi mi fu sulla spalla destra, proprio
come faceva con in signor Brief, alias nonno.
Annusai attorno e sentii un olezzo di latte ... a fianco del grande lettone
vi era infatti una mastodontica culla ornata pizzetti e merletti rosa e gialli
... colori davvero poco adatti per un mashietto. Mi avvicinai ad essa e notai
con piacere che era vuota. Almeno non avrei dovuto affrontare il mio "fratellastro"
...
Prima di uscire osservai meglio la stanza di Bulma e di quell'altro: su ogni
scaffale c'era ogni tipo di cianfrusaglia e più che una stanza di due
genitori sembrava una cameretta da giovincelli ... La mia mamma me l'aveva detto
che quello scansafatiche di Yamcha non si era mai deciso a crescere e in quel
presente sembrava che avesse influenzato negativamente anche l'altra mamma ...
Alla sua età non aveva combinato ancora nulla di buono.
Mi tornò il buon umore sapendo che alla mia giovante età ero già
molto al di sopra di quel babbeo. Io non perdevo il mio tempo, l'unico guaio
era che non sapevo ancora bene come muovermi ... Il problema era solo quello.
Mancavano ancora una ventina di minuti "all'appuntamento" e così
decisi di uscire da quella stanza e fare con calma quel giretto ... Nel frattempo
avrei almeno "completato" i miei ricordi.
Dopo alcuni minuti tornai nuovamente a scrutare
il sole ... Mi accecò con i suoi raggi e vidi rosso ...
Mi voltai di scatto per evitare il bagliore ma
in compenso mi venne un leggero giramento di testa ... per un attimo mi sembrò
di vedere il gattino nero corrermi a fianco ... Evidentemente era stato un'abbaglio:
il vero gattino era sulla spalla e mi teneva compagnia ...
Continuai a percorrere quei corridoi rossi. Le ombre si fecero scure ...
Dopo tanta parete spoglia ecco spuntare un'altra porta ... una porta scura ...
Mi avvicinai e dopo aver poggiato la mano sulla maniglia, la aprii lentamente
...
Ancora quella luce rossa ...
Socchiudendo gli occhi incominciai a vedere l'arredamento: sulla parete di destra
vi era un'altra porta ... Voltando lo sguardo verso sinistra si potevano scorgere
le tre grandi finestre dalle quali entrava la luce e poi, sotto una di queste,
vicino a una piccola scrivania, vi era un letto singolo ...
Seduto su di esso un'uomo a volto basso era intento ad asciugarsi il collo con
un'asciugamano bianco ...
Un taglio di capelli inconfondibile ...
« ... Vegeta ... »
Alzò il viso e mi guardò con quegli
occhi rossi ...
Capitolo 35 *** Come si distruggono i ricordi? ***
Documento senza titolo
Ciao a tutti quanti! Inanzitutto spero
che abbiate trascoso una felice Pasqua ... Da parte mia posso solo dire di aver
mangiato come non mai e aver al contempo trascoso quattro ore interminabili
attorniata da parenti pressochè ubriachi.
Ringrazio tutti coloro che nonostante questo periodo di festa continuano a rimanere
accollati al computer a leggere questa schifezza e magari non sono a spasso
come dovrebbero ... Grazie ... ogni volta mi riempite di gioia con le vostre
belle parole.
Senboo_: Ciao
new entry! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono riamasta alquanto incuriosita
dalla tua recensione e perciò mi sorge spontaneo porgerti una domanda:
se hai letto il 1° e l'ultimo capitolo mi dici cos'hai capito? Immagino
non molto e spero che con gli altri in mezzo il vuoto si riempa e che la storia
continui a piacerti nonostante tutto. Spero di risentirti presto. Per il momento
ti saluto, ciao ciao.
LadyDreamer:
Madama Ispirazione al momento è rimasta impalata sulla soglia ... Spero
che si decida a rifare il suo ingresso! Ti ringrazio infinitamente per i continui
complimenti ... davvero, sono felice che la storia continui a piacerti anche
se ti avverto per tempo che dubito fortemente che arriverò al capitolo
n°590!! XD. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e se ti và
fammi sapere cosa ne pensi. Un bacione enorme ^-^
Swwtcicia: Calma
e sangue freddo! Non è successo nulla di grave ... Se leggerai questo
capitolo lo capirai al volo. Spero che ti piaccia . Ciao ;)
folg_89: Sì,
Vegeta era a letto e a dire il vero lo è ancora ... Capirai leggendo
(ti consiglio comunque di rimanere accollato al divano, non si sa mai ...).
Beh, che dire ... io mi impegno in quello che faccio, cerco sempre di dare il
meglio e questo perchè non mi piace scrivere "baggianate" per
far perdere tempo alla gente (me in primis). E' ovvio che se dopo tutti questi
capitoli qualcuno continua ancora a seguirmi vuol dire che c'è pure qualcosa
di buono ... e questo mi riempie davvero di gioia. Come ti ho già detto
sono riuscita a mettermi in pari con la tua fic ... Spero davvero in un tuo
aggiornamento (beato te poi, l'ispirazione non ti manca mai! rabbia ...è_é).
Per il resto non so davvero che dire, mi ha fatto molto piacere chiacchierare
con te e finalmente posso dare un volto al tuo nome ... Anche se però
continui a sembrarmi un serione XD. Ora ti lascio ... Se ti và lascia
pure due righe anche piene di insulti (tanto sò che da parte tua saranno
insulti costruttivi perchè ho capito che forse un po' serio lo sei per
davvero!). Ciao e a presto
DBZ4EVER: Heilà!
Era da un po' che non ti facevi più sentire ... Per la tua domanda posso
risponderti così: Nessuno -per fortuna- ha visto il nostro Trunks mentre
uccideva il dottor Oshi e questo perchè 1. Erano entrati nella stanza
del personale, 2.Erano tutti troppo occupati a scappare e nessuno gli fece caso
(tranne il dottore ovvio XD). Spero che continuerai a seguirmi. Un bacione
MartaSaru:
Eppa eppa! Lanciamo i coriandoli (per cosa poi lo capirai). Yamcha lo detesto,
hai proprio ragione, mentre Crillin lo reputo un personaggio davvero simpatico
e degno di stima ... Avvertimi se per caso vado troppo fuori dai personaggi,
mi raccomando! Se per Axon la questione è solo pigrizia che ti posso
dire ... Mi hai ingannata, e io che pensavo che tu fossi a corto di inventiva
o qualcosa di simile TT-TT ... NO, non si inganna così scImMIA, GIAMMAI!!
Vabbè dai, Radish aspetterà in un angolo e prenderà la
polvere ...Che ci posso fare io?
Le tue rece mi piacciono molto, sono davvero simpatiche ... Sei proprio una
pazza XD!! Se per caso vuoi fare 2 chicchiere al di fuori di Gmail dimmelo che
ti lascio l'i. di msn (e questo a tuo rischio e pericolo!). Per il momento ti
saluto e spero vivamente che il capitolo ti piaccia anche se è quello
che è. Un bacio (e vedi di ripigliarti XD).
Nion: Te
lo posso dire sinceramente: è per colpa tua e del tuo suggerimento se
è saltato fuori questo capitolo! Un pomeriggio mi sono seduta (su cosa
non te lo dico XD) e ho chiuso per due secondi gli occhi perchè ero parecchio
stanca ... PUF!! Eccone un'altro nuovo e alla fine non ho resistito e l'ho inserito
perchè alla fine (molto alla fine) mi piaceva. Che dire, dammi qualche
altro consiglio allora così la storia diventa infinita! E poi al posto
del grosso cane bianco c'è il drago Shenron ... XD. Spero che anche questo
capitolo ti piaccia e se ti garba fammi sapere cosa ne pensi. Un bacione
Sissi 25:
Tutti dicono che Freezer è solo uno sterminatore ... Adesso possiamo
dire che fa anche qualcosa di buono :D! Mi ha fatto davvero ridere il fattarello
successo a te e a tuo fratello ... Davvero, chi se lo poteva immaginare? Comunque
prova a giocarci un pochino, magari alla fine ti piace (basta che non diventi
come Ito!!). Grazie comunque per i complimenti sottintesi, ho apprezzato molto.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio, ciao
Angelo Azzurro:
Avevi il computer in panne? Se mi dicevi qualcosa ti mandavo Freezer ... Con
Sissi 25 ha funzionato in maniera impeccabile e con te sarebbe stato lo stesso
:). Questo colpo di scena non è poi tutto stò gran che e il motivo
lo capirai presto comunque apprezzo davvero che la storia ti piaccia nonostante
questa montagna di baggianate che continuo a propinarvi aggiornamento dopo aggiornamento.
Questo è il nuovo capitolo ... Spero che ti piaccia come gli altri. Un
bacione
Ok, abbiamo terminato. Prima di incominciare ecco a voi le tipiche due paroline
come d'abitudine: questo capitolo in principio non esisteva ma poi (dopo il
suggerimento di Nion: stenditi, chiudi gli occhi
e immagina la scena) è nato dal nulla. La primissima parte che leggerete
rappresenta un mio personale sogno che ho fatto due o tre giorni fa ... I protagonisti
non erano i personaggi di DB ma vi erano io e un'altro personaggio facente parte
della mia famiglia ... A causa della grande impressione che mi ha fatto non
sono riuscita a togliermi questo incubo dalla mente e alla fine sono riuscita
a plasmarlo con i personaggi di Toriyama. L'effetto finale non è proprio
come il mio sogno perchè so bene di non essere brava con le descrizioni,
per questo vi chiedo di usare molto l'immaginazione. Per questo primo pezzo
ho trovato una motivazione che ho inserito alla fine: è un mio modo di
pensare e quindi vi chiedo di non prenderla troppo sul serio ... Nonostante
queste cose spero che il capitolo piaccia a tutti, a me non è che convinca
più di tanto ma non ho trovato la forza di elimiarlo ...
Inoltre mi scuso in anticipo se il capitolo è molto meno lungo del mio
solito ma la mia vena creativa mi ha costretto a bloccarlo in questo punto e
mi ha ordinato di non proseguire ... Mi rifarò con il prossimo, giuro!
Vi auguro una buona lettura e un buon
inizio di settimana.
Un bacione a tutti scImMIA
CAPITOLO 35
- COME SI DISTRUGGONO I RICORDI? -
Alzò il viso e mi guardò con quegli occhi rossi
...
Non un sorriso sul volto, nulla di nulla ...
Con lentezza si alzò dal giaciglio ... Non usò
le mani per issarsi ...
Quando fu in piedi, si staccò una spanna da terra dopodiché ridiscese
... Le punte dei piedi toccavano il terreno mentre i talloni rimanevano alti
...
Le ginocchia leggermente piegate ... le spalle basse ... il collo tirato verso
di me ...
Sul suo volto ancora nessuna emozione ...
Mi si avvicinò in modo anormale: prima andava a destra
e poi andava a sinistra ... Serpeggiava continuando a far toccare gli alluci
su di quella moquette scura ...
Ancora a destra e poi a sinistra ...
Destra ... Sinistra ...
Destra ...
Sinistra, destra, poi in basso a rasoterra. Veloce, velocissimo
a fatica ero riuscito a seguire le sue movenze serpentine ...
Nero, oscuro, me lo ritrovai di fronte ...
I miei occhi sbarrati, il cuore che batteva all'impazzata ...
Mentre lui freddo, glaciale ...
Come uno spettro ...
Continuava a fissarmi con i suoi occhi di fiamma ...
Rapido, come un battito di ciglia, il suo volto di deformò
accompagnato da un'agghiacciante stridulo ...
Un sorriso malefico, deforme contornato d'oro ... E sopra di esso quattro paia
di occhiacci spalancati dalla forma parallelogrammaica ...
Mi coprii gli occhi spaventato da quello spettacolo. Lui continuava
a rimanere lì, immobile, a scrutarmi con quei occhi contornati di luce
e iniettati di sangue ...
Il suo respiro freddo si fece pesante ...
Presi coraggio e lentamente tolsi le mani dagli occhi ... Lo
guardai bene: in ogni occhio vi era riflesso un istante diverso ...
Una strana esplosione ...
Due grossi tizi che confabulavano tra loro ...
Freezer ...
La grande umiliazione ...
Vegeta sul punto di morte ...
... Gli altri non riuscivo a capire che attimi fossero ...
Il sorriso divenne ancora più grande, ancora, ancora,
ancora!
Sbatté violentemente le strane palpebre un paio di volte e poi ... Gli
occhi si inumidirono ...
Quattro piccole lacrime si staccarono da quegli occhi e presero a galleggiare
leggere ...
Continuava a fissarmi ...
Non sapevo che fare.
Rapido e sfuggente impennò improvvisamente e volò in alto, fino
a toccare il soffitto con il naso, poi si lasciò cadere ...
Prima di ritornare in posizione eretta compì due piroette ... Il corpo
sembrava non avere legamenti: si attorcigliava come un nastro e parti di esso
si scomponevano e si ricomponevano come se fossero gocce di mercurio ...
In mezzo a quella stanza ora se ne stava immobile in quella
strana posa, tutt'altro che fiera, e osservava la parete di destra ...
Prese a sussultare, come quei vecchi giocattoli a molla, e, sempre galleggiando,
si spostò verso la parete ...
Dopo pochi metri si fermò e invertì il percorso ...
Per svariati secondi fece avanti e indietro, come un'anima errante,
continuando a compiere quel movimento sussultorio, lasciando la testa ondeggiare
come se non avesse peso alcuno ...
Aumentarono i sussulti ... E lui continuava a sorridere allucinato ...
Con gli occhi seguivo il suo spostamento e pian piano aumento
la velocità perché anche lui la aumenta gradualmente ...
Poi di colpo, all'improvviso, iniziò a scattare da una
parte all'altra e come un folle rideva con isteria ...
La stanza imbrattata ... Il sangue colava lentamente e creava delle piccole
pozze in terra ...
Mi osservai le mani ... rosse, come tutto il resto.
Mi avvicinai lentamente a una delle grandi finestre e con un braccio ne pulii
una piccola parte scoprendo il vetro trasparente. Al di là di esso il
sole continuava a splendere terribile ...
E i miei occhi azzurri, così contrastanti dal resto, vennero nuovamente
accecati.
___
La testa girava e poggiai una mano sulla fronte come per fermare
il suo moto apparente.
Mi guardai attorno: un lungo corridoio luminoso percorreva l'intero edificio
...
" Era un'allucinazione?! ..." pensai mentre esterrefatto studiavo
ciò che mi circondava.
Scrollai energicamente la testa e mi diedi un leggero pizzicotto sulla guancia.
Il gattino mi fissava chiedendosi cosa mai stessi facendo. Costatando che non
mi ritrovavo più nel mondo dei sogni, sospirai sollevato e continuai
il mio passeggio.
" Accidenti, per fortuna non fumo robe strane sennò chissà
cosa mi immaginavo!! Quando tornerò dal genio me ne andrò a fare
una bella dormita! Forse ho i nervi a pezzi ..."
Numerose erano le fotografie appese alla lunga e interminabile
parete e tutte raffiguravano, in pose più o meno buffe, un conosciuto
trio ... E poi, dopo tante, eccone una diversa: un grosso gruppo di persone
sorrideva alla macchina fotografica e al centro un giovane Goku mostrava il
suo sorriso migliore, quello ingenuo e sincero che era sempre riuscito a conquistare
il cuore delle persone ... dovetti ammetterlo: anch'io facevo parte delle sue
conquiste. In quella foto vi erano tutti, nessuno escluso a parte Piccolo che
evidentemente si era rifiutato di partecipare ... Anzi no, non c'era perché
non faceva ancora parte del gruppo.
Era davvero bellissima ... Riusciva a trasmettere un calore e un trasporto incredibile.
Con la magia dell'immaginazione riuscii a duplicarmi e inserire un il mio doppione
in mezzo a quelle persone ... Sarebbe stato davvero bello essere lì con
loro e venire abbagliato da quell'istantanea luce ...
Rimasi a contemplare quel piccolo riquadro per svariati minuti.
Quando riuscii a staccarmene avevo perso già da un bel pezzo la cognizione
del tempo.
Continuai a camminare finché non rividi quella porta.
Un groppo mi salì alla gola. Per un attimo mi era ritornata
alla memoria la sua immagine indemoniata ...
Rimasi a fissarla qualche istante seriamente indeciso sul da farsi: entrare
o meno?
Deglutii un po' di saliva dopodiché annuii convinto ... Avevo preso la
mia decisione. Alzai il mento, chiusi gli occhi e con un passo deciso (accompagnato
dall'oscillazione di due bracci tesi che si muovevano in sincrono agli arti
inferiori) superai quella porta scura con la più decisa intenzione di
non oltrepassarla.
Cinque passi oltre essa mi fermai. Era quello che volevo realmente?
Mi riavvicinai e dinanzi ad essa mi sentii stranamente piccolo ...
" Cosa stai facendo? Apri quella porta! Che aspetti?! " urlai tra
me e me.
Avvicinai la mano e afferrai la maniglia. Era terribilmente fredda ...
Con decisione l'abbassai ma nulla successe. La porta rimase chiusa.
Riprovai più volte e più tentavo più quel senso di angoscia
e frustrazione spariva, come soffiato via da un leggero vento ...
« Cosa stai facendo? »
Mi voltai di scatto verso sinistra e vidi il signor Brief che
mi studiava un po' serio facendo bella mostra di alcune movenze tipiche degli
intellettuali.
« Mi scusi tanto ... » dissi mortificato mentre mi inchinavo per
chiedere perdono « ... non era mia intenzione ficcanasare in giro ...
» nel frattempo il gattino a fatica riusciva a tenersi aggrappato alla
giacca.
« Hooo ... Hai trovato il mio gatto. Bravo » mi si avvicinò
e aiutò il felino a issarsi sulla spalla. Sembrava che non avesse colto
affatto le mie scuse ... evidentemente non gli importava molto se sbirciavo
quà e là.
Il nonno riprese a pettinarsi i baffi e iniziò a scrutare la porta al
mio fianco « Stavi cercando di aprirla? ».
Divenni sicuramente un po' rosso in volto e abbassai gli occhi un po' vergognato
« Beh, sì ... Mi spiace, forse non avrei dovuto ... ».
Il dottore si avvicinò alla porta e alzò gli occhi andando ad
osservare lo stipite di essa. Sospirò profondamente.
« E' da tanto tempo che non vi entro più ... »
L'osservai senza parole. Si rivoltò verso di me e mi sorrise tenero ...
« Non è che mi riusciresti a prendere la chiave, per favore? ».
Osservai meglio e notai che sopra allo stipite di legno liscio fuoriusciva una
piccola chiave. M'alzai in volo ed afferrai il piccolo oggetto. Quando tornai
a terra lo porsi al nonno.
Poco convinto inserì la chiave nella serratura e la fece scattare ...
due volte. Poggiò la mano sulla maniglia e l'abbassò ... la porta
si aprì.
Una stanza fredda, priva di qualunque elemento che potesse trasmettere un qualche
tipo di calore ... Il cuore perse un colpo dinanzi a quella tristezza ...
Il nonno mi fece cenno di entrare. Poichè completamente spiazzato da
quello spettacolo, avanzai alquanto insicuro e raggiunsi lo scienziato al centro
della stanza.
« Che posto è questo? » chiesi mentre continuavo a scrutare
quelle file di libri impolverati sopra quei scaffali di freddo metallo.
« Un luogo che, secondo Bulma, sarebbe da dimenticare ... Una volta mi
aveva detto che era un ricordo da distruggere ... » si avvicinò
alla finestra più a destra e la spalancò facendo entrare tantissima
aria fresca.
« Mia moglie mi ha confessato di averti raccontato quello che accadde
qualche anno fa. Nonostante lei non abbia colpa del decisivo allontanamento
di Vegeta, lei continua a sentirsi responsabile e quando sente che la cosa la
opprime troppo, lei viene qui e pulisce il pavimento » .
Osservai la polvere sugli scaffali « E quelli non li pulisce? »
indicando i numerosi libri.
« No, quelli non li tocca perché non fanno parte della stanza originale.
A dire il vero nemmeno queste piastrelle sarebbero autentiche ... » proseguì
continuando ad osservare la città « ... Mia figlia ha voluto che
smantellassimo tutto per rendere irriconoscibile questa stanza. Proprio quì,
dove mi trovo adesso, prima vi era un bagno ... Mia moglie continua a pulire
pensando almeno che il perimetro della stanza la possa ricollegare a quella
precedente ... ».
« Allora questa era la stanza di Vegeta ... ».
« Già ... » disse abbassando le spalle « ... Sai, una
volta, mentre Bulma era via, ho provato a farla tornare quella di prima ma poi,
quando lei se ne accorse, mi ordinò di farla ridiventare nuovamente com'era
ed ora ... Eccola quì, vuota di tutto ma al contempo così piena
... ».
Sospirai capendo il suo ragionamento.
« Forse non ti sembrerà ma la venuta di quell'alieno aveva scombussolato
a tal punto la vita mia e quella di Bunny da non renderla più monotona:
senza volerlo aveva aggiunto un pò di brio ... Tutte quelle folli invenzioni,
con quei limiti disumani ... E invece adesso sono tornato quel comune ometto
costretto ad aggiustare i semplici elettrodomestici. Quando me ne dovrò
andare in pensione che cosa farò? Non avrò quegli obbiettivi da
superare e non dovrò più sudare sette camicie per escogitare un
sistema per migliorare gli allenamenti di quel sayan ... ».
« Capisco quello che prova. E' brutto continuare a vivere senza obiettivi
... » mi avvicinai a lui e poggiai una mano sulla spalla « ... L'importante
è non lasciarsi mai abbattere e poi, da quello che so, una persona ci
potrà provare all'infinito ma i ricordi continueranno a restare ».
Il nonno mi guardò e mi sorrise orgoglioso « Hai davvero ragione
ragazzo. Lasciatelo dire: sei molto più intelligente dei tuoi coetanei
».
Alzai gli occhi e sorrisi anch'io compiaciuto « Mah, avrò preso
da qualcuno ... ».
« Dai, ora usciamo » disse chiudendo la finestra.
Un ricordo, per quanto orribile e spaventoso, non si può cancellare.
Al massimo si può involontariamente nascondere nel profondo e credere
che sia davvero sparito. Per quanto ci si possa impegnare è del tutto
inutile cercare di distruggerlo eliminando anche gli elementi ad esso correlati
... A volte è il più totale annullamento a portare disordine nell'animo.
E poi, finché rimangono le persone, il ricordo continuerà ad esistere
in loro. In fondo, noi esseri umani, non siamo composti da questi? Di tanti
ricordi che continuano a condizionare il nostro modo di vivere e di interagire
con gli altri?
E chissà, magari anche gli oggetti, per quanto piccoli e insignificanti,
possono contenere un'anima e quest'ultima, se guidata da una grande forza di
volontà, può esercitare su di noi un potere tale da farci cadere
sotto i suoi giochetti. Una casa così grande come questa che razza di
spirito potrà avere se non uno grande e potente? Uno spirito che tutto
vede, tutto sente, tutto memorizza e, se vuole, ci mostra utilizzando una lingua
tutta sua ...
Prima di uscire mi voltai in dietro un'ultima volta.
Sbatté gli occhi un paio di volte e con una movenza leggera si andò
a sedere su di un letto invisibile ...
Gli occhi ritornarono quelli di sempre e un piccolo sorriso strafottente comparve
sul suo volto ...
Pian piano si dissolse prima di scomparire.
Uscii dalla stanza e il nonno richiuse la porta. Mi fece riporre
la chiave sullo stipite.
C'incamminammo verso il salotto lasciandoci la stanza alle spalle.
Alla fine avevo capito il significato di quella visione.
Certo che però poteva farla più facile e meno traumatizzante!
Capitolo 36 *** L'acqua salmastra fa bene alla salute ***
Documento senza titolo
Allora belli miei, siamo ancora quì
a quanto pare. Pian piano ci indirizziamo sempre più verso la conclusione
... Forse prima di arrivare alla fatidica parola "Fine/The End" ci
vorranno ancora una cinquantina di capitoli ma se ci pensate bene è sempre
stato così fin dal secondo capitolo: ci siamo avvicinati sempre di più
al termine. Questo non vuol dire affatto che questa storia terminerà
domani, menchemeno dopodomani, ma vi avverto per tempo che la porterò
a termine a qualunque costo! La mia determinazione a volte spaventa anche me
... :)
Con questo piccolo messaggio spero vivamente che qualcuno sia disposto a sopportarmi
per tutto il tempo che ci vorrà, da parte mia cercherò di continuare
con questo ritmo (e anche di migliorare ancora se è possibile ;D).
Per il momento ringrazio coloro che continuano a recensire, Thanks.
LadyDreamer:
A volte i miei sogni vengono fuori così e io non ci posso fare più
di tanto (e dire che questo non è nemmeno uno dei peggiori, secondo me)
ma sono contenta che alla fine ti sia piaciuto. L'interpretazione di Trunks
- e la mia- verrà detta in questo capitolo e quindi capirai anche tu.
Mi spiace che la tua Pasqua sia stata piovosa ... Speriamo che almeno gli altri
giorni siano di sole. Dopo aver detto anche queste baggianate ti saluto e spero
vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione
Angelo Azzurro:
"Il mistero di Agnes Cecilia" non lo conosco come libro ( e sinceramente
ammetto che leggo pochissimo) comunque la visione l'ho "presa spunto"
da un'altro libro di cui però ho visto la versione cinematografica e
il film si chiama "Rose Red" ed è tratto da un libro di Stephen
King ( e quindi non è un film normale) ... Se vedi il film o leggi il
libro capirai il ragionamento sulla casa ... Facciamo il tifo per il nostro
Trunks perchè ne ha davvero bisogno! Ti saluto, fammi sapere se il capitolo
ti piace. Un bacio
folg_89:
Chiaro e conciso come al solito. Spero davvero di risentirti anche per questo
capitolo ... Allora ciao :)
Nion: Io
fantastico dove capita ( e il quel caso è accaduto lì XD) ma la
maggior parte delle volte elaboro senza volere mentre "dormo" ...
E alla mattina ho sempre delle occhiaie spaventose ;). Di suspance penso di
lasciarne abbastanza ... E infatti, come mio solito, anche questa volta non
mi sbottonerò più di tanto. Ciao, un bacio anche a te
Swwtcicia:
Lo spavento non l'hai preso solo te ... Prova ad immaginati me dopo aver "visto"
la scena la primissima volta! Paura ... Sono contenta che la storia continui
a piacerti. Se ti và fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo.
A presto allora, ciao
MartaSaru: Tu sei proprio una brutta bestia, lo sai?
Tutte le tue paranoie sull'ispirazione e guarda poi ... Mo va a kagher! XD Mi
spiace se ti ho traumatizzata ... Apprezzo comunque il 10+. Il cuoco questa
volta ha preparato una pietanza a base di frutti di mare leggera ma abbastanza
lunga da consumare quindi prenditi il tuo tempo. Spero di risentirti allora,
un bacio
ps: il grembiule e il cappellozzo mettili blu ... A causa del mio pallore con
il verde potrei essere scambiata per un namecciano quindi ... E poi (notizia
inutile ma al contempo del secolo) il blu è il mio colore preferito.
Cambiami il colore la prossima volta..
pps: questo messaggio l'ho scritto ieri e diciamo che questoè il lato
"comico" del mio essere. Quello serio te l'ho lasciato questa mattina
... Sono sicura che prima o poi Toriyama ti rinconquisterà. Nel frattempo
ti aspetterò. Un'altro bacio ciao
lady wolf:
sono riuscita ad aggiungerti per il rotto della cuffia ... Comunque ciao! Io
sono scImMIA, molto piacere. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia
ma lasciatelo dire: sei davvero una pazza ( tu più di me XD) ... ma dico,
anch'io mi sarei rotta di leggerla dopo un po' quindi non immagino te! Grazie
1000 per i complimenti, li ho appezzati molto. Questo è il nuovo capitolo,
spero che ti piaccia. Facciamo il tifo allora: GO!GO!GO!GO!
Ok, per lo scorso capitolo ho notato le
pochissime letture ma comprendo bene che eravate impegnati a festeggiare quindi
per questa volta lascerò il bazooka nell'armadio a fianco ai dvd di Slam
Dunk ... Per questa volta non nulla di importante da dire, strano.
Allora vi lascerò in pace. Leggete e se vi và recensite. Ci si
rivede lunedì allora. Ah, no ... Ecco cosa voglio dire: ringrazio davvero
tutti coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti (grazie) e mi auguro
che con il tempo ricompaiano coloro che sono magicamente svaniti nel nulla ...
Yuhuuu! Dove siete?
Un bacio a tutti e alla prossima. scImMIA
CAPITOLO 36
- L'ACQUA SALMASTRA FA BENE ALLA SALUTE -
Con calma camminavo lungo quel corridoio. Non andavo piano perché
ero stanco o quant'altro, il motivo era che volevo stare al passo con il nonno
e quindi, per non mettergli inutile fretta nel seguirmi, moderavo l'andatura.
A causa della lentezza mi stava salendo però una certa fiacca che riuscì
a mostrare in modo spudorato solo il mio amichetto sulla spalla. Vedendo quella
piccola boccuccia spalancarsi, il mio naso iniziò a provare quel piccolo
pizzicorio che anticipa lo sbadiglio ...
Alzai le braccia e iniziai a stirarle mentre la bocca si apriva per dare un
po' d'aria al cervello ...
Come immaginavo alla fine il nonno non era molto diverso dalla moglie: anche
lui (senza volerlo ovviamente) sceglieva i momenti meno opportuni per le proprie
azioni ... Quando si girò si ritrovò infatti faccia a faccia a
un'enorme bocca d'ippopotamo, non so se mi sono spiegato, comunque rimase lì
un po' perplesso a scrutarmi sbalordito per qualche istante.
« Hemm ... Sei stanco? Potresti riposarti un po' nella stanza degli ospiti
se vuoi ». Mi venne un po' da ridere quando lui mi disse ciò ...
Però stavo ancora sbadigliando quindi non riuscii nell'impresa in maniera
soddisfacente. Quando mi fui ricomposto declinai gentilmente l'offerta e convinsi
il dottore a proseguire la "passeggiata".
« Bulma non è in casa oggi? » chiesi notando
che fino ad allora non avevo visto la sua persona da nessuna parte.
« No e nemmeno Yamcha. Tutti e due dono partiti questa mattina in gran
carriera e non ci hanno detto dove andavano. Penso che siano andati a fare un
pic-nic o qualcosa del genere visto che si sono portati con loro anche il piccolo
Light ... ».
Incrociai le braccia e socchiusi gli occhi « Che maleducati ... »
« E perché? »
« Come perché ... Lei e sua moglie non siete i nonni di questo
Light? Perché se sono andati a fare un pic-nic non hanno chiamato anche
voi? »
« Non saprei ... » rispose il signor Brief inserendo le mani nelle
tasche del bianco grembiule.
Si fermò un istante e si voltò sorridente « Ragazzo, ti
andrebbe di dare un'occhiatina ai laboratori? ».
« SI'! » esclamai entusiasta « Mi piacerebbe moltissimo ».
Enormi scrivanie ricoperte di schemi, tavole, calcoli, dispense
e quant'altro si distinguevano dal resto dell'enorme stanza in cui mi ritrovavo.
I numerosi supporti cartacei, caratterizzati anche dai colori più disparati,
saltavano all'occhio forse perché così diversi come materia le
e cromia da tutto quel metallo: rame, ferro, bronzo, acciaio, ... Metalli più
o meno duri dalle caratteristiche curiose. Era un vero peccato che gli esperimenti
realizzati con questi materiali non fossero altrettanto interessanti: strani
elettrodomestici con inserite delle caratteristiche dalla dubbia utilità,
enormi air-car dall'aspetto retrò che nascondevano però pesanti
difetti, ... Insomma, tutto sommato ero rimasto alquanto deluso da quella visita
tanté che dopo poco trovai molto più stimolante scrutare la vastissima
scelta di chiavi inglesi e cacciaviti che il nonno aveva appeso in perfetto
ordine sulla parete alle spalle della propria area lavoro. Speravo di trovare
qualche oggetto fuori dal normale o qualcosa di simile e invece ...
Allora il nonno diceva sul serio quando parlava degli elettrodomestici ...
L'occhio mi cadde sulla scrivania piena di fogli: l'oggetto che attirò
la mia attenzione era un piccolo dischetto blu con sopra una piccola cupola
gialla, sui fianchi di questo vi erano incollati a pari distanza cinque piccoli
ovetti del medesimo colore della cupola mentre attorno a quest'ultima, ma sul
dischetto, vi erano cinque piccoli bottoncini bianchi posizionati a raggera.
Quando presi quello strano oggetto tra le mani, il nonno mi si avvicinò
curioso ... Non staccava lo sguardo e spettava paziente ... Ma cosa?
Lo rigirai più volte e più l'osservavo più sentivo che
c'era qualcosa di famigliare. Le idee mi si chiarirono quando premetti uno di
quei bottoncini: dopo una grossa nuvola di fumo, comparve uno strano omaccione
rosa dalla faccia buffa e con un cappello da safari. Quel grosso pallone ondeggiava
da una parte all'altra senza potersi fermare ... Questo scatenò l'ilarità
del nonno che si manifestò con una grossa risata.
All'inizio rimasi paralizzato alla vista di quel grosso "coso" ma
poi, ovviamente dopo qualche secondo, risi anch'io di gusto. Uno dei motivi
per cui ridevo a quel modo era anche perché avevo riconosciuto uno dei
giocattoli che il nonno mi aveva costruito con tanto amore.
« Hahaha ... Ma che bello! E' davvero fantastico! »
« Lo pensi davvero? »
« Ma certo! Non immagina nemmeno le risate che ho fatto grazie a questo
omone » dissi continuando ad osservare quel grosso pallone gonfiato.
« Beh, quelle di prima le ho sentite bene » il nonno sorrise e chiuse
gli occhi.
"Beh ..." pensai " ... in effetti non può sapere quanto
ho riso per davvero in passato. Non che questo sia stato un male, anzi".
« Mi fa tanto piacere che ti piaccia ... Uff ... » sospirò
il nonno portandosi la sigaretta alla bocca « ... Peccato però
che lo debba cestinare ... ».
« COME?! E perché? »
Il nonno afferrò il giocattolo e con un'altro bottone fece in modo che
il piccolo dischetto sgonfiasse e risucchiasse il buffo personaggio. Il volto
del dottore s'incupì ... « Devo farlo perché é stato
un completo fallimento ».
« Un fallimento? Ma se è così bello ... » come poteva
essere chiamato fallimento un gioco della mia infanzia?
« Al piccolo Light non è piaciuto: dopo averlo visto è scoppiato
in lacrime e l'ha buttato in un angolo. Inoltre Bulma mi ha confessato che secondo
lei era un giocattolo troppo esagerato ... Per questo è un fallimento
e se non piace bisogna toglierlo di mezzo ». Il nonno poggiò il
giocattolo sulla scrivania e si accese la sigaretta. Inspirò un poco
dopodiché fece uscire dalla bocca tutto il fumo inspirato.
« Mah, non è giusto ... » dissi un po' irritato per colpa
di quel marmocchio « ... secondo me è bellissimo ... » afferrai
il giochino e feci nuovamente espellere l'uomo di gomma « ... e poi non
se ne troverà mai un'altro uguale a questo! E' un vero peccato buttarlo
via! ... ».
Guardai serio il nonno « Se il piccolo Light non lo vuole lo dia a me
».
Il signor Brief tossì un paio di volte e con una mano iniziò a
grattarsi la nuca « Ma tu avrai vent'anni ... »
Gli sorrisi « E allora? »
« Beh, questo è un giocattolo per infanti ... »
Spinsi il bottone per il risucchio e il pallone scomparve « L'età
non ha importanza. Se una cosa piace, piace e basta. Ma se non se ne vuole separare
questo è un'altro discorso ... Comunque sappia che non è affatto
obbligato ».
Il nonno mi prese dalle mani la piccola "navetta" e la ripose in una
piccola scatola blu.
« Piuttosto che buttarla via preferisco mille volte darla a te. Tieni,
consideralo come un piccolo regalo ». Mi porse la piccola scatola e la
tenni stretta, molto stretta ...
Abbassai lo sguardo per osservare quel piccolo parallelepipedo blu e per svariati
secondi non l'alzai.
« C'è qualcosa che non va ragazzo? » mi chiese premuroso
il nonno, notando il mio strano atteggiamento e temendo che avessi qualcosa
di grave.
« Ecco, io vorrei chiederle una cosa però non vorrei abusare della
sua gentilezza e quindi ... » alzai lo sguardo e lo vidi allontanarsi.
Afferrò due sedie da scrivania dotate di piccole rotelle le portò
vicino. Si sedette tranquillamente, spense la sigaretta in un posacenere e iniziò
a guardarmi strano, come se fosse mentalmente già altrove ...
« Siediti e racconta, sono tutt'orecchi ».
Mi sedetti e poggiai la scatolina sulla ferrosa scrivania. Estrassi la boccetta
di medicina e gliela mostrai « Lei sarebbe in grado di ricreare questa
sostanza? ».
Il nonno si avvicinò all'oggetto di vetro e iniziò a studiarlo
con piglio serio. Si pettinò un attimo il baffo destro « Cos'è?
Il combustibile per la tua macchina temporale? »
« Affatto, è una medicina ».
Il nonno strabuzzò gli occhi e scrollò il capo in segno di diniego
« Mi spiace ragazzo ma non traffico con certe sostanze. Non ho questa
passione. Mi spiace, non ti posso aiutare ... Ma a cosa ti servirebbe? ».
Abbassai lo sguardo alquanto deluso dalla sua risposta e iniziai a fare passare
la boccetta da una mano all'altra in preda di un leggero nervosismo «
Serve a una persona a cui tengo molto ma purtroppo questa piccola dose non è
sufficiente per portare a termine la cura ... Ho provato a chiedere in giro
ma tutti si sono rifiutati di darmi il loro aiuto e ora non so che fare ...
».
« E non esiste in commercio? »
« Purtroppo no. So che hanno realizzato questo antidoto partendo da zero
e quindi ho estremo bisogno di qualcuno che lo riesca a ricreare tale e quale
».
« Heh, ragazzo ... Purtroppo al giorno d'oggi conta molto anche la popolarità.
Molte persone a cui avrai chiesto ti avranno ignorato perché sconosciuto
e per questo non si potevano permettere di credere alla storia del primo che
arrivava ... Cerca di capire: per una ricerca sono necessari molti fondi e evidentemente
ai loro occhi sarai apparso come un ragazzo non degno di fiducia, immagino ...
».
Aggrottai un po' la fronte confuso « Beh, in effetti in molti mi hanno
snobbato ma ... ».
Il nonno mi fece cenno di fargli spazio: si avvicinò a un cassetto della
scrivania, estrasse una rubrica telefonica bordò e l'aprì.
« Scusa, mi potresti passare il telefono? » mi chiese indicando
un cordless color bianco latte.
Quando glielo passai digitò alcuni numeri dopodiché iniziò
una brevissima discussione con un signore dall'altro capo della cornetta: «
Ciao, sono io Brief. Come stai? ... Quì tutto bene, grazie. Ti ho chiamato
perché avrei un favore da chiederti: ho quì accanto a me un "lontano
nipote" e proprio un attimo fa mi ha chiesto se ero in grado di ricreare
un medicinale. Purtroppo io non ne sono capace mentre tu sì ... Esatto,
così siamo pari no? ... Non so di che medicina si tratti ma mi ha detto
che è stata realizzata in un qualche reparto partendo da zero e quindi
... Beh, sì. Quì salta in gioco proprio la tua abilità
... Domani allora? ... D'accordo, perfetto ... A domani allora e grazie infinite
... Ciao ».
Il nonno chiuse la chiamata, mi guardò e mi fece gli occhietti ad archetto
...
« Se mi lasci un po' di medicina domattina verrà un mio amico fidato
a prenderla e ad analizzarla. Se non ci saranno problemi la nuova dose sarà
pronta per il pomeriggio ».
« ... »
« Non sei contento? »
Gli saltai letteralmente addosso e l'abbracciai come un matto ( non guardarmi
male te, non sono mica fissato con i vecchietti è_é ...).
« Grazie. Grazie, grazie, grazie!! ».
Dopo più di un minuto d'abbraccio lasciai il nonno in libertà
... In quel momento di contatto il gattino pensò bene di cambiare mezzo
di trasporto ...
Diedi al signor Brief una parte del medicinale e prima di abbandonare il laboratorio
ripresi la piccola scatolina. Questa volta ci stavamo dirigendo in salotto una
volta per tutte.
« Da quello che ho potuto capire il suo amico ha accettato perché
aveva una specie di debito giusto? »
« Esatto. Sei molto sveglio oltre che intelligente ... Mi chiedo perché
nessuno si sia fidato di te ... »
« Non saprei. Comunque di cosa si trattava il debito? Se posso saperlo
ovviamente »
« Mah, nulla di speciale: gli ho dovuto soltanto montare le casse dello
stero »
" E daglie con questo stereo! ... :)"
Quando fummo nuovamente in salotto la nonna mi accarezzò
i capelli e mi riempì di squasi ... La sua dolcezza pareva infinita.
Mentre mi coccolava la signora mi chiese se rimanevo per la cena ...
« Mi spiace ma non posso. Sarà per un'altra volta »
« Che peccato ... »
Il nonno si avvicinò alla moglie e questa smise di viziarmi « Moglie,
Bulma è tornata? »
« No, non ancora e non so nemmeno se sarà a casa per la cena ».
Appena i due ebbero terminato di scambiare quelle poche parole, mi avvicinai
e inclinai leggermente il capo « Grazie di tutto. Ora dovrei proprio andare
».
« Ah, una cosa ... » iniziò il dottore « ... se domani
è pronta la dose dove ti posso trovare? ».
« Cavoli, è vero ... Sono proprio uno smemorato, mi scusi. Sarò
all'isola del Genio delle Tartarughe. Anche adesso stò andando là
».
La nonna poggiò le mani sulle guance « Hooo ... Il signor Muten.
Aspetta allora caro, voglio darti una cosuccia per lui e per gli altri ».
Si allontanò e scomparve nella calda cucina.
Portai le mani sui fianchi « Cosa è andata a prendere? »
« Mah, non saprei ».
Il viaggio verso l'isoletta sperduta fu terribile: i grandi
vassoi rischiavano di cadere in continuazione perché stracolmi di leccornie
di ogni genere ... Ecco la "cosuccia" della nonna!
Quando atterrai nella piccola spiaggetta sentii che una parte della combriccola
era nel salotto intenta ad apparecchiare la tavola per la cena. Dopo aver bussato
mi aprì la porta il padrone di casa « Ben tornato Trunks! Incominciavamo
a temere che non ti saresti presentato per la cena ... CRILLIN!! ... »
sbraitò infine il vecchietto voltandosi verso la cucina « ... E'
ARRIVATO TRUNKS! METTI LA PASTA ANCHE PER LUI!! ... Ah, entra, entra. Non stare
sulla soglia ».
Entrai « Con permesso ... ».
« MA CHE PERMESSO! Sei di casa adesso, non ti serve alcun permesso e ...
» finalmente si accorse dei grandi vassoi « ... E quelli cosa sono?
» chiese curioso.
Poggiai il dono della nonna in un angolo libero del tavolo. La compagnia (Crillin
compreso forse perchè la mansione in cucina gli aveva concesso un secondo
di tregua) si avvicinò incuriosita. Quando tolsi i grandi tovaglioli
che li proteggevano, non riuscirono a mascherare il loro stupore dinanzi a quelle
prelibatezze zuccherose ...
« Hooo ... Che meraviglia! » esclamò il porcellino.
Crillin incrociò le braccia e assunse un'aria alquanto dispiaciuta: «
Caspita, sono davvero bellissimi. Chissà che fortuna avrai speso ...
».
Sorrisi gaio « Non ho speso nemmeno un soldo. E' un regalo per me e per
tutti voi da parte della nonna ».
« LO SAPEVO! ... » esclamò Muten.
« "Lo sapevo!" che cosa? » chiesi gentilmente mentre tutti
osservavamo il buffo maestro.
« Oggi solo dolcetti ma domani ... » iniziò il vecchietto
« ... Da domani la casa sarà piena di bellissime donne! Oh Trunks,
per fortuna ci sei tu. Crillin come adescatore di femmine è proprio un
disastro: ne porta a casa una ogni morte di Dio! (supremo). Sarai la nostra
salvezza! ».
« ... O.O ... » (forse nella frase precedente, a fianco di "viecchietto"
dovevo aggiungere depravato ...).
« Sempre il solito maniaco! » borbottò inacidito il piccolo
pelato mentre se ne tornava in cucina.
Ricoprii i vassoi con i larghi tovaglioli e li riposi in luogo in cui fossero
meno d'impiccio. Solo dopo qualche secondo notai che in realtà la banda
non era al completo ... « E Pual dov'è? »
« E' di sopra con Vegeta ... » disse il maestro Muten mentre si
sedeva sul divanetto rosso « ... Oggi pomeriggio abbiamo fatto a rotazione
per tenerlo d'occhio. A proposito: la medicina? Trovato qualcosa? ».
Sorrisi e per questo il Genio capì che la situazione era sotto controllo
« Ne parliamo dopo, a cena. Ora vado di sopra a vedere come stà
».
In camera di papà trovai il piccolo Pual al suo fianco.
Sembrava che gli stesse tamponando il viso con un grosso asciugamano ...
« Pual, cosa stai facendo? » chiesi un po' preoccupato. Mi avvicinai
e lui mi guardò con gli occhioni luccicanti, come se stesse per piangere
da un momento all'altro ...
« Oh, Trunks ... Io non so che fare ... » scrutai il volto di papà
e capii. Mi avvicinai, misi Vegeta sul fianco sinistro e posizionai l'asciugamano
sotto la bocca in modo che potesse assorbire bene tutto il sangue che lentamente
fuoriusciva da essa.
« Da quanto tempo fa così? » chiesi tranquillo. Al contrario
di me Pual mi rispose piuttosto agitato: « Da poco ma ... Io non sapevo
che fare! Mi dispiace! ».
« E di cosa? Non è colpa tua, è la medicina che ha smesso
il suo effetto. Tranquillizzati, sei stato molto bravo ».
Gli occhi gli si illuminarono « Davvero? ».
Annuii pienamente convinto dopodiché procedetti ad una nuova iniezione.
« Hai trovato dell'altra medicina? »
« L'altra dose arriverà forse domani. Ora andiamo, di sicuro adesso
ci staranno aspettando per la cena ».
« Dubito » rispose spiccio il gatto.
« E perchè? »
« Crillin è un lumacone ai fornelli .. ».
A notte fonda tutti dormivano nella piccola casetta. Tutti tranne
me.
Non riuscivo a prendere sonno e il motivo non lo sapevo nemmeno io.
Continuavo a rigirarmi nel soffocante futon ma non c'era verso. Per quella notte
sarei stato costretto a darci a mucchio.
Mi voltai sul lato sinistro e grazie alla poca luce delle stelle che entrava
dalla finestra riuscii a vederlo ... Chissà cosa stava sognando ...
Mi misi seduto e feci scrocchiare l'osso del collo.
« Non riesco proprio a dormire ... » e come se mi stesse ad ascoltare
raccontai Vegeta l'intera vicenda dell'ospedale e della strana visione alla
Capsule Corporation ...
« Sai, all'inizio non l'avevo capito e adesso non ne sono del tutto sicuro,
ma penso di averne colto il significato ... »
Un'anima
solitaria che si ritrova come intrappolata in un mondo che non gli appartiene,
ma che è il luogo in cui è costretta a vivere.
Un gesto, un richiamo ... Non riesci ad essere completamente indifferente.
Dopo aver trascorso un'eternità a riflettere, ti avvicini silenzioso
e, ancora segretamente indeciso e combattuto, tentenni sul da farsi.
Quando ti avvicini la tua barriera d'orgoglio è ancora alta ma è
al contempo instabile ... E alla fine crolla mostrando il vero te stesso: quello
fatto di dure battaglie, ingiustizie, amicizie negate dall'orgoglio, sconfitte,
di limiti da superare e di tanta, tanta solitudine.
Una maschera di disperazione la tua, una maschera che può fare paura
...
Ma l'orgoglio che ti caratterizza ben presto ritorna: non riesce ancora a farti
ritornare quello che eri, non ancora. Ma riesce a portarti lontano, a farti
isolare ancora, accrescendo così tuoi tormenti e inserendo nuovi e pesanti
dubbi.
Una riflessione dolorosa e sfiancante che porta solo angoscia e altra agitazione
nel profondo, scuotendo le basi a cui ti sei sempre aggrappato e in cui hai
sempre creduto ...
... L'amore è forse una debolezza?
E poi tutto si ferma. Potresti essere riuscito a trovare la soluzione ... oppure
no.
Osservi l'essere che ha scombussolato la tua esistenza ... e cerchi di distruggere
il tuo vero essere, quella parte che consideri debole ...
In questo modo nessuno riuscirebbe più nell'impresa, nessuno riuscirebbe
più a vederti come un perdente.
Ci doveva pur essere un'altra soluzione ... Dal mio punto di
vista il rifiuto di una parte di sé stessi sarebbe stata una mossa completamente
sbagliata: non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione.
Quella notte insonne giurai a me stesso che se avessi rivisto un giorno quegli
occhi non avrei distolto lo sguardo: l'avrei osservato e capito ...
Non l'avrei illuso e poi umiliato.
Qualcuno stava salendo le scale « TRUNKS! ... »
Crillin faceva anche due o tre scalini per volta ... « HEI TRUNKS! E'
IN ARRIVO UN'AIR-CAR! ... »
La porta si spalancò ... « FORSE E' TUO NONNO CHEAAAAAAAAAAH!!!!!!!
E' QUELLO CHE COS'E'!?!?! » sbraitò indietreggiando di un passo
seriamente spaventato.
« Uh? Questo dici? » sorrisi a trentadue denti « Me l'ha regalato
il nonno, ti piace? »
Crillin si ricompose e mi guardò perplesso « ... Insomma ... ».
Il grosso pallone continuava ad ondeggiare da una parte all'altra non-stop «
Sai, stanotte non riuscivo a prendere sonno e allora l'ho fatto uscire. Dopo
cinque minuti che lo vedevo fare così mi sono addormentato come un sasso!
»
« Io invece sarei rimasto più sveglio di prima ... » sentenziò
alquanto crucciato.
« Comunque ho sentito. Finisco di piegare il futon e sono da voi »
dissi mentre stendevo a modo il giaciglio.
"Zucca pelata" annuì e si dileguò.
In meno di un minuto ero sulla spiaggia con gli altri a salutare il nuovo arrivato.
« Heilà ragazzi, come state? ... » disse il nonno scendendo
dal get e riempiendosi le ciabatte di sabbia « ... Huh, forse mi sarei
dovuto mettere le scarpe ... »
« Salve signor Brief, tutto apposto? » chiese il Genio al suo "quasi"
coetaneo.
« Tutto bene Muten, ha apprezzato il pensierino di mia moglie? »
« Moltissimo ma non sono ancora riuscito a fare piazza pulita: purtroppo
alla mia età troppi dolci non fanno bene » disse il maestro nella
sua tipica posa: una mano che teneva un vecchio bastone mentre l'altra dietro
la schiena.
« Già ma per fortuna avete questa buonissima aria ... »
« Sua moglie non è venuta? » chiese il Genio cercandola con
lo sguardo ... evidentemente la nonna era ancora avvenente ... mah ...
« No, mi ha detto che sarebbe andata ad un'inaugurazione ... »
Dopo poco riuscii ad inserirmi nella conversazione « E quindi è
venuto da solo? »
« No ... » iniziò il nonno « ... visto che l'acqua
di mare gli fa bene ho portato anche il mio gatto » disse indicando la
spalla sulla quale spesso lo teneva.
« Ma ... Guardi che non c'è » dissi indicando la spalla.
« Hum? ... E' vero, chissà dov'è ... Sarà meglio
cercarlo: in questi giorni è stranamente sfuggevole ... » disse
arricciandosi un baffo come un vecchio pirata.
Prima di incominciare le ricerche il nonno mi diede la seconda dose del medicinale:
un'enorme vasetto stracolmo ... Dose più che sufficiente « Grazie
mille ... »
« Hah, non ringraziarmi ragazzo. In fondo avevi trovato il mio gatto ...
Se lo trovassi anche questa volta te ne sarei davvero riconoscente » rispose
sorridente.
Per parecchi minuti cercammo quella pallina di pelo ma nulla
da fare: anche se il luogo della ricerca era estremamente più piccolo,
in sei non riuscivamo a trovarlo!
Entrai per l'ennesima volta nella stanza di Vegeta: sbirciai sotto i mobili
e degli armadi ... Niente. Dalla porta fece il suo ingresso anche il piccolo
Pual.
« Pual, tu sei un gatto giusto? Te dove andresti se qualcuno ti stesse
cercando? » gli chiesi continuando a ravanare tra le cianfrusaglie presenti
all'interno di un piccolo ripostiglio.
Il piccolo micetto dapprima rispose un po' stizzito « Io non sono un comune
gatto, sono un gatto Trasformista! E poi ... » continuò andandosi
a posizionare vicinissimo al futon su cui Vegeta continuava a riposare «
... Io, personalmente parlando, andrei a cercare un luogo sicuro. In cui tutti,
a parte me, abbiano paura ad andarci e ... ».
Si bloccò un attimo ... « ... Eccolo! E' quì!! ».
« Come? » mi voltai di scatto e guardai Pual. Incominciai a guardare
lo stesso punto in cui era caduto l'occhio al piccolo gatto trasformista ...
« Ma io non vedo niente! » esclamai continuando ad osservare il
volto di papà.
« E' quì, è quì! » mi fece cenno con la zampina
di venirgli accanto e finalmente lo vidi ...
Accoccolato sui capelli del sayan se la dormiva nella grossa.
Mi rialzai e risi di gusto « Hahahaha ... Davvero incredibile! E' perfettamente
mimetizzato, ecco perchè non lo trovavamo! ... » il micetto si
svegliò e spalancò i suoi occhietti bianchi a bottone «
... Che razza di furbastro! ».
Il piccolo Pual si alzò in volo, si andò a porre vicino alla mia
spalla sinistra e così fu perfettamente perpendicolare al principe. Il
micetto continuava a osservarci curioso ... Più che altro scrutava l'altro
felino.
Pual iniziò a ridere come un matto.
« Hei, che hai adesso? »
« Guardalo ... Hahahaha! Così sembra che abbia quattro occhi! »
disse Pual sghignazzando senza freno.
Scoppiai anch'io a ridere e in quel preciso istante entrò Crillin «
Chi è che avrebbe quattro occhi? ».
Si avvicinò al futon e osservò Vegeta. Fece un salto prima di
urlare: « WOAH! MA CHE GLI E' SUCCESSO?!?! UNA MUTAZIONE!!! ».
Io e il micetto continuammo a ridere a crepapelle come due matti ... Crillin
incominciò a sentirsi stupido secondo me. Nel frattempo il gattino continuava
ad osservarci ...
« Hahaha ... No Crillin, non è nessuna mutazione ... » cercai
di dire mentre cercavo di riprendere un certo contegno « ... E' solo il
gatto! » conclusi avvicinandomi a Vegeta e afferrando con ambo le mani
il piccolo micetto. Con lo spostamento papà perse "gli occhi"
...
Crillin mi guardò con cruccio irritato: « Accidenti Trunks! Oggi
mi vuoi proprio far morire di crepacuore! Prima il pallone e ora il gatto!!
Basta scherzi, per cortesia ».
« Guarda che non è colpa mia ... » dissi portando il gattino
vicino alla faccia e annusando un po' il musetto « ... Sapete? Odora di
crema pasticcera ... »
« AARGH! SI E' MANGIATO ANCHE I DOLCI! E scommetto che ha preso proprio
il mio ... » disse il pelato mentre correva fuori dalla camera.
Dal piano inferiore si sentì un urlo di disperazione ...
Povero Crillin ...
I due vecchietti nel frattempo si erano appartati a fare delle
chiacchiere ... Come si dice "Largo ai giovani" ...
Dopo poco il nonno ripartì assieme al suo pestifero animaletto.
Tutto tornò finalmente alla normalità.
Ma sarebbe durata?
... Continua ...
Vi ricordate quando dicevo "Il destino
non conosce la casualità"? Anche in questo caso non ho parlato a
casaccio ... Pensate al giocattolino e guardate quì giù ... Come
vedete tutto è studiato!
Heilà, buon giorno a tutti. Spero
che siate svegli ... Altrimenti usate questo capitolo per dormire un po'. :D
Oggi non voglio tirarla per le lunghe quindi inizierò a rispondere alle
belle recensioni.
Swwtcicia: Sono
davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero che sia lo stesso anche
per questo. Fammi sapere. Un bacio!
MartaSaru: Il
dottor Brief è un mito e la signora non è da meno (ma non potevo
mettere ancora lei al centro della scena perchè sennò diventava
una storia basata solo su di lei) ... Dopo le recensioni cercherò di
chiariti le idee certo però credevo che tu avresti capito insomma, eri
tu quella che scriveva usando tutti quei paroloni ... Spero che anche questo
capitolo ti piaccia. Un bacione
LadyDreamer:
Il pallone rosa mi è venuto fuori un po' per caso mentre la vicenda del
gattino in mezzo ai capelli di Vegeta era una cosa che mia sorella sognava di
vedere in giro e quindi l'ho accontentata ... Sono felice che ti sia piaciuta.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio e non piangere ... :)
folg_89:
Lo so che stai aspettando l'azione da parecchi capitoli e io ti sto ripetendo
da un bel po' di essere paziente ... Mi spiace farti attendere così tanto
ma al momento ti posso dire soltanto una cosa: qualcosa stà incominciando
a muoversi ... Leggi e vedrai. Se vuoi fammi sapere cosa ne pensi. Un bacio,
ciao.
Angelo Azzurro:
Light ... Se ti è odioso adesso non immagino dopo! Bulma penso che sia
abbastanza sclerotica anche nella versione di Toriyama ma in questa ho desciso
di rincarare la dose :) ... Spero che anche questo chap ti piaccia. Un bacione,
a presto
kry333:
ciao new entry! Piacere, io sono scImMIA. Trunks parlerà con Bulma tra
un bel po' e il motivo ce lo rivelerà poi ... Spero che anche questo
capitolo ti piaccia. A presto
Sissi 25:
Mi spiace che per te la fic stia andando un po' troppo per le lunghe ... Io
faccio il possibile ma purtroppo non riesco a fare capitoli più lunghi
di così se non per alcune eccezzioni e poi non ho abbastanza tempo per
fare di più ... Mi spiace davvero, non è mia intenzione tirarla
troppo per le lunghe ma questo è il meglio che riesco a fare quindi ...
Non so davvero che dirti :(
Per la questione dello scorso capitolo leggi anche tu il paragrafetto che metterò
quì sotto. Un bacio, ciao
lady wolf:
Vegeta che non ringrazia? Mi sembra il minimo ... XD. Comunque io resto puntuale
come al solito. Tu piuttosto! Sono certa che una di queste volte mi capiterà
di dimenticarmi di te ... Mi accorgo della tua rece sempre all'ultimo secondo!
Comunque (tralasciando questo sciocco fattarello) spero che il capitolo ti piaccia.
Un bacio, ciao.
Questo che vedete è un piccolo spazietto
per coloro che non hanno capito il capitolo 35 e una piccola parte del numero
36
Per la visione del nostro Trunks mi sono basata su di un film che ho visto un
po' di tempo fa che s'intitola "Rose Red": questo film (che è
basato su di un libro di Stephen King) narra di una casa che ha acquisito con
il tempo un proprio spirito e durante tutta la vicenda renderà la vita
impossibile ai nostri eroi spostando stanze, eliminando corridoi e facendo apparire
anche gli spiriti di coloro che hanno vissuto al suo interno molti anni addietro.
Da quì ho ripreso il fatto dell'apparizione dello spirito.
Per la questione del capitolo 36 (quelle poche righe scritte con quel carattere
differente) vi dirò che non sono altro che l'interpretazione di Trunks
riguardo alla visione. Se infatti la rileggete e vi rimmaginate la sequenza
della strana apparizione del principe vi accorgerete che tutto coincide a livello
di movenze. Gli unici elementi aggiunti sono rigurdanti al passato del principe
all'interno della grande casa: Vegeta che si ritrova in un mondo che non gli
appartiene e in cui è costretto a vivere ... Non riesce ad essere completamente
indifferente ( a chi? Immaginate ...) e poi, dopo tanto pensare, lascia cadere
la sua barriera e mostrando una parte di se che odia ma che al contempo fa parte
di se ( ma di quale parte starà mai parlando?), poi la rinnega e fugge
...
Adesso però basta, provate ad usare un po' di immaginazione ora.
Adesso vi saluto e vi auguro una buona lettura. A giovedì.
Un bacione a tutti scImMIA
CAPITOLO 37
- SHOPPING CON SOPRESA -
Procedeva tutto per il meglio: Vegeta si stava pian piano riprendendo
anche se non si era ancora svegliato, il clima era meraviglioso e il morale
era alle stelle ... Non si poteva chiedere di meglio.
Erano ormai trascorsi due giorni da quando il nonno era venuto con la nuova
dose della medicina.
Nel mattino del nono giorno di cura di papà, iniziò a gravare
su tutti i componenti vigili che abitavano la casa un grosso problema ...
Tutti scrutavano impietriti l'interno di un grosso contenitore
e io, dietro a tutti loro, cercavo di cogliere questo problema ... Con l'anta
aperta si poteva sentire una bella frescura ...
Crillin si girò verso di me e arricciò un po' le sopracciglia
« Lo sai Trunks? Senza di te le scorte in frigo duravano molto di più!
»
Allora era quello il problema ...
Nascosi le mani dietro la schiena e sorrisi imbarazzatissimo « ^///^ Hemm
... Chiedo davvero scusa ».
« Beh, ci toccherà andare a fare la spesa ... Tieniti pronto perchè
ti caricherò come un somaro! » mi minacciò il piccoletto
facendo il finto cattivo.
« Già ... » iniziò a parlare ironico Oloong «
... Ma quali soldi userai? Sbaglio o sei al verde? ».
« Ahahahaha ... E' vero! Vorrà dire che useremo ancora la pensione
di Genio! » disse ridacchiando Crillin rivolto proprio al maestro di arti
marziali.
« NON CI PENSATE NEMMENO!! »
In meno di un'ora io, Crillin e il vecchio Genio eravamo all'interno di uno
dei più grandi e rinomati centri commerciali della città dell'Ovest.
File e file di persone spingevano e strattonavano altri individui per riuscire
ad accalappiare il saldo o l'oggetto dell'ultima moda che stava inesorabilmente
andando a ruba ... Insomma, le cose che si potevano vedere in luoghi come quello.
Mentre camminavamo a passo lento osservavo curioso le varie vetrine: esposti
in esse vi erano molti di quei capricci ai quali ero stato costretto a rinunciare
in continuazione ... Per colpa dei cyborg non mi era stato concesso nulla figuriamoci
un nuovo paio di pantaloni o quant'altro. I miei pensieri furono interrotti
dalla voce del piccoletto che richiamava il maestro ...
« Mi dici che cosa ci sei venuto a fare quì?! Non bastavamo io
e Trunks per fare compere? »
« Beh, per quello lascerò fare a voi ... » iniziò
a dire mentre sfregava le mani tra loro « ... Nel frattempo lascerò
che Trunks adeschi qualche bella ragazza e io farò il resto! »
« E ti pareva ... » affermò sconsolato Crillin.
Io ridacchiai e lo lasciai dire.
« Comunque cerchiamo di fare una cosa rapida ... Non mi piace fare spese
» aggiunse la zucca pelata coperta (perchè aveva indosso un cappellino
blu con su scritto il suo nome).
Dopo svariati minuti eravamo ancora all'interno di un ipermercato
con ben due carrelli metallici e questi erano a dir poco stracolmi di cibarie
e utensili per la casa.
Osservai alquanto interdetto quelle due montagnole ...
« Allora vediamo: pasta, riso, fagioli rossi, ... » diceva il piccolo
Crillin mentre spuntava una lunga lista di alimenti « ... Questo c'è,
questo anche ... » si grattò con il tappino della penna una piccola
porzione di testa libera e proseguì « ... bistecche, hamburger,
petto di pollo, fiorentine, insalata, patate, pomodori ... »
« Hemm ... Crillin » dissi per attirare la sua attenzione.
« Sì Trunks, che c'è? »
Alzai lo sguardo verso la sommità del "monte" « Non abbiamo
abbastanza roba? Cioè, non abbiamo ancora finito? »
« No, non ancora. Ci mancano ancora parecchie cose ... » rispose
Crillin alquanto sconsolato.
« Sono davvero mortificato ... Faremo a metà con la spesa se per
te sta bene »
« No, no, no, no ... » iniziò a sbracciarsi il nanetto con
un buffo sorriso dipinto sul volto « ... Non c'è bisogno, sei nostro
ospite! »
« Sì ma senza volere vi ho svuotato la dispensa ... Lasciami rimediare
in qualche modo ».
Crillin infilò penna e foglio in una larga tasca dei pantaloni «
Non ti preoccupare. Piuttosto: se anche Vegeta si sveglia ho paura che dovrete
andare per forza da Bulma ... Con due sayan non riusciremmo proprio a resistere:
pensa alla pensione di Genio! Sparirebbe con un battito di ciglia! ».
« Già, hai proprio ragione ... »
Il nanerottolo incrociò le braccia e incominciò a guardarsi attorno
con aria rabbiosa « E chissà dov'è andato a finire quel
vecchio maniaco ...».
Mi voltai anch'io da una parte all'altra ... dapprima non lo vidi ma poi, da
lontano, incominciai ad intravedere un vecchio signore con una giacca cinese
color arancio che camminava verso di noi « Eccolo là, stà
arrivando ».
Il nonnetto si avvicinò aumentando leggermente la velocità.
« Dì un po' Genio, dove ti eri cacciato? »
« Guarda che non ho bisogno di una badante che mi tenga sotto osservazione
... Ero andato a fare un giretto nella zona dell'edicola, tutto quì »
rispose severo il maestro al suo allievo. E io li osservavo divertito ...
« Avanti, vediamo di portare a termine questo strazio ... » dopo
aver detto ciò Crillin sbuffò e mi ordinò di guidare ambo
i carrelli ... In effetti mi aveva detto che mi avrebbe caricato come un somaro
...
Dopo altri minuti eravamo ancora all'interno di quell'inferno
super fornito e a differenza di prima ora eravamo a quota tre carrelli ... Io
per motivi di viabilità rimasi a quota due mentre Crillin fu costretto
a spingere il terzo mentre il vecchio Genio di tanto in tanto spariva e compariva
con uno strano alone rosso sulla guancia e il naso sanguinante ... Al momento
non mi avevano voluto spiegare quelle strane anomalie ...
Finalmente ci ritrovammo alla cassa e assieme a Crillin iniziai a poggiare i
vari oggetti sul nastro trasportatore scuro.
« Crillin metti questo in avanti assieme alla roba pesante ... L'insalata
la metto quì ok? »
« Sì, lì va benissimo ... » rispose il nanetto senza
guardarmi poiché troppo affaccendato.
Muten mi si avvicinò e tossì volutamente ... « Sì?
C'è qualcosa che non va Genio? » chiesi gentile.
« Guarda che laggiù c'è un'altro sacchetto di lattughina
...» disse indicandomi un sacchetto lontano.
« E' vero. In effetti mi sembrava che ce ne mancasse uno ... » mi
slungai verso la direzione indicata. Alle spalle sentii in leggero "Plaf!"
ma non ci diedi peso ...
Mi diressi a fianco del pelatino e iniziai a fare le varie borsine con estrema
rapidità poiché la cassiera ci dava del filo da torcere: velocità
e potenza ... per poco non distrusse delle bottiglie di vetro ...
A un certo punto però il flusso di materiale si bloccò improvvisamente.
Rimasi un po' lì imbambolato a fissare quello spazietto che continuava
a rimanere vuoto ... Mi voltai verso Crillin e notai che anche lui era un po'
confuso ...
« Mi scusi ... » mi richiamò la cassiera sovrappeso.
Quando alzai lo sguardo verso di lei incontrai una faccia a dir poco schifata
e gli occhi stretti a fessura formavano una spaventosa serie di ragnatele a
fianco degli occhi ... La bocca piegata in una smorfia e tinta di un rosso pacchiano
mostravano pienamente il suo sdegno ...
« Sì? »
« E' suo questo?! » disse arrogante mentre mi sollevò davanti
agli occhi una cosa che mi fece paralizzare dalla vergogna ...
Crillin sgranò gli occhi e la mascella gli cedette leggermente ... «
"Aerobica 90°"?! »
La signora poggiò la rivista e ne alzò un'altra « Anche
questa è sua? »
Divenni ancora più rosso e la mascella del mio amico scese ancora un
po' « "Big-Sexy-Bombs"?!?! »
Via una eccone un'altra, un'altra e un'altra ancora ... Ed ecco che la mia reputazione
precipitava inesorabilmente dinanzi a quella botte umana ... ma che potevo farci
se secondo lei tra i due ero io quello che pareva più maniaco? E questo
perchè stranamente il terzo era sparito ...
« Che schifo! Si vergogni!! Sudicione! » m’insultò
la donna buttandomi quelle rivistacce sotto gli occhi. Non riuscii a replicare
poiché invaso da una vergogna mista a rabbia che mi ribolliva dentro
...
Sentii qualcuno darmi una forte pacca sulla spalla ... « Non dica così
signora. Questo è un paese libero e ognuno fa quello che crede sia giusto
fare ... ».
Mi girai e trovai un serio Muten che scrutava la cassiera. Che volesse rimediare?
« ... E quindi lasci in pace mio nipote e gli lasci prendere quello che
gli piace! »
SDOONG!!
« Genio! Smettila di fare il vecchio maniaco! E vedi di non fare arrabbiare
troppo Trunks, in fondo è pur sempre il figlio di Vegeta ... »
« Dai ragazzo, scusa. Mi dispiace ... » cercava di scusarsi il maestro
mentre si massaggiava il grosso bernoccolo che gli stava spuntando sulla crapa.
Dopo che Crillin ebbe pagato, afferrai dalle borsine quelle riviste scandalose
e le diedi al vecchio con grande sdegno « Tenga ... E che non capiti mai
più una cosa del genere, chiaro? è///é »
« Sì-sì ... Capito-capito » disse spiccio il nonnetto
mentre liberava i libretti da maniaco dalla plastica di protezione.
Con quattro enormi borsine in mano camminavo nervoso e ancora rosso in volto.
Non guardavo in faccia nessuno e spesso sbuffavo per alleviare il senso di vergogna
che continuava ad aleggiarmi attorno.
« Dai Trunks, non te la prendere troppo ... E' un maniaco senza riserve.
E poi l'avevo capito subito che non era roba tua » disse Crillin nel tentativo
di consolarmi ma non ci riuscì più di tanto ...
« Mi ha messo rabbia il fatto che abbia fatto passare me per maniaco per
evitarsi la figuraccia ... Quella robaccia mia? Ma quando mai ... »
« UAAAA!! ... » si sentì dietro di noi « ... CHE BELLO!
BRAVO TRUNKS, HAI PROPRIO DEI GUSTI BUONI!! ».
« Ma Genio! ... » lo sgridò Crillin fermandosi e girandosi
verso di lui « ... Smettila adesso, non è per nulla carino! ».
« Ok, va bene ... »
Continuai a camminare alquanto impettito ma poi mi fermai dinanzi a una vetrina
...
Il tappetto e il vecchietto mi affiancarono e osservarono anche loro il grande
allestimento che era stato fatto al di là del vetro. Osservarono i vari
colori ma non sembrarono molto eccitati ...
« Trunks ... » mi chiamò Crillin « ... perchè
ti sei fermato quì? ».
Poggiai per un attimo i sacchetti a terra e mi girai verso i due « Ci
metterò un secondo. Voi aspettatemi quì » e dopo aver proferito
ciò entrai nel negozio.
Ne uscii pochi minuti dopo con un grosso sacchetto.
Crillin e Genio guardarono incuriositi il grosso sacchetto e
mi chiesero cosa vi era dentro. Pian piano scoprii quello che sarebbe stato
un regalo per papà ...
Crillin strabuzzò un po' gli occhi « Una trapunta?! »
« Già » dissi sorridente mentre riponevo nuovamente il dono
nel suo involucro.
« Ma ce ne sono tante a casa. Che senso aveva comprarne un'altra? »
chiese il maestro mentre (finalmente) metteva via quelle riviste oscene.
« Beh, Vegeta nel posto in cui stà ne ha una ma è talmente
piccola e logora che non fa per nulla caldo e poi non so ... Mi è sembrato
giusto ricambiare il favore ... » dissi ripensando a quella mattina in
cui mi ero ritrovato coperto da quella copertina blu.
« Immagino che avrai speso un sacco di soldi. Quella è una delle
marche più famose ... » disse crucciato il pelato mentre si risistemava
il cappellino.
« In effetti ho speso un po' ma la commessa mi ha assicurato che è
la migliore che c'è in circolazione ».
Crillin mi guardò serio, incrociò le braccia e fece no-no con
il volto dondolandolo da una parte all'altra « E' un gesto carino ma secondo
me potevi anche evitare per il momento ... »
« Prego? o_o »
« ... Ma prova a pensarci: Vegeta quando si sveglierà si ritroverà
in mutande perchè gli hanno distrutto la battle-suit e tu gli compri
una trapunta? »
« O.O ... Cavoli, non ci avevo pensato! » mi misi le mani nei capelli
« Aspetta però, forse ho ancora qualcosa ... » aggiunsi spiccio
mentre aprivo rapidamente il portamonete.
Dopo un breve calcolo richiusi il borsellino e sorrisi ai due: « Ho abbastanza
soldi per comprare qualcos'altro ... Mi date voi una mano? »
I due si guardarono e poi annuirono.
Girammo un po' per il grande e lussuoso ipermercato alla ricerca
del negozio che facesse al caso nostro o meglio, al caso mio.
In quell'arco di tempo il vecchio Genio (di cui per fortuna la rabbia si era
sbollita) si offrì di tenermi l'ingombrante coperta per darmi la possibilità
di una mobilità agevolata ... Prima, con quello e i quattro sacchetti
della spesa, sembravo un vero e proprio venditore ambulante.
Ovunque mi giravo trovavo solo negozietti con abiti poco adatti al combattimento,
negozi di lingerie femminile (e lì era sempre un'impresa portare lontano
Muten), altri in cui vendevano gli elettrodomestici firmati C.C., ... e poi
molti altri, troppi altri ancora ...
Crillin si fermò dinanzi a una vetrina e chiamò me e il genio
all'ordine dopo aver visionato la merce esposta: « Guardate, questo mi
sembra il negozio giusto ».
Mi avvicinai al piccoletto e osservai bene la vetrina: i manichini vestivano
delle belle tute da ginnastica mentre su vari ometti vi erano appese magliette
e canottiere di tutti i tipi e dimensioni. Ai piedi dei pallidi manichini, delle
coloratissime scarpe da ginnastica facevano la loro grassa figura lasciando
me e gli altri completamente di stucco.
« Wow ... Quante belle cose ... » dissi appena con un soffio di
voce avvicinadomi sempre più al grande vetro.
« E' un vero peccato che i prezzi non lo siano altrettanto ... »
commentò il maestro notando il listino prezzi che era appeso alla vetrina
« ... Non è merce a buon mercato ».
« Già ... » iniziò a dire Crillin aggregandosi al
pensiero di Genio « ... Questo poi è un "Satan's Sports":
sono i negozi più forniti ma al contempo sono i più cari ... »
il piccoletto si allontanò un poco e iniziò a guardare storto
una grande foto che era appesa alla parete dell'ingresso « ... Tutta colpa
di questo pallone gonfiato! » terminò Crillin additando il tizio
baffuto ritratto nella fotografia in scala di grigi.
« Possiamo almeno dare un’occhiata? » chiesi timidamente nella
speranza che non mi dicessero di no.
Acconsentirono senza batter ciglio e fu così che entrammo nel regno di
Mr. Satan.
All'interno del colossale negozio ci permisero di lasciare da
una parte la spesa e così ci ritrovammo liberi di girovagare senza troppi
impedimenti.
Ci separammo e mentre Crillin e Muten incominciarono ad addentrarsi nel reparto
riservato alle magliette, io andai in quello delle scarpe. Mi venne male: scarpe,
scarpine, scarpette, scarpone, scarpe da ballo, da calcio, da boxe, da pallavolo,
da basket, strane ciabatte, ... Decine e decine di modelli tra cui scegliere.
Incominciai a girovagare come un'anima in pena e ogni qualvolta che trovavo
un bel paio di scarpette mi ritrovavo costretto a riporlo al suo posto perchè
era fin troppo caro ... Non potevo puntare troppo in alto sennò non avrei
avuto abbastanza zeni per il resto.
Dopo aver scrutato l'ennesimo paio di scarpe da tennis mi si avvicinò
un giovane commesso « La vedo un po' in difficoltà, la posso aiutare?
»
« Beh, ecco ... In effetti stò cercando un buon paio di scarpe
ma ... ma sono tutte così care! » dissi alquanto scoraggiato.
« Queste signore costano molto anche perchè sono della stagione
in corso. Se non cerca qualcosa all'ultima moda ma comunque di qualità
può dare un'occhiata nella zona in cui vi sono le scarpe della stagione
passata ».
« Davvero? E dov'è? »
« E' proprio quella laggiù ... » mi disse il ragazzo indicandomi
una zona che avevo trascurato. Dopo aver ringraziato mi avviai nell'area indicata
e ricominciai la ricerca.
Dopo poco rividi il vecchio Muten e Crillin.
« Allora Trunks, trovato qualcosa? » chiese il nonnino.
« Macché ... » risposi sconsolato mentre riponevo l'ultimo
paio di scarpe intravisto « ... se compro un paio di queste dopo ho solo
i soldi per comprare un paio di calzini! I prezzi sono troppo alti. Voi piuttosto
... » chiesi poi rivolto a loro « ... Trovato qualcosa d’interessante?
»
« Guarda ... » iniziò Crillin mentre mi sorrideva radioso
« ... Se lo vuoi fare arrabbiare questi sono perfetti! » esclamò
infine mostrandomi un paio di pantaloncini giallo evidenziatore e una canottiera
rosa shocking.
« MA DAI! Mica sono come mia madre! Come siete crudeli ... » scoppiai
a ridere divertito dall'idea di rivedere Vegeta con quei colori strambi.
Crillin si asciugò una piccola lacrimuccia « Hahaha! ... Ok, dai.
Passando alle cose serie: se devono essere sinceri Trunks, nemmeno gli altri
reparti sono clementi più di tanto ... Secondo me dovresti concentrarti
sulle scarpe e magari comprare il resto in un negozio meno caro » suggerì
il piccoletto.
« Oppure ti concentri sul resto e fai combattere Vegeta a piedi nudi come
si faceva all'antica » disse Muten per controbattere il discepolo.
« Ora come ora non so ...» osservai alquanto avvilito il mare di
calzature « ... forse è meglio uscire e cercare un negozio più
alla mano. Dai, andiamocene » dopo aver detto ciò, i due fecero
spallucce e mi seguirono verso l'uscita.
Verso metà negozio però scorsi in lontananza un
piccolo cartello rosso ... sembrava esservi scritto "Sconto" o qualcosa
di simile ... Mi avvicinai ad esso e vidi un'altro modello di scarpe: a vederle
parevano un po' pesanti ma al contempo sembravano essere in grado di fornire
una grande comodità e libertà nei movimenti del piede e della
caviglia. Oltretutto erano veramente belle per la loro semplicità: bianche
con lunga cucitura nera che correva lungo tutto il fianco della scarpa, la suola,
grossa e flessibile, era anch'essa di un nero lucido, i grossi e lunghi lacci
bianchi s'intrecciavano e scomparivano all'interno della calzatura. Li estrassi
per osservare meglio l'interno: una stoffina morbidissima e di un nero bellissimo
ricopriva tutta la superficie interna e poi ... colpo di stile: il fianco esterno
della scarpa era pieno di piccoli fori circolari e questi permettevano un perfetto
scambio d'aria.
Le mostrai ai ragazzi con occhi sognanti « Come vi sembrano? »
« Sono belle. Ma sei sicuro di voler comprare a Vegeta un paio di scarpe
da basket? » chiese Crillin mentre con il pollice e l'indice si teneva
il mento.
« Beh, da quello che so sono piuttosto resistenti e poi guarda ... »
dissi mostrandogli il cartellino e il cartello dello sconto « ... nonostante
siano in pelle sono ad un prezzo accettabile ».
« Sempre meglio delle altre. Ma c'è il numero? » chiese Muten.
Cascai letteralmente dalle nuvole ...
« O.O ... Non lo so » mi gettai a capofitto sul mucchio di scatole
alla ricerca del numero che cercavo. Nel frattempo Genio e Crillin non mi aiutavano
...
« Ma chissà perchè sono state messe quì ... »
si chiese il maestro.
« Ed io chennesò. Magari sono fondi di magazzino ... Ma una cosa
è certa: se le hanno messe quì così e con un cartello di
sconti così piccolo volevano fare in modo che tutti non si accorgessero
dello sconto e che puntassero sugli ultimi arrivi » il bassetto incrociò
i bracci e mi guardò strano « ... Hei Trunks! Ma tu lo sai che
numero porta Vegeta? Io non ne ho la più pallida idea ... ».
Finalmente trovai la scatola e iniziai a sorridere come un'ebete « Trovata!
... » mi sedetti su di una piccola seggiola di metallo e iniziai a slacciarmi
gli stivaletti « ... Ah, nemmeno io lo so, però la mamma mi ha
detto che fisicamente gli somiglio moltissimo e quindi spero di avere i suoi
stessi piedi ».
Infilai entrambe le scarpe e dopo averle allacciate provai a fare qualche passo
avanti e indietro ... Non erano comode, di più.
« Sono perfette! » le sfilai rapidamente, le rimisi nella scatola
e mi rinfilai le mie.
« Ok, adesso cerchiamo rapidamente il resto » e partii in quarta
verso gli altri reparti senza aspettare i miei compagni.
Per i pantaloni scesi un modello comodo e leggero, che si potesse allacciare
in cintura mediante due piccoli laccetti bianchi. Il colore era nero ... almeno
sarei andato sul sicuro.
Stavo osservando una normalissima canottiera (nera) quando Crillin mi fece pensare
con una semplice domanda: « Vuoi far diventare Vegeta un becchino? »
« Beh, certo che no ma ... » Il piccoletto si avvicinò a
una canottiera di un colore differente, la prese e me la diede spiccio, forse
perchè stanco di tutto quello shopping.
« Questa andrà benissimo ... » osservai il capo bordò
e annuii. Gli sorrisi contento « Adesso possiamo andare a casa ».
Pagai quello che dovevo (e cioè una fortuna!) e uscimmo finalmente dal
negozio.
Ero davvero soddisfatto dei miei acquisti.
« YAAAA!! FINALMENTE FUORI! ... » urlò Crillin
mentre stirava le corte braccia « ... Mi spiace Trunks ma davvero, non
ne potevo più di stare là dentro! ».
Afferrai meglio il gruppo di borsine « Non ti devi scusare è solo
che all'inizio mi sono trovato davvero in difficoltà ... »
« Non ti preoccupare. L'importante è che adesso ce ne torniamo
a casa e sistemiamo questa roba ».
« Sì ».
Camminammo per poco, forse due o tre minuti e ci mancava poco
all'uscita ma qualcosa ci fece rallentare terribilmente: a lato del largo corridoio,
dinanzi un negozio ancora chiuso, si stavano svolgendo delle strane iscrizioni
... "Miss Bellezza" o qualcosa del genere e vi era una calca pazzesca
... La fitta folla ci impediva ci camminare vicini.
Crillin si autoproclamò capofila e iniziò imperterrito il suo
cammino. "Seguitemi" aveva detto, peccato che il suo viaggio fu bloccato
poco dopo.
Il basso ometto infatti si andò a scontrare contro una bella ragazza
ed entrambi caddero a terra.
« Hai-hai-hai-hai, che male ... Scusa, tutto a posto? » Crillin
si alzò in piedi senza badare alla spesa rovesciata a terra e si avvicinò
alla ragazza per porgergli aiuto. Lui gli avvicinò una mano ma lei la
schiaffeggiò via « UMPF! Lasciami in pace! ... » si rialzò
da sola e si sistemò un piccolo ciuffo di capelli dietro un orecchio
« ... E vedi di guardare dove cammini! Razza d’incapace ... »
Ed io li osservavo ... impietrito ...
« M-Mi scusi. Non l'ho fatto apposta » chiese nuovamente scusa il
pelato dopo essere diventato rosso come un pomodoro.
« UMPF! » la ragazza, seriamente impettita, chiuse ermeticamente
gli occhi e voltò lo sguardo verso destra ... Crillin ci rimase molto
male.
E io continuavo a stare fermo ...
All'improvviso la donna spalancò gli occhi ed emise un piccolo gridolino.
Quando si voltò di scatto, vedemmo tutti il Genio con il naso colante
e le mari ancora all'altezza del di-dietro della "fanciulla". Crillin
capì al volo ma non fu abbastanza rapido a reagire ... Lei lo anticipò.
« MA COME TI SEI PERMESSO, BRUTTO MANIACO!?! » colpì il vecchietto
in pieno volto con il dorso di una mano e questo andò a sfondare una
vetrina vicina.
« GENIO!!! » Crillin corse rapido in soccorso del suo maestro ...
Per fortuna aveva solo qualche lieve graffio.
La ragazza osservò rabbiosa l'intera scena. Si guardò la mano
che aveva usato per colpire ... Un piccolo velo d'angoscia andò a calarsi
sui suoi occhi ... Scosse adirata la testa un paio di volte e si allontanò
dalla scena del crimine passandomi a fianco.
Rimasi fermo.
Dopo pochi secondi mi voltai e la vidi allontanarsi.
« WOW, che donna! »
« Genio, non scherzare ... Ti ha dato una sberla terribile! »
« Terribile? Bubbole! ... » disse il vecchio Genio togliendosi la
polvere di dosso « ... Se Chichi s'impegna me le suona molto peggio! ».
Crillin mi si avvicinò e guardò nella mia stessa direzione. Lei
era ancora visibile ...
« C'è qualche problema Trunks? »
Strinsi forte le mani attorno a quei sacchetti ... « Che diavolo ci fa
quì ... »
Crillin mi osservò stranito « Che? ... »
Digrignai i denti rabbioso ...
Ok, dopo il "Depression Day"
c'è il "Dopo Depression Day" ... mah, chissà com'è
...
In questi giorni non ho scritto molto (diciamo pressochè nulla) per colpa
degli impegni e di questa strana cosa che non saprei come definire ... Lasciamo
perdere vah, che è meglio. Prima di rispondere alle recensioni vorrei ringraziare coloro che hanno
letto e recensito la sparata di ieri ... Grazie mille, sono davvero commossa.
MartaSaru:
Da quanto non ti vedevo in pole-position? Anni? Quasi ... Anch'io odio spendere
i miei soldi in vestiti e anch'io (come te e molti altri immagino) tendo a sperperarli
in manga. Se non altro quelli durano per sempre ed è bello metterli sullo
scaffale e mostrarli con orgoglio ... a chi non lo so però ... Bulmina,
bulmetta, sei proprio una scemotta! E' andata all'attacco. Disperata 1000 volte:
disperata,disperata,disperata,disperata,disperata, ... Ok, basta. Spero che
anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Swwtcicia: Il
Genio è proprio un vecchio maniaco ... E io potevo risparmiare il nostro
Trunks? Certo che no! XD Povero ... 18 ha il suo perchè. Persa bene e
lo capirai. Un bacione, ciao
LadyDreamer:
La love story tra 18 e Crillin? Humm ... Vediamo, purtroppo non dipende da me
... XD . Spero tantissimissimo che anche questo capitolo ti piaccia. Un beso,
a presto
Sissi 25:
scusa me perchè ho capito male ... Comunque, che ti posso dire? Di preciso
non so nemmeno io quanto manca! Cioè, la storia ce l'ho in mente ma non
so quanto verrà lunga quindi ... quando arriveremo verso la fine avvertirò
te e gli altri non ti preoccupare. Adoro far fare brutte figure al nostro Trunks
... L'idea del supermercato mi è venuta ricordando il movie (il titolo
non me lo ricordo ora come ora) in cui Trunks, Genio, Crillin e Oloong erano
in fila per assistere a un concorso di bellezza ... Lì era davvero tenerissimo
^////^. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e se non capisci qualcosa
avvertimi. Un bacione
lady wolf:
In effetti il capitolo era studiato proprio per quello ... 18 non è in
un'ipermercato per caso ... Leggi e vedrai e occhio! Ora ti ho visto benissimo
e non mi sono dimenticata di te XP. Spero che anche questo capitolo ti piaccia
come gli altri. Un bacione
Angelo Azzurro:
Non giudicare mai un libro dalla copertina, dicono ... Ma chissà se per
questa volta non sia meglio studiare solo quello XD. In effetti Trunks è
molto diverso da mamma è papà. Ha preso i loro lati "tranquilli"
... meglio così, mi piace di più. Spero tanto che anche a te piaccia
il chap. Se ti garba fammi sapere. Un bacione
kry333:
18 cercava un perizoma leopardato ... No scherzo XD!! Leggi e vedrai. Spero
che ti piaccia, ciao. smack
folg_89: Te l'avevo detto
io ... Mantengo sempre le promesse (o almeno faccio il possibile :) ). Come
sempre le tue recensioni mi danno un non so che di scolastico ... mai pensato
di fare l'insegnante invece di diventare un sergente? O vuoi fare un miscuglio?
(poveri ragazzi XD). Ora ti saluto. Spero che ti piaccia. Bacio
Nion: Pensi
che scriva per allungare il brodo? No grazie ... ;) ... Non è stato scritto
per caso quindi ha il suo perchè. Sii paziente, please (adesso non mi
vedi ma sono in ginocchio sui gusci di noci ... ahio!). Spero che anche questo
capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacio allora. Ciao
Oplà. Questa volta erano davvero tante ... Sono felicissima! Nel giro
di pochi minuti siete riusciti a risollevarmi il morale e adesso ... YEPPI!!!
... ma che ... URRA'!!!
... chi diavolo ...! HA-HA-HA-HA-HAAA!!!
HEI! Ma che diavolo hai? Mettiti tranquillo e torna al tuo posto! Ok, spero però che tu non mi faccia fare
una figura di ...
No, tranquillo ... Ma che bravo, stava per ... Oh, beh. Che ci posso fare...?
Ora me ne vado a fare un po' si scImMIARider
... Se qualcuno fosse un po' giù di corda non esiti ulteriormente a vada
a leggere la fic "Crescendo..." ... sarà anche pubblicità
ma lo dico sinceramente: aiuta e tanto anche! Quindi ...
Vi lascio al nuovo capitolo. Spero che piaccia a tutti, anche a coloro che leggono
soltanto.
Un bacione a tutti, a presto. scImMIA
CAPITOLO 38
- LA FRUSTRAZIONE DI 18 -
La giovane donna si allontanò rapida da quel luogo.
Collera, ira, rabbia ... una moltitudine di emozioni attraversavano il suo corpo
metallico creando un certo scompiglio.
Si fermò al centro del grande parcheggio destinato ai clienti del grande
ipermercato. Si guardò: rispetto alla prima volta che era stata svegliata
dal dottor Gelo non vi era nulla di diverso, almeno esteriormente ...
Si guardò tristemente il palmo della mano sinistra ...
« Adesso sono così debole ... »
Rimase ferma parecchi minuti e niente riusciva a smuoverla ... Nemmeno i clacson
dei poveretti che volevano solamente andare oltre riuscivano a scantarla ...
Una piccola abitazione bianca, un grosso giardinetto ... Un
senso di calore a dir poco avvolgente. La giovane donna oltrepassò la
porta color nocciola e si avviò nel piccolo salotto: due comodi divanetti
color crema erano posizionati davanti a una televisione di medie dimensioni,
a fianco di questa un piccolo caminetto spento aggiungeva un tocco rustico all'ambiente,
al centro della stanza un piccolo tavolino e quattro sedie in quercia occupavano
un largo spazio ... Sopra a questa una felpa nera e bianca era stata gettata
in malo modo.
« Sempre il solito disordinato ... » la ragazza afferrò la
felpa e con un velo di rabbia si diresse verso la stanza in cui il fratello
era rimasto segregato un giorno intero.
Quando fu davanti alla porta, la aprì con un calcio ed entrò prepotentemente
« 17! Ma cosa stai facendo?! ».
C-17, fratello gemello della ragazza, rimase a testa bassa sul suo lavoro e
continuò imperterrito ciò che stava svolgendo. Solo in un secondo
momento si accorse di 18 e capì dall'espressione che era già parecchio
arrabbiata ... il motivo però non lo sapeva nemmeno lui. Si alzò,
con una mano guantata si asciugò la fronte imperlata di sudore e dopo
sorrise dolcemente alla sua sorellina « Ciao 18, già tornata a
casa? »
La ragazza, notando la murcia presente sul corpo del fratello, rispose con una
smorfia di disgusto « Che cos'è tutta quella schifezza che ti ritrovi
addosso? »
Il moro spalancò gli occhi di ghiaccio e alquanto confuso iniziò
a scrutarsi: il petto e le braccia infatti erano ricoperte di piccole o grandi
macchie marroni, i jeans, all'altezza delle ginocchia, erano sporchi di una
polvere scura e anche la povera bandana arancione, che era stata posta sui capelli
per proteggerli, non era riuscita a salvarsi. Si portò una mano alla
fronte e con il dito indice iniziò a sfregare una piccola area di questa
... Evidentemente stava cercando di formulare una risposta decente.
« Beh, è grasso di motore. Che altro vuoi che sia? In fondo sono
in un garage ... » questa fu l'unica cosa che gli venne in mente da dire.
« Già ... » rispose stizzita 18 guardandosi attorno, quando
l'occhio cadde poi sull'oggetto sul quale il ragazzo stava lavorando, la sua
smorfia divenne ancor più evidente « ... Sei ancora attaccato a
quel coso? »
17 si avvicinò alla grande motocicletta e poggiò le mani sul sedile
in pelle « Sì, sai com'è, la devo rimettere a posto »
disse sorridente. A quel sorriso la bionda s'adirò e andò su tutte
le furie « TU NON DEVI FARE NIENTE!! » sbraitò lanciandogli
addosso la felpa. 17 afferrò l'indumento al volo, per nulla intimorito,
e con lo sguardo seguì la sorellina che andò a sedere su di una
grossa cassetta degli attrezzi. Quando lo sguardo di lei lo fulminò anch'egli
si fece serio « Eddai 18 mettila, ne abbiamo già parlato ... »
La ragazza poggiò i gomiti sulle ginocchia e la testa sui palmi aperti
delle mani « Non è vero! Non ne abbiamo parlato affatto invece!
». Il moro poggiò in malo modo la felpa sul banco da lavoro e si
avvicinò alla sorella con grandi passi mentre incrociava le braccia «
E invece ne abbiamo parlato eccome. Se tu non accetti la situazione non so che
dirti »
« Tu l'hai accettata perchè sei un rammollito ... »
« IO L'HO ACCETTATA PERCHE' NON AVEVO SCELTA! ... » la ragazza spalancò
gli occhi azzurri alla sgridata del fratello « ... E dovresti farlo anche
tu ... » 18 abbassò gli occhi a terra sconsolata.
Il ragazzo notò immediatamente il suo atteggiamento e si sedette a terra
davanti a lei. Si sfilò il grosso foulard e iniziò a rigirarlo
tra le mani « ... Anche per me è difficile accettare questa situazione:
prima siamo esseri perfetti, dotati di straordinari poteri mentre adesso siamo
pressoché innocui ... » sciolse il nodo che era stato fatto al
piccolo telo « ... E' una grossa perdita ma ora siamo costeretti a conviverci
... Adesso che siamo così deboli non possiamo nuocere a nessuno ».
La ragazza alzò gli occhi e osservò 17: sul suo volto si era dipinto
un timido sorriso ... Che lui stesse davvero soffrendo come lei? O la stava
soltanto prendendo in giro per farla sentire meno depressa?
« Sai come la vedo io in realtà? ... » continuò senza
alzare gli occhi da quell'arancio « ... Da una parte questa situazione
potrebbe essere svantaggiosa. Insomma, in un combattimento avremmo un'elevata
probabilità di sconfitta ma adesso, vista proprio la situazione in cui
ci troviamo ora, penso sia meglio vedere il bicchiere come mezzo pieno ... »
« Che intendi dire? » chiese la bionda continuando a non capire.
« Ora siamo liberi, per davvero, e possiamo fare tutto quello che vogliamo!
»
La ragazza sbuffò scocciata « Uff ... Sei il solito sciocco ...
»
« Che?! » chiese il fratello alzando leggermente lo sguardo.
« Il "tutto quello che vogliamo" l'avremmo potuto fare tranquillamente
anche al nostro stadio normale »
« Forse hai ragione ... Ma non credi che gli amici di Goku ci avrebbero
dato fin troppe grane? »
« UMPF! Li avremmo schiacciati come insetti! E adesso la situazione si
è ribaltata ed è tutto così umiliante ... »
« Io continuo a non capirti ... » disse il moro rialzandosi in piedi
ed avvicinandosi alla moto « ... A me non dispiacerebbe avere una vita
normale ... » il giovane s'inginocchiò e con una chiave strinse
alcuni bulloni « ... sopratutto dopo che Gelo è riuscito a distruggercela
... ».
18 lasciò che la testa poggiasse sulle mani con tutto il suo peso. Poteva
accettare quella situazione? Lei prima aveva la forza, il potere e poteva aspirare
ad obbiettivi ben più alti di quelli che si augurava il fratello ...
La dura realtà era che lui se ne infischiava altamente di quello che
provava lei: per 17 la possibilità di avere una vita diversa da quella
che gli aveva progettato il dottore gli stava bene, la forza era passata in
secondo piano ... Lui se ne fregava delle lamentele di lei perchè tanto
sapeva che le sue erano soltanto parole al vento: non sarebbero mai più
tornati quelli di un tempo ma lei non riusciva ad accettarlo.
« YAAARG! IO MI RIFIUTO! » urlò l'androide numero 18 mentre
calciava con forza la pesante cassetta degli attrezzi. Il fratello si fermò
un attimo e iniziò a guardare incuriosito il volto della giovane donna
... Quando però la cassetta degli arnesi si aprii e tutti questi si sparsero
sul pavimento, non riuscì a trattenere uno sbuffo.
« NON NE POSSO GIA' PIU' ... OH, SE SAPESSI ... SE SAPESSI! ... »
18 continuava a sbraitare dandogli le spalle, come per ignorarlo. Dalle sue
parole 17 capì all'istante che doveva lasciarla sfogare e quindi poggiò
da una parte la chiave metallica, si sedette più comodamente e dopo un
grosso respiro le diede il via: « Ok, che cosa dovrei sapere? »
« UMPF! Fatti gli affari tuoi ... »
"Tipico ..." pensò il moro perchè quello era uno dei
classici comportamenti che la sorella ( e le donne in generale) facevano abitualmente
con gli uomini: prima mettono la pulce nell'orecchio e poi fanno finta di nulla.
« Eddai, non fare così ... » mugolò 17 nel tentativo
di convincerla « ... Apriti con il tuo fratellino, parla, esponi i tuoi
problemi ... » concluse con un sorrisetto stampato sulla faccia. 18, al
contrario di lui, era livida ...
« NON CI CREDERAI! OGGI HO SUBITO L'UMILIAZIONE PIU' GRANDE DELLA MIA
VITA! » urlò a squarciagola voltandosi verso di lui.
Strabuzzò un po' gli occhi e la guardò incredulo « Tah ...
La solita esagerata ... » e guardò il soffitto bianco un po' esasperato.
Si ricompose dopo pochissimo al solo pensiero che forse la sorellina non stesse
esagerando affatto ... E se fosse stata una cosa importante?
« Dai racconta, ti ascolto »
La ragazza portò le mani ai fianchi e strinse le sottili dita attorno
ad essi « Oggi sono andata in quello stupido posto ... »
« Ti sei iscritta?! » la interruppe impunemente lui facendole un
largo sorriso.
« ... Sì ... » rispose scocciata (come al solito) e proseguì
nel suo discorso « ... Ma non è questo il punto! ... »
« Ti hanno presa? »
Un'altra interruzione ... 18 sopportò anche se a fatica « ... Mi
sono soltanto iscritta ... Stavo dicendo ... »
« Quando gareggi? Domani? »
Lei socchiuse gli occhi felini « ... No 17, non gareggio domani ... Lo
sai che un vecchiaccio ... »
« Dopodomani? »
« 17! SMETTILA ADESSO!!! »
I capelli del moro si rizzarono come una spazzola e i grossi occhi azzurri fuoriuscirono
dalle orbite ... « Sì-sì scusa ... Continua ... »
La graziosa bionda sbuffò stanca e con un gesto nervoso
si risistemò una piccola ciocca di capelli dietro un orecchio ... Inutile
dire che gli interventi del fratello l'avessero infastidita. Fissò in
malo modo il coetaneo e dopo un suo cenno affermativo ricominciò -una
volta per tutte- il suo discorso: « Oggi sono stata in quel posto schifoso
come mi avevi detto e sai cosa mi è successo? Prima uno degli amici di
Goku mi è venuto addosso è mi ha fatto cadere ... »
« Chi era? » chiese 17 curioso.
18 quella volta non s'irritò per l'intervento « Era quello basso
e pelato. Penso che sia Crillin ... »
« Sì, è lui »
« ... Comunque prima quello scemo mi viene addosso e mi fa cadere ...
» la ragazza si incamminò verso il banco di lavoro e dopo aver
visto che era abbastanza pulito vi ci sedette sopra « ... Poi cerca di
fare il grosso facendo la parte del cavaliere ... Penoso! ... ». 17 nel
frattempo si era già rilassato: seduto a terra con le gambe a "farfalla"
e con le braccia poggiate sulle ginocchia ... Quando la sorella arrivò
alla parte del cavaliere senza macchia e senza paura, si piegò tutto
verso sinistra, puntò il gomito del braccio sinistro sul ginocchio e
poggiò pesantemente la testa sulla mano guantata. Cosa c'era di imbarazzante
non l'aveva ancora capito ...
« Poi ... » proseguì la ragazza « ... Quando mi sono
rialzata un maledetto vecchiaccio mi ha palpato il sedere! ... »
« O.O Che? » il ragazzo si svegliò all'improvviso.
18 divenne rossa in faccia ... ma non per vergogna, per rabbia perchè
il momento umiliante per lei arrivava solo dopo quella parte del racconto «
... Dopo l'ho colpito con forza! Non al massimo delle mie potenzialità,
lo ammetto, ma c'ero davvero molto vicino e sai che risultato ho avuto? Quel
maniaco ha sfondato una vetrina e si è riempito di graffi!! Ma ti rendi
conto?! DEI GRAFFI! DEI MALEDETTISSIMI GRAFFI!!! » urlò infine
rabbiosa scagliando a terra l'ennesimo attrezzo del fratello.
Intanto lui era allibito ... O.O ...
« Che cosa insopportabile ... Non mi sono mai sentita così debole
prima di oggi e questo mi fa arrabbiate terribilmente! Sei d'accordo con me
vero? ... 17? »
I suoi occhi fissavano ancora un punto indefinito del largo e rifornito garage
e non muoveva un muscolo ...
« O.O Ti ha palpeggiata ... »
« Sì! E dopo non gli sono riuscita a fare niente!! All'improvviso
sono diventata un'incapace! »
« ... »
« 17? »
« O.O Ti ha palpeggiata un vecchietto ... »
« ACCIDENTI 17! NON E' QUELLA COSA IMPORTANTE!!!! »
La ragazza afferrò una chiave inglese che trovò sul tavolo e la
lanciò con forza sulla testa del fratello facendolo ribaltare da una
parte. E poi a quella si susseguirono una larga serie di oggetti, tutti di metallo
e tutti molto pesanti ... Al termine la ragazza se ne uscì impettita
dalla stanza e dal corridoio urlò: « SEI SOLO UNO SCIOCCO! ME NE
VADO A FARE UNA DOCCIA!! »
Non dovete pensare che in realtà 17 non avesse capito nulla. Aveva capito
la paura della sorella e del suo sentirsi "alla pari" con gli altri
esseri umani di quel pianeta abitato da stolti.
Si rialzò in piedi e si massaggiò la fonte. Uno degli aspetti
positivi di essere un androide era quello che dopo una dura botta non sarebbe
mai comparso un brutto bernoccolo ... Sistemò i vari attrezzi e proseguì
il suo lavoro di meccanico: se fosse riuscito a riparare quel vecchio mezzo
con le proprie forze forse la capa della Capsule Corporation l'avrebbe preso
come un meccanico delle sue industrie e quindi avrebbe potuto iniziare una vita
normalissima, come uno stolto essere umano ...
La paura della sorella era quella di doversi ritrovare un giorno dinanzi a un
nemico più forte di lei ... E se non fosse riuscita a salvarsi? E se
lui non fosse riuscito a proteggerla?
Poggiò a terra la chiave.
Alzò gli occhi al soffitto.
In fondo 18 era pur sempre una donna e lui sapeva che per il sesso femminile
la vita era molto più dura da affrontare, soprattutto sotto certi aspetti
... Quel giorno era stato un innocuo vecchietto ... Ma se invece il giorno dopo
fosse stato qualchedun'altro a farle del male? Con la forza che aveva adesso,
che cosa avrebbe potuto fare?
Per la prima volta 17 pensò che la loro fosse stata davvero una perdita
e finalmente capiva le sue paure.
La questione però non cambiava ... Non sarebbero mai tornati quelli di
prima.
Mai più.
******
Trunks se ne volava a tutta velocità verso i monti Paoz
per avvertire Goku, l'eroe della Terra, dell'imminente e terribile pericolo
che stavano correndo. Dopo aver visto la ragazza infatti aveva lasciato Crillin
e il maestro Muten con delle esigue spiegazioni e se n'era volato via, veloce
come il vento.
I capelli lilla si annodavano e di scompigliavano sotto le correnti d'aria ma
al momento non se ne preoccupava ... C'erano questioni ben più importanti.
Quando intravide la rustica casetta scese in picchiata dopodiché corse
verso la porta principale e bussò con forza. Quando Chichi aprì
si ritrovò dinanzi a un giovane sayan con il fiatone ... In quella corsa
aveva messo tutto se stesso.
« B-Buongiorno ... Hanf hanf ... C'è il signor Goku ... in casa?
»
« Certo che c'è. Entra pure » la signora fece cenno al ragazzo
di entrare « Che fiatone però ... Vuoi qualcosa da bere? ».
Trunks annuì e le sorrise dolcemente. Chichi non era affatto la donna
terribile e spietata che tutti dipingevano ... Almeno, non per lui. Dopo pochi
istanti la padrona di casa tornò da lui con un bel bicchierone di limonata
fresca e Trunks la incominciò a bere con gusto sotto lo sguardo soddisfatto
di lei.
Verso metà bicchiere sentì un ciocco di porta alle spalle e dei
passi ... Passi di tre persone.
Continuò a bere finché uno dei tre non lo salutò ...
« Ciao Trunks! Che bello vederti!! » esclamò Goku a pieni
polmoni e con un sorriso gaio stampato sulla faccia.
Nel sentirsi salutato per nome, spruzzò per errore un bel po' si succo
di limone sulla povera donna che aveva dinanzi. Dopo si voltò e guardò
torvo l'eroe ... Goku, capendo cosa avesse sbagliato (strano ma vero), si portò
ambo le mani sulla bocca nel tentativo di sigillarla ma ormai era troppo tardi.
La frittata era stata fatta e ora il piccolo Gohan osservava con sempre maggiore
curiosità il ragazzo vento dal futuro che adesso, anche per lui, aveva
un nome.
Trunks però, prima di saltare addosso al grande Goku, aiutò la
signora a pulirsi ... L'aveva innaffiata e il minimo che poteva fare in quel
momento era darle una mano.
Dopo il lavoretto di pulizia s'indirizzo finalmente verso il guastafeste che,
da parte sua, continuava a sorridere.
« Uff, pensavo di essere stato chiaro con lei ... » disse il giovane
un po' irritato.
« Beh, sì ma ... Non l'ho fatto apposta, mi dispiace! » balbettò
un po' lui in risposta mentre agitava le mani e le braccia nel tentativo di
convincerlo maggiormente.
« Ok, di questo discorso ce ne occuperemo un'altra volta ... » Trunks
si ricompose e tornò quello di sempre « ... Sono venuto quì
di corsa per avvertirvi di una faccenda importantissima ... ».
Goku si fece serio mentre Piccolo continuava ad ascoltare silenzioso e non si
lasciava sfuggire una sola sillaba « ... Quella pazza di Bulma ha riattivato
i cyborg! ».
« Che cosa?! Ma sei sicuro? » chiese Goku un po' scosso.
« Ne sono sicurissimo: ne ho visto uno pochi minuti fa al centro commerciale
e mi è passato proprio a fianco ... Se ne vanno tranquilli per la città
e io sono sicuro che tra poco semineranno il panico tra la povera gente! »
« Urca ... » esclamò il sayan più grande mettendosi
una mano dietro la nuca « ... Quì le cose si complicano ... »
« Che vuole dire? » Trunks strabuzzò gli occhi a quella rivelazione.
« Beh, ecco ... Piccolo era venuto quì perchè ... Ecco,
c'è un tizio ... »
Piccolo, scocciatosi della inettitudine di Goku nell'esporre un semplice discorso,
s'intrufolò prepotentemente nel dialogo e spiegò bene la faccenda:
« Sono appena arrivato dall'osservatorio di Dio perchè volevo avvisare
tutti quanti di un'enorme pericolo: Dio ha avvistato un essere spietato e terribile
nei pressi della città di Niki Town ... E sia lui che
io abbiamo capito che è davvero un osso duro, forse ancora più
terribile dei cyborg di cui ci hai parlato. Ma se è vero quello che hai
detto e cioè che 17 e 18 sono stati riattivati vuol dire che, e mi dispiace
per voi ... » Piccolo allontanò lo sguardo e osservò in
una diversa direzione
« ... Ci troviamo tutti in un mare di guai ».
E dopo un breve weekend di paura eccoci
ritrovati un questo piccolo angolino del sito. Avete un sacco di spazio, potete
pure slungarvi ... Ultimamente ho dei complessi un po' strani che anch'io faccio
fatica a comprendere ad esempio l'altro giorno mi sono fermata sul divano, ho
spinto il tasto play del video registratore ed è partita una vecchia
video cassetta che vi era dentro chissà da quanto ... mi sono fermata
e ho visto tutto il film. Che cos'era? Dumbo ... Che vergogna, già lo
detesto come cartone poi ho quasi vent'anni e mi metto ancora tranquilla a guardarlo
... la cosa più sorprendente è in un pezzo preciso sono scoppiata
a piangere. "Il pezzo in cui hanno preso la mamma!" direte voi ...
e invece no, ho pianto quando lo chiamano assassino ...
Sono davvero senza speranze XD
LadyDreamer: Sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Il rapporto tra i due gemelli mi ha
da sempre incuriosito quindi ... Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia.
Un bacio
folg_89:
Se dobbiamo essere pignoli ti devo dire che in realtà Cell non si era
ancora fatto vivo quindi non è tornato, è arrivato con il tram
temporale delle 16 e un quarto ... In ritardo.
Resisti, resisti! A-HU A-HU A-HU!!
MartaSaru: Se
devo essere sincera ho sempre preferito 17 a 18, peccato che Toriyama l'abbia
gettato nel dimenticatoio assieme a tanti altri ... Ma sono arrivata io e quindi
... TADAAAN!! Dei periodi di pausa ci vogliono e se tu continui a leggere le
storie che hai tra i preferiti che dire ... Mi ritengo fortunata :). Un bacione
Angelo Azzurro:
Cell è arrivato ... e se c'è lui vuol dire che c'è anche
una montagna di guai! ... Se li tira dietro con un sacco come fa Babbo Natale
... XD. Bulma è completamente andata ma la dovrete sopportare, avete
sopportato la sua voce per tutti questi anni adesso assorbitevela anche così
XP. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio
kry333:
Questo è il nuovo capitolo e spero che ti piaccia. Ah, Trunks ti ringrazia
per l'incitamento. Ciao!
lady wolf: Mi dispiace per te ma le cose stanno così:
Bulma ha riattivato i cyborg, Cell è tornato, i nostri eroi si trovano
nella cacca, Vegeta continua a dormire come se fosse il bell'addormentato, l'umanità
continua a farsi i fatti suoi e io continuo a sparare grandi ... hemm ... capito
no? Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Ciao
Nion: La
mia fantasia non è infinita ... Diciamo che ho avuto solo una grande
illuminazione al neon e ho iniziato a scrivere ... Ho paura che dopo questa
mastodontica fic la mia immaginazione termini. Devo anche dire di aver già
ammesso più volte di non essere molto portata per la scrittura ma più
che altro per il disegno quindi una parte di tutto ciò si spiega ...
Fantasia a parte spero che anche questo capitolo ti piacca e ricorda ... Nulla
è dato al caso, ci tengo a dirlo. Un bacione! Ciao
Swwtcicia:
E' logico che se Cell assorbe due esseri deboli non diverrà mai un colosso
imbattibile ... Mi fa piacere che tu l'abbia compreso. Spero tanto che anche
a te questo capitolo piaccia. Un bacio
Ok, stop al televoto ... Prima di incominciare
vorrei ringrazare Juu_Nana e nana987
(ohi, solo delle nane ... XD) perchè stanno leggendo questa storia e
stanno cercando di recuperare. Fate con calma, non vi rincorre nessuno! Comunque
grazie ...
Prima di lasciarvi al capitolo vorrei anche ringraziare tutte quelle brave stelline
che continuano a seguirmi ... ^-^
A tutti voi vi lascio un bacio.
A presto. scImMIA
CAPITOLO 39
- LA RIUNIONE DEI GUERRIERI -
Uscimmo dalla piccola casetta e ci allontanammo dall'abitazione di pochi passi.
Il mantello bianco di Piccolo svolazzava leggero sotto i piccoli colpi di vento
« Penso che la cosa migliore sia quella di radunarci e discutere assieme
della questione »
« Piccolo ha perfettamente ragione ... » disse Goku un po' serio
« ... Non possiamo decidere noi per gli altri. Vorrà dire che c'incontreremo
tutti all'osservatorio di Dio il prima possibile, ok? ».
Annuii « Allora io andrò subito all'isola e avvertirò Crillin.
Cercherò di essere rapido »
« Cerca però di non essere imprudente anzi, perchè non ti
lasci accompagnare? » chiese il signor Goku portando il dito indice e
il medio alla fronte per effettuare il teletrasporto.
« No grazie. Preferisco andare volando ... Sarà per un'altra volta.
A presto » dissi mentre ero già a mezz’aria.
« ANDIAMO!! » urlò il namecciano agli altri per incitarli
ad andare ma qualcuno all'improvviso fermò uno di loro ....
« GOHAN! Dove credi di andare?! » lo sgridò Chichi trattenendolo
a terra.
« Ma mamma ... » mugolò piano il giovine. Il padre intervenne
in suo aiuto come poté « Eddai Chichi, lascialo venire »
« NO! NE AVEVAMO GIA' DISCUSSO A SUO TEMPO!! Gohan deve recuperare il
tempo perso e studiare! »
« Ma Chichina ... Avrebbe studiato dopo che fosse terminata la faccenda
dei cyborg. Come vedi sono rispuntati e quindi ci serve anche il suo aiuto ...
».
Chichi strattonò verso di sè il bambino e lo strinse forte tra
le sue braccia « HO DETTO DI NO! E poi siete in tanti e quindi Gohan può
anche non partecipare ... » disse poi con un'aria a dir poco cattiva.
Goku si ritrovò costretto a gettare la spugna « E va bene ... Gohan
proteggi la mamma, mi raccomando » disse poi accarezzando la testa del
piccoletto.
« Sì, va bene ... » rispose mogio Gohan perchè in
cuor suo sperava di poter aiutare il proprio papà per la battaglia e
invece era costretto a rimanere a casa.
Piccolo si avvicinò all'eroe « Possiamo andare adesso? »
« Sì, andiamo ».
Ci alzammo in volo e ci allontanammo dalla piccola casetta: io in direzione
della casa di Genio mentre Goku e Piccolo volavano verso l'osservatorio.
La velocità a cui andavamo era a dir poco sorprendente
... Se non fossero state delle masse incorporee avremmo di certo squarciato
le nuvole al nostro passaggio.
Nei pressi di una grande città mi avvicinai rapido al signor Goku «
Da quì svolto verso l'isola ... Ci vediamo dopo »
« Ok Trunks, a dopo allora ».
Virai verso sinistra e mi allontanai rapidamente in direzione della piccola
casetta.
Proprio in quell'attimo non mi resi conto che qualcuno si era accorto di noi
e che curioso, era uscito allo scoperto ...
******
All'improvviso percepì tre potenti auree che si spostavano ad una velocità
incredibile. Si fermò all'istante e si alzò in piedi.
« Uno è Son Goku mentre l'altro è Piccolo ... » alzò
lo sguardo, socchiuse appena gli occhi e si concentrò maggiormente «
... E il terzo chi è? ».
Corse verso il portone. Girò una maniglia colorata di un oro pacchiano
e spalancò la grossa porta di metallo alzandola verso l'alto. Corse fuori
e si bloccò in mezzo allo stradello cementato. Guardando verso l'alto
li vide perfettamente: il terzo individuo si era per un attimo avvicinato a
Goku e dopo avergli detto qualcosa virò in una direzione differente.
« Stanno andando verso Ovest ... » si disse mentre continuava ad
osservare il cielo nonostante non ci fossero più i tre in quel piccolo
ritaglio azzurro.
"Da quello che so non se ne vanno mai in gruppo senza un motivo preciso
... " pensò.
« Voglio scoprire dove sono diretti! Magari c'è qualcosa di importante
... » si disse prima di rientrare di corsa in casa. Afferrò le
sue due cose e calciò con forza ogni cosa che gli si parava sulla strada
per togliersi l'ingombro.
Attraversò rapido il salotto e salì le scale facendo per volta
più scalini assieme. In cima alla rampa, proseguì la sua corsa
arrivando fino alla fine del corridoio. Spalancò la porta e si fiondò
all'interno della stanza ...
« YAAAAA!! 17!!! ESCI IMMEDIATAMENTE!!! » urlò 18 appena
vide il fratello all'interno della stanza e per la vergogna si nascose sotto
il livello dell'acqua saponata che era all'interno della vasca da bagno.
« Ma taci un po' ... Guarda che so come sei fatta ... » rispose
lui mentre iniziava a togliersi le numerose chiazze di murcia da dosso «
... Mi ci vorrà solo un secondo ... ».
18 lo scrutò seria e oltremodo accigliata mentre si copriva le nudità
con le braccia « Come mai tutta questa fretta? » chiese sapendo
che 17 di solito era un ragazzo che faceva tutto con calma ... A volte con fin
troppa calma.
Il moro sfregò la saponetta sulle mani e si pulì da una delle
ultime macchie più ostinate « Prima ho sentito l'aura di Goku e
Piccolo. Sono uscito dal garage e li ho visti ... »
« Siii ... » rispose lei un po' pigra « ... E allora? »
« Insieme a loro c'era un tizio che non conosciamo e poi sembravano davvero
di fretta ... E quando è così e perchè c'è qualcosa
che non và » concluse 17 dopo essersi lavato ed asciugato il viso.
La bella bionda si appoggiò al dorso della vasca e ripeté, sempre
fiacca e annoiata, la precedente domanda « E allora? ».
Il ragazzo si infilò la sua maglietta nera con le maniche lunghe e bianche
e si pettinò rapido i capelli dopo essersi annodato il foulard arancione
attorno al collo.
Le sorrise tenero « Li seguirò e scoprirò cosa succede ».
Uscì di corsa lasciando la sorella di stucco.
18 sapeva che il fratello era eccentrico e curioso a modo suo ma mai avrebbe
pensato che la sua scempiaggine avrebbe un giorno toccato un simile livello.
Uscì rapida come il vento dalla vasca e si infilò l'accappatoio.
Non poteva lasciarlo andare ... Non nelle sue condizioni, non nello stato di
forza in cui si ritrovava. Se si fosse ritrovato nei pasticci sarebbe stato
spacciato.
Scese di fretta le scale e quando oltrepassò l'uscio del garage lo trovò
in sella alla sua motocicletta.
« L'hai già aggiustata ... ». Il moro si voltò appena
alla ragazza in accappatoio e le sorrise « Visto? Sono stato davvero bravo!
Mi prenderanno, ne sono certo! » e detto ciò diede gas e fece rombare
il motore del veicolo.
La donna però non era del tutto contenta ... « 17 non andare ...
»
« Non ti preoccupare, andrà tutto bene e se succederà qualcosa
non mi farò coinvolgere ».
La ragazza arricciò il naso per nulla convinta e guardò storto
il fratello « E perchè li vuoi seguire in moto? A parte che si
sono allontanati ormai da un pezzo ma non faresti prima a volare? ».
Sorrise e sgasò nuovamente « Hai ragione ma così non sarebbe
divertente! » e detto ciò accelerò e uscì dal garage
a gran velocità.
Quando la ragazza uscì il fratello era già sparito e all'orizzonte
si vedeva soltanto un piccolo puntino.
17 era proprio strano ... A volte nemmeno la ragazza lo capiva del tutto.
******
Quando arrivai sull'isola di Genio trovai tutti in salotto occupati
a consumare un the caldo. Appena entrato Crillin mi chiese spiegazioni ed io,
da persona educata quale sono, gli diedi le risposte che cercava « Bulma
ha riattivato i cyborg e in più Piccolo e Dio temono che stia per partire
all'attacco anche Cell ».
Crillin poggiò il bicchiere e mi guardò con gli occhi fuori dalle
orbite « Tu conosci Cell? »
« Sì ... » annuii serio « ... mi ha spiegato tutto
Piccolo e non ha trascurato il minimo dettaglio ».
Il pelato abbassò il capo dispiaciuto « Ci dispiace tanto ... Credici,
non era nostra intenzione tenertelo nascosto ma è che ... Visto il problema
con Vegeta, ci era sembrato migliore non darti ulteriori grattacapi. Solo ora
mi rendo conto che sarebbe stato meglio metterti al corrente del problema ...
» strinse tra le mani il bicchiere di terracotta « ... L'unica cosa
che non capisco è che cosa sia saltato in mente a Bulma! Le avevamo detto
di non fare niente e invece ...! ».
Mi poggiai con la schiena allo stipite della porta d'ingresso ed incrociai le
braccia « Non ci ha voluto dare ascolto e adesso ci ritroviamo in serio
pericolo. Dobbiamo andare al palazzo di Dio come ci ha detto Piccolo: là
ci saranno anche tutti gli altri e decideremo sul da farsi. Cerchiamo di fare
in fretta ».
Genio si sistemò meglio gli occhiali sul naso « Dobbiamo andare
al palazzo? E Vegeta? Ci portiamo dietro anche lui? ».
Chiusi un attimo gli occhi per riflettere: se avessi portato papà con
me sarebbe stato al sicuro ma se all'improvviso si fosse svegliato, e noi tutti
fossimo stati al suo fianco, molto probabilmente si sarebbe sentito preso in
giro e mi avrebbe odiato a morte ... E io non volevo che mi odiasse.
« Vegeta potrebbe rimanere quì se qualcuno stesse con lui e lo
aiutasse nella cura ... » i quattro si guardarono tra loro ...
Proprio come sospettavo: nessuno voleva rimanere da solo con il principe dei
sayan. Forse pretendevo troppo da loro e in fondo, se fino a quel momento mi
avevano aiutato, era per fare un gesto carino nei miei confronti, non a quelli
di Vegeta.
Mi staccai dallo stipite e incominciai ad incamminarmi verso il piano superiore
« Vado a preparare la roba ... ».
Quando pestai l'ultimo scalino mi fermai rassegnato.
Vegeta mi avrebbe odiato con tutto se stesso.
Stavo piegando per bene la nuova trapunta quando Genio fece
il suo ingresso. Feci finta di essere molto occupato mentre il vecchietto, con
passo leggero, mi si avvicinava. Si fermò al fianco di mio padre e prima
di abbassare gli occhi su di lui, mi studiò attentamente. Di sicuro notò
la sua aria abbattuta.
« Sai Trunks, io ho perfettamente capito il perchè della tua richiesta
... ». Feci l'ultima piega alla grossa coperta e risposi senza guardarlo
negli occhi « Davvero? ...».
« Tu hai paura che Vegeta venga umiliato da Goku ... E sono sicuro che
se tu lo portassi da Dio, assieme a tutti gli altri, questo possa succedere
ma vorrei chiarire: è ovvio che non sarà Goku a deriderlo, nessuno
si permetterebbe di farlo, ma sarà tuo padre stesso a sentirsi debole
rispetto agli altri ».
L'aveva capito in così poco tempo ... « Come ha fatto a capirlo
...?».
« E' evidente, tutto quì » disse il Genio molto semplicemente.
« Io gli avevo promesso che non avrei rivelato a nessuno il suo problema
... » strinsi la trapunta a me « ... Se il signor Goku lo vedesse
in questo stato sono sicuro che appena sveglio gli direbbe immediatamente qualcosa
e allora io lo perderei sicuramente: mi odierebbe al punto di non volermi più
vedere ... Figuriamoci se dopo gli potessi rivelare di me e la mamma ... »
« In effetti sarebbe un bel pasticcio, diverrebbe intrattabile ... »
« Se invece potesse restare quì gli risparmierei questa grande
umiliazione e inoltre potrebbe ad essere curato come se nulla fosse ... »
« Che intendi dire? » nel porgermi questa domanda Muten alzò
un sopracciglio.
Finalmente mi voltai verso di lui « I cyborg e Cell sono stati creati
principalmente per eliminare il signor Goku. Se Vegeta si trovasse in un luogo
diverso da quello in cui staziona il Son, i nemici dovrebbero avvicinarsi al
primo posto ... In questo caso il palazzo di Dio sarebbe sotto studio mentre
quest'isola verrebbe tralasciata e quindi tutti coloro che si ritroveranno all'interno
di questa casa sarebbero al sicuro ».
Il Genio si passò una mano sulla barba dopodiché sorrise «
Il tuo discorso sta in piedi. Se prima ero disposto a rimanere ora lo sono ancora
di più perchè adesso so di essere al sicuro ».
« Davvero?! » esclamai facendo cadere per errore la trapunta sulla
faccia di papà.
« Sì, certo. Con me resteranno anche Oloong e Pual mentre Crillin
ti seguirà al palazzo. A pensarci bene sarei inutile per una riunione
di guerrieri e quindi me ne starò quì ».
« Grazie davvero ... Non so che dire ... »
« Beh, innanzitutto potresti togliere a Vegeta la trapunta ... »
disse il maestro osservando verso il basso.
« ... Oddio! Rimedio subito! ».
Pochi minuti dopo io e Crillin eravamo già in volo verso
il palazzo. Quando arrivammo li trovammo tutti che ci aspettavano impazienti:
Goku, Piccolo, Tienshinhan, Jaozi, Yamcha e anche lei ...
Atterrammo e salutammo tutti (o quasi). Piccolo mi presentò rapidamente
a Dio e finalmente ebbi l'onore di conoscere la sua metà buona.
Finiti i vari saluti e le presentazioni (continuando però a far mantenere
segreta la mia identità per i pochi che ancora non sapevano) ci avvicinammo
tutti verso la piccola scalinata vicino all'ingresso del palazzo e io mi sedetti
sullo scalino più alto.
« Allora ... » iniziò il giovane namecciano « ... Abbiamo
a che fare con uno strano essere in grado di assorbire i cyborg 17 e 18 e chissà
di cos'altro ancora è capace ... » Piccolo voltò un attimo
lo sguardo e fulminò l'unica donna presente « ... Comunque dovremo
trovare una soluzione ... e il prima possibile anche ».
« Già, ma quale? » chiese Goku mentre si grattava nervosamente
la testa.
Passarono diversi minuti pieni di silenzio o quasi: quel bambinetto non la finiva
di piagnucolare e Piccolo si ritrovò costretto a chiamare un certo Mr.
Popo e far accompagnare il monello e la madre in una stanza all'interno del
palazzo.
Trascorsero altri minuti ma la situazione non mutò: a nessuno venne in
mente nulla di sensato. Se devo essere sincero io non mi stavo impegnando più
di tanto anche perchè dopo tutto quello che avevo passato la voglia di
scervellarmi non c'era.
Dopo pochissimo però ricomparve il "servo" del palazzo e portava
con se una piccola televisioncina rosa. Sullo schermo si videro le gesta del
nostro misterioso nemico: la popolazione di un'intera zona era scomparsa sotto
il suo tocco malefico e in quel momento la piccola NikiTown si era trasformata
in una vera e propria città fantasma. Il mostro non comparve nel notiziario.
Al termine di esso però mi venne un'illuminazione: « Cell dovrebbe
assorbire i due cyborg per diventare "l'essere perfetto", giusto?».
« Sì, è esatto » mi confermò Piccolo.
« Allora non sarebbe meglio prendere quei due visto che Bulma, se ha fatto
come ci ha detto, li ha indeboliti? »
« Mi sembra un'ottima idea ... » disse Dio avvicinandosi e sfoggiando
un sorriso alquanto rugoso « ... Uno dei due è quì vicino.
Se volete potete andargli in contro ».
« Tzk ... Il vecchiaccio per una volta ha avuto una buona
idea. Allora non è del tutto inutile il suo spiare la vita altrui in
continuazione ...» disse ironico il figlio di Al Satan.
«Sarò anche un vecchio come dici ...» disse Dio avvicinandosi
«... Ma riesco ancora a rendermi utile in qualche modo».
«Perfetto! ...» esclamò all'improvviso Goku ma poi rimase
come in sospeso «... Ma questo vuol dire che abbiamo un piano? Io non
l'ho ancora capito ...».
« Sì Goku ...» rispose secco il giovane namecciano «
... abbiamo un piano: dobbiamo trovare i due cyborg e tenerli lontani da Cell».
Il namecciano con il mantello bianco si girò verso di me ed espose la
parte del piano: «Per C17 penso che il più adatto per andarlo a
prendere sia il ragazzo venuto dal futuro: sa come si muove e quindi sarebbe
in grado di prenderlo con facilità, soprattutto adesso che dovrebbe essere
più debole ...». Il signor Goku si voltarono verso di me «Sì,
penso che sia la cosa più giusta» affermò poi il primo.
«Bene, allora per 17 è deciso. Per 18 dovrà andare qualchedun'altro
... Qualcuno si offre volontario?» chiese Piccolo.
«Io mi offrirei ma non so nemmeno come sia fatto ...» disse Goku
grattandosi la nuca togliendosi anche qualche capello.
«Guarda che questo vale anche per noi ...» sentenziò poi
Tienshinhan osservando storto l'eroe con il suo terzo occhio.
Mi alzai in piedi e mi avvicinai al giovane namecciano «Ci sono solo due
persone che hanno visto 18 oltre a me e questi sono Yamcha (penso) e Crillin
...».
Il tappetto spalancò gli occhi «Chi, io? ...» disse indicandosi
con il dito indice.
«Sì, l'hai vista all'ipermercato. Era alta bionda e con gli occhi
azzurri ...» dissi serio. Sentendo la descrizione, Crillin avvampò
di colpo e iniziò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
«Molto bene ...» iniziò Piccolo con un sorrisetto beffardo
stampato sulla faccia «... Abbiamo trovato il nostro volontario».
«NO, no, no, no ... Ma perchè, io non ho detto niente! Io ...»
Crillin continuò ad agitare le braccia come un matto ma l'unico effetto
che produsse fu quello di creare una leggera brezza capace di far svolazzare
il grande mantello di Piccolo.
Dio, nel frattempo, era già tornato sul ciglio della grande piattaforma
e aveva ricominciato a spiare la gente ... Non per dire ma fino ad allora tutti
i vecchietti che avevo conosciuto erano alquanto strani: o un po' fuori, o guardoni
o depravati ...
«Piccolo, ho già trovato 18». La persona interpellata annuii
e diede il via al recupero dei cyborg.
Grazie a me Yamcha aveva fatto nuovamente la figura della nullità ...
In fondo ne ero contento.
Con pochi balzi fui nella volta celeste e spiccai in volo verso il mio obiettivo
... numero 17 ...
«Goku ...»
«Sì Dio, dimmi» rispose semplicemente il Son all'anziano
mentre gli si avvicinava.
«Tieni d'occhio Trunks ... E tieniti pronto ad intervenire».
Ciao a tutti e benvenuti al capitolo n°40!!
(cavolo quanti ... se mi vedesse la ex mia prof di italiano mi lincerebbe come
minimo! Nei temi scrivevo sì e no 2 righe!!).
Purtroppo non ho molto tempo quindi lo uso come si deve per ringraziarvi!
Swwtcicia: Dio
non sa proprio un bel niente! E se vuoi sapere come continua ti basterà
leggere! Un bacione, ciao
Sissi 25: Dumbo
è un caso proprio strano: ti dirò, da piccola non ho mai pianto
per quel cartone e sai perchè? Perchè non lo comprendevo a pieno.
Ora che sono scresciuta ho notato un sacco di particolari terribili che mi hanno
fatto scoppiare ... Disney ci ha mostrato con la sua opera il razzismo puro
e la vera cattiveria della gente e io (come gli altri del resto) a 6 anni cosa
ne potevo sapere? Che tristezza ... Certo che però cavolo, Cenerentola
non me l'aspettavo XD!! Per Light vedrò cosa posso fare, non sei l'unica
ad odiarlo (e dire che è ancora un lattante poveraccio). Un bacio, spero
che anche questo capitolo ti piaccia.
Angelo Azzurro:
Gohan troverà qualcosa da fare per passare il tempo ... i compiti? XD
Vegeta se la ronfa di brutto ... e continuerà a farlo ancora per un bel
po'. Tu continua a seguire però! Un bacio
lady wolf:
Bulma è impazzita e non capisce più un tubo ... Cerchiamo di sopportarla
assieme. Fammi sapere se questo capitolo ti piace. Ciao, un beso
LadyDreamer:
Crillin è davvero buffissimo e come personaggio mi piace un botto! Ma
sei proprio sicura che Vegeta sia al sicuro a casa di Genio? ... Bah, lo saprai
forse tra ... Aspe più o meno saranno 5 o 6 capitoli (o almeno lo spero
TT_TT). Spero che il malanno, o qualunque cosa fosse, ti sia passato. A presto
allora. Un bacio
Senboo_:
E' stata una fortuna la mia allora ... Un'agg. nel giorno del tuo compleanno,
accidenti... sono contenta che al momento ti piaccia ma posso chiederti una
cosa? Perchè salti dei capitoli?! Inaudito ... Spero comunque che continui
a piacerti. Ciao, a presto allora
folg_89: Come
al solito sei gentile e paziente ma devi capire che in fondo anch'io sono una
donna (già-già ... sorpresa!! XD) e quindi tu, visto che sei ometto,
devi attendere come così dev'essere ... Da oggi in poi il sangue sarà
sempre più frequente. Spero che il capitolo ti piaccia. Ciao
nana987: Benvenuta!!
Che bello vederti finalmente in mezzo a tutti gli altri ... Dicevi, dicevi e
poi ... Sei stata un lampo invece! Sono davvero contenta ^-^. Il giochino di
Trunks mi è venuto in mente per caso e l'ho inserito senza darmi troppi
problemi, sono felice che tu l'abbia apprezzato. Se questa storia ti incuriosisce
per il fatto di vedere il momento "Vegeta/Trunks" mi sa che dovrai
aspettare ancora un po' e, mi spiace dirlo, non so nemmeno io quanto. Spero
tanto che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione fortissimo
anche a te!!
Fine!! Adesso vi lascio al nuovo capitolo
e mi scuso se ultimamente i chap sono più brevi del normale ... Non riesco
a fare di più, sorry.
ANNUNCIO
PER TUTTE LE DONNE
Vegeta stà facendo ancora il bello addormentato quindi, se qualcuna volesse,
può accorere nei paraggi e vedere se con un suo bacio d'amore si sveglia
...
<< HEI!! DONNACCIA SCHIFOSA!!!
NON TI AZZARDARE!!! >>
Gulp! Si è svegliato all'improvviso
... Lasciamolo riaddormentare allora ... Spero che questo nuovo capitolo piaccia
a tutti.
Un bacione grosso-grosso dalla vostra scImMIA
CAPITOLO 40
- BUONE E CATTIVE MANIERE -
In una landa desolata, nel bel mezzo del niente più assoluto,
un giovane ragazzo impolverato camminava lentamente tirandosi dietro un pesante
fardello ...
«Gnaaa ... Accidenti ...» il giovane piegò la testa sconsolato
«... Ho aggiustato la moto ma non l'ho caricata di benzina ...!».
17 si fermò e di guardò indietro «E su questa stradaccia
non passa nessuno a cui scroccargli un po' di liquidi!».
Riprese a camminare e continuò, per svariato tempo, a mugolare tristemente
...
Finché, all'improvviso, un giovane non discese dal cielo e non gli sbarrò
la strada. Il cyborg si fermò e scrutò il ragazzo dai capelli
lilla ... Lo guardava in un modo così strano ... «Ci conosciamo?»
«Sì ...» rispose lui secco e alquanto arrabbiato.
17, capendo bene che qualcosa non quadrava, socchiuse gli occhi e ricambiò
lo sguardo utilizzando la stessa mole di determinazione «Io non so chi
tu sia però adesso avrei da fare ...»
«Anch'io ...».
Vedendo il coetaneo avvicinarsi minaccioso, il moro arretrò istintivamente
«Io non ti ho fatto niente quindi lasciami in pace sennò ...».
«Niente tu dici ...» sussurrò il giovane venuto dal futuro
mentre sguainava la lunga e lucente spada dal fodero «... Hai massacrato
poveri innocenti, distrutto città e villaggi solo per il gusto di farlo
e hai reso la vita impossibile ai pochi che cercavano disperatamente di condurre
una vita normale ...» il tono di voce si fece via-via sempre più
rabbioso «... Uomini, donne e bambini non colpevoli sono morti per mano
tua! Piccolo, Tienshinhan, il signor Crillin, mio padre e anche Gohan ... Sono
tutti morti per colpa tua, BASTARDO!!».
Trunks balzò improvvisamente su C17, alzò la spada e scagliò
un potente fendente ...
Gli occhi di ghiaccio si spalancarono all'improvviso ...
******
Nel frattempo qualcun'altro volava pensieroso ...
«Accidenti, proprio a me doveva capitare ... Giuro che Piccolo e Trunks
me la pagheranno cara!». Una distesa di case, grandi e piccole, a forma
di cupola, occupavano tutta la zona circostante creando un piccolo quadretto
dai colori "multiformi" ... o bianco, o grigio o azzurro.
Crillin si fermò su di una torretta e guardò sconsolato il paesaggio
«La fa facile Dio ... "Una piccola casa bianca con giardino"
... Quì ce ne sono milioni di case bianche con giardino!!!» continuò
a guardarsi attorno «... Dovevo chiedere maggiori dettagli anzi, non era
meglio se veniva direttamente Yamcha? Lui di sicuro lo sapeva dove stava ...
E invece mi hanno voluto fare lo scherzo e hanno mandato me! Maledetti ...».
Il pelato scese ed incominciò la ricerca.
Dopo vari, svariati, numerosi, tanti ... insomma, avete capito, no? Dopo molto
trovò la fatidica casa. Quando si avvicinò però non sapeva
ancora di essere nel posto giusto ...
Quando fu davanti alla porta bussò piuttosto scocciato e con noncuranza.
Nessuna risposta.
Dopo pochi secondi ribussò nuovamente «Heilà ... C'è
nessuno in casa? ...» continuò a bussare senza mai fermasti diventando
insistente, per non dire snervante «Hei, mi sentite? ... Siete duri d'orecchie
per caso? ... Aprite ...».
E poi all'improvviso la porta si aprì.
Per colpa di quei occhi Crillin divenne una statua di sale ...
******
17 schivò a malapena il colpo. La micidiale spada tranciò
di netto una parte del manubrio della motocicletta ... Parve quasi fatta di
burro. Il cyborg si scostò lontano confuso ma Trunks gli fu subito addosso:
altre due volte la spada colpì il vento mancando il bersaglio. Il giovane
sayan grugnì di rabbia e aumentò la carica ... I colpi divennero
sempre più serrati ma 17 svicolava lontano come un'anguilla dispettosa
evitando ogni colpo.
«Fatti colpire! Maledetto!» e dopo aver detto ciò Trunks
scattò verso il moro e portò nuovamente la lama al di sopra della
testa e l'abbassò rapido come un fulmine ... colpì la spalla destra
e così 17 venne ferito.
Il cyborg stramazzò a terra e portò la mano sinistra sulla spalla
dolorante. Chiuse gli occhi quando sentì una fitta improvvisa provenire
proprio dalla ferita. Quando li riaprì lentamente vide il sayan dinanzi
a lui: stava rimettendo la spada nel fodero ... Che avesse terminato? Sbagliato
...
17 si rialzò a fatica ... Nonostante il dolore cercò di assumere
una posa da combattimento degna del suo nome. Non era intenzionato a farsi schiacciare
da uno sconosciuto.
«Non so perchè tu ce l'abbia con me ma sappi che ne ho già
avuto abbastanza!» urlò ad alta voce e si concentrò al massimo.
Per nulla intimorito il giovane dai capelli lilla sorrise cattivo «Non
sono in grado si percepire la tua aura ma dubito fortemente che sia alta ...».
«Ma smettila ...» sibilò 17 a denti stretti molto infastidito.
Trunks, per mettere ancor più paura all'avversario, si trasformò
in super sayan e scatenò tutta la sua potenza: la terra si deformò
sotto la sua aura e tutta la zona circostante iniziò a tremare ...
17 rimase di sasso. Mai avrebbe immaginato una tale potenza ...
Il sayan scattò improvvisamente in avanti e colpì il nemico con
una testa in pieno volto. Al colpo subito 17 cadde all'indietro ma appena toccò
terra si rialzò rapidamente. Alla vista del sangue che gli colava dal
naso, Trunks sghignazzò «Hah! Ma allora non siete sono un ammasso
di ferraglia!».
Il moro si ripulì il viso con una delle maniche e da bianca divenne rossa
«Smettila!!».
Furioso per la beffa scattò in avanti con il pugno destro in carica,
pronto per colpire ma il super sayan lo anticipò: con la mano destra
bloccò il pugno, strinse la mano, tirò il cyborg verso di sè
e poi colpì violentemente la sua guancia sinistra con il braccio opposto.
Con il colpo 17 si andò a schiantare contro una parete rocciosa vicina
e si alzò un gran polverone.
Quando la scena tornò ad essere visibile, il sayan riuscì a scorgere
la figura del rivale che ansimava e respirava con affanno. I capelli scompigliati
e i vestiti ricoperti di terriccio.
"Accidenti ..." faceva fatica persino a pensare "... Questo mi
vuole far fuori per davvero ...". Riaprì nuovamente i grandi occhi
... Strinse i denti e si staccò dalla parete.
"Sta tornando ..." e ringhiò vedendolo arrivare. Si lanciò
al contrattacco: quando gli fu vicinissimo, 17 scattò rapido alle sue
spalle e lo colpì con un calcio in piena schiena. Il giovane d'orato
prese il colpo ma non sentì alcun dolore ...
Trunks si girò su se stesso e afferrò la gamba che aveva osato
colpirlo, la strinse forte e fece sbattere il cyborg a terra, come se fosse
stato un vecchio materasso.
Nel terreno si formò un grosso solco e 17 boccheggiava al centro di esso.
Sputò altro sangue quando sentì il piede dello sconosciuto schiacciargli
lo stomaco ... Gli si mozzò il fiato e gli si spalancarono ancora ...
Sentiva male, molto male ...
Trunks si rialzò in volo e si staccò da lui di una decina di metri.
«Ok ... adesso basta così ...» senza perdere d'occhio io
suo nemico, mosse le mani dinanzi al viso un paio di volte e quando le fermò
la sua aura era al massimo ...
«... Sparisci ...» una gigantesca onda d'energia venne creata dai
suoi palmi aperti e rapida si diresse verso C17.
E si avvicinava inesorabile ...
Dal grosso solco si levò alto un grido ...
Altra polvere si alzò. Trunks discese e sciolse la trasformazione.
Alzò gli occhi al cielo ... Almeno lì, almeno lì era finita:
dopo aver eliminato il giovane, C18 e Cell non sarebbero più stati un
problema.
Si alzò una leggera brezza e i capelli s'alzarono sotto il suo leggero
tocco ... «Finalmente ...».
Si pulì un po' dalla polvere e incominciò ad allontanarsi soddisfatto.
La gambe si bloccarono all'improvviso quando sentì qualcosa alle spalle
... Si voltò e vide cyborg 17 sospeso a mezz'aria circondato da una forte
luce verde.
«Non dovevo cantar vittoria troppo presto ...» si disse Trunks osservando
gli occhi umidi ma al contempo cattivi del moro «... adesso mi pare evidente
che Bulma non vi abbia indebolito abbastanza ...».
«SMETTILA!» urlò il cyborg dopo esser precipitato goffamente
a terra. Si rialzò a fatica ... gli abiti erano a brandelli, forse aveva
attivato la barriera poco dopo l'impatto con l'onda e aveva subito un po' il
colpo.
«Non ... N-non mi hai ancora sco- ...» per un secondo perse l'equilibrio
ma poi si riprese «... sconfitto!». Scattò in avanti e si
precipitò sul sayan.
Iniziò uno scontro serrato: calci, pugni e combo devastanti si interscambiavano
con gran velocità ... è però inutile dire chi dei due fosse
in svantaggio: l'androide 17, vista la scarsa potenza d'attacco che disponeva,
riusciva a colpire di rado il proprio nemico e i danni che gli infliggeva erano
pressoché nulli mentre Trunks, ancora nel pieno delle sue energie, riusciva
a gestire lo scontro con estrema facilità.
17 cercò di colpire Trunks con un gancio sinistro ma quest'ultimo lo
schivò agilmente ... Slittò verso terreno e con un colpo ben assestato
sfondò lo stomaco del moro. Un fiotto di sangue fuoriuscì dalle
labbra e andò a sporcare il terreno. Il sayan approfittò della
sospensione in aria del cyborg per colpirlo sulla schiena con un calcio rovesciato
... 17 rimbalzò a terra e quando ritornò sù, Trunks ne
approfittò ancora per colpirlo: con un'altro calcio, in pieno volto questa
volta, lo fece volare lontano.
Quando l'androide toccò finalmente terra ruzzolò per un paio di
metri e poi si fermò.
Il sayan sfoderò nuovamente la spada e incominciò a camminare
lento verso colui che, nel suo tempo, aveva rovinato la vita all'intero genere
umano.
Il cyborg era allo stremo: nonostante la sua forza fosse infinita, l'intero
corpo era ridotto a un colabrodo ... La sua parte umana gli ricordava continuamente
che era anche fatto di carne: le ferite bruciavano e sanguinavano mentre altre
si stavano già infettando a causa del terriccio che s'era insinuato in
esse. Per quelle "cosucce" non sarebbe mai morto ma di certo non gli
arrecavano poco fastidio.
Riuscì ad issarsi sulle ginocchia. Le mani, visibilmente rovinate, poggiavano
a terra e fungevano da sostegno. Dal labbro spaccato colava un piccolo rivolo
di sangue e piccole gocce di esso, dopo aver sostato sul mento sottile, precipitavano
verso il basso. Respirava con affanno e il cervello meccanico elaborava a velocità
incredibile un metodo per schiacciare lo sconosciuto nemico. Ma il tempo ...
Avrebbe avuto tempo sufficiente?
I grandi occhi celesti intravidero un paio di stivaletti di uno strano marrone
e vicino ad essi la punta di una lucente spada ...
Voltò lo sguardo verso sinistra e i capelli scuri incominciarono ad aprirsi
permettongli una visuale migliore ... Peccato che lo spettacolo non lo fosse
per niente: un Trunks cinico e spietato lo studiava con disprezzo ...
Avvicinò la mano destra alla sinistra ed impugnò la spada con
ambo le mani ... La alzò dinanzi a se ed osservò la lama: affilata
e tagliente quasi quanto un diamante ...
«... Ok ... Adesso basta ...» gli occhi ricaddero sul cyborg.
17 capì immediatamente ma era già troppo tardi ... sarebbe stata
una splendida decapitazione ...
La spada scese ... rapidissima
«TRUNKS!!!»
Gli occhi si spalancarono e le possenti braccia, tutto a un
tratto, persero tutta la loro mobilità. L'arma bianca si bloccò
a pochi centimetri dall'obiettivo ...
«Trunks ... Ma cosa stai facendo?» Goku iniziò ad avvicinarsi
con estrema calma.
«YAAAAAAAA!!!» il giovane sayan rialzò la spada e la riabbassò
fulmineo ... Goku intervenne giusto in tempo per evitare il danno: con la mano
sinistra fermò la lama mentre con il braccio destro allontanò
il figlio del principe.
Goku, l'eroe della Terra, spinse ancora più in là il giovane e
gli impedì di avvicinarsi al cyborg. Il ragazzo era fuori di sè
...
«Signor Goku, mi lasci andare! Mi lasci andare!!» urlava disperato
Trunks.
Il Son, utilizzando tutto il suo corpo, placcò nuovamente il ragazzo
dai capelli lilla e lo tenne dov'era «No Trunks ... calmati adesso ...».
Spintonò più volte utilizzando le forti e robuste braccia «MI
LASCI ANDARE! MI LASCI ANDARE!!»
«No, se ti lascio lo ucciderai»
Gli occhi color del cielo incominciarono ad inumidirsi «Lui ... Lui ha
ucciso! Ha ucciso poveri innocenti ... MI LASCI PASSARE!».
Altre forti spinte ... Il ragazzo non demordeva ... «Ha ammazzato uomini,
donne, bambini ... Ha portato solo MORTE E DISTRUZIONE! ... Ha ucciso tutti
voi! Il nonno, la nonna ... Mio padre ... E la mamma ... ODDIO! MI LASCI PASSARE!!
SIGNOR GOKU! MI LASCI PASSARE!!».
Le urla terminarono. Le forti braccia del signor Goku lo stingevano
teneramente a sè, come se fosse stato un secondo figlio.
«Trunks, mi hai raccontato ciò che ti è successo e ammetto
che per me è anche solo difficile immaginarlo ...» gli sussurrò
serio all'orecchio «... e non oso pensare quanto sia stato difficile per
te accettare tutto questo. Pensaci bene: la sua morte non servirà a nulla.
La sua morte non ti ridarà ciò che desideri ...» si fermò
quando sentì un forte singhiozzo «... Mi dispiace Trunks ...».
Goku sciolse con indecisione l'abbraccio e guardò il giovane: gli occhi
sbarrati fissavano un punto indefinito e da essi incominciarono a fuoriuscire
delle lacrime ...
«... Trunks ...» il giovane cadde ginocchia a terra e si rannicchiò
su se stesso ... i singhiozzi si fecero sempre più violenti ...
Il Son s'inginocchiò dinanzi e poggiò una mano sulla sua spalla.
Quando ci fu il contatto Trunks si rannicchiò ancora di più, come
un piccolo riccio indifeso.
«Suvvia, lo sai bene anche tu che sarebbe stato tutto inutile».
Dopo alcuni singhiozzi sommessi si sentì una debole risposta «...
Non è giusto ...».
Goku ridacchiò un poco, utilizzando il suo solito modo buffo «...
Lo so ma non siamo noi a decidere cos'è giusto e cosa è sbagliato
... Ora tranquillizzati e prenditi il tempo che ti serve. Ci penso io al cyborg
».
I due sayan si rialzarono a Goku permise a Trunks di allontanarsi per riprendersi.
«Bene ...» disse sorridente il Son avvicinandosi a 17 «...
adesso passiamo a te ».
«Che?! ».
Il sayan dai capelli strani prese e poggiò da una parte
uno scombussolato 17 per dargli la possibilità di riprendersi. Trunks
nel frattempo era distante e dava loro le spalle.
«Non è cattivo, per nulla credimi. Se ti ha malmenato in questo
in questo modo è perchè tu e tua sorella 18 gli avete reso la
vita davvero difficile».
«Io proprio non capisco...» disse il moretto mentre usava il grosso
fazzoletto arancione per pulirsi la ferite più gravi.
Goku incrociò la braccia e continuò ad osservare il giovane sayan
«In effetti, in questo tempo, non avete ancora fatto nulla di male. Nel
futuro da cui proviene Trunks invece voi due avete creato un vero macello. Avete
commesso degli atroci delitti ...».
«Sì, me l'ha detto ...»
«Quindi non te la prendere troppo a male ...» disse sedendosi poi
a terra incrociando le gambe «... Si è lasciato prendere dalla
rabbia e non si è trattenuto. Io lo capisco, sarebbe difficile per chiunque
...».
Il cyborg assottigliò gli occhi un po' scettico « Oltre a questo
ce dell'altro che devo sapere?».
«Oh, certo che c'è ...».
Goku espose al giovane il terribile pericolo che incombeva sulla Terra per colpa
del mostro chiamato Cell e, diciamolo sinceramente, 17 lo capì con estrema
difficoltà perchè il nostro eroe, nonostante avesse sentito e
risentito al solfa più di una volta, non riuscì a fare un discorso
decente.
«Che casino ...» disse 17 (non tanto per il problema ma più
per l'esposizione ingarbugliata).
«Già, 18 a quest'ora dovrebbe già essere al palazzo di Dio
con Crillin. Forse è meglio che li raggiungiamo». Dopo aver detto
ciò Goku si alzò in piedi e si diresse verso Trunks.
Posò una mano sulla sua spalla e la scosse leggermente «Hei, tutto
a posto?».
«... Insomma ...».
«Ora dobbiamo proprio andare. Andremo in là volando così
avrai un'altro po' di tempo per riprenderti». Goku allontanò la
mano ed era già pronto per fare un cenno a 17 quando ... «Signor
Goku? ...».
«Huh, sì dimmi».
«Prometta, lo giuri su chi vuole ...» Trunks si voltò al
Son e gli mostrò gli occhi ancora un po' arrossati «... non racconti
di questa storia con mio padre. Giuri!».
«He-he-he ... Ok, come vuoi».
Durante tutto il viaggio il cyborg stette a debita distanza
dal coetaneo. Nonostante Goku gli avesse dato delle ottime scusanti non riusciva
a non trovarlo antipatico ... e viceversa.
Quando finalmente arrivarono al palazzo trovarono tutti al centro del grande
spiazzo e tra loro vi era anche una graziosa biondina ...
Capitolo 41 *** Segreto rivelato ... o quasi ... ***
Documento senza titolo
Buongiorno a tutti! Oggi con che posso
iniziare? Con il capitolo? No dai, quello dopo adesso voglio confidarvi una
piccola cosa ed è ... Non ho pronto il capitolo per Giovedì HAAAAA,
PANICO! E il brutto è che non so se riuscirò a scriverlo
... Ho pochissimo tempo. Dende aiutami tu!!!
Comunque, adesso che vi ho comunicato questo mio piccolo problema, vi ringrazio
per le splendide recensioni che ogni volta mi spronano a proseguire ...
LadyDreamer: Appena
avevo letto la tua rece ho rimediato (anzi, a dire il vero è stata mia
sorella sotto mia costrizione). Goku per me è un personaggio simpatico,
nulla da ridire al riguardo, ma sono d'accordo con te sulla questione del "Fa
tutto lui": dopo un po' rompe, sembra Beep Beep che la fa sempre in barba
a Wile E. Coyote ... Per fortuna ogni tanto muore! XD Spero che anche questo
capitolo ti piaccia. Un bacio
ladywolf:
Beh, devi capire che è un po' arrabbiato ... Non si è riuscito
a trattenersi poverino! Spero che questo capitolo ti piaccia come quello precedente,
un bacio e a presto allora!
Sissi25:
Disney e giappons fanno cose molto diverse ma a volte capitano i capolavori
da ambo le parti ... basta guardarsi a modo attorno per accorgersene. C17 è
innocente ma se le è beccate ugualmente ... Mi riempirà di botte!
Spero che anche a te questo capitolo piaccia. Un bacio
Angelo Azzurro: Vegeta
è ancora occupato ... però adesso dorme quindi ti do il permesso
di approfittarne! Dubito che 18 sia rimasta affascinata dalla pelata di Crillin
... Leggi e vedrai. Commenta anche questa volta se ti và. Ti saluto con
un bacio!
folg_89: Ecco
l'apribarattoli umano! XD Capisco che la lotta non sia durata tanto ... mi spiace
ma doveva essere un combattimento rapido perchè sennò di 17 ci
rimaneva soltanto la testa! Per questo nisba ma dal prossimo capitolo in poi
avrai lotte e lotte fino alla nausea (e non solo tua TT-TT). Trunks è
tornato allo stadio di tortellino ... Vedrò di farlo ritornare uno spaghetto
come si deve! A presto! Ciao
MartaSaru:
E' vero, forse Trunks è stato un po' esagerato ma tu come avresti reagito
se ti si fosse parato davanti quello che ha ammazzato tutti i tuoi amici e parenti?
Il sayan non ha badato al fatto che C17 non sapesse nulla della sua vicenda
... Ho pensato che gli sarebbe bastato vederlo per farlo andare fuori dai ranghi.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio grosso, ciao
kry333: Mi
spiace ma ho paura che ti dovrai assorbire 17 ancora per un bel po' perchè
(purtroppo per te) come personaggio lo apprezzo molto. Nonostante questo spero
che tu continuerai a leggere e spero che anche questo capitolo ti piaccia. Bacio
nana987:
Crillin ha convinto 18 ... come lo scoprirai leggendo. Per la tua fic sono riuscita
ad arrivare al penultimo capitolo! (l'ultimo non ce l'ho fatta perchè
mi bruciavano troppo gli occhi TT-TT comunque appena avrò termianto ti
farò sapere!). Spero che anche a te il capitolo piaccia. Un bacione grosso
grosso XD
Senboo_:
Ognuno avrà i suoi modi di leggere ( a testa in giù, alla rovescia,
al gabinetto) comunque sono contenta che la storia ti piaccia o almenno, spero
che sia così ... o.o ... Fammi sapere se anche questo capitolo è
di tuo gradimento! Ciao XD
Ok, con questo siamo a posto. Spero vivamente
che piaccia a tutti questo nuovo appuntamento e magari, mentre leggete davanti
ai vostri piccoli computer, pensate un po' anche a me che sono al lavoro a sgobbare!
Ovviamente se leggete nel pomeriggio ... alle nove di sera potete pensare tranquillamente
ai fatti vostri! XD
Detto questo vi saluto tutti e vi vando un caloroso abbraccio (e anche un bacetto
se non immaginate male!). scImMIA
CAPITOLO 41
SEGRETO RIVELATO ... O QUASI ...
Atterrammo tutti e tre sul grande spiazzo piastrellato: il signor Goku e C17
davanti mentre io ero dietro a breve distanza. Il brutto momento era passato.
Ci avvicinammo al gruppetto e la prima "persona" che notai fu la gemella
di quello che avevo appena finito di malmenare: Bulma stava cercando (inutilmente)
di instaurare un minimo di dialogo con la bionda e gesticolava come se tra le
sue braccia non ci fosse stato un neonato ma un orsacchiotto di pezza o un qualcosa
di altrettanto insignificante.
Il resto del gruppo era tutt'attorno alla piccola scalinata intenti ad osservare
e commentare chissà che cosa ...
Ci avvicinammo al gruppetto ma prima di poter iniziare un minimo discorso, 18
notò il fratello, gli corse incontro e quello che si susseguì
non si potrebbe definire un comune scambio di battute tra fratello e sorella
...
«17! Che diavolo hai combinato?! » sbraitò lei poggiando
le mani ai fianchi «Guarda come sei conciato ...»
«Io non ho fatto proprio niente e se sono così non è colpa
mia ma ...» il moro si girò verso di me e mi additò con
dito accusatore «... E' colpa di questo cretino che ha dato di matto!!».
Tutto il gruppo si avvicinò curioso a noi quattro.
«Non darmi del cretino ammasso di rottami che non sei altro ...»
sibilai incrociando le mani al petto.
«Bastardo ...»
«Taci sottospecie di lattina ...»
«Brutto figlio di ...»
«Mezza sega ...» Goku s'intromise e mi afferrò le spalle
con le forti mani, ridacchiò imbarazzato e poi interruppe la felice conversazione
«Smettetela dai, non dovete fare così ... Soprattutto adesso che
siamo nei pasticci dobbiamo lavorare come una grande squadra! ...» si
staccò dalla spalla e mi afferrò il polso destro. Con l'altra
mano afferrò rapido la mano sinistra di 17 e ... Con una forza senza
precedenti cercava di costringerci a una stretta di mano forzata. Fortuna che
io e il cyborg la pensavamo allo stesso modo e strattonavamo nella direzione
opposta ...
Scena patetica ... 18 chiuse gli occhi e divenne rossa dalla vergogna ...
Dopo alcuni secondi Goku dovette rinunciare (Goku che si da per vinto? Ebbene
sì ...) e lasciò i nostri polsi malvolentieri. Incrociò
le braccia e fece una faccia da finto triste «Eddai Trunks, non fare il
bambino! Altrimenti ci rimango male ...».
Ma maggior parte dei presenti scoppiò in una fragorosa risata tranne
me, per un motivo particolare, e qualcun'altro che mi si avvicinò dopo
poco con gli occhi sgranati.
«Tu ...» una leggera mano si appoggiò sulla spalla sinistra
e attirò la mia attenzione «... Tu ti chiami Trunks?» chiese
timida Bulma.
«Sì ...» risposi spiccio mentre mi voltavo verso Goku per
rivorgergli una delle occhiatacce ereditate «... Il mio nome è
Trunks».
«Ma che bello ... Lo sai che hai lo stesso nome che avrei voluto dare
a Light? Poi Yamcha ha insistito tanto e quindi ...» esclamò poi
lei alzando al cielo il bambino come se fosse un trofeo.
Quella era proprio una giornata no: prima arrivano i cyborg e dopo Goku spiattella
il mio nome a tutti quanti ...
Il Son, capendo la gaffe, mi prende le spalle e mi fa allontanare in modo che
gli altri (Piccolo escluso) non potessero sentirci e iniziò a scusarsi
... «Mi dispiace, m'è scappato!»
«Mi ero tanto raccomandato ...»
«Scusa!!» disse inchinando il capo.
«Uff ... Adesso però veda di non rivelare la mia identità
in quanto figlio! Se lo fa l'ammazzo!»
«Ok anche se non penso che mi ucciderai ... Sei tanto buono ...»
«Forse io lo sarò anche un po' troppo ma Vegeta no di certo quindi
...»
«Sì, Sì, Sì, Sì ... Ho capito, ho capito!!
Mi terrò la bocca cucita»
«Allora torniamo dagli altri ...».
Ritornammo al gruppo. Coloro che avevano appena appreso il mio
nome mi guardavano un po' perplessi ... Era davvero brutto ritrovarsi con gli
occhi puntati addosso ...
Da una parte 18 continuava imperterrita a sgridare il gemello e lui di tanto
in tanto sbuffava e la mandava a quel paese.
Mi guardai un po' attorno e poi chiesi «Crillin non c'è?».
Quel babbeo di Yamcha fu il più rapido a rispondere ( in effetti ha la
lingua lunga) «E' là con Mr.Popo ...» disse indicando con
il pollice gli scalini che portavano al piano rialzato del palazzo.
Ci avvicinammo tutti e vidi questo Popo che picchiettava leggermente un bastoncino
con la punta di cotone su di un povero individuo ... Nel vederlo Goku scostò
tutti gli altri e andò in prima fila «C-Crillin?! Ma cosa ti è
successo?! Sei un disastro ...».
Il piccoletto fece una smorfia e aprì un occhio «E' quello che
succede quando si vuole essere gentili ...». Era proprio malconcio: la
faccia era ricoperta di graffi mentre sulla grossa zucca vi erano tre bernoccoli
... uno sopra l'altro. Quando Mr.Popo picchiettò il batuffolo di cotone
imbevuto di disinfettante sulla sommità del bernoccolo, Crillin strinse
gli occhi per il dolore.
Una personcina si avvicinò arrogante ... «Hah, ben ti stà!
Così imparerai la prossima volta ...».
Non solo a me venne spontanea una domanda "Così imparerai per cosa?".
Il piccoletto scattò in piedi e senza volere andò in cima alla
piccola scalinata ... da quell'altezza sembrava più alto «Non ho
fatto proprio nulla di male!».
17 s'impicciò senza darsi troppi problemi «18 che ti ha fatto zucca
pelata?». Zucca pelata ... poverino ...
La ragazza, in pochi secondi, espulse l'ira che poté con tutta l'acidità
possibile «Prima mi ha scocciato, poi ha fatto il farfallone ...»
«FARFALLONE!? NON E' VERO!!» sbottò Crillin rosso come un
peperone.
«... TACI!! E poi è entrato in casa e ha cercato di portarmi via
con la forza!! ...».
«E tu?» chiese 17 che ormai aveva preso la parte di "quello
di mezzo".
«... Alla fine ho accettato ...» rispose seccata la bionda incrociando
le braccia al petto e arricciando il naso.
« ... »
«... Mi rifarà l'intero guardaroba» concluse la ragazza allontanandosi
spiccia e andandosi a sedere a bordo del palazzo.
... Ragazzi, che superficialità ...
Crillin si risedette e Popo ricominciò il suo lavoro. Mi avvicinai a
loro e mi sedetti sullo scalino subito sotto «Certo che ti ha ridotto
maluccio ...» gli dissi senza riuscire a contenere un po' di ilarità.
«Saranno anche molto più deboli di quelli che conosci tu ma ti
assicuro che per me è stata comunque un'impresa ...»
«He he ... Mi spiace che ti abbia fatto nero ...» dissi dandogli
una leggera pacca sulla spalla.
«Ha fatto bene a menarti ...» io e Crillin alzammo gli occhi e proprio
dietro a Mr.Popo vedemmo C17 con una faccia da schiaffi spiattellata in volto
«... Così almeno siamo pari in qualche modo!».
Si allontanò di qualche passo in direzione della sorella ma poi si fermò
e si rigirò verso di noi o meglio, verso il mio caro amico «Ah,
un'altra cosa ...» il suo sguardo divenne serio, cattivo «... Non
t'azzardare mai più a fare l'idiota con mia sorella. Sono stato abbastanza
chiaro? ».
Crillin rimase di sasso e osservò silenzioso l'allontanarsi del moro.
Dopo pochi minuti il servetto di Dio terminò il suo operato
e ritornò all'interno del palazzo portandosi appresso la cassetta dei
medicinali. In quel piccolissimo lasso di tempo la maggior parte dei presenti
si era seduta sulla piccola scalinata e aspettava paziente che il grande mago
Piccolo esponesse un qualche, anche solo vago, piano strategico.
Crillin sembrava spaesato e spesse volte notavo che osservava la giovane cyborg
con la coda dell'occhio ...
Piccolo iniziò finalmente a discorrere: «Bene, adesso che i cyborg
sono quì possiamo pensare a Cell e ... »
... ssSQUEEEEZEEEEEeee ...
«... Allora, dicevo che ...» riprese il namecciano ma ...
... ssSQUEEEEZEEEEEeee ...
«GOKU!! Ma la vuoi piantare?!» sbottò poi Piccolo guardando
in malo modo il sayan.
«Scusa ma io ho fame ...» si scusò l'alieno con la tuta arancione.
Poco dopo il suo stomaco richiese nuovamente udienza e lì Piccolo non
ce la fece più e corse ai ripari ... «Popo!»
Il servo arrivò in un lampo e chiese gentilmente e con grande umiltà
di cosa avesse bisogno «Popo, per cortesia, non è che potresti
portare qualcosa da mangiare a questa fogna irrispettosa?»
«Certo signore, tornerò subito» il fedele servitore chinò
il capo e sparì nuovamente all'interno del grande palazzo. Mentre Mr.
Popo provvedeva ad apparecchiare una larga tovaglia con delle leccornie di ogni
tipo, il giovane namecciano cercò di proseguire senza badare troppo a
quei rumori molesti che continuavano ad infastidirlo «Dicevo che adesso
dobbiamo pensare a Cell: da quello che ci ha raccontato questa irresponsabile
(si voltò e guardò accigliato Bulma) sembra un tipo parecchio
tosto e visto che possiede le cellule dei guerrieri più forti, Freezer
compreso, non mi sorprenderei se fosse capace di grandi e devastanti tecniche
...».
Goku incominciò a mangiare senza un freno creando maggiore fastidio «...
Hemm ... Nel frattempo però sarebbe meglio che qualcuno andasse a distruggere
definitivamente il laboratorio di Gelo per evitare qualche nuova sorpresa da
parte di Cell o di qualchedun'altro (e quì riosservò Bulma ...
non gli andava molto a genio). Yamcha, tu dovresti sapere dove si trova, potresti
andarci tu. Non dovrebbe essere un lavoro complesso ...».
Yamcha annuì «Sì, so dove si trova. Lo raderò al
suolo ragazzi, non temete!» esclamò poi raggiante ... bah.
«Ti do una mano anch'io se vuoi ...» si offrì Tienshinhan
all'amico con le cicatrici e poi si rivolse a Piccolo serio «... Jaozi,
sotto mia richiesta, è andato all'isola di Genio. Ho pensato che fosse
troppo pericoloso per lui ...».
Il namecciano annuì. Effettivamente il piccolo Jaozi, per quanto fosse
disponibile e coraggioso, non era molto forte e non avrebbe dato un grande contributo.
«Molto bene ...» aggiunse poi lasciando che il lungo mantello sventolasse
sotto le sferzate del vento leggero «... Nel frattempo io, Trunks, Goku
e Crillin andremo da Cell e cercheremo di farla finita. Ci potrete raggiungere
appena terminata l'opera».
Finita la solenne frase tutti facemmo un cenno affermativo tranne il signor
Goku che esordì con un Signor Rutto ...
Piccolo si avvicinò al bordo del largo palazzo e guardò verso
il basso assieme a Dio «Cell ha appena finito il suo lavoretto a Niki
Town. Ci conviene partire subito finché è nei paraggi ...»
Il Signor Goku, che continuava ad essere occupato nella sua scorpacciata, cercò
di esprimere la sua opinione anche se a fatica «Shi ma hio ... Ciomp Ciomp
...» per errore sputacchiò un po' di riso ma per fortuna non colpì
nessuno «... Siò anciora ... Ciomp Ciomp ... Bangiando ...».
Il namecciano si girò verso di lui e lo guardò schifato «Non
te l'ha mai detto nessuno che non si parla con la bocca piena?! ...» il
sayan lo guardò confuso e con le guance piene di cibo, come se fosse
stato un grosso e abnorme criceto «... Se la metti così vorrà
dire che noi tre partiremo subito e tu ci raggiungerai appena finito ...»
«Shi ... Glom ...» Goku mandò giù un mucchio di cibo
e si pulì la faccia con un braccio «... Per me stà bene
anzi, è perfetto!».
L'intero gruppo, Goku e i cyborg esclusi, si alzò in piedi e si incamminò
verso Piccolo.
Prima di partire Yamcha bloccò tutti con una domanda spiazzante o almeno,
per me lo era: «E Vegeta dov'è? Perchè non c'è ancora?»
e lo affiancò anche una Bulma alquanto impaziente, di cosa poi non lo
sapevo nemmeno io...
Piccolo parlò autoritario come suo solito mettendo a tacere il giovane
«Vegeta arriverà quando gli sembrerà opportuno ...»
e poi mi diede una piccola occhiata d'intesa consapevole del fatto che in quel
momento papà avesse ben altro a cui pensare. Con quelle poche parole
era riuscito a zittire il giovane ma non qualchedun'altro che tornò a
farsi sentire ... «Ma certo che arriverà, lui è uno scimmione
maniaco della guerra! Non mancherà di certo a una rissa ...» sibilò
acida Bulma stringendo a se un Light, per una volta, sonnecchiante.
Il namecciano non perse tempo a controbattere «Se non altro non se ne
va in giro a riattivare cyborg con il rischio di mandare la Terra in grave pericolo
solo per soddisfare un capriccio personale ». Piccolo rispose così,
velenoso, anche se però sapeva che Vegeta sarebbe stato in grado di fare
una cosa simile se avesse potuto ... In effetti, se li osserviamo bene, mio
padre e mia madre sono simili: un po' pazzoidi, sbruffoni e molto, molto orgogliosi.
Alla risposta del giovane namecciano Bulma s'indispettì e spiccia tirò
fuori da una delle tasche dei stretti jeans una piccola capsula, la lanciò
in mezzo allo spiazzo e da una grossa nuvola di polvere comparve un' air car
giallo dalle grandi dimensioni. Vi salì sopra spiccia e mise in moto
... Il maritino le corse incontro e cercò di fermarla «BULMA!!
Ma dove hai intenzione di andare?»
Lei sistemò in malo modo il bambino nel suo seggiolone privato e rispose
acida «Me ne torno a casa. Ne ho abbastanza di sentire quel muso verde
sputasentenze ...»
«Ma è pericoloso! Se rimani quì sarai al sicuro!»
«Non credo e comunque adesso me ne vado ...» ripeté senza
dare ascolto al neo papà.
«Ma in girò c'è quel mostro Cell! Ti potrebbe fare del male
... » Yamcha non sapeva più come trattenerla lì ...
«Lascia che vada...» gli suggerì Piccolo con un sorrisetto
demoniaco sul volto e dopo aggiunse «... Così grazie a Cell non
ce la ritroviamo più tra i piedi».
Bulma s'innervosì ancora di più e prima di alzarsi in volo e sfrecciare
nel cielo a tutto gas sbraitò fuori dal finestrino «IO NON MI PENTO
DI QUELLO CHE HO FATTO! E SAPPIATE CHE L'HO FATTO PER PROTEGGERE LA TERRA, BRUTTI
INGRATI!!!». Dopo pochi attimi non era già più visibile
e Yamcha era rimasto in mezzo allo spiazzo come un pesce fuor d'acqua.
Anche i cyborg e Goku avevano assistito interessati alla scenetta ...
C17 si alzò in piedi e si allontanò per qualche secondo dalla
sorella per ricevere una risposta a un quesito che gli era appena insorto. Visto
che aveva già capito chi era il vero cervello del gruppo, si avvicinò
a Piccolo e chiese udienza a modo suo «Hei, muso verde! ».
«Che vuoi?»
17 incrociò le braccia al petto e continuò «Che cosa intendeva
dire per "L'ho fatto per proteggere la Terra" se ora come ora non
siamo altro che un pericolo?»
«Tzk! Pensava di fare di voi dei paladini in grado di proteggere i più
deboli ...»
«Questa mi è nuova ... » rispose gravemente accigliato «...
non ce ne aveva affatto parlato e poi adesso sarebbe oltremodo stupido ...».
Piccolo lo lasciò terminare senza interromperlo «... come potrei
adesso, con la forza che dispongo ...» lo vedemmo voltarsi verso la sorella
che nel frattempo continuava a scrutare con aria accigliata il paesaggio «...
come potrei difendere qualcuno se non sono nemmeno in grado di proteggere me
stesso?».
Piccolo si voltò nuovamente verso il cielo pronto per partire «Una
cosa che non sopporto è chi fa una cosa con in piedi per poi vantarsene
... Ha commesso un gravissimo errore e non se ne rende conto! E adesso starà
a noi e anche a voi pagarne le conseguenze ...» il namecciano si lanciò
nel vuoto e sfrecciò rapido verso una meta che per me e Crillin era ancora
sconosciuta. Prima che saltasse anch'egli notai il mio amico pelato che continuava
ad osservare di nascosto la biondina ... brutto segno ...
Yamcha e Tienshinhan saltatono e volarono in una direzione completamente differente.
Goku, i due cyborg, Dio e Mr.Popo rimasero al palazzo.
Durante il tragitto mi avvicinai a Piccolo.
«Grazie per quello che ha fatto per Vegeta ... sarebbe stato davvero sconveniente
se anche gli altri fossero venuti a sapere che non sarebbe potuto arrivare ...»
«Io so perchè me l'ha detto quell'impiccione di Dio. Ho pensato
che fosse stato carino farsi gli affari propri al contrario di quello che fa
quel vecchiaccio ...» rispose accennando uno strano sorriso. Osservò
per un attimo Crillin e poi affermò sincero «Dubito che il segreto
di te e Vegeta rimarrà tale più di tanto. Se andrai avanti così
lo saprà mezzo mondo ...»
Mi feci serio consapevole della situazione «Lo so ma adesso l'unica cosa
che mi preme è non farlo sapere a Bulma ...».
Crillin, che fino a quel momento se n'era rimasto in disparte a pensare a chissà
che cosa (o a chissà chi), si avvicinò e si inserì nella
discussione «Ma perché? Non è tua madre? ».
Risposi spiccio e risoluto «Nel mio tempo lo è ma quì no
... Mia madre, quella vera, ha sofferto tanto pur di trovare quello che cercava
mentre quella di questa dimensione ha preferito lavarsene le mani e lasciare
che tutto scorresse stupidamente ... Il mio gesto sarà anche altamente
infantile ma è così che la penso quindi ho preso la decisione
che quì, in questo tempo non ho una madre e per questo non voglio che
sappia. Voglio che continui a credere che io sia uno sconosciuto che non ha
nulla a che fare con lei ...» Crillin mi osservò perplesso «...
Voglio che continui a credere che mio padre sia un essere incapace di amare
e che tra loro non ci sarebbe mai stato nulla ...».
******
Al palazzo, mentre Goku continuava a mangiare, 17 a fianco di
Dio continuava ad osservare la situazione anche se il primo non riusciva a vedere
altro se non vasti spazi erbosi ...
«Dobbiamo essere pazienti e cercare di dare il meglio di noi stessi ...»
sentenziò all'improvviso Dio creando un certo scombussolio all'interno
del cyborg.
«Per colpa del blocco il nostro meglio è ben poco ... »
«Blocco? Spiegati meglio ... » la curiosità del vecchio era
tanta ...
******
In breve tempo arrivammo alla famosa Niki Town che oramai ci
appariva come una perfetta città fantasma: in giro non c'era un'anima
e una moltitudine di abiti erano sparsi per le strade senza un padrone e svolazzavano
leggermente per colpa del vento.
Un silenzio tombale regnava in quel luogo ...
Poi all'improvvisò si sentì un'aura famigliare ...
«E' arrivato Goku! » esultò Crillin nel sentire l'aura dell'amico.
«Ti sbagli ...» lo smontò rapido il namecciano «...
Goku è ancora al palazzo di Dio. Quello che sentiamo dev'essere Cell
...».
Crillin strinse un po' gli occhi e ci concentrò maggiormente «Hai
ragione ... dallo stesso punto si sente anche l'aura di Vegeta e di Freezer
».
«Già, peccato che Freezer l'abbia ucciso io mentre papà
è all'isola di Genio ... E in più ha anche la sua aura signor
Piccolo ...» dissi con un filo di voce mentre una piccola goccia di sudore
scendeva dalla fronte ... che strano nemico.
«Infatti è un essere forgiato con le cellule dei guerrieri migliori
...» espose nuovamente il namecciano « ... per ora avviciniamoci
senza farci notare» terminò poi incominciandosi ad incamminare.
Io e Crillin lo seguimmo a ruota.
«Non è giusto però ...»
«Cosa c'è Crillin?» chiesi.
«Dopo tutti gli anni che ho trascorso ad allenarmi non ha nemmeno una
mia cellulina ...» disse sbuffando.
A quella affermazione Piccolo si girò di scatto e disse velenoso «Cos'è,
volevi far parte anche tu del corpo di quel mostro?!»
«No, no di certo ... »rispose tranquillo il pelato portandosi le
mani dietro la grossa zucca calva «... E' solo che così sarei risultato
come un forte guerriero ...».
"Già ..." pensai tra me e me "... così saresti
riuscito a far colpo su qualcuno ...". Ormai avevo capito che Crillin era
cotto di un certo nemico ...
Da lontano incominciammo a scrutare uno strano essere ... Era
tutto verde e una lunga coda di muoveva serpentina alle sue spalle ...
Buongiorno a tutti! Eccomi quì come tutte le altre
volte con un nuovo capitolo fresco fresto fagocitato proprio ieri sera e terminato
precisamente alle ore 23:34! Devo confessarvi che sono stanchissima ... Non
che la Bea mi abbia aiutato molto (ma proprio ieri, in quel momento di crisi
mi doveva distrarre con Excel?! Maledizione ...). Ora non perdiamoci troppo
in chiacchiere e rispondiamo a quelle anime gentili che si sono fermate a recensire
... grazie infinite TTuTT
Angelo Azzurro: Come vedi sono riuscita ad aggiornare
per il rotto della cuffia (di quale cuffia di tratti poi non lo so ma si dice
sempre così e quindi anch'io mi aggrego alla massa >.<").
I personaggi femminili sono tutti con un carattere difficile ma bisogna precisare
una questione: il personaggio che si chiama Valese non è da ritenersi
pienamente un personaggio del Tory o meglio: come ben saprai DBGT non è
proprio una creatura del maestro ma dei disegnatori dell'anime. Toriyama infatti
per questa terza saga (richiesta da molti) ha solamente esposto un'idea base
(ovvero quella di far basare questa serie sulla ricerca delle sfere -come la
1a-) e ha osservato dall'esterno il vario operato ... Per questo penso che Valese
non sia un personaggio di Toriyama. Se volevi trovare una donna in cui mancasse
il "bel caratterino" potevi tranquillamente nominare la signora Bunny
... Scusami ma sono pignola ma più che altro detesto il GT quindi ...
OK! Cell è arrivato e farà del casino, spero vivamente che il
capitolo ti piaccia! Un bacio, ciao!
Senboo_: Sono davvero contenta che la storia ti
piaccia! Personalmente non mi ritengo una brava scrittrice, anzi, ma ormai sono
in pista e termino il mio ballo! Spero soltanto che questo non sia "La
morte del cigno" ... TT.TT Continua a seguirmi se puoi. Ti saluto, Un bacio
nana987: Non riesco a stare seria per un capitolo
intero ... Accidenti! Vabbé, se apprezzi tanto meglio XD Per i personaggi
cerco di fare del mio meglio per mantenerli nella personalità che hanno
ma ammetto che capitolo dopo capitolo la faccenda si complica sempre di più!
Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione enorme allora!
CIA ... Ah, ieri mi è venuta l'idea per Trunks quindi tieniti pronta!!
^-^ Ciao!
LadyDreamer: Heilà bella donna!! Benvenuta
a questo nuovo capitolo. Mi fa davvero piacere che i personaggi ti sembrino
IC ... Ci metto davvero tanto impegno a scrivere ed è davvero una bella
sensazione ricevere questo tipo di complimenti, grazie. Mi fa davvero tanto
piacere! Forse Trunks è stato adottato per davvero ... Tenero!! ^///^
... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio
folg_89: Di combattimenti ce ne saranno e tanti
anche! Visto che sei un'esperto fammi pure sapere se c'è qualcosa che
non quadra ... Non per dire ma dopo un po' mi perdo =_=" ... Spero davvero
che anche questo capitolo ti piaccia. Allora a presto! CIAO XD
kry333: Mi spiace che Bulma non sia di tuo gradimento
ma haimè è così e così rimane ^-^ Comunque forse
un giorno tornerà quella di sempre ... forse XD Spero che anche questo
capitolo ti piaccia, un bacione allora. Ciao! Trunks, sei tutti noi! VAI! VAI!
VAI!
A posto, spero vivamente che questo capitolo
vi piaccia anche perchè non ne sono molto convinta e a dire il vero è
la seconda metà a non convincermi a pieno ... Se non vi piacerà
la colpa sarà da attribuirsi in parte anche alla Bea >_< quindi
sorella tieniti pronta!!
Dopo aver detto questo spero davvero di risentirvi in tanti, dal canto mio tornerò
lunedì con un nuovo capitolo.
Vi auguro una buona lettura e vi saluto calorosamente.
Un bacio scImMIA
CAPITOLO 42
- L'ORGOGLIO DI PICCOLO -
Uno strano essere: alto, magrissimo, verde e con una fisionomia
del corpo a dir poco ripugnante ... Doveva essere Cell, il mostro che sarebbe
potuto diventare grazie a 17 e a 18 l'essere perfetto ...
Anche se era immobile al centro di quella larga strada desolata la sua aura
era già grande ... Se si fosse scatenato quali danni avrebbe potuto creare?
Non una voce si sentiva e l'aria sembrava in grado di far raggelare il sangue.
Per un istante mi parve di sentirmi a casa ... che tremenda sensazione ...
Piccolo, senza sfaldare quel pesante silenzio, ci fece cenno di fermarci e noi
ubbidimmo pazienti. Il namecciano s'incamminò con aria fiera verso quell'essere
abominevole e quest'ultimo, molto probabilmente per sembrare di uno scalino
superiore, fece finta di accorgersi di Piccolo solo quando gli fu molto vicino.
Si voltò lentamente e l'osservò dall'alto in basso con quei suoi
occhiacci rosa ...
I due si scrutarono silenziosi per vari, interminabili secondi ... l'atmosfera
si fece ancora più pesante.
Il mostro assottigliò gli occhi e fece una sorta di sorriso con quella
sua strana bocca arancione ... «E' un piacere incontrarti grande mago
Piccolo ...».
Il namecciano non rispose. Non mosse un muscolo ...
Dal volto della creatura scomparve il sorriso ... evidentemente si chiedeva
perché il namecciano non fosse sorpreso del fatto che lui conoscesse
il suo nome ... eppure non si erano mai visti prima di allora ...
Tutto ad un tratto Piccolo abbozzò un sorriso smagliante ... «Il
piacere è mio Cell ...».
Al solo sentire il proprio nome l'abnorme creatura indietreggiò senza
distogliere gli occhi dal namecciano. Si fermò assumendo una posa forzata:
le gambe divaricate e leggermente flesse, le mani strette a pugno vicine alle
ginocchia, gli occhi stretti a fessura ... «Come fai a conoscere il mio
nome?!».
«Tzk! Io so molte cose di te mostro ...» Piccolo rimase fermo con
le mani strette a pugno lungo i fianchi «... moltissime cose ...».
«Del tipo?» chiese con aria seccata ma allo stesso tempo un po'
turbata.
Il namecciano avvicinò la mano destra al palmo della sinistra «Preferirei
farti scoprire pian piano quello di cui sono a conoscenza ...» terminò
poi facendosi scrocchiare sonoramente le cartilagini delle dita.
Al contrario di quanto ci si sarebbe potuto aspettare, Cell sogghignò
conquistando una nuova e, a noi sconosciuta, fiducia in sé stesso «He-he-he
... Questo può dire tutto e niente ...».
Divaricò maggiormente le lunghe "gambe" e le fletté
fino a creare un angolo di novanta gradi tra queste e le ginocchia. Chiuse maggiormente
le mani e inarcò la schiena verso in avanti.
Urlò a piena voce e dopo pochi attimi il duro cemento, sotto ai suoi
strani piedi, crepò fino sbriciolarsi. Quando i frammenti di terra e
cemento furono abbastanza piccoli, s'alzarono lentamente verso l'immensità
del cielo accompagnati da un'aura luminosa che andava aumentando costantemente
... La sua voce, quando toccò il culmine dell'altezza, divenne stridula
e fastidiosa ...
L'aura esplose improvvisamente tutt'attorno alzando un grande polverone e scagliando
lontano le piccole pietre come se fossero state dei piccoli proiettili ... Alcuni
di questi passarono vicini al volto del namecciano ma egli non si smosse, continuò
ad essere imperscrutabile ...
«Piccolo è davvero fenomenale ...» Crillin parlò lasciando
che un piccola goccia di sudore scivolasse lentamente sulla guancia contratta
per colpa di un sorriso ironico «... Anche contro un nemico del genere
riesce a mantenere il suo sangue freddo. E' proprio un grande guerriero».
«Mi deludi Cell ... Speravo in qualcosa di meglio!»
il namecciano piegò le ginocchia e fletté la schiena in avanti,
chiuse le mani a pugno e digrignò i bianchi denti ... L'aura aumentò
e la terra incominciò a tremare ...
«uuuUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!» l'aura continuò
ad aumentare vertiginosamente, l'aria tutt'attorno creò dei piccoli mulinelli
e dei piccoli sassolini incominciarono ad alzarsi verso il cielo ...
I capelli si lasciavano muovere da quella forza invisibile e a volte sbattevano
frenetici sull'ampia fronte ... «Quanta potenza ...» nonostante
quella forza evidente non riuscivo ad essere del tutto contento ... Piccolo
era comunque inferiore anche se di poco.
«E' una fortuna che non abbia mai smesso! ...»
Mi voltai verso Crillin e alzai la voce «Che cosa intendi dire?!»
Il piccoletto alzò il braccio destro per proteggersi gli occhi dalla
polvere che ci veniva addosso «... Piccolo non si è mai fermato,
ha continuato ad allenarsi anche subito la sconfitta del Dottor Gelo...»
Crillin dovette alzare anche il braccio sinistro e portarlo davanti al viso
perchè alla sua altezza arrivava molta più robaccia «...
Se si fosse fermato non so se avremmo avuto qualche chance ...».
Annuii ma non ero ancora convinto. Piccolo continuava ad essere inferiore al
misterioso nemico ...
« Comunque non ti preoccupare. Piccolo sa bene di essere in svantaggio
...» osservai stranito il compare, che voleva dire?
Da sotto quelle braccia riuscii a scorgere un grande sorriso «... E' in
casi come questo che lui mostra le sue vere qualità di guerriero: la
sua forza ma soprattutto ... la sua astuzia ...».
Cell aggrottò le sopracciglia alquanto annoiato «Adesso
basta, mi sono stancato ...».
Piccolo alzò gli occhi e sorrise maligno ... «Anch'io».
Il namecciano scattò rapido in avanti e con un destro colpì Cell
in pieno stomaco. Al colpo l'abomino verde si piegò in avanti e sputò
fuori dalla bocca arancione un po' di saliva ...
Piccolo, rapido come un fulmine, ritrasse il braccio, infierì sullo stesso
punto con una ginocchiata destra e fece accasciare a terra Cell con un potente
calcio girato: tenendo sospesa la stessa gamba con cui aveva colpito il nemico,
girò su se stesso ... A metà giro alzò la gamba, la tese
e colpì violentemente Cell alla nuca. La creatura di Gelo cadde rapidamente
e l'urto provocò un piccolo solco nel terreno.
Senza perdere altro tempo Piccolo fece un piccolo salto indietro e si allontanò
così di pochi metri. Alzò la mano destra in direzione del mostro
e distanziò le dita tra loro ... Da quella breve distanza creò
e scagliò su Cell una potentissima onda. L'esplosione di questa spazzò
via una buona parte della città.
Dopo poco la polvere si diradò e sul punto colpito di Cell non vi era
traccia ...
«Dubito che l'abbia già fatto fuori ...» dissi più
a me stesso che ad altri.
Crillin confermò «Già ...».
Piccolo si voltò verso di noi dopodiché osservò
in alto verso il cielo azzurro: Cell era lassù e rimaneva a mezz'aria
mentre si guardava vergognandosi di quei piccoli graffi.
Dall'alto la sua voce tuonò: «Me la pagherai cara per questo affronto!
Preparati!!». Cell discese rapido, impetuoso e incominciò fin da
subito a dare sfoggio delle sua qualità: iniziò uno scontro serrato
in cui i due raramente riuscivano a danneggiarsi ma il nemico, essendo leggermente
in vantaggio, procurava dei danni maggiori rispetto a quelli del namecciano
... Piccolo puntava in modo evidente sulla velocità che lo contraddistingueva
dagli altri combattenti: schivava e anticipava le mosse più che colpire
...
Cell smise all'improvviso di scalciare, si allontanò di un metro e incominciò
a cercare di colpire il namecciano con una diversa arma: la coda ... Lunga e
acuminata per via del lungo pungiglione, sfrecciava rapida a fianco di Piccolo
ma non riusciva a colpirlo. Mano a mano che si proseguiva la velocità
dei colpi aumentava ma non ci certo la loro imprevedibilità: il nostro
compagno verde riusciva abilmente a schivare i fendenti e il suo fidato mantello,
di un bianco impeccabile, lo seguiva e cavalcava gli spostamenti d'aria con
la leggiadria di un pezzo di seta finissima ...
Ed ecco, all'improvviso, Piccolo mostra nuovamente la sua maestria: dopo l'ennesimo
colpo di coda andato a vuoto ,il namecciano l'afferrò con forza e tirò
il mostro verso di sè portandolo al fianco sinistro ... Momento impeccabile
per Cell per sfoderare un micidiale colpo, peccato però che Piccolo avesse
ben altri piani: come previsto Cell si girò appena verso sinistra e stava
per colpire il fianco sinistro scoperto con un destro ... Anche quel colpo andò
a vuoto: Piccolo lo schivò spostandosi appena e Cell, preso alla sprovvista,
si sporse in avanti e andò in contro a quel bianco tessuto. Piccolo si
sbarazzò rapido del mantello e lasciò che il mostro s'impigliasse
ancora di più. Si allontanò rapido di pochissimi passi, si disfò
del pesante turbante e in quell'attimo eccolo ancora là, a dare sfogo
alle sue eccellenti qualità: unì l'indice e il medio della mano
destra, li portò sulla fronte spaziosa e da esse incominciò a
caricare un'energia straordinaria ... Dopo pochissimi secondi allontanò
le dita e le puntò in direzione del nemico ...
«MAKANKO SAPPOOOOOO!!!»
Un'altra tremenda esplosione ci scosse ...
Cell si liberò lentamente da quel mantello per metà
bruciacchiato e si coprì con la mano destra una parte lesa ... Il braccio
sinistro cadde pesantemente a terra senza vita poiché tranciato dal resto
dal colpo dal namecciano ...
Piccolo fece una leggera smorfia di disappunto e abbassò il braccio «Tzk!
Mi deludi! Ti facevo molto più resistente!».
Il mostro si voltò verso colui che gli aveva parlato a tal modo e lo
guardò sott'ecchi «Hah, non cantare vittoria troppo presto Piccolo!
Potresti pentirtene amaramente ...».
Il figlio di Al Satan grugnì scocciato e incrociò le braccia al
petto «Mi sta bene basta che tu ti dia una mossa a rigenerarti ».
«MA COME ...?!» gli occhi rosa si spalancarono improvvisamente «...
Come fai a sapere che mi posso rigenerare?». In preda da un leggero nervosismo
socchiuse gli occhi e guardò il namecciano in malo modo.
Piccolo sorrise malefico e mentre Cell recuperava le forze per ricreare l'arto
perduto, gli diede una risposta anche se non era quella che si aspettava «Te
l'ho già detto se non mi sbaglio: preferirei farti scoprire pian piano
quello di cui sono a conoscenza ... Non ti preoccupare, se avrai pazienza e
abbastanza scorza riuscirai a sapere ogni cosa prima della fine ...».
Cell lanciò un urlo lanciante e un nuovo braccio rispuntò dove
doveva essere «Ho sprecato un sacco di energia ... Di quale fine stai
parlando? ».
Piccolo sciolse le braccia e le lasciò ricadere sul corpo «Ma è
ovvio ... La tua!» e dopo aver detto ciò si rilanciò verso
il suo avversario.
A distanza io e Crillin continuavamo ad essere gli unici spettatori dello scontro.
«Piccolo è davvero geniale ...»
«Già ...» spostai lo sguardo perchè lo scontro si
era spostato altrove «... Ha fatto in modo che Cell si ritrovasse costretto
a utilizzare una parte delle sue energie per ricreare una parte del corpo ...
Ora le due forze sono molto più vicine rispetto a prima ...».
Crillin spostò anch'egli gli occhi in una diversa direzione « ...
Ora ha maggiori probabilità di vittoria. Forse ce la può fare!».
In alto, lassù nel cielo limpido i due contendenti lottavano
senza darsi tregua. Nessuno dei due dava all'altro la possibilità di
passare in vantaggio ...
Cell scalciava e dava colpi su colpi aumentando sempre più la velocità
di reazione mentre Piccolo cercava come poteva di parare e di contrattaccare.
La differenza di forza e la stanchezza però dopo poco iniziarono a farsi
sentire ...
Cell scattò in avanti e colpì il volto del namecciano con un sinistro
deciso e ben piazzato. Con il colpo Piccolo si allontanò parecchio e
chiuse leggermente un occhio per via della botta ...
Cell rimase fermo sul posto e portò la mano destra vicino a quella sinistra.
Chiuse gli occhi a fessura e piegò in avanti la schiena ... «KAME
...» portò le mani sul fianco sinistro e aumentò l'aura
a dismisura « ...HA ...». Piccolo spalancò gli occhi capendo
bene a che pericolo stesse andando in contro. Si concentrò e due mani
agguantarono le spalle del mostro chiamato Cell ... Strinse forte e riaccorciò
rapido le braccia che aveva allungato ...
«... ME ... THAAH!!» Piccolo picchiò forte la fronte contro
Cell e fece in modo che non finisse la kamehameha. La creatura di Gelo indietreggiò
appena e si scansò dal namecciano.
«Sei proprio testardo ... Non capisci che non ce la farai mai?»
Piccolo si ripulì un piccolo rigolo di sangue violaceo e guardò
male il proprio rivale «Tzk ...» ...
Cell ridacchiò maligno «He-he-he ... Prima sei riuscito a fermarmi
ma non credere di riuscire a fermare anche questa nuova onda!» si riposizionò
nella precedente posizione e ricominciò a caricare l'aura ...
«KAME ...» Piccolo si mise in guardia ...
«... HAME ...» un'aura si concentrò ...
«... HAAAAAAAA!!!!!! ...» .... «KIENZAN!!!!»
« SIGNOR PICCOLO!!» Rapido andai alle spalle del signor Piccolo
e lo spostai dalla traiettoria dell'onda ... Il colpo di Crillin non aveva assortito
sufficiente effetto e quindi il namecciano si trovava ancora sotto tiro. Grazie
al mio intervento la sua vita fu salva.
«Hei Piccolo, tutto a posto? » Crillin si alzò
in volo e ci venne vicino. Mi staccai dal namecciano e lo lasciai libero di
muoversi.
Ci guardò male, malissimo ... « SIETE SOLO DEGLI IMPIASTRI! CHI
VI AVEVA CHIESTO DI INTERVENIRE?!»
Me ne stetti zitto e lasciai che il bassetto parlasse «Ecco ma noi volevamo
solo ... »
«Nessuno vi aveva chiesto aiuto ... ADESSO SPARITE!! Quì ce la
farò da solo!» Piccolo si riprese e ritornò all'attacco
contro Cell.
Rimasi a distanza di sicurezza assieme a Crillin e dopo poco ritornammo a terra
silenziosi. Lo scontro continuò come poco prima: Piccolo ricominciò
a subire ...
«Non capisco. Perchè non vuole il nostro aiuto?»
«Piccolo è proprio come Vegeta: è tremendamente orgoglioso
e vuole riuscire ad ogni costo da solo, senza l'aiuto di nessuno ...»
lo scontro proseguiva inesorabilmente e ora più che mai a senso unico,
Cell era riuscito ad imporre rapidamente il proprio ritmo ... Nel frattempo
Crillin proseguiva ... «... Piccolo e Vegeta hanno sempre avuto come obiettivo
quello di superare Goku e se per tuo padre è difficile da accettare questa
situazione di supremazia sappi che per Piccolo il groppo da mandar giù
è ancora più grande: oltre a Goku deve superare anche Vegeta che
gli è sempre un passo avanti ...» il namecciano cercò di
colpire Cell con un'altro Makanko Sappo ma il colpo andò a vuoto. Il
nemico gli comparve alle spalle e cercò di stritolarlo tra le sue esili
braccia «... Se noi interveniamo il suo orgoglio verrà ferito ...».
******
«UAAAAAH!! URCA!! CHE MANGIATA!!» Goku si pulì la larga bocca
con un braccio e poggiò l'ultima ciotola vuota sopra all'alta pila di
stoviglie sporche. Dopo un sonoro "burp" si alzò in piedi e
si stiracchiò come un gatto.
Si avvicinò piano al vecchio Dio che nel frattempo era rimasto sul bordo
del palazzo a spiare il combattimento tra Cell e la sua metà malvagia
... C17 (povero illuso) continuava a cercare di cogliere ciò che il vecchio
namecciano osservava ma senza risultati positivi ... non vedeva un'acca!
«Adesso sono proprio pieno di energie! Dio, che cosa stà succedendo
di interessante?» disse il Son affiancandosi al vecchio saggio.
«Piccolo è nei guai. Cell è davvero un osso duro ...»
una piccola goccia di sudore scivolò sulla rugosa fronte.
«Davvero? Dove di preciso?» chiese Goku portando i pugni chiusi
ai fianchi.
«Sono ancora nei pressi di Ginger Town ... Di preciso sono laggiù»
fece sporgere il lungo bastone oltre il palazzo sospeso e indicò in punto
imprecisato. Goku aggrottò la fronte e si fece serio « Ho capito.
Dio, quì ci pensi lei per cortesia » alzò l'indice e il
medio della mano sinistra e li poggiò sulla larga fronte ... In un istante
scomparve.
«Goku ... Per favore, siamo nelle tue mani ...» Dio mosse leggermente
la testa verso sinistra « ... ??? ... Dimmi un po', che cosa stai facendo?
».
Un attimo di esitazione e poi un'improvvisa esplosione ... «UFFA! MA CHE
SENSO HA?!?! IO NON VEDO NIENTE!!!!»
Ciao!! Oggi purtroppo sarò breve perchè non
ho molto tempo a disposizione (mi spiace molto TT-TT) e quindi passiamo subito
e rapidi-rapidi alle risposte alle recensioni com'è da buona e bella
abitudine!!
Angelo Azzurro: Piccolo mi piace
molto come personaggio e questo anche perchè assomiglia molto (caratterialmente
XD) al nostro principino. Per il fatto "Lady in DB" penso che il Tory
alla fine non ne abbia fatta una normale ... Meglio così, no? Il messaggio
a Vegeta è arrivato e credimi, fatica a rimanere a poltrire secondo me
XD Un bacio, ciao
Swwtcicia: Hei, scimmietta a
chi?! è_é ... Dai che scherzo, sono felice che il capitolo scorso
ti sia piaciuto. Fammi sapere se per questo è lo stesso! Un bacio anche
a te
folg_89: Oggi per menù
c'è ... Un'altro combattimento! Spero quindi che anche questo capitolo
sia di tuo gradimento! A presto!
LadyDreamer: Sono contenta che
il combattimento ti sia piaciuto e se hai apprezzato lo "smerdamento"
di Cell (termine passato come vedi XD) allora non ti puoi perdere questo! Spero
che ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio
nana987: Allora ti piacciono
proprio i tipi poco normali (Trunks bastardone, Vegeta e poi anche Piccolo ...
ci manco solo io e siamo a posto! XD). Sono contenta che il capitolo ti sia
piaciuto e ammetto che per me descrivere un nuovo combattimento significa sudare
come minimo 20 camicie! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Ti saluto
con un bacio speciale (quello che conosciamo noi XD). Ciao ... Ah, sono davvero
happy del fatto che ti siano piaciuti i disegni :)
kry333: Per Yamcha al rogo sono
d'accordo! Per il piccolo Light (che diaciamocelo, per il momento non ha fatto
nulla di male poveraccio) preferisco aspettare ... Voglio farvelo odiare come
si deve! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio!
Kikka1993: Ciao! Io sono scImMIA,
molto piacere! Sono davvero contenta che nonostante la storia fosse già
parecchio in là con la narrazione tu non ti sia persa d'animo e abbia
proseguito con la lettura. Mi fa davvero molto piacere, credimi. Per quei due:
ricorda che la speranza è l'ultima a morire quindi non buttare al vento
tutte le speranze per Bulma e Vegeta! ... Se per caso cambierò idea torneranno
insieme XD Spero che questo nuovo capito ti piaccia! Un bacione!
Juu_Nana: Eccoti quì nella
lista di coloro da ringraziare! Che dire? Sono davvero contenta che tu sia quì
e sono ancora più contenta del fatto che la storia ti piaccia. Mi rassegnerò
volentieri all'idea di doverti ringraziare ^^ ma più che altro ringrazio
te e gli altri che utilizzate una briciolina del vostro tempo per leggere e
recensire. Con questo spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione
.... Ah, occhio a come scrivi il mio nome XD
"The Others": Dopo
tanto tempo (e grazie anche all'arrivo di Kikka1993) ho deciso che oggi tornerò
a rompervi un po' le balline ... Saltate fuori, mica vi mangio! E con voi spero
tanto di risentire anche coloro che sono misteriosamente scomparsi ... Dove
siete andati a finire?! Io vi aspetterò, in ogni caso
Ok, a posto, fine, the end, stop! Adesso
vi lascio con un'ultima cosa e poi vi smollo al capitolo: ho notato di avere
fatto un po' di confusione con i nomi delle città e quindi vorrei fare
una precisazione -> all'inizio tutto si svolge a Ginger Town ( e non a NIki
Town, come avevo scritto) poichè è in quella città che
Cell appare per la primissima volta. Niki Town è infatti la seconda città
che attacca quindi ... Perdonate la mia sciempiaggine (TT-TT)
Ora vi lascio al capitolo. Spero che vi piaccia e di risentirvi in tanti.
Un bacio a tutti. scImMIA
CAPITOLO 43
- FUGA -
Piccolo si trovava in estrema difficoltà: Cell lo braccava
senza dargli tregua e lo scontro si sbilanciava sempre più in suo favore
... Se il namecciano avesse continuato a combattere avrebbe sicuramente perso
la vita ...
Io e Crillin, dopo essere intervenuti altre due volte e aver ricevuto una seria
ramanzina con tanto di minaccia di morte, rimanemmo da una parte a visionare
quel terribile spettacolo senza poter intervenire in alcun modo ... Crillin
continuava a ripetere che per Piccolo, ricevere un'ulteriore aiuto, avrebbe
significato un'umiliazione senza precedenti ma al contempo era preoccupato perchè
se fosse morto la Terra sarebbe caduta in un pericolo ben peggiore ...
D'altro canto io mi trattenevo a fatica: avrei voluto tanto gettarmi su quel
mostro e farlo fuori con le mie mani ...
Piccolo aizzò verso il mostro un micidiale destro ma
lo mancò, Cell ricomparve alle sue spalle e con estrema rapidità
attorcigliò la lunga coda attorno al collo del namecciano e la strinse
forte ... Con una furia indescrivibile incominciò a colpire la schiena
del nostro compagno ... Dopo ogni colpo dalla bocca fuoriusciva un fiotto di
sangue violaceo ... Passarono minuti prima che la tortura terminasse: Cell srotolò
lentamente la coda e, mentre il namecciano incominciava a cadere, lo colpì
alla nuca con un calcio girato ... Piccolo si andò a schiantare contro
un grattacielo vicino e con l'impatto questo crollò in pochi attimi e
lo seppellì interamente.
«SIGNOR PICCOLO!!!» non riuscii più a reggere e mi precipitai
rapido verso il palazzo crollato ... Cell mi si parò davanti e mi sbarrò
la strada a metà tragitto: sollevato a una decina di centimetri da terra,
le lunghe e magre braccia incrociate al petto e un'insolente sorriso beffardo
su quella brutta faccia ... Mi osservava dall'alto in basso come se fossi una
qualunque nullità ...
Strinsi i pugni e assottigliai gli occhi senza nemmeno accorgermene ...
« Cos'è quella faccia Trunks ... Sei arrabbiato forse?»
Digrignai i denti ... come osava prendersi gioco di me?
«Zitto mostro ... Adesso te la vedrai con me ...»
Cell ridacchiò un poco e mi sorrise «Come preferisci anche se dubito
che il risultato sarà differente rispetto alla volta scorsa ...»
« ... ??? ... Volta scorsa? ...»
«Già ... » sciolse le braccia e iniziò a gesticolare
«... Io vengo dal futuro, come te: dal tempo in cui provengo però
stranamente i cyborg 17 e 18 sono stati da te eliminati e quindi, vista la mancanza
degli elementi necessari al mio completamento, non mi sono trattenuto e ho fatto
in modo che potessi arrivare fin quì ...»
Una piccola goccia di sudore solcò la fronte ...
«... Mi ci è voluto un attimo per sbarazzarmi di te e rubarti la
macchina del tempo. Per farla breve: ti ho già ucciso una volta e potrei
rifarlo con altrettanta facilità! ».
Cell si mise in posizione d'attacco ...
All'improvviso, un colpo energetico mi passò a fianco e andò a
colpire il mostro in pieno volto. Mi voltai e vidi Piccolo ricoperto di lividi
e ferite sanguinanti ... A fatica teneva sollevato il braccio destro in direzione
del nemico. Quest'ultimo si pulì il viso leggermente annerito e rise
con voce gracchiante: «HAH! Sei proprio patetico Piccolo! Smettila, ormai
non hai speranze, con la forza che ti ritrovi non mi riesci nemmeno a fare il
solletico!!!».
Corsi da Piccolo e l'afferrai prima che potesse crollare a terra per la fatica
accumulata «Signor Piccolo! Resista per favore ... Ora ci penserò
io a lui ...». Il namecciano si aggrappò a me e per poco non mi
bucò la giacca di jeans con le unghie ... «No ... Forse è
anche più forte di te ...».
Cell ci osservò in malo modo e poi caricò l'aura ... «Molto
bene, ne prenderò due con un colpo solo ...».
L'energia che sprigionava si tinse d'oro ...
«KAME ...»
Crillin da lontano era pietrificato ...
« ... HAME ...»
Strinsi gli occhi e aumentai la stretta ... avrei schivato il colpo e salvato
me e Piccolo ...
« ... HAAAAA!!!!!»
Un'onda di una potenza gigantesca venne sprigionata dalle sue mani e s'indirizzò
a velocità elevatissima verso la nostra direzione ...
Era vicina ... vicinissima ... ma io l'avrei schivata ... dovevo schivarla!
Poi spalancai gli occhi per la sorpresa: un colpo di vento improvviso mi sollevò
i capelli ... Poi ecco, l'impatto ...
Si era alzata una grande nuvola di polvere. A poco a poco discese
e ci fece rivedere ciò che ci circondava.
Una voce mi fece risollevare l'animo ...
« HAI! HAI! HAI! HAI! URCA! CHE MALE!!! uuuUUUUU!!!
...»
«Signor Goku! Finalmente è arrivato!!» ero davvero contento
... Piccolo un po' meno ma non lo dava molto a vedere.
Goku si voltò piano piano e ci mostrò una faccia completamente
annerita ... Due grossi lacrimoni stavano per cadere dagli occhi ... «
Che male ragazzi! Hai, hai, hai, hai ... Non è affatto bello prendere
un'onda in piena faccia sapete? ... Urca quanto brucia ...».
L'eroe si sistemò rapido e si voltò verso Cell che nel frattempo
se ne stava a bocca aperta ad osservare la scena. Goku si fece serio «Quindi
è lui Cell?»
«Sì, non sottovalutarlo ...»
«Non ti preoccupare Trunks. Intanto tu porta Piccolo al riparo, quì
sistemerò io la faccenda ...» disse Goku e iniziò a flettere
le gambe.
Io mi alzai e feci poggiare il braccio sinistro del namecciano sul mio collo
e sulle mie spalle. L'afferrai saldamente e incominciai ad avvicinarmi a Crillin
... Piccolo però rallentava volutamente il passo. Goku se ne accorse
subito e non voltò lo sguardo ... sorrise ...
«Sei stato formidabile Piccolo ma lo sai anche tu, meglio di me, che non
ti puoi permettere di morire. Se tu sparissi se ne andrebbero con te anche le
sfere del drago!»
Piccolo grugnì «Tzk! Lo so bene, cosa credi?! ...» scontroso
ritirò il braccio e mi guardò malissimo ... Si mise dritto, in
una posa fiera e composta e iniziò ad allontanarsi «... Buona fortuna
...».
Goku sorrise e fece "no-no" con la testa «Non cambierà
mai ... Trunks, tu e gli altri mettetevi al sicuro».
Mi scantai e annuii «S-sì, subito» corsi rapido verso Crillin
e assieme ci allontanammo un po'.
Cell era ancora impalato come un allocco ...
«Ciao Cell, io sono Son Goku»
Cell sorrise «Lo so bene chi sei!»
«Molto bene ...» l'eroe fece scrocchiare le cartilagini delle mani
e sorrise solare, come suo solito «... Allora possiamo anche incominciare,
no?»
«Certamente ...» il mostro non si fece attendere e si lanciò
all'attacco. Goku lo aspettò in posa di guardia ... con un largo sorriso
sul volto: amava scontrarsi con nuovi nemici ... e quando ciò accadeva
il sangue dei sayan incominciava a ribollire nelle vene ...
Sfrecciavano nel cielo come fulmini, si intravedevano appena
e di tanto in tanto i boati creati dai violenti colpi assordavano dal gran che
erano vicini. Pugni, calci e potenti combo si interscambiavano a un ritmo regolare
ma nessuno dei due contendenti alla vittoria mollava ... Erano pari ...
Goku però non si era ancora trasformato in super sayan ...
Nei pressi di un palazzo crollato la battaglia continuò: Goku alzò
le braccia e le incrociò dinanzi al volto per proteggersi dai ripetuti
pugni di Cell che, senza sosta, continuava a martellare pesantemente ... Coperto
dalla barriera Goku non si accorse del tiro mancino che il mostro gli stava
per arrecare: mentre continuava a tirare pugni, Cell sfoderò la lunga
coda e gli fece lo sgambetto. Mentre quest'ultimo cadeva a terra Cell portò
rapido un piede sul suo addome e lo schiacciò a terra. Goku iniziò
ad urlare disperato ...
«Allora Goku, non lo vedi? Sono io il più forte!»
«HAAAAAAAaaaaAAAAAAAA!!! ...» la faccia si tramutò ancora
«... HAAAAAA-HAHAHAHA!! Ne sei sicuro?» sul volto di Goku comparve
un largo sorriso. Rapido afferrò il piede di Cell, girò su se
stesso e lo scaraventò a terra, vicino a sè. Si alzò rapido
in piedi e si allontanò di pochi passi.
«Adesso voglio fare sul serio se non ti dispiace...» il sorriso
scomparve per un millesimo di secondo e in quel frangente Goku si tinse di una
luce d'orata: l'aura divenne di un giallo prezioso, i capelli si alzarono verso
il cielo e si tinsero del medesimo colore, gli occhi si colorarono di un lucente
turchese.
Il solito sorriso ricomparve in pochi attimi.
Cell si rialzò e si rimise in posizione eretta ... Sorrise «Fare
sul serio? D'accordo, come preferisci ...».
Scattò in avanti ben deciso ma Goku rimase fermo, immobile, con le braccia
lungo il corpo ... Quando Cell gli fu davanti gli bastò alzare la mano
destra e schiaffeggiare la guancia del mostro per farlo precipitare lontano
... Il mostro si schiantò verso un palazzo lontano e lo distrusse.
Non si perse d'animo: si rialzò e ritornò all'attacco verso il
super sayan ... Gli apparì davanti e cercò di colpirlo con ogni
mezzo ma nulla da fare ... Era impossibile colpire Goku. Dopo numerosissimi
colpi andati a vuoto Goku attaccò nuovamente e con estrema facilità:
un pugnetto ben assestato sul volto e Cell era di nuovo in volo e non per sua
volontà ...
Dopo l'ennesimo schianto il mostro si rialzò. Dalla bocca arancione colava
un liquido denso di colore viola ... Strinse i pugni con rabbia consapevole
di essere in svantaggio rispetto al sayan ... Mai si sarebbe immaginato una
situazione tanto umiliante ...
Volò in alto, nel cielo limpido e concentrò l'aura al massimo
che però, a causa dei numerosi danni ricevuti, non era poi altissima
...
Lo osservammo tutti con grande attenzione: si girò su un fianco, portò
il dorso della mano destra a contatto con il palmo della mano sinistra, tirò
entrambe le mani indietro e concentrò in esse tutta la sua energia ...
Goku strabuzzò gli occhi azzurri e l'osservò stranito «Quella
posa l'ho già vista da qualche parte ...» portò una mano
al mento e lo sfregò leggermente.
L'aura di Cell si alzò ancora ... Goku incrociò le braccia e arricciò
il naso «... Accidenti, non mi viene eppure ...».
Tutti percepimmo un'aura famigliare, io per primo ... "...papà...".
Goku sciolse l'intreccio delle braccia e osservò con maggiore attenzione
il mostro «... Ma questa è l'aura di Vegeta ...» un lampo
«... MA SI'! SICURO! Adesso mi ricordo, accidenti, sembra solo ieri quand'è
successo!» gli occhi del sayan s'illuminarono di una strana e inspiegabile
gioia ...
«CELL! UNO SCONTRO SIMILE L'HO GIA' VINTO UNA VOLTA E STANNE CERTO CHE
VINCERO' ANCHE QUESTO!!» l'eroe, dopo aver gridato queste parole al mostro,
si piegò e iniziò a concentrare l'energia per una Kamehameha.
«NON CI CONTARE TROPPO!! YAAAAAAAAA!!!!!!» Cell portò avanti
le mani e lanciò una potente onda che s'indirizzo a grande velocità
verso il super sayan.
L'aura aumentò ancora e il corpo muscoloso aumentò lievemente
di dimensioni «KAME ... HAME ... HAAAAA!!!» Goku alzò i palmi
delle mani verso Cell e lasciò che l'onda andasse a colpire quella del
rivale.
Rimasero in parità per breve tempo poi ...
Sul volto di Goku comparve un largo sorriso ... «SAI CELL,
QUELLA VOLTA HO FATICATO MOLTISSIMO PER VINCERE! VEGETA SI ERA DIMOSTRATO UN
AVVERSARIO MICIDIALE E SE NON FOSSE STATO PER I MIEI AMICI FORSE IO NON SAREI
QUI' ...» l'aura aumentò appena e l'onda Kamehameha si avvicinò
al nemico abbattendo la parità.
«SEI UNO SCIOCCO GOKU!! TI SEMBRA QUESTO IL MOMENTO DI PARLARE A VANVERA?!?!
PIUTTOSTO MUORI PER FAVORE!!» Cell non si trattenne e si concentrò
al massimo nel tentativo di recuperare almeno il pareggio ma invano ...
Goku divenne improvvisamente serio «... MA ORA, LA COSA CHE MI FA PIU'
RABBIA, E' IL FATTO CHE TU, NONOSTANTE USI LE SUE TECNICHE, NON SIA IN GRADO
DI FARMI DIVERTIRE COME ALLORA!!!». Preso da un'ira improvvisa, il sayan
scatenò tutta la sua potenza che fino a quel momento aveva trattenuto
e la mise nella sua onda azzurra.
Cell perse il confronto e dopo aver subito l'ennesimo colpo (sia fisico che
psicologico) precipitò rovinosamente a terra.
Goku gli si avvicinò deciso. Da quel colpo aveva subito ingenti danni,
gli arti inferiori infatti erano stati spazzati via ...
Passarono diversi attimi silenziosi nei quali io mi chiedevo con insistenza
perchè esitasse nel distruggerlo ...
«La storia si ripete a quanto pare ...» Goku incrociò i bracci
e scrutò il corpo tumefatto del nemico con una leggera punta di disgusto
«...Tranquillo, non ti voglio distruggere ridotto in queste condizioni.
Lascerò che ti rigeneri e poi riprenderemo il combattimento. Vedi solo
di non fare lo stesso errore di Freezer ...».
Il sayan si allontanò e si andò a sedere su di una lastra di cemento
che si trovava lì vicino.
Dopo diversi minuti Cell recuperò un po' le forze e riuscì a rigenerarsi
...
«Urca, ce ne hai messo di tempo! ...» il sayan si rialzò
in piedi e si riavvicinò all'opera di Gelo che nel frattempo si stava
rialzando a fatica «... Bene, adesso possiamo ricominciare no? A te la
prima mossa».
Cell l'osservò accigliato: era ridotto parecchio male e ora il sayan
si stava prendendo gioco di lui ... «Come preferisci ...».
Cell si alzò in cielo e si andò a posizionare in un punto strategico
... tutti noi lo seguimmo con lo sguardo ...
Portò le mani vicino al volto con i palmi rivolti verso di sè
... «TAIYOKEN!!»
Una fortissima luce ci accecò ...
Quando riuscimmo a riaprire gli occhi lui era sparito ...
«Razza di vigliacco! ...» Goku tornò allo
stadio normale e ci si avvicinò «... Ha preferito scappare piuttosto
che affrontarmi ...».
Crillin si avvicinò all'amico entusiasta «Bravissimo Goku, sei
stato fenomenale!»
«Grazie ma dovevo impedirgli di scappare ... Adesso chissà dov'è,
non percepisco più la sua aura ...» Goku portò la mano destra
al copetto e sfregò energicamente quella zona.
«Dai, non importa, lo riprenderemo ...» disse il piccoletto sganciando
una sonora pacca alla schiena dell'amico «...Piuttosto: cerca di non essere
troppo generoso con i tuoi nemici! Non vorrei mai che un giorno ti pentissi
di quest'azione ...».
«Crillin, ma che dici ...» Goku ridacchiò felice.
Mi avvicinai anch'io al Son «Siete stato formidabile signor Goku, davvero,
sono rimasto senza parole davanti alla vostra potenza ...»
«Ma che esagerazione ...» il sayan ridacchiò imbarazzato
«... Scommetto che anche tu saresti in grado di arrivare a questo livello».
«Immagino di sì. Mi dovrei allenare un po' e poi ci dovrei essere
... Comunque adesso che si fa?» chiesi a Goku e a Piccolo.
Il namecciano si fermò un attimo a riflettere ... «Cell d'ora in
poi assorbirà più energia possibile e cercherà senza sosta
i due cyborg. Però penso che per un breve tempo se ne starà nascosto
almeno per recuperare le forze quindi, ora come ora, penso che la cosa migliore
sia quella di tornare al palazzo di Dio e ripresentarci in un secondo momento».
Annuimmo tutti, in effetti non c'erano molte alternative: con noi nei paraggi
Cell non sarebbe uscito allo scoperto.
Ci alzammo in cielo e ci dirigemmo verso il palazzo fluttuante.
******
Al palazzo di Dio tutto procedeva tranquillamente: Dio, affiancato dal fidatissimo
Popo, continuava a scrutare la superficie del pianeta, C17 (che aveva da un
po' rinunciato all'idea di osservare ciò che accadeva sul suolo terrestre)
aveva girato il palazzo in lungo e in largo stupendosi di quanto fosse grande
mentre la sorella, C18, continuava a rimanere seduta sul ciglio della piattaforma
e teneva lo sguardo perso nel vuoto.
17 terminò il tour e si avvicinò a Dio, osservò di sotto
(tentar non nuoce no?) e poi porse al vecchio una domanda: «All'interno
ho visto una grossa porta con sopra un orologio ... Di che stanza si tratta?
».
«Quella è la stanza dello spirito e del tempo. Se uno vi entra
e vi rimane all'interno per un totale di ventiquattrore esterne al suo interno
avrà la possibilità di allenarsi un anno intero ...».
Il cyborg fischiò «Interessante ... Un giorno dice?»
«A dire il vero sarebbero quarantottore ... se si supera quel limite la
porta della stanza si chiude automaticamente e colui che vi è all'interno
non ha più la possibilità di tornare in questo mondo ... Perchè
me lo chiedi? Ci vorresti entrare forse?».
«La mia era pura curiosità ... E poi sarebbe inutile che io vi
entrassi: la mia energia, per quanto bassa, è illimitata e questo fa
di me un essere instancabile ma questa purtroppo non può diventare più
alta di quanto è già a meno che non vengano disinseriti i blocchi
... Io sono un cyborg, non un essere umano, se lo ricordi nonnetto ...»
e dopo aver detto questo si allontanò e andò a sedersi vicino
alla sorella.
Nonostante le loro fibre metalliche, il corpo in parte d'acciaio e le loro strane
caratteristiche, tra i due gemelli vi era un feeling profondo ... «Hei
18, a che pensi?»
La ragazza non rispose e continuò a fissare il suo punto indefinito.
17 non si lasciò abbattere «Eddai, dimmelo ...».
La giovane biondina voltò lo sguardo verso il fratello e storse il naso
... Vedere quel sorrisetto solare le dava un fastidio ... Voltò nuovamente
lo sguardo e ricominciò a scrutare il vuoto.
All'improvviso si alzò in piedi e si sistemò un ciuffo di capelli
dietro l'orecchio. Al contatto con la mano l'orecchino ad anella oscillò
appena ... «Lo vuoi davvero sapere? ...»
Il moro continuò a scrutare la ragazza nel tentativo di leggerle nel
pensiero «Ma certo ...»
Gli occhi di lei si strinsero e per un attimo la voce le venne a mancare «
... Di tutto questo ... io ne ho già abbastanza ...».
Nella sua affermazione il fratello percepì un moto di tristezza ...
La ragazza si concentrò e saltò.
Si lasciò cadere ...
«18!!!» il moro scattò in piedi ed era già pronto
per seguirla quando ...
«17 NON ANDARE!!!!» il cyborg si fermò all'improvviso, bloccato
dal rischiamo del vecchio namecciano.
«Perchè non dovrei andare? Guarda che io non prendo ordini da nessuno,
SONO STATO CHIARO?!».
Dio si avvicinò rapido e fermò 17 trattenendolo per la maglia
scura «Non andare! Se lo fai ci ritroveremo in un grave pericolo! Cell
è fuggito e adesso è nuovamente libero ... Se prendesse te e tua
sorella per noi sarebbe la fine perchè così diverrebbe l'essere
perfetto!».
«18 sarà in pericolo e io la voglio aiutare ...»
Dio si fece serio e lasciò la maglia « Uff ... Me l'hai detto anche
tu che con la forza che ti ritrovi non sei in grado di proteggere nemmeno te
stesso ...».
Il cyborg abbassò lo sguardo « ... e allora che faccio? ...».
Dio strinse il bastone e lo portò vicino a sè «Lasciala
andare e speriamo che Cell non la trovi ...»
Dopo poco io e gli altri (Yamcha e Tienshinhan compresi) facemmo
ritorno al palazzo. Dio ci raccontò dell'accaduto e di come si era ritrovato
ad agire ... era stata la cosa migliore ...
Nel frattempo Cell, che si era ripreso per la maggior parte, aveva ricominciato
la ricerca di 17 e 18 ignaro che uno dei due fosse al sicuro.
Al mostro creato dal dottor Gelo venne però in mente
una brutta idea ...
Buongiorno a tutti e benvenuti (o bentornati,
scegliete voi le versione che preferite).
Passiamo direttamente alle recensioni visto che oggi ho pochissimo tempo e quindi
mi scuso in anticipo se saranno parecchio corte, molto più rispetto al
mio solito!!
Senboo_:
A volte capita di dimenticarsi ma non ti preoccupare, io non me la prendo
affatto! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. bacio
Juu_Nana:
Grazie per i mille complimenti ... Soprattutto quello in cui dici che scrivo
da Dio (non per dire ma ogni volta che lo rileggo mi viene in mente il supremo
davanti al computer mentre scrive! XD). Spero davvero tanto che anche qusto
capitolo ti piaccia anche se 17 non compare (già avvisata). Un bacione!
LadyDreamer:
Beh, ci sono anche i giorni per le rece lunghe e quelli per le rece corte
... Come vedi oggi purtroppo sono costretta ad accellerare il ritmo perchè
ho poco tempo. Comunque non ti preoccupare, spero che il chap ti piaccia.
Un bacio
Angelo Azzurro:
Povero Goku, lo tratto male ... Povero 17, lo tratto ancora peggio ... XD
Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia, un bacio
kry333: Allora
è deciso: si fa un barbeque con Yamcha e Light allo spiedo!! Si accettano
prenotazioni! Spero ti piaccia anche questo capitolo! un bacione
folg_89:
Anche a me lo scontro tra Vegeta e Goku e piaciuto molto e mi è rimasto
in mente comunque alla fine continuo a pensare che la "vittoria"
di Goku non fosse per nulla meritata ... doveva essere un leale uno contro
uno!! Il figlioccio e gli altri due dovevano starsene a casa! Comunque spero
che anche questo capitolo ti piaccia anche se Vegeta non c'è perchè
è ancora a ronfare. CIAO!!
Sissi 25:
Non ti preoccupare se non sei riuscita a recensire ... mica vi corro dietro!
Già perchè, più precisamente, in realtà vi inseguo
con una motosega gigante ... XD. Cell ha una pessima idea e starà a
te decidere se scoprirlo o meno. Un bacio
Kikka1993: La
speranza è l'ultima a morire ... E' vero, l'ho detto ma guarda che
io sono pur sempre una scimmia dispettosa! UGA! Sono davvero contenta che
la storia ti piaccia, è un vero sollievo. Fammi sapere, se puoi e vuoi,
come ti sembra questo capitolo! Bacio
nana987: We,
il paraprincipaino tornerà a tempo debito ( ... hi-hi-hi ... ma siamo
proprio sicuri che la scImMIA abbia detto il vero?). Alcune risposte le troverai
in questo capitolo ... le altre chissà. Spero davvero che ti piaccia
anche questo. Un bacione proprio come piace a te! I.L.Y.
lady wolf: Sono
a dir poco mortificata... mi dispiace un casino e sappi che non l'ho fatto
apposta!! TT-TT Chiedo perdono!! Bulma è sì pazza ma non ha
contagiato nessuno ... 18 ha sempre avuto un pessimo carattere di suo ...
Spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Ora vi lascio al capitolo ... Non ne sono pienamente convinta ma ci ho lavorato
sodo e alla fine questo è quello che vi beccate XD Lo dedico a una persona speciale: la mia mamma ... Ovviamente
a lei non le importa un fico secco di super sayan, nemici dello spazio e balle
varie e in più non è a conoscenza di questo mio nuovo passatempo
(crede infatti che io perda tempo a giocare a majong XD). Glielo dedico per
un motivo particolare: nonostante sia a volte rompiballe, impicciona, musona,
esagerata, cattiva e velenosa - questo capita quando non faccio i lavori di
casa-, che apra gli armadi senza permesso, che mi spilli ogni volta 100 euro
dalla busta per il sostentamento della famiglia, che debba avere sempre ragione
... Lei è sempre vicino e continua a vegliare su di noi (tre bamboccioni
XD) nonostante l'età e che continua con tutte le sue forze a darci
sempre il meglio per farci stare bene.
Inoltre domani (che già è un giorno importante per tutti) è
anche il suo compleanno ... Non ho ancora trovato un dono e per il momento
si dovrà accontentare questo pensierino ... E poi nel capitolo di oggi
si parla anche di una mamma quindi ...
Vabbè, nella speranza che non faccia completamente ribrezzo vi auguro
una buona lettura e vi saluto aspettando che arrivi lunedì.
Un bacio a tutti quanti. scImMIA
CAPITOLO 44
- CHICHI IN PERICOLO -
Al palazzo di Dio tutti erano
in fermento ... Quale sarebbe stata la mossa di Cell dopo aver ricevuto una
tale disfatta?
Come al solito c'era chi si preoccupava per la situazione, magari meditando
a fondo, chi si struggeva per qualcuno in particolare ( e quì ci tengo
molto a citare il signor Crillin ...) mentre qualchedun'altro, come suo solito,
non era preoccupato affatto. Goku era uno di quest'ultimi affiancato da quel
mollusco demente comunemente chiamato con il nome di Yamcha ... Io? Diciamo
che ero a mezza via: temevo il potere di Cell ma ero fiducioso, soprattutto
dopo aver visto il signor Goku in quel combattimento ...
Appoggiato con la schiena a una delle bianche e decorate colonne scrutavo
il neo papà intento a raccontare la sua "avventura" al laboratorio
di Gelo ... Più l'osservavo più mi chiedevo cosa avesse di speciale,
cosa aveva di tanto particolare da legarlo a se e con lui procreare un figlio
... mia madre mi aveva raccontato che era un dongiovanni incallito e allora
perchè, perchè in quella dimensione si era legata a lui a tal
modo? Che cosa aveva di speciale? ... Io proprio non riuscivo a capirlo ma
soprattutto non riuscivo ancora a capacitarmene ...
Alzai gli occhi al cielo ... era dipinto di un azzurro intenso, luminoso ...
al centro di esso una piccola nuvoletta bianca. Era talmente buffa e carina
ma al contempo sembrava che celasse qualcosa di immensamente triste: in mezzo
a quell'immensità celeste era sola ...
Io in fondo ero uguale: lo sbarbatello venuto dal futuro, sconnesso da tutti
gli altri e improvvisamente privato di quello che era il suo unico legame
... solo ... La verità era che io, a differenza di quel piccolo batuffolo
bianco, cercavo disperatamente quel soffio di vento che mi avrebbe permesso
di spostarmi e ritrovare quella che sarebbe diventata poi un'esistenza normale:
in cui mi sarei confuso e unito a tanti altri e in cui avrei potuto avere
quella che si poteva definire vita ...
Abbassai gli occhi. Fissai per un breve istante una delle tante mattonelle
bianche ...
Incrociai le braccia e un piccolo alito di vento mi scosse i capelli leggeri.
Una sonora risata mi fece alzare il viso e ruotarlo leggermente verso colui
che aveva emesso quel suono ... Yamcha se la rideva nella grossa ... Chissà
che stupidata aveva mai detto e in più era altamente irritante...
Il mio volto si corrucciò in una smorfia di disprezzo ... Una smorfia
molto simile a quella che in genere faceva qualcuno in particolare ...
Dopo essermene accorto sorrisi tra me e me come un povero sciocco. Alzai nuovamente
lo sguardo e rimasi sorpreso: la piccola nuvoletta bianca si era avvicinata
rapida ad una più grande e scura ma non riusciva a raggiungerla ...
Un'altro colpetto di vento e le due nubi si spostarono ancora, una vicina
all'altra ma non si toccarono ...
... Mi strinsi nelle spalle. Alla fine un piccolo legame c'era, l'unico problema
era riuscire a consolidarlo in qualche modo ...
Yamcha? Che vada a farsi friggere, per me è sempre stato e continuerà
a rimanere un'imbecille ... La somiglianza con quel qualcuno è ancora
più evidente, no?
Piccolo si avvicinò all'uomo
menzionato poco fa e lo squadrò con aria crucciata «Sei sicuro
di aver distrutto tutto quanto? Non vorrei poi ritrovarmi con un secondo Cell
tra i piedi poi ...»
Yamcha ridacchiò leggermente impaurito dal namecciano «Ehehehe
... Ma certo! Abbiamo disfatto tutto, te l'assicuro!».
Piccolo, poco convinto, soprattutto a causa dell'aumento improvviso della
sudorazione dell'umano, girò lo sguardo verso Tienshinhan e con un'occhiata
chiese a lui conferma. L'uomo provvisto del terzo occhio annuì per
nulla intimorito e grazie a ciò il namecciano si convinse del tutto
... Evidentemente Piccolo non considerava Yamcha un uomo del tutto affidabile
...
«Bene ...» Piccolo si allontanò e si sedette a terra con
le gambe incrociate e chiuse gli occhi ... prima di isolarsi completamente
disse la sua «... Teniamoci pronti per Cell: potrebbe attaccare in qualsiasi
momento».
Piccolo si isolò. Abbandonai per un istante la colonna, mi avvicinai
a Crillin e mi abbassai leggermente «Il signor Piccolo si stà
allenando?»
Crillin fece una piccola smorfia e incrociò le braccia «Piccolo
fa sempre così: si mette seduto e inizia a meditare ... » il
piccoletto sbuffò e chiuse gli occhi « ... e alla fine diventa
più forte senza alzare un muscolo! Accidenti, e dire che io ogni volta
sudo sette camicie ...».
« Hehehe ... mi spiace ...».
******
La porta di legno di quercia si spalancò con forza e dopo quel moto
improvviso si sentirono dei passi rapidi che si susseguirono uno all'altro
con un'incidenza quasi traumatizzante ... come il ticchettio di un orologio
che corre più rapido del normale ...
Gli occhi rimasero aperti e bassi ... il coraggio per alzarli e affrontare
il nemico non c'era e se l'avesse fatto sarebbe stato un guaio e uno dei più
terribili per giunta ...
Ma alla fine il desiderio di vedere altro ebbe la meglio: il viso si alzò
e guardò al di là del sottile vetro ... Due nuvole si inseguivano
come due buffe pecorine ...
Improvvisamente la testa smise di pensare e si appoggiò di peso ai
palmi delle mani ... Rimase immobile per pochi secondi ...
Il nemico si aggirava lì vicino ... se n'era dimenticato ...
Fu la fine quando gli sfuggì un sospiro ...
«GOHAN!! Che fai?! Dormi?»
Il piccolo, dallo spavento, lanciò in aria la matita appuntita. Dopo
un attimo di blocco l'afferrò rapido al volo sotto lo sguardo severo
della madre. Spiccio si ripiegò sul grosso libro di algebra e si annichilì
sotto quelle che erano comuni radici quadrate ...
Chichi raccolse alcuni indumenti e li appallottolò tra le braccia.
Si voltò nuovamente verso il piccolo bimbo e notando che aveva ripreso
lo studio con la stessa serietà di poco prima sorrise sorniona.
«Gohan, hai dell'altra roba da lavare?»
Il bambino non alzò gli occhi dal libro e continuò a risolvere
gli esercizi «No mamma, quello che avevo te l'ho dato ».
Chichi si avvicinò al piccolo studioso «Che bravo che è
il mio bambino, per fortuna che non sei proprio uguale-uguale a tuo padre
...» gli disse poggiandogli una mano sul cuoio capelluto.
«He-he ... Imparo in fretta ...»
«... E infatti sei proprio bravo ...» staccò la mano e
la riusò per riabbracciare il bucato sporco. Si indirizzò nuovamente
verso la porta di quercia poi si fermò senza voltarsi «... Puoi
fare una pausa se vuoi ...».
Gohan si fermò immediatamente di scrivere e si voltò su se stesso
rischiando di cadere dalla piccola sedia «Davvero?!».
Chichi si voltò e gli sorrise « ...Sì ma prima mi andrai
a prendere un po' di legna per il fuoco».
Gohan cadde un po' dalle nuvole. In fondo le mamme si assomigliano un po'
tutte: non concedono mai nulla in cambio di niente ...
«Sì mamma ...».
Chichi uscì e sparì dalla stanza. Gohan si alzò in piedi
e ricominciò a scrutare fuori dalla finestra ... «Prima ho sentito
l'aura di papà ... chissà contro chi era ...».
I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti dalla stessa voce che da un
po' lo tormentava ... «GOHAN?! LA LEGNA NON SI PRENDE DA SOLA! AVANTIII
MARCHE!!».
«SIIII MAMMA!!»
Gohan uscì correndo dalla
piccola casetta e s'indirizzò rapido verso un boschetto pieno di legna
da ardere. Nel frattempo Chichi rientrò in casa e si diresse ai fornelli:
già subito dopo pranzo era costretta a scervellarsi e a darsi da fare
per la cena ... Soprattutto se c'era anche il marito ...
Prese la tegliera e la tolse dalla stufa, la riempì d'acqua e la rimise
al posto di prima. Accese la stufa e si diresse in un'altra area della cucina:
andò nel frigorifero e dopo aver aperto uno dei piccoli cassetti interni
estrasse un mucchio di verdure, le prese tutte e tornò a fianco della
stufa. Prese un tagliere, un buon coltello e prese a sminuzzare a piccoli
pezzi i vegetali. Appena terminata la settima carota posò il coltello,
afferrò una grossa pentola, la riempì d'acqua e mise anch'essa
su una delle fiammelle.
Riprese a sminuzzare rapida le verdure e le mise una dopo l'altra dentro la
pentola. Era a metà di un sedano quando la porta d'ingresso si aprì
... Non si voltò e proseguì nel suo intento «Hai preso
la legna Gohan?».
Una voce profonda ed estranea la fece bloccare all'improvviso ... «
... No, non proprio ...».
La donna strinse il coltello
nella mano con maggiore forza e si voltò lentamente ... represse a
fatica un urlo nel vederlo: un essere altissimo di colore verde, magro e con
lunghi arti, dietro di lui due larghe ali occupavano un grande spazio mentre
una lunga coda serpeggiava a terra ... Il mostro voltò gli occhi rosa
un paio di volte all'interno della casa forse in cerca di qualcuno ...
La moglie del Son prese coraggio e la mano divenne livida dalla gran forza
che usava per stringere l'arma ... «Chi sei? E cosa vuoi?».
L'essere avanzò di due passi e si addentrò nella calda cucina.
Si guardò nuovamente attorno ... gli occhiacci si strinsero «...
Non sono nemmeno quì ...». Chichi indietreggiò di un passo
... Il mostro voltò lo sguardo verso di lei e la studiò da capo
a piedi «Tu sei la donna di Son Goku vero?».
Lei impallidì all'istante ... al contrario lui sorrise malefico ...
«Cercavo ben altro ma non rinuncio di certo a un'altro po' di energia
gratuita ...» sicuro di sè incrociò le braccia e alzò
la coda verso di lei ...
Chichi deglutì e a gran sorpresa partì all'attacco: scagliò
il tagliente utensile contro lo sconosciuto. Lui l'evitò con facilità
e rimase fermo ad osservare impassibile la fuga della donna ...
******
Rimase sospeso per aria per qualche
istante poi, dopo essere strato attraversato da numerosi e fulminei colpi,
si spezzò in più pezzi e questi caddero a terra con un ordine
e una perizia che aveva dell'incredibile. La scena si ripeté più
volte e i vari pezzi si accatastavano uno sull'altro ... Dopo aver toccato
un'altezza pari a un metro Gohan decise che la pila di tronchetti aveva raggiunto
un livello accettabile.
La testa continuava a rimanere altrove: ripensava senza sosta a quell'aura
forte contro la quale il padre si era dovuto scontrare ... di chi poteva essere?
Oltretutto, per colpa della madre che lo teneva costantemente sott'occhio,
gli era stato difficile studiarla a dovere.
Sorrise dopo essersi sorpreso delle sue riflessioni: non era stato attento
poiché temeva la propria madre ... Se voleva infatti poteva diventare
ben più pericolosa di un qualsiasi nemico e se riusciva a mettere in
ginocchio lui e il papà Goku voleva dire che era davvero tosta ...
Si avvicinò alla catasta e si riempì le braccia dei tronchetti
migliori e asciutti perché se erano umidi avrebbero bruciato male e
la mamma l'avrebbe sgridato e rimandato a prenderne dell'altra.
Placido incominciò ad incamminarsi verso casa ... Nella sua piccola
testolina il misterioso nemico continuava a rimanere un'incognita e ciò
lo spazientiva parecchio. Gohan, vista anche la sua intelligenza, non sopportava
non capire.
Gli occhi si illuminarono quando percepì qualcosa di famigliare nei
pressi della casetta «Papà e Piccolo sono tornati a casa!! Che
bello!!». Incominciò a correre ... Quando un tronchetto gli cadde
a terra si fermò all'improvviso, retrocesse e lo risistemò tra
le braccia. Sentì qualcos'altro e incominciò a nascere un dubbio
... «C'è anche Vegeta ... »
Era strano infatti vedere il principe dei sayan vicino a casa: nei tre anni
di pace e dopo l'aveva infatti visto soltanto quando ci fu lo scontro contro
C19 e C20 ...
Riprese a correre anche se l'entusiasmo di poco prima si era scemato ...
Prima di raggiungere la fine
del bosco si trovò costretto a fermarsi una seconda volta.
Avrebbe voluto maledire il suo potere di percezione ... sbiancò e i
tronchi caddero a terra quando riconobbe l'aura malvagia di Freezer ...
Volò con tutta la sua
forza.
Si pietrificò alla vista di quella scena agghiacciante ...
******
Nel palazzo in mezzo alle nuvole
tutto continuava a trascorrere tranquillamente e infatti ognuno si faceva
i fatti propri senza darsi problemi: io continuavo a rimuginare sui miei perchè,
Piccolo proseguiva nella sua lunga meditazione, il cyborg se ne stava da una
parte isolato mentre Yamcha raccontava le sue fanfare intrattenendo il piccolo
pubblico composto di soli tre spettatori ... il convento non passava di meglio
...
«Quando ho saputo che Light stava per nascere ho abbandonato la partita
inscenando un mal di stomaco, sono corso negli spogliatoi e per più
di tre giorni non mi sono fatto vedere!»
Crillin poggiò la guancia sinistra alla rispettiva mano e vi poggiò
di peso «Ma tu Yamcha giochi ancora a baseball?»
«Certo! Da quando è nato Light però lo trascuro ... Quando
sarà cresciutello riprenderò a giocare regolarmente, non per
dire ma sono il giocatore più forte in squadra!»
Crillin assottigliò gli occhi e sorrise beffardo «Hah, sai che
fatica ...» concluse poi osservando l'amico Goku che se la ridacchiava
tranquillamente.
«Ma smettetela dai ... » il giovane papà riprese a ridere
... quanto era seccante ...
Poi, come sempre accade dopo un momento di gioia, calò un profondo
silenzio unito a una leggerissima tristezza ... L'argomento era terminato.
E adesso?
Nel frattempo il vecchio Dio continuava a spiare il globo alla ricerca del
nostro qualcuno chiamato Cell. Era ormai trascorso svariato tempo da quando
eravamo arrivati e da allora il namecciano non l'aveva più visto e
noi non avevamo percepito minimamente la sua energia ...
La sfortuna volle che improvvisamente Yamcha trovasse un'altro argomento di
conversazione e perciò ricominciò a scimmiottare come suo solito.
Di tanto in tanto notavo che il signor Goku si voltava verso di me e mi guardava
sorridente: ormai l'aveva capito che Yamcha non mi andava molto a genio e
questo gli faceva ridere ... Io, che mi ero sempre mostrato come un ragazzo
gentile oltre ogni limite, ringhiavo di nascosto e sbuffavo a sentire anche
una battuta cretina ... Mi sembra di averlo già detto: se c'è
da ridere rido volentieri e mi piace stare in compagnia ... ma con quello
proprio non ce la facevo ...
All'improvviso Piccolo scattò
in piedi. Al suo movimento ci voltammo tutti verso di lui e aspettammo ...
Vedendo che si concentrava anch'io, come gli altri, affinai le mie percezioni
fino a sentire qualcosa di appena percettibile ...
Non riuscendo però a capire di cosa si trattasse chiesi al namecciano
«Piccolo, che cosa c'è?»
Non si voltò «... Questo è Gohan ...».
Nello stesso istante il vecchio namecciano, Dio, si spostò rapido verso
sinistra percorrendo il perimetro della piattaforma ... Dopo cinque passi
si fermò e rimase ad osservare di sotto ...
Gli bastarono pochissimi istanti per cogliere la situazione. Si girò
di scatto verso di noi «Goku! Cell è a casa tua! ...»
Il sayan rimase senza parole ... «... cosa? ...»
«Gohan stà lottando contro Cell mentre tua moglie rischia la
vita! Devi andare!!».
Goku non se lo fece ripetere due volte: corse verso il perimetro del palazzo
e si lanciò di sotto ...
«SINGOR GOKU! ASPETTI!!!»
fulmineo mi staccai dalla colonna e lo seguii a ruota. Piccolo mi stette dietro
...
Saltammo anche noi dal palazzo e volammo a tutta forza dietro al Son che pareva
accecato ...
Portò il medio e l'indice della mano destra sulla fronte ... Prima
che potesse sparire riuscii a toccargli la schiena ... Piccolo non ci riuscì
...
Rimase sospeso a mezz'aria nel punto in cui eravamo spariti. Strinse con forza
i pugni e grugnì di rabbia.
******
Chichi corse fuori dall'abitazione
e incominciò a correre rapida in preda all'affanno. Cell, fulmineo,
gli si parò dinanzi sbarrandogli la strada ... La donna indietreggiò
un paio di passi e si mise in posa da combattimento: la mano sinistra in avanti
e a taglio, l'altra sul fianco e chiusa a pugno mentre e le gambe, leggermente
divaricate, erano flesse ... Lo sguardo deciso su di lui.
Come una vera esperta di lotta scattò in avanti ma Cell, essendo enormemente
più forte di lei, quando le fu vicino gli bastò schiaffeggiarla
per mandarla al tappeto. Con il colpo ricevuto la moglie dell'eroe volò
lontano una decina di metri e atterrò a terra in malo modo: il grosso
chignon si disfò liberando i lunghi capelli scuri ...
Gli occhi rimasero sbarrati mentre il resto del corpo non riusciva a muoversi
minimamente ... Solo le mani tremavano vistosamente.
Dalla sua bocca fuoruscì un alito quasi incomprensibile « Gohan
...».
Cell le andò vicino, incrociò le secche braccia e sorrise maligno:
sarebbe stato un bel colpo per colui che l'aveva umiliato ... La coda acuminata
si alzò e con un'estrema rapidità discese verso il corpo della
povera donna ...
Quando il pungiglione gli trafisse la spalla sinistra Chichi lanciò
un urlo lancinante ...
Gohan arrivò proprio in quell'istante e assisti alla scena. Rimase
ammutolito dinanzi a quello spettacolo terribile ma poi, preso dalla rabbia,
si riprese ... «LASCIALA STARE!!»
Cell fermò per un istante il risucchio dell'energia e guardò
il ragazzino con sufficienza «Tu sei Gohan vero? Il figlio di Goku se
non sbaglio ...».
Lo sguardo del bambino cadde sul corpo della mamma: la pelle rinsecchita e
tirata, le ossa erano quasi visibili a causa della muscolatura scarsa ...
Dai suoi giovani occhi scese una lacrima che non riuscì a trattenere
in alcun modo. Li richiuse per un frangente e poi si riposarono cattivi sul
nemico «TI HO DETTO DI LASCARLA STARE!!!».
Cell sorrise perfido e non diede ascolto al ragazzino. Con aria di sfida continuò
lentamente il suo operato ... Chichi emise un piccolo gridolino e lì
Gohan non ci vide più ...
«BASTAAAAA!!!» il bimbo portò i dorsi delle mani aperte
sulla fronte e scagliò un potente attacco contro il perfido mostro
... Lui, per non rimanere coinvolto nel potente attacco, fu costretto a staccare
la coda dal corpo di lei e allontanarsi con un alto balzo per schivarlo. Il
Masenko non lo sfiorò e andò a distruggere una parte della piccola
abitazione.
Quando Cell atterrò Gohan scagliò un nuovo attacco con furia
«MASENKOOO!!!!». Cell schivò nuovamente il colpo e dopo
aver spiccato un nuovo salto atterrò poco più in là.
Il bambino corse da Chichi e quando la prese tra le braccia non riuscì
a trattenere le lacrime ... La pelle cadeva inesorabilmente mentre gli occhi
lucidi non riuscivano ad aprirsi, la bocca semiaperta non emanava un solo
suono ...
La strinse appena, per non farle male ... « ... mamma ... »
« ... il mio Gohan ... »
I piccoli occhi si spalancarono e la bocca cercò di abbozzare un sorriso
rincuorante ma il successo non fu dei migliori « ... Resisti mamma,
ci sono quì io adesso ... Resisti, a lui ci penso io ...».
Gohan distese la donna a terra con delicatezza e riguardò Cell: se
ne stava fermo in mezzo al prato con le braccia incrociate e lasciava ondeggiare
la lunga coda per creare una sincera provocazione nei confronti del ragazzino
... In più il sorriso sulla faccia scura confermava il tutto.
Il piccolo si allontanò da lei di alcuni passi e si avvicinò
al mostro. A poca distanza si fermò e alzò gli occhi verso di
lui «Tu sei Cell vero?».
Cell aprì gli occhi sorpreso e poi li socchiuse lentamente «A
quanto pare sono più famoso di quel che pensassi ...».
Un breve scontro iniziò all'istante: Gohan scattò in avanti
e cercò di colpirlo con un destro, lui evitò il colpo e con
una gomitata sulla schiena lo fece cadere a terra. Il bimbo si rialzò
subito, volò davanti a quel viso orrendo e cercò con tutte le
sue forze di tempestarlo di rapidi e potenti pugni ... Cell evitò ogni
singolo pugno e con un violento colpo di mano lo scaraventò nuovamente
a terra. Questa volta però non gli permise di alzarsi: gli scattò
vicino e con un piede premette sulla piccola testa utilizzando tutto il suo
peso ... Il poveretto urlò disperato e le lacrime continuarono a sgorgare
vedendo il corpo immobile della propria mamma ...
Anche questa volta non era abbastanza forte ...
« Questa volta ho vinto
io ... Ha ha ha ha!! » Cell sghignazzò chiudendo gli occhi e
alzando il volto al cielo com'è tipico dei cattivi ...
E all'improvviso un colpo di vento ...
Goku comparì con il teletrasporto al suo fianco e bloccò la
sua risata isterica: con un potentissimo calcio in pieno volto. Cell volò
e cadde lontano. Gohan tossì un paio di volte e riaprì gli occhi
... vedendo il padre sorrise felice «Ciao papà ...» ma
poi, risvegliandosi da un sogno, scattò in piedi, corse da Chichi e
la riprese tra le braccia.
Quando vide la moglie perse un colpo ... Il suo corpo si pietrificò
...
Dalla distanza Cell si rialzò e osservò la scenetta disgustato
... Adesso che Goku era ricomparso era nuovamente nei guai e non aveva possibilità
di vittoria ... «Beh, ADDIO GOKU! ALLA PROSSIMA!!» il mostro si
alzò in volo e sorrise beffardo alla famigliola.
«FERMO!!» Goku strinse i pugni e partì all'inseguimento
ma purtroppo era già lontano ...
Mentre si allontanava continuava a ridere come un folle ma qualcosa lo bloccò
nuovamente: gli comparii a sorpresa davanti e con un calcio girato lo colpii
in pieno volto. Precipitò a terra come un missile ... la terra si deformò
creando un grande cratere.
Il signor Goku si fermò all'istante e osservò l'azione. Dopo
si rivoltò verso di me e mi sorrise, grazie al mio tempestivo intervento
Cell non era fuggito di nuovo.
Il Son adulto si trasformò in super sayan e volò a tutta velocità
verso il nemico, iniziò un nuovo scontro e nel mentre io mi tenevo
pronto ad intervenire.
Dopo pochi attimi la mia concentrazione cadde però sul piccolo Gohan
e non riuscii a non intristirmi ... povera Chichi ...
Poi ecco che arriva l'ennesimo colpo di genio e con un piccolo gesto riesco
a fare qualcosa di grande ... «GOHAN! PRENDI!!!» rapido feci ruotare
il braccio verso il basso in sua direzione. Lui aprì la piccola mano
e afferrò il piccolo oggetto. Quando l'osservò nacque sul suo
volto un grande sorriso ... l'ultimo dei senzu ...
Lo diede alla mamma e dopo pochi morsi fu come nuova: si rialzò in
piedi scattante e più arrabbiata che mai «ADESSO SE LA VEDRA'
CON ME!!!»
...
Lo scontro durò parecchio
e per tutto il tempo il sayan fu in netto vantaggio. Alla fine però
Cell riuscì a giocare nuovamente sporco: si lasciò colpire volutamente
e cadde in una folta foresta. Poco prima di toccare terra aumentò l'aura
e rimase sospeso a pochi centimetri dal suolo. Poggiò le lunghe zampe
e azzerò l'aura. Corse veloce in mezzo alla boscaglia e infine si rese
introvabile ...
Aiutai per parecchio tempo il Son a cercarlo ma non trovai da nessuna parte
ne lui ne un minimo indizio che riconducesse alla sua persona ...
Arrabbiato come non mai il Son tornò dalla moglie e dal figlio che
lo aspettavano in trepidante attesa. Chichi, appena lo vide con la sua sgargiante
tuta arancione, gli corse incontro e l'abbraccio « Oh, Goku ... Ho avuto
così tanta paura ...»
Goku la strinse delicatamente a se e le sorrise « Mi dispiace molto
... Non accadrà più ...».
La donna si staccò dall'eroe e la sua espressione si modificò
... radicalmente! «LO SPERO BENE! Perché se succede un'altra
volta una cosa del genere non ti preparerò più nulla da mangiare!!
CAPITO!?! E poi guarda ... GUARDA ...» sbraitò indicando la povera
casetta per metà demolita «... Per colpa sua la casa è
andata distrutta! Cadremo in rovina per rimetterla a posto te ne rendi conto?!».
Il marito ridacchiò felice perché alla fine, qualunque cosa
fosse successa, Chichi sarebbe rimasta sempre la stessa ... «Hehehe
... Guarda però che non è colpa di Cell se la casa è
andata distrutta ... Ha fatto tutto Gohan».
Il piccolo sudò freddo «Ma papà ...»
La donna incrociò le braccia al petto e si abbassò al figlio
«Gohan ...» socchiuse gli occhi «... Il danno lo risistemerai
tutto da solo, chiaro?»
« Sì mamma ...»
« E nel frattempo continuerai a studiare»
« Sì mamma ...»
Scoppiò una risata generale e a tutti tornò il buon umore.
Dopo ciò Goku si rimise nella posizione del teletrasporto e ci portò
tutti al palazzo di Dio. Chichi venne accompagnata da Mr.Popo in una delle
camere per gli ospiti per riposare ... Nonostante non lo volesse dare a vedere,
aveva risentito molto del colpo subito e aveva bisogno di un po' di riposo.
Il Son si avvicinò a Piccolo
«Non capisco ... Perché Cell era là?»
«E' molto semplice ...» il namecciano voltò lo sguardo
verso l'allievo e fu felice di vederlo tutto intero «... C17 e C18
sono cyborg che Gelo ha creato con il compito di eliminarti. Mi sembra ovvio
che dopo aver cercato tanto abbia optato per fare una visita anche nella tua
dimora per vedere se per caso erano là, magari ad aspettarti ...».
Goku aggrottò la fronte e incrociò le possenti braccia «Giusto
... non ci avevo pensato ...»
Piccolo chiuse gli occhi esasperato «Tu non pensi mai ...»
«Eh? Che vuoi dire?»
Piccolo divenne serio «... Fai sempre il buono e il gentile e alla
fine hai visto pure tu cosa succede. Se poi avessi distrutto il Red Ribbon,
come avresti dovuto, a quest'ora non ci saremmo dovuti addossare questa scocciatura
robotica!».
Il sayan ridacchiò come suo solito e si grattò la testa con
grande energia «Hehe, scusa, hai proprio ragione ...».
******
La fatalità a volte si
comporta come la fortuna: compare quando non ne hai proprio bisogno o quando
non te l'aspetti ...
18 continuava a svolazzare con calma nel cielo limpido. Andava avanti senza
una meta, come un'anima errante priva di un qualunque obiettivo ... E alla
fine era proprio così.
In realtà dentro di se covava una furia indescrivibile: il fratello
non l'aveva seguita ... Ed era così che lei aveva capito come stavano
le cose: a 17 andava bene tutto ciò che stava accadendo, l'unica cosa
che gli premeva era quella di avere assicurata poi dopo una vita sicura e
normale ... Al contrario di lui 18 non voleva essere normale: voleva essere
speciale e se questo voleva dire magari essere un cyborg imbattibile, spietato,
crudele e senza cuore allora le stava già bene ... L'importante era
essere qualcuno che vale.
Dopo svariati minuti atterrò sulla riva vi un piccolo ruscello. Si
specchiò nelle sue acque e poi si sedette su di una grossa roccia.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani. Sbuffò
sonoramente nel vedere una giovane coppia di uccellini cinguettanti appollaiati
su di un albero vicino e intenti a giocare tra loro ... Com'era tutto così
squallido ...
Sentì un rumore alle spalle ...
Si voltò di scatto ma l'unica cosa che vide fu un piccolo scoiattolo
che raccoglieva una ghianda da terra ... 18 si rigirò. Si era spaventata
per niente ...
Continuò ad osservare i volatili. Non ne sapeva nemmeno lei il motivo
però c'era qualcosa che l'attirava in tutto quel brusio ... forse c'era
nascosto anche qualcosa di sconosciuto che voleva assolutamente cogliere ...
Un'altro rumore alle spalle ...
Buongiorno a tutti! Spero che abbiate
trascorso un buon Weekend ... a me è andato tutto bene, non mi lamento.
Prima di cominciare con tutta la solita tiritela mi piacerebbe dirvi una cosuccia:
ultimamente termino i capitoli al limite tel termine della mia personale consegna
e questo perché il mio cervelletto tende a distrarsi con una facilità
impressionante e anche perché la mia vera passione (il disegno) stà
tornando prepotentemente all'attacco portandomi via altro prezioso tempo ...
Quindi chiedo scusa in anticipo se prima o poi, per un qualche strano motivo,
mi ritrovassi con l'acqua alla gola e con l'impossibilità di aggiornare
puntualmente ... Io alla precisione ci tengo molto (e questo stranamente non
include la mia camera visto che è sempre sottosopra ... XD) quindi
cercherò di continuare con il mio solito ritmo.
Ora passiamo alle risposte alle recensioni!
Angelo Azzurro:
In effetti il nostro Goku non è proprio il padre/marito perfetto ma
-sorpresa- c'è qualcuno che la pensa diversamente per ovvi motivi ...
XD ... E, sì Yamcha ha abbandonato momentaneamente il baseball ma tanto
noi tutti sappiamo bene com'è fatto quindi: aiuto, aiuto-aiuto! Spero
che anche questo capitolo ti piaccia, un bacio!
Sgt:
Heilà! Benvenuta! Mi ha fatto molto piacere che tu ti sia assorbita
tutti quei capitoli ... Ogni volta mi stupisco del fatto che ci sia qualcuno
che abbia il coraggio di recuperare tutto questo popo' di roba sino a giungere
a questo punto ... ti ringrazio. Per 18 quì sarà tutto più
chiaro. Pero che il capitolo ti piaccia. Ciao!!!
folg_89:
Lo so bene che aspetti Vegeta Action in trepidante attesa (e non solo te ...
anch'io ho una voglia matta di rimetterlo in carreggiata!) ma ti chiedo -come
al solito- di essere paziente perché tornerà ... Non manca molto!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un beso XD
LadyDreamer:E sì, Goku non è molto
affidabile ... Fortuna che esiste un personaggio chiamato Piccolo XD Grazie
per gli auguri alla mamma ... Ora ti lascio al nuovo capitolo e spero che
ti piaccia. Bacione
nana987:
Amore mio, ti ringrazio tanto tanto per i complimenti, mi
hanno fatto davvero piacere. Per Chichi: a volte potrà sembrare un
personaggio insopportabile, troppo guerrigliero ma sinceramente è il
mio personaggio femminile preferito perchè ha un nonsoché che
la rende più speciale delle altre, anche più di Bulma, di 18
e Videl ... Se fosse una persona in carne ed ossa avrebbe tutto il mio rispetto
:) Per Vegeta ti ho già detto che purtroppo dovrai aspettare ... In
quanto a Trunks tieni lontano le mani! Prenditi il papà se vuoi ma
il mio Tranksuccio lo coccolo io XD. Spero tanto che anche questo capitolo
ti piaccia come i precedenti. Ti saluto con un bacio passionale XD
kry333:
Ammetto che Gohan bambino mi stà parecchio sulle scatole mentre quando
è grande è a dir poco fantastico (anche se non arriva mai al
livello del mio Trunks ^///^) e quì ho fatto in modo che fosse in gamba
come nell'opera originale. Per il barbeque incomincerò allora a stampare
dei volantini XD. Spero che anche a te il capitolo piaccia. Un bacione
Kikka1993:
18 se l'è cercata ... Di sicuro se rimaneva a fianco del suo basso
principe azzurro non le sarebbe accaduto nulla ma così é e così
rimane aimé per lei hi-hi-hi ... Spero davvero che il capitolo ti piaccia.
Un bacio
Finish! Prima di cominciare vorrei comunicare un'ultima cosa che è
rivolta a tutti i fan di un personaggio e spero di non incappare nelle loro
ire ... sempre che ci siano dei suoi fan ... XD : in questa fic non sarà
presente C16 e, vi avverto da subito, non comparirà nemmeno sotto richiesta
poiché non ho mai lontanamente immaginato un suo possibile ingresso
in società. Spero davvero che non ne abbiate a male XD
Nella speranza che piaccia a tutti nonostante la qualità di queste
righe. Vi aspetto in tanti.
Un bacione a tutti e buon inizio di settimana! scImMIA
CAPITOLO 45
LE MIE RAGIONI
Dal palazzo di Dio il notevole cambiamento venne
percepito da tutti: l'aura di Cell, il mostro, l'abomino creato dal perfido
dottor Gelo che aveva lo scopo di sconfiggere il sayan Goku, aumentò
all'improvviso e a dismisura il proprio potere facendo tremare la terra e
facendo oscurare il cielo per un piccolo frangente di tempo ...
Sulla fronte rugosa del vecchio saggio iniziò a scendere una grossa
goccia di sudore. Quando il cielo tornò del suo colore naturale, la
piccola quantità di acqua salata cadde a terra e s'infranse con la
piattaforma dalle mattonelle bianche. Si strinse al suo lungo bastone, chiuse
gli occhi e abbassò il volto ... «... Cell ha assorbito C18 ...».
La maggior parte dei presenti, avendo capito da subito di cosa trattava la
questione, si limitarono ad annuire e a precipitare nel loro vortice personale
di pensieri ... Tra questi vi ero anch'io ...
Al contrario il fratello della ragazza, che aveva capito anch'egli la situazione,
guardava in malo modo il vecchio e stringeva i pugni con rabbia perché
non l'aveva lasciato andare all'inseguimento di lei ... Ma davvero, se fosse
andato sarebbe cambiato qualcosa? ... Forse sì, qualcosa sarebbe cambiato,
ma in peggio immagino ...
Piccolo incrociò le lunghe braccia e si avvicinò a tutti noi
con aria seria «Cell è diventato ancora più potente rispetto
a prima e scommetto che il suo potere, con il trascorrere del tempo, aumenterà
ancora ...» gli occhi si chiusero un momento come per permettere al
cervello di riordinare le idee «... Al momento io non posso nulla contro
quel mostro e penso che la cosa valga per tutti voi ... Siamo nei guai ...».
Istintivamente a me, e a molti degli altri presenti, venne da abbassare lo
sguardo ... Poi però, sempre al geniale Piccolo, venne un'illuminazione
e gli occhi si spalancarono e si indirizzarono verso un personaggio specifico
« 17! ...».
Il cyborg, che era distante alzò immediatamente lo sguardo e scrutò
il namecciano con piglio serio e altezzoso «Che vuoi?!»
Piccolo non demordè «... Dio mi ha accennato di un "blocco".
Perchè non vieni quì e ci spieghi per bene di cosa si tratta?».
Il moro aggrottò la fronte e incrociò anch'egli le braccia imitando
l'alto alieno «Che scocciatura ... Perchè non te lo fai spiegare
dal nonnetto?».
Il namecciano sorrise e guardò con la coda dell'occhio l'unico over-age
presente «Tzk ... Perché é buono per spiare la gente,
per il resto penso che sia oltremodo inaffidabile(!)».
C17, si ritrovò costretto ad avvicinarsi al mucchio e a farsi spazio.
Si fermò tra il signor Crillin e me ... prima di iniziare mi lanciò
un'occhiataccia che io ricambiai rapidamente ... «Uff ... Prima di essere
risvegliati dal nostro sonno, quella tizia, quella ...»
«Bulma!» lo aiutò Yamcha con un sorriso sulla faccia.
17 non ci diede molto peso e proseguì «... sì insomma,
quella lì, ci ha modificato la fonte di energia eterna inserendovi
un blocco».
Piccolo socchiuse gli occhi e fu lapidario «Precisa».
Il cyborg sbuffò alquanto scocciato ma alla fine proseguì «Nel
nostro corpo abbiamo un particolare generatore capace di generare nuova energia
in continuazione e questo è composto da altri tre piccoli sottogeneratori
al suo interno che si attivano a seconda della quantità di energia
di qui dobbiamo disporre: il primo è sempre attivo perchè ci
fornisce l'energia necessaria per rimanere attivi e altra in più mentre
il n°2 e il n°3 si attivano quando necessitiamo di una maggiore potenza
...»
Tienshinhan, che era stato particolarmente attento nella spiegazione, azzardò
una piccola domanda: «Quindi sarebbe come una specie di aura umana cioè
... Aumentate di potere quando lo necessitate, giusto?».
Poiché la domanda era intelligente 17 non fece una piega «Sì,
è cosi perchè se tutti e tre i sottogeneratori andassero alla
massima potenza anche quando facciamo una mobilità in cui ne serve
una quantità molto minore, vi sarebbe un'enorme spreco d'energia e
in più aumenterebbe l'usura del componente facendoci rischiare la pelle
se non veniamo riparati con tempestività. In ogni caso, se la nostra
energia arriva al livello massimo e quindi i tre sottogeneratori sono attivi,
il nostro potere non può accrescere ulteriormente poiché siamo
essere in parte inorganici e non ci è consentito diventare più
temibili di quanto possiamo essere al massimo delle nostre capacità
...».
Il namecciano fece in modo che l'argomentazione riprendesse la direzione giusta
«Tornando a prima: la scienziata che cosa vi ha fatto?».
Il moro dai lunghi capelli chiuse gli occhi e aggrottò la fronte «E'
stata piuttosto vaga con le spiegazioni comunque, da quello che ho potuto
capire, ha messo un blocco al sottogeneratore n°2 che è il più
grande mentre il n°3 che è il più piccolo, anche rispetto
al numero 1, l'ha completamente scollegato ...»
Il piccolo Gohan formulò a voce alta un'ipotesi: «Quindi tu e
18 siete in grado di utilizzare la potenza esercitata solo dal sottogeneratore
n°1 allora ... Se Cell però assorbe due esseri di cui la potenza
è bassa non potrà diventare improvvisamente un colosso imbattibile!
Anche lui sarà molto più debole di quanto potrebbe essere in
realtà se i blocchi non pre-esistessero ...».
Piccolo sorrise all'allievo «Giustissima osservazione ...». 17
si allontanò e si andò a sedere a terra a poca distanza ...
Il namecciano sorrise compiaciuto «... La situazione, vista sotto quest'ottica,
risulta molto meno grave del previsto e forse se ci impegniamo qualche possibilità
c'è ...».
Crillin si asciugò la fronte imperlata di sudore e ridacchiò
impacciato «Hehehe ... Che sollievo: temevo che sarei morto prima di
trovare una ragazza ...». Tutti (tranne Piccolo ma forse era inutile
che precisassi) scoppiammo a ridere.
Il giovane namecciano si voltò verso il più vecchio e gli gridò
contro «HEI! CHE COSA STA' FACENDO CELL ADESSO?».
Dio rimase concentrato sulla losca figura e disse ciò che vedeva con
un leggero velo di insicurezza «Si stà comportando in modo abbastanza
insolito: non fa altro che guardarsi eppure non sembra soddisfatto ... Continua
ad affermare di non aver subito grossi cambiamenti ...».
Piccolo sogghignò «Bene ... E ADESSO COM'E' IL SUO LIVELLO?»
Dio si voltò verso di lui e prima di volgergli lo sguardo guardò
il mostro per l'ennesima volta «... Beh ... Non ne sono molto convinto
ma ... Sembra che al momento sia al massimo delle sue possibilità.
Al 100% insomma ...».
Rimanemmo a bocca aperta ... Solo uno parlò ... «Uuurca ... Ma
stà dicendo sul serio? Allora non è tutto stò gran che
... Se era al dieci o al venti per cento c'era da spaventarsi davvero ma adesso
...».
Gohan sorrise di gioia e si voltò verso il proprio padre «Se
uniremo le forze lo batteremo! Oppure ci basterà un po' di allenamento
per diventare più forti e allora riusciremo a sconfiggerlo!».
Piccolo socchiuse gli occhi «Tzk! Mi sono allarmato per niente ... Tutto
fumo e niente arrosto ...»
... «UURCA!! ARROSTO?! Perchè si mangia?!»
... ''=__= ...
Il mantello bianco del namecciano svolazzò sotto le leggere sferzate
del vento e noi rimanemmo in attesa di chissà quale evento ... Goku
nel frattempo continuava a mugolare sul fatto che, secondo lui, Piccolo gli
avesse detto una bugia riguardo all'arrosto ... ok, lasciamo perdere ...
Piccolo si incamminò all'interno del palazzo di Dio e ci fece cenno
di seguirlo. Tutti noi gli stemmo dietro e lo seguimmo senza batter ciglio.
Dopo una breve camminata egli si fermò dinanzi a una porta scura sopra
la quale vi era appeso un grosso orologio. Il namecciano si voltò verso
di noi e iniziò un nuovo discorso «Mi è venuto in mente
un piano quindi aprite bene le orecchie ...» socchiuse gli occhi «...
Per battere Cell dobbiamo diventare più forti di quello che siamo già.
Per alcuni di voi questo sarà impossibile mentre per altri due, oltre
a me, riusciranno a superare il loro livello attuale grazie a questa stanza
...».
Crillin aggrottò la fronte mentre Goku iniziò a scrutare il
piccoletto curioso «Solo due di noi aumenteranno con quella stanza?
Tu come farai invece?»
«Io tornerò a fondermi con Dio e così diventerò
un vero guerriero namecciano ... Tornando a prima: questa é la Stanza
dello Spirito e del Tempo e in questa due di voi potranno allenarsi all'interno
per un periodo pari a quello di un anno ...»
Il signor Goku si grattò la testa nervosamente «Urca, ti fonderai
con Dio ... Ma un anno non ti sembra un po' tanto? Guarda che Cell prima lo
eliminiamo meglio è ...».
Una vena, nascosta però dal turbante, iniziò a pulsare «...
Lo so, se ti mi lasciassi finire ... Il periodo di un anno all'interno della
stanza equivale a un giorno quì all'esterno quindi Cell non avrà
molto tempo per aumentare. Inoltre in questa stanza la gravità è
differente e il clima varia con una velocità sorprendente. L'unica
pecca è che al suo interno vi possono entrare solo due persone per
volta e il tempo massimo di permanenza é di quarantottore esterne ...
Se vi si rimane all'interno un minuto di più la porta si chiude ermeticamente
e non vi è modo di uscire da quella dimensione. Tutto chiaro?».
Ci guardammo tutti alquanto straniti, io poi ero a dir poco fuori: già
non avevo capito il discorso della fusione tra Piccolo e il vecchio Dio e
dopo subentrava la questione della misteriosa stanza ... Che confusione! @_@
Yamcha, per la prima volta, disse una cosa sensata «Di sicuro io non
sono uno dei due che entrerà nella stanza: anche dopo un anno di allenamento
non sarei in grado di essere molto d'aiuto quindi penso che il primo sarà
Goku, giusto?»
Piccolo incrociò le braccia «E' una questione che dovrete decidere
tra voi. Per quanto riguarda Goku, se entra o meno, dovrà prima sbrigare
una faccenda veloce ...».
Il sayan venne preso in causa ... « Huh? ».
Piccolo parlò chiaro al sayan: visto che
dopo la fusione non sarebbe più esistito un Dio per le sette sfere
del drago e che queste si sarebbero tramutate in comuni sassetti dopo l'evento,
Goku aveva il delicato compito di trovare qualcuno che fosse in grado di occupare
il ruolo di supremo e di custodire e sorreggere un gravoso peso di responsabilità.
In pochi minuti la faccenda era già conclusa: Goku con il teletrasporto
si era diretto verso un lontano pianeta chiamato Namecc e da lì portò
con se un piccolo bambino, molto simile a Piccolo, che si chiamava Dende.
Nonostante la giovane età, di cui il namecciano con il mantello all'inizio
fu fortemente diffidente, dimostrò delle capacità notevoli e
anche il fatto che era un grande amico di Gohan rese la scelta ancor più
azzeccata. In pochi attimi era diventato il nuovo supremo e il custode delle
sfere ... booh ...
Quando tutto fu concluso Piccolo decise che era il caso di incominciare la
faccenda della fantomatica stanza «Allora, chi entrerà nella
stanza? ... Guardate che se non ci vuole andare nessuno ci vado io così
dopo aver sconfitto Cell conquisterò finalmente la Terra ...»
«Ma Piccolo, stai scherzando vero?» chiese Goku ingenuamente.
Il namecciano rispose con un grugnito.
Tienshinhan si avvicinò al namecciano e abbassò il capo «Anch'io
penso che non mi sarà d'alcun aiuto entrare dentro alla stanza ...
Forse è meglio che lasci questo onore a qualcuno che lo possa sfruttare
al meglio».
Piccolo annuì «Capisco ... Mi è venuta un'idea: visto
che tu e Yamcha non entrerete potete raccogliere le sfere così quando
ne avremo bisogno le avremo a disposizione»
«Sì ...» rispose annuendo l'uomo dai tre occhi guardando
il compagno con le cicatrici «... Mi sembra un'ottima idea, partiremo
subito».
«Perfetto, buona fortuna allora ...». E dopo queste parole i due
si defilarono verso la Capsule Corporation per recuperare il radar cerca sfere
e le sette magiche palle luminose.
Piccolo si girò verso di noi e scrutò i pochi presenti: io,
il signor Goku, il piccolo Gohan, Crillin e il cyborg 17 ... «... Visto
che Yamcha e Tenshinhan hanno declinato e C17 non vi può entrare, perchè
risulterebbe inutile, il cerchio si restringe notevolmente ... Allora chi
di voi entrerà?».
Il giovane cyborg, poiché automaticamente escluso, si allontanò
ancora ...
Crillin si fece piccolo-piccolo e abbassò lo sguardo «Penso che
anche per me sarebbe inutile entrarvi ... Penso che dovrebbero entrarvi Goku
e poi o Trunks o Gohan ...».
Il signor Goku si avvicinò a Piccolo e gli si fermò a fianco.
Sorrise compiaciuto ... «Entrerò molto volentieri e non vedo
l'ora di scatenarmi nella stanza ...»
... toccava a lui scegliere ...
Mi sorrise raggiante ... e poi parlò ...
«Trunks ... Ti andrebbe di entrare con me?»
Rimasi a bocca aperta ... Tra i due aveva scelto
me ... Era un vero onore: io allenarmi con Goku, l'eroe della terra. Era davvero
fantastico però ... però c'era qualcosa che mi portava a pensare
il contrario e ben presto ebbe la meglio sull'entusiasmo ...
Abbassai amareggiato lo sguardo e dopo aver preso fiato ... annunciai la mia
decisione ... « ... Mi spiace ... non posso ... ».
Goku e il namecciano sbarrarono gli occhi sorpresi. Io non mi decisi a rialzare
lo sguardo ...
« ...M-Ma ...» Goku mi guardò attonito senza riuscire a
capire la mia reazione « ... io non capisco, perché non vuoi?»
I pensieri incominciarono a correre senza tregua e anch'io mi chiedevo il
perché della mia risposta ... perché ... perché proprio
in quel momento così importante dovevo pensare a quelle cose? ... «
Ecco io ...» Gli occhi rimasero bassi ...
« Ma Trunks ... c'è per caso qualcosa che non va? » chiese
premurosamente il sayan avvicinandosi.
« Ecco ma ... » gli occhi viaggiarono da una parte all'altra senza
apparente controllo e nel frattempo le guancie si colorarono di un leggero
rossore ... ero in leggero imbarazzo ...
Il signor Goku mi poggiò la sua mano destra sulla mia spalla e guardò
gli altri ... Piano - piano mi tirò verso un'area vicina del palazzo
allontanandosi però agli altri tre di modo che non potessero ascoltare.
Si fermò e tolse la mano dalla spalla. Prima di guardarmi negli occhi
voltò lo sguardo per un istante verso il namecciano e dopo aver ricevuto
un cenno di assenso iniziò a parlarmi serio « Trunks ... perché
no? ».
Abbassai lo sguardo combattuto «Io ... Io lo so che è una cosa
sciocca, soprattutto in un momento delicato come questo ma ... » strinsi
forte i pugni ben consapevole della mia sciocca scelta « ... non riesco
ad accettare ...».
Il signor Goku inclinò leggermente la testa da un lato un po' confuso
« ... Ma ... C'è un motivo? »
Alzai leggermente gli occhi e li incrociai a quelli del Son « Le sa
quanto la rispetto signor Goku: è una persona davvero gentile e generosa,
è sempre disponibile e in più ha un gran cuore senza contare
la sua forza straordinaria ... Per tutto questo sarebbe un onore entrare nella
stanza con lei però ... C'è una questione che mi trattiene dal
dire sì ...» voltai leggermente il viso verso destra e riuscii
a scorgere che Piccolo ci fissava intensamente e pareva molto concentrato.
Evidentemente lui era l'unico che ci potesse ascoltare ...
« E di cosa si tratta? ...» il suo sguardo rimase tra il serio
e il confuso ...
« E' talmente imbarazzante ma è che ... Uff ... Lei è
una persona fantastica e io mi affeziono alla gente con grande rapidità
e ammetto che se trascorressi un intero anno con lei non riuscirei a non legarmi
...».
Goku continuava a non capire « ... »
Anche per me era molto dura da spiegare « ... Mio padre è il
suo completo opposto e per me, fin dal primo attimo che l'ho visto, è
stato difficile avvicinarmi a lui e instaurare un minimo rapporto ... Ora
come ora dubito fortemente che il nostro si possa chiamare legame anche perchè
sono sicuro che appena sveglio tornerà ad essere schivo e arrogante.
Non è proprio l'esempio ideale del padre che io per anni ho idealizzato
e che ho sperato un giorno di poter incontrare ...»
« ... »
« ... Il punto è che se io rimanessi all'interno di quella stanza
per un anno intero mi abituerei al suo modo di fare, di agire ... La mia paura
è quella di non riuscire, una volta fuori, ad accettare Vegeta per
quello che è ... Il problema signor Goku è che in lei vi sono
tutte quelle caratteristiche che io ho sempre sognato di trovare nel padre
mai avuto ... E io sono sicuro che se mi affezionassi troppo a lei ...»
abbassai lo sguardo non riuscendo a reggere oltre «... mi ritroverei
ad odiarlo ...» chiusi gli occhi «... e io ... io questo non lo
voglio ...».
Il signor Goku rimase silenzioso. Lo sguardo sorpreso ... « Hai paura
di affezionarti a me?»
Passò un secondo prima che riuscissi a rispondere. Respirai profondamente
«Per me è davvero difficile ma so che accadrebbe e io non posso
lasciare correre così ... Papà, per quello che è, rimane
pur sempre mio padre e io sono l'unico ... Lui ha solo me ...»
« Che intendi dire? »
« Non lo si può negare: se non fosse stato per me a quest'ora
chissà come sarebbe ridotto ... Se Genio e gli altri gli stanno dando
una mano è solo perché io sono suo figlio e perché gliel'ho
chiesto, se fosse stato per loro non avrebbero alzato un dito e questo mi
dispiace molto ... Non voglio allontanarmi anch'io ...».
Goku si portò una mano alla testa e la grattò leggermente «Urca
... E' una cosa seria ... E poi scommetto che se Vegeta si arrabbiasse diverrebbe
un vero disastro: a quello quando gli vengono i cinque minuti è davvero
inarrestabile!! ...»
Scoppiai a ridere di gusto ... il signor Goku non riusciva a rimanere serio
per nemmeno quindici secondi filati ...
« ... No dai, seriamente. Se non te la senti puoi anche non accettare.
Entrerò nella stanza con Gohan » disse senza smorzare un leggero
sorriso.
« Signor Goku non so come ringraziarla ... Comunque darò il massimo
anche senza entrare nella stanza»
«Beh, è una buona cosa ... Ora andiamo dai ... » Goku si
voltò verso gli altri e incominciò a sventolare un braccio nella
direzione del bambino «... GOHAN TIENITI PRONTO!!».
Quando fummo vicini al namecciano e agli altri il sayan fu più chiaro:
poggiò le forti mani sulle piccole spalle del figlio e le strinse leggermente.
Dopo essersi abbassato si fermò al suo livello e lo guardò negli
occhi «Gohan, entreremo noi due nella stanza».
Il bambino strabuzzò gli occhi e voltò lo sguardo verso di me
« Ma ...».
«Non ti preoccupare Gohan. Trunks ha i suoi motivi ...» e dopo
aver detto ciò si rialzò e si voltò verso Piccolo «...
Possiamo già entrare vero?».
Il namecciano annuì « Certo ...». Si voltò su se
stesso e aprì la pesante porta di quercia «... Ricordatevi però
del tempo: un giorno dovrebbe essere abbastanza. Appena terminato Mr. Popo
sarà a vostra più completa disposizione ...».
«Ciao Piccolo, a presto »
«Ciao Gohan, fai del tuo meglio ...» il maestro sorrise al ragazzino
e questo entrò nella stanza con grinta.
Il Son adulto, prima di fare l'ingresso nella stanza, bisbigliò una
frase al namecciano «Buona fortuna con Dio ... e con Cell. Usciremo
quando saremo pronti ... Voi che farete?».
«Ci alleneremo e appena scattate le ventiquattrore attaccheremo Cell
... sii puntuale».
«Certo!!» Goku ci sorrise e entrò nella stanza. Quando
la porta si richiuse tutto tornò a scorrere tranquillamente ... o almeno
...
Ci allontanammo dalla porta e tornammo nel grande
spiazzo: il vecchio Dio e il piccolo Dende continuavano ad osservare il mondo
mentre il cyborg se ne stava da parte rimuginando chissà su cosa.
Piccolo si andò a posizionare a fianco dell'anziano namecciano mentre
Crillin si sedette sulla scalinata al mio fianco ... Mi guadava strano al
che, dopo poco, gliene chiesi il motivo ... «Signor Crillin, c'è
qualcosa che non va?».
Il pelato si passò una mano sulla crapa « Beh, ecco ... Non mi
aspettavo questa scelta insomma: pensavo che avresti accettato all'istante
».
Guardai in avanti e poggiai i gomiti sulla ginocchia mentre le dita delle
mani si incrociavano tra loro «Beh, diciamo che ho i miei motivi ...».
«Non ne vuoi parlare eh?»
Sorrisi come mio solito «In effetti ... Comunque non preoccuparti, andrà
tutto bene».
«Ah, me lo auguro davvero ... Non mi va di finire arrosto!»
Come dargli torto? Nemmeno a me andava quella brutta possibilità ed
era ovvio che se io mi preoccupavo per i miei cari lui si struggeva per qualchedun'altro
e a dire la verità, anche se costui era una cyborg, mi sarebbe dispiaciuto
molto vederlo triste e sconsolato ... Da parte mia speravo tutta la gioia
possibile anche se la ragazza in questione non era certamente la donzella
perfetta: quella paziente, gentile e premurosa ...
Per tutti quanti speravo il meglio ... Cell a
parte ovviamente :)
... Continua ...
Ecco il risultato di quando perdo tempo
... Spero che la situazione sia chiara! XD
Allora, oggi cosa posso dire di bello
per incominciare? Sono stanca morta, stanotte non ho dormito perché
sono stata sveglia fino alle sei e poi mio fratello ha iniziato a scassare
verso le dieci con le colonne sonore dei vari Rocky con tanto di rutti di
soddisfazione incorporati, mia madre ha avuto come al solito la bella trovata
di entrare in camera mentre io e mia sorella dormivamo per romperci le scatole
e adesso sono quì che stò cercando disperatamente di portare
a termine questo dannato capitolo!
Adesso, per calmarmi e risollevarmi il morale, rispoderò alle recensioni
com'è mia consuetudine ... spero che ciò non vi dispiaccia XD
Vegeta4ever:
Nuova Arrivata! Molto piacere, io sono scImMIA. Sono davvero contenta che
la storia ti piaccia e sono ancora più felice del fatto che tu mi abbia
posto quelle giustissime domande ... Non risponderò adesso ma dopo,
in un paragrafetto a parte perché penso che forse a molti altri siano
venuti i tuoi stessi dubbi ma non hanno avuto il pensiero di farmi domande
a riguardo. Spero che continuerai a seguirmi. ci conto! Un bacio
nana987:
Mi piace parlare male del vecchio Dio ... peccato che con
questo capitolo se ne vada ... povero. Per le "le sette magiche palle
luminose" all'inizio avevo pensato alle "palle del drago" ma
poi mi sembrava ancora peggio XD!!! Spero davvero che anche questo capitolo
ti piaccia come gli altri. Un bacione lovvoso
Sgt: Goku
è Goku e come ben sappiamo sfrutta le celluline del cervello solo in
casi di estrema necessità ... XD. Grazie per il complimenti sul disegno,
ho apprezzato molto. Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia
come gli altri. baci
LadyDreamer:
Io che scrivo divinamente? E dire che nei temi il massimo che prendevo era
cinque e mezzo .... TT-TT ... La tua domanda sul principe verrà "risposta"
in un mini paragrafo a parte assieme ad altre :). Spero tanto che anche questo
capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione ... ah, una curiosità
curiosa da parte mia: come si fa ad andare a capo nelle recensioni?
folg_89:
E' un bene che la fantasia galoppi ma bisogna vedere se va nella giusta direzione
... XD ... Dai che manca poco!! Sii paziente! Ciao, beso
Angelo Azzurro:
Eh, penso che quello del fumettista sia un lavoro che sognino
in tanti, io per prima, ma alla fine è sempre così: si è
costretti a guardare avanti e lasciare da parte i propri sogni per creare
un qualcosa di davvero concreto e duraturo ... per il momento quel sogno è
ancora dentro a un cassetto assieme alle chine e ai retini e penso che continuerà
soltanto a fare la parte dell'hobby com'è sempre stato :) Sono davvero
contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Per un Vegeta approfondito dovrai
aspettare il prossimo capitolo ... spero soltanto che nel frattempo tu apprezzi
anche questo. Un bacio ciao!
kry333:
E' dura dire di no a una possibilità così grande ma il nostro
Trunks ha optato per i sentimenti piuttosto della forza superiore ... Per
il barbeque io aggiungerei Kaioshin (non lo sopporto!!). Spero che anche questo
capitolo ti piaccia. Un bacione
chrystal_:
Ciao! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono contenta che la
storia ti piaccia nonostante sia così avanti ... in effetti molti se
ne sono accorti in un secondo momento, proprio come te! XD La tua bella domanda
troverà risposta poco più in giù assieme ad altre. Spero
vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. CIAO!!!
Juu_Nana:
Non ti preoccupare se non riesci a recensire subito ... fai con calma anche
se in effetti mi chiedevo dove fossi finita ... hehe ... 17 è ancora
al sicuro. Spero tanto che il capitolo ti piaccia e vedi di trovare la password!!
Un bacione!!
Dopo aver terminato le risp. alle recensioni
ora ci terrei tanto a fare una piccola cosa, visto che questa volta me ne
sono arrivate abbastanza e quindi .... tattaratà
AD OGNI DOMANDA CURIOSA LA SUA RISPOSTA
lascio che sia il nostro Trunks a rispondere
... ci vediamo dopo
Vegeta4ever:
Ma quel giorno dopo il sogno,quando Vegeta è andato alla Cc che è
successo?
Carissima, qualcosa è successo e non credere che l'autrice ( e il narratore)
si siano persi dei capitoli per strada ... se apetti ancora un attimino la
vera risposta arriverà molto prima di quanto tu pensi!!
Vegeta4ever/chrystal_:
Bulma è scema o cosa?Come cavolo può riattivare i cyborg anche
se con il blocco?/Non ho capito una cosa: perchè Bulma ha attivato
i cyborg, non era meglio distruggerli?
Lo scopo primo di mia madre era quello di fare di loro dei paladini per i
più deboli e trasformarli in cyborg buoni ... Ovvio che era meglio
distruggerli ma lei ha un cervello sì geniale ma ultimamente non lavora
alla perfezione ... Che abbia qualche problema?
Vegeta4ever:
Trunks,tesoro,come fai battere i cyborg della tua epoca senza allenarti a
dovere?
Per il momento io mi concentro su Cell perché da quello che penso credo
di essere in grado, assieme a Piccolo e al signor Goku, di riuscire nell'impresa
estinguendolo dall'universo. E' ovvio che poi mi dovrò dare da fare
per conto mio perché nel mio tempo sono da solo ...
Vegeta4ever: In un capitolo Trunks
dice che Bulma della sua epoca è morta ma se non sbaglio Bulma è
viva e sta bene bho forse ricordo male...
Occhio, non mettetemi in bocca parole che non ho mai detto! Se ti riferivi
all'esclamazione del capitolo 40 "Buone e cattive maniere" ( la
battuta era questa: «Ha ammazzato uomini, donne, bambini ... Ha portato
solo MORTE E DISTRUZIONE! ... Ha ucciso tutti voi! Il nonno, la nonna ...
Mio padre ... E la mamma ... ODDIO! MI LASCI PASSARE!! SIGNOR GOKU! MI LASCI
PASSARE!!») bisogna fare attenzione: la frase è volutamente ingannevole
e può portare ad immaginare che anche la mia mamma naturale sia morta
per colpa di quei mostri ma lo posso dire tranquillamente, non è così.
Quella che doveva trasparire era la mia angoscia: ero lì da tanto e
chissà, nel frattempo, che cosa stava accadendo nel mio tempo ... lei
poteva anche essere scomparsa ... La mia era la pura paura di averla persa
...
LadyDreamer: Cavolo, ma che sonniferi
gli han somministrato a Vegeta? E' ancora là che ronfa nella grossa?
Quando si sveglierà il principino?
Il sonnifero è presente nella medicina. Se non ricordi male il ricercatore
Ito aveva creato un'antidoto e par rallentarne gli effetti e poter lavorare
su di lui con calma e tranquillità ... La seconda dose fornita dall'amico
del nonno è praticamente (quasi dai) identica quindi Vegeta continua
a dormire beato ... Quando si sveglierà? Questo io lo so ma preferisco
lasciarlo segreto ... XD
FINE
Ringrazio Trunks per la sua disponibilità e vi lascio al nuovo capitolo.
Spero che piaccia a tutti e ... Chiedo scusa a mia sorella Bea se stanotte,
per colpa mia, non è riuscita a chiudere occhio XD
Un bacio e tutti e ancora grazie. scImMIA
CAPITOLO 46
- PRIMA DELL'INIZIO -
Dopo il breve dialogo con il signor Crillin mi concentrai sulla figura del
piccolo namecciano: Dende. Come poteva, un bambino così piccolo, dell'età
di Gohan, farsi carico di un problema così grande come l'impegno di
custodire le sette sfere del drago? E in più come facevano Dio e Piccolo
ad accettare la situazione? E poi il signor Goku aveva detto che il pianeta
Namecc era pieno di personaggi tali e quali a Piccolo ... Perché non
portarne uno più maturo, saggio e con più esperienza sulle spalle?
Beh, non che io possa dire poi più di tanto visto che dopo la morte
del mio maestro sono stato costretto a difendere la Terra dai cyborg da solo,
nonostante la giovane età e la scarsa esperienza ...
Piccolo e Dio alla fine riponevano nel piccolo Dende quello stesso sentimento
che il mio maestro Gohan e mia madre Bulma avevano riposto in me ... la speranza
...
E allora cosa importa, diamo anche a lui la possibilità di dimostrare
a tutti quanto vale.
Piccolo si avvicinò a Dio «Avanti,
diamoci una mossa prima che cambi idea ...».
Il vecchio e saggio namecciano si voltò verso il "nipote"
e lo osservò con i suoi occhi segnati dal tempo «Come vuoi Piccolo.
Dapprima non mi piaceva molto l'idea di ricongiungermi a te ma poi, visto
che ho notato del buono nel tuo cuore, ho deciso di accettare anche perché
sono sicuro che sarei molto più d'aiuto così piuttosto che stare
fermo e vedere lo scorrere degli eventi senza poter reagire ...».
Piccolo assunse una faccia leggermente disgustata «Tzk, quante chiacchiere
... Fai come ti pare, comunque il mio sarà il corpo di base: ti unirai
a me e mi fornirai i tuoi poteri, nient'altro!».
«Certo, il tuo é un corpo forte e resistente, non avrebbe senso
fare il contrario ...» il vecchio si girò verso il piccolo bambino
e gli porse il bastone. Dopo averlo afferrato il bimbo oscillò un po'
perché li sostegno era molto più pesante di quanto potesse immaginare
e per poco non perse l'equilibrio ... Quando fu fermo Dio gli parlò
chiaramente «Dende, dopo che mi sarò ricongiunto con Piccolo
diverrai automaticamente tu il nuovo supremo ... Svolgi diligentemente il
tuo compito e sopratutto ...» il piccolo bambino inghiottì un
poco di saliva e deglutì «... sopratutto non avere mai paura
e credi nei tuoi compagni, veglia su di loro e su tutti gli esseri del pianeta
come se fossero la cosa più preziosa a cui tieni».
Dende annuì con forza scuotendo il capo verso il basso «SI'!».
Dio sorrise leggermente «Molto bene ... Mr. Popo, grazie di tutto ...»
Il fedele servitore osservò silenzioso il proprio amico/padrone mentre
si avvicinava a Piccolo.
«... E a tutti voi addio ...» il vecchio, quando fu a poca distanza
dal suo io più giovane, annuì serio come per dare il via all'opera
...
«Era ora ...» grugnì leggermente Piccolo dopo aver assistito
a quello spettacolo, a parer suo, mieloso.
«Ora non dovrai fare altro che toccarmi. Ci penserò io al resto
» Dio si fece poggiare sul petto una delle forti mani di Piccolo e in
poco tempo l'evento avvenne e terminò: dopo un alto grido Dio si ricoprì
di una luce abbagliante ... Dopo un'esplosione di luce e di forza, che coinvolse
anche il namecciano più giovane, il bagliore accecante si dissolse
e del vecchio Dio non ci fu più alcuna traccia ...
L'aura di Piccolo era diversa: era la sua ma nel frattempo sembrava che appartenesse
a qualchedun'altro ... L'unione era avvenuta con successo.
Il nuovo super guerriero namecciano rimase parecchio tempo fermo ad osservarsi,
evidentemente la cosa lo straniva alquanto. Nel frattempo il piccolo Dende,
esterrefatto dall'evento, si era stretto al lungo bastone con forza e la sua
boccuccia rimase semiaperta per parecchio tempo ... Mr. Popo invece osservava
soddisfatto il risultato consapevole che il suo amico Dio, più che
padrone, non se ne sarebbe mai andato del tutto poiché risiedeva all'interno
di quel nuovo e potente namecciano e poi, vista la situazione, doveva aiutare
un nuovo supremo e indirizzarlo sulla retta via ...
Dopo vari minuti spesi nell'autosservazione, il nuovo Piccolo si piegò
un po' su sè stesso e fece accrescere la propria aura ... Quando si
ridistese, spalancò le braccia, fece esplodere la propria energia e
il palazzo tremò. Quanta potenza ... Superava persino quella di un
super sayan ...
Di sicuro, nel frattempo, qualcuno si era accorto del grande cambiamento ma
poiché troppo indaffarato con la propria ricerca del pezzo gemello
mancante, tralasciò la questione e proseguì indisturbato il
proprio lavoro.
In namecciano rilassò i muscoli pienamente
soddisfatto della sua nuova potenza. Si voltò verso il piccolo Dende
e con voce pacata gli parlò «Dende, cosa stà facendo Cell?».
Il bimbo cadde un attimo dalle nuvole e si affrettò nervosamente a
cercare il nemico senza però ottenere grandi risultati ... Il fidato
Popo intervenne: «Tranquillizzati e cerca con calma, osserva con la
mente e localizza il tuo obiettivo. Non ti scoraggiare se subito non riesci,
all'inizio è sempre un po' complicato ...».
«S-sì ...» il bimbetto si concentrò e alla fine
riuscì nell'intento «... Ecco, stà svolazzando in giro
... Credo che stia cercando 17 ...».
«Molto bene ...» disse soddisfatto il namecciano con il mantello
bianco avvicinandosi a me e a Crillin. Quando fu vicino incrociò le
possenti braccia e ci sorrise "quasi" demoniaco «Ho voglia
di mettermi un po' alla prova, qualcuno di voi due ha abbastanza fegato per
sfidarmi?». Io e Crillin ci guardammo: entrambi avevamo lo stesso sguardo
determinato ... Crillin alzò una mano in sua direzione e gli fece sciò-sciò
«Suvvia Piccolo, non fare il gradasso adesso ...».
Il sorriso sparì e il volto del namecciano divenne una maschera demoniaca
in tutti i sensi ... Crillin sbiancò all'istante. XD
«Non si preoccupi signor Piccolo, non le faremo passare vita facile
...» e dopo aver detto questo sorrisi notando che sul suo volto era
nuovamente comparso quel sorriso beffardo.
Nel frattempo qualcuno continuava a cercare di
guardare il pianeta senza però ottenere risultati ... E costui non
era di certo Dende ...
In brevi attimi il combattimento fu nel vivo:
io allo stadio di super sayan e Crillin, noi due contro i signor Piccolo.
Il namecciano mi dava parecchio lavoro da fare: la sua forza era davvero elevata
e la sua velocità era inarrestabile, compariva e spariva alle spalle
senza provocare il minimo spostamento d'aria e nonostante i suoi colpi d'energia
non fossero devastanti creavano parecchi danni. Dovetti impegnarmi al massimo
per non crollare e Crillin, nonostante la sua forza limitata dai suoi limiti
umani, era un ottimo supporto poiché assieme riuscivamo ad escogitare,
in poco tempo e con grande intuitività, degli astuti stratagemmi e
il più delle volte riuscivamo anche a portarli a termine con successo
...
Nel frattempo Dende continuava ad osservare Cell e di tanto in tanto si voltava
verso di noi scrutando interessato lo scontro a "tre" e lo stesso
lo faceva anche il giovane cyborg anche se però sullo sguardo di quest'ultimo
vi era una punta di irritazione ...
...
Dopo un paio di ore una grande parte della superficie piastrellata era ridotta
a un vero colabrodo. Fortuna che c'era Mr.Popo che incominciò fin da
subito a risistemare le rotture del palazzo con tutte le sue conoscenze.
Il nostro aspetto fisico non scappava tanto lontano: Piccolo aveva qualche
piccolo livido sul corpo, qualche ustione iniziava a gonfiarsi e ad arrossarsi
mentre nel punto in cui la gamba destra si era riformata dei piccoli graffi
comparivano; io avevo un braccio quasi fuori posto, tre costole incrinate
e un labbro spaccato ... non ero ridotto molto bene certo però che
il signor Crillin era quello ridotto peggio: dire che era tumefatto era dir
poco! La testa era più gonfia del solito mentre i vestiti erano bruciacchiati
a causa di un colpo del namecciano, le guancie erano livide e al di fuori
della norma facendolo sembrare un vera mongolfiera ... poverino, in fondo
però faceva ridere ...
Dende ci venne vicino e ci poggiò le sue piccole mani sui nostri corpi
e dopo pochi attimi, grazie ai suoi poteri curativi, fummo come nuovi ...
Anche gli ematomi di Crillin sparirono quindi, se sparirono quelli, voleva
dire che i poteri del piccoletto erano davvero stupefacenti.
Ricominciammo a batterci e dopo essere stati ridotti nel precedente stato
ci facemmo curare nuovamente. Il processo si ripeté più volte
prima del calare del sole e ogni qualvolta che sentivo le ferite rigenerarsi
più sentivo una strana forza aumentare ...
Quando fu buio ci ritirammo tutti all'interno del grande palazzo. Noi tre
lottatori eravamo a dir poco sfiniti ma soddisfatti, il nostro allenamento
era stato parecchio duro e grazie ai poteri del supremo eravamo riusciti a
ripeterlo più volte consecutivamente.
Mr. Popo, con la gentilezza squisita che lo contraddistingueva, mostrò
a me e a Crillin la stanza in cui saremmo dovuti riposare e dopo ci mostrò
il grande bagno con tanto di vasca «Tra un'ora sarà pronta la
cena. Spero che per allora siate pronti e per il bucato lo farò dopo
la cena quindi se avete qualcosa da lavare lasciatelo da parte, lo laverò
in modo che per domani sia pronto». Crillin sventolò appena il
braccio e sorrise gentilmente «Grazie Popo, cercheremo di essere puntuali»
l'uomo buffo e nero uscì dalla stanza e ci lasciò soli.
Senza darmi tanti problemi mi sdraiai sul grande letto e sprofondai con la
testa nel morbido e candido cuscino lasciando che il sedere rimanesse in bella
vista. Crillin si tolse la tuta a pezzi e la poggiò su letto cercando
di piegarla in qualche modo «Se non ti spiace vado prima io a lavarmi
... Non per dire ma non apprezzo molto l'odore che emano ...».
Voltai leggermente la testa verso sinistra e riuscii a scorgerlo con la coda
dell'occhio «Hahah, non che io sia tanto meglio ...».
«Se non altro io non mi sdraio sul letto inlerciandolo come stai facendo
tu in questo momento ...».
Voltai nuovamente la testa verso destra e la feci sprofondare nel cuscino
coprendola totalmente «Eddai, ho le gambe stanche ...».
Crillin afferrò un asciugamano da sopra un bianco mobile e lo strinse
tra le braccia «Vabbè, io vado, faccio e torno ».
«Ok ...»
Dopo una ventina di minuti il piccoletto terminò
il bagno e fece ritorno nella camera da letto non proprio in silenzio ...
«WAAAH!! Mi ci voleva proprio un bel bagno ristoratore! Ora mi sento
nuovamente pieno di energie! ...» il pelato si avvicinò al letto
e si sedette scomposto facendo cadere a terra il grosso cuscino « ...
Sai Trunks dovresti proprio andare a fare anche tu un bel bagnetto caldo ...
» afferrò un piccolo asciugamano e si tolse le gocce d'acqua
da sopra la testa sfregando la stoffa contro la pelle con forza. Ricoprì
la testa con il panno e rimase qualche istante coperto dal tessuto bianco.
Non sentendo alcuna risposta alzò con la mano destra un pezzo di tessuto
e osservò in mia direzione « ... Trunks ... ». Notando
che la mia faccia era rimasta tra la piega del grosso cuscino e non avevo
mosso un muscolo mi si avvicinò e poggiò la mano sinistra sulla
muscolosa e appiccicaticcia spalla sinistra e la scrollò energicamente
« ... Truuunks ... ». Si staccò leggermente quando mi vide
rigirarmi su me stesso e poggiare la mano sinistra sullo stomaco mentre con
il braccio destro abbracciavo il cuscino ... Si sentì un leggero ronzio
...
Crillin afferrò il pezzo di stoffa e se lo tolse dalla testa. Sbuffò
e si grattò la testa con la mano libera « Beh, non posso di certo
lasciarlo dormire così ...». Senza accorgermene mi voltai nuovamente
a pancia di sotto emettendo un grosso mugolio ... a quel punto il compagno
di stanza decise di prendere una decisione drastica: svolazzò sopra
al letto e si fermò a mezz'aria, proprio sopra al mio letto, arricciò
l'asciugamano su se stesso e poi ... poi, con forza, lo fece schioccare contro
il mio sedere provocando un fortissimo ciocco.
« TRUNKS!! EDDAAAI!! » il colpo non aveva avuto molto effetto
...
« ... Mumgnmugnom ... » gli occhi si aprirono leggermente e sbatterono
un paio di volte « ... Hah, Crillin ... Cosa c'è? ...».
Quando gli occhi si richiusero il pelato non si fece problemi e si lasciò
cadere a peso morto sulla mia schiena ... «AHIO!! CRILLIN MA CHE TI
PRENDE?!» sbraitai mentre mi tirai sù con il petto utilizzando
le braccia, mi voltai indietro e fulminai "testa pelata".
Incrociò le braccia e sorrise soddisfatto «Non ti svegliavi e
che potevo fare?».
Crillin scese scattante dal letto e si avvicinò al proprio «Ti
devi ancora lavare ...».
All'improvviso gli arrivò un cuscino alla nuca e il colpo lo fece cadere
sul letto di fronte «WOAH! ...» si voltò verso di me e
mi guardò con un'aria da finto cattivo.
Sorrisi compiaciuto «E smettila di fare il genitore apprensivo, non
sei mio padre ... ». La frase mi uscì così ...
Crillin si sedette composto e sorrise «E per fortuna perché sennò
a quest'ora saresti ridotto a brandelli!!».
«Hah, immagino ... ».
La cena passò rapida e tranquilla e in
questa io mangiai come mio normale ... Se Mr.Popo sperava di cavarsela senza
il signor Goku si sbagliava di grosso! Crillin mangiò normalmente mentre
il cyborg17 arraffò un paio di porzioni e abbandonò la sala
da pranzo isolandosi dal resto del "gruppo" ... I cyborg mangiano?
In effetti sono costruiti su di una base umana ma mi era difficile da immaginare
... Piccolo e Dende toccarono l'estremo massimo: bevvero soltanto acqua, incredibile.
Due ore dopo la cena il mio corpo, quello di Crillin e stranamente anche quello
di Piccolo, incominciarono a vacillare sotto il peso della stanchezza e quindi,
in breve tempo, ci ritrovammo tutti sotto le lenzuola a dormire stanchi e
spossati.
Dopo due ore gli occhi si spalancarono senza
motivo. Osservai l'orologio che tenevo al polso e controllai l'ora dopodiché
richiusi ermeticamente le palpebre e passarono ore ... Gli occhi si aprirono
ancora e per curiosità ricontrollai l'orario: in realtà erano
passati solo due minuti dal mio controllo precedente ...
Che nervoso ...
Mi misi seduto e osservai il signor Crillin con invidia: se la dormiva nella
grossa con tanto di russare incluso.
Mi alzai in piedi, sfilai il lungo lenzuolo dal letto e lo annodai ai fianchi
dopodiché uscii dalla camera. L'intero palazzo sembrava essere sotto
l'influsso di uno strano potere: tutto quel silenzio, quelle bianche pareti
che riflettevano la scarsa luce ...
Dopo poco arrivai dinanzi a una porta conosciuta ... Alzai lo sguardo e vidi
l'elemento che la contraddistingueva dalle altre ... «... la stanza
dello spirito del tempo ... Chissà come starà andando l'allenamento
... » ...
Lo sguardo cadde in basso e iniziai ad osservare vicino alla punta dei piedi.
Slacciai il lenzuolo e mi ci avvolsi attorno includendo le spalle.
Mi allontanai dalla stanza e mi incamminai all'esterno ... I piedi gelarono
a contatto con il piastrellato che in confronto all'interno del palazzo era
molto, molto più freddo. Quando un venticello gelido mi scompigliò
i capelli e smosse lenzuolo un piccolo brivido mi percorse la schiena e mi
fece stringere per un attimo gli occhi ... Alzai lo sguardo al cielo e osservai
la volta scura: era cosparsa di tantissimi puntolini luminosi, uno spettacolo
meraviglioso ... Spesse volte, nel mio tempo, mi fermavo ore ed ore ad osservare
quegli astri fino alle prime ore del mattino e pensavo alle cose più
svariate anche se, sinceramente, l'argomento principale riguardava i cyborg
che portavano solo devastazione.
Voltai gli occhi da una parte all'altra e poi, costatando che anche lì
mancava lo stesso elemento di cui cercavo l'esistenza, sbuffai leggermente
ma tenni gli occhi alzati ... « ... Anche quì manca la Luna ...
» ...
«Mi sembra ovvio ...»
Nel sentire quella voce nella notte mi voltai di scatto e nel buio, all'ombra
del palazzo, la figura continuava a rimanere nascosta lasciando che solo le
azzurre scarpe venissero illuminate da quella luce chiara delle stelle ...
Dopo pochi istanti di silenzio e d'immobilità la figura decise di uscire
allo scoperto: 17, vestito ancora dei suoi abiti, si lasciò colpire
dai deboli raggi stellari ... la pallida luce, sulla sua pelle liscia e perfetta,
rifletteva come se fosse stata di porcellana e ciò gli dava un'aria
ancora più da tipo sospetto ...
Si avvicinò con gli occhi socchiusi da gatto perfido e mi accostò
vicino «... Piccolo l'ha distrutta mentre allenava Gohan perché
si era trasformato in un'orazu ed era troppo pericoloso ... Gelo mi ha riempito
il cervello con molta più robaccia di quanto immagini ...».
Assottigliai gli occhi perché nel giro di due attimi era già
riuscito a mettermi nervosismo ... Il più era perché lui conosceva
molte più informazioni di me ... « Orazu ...»
«Massì, lo scimmione gigante ... Ti immagino la tua versione:
un'enorme gorilla confettoso che attacca il pericoloso nemico con colpi di
coda ...».
«Piantala ... Non ne ho colpa se non so nulla si queste cose. Gohan
non me ne ha mai parlato ....»
Il cyborg spalancò gli occhi sorpreso «Gohan? E perché
ti avrebbe dovuto dire lui queste cose? »
Tornando a rifilare le stelle risposi semplicemente «Perché lui
era il mio maestro ...».
17 scosse la testa dandomi mentalmente del matto «... E' meglio che
tu vada a dormire: è evidente che hai preso troppe botte in testa e
ora stai dando i numeri ...» e dopo aver detto ciò tornò
da dove se ne era venuto e proseguì il suo cammino all'interno del
palazzo.
Rimasi altri minuti a contemplare gli astri: mentre li osservavo concentrai
la mentre e ben presto trovai l'aura del nemico che avremmo dovuto affrontare
il giorno stesso ... Cell se ne stava immobile da qualche parte in attesa
che risorgesse il sole per continuare meglio le ricerche. Non c'è che
dire, era ostinato ma non molto sveglio ...
« E se nella stanza fossi entrato io ... Di sicuro sarei diventato molto
più forte ...» mi strinsi maggiormente al lenzuolo all'ennesimo
colpo di vento ...
« E de invece ora non lo fossi abbastanza? ...» un moto di insicurezza
si fece largo nella mia mente ...
Con quella domanda ancora nel cervello feci ritorno alla mia stanza e di lì
a poco, grazie anche a una grande forza di volontà e una santa pazienza,
mi riaddormentai.
Il giorno dopo iniziò come se fosse stato
uno di quelli normali ... Sveglia di Piccolo a parte ovviamente: quando entrò
nella stanza ci intimò a squarciagola di alzarci e quando mi rifiutai
categoricamente con un classico "Ancora cinque minuti", e altre
mille richieste da bambinone infantile troppo cresciuto, lui ovviò
alla situazione con un sonoro schiaffo e con ciò mi convinse ad alzarmi
... Crillin non gli permise di effettuare il replay giacché, quando
il namecciano si voltò in direzione del piccoletto, lui era già
in piedi bello pimpante.
I vestiti erano stati lavati e rammendati da Mr. Popo con la perizia di una
vera sarta non si notavano nemmeno le numerose cuciture fatte per rimediare
alle camere d'aria. Quell'uomo era davvero un tizio fuori dal normale.
La colazione passò rapida e molto simile alla cena della sera prima
con la differenza che il cyborg ci fece l'onore della sua presenza ... il
motivo di tale scelta, nonostante gli anni trascorsi, ancora non lo conosco.
Dopo l'abbuffata (da parte mia) si ripeté l'allenamento del giorno
prima con la differenza che fu più leggero e più breve ...saremmo
andati contro Cell il pomeriggio, non era il caso di ammazzarsi prima del
vero e fatidico scontro.
Ma mano che il tempo scorreva la tensione saliva portando un irrigidimento
negli animi: a pranzo nessuno fiatò e il silenzio si fece talmente
pesante da isolare tutti i presenti sotto una barriera invisibile di pensieri
e ragionamenti ...
Nei pressi dell'una Yamcha e Tienshinhan fecero ritorno con tutte le sfere
e le diedero al servo di modo che le potesse custodire in un posto sicuro.
Poi, dopo tanto, giunse il fatidico attimo...
Piccolo, con il suo classico mantello bianco,
si posizionò vicino al bordo del palazzo e si voltò serio verso
tutti noi «Dende tieni d'occhio il palazzo ...»
«S-sì, certamente ...»
« ... ANDIAMO!!» e con un balzo fu nel cielo ... con nostra grande
sorpresa però rimase sospeso a galleggiare invece si sfrecciare verso
l'orizzonte come ci eravamo immaginati. Si voltò e aggiunse una cosuccia
« ... 17, tu rimarrai quì al palazzo ».
A cyborg l'idea non piacque «CHE COSA?!?! NON CI PENSO NEANCHE!!»
«Dobbiamo evitare che Cell ti prenda quindi tu rimarrai nascosto quì
e non uscirai per nessun motivo».
17 digrignò i denti e strinse i pugni con rabbia «NO!! Quel mostro
ha preso 18 e io non mi posso permettere di stare quì fermo a far niente!».
Piccolo rimase impassibile dinanzi a quell'esclamazione «Forte come
sei ora Cell riuscirebbe a catturarti in men che non si dica e dopo la sua
forza aumenterebbe a dismisura ... Ora come ora dovremmo essere in grado di
fronteggiarlo ma se si alzasse di livello non avremmo alcuna speranza! Per
questo motivo devi rimanere al palazzo, razza di testone! ...».
Il moro abbassò gli occhi e allentò la stretta delle mani «
... e non ti preoccupare per tua sorella, al massimo ricorreremo alle sfere
... Adesso andiamo!!» e dopo aver detto ciò, sfrecciò
nella volta celeste a gran velocità nella direzione del minaccioso
nemico.
Dopo pochi minuti iniziammo a sorvolare una zona
conosciuta del globo e in quel momento qualcosa mi si strinse all'altezza
del petto ...
Mi feci coraggio e mi affiancai al namecciano «Piccolo, io vorrei fare
una piccola cosa prima dello scontro ...»
«??? ...» proprio in quell'attimo sorvolammo una casetta rosa
e lì Piccolo capì in parte «... Capisco ma non mi sembra
il momento adatto per fare una visita ...»
« Sarà questione di un minuto o poco più. Sarò
rapidissimo e vi raggiungerò all'istante ...»
« E' perché proprio adesso?»
« ... Ieri notte é incominciato a crescermi dentro un brutto
sentimento e io vorrei svuotare il sacco prima di combattere ...»
« Non hai pensato che forse Vegeta non ti ascolti?»
« Sì, l'ho pensato ma ... sento di averne un'estrema necessità,
così da non dovermi portare appresso il mio segreto con lui ...»
Piccolo chiuse un attimo gli occhi e rifletté rapido « E va bene,
ma che sia una cosa rapida ».
Un sorriso mi si dipinse sul volto «Grazie Piccolo. Non temere, vi raggiungerò
in un lampo!!» e dopo aver pronunciato l'ultima battuta mi abbassai
di quota, virai stretto verso destra e tornai un poco indietro, giusto per
raggiungere l'abitazione.
I compagni di volo si voltarono tutti verso quella che a prima vista poteva
essere scambiata con una ritirata e soltanto l'ex-compagno di stanza riuscì
a capire al volo le mie intenzioni. Si avvicinò al namecciano «Certo
che Trunks è davvero buono, a volte mi stupisco che sia figlio di Vegeta
...»
Piccolo rimase silenzioso e assottigliò le sopracciglia. Solo dopo
richiesta del piccoletto egli parlò «Trunks ha paura di non farcela:
dice di avere un brutto presentimento e questo ha avuto la necessità
di dovergli parlare di sè ... Sinceramente questo non è affatto
un buon segno ...».
Quando atterrai sulla morbida e calda sabbia
un Genio, vecchietto ma arzillo come non mai, mi accolse a braccia aperte
«Heilà Trunks! Come va? »
« Abbastanza bene ...». In breve attimi gli spiegai la situazione
e quando arrivai alla fine, e cioè con il fatto che di lì a
poco ci saremmo scontrati con Cell, il vecchietto divenne serio e si aggrappò
al fidato bastone «Certo che è proprio una bella situazione ...
Sei venuto a trovare Vegeta prima dell'inizio? Guarda che purtroppo non si
è ancora svegliato ...»
Annuii sincero con piccolo sorriso sulle labbra «Sì, lo so bene
...».
« Beh ragazzo, lo trovi al solito posto, non ti puoi sbagliare ».
Ringraziai ed entrai nella piccola abitazione: nel salotto trovai Oloong e
Jaozi intenti in una partita a carte ... Li salutai e dopo vari preamboli
li lasciai al gioco e mi diressi nella stanza. Lì trovai il piccolo
Pual, vicino a mio padre, occupato a scarabocchiare qualcosa su di un piccolo
foglio: c'era un grosso alone rosso mentre tre più piccoli ... Solo
in un secondo momento riuscii a riconoscere in quello sgorbio la figura di
Yamcha. Pual non era molto portato con la grafica ...
«Ciao Pual ...» il micetto alzò gli occhi dal supporto
ormai multicolore e mi guardò coccoloso con i suoi piccoli occhietti
neri «CIAO!! Che bello, sei tornato!».
«Sono quì per rimanere pochi minuti ... » e dopo, con lo
sguardo, indicai mio padre che continuava a dormire ...
Il piccolino capì al volo «Ok, allora ti lascio in pace ... ma
con Cell poi?» disse mentre raccoglieva e riponeva le matite colorate
nel piccolo astuccio.
«Guarda che le puoi lasciare anche lì ... » dissi avvicinandomi
a terra «... Per Cell ho detto tutto a Genio quindi, magari se scendi
da lui, te lo fai spiegare con calma ...». Il piccolo gattino annuì,
riappoggiò sul pavimento tutti i pastelli dopodiché, svolazzando,
oltrepassò l'uscio. Lo seguii e chiusi delicatamente la porta di legno
chiaro.
Mi avvicinai al giaciglio e mi sedetti a terra incrociando le gambe tra loro
e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Identico ... Il corso del tempo non l'aveva cambiato minimamente: stessa posizione,
stesso sguardo accigliato ...
Mi passai una mano tra i capelli e grattai leggermente la nuca « ...
Accidenti ... Da dove posso incominciare? ... ».
Buongiorno a tutti! Spero che anche
questo fine settimana sia stato piacevole e pieno cose belle, diciamo ...
A me è andato abbastanza bene, non mi lamento, anche se il sole sembra
prendermi per i fondelli: dopo cinque ore di esposizione sono bianca come
prima! E allora che palle ... XP
Rispondiamo alle belle rece che è meglio!!
Angelo Azzurro:
Allora, quì c'è il nuovo capitolo e lascio a te e agli altri
il compito di scoprire cosa ha detto o meno Trunks. Per il fatto di C17 io
lo ammetto, è uno dei miei personaggi preferiti ma non so se nascerà
un'amicizia ... a parte che è una fase ancora in lavorazione, poi ...
Beh, ci devo pensare bene XP Spero che il capitolo ti piaccia! Un bacione
Senboo_:
Non ti preoccupare se non sei riuscire a recensire ... Mi
spiace che il grande e onnipotente Frezzer (che di solito mando per fare in
modo che i computer continuino ad andare) non sia arrivato tempestivamente
... in effetti non è da lui XD Spero davvero che anche questo capitolo
ti piaccia. Baciox
LadyDreamer:
Trunks mi ha detto che se hai delle altre domande è
disponibile quindi non ti trattenere se ne hai qualcuna. Grazie x la dritta
"come andare a capo nelle rece", adesso riesco finalmente a scrivere
anche lì in modo più ordinato, thanks. Ora ti lascio al capitolo
, spero che ti piaccia.
chrystal_: Per
il fatto capitolo ti lascio leggere in santa pace e non ti anticipo nulla.
Per 17, mi fa piacere che incominci a starti simpatico, era proprio l'effetto
che volevo ottenere! Me happy ... Spero vivamente che anche questo capitolo
ti piaccia. Un bacione, a presto!
folg_89:
Allora ... hehe ^_^" ... hai mosso un bel po' di pareri e spero vivamente
che siano tali e che non raggiungano il livello "mostruosa e apocalittica
critica" perché sennò vuol dire che ho esagerato tutto
quanto e ciò mi metterebbe in seria difficoltà ... Vegeta c'è
ma non nel modo in cui vorresti tu, spero che ti vada ugualmente bene per
il momento. Le botte da orbi contro Cell ci saranno nel prossimo capitolo
... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Beciox, a presto!
Swwtcicia:
Hehehe.... questo lo lascio scoprire a te. Ti lascio alla lettura e spero
che il capitolo sia di tuo gradimento. Un bacio
Juu_Nana: X
il capitolo leggi un po' più in giù. Per 17 ... Beh, prima di
te altre due persone mi hanno detto che incominciava ad essergli simpatico,
come mai a te invece stà diventando detestabile? Mi piacerebbe saperlo
perché posso vedere come migliorare ... Spero che il capitolo ti piaccia.
Un bacione, ciao!
CrazyForGokueVegeta/Vegeta4ever:
Ah, sarebbe stato bello se i messaggio
fosse arrivato con Cell ... XD!!! Ragazze mie, a parte i problemi tecnici
di Vegeta4ever per i quali manderò Frezzer il prima possibile in modo
che minacci seriamente la scheda medre e tutto il resto, sono davvero contenta
che la storia vi piaccia e per questo non vi tratterrò oltre e vi lascerò
leggere in santa pace. Fatemi sapere, se vi và, se è stato di
vostro gradimento. Cmq se avete altre domande pazze, Trunks è a vosta
disposizione per ogni vostro chiarimento, lo fa volentieri. Un bacione a tutte
e due!!
nana987: Allora,
questo capitolo è molto lungo e di cose ne accadono parecchie ... quindi
non ti anticipo nulla. Per Trunks e 17 non sei la prima in cui spera in una
loro eventuale amicizia ma non voglio fare promesse al vento quindi dico sinceramente
che per quell'eventualità ci stò ancora lavorando ... TrunksX17?!?!
Io ti ammazzo se osi farmi ancora insinuare un'accoppiata del genere!!! Amanti
delle yaoi: questa squinzia ha riproposto una coppia! Accorrete! ... No, lo
so bene che scherzi XP Spero che i chap ti piaccia. Ti saluto con un bacio
passionale allora ... SLAP!! XD
Sissi 25:
Sono contenta che la storia continui ad essere di tuo gradimento,
da parte mia cercherò di continuare con il mio solito ritmo e a non
crollare! Grazie 1000 a te e agli altri che continuate a sostenermi! Spero
che il capitolo ti piaccia, Un bacione!!
Allora ragazzi e ragazze mie, questo è un capitolo
un po' più lungo dei precedenti e in questo ho sudato 20 camicie ...
Per questo spero che a tutti voi piaccia e che alla fine della lettura vi
venga voglia di farmi sapere com'è stato.
Ora vi lascio leggere tranquilli. Ci rivediamo Giovedì se tutto va
bene :)
Un affettuoso bacio a tutti voi. scImMIA
CAPITOLO 47
- LE SUE ULTIME PAROLE -
Buio.
Sempre il solito buio ed io mi ritrovavo, come ogni volta, al centro di esso
e non potevo anzi, non riuscivo ad uscirne.
Ammetto che dapprima fu una specie di sollievo: il non sentire niente, menchemeno
il dolore, a volte fa questo effetto ma dopo interi ed interminabili giorni,
tutto quel silenzio e quel vuoto, mi avevano portato all’esasperazione
… ero stanco di quella immobilità e di quella nullafacenza.
Anche quel momento non fu molto diverso dagli altri o almeno, l’inizio
fu come al solito …
Mi ritrovavo al centro di quel buio senza un obiettivo e senza uno scopo.
Vestivo la mia battle-suit, quella con l’under-suit blu, e me ne stavo
fermo, a braccia conserte e con lo sguardo che osservava un po’ più
in là … cosa poi non lo sapevo nemmeno io …
L’inizio cominciava sempre così ed era inutile spostarsi, lottare
contro un nemico invisibile o trasformarsi nel leggendario guerriero e il
perché era molto semplice: in realtà non mi sarei mai mosso
di un millimetro, non sarei mai diventato più forte di quel che ero
e non avrei mai fatto crescere il terrore negli altri nel vedere le mia aura
dorata … era tutto inutile perché il mio vero io non si decideva
ad aprire gli occhi.
Svariate volte, preso dall’ira più ceca, mi ero ritrovato ad
insultarmi più che ad incitarmi alla sveglia perché la situazione
diveniva sempre più insostenibile: ogni qualvolta che sentivo il corpo
riprendersi e ritrovare la sua forza originaria, qualcuno si avvicinava e
mi impediva di tornare alla normalità. Ordinavo al mio corpo di reagire:
aprire gli occhi, alzarsi di schiena anche solo per il gusto di terrorizzare
colui che continuava a farmi subire quella tortura, ma tutto era vano …
non riuscivo a muovermi. L’unico elemento su cui avevo il controllo
era la mia parte psichica ma anche lì non è che potessi fare
più di tanto …
Ed eccoci ritrovati al punto di partenza dove io, il principe dei sayan, rimanevo
immobile in mezzo al niente più assoluto.
Come tutte le altre volte il buio scomparve e
il suo posto lo prese un paesaggio carico di toni di azzurro e di verde, un
luogo visto fin troppe volte … Non mi dovevo fare illusioni: quello
che vedevo non era altro che uno dei tanti riflessi presenti all'interno della
mia mente e anche lì, nonostante le apparenze, i miei movimenti utili
erano limitati all'interno di griglie prestabilite ...
Mantenendo le braccia nella loro posizione, mi avvicinai al ciglio della conca
e mi sedetti sul suo perimetro. Scrutai il luogo dei miei allenamenti e non
mi stupii di ritrovare un'essere, identico in tutto e per tutto a me, che
sfecciava in quel cielo limpido.
Io odio la nullafacenza perché questa ti porta a trovare uno svago
nella riflessione o, nel mio caso, in un continuo ritorno a ciò che
è stato e dover rivedere il passato con la forma di un'essere esterno
alla vicenda ... Di quel sogno ne avevo davvero abbastanza: a parte il fatto
che nella mia testaccia si ripetesse spessissimo, ogni volta terminava allo
stesso e identico modo ed ero stanco di seguire il Vegeta del passato e riassorbirmi
ogni volta quell'umiliazione. L'unica differenza tra il sogno e la vera realtà
che fu, stava nella presenza della mia persona: in quel frangente dovevo ogni
volta interpretare quelle stupida e imbarazzante parte della coscenza e intimare
l'altro me a fare la cosa giusta ... Mai una volta che ci sia riuscito ...
Dopo svariati minuti l'altro me, che stava concludendo il suo allenamento
mattutino per sviluppare quella nuova forza che gli donava quell'aura splendente,
si fermò ed atterrò poggiando i piedi a terra, vicinissimo a
me. Spense l'aura e dopo un sonoro sbuffo alzò gli occhi al cielo.
« E' stato un buon allenamento?» « Non sono affari tuoi ...» e senza guardarmi si sedette
anch'egli lasciando a penzoloni le gambe.
Sorrisi ... nonostante tutto era buffo parlare a un doppione ... « Da
quel mi ricordo io è stato un allenamento pessimo ...»
« Tzk! Sei soltanto un ciarlatano che parla a sproposito! Non sai
un bel niente »
Lo guardai un attimo con la coda dell'occhio: vestiva i isoliti pantaloncini
neri, poggiava i gomiti sulle ginocchia e teneva la schiena curva. Gli occhi
erano concentrati sul Sole che spelndeva alto nella volta ... Tornai anch'io
a fissarlo « Hai distrutto quella bettola giusto? ». « Sì, ieri pomeriggio prima di raggiungere lo stadio del
super sayan ...» a quelle parole il volto di entrambi si illuminò:
finalmente avevamo raggiunto il tanto odiato Kaharoth ...
Il volto però mi ritornò rapidamente scuro perché avevo
già raggiunto il primo punto in cui avei fatto i conti con il primo
segno di cedimento ... « Perché non sei ad allenarti allora?
Guarda che è difficile mantenere lo stadio ...» « Lo so bene ... Ho bisogno solo di un'attimo per riprendermi ...
»
« BALLE! Guarda che non mi freghi ... So bene che è tutto il
giorno che rimugini come un dannato e la devi smettere immediatamente se vuoi
superare e schiacciare Kaharoth!! » dissi sbraitando in sua direzione. « Ma cosa ne vuoi sapere te? Lasciami in pace e sparisci!! »
« Io lo so cosa ti passa per la testa, so quello che hai sognato ieri
e so anche che sono giorni che senza volerlo ripensi al periodo trascorso
in quella casa! Per non parlare di lei ... La devi smettere immediatamente
perché so che ciò ti porterà soltanto a subire un'ulteriore
umiliazione ... » si voltò verso di me e mi guardò con
aria interrogativa « ... Non te lo puoi permettere: sei il principe
dei valorosi sayan e per questo non puoi correre dietro alla prima gonnella
che ti capita sotto gli occhi! ».
Il Vegeta corporeo, il protagonista del sogno, si voltò nuovamente
verso il sole. Dopo pochi secondi si alzò in piedi. S'alzò in
volo e si fermò lontano dalla superficie della terra ... Concentrò
tutte le sue energie e le fece esplodere rapidamente. Intorno a se si formò
quell'aura luminosa e dopo poco i capelli si tinsero di biondo mentre gli
occhi si fecero cerulei ... Riprese ad allenarsi come non mai.
Mi ricordo bene di quel giorno: il mio orgoglio mi aveva impedito di compiere
l'ennesimo sbaglio.
Lo spazio si mosse rapido ai miei fianchi e più aumentava di velocità
più l'immagine si sfocava in perfetto effetto blur ... Mi alzai in
piedi mantenendo l'incrocio tra le braccia. Con quel movimento anche l'effetto
cambiò andando a muoversi in modo circolare creando un vortice di immagini
e mulinelli di ricordi ... Finalmente, dopo poco, tutto si fermò mostrandomi
la seconda scena che risultava maggiormente più ardua della precedente
...
Sempre sul perimetro di quella grande conca osservavo la mia figura impegnata
nel solito allenamento. In effetti non facevo altro ...
La mia aura era aumentata, ner giro di quel mese mi ero esercitato come un
folle ma lì, mentre osservavo la mia figura che eseguiva senza mai
fermarsi quegli esercizi sfiancanti, non provavo rimorsi a riguardo: in tutto
quello che ho fatto ho sempre dato il massimo e ancora oggi non mi pento minimamente
di questa mia scelta e di questo mio modo di fare. Passai svariato tempo ad
osservarlo: notavo all'istante gli aspetti positivi e le debolezze che dovevo
ancora migliorare. Ammetto sinceramente che se avressi avuto la camera gravitazionale
a suo tempo sarei stato molto più forte ...
La mia "copia" si fermò, perse lentamente la traspormazione
in super sayan ed atterrò fiacca a terra ... Il sole cocente picchiava
sulla sua schiena sudata e non gli dava tregua. Rapido si andò a tuffare
nelle acque del piccolo laghetto. La frescura di quel liquido limpido e trasparente
puliva via, oltre allo sporco, anche la stanchezza e io avevo approfittato
più volte di quella "terapia" ... Rimase svariati minuti
a galleggiare sul pelo dell'acqua con la pancia all'aria a contemplare il
cielo limpido ... La sua mente incominciò pian piano a rielaborare
quelle vecchie fantasie e io accorsi rapido ad intervenire nuovamente.
« La devi smettere ... » digrignai serio come al solito ma lui,
essendo me, mi guardò beffado negli occhi e rimase a mollo tranquillo. « Guarda un po' chi c'è, la mia coscenza ... »
«Ma piantala! Lo sai bene anche tu che questo è un sogno ...
Nella realtà non mi sono mai messo a parlare con una qualche coscenza!!
... » lo sgridai mantenendomi parallelo alla sua figura « ...
Smettila di pensare a quelle cose e concentrati sui cyborg che arriveranno
o ancora meglio, su Kaharoth. Non ti puoi distrare ogni cinque minuti per
colpa di quella ... Non capisci che così facendo rallenti i tuoi allenamenti?!
».
Lui continuò a guardarmi negli occhi ... pian piano sprofondò
sotto il livello dell'acqua ... « ... Lo so ... »
Prevedibile. Anch'io quella volta, per riflettere maggiormente, andai sotto
il livello dell'acqua ... Lo seguii e mi emmersi. Mi fermai soltanto quando
la mia copia "in carne" toccò il fondo ... in tutti i sensi
... « ... Non riesco a torgliermela dalla testa ... »
« STUPIDO IDIOTA!! Non capisci che sei soltanto ridicolo?! Dov'è
finito il tuo orgoglio da guerriero? Smettila immediatamente di perderti in
ciance simili e torna ad allenarti! ».
Le mie parole erano dure ... E lo erano perché io sapevo già
come sarebbe andata a finire ...
Un sorriso strano nacque sul suo volto, Lo riuscii
a decifrare solo in un secondo momento che aveva qualcosa in mente ... in
fondo era me, c'era sempre un secondo motivo per ogni azione che compivo ...
Fulmineo guizzò in avanti e rapido uscì dall'acqua. Sfrecciò
in lato nel cielo e dopo avermi distanziato una decina di metri si trasformò
in super sayan e aumentò drasticamente la velocità.
« Che stupido ...» chiusi con forza gli occhi e cercai di trattenermi
dallo scoppiare di collera. Quando però sentii e capii in che direzione
si stava dirigendo, non riuscii a non resistere: mi trasformai e uscii con
furia dal piccolo laghetto creando un'enorme onda umida. Feci esplodere l'aura
e mi precipitai all'inseguimento.
In pochi attimi gli fui alle calcagna, volava veloce ma non era alla mia altezza.
Mi avvicinai e allungai il braccio destro per afferrargli un piede... mi mancavano
pochi centimetri quando ... una barriera seminvisibile di colore rosa mi impedì
di acciuffarlo respingendomi indietro la mano.
Digrignai a denti stretti ... « MALEDIZIONE!!!» ... quegli stupidi
limiti ...
Lo vidi allontanarsi. Chiusi gli occhi, mi fermai e reincrociai le braccia.
La trasformazione si spense sotto mio comando.
Rimasi qualche istante immobile. tanto sapevo fin dove sarebbe arrivato e
infarri, dopo qualche minuto, lo trovai proprio nel posto in cui immaginavo:
nella caotica città dell'Ovest, sopra al tetto di un'alto grattacielo,
scrutava irremovibile il grande edificio color crema ...
Atterrai anch'io su quel tetto e mi misi al suo fianco.
« Allora ... Era quello che ti aspettavi?» « ... » effettivamente no. Aveva notato per prima cosa
che la sua (e mia) camera gravitazionale era stata accuratamente smontata
e ora, al suo posto, vi era uno stupido spiazzo adibito alla consumazione
di quei dolcetti che che quella donna bionda e starnazzante cercava al tempo
e con tutte le sue forze, si rifilarmi arrecadomi un fastidio pazzesco. Oltre
a quello aveva già di sicuro notato una persona conosciuta che si atteggiava
in modo strano con una seconda che, a parer mio, risultava molto più
irritante della precedente.
Ormai, dopo aver rivisto la scena un milione di volte, la vista di quei due
non mi arrecava più tanto fastidio come la primissima volta ... la
cosa mi lasciava completamente indifferente. La cosa non valeva per il mio
clone che, al contrario di me, cercava con tutte le forze di contenersi ...
« Ohhh ... » dissi assottigliando gli occhi e accentuando volutamente
un sorriso sornione « ... ma guarda un pò, la donnetta si è
ripresa a quanto pare ... E pensare che quella vecchia ne aveva dette così
tante ... Che razza di bugiarda ... » mi voltai verso di lui e notai
che per poco non gli uscivano gli occhi dalle orbite « ... non lo credi
anche tu? ».
L'altro me strinse gli occhi e digrignò i denti con rabbia.
« Lascia perdere e torna ad allenarti. Non vedi che stando quì
non fai altro che allungare i tempi per raggiungere il tuo vero obbiettivo?
Ovvero superare Kaharoth? ... » mi disfai della sciocca posa, mi voltai
e mi allontanai di qualche passo « ... Dai, non conviene ... Andiamo
».
Prima di alzarsi in volo e seguirmi diede un'ultima occhiata alla coppia di
sciocchi. Senza fiatare si staccò da terra e si allontanò lentamente.
Dopo pochi metri lasciai che mi superasse. Mi fermai e mi voltai nuovamente:
lei che rideva fra le braccia di quello stupido ... Forse mi sbagliavo ...
Mi voltai nuovamente e tornai a sfrecciare nel cielo limpido.
Forse ... forse non mi lasciava completamente indifferente ...
Il brutto di rivivere quel sogno era quello di
rivedere la scena peggiore più volte consecutivamente e rivivere quelle
brucianti sensazioni di disprezzo verso se stesso e sulla propria incapacità
alla resistenza totale. Ogni volta rivedevo il mio completo annullamento e
dopo, a pochi minuti di distanza, il fallimento vero e proprio accompagnato
alla vergogna di ripresentarsi un giorno dinanzi ai grandi della stirpe dei
valorosi e sanguinari sayan ...
Anche se alcuni anni erano trascorsi, ogni volta che riosservavo quegli attimi,
ricadevo senza volere nelle stezze debolezze che mi avevano ucciso una volta
... Poi risollevavo, come allora la mia barriera ma qualche segno, come succede
quando ci si schianta contro qualcosa, rimane sempre anche dopo mille operazioni
...
Mentre seguivo la mia copia lo spazio circostante mutò ancora ricreando
quell'effetto fastidioso. Dopo pochi attimi l'immagine ritornò nitida
mostrandomi la terza scena: la mia copia, vestita anch'egli della battle-suit,
volava placida verso l'obbiettivo precedente. Oltre all'abbigliamento di diverso
c'era l'ostinazione: era molto più grande delle volte precedenti e
non sarebbe servito a niente fermarlo così come quella volta niente
era riuscito a fermare me ... anche l'orgoglio si era dovuto inchinare al
mio volere ...
L'affiancai e notai che il suo sguardo era determinato come non mai ...
« Sei veramente convinto di quello che stai facendo? » « No, ma sono fin troppo stanco ... »
Rimasi con il viso rivolto in avanti « Sai bene a cosa vai in contro
... » « Lo so ma questo, anche se è un sogno, rispecchia ciò
che è accaduto e io non posso muovermi diversamente se non come è
stato al suo tempo ... E tu, anche se hai subito sulla pelle, non puoi fare
nulla per annullare gli eventi: in un modo o nell'altro, con o senza di te,
questi rimarranno invariati. Quindi smettila di intimarmi di fermarmi ...
Se io non ci riesco è perché tu per primo sei crollato miseramente.
E ora vedi di lasciarmi in pace una volta per tutte ...» strinse
i pugni e aumentò la velocità.
« Ma i sogni si possono cambiare! Si possono annullare gli eventi e
modoficarli a seconda della propria volontà quindi io continuerò
a impedirti di commettere lo stesso errore e così facendo cambierò
almeno il finale di questa visione! ».
La mia copia si fermò improvvisamente. Incrociò le braccia e
mi guardò serio. « Ti accontenti di modificare solo la visione?»
« Per il momento non posso fare altro visto che questo stupidissimo
corpo non si muove e ...» mi bloccai sentendo delle voci ... Mi voltai
da una parte all'altra senza però scrutare nessuno. Il clone alzò
gli occhi al cielo e alzò un sopracciglio « Certo che là
fuori fanno sempre salotto ... Belli e tranquilli continuano a spassarsela
... Appena sveglio penso proprio che gli darai una bella strigliata!».
Annuii convinto e tornai a riosservare l'altro che nel frattempo aveva ricominciato
a fissarmi « Comunque, tornando a noi, puoi continuare a fare quello
che ti pare ...» si avvicinò volando e prima di allontanarsi
mi sibilò nell'orecchio una frase ... « ... ma sei sicuro che questo sia un sogno? Se fosse un'incubo
dubito che potresti modificarlo ...».
Da lontano lo seguii per nulla convinto delle
mie possibilità ... Strano, in genere sono l'opposto ...
Lo vidi atterrare tranquillamente del giardino della casa ... me ne stetti
lontano ... avrei rivisto ancora la scena ...
La madre della squinzia di avvicinò alla mia copia con un grosso innaffiatoio
di plastica verde e con il braccio libero accennò un caloroso abbraccio
« Che bello, sei tornato caro! Ormai non ci speravo più ...
Certo che sei sempre affascinante!! ». Non mosse un muscolo e continuò
ad osservare imperscrutabile la vecchia dai capelli gonfi. Solo dopo poco
aprì la bocca ... « Dov'è la donna? »
« Parli di Bulma? Dev'essere nei laboratori a lavorare su una delle
sue invenzioni. Comunque non ti scomodare, dovrebbe arrivare tra poco visto
che finisce il turno ... » afferrò il Vegeta sotto braccio
e cercò di trascinarlo con sé ma dopo poco dovette demordere
perché teneva i piedi incollati a terra e non aveva alcuna intenzione
di assecondare le sue sciocchezze da donna ammuffita ... Dopo aver mollato
la presa la signora mi si parò nuovamente dinanzi e cercò di
convincermi a prendere un the con i pasticcini con lei ... Lo vidi voltarsi
di spalle e indirizzarsi verso un grosso albero del giardino « Scordatelo!
Aspetterò quì » terminò poi sedendosi a terra
con la schiena appoggiata al tronco massiccio. La vecchia sembrò non
averla presa male e tornò alle sue faccende di giardinaggio.
Trascorsero all'incirca due ore e nel frattempo di lei nemmeno l'ombra ...
In quel largo frangente di tempo la bionda riprovò più volte
a convincermi di accettare di fare "merenda" con lei ma ricevette
soltanto delle belle e classiche minaccie di morte mentre il marito, il vecchio
pazzo, inizialmente aveva cercato di instaurare un dialogo ma poi, notando
che non lo degnavo minimamente, mi lasciò in pace tornando tranquillamente
a sbrigare le sue faccende da pazzoide furioso.
Nonostante il tempo passato in lontanaza l'accoglienza fu come al solito ...
Ma fu proprio questo a far nascere in me e nella mia stupida testa delle false
speranze che nel giro di poche altre ore si sarebbero ridotte il piccoli frammenti
pungenti ...
Trascorsero altre due ore e la mia copia rimase lì, ai piedi di quell'albero
ad aspettare chi doveva ancora arrivare, come uno sciocco ... Se fossi stato
davvero in me a quel punto avrei già mandato al diavolo tutti quanti
facendo saltare almeno per metà quella bettola. Arrivò anche
il punto in cui, a causa della lunga pausa, il doppio si addormentò
all'ombra del grande e ombroso albero e da lì seguì una piccola
scena di intermezzo, molto meno vergognosa di quella che sarebbe dovuta arrivare,
ma ugualmente non degna di portare onore o lodi elevate anzi ... Un essere
scuro si avvicinò all'albero e si aggrappò alla dura crosta
e in pochi balzi si trovò sulla sua sommità. L'essere, dopo
essersi guardato attorno un paio di volte, si concentrò sulla mia persona
dormiente e pian-piano, con delle sinuose movenze, discese il lungo tronco
arrivando vicino al mio capo. Delicatamente e stranamente facendo in modo
che non lo riuscii dapprima a notare, vi si poggiò sopra e si accucciò
sfacciatamente. Rimase lì, a occhi chiusi per un paio di minuti. Dopo
poco mi svegliò il vecchio pazzo con una domanda stupida: «
Scusa Vegeta, hai per caso visto il mio gatto? Io non lo trovo più
da nessuna parte. Sai com'è, quando bisogna portarlo dal veterinario
fa sempre i capiricci ... »
« Tzk! Non l'ho visto il tuo stupidissimo gatto! ».
« Ok. Cercherò da un'altra parte allora ... » e dopo
aver detto questo l'ometto di allontanò mentre si grattava la testa.
Solo in quell'attimo, visto che ero ritornato nel pieno della veglia, sentii
uno strano peso sulla nuca. Il doppio si portò una mano in mezzo ai
capelli e afferrò un piccolo oggetto ricoperto di pelo ... Se lo portò
davanti agli occhi e questo, dopo averlo guardato con quegli occhi a bottone,
osò miagolare. Il doppio lo smollò a pochi centimetri di distanza
e lo fulminò con gli occhi « Non osare mai più avvicinarti
a me, chiaro?! » e lo minacciò come se potesse in qualche
modo capirlo. Il felinò se ne corse via. Forse qualcosa l'aveva capito
...
Dopo pochi minuti finalmente lei arrivò: oltrepassò il cancello
bianco e entrò nell'abitazione senza degnarmi di uno sguardo poiché
troppo impegnata a studiare quel mucchio di scartoffie che si tirava appresso.
Si alzò e la seguì e dopo aver superato l'ingresso si fermò
nella calda cucina perché anche lei si era stazionata lì. Quando
per poco non la feci morire d'infarto lei stava sorseggiando una enorme tazza
di caffè bollente ...
Dopo aver riafferrato l'oggetto di ceramica si voltò verso la mia copia
e sgranò gli occhi dalla sorpresa « V-Vegeta ... Che diavolo
ci fai qui? »
Nel frattempo anch'io entrai nella stanza controvoglia e mi andai ad appoggiare
contro una delle pareti. Con un sorriso sulle labbra la guardò sornione
« Tanto per la cronaca sono quì da più di tre ore
... E poi non devo dare a te spiegazioni: me l'aveva detto la tua vecchia
che se volevo potevo tornare ... ».
Lei assottigliò gli occhi e lo guardò in malo modo ... lui e
io non ci demmo peso « Dubito fortemente che mia madre ti abbia
detto questo. Le avevo precisato io le parole che avrebbe dovuto usare ...
Perché sei tornato? Vuoi ancora rovinarmi l'esistenza? Guarda che te
lo sconsiglio ... ».
Il mio doppio le si avvicinò mostruosamente e fermò il viso
a pochi centimetri dal suo « Che paura ... » e con lo
sguardo incominciò a incatenarla. Lei non faceva nulla, non si muoveva
e questo fece accrescere le illusioni ... La speranza di poter conquistare
un'altro elemento a prima vista irraggiungibile ...
Il mio doppio afferrò con ambo le mai il suo volto e l'attirò
a se. Quello che seguì fu un bacio per nulla corrisposto: lei si demenava
e cercava di scacciarlo ma più si comportava a quel modo più
lui aumentava il contatto ... Quando lei riuscì ad alzarsi dalla sedia
per sfuggirgli, lui ne affrofittò per spingerla contro la parete più
vicina e continuare l'opera completamente accecato da un sentimento che ancora
oggi non riesco a ricollegargli un nome ...
Quando la prese di forza e la sbattè rude sul tavolo della cucina decisi
che era meglio allontanarsi e non vedere il resto per una volta ... Dall'esterno
della stanza si sentivano i suoi singhiozzi e continuarono a rimbombarmi nelle
orecchie finchè non oltrepassai la soglia della grande abitazione color
crema ...
Quella volta non vi fu nessun tipo di violenza:
prima di poter arrecare anche il più minimo danno egli placò
in tempo il suo instinti e la lasciò libera ...
Dopo quell'attimo lei ne aproffittò per sputare il suo veleno accollando
ad esso tutto il suo disprezzo e la vegogna per aver strisciato miseramente
ai miei piedi per tutto quel tempo che avevo sostato sotto il suo stesso tetto,
allo stesso tavolo, vicino alla sua stanza da letto ... e io che cosa dovevo
dire? La mia vergogna verso me stesso era tale da impedirmi di controbattere.
Al diavolo le sue lagne, io avevo già di cui provare ribrezzo senza
i suoi isterismi ...
Ricordo bene che dopo avermi sbraitato in faccia, lasciando che le le ultime
lacrime scendessero sul suo volto, mi mostrò un futile oggetto dalla
forma circolare e con questo mi annunciò un'unione ... Fortuna che
oltre agli opposti anche gli stupidi si attraggano ... « Ti pentirai amaramente di questa tua decisione ... ».
Poche parole cariche di disprezzo per colei che aveva rinunciato all'oro per
avere ferro. Amare parole dette nella speranza che tutti i suoi sogni s'infrangessero
rovinandole l'esistenza ... parole che senza volere si erano impregnate di
una vergognosa gelosia ...
Abbandonandola nel bel mezzo della sfuriata si allontanò silenzioso
lasciandola di stucco. Uscì dall'abitazione senza dar peso alle parole
della donna che continuava imperterrita a sbraitare, si alzò in volo
e ben presto mi raggiunse e mi passò a fianco ...
« Credevi davvero che sarebbe andato tutto come ti eri immaginato? » « Questo potrei chiederlo a te tranquillamente ... »
« ... » « Ma in fondo non è a me che la storia continua a non piacere
... Sei tu che la dovrai accettare ... »
Buio.
E io ero ancora al centro di esso ... e poco dopo arrivò il cambiamento
...
« DANNAZIONE!! Perché mi dovrebbe importare ancora di quella
femmina?! Io non ne ho minimamente bisogno! Io sono Vegeta, il grande principe
sei sayan e niente e nessuno mi metterà in ridicolo ancora!!!».
L'aura divenne d'orata e si espanse illuminando illusoriamente lo spazio circostante.
Urlai con tutte le mie forze ben consapevole che all'esterno della mia mentre
nessuno l'avrebbe udito ...
E poi alle spalle incominciò ad udisi un sonoro e regolare battito
di mani ... Mi voltai ma non vidi nessuno.
Quando rigirai il volto incrociai lo sguardo di un giovane con gli occhi azzurri
che mi sorrideva sfacciatamente ...
« HAHAH!!! Bravo Vegeta! I miei più sinceri complimenti ... »
Assottiagliai gli occhi cerulei e lo guardai con aria di sfida ... «
Che diavolo vuoi? »
Il giovane ripose le mani nelle tasche dei pantaloni e mi guardò un
po' sorpreso «Ah, non lo so ... Tu mi hai chiamato. Credo ... ».
« SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO!! Ogni volta che ti vedo è sempre
la solita storia ... ».
Il ragazzo continuò a mantenere le mani nelle tasche e incominciò
a girovagare senza meta in quel luogo lontano dal mondo « Non dare la
colpa a me, sei tu che sei difficile da comprendere ... Comunque, hai raggiunto
il tuo obiettivo o sei ancora al secondo posto? Oh scusa, con me ho paura
che sei finito direttamente al terzo senza possibilità d'appello ...»
e terminato ciò si passo una mano nei capelli chiari portandosi dietro
una grossa ciocca.
«Tzk! Ci stò lavorando ma come vedi per colpa tua sono bloccato
in questo stato ».
Il suo volto si trasformò in una maschera interrogativa « Colpa
mia? ».
« Certo! ... » strinsi con forza il pugno destro e con l'indice
sinistro lo additai « ... Se tu mi avessi lasciato in pace a quest'ora
avrei già schiacciato te e Kaharoth!!».
Lui negò con la testa e chiuse gli occhi facendo il finto pentito «
Mi dispiace così tanto ... » poi riaprì gli occhi e mi
sorrise strafottente « ... Però penso che se ti avessi lasciato
perdere tu a quest'ora eri già bello che morto. Non ti offendere Vegeta
ma penso che da solo tu non sia in grado di combinare nulla di buono ».
« TU DEVI SOLTANTO TACERE!! Sbaglio o nel tuo tempo non sei riuscito
a difendere nessuno?»
« Sì ma io all'inizio di tutto ero un neonato ... E poi ti devo
ricordare che sei stato seccato assieme a tutti gli altri?»
Una piccola goccia di sudore scese dalla larga fronte e percorse tutta la
guancia.
Il ragazzo si allontanò di poco e dopo avermi dato le spalle sembrò
avvicinarsi verso qualcosa ... « E questo che cos'è? ...»
avvicinò l'indice della mano destra verso il buio ... da esso comparve
per magia un piccolissimo bagliore rosso. In tutto quel tempo a me non era
mai successa una cosa del genere ...
Prese la luce tra le mani, come se fosse un fragile oggetto di cristallo,
e l'osservò con un'attenzione maniacale.
« Che diavolo è quello? ». Lui non mi rispose ...
Dopo poco tempo la luce si spense e al suo posto si creò una polvere
gialla che lentamente si andò nuovamente a disperdere in quel buio
soffocante.
« Beh, se non altro adesso sono sicuro che per un attimo hai provato
qualcosa per lei, che in questo posto fatto di tenebra esiste anche un briciolo
di sentimento ... »
« ... »
Scuotè le mani facendo cadere anche gli ultimi residui di polvere e
poi le fece sbattere tra loro « ... Comunque la situazione non cambia:
continui a non riuscire a fare nulla di buono ...».
« TACI! Cosa ne vuoi sapere?! »
« Io conosco molte più cose di quanto immagini ed è per
questo che secondo me, nonostante gli sforzi immani per riuscire a pensarla
diversamente, mi ritrovo costretto a reputarti un perdente, su tutti i fronti
».
Spensi la trasformazione in super sayan e incrociai le braccia e lo guardai
nel modo più cattivo che potei «Non permetto che un bugiardo
mi dica questo genere di cose con una tale leggerezza ... Te ne pentirai:
ti schiaccerò come un'insetto assieme a quella terza classe di Kaharoth!».
« Bugiardo? E perché mai? ».
« TU NON SEI UN SAYAN! E per questo non ti permetto di criticarmi!!
».
Il ragazzo sbuffò esasperato e chiuse gli occhi. Portò le mani
ai fianchi «Non sono un sayan perché non ho i capelli neri giusto?
»
Annuii.
« Però stranamente mi trasformo nel leggendario guerriero ...
Sei proprio stupido, non hai mai pensato che io potessi essere un'ibrido?»
Rimasi per un attimo senza parole ... « Anche Gohan, il figlio di Goku,
lo è ma visto che la madre ha i capelli neri come i sayan la differenza
non si nota. Sei proprio un testone, possibile che dopo che te l'abbia detto
duecento volte tu non l'abbia capito?! ...» e così, per sottolineare
arrogantemente la sua teoria, si trasformò nel leggendario guerriero
sfoderando una forza senza pari « ... Io sono un sayan, mettitelo bene
in testa! E per questo io non permetterò ad uno come te di superare
me o Goku perché a quanto pare, quello meritevole di essere il più
forte, non sei di certo tu!! Razza di ipocrita senza crosta, ma chi ti credi
di essere?! Ti mostrerò io quanto poco vale la tua esistenza: senza
di te il mondo continuerà ad andare avanti, il signor Goku difenderà
il pianteta mente tu contuerai a strisciargli dietro senza mai poter vedere
quella vera luce che solo i veri eroi hanno l'onore di circondarcisi! Sarò
io a schiacciarti!! ».
Mente la sua aura aumentava a dismisura mi trasformai anch'io ... Se quella
che voleva era una prova di forza allora non gli avrei permesso di battermi
tanto facilmente, avrei lottato sputando anche sangue se ciò era mentalmente
possibile ...
Eppure, sentivo che c'era qualcosa che non quadrava ... Pensava davvero quelle
cose o erano solo frutto della mia fantasia che, vista l'impossibilità
di vedere anche solo di striscio il mondo reale, cercava di ricreare un qualcosa
che gli si potesse anche lontanamente avvicinare?
Prima che l'aura arrivasse al massimo incominciai a sentire dei suoni ...
Anche l'altro li sentì e alzò come me gli occhi verso l'alto.
Una porta che si apre ... la voce di un ragazzo che oramai ho imparato a riconoscere
...
«Ciao Pual
...»
Il ragazzo venuto dal futuro, che rispondeva
al nome di Trunks, si avvicinò al luogo in cui dormivo e la sua voce,
per questo motivo, divenne più alta e maggiormente udibile ...
«Sono quì per
rimanere pochi minuti ... »
Dopo poche parole la porta su richiuse e risentii
la sua aura farsi nuovamente vicina. Mi voltai verso l'altro e notai che sul
suo volto vi era una strana maschera, difficile da interpretare, ma credo
che si avvicinasse molto al terrore. Terrore forse per il fatto che il Trunks,
quello originale, mi stava per fare partecipe di un pensiero completamente
differente?
« ... Accidenti
... Da dove posso incominciare? ... »
Incominciare? Incominciare cosa? Spensi la trasformazione
e continuai ad osservare il punto in cui la sua voce proveniva.
« Dimmi! Che cosa sei venuto a fare?! ».
« ... E' trascorso
poco tempo dall'ultima volta in cui sono rimasto quì. Con mio grande
dispiacere ti trovo ancora quì assopito. Sai, mentre tu sei ancora
quì in cura, là fuori ne stanno succedendo di tutti i colori:
Bulma ha riattivato i due cyborg e adesso è comparso un nuovo e temibile
nemico chiamato Cell ... »
«Cell?! Chi diavolo è? »
« ... Cell
è un mostro terribile creato dal dottor Gelo per sconfiggere Goku e
conquistare la Terra. Il suo potere per nostra fortuna è ancora incompleto
perché per esserlo deve assorbire i cyborg 17 e 18 e al momento ha
assorbito dentro di sè solo il secondo. Non so se nel tuo stato attuale
sei in grado di sentirlo ma il suo potere è alto ... Io stavo andando
assieme agli altri a combattere contro di lui ma durante il viaggio ho provato
un brutto presentimento e ho preso la decisione di dirti una cosa ... »
Cercai di concentrarmi ma non riuscii a sentire
la famosa aura terribile ... In quello stato sentivo appena quella di colui
che mi stava parlando. Nel frattempo l'altro Trunks continuava a mantenere
il suo stupido sguardo ... chissà che cosa mi voleva dire ...
Si sentì una leggera risata imbarazzata ...
«... Che vergogna,
stò parlando con uno che dorme ... Che stupido che sono. Allora spero
vivamente che tu non mi senta ... »
Un sorriso enigmatico mi si formò sul
volto ma lo lasciai proseguire ... In fondo non avevo i mezzi per fermarlo.
«... Ti ricordi
quando ti assillavo perché ti dovevo dire quella cosa importante? Ecco
ora te la volevo dire perché ho il terrore che dopo questo scontro
io non riesca più a vederti ... »
La sua voce di era fatta estrememente seria.
Per un attimo mi stupii di quanto rapidamente il suo animo si modificasse
a distanza di pochi istanti ... poi ovviamente seppellii la questione ...
« Allora ...
è difficile da spiegare ma cercherò di essere il più
chiaro possibile e cercherò di andare per gradi. Come ben sai nel futuro
da cui provengo io sono l'ultimo sayan sopravvissuto. Gohan, il mio maestro,
è caduto in battaglia molti anni fa per colpa mia ... So bene che hai
dubitato e che continui a non ritenermi un membro della stirpe e questo l'ho
capito dalla tua primissima precisazione sul colore dei miei capelli ... Nonostante
non siano scuri come i tuoi e come quelli del signor Goku, mi devi credere:
io sono davvero un sayan, il mio sangue lo dimostra. Il mio colore si spiega
perché mia madre è una terrestre ...»
Sorpreso mi voltai verso quel ragazzo creato
dalla mia immaginazione e mi stupii di quanto mi fossi avvicinato al vero
... La sua immagine incominciò a sfaldarsi con le parole successive
...
« ... Nel mio
tempo mio padre e tutti gli altri sono caduti in battaglia per colpa dei cyborg,
tutti tranne il piccolo Gohan. Mia madre mi ha cresciuto proteggendomi dal
loro pericolo e grazie al mio maestro imparai in fretta l'arte delle arti
marziali. Nel corso degli anni la mia adorata mamma mi ha raccontato tanto
di com'era fatto mio padre: un vero sayan, forte, fiero e coraggioso ... Con
il trascorrere del tempo mi poi sono accorto per primo di com'è fatto
e nonostante tutto di lui non cambierei nulla ...»
Nonostante i suoi avvertimenti il suo discorso
incominciava e divenire sempre più confuso ... Alle spalle sentii uno
strano scricchiolio ...
Quando mi voltai vidi la copia del ragazzo venuto dal futuro con un'enorme
crepa sul volto e questa si espandeva per tutto il resto del corpo. Mi avvicinai
e allungai un braccio verso la sua immagine che pareva diventare sempre più
evanescente ... Quando con il medio toccai quella fredda superficie esplose
in mille pezzi diventando soltanto una piccola nuvola di polvere argentata.
Questa cadde a terra e si posò vicina ai miei piedi. Dopo pochi secondi
questa si rialzò come per magia e riformò l'immagine del giovane
con però una notevole modifica: gli occhi erano leggermente socchiusi
e uno strano sorriso era spuntato sul suo volto fatto quasi di polvere di
stella ... Non era un sorriso cattivo, ne strafottente. Al contrario sembrava
quasi dolce e stranamente non mi diede fastidio ... Mi fece crescere qualcosa
di strano all'interno, come una vecchia sensazione ...
« ... e questo
forse perché stranamente mi sono affezionato al suo modo di fare, scorbutico
e arrogante ... »
Alzò il braccio destro verso di me e afferrò
la rispettiva spalla. La strinse timidamente senza guardarmi negli occhi,
come se si vergognasse di come si stesse atteggiando ...
« ... Mia madre
mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere fin quì
per salavarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio padre e capire
che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe deventato per me ... Per
me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ... »
La presa si fece appena più forte e gli
occhi azzurri si abbassarono ulteriormente nascondendosi dietro a quei capelli
con quel colore strambo ...
« ... Ma le
cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai nato ...
»
Sentii un grosso sospiro provenire dalla sua
direzione ... L'immagine rialzò lo sguardo e mutò espressione:
un sorriso velato di tristezza ma pur sempre un sorriso ...
« ... Spero
davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella che provo
non sia altro che una brutta sensazione ...
... Allora a presto
... »
Quando staccò la mano quel senso di calore
sparì e con esso anche la sua immagine spettrale ...
Lo sentii allontanarsi e qualcosa di indefinito mi salì all'altezza
del petto e mi bloccò il fiato ...
« TRUNKS! Non ho capito ... COSA MI VOLEVI DIRE?! TRUNKS!! »
Per un'istante desiderai con tutto me stesso di svegliarmi, più delle
altre volte ...
Sentii la sua aura che si allontanava ancora ...
Il cigolio di una porta che si apre nuovamente ...
« TRUUUUUNKS!!»
Rimasi senza fiato nel sentire il suo saluto ...
La porta si richiuse e ritornò il silenzio ...
Le sue ultime parole si ripetevano senza freno dentro alla mia testa e da
subito capii che non le avrei mai più dimenticate ...
Ciao a tutti quanti! Che piacere immenso
"vedervi" tutti ... Inutile dire che per lo scorso capitolo sono
davvero felice che vi sia piaciuto: era importante diciamo, e avevo il terrore
che venisse male ... Fortuna allora che gli è capitato l'aggiornamento
di Lunedì e non questo!! XD
Il perché ve lo spiego poi dopo, adesso rispondo a quelle meravigliose
recensioni che mi hanno fatto quasi commuovere ... TT-TT ... No dai, forse
commuovere è un po' troppo XP
Kikka1993: La
scuola é una brutta bestia e anche se a prima vista non sembra ci sono
passata anch'io ... e sono felice di esserne uscita XD Devo ammettere che
per il capitolo scorso mi sono concentrata su Trunks sorvolando il momento
di Bulma ... Sono contenta che tu non ne abbia avuto a male. Spero che anche
questo sia gradito. Ciau!!
Senboo_: Freezer
è il collega che mando a far sistemare i computer ... non per dire
ma con le sue minaccie molti sono tornati a lavorare anche meglio di prima!
XD Ora però si stà anche occupando del mio che ultimamente mi
stà creando non pochi problemi: ora si stà limitando a cercare
la soluzione utilizzando il buon vecchio mouse ma ho paura che se continuiamo
di questo passo, il "grande" e onnipotente Freezer, perderà
le staffe e taglierà direttamente a metà la scatoletta metallica
con la sua lama laser!! XD Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto
... per la velocità beh, faccio il possibile. Spero che anche questo
ti piaccia. CIAO!!
Vegeta4ever:
In primis riangrazio Cell che si stà offrendo di passarmi le tue belle
recensioni (XD hehe, prima Freezer e adesso lui, bistratto tutti!!!). Alla
tua domanda risponderò io tranquillamente: Trunks racconta da un futuro
parecchio in là ma il quando e il dove si dovrebbe scoprire alla fine
della fic quindi ... rimboccati le maniche ragazza mia che è meglio
XD Sono davvero contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto e spero che
anche questo sia di tuo gradimento. Bacio
Sgt: Hah,
e l'avevi colto solo a metà il cambio narratore? E io che non l'avevo
segnalato pensando che dopo poche righe fosse ovvio ... ^-^ Fa niente dai
XD Sono davvero contenta che il cpitolo scorso ti sia piaciuto. Fammi sapere
cosa ne pensi di questo se ti và. Beso
Sissi 25: No,
non chiagnere ... XD Sono davvero contenta che il chap ti sia piaciuto a tal
punto, sono davvero contenta! Yamcha puntroppo se ne starà dov'è
per un bel po' ... Hoi, fatti risentire se ti và e cmq grazie per i
compliments ... Un bacione
folg_89: Lo
so che tu non aspettavi altro che questo momento ... Immagino quello che pensi
"Basta con sté lagne da donnetta in gonnella ... Action, ACTION!
DANNAZIONE!!!" e ora speri nei combattimenti ... Forse perché
anche te come Vegeta non vedi l'ora di menare le mani XD ... Quello che vedi
quì sotto è solo l'inizio (il titolo dice così XD) ma
spero che come stuzzichino - e il perché di questa affermazione lo
dirò dopo- ti sia suff. prima di poter passare al primo, al secodo
e a tutto il resto. Un bes e a presto!!
LadyDreamer: Beh,
grazie mille davvero ... Ammetto di essere incapace con le smancerie e via
dicendo ma sono contenta che alla fine tu abbia gradito. Fammi sapere anche
questo capitolo come ti sembra se ti garba ... Un bacio
chrystal_: Fin
dal primo istante in cui ho immaginato la scena Vegeta non si è mai
svegliato e alla fine, vederlo alzarsi sotto gli occhi del figlio, mi sembrava
un qualcosa del tipo risurrezione di Lazzaro con tanto di "Alzati e cammina"
XD!!! Sono contenta che anche a te sia piaciuto. Un bacione
Angelo Azzurro:
Vegeta ha sentito, ha sentito proprio tutto e questo non lo metto in dubbio
(ho ... finalmente una cosa chiara la dice!! nd tutti voi). E' vero, Yamcha
e Light sono un po' d'intralcio ma dobbiamo vedere se questi due impiastri
saranno abbastanza forti per modificare nuovamente il corso della storia ...
(nooo ... cos'è stà cosa poco chiara adesso?!?! nd tutti voi).
XD spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Umpa_lumpa: Il
tuo intervento era inaspettato e tu lo sai bene ma comunque mi ha fatto davvero
molto piacere. Chiedo scusa x l'altro giorno su msn ma il pc si è bloccato
come suo solito ma in più dopo non è ripartito ... Adesso c'è
Freezer che stà cercando di rimetterlo in sesto a suon di minacce e
spero vivamente che la carretta torni in carreggiata come si deve ... Beh,
aspetto allora un tuo nuovo commento ufficiale al momento del risveglio. Per
il momento spero che anche questo chap sia gradito! Un bacione UmpiDumpi!!
XD
Swwtcicia:
Hai capito bene: Vegeta ha sentito tutto e la storia continua a proseguire
mente lui cerca di riprendersi ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
CIAO XD
nana987:
Heheh ... adesso arrossisco ... Grazie per i compliments ma quando il culo
c'è lo si usa ovviamente XD Sinceramente, per il momento Vegeta Bulma,
mi è arrivato al cervelletto solo quell'idea idiota e francamente non
ho mai dato molto peso all'avvenimento. Mi sono concentrata su Trunks primo
perché mi sembrava giusto, secondo perché è il più
manzo di tutti! XD Per 17 e la casetta di Genio vedremo dai ... prima di salutarti
ti dico un'ultmia cosuccia: la tua rece ha decretato il mio personale 300
e non immagini nemmeno per quanto sia andata avanti urlando "AHU! AHU!
AHU!" XD. Grazie mille tesora e a presto
Juu_Nana: 17
penso di starlo ricreando con l'atteggiamento giusto per renderlo simpatico
in un futuro lontanissimo XD Cmq lo devi capire anche tu: prima gli cavano
la forza, Trunks lo riempe di botte e poi gli portano via la sorella e Piccolo
gli impedisce di salvarla ... Tanto contento non è di certo XD. Mi
spiace che l'int. di ingl. sia andata male ... parlo poi io che avevo 5 come
media XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione
lady wolf: Hehe,
Vegeta alla fine è un coglione XD Mai una volta che ne faccia una giusta!!
Non ti preoccupare per l'assenza, per la mia fic c'è sempre tempo ...
Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Fammi sapere cosa ne
pensi anche di questo se ti va! Un beso
Oggi avevo da rispondere a un sacco di persone!! Che
bello, sono proprio contenta!!XD. Prima di incominciare ecco a voi però
le mie solite due righe: allora, premetto fin da subito che questo capitolo
- sia a livello di lunghezza che a livello qualitativo - è molto inferiore
ai precedenti ... quanto non lo dico poiché nemmeno io lo so con certezza.
Per questo vi prego di non lapidarmi e di comprendermi poiché ho un
motivo più che valido: nei giorni passati il lavoro non mi ha dato
tregua e ieri mi ha dato il colpo di grazia: ho trascorso più
di dieci ore filate a sgobbare come una stupida allocca saltando
addirittura il pranzo per sottostare alle continue e pressanti richieste del
mio capo che, come suo solito, si dimenticava di alcune consegne imminenti
e allora IO dovevo correre ai ripari ... Oltre a questo -ma
questa parte al contrario della precedente non mi ha fatto arrabbiare- alle
7:30 di sera sono dovuta andare a fare la spesa con mia sorella sotto richiesta
di nostro fratello che, senza il nostro aiuto tempestivo, si sarebbe ritrovato
con le labbra screpolate senza il suo Labello ForMen (in inglese sono meno
di zero quindi non so se è giusto) ...
Alla fine, quando sono tornata a casa, ero cotta a puntino e il mio cervello
non campanava una mazza ... A me piace scrivere e non mi pesa affatto farlo
però ieri, purtroppo, mancavano le energie e ho fatto come ho potuto.
Nella speranza che non sia un completo fallimento vi
dò appuntamento a lunedì con un capitolo nuovo e fatto come
si deve ... ^///^ ... Un bacio a tutti quanti, grazie di cuore X)
scImMIA
CAPITOLO 48
- L'INIZIO DELLO SCONTRO -
Sorvolavo le acquee tranquille con una velocità elevata ma al contempo
costante. I delfini, le intelligenti creature del mare, guizzavano fuori dall'acqua
facendo bella mostra delle loro eleganti evoluzioni e del tutto ignari che
il destino della Terra, da li a poco, sarebbe stato nuovamente conteso tra
le forze del bene e quelle del male e se avessero vinto quest'ultime per loro,
e tutti gli altri esseri viventi, sarebbe stata certa la fine dei loro giorni.
Con quel tipo di pensieri cercavo di caricarmi per essere pronto alla battaglia:
dovevo mettermi in gioco per il bene dell'intero pianeta e se avessi pensato
egoisticamente solo a me stesso e a pochi altri molto probabilmente non avrei
mai raggiunto il mio obiettivo. Più avevo delle responsabilità
sulle spalle più sentivo la necessità di dare il meglio ...
Quando il mare terminò la mia energia scatenò una gigantesca
onda che si andò ad infrangere contro l'alta scogliera che sorvolavo
subito dopo.
Il sole spendeva alto nel cielo, non vi erano nubi minacciose e l'aria carica
di salsedine riempiva i polmoni ... sarebbe stata una giornata splendida se
non fosse stato per quel piccolo dettaglio ...
In lontananza percepii l'aura di Piccolo e degli
altri compagni e perciò aumentai l'energia spirituale e li raggiunsi
dopo poco. Quando affiancai il namecciano nessuno di loro dapprima proferì
poi, dopo qualche attimo di silenzio, fu proprio il guerriero dal volto verde
a rivolgermi la parola ...
« Hai fatto in fretta ...»
« Gliel'avevo detto no? Avevo bisogno giusto di un attimo ... »
« Molto bene ...» sibilò Piccolo tornando a guardare verso
il punto in cui l'aura nemica si sentiva maggiormente «... Allora andiamo
a salutare come si deve il nostro amicone Cell ...» e detto questo sfrecciò
in avanti lasciando per un istante me e gli altri a bocca aperta ... Ovviamente
dopo mi rimboccai le maniche e lo raggiunsi senza troppi problemi mentre gli
altri mangiarono un po' di polvere. Soprattutto Yamcha ... ben gli stava.
Bastarono cinque interminabili minuti prima di
ritrovarci nel raggio d'azione di Cell e riuscirlo a vedere nella sua magnifica
e gloriosa magnificenza, per non dire bellezza: dall'alto di quella rupe di
roccia rossa e altamente sconnessa riuscimmo a scorgere i suoi occhi glaciali
e quelle labbra gonfie e di quel rosa acceso piegate in una larga smorfia
di disprezzo ... e forse questa era indirizzata proprio verso la nostra direzione
...
Lo vidi alzare lo sguardo con una lentezza disarmante e dopo pochi attimi
di studio e di profonda osservazione una grossa e profonda voce si levò
alta nel cielo, facendo tremare l'animo di noi tutti ...
« Che cosa volete? »
Piccolo, coraggioso e spavaldo, si avvicinò con un balzo verso Cell
. Gli si fermò proprio a pochi metri di distanza lo guardò fisso
negli occhi senza far trasparire alcuna paura. I pugni si chiusero con forza
e respirò profondamente come per caricarsi di nuova energia «
Noi vogliamo che tu sparisca Cell ... E per sempre anche perché hai
creato già fin troppi problemi »
Il mostro ghignò beffardo e assottigliò gli occhi « Hah,
e tu cosa credi fare? »
Piccolo si avvicinò al mostro e lo guardò dritto negli occhi
e lui non li distolse minimamente anzi, si piegò addirittura un poco
in avanti per sovrastarlo con la sua colossale altezza. Quando gli alitò
in volto arrogante, Piccolo disse nuovamente la sua: « Ho l'intenzione
di impedirti di farti diventare l'essere perfetto ed eliminarti per sempre
prima di allora ».
Cell si allontanò di un passo e continuò a fissare serio il
namecciano da una posa di tre quarti che, a secondo me, aveva assunto di proposito
per inscenare una mossa quasi teatrale ... « Devo ancora capire come
facciate a sapere così tante cose sul mio conto ...» alzò
la mano sinistra davanti al volto e dopo averla mostrata bene a Piccolo la
chiuse con forza e fece in modo che attorno ad essa si creasse una serie di
piccole scariche elettriche e poi disse tenebroso « ... Ma scommetto
che quando sarete tutti morti la cosa non mi darà più tanto
fastidio! ».
Il potente pugno mancò il namecciano di striscio e appena constatò
di aver fallito l'attacco gli volò alle spalle per colpirlo nuovamente
... Piccolo fu rapido e prevedè in tempo il possibile attacco e quindi,
con un salto sul posto di un metro circa, evitò la mano a taglio del
mostro. Da quella bassa altezza il compagno riuscì comunque a farla
in barba a Cell mettendolo in ridicolo: si piegò indietro a ponte e
come base utilizzò la capoccia del tremendo nemico, dopo essersi dato
una leggera spinta con le braccia atterrò alle sue spalle ... Rapido
srotolò le braccia ma Cell, a sorpresa di tutti noi, si voltò
di scatto e lanciò su Piccolo una lunga e potente scarica di onde luminose
che purtroppo andarono per la maggior parte a segno e lasciarono sul guerriero
una larga serie di ustioni su tutto il corpo.
«Signor Piccolo! Tutto a posto? »
Il namecciano si portò una mano alla guancia destra e con il dorso
la pulì togliendosi un po' di quella polvere che si era andata a depositare
sopra ad essa. Si disfò del pesante mantello provvisto di spalliere
e del caldo turbante... li gettò a terra, lontano dal campo di battaglia,
di modo che non fossero d'intralcio e prima di rispondermi ghignò «Tzk!
Mi ci vuole ben altro per mettermi alle spalle al muro ... ».
Cell ci mise ben poco a ribattere « Alle spalle al muro hai detto? ...».
Fulmineo scattò in avanti con le braccia lungo il corpo e con le lunghe
gambe tese e una a fianco all'altra. Con la strana testa lo colpì in
pieno stomaco e fece in modo che il namecciano stesse fermo impalato in quella
scomoda posizione: con entrambe le mani gli afferrò le braccia muscolose,
lo bloccò completamente e a gran velocità i due si andarono
a schiantare contro una grande parete rocciosa andando a creare un tremendo
scossone in tutta la zona circostante. Piccolo sputò un po' di sangue
violaceo.
Cell si rimise in piedi senza staccare la presa ... Allontanò il volto
di una ventina di centimetri e lo fece scattare in avanti e colpire la fronte
spaziosa del namecciano ... Questo funzionò per tre volte poi Piccolo
mostrò nuovamente tutta la sua furbizia: mentre il nemico stava tornando
nuovamente a colpire con il medesimo colpo, egli slungò nuovamente
le braccia e si lasciò scivolare verso il basso. Con la mancanza del
nemico nel mezzo, Cell rimediò una bella capocciata sulla roccia e
una sonora risata da parte del piccoletto pelato e un urlo d'incitamento da
parte mia.
Se però speravamo che Cell fosse completamente poco sveglio ci sbagliavamo
di grosso e infatti, poco dopo, approfittò proprio del colpo di genio
del namecciano per tempestarlo di altri colpi: avendolo ancora saldo nella
propria stretta non gli fu molto difficile colpirlo con delle potenti ginocchiate
in volto e dei poderosi calci al petto ...
La bella vita per Cell però durò poco ...
Un sonoro calcio alla nuca lo fece volare lontano e si alzò una nuvola
di polvere quando egli toccò terra.
Piccolo ci mise un poco prima di alzare gli occhi.
Appena incrociò uno sguardo amico sorrise meno demoniaco del solito
... Afferrò la mano che gli era stata porsa, l'afferrò e si
rialzò tranquillamente ...
« Grazie Trunks, sei stato davvero tempestivo ... »
Mi venne spontaneo sorridere « Hah, ma ti pare ... ».
Piccolo fece un paio di passi in avanti e spostò leggermente il braccio
sinistro verso il fianco « Adesso però lascia continuare a me,
se non ti dispiace vorrei concludere io ... ».
Feci spallucce e continuai a sorridere « No, fai pure ... ». Dopo
me ne tornai in cima alla rupe dove stavano tutti gli altri e continuai ad
osservare il susseguirsi dello scontro ...
Cell si rialzò senza fatica e rimase fermo sul posto per alcuni istanti.
Il suo sguardo era torvo ...
Voltò leggermente lo sguardo verso l'altura in cui stavo ... Assottigliò
gli occhi ... « Che mossa da vigliacco, da te non me lo sarei mai aspettato
Trunks ... » ... rimasi per un attimo con il fiato sospeso ... «
... Non ti preoccupare, dopo arriverà anche il tuo turno ».
Senza perdere altro tempo scattò verso il namecciano e ricominciò
nuovamente la battaglia: cercò di colpirlo con un pugno verso l'alto
ma non riuscì nell'intento perché il namecciano gli sfuggì
di un soffio. Ancora in sospensione si girò su se stesso e lo colpì
con un calcio girato colpendolo proprio sul collo. Piccolo subì e a
causa del colpo si spostò lateralmente verso destra allontanandosi
di appena un metro ...
Cell si girò nuovamente e cercò di colpirlo con un dritto destro
ma il namecciano l'anticipò nuovamente: slittò appena verso
destra e caricò un alto potere sui palmi delle mani e lo spigionò
al massimo contro il mostro dalle larghe labbra ... « YADAAAAAA!!!!
».
Una fiammata bianca con le lunghe scosse azzurre che la attraversavano per
tutta la lunghezza, colpì il terribile Cell alzando poi una piccola
nuvola di fumo. L'essere creato da Gelo si scollò dalla polvere e tornò
a controbattere: si alzò leggermente verso l'alto e gli fu sopra, alzò
le braccia e strinse la mano destra nella sinistra dopodiché abbassò
rapido le braccia e colpì il namecciano sulla nuca ... L'alieno verde
precipitò verso il basso e solo un secondo prima di arrivare al terreno
si accucciò a terra appoggiandosi sui palmi delle mani e sulle ginocchia.
Alzò lo sguardo al cielo e lo rivide tornare verso di sè ...
Dopo aver aumentato improvvisamente l'aura utilizzò la propria energia
per spingersi verso il nemico. A pochi centimetri di distanza scalciò
verso Cell ... egli afferrò la gamba prima che lo potesse colpire,
come il namecciano sperava, e dopo essersi voltato su se stesso un paio di
volte, lasciò la presa e lo fece schiantare violentemente contro il
suolo roccioso provocando un'enorme voragine e alzando l'ennesima nuvola di
polvere ...
Cell atterrò rapido al suolo e si avvicinò ancora, e sempre
più minaccioso al proprio avversario ... Piccolo approfittò
della scarsa visibilità e spiccò il volo avvicinandosi pericolosamente
all'abnorme essere. Per l'ennesima volta sferrò un destro mancandolo
per un soffio ...
Cell digrignò i denti e assottigliò gli occhi e completamente
fuori di sè sbraitò a gran voce « ADESSO BASTA! MI HAI
PROPRIO STANCATO!! ». Caricò il pugno destro e lo scagliò
violentemente contro il volto di Piccolo ... quest'ultimo cadde ancora a terra
...
Cell aprì il palmo della mano destra in sua direzione e appena fu circondata
da un'inquietante luce violacea, un largo fascio di luce si andò ad
abbattere contro il guerriero che, non avendo avuto a disposizione tempo a
sufficienza, non era riuscito a mettersi al riparo ...
Il grande mostro si allontanò dalla grande
conca e apparve dinanzi a noi sfoggiando tutta la sua potenza, forse per intimorirci
o forse soltanto per atteggiarsi come il forte del momento ...
Si piegò su sè stesso e concentrò tutta la sua aura,
quando questa fu pressoché al massimo la liberò senza preavviso
provocando una grande onda d'urto per non parlare dell'assordante urlo mostruoso
con tanto di getto di saliva a spruzzo ...
Rimasi immobile a scrutarlo per nulla impaurito dalla sua dimostrazione di
forza ...
Le grandi labbra si piegarono in un ghigno sadico mentre il corpo tornava
ad assumere una posa normale « Hahaha ... Adesso stà a te Trunks
... Avanti ... » disse facendomi cenno con l'indice della mano sinistra
« ... non avere paura ... ».
Sorrisi beffardo nel vedere un'ombra scura alle sue spalle ...
Incrociai le braccia e lo guardai dritto negli occhi « Non ci dovresti
sottovalutare così Cell ... Te ne potresti pentire amaramente ... ».
Appena capì i suoi occhi si sgranarono ma oramai era tardi, per colpa
della sua vanità ci aveva sottovalutato e in quel momento Piccolo glielo
stava facendo capire in tutti i modi possibili ...
Dopo essere stato colpito al copetto con il taglio della mano sinistra, Cell
si allontanò di una decina di metri dal namecciano e l'osservò
bene: gli mancava completamente il braccio destro.
« Sei un povero sciocco. Come pensi di combattere in quello stato? Avresti
dovuto approfittarne e ricrearlo mentre io toglievo di mezzo i tuoi amichetti
... ».
« Sì, lo so ... » disse tranquillamente Piccolo mentre
con la mano destra, l'unica rimastagli, faceva scrocchiare le cartilagini
del collo « ... mi era venuta in mente come idea però ho pensato
che, visto e considerato che siamo sullo stesso livello, fosse giusto combattere
alla pari. Evitiamo i colpi bassi Cell ... ».
Cell ghignò malignamente e alzò la mano destra in nostra direzione
... « Da quando prendi tu le redini del gioco? ... » ... il sorriso
scomparve improvvisamente ... « ... Se non ti dispiace io faccio quello
che mi pare ... ».
Il lungo braccio si alzò lentamente e con lui anche qualcos'altro ...
si levò alto un urlo ...
Voltai gli occhi verso sinistra. Non vedendo niente li alzai leggermente verso
l'alto e alla fine seguii la figura del mio amico che pian piano andava sempre
più in alto nel cielo ...
Strinsi con forza i pugni incominciando a capire ciò che stava accadendo
... « Crillin! CRILLIN!! »
La mano scura iniziò a chiudersi con lentezza ... E il petto di Crillin
a gonfiarsi sempre più ...
Una ginocchiata in pieno volto impedì
a Cell di portare a termine il suo colpo gobbo. Dopo averlo colpito in pieno,
slittai un metro oltre di lui e mi fermai ad osservare il suo ghigno pieno
di rancore ... Crillin cadde a terra sfinito, con il fiatone ma per fortuna
ancora vivo ...
Il mostro si portò una mano al volto e si ripulì il labbro da
un piccolo rigolo di sangue. Dopo aver visionato i danni appuratigli mi osservò
schifato e oltraggiato ... « Da te non mi aspettavo simili bassezze
... ».
Mi misi in posizione da combattimento e mi trasformai nel leggendario guerriero
aumentando al massimo l'energia ...
« Nemmeno da te Cell ... E adesso in guardia!!».
Cell assottigliò nuovamente gli occhi per nulla spaventato.
Piccolo urlò a gran voce e il braccio mancante tornò al suo
posto. Dopo aver controllato scrupolosamente che tutto fosse a posto, lo fece
scrocchiare nuovamente e mi mise da parte con la stessa motivazione di poco
prima.
Lo scontro perdurò per parecchi minuti
e io mi intromettevo negli schemi del signor Piccolo di tanto in tanto, giusto
per rendere a Cell le cose più difficili ...
Nel frattempo però non sapevamo che qualcuno
si stava avvicinando al campo di battaglia senza farsi notare ...
Buongiorno a tutti! Avete trascorso bene la mattinata? Io
... no, per niente perché al lavoro, nonostante sia trascorsa una "lunga"
domenica nel mezzo, il capo con tutta la sua mole di roba da fare, è
tornato all'attacco e sono già stanca ... Non vedo l'ora che sia già
sabato ... e dire che mi manca ancora il pomeriggio ... ODDENDE!! AIUTO!!
Adesso rispondiamo alle belle recensioncine che mi mettono tanta tranquillità.
Allora ...
Swwtcicia: Non ti affidare troppo
alla tua sicurezza XD Sì, è vero, sono una scimmietta perfida
... Il fatto è che Yamcha preferisco umiliarlo con altri mezzi e poi
mi sembrava "bello" poter rievocare la vecchia situazione. Per la
questione "immagini da inserire" se ti garba contattami verso sera,
sarò lieta di aiutarti. L'ind è nel mio profilo autore, prendilo
se ti và. Ora ti lascio al capitolo. Baci8 XD
folg_89:
Sulla questione "essere o non essere" ci siamo già capiti
e te sei già bello che andato in groppa al tuo destriero e te ne vò
nella direzione giusta ... XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia,
fammi sapere come ti sembra! Un beso e a presto
Kikka1993: O.O ... Light figlio
illegittimo che Bulma ha preso per non cadere nello scandalo?!?! Mia cara, ma
che ti bevi a pranzo? XD Comunque mi spiace per te e gli altri ma il marmocchio
è figlio loro al 100%. Hai perfettamente ragione: Yamcha sul campo di
battaglia è inutile (e infatti Tory, quando Cell organizza il torneo,
lui e Tienshinhan si uniscono solo per fare da tifo) ma visto che quì
Cell è al II stadio ed è più debole della norma, è
diventato il grosso pallone gonfiato ... E va beh ... La prossima volta che
mi lasci una rece non avere troppi ripensamenti perché sennò mi
illudi del fatto di averne qualcuna in più XD!! Dai che scherzo ovviamente.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione
Vegeta4ever: Credo che il tuo
pc si aggiusterà e si romperà altre 10 volte prima che Cell muoia
quindi hai un sacco di tempo a disposizione XP. Per Trunks preferisco non sbilanciarmi
e lasciarvi nel limbo ... HAHAHAHA!! Sono peggio di Cell e Frezzer messi assieme
vero? Come sono crudele ... XD. Ti ringrazio tanto per il complimento ^///^,
l'apprezzo molto! Spero che anche a te questo chap piaccia Un bacione!!
LadyDreamer:
Se Piccolo è diventato così è grazie a quella vecchia
di Dio ... Se mi sentisse XD _ In effetti Cell non è molto leale ma ti
ricordi quando ha creato i 7 Cell Junior e poi ha attaccato la squadra Z per
fare arrabbiare Gohan? Volevo che compisse un gesto simile in modo da far capire
chi comanda ... Fortuna che è andato tutto bene :). Te però non
sei molto normale XD. Ok, ti saluto e fammi sapere se ti piace anche questo
capitolo. Un beso
Angelo Azzurro: Grazie 1000,
io mi impegno molto a scrivere i combattimenti perché ho letto spesso
che vengono tralasciati e ciò non mi sembra molto giusto visto che DBZ
è composto dalla maggior parte di quelli ^-^ ... faccio del mio meglio,
che posso dire? XD Cell esploderà ... forse ... ma di sicuro non adesso
XD. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace! Bacio!
chrystal_: Chi si avvicina lo
scoprirai alla prima riga ... Per Bulma non anticipo nulla di nulla e quindi
ti assorbirai la loro unione del tutto ignara di ciò che sarà
come tutti gli altri XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia!
baci8
Juu_Nana: Visto che l'atteggiamento
di 17 è comprensibile? Per questo ti ringrazia e se ne torna a svolazzare
beato :) . Per la domanda su Cell e la tecnica di Frezzer ti risponderò
molto semplicemente: quando l'omino bianco arriva sulla Terra assieme a suo
padre Re Cold, Trunks non gli lascia la possibilità di attaccare come
avrebbe voluto facendolo secco dopo pochi minuti. In una puntata di DB Cell
dice a Piccolo che il dottor Gelo spiava lui e gli altri combattenti mediante
delle piccole cimici meccaniche e che con esse, ha spiato anche il combattimento
dell'albino. Cell ha le cellule di Freezer, è vero, ma come fa a conoscere
le sue tecniche visto che contro il sayan non aveva avuto scampo? Questo non
lo so nemmeno io, a dire il vero ma mi sono basata su di una questione anzi,
due per l'esattezza: in una puntata successiva, più precisamente durante
lo scontro tra Goku e Cell all'ultimo stadio durante il torneo, quest'ultimo
utilizza la tecnica Lama Laser di Freezer ... Goku cerca di ricreare la scena
successa su Namec ma fallisce poiché prima Cell afferma che non farà
la stessa fine della lucertola e non commetterà il suo stesso errore
( ci tengo a precisare però che questa parte è presente soltanto
nell'anime e non nel manga e forse è più che altro una svista/errore).
Oltre a questo nell'opera Trunks viene eliminato proprio con l'attacco di Freezer
che, casualità della sorte o puro e semplice destino, è lo stesso
attacco usato dalla lucertolina per dare il colpo di grazia a Vegeta sul pianeta
Namec. Per Crillin ho fatto in modo che egli conoscesse la tecnica (forse qualche
ricordo impiatato assieme alle celluline, come nel primo caso che ti ho descritto)
ma per la vittima credo che abbia scelto a casaccio ... chissà XD. Dopo
questa lunghissima risposta ( e spero che sia stata anche esauriente -.-) ti
auguro una buona lettura e spero di risentirti. Un bacione!!
lady wolf: Per questo capitolo
ero bella riposata e quindi penso che mi sia venuto molto meglio cmq ti avverto
che le tue affermazioni sul cyborg l'hanno offeso ... e non poco XD. Spero tanto
che anche questo capitolo ti piaccia cara. Un bacio! Ciao!
nana987: Come faccio ad aggiornare
così rapidamente? Devo ammettere che la mancanza della scuola e dello
studio gioca molto in mio favore e poi, quando sono in giornata, riesco a scrivere
rapidamente (rapidamente pre me significa almeno tre ore quindi ^-^" ...)
mentre invece se sono out con la crapa posso impiegarci anche mooooolto di più.
Spero che anche questo aggiornamento ti piaccia. ti saluto con un bacio passionale
... XD
Ok, basta con le chiacchiere e andiamo avanti! Prima vi lasciarvi
al capitolo però vi comunico una notizia importante (o almeno, secondo
me lo è poi decidete voi se lo è davvero o meno =_=" ...)
Il prossimo aggirnamento ci sarà: VENERDI'
16 (peccato 17, ti mancava un'unità ed era il tuo
giorno ... XP) anzichè Giovedì poiché durante la settimana
avrò parecchi impegni già programmati e quindi mi servirà
più tempo per scrivere.
Dopo questa vi lascio al prossimo capitolo.
Ci vediamo venerdì allora, non mancate!!
Un bacione per tutti voi. Spartitevelo equamente scImMIA
CAPITOLO 49
- LA SQUADRA -
Mentre volava alla sua massima velocità, il cyborg 17,
non si pentiva minimamente della bassezza che aveva appena commesso: aveva raggirato
un bambino piccolissimo e una persona squisita per raggiungere il suo scopo
più grande: salvare la sorella dal temibile mostro che la teneva imprigionata
al suo interno.
Ben consapevole del fatto di essere al di sotto della grande potenza di Cell,
continuò il suo breve viaggio guidato solamente da una grande forza d'animo,
un tocco di follia e forse anche da un particolare affetto robotizzato verso
la propria sorellina alla quale, nonostante il pessimo carattere e i molesti
trattamenti che gli preservava continuamente, voleva più bene di quanto
desse a vedere ...
Mentre il grosso fazzoletto arancione e la folta chioma di capelli corvini svolazzavano
in preda alle sferzate del vento, il cervello bionico elaborava possibili strategie
d'attacco: precise, micidiali, oltremodo perfette ... se avesse avuto la forza
originaria avrebbe potuto riuscire anche da solo nell'impresa e magari, in un
secondo momento, avrebbe potuto dare anche due belle bastonate al gruppo di
guerrieri che ai suoi occhi non sembravano altro che un ammasso di palloni gonfiati
riuniti in un grande mucchio ... Io ovviamente ero il primo della lista, non
lo metterei in dubbio.
Piccoli spruzzi d'acqua salmastra s'alzavano con ritmo regolare e andavano ad
inumidire la sua strana pelle bianca. Nei suoi occhi di ghiaccio non si leggeva
la paura ma soltanto una grande determinazione ... e senza timore continuò
a volare.
Evidentemente l'affetto fraterno ha un grandioso potere ...
Nel frattempo il combattimento contro Cell continuava come l'avevamo lasciato:
Piccolo in leggero vantaggio sul mostro mentre io intervenivo sporadicamente
o per dargli una mano o per rendere a Cell pan per focaccia.
Quando il nemico verde, dopo aver evitato un'onda dalle medie dimensioni, volò
a rasoterra andandosi ad intrufolare tra delle piccole feritoie nel terreno
e cercò di nascondersi dopo aver annullato l'aura per riprendere un po'
di fiato. Se non fosse stata per la sua enorme stazza nessuno l'avrebbe trovato
ma visto e considerato che era un vero e proprio colosso, i posti in cui si
poteva nascondere completamente erano davvero pochi. Dopo aver svolazzato da
ogni parte e aver scrutato varie crepe nel terreno, ormai sminuzzato per colpa
dei numerosi colpi ricevuti, cercai altrove affiancato dagli altri. Piccolo,
concentrato come non mai ascoltava con il suo udito fine ogni singolo suono
per scoprire il nascondiglio ma quando però uno di noi fiatava, si arrabbiava
non poco e ci intimava al silenzio più assoluto. Ci separammo e continuammo
a cercare ...
All'improvviso sentii alle spalle, lontano e provenire da dietro una parete
di rocce, un fortissimo boato. Quando mi voltai una lunga colonna orizzontale
di fumo, lunga una decina di metri, si estendeva dalla zona misteriosa fino
a raggiungere un'area in cui era compito di Crillin effettuare la ricerca ...
Assieme al fumo riuscimmo a percepire l'aura di un noto compagno alzarsi e riabbassarsi
e quella di Cell alzarsi, sicuramente per pararsi dal colpo che il nostro amico
gli aveva inflitto ...
Prima che riuscissi a raggiungere Tienshinhan egli attaccò nuovamente
Cell con un potente attacco: fece combaciare le dita delle mani lasciando però
staccati i palmi, portò lo spazio formatosi dall'unione delle falangette
davanti al volto e lo utilizzò come mirino, caricò l'energia al
massimo e generò un potentissimo Shinkikoho ... Il colpo fu potente e
fece sbattere Cell contro la grossa parete e sbriciolò molta della terra
circostante ...
Quando raggiungemmo l'amico con il terzo occhio lui, l'essere ancora incompleto,
se ne stava fermo, mezzo infossato nella parete e non accennava a muoversi di
un millimetro. L'unica parte che spostava freneticamente erano gli occhi di
ghiaccio che si posava su ognuno di noi infliggendoci una serie di sott'intese
minacce di morte ...
Crillin e Yamcha, notando che Tienshinhan era riuscito a tenergli testa nonostante
non fosse un supernamecciano e nemmeno un super sayan, diventarono improvvisamente
euforici e grintosi come non mai: Crillin aveva il morale alle stelle ( e forse
questo è anche attribuibile alla sua eventuale possibilità di
trarre in salvo la sua bella) mentre Yamcha incominciò ben presto a fare
il gradasso utilizzando frasi stantie ... Uff ...
Alla fine dell'ennesima e pessima figura, Cell, il temibile nemico, si ritrovava
grazie ad essa altri tre nuovi avversari contro cui combattere perché,
avendo preso coraggio e fiducia nei loro mezzi, si erano decisi ad unirsi alla
mischia e contribuire come potevano ... Se prima era nei guai ora era ancora
peggio ...
Cell si staccò dalla parete con un piccolo scatto. Questo
movimento abbassò leggermente la spavalderia dei tre ... non dovevano
sottovalutare la situazione tantomeno cantare vittoria prima del tempo ...
Il mostro si alzò in volo con lentezza e fece in modo di essere ben visibile
a tutti. Incrociò le lunghe braccia e piegò la bocca in una smorfia
... « Vedete di non farvi prendere troppo dall'entusiasmo! Mi basta poco
per farvi fuori tutti quanti ... ».
Piccolo gli fu dinanzi in pochi millesimi di secondo e imitò sfacciatamente
la sua posizione assumendo però un sorrisetto beffardo « Penso
che tu l'avresti fatto da un pezzo se lo avessi voluto ... I casi sono due:
o non ti và o non ci riesci ...» rispose il namecciano calcando
volutamente sulle ultime parole.
« Non mi provocare troppo Piccolo ... » Cell sciolse le braccia
e portò entrambe le mani sul fianco destro avvicinando i due palmi tra
loro « ... o te ne potresti pentire amaramente ...» un'onda azzurra
dall'aspetto famigliare si formò tra le scure mani e in breve istanti
crebbe assieme all'energia spirituale ...
Dopo un forte urlo l'onda venne scagliata ... Piccolo non la evitò: si
limitò ad alzare il palmo della mano destra verso l'onda e quando ricevette
il colpo su di essa strinse il polso destro con l'altra mano per non mollare
la resistenza ... Dopo che l'azzurra bolla rimase ferma sul di quel palmo per
un'interminabile istante, venne scagliata in alto, verso la sommità del
cielo e alla fine sparì lasciando solo un piccolo puntolino luminoso
come traccia residua ...
Piccolo sorrise ancora di più dopodiché, continuando a mantenere
la sua posizione, scagliò anch'egli una potente onda di colore giallo
che si andò a scontrare contro Cell. Quest'ultimo imitò il nemico
e respinse allo stesso e identico modo l'onda ma con maggiore facilità
...
« Umpf, sbaglio o questo colpo era un po' deboluccio? Mi ha fatto leggermente
il solletico ... »
Piccolo portò i pugni chiusi sui fianchi e si fece serio « Tzk
... ».
Dopo breve mi avvicinai al namecciano e a voce abbastanza bassa gli porsi una
domanda: « E' stanco signor Piccolo? Vuole che continui io? ».
L'ex Dio non si voltò e continuò a scrutare il rivale ... «
Lo detesto ammettere ma con il braccio di prima ho perso molte più energie
di quante ne avevo in programma ...» si voltò e mi guardò
negli occhi cerulei « ... Lo lascerò a te ma solo per pochi minuti.
Quando mi sono ripreso voglio riprendere ... Chiaro?».
Annuii tranquillamente e nonostante la mia trasformazione fosse ancora in corso,
riuscii a sfoderare un sorriso normale « Non si preoccupi, lasci fare
a me ...».
« Trunks, tu non sei forte quanto me e per questo non sottovalutare la
situazione ... » aggiunse poi con cruccio maggiormente serio.
Annuii nuovamente « Stia tranquillo ... » mi voltai leggermente,
guardai verso una persona specifica e terminai la frase alzando volutamente
il tono di voce « ... e poi se avrò bisogno mi aiuterà Crillin
».
Il piccoletto pelato si indicò il mento e questo scese verso il basso
di un paio di centimetri dallo sgomento ... « Chi, io? ».
Dopo un rapido cenno il namecciano si allontanò e si andò ad appostare
su di un'alta altura: luogo perfetto per vedere il susseguirsi dello scontro
...
« Hehehe, allora Crillin buona fortuna! » disse "scherzosamente"
l'uomo con le cicatrici salutando con una mano il compagno mentre s'indirizzava
assieme a Tienshinhan verso il luogo sul quale si era sistemato il namecciano.
« HEI! ASPETTATE! TORNATE QUI'!! ... » sbraitò il piccoletto
ai due mentre questi, con una nonchalance incredibile, si allontanavano lasciandolo
perdere ... Crillin abbassò pesantemente i bracci e una piccola goccia
di sudore scese dalla sua fronte...
« ... Ma perché capitano tutte a me? ...».
Aumentai l'aura più che potei e mi scagliai su Cell a tutta forza: con
una scarica di pugni cercai di colpirgli il volto ma fu tutto inutile ... Li
evitava facilmente spostandosi lateralmente da una parte all'altra con una velocità
sorprendente. Vedendo che con quelli non ottenevo risultati soddisfacenti, mi
allontanai di un mezzo metro e piazzai un potente calcio di punta all'altezza
del petto. Dopo di esso si susseguirono una serie di calci che s'intervallavano
come zona: uno al volto, uno sul petto, uno all'addome e uno alle gambe ...
Questi, istante dopo istante, aumentavano di velocità divenendo poi incontrastabili.
Nonostante non fossero molto potenti e non facessero molti danni, Cell non riusciva
a difendersi adeguatamente e di rado riusciva riusciva a pararsi dai colpi al
viso mentre le altre parti del corpo rimanevano scoperte. Al termine di quella
(sfiancate) raffica di colpi mi allontanai appena e dopo essermi girato rapidamente
su me stesso, colpii Cell sulla guancia sinistra con una tallonata destra ...
Il mostro precipitò a terra e creò una larga voragine.
Si rialzò ben presto e mi fu nuovamente vicino. Una serie di combo si
interscambiarono rapidamente e io, dopo numerosi scambi, iniziai a perdere colpi
poiché il divarico tra i due c'era ... mi colpì violentemente
alla bocca dello stomaco con pugno poderoso dopodiché mi fece schiantare
al suolo con un colpo a mani giunte proprio dietro la nuca.
Al contatto con il terreno sentii un fastidioso dolore alla spalla destra ...
evidentemente avevo picchiato terra prima con quella che con tutto il resto
...
Mi rialzai rapido e feci in modo che la mia aura tornasse quella di poco prima:
alta e temibile. Quando Cell discese dal cielo e tocco il suolo, scattai in
sua direzione con il braccio destro in carica ...
Il mostro si mise pronto a ricevere il colpo: divaricò leggermente le
gambe e alzò il braccio sinistro verso di me ...
All'ultimo cambiai strategia e lo spiazzai: vicinissimo a lui continuai a caricare
il pugno ... Poco prima del contatto alzai il braccio sinistro e portai il palmo
della mano aperta davanti alla sua brutta faccia e lasciai trasformare molta
della mia energia in onda ...
Il colpo investì in pieno Cell distruggendogli parte del corpo.
Per recuperare fiato e osservare la scena mi allontanai di qualche metro. Dalla
grande nuvola di fumo che si era venuta a creare si intravedeva il corpo mutilato
di Cell del quale gli mancava la parte superiore poiché portata via dal
mio colpo energetico ... Le grandi e lunghe gambe continuavano a muovesi febbricitanti
con piccoli scatti mentre la zona ustionata fumava ancora ...
Nonostante il danno subito sapevamo tutti che era troppo presto per parlare:
Cell si sarebbe rialzato e avrebbe continuato a lottare ...
E infatti poco dopo la parte superiore si riformò e rispuntò dalla
zona ustionata ... Ed era come nuovo.
Si diede una veloce occhiata ai legamenti, per vedere se tutto
era stato ricreato correttamente e alla fine, costatando che il tutto era avvenuto
alla massima eccellenza, ghignò soddisfatto ... «Bravo Trunks,
non immaginavo tutta questa potenza ... Sono piacevolmente sorpreso e spero
vivamente che il divertimento continui per un po' ...».
« Maledetto ... » io avevo sfoderato uno dei colpi più potenti
e lui faceva il gradasso ... la situazione mi fece andare sù di giri.
Feci un rapido cenno al signor Crillin per avvisarlo di tenersi pronto dopodiché
tornai all'attacco. Nuovi colpi vennero scambiati e la situazione, dopo un lasso
di tempo maggiore rispetto al precedente, tornò come prima: mi afferrò
per la folta chioma bionda e mi alzò di peso con la mano sinistra e dopo
avermi portato all'altezza giusta mi riempì di violenti pugni allo stomaco
tanté che rigettai sangue dalla bocca più volte ... Dopo otto
colpi filati mi lasciò cadere lentamente ...
Appena toccai terra con la punta dei piedi spiccai un salto verso l'alto e Cell,
troppo preso dal mio atteggiamento, non si accorse in tempo di un'altro figuro
che gli avrebbe fatto fare l'ennesima figuraccia ...
« KIENZAN!! » a distanza ravvicinata il cerchio luminoso venne lanciato
dal mio compagno rapato e il colpo andò a segno: il braccio sinistro
di Cell cadde a terra senza vita mentre da un lungo taglio sul petto una copiosa
scia di sangue violaceo colava senza tregua iniziando a formare a terra una
piccola pozza.
Atterrai a fianco di Crillin.
« Accidenti, se avessi mirato un po' più a sinistra l'avrei tagliato
a metà ... » sussurrò il piccoletto con aria accigliata
mentre tornava ad assumere una posa da combattimento.
« Non ti preoccupare, avrai un'altra occasione ... » lo tranquillizzai
poggiandogli una mano sulla spalla.
« Credi? Dubito che Cell ci lascerà fare così tranquillamente
... » una piccola goccia di sudore scese dalla sua fronte imperlata.
« ... Lo so bene. Pensiamo solo a continuare a farlo a pezzi se possiamo
... più gli toglieremo energia facendolo rigenerare più dopo sarà
facile per Piccolo o Goku (quando arriverà) di farlo fuori »
« Giusto, continuiamo così!» e dopo aver detto ciò
sul suo volto comparve un largo sorriso.
Nel frattempo Piccolo e gli altri continuavano ad osservare
interessanti lo scontro ...
« Wow ... » disse Tienshinhan « ... Anche se non è
stato nella stanza dello spirito e del tempo Trunks se la cava piuttosto bene
».
« Già, il colpo combinato con Crillin da dato un esito positivo!
Forse ce la possono fare! » gridò completamente esaltato Yamcha
che oltre a ricevere una strana occhiata da Tien, forse non del tutto convinto
dell'esclamazione del compare, un sonoro grugnito da parte del namecciano poiché,
secondo lui, aveva alzato troppo la voce e aveva creato solo un gran baccano
...
Dopo un'altra serie di piccoli scontri il combattimento si spostò
poco più lontano, in un'area con maggiore verde con piccoli arbusti e
pochi alberi.
Dopo avergli assestato una violenta rovesciata sotto il mento mi allontanai
dall'essere con tre capovolte all'indietro e mi rimisi in posa d'attacco pronto
per un nuovo scontro.
In quel tempo Crillin ci aveva preso abbastanza gusto nel combattere: nonostante
alcune pesanti botte alla nuca non aveva risentito ingenti danni e quando doveva
aiutarmi nell'attacco, si dimostrava coraggioso e fiero di sè ... forse
un po' troppo verso la fine ...
Infatti il piccoletto, con fare da duro ma a larga distanza da Cell, gli fece
una sonora linguaccia con tanto di "abbassamento della borsa" con
l'indice destro ... « Bleeee!! Avanti Cell, vieni a prendermi se ci riesci!!
» dopodiché gli diede le spalle e ondeggiò il sedere da
una parte all'altra sbeffeggiandolo maggiormente.
Cell, ovviamente, non se ne stette con le mani in mano: alzò l'indice
sinistro verso la sua direzione e da esso fece partire un velocissimo raggio
di colore rosa ...
Il tappetto schivò il colpo per un pelo e indietreggiò con un
balzo. Cell l'attaccò due, tre, quattro volte con lo stesso colpo ma
Crillin, come un'anguilla presa dalla mattana, sgusciava lontano e non si lasciava
prendere ...
Il gioco terminò quando accadde un fatto spiacevole: al quinto colpo
laser del nemico, il piccoletto si andò a buttare dietro a un cespuglio
che era lì vicino e si accucciò ... Cell era pronto per colpire,
sicuro che quella volta non l'avrebbe mancato, ma si fermò appena lo
rivide ...
« WOAH!! » Crillin si rialzò in piedi e con gli occhi fuori
dalle orbite guardò verso il basso, vicino a sè ...
Cell, curioso ma per di più scocciato, aprì la mano dal palmo
creò una grande onda di energia che andò ad incenerire il piccolo
cespuglio e distrusse una piccola parte del nuovo ring ...
Da dietro il cespuglio saltarono lontano due individui: Crillin e C17 ...
Quando il cyborg atterrò a terra tutti noi assumemmo
inconsapevolmente un'aria esterrefatta ...
Cell era felice di averlo sotto gli occhi: dopo dure ed estenuanti ricerche
in cui aveva rimediato soltanto fallimenti su fallimenti, l'oggetto dei suoi
desideri era apparso davanti per magia come se, per fare avverare il suo grande
sogno, non avrebbe dovuto fare altro che aspettare immobile ... Secondo i suoi
pensieri, che ormai correvano senza freno nella sua mente pazzoide poiché
euforico come non mai, se fosse stato fermo il cielo gli avrebbe donato fin
da subito ciò a cui ambiva visto che, avendo smesso di cercarlo, era
apparso di sua iniziativa ...
Gli occhi sgranati del moro si posarono su Cell, sull'essere che gli aveva portato
via la sorella ... Nei suoi occhi si leggeva un velo di perplessità perché,
per colpa del piccoletto che si era nascosto al suo fianco dietro al cespuglio,
il suo piano momentaneo era andato in fumo: voleva rimanere nascosto finché
non avesse trovato un buon momento per portare 18 in salvo e poi, prima ovviamente,
doveva capire come fare ...
Il moro si mise in posizione difensiva e si preparò per un possibile
attacco.
Dall'alto dell'altura Piccolo era andato su tutte le furie ... «17 SEI
UNO STUPIDO!! PERCHE' DIAVOLO SEI VENUTO?! TI AVEVO ORDINATO DI STARTENE AL
PALAZZO, RAZZA DI ZUCCONE!!».
Sentendo bene il rimprovero il moro assottigliò maggiormente gli occhi
e arretrò di un passo mentre manteneva la sua posa: il pugno destro in
avanti mentre quello sinistro vicino allo stomaco.
Cell divenne serio e guardò in direzione del namecciano dopodiché
sorrise al giovane ragazzo ... « Il palazzo di Dio immagino ... Ammetto
che non avevo preso in considerazione quel luogo perché pensavo di non
avervi mai potuto trovarvi ma a questo punto mi sorprendo che tu ti sia alleato
con loro ... Non avevo pensato a questa eventualità ... ».
Il cyborg sbottò « Io non sono alleato con loro! Non sono alleato
con nessuno!! ».
Sotto ai nostri occhi il dibattito continuò mentre io, ormai messo da
parte, osservavo la scena senza parole ... « Molto bene ...» disse
Cell con un sorriso sulle labbra «... Dovrai ammettere che la situazione
è però alquanto bizzarra: stare al palazzo del Supremo e non considerarsi
alleati ... Devo pensare che tu fossi un'ospite? Oppure che fossi un recluso
... ».
Avendo centrato in pieno la questione, sulla guancia destra di 17 incominciò
a scendere una piccola goccia di sudore ... «Tzk ... ».
A quel punto Crillin entrò in ballo e mostrò nuovamente la sua
vera forza, quella fatta da quell'animo forte e buono, fiducioso ed eternamente
legato ai propri cari ... Si posizionò davanti a 17 e sotto lo sguardo
sorpreso di tutti noi, spalancò le braccia come a formare una barriera
... « C17 è venuto con noi al Palazzo perché gli abbiamo
detto di te e di quello che avevi intenzione di fare. E' stata una sua scelta
rimanere così com'è stata una scelta quella di 18 di allontanarsi
... » arrivando a parlare di lei le gote si infiammarono leggermente dopodiché
tornò in sè e proseguì « ... Non so se lui è
un nostro alleato o meno ma penso che su di una questione la pensiamo allo stesso
modo: non vogliamo che venga assorbito nessun'altro e desideriamo che tu sparisca
dalla faccia della terra ... e che poi ritorni 18 -////- ... ».
Gli occhi di ghiaccio rimasero spalancati mentre continuava ad osservare il
marchio della tartaruga sulla sua piccola schiena ... « Crillin ... ».
Cell arricciò il muso in una smorfia disgustata e continuò ad
osservare i due con la medesima espressione ... « Umpf ... Quindi immagino
che non mi dirai nulla del perché la mia forza è così bassa
nonostante abbia assorbito tua sorella ... vero? ».
Il piccoletto spalancò ancora di più gli arti e spostò
leggermente la testa per vedere il moro con la coda dell'occhio « Non
gli dire niente!! ».
17 non se lo fece ripetere e si cucì la bocca a filo doppio ... Non avrebbe
mai parlato, nemmeno sotto tortura ...
All'improvviso il cyborg si trovò circondato: Crillin
davanti, Piccolo a sinistra, io a destra, Tienshinhan dietro sulla sinistra
mentre Yamcha nella parte destra ... Con i nostri cinque corpi formammo una
sorta di barriera umana.
« 17, ti sei reso conto del fatto che ci hai messo in un grosso pasticcio?
» chiese il namecciano senza guardarlo negli occhi azzurri.
Egli non rispose e si limitò a stringere i pugni ... Dopo pochi attimi
voltò lo sguardo verso di me e mi guardò forse curioso ...
« RAGAZZI!! ... » esclamò all'improvviso Crillin per incitarci
« ... ORA PIU' CHE MAI DOBBIAMO ESSERE UNA SQUADRA!!».
Voltai gli occhi cerulei e scrutai i suoi ...
Yamcha e Tienshinhan risposero "sì" a gran voce e poi caricarono
l'aura ...
Io annuii leggermente e il moro fece lo stesso ...
Rigirammo i volti verso Cell e ci concentrammo ...
Solo per quella volta l'avrei considerato un compagno e l'avrei
difeso per il bene dell'umanità.
Scattammo tutti in avanti pronti per un nuovo ed estenuante
combattimento.
Ciao a tutti! Oggi, mi spiace davvero, ma non ho il tempo
materiale per trattenermi quindi oggi sarò un lampo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno recensito lo scorso capitolo ovvero: Angelo Azzurro
Swwtcicia
LadyDreamer
nana987
Vegeta4ever
folg_89
Juu_Nana
lady wolf
Inoltre avverto Swwtcicia e lady
wolf che per le spiegazioni sull'inserimento delle immagini mi rifarò
viva questa sera sempre che non muoia prima al lavoro.
Mi spiace essere così sbrigativa ma purtroppo questo è il tempo
che ho. Sorry
Un bacio a tutti. Spero che il capitolo vi piaccia. Ci si rivede lunedì ;D scImMIA
CAPITOLO 50
- TRUNKS CRISIS -
I guerrieri si lanciarono senza terrore alcuno verso Cell il quale, nonostante
i suoi avversari fossero più ostici di quanto avesse previsto, continuava
a mantenere alta la sua perseveranza e quell'arrogante e boriosa aria d'essere
invincibile. Solo quando si ritrovò circondato dai guerrieri Z decise
che forse era più saggio posizionarsi in uno stato difensivo ...
Mentre Trunks, Piccolo e gli altri lo braccavano il cyborg numero 17 se ne stava
a distanza di sicurezza pronto a scappare nel caso il demone in terra avesse
scattato in sua direzione. La forza cibernetica era stata ridotta notevolmente
con l'operato della scienziata ma la velocità per fortuna non era stata
intaccata più del necessario e ciò permetteva al moro di mantenere
i nervi saldi poiché sapiente del fatto di avere buone probabilità
di scampo. E infatti quando Cell scattò fulmineo la prima volta, fu rapido
anch'egli e riuscì a sfuggirgli ...
17 atterrò alcuni metri di distanza e si rivoltò nuovamente verso
colui che lo voleva assorbire: anche se c'erano altre cinque persone che lo
tenevano d'occhio non voleva perderlo di vista ... Se lo avesse fatto non sarebbe
stato più sicuro delle proprie capacità e avrebbe incominciato
a provare un nuovo sentimento umano: la paura. Quando i loro occhi glaciali
si incontrarono nuovamente un piccolo sorriso gli incorniciò il giovane
volto ... Cell non l'avrebbe mai preso!
Già solo dopo la prima volta che 17 gli
era sfuggito, Cell era già al limite della sopportazione ... Si raggomitolò
per un attimo su sè stesso e concentrò l'aura facendola brillare
di un oro accecante. Si ridistese spalancando le braccia al cielo e fece letteralmente
esplodere la propria forza alzando tutt'attorno un gran polverone ... oltretutto
alcuni guerrieri riuscirono a malapena a rimanere stabili sul posto a causa
di quella tremenda onda d'urto. Uno di quest'ultimi però non si fece
abbattere e strinse i pugni con determinazione ... Quando la forza cessò
un poco aumentò anch'egli l'energia per un attacco ...
Tra Trunks e Piccolo ... Cell fuoriuscì dalla nuvola di polvere e passò
proprio tra loro con l'aura volutamente e pressoché azzerata e si allontanò.
Completamente presi alla sprovvista i due voltarono lo sguardo verso l'essere
formato di cellule che, inesorabilmente, si avvicinava al giovane ragazzo anch'egli
shoccato dall'imminente pericolo. Il namecciano srotolò rapidamente gli
arti e afferrò il nemico per i fianchi ... ma Cell non si fermò:
allungò il braccio destro in avanti per afferrare il bavero color del
sole e attirare a sè ciò a cui bramava quando, improvvisamente,
si ritrovò dinanzi uno di quelli che lui definiva "impiastri"
e si dovette fermare per forza. Tienshinhan, che grazie al suo terzo occhio
era riuscito a vedere i movimenti del nemico, era davanti a numero 17 e lo proteggeva
con la sua stazza.
L'aura dell'uomo a tre occhi crebbe un poco e improvvisamente vi fu un aumento
di combattenti in campo: Tien si era sdoppiato e aveva creato due doppioni identici
a lui in tutto e per tutto. Le due nuove figure, assieme al loro creatore, avvicinarono
le falangette delle mani e le fecero combaciare lasciando i palmi staccati,
avvicinarono le mani al volto e fecero accrescere al massimo l'aura ...
Piccolo e gli altri si allontanarono mentre Cell rimase immobile con la sua
solita aria spavalda ...
«SHINKIKOHO!!!» «SHINKIKOHO!!!» «SHINKIKOHO!!!»
La terra tremò e un abnorme cratere dalla forma quadrata si formò
sul terreno e, sul fondo di esso, Cell se ne stava fermo a digrignare i denti
di rabbia ... Dopo pochi attimi di esitazione, la creatura di Gelo si levò
verso il cielo in direzione di colui che gli aveva inflitto l'ennesimo colpo.
A metà percorso Tienshinhan caricò nuovamente l'aura e attaccò
ancora ... e poi ancora e ancora ...
Tutti, persino lui stesso, sapevano che stava per compiere una pazzia. Nonostante
il nemico fosse meno forte di quanto sarebbe dovuto essere realmente, da solo
non sarebbe mai riuscito nell'impresa di cancellarlo dalla faccia della Terra.
Dopo l'ennesimo bagliore d'energia i due doppioni scomparvero in una nuvola
di polvere dopo aver toccato terra all'apparenza senza vita ... Se l'originale
avesse continuato sarebbe diventato egli stesso senza vita ...
« TIENSHINHAN!! SPOSTATI DI LI', CI PENSIAMO NOI!! » i due allievi
del Genio delle tartarughe di mare scostarono il compagno e si affacciarono
all'ormai gigantesco baratro.
Cell nel frattempo risaliva completamente accecato dall'ira ...
I movimenti dei due furono simultanei: le mani in avanti e poi sul fianco ...«
KAME ... » un'energia azzurra crebbe sui loro palmi ... « ... HAME
... »e poi, al culmine della potenza, venne scagliata sul nemico senza
pietà « ... HA!!!». Le due onde si unirono come se fossero
state create dalla stessa persona e assieme andarono a colpire le forti braccia
di Cell che, poco prima dell'impatto, le aveva incrociate dinanzi al viso proteggendosi.
L'onda Kamehameha non ebbe l'effetto sperato purtroppo: era riuscita a creare
soltanto un po' di fumo e nulla di più.
Yamcha e Crillin arretrarono di un passo quando Cell fu davanti a loro. Prima
di parlare li fulminò con lo sguardo ...
« Poveri sciocchi, cosa credevate di fare? ». Rapido e quasi invisibile
agli occhi, il mostro si portò alle spalle del povero Crillin e con un
pugno in piena schiena, lo fece schiantare contro una parete rocciosa ... se
non fosse che il momento era tragico per tutti, la scena del piccoletto che
si era incastrato con la crapa nella roccia sarebbe stata molto più esilarante
e di sicuro si sarebbe rilevata adatta da raccontare un giorno attorno a un
bel pranzetto ...
Dopo aver sistemato il piccoletto toccò il turno di Yamcha: con un sonoro
calcio la spalla uscì dalla sua locazione dopodiché anch'egli,
con un'altro e violento colpo, venne spedito sul fondo del cratere creato poco
prima dall'amico ... lì vi rimase per un bel po'.
Mentre Trunks e Piccolo erano posizionati dinanzi
a 17 e a Tienshinhan in posa da combattimento per offrire loro protezione, l'ultimo
di questi quattro faticava a rimanere vigile a causa delle scarse energie e
boccheggiava ansimante nel tentativo disperato di riprendersi un poco ed evitare
una mesta fine.
« Non si preoccupi signor Tienshinhan, adesso quì ce la vediamo
noi ... » il ragazzo venuto dal futuro, ancora trasformato in super sayan,
aveva parlato nel tentativo di infondere nel compagno una maggiore sicurezza
« ... Lei ha fatto già molto. Si tenga da una parte e si riposi
».
L'uomo dalla grande dote visiva, abbassò il capo e colpì la terra
con un pugno ben serrato: lì, e come era già accaduto in passato,
non era stato all'altezza della situazione e doveva lasciare tutto ai compagni.
Gli bruciava terribilmente questa sconfitta anche perché fin dal giorno
in cui aveva ricevuto la prima, ovvero nello scontro contro il piccolo Goku,
si era allenato allo sfinimento ma tutto alla fine si era rilevato di poca utilità:
ogni qualvolta doveva lasciare il lavoro a qualchedun'altro ...
Alzò gli occhi e osservò la figura del giovane ragazzo che con
coraggio sfidava il proprio avversario circondato da quell'aura brillante ...
Si ritrovò un attimo a pensare che i sayan fossero degli esseri dalla
potenza straordinaria e che forse, se non fosse stato per uno di loro, non avrebbe
mai raggiunto egli stesso un tale livello di forza. Dentro di sè quel
leggero senso di umiliazione si trasformò in qualcosa di profondamente
differente.
A fatica si rialzò in piedi dopodiché annuì stancamente.
Si allontanò di una decina di passi e si appoggiò ad un'alta parete
verticale di dura roccia. Quando si accasciò a terra constatò
che il combattimento non era ancora ricominciato ...
Sorrise lievemente ...
Non sarebbe stato umiliante farsi superare a quel modo da un giovane sayan:
il combattimento ce l'avevano nel sangue e anche se non tutti erano buoni e
generosi come il valoroso Goku o, il lì presente, giovane Trunks, non
si poteva non dire che non fossero speciali ... Se avevano le carte giuste per
chiudere il gioco era meglio aiutarli come meglio si poteva e lasciar fare loro
il resto. Loro erano più forti e potevano farcela ... solo pensandola
in questo modo quella strana sensazione si mutava in rispetto.
Cell osservò pensieroso l'allontanarsi
dell'alto guerriero e il suo accasciamento al suolo.
« Tzk. La tua fine Tienshinhan è soltanto rimandata, non credere
di poterla scampare tanto facilmente ...» voltò gli occhi verso
il giovane dagli occhi cerulei e assottigliò i propri «... Trunks
... è il tuo turno adesso? ».
Piccolo fece un passo in avanti e s'intromise « No, sarò di nuovo
io il tuo avversario. Mi sono ripreso e ho tutta l'intenzione di abbatterti
».
Cell raccolse nella larga bocca un poco di saliva dopodiché la sputò
lontano « Humm ... Io volevo vedermela un po' con il ragazzino se non
ti dispiace ». Cell scattò in avanti e colpì violentemente
il namecciano allo stomaco con un forte pugno piegandolo in due dal dolore.
Rapido come non mai si scostò leggermente e colpì ancora Piccolo
con una gomitata sull'ampia schiena e quest'ultimo cadde sbattendo violentemente
la mascella al suolo.
Nello stesso tempo Trunks, che si aspettava l'ennesimo sgarro da parte dell'essere
pluricellulare, era già pronto ad accoglierlo mentre il cyborg, consapevole
che anche se si fosse nascosto Cell l'avrebbe nuovamente trovato, stava a poca
distanza dal coetaneo e lo seguiva in ogni movimento senza essergli d'impiccio:
se Trunks volava a destra lui si spostava nella medesima direzione, se lui scattava
lontano egli lo seguiva a ruota senza nemmeno chiedersi il perché dei
suoi movimenti ... Il perché di questo atteggiamento era però
oltremodo chiaro e comprensibile: a parte il fatto che se anche si fosse nascosto
Cell l'avrebbe scovato, se il mostro l'avesse poi preso tra le sue grinfie e
Trunks e gli altri gli fossero stati a una distanza ravvicinata sarebbero stati
in grado di intervenire tempestivamente ed evitare il peggio. Se fosse stato
lontano e magari anche nascosto, difficilmente gli altri sarebbero accorsi in
tempo ... per questo 17 stava incollato al sayan senza perderlo d'occhio un
istante. Ormai sapeva che se fosse stato in pericolo, lui sarebbe accorso anche
se solo per salvare il destino della Terra e non il suo.
Dopo aver abbandonato Piccolo a terra Cell si dedicò completamente al
giovane biondino: si staccò da terra e rapidissimo, come se non avesse
perso un briciolo di forza durante tutto il lungo scontro precedente, si precipitò
su di esso e iniziò a scatenarsi mostrando tutta la forza dell'essere
"quasi" perfetto con l'ausilio di combo complesse e particolari mosse
riprese da altri.
In tutto quello scontro il cyborg continuava con la sua intelligente strategia
...
Dopo diversi minuti di battaglia senza elusione
di colpi Cell riuscì ancora a prevaricare sul suo rivale e con una rovesciata
in piena schiena lo fece precipitare al suolo a gran velocità e il contatto
tra le due materie provocò una fossa di medie dimensioni.
Come aveva sempre fatto in precedenza, C17 volò verso il sayan ma qualcosa
andò per il verso sbagliato ...
Il terribile nemico lo braccò a una decina di metri dal suo obiettivo
e lo costrinse a retrocedere grazie alla sua lunga coda che, aperta ad ombrello,
incuteva un terrore indescrivibile ... Cell si avvicinò ancora di più
al suo premio e dopo alcuni attimi di esitazione per osservare meglio quegli
occhi carichi di paura, mosse la sua arma verso il giovane ragazzo ...
17, con tutta la forza che aveva in corpo, afferrò il perimetro dell'apertura
con entrambe le mani e oppose resistenza come poté lanciando nel frattempo
alte grida nella speranza che qualcuno accorresse ... La forza del mostro aumentò
ancora e lì il ragazzo non ce la fece più: la presa cedette e
la lunga coda si richiuse attorno al suo corpo lasciandone al di fuori soltanto
le gambe e una parte del bacino ... I movimenti convulsi degli arti inferiori
non producevano alcun effetto.
Trunks finalmente si riprese e con alcuni spostamenti rapidi della nuca fece
tornare ogni pensiero al proprio posto. Si rialzò in piedi e appena vide
la terribile scena corse più che poté. Afferrò il nuovo
compagno per le caviglie, le strinse con forza e iniziò a strattonarlo
verso di sè. Cell ovviamente non se ne stette fermo: aumentò la
forza del risucchio e per il sayan divenne ancora più difficile trarre
in salvo il cyborg che, inesorabilmente e contro la sua volontà, stava
per fare ingresso a un nuovo "mondo" ...
Il mostro stava per cogliere al suo interno il meraviglioso premio quando qualcos'altro
capovoltò nuovamente la situazione: un potente colpo di elevatissima
e concentrata potenza lo colpì in pieno volto ...
Cell cadde a terra privo della testa ... Gli arti si atrofizzarono e con essa
anche la lunga coda. Trunks spalancò l'apertura e 17 uscì da quel
luogo completamente sconvolto: gli occhi sbarrati, i capelli ricoperti di una
sostanza viscosa e appiccicosa, il cuore che batteva ai mille ...
Il sayan rimase seduto al suo fianco per qualche istante ... « Tutto a
posto? »
Il ragazzo moro negò con forza dopodiché si portò le mani
al viso coprendolo completamente ...
Ai due si avvicinò un terzo guerriero e li osservò serio.
« Grazie signor Piccolo ».
« Tzk ... » il namecciano voltò lo sguardo verso il nemico
che era ancora sdraiato vicinissimo a loro « ... tra breve Cell sarà
come nuovo per colpa delle mie cellule e oltretutto sarà ancora più
forte grazie a quelle sayan ...».
Il biondo si voltò anch'egli verso quel colpo apparentemente senza vita
« Già ma se continuiamo a costringerlo a rigenerarsi prima o poi
la sua energia arriverà a un livello tale che gli sarà impossibile
ripristinarsi completamente ... Solo allora saremo in grado di sconfiggerlo
definitivamente. Forza sayan o meno ad un certo punto sarà del tutto
inutile ... So bene che è una vigliaccata come tecnica ma finché
non arriva il signor Goku dobbiamo continuare a questo modo » si rialzò
in piedi e con un braccio si ripulì la fronte che si era sporcata di
polvere.
« Allontaniamoci che è meglio e poi ... »
« HEIIII!!! ...» una personcina dalla bassa statura si avvicinò
ai tre e quando vi fu nei pressi rallentò la corsa « ... Uff, meno
male che state tutti bene! ... » Crillin sorrise gaio mentre si toccava
il grosso bernoccolo che aveva sulla testa « ... Ho portato Yamcha a fianco
di Tienshinhan, Cell gli ha rotto un braccio e parecchie altre cose ... Fortuna
che io ho rimediato una grossa botta e basta visto che sono abituato ai colpi
violenti! ».
Dopo essersi avvicinato al moro si piegò sulle ginocchia e gli porse
gentilmente la mano destra « Hei, tutto bene? ».
Il moro sbuffò e scattò in piedi come ad indicare che non aveva
affatto bisogno del loro aiuto ... in realtà nel profondo era ancora
molto scosso.
Il piccolo gruppo si allontanò appena
e dopo pochi minuti, il corpo "decapitato" di Cell, si rialzò
in piedi. Crillin nel rivederlo nuovamente scattante prese un colpo tremendo
ma il motivo era più che altro perché faceva una certa impressione
... Dopo un lieve aumento dell'aura la testa intera ricomparve dal collo accompagnata
da un piccolo spruzzo di quella strana sostanza viscida di cui la testa del
cyborg era ricoperta.
Rise profondamente facendo riecheggiare la sua grossa voce in quel piccolo lembo
di terra ... « Sono ancora quì ... ».
« Accidenti ... Ma quello non muore mai? » si chiese Crillin diventando
completamente pallido in volto mentre gli altri scrutavano lo stesso essere
con ciglio serio e alquanto pensieroso.
Cell alzò il braccio destro nella loro direzione dopo essersi posizionato
di tre quarti « Numero 17: tu sarai mio e diverrai parte integrante del
mio essere! ... » lo stesso braccio lo riavvicinò al petto e poggiò
la larga mano su di esso «... Non temermi e vieni con me. Così
riabbraccerai anche la tua adorata sorellina ... ».
In quel momento se 17 avesse posseduto un'aura, questa sarebbe schizzata alta
in pochi secondi ...
Crillin si voltò nuovamente verso il ragazzo bramato e gli iniziò
a parlare serio: « Senti 17 ... » il moro abbassò lo sguardo
verso di lui e stette ad ascoltare «... scommetto che adesso senti una
gran rabbia ma ho paura che se uccidiamo Cell 18 morirà assieme a lui
... »gli occhi gelidi si spalancarono improvvisamente ... uccidere Cell
significava uccidere lei ... « ... ma non lasciare che questo problema
ti leghi maggiormente: se ciò accadrà chiameremo il dio drago
e la faremo riportare in vita ».
Trunks si trattenne a stendo dal controbattere quella bestemmia. Già
i cyborg che temeva erano tornati a vivere per colpa di Bulma e allora Crillin
si offriva persino di riportarli in vita quando invece sarebbero stati da rottamare
definitivamente.
Alla stessa velocità con cui era divenuto serio, il piccoletto fece una
smorfia alquanto imbarazzata « Hehehe ... Quindi non ti trattenere adesso
e diamo tutti il nostro meglio! ».
Appena un secondo dopo la parlantina il cyborg sembrò aver dimenticato
il momentaccio precedente e con nonchalance si pettinò appena i capelli
e si risistemò il grosso foulard « Parla per te tappo ... ».
« Hei, avete finito di fare salotto? Io mi stò stancando di aspettare
... Forza, fatevi avanti! » tuonò Cell poiché messo in disparte.
L'aria si fece nuovamente pesante ...
Piccolo scattò in avanti, silenzioso e lo scontro ricominciò.
Il namecciano e il giovane sayan si alternavano
durante lo scontro mentre invece il cyborg e il piccolo Crillin li osservavano
dalla distanza attenti ad ogni loro movimento ma soprattutto agli spostamenti
di Cell stesso.
Dopo un'accecante colpo d'energia Trunks si allontanò appena dal nemico
e dopo averlo mirato alla perfezione lo tempestò di una cascata di onde
talmente rapida che per il mostro fu impossibile allontanarsi senza rimanere
in piccola parte leso da quell'attacco ... Le onde infatti erano rapidissime
ma per questo non erano di una potenza invidiabile ... il fatto era che dopo
quasi due ore di dura lotta il corpo incominciava a provare il peso della stanchezza
e questo purtroppo iniziava a valere anche per il grande Piccolo al quale, sempre
più rapidamente, aumentava il fiatone.
Cell si accorse in breve che la loro fiacca stava aumentando ma anche lui non
si poteva più definire in splendida forma: troppe volte si era rigenerato
delle parti mancanti e ciò in quel momento lo portava in difficoltà
perché ogni mossa doveva essere ponderata e doveva prevedere ogni qualvolta
quale tattica escogitare per risparmiare le energie e nel frattempo chiudere
la partita ... La strategia perfetta ovviamente era quella di assorbire il cyborg
ma per colpa del sayan e di Piccolo la faccenda si stava dimostrando estremamente
ardua.
Il mostro si levò alto nel cielo e si posizionò in un luogo altamente
strategico ... fece un movimento specifico e gridò a gran voce una parola
conosciuta ... Taiyoken ... Prima che riuscisse ad emettere l'ultima sillaba
Crillin avvertì tutti del pericolo: « CHIUDETE GLI OCCHI!! CHIUDETE
GLI OCCHI!! »
Tutti eseguirono e non vennero abbagliati. Quando però le palpebre di
tutti si alzarono, gli occhi che erano stati al di sotto di esse non scorsero
più il mostro da nessuna parte ...
Piccolo si agitò improvvisamente « Guardate, guardate dappertutto!!
Non possiamo lasciarcelo scappare!! » e come un fulmine sfrecciò
in una ricerca disperata. Anche Tienshinhan e Yamcha cercarono di contribuire
come poterono guardandosi attentamente attorno cercando di scrutare il minimo
movimento ...
Solo dopo internabili minuti il terrore tornò:
17 e Crillin erano ancora sulla rupe quando la terra incominciò a tremare
sotto i loro piedi. La roccia si spaccò creando un'enorme crepa e da
questa Cell fuoriuscì lento e inesorabile come uno spettro. Sentendolo
alle spalle i due poveretti si voltarono e lo videro ... Crillin si pietrificò
dal terrore ...
La coda si alzò ancora e si riaprì ad ombrello ... Anche Trunks
e Piccolo individuarono il nemico ed accorsero più rapidi che poterono
quando però giunsero in prossimità era troppo tardi ... o forse
no.
La coda discese e intrappolò nuovamente il moro e quest'ultimo, come
in precedenza prese a dimenasi come un ossesso scalciando furiosamente. Trunks
fu il più rapido ad accorrere: colpì Cell in pieno volto con un
gancio sinistro. Questo non bastò per interrompere il suo operato ma
servì per dare la possibilità al moro di reagire: con il pugno
ricevuto il mostro allentò appena la presa e 17 ne approfittò
per afferrare il perimetro dell'orribile apertura e di allargarne il foro utilizzando
la poca forza che aveva. Quando ebbe spazio sufficiente attivò la barriera
sferica attorno a sè e la espanse al massimo. La coda di Cell si espanse
a dismisura e dopo breve non riuscì più a contenere la propria
creatura ... per una causa di forza maggiore, e cioè 'impossibilità
di assorbire una palla dalle dimensioni così voluminose, fu costretto
ad abbandonare la presa e lasciar guizzare lontano quella grande biglia verde.
Solo dopo aver visto rotolare quella enorme palla con all'interno la sorpresa,
Crillin si svegliò e si riprese: si voltò verso il cyborg e gridò
a gran voce « BRAVO! GRANDE!! ».
Cell digrignò a denti stretti dopodiché ricevette a sorpresa l'ennesimo
cazzotto in piena faccia mentre il cyborg continuava a rotolare all'interno
di quella sferetta.
A distanza di una ventina di metri il cyborg sciolse la barriera e questa si
frammentò in piccoli cocci d'energia che divennero invisibili prima di
toccare terra. 17 atterrò goffamente cascando sul fianco. Alzò
gli occhi al cielo e rivide il sayan e in namecciano che lottavano estenuamente
contro Cell utilizzando le tecniche più svariate. Si sdraiò completamente
spalancando braccia e gambe come se in quel momento fosse stato in mezzo ad
un prato verdeggiante in una tranquilla mattina di tiepida estate ...
Quando Crillin gli si avvicinò e gli chiese nuovamente come stesse, egli
scoppiò a ridere ... secondo quel che aveva capito, era riuscito a sfuggire
dal mostro con le sue sole forze. Questo gli bastò ad infondergli nuova
linfa e uno spruzzo di spavalderia in più.
Lassù la lotta proseguì: quando
Piccolo venne colpito ad ventre con un potente calcio si piegò in due
e sputò un po' di sangue violaceo. Con un successivo colpo alla nuca,
precipitò ancora a terra e da lì non si rialzò più
se non dopo un grande evento ...
Senza perdere altro tempo prezioso Cell tornò a colpire puntando ancora
sul giovane moro che nel frattempo, e per fortuna, aveva appena terminato il
suo sfogo di gioia, era tornato quello di sempre e si era rialzato pronto per
accogliere ancora la sua sfida: quando lo vide toccare terra dinanzi a sè
scattò indietro e mentre si allontanava lanciava delle tenere onde d'energia
verso Cell che poi, sentendo quell'esigua e a dir poco patetica forza sulla
propria pelle, incominciò a camminargli incontro sogghignando ad ogni
colpo ricevuto. 17 si fermò quando si trovò spalle al muro con
una delle tante pareti rocciose ...
« Hehehe ... Sei in trappola e adesso ... » la coda si spalancò
e venne riavvicinata al volto del ragazzo « ... voglio proprio vedere
cosa ti inventi ... » ormai mancavano pochi centimetri al contatto ...
sul volto del moro nacque un sorrisetto beffardo ...
Ci fu un rapidissimo lampo di luce e poi il nulla, il silenzio ... Lentamente,
come se ad essa vi fossero collegati dei fili invisibili e speciali, la lunga
coda iniziò a scendere verso il basso e alla fine lì vi rimase.
Esterrefatto da ciò che era avvenuto, Celle voltò lo sguardo verso
la propria sinistra e lì rivide il tappetto con uno strambo e insopportabile
sorriso sul volto ... « Haha!! Dovevi immaginare cosa avrei preparato
io piuttosto! Anche se a forza di tagliare via dei pezzi mi sembra di essere
un salumiere ... » esclamò Crillin con un leggero fiatone.
Cell assottigliò gli occhi ormai stanco della situazione. Si avvicinò
lento al piccoletto e a un passo di distanza si fermò.
« Adesso ne ho abbastanza di te ... » Rapidissimo colpì il
piccolo guerriero in viso con un tremendo calcio girato e Crillin andò
a schiantarsi contro la dura roccia. Al colpo svenne all'istante.
Cell si rivoltò verso il moro e divenne livido in volto: quello era il
momento per chiudere il gioco.
Aumentò l'energia al massimo e urlò
a squarciagola. La coda venne rigenerata dopo pochi secondi. L'energia spirituale
si riabbassò notevolmente e al posto di essa crebbe una grande fatica
...
« Adesso ... basta così ... » sussurrò Cell con un
filo di voce.
Rapido corse verso il moro e con tutto il corpo lo schiacciò contro la
parete dopodiché si allontanò leggermente e rifece il solito movimento
con la coda.
17 si concentrò e ricreo la forte barriera. Sotto di essa sorrideva all'idea
di essere al sicuro ... ma si sbagliava.
Cell, mentre con la coda premeva dall'alto, con entrambe le mani cercava in
ogni modo di sfondare la difesa comprimendola con tutte le sue forze. Trunks
cercò ancora di intervenire ma invano: abbandonando per un attimo il
procedimento di abbattimento, Cell si voltò su sè stesso e colpì
il sayan con un potente ki-blast e quest'ultimo, colpito in pieno, cadde a terra
dolorante. Cell riprese il suo operato ...
La barriera si disintegrò in minuscoli frammenti e tutto terminò
per numero 17 ...
Divenne una cosa sola con il mostro.
Un gigantesco bagliore illuminò all'inverosimile tutto lo spazio circostante
inserendo luce anche nei più piccoli anfratti fino ad allora baciati
solo dalla tenebra più profonda. Intorno al nuovo e potente "essere
perfetto" l'aura circolare e chiara, scatenava delle abnormi scariche elettriche
che impedivano a chicchessia di avvicinarsi più del necessario: più
volte Trunks, colto da una strana sensazione che si avvicinava anche fin troppo
a quella della perdizione, di era scagliato su di essa rimediando però
soltanto delle ustioni dove la scarica lo colpiva ...
Ormai con la giacca a brandelli e il corpo ricoperto di ferite più o
meno gravi, osservava la mutazione di Cell senza potere far nulla per fermarlo.
Preso e portato in balia da un grande senso di spaesamento, gli occhi cerulei
ma comunque sbarrati, guizzavano da una parte all'altra alla ricerca dei propri
compagni: Piccolo era a terra con il volto rivolto verso il basso, il piccolo
Crillin era mezzo sepolto da grosse pietre ed era svenuto, Tienshinhan e Yamcha
erano ancora immobili e incapaci di intervenire. Lui era l'unico in piedi ...
ciò lo fece andare completamente nel pallone.
La grande aura si riabbassò e finalmente si poté vedere l'aspetto
del nuovo e tremendo essere: alto ma molto meno di prima, snello ma al contempo
robusto, la lunga coda era pressoché scomparsa sotto alle lunghe ali
nere e sul volto pallido due bande violacee sotto agli occhi occupavano gran
parte delle guance ... Quando aprì gli occhi apparve nuovamente quello
sguardo di ghiaccio ...
Si osservò il proprio corpo, come aveva fatto con la prima mutazione,
senza far trasparire alcun segno di gioia o soddisfazione anche se nel profondo
lo era come non mai.
Gli occhi gelidi si abbassarono sul sayan e sul volto comparve un sorriso compiaciuto
... « Sono davvero contento di questa trasformazione, ora sono molto più
forte di prima ... » parlò con un tono di voce normale, non alto
come quello che aveva in precedenza, ma era ugualmente fastidioso ... Cell,
dopo essersi osservato il palmo pallido della mano sinistra, la chiuse lievemente
e tornò ad osservare il biondino con quel suo solito sorriso ...
« ... Sai Trunks, ho paura che per te sia davvero giunto il momento e
a cosa mi riferisco tu lo sai benissimo ».
Una grossa goccia di sudore iniziò a scendere dalla fronte del ragazzo
...
Cell si incamminò verso di lui e si fermò a solo un metro di distanza
...
Non aveva alcuna possibilità ...
Trunks iniziò a soffrire fin da subito:
Cell affondò la sua mano destra nei biondi capelli e afferrò il
cuoio capelluto, tirò verso di sè il ragazzo e gli assestò
una micidiale ginocchiata allo stomaco. Mentre il sayan cadeva a terra il mostro
approfittò della sua discesa e lo colpì violentemente al fianco
con un calcio di punta ... Dopo aver rimbalzato a terra, Trunks rotolò
sul fianco un paio di volte preso da un dolore lancinante.
L'essere perfetto aveva una forza che andava al di là della sua immaginazione.
Cell si avvicinò nuovamente ma un colpo violentissimo alla nuca lo fece
fermare: Piccolo si era rialzato e lo aveva colpito in pieno con lo stesso colpo
usato per salvare per la primissima volta il giovane cyborg ... la potenza era
stata eguale ma il risultato fu profondamente differente: con un'estrema calma
il mostro si massaggiò appena il punto colpito e sorrise sfacciato al
namecciano ... « Evidentemente anche l'essere perfetto può essere
punto da un moscerino ... ».
Il due guerrieri ancora in piedi rimasero allibiti da tale situazione.
Cell si rivoltò ancora verso il ragazzo che a fatica riusciva a mantenere
una posa eretta « Se non ti dispiace prima termino con lui. Non per dire
ma dopo un po' diventa seccante averlo continuamente tra i piedi ...»
e dopo aver detto ciò divenne invisibile agli occhi e apparve alle spalle
di Piccolo che, successivamente, nulla poté contro il suo colpo alla
nuca che lo spedì in mezzo alle acque dell'oceano.
Cell batté appena le mani tra loro per togliere un'inesistente traccia
di polveri e poi ritornò sul ragazzo ...
« Adesso sei tutto mio ...».
Cell sfrecciò dinanzi alla sua figura e gli piazzò un violento
calcio girato sotto al mento grazie a una perfetta rovesciata. Trunks arrancò
senza però cadere ... Appena l'essere ritoccò terra, ripartì
all'attacco e colpì nuovamente il giovane al volto con un fortissimo
destro, poi un sinistro e dopo un'altro destro. Il sayan indietreggiò
ancora e rimase in piedi per miracolo ... gli occhi rimanevano aperti appena
... se si chiudevano voleva dire che era finita.
Cell alzò l'indice della mando destra in sua direzione e generò
un velocissimo raggio di colore rosa. Il sayan lo evitò spostandosi leggermente
di lato ma, come ogni volta, ad ogni mossa azzeccata ne seguiva la giusta punizione
da parte dell'essere perfetto: gli apparve nuovamente davanti e poggiò
le sue banche mani sul suo petto muscoloso ... Quando da esse iniziò
a trasparire una forte energia Trunks si sentì quasi bruciare ...
Un'onda abnorme investì in pieno il giovane scaraventandolo lontano.
Varie erano le ustioni su tutto il corpo e in più gli mancava l'aria
... Senti i metallici passi della creatura farsi sempre più vicini ...
« Tranquillo, non ti ucciderò subito. Voglio spassarmela ancora
un po' con te quindi starò attento » Cell riafferrò i biondi
capelli ed alzò il ragazzo portando molto vicini i loro occhi. Trunks
ne approfittò e dopo aver scatenato l'aura al massimo compì lo
stesso gesto di Cell ma senza riottenere un valido esito ...
Cell tossì un po' di fumo e poi guardò il giovane continuando
a sorridere « Ti sei indebolito molto durante lo scontro, sai? Ammetto
che su avessi usato questo colpo quand'eri al massimo delle tue forze forse
avresti potuto crearmi un bel po' di problemi ma, ora come ora, non sei niente
se non un innocuo giocattolo ...» il sorriso sparì in un soffio
e colpì il volto del sayan con una sonora testata. Dalla bocca di Trunks
fuoriuscì l'ennesimo fiotto di sangue ...
Dopo il colpo lanciò l'avversario verso il cielo con forza mente egli
stette fermo al suolo. Trunks si fermò a mezz'aria completamente in balia
della paura di soccombere, oltretutto non aveva la minima idea di cosa Cell
avesse in mente.
Cell alzò un braccio al cielo e formò una sorta di lama dal colore
roseo « Prima contro di me ha funzionato e mi avete tolto la coda. Voglio
proprio vedere che parte del corpo riuscirò a togliere a te piuttosto
». La lanciò veloce e quella era più rapida del vento. Quando
Trunks la sentì passarle accanto, un brivido freddo gli percorse la schiena
...
L'essere generò una seconda lama laser e slanciò anch'essa contro
il sayan che nel frattempo era già intento ad evitare i colpi della prima.
L'arrivo della seconda, strano ma vero, gli decretò la salvezza: a causa
della prima Trunks non colse l'arrivo della seconda e quando questa lo colpì,
non gli tranciò di netto la gamba sinistra poiché, per fortuna,
non andò ad intaccare l'osso ... Preso da un dolore lancinante, il giovane
si lasciò guidare dalla forza di gravità e iniziò a scendere
... La prima lama, che era ritornata sul suo obiettivo grazie alla sapiente
guida del loro padrone, gli passò a pochi centimetri dalla nuca e tagliò
via soltanto un piccolo ciuffo di capelli.
Trunks cadde a terra e perse la trasformazione. Con le mani continuò
a tenere chiuso l'enorme taglio per far fuoriuscire il meno sangue possibile.
Cell fece sparire le lame e incrociò le lunghe braccia mentre si avvicinava
al sayan «Tzk, resistente la creatura ... Resistente e molto fortunata
... » si avvicinò pericolosamente al glicine. Alzò leggermente
il piede destro e con esso schiacciò la nuova ferita.
Trunks urlò di dolore e non riuscì a trattenere una piccola lacrima
... Cell se ne accorse e rise gradasso « HAhaha, suvvia, non piangere!
Crolla piuttosto! »
« NO! Non posso mollare ... »
Cell aumentò la pressione del piede « MUORI!! »
Un'altra piccola lacrima di dolore scese lungo la guancia calda ... «
... non posso mollare ... »
Assieme a quella però calò drasticamente anche l'aura ...
Eccomi
quì come ogni lunedì! Non vi chiedo come sia andato il fine
settimana anche perché spero per tutti voi che sia andato tutto per
il verso giusto, qualsiasi cosa significhi, e quindi andiamo direttamente
alle risposte delle recensioni che questa volta sono riuscita a fare come
si deve!
Angelo Azzurro: Io
ho sempre pensato che Crillin e compagnia cantante fossero dei leoni sotto-sotto
... a parte Yamcha che lui fa zanna di lupo ... XD Sono contenta che i combattimenti
ti piacciano perché per me è davvero dura inventarmi ogni volta
una sequenza che non sia già stata compiuta ... Spero che il capitolo
di piaccia e occhio quando lancio gli avvertimenti XP Un bacio
folg_89:
Gli occhi che si aprono potrebbero essere quelli di chiunque ... Persino di
quel balordo di Genio mentre legge le rivistine pornografiche ma affermo esplicitamente
che quì il vecchietto non centra un tappo XD Spero che ti piaccia il
capitolo nonostante la sorpresa (forse amara per te) che troverai. Un bacio
ciao!
Vegeta4ever:
Le tue domande troveranno tutte la loro giusta risposta a tempo debito ragazza
mia e non devi avere fretta ... come avrai già notato io ho i miei tempi
XD un po' lunghi ma sono quelli!! Spero che il chap ti piaccia. Un bacione!
chrystal_:
Hehe ... spero vivamente che anche questo nuovo intruglio creato dalla mia mente
bacata ti piaccia! Spero di risentirti puntuale! Un bacio
Umpa_lumpa:
Come mi avevi promesso sei apparsa puntuale come un'orologio svizzero e per
questo ti ringrazio ^^ A dire il vero è Vegeta che si è tirato
sù ed è telato dal suo giaciglio perché era al massimo
della sopportazione (x il fatto della nullafacenza, mica per il figlio XD) e
io sono stata costretta a correre ai ripari XP In effetti l'ho bistrattato un
po' troppo ... Spero che il capitolo ti piaccia e chiedo scusa x l'altro giorno
su msn ma ero davvero piena di impegni e non mi potevo fermare un secondino
di più. Un bacione!!
Juu_Nana:Hola
fan sfegatata di 17!! Mi spiace un po' che Cell se lo sia pappato sai? Comunque
il nostro Trunksicino continua a tener duro ma te non fermare il coro da stadio
che al Pincipe spacca un botto! XD Spero che anche questo chap ti piaccia ciàciau!
LadyDreamer:
Mi fa molto piacere che le scene di kombat ti piacciano! Me happy! Cmq Cell
penso che sia il mio cattivo per eccellenza ... dopo Pilaf ovviamente XD Spero
che anche questo sboccoloso chappi ti piaccia! Beso
lady wolf:
Beh, Trunks nella storia originale muore ma gli eventi proseguono "tranquillamente"
... e quì lascio ovviamente in sospeso perché sono Malefica con
la "M" maiuscola ... ma non ho le corna, sia ben chiaro XD Per le
imm. non ti preocupe... lascia fare a me ... Beso!!
Nion: Voilà!
Chi non muore si rivede XD Vegeta beh ... di certo non si è svegliato
per andare al gabinetto ... almeno credo ... Leggi e fammi sapere cosa ne pensi!!
CIAO
Ok, visto che avevo già così tanto da fare fin sopra alle orecchie,
nel fine settimana mi sono messa a disegnare e alla fine è venuto fuori
questo quà ... ^
Mi viene da piangere al pensiero che mi sia venuta meglio la parte più
stupida del lavoro TT-TT ... Cell maledetto, anche su carta ti fai odiare!!
XD
Questa ovviamente è una posizione strategica che indica questo: "Se
non recensite arriva Vegeta e vi riempe di botte mentre Cell se la ride di brutto
..." ... HAHAHAHA!!!
Ora spiegherò brevemente come IO pubblico le immagini :
1- cercate l'immagine che vi interessa e lasciatela all'interno di una cartella
... questa non dovrà MAI essere spostata perché sennò il
pc non troverà più la "Strada" per giungere ad essa;
2- andate su http://imageshack.us/, caricate l'mmagine dell'apposito
spazio e cliccate "Host it";
3- vi comparirà una finestra con una moltitudine di indirizzi e in mezzo
ad essi ci sarà la miniatura della vostra immagine. Cliccatevi sopra
e attendete;
4- si aprirà un'altra finestra ma questa vi mostrerà l'imm. in
pixel reali (cioè come si vedrà realmente). Cliccate sopra con
il tasto destro del mouse, andate in "Proprietà" e copiatevi
da una parte l'indirizzo URL;
5- per fare apparire la vostra immagine, a questo punto, non dovrete fare altro
che incollare l'indirizzo appena preso all'interno del seguente codice HTML:
Se poi volete allineare l'immagine o a destra/sinistra/centro non dovrete fare
altro che aggiungere il codice: align="right/left/centre"
prima della freccia di chiusura ( > ).
Spero di essere stata esauriente. Ora
vi saluto e si aspetto in tanti per Giovedì (speram é__è)
e spero vivamente che per la maggior parte di voi questi ultimi momenti scolastici
passino in fretta soprattutto senza traumi terribili ... A voi tutti è
la mia comprensione da ex-alunna.
Un bacio a tutti scImMIA
DINDON!! Info di servizio dell'ultima
ora: per chi di voi seguisse la fic di mia sorella Bea
"Crescendo ...", avverto voi tutti da parte sua che domani
non avverrà il solito aggiornamento. Si scusa e vi attende martedì
prossimo (speram é__è)
CAPITOLO 51
- VEGETA SCATENATO -
La ferita sanguinava copiosamente. Tutto quel liquido purpureo aveva ormai sporcato
il terreno e i pantaloni scuri ... continuava a sgorgare senza freno alcuno
e la fuoriuscita aumentava quando Cell premeva con forza sul profondo taglio
... e faceva male ... maledettamente male.
Mentre continuava ad umiliarmi con tutti i possibili mezzi che aveva a disposizione,
io stringevo i denti sofferente e cercavo in ogni modo di non mollare. Non mi
andava di crollare sotto i suoi occhi soprattutto se io ero l'unico ancora attivo.
Se avessi mollato molto probabilmente Cell se ne sarebbe andato e prima che
il signor Goku potesse sopraggiungere avrebbe ucciso un sacco di innocenti e
la terra sarebbe divenuta un enorme landa desolata fatta soltanto di macerie
...
Non potevo permetterlo ma era sempre più difficile reggere la situazione
...
Cell mi si posizionò davanti, piegò le ginocchia e poggiò
le mani su di esse. Mi fissò con quegli occhi color magenta e continuò
a sorridermi strano ...
« Trunks, Trunks, Trunks ... Non devi fare così. Guarda che se
continui di questo passo finirai male ... » mi afferrò il mento
con la mano sinistra e mi alzò il viso indirizzandolo verso il suo «
... Non ti sforzare e mettiti tranquillo. Ti avverto che se mi farai penare
troppo sarò costretto ad andarci giù pesantemente e sappi che
non mi piace affatto scalciare contro un pupazzetto incapace di reagire. Tu
mi capisci vero? »
Un poco di sangue mi fuoriuscì dalla bocca e per poco non sporcò
la mano del mostro che ancora la teneva incollata al mio mento « ... Io
non cederò Cell ... per nessun motivo ... »
Assottigliò leggermente gli occhi « Sei ostinato ragazzo ma sappi
che tutta questa convinzione non ti porterà da nessuna parte. La cosa
che non capisco è il perché tu non voglia cedere ... Me lo puoi
dire? ».
Dal profondo taglio sulla gamba traboccò altro liquido e sentii una violenta
fitta ... questa mi fece chiudere per un attimo gli occhi dal dolore «
... Quando ... Quando arriverà il signor Goku per te sarà la fine
... ».
Quegli occhi cattivi si riaprirono e da essi si poteva vedere come un leggero
velo di gioia « Goku eh? Quindi vuol dire che lo stai aspettando perché
presto arriverà? Ohh ... non vedo l'ora che giunga quel momento! Ma adesso
... » Cell staccò la presa e si rialzò in piedi, incrociò
le braccia e sul suo volto apparve rapida un'espressione accigliata «
... che cosa faccio per far passare il tempo? ».
Cell si allontanò appena facendo cigolare le lunghe gambe. A pochi passi
di distanza portò la mano destra al mento mentre la sinistra sorreggeva
il gomito opposto. Dopo brevissimi istanti il suo sguardo da folle s'illuminò
poiché era sopraggiunta un'idea « Ho deciso, organizzerò
un grandioso torneo di arti marziali e poi ... » dopo queste parole però
il suo entusiasmo si spense « ... ma per fare una cosa fatta come si deve
ci vuole del tempo e non ho molta voglia di aspettare ... » si voltò
verso di me e mi interpellò « ... Goku arriverà tra poco
vero? ».
Un'altra improvvisa fitta mi colpì proprio in quel momento e mi impedì
di rispondere ...
Cell annuì « Lo prenderò per un sì ... » re
incrociò le braccia e sbuffò sonoramente dopo aver indirizzato
lo sguardo al cielo « ... Era una bella idea devo ammetterlo, però
non ho tempo sufficiente e poi non ha senso organizzare un torneo in cui il
mio unico avversario sarà Son Goku. Dovrò cercarmi qualcos'altro
da fare ».
L'essere pluricellulare si rivoltò nella mia direzione e dopo avermi
studiato per qualche istante fece spallucce ... Si riavvicinò e mantenendo
incrociate le braccia si piegò in avanti, verso di me e sorrise storcendo
leggermente la bocca « Beh, se arriva presto posso fare anche uno strappo
alla regola ... Fare un po' di sano riscaldamento mi farà soltanto bene.
Mi fai da sacco Trunks? ».
Non trovai nemmeno la forza per replicare.
Avvicinò la mano sinistra e strinse con forza un lembo della mia giacca
ormai a brandelli. Mi tirò sù di peso ma quando fui a pochi centimetri
da terra, la stoffa cedette e si strappò tra le sue mani. Caddi pesantemente
a terra e lanciai un fortissimo urlo quando la mia gamba ferita toccò
il terreno prima di tutto il resto del corpo.
Cell aprì leggermente la mano e lasciò che lo straccetto dai toni
bluastri venne portato via da una folata di vento ...
Dopo abbassò lo sguardo parecchio contrariato dal fatto che io non accennassi
a rialzarmi da solo « Spero che tu non sia davvero ridotto come gli indumenti
che porti e cioè come uno straccio. Non mi andrebbe ritrovarmi dopo a
rigirarmi i pollici perché tu non sei stato abbastanza resistente ...
».
Con entrambe le mani cercai di coprire la ferita ma non c'era nulla da fare:
il sangue continuava a fuoriuscire senza tregua.
Portai la ormai febbricitante mano sinistra all'interno di una tasca dei pantaloni
ed estrassi un piccolo pezzo di stoffa ... Cell mi osservò curioso mentre
cercavo di coprire quell'enorme apertura con quel piccolo straccetto oltretutto
già insozzato in precedenza e poi sorrise, cattivo mentre mi vedeva maledirmi
poiché il fazzoletto era troppo piccolo e non poteva essere legato attorno
all'arto. Quando poi strinsi uno dei pugni e lo picchiai a terra Cell alzò
il busto e scoppiò in una fragorosa risata carica di scherno ...
« Hahahaha! Poverino, mi spiace sai? Ma non ti preoccupare e lascia fare
a me ...» si riabbassò, afferrò la mia canottiera nera sicuro
che quella volta non si sarebbe distrutta tra le sue grinfie e mi alzò
avvicinando terribilmente il mio viso al suo nel quale quegli occhiacci rosa
riuscivano a fulminarmi con una sola occhiata « ... quando sarai morto
non ti dovrai più occupare di quel graffietto ».
Rapido mi lanciò leggermente in aria, giusto di un paio
di centimetri, dopodiché mi colpì il fianco con un potentissimo
calcio facendomi piegare su me stesso dal dolore che provai in quell'istante.
Gli occhi mi si sbarrarono e altre piccole gocce salate fuoriuscirono traditrici
e si allontanarono andando poi a precipitare a terra ... Mi andai a conficcare
nella parete rocciosa e lì vi rimasi.
Per poco non persi i sensi ... La testa mi doleva tantissimo e non solo quella
...
Cell si avvicinò e dopo aver osservato bene il mio petto coperto dal
nero tessuto, lo colpì violentemente con un potente destro. Anche in
quell'attimo aprii maggiormente gli occhi ...
Continuò a colpirmi sadico e spietato. Per un attimo sperai che con un
colpo d'energia mi facesse fuori rapidamente perché non riuscivo più
a sopportare tutto quello strazio ... Lui voleva semplicemente giocare.
Colpì più volte la bocca dello stomaco e il petto che, colpo dopo
colpo, sentivo le costole che cedevano una dopo l'altra ... Cell era astuto
e faceva in modo di romperne una per volta ed evitando che una di esse andasse
ad intaccare irreparabilmente uno dei miei organi interni ...
Mentre urlavo colto dalla disperazione più profonda Crillin, uno dei
miei amici più cari, si era risvegliato ed osservava la mia tortura con
quasi le lacrime agli occhi perché in quella maledetta situazione sapeva
che sarebbe stato del tutto inutile intervenire ... strinse i pugni e pregò
con tutto se stesso che Son Goku, l'eroe della Terra, accorresse in nostro aiuto
e che sconfiggesse Cell. Urlò a squarciagola e concentrò tutta
la sua energia da piccolo e coraggioso terrestre, la raccolse in una piccola
sfera azzurra e l'osservò fiducioso ... Dopo brevi istanti, nei quali
continuavo a subire le torture dell'inferno, a quella piccola palla si aggiunsero
altre due energie e la fecero ingrandire. Il piccoletto si girò nella
direzione in cui queste due erano venute e vide i suoi compagni di battaglia
Tienshinhan e Yamcha in piedi, con un'aria fiera sul volto mentre continuavano
a tenere alto il braccio per aggiungere l'energia. Dopo un cenno di assenso
del più anziano dei due, Crillin si rivoltò verso Cell e lo guardò
deciso ...
Quelle lacrime in bilico erano scomparse e al posto di esse era sopraggiunto
lo sguardo determinato di chi tutto può anche a costo della vita ...
Quello sguardo che rivolgeva agli amici per confermargli che lui, nonostante
la sua altezza, nonostante la sua misera forza sarebbe rimasto al loro fianco
per sempre, fino alla fine ...
« TRUUUUUUUKS!!! » lanciò la piccola onda azzurra verso la
nostra direzione ...
E si avvicinava sempre di più ...
Quando quella piccola massa di energia mi colpì in pieno
Cell era ancora nei pressi ed osservava il piccolo evento appena accaduto. Assottigliò
gli occhi capendo solo in un secondo momento ciò che era accaduto soprattutto
vedendo i tre terrestri cadere a terra quasi stremati e il mio corpo circondato
nuovamente da quel bagliore dorato ...
« Tzk ... non cambierà nulla ... » il mostro si rigirò
nuovamente verso di me e cercò di colpirmi con l'ennesimo destro ma io
fui più rapido: afferrai il suo pugno con la mano sinistra e gli colpii
il volto col piede destro facendogli piegare forzatamente la testa verso un
lato. Dopo il colpo svolazzai lontano ma inutilmente: sentii alle spalle un
sibilo di vento e poi una risata ...
Cell mi colpì alla nuca con un colpo a mani giunte e io precipitai a
terra. Quando sentii la dura roccia contro la pelle percepii le forze abbandonarmi
ancora ...
La trasformazione si annullò di nuovo. Le energie dei miei amici erano
andate sprecate nel giro di pochissimi istanti ...
CHE RABBIA! Verso Cell e soprattutto verso me stesso che nonostante il piccolo
aiuto non ero riuscito a rimediare nulla se non un'altro fallimento!
Gemetti come un bambino indifeso ... Cell in quell'attimo ritornò a terra
e ammise apertamente che lo svago trovato non gli piaceva per nulla ed era venuto
il momento di finirla ...
Mi afferrò brutale per i capelli e mi alzò all'altezza del ginocchio
dopodiché mi colpì il viso con esso ... mentre ero ancora in sospensione,
si girò su sè stesso e mi colpì il fianco con una tallonata
in piena pancia dopodiché infierì colpendo con l'altra gamba sotto
il mento, facendomi alzare leggermente ... Ancora, cattivo e crudele, senza
darmi la possibilità di toccare terra, sferrò l'ennesimo destro
sul viso e mi fece schiantare contro la stessa, dura parete che oramai sembrava
diventata mia amica dal gran che eravamo in contatto ...
Finalmente caddi e quando ciò avvenne sentii le mie ossa sbriciolarsi
...
Per il peso della testa caddi verso la mia sinistra mettendo tutto il peso sul
bruciante taglio che però, in confronto al mio spirito completamente
a pezzi, non faceva alcun male. Lo sguardo era perso nel vuoto e la vista parecchio
annebbiata ... a malapena, dagli occhi leggermente dischiusi, riuscivo a vedere
quei strani piedi gialli avvicinarsi inesorabilmente accompagnati da quel cigolio
di morte ...
Si fermò davanti a me. A fatica alzai lo sguardo verso di lui e a sorpresa
scorse, leggermente nascosto dai miei capelli dallo strano colore, ancora quel
briciolo di pazzia insita in ogni sayan. Quella strana luce fonte della vera
forza capace di mandare ogni individuo di quella razza contro la morte certa
con il sorriso sulle labbra ...
Purtroppo però, visto che sono formato da sangue sayan solo per metà,
quella luce sfacciata si spense nel preciso istante in cui sentii la pianta
del suo piede tremendamente vicina al cuore ...
Cell, mentre continuava a colpirmi senza tregua, digrignava i denti furioso
perché l'avevo indirettamente preso in giro. Quando sentii un'altra costola
spezzarsi piegai la testa all'indietro e urlai con tutta la forza che avevo
ancora in corpo.
Il mostro balzò leggermente indietro e posizionò i palmi pallidi
e aperti alla distanza di un metro dal mio volto ... Caricò un'energia
spaventosa sopra ad essi ...
La testa mi cadde nuovamente ... i miei occhi azzurri in quel momento scorgevano
soltanto l'azzurro mare ...
Cell, offendendosi maggiormente per la mia non-considerazione, aumentò
l'energia e urlò furioso ...
« MI HAI DAVVERO STANCATO!! MUORI!!!! ... »
E mentre quell'urlo continuava a riecheggiare nelle mie orecchie vidi qualcosa
frapporsi tra me e il mare ...
Le dita chiare di Cell si intrecciarono con quelle di un'altro individuo impedendogli
di compiere l'attacco. Tra i due iniziò una dura prova di forza alla
quale io, dopo aver percepito una strana forza, assistevo esterrefatto e con
gli occhi quasi fuori dalle orbite dalla sorpresa: quegli occhi e quella lunga
e folta chioma a fiamma ...
« Vegeta ... »
Cell aumentò l'energia contento e oltremodo felice di aver trovato un
nuovo avversario ... Vegeta, mio padre, il principe dei sayan rispose alla sua
forza aumentando la potenza dell'aura e la terra, a partire dalla pianta delle
sue bianche scarpette, si deformò assumendo l'aspetto di una piccola
conca dalla curvatura perfetta ... E io, alle sue spalle, l'osservavo vestito
di quella insolita divisa mentre fronteggiava con fierezza colui che un momento
prima voleva distruggermi.
Il mostro di Gelo aumentò leggermente la forza e premette maggiormente
sui palmi del sayan. Vegeta piegò leggermente un ginocchio sotto la sua
spinta ... ma non crollò: alzò lo sguardo e lo indirizzò
verso i suoi occhi magenta. Con furia, come un'animale selvaggio, gridò
a squarciagola in direzione di Cell e si tinse di un oro abbagliante mentre
gli occhi diventavano di uno strano azzurro. Per alcuni istanti, mentre continuava
a gridare ed aumentare strepitosamente l'aura, rimase in quella posa: con la
bocca spalancata mentre dimostrava all'essere perfetto tutta la sua spavalderia
con quell'atteggiamento a prima vista senza senso.
Quando mio padre aumentò all'improvviso l'aura, Cell venne allontanato
di alcuni passi dopodiché Vegeta strinse ancora di più i pugni
e tirò l'essere verso di sè, lasciò la presa e con una
violenta rovesciata colpì il mostro al mento facendolo girare su sè
stesso.
Vedendo quella scena un pugno si strinse da solo ... Tanta era la voglia di
tornare a lottare ...
Quando Cell poggiò i piedi a terra scattò in avanti verso il sayan
ma trovò un'amara sorpresa: Vegeta l'aspettava a braccia aperte ... Scattò
anch'egli in avanti e l'anticipò colpendolo allo stomaco con un destro
poi, con il pugno sinistro, ricolpì il mento. Vegeta tornò a colpirlo
mentre il mostro, che ancora sentiva il leggero dolore per il colpo precedente,
osservava il cielo: calciò il suo volto pallido dirigendo il colpo verso
terra ... Cell fletté leggermente le ginocchia ma rimase in piedi ...
Allora papà rigirò nuovamente su sè stesso compiendo il
medesimo colpo una, due, tre volte e si fermò soltanto quando il nemico
toccò terra con la sua brutta faccia.
Il mio pugno si strinse con maggiore forza mentre il resto del corpo, purtroppo,
non riusciva a scostarsi di un millimetro ...
Cell si rialzò rapido e colpì il sayan sulla guancia destra con
un sonoro destro. Vegeta spostò leggermente tutto il corpo da una parte.
Voltò lo sguardo e gli mostrò che il suo colpo non aveva avuto
molto effetto dopotutto: solo un minuscolo rigolo di sangue scendeva dal labbro
... Il principe afferrò un lembo della sua canottiera bordò e
con essa si ripulì tranquillamente quella scoria.
Orgoglioso, e perciò offeso per il colpo ricevuto, affondò il
suo pugno destro nello stomaco del nemico e lasciò che Cell boccheggiasse
aggrappato al suo arto. Dopo alcuni lunghissimi secondi lo spinse appena lontano
e gli si posizionò davanti distanziando al massimo le dita delle mani.
Generò su di esse una grande carica di energia e poi la lasciò
andare ... Questa colpì Cell come se fosse stata un fiume in piena e
sparì con essa nell'alta volta celeste.
Papà ed io, come potei, seguimmo quel bagliore spegnersi in quel bellissimo
azzurro ma entrambi sapevamo che per sconfiggere Cell ci voleva ben altro e
che nel giro di pochi minuti sarebbe tornato per spargere morte e distruzione.
Vegeta si voltò verso di me e mi osservò serio.
Mentre il leggero vento muoveva i suoi pantaloni scuri si mosse nella mia direzione
e quando si fermò portò le braccia al petto e le incrociò
tra loro.
Alzai leggermente lo sguardo, lo vidi ... e in quel momento i suoi occhi mi
sembrarono velati da un senso di profonda delusione.
Sentendomi più verme di quanto già potessi apparire, abbassai
gli occhi e li nascosi sotto i miei capelli che oramai, a causa del combattimento,
avevano assunto un colore leggermente differente che si avvicinava molto al
marrone della terra ...
... Non potevo sapere che in realtà avevo interpretato male quello sguardo
...
Poi, finalmente, dopo giorni risentii la sua voce rivolta a me e in quel momento
mi sembrò stranamente ... non so ... calda ...
« Alzati Trunks »
Non provai nemmeno, tanto sapevo che sarebbe stato inutile ...
« Alzati »
Strinsi leggermente un pugno mentre continuavo a nascondermi dietro a quella
stramba capigliatura.
Vegeta si avvicinò e afferrò con forza un lembo della maglia e
mi alzò ... Solo in quel momento vide meglio le condizioni in cui versavo:
l'intero corpo ricoperto di ustioni più o meno gravi, le ossa del corpo
rotte in più punti, il torace pressoché sfondato se non in alcuni
punti ben specifici, una gamba sinistra quasi furioso per colpa di quel profondo
taglio ...
Prima che potessi crollare mi afferrò le spalle e mi piantò alla
dura roccia. Emisi un gemito di dolore ma lui non si scompose.
«Trunks ... »
La sua voce mi arrivò alle orecchie ancora con quel calore nascosto ...
Alzai gli occhi e appena incrociai i suoi provai un'enorme senso di vergogna:
dopo tanto tempo lui mi vedeva come un perdente, proprio io che desideravo con
tutto il cuore rientrare nelle sue grazie, in quell'attimo ero poco più
di una nullità ... « Mi dispiace tanto io ... ».
Cell ricomparve nella sua forma smagliante e iniziò ad osservarci dall'alto
attendendo il termine della scenetta.
« Stupido. Se sei un vero sayan come vuoi far credere continua a combattere
e smettila di piangerti addosso! Non voglio intralci! »
Un moto di grinta mi salì da dentro « Io vorrei combattere! E lo
farei se ne avessi ancora le forze!! ».
Attorno a papà l'aura brillò grandiosa e spendente e nel mio corpo
tumefatto incominciai a sentire una portentosa energia ... I dolori si fecero
molto meno acuti e per questo potei tirare un respiro di sollievo.
Quando staccò le mani riuscii a reggermi sulle mie gambe. Nonostante
la ferita continuasse a sanguinare, la nuova forza che circolava libera nello
spirito mi impediva di sentir male.
Alzai gli occhi verso di lui nel tentativo di guardarlo negli occhi ma, aimè,
mi aveva già girato le spalle ed in quel momento parlai osservandogli
la larga schiena ... « Perché questo? »
« Così non mi sarai tra i piedi ... » in quella risposta
sottintese qualcos'altro che percepii al volo.
« Capisco ma perché mi hai dato una parte della tua energia? Se
non mi volevi tra i piedi ti bastava lasciarmi quì e, stai certo, non
sarei intervenuto ... »
Rimase per un qualche attimo in silenzio dopodiché voltò appena
lo sguardo e mi osservò con la coda dell'occhio ...
« Lo sai cos'è un regalo? »
Rammentando perfettamente ciò che mi aveva detto molto tempo prima ripetei
la sua affermazione « Non era un'altra di quelle stupide azioni di terrestri?
Uno sciocco stratagemma per scroccare agli altri un favore? »
Vegeta sorrise ... forse non si aspettava da me tutta quella attenzione ...
« Esatto, quindi direi di essere pari adesso ... e ora sparisci ».
Sorrisi tra me e me: mio padre non sarebbe mai cambiato.
Mi allontanai e la prima cosa che feci fu soccorrere Piccolo
che per fortuna era ancora vivo.
Cell scese dal cielo e tornò davanti al sayan ... e lo scontro proseguì
senza esclusione di colpi.
Ciao a tutti! Sono di nuovo quà nonostante la stanchezza
spossante e a dir poco avvilente. In genere ho una buona resistenza ma in questi
giorni, a causa sempre del lavoro che sarà anche quello che è
ma che a volte è dura arrivare a sera e non addormentarsi sul letto come
un gatto pelandrone, la mia stanchezza e sopportazione ha raggunto livelli record.
I capitoli per questa misera fic li scrivo di sera dopo la cena perché
quello è l'unico momento di libertà ma haimè, a volte è
dura mettersi lì, davanti al pc e scrivere quando nel frattempo gli occhi
ti si chiudono ... E ammetto che è questo il vero motivo dei miei spostamenti
di aggiornamento dal Giovedì al Venerdì: a volte mi accorgo per
tempo di non essere in grado di mantenere la parola data e quindi, anche per
non proporre un'emerita schifezza, rimando al giorno successivo. Ci sono volte
però che, come in questa, mi accorgo solo all'ultimo di come sono ridotta
e quindi corro-corro-corro ... Tutto questo ambaradan per dire semplicemente
una cosa: nello stato in cui mi ritrovo non sono in grado di garantire al 100%
il secondo aggiornamento nel giorno prestabilito e quindi, se non trovate il
nuovo capitolo il Giovedì, aspettate ventiquattr'ore e lo troverete lì
per voi. Mi spiace dire una cosa del genere ma non mi sembrava corretto (nei
miei e nei vostri confronti) continuare a fare una promessa che con il tempo,
molto probabilmente, avrei mantenuto sempre di meno. Per questa volta, visto
che non avevo fatto alcun avvertimento, ho aggiornato come meglio potevo e spero
vivamente che questo nuovo capitolo non faccia del tutto schifo.
Ma prima della lettura passiamo rapidi a rispondere alle tantissime recensioni!
XD
folg_89:
A meno che internet non mi abbia fatto un brutto tiro, ho corretto la pecca
che mi avevi fatto notare. Per il contenuto non mi sbilancio anche perché
il tempo che avevo a disposizione era poco (e guarda che è inutile metter
fretta soprattutto se uno è sfiancato ;) ). Spero comunque che il capitolo
ti piaccia ... il prossimo sarà migliore, giuro. Ciao!
Angelo Azzurro:
Adesso però mi devi spiegare come hai fatto a capire che sono emiliana!
Biscia! XD Comunque sì, ci hai beccato in pieno. Spero che anche questo
capitolo ti piaccia, fammi sapere, Bacione! (Ah, la Bea ringrazia :] ).
Vegeta4ever: Certo
che la tua espressione diceva un sacco di roba! XD Sei incredibile! Se ne hai
la possibilità leggi anche questo nuovo capitolo e dimmi cosa ne pensi
se ti garba! Beso! (Ps: per Dende puntroppo la Bea si è andata ad incagliare
... XD).
Sgt: Grazie
per i complimenti ... spero soltanto di con cadere con questo capitolo nel baratro
della vergogna Hehe ... Fammi sapere cosa ne pensi se ti và! Un Bacio!
(Ps: la Bea non aveva nulla di grave ... credimi, la rivedrai martedì)
LadyDreamer: Non
è che Vegeta si sia intenerito molto... Beh, forse un pochettino sì
ma non ci voglio calcare troppo la mano su questo aspetto, meglio evitare di
cadere nell'ooc (o occ? non ricordo mai ...). Fammi sapere anche di questo capitolo
cosa ne pensi! Bacio
Juu_Nana:
Non per dire ma in questo momento stò piangendo per il povero mouse ...
E che ti ha fatto? puvratt ... Per Cell leggi e vedrai. Spero di risentirti!
Un bacione 17maniac!
Umpa_lumpa: E'
vero, non sei normale ma le tue boiate mi piacciono un sacco! ^^ Spero di risentirti
presto su msn anche se ammetto che ultimamente non mi faccio molto sentire ...
Non ho tempo TT-TT !!! Fammi sapere se il capitolo ti piace. Un beso stralla!
Swwtcicia:
Il computer che fa i capricci? Mi sa che ultimamente Freezer fa tanto il lavativo
... adesso ci penso io ... XD! Spero che il capitolo ti piaccia! Un bacio (Ah,
ti è arrivata l'em@il?)
Ainim Skywalker:
Rieccoti! Da quanto tempo TT-TT mi sei mancata! Ormai ti avevo dato per dispersa
nello spazio assieme allo Jedi ... XD Per fortuna mi sbagliavo! Sono contenta
che la storia continui a piacerti e spero che tu ti rimetta in pari come si
deve appena temina la scuola. Spero tanto di risentirti tata bela ... Bacio
anche a te!!
chrystal_:
In effetti con il principe bisogna moderare i termini e ammetto che per me è
dura mantenerlo nel parsonaggio evitando le scenate da teatrino strappalacrime
... no, non è vero XD Mi è comunque difficile ma non arriverei
mai a fare scene del genere, spero che tu non ne abbia a male. Fatti risentire
anche questa volta se ti và. Un bacio!
Nion: Thanks
... non so che altro dire ^-^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia. A
presto! Smack
nana987: In
effetti mi chiedevo il perché della tua mancanza TT-TT pensavo che mi
avessi tradito con quell'altra ... XD!!! No dai, se hai dei problemi non dico
nulla in contrario e sappi che comprendo perfettamente. Sappi che anch'io ti
lovvo da matti e questo implica un'alta dose di comprensione ;) Spero che anche
questo capitolo ti piaccia amor mì ("mì" ... sembra
il verso del mio gatto quando vuole da mangiare ...). Un bacione megagalattico!
Ah, non ho ancora letto il nuovo capitolo ma comunque: tanti auguri! (anche
se in ritardo ... ^-^")
lady wolf: Sono
contenta che le info ti siano state d'aiuto. Purtroppo la rete mi ha letto per
davvero il codice HTML per l'immagine (e infatti c'era il patacchino bianco
con la X rossa) ... Spero che tu l'abbia trovato ugualmente. Fammi sapere se
anche questo capitolo ti piace, ci conto! Bacione!
Ora vi lascio al nuovo capitolo anche se vi avverto per tempo che come lunghezza
... beh, non è molto lungo anzi ^-^" chiedo scusa. Ringrazio anche
tutti coloro che hanno amato il Cell disegnato x lo scorso capitolo! Anche se
questo "amore" è durato 10 secondi sappiate che io ho apprezzato
moltissimo ... anche Cell ha apprezzato ma adesso lo rispedisco nel suo ruolo
a forza di calci nel sedere! XD
A presto ... A lunedì con un chap decisamente migliore, spero di risentirvi
in tanti.
Grazie di cuore scImMIA
CAPITOLO 52
- SUPREMAZIA SAYAN -
Mi avvicinai a Piccolo e lo issai sulla spalla destra facendo attenzione a non
arrecargli ulteriori dolori dal collo in sù dato che, dopo quel forte
colpo di Cell, di sicuro non era nel pieno della salute e ogni piccolo e ulteriore
ammacco avrebbe potuto aggravare i già evidenti danni. Mi alzai lentamente
in volo in direzione degli altri compagni mentre Vegeta, con la solita aria
fiera e coraggiosa, stazionava davanti all'essere perfetto senza temerne minimamente
l'enorme potere. Atterrai piano e poggiai il namecciano a terra con la massima
delicatezza possibile. Dopo pochi attimi aprì gli occhi e si issò
sui gomiti ... evidentemente la pausa in mare gli aveva giovato alla salute
...
Crillin e gli altri, stremati dal momento che poco prima mi avevano passato
inutilmente una parte della loro energia, erano ancora a terra, a pancia all'aria,
e respiravano affannosamente nel tentativo di recuperare le forze perdute.
Mi avvicinai al piccoletto che tra gli altri era il più vicino, appoggiai
una mano sulla sua piccola spalla e gli chiesi come stesse ...
« Hehe, potrebbe andare meglio ... sono già sfinito! ... Quel Cell
è davvero pericoloso ...»
« Lo so ... Mi spiace che le vostre energie siano andate sprecate così
... »
Crillin abbozzò un sorriso « Naaa ... non ti preoccupare, non è
colpa tua ... fortuna però che è arrivato Vegeta ... finalmente
...».
Al mio fianco Piccolo si alzò in piedi e iniziò ad osservare critico
lo scontro che stava per avere inizio ...
I due si studiavano a vicenda senza tralasciare anche il più
piccolo particolare che sarebbe potuto essere utile per un'eventuale contrattacco
... Nessuno dei due abbassava gli occhi sotto il peso di quelli dell'altro poiché
uno era tremendamente orgoglioso mentre l'altro ... idem perché aveva
le sue stesse cellule.
Sul volto biancastro di Cell nacque all'improvviso uno strano sorrisetto «
Lo sai Vegeta, mi sarei aspettato chiunque tranne te a questo punto ... ».
Mio padre alzò leggermente un sopracciglio mostrando una lievissima curiosità
per il perché di quella affermazione ...
« ... Non ti eri mai fatto vedere e io stavo incominciando a pensare che
tu fossi scappato chissà dove con la coda tra le gambe ... »
« Tzk! Se non c'ero mostro era perché per colpa di qualcuno ero
impossibilitato a raggiungerti e farti fuori ... »
Cell accentuò il suo ghigno e accennò una lieve risata capace
di ridicolizzare chiunque, tranne Vegeta « ... Comunque stavo aspettando
Son Goku e non te. Mi è stato detto che arriverà tra poco ...
ma se lo devo aspettare vorrà dire che giocherò finché
quel momento non giungerà e allora sì, finalmente, potrò
scatenare tutta la vera potenza dell'Essere Perfetto! ».
Papà portò le braccia lungo i fianchi e strinse le mani a pugno,
concentrò i sensi alla ricerca dell'aura del vecchio rivale ma quando
non la trovò, smorzò la stretta e sorrise al mostro « Kaharoth
può anche continuare a stare dove si trova per quanto mi riguarda. Tanto
io basto e avanzo per uno scarto come te! ».
Cell fletté le ginocchia e si abbassò leggermente, stinse i pugni
e posizionò questi uno davanti a sé mentre l'altro vicino al fianco
... il sorriso scomparve dal suo volto « Bene, staremo a vedere allora
...».
Scattò in avanti con una velocità sorprendente, all'ultimo secondo
papà si coprì il volto incrociando le forti braccia e facendo
ciò evitò la poderosa testata dell'essere. Cell si staccò
e appena un piede toccò il suolo polveroso, sferrò un pugno in
direzione dello stomaco del sayan. Vegeta, rapido come il vento, l'anticipò
e schiaffeggiò il polso dell'avversario prima che questi potesse colpirlo.
Cell non demordè e continuò ad attaccare ... Il sayan, d'altra
parte, parò ogni singolo colpo con una freddezza disarmante.
Cell si fermò e si allontanò di qualche passo quando un suo dritto
venne placato dal sayan dal medesimo colpo: l'essere perfetto rabbrividì
nel sentir tremare il pugno dopo quel contatto ... Quando si fermò nuovamente
fece finta che nulla fosse successo e aspettò che la forte mano smettesse
di tremare da per sé.
Nel frattempo Vegeta, che non si era minimamente accorto del lieve scombussolio
del mostro, continuava a sfoggiare la sua aura dorata.
Quando Cell si riprese il combattimento proseguì e divenne meno "impari":
dopo aver scattato in avanti e colpito Vegeta al volto con un sonoro destro,
l'essere proseguì con una combo inarrestabile formata da calci dritti
e girati dei quali solo da alcuni il sayan riusciva a scampare. Vegeta approfittò
pochissimo dopo con l'ennesimo e insistente destro di Cell: slittò leggermente
sul fianco sinistro e con la mano destra bloccò il braccio nemico all'altezza
del polso, lo tirò verso di sé e, continuando a dargli il fianco,
centrò il suo viso con un sinistro ben piazzato. Dopo l'attacco mollò
la presa e rapidissimo corse lontano nella direzione opposta dopodiché,
dopo aver effettuato un testa-coda con tanto di mano a terra per freno, si girò
su sé stesso e ricorse verso il mostro a velocità massima. Cell
si accorse tardi di ciò che stava per accadere: Vegeta, dopo averlo raggiunto,
saltò leggermente e poggiò la pianta del piede sinistro sul medesimo
ginocchio del mostro, si diede una leggera spinta e con il piede destro effettuò
una micidiale rovesciata colpendo il mento del nemico ...
Al colpo Cell venne spinto lontano mentre il sayan, dopo una spettacolare piroetta,
discese a terra poggiando al suolo entrambe le mani e il ginocchio sinistro.
Con la coda dell'occhio e ancora fermo in quella posizione da staffettista,
Vegeta vide il rialzarsi del nemico. Dopo breve anch'egli si alzò continuando
però a dare le spalle a Cell ...
Il mostro di Gelo si ripulì il labbro da un piccolo rivolo di sangue
con il pollice della mano sinistra ... I suoi occhi parlavano chiaro: era parecchio
seccato dalla situazione. Si alzò in volo di pochi centimetri da terra
e guizzò verso il sayan che continuava a rimanere fermo. Quando gli fu
a pochi centimetri di distanza, l'essere perfetto attaccò nuovamente
con un velocissimo destro in direzione della nuca dai capelli biondi ... Vegeta
scostò la testa verso sinistra facendo in modo che l'attacco andasse
a vuoto. Non trovando nulla che lo frenasse, Cell proseguì di inerzia
bloccandosi soltanto quando il suo possente corpo urtò quello di papà
che non si mosse di un solo millimetro. Prima che il mostro potesse ritirare
l'arto verso si sé Vegeta l'afferrò nuovamente all'altezza del
polso con la mano sinistra e aumentò la stretta ... Si abbassò
flettendo le gambe e girò leggermente sul posto lasciando che Cell si
sporgesse ... Prima che il mostro potesse elaborare un'altra strategia per la
fuga, papà tirò verso di sè il braccio facendo sbilanciare
l'essere mentre con la gamba destra, perfettamente tesa e rigida, lo colpì
violentemente allo stomaco.
Cell sputò parecchia saliva ...
Quando Vegeta mollò la presa il nemico si allontanò rapidamente
e dopo aver recuperato un po' di quella lucidità che pian piano lo stava
abbandonando, caricò l'aura e si apprestò a lanciare una Kamehameha
...
A bordo campo tutti noi osservavamo lo svolgersi dello scontro
estremamente sbalorditi per le continue sorprese che ci stava riservando il
sayan e io nel profondo, anche se non lo nascondevo molto bene, provavo un orgoglio
incredibile verso quella persona.
Anche Piccolo, nonostante la sua fierezza non si fosse del tutto annullata con
l'assimilazione con Dio, osservava con interesse lo scontro e di tanto in tanto
commentava le varie mosse che, nella maggior parte delle volte, decantavano
le abilità da esperto combattente di mio padre.
Crillin invece, che era tra me e il namecciano, si era ripreso ed esultava a
gran voce come se le forze non lo avessero mai abbandonato: strepitava, incitava,
lanciava suggerimenti, ... tutte cose che Vegeta non avrebbe mai ascoltato e
che comunque avrebbe ignorato ugualmente. Nonostante questo lo sapesse benissimo
anche lui, egli continuava imperterrito e senza volere infondeva in noi altri
quello strano calore.
Yamcha e Tienshinhan, dietro di noi e ancora seduti a terra, seguivano anche
loro il susseguirsi delle combo facendo particolare attenzione alle movenze
di Cell.
Dopo un paio di minuti anche loro recuperarono le energie sufficienti per rialzarsi
e ristabilire una posizione eretta perciò si alzarono e si avvicinarono
a noi altri. Evidentemente però, la forza non era l'unica cosa che avevano
recuperato ... Uno dei due aveva ritrovato la sua "semplicità"
a quanto pare ...
« Hei, Cell è diventato improvvisamente debole! » ... lascio
a voi il compito di indovinare chi fu l'artefice di questa sciocca esclamazione
...
Grazie all'intervento di Dio al suo interno, Piccolo non si scompose e rispose
tranquillamente « Cell non è mai diventato più debole anzi,
la sua potenza diviene man mano più elevata ... Il problema che quì,
tra i due, Vegeta è in netto vantaggio e quindi per il momento ha vita
facile ».
« Sarà ... In effetti hai ragione ma da vedere così sembra
che Cell si stia facendo pestare di proposito! »
Crillin si voltò leggermente verso l'amico porgendogli uno strano sorriso
alquanto strafottente ... « Che c'è Yamcha? Sei forse geloso di
Vegeta? ».
« NO NO NO NO ... Ci mancherebbe! ... » negò il moro sbracciando
in modo evidente ma comunque con una punta di falsità nella voce «
... E' solo che mi sembra persino più forte di Goku, tutto quì!
».
« E mi sembra ovvio ... » iniziò Crillin attirando l'attenzione
di tutti tranne ovviamente i due combattenti che nel frattempo si stavano scontrando
con una prova di forza tra onde d'energia « ... dopo aver sfiorato la
morte così tante volte, così com'è successo con Goku e
la sua malattia, avrà acquisito anche lui una forza micidiale! ...»
o.o ?! ...
« ... I sayan sono fatti così: ogni volta che si riprendono da
una un duro colpo evitando la morte, la loro energia di accresce spaventosamente!
» terminò il piccoletto incrociando le braccia.
o.O !?! ...
Yamcha si portò una mano al mento e rimase perplesso così come
Tienshinhan ... « Capisco ma quand'è che avrebbe sfiorato la morte
se non l'abbiamo mai visto lottare prima di adesso? »
O.O !!!
In quel momento Crillin si trovò per un attimo senza parole ... E guardandomi
in volto aveva capito benissimo che avrebbe dovuto aggiustare la tremenda gaffe
che stava per compiere da solo! Se io o Piccolo fossimo intervenuti in suo aiuto
avremmo destato ulteriori sospetti facendo la parte dei due "con i segreti
che non dicevano agli altri", cosa che alla fin fine eravamo per davvero
...
Trovandosi con le spalle al muro il piccoletto ridacchiò e si rivoltò
a scrutare il volgersi al termine dello scontro tra onde e poi, finalmente,
riuscì a trovare una scappatoia convincente « Hehehe, ma guarda
che io dicevo così per dire ... Lo sai anche tu com'è fatto no?
Si allena fino allo sfinimento per raggiungere Goku e allora ho immaginato che
qualche volta fosse arrivato anche a sfiorare quel limite! Hahahaha!! ».
Il moro sfregiato aggrottò le sopracciglia ben consapevole che ciò
che aveva detto l'amico era perfettamente vero. Ancora ricordava di quell'incidente
della camera gravitazionale e delle gravi condizioni del sayan. Si ricordava
bene quell'evento anche perché quella fu la prima vera volta in cui lui
perse Bulma per colpa di quello che lei chiamava "scimmione" ...
« Sì ... forse hai ragione » sentenziò infine stancamente
e alquanto scocciato per via del brutto ricordo.
Tienshinhan fece semplicemente spallucce.
« In ogni caso penso che se Vegeta continui di questo passo non ci sarà
bisogno dell'intervento di Goku. Riteniamoci fortunati » disse poi il
namecciano chiudendo la faccenda mentre anche lo scontro tra onde giunse al
termine con la vittoria di mio padre.
Ma era ovvio che se per Piccolo e gli altri la cosa era terminata lì,
per me non era lo stesso ...
Mi piegai verso Crillin fingendo di commentare lo scontro e abbassai la voce
per non farmi udire dagli altri due terrestri « Crillin, ti ricordi che
cosa ti avevo detto vero? »
Il piccoletto divenne tutto rosso in volto e sorrise imbarazzatissimo «
Sì, lo so Trunks scusami ... non l'ho fatto apposta ... »
Assottigliai gli occhi e l'osservai un po' accigliato « Immagino ma sai
com'è, già io avevo promesso a Vegeta di non dirlo a nessuno e
già quì la cosa è abbastanza grave, ma se tu lo dici ad
altri la faccenda si complica ulteriormente ... »
« Sì, ho capito ma ... »
« Inoltre ti avevo detto che Bulma non avrebbe dovuto sapere nulla di
questa faccenda e mi sembra ovvio che se dici tutto a Yamcha lui glielo andrà
a dire ... »
Il piccoletto assottigliò anch'egli gli occhi pensando di avere una buona
risposta per controbattere « Anche Pual lo sa, come la mettiamo? »
« Di Pual mi fido ... Di Yamcha no ... per niente »
L'occhiata scomparve dal viso del pelato nel preciso istante in cui terminai
la frase e ne incominciai un'altra « In ogni caso se Vegeta scopre che
troppa gente è venuta a conoscenza del suo malanno lui mi uccide ...
Ma prima che ciò accada, se io scopro che altre persone sono venute a
conoscenza di questa storia, uccido te e gli altri chiacchieroni ... »
« C-COSA?! Ma tu Trunks sei buono! E poi perché proprio uccidermi
scusa?! » disse Crillin riuscendo a fatica a mantenere basso il tono di
voce.
Sorrisi ormai sicuro che quella tragica previsione non si sarebbe avverata di
certo « Sarò anche buono ma sono pur sempre un sayan. Per quanto
riguarda l'uccisione ... non mi sembrava adatta la voce "ti scotenno"
... ».
Mi rimisi dritto e trattenni una piccola risata ... Crillin ovviamente non la
prese molto bene: « Antipatico ... » -__-"
Lo scontro tra il sayan e l'essere perfetto perdurò per
parecchio tempo e in quel lasso di tempo i colpi che si scambiavano divenivano
di potenza sempre maggiore e pian piano che lo scontro si faceva serrato, Cell
aumentava di destrezza, forza e velocità lasciando sempre meno spazio
a Vegeta per agire come gli era più congeniale.
Dopo essergli apparso alle spalle, Cell colpì violentemente il sayan
con una forte onda luminosa ... avendo ricevuto in pieno il colpo Vegeta precipitò
a terra e riuscì ad evitare di schiantarsi contro la dura roccia appoggiando
i palmi delle mani sul suolo polveroso. Dalla fronte imperlata di sudore iniziò
a formarsi una grossa goccia e questa, dopo essersi accumulata per un brevissimo
lasso di tempo sul naso sottile, cadde a terra ... Nell'istante in cui questa
di disintegrò al terreno, l'essere perfetto volò in direzione
di papà con le gambe tesissime e rivolte verso di lui ricordando vagamente
l'immagine di un falco che agguanta la sua preda ... Vegeta rotolò sul
fianco riempiendosi di polvere ma al contempo evitando un duro colpo.
Cell si scastrò dal terreno e iniziò a lanciare contro il sayan
delle onde rapidissime e quest'ultimo, per evitarle il più agevolmente
possibile, continuò a rotolare allontanandosi sempre di più dal
mostro. L'essere, notando che forse le semplici onde non bastavano, riutilizzò
la tecnica laser di Freezer e continuò a bersagliare Vegeta che, accortosi
per tempo del cambio di tecnica, si era rialzato in piedi e scattava cambiando
continuamente direzione rendendo pressoché impossibile la mira per il
nemico ...
Quando i due fermarono simultaneamente sia l'attacco che la difesa, piegarono
le ginocchia e si slanciarono verso il cielo con un altissimo salto ... A mezz’aria
scattarono uno verso l'altro e si apprestarono in un reciproco calcio volante
di cui purtroppo Cell ebbe la meglio poiché possedeva degli arti più
lunghi.
Papà cadde rovinosamente a terra ma dopo un secondo netto si rialzò
tornando nuovamente in posizione d'attacco.
Cell riatterrò tranquillo ma appena toccò terra si ritrovò
Vegeta vicinissimo pronto a batter nuovamente chiodo: le mani si strinsero tra
loro e ricominciò una nuova battaglia. Attorno a loro la terra si sgretolava
a causa delle potenti auree che man mano si alzavano d'energia ... Nessuno dei
due era intenzionato a mollare.
Le dita si strinsero maggiormente per provocare dolore nell'avversario ...
Le due auree raggiunsero un livello altissimo, per non dire l'apice della potenza:
una forza smisurata al di fuori dell'ordinario.
Buongiorno guys! Dopo un fine settimana
passato nell'assoluta tranquillità (a parte un piccolo particolare) sono
tornata con il mio solito appuntamento. Bando alle ciance, incominicamo fin
da subito!
Angelo Azzurro: Io sono modenese ma a questo punto mi
pacerebbe sapere quali sono stati gli elementi che ti hanno ricondotto alla
mia "personalità" :) . Yamcha purtroppo è quello che
è e temo che anche Bulma gli aumentasse il quoziente intellettivo rimarrebbe
lo scemo di sempre XD. Questo è il nuovo capitolo, fammi sapere se ti
piace oppure no. Un bacio
Swwtcicia: Hehehe ... cosa, cosa lo scoprirai da per
te! Per il disegno comunque ti dico soltanto che prima è meglio è
quindi ... Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace. Un bacio!
Umpa_lumpa: Ciao bellissima! Sono contenta che il capitolo
ti sia piaciuto (la faccetta di msn te la riproporrò là quando
ci rincontreremo). Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un
bacione
Vegeta4ever: Cos'è successo lo scoprirai ... Trunks
dal canto suo farà il possibile ( e idem Vegeta dai XD). Dimmi se anche
questo capitolo è di tuo gradimento se ti và. Un bacio!!
folg_89: Ho paura che tu abbia ragione ... ma quanto
durerà la sua tortura? Chissà ... hi-hi-h (e quì immagina
il coniglietto che metto di solito XD). Spero che il capitolo ti piaccia. A
presto ... ma stò layout l'hai finito oppure no?
Sgt: Hehehe ... vidiamo se hai indovitato ... leggi e
poi fammi sapere, ci conto! Ciao un bes
Juu_Nana: Haha! Crillin mi piace un sacco e adoro sbeffeggiarlo
come di deve! Te però non fare figuraccie con la mamma ... Ti aspetto
anche questa volta! Un bacione
Ainim Skywalker: Dopo avermi mostrato il lato oscuro
della forza mi riesci a dire se anche questo capitolo ti piace? XD Boiate a
parte, se ti và lascia un segno ... Un bacione!
Nion: Grazie 1000, sono davvero contenta che la storia
continui a piacerti e spero che valga lo stesso anche per questo capitolo. Ciao!
chrystal_: In effetti avevo capito un po' male ... comunque
apprezzo le tue parole e ti invito a proseguire con la lettura! ... se non hai
niente di meglio da fare, è ovvio ... TI saluto, a presto!
nana987: Lascia stare il povero Crillin ... già
è messo male di suo XD!!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia
e vacci piano con quella lingua da mucca!! XXD ... Un bacio
Prima di lasciarvi al capitolo vi smollo come mio solito le due paroline di
routine anche se questa volta sono un po' più serie:
ieri ho fatto una cosa spiacevole ... ammetto che le mie intenzioni erano tutt'altro
che cattive e non all'insegna della diffamazione ma le poche parole che ho detto
sono state (a mio avviso) gonfiate e fatte diventare ciò che non sono
in realtà. Ora, avendo già capito in breve tempo tutto il trambusto
che ho involontariamente causato, mi trovo in difficoltà sul da farsi
poiché, proprio perché i miei fini non erano "malvagi",
mi ritrovo come dire ... senza appigli. Spero comunque che la situazione si
sistemi per il meglio anche perché mi rendo conto di aver messo in difficoltà
una persona specifica ed ora mi sento tremendamente in colpa. Se costei ha letto
queste poche righe sappia che farò in modo che tutto ciò venga
risistemato e che sarò pronta a ricevere ogni qualtipo di colpo.
Nel frattempo, se qualcuno di voi lettori volesse lanciare un'oggetto contro
questa scimmia, può farlo tranquillamente (ma se volete insultare fatelo
in privato ok? -_-"). Inoltre vorrei precisare che mia sorella Bea non
c'entra un tappo in questa storia e quindi pregherei che non venisse coinvolta.
Spero che ciò non comprometta la lettura della fic ... in ogni caso vi
aspetto il prima possibile per il nuovo capitolo.
Un bacio a tutti scImMIA
CAPITOLO 53
- ESPULSIONE -
Le potentissime forze che si scatenavano una contro l'altra, facevano involontariamente
tremare la terra, sgretolare rocce, sollevare al cielo i sassi più piccoli
e sconvolgere sia positivamente che negativamente gli animi dei pochi spettatori
... Io e gli altri osservavamo senza parole quelle scariche elettriche bluastre
che circondavano le due auree d'orate mentre papà, alle prese con il
temibile Cell, dava libero sfogo al suo istinto sayan e sfoderava la sua potenza
liberamente e questa si accresceva sempre più, come se non avesse avuto
fine alcuna. L'essere perfetto, nel frattanto, cercava di non essere da meno
e mentre con la forza spirituale cercava di eguagliare il principe, con la forza
puramente fisica spingeva con le braccia verso il basso facendo in modo che
ad ogni aumento di pressione Vegeta sprofondasse in quel terreno ormai ridotto
in briciole.
A lato del campo ero completamente preso dal combattimento e nella mia mente
continuavo imperterrito a tifare l'ormai sicuro vincitore della battaglia mentre
Crillin continuava a sostenerlo a gran voce saltando sul posto e facendo sbracciare
le mani chiuse a pugno.
Un forte urlo si levò alto nel cielo: Cell, disperato come non mai e
con gli occhi completamente sbarrati, emise quel fastidioso suono dopo aver
aumentato per l'ennesima volta l'energia ... Il suo corpo divenne mostruosamente
abnorme e i suoi muscoli si gonfiarono a dismisura concentrando dentro di essi
tutta l'energia che aveva a disposizione ... Cell era arrivato al suo limite.
« Ma che cosa è successo?! » chiese il piccoletto
più a se stesso che a noi altri.
Piccolo assottigliò gli occhi continuando a mantenerli su i due combattenti
« Cell ha aumentato la sua stazza per utilizzare tutta la sua forza bruta
... Anch'io l'avrei fatto al suo posto »
« Che intendi dire? Parla chiaro » richiese Crillin voltandosi appena
verso il namecciano.
« In questo frangente stà utilizzando tutta la sua energia per
aumentare la sua forza fisica. E' ovvio che in questo nuovo stadio la velocità
d'attacco é compromessa pesantemente ma, visto che ora come ora si stanno
scontrando in una prova di forza, la velocità è del tutto inutile.
Adesso sono curioso di vedere come reagirà Vegeta a questa sfida ...
» terminò Piccolo sogghignando appena.
Vegeta sprofondò ancora sotto l'ennesima spinta e in quell'attimo il
livello della terra gli arrivava appena sotto il polpaccio. Accompagnato da
uno sguardo omicida, mio padre sorrise al mostro con fare demoniaco e anch'egli,
dopo aver aumentato la stretta sulle pallide mani, urlò a squarciagola
facendo esplodere pienamente il suo terribile potere. Quando i miei occhi azzurri
si ripresero dall'improvviso bagliore riuscii a scorgere ciò che era
avvenuto: anche i muscoli di Vegeta si erano ingrossati di molto e in quell'attimo,
con estrema calma e con l'uso delle forti gambe, usciva dalla piccola buca facendo
arretrare l'essere perfetto.
Quegli occhi ancora più cattivi e quella capigliatura ancora più
luminosa e tagliente, fecero nuovamente impallidire Cell ...
« NO! NON E' POSSIBILE!!! ... » sbraitò il mostro mentre
papà avanzava con l'ennesimo passo « ... IO SONO L'ESSERE PERFETTO!!
IO SONO IMBATTIBILE!!! ». Cell trovò una piccola roccia alle sue
spalle e la utilizzò per non arretrare ulteriormente sotto le continue
spinte del sayan.
« HAHAHA!! Hai fatto male i conti Cell, non hai speranze contro di me!!
Nessuno batterà il principe dei sayan!!! » Vegeta riuscì
ad avanzare ancora di un ultimissimo e piccolissimo passo: si avvicinò
tremendamente al mostro e alzò sopra la testa i pugni chiusi contro i
suoi in segno si sfida. Cell accettò immediatamente e incominciò
a spingere verso il basso il suo nemico senza però ottenere alcun risultato
... nonostante papà l'avesse messo volutamente in una posa più
comoda e facile per lui, non riusciva in alcun modo a sopraffarlo! Più
faceva pressione, più il biondo guerriero rimaneva saldo nella sua posizione
con quel sorriso irritante stampato sul volto.
« MALEDIZIONE, NON E' POSSIBILE!!! » l'essere perfetto cercò
ancora di aumentare la propria energia ...
... quando però percepì una strana fitta all'altezza del cuore,
gli occhi si spalancarono improvvisamente ...
... l'aura precipitò vertiginosamente e mentre le forze lo abbandonavano,
le gambe si fletterono maggiormente verso il basso mentre una smorfia di dolore
compariva sul suo volto pallido ...
Vegeta approfittò di quello strano momento di cedimento per avere la
meglio: sopraffece il nemico facendolo addirittura inginocchiare a terra.
L'aura di Cell, sotto richiesta, aumentò ancora ma dopo breve provò
una seconda fitta al petto e lì l'energia crollò nuovamente facendogli
anche perdere l'aspetto da energumeno disgustoso.
Papà iniziò a ridere sguaiatamente mentre osservava l'essere perfetto
in ginocchio schiacciato sotto il suo potere ... ma io sentivo nel profondo
qualcosa di strano ... qualcosa di sinistro e terribile ...
Quel brutto presentimento dopo pochissimo si manifestò
nella sua interezza: dopo un secondo di cedimento Cell raccolse ancora tutte
le sue energie e con una sorprendente agilità si rialzò in piedi.
L'aura aumentò a dismisura oltrepassando di molto il livello di forza
precedente. Il corpo divenne nuovamente enorme e minaccioso ...
La sua energia divenne spaventosa ... Vegeta si pietrificò ... e dire
che in quel momento non era nemmeno al massimo ...
Dopo un urlo liberatorio Cell concentrò tutte le sue forze sulle braccia
e spinse verso il basso con tutta la sua forza: le gambe sayan cedettero, Vegeta
crollò sotto la sua spinta e si ritrovò schiena a terra. Il mostro
lasciò la presa delle mani e si abbassò verso il principe, dopo
aver poggiato la pianta del piede sinistro sul suo stomaco e poggiato il ginocchio
destro sul terreno, a fianco del petto del sayan, chiuse con forza i pugni e
incominciò a colpire Vegeta con dei rapidissimi colpi.
Nel frattempo se la rideva con gusto scatenando in tutti noi una rabbia indescrivibile
...
...
« C-che cosa è successo? P-Perché adesso Cell è inarrestabile?!!
» balbettò il Crillin manifestando a pieno la propria paura.
Piccolo rimase a scrutare perplesso lo scontro mentre una piccola goccia di
sudore scendeva dalla larga fronte « ... E' semplice ... » iniziò.
Solo dopo un sonoro sbuffo, per allentare quella tensione interna che non voleva
dare a vedere, terminò la sua breve frase « ... Cell ha trovato
altra energia e ora la stà utilizzando al meglio ».
« Io non capisco ... » ammise sinceramente il piccoletto.
Solo allora parlai per dargli finalmente la risposta che agognava « Ti
ricordi, al palazzo di Dio, il discorso che ci aveva fatto numero 17? ... »
Crillin annuì « Sì ma non capisco ... Dove vuoi arrivare?
»
Mi strinsi tra le spalle e la mia voce divenne inaspettatamente grave ... «
... I blocchi si sono rotti ».
Con spietata furia colpiva senza tregua il suo volto irradiato di luce, con
un sorriso maligno sulla faccia sorrideva sempre più nel vedere fuoriuscire
dalla sua bocca quegli spruzzi di sangue purpureo e con foga sempre crescente
continuava imperterrito il suo macabro divertimento scatenando sulla sua vittima
tutta la sua furia per l'umiliazione subita.
Cell, dopo aver acquisito con sua stessa sorpresa quel portentoso potere, godeva
come un folle nel vedere Vegeta subire inerme senza avere l'opportunità
di reagire. Sopra al suo corpo per metà sprofondato al suolo, lo scherniva
anche a voce rinfacciandogli tutto ciò che aveva ricevuto ... «
E così non ti avrei battuto? Principe dei Sayan? Se davvero così
dev'essere rialzati e fammi vedere di cosa sei capace! » un destro e poi
un sinistro ... Vegeta voltò la testa da una parte all'altra ...
Dopo l'ennesimo attacco papà reagì con un colpo di reni: Cell
si scostò leggermente ma, mentre Vegeta sgattaiolava da sotto quella
morsa, l'essere tornò nella sua posizione con l'unica differenza che
il suo ginocchio sinistro bloccava ora un suo braccio ...
Vegeta perse la sua ultima forma tornando alla sua solita stazza e cercò
di dimenarsi: riuscì a portare il palmo della mano destra davanti al
volto di Cell e a formare su di esso una potente onda ... Il mostro la prese
in pieno ma gli effetti che seguirono furono decisamente nulli.
La piccola nuvola di fumo venutasi a creare con il contatto tra la sfera d'energia
e quel pallido volto svanì dopo poco grazie ad un alito di vento ...
Cell alzò nuovamente il pugno destro e lo riabbassò per colpire
...
Dopo un sonoro colpo venne scaraventato lontano e ruzzolò un paio di
volte prima che si rimettesse in piedi sfoggiando il suo corpo nerboruto ed
estremamente gonfio. Prima di sorprenderci con un sorriso beffardo rimase immobile
ad assistere a una piccola scenetta nella quale io, dopo essere intervenuto
repentinamente, cercavo di fare rialzare il principe ...
Mi abbassai verso di lui e gli porsi la mano destra « Vegeta, tutto a
posto? Lascia che ti aiuti ... ».
Lui, non con mia sorpresa comunque, schiaffeggiò il mio arto e si rialzò
per conto proprio senza guardarmi minimamente negli occhi « Tzk! Vedi
di farti gli affari tuoi moccioso ... E sia ben chiara una cosa: io non ho bisogno
dell'aiuto di nessuno! ».
« Sì, ma Cell stava ... » non riuscii nemmeno a concludere
la frase che papà mi bloccò seccato e irritato a mille «
A Cell ci penso io! Te pensa a startene con i tuoi amichetti da quattro soldi!
E ora sparisci!! ».
Rimasi impalato, vicino a lui, con ancora attiva la trasformazione in super
sayan ... Cercai di non abbassare lo sguardo « Ho capito ... Ti chiedo
scusa ... ». I capelli tornarono color lilla e ricaddero dolcemente sulla
mia testa. Mi voltai verso i miei amici e mi incamminai con calma apparente
... anche perché sentivo i suoi occhi su di me e volevo apparirgli distaccato
e forte.
Però, prima che potessi raggiungere i miei compagni, un enorme colpo
di vento mi investì e mi costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprii
Cell era davanti a me con le braccia conserte e mi scrutava cattivo ...
Arretrai leggermente e assunsi una posa di difesa.
Si avvicinò di un solo passo ... la sua ombra mi sovrastava ...
« Lo sai Trunks, non ho mai sopportato gli impiccioni ... »
Immediato: un calcio semigirato mi colpì in pieno volto e mi fece scaraventare
lontano, ai piedi di mio padre ...
Provai un dolore smisurato all'altezza del collo ... e non riuscivo a muovermi
senza provare dolori lancinanti.
Vegeta era rimasto immobile ad osservare la scena come se fosse stato un perfetto
estraneo. La sua osservazione allo stato in cui ero ridotto era durata meno
di cinque secondi ...
Possibile che per lui valessi così poco?
In quell'attimo quella realtà che mi era stata mostrata mi fece molto
più male di tutte quelle ossa rotte ...
Vegeta rimase impassibile dinanzi al suo colpo micidiale, non
una leggera smorfia era apparsa sul suo volto ... pareva di pietra dal gran
che si mostrava freddo e distaccato. Non una parola uscì dalle sue labbra
rivolta a me, né di scherno né d'incitamento ...
Lo vidi allontanarsi avvicinandosi sempre di più a Cell. Non si voltò
nemmeno una volta e allora capii, a malincuore, che cos'ero in realtà:
un vero stupido. Mentre i due riprendevano lo scontro come se nulla fosse accaduto,
i miei polmoni si riempivano e si svuotavano d'aria a gran velocità mentre
i miei occhi, socchiusi per colpa del dolore che costantemente si faceva sentire,
si inumidivano perché guidati da una serie di pensieri spiacevoli: per
tutto il tempo avevo sperato il bene di mio padre,speravo che si riprendesse
a pieno ma in quel momento, vedendolo lottare con furia contro Cell, non riuscivo
a trattenere un moto di rabbia incredibile ... Io per lui avevo rinunciato a
tante cose: invece di correre come un folle per trovare un rimedio alla sua
strana malattia sarei potuto benissimo rimanere in compagnia del signor Goku
e degli altri lasciando scorrere gli eventi così come sarebbe dovuto
accadere fin dal principio, avrei potuto accettare senza esitazione l'offerta
dell'eroe della Terra di potermi allenare in sua compagnia all'interno di quella
magica stanza e invece avevo rinunciato scioccamente spinto da uno stupidissimo
affetto non corrisposto. Se avessi accettato di effettuare quell'allenamento,
in quel momento Cell sarebbe stato carne morta ed io sarei stato in pace con
me stesso ...
Quel calore sentito poco prima, quando lui mi aveva afferrato per le spalle,
era stato solo un abbaglio, una sensazione provata sicuramente per colpa di
quelle ferite ... La realtà era che io gli ero indifferente e questo
mi faceva terribilmente male.
Mi sentii improvvisamente stanco. Sia fisicamente che psicologicamente ... avevo
buttato all'aria un sacco di tempo per nulla ...
Prima che i miei occhi si chiudessero riuscii a scorgere Crillin vicino a me:
cercò di sollevarmi delicatamente e portarmi vicino agli altri ... «
Trunks, come stai? Rispondimi! »
Dalla mia bocca non fuoriuscì alcun suono ... ormai ero perduto nei miei
stessi pensieri ...
... uno si illude fino a un certo punto ...
Cell scattò in direzione di Vegeta e colpì con
forza sul fianco con un poderoso calcio. Nonostante la notevole mole era piuttosto
agile il bestione. Il sayan si andò a schiantare a terra e frantumò
una lunga serie di rocce prima di fermarsi definitivamente. In parte sommerso
dai detriti, il principe rialzò lo sguardo al cielo ancora sorpreso per
quell'improvvisa impennata di potenziale. L'essere perfetto ridiscese e si avvicinò
al sayan tranquillamente facendo cigolare le articolazioni passo dopo passo.
A pochi metri di distanza parve leggere nella mente del nemico e a scorgerne
il dilemma che si faceva spazio dentro di essa « Nemmeno io so cosa sia
successo Principe dei Sayan ... In ogni caso questo nuovo potere mi piace moltissimo
... » alzò la grande mano sinistra e la richiuse dopo averla osservata
con perizia « ... adesso sì che mi riconosco, adesso sì
che sono davvero l'essere perfetto! ».
Vegeta digrignò i denti e senza attendere oltre scattò verso il
nemico per colpirlo ... Cell rimase fermo fino all'ultimo dopodiché utilizzò
il pugno chiuso per rispedirlo nel mucchio di detriti.
Dopo aver riso sguaiatamente Cell spalancò le braccia e invitò
il sayan a colpirlo. Vegeta, dapprima restio, riscattò nuovamente e colpì
l'essere alla bocca dello stomaco. Con ancora il pugno per metà sprofondato
nel suo corpo, aumentò l'aura in modo da divenire nuovamente di grandi
dimensioni e concentrare così la sua potenza ... Cell lo lasciò
fare poiché non provava nulla di particolare. Vegeta colpì con
forza lo stesso punto alternando un destro e un sinistro facendo entrare sempre
di più i suoi pugni in quel corpo schifoso ...
Solo dopo una decina di colpi l'essere perfetto sentì come qualcosa muoversi
al suo interno e, pugno dopo pugno, lo sentiva salire ... Notando questo scombussolio,
il sayan colpì con maggiore velocità e violenza.
Dopo pochi attimi il collo di Cell s'ingrossò a dismisura mentre dalla
bocca, che cercava in ogni modo di tenere sigillata, fuoriusciva una gran quantità
di saliva. Si piegò su sé stesso e vomitò ai suoi piedi
...
Vegeta rise di gusto vedendo Cell mutarsi in uno stadio differente e notando
il calo incredibile di energia « HAHAHA!! Ti sei sopravvalutato! Così
impari ... ».
L'essere si portò le grandi mani scure al volto e lo toccò: il
naso era sparito ed erano ricomparse quelle grandi labbra ... Perdendo n°17
aveva perso anche la sua forma ... « ... no ... ».
Il moro ai piedi dei due guerrieri era oggetto di osservazione di tutti i presenti.
Tra il sayan e l'essere comparve quatto-quatto un terzo guerriero che, con grande
nonchalance, afferrò il cyborg e se lo caricò sulla spalla ...
Costui ridacchiò imbarazzatissimo quando gli occhi azzurri di Cell si
posarono su di lui « E tu cosa credi di fare? ».
Quando lo vide alzare l'indice destro in sua direzione, Crillin iniziò
a correre come un forsennato evitando tutti i colpi laser ...
« ACCIDENTI MA PERCHE' TUTTE A ME?!?! » saltò dietro a una
roccia e si nascose ... « La prossima volta lascio il lavoro sporco a
Piccolo ... Dannazione, se vado avanti di questo passo morirò per davvero!
» si disse il piccoletto grattandosi nervosamente la zucca pelata.
Cell si alzò in volo per riprendersi nuovamente ciò che gli spettava
ma a metà tragitto Vegeta gli sbarrò la strada « No-no-no
... Guarda che sono ancora io il tuo avversario ... » sibilò il
sayan muovendo l'indice della mano destra da una parte all'altra.
La creatura di Gelo, ormai non più perfetta, indietreggio e lasciò
che una goccia di sudore gli scendesse dalla guancia ...
Ciao a tutti! Aggiorno oggi ... sono brava eh? XD
Che settimana sfiancante, spero che a tutti voi altri sia andata meglio ma ora
passiamo rapidamente alle recensioni anche perché ho poco tempo a disposizione!
folg_89: Sono in orario! ^^ Per
Cell ... beh, non cantiamo vittoria troppo presto. Spero che il capitolo ti
piaccia! Beso!
Angelo Azzurro: Ciao stregaccia!
Non temere per Trunkscuccio! Leggi e fammi sapere se il capitolo ti piace! Beh...
spero anch'io che tutto si risistemi anche se la vedo un po' grigia ... -.-
... Un bacione!
Sgt: E se vengo io con direttamente
una ciliegina sulla testa? XD Scherzo ma per la torta dovrai chiedere alla Bea
... è lei la pasticcera di casa! Non sottovalutare il "perfetto
sfigato"! Occhio! Spero che il chap ti piaccia! Zao!!
Juu_Nana: Ciao sorellina! E sì,
Trunks è un po' sfigghi ... ma anche Crillin lo è ma mi piace
trattarlo un po' male, è troppo spassoso! XD Continua a fare il tifo
e nel frattempo, se ci riesci, fammi sapere se anche questo capitolo ti piace!
Bes!
Umpa_lumpa: Ciao bruttissima!
XD (meglio bellissima vero?) E sì, mia cara pazzoide demoniaca con tanto
di faccetta sadica da demone (quella rossa che usi spesso), il capitolo precedente(
anzi, quello prima ancora XD) si annunciava la rottura dei blocchi. Spero che
anche questo capitolo ti piaccia nonostante di colpetti di scena ce ne siano
un tantolino meno ... Bacione, a presto!
Ainim Skywalker: HAha! Spero
però che come taglio ti non gli abbia fatto quello del GT perché
se no ti disintegra ( e anche io ... XD). Spero che anche sulla tua grande flotta
spaziale il nuovo capitolo sia godibile e che ti piaccia! Un bacio
Vegeta4ever: Io l'ho sempre pensato
che Cell fosse un comico nato, mandiamo alla "La sai l'ultima?"!!
XD Per certi aspetti è anche meglio di Mr.Satan! Hemm ... guarda che
quello che è successo alla CC è stato detto nel capitolo 47, quì
quella storia non c'entra niente XD! Ora ti saluto, fammi sapere se hai gradito!
Un bacio!
Swwtcicia: Vedi però di
non darmi un cargo troppo consistente perché sennò mando la spedizione
al mittente ... XD scherzo ovviamente. Fammi sapere se il capitolo ti piace.
CIAO
chrystal_: In effetti mi piace
molto parlare di personaggi secondari e quasi (basta pensare su quanto stia
puntando su Crillin e quanto ho utilizzato i coniugi Brief e il piccolo Pual
per i capitoli precedenti) e sono contenta che anche tu stia apprezzando. Per
Cell staremo a vedere ... se ti và fammi sapere com'è questo capitolo!
Un bacione!
LadyDreamer: Crillin al cabaret
sarebbe perfetto mentre Trunks, a volte, lo vedrei meglio su di un palco a fare
la scena melodrammatica con tanto di faretto bianco puntato addosso ... XD Trunks
comunque dovrà avere una bella pazienza. Ti saluto, a presto! Bes
nana987: Ce la fai sempre per
il rotto della cuffia eh? Sono contenta ^^ Mi piace trattar male Crillin e ora
come ora, penso che tra Goku e il piccoletto mi stia molto più simpatico
il mitico Crillin ... Le donne adorano l'uomo che le fa ridere! XD Grazie x
il consiglio sui pesci, cercerò di fare attenzione ;). A presto, Bacione!
Finito. Oggi non ho tempo per scrivere
altro, sorry. Comunque spero di rivedervi tutti ( e assieme a voi anche qualchedun'altro).
Vi aspetto lunedì come al solito, mi raccomando XD
Un bacione*** scImMIA
CAPITOLO 54
- L'ORDINE -
Il sayan partì all'attacco e Cell si ritrovò nuovamente
in difficoltà ricevendo colpi su colpi e contraccambiando a fatica.
In quegli attimi di distrazione per l'ex-essere perfetto, Crillin ne approfittò
e dopo aver rimesso il cyborg sulle spalle, uscì dal suo nascondiglio
e di precipitò a passo svelto verso i compagni che in parte lo aspettavano
e in parte erano presi dal combattimento in corso. Il piccoletto oltrepassò
Piccolo e gli altri due terrestri e andò ad appoggiare il moro vicino
a Trunks che, per colpa del duro colpo ricevuto all'altezza del collo, non riusciva
a muoversi senza farsi del male. Il cyborg venne poggiato a terra con la schiena
che poggiava in parte contro la parete verticale di dura roccia.
« Caspita ... chissà che brutta esperienza avrà passato
all'interno del corpo di quel mostro terrificante ... » bisbigliò
Crillin osservando un po' perplesso il corpo alquanto lozzo del poveretto «
... Non oso immaginare! » terminò poi poggiandosi una mano sulla
testa rasata. Dopo essersela grattata leggermente, con la stessa mano afferrò
un angolo del bavero arancione e lo utilizzò per pulire il viso del ragazzo.
Quando ebbe terminato sbuffò poiché leggermente stanco, si alzò
e si diresse verso il namecciano piazzandosi proprio al suo fianco ...
« Allora, quì come andiamo? » chiese mentre incrociava i
corti bracci assumendo, senza volere, una posa identica a quella di Piccolo.
« Direi piuttosto bene: Vegeta gliele stà facendo vedere di tutti
i colori. Mi scoccia ammetterlo ma è davvero un portento »
« Già ... » bisbigliò il piccoletto osservando con
la coda dell'occhio il combattente al suo fianco riuscendo a scorgere il suo
piglio leggermente infastidito dalla questione « ... ma tu sai perché
Cell ha risputato 17? Non l'aveva assorbito? » concluse poi voltandosi
indietro tornando a posare gli occhi sul moro.
« Certo che Cell l'aveva assorbito ma evidentemente l'assorbimento non
è paragonabile all'assimilazione ... »
« Che? » chiese Crillin voltando lo sguardo nuovamente verso Piccolo.
« Quando io e Dio ci siamo riuniti abbiamo applicato un'assimilazione
e così facendo i nostri corpi e nostri spiriti si sono uniti indissolubilmente
e per questo non potranno essere più separati. Per Cell a quanto pare
la questione è differente: il fatto che n17 sia stato espulso integro
e intatto indica che tra i due esseri vi era un legame leggero ... potrei quasi
dire che Cell non abbia assorbito i cyborg ma solamente ingoiati e tenuti al
suo interno »
« Quindi Cell si è comportato come un comune contenitore? »
« Non lo so ... Ma è diventato più forte dopo averli presi
al suo interno quindi non li ha racchiusi e basta »
« Ma ha anche lui dei circuiti al suo interno? »
« Non lo so ... »
« Massì, forse qualcosa tipo cavi elettrici o altre diavolerie
simili ... cosa ne pensi? »
« Non lo so ... »
Crillin imbronciò l'espressione e sbuffò scocciato « Uffa
... ma non riesci a dirmi altro a parte "Non lo so" ? »
Piccolo si voltò al piccoletto furibondo « MA COSA VUOI CHE NE
SAPPIA IO?! ORA TE NE PUOI STARE UN PO' ZITTO?!?! ».
Il pelato, dallo spavento, fece un salto sul posto e si coprì la zucca
perché Piccolo l'aveva minacciato con un pugno chiuso.
« Sì, sì, sì, sì stò zitto, stò
zitto ... » quando vide il namecciano riaquetarsi reincrociò le
braccina e tornò ad osservare lo scontro «Uffa però ...».
Nell'alto cielo il sayan dai capelli dorati lottava contro il
temibile nemico continuando ad avere la meglio. Dopo la trasformazione Cell,
il quale tornò al secondo stadio, la sua imbattibilità da "creatura
perfetta del dottor Gelo" era andata completamente in frantumi e Vegeta
lo annichiliva con abbastanza facilità. Bastò un calcio ben piazzato
per far precipitare il mostro a terra e creare al contempo una grande voragine
e al centro di essa Cell vi rimase finché non rivide sopraggiungere il
suo incubo fatto di carne ed ossa.
Quando il principe dei sayan sfiorò il terreno con una delle scarpette,
l'essere incompleto si alzò in piedi e dopo aver concentrato l'energia
scattò verso di lui. Vegeta lo attese a braccia aperte ma nonostante
questo Cell non riuscì a colpirlo: spostò la testa verso sinistra
e il pugno chiuso del mostro gli passò a fianco, Vegeta si abbassò
con il busto quando vide Cell girare su se stesso usufruendo della gamba destra
tesa e tenendo verso l'alto l'altra ... colpo andato nuovamente a vuoto ma il
mostro non si abbatté: appena terminò il giro con la gamba sinistra
piegò il ginocchio destro e rieffettuò il giro su se stesso ma
il sayan riuscì nuovamente a fargliela saltando appena poco prima che
la gamba tesa giungesse verso di lui. Vedendolo ancora sospeso a mezz'aria per
il piccolo salto, Cell interruppe prima del tempo il giro, caricò il
braccio destro e scagliò il pugno chiuso verso Vegeta ... tutto inutile:
il biondo rimase sospeso per aria e con la mano destra bloccò il pugno
... Cell attaccò con un sinistro ma anche questo venne intercettato e
stretto in una morsa. Mentre le mani tenevano bloccati i pugni chiusi, Vegeta
atterrò rapidissimo a terra e saltò in direzione di Cell tirando
nel frattempo verso di sè gli arti bloccati ... la grossa e brutta faccia
di Cell si andò a scontrare sul duro ginocchio del principe. Vegeta mollò
la presa e lasciò che l'essere iniziasse a cadere verso il basso per
colpa del duro colpo ricevuto. Però, prima che Cell potesse toccare terra
con il muso scuro, il biondo, sadico ma astuto come una volpe, colpì
con una tallonata la nuca del nemico e questo, dopo una sonora botta, sbatté
violentemente al suolo alzando un mucchio di polvere.
Ci vollero alcuni secondi all'essere incompleto per recuperare tutti i pensieri
che, a causa del colpo, sembravano essersi sparpagliati nei meandri del suo
cervello ... oltre a quelli recuperò una manciata d'orgoglio. Si rialzò
e quando si voltò indietro incrociò i suoi occhi di ghiaccio con
quelli cerulei di Vegeta che l'osservava immobile, a braccia conserte e con
uno strano ghigno sul viso. Alzò un verde braccio in sua direzione e
dopo avere additato il suo rivale per la conquista della vittoria, aprì
il palmo della mano e generò su di essa un'onda di medie dimensioni ma
dall'alto potenziale. Prima che potesse scagliarla in una qualsiasi direzione,
Vegeta sciolse i bracci e aumentò l'aura a dismisura, fece un piccolissimo
salto di pochi centimetri, portò indietro braccia e gambe dopodiché,
con grande velocità, riportò tutti gli arti davanti a se e lasciò
confluire il suo potere sui palmi delle mani ... Cell, essendo completamente
spiazzato per un attacco così rapido, venne scagliato contro una parete
rocciosa poco distante e si incastrò in essa. L'onda sulla sua mano era
sparita nel momento stesso in cui Vegeta l'aveva colpito con la forza della
sua aura ...
Sotto la canottiera scura il petto si gonfiava e sgonfiava a velocità
sempre maggiore man mano che la lotta proseguiva.
Dalla distanza c'era però chi aveva ancora qualche domanda
da fare ...
« Hemm, Piccolo? Posso farti una domanda? Piccina-piciò ... »
Il namecciano osservò lo schianto di Cell contro la parete « Basta
che sia intelligente »
Crillin, trovatosi spiazzato da una tale richiesta, dapprima rimase senza parole
ma poi, prendendo altro coraggio dalla sua scorta personale, inghiottì
un poco di saliva e poi chiese: « Tralasciando come sia fatto o meno Cell
al suo interno, perché 17 è uscito? Perché Cell l'ha rigettato?
»
Piccolo sorrise demoniaco poiché aveva trovato una buona risposta «
Hah, perché Cell ha fatto il furbo mentre Vegeta è stato fortunato!
»
« Perché? »
« Cell, per fare il gradasso, si è fatto colpire di proposito da
Vegeta per sbeffeggiarlo ma quando poi quest'ultimo l'ha involontariamente colpito
in un punto specifico con uno dei suoi pugni, 17 è risalito e Cell non
è riuscito a trattenerlo ».
« Quindi ... » iniziò il piccoletto arrossendo appena «
... se Vegeta avesse colpito in un'altro punto sarebbe uscita C18? ».
Il sorriso scomparve sul volto di Piccolo « Lo dubito fortemente anche
se non ho alcuna certezza. 18 è stata assorbita per prima e poi, come
succede a una persona quando rigetta, si tende ad espellere l'ultimo alimento
ingerito e non il primo ».
Di colpo anche Crillin parve diventare alquanto verdognolo ... « BLEARG
... che schifo ... ok, grazie per la spiegazione ».
Piccolo grugnì leggermente e tornò ad osservare lo scontro.
Cell si sbloccò dalla roccia e si riavvicinò pericolosamente al
sayan digrignando i bianchi denti dalla rabbia. Scattò all'attacco ...
...
La battaglia proseguì in modo sempre meno a favore per il sayan, se dapprima
subiva raramente in quel momento i colpi che riceveva erano almeno pari a quella
del nemico. Fu una sequenza di colpi ad accendere un allarme in Piccolo: Cell
scattò in avanti e colpì Vegeta con un potente pugno all'altezza
dello stomaco dopodiché, con lo stesso arto, lo colpì al volto
più di una volta. Il sayan indietreggiò e per un pelo riuscì
a parare un'ulteriore attacco a mano chiusa ... Cell però approfittò
del momento di spaesamento dovuto dal post-attacco sayan e lo colpì violentemente
al mento con un calcio dal basso verso l'alto e, prima che Vegeta si allontanasse
troppo, lo ricolpì con la gamba opposta sulla guancia sinistra dall'alto
verso il basso ... il biondo cadde rovinosamente a terra e lì vi rimase
ansimante per alcuni istanti.
Il namecciano, alla vista della scena, corrugò le sopracciglia alquanto
allarmato ...
« Haio, che botta ragazzi ... » si lasciò sfuggire Crillin
come se fosse stato lui al posto del principe « ... non vorrei essere
al suo posto ».
Il namecciano mugugnò qualcosa mantenendo lo sguardo sul sayan e su Cell.
Il piccoletto al suo fianco si accorse del suo cruccio e si rivolse a lui: «
Piccolo, c'è qualche problema? »
« Sì ... » iniziò facendo un cenno verso un individuo
ben preciso « ... il problema è Vegeta ».
« Vegeta? E cosa avrebbe scusa? » disse l'ometto osservando con
maggiore attenzione il proseguimento della lotta.
« Stà subendo sempre di più e fatica a contrattaccare ...
»
Crillin, notando anch'egli il fattaccio, si fece serio « Già, hai
ragione ma chissà perché ... »
Il namecciano abbassò la voce per farsi sentire soltanto dal piccolo
terrestre « Il fatto è che Vegeta sarà anche diventato molto
più forte dopo esser guarito dalla malattia ma evidentemente non si è
ripreso completamente. Dopo un periodo di fiacca c'è sempre bisogno di
un po' di tempo per recuperare tutte le energie ».
Crillin incrociò le braccia e sospirò profondamente « E'
già tanto che abbia lottato per tutto questo tempo a questo livello nonostante
le sue condizioni ... E' logico che stia iniziando a sentire un po' di stanchezza
... ».
Piccolo annuì « Scommetto che se fosse stato nel pieno delle sue
energie a quest'ora sarebbe ancora in splendida forma ... Ma ora, ridotto in
quelle condizioni, durerà ben poco perché gli diverrà sempre
più difficile mantenere il ritmo ».
« Ma se Vegeta rimane senza forze cosa succederà? » disse
il tappetto aggrottando le sopracciglia.
« Semplice: Cell attaccherà tutti noi » ... fu lapidario.
« CHE COSA?! Ma non possiamo tenergli testa! Io, Yamcha e Tienshinhan
non siamo all'altezza, Trunks non si riesce a muovere e, mi spiace dirlo, ma
non credo che tu abbia molte possibilità ... inoltre non possiamo fare
nemmeno affidamento su 17. Siamo allo sbaraglio! » esclamò Crillin
richiamando così anche l'attenzione degli altri. Stranamente TUTTI capirono
in breve tempo come stava la situazione ...
« Lo so benissimo anch'io ... » lo fulminò Piccolo lo sguardo
« ... è per questo che abbiamo bisogno dei senzu ».
« I senzu? ... » per un attimo il terrestre rimase interdetto ma
poi ... « ... Già, è vero! I senzu! Che idea geniale! ...
Ma io non ne ho con me ... ». A Crillin cascarono letteralmente le braccia
...
« Nemmeno io ma è per questo che qualcuno deve andarne a prendere
un po' il prima possibile ...» disse il namecciano voltandosi verso i
suoi "compagni" e avvicinandosi a loro « ... Però, visto
che ci servono abbastanza urgentemente, c'è bisogno di qualcuno rapido
».
... Bella esposizione, ma chi mandare?
Piccolo proseguì « Voi tre siete senza forze sufficienti per volare
al massimo della velocità ... » disse indicando i tre terrestri
« ... Trunks non riesce proprio a muoversi per colpa delle rotture, 17
sembra K.O. mentre io ...» sostò un attimo il discorso e poi riprese
« ... Io devo rimanere quì perché se Vegeta esaurisce le
forze prima che i fagioli arrivino sono l'unico che può tenere occupato
Cell anche se per poco tempo ».
Tra il gruppo calò un profondo silenzio.
Poi arrivò l'illuminazione al genio della squadra.
« So chi mandare » disse Piccolo.
Tutti lo osservarono curiosi di sapere chi fosse colui che avrebbe dovuto compiere
l'impresa ... ma egli non si scucì affatto e si avvicinò soltanto
alla parete rocciosa vicino alla quale sostavano due personaggi.
All'improvviso scattò verso uno di loro e lo colpì violentemente
allo stomaco con un poderoso calcio. Questi, dopo aver emanato un'urletto di
dolore sputò un po' di saliva e si toccò il punto dolorante.
Crillin, Yamcha e Tienshinhan rimasero spiazzati ...
Piccolo si rivoltò verso di loro ed indicò il prescelto con un
cenno del capo ... « Andrà 17 ».
Il moro si rialzò a fatica mentre si massaggiava la pancia
all'altezza dello stomaco. Dopo un paio di secondi, dopo che fosse passato il
dolore improvviso, aprì gli occhi di ghiaccio tenendoli a fessura e con
passo feroce si avvicinò al namecciano. Quando fu nelle sue vicinanze
il moro si alzò sulle punte delle scarpe e con piglio arrabbiato osservò
in malo modo Piccolo ...
« MI DICI CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE EH? MUSO VERDE?! »
sbraitò il ragazzo alitando sul viso dell'alto guerriero.
L'ex Dio sorrise appena e continuò ad osservare il cyborg che in quel
momento pareva più umano di quanto fosse in realtà « Mi
correggo: 17 era K.O. ... »
« C'E' POCO DA RIDERE! Come ti sei permesso di colpirmi a quel modo?!
Anzi, come ti sei permesso di colpirmi e basta! »
« Calmati fumino... » sibilò il namecciano facendo arretrare
il giovane con la sua autorevolezza «... per ogni cosa c'è un motivo
e in questo caso, ti ho colpito per darti una bella svegliata perché,
anche se la cosa non mi garba molto, abbiamo bisogno del tuo aiuto ».
17 incrociò le braccia e si voltò con tutto il corpo verso destra
e incominciò ad incamminarsi verso una meta sconosciuta « Di qualunque
cosa si tratti non mi interessa affatto ».
Il moro però, dopo una decina di passi, sentì qualcosa sulla spalla.
Voltò leggermente il volto e notò la mano del namecciano e senza
opporre resistenza alcuna si fece tirare indietro dall'arto slungato ... i due
si ritrovarono nuovamente faccia a faccia.
Piccolo divenne ancora più serio di quanto era prima « Sappi che
la mia non sarà una richiesta ma un ordine, chiaro? »
Il giovane sputò a terra un po' di saliva e guardò schifato il
muso verde « Tzk! Io non prendo ordini da nessuno soprattutto adesso che
ho riottenuto gran parte della mia forza originaria! Non osare sfidarmi ...
»
Il "muso verde" sbuffò scocciato « Guarda, non ti sfiderò
ma mi limiterò a prenderti per il bavero e riportarti in pasto a Cell
se non collabori » annunciò indicando con il pollice della mano
destra uno dei due combattenti alle sue spalle.
Il ragazzo, che non aveva alcuna intenzione di fare nuovamente parte "dell'essere
perfetto", grugnì assentendo così alle richieste del guerriero.
In ogni caso però, non diede la possibilità a Piccolo di guardarlo
negli occhi: va bene prestare un favore (anche se controvoglia) ma almeno non
abbassarsi allo stesso livello! ... 17 divenne quasi vanitoso ...
Piccolo sopportò « Allora, per prima cosa ti avverto che tra breve
ci potremmo trovare tutti in serio pericolo: Vegeta sembra non essere in grado
di proseguire a lungo con il combattimento e se dovesse crollare, toccherebbe
a noi scendere nuovamente sul campo di battaglia ma, come ben vedi, non siamo
nelle condizioni migliori ... »
« E allora? » chiese in giovane non guardando il suo interlocutore
negli occhi.
« Per questo motivo ci servono assolutamente i senzu che coltiva Karin
nel suo obelisco che si trova appena sotto il palazzo di Dio .. »
Il moro assottigliò maggiormente gli occhi non capendo bene ... perché
diceva tutte quelle informazioni?
« Visto che ci servono in tempo breve, ti ho svegliato perché al
momento tu sei l'unico che può andarli a prendere volando a velocità
massima senza fermarti un secondo e provare fatica. La tua energia è
inesauribile giusto? »
17 annuì capendo finalmente la situazione.
« Inoltre, se riusciamo a sconfiggere Cell adesso che è al secondo
livello, potremo riuscire nell'impresa senza l'aiuto di Goku e poi, forse, tua
sorella 18 si potrebbe anche salvare ... ».
Gli occhi del ragazzo si spalancarono e finalmente si voltarono in direzione
di Piccolo « Dove hai detto che è questo posto? »
In namecciano sorrise sornione « Sotto al palazzo di Dio vi è l'obelisco
nel quale ci sono i senzu che ci servono. Quando sarai là chiedi di Karin
e fatti dare tutti i fagioli magici che puoi. E vedi di essere rapido »
17 voltò nuovamente dall'altra parte dandogli così le spalle «
E te vedi di parlare di meno » e dopo aver detto si alzò in volo
ad una velocità sorprendente stupendo tutti i presenti.
Lo videro allontanarsi e sparire nell'azzurro del cielo ...
Ciao a tutti! Anche in questo giorno di festa vi stresso con
la mia storia! Spero che la cosa non vi dispiaccia ...
Vegeta4ever: Ok, non ho ben capito
se la fic ti piace o meno vista la mancanza del piccolo Trunks, quello nato
dal love-love ... Non sò che dirti se non "Amen, continua a leggere
se ti và ... " olte a questo ti dico "Pazienta. Pazienta ma
continua a sperare". Saggie parole del conte. Fammi sapere se anche questo
capitolo ti piace. Un bacione!
folg_89: Piccolo è un
genio, io l'ho sempre saputo e a pensarci bene è davvero il cervello
del gruppo. Vegeta è un volpino ma troppe volte fa affidamento soltanto
sulla forza bruta (ma è ovvio che anche per lui esistono le eccezioni
XD). 17 saprà rendersi utile e spero che anche questo capitolo ti piaccia
anche se l'azione sarà moooolto carente ... mi riposo un minuto per i
prossimi capitoli ;D! Dimmi come ti sembra se ti và. Un beso!
Sgt: Piccolo Piccolo ... il genio
stà guadagnado punti assieme a Crillin e 17 ... sono contenta :) Leggi
e fammi sapere se puoi! Bacio
Juu_Nana: I blocchi si sono staccati
in entrambi i cyborg ma evidentemente Cell è troppo sciocco per capire
che cosa è successo al suo interno ... non che questo cambi la questione
comunque XD Su msn spero di apparire il prima possibile evitanto letarghi così
prolungati ... a presto scricciola mia! Un bacione!
Angelo Azzurro: Il gattone quì
ha il nome originale (ovvero Karin) ma non ti preoccupare ... sempre di quel
felino si tratta XD Vegeta si stà spompando ... speriamo che resista.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia almeno quanto gli altri! Un bes!
Umpa_lumpa: Ciao bellissima!
(hi-hi-h ... <- faccia msn) Vegeta stà crollando ma per fortuna, questa
volta, non è colpa di tutte le botte ricevute ma questo Cell non lo sà
... Spero di risentirti presto sià quì che su msn. Un bacione!
... Ah, della festa matildica poi non ne ho saputo più nulla, nè
se è da fare, nè se è stata fatta ... in ogni caso il capo
non me ne ha più parlato il che è un buon segno ;)
Ainim Skywalker: Sono davvero
contenta che i capitoli continuino a piacerti, cerca però di fare attenzione
alle pioggie di meteoriti ... non vorrei perderti nuovamente come lettrice!
XD Ti saluto, un bacione!
Swwtcicia: Ciao! Dimmi anche
tu se questo capitolo ti piace, ok? Un beso! (ah, visto l'email che ti ho mandato?)
Nion: Hehe ... spero allora che
anche questo capitolo sia di tuo interesse anche se non succede granché.
Ciao, un bacio!
chrystal_: Le sorelle ... sempre
rompipalle XD!! Dai che scherzo, la lunghezza non è importante ... la
cosa che conta che il capitolo ti piaccia, per il resto a me bastano anche poche
sillabe ... A presto allora, un bacio!
Ok, per oggi ho finito e vi lascio con
le solite due parole di turno: ultimamente il "grande" onnipotente
Freezer (che molti sapranno che è anche colui che riaggiusta i pc impazziti
mediante minaccie di vario genere) sembra non voler collaborare e pertanto il
mio computer fà l'idiota un giorno sì ... e un giorno sì.
Per questo (anche perché quando mio fratello ci mette le mani sopra improvvisamente
le cose precipitano) io e mia sorella ci ritroviamo costrette ad evitare qualsiasi
ulteriore pericolo che possa far letteralmente saltare la scatoletta. Visto
che ci è capitato in passato varie volte che un nuovo contatto di msn
si presentasse e che noi, accettandolo, ci trovassimo puntualmente ricoperte
di virus, se qualcuno volesse prendere il nostro contatto prima di chiedere
l'ingresso, ci mandi una e-mail presentandosi così che noi sappiamo chi
siete e quindi possiamo accettarvi senza incorrere in un qualche boom di malattie
informatiche ... ok?
Con questo vi lascio e vi dò appuntameto al prossimo capitolo che, premetto,
sarà più movimentato di questo.
Un bacione a tutti quanti! scImMIA
CAPITOLO 55
- RECUPERO LEGUMI-
Volava, volava ad una velocità sorprendente e al suo
passaggio gli alberi si piegavano, le rocce si sgretolavano e l'acqua del mare
si sollevava in spruzzi leggeri come se eseguissero servizievoli il suo volere
al suo rapido passaggio. I colori si fondevano divenendo una sfumatura infinita
e scarna di dettagli nella quale tutti gli elementi che lo circondavano divenivano
una cosa sola come se in fondo, tutto il resto a parte sé stesso, non
fosse altro che una massa informe di poca importanza che poteva mutare tranquillamente
senza modificare il suo stato d'animo ...
Euforico come non mai si spostava da un'altezza all'altra sfiorando dapprima
il bianco e soffice manto delle nuvole e poi dopo farsi bagnare da quegli spruzzi
chiari di acqua salmastra. Pareva e si sentiva inarrestabile e per questo rideva,
felice, per il nuovo potere acquisito con il quale pensava di poter fare qualsiasi
cosa ... rimanendo però all'interno di alcuni piccoli limiti.
Dopo pochi minuti, essendo conscio del fatto che gli mancasse meno di metà
strada per raggiungere il suo punto d'arrivo, il giovane si fermò su
di un erboso prato e su di esso si sdraiò lasciando che le braccia e
le gambe cadessero libere ... In quella posizione rilassata incominciò
dapprima a scrutare la superficie azzurra del cielo chiaro poi, dopo pochi istanti,
chiuse le palpebre sugli occhi di ghiaccio e si lasciò cullare dai suoni
della natura senza però cadere tra le braccia di Morfeo. Rimase ad ascoltare
il fruscio del vento che con il suo leggero soffio sfiorava la sua pelle senza
imperfezioni e sollevava i mori capelli ... nonostante fosse ancora giorno riuscì
a sentire il frinire dei grilli che, placidi e tranquilli, suonavano involontariamente
quella loro musica ... Quelle note lo portarono alla realtà e dopo ben
pochi secondi gli fecero aprire gli occhi e rialzare a sedere. Osservò
con lo sguardo perso l'enorme distesa di candide margherite che crescevano a
pochi metri di distanza ... da quella posizione il dolce suono sembrava già
essere meno udibile.
Lui era un cyborg creato dal dottor Gelo per portare la morte all'uomo chiamato
Son Goku e per questo il suo cuore non doveva conoscere la pietà. Non
sapeva se questo tipo di sentimento, dopo l'operazione dell'azzurra, fosse stato
aggiunto o se invero fosse sempre stato uno sciocco come lo definiva sua sorella
ma doveva ammetterlo: stare seduto su quel prato, tranquillo, senza pensieri
e nella pace più assoluta gli piaceva ... gli piaceva da matti ma ancora
non capiva bene i perché della sorella che, secondo i suoi discorsi da
donna isterica qual'era, sembrava desiderare ardentemente spargere fuoco e fiamme
attorno a sè pur di dimostrare la sua forza. A 17 ormai questo non importava
più. Odiava Gelo perché aveva ridotto 18 e lui in due esseri indefiniti
e li aveva fatti diventare, contro la loro volontà, delle vere e proprie
macchine da guerra e, visto che odiava dal più profondo quel vecchiaccio
malato di mente, sperava di poter condurre una vita tranquilla senza cadere
nel volere di quel pazzo ... pur di non dargli soddisfazione alcuna anche da
morto, non era più intenzionato uccidere il guerriero o conquistare il
mondo anche perché poi quello sconosciuto e il Mondo stesso non gli avevano
fatto poi nulla di male e perciò non aveva motivi per i quali spargere
sangue ...
Giuntosi alla fine di quella parentesi mentale capì di essere davvero
uno sciocco e per quello forse sua sorella aveva ragione.
Sorrise mentre con una mano afferrava una manciata di fili d'erba che poi, dopo
essere stati lanciati in aria, ricadevano leggeri su quel volto perfetto e quei
vestiti da normalissimo e giovane essere umano ... due elementi contrastanti
che lo rendevano ancora di più come uno strano ibrido. Forse, forse in
fondo a quel cuore di metallo, quelli che gli umani chiamavano sentimenti, continuavano
a martellare come se lui stesso non fosse mai mutato sotto quelle vecchie e
rugose mani ... Sentiva di amare quella tranquillità e desiderava che
anche la sorella scoprisse quanto sarebbe stato piacevole vivere alla luce del
sole senza essere continuamente coperti dall'ombra di quel dottore e sotto quella
sigla che anticipava quelli che erano i loro nomi. E forse, se lei fosse riuscita
ad uscire dal corpo di quel mostro orripilante, vedendo anche lei la sua nuova
forza, sarebbe rimasta contenta e avrebbe accettato più facilmente la
loro condizione da emarginati robotici.
I perché che lo spingevano ogni volta a chinare il capo, ad accettare
i compromessi, ad ubbidire agli ordini e, come in quel caso, a rialzarsi in
piedi e voltarsi verso il suo obiettivo erano sempre rivolti alla sua sorella
che, nonostante avesse la sua stessa età, la sentiva più piccola
e perciò si sentiva addosso maggiori responsabilità. Ogni qualvolta
che faceva qualcosa contro la sua volontà era per lei perché le
voleva bene ...
18 aveva perfettamente ragione: 17 era davvero uno stupido sciocco ... ma se
lo era lo era soltanto per lei.
Non sentendo più la musica dei grilli, che gli avevano ricordato involontariamente
Cell, si rialzò nuovamente in volo e guizzò nel cielo non prima
però di aver memorizzato quel luogo perché forse, un giorno, vi
avrebbe potuto portare una persona speciale.
Pochi minuti gli ci vollero per raggiungere quell'alta colonna
intarsiata con quei disegni tribali. Quando fu vicino ad essa piegò la
sua traiettoria volando in verticale verso il famoso obelisco di Karin. Quando
lo raggiunse rimase sospeso per aria un qualche attimo notando che dentro ad
esso sembrava non esserci anima viva ... incrociò i bracci e nel frattempo,
sempre sospeso a mezz'aria, si addentrò all'interno di quel luogo e arricciò
il naso trovandolo a dir poco squallido per essere un obelisco ... a dire il
vero si aspettava qualcosa di maestoso paragonabile almeno al palazzo sovrastante.
Poggiò i piedi a terra e si osservò nuovamente attorno concentrandosi
maggiormente sull'unico elemento che sembrava risaltare in quell'ammasso di
piattume ovvero quei disegni spastici in rilievo sulla colonna che attraversava
l'edificio. Mentre contemplava un teschio di bue sentì dei passi alle
spalle e così si voltò verso quella piccola scaletta ...
Storse nuovamente il naso disgustato vedendo chi gli era apparso dinanzi ...
« Sei tu Karin? ».
Il tizio continuò ad osservare il cyborg con piglio scocciato «
No, non sono io. E tu chi diavolo sei? »
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo nello scoprire che
quella palla di grasso vestita con quella ridicola vestaglia non fosse chi cercava
« Non ti deve importare chi sono io ... » sibilò a denti
stretti sciogliendo l'incrocio tra le braccia « ... Stò cercando
Karin ... ».
Jirobay rimase fermo sul posto come se dello sconosciuto non gliene importasse
nulla di nulla ... Si mise addirittura un mignolo nel naso. 17 ovviamente s'innervosì
sentendosi preso in giro e senza riuscire a contenere il nervoso, aumentò
l'energia deformando così un po' della struttura. Il grassone, pensando
che forse gli conveniva essere un pochino più accondiscendente, estrasse
il dito e dopo aver ammirato il bottino recuperato, lanciò lontano il
premio con un cricco ... il cyborg continuò ad essere infastidito ...
Jirobay si avvicinò nuovamente alla scaletta e senza scendere di un solo
scalino sbraitò a gran voce come una vecchia lavascale: « HEI GATTACCIO!
C'E' UN TIZIO CHE TI VUOLE!!! MUOVITI!!! »
"Gattaccio? ..." pensò il moro mentre la sua rabbia si sbolliva
rapidamente "... spero che non sia una presa in giro ...".
Una risposta giunse a quel richiamo irrispettoso: « MA COME TI PERMETTI,
RAZZA DI MALEDUCATO CHE NON SEI ALTRO?!?! E POI CHE BISOGNO C'E' DI URLARE?!?!
»
« Ma tu guarda da che pulpito ... DATTI UNA MOSSA!! ...» riurlò
il ciccione osservando verso il piano sottostante poi si voltò verso
17, che nel frattempo aveva reincrociato gli arti, e gli rivolse nuovamente
la parola « ... Adesso arriva ... ». Dopo aver detto ciò
si allontanò ed andò a sedersi da una parte, estrasse chissà
da dove un sacchetto di patatine e incominciò a trangugiarle come un
ingordo ... Il moro dal bell'aspetto non lo seguì nemmeno con lo sguardo
e rimase concentrato sulla piccola scaletta.
Sessanta secondi trascorsero con una lentezza disarmante e il rumore fastidioso
provocato dal masticorio di quell'essere abnorme riuscì in quel brevissimo
lasso di tempo ad innervosire ancora di più il ragazzo ... quando però
iniziò ad intravedere un lungo bastone dalla forma famigliare il suo
sguardo mutò non riuscendo a nascondere un ché di curiosità
... quando vide tutto il resto però rimase basito: quello che gli si
apprestava davanti era un vero e proprio gatto dal pelo bianco un po' troppo
cresciuto. Gli occhi rimasero sgranati per un bel pezzo ...
Il maestro Karin, notando una nota di disappunto negli occhi del giovane, tossì
leggermente e cercò di parlargli con il tono più cordiale possibile:
« Io sono Karin, molto piacere. Tu sei 17 vero? Ho sentito parlare di
te ... ».
Gli occhi di ghiaccio si spalancarono ancora di più dalla sorpresa «
Ma come fa ... »
Il micio si strinse al bastone « Non ti allarmare, io so tutto sai? Grazie
a quello ... » disse indicando un vaso poco distante con all'interno un
liquido che pareva comunissima acqua. Sotto cenno del felino, 17 si avvicinò
all'oggetto e vi osservò dentro vedendo ... acqua. Karin gli si avvicinò
e appena poggiò una zampa su quella superficie di coccio si iniziò
a formare un'immagine all'interno del contenitore: Vegeta che combatteva con
furia contro il terribile Cell mentre gli altri erano a bordo campo in attesa
del ritorno del cyborg.
« Con questo posso vedere qualsiasi cosa, come Dio ... mi correggo, come
il piccolo Dende » disse sorridendo il felino mentre si pettinava i lunghi
baffi.
« Beh, ameno questo ha una spiegazione sensata ... » disse senza
pensare il moro ma poi, ricordandosi il perché era lì, scrollò
la testa e si voltò verso l'animale « ... ma ho fretta, non perdiamo
altro tempo! ».
Il gatto rimase impassibile « Che? »
« Ma come "Che?" ... lo sa perché sono quì no?
Allora si dia una mossa che ho fretta! »
« A dire il vero non so perché tu sia quì » disse
tranquillamente Karin lasciando il giovane 17 completamente spiazzato.
Il ragazzo additò il grosso vaso con la mano sinistra « Ma come
... Non l'avete visto attraverso il vaso? »
Il felino rimase ad occhi chiusi e lasciò oscillare leggermente il bastone
di legno « E' ovvio che posso vedere tutto attraverso il vaso non posso
starci davanti mica ventiquattro ore su ventiquattro perché sennò
impazzisco! Dimmi cos'è successo ».
Al cyborg cascarono le braccia ma cercò di mantenersi « Sarò
breve: non so come Cell mi ha espulso ed ora è tonato al secondo livello,
Vegeta continua a combatterlo ma gli mancano le forze e se per caso le esaurisse
toccherebbe a me e agli altri affrontarlo. Per me non c'è problema ma
gli altri sono ridotti a dei colabrodi ed è per questo che Piccolo mi
ha mandato da lei e adesso io sono quì ... »
« Capisco ... »
17 sbracciò ancora « ... Quindi mi dia in fretta quelle maledette
lenticchie! »
« Lenticchie? » ripeté Karin sorridendo sotto i baffi da
gatto.
Il ragazzo sbottò esasperato con gli occhi iniettati di sangue e lasciando
che l'energia aumentasse ancora come poco prima « Lenticchie, fagioli,
piselli, ravanelli ... non mi importa cosa siano! Si dia una mossa!!! »
Il gatto si staccò da un paio di centimetri da terra dallo spavento dopodiché
corse verso il piano sottostante dicendo a ripetizione la parola esatta ovvero:
fagioli ...
L'esserone dal pelo bianco ricomparve dopo pochi attimi con appresso un piccolo
sacchetto di tessuto marrone. Lo porse al ragazzo « Fate molta attenzione
a come li utilizzate. Sono pochi perché questo non è il periodo
più adatto per la crescita quindi ... usateli con il cervello! »
Il moro annuì e si apprestò a legare il dono alla larga cintura
di pelle quando risentì la voce fastidiosa del maestro: « Il tuo
corpo è ricoperto di lievi ferite. Prima di tornare indietro passa da
Dende e fatti curare da lui, così risparmierete con un fagiolo ... Non
ti preoccupare, l'ho già avvisato che gli farai visita ».
Le giovani mani strinsero maggiormente il piccolo nodo « Tzk. Non ne ho
bisogno »
Il gatto insistette « La forza di ogni singolo guerriero è importante
ed è bene che tutti voi siate in splendida forma per quando si presenterà
il momento di giungere in aiuto ... Non fare il testone e non rinunciare un
aiuto puramente gratuito ». Karin si allontanò lasciando spazio
a 17 che con un salto fu fuori dall'obelisco.
In pochi istanti fu sul piastrellato del grande palazzo e appena
toccò terra vide avvicinarsi verso di sè il piccolo, nuovo supremo
affiancato dal suo fedele servitore Popo che, gentilmente, lo seguiva portandosi
appresso il bastone del superiore.
« Abbassati che ti curo le ferite ... » disse spiccio il piccoletto.
17 si abbassò senza proferire parola e lasciò che il monello lo
circondasse di una splendente luce di colore verde ... sentì tutte le
ferite chiudersi mente un leggero senso di sollievo lo riempiva dall'interno.
« Ecco, ho fatto! » esultò Dende portando le manine al cielo
in segno di vittoria. Il moro si rialzò silenzioso ...
Il piccoletto riafferrò il suo bastone e cercò di assumere una
posa da saggio o qualcosa del genere « Ti devo dire una cosa importante
che dovresti gentilmente riferire anche agli altri ... ».
Un cenno di assenso intimò al namecciano a proseguire « ... Allora,
stò osservando lo scontro contro Cell e devo ammettere che siete fortissimi!
Dovete però riuscire a resistere, purtroppo non so perché ma Goku
e Gohan non sono ancora usciti dalla Stanza dello Spirito e del Tempo e non
so per quanto tempo dovranno stare ancora al suo interno ... » Dende si
voltò verso l'ingresso del palazzo e 17 fece lo stesso. Compiendo quel
movimento i due notarono la povera Chichi, la moglie di Son Goku, abbandonata
a sé stessa seduta su quegli scalini mentre sbuffava un po' annoiata
( ammettiamolo: tutti ci eravamo dimenticati di lei =_=") ...
« ... Spero tanto che escano presto ... » aggiunse il piccoletto
prima di rigirarsi verso il giovane con aria sognate « ...ma voi continuate
così! Tutti contiamo su di voi! ».
Il cyborg s'indirizzò verso il bordo del palazzo e guardò il paesaggio
sottostante prima di rigirarsi perplesso verso il piccolo Dende ... Una domanda
gli frullava nella testa ma non aveva il coraggio per porgergliela. Fece soltanto
un rapido cenno con la mano destra dopodiché si abbandonò alla
gravità precipitando senza paura verso la terra.
Il bimbo corse anch'egli verso la fine della struttura fluttuante e gridò
a gran voce « BUONA FORTUNA!!! » e anche il gattone al piano sottostante
urlò lo stesso vedendo il moro dirigersi a gran velocità verso
il suo obiettivo.
Dopo alcuni minuti però l'annosa questione continuava a martellare incessantemente
del suo cervello meccanico ...
"Ma come farà ad osservare la gente da lassù? Io non l'ho
ancora capito!!"
La terra tremò quando accolse tra le sue braccia il guerriero
dorato. Sprofondò nella sua voragine lasciando che delle rocce in frantumi
lo ricoprissero in parte. Cell si avvicinò a quell'anima ormai esausta
e l'afferrò con rudezza per i lunghi capelli. Quando lo sollevò
in aria gli fece provocare un lieve gemito sommesso ma poi, non contento del
risultato ottenuto, lo colpì violentemente allo stomaco con un sinistro
perfetto ... Vegeta spalancò la bocca e sputò un fiotto di sangue,
ormai era giunto al limite ...
I capelli a fiamma per un brevissimo attimo tornarono di un colore corvino ma
poi, grazie a un incitamento generato dal suo enorme ego, la luce tornò
a spendere su quella superficie facendo proseguire la tortura per quel corpo
martoriato. E Cell se la rideva di grosso mentre lo sbeffeggiava risaltando
la sua forza inconsapevole che se il sayan era ridotto in quelle condizioni
non era solo opera sua ... si illudeva di aver compiuto una grande impresa ...
Piccolo, a distanza, sapeva che ormai il momento suo e degli altri sarebbe arrivato
di lì a poco e il nervosismo scorreva al suo interno come se non avesse
freno alcuno, fremeva teso come un filo ...
« Sono tornato ».
Tutti si voltarono verso la voce che era sopraggiunta alle spalle e tutti sorrisero,
chi più chi meno, nel vedere il giovane C17 già di ritorno con
il sacchetto di fagioli magici.
« Allora li hai presi! ... » esclamò Crillin correndogli
incontro felice come una pasqua ed afferrando il piccolo fagotto dalle mani
del giovane mentre questo annuiva forse non del tutto consapevole del grande
buon gesto che aveva compiuto « ... Sei stato grande! ».
Senza perdere ulteriore tempo il piccoletto slegò il nodo e svuotò
il contenuto su di una mano rimanendone però un po' deluso per cui il
suo sorriso si smorzò appena ... Piccolo, accortosi di ciò, si
avvicinò « Cosa c'è? ».
« Karin stà diventando sempre più resco ... Questa volta
ne abbiamo soltanto sette. Chissà se bastano ... » disse a bassa
voce Crillin.
« Evidentemente è un brutto periodo per la loro crescita. Karin
non ce ne darebbe così pochi in un momento come questo se non ne avesse
un motivo preciso. Ma per ora ci bastano quindi non lamentiamoci ...»
il namecciano afferrò spiccio uno dei fagioli e lo trangugiò a
gran velocità. In pochi attimi gli altri terrestri, Crillin escluso,
imitarono il suo gesto e in poco tempo sentirono nei loro corpi riscorrere tutta
l'energia persa.
Crillin osservò quei piccoli quattro fagiolini rimanenti e si voltò
verso il moro arrivato poco prima « A te serve? » chiese mentre
gliene porgeva uno ostentando la sua solita gentilezza.
« No. Prima, al palazzo, il mocciosetto mi ha curato quindi non ho bisogno
di quella roba » rispose secco facendo anche un rapido cenno con la nuca.
« Bene! ... » esclamò il piccoletto riponendo all'interno
due dei fagioli rimasti e ridando nuovamente il sacchetto al moro « ...
Lo dai tu a Vegeta vero? E poi tieni tu quello in più ... io penso a
Trunks ... » e così dicendo si allontanò di corsa verso
il sayan dai capelli color glicine e si protrasse verso di lui. Dopo aver ingerito
il legume Trunks si rialzò e, sorpreso per l'avvenimento, iniziò
a tastare con mano varie parti del corpo come per essere sicuro che tutta quella
energia non fosse un'illusione e poi l'amico, notando che il giovane sayan si
era ripreso tranquillamente, masticò anche lui il suo fagiolino e iniziò
a saltare carico come non mai.
Cell dalla sua posizione, nonostante fosse occupato, notò l'aumento dell'energia
dei presenti e si allarmò: come avevano fatto a riprendersi? Il fatto
era che non si era accorto che qualcuno si era allontanato senza farsi percepire
...
Trunks, vedendo che il padre cadeva a più riprese ai
piedi del mostro, rimase impassibile e l'unica azione che fece fu quella di
trasformarsi nel guerriero dall'aura d'oro lasciando che i suoi occhi azzurri
divenissero di quello strano colore.
Piccolo divenne serio vedendo quegli occhi « Trunks, vuoi salvare Vegeta?
»
Il giovane non rispose subito ...
« No. Sconfiggerò Cell e basta »
Il ragazzo si alzò in volo con un unico obiettivo nella testa ...
Oggi non ho davvero tempo ... sono tanto triste ...
Ah, già quà?! ^^" Ciao a tutti, bentornati!
Se mi avete sentito ... sì, oggi sono davvero di fretta: il capitolo
l'ho finito di scrivere 5 minuti fa e tra poco mi devo dare una lavata e tornare
a sgobbare ...
Quindi oggi niente risposte TT_TT <- me più triste di voi
In ogni caso ringrazio calorosamente coloro che avevano recensito ovvero:
Vegeta4ever, Juu_Nana, folg_89, Umpa_lumpa,
Angelo Azzurro, Swwtcicia, lady wolf, Nion, christal_ e Sgt.
Thanks! Oltre a questo vi informo con rammarico che
MOLTO PROBABILMENTE (che a casa mia purtroppo significa 99,9%)
Lunedì non riuscirò ad aggiornare perché
nel fine settimana avrò parecchie faccende da sbrigare che mi allontaneranno
irrimediabilmente dal poter scrivere ... Pigrizia? O.O ... Anche ma in piccolissima
parte ^_^"
Comunque non a caso in questo capitolo ho inserito parecchie cosuccie ...
hi-hi-hi XD
Ovvio che questo significa che al Giovedì il nuovo capitolo sarà
obbligatorio ...
Ora perdonatemi ma devo scappare!
Un bacio a tutti! E non abbandonatemi perché vi adoro XD scImMIA
CAPITOLO 56
- DISASTRO IMMINENTE -
Scattò in avanti lasciando
senza fiato gli altri guerrieri che, inebetiti per quello strano gesto e la
fine che stava facendo il Principe dei sayan, rimasero impalati al loro posto
a bocca aperta non riuscendo a formulare nemmeno il minimo pensiero logico.
Solo uno tra loro era indifferente alla questione ... il moro infatti si stava
riallacciando il piccolo sacchetto di stoffa alla cintura e pareva completamente
disinteressato dall'azione del coetaneo ... diciamo che di lui non gliene
fregava più di tanto.
Cell, con entrambe le mani, stinse con maggiore forza la testa di Vegeta prima
di colpirgli il volto ripetutamente con delle forti ginocchiate ... una, due,
tre volte ... il principe lo lasciò fare poiché incapace di
contrattaccare ... a malapena aveva la forza per mantenere attiva la trasformazione
... Le braccia abbandonate lungo i fianchi evidenziavano questa sua scarsa
forza. Cell l'aveva capito e in quel momento puntava su quella nuova debolezza.
Divenne sempre più rapido e i colpi che faceva susseguire uno all'altro
erano sempre della medesima forza: alta per chi non è in grado di difendersi
...
Dopo aver poggiato a terra la pianta del piede destro, Cell afferrò
la chioma del rivale con la mano sinistra e chiuse l'altra a pugno dopo averla
alzata vicino al fianco ... Vegeta rimase in attesa dell'ennesimo colpo con
la bocca semiaperta, boccheggiante come un pesce bisognoso di ossigeno.
Un fulmine: Trunks comparve al fianco sinistro del mostro e lo colpì
violentemente alla nuca con un calcio rovesciato. Non aspettandosi nulla del
genere, Cell subì il colpo e dopo aver mollato la presa sul principe,
volò andandosi a schiantare contro una parete rocciosa e ivi vi restò
ber un breve periodo di tempo.
Trunks, con una sequenza di movenze poco consone per la trasformazione, poggiò
i piedi a terra con una leggerezza e una leggiadria impressionante. Nessun
suono si sentì dal contatto della scura gomma degli stivaletti con
la terra secca ... E lì, di spalle, dinanzi al suo principe, davanti
a quello che doveva essere suo padre, ostentava una fierezza che mai era stata
visibile in quegli occhi ... Una serietà che andava ben aldilà
dei suoi anni.
Il viso leggermente ruotato verso sinistra, la posizione giusta per scrutare
il nemico e nulla più.
Dietro di lui Vegeta era semi-accasciato al suolo e con le braccia ricoperte
di graffi più o meno profondi cercava di riassumere una posa se non
altro dignitosa. Riuscì ad issarsi per un breve attimo prima di ricadere
in ginocchio ... Il volto verso il cielo, gli occhi chiusi, la bocca aperta
per catturare ossigeno ... Dopo aver passato un paio di secondi in quella
posa ugualmente sconveniente per uno come lui, Vegeta inghiottì un
po' di saliva e tornò a respirare con naturalezza facendo riapparire
sul suo viso quello sguardo tipico che lo contraddistingueva da tutti gli
altri combattenti. Riaprì gli occhi e li posò sul ragazzo ...
Lo notò diverso. Vide il suo non come lo sguardo di un comune super
sayan ma come quello di un estraneo ...
Un estraneo di cui non gliene importava nulla di lui: erano vicinissimi eppure
non si voltava a guardarlo, non gli rivolgeva quelle stupide frasi da mocciosetto
... Rimaneva lì, fermo, ad osservare altrove ...
Vegeta, i principe dei sayan, detestava profondamente essere ignorato e chi
lo faceva in genere la pagava molto cara ... La rabbia in genere era tale
da farlo accecare eppure, in quel momento, non riuscì davvero a capire
perché, quando il ragazzo si allontanò lento a passo tranquillo,
invece di provare rabbia sentì qualcosa di tremendamente differente
crescere in lui allo stesso ritmo di quei passi ...
Lo seguì con lo sguardo vedendolo poi andarsi a scontrare rapido contro
Cell ... perché ... perché sentiva quel peso?
Con uno scatto fu contro Cell:
lo colpì ripetutamente alla bocca dello stomaco con una serie di colpi
rapidi e veloci e raramente modificava l'attacco inserendo nella raffica dei
calci diretti. Il mostro, dopo aver sopportato fin troppo, bloccò con
una delle sue manone il pugno di Trunks e con una spinta lo allontanò
di un paio di metri. Subito dopo essersi fermato il sayan tornò alla
ribalta aumentando nettamente la velocità rendendo però inversa
la forza dei colpi. Cell lo lasciò fare senza contrattaccare minimamente
limitandosi a parare i colpi che gli sembravano leggermente più ostici.
Trunks, capendo che il nemico lo stava sottovalutando, bloccò improvvisamente
le sue rapide combo e concentrò molta dell'energia del pugno destro
... dopo aver percepito in esso la forza sufficiente, lo mosse rapidamente
e colpì fiero e deciso il mento del mostro facendogli girare letteralmente
la testa verso l'alto e strappandogli di bocca un lieve gemito sottomesso.
Sul giovane viso comparve un sorriso di soddisfazione e per questo sentì
maggiormente il bisogno di colpire l'essere nei punti che potevano provocargli
maggiore dolore ... e colpiva, colpiva, come se guidato da una forza non sua
...
Oltre ai versi di Cell, ciò che lo spingeva a non lasciargli fiato,
era il sentire su di sè lo sguardo di quell'essere ingrato ... e ci
teneva veramente tanto a dimostrargli di che cosa era davvero capace inconsapevole
però che in realtà Vegeta, nel silenzio che sempre lo avvolgeva,
aveva già capito quali fossero le sue qualità e che se ancora
non lo aveva elogiato era per via del suo caratteraccio. Eppure Trunks, anche
se consapevole di questo suo enorme difetto che impediva al principe di mostrare
un minimo di umanità, aveva sperato in una qualche piccola parola che
magari agli occhi degli altri sarebbe apparsa come insignificante mentre per
lui avrebbe avuto un significato ben più grande ... Come in quella
bella illusione di poco tempo prima ... nonostante l'età che aveva
doveva ammetterlo almeno a sè stesso: si era sentito felice come un
bambino.
Colpiva a ripetizione annebbiato da quei pensieri confusi che ogni tanto trovavano
una connessione mentre poi, un istante dopo la perdevano inesorabilmente.
Alla fine cosa lo spingeva davvero a lottare a quel modo che lo faceva assomigliare
ad un ossesso? La rabbia perché il padre, dopo averlo illuso, gli aveva
sbattuto in faccia la sua forma e lui non era riuscito ad accettarla? Il desiderio
di dimostrare di essere qualcosa di più per strappare dalle sue labbra
almeno un verso d'apprezzamento? La voglia di concludere tutto il prima possibile
così da potersene tornare a casa e fare finta di non averlo mai incontrato?
Nemmeno lui lo sapeva. Lui che era molto più intelligente dei suoi
coetanei, non sapeva darsi risposta e più proseguiva a lottare più
le motivazioni che lo guidavano si abbattevano una con l'altra disintegrandosi
vicendevolmente. E se non si hanno motivazioni abbastanza rigide per andare
avanti alla fine come si continua?
Cell afferrò entrambi
i pugni chiusi del giovane, l'attirò a sè e diede una sonora
testata sulla fronte del sayan.
Trunks si allontanò e scrollò la testa un paio di volte e rimase
alquanto inebetito dal colpo. La sua espressione però tornò
quella di sempre, come se si fosse svegliato.
Cell uscì dalla roccia e si pulì leggermente una spalla che
si era impolverata. Senza guardarlo iniziò a farneticare con aria saccente
« Dì un po' Trunks, a che stavi pensando? Sembrava che tu avessi
la testa altrove ... »
Gli occhi si spalancarono appena « Come? »
« Mi hai capito benissimo ... » disse Cell vedendo di aver concluso
con la polverina « ... impegnati su quello che fai usando il cervello.
Sò che volendo puoi fare di meglio. Vedi di non farmi perdere tempo
ragazzino ... » terminò poi serio e scuro.
Il sayan rimase in silenzio a quelle parole e incominciò a chiedersi
se anche gli altri avevano per caso notato il suo disorientamento involontario
... Si voltò verso di loro ma non notò nessuna espressione particolare
che gli desse una conferma precisa: tutti sembravano perplessi per le sorti
del pianeta, com'era normale pensarlo, ma ce n'era uno che forse aveva qualcos'altro
che gli frullava nel cervello ...
Prima che i suoi occhi cerulei si andassero ad incrociare con quelli del padre,
voltò la faccia e tornò ad osservare il vero nemico che avrebbe
dovuto affrontare e sconfiggere. Occhio per occhio, dente per dente: voleva
ripagare Vegeta con la stessa moneta e perciò, dopo averlo bellamente
illuso, voleva essergli completamente indifferente ... ma se per caso lo osservava
in modo diverso, riprovando poi quello strano sentimento che gli permetteva
di sorvolare qualsiasi difetto di quell'essere, tutto quell'impegno che cercava
di inserire in quell'infantile gesto di ripicca sarebbe andato completamente
sprecato.
Trunks sorrise « D'accordo, mi impegnerò di più »
Gli occhi azzurri si assottigliarono e da uno spiraglio della larga bocca
si intravide uno dei grandi canini « Molto bene ... » disse Cell
con la sua solita voce alta di un qualche tono di troppo « ... allora
vediamo di darci una mossa ». Le grandi ali nere si aprirono creando
un forte brusio. Dopo un piccolo salto in avanti con tanto di slancio atletico,
l'essere imperfetto poggiò la pianta del piede destro e poi scattò
con una velocità impressionante aiutato anche dal movimento staffettistico
delle lunghe braccia. Gli bastarono pochi millesimi prima di giungere davanti
al sayan ... Alzò leggermente la testa verso l'alto e la fece scendere
repentinamente sulla rosea fronte creando così, su quella ormai rovinata
pelle, l'ennesimo graffio con tanto di livido. Trunks indietreggiò
di alcuni centimetri senza staccare i piedi da terra realizzando a sua insaputa
due profonde strisciate che evidenziavano il suo distanziamento forzato ...
Chiuse gli occhi per reazione e per lo stesso motivo sfregò un braccio
sul punto leso e dopo qualche instante rialzò le pupille per controllare
se vi fossero tracce di sangue ... Nulla. Per il colpo che era, anche se di
elevata potenza, non avrebbe generato quel liquido purpureo ma forse questo
era anche perché il sayan era ancora fresco.
Il biondino si allontanò di una decina di passi, si rimise in posizione
di difesa ed attendé un attacco del mostro verde. Passarono diversi
istanti ma questi non si mosse affatto ... l'unica cosa che mutava secondo
dopo secondo era il suo sorriso beffardo che si allargava sempre più
e diveniva maggiormente disgustoso poiché attorniato da quelle rosee
salsicce. Al ché, dopo alcune appurate riflessioni (e divagazioni),
il giovane decise di prendere egli l'iniziativa ricevendo però una
leggera presa in giro: scattò in avanti con i pugni in carica lungo
ai fianchi e urlava a perdifiato come per aggiungere altra forza al colpo
che stava per scatenare. Cell però, tranquillo e prima che il sayan
lo raggiungesse, piegò le ginocchia, fece un lungo passo in avanti
e si sdraiò a schiena a terra quando Trunks arrivò per fare
in modo che mancasse il bersaglio ... Quando l'ebbe ancora sopra di sè,
Cell unì tra loro le dita della mano sinistra come per formare una
freccia e con questa colpì violentemente il sayan sotto le costole
provocandogli un dolore lancinante e mozzandogli il fiato. Il ragazzo si fece
trascinare a terra ...
Il mostro al secondo stadio si rialzò in piedi facendo bella mostra
della sua stazza e dall'alto osservò la patetica scena del ragazzino
che si massaggiava il pancino dolorante ... nessun sorrisetto ornava il suo
viso spaventoso ... « Non andiamo affatto bene ... Mi stò annoiando
e sappi che non sono intenzionato a perdere il mio tempo in questo modo quindi
... » proseguì soltanto quando Trunks fu di fronte a lui con
gli occhi accigliati per la beffa « ... quindi vedi di darti una regolata!
E i tuoi problemi da infante incompreso lasciali a casa e tieniteli per te
se possibile » terminò poi con aria dannatamente seccata.
« C-cosa ... » non
riuscì a proferire altro.
« Mi hai capito benissimo ... » ricominciò Cell ricreando
pian piano il suo solito ghigno mentre poggiava le mani ai fianchi «
... Guarda che non sono poi stupido, vengo da un futuro simile al tuo ...
credi che non sappia di te e delle tue origini? ... » affermò
dopo aver picchiettato con l'indice sulla tempia destra del grosso cranio.
Gli occhi cerulei si aprirono maggiormente parola dopo parola mostrando quasi
terrore per quello che stava per avvenire « Ho notato il tuo atteggiamento
ma forse solo io l'ho compreso appieno perché magari, qualcuno, è
ancora allo scuro del tuo segreto ... »
« ... no ... » Trunks si avvicinò appena senza però
riuscire a fare nulla di più.
« ... Visto che non mi lasci nulla di meglio da fare posso dare io la
bella novella? » chiese con aria sorniona il mostro mentre con una lentezza
disarmante si girava verso il gruppo di persone concentrandosi però
sul vero e diretto interessato della faccenda ...
« NO! NON DIRE NIENTE!! » l'aura si alzò di colpo e i corti
capelli si rizzarono maggiormente sotto quella potenza abbagliante, i pugni
di strinsero fino a vibrare e i denti iniziarono a fare pressione tra loro
... gli occhi sembrarono diminuire di luminosità ...
Cell, completamente disinteressato e anzi, curioso di vedere come sarebbe
stato combattere contro un personaggino davvero fuori di sé, terminò
il giro su sè stesso e spalancò la larga bocca porgendo un grande
sorriso « VEGETA! APRI BENE LE ORECCHIE CHE TI DEVO DIRE UNA COSA IMPORTANTE
SU QUESTO MARMOCCHIO ... ». Il principe dei sayan, sentitosi ovviamente
preso in causa, voltò lo sguardo verso quella bestia e l'osservò
con il suo classico sguardo bieco attendendo la "fantomatica" rivelazione
anche se, dai suoi occhi scuri, si poteva una leggera nota di disinteressamento
...
Al contrario di lui gli altri ancora ignari delle origini del ragazzo strabuzzarono
gli occhi per la sorpresa e cercarono di affinare l'udito per non perdersi
nemmeno una sillaba anche se, grazie alla vociona dell'ex essere perfetto,
nessuna di queste sarebbe potuta sfuggire anche al più sordo dei sordi.
Piccolo e Crillin, diversamente ancora, rimasero sorpresi poiché completamente
impreparati e se il primo rimase fermo e impassibile il secondo fremeva perché
pensava a come Vegeta si sarebbe comportato dopo la scoperta di avere un figlio
come Trunks ... se si fosse dimostrato ancora una volta indifferente sarebbe
accorso in aiuto del giovane per offrirgli un qualsiasi tipo di aiuto, anche
di tipo morale ...
Notando le diverse espressioni causate da quelle poche parole, Cell si gonfiò
e con atteggiamento pomposo iniziò a ridere fregandosene altamente
di colui che era alle sue spalle. Grosso errore.
« HAHAHAHA!! LO SAI CHE TRUNKS E'- » KA TUM!
Sfrecciò ad una velocità sorprendente e talmente alta che se
vi fosse stato uno sconosciuto proprio in quell'attimo egli non avrebbe nemmeno
intravisto le forme del mostro prima che questo schizzasse lontano a velocità
folle e non di certo per sua volontà: Trunks infatti, accecato come
non mai, gli aveva impedito di parlare con un calcio alla nuca a piena potenza.
Non ancora soddisfatto e tutt'altro che ragionevole in quel frangente, il
sayan continuò a mantenere elevata la sua aura e bombardò il
mostro con delle scariche di onde più o meno potenti ma in grado di
fare tremare la terra ... Urlava a squarciagola mentre muoveva rapidissimo
le braccia e generava sulle mani quelle sfere di luce e sembrava che nulla
potesse acquetarlo. Solo dopo un minuto pressoché interminabile il
fiatone riuscì a rabbonire lievemente il guerriero costringendolo ad
abbassare le braccia e poggiare le mani sulle ginocchia. I capelli si afflosciarono
appena e lo sguardo divenne meno truce.
Gli spettatori erano rimasti a bocca asciutta ma uno soltanto, come al solito,
non teneva chiuso il becco ...
« Beh? E quindi? Finisce così? ... » lo sfregiato si voltò
verso i propri compagni in cerca di un qualche sguardo complice ma trovò
soltanto Piccolo che, nonostante non avesse affatto l'aria da "amicone
chiedi a me che ti rispondo io", gli si avvicinò ugualmente e
gli porse il suo questo: « Hei Piccolo ... » iniziò con
il suo modo d'essere ovvero leggero e amichevole « ... Che cosa doveva
dire Cell di importante e segreto? Io sento che lo sai, dimmelo, dai! ».
Il namecciano grugnì non degnandolo di uno sguardo « Nulla di
rilevante ».
« Nulla di rilevante? » ripeté Yamcha come se fosse stato
una sorta di pappagallo ammaestrato. Piccolo ovviamente s'irritò ma
non aggiunse altro e così il poveretto, curioso come un gatto ma poveretto,
fu costretto ad allontanarsi facendo spallucce a Tienshinhan che come lui
era curioso della faccenda anche se lo dava molto meno a vedere.
Crillin tirò un sospiro di sollievo.
Un'ombra si risollevò
da sotto un cumulo di macerie e stirò gli arti attorcigliando le grigie
dita delle mani fra loro « Bravo Trunks, adesso sì che ci siamo!
...» quando le polveri si diradarono la figura di Cell si mostrò
con dei piccoli graffi su tutto il corpo ma nulla di più « ...
Anche se potevi fare ancora meglio: scommetto che se mi avessi attaccato allo
stesso modo ma da una distanza ravvicinata a quest'ora io sarei ridotto in
condizioni peggiori! E invece ... HAHAHAHA!! ». Inutile dire che poi
il mostro scoppiò in una delle sue risate da scaricatore di porto ...
Crillin e compagnia speravano con tutto il cuore che quel gradasso scoppiasse
presto per davvero.
Cell si alzò in volo, si indirizzò verso il biondo e dopo aver
scambiato con lui un primo rapido interlacciato di combo continuò con
soddisfazione sempre maggiore lo scontro anche perché, finalmente,
Trunks si era deciso a lasciare da parte i suoi rancori per affrontarli in
un secondo momento e concentrarsi a pieno su quello che doveva portare a termine:
salvare la Terra eliminando l'essere imperfetto. Il combattimento proseguì
per svariatissimo tempo ma, volente o dolente, Cell era sempre un passo avanti
al giovane sia per forza che per potenza anche se in certi momenti Trunks
dava sfoggio a tutta la sua inventiva evidentemente ereditata e faceva eseguire
al nemico delle figuracce alquanto barbine ... come quando ad esempio, in
uno scontro diretto corpo a corpo, Cell si era ingrossato per aumentare la
carica di potenza: mentre cercava di colpire il ventenne che come una zanzara
fastidiosa gli svolazzava rapidamente attorno, si sbilanciava, perdeva l'equilibrio
e di tanto in tanto si ritrovava a fissare il vuoto più completo ignorando
che forse, colui che cercava, non era altro che sopra alla sua testa che lo
sbeffeggiava lanciando magari anche dei gesti ai suoi amichetti ... la diminuzione
di velocità non gli permetteva di combattere come avrebbe voluto e
così, quando si ritrovava in quelle situazioni poco piacevoli, Cell
si ritrovava costretto a tornare al suo aspetto di sempre e da lì la
situazione si capovoltava nuovamente ...
Alla lunga però la questione divenne pesante per entrambi: da una parte
Trunks, che per la maggior parte del duello aveva subito, si ritrovava un
po' a corto di forze ma soprattutto di idee su come comportarsi ... in quei
minuti interminabili aveva dato sfoggio a tutto il suo repertorio e benché
fosse piuttosto ristretto per un guerriero del suo calibro, l'aveva mostrato
facendo del suo meglio; dall'altra parte Cell incominciava ad essere stanco
di quei giochetti e la sua sopportazione stava andando fuori dai ranghi: nonostante
il ragazzino si fosse impegnato e gli avesse dato del filo da torcere, era
stanco di quel soggetto e di tutti gli altri esserini che impalati com'erano
sembravano, da parte sua, che fossero in piazza a vedere i fuochi d'artificio
... tutto era troppo facile, tutto al di sotto delle sue possibilità
ed ambiva a sfide più ambiziose ... ambiva a Son Goku che però,
stranamente, non era ancora comparso sul campo di battaglia.
« Adesso ne ho abbastanza » sibilò Cell a denti stretti
mentre inseguiva Trunks che compiva l'ennesimo scatto per farsi perdere di
vista. Aumentò impressionantemente la velocità e si bloccò
proprio davanti al giovane impendendogli di proseguire oltre. Il biondo, come
se fosse a contatto con la terra, portò le gambe in avanti e rallentò
rapidamente la sua "fuga" per evitare di andare a sbattere contro
quel muro di muscoli ... Andò troppo vicino, Cell alzò entrambe
le mani al cielo e colpì il ragazzo con un pugno a mani giunte proprio
vicino alla tempia destra. Trunks precipitò a gran velocità
spinto anche dalla forza di gravità ... il terreno si deformò
considerevolmente sotto il suo pesante tocco.
Nel frattempo Vegeta, da quella distanza non proprio ravvicinata ma quasi,
ancora a terra ma con maggiori forze in corpo, aveva osservato con sguardo
critico l'intero combattimento e più volte si era ritrovato ad avere
le stesse intuizioni che il figlio, senza volere, applicava sempre un secondo
dopo, e per questo sorrideva leggermente senza però farsi notare ...
Quando lo vide schiantarsi a terra allungò istintivamente il collo
verso quel piccolo cratere per scrutare il proseguirsi della "baruffa".
Cell scese in picchiata verso il suo obiettivo e lo colpì duramente
puntando la gamba destra nel suo stomaco ...
A distanza gli animi stavano
tornando ad essere inquieti ...
« Oh, no ... Trunks!! » urlò Crillin in direzione del ragazzo
come per dargli conforto.
Piccolo continuò a tenere gli occhi puntati su Cell che intanto pestava
senza scrupoli il giovane del futuro. Dopo che una goccia di sudore gli fu
scesa dalla fronte, egli parlò serio annunciando però ciò
che tutti gli altri temevano « Trunks non ce la farà ... Non
è abbastanza forte e se continua così finirà male ...
».
I pugni del piccoletto si strinsero con forza dalla rabbia e i denti si serrarono
con una forza incredibile « Se solo ... Se solo Goku fosse quì
... ».
« Arriverà. Non so quando ma arriverà non appena avrà
terminato l'allenamento ma noi, nel frattempo dovremo trovare qualchedun'altro
che si occupi del nostro ospite ... » disse il namecciano quasi sibilando
poiché il nervoso stava salendo anche a lui.
« Già ma chi? ... » si domandò Crillin dopo aver
leggermente diminuito la stretta delle mani ... poi sembrò arrivare
l'idea ...
Si voltò indietro con un sorriso smagliante sul volto ... « 17!!!
».
Il ragazzo, che era appoggiato al muro con la schiena, spalancò gli
occhi e per un istante divenne blu dal panico ... fece addirittura "no-no"
con la testa ... non ci teneva a venire disintegrato!
Crillin assottigliò gli occhi « Ma che hai capito ... »
sussurrò dandogli dello sciocco omettendo l'offesa nella sua affermazione
« ... Ora che Cell stà ancora combattendo devi dare il senzu
a Vegeta! Se si riprende forse lui sarà in grado di fare fuori quel
mostro! ».
Il cyborg sembrò sciogliersi ...
« Sì, mi sembra una buona idea! » esclamò sorridente
Tienshinhan.
Il tappetto si rivoltò in avanti e incrociò le braccia mentre
chiudeva gli occhi e sorrideva sornione « Sì-sì, sono
proprio un genio ». Piccolo lo lasciò dire e poi ordinò
al coetaneo di Trunks di fare ciò che gli era stato chiesto.
Come su "ordine" 17 si staccò dalla parete di roccia e iniziò
a superare gli altri personaggi mentre riapriva per l'ennesima volta il fagottino
di stoffa marrone. Superò Yamcha e Tienshinhan e poi si fermò
a fianco del rapato che aveva avuto l'intuizione. Infilò la sottile
mano sinistra nel sacchettino e afferrò il piccolo tesoro tenendolo
ben saldo tra le dita. Lo osservò per un breve attimo prima di voltare
gli occhi verso Crillin e Piccolo ... I due, vedendo quegli occhi di ghiaccio
che gli chiedevano conferma per l'azione che stava per compiere, annuirono
all'unisono e perciò il moro si apprestò ad eseguire quanto
richiesto.
« VEGETA!! ... » urlò 17 in direzione del sayan e appena
vide che questo si voltò a guardarlo a sua volta, caricò leggermente
il braccio sinistro indietro e proseguì ... « ... PRENDI! »
terminò lanciando il piccolo legume verso la persona chiamata.
Grave, gravissimo errore.
In quel breve istante il tempo
parve congelarsi e tutto divenne chiaro a chi, secondo altri, non avrebbe
dovuto sapere: Cell, anche se preso in quel pestaggio, sentì quel grido
e perciò, quando voltò gli occhi per vedere cosa stesse accadendo,
tutto gli divenne comprensibile ed ogni domanda che si era posto trovò
la logica risposta ... divenne di veleno ...
Con ancora il piede sullo stomaco di Trunks alzò la mano destra e allargò
bene le dita tra loro. Con un'enorme vena pulsante sulla fronte, urlò
furioso e generò su quel palmo una piccola onda d'energia e la indirizzò
in un punto ben preciso ...
Vegeta alzò la mano destra per afferrare il fagiolo quando, all'improvviso,
lo vide carbonizzarsi sotto i suoi occhi. Il piccolo legume ridotto in cenere
cadde a terra e si disintegrò completamente. Il sayan basito per l'accaduto
osservò prima a terra e poi verso il mostro che stava osservando lui
e gli altri con sguardo truce.
« Adesso ho capito tutto. Pensavate di farmela vero? » sibilò
il mostro verde mentre lasciava libero Trunks dal suo dolce peso. S'incamminò
a passo meccanico e si fermò a pochi metri di distanza dal gruppo.
Gli occhi azzurri incontrarono quelli di un guerriero che li possedeva del
medesimo colore ...
« N°17 ... Mi ero dimenticato di te ... Ora non preoccuparti, non
ti trascurerò più. Diverrai nuovamente parte di me ... »
Cell si avvicinò al moro ma questo si allontanò di qualche passo
arretrando arrivando persino alle spalle di Tienshinhan e Yamcha.
« NON MI SCAPPERAI!! » urlò Cell prima di fiondarsi all'inseguimento
del moro superando con un balzo i due terresti che, per ovvia ed evidente
differenza di forza, non poterono nulla contro la sua velocità. Il
cyborg invece, che grazie alla rottura del blocco aveva affinato anche i riflessi,
riuscì a sfuggirgli per un pelo svicolandogli a destra con un piccolo
balzo mentre il mostro, per colpa della sua stazza comunque ingombrante anche
se possente, abbracciò il vuoto più assoluto e si sbilanciò
in avanti.
« SCAPPA!! 17 SCAPPA!!! » urlò a pieni polmoni Crillin
mentre inutilmente allargava i bracci per impedire a Cell di proseguire ...
quest'ultimo saltò letteralmente oltre la sua figura e il piccoletto
si demoralizzò sentendosi paragonato ad un ostacolo per una corsa atletica.
Il moro scattava da una parte all'altra della grande arena e, rapido e improvviso,
cambiava continuamente direzione di marcia ricordando i movimenti di un'agile
lepre mentre Cell, famelico e non sazio dei suoi poteri lo seguiva senza troppi
sforzi ... voleva acciuffarlo ad ogni costo: perdendolo era tornato alla seconda
forma ma se l'avesse riassorbito? Sarebbe divenuto ancora più potente
...
Dopo l'ennesimo scatto in direzione opposta 17 scivolò a terra vicino
a Vegeta e sbatté violentemente il mento a terra ...
« 17! ATTENTO! ALLE SPALLE! DIETRO DI TE!!! » gridò nuovamente
Crillin verso il giovane per avvertirlo del nuovo pericolo: Cell si stava
avvicinando inesorabilmente con la lunga coda aperta ad ombrello ...
Il moro si rialzò in fretta e furia graffiando il terreno ma quando
percepì l'aura oscura vicino al corpo provò quasi un brivido
di freddo ... E la lunga coda venne sbalzata all'indietro grazie alla sottile
barriera verde ...
Il cyborg ricominciò la sua corsa proseguendo con la sua strategia
anche se di tanto in tanto l'essere imperfetto gli compariva dinanzi con ghigno
maligno e per questo ogni qualvolta cercava di sfuggirgli con tutti i mezzi
che disponeva, anche con quelli più sporchi e subdoli.
Nel frattempo gli altri non gli stavano dando minimamente una mano: a parte
i due sayan che erano scusati perché erano sfiniti e provati da un
combattimento, gli altri rimanevano da una parte ad osservare la "gara
pazza" senza muovere un muscolo e anzi, c'era chi trovava il coraggio
di fargli eseguire ulteriori servizi: « IL SENZU 17! DAI L'ULTIMO SENZU
A VEGETA!!! » urlava Crillin con le mani vicine alla bocca per farsi
sentire maggiormente.
« NON VEDI CHE SONO UN PO' IMPEGNATO?!?! » sbraitò il ragazzo
oltremodo arrabbiato per quell'assurda richiesta. Come poteva prestare aiuto
al sayan e nel frattempo sfuggire a Cell che sembrava essere davvero intenzionato
a farlo suo una volta per tutte?
E poi finalmente qualcosa si mosse: Piccolo si alzò in volo e colpì
Cell alla nuca facendolo vacillare appena. In quel momento il namecciano si
voltò verso il moro e gli fece cenno di portare finalmente a termine
ciò che doveva ma poi, quando 17 infilò ancora una volta la
mano nel sacchetto per afferrare il senzu ... non lo trovò.
Preso da una sorta di panico
incominciò a tastarsi alla ricerca di ciò che cercava: ravanò
in tutte le tasche dei jeans e in tutti gli altri posti in cui sarebbe potuto
essere il piccolo oggetto ... nulla, non si trovava. Incominciò addirittura
a svolazzare come un'anima errante in tutto quel luogo mentre Piccolo cercava
come poteva, e riuscendoci per fortuna, di fermare il colosso che fremeva
per farsi uno spuntino ... "Quel coso può essere ovunque!"
pensò 17 dopo aver setacciato la maggior parte del luogo senza risultati.
La cosa non era affatto difficile da credere: con tutti quei combattimenti
il terreno si era deformato parecchio e bastava che il fagiolo fosse caduto
dentro una incrinatura della terra per renderlo introvabile. Compresa la gravità
dell'errore commesso il moro si mise le mani nei capelli ... aveva combinato
un vero pasticcio!
Cell si divertì all'inizio con il namecciano ma si sorprese dopo quanto
poco tempo quel passatempo fosse noioso ... Se Trunks l'aveva divertito in
parte Piccolo gli si avvicinava ma non riusciva a stimolarlo di più.
Indirizzò un forte pugno verso l'uomo verde e lo prese in pieno volto
... Piccolo voltò la testa da una parte e lasciò fuoriuscire
un po' di saliva dalla bocca. Si riprese in un attimo e con la velocità
di un fulmine saltò leggermente sul posto e quando fu a mezz'aria scalciò
colpendo il mostro sotto al mento facendolo indietreggiare. Riappoggiò
i piedi a terra e si apprestò ad abbassarsi quando sentì un'energia
famigliare alle spalle ... Un'onda energetica alla massima potenza venne generata
da Yamcha che colpì in pieno Cell che, non aspettandosi un attacco
del genere tantomeno da quel tizio, si era trovato completamente impreparato
e per questo subì ... poco ma subì. Arrabbiato per l'affronto
abbandonò per un istante il namecciano e si concentrò sullo
sfregiato alle sue spalle: alzò la mano destra e proferì poche
parole prima di generare una forte onda ... "Big Bang Attack" ...
L'onda si staccò completamente dalla mano ed investì in pieno
il giovane papà facendolo schiantare contro una parete di roccia a
parecchi metri dal suolo. Yamcha rimase conficcato in quella parete e perse
conoscenza.
« Mossa alquanto eroica ma del tutto inutile ... » sibilò
Cell prima di ricominciare a picchiare Piccolo con tutte le sue forze. Dopo
una lunga e interminabile combo il mostro terminò l'attacco con un
calcio dall'alto verso il basso e così il namecciano stramazzò
a terra picchiando la nuca.
All'improvviso Cell percepì un'altra aura che aumentava ... alzò
gli occhi al cielo e vide Tienshinhan con le dita delle mani giunte. Riconoscendo
quella posa già vista abbastanza volte, Cell portò anch'egli
le mani al cielo ponendole nella posa identica del guerriero a tre occhi ...
sorrise maligno ... « Mi sono dimenticato di dirvi che posso imparare
nuove tecniche anche sono osservandole? ... »
Il guerriero non comprese subito ma poi ... poi fu tardi ...
« ... SHINKIKOHO!! » un'onda dalle dimensioni gigantesche colpì
Tienshinhan che, dopo una manciata di secondi, iniziò a cadere dal
cielo fino a colpire il suolo ... fortunatamente non svenne all'impatto con
la dura superficie com'era successo con l'amico ...
Cell tornò in sè e sputò a terra scocciato a mille da
quella marmaglia di pagliacci. Ormai non li sopportava più, voleva
farli sparire una volta per tutte ma sembrava che ogni volta si riprendessero
con o senza senzu ... questo gli faceva andare il sangue al cervello! Se le
cose fossero andate in quella direzione ancora per molto, avrebbe mandato
tutto al diavolo e l'avrebbe fatta finita una volta per tutte dimostrando
di essere il migliore anche a costo di sacrificare qualcosa di importante
...
Purtroppo non sempre le azioni
guidate con il cuore e dalle migliori intenzioni portano a dei risultati positivi
... Crillin infatti divenne, senza volerlo, la goccia che fece traboccare
il vaso: dopo che Cell si fu allontanato per colpire nuovamente Trunks, che
si stava a fatica rialzando da quella che per poco non sarebbe divenuta la
sua tomba, si fermò a pochi passi di distanza e alzò entrambe
le mani verso di lui pronto per colpirlo a morte quando ... Crillin gli apparve
a fianco e con un colpo netto del suo Kienzan separò braccia, busto
e gambe del nemico. Cell crollò a terra come se fosse senza vita ma
tutti sapevano che era solo questione di attimi prima che rigenerasse gli
arti ...
Il piccoletto si avvicinò al sayan che nel frattempo aveva perso la
trasformazione e lo aiutò ad alzarsi. I guerrieri che ancora si potevano
muovere ovvero Trunks sorretto da Crillin, Piccolo, Vegeta, Tienshinhan e
17, si avvicinarono tra loro e fecero trascorrere una manciata di secondi
nei quali nessuno osò proferire parola. Trunks poi non alzava nemmeno
lo sguardo da terra forse perché temeva di aver deluso il padre ...
Poteva continuare a riflettere per anni sulla questione ma nulla cambiava:
avrebbe sempre e comunque sperato un gesto gentile e non voleva in alcun modo
deludere le aspettative del principe ... per lui significava anche questo
l'amore che un figlio provava per un genitore ...
« Dobbiamo farlo a pezzi prima che su ricomponga! SPOSTATEVI! Ci penserò
io! » parlò con voce possente Vegeta prima di scostare con forza
il "tre occhi" e quindi formare un'onda dalla elevata potenza sul
palmo della mano destra.
« Mi sembra l'idea migliore. In più pezzi sarà ridotto
Cell più gli sarà difficile e arduo ricomporsi ... » annuì
Piccolo ben consapevole che cosa significasse rigenerare un corpo mutilato
« ... avanti, concludiamo ».
Vegeta non lo guardò nemmeno « Tzk! Non mi serve il tuo permesso
» e dopo aver proferito ciò lasciò che la sua onda colpisse
i resti del mostro. Le cose però sembravano non voler prendere la piega
giusta ... L'onda lanciata sembrò rimbalzare a mezz'aria e, per colpa
di una forza misteriosa, venne spinta verso l'immensità del cielo.
Il sayan rimase silenzioso.
« Cell ha alzato la barriera » disse il moro notando uno strano
riflesso verde sul terreno tutt'attorno a quei lembi di corpo.
All'improvviso il busto si alzò in volo e si fermò a galleggiare
a poca distanza da terra. La bocca del "non-morto" si spalancò
e da essa uscì un urlo disumano mentre le varie parti uscivano come
nuove ritornando al posto che dovevano prendere.
Nella squadra ci fu un attimo di sbigottimento ...
«ADESSO NE HO ABBASTANZA! MORIRETE TUTTI! NON MI IMPORTA PIU' NIENTE
DI QUESTO PIANETA!!! » urlò Cell a pieni polmoni mentre concentrava
tutta la sua forza in quel corpo nerboruto ...
Poi però tutti notarono che si stava ingrossando molto di più
rispetto alle prime volte ... cresceva, cresceva divenendo di proporzioni
gigantesche e anche Piccolo, che del gruppo di guerrieri era il più
alto, al suo confronto sembrava quasi insignificante ... il mostro era più
alto almeno del doppio per non parlare della larghezza: Cell era divenuto
una vera e propria palla.
« HAHAHAHAHAHAHA!! ORMAI NON AVETE NESSUNA SPERANZA!! » gridò
Cell mentre sorrideva con la sua nuova bocca larga.
Vegeta, disgustato come non mai da quella palla di lardo, gli si avvicinò
e gli puntò nuovamente una mano contro per farlo saltare con un'altra
onda.
« HAH! NON TI CONVIENE VEGETA! Tra un minuto io mi auto distruggerò
... Io morirò ma tutti voi mi seguirete all'inferno! Anzi, l'intera
Terra sarà annientata! Sappi che al minimo danno io esploderò!
A ogni modo non cambierà nulla, tranne che morirete un po' prima! HAHAHAHA!!
» dopo quelle parole brucianti Cell divenne ancora più grande
e Vegeta fu costretto a indietreggiare.
Lo osservarono con occhi sgranati ...
Mancava poco, pochissimo, ma
come fare per evitare il disastro?
Ciao a tutti quanti. Come avete passato
il fine settimana? C'è qualche culone che ha finito la scuola? In questo
caso penso che il suo week-end sia stato fantastico ... Il mio, diciamo, non
è stato dei migliori poiché ho dovuto fare tutte cose che durante
la settimana non c'è la forza di farle (il grosso riguarda la pulizia
domestica -__-) pertanto posso affemare con certezza che non mi sono riposata
affatto e che ora sono moooolto più stanca della settimana scorsa e ciò
si può notare dal mio caratteraccio che ultimamente ha la capacità
di saltare da un'opposto all'altro con una facilità impressionante, l'acidità
che mi caratterizza è aumentata quasi dell'80% e ciò mi rende
poco sopportabile: salto, lagno, divento isterica e spesso vedo lucciole dove
non ci sono e dò un po' di matto ... non per dire ma in casa mia madre
fatica a reggermi a volte, non passa un giorno che non litighiamo per una qualsiasi
cagata XD Detta così la cosa può far anche ridere ma in realtà
mi riduce a un vero straccetto ... uff, passiamo alle rece che è meglio
Juu_Nana:
Hoi, finalmente prima! :D In effetti Cell ha fatto la figura dello spicopatico
(come me ultimamente) ma di questo se ne è reso conto anche lui, tardi
ma se n'è reso conto. Se il capitolo scorso è stato simpatico
nonostante volesse essere un pochino serio ti avverto che questo è leggero
per davvero. Ti aspetto scricciolina mia, un bacione ^^
folg_89: Te
ce l'hai con il torneo vero? Temo allora che se ne vorrai vedere uno dovrai
aprire il manga giusto e rileggertelo da per te ... Più che Trunks penso
che il fuoco di paglia sia stato Cell che, diciamo, se l'è presa davvero
con poco. Spero che questo capitolo di "passaggio" ti piaccia come
gli altri. Ti saluto, ciao!
Vegeta4ever: Hehe
... In effetti Goku è un pochetto in ritardo ma il loro problema Trunks
e gli altri se lo dovranno sbrogliare da soli quindi fammi poi sapere se la
tua teoria coincide con la pensata che ho avuto io. Ti ringrazio infinitamente
per i complimenti che mi fai ogni volta ... mi fanno tanto piacere ^///^. Spero
che anche questo capitolo ti piaccia come il precedente, un beso!
Swwtcicia: Hai
visto che la tua fan art alla fine è arrivata? Il fine settimana sgombro
da aggiornamenti mmi serviva anche per portarlo a termine perché sennò
a quest'ora ero ancora a metà con il colore! Comunque sono contenta che
ti sia piaciuto. Goku arriverà ma non aggiungo altro ... Spero che ti
piaccia. Ciao, a presto allora!
Angelo Azzurro:
Beh, mi spiace ma temo che Yamcha sia impossibilitato a candidarsi come capro
espiatorio ... inoltre Trunks diciamo che lo stò facendo che a causa
di tutto l'ambaradan non lo sopporta ma mi sembra essessivo farlo che lo prende
e lo lancia contro Cell per farlo sacrificare XD Spero che comunque questo capitolo
ti piaccia. Aspetto un tuo comments ... un bacio!
Umpa_lumpa:
Il capitolo l'avevo fatto pieno proprio perché lunedì non avrei
aggiornato e mi sembrava giusto almeno fare qualcosa di più consistente
dal solito. Sono contenta che ti sia piaciuto. Il lavoro continua a stressare
... ma chi si è riposato? Faccio addirittura fatica a dormire adesso!
(TT__TT) Ora ti lascio al nuovo capitolo ... un bacione!!
LadyDreamer:
Se uno ha fretta è giusto che non si dislunghi facendo attendere altra
gente. In ogni caso sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti. Goku apparirà
come un coniglio fuori da un cilindro ... il che vuol dire apposta tutto e niente!
XD Leggi per scoprirlo e poi fammi sapere! Un bacio!!
Fine. Questa volta ce n'erano meno ma capisco perfettamente il motivo perciò
sono soddisfatta ugualmente. Prima di incominciare vi chiedo scusa se quello
che vi appresterete a leggere forse sarà uno dei capitoli più
leggerissimi (e brevotti) della storia ma sappiate che ci doveva essere per
forza perciò spero che non ne abbiate a male e sia di vostro gradimento
...
Come alcuni di voi avranno notato questo agg. è stato fatto di mattina
anzichè ad orario di pranzo ... E' un'eccezione perché forse oggi
c'era il rischio che non ci riuscissi per cause di tempo perciò le prossime
volte lo troverete al solito orario.
Ci vediamo lunedì raganà.
Un bacione a tutti!! scImMIA
CAPITOLO 57
- VITTORIA -
Cell divenne di dimensioni mostruose ed io, sorretto dal mio
amico Crillin, grazie alla evidente vicinanza, riuscivo indistintamente a udire
i suoi bianchi denti che battevano dalla paura per la fine che poteva abbattersi
e colpire tutti noi ... anch'io ero terrorizzato: il respiro mi mancava, sudavo
freddo e miei occhi azzurri non riuscivano a scollarsi da quell'ammasso di forza
che di lì a poco ci avrebbe ridotto in briciole ... I capelli leggermente
sudati che possedevano appena quel colore strano e curioso a causa di tutto
il terriccio su di essi, si muovevano a fatica sospinti dal vento carico di
tensione. Prima di risentire nuovamente la risata da pazzo del nemico, voltai
leggermente la testa verso la sinistra e da lì potei vedere i volti degli
altri: tutti impalati come se li avessero congelati mediante una qualche strana
sostanza. Nessuno di loro osava parlare, nessuno emetteva un sibilo ... Piccolo,
nonostante tra tutti noi fosse uno dei più a "sangue freddo",
non riusciva a mascherare a pieno la sua inquietudine mentre Tienshinhan e 17,
anch'essi basiti all'estremo del possibile, rimanevano ad osservare quell'essere
con i piedi impalati al terreno. Voltando gli occhi verso destra riuscii a scrutare
la figura di mio padre che, anche se si trovava davanti a un così grande
nemico, non smetteva di fare bella mostra del suo sguardo strafottente e borioso.
I suoi occhi leggermente dischiusi rimanevano fissi su di un punto ben definito
mentre i lunghi capelli corvini si spostavano al ritmo cadenzato delle sferzate
di vento ... guardavo con invidia quegli occhi sprezzanti: avrei tanto voluto
avere la sua stessa spavalderia, non provare quel senso tremendo di terrore
che ti attraversa il corpo e ti attanaglia lo stomaco. Invidia e ammirazione
... accidentaccio a me ai miei stupidi pensieri che anche in un momento del
genere tornavano immancabilmente a farmi visita!
Scrollai la testa e tornai al presente. Di lì a poco sarei saltato in
mille pezzi ... Non potevo perdermi in sciocchi pensieri ma escogitare un modo
per uscire da quel maledettissimo disastro!
La voce di Cell si fece nuovamente alta mettendoci al corrente che il tempo
a nostra disposizione calava sempre di più e che al termine di esso la
nostra fine sarebbe giunta.
Crillin mi strinse inavvertitamente il braccio e strinse gli occhi dalla rabbia:
« Che possiamo fare?! Non voglio morire ... »
Abbassai gli occhi sconsolato « Mi dispiace ... ».
« Scommetto ... » iniziò Tienshinhan mentre stringeva i pugni
con forza inaudita causata soprattutto dalla strizza « ... scommetto che
se Goku fosse stato quì tutto questo non sarebbe mai successo ... »
« BALLE!!! ... » tuonò una voce dalla parte opposta. Mi voltai
dall'altra parte e rividi nuovamente Vegeta con quegli occhi carici di astio
mentre il pugno destro veniva stretto e mostrato come se fosse il centro di
tutto il suo potere ...
« ... Anche se ci fosse stato Kaharoth non sarebbe cambiato nulla! Se
non ci sono riuscito io a batterlo non ce l'avrebbe fatta nemmeno lui e questo
perché nessuno è più forte di me! NESSUNO!! ... »
si voltò nuovamente verso Cell e ricominciò a scrutarlo «
... Tzk! »
Spiccio Piccolo si voltò verso mio padre « Smettetela, tutti e
due! ... » gridò e poi dopo si girò verso il guerriero dotato
di tre occhi « ... Non è questo il momento per bisticciare. Vediamo
di escogitare un mezzo per salvarci prima che quel coso ci faccia a pezzi. Qualcuno
ha qualche idea? ».
« Facciamolo saltare ... » sussurrò arcigno mio padre mentre
rialzava nuovamente il braccio verso l'essere imperfetto.
« NO! ... » esclamò il namecciano afferrando il braccio nerboruto
prima che potesse azzardare una qualche pazzia « ... Non-fare-niente »
Vegeta strappò il braccio dalla presa e incrociò le braccia scocciato
come non mai ... classico.
Crillin, accortosi che cercavo di rizzarmi sulle mie gambe, lasciò andare
il braccio ma mi stette vicino per aiutarmi nel caso non fossi riuscito a reggere
lo sforzo. Non ci fu bisogno del suo intervento e perciò mi lasciò
completamente libero di agire ... Si sistemò fiaccamente uno dei polsini
blu e lasciò che gli occhi cadessero verso il basso ormai perso nella
rassegnazione più completa. Con le piccole mani si strinse le ginocchia
dopodiché si sbilanciò all'indietro ... Si sentì un leggero
"poff" quando il suo di dietro andò a contatto con il terreno.
Sbuffò sonoramente e ritirò le mani da dove stavano portandole
indietro e utilizzandole come sostegno per non cadere di schiena ... «
Accidenti ... » mormorò fiacco mentre un triste sorriso gli delineava
il volto « ... per colpa di quel gigante morirò prima di trovare
una ragazza ... Che mondo crudele! ».
All'improvviso a qualcuno venne un'illuminazione ...
« Crillin, ripeti quello che hai detto! » chiese a voce acuta l'amico.
Il piccoletto arrossì vistosamente prima di proferire parola «
Beh ... Hahaha! Morirò prima di trovare una ragazza ... ma che razza
di domande mi fai Tien? ».
« No, no, non quello ... » negò con forza sbracciando mentre
si indirizzava verso il tappo « ... Prima ... Quel pezzo era importante!
».
Mi incuriosii e rimasi in attesa di ulteriori sviluppi mentre Piccolo, anch'egli
con piglio alquanto interessato, si voltò verso i due in attesa di una
conclusione ...
Tienshinhan sorrise a trentadue denti e strinse forte i pugni mentre indirizzava
i suoi occhi verso tutti gli altri « Ragazzi, forse ho un piano ... ».
« HAHAHA!! ORMAI E' GIUNTA LA VOSTRA ORA, NON AVETE SCAMPO!!
» urlò Cell ormai al massimo delle sue possibilità espansionali
lasciando che la molle ciccia ciondolasse senza ritegno mentre si scuoteva per
colpa delle grasse risate.
« NON CANTARE VITTORIA TROPPO PRESTO CELL! ... » urlò a sua
volta Crillin dopo che si era ripreso dal suo moto passeggero di depressione.
Si alzò in piedi agile come un grillo e con aria spavalda si avviò
verso il mostro fermandosi a debita distanza. Visto che a quei pochi metri di
distacco non era necessario sbraitare come un ossesso per farsi udire, Crillin
proseguì utilizzando un normale tono di voce « ... E comunque dovresti
vergognarti! ».
Ovviamente, il discorso fatto per il mio amico non era da considerarsi valido
anche per Cell poiché lui, forse perché gradiva farsi sentire
da ogni angolo del globo, continuò con il suo volume: « CHE COSA?!
COME OSI PICCOLO ... ».
Crillin fece l'indifferente e si voltò per metà dal lato opposto
... Cell s'irritò ma non si accorse di un particolare ...
« Suvvia Cell, calmati sennò ti prende un colpo ... » sorrise
il piccoletto procedendo con il giusto ritmo « ... Però guardati
bene: ti è bastato perdere le staffe per perdere la testa ... Ma io dico,
avresti avuto la possibilità di finirci in maniera normale e invece hai
optato per l'esplosione perchè sei andato di matto ... » e mentre
diceva queste parole sventolava la mano destra davanti alla fronte per sottolineare
le sue parole.
Cell rimase un attimo senza parole ma poi inghiottè un po' di saliva
e disse la sua « E' VERO MA ORMAI E' TROPPO TARDI, IL PROCESSO E' IRREVERSIBILE!
NEMMENO IO SO COME TORNARE NORMALE!! ».
Crillin gli passeggiò un poco davanti lascando strusciare le punte dei
piedi a terra e alzando così un po' di polvere « E poi pensa, scommetto
che Goku sarebbe stato contento di scontrarsi con te e invece a questo punto
... » si fermò e fece spallucce voltandosi verso di me e gli altri
... ci fece un occhiolino e noi gli rispondemmo con un cenno del capo in modo
affermativo « ... e invece ti sei voluto fermare a noi "mezze calzette"
... ». A quell'affermazione mio padre per poco non andò sù
di giri ... fortuna che quando voleva possedeva un buon auto-controllo ...
« HAH! GOKU ORMAI NON HA NESSUNA IMPORTANZA, IN QUALUNQUE POSTO ESSO SIA,
VERRA' CANCELLATO ASSIEME A TUTTI VOI ALTRI ... ALLA FINE VERRETE TUTTI STRETTI
DALLE BRACCIA DELLA MORTE!! HAHAHAHA!!! »
« MA SEI PROPRIO SICURO ... » urlò infine Crillin sorridente
e determinato come non mai indicando con una mano un punto ben definito «
... CHE SIANO LE BRACCIA DELLA MORTE?! ».
« MA COSA ... » Cell si osservò davanti il più rapidamente
che poté ed osservò i guerrieri: Vegeta, Crillin, Trunks, Tienshinhan
e 17 ...
E Piccolo dov'era?
Sentì due mani afferrargli il corpo da dietro. Voltò lo sguardo
e si paralizzo nel vedere il namecciano quasi tre volte più grande di
lui ... Piccolo sorrise malignamente e strinse delicatamente Cell tra le gigantesche
mani facendo in modo di non provocargli dolore alcuno « Tzk, vediamo se
funziona ... » disse poi sollevandolo da terra con una delicatezza inaudita.
Il mostro, quando non percepì più la terra sotto i piedi, incominciò
a strepitare in preda quasi a un attacco di panico improvviso ... secondo lui
non poteva, non doveva finire a quel modo!
« PRESTO PICCOLO!! ADESSO!!! » riurlò Crillin per incitare
l'amico a sbrigarsi.
Piccolo piegò leggermente i bracci e dopo aver emanato un urlo disumano
lanciò in aria l'essere gonfio come se fosse stata una comune palla ...
Cell volò con una velocità inaudita e non poté fare nulla
per arrestare la sua corsa.
Il namecciano, ancora di enormi dimensioni si voltò verso uno del gruppo
« ADESSO VEGETA!! ».
Mio padre, che ancora teneva le braccia conserte, emanò uno dei suoi
soliti "tzk" dopodiché sciolse l'intreccio degli arti. Concentrò
le sua forza tornando per un breve attimo un super sayan. Portò la mano
sinistra in avanti in direzione del nemico e sibilò ...
« Big Bang Attack ... ».
L'esplosione fu tremenda tanté che tutti i guerrieri, nessuno escluso,
ruzzolarono a terra andandosi poi a fermare contro una parete di roccia ...
Io, 17, Tienshinhan e mio padre ... Senza volerlo ci andammo tutti a sommare
sul povero Crillin che, personaggio dopo personaggio, andava ad addentrarsi
sempre più dentro a quel duro elemento. L'arrivo poi del a dir poco mastodontico
Piccolo, decretò la sua disfatta ... poveretto ... ^^
Il sole splendeva alto nel cielo e soltanto delle piccole nuvolette bianche
interrompevano l'immenso letto azzurro.
Afferrai una mano e strattonai appena per far uscire da quel buco il signor
Crillin. Appena questi vide la luce del sole prima mi guardò leggermente
inebetito ma poi, capendo che quello che si ritrovava dinanzi era il suo mondo
e non una strana visione di paradiso approssimativo , sorrise raggiante e incominciò
ad urlare di gioia sbracciando e iniziando a saltare come un vero matto. Io
mi sedetti su di una roccia poco lontano distendendo le gambe per concedere
loro un poco di meritato riposo ... non per dire ma ero abbastanza stanco. Mi
pettinai i capelli indietro con una mano e li pulii leggermente da quel lerciume
dopodiché, dopo aver notato che una parte di quella sozzeria era rimasta
anche sulla mia mano, la pulii contro i pantaloni mentre con gli occhi cercavo
altrove ... Vegeta era distante e scrutava l'orizzonte ostentando il suo solito
sguardo fiero e vicino a lui il namecciano faceva più o meno lo stesso.
Prima o poi avrei dovuto affrontarlo direttamente ... ecco che dopo aver perso
un nemico se ne ripresentava un'altro anche se leggermente differente ...
I miei pensieri vennero interrotti dallo sbraitare incessante di Crillin ...
« WAA! ANCORA NON SCI CREDO! Guardami Trunks ... » disse parandosi
davanti « ... ora, non so bene perché, ma mi sento un leone! Se
lui fosse ancora quì lo colpirei sul muso con un bel dritto, così!
» urlò infine correndo verso la parete rocciosa e scagliando un
poderoso destro su di essa. Sulla roccia non ebbe nessunissimo effetto ma sulla
povera mano temo di sì perché iniziò a pulsare senza freni.
Io e Tien scoppiamo a ridere quando lo vedemmo afferrarsi l'arto dolorante mentre
saltellava nuovamente anche se per un motivo differente ...
« Accidentaccio ... » disse mentre due enormi goccioloni gli si
formavano ai lati degli occhi « ... smettetela di ridere, non è
divertente! » ma poi, all'improvviso ... SPLAT! Yamcha gli cadde addosso
come una pera matura e Crillin si ritrovò nuovamente schiacciato.
Con il colpo il bischero si svegliò e iniziò a connettere ...
cosa non saprei però si rialzò in piedi e questo era già
qualcosa ... iniziò fin da subito a darmi fastidio ...
Aiutò Crillin a rialzarsi dopodiché si voltò attorno completamente
spaesato « E Cell? Che fine ha fatto? »
Il piccoletto gli sorrise e spalancò le braccia « Kaboom!! »
« Vuoi, vuoi dire che è sparito per sempre?! » chiese Yamcha
con uno sguardo che oscillava dal confuso al felice.
« Già ... » si pronuncio spiccio l'altro poggiando le mani
ai fianchi.
« Ah ... » il moro si voltò verso di me e mi osservò
sorridente « ... sei stato tu a sconfiggerlo, vero? ».
Negai con la testa e perciò egli formulò una nuova ipotesi errata
« Allora è stato Vegeta ».
« No ... » gli disse Crillin « ... ha fatto quasi tutto da
solo ».
« In che senso? » chiese il giovane padre e lì l'amico s'impegnò
a raccontargli tutto l'accaduto dal momento in cui aveva perso i sensi ... Nell'attimo
in cui dovette esporre il piano lasciò che fosse Tienshinhan, l'artefice
della trovata, a illustrargli a pieno la situazione in cui si trovavano: «
Quando Crillin definì Cell come un gigante mi tornò in mente quel
torneo Tenkaichi in cui Piccolo si era ingrandito a dismisura. Da quello ho
pensato che Piccolo fosse l'unico che potesse mettere fuori gioco quel mostro
... Visto che non potevamo abbatterlo perché sennò saltava prima
del tempo ho pensato che sarebbe stato meglio allontanarlo prima che potesse
esplodere in mille pezzi ... E così è stato: il compare si è
ingigantito a dismisura, l'ha preso e l'ha lanciato nello spazio e poi, prima
che scomparisse, Vegeta gli ha dato il colpo per farlo letteralmente saltare
».
Yamcha aggrottò appena le sopracciglia e portò una mano al mento
dubbioso « E Cell vi ha permesso di fare tutto questo? ».
Tienshinhan sorrise e indicò Crillin « Beh, il suo aiuto è
stato fondamentale. Non per dire ma come pagliaccio è perfetto! »
« HEI! » sbraitò Crillin sentitosi preso il giro.
Il guerriero dai tre occhi, dopo aver terminato di ridere, modificò la
sua frase « Ha distratto Cell per tutto il tempo facendo in modo che non
si accorgesse che alle sue spalle Piccolo si ingigantiva ... Ovviamente poi,
questa distrazione, ci ha portato a disposizione un po' più di tempo.
E' stato davvero in gamba, lo ammetto ».
Crillin ridacchiò e con il dito indice sfregò la parte di volto
nella quale ci sarebbe stato un naso se ne avesse avuto uno.
« Caspita ragazzi, siete stati fantastici! » esclamò poi
lo sfregiato alzandosi dalla roccia sulla quale si era seduto e dando una sonora
pacca sulla spalla a Tien creando un sonoro ciocco.
Il piccoletto guardò oltre i due che stavano scherzando tra loro e dopo
un istante di esitazione li oltrepassò. Seguii con lo sguardo i suoi
movimenti e capii fin da subito dove volesse giungere in fine: su di una piccola
roccia che sporgeva sull'azzurro mare numero 17 se ne stava seduto con una gamba
stretta al petto mentre lo sguardo rimaneva perso nel vuoto. Una mano si poggiò
sulla spalla coperta da quella maglietta nera e si strinse appena cercando di
infondere forza al quale il gesto era rivolto. I lunghi capelli continuarono
ad oscillare mossi da quella strana brezza umida mente con un braccio scacciava
quel tocco insolente. Crillin non demordè e sorrise lievemente ... «
Non ti preoccupare, riporteremo in vita 18 con le Sfere del Drago ... ».
Il moro alzò leggermente lo sguardo verso il pelato dopodiché
mi scrutò con la coda dell'occhio come per studiarmi. Quando Crillin
si voltò anch'egli verso di me compresi pienamente ciò che mi
stavano chiedendo con lo sguardo ... annuii convinto sul da farsi. Il mio amico,
bello sorridente, si rivoltò verso il giovane e fece con forza un cenno
di assenso. Nonostante quei gesti 17 continuò a non mutare espressione
e rimase immerso nei suoi pensieri, pertanto Crillin decise di allontanarsi
da lui per non disturbarlo ulteriormente.
Il piccoletto mi si avvicinò a passo tranquillo mentre
io continuavo a tartassarmi con i miei soliti arrovellamenti da giovane di mezza
via. Mi si fermò a fianco e capì fin da subito che anch'io, come
C17, ero nel mio mondo dei sogni ma visto che non voleva essere trascurato ulteriormente,
poiché Crillin è socievole, docile e fedele come un vero cagnolino
da compagnia, alzò il braccio sinistro e con esso mi diede una leggera
bottarella all'altezza del ginocchio ... proprio come sperava attirò
fin da subito l'attenzione su di sè.
« Hei, grazie mille » disse dopo aver ritirato il braccio e riappoggiato
al fianco.
« E di che scusa? » chiesi del tutto insicuro mentre stendevo per
bene la gamba sinistra in avanti e l'altra la piegavo vicino al petto per poggiarvi
poi il gomito del rispettivo braccio. Voltai leggermente lo sguardo verso di
lui e attesi una risposta.
« Beh ... » iniziò un po' impacciato « ... Con quello
che è successo nel tuo tempo con i cyborg pensavo che avresti impedito
in ogni modo la resurrezione di 18. Per questo ti ringrazio, perché sei
stato comprensivo ».
Mi scappò un lieve sorriso dopodiché allontanai gli occhi da Crillin
e li portai verso l'alto del cielo « Crillin, essere comprensivi ed essere
obiettivi non è proprio la stessa cosa ... » dopo ciò spalancai
braccia e gambe, le stirai leggermente dopodiché mi appoggiai con tutto
il peso sull'enorme roccia sulla quale riposavo recuperando le energie.
« Che intendi dire? » mi chiese il piccoletto alzandosi sulle punte
dei piedi per guardarmi meglio negli occhi ... o almeno, guardò le palpebre
visto che avevo chiuso gli occhi.
Portai le mani dietro la testa e mi sistemai un pochino meglio ... « Beh,
ho capito che quelli di questa dimensione sono differenti da quelli della mia.
Solo per questo ho detto sì ... non c'entra nulla la comprensione nei
suoi confronti perché ha perso la sorellina. Non per dire ma rientrano
ancora nelle mie antipatie nonostante tutto quello che è accaduto ».
« Dici sul serio? »
Annuii continuando a mantenere gli occhi chiusi mentre l'udito, visto che uno
dei sensi non lo utilizzavo di mia iniziativa, si affinò percependo a
volume sempre crescente anche le chiacchiere che a poca distanza facevano tra
loro Tienshinhan e l'altro spinferlo.
Crillin continuò utilizzando i suoi termini leggeri « Questo significa
che non farete mai amicizia? »
A quella domanda aprii l'occhio destro e lo voltai verso il compare «
Dove vuoi arrivare? »
Il piccoletto divenne paonazzo e iniziò a ridacchiare mente giocherellava
con gli indici facendo combaciare le punte tra loro « Beh, ... Hehe ...
Ecco, il fatto che se tu divenissi amico di 17 per me sarebbe più semplice
... ecco ... fare amicizia con 18 ... Ecco, l'ho detto ... ».
Richiusi l'occhio come se nulla fosse successo e respirai profondamente «
Non mi puoi chiedere una cosa del genere ... ».
Sentii la voce di Crillin abbassarsi e ciò mi confermò che non
era affatto soddisfatto della risposta ricevuta « Sì, lo so ...
».
Dopo l'ennesimo sospiro mi alzai di schiena mettendomi seduto e tonai nella
posizione iniziale. Voltai il viso verso Crillin e cercai di donargli un sorriso
che lo facesse sentire un po' meglio « Mi spiace ma temo che con 18 te
la dovrai sbrigare da solo ... e sù col morale! » terminai poi
sporgendomi leggermente verso destra colpendo la spalla di Crillin con una sonora
pacca tutt'altro che lieve.
All'improvviso si alzò una grande nuvola di polvere in
mezzo a tutti noi e al centro di essa si percepiva una potenza a dir poco mostruosa.
Fin dal primo istante in cui sentii quello strano potere, saltai giù
dalla roccia e mi misi in posizione di difesa così come tutti gli altri
... Quando però la nube si diradò ci ritrovammo dinanzi a una
gradita sorpresa ...
« Urca Gohan! Siamo arrivati in ritardo! » disse un Goku alquanto
perplesso mentre si grattava con forza la testa ricoperta da quella chioma bionda
dovuta alla trasformazione in Super Sayan.
« Già papà, lo sò ... » rispose il figlio con
aria alquanto fiacca per l'ovvia esclamazione del padre. Anche il "piccolo"
Gohan era ricoperto di quel magico bagliore e con quegli occhi cerulei si scrutava
attorno in cerca di Cell ma poi, quando incontrò la figura del suo primo
e vero maestro, il suo sguardo leggermente accigliato mutò completamente
in un sorriso a trentadue denti « ... Piccolo! ».
Il namecciano gli sorrise a sua volta non nascondendo nei suoi occhi un affetto
particolare con un nonsoché di quasi paterno ... « Ciao Gohan,
vedo che ti sei irrobustito parecchio nella stanza ... E sei anche molto cambiato
... ».
« Sì ... » disse Gohan accompagnando l'affermazione con un
cenno del capo « ... Papà ha voluto che raggiungessi lo stadio
di super sayan perché pensa che io abbia dei poteri nascosti ... »
« Ah, davvero? » chiese Piccolo spostando gli occhi scuri dal ragazzino
al padre che nonostante gli anni continuava ad essere piuttosto immaturo. Gohan
riuscì nuovamente ad attirare l'attenzione del maestro « Già
ma questo non me lo voleva dire all'inizio, gliel'ho dovuto prendere le parole
di bocca con le tenaglie ... Se non era per me a quest'ora ero all'oscuro delle
mie possibilità ».
« Bravo Gohan » si complimentò Piccolo non riuscendo però
a non sconcentrarsi nell'osservazione della divisa pressoché distrutta
del piccolo ometto ...
Goku continuò ad osservarsi attorno ma non trovando ciò che cercava
portò le mai ai fianchi e arricciò le sopracciglia alquanto deluso
« Gohan, puoi sciogliere la trasformazione se vuoi. Non sento Cell da
nessuna parte » e finito di proferire ciò il suo aspetto tornò
quello di sempre, quello composto da quei occhi scuri e quella capigliatura
stramba.
Il figlio annuì sollevato e anch'egli, nel giro di pochissimi istanti,
tornò ad avere le sue solite sembianze ... nel vederlo tornare all'originarietà
Piccolo non riuscì a nascondere un sorriso d'approvazione perché
forse lui, come anche noi del resto, non eravamo abituati a vedere quel bimbetto
con quell'aspetto così differente.
Finalmente Goku si accorse di noi altri e ci si incamminò incontro «
Ragazzi! Tutto bene allora? ». Crillin fu il primo a muoversi: gli corse
letteralmente incontro e aprì il palmo della mano destra ... Il Son rispose
con un sonoro cinque.
« Sei in ritardissimo, lo sai Goku? » lo sgridò poi l'amico
stesso piazzandosi dinanzi con aria offesa e oltraggiata non sapendo che in
realtà qualchedun'altro provava le stesse sensazioni anche se molto più
seriamente ...
Goku ridacchiò ancora e le sue gote si colorarono di un leggerissimo
rosso « Lo so, mi dispiace. Non l'ho fatto apposta ... Comunque Cell è
morto e questa è la cosa più importante no? ».
Un urlo poi si sentì alle sue spalle e questo stranamente lo fece sorridere
anziché terrorizzare ... « KAHAROTH!!! »
Il Son si voltò indietro dandoci le spalle ed osservò il suo eterno
rivale: Vegeta era livido e le braccia erano strette spasmodicamente al petto
mentre sul volto si era creata una maschera di pura furia ... Goku vedendolo
ridacchiò e lo salutò come suo solito « Heilà Vegeta!
Ti vedo in forma ».
« Non fare l'imbecille! ... » tuonò poi mio padre avvicinandosi
a piccoli ma rapidi passi verso il combattente dalla tuta arancione «
... Come hai osato ... » sibilò poi a distanza ravvicinatissima
« ... come hai osato superarmi?! ».
Quando Goku vide avvicinarsi la mano del sayan ed aggrapparsi alla sua divisa
non smettè di conservare il proprio sorriso « Suvvia Vegeta, non
fare così ... Dovevo pur aumentare se volevo sconfiggere Cell. E' chiaro
che non avete avuto bisogno dell'aiuto mio e di Gohan però, ecco ...
Per evenienza mi sono dato da fare. Hehehe ».
Vegeta mollò furente la stretta e l'osservò con aria serissima
che esigeva risposte « Come hai fatto a diventare così forte in
così poco tempo? ... Rispondi! ».
Il Son, non essendo molto portato per le spiegazioni, iniziò a farfugliare
qualcosa ma senza successo al ché presi di mia iniziativa il suo posto
sostituendolo: feci un passo in avanti affiancandomi al signor Goku e iniziai
a parlare « Al Palazzo di Dio esiste una stanza speciale nella quale ci
si può allenare per un massimo di quarantotto ore. La particolarità
di codesta stanza consiste che se all'esterno di essa trascorrono quelle ore
specifiche, al suo interno invece passano due anni ... Pertanto, se uno vi stà
all'interno per un totale di due giorni all'esterno, all'interno vi ci starà
per ben settecentotrenta giorni completi con a disposizione uno spazio infinito
nel quale potenziarsi e affinare le proprie arti ».
Crillin strabuzzò gli occhi esterrefatto « Caspita Trunks, come
parli bene ». Mi voltai verso di lui e gli sorrisi « Grazie ».
Mio padre invece rimase della stessa espressione. Dopo breve però si
voltò e con aria molto meno grave affermò « Molto bene,
vorrà dire che anche io entrerò in quella stanza e così
... » voltò appena lo sguardo verso sinistra osservando con la
coda dell'occhio il Son « ... ti supererò una volta per tutte Kaharoth!
».
Goku continuò a sorridere « E và bene ... ».
Tutto era davvero tranquillo. Per quasi due ore rimanemmo in
quella isoletta e nessuno si allontanava anche se a più riprese mio padre
aveva cercato di volare lontano per rifugiarsi in un qualche luogo ... Soltanto
gli interpelli del Son lo bloccavano ogni volta: erano sempre sciocchezze ma
Vegeta si fermava ogni volta pensando che Goku stesse per dire una cosa intelligente
ma poi ... Ci rimaneva sempre corto e perdeva persino la voglia di sparire.
Il primo ad annunciare il suo abbandono fu Yamcha: si avvicinò a tutti
noi e portò una mano dietro la testa come per scusarsi « Io vado
ragazzi, è stato davvero "divertente" ma c'è Bulma a
casa che mi aspetta con il bambino e visto che quì si è risolto
tutto quanto preferisco andare da lei a dargli anche la buona notizia ».
« Ok Yamcha, vai pure » Goku fu l'unico a parlare ma esponeva un
parere comune ... a pochi altri ma comune a loro.
Dopo aver effettuato gli ultimi saluti si vibrò un volo in direzione
di casa e di allontanò di una decina di metri ...
Hola hola hola!! Bentornati al mio angolino in cui regna la
follia ovvero il mio angoletto di cervellino dedicato alle stupidaggini XD
Spero che stiate al massimo perché io oggi ... beh, stò come le
altre volte, cerco di non lamentarmi ma è solo che ho una voglia matta
di un po' di mare TT_TT
Juu_Nana: Ciao scricciolina!
Devo ammettere che anch'io non sopportavo molto quei momenti in DB anche perché
rendevano fin troppo superficiale la perdita insomma, ci mancava solo la battuta
"Muori, non ti preoccupare, tanto ci sono le sfere!" che aproffittatori
ragazzi T_T. Il periodaccio prosegue ma io stringo i denti ... spero davvero
di risentirti presto. Un bacione!
LadyDreamer: Che trovata eh?
Mi è venuta un po' per caso ma poi mi balzato alla mente dell'altro e
quindi ... vabbè, lascio leggere a te il resto. Ti saluto e fammi sapere
se ti và XD
folg_89: Cell è poltiglia
ma non polvere ... ho già detto troppo. Fammi sapere se anche questo
capitolo ti è piaciuto mi raccomando! Ciao!!!
Vegeta4ever: Attenderò
il tuo poema e la soluzione che avresti usato perché sono alquanto curiosa
... per il resto ti ringrazio come sempre e spero di risentirti anche per questo
capitolo. Un bacione!
Sgt: Sono contenta che la variazione
ti sia piaciuta anche se ... c'è dell'altro. Spero che ciò non
ti metta l'amaro in bocca ... se così fosse o meno ti pregherei di farmelo
sapere, ci conto. Un bacio!
Umpa_lumpa: Anche a me dà
fastidio il Goku che risolve tutto di tutti ... fa sembrare gli altri degli
incapaci anche quando non lo sono affatto! Una cosa: un uccellino mi ha detto
che qualcuno ieri compiva gli anni ... ci stiamo avvicinando alla vecchiaia vero
umpi? XD Tanti auguri pazza furiosa! Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione!!
Angelo Azzurro: Temi bene infatti
... Hahahahahaha!! Me terribile!! Ma era in programma quindi ... fammi sapere
se anche questo capitolo ti piace ok? TI saluto con un baci8, ciao!
nana987: Ciao tesoro! Che piacere
che mi ha fatto la tua rece ... davvero, mi è piaciuta moltissimissimo!
Sono contenta che i personaggi ti piacciano anche perché già ci
metto dei secoli a scrivere questi cavolo di capitoli, se poi i personaggi non
venivano mi arrabbiavo XD. Lo ammetto, 17 è entrato prepotentemente nelle
mie simpatie fin dal primo attimo che ho scritto su di lui ma stà tranquilla:
non ha spodestato nè te nè il mio Trunks *-* Purtroppo, per via
di numerosi avvenimenti, i momenti Veg/Tru si vedranno poco e saranno sporadici
ma cerca di comprendere: c'è Cell in ballo ( e io mi immagino Cell che
balla sulle note di "Saturday Night Fever" XD). Spero di risentirti
presto-presto e che il computer non inglobi anche te nella sua esplosione ...
piago al solo pensiero XD. Un bacione tosorona mia! X*
christal_: Per fortuna che ti
visto in tempo! Cmq non ti preoccupare di nulla, anche per me è un periodo
stressante quindi comprendo a modo mio. Crillin mi piace moltissimo come personaggio
... povero Trunks però, così sembra che lo trascuri! Leggi anche
questo capitolo e se riesci fammi sapere ok? Un bacione!!
Fine delle recesioni! Che dire per questo
capitolo? Ci ho messo vent'anni a scriverlo e non sono sicura di come sia venuto
... Non ho mai fatto così tanta fatica per scriverne anche solo mezzo,
è stato un vero disastro! Nella speranza che non sia un'emerita schifezza,
vi saluto tutti e vi dò appuntamento alla prossima volta (giovedì
o venerdì ^^"").
Un bacione a tutti!!! A presto!!! scImMIA
CAPITOLO 58
- IL RITORNO -
« Hei Goku, guarda che la prossima volta che arrivi in ritardo te la vedrai
brutta ... ma con me! Chiaro? » disse scherzosamente Crillin mentre picchiettava
con estrema leggerezza il petto nerboruto del "vecchio" Son ma lui
ovviamente scoppiò a ridere gioioso come sempre: « Eddai, non te
la prendere! E adesso dimmi, torni da Genio e gli altri? »
« Sì, mi sa che seguirò presto l'esempio di Yamcha ... »
disse il pelato poi voltandosi verso il giovane che si stava allontanando a
velocità moderata indirizzato verso la Capsule Corporation. Molti di
loro si voltarono verso di lui osservando il suo costante allontanamento ...
io non tanto, lo ammetto, ero occupato da altre cose.
Quando poi accadde l'imprevisto ...
« Sono spiacente ma non andrai da nessuna parte ... ».
Gli occhi del terrestre si spalancarono all'improvviso quando il dorso di una
forte mano lo colpì violentemente al volto facendolo precipitare a terra
in mezzo a tutti i guerrieri alzando un polverone pazzesco. Mi voltai prima
verso l'uomo colpito e poi, come tutto gli altri, alzai gli occhi al cielo e
... e tutti quanti ci facemmo fulminare da quegli occhi magenta ...
Nessuno non si mise in posa da difesa, alzando le energie sprigionandole più
che potevamo ...
Goku serrò i pugni con rabbia dopo aver visto quello che era stato fatto
al suo vecchio amico e ringhiò forte quando i suoi occhi si andarono
ad incontrare con quelli di colui che aveva commesso quell'atto crudele ...
Cell, in forma perfetta e con un sorriso smagliante sul volto, incrociò
le braccia mentre continuava a rimanere sospeso in quel cielo azzurro che, fino
ad un attimo prima, simboleggiava una pace ricercata con estenuante fatica.
Crillin corse verso il compagno e lo tirò sù per le braccia cercando
di non fargli alcun male dopodiché rialzò gli occhi su di quell'essere
e tremò alla sua vista ... « Oh, no ... CELL!! ». Il Son
adulto prima si voltò verso il piccoletto poi girò ancora lo sguardo
verso l'essere che emanava una forza spaventosa... « Tu, come hai potuto!!!
»
Cell si abbassò lievemente di quota andando a diminuire la distanza che
v'era tra egli e il suolo terrestre mentre come al solito, perché le
abitudini sono dure a morire (come qualchedun'altro a quanto pare), rideva sguaiatamente
anche se con un tono di voce normale: « HAHAHAHA! Sono davvero spiacente
di avervi rovinato il momento di festa ma avevo voglia di ricomparire ... »
si abbassò ulteriormente fino a far toccare i suoi strani piedi gialli
con quel polveroso suolo ... « ... E inoltre avevo nuovamente voglia di
divertirmi come si deve! » terminò poi osservando con occhi alquanto
cinici l'avversario che da tanto aspettava: Son Goku.
Mio padre non si trattenne: piegò le ginocchia e strinse i pugni energicamente
lasciando che molta dell'energia andasse a dipingere quella lunga chioma e quegli
occhi più assassini del solito. Sotto ai suoi piedi la terra si deformò
creando una piccola voragine nella quale egli sprofondò lievemente ...
Vedendo l'atteggiamento di Vegeta, Cell apparve ancor più divertito:
« Non ti scaldare Vegeta! Non sei più tu il mio avversario adesso
quindi ti puoi mettete anche tranquillo ». Sentendo quelle parole il principe
dei sayan si adirò ancora di più ma non si spostò di un
millimetro dalla sua postazione così come noi altri anche perché
accortosi dopo di un piccolissimo particolare ...
« Cell ... » urlò a gran voce il signor Goku verso il nuovo
arrivato « ... cosa ci fai quì?! Non eri saltato?!?! ».
Il mostro dalla pelle chiara, continuando a mantenere le lunghe braccia incrociate
tra loro, osservò per un attimo a terra concentrando gli occhi sul piede
destro che si stava occupando di un piccolo sassetto. Dopo averlo calciato leggermente
lo guardò ruzzolare su se stesso fermandosi a poca distanza da lui ...
piegò leggermente la testa da un lato dopodiché, sempre continuando
ad osservare quel piccolo sassuccio, iniziò a parlare comunicando i suoi
perché: « Beh, devo ammettere di essermi avvicinato molto a quella
che si possa chiamare morte ... Ma per mia fortuna e per sfortuna vostra sono
ancora vivo e vegeto » alzò gli occhi da terra e finalmente li
posò verso tutti noi spostandoli da un guerriero all'altro e incominciò
ad incamminarsi in nostra direzione fermandosi comunque a larga distanza «
In ogni caso ho rischiato di morire per davvero ma fortuitamente nella mio corpo
c'è una piccola massa ... è un nucleo particolare ... »
disse mentre con un dito indice si picchiettava la tempia sinistra « ...
e finché questa non viene distrutta io mi posso rigenerare all'infinito
e per fortuna quando mi sono autodistrutto questo nucleo non ha subito nessun
danno. Oltretutto, con mia grandissima sorpresa, quando mi sono interamente
ricomposto, ero ritornato con queste forme ... » aggiunse poi spalancando
le braccia e ammirandosi con aria vanesia. Tutti noi lo osservammo dalla testa
ai piedi chiedendoci anche noi il perché della sua terza forma.
« Inoltre la mia potenza è aumentata notevolmente e sono molto
più forte di prima. Non per dire ma le cellule di voi sayan mi sono state
davvero molto utili ».
« Ah, ma davvero ... » sibilò Piccolo fulminandolo con gli
occhi « ... e dicci, perché sei comparso solo adesso? »
Cell tornò a reincrociare gli arti e dopo aver arricciato leggermente
le labbra sottili osservò prima un poco a terra poi rialzò gli
occhi verso il namecciano « Anche per questo piccolo appunto le cellule
che sono nel mio corpo mi sono state utilissime: Freezer mi è stato indispensabile
e visto che ero nello spazio aperto sono riuscito a sopravvivere. Però,
visto che ero proprio nello spazio perso ma a causa della rigenerazione ero
alquanto spossato, ho dovuto attendere e poi ho approfittato del passaggio di
un piccolo meteorite che sfiorava la Terra per non sprecare forze per il viaggio.
Eccovi spiegata la mia assenza e poi ammettiamolo ... » sogghignò
poi con aria alquanto demoniaca « ... non sarebbe stato divertente se
fossi ricomparso subito. Non avrei visto quegli sguardi ... » e al termine
di ciò scoppiò nuovamente a ridere.
« Sei un mostro!! » urlò Son Goku dando sfogo
a tutta la sua rabbia che aveva represso fino al termine di quelle spiegazioni
divenendo un super sayan. Nel frattempo il figlio rimase indietro a studiare
al meglio la situazione, si vedeva a colpo d'occhio che grazie allo speciale
allenamento aveva acquisito un'alta dose di esperienza e serietà in più.
Nonostante la situazione, terrificante sotto numerosissimi aspetti, l'unico
che sembrava tirare quasi un sospiro di sollievo era il cyborg che dopo aver
rivisto la minaccia allo stadio supremo sapeva che il suo risucchio sarebbe
stato totalmente inutile ... in ogni caso rischiava come tutti noi la pellaccia.
Goku aumentò l'energia e la lasciò espandersi mentre uno strano
sorriso si dipingeva sul suo volto « Ci penso io a lui, voi mettetevi
al riparo ».
Io ero già pronto per andare quando poi sentii l'aura di mio padre affiancarsi
a quella del Son. Mi voltai e lo vidi in una delle sue pose fiere che scrutava
sprezzante sia Cell che Goku ... I miei capelli si scompigliarono appena al
passaggio di quel filo di vento ... « Papà ... ma cosa vuoi fare?
».
Vegeta si fermò lasciando che i pugni chiusi rimanessero ai fianchi mentre
gli occhi glaciali stazionavano su di quell'essere pericoloso mentre quello
che lui chiama ancora Kaharoth rimaneva al suo fianco scrutandoti con gli occhi
del medesimo colore « Fatti da parte Kaharoth, ci penserò io a
lui! »
« Ma cosa dici Vegeta?! »
« Tzk ... » mio padre sputò a terra un poco di saliva e s'incamminò
verso Cell non degnando di uno sguardo il signor Goku « ... ci penserò
io a lui, tu poi tranquillamente andartene con i tuoi compagni di merende ».
Il Son fece qualche passo nel tentativo di fermare mio padre ma non riuscì
ad arrestare il suo moto rimanendo impalato come un fessacchiotto. Cell lo vide
avvicinarsi ma rimase impassibile ... anzi no, forse se la rideva per la scenetta
che si stava godendo: mio padre, coraggioso e molto pazzo, si stava addentrando
con sfacciataggine nelle braccia della morte. Dall'alto di quel cielo limpido
riuscii a vedere la scena che fece scatenare l'ira di Vegeta e che successivamente
lo portò alla disfatta: l'essere perfetto si incamminò verso il
sayan senza nemmeno guardarlo negli occhi, le braccia incrociate al petto e
il passo fiero e fermo ... Mio padre si fermò piantando i piedi a terra
prima che l'altro lo raggiungesse e che poi ... lo superasse senza degnarlo
minimamente. I suoi occhi cerulei si aprirono maggiormente lasciando trasparire
una rabbia terribile che nessuno al suo posto sarebbe riuscito a contenere pertanto
egli si adirò come non mai: digrignò i denti, strinse i pugni
e urlò scatenando tutta la sua forza facendo deformare il suolo terroso.
Si voltò su sè stesso maledicendo a voce alta quel mostro che
l'aveva così sfacciatamente ignorato, il piede sinistro ricoperto da
quella scarpetta scivolò su quella terra polverosa, le gambe scattarono
rapide verso Cell e si staccarono per partire all'attacco ... il braccio destro
divenne teso per colpirlo. Nulla accadde di quello che speravamo io e mio padre
ma al contrario di ciò, Cell si girò appena e colpì Vegeta
con un calcio girato in pieno volto. Papà venne scaraventato verso una
parete rocciosa e ivi rimase con le sopracciglia aggrottate dalla rabbia per
lo smacco subito.
« Vegeta!! » il signor Goku si voltò appena per vedere lo
schianto del principe contro quella dura materia ma rimase con i piedi piantati
al suolo. E io rimasi lassù, lontano sia da mio padre e dal signor Goku,
che dagli altri compagni ad una stupida mezzavia e dall'alto ero come impalato,
paralizzato. Ancora una volta non ero in grado di gestire la situazione ed ero
costretto a lasciare il tutto in mano a qualchedun'altro ... e non potevo fare
nulla per dimostrare che potessi essere un minimo d'aiuto.
Cell ripoggiò il piede a terra e continuò a rimanere
a braccia conserte mentre con gli occhi socchiusi osservava la sistemazione
fastidiosa del principe dei sayan « Hah, così impari Vegeta. Io
ti avevo più o meno avvisato ... Ma se uno non mi dà ascolto poi
non sò che farci » e terminato ciò posò gli occhi
chiari su quelli di Goku. Quest'ultimo non mutò espressione e rimase
a scrutarlo con quegli occhi azzurri.
Senza perdere ulteriore tempo Cell disciolse le braccia tra loro e si staccò
da terra di pochi centimetri. Scattò in avanti a velocità sorprendente
e cercò fin da subito di mettere in difficoltà il sayan: strinse
la mano destra e la fece sfrecciare verso Goku che però, per difendersi,
portò le braccia davanti al viso incrociandole. Il pugno pallido della
creatura di Gelo si fermò e tremò leggermente dopo aver colpito
il duro braccio del Son. Goku arretrò forzatamente lasciando sul terreno
due piccoli solchi all'altezza dei suoi scarponcini blu dallo stampo tipicamente
giapponese. Appena fermatosi abbandonò la protezione al volto e scattò
anch'egli in direzione di Cell: cercò di colpirlo con un velocissimo
sinistro ma il mostro afferrò il suo pugno con la mano sinistra e l'attirò
a sè, quando fu a poca distanza alzò il ginocchio destro e lo
colpì violentemente. Il sayan scrollò rudemente la mano e girandosi
su sè stesso gli girò la faccia con una dura gomitata.
Mentre lo scontro proseguiva senza esclusione di colpi rimasi a debita distanza.
Soltanto quando i due si spostarono in un'altra parte atterrai poggiando i piedi
a terra. Mi voltai un istante verso i miei compagni che nel frattempo erano
occupati a studiare il combattimento da una grande altura rocciosa. Vedendo
che erano concentrati sullo scontro e che non badavano a me, mi avvicinai a
mio padre ma quando gli fui vicino non riuscii a fare nulla. Anche se gli ero
a poca distanza non mi guardò nemmeno ... fu davvero deprimente.
« Bisogno d'aiuto? » non mi sforzai nemmeno di sorridere mentre
gli porgevo quella semplice domanda, tanto sapevo che non mi avrebbe guardato
nemmeno e infatti ciò accadde: poggiò le mani ai bordi del largo
buco e vi si tirò fuori facendo cadere dietro di sè alcune piccole
rocce, posò a terra i piedi e alzò gli occhi verso il suo eterno
nemico e il nuovo/vecchio avversario da sconfiggere. Nemmeno una sillaba fuoriuscì
anche solo per caso da quelle labbra sottili ... Si alzò in volo con
una calma sorprendente e si andò a posare sopra all'enorme parete che
poco prima l'aveva accolto. Nel giro di quei brevi attimi il mio sguardo non
si era mai mutato: gli occhi semiaperti e le labbra serrate e leggermente rivolte
verso il basso. Osservai a terra e mi chiesi chi me lo faceva fare di andare
da lui ogni qualvolta ... non trovando alcuna risposta plausibile mi incamminai
verso gli altri e con un brevissimo scatto e poi un aumento di velocità
fui subito dietro di loro sopra all'altura opposta a quella di Vegeta. Nessuno
si era accorto della mia mancanza ma soltanto Gohan si voltò verso di
me quando poggiai il secondo piede a terra. L'osservai come per chiedergli se
ci fosse qualche problema. Egli scollò leggermente il capo dandomi una
risposta silenziosa e ritornò ad osservare il duello. Anche io, nonostante
non mi sentissi molto preso, alzai gli occhi verso il signor Goku e Cell e li
lasciai piantati su di loro ignaro che, nuovamente, qualcuno alternasse l'osservazione
del combattimento con qualcos'altro ...
Goku guizzò alle spalle di Cell e cercò di colpirlo
con un calcio rotante ma l'androide, che sembrava molto più sveglio e
rapido di quando ci eravamo battuti contro di lui la prima volta con quelle
spoglie, riuscì a parare il colpo e ad arraffargli la gamba con la grande
mano chiara dotata di quelle unghiaccie scure. Strinse le sottili dita attorno
a quello scarponcino creando una forte pressione e un certo fastidioso dolorino
al super sayan, dopo aver roteato numerose volte su sè stesso lasciò
la presa e Goku si andò a indirizzarsi verso di noi ... Non riuscendo
ad arrestare la sua corsa Piccolo si posizionò sulla sua traiettoria
e quando la larga schiena di Goku si poggiò sui palmi dell'alto guerriero,
finalmente di fermò anche se il namecciano sprofondò nel terreno
un bel pò di centimetri ritrovandosi la base d'appoggio di noi altri
all'altezza della cintola. Cell non si fermò affatto: portò le
mani al fianco e concentrò sui palmi di esse una portentosa Kamehameha
che poi, dopo aver raggiunto dopo breve la massima potenza, sarebbe stata scagliata
contro il suo avversario dai capelli biondi. Dall'altra parte Vegeta osservava
a braccia conserte il proseguirsi della vicenda senza muovere più un
muscolo. Forse attendeva un momento propizio ...
« KAME - HAME ... » l'onda aumentò di dimensioni ritrovandosi
con un diametro di almeno trenta centimetri « ... HAAAA!! » la azzurra
fiammata partì dalle mani nemiche verso Goku che, dopo essersi rizzato
in piedi grazie a una leggera spinta di Piccolo, concentrò anch'egli
il suo potere lanciando anch'egli un'onda della medesima specie e dalle simili
proprietà. Il signor Goku però, forse non aspettandosi tutta quella
potenza a così pochi minuti dall'inizio, venne sopraffatto e per non
far accadere una vera e propria tragedia spense improvvisamente la propria Kamehameha
e con i palmi delle mani contené vicino a sè quella avversaria
e dopo alcuni secondi terribili riuscì a deviarla verso l'alto facendola
sparire nelle immensità del cielo.
Cell sbuffò appena e portò una mano alla fronte come se fosse
una visiera per vedere meglio la fuga della sua "creazione": «
Ah che iella ... ».
Goku rimase per un attimo spiazzato: le mani tremavano vistosamente e da esse
si notavano dei piccoli fumini di colore scuro che si alzavano andandosi a fondere
con l'aria chiara ... le scosse energicamente e poi vi soffiò sopra dopo
aver riempito e svuotato i grandi polmoni « URCAAA! Brucia-brucia-brucia-brucia!!
Hai-hai-hai-hai ... ».
« Tutto bene papà? » gli chiese il figliolo guardandolo un
po' di sbieco anche perché forse lo metteva a disagio vederlo comportarsi
a quel modo alquanto ridicolo.
« Sì sì Gohan, và tutto bene » e dopo aver
pronunciato testuali parole fece scomparire il suo sorriso e tornò nuovamente
serio. Si alzò nuovamente in volo indirizzandosi verso Cell lasciandoci
indietro.
Quando furono nuovamente a breve distanza ricominciarono ad
essere interscambiati dei duri e rapidissimi colpi, le rocce al loro passaggio
si sgretolavano o esplodevano mentre le poche piante presenti su quell'isolotto
si piegavano sotto i duri colpi del vento che si veniva a creare al loro rapido
e quasi invisibile passaggio. Sospeso per aria Cell sfoderò un forte
calcio ma il super sayan lo parò portando un braccio a fianco del viso.
Dopo aver parato il colpo Goku mosse il pugno destro in avanti ma il mostro
gli parò il colpo con lo stesso attacco ... le nocche di entrambe le
mani scricchiolarono al contatto ma ciò non fu sufficiente per farli
arrestare: dopo che un sonoro boato venne generato da quel colpo se ne susseguì
un secondo causato invece dallo scontro delle due ginocchia. I due si allontanarono
e dopo un veloce sproloquio Goku aumentò l'aura, si allontanò
appena e risfrecciò in avanti colpendo Cell in pieno volto con un sinistro
fortissimo ma quest'ultimo, dopo aver ricevuto quel colpaccio, si riprese come
se sotto al suo corpo ci fosse una specie di trampolino che lo fece rimbalzare
verso l'alto ... Con un grosso calcio al mento Goku fu costretto a retrocedere
fino poi a precipitare verso terra ...
Prima che l'impatto accadesse il sayan generò un'onda sul palmo delle
mani e la indirizzò verso il terreno. L'onda dai colori chiari lo respinse
indietro fino a portarlo nuovamente verso l'essere perfetto. Quando gli fu nuovamente
vicino lo colpì anch'egli al mento facendolo sbalzare lontano ... non
per dire ma sembrava che ci trovassero gusto a prendersi a pedate in faccia
...
In ogni caso la lotta perdurò per svariatissimo tempo tanté che
dopo molto lo scontro parve divenire alquanto monotono. Era sempre in un pareggio
snervante: nessuno dei due sembrava riuscire a sopraffare l'altro e le urla
di Crillin non servirono per far passare in vantaggio su Cell. Dall'altra parte
del campo mio padre continuava ad osservare concentratissimo lo scontro e nonostante
non fosse più allo stadio di super sayan i suoi occhi sembravano carichi
come se lo fosse stato.
Dovetti ammettere a me stesso che non riuscivo a rimanere concentrato su quel
combattimento e il perché era che avevo la testa un po' altrove e quello
fu un bello sbaglio ...
L'aura aumentò improvvisamente e il sayan generò
tante piccole onde e le lanciò rapidamente verso l'essere perfetto. Egli
le evitò tutte senza problemi e contrattaccò con un colpo similissimo:
il signor Goku si allontanò volando radente al suolo e alzò un
leggero polverone dopodiché si rialzò nuovamente avvicinandosi
senza volere a noi tutti ... errore.
« Avanti Cell, sò che puoi fare di meglio! » lo sbeffeggiò
Goku attirandosi le sue ire che ovviamente le trasformò rapidamente in
fatti: alzò la mano destra, chiuse la mano a pugno e alzò il dito
indice in sua direzione. Da esso si generò un raggio luminescente di
colore magenta ... colpo conosciuto e visto altre volte.
Il Son evitò il colpo sviandolo da una parte ma ciò fece provocare
la continuazione dell'attacco facendolo dirigere verso di me e gli altri. Goku,
accortosi di ciò che stava per accadere e degli effetti che avrebbe provocato
poiché inarrestabile, si girò verso di noi e urlò a gran
voce « STATE ATTENTI!!! ». Il raggio luminescente mi passò
oltre andandosi ad indirizzare verso gli ultimi guerrieri ... per un attimo
tirai un sospiro di sollievo ma la pausa durò ben poco: come detto il
colpo passò oltre e oltre me superò Gohan, Piccolo e Tienshinhan.
Quando il colpo però raggiunse il cyborg 17 la situazione mutò:
il raggio lo stava per colpire ma, visto e considerato che era uno dei colpi
inarrestabili di Freezer, rimase fermo impalato ma per evitare il peggio scatenò
la sua barriera verde. Il colpo rimbalzò ... e mi colpì.
Ciao, oggi sono di pessimo umore e i motivi purtroppo sono
svariati ma, visto e considerato che sono affari miei (dei quali non ve ne dovrebbe
importare niente) e che voi siete quà con altri fini, sarò il
più stretta possibile affinché non vi sia d’impiccio con
le mie scemate … Anzi, lasciamo direttamente perdere che è meglio.
Vegeta4ever: Per Trunks leggi
e vedrai. Per il tempo in cui è narrata la storia … no, sbagliato
completamente a parte il fatto che è ambientata dopo questi avvenimenti
^-^. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio
Juu_nana: Di cali sento che ultimamente
ce ne sono tanti, troppi a mio avviso il fatto è che però tu non
te ne accorgi perché non immagini effettivamente come sono delineate
le scene della storia nella mia testa, se avessi abbastanza tempo per fare tutto
non mi ritroverei ogni qualvolta a rileggere il capitolo e dire “Mi poteva
venire meglio …” ma allo stesso tempo non aver la possibilità
per migliorarlo e inoltre (sempre se avessi tempo) non considererei questo come
un brutto periodo. In ogni caso Cell, dopo la tua micro-onda, è ancora
in piedi e si stà facendo scrocchiare le nocche delle mani … Se
ti và fammi sapere qualcosa, ok? Un Bacione scricciola …
LadyGaunt: Grazie tante, spero
che anche questo capitolo ti piaccia! A presto. Ciao!
Umpa_lumpa: Anche io ho sempre
pensato che fossero delle forzature anche perché la prima (quella del
nucleo nella TESTA –storia originale) è un’erroraccio bello
e buono che fa ridere i polli: poco prima (sempre storia originale) Cell perde
spalle, braccia e TESTA in seguito un onda ma poi … voilà, torna
in piedi bello come il sole (+/- =_=). Per questo ho fatto una piccolissima
modifica ovvero che Cell possedesse questa massa speciale ma che fosse in chissà
quale punto del corpo (ho fatto che si indica la crapa ma se avrai letto bene
non nomina mai la testa) e poi chissà… magari era una cellula addirittura
semimovibile XD. Il teletrasporto poi l’ho lasciato proprio perdere. Spero
che anche questo capitolo ti piaccia. Bacio, ciao
Angelo Azzurro: Per Trunks leggi
e vedrai, non anticipo nulla. Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto
… se ti più consolare a rivolta il mare lo vedrò FORSE a
metà Agosto … non ne parliamo vah, che mi aumenta il nervoso sennò.
Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace se puoi. Un bacioxx
LadyDreamer: Perché l’essere
perfetto non muore? Perché è perfetto (Cell si allontana fischiettando
…). Fammi sapere se anche questo capitolino ti piace, ci conto! Un beso
Sgt: Spero che tu ti sia ripresa
dallo svenimento per questo nuovo capitolo … se sì fammi sapere
se ti piace ok? Un bacione!
Anim Skywalker: Rimetti la spada
nel fodero cocca e tieniti pronta ad attaccare Cell con i tuoi battaglioni spaziali
… forse tra un po’ ti verrà voglia di scatenarti (ma questo
non ti obbliga ad agire in questo capitolo ;)). Fammi sapere se ti piace se
puoi. Un bacio!
chrystal_: La cavalletta continua
a saltare bella e felice … hehehe … fammi sapere se anche questo
capitolo ti garba ok? Mi fa piacere sapere il tuo parere. Un bes ^^
Terminato. Oggi che posso dire? Nulla
che ognuno di voi non sappia già … Spero che entro notte il mio
umore cambi sennò dò di matto sul serio e mando tutto all’aria!!
@_@ <- io che impazzisco
Spero che a tutti il capitolo piaccia anche perché sono rimasta sveglia
fino all’1:00 per terminarlo anche se oggi andavo al lavoro quindi …
beh, ciao a tutti. A presto
Bacioni da una scImMIA
scanca e un po’ giù
( voi però siate up ok? ^^)
CAPITOLO 59
- CATTIVERIA SENZA LIMITI -
Un'improvvisa fitta provenne dalla parte superiore del corpo ... E appena sentii
ciò non riuscii a mantenere gli occhi aperti dal male che provai.
Un'oscura forza mi trascinò con sè e mi fece crollare a terra.
La schiena si piegò al duro contatto con la roccia e successivamente
anche la testa compì lo stesso moto facendo udire a me e a coloro che
mi circondavano un tonfo sordo. I capelli si sparsero in parte sulla larga fronte
mente il resto cadde delicatamente su quella polvere chiara. Le voci si fecero
ovattate e le parole si confondevano una con l'altra rendendomi incomprensibile
qualsiasi dialogo ... Soltanto le tonalità di voce mi aiutavano ad intuire
chi mi stesse rivolgendo la parola.
Nonostante lo stato tremendo di confusione che mi si creò in testa, sentii
qualcuno sollevarmi lievemente la nuca con una mano mentre con l'altra mi scollava
la spalla destra ...
« Hei Trunks, non svenire! Tieni duro! » la larga mano mi scosse
nuovamente la spalla provocandomi però un po' di dolore anche se forse
non era voluto. A quella ennesima fitta strinsi gli occhi e serrai i denti come
se fosse stata una morsa. Riuscii ad alzare la mano destra e dopo un grande
tremore la poggiai delicatamente sulla ferita per poi portarla vicino al volto.
Quando i miei occhi rividero la luce del sole feci un poco di fatica a mettere
a fuoco le immagini ma poi, dopo pochissimo, tutto mi fu chiaro: vicino la mia
mano completamente sporca di un sangue scuro ...
Attorno a me vi erano tutti i miei amici: Tienshinhan mi sorreggeva, Piccolo
affiancato da Gohan mi osservavano sulla sinistra, Crillin (che aveva abbandonato
momentaneamente Yamcha chissà dove) mi era proprio di fronte e per poco
non scoppiava in lacrime, C17 se ne stava un po' distante e dal suo sguardo
riuscii a leggere un nonsochè di scombussolio ... non aveva colpa di
quanto successo, io e soltanto io dovevo prestare maggiore attenzione ... lui
si era limitato a difendersi e perciò, per una volta, non mi sentivo
adirato con lui. Dopo rapidissimi istanti intervallati da altre fortissime fitte
a dir poco strazianti, scese dal cielo anche il signor Goku che, dopo essersi
affiancato al compagno d'avventure di una vita intera, mi si avvicinò
maggiormente porgendomi uno sguardo alquanto preoccupato. Cercai di sorridergli
anche se l'improvviso calo di forze mi resero l'impresa più faticosa
del previsto. Il Son, non del tutto sollevato, mi chiese ugualmente se stavo
bene ... insomma, non ero al pieno delle forze: il raggio mi aveva perforato
la spalla sinistra rendendomi così inutilizzabile il rispettivo arto
e oltre a ciò mi aveva danneggiato una parte del petto senza però
aver intaccato gli organi vitali, in ogni caso cercai di essere il più
vitale possibile.
Solo Vegeta non c'era ... ciò mi provocò un dolore differente
...
« Hei Trunks! Tutto bene?! Rispondimi!! » proferì
Crillin urlando e sbracciandosi come se fosse stato uno scaricatore portuale.
Senza l'utilizzo delle mani cercai di tapparmi mentalmente le orecchie ... nonostante
ciò e lo stato confusionale il messaggio riuscì a raggiungermi
forte e chiaro: « Crillin non urlare ... sono ferito ma mica sordo »
riuscii a dire mantenendo a fatica gli occhi aperti. Quasi tutto il gruppo scoppiò
a ridere ma come si sà, il bel gioco dura poco ...
Udii una risata nei dintorni e notando che tutti alzavano gli occhi al cielo
capii che l'oggetto del loro interesse non era altri che Cell: « Hahahah!
Ma tu guarda che strano colpo di fortuna! Non c'è che dire, oggi è
proprio il mio giorno ... ».
Vidi il signor Goku stringere i pugni rabbioso e gridare in sua direzione: «
Me la pagherai cara Cell!! Capito?! »
Il nemico incrociò le braccia e strinse appena gli occhi formando così
un'espressione da persona fortemente dubbiosa ... « Pagare per cosa? Davvero,
non riesco a capirti »
« Per quello che hai fatto a Trunks! Pagherai tutto quanto con gli interessi,
te lo garantisco!! »
« Haaaan ... » disse Cell con uno strano sorriso sul volto prima
di ridacchiare lievemente portandosi anche una mano alla fronte come per asciugare
una goccia di sudore che non c'era « ... Guarda Son Goku che non è
per colpa mia se il ragazzo è ridotto a quello stato. Se fosse stato
attento e con la testa dove doveva essere a quest'ora sarebbe in piedi come
tutti gli altri. Non mi stupisco affatto della faccenda, anche prima aveva la
mente altrove e l'ho dovuto minacciare per svegliarlo! ... » il mostro
divenne improvvisamente serio poiché già stanco di quella sottospecie
di paternale che avrebbe dovuto fare qualchedun'altro « ... Ora, se non
vi dispiace, vorrei riprendere quello che era il mio diletto. Forza, avanti!
».
Goku, prima di tornare alla volta dello spietato Cell, mi osservò un'ultima
volta e sorrise in modo strano.
Tienshinhan mi fece alzare in piedi e mi aiutò ad incamminarmi verso
una piccola roccia sulla quale mi sarei dovuto sedere. Mi sedetti e rimasi lì
per un sacco di tempo con a fianco Yamcha che era ancora nel mondo dei dormienti
ma che di tanto in tanto sembrava quasi che ne facesse ritorno. A parte il dolore
che provavo, che era davvero forte anche se forse avevo provato di peggio in
passato, incominciai a sentirmi inadeguato alla situazione: Cell aveva ragione,
avevo sempre avuto la testa altrove, non mi svegliavo minimamente e dopo ogni
nuovo colpo i pensieri tornavano a farsi strada occupando ogni millimetro della
mia mente ... e pensare che a me sarebbe bastato anche un solo sguardo ...
Mentre con la mano continuavo a tenere premuta la ferita in modo da limitare
lo scorrere del sangue, osservavo dal lato opposto del campo nella speranza
che Vegeta, mio padre, si voltasse e facesse almeno finta di chiedersi come
stessi. Quando però questo accadde fui io a non riuscire a tenere gli
occhi alti perché preso all'improvviso da un moto di vergogna: il figlio
del principe dei sayan era stato colpito quasi a morte perché aveva la
testa nel mondo dei sogni ... per lui sarebbe stato motivo d'umiliazione. Quando
rialzai gli occhi azzurri alla ricerca dei suoi oscuri e tenebrosi lo rividi
nuovamente con il naso per aria concentrato sullo scontro tra Cell e Goku. Beh
... altra possibilità persa.
Sentii dei passi avvicinarsi ma non alzai lo sguardo per vedere chi fosse. Quando
però udii la voce di colui che mi si era fermato di fronte e proprietario
di un paio di scarpe da tutti i giorni di colore azzurro, alzai il viso e osservai
la sua posa: piedi fermi e posa fiera, occhi gelidi mentre con la mano destra
mi porgeva un tessuto dal colore sgargiante ...
Goku scattò in avanti e colpì Cell in pieno stomaco.
Questo, dopo essersi ripreso, si raddrizzò e con furia rispose al colpo
con un dritto in pieno volto causando lo spaccamento del labbro inferiore e
una leggera fuoriuscita di sangue sayan puro. L’ultimo colpito non demorse
e ritornò alla ribalta … Cell lo intercettò anticipando
le sue mosse: portò le mani in avanti e da esse fece scaturire due enormi
onde che successivamente si unirono e divennero una soltanto prima di andare
ad esplodere contro quell’essere di carne ed ossa. Goku, non riuscendo
ad evitare il colpo, incassò come meglio poté ma alla fine (come
spessissimo capitava negli scontri contro di lui a quanto ne sapevo) la parte
superiore della tuta da combattimento, già malconcia prima dello scontro,
era totalmente da buttare poiché semi-bruciacchiata e piena zeppa di
buchi più o meno grandi perciò portò una mano al petto
e strinse tra le dita un lembo di quel tessuto e successivamente, con a mio
avviso un po’ di teatralità, se la strappò di dosso con
un colpo deciso e rapidissimo. Quella stoffa, un po’ di colore scuro mentre
altra di un’arancio acceso, cadde con leggerezza a larga distanza dopo
esser stata sorretta dalle braccia del vento un paio di volte. Sprigionò
l’aura e fletté leggermente le gambe stringendo al contempo i pugni,
urlò liberando un’alta voce che divenne roca al culmine della massima
altezza sonora possibile e dopo si gettò ancora all’attacco per
nulla stanco. Cell sorrise compiaciuto nel vederlo avvicinare.
« Non mi serve, tienitelo per te » riuscii a sibilare
dopo l’ennesimo colpaccio inflittomi dal mio corpo trafitto.
« Non credere minimamente che il mio voglia essere un gesto di gentilezza!
Se lo faccio è perché ho un motivo … » 17 rimase impalato
con i piedi a terra noncurante delle mie parole e continuava a tenere nella
mano il foulard che poco prima teneva al collo limitando la stretta al minimo
indispensabile, giusto per non farlo cadere al suolo.
Premetti maggiormente la mano sulla ferita agendo d’istinto forse per
convincermi inconsciamente che non necessitavo di alcun aiuto da parte di chicchessia
… « Allora dimmi, quale sarebbe questo motivo? » chiesi un
po’ titubante in principio ma poi sicuro vedendolo irrigidirsi appena
forse perché l’avevo colto in contropiede prima del tempo o comunque
prima di quanto si aspettasse.
Il suo braccio oscillò appena sotto il suo leggero fremito ma, dopo che
si fu ripreso, strinse gli occhi facendo accigliare anche le sopracciglia «
Non sono affari tuoi chiaro?! E adesso prendilo! Di certo sarà meglio
così » e dopo aver detto ciò strinse con forza maggiore
quel lembo di stoffa e mi si avvicinò maggiormente porgendomi quell’oggetto.
Vedendo quel foulard così vicino osservai prima l’oggetto e poi
lui alzando un sopracciglio alquanto dubbioso « A dire il vero sarebbero
anche fatti miei, o no? E comunque ho visto delle piccole macchie marroni …
»
Il cyborg parve adirarsi un poco e si stizzì « Non fare il pignolo
e accontentati, non saranno delle macchiette di olio a farti andare in cancrena
anche tutto il resto! ».
Tornai di un’espressione facciale normale « Non hai risposto alla
mia domanda … » e al termine della mia frase inclinai leggermente
la testa da un lato così, forse perché stavo più comodo
…
17, che dapprima aveva volutamente sviato la domanda facendo finta di non averla
nemmeno udita, alla seconda richiesta abbassò il braccio un po’
avvilito avvicinando lo straccetto arancione al ginocchio e sviando lo sguardo
da una parte. Non si decise a parlare perciò ricominciai io a proferire
parola: « Mettilo via, non ne ho bisogno … » dissi facendo
un cenno con la testa in direzione del foulard arancione « … vorrei
mantenere almeno il poco di autostima che mi rimane … ».
Il cyborg senza nemmeno guardarmi negli occhi alzò le braccia verso il
collo e si riallacciò attorno ad esso il leggero tessuto facendo un nodo
bello stretto. Gli occhi di ghiaccio però continuarono a rimanere fissi
al terreno … « Sembra una maledizione … »
Alzai improvvisamente gli occhi verso i suoi che rimanevano ancorati a terra
« Cosa? … »
Si portò le mani al petto e le appoggiò delicatamente «
… Questa mia nuova forza … da quando ne sono entrato in possesso
nulla è andato per il verso giusto … »,
Se avessi avuto la forza mi sarei alzato in piedi e l’avrei riempito di
pugni, giuro! « Ma cosa credi? Che il mondo giri attorno a te? ».
17 alzò gli occhi e finalmente li rivolse verso di me « Non ho
detto questo, è solo che … » si voltò dandomi le spalle
per continuare l’osservazione dello scontro « … è una
spiacevole sensazione: sei diventato più forte eppure ogni cosa ti scivola
dalle mani … Nonostante io desideri liberare 18 da quel mostro prima ho
perso quella dannatissima lenticchia e poi ho colpito te. Certo, ti detesto
ancora per quello che mi hai fatto e prima o poi te l’avrei fatta pagare
cara ma questo non era di certo il momento migliore e nemmeno il modo più
adatto ».
Una cosa (e forse l’unica) che ancora oggi apprezzo di C17 è il
fatto che sia sempre stato schietto con me, non un pelo sulla lingua …
e anche allora apprezzai in parte … « Ti ringrazio =_= ….
Comunque era un fagiolo e non una lenticchia ».
Sentendo l’enorme gaffe che aveva commesso, 17 alzò leggermente
le spalle di scatto e le bloccò a una sciocca mezzavia dopodiché,
con uno spiccio “Quello che è!” tornò ad osservare
il duello come se nulla fosse accaduto. Seguii il suo esempio anche se al contrario
di lui sapevo che Piccolo aveva sentito anche la più piccola sillaba:
ci aveva squadrato un paio di volte leggermente incuriosito …
In ogni caso, dopo breve, a causa di un problema ben maggiore, la discussione
venne pressoché dimenticata …
Cell apparve davanti a Goku rapidissimo e fulmineo lo colpì
con una gomitata dalla violenza inaudita. Il sayan non si fece abbattere: dopo
un istante di smarrimento scomparve dalla vista del mostro grazie alla tecnica
del tele-trasporto e gli comparì alle spalle, caricò rapidissimo
un’onda Kamehameha e la lanciò senza indugio alcuno contro la schiena
dell’essere perfetto … Dopo un urlo disumano Cell cadde a terra
a peso morto sprovvisto della parte superiore del corpo. La massa senza vita
provocò un tonfo sordo quando precipitò ai piedi del piccolo Gohan
che, in mezzo a tutti noi, era proprio al centro a fianco del suo maestro. Il
ragazzino, vedendo per la prima volta quello spettacolo, rimase alquanto schifato
dall’accaduto ma poi, vedendo avvicinarsi il padre ancora trasformato
con il suo magico bagliore, si risollevò tornando sempre quello di sempre.
Goku alzò una mano in direzione del corpo menomato e si preparò
a farlo scomparire dalla faccia della terra « Se lo distruggerò
completamente non avrà più la forza di ricomporsi e allora sì
che sarà la fine … » poi però cambiò idea:
effettivamente non era saggio fare sparire Cell sotto gli occhi del figlio …
a parte il brutto spettacolo, sarebbe stato oltremodo pericoloso anche per tutti
noi altri che eravamo a una distanza tremendamente esigua. Pertanto afferrò
con entrambe le mani il corpo nemico, si voltò dandoci le spalle e lo
lanciò con forza in aria facendolo allontanare di svariati metri. Quando
fu ad una lontananza accettabile aprì i palmi delle mani e iniziò
a generarvi sopra un onda dal grande potenziale … prima del tempo il corpo
di Cell esplose in mille e più pezzi che incominciarono a cadere verso
terra come una vera e propria pioggia. Una pioggia di cenere …
Sbigottiti e sorpresi come non mai li vidi guardarsi attorno non capendo bene
cosa fosse successo, il signor Goku poi spense la sua onda con amarezza …
solo io mi voltai verso sinistra e lo vidi per primo: mio padre, trasformato
in super sayan, teneva ancora il dito medio e il dito indice della mano destra
puntati dov’era Cell poco prima. Capii al volo e ben presto anche gli
altri … Vegeta se la rideva pienamente soddisfatto per aver rubato la
vittoria al suo eterno rivale. Il Son non poté far altro che spallucce
in direzione del suo vecchio compagno d’avventure Crillin che, nel frattanto,
dondolava la testa da una parte all’altra come per sottolineare il suo
“non apprezzamento” del gesto nei confronti del principe dei sayan.
La leggerezza e la pace non durarono nemmeno un minuto completo: due forti e
robuste mani apparvero all’improvviso dal terreno e afferrarono le piccole
caviglie di Gohan che, dopo un grido di terrore, venne tirato nelle profondità
del sottosuolo con la forza bruta.
« GOHAN!! » il padre non poté fare nulla e prima che riuscisse
anche solo a sfiorarlo il ragazzino era già sprofondato in una buca artificiale.
L’unico elemento che ci consentiva di credere che Gohan fosse ancora vivo
era il percepire la sua aura che, istante dopo istante, continuava a rimanere
alta …
Nuovamente a sinistra sentimmo una risata tremendamente famigliare.
Ci voltammo e rivedemmo Cell assieme al figlio di Goku: era sospeso a mezz’aria
a pochi centimetri dal terreno sul quale stazionava mio padre e teneva il ragazzino
per il collo, ben saldo … Dopo pochi attimi dei quali il mostro li trascorse
per osservare il bimbetto, mollò la presa lanciandolo a pochissimi centimetri
di distanza. Rapido lo riafferrò per il bavero della divisa da combattimento
e non lo fece cadere a terra.
Si voltò verso di noi « Le cellule di Piccolo mi sono state d’aiuto
anche questa volta, ringrazio profondamente … » sibilò accennando
lievemente con la testa in cenno di palese scherno « … Certo però
che non me lo aspettavo: mi è bastato fare un doppione e tu non te ne
sei nemmeno reso conto ».
Goku strabuzzò gli occhi colto di sorpresa « Quando ti saresti
sdoppiato?! ».
Cell sorrise beffardo come al solito « Quando tutti voi vi siete affannati
a soccorrere Trunks. Nessuno mi ha tenuto da conto perciò ne ho potuto
approfittare sdoppiandomi ed ora eccomi qua, più vivo che mai ».
« Maledizione … » sussurrò Crillin in preda alla rabbia
« … questo vuol dire che il vero Cell è ancora più
forte di quel doppio di poco fa! Accidenti, sembra sempre più impossibile
fare fuori quel mostro!! ». Piccolo fortunatamente lo corresse «
Non è proprio così: a differenza della tecnica di Tienshinhan
i miei doppi hanno una forza e una potenza pari all’originale pertanto
il Cell che ci troviamo davanti è uguale a quello affrontato poco fa.
E’ logico però che a questo punto a Goku toccherà fare tutto
da capo e inoltre bisognerà fare attenzione che Cell non crei ulteriori
doppie forme perché sennò siamo davvero fregati ». Lo spirito
di noi tutti si risollevò ma non più di tanto …
L’essere perfetto riosservò Gohan negli occhi e vi ci specchiò
con noncuranza continuando a conversare con il Son che stava dall’altra
parte, sull’altra parete rocciosa « Sai Goku, prima il tuo amico
mi ha detto una cosa veritiera e cioè che allo stato in cui ero avrei
potuto tranquillamente evitare di farmi saltare in aria e terminarvi uno ad
uno senza impegnarmi troppo … » Goku si voltò verso Crillin
che non poté far altro che assentire a ciò che era stato appena
detto « … pertanto ho deciso che seguirò il suo “consiglio”
e lo metterò in pratica fin da subito ». Cell alzò leggermente
gli occhi scostandoli da quelli del bambino e fece finta di elaborare un qualche
piano strategico …
« Deciso … » esclamò poi all’improvviso facendoci
cadere in un allarme generale « … il primo sarai tu ».
Cell alzò un braccio, generò una potente onda e la scagliò
senza alcuna esitazione.
Vegeta non poté fare nulla per evitarla …
Venne circondato da una nuvola di fumo scuro e da essa, dopo poco, ne fuoriuscì
con la pelle ustionata e ricoperta di gravi ferite … Il corpo cadde tremendamente
lontano, ruzzolò un paio di volte raggiungendo la sponda di una roccia
che dava sul mare e poi, come se fosse spinto da un’oscura forza, cadde
al suo interno perdendosi nel suo azzurro.
Capitolo 60 *** L'arguzia di Cell e l'idecisione di Gohan ***
Sono in ritardo, Lunedì non sono riuscita a pubblicare
perché non avevo terminato il capitolo ... purtroppo erano sopraggiunte
talmente tante distrazioni che non sono riuscita a resistere.
Juu_Nana: Lenticchie o fagioli
per lui non fanno molta differenza ... sempre legumi sono e sempre resteranno
tali no? La cavalletta è ancora in piedi e con questa anche il grosso
dei guerrieri ... uno però è ancora in fondo al mar "In fondo
al maaaaar!!!". Leggi e vedrai che succede! Un bacio scricciola!
Vegeta4ever: Hei, paladina per
la morte di Cell, sei sempre sconnessa? XD XD XD Grazie per le belle parole,
il periodaccio continua anche se si stà via-via alleggerendo e questo
mi dà un po' di respiro. Per la sua morte definitiva (che arriverà,
stanne certa) dovrai aspettare purtroppo ... ma non tantissimissimo ... ovvio
che in questo capitolo ancora non c'è però ^^. Fammi sapere se
ti gusta stò chap! Beso
Angelo Azzurro: 17 non voleva
fare amicizia ... detesta Trunks ma nemmeno lui sà bene il perché
del suo gesto (volevo chiederglielo proprio adesso ma si è volattilizzato
per magia O.O). E vabbè, rispondiamo alla tua domanda: sì, Vegeta
e Trunks entrerarro nella stanza ... contenta? Anch'io perché adoro raccontare
bufale XD ... o no? Ti lascio leggere il capitolo in pace e se ti và
scrivimi 2 righe per dirmi se ti è piaciuto o meno! Ciao ciao
LadyDreamer: Come può
lasciarci le penne uno che di piumini non ne ha mezzo? XD Ce ne vorrà
ancora un pochinino prima che ciò accada, abbi pazienza. Occhio che il
martello non ti cada sui piedi ^^ un bacione!
christal_: La copia made in China
ora Cell non ce l'ha più, ora è puro cotone al 100% XD Spero tanto
che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione!
Umpa_lumpa: Beh, in questo di
colpi ce ne sono un po' meno ... capita no? In ogni caso spero che anche questo
capitolo sia di tuo gradimento. Un bacione enorme!!
Sgt: Anchio penso che nel cartone
ci sia un po' troppo casotto ... eppure Piccolo lì non sbotta mai nostante
tutti urlino come dementi anche se ha le orecchie ipersensibili ... mah. Anche
se in ritardo spero che questo capitolo ti piaccia. CIao!
Anim Skywalker: La tua pazzia
è davvero graditissima ^^ come vedi ho aggiornato oggi, spero che vada
bene ugualmente. Un bacio!
folg_89: Ed eccoci arrivati al
pelandrone sotto l'ombrellone ... come si stava? Anche se il bel tempo è
arrivato adesso spero che tu non abbia preso solo acqua ma anche un po' di sole
^^. In questo capitolo succede qualcosina e spero che questa ( e anche tutto
il resto) sia di tuo gradimento. Oibò, ti saluto, ciao!!
Fine. Ho pubblicato ancora una volta ad
un'orario differente (e anche giornata adesso che ci penso) ... sono incorreggibile,
scusate. La prossima volta sarò fiscale.
Spero che a tutti piaccia il capitolo nonostante quello che è.
Un bacio a tutti ^-^. A presto scImMIA
CAPITOLO 60
- L'ARGUZIA DI CELL E L'INDECISIONE DI GOHAN -
All'improvviso mi sembrò che qualcosa mi cadesse dentro.
Le gambe erano pesantissime e sentii qualcosa sprofondare ...
Gli occhi spalancati osservavano un punto indefinito e al contempo preciso:
quel pezzo di roccia che improvvisamente si spezzava e toccava l'acqua salata
del grande mare celeste, l'area in cui papà era precipitato senza freni.
Quando l'ultima increspatura si andò ad infrangere contro la roccia della
piccola isola l'oggetto che continuava a cadermi dentro toccò quella
specie di fondo facendomi piantare i piedi a terra come se avessi avuto i chiodi
sotto gli scarponcini. E poi dopo, come se ci fosse stata una sorta di molla
nella parte inferiore del mio animo, quella pesantezza rimbalzò tornando
in superficie svegliandomi da quello stato di stallo che mi impediva un qualsiasi
tipo di movimento, anche quello più semplice.
Un singolo sibilo con annesso il suo nome mi sfuggì dalla bocca. Nonostante
ciò il corpo rimase completamente immobile.
Soltanto in un secondo momento quel rimbalzo mi diede l'impulso di reagire,
in un modo sciocco forse, ma fu comunque una reazione: scattai in piedi scollandomi
dalla roccia sulla quale ero appoggiato e corsi come un folle raggiungendo il
perimetro di quell'altura rischiando addirittura di cadere di sotto perché
troppo preso dalla foga con la quale avanzavo nella direzione per il momento
giusta con la gola che nel frattempo sembrava squarciarsi sotto le forti grida
che emettevo senza stregua alcuna ...
I capelli si mossero con foga quando una forte mano mi afferrò la spalla
sana impedendomi di proseguire ulteriormente commettendo anche un gesto molto
più stupido. Goku mi tirò indietro con una sorta di tenerezza
nonostante fosse avvolto dalla trasformazione da leggendario guerriero. Evidentemente
apparivo molto più preso di quanto osassi pensare nonostante le uniche
parole che mi uscissero dalla bocca fossero soltanto delle alte esclamazioni
con all'interno il suo nome e nulla più ... forse erano i modi che davano
nell'occhio.
Dall'altra parte Cell continuava ad osservarmi con quegli occhi carichi di cattiveria
ed ero consapevole che era felice della situazione ... il mio stato angoscioso
lo rendeva felice e gonfiava la sua smania di grandezza: non solo riusciva ad
avere la meglio dal punto di vista fisico perché riusciva a schiacciarmi,
a quel punto ero divenuto più debole anche sotto la prospettiva caratteriale.
Che razza di schifo ... per fortuna che Vegeta era sotto il livello dell'acqua
e non poteva vedermi in quel brutto stato davvero pietoso che l'avrebbe fatto
sentire ricoperto di vergogna anche al solo pensiero.
« Calmati Trunks! » il signor Goku dovette usare
la forza per farmi ricadere su quella roccia durissima. Picchiai forte il fondoschiena
ma non provai dolore al riguardo. Il Son mi si fermò dinanzi utilizzando
per una volta uno sguardo davvero serio ... poi risfoderò i suoi soliti
occhi gentili tornando quasi quello di sempre « Non ti preoccupare ...
». Anche se aveva utilizzato quelle parole i miei occhi rimasero sgranati
ad osservare quel punto indefinito.
Cell rimase immobile con ancora il ragazzino mezzo sayan accollato alla sua
grigia mano non di sua volontà. Più passava il tempo più
la stretta rimaneva salda e i movimenti agitati del povero Gohan divenivano
completamente inutili in quel frangente: l'essere perfetto non lasciava allontanare
la sua preda e si intestardiva su chissà quale piano malefico che ancora
rimaneva segreto e segregato nella sua diabolica mente da essere strano ma ugualmente
pluricellulare. Dopo una fragorosa risata che fece riattirare tutte le attenzioni
su di lui agitò l'oggetto rapito poco prima facendolo oscillare con noncuranza
come se fosse stato una sorta di burattino. Notando però che forse non
gli arrecava abbastanza fastidio ripeté l'azione di poco prima: lo lanciò
leggermente in aria e lo riafferrò saldamente per i corti capelli ...
Dopo aver udito un lieve gemito fece riscuotere il pupazzetto di turno in modo
rude. Goku dall'altra parte lo osservava inquieto e restio dall'agire: se fosse
partito all'attacco suo figlio avrebbe subito? Sarebbe stato attaccato per colpa
sua? Rimase in attesa di un cenno, uno qualsiasi che gli permettesse di correre
a salvare la persona a cui più teneva. Purtroppo Cell, che si era addirittura
lamentato degli atteggiamenti di alcuni di noi durante lo scontro, ricominciò
a giocare sporco mostrando la sua ingordigia di sofferenza e sangue ...
Dopo aver smesso di ridere fermò il piccolo Gohan davanti a sè
tenendo rigido e teso il lungo braccio e osservando il bambino come se fosse
stato un graditissimo premio. Lo fissò negli occhi scuri rispecchiandosi
e rivedendo i propri di un colore tremendamente differente e oltretutto anormale
... Dopo un sogghigno compiaciuto mostrò i bianchi denti sorridendo a
tutti noi dopodiché sollevò il ragazzino in aria proprio come
se fosse stato un grande trofeo sfoggiando anche un'espressione che aveva uno
strano nonsoché di gioioso e spensierato che ricordava l'espressione
facciale di un bambino piccolo ... ciò ci fece salire il sangue al cervello.
I pugni di Son Goku si strinsero violentemente ma la stretta aumentò
poco dopo con un'azione totalmente differente: Cell smise di fare il buffone
e tornò dell'espressione di sempre ovvero demoniaca. Riosservò
il piccoletto e piegò il braccio con una velocità sorprendente
facendo avvicinare il sayan terribilmente ... Una piccola macchia di sangue
sporcò la fronte dell'essere perfetto mentre dal piccolo naso colò
inesorabilmente un liquido denso e del medesimo colore.
Il ragazzino rimase ad occhi chiusi lasciando che il sangue sgorgasse liberamente
anche perché non poteva fare diversamente. Al fatto il padre non resse:
aumentò d'energia e i suoi capelli divennero più rizzi e luminosi
del normale, i suoi occhi sembravano fiammeggiare d'ira ... Scattò verso
di Cell con furia e ferocia con un pugno un vanti mentre l'altro, leggermente
sul fianco si caricava iniziando a creare al suo interno e attorno a sé
un'energia al di fuori del normale che appariva luminosissima e circondata da
delle scariche chiare ma capaci anche da sole di creare ustioni di una certa
entità. Il suo volo si bloccò improvvisamente vedendo il sangue
del suo sangue muoversi appeso a quella mano: anche se i capelli scuri erano
intrappolati si girò su sé stesso colpendo Cell con un calcio
destro davvero violento. Il viso del mostro si voltò dall'altra parte
non riuscendo a nascondere un certo stupore mentre una parte del sangue sayan
che era sulla sua fronte schizzava lontano ...
Cell rimase con la bocca semiaperta ad osservare per caso il
Son adulto. Gohan nel frattanto rimaneva appeso con uno sguardo bieco mentre
con una mano rapida si puliva il naso colante cancellando le tracce residue
del colpo. L'essere, dopo un lieve attimo d'attesa, si rivoltò verso
di lui con i denti stretti impegnato seriamente a ridurre a pezzettini il mostricciattolo
impertinente. Fu sfortunato però, non ne ebbe il tempo: appena si voltò
il ragazzino lo colpì con forza con un destro deciso e piazzato a pieno
che lo costrinse a rompere l'opprimente castigo a cui era costretto a sottostare.
Gohan scese e quando toccò terra con i piccoli piedi si allontanò
di poco mettendosi poi in posa di guardia. Cell si massaggiò appena il
punto colpito ed osservò shoccato quel marmoccio impertinente che mostrava
tutta quella forza strepitosa che mai avrebbe anche solo immaginato. Sgranò
gli occhi e poi li assottigliò come un gatto dopo aver osservato quel
bagliore accecante che l'aveva avvolto e trasformato completamente: gli occhi
azzurri lo inquadravano minacciosi come per esprime l'incapacità del
sayan di provare il benché minimo sentimento per colui che aveva portato
dolore a così tante persone ... ai suoi amici e soprattutto alla sua
mamma.
Il Son maggiore si ricompose poiché già a conoscenza delle qualità
combattive del figlio: spense quasi completamente la trasformazione lasciando
colorati capelli e occhi mantenendo però l'aura ad un livello inferiore,
rilassò gli arti superiori facendoli avvicinare ai fianchi ed emetté
un leggero respiro di sollievo constatando infine che Gohan non aveva alcun
bisogno di aiuto ... Sempre premuroso Goku, eh?
Cell, d'altro canto, era rimasto inebetito davanti a quel ragazzino che con
soli due colpi, e sicuramente non alla massima potenza, l'avevano fatto reagire
a tal modo e cioè l'avevano portato a subire facendosi ricoprire di ridicolo.
Nel suo animo cattivo pensava di aver toccato il fondo con mio padre, con me
e con addirittura il signor Goku ... mai avrebbe pensato che invece, colui che
l'avrebbe annichilito a tal modo, potesse essere un pestifero marmocchietto
che si divertiva a menare calci all'aria perché ciò faceva piacere
al padre snaturato. Assottigliò maggiormente gli occhi incominciando
ad elaborare una serie di studi personali cercando di cogliere più informazioni
possibili con la possibilità poi di utilizzarle a proprio vantaggio per
combattere e sconfiggere colui che gli si parava davanti. Si osservò
attorno meglio studiando anche gli altri combattenti: nessuno, me compreso,
poteva tenergli testa al livello a cui era esclusi i due Son che uno era ancora
in splendida forma mentre l'altro non aveva ancora mostrato nulla di che sulle
sue potenzialità nascoste. Vedendo ciò la questione lo mise un
po' in difficoltà: se avesse attaccato o uno o l'altro si sarebbe dovuto
scontrare poi con entrambi anche contemporaneamente ... questo avrebbe reso
ancora più difficoltosa la sua ascesa portando così a compimento
ciò per cui era stato creando realizzando allo stesso tempo i propri
desideri.
Rimase immobile per un qualche tempo aumentando l’attesa che era già
estenuante di per sé. Tutti osservavano coinvolti l’essere perfetto
cercando di leggere un qualche indizio utile nella sua meditazione per poi riferirlo
ai due Son nel caso loro non si fossero accorti di quei piccoli aiuti, diversamente
dagli altri ogni tanto osservavo in una diversa direzione … speravo che
da un momento all’altro che lui riemergesse sfoggiando tutta la sua fierezza
accompagnato da quella capigliatura insolita …
Cell si guardò un’ultimissima volta attorno andando
a far cadere i suoi occhi sul ragazzino che, a suo parere impertinente, rimaneva
immobile a fissarlo con astio mentre la sua energia luminosa continuava a sollevare
e a realizzare piccoli mulinelli carichi di polvere terrosa. Questi si alzavano
e si allontanavano andando a far sparpagliare quei piccoli granelli nel cielo
limpidissimo ... Se una comune persona fosse passata di lì, sotto a quella
azzurra volta, avrebbe pensato che fosse una giornata splendida, l’ideale
per una scampagnata in compagnia con tanto di pic-nic all’ombra di un
qualche albero … peccato però che fossimo su di un’isola
e che sopra di essa vi era colui che avrebbe disintegrato tutto e tutti se solo
vi fosse riuscito.
L’essere perfetto riaprì lentamente gli occhi che prima teneva
aperti appena. Sbatté un paio di volte le palpebre dopodiché alzò
le lunghe braccia e le incrociò tra loro. Il suo sguardo impassibile
nascondeva a meraviglia quella lievissima perplessità che gli gironzolava
dentro. Lo sguardo divenne per un istante più duro di quanto fossimo
abituati e in quel frangente sembrò terribile: gli occhi sembravano fiammeggiare
nella loro sottigliezza riacquisita mentre la bocca arricciata in una smorfia
di puro disprezzo ricreava tutt’attorno al viso una sorta di lieve ragnatela
che lo incupiva maggiormente. La sua voce, dopo tanto silenzio, si sentì
e ci parve molto più alta delle altre volte … parlò con
calma, estrema calma …
« Ragazzino non sei tu il mio avversario adesso … »
Gohan strabuzzò appena gli occhi incredulo a ciò che aveva udito
e rimase con quell’espressione buffa per parecchio tempo, fino al termine
della dichiarazione del suo avversario. Cell si voltò appena in direzione
del padre che, alla sua esclamazione, era tornato in posizione d’allerta
« … L’unico motivo per cui ho abusato di te è perché
ero curioso di vedere come avrebbe agito se il proprio figlio si fosse trovato
in difficoltà … » disse poi facendo un rapidissimo cenno
al guerriero con la divisa stracciata.
Il ragazzo abbassò lievemente l’energia a con annessa anche le
piccole braccia che prima teneva rigide vicino ai fianchi, un sopracciglio si
alzò leggermente evidenziando la curiosità del monello. Quando
Gohan voltò gli occhi chiari incontrando quelli del padre a Cell balzò
nel suo strano cervello una sorta di idea …
L’occhio magenta si spostò andandosi a posizionare nell’angolo
sinistro dell’organo e con esso fulminò con lo sguardo il piccoletto
che ancora non capiva dove volesse giungere: « Sai Gohan, penso di aver
capito cosa avesse in mente tuo padre … » disse l’essere parlando
con una voce che volutamente cercava di essere dai toni famigliari e pertanto
altamente calorosa « ... secondo me voleva lanciarti allo sbaraglio per
metterti alla prova ma immagino che se fosse accaduto qualcosa non si sarebbe
mosso di un passo. Lui si fida di te ragazzino, crede in te e nelle tue potenzialità;
avrebbe aspettato finché non avessi scatenato la tua ira, la tua vera
rabbia e non sarebbe intervenuto finché non sarebbe sopraggiunta la mia
morte ... o la tua ».
Rimanemmo perplessi a quelle ultime parole e il piccolo Gohan, più di
tutti, faticava a rimanere di un'espressione normale: la bocca semi aperta e
gli occhi azzurri completamente aperti ... la notizia che il padre non l'avrebbe
aiutato nonostante la sua ancora giovane età e l'inesperienza con la
trasformazione finché non avrebbe perso la vita lo l'aveva lasciato basito.
« GOHAN! NON LO ASCOLTARE!!! » urlò Goku in direzione di
suo figlio nel tentativo, alquanto affannoso, di distoglierlo da quel mucchio
di sciocchezze che l'essere perfetto gli stava propinando con l'inganno. Il
diretto interessato rimase immobile.
Cell spostò gli occhi verso Goku « Ragazzino, ammettiamolo, è
una possibilità che non si può escludere ... » le braccia
si strinsero maggiormente « ... il dottor Gelo mi ha messo a disposizione
una quantità pressoché infinita di notizie: sono consapevole di
come sono andate le vicende in passato e ogni volta lui non è mai accorso
in vostro aiuto prima che tu non fossi in pericolo di vita. Spiacente ma i fatti
parlano da soli: non è molto premuroso e non ci metterei la mano sul
fuoco su un fatto anche solo simile ».
La piccola bocca si richiuse non lasciando fuoriuscire da essa alcun suono.
Da quella distanza eravamo riusciti a cogliere ogni singola
sillaba di quell'essere senza cuore che si prendeva gioco dei sentimenti di
un bambino con una leggerezza spaventosa. Crillin, mentre aiutava l'amico Yamcha
a rialzarsi in piedi poiché ripresosi dal colpo, strinse con forza il
pugno destro e ringhiò schifato dal nemico: « Maledetto! Come può
comportarsi a questo modo?! Altro che essere perfetto, è il mostro più
orribile che io abbia mai visto sulla faccia della Terra ... ». Molti
altri commentarono il comportamento utilizzato in modo sleale e anche a me fuoriuscì
qualcosa. Solo Piccolo, che rimaneva impalato con le braccia conserte, pareva
tranquillo anche se dentro di sé i ragionamenti fioccavano e si interlacciavano
tra loro con una logica e una velocità strabiliante ... l'unico elemento
che faceva capire il suo coinvolgimento in quella faccenda era soltanto una
goccia di sudore che silenziosa scendeva dalla larga fronte. Vedendola Crillin
lasciò il proprio compagno che riuscì a reggersi in piedi da solo,
si avvicinò al namecciano e gli si fermò a fianco. Alzò
gli occhi e cercò di incrociarli con quelli di Piccolo « Hei, non
pensi che sia sleale quello che stà facendo Cell? Dobbiamo dirgli qualcosa
».
Piccolo rispose dopo poco « Che senso avrebbe rispondergli? Tanto il suo
obiettivo l'ha raggiunto: sgridata o meno le cose non cambieranno ».
Crillin rimase muto e continuò ad ascoltare silenzioso mentre anche noi
altri ci aggregavamo all'ascolto delle sue parole come se fosse stato un sacro
oracolo o qualcosa del genere « Cell è davvero sveglio ... Non
so a che livello siano in realtà Goku e Gohan dopo che sono stati nella
stanza ma una cosa è evidente: sono temibili e possono creare parecchi
danni. Questo deve averlo capito anche lui stesso pertanto, visto che probabilmente
dal punto di vista fisico, avrebbe potuto subire se entrambi fossero partiti
all'attacco su di lui. All'inizio aveva attaccato Gohan ignaro che avercelo
contro avrebbe potuto significare la sua fine ... voleva soltanto divertirsi
in modo differente. La carta che ha e stà continuando ad utilizzare è
scorretta, è vero, ma in guerra non esistono regole: stà giocando
con i sentimenti di Gohan che nonostante sia molto più forte e intelligente
dei suoi coetanei rimane ugualmente un bambino di dieci anni. Le menti giovani
sono malleabili e purtroppo di materiale per creare scompiglio Cell ne ha parecchio
a sua disposizione ... »
« Vuoi dire che lo vuole distruggere psicologicamente? » chiese
Crillin molto dubbioso al riguardo.
Piccolo lo guardò un attimo storto dopodiché tornò a fissare
il suo obiettivo iniziale « Non ho mai detto questo. Gohan è un
ragazzo intelligente e questo lo sa bene anche Cell pertanto sa che l'unico
effetto che avrà su di lui sarà quello di tenerlo in uno stato
di incertezza momentanea in cui, forse, apparirà una sensazione simile
alla diffidenza. L'unica cosa che vuole adesso è mettere da parte Goku
in modo che non si aggiunga alla lotta e non gli rechi alcun fastidio ».
« Ah ... Quindi Cell lo allontanerà ... » disse piano il
piccoletto portandosi una mano al mento.
Piccolo sbuffò appena « Non ho mai detto questo ».
Il signor Goku rimase sospeso per aria osservando Cell che continuava
a guardare suo figlio con quello strano sorriso. Era davvero arrabbiato perché
sembrava che Gohan incominciasse a covare dei seri dubbi ... ma come poteva
il sangue del suo sangue credere a quelle fandonie? Come poteva anche solo pensare
che non lo amasse e che se era sopraggiunto sempre tardi sul campo di battaglia
era perché era invischiato in faccende importanti che non poteva tralasciare?
Come poteva anche sono pensare che non gli volesse bene ...
Dopo che fu trascorso l'ennesimo minuto in cui regnò un silenzio disarmante,
il Son adulto non riuscì a trattenersi oltre per colpa di quegli occhi
così simili ai suoi che in quell'attimo parevano appartenere ad una persona
differente ... Gohan sembrava quasi arrabbiato e Goku non ne capiva il motivo
« Gohan ... ».
I corti capelli biondi si muovevano al ritmo leggero del vento che di tanto
in tanto passava di lì senza però allentare la tensione. Il bambino
dentro di sè aveva uno strano groviglio difficile da districare: era
certo dell'affetto del proprio padre anche se spesse volte faceva dannare la
sua mamma e lo metteva spesso nei guai con lei mettendolo di mezzo, la parte
che lo scombussolava era quella che riguardava il suo atteggiamento riguardante
gli ingressi in campo: da una parte era sicuro che si trattassero di fatalità
perché se così non fosse stato non avrebbe mai perso il suo maestro
quando vi erano i sayan, Dende non sarebbe morto per mano di Freezer e anche
la sua mamma avrebbe trovato salvezza tra le sue braccia quando Cell, ancora
al primissimo stadio, l'aveva attaccata per assorbirgli l'energia necessaria
per divenire più forte; dall'altra temeva che il padre avesse atteso,
forse troppo a lungo ad intervenire, per metterlo alla prova, per vedere come
se la sarebbe cavata da solo anche se così giovane ... Nella sua piccola
testa vi era una grande confusione: ciò che l'aveva spinto a trasformarsi
erano state proprio le disgrazie annunciate poco fa ma se queste erano state
causate da lui stesso era un conto (non era abbastanza forte per abbattere il
proprio nemico) ma se invece queste fossero state causate dalla negligenza del
proprio genitore la questione cambiava radicalmente: non aveva più colpe
e il dito indice sarebbe stato puntato su di un colpevole differente. La rabbia
che gli stava inspiegabilmente crescendo dentro era per il genitore che probabilmente
l'aveva scioccamente sopravvalutato e pertanto aveva lasciato in pericolo, e
anche morire, persone a lui carissime ... Oscillava tra una convinzione all'altra
come un'altalena impazzita: la spinta per avanzare era data dall'affetto profondo
che provava per lui mentre quella per tornare indietro era data dalle certezze
pressoché nulle che aveva per distruggere quelle insinuazioni: Goku era
sempre arrivato tardi ed aveva sempre esposto una motivazione ma questa era
veritiera? A pensarci bene nessuno gliene aveva mai dato una conferma ...
Gli occhi azzurri si spostarono verso sinistra incrociando quelli del medesimo
colore del padre. Si sentì chiamare ma egli non rispose.
Goku si spostò dal punto in cui era e si avvicinò al ragazzo premurosamente.
Gli atterrò a fianco e cercò di osservarlo negli occhi ...
« Gohan, non credere a quello che ti ha detto ». Il Son adulto attese
parecchio prima di ricevere risposta e quando questa giunse un lieve anche se
malinconico sorriso gli spuntò in volto « Infatti non gli credo
anche se ... ». Gohan non aggiunse altro prima di allontanarsi di un paio
di passi giungendo a pochissima distanza dall'essere perfetto. Gli si fermò
davanti dopodiché voltò il viso verso sinistra scorgendo il padre
con la coda dell'occhio. La piccola bocca si mosse lentamente nell'annunciare
quelle ultime parole prima che la battaglia ricominciasse: « ... anche
se questa volta voglio mettermi alla prova da solo ».
Il Son ovviamente non comprese a pieno ma riuscì a leggere tra le righe
uno dei messaggi più importanti, ovvero quello di lascialo combattere
da solo pertanto spense l'aura e si allontanò dai due riavvicinandosi
a tutti noi con sul volto uno sguardo un po' triste.
Cell era riuscito nel suo intento.
Buongiorno a tutti! Come ve la passate? Spero tutto bene perché
anche a me (finalmente) le cose stanno andando un pochino meglio del solito
e quindi sono un pochetto più Up oggi ^-^ ... ma che bello!
Juu_Nana: Gohan è proprio
un demente ma avrà preso pur da qualcuno no? XD A parte questo dettaglio
la storia prosegue e spero che anche questo capitolo ti piaccia ... conosci
la bestia che sono pertanto (come hai detto giustamente tu stessa XP) è
inutile chiedere un nuovo capitolo a così breve distanza perchè
1°mi verrebbe da schifo per mancanza di voglia (in genere quando ne ho terminato
uno faccio sempre altro) e 2° mi verrebbe comunque di una piccolezza disarmante
per lo stesso motivo ... Fammi sapere se ti piace ok? Un bacione!!
Vegeta4ever: Hehe, per la questione
"Trunks, cretino che non sei altro, datti una mossa brutto scemo!"
abbiamo risolto l'altra sera con tanto di spolverata di zucchero a velo (se
ti sei dimenticata pure questo non so che dire XD). Cell al diavolo c'è
l'ho mandato ma adesso mi osserva con uno strano ghigno che non mi piace ...
diglielo tu la prossima volta! ^^ A presto ciao!!
Angelo Azzurro: Anch'io penso
che il comportamento degli amichetti di Goku sia alquanto sciocco pertanto ho
fatto in modo che (il più intelligente di loro) gli sorgesse un piccolo
dubbio ... e in questo capitolo diciamo che mi è venuto fuori il grosso
di questo bamboccione XD (cosa significa "puer aeternus"? io avevo
la media scarsa del 6 in filosofia ^-^"). Per la domanda che mi hai posto
ti risponderò molto semplicemente: per ora non ho ulteriori idee e comunque
non avrei abbastanza tempo a disposizione per farlo e per mettere tutto in atto
pertanto la mia costanza sullo scrivere si basa esclusivamente sulla ristrettezza
di tempo XP Inoltre questa storia è lunghissima (e infatti penso che
alcuni di voi si siano stancati -.-) e sarebbe giusto che io mi concentrassi
esclusivamente su questa per non allungare troppo i tempi. Ovvio che se poi
arriva un'illuminazione di quelle bestiali smollo tutto e faccio altro ma dev'essere
una cosa davvero potente (vedi ad esempio l'altra fic "Look at the stars"
... pubblicità occulta XD). Ora ti lascio leggere in pace. Fammi sapere
cosa ne pensi se puoi, ok? Un bacione!!
folg_89: Se tutti i personaggi
di DragonBall fossero tramutati in pietanze direi che riusciremmo a sfamarci
in qualche modo XD Inoltre poi il nome Gohan significa "pasto" e questo
lo fà sentire a suo agio in questo nuovo settore XDXDXD Se il piano malefico
di Cell non corrisponde a ciò che ho illustrato io in questo capitolo
ti prego di farmelo sapere ... così, per curiosità ^_^ A presto,
spero tanto che il chap ti piaccia!
Swwtcicia: Come si stava a Milano?
Culona ... XD Dai che scherzo ovviamente! Se riesci leggi questo capitolo e
fammi sapere come ti sembra ok? Un bacione!
Lady Dragonball (LadyDreamer):
Nome differente o meno si capisce ugualmente che sei sempre tu XD Ora che sai
dove sono spero che tu non mi lanci uno Sputnik o qualcosa si simile per eliminarmi
^_^ ... Fammi sapere se il nuovo capitolo ti piace ok? Ah, e salutami anche
Dragonball93, ormai è scomparsa da parecchio e dubito che ritorni, in
ogni caso salutamela ugualmente. Ciao, un bacione!
Sgt: Non per dire ma io ammiro
il cervellone di Cell: tutte quelle idee macabre e contorte che possono uscire
da un momento all'altro mi eccitano da morire! Ovvio che comunque non lo lovvo
U.U Trunks è decisamente più affascinante XD. Se hai a disposizione
un po' di tempo fammi sapere se anche questo nuovo capitolo ti piace ok? Un
beso
nana987: Non ho davvero parole
... Ti ringrazio dal più profondo anche perché le recensioni come
la tua (anche se sono un'unione di più capitoli ^^) mettono addosso una
soddisfazione incredibile! Ci metto davvero tanto impegno in questo progetto
che (dopo sessanta capitoli XD) non è ancora giunto al termine e sinceramente
non so quando vi arriverà pertanto mi rendono davvero felice le tue parole
perchè da queste sembra che apprezzi sinceramente questo mio sforzo continuo
e per il momento costante (credo o comunque spero XD). Spero vivamente che il
ritmo e la qualità non s'abbassi ma comunque, se ciò accadesse,
spero che tu me lo faccia notare assieme a tutti gli altri. Per le ficchine
... è un periodo di vacanza e mi sembra chiaro che proprio ora coloro
che non ne avevano la possibilità si cimentino in questo nuovo tipo di
lavoro ... La mia storia rischia di passare in secondo piano ma sono sicura
che se qualcuno è davvero interessato continuerà (o magari inizierà,
perché no?) la lettura andando magari a cercarmi nelle paginette successive
del sito. Ora ti lascio alla lettura del nuovo capitolo ... spero che anche
questo ti piaccia. Un bacione enorme e grande come non mai ^^
Umpa_lumpa: Io non ho mai sopportato
l'atteggiamento di Goku pertanto ho sentito il bisogno di immettere una piccola
e fastidiosa pulce nell'orecchio di Gohan per intimarlo a riflettere sulla questione
... Mi spiace che lo scorso capitolo non ti abbia entusiasmato, è verò,
l'azione era un po' pochina ma comunque io cerco sempre di fare del mio meglio
pertanto spero che questo nuovo capitolo (con decisamente più azione)
ti gusti di più. Fammi sapere se così è o meno ok? Un bacione
XD
Finito, spero di non aver dimenticato
nessuno. Questo capitolo penso che mi sia venuto piuttosto bene (la modestia
a casa mia è un'optional) perché sono riuscita a forgiarlo in
meno tempo del solito (a parte in un momento in cui come sottofondo avevo "Che
birbante il mio papà" di De Luigi ... -.-) ... sono comunque soddisfatta,
ma che bello ^^
Unica grande e gravosa pecca assolutamentemente devastante: non sono riuscita
a trovargli un tilolo adatto TT_TT !!!! Per questo vi chiedo gentilimente (se qualcuno di voi avesse un'illuminazione)
di farmelo sapere anche mediante la sua recensione così che io possa
magari nei prossimi giorni inserire quello che più mi garba ... vi prego,
non ho mai chiesto nulla ... ora imploro il vostro aiuto pressoché divino!!
Nella speranza che a tutti piaccia vi saluto e vi auguro un buon inizio di settimana.
Un bacione grande grande scImMIA
(e ricordatevi il titolo ;D)
CAPITOLO 61
- LA PRESUNZIONE DI GOHAN -
Gohan caricò tutte le sue energie facendo scatenare attorno a sè
una moltitudine di mulinelli che pian piano che si allontanavano dai due combattenti
sparendo in uno sbuffo lieve. Gli occhi leggermente dischiusi proseguirono con
lo studio meticoloso dell'essere perfetto che dal canto suo l'osservava a sua
volta con un sorriso compiaciuto. I piccoli pugni si strinsero violentemente
prima che i piedi si staccassero dal terreno ... Il sayan era partito immediatamente
all'attacco: il pugno destro venne schivato per poco da Cell che, con un movimento
leggermente tardivo, era riuscito a posizionarsi a fianco del ragazzino evitando
così il primo impatto. Gohan si bloccò a mezz'aria, si voltò
su sè stesso cercando di colpire il mostro con un tacco sinistro all'altezza
del petto ... Il nemico parò il colpo per tempo frapponendo tra sè
e il piede una delle grandi mani bloccando poi l'arto del sayan. Il ragazzino,
anche se in parte bloccato, si rigirò nuovamente utilizzando proprio
l'arto fermo come perno: dopo essersi voltato verso sinistra tornando faccia
a faccia con Cell, caricò la gamba destra e la fece sfrecciare verso
quello strano viso che aveva momentaneamente perso il suo sorriso. Cell mollò
la presa dalla gambetta sinistra e parò il colpo dell'altra con l'avambraccio
dopodiché, costatando che il marmocchietto evidentemente adorava il corpo
a corpo, incominciò a difendersi da una scarica di pugni che venivano
scagliati con una velocità incredibile.
Nonostante Gohan ci mettesse dell'impegno non riusciva a colpire chi desiderava
e colpo dopo colpo, con l'ausilio della sua fervida mente, elaborava nuove tipologie
d'attacco nel tentativo di sorprenderlo ... forse Cell faceva altrettanto per
difendersi. Il colpo che diede il via alla ribalta del piccolo sayan non fu
un colpo di genio, come ci si poteva aspettare, ma bensì un puro e fortuito
colpo di fortuna: dopo aver ricevuto e parato l'ennesima scarica di colpi Cell
si staccò rapido e schivo dal ragazzo e lo lasciò sul quel frammento
di terra mentre egli iniziò ad alzarsi verso la sommità del cielo.
Dall'alto lo scrutò e notando che non era intenzionato a spostarsi, caricò
una potente onda sulla mano destra e la lanciò verso il diretto interessato
... Il colpo dai colori lucenti lasciò dietro di sè una scia color
magenta prima di essere schiaffeggiato lontano con un semplice colpo di taglio
della mano sinistra che divise in due parti perfette l'onda: una volò
lontano parecchi metri prima di precipitare in acqua ed esplodere provocando
un'onda di enormi dimensioni; l'altra, dopo aver roteato su sè stessa
una decina di volte provocando un netto cambio di rotta, andò anch'essa
ad esplodere in mare rischiando però di colpire l'isola e quindi anche
tutti i combattenti presenti su di essa. I guerrieri più spavaldi ovviamente
non ci diedero alcun peso pertanto proseguirono all'osservazione dello scontro
che diveniva via-via sempre più serrato: Gohan, con un viso davvero scuro
che stonava a pieno con l'età che aveva in realtà, staccò
le suole delle scarpette cinesi dal terreno e si fiondò su di Cell a
rapidità massima con i il pugno destro serrato e posizionato in avanti.
Nel vederlo arrivare come una testa d'ariete l'essere perfetto si coprì
il volto portando entrambe le braccia dinanzi ad esso e con una a fianco dell'altra
coprì la parte d'interesse. Il colpo di fortuna avvenne proprio in quell'istante:
il sayan arrivò e con quella forza riuscì a distruggere la barriera
creata dalle braccia. Pertanto il pugno del ragazzino colpì in pieno
il volto di Cell facendolo allontanare di un metro di distanza seguito a ruota
da uno spruzzo di sangue dal colore alquanto strano.
Vedendo quel liquido violaceo fuoriuscire dalla bocca e sporcargli parte del
volto fece nascere nel piccolo Gohan un moto d'orgoglio che lo portò
a sorridere in modo alquanto ambiguo ... Cell, dopo aver atteso pochi istanti
nei quali si era ripulito a dovere e controllato che la mascella fosse a posto,
si ricompose tornando a sfoggiare tutta la sua baldanza facendo esclusione però
del suo sorriso del quale non vi era traccia. Si passò sul labbro il
pollice della mano sinistra per togliere l'ultima traccia di sangue. Dopo averla
osservata sfregò il pollice con l'indice e fece perdere le tracce di
quel contatto anche dalla sua mano. Alzò gli occhi e con quelli osservò
serissimo il piccoletto che, al contrario di lui, manteneva quello sguardo strafottente.
Parlò chiaro: « Vedi di non montarti la testa ragazzino. Con te
ho ancora tenuto la mano di velluto ... ».
Gohan storse leggermente il naso ma mantenne la sua espressione « E allora?
Deciditi a fare sul serio altrimenti facciamo notte! ». Cell rimase indignato
da quelle parole ma si limitò a digrignare i denti mantenendo per sè
le sue osservazioni dopo quella risposta arrogante. Si girò completamente
verso Gohan e guardandolo meglio si convinse a pieno che i suoi pensieri o erano
esatti o lo sarebbero divenuti dopo poco: quel marmocchio stava perdendo la
testa ... la cosa che lo infastidiva maggiormente era poi che si stava atteggiando
da "grande" dopo aver effettuato un colpo di fortuna. Fece scrocchiare
le dita sicuro che in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a fargli abbassare
la cresta.
Da là sotto la situazione non era molto chiara: cercava
di seguire i movimenti e le azioni dei personaggi in ballo aiutandosi con le
loro auree però, nonostante gli sforzi, la questione non migliorava e
oltretutto più volte delle moltitudini di piccoli pesci, forse sardine,
gli si avvicinavano creandogli un'enorme fastidio oltre che oscurargli la superficie
marina. Se non avesse avuto il braccio sanguinante non avrebbe riscontrato quel
fastidioso problema e i pesci, o qualsiasi altro animale, gli sarebbero rimasti
alla larga o almeno a debita distanza per non incappare in una morte prematura.
Quando sentì nuovamente le auree impennarsi ed allontanarsi dal campo
di battaglia attese cinque minuti esatti nei quali ebbe anche l'occasione di
vedere in esclusiva come si comportava un insetto di grandi dimensioni in mezzo
a ettolitri di acqua salata. Quando la zona fu sgombra e si sentì in
grado di fuoriuscire poiché ripresosi abbastanza, si fece cadere sul
fondale marino. Col le suole delle scarpe da basket toccò la fine sabbia
e compì un lievissimo salto ... piano iniziò a risalire ... si
fermò quando con gli occhi oltrepassò il livello del liquido raggiungendo
la zona asciutta: si osservò da una parte all'altra dopodiché
si avvicinò alla costa e si issò fuori abbandonando quell'habitat
momentaneo. Scosse la testa da una parte all'altra lasciando che i lunghi capelli
neri scollassero via tutte le piccole gocce salate. Con entrambe le mani afferrò
la maglietta di quello strano rosso e la strizzò con forza facendo cadere
a terra altro liquido incolore ... ovviamente faceva tutto ciò con estrema
calma poiché Cell era occupato con ben altri problemi. Alzando gli occhi
verso la sua sinistra rivide il branco di pagliacci tutti con il naso all'insù
intenti ad osservare quello che probabilmente era lo scontro che avrebbe deciso
le sorti della Terra intera ... quando però un paio di occhi azzurri
si abbassarono da quello spettacolo e si volsero nella sua direzione sentì
dentro di sè l'istinto di nascondersi nuovamente: con uno scatto si rifugiò
dietro un'alta roccia e dopo pochissimi frangenti si sporse lievemente per controllare
che quello sbarbatello stesse ancora fissando in sua direzione. Con la coda
dell'occhio vide i suoi movimenti: dopo alcuni secondi lo vide sbuffare sconsolato
e spingere la mano su quella brutta ferita che si stava inesorabilmente infettando.
Prima che riposasse gli occhi sul combattimento vide che li fece posizionare
altre due volte su quel frammento di terra. Anche il valoroso e resistente guerriero
rimirò quel ritaglio terroso nel tentativo di coglierne un significato
nascosto ... Quando lo trovò rimase però perplesso sul da farsi
riguardo a quell'individuo: possibile che per lui egli fosse importante a tal
punto?
Si svegliò maledicendo i suoi pensieri pertanto uscì dal suo nascondiglio
iniziando ad incamminarsi vicino alla parete rocciosa sopra la quale vi stavano
gli altri. Dopo una ventina di metri si fermò tranquillo, poggiò
la schiena a una roccia distante dalla parete e incrociò braccia e gambe.
Osservando la zona si accorse che quel luogo era quello utilizzato da lui poco
prima contro Cell e ciò gli fu possibile riconoscendo la piccola buca
nella quale era rimasto senza forze e dentro la quale aveva visto polverizzarsi
li legume ... Sorrise all'idea di essere ancora carico anche senza l'ausilio
di quell'oggettucolo.
Poi però assottigliò gli occhi notando qualcosa che alla prima
occhiata gli era sfuggito ...
Gohan alzò il mento in direzione dell'essere perfetto
che se la stava svignando per racimolare secondi preziosi nel tentativo d'elaborare
una strategia d'attacco. Il sayan, pienamente convinto delle sue possibilità
poiché già accortosi che Cell era molto più in difficoltà
di quanto si aspettasse, volò a gran velocità verso di lui raggiungendolo,
superandolo e fermandolo posizionandosi semplicemente davanti a lui con una
leggiadria inaspettata: gli apparve all'improvviso e iniziò a galleggiare
leggero con le gambe completamente rilassate e le braccia lievemente piegate
verso di sè ... quella posa dava sfoggio a tutta la sua sfacciataggine.
Cell, sorpreso dalla sua velocità, si bloccò ponendo le gambe
in avanti come se i talloni dei piedi andassero a fare contatto con una pavimentazione
invisibile, si rimise diritto con una strana movenza del capo come per allegare
ad essa un tocco di classe ... perché l'essere perfetto in fondo si sentiva
un gran signore ...
Gohan scattò in avanti e proprio sotto i suoi occhi gli scomparì
dinanzi lasciando un vuoto completo. Cell attese poi, quando avvertì
un leggero fiato sul collo si voltò di scatto tenendo teso il braccio
destro con il pugno chiuso. Il sayan, ricomparsogli proprio in quell'istante
alle sue spalle, alzò il braccio destro e parò il colpo nemico
con l'avambraccio. L'essere perfetto urlò di rabbia e sembrò perdere
le staffe: si girò completamente sul lato sinistro, riuscì ad
afferrare il sayan per i capelli biondi e gli diede una testata da capogiro.
Dopo, per nulla soddisfatto e ancora irritato dalla situazione che gli stava
letteralmente sfuggendo di mano, afferrò il monello per le spalle con
entrambe le mani e iniziò a caricare sul palmo di esse una potente e
calda energia capace di distruggere ogni cosa ... Gohan, capendo per tempo che
la faccenda rischiava di far precipitare la situazione, riuscì a scrollare
la zona del corpo bloccata salvando però soltanto una parte: Cell, vedendo
che il tempo finiva di già, lanciò il colpo prima del tempo e
non essendo al massimo del potenziale ferì gravemente soltanto una delle
due spalle ovvero quella sinistra ...
Dopo aver lanciato un forte urlo Gohan ricevette un sonoro schiaffo in volto
che lo fece precipitare a terra. Laggiù si dimenava mentre con la mano
sinistra stringeva quella parte di corpo che per colpa di quell'onda per poco
non gli portò via il braccio: il sangue colava lento sporcando la sabbia
marrone mentre la piccola mano, oramai ricoperta dello stesso liquido, cercava
di riparare quel danno evitando però di cadere in contatto con quella
carne bruciante e con quell'osso che rischiava di scoprirsi da quel lieve strato
di muscoli. Cell gli permise di mugolare per svariati minuti non superando però
il numero di cinque. Quando il quinto minuto scadde incrociò i bracci
ed atterrò a fianco del ragazzino rimanendo ad osservare quella bocca
spalancata che con affanno cercava di recuperare dell'ossigeno come se quello
potesse alleviare le sue sofferenze ...
Cell lo calciò con forza sul fianco facendolo ruzzolare un paio di volte.
L'essere poi lo raggiunse a ruota e con il busto si piegò verso di lui
fermandosi a poca distanza dal suo viso, storse leggermente il labbro insoddisfatto
dalla situazione e iniziò a parlare: « Umpf, lo sapevo che ti sarebbe
bastato un colpo leggermente più studiato per metterti a terra. Così
impari a sopravvalutarti ragazzino! ».
Passò un istante intero prima della risposta del sayan: gli occhi azzurri
si aprirono di scatto andando a cercare quello color magenta di Cell dopodiché
sorrise vedendo la sua espressione mutare da seria a dubbiosa ... « Hah!
Potrei dire la stessa cosa di te Cell!! » alzò di scatto il busto
e nello stesso istante afferrò il viso dell'essere con la mano destra.
Il volto di Cell si sporcò di sangue ma non era quello il problema più
grave: sulla mano rossa iniziò a comparire una forte ed accecante luce
che dopo poco si trasformò in un'onda devastante che esplose portandosi
via metà dell'essere perfetto. Le lunghe gambe comprese di bacino e metà
petto crollarono a terra con un tonfo sordo alzando una lieve nube di fumo mentre
nel frattempo Gohan si rialzò con una calma spiazzante. Quando il suo
maestro e il padre lo videro addirittura scrollarsi la polvere di dosso andando
anche a toccare più volte il punto ferito, compresero che quella di poco
prima era tutta una grossa messa in scena e che in realtà il suo male
era davvero ben poca cosa ... ma da quando Gohan combatteva così slealmente?
« GOHAN! FINISCILO PRIMA CHE SI RICOMPONGA ANCORA!!! » urlò
Piccolo in sua direzione per evitare che Cell si ricomponesse ancora ma Goku
però, quando non lo vide nemmeno voltarsi in loro direzione, portò
le dita alla fronte e si teletrasportò al fianco di suo figlio. Lo sguardo
dell'eroe passato della Terra divenne irritato quando vide il suo unico figlio
portare le mani ai fianchi come se stesse attendendo con impazienza l'evento
che tutti loro volevano evitare ad ogni costo.
« Gohan, ma cosa stai facendo?! Non possiamo permetterci che si ricomponga
ancora! Ascolta Piccolo e fai quello che ti ha detto! »
Gohan non spostò lo sguardo e tantomeno mutò la sua posa: continuò
a fissare quel corpo che dopo pochissimo iniziò addirittura a fremere
sotto la rimutazione. La piccola bocca evitò di sorridere lasciando che
le parole svolgessero il ruolo di beffa « VOI non ve lo potete permettere
... »
Il padre, sentendo quelle parole non resse: i occhi divennero nuovamente chiari
mentre i capelli si alzavano verso l'alto, afferrò la spalla destra di
Gohan le lo strattonò verso di sè ... anche se dentro di sè
era adirato per lo strano atteggiamento del figlio non riuscì a far altro
che urlare più volte suo nome mentre lo scuoteva per fargli tornare il
buon senso.
Il piccolo sayan non si scompose e riuscì a nascondere perfettamente
quello scombussolio iniziale che gli aveva provocato dentro le urla ripetute
del Son maggiore: in passato soltanto una volta il padre gli aveva urlato contro
... quando contro Freezer lo intimava a scappare dal pianeta assieme al suo
maestro e a Bulma ... ricordando quella rabbia e rivedendola molto simile in
quegli occhi il suo animo percepì un brivido ma, visto che riuscì
a mascherare ogni cosa, il suo ego in quel momento ebbe la meglio. Il bambino
allontanò la mano del genitore guardandolo serio negli occhi «
Hai sempre avuto fiducia in me, perché adesso non dovrebbe essere lo
stesso? ».
Gli occhi di Goku si sgranarono e rimasero a contemplare lo sguardo serio del
figlio che spesse volte sembrava molto più adulto di lui « Gohan
... certo che mi fido di te ma è solo che ... ». Il piccolo sayan
non lo lasciò nemmeno terminare: lasciò il braccio del padre e
si rivoltò verso Cell che si stava rialzando in piedi ... Il Son adulto,
sconfitto dal proprio figlio da un aspetto che si allontanava dalla sfera riguardante
la lotta, gli diede anch'egli le spalle e iniziò ad incamminarsi. Si
fermò a pochi passi di distanza pronunciando poche ma brucianti parole
« Gohan, spero che tu non abbia poi di che pentirti ... » e detto
ciò spiccò in volo tornando ad atterrare vicino ai suoi compagni.
La testa venne ricreata perfetta, senza nessunissima imperfezione
anche se, dopo l'ennesimo sforzo, il fiato era tornato corto. Cell posò
gli occhi sul moccioso e comprese di essere stato raggirato dalla sua bella
recita melodrammatica pertanto, nuovamente infastidito dagli ultimi eventi,
portò le braccia al cielo dopodiché le riabbassò rapidamente
alzando all'improvviso l'aura e portandola ad un'energia elevatissima che, avendo
subito un'ingente danno si era alzata di livello grazie alle cellule sayan.
Quando questa fu al livello massimo il corpo si gonfiò appena e con esso
si precipitò sul ragazzino che fino all'ultimo rimase immobile attendendolo:
i colpi dati da entrambe le parti vennero parati e ad ogni attacco andato a
segno ne seguiva uno dall'altra parte ... lo scambio proseguì per parecchio
e attorno a loro si alzò un silenzio di morte ... solo le piccole rocce,
che alzate dalle potenti auree e che poi esplodevano, provocavano dei piccoli
suoni che spezzavano quella tensione. Nessuno spiccicava parola e ognuno lasciava
che i propri pensieri rimanessero intrappolati nella propria mente impedendogli
la via libera per non perdere colpi.
Cell all'improvviso si staccò dal corpo a corpo poiché iniziava
a perdere attacchi. Facendo ciò Gohan, non aspettandoselo, si sbilanciò
in avanti a causa di un pugno andato a vuoto ma dopo, vedendolo allontanarsi
come poco prima si voltò verso di lui ma non si mosse: alzò la
mano destra in sua direzione e lanciò una potente onda dai colori gialli.
Quest'ultima, prima di poter esplodere venne deviata dall'essere perfetto con
un colpo ben piazzato: la sfera precipitò a terra vicinissima ai guerrieri
e deflagrò il terreno danneggiando irreparabilmente una parte dell'isola
... Vegeta, il più vicino di tutti, non risentì minimamente del
colpo poiché già da parecchio era rimasto all'allerta aspettandosi
qualcosa di avventato da almeno uno dei due combattenti.
Cell, che al contrario del ragazzino aveva notato dove era andata a finire il
colpo deviato e che risultati aveva ottenuto, si compiacque di quella potenza
e pensò bene che se avesse utilizzato un po' di astuzia il piccolo Gohan
gli avrebbe potuto liberare letteralmente il campo con pochi colpi piazzati.
Con questa idea per la testa l'essere perfetto si fermò a mezz'aria e
fece cenno al moccioso di attaccarlo nuovamente. Gohan non si fece attendere
pertanto lanciò nuovamente il colpo che, a differenza di prima, vantava
una potenza ancora maggiore: Cell, evitandolo per non mostrare immediatamente
le sue intenzioni, lasciò che l'onda gli passasse a fianco andando ad
esplodere a parecchie miglia di distanza ... un'esplosione gigantesca fece colorire
il cielo di rosso facendo poi scuotere la terra con una furia devastante. Cell
a quello spettacolo non demorse anzi, sorrise maggiormente sempre più
sicuro che la sua strategia sarebbe stata buona anche se era necessario che
la potenza dei colpi diminuisse un po' perché altrimenti avrebbe corso
il rischio di essere coinvolto nell'esplosione.
L'essere perfetto si rivoltò verso Gohan e lo invitò nuovamente
a colpire mentre con grande velocità scattava nell'alto cielo. Il bimbo,
per colpirlo, fu costretto a generare una pioggia di sfere di piccole dimensioni
e di media potenza che con furia vennero poi lanciate verso l'essere. Cell evitò
molti colpi ma alcuni di essi li fece volutamente deviare nelle vicinanze dei
lottatori che, forse troppo presi all'osservazione dello scontro, si accorgevano
sempre all'ultimo che i colpi erano sempre troppo vicini per i loro gusti. Dopo
numerosissime deviazioni Cell contrattaccò con potenza costringendo il
ragazzino ad evitare o a rispondere al colpo ... Ad una attenta osservazione
però i colpi sferici della creatura di Gelo erano assai più studiati
di quanto non fossero in realtà, Cell infatti faceva in modo che le deviazioni
cadessero nelle vicinanze pertanto non utilizzava inclinazioni nelle quali l'onda
potesse essere respinta verso l'alto o cose simili. Una di quelle azioni avventate
ma più che altro istintive del piccolo sayan allarmò i compagni:
un'onda infatti volò proprio in loro direzione ... Solo grazie a Goku
che era rimasto concentrato sull'azione impedì alla piccola sfera di
colpire la roccia e tutti loro: la aspettò dopodiché anch'egli
la scagliò lontano con un violento colpo di mano. Dopo il fatto urlò
anche a Gohan di prestare maggiore attenzione ma questo parve non ascoltarlo
minimamente.
Cell poi, stanco di quelle ondine che arrecavano meno danni di quanto si aspettasse,
sorrise sornione e decise di passare a mezzi differenti ... « ADESSO NE
HO ABBASTANZA! FACCIAMO SUL SERIO!! » L'essere perfetto si rannicchiò
un po' su sè stesso e caricò tra le mani un'onda Kamehameha. Gohan
lo lasciò fare e quando questa fu lanciata si limitò a scomparire
a gran velocità. Tutto secondo i piani: Cell vedendolo a poca distanza
bloccò l'onda in modo brusco e osservò il piccoletto mentre si
portava le mani alla fronte mentre faceva scatenare tutta la sua energia. Quando
questa fu a un livello terribile Gohan urlò a gran voce il nome del suo
colpo pronto poi per scagliarlo « MASENKOOO!!! ». Cell sorrise compiaciuto
ed aspettò fino all'ultimo prima di scomparire e ricomparire in un'area
differente dell'area di combattimento ...
Il piccolo Crillin cadde a terra dal terrore vedendo l'enorme
figura di Cell dinanzi a sè ...
« AVANTI RAGAZZINO! COSA STAI ASPETTANDO?!?! SONO QUI', FORZA! COLPISCIMI!!!!
» urlò l'essere perfetto a squarciagola per attirare l'attenzione
del sayan che poi, dopo aver visualizzato il suo nemico e nulla più,
attaccò alla massima potenza scatenando tutta la sua furia distruttiva.
Tutti sbarrarono gli occhi increduli per quello che stava accadendo e poi ...
Cell voltò appena il viso verso Goku, gli sorrise beffardamente come
se fosse stato un vecchio amico e poi gli parlò smielosamente ... «
Lo lascio a te Son Goku, sono sicuro che l'eroe della Terra saprà come
uscire da questo pasticcio » e poi scomparve.
Mentre i terrestri rischiavano di cadere nel panico più completo Goku
alzò al massimo l'energia trasformandosi in Super Sayan, alzò
le mani al cielo pronto per accogliere l'onda e poi, quando questa arrivò
e si fermò sui suoi palmi, il Son sprofondò a terra facendola
crepare e lasciando che i piccoli sassi s'alzassero e esplodessero nelle vicinanze.
L'onda era terribile: Goku, con una fatica disumana lottava per non soccombere
mentre il figlio, ignaro che laggiù non ci fosse Cell a fermarlo ma bensì
qualchedun altro, aumentava la forza sempre più ingigantendo la sfera
e il tronco luminoso che collegava i due combattenti.
Nel momento in cui il Son rischiò di sprofondare maggiormente Piccolo
intervenne per sorreggerlo mentre il giovane Trunks, anche se ferito, si alzò
dalla roccia sulla quale era ed accorse anch'egli per dare una mano anche se
non aveva molte idee per la testa. Ne mise in pratica una dopo averla esposta
al namecciano ed aver ricevuto da lui un cenno di assenso: concentrò
al massimo le ultime forze facendo tornare il capelli biondi e poi lanciò
una potente onda a metà del percorso dell'onda per bloccarne il flusso
... l'intervento fallì poiché questo venne assimilato completamente
pertanto la sua azione fu del tutto inutile. Cadde a terra completamente esausto
e i capelli lilla ricaddero sul suo viso.
Goku urlò al figlio di smettere con quella tortura ma lui, essendo lontano
non lo sentì e anzi, calcò maggiormente l'attacco. Le mani bruciavano
e le forze fluivano nelle braccia come se fossero composte di uno strano liquido,
le gambe a fatica reggevano quel peso che secondo dopo secondo aumentava di
potenza e che inesorabilmente, anche se con l'aiuto di Piccolo, sprofondava
rischiando di crollare, cosa che però non poteva perché altrimenti
avrebbe segnato la fine per tutti i suoi compagni.
Gohan. soltanto dopo un richiamo verso di sè da parte di Crillin che
lo intimava di smettere con quella follia, fece nascere in lui un campanello
d'allarme: perché avrebbe dovuto smettere? In fondo stava eliminando
Cell no? ... Non capendo il messaggio proseguì il lavoro.
Crillin, dopo che le sue parole erano viaggiate a vuoto, corse nuovamente verso
gli altri e agitato come non mai iniziò a parlare « E' inutile
... Gohan crede di stare colpendo Cell e quindi non si ferma!! ». Tienshinhan
si osservò attorno utilizzando tutti e tre gli occhi che, sotto ordine
del padrone, si muovevano da una parte all'altra con frenesia « Non lo
vedo da nessuna parte, maledizione! GOKU RESISTI!! » urlò poi all'amico
vedendolo che lottava con tutte le forze possibili.
Soltanto al secondo campanello d'allarme Gohan capì che c'era qualcosa
che non andava: a fianco del troco dell'onda vide avvicinarsi ad essa il cyborg
sopravvissuto a Cell e poi, dopo che ebbe generato la sua famosa e utile barriera
si frappose in mezzo ad essa ... l'energia luminosa, dovendo correre lungo la
barriera circolare generata da 17 rallentò notevolmente di forza d'urto
anche se la sua forza devastante rimase la stessa ...
« Mi complimento con te ragazzo, hai una forza davvero
eccezionale ».
Gohan sentendo quella voce famigliare così vicina voltò appena
lo sguardo verso sinistra e sbiancò letteralmente vedendo la figura di
Cell a pochi metri di distanza con le braccia incrociate e l'aria divertita
come non mai.
« Ma ... M-Ma cosa ... » il ragazzino iniziò a balbettare
lasciando però che l'energia fluisse in quel colpo micidiale.
Cell scoppiò a ridere dopodiché con un cenno di testa accennò
al fondo del colpo mentre il sorriso si ampliò di molto « Non credo
che il tuo paparino sgradisca ulteriormente questo trattamento ... sai, da un
po' stà facendo delle strane smorfie ... ».
Sentendo nominare suo padre Gohan terminò all'istante l'attacco e gli
ultimi raggi d'energia, dopo esser scivolati sulla barriera verde di 17 che
era rimasta attiva per miracolo, si andarono ad aggiungere alla enorme sfera
che il Son teneva ferma tra le mani. Una grossa goccia di sudore scese dalla
guancia del bambino mentre il resto il corpo iniziò a tremare all'improvviso
sotto un enorme senso di colpa ...
« Ma in ogni caso non sarebbe carino lasciare il lavoro a metà,
no? Tranquillo, ci penserò io a questo ... » Cell alzò il
braccio sinistro e aprì la mano nella direzione in cui la coda dell'onda
si stava andando ad aggregare con il resto ...
Il bambino capì « NO! NON FARLO!! ». Non venne assolutamente
ascoltato: dalla mano venne creata un'onda scura e questa, rapidissima, andò
a colpire il Masenko facendolo esplodere tra le mani del sayan adulto.
L'isola tremò a quel colpo mentre il mare iniziò a muoversi impazzito.
Quando la grande nube di fumo si diradò Gohan poté vedere la figura
del padre e dai suoi occhi cadde una lacrima furtiva: Son Goku era sdraiato
sul fianco con il corpo ricoperto di enormi ferite sanguinanti, il petto si
alzava e s'abbassava a fatica mostrando però che era ancora vivo nonostante
tutto ...
« Oh papà ... » il senso di colpa si fece strada nel suo
animo e questo venne poi alimentato quando vide il padre tornare alla sua normale
forma ... il corpo sembrava fumare a causa dell'esplosione a distanza ravvicinatissima
... l'unica consolazione: tutti gli altri erano salvi.
« Gohan, spero che tu non abbia poi di che pentirti
... »
Solo in quell'attimo capì quelle parole e provò
paura ... tanta paura.
e inoltre ringrazio anche coloro che leggono
soltanto anche se mi piacerebbe davvero che anche loro dicessero la proria riguardo
al lavoro che stò facendo ^^
In più ringrazio in recensitori che mi hanno suggerito tanti titoli ...
Spiacente, ma per questo mi è venuto XD
Devo scappare di già.
Un saluto e un bacio a tutti ... a presto scImMIA
CAPITOLO 62
- IL GIOCO -
Gohan, il figlio dell’eroe che aveva salvato la Terra tante volte in passato,
era rimasto pietrificato alla vista del genitore ridotto a quello stato e se
dapprima era spavaldo, carico e fin troppo sicuro di sé, in quell’attimo
nessun muscolo si contraeva, il fiato gli fuoriusciva lento dalle labbra mentre
quell’unica lacrima che era riuscita a fuggire dal suo auto-controllo
scivolava verso il basso assieme ad altre piccole gocce di differente sorgente.
Soltanto le mani, basse e vicine alle ginocchia molli, febbricitavano forse
guidate da uno strano senso di rabbia e di rimorso nei propri confronti. Dopo
un minuto silenzioso queste ultime si chiusero di scatto e le dita si strinsero
tra loro realizzando una morsa tremenda e facendo tremare maggiormente gli arti.
Tutto il corpo s’irrigidì al solo sentire quella forza accompagnata
da una serie di calde e grosse lacrime che cadevano inesorabilmente a terra
dopo aver solcato quel viso da bambino … il viso di quell’essere
che per un attimo aveva cambiato e rinnegato la sua vera natura modificando
i sentimenti stessi del proprio cuore.
Gohan rimase sospeso in mezzo alle nuvole finché Crillin, dopo averlo
incoraggiato a scendere verso noi altri con una serie di strilli e sbracciate
di varia ampiezza, gli diede un cenno convinto accompagnato da un caloroso sorriso
per dirgli sinceramente che tutto era a posto … solo in quel momento il
bambino volò con foga fino al cospetto paterno atterrando poi quasi goffamente
su quella terra chiara. Gli s’inginocchiò pesantemente a fianco,
vicino al suo viso ma non lo sfiorò in alcun modo, rimase fermo e più
sentiva il rischio di entrare a contatto con lui più sembrava raggomitolarsi
su sé stesso. Le mani si stringevano attorno al tessuto di quel colore
violaceo nei pressi delle ginocchia piegate e a fatica rimanevano ferme sul
posto senza evitare di tremare dall’agitazione … il tessuto poi
iniziò anche ad inumidirsi a causa dell’accaloramento e dalla sudorazione
degli arti pertanto, in quelle singole zone, la stoffa mutò divenendo
più scura.
Il piccolo viso, che conservava ben poco dell’espressione cinica da super
sayan, aveva assunto un’espressione straziata: gli occhi contornati di
un lieve rossore, le guance rigate dalle lacrime che segnavano il loro percorso
grazie al sottile stato ti povere che era sulla pelle mentre con i denti superiori
si mordeva con rabbia il labbro inferiore.
« Oh, papà … Mi dispiace così tanto … »
non riuscì a proseguire a causa di un piccolo singhiozzo. Il maestro
dei suoi allenamenti passati gli si avvicinò, gli si fermò a fianco
ma non fece nulla di più se non incrociare le braccia al petto com’era
suo solito fare. Gohan voltò leggermente lo sguardo verso sinistra vedendo
le strane calzature di Piccolo che indossava da sempre dopodiché, a velocità
costante, alzò gli occhi osservando per intero lo stato in cui si trovava
il namecciano: pure lui, anche se non allo stesso livello del parente, aveva
la tenuta da combattimento lacerata in più punti e sotto di essi dei
piccoli graffi sanguinavano facendo sgorgare un liquido violaceo e denso. Rimase
con gli occhi bloccati a scrutare il volto perennemente accigliato del suo amico
e maestro …
Piccolo, soltanto dopo aver visto una lacrima scivolare dalla guancia sinistra
ma non rivolta al padre ma a lui stesso, mutò radicalmente espressione
mostrando uno dei suoi rarissimi sorrisi « Non ti preoccupare Gohan, questi
sono solo graffietti da poco conto ».
Il volto del ragazzino si riabbassò sconsolato e una mano, quella destra
di preciso, lasciò la presa del ginocchio per andare, senza motivazione
alcuna, a sfiorare il terreno. Soltanto un rumore alle sue spalle lo fece voltare
e pertanto le sue “forze”, anche se momentaneamente, tornarono al
loro posto mentre nel capo iniziava a farsi spazio un tocco di curiosità:
il suono era stato creato dal giovane cyborg 17 che, dopo aver fatto ritorno
dalla sua missione,era atterrato normalmente poggiando prima un piede e poi
l’altro sul luogo di ritrovo. Appena ebbe effettuato l’atterraggio
Crillin gli corse in contro come se fosse stato un amico d’infanzia …
per un momento riuscì addirittura a tenergli una mano sulla spalla prima
che poi lui, ovviamente, gliela scacciasse lontano con tanto di grugnito intimidatorio.
In un modo o nell’altro il nanerottolo riuscì a far avvicinare
con le buone il moro al piccolo sayan e quando gli fu dinanzi Crillin piegò
le ginocchia e si abbassò poggiando le braccia su di queste. Prima di
intavolare un discorso sorrise ancora per fornire un maggiore sostegno al piccolo
Gohan che cercava sempre più di recuperare il contegno perso facendo
in modo di placare le lacrime ribelli …
« Tutto bene Gohan? ». Il figlio di Son Goku annuì lievemente
anche se l’espressione mostrava tutt’altro parere … Crillin
non se ne curò sicuro che presto gli sarebbe passato tutto pertanto proseguì
« Non ti preoccupare. Come vedi qui stiamo tutti bene! Coraggio! Torna
da Cell e distruggilo! » e dopo aver detto ciò si avvicinò
al ragazzino e gli diede un leggero pugno simbolico sulla spalla sinistra. Al
contatto Gohan sorrise e portò la mano destra sul punto colpito come
per conservare quel piccolo atto di gentilezza e d’affetto.
« Mi dispiace, io non mi sono fermato subito … Scusami … »
Il sayan stava per riabbassare lo sguardo quando Crillin, come se fosse stato
sospinto da una molla nei pressi del fondoschiena, si alzò di scatto
in piedi e con una delle mani lo costrinse a guardare verso di sé «
HEI! Non fare quella faccia! … » lasciò il mento del bimbo
per poi incrociare le braccia imitando la posa di Piccolo, che aveva assunto
da un bel pezzo, e di 17, che invece l’aveva impostata poco dopo essersi
fermato anch’egli vicino al trappolone ... « … E poi anche
se io e17 non fossimo intervenuti penso che ti saresti fermato ugualmente! Prima
o poi … Vero?! » strillò infine lievemente agitato dopo aver
effettuato una sonora pacca amichevole sulla povera spalla del cyborg. 17 ovviamente
non la prese bene: lo sguardo divenne più accigliato del normale e gli
occhi di ghiaccio fulminarono letteralmente “zucca pelata” che,
dallo spavento, arretrò di un passo. Il moro arricciò il naso
dopodiché parlò alquanto irritato: « Senti, cerchiamo di
prendere meno confidenza, sono stato chiaro? ».
Crillin tentennò un poco giocherellando con gli indici delle mani «
Beh, vista la situazione pensavo che fossimo una squadra o qualcosa di simile
… ».
Il cyborg rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati per un paio di secondi
prima di scoppiare a ridere « Che cosa?! Una squadra … Spieghiamoci
bene: perché mai dovrei essere tuo amico? Forse perché se tutto
si concludesse nel migliore dei modi ti sarebbe più facile avvicinarti
a 18? Te l’ho già detto una volta razza di scemo ma te lo ripeto
un’ultima perché forse allora avevi le orecchie otturate: stai
– lontano – da – lei!! ».
Il pelato indietreggiò maggiormente e iniziò a fare cenni di diniego
con le braccia mentre le guance si colorivano di un rosso acceso … tentò
di arrampicarsi sugli specchi ma fu palese che in gran parte mentisse: «
NO-NO-NO-NO!!! Ma che dici! … Io mi riferivo a quello che avevi fatto
prima! A quando hai cercato di fermare l’onda per salvare Goku ».
Il cyborg, ancora irritato, si allontanò di un passo dal terrestre lasciandogli
spazio e sbuffò distruggendo quell’espressione arcigna che l’aveva
posseduto per pochi attimi « Guada che quello che ho fatto non l’ho
fatto per salvare Goku e tantomeno voi altri. Se ho preso quella decisione è
stato solo per me stesso: è ovvio che se il colpo fosse arrivato anch’io
ci sarei rimasto secco! » terminò poi con un cenno del capo da
un lato giusto per scostare una ciocca ribelle di capelli che poi, visto che
non voleva tornare a posto, il ragazzo dovette sistemare utilizzando una delle
mani che fino ad allora erano rimaste occupate.
Crillin emettè un debole e sconsolato “Oh …” come se
non si aspettasse una risposta del genere da quel giovane.
« Comunque ti devo ringraziare … » iniziò il piccolo
sayan mentre s’issava in piedi e si avvicinava al moro con la mano in
sua direzione per effettuare una possibile stretta « … è
anche grazie a te se io mi sono fermato e se a quest’ora mio padre è
ancora vivo … ».
17 non lo guardò nemmeno. « Vedi di non metterti in testa strane
idee » alzò i tacchi e fece dietro front allontanandosi dal piccolo
gruppo evitando altra gente e saltando oltre un certo individuo … ovvero
io.
Gohan mi vide e mi corse incontro per vedere come stessi e assieme a lui si
avvicinò anche l’amico terrestre mentre Piccolo rimase fermo sul
posto come se fosse disinteressato o comunque non del tutto coinvolto nello
scoprire come stessi.
Prima di darmene la possibilità, come se fossi un malato allo stadio
terminale, Crillin parlò per me: « Sai, Trunks nonostante fosse
ferito si è alzato ed ha aiutato Goku consumando tutte le sue energie
… » . Gohan sembrò incupirsi nuovamente …
« Ma non ti preoccupare! Non vedi che è quasi sano come un pesce?!!
» e dopo aver detto ciò mi diede un leggero colpo sulla spalla
(quella ferita) facendomi provare un male atroce. Il piccoletto ovviamente si
scusò.
« Insomma, avete finito lì o no? Io mi stò
stancando!! » la voce di Cell tuonò alle nostre spalle facendo
tornare nuovamente i brividi di terrore in molti mentre, in altri, di rabbia.
Anche quando coloro che poterono si girarono verso di lui, egli rimase sospeso
a mezz’aria ad osservare il gruppetto e continuando ad attendere che qualcuno
di noi gli desse un minimo di udienza. Attese invano altro tempo e sbuffò
sonoramente nel rivedere il figlioccio di Son Goku fare poi ritorno verso il
genitore perché richiamato da Piccolo.
Gohan si riabbassò verso il proprio papà e sorrise felice quando
lo rivide riaprire gli occhi e sorridere a sua volta « Papà …
»
Goku cercò di poggiarsi sui gomiti a fatica e quando vi riuscì,
si osservò attorno felice che tutto era ancora intatto. Alzò la
mano destra e la poggiò sulla testa del figlio, sfregò la puntuta
capigliatura bionda e rise come suo solito nel vedere il figlioletto sorridere
« Figliolo, sei stato davvero bravo ». Il ragazzino rimase perplesso
così come il maestro ed osservò Goku inebetito mentre proseguiva
con lo sfregamento « Scusa papà, ma cosa vorresti dire? Io ti ho
quasi … e tu … ». Il Son ovviamente rimase leggermente a pensare
ma poi sorrise capendo cosa intendesse dire il figlio « Io stò
bene Gohan. Mi sono stupito sai? Hai una forza davvero straordinaria, fuori
dal comune. Sapevo che dopo l’allenamento nella stanza dello spirito e
del tempo saresti stato in grado di mostrare una forza enorme ma mai avrei pensato
a tanto. In ogni caso scommetto che se tu lo volessi potresti fare ancora meglio!
». In pochi attimi anche Crillin ritornò … non per dire ma
mi è parso che ami particolarmente stare al centro dell’attenzione
…
Goku cercò di alzarsi in piedi ma a causa di uno strano formicolio le
gambe cedettero e il sayan cadde all’indietro e sopra al nanerottolo rapato
che, appena si era accorto dell’instabilità dell’amico, gli
era corso alle spalle per aiutarlo a rimanere in piedi … ecco il centro
dell’attenzione …
Da lì si alzò una risata pertanto gli animi di molti si risollevarono
compreso quello del piccolo Gohan che, all’ennesimo sorriso paterno, aveva
perso completamente quell’aria triste e sconsolata lasciando spazio a
quella che in genere l’accompagnava ovvero quella felice o comunque rilassata.
« Forza figliolo, io mi fido di te ».
Gli occhi azzurri brillarono di una strana luce e il sorriso si allargò
« Sì! Ce la farò, non sbaglierò più! »
e dopo aver ricevuto un cenno anche dagli altri due guerrieri vicini il sayan
si girò su sé stesso e spiccò il volo in direzione dell’essere
perfetto che con impazienza attendeva il suo sfidante per concludere lo scontro.
Il ragazzino gli si fermò a un paio di metri di distanza
e tra i due incominciarono ad intescambiarsi dei sguardi carichi di odio anche
se questo tipo di atteggiamento era maggiormente evidenziato in Gohan che a
causa della beffa subita, provava nei confronti di Cell un fastidio indescrivibile
pertanto, appena si fu fermato, gli disse chiaro e tondo ciò che avrebbe
adempiuto da lì in avanti: « Me la pagherai cara Cell per quello
che hai fatto a me e ai miei amici. Preparati alla sconfitta! ».
L’essere perfetto l’osservò divertito e la bocca compose
un largo sorriso nel sentire quell’affermazione « Ma davvero? A
me sembrava che tu avessi fatto tutto da solo … » gli occhi azzurri
si strinsero e i denti digrignarono mentre Cell scioglieva la sua posa altezzosa
« … In ogni caso anch’io vorrei portare a termine questo strazio
quindi vediamo di sbrigarci ».
Le auree di entrambi i combattenti s’impennarono mostrando a tutti la
loro vera forza. Da una parte di colore giallo mentre dall’altra di color
magenta, le energie nonostante la distanza tra esse, arrivavano a sfiorarsi
e a confondersi tra loro … Nessuno dei due però mostrava il benché
minimo segno d’intimidimento nei confronti dell’altro. Quando oltre
alla forza dello spirito venne attivata anche la voce per fare da supporto per
eliminare lo sforzo, nell’aria iniziarono a riecheggiare alte grida mentre
il terreno circostante tremava sotto la pressione dei due lottatori al massimo
delle loro potenzialità. Il cielo si tinse di toni cupi e le nuvole si
avvicinarono una all’altra e si bloccarono tra loro dopo aver effettuato
un ballo a spirale come se anche il Sole desiderasse rimanere illeso dalla terribile
battaglia, il mare agitato e sempre meno incline ad esserlo si muoveva senza
sosta formando alte onde che si andavano ad infrangere contro le barriere e
formando una leggerissima pioggia passeggera che non riusciva a raffreddare
i bollenti spiriti dei due. Gli altri guerrieri che non volevano perdersi la
battaglia, forse perché non potevano farlo o perché troppo sciocchi
o orgogliosi per fuggire in luoghi più sicuri, rimanevano bloccati su
quell’altura che, come constatato poco prima, non offriva il benché
minimo riparo da attacchi e anzi, sembrava letteralmente il posto in prima fila
per vedere la morte in persona se questa fosse sopraggiunta.
Quando Cell arrivò a giungere il culmine delle proprie possibilità
l’aura sembrò esplodere attorno a sé per poi divenire invisibile
ad occhio nudo. Ciò che fece cogliere a tutti il suo immenso potere non
fu soltanto l’altissima energia che sprigionava ma anche la grande forza
d’urto che venne generata all’improvviso che fece cadere a terra
chi era impreparato a riceverla. Anche Gohan, quando ebbe raggiunto il suo limite,
generò un colpo invisibile che andò ad intaccare il terreno tutt’attorno
deformandolo e facendolo divenire di una strana forma come se qualcuno l’avesse
scavato per contenervi un’enorme sfera. L’essere perfetto, anche
se capì in breve che le possibilità del sayan erano superiori
alle sue, non si fece abbattere e anzi, la sua determinazione aumentò
e le sue convinzioni da “essere perfetto e pertanto invincibile sotto
ogni aspetto” riuscivano a farlo mantenere in uno status di lieve placidità
nella quale tutto lasciava scorrere …
Dopo un piccolo urlo d’incitamento Cell scattò all’attacco
e si scontrò con il sayan colpendo con estrema violenza il piccolo petto.
Gohan subì il colpo ma successivamente afferrò il braccio nemico,
ruotò su sé stesso una decina di volte e poi scagliò l’essere
perfetto verso terra con l’intenzione di farlo schiantare contro di essa
e poi attaccarlo rapidamente prima che potesse rialzarsi e contrattaccare. Cell
venne spedito verso il basso e con gli occhi magenta vide che il giovane lo
seguiva … Capendo all’istante il suo piano spalancò braccia
e gambe, bloccò con l’aura la caduta ed attese che il bambino,
preso alla sprovvista, gli cadesse tra le braccia. Quando Gohan fu nella posizione
desiderata il mostro strinse attorno ad esso tutti gli arti, spiccò il
volo verso l’alto e poi, quando l’isola apparve ai loro occhi come
un piccolo punto dai colori confusi, Cell lasciò la tecnica che stava
utilizzando per discendere a velocità sempre più accelerata facendo
creare attorno ai due corpi un fascio di luce chiara che evidenziava la scia
dell’aria che passava a fianco. Rapidissimi, sembravano saette …
Prima che vi fu l’impatto Cell spalancò nuovamente le gambe e le
braccia facendo in modo che soltanto Gohan entrasse in contatto con il duro
pavimento, che in esso sprofondasse di un paio di metri e che un mucchio di
detriti lo ricoprissero totalmente. L’essere perfetto dopo esser atterrato
a media distanza attese che il ragazzino, con una portentosa esplosione d’energia,
scagliasse lontano tutti quegli elementi che lo bloccavano a un livello differente
e poi, con nuova fermezza e determinazione, proseguì la battaglia ripartendo
all’attacco.
Calci, pugni, gomitate, ginocchiate e altre combo dalle combinazioni
più svariate venivano realizzate e scagliate verso l’avversario
il quale per la maggior parte rispondeva a tono oppure evitava l’attacco
per colpire in un secondo momento. L’isola, sotto le continue e sempre
più violente onde d’urto, sembrava sbriciolarsi a poco a poco e
i lottatori non coinvolti nella battaglia, se notavano che Cell e il piccolo
Gohan erano a lottare a distanza, a volte si perdevano in pensieri futili come
“Se questo posto si sbriciola dove andremo?” … vi lascio indovinare
chi formulò più volte questa domanda mentre gli altri, me compreso,
eravamo tormentati da ben altri pensieri.
Dopo un colpo in pieno viso davvero potente, l’essere perfetto precipitò
a terra e perforò una parte dell’isola andando a contatto con l’acqua
salmastra sottostante. Cell guizzò rapidissimo al di sotto di quella
barriera chiara grazie alla tecnica del volo leggermente modificata e da sotto
di essa generò un grande numero di onde dai colori chiari che, dopo un
cenno rapido di una mano, oltrepassarono il livello del mare raggiungendo la
superficie asciutta. L’essere perfetto fuoriuscì anch’egli
dal mare e volò nel cielo allontanandosi parecchio dal sayan che, accortosi
delle onde che lo circondavano e che sembravano braccarlo dalla distanza, rimase
fermo immobile a fissarle con piglio serio e attento. Cell si fermò e
dopo aver studiato la situazione spalancò le braccia per poi richiuderle
con un’elevata rapidità: le onde dalle medie dimensioni oscillarono
lievemente prima di iniziare a generare una quantità spropositata di
scariche elettriche dopodiché, alla stessa velocità con la quale
il loro padrone aveva compiuto l’ultimo atto, schizzarono verso Gohan
annullandogli il minimo spazio.
Il figlio di Son Goku rimase impassibile e prima che le bolle lo raggiungessero
spalancò braccia e gambe assumendo una posizione che ricordava una “X”,
urlò a squarciagola mentre l’aura si espandeva e attorno e questa
formava una forma sferica contro la quale le onde di Cell andarono ad infrangersi
e ad esplodere non riuscendo però a realizzare alcun risultato …
L’essere perfetto, dall’alto della sua posizione e dall’alto
della sua ingordigia di vittoria, ringhiò di rabbia e strinse con forza
i pugni fino a farli divenire lividi.
Quando la nuvola di fumo si diradò la creatura di Gelo riuscì
a constatare che il giovane Gohan era ancora posizionato a quello strano modo
e che la barriera di luce era ancora alta. Aspettò finché il moccioso
non decise che forse era giunto il momento per farla scomparire e riavvicinarsi
a lui per proseguire: quando Gohan gli fu davanti Cell gli sorrise e con un
cenno delle mani fece intuire a lui e a noi che tutto sarebbe ripreso da lì
a poco … L’essere perfetto di alzò leggermente di quota con
un rapido scatto, tese la gamba sinistra e con il piede rispettivo colpì
Gohan tra la spalla sinistra e il collo facendo nuovamente sanguinare quella
che poco prima era stato il mezzo della messinscena: il bimbetto toccò
con mano il sangue colante mentre con le orecchie ascoltava Cell che con la
sua voce lo derideva in modo sprezzante « Ha ha ha! Ben ti stà
ragazzo! Spero se non altro che stavolta non si scopra un’altro trucco
per compiere l’ennesima stupidaggine! ».
Gohan ringhiò appena prima di rispondere con una voce lievemente roca
« Non mi farò più prendere in giro da te Cell! Ho compreso
il mio errore e quindi non credere che io sia tanto sciocco da cascare nuovamente
in un altro dei tuoi raggiri … questa ferita me la merito e per questo
non mi lamenterò ma non pensare che io mi lasci intimorire! ».
Cell sorrise e fece spallucce come per dare poco senso alle parole appena pronunciate
da quelle piccole labbra e poi, senza lasciargli il tempo di reagire, tempestò
il giovane di tantissimi ki-blast che lo centrarono in pieno. Dapprima Gohan,
poiché colto impreparato, subì senza poter far nulla ma poi, riuscendo
a scorgere il nemico tra la fitta coltre di fumo, iniziò a parare ogni
singolo colpo scagliandolo lontano con un semplice tocco delle mani. Cell continuò
per nulla infastidito e rincarò la dose aumentando le gittate e la potenza
lasciando che il piccoletto lo seguisse per poi farlo bloccare prima di un colpo
ben più forte utilizzando un’altra delle sue frasi studiate come
se tutto fosse stato scritto in precedenza e imparato a menadito: « Gohan,
ragazzo, facendo così non corri il rischio di colpire i tuoi amichetti?
».
Gohan si paralizzò all’istante e si voltò di scatto indietro
per controllare che non avesse involontariamente e nuovamente colpito qualcuno
… Cell generò il suo attacco e lo scagliò tra le scapole
del Son che, dopo un urlo lancinante, tremò nel sentire bruciare la schiena:
la pelle si contorceva su sé stessa e tirava da impazzire mentre gli
ultimi barlumi della sfera lanciatagli ad un’elevata potenza continuavano
a bruciargli i vestiti.
Il ragazzo si girò su sé stesso e con un’ira indescrivibile
negli occhi iniziò a colpire Cell con una scarica di colpi che però,
con una tempistica da egregio nemico qual’era, venivano quasi tutti parati.
Nel giro di pochi minuti la rabbia crebbe di molto e il sayan non resistette
all’impulso di volerlo incenerire: si allontanò di un paio di metri
abbassandosi anche di altitudine e portò le mani alla fronte, aumentò
l’aura facendola espandere in modo esponenziale dopodiché il Masenko
dalla luce dorata venne scagliato verso l’essere perfetto che stranamente
rimase immobile ad attendere il colpo …
Sul suo pallido viso nacque l’ennesimo sorriso cattivo mentre il corpo
si gonfiava raccogliendo in esso le forze per controbattere. Poi urlò
facendo allarmare nuovamente Gohan anche se, proprio come prima, forse era già
tardi per tornare indietro: « COSA CREDI?! CHE PER ME NON VALGA LO STESSO!?!
USA IL CERVELLO!!! ». L’onda venne intrappolata tra le sue pallide
mani e in esse vi rimase per una manciata di attimi che parvero infiniti e poi
dopo, accompagnato da un urlo che evidenziava ancora di più tutto lo
sforzo che stava immettendo in quel gesto, riuscì a deviare l’attacco
indirizzandolo verso il signor Goku e tutti i suoi amici.
Il colpo si avvicinava sempre più e sembrava che nessuno
avesse la forza per reagire …
« Goku! Solo tu puoi fare qualcosa!! » urlò Yamcha in direzione
del grande guerriero che riusciva per fortuna a rimanere stabile in piedi con
nelle vicinanze un silenzioso namecciano che osservava lo svolgersi degli eventi
senza proferire parola.
Son Goku ridacchiò e cercò di sorridere « Hehe … Mi
dispiace tanto ma temo di non avere ancora la forza per poter reggere un altro
attacco del genere … non ora e nelle condizioni in cui mi trovo …»
alzò gli occhi verso il Masenko che si avvicinava « … Urca
… mi sarebbe bastato solo un po’ di tempo in più a disposizione
per riprendermi e forse avrei potuto fare qualcosa ».
Le facce di tutti noi si dipinsero di un’espressione amara volta verso
quella che ci pareva ormai la fine … L’eroe della Terra si avvicinò
al perimetro dell’altura ed osservò verso il basso prima di risollevare
gli occhi rischiando di accecarsi nello scrutare quello che, a causa della vicinanza,
assomigliava ad un secondo grande sole. Alzò le mani verso il colpo del
figlio e concentrò le energie facendo ritingere i capelli di biondo dopodiché
le avvicinò al fianco « Kame … ».
Crillin divenne agitato al sentire quelle sillabe pertanto gli corse incontro
dopo esser inciampato su quello che ormai appariva quasi come un peso morto.
Gli si fermò a fianco e cercò di farlo ragionare anche se far
riprendere la ragione a un sayan significa di solito andare incontro ad un muro
cementato « Goku! Non lo fare!! … » gridò poggiandogli
una mano sulla spalla muscolosa e al contempo graffiata in più punti
« … Se lo farai c’è il rischio che tu perda la vita
per colpa dello sforzo!! ».
Il Son parve non ascoltarlo o perlomeno non gli diede nemmeno un po’ retta
« Lo so amico mio ma non posso non provarci, ne và della vita di
tutti quanti voi e della Terra intera! Voglio tentare … » con voce
roca pronunciò altre due sillabe del colpo dopodiché si voltò
sorridente verso il caro amico nonché rivale nelle vecchie sfide del
Genio delle Tartarughe di mare … il sorriso divenne ancora più
grande « Dillo tu a Chichi per favore … conto su di te … ».
Gli occhi del guerriero senza naso di spalancarono all’improvviso mostrando
un’infinita tristezza mentre l’amico proseguiva a caricarsi d’energia
prima che l’onda potesse raggiungerlo.
Ma poi, prima che la fatidica sillaba finale venisse pronunciata e che il colpo
potesse essere scagliato, una scia di colore bianco con all’interno un’immagine
appena percettibile che possedeva dei lineamenti umani: questa si parò
davanti all’onda e placcò il suo tragitto utilizzando la schiena
e lasciando che per un breve tempo questa si ferisse per fare in modo che l’attacco
diminuisse di forza e velocità.
Goku interruppe all’istante la sua Kamehameha riconoscendo, come noi tutti
del resto, colui che si stava facendo del male « GOHAN!! ». Quando
l’onda perse parte delle sue qualità il ragazzino si voltò
su sé stesso e con entrambe le mani riuscì ad afferrare il suo
stesso attacco e lanciarlo in tutt’altra direzione lasciandolo esplodere
a grande distanza.
Il piccolo sayan rimase bloccato a recuperare fiato mentre cercava con le mani
di non toccarsi la schiena che gli doveva in modo atroce: ogni movimento veniva
accompagnato da una fitta di dolore pertanto ci impiegò parecchi minuti
prima di riuscire a sopportare meglio quello strazio … Il padre poi, vedendo
meglio in che modo si stava riducendo, soffriva assieme a lui mentre l’orgoglio
e la fierezza per essere colui che l’aveva generato colmavano una parte
di quel senso di malessere.
Il figlio, prima di tornare verso Cell, sorrise verso noi tutti come per mostrarci
che nonostante il suo stato stesse bene.
Mentre il combattimento proseguiva con un essere perfetto lievemente in perenne
vantaggio, Crillin tornò a disturbare un Goku che, coraggioso ma ancora
troppo fiacco per fare alcunché e che aveva riassunto il suo aspetto
originario, si era risieduto a terra e si rilassava per recuperare completamente
le forze « Hei Goku, vorrei dirti due cosette se non ti dispiace …
».
Sulla testa del Son comparve un punto interrogativo di colore rosso mentre sulla
faccia si dipinse uno sguardo che aveva lo stesso significato « Sì,
dimmi che ti ascolto … ».
Il pelato si abbassò flettendo le ginocchia e chiuse gli occhi assumendo
un’aria serissima « So che ci tieni moltissimo a noi ma non fare
più una cosa del genere e poi … » Goku fece un cenno affermativo
con la testa mentre il grosso del gruppo si avvicinava curioso su quale potesse
essere il secondo punto. Crillin riaprì gli occhi ma quella volta divenne
quasi arrabbiato con tanto di occhi socchiusi al limite consentito « …
e poi non ti azzardare mai più a chiedermi di dire a Chichi che tu sei
stecchito o non so cos’altro! A parte il fatto che sono sempre io quello
che viene coinvolto in queste cose, anche l’ultima volta hai incaricato
me di dirglielo e io sono andato letteralmente nei matti! Tu dici e dici ma
non sai cosa significhi parlare a tua moglie di queste cose!! ».
Tutti coloro che erano in piedi cascarono letteralmente a terra …
Goku rise imbarazzato e si sfregò la nuca con una mano « Hehe …
ma scusa Crillin, ma a chi lo potevo chiedere sennò? ».
L’amico fù spiccio come se avesse avuto la risposta pronta da anni
« C’è Piccolo no? Potevi chiederlo a lui! ». Il namecciano,
colto in ballo all’improvviso, sgranò gli occhi e divenne appena
imbarazzato anche se al pensiero della cara e dolce Chichi forse era più
terrorizzato … « COSA?! E io che c’entro?! ».
« C’entri perché sei il più diplomatico pertanto sei
il migliore per dare le brutte notizie senza farti coinvolgere troppo dai sentimentalismi
… Al pari di Vegeta è ovvio ma a lui non gli si potrebbe mai chiedere
una cosa del genere » terminò Crillin portandosi poi una mano al
mento pensoso.
Piccolo grugnì una volta ma lo fece una seconda e con modo molto più
marcato e infastidito sentendo le parole di Goku rivolte a lui « Ah, và
bene. Vorrà dire che se accadrà qualcosa a me o a Gohan avvertirà
lui Chichi ».
Lo scontro proseguì senza esclusione di colpi se non
per un piccolo e al contempo enorme dettaglio: dopo l’accaduto di poco
tempo prima il sayan di nome Gohan non si attentava a scagliare nemmeno una
minuscola onda d’energia in direzione dell’essere perfetto mentre
gli attacchi di quest’ultimo o venivano o assorbiti in un modo più
o meno doloroso o venivano completamente schivati evitando deviazioni particolari
che andassero ad intaccare la situazione precaria degli altri lottatori. Cell
ovviamente utilizzava questa nuova debolezza a proprio vantaggio facendo una
pressione sempre maggiore su quell’aspetto pertanto, minuto dopo minuto,
evitava sempre più il corpo a corpo che cercava disperatamente di intavolare
Gohan per colpirlo con i mezzi più disparati che avevano per base l’energia
dello spirito.
Dopo una buona ventina di minuti la situazione era rimasta invariata con un
Gohan che subiva e pertanto la sua energia diminuiva per colpa dei danni inflittisi
e con un Cell ancora nel pieno delle forze anche se, il continuo utilizzo delle
onde, aveva diminuito la sua scorta di attacchi …
« No, non và per niente bene Gohan … » sibilò
Goku a denti stretti mentre con gli occhi seguiva i due che si spostavano a
gran velocità da una parte all’altra del campo « …
Ha troppa paura di colpirci … Se non fosse per questo elemento che lo
blocca Cell si ritroverebbe in difficoltà, ne sono certo! » disse
poi stringendo forte i pugni, segno che a lui le energie erano in parte tornate.
Il namecciano partecipò a quel discorso che in principio avvaleva la
presenza soltanto del Son e quindi, mantenendo la sua solita calma, iniziò:
« Purtroppo si deve svegliare da solo. Scommetto che se anche glielo dicessimo
lui risponderebbe in modo affermativo ma poi continuerebbe in questa direzione
non riuscendo a tirar fuori un ragno dal buco ».
« Maledizione, riprenditi Gohan! ».
Il ragazzo si avvicinò a Cell e riuscì a colpirlo
al volto facendolo precipitare a terra in mezzo a una larga serie di detriti
nella quale si perse ma egli, forse per riprendere fiato, rimase sospeso per
aria lasciando che il piccolo naso, rivoto verso l’alto, raccogliesse
più ossigeno possibile. Il piccolo petto si gonfiò e si svuotò
più volte con un ritmo regolare mentre il nemico, per chissà quale
motivo, anche se era già fuoriuscito dal punto nel quale era stato spedito,
rimaneva a terra ad osservare il ragazzino come per permettergli quell’attimo
di pace prima di fargli incontrare la disfatta. Gohan socchiuse gli occhi e
poi li riaprì appena: le immagini apparvero sfocate e confuse ma la loro
chiarezza peggiorò radicalmente quando un violentissimo colpo all’altezza
del volto lo fece cadere a terra facendo perforare anche a lui il terreno.
Ci tengo a ricordare che Cell era rimasto fermo sul posto …
Quando il sayan fuoriuscì dall’ammucchiata di sassi e rocce varie
annaspò come se fosse appena uscito dall’acqua ma poi, quando vide
colui che l’aveva colpito avvicinarsi con fare minaccioso e per nulla
accondiscendente, lo sguardo divenne interrogativo. Dopo che due veloci gambe
oltrepassassero alcuni detriti, una mano afferrò il colletto bianco della
divisa mentre l’altra si stringeva a pugno con fare spasmodico «
Che diavolo stai facendo razza di inetto che non sei altro?! Vuoi farci ammazzare
tutti forse?! ». Mio padre lo strattonò con forza dopo averlo sollevato
da terra una trentina di centimetri « Datti una svegliata!! » urlò
poi gettandolo a terra in malo modo provocandogli anche una leggera botta alla
schiena disfatta.
Lo sguardo del principe dei sayan divenne serio e truce allo stesso tempo «
Se non ti decidi a combattere come si deve ci penserò io a farlo fuori!
In ogni caso io lo sapevo che stanza o meno tu saresti rimasto per sempre un
lattante … Sparisci! ».
Cell interruppe il discorso rivolto in un’unica direzione con una grassa
risata « Vegeta. Ma sei ancora vivo? Sono piacevolmente sorpreso ».
Papà si voltò verso di lui e gli sorrise com’era suo solito
fare « Già ma so che rimarrai sorpreso anche quando riuscirò
a farti a pezzi! ».
L’essere perfetto rise nuovamente scatenando una grande dose d’ira
nel mio “genitore” « Hahaha! Non farmi ridere. Qui l’unico
che al momento può qualcosa contro di me è questo moccioso e questo
lo sai bene anche tu, quindi non fare tanto lo spavaldo per rimediare poi una
figuraccia! Penso che a giungere fino ad oggi tu ne abbia racimolate abbastanza
… ».
Mio padre non ci vide più: si trasformò nel leggendario guerriero
e si scagliò contro di Cell del tutto intenzionato a schiacciarlo ma,
per grande sfortuna per il principe, qualcuno gli apparve vicino e lo costrinse
ad allontanarsi di una grande quantità di metri con un leggero battito
di ciglia.
Vegeta, affiancato da un Goku che aveva poggiate sulla fronte due dita di una
mano, apparve vicinissimo a noi. Appena capì cos’era successo sciolse
la trasformazione lasciando inalterata la sua irritabilità che tanto
mi era venuta a mancare …
« Kaharoth!! Come hai osato interrompermi?! Questa me la pagherai, razza
di filibustiere!!! »
Goku portò entrambe le mani in avanti per calmarlo « Eddai, non
fare così e piuttosto dimmi una cosa … » continuò
abbassando gli arti « … Se avevi così tanta forza in corpo
e tanta spavalderia per batterti contro Cell perché non sei arrivato
nel momento del bisogno e magari evitare che Gohan si riducesse in quello stato?
Me lo puoi dire? » terminò il Son facendo una faccia che a fatica
si riusciva a prendere come seria … Vegeta rispose gentile come suo solito
ovviamente: « Vacci piano con i paroloni perché altrimenti ti và
in pappa il cervello … Non sono intervenuto perché pensavo che
utilizzassi il teletrasporto per portare lontano tutti questi pagliacci. Non
ci voleva tanto ».
Goku strabuzzò gli occhi mentre le spalle cadevano sotto un macigno invisibile
« Uuuurca … Accidenti, non ci avevo proprio pensato! Era proprio
una buona idea … sei un genio Vegeta ».
« Già, e tu un mentecatto » rispose spiccio allontanandosi
e andando a cercarsi una buona roccia sulla quale sedersi.
Nel frattanto Cell aveva atteso che il ragazzino si ripigliasse da per sé
ma, essendogli sorta un’altra idea maligna da poter mettere in pratica
a poco sforzo, si congedò da Gohan per pochi minuti avvertendolo che
comunque non si sarebbe dovuto allontanare perché sarebbe rimasto nei
paraggi. Il piccolo sayan, che era ridivenuto un combattente leale, diede all’essere
perfetto la possibilità di allontanarsi nella speranza che il suo gesto,
anche se buono a dire il vero, non gli si ritorcesse contro come invece alla
fine fu …
Cell si sollevò in volo e con una tranquillità davvero invidiabile
si avvicinò all’intero gruppo di guerrieri iniziando poi un conto
rapido accompagnato da un’indicazione sequenziale di ogni membro del gruppetto
« … sei, sette e otto … Otto. Dovreste esserci tutti immagino
… » L’essere perfetto ruotò il viso da una parte all’altra
confermando poi suo conteggio che si rivelò giusto dopodiché,
come se fosse stato un uomo diplomatico, iniziò a conversare con quegli
otto individui in generale comunicandoci quello che forse era il pensiero che
gli ronzava per la testa …
« Parlerò una volta soltanto quindi spero che ognuno di voi non
si perda nemmeno una sillaba delle mie parole … Se ciò dovesse
proprio accadere pregherei che lo stolto mi chiedesse soltanto a discorso ultimato.
Fin qui tutto chiaro? »
Sembrava che ci stesse prendendo in giro … mio padre poi fremeva dalla
voglia di mettergli le mani addosso … Cell continuò vedendo che
nessuno proferiva parola « Molto bene. Volevo comunicarvi che ho intenzione
di concludere di qui a breve il mio scontro contro il moccioso pertanto chiedo
ad ognuno di voi di non intervenire: questa questione per il momento riguarda
soltanto me e lui … Se proprio volete lanciarvi tra le braccia della morte
fatelo quando il ragazzino c’avrà rimesso le penne, per cortesia
… » Cell rise sguaiatamente per poi riprendere un certo contegno
mentre Gohan, che fino ad allora aveva udito il discorso ma era rimasto a distanza,
iniziò ad avvicinarsi per poi rifermarsi ad una distanza poco più
ravvicinata.
L’essere perfetto, dopo essersi calmato, incrociò le braccia, piegò
leggermente la testa e assunse un’aria da finto pensoso mentre uno strano
sorriso iniziava a far capolino … « Mi rendo conto che sarebbe snervante
aspettare senza poter fare nulla o perlomeno, io mi annoierei da morire, quindi
proprio ora ho deciso che vi lascerò qualcosa da fare … »
il sorriso divenne ampio mentre l’espressione mutò radicalmente
in sadica che lo fece apparire per un attimo come un personaggio pazzo e furioso
… alzò la mano destra … « … vi lascerò
decidere il destino vostro e di questo pianeta!» .
La mano si alzò appena e si richiuse lasciando però escluso il
dito indice, davanti ad esso iniziò ad apparire un punto luminosissimo
di colore arancio che poi, quando il dito venne posto al di sopra del capo,
incominciò a divenire di enormi dimensioni accrescendosi sempre di più
… tutti riconobbero un’altra delle tecniche di Freezer: la sfera
letale.
Crillin per lo spavento indietreggiò ma si rifermò quando raggiunse
il fianco di Goku. Tutti i combattenti che lo poterono fare si avvicinarono
uno all’altro. Gli unici che rimasero al di fuori del gruppo fummo io
e papà: io perché non mi riuscivo a muovere, Vegeta perché
l’orgoglio lo incitava a starne al di fuori …
Quando la sfera divenne di dimensioni abnormi Cell la fece improvvisamente allontanare
di un centinaio e più di metri fermandola e lasciandola galleggiare in
quel cielo che era ancora annuvolato. La creatura si rivoltò verso noi
altri e ci chiarì alla perfezione la questione: « Ho impostato
quello che dovevo ma vi comunico le modalità per sopravvivere …
Anche tu ragazzino, apri bene le orecchie e ascolta … » disse voltandosi
appena verso Gohan per poi rigirarsi verso di noi « … Io continuerò
a battermi contro il figlio di Son Goku mentre la sfera se ne starà sospesa
senza colpo ferire ad alcun tipo di individuo a meno che qualcuno, di propria
iniziativa, non ci si butti all’interno ma questo dubito fortemente che
possa accadere quindi … » chiuse per un attimo gli occhi per poi
riaprili assieme ad una mano in direzione nostra mostrandoci per bene le cinque
dita dal colore chiaro « … Quindici minuti. Il ragazzino avrà
quindici minuti di tempo a disposizione per uccidermi e non un secondo di più.
In quell’arco di tempo la sfera letale rimarrà lontana ma, se allo
scadere del tempo egli non sarà riuscito nel suo intento, questa discenderà
verso di voi e vi colpirà! ».
Cell sorrise nel vedere gli sguardi carichi di sbigottimento che si erano venuti
a creare e perciò, dopo aver riabbassato l’arto, sorrise fiero
di sé e concluse « E’ chiaro che se prima dello scadere del
tempo Gohan riuscisse fortuitamente ad eliminarmi la sfera sparirebbe da sola
ma se così non fosse vi dovrete scontrare contro di essa. Vi ricordo
che se la lascerete toccare a terra correrete il rischio di far saltare per
aria il pianeta intero quindi … » l’essere perfetto batté
con forza le mani generando un sonoro e fastidioso ciocco che, in quel silenzio
che si era venuto a creare, riecheggiò in ogni dove …
« Suvvia, animo signori! Non temete la morte e inoltre … Io così
ho deciso pertanto partecipate al mio gioco! ».
Salve a tutti! Come ve la passate? Io tutto bene dai, non
mi lamento ^^
Oggi non ho nulla da dire quindi vi lascio subito alle risposte alle recensioni!
Juu_Nana: "Ambarabà
cicci coccò, otto guerrieri sul comò, che facevano l'amore con
la figlia del dottore ..." O_O ODDIO!! Bulma di mezzo!! XD A parte questa
improvvisa cattivera sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che
la cosa valga anche per questo quindi ti auguro una buona lettura. Un bacione
scricciola!
Vegeta4ever: Cell è adorabile
XD Mi piacerebbe da matti come amico di penna o anche come vicino di casa: <<
Sposta questa macchina entro 15 minuti o te la disintegro! >> ... XDXD
leggi anche questo capitolo e se ti và fammi sapere! Un bacione e occhio
alle macchine!
Angelo Azzurro: Cell non si è
offeso minimamente di quello che hai detto anzi ... or ora si stà addirittura
mettendo un dito nel naso ... O-O mi ha mostrato il medio scaccolatore!! è_é
Adesso lo lincio XDXD Spero che questo chap sia abbastanza adrenalinico per
i tuoi gusti! Un beso!
folg_89: Gohan si avvicina silenzioso
e con uno sguardo sinistro ... si alza in volo alzando numerose penne e infine
urla il suo attacco! "PGHEEEEE!!!" XDXD Adesso ragazzone mi aspetto
una bella rece ok? A presto e occhio che i polli mirano agli occhi ,,, e anche
al fegato già che ci siamo ^^. A presto!
Rory Kaulitz: Heilà new
entry! Che piacere, io sono scImMIA .... Comunque la storia non è finita
quì! Se riesci continua a leggere e fammi sarere! Ciao!
chrystal_: In effetti la sfera
letale non è buona cosa ^^ Anche in questo qualche colpetto di scena
c'è quindi spero tanto che ti piaccia! Un bacione!!
Anche oggi ho terminato! Prima di lasciarvi
al capitolo vorrei ringraziare mia sorella Bea che in un momento si svarione
mi ha aiutato con il Kombat del capitolo perché davvero, alla lunga,
le idee non arrivano .... fortuna che il Tory non è come me XD
Ora vi lascio leggere in santa pace ... se riesco torno x Giovedì ma
non assucuro nulla (ma và? ndvoi) .... ^^"
Un bacione a tutti quanti!
scImMIA
CAPITOLO 63
- THE TIME IS UP -
Gohan, senza attendere ulteriore tempo prezioso si abbatté verso Cell
cercando fin da subito di metterlo alle strette.
La mano del guerriero più minuto si strinse con forza prima di colpire
con violenza il terreno friabile mentre s'accompagnava con un urlo di rabbia
« Solo quindici minuti ... MALEDIZIONE!! ». La roccia sottostante
si scosse appena e delle piccole crepe si crearono tutt'attorno al punto colpito
con forza raggiungendo però un raggio alquanto limitato e ciò
indicava indirettamente il livello esiguo di energia che Crillin possedeva in
corpo, sicuramente insufficiente per fronteggiare la nuova sfida che il perfido
Cell aveva lanciato contro di lui ma soprattutto verso Son Goku, gli altri sayan
e Piccolo poiché erano loro quelli che costituivano una vera minaccia
anche se, dopo innumerevoli fatiche, anche lui aveva dato il suo meglio ...
« Non fare così Crillin e risparmia tutte le energie possibili
per quando giungerà la sfera » disse calmo l'amico dalla buffa
capigliatura mentre manteneva alto lo sguardo in direzione di quella luce che
avrebbe portato solo altro male.
Il pelato rimase alquanto perplesso ma si rialzò in piedi portando le
mani ai fianchi. Respirò profondamente cercando di far fuoriuscire tutta
la spossatezza ma soprattutto la strizza che aveva dentro ... non vi riuscì
affatto: « Quindi Goku, credi che tuo figlio non ce la possa fare? Che
siamo destinati ad essere colpiti? ».
Il sayan sorrise ed abbassò gli occhi per incrociarli con quelli del
suo migliore amico « Scusa, non volevo dire questo ... Ho fiducia in Gohan
e sò che d'ora in avanti farà del suo meglio. Ma se dovesse accadere
il peggio dobbiamo essere tutti pronti quindi è meglio se rimaniamo a
riposare finché il momento non giungerà » e dopo aver detto
ciò Goku si lasciò cadere pesantemente a terra, portò le
mani dietro la nuca e si mise supino con uno strano sorriso sul volto.
Anche Crillin sorrise perché nonostante la situazione fosse terribile
colui che aveva a fianco non vedeva l'ora di mettersi ancora alla prova per
scoprire se era all'altezza o meno della situazione ... Son Goku, anche se fosse
letteralmente cascato il mondo, non sarebbe mai cambiato. Sotto quell'aspetto
lo invidiava perché anche se lui era coraggioso Goku lo era di più,
se era forte Goku lo era di più e se ci fosse stato un nuovo nemico egli
sarebbe stato sempre un passo avanti ... Di una cosa però era certo e
della quale andava orgoglioso a modo suo: lui gli sarebbe sempre stato un passo
indietro e gli avrebbe parato le spalle perché credeva in quella profonda
amicizia. Crillin sorrise nella speranza di poterlo fare anche dopo quel combattimento
...
Tienshinhan si avvicinò al namecciano e l'osservò un attimo prima
di disturbarlo: « Spero che Gohan riesca nell'impresa ... Senza volerlo
dovrà portare sulle spalle un'enorme responsabilità e noi non
possiamo fare altro che aspettare. Siamo sicuri che non ci sia un'altro modo
per sfuggire a ciò che ci potrebbe accadere?! ».
Piccolo negò sommessamente con il capo muovendolo appena da una parte
all'altra prima di chiudere gli occhi per soppesare le sue parole « Purtroppo
penso che non ci sia altro da fare. Cell ci ha messo con le spalle al muro questa
volta ».
Un terreste si avvicinò anch'egli al namecciano con fare alquanto borioso
e saccente che poi, dopo una risposta a tono di una sua sciocca domanda da parte
di un'altro combattente che nulla centrava nel colloquio, si ammutolì
mantenendo soltanto un'espressione accigliata: « Ma non si stà
parlando dello stesso colpo che Freezer, quand'era giunto sulla Terra per battere
Goku, aveva lanciato contro Trunks? Se così è non dovrebbe essere
difficile bloccarlo! »
« Soltanto un'imbecille potrebbe pensarla in questo modo!! » sbottò
Vegeta irritato come non mai dalla scempiaggine dell'uomo con le cicatrici «
Ma cosa credi ... Pensi che se Cell fosse stato al pari di Freezer noi staremmo
quì a roderci il fegato? ... » dalla bocca di Yamcha fuoriuscì
soltanto un lieve "Cosa?" che non riuscì ad arrestare ciò
che forse il sayan diceva con tanto screzio a causa di sfoghi perduti oppure
trattenuti « ... Pensa imbecille: nessuno di noi quì è in
grado di fermare quella cosa come quello là ha fermato il colpo di Freezer!
E poi ... e poi basta perché sennò perdo la pazienza e ti ammazzo
di botte ...» terminò poi voltandosi dall'altra parte mentre le
braccia, incrociate tra loro, reggevano due mani che si stringevano tra loro
in modo spasmodico per colpa di un nervoso improvviso. Piccolo poi, che aveva
osservato con attenzione lo svolgersi del battibecco, si sorprese dell'essersi
divertito durante quello scambio (anche se unidirezionale) di punzecchi velenosi
del quale, anche se con una pesantezza diversa, si trovava perfettamente d'accordo.
Da quell'attimo lo sfregiato non si pronunciò più e anzi, si allontanò
nuovamente tornando al proprio posto e cioè nelle vicinanze di un silenzioso
17 che osservava impassibile un elemento particolare del gruppo ...
Crillin, dopo aver assistito senza proferir parola e aver tentennato nella paura
di ricevere anch'egli una rispostaccia, fece una domanda rivolta a tutti i compagni
« Hemm ... qualcuno di voi sa quanto manca? Hehe, io non ho un orologio
». Dapprima nessun combattente rispose eccetto Goku che ridacchiò
dopo essersi guardato il polso ma poi, dopo aver effettuato la domanda direttamente
a 17, poiché era l'unico che secondo lui potesse possederne uno, ricevette
almeno un piccolo cenno ...
Gli corse incontro ma il cyborg continuò a rimanere fermo « Allora?
Tu ne hai uno vero? ».
17 alzò un sopracciglio dopodiché in assoluto silenzio si arrotolò
le maniche fino ai gomiti dopodiché alzò le mani mostrandone il
dorso e con esse anche la zona sottostante « No, perché dovrei?
».
Crillin, sentitosi illuso e poi abbandonato, abbassò sconsolato le spalle
visibilmente avvilito e sbuffò pesantemente. Il cyborg però, dopo
essersi sistemato meglio le maniche arrotolate, parlò improvvisamente
facendo un cenno con la testa verso la sua sinistra: « Penso che lui ne
abbia uno. Prova a controllare ».
Il tappetto sembrò ridestarsi come accade con un bambino piccolo al quale,
dopo una lunga piangiuta, gli viene offerta una gustosa caramella e poi, con
delle movenze alquanto buffe che volendo avrebbero ricordato le movenze di un
simpatico criceto (ovvero piccoli passi e rapidissimi), corse a fianco di Trunks
che rimaneva sdraiato con gli occhi chiusi.
"Strano ..." si disse Crillin ripensando che poco prima era sveglio
« Hei Trunks! Sveglia! » disse poi scrollandolo per la spalla sana
... Dovette riprovare più volte prima di vederlo aprire debolmente gli
occhi azzurri e lasciarli poi in una sottile fessura ...
« Hei Trunks, non mi fare prendere un colpo! Negli scorsi giorni non ti
sei divertito abbastanza? ».
Il giovane sayan ricordando ogni singolo momento tra i quali quello con il giocattolo
d'infanzia e quello del gatto tra i corvini capelli del principe, sorrise di
cuore e cercò di apparire il più vitale possibile « Le chiedo
scusa signor Crillin ».
L'amico sorrise e si portò le mani ai fianchi « Ancora la storia
del "Lei"? Vedo che i progressi stanno andando a farsi friggere ...
Comunque volevo chiederti se avevi un orologio con te sai, per la questione
dei quindici minuti di Cell ... ».
Il giovane sembrò non capire ma alzò la mano sinistra mostrando
all'amico l'orologio elettronico nero che portava al polso sinistro «
Quindici minuti? ».
Crillin dopo aver chiesto se lo poteva prendere e aver ricevuto un cenno di
assenso osservò Trunks con occhi parecchio preoccupati « Certo,
è il tempo che Cell ha concesso a Gohan per sconfiggerlo prima che la
sfera letale ci venga lancia addosso ... non te lo ricordi? ».
Il glicine assottigliò maggiormente gli occhi e li allontanò da
quelli dell'amico a fianco lasciandoli viaggiare nel largo cielo ... «
No, non me lo ricordo ... Mi ricordo di Cell che generava la sfera ma poi ...
evidentemente mi sono addormentato. Chiedo scusa ... ».
« Sciocco, non ti devi preoccupare. Succede quando si è allo stremo
a anzi, adesso mi spiace averti svegliato ... » disse poi prima di osservare
la brutta ferita che aveva sul corpo. Poggiò una mano all'altezza del
polso nel quale prima stava l'orologio e poi la strinse appena per dargli forza
« ... Torna a riposare così sarai come nuovo! ».
« Sì ».
Crillin si alzò e si allontanò riavvicinandosi a Goku con uno
sguardo parecchio abbattuto. Ovviamente il Son se ne accorse e gliene chiese
il motivo ma l'amico non rispose se non prima di una silenziosa pausa nella
quale si rigirò ad osservare il ragazzo dal cuore gentile « Trunks
si era addormentato ... la sua energia è davvero al limite ».
« Beh, può succedere. L'hai detto anche tu, no? » disse Goku
non nascondendo una certa curiosità mentre anche Piccolo e Vegeta si
erano concentrati anch'essi sulla discussione.
« Sì, è vero ma la cosa mi mette ugualmente addosso una
certa agitazione e poi ... » iniziò a dire mentre cercava di immettere
il cronometro in quella cosuccia tecnologica non riuscendoci se non dopo numerosi
tentativi « ... era tremendamente pallido e quando gli ho stretto il polso
ho sentito che era molto basso. La ferita in più è in un brutto
stato, temo che sia infettata molto ... ».
Goku, nonostante le parole dell'amico non fossero buone notizie, non si scompose
affatto e rimase sdraiato ad osservare il figlio che con una rapidità
sorprendente colpiva Cell facendosi valere « Non ti preoccupare, Trunks
ce la farà. Ne sono certo! ».
Crillin alzò un sopracciglio poco convinto « Ne sei sicuro? ».
« Certo, stai tranquillo ».
Ecco una cosa della quale Crillin si accorse di non essere invidioso del Son:
la sua eccessiva leggerezza ...
Nel frattempo però, al termine di quel breve scambio di idee, Vegeta
sorrideva sicuro che se Trunks era effettivamente sangue del suo sangue non
sarebbe mai crollato e nel momento più adatto si sarebbe rialzato, avrebbe
dimostrato ancora una volta di chi era figlio e l'avrebbe reso, ancora una volta,
fiero e orgoglioso di essere indirettamente il suo bene più importante.
Gohan, dopo aver ricevuto un forte colpo alla nuca dovuto a
un calcio di Cell, cadde ma prima di toccare il suolo riuscì ad allontanarsi
a rasoterra e ad immergersi nell'agitato mare. L'essere perfetto lo seguì
al di sotto del livello dell'acqua andando ad infrangere una delicata barriera
corallina e lasciando che i pochi pesci nei paraggi scappassero andandosi a
nascondere negli anfratti delle rocce sottostanti. Si voltò attorno numerose
volte non riuscendo a scorgere il figlio di Son Goku che nel frattempo si era
nascosto alle sue spalle ed era in attesa del momento propizio per colpire.
Vedendo che la concentrazione di Cell si era lievemente abbassata, Gohan fuoriuscì
da dietro una colonna di rocce marine andando ad abbracciare alle spalle il
nemico e bloccandolo anche con l'ausilio delle piccole gambe. Concentrò
l'energia sul palmo delle mani e la fece sprigionare: l'acqua tutt'attorno iniziò
ad andare in ebollizione portando alla morte pochi ed innocenti pesci mentre
la carne di Cell si faceva sempre più calda ... Quando l'energia toccò
il picco la luce divenne abbagliante e l'essere perfetto venne colpito. Il sayan
fuoriuscì dal mare e sorrise vedendo che una piccola area di esso si
stava tingendosi un liquido dal colore violaceo.
Cell fuoriuscì ancora vivo ma con il braccio sinistro completamente carbonizzato
pertanto, dopo aver emesso un urlo, se lo strappò via di netto facendo
colare altro sangue da quella nuova ferita. Il più rapidamente che poté
rigenerò l'arto ma poi, dopo aver effettuato quel gesto, si ritrovò
senza fiato ... Cercò di non curarsene e perciò, in meno di un
secondo, gli fu nuovamente addosso: con il braccio appena generato cercò
di colpirlo con un pugno, dopo aver fallito riprovò con l'altro e ripeté
l'azione finché il piccoletto, con un rapido scatto, gli volò
alle spalle e lo colpì con un potente calcio proprio alla metà
della spina dorsale facendo piegare Cell da dolore. Il volto dell'essere perfetto
divenne una maschera insolita nella quale la bocca era spalancata mentre gli
occhi per poco non gli uscivano dalle orbite ...
Che i quindici minuti concessi fossero troppi e che il grande Cell fosse miseramente
crollato prima del tempo? Nossignore, alla sola idea di sconfitta l'essere sentiva
ribollire il sangue ed aumentare l'adrenalina e inoltre, ogni qualvolta che
osservava la sua creatura che attendeva placida il suo momento, sul suo volto
ricompariva il sorriso e la fiducia nella propria forza tornava ad essere quella
di sempre. Concentrò ancora una volta la sua forza, la liberò
e grazie ad essa scattò ferocemente in avanti colpendo con la fronte
quella piccola del ragazzino che per il colpo indietreggiò di un metro.
Cell proseguì senza freni: avanzò e colpì Gohan con un
pugno allo stomaco mentre quello successivo fu per la guancia sinistra. Una,
due, tre, quattro volte il colpo venne ripetuto dopodiché il gomito destro
del mostro colpì il copetto del ragazzo facendolo scendere appena di
quota. Un violento calcio colpì nuovamente la pancia del sayan prima
che questi potesse allontanarsi troppo ... Soltanto un rapido colpo energetico
fece precipitare il figlio di Son Goku a terra.
« Gohan è caduto! » esclamò Crillin
ormai preso completamente dalla lotta in corso nella quale tifava fortemente
il piccolo Gohan ... le parole che poco prima aveva detto Goku riguardo allo
"stare tranquilli e risparmiare le forze" da parte sua non erano state
ascoltate minimamente. Il Son però sorrise sentendo ancora l'aura del
figlio stabile ed intaccata di pochissimo « Stai tranquillo Crillin e
abbi fiducia. Piuttosto ... » iniziò poi mettendosi seduto con
le gambe incrociate « ... visto che adesso hai l'orologio, quanto manca?
».
Il piccoletto sollevò il polsino sinistro sotto il quale teneva l'orologio
elettronico e dopo aver osservato l'ora la disse al collega d'avventure «
Beh, non ne sono sicuro visto che ho inserito il cronometro dopo che Cell aveva
dato il via quindi ... secondo me mancano all'incirca otto minuti ... ».
« Cosa?! Sono già passati sette minuti?!?! Urca, come vola il tempo
... » all'eroe della Terra iniziò a discendere una piccola goccia
di sudore dalla guancia ma nulla più. Piccolo irritato si pronunciò
dicendo la sua « Trovo che sia stata una pessima idea questa dell'orologio:
adesso sarete tutti presi dall'ora e più si avvicinerà il momento
meno sangue freddo avrete ... Il mio consiglio sarebbe quello di buttarlo da
una parte e lasciarlo perdere definitivamente. Quando il momento arriverà
Cell ce lo dirà apertamente o comunque ce ne accorgeremo ugualmente noi
stessi ».
« Penso che Piccolo abbia ragione. Avanti Crillin, mettilo via »
si aggiunse anche Tienshinhan concorde con il namecciano.
Crillin, sentitosi per un attimo uno straccio per aver avuto un'idea sciocca
secondo alcuni, si slacciò il cinturino di plastica ed osservò
per un attimo il visore che cambiava continuamente con una velocità costante
segnando lo scorrere del tempo. Si voltò su sè stesso e s'incamminò
verso il ragazzo venuto dal futuro. Si fermò all'improvviso vedendo che
aveva gli occhi serrati.
« Stà solo dormendo » gli disse una voce vicina che poi,
voltandosi appena verso sinistra scoprì di essere di 17. Crillin, forse
per assicurarsene lui stesso, si abbassò e mise una mano vicino alle
narici del sayan ... sorrise compiaciuto sentendo il lieve respiro.
« D'accordo che non sono capace di percepire le auree altrui ma sono in
grado di capire se una persona è morta o meno, se permetti » biascicò
alquanto irritato il cyborg per colpa della pressoché nulla fiducia ripostagli.
Crillin gli chiese scusa ma, non ricevendo alcuna ulteriore risposta, riallacciò
l'orologio al polso di Trunks e ritornò da dov'era venuto.
Gohan si rialzò deciso e volò rapido verso l'essere
perfetto fermandosigli proprio di fronte. Forti e violenti pugni vennero scagliati
in sua direzione con una foga sorprendente ma questi, con un'agilità
davvero sorprendenti nonostante la situazione fisica in cui stesse, vennero
pressoché tutti schivati mentre alcuni venivano parati grazie all'ausilio
delle grandi mani ... il sayan continuò imperterrito ma, quando riuscì
a sfiorare il volto di Cell con un pugno destro, ricevette una poderosa ginocchiata
allo stomaco che lo costrinse a piegarsi. L'essere perfetto afferrò il
ragazzino per la nuca con la mano sinistra e lo bloccò utilizzando gran
parte delle forze. Con l'altra mano stretta a pugno colpì numerose volte
il piccolo Gohan al volto e alla bocca dello stomaco procurandogli ingenti danni
ma poi, non soddisfatto del suo operato, generò un'onda luminosissima
presso il suo stomaco e quando la rilasciò il piccolo sayan ricadde nuovamente
a terra andandosi a scagliare contro una dura roccia che però, nonostante
il notevole impatto, non si sbriciolò.
Nessuno si stupì quando il figlio di Goku si rialzò. Scattò
ancora verso Cell ma quella volta, invece di arrivargli direttamente, durante
il tragitto generò tra le mani una grande onda energetica che però,
quando giunse nei pressi dell'essere perfetto, venne divisa in più parti
grazie ad una difesa eccelsa ... In ogni caso, se quella fosse stata perfetta
fino alla fine dell'azione, Cell non avrebbe ricevuto l'ennesimo colpo di Gohan
che, dopo aver lanciato l'onda aveva continuato la sua corsa e pertanto l'aveva
colpito allo stomaco con entrambe le mani chiuse a pugno e rivolte verso in
avanti.
Tra i due iniziò uno scambio di colpi che perdurò per lungo tempo
e nel quale nessuno dei due sembrava avere la meglio.
Cell cercò di colpire Gohan con uno schiaffo rovescio ma questi, parandosi
interamente il volto con entrambe le mani, gli scivolò rapido alle spalle.
Dopo essersi liberato della barriera il sayan si alzò leggermente in
aria risultando più in alto di Cell ma ad un'altezza adeguata, caricò
la gamba sinistra con la quale aveva intenzione di colpire il volto nemico e
infine calciò rapido ... il colpo andò a vuoto: Cell si era abbassato
... Dopo aver fatto comparire un ghigno malefico sul volto scattò verso
l'alto colpendo il mento del ragazzino con pugno violentissimo. Si staccò
volandogli al di sopra dopodiché lo attaccò alla nuca con un colpo
a mani giunte ... Il super sayan cadde ancora andandosi ad infossare all'interno
del terreno generando una profonda buca la quale poi s'ingigantì sotto
svariati colpi energetici generati e scagliati da Cell in sua direzione.
L'essere perfetto si girò verso la sua creatura e dopo avere ammirato
il suo potere rise sguaiatamente in direzione dei guerrieri che erano radunati
sopra quella roccia ... « Rallegratevi! Il tempo è scaduto!! ».
Tra i guerrieri svegli si generò un momento di panico il quale però
venne placato ben presto. I combattenti lontani, compresi Vegeta e 17, si avvicinarono
uno all'altro creando una specie di gruppo.
Cell alzò una mano al cielo e richiamò a sè la sua sfera
facendola muovere e generando una confusione incredibile: forti boati si sentirono
mentre le nuvole grigie iniziarono a spostarsi a causa degli elevati spostamenti
di vento ...
Son Goku e Vegeta si trasformarono in super sayan concentrando tutte le loro
forze nelle loro braccia. Tutti gli altri membri fecero lo stesso tranne Crillin
che invece si allontanò in direzione del giovane sayan ancora sdraiato
a terra.
« Crillin! Cosa fai?! Torna quì! » urlò Goku a pieni
polmoni in sua direzione cercando di superare quella barriera sonora che si
era venuta a creare e che faceva tappare le orecchie. Il piccoletto non lo ascoltò
e si fermò al fianco sinistro di Trunks: osservò con estrema fatica
il piccolo visore poiché anche la polvere, alzata a cavalloni, rendeva
la situazione terribilmente ostica. Si sorprese però nel vedervi letto
un numero di cifre che non corrispondeva con il pronostico di Cell pertanto
si allontanò dal sayan riavvicinandosi al gruppo. Riempì i polmoni
d'aria ed urlò in direzione dell'essere che li stava minacciando: «
SEI UN BUGIARDO! IL TEMPO NON E' ANCORA FINITO!! »
« Che cosa?! ... » Cell strabuzzò gli occhi sorpreso «
... non accetto queste critiche! Io sono l'Essere Perfetto e per questo non
sbaglio MAI!!! ».
« E INVECE SI' ... » urlò con insistenza Crillin mentre i
compagni lo osservavano estremamente perplessi « ... MANCANO ANCORA DUE
MINUTI!! ».
La risata sprezzante di Cell ferì il pelato nello spirito che si sentì
quasi male « HAHAHA!! E pensi che un paio di minuti vi bastino per salvarvi
la pelle?! ILLUSO! E comunque lo ripeto: IO NON SBAGLIO MAI!! E comunque ...
» rise ancora generando ulteriore scombussolio negli animi mentre la sfera
s'ingrandì ancora « ... ADESSO PAGHERETE CARA L'INSOLENZA DEL VOSTRO
AMICO!!! ADDIO!!!! ».
Ciao!!! Oggi sono stanchissima quindi sarò rapida-rapida-rapida
così voi subirete una mini-mini tortura!
Vegeta4ever: Vegeta è
stato tenero come un blocco di granito ... ^^ Ovvio che prima che dica robette
simili passerano millenni dei quali però io non parlerò (se così
questa diventa la fic di una vita! Aiuto!!). Fammi sapere se questo capitolo
ti piace! A presto!
folg_89: Ehm ehm ... ^^ ... Grazie
per la bella rece! Quando vuoi sai proprio essere un gran signore XD. Come membro
Writer (la cui cosa mi sembra ancora alquanto strana ^^") spero di essere
all'altezza anche per questo nuovo capitolo sperando di non perdere la tesserina
dopo l'ultima sillaba ... Rimango in attesa di una bella recensione. Cordiali
saluti (XD)
Angelo Azzurro: Anche questa
volta mi dovrai dire che hai detto con quelle belle parole latine (odio filosofia
e tutto il resto ma queste parolucce hanno un nonsoché che mi attizza
... Aquarius, aquaticus, aqualitus? XD). Per Yamcha dico solo questo: Vegeta
pensava che non valesse la pena sporcarsi le mani con un tizio del genere ^^.
Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! Un bacio
Anim Skywalker: Beh, se vai sul
luogo del combattimento temo che saresti soltanto d'intralcio ^-^" in ogni
caso è bello vedere tanto spirito d'iniziativa XD. Un bacione anche a
te!
Juu_Nana: (Modalità chearleeder
On) "Olè, olè il nuovo capitolo eccol ché. Ehò,
ehò spero che ti piaccia almeno un po'. Ihà. ihà una rece
lascia quà se il tempo ti basterà, sennò ci sentiamo presto
... prima che Cell arrivi e faccia tutto il resto XD" (Modalità
Chearleeder Off). Un bacione enorme scricciola mia. A presto!
Già finito?! Purtroppo sì,
c'è una specie di fuga di letture e recensioni in generale in questi
giorni ... Spero che ciò non sia causato dal mio operato ma soltanto
da una giustificata (e da parte mia invidiata >.< ) fuga verso luoghi
migliori.
Stò raggiungendo il limite oltre il quale vi è il rischio che
io cadda con la faccia sulla tastiera ... Per farvi contenti e rispettare nuovamente
quello che era il mio orario sono rimasta sveglia fino alle 3 e mezzo di notte.
La stanchezza in quel momento non c'era ma stamattina ... madò, che farica
alzarsi! E in più ringrazio il mio gatto Oscar (nero come quello del
dottor Brief XD) che mi è venuto a svegliare un quarto d'ora prima che
dovessi andare al lavoro XDXD. Prima della fine vi lascio con una domanda: Nessuno
di voi ha pensato minimamente che Cell non avesse torto? ... Hi-hi-hi ...
Ora vi saluto, buona lettura!
Un bacione a tutti da ... -sbadiglio da ippopotamo- scImMIA
... zzz ...
CAPITOLO 64
- LO SCONTRO CONTINUA -
La gigantesca sfera dai colori solari iniziò a discendere
lenta trascinandosi con sé qualsiasi elemento che ostacolasse il suo
breve tragitto: le nuvole, le rocce e persino quei radi alberi che venivano
sradicati senza pietà dalla forza del vento venivano inghiottiti da quell’enorme
elemento che pareva fatto di fuoco e lava … Le correnti marine vennero
obbligate, a causa delle potenti sferzate, a cambiare il loro corso generando
tutto attorno all’isola un vortice gigantesco che pareva volesse inghiottire
l’intero ritaglio di terra dal tanto che si muoveva agitato e frenetico
…
Boati forti come spari di un cannone riecheggiavano nel cielo cupo ad intervalli
regolari facendo fremere gli animi e sussultare i cuori mentre il terreno, ormai
ridotto in polvere, si sbriciolava e si sollevava andando a generare delle sfumature
rossastre in quelle danzanti spirali di vento che, volenti o nolenti, spesse
volte disturbavano i guerrieri andando ad infiltrarsi nei loro occhi e per giunta
nelle loro narici … Se il momento fosse stato differente ognuno di loro
si sarebbe riparato e magari avrebbe impedito a quella stupidissima polvere
di generare ulteriori danni limitando il tutto ad un semplice starnuto o a una
bella soffiata di naso. Nessuno però si poteva permettere quel lusso
pertanto, concentrati al massimo oppure quasi paralizzati dal terrore, i sette
combattenti osservavano l’avvicinarsi della grande sfera con il cervello
che pareva quasi sconnesso dal resto.
Gli occhi accigliati dei due sayan, il principe e la famosa terza classe, risplenderono
di quello strano azzurro mentre con i corpi proseguirono con lo sprigionamento
dell’energia facendola giungere a livelli a dir poco strepitosi anche
se, bisogna ammetterlo, da una parte erano più propensi a dimostrare
quanta forza avesse ancora in corpo l’uno per mostrare all’altro
di essere in grado di fare di meglio … In confronto alla loro sfida che
molto probabilmente sarebbe perdurata in eterno, persino il dilemma più
grande e pericoloso (e in quel caso la sfera letale di Cell), diveniva pressoché
insignificante. Tra i due ovviamente era Vegeta a premere su quel tipo di traguardo
per dimostrare il meglio di sé mentre Goku, anche se in parte, pensava
più al destino dei suoi cari e della Terra.
I biondi capelli divenirono maggiormente luminosi ed appuntiti quando i corpi
dei loro padroni s’ingrossarono ed affondarono di conseguenza nel terreno
generando in quel suolo fragile numerose crepe … Uno dei due guerrieri
però non riuscì ad andare oltre: il principe dei sayan infatti,
nonostante insistesse con rabbia nel canalizzare le sue forze, si fermò
ad uno stadio di mezzo nel quale non era più un semplice super sayan
ma nemmeno un sayan di secondo livello. D'altra parte Goku, dopo un ultimo e
arduo sforzo, riuscì a rimanere comunque più forte dell'amico
anche senza toccare quel nuovo livello scatenando ugualmente l’invidia
(e di conseguenza un’altra mole di astio) da parte di Vegeta.
Piccolo nel frattempo cercava di non essere da meno anche se, con tutto il rispetto
possibile per un personaggio di tale calibro, la sua forza in confronto ai guerrieri
di luce era davvero esigua. Al pari del namecciano come forza e prestanza fisica
lo eguagliava soltanto il cyborg 17 che, fortunatamente, dalla sua aveva anche
un’energia inesauribile pertanto, anche se la potenza non era al pari
di quella o di Goku o di Vegeta, poteva scatenare le sue forze al massimo fin
dal principio mantenendole tali finché la sfera letale non avesse colpito
il suolo terrestre.
I restanti combattenti, ovvero Tienshinhan, Crillin e infine Yamcha, non vantavano
di un’energia invidiabile o oltremodo capace di capovoltare le sorti del
loro pianeta d’origine ma, piuttosto che morire senza far nulla, s’impegnarono
anche loro caricando le proprie auree anche se di tanto in tanto le loro convinzioni
vacillavano facendogli perdere credibilità oltre che concentrazione e
coraggio.
L’unico guerriero che non partecipava, poiché impedito da un problema
ben più grande di lui e di qualsiasi altra cosa, era abbandonato al proprio
destino già segnato … Trunks, con gli occhi leggermente aperti,
rimaneva con il viso rivolto verso l’alto mentre uno strano sorriso gli
dipingeva il bel volto che, nonostante le ferite, appariva ancora tale. I capelli
sporchi dalla terra avevano oramai perso il loro strano colore ma con foga e
furia sempre più improvvisa venivano sbatacchiati da una parte all’altra
guidati dal vento impazzito. Il capo di quel corpo lasciò ovviamente
fare mentre la mano rimaneva pesante sulla ferita infetta che però non
s’azzardava più a sanguinare.
La gigantesca onda continuò il suo moto mentre Cell, soddisfatto come
non mai prima di allora, rideva gaio e sprezzante come se non avesse alcun problema
al mondo incurante che Gohan nel frattempo, arrabbiato con sé stesso
ma più con l’essere perfetto, gli era giunto alle spalle. Il ragazzo
si fermò a mezz’aria rimanendo ad osservare prima le ali nere del
nemico e poi a scrutare i suoi amici che attendevano con i nervi a fior di pelle.
Lo sguardo vacuo, quando si riposò sull’abominio con il nome di
Cell, rimase tale mentre le piccole braccia rimanevano rilassate lungo i fianchi.
Quando percepì la presenza del ragazzo alle spalle Cell non si voltò
nemmeno ma lo riuscì a scorgere con la coda dell'occhio mentre la bocca,
composta da quelle labbra sottili, si piegavano in maniera sinistra delineando
anche dal punto puramente estetico tutta la sua “melliflua” ed arcinia
cattiveria. Non mosse un muscolo nemmeno quando il piccolo sayan cercò
di richiamarlo con la voce rotta dall'ira ... desistette ad ignorarlo dopo il
terzo richiamo accompagnato da una (a suo avviso) patetica e inutile minaccia
in quanto fino a quel momento, nonostante con parole forse più gentili
egli avesse espresso i medesimi pensieri, non era riuscito a fare praticamente
nulla di concreto o di effettivamente concludente. In ogni caso rimase tranquillo
e non cadde nell'eventuale perdita di concentrazione che avrebbe portato uno
sbuffo o comunque una lamentela: sorridente, si porse galante verso il giovane
ed effettuò un leggero cenno con il capo come ad indicare che Gohan,
dopo quel gesto, poteva parlare tranquillamente.
D'altro canto il giovane s'innervosì senza perdere però le staffe
capendo per tempo che se ciò fosse accaduto Cell avrebbe immediatamente
approfittato nuovamente di quella possibilità pertanto, dopo aver ispirato
profondamente, osservò l'essere perfetto che attendeva ... Chiuse con
forza il pugno sinistro e lo mostrò al mostro mentre gli occhi si stringevano
con esso: « Me la pagherai cara Cell! Per tutto quello che hai fatto!
».
La creatura faticò dal non ridere « Hah, ma davvero? Io stò
aspettando da un pezzo sai? Mostrami la tua vera forza Son Gohan ... Quando
lo farai forse potremo parlare di questa piccola faccenda ».
Il pugno chiuso si aprì e venne mosso verso il basso. Il movimento, oltre
a creare un lieve spostamento d'aria, portò Gohan in una posa particolare
nella quale le scapole vicine una all'altra e la schena ricurva accompagnata
dalle ginocchia piegate, gli conferivano un'immagine alquanto animalesca anche
se non del tutto minacciosa ... l'elemento che riempiva quel vuoto erano le
parole utilizzate ma soprattutto il loro tono: « Non mi sottovalutare
Cell!! Io ti distruggerò!! ».
L'essere perfetto, dopo aver effettuato un inchino che possedeva delle evidenti
similitudini con quello che raramente effettuava uno dei personaggi dei quali
possedeva le cellule, chiuse entrambe le mani e portò la sinistra all'altezza
del viso mentre l'altra la tenne bassa appena in tensione mentre le lunghe gambe,
nonostante non poggiassero su di una piattaforma, erano poste una davanti all'altra
... Con questa posa attese e ricevette il segno d'inizio dato dal sayan: l'aura
venne sprigionata a dismisura prima che l'individuo si spostasse verso di Cell
...
Fin dall'inizio lo scontro fu arduo per entrambi i combattenti. Ogni colpo parato
generava un'onda d'urto di elevata intensità che si espandeva tutt'attorno
come una cornice circolare e questa, di colore bianco, poteva essere tranquillamente
vista ad occhio nudo mentre il boato sopraggiungeva in un secondo momento quando
o Gohan o Cell stavano compiendo un'azione differente.
I pugni si incrociavano e venivano parati ad una velocità sorprendente
e se qualcuno di questi riusciva a colpire il corpo nemico il danno di maggior
peso era comunque da ritenersi come un futuro livido sul braccio e nulla più.
Quando invece uno dei due riusciva ad effettuare un colpo "decente"
l'altro controbatteva immediatamente aumentando sempre più la forza che
inseriva nei suoi attacchi ... Fu in un'azione come quest'ultima descritta che
Gohan sembrò avere la meglio: il sayan scagliò verso di Cell una
tempesta di pugni che andarono tutti, nessuno escluso, nei palmi delle mani
nemiche annullando così i loro effetti. Stava per iniziare una nuova
sequenza quando il piccoletto notò all'improvviso che Cell, con una lentezza
pressoché impercettibile, si stava abbassando di quota in modo tale da
poterlo colpire da un'angolazione differente e quindi, avendolo preso poi alla
sprovvista e quindi colpito, l'essere perfetto avrebbe potuto iniziare il suo
contrattacco nel quale Gohan non avrebbe potuto fare altro che difendersi. Decise
di provare a differenziare in maniera drastica la sua strategia: caricò
il pugno destro e come previsto Cell era già pronto per accoglierlo ...
Il super sayan proseguì con il suo attacco ma, prima che il palmo chiaro
potesse toccare il piccolo pugno, Gohan ritrasse l'arto lasciando perplesso
Cell. Rapido come una saetta portò l'intero braccio destro vicino al
viso dopodiché guizzò a distanza ravvicinatissima dall'essere
perfetto ... Quando fu a pochi centimetri di distanza colpì il nemico
con una violenta gomitata al petto che lo fece irrigidire all'istante e sputare
un fiotto di saliva biancastra.
L'abominio di Gelo, con ancora sul volto quella maschera stupefatta, strinse
fulmineo le braccia attorno a sé senza però riuscire a catturare
il piccoletto che, previdente e astuto, si era lievemente abbassato di quota
facendo in modo che quegli arti verdi abbracciassero il nulla più completo
andando poi a toccare il corpo del proprio "comandante". Prima che
Cell potesse mutare posizione il sayan scattò verso il cielo con un braccio
teso e con esso un pugno chiuso ... Lo colpì violentemente al mento facendolo
girare su sé stesso ... L'essere perfetto stava ancora compiendo la sua
rovesciata forzata quando percepì uno dei piccoli piedi colpirlo alla
schiena provocandogli un tremendo dolore in quel punto oltre che un male minore
al viso provocato dal successivo schianto a terra per colpa del volo.
Cell si portò una mano al viso e si massaggiò la mascella come
per alleggerire il danno per il colpo subito. Poco dopo si rialzò in
piedi abbandonando il movimento precedente per scattare nuovamente verso il
piccolo sayan. Come se fosse stato un fendente di una spada il pugno sinistro
dell'essere passò a fianco del viso del giovane non riuscendolo a colpire.
Ancora sbilanciato per il colpo non andato a segno, Cell cercò il fianco
di Gohan con una ginocchiata ma anche lì il piccoletto fu previdente:
quando il ginocchio fu a breve distanza il sayan ivi poggiò sopra entrambe
le mani e, come se la gamba di Cell fosse stata una comune cavallina da palestra
di quartiere, lo scavalcò senza fatica arrivandogli sul retro. Il giovane
si girò su sé stesso e dopo averlo caricato calciò pesantemente
l'essere sul fianco sinistro ... Al colpo Cell non riuscì a trattenere
un urlo.
Con ancora una vena pulsante sulla fronte l'essere perfetto si girò rapido
in direzione del ragazzo con il braccio teso in avanti e la mano sinistra aperta
come se fosse stata una lama di un coltello, cercò di colpire il sayan
di taglio ... anche lì per Cell andò male: Gohan si abbassò
in tempo evitando l'azione dopodiché aspettò l'attimo propizio
per attaccarlo con un calcio rovesciato che aveva come obiettivo nuovamente
il mento del mostro. Cell si spostò di una decina di centimetri verso
l'alto e poi discese in picchiata verso il terreno per colpa dell'ennesimo colpo
del ragazzino che, con una rapidità e una tempistica da manuale, era
sopraggiunto in tempo al di sopra dell'essere perfetto e poi l'aveva colpito
con un colpo a mani giunte proprio sulla tempia destra.
L'essere perfetto che poco prima si dipingeva come imbattibile sembrava che
stesse iniziando a vacillare ...
Le rocce più piccole s'alzavano ed andavano a disintegrarsi al contatto
con la grande sfera dai colori caldi divenendo poi quasi polvere che in un secondo
momento ricadeva leggera e lontana poiché trasportata da quello che poteva
quasi definirsi un'aria di tempesta. Ma non solo la sfera letale movimentava
a codesto modo tutta l'azione ... Anche i guerrieri, grazie allo sprigionamento
delle loro auree, contribuivano involontariamente a devastare il territorio
anche se, se non avessero fatto ciò, la Terra avrebbe ottenuto il medesimo
aspetto di quella polverina leggera.
Il colpo lanciato da Cell era vicino, vicinissimo ...
« ADESSO!!! » Goku urlò a squarciagola per farsi udire da
tutti i suoi amici e non, ognuno di loro seguì di lì a poco l'esempio
del Son: il sayan portò le mani al fianco e generò sul palmo di
esse una piccola sfera dai colori azzurri che in brevissimi istanti, ed accompagnata
dalle famose parole come se queste ultime fossero una sorta di formula magica,
divenne sempre più grande fino a quando Goku non la scagliò l'onda
Kamehameha verso il proprio punto di riferimento. Quando l'attacco dal color
del cielo entrò in contatto con quello dai colori contrastanti, il sayan
percepì un forte contraccolpo che lo fece leggermente sprofondare.
Il secondo super sayan alzò la mano destra verso l'onda ed assottigliò
gli occhi facendoli divenire quasi una fessura mentre dalla bocca, ad un'altezza
elevata di volume, fuoriuscì il nome del suo colpo più potente
...
« BIG BANG ATTACK!!! » come con l'onda Kamehameha di Goku, anche
l'attacco di Vegeta andò a ribattere contro quella superficie sferica
così come anche i colpi dei restanti compagni ... Crillin per poco non
ricadde all'indietro per lo spavento dall'improvviso contraccolpo.
Dopo pochi secondi l'avanzare dell'onda rallentò di un poco mentre i
guerrieri proseguivano con lo sprigionamento. Goku si ritrovò a non riuscire
a tenere aperto un occhio per lo sforzo perciò non riuscì a vedere
in volto di colui con cui voleva parlare in maniera urgente « VEGETA!!
... » urlò con una voce che diveniva sillaba dopo sillaba sempre
più roca mentre il principe non degnava il suo interlocutore di uno sguardo
« ... DOBBIAMO COLPIRE TUTTI NELLO STESSO PUNTO SE VOGLIAMO CHE LA SFERA
SI ALLONTANI!! MI HAI CAPITO VEGETA!!! ». Goku non aveva tutti i torti
e comunque l'unica onda che rimaneva isolata dalle altre era proprio quella
del principe. Il Son udì una specie di sibilo al suo fianco destro e
pensò che si trattasse proprio di Vegeta che controbatteva come suo solito
... Chiuse gli occhi per un attimo colto come da un'esasperazione passeggera
e leggerissima dopodiché riaprì uno dei due e precisamente quello
destro « VEGETA, HAI DETTO QUALCOSA?! ». Con la coda dell'occhio
vide le labbra del sayan muoversi rapidamente ma anche lì purtroppo,
a causa del frastuono incredibile, non udì nulla ... « CHE HAI
DETTO?! NON TI HO SENTITO VEGETA!! ».
Incredibilmente l'attacco del principe divenne più potente ... chissà
perché ...
Vegeta voltò il viso verso quello odiato di Goku e gli sbraitò
contro divenendo quasi rosso paonazzo dalla rabbia improvvisa e dalla voglia
incredibile di modificare sì la direzione del suo attacco, ma contro
qualchedun'altro che non aveva nulla a che vedere con la sfera letale ... «
IO SONO IL PRINCIPE SEI SAYAN E PER QUESTO NON MI ABBASSERO' MAI A FARE UNA
COSA DEL GENERE! SOPRATTUTTO SE ME LO ORDINA UNO COME TE!! MI HAI SENTITO STAVOLTA
KAHAROTH?! ».
Lo sbigottimento del Son gli fece riaprire anche l'altro occhio ... «
DAI VEGETA!! ... NON E' IL MOMENTO!! ».
Il principe dei sayan grugnì ma non spostò di un millimetro la
sua traiettoria di tiro pertanto il Son, dopo non esser riuscito a trattenere
uno strano sorriso, richiamò i restanti alleati per fare in modo che
al meno loro gli venissero incontro ...
« DOBBIAMO UNIRE TUTTE LE NOSTRE ENERGIE E COLPIRE IN UN UNICO PUNTO!
FACCIAMOCI TUTTI PIU' A DESTRA!! » Goku spostò leggermente le braccia
facendo confluire i due attacchi che dapprima sembrarono respingersi ma poi,
dopo pochissimi istanti, si unirono come se la persona che le generasse fosse
una soltanto ... ovviamente il resto della combriccola, avendo udito perfettamente
lo scambio di idee tra i due alieni, si spostò anch'essa leggermente
facendo in modo che fosse il Big Bang di Vegeta ad accogliere i loro flussi
energetici anche se alcuni di loro, come Crillin e 17 ad esempio, che ritrovandosi
casualmente in una situazione poco comoda, si dovettero letteralmente spostare
di peso abbandonando per un brevissimo istante l'attacco nel quale il piccoletto
si andò a posizionare a fianco di Vegeta mentre il cyborg si alzò
in volo e proseguì il colpo rimanendo sospeso anche perché, nonostante
la fatica che poteva sopraggiungere con la tecnica del volo, egli non l'avrebbe
mai sentita poiché la sua energia era infinita.
Il principe dei sayan sorrise soddisfatto all'idea di aver vinto una piccola
battaglia.
Cell sputò a terra prima di fare leva sulle forti braccia per fuoriuscire
completamente dal mucchio di macerie che aveva generato con lo sfracellamento
al suolo. Digrignò i denti seriamente arrabbiato e senza attendere un
istante di più spalancò le grandi ali ed accompagnato dal suono
del loro sbattere rapido volò versò il sayan che sembrava aspettarlo
a braccia aperte. Gli si fermò davanti e lo sfidò con lo sguardo
... Gohan accettò la sfida non sapendo che quella volta sarebbe toccato
a lui il momento di subire: dopo aver emesso un urlo liberatorio il sayan cercò
di colpire il volto dell'essere perfetto con un calcio sinistro ma questo venne
prontamente bloccato dalla mano di Cell che poi, dopo aver afferrato la gamba,
la strinse con forza. Il ragazzino emise un gemito di dolore ma poi, come se
non avesse provato alcunché, anche se aveva la gamba sinistra bloccata
cercò di colpire il volto del mostro con l'altro arto. Anche quello venne
bloccato e subì il medesimo trattamento ... Cell non attese oltre e prima
che il ragazzino potesse fare il furbetto escogitato qualche idea strana, fece
scendere le braccia verso il basso dopodiché iniziò a calciare
con estrema violenza la piccola testa mentre di tanto in tanto anche il fianco
subiva un trattamento simile anche se con l'ausilio di varie poderose ginocchiate.
L'essere perfetto, dopo averne avuto abbastanza di calci, sollevò il
monello portandolo all'altezza del viso. Lasciò la presa facendo in modo
che il sayan ricadesse lentamente ... Un pugno velocissimo ma estremamente potente
colpì la metà della colonna vertebrale di Gohan che per un istante
rimase senza fiato. Immediatamente poggiò i palmi chiari delle mani sul
medesimo punto generando su di esse una luce abbagliante che si trasformò
poi in un colpo che fece scagliare il proprio nemico a larghissima distanza
facendo anche in modo che questo cadesse nelle profondità marine oramai
mezze devastate anch'esse come il terreno soprastante. Il corpo si riempì
di numerosi graffi fastidiosi quando si andò a schiantare contro una
ricca e molto fitta barriera corallina totalmente impopolata.
L'aura di Cell si levò alta tanté che la polvere al contatto con
essa iniziò a viaggiare sulla sua superficie invisibile generando uno
strano ma stupefacente effetto che scherzosamente poteva essere paragonato alla
spirale di un dolce lecca-lecca. All'interno di essa l'essere perfetto si tese
portando le mani aperte al di sopra della testa per poi abbassarle rapidamente
e facendo scatenare da esse un'onda luminosa che avvicinandosi sempre più
alla superficie dell'acqua ne sollevò un'enormità di litri: il
liquido torbido si spostò sospinto da una forza invisibile la quale permise
grazie a questo strano avvenimento di rendere visibile il piccolo Gohan che,
come se fosse stato sulla terraferma, se ne stava sdraiato in mezzo a quei coralli
multicolore con gli occhi sbarrati. L'onda proseguì il suo corso andando
ad intaccare la parte di suolo dove poco prima di scostarsi se ne stava il sayan
in attesa. Cell generò altre onde che una dopo l'altra fecero la stessa
fine della prima mentre Gohan, aiutato da quella forza che spostava l'acqua,
correva sul fondo marino spostandosi a destra e a sinistra e prendendo sempre
maggiore velocità istante dopo istante lasciando dietro di sè
soltanto una leggera scia di sabbia chiara e umida.
Dopo ormai mezzo giro dell'isola passato con quella fuga continua il super sayan
decise che era giunto il momento di provare a cambiare la situazione: improvvisamente
saltò verso l'alto generando sotto di sé una bella polvere e facendo
che parte di essa delineasse la sua scia, quando fu al pari dell'essere perfetto
portò i palmi delle mani aperte vicine ai fianchi e concentrò
su di esse un'alta energia, unì i due palmi generando un'onda che avesse
le proprietà sommate delle prime più piccole e dopo ciò
la scagliò a gran forza lasciando che essa lo sospingesse anche un po'
all'indietro. Cell, vedendola arrivare, creò anch'egli un'onda dai colori
scuri e la fece abbattere contro quella del buono tenendola sotto controllo
con l'ausilio di una sola mano ... Quando però dopo breve trovò
pressoché impossibile proseguire a quel modo, si costrinse ad utilizzare
anche l'altra mano per aumentare la forza da sprigionare. La sfida, nella quale
il vantaggio o meno dei reciproci attacchi oscillava lievemente da una parte
all'altra accompagnato da numerosissime scariche elettriche dall'altissimo voltaggio
e dai colori diversi, proseguì per pochi minuti e fu proprio Cell a mettere
a tacere il tutto facendo improvvisamente spegnere la propria onda e poi scacciando
lontana quella di Gohan con un colpo di mano.
L'essere scattò rapido verso il ragazzino accompagnato dal fragoroso
boato emesso dalla sua enorme sfera che proseguiva nel suo lavoro: afferrò
le piccole mani facendo incrociare le sue dita con quelle di Gohan e iniziando
a spingere con forza ... capendo il gioco di forza il Son accettò la
sfida e iniziò anch'egli a spingere in direzione opposta senza ottenere
però un valido risultato ... Come Cell del resto. Da un piccolo graffio
sulla fronte causato da una conchiglia iniziò a piangere sangue tanté
che quando una delle gocce purpuree entrò in contatto con l'occhio dai
colori chiari il sayan si ritrovò costretto a chiudere l'occhio sinistro
di modo da limitarne il possibile anche se minuscolo danno. In quell'attimo
di distrazione l'essere perfetto aumentò la stretta piegando al contempo
i polsi in avanti e facendo in modo che il piccoletto soffrisse e che non si
potesse scollare in alcun modo. Prima che il sayan raggiungesse il punto di
rottura Cell lo tirò a sé e lo colpì con violenza alla
fronte ampliando il piccolo taglio con le tracce di sale marino dopodiché
lo calciò all’addome facendolo cadere lontano in mezzo a svariati
detriti.
Il piccolo Gohan riemerse a fatica e scrollò la testa un paio di volte
prima di riuscire a recuperare la lucidità necessaria per proseguire
lo scontro. Osservandosi rapidamente attorno s’accorse di essere proprio
sotto l’altura sulla quale suo padre, Piccolo e tutti gli altri stavano
lottando strenuamente per vincere la sfera … Sentì le loro grida
che venivano emesse per lo sforzo e deglutì nell’udire, molto meglio
delle altre, proprio la voce del suo papà che nonostante tutto, come
sempre, dava ogni briciolo delle sue forze per portare a termine i suoi propositi.
Si alzò in piedi e si all’allontanò con un balzo dalla roccia
fermandosi poi in un punto dal quale poteva scorgere più o meno tutti.
Si alzò addirittura sulle punte dei piedi come un bimbo piccolo per vedere
meglio mentre Cell, stranamente, lo lasciava fare forse anche perché
solo in attimi come quello poteva recuperare un minimo di energie per tornare
in vantaggio.
Dalla distanza li vide impegnati, con il volto tirato in una maschera carica
di sforzo mentre le loro braccia gonfie, dalle quali veniva immagazzinata e
poi fuoriusciva l’energia, a volte tremavano a causa del prolungato e
costante sforzo … Rimase a bocca aperta vedendo tutta quella forza d’animo
mentre lui, non capendo ancora il perché, non riusciva nell’impresa.
Desiderava con tutto sé stesso sconfiggere Cell perché se l’avesse
fatto avrebbe salvato tutti i suoi amici ma non ci riusciva, in nessun modo.
Il piccolo cervello allenato fin dalla tenera età alla logica riflessiva
elaborava continuamente qualcosa di nuovo che potesse portarlo più in
là, qualcosa che lo potesse far vincere … Gohan però non
capiva che l’intelligenza e la forza non erano sufficienti per vincere:
l’elemento mancante e che purtroppo non avrebbe potuto recuperare in quel
momento era l’esperienza. Il bambino aveva pur sempre una decina d’anni
in fondo …
All’improvviso udì una voce amata: « GOHAN!! AVANTI, SCONFIGGI
CELL! CE LA PUOI FARE FIGLIOLO!! » Goku urlò a squarciagola quando
intravide il suo unico figlio che l’osservava e che rimuginava tra sé
e sé.
« MA COME POSSO FARE?! HO PROVATO DI TUTTO … » rispose a voce
alta il piccolo Gohan anche se il suo messaggio sarebbe stato meglio accompagnato
da un tenero pigolio …
Il Son tentò di mantenere alta l’onda Kamehameha mentre rispondeva
a sua volta: « ABBI FIDUCIA, CE LA FARAI, NE SONO CONVINTO! PERO’
TI DEVI SCATENARE GOHAN, MOSTRA TUTTA LA TUA VERA FORZA!! »
« MA IO NON NE SONO CAPACE E TU LO SAI BENE!! » urlò il piccolo
sayan mentre stringeva con rabbia i pugni … nel frattempo Cell non veniva
minimamente considerato.
« TU SEI CAPACE GOHAN, ME LO HAI DIMOSTRATO NELLA STANZA SPECIALE! TI
DEVI SOLTANTO CONCENTRARE AL MASSIMO E POI …. HAAAAH!!! … »
un urlo di terrore fuoriuscì dalle labbra di Goku poiché la sfera
si era avvicinata ancora e la sua spinta pareva aumentata. Gli altri compagni
lo intimarono a concentrarsi sul problema imminente e fu soprattutto Vegeta
ad impuntarsi anche se aveva utilizzato un linguaggio tutto fuorché incoraggiante
o gentile. In quel attimo Gohan capì non vi era tempo per le chiacchiere
perciò annuì soltanto anche se poco convinto.
« PENSA A QUELLO CHE TI HA FATTO DIVENTARE UN SUPER SAYAN GOHAN! PENSA
A QUELLO! » urlò infine Goku concludendo la chiacchierata anche
perché, seriamente, non poteva trascurare oltre il vero problema che
si ritrovava a pochi metri di distanza e che lo faceva dannare non poco.
Il piccolo sayan voltò le spalle al padre e posò gli occhi su
di Cell … “Devo pensare a quello che mi ha fatto diventare un Super
Sayan … “ si disse mentalmente prima di far scorrere una serie di
orrende immagini all’interno della mente tra le quali la morte del suo
amico Dende e il terrore di poter perdere la sua mamma …
Solo dopo altri minuti si alzò in volo e ricominciò la sfida anche
se, la forza sopita, non venne mai fuori del tutto.
…
Oramai altri numerosi minuti erano trascorsi dal dialogo tra i due Son e da
quello purtroppo le faccende su entrambi i fronti non erano migliorate: Gohan
proseguiva con lo scontro ma non riusciva mai a concludere e ogni qualvolta
si trovava in leggero vantaggio, l’inesperienza gli giocava dei brutti
tiri dei quali Cell, purtroppo, ne approfittava a iosa; dall’altra parte
la sfera letale continuava a discendere pericolosa mentre uno dopo l’altro
i guerrieri iniziavano a vacillare stremati e spossati diminuendo in maniera
costante il contributo all’operato … I più forti di loro
erano ancora abbastanza carichi anche se ovviamente nessuno di loro sarebbe
sopravvissuto all’infinito (anche 17, se si fosse ritrovato da solo, non
ne sarebbe sicuramente uscito vivo) e tutti loro, eccetto qualcuno, speravano
ardentemente che il figlio di Goku sprigionasse la sua forza in modo da liberarli
definitivamente.
Quando però il colpo di Cell scese ancora ritrovandosi fin troppo vicino
alla terra, tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un leggero senso di
panico …
Il sayan dal petto scoperto cercò di aumentare ancora l’intensità
dell’onda: il risultato che ottenne non fu molto differente da quello
di poco prima. Non si scoraggiò e proseguì senza indugio alcuno.
Il rumore divenne quasi insopportabile mentre i piccoli sassi che schizzavano
da una parte all’altra laceravano le tute da combattimento tagliando a
volte anche la pelle sottostante. Uno di quei massi taglienti passò proprio
vicino alla gamba sinistra del principe generandogli un lieve disturbo …
Con la mano libera andò a tastare la coscia colpita: sentendo che non
stava sanguinando sorrise appena ma poi quello sguardo mutò quando entrò
in contatto con altro che distava a pochi centimetri di distanza …
Voltò il viso sentendo appena un urlo dell’odiato nemico Kaharoth:
« AMICI, CI VUOLE PIU’ FORZA! AVANTI!! ». Tutta la compagnia,
Vegeta escluso, cercarono di dar fondo alle proprie risorse e almeno quella
volta un minimo risultato si ottenne: la sfera si allontanò di alcuni
metri … davvero poca cosa ma in quell’attimo non potevano chiedere
di più.
Notando che “l’amico” Vegeta non aveva fatto come gli altri
il Son lo richiamò più e più volte senza però riuscire
a cogliere la sua attenzione: il principe dei sayan pareva caduto in un mondo
tutto suo nel quale nemmeno la voce rauca di Goku riusciva a raggiungerlo …
chissà che diavolo gli passava per la testa …
Poi, all’improvviso, Vegeta parve tornare per un attimo quello di sempre:
« KAHAROTH! … ».
Goku si voltò in sua direzione e si sorprese di vederlo voltato verso
di lui anche se (ma lui non lo sapeva) lo sguardo del sayan era rivolto oltre
…
« VEGETA … » in quella parola sembrava esservi intagliata
una speranza …
Lo sguardo tornò torvo, quello di sempre, quello che lo contraddistingueva
dagli altri. Vegeta rivoltò gli occhi verso la sfera e parlò chiaro
« … RESISTI PER UN MINUTO ».
Goku, ovviamente, non capì: « COSA?! VEGETA MA CHE … »
poi il Son vide il principe annullare la sua onda e lì iniziò
il panico totale: la sfera letale scese rapida come se sospinta da una forza
mistica la quale, inesorabilmente, sembrava prediligere la morte piuttosto che
la vita.
« VEGETAAAAA!!!!!! » Goku per poco non si ruppe le corde vocali
nel gridare quelle parole e rimase di sasso nel vedere che il diretto interessato
si stava allontanando come se nulla fosse! Ma poi … poi sorrise nel vederlo
avvicinarsi a qualcuno che per troppo tempo era stato lasciato da parte.
Sotto i suoi piedi la leggera polvere si alzava formando nuvolette di piccole
dimensioni. L’aria fresca ma carica d’umidità muoveva con
irriverenza quella chioma bionda che sul principe, nonostante la trasformazione,
non faceva mutare di troppo il suo solito aspetto.
Con passo fermo a cadenzato si avvicinò al ragazzo venuto dal futuro
che anche se il pianeta stava per esplodere continuava a mantenere la sua posa
…
L’ennesimo boato lo fece momentaneamente divenire sordo e incapace di
percepire i suoni esterni mentre la sfera che aveva smollato agli altri continuava
con la sua enorme energia e le sue scariche a confondere le idee oltre che le
percezioni sulle auree altrui: al primo colpo faticava a sentire quella del
rivale poiché la sfera letale gli procurava alcuni inconvenienti tra
i quali l’eccessiva differenza di potenza lo portava a sentire l’aura
di Kaharoth molto più bassa di quella che era in realtà …
un po’ come accadeva in quel momento con l’udito: i forti rumori
facevano sembrare basse le urla.
Si disinteressò completamente a tutto anche perché in quel momento
Kaharoth, le urla e tutto il resto non avevano nessuna importanza.
Quando si fermò rimase sconcertato del vedere quel pallore … aveva
pensato che quella da parte del tappetto fosse tutta un’esagerazione …
Tornò in sé.
« Trunks » il giovane non si mosse, rimase con gli occhi semiaperti
a contemplare il cielo.
Un momento di silenzio nella sua mente … tutto parve come rabbuiarsi …
Dopo averlo richiamato una seconda volta e non aver ricevuto risposta alcuna
il principe capì ogni cosa.
Si abbassò poggiando le ginocchia a terra mentre le mani non riuscivano
a trovare la forza per serrarsi.
Osservò silenzioso quello strano sorriso e poi quegli occhi vitrei che
avevano stranamente raggiunto una tonalità che si allontanava dal loro
azzurro originale …
Il suo bene più importante l’aveva abbandonato con il sorriso sulle
labbra ma egli non riuscì a capire …
Non riuscì a capire che quello sguardo sincero e quel tenero sorriso
erano rivolti a lui.
Non riuscì a capire che ogni azione che aveva compiuto prima della fine
l’aveva fatta per lui.
Non riuscì a capire che l’unica cosa che agognava il ragazzo era
la sua attenzione.
In quel momento non capì più nulla.
Con lentezza inserì una mano nella tasca dei pantaloni
ed estrasse ciò che prima aveva portato la sua mente altrove e che ancora
prima aveva attratto la sua attenzione: un piccolo e rotto fagiolo.
L’aveva intravisto per caso vicino ad una roccia e l’aveva preso
con sé nella speranza che gli fosse stato di un minimo d’aiuto
…
Improvvisamente sembrò adirarsi come non mai: la forza tornò e
le mani si strinsero con una morsa micidiale, i denti digrignarono tra loro
mentre un attimo dopo la bocca si spalancò facendo uscire da essa un
urlo straziato. L’aura divenne tutta a un tratto di enormi dimensioni
e la terra attorno si deformò formando una conca di medie dimensioni
nella quale egli vi era al centro.
Trunks ruzzolò sul fianco e il padre se lo ritrovò in grembo.
Dapprima storse il naso come se avesse riacquisito tutto il suo cinismo ma poi
quella deformazione scomparve annullando ogni qualtipo di espressione.
Osservò il ragazzo in silenzio mentre gli altri, troppo occupati, non
guardavano e quindi non capivano … eccetto uno.
L’uomo afferrò il ragazzo con entrambe le mani e lo sistemò
meglio al centro di quella conca riponendo anche le braccia dove stavano. Mettendo
a posto una di queste si accorse di un altro particolare ma nulla trapelò
dai suoi occhi.
Osservò il senzu dopodiché lo ristrinse nella mano …
« Questo non mi serve più … ».
Con la medesima mano si avvicinò al volto del ragazzo e gli aprì
di poco la bocca. Ivi inserì il piccolo legume dopodiché la richiuse
con delicatezza.
Trunks continuava a sorridere.
Il principe si alzò in piedi e dopo averlo osservato per un’ultima
volta si incamminò tornando sui suoi passi.
L’ora era ferma. I secondi non scattavano.
2 minuti, 36 secondi e 42 millesimi.
Forse segnava un altro tipo di scadenza …
Wella! Come state? Io bene grazie. Passiamo
alle recensioni ma non scappate! Dopo ho da dirvi alcune cosette!
Juu_Nana:
Scricciolina ... Mi dispiace averti fatto soffrire così. Anche Umpa mi
aveva detto che nel pome eri alquanto "presa" dall'improvvisa morte
XD Non ti arrabbiare ma sorridi perché con questo capitolo voglio farti
ridiventate felicissima XD Un bacione enorme!!
Vegeta4ever: Con
te avevo spiegato ma in ogni caso ti rinfrescherò un pochetto le idee
rispondendo ancora alle tue domande: Trunks è davvero morto e quello
che segnava il suo orologio da polso non era altro che il momento fatale ...
ovvero il decesso che è avvenuto due minuti prima che il tempo concesso
da Cell terminasse. Se non lo vedi L'essere perfetto ci stà facendo una
bella linguaccia ... che faccia pure! Tanto non sà cosa lo stà
aspettando ... Un bacio! A presto!
Sgt: Sei
ovviamente perdonata ^^ Leggi questo capitolo se non sei annegata dall'alluvione
XD Un bacione
Angelo Azzurro: Purtroppo
Trunks ha perso le penne per davvero quindi ti chiedo di mettere il cuore in
pace per almeno due secondi XD Le tue parole astruse mi piacciono un sacco perché
mi danno un nonsoché di mistico e potente ^^ ... A parte queste baggianate
spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio
Folg_89:
Grazie 1000 per la preziosissima lezione di "Sayan Trasformation"
anche se questo nome mi sà tanto di Transformers ... XD La pecca di Goku
la correggerò in giornata quindi per ora spero che questo capitolo ti
piaccia anche perché Vegeta avrà "l'ultima parola" XD
... Fammi sapere, ok?! Un bacione!
Anim Skywalker:
Te con la spada laser? Se vuoi ti affianco con le sembianza di Xemnas così
lo facciamo schiattare quel pallone gonfiato XD Per ora sono svegliassima! Dimmi
anche questa volta se il capitolo è di tuo gusto! Un bacione!
Fine. nota 1 - Nello scorso capitolo
ho fatto una gaffe tremenda (Goku che raggiunge il secondo livello di SS?!)
quindi questo danno verrà aggiustato il prima possibile dalla sottoscritta.
Quindi sappiate che il Son non è così forte, ok? Ringrazio Fede
per l'avvertimento e per la dritta ^^ nota 2 - Visto che alcuni avevano
messo in dubbio la morte di un certo individuo ho inserito in questo capitolo
alcune scene che all'inizio non erano in programma ... Sono davvero felice di
averlo fatto anche perché mi piacciono molto XD
Non ho altro da dire per ora se non: leggete
e recensite!
Un bacio a tutti!! ^o^ scImMIA
CAPITOLO 65
LA FINE DI TUTTO –
Leggero …
All’improvviso il mio corpo sembrava di una leggerezza incredibile …
La mia mente poi sembrava altrove, anch’essa però sicuramente era
leggera e pressoché inconsistente visto che non me la sentivo addosso
…
Con gli occhi leggermente aperti riuscivo a vedere uno strano cielo al di sopra
di me: scuro ma con tante stelle ad illuminarlo ed io rimanevo sospeso in mezzo
ad esso come se una strana forza mistica mi tenesse sollevato da un pavimento
invisibile sul quale, probabilmente, non avrei mai poggiato piede.
Pian piano qualcosa iniziò a pesare dentro di me facendomi ruotare lentamente
e portandomi a toccare quel “terreno” con entrambi i piedi rivestiti
dalle mie futuristiche scarpette. Mi osservai indosso e mi accorsi con stupore
che ogni cosa era tornata del suo aspetto originario: ogni indumento infatti
era lindo e pulito e non presentava alcuna traccia di lesioni o quant’altro.
Poi all’improvviso una voce mi fece sussultare:
« HEI TU! FERMO DOVE SEI!! »
Mi girai all’improvviso ma non vidi nessuno. Anche tutt’attorno
vi erano quegli insoliti lumicini che rendevano mistico quel luogo mai visto
prima di allora …
La voce si udì ancora ma in una direzione diversa:
« NON TI MUOVERE O TE LA VEDRAI CON IL SUPERIORE!! »
Come prima non vidi ancora nessuno. Successivamente a quella iniziai ad udire
anche delle piccole vocine che via-via andavano accrescendosi di volume provocando
un certo brusio di sottofondo del quale non riuscivo (ovviamente per seri motivi
visivi a quanto pare) a mettere a fuoco i soggetti, pertanto la confusione continuò
finché una luce accecante, proveniente da un punto lontano sicuramente
anni luce, non m’investì in pieno costringendomi a chiudere gli
occhi improvvisamente e portare anche davanti ad essi le braccia per una maggiore
protezione ...
Quando ristaccai le palpebre una dall’altra e aver abbassato la difesa
quello che mi si prospettò davanti fu uno scenario completamente differente
e a dir poco sbalorditivo: mi ritrovavo su di una lunghissima e particolare
passerella che andava a terminare all’interno di un edificio bianco e
rosso dallo stampo tipicamente cinese mentre questo, tutto attorno, era circondato
da grandi e a prima vista sofficissime nuvole dal colore dorato mentre al di
sopra un cielo rosato dominava il tutto trasmettendo un grande calore …
Lungo la bizzarra passerella che possedeva ai fianchi delle strane punte curve,
una lunghissima ed interminabile serie di fuochi fatui dai colori chiari se
ne stavano in fila indiana … Ora so che non si trattano di fuochi ma allora
non sapevo davvero che pesci prendere!
Rimasi con gli occhi spalancati completamente spaesato ad osservare anche quegli
stani ometti dalla faccia bluastra, con un corno in testa e vestiti di tutto
punto che con un megafono sgridavano le piccole fiammelle obbligandole a rimanere
della loro postazione ed evitando oltretutto che qualcuna di esse si sporgesse
dal percorso obbligato … anche in quel caso il perché lo venni
a sapere in un secondo momento.
Portai le mani ai fianchi e mi venne da piegare leggermente la testa da un lato
completamente assorto nei miei perché da giovane perso in un modo completamente
sconosciuto.
Quando sentii una leggera botta alla gamba destra mi “svegliai”
di colpo e spostai all’istante il volto andando ad osservare una di quelle
chiare fumine che si allontanava dopo avermi scostato con forza ma soprattutto
con arroganza ripetendo poi la stessa azione con altri suoi simili e scatenando
l’ira di quelli che mi parvero come controllori: tempestivamente acciuffarono
il piccolo esserino dalle buffe sembianze prima che potesse generare ulteriore
malcontento e con la forza lo riposizionarono a quello che doveva essere il
suo posto, ovvero proprio dietro di me.
Curioso non riuscii a non resistere all’idea di vedere le successive azioni
pertanto voltai appena il corpo verso destra per riuscire a cogliere tutto:
l’uomo dalla faccia bluastra, con occhiali spessi e leccata di bue per
tenere all’indietro gli indubbi capelli finti, sgridò con modi
alquanto seccati il “poveraccio” e dai suoi atteggiamenti si capì
subito che aveva già avuto a che fare con personaggi simili … «
Si deve rispettare la fila, sono stato chiaro?! Pensa se poi qualcuno fosse
caduto di sotto … Resta al tuo posto e aspetta il tuo turno come fanno
tutti gli altri! »
Il fuocherello cercò di ribattere ma venne stroncato all’istante
da un movimento brusco di un’ elenco che l’ometto teneva in una
mano mentre l’altra era momentaneamente libera dal megafono: « NIENTE
“MA”! Ci sono delle regole e vanno rispettate da tutti!! ».
L’esseruncolo parve vibrare con forza come a mostrare una certa irritazione
« SI’, MA QUESTO QUI’ NON SI MUOVE!!! ».
Mi sentii stranamente preso in causa …
L’ometto cornuto mi osservò serio mentre si sistemava le grosse
lenti su quel nasetto a punta dopodiché, con un movimento lento del capo
verso la parte anteriore della fila, si schiarì la voce notando che la
fiammella che mi precedeva distava di almeno una decina di passi nei quali regnava
assolutamente il vuoto …
L’uomo elegante si rivoltò nuovamente verso la creatura precedentemente
sgridata e si scusò umilmente accompagnando al messaggio anche un inchino
servizievole … “tizio strano” pensai ma poi divenni ancora
più convinto delle mie pensate quando lui si voltò verso di me
e mi fulminò gridandomi addosso: « RISPETTA LA FILA SCELLERATO!
QUI’ NON SIAMO IN UN PARCO GIOCHI!!! ».
Anche se frastornato dall’urlo colsi la palla al balzo: « Immagino,
ma dove siamo di preciso? ».
« Siamo nel Regno dell’Aldilà e dove sennò! Quell’aureola
in testa ne è il segno! Sveglia e torna al tuo posto » mi disse
poi indicandomi l’unica via con l’elenco.
Con pochi passi mi posizionai dietro all’ultimo fuoco fatuo e attesi come
tutti gli altri. Osservando verso l’alto non riuscii a vedere nulla ma
poi, quando alzai entrambe le mani per controllare meglio, sentii un anello
che galleggiava sopra la mia testa … Con forza lo tirai in avanti e costatai
che nonostante la semplicità aveva un nonsoché di bello: tutto
giallo e dalla forma perfetta … peccato che stesse palesemente a significare
che ero morto stecchito!
Rilasciai la presa e notai con stupore che l’aureola sbalzò nel
posto a lei destinato come se collegata ad essa e con la testa vi fosse una
molla.
Sbuffai alquanto sconsolato … alla fine, anche se mi ero sforzato, non
ero riuscito a resistere.
******
La grande sfera continuava a scendere mentre
un Goku sempre più spossato cercava di contrastarla con tutte le sue
forze accompagnato dai suoi fedeli amici.
Nel frattanto Vegeta, il principe dei sayan, avanzava con flemma avvicinandosi
sempre più al suo acerrimo nemico lasciando che le sferzate di vento,
violente e improvvise, spostassero da una direzione all’altra la sua lunga
chioma bionda che lucente come una stella illuminava la zona circostante emanando
nello stesso momento una grande energia che, grazie a quell’urlo di poco
prima, sembrava essersi ricaricata in parte … Gli occhi azzurri sembravano
fiammeggiare mentre la mascella indurita marcava i suoi lineamenti già
di per sé minacciosi e severi.
«
Io le devo parlare ...»
«
Io non me ne andrò via da quì finché non sarò riuscito
a parlarle come si deve!»
«
... Non ha senso che io continui a insistere con uno come lei. Ormai non mi
importa più nulla. Me ne vado ».
«
... di quello che ti ho detto prima non credo a nessuna di quelle parole! Il
fatto è che mi sono fatto prendere dalla rabbia ... Non volevo essere
scortese, mi scusi ».
Il principe dei sayan alzò la mano destra
verso la sfera dalle gigantesche dimensioni e attese che l’energia iniziasse
a scorrere nelle sue fibre aliene accendendo quello che si sarebbe mostrato
come il suo vero potere.
«
Vegeta, ma perchè non vuole che la aiuti?! »
«
Beh, le altre volte quando arrivavo lei riusciva sempre a sfuggirmi ... Come
mai oggi non è andata come le altre volte? »
«
Eh? Io? ... Mica la stavo osservando. Si stà sbagliando ».
«
Come crede di poter combattere i cyborg in queste condizioni? E' praticamente
impossibile mi creda ... ».
Ogni sfida fino ad allora l’aveva colta
di petto senza mai voltarsi indietro. Senza mai chiedere l’aiuto di nessuno
anche se ciò avesse potuto significare la morte …
«
... Le avevo detto che non me ne sarei andato finché non l'avrei aiutata.
Venga con me per favore».
«
No Vegeta, non sono un vigliacco. Un vigliacco e colui che getta la spugna,
colui che non si prende le proprie responsabilità, colui che abbandona
i propri compagni ... Aiutare qualcuno invece non è affatto un gesto
di vigliaccheria ».
…
anche se colui che si era offerto per la prima volta a dargli manforte con tanta
insistenza non era una persona qualunque …
«
... Mia madre mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere
fin quì per salvarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio
padre e capire che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe diventato per
me ... Per me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ...»
«
... Ma le cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai
nato ... »
«
... Spero davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella
che provo non sia altro che una brutta sensazione ... Allora a presto ... »
La vena sull’ampia tempia iniziò
a pulsare in maniera spasmodica al ricordo di tutti quei frammenti che alla
prima occhiata avevano reso quel tizio molto più marmocchio di quello
che era in realtà … Digrignò i denti arrabbiato, furioso
… anche se nemmeno lui capiva il perché di quella confusione al
suo interno.
L’energia continuò ad aumentare mentre Son Goku proseguiva a mantenere
costante la distanza tra la Terra e la Sfera Letale con una fatica sempre maggiore
perché le forze ovviamente diminuivano.
Il viso del principe sayan rimase immutato finché un ultimo frammento
lo fece sussultare …
« ... Ciao papà
... »
Il volto si trasformò di in una maschera
d’ira nella quale gli occhi azzurri si spalancarono mentre i denti si
stringevano e le sopracciglia bionde si aggrottavano accentuando maggiormente
la sua furia.
Urlò a pieni polmoni mentre il suo colpo dall’elevata potenza ,
dopo esser stato generato dalla sua mano alzata, andò a colpire con violenza
la grande sfera spingendola lontana di alcuni metri.
Son Goku, notando immediatamente lo spostamento di questa, voltò lo sguardo
verso destra e i suoi occhi videro il volto del suo compagno … «
Vegeta … ».
Gli occhi del principe si richiusero appena mantenendo la loro cattiveria mentre
anche l’altra mano si avvicinava all’altra …
« Me la pagherà cara … » sibilò Vegeta a denti
stretti mentre l’intera forza si aggiungeva completamente all’onda
« … Come ha osato, come ha osato quel moccioso trattarmi così?!
… »
Goku continuò ad osservarlo appena confuso mentre involontariamente la
sua energia si abbassava ulteriormente « … Prima mi assilla, si
atteggia come se fossi un’incapace, mi rimpinza di parole e poi che fa?!
Si lascia ammazzare!! … » il Son iniziò impercettibilmente
a sorridere « … Ma lo riprenderò pur di parlare a quattr’occhi
con quel marmocchio! Lo riprenderò anche a costo di andare all’inferno!!!
».
La forza s’espanse a dismisura facendo deformare il terreno tutt’attorno
ed allontanando ancora il colpo di Cell mentre i polmoni d’acciaio del
principe continuavano ad alimentare quell’urlo sguaiato che egli emetteva
come per sostenere la sua rabbia che in quel momento si manifestava a pieno.
Son Goku, vedendo quell’atteggiamento e capendo (per la prima volta) che
significato avesse, sorrise e la voglia di salvare la Terra divenne alta pertanto,
anche se affaticato, aumentò la gittata della sua Kamehameha dando man
forte e aumentando ancora la distanza. Gli altri compagni soltanto dopo aver
rivisto la determinazione sul volto del Son si concentrarono nuovamente anche
se il loro supporto non mutò la situazione in maniera radicale.
Il colpo maledetto in quel momento era lontano e per un certo quantitativo di
tempo non sarebbe più rappresentato un problema … Ora toccava a
Gohan a portare a compimento il tutto.
Le nocche dei due pugni avversari si scontrarono
e crearono un sonoro boato che si udì a diversa distanza. Mentre il contatto
perdurava gli occhi di entrambi i combattenti lanciavano saette d’odio
profondo anche se dalla parte di Cell queste si alternavano anche con altre
di pura sfida.
Il ragazzino, dopo aver eliminato il tocco, s’allontanò e successivamente
ritornò all’attacco: con una velocità sempre in aumento
si scatenò contro l’essere perfetto con una larga serie di combo
che divenivano via a via sempre più inarrestabili. Cell però,
dall’alto della sua forza ancora più alta rispetto a quella del
sayan nonostante la battaglia stesse perdurando da fin troppo tempo, riusciva
a difendersi egregiamente evitando i colpi che potevano aggravare la sua situazione
mentre deviava con azioni semplici e rapide quelli meno infidi. Con un pugno
Gohan colpì la barriera del mostro che era composta dalle braccia incrociate
ma, quando quegli arti si spalancarono, il ragazzino venne allontanato di poco
e Cell lo fece sbalzare lontano grazie a un alto colpo d’aura scatenato
al massimo delle possibilità.
Gohan voltò lontano generando nel cielo una lunga scia chiara che assumeva
vagamente l’aspetto di una larga curva e rimase ad una distanza regolare
dall’essere perfetto … quest’ultimo creò una potente
onda sulla mano destra e la lanciò in sua direzione senza però
riuscire a colpirlo. Il piccolo sayan proseguì con il suo volo arrivando
alle spalle del mostro e riuscendolo a colpire con forza facendolo precipitare
poi a terra. Da in mezzo all’ennesima montagna di detriti, che oramai
costituivano la maggior parte della piccola e povera isoletta, Cell fuoriuscì
leggermente graffiato ma fortemente irritato dalla situazione che, alternata
alla sua che lo vedeva vincente, si ripeteva ad una intermittenza snervante.
Si rimise in piedi e volò con forza verso il bimbo colpendolo allo stomaco
con un forte colpo che fece sputare all’ultimo un fiotto copioso di sangue
dal colore purpureo. Lo afferrò per i capelli biondi con la mano ancora
libera mentre con l’altra lo iniziò a tempestare di violenti pugni
che si susseguivano uno all’altro con una forza sempre costante …
Dopo l’ultimo colpo Cell mollò la folta capigliatura e con un successivo
attacco segnò la guancia paffuta ancora una volta.
Dopo esser stato sbalzato alla distanza con quel colpo il sayan rimase sospeso
per aria in attesa di un successivo evento … Osservò i suoi compagni
che con una gran forza di volontà erano riusciti ad allontanare la sfera
di Cell. Si ritrovò a pensare che anche lui si sarebbe dovuto impegnare
come loro per raggiungere il proprio scopo!
******
Da tutt’altra parte, vicino ad una macchina
di grandi dimensioni, uno strambo ometto dai colori altrettanto anormali, rimaneva
fermo da parecchie ore con i nervi tesi a fior di pelle mentre il suo essere
di compagnia scimmiottava allegramente lungo il viottolo ciottolato generando
anche versi del medesimo gruppo animale. Le lunghe e pendule antenne nere erano
perennemente rivolte in avanti mentre le mani paffute rimanevano chiuse alle
spalle.
Il Re Kaio del Nord, che fin dall’inizio era rimasto ad assistere al susseguirsi
degli eventi, continuava la sua osservazione non scostando mai gli occhi anche
se coperti da quelle scure lenti dalla forma perfettamente circolare.
Una piccola goccia di sudore iniziò a scendere dalla sua pelle bluastra:
« Goku … La situazione stà divenendo sempre più tragica
… Ragazzi, non mollate proprio ora! ».
Lo squillo energico di un telefono lo fece completamente distogliere dalle sue
faccende pertanto il sommo si voltò verso la sua piccola abitazione color
crema e la osservò fortemente curioso « Ma chi mi chiama in un
momento come questo?! ». L’ometto dalla faccia bluastra e vestito
di quella strana divisa, sgambettò spiccio verso l’ingresso dell’edificio
lasciando Bubble all’esterno prima che il pedante suono che proveniva
all’interno non smettesse di farsi udire. Re Kaio afferrò la cornetta
gialla e la portò all’orecchio a punta « Pronto, chi parla?
».
Dall’altra parte del telefono si udì una voce grave e allo stesso
tempo grossa « Sono Re Yammer ».
« Hah, Yammer, sei tu! Io sono “Pronto” … » l’ometto
si scollò un secondo dal telefono per ridere alla sua battuta …
dall’altra parte l’omaccione rimase paziente sapendo bene com’era
fatto il suo maestro … « … dimmi pure che ti ascolto ».
L’omone, mentre con un timbro continuava a spedire con velocità
impressionante le varie anime o in paradiso o all’inferno, spinse maggiormente
la cornetta azzurra verso l’orecchio, con l’ausilio della spalla
destra, ed iniziò a riferire il suo messaggio: « Sai, poco fa è
arrivato qui da me un giovane ragazzo …» iniziò scrutando
poi la scheda da defunto con tanto di fototessera del giovane sayan «
… Si chiama Trunks ed mi ha ammesso di essere venuto da un futuro differente
per salvare Goku e i suoi amici. Però possedeva ancora il corpo …»
Kaio rimase pensoso ma poi si pronunciò « Interessante, e allora?
».
Il “giudice” timbrò altri due moduli dopodiché diede
ordine di fermare momentaneamente la lunga fila di anime. Si lasciò ruotare
sulla larga sedia da ufficio munita di rotelline e strinse con una mano libera
il ricevitore « Ho notato che è molto forte e che la sua anima,
anche se lievemente sporca di una piccola malefatta, si può ritenere
linda. E’ un giovane dal cuore d’oro, particolarità davvero
rara al giorno d’oggi quindi ho pensato che sarebbe stato un buon gesto
mandarlo da lei così, come piccolo premio ».
L’uomo blu saltò leggermente sul posto dalla sorpresa « MA
SEI MATTO?! Sarà anche da premiare ma io non ho nulla da insegnargli,
è già ben oltre i miei poteri … Adesso dove si trova? ».
« Ha iniziato da poco a percorrere il serpentone anche se, sentendo dai
miei addetti, lo ha percorso di corsa solo per un piccolo tratto mentre il resto
lo stà facendo in volo … Penso che così non sia affatto
giusto! »
Kaio ridacchiò sentendo la punta d’invidia di Yammer visto che
nel giro di pochissimi anni ben sei individui stavano bruciando il suo record
di attraversata « Và bene, lo lascerò salire sul mio pianeta.
Sarà un piacere fare la sua conoscenza ».
« Beh, io volevo soltanto avvisarla. La saluto » disse l’omone
prima di riattaccare con forza la cornetta.
Re Kaio riuscì dall’abitazione percorrendo il suo stradello. Si
fermò in mezzo al praticello e proseguì la sua osservazione mentale
anche se il suo scimmiotto di compagnia glielo impediva con insistenza con un
pesante frastuono. Ben presto il signore del pianetucolo si scocciò «
MI DICI CHE HAI?! ».
Bubble si espresse come poté ma riuscì a farsi comprendere dal
suo padrone grazie all’utilizzo delle sue movenze ridicole … «
Hah, era Yammer che mi avvertito che il giovane Trunks stà venendo a
trovarmi. Non pensi anche tu che sia una cosa divertente da morire? …
HAHAHAHA!!! »..
Lo scimmiotto l’additò l’omone con severità …
Kaio ovviamente s’impettì: « Sei una scimmia, che razza di
vena umoristica credi di avere?! …» l’ometto si allontanò
e strinse i pugni con forza e grande determinazione « … Comunque
oggi mi sento carichissimo! ».
******
Sapeva bene che i suoi amici e il suo papà
non potevano rimanere in quella situazione molto a lungo e anche se Vegeta aveva
improvvisamente fatto esplodere tutte le sue energie queste di certo si sarebbero
ben presto esaurite facendo che il fattaccio accadesse segnando la fine di tutto.
Gohan per questo si concentrò mentre tutt’attorno le piccole rocce
che rimanevano a galleggiare grazie all’energia emanata da ogni individuo,
studiò con attenzione ogni minimo anfratto del terreno, ogni singolo
elemento e personaggio memorizzando la loro posizione precisa … controllò
le proprie energie e quelle dell’essere perfetto e si accorse che avrebbe
dovuto terminare il tutto con un unico colpo perché altrimenti anch’egli
avrebbe rischiato davvero grosso.
Alzò i pugni chiusi dinanzi al volto incrociando i polsi dopodiché,
dopo aver aumentato la sua forza al massimo possibile, le riaprì energicamente
e con altrettanta grinta urlò al cielo cupo illuminandolo appena mentre
le pesanti nubi nere si diradarono sotto quel grande potere emanato.
Cell non riuscì a rimanere indifferente ed anzi, si ritrovò sorpreso
nel vedere così tanta energia ancora in quel corpo ridotto ormai a un
colabrodo … Aprì anch’egli le braccia comunicando però
un messaggio di sfida vero e proprio che invitava il bimbo a colpirlo apertamente.
Cell era davvero sicuro di sé.
Gohan volò verso sinistra e si fermò soltanto quando ebbe raggiunto
il punto che gli interessava. L’essere perfetto lo seguì e gli
si fermò proprio dinanzi ad una decina di metri di distanza …
Da lassù il piano del bambino iniziò poiché Cell era già,
senza volerlo, in posizione perfetta: anche se lontanissima la sua sfera letale
racchiudeva la sua immagine come se fosse stato un bel quadretto mentre Goku
e gli altri, proprio a causa della perpendicolarità della direzione della
grande bolla, non erano visibili.
Gohan portò i dorsi delle mani alla fronte e caricò sui palmi
una piccola parte dell’energia … «MASENKOOOO!!! ». L’attacco
venne scagliato rapidissimo ma Cell, costatando che la potenza era davvero esigua,
rimase immobile e completamente rilassato; aspettò l’ultimo secondo
per scacciare lontano il futile colpo ma quando si guardò attorno il
marmocchio era misteriosamente scomparso. La grande testa si voltò da
una parte all’altra abbastanza tranquilla … L’intero corpo
dell’essere perfetto però si irrigidì improvvisamente sentendo
all’altezza dello stomaco due piccole mani che premevano leggermente su
di lui. Un sibilo da parte del sayan poi l’allarmò maggiormente:
« … Hame … ».
L’unica cosa che poté Cell fu quella di stringere forte i denti
quando sentì la sillaba finale di quella sottospecie di filastrocca …
La distanza tra i due divenne esorbitante …
Il colpo lanciato alla massima potenza non fu in grado di eliminare il mostro
ma di questa possibilità Gohan ne era perfettamente al corrente pertanto,
anche quando vide l’essere perfetto portare le pallide mani a contatto
proprio con la piccola sfera ed allontanarla di qualche centimetro dalla pancia,
continuò a scatenare la Kamehameha con forza.
Cell riuscì a fermare il suo momentaneo viaggio puntando i piedi su di
un terreno immaginario e rimase per una decina di secondi fermo con la sfera
d’energia tra le mani mentre questa si ingrossava sotto la continua pressione
del ragazzino. Il mostro alzò gli occhi color magenta e sorrise beffardo
…
« Ho capito tutto sai? Vuoi lanciarmi nel mio stesso colpo vero? Vuoi
che io mi faccia distruggere dalla mia sfera letale ... » Gohan purtroppo
non si sorprese troppo del fatto che Cell avesse colto ogni singolo elemento
del suo piano improvvisato « … Sappi però che non riuscirai
a spingermi dentro con questa energia tanto ridicola!! ».
L’essere perfetto formulò anch’egli le parole del colpo leggendario
del Genio delle tartarughe e lo scagliò verso il piccolo sayan. Le due
onde si fermarono a metà strada creando un momento di apparente stallo
nel quale nessuno dei due sembrava avere la meglio anche se Cell non si stava
impegnando a pieno.
Gohan si avvicinò al nemico spostando la mezzavia e poi, dopo aver aumentato
leggermente la forza, quest’ultima si annullò poiché il
vantaggio era, anche se di poco, tutto suo. Cell arretrò di riflesso
e aumentò anch’egli la forza facendo ripristinare il pareggio …
sembrava quasi che volesse vedere fin dove Gohan potesse arrivare.
La medesima azione si ripeté un’ultima volta e successivamente
a questa Cell, voltandosi, constatò che non era più il tempo di
rimanere sugli allori: la sfera letale era a una decina di metri di distanza
e il suo calore era percettibile già da lì … Rivoltò
gli occhi verso il sayan e parlò chiaro: « Non ho nessunissima
intenzione di farmi ammazzare in un modo così stupido quindi …»
senza aggiungere altro scatenò al massimo le sue forze.
L’onda divenne gigantesca e per il piccoletto era impossibile da contrastare
… si maledisse per non aver eliminato quel mostro quando poteva farlo!
Ma poi ecco: l’ennesimo colpo di genio …
Successe rapidamente: Cell lanciò un’onda
dalle dimensioni mostruose e la lasciò correre in direzione del ragazzino.
Questa, dopo aver incontrato un piccolo ostacolo e quindi essersi fermata per
pochi secondi, proseguì il suo modo andando a scomparire nel cielo scuro
che al passaggio di questa si schiarì in parte lasciando che l’essere
perfetto vedesse il suo ultimo colpo scomparire tra le stelle lasciandogli come
ultimo segno soltanto un lieve e timido luccichio. Cell sorrise felice e piegò
le braccia ai fianchi ed esultò come un bambino. Quando però sentì
un tremendo boato alle spalle smise immediatamente le sue feste. Si voltò
con gli occhi sgranati e si spaventò nel vedere la sua creatura muoversi
a velocità sostenuta il sua direzione. Portò le mani in avanti
e le poggiò tenendo le lunghe dita lontane l’una dall’altra
… Ringhiò furioso.
Spostò leggermente la testa a destra e da lassù riuscì
a vedere quel mucchio di persone che egli definiva pagliacci … in mezzo
a loro vi era anche il piccolo Gohan che, con uno sguardo raggiante, aiutava
i propri amici per metterlo K.O.
« SCIOCCHI! NON CE LA FARETE MAI!! » urlò l’essere
perfetto a pieni polmoni riuscendo a mantenere la bolla alla medesima distanza.
Dalla terra il nuovo piano del piccolo Gohan continuava nella giusta direzione:
il piccolo sayan urlò: « VAI, VAI! ADESSO!! ».
Dall’alto Cell vide il piccolo e tappo Crillin correre lontano ed alzarsi
in volo verso di lui dopodiché fermarsi vicino con uno sguardo che secondo
lui aveva del ridicolo. Quando lo vide alzare il braccio destro verso il cielo
il parere non cambiò: « HAHAHA! VEDO CHE SIETE ALLA FRUTTA!!»
così dicendo staccò una mano dalla sfera per colpire il pelato
con colpo energetico ma appena fece ciò la Sfera Letale si avvicinò
maggiormente … Per evitare di essere spazzato via ripoggiò la mano
… Tanto, se fosse stato tagliato ancora in due pezzi, si sarebbe nuovamente
ricomposto …
L’essere perfetto però si sorprese nuovamente poco dopo …
il piano era ancora differente: Crillin generò sul palmo della mano aperta
un Kienzan e lo scagliò proprio nel centro della sfera.
«TUTTI A TERRA!! PRESTO!!!».
Un secondo netto: la sfera esplose scatenando tutta sé stessa.
Tutti i guerrieri, finita l’esplosione,
si rialzarono in piedi e si guardarono attorno per vedere se tutti erano sani
e salvi. Goku però, vedendo l’amico Crillin a terra, gli corse
incontro e gli si inginocchiò a fianco « Hei, Crillin! Amico mio!
Tutto bene?! ».
Il pelato aprì leggermente un occhio, lo girò verso il Son e iniziò
a ridere come un vero sciocco generando un sollievo nel cuore di tutti. O quasi
…
« Ha-ha-ha-ha … » una debole risata fece voltare tutti verso
uno strano mucchio: Cell era a terra composto di metà volto mentre il
resto del corpo, facendo esclusione di una gamba che era lì a poca distanza
così come altri pezzetti di carne, era letteralmente scomparso. Quel
viso proseguì a ridere vedendo l’aria sbigottita del ragazzino
che nonostante il suo piano il suo nemico era ancora vivo anche se ridotto in
uno stato pietoso … « … Ha-ha! Non avrete scampo! Mi rigenerò
e vi ammazzerò definitivamente! ».
Tutti i guerrieri rimasero silenziosi e con gli occhi cattivi. Solo uno di loro
si avvicinò al mucchio di poltiglia con l’intenzione di finita
una volta per tutte. Vedendo quell’essere avvicinarsi Cell capì
che era giunta la sua ora … « … Vegeta … ».
Il principe dei sayan si fermò, guardò quel pastrocchio con disprezzo
e gli diede il colpo di grazia: alzò il piede destro e con esso schiacciò
il poco che vi era da schiacciare. Ruotò anche il piede un paio di volte
da una parte all’altra come se l’ex-essere perfetto fosse stato
uno stupidissimo mozzicone di sigaretta. Poi, per essere sicuro al cento per
cento, alzò un braccio e generò un’enorme onda che andò
a perforare il suolo terrestre eliminando per sempre anche le ultime tracce
del mostro terribile.
La compagnia tirò un sospiro di sollievo. Finalmente pace era nuovamente
tornata.
Goku si avvicinò all’altro sayan ed osservò il grande cratere
che Vegeta aveva formato poco prima. Sciolse la trasformazione dopodiché
si voltò verso quello che considerava un suo amico …
« Lo sai Vegeta? Tu sei il solito esagerato ».
Anche il principe si disfò dell’aura dorata ed assunse la sua posa
più classica « Tzk!».
Una risata generale si levò … finalmente era arrivata la fine di
tutto!
Dopo meno di un’ora il clima divenne nuovamente
teso.
Tutti i guerrieri, Vegeta escluso, circondavano il corpo senza vita di Trunks
che, in parte ricoperto di polvere, continuava ad osservare il cielo ormai limpido
e sgombro di nuvole.
Gohan non riuscì a trattenersi: pianse sentendosi pienamente responsabile
anche se la colpa della sua morte non era minimamente sua. Con le ginocchia
rovinate a terra e con gli occhi scuri rivolti verso il basso graffiava la terra
mentre le calde lacrime dipingevano il suolo.
Crillin, anche se a pezzi a causa dell’esplosione ravvicinata, faticava
a trattenersi: essendo l’ultimo che gli si era avvicinato non si era accorto
di nulla … poche volte si era sentito così verme e in quel momento
si disprezzava come non mai prima di allora.
Il resto del gruppo era caduto in un mutismo paradossale: anche Goku, il guerriero
perennemente sorridente, rimaneva silenzioso a compiangere la perdita. Piccolo
poi voltandosi in direzione di Vegeta, che sedeva su di una roccia dando a tutti
le spalle, notando un movimento di una mano in direzione del viso pensò
che fosse giunto il momento di modificare la spinosa e oltretutto triste situazione:
chiuse gli occhi e iniziò il suo daffare …
Dopo pochi minuti il cielo si oscurò e tutti, il namecciano escluso,
si stupirono di quell’evento anche se aveva un solo significato possibile
…
Goku si voltò verso Piccolo e vedendo sul suo volto uno strano sorriso
capì che vi era lui sotto tutto quell’ambaradan: « Piccolo,
è opera tua? ».
A quella domanda tutti si voltarono verso l’alieno dalla pelle verde e
costui, vedendo gli occhi luccicanti del proprio pupillo, sorrise maggiormente
« Stò parlando telepaticamente con Dende e gli ho chiesto di attivare
il Dio Drago. Ora Shenron è là da lui in attesa di richieste ».
Gohan scattò il piedi ed espresse lui il primo desiderio « Digli
di far tornare in vita tutte le vittime di Cell, per favore! ».
Piccolo annuì.
******
I capelli lilla finalmente smisero di spostarsi
frenetici quando con gli scarponcini marroni toccai la superficie erbosa di
quel piccolissimo pianeta che, secondo quello che mi aveva detto l’uomo
all’ingresso dietro a quella mastodontica scrivania, apparteneva al grande
Re Kaio del Nord il quale aveva giurisdizione sui guerrieri particolari provenienti
proprio da quella parte dell’Universo.
Altro posto nuovo … Mi osservai attorno: la tenera e fresca erbetta lo
ricopriva del tutto mentre due piccoli alberelli sbucavano dal terreno, al centro
di esso una piccola casetta dalla forma semisferica di color crema occupava
lo spazio maggiore mentre vicino a questa una macchina rossa faceva la sua sporca
figura. Proprio nelle vicinanze di quest’ultima un tizio saltellava in
modo alquanto strano mentre muoveva spasmodicamente due ventagli di carta accompagnato
da una scimmia alquanto grassottella che pareva imitarlo.
Mi avvicinai silenzioso ma anche quando fui a un passo di distanza dall’ometto
buffo questo parve non notarmi. Però, quando poggiai una mano sulla sua
spalla per farmi considerare, il signore fece un salto di un metro con un alto
urlo di spavento.
Quando fu riatterrato si voltò e mi additò con rabbia mentre le
sue antenne rimanevano zig-zaganti:
« HEI! VUOI FARMI VENIRE FORSE UN INFARTO?!?! NON SI PRENDE LA GENTE COSI’
ALLE SPALLE!!! ».
Sbattei numerose volte le palpebre prima di riuscire a riconnettere il cervello
e a formulare una risposta: « Sì, le chiedo scusa se l’ho
spaventata » … non per dire ma il suo aspetto mi aveva felicemente
paralizzato: non avevo mai visto nessuno dall’aspetto così buffo!
Dopo aver effettuato un leggero inchino mi rialzai e gli sorrisi cordiale.
Quello che doveva essere il padrone di quel posto tossì un paio di volte
e si portò i pugni chiusi alle spalle dopodiché mi sorrise come
se nulla fosse successo: « Salve ragazzo. Io sono Re Kaio del Nord! E’
un vero piacere fare la tua conoscenza Trunks ».
Rimasi per un istante basito « Come fa a conoscere il mio nome? »
« Hoo, io so tutto di te ma piuttosto … » gli occhiali scuri
sembrarono fare uno strano luccichio « … tu lo conosci il colmo
per un pasticcere? ».
Ecco: basito un’altra volta … Rimasi ad occhi sgranati per svariato
tempo non capendo se quel tizio mi stesse prendendo il giro o meno. In ogni
caso provai a fare mente locale in qualche modo …
I secondi passarono … molto lenti e molto imbarazzanti, per me.
« Dai ragazzo, non è difficile!».
Abbassai lo sguardo a terra un po’ dispiaciuto e iniziai a giocherellare
con gli indici delle mani « Sì, ma è che io provengo da
un periodo non proprio piacevole … era piuttosto fuori luogo fare battute
».
Re Kaio sobbalzò appena « Ma Trunks, non lo sai anche tu che per
conquistare le ragazze bisogna essere simpatici e spiritosi?! ».
« E già … » iniziai a girarmi intorno con fare estremamente
rilassato «… infatti qui le donne pullulano che è una meraviglia
… »
L’ometto parve offendersi appena « -_- … Se questa era una
battuta non faceva ridere! ».
Iniziai a ridere imbarazzatissimo mentre con una mano mi grattavo la nuca.
Mi ripresi e tornai a fare, come dire, il “serio” « E’
un piacere fare la sua conoscenza Re Kaio. Yammer mi ha mandato qui ma non ho
capito quale sarebbe il mio compito d’ora in avanti ».
L’ometto blu iniziò a ridacchiare … « Io ti allenerò
per diventare il migliore! »
« Il migliore? Davvero?! » che gioia!
« Già … » con una mano si spostò gli occhiali
e mi sorrise cordiale « … Diverrai il miglior barzellettiere della
storia! ».
… il terreno si deformò appena sotto la mia caduta …
« Mi scusi ma non penso di averne bisogno … »
Re Kaio sbuffò alquanto scocciato e mi osservò un pochetto storto
mentre mi rialzavo in piedi. Tossicchiò poi vedendomi distratto dalla
scimmia che mi saltellava attorno come se avesse i bracieri sotto le zampe «
Sappi che i miei allenamenti, quelli di arti marziali, sono durissimi quindi
… HEI!! ».
Il mio corpo iniziò a divenire evanescente e ricominciai a sentirmi nuovamente
leggero … che stessi ritornando in vita grazie ai miei amici?
« E’ stato un piacere incontrarla Re Kaio ma spero di rivederla
il più tardi possibile! Addio! ». Dopo quelle parole io ero scomparso
nel nulla più completo.
L’omuncolo, solo con la fidata scimmia Bubble, si allontanò da
quel punto e si fermò un poco più in là. Riempì
completamente i polmoni e gridò a tutta forza verso lo spazio dell’aldilà
una frase che a tutti coloro che riuscirono sentire sembrò totalmente
assurda:
« IL COLMO DI UN PASTICCIERE E’ AVERE LE MANI DI PASTA FROLLA!!
PASTA FROLLA!!!! ».
Tutto si conciliò … finché non si sentì la risata
di un personaggio che rideva alla sua stessa battuta.
******
Piccolo riaprì gli occhi e li posò
su quelli lucidi di Gohan che, con impazienza infinita, lo osservavano in attesa
di risposte.
« Dende ha richiesto di riportare in vita tutte le vittime di Cell. Da
un momento all’altro Trunks dovrebbe tornare con noi … ».
A queste parole il bambino saltò di gioia mentre qualchedun’altro,
che come al solito nascondeva bene ciò che provava, era comunque molto
più sollevato.
Passò un minuto netto nel quale incombé il silenzio …
« Perché, perché non si è ancora rialzato? »
mormorò Crillin mentre si avvicinava al sayan disteso a terra.
Son Goku si portò una mano al mento e se lo sfregò appena prima
di azzardare un’ipotesi: « Bah, magari è stato mandato da
Re Kaio e ora stà percorrendo il serpentone per tornare indietro ».
Vegeta sbottò al solo sentire il nome di un nuovo tizio senza apparente
motivo logico: « Re Kaio?! Immagino che sarà soltanto un altro
pallone gonfiato che tutti voi terrestri da strapazzo venerate come degli imbecilli!
».
Goku staccò per reazione la mano dal viso: « Vegeta! D’accordo
che Kaio è un pochino rotondetto e che forse non si tiene molto in forma
ma non è il caso di offenderlo a questo modo … »
« MA SE NON L’HO MAI NEMMENO VISTO! COME FACCIO A DIRE CHE E’
GRASSO?! » … inevitabilmente, da un’altra parte, le orecchie
di qualcuno iniziarono a fischiare … e di molto.
Tienshinhan mise fine alla questione mostrando la serietà che lo contraddistingueva:
« Noi quando siamo dovuti tornare in vita non abbiamo dovuto percorrere
il serpentone e il perché è molto evidente … » con
un dito indicò Trunks « … Quando il vecchio Dio ti ha portato
con sé all’aldilà non solo ha trasportato la tua anima ma
anche l’intero corpo. Noi invece, come Trunks, abbiamo avuto la possibilità
di allenare lo spirito ma la nostra carcassa è sempre rimasta dove stava.
Sarà questione di minuti immagino … » l’uomo dai tre
occhi incrociò le possenti braccia e terminò il discorso «
… evidentemente il drago stà riportando in vita i morti in fila
pertanto il nostro amico è l’ultimo della lista ».
Il Son si portò una mano alla testa e la grattò con forza «
Urca! Non ci avevo pensato … in effetti il discorso così non fa
una grinza! ».
Un sibilo acuto di vento si fece sentire alle
spalle degli eroi pertanto questi si voltarono incuriositi: nel bel mezzo del
niente, a pochi centimetri da terra, una lunga spirale verticale dai colori
violacei e prevalentemente scuri ruotava sul suo perno invisibile creando quel
rumore fastidioso. I guerrieri, non avendo mai visto nulla del genere rimasero
ammutoliti ma soltanto due di loro, quando l’esecuzione terminò,
si svegliarono come se quella che fosse apparsa lì fosse una specie di
sveglia mentale: la spirale aumentò il ritmo di rotazione finché
poi, improvvisamente, si fermò. Questa esplose in mille pezzi che alla
forte luce del sole luccicarono come stelle e, dove stava prima quel fenomeno,
in quel momento se ne stava immobile un essere fortemente confuso che si guardava
il corpo.
« 18!!! » urlò con forza il ragazzo dagli occhi di ghiaccio
con un largo sorriso sul volto mentre correva incontro alla sua bella gemella
dai capelli biondi. Crillin, che era ugualmente felice come un lattante, rimase
però al proprio posto poiché ricordatosi delle parole di 17 riguardo
agli atteggiamenti verso la ragazza che tanto gli piaceva.
Il moro si fermò davanti alla giovane e la osservò per vedere
se ogni cosa c’era ed era al proprio posto. Dopo aver costatato che tutto
quadrava il cyborg le sorrise felice … lei invece pareva inacidita come
al solito: « Che hai da guardare?! Smettila subito 17, sembri ridicolo!
». Il moro non riuscì però a recuperare la sua espressione
arcigna …
C17 si voltò verso i valorosi guerrieri: era fortemente in debito con
ognuno di loro ma non se la sentiva di abbassarsi e ringraziarli … il
suo ego non glielo avrebbe mai permesso e anche in quel caso non riuscì
a fare molto: dopo essersi rivoltato verso la ragazza e averle chiesto se desiderava
tornare a casa (e dopo ricevuto da quella una risposta affermativa), si alzò
lentamente in volo accompagnato dal mutismo dei presenti. Dall’alto, mentre
18 era già partita per la tangente, non riuscì a fare altro che
un timido saluto con una mano prima di inseguire la gemella che, come al solito
e da lontano, gli dava dello sciocco … tutto era tornato davvero alla
normalità.
Il piccoletto della banda vide sparire all’orizzonte
la sua bella robotica bionda e verso di lei (quand’era però già
scomparsa da un pezzo) alzò un braccio e con le lacrime agli occhi le
disse addio … L’amico Yamcha poggiò una mano sulla spalla
e cercò di essere meno brutale possibile: « Eddai Crillin, non
fare così! Quella non ti merita e anche se fosse … diciamocelo
… saresti dovuto diventare un pochetto più alto! ». Non per
dire, ma se Goku era superficiale non esisteva aggettivo per definire lo sfregiato.
Inutile dire che Crillin cadde nello sconforto più nero.
Sentii la voce di qualcuno vicino a me che con entusiasmo parlava della mia
persona: « Guardate! Stà riprendendo colore!! ». Riuscii
ad udire altri rumori vicino a me … anche se la vista era ancora annebbiata
riuscivo a scorgere appena le loro sagome …
Sbattei le palpebre degli occhi lentamente per un paio di volte prima di riuscire
a vederli perfettamente: il Signor Goku, Crillin, il piccolo Gohan, Tienshinhan,
Piccolo … sì, anche Yamcha (mannaggia >.<) … tutti
mi sorridevano e anch’io non riuscii a non trattenermi.
Tutti erano rimasti lì ad attendere il mio ritorno, pazienti ma al contempo
trepidanti … Anche mio padre, nonostante non volesse darlo a vedere
visto che non si avvicinò di un millimetro, si voltò più
di una volta per scrutarmi …
… Capii di non essergli indifferente.
Sorrisi raggiante.
Non ero mai stato così felice.
Sono davvero spiacente ma oggi non ho tempo per salutarvi
come si deve ... per me poi è una vergogna visto cosa accadrà
poi.
Ringrazio: Vegeta4ever, Angelo Azzurro, Juu_Nana, Sgt, folg_89,
Anim Skywalker, Nion e Chrystal_
per aver recensito il capitolo scorso.
Vi lascio al capitolo. Ci risentiamo dopo ...
CAPITOLO 66
- INSIEME FINO AL TRAMONTO -
Il piccolo Gohan, felice come forse lo era stato poche volte, appena mi vide
tirarmi a sedere con l'ausilio delle braccia ancora un pochino ammaccate, mi
saltò tra le braccia e mi strinse calorosamente a sé mentre altre
calde e piccole lacrime scivolavano fuori da quegli occhi color ebano. Gli poggiai
una mano sulla schiena e la mossi appena per fargli una lieve carezza. In mezzo
a quei piccoli singhiozzi che ancora gli sfuggivano riuscii a catturare un lieve
messaggio: « Mi dispiace tanto ... se ... se io avessi ... ».
Come sempre Gohan aveva sempre a cuore tutti noi. Lo strinsi con maggiore forza
cingendolo con entrambi gli arti come se fosse stato uno di quei teneri orsetti
di peluche che tanto agognavo da bambino ma che mai avevo potuto avere per cause
di forza maggiore.
« Gohan ... » stavo per continuare a parlare quando sentii qualcosa
di strano bloccarmi il respiro. Quando iniziò addirittura a mancarmi
l'aria portai le mani alla gola senza capire cosa stesse accadendomi.
« Ho no! Oddende, stà diventando blu! Si stà strozzando
con qualcosa! ... » urlò Crillin appena vide il mio colorito e
i miei gesti « ... Goku, dammi una mano! ». Il Son annuì
e sotto ordine del pelato si posizionò alle mie spalle afferrandone una
con la mano sinistra.
« Goku, ora colpiscilo forte nel centro della schiena! » gridò
ancora Crillin che si era posto davanti alla mia figura e che imitava il gesto
mentre io sentivo perdere le forze ...
Il Son caricò la mano destra all'indietro ... « HAAAAAAAAAAAAA!!!!
» e colpì con tanta brutalità da farmi un male atroce! Il
problema però non si era affatto risolto.
« COSI' NON VA'!! GOKU, PROVA ANDARGLI DAVANTI E DARGLI UN COLPETTO ALLO
STOMACO! » Crillin offrì un nuovo suggerimento e il Son, dopo aver
annuito con decisione, si portò nel punto indicatogli e mi afferrò
per la spalla sinistra con la mano destra mentre caricava il pugno sinistro
... Urlò con decisione prima di colpirmi con forza. Nulla da fare ...
Il Son socchiuse gli occhi « Non è ancora abbastanza ... e allora
.... HAAAAAAAAAAA!!! » i capelli di Goku si tinsero d'oro e il sayan ricompì
il gesto con una potenza impressionante.
L'elemento di disturbo si sbloccò e lo sentii risalire l'esofago fino
a fuoriuscire con estrema velocità dalla mia bocca. Il Son evitò
l'oggetto ... Crillin no: l'oggettino gli si spiaccicò sulla larga fronte
mentre sul volto, secondo dopo secondo, iniziava a formarsi un'espressione carica
di disgusto.
Respirai a pieni polmoni e mi asciugai una leggera lacrimuccia che a causa dei
colpi mi era uscita vigliacca « Ti chiedo scusa Crillin ... » infine
cercai di sorridere ma il mio imbarazzo era quasi palpabile. Goku, dopo aver
perso la trasformazione, iniziò a ridere di gusto mentre il piccoletto,
sentendosi preso più in giro del normale, piegò la testa in avanti
permettendo all'oggetto di staccarsi e di cadere a terra.
Prima che l’oggettino rotolasse sotto ad un sasso lì vicino, Gohan
lo fermò con la pianta del piede impedendone la fuga. Lo fece rollare
un pochetto dopodiché alzò il piedino e si inginocchiò
per migliorare l’osservazione ed identificare il soggetto il questione:
« Sembrerebbe un senzu ».
« Un senzu? … » ripeté ridicolo Yamcha avvicinandosi
curioso come se fosse stato il suo gatto Pual « … e cosa ci fa qua?
» chiese poi come se tutti sapessero la risposta … Ovviamente nessuno
poté fare ciò mentre chi invece sapeva (ovvero un Son che se la
rideva sotto i baffi) se ne stava zitto mentre con la coda dell’occhio
scrutava lontano …
« Prendilo un attimo » disse poi lo sfregiato al bambino che, subito
dopo aver compreso che afferrare il magico fagiolo non sarebbe stata una idea
geniale, si alzò in piedi e disse con un tono sicuro « E’
un senzu, non c’è alcun dubbio! » dopodiché mi si
avvicinò lasciando Yamcha al suo povero (anche se rimediabile) destino.
« Tutto a posto Trunks? » mi chiese premuroso come sempre.
Con la mano destra mi accarezzai più volte il collo mentre i polmoni
si riempivano d’ossigeno arieggiando le vie respiratorie e molto altro.
Successivamente cercai di alleviare il male anche in altre zone che fino ad
un attimo prima erano intatte « Tranquillo Gohan, ora stò bene
».
Dopo essermi rialzato in piedi feci un cenno con il capo al Son adulto per ringraziarlo
per le botte ricevute e mi iniziai ad osservare attorno alla ricerca di qualcuno
… non trovandolo chiesi: « E Cell? ».
Crillin incrociò le braccia e chiuse gli occhi assumendo un’aria
da finto arrabbiato « Sentitelo: “E Cell?” … L’ha
detto come se stesse aspettando l’amicone al bar dietro l’angolo!
». Gran parte del gruppo scoppiò a ridere … pertanto, sotto
segno accondiscendente del mio amico pelato, riformulai la domanda acquisendo
un portamento forzato che mi faceva apparire come una specie di sergente dell’esercito:
« Dove si è cacciato Cell?! Dov’è quel maledetto?!
».
Crillin sorrise e mise entrambi i palmi delle mani sulle spalle del giovane
ragazzo stringendole leggermente « Sai, Cell adesso non c’è
più … e il merito è di tutti quanti! Forse un pochino più
di Gohan ma … » per un secondo parve ripensarci ma dopo aver visto
un cenno del capo del piccolo Son « … massì: Cell è
sparito grazie a tutti! ». Osservai Gohan che ridacchiava assieme agli
altri … per vari motivi ai quali ero riuscito ad assistere capii all’istante
che il giovane sayan non sentiva di meritarsi il titolo di salvatore anche perché
alla fine secondo me (non uccidetemi) il merito suo era eguale a quello di tutti
noi altri.
Mi osservai gli abiti: erano letteralmente ridotti a brandelli … per un
istante mi misi mentalmente a piangere ripensando ai vestiti aggiustati che
avevo indossato per poco tempo nell’aldilà. Guardai il cielo dopodiché
l’orologio da polso. Notando che il cronometro era ancora impostato e
che gli istanti non si smuovevano iniziai a picchiettare il piccolo vetrino
come se quei lievi colpi lo potessero rimettere in sesto.
« C’è qualcosa che non và? » mi chiese Crillin
con uno sguardo leggermente curioso.
Non alzai gli occhi dal mio momentaneo obiettivo « Il mio orologio …
si è rotto ». Calò un certo silenzio ma io, non riuscendo
a capirne il motivo, non me ne curai affatto. Sbuffai pensando infine che la
piccola batteria si fosse scaricata completamente e dopo alzai gli occhi verso
colui che mi aveva posto la domanda: « Sai, è che mi chiedevo che
ora fosse visto che è tutto buio … ».
Se Crillin avesse avuto i capelli si sarebbe messo le mani in mezzo ad essi:
« Shenron! Me n’ero completamente scordato! ».
Anche Goku si unì al “gruppetto dei dimenticoni” che in quel
momento aveva raggiunto la quota di due elementi « Urca! Chissà
da quanto aspetta … Piccolo? Sei ancora in contatto con Dende? »
chiese infine il guerriero dai pantaloni arancio al namecciano che distava a
poca distanza.
« Shenron è ancora in attesa di desideri … Dende e Mr. Popo
non sanno più come trattenerlo ».
Tra tutti (a parte mio padre perché è il solito asociale) venne
scambiato un cenno complice pertanto Piccolo, capendo comunicò il messaggio
al suo compaesano … dopo pochissimi attimi il cielo riacquistò
l’azzurro splendente di sempre.
Pochi minuti passarono prima che due individui annunciassero
a tutti un loro messaggio: Tienshinhan si avvicinò a Goku e gli sorrise
nonostante lo considerasse ancora un po’ un rivale anche se oramai irraggiungibile
« Ragazzi, io vi saluto. Non so se ci rivedremo ancora ma se ciò
non dovesse accadere auguro a tutti tante belle cose ». Gohan fece in
timido passo in sua direzione … anche se faceva parte del gruppo con il
guerriero dai tre occhi non era molto in confidenza « Adesso cosa farai?
».
L’uomo incrociò le braccia e sorrise al Son « Ora vado prendere
Jaozi che è alla casa del maestro ad aspettarmi. Per il resto credo che
continueremo ad allenarci in mezzo alle montagne ».
Son Goku gli si avvicinò e gli posò un mano sulla spalla. Gli
sorrise con calore « Stammi bene e salutami Jaozi, è tanto che
non lo vedo … ».
Tienshinhan annuì « Glielo dirò, non temere … ».
Giunse il momento del secondo: « Beh, anch’io devo andare. Purtroppo,
a differenza di voi, ho un essere spietato che mi aspetta a casa non so da quanto
e non oso immaginare cosa mi dirà questa volta! » disse Yamcha
in tono scherzoso … a me non fece assolutamente ridere.
Goku salutò anche lui « He-he, Bulma è sempre la solita
in effetti! Salutamela ».
I due terrestri, dopo aver fatto gli ultimi saluti ed essersi alzati in volo,
si allontanarono anche se dopo qualche metro il secondo si fermò improvvisamente:
si guardò attorno numerose volte e ripartì soltanto dopo aver
ricevuto un’occhiata severa da Tienshinhan che secondo me lo compatì
… lo stolto temeva di venir nuovamente colpito da un nuovo Cell o qualcosa
del genere … ora che ci penso ci avrei potuto fare un pensierino …
Quando i due non furono più visibili il silenzio calò nuovamente.
“E adesso?” mi chiedevo con insistenza. La risposta arrivò
poco dopo …
… ssSQUEEEEZEEEEEeee …
Mi voltai nella direzione nel quale avevo sentito il suono e mi venne da ridere
vedere Goku con le mani sulla pancia mentre ridacchiava come suo solito «
He he … Ho un certo languorino … Piccolo, perché non ci offri
qualcosa tu? Mr. Popo cucina egregiamente! ».
Il namecciano rispose pacatamente « Come preferite, per me la questione
non cambia minimamente ». Chiuse gli occhi e per magia fece apparire su
di sé il suo bianchissimo mantello accompagnato dal classico turbante.
Riaprì gli occhi e riosservò ancora il suo primo allievo «
Gohan, ti andrebbe una divisa aggiustata?».
Il ragazzino sorrise a trentadue denti ed annuì felice « Sì
Piccolo! La vorrei come la tua! ». Il namecciano sorrise, aprì
il palmo di una mano verso il ragazzino e, con una magia immagino, gli modificò
l’intero abbigliamento che risultò identico a quello di Piccolo
ad esclusione del turbante che non era presente.
Un altro gorgoglio, anche se più debole del precedente, fece riattivare
l’attenzione tutta su di Goku che, con un’espressione imbronciata,
attendeva che tutti volessero andare per soddisfare la sua materialistica voglia.
Voltando leggermente il volto verso destra vidi Vegeta che era ancora seduto
in disparte su di quella roccia …
« Goku, mi dia un secondo per favore » dissi al Son con un leggero
cenno del capo indicando mio padre. Dopo che mi venne dato il permesso (come
se ci fosse voluto!) mi incamminai verso il principe dei sayan e mi fermai al
suo fianco …
« Vegeta, noi andiamo al Palazzo di Dio. Vuole venire anche lei? »
Il diretto interessato grugnì infastidito … che meraviglia: ero
tornato in vita da poco e per mio padre ero ancora la scocciatura di sempre!
Non mi persi d’animo e cercai di invogliarlo utilizzando mezzi differenti:
« Al Palazzo c’è la famosa Stanza dello Spirito e del Tempo
… Io pensavo di entrarvi dopo aver mangiato e riposato un po’ …
».
La cosa sembrò attirare la sua attenzione: « E’ quella in
cui si sono allenati Kaharoth e il piccolo impiastro, giusto? ». Senza
preoccuparmi troppo delle espressioni utilizzate gli risposi in modo affermativo
mantenendo i miei modi garbati.
« Molto bene … » disse poi mio padre all’improvviso
mentre si alzava di scatto « … allora la cosa cambia completamente
» e terminò così prima di raggiungere Son Goku, il suo eterno
rivale, o almeno … ci provò: a metà tragitto infatti cadde
faccia a terra.
«VEGETA! … » gli corsi a fianco e gli poggiai istintivamente
una mano sulla larga schiena «… Rispondimi!». Mio padre non
proferì parola ma nascose il viso tra le braccia mentre con una mano
graffiava il terreno … incominciai a temere che i problemi riguardanti
la sua malattia non fossero finiti quando …
… ssSQUEEEEZEEEEEeee …
I miei occhi si spalancarono all’istante così come quelli del resto
dei presenti. Dopo pochissimo iniziai a ridere sentendo altri suoni identici
a quello provenire da quello stomaco regale … mentre invece Vegeta mi
osservava con le guance imporporate dalla vergogna « CHE RIDI! E’
COLPA TUA SE SONO COSI’!! ».
Per un istante mi trattenei dal proseguimento della ridarola anche se a fatica
« Hah, davvero? E perché? ».
Papà cercò di incenerirmi con gli occhi anche se la sua faccia
arrossata smorzava molto i suoi “attacchi” « Credevi che sedandomi
in continuazione tu mi dessi da mangiare?! Direi allora che la dose era alquanto
scarsa!».
Ridacchiai un’ultima volta dopodiché riuscii a tornare tranquillo
« Ho capito, le chiedo scusa ».
Grazie al teletrasporto del signor Goku il viaggio in direzione del palazzo
fu rapidissimo: un battito di ciglia eravamo già arrivati e appena ebbi
la possibilità di poggiare i piedi a terra vidi subito il piccolo Dende
accompagnato da Mr. Popo venire verso di noi con un sorriso smagliante sul volto.
Gohan si staccò all'istante dal gruppo correndo incontro al namecciano
per poi fermarglisi vicino afferrandogli le braccia mentre per Piccolo bastarono
poche parole per mandare il servizievole amico alle cucine ... nonostante non
fosse più il Dio possedeva ancora una stima eccezionale da parte di Popo.
Trascorsero attimi spensierati finché non sopraggiunse un nuovo "problema"
che rese il momento più d'interesse per chi, come mio padre, si stava
veramente annoiando in mezzo a tutte quelle smancerie: dalla grande arcata sotto
la quale Mr. Popo era passato per entrare nel Palazzo vi passò sottostante
la moglie di Goku che, con un passo e uno sguardo che avrebbe sicuramente dato
da pensare persino a Cell, si incamminava spiccia e decisa mentre il volto diveniva
sempre più scuro ... Si fermò davanti al Son e si mise in punta
di piedi per rendere le saettate dagli occhi ancor più efficaci data
la distanza ravvicinata. Goku, dal canto suo, non poté far altro che
osservarla allibito mentre lei con rabbia si portava le mani ai fianchi ...
« SCELLERATO! Ti sembra forse questa l'ora di tornare a prendermi?!! »
gridò lei all'improvviso attirando su di sé le attenzioni di tutti.
« Ma Chichina ... » riuscì a dire il marito portando in avanti
le mani come se si stesse già difendendo « ... Siamo dovuti andare
ad eliminare Cell, mica eravamo a spasso! » disse poi temendo la futura
mossa ... nel frattanto mio padre se la rideva ... e anche io, lo ammetto ^-^
« Ma certo ... Cell ... e già che c'eri hai pensato di perderti
in giuggiole inutili!! » ribadì Chichi con un pugno chiuso in perfetto
allineamento con il mento a punta di lui.
« Eh? Giuggiole? » ... nessuno comprese ... spesse volte la donna
partiva per la sua strada ...
« Ne ho abbastanza Goku! Comprendimi: prima obblighi Gohan a giocare con
i tuoi amici nullafacenti e ad abbandonare gli studi per entrare in quella stanza,
poi me lo trasformi in un teppista ... » disse poi indicando il povero
bambino che osservava i genitori con un'espressione mista tra l'imbarazzo e
il dispiaciuto « ... e poi ... » proseguì con una forza d'animo
che pareva inarrestabile « ... invece di portarlo dalla mamma che lo aspetta
lo fai trasformare in fan di Piccolo!! Adesso non dirmi che non ti perdi in
scemate!!! ».
Colpo di grazia! Per poco Goku non cadde a terra ...
Il Son si grattò appena la nuca e poggiò le larghe mani sulle
piccole spalle coperte da quella vestita cinese della "amabile" mogliettina
« Ma Chichi, guarda che non è colpa mia ... » disse con voce
stranamente seria prima di alzare la mano destra ed indicare il gruppo con il
pollice « ... é Piccolo che secondo me gli ha messo strane idee
per la testa! ».
Il namecciano s'irritò non poco « MA COSA!!! ». Chichi lo
ignorò completamente e si avvicinò al bambino « Andiamo
Gohan, adesso ci peserò io a te! »
« Ma mamma, io ... » cercò di replicare il bambino non riuscendo
però a cavare un ragno dal buco ... « Niente "ma". Adesso
vai a lavarti, è un ordine Gohan! » gli disse infine indirizzandolo
verso l'interno del palazzo e mollandogli poi lo spallare dal quale lo teneva
in pugno.
« Ma io prima vorrei mangiare qualcosina ... Ho un pochino di fame »
cercò di ribattere Gohan nella speranza che Chichi lo lasciasse all'esterno.
Nulla da fare, la donna era irremovibile: « Sporco come sei?! Neanche
per sogno! Voglio che tu diventi una persona per bene e non come gli amici Goku,
tuo padre compreso, quindi ... Orsù, vai a lavarti! » terminò
poi dando una leggera pacca sul sedere al figlio per costringerlo ad entrare
per sfuggire all'imbarazzo di farsi rivedere da noi altri.
Il silenzio calò pesante quando la moglie isterica entrò anch'essa
nella dimora di Dio ... solo una risata sprezzante di Vegeta ruppe lo stallo
creatosi facendomi vergognare come un matto ...
Nel giro di una buona mezz'ora una largo tappeto rosso dalla forma rettangolare
era stato steso sulla larga palladiana e su di esso noi tutti aspettavamo affamati
che le portate iniziassero ad essere poggiate a terra: riso, involtini di carne
e di verdura, polpettine, polli arrostiti, minestre varie con tanto di brodo,
spiedini di pesce ... Una marea di cibo venne portata da Mr. Popo il quale,
sicuramente, aveva iniziato a cucinare parecchio prima del nostro arrivo per
avere tutto quel ben di Dio già pronto per essere gustato.
La disposizione era avvenuta in modo spontaneo e casuale: io mi ritrovai a fianco
del signor Goku mentre davanti a me vi era il piccolo Gohan, alla mia destra
vi era il silenzioso Piccolo che dominava la "tappettata" ... dall'altra
parte del tessuto un'altro tipo di tappetto occupava la zona: Crillin infatti
sedeva tranquillo perché alla sua destra aveva Goku ma non si azzardava
ad osservare a sinistra ... mio padre sembrava pronto per ammazzare qualcuno
con la faccia che aveva: accigliato e rabbioso osservava il suo eterno rivale
per vincere una nuova battaglia, probabilmente quella all'ultimo boccone ...
Il round iniziò fin dalla prima portata: i due sayan arraffavano tutto
ciò che potevano ad una velocità sorprendente e ingurgitavano
quasi senza masticare ... rimasi per un attimo senza parole: e io che pensavo
di comportarmi male a tavola! in confronto io e Gohan sembravamo due perfetti
amanti del galateo! Crillin sembrò non curarsene forse troppo abituato
allo spettacolo al quale aveva assistito già parecchie volte mentre Piccolo,
al contrario, sembrava parecchio infastidito.
Al piccolo gruppetto si unirono anche Dende e la signora Chichi che si posizionarono
uno vicino a Gohan e l'altra tra il marito e Crillin rimanendo però entrambi
in seconda fila per non disturbare. Popo invece sgambettava in continuazione
portando all'esterno nuove pietanze mentre all'interno i piatti sporchi e vuoti.
Così come capita anche alle persone normali, dopo un certo quantitativo
di sostanze ingerite lo stomaco iniziò a riempirsi e pertanto, la fame
diminuì facendo cadere quella frenesia che mi portava ad ingozzarmi come
una bestia (senza volerlo stò parlando male di me stesso ... ). Gli occhi
incominciarono a ruotare tutt'attorno e a scrutare gli altri compagni del banchetto:
Piccolo non aveva mangiato nulla di nulla; Gohan sembrava che stesse per terminare
ma lo faceva con estrema calma; mio padre, anche se con una voracità
minore dell'inizio, proseguiva con il suo intento a me sconosciuto che andava
sicuramente bel oltre il saziarsi; Crillin aveva poggiato le bacchette da un
pezzo e continuava a massaggiarsi la pancia piena e infine, ma non da meno,
Goku continuava a riempirsi il piatto con grande velocità come se il
suo stomaco non avesse fondo alcuno. Rallentò soltanto quando un boccone
gli si piantò per un istante all'altezza del petto: si picchiò
con forza con un pugno chiuso ma poi, anche se il pericolo era passato, ricevette
un sonoro copetto da parte di Chichi che lo fece bloccare di colpo. Anch'io
mi fermai per un attimo continuando però a masticare un involtino di
carne ...
« Sei sempre il solito! Non imparerai mai a mangiare come si deve!! »
lo sgridò lei impettita.
« Ma Chichi ... » la donna sembrò non sentire ragioni pertanto,
sotto il suo occhio vigile, Goku poté proseguire con un andamento di
velocità ridotto drasticamente. Di fronte a lui riuscii a vedere formarsi
sul volto di mio padre uno strano ghigno ...
Ingoiai l'involtino masticato e rimasi ad osservarlo bene: era la prima volta
che lo vedevo mangiare e a dire il vero ciò mi fece un po' strano ...
rivedere in lui la mia stessa voracità mi mise di buon umore. Un timido
sorriso mi comparve all'improvviso sulla faccia. Vegeta, spostando inavvertitamente
lo sguardo probabilmente perché si sentiva gli occhi addosso, notò
sicuramente quel sorriso prima che io potessi afferrare uno degli ultimi piatti
di risotto e coprirmi metà faccia con la ciotola inclinata.
Dopo alcuni minuti la battuta finale arrivò: in mezzo al tappeto, sopra
a un largo vassoio, un'ultima polpetta di carne attendeva la sua condanna a
morte. Mio padre alzò gli occhi verso il Son e gli lanciò una
silenziosa sfida che quest'ultimo accettò di buon grado nonostante le
occhiatacce della mogliettina che ne aveva fin sopra i capelli di quel trambusto.
Le bacchette di legno duro si incrociarono sul ripiano d'argento e generarono
un fastidioso stridio mancando entrambe l'obiettivo. La polpettina rollò
nella direzione opposta ma nessuno dei due guerrieri di lasciò abbattere:
Goku spostò le bacchette e cercò di infilzare l'oggetto ma papà
glielo spostò da un'altra parte. Le mani si spostavano a velocità
sorprendente ... secondo me Chichi e Dende non riuscivano a vedere i loro movimenti
... Di tanto in tanto si udivano dei leggeri ciocchi che indicavano lo scontro
dei pezzi di legno. All'improvvisò la polpetta dal colore rossastro guizzò
verso l'alto e prima che potesse iniziare la discesa il principe dei sayan riuscì
a perforarla con una delle attrezzature. Sul suo viso si era già formato
un sorriso di vittoria quando, inaspettatamente, il Son si sporse verso di lui
e con un gesto rapido e netto riuscì a disincastrare l'oggetto ambito
e farlo volare in sua direzione: Goku si piegò un poco indietro con la
bocca spalancata, pronto per accogliere il nuovo arrivo ... che mai arrivò:
prima che la fatidica azione potesse avvenire afferrai con le bacchette il bocconcino
interrompendo la sua caduta. Lo osservai un instante prima di farlo mio in un
solo boccone per poi proseguire con la degustazione di risottino. Goku rimase
letteralmente a bocca asciutta mentre Vegeta mi osservò stranito ...
forse, in qualche modo, ero riuscito a fare colpo anche perché poi, terminata
la zuffa, non mi aveva rinfacciato nulla di nulla.
Mr. Popo sparecchiò tutto mentre ognuno si faceva i fatti
propri ... A parte Gohan poveretto perché Chichi non lo mollava un attimo.
In ogni caso la comprendevo un pochino: prima aveva rischiato la vita e poi,
per colpa di Cell, ci poteva essere il rischio che lo perdesse ... Evidentemente
si era preoccupata molto più di quanto desse a vedere.
Goku si alzò in piedi e si stiracchiò le braccia verso l'alto
emettendo un sonoro sbadiglio che contagiò alcuni altri tra cui anche
Crillin che oramai, per colpa dell'abbiocco imminente, si stava davvero addormentando.
Io, a sorpresa, ero sveglissimo così come mio padre che poi anch'egli
si alzò sbatacchiandosi leggermente i pantaloni neri per togliere da
essi una piccola patina di polvere pressoché inesistente. Lo imitai a
mia volta pochi secondi dopo non destando però la sua attenzione ...
« Urca che mangiata! Sono pieno come un uovo! ...» disse il Son
soddisfatto della sua pancia che schiaffeggiò volentieri con una bella
e poderosa manata « ... Ragazzi, adesso voi che fate? » chiese poi
a tutti in attesa di una risposta.
« Beh ... » iniziò Crillin tranquillo « ... io tornerò
a casa di Genio, come sempre. Tu vai già a casa? » domandò
il piccoletto di rimando rimediando soltanto un "Chissà" come
risposta.
« Tu Vegeta? » mio padre grugnì e voltò la faccia
dall'altra parte non degnando alcuno di uno sguardo.
« Uff ... sempre il solito! ... » bofonchiò il Son prima
di voltarsi verso di me « ... E tu Trunks? Che fai? ».
Osservai per un secondo netto il cielo azzurro prima di riosservare gli occhi
scuri del guerriero: « Pensavo di fare un salto nella Stanza dello Spirito
e del Tempo per diventare un po' più forte, giusto per raggiungere il
livello che mi serve e poi ... » oramai era giunto il momento, non potevo
attendere oltre ... « ... e poi credo che partirò per tornare nel
mio tempo ».
Non riuscii a vederlo ma a quella frase le spalle di Vegeta si squassarono appena
attraversate da una scossa mentre gli occhi osservavano davanti a sé.
Il Son incrociò le braccia dopo essersi allacciato meglio la cintura
sgualcita della tenuta « Vuoi andare nella Stanza? ».
« Sì » annuii « Sono diventato più forte da
quando sono arrivato ma desidererei diventarlo un po' di più visto che
nella mia epoca i cyborg sono ancora in libertà. In più penso
che in un secondo momento possa arrivare anche Cell quindi preferirei essere
pronto per l'evenienza » risposi tranquillo anche se dentro il desiderio
di non partire era forte ... Purtroppo però le mie responsabilità
scavalcavano persino i miei sogni.
« Capisco, quanto tempo ti tratterrai? » mi continuò a chiedere
Goku mentre al suo fianco la piccola famigliola si stava raggruppando.
« Penso che un giorno sia più che sufficiente ... Il fatto è
che sono stato via tanto e voglio anche tornare presto dalla mamma. Non vorrei
che le fosse successo qualcosa di brutto ... purtroppo i cyborg del mio tempo
non sono come quelli di questo, sono profondamente diversi » spiegai semplicemente
mettendo gli unici elementi che mi obbligassero a tornare in quell'era: mia
madre Bulma e la morte di quei mostri per mano mia.
Dende mi si avvicinò e sono sicuro che se fossimo stati più in
confidenza mi avrebbe tirato per i pantaloni per attirare la mia attenzione
« Se vuoi puoi entrare immediatamente, ti faccio da guida! » disse
esultante perché forse amava rendersi d'aiuto. Dopo aver annuito lo seguii
a ruota percorrendo quei chiari corridoi. Dinanzi alla porta scura mi fermai
e dopo aver ascoltato nuovamente tutte le caratteristiche e i limiti della stanza
mi voltai indietro per salutare tutti ... mio padre però non c'era, non
lo vidi ...
Leggermente dispiaciuto da quell'ultimo evento aprii la porta e feci per entrare
quando sentii una mano sulla spalla sinistra. Voltai gli occhi e li spalancai
per la sorpresa: Vegeta mi era a fianco ...
« Vegeta ... »
Non mi guardò. Entrò nella stanza prima di me e si richiuse la
porta alle spalle.
« ... VEGETA!! » afferrai la maniglia e tirai con forza ... Nulla,
la porta non si apriva!
Alle spalle sentii Goku proferire parola « E' davvero strano ... Penso
che non riuscirò mai a capirlo del tutto ».
"Penso che nemmeno io ci riuscirò" pensai tra me e me mentre
osservavo quella soglia che mi era stato impedito di oltrepassare ... puro egoismo
o qualcosa di più? Chissà, in ogni caso dovetti attendere e in
quel lasso di tempo mi riposai recuperando tutte le forze. Mr. Popo poi mi aveva
riaggiustato in un battibaleno i vestiti facendoli tornare come nuovi e mi aveva
dato una divisa momentanea per quando mi sarei dovuto allenare all'interno della
stanza per non rovinare ancora gli abiti: era di colore verde scuro mentre la
cintura e le polsiere erano di un bel arancio ... anche al termine di tutto
l'avrei tenuta con me come ricordo.
Passarono esattamente ventiquattro ore da quando mio padre era
entrato nella stanza ed io aspettavo seduto sugli scalini del palazzo. Goku
e gli altri erano già andati da tempo alle loro dimore mentre io me ne
stavo lì in attesa ad osservare il cielo limpido. E se Vegeta fosse uscito
dopo due giorni anziché uno? ... avrei continuato ad aspettare anche
se, ammettiamolo, con Piccolo avevo ben poco di cui conversare. Per essere già
pronto poi avevo già indossato la nuova tuta che mi stava a pennello
come se mi fosse stata fatta su misura ...
Finalmente udii una porta chiudersi alle spalle. Istintivamente mi alzai in
piedi con un solo balzo e attesi che il principe dei sayan si avvicinasse ...
Arrivò calmo, con un sorriso soddisfatto sul volto. Dapprima non mi guardò
ma poi, quando fece ciò, il sorriso scomparve lasciando spazio alla sua
solita espressione accigliata ... il fatto di scatenare in lui quel tipo di
reazione mi fece stare parecchio male ...
Lo vidi andare verso il perimetro della piattaforma. Prima di lasciarsi andare
nel vuoto si voltò appena per osservarmi ... anche lì non fece
nulla di più.
Sempre meno convinto entrai nella stanza e iniziai l'allenamento lungo un anno
che mi parve però un'eternità ...
Dopo trecentosessantacinque giorni esatti, conteggiati all'interno
di quel luogo angusto con una precisione maniacale, uscii rinnovato di nuova
forza e nuova voglia di fare. Al di là della stanza mi aspettarono Dende
e Piccolo.
« Com'è andata? » mi chiese il primo.
« Tutto bene, grazie. Ora riuscirò nel mio intento! » risposi
davvero felice per i miei risultati ottenuti.
« Quindi adesso partirai? » chiese schietto Piccolo attirando improvvisamente
la mia attenzione.
Rimasi a riflettere un momento e poi risposi « Adesso saranno all'incirca
le quattro del pomeriggio, vero? ... » il namecciano annuì «
... Ho alcune minuscole faccende da sbrigare quindi credo che partirò
domani mattina presto ».
« Si tratta di Vegeta, non ho ragione? ». Feci un cenno affermativo
con la testa e poi allargai la risposta « E poi vorrei avvertire anche
gli altri della mia partenza quindi mi serve un pochino di tempo per fare il
tutto. Posso fare una richiesta? » Piccolo rimase in attesa e così
io potei proseguire « Posso fare qui la partenza? Me ne darebbe il permesso?
».
Il namecciano si strinse le braccia « Per me non ci sarebbe alcun problema
ma non sono il Dio quindi non è a me che dovresti chiedere ». Ennesima
gaffe … prima che potessi porgere la domanda il piccolo Dende me ne diede
il permesso. Che bambino gentile,
Prima di partire in volo rientrai nel palazzo e mi cambiai d’abito rimettendomi
la mia solita vestita.
Andai nella piccola isoletta di Genio per recuperare alcune
cose a me care e che ci tenevo a portare con me. Atterrai sulla sabbia tiepida
ed osservai la piccola casina rosa che stranamente sembrava invasa da muratori
“fai da te”: Pual e Oloong infatti erano trasformati rispettivamente
in martello e pennello mentre il vecchio Genio delle Tartarughe, aiutato da
Crillin, ricostruivano una parte di una parete. Appena mi vide il piccoletto
interruppe i lavori che stava facendo e mi corse incontro rischiando addirittura
l’inciampo in una cassetta degli attrezzi « Heilà Trunks!
Accedenti, sei diventato ancora più forte! » disse poi sentendo
l'aura rinnovata.
« He-he … Grazie »
« Dì un po’, cosa ci fai da queste parti? Hai finito l’allenamento?
» mi chiese Crillin sistemandosi meglio il cappellino che aveva sulla
larga testa.
« Già, sono venuto a prendere quel giocattolino gonfiabile e la
spada. Domani parto per tornare a casa » dissi mettendomi le mani in tasca,
tranquillo come un pasha.
« Davvero? » chiese arricciando le sopracciglia scure.
« Sì, al palazzo di Dio, domani mattina. Ci sarete vero? Mi piacerebbe
salutarvi tutti come si deve … »
« Ma certo! … » esclamò Crillin battendosi forte sul
petto con una mano « … aspetta qui, vado a prendere le tue cose
» e detto ciò il mio amico sparì dentro la casetta.
Nell’attesa chiacchierai con tutti gli altri e mi feci spiegare il perché
di quei lavori …
Crillin tornò dopo poco con le cose richieste e con una di cui avevo
scordato la menzione … ovvero l’abnorme e costosa trapunta blu.
« Grazie amico, sei stato gentilissimo. Ora scappo che ho altre fermate
» dissi pimpante mentre mi riallacciavo la spada attorno al petto.
« Di nulla! Ci vediamo domani al palazzo di Dio allora » mormorò
mostrandomi il pollice della mano destra.
Mi alzai in volo e mi allontanai dopo aver salutato per partire verso una nuova
meta.
La fermata successiva fu decisamente più lunga …
Infatti la nonna non mi voleva lasciare libero XD
La mancanza di mia madre (e dell’altro) in casa infatti mi aveva portato
a comunicare il tutto al nonno e alla nonna che, alla notizia, parvero davvero
dispiaciuti. In ogni caso mi assicurarono che il giorno dopo ci sarebbero stati
tutti, nessuno escluso (mannaggia 2 >.<).
A casa Son fu un pochino tutto più sbrigativo e diretto
anche se il piumone datomi da Crillin e i vassoi di pasticcini della nonna (non
riuscivo mai ad allontanarmi da lei senza un qualche regalo!) mi rendevano la
conversazione un po’ più “ingombrante”. Parlando con
Gohan però ci capimmo al volo quindi in pochi minuti anche lì
ero già pronto per partire verso l’ultima meta … se non ci
fosse stato il signor Goku ad intralciarmi per scroccarmi qualche dolcetto avrei
fatto ancora prima!
Quando raggiunsi l’ultima tappa oramai si erano fatte le sei di sera.
Il sole era ancora abbastanza alto ma stava iniziando ad effettuare la sua parabola
di discesa. Dopo breve tempo, anche se a distanza, iniziai a intravedere la
famigliare conca con all’interno il lago … vicino ad esso l’aura
di mio padre rimaneva alta e ferma. Sorrisi e così aumentai la velocità
raggiungendolo in un lampo. Quando gli fui vicino interruppi la tecnica del
volo ed atterrai poggiando delicatamente i piedi. Feci qualche passo di corsa
prima dei essere al suo fianco ...
« Vegeta! » lo chiamai a gran voce felice del fatto che fosse rimasto
dove stesse nonostante mi stessi avvicinando.
Attese un po’ prima di voltare lo sguardo verso di me: gli occhi di spalancarono
appena mentre il resto della posa rimase quello si sempre ovvero con le braccia
incrociare al petto e i piedi fissi a terra con le gambe leggermente divaricate
« Cos’è tutta quella roba? Vuoi diventare un venditore ambulante
forse?! »
« No, no … » negai con anche un cenno della testa prima di
poggiare il piumone a terra « … Sono delle piccole cosucce che ho
da darle …». Mio padre alzò all’improvviso un sopracciglio
non capendo bene.
Mi avvicinai con i due vassoi e glieli misi in una delle mani con la forza «
Ecco, questi sono da parte della nonna … ».
Vegeta alzò uno dei leggeri veli che li ricopriva andando così
a vedere la frutta e le macchie di cioccolato fondente che ricoprivano le varie
leccornie. Ripose il velo come se nulla fosse rimanendo però un poco
perplesso … « Nonna? »
Mi bloccai mentre mi accingevo a sollevare il piumone da terra « Beh …
» rimasi in silenzio un poco « … Le spiegherò …
Questo invece è da parte mia! » dissi poi mettendogli l’oggetto
gigante nell’altra mano. Non per dire ma i ruoli si erano scambiati di
netto ^^
« NON ME NE FACCIO NIENTE DI QUESTA ROBA! » Sbottò mio padre
a squarciagola senza però lasciare a cadere a terra le varie cose …
le ripresi, una dopo l’altra, e le riappoggiai a terra con garbo.
Vegeta tornò al bordo della conca e vi sedette sul suo perimetro incrociando
nuovamente braccia e gambe. Mi sedetti anch’io vicino a lui ma mantenendo
una certa distanza. Osservai il cielo e notai che di stava iniziando a tingere
di un leggero arancio … evidentemente con l’orario avevo sbagliato
in pieno: era più tardi del previsto.
Ruotai gli occhi verso papà. La sua espressione era come al solito …
Non potevo pretendere un momento differente …
« La coperta gliel’ho comprata per ringraziarla … »
Sentii un mugolio provenire dalla sua direzione « E perché? »
Sospirai e mi strinsi tra le spalle anche se non provavo alcun freddo per il
quale fosse necessario effettuare quell’azione « Per quella volta
che mi sono addormentato nel suo posto … Mi ero rintanato in un angolo
ma al mattino mi sono svegliato nel suo “letto” e addosso avevo
quella coperta malconcia … » mi fermai un secondo abbassando lo
sguardo verso l’acqua limpida che rifletteva la figura del Sole «
… La ringrazio, per quel gesto ».
Papà ridacchiò appena e scosse la testa. Non capendo iniziai a
fissare il vuoto con un'espressione incuriosita sul volto finché non
iniziò a parlare « Ma che “gesto e gesto” se hai fatto
tutto da solo! »
« O.O Cosa? » alzai immediatamente gli occhi verso di lui, sorpreso.
Vegeta si portò le mani dietro la nuca e si lasciò cadere all’indietro
con la schiena mentre gli occhi rimanevano chiusi « Io non ho fatto un
bel niente. Sei te che si dei mosso a carponi e ti sei infilato là sotto
».
Quindi avevo fatto tutto da solo? Vegeta non si era comportato in modo gentile
con me? ... Mi sembrò che una parte di quel castello che avevo per la
testa fosse crollato in parte …
« Ah … » fu l’unica cosa che riuscii a proferire mentre
la testa si inclinava in avanti. Come per aumentare il momento di delusione
nel quale mi trovavo Vegeta rise di gusto forse trovandoci gusto nello schernirmi
…
« Ha Ha Ha Ha Ha! Cos’è, ci sei rimasto male forse?! »
disse guardandomi con occhi strani.
Mossi solamente la testa da una parte all’altra dondolandola lievemente
senza far uscire fuori qualcosa di minimamente udibile dalle labbra. Mio padre
di zittì all’istante forse non aspettandosi quella reazione da
parte mia. Mantenne gli occhi aperti e alzò lo sguardo verso la volta
celeste che pian-piano mutava di colore …
Altri minuti di silenzio …
« Cosa sei venuto a fare? » chiese all’improvviso all’unico
essere presente oltre a sé.
Strinsi i pugni … il momento infine era giunto.
« Domani mattina partirò dal Palazzo di Dio e tornerò nella
mia epoca. Prima di andare però volevo parlarle di una faccenda importante.
Sa, quella cosa che più volte le volevo comunicare …» voltai
lo sguardo verso di lui ma lo spostai immediatamente quando lo incrociai con
il suo. Pensai però che non potevo continuare a comportarmi a quel modo
in eterno quindi presi coraggio: ruotai il capo e fissai i suoi occhi scuri
con determinazione …
« Vedete, nel mio sangue ho il sangue sayan perché io … »
Mi fermai immediatamente ... “Che inizio indecente!” pensai mettendomi
una mano nei capelli non riuscendo ad andare oltre …
Vegeta si rialzò mettendosi seduto e in quell’attimo temei che
ne avesse già abbastanza. Mi maledissi mentalmente un milione di volte
mentre lui tornava ad incrociare gli arti … mi ero preparato tanto nella
Stanza …
Mio padre sbuffò appena « Eri partito meglio l’ultima volta
».
« Lo so … ».
“Un secondo …” pensai “ … Cosa significava che
ero partito meglio l’ultima volta?” … con gli occhi stralunati
continuai ad osservarlo ma più i secondi passavano più il mistero
sembrava voler rimanere tale …
« Vegeta … » iniziai « … deve per caso dirmi qualcosa
di importante di cui non sono a conoscenza? » chiesi con un filo di voce
mentre il Sole ormai basso iniziava a dipingere delle lunghe ombre scure alle
spalle lunghe fino a metri.
« No, nulla di particolare. A parte il fatto che so già tutto »
disse tranquillo come se stesse parlando di una bevanda energetica. Io invece
scattai in piedi come una molla « COME?! C-Come fa a saperlo? ».
« Semplice … tu parli soltanto troppo quando vuoi. Ti ho sentito
mentre dormivo » mi rispose rapido con un tono che molto probabilmente
non ammetteva repliche.
« Davvero? » Vegeta annuì semplicemente senza guardarmi.
Cascai a terra come una pera matura … mi ero improvvisamente svuotato
di un peso enorme. Tornai nella posizione precedente ed improvvisamente mi sentii
molto più bambino … « Allora, cosa ne pensa? » chiesi
mentre le gambe dondolavano e le mani, poggiate leggermente indietro sulla soffice
erba, sostenevano la schiena.
« Cosa vuoi dire? » mi chiese di rimando con un’espressione
che non mi piacque … capendo che non voleva rispondere alla mia domanda,
forse perché troppo intima, gliene porsi una abbastanza lontana: «
Beh, non ha nulla da chiedere? ».
Vegeta parve pensarci su … « Chi è? »
« “Chi è” chi? »
« Chi è la donna, tua madre » mi ridomandò spiccio,
curioso di sapere chi fosse la fortunata.
« A dire il vero la conosci abbastanza bene … » le sopracciglia
scure di piegarono verso il basso mentre gli occhi iniziarono a spostarsi rapidamente
come a controllare i vari ricordi presenti nel suo cervello. Visto il tempo
che ci stava impiegando gli diedi due aiuti schiaccianti: « … mi
ha costruito la macchina del tempo mentre sua madre, la nonna, ti adora e se
potesse ti starebbe accollata fino allo sfinimento! ».
Vegeta capì. Gli occhi si spalancarono e rimasero tali finché
non ripresi un nuovo discorso: « Nel mio tempo siete stati assieme e io
sono stato concepito prima che tu partissi per lo spazio per diventare un Super
Sayan. Quì le vicende sono andate molto diversamente … la causa
forse è da ricollegarsi ai miei viaggi …» raccolsi le ginocchia
al petto e le strinsi « … Mi spiace moltissimo. Non immagini nemmeno
quanto non sopporti questa situazione cioè, tutto è diverso …
E’ tutto così frustrante ».
Il Sole iniziò ad immergersi nell’orizzonte mentre il cielo diveniva
di un rosso quasi corposo.
« Quindi nel futuro chi c’è ancora? » mi chiese senza
mai staccare gli occhi dalla palla infuocata.
« A parte io, la mamma e pochi altri di sua conoscenza non vi è
più nessuno. Goku è morto per la malattia mentre tutti voi, Gohan
compreso, siete periti sotto i colpi dei cyborg 17 e 18 … » mollai
la presa alle gambe lasciandole nuovamente libere di muoversi come preferivano
« … Purtroppo là il principe dei sayan non esiste più
».
Vegeta grugnì appena infastidito da quella rinfrescata di notizie ma
io, dopo un lampo di genio improvviso, proseguii « Vegeta, posso chiederti
una cosa? … »
L’interessato non rispose ma non mi impedì di andare avanti «
… Se lei nel mio tempo non ci sei più, vuol dire che adesso il
Principe sei Sayan sarei io? ».
Come se avessi detto una bestemmia Vegeta si voltò di scatto e mi afferrò
per la giacca con forza « Non ti azzardare mai più a dire una cosa
del genere … mi sono spiegato Trunks?! ». Annui con forza e a quel
gesto la presa venne lasciata. In ogni caso proseguii con quel pensiero …
Io principe? Nel mio tempo avrei potuto! Pertanto continuai a ciondolare contento
mentre nell'anticamera del cervello si ripeteva una frase che costantemente
ripeteva "Anch'io sono un Principe dei sayan!" mentre lasciavo che
Vegeta mi osservasse stranito ma sicuramente consapevole di cosa mi passasse
per la testa.
Mi alzai un secondo da terra e gattonai verso una meta precisa.
Quando feci ritorno avevo con me una decina di pasticcini. Ne allungai uno a
Vegeta ma lo rifiutò categoricamente.
Mandai giù il boccone prima di dire altro: « Manchi tanto alla
mamma sai? Sei morto quando ero piccolissimo e da allora è rimasta sempre
sola … » mi sentii i suoi occhi addosso « … Se ci fosse
la possibilità, con la mia macchina del tempo, lei verrebbe nella mia
era con me? » chiesi in sol fiato.
Papà fu rapidissimo a dire la sua, come se avesse la risposta pronta
da tempo immemore: « No ».
Fu talmente diretto da lasciarmi spaesato ... « Perché no? Là
ci sarebbe la mamma … e io … » forse già gli apparivo
come patetico. Mi fermai prima di commettere altre sciocchezze verbali. In ogni
caso volli sapere il perché e lui rispose come mi sarei dovuto aspettare:
« Quel tempo non è affar mio e poi … » un maligno sorriso
gli nacque sul volto prima di proseguire « … Hai detto che Kaharoth
non c’è, quindi mi sembra inutile fare il viaggio ».
Sorrisi anch’io anche se la speranza per un sì era stata tanta
…
Quando l'ultimo pasticcino fu scomparso tra le mie fauci sayan sbattei velocemente
le mani per togliere da esse tutti i residui di pasta e zucchero. Osservandolo
mi venne alla mentre un'altra domanda, quel giorno ero davvero in vena: «
Mentre aspettavo che uscissi dalla stanza Goku mi ha detto che sei stato tu
a darmi il senzu ... Perché? ».
Rimasi a contemplarlo mentre oramai ogni cosa era virata su delle tonalità
di un rosso acceso e attesi a lungo ... la risposta sembrava non volete arrivare
mai. Quando fui lì per lì per riporgergli la questione mi zittì
ordinandomi di fare silenzio perché lo stavo facendo spazientire. Il
perché di quel senzu sarebbe rimasto un mistero per l'eternità
... emisi un sospiro mentre mettevo le gambe a farfalla e mi tenevo i piedi
con entrambe le mani « Beh, qualunque fosse il motivo ti ringrazio ancora.
La trapunta servirà a ricambiare il gesto » dissi poi sorridendo.
« Tzk! Come se mi servisse a qualche cosa ».
Prima che il sole venisse inghiottito gli chiesi un ultimo quesito …
Forse quella più difficile …
« Vegeta … »
Il suo sguardo era tornato quello di sempre « Cosa c’è …
»
Un ultimo sforzo, un ultimo moto di coraggio ...
« Posso chiamarti papà? »
Il sole tramontò e anche lì non ricevetti mai
risposta.
La notte passò rapida e fredda in quel luogo all'aperto.
Rimasi al fianco di Vegeta tutto il tempo per trascorrere assieme a lui gli
ultimi momenti anche se, dalla fine del dialogo tra noi, il silenzio era l'unico
compagno di quegli attimi. Avvolto dalla calda trapunta, della quale papà
rifiutò l'utilizzo perché secondo lui non vi era freddo alcuno,
lo osservavo nella speranza che fosse lui a dirmi qualcosa ... Mi sarebbe bastata
anche la scemenza più colossale dell'universo a quel punto. Tante, tantissime
domande riguardanti il suo passato mi frullavano per la testa inesorabilmente
ma non potevo assolutamente chiedere: essendo un personaggio riservato Vegeta
si era già sforzato a rispondere a quella poca roba durante il pomeriggio.
Pretendere che anche durante la notte dissipasse i miei dubbi con risposte altrettanto
poco chiare mi sembrava davvero troppo anche perché, nonostante adesso
sapessimo vicendevolmente l'uno dell'altro, quel feeling famigliare che ricercavo
non si era formato per niente. Lui, semplicemente, se ne stava lì, immobile
ad osservare chissà cosa mentre io mi rodevo dentro.
Al contrario delle aspettative però mi addormentai dopo breve in quel
tepore che sembrava quasi fetale ...
Parecchie ore dopo, quando mi svegliai a fatica, lui non c'era più.
Anche se dovevo aspettarmelo da uno come lui ci rimasi ugualmente male ... Riordinai
le varie cose, mi lavai e mangiai qualcosa.
Vegeta sembrava che avesse azzerato l'aura. Chiaro: non voleva assolutamente
vedermi.
Mi alzai in volo e mi diressi verso il Palazzo di Dio con un abbattimento incredibile.
Su di quella piattaforma sospesa soltanto Crillin, Genio, Pual
e Oloong erano presenti e appena atterrai mi incamminai loro incontro per salutarmi:
li abbracciai tutti, nessuno escluso ... Avevo bisogno di sentirmi accolto,
almeno lì.
Crillin comprese immediatamente il mio sguardo velato di tristezza ... «
Non è andata bene con Vegeta, vero? ».
Feci un timido sorriso cercando di non sommare le varie speranze infrante «
Non è andata come mi immaginavo ... Anche se a dire il vero, con uno
come lui, nulla è prevedibile ».
Dopo un sibilo di vento alle spalle anche la famiglia Son comparve assieme al
teletrasporto di Goku. Mi fece uno stano effetto vedere i due guerrieri vestiti
in borghese, a differenza di Crillin che già l'avevo visto una volta:
Gohan indossava una giacchetta bianca tipicamente dallo stile cinese con dei
larghi pantaloni neri mentre Goku, sopra a una semplice maglietta bianca, indossava
un giaccone arancione e nero mentre i pantaloni erano di uno strano verde salvia
... che cattivo gusto ^^
« Ciao Trunks! » disse il bambino correndomi incontro. Lo salutai
calorosamente a mia volta così come avevo fatto con gli altri.
Il signor Goku si avvicinò affiancato dalla sua signora che al momento
sembrava tranquilla « Non ci avevi detto l'orario di ritrovi quindi sono
arrivato appena ho sentito la tua aura in questa direzione ... Siamo in orario
vero? » chiese poi ridacchiando.
Sorrisi « Certo che siete in orario ».
Nei minuti seguenti mi chiesero di me e di Vegeta ... Anche loro sembrarono
rimanere corti dalla mia ricca descrizione. Spesse volte poi abbassavo lo sguardo
colto da una certa vergogna verso me stesso. Nessuno mi chiese di più,
tutti capirono che mi sarebbe servito tempo per smaltire il tutto.
Soltanto un'ora dopo la famiglia Brief arrivò e il perché era
da ricollegarsi alla mia mancanza di un orario definito per l'incontro: un grande
jet atterrò sul grande spiazzo e i motori si spensero sotto il comando
del pilota. La prima ad uscire da esso fu mia madre con quello sconosciuto tra
le braccia e poi fu il turno di mia nonna che però, per prima, mi si
avvicinò con espressione gaia baciandomi più volte sulle guance.
Dopo le due donne scesero anche Yamcha e il nonno, che faceva da pilota, accompagnato
dal suo fedele animaletto da compagnia. Le chiacchiere s'alzarono rapide camuffando
momentaneamente quello che doveva essere da parte mia un addio ...
Li lasciai fare ma poi, quando notai che gli argomenti sviavano nelle direzioni
più disparate capii che non aveva molto senso trattenermi di più:
aprii la scatola nella quale tenevo le capsule e ne attivai una dopo aver premuto
il piccolo bottone su di essa ed averla gettata poco distante. Quando uno strano
"Pof" si udì a causa della mutazione dell'oggetto tutti si
ammutolirono e si voltarono verso la mia figura che a passo lento si incamminava
verso la preziosa macchina dai colori luminosi e dal largo vetro. Con una mano
accarezzai la scritta "Hope" fatta tempo addietro con un semplice
pennarello ... l'umore non si ridestò affatto anche perché durante
il viaggio alcune speranze erano state esaudite mentre altre si erano infrante
miseramente e magari più volte consecutivamente. Mi voltai indietro e
sorrisi a quella gente meravigliosa che mi avevano accolto con tanto amore ed
affetto ... chiudi gli occhi e feci loro un inchino « Vi ringrazio immensamente
per tutto quanto ».
Molti si avvicinarono e mi salutarono nei modi più diversi: chi mi sorrise
soltanto come Piccolo, Yamcha e la mamma; chi mi diede una pacca affettuosa
sulla spalla come Crillin; chi mi abbracciò calorosamente come il signor
Goku e chi invece mi baciò la guancia come aveva fatto la nonna anche
poco prima.
Il piccolo Gohan si staccò dai suoi famigliari e mi si avvicinò
con un'espressione buia sul volto mentre gli occhi luccicanti chiedevano tutt'altro
... « Tornerai? ».
Fui sincero e lo trattai come un vero adulto « Non lo sò Gohan
... Purtroppo dopo che avrò sconfitto i cyborg ci saranno tante cose
da fare e quindi non sò se troverò il tempo per tornare quì.
E poi questo non è il mio posto ... » poggiai una mano sulla sua
spalla per fargli forza. Rimase senza parole ed abbassò lo sguardo sconsolato.
Rialzai gli occhi verso tutti dopodiché con un balzo fui all'interno
della capsula. Mi sedetti sul seggiolino dal colore scuro ed accesi i motori
della navicella. Il piccolo sayan si allontanò tirato indietro dal padre
che lo stringeva calorosamente.
La macchina del tempo si alzò in cielo e rimase sospesa in mezzo alle
nuvole ... da lassù vedevo tutti agitare le braccia o meno per dirmi
addio. Sorrisi e anch'io aprii una mano in loro direzione per salutarli.
Premetti il motore dell'avvio per la connessione spazio-tempo e il computer
iniziò a elaborare i dati per individuare il tragitto ...
Chiusi gli occhi e portai la fronte nella mano, chinando la schiena in avanti
... Era terribile andarsene, soprattutto a quel modo ...
Quando ancora il computer di bordo era al 50% dell'elaborazione udii un picchiettio
sul vetro spesso. Alzai gli occhi azzurri e lui ... lui era lì.
Anche se non mi era molto possibile mi alzai un poco dal sedile.
Poggiai le mani alla superficie fredda e il vetro si appannò appena sotto
il mio respiro affannato ... « Vegeta! ».
Lui era sospeso in aria con ancora indosso gli abiti pressoché distrutti
della battaglia. Ritrasse la mano usata per bussare e incrociò il braccio
con l'altro al petto.
Il motivo non lo comprendevo ma ero emozionato ... talmente emozionato che gli
occhi si inumidirono ... « ... Papà ... »
Il Principe continuò a guardarmi serio. Poi abbassò per un istante
gli occhi, come per riflettere ... Li rialzò e li fissò ai miei.
Per la prima volta, assieme a quegli occhi scuri, mi venne posto un sorriso
gentile che mi fece battere il cuore e perdere per un attimo il controllo di
me ... i sogni infranti si riaggiustarono come se fossero state gocce di mercurio.
Una voce elettronica mi avvertì che l'elaborazione era ormai giunta al
90% ...
Picchiai un pugno sulla cupola, arrabbiato perché oramai non potevo più
tornare indietro. Gridai. Gridai con tutto il fiato possibile ...
« PAPA', IO TORNERO'! NON TI CURARE DI NESSUNO, RIMANI CIO' CHE SEI PERCHE'
IO TI VORRO' BENE ANCHE CON IL CARATTERACCIO CHE TI RITROVI! NON CAMBIARE, NON
CAMBIARE MAI! ... » l'elaborazione aumentò mentre Vegeta rimaneva
con quello sguardo « ... TORNERO'! TE LO PROMETTO! ».
La macchina temporale iniziò a divenire invisibile e a sussultare quando
il processo richiesto giunse a compimento ...
« A PRESTO PAPA'! TI - » la macchina scomparve e io non lo vidi
più.
Quando la lacrima fuggitiva scivolò dalla guancia e andò
ad infrangersi sulla tastiera grigia il mondo che mi circondava non era più
quello nel quale avevo vissuto fino a poco prima ...
Feci atterrare la navicella a terra e ne fuoriuscii con movimenti lenti.
Una folata di vento mi scostò i capelli. Alzai gli occhi al cielo, sorrisi
e mormorai una frase anche se sapevo che non l'avrebbe sentita mentre un'altra
lacrima scendeva silenziosa ...
« Ti voglio bene ».
Spero tanto che vi sia piaciuto.
Annuncio che questa storia prenderà una pausa estiva (come la proprietaria
del resto ^^) pertanto annuncio che il giorno: Lunedì 28 Luglio verrà postato il
capitolo n°67
... i successivi riprenderanno regolarmente a partire dal 25 Agosto.
Chiedo scusa ma ho bisogno di una piccola pausetta per far rilassare il cervello
e visto che ho trovato questo punto fermo ho pensato che fosse il momento adatto
per creare un blocco.
Cos'altro aggiungere se non grazie a tutti di cuore?
Vi saluto, buone vacanze ^^
Un bacio scImMIA
Ciao a tutti! Che bello rivedervi dopo "tanto" ...
spero di esservi mancata almeno un pochetto ... ^-^
Sono davvero contenta oggi quindi rispondiamo come si deve alle belle recensioni
riguardanti il capitolo scorso!
Juu_Nana: I sentimenti di Trunks
cerco di descriverli come se fossi io stessa a trovarmi nella sua situazione
e ammetto che numerose volte mi sono ritrovata a pensare che questo ragazzo
è davvero fuori dal comune per avere una così grande pazienza
ma soprattutto un cuore così carico di speranza. Anch'io non ho mai sopportato
il Gohan che si comporta da adulto anche se voglio fare un piccolo promemoria:
quì non perde Goku, non diventa l'ometto di casa, non deve dare l'orribile
notizia alla povera madre e tantomeno aiutarla a crescere un suo fratellino
facendogli da papà ... Nell'opera originale è insopportabile,
è vero, ma come si sarebbe dovuto comportare altrimenti? Ora sarai sicuramente
al mare scricciolina mia ... Divertiti tanto, io ti aspetterò quì.
Un bacione
Angelo Azzurro: In effetti quello
scorso poteva essere un capitolo finale ma avevo lasciato troppi buchi per strada
per mettere la parola "Fine" e inoltre ho altri progetti per quel
branco di matti ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se non
è al livello del precedente poiché moooolto più leggero.
Un bacio
Swwtcicia: Sono contenta che
ti sia piaciuto, non ti preoccupare x le rece ... L'importante è che
la storia ti piaccia. Un bacione
Vegeta4ever: Ecco la mia pazza
preferita! Eh ... Vegeta è sempre Vegeta e molti lo amano per quello
che è ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia ^^ Un bacio!
folg_89: Ecco il mio ometto XD
Guarda che se parli così dei poteri di Trunks lui si demoralizza e poi
17 e 18 del futuro lo sbattacchiano come un battipanni ... che scarsa fiducia
che hai! XD XD Anche se ti avevo già anticipato che in questo capitolo
non ci sarebbe stata azione (e quindi capitolo per nulla teso) spero che ti
piaccia ugualmente o che comunque la lettura non risulti una perdita di tempo
^-^ Un bacione! A presto
Nion: Con la tua recensione sei
riuscita a farmi davvero un bellissimo complimento ... In effetti avevo versato
anche alcune lacrime dal gran che il tutto mi aveva preso ... che brutti scherzi
che gioca l'immaginazione ^.^" Spero che anche questo capitolo ti piaccia,
un bacione!
Rory Kaulitz: Grazie 1000! Le
tue parole mi lusingano molto! Per il momento il capitolo è questo, i
nuovi arriveranno il 25 Agosto. Spero che saprai aspettare, io nel frattempo
ci conto XD Un bacio anche a te!
Fine! Ora ragassuoli miei vi lascio a
questo capitolo che, premetto, sarà davvero molto leggero poiché
molto di transizione. Spero che apprezziate comunque. Io vi saluto gente e vi dò appuntamento al 25 Agosto con la seconda
serie di "Io e Papà ... " (ho sempre sognato di dirlo XD) che
continuerà sempre su questa ficchi!
Vi aspetto numerosi, ok? Nel frattempo godetevi le vacanze!!
Un bacione a tutti scImMIA
CAPITOLO 67
- L’AMORE NON HA FORMA –
« Ciao mamma, io esco allora! » gridò un
ragazzino mentre oltrepassava una porta dai colori scuri per poggiare poi i
piccoli piedi sull’erbetta fresca dell’infinito e non delimitato
giardino.
Prima che potesse chiudere l’uscio una mano si frappose tra esso e lo
stipite del medesimo colore impedendone la sigillazione e dopo la spalancò
ed avanzò appena senza però varcare il limite domestico delineato
dalle piastrelle del salottino « A che ora devi tornare? Ripetimelo »
chiese severa una donna dai capelli scuri raccolti in un chignon.
Il bambino si voltò dopo aver terminato il passo, la osservò e
si trattenne fortemente dallo sbuffare per non fare adirare una delle persone
a cui voleva più bene « Non più tardi delle sei e mezzo.
Me lo ricordo mamma, non ti preoccupare » disse poi per tranquillizzare
il suo interlocutore.
Chichi portò le mani ai fianchi e sospirò appena. Avanzò
e fermandosi davanti al figlio si inginocchiò per poi sistemargli meglio
la maglia bianca « Li hai presi gli zeni sulla tavola per il pranzo? ».
Gohan annuì mentre la madre si rialzava e si sbatacchiava le ginocchia.
Sulla soglia di casa apparve il padre vestito solo di un’enorme asciugamano
legato attorno alla cinta e fermò il figlio con poche parole prima che
potesse prendere il volo « Hei Gohan! Salutami Genio e gli altri ok? ».
« Certo! » il piccolo Son si alzò finalmente in volo entrando
in quell’azzurro cielo limpido che circondava i monti Paoz e si allontanò
velocemente dirigendosi in un luogo differente.
Dal giorno in cui Trunks era partito per il suo tempo erano
trascorse due settimane.
Il sole splendeva alto quel giorno e il calore che emanava era
tale da far accalorare anche il più svestito degli esseri umani. I negozi,
le boutic e tutti gli altri spazi all’interno dei quali era presente l’aria
condizionata erano stati presi letteralmente d’assalto: anche se la gente
era completamente disinteressata a sperperare i suoi cari soldini entravano
da un luogo all’altro solamente per trovare un poco di refrigerio …
massì, anche un po’ per scuriosare tra gli scaffali.
I grandi centri commerciali erano poi un vero carnaio nella quale fiumi di persone
entravano ed uscivano mantenendo perennemente spalancate le grandi porte di
vetro scorrevoli poiché il sensore elettronico individuava sempre qualcuno
sottodi sé … Una delle due, in particolare, rimaneva aperta perché
un gruppetto di individui non si decideva a spostarsi …
« Hemm, ragazzi. Non sarebbe meglio spostarci? Secondo me siamo d’intralcio
… » mugolò il piccolo Pual sospeso a mezz’aria mentre
osservava la calca che ogni volta brontolava quando dovevano aggirare i componenti
di quel branco di matti …
« Se ci spostiamo Gohan non ci vedrà » disse con tono arrogante
Oloong prima di venire colpito in volto dalla borsetta di una donna che passava
di lì.
« Sì ma così siamo anzi, siete tra i piedi …»
replicò il felino mentre con una piroetta si allontanava appena per vedere
se il sayan era in arrivo o meno. Gohan infatti aveva avvertito il gruppo il
giorno prima che li avrebbe raggiunti a piedi perché se fosse arrivato
volando avrebbe attirato troppo l’attenzione e questo non lo voleva affatto.
Era per quel motivo se il gattino si allontanava e poi ritornava con una leggera
frenesia che gli faceva leggermente gonfiare i sottili peletti azzurri sparsi
su di una maggior parte del corpo mentre i baffi rimanevano distanziati.
Dopo l’ennesimo viaggio tornò con l’esito che però
si rilevò uguale identico ai precedenti: negò con la testolina
e ricominciò a galleggiare sopra alle loro teste come se fosse stato
un gabbiano.
« Ancora niente … » sbuffò il basso Crillin mente si
portava le mani dietro la testa lasciando che le maniche arrotolate ai gomiti
della camicia si tendessero al punto tale da far sfilare leggermente l’indumento
fuori dai pantaloni. Accortosi di ciò si risistemò rapido «
… Gohan è in ritardo. Chissà perché … ».
« Evidentemente non conosce la città, ce lo saremmo dovuto aspettare
… » disse poi il vecchio Genio mentre si sistemava alla bella e
meglio il grande cappello bianco intonato perfettamente con un’elegante
completo del medesimo colore e stile. Anche se l’abito respingeva grazie
alle sue proprietà il maggior numero dei raggi solari il caldo costringeva
l’arzillo vecchietto ad asciugarsi la fronte imperlata di sudore numerose
volte con un grande fazzoletto « … immagino che stando sempre sui
monti Paoz abbia avuto pochissime possibilità per visitare una metropoli.
Ci saremmo dovuti mettere d’accordo meglio … » strinse maggiormente
la mano al vecchio bastone mentre Crillin, dall’alto della sua bassezza,
cercava di guardare lontano utilizzando anche una mano posizionata sopra agli
occhi come visiera.
Passarono alcuni minuti prima che quest’ultimo individuasse qualcosa …
Gli passò vicino un ragazzo dai lunghi capelli castani vestito con una
canottiera blu con disegnata una grossa fiamma dai colori vivi e dietro di lui,
con uno sguardo spaesato e perso, un ragazzino molto più piccolo camminava
un po’ incerto guardandosi di tanto in tanto attorno anche se il muro
di carne gli impediva di scrutare tanto lontano. Vedendo il piccolo Son, Crillin
si sbilanciò e gli afferrò rudemente la maglia bianca dallo stampo
classico e lo tirò a sé con una forza estremamente rude. Il sayan
urlò sentendosi trascinare ma si tacque poi quando atterrò addosso
al vecchietto ben vestito « AH! … Ciao amici, che bello vedervi
» disse poi quando si rimise in sento risistemandosi il bell’abito
che utilizzava soltanto in momenti particolari.
« Certo che ce ne hai messo ti tempo Gohan! » lo sgridò lievemente
Crillin indicando con l’indice della mano destra mentre l’altra
rimaneva poggiata al fianco.
Il bimbo rise imbarazzato facendo ricordare a tutti l’immagine del padre
« Hehehe … E’ che mi ero perso, ci sono talmente tanti posti
… ».
« Sì-sì, immagino ragazzo ma ora andiamo! … »
disse poi spiccio il vecchietto spingendo l’intero gruppo all’interno
del grande centro commerciale « … Abbiamo una cosa importante da
vedere e dobbiamo conquistare i primi posti! ».
All’interno del grandioso edificio la situazione era la
medesima: fiumi di persone si accalcavano una sopra all’altra senza apparente
nesso logico alla ricerca di chissà quale cianfrusaglia che avrebbe sistemato
per il resto della giornata il loro spirito che egoista come sempre richiedeva
sempre qualcosa di nuovo per rompere la monotonia delle giornate vuote. La marmaglia
di individui poi sembrava concentrarsi nei luoghi in cui grandi cartelli dai
colori sgargianti segnalavano all’interno di definiti spazi un evento
ancora differente …
Il piccolo porcellino sgranò gli occhietti vedendo passare accanto a
sé un gran mucchio di donne di mezza età e oltretutto urlanti
e non di meno eccitate … « Ma è tempo di saldi adesso? ».
Il gruppo, dopo numerose fatiche ma soprattutto una lunga e larga serie di spintoni
e cozzamenti vari, riuscì a raggiungere un piccolo spiazzo nel quale
poca gente passava. Il motivo di quella area di quiete era perché Crillin,
Gohan e gli altri si erano stazionati davanti ad un negozietto nel quale vendevano
strambi pupazzetti di porcellana … nulla da ridire ma pochi provavano
interesse per quelle cosette …
Dopo un minuto passato al recupero del fiato Crillin si asciugò con una
mano la larga fronte liberandosi dalla leggera patina di sudore che ricopriva
per intero la sua capoccia. Anche se erano all’interno di un luogo climatizzato
il gran movimento faceva sentire poco la frescura … « No Oloong,
non è periodo di saldi. Credo però che i negozietti in galleria
ne abbiano approfittato …» concluse poi vedendo il carnaio creatosi
tra le porte trasparenti del grande negozio di articoli sportivi “Satan's
Sports”. Sbuffò rendendosi conto che forse i terrestri davvero
normali si contavano sulle punta delle dita … « Spero che questa
faccenda passi in fretta … » piagnucolò poi come se si fosse
già rassegnato all’idea di dover trascorrere in quel postaccio
angusto e sempre più soffocante l’intera giornata.
« Ma se non vedevi l’ora anche tu di vedere lo spettacolo …
» lo richiamò sornione il vecchio Genio picchiettandogli leggermente
la schiena con il grosso bastone. Crillin avvampò e non si trattenne
dall’emettere una imbarazzatissima risata che fece nascere negli altri
un moto di ridarola amichevole.
Il Genio non si trattenne e voltandosi poi verso il bambino lo guardò
serio da dietro quelle lenti scure … « Gohan, mi raccomando una
cosa: quando torni a casa non accennare troppi particolari a Chichi, soprattutto
se lo spettacolo è di tuo gradimento e poi … » proseguì
poco dopo mentre si toglieva l’ormai inutile cappello « …
approfittane perché credo proprio che rivedrai solo tra qualche anno
uno spettacolo simile, prendilo come un generoso regalo ».
Il bimbetto sgranò gli occhietti alquanto confuso … gli avevano
spiegato la situazione ma non comprendeva a pieno le parole del vecchietto arzillo
… evidentemente non gli avevano detto tutto-tutto …
Una specie di grido maschile fece tendere i sensi del sayan facendolo voltare
indietro con uno sguardo serio e determinato. Strinse i pugni pronto per scattare
all’attacco mentre anche il resto del gruppo aveva oramai preso una posizione
di difesa anche se proprio il vecchiaccio, poiché forse più saggio,
teneva allentata al minimo la propria preoccupazione.
« FERMATI HO DETTO!!! NON SCAPPARE!!! » la voce si riudì
forte e chiara ma soprattutto nelle vicinanze.
« Cosa stà succedendo? … » chiese Gohan più
a sé stesso che agli altri notando però che la gente attorno sembrava
non udire minimamente quelle parole gridate con tanta foga « … Perché
nessuno nota niente … » il sayan avanzò verso quella voce
non riuscendo a contenere il suo spirito indomito che lo faceva sempre accorrere
in aiuto dei più deboli …
Superò vari negozi e schivò i personaggi che passavano sulla sua
strada ostacolandogli la via. Crillin da lontano lo seguiva sicuro che ciò
che stesse accadendo non fosse nulla di terribile come quello che avevano passato
qualche tempo prima per colpa di un mostro terribile.
« FERMATI!!! »
Gohan si fermò e si osservò attorno per individuare la nuova ed
improvvisa direzione del grido maschile. Avanzò ancora con foga fermandosi
nuovamente vicino all’angolo di una vetrina mentre gli occhi lucevano
di una grinta guidata da uno spirito eroico …
La voce era sempre più vicina … « FERMA!!! »
E poi avvenne l’incontro-scontro …
Il sayan cadde all’indietro sentendo su di sé quel
peso. Il colpo non era forte almeno, non per uno come lui, ma ciò che
l’aveva fatto muovere a quel modo non voluto era stato il momento inaspettato
…
« Haia … » mugolò qualcuno davanti a lui. Quando Gohan
aprì gli occhi poté vedere chi fosse: era una ragazza, sicuramente
della sua età, con dei lunghi capelli corvini e due occhi azzurri …
Vestiva un paio di pantaloni di jeans ed una maglietta di un rosso sgargiante.
Il ragazzo si alzò in piedi e corse immediatamente verso la signorina.
Si inginocchiò e le porse gentilmente una mano per aiutarla ad alzarsi
anche se però lei, con grande aria di sdegno, la schiaffeggiò
rifiutando l’aiuto ripostogli. Si alzò da sola e si pulì
il fondoschiena dalla polvere. Alzò i grandi occhi verso quelli cupi
di Gohan … sembrò arrossire lievemente in quell’attimo che
però durò un solo istante …
« DOVE SEI?!?! FATTI PRENDERE!!! » lei per prima, sentendo gli urli,
si voltò indietro ed arretrò al fianco del sayan. Sembrò
fremere all’idea di essere acciuffata …
« Per favore … » disse voltandosi verso il coetaneo «
… aiutami, aiutami a nascondermi! ». Gohan spalancò gli occhi
incredulo. Non sapeva nemmeno chi era, quale era il motivo … e doveva
nasconderla … e da chi poi?
Le voci si sentirono ancora, sempre più vicine … Lei non attese:
afferrò il ragazzo per la maglia e lo tirò a sé …
« Ma dove accidenti si è cacciata quella ragazzina?!
Ormai non ne posso più di starle dietro come un cane da guardia!! »
sbraitò adirato un uomo vestito di scuro non cosciente che lì
a due passi, tra le braccia di un ragazzo che stava per scoppiare di vergogna
e con le guance infuocate, ci fosse proprio l’oggetto delle tanto agognate
ricerche.
« Non ti scaldare troppo … » mormorò il collega continuando
a guardarsi attorno alla ricerca della bambina « … lo sai anche
te com’è fatta ma comunque vediamo di darci una mossa: se non la
troviamo il padre ci fa a pezzi »
« Bah, quel pallone gonfiato non mi fa paura! » il primo uomo si
gonfiò mostrandosi davvero come un gradasso ed un vero pallone gonfiato.
L’altro, dopo averlo guardato in malo modo, non si trattenne dal riempirlo
di rimproveri « Sei uno stupido! Lo so bene anch’io che non è
un personaggio serio ma rimane comunque estremamente più forte di noi
e volendo ci può ridurci in briciole e distruggere la poca reputazione
che possono avere due come noi che rincorrono dalla mattina alla sera una marmocchia
come se fossimo delle baby-sitter!! Smettila di dire assurdità e continuiamo
a cercarla! … » corrugò le larghe sopracciglia « …
Adesso poi che l’abbiamo persa di vista ci sarà ancora più
difficile trovarla ».
Il collega non aggiunse altro ed annuì determinato raggiungere il suo
scopo. Riempì i polmoni d’aria e ricominciò a sbraitare
mentre l’altro correva in avanti anticipando le azioni che avrebbe dovuto
poi eseguire.
I due ragazzi rimasero spiaccicati alla vetrina per una manciata di secondi
… Gohan sentiva il cuore sul punto di esplodere …
« Ma che bella sorpresa! Guarda Crillin, alla sua età ha più
fortuna di te con le ragazze »
La battuta di Genio fece allontanare il ragazzino da lei con una forza repulsiva
enorme. Chinò il capo quando le fù davanti … « Mi
dispiace, non volevo ».
Lei non comprese « Ma perché ti devi scusare? Dovresti scusarmi
tu che ti ho coinvolto in questo modo … » ora toccò a lei
porgergli un inchino anche se Gohan non lo vide neppure poiché ancora
seriamente impegnato con il suo « … ti ringrazio tanto». Finalmente
i due la finirono con la posa da belle statuine …
« Ah, io comunque mi chiamo Gohan … » iniziò porgendole
la mano destra per stringere poi la sua che arrivò poco dopo «
E’ stato un vero piacere conoscerti, sei stato davvero molto gentile …
». Lei successivamente si allontanò rapida come un gatto lasciando
interdetti tutti i presenti ma soprattutto Gohan che, come un fesso, rimase
impalato sul posto con la bocca aperta e la mano sospesa a mezz’aria perché
ancora attendeva di scoprire il nome di lei. Il sayan si ricompose un poco deluso
dall’esperienza e stava per allontanandosi quando si ritrovò vicino
proprio la bella moretta: gli si avvicinò e si alzò sulle punte
dei piedi mettendo una mano vicino alla bocca per non fare udire agli altri
le sue parole …
Tornò in posa normale e salutò tutti con un cenno della mano correndo
poi verso l’uscita del grande centro commerciale.
Il piccolo felino si avvicinò al giovane che pareva ancora perplesso
o comunque assorto nei suoi pensieri e gli dovette svolazzare davanti per catturare
la sua attenzione « Che ti ha detto? »
Gli occhi scuri si assottigliarono mentre un sorriso gentile si formava sul
volto … « Mi ha detto come si chiama … »
« Davvero?! … » chiese il gatto cambiando zona di galleggiamento
e mantenendo la sua solita vocetta che lo faceva sempre sembrare interessato
a qualsiasi cosa « … e come si chiama? ».
Gohan ispirò e poi ributtò fuori tutta l’aria raccolta …
« Ha detto di chiamarsi Videl ».
Genio, dopo aver perso svariato tempo con quella faccenduola
(secondo il suo modesto parere), decise che non vi era più tempo da perdere
pertanto, come se fossero sei sacchi, afferrò ogni singolo del gruppo
e se lo trascinò dietro con la forza … Crillin venne usato più
volte come ariete per scostare le persone d’intralcio …
Alla fine di un lungo e intricato percorso nel quale persino il più grande
guerriero avrebbe riscontrato delle difficoltà, il fardello venne mollato
con noncuranza a terra generando un mugolio di malcontento generale …
« Non fate piagnistei e guardate … Il paradiso … Siamo arrivati!!
» gridò infine spalancando le braccia mentre un rivolo di saliva
gli stava già scendendo dalla bocca pregustando lo spettacolo che attendeva
da tempo nonostante l’evento non fosse ancora iniziato: soltanto un palco
di medie dimensioni si ergeva in mezzo allo spiazzo del centro commerciale e
questo era ornato di splendide decorazioni dai colori azzurri mentre tutt’attorno
svariate lampadine color Magenta si accendevano in intermittenza creando un
simpatico gioco di rincorse di luci anche se, dal punto di vista puramente “illuministico”,
non servivano a un bel niente. Vicino ad esso vi era un tavolo basso, anch’esso
decorato al medesimo modo del palchetto, con dietro quattro semplici e comuni
seggiole di metallo scuro che servivano sicuramente per un qualche personaggio
importante …
La calca tutta attorno era pazzesca e per i quattro pedoni fu quasi impossibile
anche solo raggiungere uno spazio che fosse a mezzavia dal quale si potesse
però scorgere lo spettacolo mentre Pual invece, che utilizzava i suoi
poteri al contrario di qualchedun’altro, svolazzava tranquillo incurante
di chi gli stava sotto.
Il vecchio si guardò l’orologio da polso e i suoi baffi bianchi
sembrarono vibrare vedendo che l’ora dell’inizio era finalmente
giunta! Di lì a poco infatti lo “show” iniziò con
tutto il suo splendore:
Un ometto giovane, dotato di un paio di occhiali sa sole dallo stampo futuristico
e una strana capigliatura che si avvicinava all’argento, si presentò
sul palco. Vestiva un completo nero elegantissimo mentre la bianca camicia che
spuntava dal collo evidenziava maggiormente l’esagerata abbronzatura.
Con l’agilità di uno che era appena uscito da una banda di giocolieri,
fece piroettare tra le mani un microfono fermandolo poi dinanzi alla bocca:
« SIGNORI E SIGNORE BEEEEEEEEEEEENVENUTI!!! …»
La folla si scatenò … Gohan si trattenne poiché confuso
… povero bambino: tanto intelligente ma poco sveglio nelle cose più
banali …
« … OGGI COME SAPRETE CI SARA’ UN GRANDE EVENTO! OVVERO: …
» con la maestria di un ballerino fece una capriola e un saltello verso
il pubblico « … LA SFILATA PER L’INCORONAZIONE DELLA “MISS
CITTA’ DELL’OVEST”!! UN BELL’APPLAUSO!!! ».
La folla scoppiò ancora e quella volta il bambino cercò di essere
partecipe … i primi passi U.U
Il momento successivo non venne acclamato anche perché lo squinzio abbronzato
doveva per forza annunciare i giudici di gara e quindi, essendo meno d’interesse
per il pubblico, inizialmente il tutto venne accompagnato da fischi: «
Il primo giudice è la signora Frog, la proprietaria di questo edificio
assieme al marito e che ci ha concesso il permesso di condurre qui lo spettacolo.
A lei un applauso! » lo scroscio avvenuto dal battito delle mani avvenne
ma non tanto per la persona di spicco che si era presentata ma bensì
dal suo aspetto fisico che la faceva assomigliare per davvero ad una grossa
rana.
« Il secondo è una persona ammirevole e di grande talento. E’
diventato da poco padre ma presto tornerà in campo giocherà ancora
per vincere il titolo di “miglior giocatore” nel mondo del baseball.
Un bell’applauso per Yamcha! » un’ovazione esplose soprattutto
tra le poche ragazze presenti mentre il gruppetto di interessati rimase completamente
ammutolito. Pual calò vistosamente di quota andando a fermarsi tra le
mani di Gohan.
« Pual, ma tu lo sapevi che c’era Yamcha nella giuria? » chiese
Crillin voltandosi verso il gattino.
« No … » rispose mugolante « … e solo adesso mi
accorgo di quante poche cose mi dice ormai … » stava per scoppiare
a piangere quando proprio Gohan lo rassicurò: « Adesso è
diventato papà e occuparsi di un bambino deve essere una cosa lunga e
complicata. Vedrai che con il tempo tutto tornerà come prima… ».
Pual tirò su con il nasino ma non si rialzò a svolazzare pertanto
rimase dov’era e al momento non si sentiva dispiaciuto del non vedere
lo spettacolo.
« Comunque non ti preoccupare … » iniziò l’amico
rapato « … ci vado io a parlargli ».
L’uomo dalle vistose cicatrici si andò a sedere nella terza seggiola
del tavolo della giuria a distanza dalla donna ranocchia e appena effettuò
quella movenza poggiò con forza i palmi delle mani su di quel piano legnino
come se fosse pronto per farsi una bella scorpacciata di chissà quale
succulenta visione. Vestito poi di uno strambo completo dal colore chiassoso
(un bel giallo canarino) appariva come ridicolo agli esseri di sesso maschile
mentre faceva meravigliare le giovani pulzelle e quando poi si sistemava la
cravatta viola alcune crollavano al suolo come sopraffatte da un malore improvviso
… le solite esagerate.
Prima che l’annunciatore potesse introdurre il terzo giudice Crillin riuscì
a svicolare dal grappolo di persone e ad avvicinarsi al tavolo della giuria
senza farsi notare dal diretto interessato anche perché tale tizio guardava
in modo guardingo in ben altra direzione, ovvero dietro al palco: luogo dove
sicuramente vi erano le belle modelle … Il pelato stava per raggiungere
l’amico, gli mancavano poche persone quando lo sentì vociferare
con qualcuno che non riusciva a scorgere da quella posizione. Si avvicinò
ancora ma quando vide che il secondo del dialogo era una splendida donna si
fermò e si fece piccolo-piccolo in mezzo a quelle poche persone: era
alta, snella e tremendamente affascinate con delle curve mozzafiato, i lunghi
e lisci capelli viola cadevano sulle spalle e le punte toccavano appena i glutei
alti e sodi … Gli occhi contornati di un leggero filo di trucco nero evidenziavano
due gioielli color dell’oro capaci di sciogliere anche il cuore più
duro anche se in quel caso, visto che l’incomodo era proprio Crillin,
anche se da sciogliere c’era molto il tempo di cottura era davvero irrisorio
e a dir poco ridicolo. I due parlavano tranquilli e il piccoletto pensò
che fosse tutto a posto ma poi però, quando li vide ammiccare, gli sorse
un dubbio atroce … Rimase impalato attendendo che giungesse un momento
migliore che però arrivò molto più in là, in quell’attimo
venne rispedito al suo posto grazie all’aiuto di un energumeno grande
e grosso che, avendo sentito qualcuno che gli stava facendo pressing sul fondoschiena,
si era voltato ed aveva acciuffato il povero disgraziato che di certo non l’aveva
di certo toccato di propria volontà. La parabola creata dal voletto ricordò
molto quella di un bell’arcobaleno …
« E adesso signori e signore un giudice d’eccezione
che nonostante i suoi impegni si è unito a noi in questa giornata! …
» introdusse il giovane presentatore mentre sbracciava a destra e a manca
come un ossesso « … E’ un grandissimo del wrestling e nonostante
ciò ha un cuore grande e generoso! Un bell’applauso al grande Campione
del Mondo … MR. SATAN!!! ». Quando un tizio alto e con una pettinatura
alla afro atterrò con un balzo nel bel mezzo del palco la marmaglia sembrò
impazzire trasportata dall’estasi … quando poi il buffo tizio baffuto
spalancò il grande mantello bianco per fare sfoggio della sua larga cintura
con il prezioso stemma il pubblico iniziò a gridare il suo nome più
e più volte consecutivamente: Satan … Satan … Satan …
Una vera ossessione per quei pochi disgraziati che lo consideravano soltanto
un pagliaccio e per chi, come Gohan ad esempio, non sapeva nemmeno della sua
esistenza. Le persone iniziarono ad ondeggiare da una parte all’altra
dopo aver alzato le braccia al cielo e il piccolo sayan si ritrovò costretto
anch’egli a muoversi al quel modo buffo « Ma chi è? »
bisbigliò al porcellino vicino sicuro che se l’avesse detto ad
alta voce sarebbe stato trattato peggio di una maglia da calze.
« E’ Mr. Satan, il campione di wrestling » rispose semplicemente
Oloong non soddisfacendo affatto la richiesta di Gohan.
« Questo l’ho capito … ma perché tutto questo baccano?
» chiese sempre a voce sommessa.
« E chi lo sa, è semplicemente il buffone più forte della
Terra se escludiamo voi guerrieri … E poi gli è bastato fare un
po’ di scena per apparire più di quanto è in realtà
immagino … » il porcellino fu spiccio e secco, non una parola di
più gli venne scucita.
“Strano …” pensò il bimbetto mentre la folla, dopo
un gesto del campione si quietò “… eppure ci sarà
un motivo per cui è tanto acclamato oppure … è davvero così
facile passare per campioni?”.
L’alto uomo baffuto strappò di mano al conduttore il microfono
dalle striature argentate e se lo portò vicino alla larga bocca: «
Salve a tutti! E’ davvero bello vedere così tanta gente oggi! …
» il pubblico applaudì ma dopo un nuovo cenno di una mano questo
tornò tranquillo e silenzioso « … Ho preso questo microfono
perché avrei una cosa importante da dire: purtroppo al mondo di oggi
ci sono tanti pericoli dai quali nemmeno io, il grande Mr. Satan, sono in grado
di proteggere ognuno di voi quindi vi chiedo … » il piccolo Gohan
si ritrovò a pensare che quell’omone aveva di certo una parlantina
“accogliente” «… Se qualcuno di voi vedesse mia figlia
Videl la porti immediatamente qui! Io in cambio gli farò un bell’autografo
… » terminò poi con un largo sorriso sornione sicuro che
molti avrebbero abboccato alla sua richiesta pur di ricevere una firmetta su
di un pezzo di carta straccia.
Un gran numero di persone si eclissarono all’istante mentre il campione,
con movenze lente e solenni si andava a sedere anch’egli al suo posto
riservato ovvero tra Yamcha lo sfregiato e la signora Frog e poi, anche se lo
spazio era limitato, si allargò a piacere poggiando addirittura le scarpette
nere e bianche da boxe sulla tavola generando lo stupore del primo e uno senso
di schifo nell’altro giudice che, anche se da quegli scarponcini non veniva
emesso alcun odore, si portava entrambe le mani al grosso naso.
Il vecchio Genio non poté essere che felice per quella fuga di persone
anche perché, con molta calca di meno, i cinque poterono avanzare maggiormente
verso il palchetto distando da esso soltanto una decina di passi. Anche se da
lontano lo spettacolo prima era visibile da quella vicinanza era tutto maggiormente
nitido e definito.
Il presentatore, dopo aver recuperato il microfono si apprestò ad annunciare
l’ultimo giudice dopo aver effettuato una ruota perfetta … non per
dire, ma quel tizio sapeva fare tutto tranne che presentare. Si avvicinò
al bordo del palco e urlò a gran voce: « Ed ecco l’ultimo
giudice di gara! L’anno scorso è stata la campionessa di questo
concorso. Eterea bellezza, curve pazzesche e una dolcezza strepitosa …
ecco a voi Marion!!! »
« Marion?!!? Non sarà mica la stessa … » Crillin iniziò
a sudare freddo e sotto alle piccole ascelle si iniziarono a formare degli aloni
di sudore creati dall’aumento improvviso del calore corporeo ma poi però,
quando vide apparire la sua vecchia fiamma vestita del suo solito abitino rosso
fiammante, divenne paonazzo e per poco non cadde a terra sbriciolandosi poiché
divenuto quasi una statua di sale: la ragazza dai capelli azzurri, appena ebbe
varcato il piccolo siparietto fatto dalle tendine chiare, si era messa a saltellare
in mezzo allo spiazzetto a lei riservato. Con quel movimento gli ometti di certo
non andavano ad osservare le sue scarpine …
Le reazioni all’interno del clan furono le più disparate: mentre
Crillin era a terra Pual cercava di fargli vento con il largo cappello del vecchio
Genio che invece, assieme al porcellino, iniziava di già a perdere del
sangue dal naso mentre Gohan era completamente allibito forse perché
ad anni di distanza quella ragazza non era cambiata affatto, era rimasta sciocca
come sempre.
Alla fine anche lei andò a sedersi nella giuria a fianco dello sfregiato
che però non sembrava dispiaciuto dalla sua compagnia …
L’abbronzato proseguì con lo spettacolo annunciando alcune particolarità:
« Prima di iniziare annuncerò le regole del concorso: per prima
cosa soltanto le donne saranno protagoniste di questo evento, solo le prime
tre classificate potranno ambire ai premi in palio ovvero: per la terza classificata
ci saranno 1.000 zeni, 2.000 per la seconda mentre per la prima 2.500 più
una lussuosa vacanza di quattordici giorni nelle isole più belle dell’intero
pianeta! … » in molti mugolarono dalla sorpresa … chi si aspettava
dei premi così ambiziosi per un comune concorso? Il ragazzo proseguì
« … Tantissime ragazze sono qui oggi e pertanto sono state divise
in tre gruppi. Le prime sei classificate per ogni sottosezione si sfideranno
per il gran finale nel quale solo tre delle diciotto si ritroveranno con qualcosa
in mano! E adesso diamo il via alla gara, siate calorosi!!! ».
Le ore trascorsero rapide per la maggior parte dei presenti
mentre per alcuni come Gohan, al quale Miss dell’Ovest non interessava,
il tempo trascorse alquanto fiacco. Quelle ragazze bellissime, a volte seminude
e ma comunque a prima vista frivole, non lo interessavano minimamente anche
se era contento del fatto che Genio e gli altri, anche se erano perfettamente
coscienti dei suoi gusti anche se ancora notevolmente acerbi, l’avevano
reso partecipe ad una dello loro pazze uscite. Di quello ne era veramente entusiasta.
Al termine del secondo round, nel quale si erano fronteggiate bellezze davvero
favolose, le lancette dell’orologio del vecchio Genio avevano raggiunto
le dodici precise: l’ora del pranzo.
Mentre il ragazzo bronze si stava apprestando ad annunciare il terzo round il
vecchietto gli voltò le spalle e si rivolse ai suoi colleghi di avventura:
« E’ ora di pranzo, andiamo a mangiare qualcosa? »
« E l’ultimo round? » chiese il porcellino con un lieve tono
di voce velato da uno strato di delusione.
« Le più belle arriveranno nella finale che ci sarà dopo
pranzo. Ci farà bene un po’ di stacco » disse Genio sorprendendo
tutti, soprattutto Oloong: « Strano che sia tu a dirlo … Ok, andiamo
a mangiare qualcosa allora ».
Il gruppo intero si allontanò abbandonando quel luogo in ricerca di un
posticino nel quale mangiare tranquilli anche se non sapevano che si stavano
perdendo un grande spettacolo …
“Juicy Steak” questo era il nome del ristorantino scelto dal piccolo
Gohan dopo una quasi sfiancante cernita. Fortuna che il suo innegabile fiuto
sayan condusse tutti in un posto davvero delizioso: un bell’ambientino
innanzitutto nel quale il rustico dei piccoli tavoli circolari in legno e il
rosso delle tende rosse appese alle moderne vetrate convivevano perfettamente
generando un luogo accogliente e caloroso. Le pietanze poi erano generose e
venivano servite con la gentilezza che si potrebbe trovare in un piccolo ristoratine:
i giovani camerieri, sempre servizievoli e con in sorriso sulle labbra, passavano
abbastanza di frequente delle vicinanze di ciascun tavolo senza dare quindi
l’idea che il cliente fosse abbandonato a sé stesso.
L’intera scorpacciata durò ben più di un’ora anche
perché tra un boccone e l’altro vari argomenti si erano fatti strada
…
Un piatto di ceramica emise un ciocco quando un cucchiaio di acciaio lo colpì
anche se lievemente « Chissà come sta adesso Trunks … »
chiese Gohan con una strana ombra sugli occhi mentre questi erano rivolti verso
la minestra della quale sarebbe bastata soltanto un’ultima cucchiaiata
per essere terminata. Tutti coloro che erano attorno a quel tavolo smisero per
un attimo di cibarsi lasciando trascorrere, senza volere, un lungo secondo vuoto
nel quale dominava il silenzio più assoluto.
« Non ti preoccupare, stà benissimo secondo me! … »
iniziò Crillin dopo essersi percosso appena il petto con un leggero pugno
« … Scommetto che avrà battuto i cyborg e Cell nella sua
dimensione e che adesso si starà facendo in quattro per risistemare tutto.
Penso proprio che sia così, non temere! ».
« Già, e poi si è allenato nella Stanza dello Spirito e
del Tempo quindi è diventato molto più forte di quando era arrivato
» aggiunse Genio senza alcuna preoccupazione facendo in modo che il sayan
riacquistasse la fiducia di sempre. Il sayan infatti annuì e terminò
la sua porzione di minestra mandandola giù in un sol boccone. Terminato
ciò però tornò nuovamente assorto: « Però
un po’ mi manca già … E pensare che prima di tre anni non
potrà tornare … »
Maggiore tempo passò prima che qualcuno sviasse il discorso in ben altra
direzione modificando attenzioni e clima: Oloong, il porcellino obeso, dopo
essersi pulito la bocca emise un suono particolare che alcuni trovarono disgustoso
mentre altri no.
Pual sbottò indignato « Oloong, sei proprio un maiale! »
« Grazie » rispose lui per nulla offeso poiché un porco lo
era per davvero. Il medesimo soggetto parlò poi in direzione del giovine
per annunciargli una lieta novella: « Hei, lo sai che proprio ieri abbiamo
finito di aggiustare la Kame Hause? »
Il ragazzino bevve un sorso di acqua fresca e allontanò di poco la superficie
di vetro dell’oggetto dalla bocca e scrutò l’interlocutore
con un sopracciglio alzato che indicava una leggera perplessità «
E ci avete messo due settimane per aggiustare un buco? »
Genio si alzò improvvisamente in piedi poggiando con determinazione le
mani sulla superficie piatta del tavolo ricoperta dalla bella tovaglia «
Ma che buco e buco … Era un cratere quasi! ».
Gli occhietti scuri si aprirono maggiormente mentre il bicchiere stava per essere
poggiato « Davvero? Ma come è successo? Papà a provato a
spiegarmelo ma non ci ho capito molto … A dire il vero si perdeva spesso
… ».
« Và bene, allora te lo narrerò io!! … » disse
esaltato il vecchietto mentre gli occhi di tutti si giravano verso di lui come
se in quel momento fosse il fenomeno da baracconi del ristorante … Crillin
sprofondò quasi per la vergogna … « … Mi trovavo nella
camera con Vegeta perché toccava a me il turno di guardia … »
« Turno di guardia? » Gohan infatti, sempre per colpa di un genitore
incapace di formulare un discorso di senso compiuto al primo colpo, non aveva
ancora ben presente la situazione del Principe dei Sayan anche se in fin dei
conti era un bene: la voce, se si fosse espansa troppo, avrebbe generato un
sacco di problemi se il malato fosse venuto a sapere che qualcuno aveva parlato
un po’ troppo …
Genio tagliò corto su quel punto « Non è importante. Dicevamo?
Ah, sì … Era il mio turno e quindi mi ero appoggiato al mio posto
con i miei libri carichi di cultura … »
« Pornazzi » aggiunse Oloong per poi lasciarlo proseguire.
« … Io poi leggo quello che mi pare se permetti! … Dopo il
quarto volume mi addormentai come un sasso, ma tanto che non mi accorsi nemmeno
del crollo di un’aura (cosa che mi disse poi Jaozi perché lui era
rimasto sempre all’erta). Proprio in quell’attimo Vegeta si svegliò:
si alzò di busto creando un gran brusio e che svegliò anche me
… Aprendo gli occhi mi accorsi del suo sguardo che, schifato come non
mai, osservava indignato i miei libri che lo ricoprivano in parte … Secondo
me sono rivistine ben fatte … » sulla fronte di ogni elemento del
pubblico iniziò a scendere una goccia di sudore di elevate dimensioni
« … In ogni caso si alzò in piedi senza guardarmi nemmeno
e si andò a mettere davanti al comò nel quale c’erano i
vestiti che gli aveva comprato Trunks. Li indossò in fretta e furia dopodiché
spiccò il volo fuori dalla finestra come un fulmine alzando una folata
di vento pazzesca! »
« Ah … » mugolò Gohan alquanto esterrefatto ma qualcos’altro
lo fece stupire ancora.
Genio si accomodò meglio sulla sedia e poggiò le rugose mani sulle
ginocchia « Il fatto è che la finestra era chiusa. Con l’energia
al massimo ha disintegrato con nonchalance una fiancata della mia povera casetta
… e non mi ha ancora ripagato i danni! »
Il piccolo sayan ridacchiò sommessamente all’idea dello spavento
del vecchio maestro delle tartarughe in quel momento e inoltre trovava buffo
che si aspettasse che Vegeta lo ripagasse un giorno … Cosa improbabile
al cento per cento. Infine sorrise sorseggiando ancora un altro goccio d’acqua
« Beh, ci avete messo tanto comunque, io la casa l’ho messa a posto
in mezza giornata ».
Annichiliti da un bambino di poco più di dieci anni: i quattro generarono
tutt’attorno un’aura scura segnalando la loro frustrazione …
^-^
Quel giorno il ristorante, grazie a un ragazzino dallo stomaco
largo e capiente, ebbe un buonissimo indice d’entrate anche se, quando
l’intero gruppo si fù abbastanza allontanato da quel luogo, uno
dei camerieri si ritrovò costretto ad appendere all’esterno un
cartello nel quale indicava che le scorte erano terminate …
Crillin guidò la banda verso il luogo in cui si stava svolgendo ancora
la grande gara ma però, notando che vi era poca gente, chiese ai pochi
che erano presenti il perché di quella situazione ricevendo come risposta
che moltissimi probabilmente erano ancora a consumare il pranzo e che comunque
la finale sarebbe incominciata da lì a poco.
Il vecchio si ritrovò euforico e andò ad occupare una posizione
strategica assieme al porcellino mentre i tre rimanenti, meno interessati alla
battaglia all’ultima esposizione, si erano appoggiati ad una parete parallela
al palco ed attendevano osservando i movimenti alla distanza.
Nel giro di una decina di minuti il piccolo spazio si riempì nuovamente
di gente e tra di queste vi era addirittura chi si mangiava ad oca un panino
farcito mentre per altri invece era palese che fossero in fase digestiva …
Crillin si ritrovò a sbuffare mentre portava dietro alla testa le mani
« Spero che sia una cosa rapida » Gohan si ritrovò ad annuire
mentre i giudici, che anche loro si erano concessi una pausa, tornavano ad occupare
i loro posti tranne uno: Yamcha infatti, invece di andarsi ad accomodare come
gli altri, si assentò un paio di minuti dietro ad un largo sipario …
I guerrieri, essendo in grado di percepire le auree, capirono all’istante
che in quel luogo poco in vista non era solo. Soltanto quando anche lo sfregiato
si sedette il giovane ed abbronzato presentatore poté annunciare a gran
volume l’inizio dell’attesissima finale: « BENTORNATI SIGNORI
E SIGNORE! Scusate l’attesa ma prima di iniziare vi vorrei spiegare una
variazione per la segnalazione dei punteggi …» il tizio si voltò
verso la tavolata nella quale la donna ranocchia pareva addormentarsi, Mr. Satan
si atteggiava a divo per fotografi che non vi erano, Yamcha guardava altrove
mentre Marion sorrideva in modo alquanto ebete anche perché senza un
motivo valido, ed indicò la piccola piletta di palette che ogni singolo
giudice aveva davanti a sé « … Per questa finale, per rendere
le cose un pochino più interessanti, il punteggio che potrà essere
dato dai giudici sarà più ampio: la votazione potrà andare
dall’1 al 9. Ok, a parte questa sottigliezza … SI COMINCIA!! ».
La prima ragazza venne chiamata in causa e questa, con la sua bellezza infinita
e vestita soltanto di un costumino parecchio ristretto, salì sul palco
e sfilò con eleganza. Dopo aver effettuato un breve viaggetto si fermò
in fondo al palchetto mostrando per bene la targhetta dalla forma circolare
con su scritto il proprio numero. I giudici, così come dovevano, se ne
stettero quieti non facendo alcun gesto poiché il momento della votazione
sarebbe avvenuto dopo la supervisione di tutti e diciotto i soggetti.
Altre ragazze più o meno meravigliose passeggiarono su di quel piano
rialzato facendo sbavare più o meno esageratamente gli uomini in sala
e generando in proporzione una quantità differente di caos formato da
inciti, grida o semplicemente volgari fischi. Genio poi sembrava stare perdendo
fin troppo sangue dal naso e il porcellino iniziò a preoccuparsi lievemente
quando notò un leggero pallore che però contrastava violentemente
con quell’euforia che, nonostante l’età sconosciuta, veniva
sprizzata all’esterno da ogni singolo poro … Poco convinto che la
salute del vecchio fosse a rischio proseguì a gustarsi lo spettacolo
in santa pace anche perché Genio era sì vecchio, sì maniaco
e depravato ma non di certo stupido come a volte dava a vedere: se si sarebbe
sentito corto di certo avrebbe agito per primo per salvaguardare il proprio
bene anche se, la sua pellaccia dura, di certo non avrebbe richiesto manutenzione.
Quando su di quel piano, dopo essere state scostate le chiare tendine che facevano
sa siparietto, comparve la ragazza con il numero 9 il pubblico intero ammutolì
dinanzi a quello splendore, a quell’angelo caduto in terra, a quella dea
meravigliosa la quale, grazie forse ad una forza misteriosa o forse più
semplicemente un colpo d’aria, fece oscillare i lunghi capelli violetti
mentre gli occhi color dell’oro stregavano ogni singolo individuo nel
tentativo di portarlo poi dalla sua parte nel momento della votazione. Con passo
felpato e leggero passeggiò su di quel palchetto facendo spostare le
teste oramai senza più un briciolo d’intelletto da una parte all’altra
come se la calamita di tutto non fossero altro che quel sederino e quei seni
racchiusi in quel costume magenta. Crillin compì il medesimo movimento
anche se per un fine differente: quella infatti non era altri che la ragazza
che tempo prima aveva visto assieme al suo amico di battaglie e sulla quale
si era fatto parecchie domande … Si portò una mano al mento e la
strinse appena come se con quell’azione le idee prendessero consistenza
e trovassero un nesso logico. Quando la ragazza andò a mettersi al suo
posto la vide guardare con la coda dell’occhio in una direzione …
la seguì ed incontrò proprio il volto del suo amico che, dopo
un occhiolino deciso, iniziò a sorriderle in modo strano.
« Hai, la vedo male … » si ritrovò a dire poi dopo
aver incastrato tutti i pezzi del puzzle lasciando per quel momento Pual e Gohan
allo scuro dei suoi pensieri forse fin troppo azzeccati.
Lo spettacolo però andò avanti senza problemi lasciando che gli
ometti si deliziassero ad osservare le belle curve fino alla modella numero
16 che, dopo un cenno del presentatore che secondo lui aveva occupato troppo
spazio, si apprestava a raggiungere il proprio posto accanto alla ragazza dal
numero precedente. Fino a quel punto era davvero difficile stabilire chi potessero
essere la seconda e la terza classificata mentre l’ambitissimo primo posto
forse era già chiaro a chi dovesse spettare: ad una lady davvero fuori
dal comune …
Il giovane dai capelli chiari chiese nuovamente l’attenzione del pubblico
per la penultima ragazza che doveva mostrarsi nuovamente « E adesso un
bell’applauso per la numero 17!! »
Gohan sbuffò violentemente … forse in quel momento
avrebbe preferito di gran lunga ricevere intrattenimento da un libro di fisica
quantistica o similaris … « Ma io non capisco, a me sembrano tutte
uguali … Cosa ci sarà mai poi da votare? » chiese all’amico
rapato che come lui se ne stava appoggiato alla parete color paglierino con
fare molto rilassato.
« E chi lo sa, io ancora mi chiedo come abbia potuto vincere la scorsa
edizione una come Marion … Fortuna che non devono intrattenere perché
sennò sarebbe uno sfracelo, non oserei immaginare cosa potrebbe uscire
da quelle labbra … » disse poi come in un soffio. Successivamente
si morse la lingua dopo aver sentito Pual che, ovviamente, gli aveva ricordato
che la stessa personcina che faceva da quarto giudice era stata un tempo la
sua fidanzata non ché l’amore tanto cercato …
« Beh, ormai è passato … » disse cercando di eclissare
quel poco che poteva ancora trasparire di tenero riguardo a Marion « …
ora so che non è per niente il mio tipo ».
Nel frattempo che la fantomatica ragazza numero 17 facesse il suo ingresso (la
quale poi non arrivava generando un leggero senso di spaesamento nel presentatore
e di delusione negli spettatori) una differente attrazione tirò su di
sé l’attenzione dei tre lontani dal palco: un giovane ragazzo,
ad una velocità sorprendente, arrivò davanti a loro e si fermò
improvvisamente dandogli le spalle. Indossava una lunga tuta da lavoro dal tipico
colore cadente sul blu sporca in più punti di quelle che potevano apparire
come macchie di grasso e murcia. Sulla schiena, sotto un piccolo codino scuro,
primeggiava egoisticamente il grande simbolo della Capsule Corporation …
« Sono arrivato giusto in tempo … » questo sentirono Crillin
e compagnia fuoriuscire da quella bocca con un’intonazione già
sentita in giro …
Il ragazzo rimase impalato quando un omaccione borioso lo colpì quasi
apposta alla spalla per allontanare lo squinzio da quello che molto probabilmente
riteneva fosse territorio di sua esclusiva proprietà ma poi, dopo l’ennesimo
colpo e quindi con già un piede nella fossa, il soggetto attaccato per
primo si limitò a sferrargli un pugno spietatamente rapido e forte nei
cosiddetti che fecero crollare il gigante Golia come un sacco di patate. Dopo
quel colpo due dei tre spettatori capirono all’istante …
« 17!! » gridarono sbalorditi Gohan e Crillin con dei volti pieni
zeppi di moltitudini di sensazioni che si palesavano in quelle loro maschere
curiose.
Il giovane cyborg si voltò verso di loro e nel frattempo, con l’ausilio
di una mano, sciolse il legaccio che intrappolava quei capelli sottili e stranamente
ancora in piega. Alzò un sopracciglio « E voi che ci fate quì?
».
Vedendolo Crillin si ritrovò un po’ combattuto: con la tenuta della
C.C. faceva un po’ effetto ma poi, vedendo la sua solita maglia nera con
ancora il simbolo del Red Ribbon, senza volere si chiese da che parte stesse
mantenendo però quella sciocca domanda solo per sé. Propose un
quesito differente mentre si staccava da quella parete e mentre per distrazione
calpestava la coda di una piccola bestiola … « SCUSA PUAL!! …
Beh, noi siamo qui per vedere lo spettacolo … » disse poi indicando
il palchetto mentre nel frattanto era Gohan ad occuparsi del piccolo felino
trasformista.
Passarono tre secondi netti nei quali il volto della creatura di Gelo mutò
divenendo livida … Con altrettanti passi il ventenne raggiunse il piccoletto,
lo afferrò al colletto della camicia con rudezza e l’alzò
in aria prima di farlo picchiare al muro sul quale poco prima i “buoni”
era poggiati.
Non capendo il perché di quel gesto Crillin portò le mani in avanti
e cercò di farlo ragionare « AVANTI 17! … N-Non fare così
… ».
Qualcuno dalla distanza udì quelle parole ma, poiché costui non
si era voltato affatto verso la scena, interpretò in malo modo quella
affermazione peraltro la utilizzò come spinta per dire la sua: «
GIUSTO! NON FARCI ASPETTARE! ESCI FUORI 17!! » … altri ancora capirono
a modo loro generando un domino di scempiaggini che provocarono al ragazzo moro
soltanto un grande fastidio. C17 mollò la presa dal rapato e si abbassò
verso terra per incenerirlo con lo sguardo …
« Ti avevo detto di stare lontano da lei … ».
« SIGNORI VI PREGO, UN ATTIMO DI PAZIENZA … »
chiese il povero presentatore al quale il sudore scendeva con imbarazzo da quella
fronte imperlata. Si voltò su sé stesso dando le spalle al pubblico
ormai esasperato per l’attesa e si diresse verso il retro della piccola
struttura. Scostò alcune ragazze prima di alcune delle tende pesanti
e le oltrepassò con decisione. Nel tavolo della giuria lo sfregiato sbuffava
sconsolato come se si aspettasse un atteggiamento del genere …
« Che cosa succede adesso?! Mica possibile che ci sia sempre qualcosa
che non quadra!?! » sbraitò il ragazzo mentre si toglieva dal naso
i futuristici occhiali e incenerendo la stilista di turno con due occhi verdi
ma al contempo cattivi. La ragazza indietreggiò intimorita e poi piegò
il busto in avanti per un inchino desolato « Mi spiace ma la numero 17
ha detto che non vuole uscire … »
« CHE COSA?!?! … Adesso ci parlo io con quella … dov’è?
» chiese poi non vedendola nei pochi metri quadri antistati a quel piccolo
buco poiché accecato dall’ira. La signorina indicò un angolo
in cui una bella ragazza dai capelli chiari rimaneva seduta su di uno sgabello
mentre con un piede giocherellava con la spilletta circolare sulla quale appariva
il suo numero …
L’ometto le si avvicinò con il preciso scopo di farla ragionare:
« Ma cosa credi di fare?! Chi ti credi di essere?! Vai fuori sul quel
palco e fai quello che devi … Subito!! » la additò poi come
se la volesse far sentire in colpa.
Un sorrisetto strafottente comparve sul volto di lei ma poi, dopo meno di un
secondo, il suo sguardo tornò quello glaciale di sempre e disse la sua
spostando con sfacciataggine la testa da una parte « Umpf! Non ci vado
là fuori, non così! ».
Lui la osservò: era bellissima, doveva ammetterlo lui stesso ed era uno
splendore in quel completino azzurro … cosa c’era che non andava?
« Dice che non gli piace il numero assegnato … » mormorò
la povera stilista correndo in aiuto di quello che poteva apparire come un suo
superiore.
« Capisco … » mormorò lui con un tono quasi veemente
senza distogliere lo sguardo dal suo momentaneo soggetto « … E dimmi,
perché non ti piace il numero? Pensi che ti porterà sfortuna?
… » proseguì poi con un modo di fare viscido e schifoso che
diede sui nervi alla “non 17”.
« Sono affaracci miei » rispose secca e acida facendo innervosire
nuovamente il signore che poi, colto dalla rabbia la afferrò per un braccio
e la fece alzare in piedi segnando così la sua condanna: sentendo le
sue manacce addosso la biondina lo colpì allo stomaco con violenza e
con solo quel gesto il pallone gonfiato si ritrovò KO.
Il presentatore era inutilizzabile. Lo spettacolo però doveva andare
avanti … La stilista trattata da sguattera si chinò ed afferrò
il microfono che era caduto all’abbronzato quando era stato colpito e
si sistemò un poco i capelli. Osservò la bionda e la ragazza che
doveva fare il suo ingresso per ultima. Si avvicinò a quest’ultima:
« Ti và bene cambiare di numero? ». L’interpellata
dai capelli corvini scostò la testa da una parte all’altra negando
un suo possibile problema e pertanto i numeri vennero scambiati … tanta
confusione per una sciocchezza …
La marea di uomini rimase senza parole nel vedere una ragazza sconosciuta, e
oltretutto bruttina, a fare da presentatrice … « Purtroppo il presentatore
si è sentito poco bene e quindi continuerò io a presentare …
ecco signori la numero 17!! ».
« E’ lei!! » disse C17 prima che potesse vedere la modella
ma poi storse il naso vedendo la stangona dai capelli ricci e mori « …
Ma non è lei! ». Il cyborg incrociò le braccia e sbuffò
come un bambino piccolo e rimase tale fino alla fine della sfilata generale.
Il cuore di Crillin invece perse un colpo vedendo la bella 18
…
In una rigorosa riga le diciotto modelle rimanevano immobili
dinanzi al loro pubblico che con la bava colante le mangiava sempre di più
con gli occhi e tutte, tranne una in particolare, sorridevano loro facendo magari
anche un gesto amichevole con le mani per acciuffare la loro attenzione e farsela
amica e aiutante per la vittoria. 18 invece, nella coda del piccolo branco,
rimaneva invece a braccia conserte con un’aria stizzita poiché
oramai quel concorso che lei definiva come stupido e oltremodo idiota, le stava
divenendo fin troppo stretto: nel giro precedente (quello perso da Crillin e
compagni) si era ritrovata costretta a mostrarsi e, anche se sapeva di avere
un corpicino invidiabile, non sopportava tutti quegli occhi addosso e inoltre
si era dovuta abbassare a sfornare sorrisi patetici e sforzati per rientrare
in quelle sei fortunate anche se, a dirla tutta, visto che il suo girone sarebbe
apparso come quello meno in vista poiché presente durante la pausa pranzo,
le sue rivali non erano poi all’altezza del compito come si aspettava.
La finale invece le appariva ardua: fremeva di rabbia al solo pensiero di dover
rimarcare la dose delle sue umiliazioni … piuttosto che ritornare a strisciare
per prendere qualche voto in più avrebbe quasi preferito mandare tutto
al diavolo e magari far saltare l’intera baracca per stendere i nervi
oramai tesi come corde di violino. In più, quando il fratello l’aveva
chiamata tramite un cellulare per sapere come stavano le cose, le era scappato
detto che era giunta alla finale … il piano infatti consisteva nel tenere
lontano il fratello 17, non tanto perché voleva fargli una sorpresa quando
avrebbe fatto ritorno a casa anche perché l’intenzione non vi era
affatto, ma perché se egli non vi fosse stato la sua disgrazia sarebbe
apparsa come minore: lei, la glaciale 18, costretta a comportarsi come una gallina
comune per arrabattarsi un mucchietto di insignificanti numeri da altrettanti
sciocchi individui tra i quali uno sbarbatello che aveva già imparato
a detestare con spontanea maestria.
Il comportamento distaccato e lontano della bionda cibernetica comunque avevano
allontanato l’interesse del pubblico in generale se non alcuni soggetti
singoli che continuavano a fissarla poiché era una loro conoscenza. Abbassò
addirittura gli occhi di ghiaccio verso il basso mentre meditava seriamente
su quello che sarebbe stato il “poi” di quelle che potevano essere
le sue azioni future: era indecisa però se attuare uno sterminio di massa
o soltanto un sacco di caos …
« 18!! » una voce conosciuta la obbligò ad alzare lo sguardo:
sul fondo, vicino ad una parete, il fratello gemello vestito della sua tuta
da lavoro la salutava con una mano con il sorriso sulle labbra. Osservò
meglio la divisa di lui: era sporchissima e in alcuni punti addirittura strappata,
da una delle larghe tasche riusciva a scorgere gli scuri guanti che si portava
spesso appresso mentre dalla larga cintura marrone alcuni attrezzi del mestiere
pendevano liberi andando magari a cozzare uno con l’altro. Socchiuse gli
occhi ripensando ad una litigata fatta un paio di giorni prima: 17 si era arrabbiato
con lei perché non voleva partecipare a quel concorso. Egli, alla fine
di tutto gli aveva confidato che non gli importava nulla se avrebbe vinto o
meno perché lei, per lui, sarebbe stata sempre una vincitrice ma il problema
che era sopraggiunto era un altro: 18 secondo lui era diventata pigra e nullafacente,
pertanto non le avrebbe fatto male fare qualcosa di diverso. Inoltre non si
degnava di pulire casa mentre lui, ogni santo giorno, si svegliava presto per
andare al lavoro e portare a casa quei pochi soldi che lei, puntualmente, utilizzava
per sé. Il fratello sperava ardentemente che la sorellina divenisse autosufficiente
ma non perché non era capace anzi, spesse volte si era mostrata molto
più capace, ma che si mettesse semplicemente all’opera per il bene
suo e di altri.
18 chiuse per un attimo gli occhi ricordando per un istante la voce di lui che
l’aveva sgridata per aver utilizzato i soldi del giorno prima per comprarsi
un paio di pantaloni: in quel momento non le aveva fatto ne caldo ne freddo
… Quando le palpebre si riaprirono però comprese che il suo gemello
volesse andare ben oltre le aspettative e che lei, con un atteggiamento a volte
infantile quanto il suo, glielo stava impedendo. L’unico motivo che l’aveva
spinta a partecipare a quello stupido concorso era per portare a casa uno dei
premi e perciò rendersi utile.
Cercò di sorridergli in modo da apparirgli un minimo coinvolta nell’evento
ma poi, quando scrutò vicino a lui alcuni soggetti già intravisti,
la sua maschera divenne quella di sempre se non peggio … se alcuni sconosciuti
tifavano ancora per lei, con quel gesto erano spariti per sempre. 17, notando
quello sguardo comprese in pieno, si voltò un secondo per scrutare i
conoscenti e poi ritornò verso la sorellina. Il moro fece spallucce.
« Signori, che adesso abbia inizio la votazione! Ora si
parte per le prime sei che passeranno » gridò la ex-sarta con un
sorriso smagliante sul volto coinvolgendo l’intero pubblico.
Secondo Crillin, Gohan e 17 la vittoria di 18 era da considerarsi come da escludere.
Il suo atteggiamento infatti non la faceva rientrare tra le preferite …
Una dopo l’altra, dopo essere state chiamate al centro del palco, venivano
nuovamente visionate dalla giuria che poi, dopo qualche secondo, dava il suo
voto alzando la paletta che preferiva. I vari punteggi venivano segnati poi
da una parte dalla signora Frog che poi, con un secondo di calma e con l’ausilio
di una calcolatrice, avrebbe poi sommato i vari punti di ciascuna e stillato
una classifica.
La ragazza numero nove ebbe un punteggio quasi schiacciante: Yamcha, Mr. Satan
e Frog per lei le avevano riservato la paletta con il numero massimo mentre
Marion, visto che la vedeva come troppo altezzosa, gli diede soltanto un sette.
18 ottenne un punteggio ben minore: da Marion ottenne un misero sei, da Yamcha
e Satan un sette mentre dalla signora Frog, a gran sorpresa, un nove pieno.
La somma dei vari punteggi però vide come presente tra le finaliste per
la finalissima anche 18 che però era riuscita a rientrare al sesto posto
con un punto di scarto dalla successiva, troppo poco per pretendere la vittoria
visto che poi, dalla prima piazzatasi, gli mancavano ben cinque punti.
Le ragazze vennero mandate nel retro del palco per concedere una piccola pausa
a tutti i presenti, giudici compresi, che si alzarono immediatamente per prendersi
qualcosa da sgranocchiare tranne uno che, con aria guardinga, si allontanava
e si voltava attorno alla ricerca di qualcuno.
La bella bionda, con la spilla che indicava il suo stesso nome, si allontanò
senza permesso dal resto delle ragazze indirizzandosi con un’impertinenza
senza pari in direzione di un suo simile a dir poco identico.
« Che cavolo ci fai qui?! » sbraitò senza freni 18 in direzione
del gemello attirando su di sé l’attenzione di molti.
« Sono venuto a vederti, che domande … » rispose lui per nulla
intimorito dai toni acuti di lei.
« Ma non dovevi essere al lavoro te?! »
« Guarda che prima ho finito il turno … Non mi fare così
sciocco 18 » le disse poi mezzo serio per canzonarla.
« E loro che cosa ci fanno qui? » chiese poi lei stizzita senza
guardare nemmeno il piccolo Crillin che si stava letteralmente squagliando per
lei.
« Ah, non lo so … Comunque erano qua ben tempo prima di me se ho
capito bene » a quelle parole 18 divenne paonazza al solo pensiero che
l’avessero vista anche nella scena precedente.
Crillin però, dopo aver preso il poco coraggio che aveva con entrambe
le mani, le riuscì a proferire qualche timida parola « Beh, sì,
è vero … però prima non ti abbiamo vista. Eravamo a pranzo
… » dopo aver detto ciò iniziò a ridacchiare imbarazzatissimo
anche perché i piccoli indumenti di lei lo mettevano a disagio.
Lapidaria fu la risposta: « E allora? Chi ti ha chiesto niente …
».
Il grande cuore del piccolo uomo sembrò incrinarsi. Sconfitto da un senso
d’impotenza causato da un affetto palesemente non corrisposto, Crillin
si allontanò silenzioso e mesto dai due gemelli che incuranti di tutto,
lei specialmente, continuavano a dialogare sul perché il moro era arrivano
o meno. Gohan e Pual non sapevano davvero che fare.
La bionda tornò nei suoi spazi lasciando il gemello assieme agli altri
sbarbatelli.
La pausa generale sarebbe durata una decina di minuti pertanto Crillin ne approfittò
per andarsi ad intanare in un piccolo bar: chiese un caffè forte, pagò
il tutto e con la tazzina fumante si andò a sedere un uno dei tavolini
vicini alla vetrata che dava all’esterno. Afferrò anche un giornale
che stava al tavolo vicino e iniziò ad osservare le varie figure per
distrarsi da quell’ennesima amarezza.
« Ho la vittoria in pugno, nessuno riuscirà a superarmi! »
Il piccoletto udì quella serie di parole ma non si voltò per vedere
chi era stato a pronunciarle.
« Sì, hai perfettamente ragione. Il mio voto è tuo, stanne
certa »
La seconda serie, appartenente invece ad un soggetto maschile a differenza della
prima, lo fece staccare momentaneamente dalla frettolosa lettura.
« Sì, ma quella dannata Marion … mi serve anche il suo voto
se voglio essere presa per la copertina del “Miss” di questo mese!
»
Crillin concentrò l’udito continuando però a fingere di
leggere … i due si trovavano a poca distanza, forse a un paio di tavolini
più all’interno del locale.
« Ah, per quella domanda al mensile giusto? Me ne avevi già parlato
l’altra sera … Comunque con Marion ci ho parlato io e mi ha detto
che ti darà anche lei il nove … » ci fù una specie
di pausa nella quale l’uomo evidentemente sorseggiava un caffè
« … però mi ha detto che dovrò uscire con lei, altrimenti
non farà un bel niente ».
Il pelato si trattenne dal voltarsi anche se la voglia era immensa.
« E allora? Escici, che vuoi che sia. Se è per una volta sola mica
divento gelosa »
« Parli facile te! E io che mi invento con mia moglie? Già è
difficile nascondere te … aiuto … non oso immaginare cosa mi succederà
se Bulma lo verrà a sapere … ».
Un altro mondo crollò miseramente per Crillin … La bocca rimase
spalancata mentre il cuore si riempiva di una tristezza infinita al solo pensiero
della sua amica …
« Ora è meglio che torni dalle altre sennò insinueranno
e capiranno qualcosa … la numero 18 poi mi sembra molto più sveglia
delle altre anche se fisicamente non è alla mia portata! »
L’uomo iniziò a ridere di gusto non sapendo minimamente che uno
dei suoi “amici” l’aveva ascoltato fino a quel momento …
Evidentemente il cervello si sconnetteva in automatico quando iniziava una conversazione
con una del gentil sesso. I due si alzarono e uscirono dal bar in momenti diversi
per non destare troppe attenzioni. In entrambi i casi Crillin si era nascosto
per bene sotto il giornale e non si era fatto vedere.
Dopo un minuto netto anch’egli uscì da quel luogo tornando dai
suoi amici che però, vedendolo serio e alquanto cupo, si allarmarono
profondamente. Non diede loro risposte ma si avvicinò al cyborg che lo
scrutava con malcelata indifferenza « 17 … » iniziò
destando nel richiamato un minimo di attenzione « … questo concorso
è pilotato e se non facciamo qualcosa 18 non vincerà mai ».
« Che cosa vorrebbe dire “Se non facciamo qualcosa”?
Io non devo fare un bel niente e nemmeno tu! » sbraitò arrabbiato
17 mentre si avvicinava al piccoletto con entrambi i pugni chiusi.
« C-come, non vuoi che 18 vinca? » chiese Crillin tremante come
una foglia.
« Certo che mi piacerebbe ma lo deve fare da sola! »
« Ma come può farlo se tutto è un imbroglio? Non ha scelta!
» disse il piccolo cercando di far ragionare il moro.
Il cyborg parve pensarci per un momento ma poi sbuffò mentre con una
mano si sistemava una ciocca dei capelli corvini « Adesso poi vedremo
… ».
La giovane presentatrice tornò sul palco assieme alle sei bellezze rimaste
ovvero: la numero 9, la 6, la 5, la 14, la 2 e la 18 … così apparivano
in ordine di punteggi presi.
« Signori e signore, adesso avrà inizio il gran finale! Prego numero
9, faccia un passo in avanti per cortesia … » dopo un gesto da parte
di colei che gestiva la situazione la ragazza dai lunghi capelli violacei si
mosse verso il punto indicato e si fermò facendo un sorriso radioso al
resto del pubblico.
« … e adesso giudici, fate voi la votazione! ».
Crillin si fece sentire dai compagni « Ecco, lei è la prescelta,
quella che deve vincere secondo i progetti … 17, dai dobbiamo …
» voltò la testa verso la sua destra ma non vi trovò nessuno:
solo una larga cintura marrone con degli attrezzi occupava il posto del cyborg
… Gohan immediatamente lo picchiettò ad una spalla dopodiché
gli indicò il punto nel quale il moro si trovava: nei pressi della giuria.
Dopo un rullo di tamburi immaginario e di un sottofondo creato dal vociare dei
presenti, i quattro si apprestarono ad afferrare una delle palette per poi alzarle.
In quel momento 17 parve invisibile nel suo scatto …
Intanto la bella dea attendeva fiduciosa l’elencazione dei vari punteggi
con lo sguardo rivolto verso il suo amato pubblico …
« Signori della giuria tenete alte le palette per cortesia … Allora,
i punti sono: 9, … »
Prima ovazione.
« …9, … »
Seconda ovazione.
« … 9, … »
Terza ovazione … il morale alle stelle.
« … e infine 3! ».
Il tempo parve congelarsi per la bellona in mezzo al campo: « 3!!! Ma
come è possibile?! » ella si voltò lentamente e vide che
Marion aveva in mano la paletta con proprio il numero tre … Sembrò
quasi che le avessero rotto un unghia dal gran che era a pezzi … il che
per una snob è tutto un dire.
Yamcha fulminò la ragazza dai capelli blu che improvvisamente comprese
il “suo” errore « SCUSATE! … » urlò a gran
voce « … Ho sbagliato a votare! Posso? » disse poi al pubblico
indicando le altre palettine che aveva sul tavolo. Dopo aver ricevuto il consenso
della stragrande maggioranza del pubblico Marion si apprestò a cercare
un nuovo numero.
Nel frattempo 17 si era avvicinato nuovamente al trio e li osservava con sguardo
critico mentre si apriva maggiormente la tuta da lavoro mostrando loro alcuni
oggettuncoli già visti in altro luogo « Vedete di farle sparire
» disse poi togliendosi di dosso il furto e dandolo a Gohan che all’istante,
poiché non voleva essere scoperto, lo incenerì con una piccola
onda tramutando il tutto in polvere grigia.
Al tavolo la ragazza stava per essere colta da un senso di panico: cercava ovunque
ma le sue palette erano soltanto quattro di quelle che in realtà dovevano
essere nove in totale.
« Giudici, il tempo stringe, possiamo effettuare nuovamente la votazione?
» chiese la presentatrice alle prime armi con una leggera nota di nervosismo.
« Sì, sì, adesso la rifacciamo » disse molto semplicemente
Mr. Satan mentre senza osservare ciò che afferrava mentre l’altro
uomo al tavolo diceva alla ragazza di utilizzare la paletta con il punteggio
più alto lì in mezzo.
Da lontano qualcun altro aveva già pensato a come agire e si era già
mosso di conseguenza …
« Ok, signori, in alto le palette! … » disse la ragazza prima
di vedere il nuovo punteggio « … Allora … Marion ha un 4,
la signora Frog e il signor Yamcha hanno un nove mentre Mr. Satan un 6 …
Signore, come mai questo ripensamento? »
Satan non sapeva che dire.
Crillin invece aveva il fiatone … « Hanf- Hanf … L’ho
fregato … Hanf … Gli ho scambiato le palette da sotto il naso …
». Gohan sorrise teneramente al pensiero che il suo amico commetteva quegli
sgarri soltanto per amore …
« Adesso signori questa è la votazione ufficiale, mi spiace ma
temo che non si riesca a fare altro … » disse desolata la presentatrice
alla bella ragazza che con uno sguardo assente si osservava attorno «
… 28 sono i punti della concorrente numero nove … un po’ scarsino
come punteggio ma è quello che è. Avanti numero 6, adesso è
il suo turno … » disse poi in direzione della successiva signorina
che si stava letteralmente strappando i capelli temendo il disastroso risultato
che sarebbe avvenuto.
Prima che giungesse il turno di 18, la quale però aveva
capito cos’era successo poiché aveva beccato in pieno sia il fratello
che il tappo ambulante, le altre concorrenti avevano ottenuto delle votazioni
infime, a dir poco scandalose anche perché i quattro della truffa, se
volevano comunque fare vincere l’interessata, avrebbero dovuto mantenere
i voti al di sotto di quel limite assai sottile e facilmente valicabile. La
bella bionda si fermò al centro di quel palchetto mostrando tutta la
sua innata freddezza e poi, quando notò di essere al centro dell’attenzione,
incrociò sfacciatamente le braccia in segno di sfida mentre con i suoi
occhi glaciali osservava quelli del fratello che dalla distanza la osservava
silenzioso.
Ripensando ai punteggi dati in precedenza Crillin intuì che la sua amata
era la meno apprezzata e che pertanto i giudici, Yamcha compreso, non si sarebbero
trattenuti dal darle un punteggio tale da non toccare nemmeno il terzo posto.
In ogni caso sarebbe apparso troppo strano se la bionda fosse passata esageratamente
in cima al podio … « Hei … » disse verso il moro più
alto di lui « … 18 si accontenterà anche del secondo posto?
».
17 lo osservò un po’ dubbioso e si portò una mano al mento
« Mia sorella è parecchio orgogliosa ma penso che capirà
se rimane seconda … Se esageriamo troppo sarà più evidente
il nostro di trucco che non il loro ».
« Perfetto! Come ci muoviamo? » chiese Crillin mentre si sistemava
le maniche arrotolate della camicia bianca. Il cyborg si osservò attorno
e incominciò ad elaborare una qualche teoria che potesse essere loro
di aiuto. Mentre si mordeva un labbro osservò un animaletto svolazzante
e allora lì, dopo tanti richiami mentali, l’idea giunse «
Tu gatto … »
Pual osservò il ragazzo ignaro di ciò che gli volesse dire e rimase
in silenzio quando il moro gli parlò deciso « … vai a chiamare
il maiale e venite tutti e due qui. Ma fai in fretta! Il tempo stringe …
».
La presentatrice aveva già dato il permesso ai giudici di effettuare
la votazione ma loro, invece di fare il tutto rapidamente come doveva essere,
si erano avvicinati e discutevano sui voti che doveva dare ciascuno …
se all’inizio il trucco non era visibile in quell’attimo il fatto
che qualcosa di losco vi era sotto era davvero molto evidente.
« No, così non và Oloong! Impegnati! »
urlò sommessamente Crillin in direzione del porcellino che nascosto da
una parte cercava di portare a termine il compito a lui assegnatogli.
« Hoooo, uffa! Secondo me è perfetto invece … » mugolò
l’animale scocciato di quella operazione.
« Vedi di darti una mossa maiale! … » gli gridò contro
17 quasi sul punto di avvilimento « … Non vedi le tette? Così
sembri un maledettissimo Picasso! E poi sei troppo basso e grasso! ».
« UFFA! E perché non lo fate fare a Pual visto che lui era il migliore
della classe?! » si lamentò ancora Oloong offeso dalle critiche
altrui. Fortuna che Gohan si espose in maniera differente dagli altri: «
Pual ci è riuscito al primo colpo, è vero, ma non possiede il
carattere adatto … Avanti Oloong, solo tu puoi riuscirci! ».
Quello che parve come un incitamento fece salire l’adrenalina nel piccolo
corpo e a fargli cosi raggiungere il suo obiettivo.
« Perfetto … » mormorò il cyborg con uno strano sorriso
sulle labbra « … ora puoi andare …».
« Signori, alzate le palette prego! ». Come su ordine
i piccoli oggetti bianchi provvisti di numero vennero alzati ma una voce vicina
interruppe il tutto …
« FERMI TUTTI!! QUESTA E’ UNA TRUFFA! »
Il pubblico e i restanti personaggi si voltarono nella direzione nella quale
quella era stata mormorata: tutti rimasero allibiti mentre Marion urlò
di terrore vedendo un suo doppione.
La copia parlò ancora mentre con una mano indicava l’essere identico
a sé: « Quella mi ha usurpato il posto spacciandosi per me! Non
lo posso accettare! Bugia, BUGIA!! ».
I presenti si voltarono tutti verso la bella donna al tavolo rettangolare e
ognuno incominciò a chiedersi se effettivamente quella seduta era l’essere
originale o meno …
Marion, quella vera, cercò di difendersi come poté utilizzando
la sua voce acuta e squillante « Ma non è vero … Io sono
quella vera, quella autentica! ». La ragazza vestita di rosso si alzò
impettita e si diresse verso l’altra Marion e infine l’additò
con aria accusatrice « Lei è una meschina bugiarda! ».
Oloong rispose continuando a recitare « Non è vero, è lei!
»
« No, sei tu! »
« No, tu! »
« Tu! »
« TU! »
La sfuriata verbale si trasformò in una rissa tutta al femminile nella
quale la parola d’ordine sembrava essere: strappa più capelli e
vinci!
Dopo ben poco però Mr. Satan intervenne separando le due con la forza
… ne approfittò poggiando entrambe le mani sui seni delle due ma
questo è un dettaglio irrilevante. Confuso ma anche irritato per la quantità
di tempo che stava perdendo nel quale non poteva stare con i suoi fan, prese
per le spalle la prima Marion che gli capitò sotto tiro e la trascinò
alla scrivania. Fortuna volle che quella portata via non fosse proprio quella
autentica …
Oloong si sedette con grazia accavallando le gambe e ammiccando all’uomo
con le cicatrici. Grande attore, non c’era alcun dubbio.
Yamcha le si avvicinò e gli disse quello che doveva fare: « Allora,
18 deve prendere un punteggio basso quindi Frog le darà un 7, io e Satan
un 6 e tu un 4 visto che più in su non puoi andare, capito? »
Il maialetto trasformato annuì facendo un candido sorriso e si sfiorò
con forza la pancia nel tentativo di fare uscire allo scoperto un altro essere
trasformista. Pual infatti, che si era trasformato in un pezzo ti tessuto del
medesimo colore del vestito si staccò silenziosamente e rimase al di
sotto del banco in attesa di ordini da parte del cyborg meccanico che da lontano
doveva dargli indicazioni.
17, grazie a un buon udito immessogli da Gelo tempo addietro, iniziò
a calcolare rapidamente a voce alta: « Allora: due sei, un sette e un
quattro … quei bastardi gli vogliono dare solo ventitré punti …
»
« Allora non vincerà nemmeno il terzo posto con quel punteggio
… » mugolò Crillin alquanto depresso. Gohan però intervenne
con il suo genio « Ma se così fosse a cosa servirebbe Pual? …
» sorrise all’amico innamorato « … Se si trasforma in
una determinata paletta può addirittura farla pareggiare ».
« Pareggiare sarebbe troppo anche se fare riapparire una paletta scomparsa
sarebbe già di per sé un caso strano … Non calchiamo troppo
» e così dicendo, con l’ausilio delle sottili dita delle
mani, il cyborg mostrò al gattino lontano ciò che doveva diventare.
Il felino annuì e mutò silenzioso.
« Giudici, mostrate le palette adesso! »
I quattro oggetti vennero alzati e 18 rimase stranita da quello che vide così
come il resto delle persone presenti delle quali soltanto la presentatrice parlò:
« Ecco la votazione: Frog ha dato 7 punti, Mr. Satan 6 punti, il signor
Yamcha 6 punti mentre la giovane Marion anch’ella 7 punti! Il totale è
di 26 punti pieni quindi pubblico, la ragazza numero diciotto è la seconda
classificata!».
Parecchi fischi si levarono in direzione della ragazza dai capelli azzurri che
nonostante tutto continuava a sorridere come suo solito o meglio, come Oloong
riusciva per essergli simile.
Dopo aver fatto il cambio d’abito e aver ritirato il premio
che gli spettava, 18 si allontanò da quella gabbia di matti e andò
incontro al fratello che l’attendeva nei pressi dell’uscita del
grande centro commerciale, davanti ad una bella gelateria. Quando arrivò
là trovò però anche il resto di tutto il gruppo degli “amici
di Son Goku” e pertanto si irrigidì nuovamente.
« Ciao sorellina, sei stata davvero in gamba sai? » le disse il
moro andandole vicino.
« Umpf, non prendermi in giro! ». 17 rise ormai avvezzo ai modi
sgarbati della ragazza.
Il guerriero dall’altezza ristretta uscì dalla gelateria con ben
sette gelati incastonati in un porta-coni fatto di cartone e viaggiò
dinanzi a tutti offrendone uno ciascuno. Si fermò anche davanti ai due
gemelli « Ne ho preso uno anche per voi … »
L’ometto ne afferrò uno e, essendo un gelatino davvero da tirchi
poiché composto da un’unica pallina, se lo ficcò interamente
il bocca dopodiché fece cenno alla gemella di andare.
Lei invece tentennò un poco prima di afferrane uno « Non pensare
che ti ringrazi per questo … ».
Crillin continuò a sorriderle apparendogli un bel po’ strano e
alquanto tonto forse …
« Dai 18, andiamo! » la richiamò il fratello dopo essersi
liberato momentaneamente la bocca dal cono gelato.
La bionda annuì con la testa e si allontanò non degnando alcuno
di uno sguardo.
« Accidenti, com’è fredda … » gli scappò
detto Oloong che aveva riottenuto le sue sembianze. Nessuno però lo riprese
anche perché in fondo aveva detto il vero ma poi però si morse
la lingua quando la rivide tornare indietro e rifermarsi nuovamente davanti
l’amico Crillin.
18 si piegò appena per avvicinare i suoi occhi con quelli scuri dell’altro.
Il respiro si fece pesante e il corpo iniziò a scaldarsi mentre le gote
dell’uomo divenivano di un rosso acceso …
Trenta secondi interminabili e poi …
« Domani »
Gli occhietti scuri si sgranarono sentendo quella parola « … D-Domani?
… » ripeté poi mentre la ragazza si allontanava.
« Sì, … » iniziò determinata « …
mi avevi promesso che mi avresti riempito l’armadio di vestiti quindi
domani fatti trovare qui che mi porti a fare spese. Chiaro? ».
Crillin rimase a bocca aperta ed annuì lievemente poiché senza
parole.
« Bene. Allora ci vediamo domani alle nove qui e vedi di non tardare sennò
saranno guai! » disse poi la bella allontanandosi e uscendo da quell’edificio.
Parecchi minuti carichi di silenzio aleggiarono in quello spazio mentre i gelati,
tranne quello di Gohan perché era già stato spazzolato via, si
squagliavano inesorabilmente macchiando pavimento, vestiti o pelliccia a seconda
del padrone.
« Hai un appuntamento » mormorò il sayan con un tono allegro.
Crillin parve finalmente svegliarsi « E’ VERO!! Accidenti, adesso
mi devo guardare attorno per vedere quali sono i negozi migliori! E poi devo
anche pensare a quanti zeni mi dovrò portare con me! Gohan, vieni con
me! »
« Cosa?! Ma io dovrei andare … » mugolò il ragazzino
indicando l’uscita attraversata poco prima dai gemelli.
« Ci vorrà solo un minuto … » disse spiccio il pelato
mentre cestinava l’intero cono all’interno di un pattume dalle sembianze
di uno strano ometto blu che teneva la bocca spalancata « … andiamo
dai! » disse poi tutto eccitato afferrando un braccio del ragazzino e
sparendo con lui nei meandri di quel posto affollato.
Genio, Oloong e Pual terminarono il loro cono con un sorriso gioioso sul volto.
La bella ragazza dai lunghi capelli viola non conquistò
la copertina di “Miss” che tanto agognava visto lo scarso punteggio
ottenuto.
Il concorso perse totalmente di credibilità e da quell’anno non
venne più celebrato.
Marion sparì dalla circolazione forse dall’indignazione.
Yamcha riuscì a tenere nascosta a Bulma la sua fugace relazione con la
bella concorrente e pertanto per quella volta la sua vita fu al sicuro. La brava
mogliettina però iniziò a nutrire seri dubbi quando l’amico
Crillin le disse solamente di stare in guardia …
Mr. Satan ritrovò la sua adorata figlia Videl nella grande palestra di
casa ad allenarsi.
Gohan arrivò a casa tardissimo e venne duramente ripreso dalla madre
e difeso dal padre. Ci pensò quest’ultimo a calmare la moglie a
modo suo …
E Crillin? Beh, essendo innamorato come non mai diede semplicemente il meglio
di sé ^-^
Benvenuti signore e signori!! Come promesso
sono tornata ma voi siete pronti? ... Cosa? Non vi sento!! ... Più forte
che non- il mio udito cala progressivamente ^^
Vegeta4ever: Te
sempre a pensare a quei due eh? Poverini gli altri ... XD Fammi sapere se questo
capitolo ti piace e cerca di non impiegarci due ore a leggerlo! Un bacio
Swwtcicia:
Alcune risposte le troverai quì, altre arriveranno ^^ Se avrai pazienza
e mi seguirai ancora scoprirai tutto! Ciao, beso
Angelo Azzurro:
Il concorso di bellezza era apparso anche nel capitolo 37(shopping con sorpresa
... mamma, quanto è indietro O.O) ma non tutti ci avevano fatto caso
... quì invece è evidente XD. Spero che il ciappy ti piaccia,
continua a seguirmi please! Bacio
ka93: Heilà!
Sono davvero contenta che la mia storia ti piaccia (e anche che tu sia riuscita
a leggerla e non ti sia demoralizzata dalla quantità dei capitoli). Spero
vivamente che il seguito ti piaccia come la prima parte ... Continua a seguirmi!
Ciao!!
folg_89: Mio
buon signore! Non dire che il momento del concorso sembra recuperato dall'oav
... è vero, ho preso spunto da quello ma con le parole che hai usato
sembra che io abbia riciclato l'attimo e il che non è molto carino ...
dai che scherzo! XD anche se ciò che pensi lo sò già lasciami
due righine scritte ... ^-^ Un bacione ...
Juu_Nana: La
tua recensione mi ha lasciato addosso un nonsochè di spiacevole perché
dalle tue parole infatti si percepisce un certo livello di delusione e il ciò
mi rattrista alquanto ... Spero che con questo capitolo la storia non si ripeta.
Un bacio scricciola ...
Ragazzi miei, ho notato un notevole calo di letture e recensioni negli ultimi
tempi. Per l'amor del cielo, capisco perfettamente che quello passato era un
momento di relax e che molti avranno avuto da fare e pertanto non dico nulla
riferito al passato ... Spero comunque che d'ora in avanti coloro che sono spariti
ritornino ... Ovvio però che non vi costringe nessuno.
Vi lascio al capitolo ragassuoli. Ci si rivede Giovedì o Venerdì,
come sempre.
Un bacio a tutti e grazie ... scImMIA
CAPITOLO 68
- NUOVE SORPRESE -
Il cielo limpido, le nuvole bianche in esso, i verdi alberi
delle montagne che si piegavano sotto il vento leggero di quel giorno di inizio
estate. Il Sole alto, con la sua forza luminosa, toccava ogni cosa e la scaldava
con le sue braccia invisibili. Il mare calmo in apparenza brillava bello sotto
quella luce generando una moltitudine di riflessi accecanti. Le onde continuavano
ad infrangersi sulle rocce di quell'alta scogliera sulla quale, lungo tutto
il suo perimetro, correva una strada ben fatta.
Dopo un'attenta osservazione l'uomo postato al margine del percorso asfaltato
si portò una mano alla fronte eliminando le piccole gocce di sudore che
la imperlavano, si sistemò appena gli occhiali da sole scuri dalle lenti
con una forma vagamente triangolare e si allontanò da quel punto indirizzandosi
verso un luogo ben preciso. Le gambe si muovevano lente, i piedi si mettevano
uno davanti all'altro con un ritmo ben cadenzato mentre gli occhi, anche se
coperti da quelle lenti, continuavano a rimirare il mare e il sole che brillava
sopra di esso ... Forse si stupì anche di quanto gli piacesse anzi, di
quanto gli continuasse a piacere quello spettacolo nonostante l'avesse ormai
visto fino allo sfinimento o in un modo o nell'altro ...
Sospirò e fece spallucce quando raggiunse la sua vettura che era stata
parcheggiata in una piccola piazzola che dava proprio sul mare. Cosa l'avesse
spinto ad allontanarsi per vedere il medesimo paesaggio non lo sapeva ... sapeva
solo di averne sentito il bisogno e basta.
Si mosse verso il suo posto, afferrò la maniglia scura e la tirò
appena per aprire la portiera della sua automobile nera decappottata. Si sedette
sul sedile scuro di tela e dopo aver osservato il largo cruscotto pieno di numerosi
indicatori di velocità ed altro si mise la cintura di sicurezza così
come un vero autista dovrebbe sempre fare. Con la mano sinistra, nel cui polso
vi era un prezioso orologio con una intelaiatura in metallo argentato, si sistemò
la leggera camicia all'altezza del collo dopodiché, con una leggera occhiata,
si guardò i gomiti controllando che le maniche arrotolate fossero in
ordine. Notando che tutto era come doveva essere si sporse verso destra, davanti
al cruscotto nel quale raramente riponeva oggetti di valore dal punto di vista
materiale. Lo aprì e dopo aver constatato che la capsula dall'etichetta
azzurra era ancora accanto ad una vecchia fotografia stropicciata, lo richiuse
riposizionandosi com'era precedentemente. Accese il motore ed appoggiò
entrambe le mani sul volante dopo aver ridato un'ultima occhiata a quel posto.
Un rombo tumultuoso echeggiò nel cielo mentre la vettura scura, ma con
il metallo che rifletteva la luce chiara, iniziava a prendere velocità.
Dopo pochi secondi l'autovettura sfrecciava talmente veloce che l'ombra sottostante
sembrava non riuscire a stare al passo. Se qualcuno l'avesse visto in quel momento
l'avrebbe scambiato per un fulmine oscuro ...
Il Sole picchiava forte su di quel largo cofano sotto il quale lavorava a velocità
sorprendente un motore dalle eccellenti prestazioni.
I capelli dell'uomo si scompigliavano con vigore a quelle sferzate e sicuramente
avrebbe pianto se le scure lenti non gli avessero protetto gli occhi severi
e dolci allo stesso tempo. Le mani scivolavano sicure sul volante e sul cambio
manuale, indice di una grande esperienza o almeno grande abitudine alla guida.
Nonostante si ritrovò più volte a scostate i capelli ribelli dal
volto con una mano la sua concentrazione non ne risentiva minimamente.
Trascorse quasi un'ora prima che l'uomo si immettesse con la vettura in una
strada che dava verso l'entroterra ... Le grandi e ombrose piante alleviavano
il caldo accumulatosi e acquietavano, grazie ai suoni degli animali che abitavano
attorno ad essi, un animo che solo in apparenza sembrava tranquillo. I grilli
che frinivano con spensieratezza non lo indussero a riscoprire amari ricordi
e si sorprese di quanto fosse lontano da quei giorni in cui quelli erano stati
reali.
La folta pineta ben presto diventò una foresta e poi una serie sempre
più vasta di campi multicolore divenuti tali da abili e laboriosi contadini
che persino sotto quel caldo sole continuavano a elaborare nuove strategie di
coltivazione. Quando passò a fianco di un grande gregge di pecorelle
non riuscì a trattenersi: sorrise e le salutò con un cenno di
una mano aperta ... Nonostante l'età sentiva di poter essere bambino
in quei rari momenti.
L'autovettura dal colore corvino rallentò notevolmente quando virò
verso destra immettendosi in uno stradello sterrato poco visibile. La sua attenzione
aumentò quando per poco non urtò una grossa roccia con il fanale
anteriore di destra ... La foresta, che aveva rifatto la sua comparsa, metro
dopo metro si infittiva sempre più fino al punto che per l'uomo fu impossibile
proseguire all'interno di quella scatola lussuosa che lui, sempre modesto nonostante
le finanze, la considerava soltanto come puro mezzo di locomozione pari a quello
di qualsiasi essere umano, anche quello più squattrinato. Scese dall'auto
dopo aver spento i motori e averla fatta toccare a terra poiché il sistema
per farla galleggiare si era disattivato assieme al resto. Si mosse portandosi
davanti al coperchio che chiudeva il serbatoio del carburante, aprì codesto
sportellino e spinse un piccolo bottoncino mimetizzato all'interno. In un istante
l'enorme e bellissima vettura si trasformò in una capsula dai colori
scuri ... Le capsule, gran bella e comoda invenzione ...
La raccolse da terra e se la infilò in una delle tasche dei bei jeans
blu e con passo fermo si addentrò all'interno della folta vegetazione.
Gli ci vollero una decina di minuti buoni per uscire da quel luogo e scherzosamente
maledisse il tizio che abitava lì vicino per non aver mai dato una ripulita
al luogo nonostante tutto il tempo che aveva avuto a sua disposizione. Non fece
una piega quando vide le sue scarpe nuove ricoperte di terra ... anche del proprio
abbigliamento non gliene importava fino a un certo punto ...
Avanzò deciso risalendo la grande collina che aveva dinanzi ricoperta
di un'alta erba che gli arrivava fino al bacino. Sorrise felice come un bambino
quando vide in lontananza il tetto a cupola di una casa dall'aspetto famigliare
... Iniziò a correre come un matto in quella direzione rischiando più
volte di capitombolare a terra. L'unica cosa che lo guidava era la gioia di
aver raggiunto casa ...
La struttura, passo dopo passo, si mostrava sempre più grande e infine
l'uomo si fermò dinanzi alla porta d'ingresso quando la raggiunse. Voltandosi
attorno si accorse che soltanto i pochi metri quadrati lì attorno possedevano
un'altezza dei fili d'erba accettabile. Guardandosi completamente indietro rivide
quello spettacolo che aveva cercato di rievocare con l'osservazione del mare:
nulla da fare, nemmeno la grande distesa d'acqua reggeva il confronto con quel
piccolo angolo di paradiso.
Prima di bussare alla porta di colore blu profondo si ricordò di una
cosa: riestrasse la capsula dal colore scuro, spinse il bottone e la lanciò
a breve distanza. Quando la vettura fece la sua ricomparsa l'uomo si gettò
con agilità dentro di essa ed aprì nuovamente il cruscotto. Afferrò
la capsula dall'etichetta azzurra ma prima di richiudere il contenitore si fermò
ad osservare la vecchia foto: una bella donna in compagnia di un piccolo frugoletto
... Impassibile la ripiegò e la ripose al suo posto. Con la velocità
di un gatto uscì dall'abitacolo e si posizionò ancora davanti
all'uscio di quella casa. Si tolse gli occhiali e si pettinò all'indietro
i capelli leggeri.
Bussò. Non ricevette risposta. Bussò ancora. Il risultato non
fu differente.
Lo sguardo divenne appena triste ripensando a quanto quel momento fosse simile
all'ultimo passato in quel medesimo luogo. Sbuffò riconoscendo l'imprevedibilità
dell'essere che doveva incontrare ...
Afferrò la maniglia e pomello e la ruotò appena. Non si sorprese
affatto di trovare l'uscio aperto e non chiuso a chiave come avrebbe fatto qualunque
altro al posto del padrone di casa.
Avanzò sicuro notando che ogni singolo oggetto pareva non essersi scostato
affatto dal luogo in cui era stato abbandonato e visionato l'ultima volta: l'intero
mobilio era ricoperto da un leggero strato di polvere esclusi un largo divano
nel soggiorno in proporzione, una parte dell'attrezzata cucina e il letto matrimoniale
della sobria camera da letto. Poggiò gli occhiali scuri e la piccola
capsula su di un mobile vicino all'ingresso sul quale stava un telefono sicuramente
inutilizzato da sempre. Si tolse la bianca camicia rimanendo a petto nudo e
con gli addominali scolpiti in vista. Dopo aver recuperato un particolare Durazzo
dalla cucina iniziò ad utilizzarlo sull'intero mobilio passando anche
sulle cornici linee di quei quadretti da fotografia che continuavano a rimanere
vuoti così come i numerosi cassetti nei quali chiunque avrebbe riposto
i suoi ricordi più belli.
Sistemò divano e letto, pulì la gigantesca montagna di stoviglie
nella cucina e fece iniziare dei lavaggi alla lavatrice anche se la roba sporca
era davvero esigua anche perché il proprietario utilizzava sempre i soliti
indumenti.
Trascorse due ore interminabili in quel silenzio tombale. Al termine delle faccende
osservò una porta metallica ...
Lasciò quel luogo dopo aver scritto un piccolo messaggio e averlo lasciato
in bella vista sul tavolino circolare del salotto ...
"Ciao papà, ero
venuto per trovarti ma come al solito non c'eri ...
Avevo con me anche la miglioria per il Trainer Gravitazionale
ma visto che ti dovevo spiegare delle cose importanti l'ho tenuto con me.
Rimarrò poco tempo, se hai bisogno sai come trovarmi.
Io ti cercherò.
Trunks"
Una piccola casetta apparentemente senza giardino stazionava
ancora in quel grande verde circondata dalla natura più bella. L'unico
elemento che oltre alla casa faceva da intruso nella natura incontaminata era
una piccola autovettura volante di colore bianco dall'aspetto antiquato. Con
l'arrivo e il posteggio del bolide scuro gli elementi di troppo divennero tre.
Non essendoci vialetti ciottolati o quant'altro che indicasse uno stradello
per la porta d'ingresso, Trunks parcheggiò poco distante dall'abitazione.
Quando, dopo esser sceso, si andò a fermare dinanzi alla porta d'ingresso
sperò vivamente che almeno lì ci fosse qualcuno. Alzò il
dorso della mano destra e con le nocche picchiettò tre volte sulla superficie
dopodiché arretrò di un passo quando udì una voce femminile
dall'altra parte che lo avvertiva del suo arrivo imminente.
La porta si aprì appena ma poi si spalancò quando la donna riconobbe
chi aveva davanti: « Trunks! Che bella sorpresa! ».
Il sayan ridacchiò un poco e con un gesto elegante si tolse gli occhiali
« Salve ».
Chichi fece spiccia i due passi che servivano per uscire dall'abitazione ed
abbracciò affettuosamente il bel ragazzo che era divenuto un uomo. Gli
girò attorno un paio di volte sentendo dentro di sè che c'era
qualcosa di strano « ... Sei cresciuto ancora dall'ultima volta ... ».
L'ometto dai capelli lilla sorrise mentre si allacciava gli occhiali ad uno
dei bottoni della camicia bianca « No, no ... Sono sempre rimasto uguale
anche se ammetto che con gli allenamenti mi sono irrobustito. Evidentemente
sono questi vestiti che mi fanno stranire ... ».
« Sì, può essere ... » disse Chichi mentre si portava
le mani ai fianchi ormai sicura che l'unico motivo plausibile fosse quello.
Trunks notò rispetto all'ultima volta alcuni cambiamenti nella signora:
si era ingrossata appena sui fianchi, il corpo era in generale invecchiato e
i lunghi capelli erano legati in un pratico chignon senza che alcun ciuffo potesse
sfuggirgli e inoltre la folta frangetta sembrava esser stata abolita. Nonostante
l'evidente passo d'età Trunks non si pronunciò e puntò
su ben altro argomento: « Come state? ».
Chichi raccontò brevemente gli ultimi eventi: Gohan aveva iniziato la
scuola così come il piccolissimo Goten mentre Goku, come al solito, spariva
di tanto in tanto con il teletrasporto per poi ricomparire all'ora dei pasti.
Per il resto del gruppo non si pronunciò molto anche se per Crillin disse
che erano tempi d'oro mentre Bulma aveva toccato da un pezzo il punto di collisione
e che la sua situazione famigliare era tutt'altro che invidiabile.
Il lilla non chiese precisazioni anche perché sicuro che in quei momenti
di permanenza avrebbe saputo bene ogni notizia evitando qualsiasi forzatura
e non apparire quindi scortese o oltremodo sfacciato.
« Ormai è ora di pranzo ... » costatò il sayan quando
osservò le lancette metalliche dell'orologio da polso « ... Beh,
speravo di vedere anche gli altri ma forse è meglio che non vi crei ulteriore
disturbo ... ».
« Ma che disturbo? Resta a pranzo e non ti preoccupare. Gohan sarà
felicissimo di rivederti e poi Goten muore dalla curiosità di conoscerti
».
« Non vede l'ora di conoscermi? » si ripeté Trunks sorpreso
che qualcuno provasse ancora un interesse simile per lui.
Chichi sorrise e lo invitò all'interno con un gesto della mano «
Per un motivo o per l'altro non vi siete mai incontrati e poi il nominativo
"Il ragazzo del futuro" mette ancora un certo fascino ... ».
Trunks non riuscì a non sorridere.
Stava per varcare l'uscio quando una voce alta nel cielo distrasse lui e la
donna ad entrare nell'abitazione: « Dai, non insistere! ».
« No, non ci penso nemmeno! Hai fatto passare fin troppo tempo carino!!
».
Nell'alto dell'azzurro un personaggio vestito in modo strambo cercava di sfuggire
in volo da un veicolo, un jet-elicottero per la precisione, di colore giallo
canarino. Il sayan comprese all'istante chi si nascondeva sotto quel costume
grazie all'aura famigliare e iniziò a chiedersi perché Gohan indossasse
quella strana vestita multicolore dotata di quel casco arancione, quel mantello
rosso e quella tutina verde e nera ...
Gohan supplicò nuovamente il suo persecutore non riuscendo però
nel suo intento di allontanarlo e anzi, la persona all'interno del veicolo gli
fu maggiormente addosso.
« Dai Videl, per favore non- » il moro mascherato si fermò
improvvisamente nell'alto azzurro e l'autista dell'elicottero dovette inchiodare
altrettanto improvvisamente per non sbattere contro il ragazzo. Lo sguardo del
sayan più giovane era rivolto a terra, nei pressi della sua abitazione
... Le mani guantate si avvicinarono al mento e con un gesto venne sbloccato
il gancio del casco. Le mani afferrarono lateralmente il copricapo e questo
venne sfilato con lentezza. Quando il viso fu completamente libero da qualsiasi
mascherazione sul volto di Gohan apparve un largo sorriso ... « Trunks!!
». L'aura si espanse in un attimo e l'onda d'urto generata fece volare
lontano l'elicottero mentre il giovane volava a velocità sorprendente
verso il suo obiettivo. Il moro, dopo essergli atterrato a breve distanza e
averlo raggiunto in corsa, lasciò cadere a terra il caschetto ed abbracciò
il caro amico con un'impetuosità che per poco non fece cadere l'altro.
Trunks rispose in egual modo al caloroso gesto e i due rimasero in tale posizione
per almeno una ventina di secondi. Il lilla fu il primo a staccarsi e dopo che
ciò fu diede una sonora strizzata alle spalle del moro « Allora,
come andiamo? ».
Il giovane mascherato gli sorrise e gli continuò a stare dinanzi quando
Trunks lasciò la calorosa presa « Va tutto bene! Quest'anno ho
iniziato a frequentare la scuola e mi piace molto ... » disse indicando
una borsa a tracolla dai colori chiari che al figlio del principe dei sayan
era sfuggita per via di tutto il resto dell'abbigliamento « ... Ma aimè,
ho già le mie grane ... » aggiunse poi rapido quando udì
l'ultimo rombo di motore del piccolo elicottero prima che questo fu spento proprio
dietro alle sue spalle. Il lilla, scostandosi appena verso destra ed osservando
oltre la spalla amica, vide scendere dal veicolo una ragazza indispettita che,
con delle movenze da dura, si avvicinava decisa a raggiungere e prendere ciò
che ambiva. Lei si fermò tra i due ragazzi e prima di afferrare la spalla
di Gohan con una delle mani guantate scostò i lunghi capelli neri raccolti
in due code con un gesto rapido del capo: « GOHAN! Credevi forse di sfuggirmi?!
».
L'interessato portò le mani in avanti in difesa « Ma no Videl,
che dici! ... E' solo che ero ansioso di salutare il mio amico ... » disse
poi indicando l'altro ragazzo con una mano aperta in sua direzione. L'iperattiva
Videl si pietrificò un istante quando incrociò il bello sguardo
di Trunks ... a quest'ultimo poi gli bastò un semplice "Ciao"
per ammutolirla senza volere.
« Piacere ... » rispose lei in automatico non abbandonando quegli
occhi chiari e più luminosi dei suoi. Gohan però, sentitosi un
per un attimo messo da parte, tornò in scena facendo le dovute presentazioni:
« Videl, lui è Trunks, un mio caro amico ... » iniziò
presentando il sayan a lei « Trunks, lei è Videl, una mia compagna
di classe, la figlia di Mr. Satan nonché una paladina della città
dell'Est ». Da entrambe le parti ci fu un inchino.
« Rimarrai per pranzo? » chiese Gohan eccitato al ragazzo non sapendo
che la risposta sarebbe stata affermativa. Trunks annuì con un sorriso
sulle labbra « Sì, tua mamma mi ha invitato proprio un momento
fa ». Il moro si voltò poi verso la sua amica mantenendo lo stesso
sguardo gioioso « Vuoi rimanere anche tu? Non farti problemi ... ».
Videl incrociò le braccia e rifletté un poco « No, non mi
sembra il caso ... » disse allontanandosi verso il piccolo jet «
... Preparati però che tornerò nel primo pomeriggio per le lezioni
che mi hai promesso! ». La ragazzina, con un'agile balzo, fu sopra al
posto di comando e con gesto deciso accese il motore « Allora a dopo Gohan!
». Il piccolo elicottero iniziò ad alzarsi in cielo e quando toccò
un'elevazione sufficiente i propulsori s'infiammarono facendo schizzare il mezzo
a gran velocità in direzione della città dell'Est.
« Lezioni? » mormorò il glicine mentre teneva ancora alto
il naso.
« Già ... » iniziò Gohan mentre si apprestava a raccogliere
da terra il casco arancio « ... Mi ero travestito così per aiutare
la gente in pericolo e passare "inosservato" evitando di andare a
zonzo trasformato in Super Sayan. Videl però mi ha scoperto e ora vuole
che le insegni la tecnica del volo e purtroppo sono costretto perché
se non lo faccio andrà a dire a tutti chi in realtà è Great
Sayaman! ».
« Capisco, anche perché trasformato e basta saresti stato facilmente
riconoscibile ... Ecco spiegato quel vestito ... » mormorò Trunks
osservando l'amico ancora alquanto perplesso.
« Bello vero?! Me lo ha fatto Bulma » esclamò Gohan mentre
si esibiva in brutte o almeno ridicole pose ... Trunks impallidì alla
successiva proposta del giovane: « Ne vuoi uno anche tu? Bulma me ne ha
fatti due identici per sicurezza ... ».
« Guarda, sei molto gentile ma preferirei di no ... ».
Una potentissima presenza alle spalle fece voltare all'improvviso
i due ragazzi e mentre uno rimase tranquillo l'altro rimase a bocca aperta ...
« Ciao papà, bentornato » salutò Gohan al genitore
che si apprestava a togliere il medio e l'indice della mano sinistra dalla fronte.
Goku portò le mani ai fianchi e sorrise vedendo la novità: «
Heilà ragazzi! Trunks, che sorpresa, da quanto sei arrivato? ».
Trunks rimase imperscrutabile senza riuscire a guardare il sayan negli occhi
ma appena più in sù ... « Da poco a dire il vero ... ».
« Sai, stavo parlando di te con Re Kaio proprio un minuto fa ... »
Son Goku socchiuse gli occhi perplesso notando lo sguardo del ragazzo «
... Trunks, c'è qualcosa che non va? ». Il glicine alzò
la mano destra ed indicò l'oggetto dei suoi pensieri: sulla scompigliata
capigliatura un'aureola luminosa rimaneva sospesa e seguiva anche il più
piccolo movimento del padrone ...
Goku alzò gli occhi in direzione dell'oggetto e rimase a contemplarlo
tranquillo: « Hah, questa? non ti preoccupare, anche Vegeta ne ha una
uguale ... ».
Il cuore di Trunks perse un colpo.
Il Son riabbassò lo sguardo e quando incrociò gli occhi azzurri
del ragazzo che rimanevano sbarrati capì che era giunto il momento delle
spiegazioni. Con entrambe le mani afferrò l'oggetto, lo rigirò
più volte tra le mani e le fermò quando trovò qualcosa.
Tese i muscoli e con decisione sembrò romperla ...
Il ragazzo venuto dal futuro sembrò non capire ...
Goku osservò all'interno dell'oggetto e quando spinse un piccolo bottone
questo perse tutta la sua luminosità e il suo potere d'attrazione. Infilò
una mano nei folti capelli e sfilò una piccola piastrina di metallo.
Il giovane sayan capì e si sentì sollevato. Chichi si avvicinò
al consorte e gli prese dalle mani l'aureola prima di tornare in casa.
« Continuo ad allenarmi molto sai? Ma mi sono ritrovato in un momento
in cui ero a corto di stimoli ... » iniziò il Son sorridente come
sempre « ... Lo stesso valeva per Vegeta anche se poteva fare affidamento
sulla Camera Gravitazionale che gli avevi portato. Sempre più spesso
ci siamo scontrati anche se alla lunga in nostri combattimenti erano più
o meno sempre simili. Da Re Kaio poi ero venuto a sapere che nell'aldilà
vi erano tantissimi lottatori anche molto più forti di Cell e la voglia
di mettermi ancora alla prova era tornata ... ».
« Sì ... » lo interruppe Trunks « ... ma dall'altra
parte non ci si può andare soltanto se si è passati a miglior
vita? ».
Il Son sorrise « Esattamente. Ne avevo parlato con Vegeta e lui la prima
cosa che mi disse fu quella che mi dovevo fare ammazzare ... ». Il figlio
del principe sorrise pensando che il padre non era cambiato affatto.
« ... L'dea non mi piaceva affatto e quindi abbiamo iniziato a pensare
ad altro anche perché la cosa stava iniziando ad interessare anche tuo
padre. Dopo poco proprio a lui venne in mente l'idea di creare delle aureole
artificiali, che io poi ho fatto a fare a Bulma, e che con il mio teletrasporto
potevamo fare avanti e indietro senza problemi » concluse la frase Goku
con un sorriso raggiante sul volto.
« E Re Yammer e gli altri? Impossibile che non si siano accorti di niente
... » mormorò Trunks in direzione di Gohan come se pretendesse
da lui una risposta la quale però arrivò giustamente dal genitore:
« I superiori ci hanno messo poco a scoprirci anche perché Re Kaio
a mentire non è proprio buono. In ogni caso ci hanno dato la possibilità
di confrontarci con altri guerrieri provenienti da tantissimi pianeti diversi!
Alla fine però ci hanno negato di partecipare al Torneo delle Quattro
Galassie ... Che sfortuna nera ... » sospirò infine mettendo il
broncio.
« Mi fa piacere ... » disse il lilla sorridente « ... Quindi
con te viene anche mio padre, giusto? » chiese sperando che quello fosse
il motivo per cui non l'aveva trovato poco prima.
« Sì, ma non sempre. Ultimamente poi non è ben accetto ...
»
« E perché? »
Il Son sospirò « Gli altri guerrieri non sono a conoscenza del
nostro imbroglio e ci credono per davvero dei defunti. Vegeta recita alla perfezione
la sua parte se non per un piccolo e allo stesso tempo grande problema ... »
« E cioè? » chiese Trunks senza esitazione.
« Questi scontri avvengono in paradiso e là vi sono le anime dei
guerrieri più valorosi. Alcuni di loro l'hanno riconosciuto come il loro
assassino e si stanno chiedendo perché sia stato ammesso in quel luogo
... Secondo Re Yammer Vegeta ha commesso in passato talmente tante atrocità
che la sua accettazione in paradiso sarebbe inammissibile anche dopo un atto
estremo. Re Kaio continua a coprirci come può ma non credo che la sua
copertura possa durare più di tanto ... ».
Il lilla comprese all'istante la situazione e non poté fare a meno di
pensare che forse, in quell'ultimo periodo, il padre avrebbe fatto sempre più
affidamento al suo generoso regalo fattogli qualche anno prima e che probabilmente
sarebbe stato ansioso di testare gli aggiornamenti da installare su di esso.
Si guardò attorno un paio di volte attorno con l'aria da bambino nonostante
gli anni e i due Son, capendo (stranamente entrambi), sorrisero compiaciuti.
Goku fu il primo a parlare: « Vegeta come al solito mi ha smollato a metà
strada ... Ora sarà già a casa ». Successivamente fu il
turno di Gohan: « La mamma ne avrà ancora per un per un oretta
almeno. Torna dopo per il pranzo, non farti problemi ».
Trunks sorrise raggiante e il petto gli si gonfiò sotto quella camicia
bianca, Si piegò porgendo ad entrambi un inchino « Grazie mille
».
« Hei, non abbiamo fatto nulla ... » pronunciò il Son maggiore
mentre con una mano si massaggiava una spalla indolenzita probabilmente dal
combattimento svolto nell'aldilà. Il glicine rialzò le spalle
e si allontanò di pochi passi dopodiché si fermò all'improvviso
e ritornò dove si trovava, mise una mano in una tasca specifica e ne
estrasse qualcosa. Si avvicinò a Gohan, gli prese una mano e ivi poggiò
l'oggetto « Faccio prima volando. Se vuoi però ci puoi fare tranquillamente
un giro ». Detto ciò il figlio del Principe dei Sayan del futuro
si allontanò a velocità strepitosa destando l'attenzione di uno
dei due ... Goku fischiò mentre si portava una mano alla fronte per simulare
una visiera « Però, è una scheggia ... » il genitore
poi si voltò verso il figlio « ... cosa ti ha dato Trunks? ».
« Hah, non saprei ... » mugolò Gohan mentre osservava un
paio di chiavi con allegato un portachiavi della Capsule Corporation.
« Non possono servire per quella laggiù? » Goku parlò
semplicemente mentre indicava con il dito indice un mezzo che non aveva mai
visto nei dintorni di casa propria. Il diciottenne seguì con lo sguardo
il dito del padre e sbiancò nel vedere il bolide futuristico parcheggiato
dinanzi casa. Corse in direzione della vettura e poggiò entrambe le mani
guantate sulla portiera che rifletteva una gran quantità di luce grazie
alla sua superficie lucida. Gohan girò attorno l'oggetto varie volte
prima di aprire la portiera e sedersi al posto di guida mentre Goku, con estrema
calma, si appoggiava con i gomiti alla portiera del passeggero. Il figlio guardò
il padre dopo aver stretto con forza il volante ...
« Ha detto che potevo provarla giusto? ».
Con la sua figura sembrava tagliare in un solo colpo il cielo
mentre i suoi occhi parevano brillare più dello stesso. Sorvolò
alcune chiazze verdi sottostanti realizzate dall'avvicinamento di numerosi alberi
e parecchie miglia quadrate di ampio prato prima di intravedere il conosciuto
luogo: il grande lago circondato da un'altura e sopra di essa una porzione di
bosco e una casa dallo stampo moderno. Trunks atterrò nei pressi della
piccola abitazione con un leggero fiatone: aveva volato più veloce che
poteva ...
Quando i suoi piedi si posarono sullo zerbino quasi abbandonato a sé
stesso sentì il cuore fargli una capriola: all'interno infatti era perfettamente
percepibile un'aura famigliare.
Con titubanza bussò tre volte alla porta ed attese una qualche risposta
che, anche in quel caso, non arrivò mai.
Alzò lo sguardo ed osservò lo stipite chiaro. Respirò profondamente
...
« Papà ... » dall'altra parte la sua voce riecheggiò
distintamente raggiungendo chi richiesto che però non si mosse di un
millimetro rispetto dove stazionava. Trunks si morse la lingua un po' per rabbia,
un po' per altro. « ... Vegeta ... » un'altro respiro « ...
sono io. Posso entrare? ».
Ancora una volta: nessuna risposta.
Il lilla rimase ad osservare la scura porta per un lungo, interminabile minuto.
Mandò giù un poco di saliva prima di poggiare la mano destra sul
pomello metallico. Si fece deciso sul da farsi e la sua espressione sul volto
mutò di conseguenza « Chi tace acconsente. Io entro ».
Aprì la porta deciso, con un solo gesto ma fu costretto a richiuderla
all'istante davanti a sé quando il padre gli puntò addosso il
palmo aperto di una mano mentre lo osservava furente ... « IO NON HO AUTORIZZATO
NIENTE! TORNA FUORI! » e dopo aver urlato ciò Vegeta colpì
con un'onda d'energia una parte del pianerottolo incenerendone la maggioranza.
Trunks arretrò di qualche passo riappoggiando le calzature sull'erbetta
vicina. Con una mano si risistemò i capelli che, all'improvviso "Benvenuto",
si erano sparpagliati da una parte all'altra facendo perdere in alcuni punti
la piega abituale. Riavvicinandosi vide che la porta era rimasta aperta ...
poggiò una mano su di essa ma non la scostò.
« Papà ... posso? » il lilla non udì nulla provenire
dall'altra parte pertanto varcò la soglia con un lieve timore guardandosi
attorno svariate volte prima di terminare l'azione successiva ovvero: avanzare
chiudendosi la porta alle spalle con un tocco leggero. Un piccolo ciocco si
udì alle sue spalle seguito poi da un cigolio. Trunks si voltò
e vide che la porta era ancora aperta. Si incamminò verso di essa e con
un'altro gesto di mano la fece riavvicinare allo stipite nel quale la serratura
non attendeva altro se non scattare. La superficie legninea rimbalzò
non andandosi ad incastrare nel punto desiderato. Il lilla provò più
volte rimediando però il medesimo risultato e poi, all'ultimo tentativo,
sorrise voltandosi verso il salottino nel centro del quale il padre l'aveva
attaccato pochissimo prima e che continuava a tenergli le spalle « Hai
rotto la porta ... ».
Vegeta alzò le spalle mentre fece riecheggiare un sogghigno nell'intera
stanza « Tzk, non ha la minima importanza ... » il Principe dei
Sayan si voltò con lentezza guardando negli occhi la "sua"
creatura e sorrise mentre con una mano guantata alzava un piccolo foglietto
... alla vista di quell'oggetto anche gli occhi azzurri si illuminarono.
« ... La porta la aggiusterai dopo. Adesso fammi vedere questo visto che
mi hai trovato ».
Il figlio sorrise raggiante « Sì ».
La piccola capsula dai colori chiari venne inserita in un apposito
forno nel quale, dopo un totale inserimento e una rotazione completa in senso
orario, si bloccò facendo udire anche un suono secco quando ciò
accadde. Voltò un attimo gli occhi verso il padre il quale, con una freddezza
disarmante per nascondere l'eccitazione per il nuovo e gradito regalo, continuava
ad osservare silenzioso l'uscio di pesante metallo attendendo l'agognata serie
di novità. Il sayan più giovane premette il bottoncino presente
sulla capsula e un lieve e poi sempre più forte "Woooom" iniziò
a farsi strada in quelle mura accoglienti. I due uomini si allontanarono appena
dall'uscio quando lo videro illuminarsi di un rosso acceso il quale sembrava
aver tramutato la porta in una lastra incandescente. Il silenzio ritornato segnalò
la fine dell'aggiornamento. Trunks tornò al piccolo pannello a fianco
della porta e compiendo azioni inverse riestrasse il piccolo oggetto e infine
lo gettò tranquillo in una pattumiera lì vicina poiché
divenuto inutile. Il lilla si voltò nuovamente verso il principe dei
sayan e con una mano aperta in sua direzione gli fece cenno che da quell'attimo
poteva rientrare in quel luogo. Vegeta non disse nulla, non accennò nemmeno
ma con una seria determinazione fece i pochi passi che servivano verso la porta
e si fermò davanti ad essa. Poggiò entrambe le mani guantate sulla
grande valvola di apertura e la rece ruotare. Dopo aver udito lo scatto della
serratura tirò la pesante porta verso di sé e si apprestò
ad entrare seguito da un Trunks che teneva il cuore in gola poiché grande
era la speranza per la buona riuscita della nuova stanza. Vegeta rimase a contemplarla
in silenzio elencando nella sua mente tutte le differenze che poteva intravedere:
rispetto alla precedente era molto più ampia e il soffitto era più
alto, all'esterno sicuramente quella stanza sarebbe apparsa come la più
ampia ma di certo non come la più alta anche perché i cinque scalini
inseriti ai piedi della porta segnalavano l'interramento di una parte di essa;
la grande ed unica parete curva, a dispetto delle quattro perpendicolari precedenti,
donavano un maggiore virtuosismo al tutto. Il pannello dei comandi era rimasto
perfettamente al centro della stanza e Vegeta s'infastidì un poco al
pensiero di ritrovarsi all'interno di una abnorme ciambella ...
Trunks si accorse immediatamente del cruccio e cercò di porre rimedio
esponendo le sue motivazioni: scese anch'egli i cinque scalini, si fermò
al fianco del padre che continuava a non osservarlo ed incrociò le braccia
« Lo so che dà fastidio ma non avevo la possibilità di spostarlo
da lì ... ».
Gli occhi color della notte ruotarono appena « E questo che vorrebbe dire?
» il tono duro ammetteva una risposta decente.
« Beh ... » iniziò il lilla avanzando appena verso il pannello
dalla forma cilindrica che spuntava dal terreno e proseguiva fino a toccare
la sommità della stanza « ... Ho provato a spostarlo ma qualsiasi
mutazione della sua locazione ne peggiorava le prestazioni ... » a Vegeta
sarebbe bastò così ma Trunks proseguì « ... Per poter
fare una modifica radicale sotto questo aspetto mi sarei dovuto metter quì
e modificare ogni cosa personalmente impegnandoci all'incirca una settimana.
A parte il fatto che molto probabilmente non avresti acconsentito ad un tempo
di lavorazione così "lungo" io stesso non mi sarei potuto trattenere
così tanto ... » le giovani mani si poggiarono vicino al bottone
di accensione e si chiusero lentamente a pugno « ... Ora come ora non
mi posso permettere certe libertà ».
Il Principe rimase in silenzio fino all'ultimo ed incrociò le braccia
attorno alla sua armatura che tanto ricordava la vecchia per non dire che era
identica ... altro regalo del figlio. Il maggiore si sorprese nel ritrovarsi
comunque pienamente soddisfatto del tutto mantenendo per se quel pizzico do'orgoglio
che il giovane della speranza racchiudeva ogni qualvolta ... si ritrovò
addirittura a pensare che avesse fatto fin troppo ... o quasi.
« Và bene così » Trunks si ritrovò spiazzato
a quelle poche parole, in effetti aveva sempre immaginato tutt'altra risposta
da uno come lui ... quando si voltò indietro per osservarlo lo ritrovò
con il naso alto a contemplare prima l'una poi l'altra parte di parete mentre
si avvicinava con passo flemmatico.
« Per il resto quali sono le migliorie? » a quella domanda il lilla
parve risvegliarsi e contento del fatto che il padre fosse curioso di sentire
il resto iniziò ad esporre i vari elementi: « Allora, per prima
cosa l'interramento parziale della stanza farà in modo che la temperatura
al suo interno rimanga sempre costantemente fresca come adesso. Nella stanza
precedente infatti dopo un paio d'ore l'aria diveniva quasi irrespirabile ...
» Vegeta si guardò attorno ma sinceramente non provò tutto
quel fresco annunciato « ... Te ne accorgerai allenandoti. In secondo
luogo la unica superficie curva permette alle onde, all'aria in generale, di
spostarsi con una velocità elevata raggiungendo anche ragguardevoli picchi
... Ma questo era presente anche nella navicella che usavi anni fa quindi penso
che sia soltanto un "Ritorno al passato" ». Trunks fece cenno
al padre di avvicinarsi e quest'ultimo gli si fermò a fianco «
Il pannello dei comandi e rimasto pressoché invariato: con il bottone
giallo accendi e spegni la stanza mentre con queste frecce alzi o abbassi la
gravità ... » iniziò il glicine indicando ogni singolo pulsante
« ... Sono riuscito ad aumentare la gravità del 300% ... Non ho
provato il picco massimo sulla mia pelle ma ho comunque visto gli effetti che
può produrre una forza del genere ... » il padre aguzzò
l'udito sempre più curioso « ... Avevo posizionato una dura roccia
nel centro della stanza ma poi questa, dopo pochi istanti si è tramutata
in polvere finissima. Un cubo di metallo invece, dopo una decina di minuti,
si è avvicinato moltissimo dall'assumere l'aspetto di una lastra ...
Papà, ti prego di non prendere troppo sottogamba questa stanza ...».
Al termine di quelle rivelazioni il principe sogghigno felice alla sola idea
di potersela vedere con un limite tanto alto. Trunks comprese in pieno il suo
sguardo ma sperò che non fosse tanto sciocco da non fare le cose per
gradi « Questi tre pulsanti nuovi sono le modifiche che ho inserito io
personalmente ... » il principe recuperò la concentrazione ed iniziò
ad osservare quei nuovi pulsanti: uno verde, uno viola e uno nero ... «
... Spingendo il primo bottone, da un pannello posto nel terreno, usciranno
dei robot satelliti come quelli che ti aveva fatto anni fa il nonno con l'unica
differenza che sono molto più resistenti ... » Vegeta annuì
« ... Ecco la prima vera novità. Spingi il bottone » lo incitò
Trunks facendogli spazio, per renderlo maggiormente partecipe.
Vegeta fu come al solito schietto e diretto: « Non mi fare perdere tempo!
».
Il figlio non se la prese e dopo un "Va bene" premette il bottone
viola al posto dell'invitato. Un lieve suono di motori iniziò ad udirsi
ma nessun cambiamento di vide.
« Embè? » sentenziò il moro alquanto seccato. Trunks
in risposta alzò una mano e generò su di essa una piccola sfera
d'energia. La lasciò andare e questa guizzò rapida alle loro spalle,
percorse la stanza in un moto circolare tornando nel punto in cui era stata
lanciata automaticamente ... il padrone non la comandava affatto. I due la schivarono
senza problemi e quella continuò facendo un'altro giro con la forza cinetica
che aumentava secondo dopo secondo.
Vegeta ghignò « Beh, tutto quì? ».
Trunks sorrise accettando la sfida « Non proprio ... » e dopo aver
pronunciato ciò generò una pioggia di onde ad intervalli differenti.
Rotazione dopo rotazione delle masse luminose per loro diveniva sempre più
difficile evitare i colpi ... Vegeta si morse la lingua ancora una volta soddisfatto
però dell'opera.
Allenamento a sorpresa: il glicine, dopo aver schivato un paio di onde si avvicinò
con uno scatto al pannello dai comandi e premette deciso il pulsante giallo
attivando così la gravità.
« Tzk! Sei in grado di sopportare tutto questo Trunks? » bofonchiò
Vegeta in segno di sfida mente con maggiore impegno evitava le onde. «
Scherzi? ... » iniziò il glicine mentre dirigeva apposta verso
il genitore le onde che non riusciva ad evitare « ... Mi sono per me una
stanza uguale e la uso tutti i giorni ». Il principe si sentì punto
sul vivo « COSA?! Ne avevi già una pronta?! E perché allora
hai aspettato tanto a portarmela?! SPIEGA! ».
Il ragazzo del futuro si disfò di parecchie onde con l'ausilio di un'altro
colpo energetico che però non si lasciò sfuggire « Guarda
... Guarda che l'ho terminata l'altro ieri! ». Il principe dapprima rimase
in silenzio ma poi urlò con forza ponendo fine a quel perpetuo "giramento
di palle". Il glicine nel frattempo rispense la gravità ed iniziò
ad osservare il genitore con un fisico lievemente sudato ... « Allora,
come ti sembrava? ».
Vegeta non si scucì: « Non male ». Trunks si accontentò.
« Ora ti mostro l'ultima novità ma prima ... » l'ometto si
inginocchiò e aprì uno sportello sotto al pannello e ne estrasse
una piccola bomboletta spray « ... spruzzati addosso questo » disse
poi lanciando l'oggetto verso il padre che lo afferrò semplicemente.
« Cos'è? »
« E' un attrattivo per le molecole di un particolare metallo. Non ti preoccupare,
l'ho testato su di me varie volte e non mi è mai successo nulla ... ».
Il principe si spruzzò addosso con riluttanza un poco di quella sostanza
inodore e incolore prima di rilanciare la bomboletta in direzione del ragazzo.
Trunks sistemò il tappo di plastica che era stato mal sistemato e rimise
il flacone al proprio posto.
« Molto bene ... » iniziò prima di spingere il bottone nero
dopo il quale dal terreno, accompagnato da un piccolo rollio, si alzò
un alto e stretto cilindro di vetro nel quale vi era un liquido scuro «
... La mamma si è complimentata tanto con me, spero che ti piaccia ...
» il glicine, sotto lo sguardo severo dell'altro, si avvicinò al
monolito e da esso ne staccò via un piccolo pezzo di metallo dotato di
numerosi microchip. Lo osservò e lo fece vedere anche al padre «
... Prima di aprire la valvola come farò adesso ricordato sempre di staccare
sempre uno di questi pezzi e di tenerlo con te. Ce ne sono altri quattro vergini
oltre a questo ma anche se il numero è esiguo sono sicuro che ne farai
buon uso ... ».
« Ce ne sono solo cinque allora » disse logicamente Vegeta.
« All'inizio erano sei ma uno l'ho utilizzato ed è ancora in memoria.
Togliendo questo che utilizzeremo adesso ce ne saranno altri quattro. Apro la
valvola ... » mormorò il glicine avvicinandosi all'alto tubo e
ruotando la piccola valvola che si trovava alla base di esso. Un liquido denso
e scuro iniziò a colare verso il basso indirizzandosi poi verso il principe
dei sayan evidentemente attratto dalla sostanza spruzzata in precedenza.
L'istinto di togliersi i dosso quel vischiume nero fu altissimo per Vegeta ma
si trattenne alla raccomandazione del figlio: « Non ti preoccupare, ne
vale la pena ».
Il principe si lasciò ricoprire interamente ... Trunks gli andò
vicino e inserì il piccolo oggetto dotato di chip in un punto nel quale
l'agglomerato di quella sostanza metallica era maggiore e parlò nuovamente:
« Ora le particelle si staccheranno ma sappi che se non applichi l'oggetto
che ti ho fatto vedere prima queste ti rimarranno addosso finché l'effetto
dello spray non sarà svanito, il che comporta una seccatura di minimo
sei ore ... ».
L'intero impasto color della notte si staccò dall'individuo permettendo
nuovamente al sayan di muoversi con scioltezza. Il figlio si avvicinò
al padre dopo aver rispinto il bottone scuro e aver permesso all'oggetto cilindrico
di ritornare nel sottosuolo. Trunks sorrise raggiante notando lo sguardo stupito
del padre nel vedere la massa informe solidificarsi assumendo le sembianze del
proprietario.
« Io lo chiamo "Guerriero Oscuro" ... » iniziò
il ragazzo con un tono di voce alto e carico di energia aprendo appena le braccia
in direzione del nuovo essere « … Le molecole di metallo che ti
si erano attaccate al corpo hanno memorizzato la loro posizione e l’inserimento
del chip permette a tutto il complesso di rimanere amalgamato e tenere tutte
le nozioni in memoria … » il giovane sayan si avvicinò alla
massa oscura lasciandosi alle spalle l’uomo dalla capigliatura a fiamma
che lo continuava ad osservare con malcelata curiosità. Il glicine si
fermò a fianco della creatura, poggiò la mano destra sul fianco
mentre con la sinistra indicava il cranio con sopra una forma che ricordava
la capigliatura del principe Vegeta « … Questo essere non ha nulla
memorizzato al momento se non la posizione dei vari “tasselli” del
corpo pertanto ora come ora non ti potrà essere utile negli allenamenti.
Bisogna tenerlo per un qualche tempo in disparte in modo che assimili ulteriori
informazioni » e dopo aver detto ciò Trunks spostò di peso
l’essere facendolo poggiare a terra e con la schiena contro il muro come
se fosse stato un burattino senza vita. Vegeta era a dir poco scocciato di quella
seccatura: « CHE COSA?! E allora che cavolo me ne faccio io di quel coso?!
».
Il giovane scienziato fu rapido nel mettere le mani in avanti per tranquillizzare
il genitore « Calma papà, parli troppo presto! Ora ti spiego …
» Trunks si riavvicinò al padre e cercò di parlargli con
tutto il rispetto che egli richiedeva ogni volta « … Vedi, ora è
come un bambino incapace di camminare, non può fare nulla ma guardandoti
può imparare in fretta, all’istante! Gli basteranno pochi minuti
per divenire un combattente base dopodiché ti potrà sfidare apertamente
e continuare ad imparare nel frattempo riuscendo a fare poi ogni tuo singolo
colpo ». Vegeta alzò un sopracciglio alquanto dubbioso e il glicine
aggiunse dell’altro « Anche quando tu combatti contro un’altra
persona lui immagazzina ogni informazione utile mediante i suoi “occhi”
pertanto anche quando non vuoi che ti sia tra i piedi lui starà in disparte
ma non sarà mai inutile quindi … » a Trunks venne impedito
di proseguire: il principe dei sayan si voltò verso il giovane e gli
sferrò un pugno tale da farlo staccare da terra e mandarlo a schiantare
contro il pannello dei comandi. Il glicine ricadde faccia a terra e si rialzò
dopo poco massaggiandosi il viso con la mano destra mentre con la sinistra si
aiutava a rialzarsi. Vegeta strinse i pugni e li mantenne chiusi lungo i fianchi.
Osservò silenzioso il figlio che si rialzava e che lo scrutava con un’espressione
stupita e alquanto spaesata … evidentemente non riusciva a spiegarsi quel
gesto improvviso.
Prima che il lilla potesse proferire qualcosa il sayan maggiore chiese immediatamente
informazioni: « Hei, Trunks! Come si fa a richiamare quella cosa? ».
Il figlio terminò il piccolo massaggio ed osservò il Guerriero
Oscuro con uno sguardo che era tornato quasi quello di sempre « Beh, visto
che è una tua copia lo puoi richiamare come meglio credi. Tanto risponderà
soltanto ad un tuo richiamo a meno che non sarai tu stesso a ordinargli diversamente
».
Vegeta si espresse con un ghigno contento del fatto che avesse pieno potere
su di quella creatura e si rivoltò verso di essa « Mostro, alzati
» gli ordinò con voce dura e l'essere, come su comando, si alzò
senza emettere il minimo suono. A un gesto della mano destra del sayan maturo
il mostro si avvicinò maggiormente e si fermò rigido come un soldato
ad un gesto differente della medesima mano. Vegeta si mise davanti all'uomo
oscuro e lo fissò nel punto in cui dovevano stare gli occhi ... «
Prova a colpirmi » gli ordinò e dopo una millesimale frazione di
secondo l'ombra si mosse: la mano destra si chiuse a pungo e venne portata a
gran velocità in avanti con la medesima movenza che aveva compiuto il
Principe dei Sayan poco prima contro il proprio figlio mancandolo però
di pochi centemetri poiché "l'attaccato", che sapeva già
come si sarebbe svolta l'azione, si era piegato indietro con la schiena evitando
così di ritrovarsi con una guancia tumefatta. Vegeta indietreggiò
di un passo vedendo riattaccare l'essere con il medesimo colpo dotato della
medesima forza e sorrise al pensiero che in realtà quella massa metallica
era a dir poco stupida: non cambiava nemmeno l'arto con cui attacare. Dopo altri
tre colpi identici, dopo i quali il sayan moro ridacchiò sprezzante,
l'originale si avventò con furia contro la creatura artificiale e iniziò
a tempestarla di colpi rapidi e violenti non lasciandole il minimo spazio e
facendola arretrare fin contro la parete ricurva sulla quale, istante dopo istante,
alcune chiazze scure si staccavano dal guerriero oscuro andando a sporcare il
terreno come se fosse stato sangue. Trunks osservò il genitore esterrefatto
di ciò che stava compiendo: stava letteralmente facendo a pezzi un pupazzetto
senza vita.
Il principe si staccò e si alzò in volo andando quasi a toccare
il soffitto con la punta dei capelli, portò le mani sopra alla nuca e
concentrò su di esse due potenti sfere d'energia mentre il Guerriero
Oscuro, o Mostro, si staccava placidamente dalla fredda parete.
« AVANTI MOSTRO! ... » urlò Vegeta a pieni polmoni attirando
l'attenzione dello stravagante essere « ... FAMMI VEDERE CHE SAI FARE!!
» e dopo aver urlato ciò abbassò rapido le braccia lasciando
che il potere accumulato nelle due sfere si andasse a indirizzare nella direzione
prestabilita.
Il Vegeta Oscuro piegò appena la schiena all'indietro e lasciò
che il colpo andasse ad infrangersi contro la parete curva che annullò
ogni effetto dell'attacco dopodiché, con uno scatto sorprendente, si
alzò anch'egli in volo e si gettò contro colui che aveva emanato
l'ordine: Trunks lo vide sferrare pugni a più non posso a velocità
incredibile e a schivare i successivi attacchi altrettanto rapidamente emulando
i movimenti che effettuava il principe davanti a lui come se fosse stata davvero
la sua ombra. Quando la copia colpì l'originale con un pugno carico in
pieno volto, il ragazzo del futuro si ritrovò felice nel vedere sul viso
del padre un sorriso di soddisfazione prima che quest'ultimo colpisse il nemico
con un pugno tale allo stomaco che fece piegare la massa oscura in due nonostante
non avesse organi che si potessero lesionare al suo interno ...
Trunks strinse forte i pugni mentre un largo sorriso gli si dipingeva sul volto
« Visto papà?! Non è incredibile? Ti sarà utilissimo,
ne sono certo! ». Il padre proseguì la sua lotta come se fosse
stato completamente sordo ma il figlio non si scoraggiò e si andò
a sedere sulla piccola scalinata composta da quei cinque gradini e continuava
a sorridere gioioso del fatto che il genitore, anche se non lo volesse dare
a vedere affatto, era molto soddisfatto dei doni e quell'ultimo poi avrebbe
sicuramente scatenato la gelosia del grande rivale Son Goku e pertanto il grande
Principe dei Sayan sarebbe apparso in un qual modo superiore all'essere di infimo
livello sociale. Trunks si trovò davvero orgoglioso del suo operato e
poggiò i gomiti allo scalino disponibile e proseguì l'osservazione
di quel macabro svago che diveniva via via sempre più violento ma comunque
a parer suo abbastanza sicuro poiché l'emulo non avrebbe mai potuto superare
in forza o potenza il proprio originale rimanendo al livello massimo individuato
... in sostanza: la copia non sarebbe mai divenuta più forte rispetto
al principe. L'unica eventualità sarebbe stata che in futuro Vegeta si
sarebbe rammollito ma era una possibilità che il glicine escludeva senza
obbiezioni.
Dopo un'oretta circa Trunks riosservò l'orologio e dopo di esso il padre:
appariva alquanto spossato ma soddisfatto pertanto si alzò in piedi e
gonfiò il petto « Papà, non è forse il caso di fare
una pausa? Io poi devo andare a pranzo ... ».
Vegeta alzò rapido una mano verso la sua copia e corrugò le sopracciglia
« STOP! ... » urlò prima di voltarsi poi verso il figlio
non esattamente "suo figlio" « ... Dov'è che vai te?
» gli chiese con una punta di nervosismo nel tono utilizzato.
Il lilla guardò prima il Guerriero Oscuro che al richiamo si fermò
all'istante e poi il padre con una leggerissima goccia di sudore che gli scendeva
dalla fronte « Io devo andare a pranzo dai Son, mi hanno invitato ».
Il principe atterrò poggiando entrambi gli scarponcini a terra, fece
alcuni passi in direzione della porta di uscita e si fermò dinanzi al
figlio porgendogli però il fianco destro della sua figura. Vegeta alzò
rapido l'occhio destro e con esso squadrò il figlio in una frazione di
secondo rimanendo però in silenzio. Trunks deglutì. L'uomo dai
capelli a fiamma avanzò salendo sul primo scalino della scaletta e fermandosi
su di esso sentendo sulle forti spalle lo sguardo dell'unico nascituro ... «
Fai quello che ti pare ma prima dimmi come rinchiudere quella cosa ... ».
Il lilla annuì non riuscendo a cogliere quella punta di amarezza intrinseca
in quelle poche parole ...
« Prima devi ordinare alla copia di avvicinarsi, devi estrargli la piastra
con il chip di memoria dopodiché rispingere il bottone nero del pannello
di controllo. Quando si rialzerà il tubo dal terreno il liquido tornerà
automaticamente nel contenitore ed esso si sigillerà e tornerà
nel sottosuolo. Prima che ciò avvenga dovrai sistemare il chip in alto
dove stava prima e una lastrina di colore rosso su di esso ti indicherà
che è già occupato da informazioni e quindi non è più
vergine. Capito? ».
Vegeta non si voltò affatto ma annuì mentre con una mano guantata
apriva la porta di metallo « Il mostro mettilo via te ».
Ammutolito Trunks lo lasciò sparire all'interno della casa.
Terminata la piccola faccenda all'interno della stanza d'allenamento
il ragazzo del fututo ne uscì composto, richiuse la porta alle spalle
e tramite una ridotta tastiera numerica che si trovava al di sopra del foro
per l'inserimento della capsula d'aggiornamento digitò un codice segreto,
conosciuto soltanto da lui e il genitore, il quale permise di attivare un sistema
che impedisse l'accesso in essa ai non autorizzati. Questo sistema, inserito
fin dalla primissima stanza progettata da Trunks, secondo il giovane doveva
impedire possibili incidenti verso coloro che non erano esperti combattenti
mentre per Vegeta era soltanto un modo per tenere lontano le seccature.
Il lilla si diresse nel salotto e poi nella calda cucina nella speranza di trovare
il padre o seduto sul comodo divanetto blu oppure ad abbeverarsi con una bibita
fresca ma entrambe le brevi ispezioni non portarono a nessun risultato soddisfacente
infatti l'uomo richiesto non era in nessuna delle due stanze. Uscendo dalla
cucina il ragazzo osservò le piccole scale di legno chiaro che portavano
al piano di sopra con una leggera punta di dubbio poi però, sentendo
la porta di legno del bagno aprirsi e poi chiudersi con violenza comprese che
Vegeta era nei paraggi. Deciso si affrettò a salire i gradini trovandosi
al piano superiore.
Appena giunto nel reparto notte vide che la porta dei servizi era aperta e dalla
fessura ne usciva fuori un gran calore affiancato da una grande nuvola di vapore
profumato ma, sentendo che nessun sanitario era in funzione, si avvicinò
alla porta della camera e bussò sulla bianca superficie un paio di volte
« Papà, posso entrare? ».
Passò un minuto intero prima che si udisse dall'altra parte un "Entra"
affogato in una serietà spiazzante. Trunks varcò l'uscio leggermente
agitato poiché il padre era sempre, troppo imprevedibile. Alzò
gli occhi verso il soffitto a cupola di vetro dopo che ebbe richiuso la porta
con un leggero colpo di mano: su rischiesta di Vegeta aveva progettato quella
stanza in modo che fosse la più alta, la più centrale e che grazie
alla soffittatura trasparente fosse la più luminosa e la più bella
di tutte. Secondo il ragazzo l'aveva richiesta per poter vedere le stelle ...
Riabbassò gli occhi ormai sazio dell'osservazione di quell'azzurro limpido
e li lasciò fissi su di un principe che, dopo essersi vestito della sua
biancheria intima, si era seduto sul fondo del comodo letto matrimoniale e gli
donava le spalle mentre con quegli occhi neri sembrava interessato a carpire
i misteri di un comune comò.
« Cosa vuoi? » sibilò il moro facendo per un istante rabbrividire
Trunks che era ancora impalato dinanzi a quella porta.
Il giovane deglutì « Ecco, io dovrei andare adesso però
dopo torno, promesso » ... la sua derminazione non era molto convincente
....
« E allora? Sei venuto solo per dirmi questo? Vattene se non hai altro
... » la voce del Principe divenne ancora più grave e il figlio
percepì a pieno quel senso di astio che aleggiava in quella luminosa
stanza generandogli un pesante nodo allo stomaco.
Poi, ecco un'idea ...
Trunks cercò di tornare raggiante « Perché non vieni anche
tu? Sarà divertente! » esclamò infine con un sorriso sulle
labbra.
Vegeta si voltò verso il glicine con una vena pulsante sulla fronte quasi
pronta ad esplodere e scattò in piedi come se avesse avuto una molla
sotto al sedere « CHE COSA?! TI E' DATO DI VOLTA IL CERVELLO!?! »
con passo pesante ma cadenzato il temibile principe mise il figlio spalle al
muro e lo afferrò con una mano alla camicia strattonandolo appena senza
riuscire però a mettergli paura « No papà, dico sul serio.
Mi hanno invitato, è vero, ma passiamo poco tempo assieme quindi ho creduto
che ti avrebbe fatto piacere ... ».
Vegeta strinse maggiormente il pugno facendo ribollire ancora la rabbia «
PIACERE UN CORNO! IO NON VADO DA KAHAROTH, QUELLA TERZA CLASSE!! LEVATELO DALLA
TESTA!! ».
« Strano, eppure a me risultava che tu e Goku vi allenaste assieme nell'aldilà
... » mormorò poi il glicine lasciando il padre di sasso e con
i suoi castelli in frantumi mentre si esibiva in una smorfia davvero buffa che
includeva gli occhi sbarrati e la bocca aperta ... Prima che Trunks potesse
però controbattere Vegeta si fiondò al centro del largo lettone
e ivi fermò incrociando braccia e gambe e mettendo sù un bel muso
...
Il giovane sayan ridacchiò un poco trovandolo buffo mentre osservava
nuovamente le sue spalle « Dai, è solo un pranzo, che ti costa?
».
Il moro voltò la testa da una parte e chiuse gli occhi indignato «
Umpf! Un conto e tempestarlo di cazzotti un conto è mangiarci a tavola!
Non mi abbasserò alla sua infimità!! ».
Trunks si poggiò alla parete con la schiena e incrociò anch'egli
le braccia mantenendo però quel tenero sorriso « Eddai, un boccone
e poi ce ne andiamo ... E magari dopo puoi fare vedere anche a Goku la nuova
stanza per la gravità. Oltretutto non puoi mangiare carne in scatola
per sempre ... approfittane visto che cucina Chichi, è un'eccellente
cuoca e poi ... » il lilla non aggiunse altro quando notò che da
quando aveva proferito che poteva far vedere la nuova stanza a Goku (e quindi
pavoneggiarsi con lui) aveva smesso di ascoltarlo. Il ragazzo sbuffò
rassegnato « Allora, andiamo? ».
Vegeta mugolò qualcosa ma poi balzò giù dal letto e si
infilò un'altra tuta da combattimento pulita identica a quella che portava
poco prima « D'accordo ma spero che sia una cosa rapida » e dopo
avere terminato la vestizione si dileguò dalla stanza con un figlio che
lo seguiva a ruota.
Il viaggio verso casa Son fu lungo poiché il silenzio
tra i due personaggi, dei quali soprattutto uno sembrava restio al dialogo,
sembrava far allungare il tragitto e chi dei due percepì maggiormente
la pesantezza della cosa fu il giovane Trunks che però strinse i denti
e lasciò correre pensando che fosse già tanto che il padre avesse
accettato di accompagnarlo.
Quando atterrarono dinanzi alla piccola porta d'ingresso il glicine si guardò
attorno ed alzò un sopracciglio quando non scovò più la
sua macchina ... non se ne preoccupò più di tanto pensando che
Gohan l'avesse parcheggiata sul retro.
Vegeta, preceduto da un ragazzo tranquillo, posò i suoi regali piedi
sul piccolo zerbino e con forza (trattenuta s'intende) bussò energicamente
sulla porta dell'abitazione del suo eterno rivale ed attese che un individuo
di terza classe gli aprisse.
« Questo dev'essere Trunks! ... » udirono i due dall'esterno notando
il tono femminile e alquanto isterico « ... GOHAN! Vai ad aprire per favore
che io mi stò pulendo le mani!! ».
« Sì, sì, vado » la voce del primogenito Son si udì
forte e chiara e dopo quella affermazione i due sayan della diversa famiglia
poterono percepire l'avvicinarsi della sua aura passo dopo passo. La porta si
aprì di una decina di centimetri dopodiché venne aperta completamente.
Gohan, vestito di una tenuta decorosa (una divisa da combattimento viola e rossa)
apparve alquanto stranito nel vedere assieme al suo amico atteso anche qualchedun'altro
« Salve Vegeta, che sorpresa ... ».
Il Principe dei Sayan mugolò un "Ciao" forzato mentre il glicine
cercò di apparire più caloroso: « Ciao Gohan! Ho chiesto
io a papà di aggiungersi, non è un problema vero? ».
« No, credo proprio di no » bofonchiò il giovane moro comunque
ancora sorpreso mentre nel frattempo una Chichi battagliera, poiché non
comprendeva il perché il loro ospite era ancora alla porta, si avvicinava
con passo deciso ricordando una sottospecie di militare ma con tanto di burazzo
ancora in mano « Gohan, cosa aspetti a farlo entrare? E' scortese lasciare
un invitato alla porta ».
« Sì mamma, hai perfettamente ragione » e dopo aver detto
ciò il Son si spostò di lato lasciando che i due ospiti facessero
il loro ingresso nell'abitazione ma poi, quando Vegeta vide la signora di casa,
sorrise beffardo e disse al moro primogenito una cosuccia alquanto disdicevole
... « Trunks non mi aveva detto che ci sarebbe stata anche la nonna ...
».
Chichi divenne di sasso ma le bastarono pochi istanti per riprendersi e per
... fare battaglia: la donna si avvicinò pericolosamente al principe
con le maniche del chimono arrotolate ai gomiti e con un'aria nullaffatto carina
o perlomeno non del tutto compiacente « CHE COSA?!?! Ripetilo se ne hai
il coraggio! ».
Vegeta mutò li suo ghigno divenendo più sadico del normale mentre
i due poveri ragazzi si guardavano vicendevolmente senza sapere cosa poter fare
« Tzk! Sembri una vecchia ».
Una moltitudine di capelli corvini sembrarono uscire da quel chignon come se
fossero stati loro stessi ad essere offesi anche se la proprietaria, che stava
divenendo rossa in volto, non era da meno poiché stava letteralmente
perdendo le staffe « MA COME TI PERMETTI DI PARLARMI IN QUESTO MODO?!
SEI UN BUZZURRO!! ».
L'uomo dai capelli a fiamma chiuse gli occhi ed entrò nel salotto come
se nulla fosse sedendosi poi su una delle sedie che si trovavano attorno al
tavolo circolare « Bada a come parli donna! E poi non è affar mio
se non sei capace di accettare la realtà ».
L'ira della donna toccò il picco e con rabbia gettò a terra il
burazzo usato poco prima per asciugarsi le mani. Si voltò verso i due
giovani con due occhi talmente cattivi che potevano essere tranquillamente paragonati
a quelli di Vegeta « E VOI NON DITE NIENTE?! TRUNKS!! ». Il lilla
sobbalzò ma dopo aver fatto un cenno di assenso alla donna di casa si
avvicinò al padre che, ancora con nonchalance, se ne stava appoggiato
alla sedia con gli occhi chiusi. Cercò di parlargli serio « Papà,
per favore non fare così. Siamo ospiti ... » il glicine si bloccò
però sentendo alle spalle il fremere di qualcuno ...
« Trunks ... Io ho invitato te, non lui » disse Chichi con una punta
di veleno che immediatamente i due giovani, e anche principe, percepirono all'istante
anche se Gohan la rimproverò tempestivamente facendole capire che stava
esagerando.
Vegeta dal canto suo si alzò in piedi facendo cadere la sedia a terra
e se ne tornò in direzione della porta di ingresso « A me non me
ne importa niente di stare con degli individui di terza classe e con una donnaccia
isterica. Me ne vado ».
« Papà! Aspetta dai ... » il giovane del futuro poggiò
una mano sulla spalla del genitore cercando di fermarlo anche se a dire il vero
fu una voce conosciuta a tutti a bloccare la sua fuga ...
« Ma che cos'è tutto questo baccano? » Son Goku scese le
scale non capendo affatto la situazione ma riuscendo però a fare imbestialire
la mogliettina: « Ciao Vegeta! Ma che bello, anche tu pranzi con noi?
Hah, non vedo l'ora ... Chichi, è pronto da mangiare? Ho una fame ...
» terminò poi posando entrambi i piedi a terra mentre con la mano
destra si massaggiava la pancia.
La donna si avvicinò al compagno con le lacrime agli occhi e si aggrappò
alla sua divisa arancione « Mi ha chiamato nonna ... e poi vecchia ...
Buuuuuuu ... » e lì iniziò un poco a piagnucolare. Goku
si grattò la testa confuso « Ma chi cara? ». Lo sguardo di
lei tornò duro mentre con un indice accusatore indicava il Principe dei
Sayan che era tornato a ridersela di quell'atteggiamento da psicopatica che
in quel momento la donna si ritrovava. Goku dal canto suo non mutò espressione
...
« Suvvia Vegeta, d'accordo che Chichi non si tiene molto in forma e che
si stà trascurando però ... » l'urlo della moglie gli impedì
di proseguire: « GOOKUUUUUU!!! COME PUOI ANCHE TU DIRMI CERTE COSE!! »
« Ma Chichina ... » mormorò il grande Son Goku, l'eroe della
Terra, mentre inseguiva una donnetta impettita in cucina nel tentativo di rimediare
alla gaffe appena compiuta. Nel frattanto Gohan si scusò con gli ospiti
per l'atteggiamento della madre e li invitò nuovamente ad accomodarsi
alla tavola che non era ancora stata ricoperta di leccornie anche se era stata
apparecchiata. Il giovane moro poi si affrettò ad inserire le posate
per il nuovo in più spostando e restringendo lo spazio per le cose altrui.
« Mi spiace tanto per come si è comportata la mamma. Ogni volta
la solita storia ... » disse Gohan rivolto a Trunks mentre sistemava il
tovagliolo e sopra di esso le posate. Le palpebre che servivano a coprire gli
unici occhi azzurri all'interno di quel luogo si aprirono un poco « "Sempre
la solita storia"? Che vuoi dire? ».
« Beh ... » iniziò Gohan sedendosi in una sedia vicina e
poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia « ... non è la prima
volta che Vegeta rimane a pranzo » terminò infine tranquillo mentre
si versava un po' di acqua fresca dentro il suo bicchiere di vetro.
Gli occhi del lilla si strinsero all'istante e ruotarono in direzione del genitore
che nel frattempo si era allontanato dalla tavola e stava occupando il suo tempo
stando in piedi ad osservare fuori dalla finestra come se nulla fosse. La giovane
bocca si storse in una smorfia « Papààà ... io pensavo
che fosse la prima volta che venissi quì sai? ... ».
Gohan iniziò a ridacchiare comprendendo la situazione in corso e pertanto
ne approfittò per "vuotare il sacco": « Capita che ogni
tanto si fermi a pranzare quì dopo essersi allenato con papà ma
ogni volta tra lui e la mamma è una battaglia sempre per gli stessi motivi
e oggi non è un'eccezione. C'è da dire però che papà
suda sempre sette camicie per convincerlo ... ».
Trunks si portò una mano al mento e se lo massaggiò vigorosamente
pensando a chissà quali altre cose il padre gli stesse nascondendo non
sapendo che i misteri da parte erano già belli che finiti. Le sue meditazioni
proseguirono finché sulla porta d'ingresso non riecheggiarono dei piccoli
ciocchi ...
« Questo dev'essere Goten che è tornato da scuola ... Oggi ha fatto
tardissimo ... » mormorò il moro alzandosi dalla seggiola mentre
Goku, avendo terminato la discussione con la moglie (nella quale aveva avuto
la peggio) occupò la scrana che sarebbe poi stata tra sua moglie e Vegeta.
Prima che il ragazzo potesse raggiungerla, la porta si aprì da sola facendo
apparire all’interno del salottino una piccola nuvoletta d’orata
seguita da un piccolo bambino completamente sommerso da un pesante strato di
fanghiglia che copriva quasi completamente una vestita cinese dai colori azzurri
… Gohan rimase impalato come un fesso nel vedere addirittura in mezzo
ai capelli del bambino un grande numero di rametti come se con quelle decorazioni
“artigianali” volesse ricordare una qualche bestiola. Quando poi
il piccolo visino del fratellino si alzò verso il suo, il diciottenne
si trovò ancora più spaesato nel vedere quell’espressione
arricciata e con gli occhini gonfi pronti al pianto imminente.
« Mamma, vieni qui per favore … » disse Gohan a Chichi non
riuscendo a staccare gli occhi di dosso al bambino. La mamma abbassò
il fuoco sotto alla larga padella e si voltò verso la scena tranquilla
ma poi, quando vide le condizioni del suo povero tesorino, percorse i pochi
metri che le distavano con una velocità pazzesca, saltò con un
balzo la piccola nuvola Kinton e si inginocchiò abbracciando a sé
il piccolo Goten che, appena sentì la stretta calorosa, iniziò
immediatamente a piangere.
« Piccolo mio non piangere, non piangere. Adesso ci andiamo a cambiare
questi vestiti, a lavarci un po’ la faccia e poi si mangia … »
disse dolcemente Chichi all’orecchio del bambino prima di issarsi in piedi
tenendolo in braccio mentre i presenti osservavano silenziosi la scena senza
proferire parola anche se a dire il vero i due sayan dal sangue puro sembravano
alquanto disinteressati alla questione chi per un motivo chi per l’altro.
Il fratellone però si avvicinò alla mamma e gli tolse il frugoletto
di pochi anni dalle braccia « Ci penso io mamma, tu finisci con calma
». La donna annuì vedendo poi sparire i suoi due nascituri al piano
superiore. Sempre silenziosamente fece uscire di casa la nuvoletta dorata, richiuse
la porta e tornò ai fornelli per ultimare i suoi manicaretti.
Il silenzio aleggiò nel piccolo salotto per vario tempo e Trunks trovò
il coraggio di chiedere soltanto quando Chichi iniziò ad imbandire la
tavola con le sue prelibatezze: « Chiedo scusa, non vorrei apparire indiscreto
ma … » iniziò dubbioso del fatto che potesse proseguire o
meno « … Cosa è successo? Perché piangeva? ».
La donna posò al centro della tavola la grande padella nel quale vi era
del riso fumante con altri ingredienti, attese che tutti i presenti fossero
seduti composti e iniziò a riempire ogni piatto di una manciata di alimento
mantenendo sul volto una serietà che fece passare totalmente al glicine
la curiosità del sapere … « Non importa, chiedo scusa …
» mormorò poi il lilla afferrando con entrambe le mani il piatto
pieno portandoselo sotto il naso. La donna inserì il riso abbondante
in un termos in modo che rimanesse caldo e lo posò a fianco della sua
seggiola prima di sedervici sopra. Sgridò il marito poiché aveva
già iniziato a trangugiare il riso e lo ammonì per non aver aspettato
i figli. Sospirò portandosi una mano alla fronte … « Goten
se la cava a scuola: è bravo, gentile con tutti e coscienzioso. Purtroppo
ci sono alcuni bambini che non si comportano bene con lui e lo trattano male,
riducendolo com’è accaduto oggi … ».
Il ragazzo del futuro si concentrò maggiormente sulla questione «
E perché? ».
Chichi fece spallucce ma poi cercò di tornare solare quando rivide i
due giovani, specialmente il più piccolo, scendere la scaletta in legno
e avvicinarsi alla tavola « Bravissimi, avete fatto proprio in fretta!
» li acclamò lei facendo spuntare sul piccolo visetto un sorriso
come segno di vittoria.
Goten, vestito di una tuta arancione che pareva quasi identica a quella del
padre (i capelli poi sembravano fatti con lo stampino) corricchiò verso
la sedia vicina alla mammina e con un balzo vi fu sopra, con foga si legò
il tovagliolo al collo e impugnò nelle mani forchetta e coltello tenendosi
però pronto ad afferrare un cucchiaio nell’istante in cui ci fosse
stato bisogno. Gohan si sedette al suo fianco sorridendo poi a un Trunks alla
sua sinistra che osservava il fratellino curioso …
« Goten … » lo chiamò il fratellone con leggero picchiettio
di un dito sulla spalla sinistra attirando la sua attenzione « …
Hai visto che abbiamo ospiti, vero? ».
Il bimbetto guardò davanti a sé ma la prima cosa che vide fu la
faccia severa di Vegeta … « Sì, c’è l’uomo
cattivo … » mormorò mettendo su una faccia che fece morir
dal ridere Son Goku poiché spiaccicata a quella del rivale. Gohan ripeté
l’azione facendo voltare nuovamente il bambino e in quell’attimo
il fratello si fece indietro permettendo a Goten di vedere il secondo invitato.
Il bimbo rimase in silenzio poiché non sapeva chi fosse quell’individuo
…
« Goten, lui è Trunks, il figlio di Vegeta. E’ il ragazzo
venuto dal futuro, quello di cui ti ho parlato tanto ».
Gli occhi del Son più piccolo si illuminarono … Trunks, dal canto
suo, alzò una mano e lo salutò con un cenno accompagnato da un
largo sorriso.
… ssSQUEEEEZEEEEEeee …
Chichi fulminò il colpevole che immediatamente portò le mani in
avanti « Chichina, ma io ho fame! Non resisto più … ».
« Hah, insomma, fai quello che ti pare! » Goku recepì il
messaggio e iniziò ad abbuffarsi seguito da un Vegeta che non lo mollava
un secondo: anche a tavola l’eterna battaglia continuava!
A metà pasto l’attenzione tornò sul piccolo
sayan e su quello che era accaduto poco prima …
« Goten … » iniziò Trunks cercando di essere il più
garbato possibile « … se la cosa non ti disturba posso sapere perché
prima eri ricoperto di fango? ».
Il piccolo si portò il bicchiere pieno d’acqua alle labbra, ne
bevve un poco dopodiché riposò il contenitore di vetro sul tavolo
e si passò il tovagliolo sulla bocca … divenne triste al ripensare
a quella brutta scena e strinse forte le piccole dita attorno alle ginocchia
« Oggi mi hanno chiamato ancora scimmia puzzolente e nel cortile della
scuola mi hanno iniziato a lanciare il fango dicendo che avrebbe coperto il
mio odore … ».
« E la maestra? ».
« La signorina Midori li ha rimproverati ma mi ha confessato che molto
probabilmente lo faranno ancora perché secondo lei, con loro, le sgridate
non servono a niente … » mugolò il bimbo divenendo sempre
più piccolo.
« E non li combatti? Sento la tua aura sai e sono certo che sei fortissimo!
» disse poi il lilla convinto di ciò che diceva venendo però
ripreso dal padre: « Trunks! Sono cose che non ti riguardano, non ti immischiare!
».
« Mannò … » lo “calmò” Goku «
… Lascialo dire ». Vegeta ringhiò ed incrociò le braccia.
« Purtroppo l’ha fatto una volta ma è stato un vero disastro
… » iniziò Gohan posando la mano destra in mezzo a quel cespuglietto
di capelli corvini « … Il fatto è che non era ancora in grado
di misurare la propria forza e aveva fatto parecchio male ad alcuni di loro.
Oggi è diverso ma non vogliamo che sia violento con i suoi compagni perché
non farebbe altro che il loro gioco. Oltretutto la violenza, se a questi livelli,
non porta proprio a niente di buono ».
« Comprendo perfettamente, ritiro quello che ho detto ».
Il moro continuò « E inoltre sarebbe scorretto utilizzare la forza
verso coloro che non sono in grado di difendersi, gli “amici” in
questione infatti non praticano le arti marziali e quindi sarebbe come chiedere
a un perfetto ignorante i metodi di soluzione di un'equazione omogenea per la
determinazione di una soluzione particolare di un'equazione non omogenea (!)
».
In quell’attimo la figura di Goku apparve come l’esempio lampante
…
Chichi si alzò in piedi e raccolse da terra il contenitore vuoto del
riso « Trunks, tu che sei bravo mi verresti a da re una mano ai fornelli?
».
« Sì, subito » mentre il glicine si alzava e seguiva la signora
di casa in cucina il piccolo Goten lo seguì con gli occhi rispondendo
nel frattempo alla domanda che gli aveva posto immediatamente il fratello: «
Sì, è stato ancora Light … Non so davvero più come
comportarmi con lui, non riesco ad essergli amico ».
Ciao ragazzi/e! Purtroppo non sono riuscita ad aggiornare
ieri U.U il chap non era ancora concluso ...
Vegeta4ever: spero che stavolta
tu abbia un pochino di tempo in più anche se sono contenta del fatto
che mi rimarrai attaccata come una piattola XD un bacio!
Angelo Azzurro: Vegeta se fa
una cosa ha i suoi perché e anche il mistero delle scatolette verrà
svelato ... XD Certo, come no! Sono contenta che questo primo capitolo ti sia
piaciuto e per quanto riguarda Light ... beh, questo è solo l'inizio
e ci vorrà un pochino prima che entri in campo pienamente. Dimmi se anche
questo capitolo ti piace ok? Bacio ^^
Juu_Nana: Ho perso la tua venerazione
eterna ... mi spiace un sacco TT.TT ... Il nome di Light non è dato a
caso anche perché mi ero ispirata proprio a quel bel manga (del quale
attendo ancora l'arrivo dell'ultimo numero mannaggia!) ma in principio non si
muoverà molto ... gli mozzerò le gambe XDXDXD Spero che questo
capitolo ti piaccia! Un bacione scricciola mia e studia bene che io faccio il
tifo x te!!
folg_89: Il mio ometto ^^ Non
mi sbottono su quello che farà o meno Trunks anche perché altrimenti
farei prima a spappardellare tutto quanto in stile elenco e farei prima ...
:P Purtroppo non c'è azione in questo capitolo (ci sarebbe dovuta essere
ma x il motivo che già sai - ovvero pigrizia ^^"- e rimandato tutto
alla prossima) ma spero che in un pezzo specifico ti faccia almeno sorridere
... ti avverto per tempo che questo chappi verrà apprezzato di più
dalle signorine amanti di telenovelas ... Un bacio
Rory_Kaulitz: Mi fa davvero piacere
che la storia ti piaccia! Me happy (Days XD). Light si scoprirà man mano
... dimmi se anche questo capitolo è di tuo gradimento! Un bes!
Pepesale: Ciao new entry! Piacere,
io sono Laura. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia ^^ fammi sapere
se lo stesso vale x questo capitolo ok? Ciao, ti aspetto!
Fine. Premetto che questo capitolo non mi
piaccia granché perché verso la fine sento di essere stata troppo
sbrigativa ... spero comunque che il risultato sia accettabile. Giunti a questo
punto della storia mi piacerebbe sapere da voi lettori (se magari scrivete qualcosa
sono anche + contenta XD) le risposte a due semplici quesiti che ho da porvi
(e risp. please U.U): 1. I personaggi sono ancora in linea con quelli di
Toriyama o mi stò allontanando?
2. Domanda di pura curiosità rivolta a coloro che hanno iniziato a interessarsi
a questa storia avviata: quando avete iniziato a leggere? O meglio, quando vi
siete apprestati a leggere la fic a che punto era già arrivata la narrazione?
^^
Ora vi lascio carissimi. Statemi bene.
Un bacio a tutti, spartitevelo tra voi scImMIA
CAPITOLO 69
- UNA SITUAZIONE DIFFICILE -
Seguii la signora Chichi nella calda cucina e mi affrettai a
raggiungere il lavello appena ella me lo indicò con l'indice rigido e
lei per prima non si sorprese della montagna di padelle che erano infilate in
esso poiché sapeva bene che anche io ero un sayan e pertanto ero abituato
a vedere spettacoli simili attorno a me. Con l'ausilio della mano destra mi
slacciai l'orologio e lo poggiai in una zona del marmo bianco sul quale sicuramente
non ci sarebbe andata a finire acqua o quant'altro e successivamente chiesi
udienza alla "signorina" ...
« Quì cosa devo fare di preciso? » le chiesi indicando con
entrambe le mani l'alta pila di stoviglie. Chichi si legò nuovamente
un largo grembiule ai fianchi e si arrotolò le maniche ai gomiti «
Ti chiedo cortesemente di lavare quello che puoi mentre finisco di cuocere le
carni ... » puntò le mani ai fianchi e si voltò indietro
dove soggiornava il resto della famigliola Son e mio padre e sbuffò sonoramente
voltandosi poi nuovamente verso di me con aria dispiaciuta « ... Mi dispiace
molto chiederti questo favore ma quì nessuno dà mai una mano se
non su costrizione e in più non te lo avrei di certo chiesto se dopo
avrei avuto il pomeriggio libero per sbrigare le faccende di casa ... ».
Mamma mi aveva parlato spesso di Chichi e mi aveva raccontato che prima della
morte del mio maestro Gohan lei si prodigava senza sosta nel tentativo di dare
tutto il meglio per il bene del suo bambino: instancabile e testarda spesse
volte andava ella stessa in città al posto di suo padre, lo Stregone
del Toro, per racimolare lo stretto indispensabile per sopravvivere e sembrava
che le sue energie, nonostante il continuo avanzamento d'età a causa
dei brutti avvenimenti a causa dei cyborg 17 e 18, non avessero mai fine. Quando
suo figlio Gohan venne però a mancare, mia mamma ricorda con amarezza
la sua vitalità che giorno dopo giorno andava svanendo per colpa mia.
Sono disponibile con chiunque ma con lei tutto mi sembra diverso: ogni istante
passato con lei mi sembra uno sconto per la colpa commessa, uno sconto per avergli
portato via il bene più prezioso di tutti ...
« Trunks, tutto bene? »
Quando udii la voce femminile davanti a me scrollai la testa da una parte all'altra
un paio di volte e compresi che mi ero perso in un mondo passato, o futuro,
nel quale io ero il solo protagonista ... « Si? ».
Chichi corrugò le sopracciglia e parve preoccupata come sei io fossi
l'ennesimo pulcino da accudire cosa che forse, grazie al suo calore nei confronti
delle persone gentili e del mio fare servizievole nei suoi confronti, in un
qualche modo ero diventato « Ti ho visto per un attimo perso ... Stai
poco bene? Vuoi una tazza di the caldo? » mormorò poi avvicinandosi
con una mano alta pronta per essere poggiata sulla mia fronte che era tutt'altro
che calda. Afferrai dolcemente il suo polso e lo abbassai senza usare la minima
forza intrinseca in me e sorrisi cordiale « Non si preoccupi, mi ero distratto
un attimo ma stò benissimo, grazie ».
La signora ritirò il braccio « Sicuro? ». Annuii lentamente
e tornai alla mia postazione d'attacco, alzai le braccia all'altezza delle spalle
e le feci sfrecciare poi una al di sotto di una padella mentre l'altra tra un
mucchio di posate e qualche bicchiere dalla forma tondeggiante. Sorrisi alla
signora, aumentai l'aura ed incominciai a lavare stoviglie ad una velocità
incredibile creando un frastuono tale da ricevere alla distanza un piatto proprio
nel copetto ...
« HEI TRUNKS! Vedi di darci un taglio con questo baccano! Sei seccante!
» la voce di Vegeta si alzò alta e irritata come al solito ...
mi massaggiai il punto colpito mentre mi giravo lentamente incrociando poi i
miei occhi azzurri con una larga quantità di organi dal colore non proprio
chiaro che erano fissi su di me in maniera più o meno spalancata.
Il piccolo Goten poi, oltre agli occhioni, aveva anche la bocca spalancata «
WOW! Papà, hai visto quanto è veloce? Ha pulito già un
sacco di cose ... ».
« Hehehe, ho visto figliolo. Ha fatto un bel macello ma è stato
veloce come il vento! » disse poi a gran voce Goku rivolto al secondogenito
che a fatica riusciva a stare fermo sulla sedia. Alla parola "macello"
osservai a terra e notai che tutt'attorno a me vi era un leggero strato di acqua,
detersivo ancora liquido e di tante, tante, tantissime bolle ... « Ups
... » Mi osservai attorno ma non trovai nulla che potesse fare al caso
mio per rimediare a quel disastro anche perché Chichi, che aveva notato
anch'ella la marachella, sicuramente stava ripensando se era stata una buona
cosa affidarmi quel compito o meno.
Mentre gironzolavo a grandi passi per la cucina (per lasciare meno impronte
per la stanza) alla ricerca di qualcosa il piccolo Goten, dopo essersi messo
in piedi sulla seggiola sotto lo sguardo preoccupato del fratello, si tolse
il largo tovagliolo dal collo e lo lanciò sulla tavola come se fosse
una discarica qualunque e con un balzo scese giù poggiando i piedini
a terra scattando poi in una zona della casa a me sconosciuta, o per quel momento
a me non ricordabile poiché ero indaffarato a fare altro, mentre Gohan
lo intimò a tornare a sedersi: « GOTEN! Non ci si allontana da
tavola così! Torna a sederti ... Goten! ». Il maggiore dei figli
Son però non fece in tempo ad alzarsi all'inseguimento dell'altro che
questo, il piccolo grillo, era già di ritorno.
Mentre mi riavvicinavo al lavello ed aprivo le ante del mobile sotto di esso
alla ricerca di uno straccio per tirare sù il tutto, sentii alle spalle
l'avvicinarsi di tanti e piccoli passetti che poi terminarono a circa un metro
di distanza. Rimanendo accucciato com'ero, poiché il mobile era basso,
mi voltai su me stesso e vidi una scena che mi fece sorridere: il piccolo Goten,
con le scarpine a mollo in quella ormai larga pozza, mi guardava sorridente
con in mano un mocio grande tre volte lui che me lo porgeva come se fosse stato
uno scettro dai magici poteri capace di realizzare qualsiasi magia accompagnato
magari anche da qualche parola speciale ...
Avvicinai una mano per afferrare il manico in legno dell'oggetto ma all'improvviso
lui lo ritirò a sé e lo osservò pensoso mentre sul visino
gli compariva una buffa faccia. Posò i fili chiari dello strano scopettone
in mezzo alla pozza ed attese vedendo che pian piano l'acqua veniva assorbita
dopodiché, con spinta crescente, iniziò a spostarlo da una parte
all'altra muovendo il liquido insaponato sotto gli occhi di tutti che, con un
interesse più o meno maggiore, lo osservavano silenziosi.
Quando notai che il mocio non assorbiva più acqua cercai di bloccare
il bambino non riuscendoci la primissima volta ma alla seconda riuscii ad afferrare
il bastone di legno. A quell'azione Goten si bloccò e mi fissò
stranito ... risposi con un altro sorriso « Non assorbe più acqua,
bisogna strizzarlo sennò non è più utile ... ». Quando
cercai di tirare verso di me il bastone lui lo trattenne impedendomi l'azione
che sarebbe avvenuta successivamente e disse un'espressione tipica dei bambini:
« Faccio io! ».
Tranquillo, mentre il resto del pubblico continuava ad osservare e la carne
a cuocersi come da programma, mi rialzai in piedi e mettendomi da una parte
osservai il piccolo che con determinazione alzò lo spazzolone, rischiò
di farlo cadere addosso alla madre e infine riuscì a farlo picchiare
contro il lavello facendo in modo che tutti gli sfilaccetti di cotone fossero
all'interno della larga vaschetta. Il bimbo si avvicinò al lavabo tenendo
fermo il lungo bastone e quando fu a contatto con la ceramica del lavapiatti
si mise in punta di piedi e si sbracciò in alto lasciando poi le braccia
alzate quasi come se fosse in arresto. Attesi, attendemmo tutti ma dopo quella
movenza Goten non si mosse più. Mi avvicinai e mi abbassai appena «
Che c'è? ».
Voltò la faccia osservandomi con aria imbronciata « Non ci arrivo
al lavello più di così! Non riesco a strizzare quei cosi! »
Osservai la punta del mocio che era abbastanza lontana dalle piccole manine
« Lo vedo ... » dissi semplicemente « ... e allora vola così
risolvi il problema » dissi poi con altrettanta semplicità.
« Non sò volare! » mi sgridò lui come offeso riuscendo
però soltanto a farmi sorridere ancora ... Mi misi dietro di lui e lo
sollevai prendendolo dai fianchi e alzandolo all'altezza giusta. Goten iniziò
a strizzare le cordine di cotone ... « Beh ... » iniziai «
... bisognerà provvedere a questa mancanza ».
Terminata la pulizia, e ovviamente la cottura della carne tanto
attesa, tornai accompagnato da Chichi e Goten alla tavola risedendo nel mio
posto a fianco di mio padre che, per tutto il tempo in cui avevo fatto gentilmente
da lavastoviglie, se n'era rimasto in un silenzio quasi tombale tant'è
che Goku più volte, preoccupato per l'amico, l'aveva richiamato più
volte per vedere se era effettivamente in sé oppure il suo spirito avesse
abbandonato improvvisamente il corpo ...
L'unica donna di casa, che comunque si trovava a suo agio in mezzo a noi tutti
uomini (o quasi), fece le porzioni di carne per ciascun individuo e successivamente,
dopo essersi comodamente seduta sulla sedia ed aver riafferrato le bacchette
di legno, iniziò a mangiare con calma ciò che aveva nel piatto
al contrario della maggior parte di noi altri che non si cibava nel modo più
composto o perlomeno accettabile: Goten era piccolo e spesse volte faceva cadere
a terra i piccoli pezzi di pollo al limone dopodiché li raccoglieva,
gli soffiava sopra e pensando che fossero tornati come nuovi, li ficcava in
bocca senza problemi; Gohan non sporcava ma masticava avidamente e si allungava
spesso verso il centro della tavola nel quale un largo vassoio di verdure grigliate
facevano la loro bella figura; nell'area occupata da mio padre e il signor Goku
era un vero macello: i bocconcini delle varie carni saltavano da una parte all'altra
sfuggendo lontano dalle bacchette di chi li possedeva per colpa dell'avversario
vicino finendo più volte anche nel bel mezzo della tavola sporcando la
bianca tovaglia ... il tutto ovviamente accompagnato da delle risate da parte
di Goku e delle minacce di morte da parte di Vegeta perché altrimenti
non era da lui ... Personalmente io cercavo di contenermi anche se in alcuni
istanti il mio spirito guerriero aveva la meglio facendomi inghiottire più
bocconi alla volta e indirizzandomi verso una decessione per colpa di un soffocamento.
Il trambusto tra i due sayan di sangue puro però terminò quando
un bocconcino di manzo andò a finire addosso a Chichi ... Ella si adirò
come non mai e si alzò in piedi iniziando a strillare come un'ossessa.
Goku scattò sull'attenti e cercò di calmarla mentre mio padre,
sempre più snervato dall'atteggiamento della "vecchia psicopatica",
si era poggiato malamente alla sedia e con una mano si teneva sollevato il mento
mentre con l'altra, armata delle bacchette, rigirava un'oliva nel piatto come
se fosse stata una biglia. Il litigio tra moglie e marito andò per le
lunghe ma per il piccolo Goten lo spettacolo parve divertente: infatti non la
smetteva di sorridere a trentadue denti.
Quando Chichi non ebbe più parole e tantomeno fiato a disposizione per
proseguire con la sua sfuriata si risedette pesantemente sulla sedia e dopo
un sonoro sbuffo ricominciò a mangiare la sua porzione di pietanza oramai
fredda mentre il Son, con uno strano sorriso sul volto, si muoveva nel tentativo
di non arrecare maggiori danni a quello che sembrava già un brutto momento
nel quale i nervi della moglie potevano saltare completamente da un momento
all'altro.
Gohan poggiò le bacchette a fianco del piatto e si pulì la bocca
con il tovagliolo « Trunks, quanto rimarrai? ».
Posai il bicchiere dal quale stavo sorseggiando un poco di acqua e mi affrettai
a rispondere « Non molto purtroppo: quattro o al massimo cinque giorni,
non di più ».
Il mio amico sgranò gli occhi e mi osservò dispiaciuto e nel frattempo
non mi accorsi che mio padre aveva smesso di giocherellare con la verdura ...
« Cinque giorni? Ma è ancora meno dell'ultima volta! Ma perché
scusa? Non ti è possibile rimanere di più? ».
Con un cenno della testa negai « Non posso assentarmi di più da
casa, là hanno estremo bisogno di me ed è per questo che non posso
fare altro che viaggi sempre più piccoli ... ».
« Ma te che cosa fai? » chiese Goten innocente come il bambino che
era.
Mi tolsi il tovagliolo dalle ginocchia e lo posai piegato sulla tavola dopodiché
incrociai le dita delle mani tra loro « Ecco, tanti anni fa nel mio tempo
c'erano due esseri cattivi che hanno messo a ferro e fuoco tantissime città
e commesso tante atrocità verso i più deboli. Dopo un viaggio
in questo tempo sono riuscito a distruggerli e a eliminare il perfido Cell che
arrivò poco tempo dopo. Successivamente a quegli avvenimenti le città
si sono a poco a poco riprese grazie alla gente che ha ricominciato a vivere
ma io, essendo il figlio della proprietaria della Capsule Corporation, una delle
poche catene ancora attive in un qualche modo, mi sono dovuto dare da fare per
aiutare questa povera gente a ristabilirsi ... » osservandomi attorno
mi accorsi che tutti i presenti mi stavano ascoltando « ... Ci sono stati
bei periodi mentre altri brutti nel quale la gente appena più forte aveva
iniziato nuovamente ad opprimere quella più debole mentre poi successivamente
ci fu un crollo incredibile degli alimentari. Da qualche anno a oggi la situazione
si è stabilita sempre di più e con l'andare del tempo le mie responsabilità
non sono diminuite: assieme alla mamma guido la ditta e nel frattempo proteggo
la mia città ed oltre a queste cose mi alleno ogni santo giorno con fatica
mentre alla sera vado a dei corsi universitari perché mi piacerebbe sapere
ogni cosa per divenire davvero un essere completo ed autosufficiente ».
Il silenzio caduto si era fatto pesante e l'unica cosa che si udiva di tanto
in tanto era lo stridio della bacchetta di Vegeta sul piatto di ceramica poiché,
qualche istante dopo l'inizio del mio lungo monologo, aveva ripreso a fare i
giochini mantenendo ovviamente il suo piglio annoiato. Chichi invece sembrava
piangere per la commozione ... « Hoo, povero ragazzo, sei così
tanto pieno di impegni ... » la donna poggiò una mano sul braccio
del marito che ovviamente la guardò stranito « ... Sentito? E'
davvero sorprendente! ».
Goku mi osservò e io ricambiai lo sguardo a mia volta non sapendo il
perché di quell'occhiata poi il Son, dopo aver sbattuto le palpebre un
paio di volte, voltò lo sguardo verso la donna e la osservò tranquillo
« Beh, anche Gohan protegge la città nella quale và ogni
giorno e frequenta una scuola ... ».
Il perpetuo stridio di legno e ceramica terminò quando l'autore di quei
suoni parlò con la propria voce: « Tzk! Trunks dirige un'azienda
e trova il tempo per allenarsi mentre il tuo figlio si perde in giuggiole rammollendosi
giorno dopo giorno. Direi che sono su due piani totalmente differenti. Mi spiace
Kaharoth, ma stavolta hai perso ... » mio padre terminò il tutto
con una goduriosa risata che mi fece un poco ringalluzzire perché in
effetti non aveva proprio tutti i torti ...
« Ma Vegeta, hanno tanti anni di differenza ... » disse Goku nel
tentativo di fare guadagnare un po' di strada al primogenito che nel frattempo
se ne stava zitto e con gli occhi fissi su chissà cosa come un pesce
fuor d'acqua.
« L'età non conta e non cercare di fregarmi Kaharoth che tanto
non ne sei capace ... » iniziò papà con l'orgoglio che oramai
gli fuoriusciva da ogni poro della pelle che sicuramente sarebbe stato visibile
se non fosse stata per la battle-suit che ricopriva il suo intero corpo «
... Lui riesce ad organizzare il suo tempo e a fare molte più cose mentre
Gohan si perde in chiacchiere ».
Il ragazzo preso in ballo riuscì a mormorare soltanto un "Huh?"
...
Toccò il turno di Chichi per dire la sua e in quell'attimo quella chiacchierata
mi apparve come una sfida tra famiglie ... « Gohan non si perde in chiacchiere:
è il migliore della sua classe! ».
Vegeta strinse con forza le sue bacchette e si voltò verso di me con
uno sguardo omicida ... « Trunks, tu che in che posizione sei nella classifica
della tua classe? ». Lo sguardo di papà pretendeva una risposta
più che positiva ma per fortuna non ci fu affatto bisogno di mentire
« Beh, non c'è proprio una classifica all'interno della sezione
in cui sono però negli ultimi esami dati ho avuto il punteggio massimo
con lode ... ».
« A-HAH! LO SAPEVO! » esultò papà picchiando i pugni
sulla tavola alla bella notizia mentre un sorriso maligno rivolto al suo acerrimo
nemico stanziava senza problema alcuno su quel volto che sembrava non conoscere
lo scorrere del tempo.
Son Goku arricciò il naso e strinse gli occhi « Beh, mio figlio
è bravo e questo mi basta » ... inutile dire che in quell'affermazione
vi era nascosta un pizzico di invidia.
« Tzk! Mai quanto il mio. Sayan di terza classe, riprovaci tra cent'anni
» mio padre ci provava gusto a punzecchiare i due coniugi ma anche io
alla fine mi ritrovavo soddisfatto di quella baruffa verbale: Vegeta senza volere
aveva sottolineato più volte di essere mio padre e di essere orgoglioso
di me ...
Chichi si alzò in piedi pronta ancora a riaprire la questione: «
Mi spiace per Trunks ma io sento che il mio Gohan ha una marcia in più!
». Papà, nuovamente seccato, fu spiccio a risponderle mentre picchiava
nuovamente il pugno destro al tavolo circolare « Taci donna! » ...
la sfortuna volle che con la sua gentile mano Vegeta colpì il piatto
di ceramica e pertanto, accompagnato da un potente lancio stile catapulta, la
signora Chichi, oltre a subirsi l'imperativo di mio padre, si beccò l'oliva
in piena faccia. Lei cadde a terra poiché era stata colpita da un oggetto
che poteva essere paragonato ad un proiettile ...
Papà però, invece di starsene zitto come poteva, esordì
con un "Finalmente ..." che fece irritare il Son maggiore ... «
Vegeta! Guarda che hai combinato! ... » il combattente dalla tuta arancione
(quello alto però, non Goten) si voltò verso il primogenito «
... Prenditi tu cura della mamma che io scambio con lui un po' di chiacchiere
... » terminò poi indicando un principe dei sayan che se la rideva
nella grossa.
Vegeta si alzò dalla sedia talmente rapidamente da farla cadere «
Kaharoth! Spero che stavolta allora tu faccia sul serio! ».
« Non temere, ti farò vedere io! » disse poi il Son uscendo
dall'abitazione preceduto da papà mentre nel salotto noi "bambini"
eravamo stati smollati a una donna assopita contro la sua volontà.
Dopo pochi minuti che il fazzoletto bagnato era stato posato
sulla larga fronte della donna, ella si ridestò con un diavolo per capello:
scorbutica come non mai si alzò dal divano sopra il quale era stata posata
e si allontanò a larghi passi dal salotto non pronunciando nemmeno una
sillaba.
« E' arrabbiata ... » mormorò Goten mentre riafferrava il
piccolo pezzo di stoffa che la madre aveva fatto malamente cadere a terra durante
il moto di "ridestazione".
« Già ... » riuscii a dire dapprima ma poi aggiunsi «
... mi spiace. Papà non si sarebbe dovuto comportare a quel modo ...
» desolato piegai la schiena ed accennai un inchino che molto presto venne
rifiutato con un gesto della mano del moro maggiore.
Gohan si alzò in piedi e si stiracchiò le braccia dopodiché
fece lo stesso con le gambe prima di allontanarsi poi in direzione della cucina
con una piccola pila di piatti che, uno sull'altro formavano una piccola pila
trasversa che poteva crollare da un momento all'altro. Il moro posò il
maltolto della tavola nel lavabo ed afferrò il mio orologio che era ancora
rimasto vicino ad esso. Quando tornò verso me e Goten me lo riporse e
si sistemò i polsini di quel rosso acceso « Sicuramente mamma si
starà preparando per uscire anche se è un po' in anticipo a dire
il vero ... ».
Mi sedetti sul divano seguito dal fratellino di Gohan che stranamente mi seguiva
in ogni dove ... « Prima mi aveva accennato qualcosa, dove và di
bello? » chiesi tranquillamente sicuro che il mio amico non ce l'aveva
con me per quanto successo.
Si slacciò la cintura del medesimo colore delle polsiere e se la allacciò
più stretta in modo che i pantaloni gli fasciassero maggiormente dopodiché
il moro iniziò « Ultimamente và spesso da Bulma perché
la invita a casa per avere un po' di compagnia. Non è un buon periodo
questo per la sua famiglia e lei ha bisogno di tutto il sostegno possibile ».
« Davvero? ... » chiesi « ... C'è per caso qualche
problema? ». La risposta stava per essere data ma un forte suono di porta
sbattuta interruppe il susseguirsi di pensieri di Gohan che, appena accortosi
del nuovo ingresso della madre in sala, si affrettò a chiederle come
stesse. Chichi era uguale a come l'avevo vista al mattino: vestita ordinata
ed espressione serena ... evidentemente una sbollita nelle sue stanze non le
aveva fatto altro che bene. La donna si sistemò gli ultimi capelli che
erano ancora fuori posto e si avvicinò al bambino più piccolo
« Goten, devo andare da Bulma, non è che mi potresti prestare la
tua nuvoletta Kinton? ».
« Certo! » disse il bimbo con un grande cenno del capo prima di
uscire di corsa dall'abitazione e gridare al vento il nome del grande batuffolo
di materia dorata. Mi alzai in piedi e mi avvicinai alla donna ma appena cercai
di scambiare con lei la benché minima sillaba lei mi bloccò mostrandomi
il palmo della mano come segno di "Stop" e a quel gesto io mi zittii
all'istante. Le mie labbra si sigillarono e da esse non uscì più
nulla finché la donna, dopo aver salutato i suoi figli se ne andò
in groppa alla chiara nuvoletta in direzione Ovest.
Arretrai di un paio di passi e mi risedetti sul divano poggiando i gomiti sulle
ginocchia e lasciando che le mani penzolassero verso il basso. Goten rientrò
nell'abitazione lasciando però la porta aperta dalla quale iniziò
a fare il suo ingresso una brezza tiepida che iniziò a far muovere gli
angoli cascanti della tovaglia ormai non più bianca e le sottili tende
che ornavano quel modesto angolo di casa. Gohan, proprio come affermava sua
madre, era intelligente e pertanto comprese ciò che mi turbava «
Non ti preoccupare, le passerà presto e comunque non ce l'ha con te.
Non è dalla mamma pensare che le colpe ricadano sui figli quindi non
fartene un cruccio ».
« Comprendo perfettamente però mi sento in parte responsabile ...
» mormorai puntando maggiormente i gomiti, alzando i bracci, legando le
dita tra loro e posandovi sopra di esse le labbra che tacevano nuovamente.
« Gli passerà vedrai e comunque dopo l'incontro con Bulma tornerà
quella di sempre: non sembra ma il loro è come uno scambio equivalente
... » disse il mio amico cercando di tirarmi un po' sù di morale
mentre sorrideva alquanto imbarazzato.
Alzai gli occhi alquanto curioso « Che tipo di scambio? »
« Di chiacchiere tra donne immagino ... » iniziò Gohan prima
di sedersi anch'egli sul divano mentre osservava il fratellino che scrutava
sopra alla tavola per vedere se era rimasto qualcosa di commestibile «
... mamma credo che si sfoghi sul fatto che papà è spesso via
e che noi non le diamo tanto aiuto in casa, per il resto da parte sua non saprei
... ».
« E Bulma? Perché dovrebbe sfogarsi? » la risposta che attendevo
arrivò dopo un po' ...
« Beh, affrontare un divorzio non è mai una cosa facile ... ».
******
La piccola nuvoletta sfrecciava alta nel cielo e sopra di lei
un'estenuata Chichi sbuffava a più riprese affondando sempre più
pesantemente con le gambe in quel soffice supporto che le permetteva di raggiungere
in breve tempo i luoghi che desiderava raggiungere. Kinton poi si deformò
assottigliandosi espandendo però la sua superficie quando la donna piegò
la schiena all'indietro fino a sdraiarsi completamente su di quel manto brillante
...
« Uff, sono davvero stanca. Spero che da Bulma mi riesca un minimo a rilassare
perché ho davvero i nervi a fior di pelle ... » con gli occhi color
ebano osservò il cielo chiaro e le bianche nuvole che, per colpa della
grande velocità, apparivano dinanzi a lei e sparivano alle spalle alla
stessa ed elevata velocità. Rimase qualche minuto in osservazione ripensando
a quello che era accaduto in quella giornata frenetica. Con calma, per paura
di cadere, si rimise seduta e si sistemò la gonna del kimono che aveva
iniziato a prendere il volo assieme al resto « ... Quando torno a casa
devo chiedere scusa a Trunks ... ».
I prati si rincorrevano uno dietro all'altro accompagnati da piccole strade
di carinissimo ciottolato sopra le quali spesse volte le piccole autovetture
erano costrette a fermarsi per colpa di un qualche branco di bestie. Gli alberi
scomparivano sempre di più pian piano che la città si faceva sempre
più visibile anche se, da lontano, il suo grigiore rispetto alla natura
non era ancora visibile a pieno. La moglie Son rimaneva tranquilla sulla piccola
nuvoletta finché non iniziò ad intravedere i grandi negozi della
metropoli caotica e sovraffollata ... Quando apriva il suo modesto armadio ogni
mattina, e vedeva i suoi modesti abiti, sperava di poter un giorno rimodernarlo
anche perché sentiva di meritarselo dopo tutti quegli anni nei quali
aveva dovuto rinunciare a tutto pur di riuscire a portare avanti la baracca
poiché l'eredità della sua madre defunta stava andando ad assottigliarsi
sempre di più mentre il marito, il famoso Son Goku, non alzava un dito
per guadagnare un quattrino. Anche quella volta però scelse di non fermarsi
ad osservare le vetrine perché altrimenti le sarebbe salito all'altezza
della gola un grosso nodo difficile da mandar giù.
I comuni terrestri che trascorrevano in maniera placida i loro momenti, alzarono
gli occhi al cielo e si stupirono di vedere su di una nuvoletta galleggiante
una signora ma alla fine, quando la videro atterrare nel giardino Brief, persero
immediatamente qualsiasi tipo di interesse pensando che quella fosse una delle
tante pazzie nate da quella stramba famiglia di inventori così com'era
stata l'apparizione di un gigantesco drago parecchi anni prima ...
La nuvolina Kinton si fermò dinanzi al grande ingresso bianco della casa
color crema e il passeggero discese con un salto deciso quando il mezzo si fu
bloccato da una altezza di all'incirca un metro da terra. Appena Chichi ebbe
toccato l'erbetta ben tagliata del curatissimo praticello la nuvoletta fuggì
lontano senza nemmeno ricevere i soliti ringraziamenti che ogni membro della
famiglia, quando la utilizzava, le riserbava ... evidentemente aveva altro da
fare ...
La mora avanzò verso lo stradellino ciottolato e lo percorse raggiungendo
il grande ingresso porticato ed appena fu dinanzi al campanello dell'abitazione,
lo spinse attendendo poi un segno da parte di qualche essere vivente. Il melodico
"Dlin Dlon" risuonò più volte all'interno della casa
e questo perdurò per alcuni minuti perché nessuno degnava la signora
Chichi della minima attenzione « Nemmeno i robot arrivano? Forse non c'è
nessuno in casa e Bulma ha spento tutto per sicurezza ... » il dito indice
venne staccato dal piccolo bottoncino a forma di cilindro e il silenzio tornò
ad incombere in quel luogo mentre la donna, alquanto dispiaciuta per l'amara
sorpresa, si allontanava a passo calmo.
Chichi si portò una mano alla bocca pronta per richiamare la nuvoletta
ma un fragoroso boato alle spalle le impedì di fare ciò che aveva
intenzione di svolgere. Si voltò indietro e dal retro della grande abitazione
notò un'enorme massa di fumo scuro che si sollevava raggiungendo la sommità
dei cieli andando ad inquinare le pallide nuvole che mutavano anch'esse di sfumatura.
La donna, decisa a scoprire cosa stesse accadendo, si precipitò sul luogo
del misfatto non riuscendo però a vedere nient'altro che fumo a causa
di quest'ultimo. Come una cieca iniziò ad avanzare sbracciando da una
parte all'altra per toccare in anticipo qualunque oggetto che avrebbe potuto
farla cadere cosa che però non funzionò poiché dopo pochi
passi, per colpa di un oggetto poggiato a terra di chissà quale natura
strana e curiosa, la donna capitombolò a terra picchiando con forza viso
e petto su di essa. Sputò scocciata dei piccoli ciuffetti d'erba che
gli erano finiti in bocca e facendosi leva sulle braccia si alzò con
un'aura oscura sul volto che in quel momento era ben più cupa del fumo
lì attorno che a poco a poco si stava diradando lasciando intravedere
qualcosa del grande giardino Brief. Chichi avanzò un'altro poco ma quando
sentì una serie di starnuti alle spalle smise di avanzare e si voltò
nuovamente indietro iniziando ad intravedere una sagoma vagamente umana ...
« Bulma, sei tu? » chiese poiché dalla "voce" aveva
riconosciuto il timbro vocale di una donna.
« Chichi, sei tu vero? Arrivo, dammi un secondo ... » rispose la
donna avvolta dalla foschia mentre anch'ella si muoveva verso l'amica con delle
movenze che la facevano ricordare ad un morto vivente. Le due camminarono, senza
volere si inseguirono anche ma si fermarono soltanto quando le loro fronti cozzarono
generando un ciocco e un bel udibile "Haia!" da ambo le parti.
Il fumo finalmente scomparve.
« CHICHI! ... » urlò l'azzurra in preda ad una strana eccitazione
« ... Che bello vederti! ».
La mora corrucciò le sopracciglia e con una mano si andò a massaggiare
il punto sul quale aveva ricevuto la botta precedentemente « Già,
se non altro adesso non ti verrò più addosso » terminò
poi facendo comparire sul volto un caro sorriso.
« Guarda come ti sei sporcata ... » osservò Bulma quando
vide il povero chimono ricoperto di un leggero alone verde che in genere si
vedeva soltanto addosso ai bambini. Chichi incrociò le braccia e da falsa
impettita disse lo stesso dell'amica che però, al contrario di lei, aveva
del grasso che le ricopriva addirittura i corti capelli a caschetto oltre che
una divisa da meccanico targata C.C. di un colore marrone scuro.
« Come mai sei vestita a quel modo? » chiese poi la Son curiosa
per la risposta che sarebbe poi venuta in seguito da una donna raggiante che
pareva non risentire minimamente la sua situazione famigliare « Guardati
alle spalle Chichi e lo capirai ». La dama vestita in abito cinese si
voltò su se stessa e lanciò un gridolino quando si ritrovò
dianzi a una enorme struttura dalle sembianze sferiche « HAH! Che diavolo
è questo?! ».
Bulma rimase sorpresa dall'affermazione dell'amica e si mise anch'ella all'osservazione
della sua creatura non riuscendo però a trovare quel nonsoché
che metteva in difficoltà la persona a fianco « Ma come, non la
riconosci? » disse poi indicando il grande oggetto con una mano.
Chichi si portò una mano al mento e le sue meningi iniziarono a rielaborare
qualcosa « Beh, questa cosa l'ho già vista ma al momento mi sfugge
... ». L'azzurra, per aiutare l'amica, si avvicinò alla struttura
e premendo un piccolo bottone su di essa fece aprire un portello che, accompagnato
da un percettibile ronzio, si abbassò finché questo non toccò
terra. La più anziana delle due percorse la passerella ed andò
all'interno della struttura facendo poi segno all'altra di seguirla e quest'ultima,
vista l'insistenza, si fece quasi trascinare.
Un ampio spazio, un pavimento fatto da tante piastrelle rosse, al centro di
tutto una larga colonna e da una parte, dinanzi a un piccolo pannello dei comandi,
cinque poltroncine di diverse dimensioni erano state posizionate sicuramente
secondo un ordine preciso ... la memoria tornò in un baleno: «
Ma certo! Questa è la navicella che io stavo per utilizzare per andare
a riprendere il mio Gohan su Namecc! Quanti anni che sono passati ... »
disse Chichi un poco commossa ricordando quei tempi lontani ma anche un po'
traumatizzanti.
« Già ... » mormorò Bulma mentre con un candido fazzoletto
(che teneva ben nascosto in una tasca della sporca divisa) si puliva il viso
e i capelli sporchi « ... Bei tempi quelli ... ».
La mora si voltò verso la sua destra ed osservò la sua sempai
mentre si apriva la parte superiore della tuta sfoggiando il suo corpo ancora
bello coperto da una maglietta color rosa confetto. Sospirò pensando
che forse le parole di Vegeta non erano solo tutte cattiverie ... ammise a se
stessa di essere un poco gelosa dell'amica di famiglia ma rapida cercò
di distogliere la mente da quei pensieri per portali verso altro « Vedrai
che le cose si aggiusteranno, ne sono sicura ».
La azzurra annuì però non del tutto convinta. Si allontanò
tornando nei pressi del grande portello e si seddette a terra iniziando ad osservare
il suo grande, immenso, sterminato giardino di casa che però appariva
sempre più spoglio e vuoto con il passare del tempo ... Chichi le andò
a fianco e si sedette anch'ella vicino a lei « Cosa c'è? Hai paura
per il divorzio? » chiese la donna all'altra con un velo di preoccupazione
nella voce.
A sorpresa l'azzurra iniziò a sorridere ma ben presto però, quando
il momento di ilarità terminò, sul suo volto ricomparve quello
strano velo scuro « No-no, per il divorzio io e Yamcha abbiamo discusso
tanto e alla fine ci siamo messi d'accordo su ogni cosa. Non è quello
il problema ... ».
« E di cosa si tratta allora? »
« Beh ... » Bulma iniziò dopo un leggero sbuffo provocato
da un lieve senso di stanchezza « ... I miei genitori si sono trasferiti
anni fa in una casetta al di fuori della città e Yamcha se ne andrà
assieme a Light ... rimarrò completamente da sola in questa grande casa
... » le ginocchia si piegarono andando a toccare i seni ancora sodi nonostante
l'età « ... La cosa mi mette alquanto a disagio anche perché
poi non so cosa farò d'ora in avanti ».
La mora abbassò lo sguardo prima di farlo concentrare su quella che pareva
una piccola bicicletta abbandonata a sé stessa in un lato del grande
prato. Notò la ruggine su di essa ma si stupì nel vedere che però
il seggiolino di gomma era ancora perfettamente intatto ...
« E' lì da mesi e Light non l'ha mai spostata » esordì
all'improvviso Bulma facendo sobbalzare la mora e facendola voltare verso di
lei.
« Come? E perché? » chiese Chichi perché non avrebbe
mai permesso che uno dei suoi figli abbandonasse da una parte un oggetto che
poteva costare anche parecchi zeni, come appunto quella bicicletta sportiva
che dalle poche tracce di colore ancora rimaste era di un giallo canarino.
Lo sguardo della donna dagli occhi azzurri divenne per un istante tremendamente
severo « Light ha sempre trattato a quel modo tutti i miei regali dopo
che io e Yamcha abbiamo iniziato a litigare, ovvero da quando aveva all'incirca
quattro anni ».
La mora rimase shoccata ugualmente nonostante avesse compreso da tempo i motivi
che spingevano il piccolo bambino a comportarsi in maniera strana nei confronti
degli altri « Sai, oggi Goten è tornato a casa ricoperto di fango
e ci ha detto che è stato proprio Light a ridurlo così ... »
mormorò infine riposando gli occhi verso la base su cui toccava il pannello
di duro e luccicante metallo.
Bulma fece sparire la faccia tra le ginocchia ma il sussurro arrivò comunque
alle orecchie della Son « Mi spiace tanto ... non so che fare ... a me
non da ascolto da anni ... ».
La mora si ritrovò improvvisamente felice di avere una famiglia di teppisti
confusionari combattenti, una famiglia strana ma calda, accogliente e tanto,
tanto unita. Ella voltò lo sguardo verso Bulma e le posò una mano
sulla spalla sinistra cercando di confortarla come poteva anche se il dolore
che l'azzurra provava in quel momento non l'aveva mai provato sulla pelle ...
Bulma però continuò a sfogarsi: « Non sono stata un mamma
molto presente, è vero, però mi era impossibile rimanere in casa
con un uomo che mi tradiva continuamente con la prima gonnella che trovava ...
Light è cresciuto senza di me perché mi intanavo nei laboratori
a lavorare per sentire meno la mancanza di quell'affetto che in quella casa
mi impediva di vivere come desideravo ... Lui è cresciuto conoscendo
numerose donne che non erano me ed essendo un bimbo intelligente ben presto
ha iniziato a capire che se voleva ricavare qualcosa da quella situazione avrebbe
dovuto legare maggiormente con Yamcha tralasciando me ... » Chichi ascoltava
con il terrore nel cuore, con la paura che un giorno sarebbe potuta accadere
una cosa simile anche alla sua famiglia « ... Iniziò a chiedergli
regali per fargli tenere la bocca chiusa, con me evitava qualsiasi argomento
riguardante la famiglia e mi lanciava furbescamente della polvere negli occhi
per illudermi che le cose funzionassero un pochino meglio. Circa un anno fa,
quando venne a sapere che volevo divorziare da Yamcha, mi sabotò addirittura
alcuni progetti per dispetto perché secondo lui ero io quella che meritava
un torto e non papà ... Da allora non mi parla quasi più e con
gli altri si comporta in malo modo ...» Bulma sbuffò facendo rialzare
il viso dalle ginocchia « ... E' colpa mia alla fine, mi dispiace ».
« Non dire così che non è- » iniziò Chichi
venendo poi distratta da una figura che con un piede aveva iniziato a picchiettare
con insistenza il portello deformandolo appena. Le due alzarono completamente
gli occhi vedendo una C18 in perfetta forma.
« Ciao » le salutò un po' fiacca e con aria molto forzata
accompagnata da uno sguardo tutt'altro che amichevole che comprendeva gli occhi
leggermente socchiusi e la bocca arricciata.
« Ciao 18! ... » la salutò Bulma con calore riacquistato
tutta la sua carica e compostezza « ... sei in anticipo ... » mormorò
poi osservando l'orario sul suo piccolo orologio da polso sotto lo sguardo di
una Son parecchio curiosa.
« Umpf! In anticipo un corno! ... » sbottò la cyborg irrispettosa
mentre incrociava le braccia indispettita « ... Io vengo quando voglio
e arrivo quando arrivo! ».
Le due spettatrici della scena si sorrisero a vicenda e probabilmente entrambe
pensavano che il loro amico Crillin si era ritrovato una bella gatta da pelare
come moglie ...
« Ok, ho capito ... » disse Bulma alzandosi in piedi e iniziando
a percorrere la passerella fatta dal portellone per poi voltarsi verso Chichi
« ... Io devo andare un attimo con 18 nei laboratori per sbrigare un lavoro
di una decina di minuti. Vieni anche tu? ».
Tante volte la mora aveva seguito l'azzurra all'interno del suo impero ma il
più delle volte si era sentita schiacciata in quel luogo che, giorno
dopo giorno, si riempiva sempre di più di cianfrusaglie e che rendeva
il tutto ancora più opprimente ... Con un gesto la donna di media età
negò l'invito e pertanto le altre due si allontanarono in direzione dei
fantomatici uffici nei quali Bulma perdeva continuamente forze, energie, occhi
e forse anche vita ...
I minuti passarono davvero lenti in quel silenzio. Chichi si
guardava attorno come un'anima persa chiedendosi il perché di tutto quel
lavoro ... Osservò la grande casa che era sempre ben curata ma socchiuse
gli occhi quando da una finestra intravide la sagoma di una persona: sembrava
di piccole dimensioni e rimaneva seminascosta da una parte forse credendo di
non essere vista.
"E' Light ... " pensò poi quando riuscì a riconoscere
la capigliatura del monello e a vedere meglio il suo sguardo accigliato e severo
... Il bimbo poi scomparve all'improvviso quando si udì la voce di Bulma
alta e chiassosa provenire dai laboratori in direzione della grande navicella
sferica.
Una a fianco all'altra la terrestre e la cyborg camminavano lentamente facendo
ritorno verso Chichi. Le due poi si fermarono a pochi metri di distanza e l'azzurra
ricordò alcune cose importanti a 18 che, ricordando bene cosa dovesse
e non dovesse fare, annuì ad ogni punto scocciata e sempre più
impaziente di andarsene.
« ... Per il resto non c'è altro quindi credo che tu possa - »
a Bulma non venne nemmeno concesso di parlare che la biondina era già
sfrecciata in alto nel cielo ed era sparita in direzione della sua dimora ...
« Ma tu guarda che modi! » disse poi la Brief arricciando il naso
e poggiando le mani ai fianchi. Chichi sorrise appena.
« Bulma, posso farti una domanda? » chiese la mora con tono gentile.
L'amica annuì pertanto la Son proseguì: « Tu mi hai confessato
di aver paura di quello che accadrà dopo il divorzio giusto? ».
Bulma scostò lo sguardo tornando cupa ma annuì nuovamente.
« E allora dimmi ... » iniziò Chichi allargando le braccia
per indicare l'opera tecnologica alle loro spalle « ... cos'è?
Cosa significa questo? ».
Gli occhi azzurri si alzarono andando a leggere la grande scritta "Capsule
Corporation" che era posta su di una parte della struttura di metallo ...
« Erano bei tempi. Avevo la forza e credevo di poter fare qualsiasi cosa,
sai? Ho ricostruito questa macchina per ritrovare questa forza e così
andare avanti, per non dimenticare ciò che ero stata ma che posso ancora
essere ... ».
La mora scostò un poco la testa da una parte all'altra facendo dondolare
alcuni ciuffi dei capelli corvini che, con le peripezie a causa del fumo, erano
andati fuori posto. « KINTOOOON!!! » chiamò poi all'improvviso
facendo arrivare a tutta velocità la nuvoletta e vedendovi si di essa
con un agile salto.
« Secondo me ... » iniziò Chichi « ... a te non manca
la forza di quel tempo ma qualcuno che ne aveva da vendere ».
Bulma abbassò lo sguardo ed arrossì violentemente.
La Son rise ma sul suo volto iniziò a comparire un sorriso sincero quando
iniziò a dirle ciò che gli era balzato alla mente in quell'istante
... « Entrambi andate nel passato per trovare qualcuno ... Adesso vedo
maggiormente le somiglianze tra voi due ... ».
L'azzurra spalancò gli occhi non capendo affatto « Noi due chi?
».
Chichi si mise maggiormente comoda sulla nuvola e guardò altrove facendo
finta di niente « Quando ce ne darà il permesso poi lo saprai.
Ti saluto Bulma e stammi bene, io torno a casa a pulire una montagna di stoviglie
» e detto questo la nuvola partì a velocità supersonica
generando una tale forza d'urto che fece sbalzare a terra la donna .
Bulma si rimise seduta e si massaggiò il braccio sul quale era atterrata.
Guardò il cielo e sorrise ... ripensando a lui.
Ciao! Purtroppo oggi non ho il tempo per salutarvi uno ad
uno quindi sarò costretta ad essere sbrigativa ... sorry.
Ringrazio coloro che hanno recensito il capitolo scorso ovvero:
In una recensione ricevuta mi è stato comunicato che la mia storia stà
diventanto pesante da leggere ... la cosa mi e dispiaciuta molto perché
non volevo ciò. In ogni capitolo ogni pezzo serio l'ho sempre intervallato
con uno più leggero (nello scorso ad esempio il pezzo di Bulma non era
alleggerito dalla baruffa tra Goku/Chichi e Vegeta?) in tal caso è ovvio
che non posso scrivere sempre e solo stupidaggini perché altrimenti mi
metterei a fare una fic dememziale ... Forse ho utilizzato troppo spesso giri
di parole ma c'è una cosa che mi ha lasciato il male più grande:
se era una cosa che si notava da parecchio, perché nessuno mi ha detto
niente al momento giusto? Se avessi saputo avrei alleggerito facendo meno fatica
e sicuramente ottenendo un risultato migliore.
Le recensioni servono anche per dare consigli (come questo) quindi non abbiate
timore di crearmi dei dispiaceri: se è per aiutarmi a scrivere meglio
tutto è ben acetto ma preferirei che fosse detto anche subito.
Vi lascio al capito sperando che vi piaccia anche se è
quello che è. Domani (02-09) è
il compleanno mio e di mia sorella Bea (che nel sito ora è sotto il nome
di "LostieBosti_") ... Pretendiamo gli auguri U.U ............ XD
Un bacio a tutti e grazie per il continuo sostegno. scImMIA
CAPITOLO 70
- LEZIONE DI VOLO -
Mentre Chichi era alla Capsule Corporation, a casa Son il momento era alquanto
di stallo direi: Goten zompettava da una parte all'altra della casa, io rimanevo
seduto sul divano ad aspettare chissà cosa mentre anche Gohan aspettava
qualcosa (o qualcuno) mentre osservava al di là della finestra del piccolo
soggiorno.
Il Son più piccolo all'improvviso, ma comunque dopo aver marchiato l'intera
casa con le improntine dei piedi, si buttò a peso morto sul divano dove
stavo rischiando di colpirmi con le gambe. Ficcò con prepotenza la testa
con i capelli scompigliati in mezzo ai cuscini dello schienale e sbuffò
un paio do volte « Fratellone io mi annoio! ».
Gohan, che sembrava poco interessato al fratellino, gli disse semplicemente
di trovarsi un qualche svago purché non arrecasse danni alla casa già
sporca perché in seguito, quando la madre avrebbe visto quel purpurrì
di orrori sotto il suo tetto, avrebbe sgridato maggiormente il primogenito del
secondo poiché stava al primo tenere maggiormente d'occhio il più
piccolo. Goten però continuò a lagnarsi e nel mentre osservavo
le sue gambette che si muovevano agitate perché guidate da un senso di
scocciatura tremendo: niente è peggio della noia secondo me.
Poi, di colpo, come un fulmine a ciel sereno, mi balenò in mente un'idea
che poteva essere sfruttata per fare passare un po' il tempo. Mi voltai verso
il mio "quasi" coetaneo e riuscii ad attirare la sua attenzione con
un richiamo « Stai aspettando quella ragazza vero? ». Gohan perse
immediatamente quell'aria seria che l'aveva caratterizzato per tutto il tempo
in cui era rimasto ad osservare il paesaggio in attesa che intravedesse il fantomatico
elicottero giallo e iniziò a sorridere impacciato mentre con una mano
si grattava la nuca ... azione vista già parecchie volte « Beh,
sì. Videl deve venire per le lezioni di volo che le devo impartire. Te
ne avevo parlato no? ».
Annuii ricordando perfettamente ciò che mi aveva detto un po' di tempo
prima. Voltai lo sguardo verso Goten che era ancora posizionato come uno struzzo
sopra a quel divano ed afferrai con una mano la sua caviglia sinistra. Tirai
un poco il braccio facendo in modo che la testa imbucata uscisse allo scoperto
dopodiché lo lasciai libero. Il bimbetto mi osservò stranito ma
ancora poggiato a peso morto su di quel supporto chiaro e morbidoso ...
« Hei Goten ... » iniziai con un sorriso sul volto « ... Visto
che Gohan starà con Videl perché le deve insegnare a volare, ti
andrebbe che ti insegnassi io la tecnica del volo? ».
Il bimbo si mise seduto non staccandomi gli occhi di dosso mentre la bocca aperta
sembrava una perfetta pista d'atterraggio per i piccoli insetti. Passarono pochi
istanti nei quali le piccole labbra si piegarono in un largo sorriso, i pugni
si chiusero ermeticamente mentre la piccola ma già potente aura sayan
iniziava già a scatenarsi in quell'esserino « SI'! Voglio imparare!
» gridò all'improvviso spinto da una forza irrefrenabile: saltò
in piedi sul divano e alzò il pugno chiuso destro verso il cielo come
in segno di vittoria mentre gli occhi assumevano la forma ad archetto che vedevo
perennemente sugli occhi di nonna. Il bimbo saltò poi giù iniziando
poi ad esultare e a saltellare attorno al fratello come se questo non fosse
stato altro che un totem da adorazione. Gohan osservò perplesso il fratellino
che ogni secondo gridava "Imparerò a volare"/"Saprò
volare anch'io" e soltanto quando il piccolo cambiò area di salto
mi espose il suo leggero disappunto: « Goten è un bambino difficile
da gestire sai? Non se ne stà fermo un secondo ... Sei sicuro di volergli
fare da maestro Trunks? ».
Mi alzai in piedi e mi stirai le braccia tirandole appena verso l'alto «
Non ti preoccupare, so quello che faccio e poi sarà anche un modo per
conoscerlo meglio ».
Il moro alto posò le mani ai fianchi e si voltò completamente
verso di me « Guarda che mentre faccio da insegnante a Videl potrei aiutare
anche Goten ... »
« Sì, e io rimango impalato come un baccalà ... »
replicai infine non capendo il perché delle preoccupazioni del Son nei
miei confronti anche se, alla lunga, mi apparivano come mera diffidenza nei
miei modi di fare « ... Non ti preoccupare e fammi almeno provare ...
».
Gohan annuì « D'accordo, ma perché ci tieni tanto? »
disse poi voltandosi a guardare il fratellino che correva come un matto attorno
alla tavola aspettando che le lezioni iniziassero.
Sorrisi dicendo all'amico la curiosità che mi era venuta alla mente dal
primo istante in cui avevo visto il piccolo Goten « Se a quest'ora fossi
nato avrei poco più della sua età ... E sento che saremmo stati
due amici inseparabili ... ».
Goten, dopo il millesimo giro molto probabilmente,
mi si avvicinò e mi si aggrappò alla camicia che, grazie ad un
singolo strattone, venne completamente tirata fuori dai pantaloni e si strappò
anche un pochino. Osservai il danno ma non ci diedi peso, il bimbo si scusò
abbastanza frettolosamente (poiché pensava ad altro) mentre Gohan mi
guardava con una faccia che diceva da sola "Te l'avevo detto".
« E' uno strappo grosso? ... » mi chiese il Son maggiore sperando
vivamente il contrario « ... Se vuoi quando torna chiedo alla mamma se
te la può aggiustare ».
« Non ti preoccupare sai, non è successo nulla di grave »
disse tranquillo poiché, sinceramente, degli abiti firmati o meno me
ne è sempre importato molto poco e lo stesso vale ancora tutt'oggi.
Gohan si allontanò indirizzandosi verso le scale che avrebbero portato
alle loro stanze « Però non puoi allenare Goten vestito così,
ti presterò una delle mie tute da combattimento ... ».
Prima che potesse salire il quarto scalino riuscii a fermarlo « Guarda
che non ce né bisogno, ne ho una con me, devo solo andarla a prendere
in macchina ». A dire la verità la mia era paura pura: paura che
mi rifilasse la sua divisa da Great Sayaman che aveva in più ...
Il fratello di Goten scese un paio di scalini con le sopracciglia corrucciare
e poi, poiché assorto in una profonda e improvvisa meditazione, incrociò
le braccia al petto « Macchina? ».
« Massì, l'auto nera con cui sono venuto, quella di cui ti ho dato
le chiavi ... » mi voltai verso Goten che mi guardava stranito: «
Io non ho visto nessuna macchina a parte la nostra ... ».
Che mi stessi sbagliando? Impossibile ...
Gohan incominciò a ridere ricordando finalmente « Hahh, quella
macchina ... Sì-sì, adesso ricordo ».
L'espressione del mio volto tornò nuovamente rilassata e istintivamente
posai una mano sul petto, all'altezza del cuore « Fiuu, bene, allora dammi
le chiavi dai » dissi poi allungando il palmo della stessa mano destra
in sua direzione.
Il moro rise ancora sempre più impacciato « Non le ho se devo essere
sincero ... »
« COSA?! E dove sono?! » urlai quasi.
« Penso che siano rimaste attaccate alla macchina ... ».
« Va bene, d'accordo ... » mormorai poi passandomi una mano in mezzo
ai capelli come se grazie a quel gesto potesse riacquistare tutta la mia calma
di sempre « ... Dov'è la macchina? ».
Gohan fece il segno del pollice e si indicò con esso alle spalle mentre
con i piedi rimaneva ancora fisso sullo stesso scalino « E' sul retro,
vicino all'albero ... ». Annuii e mi indirizzai verso la porta d'uscita.
Stranamente i due fratelli mi seguirono a ruota: Gohan non sò perché,
Goten perché era curioso come un gatto ...
Calpestai l'erba fresca attorno a casa Son fino ad intravedere l'albero e la
macchina ... per poco non caddi a terra per il collasso emozionale: il cofano
era completamente sfondato e in ogni luogo c'erano botte e graffi, il parabrezza
era a pezzi e sopra i sedili gli scoiattoli sembravano averci già fatto
la loro casetta e in più la macchina non era proprio a fianco dell'enorme
tronco, diciamo che vi era quasi perfettamente nel centro dal gran che era accartocciata
su sé stessa ...
Senza parole osservavo quello scenario mentre un Gohan terrorizzato dalle mie
possibili azioni future a causa di quello spettacolo, mi si avvicinò
quatto-quatto e mi posò una mano sulla spalla come per infondermi forza
« Scusa, ma papà ha insistito tanto per provarla ... ». Quelle
parole mi bastarono per comprendere ogni cosa.
Le chiavi che cercavo si erano incastrate a mi ci vollero parecchi minuti per
disincastrarle da dov'erano mentre nel frattanto Gohan camminava da una parte
all'altra del giardino in attesa di Videl mentre Goten ogni tanto saltava senza
un motivo vero e proprio e solo in un secondo momento capii che in realtà
stava cercando di catturare delle farfalle ... in ogni caso nessuno dei due
mi dava una mano, bella roba! Quando riuscii nel mio intento, ovvero dopo molto
e dopo aver procurato altrettanti strappi alla camicia anche se non per colpa
del bambino, mi misi seduto sullo schienale posteriore e con un gesto aprii
la piccola scatolotta nera che serviva per attivare o disattivare l'antifurto.
Dall'interno estrassi una piccolissima chiave che poi, dopo aver reclinato lo
schienale su cui sedevo, infilai in una piccola serratura che entrava all'interno
del telaio dell'auto, in una parte che stava a metà tra i seggiolini
e il portabagagli. Solo allora Gohan parve nuovamente interessato alla mia macchina
... « Cos'è? ».
Senza scostare gli occhi su di quello che stavo facendo risposi al mio amico
« E' uno scompartimento segreto che ho fatto per le capsule particolari,
tra le quali quella che contiene la macchina del tempo ... ». Aprii lo
sportellino nero e da esso ne estrassi la piccola scatola bianca e azzurra delle
capsule. Saltai fuori dalla vettura e iniziai a scrutare l'interno della valigetta
in miniatura.
« Non è pericoloso tenere lì dentro la macchina del tempo?
Cioè, se l'auto và in fiamme la macchina si distruggerà
con essa ... ».
Estrassi la capsula segnata da un bordino verde e la lanciai a terra dopo aver
attivato il solito meccanismo di esplosione « No, questa valigetta è
fatta di un materiale indistruttibile. Il problema incombe se per caso qualcuno
ruba l'auto con le cose dentro ... » mormorai con gli occhi socchiusi
facendogli capire che non avrebbe dovuto lasciare le chiavi attaccate alla macchina
« ... Anche se poi qualcuno trovasse la macchina accadrebbe un bel macello,
non credi? ».
Gohan annuì e parve un po' dispiaciuto « Non ti preoccupare Gohan,
d'ora in poi le terrò vicine » mi abbassai verso la serie di valigie
che erano apparse in mezzo al prato e ne aprii una di un rosso amaranto. Vedendo
che il contenuto era quello che cercavo afferrai le cose che mi servivano e
mi rialzai in piedi dopo aver ripristinato tutto al livello di capsula.
Uscii dal caldo bagno e mi indirizzai verso
il salotto, luogo dove avevo abbandonato un'intrepidante Goten e un Gohan che
attendeva impaziente la sua "bella" anche se non lo avrebbe mai ammesso
nemmeno a se stesso. Appena scesi l'ultimo scalino il piccolo bimbo tornò
ad assalirmi con la sua insistenza e a spintonarmi per farmi uscire dalla porta.
Gohan osservò la mia divisa: una tuta di un color turchese scuro accompagnato
da delle polsiere ed una cintura di un cadmio arancio (il nome di questo colore
lo sono dovuto andare a vedere però U.U), ai piedi indossavo i miei vecchi
scarponcini, quelli che avevo utilizzato per combattere tutte le mie battaglie
... Il Son rimase silenzioso quando Goten mi trascinò oltre la soglia
con la porta scura.
« Dai, dai, andiamo! » strepitò il monello dopo essersi staccato
da me.
« Arrivo, non scappo mica ... » mi voltai verso Gohan che nel frattempo
era anch'egli uscito dalla casa e si era poggiato allo stipite della porta con
la schiena e si teneva le braccia l'una nell'altra « ... Gohan, tu che
fai? ».
Il Son sorrise vedendo l'eccitazione del fratellino « Io rimango quì
finché Videl non arriva. Voi trovatevi un posto tranquillo dove iniziare
a fare pratica ». Feci un cenno affermativo con il capo e mi rivoltai
verso il piccolo « Goten, guidami tu verso un posto adatto ».
« SI'! » il bimbo scattò in avanti a grande velocità
aprendo le braccia come se fosse stato un aereo. Mi voltai indietro un'ultima
volta per salutare Gohan dopodiché inseguii l'altro prima che lo potessi
perdere di vista.
Non era faticoso seguire il piccoletto anche
se spesse volte, nel tentativo di farmi rallentare o comunque mettermi in difficoltà,
si addentrava all'interno di piccoli boschetti nei quali i piccoli arbusti potevano
intralciare la corsa. All'uscita di proprio uno di questi lo raggiunsi riuscendo
a rimanere al suo fianco ... Goten voltò il viso verso destra facendo
incontrare il suo sguardo con il mio e sorrise raggiante « Il mio fratellone
mi aveva detto che eri forte! Ma sei anche velocissimo! ».
« Heh, grazie! Ma anche tu sei davvero uno schizzo, non me lo aspettavo
sai? » dissi al bimbo pienamente convinto e lui, in risposta, riuscì
ad aumentare ancora il sorriso.
Dopo un paio di minuti trovammo un posto tranquillo, l'ideale per una lezione
in santa pace, e pertanto ci fermammo. Mi portai davanti al piccolo che mi osservava
silenzioso, in attesa di imparare per diventare più forte.
Incrociai le braccia al petto e con un soffio verso l'alto spostai un dispettoso
ciuffo di capelli che mi andava sugli occhi « Allora, per prima cosa mi
piacerebbe sapere perché ne Goku ne Gohan ti abbiano insegnato a volare
».
Il piccolo si grattò la testa con una mano dopodiché iniziò
ad intrecciare le dita tra loro « Il mio papà diceva tempo fa che
ero troppo piccolo per imparare il volo e che mi sarei dovuto allenare maggiormente
con la forza dell'aura ... » iniziò Goten con lo sguardo basso
come se ci tenesse a vedere le proprie scarpe « ... Io mi sono allenato
da solo perché Gohan era a scuola e papà era sempre in giro ma
dopo nessuno mi ha mai insegnato ... ».
Sorrisi tra me e me pensando che alla fine Goku non lo faceva apposta a sparire
chissà dove magari seguito da mio padre ... lo spirito sayan puro è
davvero particolare « Tranquillo, ci sono io anche per questo ».
Il piccolo alzò lo sguardo nuovamente pronto a raccogliere la sfida contro
se stesso ed annuì quando capì che stavo per ricominciare un nuovo
discorso « Allora, fammi vedere un po' qual è il tuo livello di
energia. Giusto per incominciare falla alzare un pochino, poi vedremo ».
« Sì » il piccolo si mise in meditazione, stinse i pugni
e concentrò le sue forze facendo aumentare sempre più l'aura e
facendola brillare attorno a sè. Attesi qualche istante ma vedendo che
la forza aumentava gli porsi una domanda che mi frullava da un po' « Goten,
qual è la tua forza massima? La conosci? ».
Il piccolo tornò ancora silente ma dopo un mio nuovo appello mi rispose
un poco titubante « Beh, papà e Gohan non lo sanno ma mi posso
trasformare in Super Sayan come loro ... ».
« Eh? Davvero? ... » ero sbalordito come non mai « ... E perché
non lo sanno? » gli chiesi non capendo il perché di quel mistero.
Goten fece calare le sue energie inaspettatamente « Mia mamma mi ha visto
ma mi ha implorato di non dirlo a Gohan e soprattutto a papà, ha detto
che se lui lo avesse saputo io sarei diventato la sua nuova arma ... »
« Arma? Spiegati meglio »
Il bimbo alzò gli occhi e piegò la testa da un lato « Nel
senso che mi avrebbe allenato per poi mandarmi su di un campo a combattere un
giorno rischiando la vita, come è successo anni fa con Gohan ... ».
Scrollai un poco la testa da un lato e mi abbassai al suo capezzale «
Chichi si preoccupa tanto ma non è colpa di Goku se i nemici pullulano.
Io penso che sia meglio allenarsi per essere pronti per dare una mano nel caso
ci fosse bisogno ».
« Sì » la testolina dai capelli buffi si mosse dall'alto
verso il basso e io mi rialzai in piedi.
« Ok, la trasformazione la vediamo dopo che avrai imparato il volo così
sarà più divertente confrontarsi ... » iniziai mettendo
una pulce nell'orecchio del bambino « ... Hai la minima idea di come si
possa spiccare in volo? ».
« No, nessuna a dire la verità » disse spiccio il bimbo senza
nemmeno pensarci un istante.
« Non ti ho chiesto a caso di aumentare la tua energia spirituale ...
pensaci un attimo ... » lo ammonii per nulla arrabbiato.
Goten si portò il dito indice della mano destra al mento e fece almeno
finta di riflettere poiché la risposta era già stata data «
Hemm ... Si usa l'energia spirituale? La forza che è dentro di noi? ».
« Esattamente ... » iniziai annuendo appena e mantenendo le braccia
incrociate « ... Adesso prova ad immaginare in che modo la potresti usare
».
Il bambino si accigliò e puntò i piedi a terra « Non lo
sò, perché non me lo dici te?! » mi disse con aria seccata,
come se l'interrogatorio perdurasse da anni ... In quell'attimo mi parve ancora
più un bambino e quindi non nascosi il mio disappunto riguardo il suo
atteggiamento: assottigliai anch'io gli occhi e feci per un attimo sparire il
mio sorriso « Sono quì per aiutarti, per insegnarti e quindi se
ti faccio una domanda non te la faccio per niente: mi piacerebbe che tu ci arrivassi
con la tua testa. Se incominci a ragionare sulle piccole cose, come questa,
ti verrà poi sempre più facile trovare le soluzioni per risolvere
problemi più grandi ... » Goten sembrò annichilirsi «
... Non voglio essere e nemmeno sembrarti cattivo o severo perché davvero,
non lo sono affatto. Se ti dicessi come fare, in quattro e quattrotto, si perderebbe
quella parte riguardante la scoperta, quell'emozione di riuscire da soli ...
Avanti adesso, prova a dirmi come si potrebbe utilizzare la propria energia
per librare in aria ».
Il piccolo bambino mi chiese scusa e abbassò gli occhi iniziando seriamente
ad impegnarsi ... Non era affatto il mio obiettivo essere cattivo con lui ma
ci tenevo che provasse con le proprie forze, così come anch'io, quando
Gohan era venuto a mancarmi, mi sono dovuto arrangiare per diventare più
forte. Ci tenevo fortemente che riuscisse da solo per sentirsi anche maggiormente
appagato quando avrebbe mostrato poi le sue abilità agli altri ... Di
certo Goku e Gohan sarebbero stati maggiormente felici.
Goten rialzò gli occhi ed osservò i miei « Io non lo so
... Dammi un aiuto Trunks ... » guardandolo notai che quelle palline scure
erano lucide. Sorrisi capendo che avevo chiesto tanto « D'accordo, ti
do un'aiutino: se devi spiccare un salto, dove concentri la forza? ».
Il bambino sbatté gli occhi un paio di volte dopodiché iniziò
a saltellare sul posto andando sempre più in alto. Non sapevo che dire
... « Hei, hei! Ma che fai? » gli chiesi poi interdetto.
Il piccolo si fermò e mi sorrise « La forza si concentra nelle
gambe. Forse si fa lo stesso anche per volare! » esultò poi stringendo
forte i pugni e alzandoli al cielo. Piegai la testa da un lato e continuai ad
osservarlo ancora un po' perplesso se devo essere sincero « Beh, è
esatto ... » iniziai per poi sciogliere le braccia tra loro ed avvicinarmi
di più al bambino « ... ma per volare devi concentrare lo spirito
in un punto preciso ... » con l'indice della mano sinistra indicai il
terreno e pertanto Goten tornò nuovamente a guardarsi le piccole scarpine
blu.
« Nei piedi? » chiese il sayan minore alzando poi i piedini ed osservandoli
da ogni singola angolazione non capendo che vi fosse di speciale.
Attirai la sua attenzione « Goten, guarda come faccio ». Concentrai
la mia aura nella pianta dei piedi e la feci aumentare un poco: l'erbetta attorno
iniziò a muoversi in un moto circolare, forte vicina a me ma poi sempre
minore andando verso l'esterno, come le increspature dell'acqua. Mentre Goten
mi osservava con attenzione mi sollevai di una decina di centimetri e rimasi
sospeso aumentando lo sprigionamento dell'aura rendendo maggiormente l'effetto
sull'erba. Dopo un minuto completo spensi di botto tutti i miei poteri ed atterrai
rigido a terra, incrociai nuovamente le braccia e mi sporsi in avanti, verso
lo scricciolo, con un sorriso soddisfatto sul volto « Allora, imparato
niente? ».
Goten annuì tre volte consecutivamente e si mise rigido come se fosse
stato un soldato aspettando un mio ordine che poi, come tale nel vero senso
della parola, non sarebbe mai arrivato « Non stare così rigido,
devi essere rilassato ... ». Presto detto presto fatto: le sue spalle
sembrarono sciogliersi quando le abbassò appena.
« Ora inizia a concentrare le tue forze ma non esagerare, l'avrai sentito
anche tu quanto poco basti per sollevarsi ... » feci un passo indietro
per lasciare al bambino un po' più di spazio per lasciarlo fare.
Goten chiuse maggiormente i pugni ed abbassò gli occhi facendo apparire
sul volto uno sguardo da vero guerriero ...
Attesi pazientemente ma nulla sembrava arrivare. Eppure esteriormente il piccolo
sembrava concentrarsi ...
Attesi ancora del tempo, reclinai addirittura la testa da una parte. Stavo per
chiedere spiegazioni quando uno strano suono mi spiegò l'intera faccenda
...
PROT
Sgranai gli occhi « GOTEN! »
Il bimbo iniziò a ridere come un matto e a grattarsi la nuca energicamente
« Scusa, mi scappava ... ».
Scoppiai a ridere anch'io e per poco non mi trattenni la pancia con le mani
« Ma dai, e ti sembra il momento di fare le puzzette?! ... » poi
intrasentii il risultato di quell'azione all'altezza del mio naso e iniziai
a farmi aria con entrambi le mani « ... WOAH! Ma che hai sganciato?! Puzzetta
è troppo riduttivo, credimi! ». Il bambino continuò a ridere
come un matto, felice che non fossi arrabbiato con lui per quella piccola distrazione.
Alcuni minuti più tardi Goten trovò la concentrazione giusta e
iniziò a scatenarla come e dove doveva: pian piano l'erba iniziò
a piegarsi e le piccole gittate di vento si allontanavano andando poi a sparire
lontane perdendo tutto il loro effetto. Strabiliante: al primo tentativo riuscì
a sollevarsi di almeno mezzo metro!
Preso dall'emozione il piccolo iniziò a dimenarsi in cielo ricordando
vagamente un nuotatore dilettante e rideva, rideva come un matto. Rimasi a fissarlo
mentre con azioni rocambolesche cercava di svolazzarmi attorno eseguendo però
una rotta zigzagante tutt'altro che sicura e infatti quando mi fu nuovamente
sotto gli occhi, dopo un giro completo di campo, gli gridai all'improvviso contro
un versaccio e lui, sconcentrato dal mio attacco a sorpresa, cadde a terra come
una pera matura sbattendo il mento.
Si portò le mani alla parte lesa e la massaggiò accuratamente
« Hai ... Ma perché lo hai fatto scusa? ».
Mi piegai con le ginocchia e posai le mani su di esse « L'ho fatto apposta
».
Goten si alzò in piedi osservandomi da un'altezza che in quel momento
era al pari della mia e si poggiò una mano sulla nuca « E perché?
».
Alzai la mano destra e con l'indice pungolai una volta il petto del bambino
« Se eri davvero concentrato non saresti mai caduto ... » spiegai
semplicemente e in modo che mi capisse a pieno « ... Piano piano riuscirai
a svolazzare senza nemmeno pensarci ma all'inizio devi prestare maggiore attenzione
a quello che fai: prova ad immaginare se ti avessi attaccato al posto dell'urlo
... Non saresti riuscito ad evitarlo ».
Goten abbassò il braccio « Sì, hai ragione ». Rimasi
abbassato e lo invitai a riprovare.
Trascorse un'ora da quel momento e istante dopo
istante il piccolino diventava sempre più bravo ed io, dandolo a vedere
apertamente essendo diverso da mio padre, ero davvero orgoglioso dei suoi progressi:
creava piroette complesse, tagliava le nuvole come se fossero state di burro
e realizzava delle ampie ruote, il tutto alla giusta concentrazione.
« GOTEN ... » lo chiamai da lontano attirando il suo sguardo che,
dopo una rullata in cielo, si posò su di me che ero ancora a terra «
... PROVIAMO A FARE UN PICCOLO ESERCIZIO? » gli chiesi sapendo che avrebbe
accettato (cosa che infatti fu).
Alzai i palmi delle mani verso il ragazzino e concentrai in essi le mie energie
facendole brillare come se fossero state due piccole stelle lucenti. Dieci piccole
sfere si formarono sulle punte delle dita e Goten iniziò ad osservarmi
perplesso forse però capendo cosa avevo per la testa ... « SCHIVA
OGNI COLPO CHE PUOI! TE LI MANDERO' A VELOCITA' CRESCENTE E MI RACCOMANDO, NON
CONTRATTACCARE SE NON TI SENTI IN GRADO! ». Urlai con forza mentre le
piccole onde si iniziarono a staccare dal loro punto di partenza per poi schizzare
verso il loro obiettivo: il piccolo sayan iniziò a muoversi da una parte
all'altra del cielo sempre più velocemente schivando ogni colpo con un'agilità
che andava di pari passo con la mia velocità.
Volendo metterlo alla prova iniziai addirittura a creare dei colpi ad effetto
ma il piccolino era in gamba per davvero e anche quelli venivano schivati (anche
se con minore facilità se devo essere sincero).
Dopo tempo, svariato tempo, una piccola onda lo colpì e il piccolo iniziò
a subire. Non volevo essere cattivo, tantomeno crudele, ma volevo insegnargli
qualcosa e pertanto continuai a colpirlo senza perderlo un secondo ed incitandolo
a liberarsi da quell'ingarbuglio « AVANTI GOTEN! REAGISCI IN QUALCHE MODO,
NON SUBIRE! ».
Le piccole braccia vennero messe davanti al volto e le ondine andarono ad infrangersi
su quel tessuto blu che le ricoprivano interamente. Goten concentrò le
sue forze e le fece esplodere attorno a sé facendo di conseguenza schizzare
lontani tutti i miei colpi che gli erano addosso e che lo stavano raggiungendo:
i capelli biondi rizzi verso l'alto e gli occhi cerulei segnalavano la sua trasformazione
in super sayan.
Mi fermai sorridendogli come mio solito e mormorai tra un me e me un "Fantastico
...". Alzai una mano e gli feci cenno di discendere. Goten arrivò
in un attimo e mi si fermò davanti con ancora la trasformazione attiva
che però non riusciva a cancellare il suo aspetto bambinesco e perciò
rimasi felicemente sorpreso per lui « Sei davvero bravo ... Non me la
aspettavo tutta questa potenza sai? ».
Il bimbo mi sorrise raggiante mostrandomi bene tutti i denti bianchi mentre
si portava entrambe le mani dietro la nuca.
Voltai la testa verso sinistra, in una direzione precisa e rimasi fisso su di
quel punto pochi secondi prima di tornare a vedere negli occhi il piccoletto
« Sento che Gohan è nei paraggi e quindi penso che Videl sia arrivata
da un po' ... Sei per caso stanco Goten? ». Il bimbo scosse la testa da
una parte all'altra e affermò che invece aveva ancora energie da vendere.
« Molto bene ... » iniziai poggiando le mani ai fianchi «
... Vuoi provare a fare un po' di lotta con me? ».
« Certo! » esclamò Goten entusiasta prima di fare un balzo
indietro e mettersi in una posa da combattimento nella quale uno dei due pugni
rimaneva davanti al petto mentre l'altro era posto in avanti, verso di me. Rimasi
immobile sul posto lasciando le braccia lungo il corpo « Avanti, sono
pronto, attaccami quando vuoi » dissi poi in direzione del piccolo per
invogliarlo ad iniziare lo scontro.
Goten scattò in avanti e cercò di colpirmi con un diretto che
però andò a vuoto poiché io, facendomi per tempo da parte,
riuscii a schivarlo. Mentre mi era ancora dinanzi alla mia figura alzai una
mano verso l'alto e lo colpii in piena schiena. Goten stramazzò a terra
ma appena toccò il suolo fece due salti all'indietro per tornarmi distante.
Urlò a pieni polmoni facendo aumentare ancora l'energia e scattò
nuovamente verso di me: alzai la mano destra ponendola di taglio davanti al
mio volto e prima che il sayan mi raggiungesse lo colpii in pieno volto con
un sonoro ceffone. Goten cadde ancora e rotolò su sé stesso un
paio di volte prima di rialzarsi. Il piccolo sbuffò ma non si diede per
vinto: saltò in alto, molto in alto, e si mise in picchiata come un proiettile
per colpirmi con la sua testa dura. Prevedendo ancora una volta le sue mosse
feci per tempo un passo indietro e appena la sua testa si trovò all'altezza
delle mie spalle lo colpii con violenza alla nuca con un pugno secco e deciso.
Il piccolo cadde ancora sbattendo forte il naso e perdendo la trasformazione.
Si rialzò un po' fiacco con una gocciolina di sangue che gli colava dal
nasino. Tirò sù mentre incrociavo serio le braccia « Usa
la testa quando combatti. Non credere che la forza bruta possa funzionare sempre
». Mi guardò perplesso negli occhi e da lì capii che voleva
conoscere un'altro mezzo per riuscire nel combattimento, proseguii « Tu
sei piccolo Goten, piccolo ma allo stesso tempo con un grandissimo potenziale
... » i suoi occhietti scuri sembrarono riempirsi di orgoglio «
... Però, nonostante questo, non sei in grado di sostenere un combattimento
contro un avversario più forte di te perché sei inesperto: prima
sono riuscito a colpirti due volte consecutivamente con una mano. Chiunque,
anche solo dopo il primo attacco, avrebbe capito che non era il caso di tentare
un'ulteriore attacco frontale e avrebbe reagito diversamente. Per escogitare
queste cose bisogna usare la testa ... ».
Goten abbassò gli occhi mortificato credendo che io fossi deluso di lui
ma appena mi accorsi di ciò mi abbassai al suo capezzale e gli afferrai
entrambe le spalle con le mani. Le strinsi appena e lo obbligai a guardarmi
negli occhi « Cosa c'è? ».
Il piccolo si pulì il naso con una delle maniche blu e rimase triste
in volto « Mi hai detto che sono stupido ... ».
Spalancai gli occhi e d'istinto strinsi ancora di più le mani «
Non ho mai detto nulla di simile! Levatelo dalla testa! ... » il piccolo
finalmente mi guardò negli occhi « ... Non è colpa tua se
sei poco esperto, se non hai avuto la possibilità di esercitarti con
qualcuno che ti potesse insegnare. Io sono quì per questo Goten, per
aiutarti, per farti diventare più forte ... Non sei affatto stupido,
ti manca soltanto quell'esperienza che ti aiuta a gestire la situazione e a
variare le azioni in base a chi ti ritrovi davanti come nemico, e questa la
raccimolerai con il tempo, piano piano ... » il piccolo si passò
ancora una mano sotto al naso per asciugarsi un'altra goccia di sangue che prepotentemente
gli fuoriusciva dal nasino « ... Le domande che ti facevo prima sul volo
non erano altro se non gli stessi e identici interrogativi che un guerriero
si deve porre durante il combattimento sai? "Come faccio per - ?"
... Il mio era soltanto un metodo per fare in modo che domande simili ti si
pongano in mentre per tempo durante gli scontri ma non richiedevo che tu le
riuscissi a mettere in pratica al 100% per poi sconfiggermi. A parte il fatto
che non ne sei ancora in grado e poi che figura ci farei con mio padre se mi
facessi sconfiggere? » terminai sorridente scatenando anche in Goten un
senso di maggiore leggerezza.
Mi alzai in piedi staccandogli le mani di dosso ed allontanandomi di un passo
« Torniamo un attimo a casa così ti sistemi il naso, non ti puoi
pulire ogni cinque secondi ... » ammisi vedendo che il bimbo si strofinava
con il medesimo pezzo di stoffa « ... e beviamo anche un sorso d'acqua
già che ci siamo. Poi dopo facciamo altro esercizio ».
« Sì » disse il bimbo accettando e scattando come una saetta
in mezzo alla boscaglia.
« HEI! ... » urlai per fermare la sua corsa. Goten si bloccò
all'improvviso e si voltò a guardarmi non capendo che avesse fatto di
male quella volta. Mi avvicinai svelto a lui « ... Hai imparato adesso,
torniamo a casa volando » gli dissi tranquillo.
Il bimbetto annuì sollevato e dopo un istante io e lui eravamo di ritorno
verso la piccola casa Son.
Con calma sorvolammo le lande verdi che costituivano
la conformazione dei monti Paoz: io, davanti al piccolo Goten, volavo piano
per permettere al mio amico di stare al passo con la mia velocità anche
se, di tanto in tanto, era proprio quello scricciolo ad andare più spiccio
pensando di essere già un fenomeno. Aveva ancora tanto da imparare e
soltanto quel poco tempo a disposizione mi avrebbe concesso di insegnargli tutto
ciò che poteva essergli d’aiuto. Quando arrivammo la signora Chichi
era già in casa a lavare le stoviglie ma, per non farla preoccupare inutilmente,
entrai io nell'abitazione a recuperare ciò che dovevo lasciando il bambino
all'esterno assieme ad una piccola nuvola d'oro che era rimasta parcheggiata
da una parte a riposare ... nelle ultime ore aveva fatto parecchi viaggi.
All'esterno aiutai Goten ad infilarsi un piccolo tampone nella giusta narice
e mi bevvi un sorso d'acqua dopo aver poggiato le mie labbra al collo di una
bottiglia di vetro.
Il destino volle che in quell'attimo facessero ritorno a casa anche il resto
della famiglia: Gohan accompagnato da una Videl affaticata e Goku affiancato
da mio padre che aveva un'aria tutt'altro che tranquilla.
Mi alzai in piedi e andai incontro a loro « Ciao! Dove eravate? »
porsi quella domanda generica a tutti e quattro ma fu Gohan il primo a rispondere
« Io e Videl ... » iniziò indicando la ragazza che si era
seduta a terra vicino al fratellino Son « ... eravamo poco lontano a fare
lezione. Ci siamo dovuti fermare perché non ce la faceva più ».
« Procede tutto bene? »
« A meraviglia secondo me: Videl non è in grado di utilizzare la
sua aura e quindi prima di insegnargli il volo le ho dovuto spiegare come utilizzare
le proprie forze. In poco tempo ha già capito come funziona il meccanismo
anche se dovrà fare pratica ... » terminò infine sorridente,
felice per la sua cara amica.
Mi voltai verso un'altro personaggio « Papà, voi che facevate?
» chiesi facendo finta di non vedere le divise dei due guerrieri ridotte
a brandelli. Vegeta digrignò i denti furioso come non mai spaventando
persino la povera ragazza che, a detta di Gohan, era coraggiosa e spavalda come
un leone « Tzk! Io e Kaharoth ci dovevamo sfidare seriamente e invece
lui alla fine si è messo a fare i giochi con la mia Camera Gravitazionale
ignorandomi quasi completamente!! » urlò indicando con entrambe
le mani un Goku spaesato, con la testa altrove.
Il Son però, anche quella volta, ignorò mio padre venendomi incontro
« Urca Trunks! Hai costruito una camera stupefacente! Me ne fai una anche
a me? ».
« FOSSE MATTO!! » sbraitò papà a pieni polmoni in
faccia al Son poiché messosi proprio in mezzo a noi due.
« Calma papà ... » dissi nel tentativo di fare tranquillizzare
Vegeta, cosa che non ebbe il minimo effetto comunque « ... Ma perché
eravate là dentro? Con tutto lo spazio che c'è quì fuori
... ».
« Kaharoth ha insistito per trovare un posto sicuro in cui non ci poteva
essere nessuno. Abbiamo sorvolato quasi mezzo mondo e alla fine l'ho trascinato
nella stanza così che potessimo incominciare il nostro scontro! »
mi rispose Vegeta stringendo i pugni con forza.
« Ah, e chi ha vinto? » chiesi con una curiosità pazzesca
mentre anche i figli di Goku ascoltavano con attenzione.
Mio padre sbuffò e trasformò il suo volto in una e vera smorfia
di seccatura « Umpf, alla fine non ha fatto altro che giocherellare con
i guerrieri oscuri e a fare girare le palle ... Mai una volta che faccia le
cose seriamente, tipico di una terza classe » terminò poi andandosi
a poggiare con la schiena contro la parete della piccola casa.
« Sempre scorbutico ... » si lagnò Goku prima di vedere da
una parte la nuvoletta Kinton e sedervici sopra come se fosse stata una comune
panchetta da giardino pubblico.
Fissai con interesse quella massa dorata e pertanto mi avvicinai ad essa. Goku
mi osservò e comprese il mio interesse « Questa nuvolina ce l'ho
da tanti anni e mi ha accompagnato in tante avventure. Una delle sue particolarità
è che può portare su di sé solo le persone dal cuore puro
».
Alzai le sopracciglia sorpreso « Solo quelle dal cuore puro?! ... »
guardando capii che il Son era una di quelle poiché la nuvola lo teneva
perfettamente sospeso per aria. L'eroe passato della terra scese dal supporto
con un balzo « Avanti, prova a salire ».
« Io? Ma ne è sicuro? »
« Ma certamente! » mi disse Goku dopodiché mi spinse sopra
alla nuvola con una sonora pacca sulla spalla. Poggiai i piedi su Kinton e rimasi
immobile mentre questa iniziava a sollevarsi in alto staccandosi da terra fino
a mezzo metro d'altezza. Sorrisi come un bambino e sentendomi gli occhi addosso
esultai « Non ci posso credere! Papà, guarda! ». Vegeta mi
osservava stranito. Mi si avvicinò e si sollevò in aria sotto
gli occhi increduli di Videl che stava iniziando a non capire tra che razza
di gente si trovasse.
« Avanti, scendi subito » mi ordinò papà serio. Non
replicai e con un salto fui a terra. Da "laggiù" vidi Vegeta
poggiare i piedi sulla nuvola e rimanervi ...
Il piccolo Goten saltò in piedi improvvisamente « Vegeta ha il
cuore puro?! Incredibile ... ».
Una risata sprezzante riecheggiò per l'intera valle « Certo! Il
mio cuore è intriso di pura malvagità ... ».
« Papà ... » mio padre l'aveva data a bere solo al piccolino
e alla ragazza « ... non volare, sennò non ha senso ».
Vegeta spense la sua azione di galleggiamento ed atterrò di peso a terra
... per poco non scoppiai a ridere vedendolo con la nuvola all'altezza della
cintola che pareva fargli da adorabile gonnella da tutù ...
« Tzk! Smettetela allora con queste stupidaggini! » disse poi papà
tornando dov'era in precedenza con le gote lievemente arrossate. Sorrisi teneramente.
Senza volerlo forse, mio padre stava cambiando ...
« Hei Gohan ... » mormorò
Videl al ragazzo « ... parteciperai poi al torneo oppure no? ».
Ciao carissimi! Anche oggi ho poco tempo quindi sarò sbrigativa ^^
Nion: Mi fa piacere rivederdi e mi rende ancora più felice sapere che la storia continui a piacerti ^^ mi leggi amche questo capitolo? Thanks Un bacio
Vegeta4ever: Spero che il pc ricominci ad andare sennò ti mando Freezer che risistema un po' tutto a modo suo ... XD ... Un bacione pazza! ^^ ps:grazie per il regalo :*
Pepesale: Su Gohan hai perfettamente ragione anche se ti sei motivata alla grande, e anche io ^^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacio e grazie per il bel dono :*
Angelo Azzurro: Non esageriamo con Vegeta e Goku, mi raccomando U.U ... Per Trunks invece possiamo tranquillamente dire che come insegnate è troppo buono ^^ Mi fa piacere che ti piaccia come scrivo (che brutto gioca di parole =_=) dimmi se anche questo chappy te gusta se hai tempo e voglia. Un bacio
Rory_Kaulitz: Le risposte su Light le avrai in questo capitolo ... Grazie per i complimenti, sei troppo buona ^^ Beso
folg_89: Mi impegno per fare in modo che il tutto assomigli al Toriyama style e sono lieta che tutti i pezzi per il mmomento combacino a dovere. Dimmi se anche questo capitolo ti piace ^^ Beso
stellina86: Spero che la voglia di leggere ce ne sia ancora perché la storia è tutt'altro che agli sgoccioli (anche se siamo entrati nella seconda e ultima parte). Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo e grazie per gli auguri! Bacio
Premetto che questo capitolo non è lunghissimo (anzi) ma con il compleanno e il resto non avevo mola voglia di scrivere se devo essere sincera ... In ogni caso perso che il risultato sia abbastanza buono.
Io vi saluto, a presto/lunedì ^^
Un bacio a tutti
scImMIA
CAPITOLO 71
- IL PRIMO VERO AMICO -
Dopo la innocente domanda della figlia di Mister Satan, Videl,
posta al mio amico Gohan nessuno proferì parola poiché ciascuno
troppo interessato all'argomento in corso. Peccato che anche il figlio di
Goku non sapesse che dire e il suo silenzio duraturo, di all'incirca tre minuti
se non ricordo male, fece innervosire la ragazza vestita con quella maglietta
bianca e quei pantaloncini neri:
« Insomma Gohan! Ti decidi?! Vieni o no al torneo? » sbraitò
la moretta in direzione del sayan non temendo, e conoscendo, i reali poteri
del mio amico compagno di razza anche se Gohan, proprio come me e Goten, si
discostava parecchio dall'atteggiamento standard di un Vero sayan: il giovane
alzò appena le mani in direzione di lei come per tenerla a distanza
e parlò titubante mentre una goccia di sudore gli scendeva lungo la
guancia « Beh, non lo sò ancora, ci devo pensare Videl. Me ne
hai parlato soltanto mezz'ora fa ... E poi se voglio partecipare mi devo allenare
seriamente ma la scuola è un problema e ... » il sayan si morse
la lingua e sbuffò sconsolato « ... Proprio non lo sò
ma non credo che ci sarò ».
« CHE COSA?!?! ... » si intromise senza ritegno il padre di Gohan
con la mascella che gli si stava slogando dal gran che era discesa per lo
stupore « ... M-Ma Gohan, non vuoi partecipare?! » terminò
poi ancora più stralunato e incredulo mentre per poco non gli si aggrappava
addosso per farlo rinsavire da quello stato di evidente pigrizia. Mio padre
ne approfittò per dire la sua ovviamente: « Tzk! Te l'avevo detto
Kaharoth che tuo figlio si stà rammollendo ... ».
Ci pensò Videl però a rendere la vita di Gohan un inferno e
una pacchia quella del padre ... La ragazza incrociò le braccia seria
ed assottigliò gli occhi « Che accampa scuse che sei! Sei il
migliore della classe e per questo se salterai un paio di lezioni i professori
non diranno nulla ... » iniziò del tutto convinta di ciò
che diceva e pensava « ... In ogni caso se non parteciperai al torneo
dirò a tutti quanti che in realtà sei Great Sayaman! Non hai
scampo Gohan, devi accettare! » concluse poi squadrando il coetaneo
con rabbia mentre in mezzo ai due un piccolo Goten li osservava confuso.
« Ma Videl! Questo è un ricatto bello e buono! » esclamò
il sayan alquanto irritato poiché era stato colpito in basso ... In
senso figurato ovviamente.
La ragazza si alzò in piedi e posò le mani ai fianchi mentre
un sorrisetto furbo gli stava comparendo sul viso « Allora parteciperai?
» chiese poi sapendo già la risposta. Gohan si alzò a
sua volta in piedi, si massaggiò il copetto con una mano e guardò
ciascuno di noi in volto ... Non trovando traccia di sostenimento in nessuno,
tantomeno da suo padre che aveva già evidenziato il suo interesse per
il torneo, sbuffò ed abbassò le spalle schiacciato da una forza
invisibile « E va bene, parteciperò al torneo ». Videl
si fece da sola un piccolo applauso ed iniziò a sorridere raggiante
... Si voltò per un attimo verso di me. Mi guardò negli occhi
... Tutt'oggi non ne comprendo bene il motivo per cui in quell'attimo lei
si mise quieta mentre osservava imbarazzata il terreno ...
Ricordo bene che in quell'istante mi sentivo gli occhi addosso e, voltando
appena lo sguardo alla mia destra, trovai Gohan che mi squadrava severo. Per
un istante ebbi il timore di aver fatto qualcosa di sbagliato ...
Il signor Goku non riusciva più a starsene fermo e con un balzo salì
sulla piccola nuvoletta Kinton che si aggirava nei dintorni « Un nuovo
torneo Tenkaichi! Non vedo l'ora che incominci! » iniziò a dire
con gli occhi luccicanti in direzione del grande e infinito cielo azzurro. Non
c'era proprio nulla da fare: Goku non riusciva a resistere ad una nuova sfida.
Il Son più "adulto" si rigirò più e più
volte sulla nuvola, facendola sobbalzare in maniera evidente, ma poi, dopo il
decimo saltello, si fermò e ci osservò tutti se non uno in particolare:
« Vegeta, parteciperai anche tu al torneo? Io ci voglio andare! ».
Mio padre digrignò i denti e si strinse maggiormente nelle spalle mostrando
a tutti il suo perpetuo menefreghismo « Umpf, non me ne importa un fico
secco delle vostre baggianate terrestri! Te fai quello che ti pare Kaharoth
ma non contare su di me » Vegeta si girò verso la sua destra, appoggiò
la medesima spalla alla parete della casa e ci diede la schiena.
« Suvvia Vegeta! Non fare l'associale adesso! » piagnucolò
Goku in direzione del suo principe non riuscendo però nemmeno ad attirare
la sua attenzione e il Son poi, vedendo che con mio padre era un vicolo cieco,
provò con me « E tu Trunks? Tu ci sei vero? ».
Rimasi un attimo in silenzio per riflettere dopodiché abbassai lo sguardo
notando che c'era qualcosa che mi impediva di accettare all'istante «
Dipende, quando c'è questo torneo? » chiesi poi rialzando lo sguardo
ed incrociandolo con quello di Videl che, ancora una volta, mi sfuggì.
Goten, che ne sapeva qualcosina della questione poiché mentre papà
era alle prese con Goku il suo fratellone gliene aveva spiegato un pò,
rispose al posto della ragazza: « Gohan mi ha detto che è tra una
settimana esatta ».
Tornai serio e incrociai le braccia al petto. Mi incamminai verso la parete
unica della casetta e mi appoggiai ad essa con le natiche ricordando esageratamente
una delle posizioni in cui mio padre spesso si metteva. Chiusi gli occhi iniziando
a fare mente locale ...
Quando li riaprii la mia risposta c'era anche se incerta « Non potrei
stare quì così tanto tempo ... » mormorai poi osservando
un punto lontano dell'orizzonte mentre un leggero venticello cercava di farmi
distrarre con uno spostamento dispettoso dei miei capelli lilla. Nessuno fiatò
per parecchio tempo forse perché delusi della mia risposta ma cosa ci
potevo fare se nel mio futuro avevano ancora bisogno del mio aiuto?
All'improvviso Goten si alzò in piedi e corricchiò in mia direzione
fermandosi proprio sotto il mio naso ed io, non essendo indifferente come qualcun'altro,
abbassai gli occhi osservando colui che voleva discutere con me. Il piccolino
afferrò con le mani la stoffa arancione della tuta da combattimento all'altezza
delle gambe e mi osservò con due occhioni che avrebbero messo tenerezza
a tanti « Per favore Trunks, rimani un po' di più ... » mi
supplicò il piccolo Son con voce flebile e poco udibile. Mi si strinse
il cuore nel percepire quel caloroso affetto nelle sue parole ... E pensare
che qualche ora prima non sapeva nemmeno chi fossi ...
« Goten, è una cosa seria ... Ci penserò sù, d'accordo?
». Il piccolino annuì dopodiché, saltellante come un grillo
se ne tornò al suo posticino e si infilò un pezzetto di cotone
nella piccola narice anche se l'operazione non era più necessaria perché
il flusso del sangue si era già fermato da tempo. In ogni caso non trattenni
un sorriso nato da una sorta di tenerezza. Fortuna che papà era ancora
di spalle, altrimenti mi avrebbe guardato in malo modo per colpa del mio atteggiamento
debole ...
Son Goku scese dalla nuvoletta e la fece congedare, si grattò la nuca
con aria assorta « Humm, gli altri li avvertirò dopo del torneo
... Spero che tutti vengano, è da tanto che non vedo alcuni di loro ...
». Il figlio maggiore si voltò verso il padre « Beh, non
credo che Piccolo si tirerà indietro e lo stesso varrà per Crillin
immagino. Da quello che sò però Tienshinhan e Jaozi stanno dirigendo
una piccola palestra sui monti natii e non sono sicuro che si uniranno per abbandonare
i loro allievi anche perché la palestra è anche una sorta di orfanotrofio
... ». Goku incrociò le braccia ed arricciò le labbra «
Mah, chissà ... Anche Yamcha poi è un soggetto ad incognita ...
». Goten si intromise nuovamente mentre si voltava pancia a terra ed iniziava
ad accarezzare i piccoli ciuffetti d'erba con entrambe le manine: « Yamcha
non si allena mai, ogni volta che sono andato a casa di Light per giocare lui
era sempre a fare delle chiacchiere con qualche signorina ... » iniziò
facendo attirare negativamente l'attenzione dei presenti « ... Se parteciperà
non sarà di certo forte » concluse sicuro che molto probabilmente,
se si fosse applicato con serietà, persino lui sarebbe riuscito a battere
quel moscerino.
Voltai lo sguardo verso il piccolino « Ho capito che tu Goten parteciperai,
da come ne parli ... Ti troverai contro Light allora. Sono proprio curioso di
vedere com'è ... » dissi generando però al diretto interessato
uno moto di rabbia alquanto evidente nel quale le piccole mani, invece di accarezzare
i piccoli ciuffi d'erba, avevano iniziato a strapparli con forza.
« Non parteciperà ... » iniziò determinato e un po'
arrabbiato Goten poiché nel profondo sperava di dargliene quattro a quel
briccone « ... Non è capace di praticare le arti marziali perché
si è rifiutato di imparare. Il suo papà poi, dopo il primo "no"
ricevuto ha lasciato perdere tutto e si è dedicato ad altro. Light passa
intere giornate attaccato ai videogiochi ... Anche le prime volte, quando la
mamma mi chiedeva di andare da lui per diventare suo amico, giocava da solo
lasciandomi da parte ».
Chinai la testa da un lato capendo che il tasto che avevo premuto era ancora
dolente. Mi staccai dalla parete e mi misi a fianco del bimbo « Hei Goten
... » lo chiamai calmo ed attesi che lui mi guardasse in volto prima di
proseguire « ... Vuoi che andiamo a continuare un po'? ».
« Sì! » esultò lui scattando immediatamente in piedi
e chiudendo i pugni verso il cielo. Mi avvicinai a Gohan e gli posai una mano
sulla spalla « Tu e Videl vi unite a noi? Tanto all'inizio a Goten gli
farò fare ancora qualche esercizietto di volo ... ».
Il Son mi osservò improvvisamente con uno sguardo bieco che non riuscii
a comprendere nemmeno quella volta « No, grazie. Non vorrei che Videl
si distraesse troppo ... » disse assottigliando gli poi occhi come un
gatto.
Annuii facendo finta di capire, mi affiancai al piccolo sayan ed insieme ci
dirigemmo nuovamente verso il luogo in cui ci eravamo allenati poco prima.
Dopo essersi ripreso Gohan si affiancò al genitore « Hei papà,
come mai siete usciti dalla camera gravitazionale e siete venuti poi quì?
».
Goku sorrise raggiante mentre osservava il punto in cui era scomparso il secondogenito
« Io me lo sentivo che Goten fosse già in grado di trasformarsi
in Super Sayan ... E' davvero fantastico ».
Volai a bassa velocità per risparmiare le energie e quando intravidi
dall'alto il pezzo di terra sul quale ci eravamo posti poco tempo prima per
effettuare gli allenamenti scendemmo di quota atterrando poi. Scossi un poco
la testa per scostare un ciuffo di capelli da davanti agli occhi mentre il piccolino,
dopo aver toccato il suolo con le scarpine, zompettò rapido verso un
mucchio di rocce e buttandosi poi in mezzo ad esse. Lo guardai perplesso e mi
incamminai anche io nelle vicinanze di quelle piccole montagnole ... Quando
però fui nei pressi delle rocce non trovai più Goten. Sembrava
essersi volatilizzato e anche affinare i sensi per percepire la sua aura fu
inutile.
Voltai la testa da una parte all'altra « GOTEN! DOVE TI SEI ANDATO A CACCIARE?!
». Lo chiamai più volte ma non ricevetti nessuna risposta, soltanto
il venticello flebile sembrava parlarmi con la sua voce inudibile ...
« GOTEN!! » urlai ancora più forte mentre mi incamminavo
in una diversa direzione per vedere se il bambino si era allontanato. Affinai
nuovamente i sensi ma non riuscii a percepire l'aura di Goten da nessuna parte
forse perché la teneva azzerata. Dopo che lo ebbi chiamato altre tre
volte incominciai a credere che il sayan, per chissà quale motivo, si
fosse defilato anche se non riuscivo a spiegarmene il perché. Mi sedetti
pesantemente a terra, mi sfilai le polsiere arancioni e mi massaggiai i polsi
anche se non mi dolevano minimamente. Sbuffai appena guardando davanti a me
il nulla più totale anche se il terreno iniziò stranamente a tremare
...
« TRUUUNKS!! GUARDA CHE BELLO!!! » una voce alle spalle mi fece
sobbalzare e mi voltai di scatto rimanendo imbambolato come un accollo nell'osservare
quello spettacolo: il piccolo Goten aggrappato alla coda di un gigantesco tirannosauro
dai colori rossastri che però, vedendo lo scricciolo attaccato a sé,
sembrò sorridere quasi disinteressato alla cosa. Quando però vidi
che il mostro gigantesco iniziò a muovere la coda andando terribilmente
vicino alle rocce precedenti iniziai a preoccuparmi ... « GOTEN! VIENI
VIA SUBITO! PUO' ESSERE PERICOLOSO! » urlai a pieni polmoni mentre con
fretta mi rinfilavo le polsiere.
Il piccolo birbante se la rideva nella grossa mentre il dinosauro lo spostava
da una parte all'altra con forza e velocità sempre maggiore. Mi avvicinai
al mostro a spiccando un balzo gli fui proprio davanti al grosso muso, lo guardai
in malo modo e gli ordinai di lasciare andare il bambino ma la bestia, ovviamente,
non comprese affatto e perciò proseguì con i suoi movimenti. Ad
un tratto Goten perse la presa e iniziò a cadere a terra spinto dalla
forza gravitazionale mentre il tirannosauro, che anche se non lo dava a vedere
era interessato a mangiarsi il piccolo boccone, iniziò a voltarsi su
sé stesso con piccoli passi che bastarono però per fare scuotere
mezzo globo.
« NON TE LO PERMETTERO'!! » urlai a gran voce mentre con uno scatto
fulmineo mi posizionai davanti al Son: la bestia era proprio davanti a me, a
pochi metri di distanza e con la bocca spalancata dalla quale le fauci facevano
la loro figura e l'alito metteva il voltastomaco. Assottigliai gli occhi mentre
i polsi di entrambe le mani si affiancavano tra loro, i palmi rivolti verso
la creatura e su di essi una grande sfera luminosa iniziò a prendere
forma ...
« ALLONTANATI MOSTRO!! » vedendo però che il nemico con se
ne voleva andare sprigionai l'aura. I capelli lilla iniziarono a svolazzare
in più direzioni sospinti dal mio spirito mentre Goten, silenzioso, si
era messo a galleggiare alle mie spalle mettendosi in una posizione dalla quale
gli era facilitata la visione dello scontro. Il tirannosauro si avvicinò
ancora e lì mi scatenai: l'onda venne scagliata dalle mie mani con una
forza strepitosa ed andò ad investire in pieno l'animale preistorico.
Terminato l'attacco mi ricomposi e con le mani libere mi pettinai nuovamente
i capelli ... quel giorno non volevano lasciarmi in pace! Nel frattanto Goten,
ben sorvegliato quella volta, era atterrato e si era avvicinato al cadavere
del grosso animale. Atterrai anch'io e proseguii a comprendere gli atteggiamenti
del ragazzino: girava in tondo attorno alla bestia toccandola un poco con il
dito indice e la annusava ... Rimasi agghiacciato quando lo vidi avvicinarsi
ad una delle zampe posteriori e strappagliela di netto iniziandola poi a mangiare
con gusto ...
« Humm ... Che buona! Bravissimo Trunks! Lo hai cotto benissimo!! »
mi elogiò Goten prima di addentare nuovamente quella carne rossa. Lo
lasciai mangiare con calma alquanto contrariato perché spesse volte il
piccolo si ritrovava a battersi il petto con forza perché qualche boccone
gli stava andando di traverso ... Proprio dopo uno di quei momenti mi arrivò
la proposta a favorire. Alzai una mano in direzione del sayan e la mossi da
destra verso sinistra e viceversa « No, grazie. Ma non magiare troppo
sennò stasera non ceni e Chichi si arrabbia poi » gli dissi per
farlo smettere di ingozzarsi.
Goten alzò gli occhi al cielo riflettendo un poco dopodiché si
passò una mano sulla piccola bocca « Sì, meglio smettere
altrimenti mamma si arrabbia per davvero ... » il piccolo si alzò
in piedi e si staccò i pantaloni dalle gambe che, con la seduta, si erano
incollati alla pelle « ... Peccato però, era davvero buono. Dovresti
portarlo a casa dopo sai? » mi confessò poi.
Ridacchiai un poco mentre incrociavo le braccia al petto « Già,
papà ne sarà davvero contento! ».
Memorizzai il luogo in cui era deposta la carcassa del regalo per Vegeta e
mi diressi assieme al birbante al luogo dell'allenamento. Dissi lui di mettersi
a distanza « Bene, ora alzati in volo » gli ordinai per iniziare
con gli esercizi. Il piccolo non fiatò e con l'ausilio di una scarsa
quantità d'energia staccò i piccoli piedi dall'erba morbida che,
sotto le sferzare di vento create dall'energia sayan, si piegava e delicatamente
verso un punto lontano e indefinito. Sotto mia richiesta Goten iniziò
a volare nel cielo azzurro anche se un velo di noia era evidente sul suo volto
e ciò, oltre a mettermi un certo disagio, obbligava al bambino a sbadigliare
a ripetizione mentre le mani non si degnavano di spostarsi e posizionarsi davanti
alla bocca quando ciò accadeva.
"Così non và" pensai convinto che il sonno non lo avrebbe
mai aiutato a migliorarsi.
All'improvvisamente gli apparvi davanti e il Son sembrò svegliarsi all'improvviso.
Con le braccia ancora incrociate lo osservai un po' serio « Mettici più
impegno Goten! Prova a volare più veloce che puoi! ».
Il piccolo annuì, si voltò sul fianco sinistro e sfrecciò
nel cielo come una saetta generando anche una piccola scia in essa con i colori
della sua appariscente divisa. Quando sembrò giungere al massimo della
sua rapidità si trasformò in Super Sayan sotto mio comando sparendo
così alla vista di qualsiasi essere umano che sarebbe passato di lì
per caso. Dal canto mio gli occhi azzurri lo seguivano senza fatica spostandosi
da una parte all'altra con una velocità elevata. Dopo alcuni scatti da
destra verso sinistra Goten mi volò a fianco sfiorandomi la tuta e facendo
in modo che i capelli, al suo passaggio rapidissimo, sbattessero da una parte
come se fossero state le code di un particolare frustino. Sapendo ciò
che stava per accadere non mi voltai.
Prevedendo i movimenti del ragazzino scostai lievemente la testa verso la mia
sinistra evitando il colpo alle spalle, sciolsi le braccia e con entrambe le
mani afferrai con forza il piccolo braccio destro. Con un movimento rapido tirai
Goten davanti a me per poi lanciarlo verso il suolo duro. Il piccolo viaggiò
a velocità elevatissima andandosi a schiantare al terreno e deformandolo
realizzando una conca di piccole dimensioni. Il Son si rialzò in piedi
mentre gli atterrai proprio davanti. Sorrisi ed egli ricambiò felice
« Possiamo combattere un po' Trunks? » mi chiese poi implorante.
« Certo ... » gli dissi mentre mi mettevo in posa di combattimento
« ... però, per il tuo bene e visto che tu sia forte per il torneo,
non ti lascerò tanto spazio ». Goten annuì accompagnato
da un "Sì" prima di scattare verso di me con le braccia tirate
appena indietro, come se fosse pronto a colpire con entrambe.
Lo attesi e quando lo vidi far sfrecciare il pugno destro mi parai il petto
con l'incrocio delle braccia impedendogli così il primo colpo. Il piccolo
non si arrese e sospeso a mezz'aria iniziò a tempestarmi di colpi nella
speranza che la mia barriera s'infrangesse ma poi, capendo era non sarebbe riuscito
nell'impresa, tornò lontano alzando un poco di polvere quando i suoi
piedi strofinarono con il terreno. Continuò ad osservarmi con quegli
occhi verde turchese mentre con passo veloce mi girava attorno rimanendomi però
alla stessa distanza. Quando mi fu giunto al fianco mi saltò nuovamente
addosso rifacendo ad egual modo l'azione precedente. Senza mollare la difesa
gli feci qualche osservazione « Devi variare le azioni Goten, non avere
paura di sbagliare! ».
Dopo quelle parole il piccolo si staccò all'istante, si allontanò
di corsa di una decina di metri e saltò in alto fermandosi poi a mezz'aria.
Da terra lo osservai portare entrambe le mani ad un fianco e ad urlare «
KAME ... HAME ... » e poi « ... HA!!!!! ». Un'onda dai colori
azzurri si generò dalle piccole mani e volò a rapidità
sorprendente in mia direzione. Alzai le mani verso di essa e la bloccai impedendo
di colpirmi il resto del corpo.
Goten si volatilizzò dal punto in cui aveva lanciato l'onda e mi guizzò
al fianco scoperto colpendolo poi con un calcio che andò a beccare le
costole del lato destro. Digrignai i denti, con la mano sinistra scacciai la
piccola onda mentre con l'altra colpii il piccolo in piena nuca con un pugno
chiuso facendolo toccare terra.
Goten si rialzò immediatamente raspando un poco con le mani e cercò
di colpirmi lo stomaco con un pugno deciso. Non ci riuscii poiché trovò
nuovamente le mie mani sul suo cammino: con entrambi i palmi bloccai i suoi
piccoli pugni, spalancai le braccia e lo colpii alla fronte con una sonora testata.
Il piccolo annaspò e si portò le mani alla fronte appena ne ebbe
l'occasione.
Urlò a gran voce e tornò all'attacco come una belva inferocita:
ad un metro di distanza dalla mia figura fece un balzò in alto e con
una gamba tesa cercò di colpirmi in volto. Essendo piccolo mi era abbastanza
facile anticiparlo: afferrai la sua caviglia e lo lanciai lontano. Prima che
potesse andare a schiantarsi contro qualcosa gli lanciai una sfera di energia
che non evitò e pertanto, con una parte di abiti fumante, sembrò
collassare a terra. Mi avvicinai e mi piegai verso di lui ... Non vedendolo
muoversi però iniziai a pormi delle domande: « Che io abbia esagerato?
Ma non mi sembrava di aver usato tanta forza ... ». Mi inginocchiai e
presi il piccolo tra le braccia commettendo un errore terribile: Goten, che
aveva soltanto finto di essere stato messo al tappeto, caricò un pugno
e riuscì a colpirmi in piena faccia. Allargai le braccia facendo cadere
il sayan a terra come un sacco di patate e mi portai le mani al naso mentre
il piccolo demonio iniziava a ridersela nella grossa.
« GOTEN! » lo sgridai poco serio mentre con una mano continuavo
a massaggiarmi la faccia. Il piccolo smise di ridere e mi fece uno sguardo da
falso angioletto « Si? ».
Assottigliai gli occhi e poggiai le braccia ai fianchi « Ti sembra il
modo di attaccare un nemico questo? ».
« Tu mi avevi detto di variare le azioni ... » disse il bimbo con
tono innocente e iniziando ad attorcigliare i fili d'erba con le dita.
Mi sedetti anch'io a terra ma a quella azione il Son mi guardò triste
« Abbiamo già finito l'allenamento? ».
« Certo che no! ... » dissi gonfiando istintivamente il petto mentre
le mani si poggiavano alle ginocchia delle gambe che erano posizionate a farfalla
« ... Siediti bene, rimani trasformato in Super Sayan e tieni fisso il
tuo livello di energia ».
Il piccolo piegò la testa « E perché? ».
Rapido risposi « Lo stato di Super Sayan consuma parecchia energia, questo
è da considerarsi come un esercizio di resistenza » conclusi poi
invitandolo a fare come gli avevo chiesto. Il bimbo eseguì la richiesta
e mi fissò nuovamente « Ma adesso ce ne stiamo quì fermi
a fare nulla? Mi annoio di già ... ».
« Potremmo conoscerci meglio, non credi? ».
Dopo un'ora di esercizio e chiacchiere Goten pareva iniziare a sentire la stanchezza.
Gli dissi che poteva abbandonare la trasformazione ed egli, immediatamente,
fece ridivenire mori i capelli biondi cadendo nel frattempo schiena a terra.
In quel lungo arco di tempo io gli avevo parlato di me e lui di sé, del
suo rapporto con gli altri e sopratutto quello con il figlio di Bulma e Yamcha:
a scuola non era popolare anche perché evitava di mostrare la sua vera
forza per non mettere in crisi la situazione già precaria della sua famiglia
in società, non aveva amici poiché, vivendo lontanissimo, nessuno
dei suoi compagni accettava il suo invito di giocare a casa Son e nemmeno lo
invitavano credendo che dopo per lui sarebbe stato impossibile fare ritorno
alla sua abitazione. Light era l'unico che fosse a conoscenza delle doti della
famiglia e che potesse avvicinarglisi senza problemi però, il caratteraccio
carico d'astio che lo faceva conoscere in giro, riusciva ad impedire con Goten
anche il più piccolo legame. Il Son, con difficoltà sempre maggiore,
mi aveva raccontato che fin da piccolo Chichi lo aveva spronato a diventare
amico con il figlio di Bulma sperando che i due divenissero inseparabili. Il
loro primissimo incontro, all'età di quattro anni del figlio di Goku,
fu disastroso: Light era intrattabile e poiché il sayan non era ancora
in grado di combattere, il primo ne approfittava per essere arrogante e borioso.
Goten mi elencò una lista di giocattoli che per colpa di quel demonio
furono stati cestinati poiché distrutti ... Io lo avevo ascoltato prestando
attenzione anche al più piccolo cambio di voce.
Gli anni a seguire erano stati poi peggiori a suo avviso: per strada e per scuola
lo sminuiva e lo umiliava in ogni modo ridicolizzando lui e i membri della sua
famiglia mentre le offese riguardanti la stirpe delle scimmie le faceva in linea
privata in modo che terzi incomodi non si interessassero di faccende che non
gli riguardavano. Con una parlantina ereditata da parte della madre era riuscito
a coalizzare contro di lui una piccola cerchia di compagni che, nonostante il
Son fosse di una classe differente ed anche quando Light stesso non era presente,
svolgevano egregiamente il loro lavoro senza paura alcuna per i maestri che,
anche se chiamati all'ordine più di una volta, non erano mai in grado
di risolvere la questione alla radice.
Per me era difficile porgergli delle domande: ogni volta temevo di farlo rabbuiare
più di quanto era già ... Gli chiesi se aveva provato a convincerlo
a fare qualcosa assieme ma il piccolo mi rispose che ogni volta lui faceva finta
che accanto a lui non ci fosse nessuno, si sedeva da qualche parte e giocava
con i videogiochi. Goten poi mi confessò di aver cercato più volte
a convincerlo a fare arti marziali per poi batterlo mettendolo in ridicolo rifacendosi
ai suoi occhi ma ogni volta, il piccolo impiastro di un anno più grande,
riusciva a dirgli di no esponendogli qualche congettura complessa che metteva
l'altro soltanto in crisi e che lo faceva apparire nuovamente in ridicolo ...
Light, oltre ad avere la lingua lunga come Bulma, ce l'aveva anche parecchio
tagliente e riusciva a sfornare cattiverie su cattiverie.
Goten, da parte sua, non riusciva a controbattere perché troppo abituato
a non reagire a tono e se diceva qualcosa veniva o mortificato poiché
la sua tesi appariva estremamente debole o, in caso contrario, l'aggressione
verbale era rabbiosa e violenta ... Con quasi le lacrime agli occhi il piccolo
mi aveva detto che spesso era rimasto impietrito davanti a lui senza riuscire
a reagire.
Dopo quella lunga chiacchierata avevo capito che razza di persona era Light:
un bimbo cattivo e prepotente perché fortemente geloso. Geloso perché
gli altri avevano una famiglia normale, una vita normale ... Goten, forse per
colpa della madre, gli era apparso come quel ragazzino quasi perfetto che non
sarebbe mai divenuto poiché gli mancavano delle solide fondamenta da
cui partire e pertanto utilizzava la sua rabbia, in modo errato, per sovrastare
gli altri, per schiacciarli e sentirsi più grande di quello che era in
realtà. Se poi, così come ben immaginavo, nemmeno lui aveva degli
amici era perché, per colpa della sua smania di grandezza acquisita,
non considerava nessuno degno della sua attenzione mentre il rifiuto dell'apprendimento
delle arti marziali mi era ancora in parte ignoto ... Una parte era che forse
la trovava inutile poiché parlare gli sarebbe stato sufficiente, una
parte era sicuramente la pigrizia paterna mentre per il resto non sapevo se
c'erano altre motivazioni.
Goten, sdraiato a terra e con la pancia all'aria, sembrava essere stato svuotato
di qualsiasi sostanza e gli occhi chiusi mi confermarono il suo stato dormiente.
Mi avvicinai e lo presi tra le braccia facendo in modo che con la guanciotta
sinistra si appoggiasse alla mia spalla destra. Si svegliò un poco ma
rimase fermò dove era non uscendo da quello stato di dormi-veglia.
Lo chiamai piano e lui per risposta mi mugolò piano stringendo un poco
la mia tuta con le mani.
Strinsi un poco anch'io l'abbraccio « Goten, rimarrò, parteciperò
al torneo ... sei contento? ».
La risposta non arrivò. Solo un flebile ronzio sostituiva le parole ...
Dal primo istante che l'avevo visto avevo deciso che sarei stato suo compagno
di allenamenti.
Dopo il racconto avevo capito che sarei stato il suo primo e vero amico.
Salve a tutti! Anche oggio ho poco tempo ... che yazza TT-TT
stellina86: E' una fortuna per
me che la storia ti interessi ancora ^-^ Comunque occhio che il nome del bimbo
è Light, non "Laight" come hai scritto te ... già è
sfortunato, se poi gli storpi pure il nome è a posto XD Vegeta purtroppo
aveva altro da fare U.U ... Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace!
Un bacio!
Vegeta4ever:
Ultimamente sei sempre di fretta ... attenta allora a non inciampare
da qualche parte! Grazie per la minaccia cara XD Io sono quà che ti aspetto!
Bacione!
Pepesale: Yamcha piace a pochi
e io non sono tra questi XD Light ha i suoi motivi ... se avrai pazienza li
scoprirai. Ciao ragazza, ti aspetto anche questa volta ^-^ Un beso!
Angelo Azzurro: Gohan teme Trunks
... non è evidente per niente XD Comunque staremo a vedere anche per
uesto aspetto U.U<- come al solito non mi sbottono mai ... XXD Fammi sapere
se anche questo capitolo ti piace, ok? Bacio anche a te!
iulo71: La tua recensione è
stata in parte capita e in parte no... ti avevo mandato anche una e m@il per
delle precisazioni ma non ho ricevuto risposta ... Spero comunque che anche
questo capitolo ti piaccia, ci conto sul fatto che me lo faccia sapere! Bacio
ciao!
Rory_Kaulitz: Bulma è
sempre stata una donna temeraria e amante del rischio anche se Yamcha come marito
si è dimostrato davvero un disastro. Spero tanto che anche questo capitolo
ti piaccia. Un bacio
Juu_Nana: Con il tuo "Tanto
tanto tanto" mi era apparso Jovanotti in camera ... XD Non ti preoccupare
se non riesci a leggere per tempo, mica scappo! Il tuo capitolo della fic però
lo leggerò in serata perché edesso non posso ^-^ Un bacio scricciola
e stammi bene! Un bacione!
ka93: Salve cara! Io, sempre
se non vi sono problemi per strada ho la tendenza ad aggiornare il lunedì
(e infatti eccomi ^-^) e il giovedì (ma se non riesco vado direttamente
a venerdì) quindi spero che tu sia ancora nei pressi del pc per questo
nuovo capitolo. Dimmi se anche kisto ti piace! Un bacio
Fine. Ragassuoli miei non ho nulla da
dirvi oggi quindi levo in fretta le tende perché devo anche tornare al
lavoro! Che palla ... TT-TT Chi vuole fare cambio con me? (Non si accettano
persone che devono sostenere esami o prove d'ingresso in questi giorni XD).
Un bacio a tutti e grazie di cuore per il continuo sostegno!
Un bacio scImMIA
CAPITOLO 72
- IL TORNEO TENKAICHI! -
Trascorse una buona mezz'ora prima che il piccolo Goten si svegliasse
tra le mie braccia e che mi osservasse con due occhi sonnacchiosi e piuttosto
piastricciati per colpa di piccole escrescenze oculari. Il piccolo, rimanendomi
aggrappato al petto come un koala, si sporse appena alla distanza e spalancò
la bocca emettendo uno sbadiglio di gigantesche dimensioni accompagnato da un
verso tutt'altro che umano.
« Dormito bene Goten? » chiesi al piccolino mentre questo si asciugava
gli occhi con la manica di un braccio perché da quelli, per colpa dello
sbadiglio, avevano generato ciascuna una piccola lacrima. Il Son si scompigliò
i capelli per svegliarsi un pò anche se l'effetto maggiore che ottenne
fu quello della capigliatura sottosopra. In ogni caso il piccoletto ci provò
ad essere sveglio: mi guardò negli occhi e mi sorrise tenendo ben sigillate
le labbra una all'altra mentre si piegavano in un sorriso « Sì,
ho dormito bene ».
« Perfetto! ... » dissi mentre sorridente mi rialzavo in piedi con
solo l'ausilio delle gambe poiché le braccia erano occupate a tenere
Goten « ... Ora sei carico? Ti andrebbe di fare un'altro pò di
esercizio? » gli chiesi poi mentre questo stringeva tra le piccole mani
alcuni lembi della mia divisa scura. Il piccolo alzò il mento al cielo,
si portò un dito indice al mento ed iniziò a pensare per poi ...
« Il cielo è ancora azzurro quindi di tempo ce né tanto.
D'accordo, ci sò » terminò poi sorridendo mostrando i denti
quella volta.
« Molto bene » allargai le braccia e feci scendere Goten a terra.
Poggiai le mani ai fianchi e lo osservai reclinando un poco la testa da una
parte mentre il piccolo sembra sveglio e pimpante come un grillo perché
da quando aveva toccato il suolo aveva già iniziato a fare degli esercizi
di riscaldamento. Mi allontanai di pochi passi ed iniziai anch'io a stirare
i muscoli iniziando affiancando le caviglie e piegando la schiena in basso andando
poi a prenderle con le mani; piegai la schiena più volte facendo avvicinare
sempre di più la fronte con le ginocchia dopodiché cambiai esercizio
risollevando la schiena, allargando le gambe e iniziando a fletterle.
Dopo pochi minuti il riscaldamento era finito e pertanto Goten si fermò
davanti a me pronto per ciò che sarebbe accaduto. Incrociai le braccia
« Bene, adesso sarà un po' una scocciatura per te ma è necessario
che tu faccia altro esercizio sul volo ». Appena terminai quella frase
il piccolo mi guardò con aria alquanto accigliata « Ma sono capace
... facciamo altro! ».
Spostai la testa da una parte all'altra « No, la tua è impressione,
non si può imparare alla perfezione una tecnica nel giro di un giorno.
C'è bisogno di molto esercizio e per questo, finché non arriverà
il giorno del torneo, ci eserciteremo sempre un pò ... » sorrisi
cercando di non essergli ostile « ... Avanti, iniziamo: alzati in volo
».
Goten continuò a rimanere accigliato ma con l'ausilio di un poco di energia
staccò i piedi dal suolo. Quando notai però i suoi occhi smisi
di sorridere fingendomi irritato « E no, con quella faccia però
non và affatto! Metti via immediatamente quel broncio altrimenti te lo
faccio passare io! » dissi sciogliendo le braccia e stringendo i pugni
ai fianchi.
Il bimbo mi guardò con occhi carichi di sfida e con aria coraggiosa mi
rispose a modo suo « E come faresti scusa? ». Alzai entrambe le
braccia fermandole all'altezza delle spalle, generai su entrambi i palmi delle
piccole sfere gialle d'energia e le lasciai volare in direzione del sayan che
non attendeva altro.
Goten, volando ad alta velocità, evitò i colpi rimanendo però
nelle vicinanze e aumentando il sorriso colpo dopo colpo. Generai altri colpi
e li scagliai verso Goten senza timore di fargli male, lui li evitò guizzando
da una parte all'altra utilizzando anche gli alberi e le rocce vicine come mezzo
per darsi maggiore spinta e per velocizzare l'esercizio.
Dopo le onde vennero i colpi ravvicinati corpo a corpo: con uno scatto gli fui
davanti e feci muovere a velocità rapidissima le braccia nel tentativo
di colpire il mio obiettivo con i miei pugni aumentando sempre di più
la mia ferocia e agilità. Per il piccolo all'inizio sembrava un gioco
sostenermi poi però, quando le cose divennero pressanti, nemmeno la trasformazione
in super sayan lo aiutò a rimanere illeso dai miei attacchi: il piccolo
si era già trasformato quando il mio pugno destro lo colpì per
la prima volta in piena fronte facendogli perdere completamente la sua concentrazione
sul volo. Con i successivi colpi successe esattamente lo stesso e pertanto ,
dopo l'ennesima caduta accompagnata da uno strafalcione verbale che però
non risultava volgare poiché i vocabolario del piccolo riguardo a ciò,
per fortuna, era ancora acerbo.
Mi fermai dopo l'ultima caduta, piegai le ginocchia e poggiai i gomiti su di
esse « Visto Goten che l'esercizio serve? Se ogni volta subisci un attacco
cadi a terra non credo che riuscirai a fare molto ... » ammisi mentre
osservavo il piccolo rialzarsi in piedi e risistemare la tenuta da combattimento
un pò sporca di terra « ... Finché non sarai in grado di
riconcentrarti abbastanza in fretta da non stramazzare al suolo ogni volta potremmo
fare anche altro » terminai sorridendo a trentadue denti.
Il piccolo sbuffò ma comprese i propri limiti « Sì, ho capito,
mi impegnerò molto d'ora in poi ... ».
Mi rialzai in piedi e sbatacchiai un poco la divisa che si era ricoperta appena
di terra « Molto bene. Per oggi però basta così. Domani
mattina cominceremo di buon'ora e faremo sul serio ... Ma aspetta ... »
mi fermai un secondo portandomi una mano al mento e l'altra a sorreggere l'altro
braccio « ... Tu hai scuola domani? ».
Il piccolo, nonostante la domanda, continuò a sorridere « Il mio
fratellone mi ha detto che al torneo si vincono tanti soldi. Magari se alla
mamma glielo dico lei mi farà allenare ogni giorno saltando la scuola!
»
« E perché dovrebbe lasciartela saltare? » domandai poi alquanto
dubbioso a riguardo.
« La mamma dice sempre che abbiamo pochissimi soldi e si lamenta che papà
non abbia un lavoro ... Se partecipiamo tutti e tre e ognuno vincesse qualcosa
sarebbe davvero contenta! » il piccolo iniziò a saltellare alla
sola idea di partecipare al torneo ...
Allontanai la mano dal mento e la portai al fianco « D'accordo, domani
verrò ugualmente, poi vediamo. Andiamo a casa? ». Ero pronto per
alzarmi in volo quando il piccolino mi si parò davanti con le braccia
spalancate intimandomi a non allontanarmi di un centimetro. Gli chiesi quale
poteva essere il problema e lui, dopo aver abbassato la guardia, mi disse: «
Per favore, trasformati in Super Sayan ... Voglio vedere quanto sei forte ».
Mi rilassai sul posto e osservai il piccolo negli occhietti scuri. Annuii con
la testa « Va bene, mi trasformerò ». Chiusi i pugni delle
mani, le portai all'altezza del bacino, concentrai tutte le mie energie e incominciai
a percepire il flusso continuo di esse dentro di me. La mia forza si tramutò
in puro potere, i capelli lilla mi si rizzarono sulla testa e gli occhi mutarono
di colore ... I capelli e gli occhi tornarono normali per una frazione di secondo
e poi tornarono del colore mutevole. L'energia dentro di me percorse l'intera
schiena facendomi tirare indietro il collo come se fosse stato un colpo di frusta
... Nelle mie vene le piccole particelle di luce scaldavano e sembravano incendiarmi
l'anima come la primissima volta in cui ero riuscito ad assumere quelle fattezze.
Il mio sguardo, al termine di tutto, sembrava terribile.
Goten mi osservava silenzioso mentre i suoi capelli si scostavano da una parte
all'altra sotto le sferzate della mia energia ... « Puoi fare di più?
» mi chiese poi sperando che il mio limite non fosse quello che gli stavo
mostrando.
La mia bocca si piegò in un sorriso mentre gli occhi non riuscivano ad
assumere una forma rassicurante. I lunghi ciuffi che continuavano a rimanermi
davanti agli occhi dopo un'ondata superiore di forza si misero anch'essi sull'attenti.
Piegai le ginocchia e inarcai la schiena in avanti. Lasciai libera tutta la
mia energia lasciando che realizzasse un mulinello attorno a me nel quale io
ero il centro perfetto. Goten spalancò gli occhi quando la terra iniziò
a tremare ...
I piedi scavarono nella terra facendomi inabissare appena, quando sentii un
incipit nel mio cervello spalancai gli occhi, rizzai schiena e gambe. L'energia
dentro di me era talmente tanta che sentii il bisogno di gridare al cielo mentre
la terra sotto di me si trasformava in una gigantesca cupola inversa per colpa
della mia aura nella quale il piccolo Goten cadde finendo poi ai miei piedi.
I miei muscoli, gonfiati a dismisura e intrisi di forza, sembravano stare stretti
dentro quella tuta da combattimento fattami dalla mamma ... E intanto il piccolo
mi osservava con gli occhi fuori dalle orbite ...
Abbassai gli occhi verdi verso di lui e gli sorrisi apparendogli molto più
naturale « Posso andare anche oltre lo sai? ». Goten si alzò
in piedi ed arretrò di un paio di passi come se io fossi un mostro ...
« E allora perché non vai avanti? » mi chiese dopo essersi
ripreso da un attimo di pieno mutismo. Rilassai i muscoli tornando ad uno stadio
precedente e lasciando che le braccia cascassero lungo il corpo « Purtroppo
non riesco ancora a raggiungere in pieno lo stadio di super sayan di secondo
livello nonostante gli sforzi continui negli allenamenti ... Sento che mi manca
quel qualcosa ... » mi fermai un secondo osservando il piccolo che rimaneva
in attesa e gli sorrisi mentre con un calo improvviso di energia feci in modo
che i capelli tornassero del loro colore originale « ... Spero di riuscire
raggiungere quello stadio anche grazie al tuo aiuto Goten ».
Mi diressi verso casa assieme al piccolo e appena atterrammo
nell'immenso giardino vidi che Gohan era intento a pelare in giardino una montagna
impressionante di patate. Mi avvicinai a lui e mi piegai in avanti con la schiena
« Gohan, ma cosa fai? ».
Il mio amico alzò la testa dal grande cumulo di pelle sbucciata e mi
osservò « Sono appena tornato dall'allenamento con Videl, oggi
doveva essere a casa presto, e appena la mamma mi ha visto mi ha ordinato di
pelare queste patate per la cena. Voi? Andato tutto bene l'allenamento? Goten
ha dato fastidio? ». Mi rimisi diritto mentre osservavo con la coda dell'occhio
il monello che se la filava in casa per abbracciare la mamma « Nessun
fastidio anzi, è stato molto bravo invece. Deve imparare però
ancora un sacco di cose ... » dissi mentre incrociavo le braccia al petto
per poi aggiungere « ... Mio padre sai per caso dov'è? Non riesco
a percepire la sua aura ... ».
Gohan mi guardò negli occhi e con la punta del piccolo coltello si indicò
alle spalle « E' da un bel pò che discutono su chissà che
cosa. Prima poi, quando sono andato là a chiedere qual'era il problema,
Vegeta per poco non mi ha mangiato la faccia ... ».
Ridacchiai tra me e me « Scusalo, non cambierà mai ... Comunque
grazie » dissi iniziando ad allontanarmi verso il retro di casa.
« Figurati, non c'è di che » mi disse poi l'altro con un
saluto di coltello.
Sul retro di casa Son mio padre sbraitava contro Goku con una furia pazzesca.
Mi avvicinai e soltanto all'ultimo il principe dei sayan mi notò non
mutando però tono di dialogo « Che ci fai quì Trunks?! Sparisci
immediatamente! ».
Rimasi dov'ero e non murai la mia espressione ovvero: un sorriso ebete, quello
che mio padre detestava con tutto sé stesso ... « Ho appena finito
di allenarmi con Goten e mi chiedevo dove tu fossi. Ho chiesto a Gohan e lui
mi ha detto che eri quì con Goku e alla fine ... eccomi quà ».
Vegeta accigliò maggiormente gli occhi prima di voltarsi verso Son Goku,
l'acerrimo nemico « Tuo figlio ha la lingua lunga, lo sai Kaharoth?! ».
Il diretto interessato non se ne preoccupò minimamente ed anzi, iniziò
persino ad inserire un mignolo della mano all'interno dell'orecchio destro provocando
così ancora di più l'ira di papà ...
« Beh, io ero solo curioso di sapere di cosa discutevate ... » mormorai
poi nella speranza che almeno il signor Goku mi desse udienza.
« NON SONO AFFARI TUOI TRUNKS! E ora sparisci » mi sgridò
Vegeta mentre le guance gli si imporporavano violentemente. Incominciai a temere
qualcosa di terribile che riguardava entrambi ... Fortuna che i miei viaggi
mentali non si avverarono mai U.U
Goku la smise di ravanarsi nelle vie uditive e dopo aver pulito il dito su di
un pezzo di stoffa della tuta arancione mi guardò come se nulla fosse
« Stavo a parlando a Vegeta di una tecnica del pianeta Metamor che ho
appreso da due tizi nell'aldilà ma lui non ne vuole sapere niente e ...
» mio padre lo interruppe senza preamboli sovrastando la sua voce con
la propria « PIANTALA KAHAROTH! HO DETTO UN MILIONE DI VOLTE CHE NON ME
NE IMPORTA NIENTE DI QUELLA TECNICA! LASCIAMENE FUORI!! »
« Ma Vegeta ... » sembrò l'altro supplicarlo mentre si avvicinava
al principe.
« Ho detto di no! E vedi di non inculcare queste porcherie da cretino
a qualchedun'altro ... » disse poi voltandosi in mia direzione ed alludendo
ovviamente a me « ... Andiamo a casa adesso Trunks » terminò
poi iniziando ad allontanarsi.
Gli fui immediatamente dietro « Hei papà, parteciperò anch'io
al torneo! ». Papà si bloccò all'improvviso e io per poco
non gli andai addosso. Si voltò di 180° e mi scrutò fisso
negli occhi « E perché questo cambio di idea? ».
Feci spallucce « Così e poi non ci ho mai partecipato e ho pensato
che sarebbe stato bello provare almeno una volta ... ».
Vegeta rimase dapprima silenzioso poi si spostò lateralmente riuscendo
a riosservare la figura di Goku che, nel frattempo, sembrava aver ripreso il
suo nuovo hobby « HEI KAHAROTH! SCI SARO' ANCH'IO AL TORNEO QUINDI PREPARATI!!
» sbraitò poi prima di alzarsi in volo in direzione della sua abitazione.
Lo seguii dopo aver salutato frettolosamente gli altri.
Goku rientrò in casa pensando che quella edizione del Tenkaichi sarebbe
stata molto più avvincente e combattiva delle precedenti.
I giorni antecedenti al torneo scorsero rapidi e carichi di
avvenimenti: ogni giorno mi recavo a casa Son per impartire al piccolo Goten
qualche istruzione nuova mentre Gohan cercava sempre più rapidamente
di sbrogliare la questione con la vivace Videl, non che non la sopportasse ma
era che i suoi allenamenti di volo gli rallentavano non poco quelli che avrebbe
dovuto fare seriamente per competere a testa alta e per classificarsi degnamente
al torneo. A metà pomeriggio per me terminavano le lezioni in compagnia
del piccolo sayan e dopo quel momento, veniva anche per me il momento di fare
sul serio: entravo nella camera gravitazionale con Vegeta ed assieme sopportavamo
allenamenti estenuanti e faticosi, al limite del sopportabile. Ogni notte andavamo
a dormire letteralmente distrutti ma almeno soddisfatti, il che era la cosa
più importante.
In quei sei giorni mio padre non si avvicinò mai all'abitazione del Son
e questo perché secondo lui, se non avesse visto Kaharoth per un pò
di tempo, la sua voglia di schiacciarlo pubblicamente sarebbe stata maggiore
... Ancora oggi mi chiedo cosa l'avesse spinto all'inizio a declinare a partecipare
al torneo ...
Il fatidico giorno giunse.
Il sole era caldo e il mare attorno all'isola, sopra la quale il nuovo ring
era stato predisposto, si muoveva placido come se volesse accogliere di buon
grado i gabbiani che si lasciavano cullare da esso.
I Son furono i primi a giungere in tale luogo anche se la loro vettura ci aveva
messo un'eternità a percorrere tutta quella distanza ... Chichi infatti
non ne aveva voluto sapere di farsi trasportare dal marito come se fosse stata
un sacco di patate e perciò aveva obbligato i tre ometti di casa a rimanere
nell'auto e raggiungere il luogo prestabilito come se la loro fosse stata una
comunissima famiglia. Arrivati là si trovarono un poco spaesati: il luogo
del torneo, anche se a detta di molti assomigliava impressionantemente al luogo
passato, era molto più grande e quindi la famigliola, per non allontanarsi
troppo dall'ingresso, si fermò all'ombra di una palma attendendo l'arrivo
degli altri amici.
L'ex Dio della Terra, Piccolo, li raggiunse dopo pochissimo e dopo essere apparso
alle loro spalle iniziò a conversare con Goku e a criticare, senza apparire
offensivo, l'abbigliamento del suo vecchio allievo Gohan che, nonostante l'evento
che l'avrebbe messo sotto gli occhi di tutti, si era presentato con quello strambo
vestito da Great Sayaman con solo delle lievi modifiche poiché elementi
che potessero danneggiare il nemico non erano permessi: il grosso casco arancione
infatti era stato sostituito da un grosso fazzoletto bianco e un paio di occhiali
da sole. I presenti discussero di cose da poco chiedendosi l'un l'altro come
stessero fisicamente e quanto era bello il tempo ... le solite sciocche domande.
Videl, che era d'accordo con Gohan di incontrarsi nei pressi dell'ingresso,
si unì volentieri al piccolo gruppo anche se alla primissima occhiata
di notava che non fosse in gran forma: la ragazza infatti camminava a fatica
e si sorreggeva ad una stampella. Il ragazzo amico e compagno di classe appena
la vide le corse in contro chiedendole il perché era ridotta in quel
brutto stato. Videl era più che mortificata ma raccontò ciò
che gli era accaduto con vergogna e tanta tristezza ... ci teneva moltissimo
partecipare al torneo.
Qualche minuto più tardi io e papà toccammo con piede la palladiana
chiara di quel luogo. L'atterraggio in volo destò parecchie occhiate
curiose dalle persone vicine perché non era affatto normale vedere qualcuno
svolazzare ... Io avevo ripetuto più e più volte a Vegeta di atterrare
in un luogo in cui non ci fosse gente ma quel testone non mi aveva voluto dare
minimamente ascolto e inoltre, per colpa di qualcuno, non avevo potuto usufruire
della carta "utilizziamo la mia macchina" poiché qualcuno l'aveva
disintegrata contro un albero ed io, forse per ripicca o per altro, in quei
giorni d'intermezzo non l'avevo spostata di un millimetro da dove era. Appena
arrivati il piccolo Goten mi corse incontro e mi saltò addosso «
Ciao Trunks!! ».
« Calma piccolo! Sembra che non ci vediamo da secoli ... » lo ammonii
scherzosamente mentre me lo toglievo di dosso poiché con i suoi gesti
avrebbe potuto rovinare la maglietta blu che avevo indosso e sporcare i jeans
che avrei dovuto cambiare prima dell'incontro. Papà si fermò vicino
a Kaharoth e fin da subito iniziò a fare battaglia verbale, cosa alla
quale il Son non sapeva partecipare affatto.
« Salve a tutti ... » dissi avvicinandomi agli altri membri del
gruppo osservandoli uno ad uno « ... Salve signor Piccolo, che piacere
vederla! » mormorai poi avvicinandomi al namecciano e riuscendo a guadagnare
da lui una bella stretta di mano.
« Ciao Trunks, è bello rivederti dopo tanto » mi disse Piccolo
con un caloroso sorriso sul volto.
« Lo è anche per me ... » voltai gli occhi e vicino a Gohan
notai Videl, la sua amica, armata però di un'ingombrante arnese «
... Ciao Videl, come mai quella stampella? » dissi indicando l'oggetto.
Lei abbassò gli occhi arrossendo « Purtroppo per colpa di questa
non potrò partecipare ... » disse poi sotto uno sguardo premuroso
di Gohan che non la mollava un solo istante.
« E come è successo? » domandai avvicinandomi ancora di più
al gruppetto e facendole involontariamente aumentare il disagio.
« Ecco, ieri mi allenavo nella palestra di famiglia. Stavo provando un
esercizio di galleggiamento ed ero molto concentrata ... » socchiuse gli
occhi come per concentrarsi anche in quell'attimo ... « ... All'improvviso
mio padre aprì di scatto la porta e mi spaventò. Allora io caddi
ma misi male un piede ... Nonostante gli impacchi e le fasciature mi duole quindi
non lo posso sforzare se voglio guarire il prima possibile » terminò
poi con una lieve ombra sul volto. Gohan si avvicinò involontariamente
ancora più a lei e si voltò verso il padre e Piccolo « Non
abbiamo un senzu con noi? Così Videl potrà partecipare ... ».
I due richiamati si guardarono a vicenda negli occhi e il namecciano negò
con un cenno del volto. Goku si voltò verso il figlio « Mi spiace
figliolo ma non ne abbiamo con noi. Non pensavamo che ce ne fosse bisogno ».
La ragazza posò una mano sulla spalla del premuroso amico e richiamò
la sua attenzione « Non preoccuparti Gohan, stò bene ... Non preoccuparti
per me ... ».
« Sì » rispose il moro. Non per dire ma attorno ai due sembrò
formarsi un'aura dai colori confettosi con cuoricini annessi ...
Goten mi saltò nuovamente addosso e mi si sedette sulle spalle mettendo
le gambette una da una parte e una dall'altra del collo « Mammina, papà,
fratellone! ... » chiamò il piccolo i suoi parenti « ...
Rimarrete sorpresi da quanto sono diventato fortissimissimo!! Trunks mi ha insegnato
un sacco di cose! » disse poi ad alta voce e mostrando a tutti la sua
dentatura.
Una voce alle spalle però criticò scherzosamente l'esultanza del
piccolo sayan « L'importante è che ci lasci un poco di spazio anche
per noi altri, altrimenti siamo fritti! ».
Mi girai facendo voltare a sua volta anche il piccolo bimbo che fu il primo
ad esultare quando vide colui che aveva parlato: « Crillin!! Ciao!! ».
« Heilà ciao Goten ... » salutò un piccolo ometto
con degli strani capelli mori in testa. Poi mi vide e sembrò incominciare
a piangere « ... Trunks ... » tirò sù con il naso
« ... Che bello vederti!!! » esclamò poi saltandomi anch'egli
letteralmente addosso.
« Crillin? Sei-sei davvero tu? » chiesi non capendo bene con chi
avevo a che fare ...
« Certo che sono io! E chi pensavi che fossi?! » mi sgridò
l'altro staccandosi ed indicandosi con il pollice di una mano.
Lo osservai bene: l'espressione era la sua, su questo non c'era dubbio, ma i
capelli mi davano un gran daffare anche perché erano orridi ... «
Scusa, con quei capelli non ti avevo riconosciuto! Ma come mai ce li hai? Io
pensavo che fossi calvo ... »
« Non sono mai stato calvo io! ... » iniziò appena finto
- nervoso « ... Mi rasavo perché all'inizio mi allenavo con dei
monaci » terminò poi incrociando le braccia sorridente. Tutti gli
altri, qualcuno escluso comunque, salutarono il nuovo arrivato mentre mio padre
sembrava avere già perso le staffe di quella situazione « Tzk!
Mi sono scocciato, io vado al banco delle iscrizioni e dopo negli spogliatoi
». Nessuno disse nulla mentre una ragazza giovane e bionda lo seguiva
a ruota forse per lo stesso e identico motivo.
Seguii con lo sguardo i lineamenti della ragazza divenendo rigido « Quella
è C18 ... Cosa ci fa quì? ».
« E' mia moglie » appena sentii ciò mi voltai verso la voce
strabuzzando gli occhi « CHE COSA?! ».
« Sì ... » disse il nano Crillin sorridente e tranquillo
come un pasha iniziando poi a fare dei gesti con la mano sinistra e facendosi
affiancare da un piccolo esserino « ... E abbiamo anche una bambina sai?
Avanti Marron, saluta. Lui è Trunks ».
Osservai la piccola bambina dai capelli color dell'oro legati da due codine
vestita di quell'abitino rosa e rimasi senza parole. La piccola, che rispondeva
al nome di Marron, alzò le piccole manine verso di me e iniziò
a farmi ciao-ciao ed io, che con dei bambini così piccoli non sapevo
come comportarmi, la salutai anch'io abbassandomi quasi al suo livello. La piccola,
forse vedendo com'era posizionato Goten, mi si aggrappò anch'ella e cercò
di issarsi per conquistare una spalla. Il sayan, invece di intimarla a scendere
perché poteva essere pericoloso, così come stavamo facendo io
e Crillin, gli lasciò spazio e la aiutò a salire e a sedersi ...
Grande complicità tra monelli ... e io che facevo da baby-sitter alla
faccia di tutti -_-
Crillin pensò che non avere di che preoccuparsi e pertanto mi abbandonò
avvicinandosi a Chichi « Ciao Chichi. Devo chiederti un grosso favore
... »
« Dimmi pure Crillin » disse lei ben disposta alla richiesta dell'amico
di suo marito.
Il tappetto si voltò dando alla donna il fianco ed indicando altri individui
che nel frattempo mi stavo apprestando a salutare anche se con un pò
di difficoltà « Volevo chiederti se durante il torneo potevi tenere
tu Marron. Io e 18 parteciperemo entrambi quindi non possiamo tenerla d'occhio
ma non ci và che Genio pensi a lei ... Non credo che farebbe una buona
guardia » disse poi indicando un individuo specifico. La donna sorrise
ed acconsentì senza il minimo problema mentre il maestro del toro, il
nonno di Gohan e Goten, stava arrivando anch'egli perché si era fermato
a comprare un regalino per il nipote più piccolo.
Il tempo trascorse ancora e la famiglia di Bulma, anch'ella
invitata, sembrava in ritardo. Nel frattempo ero venuto a sapere dal signor
Goku che Tienshinhan e Jaozi avevano reclinato l'invito a partecipare al torneo
poiché troppo impegnati con l'orfanotrofio e perché il primo non
aveva la minima intenzione di rivedere la brutta faccia di Vegeta ... I miei
nonni invece, che avevo invitato personalmente, arrivarono raggianti accompagnati
dal loro gatto che, come se avessi addosso una maledizione, mi saltò
anch'egli addosso andando a sdraiarsi sui capelli facendo di me una composizione
perfetta dell'allocco completo: fortuna che papà non era lì a
guardarmi ... In più non gli avrebbe fatto affatto piacere rivedere la
nonna, specialmente dopo aver ricevuto i suoi continui apprezzamenti dopo anni
...
Finalmente la famiglia Brief arrivò e per Bulma fu una grandissima festa:
da anni, escludendo Chichi e molto recentemente 18, non vedeva i suoi amici
per colpa del lavoro pressante e dei continui impegni, per non parlare della
situazione famigliare la quale, proprio in quei giorni, stavano ultimando le
carte per il divorzio ... In pratica era come se in quel momento si fossero
presentati assieme Bulma e la famigliola di Yamcha ...
La mamma mi si avvicinò e mi aiutò a fare scendere i bambini lasciando
però il felino dove stava « Trunks ... Che bello rivederti ...
».
Le sorrisi cordiale « Anche per me è un piacere rivederla ... »
la vidi poi osservarsi attorno nella speranza di intravedere qualcuno e capendo
giocai in contro piede « ... Poco fa c'era anche Vegeta, poi è
entrato negli spogliatoi ... » dissi con nonchalance come se non avessi
mormorato nulla di speciale anche se invece avevo fatto tutto apposta.
Bulma rimase ad occhi spalancati e si portò una mano alla guancia. Osservò
poi a terra sconsolata ... « Vegeta ... E' dal periodo dei cyborg che
non lo vedo più ... Ben sette anni ... ». Non dissi nulla sentendo
anch'io sulla pelle un certo peso.
Yamcha mi salutò ma fui abbastanza sbrigativo. Dopo anni di distanza
non lo sopportavo ancora, non ci riuscivo proprio a reggerlo.
Voltando gli occhi notai un piccolo figuro che, all'ombra di una palma differente,
se ne rimaneva in disparte con uno sguardo triste ma anche tanto carico di frustrazione.
Afferrai il gattino da sopra i capelli e lo cedetti a Goten « Quello laggiù
è Light vero? » chiesi poi al piccolo indicando con un cenno il
ragazzino moro dagli occhi scuri. Il sayan fece un cenno affermativo e pertanto
proseguii « Voglio vedere bene com'è ... » iniziai attirando
in principio uno sguardo terrorizzato e allibito del piccolo « ... Magari
riesco ad avere da parte sua maggiore riguardo per te ... ». Alla fine
Goten acconsentì, come se avessi richiesto il suo permesso per fare ciò.
Mi allontanai con passo fiero sotto lo sguardo indagatore di pochi.
Il piccolo, vestito di una larga maglietta bianca dalle maniche
lunghe, un paio di bermuda nere e dei sandalini di cuoio, non alzò lo
sguardo quando vide la mia ombra avvicinarsi alla sua e non proferì nemmeno
la più piccola sillaba quando mi poggiai anch'io con la spalla sinistra
alla sua stessa palma.
« Ciao » iniziai per fare conversazione ma lui, mantenendo il suo
silenzio, mi squadrò con la coda dell'occhio e continuò a contemplare
le ombre delle foglie di palma.
« Ho detto ciao ... » ripetei facendolo innervosire all'istante
e scatenando in lui un moto di nervosismo che lo fece staccare dal tronco dell'albero,
voltarsi verso di me, e parlarmi con rabbia « Ciao! Sei contento adesso?!
» mi sbraitò contro tutt'altro che felice di conoscermi.
« Non ci conosciamo, io sono Trunks » gli dissi nuovamente tranquillo
facendo finta che davanti a me non ci fosse altro che una sorta di secondo Vegeta.
Il piccoletto mi guardò storto con quegli occhi scuri e profondi. Piegò
la testa da un lato mantenendo il suo cruccio anche se parve tranquillizzarsi
« Sono Light ».
« Ho sentito parlare di te ed ero curioso di vedere com'eri ... »
dissi mantenendo il sorriso che mi caratterizzava mentre incrociavo le braccia
al petto. Il piccolo di sette anni socchiuse gli occhi come per studiarmi «
Davvero? E cosa dicono di me? » disse pensando bene che ciò che
avevo udito non fosse nulla di positivo.
Iniziai a parlargli mostrandomi sincero nei suoi confronti « Sarò
franco, di te mi hanno detto di tutto tranne che del bene ma è anche
per questo che volevo sapere com'eri per davvero ». Light abbassò
lo sguardo voltandolo appena verso gli altri del gruppo mandando poi giù
una grossa quantità di saliva « Sanno solo parlare quelli, sono
soltanto degli ipocriti ... » iniziò fulminando uno ad uno i membri
che osavano voltarsi verso di lui, compreso un Goten che osservava silente «
... Sanno soltanto parlare delle apparenze ma non conoscono affatto quello che
provo, sono e cerco di essere ... ».
Alzai un sopracciglio « E chi cercheresti di essere? ».
« IL MIGLIORE! Migliore di Bulma, migliore di Yamcha, il migliore di tutti!
» urlò il piccolo stringendo i pugni con forza mentre riacquisiva
la sua grinta e mi riosservava con quegli occhi scuri.
Sorrisi mostrando a lui quella sfacciataggine che raramente mettevo in mostra
« Migliore di tuo padre non c'é dubbio, lui è un cretino
... ». Il piccolo piegò nuovamente il capo ma sorrise compiaciuto
« Ma allora non è un'impressione solo mia ... » gli occhi
pece sembrarono illuminarsi.
« Beh, penso che sia un'impressione di pochi ma buoni. In ogni caso perché
prima non hai chiamato i tuoi genitori mamma e papà e hai invece utilizzato
i loro nomi? E' una cosa parecchio triste ... » chiesi perché quella
situazione mi era veramente bizzarra. Light smise di stringere i pugni ed iniziò
a scrutare il padre che poco lontano chiacchierava con il signor Crillin «
Ho visto come sono le altre famiglie, come vivono e come i membri della famiglia
dialogano tra loro e di certo la mia si scosta parecchio da queste ... »
iniziò con un tono severo, con una parlantina che lo faceva sembrare
molto più grande di quello che era « ... Se loro fossero stati
dei buoni genitori sicuramente non avrei esitato un solo secondo a chiamarli
"mamma e papà" e invece non riesco a sentire quell'affetto
da loro e pertanto, dopo anni di sforzi nei quali sono rimasto zitto a provare
a ricevere qualcosa muovendomi io stesso per primo anche se a fatica, ho deciso
che non era il caso di darsi ulteriori problemi. Tanto lo sò che nel
giro di qualche anno verrò spedito lontano da entrambi ... meglio non
affezionarsi » terminò poi non riuscendo a reggere quella compostezza
iniziale. Le braccia sembrarono tremare.
« Non pensi di essere un pò troppo duro? Credo che sia Bulma che
Yamcha abbiano cercato di essere dei buoni genitori in fondo ».
Il piccolo non scollò lo sguardo da dove l'aveva posizionato e non mi
guardò più « Non so perché ti stia raccontando queste
cose ... Non sei nessuno nella mia esistenza e non hai diritto di parola tantomeno
di sapere. Però ... » iniziò comprendendo di andare controcorrente
con quella che era in genere la sua routine « Bulma crede che io non la
comprenda, che stia dalla parte di mio padre, ma questo non è assolutamente
vero: lui ha tanti torti quanto lei ma ho dovuto scegliere forzatamente con
chi schierarmi per questo divorzio e, visto che lui è del mio stesso
sesso, ho pensato che sarebbe stato meno difficoltoso affrontare i successivi
anni ovvero quelli che verranno. Bulma ha smesso di volermi bene dal momento
in cui mio padre ha iniziato a tradirla sfrontatamente e pertanto ha iniziato
a pensare che la mia nascita non fosse stata se non l'ennesima conquista del
fedifrago mentre Yamcha ha smesso di fare lo stesso nei miei confronti nel momento
in cui ha tradito sua moglie distruggendo così quel legame che vi era
tra i due. Se avessi sentito almeno del calore nei miei confronti, se avessi
sentito un minimo di battaglia per aggiudicarmi per l'allontanamento come se
almeno fossi stato un semplice soprammobile forse a quest'ora sarei differente
e magari positivista ... » girò la testa verso destra guardandomi
negli occhi « ... Pensi che il mio sia un ragionamento sbagliato? ».
Non riuscii a rispondere a quella domanda, rimasi zitto attendendo che lui dicesse
altro.
Light tornò a guardare nella direzione precedente « Tzk, solo se
mi comporto male riesco ad attirare la loro attenzione. Sò che non è
una buona cosa, non sono mica stupido. Ma sono loro, che alla loro età,
dovrebbero essere più svegli e maturi » il piccolo terminò
apparendo terribile e mettendomi addosso una strana sensazione.
« Quindi è solo per attirare la loro attenzione che tratti male
chi ti stà attorno? » domandai dopo aver ritrovato quell'appiglio
mentale che mi serviva per proseguire il discorso.
Il piccoletto fece spallucce « All'inizio era così, ora sono sicuro
che lo faccio solo per divertimento ».
« Per divertimento? ... » iniziai stupefatto ricredendomi su quello
che stavo pensando su Light « ... E quindi ti diverte far soffrire gli
altri? Ma che razza di svago vuoi che sia?! ».
Il piccolo mi guardò negli occhi prima di farli scendere verso il terreno
« Se non altro mi solleva l'idea che in quel piccolo attimo ci sia qualcuno
che stà peggio di me ... ».
Rimasi zitto, senza parole.
Da lontano Goten si avvicinò a me timoroso non riuscendo però
a staccare gli occhi di dosso a Light che, immediatamente come se il fuoco al
suo interno fosse tornato nuovamente, serrò i pugni e si parò
tra me e il quasi coetaneo mostrando una furia senza precedenti « COSA
VUOI BRUTTA SCIMMIA?! SPARISCI! » urlò all'improvviso divenendo
quasi paonazzo.
Goten arretrò di un passo cercando poi il mio sguardo « T-Trunks,
dobbiamo andare ... il torneo ... » non riuscì però a concludere
che il figlio di Bulma lo afferrò per le spalle e cercò di spintonarlo
a terra. Repentino intervenni separando i due con la forza e alzando un poco
la voce « Light, smettila! E tu Goten di agli altri che arrivo subito
». Il Son si allontanò di corsa raggiungendo gli altri che, appena
sentita la frase del piccoletto sul mio riguardo, si incamminarono tutti quanti
anche se Bulma e Yamcha spesso si voltavano indietro più incuriositi
che altro ...
Mi misi eretto con le mani incrociate al petto ed osservai il piccolo che esultava
con i pugni serrati e saltava sul posto. Gli chiesi cosa avesse da esultare
ed egli mi rispose gioioso mostrandosi come un bambino del tutto diverso «
L'ho terrorizzato anche questa volta! Le scimmie sono proprio stupide! »
poi si voltò verso di me e mi fece un segno di vittoria mostrandomi l'indice
e il medio di una mano che assieme ricordavano una "V".
Mi incupii un poco sentendomi offeso dalla cosa « E perché ce l'hai
con le scimmie? Cosa ti hanno fatto di male? ».
Il piccolo la smise di gioire e ricuperò in parte la sua compostezza
« Me lo ha detto Yamcha che sono stupide e oltretutto hanno solo il cervello
per combattere ... » iniziò per poi completare il suo solito tono
d'essere « ... Poi mi ha detto che se Bulma non avesse iniziato a pensare
a quello stupido scimmione che anni fa girava per casa a quest'ora sarebbe ancora
innamorata di lui ».
Assottigliai gli occhi divenendo serio e riportando le braccia al petto «
Yamcha è un inetto, lo hai detto tu stesso, e io mi chiedo come tu faccia
a credere a una stupidaggine simile » Light spalancò gli occhi
sentendosi come se lo stessi mettendo spalle al muro. Mi allontanai di alcuni
passi e voltai appena il viso per scorgere il bambino con la coda dell'occhio
« E poi anch'io sono un sayan ma non penso di essere stupido e tantomeno
di meritare una critica simile ... » il piccolo rimase senza parole ma
continuai « ... A questo punto penso che anche tu, come i tuoi genitori,
sia un immaturo ».
La distanza tra i due aumentò facendosi sempre più grande passo
dopo passo ma sentii perfettamente ciò che Light mi gridò contro
con tutta la rabbia che aveva in corpo ...
« MI HAI PRESO IN GIRO! Ti detesto come tutti gli altri ... ME LA PAGHERAI!
ME LA PAGHERAI CARA!! ... ».
Varcai l'ingresso per il Torneo Tenkaichi e lì non lo udii più.
Salve a tutti! Anche oggio ho poco tempo e ringrazio velocemente
coloro che mi hanno recensito lo scorso capitolo:
Rory_KAULITZ
Pepesale
Nion
Vegeta4ever
stellina86
K93
Angelo Azzurro
Juu_Nana
Scusate se non vi ringrazio come si deve
uno ad uno ma sono dannatamente di fretta (odio lavorare è_é).
Spero che il capitolo vi piaccia e vi comunico che mi sarà mooooolto
difficile aggiornare lunedì perchè sono strapiena di impegni (=
zero tempo TT^TT)
Un bacio scImMIA
CAPITOLO 73
- IL GIRONE DEGLI ADULTI -
Il marasma formato da quella massa di gente tutta riunita era
impressionante e a fatica mi muovevo in mezzo ad essa non riuscendo a rimediare,
o a donare senza volere, dei colpi accidentali su chi mi stava particolarmente
vicino. Moltissimi erano spettatori impalati a mezzavia che, con conoscenti
o amici, si fermavano a scambiare due chiacchiere mentre io, che sembravo l'unico
sbarbatello che doveva raggiungere il banco delle iscrizioni, cercavo di muovermi
rapido e in punte di piedi donde evitare di calpestare gli arti di chicchessia
per poi dovermi fermare a fornire le doverose scuse a chi dovuto anche perché,
lo ammetto, sono sempre stato in forma ma anche i muscoli hanno il loro peso
ed io di certo non sono proprio una piuma. Ma non sono un barile, questo ci
tengo a precisarlo anche se forse mi stò dilungando un po' troppo su
questa parte superficiale ...
Dicevo: corricchiavo contro quasi corrente alla ricerca del fantomatico banchetto
e questo lo trovai soltanto dopo pochi minuti poiché qualche genio si
era parato proprio di fronte oscurandone la vista. Mi avvicinai ad esso e, di
conseguenza, ai due signorotti bizzarri che erano addetti alla trascrizione
dei nominativi. Parlai a quello più anziano con tanto di baffi e occhiali
poiché, rispetto al collega dall'aspetto canino, dava l'idea di essere
lui a direzione della questione. Fortunatamente non mi sbagliai ...
« Buongiorno, desidererei iscrivermi al torneo. Sono ancora in tempo?
» chiesi gentilmente anche perché non avevo la più pallida
idea se e quando ci fossero state le chiuse per le iscrizioni. Il signore, quando
ebbe terminato di compilare le ultime carte, alzò lo sguardo verso di
me e dopo avere risposto al saluto mi disse ciò che richiedevo «
Tranquillo, le iscrizioni sono ancora aperte. L'unica cosa che devi fare è
dirmi il tuo nome ».
« Solo il nome? » chiesi lievemente spaesato e alquanto preoccupato
per una questione alla quale non avevo minimamente pensato ...
« Certamente ... » disse lui alzando un poco le folte sopracciglia
« ... Non ci serve altro, il resto non ci interessa » terminò
poi riposizionando la sfera della sua penna sul quadro di quella tabella che
doveva includere il mio nome.
Annuii « Io sono Trunks ... ». Vidi il signore scrivere il mio nome
nello spazio vuoto dopodiché mi riosservò e mi sorrise sperando
che dietro di me ci fosse qualchedun'altro che volesse iscriversi. Mi salutò
cordialmente « Buona fortuna per il torneo ». Ringraziai e lasciai
lo spazio leggero come una piuma ... metaforicamente parlando. Il fatto era
che ancora una volta mi ero dimenticato chi fossi, come quella volta in biblioteca,
tanti anni fa: se mi avessero chiesto un documento, un qualcosa sarebbe apparsa
strano l'anno di nascita segnato con il mio aspetto effettivo e se avessero
fatto domande mi sarei ritrovato nei pasticci ... La cosa poi sarebbe stata
strana anche e per mio padre che, per quanto ne so, nemmeno tutt'oggi se ne
va a spasso con un documento che lo segnali come "Principe dei Sayan"
... pure per lui sarebbe stato un problema anche se, visto che stiamo parlando
di lui e non di altri, avrebbe ovviato il tutto con la forza riuscendo per giunta
nel suo intento.
Proseguii per la lunga viuzza di piastrellato superando il varco destinato ai
partecipanti all'evento che, per fortuna e per ovvietà, era decisamente
più libero e meno pullulante di individui del precedente luogo. Mi fermai
al centro della via con un leggero senso di spaesamento nella testa con una
sensazione simile a quell'effetto che avrebbe provocato una mosca nel cervello
... Mi voltai da una parte all'altra alla ricerca del mio gruppo anche perché
Vegeta, all'interno si una piccola sacca, aveva la mia robetta di cambio. Oltretutto
era una delle poche volte nelle quali non sapevo davvero che pesci prendere
ma poi, all'improvviso come se Dende avesse sentito le mie preghiere, un ometto
vestito di arancione come quelli che mi avevano iscritto, fuoriuscì da
una struttura con un megafono richiamando a gran voce tutti i combattenti che
dovevano usufruire degli spogliatoi come il sottoscritto. Seguii il richiamo
ed entrai nella struttura dalla quale l'uomo era fuoriuscito rimanendo in attesa
delle istruzioni successive: « Prego signori, quì ci sono sei spogliatoi.
Entrate in uno di questi ed effettuate i vostri cambi lasciando i vostri oggetti
negli appositi armadietti. Quando avrete terminato vi chiediamo di raggiungere
il ring secondario per iniziare le eliminatorie ».
"Perfetto ... " pensai " ... Adesso devo cercare papà
per farmi dire dove ha messo la roba ... ". Sconsolato abbassai le spalle
iniziando ad affinare i sensi nella speranza di sentire l'aura paterna ... la
trovai poco dopo, nel posto che avrei dovuto raggiungere dopo il cambio d'abito:
era appoggiato con la schiena alla fredda parete e con gli occhi sottili fulminava
con lo sguardo chiunque osasse scrutare la sua persona. Come sperato indossava
la divisa fattagli da me e la mamma: scura ed attillata in parte, sprovvista
di maniche e di armatura speciale ma ugualmente protettiva come la vecchia mentre
i guanti e gli scarponcini erano rimasti identici ai precedenti come se fossero
stati un perfetto marchio di fabbrica sayan ... Il giorno prima papà
non voleva indossare quella nuova tuta preferendo di gran lunga la precedente
forse perché affezionatosi però, insistenza dopo insistenza, l'avevo
convinto ad accettare pure quella anche perché, visto e constatato che
al torneo non ammettevano oggetti che potevano portare lesioni all'avversario,
avevo ipotizzato che non sarebbe stato lecito indossare elementi troppo protettivi
poiché questo sarebbe stato troppo a suo vantaggio a dispetto degli altri
concorrenti. Ma poi alla fine non aveva avuto altra scelta che indossarla anche
perchè, prima di uscire di casa, avevo sostituito le due tute di nascosto
...
Mi avvicinai a lui percependo fin da subito il suo disappunto sulla sorpresa
trovata nella sacca.
« Ciao papà ... » mormorai attirando le sue occhiate alle
quali non potevo rispondere in altro modo se non con un sorriso « ...
Mi sono iscritto ma mi devo cambiare. Dove hai messo la sacca con la tuta? »
domandai mentre il principe mi scrutava con sguardo bieco mentre poco lontano,
dopo avermi salutato, il signor Goku ridacchiava assieme al signor Crillin per
la brutta situazione in cui mi ero cacciato.
« Tzk! Dopo il tiro mancino che mi hai lanciato non te lo dovrei nemmeno
dire, razza di impiastro! » sibilò però ad alta voce facendosi
sentire da tutti gli altri che, appena udirono codeste parole, mi guardarono
con aria compassionevole come se non mi fossi abituato al suo modo di fare.
La pellaccia me la sono dovuta fare venire in fretta perché altrimenti
sarei sempre stato con il morale sottoterra ...
« Non fare così dai, non l'ho fatto con cattiveria e tu lo sai
... » iniziai riuscendo a farmi guardare in un modo un poco meno violento
mentre mi stringevo con le braccia tra le spalle « ... Dai, dov'è
la roba? ».
Vegeta guardò da tutt'altra parte quasi ingnorandomi « Tzk! E'
negli spogliatoi ».
Sorrisi « Sì, ma ce ne sono sei. In quale è di quelli? »
chiesi poi pensando che la domanda fosse ovvia.
Il principe dai sayan voltò lo sguardo verso di me donandomi un sorriso
strano mentre gli occhi erano nuovamente a fessura, come quelli di un felino
che di certo non si avvicinava al micio del nonno come espressione ma a tutt'altro
« Trovalo ».
Spalancai gli occhi « COSA?! Ma dai, non scherzare! Gli spogliatoi sono
tanti e non oso immaginare quanti saranno gli armadietti per ciascuno! »
bofonchiai mentre una goccia di sudore mi stava scendendo lentamente giù
dalla guancia.
Papà si staccò dalla parete lasciando le braccia intersecate mentre
il mento si alzava leggermente verso l'alto e gli occhi si chiudevano accompagnati
da un sorriso lievemente meno arcigno « Così la impari a fare il
furbo Trunks ... ora vatti a cambiare ». Rimasi immobile, fermo come un
baccalà mentre l'interessato si andava ad appoggiare all'esterno dove
il sole batteva. Ruotai gli occhi da una parte all'altra osservando i miei amici:
il signor Goku, Crillin, Gohan affiancato da Videl, Piccolo e C-18 ... nessuno
di loro aveva riscontrato la necessità di un cambio d'abito e pertanto,
molto probabilmente nessuno di loro aveva visto dove Vegeta aveva riposto la
roba. Mi voltai per tornare sui miei passi alla ricerca di cose che molto probabilmente
non avrei mai trovato se in quell'attimo Gohan non fosse corso in mio aiuto:
mi arrivò alle spalle e mi posò una mano sulla spalla «
Io ho visto in che spogliatoio è entrato Vegeta. Ti faccio vedere ».
« Grazie mille Gohan » ringraziai mentre ci stavamo già incamminando.
Entrammo nello spogliatoio numero quattro nel quale ci erano varie persone che
occupavano ciascuno un suo spazio nel quale aleggiava già da quell'ora
un leggero ma già insopportabile alezzo dovuto a qualcuno che non si
era lavato i piedi con sufficiente cura ...
Mi avvicinai a uno dei tanti armadietti vuoti e la fortuna volle che trovai
immediatamente quello giusto. Afferrai la sacca e da essa estrassi la mia tuta
da combattimento verde, la cintura e le polsiere arancioni prima di richiudere
nuovamente lo sportello.
« Beh, io posso anche andare allora ... » mi disse Gohan prima di
voltarsi con l'intenzione di uscire da quella stanza.
« Aspetta un secondo! ... » riuscii a richiamarlo dopo essermi sfilato
la maglietta « ... Vorrei chiederti una cosa ... ». Il Son si fermò
all'istante e retrocedette sedendosi anch'egli sulla lunga e larga panca di
legno che troneggiava nel bel mezzo della stanza « Sì, dimmi pure
».
Mi sfilai gli stivaletti e rimasi un momento a contemplarli non staccando da
esse gli occhi anche se il motivo non era perché ero attratto da essi
bensì tutt'altro ... Mi schiarii la voce « Ho per caso fatto qualcosa
di male? ».
Gohan indietreggiò un poco con la testa facendo il tipico gesto di chi
si trova spiazzato e sorpreso allo stesso tempo « Eh? Ma che dici? ».
Poggiai lo stivale a terra afferrando poi la cinghia della cintura e iniziando
a slacciarla « Ultimamente mi guardi malissimo ... » il sayan rimase
silenzioso anche quando terminai la frase « ... ti disturba che parli
con Videl, vero? ».
Anche se nascosto dagli occhiali potevo sentire che in quell'attimo Gohan non
mi stesse guardando. Mi sfilai i pantaloni per infilarmi subito dopo quelli
del completo verde. Allacciai la cintura di stoffa con un nodo prima di proseguire.
« Posso sapere perché? Non mi sembra di fare nulla di sbagliato
eppure la cosa ti da fastidio ... ».
Gohan sospirò lasciandosi cadere con la schiena ed appoggiandosi con
i gomiti delle braccia alle ginocchia « Mi sono accorto che Videl è
qualcosa di più ... » iniziò con la voce tremante poiché
imbarazzato « ... Però ogni volta che ti guarda sembra perdersi
in un mondo tutto suo. Mi dispiace Trunks ... non volevo essere scortese con
te ... » si preoccupò poi di dirmi con il cuore in mano mentre
io, anche se in perfetto silenzio, avevo finto di vestirmi.
« Io non provo nulla per lei, te lo posso assicurare ma sappi che non
stò facendo nulla per attirare la sua attenzione credimi. Stò
solo cercando di essere gentile ... ».
Il Son si alzò di schiena tornando seduto in maniera composta «
Lo so bene però ... E' ugualmente dura ... ».
Poggiai una mano sulla sua spalla nella speranza di infondergli un poco di forza
emotiva « Tu sei come un fratello per me Gohan e per questo non voglio
fare nulla che ti crei dispiacere ... ». Il sayan si alzò in piedi
lasciando però che la mia mano rimanesse appoggiata a lui. Mormorò
piano come se tra i due il più adulto fosse stato lui « Avanti
Trunks, è ora di andare ... ».
Afferrai la mia roba e la riposi nell'armadietto. Uscimmo e da allora non toccammo
più quell'argomento.
Tornammo nella zona in cui gli altri ci attendevano e in quel
momento mi accorsi che mancava qualcuno all'appello: mi guardai attorno un po'
di volte e quando constatai che effettivamente di chi cercavo non v'era traccia
chiesi al mio "maestro" una qualche spiegazione « Non vedo Goten,
dov’è? ». Gohan lasciò svolazzare il suo lungo mantello
rosso dietro di sé e mi osservò perplesso sotto le lenti scure
degli occhiali da sole « Ma come ... » iniziò accentuando
il suo disappunto « ... Goten non gareggia ».
Mi fermai di colpo « Come?! E perché? ». Il Son alzò
le mani guantate come per frenare le domande che sarebbero sopraggiunte se lui
non mi avesse bloccato « Mi sono spiegato male. Goten gareggia sì,
ma non con noi: è stato inserito nel girone dei bambini ».
« Il girone dei bambini? » chiesi stupito poiché non ero
conoscenza di quell'aspetto.
« Nemmeno noi ce lo aspettavamo e quando i signori hanno inserito mio
fratello tra i piccoli c'è rimasto malissimo. Lo comprendo però:
ci teneva tanto a confrontarsi con noi ... » disse Gohan oltrepassando
la volta che separava l'interno dall'esterno « ... Ieri non se ne stava
un secondo fermo dal gran che era esagitato ». Sorrisi un po' malinconico
riuscendo soltanto ad immaginare il dispiacere del piccolo « Beh, spero
almeno di riuscire a vedere la finale ... ».
Videl era nei pressi del piccolo ring e appena ci vide sembrò rimanere
spaesata ... non ne compresi il motivo.
Tanti erano i concorrenti oltre a noi del gruppo e ognuno rimaneva all'esterno
dell'area di lotta in attesa che un ometto dalla solita tenuta arancione iniziasse
il suo piccolo discorso dinanzi a quel piccolo microfono che era posizionato
al centro del ring. Con lo sguardo cercai papà ed appena lo vidi lo raggiunsi.
Il principe dei sayan non mi disse nulla quando mi fermai al suo fianco sorridente
per aver superato la prova ...
« Signori concorrenti di dò il benvenuto al Torneo Tenkaichi ...
» iniziò l'omino dopo essersi schiarito la voce emettendo sei versi
alquanto fastidiosi « ... Ora vi diremo come si svolgerà la prima
parte del torneo per la vostra sezione: prima di tutto si formeranno otto gruppi
di egual numero e le persone che saranno all'interno di ciascuno si scontreranno
finché non rimarranno due soli partecipanti per gruppo che, considerati
i risultati, saranno i più forti. Al termine delle eliminatorie i partecipanti
dovranno essere sedici in tutto e questi si contenderanno il titolo di campione
». Tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un certo brusio mentre
la figlia di Mr. Satan, anche se non c'entrava nulla con l'avvenimento poiché
era inabilitata a gareggiare, iniziò ad augurare a tutti la buona fortuna
mentre anch'ella si inseriva nel mucchio come se fosse stata uno dei tanti «
Buona fortuna ragazzi, spero che capitiate in gruppi diversi così tutti
arriverete a partecipare ».
« Ben detto ... » iniziò Crillin che per colpa della sua
scarsa statura aveva faticato a vedere l'ometto che nel frattempo proseguiva
a tossire « ... Non ho nessuna voglia di scontrarmi con Piccolo o qualche
dun'altro fin dalle eliminatorie ... » concluse poi mentre con una mano
si grattava la zazzera che aveva in testa. Il namecciano osservò dall'alto
in basso il tappeto e sogghignò generando una specie di ilarità
nel gruppo « Tzk, ha paura ... ». Crillin cercò di controbattere
come poté ma ormai la frittata da pollo l'aveva già fatta ...
nel frattempo la mogliettina 18 se ne disinteressava completamente.
Un tizio già visto da qualche parte, vestito di bianco e di marrone ma
con soprattutto una capigliatura quantomeno discutibile, fece un ingresso acrobatico
composto da una piroetta elementare. L'uomo, dopo aver corso e saltato con un
balzo i pochi gradini che collegavano il ring con il terreno al nostro livello,
atterrò sulla superficie piastrellata con le gambe divaricate ... Sfortuna
volle che queste si allargarono fino a fare compiere all'individuo una spaccata
dall'indubbio gusto anche perché sul volto dell'uomo baffuto si era improvvisamente
formata una maschera agghiacciante di disperazione.
Tra i lottatori iniziò ad aleggiare un silenzio imbarazzante ... Videl
poi si copriva gli occhi per la vergogna ...
L'uomo baffuto con un colpo di mano a terra si rialzò in piedi di scatto
sostituendo la smorfia di poco prima con un'aria fiera e altezzosa. L'afro si
avvicinò all'omino con il microfono e con un gesto rapidissimo, ma che
noi riuscimmo perfettamente a vedere, rubò tale oggetto per impossessarsene
avidamente. Inspirò parecchia aria prima di parlare a voce talmente alta
da creare fastidio ...
« AMICI! IO SONO MR. SATAN!! ... » l'omone alzò una mano
al cielo segnando con essa un mero gesto di vittoria, di cosa poi non lo so
ancora « ... Ho partecipato a passate edizioni e sono riuscito a conquistare
ogni volta il titolo di campione. Spero vivamente che quest'anno il tutto sia
davvero avvincente! BUONA FORTUNA!!! » urlò infine a squarciagola
generando nei terrestri, Crillin escluso, un moto di energia tale da costringerli
ad elevarsi a gridare a gran voce il nome dell'uomo/pagliaccio del secolo.
Mr. Satan si guardò attorno pienamente soddisfatto delle ovazioni che
stava ricevendo a flotte però poi, quando vide all'improvviso la figlia
(volete un po' la fortuna o un po' il caso) il campione del mondo di lotta corse
in sua direzione gettandosi poi sul povero Gohan perché all'uomo gli
serviva spazio per abbracciare la sua bambina.
« Videl, ma tu sei ferita! Non puoi partecipare al torneo! » sgridò
poi Videl accompagnato da un indice accusatore.
« Papà non parteciperò al torneo ... Accompagno solo degli
amici ... » la ragazza era paonazza dalla vergogna e mentre indicava noi
tutti con un gesto della mano diveniva sempre più evidente lo stato di
vergogna anche perché tutti stavano osservando la scenetta di famiglia.
Alla parola "amici" il gigante baffuto ci studiò con lo sguardo
fermandosi su di ognuno un paio di secondi facendo aumentare sempre più
il proprio disappunto quando i suoi occhi andavano ad incontrare individui come
Piccolo che, evidentemente secondo lui, non sembrava affatto un tipo a posto.
Mi vide, mi osservò e la sua bocca si piegò verso il basso in
una smorfia di disprezzo che però non ferì minimente la figlia
« Videl, quante volte ti ho ripetuto che i tuoi fidanzati devono essere
più forti del tuo papà? ». La ragazza sbiancò turbata
« Ma che vuoi dire? Quì nessuno è il mio ragazzo ».
Gohan riuscì a riprendere il proprio spazio e a mostrarsi all'uomo che
appena vide anche lui si adirò ancora di più « Non ti permetterò
di frequentare questa gentaglia gonfia e senza spina dorsale! ... » tuonò
Mr. Satan mentre con una mano teneva stretta la poverina « ... Ti terrò
al sicuro io Videl!! » e dettò ciò trascinò fuori
dall'area la figlia che, per colpa delle sue condizioni, non riusciva a controbattere
come voleva.
Rimasi allibito, come gli altri del resto. Prima che però potessi riordinare
le idee lo pseudo - cronista riagguantò il microfono perduto concludendo
la sua tiritela « Hemm ... Ora per cortesia vi chiediamo di dividervi
in otto grandi gruppi. Questi poi, se ce ne sarà uno più pieno
dell'altro, ci organizzeremo per fare parti eguali ».
In quell'attimo avemmo tutti in mente il suggerimento di Videl e pertanto ciascuno
di noi scattò lontano dal punto in quale eravamo per inserirci in un
gruppo differente. Vegeta rimase fermo impalato lasciando che fosse la marmaglia
ad avvicinarsi a lui ...
Le eliminatorie, eseguite in spazi differenti, si erano concluse
molto rapidamente nonostante la grande folla di partecipanti decretando così
i sedici fortunati nei quali io ero assieme a tutti gli altri. Il signore di
gara, lo stesso che aveva fatto da imbarazzante cronista, ci informò
che le estrazioni per i combattimenti successivi ci sarebbero stati al termine
del torneo dei bambini.
Mi voltai verso Gohan « Io vado a vedere come se la cava Goten. Vieni
anche tu? ». Il Son annuì e poi, seguito anche da tutti gli altri
perché non avevano niente di meglio da fare, si incamminò al mio
fianco in direzione della sommità dei grandi spalti che davano sul ring
principale sul quale si sarebbe scatenata l'ultima e decisiva battaglia.
Nel frattanto, in mezzo a tutta la comune gente riunita, Chichi faceva un tifo
pazzesco per il suo piccolino mentre Bulma, sedutagli a fianco, gli dava volentieri
manforte. Il figlio invece, poiché annoiato e totalmente disinteressato
da quegli avvenimenti che apparivano tutt'alpiù come delle baruffe tra
poppanti, stava effettuando la sua ultima partita ad un videogame portatile
portatosi dietro da casa mentre il padre, lui disinteressato ai veri interessi
del figlio, chiacchierava del più e del meno con il suo caro amico Pual
che, nonostante tutti gli avvenimenti, continuava a volere bene al suo amico
umano. Per Light il divertimento però durò poco: l'ennesima morte
del suo personaggio dichiarò la fine decisiva, almeno per le alcune ore
successive, del termine dello svago virtuale. Alla sua sinistra, e pertanto
alla destra della signora Son, la piccola Marron sorseggiava un frullato alla
fragola con una lunga cannuccia ... Il surciare della bambina, e la sua totale
indifferenza per il brusio creato, fecero nascere al pestifero maschietto la
voglia di attaccare briga con la figlia di Crillin: Light strappò di
bocca il piccolo tubo di plastica facendo anche male a Marron che però
poi, quando vide sottrarsi pure il suo frullato dalle mani, iniziò giustamente
a reclamare le proprie cose con le lacrimucce agli occhi mentre Light, con un
sorrisetto perfido sul volto (perché sapeva che il padre non lo avrebbe
fermato così come era in quell'attimo), teneva in alto l'oggetto rubato
impedendo alla piccina di riprenderselo.
« Ridammelo! Ridammelo! » urlava Marron mentre con occhi lacrimosi
osservava la linguaccia che Light gli rivolgeva.
Il bimbo si alzò in piedi tenendo in alto il frullato come se fosse stato
un premio ma poi, quando non se lo trovò più tra le mani, rimase
a dir poco esterrefatto e confuso. Guardò verso il cielo e notò
una figura che lo schernì senza tanti freni: « Non fare il bamboccio
ragazzino! Azzardati un'altra volta e te la vedrai con me! ».
La bambina, che si era portata le manine agli occhi per pulirsi dalle lacrime,
appena udì la voce amica riaprì gli occhi e con gioia grande sorrise
vedendo il volto del suo eroe che la guardava sottosopra « ZIO!! ».
Un ragazzo dai capelli mori fluttuava capovolto mentre i lunghi capelli neri
dondolavano liberi generando una piccola ombra contro la sua nipotina «
Prendi il frullato » disse poi sorridendo a lei mentre gli porgeva il
bicchierone ancora carico di sostanza mentre gli occhi azzurri splendevano.
17, sotto lo sguardo esterrefatto di moltissimi terrestri che non si capacitavano
del fatto di avere visto un uomo volare proprio davanti a loro, si rimise dritto
e, dopo aver afferrato e sollevato Marron per le ascelle si sedette al suo posto
poggiando la bambina sulle ginocchia ricoperte dai jeans. Il cyborg con gli
anelli alle orecchie fulminò nuovamente Light prima di muovere in alto
e in basso le ginocchia facendo sobbalzare la piccola fecendole credere che
stesse su di un bel cavallino. Chichi e Bulma osservarono silenziose il ragazzo
vestito di quella camicia rossa con le maniche arrotolate ai gomiti chiedendosi
come mai fosse lì anche lui. Fu la mora la prima a parlare anche in principio
si degnò di salutare « 17, è da un sacco di tempo che non
ci vediamo. Come stai? » chiese badando più alla figlia di Crillin
che a lui.
« Stò come stò » rispose semplicemente lui mentre
Marron rischiava di rovesciargli tutto il frullato addosso. Chichi, anche se
delusa dalla risposta, non demordé « Al compleanno di Marron non
c'eri. Come mai? ». Il moro si mostrò ben più interessato
al dialogo e pertanto, mentre con il braccio destro teneva stretta a sé
la nipote, con la mano destra indicava l'azzurra poco lontana « Non avevo
abbastanza zeni per comprare un regalo decente perché quella arpia non
mi paga abbastanza! ». Bulma si gonfiò improvvisamente come un
tacchino « MA COME TI PERMETTI! ... » poi si fermò quando
si accorse che il giovane la fulminava con sguardo grave.
Chichi tornò in battuta ben presto ma rivolta verso l'amica « Beh,
l'altro giorno era arrivata 18 alla Capsule Corporation. Se non sono indiscreta
posso sapere che era venuta a fare? ». Il moro, anticipando l'azzurra
sul tempo, rispose al suo posto mentre faceva in modo che la bimba non cadesse
verso gli spettatori che erano seduti davanti « E' andata a farsi togliere
il blocco di energia per avere maggiori possibilità di vincere questo
torneo mondiale. Inoltre ora come ora ci sono molti superiori al nostro livello
quindi sarebbe stato sciocco mantenere attivo il dispositivo: se ci fosse venuto
in mente di uccidere qualcuno in parecchi ci possono fermare facilmente »
... nella parte dell'uccisione gli occhi azzurri erano ricaduti sul piccolo
Light ...
Bulma, impettita poiché in quel frangente sembrava non avere voce in
capitolo, incrociò le braccia e chiuse gli occhi « Comunque l'altro
giorno anche tu, 17, sei venuto ad eliminare il dispositivo ». La Son
osservò entrambi gli individui per poi soffermarsi sul ragazzo «
Perché? ».
« Così » lui rispose non dando alcuna soddisfazione.
« E adesso come ti senti? »
17 strinse a sé la nipotina ed osservò il grande ring di pietra
« Sono carico di energie adesso, mi sento alla grande ».
La mora, con l'ingresso del suo bambino, perse completamente interesse del poco
arrivato tornando a rifare come una matta passando addirittura per una maniaca
secondo alcuni.
Goten entrò sul ring e quello che ne seguì fu
il combattimento più breve della storia: un colpo netto al mento del
quindicenne era bastato per fare crollare a terra il grande come un sacco di
patate. Il piccolo Goten, forse arrabbiato per l'amara delusione per il torneo
affrontato, non aveva dato una minima soddisfazione al pubblico che, vista la
rapidità dell'incontro, non aveva avuto il tempo di iniziare a tifare
che tutto si era già concluso. Il presentatore biondo e vestito di nero
dichiarò il bambino campione assoluto della sezione bambini e, dopo aver
ricevuto un mare di applausi, per colpa dei quali il bambino si ritrovò
però in certo momento in imbarazzo, si dileguò dall'area di combattimento
in attesa che i suoi amici, io compreso per fortuna, gli venissero incontro.
Con passo rapido ci dirigemmo verso il bambino che ci attendeva dove lo avevamo
perso di vista. Quando fummo da lui lo trovammo seduto a terra che di beveva
un succo di frutta. Il padre Goku fu il primo a complimentarsi, a modo suo ovviamente
« Figliolo! Sei stato bravissimo! ». Goten si alzò in piedi
con gli occhi luccicanti e sognanti « Davvero?! Sono stato bravo?! ».
« Ma certo! ... » esclamò il papà mentre si portava
le mani ai fianchi « ... Sei stato davvero velocissimo ».
Il bambino perse il suo entusiasmo e proseguì a sorseggiare la sua bevanda
... l'ultimo complimento non l'aveva gradito perché sottolineava la troppa
differenza di livello tra partecipanti.
Visto che era stata predisposta una pausa tra i due tornei Crillin suggerì
di andare a mangiare qualcosa e così facemmo mentre Gohan, con aria spaesata,
si guardava attorno alla ricerca della sua Videl ...
Trascorse un'ora intera prima che il presentatore della sezione giovani, lo
stesso che avrebbe dovuto poi commentare gli scontri tra adulti, facesse il
suo ingresso nell'area pranzo per richiamare l'attenzione dei classificati ma
anche per scambiare due chiacchiere con Son Goku, Crillin e Piccolo che, da
quanto capii in quell'attimo, erano sue conoscenze di vecchia data.
« Che nostalgia! Sapete quanto volevo vedervi?! ... » esclamò
il tizio dai capelli biondi mentre si avvicinava ed afferrava le mani di Goku
per stringergliele calorosamente « ... A dire il vero, il torneo Tenkaichi
senza la vostra presenza è noioso perché il livello è bassissimo!
». Il Son e Crillin ridacchiarono un po' mentre il presentatore guardava
tutti i componenti di quel grande e vario gruppo « Siete tutti amici?!
».
Il piccolo nanetto, il padre di Marron per intenderci, rispose con un "Più
o meno ..." anche perché Vegeta, mio padre, non sembrava molto in
vena per stare in compagnia e pertanto, anche se sedeva allo stesso tavolo,
appariva lontano e perfettamente distaccato.
Il cronista baffuto osservò meglio tra Goku e un giovane vestito in modo
strambo e vide il piccolo Goten, il vincitore della sezione bambini «
Ma tu sei Goten! Ragazzo, hai fatto dei match eccellenti! ... » iniziò
a decantare lo sconosciuto con un sorriso a trentadue denti « ... Ma ti
capisco sai, non dev'essere stato molto stimolante. Sei il figlio di Goku? »
chiese poi notando la tremenda somiglianza tra i due. Goten annuì con
la testolina e il Son maggiore dichiarò verbalmente chi era « Goten
è mio figlio, così quanto Gohan. Parteciperemo tutti e due al
torneo » disse poi indicando il primogenito. Gohan, senza pensarci minimamente,
sventolò una mano all'insegna del signore per salutarlo e poi si maledisse:
lui doveva essere Great Sayaman e non Gohan! Pertanto si picchiò con
una mano la fronte come segno punitivo per la gaffe ...
L'uomo si voltò verso Piccolo che, come sempre, se ne era rimasto lontano
dalle cibarie « Lei non distrugga il campo di battaglia per piacere ...
». Il namecciano sogghignò mentre teneva ancora le braccia incrociate
« Non posso assicurartelo! ».
Il cronista guardò scrupolosamente il resto del gruppo, me compreso,
chiedendosi sicuramente chi fossimo e che legame potevamo avere con il famigerato
Goku, il suo allegro compagno Crillin e il distruttore (passato) Piccolo. Il
biondo si rivolse proprio al Son indicando ciascuno con un maleducato indice
puntato « Loro chi sono? Sono proprio curioso di sapere … ».
L’eroe (anche lui passato) della Terra sorrise iniziando a fare il giro
delle presentazioni: « Come vi ho detto questi a fianco a me sono i miei
figli; Piccolo e Crillin li conosce; la ragazza è 18 ed è la moglie
del mio amico mentre gli ultimi due sono uno Trunks e l’altro Vegeta »
terminò poi dopo aver indicato l’ultimo personaggio e ricevuto
da lui un’occhiata a dir poco malevola … Papà infatti non
aveva gradito il fatto di essere stato presentato per ultimo: il suo orgoglio
da principe gli impedì di tralasciare la questione …
« KAHAROTH! Come hai osato nominarmi per ultimo!! » sbottò
Vegeta in direzione di colui che stava dalla parte opposta del grande tavolo
rettangolare facendo vibrare le numerose stoviglie con la sua voce tuonante.
« Eddai Vegeta, sono andato in fila, non te la prendere così! »
mormorò il Son mentre si grattava con una mano la testa capelluta. Il
cronista osservò bene la scena e comprese che tra i due guerrieri c’era
dell’astio anche se era evidente soltanto in una direzione. Se ne preoccupò
poco comunque anche perché pensava giustamente che la cosa avrebbe reso
il torneo ancora più interessante!
« Mi piacerebbe fare una piccola presentazione sui concorrenti prima di
passare alle estrazione dei numeri, così da presentarvi al pubblico e
permettergli di farsi un’idea di chi lotterà. Cosa ne pensate?
» chiese l'ometto vestito di nero a noi tutti chiedendoci il parere. Nessuno
trovò da obiettare anche perché poi, elementi come mio padre,
Piccolo e 18, non si pronunciarono affatto.
« Molto bene! ... » iniziò l'omino carico come una molla
« ... Ditemi voi cosa devo dire per presentarvi al meglio » disse
poi afferrando una sedia e sedendosi su di essa per non fare consumare troppo
le gambe. Dimmo il minimo indispensabile, quello che bastava per non attirare
troppo l'attenzione e per non ricordare un certo individuo che poco prima aveva
fatto un vero e proprio spettacolo mettendo la povera figlia in ridicolo.
Prima che l'uomo se ne andasse però lo fermai un istante dicendogli che
avevo qualcosa da aggiungere al suo messaggio ...
« SINGORI E SIGNORE ANCORA BENVENUTI!!! ... » il
pubblico esultò esagitato per il rientro del cronista, simbolo che di
li a poco i giochi sarebbero ricominciati alla grande « ... Prima di incominciare
con i combattimenti, visto anche le estrazioni delle coppie non sono ancora
state effettuate e i nostri uomini stanno impostando il tutto, vi ruberò
un istante del vostro tempo per presentarvi uno ad uno i combattenti che saliranno
sul ring! ».
Dall'alto degli spalti Bulma sospirò impaziente « Accidenti, e
io che pensavo che avrebbero iniziato fin da subito ... » e incrociò
le braccia al petto come simbolo di insofferenza mentre invece il vecchio Genio
non la pensava allo stesso modo e pertanto disse la sua: « E' una cosa
che servirà loro per guadagnare tempo, è vero, ma io penso che
sia interessante vedere contro chi potrebbero essere in nostri ragazzi ... »
bofonchiò il vecchietto mentre con una mano si pettinava i folti baffi
per poi voltarsi verso il signor Brief che, con una sigaretta spenta in bocca,
annuiva con la testa poiché la pensava al medesimo modo ... affinità
tra anziani immagino. Nel frattanto la nonna non la smetteva di cinguettare
mentre viziava la piccola Marron con tante moine visto che la presenza dello
zio, a mio avviso stranamente affettuosa, non le sembrava abbastanza. In definitiva
il pubblico si schierava un po' da una parte e un po' dall'altra e perciò
il cronista iniziò a leggere un testo allegato ad una cartelletta che
si portava appresso mentre parlava forte al microfono a cono: « Innanzitutto
iniziamo signori e signore a presentare Mr. Satan! Il campione mondiale di lotta
nonché vincitore dell'ultima edizione del Tenkaichi! Un bel applauso!
... ». L'interessato salì sul ring e salutò calorosamente
il pubblico che lo acclamava fermandosi poi nel bel mezzo dello spiazzo.
Il cronista proseguì « ... Mighty Mask, che nel precedente torneo
ha perso al primo incontro! Mentre Jewel, l'atleta più amato dalle donne,
nello stesso torneo era stato vice campione! ... » altro sconosciuto che
entrò in pista affiancato da un belloccio spocchioso che seminava baci
volanti a destra e a manca « ... Kira, che ha perso al secondo incontro
al torneo precedente! ... » un energumeno dalla pelle scura e con le mani
fasciate salì sicuro sul ring « ... Punter è conosciuto
per la sua violenza e al precedente torneo ha perso la semifinale finendo fuori
dal campo ... » un gigante salì anch'egli in pista mentre con la
sua stazza mastodontica faceva ombra tutt'attorno.
Il cronista voltò pagina proseguendo con il suo daffare iniziando a presentare
alcuni personaggi un po' fuori dal normale « Spopovich nel precedente
torneo ha perso al primo incontro contro il nostro campione. E' tornato ma sembra
completamente cambiato ... » un tizio dalla pelle livida e i muscolo estremamente
gonfi iniziò a salire gli scalini della piccola scaletta. In noi si iniziò
a muovere qualcosa dentro alla vista di lui e degli altri tre guerrieri che
lo seguirono « ... I guerrieri Yamu, Shin e Kibith non mi hanno dato la
possibilità di sapere qualcosa a loro riguardo e pertanto lascerò
che entrino! Un applauso signori! ». Yamu come aspetto era molto simile
a Spopovich anche se estremamente più piccolo mentre gli altri due personaggi,
soprattutto per colpa del loro abbigliamento e del colore della loro pelle,
ci diedero la netta impressione che non fossero affatto terrestri ...
La presentazione proseguì presentando pure noi e proprio in quel momento,
la curiosità dei nostri amici che guardavano, si attivò anche
perché ciascuno si chiedeva cosa avrebbero potuto dire di uno o dell'altro.
Dopo un gesto di richiamo Goku salì sul ring e l'uomo iniziò a
parlare « Per i prossimi concorrenti posso fermamente dire che è
una sorta di scontro/incontro tra famiglie signori e signore! Innanzi tutto
eccovi Goku, padre del bambino che oggi ha trionfato nella sezione giovani.
Ha partecipato tante volte al nostro torneo arrivando sempre in finale ma soltanto
al torneo disputato quasi vent'anni fa è riuscito ad aggiudicarsi la
vittoria con una fatica titanica! ... » il Son si fermò a fianco
di Mr. Satan poiché l'altra zona era occupata dagli altri combattenti
che attendevano in fila indiana « ... Altro combattente: Great Sayaman!
Eroe della città dell'est che stà iniziando a farsi un buon nome.
Non posso dirvi chi è in realtà ma vi posso assicurare che, se
buon sangue non mente, anche questo ragazzo ci farà divertire! ... »
Gohan fece come tutti gli altri fermandosi però un po' prima ed iniziando
a fare delle pose discutibili ... Notando che era imbarazzante il sayan si affiancò
al padre con la coda tra le gambe.
« Piccolo si è scontrato nello stesso torneo di Goku uscendo sconfitto
proprio contro di lui dopo una battaglia entusiasmante! Successivamente è
diventato più buono allenando anche Great Sayaman nelle arti marziali!
» il tizio venne guardato, giustamente, in malo modo.
« Crillin ha già partecipato al torneo quando era ancora un ragazzino,
ed era anche molto in gamba! Ha deciso di tornare sul ring! ... » il nanerottolo
salutò con la mano la piccola figlia che lo acclamava a gran voce. Tirò
però poi la testa dentro al collo come una tartaruga quando incrociò
gli occhi di ghiaccio del parente acquisito che lo fulminava iracondo ... «
... L'unica donna del torneo ha un nome bizzarro: 18! Questa magnifica ragazza
è la moglie del combattente precedente, non c'è che dire, è
davvero fortunato! ... » il pubblico iniziò a ridere mentre la
donna, impettita più del solito, se ne andava rigida come una scopa in
direzione del compagno per fermarsi poi al suo fianco.
Il cronista si apprestò a presentare il penultimo concorrente: «
Per Vegeta è la prima volta al torneo Tenkaichi ma mi è stato
confermato che saprà emozionare il pubblico intero grazie alla sua forza
straordinaria! Non vedo l'ora che tutto incominci!! ».
Bulma osservò il principe dei sayan ... Non era cambiato in tutti quegli
anni. Sentì il cuore battere forte in petto mentre le lacrime faticavano
a rimanere all'interno degli occhi ...
Alla fine venne anche il mio turno. « Per ultimo, ma non da meno degli
altri, c'è Trunks! ... » incominciai a percorrere il breve viottolo
mentre il cronista baffuto proseguiva con il suo discorso « ... Questo
giovane non mi ha potuto dire molto ma mi ha detto che non è di queste
parti e che vive in un posto lontano ma allo stesso tempo vicino ... »
osservai l'ometto ricordandogli ciò che doveva e non doveva dire e lui,
comprendendo alla perfezione, mi fece un gesto d'intesa con un pollice alzato
mentre proseguivo a raggiungere Vegeta « ... Scontro tra famiglie dicevo:
Trunks è figlio di Vegeta e quindi ci aspettiamo da lui tanto quanto
il padre! UN APPLAUSO A TUTTI I CONCORRENTI!!! ».
Sugli spalti Bulma sembrava avere perso la voce ...
Salve, da quanto tempo non ci vediamo? Tanto oserei dire ma
haimé la scrittrice mi ha fatto tribolare parecchio quindi non ho avuto
molte alternative ... Oggi però ci sono io visto che, la povera scimmietta
ammaestrata, è come al solito con l'acqua alla gola ed io, che sono un
così bravo ragazzo, non volevo farla annegare e pertanto, visto che il
narratore di oggi non sarò io (e quindi mi ha risparmiato questa fatica)
risponderò io alle recensioni al posto suo :)
Pepesale: Mamma in effetti prova
ancora qualcosa per Vegeta ... ma non vi dico nulla su quel che sarà,
vi toccherà attendere. TI auguro una buona lettura carissima.
Juu_Nana: Perdona l'autrice per
l'attesa ma non è riuscita a fare di meglio. C17 è tornato in
scena per il volere della stessa strega ... temo però che èasserà
il suo tempo a fare i giochini con Marron ... XD Toriyama, il mio verò
papà, forse ha fatto un po' di casotto mettendo un po' troppa roba assieme
pur di allungare la storia. Il mescolone a parer mio non è malaccio anche
se sicuramente poteva venire fuori di meglio. Non essere però troppo
dura con la scimmia, mi raccomando.
stellina86: In quel momento avrei
voluto strozzare mio padre! Sempre scorbutico e scontroso ... Leggi anche questo
capitolo e fai sapere all'autrice cosa ne pensi.
Vegeta4ever: Piano, piano, perché
mi dai dello scemo?! Io faccio sempre tutto con criterio U.U ... XD Pazzoide,
studia e leggi questo capitolo. Se poi non capisci qualcosa sono quì
a disposizione ok?
Rory_Kaulitz: L'autrice ti ringrazia
molto per il complimento, l'ha lusingata molto anche perché ci mette
un sacco di lavoro, tempo e fatica per rendere il tutto più simile all'anime.
Per il resto si vedrà ...
Ainim Skywalker: Spero tanto
che i compiti siano stati già terminati allora! Altrimenti prendo la
mia spada e ti sfido a duello ... ^-^
Nion: Grazie tante ragazza! XD
ka93: Vegeta ha fatto la sua
parte da papà severo in fondo ... cattivo U.U
D'accordo, io mi fermo quì. Ultimamente la Lau fatica a scrivere durate
i fine settimana e quindi non riesce a garantire per il lunedì un capitolo
pronto. Fa quel che può ma se si accorge che il tutto possa essere al
di sotto di questo standard credo che eviti di mostrarsi per modificare, migliorare
e poi pubblicare. Siate comprensivi, è un periodaccio.
Vi saluto gente, io torno al mio posto a proseguire il mio racconto ...
Un bacio Trunks (scImMIA)
CAPITOLO 74
- TRUNKS CONTRO SPOPOVICH -
La grande folla dagli spalti applaudiva con forza ai sedici
contendenti dell'ambito premio anche se, il nome maggiormente gridato, era certamente
quello di Mr. Satan che, grazie alla sua aria bonaria ma accattivante, riusciva
in qualche modo ad ottenere l'attenzione desiderata in senso positivo (ma anche
negativo ovviamente). I guerrieri, disposti in una fila ordinata nella quale
una spalla nemica distanziava poco dall'altra, guardavano rigidi gli esseri
umani che si agitavano su di quelle gradinate e qualcuno, poiché la sua
sopportazione era limitata, grugniva di già mettendo in evidenza il suo
disappunto riguardo alla questione che, secondo i propri gusti, stava andando
un po' troppo per le lunghe. Il principe Vegeta era uno di quelli che, se la
cosa non si sarebbe interrotta e pertanto fosse terminata la messa in mostra
della mercanzia, sarebbe letteralmente scoppiato mandando all'altro mondo una
buona parte di umanità mentre, tra le nostre conoscenze, la robotica
18 e Piccolo cercavano di trattenere il loro disappunto per non sembrare più
irritati di quanto in realtà fossero. Il resto del gruppetto, Goku e
Crillin soprattutto poiché già abituati a quelle situazioni, si
trovava a proprio agio e rimaneva tranquillo e di tanto in tanto voltava lo
sguardo da una parte all'altra giusto per soddisfare la curiosità di
scoprire chi ci fosse tra quella folta e fissa massa.
In alto, in una zona centrale rispetto alla grande area adibita all'accoglimento
degli spettatori, un'altro gruppo, più numeroso di quello attivo all'interno
del torneo, era rimasto parzialmente silenzioso in risposta alla rivelazione
data dal cronista sul conosciuto, ma per certi aspetti ancora misterioso, ragazzo
del futuro. Bulma, soprattutto, era rimasta senza parole e con una mano si copriva
la bocca semiaperta come se da essa dovesse uscire una qualche domanda stupida
mentre Chichi, la sua compagna di banco in quel frangente, sorrideva sfolgorante
ed impaziente perché non vedeva l'ora di scoprire l'azione che avrebbe
poi fatto l'azzurra quando avrebbe scoperto la parte migliore del mistero rimasto
ancora tacito per lei e pochi altri. Yamcha e il piccolo Light, altri individui
all'oscuro della questione, osservavano silenziosi i due sayan, padre e figlio,
incominciando ad intravedere le somiglianze finché fu proprio il piccolo
a rompere il silenzio con voce alta, autoritaria e saccente dopo aver sorseggiato
un goccio di bibita fresca da una lattina che aveva sottratto, senza spreco
di forza alcuna, al proprio genitore: « Ma si vede lontano un miglio che
sono parenti ... Non vedo di che stupirsi: appena ho visto entrare quello là
... » disse indicando Vegeta con un dito « ... ho notato delle somiglianze
con Trunks ». Il piccolo poggiò la schiena ad una delle grandi
gambe di Juma, che si trovava ad un posto superiore al suo, non chiedendo nemmeno
il permesso ed emettendo un sonoro flato, alias rutto, in direzione del cielo
per poi essere guardato male dalla piccola Marron e, di conseguenza, dallo zio
che lo sopportava sempre meno. La madre del bambino però, dopo essersi
svegliata mentalmente ed accortasi che non tutti erano rimasti sorpresi da quella
notizia, anzi, si voltò verso destra osservando Chichi e coloro che stavano
oltre e al ripiano superiore della scalinata: « Ma non capisco, solo io
sono sorpresa di questa notizia?! Perché nessuno di voi non è
sorpreso? » domandò l'azzurra con una certa agitazione nella voce,
come se si sentisse improvvisamente presa in giro da tutti i presenti. La moglie
di Goku, come gli altri facendo eccezione per i due elementi accennati in precedenza,
sapeva ogni cosa ma non si poteva permettere di fare la spavalda ed affermare
che, oltre a lei, l'intero gruppo sapeva e pertanto, anche perché Trunks
l'aveva chiesto più volte e con un garbo che ogni qualvolta non si riusciva
a non tenere in considerazione, si fingeva sorpresa anche se a modo suo «
Anch'io sono sorpresa, davvero, però la somiglianza era talmente tanta
che un pensiero mi era sovvenuto e quindi ... Non sò ... » si fermò
un secondo facendo il classico gesto delle spallucce prima di proseguire con
la bocca lievemente arricciata verso il basso « ... Forse a forza di pensare
mi sono abitata all'idea e adesso non mi sorprendo più di tanto ».
« Dici sul serio? » chiese ancora Bulma all'amica ricevendo un assenso
con il capo da parte di molti. Gli esclusi al gesto, oltre al compagno ormai
ex e al figlio, erano C17, forse perché non voleva fare sapere la sua
(identico in tutto e per tutto alla sorella fino alla fine), la piccola Marron
che faceva giustamente i giochini per i fatti suoi e i signori Brief dei quali,
a dirla tutta, non era riuscita ad intravedere le loro azioni perché
se li trovava perfettamente alle spalle. L'azzurra all'improvviso arricciò
il naso ed assottigliò gli occhi, si voltò indietro andando proprio
a vedere in volto i signori Brief, i suoi genitori, che le sorridevano senza
un perché, come sempre lasciandola spiazzata come ogni qualvolta che
doveva interpolare un discorso serio con loro. All'azzurra iniziò a scendere
una goccia di sudore dalla tempia perché era terribilmente indecisa a
chi chiedere dei due: se al padre sconfusionato e altrettanto fuori di testa
o alla mamma, l'eterna felice ma con la testa letteralmente altrove, di sicuro
non in quel mondo ... Alla fine la figlia aggirò "l'ostacolo"
chiedendo ad entrambi « Ma voi come mai siete quì? Non pensavo
che ci sareste stati anche voi ».
La signora dai capelli biondi si portò una mano alla guancia e piegò
appena la testa da un lato mentre il marito, il brillante genio anche se già
in pensione, incrociava le braccia al petto iniziando a parlare con la solita
sigaretta spenta che ad ogni parola rischiava di cadere in testa alla signora
Chichi « Da come ce lo hai chiesto sembra che per te sia un problema ...
».
« No! Non volevo dire assolutamente questo! ... » disse all'istante
la figlia riuscendo poi a convincere i suoi « ... E che non mi aspettavo
che sareste venuti a vedere un torneo di arti marziali ... ». Il signor
Brief sorrise in direzione del vecchio Genio delle tartarughe « Dopo tutto
quello che era accaduto nelle scorse edizioni ero curioso di vedere uno di questi
famosi tornei ma è certo che se non ci avesse invitato a quest'ora ne
saremmo rimasti completamente allo scuro ». Sulla testa dell'azzurra sembrò
comparire un piccolo punto interrogativo dipinto di rosso « Chi vi ha
invitato? ». A quel punto toccò alla mamma, la ancora bella e avvenente
bionda a rispondere: « E' stato nostro nipote cara » mormorò
con voce squillante la donna mantenendo quegli occhi ad archetto.
La donna, presidente a livello pieno della compagnia denominata Capsule Corporation,
si sporse in avanti ed osservò oltre il cyborg andando così a
vedere il proprio figlio che però, quando si sentì preso in causa
dalla nonna materna, si era allarmato per un attimo ed aveva iniziato a negare
con forza muovendo da una parte all'altra la testa osservando anche in malo
modo colei che in quell'attimo stava richiedendo la sua attenzione. Bulma si
rivoltò verso la mamma che però, nonostante sembrava avesse usato
le parole sbagliate per esprimersi, continuò cristallina come l'acqua
dopo che la figlia le aveva chiesto precisazioni riguardanti al "nipote":
« Non te lo abbiamo mai detto cara? ... » iniziò la donna
mentre teneva poggiata la mano sinistra alla medesima guancia prima di voltarsi
poi in direzione del marito « ... Trunks si diverte a chiamarci nonno
e nonna, non è una cosa simpatica? Adesso è un nostro nipote »
terminò poi scoppiando in una piccola risata che non riuscì a
trattenere ma cercò di limitare mettendo davanti alla bocca il dorso
della mano destra.
La donna non parve convinta della risposta ma il vecchio Genio, che soltanto
in una situazione tanto sporadica come quella, entrò nel discorso mettendo
in piedi la sua saggezza anche perché, nel vero senso della parola, si
alzò dal posto per sembrare più importante di quello che era in
realtà: « Vedi Bulma, forse per te sarà strano ma per me
non c'è nulla di stravagante in tutto questo ... » iniziò
il vecchio attirando l'attenzione di molti ed anche quella dell'interessata
« ... Noi tutti sappiamo com'era il tempo da qui Trunks proveniva e perciò
non mi sovviene strano immaginare che anche i suoi cari, nel corso dei vari
disastri, siano venuti a mancare ... » lo sguardo della azzurra cadde
involontariamente su 17 che continuava a fare finta di essere altrove «
... Forse, conoscendo i tuoi genitori, gli è venuta la voglia di legare
con loro in un modo un po' diverso dal solito ma non vedo cosa ci sia di male,
in fondo li stà soltanto chiamando in modo diverso » terminò
poi il vecchio saggio sedendosi al suo posto e ricevendo da entrambi i signori
Brief un piccolo applauso per il bel discorso.
« Anch'io penso che sia così ... » si aggiunse Chichi nel
tentativo di dare manforte all'idea del vecchio, che per una volta si era reso
utile, e sostenere quell'idea che camuffava a pieno i veri motivi di Trunks
sul suo atteggiamento « ... fai finta di avere uno in più in famiglia
» concluse poi tornando ad osservare i lottatori in campo facendo un gran
tifo per i propri cari che, appena sentirono il suo richiamo, si voltarono a
salutarla con una mano.
Sul ring nel frattempo per alcuni il tempo passava inesorabile
ma, quando il cronista dai capelli biondi diede la possibilità ai sedici
di ritirarsi rimanendo però nell'ingresso, ci fu un sospiro generale.
Vegeta camminava piano, dietro al figlio, e lo osservava accigliato mentre il
glicine pareva non essere affatto scosso dalla questione appena avvenuta ed
anzi, sembrava ben disposto a raccontare a capre e cavoli tutto ciò che
riguardava lui e il principe dei sayan. Appena Trunks oltrepassò il grande
pannello bianco con sù scritto un grande simbolo cinese in rosso, si
sentì strattonato e gettato rudemente spalle al muro da un individuo
molto simile a lui ... Il sangue del giovane sembrò raggelarsi nelle
vene quando vide gli occhi inferociti di Vegeta puntati su di lui mentre la
mano destra provvista di guanto si era rapidamente spostata sulla gola e si
stringeva sempre più. L'azione proseguì finché Son Goku
non intervenne di persona bloccando Vegeta e staccando i due: « Vegeta!
Ma sei impazzito?! » lo sgridava un sayan preoccupato per un giovane che
con entrambe le mani si massaggiava la parte di corpo appena lesionata mentre
i restanti osservavano silenziosi l'accaduto. Goten poi, che era rimasto in
quella zona ad osservare tutta la presentazione, si nascose dietro al grande
mantello rosso del fratellone poiché si era ritrovato per un attimo spaventato
dall'atteggiamento dell'uomo dai capelli a fiamma.
Vegeta guardò schifato prima il suo eterno rivale e poi il figlio che,
in quell'istante, forse non lo riteneva più come tale « Adesso
mi spieghi Trunks perché l'hai voluto dire a tutti quanti! ». Gli
occhi azzurri si alzarono da terra e rimasero appesi a quelli paterni per un
attimo prima di ricadere a terra desolati, sconfitti e tristi come non lo erano
stati da tanto mentre un senso di tremendo imbarazzo iniziava ad aleggiare all'interno
della stanza « ... Io avevo pensato che ti avrebbe fatto piacere ... »
sussurrò il glicine mentre il fiato gli stava morendo in gola. Piccolo,
che percepiva anch'egli l'imbarazzo su di sé, obbligò molti a
lasciare per un attimo quel luogo anche se, alcuni, non intendevano schiodarsi
anche se non erano propriamente loro a generare il senso di spiazzamento.
Il principe dei sayan ringhiò furibondo e riafferrò Trunks per
la tuta obbligandolo a guardarlo negli occhi « Che mi avrebbe fatto piacere?
... RAZZA DI IDIOTA! Me lo dovevi dire prima! » urlò il sayan generando
nell'unico figlio un brivido lungo tutta la schiena. Il ragazzo del futuro però,
risalendo quelle parole come se fossero state soltanto un piccolo torrente e
lui un piccolo salmone, riuscì a scorgere quell'appiglio generato dall'orgoglio
e utilizzarlo a suo piacimento: sorrise sincero ... « Io pensavo che tu
saresti stato orgoglioso di fare sapere che io ero tuo figlio così come
io sono orgoglioso di avere te come padre ... ».
Vegeta si ammutolì improvvisamente. Le forti mani iniziarono ad allentare
la presa finché i due tessuti non furono più a contatto. Trunks
poi vide il padre allontanarsi e poggiarsi ad un muro lontano mentre il silenzio
continuava a troneggiare egoista mentre il cuore però batteva forte perché
vittorioso.
Il cronista dalla bionda chioma e i grossi occhiali neri richiamò tutt'attorno
a sé la piccola folla per iniziare nel ring secondario l'estrazione delle
coppie che si sarebbero dovute fronteggiare dinanzi a tutto il pubblico che
si era riunito per vedere lo spettacolo. I sedici iniziarono a muoversi allo
stesso passo dell'uomo e in quel mentre Goku si ritrovò affiancato da
uno strano individuo che sembrava emanare un'energia diversa dal normale ...
Di bassa statura, una piccola e stramba cresta bianca sulla testa e vestito
di un abito inusuale, il candidato Shin, con i suoi occhi scuri e penetranti,
osservò in direzione del sayan sorridendogli poi generando su di sé
un'espressione facciale alquanto strana: un misto di gioia e un nonsoché
di sadico ...
Goku, seguito a ruota da Piccolo che aveva notato anch'egli la strana aura che
aleggiava attorno a quell'individuo, si fermò improvvisamente quando
il piccolo essere dalle orecchie a punta non gli svolazzò dinanzi bloccandogli
la via. Shin alzò una mano e la tese in direzione del guerriero dalla
tuta arancione « Tu sei Son Goku. Ho sentito molto parlare di te, sai?
Credo che questa edizione del Tenkaichi sarà fenomenale » disse
poi mentre attendeva che il sayan stringesse la sua mano. Goku esitò
un istante ma poi avvicinò anche lui la mano a quella violacea dell'altro
stringendola poi più amichevolmente che poté. Al termine di ciò
Shin si dileguò sospeso da terra affiancato da un colosso dalla pelle
rosa e coi lunghi capelli bianchi.
« Che strani tipi! » riuscì a dire solo Goku mentre piegava
da una parte la testa alquanto confuso prima di continuare a seguire i suoi
amici.
I sorteggi delle coppie proseguirono senza intoppi escludendo
una piccola sorpresa: i due sayan dal sangue puro, Goku e Vegeta, si sarebbero
scontrati fin dall'inizio nel sesto incontro. Per il resto Crillin si sarebbe
scontrato nel primo incontro con il grosso Punter; Piccolo contro il misterioso
Shin; il figlio del principe dei sayan, Trunks, contro lo strano Spopovich;
Gohan/Great Sayaman contro Kibith, l'essere che affiancava il misterioso individuo;
la povera C18 si sarebbe dovuta scontrare contro Mr. Satan e a seguirsi ci sarebbe
stato lo scontro tra Vegeta e Goku, Mighty Mask contro Kila e infine Yamu contro
Jewel. Le coppie erano state decise e i giochi poterono iniziare ...
I combattenti si riunirono antistanti al pannello che separava loro dall'aria
aperta che ciascuno, quando sarebbe arrivato il proprio turno, avrebbe dovuto
iniziare a respirare. Il cronista salì sul ring ed iniziò ad annunciare
i primi due sfidanti che si sarebbero battuti:
« SIGNORI E SIGNORE! Vi ho già presentato tutti i concorrenti quindi
bando alle ciance! Facciamo un bell'applauso a Crillin e a Punter che saranno
coloro che apriranno le danze per la sezione adulti!! ». Il pubblico iniziò
ad applaudire festoso quando vide i due affiancarsi e ad iniziare a incamminarsi
verso gli scalini che avrebbero portato al piano rialzato. Punter però,
dall'alto della sua stazza, iniziò fin da subito a stuzzicare il piccoletto
non sapendo che in realtà questo gliele avrebbe suonate di santa ragione.
Il gigante dalla pelle scuretta, dopo l'incitamento da parte del cronista ad
iniziare lo scontro, cominciò a pavoneggiarsi eseguendo numerose giravolte
all'indietro e a gran velocità per dimostrare che, nonostante la sua
mole non indifferente, era davvero rapido ... « Hanf hanf ... »
iniziò ansimante « ... anche se sono grosso, sono molto agile!
Hai capito? E' inutile che scappi! ».
Crillin chiuse gli occhi sconsolato e mosse la testa da una parte all'altra
« No, non vado da nessuna parte tranquillo ... ». Il gradasso allora
si gonfiò ancora, forse perché non si sentiva già abbastanza
appariscente, e si portò le mani ai fianchi sfidando apertamente il piccoletto
con aria sfrontata: « Ih, ih, ih! Ma non ti ho mostrato ancora la mia
capacità! Ora ti mostrerò il mio instancabile corpo! ... »
iniziò scandendo bene ogni singola parola mentre Crillin sembrava prendere
sonno sempre di più « ... Prova a darmi dei pugni! Su, non fare
complimenti! ». Parole sbagliatissime per il grassone visto che, avendo
invogliato il suo avversario a colpire, si ritrovò ben presto fuori dal
ring dopo un sonoro pugno in pieno stomaco, una sorprendente sequela di schiaffi
in faccia e un calcio ben piazzato sotto il mento ... Il grosso Punter, dopo
aver rimbalzato a terra un paio di volte, toccò la morbida erbetta che
circondava il ring mentre il vincitore, tutt'altro che divertito, si allontanava
a passo sicuro e con un pugno verso l'alto.
« Bravo Crillin, sei stato davvero agile » si complimentò
Gohan sotto la tenuta da Great Sayaman cercando di far sorridere l'ex pelatone
anche se questo non sembrava molto incline a far apparire un sorriso sul volto
... « Bah, a parte noi altri quì non sembra esserci nessuno di
straordinario » sentenziò poi Crillin mentre incrociava le braccia
al petto facendole toccare al cotone della maglietta rossa. Il namecciano però
si discostò dal pensiero del nanerottolo attirando su di sé l'attenzione
di tutti i suoi compagni, Vegeta incluso anche se se ne stava a distanza: «
Non sono d'accordo ... » iniziò mentre si avvicinava a Son Goku
mentre con la coda dell'occhio osservava un individuo specifico « ...
Sento che quel tizio nasconde qualcosa che non sappiamo, qualcosa che va al
di sopra della nostra immaginazione. Penso che ci possa creare abbastanza problemi
... ». Il sayan Goku osservò in direzione di Shin facendosi ovviamente
vedere dall'interessato e ricevendo dal namecciano la giusta ammonizione per
essere stato scortese. Il ragazzone però non se la prese a male «
A me non sembra pericoloso ... ».
« Tu la fai sempre troppo semplice » l'ennesimo reclamo di Piccolo
non servì per far cambiare idea al Son, tantomeno agli altri che sembravano
anche loro non tanto preoccupati della cosa e credevano che il namecciano esagerasse
soltanto, forse perché troppo influenzato dalla sua parte divina che
un tempo era il Dio della Terra e padrone delle sfere del drago.
Il cronista chiamò i protagonisti del secondo round e i due, uno Shin
e l'altro Piccolo, si incamminarono salendo poi sul ring piastrellato. L'uomo
baffuto ed equipaggiato di microfono a forma di gelato diede il via al combattimento
ma nessuno dei due sembrava essere intenzionato a fare il primo passo. Il pubblico
iniziò a spazientirsi mentre gli amici del namecciano, vedendo il suo
volto preoccupato, iniziarono davvero a pensare anche loro che qualcosa non
andasse per il verso giusto ...
« Non mi spiego il perché di questa pausa infinita ... »
disse piano Trunks riferito più a se stesso che agli altri « ...
Chissà che cos'ha da rimuginare » terminò poi continuando
ad osservare i due combattenti immobili che si osservavano vicendevolmente mentre
sul ring iniziavano a cioccare le prime lattine vuote lanciate dagli impazienti
spettatori che si erano rivelati dei veri cafoni.
All'improvviso Piccolo annunciò con parole scandite una sua decisione
ben sudata: « Mi spiace, io mi ritiro » e successivamente, sotto
gli occhi sbigottiti di tutti, si allontanò facendo svolazzare il grande
mantello bianco.
« Piccolo! Ma perché?! » Piccolo venne letteralmente assalito
da Goku mentre il primo non gradiva spicciare parola con chicchessia. Shin nel
frattanto, con uno strano sorriso sulle labbra, oltrepassava un cronista senza
parole perché anch'egli non si aspettava quel colpo basso da parte di
un ex candidato al titolo mondiale di pochi anni prima.
Il namecciano si fermò da una parte fermandosi vicino ad una parete lontana
dal ring « Piccolo ... Ma è così forte? ». Una goccia
di sudore iniziò a scendere dalla guancia di colore verde « Già
...Credo che siano problemi di ordine diverso ... » sentenziò poi
cadendo in un mutismo intaccabile che Goku evitò di scalfire con inutili
parole e pertanto tornò dagli altri ragazzi « Allora, adesso a
chi tocca? ».
« Stà a Trunks » disse Crillin in direzione del glicine che
si stava facendo scrocchiare le cartilagini delle mani. « Fai vedere chi
sei!! » esclamò il piccolo Goten mentre con un balzo si andava
a sedere sul grande pannello bianco e salutava l'amico che si allontanava con
una mano mentre il padre, il fratello e gli altri si avvicinavano anche loro
verso l'area esterna senza però valicare il limite consentito. Il glicine
salutò mentre con passo calmo andava incontro alla sua sfida affiancato
dallo strano Spopovich.
« Sono proprio curioso di vedere come se la cava! » disse Goku un
riuscendo a stare nella pelle dal gran che desiderava vedere un bel combattimento.
Vegeta sogghignò arricciando la bocca e stringendosi nelle spalle.
Trunks salì sul ring fermandosi proprio in mezzo ad esso.
Osservò negli occhi il suo avversario studiandone la forma e cercando
di percepire in esso le possibili capacità combattive. Assottigliò
poi gli occhi facendo di essi soltanto due piccole strisce azzurre quando non
riuscì a percepire in esso alcun vigore. La testa si abbassò appena,
lo sguardo divenne serio mentre i sottili capelli iniziarono a cadere dinanzi
agli occhi realizzando una leggera tenda che copriva soltanto in piccola parte
la visuale. Spopovich ringhiava furente mentre con quegli occhiacci violacei
fulminava il giovane che lo studiava assiduamente. I suoi muscoli gonfi e pompati
di alzavano e si abbassavano sotto il respiro pesante di quella specie di bestia
che di normale sembrava avere ben poco.
Il cronista, dopo aver nominato nuovamente i nomi degli sfidanti, diede il via
al combattimento. Appena fu annunciata l'ultima sillaba il sayan si mise in
posizione da combattimento mentre il nemico inarcava la schiena e stringeva
con forza i pugni. Un urlo disumano venne emesso da quella larga bocca mentre
il giovane, quando vide l'altro che iniziava una rapida corsa in sua direzione,
portò la mano sinistra davanti al volto mentre l'altra chiusa a pugno
di fianco al bacino. Le gambe si flessero e i capelli vennero alzati al cielo
quando il nemico colpì con forza: l'onda d'urto generata dall'attacco
parato portò alle conseguenze già dette mentre un alto e forte
vento fece scombussolare gli animi degli spettatori antistanti al giovane sayan.
L'onda terminò e Trunks si apprestò a contrattaccare: con il braccio
sinistro, quello utilizzato in precedenza per parare il colpo, spinse lontano
l'energumeno e con il pugno destro colpì Spopovich in pieno ventre facendogli
sputare un bel pò di sangue. Il nemico indietreggiò rapidamente
con piccoli passi, Trunks scattò in avanti con un balzo, si abbassò
verso a terra piegando le ginocchia dopodiché saltò compiendo
un balzo verso il cielo e colpì violentemente il mostro nerboruto con
un calcio in pieno volto. Il corpo gonfio e pesante volò per qualche
metro prima di atterrare goffamente andando poi a strusciare contro una decina
di piastrelle grigie. Trunks attese rimanendo in posizione d'allerta con le
orecchie tese come quelle di un gatto mentre il nemico si rialzava da terra
utilizzando le forti braccia come supporto fermandosi poi quando ebbe raggiunto
una posa eretta e stabile.
Il glicine scattò in avanti e colpì con forza il viso nemico con
un gancio sinistro che virava dall'alto verso il basso: il gradasso cadde a
terra sbattendo violentemente il mento. La piastrella sotto il corpo si incrinò
ma il nemico si alzò nuovamente sorridendo al giovane quando gli occhi
azzurri si aprirono appena vedendo sgorgare fuori dalla bocca di Spopovich un
rigolo violaceo di sangue mentre la risata stava iniziando a riecheggiare nelle
orecchie. Le grosse braccia si allargarono rimanendo all'altezza delle braccia
e poi si richiusero velocemente verso il giovane nell'estremo tentativo di bloccarlo.
Il figlio del principe dei sayan alzò anch'egli le braccia e con le mani
bloccò quelle dell'energumeno che sembravano puntare direttamente al
suo collo: le braccia vibrarono appena quando avvenne il contatto e poi, dopo
un lieve aumento di forza, il glicine spalancò le braccia allontanandole
dove si trovavano. Il gigante ne approfittò per tentare di colpire il
ragazzo con una testata ma fallì poiché l'azione era fin troppo
prevedibile ma al contrario, quando Trunks alzò il ginocchio destro e
colpì Spopovich allo stomaco, questo si staccò nuovamente mettendosi
poi in posizione da combattimento dopo che il ragazzo ebbe fatto lo stesso.
Il pubblico esplose in un boato festoso iniziando ad applaudire il giovane ragazzo
che con grande maestria riusciva a mettere alle strette il suo avversario. Svariate
donne iniziavano ad urlare il suo nome alludendo solamente alla sua estetica
e perdendo completamente di vista il fatto che stavano ad un torneo si arti
marziali. In una piccola area dello stadio il tifo sembrava essere molto più
caloroso e commenti esperti si elargivano in direzione dei meno sapienti sottolineando
le tecniche e le astuzie utilizzate fino ad allora da entrambe le parti. Nel
frattempo anche dietro il grande pannello nel quale stavano gli altri combattenti
i complimenti fioccavano ...
« Trunks è davvero in gamba, sul serio » disse Goku rivolto
verso il ring mentre Vegeta sorrideva soddisfatto mentre fingeva di non vedere
lo scontro. Uno degli sconosciuti, quello dalla pelle scura che rispondeva al
nome di Kila, si avvicinò a Great Sayaman allungando il collo verso l'esterno
per vedere meglio il susseguirsi dello scontro « E' con voi quello? »
chiese poi indicando con una mano fasciata un Trunks che con violenza, ma con
potenza relativamente bassa, colpiva ripetutamente il suo nemico con una scarica
irrefrenabile di pugni. Gohan si voltò verso l'individuo e rispose con
un cenno affermativo prima di aggiungere un "Perché?".
Kila tornò ad osservare fuori muovendo lievemente il collo per farlo
scrocchiare sonoramente « E' davvero in gamba anche se ammetto che anche
Spopovich é migliorato moltissimo rispetto all'ultima edizione ... »
in molti non riuscirono a trattenersi dal voltare lo sguardo ed osservare lo
sconosciuto mentre proseguiva « ... Mi ricordo che era molto scarso, infatti
era stato battuto al primo turno da Mr. Satan, adesso sembra davvero inarrestabile,
una macchina da guerra quasi. Anche di aspetto è cambiato moltissimo,
quasi non l'ho riconosciuto ... sembra tutt'altra persona però con quello
sguardo ». Per un attimo calò il silenzio e nessuno parlò
finché l'uomo non si allontanò tornando nella postazione dove
stava poco prima.
« Anche a me non sembra un tipo normale ... » Goku parlò
serio e con voce roca « ... Ha qualcosa di strano che non riesco a capire
... » concluse poi portando e intersecando le braccia al petto mentre
anche gli altri iniziarono a meditare anch'egli sulla questione sicuri che quell'individuo
nascondeva qualcosa di più sotto il suo fisico.
« Qualunque cosa accada su quel ring vi chiedo cortesemente di non intervenire
» la voce di Shin risuonò chiara e distinta alle spalle del gruppo
costringendolo a voltarsi immediatamente in sua direzione.
« Che vuoi dire? » mugolò Crillin non capendo affatto quella
richiesta, come gli altri del resto.
« Non è lui il nostro obiettivo ma desidero non correre rischi
quindi vi chiedo di non commettere imprudenze » sentenziò ancora
Shin non aiutando minimamente il piccoletto e gli altri nel loro dilemma.
Vegeta si staccò dalla parete sulla quale era poggiato e si incamminò
verso lo strano individuo fregandosene altamente di Kibith, l'altro essere strano
che stava sempre in compagnia del piccoletto, che lo osservava anche lui con
sguardo bieco « Io non ascolto nemmeno le richieste che arrivano da uno
sconosciuto a meno che non siano l'ultimo desiderio prima di tirare le cuoia
... » ammise irritato il principe mentre stringeva con forza i pugni guantati
« ... Quindi dicci chi sei davvero e forse se ne può anche parlare
». Il grande uomo dalla pelle rosa color evidenziatore si adirò
improvvisamente facendo sentire per la prima volta la sua voce « Insolente!
Non parli con quel tono! Non sai a chi sei davanti quind- » il discorso
però venne bloccato proprio da Shin che, con il dorso di una mano alzata
verso di lui, lo convinse a placare il suo improvviso scatto d'ira.
« Avanti Kibith, puoi dire loro chi sono » ammise poi lo stesso
Shin sorridendo a Vegeta provocando in lui un largo senso di irritazione. Il
servo, perché così appariva e forse così era, si rilassò
e dopo aver inspirato un bel pò di fiato iniziò terminando il
suo breve discorso senza interruzioni « Avete davanti a voi Kaioshin,
il dio dei Kaio, massimo esponente dell'aldilà, superiore perfino al
grande maestro Re Kaio ». Il silenzio aleggiò nella stanza: Piccolo
era impietrito e finalmente comprese la sua paura quando l'aveva incontrato
sul ring poco tempo prima, Goku era rimasto a bocca aperta ricordando di alcuni
discorsi fattigli dal Re Kaio del Nord mentre gli altri, semplicemente, non
parlavano.
Vegeta alzò le spalle e assottigliò gli occhi piegando la bocca
da una parte « Umpf, e allora? ». Kibith sbottò nuovamente:
« Come "E allora"?!? Porta un po' di rispetto!! » nel
frattempo anche Kaioshin era rimasto allibito da tale sfrontatezza. Il principe
dei sayan però, mentre tornava a recuperare il proprio posto, seguito
dalle occhiate di tutti, disse la sua motivando i suoi metodi, scontrosi, ma
per lui giusti: « Tzk! Potresti essere anche il padrone dell'Universo
ma a me, Vegeta, il principe dei sayan, nessuno può dare ordini, tantomeno
il primo che arriva e si crede chissà chi! » concluse il sayan
stizzo tornando ad osservare il suo unico figlio mentre combatteva.
Raggazzi e ragazze mie, sono ancora io ... spero che ciò
non sia un disturbo. Laura ultimamente è sempre un po' fiacca e il lavoro
non le lascia tregua pertanto, visto che ho la possibilità di rendermi
utile, ne approfitto sostituendola in questo frangente anche se pure io dovrò
essere sbrigativo.
Dopo però non scappate che ho da comunicare una cosa ...
Vegeta4ever: Hei ragazza, non
paragonarmi a Videl! Credo di essere un tantino più forte di lei ...
XD
Pepesale: Non capisco nemmeno
io come faccia Gohan a non vergognarsi con quel vestito ... =_= per il resto
dovrai leggere anche se mio padre in fondo non è poi così cattivo
come appare ...
Angelo Azzurro: Carissima, la
volta scorsa avevi fatto invio ma (avendo inserito la rece nel primissimo capitolo)
la capa non l'ha visto, perdonala, è un po' tonna XD Bulma/mamma dovrà
fare l'abitudine con questa notizia e conviverci
Anim Skywalker: Guerriera interstellare
intenta a compitare, dimmi poi se questo capitolo ti ha fatto soddisfare ...
T-T scusa, sono bravo solo a tirare calci e tenere bambini a quanto pare ...
XD
Rory_Kaulitz: Mi impegnerò!
MI IMPEGNERO'!! XD
ka93: Sono proprio un tenerone
io .... ^-^ ma di certo non ho preso da papà in questo XD
Purtroppo, per vari problemi, alla scImMIA non sarà possibile aggiornare
come un tempo pertanto comunica, anche se un po' controvoglia, che gli aggiornamenti
a settimana saranno ridotti ad uno soltanto che avverrà il Venerdì
( se qualcuno aveva notato infatti è da un bel po' che non compariva
il giorno precedente -_-"). Desolata ma sicura che la qualità dell'operato
non scada, vi da appuntamento quindi alla prossima settimana con la speranza
di ritrovare tutti quanti.
Vi saluto gente, mi fa davvero piacere parlare con voi.
Baci Trunks
(scImMIA T-T)
CAPITOLO 75
- VEGETA SQUALIFICATO -
Il tifo era alto per il giovane ragazzo che, con
calma ed utilizzando colpi sempre più precisi e potenti, teneva testa
al suo energumeno sfidante che, con il sangue scuro che gli discendeva dal labbro
inferiore, ringhiava come un cane rabbioso ed affamato. Dopo l'ennesimo attacco
andato perso da parte di Spopovich, Trunks, il giovane che si stava facendo
strada negli animi di tutte le persone del pubblico, si fermò pensieroso
tenendo le braccia rilassate lungo i fianchi mentre i pugni, preceduti dalle
polsiere arancioni completamente asciutte, rimanevano serrati. Al di là
di quei occhi azzurri come il cielo la mente geniale, con una velocità
sorprendente poiché allenata quanto il fisico proprietario, lavorava
quesiti su quesiti e il glicine, pertanto, si ritrovò a chiedersi come
mai quell'essere fosse ancora in piedi ...
" Non è un comune essere umano" decretò infine mantenendo
per se il risultato dei suoi pensieri mentre con la mano destra, utilizzando
una leggerezza estranea allo spirito sayan, si scostava un piccolo ciuffo di
capelli che però, al termine del gesto, tornò ad occupare prepotentemente
il posto precedente. Il mento si alzò, in seguito al gonfiaggio dei polmoni
i pettorali si alzarono appena e le spalle sembrarono irrobustirsi quando i
pugni tornarono a chiudersi energicamente. Gli occhi si socchiusero andando
ad assomigliare in modo pazzesco a quelli ereditati dal padre che, sempre in
silenzio solenne, osservava senza pronunciarsi.
Spopovich strinse i pugni, piegò le braccia ai fianchi mentre le ginocchia
si flettevano. Urlò a squarciagola emettendo un grido che spaventò
una moltitudine di persone. Scattò in avanti continuando a gridare, come
se la sua voce gli desse maggiore vigore. In corsa spalancò braccia e
mani dopodiché le protese in avanti, in direzione della sua preda che,
fredda e impassibile, lo aspettava silente ... Pochi metri prima dell'imminente
impatto ...
Trunks alzò i pugni al cielo, aspettò una scintilla dentro di
sé poi ripiegò le braccia verso il basso rapido e fulmineo mentre
attorno a se una piccola scia di vento iniziò a spostarsi in senso circolare
alzando una leggera polvere biancastra originaria dalla possibile usura delle
piastrelle che sottostavano sotto ai due. I leggeri capelli iniziarono a sollevarsi
verso l'alto scoprendo un'espressione indescrivibile, raramente vista sul quel
bel viso. Un metro di distanza poi sempre meno ... Le grandi mani di Spopovich
stavano per afferrare il collo del glicine quando quest'ultimo fece esplodere
l'aura che teneva dentro di sé ed irradiandola tutt'attorno improvvisamente
generando una sfera luminescente dal color dell'oro attraversata da delle scariche
azzurre di pura energia. La forza improvvisa, accompagnata da un alto urlo da
parte dell'altro, fece scaraventare il gigante lontano facendolo volare per
tanto. Trunks abbandonò il suo posto scattando in avanti fulmineo raggiungendo
il poveraccio che aveva ricevuto in pieno il colpo d'aura: caricò il
pugno destro e colpì con violenza Spopovich allo stomaco facendolo sbattere
a terra e piantandolo proprio in quella sezione di ring. Il sayan fece qualche
passo oltre il colosso per frenarsi dopodiché si rigirò mantenendo
alti i capelli che però possedevano ancora il loro colore originario.
Le iridi nel frattanto avevano però assunto una leggera sfumatura verde
...
Il pubblico esultò nuovamente a gran voce attirando verso di sé
lo sguardo del ragazzo che, istante dopo istante, tornava nella sua originarietà
regalando sorrisi ben contraccambiati. I corti capelli ricaddero sulla fronte
e Trunks sembrò concedersi un attimo di gloria che però durò
poco: gli spettatori si ammutolirono infatti quando videro alle spalle del ragazzo
la massa di Spopovich rialzarsi ancora in piedi, completamente illeso dall'azione
appena avvenuta. Il sayan tornò serio e tornò ad offrire le sue
attenzioni al combattente contro il quale sembrava dovesse scommettere ben più
che l'accesso allo scontro successivo. L'essere vestito di nero, udendo lo sbigottimento
generale del pubblico ma non sapendo che Trunks non era tra di quelli sorpresi,
sogghignò soddisfatto credendo che con le mosse successive sarebbe riuscito
a terminare l'incontro a suo favore: scattò ancora in avanti ricompiendo
in maniera identica le precedenti movenze. Trunks sbuffò capendo che
il suo avversario non aveva una grande varietà di giochi da sfruttare:
si lasciò avvicinare ma poi, non essendo tanto sciocco da farsi prendere
come un allocco, si abbassò improvvisamente piegando le ginocchia lasciando
l'avversario spiazzato, con uno sgambetto deciso fece perdere l'equilibrio a
Spopovich dopodiché, prima che potesse toccare terra con la sua "leggiadra"
figura, Trunks lo colpì in piena schiena facendolo sbalzare verso il
cielo. Il sayan caricò la forza sulle gambe e saltò alto raggiungendo
chi desiderava: con una rapidità fulminante tempestò il gradasso
di pugni e calci riducendolo in uno stato pietoso e terminò il tutto
con un calcio girato lanciato all'altezza della nuca che fece indirizzare l'avversario
verso l'erba del ring out. Il pelato però, che era molto più ostinato
di chiunque altro, a sorpresa, portò le mani in avanti, generò
si di esse una piccola onda di energia scura e la utilizzò come mezzo
per allontanarsi dalla zona rischiosa che gli avrebbe costato la fine dei giochi.
Poggiò le suole delle scarpe gialle da boxe nuovamente sul ring ed iniziò
a ridere sguaiatamente.
"Quello ne sa un po' troppe per i miei gusti ... " pensò serio
Trunks mentre galleggiava in mezzo alle nuvole mentre gli spettatori dello spettacolo
osservavano la sua elegante figura che si era fermata con le braccia incrociate
al petto e le gambe rigide affiancate una all'altra. Gli occhi azzurri osservavano
critici mentre a terra ognuno diceva la sua ...
« BRAVO TRUNKS! SEI FORTISSIMO!! » esclamava a gran voce il piccolo
Goten mentre agitava le piccole mani da una parte all'altra rendendo evidente
il suo entusiasmo.
« Accidenti, è davvero in gamba Trunks ... » mormorò
Goku mentre con una mano si teneva stretto il mento « ... sul serio, non
se la stà cavando affatto male ». Vegeta sogghignò stringendosi
appena nelle spalle.
« Sì, stà andando alla grande ... » Crillin allungò
il collo verso l'esterno per osservare meglio la scena « ... Certo però
che anche quell'altro è davvero resistente, sembra non cadere mai! »
constatò infine rimettendo in subbuglio i pensieri altrui.
Gohan, ancora camuffato in Great Sayaman, poggiò le mani ai fianchi e
rizzò bene la schiena lasciando che il mantello, per colpa di una sferzata
d'aria in senso opposto, gli si appiccicasse addosso come una seconda pelle
« Indubbiamente è resistente, su questo non c'è dubbio,
anche se sento che c'è qualcosa di davvero strano in tutta questa storia
» le mani ricoperte dai guanti si strinsero appena mentre le sopracciglia,
anche se coperte dagli occhiali scuri, si abbassavano facendo assottigliare
gli occhi. Piccolo tacque, ben consapevole della veridicità delle parole
del suo vecchio allievo.
Kaioshin, affiancato dal fedele Kibith, si avvicinò un poco di più
al gruppetto raccomandandosi nuovamente di ciò che aveva detto poco prima:
« Ve ne prego, per favore, non fate nulla di avventato ». Gli occhi
di tutti si voltarono verso il piccolo uomo dalla pelle violacea ma nessuno
parlò. Il principe dei sayan si staccò prepotentemente dalla parete
alla quale era poggiato ringhiando fortemente, si avvicinò a Kaioshin
e con una mano carica di arroganza afferrò per il bavero l'omino alzandolo
letteralmente da terra « Smettila di fare il misterioso! O ci dici chiaramente
cosa ti passa per la testa oppure ti faccio parlare con la forza! » sbraitò
Vegeta seriamente adirato ed infastidito dall'altezzosità del suo interlocutore.
Prima che il fidato amico entrasse in azione Kaioshin, forse avendo immaginato
per tempo una possibile reazione da parte di qualcuno di loro, cercò
di calmare Vegeta utilizzando le parole: « D'accordo, vi chiarirò
tutto ... » il principe dei sayan mollò la presa lasciando che
l'omino ritoccasse terra con i suoi minuti piedi e che procedesse con la famosa
"parlata" dopo essersi massaggiato il collo con una mano « ...
Quell'essere, Spopovich, assieme a Yamu non sono normali esseri umani: sono
ormai creature perse della cui mente non hanno più il controllo, sono
tipi pericolosi anche se indubbiamente non alla vostra altezza ».
« Tzk! Sai che novità ... » esclamò Vegeta con le
mani ai fianchi mentre ritornava al proprio posto « ... I sayan sono un
popolo guerriero, non mi stupisco che quello sia una mezza calzetta ».
« Lo stai sottovalutando Vegeta, e quì sbagli » il Kaio dal
massimo livello fece calare il silenzio con quella affermazione. Goku però,
che non capiva tutta quella allerta da parte del superiore, anche perché
pure lui la pensava perfettamente come l'altro sayan dal sangue puro, si voltò
indietro, in direzione di Kaioshin, e con faccia dubbiosa chiese risposta al
suo perché: « Ma non capisco, cosa avrebbero di pericoloso? ».
« Anche tu li sottovaluti Goku ... Io so perché sono quì,
che cosa hanno intenzione di fare e ti giuro che, anche se contro voglia, sarò
costretto ad assecondarli » la risposta non fu affatto chiara. Vegeta
ringhiò ancora, sempre più scocciato del nuovo individuo che però
perseguiva con le sue raccomandazioni: « Non intervenite, non fate nulla
qualunque cosa accada ».
Trunks era ancora sospeso in aria quando il colosso
decise di tornare all'attacco: le possenti gambe muscolose si piegarono e permisero
a Spopovich di effettuare un altissimo salto. Quando i due furono nuovamente
faccia a faccia l'energumeno rimase in galleggiamento mentre tentava, invano,
di colpire il sayan con una raffica di colpi. Il corpo muscoloso ma proporzionato
di Trunks si muoveva agilmente da una parte all'altra schivando ogni singolo
colpo e la testa, che più di tutto si spostava poiché sempre più
presa di mira, nel frattanto continuava a realizzare pensieri ... "Questo
tizio è troppo strano ..." era il monito più ripetuto.
La gente osservava tenendo il naso rivolto al cielo. Quando le movenze di uno
iniziarono a farsi più lente, una sonora e crescente ovazione iniziò
a levarsi alta per poi esplodere quando il giovane ragazzo, dopo una leggiadra
svolazzata laterale, colpì il nemico con una grandiosa ginocchiata al
fianco che obbligò l'altro a fuggire a distanza di una decina di metri.
Trunks partì all'inseguimento senza lasciare alcuno spazio: gli comparve
rapido alle spalle e colpì la metà della colonna vertebrale con
un pugno destro piazzato alla perfezione, l'omone piegò la schiena all'indietro
e il sayan ne approfittò per volare di fronte a Spopovich per poi rendere
ancora più doloroso un sinistro allo stomaco. Il colosso si strinse tra
le braccia prima di osservare il suo avversario meglio negli occhi ... quell'azzurro
per un istante gli parve quasi letale ... Il figlio di Vegeta alzò le
mani in alto, chiuse l'una nell'altra e le abbassò veloce colpendo poi
la grande nuca rasata. Lo strano uomo definito pericoloso da Kaioshin cadde
goffamente a terra toccando il duro piastrellato del ring e generando nel pubblico
un moto di contentezza incredibile. Le ragazzine poi, forse già innamoratesi
del giovane, forte e affascinate ometto, gridarono a squarciagola quando lo
videro toccare terra con le scarpette marroni della Capsule Corporation. Spopovich
però, così come le precedenti volte, si rialzò non lasciando
nemmeno il tempo al cronista di iniziare il conteggio alla rovescia, lasciando
nuovamente tutti a bocca aperta.
Gli occhi azzurri si assottigliavano ancora mente una goccia di sudore discendeva
lenta una guancia " E' ancora in piedi ... ".
Lo sfidante mostrò i bianchi denti mentre con una mano si puliva una
piccolo rigolo che continuamente fuoriusciva dalla larga bocca accompagnato
da una risata sommessa.
Trunks parve combattuto. Strinse i pugni mentre con il viso si voltava in direzione
dei suoi amici cercando disperatamente lo sguardo paterno. Quando gli occhi
azzurri incontrarono quelli imperscrutabili di Vegeta, le sue occhiate divennero
maggiormente eloquenti lasciando che quel colore chiaro parlasse da solo ...
" Papà, cosa posso fare? ... "
Son Goku osservò il ragazzo del futuro leggendo chiaramente il suo messaggio.
Si voltò poi in direzione dell'interessato non nascondendo una certa
punta interrogativa « Vegeta, Trunks non sa che fare ... Che gli dobbiamo
dire? ».
Il principe dei sayan ringhiò verso il suo eterno rivale tenendo le braccia
sempre più strette al petto « VOI NON FARETE NULLA! » sbraitò
poi facendo annichilire un poco il Son. Goten però, che era innocente
e forse anche non molto sveglio, parlò come se nulla fosse continuando
ad osservare il suo amico che rimaneva fermo in mezzo al ring « Ma Trunks
è fortissimo, me lo ha fatto vedere! Lo può sconfiggere benissimo
quel brutto ciccione! » disse senza peli sulla lingua mentre stringeva
le piccole mani. Crillin fece un piccolo salto ed andò anch'egli a sedersi
sopra il divisorio sul quale sedeva il bambino, si mise più comodo che
poté incrociando anche lui i bracci al petto « Trunks è
forte, lo sappiamo tutti ... » iniziò l'ex spelatone attirando
l'attenzione di Goten « ... Io credo però che lui abbia paura di
utilizzare la sua forza: c'è molta gente e se perdesse il controllo potrebbe
ferire qualcuno » Gohan/Great Sayaman concluse entrando in conversazione
« Inoltre, se per fatalità dovesse eliminare il suo avversario,
verrebbe immediatamente espulso dal torneo ... » il mantello svolazzò
a pieno precedendo quello di Piccolo che fece lo stesso « ... Scommetto
che sarebbe in grado di concludere il tutto senza danni ma Trunks è fatto
così: si preoccupa sempre per gli altri ».
Vegeta scrollò in poco la testa da una parte. Staccò nuovamente
la schiena dalla fredda parete per poi fermarsi con le gambe leggermente divaricate
e lo sguardo duro. Si incamminò in direzione del ring facendo sbigottire
il proprio che non credeva ai suoi occhi.
Il cronista baffuto però si ritrovò costretto, suo malgrado, ad
intervenire bloccando l'avanzata del principe dei sayan a metà strada:
« Mi spiace, ma non può andare così vicino al ring, non
si dovrebbe ... ». Il sayan voltò lo sguardo severo osservando
critico l'uomo che l'aveva bloccato. Non gli fece nulla però, non avanzò
nemmeno. Rimase rigido sul posto lasciando che le leggere folate di vento che
passavano di lì gli smuovessero la strana e curiosa chioma fluente mentre
il pubblico tutt'attorno mormorava un poco sottovoce generando un certo brusio.
Bulma, Chichi e gli altri del piccolo gruppo poi, non erano affatto esonerati
dal quel vociare.
Vegeta alzò il mento, gonfiò il petto facendo apparire come regale
la sua figura anche verso coloro che non conoscevano la sua vera persona. Iniziò
a parlare in direzione del figlio scandendo bene le parole senza però
urlare, gli bastava che solo l'interessato lo sentisse chiaramente: «
Trunks ... » appena iniziò il glicine sentì dentro di sé
una piccola scossa attraversargli lo spirito. Gli occhi scuri si strinsero quando
proseguì « ... Stendilo il prima possibile e vedi di non farti
stupide preoccupazioni! ». Rapido, schietto, forse un po' lapidario. Le
parole di Vegeta svegliarono Trunks come se fossero state delle secchiate di
acqua gelida.
Il glicine annuì e poi osservò sempre silenzioso il padre ritornare
da dove era venuto mentre il pubblico iniziava a contestare l'atteggiamento
del cronista che, secondo loro, stava dando troppo spazio alle chiacchiere o
ai vuoti d'azione. Dopo ripetuti richiami da parte di alcuni spettatori che
avevano iniziato a lanciare oggetti a bordo ring, il cronista baffuto si ritrovò
costretto ad avvicinarsi un istanti i due sollecitando loro la ripresa dell'incontro
ricevendo poi da Spopovich una sottospecie di grugnito mentre dal giovanotto
un cenno del capo molto più cordiale.
Trunks voltò rapido la testa verso il suo avversario arricciando le sopracciglia
lilla « Mi ero dimenticato che dopo questo c'erano altri incontri ...
Papà dev'essere impaziente di misurarsi ancora con il signor Goku e non
mi fa di farlo aspettare ancora ... » i pugni si strinsero maggiormente
per poi essere portati all'altezza dei fianchi « ... quindi ... »
la voce si fece più roca « ... mettiamo fine a questo incontro
il prima possibile ».
I sottili capelli iniziarono a sollevarsi verso il cielo, come se fossero mossi
da un vento invisibile. La terra iniziò a tremare tutt'attorno mentre
le piastrelle del largo ring vibravano iniziando a fuoriuscire dalle proprie
griglie mentre i frammenti più piccoli iniziavano a sollevarsi sotto
ad un'aura che diveniva via via sempre più alta.
Spopovich sembrò percepire quella immensa forza e ne rimase esterrefatto,
quasi terrorizzato. Arretrò un paio di passi allontanandosi dal ragazzo
che sembrava essere divenuto all'improvviso tutt'altra persona. Urlò
a gran voce attirando su di sè tutte le attenzioni, alzò una mano
al cielo e generò un'onda dalle medie dimensioni, la lanciò con
forza verso il sayan come se fosse stata una piccola pallina da baseball ammutolendosi
poi quando la vide disfarsi e distruggersi contro quell'aura invisibile che
in quel frangente era grande e gonfia come una barriera.
Trunks urlò a gran voce facendo scuotere gli animi di tutti mentre, con
un accecante lampo, mutò il proprio aspetto divenendo un Super Sayan.
Dagli spalti molti rimasero in silenzio, altri iniziarono ad esultare credendo
che fosse il famoso guerriero dai capelli d'oro: il valoroso ragazzo (sempre
Gohan alla fine) che salvava le poveri genti nella città dell'Est. Vegeta
invece sorrideva soddisfatto vedendo quel grande potere e notando gli sguardi
stupiti di tutti gli altri.
I capelli dorati, color delle stelle, rimanevano rizzi sulla testa, come se
fossero stati fissati con una qualche sostanza speciale mentre gli occhi cerulei
sembravano non lasciare alcuna via di fuga. La grande luce che Trunks emanava
stava a significare che per Spopovich era giunto il momento di andarsene a casa:
scattò in avanti non permettendo al tempo di scandire il secondo, il
pugno si conficcò deciso e con una potenza micidiale alla bocca dello
stomaco. Il sayan lasciò che l'energumeno, a colpo ricevuto, sputasse
un fiotto di sangue violaceo dalla larga bocca e che in parte gli sporcasse
il braccio ancora proteso. Il biondo estrasse l'arto mentre con l'altro caricò
un destro che si andò a dirigere all'altezza del mento ... Spopovich
ruzzolò un paio di volte prima di fermarsi vicinissimo al ring. Il cronista
zampettò rapido verso l'energumeno consigliandogli vivamente il ritiro
dalla gara perché secondo lui Trunks era al di là delle sue possibilità.
Sagge e giuste parole che non vennero prese minimamente in considerazione: il
colosso si rialzò e si incamminò verso il super sayan che lo stava
attendendo. Pochi passi, un'occhiata lontana in un'altra direzione e poi ancora
all'attacco: Spopovich si lanciò come una furia sul figlio di Vegeta
rimediando l'ennesima figuraccia ... Trunks si abbassò un poco piegando
le ginocchia schivando un destro, dopodiché saltò appena alla
sua sinistra per evitare un calcio sinistro ... I giochi monotoni stavano divenendo
anche ripetitivi. Il sayan avanzò ancora verso sinistra fendo in modo
che si ritrovasse il suo avversario perfettamente al fianco destro, alzò
la medesima gamba e con essa effettuò un calcio girato che spedì
il colosso al di là del ring di gioco. Mancavano pochi metri, forse due
e Spopovich sarebbe andato a schiantarsi contro la struttura dal Tenkaichi dentro
la quale Goku e gli altri osservavano silenziosi. Il grosso riuscì a
fermare il suo volo grazie ad un colpo improvviso d'aura che costò all'organizzazione
del torneo una bella spesa poiché con essa, e grazie alla sua forza,
aveva causato danni considerevoli tra cui la caduta di una parete. L'uomo colpito,
seguito dalla perenne e attenta osservazione del suo compagno nonché
di Kaioshin, volò nuovamente sul ring fermandosi davanti all'avversario.
Trunks aprì le braccia invitando l'altro a colpire mentre aumentava sempre
più l'aura. L'altro faticò a raggiungere una vicinanza ragguardevole
a causa della forza sprigionata ... Goten, per quella scena strana in cui si
vedeva Spopovich camminare a fatica come se stesse salendo un faticosissimo
pendio, iniziò a ridere di gusto. Il figlio del principe però
con il tempo aveva acquisito in parte la sfrontatezza del padre: con l'ausilio
delle mani invitò l'energumeno a colpire duro e così accadde ...
Trunks non sentì nulla. Forse arrabbiato per aver perso troppo tempo
contro di uno che aveva creduto un essere particolare, il sayan esplose di rabbia
« ADESSO BASTA! ». Vegeta sembrava gonfiarsi sempre di più
d'orgoglio finché ...
Il silenzio venutosi a creare fino ad allora andò
in frantumi immediatamente quando Yamu, il compagno di Spopovich, non salì
prepotentemente sul ring ed attaccò alle spalle il ragazzo. Il pubblico
iniziò a gridare fortemente mettendo in discussione ciò che stava
avvenendo su quel campo di gioco: il povero Trunks, trafitto alle spalle da
una sorta di abnorme siringa bianca con su scritta una strana "M",
rimaneva bloccato tra le braccia di Spopovich mentre Yamu, con maggiore convinzione,
inseriva sempre di più quell'arnese in quelle carni.
Al di là del grande divisorio bianco con il simbolo cinese rosso poi,
si stava scatenando qualcosa di altrettanto grave: Kaioshin teneva le braccia
alzate in direzione del sayan tenendo gli occhi concentrati sul proprio obiettivo
mentre continuava a predicare: « Non fate nulla, ve ne prego! ».
Il piccolo Goten però, sentendo il proprio amico gridare dal dolore,
non riuscì a reggere: strinse i pugni con violenza e scattò in
direzione del campo con una forza nelle gambe tale che fece cadere a terra il
pannello con annesso il povero Crillin che era anch'egli poggiato su di esso.
Il bambino, con le lacrime agli occhi, stava per raggiungere il freddo cemento
del ring quando all'improvviso andò a sbattere contro le gambe del proprio
padre che, grazie al teletrasporto, si era recato sul punto preciso in cui avrebbe
potuto bloccare il piccolo. Goten sentì le mani grandi, e in quel momento
severe, stringergli con forza le spalle prima che un'altra folata di vento gli
facesse comprendere che l'ennesimo teletrasporto li aveva riportati nel luogo
precedente.
« VI AVEVO CHIESTO DI NON INTERVENIRE! » ammonì così
Kaioshin il piccolo bambino non capendo che un essere umano della sua età
non fosse in grado di tenere a freno i propri istinti ...
Goku fu meno severo « Goten, non ti dovevi muovere! Poteva essere pericoloso
... ».
Il piccolo alzò gli occhi lucidi verso il papà mentre con le mani
stringeva i pantaloni della sua tuta arancione « Sì ma Trunks ...
».
« Trunks se la caverà ... » il Son concluse così dando
poi una strana occhiata a Kaioshin ... se avesse saputo il perché di
tutto quello avrebbe accettato la situazione più facilmente.
Il giovane, ancora tinto di oro, urlava disperato mentre sentiva le proprie
forze strapparsi istante dopo istante e iniziando a perdere la cognizione di
ciò che lo attorniava. La gente sugli spalti si stava mettendo le mani
nei capelli non riuscendo a capire perché nessuno stesse intervenendo
per concludere quello strazio che ancora stava imperversando.
« Non fate altro, ve ne prego, non aggravate la situazione! » Kaioshin
parlò ancora mentre con i propri poteri continuava a tenere immobilizzato
Trunks tra la morsa dei suoi nemici.
Vegeta fremeva di rabbia, non sentiva le parole del superiore, udiva soltanto
l'eco continuo di quelle urla all'interno della mente ...
Alla fine non resse ulteriormente: si staccò dalla parete e scattò
in direzione del ring.
« KIBITH! FERMALO!! » Urlò Kaioshin in direzione del suo
secondo che, appena udito il proprio nome, comparve davanti al principe dei
sayan con le braccia spalancate con l'intento di fermarlo. Vegeta non si fece
fermare: afferrò la strana tenuta del grande uomo e con energia lo lanciò
alle spalle come se fosse stato un sacco di patate. Kibith atterrò su
Crillin che non poté fare altro che subire. Kaioshin, arrabbiato, ampliò
i propri poteri immobilizzando anche Vegeta « VI AVEVO CHIESTO DI NON
FARE NIENTE, VI AVEVO SCONGIURATO! » urlava anche lui, rabbioso ... evidentemente
era la prima volta che qualcuno non gli dava ascolto.
Il principe dei sayan era immobilizzato a metà del percorso ciottolato:
le gambe, nemmeno sotto continuo comando, volevano muoversi di un solo centimetro,
ma i denti e gli occhi continuavano a mirare alla propria preda ...
Trunks perdeva le proprie forza con una velocità incredibile ... gli
occhi tornarono azzurri mentre i capelli rimasero con una sfumatura dorata.
Lo sguardo appannato non permise al glicine di vedere le scene successive.
Rabbia, dolore, frustrazione ... tutte queste sensazioni
possono creare una forza incredibile capace di sormontare qualunque ostacolo.
Goten si voltò appena, riosservò gli occhi stanchi del suo amico.
Si sentì stringere il cuore e comprese che non poteva finire così.
Strinse maggiormente i pantaloni del padre e li strattonò appena verso
il basso attirando l'attenzione di Goku che, immediatamente, abbassò
gli occhi scuri in direzione del secondogenito.
Gli occhietti ancora lucidi non riuscivano a nascondere una luminosa scintilla
... « Scusa papà, ma non ci riesco ... ».
Prima che Goku potesse anche solo comprendere le parole del bambino, questo
si era già staccato ed era andato incontro proprio all'essere supremo.
Nessuno intervenne per evitare l'accaduto: Goten scattò veloce e compì
un piccolo balzo, il braccio destro rigido e con il pugno chiuso con forza colpì
Kaioshin in pieno volto facendolo cadere a terra.
« COSA DIAVOLO HAI FATTO?!?! » Kibith si rialzò in fretta
in piedi e corse dal suo padrone. Il superiore si mise seduto iniziando a massaggiarsi
con foga la guancia sinistra, quella lesa. Osservò livido il bambino
e poi il padre che l'aveva lasciato andare « Spero che la vostra scempiaggine
non ci costi la vita! ... » poi osservò verso l'esterno, come tutti
gli altri del resto, vedendo la conclusione degli eventi.
Trunks e Vegeta non erano più sotto il potere bloccante del Kaio ma se
il primo non riusciva ormai più a muoversi perché ormai privo
di forze, il secondo aveva la possibilità di portare avanti il proprio
gioco: il sayan moro volò in direzione dei tre scomparendo poi pochi
istanti prima di raggiungerlo. Nessuno lo vide più.
I capelli del giovane tornarono di color lilla e il corpo stanco e spossato
cadde a terra senza forza alcuna. Yamu osservò la strana siringa ghignando
tra se e se « Abbiamo raccolto un sacco di energia! Adesso credo che possiamo
andare sai? » il pelato più basso, non sentendo arrivare alcuna
risposta da parte dell'altro, alzò gli occhi e rimase perplesso nell'osservare
l'espressione assente sul volto dell'amico. Lo stadio era in assoluto silenzio.
La tensione sembrava essere appesa ad un filo.
Yamu richiamò ancora l'altro « Hei, dobbiamo andarcene di quì,
adesso! ». Spopovich non rispondeva. L'uomo con la siringa iniziò
a spazientirsi appena però poi notò all'altezza del collo qualcosa
di particolare: una sottilissima striscia di sangue violaceo percorreva tutta
la circonferenza ...
« Ma cosa ... » riuscì a mormorare soltanto questo prima
di vedere il compare cadere all'indietro per colpa del peso e la sua testa staccarsi
di netto dal collo e rotolare lontana. Il terrore e il panico iniziò
a serpeggiare nel pubblico.
Yamu si osservò attorno con una paura del diavolo, con il cuore che gli
batteva all'impazzata nel petto e con il fiato corto.
« Adesso toccherà anche a te » una voce alle spalle. Il pelato
si voltò e vide Vegeta con le braccia conserte e le gambe lievemente
divaricate. Il vigliacco scappò in fretta e furia lasciandosi il tutto
alle spalle ma stringendo contro di se lo speciale contenitore come se fosse
stato più importante della sua stessa vita.
Il principe dei sayan rimase fermo. Osservò il proprio figlio. Fece una
piccola corsa e partì all'inseguimento dell'altro che volava a velocità
folle.
« Io vado con lui » Goku fu diretto e si allontanò seguito
da tanti altri che volevano seguirlo. Crillin andò dalla bella 18, sua
moglie, e le disse che pure lui seguiva Vegeta. Il cyborg sbuffò «
A casa i soldi ce li dovrà pur portare qualcuno ... Quà resto
io ma vedi di non farti ammazzare ». Crillin sorrise pensando che in fondo
la bionda non sarebbe mai cambiata.
Goten stava per alzarsi in volo quando una forte mano gli bloccò una
caviglia « Hei! Fratellone! » piagnucolò il bambino osservando
il fratello travestito.
« No! Tu Goten rimani quà, può essere troppo pericoloso
per te! ... » Great Sayaman spinse a terra il piccolo obbligandolo a fare
toccare le suole delle scarpe con il terreno « ... Lascia fare a noi.
Tu pensa a Trunks, ok? ». Il bambino annuì con forza capendo che
il suo compito sarebbe stato ugualmente importante.
Kaioshin e Kibith erano senza parole ... « Sono dei pazzi ... »
mormorò il primo di alzarsi completamente in piedi. Il superiore si voltò
verso il piccolo e si sorprese quando sorrise per la linguaccia che ricevette
... Gli ultimi tre partirono senza esitazioni.
Il torneo era rovinato, su questo non vi erano
dubbi: Goku, Crillin, Great Sayaman, Piccolo, Yamu, Shin e Kibith erano spariti
assieme a Vegeta. Il cronista non sapeva che fare, il panico gli annebbiava
la mente ... L'unica cosa che poté fare fu quella di chiamare qualcuno
per il povero Trunks e per il cadavere del concorrente.
Vegeta venne automaticamente squalificato.
... Continua ...
Ecco un piccolo dono per tutti, per farmi perdonare.
Baci :*
Scusate poi il capitolo piccino ma non è stata
una buona settimana ... il prossimo sarà meglio, ve lo prometto!
Un bacione a tutti, devo scappare ...
ciao
scImMIA
CAPITOLO 76
- LA TERRA IN PERICOLO –
Un pesante brusio imperversava le alte tribune sulle quali i poveri terrestri
che erano rimasti imbambolati ad osservare, impietriti e incapaci di fare alcun
ché, la scena agghiacciante che si era conclusa da pochi minuti. In mezzo
al largo ring la sagoma del giovane Trunks era ben visibile e attorno ad essa
soltanto il povero cronista, sprovvisto oramai di giacca poiché dallo
sconforto per il torneo gli stava scendendo dalle spalle, rimaneva imbambolato
come un pupazzo di pezza ad osservare un punto incentro del largo pubblico.
« TRUNKS!! » una voce acuta si sentì dalle parti dello spazio
adibito ai pochi guerrieri che erano rimasti allo stadio e da dietro al largo
pannello bianco, il piccolo Goten, dotato della sua inconfondibile zazzera ereditata
dal papà, corse con furia in direzione del suo amico gettandosi poi in
ginocchio al suo capezzale. Le piccole mani si posarono sulla larga schiena
ricoperta dalla stoffa scura che lentamente si alzava e si abbassava al ritmo
del respiro e strinsero appena il tessuto imprigionandolo tra le dita. Le manine
poi si mossero in avanti e indietro con il preciso intento di scrollare il glicine
che, nonostante avesse gli occhi semi-aperti, sembrava essere caduto in una
specie di sonno tutto suo dal quale sembrava non riprendersi.
« TRUNKS! TRUNKS!! » urlò ancora Goten ripetendo nuovamente
il suo gesto mentre dagli occhi gli iniziavano a sbucare delle piccole lacrime
che per fortuna non sarebbero mai cadute. Il ragazzo venuto dal futuro fece
ruotare gli occhi verso il piccolo amico, lo chiamò dolcemente e con
uno sforzo alzò il braccio sinistro da terra. Il secondogenito di Goku,
sentendosi chiamare, con un largo sorriso si avvicinò al volto dell’amico
e iniziò a ridacchiare contento quando la mano di lui si andò
a posare pesantemente sulla sua testa. Lasciò che Trunks spettinasse
la sua chioma già ribelle dopodiché, quando il primo gesto affettuoso
fu terminato, pensò che fosse il proprio turno pertanto spinse il glicine
sul fianco, gli fece allargare maggiormente il braccio sinistro e si fiondò
sul muscoloso collo, abbracciandolo come se fosse stato il corpo di uno di quei
animaletti giurassici che amava catturare. Il figlio di Vegeta lo lasciò
fare finché il piccoletto non rischiò per davvero di farlo mandare
all’altro mondo per mancanza d’aria. Il bimbo venne scostato e questo
permise all’ex ventenne più spazio a disposizione per guardarsi
attorno e scrutare il largo buco che gli era stato inflitto all’addome
e dal quale sgorgava parecchio sangue facendogli perdere le energie istante
dopo istante. Il cronista baffuto, vedendo immediatamente la macchia di liquido
vermiglio che aumentava la sua area di occupazione rendendosi ben evidente,
si ricompose, corse giù dal ring e ordinò ad una addetto del torneo
vestito di arancio e con le sembianze canine di chiamare immediatamente un dottore
serio e qualificato che potesse ovviare al problema del ragazzo. Il canide,
dopo l’ennesima sfuriata dell’uomo con i baffi poiché questo
non si dava una svelta, zampettò distante sparendo poi all’interno
della struttura in cerca di qualcuno.
In una specifica zona degli spalti certi individui, al contrario di tutti coloro
che gli stavano attorno, fremevano e scalpitavano e fra questi, la signora Chichi
sembrava dare il meglio di sé …
« Ma quello è Goten!! … » gridò la mora mettendosi
le mani nei capelli con la paura che i brutti ceffi potessero ricomparire all’improvviso
e fare male al suo bambino « … Piccolo mio! Sta arrivando la mamma!!!
» la donna si alzò in piedi di scatto, si afferrò con entrambe
le mani la lunga gonna ( non lasciando comunque nulla scoperto poiché
al di sotto vi erano i pantaloni viola) e con una serie di balzi iniziò
a farsi strada in direzione del ring centrando almeno una ventina di teste capellute
come piccole piattaforme. Inutile dire che i poveri malcapitati subirono malamente
l’improvviso impatto con il dolce peso della signorotta …
Dalla distanza, notando il comportamento improvviso della moglie di Goku, Genio
si grattò la zucca pelata mentre con gli occhi nascosti dietro due lenti
osservava dietro di sé nell’intento di riuscire a vedere se, nell’ombra
di una minigonna, riusciva ad intravedere il colore di un paio di mutandine;
i coniugi Brief rimasero senza parole (come sempre anche se a dire il vero la
donna ridacchiava); Bulma era allibita quasi quanto Yamcha, l’ormai ex
compagno; Light era completamente indifferente; Marron rideva come un matta
mentre un glaciale zio la teneva sulle ginocchia; Juma si copriva il volto per
la vergogna mentre i restanti due, il piccolo Pual e il grasso Olong, se la
ridevano bellamente. All’improvviso però, a sorpresa di tutti,
anche Bulma si mise in piedi sul grande scalino e tentò come poté
di compiere la medesima impresa dell’amica che oramai aveva toccato già
la soffice erbetta del bordo campo. In quel frangente Genio, e tutti coloro
che erano stati calpestati precedentemente, in quella situazione furono davvero
contenti dello spettacolo che veniva loro offerto grazie a quel piccolo vestitino
rosso che metteva in evidenza le curve del corpo e non solo quelle …
« Chichi! Aspettami! » la mora, quando sentì l’azzurra
chiamarla, si voltò verso la donna e lesse il suo sguardo carico di un’apprensione
che da tempo non vedeva sul suo viso: gli occhi azzurri, rivolti spesso sul
quel giovane ragazzo dai capelli lilla, non venivano scostati da esso se non
per esigenza improvvisa come una possibile caduta oppure come un’incontro
imprevisto con un simile del vecchio maniaco che approfittava della situazione
scomoda della bella. Chichi sorrise tra se e se poggiando le mani ai fianchi
“Si è già affezionata a Trunks …” pensò
“… Pur di rincontrare Vegeta a questo e altro”. Il sorriso
si allargò ma non diede spiegazioni quando l’azzurra, terminata
la sua peripezia e giunta nei pressi della Son, le chiese cosa avesse da sogghignare
tanto. Chichi tornò ben presto nelle sue sembianze solite facendo ricomparire
sul viso uno sguardo truce e serio con tanto di sopracciglia ricurve verso il
basso e la bocca arricciata … « GOTEN!! » riurlò voltandosi
totalmente verso il ring e saltando su di esso con un solo balzo.
Sentivo i passi avvicinarsi sempre di più alle mie spalle,
pesanti ma al contempo decisi e regolari. Poi, all’improvviso, il sole
mi si oscurò per un attimo e vedendo meglio mi accorsi che il perché
era dovuto soltanto a Chichi che, in preda a non so quale cosa, mi aveva scavalcato
come se fossi stato un ostacolo saltando addosso poi al piccolo Goten e strizzandolo
energicamente con le sottili braccia.
« Hooh, piccolo mio … » mormorava ella continuamente proseguendo
con la sua morsa mentre il piccolo Goten, osservandomi dall’alto della
spalla sulla quale stava, mi parlava con gli occhi trasmettendomi una sensazione
che si avvicinava al disagio … forse dovuto al fatto che la mammina lo
stesse abbracciando dinanzi a un mucchio di persone che gli stavano ovviamente
dando del bimbo piccolo e mammone …
Chichi sembrò non curarsi di me. Portai la mano sinistra alla ferita
e cercai di tapparla per evitare che troppo sangue fuoriuscisse da essa ma abbastanza
inutilmente devo dire: nonostante gli sforzi infatti, il liquido continuava
a fluire verso l’esterno riversandosi sulla superficie fredda del ring.
Mi voltai completamente facendo combaciare l’intera schiena al suolo.
Iniziai ad osservare il cielo mentre con orecchio distratto ascoltavo il monello
che strepitava nelle braccia della mamma perché cercava e voleva una
via di fuga e un cronista sempre più spesato che all’improvviso
mi apparve proprio sopra al volto, oscurando la luce del sole e permettendomi
un poco di ombra, chiedendomi con voce agitata come stessi.
« Potrei stare meglio … » mugolai all’uomo baffuto evitando
volutamente un tono ironico che sicuramente avrebbe offeso (o forse no) l’ommetto
che in quell’attimo si apprestava ad essere gentile nei miei confronti.
« Non ti preoccupare Trunks, ho fatto chiamare qualcuno così che
ti possano portare anche in infermeria, così ti riprenderai in pochissimo
tempo! Ne sono sicuro! » l’uomo vestito di nero ci mise poco ad
esprimere questa sua versione accompagnato da un cordiale sorriso … tutto
dovuto, secondo me, alle gesta passate del signor Goku e del signor Crillin
che anni addietro dovevano aver dato proprio dei bei spettacoli se quel cronista
si stava prodigando tanto per me, che ero uno del gruppo. Riuscii ad annuire
anche se a fatica. Socchiusi gli occhi quando il sole tornò a far luccicare
le mie iridi. Rimasi ad attendere quei brav’uomini che si sarebbero dovuti
occupare di me in silenzio, tranquillo, evitando inutili sprechi di forze.
Una voce. Alla mia sinistra … una voce femminile mi aveva chiamato per
nome. Voltai lo sguardo e sorrisi vedendo la mamma vicina a me.
« Trunks, guarda come sei ridotto … » la sua mano calda si
posò sulla mia fronte accennando una lieve carezza che non mi feci negare
mentre i suoi occhi, azzurri come i miei, mi scrutavano da capo a piedi andando
più volte a posarsi sulla mia mano sporca di sangue e i lineamenti del
mio viso. Il largo fazzoletto arancione legato al collo svolazzò appena
sotto un piccolo gesto del vento e questo parve addolcire maggiormente quel
viso che già sembrava tanto in pena per me … se avesse saputo chi
fossi in realtà, se avesse saputo ogni cosa, sicuramente non se ne sarebbe
rimasta ferma, in ginocchio posando solo una mano timida su di me ma probabilmente
mi avrebbe abbracciato forte, cosa che in quel momento desideravo moltissimo.
« Ciao Bulma … » la salutai gentile, con il sorriso sulle
labbra, cercando di essere meno rovinato possibile. Evidentemente la mia espressione
non doveva essere del tutto piacente, o perlomeno non gioiosa perché
forse per colpa del dolore appariva tirata, in quanto mamma ritirò la
mano dalla mia fronte e se la portò alle labbra, coprendole. Uno strano
luccichio apparve agli angoli degli occhi e per colpa del sole forte quelli
sembravano piccole stelle. Poi un piccolo singulto trattenuto a fatica …
« Perché non ci hai detto niente … ».
I miei occhi non si allontanarono dai suoi « Semplicemente perché
non potevo … ». Uno scalpiccio si sentì nelle mie vicinanze
e voltando lo sguardo vidi che erano arrivati i soccorsi tanto richiesti: quattro
uomini di piccola statura mi afferrarono rispettivamente braccia e gambe e mi
posarono il più delicatamente che poterono su di una barella da campo
bianca. Bulma si alzò in piedi tenendo vicino al petto, proprio sul cuore,
una mano stretta a pugno e mi osservò premurosa mentre due dei quattro
uomini afferravano ed alzavano il supporto sul quale ero disteso. Goten, dopo
una piccola lotta con la madre, si divincolò dalla presa, saltò
a terra e con entrambe le mani afferrò il ferro laterale destro facendo
in modo che mi fosse sempre vicino. Chichi si affiancò al piccolo posando
su di una sua spalla una mano e cercando di ritirarlo appena verso di sé
« Trunks adesso deve riposare Goten, non lo dobbiamo disturbare ».
« NO! … » urlò il secondogenito di Goku a voce alta
facendo accendere nella madre una scintilla di sorpresa « … Voglio
stare assieme a lui. E poi anche Gohan mi ha detto che non lo devo perdere di
vista ». Il cronista si avvicinò al bambino che con forza impediva
ai signori di portarmi in infermeria e si inginocchiò per fare in modo
che i suoi occhi, anche se coperti dalle lenti, fossero altezza con quelli di
Goten: « Dopo potrete andarlo a trovare, non c’è motivo di
preoccuparsi ».
Il piccolo sayan si dovette staccare ma con lo sguardo mi continuò a
seguire, finché non sparii nei meandri della grande struttura del Tenkaichi.
******
Il cielo azzurro sembrava tranquillo e indifferente mentre con
i suoi occhi invisibili vedeva violentate le piccole nuvole bianche, le sue
bambine, che venivano pressoché distrutte dal passaggio impetuoso di
un largo gruppo di guerrieri momentaneamente capeggiato da un’individuo
dalle intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Vegeta, il principe dei sayan, volava ad una velocità sorprendente mettendo
così in grande evidenza i frutti dei suoi estenuanti allenamenti svolti
mediante l’ausilio della Camera Gravitazionale costruitagli dal figlio
Trunks, ovvero me … credevate che non narrassi già più?
Beh, fregati! XD Anche se, sinceramente, non entrerò molto nei dettagli
poiché al tempo non ero presente e perciò mi baso sul racconto
fattomi dal signor Goku, aiutato moltissimo da Crillin (fortuna che c’era
anche lui) in merito agli avvenimenti che vi narrerò lontani dalla mia
persona.
Tornando a noi … Papà volava velocissimo davanti a tutti gli altri
che, utilizzando al meglio le proprie energie, lo seguivano a fronte alta lasciando
che l’aria pungente graffiasse i loro volti. Kaioshin, il superiore, l’essere
di massima autorità e rispettabilità in mezzo a tutti loro, il
piccoletto dalla faccia violacea che al pari di Piccolo veniva scambiato per
una persona che stava poco bene, volava in coda affiancato da un Kibith minaccioso
con la sopportazione che stava andando fuori dai ranghi. I ciuffi bianchi come
luce stellare (vabbé, ci stava bene ma non so che colore abbia la luce
stellare … dovrei chiedere a papà …) si muovevano scostanti
andando spesse volte davanti a quegli occhi scuri che in quell’attimo
erano davvero seri. Il piccoletto aumentò improvvisamente la velocità
andandosi a posizionare a fianco di Son Goku che, rispetto alla piccola massa,
era poco distante da Vegeta e con un ritmo di volo costante non faceva diminuire
la distanza con il suo principe. Kaioshin guardò serio il Son dopo aver
attirato la sua attenzione: « La vostra imprudenza può costarvi
molto cara, io non prenderei troppo con leggerezza gli scagnozzi di Babidi ».
« Babidi? … » si chiese in tono interrogativo il sayan osservando
un attimo il grande mare sottostante prima di riosservare il Kaio « …
E chi sarebbe? Io non lo conosco » domandò poi al Kaio attirando
attorno ad esso una piccola folla di interessati … il pubblico era quello
che era.
« Babidi è un mago pericoloso e potente in grado di utilizzare
incantesimi impensabili … » mugolò Kaioshin osservando dinanzi
a sé e con occhio critico il paesaggio che gli appariva incluso, senza
volere ovviamente, anche il didietro di papà « … Purtroppo
però lui è il nostro problema secondario, per così dire
… ».
« E chi sarebbe quello pericoloso allora? » domandò serio
Piccolo mentre lasciava che Kibith, con la sua larga stazza, occultasse in parte
la figura al quale era diretta la domanda poiché dal fondo aveva raggiunto
il proprio signore.
« E’ forse quello che stiamo inseguendo? » chiese ingenuamente
Gohan mentre (con una bella pensata secondo me) si sfilava gli scuri occhiali
da sole e l’inutile fazzoletto bianco che gli copriva i capelli.
« Magari lo fosse, Yamu non è altro che una pedina nelle mani di
Babidi, un essere ormai incapace di un volere proprio e in grado di gestire
i propri impulsi. Quello a cui stiamo andando in contro non è altri che
un essere che il mago Babidi vuole risvegliare grazie ad una grande quantità
di energia raccolta: il suo nome risponde a quello di MajinBu ».
« MajinBu? … Che nome buffo » mormorò Goku in modo
superficiale attirando su di sé la momentanea ira del Kaioshin: «
Non prendere la cosa con leggerezza! Il nome non significa nulla! Non prendete
sotto gamba la situazione, sarebbe un grosso sbaglio! » sbraitò
il violetto facendosi ben sentire.
Goku si avvicinò all’ometto e gli diede una sonorissima pacca sulla
spalla destra « Suvvia, non sia così pessimista! Ci dica piuttosto
com’è questo tizio ».
Kaioshin iniziò a massaggiarsi una spalla mentre Vegeta si allontanava
sempre di più non perdendo di vista il proprio elemento « E va
bene … Tantissimi anni fa, ai tempi in cui gli esseri umani muovevano
i loro primi passi, un mago di nome Bibidi, creò per caso un essere spietato
e senza cuore di nome MajinBu. Costui era in grado di distruggere interi pianeti
in pochi secondi e spezzare vite con una facilità incredibile. A quel
tempo io e gli altri Kaio, quello del Nord, del Sud, dell’Ovest incluso
anche Dai Kaioshin, superiore persino a me, lottammo contro quell’essere
con tutte le nostre ma alla fine, uno dopo l’altro, gli esseri superiori
caddero ed io rimasi l’unico in vita ».
« Tzk! Quindi vuol dire che te l’eri data a gambe! » lo sbeffeggiò
da lontano Vegeta che, nonostante la distanza non aveva perso nemmeno una sillaba
del discorso.
« Non è affatto così! … » tuonò ancora
il Kaio punto sul vivo forse perché, ricordando quei tempi, pensò
che forse avrebbe potuto dare di più per salvare i suoi amici «
… Dopo quegli eventi nemmeno il suo padrone Bibidi riusciva a tenere a
freno la furia di MajinBu e quindi un giorno, per prendersi un poco di riposo,
sigillò l’essere in una sfera e la portò su questo pianeta
che, secondo i suoi piani di conquista, sarebbe stato il suo prossimo obiettivo.
In quell’attimo approfittai della mancanza del mostro ed eliminai Bibidi
lasciando però la sfera dove stava, senza manipolarla ».
Gohan si portò una mano al mento ed iniziò ad elaborare una serie
di pensieri « Allora, Bibidi era stato eliminato mentre MajinBu rinchiuso
… Ora però quest’ultimo sta per essere risvegliato da questo
Babidi, che visto il nome dovrà avere pur qualche collegamento con il
primo mago, e adesso c’è in gioco il destino della Terra …
» il giovane Son, osservato dal maestro Piccolo, fece una piccola pausa
« … Non capisco, non poteva distruggere la sfera con il sigillo
in cui era imprigionato MajinBu eliminando così anche lui? In tal caso
si sarebbero risparmiate un sacco di grane ».
Kaioshin deglutì un poco di saliva mentre nel frattanto il perimetro
circostante variava dove il mare lasciava il posto a delle ampie radure «
Non potevo. Purtroppo c’era anche il rischio di spezzare l’involucro
esterno senza però infliggere gravi danni all’individuo al suo
interno e quindi, se ciò fosse successo, ci saremmo ritrovati daccapo
e quindi, per evitare ciò non ho più toccato quell’oggetto.
Pensavo che solo Bibidi fosse in grado di eliminare correttamente l’incantesimo
».
Gohan incrociò le braccia concludendo i suoi pensieri « Uff …
capisco che sarebbe stato rischioso eliminare MajinBu imprigionato, però
qualcuno poteva tenere d’occhio la sfera cosicché questo nuovo
mago non se ne impadronisse ». Il superiore abbassò gli occhi capendo
che il giovane non aveva affatto torto.
Kaioshin si riprese « Credevamo che l’unico in grado di risvegliare
MajinBu fosse Bibidi e quindi non ci eravamo preoccupati di nulla. Invece poi
abbiamo scoperto dell’esistenza di Babidi, suo figlio, e quando venimmo
a conoscenza che si era recato sulla Terra per risvegliare la creatura di suo
padre, ci mobilitammo immediatamente. Il mago ora ha la priorità per
evitare il risveglio del mostro » terminò poi mantenendo uno sguardo
serio.
Crillin si avvicinò al superiore ed assottigliò gli occhi mettendosi
poi le mani nelle tasche delle brache beige « Mi scusi Kaioshin, posso
farle una domanda? ».
« Certamente, dimmi pure ».
Crillin tossicchiò portandosi un pugno vicino alla bocca « Hemm
… ma all’inizio, non era MajinBu ad avere la priorità mentre
Babidi era al secondo posto? ».
Il silenzio calò. Nemmeno i grilli si facevano sentire.
« Beh, adesso Babidi ha la priorità! » disse poi il Kaioshin
con un leggero rossore sotto gli occhi.
Mio padre sbuffò sonoramente ma quello che penso lo tenne per sé
“Tzk! Guarda che razza di Superiore ci è capitato … Tutti
quelli dell’aldilà sono degli inetti!”.
« VEGETA! NON TI PERMETTO QUESTE CRITICHE!!! » sbraitò all’improvviso
l’ometto dalla pelle violacea in direzione di mio padre sorprendendo tutti.
******
Forse erano trascorsi una decina di minuti da quando quegli
strambi ometti mi avevano posato sul freddo lettino dell’infermeria. Sentivo
su di me quel forte odore di disinfettante e allo stesso tempo, il morbido tocco
dei piccoli batuffoli di cotone che impregnati dalla sostanza farmaceutica curavano
la brutta ferita. Il male sembrava non farsi più sentire, le forze piano-piano
stavano tornando al loro posto anche se una leggera, continua e perpetua fiacca
in generale mi impediva anche solo di prospettare grandi cose. Con occhi aperti
passavo il tempo ad osservare il soffitto e sempre più spesso trovare
le somiglianze del buffo e baffuto dottore con il nonno … alla fine poi,
in comune, c’erano davvero solo i baffi. Sbuffai sonoramente già
stanco di quel luogo e solo in quel momento compresi che strazio sarebbe stato
per Vegeta se anni prima lo avessi portato all’ospedale quand’era
vigile … certamente mezzo mondo non c’era più. I miei atteggiamenti
insofferenti rallegrarono però lo spirito dei medici che, ovviamente,
stavano iniziando a pensare, che fosse tutto merito loro se stessi meglio.
Alla porta qualcuno bussò. “Questo è Goten” pensai
ma poi, quando al posto di un piccolo bambino, mi venne vicino un uomo alto,
baffuto e con i capelli alla afro mi caddero le ginocchia … fortuna che
ero sdraiato. Mr. Satan si avvicinò al lettino continuando a tenere le
braccia incrociate al petto, osservò la ferita che mi stavano medicando
ed arricciò il naso. Emise un sonoro colpo di tosse prima di iniziare
a dialogare con il sottoscritto « He-hem … Ho visto quello che è
successo poco fa sul ring e ammetto che sono rimasto letteralmente scioccato
da quello che è successo! … » annuii per fargli capire che
lo stavo prendendo in considerazione « … Che cosa spregevole! Ragazzo,
ti giuro che se non mi fosse venuto un improvviso attacco di mal di pancia sarei
saltato sul ring e ti avrei aiutato! » … avete presente quando vi
sentite sprofondare? Bene, in quel momento volevo essere divorato dal cuscino
e dal materasso … Satan però non si fermò « In ogni
caso vedo che sei un tizio piuttosto resistente, ma meglio non correre rischi,
quindi ti darò qualcosa che ti darà più vigore …
» spalancai appena gli occhi curioso della questione mentre osservavo
il “campione del mondo” mentre si rovistava nelle tasche dei pantaloni
bianchi in cerca di qualcosa.
« Di cosa si tratta? » chiesi allungando appena il collo in avanti.
Mr. Satan mi afferrò una mano e con energia vi spiattellò il dono
che avrebbe dovuto darmi forza … un piccolo foglietto. Lo aprii e all’interno
vi era uno scarabocchio …
Satan si allontanò tornando verso la porta bianca di uscita « E’
un mio autografo, vedrai che ti darà un sacco di forza … Ha-ha-ha-ha!!!
» il tizio iniziò a ridere sguaiatamente mentre ero a dir poco
senza parole. Poi all’improvviso tornò serio « Hah, e un’altra
cosa … ».
« Si? »
« … Con questo non credere che ti darò via libera con mia
figlia Videl! Stalle alla larga, mi sono spiegato? Sennò te la vedrai
con me … » mi minacciò prima di sparire dopo aver ricevuto
un sicuro “No, non si preoccupi, non è affatto mia intenzione”.
Ero sincerissimo, giurin-giuretto.
Osservai l’autografo, me lo rigirai tra le mani dopodiché lo poggiai
malamente a fianco del letto quando risentii nuovamente bussare alla porta.
Quella volta era davvero Goten accompagnato da quasi tutta la banda: la signora
Chichi, la mamma, i nonni e il Genio delle tartarughe di mare. Il piccolino,
a dispetto di quanto gli dicessero gli infermieri, saltò sul letto andandosi
a posizionare in fondo ai piedi mentre gli altri mi attorniarono in diverso
modo.
Ero davvero contento di vederli … « Grazie per essere venuti, sono
davvero contento » sorrisi loro venendo immediatamente ricambiato da tutti.
« Ragazzo, ci hai fatto prendere un bello spavento sai? » dichiarò
Genio mentre si teneva saldo al suo solito bastone mentre nel frattanto la nonna,
che era proprio vicina a lui, non si era affatto accorta che di sfuggita il
vecchio maniaco osservava anche il suo di posteriore, oltre a quello della figlia
dai capelli azzurri. Sorrisi quando mamma si accorse delle occhiate del vecchio
e lo minacciò con un pugno chiuso « Mi spiace, non pensavo proprio
che sarebbe andata in questo modo ».
Goten si sedette meglio sul materasso mettendo le gambe a farfalla e picchiettandomi
il ginocchio destro, quello più vicino a lui, per attirare la mia attenzione
« Hei, Trunks. Ma perché ti sei trasformato in super sayan contro
quel tizio? Secondo me lo battevi anche senza … ».
Mossi un poco la schiena e il collo per mettermi comodo dopo che l’infermiere
mi ebbe messo l’ultima medicazione necessaria. Mi feci un poco serio «
Vedi Goten, il fatto che non riuscivo a percepire alcun vigore in lui …
». Il piccolo mi interruppe senza lasciarmi proseguire « In che
senso? ». Sorrisi appena « … Per vigore si intende la forza
vitale di un organismo, animale o vegetale. Forse tu sei un po’ troppo
piccolo, ma io mi sono accorto fin da subito che Spopovich non era un tizio
normale e quindi anche la sua aura era da mettere in dubbio. E’ logico
che se mi fossi esclusivamente basato su come aveva combattuto con me fino a
poco prima avrei vinto senza problemi, ma non ho voluto rischiare e quindi mi
sono trasformato. In più, essendo alla fine un essere umano anche se
strano, speravo che ci rimanesse … come dire … un po’ corto
».
« E che quindi si ritirasse? » domando ancora una volta impetuoso
il figlio di Goku saltellando un poco sotto lo sguardo critico di Chichi secondo
la quale il figlioletto stava facendo troppe domande.
« Non ho mai detto questo. Speravo comunque che non mi desse nemmeno un
problema … ma alla fine poi è arrivato l’altro e sono stato
fregato » terminai il mio sproloquio poggiando le mani al petto e incrociando
le dita tra loro.
« Ci hai provato, questa è comunque una buona cosa … »
affermò Genio aggrappandosi osservando poi il nonno che muoveva la testa
da una parte all’altra come un Nohohons, un oggetto strano e curioso forse
perché già perso in un mondo tutto suo. La mamma si allontanò
appena andando a raggiungere uno degli infermieri e picchiettando un dito su
di una spalla « Mi scusi … » attese che il signore si volse
prima di proseguire « … Quanto tempo ci vorrà prima che il
ragazzo si possa riprendere? ». L’ommetto si portò una mano
al mento e sospirò « Signora, più rimane fermo meglio è,
in ogni caso credo proprio che come minimo quattro giorni di riposo ci vogliano
e anche goduti a pieno aggiungo ».
« Ma non posso aspettare così tanto! … » esclamai alzando
leggermente la schiena dal giaciglio « … Voglio raggiungere Gohan
e gli altri e scoprire che cos’è questa storia! ». La nonna
mi prese la spalla destra e mi costrinse a poggiarmi nuovamente sul letto «
Suvvia caro, non fare così … Ti andrebbe un bel pasticcino? »
… la nonna … ^-^
Calò il silenzio nella stanza. Nessuno sembrava avere alcun ché
da dire anche se da parte mia mi stavo struggendo per trovare una via d’uscita
che non mi impiegasse per davvero quattro giorni. Chichi incrociò le
braccia al petto e sospirò « Voi guerrieri non sapete fare altro
che combattere e quindi finite per usare poco il cervello … » iniziò
la donna attirando la mia attenzione, anche perché sono un guerriero
io « … Basterebbe andare dal maestro Karin e prendere qualche Senzu,
non credete? ».
Genio sorrise a trentadue denti (strano per uno della sua età avere tutti
quei denti, sicuramente la sua è una dentiera): « E’ davvero
l’idea giusta, stavo per dirlo io sai? ».
« Umpf, come no … E dire che di questi fagioli ne so ben poco, ci
volevo io per farvelo venire in mente … » terminò poi la
mora alquanto stizzita per la poca sveglia che c’era in quella stanza.
I nonni però non se la presero perché sorridevano contenti per
la notizia.
« Benissimo, chi li va a prendere? » domandai sorridente e speranzoso
in una risposta pressoché immediata che, come mi aspettavo, mi arrivò
dal bimbetto che immediatamente saltò giù dal letto: « Ci
vado io! Ci vado io! » esultò mentre si allontanava ma poi …
« TU NON VAI DA NESSUNA PARTE! » Sbraitò furente la sua mamma
quando lo ebbe afferrato per la maglietta e alzato di peso portando i suoi occhi
all’altezza dei propri.
« Ma mamma … »
« NIENTE “MA”! E ora stai buono Goten » lo ammonì
severa facendolo risedere sul letto. La mamma si portò una mano al mento
ed incominciò a pensare rapidamente « E allora chi mandiamo? ».
La bionda del piccolo gruppo cinguettò un poco prima di fare un saltello
gioioso dil posto « So io chi mandare, aspettate … » dopodiché
si incamminò verso la porta, la aprì e si incamminò verso
un certo individuo. Nonno mi tenne la porta aperta in modo che vedessi l’intera
scena: Bunny si avvicinò a numero 17, gli porse un cordiale sorriso e
dopo allargo le braccia in direzione della piccola Marron che, forse perché
sentiva il bisogno di una stretta femminile, si aggrappò immediatamente
al collo della nonna lasciando un povero ragazzo senza il suo giocattolo. C17
rimase gelido fin quando la nonna non iniziò a parlargli « Caro
… » un sopracciglio si alzò « … volevo chiederti
un favore … » le labbra si storsero e nessuna parola uscì
da esse, un lungo momento di silenzio prima dell’attacco « …
carissimo, andresti all’obelisco a prendere dei fagioli magici? ».
Il cyborg andò su tutte le furie come se qualcuno gli avesse graffiato
l’automobile nuova di zecca (sapesse me) « CHE COSA?! NON CI PENSO
NEMMENO! CI SONO GIA’ ANDATO L’ULTIMA VOLTA! ».
Nonna non si scompose « Ma caro, è per il bene di Trunks ».
I capelli scuri sembrarono rizzarsi sulla testa come i denti di un pettine «
CARO?! HO DETTO DI NO! MANDATECI QUANCHEDUN’ALTRO! … » 17
osservò la nipotina « … E mi ridia immediatamente Marron!
Non vorrei che diventasse come lei! » e dopo aver detto ciò il
cyborg strappò letteralmente dalle braccia della nonna la piccola bambina,
si andò a sedere vicino a un piccolo muretto e iniziò a borbottare
nervoso … Bunny fece spallucce.
Bulma incede si sfregò le mani e con aria decisa varcò anch’ella
la soglia di quel luogo trovandosi nel corridoio all’esterno. Fece alcuni
passi in direzione di ben altro personaggio ed alzò immediatamente la
voce: « YAMCHA! Vai tu a prendere i Senzu ».
Lo scemo si guardò attorno e poi si indicò con un dito come per
dire “Chi, io?” … già era ridotto male, i vestiti color
giallo canarino non lo aiutavano di certo a sembrare più intelligente.
« Certo che parlo con te, vai a prendere i fagioli da Karin » ripeté
Bulma decisa e convinta sapendo che presto o tardi il quasi ex-marito avrebbe
poi ceduto.
« Ma non ne ho voglia … » piagnucolò l’altro
nel tentativo di dissuadere la donna che però, grazie al suo caratterino
a volte insopportabile, lo obbligò poi grazie ad una serie di lamentele
che sembravano non avere fine. Yamcha abbassò le spalle e si apprestò
a spiccare il volo quando a sorpresa Light, che era rimasto nascosto fino ad
allora, non si affrettò a fermarglisi a fianco dicendo: « Vengo
anch’io ». Il padre strabuzzò gli occhi ancora di più
quando poi vide il figlio estrarre dalle tasche dei pantaloni una piccola capsula
con una banda violetta, premere il bottoncino e lanciarla poco lontano, in mezzo
a della tenera erbetta. Anch’io rimasi alquanto sorpreso quando vicino
a C17, che era nei pressi, comparve una piccola motoretta dotata di propulsori
gravitazionali. Light ci saltò sopra e si mise sugli occhi un paio di
occhiali da aviatore che erano stati posti precedentemente a ridosso del piccolo
manubrio. Bulma corse verso il piccolo e sembrava sconvolta « E questa
da dove salta fuori?! ».
Light sbuffò scocciato mentre con la mano destra faceva ruotare la piccola
chiave nella serratura facendo accendere così il motore « Uffa
… L’ho costruita io mentre te eri indaffarata con quella navicella
a forma di palla … Comunque la so guidare perfettamente, ho fatto pratica
un sacco di volte ».
La donna però non voleva sentire ragioni « Può essere pericoloso!
Se qualcuno ti dovesse attaccare non saresti in grado di proteggerti, non sei
in grado di combattere! Non fare sciocchezze! ».
Il bambino si irritò maggiormente ma si voltò sicuro verso la
madre tenendo gli occhi minacciosi puntati su di lei mentre le lenti rosse degli
occhiali rendevano il suo sguardo ancora più irriverente « Perché
te saresti capace di combattere vero? … » un piccolo sorriso si
delineò su quel piccolo ghigno per poi scomparire ancora « …
Piuttosto che starmene qui con le mani in mano preferisco andare a farmene un
giro, se non altro sarà più divertente che guardare un morto vivente
o in generale un torneo straziante e mal organizzato! ». I propulsori
infiammarono e permisero al monello di alzarsi in cielo con una velocità
davvero elevata grazie un buono studio dei progetti da parte di quello che mi
era apparso come un piccolo genietto.
« Andiamo sì o no?! » sbraitò poi in direzione del
padre per motivarlo a darsi una sgaggiata. Yamcha fece spallucce all’azzurra
prima di alzarsi in cielo e sfrecciare poi in direzione dell’obelisco
di Karin.
******
A una distanza sempre più ristretta, il combattente Yamu,
cercava con tutte le proprie forze di seminare i suoi inseguitori mantenendo
sempre salda la presa sullo strano contenitore bianco con su scritta la stessa
“M” che era anche impressa sopra la sua ampia fronte. Ringhiò
arrabbiato e un po’ scocciato virando improvvisamente a sinistra, in direzione
di una piccola radura circondata dal rocciose montagne.
« Sta cercando di scappare! » urlò Gohan quando vide il tizio
allontanarsi improvvisamente. Vegeta, Goku, Piccolo e gli altri virarono silenziosi
continuando a volare rimanendogli alle calcagna anche se, nonostante fossero
benissimo in grado di espandere le loro auree e bruciare quel distacco, rimanevano
lontani. Papà sogghignò notando che la velocità di fuga
stava via-via diminuendo: la sua infatti era pura voglia di vedere quando quel
verme di Yamu avrebbe sopportato quella situazione. Crillin però non
era altrettanto d’accordo: « Ma che strazio! … » urlò
all’improvviso mettendosi le mani nei capelli « … Ma perché
lo stiamo inseguendo così?! Sta facendo soltanto un grande giro in circolo,
non ne posso più! ».
Il namecciano guardò in malo modo il piccolo “amico” «
Guarda che se vuoi puoi andartene » lo ammonì con tono severo che
però servì a far calmare il piccoletto e farlo tornare, nuovamente
determinato, al proprio posto.
« Crillin però ha ragione, non possiamo andare avanti così
per sempre … » suggerì il figlio si Goku al proprio padre
convincendolo che fosse meglio dare un taglio a quella continua corsa e rincorsa.
Goku volò in avanti affiancandosi al principe, voltò appena lo
sguardo verso sinistra ed iniziò a dire la sua « Vegeta, finiamola
qua ».
Papà voltò gli occhi verso destra incrociando quelli dell’eterno
rivale, Sbuffò acconsentendo alla richiesta.
Le auree dei due sayan dal sangue puro esplosero tutt’attorno generando,
oltre che un’onda d’urto, anche una forte sorpresa in Kaioshin,
il quale, credeva di avere intrasentito il picco massimo di energia nella mia
persona, poco tempo prima al torneo Tenkaichi.
Papà e il signor Goku si materializzarono dinanzi a Yamu bloccandogli
la via e obbligandolo a fermarsi dove stava. Il secondo era tranquillo, Vegeta
invece, con le solite braccia incrociate al petto e lo sguardo furente, sembrava
pronto per farlo saltare in aria … Yamu si guardò spaesato e poi
abbassò le spalle, sconfitto, quando si ritrovò completamente
circondato.
Hi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Perdonate la mia recente pigrizia nella lunghezza dei capitoli ma purtroppo, in questi giorni (e non so perché) non riesco a scrivere come vorrei e quindi, pure questa volta, eccovi con un capitolo piccino nella speranza che per la prossima settimana tutto vada meglio. Come ormai è di routine, ecco le risposte alle
recensioni!
Pepesale: Speriamo che Yamcha non sia talemte demente da non riuscire a prendere dei fagioli ... ^-^ grazie per il continuo sostegno. Baci
Vegeta4ever: Guarda che se non hai voglia di leggere puoi anche non farlo, io non obbligo proprio nessuno. Baci carissima
Angelo Azzurro: Light non è stupido ma la sua mentalità è irritante e contorta, questo non lo metto in dubbio. Mr Satan l'ho sempre visto molto apprensivo verso la propria figlia e ricordiamoci che poco prima, quando era sul ring e parlava a tutti i lottatori, aveva visto Videl in mezzo ai due giovani ... Il suo intervento è fuori luogo, è vero, ma di certo non è u npersonaggio normale XD
Rory_Kaulitz: Ecco il nuovo capitolo! Dilungati se vuoi, a me farebbe piacere ^^ Baci
Solo 4 recensioni ... la storia non piace più o siete soltanto troppo indaffarati? Spero tanto la seconda opzione ... Ci si risente la prossima settimana rega.
Baci8 scImMIA
CAPITOLO 77
- LIGHT SI ALLONTANA -
Impassibili i guerrieri osservavano la loro preda. Nessuno spostava
l'occhio in direzione differente per non perdere di vista l'elemento interessato
e Vegeta poi, affiancato da un essere silenzioso quale Piccolo, sembrava che
avesse le fiamme sotto la pelle dal gran che era su di giri. L'aura era abbassata
ma la sua determinazione era talmente evidente che Yamu temeva lui più
degli altri sei e quindi, quando proprio quel sayan parlò, la sua attenzione
fu nuovamente alta e istintivamente strinse maggiormente la mano attorno a
quel piccolo manico: « Hei pagliaccio! Dove credevi di scappare?! ».
Un brivido freddo risalì la nuda schiena dello scagnozzo del mago Babidi.
Una goccia di sudore percorse tutto il fianco del viso fermandosi poi al mento
e rimanendovi finché non si asciugò con una mano.
Il principe dei sayan strinse maggiormente le braccia al petto e piegò
la bocca in una piega che mostrava pienamente una smorfia schifata «
Tzk, hai perso la lingua?! » ringhiò poi scatenando un secondo
brivido che spinse l'individuo a rispondere: « No di certo! ».
Piccolo piegò la bocca in un sorriso ironico scatenando poi un leggero
divertimento negli allegri compagni « Hah, ma davvero? Benissimo, allora
dicci chi sei e dove sei diretto ». Yamu comprese bene che lo stavano
deridendo ma si trattenne dal controbattere in maniera errata pensando che
la risposta sbagliata avrebbe potuto decretare la sua fine prima del tempo
« Non sono tenuto a dirvelo ».
Vegeta sembrò scattargli dentro qualcosa che lo fece irritare ma Goku
intervenne in tempo fermandolo dal commettere un'imprudenza che consisteva
nell'eliminazione del tizio. Il principe però non si trattenne ed espresse
la sua anche se sotto blocco di un braccio dell'altro sayan: « SMETTILA
DI FARE IL FURBO! » urlò non riuscendo ad intimorirlo.
Piccolo guardò in malo modo il moro dalla coda di paglia ma a lui non
disse nulla poiché conosceva il suo caratteraccio irascibile e quindi
passò oltre: « In realtà sappiamo chi sei: sei uno scagnozzo
del mago Babidi e ora stai andando da lui per consegnare l'energia necessaria
per risvegliare MajinBu ... » Yamu rimase silenzioso e iniziò
a chiedersi perché chiedessero a lui spiegazioni se sapevano già
tutto ciò che ci poteva essere da sapere « ... Ma c'è
una cosa di cui siamo allo scuro ... » proseguì il namecciano
accompagnato da un nuovo silenzio « ... Non conosciamo dove si trova
il nascondiglio del tuo padrone, per questo ti seguivamo. Ma visto che ci
facevi perdere tempo abbiamo poi deciso di darci un taglio ... » Piccolo
incrociò le braccia al petto, così come era tornato a fare Vegeta
e poi Crillin poco prima « ... Adesso portaci da Babidi ».
Gli occhi di Yamu si spalancarono alla richiesta « NO! NON POSSO RIVELARLO!
NON VE LO DIRO' MAI! ». Gohan voltò il viso verso il padre e
fece un cenno di diniego con la testa e mormorò poche parole «
Questo non ci rivelerà un bel niente, credo che ci vorrà un
bel po’ prima di un risultato ... ». Goku sbuffò capendo
che effettivamente il tizio non avrebbe cantato molto presto se la situazione
fosse rimasta come a quel modo poi. Guardò Vegeta pensando se le maniere
forti, che presto o tardi sarebbero intervenute, sarebbero state utili oppure
solamente dannose.
Tutti i guerrieri rimasero in silenzio ad osservare il loro obiettivo in attesa
di qualche spontanea rivelazione che però non arrivò mai. Kaioshin,
affiancato da Kibith, rimaneva impassibile. Scrollò poi la testa stanco
quando passarono tre minuti esatti dal completo mutismo generale « E'
inutile, ci conviene cercare la base di Babidi per conto nostro e lasciare
stare costui dopo avergli sottratto la razione d'energia che ha preso a Trunks
».
« Non credo proprio ... » Vegeta galleggiò in avanti e
si fermò a pochissima distanza dal proprio nemico anche se si poteva
definire un vero scarto di guerriero. Alzò lentamente la mano destra
allargando bene le cinque dita. Osservò gli occhi violacei che fissavano
i suoi carichi d’ombra con una leggera incertezza che fece accapponare
quella pelle dai colori cadaverici.
Una frazione di secondo: Vegeta scattò in avanti afferrando e stringendo
con forza caparbia il collo nemico dopo che questi, dopo essere stato trascinato
per svariati metri, si fu infossato nella dura roccia di una montagna che
si trovava da quelle parti, poco lontano.
« VEGETA!! » urlò Kaioshin impietrito da quello scatto
animalesco che aveva fatto anche fatica a seguire mentre Kibith, anch’egli
senza parole, galleggiava in quell’azzurro cielo oscillando appena da
una parte all’altra evitando ogni qualvolta, anche se spesso per fortuna,
di entrare in collisione con il superiore.
Le forti dita ricoperte di quel fitto tessuto bianco si serravano istante
dopo istante e le labbra sottili facevano fuoriuscire con piacere quelle parole
velenose con il preciso scopo di strappare allo stolto Yamu, che nel frattanto
boccheggiava con fatica sempre maggiore, le risposte che tutti aspettavano
… « Avanti, dicci dove si trova Babidi! Parla vigliacco!! ».
Crillin si avvicinò e repentino afferrò la strana ampolla che
l’uomo dalla pelle sempre più chiara aveva per un attimo abbandonato
per avvicinare entrambe le mani al collo che, per colpa della morsa letale,
si stava gonfiando sempre più per colpa del sangue che cercava di fluire
in esso. Il piccolo guerriero osservò con un sopracciglio alzato la
strana lettera marchiata sull’oggetto salvato dal possibile schianto
e se lo rigirò tra le mani non riuscendosi a spiegare il perché
di tutta quella leggerezza: vedendo quella strana cosa Crillin credeva infatti
che avrebbe probabilmente faticato a sostenerla e invece …
Son Goku osservava tranquillo la scena che stava avvenendo con un piccolo
sorriso sulle labbra e tutto questo lo mantenne intatto anche quando Kaioshin,
preso forse da una strana agitazione causata forse dall’inspiegabile
atteggiamento del principe dei sayan, lo affiancò con gli occhi sgranati
« Se … » iniziò titubante il superiore « …
Se Vegeta lo ucciderà sono sicuro che Babidi si accorgerà immediatamente
della perdita e capirà che sono giunto fin qui … E se così
sarà ci metterà dinanzi agli esseri più terribili dell’universo!
» concluse poi con le mani strette con forza a pugno e parlando bene
a voce alta di modo che Vegeta sentisse il tutto alla perfezione.
Gli occhi di Goku si incrociarono un istante, il naso iniziò a pizzicare
… Spalancò la bocca e starnutì talmente forte da far sobbalzare
il Kaio che era stato preso nuovamente alla sprovvista « Urca …
» mormorò il Son mentre con il dito indice della mano destra
si sfregava lievemente il di sotto del naso « … Qualcuno sta parlando
male di me … » dopo avere scrollato un poco la testa come per
riprendersi portò le mani ai fianchi e si voltò un poco verso
colui che poco prima gli aveva rivolto la parola « … Vegeta non
lo ucciderà, stia tranquillo, sa quello che fa. E poi sono sicuro che,
orgoglioso com’è, non si sporcherebbe le mani con uno come lui,
come è stato con Spopovich, ma che risparmierebbe le energie per un
avversario migliore … » si fermò un secondo di parlare
quando vide il suo principe alzare al cielo la mano sinistra tenendola ferma
in una posizione a taglio. La vide abbassarsi rapidissima andando a colpire
la spalla sinistra di Yamu che, appena ricevette il colpo netto, lasciò
cadere l’arto leso e inutilizzabile facendolo penzolare pesantemente.
Goku arricciò il naso ma nessun starnuto era in arrivo in quel momento.
Si abbassò verso Kaioshin e con una mano si coprì la bocca «
… Adesso credo che sappia quello che fa » ammise poco sicuro.
Vegeta non si voltò nemmeno « TI HO SENTITO KAHAROT! NON CREDERE
DI FARE IL FURBETTO PURE TU! ». Il moro dai capelli a fiamma sbuffò
scocciato e con forza immerse il malcapitato ancora di più nella roccia.
Si allontanò portando le braccia al petto, incrociandole tra loro,
mentre i suoi occhi indagatori osservavano schifati quell’essere che
con una disperazione repellente tentava di racimolare quanta più aria
che poteva … « Questo non si decide a spiccicare parola …
quanto è seccante! » ringhiò il principe mentre Piccolo,
che aveva un’espressione facciale che poco si allontanava dalla sua,
lo osservava serio attendendo anch’egli quella mossa che non voleva
arrivare da parte di un individuo che sembrava piagnucolarsi addosso fino
a poco prima. Kaioshin sospirò sollevato poggiando il palmo di una
mano al petto pensando all’errore scampato.
Vegeta si voltò adirato verso l’essere dalla faccia violacea
e sembrava sul punto di guerra … si avvicinò minaccioso e per
il superiore sembrò essere tornata nuovamente l’agitazione. Piccolo
per fortuna anticipò Vegeta apparendo e bloccandosi in mezzo ai due:
con la mano destra aperta intimò al sayan di fermarsi ed accompagnato
ad un cenno affermativo del capo allontanò Vegeta dai suoi oscuri propositi
mentre con l’altra, aperta e posizionata nel medesimo modo ma in diversa
direzione, chiedeva silenziosamente al superiore di stare dov’era. Si
conosce bene il rapporto tra Vegeta e il grande mago Piccolo: gli stessi silenzi,
gli stessi modi un po’ secchi e rigidi facevano di loro due personaggi
difficilmente comprensibili e tantomeno affiancabili a livello di coppia amichevole
ma costoro, forse proprio perché costituiti da caratteri così
simili, si capivano al volo. Vegeta annuì calmandosi immediatamente
percependo nel namecciano una sicurezza tale che lo permise di distendere
i nervi convinto che il muso verde avrebbe concluso la questione in un modo
simile a come aveva progettato lui stesso.
Il namecciano si voltò verso Kaioshin che, dopo avere osservato Vegeta
con una certa tensione nell’animo, alzò gli occhi incontrando
quelli cupi di Piccolo. L’alieno del pianeta Namec lasciò che
il mantello chiaro sventolasse sotto il vento leggero mentre con durezza si
faceva sentire: « Guardi Kaioshin che noi aspettavamo anche un suo aiuto
invece dei suoi piagnistei … » mormorò lapidario sorprendendo
persino Gohan che, lì in mezzo, era quello che lo conosceva di più.
« Ma come …! » disse alquanto irritato Kaioshin visto che
quelle parole erano uscite dalla bocca dell’ex supremo della Terra,
personaggio che reputava di tutt’altri modi.
Piccolo ghignò quando vide sul viso di Vegeta quel famigliare sorriso
beffardo mentre sul viso di Goku era apparso un sorrisetto quasi compassionevole
« Ma bene, prima, quando non c’è nulla di importante, spia
nella mente altrui mentre quando ce né bisogno rimugina senza tanti
sforzi …! » disse poi sorprendendo tutti gli altri senza contare
il diretto interessato che era rimasto a bocca aperta dallo sbigottimento:
una cosa così facile … e lui, che era un essere superiore, non
gli era nemmeno balenata nella mente!
Il superiore, venuto dall’aldilà nell’aldiquà per
aiutare Son Goku e i suoi amici, si portò le mani sulla testa infilando
parte delle sottili dita in quei strani ciuffi bianchi che rimanevano rizzi
in direzione del cielo. Lasciò che gli occhi rimanessero spalancati
mentre proferiva, sbigottito, quelle poche parole: « Non ci avevo nemmeno
pensato … Che sciocco che sono! ». Crillin fece spallucce e poi
un occhiolino a Gohan ricevendo poi un sorriso divertito. Kaioshin, che non
voleva perdere altro tempo prezioso, si avvicinò a Yamu ed iniziò
ad osservarlo fisso negli occhi … « Niente sfugge al mio controllo
… » sibilò poi quando incominciò a diradare le nebbie
che erano all’interno di quella mente. Gohan sorrise ancora di più
ripensando a ciò che era stato detto: “Niente sfuggiva al suo
controllo” … proviamo a pensare se fosse stato il contrario!.
Yamu però con comprese che il superiore lo stava spiando e quindi non
provvedé a pensare ad altro lasciando la mente sgombra mentre Kaioshin,
con una calma estenuante, illustrava agli altri ciò che stava visualizzando:
« Una grande vallata verde circondata da montagne … Nelle vicinanze
poche case … Al centro di tutto una grande area di terreno è
smosso, come se le zolle fossero state rivoltate … Una piccola struttura
metallica riflette la luce del sole e fuori ad essa un tizio attende …
» gli occhi scuri di chiusero. La calma penetrò nel piccolo corpo.
Nel frattanto il tirapiedi di Babidi aveva compreso cosa poteva essere successo
ed iniziò a maledirsi silenziosamente. Kaioshin si allontanò
dall’individuo tornando vicino a Kibith e a Son Goku.
Gohan si portò una mano al mento alquanto serio « Accidenti,
qui intorno è pieno di vallate verdi attorniate da montagne …
» il ragazzo si scompigliò un poco i capelli con la medesima
mano prima di rivolgersi al superiore « … Non può darci
qualche informazione più precisa? ».
Kaioshin mosse la testa da destra verso sinistra e viceversa un paio di volte
« Mi spiace ma quello che vi ho detto è tutto quello che ho visto.
Desolato di non essere più preciso ».
Piccolo osservò un poco il cielo « Ha detto di avere intravisto
una struttura metallica con a fianco un essere sconosciuto … di cosa
si tratta? ».
« Sicuramente è la nave spaziale che Babidi ha utilizzato per
venire sulla Terra. Penso però che non fosse altro che l’ingresso
anche perché era terribilmente piccola: poco più grande di una
navicella sayan » una mano sottile venne portata al mento come per aumentare
la concentrazione. Vegeta mosse appena la testa da una parte per allontanare
il più possibile uno sputo « Tzk! Se tu fossi un superiore come
si deve sapresti che le navicelle che utilizzavamo io e i restanti sayan,
Kaharoth escluso, erano di Freezer. Inoltre … » proseguì
guardando malissimo Kaioshin « … Persino uno stupido sarebbe arrivato
a pensare che molto probabilmente, se Babidi sarebbe dovuto passare inosservato,
avrebbe fatto nascondere la navicella spaziale ». Il principe dei sayan
si voltò interamente verso l’individuo dalla pelle violacea e
lo squadrò da capo a piedi mentre sulla testa di Goku sembrò
apparire all’improvviso una lampadina « Magari Babidi aveva sotterrato
la nave! In tal caso si spiegherebbe lo strano ribaltamento della terra ».
Kibith strinse i pugni avvicinandoli appena al petto « MA CERTO! Ecco
perché non avevamo mai trovato alcuna traccia sua, si era nascosto
nel sottosuolo! » voltò il viso verso il suo superiore e quando
gli sguardi di ambedue i personaggi si incontrarono, entrambe le facce si
mossero in un cenno di assenso … « Ma certo! … » esclamò
Kaioshin rapito da una certa euforia « …Così si spiega
tutto! ».
Crillin ruppe la bella atmosfera tra i due mettendo a nudo, ancora una volta,
la limitata inventiva dell’essere dell’aldilà: «
Avete avuto un sacco di anni e non ve ne siete mai accorti … Secondo
me avete cercato molto male … » Kaioshin si voltò verso
il piccoletto con aria risentita ma l’amico di Goku non si fermò
« … E pensare che sarebbe bastato anche solo un metal-detector
… » concluse poi portandosi una mano alla guancia per effettuare
un piccolo grattino.
Gohan sorrideva, sorrideva tanto affiancato dal padre mentre Kaioshin, ancora
una volta, era senza parole mentre una grossa goccia di sudore scendeva dalla
nuca in perfetto segno di vergogna.
******
All’interno della piccola stanza d’infermeria la
cagnara stava prendendo il sopravvento: tutti chiacchieravano con tutti mentre
i poveri dottori, che di tanto in tanto provavano a farmi qualche nuova e
possibilmente utile medicazione, non trovavano spazio e spesse volte si dovevano
scontrare contro una nonna agguerritissima che era pronta ad una battaglia
all’ultima conversazione … anche perché, con me infortunato
e con Goten che mi stava appiccicato per fare qualche sana chiacchiera, la
bionda cercava ripiego o sul povero cyborg (che però la respingeva
continuamente), o su qualche giovane infermiere (rarissimi è dir poco
mentre invece le ragazze pullulavano ma a loro pensava Genio …) ed infine,
come ultima spiaggia, qualche buon uomo vestito di bianco per fare soltanto
qualche parlata amichevole. Il nonno nel frattanto studiava tutti gli apparecchi
ospedalieri e molto probabilmente pensava già a come rivoluzionare
il tutto mentre il minuscolo felino me lo ritrovavo spesso addosso perché
il suo padrone, forse tanto distratto quanto geniale, lasciava che scendesse
dalla spalla tranquillo. La porta che conduceva all’esterno era rimasta
aperta ma per fortuna nessun visitatore fastidioso si presentò, forse
perché non ero un personaggio molto popolare … Il padre di Chichi,
Juma, offriva ai presenti bibite rinfrescanti in attesa che i due inviati
in missione tornassero con i senzu. Sinceramente me ne stavo tranquillo a
pazientare sicuro che Yamcha, affiancato da quell’arrogante figlio,
ci avrebbe impiegato un bel po’ prima di fare ritorno.
Il nonno di Goten porse del succo di arancia al vecchio Genio prima di rivolgersi
alla figliola « Chichi, tu non sai dove sono andati Goku, Gohan e tutti
gli altri vero? » chiese il guerriero in pensione alla mora che, con
aria sempre più severa, impuntava i pugni ai fianchi.
« No, non so dove si siano andati a cacciare! Lo vorrei sapere anch’io
anche perché, se questa volta Goku non mi da una buona spiegazione,
giuro che non gli preparerò più da mangiare! Quello scellerato
mi sentirà … » la donna sibilò vendicativa con i
denti stretti osservando un punto indefinito della stanza chiarissima …
il soggetto del discorso in quell’istante o starnutiva oppure gli fischiavano
le orecchie.
« Chissà perché poi sono volati via tutti così
in fretta … » mormorò Bulma mentre si teneva il mento con
una mano.
Il piccolo Goten saltellò un poco sul materasso facendomi muovere con
esso mentre alzava una mano in avanti, in direzione della porta, in segno
di saluto « Ciao Videl! ». Voltai lo sguardo verso destra e vidi
la ragazza, ancora incorporata alla stampella di legno, che si sorreggeva
un po’ a stento per colpa di un leggero fiatone dovuto forse ad una
corsa. La ragazza dagli occhi azzurri si avvicinò un poco e mosse la
testa per osservarmi interamente da capo a piedi per fermarsi poi all’altezza
del mio viso « Ho visto quello che è successo da una stanza privata
dello stabile … Mi dispiace molto » Goten incrociò le braccia
indispettito dal fatto di non essere stato ricambiato del saluto.
Sorrisi tranquillo come se non mi fosse accaduto nulla « Tranquilla,
sto bene ». Alzai un poco la gamba destra e con essa colpii con leggerezza
la schiena del piccolo Son obbligandolo ad osservarmi. Goten mi osservò
un po’ accigliato ma poi, quando mi vide alzare le sopracciglia per
dirgli “Non prendertela dai”, tornò a sorridere sotto lo
sguardo serio della madre.
Videl si portò una mano al petto ed assottigliò gli occhi mostrandosi
veramente in pensiero per la brutta piega che gli eventi stavano prendendo
« Ho visto anche Gohan e gli altri che sono volati via … Dove
sono andati? ». Mamma scosse la testa intromettendosi nel dialogo «
Non lo sappiamo, non lo hanno detto a nessuno ». La ragazza mi guardò
ma scossi la testa per anticipare la sua possibile domanda.
« Gohan se la caverà se è questo che vuoi sentirti dire
» disse spiccia Chichi attirando su di se le attenzioni della figlia
di Mr. Satan che, appena finite di udire quelle parole, divenne rossa in volto
ricordando un bel pomodoro. In quell’istante, notando quegli occhi chiari
e sognanti, compresi che Videl si era persa in un mondo tutto suo, fatto di
sogni romantici nel quale Gohan era il solo ed unico principe azzurro …
Rimasi sollevato da quella piccola scoperta.
******
Lontano dalla città, annegati in mezzo al verde della
natura, due personaggi, uno più adulto dell’altro, sfrecciavano
ad una velocità moderata nel cielo azzurro tagliando le bianche nuvole.
L’uomo, vestito di uno squallido abito e dal discutibile gusto visto
che era di un giallo osceno, stava dinanzi al piccolo Light che, con una buona
maestria, pilotava il piccolo mezzo di trasporto dotato di quei propulsori
posteriori che emanavano un piccolo fumino grigiastro che firmava quel piccolo
ritratto naturale.
Yamcha si voltò indietro continuando a volare a retro marcia. Osservò
il proprio figlio di otto anni, con quegli occhiali rossi da aviatore, occhialoni
che molti anni prima la sua Bulma utilizzava per una qualche avventura alla
ricerca delle sfere del drago a cavalcioni, pure lei, su di una motoretta.
Spalancò poi gli occhi quando rivide una piccola scena che si era ripetuta
già parecchie volte da dieci minuti a quella parte: il ragazzino pilotava
il suo mezzo serio e diligente quando ad un tratto, improvvisamente, i piccoli
propulsori si spensero facendo fermare il velivolo e facendolo scendere velocemente
di quota. Light, determinato come non mai (qualità di certo non ereditata
dal padre ma forse più dalla mamma), non perdeva la calma intrinseca
in se stesso e provvedeva a risolvere la situazione: con estrema rapidità
spegneva qualsiasi dispositivo che poteva essere ancora in funzione, rigirò
la chiave nel congegno di accensione una, due, tre volte … Tante quante
ne necessitavano per fare riaccendere i motori e per fare ridecollare il mezzo,
riportandolo a fianco del padre.
Gli occhi scuri paterni si socchiusero un poco « Non penso che sia molto
sicuro quel trabiccolo … » proferì Yamcha al piccolo che
però non lo guardava nemmeno in volto.
Lo sguardo accigliato mirava soltanto davanti a sé « Bada a come
parli, ci ho messo un sacco di tempo per metterlo in piedi! ».
« Ma come siamo scontrosi … » bofonchiò l’uomo
rimettendosi dritto con il corpo intero « … Alla fine però
ti devo fare i miei complimenti: mettere su un lavoretto del genere alla tua
età, sei sorprendente! Chi lo avrebbe mai detto, io non me lo aspettavo!
». La bocca si piegò in un sorriso che però non venne
affatto corrisposto, anzi … « Umpf, sì, certo, come no
» fu la risposta rapida e lapidaria del piccolo bambino che aveva tutte
le intenzioni di far morire lì il discorso. Tentativo non riuscito:
« Ma quando lo hai costruito? Non mi ero mai accorto del fatto che lo
stessi realizzando … ».
« E’ molto semplice … » cominciò il piccolo
mantenendo la sua serietà spiazzante « … Eri sempre in
dolce compagnia, per questo non te ne sei mai accorto ».
Yamcha abbassò lo sguardo in direzione della terra, osservò
lontano un poco scosso da quella freddezza, come se al figlio non gliene fosse
mai importato nulla di lui e di ciò che faceva alla propria famiglia.
Un piccolo paesello costituito da delle piccolissime
abitazioni dalla forma classica a cupola venne oltrepassato in assoluto silenzio
mentre un grande stormo di uccelli, in cerca di un luogo carico di cibo, si
muoveva nell'aria circondando i due ometti. Quel silenzio, divenuto forse
troppo pesante da sostenere, venne nuovamente interrotto dal personaggio vestito
di giallo che, voltandosi verso il figlio non riuscì a far nascere
sul viso un’espressione del tutto serena « Hei, è da un
po’ che non fa più scherzi quel macinino … » dichiarò
Yamcha notando che da un po’ il mezzo non si spegneva più «
… Chissà, cos’era che non andava? ».
Light voltò improvvisamente il viso verso sinistra, in direzione del
padre, e dopo aver sollevato gli occhiali da aviatore con l’ausilio
di una mano fulminò con gli occhi il diretto interessato « Zitto!
Se parli troppo presto attirerai la sfortuna! … » brontolò
spiccio mostrando anche un pugno ben serrato. Si risistemò sul seggiolino
in pelle pregando che le parole del vecchio non esaudissero quel malaugurato
presagio ripoggiando poi gli occhiali al loro posto « Penso che il problema
sia a dovuto alla mala calibrazione dei composti ».
Yamcha strabuzzò gli occhi confuso « Ovvero? ».
Il bimbo sbuffò capendo che aveva a che fare con uno un po’ corto
di comprendonio « Per fare una giusta miscela è necessario unire
più composti alla medesima quantità. Se anche uno solo degli
elementi soverchia gli altri si corre il rischio di rendere questo strano
combustibile inadatto ed anzi, dannoso per il veicolo. Chiaro? ».
L’uomo annuì poco convinto ma lo istigò a proseguire «
E come mai non ti è venuta perfetta? ».
Light osservò davanti a se non riuscendo ancora a scorgere il famoso
obelisco di Karin « Per realizzare un combustibile adatto ai mezzi come
questo bisogna utilizzare dei macchinari precisi che a casa non c’erano.
Volevo comunque provare da solo quindi ho tentato artigianalmente utilizzando
i vari utensili per lo studio della chimica ma nonostante gli sforzi il risultato
non è poi così vicino all’ottimale come pensavo …
» assottigliò gli occhi avendo bene in mente come proseguire
la sua parlantina « … In ogni caso è risaputo che non esiste
nulla di perfetto a questo Mondo: nessun essere è privo di difetti
così come anche un singolo oggetto, come ad esempio una comune sbarra
di ferro, questa non è composta da soltanto quel metallo ma anche di
tanti altri, anche se in proporzioni millesimali ».
Yamcha non si trovò d’accordo ed incrociò le braccia al
petto « Cell era l’essere perfetto, te ne avevo parlato no? ».
« Mi ricordo di quella storia ma Cell non era affatto un ‘essere
perfetto: se lo fosse stato per davvero a quest’ora saremmo tutti noi
all’altro mondo e non viceversa. Da quanto ne so, Cell peccava di superbia
e già per questo non era da considerarsi completo … » le
nuvole si infrangevano al passaggio dei due e li lasciava passare senza freni
« … Niente è perfetto, se due elementi vengono mescolati
assieme uno dei due, anche se questa sottomissione non sarà evidente,
soccomberà un poco sotto l’altro. Le percentuali non saranno
mai identiche, qualunque mezzo e strumenti si vadano ad utilizzare ».
L’uomo venne zittito.
Passarono altri minuti ma la strana torre che si doveva andare a perdere nelle
nuvole non si vedeva.
Un forte ringhio si udì fuoriuscire dalle piccole labbra. Light strinse
improvvisamente i freni del mezzo ed inchiodò nel bel mezzo del cielo
facendo impennare la motoretta. Yamcha, appena udì il calo di potenza
dei propulsori, si fermò anch’egli chiedendo spiegazioni «
Light, ma che cosa … ».
Il bambino girò il veicolo indirizzandolo nella direzione dalla quale
era venuto « Pensavo che ci volesse poco per incontrare questo “Karin”
ed invece … Mi sono scocciato, me ne torno a casa ». L’uomo
strabuzzò gli occhi allibito « Ma non puoi tornare a casa, non
da solo! Può essere pericoloso! ».
« BASTA! … » urlò Light con una rabbia trattenuta
forse per troppo tempo « Non è possibile che vi preoccupiate
per me soltanto quando non ce né motivo! Me ne vado! ».
Il motore rombò e il bambino si allontanò lasciando il padre
alle spalle che, nonostante lo avrebbe potuto riagguantare con un soffio di
Iesolo, lo lasciò andare schiacciato dalle sue parole.
Chi non muore si rivede e infatti ... Come da appuntamento
eccomi quà, non ho dimenticato i miei doveri e quindi tra poco leggerete
il nuovo capitolo che ho scritto ma prima ecco le risp alle rece che sono giunte,
sono solo tre, ci metterò poco:
Vegeta4ever: Per quanto riguarda
il discorso spero che tu abbia capito che non sono affatto arrabiata o altro,
so bene che c'è altro da fare e che non sempre si è dell'umore
adatto per fare l'una o l'altra cosa quindi mettiti tranquilla che rimarrai
sempre la mia pazza n°1 XD Baci ragazza!
Pepesale: Light è un piccolo
genietto, visto che è figlio di Bulma ha preso da lei l'intelligenza
anche perché, se avessi realizzato un monello tonto e sciocco come il
padre, non sarebbe stato interessante ed anzi, sarebbe apparso quasi come scontato.
Diciamocelo, se ad uno dici "A Yamcha è nato un figlio" quello
di risponde che è un somaro come il padre ed è quì che
sbaglia: nessuno nasce stupido, sono gli oggetti e le persone che lo circondano
a farlo diventare o meno e in tal caso il piccolo Light, avendo dei genitori
scellerati, si è deciso di muoversi per conto proprio. Spero che anche
questo capitolo ti piaccia, bacio
Angelo Azzurro: Il calo di lettori
è evidente, non c'è che dire, ma non amo piangermi addosso e pertanto
persisto nella scrittura del mio lavoro e alla fine di questo, se qualcuno avrà
voglia di recuperare i capitoli persi, saprà dove trovarlo. Altro poi
non posso fare ^^". Per Light, sì, ho un disegno ben preciso (e
non solo quello fatto a mano s'intende XD) e la sua intelligenza è inerente
a questa immagine di lui (ricordiamoci che è figlio di Bulma, qualcosa
doveva pur ereditarlo, no?). Per il fortunato da essere manipolato non mi sbottono
e ti chiedo ti attendere un pochino. Bacioni ragazza!
Fine. Inutile dire che mi piacerebbe ricevere qualche commento in più
ma se siete occupati in faccende più importanti vi lascio fare perché
è giusto così. In ogni caso ci rivediamo venerdì prossimo,
non mancate, mi raccomando!
Baci scImMIA
CAPITOLO 78
- NELLA BASE DI BABIDI -
« Quì attorno ci dev'essere la base di Babidi, ci conviene iniziare
a cercare .. » Piccolo si avvicinò a Crillin e gli chiese di porgergli
il contenitore dell'energia rubata a Trunks che ben presto ricevette «
... Oppure ... » proseguì alzando la strana ampolla « ...
Potremmo riconsegnare questo oggetto a questo quà e spedirlo dal nostro
nemico lasciandolo tranquillo mentre lo seguiamo senza dargli fastidio ».
Il namecciano rimase in silenzio mentre con occhio critico tentava di leggere
il viso di ogni individuo presente rimanendo poi fisso sull'essere superiore
che aveva la pelle d'oca solo all'idea di mettere in pratica quel piano al di
sopra delle righe.
Kaioshin sbottò fuori di se dalla rabbia « NO! Non possiamo farlo
andare e permettergli di accumulare l'energia presa a Trunks a quella già
raccolta! Che piano assurdo, invece di dire queste bestialità dovremmo
cercare la base di Babidi e smetterla di perdere tempo prezioso! » il
superiore agitò talmente tanto le braccia durante il suo discorso che
chiunque percepì la sua agitazione anche se non tutti la pensavano alla
stessa maniera: Goku posò le mani ai fianchi e piegò un poco la
testa da una parte e sospirò un poco « Suvvia Kaioshin, non abbiamo
molte scelte. Ci potremmo impiegare troppo tempo per cercare la base e nel frattempo
Babidi potrebbe mandare sull'intero pianeta talmente tanti scagnozzi per raccogliere
altra energia ... Se spediamo Yamu dal suo padrone eviteremmo un sacco di problemi
» il Son però non riuscì a zittire il superiore che continuò
a dire la sua senza essere preso in considerazione.
Vegeta si avvicinò al namecciano e con un cenno della testa indicò
il tirapiedi del mago di nome Yamu che ancora boccheggiava all'interno della
dura roccia, strinse maggiormente le braccia attorno al petto e si pronunciò
con aria grave e profonda « Dagli quel coso e finiamola con questa storia
». Piccolo alzò la mano con la quale teneva lo strano contenitore
e facendo roteare il braccio in avanti lanciò l'oggetto chiaro spedendolo
diritto nel grembo di Yamu provocandogli un improvviso dolore all'altezza dello
stomaco. Gli occhi di Kaioshin si sbarrarono vedendo quello spettacolo «
PAZZI! Che cosa avete fatto!!! ».
Il superiore scattò in direzione dell'uomo dal viso pallido ma Son Goku,
con un'abile presa, interruppe la sua corsa afferrando con forza la sua spalla
sinistra « Andiamo Kaioshin, non abbiamo molte alternative. Dobbiamo fare
forzatamente così ». L'uomo vestito di arancione lasciò
la presa divenendo per un attimo serio e lasciando che i pugni chiusi rimanessero
vicino alle gambe leggermente divaricate « E la cosa migliore, mi creda
» dopo un attimo di silenzio voltò lo sguardo verso il figlio ed
accennò con il viso acconsentendo anch'egli al piano di Piccolo. Il namecciano
si voltò verso Yamu e gli parlò chiaro: « Hei, tu! Prendi
la tua roba e vai da Babidi. Sbrigati! ». Il diretto interessato rabbrividì
un poco ma non si mosse da dove si trovava. Impresse sul proprio volto una maschera
di rabbia alla quale ben presto diede voce: « Se mi presento a Babidi
con voi appresso mi ucciderà senza pensarci due volte invece di premiarmi
per l'energia raccolta! ».
« Razza di sciocco! ... » sibilò il principe dei sayan con
la voce rauca dall'irritazione appena accresciuta da quella stupida affermazione
« ... Ma cosa credi, rimarremo a distanza e non ci faremo individuare
» proferì poi per dare compimento alla propria frase.
Yamu si staccò a fatica dal supporto minerale ed iniziò a svolazzare
a mezz'aria lasciando che i pochi sassolini che erano incastrati al suo abito
cadessero andandosi poi ad infrangere contro il suolo erboso. Strinse con entrambe
le mani lo strano contenitore e se lo poggiò al petto come se avesse
più valore addirittura della propria vita, cosa che era per davvero.
Osservò a bocca aperta, senza parole, il gruppo di guerrieri ma poi,
non notando su di essi alcun cenno di minaccia, si allontanò con calma
perché le sue energie non gli permettevano di meglio.
Gohan voltò lo sguardo verso il nemico e lo vide scomparire oltre le
montagne e rimase a fissare quel punto non staccandovi gli occhi. Si voltò
verso Goku e dopo un segno d'assenso, l'intero gruppo, iniziò a muoversi
in direzione delle medesime montagne lasciando alle loro spalle i prati verdeggianti.
******
Trascorse svariato tempo prima che i senzu arrivassero
nel luogo in cui Trunks era trattenuto con la forza poiché ancora a corto
di energie. Yamcha, dopo aver effettuato una rapida discesa, posò i piedi
a terra in vicinanza al piccolo porticato sotto il quale stava l'infermeria
e gli altri amici che attendevano il suo ritorno. Estrasse il piccolo sacchetto
di tela dalla tasca della giacca gialla e dopo averlo osservato con piglio serio
si incamminò verso la stanza interessata sotto la silenziosa osservazione
di 17 che, in un angolo tranquillo, teneva ancora in braccio una piccola Marron
che iniziava ad appisolarsi. L'uomo varcò la soglia dell'edificio andandosi
a fermare poi davanti a Bulma che, con un'intraprendenza già vista altre
volte, si fermò con decisone davanti all'ormai ex-marito e con arroganza
gli strappò via di mano il piccolo sacchetto « Ma bravo, finalmente
sei arrivato! » esclamò l'azzurra facendo irritare un poco il giovane
uomo dalla vestita stramba.
« Ci ho messo il tempo che ci voleva » replicò Yamcha per
riscattarsi anche se oramai Bulma era già voltata in direzione di Trunks
per somministrargli la strana medicina. La donna dai capelli azzurri diede il
piccolo fagiolino al sayan, posandoglielo su di una mano ed attendendo che questi
lo mangiasse per poi inghiottire il tutto dopo una rapida masticata. Il glicine,
dopo una frazione di secondo, era già nel pieno delle forze: si sedette
composto sul letto e notò che la grande ferita sul fianco era completamente
scomparsa senza lasciare la benché minima traccia di se. Goten si mise
in piedi sul materasso ricoperto dalle bianche lenzuola iniziando a saltellare
tutt’attorno a Trunks come una piccola scimmietta scatenando nella maggior
parte degli spettatori una certa ilarità mentre la povera Chichi, assolutamente
insoddisfatta di quella scarsa disciplina in pubblico, espresse tutto il suo
disappunto con un bel pugno secco sulla testa del secondogenito quando questi
si mise a saltellare proprio nei suoi pressi. Il moccioso, dopo essere precipitato
rovinosamente a terra, mormorò un dolorante “Hai” mentre
si massaggiava con entrambe le mani il grosso bernoccolo che di lì a
poco sarebbe apparso sulla nuca capelluta. Una forte risata aleggiò nell’aria
mentre la mamma di Goten iniziava a lamentarsi di quanto poco il padre l’avesse
aiutata con l’educazione dei figli e di quanto, nonostante i suoi mastodontici
sforzi sul raddrizzamento della loro indole guerriera e in parte pasticciona,
continuassero a tendere verso la figura paterna.
Bulma posò le mani ai fianchi mentre proseguiva ad osservare il figlio
del suo migliore amico a cui somigliava incredibilmente. Smise però di
sorridere ricordandosi di un altro soggetto che non aveva intravisto pocanzi,
forse per colpa di mera disattenzione nei suoi riguardi. Si voltò indietro
verso Yamcha e lo guardò dritto negli occhi « Dov’è
Light? ».
Il moro rimase silenzioso mentre con un certa freddezza nei movimenti si disfaceva
dell’orribile giacca che gli stava arrecando un certo caldo. Piegò
l’indumento un paio di volte e se lo mise sotto al braccio scoperto e
muscoloso sinistro mentre Bulma, con già una vena gonfia più della
norma, ripeteva la sua domanda con un leggero isterismo già ben udibile
« Yamcha … » disse con aria grave, come se stesse parlando
ad un lattante che gli ha appena rubato l’ultimo biscotto « …
Dov’è Light? ».
L’uomo sospirò divenendo serio e molto scuro in volto. Gli ci vollero
alcuni secondi per trovare quelle parole che, in tutti i casi, lo avrebbero
messo spalle al muro « Si è allontanato e adesso sta andando a
casa ».
La piccola vena descritta in precedenza sembrò scoppiare … «
CHE COSA?! … » la voce gracchiate riecheggiò nella stanza
come un tuono attirando l’attenzione di tutti e facendo accapponare il
pelo di altri « … Perché lo hai lasciato andare da solo?!
Potrebbe essere pericoloso! » aggiunse poi mantenendo la sua irritazione.
Yamcha voltò lo guardo vedendo vari espressioni distinte su ciascun volto:
quella incuriosita di Chichi, quella apparentemente sorridente di Bunny, quelle
esterrefatte di Trunks, Goten e Videl, quella tranquilla del cognato e invece
quella severa di Muten …
L’uomo abbassò gli occhi scuri in direzione della moglie minuta
e parlò piano lasciando che la sua richiesta gli fuoriuscisse come una
supplica « Andiamo fuori a parlarne ». Bulma strabuzzò gli
occhi ma acconsentì con un cenno di testa seguendo poi Yamcha all’esterno
dell’edificio fermandosi poi abbastanza lontano dai suoi amici di modo
che non potessero sentire i loro discorsi.
Entrambi si voltarono indietro notando che il grande gruppo all’interno
dell’infermeria era uscito dietro ad un glicine scalpitante e i due, credendo
di non essere tenuti sott’occhio da alcuno, iniziarono a conversare: Yamcha
sospirò ancora « Light non mi ha più voluto seguire ma dopo
che gli ho detto che sarebbe stato pericoloso allontanarsi da solo è
stato ancora più irremovibile ». La donna assottigliò le
palpebre « Spiegati meglio ».
Yamcha srotolò la giacca appallottolata e dopo averla smossa un po’
la fece adagiare sulla spalla destra continuando però a tenerla stretta
con una mano in modo che non potesse cadere « Mi ha detto che dobbiamo
smetterla di preoccuparci di lui soltanto quando non ce né affatto bisogno
… » Yamcha non riuscì a tenere gli occhi alti « …
Lo ha detto con così tanta rabbia che non mi è sembrato giusto
forzarlo a rimanere … » il braccio che teneva la giacca trascinò
a terra l’indumento sottolineando lo scombussolio che aleggiava nell’animo
del padre « … Mi sono visto come un essere riprovevole, una persona
che non è riuscita a portare a termine nemmeno una cosa che si era prefissata
con la continua speranza che prima o poi tutto si sarebbe riaggiustato nel migliore
dei modi … » Bulma lo osservava silente, con il volto velato di
una leggera malinconia mentre il vecchio compagno, con gli occhi ormai lucidi,
alzava il suo sguardo al cielo limpido « … Ti ricordi Bulma? Di
quando ci incontrammo la primissima volta e di quanto poco dopo ci sentivamo
talmente legati che secondo noi niente e nessuno sarebbe riuscito a separarci?
».
La donna annuì ricordando i tempi addietro nei quali i due, accompagnati
da Goku, Olong e Pual, avevano affrontato tante peripezie. La primissima poi,
quella conto lo strano Pilaf, aveva decretato la nascita della coppia focosa,
carica e frizzante ma che oramai, vicina a quel palazzo anch’esso carico
di altri ricordi, si apprestava a sbriciolarsi miseramente.
Yamcha, serio come non mai, proseguì con voce grave « Sognavo tutt’altro:
una bella famiglia alla quale sarei riuscito a dare tutto me stesso pur di renderla
felice e invece ho fatto soltanto un sacco di casino. Tu ovviamente hai reagito
nel modo più plausibile però entrambi non ci siamo accorti che
abbiamo trascinato Light, che non aveva nessunissima colpa, nei nostri giochi
facendolo affogare ». L’ultima espressione fece raggelare Bulma
che si trovò costretta a posare una mano sul petto nel tentativo di fermare
un battito di troppo del cuore. Gli occhi azzurri si alzarono non andando ad
incrociare quelli mori che erano ancora alzati verso l’alto « Io
credevo che mi odiasse … ».
Yamcha lasciò che una piccola lacrima fuggitiva rimanesse ferma all’angolo
dell’occhio a riflettere la luce del sole « Riesci a sentire pure
tu i discorsi poco materni che fai? … » sospirò chiudendo
le palpebre e lasciando che la goccia cadesse a terra « … Ma non
sono da meno. Mi sono finalmente accorto di quanto lui, ai nostri occhi, non
fosse nemmeno un legante alla nostra relazione: entrambi lo abbiamo trascurato
e quindi è cresciuto da solo. Non ricordo nemmeno il giorno in cui ha
smesso di trattarmi come un padre dal gran che è addietro … ».
Bulma piegò la testa a lato, nascondendola dalla vista degli amici che
continuavano ad osservare ignari di cosa i due si stessero dicendo. La donna
non nascose un certo dispiacere in quel discorso che, molto probabilmente, avrebbero
dovuto fare diversi anni prima e non in quel momento « Adesso però
sarebbe sciocco ricorrere ai ripari, non credi? » domandò con voce
fioca facendosi appena udire dall’interessato che ci mise un poco a risponderle
con voce altrettanto bassa « Si arrabbierebbe soltanto e si sentirebbe
ancor più preso in giro. Non possiamo riaggiustare tutto, non adesso
che non c’è nulla da poter riparare tutto quello che è stato.
Light non può essere un mero collante … ». I due fecero incontrare
i loro sguardi e vedendo negli occhi dell’altro le medesime sensazioni
provate, cercarono di rimettersi diritti con i corpi e ad assumere un atteggiamento
serio e meno da frignoni quali si presentavano. Bulma incrociò le braccia
al petto « Quando ci separeremo per lui non cambierà nulla, sia
con l’uno che non l’altro non sarà felice » dichiarò
con occhi velati dall’acqua salata. Lui le poggiò una mano sulla
spalla cercando di essere meno sciocco possibile però, ritenendosi anche
in quel momento come tale, scrollò la testa da una parte all’altra
cercando di recuperare un certo contegno « Forse e meglio parlarne con
calma quando tutta questa situazione si sarà risolta … »
iniziò prima di staccarsi e voltarsi verso gli altri « …
Ora è meglio andare » decantò poi sfoggiando un largo sorriso
che mascherò completamente il grigiore precedente.
Il piccolo Goten saltellò un poco intorno
al sayan che poco prima era costretto a letto iniziando a divenire, per certi
aspetti, alquanto seccante tanté che Chichi, dopo essersi stancata di
richiami su richiami per ristabilire un minimo di tranquillità, dovette
ricorrere suo malgrado alla carta del ricatto che consisteva ad alcuni pasti
saltati se il secondogenito non la smetteva di fare brusio. Immediatamente,
e stranamente, calò un silenzio perfetto … Chichi sapeva sempre
come prendere i bambini.
I due soggetti che fino a poco prima erano rimasti alla distanza si avvicinarono
silenziosi ma poi, capendo che di lì a poco Trunks sarebbe partito per
raggiungere il padre e gli amici, si interessarono alle conversazioni in corso
rendendosi anche in qualche modo partecipi con cenni di capo o soltanto inutili
“Sì, ma certo” che ovviamente non davano sapore al tutto.
« Beh, io adesso vado così magari inizierò a capire qualcosa
su questa faccenda » disse il giovane sayan mentre si sfregava le mani,
ansioso di scoprire cosa il destino gli avesse preparato per quella nuova avventura.
Lo stesso bambino che fino a poco prima aveva fatto confusione e poi silenzio
zampettò con frenesia attorno a Trunks afferrando con entrambe le mani
i pantaloni verdi della divisa da combattimento e tirandoli un poco verso di
se attirando le attenzioni di molti tra cui anche quella del glicine che, sentendo
l’intruso accollato come se avesse appiccicato i piccoli palmi con del
super-collante, abbassò lo sguardo andando ad incontrare gli occhi scurissimi
di Goten che facevano da soggetti in quel piccolo quadretto mesto che era il
suo faccino buffo.
« Portami con te! » urlò poi il bimbo con un tono un poco
isterico attirando immediatamente su di sé uno sguardo allibito da parte
di Trunks mentre un’occhiata assassina da parte della madre che, se fosse
stata in grado, avrebbe strozzato all’istante il figlio utilizzando soltanto
la forza del suo sguardo.
Il ragazzo gesticolò un po’ staccando il piccolo amico da sé
« Ma Goten, potrebbe essere davvero pericoloso, non mi posso permettermi
di metterti in pericolo … » proferì poi osservando serio
il monello che invece teneva la bocca arricciata in una smorfia di disappunto.
« Ti preeeego … Sarò buonissimo, lo giuro! » Goten
pigolò portando la mano destra aperta a fianco del viso come segno di
promessa mentre con gli occhietti umidi cercava di convincere l’amicone
che però, combattuto e oltremodo braccato da sguardi contrastanti –
quello languido di Goten e quello enormemente irritato di Chichi -, non sapeva
che dire e fare perché, in ogni caso, sarebbe stato attaccato da uno
dei due.
Trunks stava per parlare ma il piccino lo anticipò aggrappandosi all’abito
cinese della mamma tirando verso il basso la donna ormai un po’ in là
con gli anni che, costretta a piegare la schiena per non strappare l’abito,
mugolò sentendo un dolorino lungo la schiena. Goten però non la
stette ad ascoltare ed iniziò a sgnolare insistentemente: « Mammina,
io voglio andare con Trunks! Per favore mamma … ».
Chichi negò con la testa energicamente « No, no signorino. Tu non
vai da nessuna parte ».
Goten iniziò a saltellare aumentando i dolori lungo la spina dorsale
della madamigella e quindi arrecandole maggiore in sopportazione « …
Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai … » il “dai” venne
ripetuto talmente tante volte che sarebbe inutile perdere tutto il tempo necessario
per elencarli tutti quindi accontentatevi dell’idea. Chichi d’altro
canto durò ben poco a quello strazio: si rizzò rapidissima in
piedi infischiandosene della propria schiena e scatenò tutto il suo disappunto
riguardo a quella idea balzana « HO DETTO NO!! ».
Il bimbo si staccò dal vestito spaventato e corse dietro al ragazzo dai
capelli lilla come se questi fosse stato in grado di proteggerlo dalla furia
in gonnella. Trunks girò il tronco osservando con occhio sereno l’amichetto
« Goten, forse è meglio che dai ascolto a tua mamma. Questa storia
non è mica uno scherzo ».
Il moretto alzò gli occhietti verso l’alto incrociando l’azzurro
dell’altro sayan prima di sporgersi un poco oltre alla gamba dietro la
quale era nascosto per riosservare la mamma che pareva, ma era anche, livida
dal nervosismo.
« Ma io vorrei venire con te … » un mugolio triste e sottomesso
venne proferito in mezzo a quei grandi dando vita a ad un generale stato di
compassione nei confronti del figlio di Goku.
« Io non so proprio Goten, però … » Trunks voltò
gli occhi verso la donna impettita e poi, scostando appena il frugoletto ormai
grande, fece i pochi passi che servivano a raggiungere la donna utilizzando
una flemma particolare, una lentezza che Bulma riconobbe all’istante poiché
vista e rivista talmente tante volte moltissimi anni prima su di un inquilino
che gironzolava per casa sua. Il glicine, con petto gonfio senza però
volere apparire minimamente spaccone, si fermò dinanzi alla donna. Fece
roteare un poco gli occhi osservando attorno prima di fissare Chichi mentre
incrociava le dita delle mani tra loro « Non voglio che Goten corra dei
pericoli inutili però non voglio nemmeno lasciarlo qui così »
mormorò il giovane un po’ sottotono.
Chichi alzò un sopracciglio mentre l’altro rimaneva abbassato in
puro segno di irritazione « E con questo cosa vorresti dire?! ».
Trunks si trovò spiazzato ed iniziò a giocherellare con le mani
come un bimbo dell’asilo mentre dei timidi risolini riecheggiarono nei
dintorni « Ecco, non voglio dire che qui non starebbe bene però
forse sarebbe meglio che lo portassi con me, così aumenterebbe d’esperienza
e comunque, se la cosa dovesse diventare troppo pericolosa, lo spedirò
immediatamente indietro, promesso » farfugliò il ragazzo dinanzi
ad una signora alquanto sconvolta affiancata da amici e parenti altrettanto
esterrefatti. Il bambino si avvicinò alla mamma con aria supplichevole
« Ti prego mamma, farò il bravo e appena la situazione diventerà
brutta tornerò qui … per favore … ».
Chichi rimase severa e non proferì parola, si allontanò lasciando
senza parole i presenti che attendevano una sentenza riguardo a quella proposta
azzardata. La donna grugnì « Fate come vi pare … »
sibilò a denti stretti prima di voltarsi e scrutare autorevole il giovane
ragazzo dagli occhi azzurri « … Ma sappi Trunks che qualunque cosa
accadrà al mio bambino ti terrò completamente responsabile ».
Il sayan annuì fortemente sentendo sulle sue spalle una grande, improvvisa
e pesante responsabilità che però era pronto a sostenere.
La mamma dai capelli scuri vi avvicinò al proprio bambino e piegò
le ginocchia fermandosi alla sua altezza, mutò espressione divenendo
sorridente ed anche compassionevole, guardò negli occhi il suo piccolo
ometto che si gonfiava di orgoglio ed anch’ella si sentì piena
di dignità « Fai attenzione, mi raccomando ».
Il piccolo annuì deciso dopodiché corse a fianco del glicine che
era pronto per partire in volo. Ci furono gli ultimi saluti dopodiché
si alzarono in cielo, sospinti da una piccola forza.
******
L’uomo dalla pelle chiara iniziò
a discendere quando un largo pezzo di terra iniziò ad intravedersi tra
delle alte montagne rocciose nel bel mezzo del niente. I guerrieri intenti nell’inseguimento,
appena videro le mosse di Yamu variare secondo lo standard intravisto negli
ultimi minuti, discesero in anticipo di quota nella vicinanza della vetta di
una bassa montagna arrampicandosi poi fino alla cima con l’aura completamente
azzerata per evitare che chicchessia, in grado di individuare delle auree estranee,
li vedesse prima del tempo scatenando anche situazioni disdicevoli che avrebbero
compromesso la situazione, che secondo Kaioshin, era già critica allo
stato puro. Il largo gruppo si arrampicò sulle rocce arrivando fino alla
vetta spoglia e si nascosero silenziosi osservando con piglio severo Yamu che,
dopo essere atterrato a terra, si indirizzava verso lo sconosciuto che era al
di fuori dell’astronave spaziale così come il superiore aveva percepito
nella visione del senno. Lo sconosciuto, dopo avere ascoltato alcune parole
dello scagnozzo di Babidi, fece cenno all’altro di non muoversi da dov’era
e, senza aggiungere altro, entrò nel piccolo ambiente scomparendo alla
vista dei restanti.
Crillin allungò il collo in direzione della nave per vedere meglio «
Hei, è sparito! » mormorò quando l’essere vestito
di scuro non fu più visibile. Kaioshin, sempre affiancato dal fedele
Kibith, osservava risentito il volgersi degli eventi e arrovellava le meningi
per cogliere i pro e i contro di quella situazione spinosa « Sicuramente
sarà andato ad avvertite Babidi dell’arrivo di Yamu. Sicuramente
è così … » l’ometto dalla pelle violacea sospirò
sconsolato « … Spero che questa situazione non ci crei più
danni di quelli previsti ».
Piccolo sorrise sornione osservando con occhi socchiusi il superiore «
Ovvero? ».
Kaioshin non colse l’ironia e rispose come se quella del precedente Dio
della Terra fosse stata una domanda seria « Molti, moltissimi ».
Il portello della nave, accompagnato da un rollio fastidioso, si alzò
facendo comparire nuovamente l’apertura. Dopo lunghi attimi la figura
dell’estraneo comparve nuovamente all’esterno ma, dopo di esso,
altri due figuri dall’aspetto fisico completamente differente l’uno
dall’altro, fecero la loro comparsa con aria altezzosa attirando le attenzioni
dei guerrieri: il primo era di minuta statura, dal brutto spetto composto da
una pelle di un colore smorto tutt’altro che piacente, due enormi occhi
verdi e uno strano muso da felino mentre il suo abbigliamento variegato era
formato da un grande mantello arancione ed una larga tuta azzurra che camuffava
soltanto in parte il suo aspetto da mero mingherlino; il secondo tale era invece
di tutt’altra immagine: era alto, possente, la sua pelle rosso fuoco lo
rendeva maggiormente temibile e la sua aria da demone dava un tocco di malefico
al suo aspetto che però, affiancato all’abito celeste e bianco,
non perdeva affatto il suo smalto demoniaco.
« Ho, no! Quello è Darbula! » urlò Kaioshin in preda
ad un improvviso attacco di panico scatenando negli compagni una leggera sorpresa
che però venne scemata quando l’intero gruppo si accorse che l’aura
di questo nuovo individuo era al pari di quella di Cell che, in qualche modo
il gruppo intero, era riuscito a sconfiggere parecchi anni prima.
Goku non disse nulla riguardo al soggetto demoniaco ma scrutò incuriosito
il piccoletto che lo precedeva « Allora quello dev’essere il mago
Babidi se quello grosso è Darbula mentre l’altro sconosciuto non
era altro che l’ennesimo scagnozzo del fattucchiere. Giusto? ».
« Infatti … » iniziò il superiore « … Ma
con Darbula la situazione si complica ragazzi, per noi sarà pressoché
impossibile fermare il mago con lui sotto il suo controllo! ». Crillin
sbuffò capendo che se qualcuno non avesse dato corda a quel soggetto
non sarebbe mai finita la storia sul quel fantomatico individuo « Heh
… E chi sarebbe questo Darbula? ».
Kaioshin deglutì mentre proseguiva ad osservare la scena che gli si presentava
davanti: Yamu con referenza donava la strana ampolla al mago Babidi che iniziò
a scrutare con aria avida e arcigna « Babidi è un malvagio con
pochi pari e i suoi poteri sono immensi, superiori a quello che immaginavo se
è riuscito a soggiogare al suo volere Darbula, il signore del Regno delle
Tenebre ».
Gohan strabuzzò un poco gli occhi « Il regno delle tenebre?! Non
ne ho mai sentito parlare ».
Il superiore proseguì « Oltre a questo in cui vivete voi esiste
un altro universo parallelo chiamato Regno delle Tenebre e Darbula è
il guerriero più forte e valoroso di quella dimensione. Siamo nei guai,
oh, guai grossi! ».
Il mago Babidi sorrise furbastro mentre con
le lunghe dita ossute accarezzava lo strano contenitore bianco con sopra la
“M” nera. Darbula abbozzava un sorriso poiché contento di
vedere il proprio padrone di buon umore, sicuro che presto i suoi desideri si
sarebbero presto realizzati creando il mondo perfetto. Il mago alzò gli
occhiacci in direzione di Yamu che silenzioso e rigido come un pezzo di legno
attendeva un qualsiasi commento riguardo al bottino anche se non se ne conosceva
ancora il quantitativo effettivo. Quegli stessi occhi si mossero da una parte
all’altra, sicuri che ci fosse qualcosa che non andava ma poi, pensando
che avrebbe potuto rimandare quel piccolo dilemma, decise di proferire parola
in direzione del sottoposto « Ma bravissimo Yamu, sei già tornato
con dell’energia da donare al mio MajinBu ».
L’inferiore alzò le spalle stupito da quelle parole e piegò
in avanti la schiena facendo un caloroso inchino « Siete troppo buono
mago Babidi, abbiamo fatto solo il nostro dovere » disse poi con aria
quasi commossa senza alzare lo sguardo come segno di vero rispetto nei confronti
del proprio signore.
Lo stregone notò il plurale delle parole pronunciate e pertanto si avviò
per risolvere il proprio perché a riguardo « Bravissimo, Spopovich
dov’è? » mormorò poi severo e desideroso di una risposta
rapida e precisa.
Yamu si rimise dritto. Boccheggiò qualche secondo non trovando le parole
per esprimersi ma poi, per mancanza di alternative, si espresse nella maniera
più dovuta: « Grande Babidi, Spopovich è stato eliminato
mentre raccoglievamo l’energia necessaria al risveglio di MajinBu ».
Il piccoletto assottigliò gli occhi cattivo ed irritato intuendo bene
che il suo suddito aveva agito da sciocco e faceva finta di nulla a riguardo
del terribile errore che aveva commesso « Ma certo … » grugnì
arrabbiato mentre con sguardo bieco si voltava verso il suo diletto dalla faccia
demoniaca in cerca di un volto amico che non fosse in grado di creargli problemi
« … E concordi con me Darbula che non è affatto una buona
idea portarsi appresso i probabili esecutori del delitto ».
Darbula ghignò furbo « Ma certo, a meno che non siano soltanto
dei grandi curiosi ». Yamu rabbrividì comprendendo di essere davvero
nei guai più completi e pensò che i guai sarebbero iniziati e
finiti nel lasso di brevissimo tempo. Colto dal panico indietreggiò di
alcuni passi facendo strisciare le suole delle piccole scarpe sulla terra polverosa
realizzando due piccole scie scavate nel suolo. Babidi si rivoltò verso
il discepolo fulminandolo con lo sguardo e storcendo la larga boccaccia in una
smorfia « Puipui, fallo fuori » sibilò a denti stretti in
direzione del secondo suddito che, appena ricevette l’ordine ben accettato,
era sicuro che sarebbe riuscito ad eseguirlo nel miglior modo possibile.
Puipui alzò il braccio destro in direzione di Yamu che nel frattanto
aveva deciso bellamente di darsela a gambe levate. Il secondo di Babidi dalla
testa oblunga allineò le dita della mano tesa e le fece illuminare di
un bagliore mistico. L’uomo dalla pelle pallida si voltò di scatto
iniziando a correre come un folle, alzando polvere e sassi prima di spiccare
il volo ed esplodere in mille pezzi in quel cielo limpido quando quel raggio
di luce del medesimo colore emesso da Puipui lo colpì in pieno. Il bagliore
dell’esplosione illuminò tutta la zona circostante come se fosse
stato un mezzo d’illuminazione naturale e quando la chiarore tornò
quello di poco prima Puipui si voltò verso il proprio padrone, poggiò
il palmo della mano destra sul cuore e si piegò in un inchino solenne.
Babidi sorrise in modo subdolo voltandosi nuovamente verso Darbula mentre con
una mano si pettinava i lunghi baffetti da pesce gatto che si ritrovava «
Molto bene, una questione è risolta, adesso pensiamo all’altra
seccatura » mormorò poi lasciando che il suo diletto fissasse arrogante
il punto dove stavano gli spioni …
Gohan, così come tutti gli altri, si
accorse che Babidi e i suoi scagnozzi li avevano individuati e pertanto, pensando
che fosse inutile nascondersi ancora propose ciò che gli era balenato
alla mente: « A questo punto tanto vale mostrarsi no? ».
« Infatti » acconsentì lapidario Vegeta e, senza aspettare
ulteriori in capitolo, salì sulla roccia più alta rendendosi ben
visibile dai nemici che, appena lo avvistarono, rimasero silenziosi chiedendosi
chi fosse quel pazzo che aveva avuto il coraggio di essere così sfacciato.
Kaioshin venne colto una seconda volta da un’ondata di panico ed iniziò
a gesticolare in direzione del principe dei sayan ignaro che il mago Babidi,
per colpa di quei movimenti agitati, avesse scorto anch’egli « Vegeta!
Ci farai ammazzare tutti! ».
Son Goku si alzò in piedi tranquillo mostrandosi al mago Babidi e a Darbula
« Suvvia Kaioshin, non faccia il tragico. E poi se non ci fossimo mostrati
noi sarebbero arrivati loro ». Il namecciano, che era anch’egli
accucciato come un gatto, si alzò in piedi lasciando che il vento gli
gonfiasse il mantello e facendo sfoggio della sua stazza evidenziata enunciò
anch’egli la propria approvazione con un genuino cenno col capo. Kaioshin
era allibito da tale atteggiamento e rimase senza fiato quando anche gli ultimi
due compagni, Kibith escluso, fecero spallucce in sua direzione e si mostrarono
senza vergogna ma anzi, con un coraggio da leoni, con una forza d’animo
che sembrava inarrestabile. Il superiore dovette cedere e con aria umile si
alzò tenendo la testa bassa come un leggero senso di vergogna lo pervadesse
mentre il suo amico dalla pelle color Magenta, con umore che gli si avvicinava
incredibilmente, si elevava cercando se non altro di far fare una buona figura
al suo padrone.
In lontananza, nei pressi dell’ingresso dell’astronave, Babidi rimase
esterrefatto e per poco non fece cadere il prezioso contenitore « Guarda
Dabula quanti aiutanti si è portato appresso Kaioshin: escludendo lui
sono in sei! ». Darbula sorrise mentre incrociava le braccia al petto
« Interessante … » proferì per poi continuare «
… evidentemente teme la tua potenza grande Babidi perché altrimenti
non si sarebbe dato tanto daffare, non crede? ».
La fresca versione della questione fece risollevare lo spirito del capo «
Massì, hai proprio ragione, Kaioshin mi teme … » disse nuovamente
tranquillo mentre placido si incamminava verso l’interno della nave «
… Ma non dobbiamo apparire scortesi, mi raccomando, falli accomodare e
poi dopo vieni nella stanza dove si trova MajinBu ». Darbula non fiatò
e si limitò a compiere un inchino mentre Puipui, su nuovo ordine, seguiva
umile il mago all’interno della nave.
L’essere demoniaco, con una velocità pazzesca, scomparve, si materializzò
dinanzi al gruppo di spavaldi eroi e rimase sospeso a mezz’aria ad osservare
tutte quelle facce mai viste chiedendosi chi mai fossero. La sua voce fu ben
udibile quando disse un pacato “Seguitemi”. Vegeta, seguito a ruota
da un curiosissimo Goku, fu il primo a staccarsi dalla roccia e a seguire Darbula
che nel frattanto era già entrato nel piccolo ingresso ed aveva iniziato
a discendere il lungo corridoio verticale.
« Stiamo cadendo nella trappola di Babidi, non lo capite?! » Kaioshin
aveva urlato quelle parole al vento, nessuno l’aveva ascoltato e quindi,
ancora più demoralizzato per il fatto che la sua rispettabilità
in quanto superiore dell’aldilà stava andando letteralmente a rotoli,
seguì il resto del gruppo raggelando poi quando la pesante porta metallica
della base si chiuse alle sue spalle.
La discesa era lunga e buia, nessuno parlava. A metà tragitto però,
visto che era nel suo carattere, il principe dei sayan iniziò a conversare
con il preciso scopo di stuzzicare lo scagnozzo di Babidi: « Han, e allora
tu saresti il famoso Darbula che Kaioshin teme tanto? ».
Il diretto interessato sogghignò ma non rispose, raggiunse il primo piano
illuminato ed appoggiò i piedi a terra attendendo che anche gli ospiti
fecero lo stesso. Vegeta s’infiammò d’irritazione «
Non mi hai risposto … ».
Darbula osservò il suo interlocutore studiandone la figura « Sì,
io sono Darbula. E tu chi saresti? ».
Il sayan incrociò le braccia iniziando a sorridere raggiante «
Io sono Vegeta, principe dei Sayan oltre che colui che ti eliminerà …
».
« Certo … » mormorò glaciale Darbula spegnendo l’entusiasmo
dell’uomo « … In ogni caso adesso siete nel primo piano dell’astronave
di Babidi. Per raggiungere il mio signore non dovrete fare altro che abbattere
tutti i nemici che troverete su ciascun piano. Se ciò farete lo incontrerete
ma prima di allora non lo vedrete mai di persona e inoltre, tutta l’energia
scaturita dalle ferite di battaglia, verrà automaticamente inserita nella
sfera di MajinBu. Tutto chiaro? ».
Goku fece un passo in avanti con il petto gonfio di voglia di confrontarsi «
Sarai tu il nostro primo avversario? » domandò nella speranza di
ricevere una risposta affermativa, perché se cos’ fosse stato,
ciò avrebbe indicato che dopo di lui c’erano guerrieri molto più
temibili che avrebbero dissetato la sua voglia di mazzate.
« Nient’affatto » fu secco Darbula decretando la dissolvenza
del glorioso sogno del Son … Il demone proseguì « Vi attenderò
oltre » enunciò prima di scomparire in un’altra porta che
però venne serrata dopo essere stata varcata lasciando l’intero
gruppo nel silenzio più competo ignaro che il perfido mago li stesse
già spiando.
Salve a tutti e ben tornati! Pure oggi
sono di fretta ma non mi risparmierò certamente per le risposte alle
recensioni che mi sono arrivate :
gohanSS2:
Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Comunque sono una ragazza ^^
Angelo Azzurro: Ti
rispondo invece ma con un bel “no” … Light non verrà
posseduto ma non c’è nulla di certo, quindi è come se non
ti avessi detto nulla XD Bulma è
affettuosa con Trunks ma il bello è che lo è
nonostante non sappia che è suo figlio mentre Vegeta, beh, è sempre
stato un po’ sopra le righe, non vedo perché con Kaioshin dovrebbe
essere diverso. Baci, spero che ti piaccia il capitolo
Pepesale:
Yamcha si comporta da sciocco ma questo non vuol dire che non sia in grado di
fare discorsi intelligenti quando ce né bisogno, questo è un altro
standard dei fan di DragonBall da sfatare il prima possibile. Spero che il capitolo
ti piaccia, bacio
Ka93: E’
un brutto momento per le scuole e quindi capisco che in un periodo come questo
in cui è necessario avere già ingranata la marcia per i mesi successivi
non è facile mettersi a leggere storie in internet. Spero che il capitolo
ti piaccia (ps. Ovvio che continuo! XD) baci
Fine. Ultimamente i capitoli mi vengono
parecchio corti, non so perché ma spero che la cosa non sia troppo un
problema … il fatto è che recentemente faccio fatica a trovare
le parole, a scrivere correttamente, a volte non ho voglia, altre non ho tempo
e quindi non riesco a scrivere tanto … sicuramente starete rimpiangendo
i capitoli di un qualche tempo fa. Spero che tra breve (quando le cose diventeranno
davvero interessanti) la mia vena inizi a sgorgare talmente tanta ispirazione
da farmi stare male! XD per ora però accontentatevi ^^
Baci a tutti quanti! Vi aspetto venerdì prossimo e recensite se leggete,
please! scImMIA
CAPITOLO 79
- MAJINBU NON RICEVE ENERGIA -
Erano oramai trascorsi svariati minuti da quando Darbula,
il secondo di Babidi, era scomparso dietro alla porta scorrevole dalla forma
ovalizzata lasciando i guerrieri in balia di riflessioni o pure curiosità.
Kaioshin poi, affiancato costantemente da Kibith, sembrava starsi mangiando
le unghie dal nervosismo mentre le "rotelle" cercavano di elaborare
una qualunque via di fuga da quel pasticcio nel quale Vegeta, e a ruota tutti
gli altri, si erano imbattuti sottovalutando il problema. Il principe dei sayan,
che girava in tondo come un'anima persa, sembrava essere quello maggiormente
infastidito dall'attesa ma per fortuna, i suoi continui sfoghi e inveite contro
il suo rivale di sempre che in quel momento era utilizzato come una valvola
di sfogo, riusciva ad acquetare il suo malumore. Crillin e Piccolo invece osservavano
silenziosi Gohan che, con una curiosità particolare, studiava ogni angolo
di quella navetta spaziale ... rimanendo però in quei limiti da Babidi
consentiti. Il sayan più giovane si avvicinò al grande cerchio
nero che era situato nel centro della stanza e che stava ad indicare il passaggio
per il piano successivo, si inginocchiò e con una mano guantata toccò
la fredda superficie. Vegeta stava ancora deridendo il padre quando Gohan lo
interruppe con garbo: « Scusa Vegeta, posso farti una domanda? ».
Il principe si voltò seccato in sua direzione « Che vuoi? ».
Il ragazzo non si fece intimorire, si alzò in piedi ed aprì un
poco le braccia come ad indicare la sua predisposizione ad una chiacchierata
pacifica « Volevo farti soltanto qualche domanda riguardo a questa nave
... ».
Vegeta alzò un sopracciglio ed attese il proseguimento del dialogo mentre
nel frattanto pure gli altri, che non avevano niente di meglio da fare, si avvicinarono
al ragazzo e al principe. Gohan continuò quando pure il padre, dopo aver
fatto qualche commento con Crillin riguardo al fare da studioso del mio amico,
se ne stette in silenzio « Ecco, io volevo soltanto capire meglio come
fosse fatta questa nave visto che ho avuto la possibilità di vedere soltanto
quelle monoposto, quella di papà dopo quella usata per andare su Namecc
e un poco quella di Freezer. Ho pensato che visto che tra noi sei quello più
esperto di spazio lo potessi sapere ... ». Papà si guardò
un po' attorno mentre incrociava le braccia al petto con fare abbastanza disinvolto:
« Posso soltanto immaginare come possa essere questa nave visto che è
sotterrata e pertanto non so bene nemmeno io come sia strutturata ... Vista
così però potrei azzardare che si tratti di una nave che io definirei
a parete ... ».
Piccolo assottigliò gli occhi « A parete? ».
Vegeta s'irritò all'istante « Non conosco i termini specifici,
è solo la prima parola che mi è venuta in mente per dare una possibile
visione al sistema! ».
Gohan fece spallucce ma mantenne un lieve sorriso sul volto « Non mi interessano
i termini specifici ... Quindi come sarebbe strutturata? » domandò
poi interessato a capire come fosse l'oggetto nel quale erano intrappolati.
Il principe tornò tranquillo « Ci sono tantissime tipologie di
navi spaziali e ciascuna ha un proprio scopo evidenziato dalla sua struttura:
come le monoposto hanno il mero compito di trasporto di un singolo elemento,
la nave da battaglia di Freezer era possente proprio per tale motivo. In genere
più l'astronave è compatta più è resistente agli
attacchi nemici primo perché i suoi motori e generatori sono interni
alla struttura e poi perché può viaggiare rapidamente ... »
i presenti nella stanza ascoltavano silenziosi e incuriositi dalle nuove informazioni
che stavano, chi più e chi meno, acquisendo. Papà proseguì
« ... Alla prima occhiata, visto che ogni stanza sembra essere separata
dall'altra, mi è parso che questa sia una nave ampia e tutt'altro che
compatta. Credo che sia una di quelle navicelle riservate esclusivamente a dei
viaggi in cui non sono previsti attacchi anche perché, navi di questo
genere, non sono resistenti e nonostante la loro stabilità durante i
viaggi sia ammirevole, sono dotate di velocità limitate anche perché
i detriti spaziali o quant'altro, avendo tanto spazio a disposizione da poter
colpire, rallentano di molto l'andatura ».
Gohan alzò un attimo gli occhi verso il pannello da dove erano usciti
poco prima e si portò una mano al mento come per ordinare le idee «
Quindi possiamo dire che la nave di Freezer era come una corazzata da sfondamento
mentre questa è una nave da crociera facilmente affondabile? ».
Vegeta annuì soddisfando le richieste del ragazzo « Sì,
anche se non so se queste limitazioni valgano anche per questa nave visto che
è guidata da un essere dai poteri magici ... » mormorò poi
avvicinandosi ad una delle pareti laterali della stanza dalla pianta circolare.
Tutti si voltarono in direzione del principe dei sayan che, quando raggiunse
la parete, posò su di essa il pugno destro. Kaioshin, in silenzio come
gli altri in un primo momento, gridò stupito quando vide Vegeta sfondare
il sottile muro di metallo « CHE COSA TI E' SALTATO IN MENTE?! ».
Papà sogghignò quando estrasse la mano guantata sporca di quella
terra che a poco a poco stava facendo il suo ingresso da quel buco realizzato
e che stava insozzando il pavimento chiaro. Goku rimase silenzioso ma sorrise
sotto i baffi quando Vegeta disse nuovamente ciò che pensava con aria
fortemente ironica: « Se volete sapere la mia: dubito che questa bettola
possa resistere alla nostra potenza. Ho paura che Babidi voglia farci morire
dissotterrati piuttosto che utilizzare i suoi fantocci ». Un risolino
generale si udì tra quell'unico muro mentre, invece, contrariato Kaioshin
era ormai rosso di rabbia perché secondo lui aveva a che fare con degli
scellerati: « IMPUDENTE! NON FARE MAI PIU' UNA COSA DEL GENERE!! »
sbraitò il superiore con le braccia alzate al cielo che avevano i pugni
chiusi con rabbia. Vegeta stette zitto guardandolo in malo modo, fulminandolo
se si dev'essere corretti, mentre un Goku più preoccupato per il futuro
prossimo del personaggio dell'aldilà che per le sorti della Terra cercava,
come poteva, di tranquillizzare Kaioshin « Suvvia, non è successo
nulla di male. Si calmi per favore » mugolò il Son dopo aver afferrato
le piccole spalle ricoperte da quella buffa vestita.
« Goku, tu non capisci, sarebbe potuto accadere un disastro ... »
l'omino dalla faccia violacea sembrava davvero con i nervi a pezzi e pertanto
Piccolo, sapendo che fatica costasse avere pazienza con personaggi poco disciplinati,
cercò di ritrovare la sua vecchia compostezza da Dio della Terra e accorse
in aiuto del sayan « Perché dite così Kaioshin, cosa sarebbe
potuto accadere? ».
« MajinBu è stato imprigionato grazie ad un incantesimo ed ora
si trova nella sua sfera. Se non moderiamo le nostre azioni ci potrebbe essere
la possibilità che si svegli prima del tempo per colpa di un nostro colpo
troppo avventato o una scossa troppo violenta della nave » un sospiro
si udì perfettamente mentre Kibith, che ovviamente la pensava allo stesso
modo, cercava di dare coraggio al proprio superiore. Gohan però, che
in quel frangente sembrava voler dare sfoggio di tutto il suo intelletto (in
barba al padre ignorante ... ), incrociò le braccia ed assunse un'aria
alquanto dubbiosa in merito « Ma non capisco, se per qualche colpo troppo
violento liberiamo MajinBu dal suo incantesimo prima del tempo non sarebbe meglio?
Insomma ... » il giovane Son percorse qualche passo lontano da Vegeta
che nel frattanto stava osservando il terriccio scuro che oramai non entrava
più nella stanza da quel buco « ... Babidi stà raccogliendo
l'energia per risvegliarlo ma se noi gli diamo la sveglia forzata prima non
sarà temibile e quindi facilmente affrontabile, non è così?
».
Crillin annuì stringendo forte i pugni « Certo, penso che sia un'idea
fantastica! Pensate, ci basterà fare qualche altro buco come quello di
Vegeta e poi saremo quasi a posto! » pronunciò poi voltandosi in
direzione del Principe dei sayan dal quale, ovviamente, ricevette un occhiataccia
di quelle che non avrebbe dimenticato tanto facilmente.
« No, è una pessima idea ... » pronunciò Kaioshin
mentre una goccia di sudore gli bagnava la guancia sinistra « ... Non
sappiamo come si potrà comportare MajinBu allo stadio incompleto. Potrebbe
essere più debole, questo forse è vero, ma potrebbe essere ancora
più imprevedibile rispetto a come lo è già di per sé
» lagnò poi lasciando che i presenti lo guardassero comunque come
un qualcuno che aveva bisogno di una vacanza.
In una stanza buia e lontana qualchedun'altro la pensava
allo stesso modo ...
« Darbula! Guarda che hanno fatto alla mia bella astronave ... E' pazzesco,
non sono normali quelli, ma chi si credono di essere per comportarsi così?!
» si lamentò Babidi con voce starnazzante mentre osservava con
aria stizzita, mediante una grande sfera di cristallo, ciò che accadeva
nella stanza nella quale erano imprigionati i guerrieri e che erano in attesa
di ulteriori istruzioni o perlomeno di svaghi.
« Ha proprio ragione mago Babidi, non sono normali ma stia tranquillo,
ci penserò io a fare abbassare loro la cresta »
« Non ho alcun dubbio » il minuto mago si voltò verso il
suo prediletto dalla pelle rosso fuoco e iniziò ad incamminarsi in direzione
di una grande sfera dai colori scuri e dall'aspetto alquanto discutibile: grandi
e pulsanti nervi percorrevano la sua superficie rendendola disgustosa persino
alla vista. Babidi poggiò le mani su di quella sfera e sospirò
« Non ci possiamo permettere che MajinBu, la creatura di mio padre, si
svegli prima del tempo ... Quando quelli combatteranno sarò costretto
a creare una nuova area in cui potranno utilizzare tutti i loro poteri senza
danneggiare la nave ». Darbula, dopo aver ricevuto un segno dal proprio
padrone, afferrò la strana ampolla che era stata poggiata da una parte,
la conficcò nella sfera e ivi inserì tutta l'energia catturata.
L'indicatore di potenza, posto vicino al mago, fece muovere la propria lancetta
rosso fuoco di un bel po' di spazio e questo attirò l'attenzione di Babidi
« Non ci posso credere, la sfera di MajinBu è piena quasi per metà!
».
« Ma come può essere possibile?! » si chiese Darbula mentre
estraeva lo strano oggetto e si avvicinava al mago. Le lunghe dita delle mani
di quell'essere ripugnate accarezzarono quei baffetti penduli « Beh, evidentemente
Yamu e Spopovich avevano assorbito l'energia da numerosi individui, non c'è
altra spiegazione » proferì il piccoletto alquanto sorpreso e allo
stesso tempo dubbioso.
« Già, non c'è altra spiegazione » bofonchiò
Darbula solo per dar aria alla bocca prima di allontanarsi.
Babidi tornò alla sfera di cristallo ed osservò Kaioshin che sembrava
perdere per davvero la pazienza mentre tutti gli altri si facevano gli affari
propri « Credo che dovrò mandare qualcuno altrimenti inizieranno
tutti a fare come quel porcospino pazzoide ... » il mago si voltò
indietro in direzione di uno suoi leccapiedi di più infimo livello «
... Hei tu, chiama Puipui e digli di andare al primo livello ».
Il subalterno effettuò un inchino solenne e si ritirò lasciando
che il silenzio creatosi rimanesse immacolato. Babidi si portò una mano
al mento e lo sfregò pensando che ci fosse qualcosa di strano, di anormale
in tutta quella situazione ...
Nel primo livello tutti sembravano fare campeggio: papà
sembrava essersi appisolato da una parte mentre teneva la schiena contro il
muro e le braccia incrociare al petto, Goku fletteva le gambe per passare il
tempo mentre il figlio e l'amico di una vita lo imitavano anche loro per lo
stesso motivo, Piccolo si era messo a meditare a mezz'aria mentre Kaioshin,
in silenzio e con gli occhi chiusi, meditava su cose piacevoli per distendere
i nervi ... Si può dire che nessuno faceva nulla, Kibith compreso ...
quasi me lo stavo dimenticando XD
La porta ovale iniziò ad alzarsi e il suo rollio perpetuo e continuo
risvegliò le attenzioni di tutti che, in meno di due secondi, si voltarono
in direzione dell'uscio per poi vedere la figura di Puipui, lo sconosciuto/scagnozzo
di Babidi, fare il suo ingresso con un sorriso ebete sul volto. L'alieno oltrepassò
la soglia permettendo al portello di richiudersi alle sue spalle e si strinse
tra le braccia.
« Io sono Puipui e sarò il vostro primo e ultimo avversario ...
» iniziò lo sbruffone indicando poi a terra con l'indice della
mano destra « ... Babidi si trova nell'ultima stanza e ... ». Non
gli fu permesso di continuare che Piccolo lo interruppe: « Ci ha già
detto tutto Darbula. Vediamo di darci una mossa ».
Puipui digrignò i denti infastidito e strinse i pugni con rabbia, «
Bene ... » iniziò stizzito « ... Chi è il primo? ».
Crillin iniziò ad incamminarsi in direzione del tizio mentre si faceva
scrocchiare le dita « Vado io ragazzi, ho una voglia matta di picchiarlo
questo sbruffone ... ». Una forte mano si fermò sulla piccola spalla
ricoperta da quella maglietta rossa e Crillin, sentendo la presa, si voltò
un poco per vedere chi gli rivolgeva la parola con un'irritazione a tale livello:
« Hei ... » papà disse ciò prima di stringere maggiormente
la spalla e scaraventare lontano il piccoletto facendolo anche andare a sbattere
contro il soffitto della stanza. Crillin posò le mani su quella parte
di viso sopra la quale ci sarebbe stato un naso ed iniziò a rotolare
su sé stesso preso da strani spasmi ... poveretto.
Vegeta si voltò verso gli altri presenti e li fulminò con lo sguardo:
« Andrò io, non accetto obiezioni! ». Goku evidentemente
non aveva ascoltato affatto: « Ma no Vegeta, voglio combattere anche io,
non fare l'egoista! ».
« Niente storie Kaharoth! Sei una terza classe e quindi devi sottostare
a quello che dico io! »
« Ma dai ... »
Il battibecco iniziò, durò e alla fine si concluse nei migliori
dei modi: con un Gohan quasi saccagnato nel mezzo che però aveva avuto
una buona idea « Sentite, perché non ce la giochiamo a morra cinese?
». Tutti avevano accettato ... tutti tranne uno ovviamente; mio padre
voleva sempre avere l'ultima parola: « D'accordo però il muso verde,
Kaioshin e il nano non possono partecipare! ».
Gohan strabuzzò gli occhi per la richiesta fatta anche perché
ci teneva fare partecipare il suo amico « Ma perché Vegeta? ».
Come al solito il principe dei sayan trovò una motivazione tutta sua
« Perché hanno già combattuto, chi più e chi meno,
al torneo e quindi non possono partecipare! ». Piccolo grugnì ma
lasciò correre pensando che avrebbe potuto avere occasioni migliori mentre
Crillin, il nano, cercava di riprendersi. Il figlio di Goku si voltò
verso Kibith e gli chiese se lui volesse partecipare al giochetto ma lui, con
un semplice "Passo", si auto escluse lasciando tutte le possibilità
ai tre sayan che erano già pronti a giocare puntando carta, forbice o
sasso.
******
Sicuro di sé, senza paura alcuna, un piccolo mostriciattolo
violava le nuvole realizzando strane firme che non avevano alcun significato
se non quello di una mera dimostrazione della vivacità del piccoletto
stesso. A distanza abbastanza ravvicinata cercavo di non perderlo d'occhio nemmeno
un istante poiché sentivo sulle mie spalle una gravosa responsabilità
e quindi, quando perdevo di vista Goten, affinavo i sensi e non mi risparmiavo
nemmeno la trasformazione in super sayan pur di ritrovarlo il più in
fretta possibile. Entrambi puntavamo in direzione delle auree dei rispettivi
genitori ma io, sprofondato in uno strano e quasi perenne silenzio, meditavo
su quali potessero essere le motivazioni che avevano portato a quel trambusto
generale e che aveva rovinato per buona parte il torneo di arti marziali.
Il bimbetto si voltò proseguendo a volare a marcia indietro. Aveva le
sopracciglia incurvate in segno di disapprovazione riguardo a quell'attimo «
Trunks ... » iniziò con voce sgnolante « ... Mi stò
annoiando, quanto manca ancora? ».
Scrollai la testa da una parte all'altra lasciando che i capelli sbatacchiassero
sulla fronte « Non lo so Goten, sii paziente, tanto non ci rincorre nessuno
» mormorai nel tentativo di frenare la noia del piccolino che invece però,
non essendo affatto soddisfatto della risposta, smise di volare all'improvviso
bloccandosi a mezz'aria con le braccia incrociate al petto e il viso contratto
in una smorfia. Mi fermai anch'io dopo averlo oltrepassato un poco « Che
fai? Perché ti sei fermato? ».
« Mi annoio ... Ma ci vuole così tanto? » ripeté come
se non avessi compreso la sua "frustrazione" ma io, essendo paziente
quasi quanto un santo, poggiai le mani ai fianchi e sospirai nullificando qualunque
traccia di esasperazione perché sapevo per primo che bisognava essere
tranquilli con i bambini. Mossi la testa spostando una grossa ciocca di capelli
che mi era caduta proprio davanti agli occhi e poi osservai Goten che manteneva
la sua posa da bimbetto offeso. Tesi poi i sensi quando iniziai ad udire un
piccolo cenno di auree che aumentavano anche se lievemente. Il piccolo Son ovviamente
si accorse del mio atteggiamento ma però lui, forse non essendo in grado
di percepire bene livelli così bassi di forza oppure solo troppo distratto
per poterlo fare, iniziò a svolazzarmi attorno distraendomi un poco.
« Che succede Trunks? Hai sentito qualcosa? » iniziò a chiedermi
con voce più allegra, speranzoso che le nuove buone arrivassero dalle
mie labbra.
« Sì Goten, ho sentito l'aura di uno dei nostri aumentare quasi
impercettibilmente ... » mormorai senza staccare gli occhi verso l'orizzonte
e poi sorrisi prima di iniziare a voltarmi in direzione del mio piccolo amico
« ... Che ti avevo detto? Bastava soltanto aspettare un pochino ».
Goten annuì deciso e chiuse i pugnetti vicino al petto con un sorrisone
che faceva scappare da ridere. Il bimbo ricominciò a svolazzare nella
direzione in cui eravamo diretti e poi, con grande entusiasmo, mi incitò
a seguirlo con foga invidiabile « Andiamo Trunks! Sarà bellissimo!
».
Scossi un poco la testa osservando il soffitto azzurro e poi, accompagnato da
un lieve sorriso, iniziai a seguire lo spiffero che con aria da furbetto cercava
di distanziarmi « D'accordo, ma non voglio sentire altre lagne sennò
torniamo a casa » proferii quasi serio e Goten, sentendomi bene, decise
di moderare la velocità e di non lagnarsi più.
******
Dire che Puipui era stato sconfitto era dire ben poco,
di lui non se ne vedevano nemmeno le tracce dal gran che era stato disintegrato
in mille pezzi dal colpo letale di Vegeta, il fortunato della morra cinese,
colui che era riuscito (almeno in quel frangente) a schiacciare sia Kaharoth,
l'eterno rivale e terza classe, che il figlio Gohan che anch'egli risultava
essere un individuo detestabile alla pari. Il principe, dopo aver commentato
e dato un voto negativo al pescivendolo di Babidi, seguì l'intero gruppo
che si era preso la briga di precederlo e percorrere prima di lui la strada
che portava alla stanza successiva.
Le differenze tra i due luoghi erano talmente insignificanti che per un istante
i guerrieri credettero che il mago li avesse portati nuovamente nella stanza
precedente ma poi, guardandosi bene attorno, compresero di essere nel posto
giusto e pertanto iniziarono a chiedersi chi sarebbe stato l'avversario successivo.
Goku strofinò le mani raggiante mentre un largo sorriso splendeva sul
suo viso « Urca, sono proprio curioso di vedere chi sarà il mio
avversario, non vedo l'ora! » disse gagliardo facendo ingelosire alcuni
di quelli che non avevano potuto partecipare al piccolo scontro tra mani. Crillin
infatti, non essendosi divertito nel combattimento al torneo, voleva fronteggiarsi
contro qualcuno ma era scontato che se i primi toccavano ai sayan, lui sarebbe
subentrato successivamente assieme a Piccolo e se il livello dei combattenti
saliva di piano in piano, temeva davvero il peggio. Il nano sospirò portandosi
le mani dietro la testa « Uffa, non è giusto però ... »
mugolò facendo attirare su di sé le attenzioni del carissimo amico
Goku.
« Uh? Cosa c'è Crillin? C'è forse qualcosa che non va? »
chiese il sayan notando la faccia sconsolata dell'altro che nel frattanto aveva
pure chiuso gli occhi dopo avere sospirato nuovamente.
« Anche io volevo combattere ma però se si va avanti così,
quando starà a me, mi toccherà un nemico al livello di Darbula
o quasi ... E in quel caso mi troverei nei pasticci e ovviamente non mi divertirei
» confessò il nanetto dicendo che poi sarebbe stato più
sfizievole per tutti se i primi avversari sarebbero stati adatti per uno come
lui mentre i sayan, che in confronto avevano una forza inimmaginabile e terribile,
si sarebbero divertiti maggiormente negli scontri successivi non rischiando
comunque la pelle.
Goku si grattò la testa con una mano mostrando al piccolo pubblico un
momento di sistemazione di idee per poi incrociare le braccia ed arricciare
il naso, come se le riflessioni ricercate non volessero giungere poi così
tanto in fretta ... come al solito. Il Son alzò un poco le spalle continuando
a tenere le braccia così come stavano « In un certo senso hai ragione
sai? Però anche Vegeta ha detto il giusto: tu hai già combattuto
al torneo mentre noi non abbiamo ancora fatto nulla ».
Crillin sospirò ancora ma sorrise andando nuovamente a scavare nei ricordi
che continuamente affioravano poiché quel ragazzo, con il passare degli
anni, non cambiava proprio mai, qualunque cosa accadesse « Tu hai sempre
voglia di metterti a confronto e vincere nuove sfide, vero Goku? ». Il
Son ridacchiò osservando poi anche gli altri due sayan che erano fatti
della stessa pasta.
Nella grande ma buia stanza Babidi era ancora sconcertato
per quanto successo al suo sottoposto pochi minuti antecedenti, prima che il
pannello nero circolare si aprisse per fare passare i lottatori nella stanza
successiva. Il mostriciattolo balbettava in fretta e di tanto in tanto Darbula
riusciva a cogliere i concetti salienti « Hai visto cosa ha fatto? Lo
ha distrutto in pochissimo tempo ... ». L'essere dalla faccia demoniaca
annuì un poco continuando ad osservare anch'egli nella grande sfera di
cristallo vedendo i nemici continuare a chiacchierare tra loro in attesa del
prossimo avversario « Secondo me Puipui ha sottovalutato la situazione,
per questo è stato battuto ».
Babidi alzò gli occhi verdi in direzione del suo pupillo stringendo le
mani un poco agitato « Tu credi? Però non è riuscito a strappare
a quell'individuo nemmeno una goccia di energia, com'è possibile? »
mugolò poi avvicinandosi alla grande sfera e indicando poi il segnalatore
di energia che in quel breve tempo non si era spostato di un millimetro.
Il servo seguì il proprio padrone fermandoglisi a fianco lasciando che
il largo mantello svolazzasse un poco in giro per colpa di quello spostamento
« Puipui non è riuscito a sfiorare quel Vegeta nemmeno quando avete
modificato lo spazio circostante facendolo diventare il pianeta Zon, il luogo
in cui era più forte. Forse Puipui ha sì sottovalutato l'avversario
ma forse è anche quel tizio ad essere estremamente in gamba ».
« Sì ma come facciamo Darbula? Puipui era uno dei migliori e di
certo non voglio mandare te al secondo livello, ciò mi ricoprirebbe di
ridicolo e non riuscirei ad accettarlo! ... » Babidi in preda ad un improvviso
isterismo che era dovuto al fatto che pure lui, come il suo secondo appena eliminato,
aveva creduto e pensato che gli sconosciuti fossero di una potenza nettamente
inferiore. Il demone dalla pelle rossa assottigliò gli occhi facendo
sgombrare la mente « Ci sarebbe Yacon ».
Il piccoletto sospirò e fece rallentare grazie ad esso i battiti del
cuore trovando un poco di quella quiete che necessitava « Giusto, Yacon
potrebbe essere perfetto per il prossimo piano ... » disse poi prima di
lasciare scorrere sulla guancia una goccia di sudore grande quasi quanto un
fagiolo « ... Spero che almeno lui dia un poco di energia al mio MajinBu
». Le mani ossute si poggiarono sulla grande sfera di cristallo andando
ad ingrandire l'immagine di Son Goku che, tranquillo e spensierato come sempre,
scambiava qualche parola amichevole ad un Kaioshin che, visto il risultato dello
scontro di Vegeta, pareva molto meno rigido e più rilassato. Il mago
storse il naso felino inghiottendo un groppo di saliva che si trovava al livello
della gola ed abbassò un poco la testa come annichilito da una possibile
eventualità « Hei tu! ... » disse nuovamente Babidi in direzione
del sottoposto di più infimo rango che nuovamente era fermo a fianco
della porta in attesa di ordini « ... Vai a chiamare Yacon ».
La feccia dei sudditi osò parlare con un tono di voce tremante poiché
la paura dell'andare anche solo a richiamare un essere mostruoso come quello
lo faceva spaventare a morte « Ma signore, Yacon già al secondo
livello? ». Il mago non parlò, gli bastò uno sguardo deciso
per rimettere in riga il sottoposto e farlo correre ad eseguire il proprio obiettivo.
Darbula abbassò lo sguardo notando una certa perplessità sul viso
del proprio padrone e pertanto si preoccupò del perché di quel
sovrappensiero « Grande Babidi, cos'é che vi turba? Avete forse
timore che Kaioshin riesca nel suo intento? » chiese con aria solenne,
come se stesse parlando ad una divinità giunta in terra (e presa sul
serio aggiungo io).
Il mostriciattolo sbiascicò un poco e si portò le mani dietro
la schiena lasciando che il mantello arancione coprisse in parte quelle piccole
strutture quasi puramente ossee « All'inizio credevo che si fosse circondato
di pagliacci e invece ... » il mago osservò l'aria sorpresa e in
quel momento raggiante del suo rivale « ... Scommetto che nemmeno Kaioshin
immaginasse tutto questo potere e questo può diventare un problema, la
strada per far tornare in vita MajinBu sembra essere diventata in salita ».
Darbula sogghignò sostenendo la propria tesi « Non si preoccupi,
quando scenderò in campo li schiaccerò come insetti e tutta l'energia
che ci serviva arriverà come un fiume ... » una voce metallica
ma dal timbro maschile interruppe il profondo discorso del demone attirando
l'attenzione del mago: « Grande mago, Yacon è pronto ad intervenire
».
« Molto bene ... » pronunciò il signore dando il cenno per
fare incominciare le nuove danze prima di voltarsi nuovamente in direzione di
Darbula e proseguire con i suoi pensieri che non si erano fermati nemmeno un
attimo « Darbula, quando abbiamo perlustrato questo pianeta anni fa non
c'era nessuno di così forte vero? ».
Il fidato servo dalla pelle rossa negò con la testa « No signore,
cento anni fa non c'era nessuno di un così considerevole livello ed anche
per quel motivo che abbiamo optato la Terra come pianeta ospitante ».
Babidi osservò Son Goku che faceva scrocchiare le braccia per riscaldarsi
mentre Yacon si era già presentato con tanto di bava alla bocca e lame
affilate ai bracci sottili. Assottigliò gli occhi quando andò
a riosservare l'assassino di Puipui « E dimmi, qual'era uno dei pianeti
più inospitali al tempo? E non mi riferisco al clima ... ».
Darbula smise di sorridere poiché rimasto un poco spiazzato da quella
domanda così ampia poiché di pianeti inospitali ven'erano stati
parecchi ma poi, dopo aver fatto mente locale, riuscì a circuire il tutto
in pochi e sicuri obiettivi « Beh, c'era quel pianeta di scimmie rabbiose
che davano alquanto fastidio anche se non erano poi così tanto potenti
... Ora però penso che non esisti più ».
Babidi annuì « Certo, e ti ricordi come si chiamava quel pianeta?
».
« Certamente, era il pianeta Vegeta se non ricordo male ... ». Il
silenzio calò pesante poiché la coincidenza sembrava evidente.
Babidi strinse maggiormente le mani « Spero davvero che si tratti di una
coincidenza di cattivo gusto ... » mormorò sperando che quella
scimmia non creasse troppi problemi non sapendo che altri due dello stesso sangue
erano nella sua nave mentre altri erano in arrivo.
******
L'aria che schiaffeggiava sui visi era perennemente fresca
ed io, affiancato da Goten, proseguivo il mio viaggio in direzione di mio padre,
del signor Goku, di Gohan e di tutti gli altri amici. Sotto di noi le grandi
distese erbose sembravano invitarci a schiacciare un pisolino sopra di loro
ma noi, io soprattutto poiché troppo preso dalla bramosia di sapere,
ignoravo quei dolci richiami emanati dal vento e dai quei buoni profumi che
si facevano strada sulla mia pelle entrando anche nelle mie narici. La mia mente,
i miei pensieri erano rivolti a papà perché se poco tempo prima
avevano fatto del male a me, in qualche modo, sarebbero riusciti anche a fare
del male a lui ed io questo non lo volevo affatto. Con determinazione seguivo
quelle auree chiedendomi cosa poco prima avesse spinto Vegeta ad innalzare un
poco il proprio spirito mentre proprio in quell'istante Goku sembrava fare lo
stesso ... che cosa li spingeva a lottare? Cosa c'era e cos'era da battere?
I miei pensieri continuarono a frullare irrefrenabili finché all'improvviso
il piccolo Goten, grazie ad uno scatto repentino, non mi sbarrò la strada
con entrambe le braccia spalancate che poi si rannicchiarono al petto mentre
le piccole gambette s'incrociavano tra loro. Strabuzzai gli occhi e lo osservai
alquanto basito dalla testa ai piedi non capendo di cosa necessitasse «
Cosa c'è Goten? Qualcosa non và? » chiesi gentile piegando
un poco la testa verso destra mentre i palmi delle mie mani si poggiavano ai
fianchi. Il bimbo non rispose in modo chiaro: mugolò qualcosa mentre
diveniva paonazzo in volto. Lo osservai bene e notando lo sfregamento delle
gambe che aumentava istante dopo istante mi balenò un'ipotesi inscartabile
« Ti scappa? ».
Goten annuì mentre con le mani continuava a stringere la zona inguinale
per impedire una qualsiasi perdita.
« Non riesci proprio a tenerla? » chiesi per sapere se la situazione
era davvero critica ma poi, vedendo scendere di quota il bimbo con una velocità
sorprendente prima che lui potesse darmi una qualche minima risposta, capii
che il Son ce la faceva proprio più. Lo vidi correre verso una roccia
grigia e slacciare la cintura di stoffa blu.
« Hah, ci sei pure tu Trunks? » disse Goten quando mi vide al suo
fianco. Mi slacciai la cintura arancione e mi abbassai di poco le braghe iniziando
ad effettuare pure io il medesimo trattamento « Già, ho pensato
che fosse meglio farla adesso e non ritrovarsela dopo ». Il bimbo sorrise
divertito iniziando a bagnare con la propria urina una piccola lucertolina e
iniziò a ridere.
« Poverina ... » dissi vedendo la buffa scena in cui l'esserino
era in fuga « ... guarda come scappa ».
« Già, è perché ha visto la tua faccia! » esclamò
poi facendo nascere una leggera ilarità in entrambi.
Finita l'operazione mi risistemai alla meglio e mi risollevai in cielo seguito
nuovamente da Goten che, sollevato dalla buona riuscita dell'impresa, aveva
nuovamente voglia di trovare il luogo misterioso con gli strani tipi annessi.
Ricominciammo a volare ma poi, notando un innalzamento improvviso e spropositato
dell'aura del signor Goku, aumentammo la velocità di volo perché
troppo vogliosi si scoprire cosa stava accadendo.
******
La luce stava tornando in quella stanza ottenebrata dal
mago Babidi per permettere a Yacon di vincere quella battaglia che invece, per
colpa di una ingordigia di luce, aveva finito per perdere come uno sciocco.
Goku sospirò facendo scomparire la trasformazione in super sayan che
era proprio stata utilizzare per sconfiggere l'ennesima cartuccia del nemico,
si osservò il piccolo squarcio che aveva nella tenuta color carota causato
da uno degli artigli affilati di Yacon e rigirò tra le mani i brandelli
penzolanti « Adesso Chichi mi sgriderà perché ho rovinato
un'altra tuta ... » mugolò piano mentre sul volto si stava formando
una lieve espressione di paura, segno che la moglie appariva molto più
temibile di Darbula, del mago e di MajinBu stesso. Gohan se avvicinò
al genitore e notando anch'egli il taglio colpevole, si portò una mano
al mento assumendo poi un'aria pensierosa « Hai portato a casa molto di
peggio ... » disse facendo apparire nella mente del padre un barlume di
speranza che poi si spense immediatamente « ... Ma sono sicuro che una
strigliata è assicurata, mi dispiace papà ».
Mentre gran parte del gruppo ridacchiava Kaioshin non riusciva a credere ai
suoi occhi: entrambi gli scagnozzi mandati da Babidi erano periti senza poter
infliggere il minimo danno ai due sayan e il superiore, non riuscendo a capacitarsi
di codesta situazione, era e continuava a rimanere senza parole, felice per
come gli eventi stessero andando. Kaioshin strinse le mani a pugno e gioì
pensando che finalmente quella orribile faccenda si sarebbe conclusa di lì
a poco e nel migliore dei modi per giunta.
Dall'altra parte il morale sembrava a pezzi: Babidi infatti,
maggiormente impaurito per la sconfitta di Yacon, era sbalordito e non aveva
parole per esprimersi. Si voltò con occhi sgranati in direzione del suo
pupillo ma anche se lo vide sorridere, la sua paura che i suoi castelli fantastici
crollassero miseramente non scomparve affatto. Strinse maggiormente i pugni
che aveva vicino al volto e piagnucolò come un vecchietto in balia degli
eventi « Darbula ... come facciamo? ».
Il demone fece scrocchiare l'osso del collo con un rapido colpo di testa effettuato
lateralmente e osservò critico gli esseri che si intravedevano nella
sfera di cristallo. Sorrise mostrando i denti bianchissimi « Adesso ci
penso io » proferì andando poi a rifugiarsi in un luogo in cui
avrebbe concentrato il proprio spirito, in cui avrebbe raggruppato tutte le
sue forze per essere al meglio per il grande combattimento. Babidi lo vide allontanarsi
e si ritrovò da solo in quell'enorme stanza buia in cui la grande sfera
di MajinBu pareva non aumentare di potenza. Incominciò a camminare in
tondo aspettando paziente il ritorno del suo pupillo mentre nel frattanto cercava
di escogitare una qualche idea che potesse dare un poco di energia alla sua
creatura.
Il lampo di genio arrivò ed ogni soggetto
richiesto venne chiamato all'ordine per mettere in atto la strategia.
Ciao e bentornati ^^ Purtroppo oggi sono davvero di fretta ("E quando mai non lo sei?!"
-.- nd:voi) e non riesco a rispondere e ringraziare
al meglio coloro che hanno recensito la mia storia, che sono:
Pepesale
Angelo Azzurro
ka93
Vegeta4ever
Scusatemi ma devo scappare ç.ç
Spero che il capitolo vi piaccia ugualmente ... Lasciate tanti piccoli ricordini
ok? ^^
Baci a tutti quanti! Vi aspetto venerdì prossimo. scImMIA
CAPITOLO 80
- PANICO AL TORNEO -
Tanti, tantissimi soldati erano stati richiamati all’ordine
e i tutti, ordinati in quattro rigorose righe disposte parallelamente una all’altra,
rimanevano sull’attenti con il petto in fuori e la pancia in dentro in
attesa di ordini. Con le loro divise scure, molto simili a quella del combattente
Puipui che era stato eliminato al primo piano dal principe guerriero Vegeta,
erano piuttosto mimetizzati in quella stanza fatta d’ombra in cui però
il piccolo ma perfido mago Babidi sembrava starvi con grande agio riuscendo
per giunta a intravedere chiaramente i suoi sudditi, anch’essi provvisti
della inconsueta “M” che indicava la loro piena devozione al piano
ultimo del mago.
Babidi passeggiava da una parte all’altra della stanza con lo sguardo
fisso a terra mentre con i piccoli pieduncoli emetteva regolari scalpiccii che
risuonavano nella larga stanza sotto forma di piccoli echi nonostante questa
fosse tutt’altro che sgombra. Di tanto in tanto voltava lo sguardo in
direzione della sfera di MajinBu come per darsi forza, come per aumentare la
grinta poiché sentiva, ormai in parte, che il suo sogno si sarebbe avverato:
la creatura di suo padre, il mostro invincibile, si sarebbe risvegliato. Quando
l’essere con i suoi occhiacci deformi scrutò l’intero plotone
che aveva dinanzi a sé, i soldati si irrigidirono ulteriormente per la
paura che Babidi riservasse loro un trattamento anche sono simile a quello di
Yamu e pertanto, visto che non avevano voglia di rimettere la pelle, cercarono
di apparire più servizievoli del solito e quindi più accondiscendenti
alle possibili richieste.
Babidi si spostò nel bel mezzo della stanza e cercò di mettersi
dritto con la schiena, osservò il soffitto immaginando Darbula che si
allenava in una qualche stanza parecchio distante da quel luogo. Voltò
un poco gli occhi e con la coda di essi scrutò la grande sfera di cristallo:
i guerrieri stavano ancora aspettando con pazienza sempre minore l’arrivo
di qualcuno. Il mago tornò in sé facendo spuntare sul muso da
gatto un sorriso tutt’altro che piacente o quantomeno gradevole, guardò
gli ultimi soldati che erano nella sezione destra del piccolo battaglione ed
iniziò a sbraitare in loro direzione: << Andate nella stanza superiore,
prendete tutti i contenitori che trovate e portateli qui! >>. Ben sei
soldati, che erano stati fissati con quel suo sguardo truce, fecero un segno
di saluto con una mano e si dileguarono veloci come il vento facendo poi ritorno
con altrettante scatole di dimensioni considerevoli. Queste vennero aperte rapidamente
dinanzi al “grande” mago e quest’ultimo, dopo aver conteggiato
i vari elementi che erano all’interno dei contenitori, diede ordine che
ogni gruppo, composto di due o tre soggetti, prendesse uno di quei oggetti e
svolgesse al meglio il proprio compito. L’intero plotone varcò
la piccola soglia uscendo dall’astronave.
I guerrieri, sentendo l’allontanarsi si tanti spiriti, affinarono i loro
sensi ed iniziarono a chiedersi il perché di quei movimenti. Goku socchiuse
gli occhi iniziando ad osservare il soffitto della stanza circolare <<
Ma cosa succede? … >> domandò più a sé che
agli altri << … Perché si stanno allontanando così
tante auree? >>. Vegeta ringhiò un poco voltando il viso dall’altra
parte << Che ti importa Kaharoth? Sono insignificanti, non ce ne dobbiamo
preoccupare >>. Il Son affiancato da un silenzioso Piccolo assentì
anche se perplesso.
Una risata gracchiate riecheggiò nell’intera stanza attirando l’attenzione
di tutti, specialmente quella di un Kaioshin nuovamente agitato perché
aveva riconosciuto fin da subito il soggetto che si faceva udire con quel tono
<< Ha ha ha ha!! E invece dovreste Vegeta … >> incominciò
Babidi lasciando che la sua brutta voce rimbombasse vibrando poi anche negli
animi di quei poveretti.
Gohan si osservò attorno arretrando anche di un qualche passo mentre
con il mento voltato verso l’alto cercava se da qualche parte ci fosse
un altoparlante, un qualcosa da cui provenisse quella voce fastidiosa <<
… Vi comunico che ho mandato molti dei miei uomini all’esterno con
degli altri contenitori per l’energia e quindi, se non posso assorbire
il potere necessario per risvegliare MajinBu da voi, lo farò da quelli
che stanno fuori >>.
Kaioshin il superiore si mise le mani nei capelli lasciando che un piccolo urletto
fuoriuscisse dalle labbra creando maggiore tensione nell’aria: <<
Ho no! E’ una cosa terribile, una catastrofe! E adesso come faremo?! >>
gridò iniziando poi a gironzolare in tondo lasciando dietro di sé
svariate nuvolette di polvere che dopo essersi alzate si disperdevano nell’aria.
Una leggero nervosismo iniziò a serpeggiare tra i presenti per poi annullarsi
completamente quando Goku parlò nuovamente con un sorriso sul volto:
<< Calma ragazzi, Vegeta ha ragione, non c’è di che preoccuparsi
>>.
Piccolo assottigliò gli occhi sentendosi preso in giro e si avvicinò
al sayan surclassandolo con la sua statura ben maggiore << Ma cosa stai
dicendo? Questa volta Kaioshin ha ragione, potrebbe venir fuori un bel guazzabuglio
>>.
Il Son chiuse completamente gli occhi aumentando però l’ampiezza
del suo sorriso mentre con il dito indice della mano destra indicava il soffitto
della stanza alludendo all’esterno mentre il principe dei sayan, avendo
udito che il citrullo gli aveva dato ragione, osservò silenzioso il guerriero
dalla tuta arancione che si apprestava a dare una risposta: << Sono distanti
e le loro auree si sentono appena, ma sono sicuro che non li lasceranno andare
troppo lontano >>.
Appena udirono quelle parole Gohan e Crillin alzarono il viso verso il soffitto
e si concentrarono maggiormente, il ragazzo esultò stringendo i pugni
quando riconobbe i due spiriti << Hah, ma questi sono Goten e Trunks!!
>>.
<< Sì, sono proprio loro … >> proferì il tappetto
con un’espressione languida sul volto << … Che bravi ragazzi,
penseranno tutto loro >>, strinse i pugni maggiormente facendo divenire
pallide le nocche come ad evidenziare il suo grande stato di entusiasmo, per
non parlare della contentezza del fatto che la situazione fosse già bella
che risolta nonostante lui e gli altri non avessero mosso nemmeno un muscolo.
Piccolo arricciò un poco le labbra rendendo ancora più grave la
sua espressione già segnata dalla sua serietà << Però
sono distanti, alcuni degli scagnozzi di Babidi potrebbero poi approfittare
del paesaggio circostante per sfuggire ai due anche perché, nonostante
abbiano una potenza irrisoria, se Trunks vedesse nuovamente quello strano raccoglitore
d’energia non ci penserebbe due volte a fermarli >>.
<< Goten poi è il solito … >> bofonchiò il fratello
del bambino preso in causa << … Non riesce mica a starsene fermo
un istante! >> concluse poi sbuffando sonoramente come a mettere in evidenza
la sua preoccupazione, anche se lieve, nei confronti del proprio fratellino.
D’altro canto sia Goku che Vegeta sogghignarono in contemporanea anche
se per motivi differenti: il primo perché consapevole della vivacità
del suo campione e della sua impossibilità a starsene fermo un secondo,
il secondo perché ancora una volta scovava in modo evidente una delle
caratteristiche che distinguevano il sayan a dispetto ai comuni esseri umani
… il loro coraggio. Oltretutto il principe dei sayan si era ritrovato
pienamente soddisfatto del fatto che il suo unico figlio, indirettamente sangue
del suo sangue, si fosse ripreso e che fosse corso alla battaglia con una smania
forse ereditata dallo stesso soggetto che voltava le spalle ai propri compagni
troppo indaffarati a ciarlare e perdere tempo mentre lui, con un’espressione
indecifrabile sul volto, sembrava vedere scorrere dinanzi agli occhi i primi
istanti con quel giovane, con quel ragazzo che in principio odiava a morte e
che in quell’attimo invece non sapeva come considerare. I pensieri iniziarono
a girare vorticosamente nei meandri del suo intelletto nel tentativo di scovare
quand’era iniziato quel cambiamento che lo stava rendendo un essere più
tranquillo, un poco più paziente e premuroso nonostante quegli attimi
in cui si apprestava ad essere tale, anche se inconsciamente, fossero talmente
esigui e rari da sembrare pressoché inesistenti … Kaioshin, con
la sua voce fastidiosa (meno logorroica rispetto a quella del mago ma ugualmente
poco sopportabile), ruppe il fiume di pensieri di Vegeta e il primo, con fare
disperato all’inverosimile, obbligò con i suoi lamenti a voltare
verso la sua figura ogni soggetto presente, anche l’osservatore Babidi
che non perse nemmeno una parola del piccolo dialogo che seguì: <<
Che disastro, se alcuni di loro dovessero assorbire una somma ingente di energia
e fare ritorno senza che Trunks se ne accorga saremmo nei guai … >>
il superiore sembrò aggrapparsi spiritualmente a Kibith, personaggio
che sembrava indifferente alla situazione visto che la sua espressione facciale
continuava a rimanere di granito << … Dobbiamo impedire che vadano
troppo lontano, li dobbiamo inseguire e fermare >> mormorò poi
incerto lo stesso Kaioshin.
Crillin, che oramai ci aveva preso gusto a correggere il superiore (visto che
con quel mezzo riusciva e recuperare parecchi punti a suo favore), si osservò
velocemente le mani prima di infilarle nelle profonde tasche di quei pantaloni
beige da ginnastica: << Ma non possiamo, non se lo ricorda? Siamo bloccati
qui e non possiamo uscire e se lo vorremmo fare dovremmo danneggiare la nave
spaziale, ma se danneggiamo la nave spaziale allora creeremo delle grandi scosse
che potrebbero risvegliare MajinBu e se MajinBu si sveglia ed è più
forte di come era un tempo non riusciremo a sconfiggerlo >>. Kaioshin
sprofondò nella sua stessa desolazione.
<< In ogni caso … >> iniziò severo il namecciano lasciando
che il largo mantello svolazzasse libero nella stanza, come se in quel luogo
ci fosse una leggera brezza << … Non credo che raccoglierebbero
un grande quantitativo di energia se si dividessero >>.
Kaioshin tornò attento non capendo il ragionamento dell’ex Dio
della Terra << Come, perché non dovrebbero rappresentare un problema?
>> mormorò la persona dalla pelle violacea con una leggera tensione
ai nervi.
Piccolo si fermò mostrando le larghe spalle ricoperte dagli spallari
e da quel telo bianco lucente << Ovviamente Babidi vorrà dell’energia
in tempo breve e se così è, i suoi scagnozzi saranno costretti
a rubare l’energia da dei comuni esseri umani che, a differenza di noi,
hanno una portata limitata. In sostanza gli omuncoli sprecheranno più
tempo ad assorbire energia da persone insignificanti piuttosto che allontanarsi
un poco di più e cercare persone con una forza un poco più ragguardevole
>>. Gohan incrociò le braccia al petto e iniziò a riflettere
un poco perplesso lasciando che i suoi amici facessero lo stesso << Allora,
escludendo Trunks e Goten che sono in arrivo, gli unici che sono più
forti delle persone comuni sono Yamcha, Tienshinhan, Jaozi e Muten: il primo
è quello che è, Ten e Jaozi non so nemmeno dove si trovino ma
penso che non si faranno di certo fregare, sul Genio ho i miei dubbi riguardo
alla sua forza visto che ormai è un vecchietto … >> il ragazzo
voltò lo sguardo verso il padre sorridente che molto probabilmente ripensava
ai tempi in cui il vecchio Genio, quel maniaco, era il più forte del
mondo << … Se vogliamo poi essere puntigliosi Mr. Satan viene ritenuto
il più forte del mondo mentre 17 e 18, nonostante siano a mio avviso
ben più forti di Yamcha, non si possono considerare come esseri normali
>>.
L’essere che continuava a rimanere silenzioso al di là della sfera
di cristallo proseguì l’ascolto attendendo che il suo fidato Darbula
uscisse dalla stanza degli allenamenti.
Crillin alzò le sopracciglia sentendosi coinvolto nella conversazione
poiché la sua bella mogliettina era stata inclusa in quella discussione
<< In effetti non saprei se in questo caso sarebbe utile a Babidi o meno,
anche se la sua base è pur sempre di origine organica >>. Goku
aggrottò le sopracciglia scoprendo di iniziare a perdere colpi nella
comprensione di quell’ingarbuglio di discussione. Il namecciano però
proseguì << In effetti non lo possiamo stabilire, ma dubito che
quei due si lascino mettere le mani addosso con tanta facilità. In più
… >> proseguì lo stesso osservando, non per casualità,
in direzione di Vegeta << … Dopo che Yamu e Spopovich avevano colpito
Trunks ho notato uno stano oggetto che mi è parso come un rilevatore
di energia, un oggetto che misura il quantitativo presente in ogni persona,
e questo mi dà l’idea che i sudditi di Babidi non siano in grado
di percepire le auree, così come anni fa Vegeta non era in grado e doveva
utilizzare quell’attrezzo sull’occhio >>.
Il principe dei sayan ringhiò sentendosi improvvisamente ferito nell’orgoglio
poiché il muso verde aveva rievocato un periodo in cui era estremamente
debole << Era uno shooter e si dà il caso che fosse i grado di
captare le forze notevoli a distanze considerevoli mentre, da come ho capito,
l’aggeggio utilizzato da quei due non funzionava se non a breve distanza
>>. Piccolo annuì facendo sbollire l’uomo dai capelli a fiamma
<< Tanto meglio per noi >>.
Il Son più adulto, avendo compreso la faccenda (anche se con un lieve
aiuto da parte del figlio), batté sul palmo di una mano un pugno chiuso
pienamente convinto delle proprie idee << Ma certo! Quindi vuol dire che
non arriveranno fino al Tenkaichi! >>.
Tutti si voltarono verso di lui con uno sguardo truce ma questi non comprese
subito il suo errore … ci volle la voce del mago a farlo capire: <<
Ma bene, allora è a questo Tenkaichi che Yamu e Spopovich hanno preso
tutta quella strepitosa energia … E magari, da quello che ho compreso,
ce né moltissima altra! Benissimo, vi ringrazio molto e vi comunico che
metterò al corrente di ciò anche i miei uomini >> un breve
attimo di silenzio calò nella stanza prima che nella mente di tutti i
guerrieri presenti e dei diretti interessati che erano all’esterno della
struttura iniziasse a farsi nitida una leggera immagine che aveva come soggetto
il mago stesso …
<< Uomini, ho una notizia splendida per voi … >> iniziò
Babidi con aria raggiante e orgogliosa << … Un piccolo uccellino
mi ha comunicato che ad un torneo chiamato Tenkaichi ci siano dei validissimi
guerrieri da cui potrete trarre grande energia. Mi aspetto grandiosi risultati
quindi non deludetemi! In più fate attenzione che sono arrivo altri due
impiastri, non fatevi colpire, mi raccomando >>.
Il saluto in direzione del mago da parte dei suoi sudditi ancora nelle vicinanze
fu caloroso. Nella stanza molti avevano prurito alle mani, un prurito che si
placò quando una serie di boati iniziarono a farsi sentire lontani per
poi divenire sempre più vicini e ravvicinati l’uno all’altro
come tempismo.
<< Ma che sta succedendo!? >> esclamò Kaioshin sentendo vibrare
il suolo sotto i suoi piedi dotati di quelle calzature rosse.
Il principe dei sayan sorrise sentendo che il figlio non si stava risparmiando.
*****
Nell’aria c’era qualcosa di strano, qualcosa che
preannunciava un susseguirsi di emozioni forti, un qualcosa che avrebbe smosso
quel volo fiacco in direzione di quella meta sconosciuta ai due giovani sayan.
Erano infatti diversi minuti che Goten era tornato a tormentarsi (silenziosamente)
e piroettava da una parte all’altra in uno status che chiunque lo avrebbe
definito come “Abbiocco profondo”, stadio in cui spesso rischiava
di colpire il povero Trunks che doveva rimanere perennemente all’erta
per schivare le sue cadute di quota dovute alla sua noia pesante.
<< Scusa Trunks, mi annoio … >> mormorò il piccolino
dispiaciuto dal fatto che di stesse lagnando con l’amico, cosa che il
secondo gli aveva chiesto di non fare più. Trunks sorrise scrollando
un poco la testa da una parte all’altra, si abbassò lievemente
di altitudine affiancandosi al piccolo Son vestito di arancio poggiando sulla
sua spalla destra la sua mano sinistra << Tranquillo Goten, mica mi arrabbio
… >> disse con voce gentile, per infondergli calma << …
Sento però che sta accadendo qualcosa nei paraggi quindi tieniti pronto,
d’accordo? >>. Il bimbo annuì prima di virare improvvisamente
verso sinistra allontanandosi dall’adulto vestito di quella tenuta verde
che, appena si scosse grazie a quella folata di vento amica realizzata dall’altro
sayan, si appiccicò alla pelle del proprietario di quel corpo poiché
anch’egli aveva mutato direzione aumentando poi la velocità.
Il lilla toccò terra con entrambi i piedi ed iniziò ad osservarsi
attorno in maniera circospetta. Avanzò lentamente proseguendo con le
stesse movenze mentre iniziava a chiedersi come mai non sentisse più
l’aura del suo piccolo amico. Posò il palmo di una mano su di una
grande roccia rossastra prima di poter udire una serie di vivaci risate che
provenivano da poco più lontano. Trunks aggirò l’ostacolo
di sostanza minerale e si avvicinò sempre più alle piccole voci,
scostando sulla propria via alcuni cespugli che occludevano la vista. Giunto
nel luogo giusto il sayan adulto si fermò antistante a un grande cespuglio,
si mise in punta di piedi e da quella posizione riuscì a scorgere Goten
che, vicino alla riva si un piccolo torrente, giocherellava con un cuccioletto
di dinosauro dalla pelle grigiastra e dotato di un musetto rigonfio.
<< Goten, come mai sei qui? >> domandò Trunks facendo per
un attimo trasalire il piccolo che, evidentemente troppo preso dal suo passatempo,
strinse convulsamente la coda dell’animale a causa della sorpresa e iniziò
a ridacchiare imbarazzatissimo mentre con una mano libera sfregava la grande
zazzera nera.
Il glicine alzò un sopracciglio attendendo una risposta che arrivò:
il bimbo sollevò la bestiola e la mostrò al sayan << L’ho
visto da lontano, non è bellissimo? >>. Trunks afferrò il
cucciolo di tirannosauro e lo osservò poco convinto di ciò che
stava facendo prima di scrutare poi il piccolo Son << E ti sei allontanato
per questo? Ma non ne hai tanti vicino a casa? >>.
Goten si portò l’indice della mano destra alla bocca e con esso
abbassò lievemente il labbro inferiore lasciando un poco scoperta la
gengiva << Sì però nessuno è come questo. Dai, non
è bellissimo? >>.
Il figlio di Vegeta fece cascare un poco le spalle dopo aver dato una rapida
occhiata al cielo azzurro e aver smosso un poco il cuccioletto << Sì,
è carino, ma non è il tempo dei giochi adesso. Dobbiamo andare
da Gohan e gli altri, non possiamo metterci a commentare gli animali che vediamo
nella foresta … >> disse il ragazzo con un tono di voce che non
voleva essere per nulla cattivo o severo visto che egli stesso non voleva creare
inimicizie tra i due << … Suvvia Goten, adesso rimettilo dove lo
hai preso >> aggiunse poi allungandosi oltre il cespuglio e donando il
rettile preistorico al bambino che prontamente alzò le braccia verso
Trunks e afferrò l’animale.
Il Son strinse tra le braccia l’esserino e mugolò piano <<
Ciao amico mio, mi mancherai … >>. L’abbraccio era ancora
in atto quando iniziarono a sentirsi dei rimbombi sordi nelle vicinanze accompagnati
da delle piccole scosse che facevano tremare le rocce circostanti. Il glicine
e il bambino alzarono gli occhi e si ritrovarono senza parole quando un tirannosauro
dalle dimensioni indescrivibili e dall’aspetto brutale apparve da dietro
una grande roccia. Il rettile osservò i due mammiferi furioso perché
tra le grinfie di uno dei due vi era il proprio piccolo …
<< Goten, libera subito quel cucciolo! >> esclamò Trunks
in direzione del bimbo che lasciò andare il piccolo soltanto quando il
genitore di questo, arrabbiato e furente, non rumoreggiò talmente forte
da fare sussultare l’animo di Goten.
Il tirannosauro, nonostante il cucciolo fosse stato liberato, iniziò
a muoversi in direzione dei due a grandi balzi con l’intento di mangiarseli.
<< Via – via – via – via - via!!! >> urlò
il Son a pieni polmoni mentre si voltava dando le spalle al mostro iniziando
a correre affiancato da un Trunks silenzioso che non si lasciava prendere dal
panico. Goten correva velocissimo, con le braccia aperte come se fosse stato
un aereo compiva larghe falcate che però non riuscivano a seminare il
mostro che era perennemente alle sue spalle poiché Trunks aveva ben pensato
di distanziarsi per pensare a una qualche soluzione. Il bimbo zigzagava tra
gli alberi piegando l’erba alta e il tirannosauro, più tonto di
quanto sembrasse, lo seguiva eseguendo spesso le medesime movenze aggirando
gli stessi ostacoli che, con la sua stazza mastodontica, avrebbe potuto tranquillamente
scavalcare o abbattere.
Le auree dei genitori, per colpa di quella corsa, si stavano allontanando sempre
più e per questo il lilla decise di darci un taglio: si alzò in
volò mantenendosi a rasoterra e lasciando che l’erba lo solleticasse,
volò rapidissimo raggiungendo Goten e agguantandolo per la tuta arancione
prima di alzarsi nel cielo azzurro e profondo lasciando sbigottito un lucertolone
che ovviamente non sapeva come raggiungerli.
Il Son avvicinò le ginocchia al petto e le racchiuse tra le braccia mentre
sentiva ancora tirare la parte della tuta che Trunks utilizzava per reggerlo
e non lasciarlo cadere. Un pollice si infilò nella piccola bocca mentre
quello sguardo vispo e perennemente vivace sembrò incupirsi <<
Ti chiedo scusa … >>. Il lilla guardava di fronte a sé e
volava veloce per recuperare il tempo perduto ma abbassò lo sguardo quando
udì quelle poche parole dotate di quel tono un po’ triste <<
E per cosa? >> chiese soltanto mentre iniziava a percepire nuovamente
in maniera distinta gli spiriti amici. Goten sembrò farsi ancora più
piccino, come un gatto preso per la collottola << Sono un impiccio …
Anche Gohan diceva che disturbavo quando faceva i suoi allenamenti … >>.
Trunks piegò un poco la testa di lato << Secondo me non lo diceva
seriamente, credimi, ma sai com’è: come in questo caso non si ci
può mettere a fare i giochi se ci si deve impegnare per altro. Sennò
non si conclude niente >>.
<< Lo so … >> proferì il piccolino sentendo l’aria
sempre maggiore che picchiava sul suo volto a causa dell’estrema velocità
di Trunks << … anche lui mi aveva detto che dovevo stare buono,
ma non ci riesco se non ho nulla da fare! >> concluse poi Goten con aria
convinta nel tentativo di convincere un sayan che la pensava già allo
stesso modo.
<< Ti do ragione sai? Ma ti avevo anche chiesto di pazientare perché
sentivo che sarebbe accaduto qualcosa che … >> il lilla bloccò
improvvisamente il suo discorso iniziando a tendere l’udito, come per
percepire qualcosa che sembrava in arrivo. Pure il bimbo, che appena aveva visto
l’amico divenire serio, mutò espressione iniziando a concentrarsi
per poi sentire una serie di piccole auree che volavano in direzione opposta
alla loro.
<< Chi saranno? Non le conosco … >> sussurrò Goten
quasi impercettibilmente mentre Trunks, serio e con lo sguardo severo, deglutì
anch’egli confuso da tutto quel movimento improvviso poiché le
auree che si avvicinavano, nonostante fossero di una potenza irrilevante, erano
numerose e molto vicine l’una all’altra, come uno sciame di vespe
che si dirigono verso il proprio nido. Il sayan però non si fece scoraggiare
e proseguì pensando che se avesse continuato a muoversi il mistero si
sarebbe risolto tempo prima.
<< Eccoli >> enunciò il glicine iniziando ad intravedere
molteplici figure che apparivano scure poiché in controluce mentre Goten,
nonostante fosse capacissimo di volare alla perfezione, rimase sospeso con i
piedi a penzoloni lasciando che l’amico continuasse a tenerlo stretto
come se fosse stato un prigioniero. Gli sconosciuti si avvicinarono ad una velocità
elevata, alcuni di loro oltrepassarono i due giovani mentre altri li sfiorarono
a tal punto che Trunks si dovette fermare e voltarsi verso la direzione nella
quale quegli altri erano diretti. Gli ometti vestiti con quella divisa bianca
e blu erano insignificanti ma il sayan più adulto sgranò gli occhi
riconoscendo l’oggetto con il quale era stato colpito proprio in mano
ad uno di quelli che avevano osato lambirlo. La rabbia crebbe all’istante
e l’idea che quegli esseri volessero anche solo immaginare di ripetere
ciò che era stato fatto a lui lo fece andare su tutte le furie. Trunks
alzò il braccio destro ed aprì la mano in direzione del nemico
più vicino, generò sul palmo di essa una sfera lucente e poi,
dopo che l’ira fu passata in quella palla, la scagliò verso il
suo obiettivo attendendo poi un verdetto: il soggetto preso di mira esplose
in minuscoli pezzi e le sue ceneri proseguivano a cadere verso la terra mentre
i compagni di costui, fermatisi per colpa di quel boato, osservarono la scena
allibiti senza riuscire a proferire parola alcuna.
Il piccolo Goten, anch’egli un poco scosso per via dell’atteggiamento
dell’amico, si staccò dal lilla e ricominciò a galleggiare
fermandosi poi quando le parole di Trunks non gli si fissarono ben in testa:
<< Non dobbiamo farli allontanare Goten, hanno quei contenitori per rubare
l’energia e se ce li facciamo sfuggire faranno del male a molta altra
gente >>. Il sayan vestito di arancione si mise in posa di combattimento
e attese la mossa avversaria che, soltanto dopo alcuni minuti di attesa, arrivò:
i soldati di Babidi alzarono le mani libere verso i due nemici e iniziarono
a far apparire su di esse una pioggia di onde d’energia che ogni qualvolta
mancavano il bersaglio.
Trunks scagliava le sfere di energia lontano dal bambino e faceva in modo che
colpissero il terreno, anche se a distanza sempre maggiore se era possibile
ma poi però, mentre scagliava proprio una di quelle piccole sfere, si
accorse di una piccolo struttura dai colori chiari che si trovava lì
vicino. Evitò altri due attacchi prima di voltare la testa in direzione
del fratello di Gohan che era pure lui intento a schivare i colpi << Hei
Goten, io ho intravisto qualcosa. Scendo a controllare >> disse poi prima
di scendere rapido verso il suolo atterrando proprio davanti all’ingresso
della nave di Babidi.
Osservò la scura porta verticale e vi posò sopra una mano, fece
fregare la pelle contro quella superficie fredda mentre con occhio attento cercava
di scovare un qualche meccanismo che potesse aprire il portello.
<< Sento che papà è proprio qui sotto … >> sussurrò
il ragazzo scrutando il terreno per poi voltare lo sguardo in alto in direzione
di Goten e urlare: << HEI GOTEN! SONO QUI GLI ALRI! LI’ COME STA
ANDANDO, TUTTO A POSTO? >>.
Il bimbo evitò senza problemi altri attacchi << MI SPARANO ADDOSSO
E IO LI EVITO! >> gridò lo scricciolo con un largo sorriso sul
volto. Trunks piegò un poco la testa verso il basso, per compiere un
cenno di autoincitamento, poi scattò nuovamente verso il bambino per
procedere oltre in direzione di quegli esseri che oramai stavano andando nel
pallone: il sayan si avvicinò ad uno di quegli ometti, lo colpì
in pieno stomaco facendolo rannicchiare su sé stesso per poi farlo esplodere
dopo avergli iniettato un’onda all’interno del corpo. L’essere
scomparve e pertanto lo strano contenitore che aveva tra le mani precipitò
velocemente andandosi poi a frantumare contro il terreno sottostante. Il silenzio
calò improvvisamente e mentre Goten, con aria stralunata, osservava l’amico
su di giri, gli scagnozzi di Babidi tremavano come foglie. Uno di quest’ultimi,
preso dal panico, emise un urlo straziato e cercò di fuggire lontano
assieme agli altri che lo seguivano nella speranza che fuggendo avrebbero avuto
salva la vita … errore madornale: il glicine alzò entrambe le mani
in loro direzione, concentrò sulle punte delle dita tutta la forza possibile
e generò un raggio dalla luce abbagliante, talmente luminoso che il sole
a confronto sembrava una stella morta. I corpi dei nemici colpiti iniziarono
a bruciare vistosamente prima di sbriciolarsi e volare lontano grazie al leggero
venticello passeggero mentre i pochi rimasti integri, poiché avevano
evitato fortuitamente l’attacco, erano sbiancati come cenci.
Il bambino alzò verso il cielo un pugno chiuso in direzione delle nuvole
mentre il largo sorriso lasciava scoperti i bianchi denti << Bravo Trunks,
hai sconfitto i cattivi!! >>. Il lilla ridacchiò e dopo aver strizzato
un occhio verso Goten sfregò il dito indice contro le narici che in quel
momento erano appena dilatate per colpa del nuovo senso di grandezza <<
Ma certo, che credevi? >>. I due si sorrisero vicendevolmente lasciando
che gli tre estranei, unici sopravvissuti, scappassero con altrettanti serbatoi.
Il fatto era che credevano di avere fatto abbastanza per quei poveracci che
sicuramente non si sarebbero fatti rivedere nei paraggi, ignari che in realtà
non facevano altro che eseguire gli ordini di Babidi affibbiati loro poco prima.
I due sayan annullarono la distanza che v’era tra loro e il terriccio
attorno a quella strana e altrettanto piccola struttura e poi, appena le suole
delle scarpette ebbero schiacciato quella sabbia marroncina, Goten iniziò
a correre attorno allo strano oggetto come per capire di cosa si trattasse con
la stessa foga che impiegherebbe un cagnolino a rincorrersi per acciuffare la
propria coda. Trunks avanzò di pochi passi e poggiò nuovamente
le mani su quella che aveva tutto l’aspetto di una porta, le fece muovere
lì sopra e nei dintorni per riuscire a scovare quel meccanismo che poteva
aprire il portello, lo stesso che non era riuscito a trovare prima.
Trascorsero alcuni minuti ma in quelli il lilla fallì nella sua missione:
non un bottone, ne una levetta, ne un meccanismo strano e curioso era presente
per aprire quella porta e quindi il ragazzo, dopo avere poggiato le mani ai
fianchi e aver arretrato di alcuni passi, alzò un poco il viso per scrutare
la medesima “M”, posta al di sopra dell’ingresso, che era
già stata vista sull’individuo che l’aveva aggredito. Gli
occhi azzurri poi si abbassarono quando Goten gli si fermò a fianco nuovamente
tranquillo perché aveva concluso la sua corsa contro il tempo …
cosa che poteva fare tranquillamente. Il piccolo agitò un poco le braccia
imitando senza volere, una sottospecie di pollo con le ali tese e poi alzò
il musetto verso Trunks << Hei, perché siamo qui? Io sento che
papà e Gohan sono qua sotto … >> mormorò facendo picchiettare
al contempo il piedino a ridosso del terriccio. Il figlio di Vegeta incrociò
le braccia lasciando che le labbra si arricciassero in una leggera smorfia <<
Lo so Goten, il fatto è che non c’è modo per aprirla …
>> enunciò poco convinto mentre il piccolo lo osservava in attesa
di altro ma poi, constatato che questo non arrivava rapidamente, si lasciò
andare ad un fiacco “Ah”. Trunks si portò una mano al viso
e con essa si afferrò il mento mentre il cervello aveva oramai dato per
unica possibile l’ultimo pensiero venutogli. Il glicine fece spallucce
mentre alzava la stessa mano che teneva al mento in direzione della porta, scosse
lievemente la testa affiancato da un pesante mutismo di Goten << Vabbé
… >> mormorò sconfitto dalla stessa soluzione spartana che
aveva trovato e stava adattando.
Un medio raggio di energia perforò il portello facendolo cadere dall’altra
oltre, su di un’altra superficie che bloccava nuovamente il passaggio.
Quando il terreno smise di tremare Goten saltellò oltre la soglia fermandosi
su di un altro pannello, quella volta parallelo al suolo, che impediva l'accesso
a quella che sembrava l’unica via.
<< A questo ci penso io! >> esclamò il piccolo all’amico
che osservava silenzioso la scena nella quale Goten, messosi a svolazzare sopra
a quel tappo dalla forma circolare e dal colore nero, teneva i palmi delle mani
aperti in direzione del sottosuolo. Il figlio si Goku si trasformò in
un battibaleno in super sayan e gridò forte prima di generare una grande
onda che colpì e distrusse non solo quel blocco ma anche quelli che li
separavano dagli amici.
Nei piani inferiori Kaioshin ne stava dicendo di tutti i colori e quando Crillin
venne coinvolto nel colpo violento del piccolo monello espresse tutta la sua
rabbia riguardo quella situazione e gli amici, poveretti, rimasero ad ascoltarlo
finché non videro il faccino buffo del piccolo Goten che, a testa in
giù, osservava incuriosito l’intera stanza per poi fiondarsi nelle
braccia del padre quando i loro sguardi si incontrarono.
<< Goten! Piccolo birbante! >> esclamò il papà al suo
campione stringendolo tra le braccia fregando poi con una delle larghe mani
la moltitudine di capelli mori. Il bimbo ridacchiò tutto contento, salutando
tutti , per poi soffermarsi su di un individuo che era sdraiato a terra e sembrava
carbonizzato dal gran che era bruciacchiato << Hei, ma cosa gli è
successo? >> chiese ingenuamente in direzione del fratellone che gli sorrideva
tranquillo e alquanto divertito.
Crillin balzò in piedi e si mise le mani nei capelli strinati <<
HAI, CHE MALE! … >> esordì prima di voltarsi contro il Son
colpevole con le lacrime agli occhi << … I miei capelli sono rovinati,
sarò costretto a ritagliarmeli adesso! >>. Goku aumentò
l’ampiezza del suo sorriso ed osservò per un nano secondo Goten
che aveva poggiato entrambe le mani sulle sue spalle prima di scrutare con aria
amichevole il suo più grande simpatizzante << Dai Crillin, Goten
mica lo ha fatto apposta e poi secondo me stavi meglio calvo >>.
Il nano si passò una mano nei capelli come se fosse stata una spazzola
e quando vide moltissimi filamenti cadere a terra sbuffò sconsolato facendo
crollare le spalle << Che sfortuna, e dire che ci avevo messo tanto per
farli crescere … E comunque Goku, nel mio caso si dice rasato, non calvo.
Piccolo è calvo >> disse indicando con un pollice il namecciano
che senza volere era stato preso in ballo. Goku osservò un poco accigliato
Piccolo e dopo averlo scrutato attentamente disse nuovamente la sua <<
Starebbe malissimo con i capelli, non ce lo vedo proprio! >>. In quell’attimo,
se non fosse apparso come un gesto stupido, il namecciano avrebbe volentieri
dato qualche testata alla parete metallica dato che non riusciva a spiegarsi
perché, ogni volta ci fosse un’argomentazione sciocca, lui fosse
sempre in mezzo a certi commenti.
Mentre una sonora risata si alzava lievemente grazie a pochi dei presenti, Trunks
discese il lungo corridoio verticale presentandosi con una posa elegante: le
gambe tese e poste l’una a fianco dell’altra mentre le braccia,
rigorosamente incrociate al petto, rendevano ancora più adulta quella
figura che discendendo emanava una certa fierezza nei movimenti lenti. Il glicine
posò i piedi a terra, sciolse il crocicchio delle braccia e si limitò
a sorridere ai presenti invece di verbalizzare il suo saluto ai più mentre
per Vegeta riserbò un trattamento differente: il ragazzo si avvicinò
al padre ombroso che era poggiato alla parete della stanza e socchiuse un poco
gli occhi poiché travolto da un’insensata (oppure no) tenerezza
nei suoi confronti.
<< Ciao papà … >> mormorò piano il giovane,
come se il silenzio attorno a loro fosse sacro, come se il peso di quelle parole
meritasse di essere pronunciato soltanto sottovoce, in maniera intima e confidenziale,
come se quell’ennesima dimostrazione di affetto avesse la stessa valenza
della primissima fatta con il cuore in mano. Gli occhi scuri e tenebrosi del
principe dei sayan si posarono su quelli azzurri del ragazzo venuto dal futuro
soltanto per pochissimi attimi e successivamente ad essi Vegeta bofonchiò
un “Ciao” secco e insipido prima di staccarsi dal sostegno e allontanarsi
senza proferire altro. Trunks si ritrovò ad abbassare gli occhi al suo
passaggio e a rodersi nuovamente il fegato: ogni volta il trattamento era simile
e ogni volta il ragazzo si ripeteva che lui era fatto così, che non lo
poteva cambiare, e che era già tanto che lui si dimostrasse disponibile
e sopportante fino a quel livello, che era fortunato ma non poteva, non doveva
pretendere di più. Il giovane sayan osservò lo spazio rimasto
vuoto e lasciò che gli occhi vibrassero appena mentre il cervello, per
dare una risposta al cuore bramante di affetto, elargiva soltanto quella triste
verità il quale era al corrente da tempo: il rapporto tra lui è
Vegeta era solido soltanto in apparenza, lui che doveva essere il portante per
quel personaggio schivo e misterioso, era tutt’altro che resistente ma
se fosse crollato, se avesse soltanto pensato che il loro legame non avesse
avuto alcun valore, lo avrebbe perso per sempre pentendosene poi amaramente.
Il tempo trascorso assieme non aveva rafforzato quel rapporto già incrinato
ma nonostante ciò non crollava per colpa di qualcosa e Trunks, non sapendo
cosa fosse questo qualcosa, si aggrappava ad esso e continuava ad incassare
gli insuccessi nella speranza che quella sua tortura valesse almeno un briciolo
di più di quanto si aspettasse. Il glicine tornò a sorridere e
si voltò verso gli amici fingendo di non essere amareggiato.
Goten saltò giù dalle braccia del padre e chiese cosa stesse succedendo
e Gohan, sentendosi all’altezza del compito di divulgatore di tali avvenimenti,
iniziò a raccontare certosino soddisfando tutt’alpiù anche
l’attenzione dell’altro ragazzo che aveva trovato nuovamente qualcosa
quel fare viaggiare lontano i brutti pensieri.
******
L’oggetto della narrazione del primogenito di Goku, ovvero
il mago Babidi, osservava inquieto dalla sfera di cristallo le azioni che compivano
i suoi unici tre adepti in libertà ma poi, vedendo che si fermavano a
cogliere le energie da esseri inferiori e assolutamente inadatti per il risveglio
del suo MajinBu, posò le ossute mani sulla testa e iniziò a scuoterla
come per svegliarsi da quel brutto sogno. Il mago aveva mandato all’esterno
i suoi uomini pur sapendo che erano in arrivo altri compagni di quegli impiastri
ma non si aspettava di certo tutta quella potenza e quindi, quando aveva visto
perire i suoi uomini, vi era rimasto parecchio corto, abbattuto come se lui
fosse stato nel mezzo del potente raggio. La bocca semiaperta non emetteva un
fiato, non erano necessarie parole per descrivere il suo stato d’animo.
Un moto di orgoglio risalì l’intera colonna vertebrale costringendo
il mago a mettersi dritto con una posa fiera, il suo ego gli impedì infatti
di compiangersi più del necessario anche perché non tutto era
perduto, Darbula era inoltre ancora al suo fianco pronto per battersi per lui
e la nobile causa. Babidi si incamminò verso la porta della stanza e
la oltrepassò con decisione non stupendosi affatto di non vedere alcuno
nei pressi di quella stanza pensando che probabilmente, il resto della marmaglia
addetta alla sua protezione fosse nelle stanze poiché non richiamata
all’ordine. Il mago oltrepassò codeste stanze mantenendo il suo
passo svelto fermandosi poi dinanzi a una porta scura dalle cui fessure laterali
fuoriuscivano delle piccole scariche elettriche, si alzò in volo con
estrema facilità e si fermò a mezz’aria e fece brillare
gli occhi di una luce chiara che, in un attimo, fece spalancare la pesante porta.
Darbula, che si trovava in quella stanza a meditare, si mise immediatamente
composto e si inchinò dinanzi al padrone che lentamente gli si avvicinava
per raccogliere i nuovi omaggi che però vennero bloccati a sorpresa <<
Non è il momento Darbula, seguimi >>.
Il suddito si alzò in piedi e seguì il proprio padrone oltre l’uscio,
oltre il primo corridoio per poi fermarsi dietro a lui quando egli si bloccò
dinanzi alle stanze degli altri suoi seguaci. Babidi voltò un poco l’occhio
verso il demone dalla faccia rossa << Mettili tutti in riga, li voglio
pronti in meno di un minuto e mi raccomando … >> sibilò l’essere
con una voce quasi cantilenante << … non farne fuori nemmeno uno,
ci servono tutti >>. Darbula annuì e dopo aver fatto un grande
inchino aprì con furia la porta effettuando gli ordini impartiti mentre
il mago tornava al proprio posto.
Come ordinato Darbula fu di ritorno con il resto dei suoi uomini, un numero
ben minore rispetto al battaglione precedente, e tutti i presenti si disposero
in una fila ordinata in attesa dei nuovi comandi mentre il secondo al potere,
il signore degli inferi, li sorvegliava con aria truce nella speranza di non
scovare qualcosa fuori posto. Babidi si avvicinò alla grande sfera di
cristallo ed indicò i personaggi che vi erano proiettati prima di incominciare
a parlare con un tono acuto e fastidiosissimo << Stanno rovinando i miei
piani! Per risolvere la situazione Darbula si occuperà di loro mentre
voi altri … >> proferì in direzione dei sudditi dalle potenzialità
ben minori << … Voi andrete a prendere i rimanenti immagazzinatori
di energia e seguite gli altri verso questo torneo! >>.
Tutti si inchinarono in segno di saluto per poi mettersi a svolgere il proprio
compito.
Darbula incontrò i suoi ospiti mentre i subordinati del mago se la filavano
silenziosi come gatti …
******
Al torneo Tenkaichi li tempo scorreva inesorabilmente, ovvero
non passava mai. Da tempo Genio, la famiglia Brief, i Son e gli altri erano
tornati sulle grandi gradinate affiancati da una gentilissima Videl che, vista
la mancanza del padre nei dintorni, ne approfittò per instaurare un legame
più solido con la madre di Gohan, Chichi, anche perché non è
che andassero proprio d’accordo … La signora infatti era restia
a lasciare a briglia sciolta il primogenito ma poi però, quando venne
a sapere che la ragazza aveva molti fondi da parte, decise di essere un poco
più permissiva e gentile nei suoi confronti. Inutile dire che Bulma,
conoscendo il personaggio, comprese a pieno le intezioni della donna.
Nel frattanto un altro elemento del gentil sesso attendeva il proprio momento:
18, silenziosa creatura dallo sguardo glaciale, rimaneva immobile vicina all’ingresso
del palazzo antistante al grande ring in attesa che il suo combattimento, e
quindi di conseguenza la vittoria del torneo in generale nel giro di pochi minuti,
giungesse anche se la mancanza di così tanti lottatori aveva scombussolato
l’intera organizzazione che non sapeva come muoversi. La bionda sbuffò
varie volte ma in ogni attimo in cui le sembrava di toccare il fondo poiché
stava raschiando nel suo contenitore di pazienza, alzava gli occhi verso la
tribuna e incontrava lo sguardo della sua bella bambina, simbolo del suo amore
verso il marito e sfatamento del suo essere un mero freddo cyborg. Un sorriso
dolce le solcava il viso quando Marron la salutava con le manine, quando si
riempiva i polmoni fino a scoppiare egli urlava “Forza mammina, sei la
più forte” e quando sorrideva e basta magari perché un vicino
le aveva offerto una caramella. Alla stessa velocità con cui il segno
di contentezza appariva poi svaniva per colpa del soggetto che teneva il suo
tesoro tra le braccia: il fratello 17, nonostante fosse premuroso con la sua
nipote, era sempre apparso agli occhi della sorella come uno sciocco e pertanto
la infastidiva vederlo con sua figlia anche se però, vedendo il resto
della gente del “gruppo di Crillin” e quindi, “gli amici di
Goku”, non riusciva a localizzare qualcuno che fosse meglio. Sbuffò
nuovamente, scocciata dell’attesa mentre il cronista, in quel frangente
odiato da tutti gli spettatori perché non faceva continuare il torneo,
salì sul ring e si incamminò nel mezzo dello spiazzo evitando
poi le lattine che gli venivano lanciate contro accompagnate da urla emesse
da parsone fortemente spazientite.
L’ometto con gli occhiali evitò tutti gli oggetti prima di inginocchiarsi
a terra come per chiedere un momento di tregua nel quale potesse parlare. Il
pubblico intero, vedendo quel gesto di sottomissione, tacque e rimase in silenzio.
Chichi, che era una di quelle persone con i nervi in crisi poiché i propri
bambini erano alla battaglia, attendeva il proseguimento del torneo soltanto
per pensare ad altro e quindi, quando ella vide come gli altri quel gesto, incrociò
le braccia al petto e asserì seria << Adesso sono curiosa di vedere
cosa si inventano >>.
Il cronista si pulì dalla polvere che aveva addosso e portò il
microfono alla bocca << Signori e signore, scusate l’attesa. Fino
a un secondo fa non speravamo come proseguire con gli incontri ma adesso, grazie
all’aiuto di una mente illuminante, abbiamo la soluzione! Un bell’applauso!
>> gridò poi facendo segno alla “mente geniale” di
fare il suo ingresso nell’area mostrandosi. Il pubblico, con pochi esclusi,
esplose in un boato fragoroso con delle sequele di applausi che sembravano non
avere fine mentre i fischi di poco prima si trasformarono in incitamenti grazie
alla figura di Mr. Satan che, simpatico ma ingordo di attenzioni come suo solito,
si apprestava ad effettuare uno dei suoi ingressi con piroetta per fare scaldare
ulteriormente i suoi fan. Videl si coprì gli occhi di vergogna quando
vide il genitore inciampare su di uno degli scalini che portavano al ring e
poi cadere giù da esso. Il campione però non si fece fermare da
ciò e quindi si rialzò in piedi mostrando bene la “V”
di vittoria fatta con le dita mentre nella parte alta della nuca iniziava a
comparire un bernoccolo << TRANQUILLI! ERA UNO SCHERZO! >>. I fan
scoppiarono a ridere sentendo di amare sempre più il loro campione perché
era davvero simpatico anche se credevano che la sua fosse soltanto scena …
L’omaccione con la capigliatura alla afro raggiunse il cronista ed afferrò
il microfono del cronista portandoselo all’altezza delle labbra, o dei
baffi, vedete voi << Mi è venuta un’idea geniale: i restanti
combattenti, me compreso, faranno un tutti contro tutti! … >> il
pubblico applaudì per poi smettere quando Satan fece un cenno di silenzio
<< … Sarà una bella impresa ma io ce la metterò tutta!
CREDETE IN ME! >>. Mentre gli spettatori proseguivano i festeggiamenti
momentanei il signorotto dai capelli biondi e occhiali (sempre il cronista)
riprese il proprio attrezzo e si avvicinò al campione << Bel discorso
anche se breve signor Satan >>.
<< Grazie >> proferì tenendo gli occhi chiusi.
<< Certo che è proprio grandioso il torneo di quest’anno,
guardi: ci sono anche i caccia per fare le scie di colore! >> disse l’ometto
indicando in lontananza tanti puntini scuri che si avvicinavano emettendo dei
forti suoni.
Mr. Satan strabuzzò un poco gli occhi facendo arricciare i baffi <<
Quali caccia? Io non ne so niente >>.
Ci vollero pochi istanti prima che la verità giungesse: gli uomini di
Babidi si avvicinarono ed attaccarono i presenti con onde di energia che uccisero
un sacco di persone mettendo le altre in uno stato di forte panico.
Salve ragazzi/e … scusate il ritardo di questo capitolo ma non sono
riuscita a concluderlo per la giornata di ieri ma spero ch
Salve ragazzi/e … scusate il ritardo di questo
capitolo ma non sono riuscita a concluderlo per la
giornata di ieri ma spero che lo gradiate ugualmente anche se, come al solito,
non è poi lunghissimo.
Sono quasi le 4 del mattino e non ho più la
forza per stare al computer quindi, purtroppo, vi devo salutare velocemente ^^”
Ringrazio: Pepesale, Vegeta4ever, ka93, Angelo Azzurro e Rory_Kaulitz
Beh, buonanotte e alla
prossima. Dormite bene =_^
Baci
scImMIA
CAPITOLO 81
- LA GUERRA DEI GEMELLI -
Le urla
disperate riecheggiavano in quell'area nel quale il panico serpeggiava senza
ritegno, il sangue delle persone ferite si espandeva nei dintorni lasciando
brevi scie lungo i percorsi che costoro cercavano di fare per allontanarsi mentre dei poveretti che erano stati eliminati,
non vi era più alcuna traccia: i colpi di energia avevano polverizzato persino
le loro particelle. I più temerari rimanevano nei dintorni del grande torneo, con il naso verso il cielo ad osservare i
loro sterminatori mentre questi colpivano coloro che invece, paralizzati dal
terrore, rimanevano fermi sul posto come pezzi di piombo. I seguaci di Babidi
attaccavano senza intelligenza e pertanto colpivano indiscriminatamente chichessia rubando l'energia da altri individui presi a caso
nella marmaglia che si sperdeva in quegli spalti. Un colpo di miserevole entità
venne generato da uno di quegli stolti individui e
scagliato in direzione di quei giovani (e meno giovani) che erano seduti
vicini: l'onda si fece sempre più vicina e gli spettatori iniziarono a
percepire addirittura il suo calore prima che uno di loro si alzasse in piedi e
con una sola mano fermasse il colpo. Il vecchio, maestro di Crillin e Goku,
strinse convulsamente il proprio bastone senza accorgersene
quando vide riflesso sulle lenti dei propri occhiali la frantumazione
della sfera i cui piccoli pezzi si diradarono da una parte all'altra così come
si disperdevano le sfere del drago quando dovevano perdersi sul suolo
terrestre. I terrestri nei paraggi rimasero senza parole e gli occhi di loro
tutti sbarluccicarono sotto a queilucini energetici mentre invece, una simpatica
bambina alquanto vivace ma soprattutto allegra, si muoveva felice tra quel
forte braccio affettuoso lasciando uscire dalla sua boccuccia tenere paroline frizzantine: « Bravo zietto! Sei
il migliore!! ». Il ragazzo sorrise smagliante
lasciando che i lunghi capelli neri si alzassero per
colpa dell'aria ma poi, ripensando all'esclamazione della propria nipotina,
rimase un poco in silenzio aggrottando le sopracciglia
mentre uno spiffero di vento rendeva momentaneamente leggera la situazione « Zietto ... » 17 guardò la piccola Marron un poco irritato «
... Non chiamarmi mai più così, mi sminuisci facendomi sentire ridicolo! ». La
piccina sbatté un poco le palpebre iniziando a sorridere innocente « Certo! »
esclamò poi lei lasciando basito il cyborg.
Lo
scagnozzo del mago comprese immediatamente che colui che
aveva bloccato il suo attacco non era una persona come le altre quindi, senza
attendere un minuto in più, puntò entrambi i palmi delle mani verso il ragazzo
e iniziò a scagliare in direzione di esso molteplici onde d'energia che vennero
sempre e comunque deviate altrove con un'agilità notevole che non aveva nulla
da invidiare a quei sayan che si battevano molto lontano da lì. Marron sorrise
facendo agitare le braccina a più non posso iniziando anche a scalciare per
l'euforia mentre lo "zietto", che poco
prima sembrava orgoglioso della sua prestazione e sorrideva con una punta di
cinismo nello sguardo, nell'ultimo istante invece sfoggiava una smorfia che sottolineava la sua leggera irritazione perché la sua cara
nipotina non la smetteva di sfondargli il fianco andandogli a trapanare la
milza. Il tipo dalla faccia olivastra, dopo aver emesso un forte urlo di rabbia,
scattò verso 17 tenendo serrati i pugni coperti dai guanti lasciando dietro di
sé i suoi compagni che nel frattanto avevano pure loro compreso la situazione.
Quando la distanza iniziò a farsi minima gli occhi azzurri del giovane si assottigliarono come per potenziare la sua
concentrazione, lanciò la bambina per aria lasciandola per un momento fra le
nuvole sotto lo sguardo sbigottito di Chichi e degli altri, aspettò che il
nemico fosse vicino dopodiché, dopo aver schivato un sinistro, sfondò l'addome dell'essere
facendolo esplodere con un colpo d'aura a piena potenza. Il silenzio parve
ricomparire in quel luogo mentre invece la bambina
discendeva dell'azzurro cielo con una ridarola
piacevole. Il ragazzo allargò un poco le braccia osservando in direzione di
Marron per afferrarla e non lasciarla cadere a terra ma all'improvviso, proprio
sulla sua testa, una bella biondina comparve bloccando la piccina prima che potesse ricadere nelle braccia dello zio. Il ragazzo
s'imbronciò vedendo poi sul volto della sorellina la sua stessa espressione
dovuta forse al piccolo volo che aveva fatto fare alla
nipotina.
« 17, NON
CI PROVARE MAI PIU'!! » lo sgridò da donna ricevendo in risposta un sonoro sbuffo da parte di lui e una piccola
risata da parte di Marron. La donna posò i piedi sul freddo cemento
appostandosi davanti al fratello dandogli le spalle mentre
con il suo udito acuto continuava a sentire le urla dalla distanza di quelle
persone disperate che correvano da una parte all'altra in ricerca di una riparo
mentre altre, più disperate ancora, cadevano sopraffatte da quei soldati che
avevano a disposizione quei contenitori per l'energia. La bionda guardò verso
gli sconosciuti che continuavano a scrutarli dall'alto verso il basso cercando
di comprendere il loro potenziale e capire quali difficoltà avrebbe incontrato
a lottare contro di loro ma poi però, ripensando a come aveva disintegrato uno
di quelli il suo caro fratello, si rilassò all'istante rivoltandosi verso 17 e
donandogli la figlia « Prendila » disse secca come se Marron non fosse una
bambina ma un oggetto come un altro. Il moro afferrò la piccina per le ascelle
e se la portò alla spalla destra facendo poggiare il pancino di lei al suo petto.
Quando però, con i suoi occhi azzurri, vide 18
allontanarsi in direzione della battaglia ormai prossima, non ci stette e si
sentì punto sul vivo « E no, voglio divertirmi anch'io ... » mormorò serio
allontanando improvvisamente Marron da sé con lo stesso temperamento utilizzato
dalla sorella nei suoi confronti della piccola come poco prima. Girò i tacchi
voltandosi verso i signori che erano alle sue spalle andando poi a fissare
intensamente ognuno di essi notando con grande
semplicità tutti i loro aspetti negativi: Chichi era una donna isterica così
come Bulma, Yamcha era un essere irresponsabile mentre Genio era un vecchiaccio
depravato, i genitori della scienziata sembravano poco seri (specialmente lei)
mentre i restanti all'appello sembravano non essere all'altezza del compito che
si era preposto. La signora Brief si avvicinò al giovane allargando le braccia
verso di lui « Caro, dai a me la bambina se vuoi. Ne prenderò cura io mentre sarai a divertirti ^^ ». Un brivido freddo
percorse interamente tutta la schiena e la camicia rossa di 17 sembrò vibrare
per colpa di quell'improvvisa scossa mentre i lunghi
capelli sembrarono elettrizzarsi. Lo sguardo di ghiaccio si posò sulla persona
a fianco, il signor Brief, ed egli, credendo che fosse la scelta più giusta
visto che era uno dei più sapienti lì in mezzo, allungò
la bambina verso di lui e lasciò che il signorotto la prese con entrambe le
mani. Il signor Brief sorrise muovendo un poco la sigaretta spenta che aveva
alla bocca e ringraziò: « Terrò io la piccolina, non ti preoccupare ». Il
cyborg però non era affatto convinto della sua scelta e quindi intersecò le
braccia lasciando che il suo sguardo accigliato studiasse nuovamente il
vecchietto e poi, notando che c'era qualcosa che non andava, poggiò la mano
destra al mento divenendo maggiormente serio « Dottore, ma lei stamane non era venuto con un
gatto? ». Il padre di Bulma, affiancato dalla stessa e da Bunny,
strabuzzò gli occhi osservandosi attorno « Hai ragione, chissà dov'è andato ...
Ultimamente mi cade spesso ». Alle ultime parole 17
parve svegliarsi da un incubo: spalancò gli occhi e strappò dalle braccia del
nonno la bambina evitando così una futura caduta e poi, vedendo nuovamente la
signora Brief, gliela porse cedendo una parte delle responsabilità ad altri «
Chichi, tienila d'occhio ». Dopo aver mormorato ciò si allontanò affiancando la
sorella in quell'ampio frammento di cielo.
18 era
imperscrutabile, con i suoi occhi gelidi osservava quegli individui che avevano
la forza equivalente a quella si un sorcio e con le
lunghe dita sottili teneva stretto il sottile fianco. I suoi capelli leggeri,
che avevano il color dell'oro, si mossero appena andando a finire dinanzi al
viso ben delineato per colpa di un leggero colpo d'aria
creato dal fratello 17 che si era messo a fluttuare al suo fianco. Le
labbra sottili si piegarono delineando un sorriso
beffardo mentre la mano destra, che aveva abbandonato il fianco sul quale
poggiava, andò a scostare quei filamenti lucenti per portarli dietro
all'orecchio liberando così la visuale e permettendo al ragazzo moro di
scorgere la sua espressione. 17 sorrise lasciando intravedere i bianchi denti e
piegando un poco la testa da un lato « Era da tanto che non ti vedevo sorridere
così ... ». La ragazza non gli diede ascolto, si disinteressò completamente di
ciò e perciò fece scomparire all'istante il sorriso dal suo volto
mentre faceva tornare la sua solita smorfia indispettita. Le mani si
strinsero a pugno vicino ai fianchi e lo sguardo divenne maggiormente deciso «
Vediamo di fare una cosa rapida ... » disse lapidaria la donna iniziando ad
incamminarsi verso la sua prima vittima che, vedendo la donzella avvicinarsi
così determinata, arretrò un poco finché ella non si
fermò ad un paio di metri dalla sua persona concludendo la sua affermazione e
facendo divertire 17 « ... Però non esageriamo perché altrimenti in meno di un
minuto abbiamo già concluso ». Il ragazzo si sistemò meglio le maniche
arrotolate della camiciola rossa e poi si portò indietro i capelli con entrambe
le mani lasciando ben scoperta la fronte ampia e liscia « D'accordo ».
18 scattò
in avanti, caricò il pugno destro e lo scagliò nella bocca dello stomaco del
nemico obbligandolo a piegarsi in due dal dolore e successivamente,
controllando perennemente la sua forza, alzò il ginocchio sinistro poggiandolo
al petto, si girò su se stessa e dopo aver alzato completamente la gamba in
direzione del cielo la fece discendere andando a picchiare con il tallone la
schiena facendo precipitare a terra lo scagnozzo di Babidi in direzione del
bordo ring nel quale qualcuno cercava di starsene in disparte ... Mr. Satan,
vedendosi arrivare addosso quell'individuo alla velocità di un missile, sgranò
gli occhi facendoli fuoriuscire dalle orbite iniziando a sudare freddo. «
Oddio, che faccio-che faccio-che
faccio ... » iniziò a farfugliare mentre con scarso coraggio cercava di
staccarsi dal grande scalino del ring arretrando un poco poi però, ovviamente
per fortuna sua, chiuse gli occhi ermeticamente assieme ai pugni, portò uno dei
due in direzione del cielo e il destino volle che la sua mano chiusa andasse a
colpire involontariamente il volto dello sconosciuto bloccando la sua caduta.
Per pochi istanti lo sconosciuto rimase aggrappato a quel pugno con il corpo
rigido prima di cadere a terra di peso ai piedi del campione di wrestling che,
appena si accorse della situazione, iniziò a ridere sguaiatamente iniziando a
far rendere noto ai pochi rimasti la sua immensa forza
mediante un plateale segno di vittoria accompagnato dalle sue tipiche frasi «
HA HAHAHA! NESSUNO MI POTRA' BATTERE, SONO IL MIGLIORE!! ». Una grossa goccia di sudore però iniziò a scendere
lungo la guancia del campione quando alzò lo sguardo e
vide un ragazzo moro sospeso a mezz'aria prendere a pugni un essere non
dissimile a quello precedentemente sconfitto e quindi, nuovamente confuso,
abbassò le spalle « Ma come fanno a volare questi qui? Scommetto che è tutto un
trucco ... » voltò lo sguardo tornando a vedere lo sconosciuto che aveva messo
KO a sua insaputa andando a scrutare meglio il suo petto, sul quale si leggeva
bene il simbolo legato a MajinBu, « ... Chissà chi sono
in realtà questi tizi e cosa vogliono ... ».
******
A
svariati chilometri di distanza un altro personaggio era di tutt'altro umore per i propri motivi e dopo parecchio tempo, così
come si era prefissato, giunse alla sua meta: con estrema calma fece discendere
il piccolo veicolo nel giardino, spense i rumorosi motori e si sfilò i rossi
occhiali da aviatore rimanendo seduto sul seggiolino di pelle morbida. Light
sbuffò sconsolato e dopo aver osservato il piccolo orologio che era incorporato
nel cruscotto della motocicletta volante si sentì maggiormente abbattuto
pensando che aveva sprecato tanto tempo che poteva
utilizzare in altro modo. Scese dalla vettura con sul
volto uno sguardo pensieroso, si rigirò nelle mani gli occhiali prima di
appenderli al manubrio destro facendo in modo che non cadessero a terra e poi,
con passo calmo, si indirizzò verso l'ingresso della propria abitazione mentre
con una mano si ravanava nelle tasche alla ricerca della chiave d'ingresso.
« Hei
Light! » una voce alle spalle lo richiamò ma questi, capendo che non era altri che l'ennesimo scocciatore della giornata, si
voltò per fissare il ragazzino, suo compagno di classe, che si era aggrappato
alla bianca ringhiera e che osservava avido l'abitazione "dell'amico".
« Cosa vuoi? » proferì il figlio di Bulma mostrando
apertamente la sua scarsa voglia di intavolare una discussione con l'altro
bambino che però, fregandosene altamente dell'astio
ricevuto, iniziò a dire la sua « Sai Light, ti ho visto venire giù con quella
moto e allora mi sono avvicinato ... Ma l'hai fatta tu? E' quella di cui mi
parlavi? ». Light si voltò dall'altra parte inserendo la chiave nella serratura
« Sì, è quella. E allora? ».
«
Caspita, che sballo, ne vorrei una anche io ... » mormorò l'altro ragazzino
facendosi udire perfettamente, soprattutto nell'ultima parte con la speranza
che presto o tardi il bimbetto super intelligente e con la maglia bianca gliene
costruisse una moto uguale ... illuso. Light si stancò all'istante di quella seccatura
e pertanto si voltò mostrandosi irritato come non mai « E allora? Sei venuto
solo questo? Potevi risparmiartelo, i tuoi commenti non mi interessano!
». Il compagno di classe subì il colpo ma cercò di
trattenersi per proseguire con il dialogo anche perché aveva altre cose da
comunicare « Scusa se ti ho dato fastidio ... In ogni caso volevo anche sapere
un'altra cosa: eri al torneo Tenkaichi vero? Come hai fatto a scappare? ». La
domanda ne generò un'altra da parte dell'altro poiché
non vi era stata comprensione « Scappare? ... » mormorò Light un poco
sbigottito « ... Me ne sono andato normalmente perché
era uno strazio. Perché questa domanda? ». Il ragazzo cercò di scavalcare la staccionata con un salto ma il padroncino di casa lo invitò (furiosamente) a
non farlo con una sola occhiata obbligandolo a rimanere nella sua parte di
trincea « Come "perché questa domanda" ... Là sta succedendo il
finimondo, un pandemonio, un vero macello! ». Un moto di curiosità iniziò a
levarsi nello spirito di Light, come una sorta di energia
rinvigorente « Quando me ne sono andato era un mortorio. Che
cosa sta accadendo? ».
« Dei
tizi sono comparsi dal nulla e hanno iniziato a fare una strage ... In televisione non si parla d'altro! ».
Se
"l'amichetto" avesse avuto altro da aggiungere
sarebbe stato totalmente inutile proferire ulteriori sillabe: Light infatti,
appena comprese che qualcosa stava bollendo in pentola, entrò precipitosamente
in casa scivolando più volte sul parquet rischiando di cadere pur di arrivare
al gigantesco televisore, accenderlo e rimanere in piedi, a bocca aperta, ad
osservare lo spettacolo che lo schermo gli offriva. Le immagini erano un poco disturbate ma si capiva benissimo ogni minimo
dettaglio alle spalle dello stupido giornalista occhialuto che sbraitava al
microfono come un ossesso: la struttura del Tenkaichi era in frantumi, sugli
spalti si vedevano chiaramente dei cadaveri e nonostante le immagini fossero
crude nessuno si era preso la briga di mitigarle per fare in modo che i bambini
a casa, della stessa età di Light o anche minore, non si spaventassero dinanzi
cotali scene. Light non era un bimbetto facilmente impressionabile e quindi,
persino quando il cameraman inquadrò senza volere uno dei nemici eliminare
altri esseri innocenti, il suo sguardo crucciato non mutò minimamente.
« ... La situazione è terribile, questi tizi sembrano essere
sbucati dal nulla e senza dare spiegazioni hanno iniziato a fare uno sterminio
indiscriminato. Il panico è nel cuore di tutti e nemmeno io so spiegarmi da
dove scaturisca tutta la determinazione del nostro
campione ... » la
telecamera seguì il giornalista dopodiché inquadrò Mr. Satan che pure in quel
frangente sembrava riuscirgli bene la parte del pagliaccio che, in men che non si dica, mise in pratica dopo aver afferrato il
microfono con una certa spigliatezza « E' dura tenere in nervi saldi ma non
c'è di che preoccuparsi: io e i miei allievi stiamo facendo di tutto per
scacciare quei tizi rispedendoli al mittente! ».
Le
palpebre del bimbo si assottigliarono per colpa della stupidità lampante mentre con gesti meccanici premeva un paio di
pulsanti facendo iniziare la registrazione del programma su di un disco « Se è
ancora vivo quello lì allora i nemici sono proprio dei deficienti » biascicò
poi un poco irritando intuendo che anche i suoi parenti erano ancora in vita.
Si poggiò pesantemente al divano continuando ad osservare il largo schermo e i
discorsi che i due si scambiavano come se fossero all'osteria « I suoi
discepoli maestro Satan? E chi sarebbero, quelli
lassù? » disse il giornalista facendo un cenno al cameraman di inquadrare i
due gemelli all'opera e, mentre l'addetto all'immagine cercava di catturare i
movimenti di 18 e 17, il campione proseguiva a raccontare le sue panzanate« Certo, non sono ancora al mio livello ma ammetto che mi stanno dando una mano ». Il
cronista con la leccata si mosse un poco gli occhiali con una mano dopo aver
riagguantato il microfono « Ma maestro,
stanno volando! Com'è possibile questo? ». Satan sorrise sotto i baffi e
con ambo le mani si afferrò la cintura da campione di
wrestling dal largo stemma d'oro con su incisa la figura di un pipistrello «
Umpf, sai come sono i giovani d'oggi: sperano tutti
di fare cinema. Purtroppo non si sono ancora decisi a smetterla con questi trucchetti ». L'omaccione ebbe appena il tempo di concludere la frase prima che un'altro nemico abbattuto
precipitasse nelle vicinanze facendo alzare un grande polverone e interrompendo
momentaneamente la trasmissione delle immagini.
Light si
sdraiò un po' meglio mettendo volutamente i piedi coperti dai sandali sul largo
divano bianco attendendo che il televisore ritrasmettesse nuovamente qualche
scena degna di nota anche perché, escludendo l'uccisione in diretta e il
piccolo frammento in cui aveva potuto riconoscere i "detestabili"
gemelli, non aveva notato nulla di interesse. L'audio
proseguì: « Coff, coff
... Signori e signore, adesso mi avvicinerò al nemico
appena caduto così capiremo pure noi come sono questi estranei ... ». L'interesse
aumentò lievemente e poi, quando la figura aliena fu delineata
alla perfezione sullo schermo, Light iniziò a studiare quel personaggio con la
faccia deforme di suo e anche per colpa degli attacchi ma poi, non vedendo
alcuna somiglianza con Piccolo, comprese che dovesse trattarsi di un altro
alieno proveniente magari da una galassia molto più lontana. Il bimbo si portò
una mano al mento e iniziò a divenire pensieroso dopo aver intravisto un
elemento che pure Satan si stava apprestando a sottolineare
« Guardate cos'hanno sul petto: la "M" di "Male" quindi è
risaputo che sono cattivi e li dobbiamo eliminare! ». Light spinse un
bottone del telecomando fermando la registrazione, con un altro la fece
retrocedere e riosservò l'inquadratura della lettera mettendo addirittura il
fermo-immagine. Con le dita della mano destra iniziò a tamburellarsi il mento
iniziando a farfugliare i suoi ragionamenti: « Deve avere un qualche
significato che sia di spessore perché altrimenti non riesco a capire perché,
oltre che su di loro, fosse anche sui due che hanno attaccato Trunks al torneo
... » il ragazzino si fermò un poco ripensando a quel ragazzo che per un
istante aveva creduto suo amico ma poi, ritornando forzatamente alle sue
elucubrazioni, riprese a meditare saltellando sui cuscini dell'immobile
facendoli anche cadere a terra « ... Dev'essere il
marchio di una qualche società, di una coalizione o
perché no, persino di una setta misteriosa. Mi piacerebbe sapere chi sono quei
tizi e scoprire perché si comportano così ». Light saltò giù dal divano e
avvicinandosi al registratore spense l'apparecchio facendo ricomparire sul
grande schermo nuovamente quello strambo giornalista incorniciato da quella zona morta. Con occhio critico osservò la figura del
cyborg dai capelli neri e studiò minuziosamente le sue gesta con le quali,
mediante l'ausilio di un'onda d'energia, spegneva anch'egli una vita con un
sorriso sul volto. Si prese il mento con una mano e lasciando
l'elettrodomestico in funzione si allontanò dalla stanza con passo flemmatico
dirigendosi nuovamente verso l'esterno della struttura in direzione della
vettura precedentemente abbandonata. Afferrò con
entrambe le mani le manopole del manubrio e spinse di
forza la motoretta verso il largo e spazioso laboratorio montandola poi su di
un pianale alzabile, postazione nella quale avrebbe potuto lavorare
egregiamente poiché maggiormente comoda.
Nella sua
mente frullavano numerosi pensieri, tutti indirizzati allo strano avvenimento,
e mentre si apprestava a smontare nuovamente il motore del velivolo per
sostituirlo con uno maggiormente capace gli venne una specie di
illuminazione, gli balenò in mente la soluzione che avrebbe dimezzato i
suoi problemi e quindi all'improvviso, come se il gioco del meccanico lo avesse
stancato all'istante, si allontanò dalla vettura iniziando ad aprire tutti i
cassettoni presenti in quella specie di paradiso tecnologico.
«
Maledizione, ma dove l'ha cacciato? » imprecò seccato dopo che ebbe aperto
l'ennesimo cassetto. Light passò a perlustrare uno schedario utilizzato come
comune cassettone per i pezzi di cambio e dopo aver tirato verso di se l'ultimo
cassetto del mobile osservò un oggettuncolo
particolare che però non era ciò che cercava.
Assottigliò gli occhi incuriosito, le mani scivolarono
su di quel sistema andandolo poi ad attivare grazie alla pressione di un
singolo pulsante: sul visore verde incominciarono a lampeggiare alcune piccole
lucette gialle e queste, accompagnate da un costante "bip-bip",
segnavano degli obiettivi. « Questo dev'essere il DragonRadar ... » bisbigliò il ragazzino dai capelli
corvini prima di avere spento l'oggetto e averlo riposto al suo posto passando
poi a perlustrare gli ultimi posti rimasti ed infine, quando con gioia trovò
ciò che cercava con tanta foga, si sedette sulla sedia della scrivania più
vicina iniziando a rigirare il rottame danneggiato tra le dita sottili. Trascorse qualche minuto nel quale Light comprese che il
lavoretto che avrebbe dovuto eseguire gli avrebbe portato via abbastanza tempo
ma nel frattanto, visto che sentiva che la sfida lo avrebbe divertito, iniziò a
sorridere gagliardo mentre rapidamente scriveva da una parte gli oggetti
necessari alla riparazione e al potenziamento della sua fortuna.
******
Un
rapidissimo scatto in avanti permise alla ragazza di diminuire le distanze,
ancora staccata da terra caricò il braccio sinistro dinanzi a sé lasciando che
le sottili dita si avvicinassero a tal punto da divenire quasi una cosa sola mentre nel frattempo il povero sfortunato, spaventato
da quegli occhi di ghiaccio, non riusciva a muoversi di un passo e quindi,
quando 18 gli fu addosso, subì totalmente il colpo ritrovandosi con l’osso del
collo a pezzi talmente minuscoli che sarebbe stato impossibile rimettere in
sesto quel tizio anche dopo anni di terapia. Lo scagnozzo cadde a terra mentre un altro, esattamente identico a lui, urlò a
squarciagola in direzione della ragazza con entrambe le braccia aperte come per
intimorirla. 18 non si fece affatto spaventare: si abbassò repentina evitando
un paio di pugni da parte dell’altro, fece un passo laterale sinistro e dopo
essersi rialzata colpì con una gomitata l’ampia schiena vestita di quella
divisa scura e alla fine pure quell’individuo crollò sotto quella
potenza robotica.
La
ragazza si mise composta nel bel mezzo del ring e incrociò le braccia al petto
osservando il fratello che a poca distanza concludeva
con un’ulteriore nemico: lo vide scattare rapido alle spalle dello sconosciuto,
lo colpì con un calcio alla base della schiena e repentinamente chiuse la mano
destra nella sinistra e colpì forte alla nuca facendo in modo che l’antagonista
sbattesse forte il mento a terra e creasse, al contatto, una piccola buca nella
quale la faccia sprofondò per la maggior parte. Il moro batté le mani una con
l’altra e dopo avere poggiato le stesse ai fianchi si osservò intorno notando
che gli avversari, omai numerabili sulle punte delle dita delle mani, li
circondavano disposti a raggera. Lui si avvicinò a
lei con estrema calma mentrequest’ultima,
con una freddezza disarmante, si guardava attorno contando il numero di
sconosciuti sconfitti fermandosi poi quando non riuscì a scrutare nessun’altro « Quarantuno … » affermò senza sentimento « …
Se includiamo questi qui in totale erano cinquanta esatti ». 18 si voltò verso il fratello e lo scrutò con occhi a fessura e
con la bocca arricciata in una smorfia indispettita « Quanto ci abbiamo messo?
». Il moro guardò un poco il cielo prima di scrutare con aria poco assorta
l’orologio elettronico che aveva al polso biascicando un poco prima di
rispondere « All’incirca cinque minuti ». La bionda
tornò a voltarsi verso i nemici continuando a dialogare con il fratello facendo
in modo che questi, anche se non fosse in grado di vedere il suo viso,
cogliesse la sua voglia di gioco « Ma allora che
facciamo?Gli lasciamo un po’ di anticipo? ».
Il
ragazzo sorrise malefico come se in realtà fosse l’essere più spregevole
dell’universo « Massì, diamogli cinque secondi di
vantaggio », si affiancò alla ragazza e vide il gruppetto unificarsi dopo che venne pronunciato da entrambi il primo numero …
«
Cinque … »
Un moto
di panico si instaurò nel branco composto da nove
individui e solo al numero successivo pensarono che quella fosse l’occasione
buona per allontanarsi.
« …
Quattro … »
Gli
stivaletti bianchi scivolarono spicci sul piastrellato sollevando un poco di
polvere prima di staccarsi da esso e quindi indicare i
“fortunati” si erano staccati da terra, diretti verso una meta lontana, con il
cuore in gola che pulsava spasmodico con la speranza in esso di avere salva la
vita dopo quegli sgoccioli che mancavano.
« …
Tre … »
17 e 18
alzarono entrambi il braccio destro con una lentezza spaventosa, un’indolenza
snervante che non fece altro che fare aumentare la paura nei fuggitivi e
l’apprensione nei pochi spettatori rimasti che, francamente, non speravano
altro che gli sconosciuti saltassero per aria circondati
da abnormi fuochi artificiali.
« …
Due … »
Lo spazio
che separava i ragazzi e i nove in fuga aumentava istante dopo istante ma benché questo si ampliasse costantemente per i
primi il bersaglio continuava essere piuttosto semplice. Sentendo il fuoco alle
chiappe gli scagnozzi di Babidi aumentarono all’impazzata la velocità andando a
tagliare le nuvole mentre i pochi di loro che avevano
ancora i contenitori per l’energia appresso, strinsero maggiormente a sé tali
oggetti per terrore che, se si fossero salvati ma si fossero presentati al mago
a mani vuote, la loro fine non sarebbe stata affatto differente.
« …
Uno … »
L’ultimo
numero risuonò forte e chiaro grazie ai due ragazzi e successivamente,
da entrambe le mani aperte verso il cielo, iniziò a formarsi una notevole onda
di energia che brillava di una luce propria, talmente luminosa da essere
accecante per molti (escluso Genio che aveva gli occhiali da sole …).
« … Tempo
scaduto » le onde vennero lanciate rapide e infatti,
con una velocità impressionante e impensabile, andarono a trafiggere il corpo
di un avversario a testa perforandolo completamente e lasciando che le budella
aliene precipitassero a terra preceduti dal corpo senza vita. I restanti non si
voltarono nemmeno indietro e scapparono come vigliacchi apparendo pertanto come
esseri non degni di nota.
17
abbassò l’arto e osservò con aria interrogativa la sorella che si apprestava a
fare altrettanto « Ne hai ucciso uno soltanto?!Perché? ».
18
socchiuse gli occhi ricordando un gatto « Potrei fare la stessa domanda a te
sai? » rispose acida con le braccia incrociate al petto. Il moro sbuffò mentre con una mano si portava una ciocca di capelli
dietro ad un orecchio « Ho voluto essere generoso perché pensavo che ti saresti
comportata da esagerata come tuo solito, credevo che li avresti seccati tutti
». La biondina non riuscì a sorridere ed anzi, la sua smorfia divenne ancora
più grave « Hoh … Ma che bel gesto … ».
« Tzk,
non credere … » disse il ragazzo allontanandosi con la netta intenzione di fare
ritorno verso la nipote (con la speranza che tra le mani della vecchia non gli
fosse accaduto qualcosa) « … Però forse è meglio così
sai? ».
« E perché? » domandò spiccia 18 mentre
con un salto scendeva dal ring prima di effettuarne un altro per balzare sulle
gradinate, luogo dove il gemello la precedeva. « Semplice … » mormorò lui senza
voltarsi « … Magari quelli chiameranno i rinforzi e quindi ne
arriveranno altri ». La breve passeggiata si concluse
e pertanto i due si ritrovarono nuovamente davanti al gruppo di sbarbatelli che
in parte si erano riparati sotto ad un cumulo di macerie vicino alle quali
l’intraprendente Videl e uno Yamcha senza giacca
fungevano da guardiani: la ragazza, nonostante non avesse alcuna ferita
visibile sul corpo, faticava a rimanere in piedi mentre l’uomo, nonostante la
sua intelligenza rasentasse il minimo indispensabile, continuava ad osservarsi
attorno insicuro che i pericoli fossero terminati. La piccola base trovata
sembrava essere sicura: due larghe lastre di cemento armato incastrate tra loro
formavano una tettoia sotto la quale i nascosti stavano strettini
ma se non altro si sentivano al sicuro, l’ingresso poi
era bloccato per la maggior parte dalla stazza imponente di Juma,
il padre di Chichi, che appena comprese che il pericolo era passato sgombrò
l’ingresso lasciando respirare i presenti. Tutti uscirono con le gambe
formicolanti, chi più e chi meno, tranquilli mentre invece il vecchio maniaco,
che aveva un bello stampo rosso a forma di mano sulla guancia, se la rideva
perché era riuscito a sfiorare una delle curve provocanti dell’azzurra che fino
a poco prima gli sedeva vicino. La signora Bunny fu
una delle ultime da uscire dal rifugio con in braccio
la bambina sorridente e assolutamente incolume che, appena vide la mamma,
iniziò a dimenarsi per conquistare le sue braccia, cosa che avvenne dopo pochi
attimi sotto lo sguardo un poco deluso dello zio 17. Il moro continuò a
guardarsi attorno poiché non aveva visto la persona
alla quale aveva delegato una parte di responsabilità ma prima che potesse
formulare qualsiasi domanda la bionda dal sorriso perenne gli cinse un braccio
rispondendo alle domande che il giovane non aveva ancora formulato « Non ti
preoccupare caro, Chichi è soltanto andata in ricognizione. Tornerà presto ».
L’interessata,
la moglie di Son Goku, apparve in lontananza, come una sentinella in cima alla
rupe di detriti, con una determinazione negli occhi spaventosa e con rapidi
balzi discese la montagnola raggiungendo i restanti terrestri iniziando
immediatamente a fare la bacchettona « Che macello!
Fortuna che Goten è con Trunks » iniziò con tono severo e con le braccia
puntate ai fianchi procedendo a dire la sua « Adesso
penso che sia inutile rimanere in questo postaccio, dove andiamo? ».
Bulma
assottigliò gli occhi iniziando a pensare alle successive mosse che avrebbero
dovuto compiere « Umm … Stare qui non sarebbe sicuro anche se abbiamo avuto una buona scorta … » pronunciò
alludendo ovviamente ai due cyborg « … Potremmo andare a casa mia se volete ».
« Sì, mi
sembra una buona idea » ammise il signor Brief mentre
si inginocchiava verso terra per raccogliere un felino che aveva fortunatamente
ritrovato. La maggior parte acconsentì alla proposta ma
un soggetto posrse una domanda sciocca che non
avrebbe avuto bisogno di risposte: Videl, barcollante
come se avesse combattuto mille guerre una dietro l’altra,si avvicinò alla madre del ragazzo per il
quale il cuore batteva d’amore e fu più umile che poté « Ve ne prego, posso
venire con voi? Sento che mi sentirei più tranquilla
».
Bulma e
Chichi si osservarono con uno sguardo languido e poi scrutarono nuovamente la
figlia di Mr. Satan che proseguiva ad osservarle con una mano sul cuore. La
seconda parlò con le braccia incrociate al petto e con un sopracciglio
sollevato « Certo che puoi venire Videl, non vedo
dove stia il problema e poi credo che Gohan non troverebbe cortese se io non
accettassi non me la perdonerebbe. E
poi ridotta come sei non è il caso di lasciarti sola … Ma perché fatichi a
reggerti? ». Il padre della donna aiutò Videl a rimanere in piedi « Ho perso la mia stampella e
purtroppo per colpa della distorsione fatico a camminare bene. Durante la fuga
poi ho messo male il piede un’altra volta e adesso mi
ritrovo così ».
Bulma
sorrise « Tranquilla, lo facciamo con piacere e adesso sono felice di
comunicare che avevo perfettamente ragione, che non ero affatto pazza come
dicevate voi! ». Genio si strinse al bastone e si schiarì la gola « He-Hem, riguardo a cosa? ».
L’azzurra
assottigliò gli occhi come per sottolineare il fatto
che avesse ragione « Io ve lo avevo detto che l’idea di risvegliare 17 e 18 era
fenomenale perché avrebbero protetto la Terra … Sono davvero soddisfatta di me
stessa! ». I presenti la osservarono un poco perplessi,
soprattutto i due gemelli che in quel frangente la ritenevano un poco pazza.
******
Nella
base di Babidi la faccenda stava andando un poco meglio per i malvagi: Darbula infatti, che aveva instaurato un duello contro Gohan (il
terzo della morra cinese), stava avendo la meglio contro il giovane sayan
perché il ragazzo, che si era allenato poco durante quegli anni di pace per
concentrarsi nello studio, dimostrava di essere al di sotto del livello medio
dei sayan puri quali Vegeta ed anche il proprio padre. Gli esclusi dalla lotta
osservavano pazienti e Piccolo, il vecchio maestro del
ragazzo, aveva cercato di intervenire più volte nello scontro ma Goku ogni
volta lo aveva fermato perché non gli sembrava giusto creare un torto nei
confronti del ragazzo. Per colpa delle piccole ferite inferte al giovane,
l’energia per MajinBu aumentava di minuto in minuto alimentando le speranze del
mago Babidi e parallelamente anche quelle del demone Darbula che sognava pure
lui la realizzazione del sogno del suo padrone.
Passarono
alcuni minuti nei quali Gohan, nonostante fosse trasformato allo stadio del
super sayan, riceveva colpi su colpi e quindi gli
spettatori iniziarono a dire la loro …
Crillin
incrociò le braccia al petto e piegò la bocca facendo una smorfia « Gohan è in difficoltà secondo me, se va avanti così regalerà troppa
energia a Babidi ». Vegeta ringhiò andando a prendere per il bavero il povero
Goku « Hei Kaharoth! … » gli sbraitò contro il principe con seria irritazione «
… Il tuo marmocchio sta facendo troppo casino per i miei gusti, se non la
smette lo sostituirò presto! ».
« Suvvia Vegeta, sii paziente. Credo che a Gohan gli ci voglia
soltanto un po’ di tempo in più per ingranare la marcia, tutto qui. Vedrai che
ce la farà » supplicò l’eroe della Terra in direzione dell’uomo tenebroso che però non aveva ancora concluso la sua discussione: « E’
proprio una terza classe come te. In ogni caso credo proprio che uno come Trunks possa fare dieci volte meglio al suo posto,
parola mia … » l’espressione di Vegeta divenne maggiormente schifata vedendo
l’ennesimo colpo inflitto al personaggio che rappresentava la sua fazione « … E
pensare che ha in parte eliminato Cell … Incredibile, eppure è uno strazio
guardarlo ».
Trunks
osservò un poco Goten « Dai papà, diamogli ancora un po’ di tempo … ».
Il
principe si allontanò senza rispondere mentre Gohan
subiva ancora …
Ciao a tutti. Premetto che mi spiace molto non essere riuscita
ad aggiornare la settimana scorsa ma haimé, ho avuto alcuni inconvenienti
che mi hanno obbligato a fare slittare l'appuntamento ^^" Sorry
Ma ora eccomi quì, anche se mezza malata, con un capitolo pronto che,
nonostante abbia terminato accompagnato da un'emicrania da record, spera insieme
a me di essere all'altezza. Ringrazio chi continua a seguirmi nonostante il
numero ingente di capitoli, spero che proseguirete con il farlo ... resistete,
manca molto meno di quanto possiate immaginare.
ka93: Ultimamente dormo parecchio
male ma ti ringrazio per la domanda ^^" Come vedi sono quì, leggi
il capitolo e fammi sapere se ti piace, ok? Baci
Pepesale: Il conto alla rovescia
voleva rievocare proprio quel momento del movie perché fino ad ora non
avevo messo 18 in azione e pertanto ho pensato che sarebbe stato divertente
fare una cosa un po' più studiata ^^ ti ringrazio per il complimento
su tale momento. Light non è un personaggio così scontato come
sembra e presto tornerà in azione ... Per Vegeta si vedrà XD Baci,
e grazie per l'altra rece, mi ha fatto molto piacere ...
Vegeta4ever: L'ultima volta ho
utilizzato Word per pubblicare e forse non mi sono rimasti i caratteri come
al solito ... da me però si leggeva benissimo ^^" Il futuro è
ancora incerto e di sicuro non voglio apparire prevedibile ... Fammi sapere
se il capitolo ti piaccia :) baci (e grazie anche a te)
Rory_Kaulitz: XD Trunks si è
impantanato da solo con la narrazione, se l'è cercata ma io non faccio
altro che dargli la possibilità di rendere nota la sua storia. Ecco il
"prossimo" capitolo, leggi e dimmi se ti piace! A presto!
Ecco, anche se con il mal di testa furente
e il naso tappato, vi lascio al nuovo capitolo nella speranza che sia di vostro
gradimento. Per chi non l'avesse notato ho scritto un'originale un po' di tempo
fa, mi farebbe piacere l'opinione di chichessia se qualcuno andasse a leggerla.
Alla prossima raga, io vado a mangiare un po' di vitamine ^^
Baci scImMIA
CAPITOLO 82
- IL PIANO PER FERMARE BABIDI -
Lo scontro tra Darbula e il mio amico Gohan era iniziato da
un pezzo e io, assieme a mio padre e gli altri, lo osservavamo poggiati a quelle
rocce rossastre e facilmente friabili che erano apparse all'improvviso al posto
della stanza in cui eravamo. La stessa magia era stata fatta anche nei confronti
di Vegeta e del signor Goku, mi aveva spiegato Piccolo, perché secondo
lui le scosse create per colpa dello scontro violento andavano ad intaccare
lo stato della sfera di MajinBu e quindi il mago, per evitare che la sua creatura
si svegliasse prima del momento propizio, creava una sorta di teletrasporto.
In quel frangente scoprimmo grazie a Kaioshin che ci trovavamo nel regno di
Darbula, il mondo dei demoni, e che probabilmente il nemico dalla faccia rosso
fuoco avrebbe potuto avere ancor più la meglio contro il giovane sayan
che faceva di tutto pur di non soccombere.
Gohan sfrecciò lontano dal suo obiettivo, si intrufolò tra delle
rocce per riprendere fiato mentre con una mano si toccava la ferita sanguinante
che aveva lungo il braccio destro. Da quando Darbula aveva sfoderato la sua
lancia le cose erano peggiorate poiché, anche nel corpo a corpo, il nemico
poteva attaccare l'avversario da una distanza maggiorata mentre il sayan, che
non aveva nessuna arma con se, non poteva fare altrettanto. Crillin riteneva
che fosse scorretto utilizzare quei mezzi e anch'io mi trovai d'accordo con
lui in principio finché non ripensai a quando combattevo i cyborg nella
mia epoca affiancato dalla spada che portavo sempre con me ... Avendo cambiato
idea al riguardo dovetti comunicare al piccoletto ciò che avevo pensato
e così mi esprimei motivando la mia risposta con alcune parole famose:
"Il fine giustifica i mezzi". Ricordo bene che il piccoletto rimase
perplesso ma dal mio canto, proseguivo dicendo che Darbula faceva bene a comportarsi
così se voleva vincere così come io anni prima mi ero affidato
(inutilmente) alla spada per distruggere i cyborg ... comunque sia, alla fine
il discorso cadde inesorabilmente dinanzi agli eventi che seguirono. Gohan era
ancora nascosto quando l'avversario iniziò a cercarlo con gli occhi,
cosa che ovviamente poteva evitare visto che l'aura del ragazzo era ben udibile,
ed infine, quando notò un pezzo della tuta verde del sayan svolazzare
oltre una roccia poiché il proprietario si era nascosto malamente, scattò
in quella direzione accompagnato da un grido di guerra che fece trasalire un
poco il piccolo Goten. Il fratello di quest'ultimo però, avendo capito
che era stato scoperto, attese fino all'ultimo dopodiché caricò
un onda sul palmo della mano, balzò fuori dal suo nascondiglio e la scagliò
a distanza ravvicinatissima sul viso del demone obbligandolo a fermarsi poiché
ferito e soprattutto colto di sorpresa.
« Dai figliolo, forza! » urlava Son Goku in direzione di un primogenito
che sembrava allo sbando perché subito dopo avere attaccato si era allontanato
e si guardava attorno alla ricerca di nuove idee. Dall'alto vide Darbula che
con una mano si sfregava il viso con forza e pertanto, visto che l'altro era
occupato, il sayan si portò le mani a lato l'una vicino all'altra, piegò
le gambe portando un poco più indietro ancora le braccia ed infine, quando
sentì che l'energia della sfera che andava formando stava divenendo massima,
la scagliò senza indugi verso il nemico che reagì repentinamente
di conseguenza: sentendo la forza avvicinarsi Darbula saltò lievemente
in un’altra direzione mantenendo chiusi gli occhi facendo in modo che
il raggio gli passasse nei pressi del torace ma a pochi centimetri di distanza,
gli occhiacci gialli tornarono a scrutare il territorio che oramai comprendeva
anche un grosso cratere creato dall’onda Kamehameha scagliata poco prima
e dopo aver fatto scomparire magicamente la lunga lancia demoniaca balzò
in quell’alto cielo dalla sfumatura curiosa posizionandosi vicino al ragazzo
che lo scrutava a bocca aperta, allibito per il completo insuccesso. Nella mente
del giovane iniziarono a crearsi innumerevoli ipotesi, altrettante possibili
scappatoie che però avevano sempre qualche pecca e quindi andavano scartate.
Quel cervello da genietto elaborava di tutto ad una velocità folle basandosi
sulle forze che ancora gli rimanevano e quelle che Darbula invece non aveva
ancora mostrato e infine poi, non sentendosi comunque all’altezza della
situazione, si malediceva per il numero elevato di volte in cui aveva rimandato
gli allenamenti che il padre gli aveva offerto … Se avesse letto qualche
libro in meno, se non avesse così tanto dato ascolto a sua madre e avesse
invece sostenuto ancora una volta Goku, così come aveva sempre fatto,
in quell’attimo non si sarebbe ritrovato nei pasticci, non si sarebbe
ricoperto di ridicolo dinanzi a Vegeta, Piccolo e persino Goku che, avendolo
visto lottare contro Cell quand’era giovane, lo credevano all’altezza.
Per Goten poi, che piccolo com’era stravedeva per lui e il padre, doveva
essere avvilente assistere a quella che si apprestava ad essere una disfatta.
Come se il tempo nella sua mente si fosse fermato si immaginò momentaneamente
in una dimensione differente nella quale poteva rivedere tutti gli attimi importanti
della sua vita: contro i sayan Radish, Nappa e Vegeta; contro Freezer affiancato
dalla squadra Ginew, il misterioso androide, il dottor Gelo e infine lo stesso
Cell. Con il tempo era riuscito a maturare in modo sorprendente e se all’inizio
la sua figura era un mero ostacolo, negli ultimi stadi la sua presenza era stata
decisiva per la salvezza del mondo e in quel frangente iniziò a chiedersi
perché proprio in quel momento dovesse regredire tornando ad essere un
disturbo … Senza volere andò a ripensare a quel giorno in cui io,
assieme a mio padre, fummo loro ospiti a pranzo: rispolverò ogni azione
e si andò a concentrare in fine sulla mia figura che senza volere aveva
ricreato un piccolo spazietto all’interno della loro vita famigliare come
amico anche se non so se definirmi intimo o meno. Gohan andò a ripensare
a quel divertente battibecco tra mio padre e Goku in cui ciascuno decantava,
a modo proprio, le abilità dei figli e proprio sospeso su di quella riflessione
gli venne una perplessità: se avesse perso avrebbero sicuramente pensato
che Trunks, il ragazzo venuto dal futuro (ovvero io), sarebbe stato molto più
in gamba di lui, più forte e forse addirittura più serio sotto
certi aspetti e pertanto il sayan dai capelli corvini sarebbe stato posto ad
un piano inferiore nella scala personale di tutti … Gli fece improvvisamente
male vedere me davanti alla sua figura, soprattutto riguardo al suo fratellino
al quale, certamente, non voleva arrecare delusioni. Anche se fossi stato di
maggiore potere, se mi fossi dimostrato in un certo senso più serio,
Gohan comprendeva che non lo facevo per dispetto e tanto meno per denigrarlo.
Io facevo soltanto il mio dovere al meglio perché sentivo costantemente
la responsabilità di fare di più per non fallire e quindi, vista
anche la differenza temporale nella quale nel mio tempo regnava continuamente
il caos mentre nell’era dei miei amici la pace crogiolava beatamente,
avevo avuto doveri incessanti per i quali migliorarmi. Questa che vi sto narrando
non è una mia fantasia, credetemi, io e Gohan abbiamo discusso a lungo
di ciò e questo è quello che ne è scaturito: una sorta
di lieve gelosia (come quella che l’aveva colpito quando Videl pensava
ad altro) che alla fine gli diede la forza di reagire come un leone nonostante
i pensieri non fossero piacevoli.
Il super sayan si ridestò dal suo sonno che sembrava l’avesse colto
improvvisamente, si voltò verso l’avversario e lo colpì
duramente con un pugno in pieno viso che obbligò il demone a voltare
il volto da una parte per diminuire il dolore secco. Gohan si allontanò
un poco, con la mano destra si strinse con forza il polso sinistro e dopo aver
concentrato l’energia sulla mano aperta che era rivolta verso Darbula,
tempestò l’avversario con una pioggia di onde più o meno
insidiose per tutta l’area disponibile di quell’essere. Il signore
degli inferi, dopo aver sopportato fin troppo quella seccatura, si trovò
costretto a ripararsi volto e torace con il largo mantello bianco dalle punte
molteplici lasciando che le onde esplodessero su di esso formando poi delle
piccole nuvolette scure. Il grande mantello iniziò a bruciacchiarsi e
il demone, vedendo che le sue difese si stavano indebolendo, scattò lontano
dal super sayan, con un forte colpo d’aura allontanò le ultime
onde che gli erano dirette e poi all’improvviso, sputò sul ragazzo
colpendolo sulla divisa verde.
« ATTENTO! LA SALIVA DI DARBULA TI TRASFORMERA’ IN PIETRA!! »
urlò con foga Kaioshin dopo essersi portato entrambe le mani vicino alla
bocca per indirizzare meglio il suo messaggio in direzione del figlio di Son
Goku mentre nel frattempo io e i miei amici, stupiti da questo avvenimento e
iniziando a notare che Gohan si stava fossilizzando, iniziammo ad incitarlo
a strapparsi di dosso i vestiti contaminati per evitare che il peggio accadesse.
Il mio amico, mentre Darbula se la rideva sguaiatamente, toccò la saliva
con una mano ma poi, vedendo che nel giro di pochi istanti il guanto si stava
mutando, si sfilò questo e in più (evitando preamboli) si stracciò
la vestita verde rimanendo così con quella tutina nera quantomeno ridicola
… I vestiti precipitarono inesorabilmente verso il suolo e si sbriciolarono
quando toccarono le dure rocce. Crillin si avvicinò un poco ai detriti
e corrugò le sopracciglia iniziando poi a grattarsi la capoccia con una
mano con fare confuso « E’ davvero diventato di sasso … incredibile!
».
Kaioshin si incupì e lasciò a Kibith il compito di illustrare
ciò che il superiore stesso avesse voluto dire « Darbula, con la
sua saliva, è in grado di tramutare in pietra ciò che vuole e
questo fenomeno non è risolvibile purtroppo. L’unica possibilità
è quella di eliminare Darbula stesso per far ridivenire tutto quello
che è stato trasformato allo stadio in cui era inizialmente ».
Il piccoletto si osservò un po’ attorno andando a fissare Goku
negli occhi, il quale gli rispose con un gesto di spalle, come per informarlo
che non sapesse che dire e pertanto Crillin disse altro affiancandosi ad un
Piccolo serissimo « Quindi l’unico modo sarebbe stato quello di
eliminare Darbula eh? … » il tappo si voltò un poco indietro
e osservò per un millesimo di secondo Gohan che era nuovamente indaffarato
« … Quindi se Gohan fosse stato trasformato in pietra noi saremmo
dovuti obbligatoriamente intervenire, interessante ».
Kibith si oscurò tanto quanto lo era Kaioshin in quel momento «
C’è un “ma” però: se Darbula lo avesse o lo
dovesse trasformare, la sua vita sarebbe enormemente in pericolo. Se infatti
la statua venisse in un secondo momento intaccata o addirittura disintegrata,
Gohan sparirebbe all’istante e diverrebbe automaticamente un essere appartenente
all’aldilà ». Oltre a me si stupirono in altri e Goten poi,
particolarmente colpito da questo discorso, scese con un balzo giù dal
sasso dove stava seduto, corse in direzione del fratello finché il padre
Goku non lo fermò repentinamente evitando altri disastri « GOHAN!
… » urlò il bambino facendosi udire fin dall’altra
parte del globo (immaginate Piccolo poveretto ^^) « … Stai attento,
non farti più colpire! E’ pericoloso!! ».
Il super sayan si allontanò un poco dal nemico e osservò verso
il basso in direzione degli spettatori, tutti suoi amici e sorrise contento
e sereno sentendo un caloroso senso di apprensione nei loro sguardi. Ovviamente
dovete escludere dal magico quadretto mio padre …
Il combattimento ricominciò: Gohan scattò verso il demone, tentò
di colpirlo con un destro in direzione del viso e poi riprovò ancora,
numerosissime volte finché finalmente, dopo tentativi estenuanti, non
riuscì a percuotere l’avversario facendolo spostare a distanza.
Darbula si bloccò dopo pochi metri di viaggio, osservò con i suoi
occhi gialli quelli verdi del super sayan e fece concentrare nelle forti braccia
una grande quantità di energia. Un’onda d’urto si scatenò
dai grandi palmi delle mani creando delle larghe increspature in quell’aria
pesante finché queste non si ruppero andando a schiantarsi contro il
corpo vigoroso del super sayan. Gohan chiuse con forza i pugni, li portò
vicino ai fianchi, fece gonfiare il petto e la sua giovane voce riecheggiò
nei dintorni quando l’aura dai riflessi abbaglianti si espanse tutt’attorno
frantumando le rocce vicine facendo inoltre concludere definitivamente quella
resistenza creata dal nemico. Una montagna di roccia rossa esplose completamente
e i sassi di varie dimensioni, dopo avere effettuato una parabola nel cielo,
iniziarono a precipitare verso la terra e molto più precisamente in direzione
di noi guerrieri che eravamo intenti ad osservare lo spettacolo: alzai lo sguardo
e appena vidi che gli oggetti minerari erano fin troppo vicini per i miei gusti,
alzai una mano verso il cielo e iniziai molto disinteressato a distruggere quelle
rocce con delle piccole e semplici onde luminescenti. Un colpo, uno scoppio
e poi una leggera pioggia fatta di polvere terrosa … I miei amici iniziarono
a fare lo stesso gesto escludendo due elementi che si comportavano diversamente:
Goten, troppo impetuoso, creava dei colpi esagerati che disintegravano gli oggentuncoli
ma in più andavano a volte in direzione del “fratellone”
e quindi lo metteva (senza volere) più in difficoltà mentre mio
padre invece se ne fregava altamente di quello che accadeva perché i
piccoli sassi rimbalzavano sulla sua aura che lo proteggeva … Terminata
la pioggia mi venne da abbassare lo sguardo verso di lui e studiare ancora una
volta quella figura che oramai conoscevo a memoria chiedendomi perché
in quel frangente era così impassibile, perché non sciogliesse
le braccia da quel rigido incrocio e perché, nonostante la situazione,
non avesse più spicciato parola con nessuno. Mentre il piccolo Goten
si apprestava a tornare con moto saltellante sulla roccia sulla quale era stato
seduto fino a poco prima, mi allontanai in direzione opposta alla sua lasciando
per un istante il piccolo senza parole, forse perché si aspettava che
gli rimanessi vicino e gli tenessi compagnia. Il piccolo Son però, che
sembrava già sul punto di lasciare una sviolinata capricciosa, si rilassò
all'istante quando mi vide fermarmi al fianco di mio padre che continuava a
rimanere taciturno come se Darbula lo avesse pietrificato con la sua saliva,
cosa che però non era.
La sua aria seccata, il suo profilo delineato e perennemente rigido, i suoi
occhi severi e scuri non si mossero quando allungai un poco il collo in avanti
per scorgere meglio il suo viso permettendo ai miei occhi azzurri di rimirare
il suo status. Mi trattenei dall'eseguire qualsiasi gesto che potesse sembrare
affettuoso per non metterlo a disagio o arrabbiare e quindi, anche se mi sarebbe
piaciuto anche solo appoggiargli una mano sulla spalla, cancellai dalla mente
quel desiderio e intersecai a mia volta gli arti cercando poi di intavolare
un minimo di dialogo « Cosa ne pensi papà? Di tutto quanto intendo
... » mormorai con tono abbastanza deciso.
Le sue labbra non si mossero affatto e i suoi occhi rimasero fissi sulla figura
di Gohan che stava nuovamente perdendo terreno sotto la perseveranza del demonio.
Non udendo alcun sibilo assottigliai un poco gli occhi e senza volere li abbassai
a terra trascinato da una brutta sensazione, come se qualcosa mi dicesse che
fosse inutile proseguire ... Alzai lievemente lo sguardo ma lo lasciai fisso
dinanzi a me, puntato su delle squallide montagnole senza alcun significato
mentre dentro di me le parole che volevo mormorare riecheggiavano forti, quasi
ruggenti, cariche di una forza orgogliosa che poi si infranse quando varcarono
la soglia delle mie labbra divenendo più flebili e un poco tremule «
... Padre, io ... ». I miei piedi tornarono ancora una volta oggetto del
mio sguardo sotto quel silenzio pesante. Incominciai a chiedermi perché
a volte fosse così difficile parlare con lui, perché fosse così
arduo fargli mormorare anche solo poche sillabe senza troppo spessore, perché
a volte fosse così frustrante averlo come padre ... Non riuscivo mai
a comprenderlo, i suoi modi erano a volte inspiegabili e inoltre, quando gli
chiedevo qualcosa la risposta era o secca o completamente nulla, così
come stava accadendo in quel frangente. Lo sconforto si abbatteva su di me ogni
qualvolta che ciò accadeva e in quel caso, così come rare volte
succede anche oggi, mi estraniavo dalla figura di figlio cercando di diventare
quel puro e semplice "ragazzo venuto dal futuro", lo sconosciuto apparentemente
senza legami e dai modi un poco distaccati in principio: « Vegeta, io
mi stavo chiedendo perché mi avete salvato al torneo » chiesi piuttosto
serio e con gli occhi puntati nuovamente sullo scontro facendo in modo che non
si staccassero da esso. Non mi voltai per vedere se mio padre mi aveva rivolto
lo sguardo, non lo feci minimamente poiché sentii su di me una sorta
di peso che non era altro che il suo giudizio trasmesso dalla sua occhiata divertita
fatta con la coda dell'occhio perché gli sembrava troppo voltarsi verso
di me. Udii uno sbuffo e lo sentii borbottare scocciato « Perché
sarai anche un poco più forte del figlio di Kaharoth ma sei anche tu
un impiastro. Sono intervenuto perché mi annoiavo e perché ci
stavi mettendo troppo per i miei gusti ». Rimasi impassibile a quella
risposta poiché me la aspettavo, abbassai lo sguardo dallo scontro andando
ad osservare con la coda dell'occhio il principe dei sayan mantenendo la mia
compostezza « Solo perché si stava annoiando? ». La domanda
sembrò creare fastidio: Vegeta fece scomparire il sorrisetto ironico
dal volto, voltò un poco il viso verso di me e assottigliò gli
occhi marcando tutta la sua seccatura « Sì, e allora? » domandò
a sua volta sprezzante e con voce tuonante, tono che attirò per un attimo
le attenzioni di altri. Mi voltai indietro e feci in modo che potesse vedere
soltanto la mia sezione posteriore, facendo in modo che dapprima potesse studiarmi
soltanto con l'osservazione della mia schiena. Tenni la schiena dritta e tesa
come un vero guerriero e prima di incamminarmi nuovamente al fianco del piccolo
Goten, mormorai nuovamente la mia con tono distaccato: « Era soltanto
per sapere ... Si goda lo spettacolo Vegeta ». Mi allontanai lasciando
mio padre pensieroso e perplesso, chiedendosi cosa diavolo mi fosse preso e
perché di punto in bianco, dopo tanto tempo, avevo ripreso a dargli del
"lei" nonostante lui fosse mio padre. Vegeta tornò a scrutare
il combattimento pensando che alla fine facevo bene a trattarlo con in guanti
perché, anche se ero figlio suo, egli era pur sempre il principe dei
sayan e un tale atteggiamento sarebbe stato consono fin dal principio.
Quando raggiunsi la roccia sopra la quale Goten se ne stava tranquillo, mi sedetti
anch'io lasciando che il mio umore rimanesse sotto le scarpe. Il piccolo se
ne accorse immediatamente ma non mi proferì alcuna domanda poiché
impedito da un ordine muto da parte del suo genitore che pensava che fosse giusto
lasciarmi per un momento in pace. Poggiai i gomiti sulle ginocchia, incrociai
le dita delle mani e in fine arcuai la schiena lasciando che di conseguenza
i miei capelli lilla mi coprissero in parte il viso un poco mesto. Nonostante
mi aspettassi qualcosa di simile da quel breve approccio perché Vegeta
era pur sempre un essere arrogante e scorbutico, non riuscivo ad accettare le
sue parole, continuavo a chiedermi perché non mi avesse mormorato altro
... Speravo costantemente che si aprisse con il tempo, e alla fine un poco lo
faceva mostrandolo anche apertamente, ma mi chiedevo però quanto gli
costasse per una volta dire il vero, ammettere che aveva fatto una certa azione
per me o per altri invece di alzare la sua barriera d'orgoglio e quindi mutare
i messaggi. Dopo quasi sette anni speravo che almeno con me quel muro si fosse
perlomeno infranto, speravo che almeno nei miei confronti si sarebbe atteggiato
da padre anche se un po' severo, ma invece nulla era cambiato ... incominciai
a temere che avessi sbagliato tutto quanto con lui.
Gohan scattò in avanti oltrepassando la figura nemica
fermandosi poi alle sue spalle, si voltò repentino e scagliò una
serie di onde alle sue spalle robuste. Darbula subì l'attacco ma poi,
dopo aver fatto comparire nuovamente la sua lancia nella mano destra, la fece
muovere molto rapidamente rendendo pressoché nulle le via di fuga del
sayan che, con scatti più o meno rapidi, cercava di stargli alla distanza.
La punta di duro metallo della lama, grazie ad un'abile mossa, si andò
a conficcare nella spalla destra e quindi Gohan, per colpa del male improvviso
e atroce, urlò a squarcia gola cercando al contempo di richiudere la
ferita che sanguinava copiosamente. Il demone aumentò la sua elevazione
e dopo aver caricato indietro la gamba destra, calciò forte l'arto ferito
e fece precipitare al terreno il ragazzo che soffriva enormemente.
Una risata stridula si fece sentire in quel luogo e soltanto ad uno solo non
diede fastidio questa intromissione: « HAHAHA! Bravissimo Darbula, sei
grande! Continua così e la sfera del mio MajinBu sarà presto carica
di energia!! ». Il demone si inchinò a terra sapendo che il suo
padrone avrebbe visto e apprezzato il suo gesto di sottomissione.
Ancora una volta Goten saltò lontano dal supporto su cui stava e per
l'ennesima volta Goku dovette bloccare la sua corsa in direzione del primogenito
che, stramazzato a terra, tentava di rialzarsi con il braccio che pareva più
sano dei due mentre Darbula nel frattanto si stava rialzando dal suo gesto di
auto-annicchilimento.
Goten si voltò su sé stesso mentre il padre proseguiva a tenerlo
fermo per le piccole spalle da bambino « Dobbiamo aiutarlo, lasciami andare!
... » urlava il piccolo sayan con le lacrime agli occhi per lo strazio
mentre io lo osservavo silenzioso « ... Per favore, lasciami andare, Gohan
ha bisogno di me! » ripeté cercando nuovamente di svicolare lontano
sotto gli occhi di un guerriero che però era molto più deciso
di quanto desse a vedere. Goku infatti, che aveva uno strano sorriso sul volto,
cercava con la sua voce calma di tranquillizzare il suo campione mantenendo
salda, ma non troppo opprimente, la stretta « Stai tranquillo, Gohan se
la caverà vedrai e poi, se la situazione dovesse diventare davvero grave,
interverremo. Ma fino ad allora non ci dobbiamo muovere perché altrimenti
a Gohan non gli piacerà, lo troverebbe ingiusto ». Il piccolino,
con una lacrimuccia pendula all'angolo destro dell'occhio sinistro, osservò
muto il genitore che proseguiva con il suo sguardo mentre l'amico Crillin si
avvicinava altrettanto sorridente per aiutare l'amico. Il nanetto piegò
un poco le gambe andando al livello del ragazzino che si strofinava gli occhi
con la manica blu della tenuta da combattimento « Lui è un sayan
Goten, quindi è molto orgoglioso. Se uno di noi dovesse intervenire per
lui sarebbe un grosso smacco quindi dobbiamo aspettare fino all'ultimo ».
Il bimbo sembrò tornare in sé e dopo aver scrutato il fratello
rialzarsi in piedi e recuperare vigore si volse in mia direzione: il suo sguardo
divenne lievemente cupo avendo intravisto il mio che lo era altrettanto per
colpa delle mie riflessioni che non mi davano pace ma poi, cercando di essere
nuovamente me stesso e non più un fantasma, sorrisi unendomi ai pensieri
appena emessi di Goku e Crillin. Goten sorrise e mi fece pollice alto pensando
che il mio malumore fosse scomparso.
Darbula proseguiva a completare il suo lavoro mentre Gohan, conciato piuttosto
male per colpa della brutta ferita, barcollava da una parte all'altra evitando
con una certa fortuna anche gli sputi che il demone gli mandava nel tentativo
di fermare la sua corsa che sembrava non avesse fine e tantomeno scopo se non
quello di salvare la pelle e guadagnare tempo. Goku, il padre del mio amico,
lasciò che il secondogenito mi venisse nuovamente vicino e dopo aver
fatto un cenno al caro amico di accompagnarlo, fece i pochi passi che servivano
per raggiungere il namecciano che fino a quel momento non aveva emesso alcun
suono e che, con una calma che nascondeva il suo nervosismo, studiava severamente
l'andamento del combattimento. Il sayan si affiancò a Piccolo e portò
le mani ai fianchi lasciando che Crillin facesse lo stesso. Il Son alzò
lo sguardo verso il muso verde (così lo chiama papà) e mormorò
la sua con un tono di lieve preoccupazione: « Piccolo, secondo te come
si concluderà? » chiese Goku attendendo una risposa. A distanza
sentivo ciò che mormoravano e quando vidi la semplicità con cui
il namecciano si esprimeva mi chiesi perché fosse stato tanto difficile
per Vegeta fare altrettanto con me ...
« Non lo so, tutto dipende da come si comporterà Gohan d'ora in
avanti anche se per il momento la situazione è tutt'altro che a suo favore
... » iniziò Piccolo mantenendo la sua faccia seria e le braccia
incrociate al petto mentre il mantello, per colpa del vento scarso, rimaneva
a penzoloni senza muoversi « ... Attendiamo, interverremo se sarà
necessario ». Crillin mosse un passo in avanti fermandosi davanti al sayan
che lo osservò con aria poco assorta « E hai un piano per caso?
Lo attaccheremo in massa? ». Il namecciano sorrise lievemente lasciando
intravedere la sua bianca dentatura dotata di quei canini oltre la norma «
Non proprio, ho in mente altro, anche se purtroppo mi servirà qualcuno
per mettere a punto ciò che ho in mente ».
« Davvero? ... » disse Goku con gli occhi sbarluccicanti di speranza
pensando bene che il prescelto fosse lui « ... E dicci, chi è?
». Il sayan si avvicinò senza accorgersene troppo al namecciano,
ma fu soprattutto la sua aria da "cucciolone tenerone" che decretò
sul volto di Piccolo un'espressione un poco schifata che venne accompagnata
da un grosso gocciolone di sudore. Il genio del piano che doveva rimanere segreto,
con un cenno della testa, indicò una persona specifica ed io, vedendo
di chi si trattava, sgranai gli occhi consapevole che avrebbe collaborato difficilmente
...
******
« Grande mago Babidi … » l’omuncolo
malridotto e con la tenuta a brandelli si inginocchiò a terra posando
il pugno chiuso per sorreggersi mentre gli occhi, accuratamente sigillati, erano
rivolti verso il pavimento « … siamo tornati dalla missione signore.
Siamo desolati di essere in così pochi » enunciò poi l’essere
dinanzi al loro padrone che li osservava non poco sgomento. Babidi rabbrividì
dopo aver numerato più volte lo scarso numero di uomini che era rientrato
e con annesso la discutibile quantità di serbatoi d’energia che
servivano per raccogliere il vigore degli esseri viventi e trasferirlo nella
sfera di MajinBu finché questo non si sarebbe risvegliato. Soltanto sei
erano i contenitori bianchi integri tornati alla base su di quelle braccia tumefatte
e quindi il mago, rattristato dal magro risultato ottenuto, ordinò ai
suoi uomini di inserire l’energia nella enorme sfera. Terminata l’operazione
il piccolo mostro si avvicinò al visore dell’energia della sfera
e dopo aver notato che la levetta rossa si era spostata di pochissimo, storse
il naso infastidito e con passo furente si fermò dinanzi ai sudditi posti
in fila in attesa di ordini ulteriori. Il mago si fermò davanti al primo
della breve fila, lo adocchiò con la coda dell'occhio dopodiché
utilizzò la sua voce fastidiosa per incominciare quello che sarebbe divenuto
uno degli interrogatori più brevi della storia: « Allora, posso
sapere perché il mio esercito di guerrieri, i migliori scelti in tutto
l'universo, è stato decimato in questo modo! VOGLIO UNA SPIEGAZIONE!!
» urlò Babidi in preda ad un attacco isterico mentre i poveracci
sopravvissuti si osservavano con aria stanca e anche piuttosto scossa. Dopo
vari tentennamenti fu proprio il primo a parlare con voce tremula dopo aver
avanzato di un passo in direzione del suo signore « Grande Babidi, purtroppo
ci sono stati dei contrattempi piuttosto evidenti ... ». Il mago chiuse
i pugnetti con forza e iniziò a saltellare come una pulce presa da una
nevrosi multipla (e all'ultimo stadio aggiungo io) « CONTRATTEMPI?!?!
DISGRAZIATI, ERA TANTO DIFFICILE FARE QUELLO CHE VI AVEVO CHIESTO?! ».
Il suddito iniziò a bofonchiare imbarazzatissimo mentre incrociava distrattamente
le dita delle mani guantate, lo sguardo basso evidenziava perfettamente il suo
stato d'animo che era realmente l'opposto della spensieratezza « ... Ecco,
grande mago Babidi ... Noi ci abbiamo provato ma c'erano due guerrieri che ce
lo hanno impedito. Sono stati loro a distruggerci e a obbligarci alla fuga ».
Il mago assottigliò gli occhi arrabbiatissimo e il suo rossore sul volto
dovuto all'ira non scomparve affatto dopo quella spiegazione « E chi sarebbero
costoro? ».
Il guerriero la smise di giocherellare e si rimise dritto con la schiena, come
un soldato provetto « Erano due al torneo ed erano davvero fortissimi,
forse tanto quanto quegli altri tizi » sentendo quelle parole Babidi si
avvicinò alla sfera di cristallo e iniziò a scrutare lo scontro
di Darbula che da troppo tempo (per i suoi gusti) stava proseguendo contro quel
ragazzotto. Le dita scheletriche dell'omuncolo arricciarono quei baffetti penduli
e mentre un lieve mugolio si iniziava ad udire, gli occhiacci verdi tornarono
ad intravedere il livello della sfera di MajinBu: la freccetta rossa superava
di poco la metà del cerchio, l'energia per il mostro era tutt'altro che
sufficiente. Babidi arricciò il naso e si schiarì la voce mentre
si portava le mani dietro la schiena « Beh, immagino che sia inutile rispedirvi
fuori ancora una volta ... Vorrà dire che riempirò la sfera del
mio MajinBu in un altro modo ... ». Tutti i sopravvissuti che erano all'oscuro
di tale idea che avrebbe risollevato un poco la situazione, si osservarono un
po' curiosi attendendo poi tale rivelazione ignari che loro facevano parte di
questa idea ... Il mago si voltò nuovamente verso i suoi sudditi che
ancora rimanevano impalati, spalancò le palpebre e fece brillare gli
occhi di una luce omicida esclamando parole apparentemente senza senso, cosa
che però non era affatto « TATTARATAAAA!!! ». I guerrieri
iniziarono a contorcersi contro la loro volontà, le budella iniziarono
ad aggrovigliarsi fino a strapparsi mentre le ossa si frantumavano sotto un
peso invisibile prima che i corpi interi, dopo un ultimo fremito di vita, esplodessero
in mille pezzi insozzando la stanza intera con le scorie rimaste. Nulla rimase
degli scagnozzi del mago. Babidi si osservò attorno e grazie ad una magia
differente ripulì l'intera stanza da quelle schifezze, tornò alla
sua amatissima sfera e con gioia notò che la fantomatica freccetta era
aumentata ancora anche se di poco.
« Andiamo avanti a piccoli passi ... » mugolò il mago a denti
stretti « ... Ma con Darbula sono al sicuro, tutto andrà a meraviglia
» concluse poi per darsi maggiore coraggio, sapendo che se le cose fossero
proseguite a tal modo ne avrebbe avuto un grande bisogno.
******
Da lontano proseguii ad ascoltare attento la conversazione tra
Piccolo e il signor Goku che stava proseguendo lentamente poiché il namecciano,
per motivi che non voleva rivelare, lasciava pochi indizi che potessero indicare
un piano delineato. Il sayan poi, che in più di un'occasione aveva dimostrato
la propria carenza d'intelletto (detta così però sembra che gli
stia dando dello stupido ... cosa che non penso in realtà), cercava ogni
qualvolta di snocciolare qualche informazione che però, anche se aiutato
dall'amico Crillin che pure lui non capiva a fondo, non voleva arrivare. Il
tutto era rimasto sospeso lasciando un'unica cosa in evidenza: Piccolo aveva
bisogno di mio padre per mettere a punto il suo piano.
« Dai Piccolo dimmi di più. Non ci ho capito niente! » piagnucolo
Goku disperato dal fatto che fosse l'ennesima volta che non riusciva a cogliere
qualcosa di nuovo dallo sguardo imperscrutabile dell'altro. L'ex Dio della Terra
ringhiò e dovette urlare in faccia al sayan apparendo scortese e irritatissimo
« FAI QUELLO CHE TI HO DETTO E BASTA. NON C'E' ALTRO CHE DEVI CAPIRE,
ZUCCONE! ». Goku aggrottò un poco le sopracciglia un po' impettito
ma dopo uno sbuffo e un "E va bene" con un tono pesante, avanzò
di pochi passi verso il campo di battaglia. Si fermò quando raggiunse
una roccia che era vicino al suo figliolo, portò le mani ai fianchi della
bocca e dopo aver inspirato molta aria urlò più ché poté
« GOHAN, TIENI DURO! FAI DEL TUO MEGLIO FIGLIOLO, NOI NON INTERVERREMO
SE POSSIBILE! ».
Il primogenito dell'eroe guizzò in alto del cielo, si fermò quando
sentì di essere per un attimo al sicuro e si voltò in direzione
del genitore che ancora rimaneva vicino a quel grosso masso « MA PERCHE'
MI DICI QUESTO PAPA'? » urlò Gohan verso Goku che rispose pochissimo
dopo con il suo solito sorriso sul volto: « HO FIDUCIA IN TE RAGAZZO MIO,
SCONFIGGILO! ». Il super sayan riuscì soltanto a sorridere prima
di ritrovarsi Darbula nuovamente addosso.
Goku ritornò verso di noi e prima di raggiungere suo figlio minore si
fermò un istante a fianco di Piccolo. I due si osservarono e si creò
un lieve silenzio che soltanto il più giocondo ruppe poco dopo accompagnato
da un suo sorriso: « Andava bene così? ». L'alieno sorrise
smettendo di fare lo scorbutico « Certo, al resto ci penso io »
sibilò con un tono un po' strano, forse un poco malefico ...
Goku si avvicinò a Goten e si mise seduto anch'egli sulla stessa roccia
visto che vi era abbastanza spazio « Allora, come andiamo? » disse
il Son sorridente al suo piccolo campione mentre con una larga mano gli scompigliava
tutti i capelli del poveretto che però, a discapito di chi possa pensarla
diversamente, se la rideva come un matto facendo intuire che per lui tutto andava
a meraviglia. Senza volerlo posai gli occhi su di loro per un solo istante pensai
che sarebbe stato una bestialità pretendere che in un futuro prossimo
mi sarebbe potuta capitare una cosa anche solo simile ... « E tu Trunks?
». Mi svegliai improvvisamente da quello che era un mio viaggio momentaneo,
scrollai un poco la testa e forse vergognato da quel mio atteggiamento confuso,
non alzai lo sguardo verso il signor Goku. « Sì, tutto bene, grazie
... » bofonchiai giusto per fare cadere la discussione, cosa che però
non accadde visto che il "nemico/amico" di mio padre insistette con
un'altra domanda: « Sul serio? ».
Non risposi, voltai il viso davanti a me e alzai gli occhi andando a risalire
poco a poco la figura di Vegeta che rimaneva piantata in quella zona ristretta.
Lasciai che l'azzurro dei miei occhi rimanesse confuso sotto quella piccola
cascata di capelli glicini quando, avendo raggiunto con i primi il volto di
papà, notai che guardava in mia direzione. « Sì, non si
preoccupi ... » riuscii soltanto a mormorare riabbassando lo sguardo quando
compresi che, ancora una volta, non ero io l'oggetto del suo sguardo ma bensì
Goku. Se accadeva qualcosa di particolare Vegeta entrava nello stato d'allerta
soltanto se la stranezza comprendeva il suo eterno rivale ...
Gli occhi color della notte rimasero fissi sulla figura di Goku per parecchio
tempo mentre nel frattanto riecheggiavano tutt'attorno i boati della lotta e
le nuove esplosioni: la sua espressione proseguiva a rimanere livida per colpa
delle riflessioni che rimbalzavano nella sua mente, per colpa di quella discussione
che aveva iniziato ad ascoltare troppo tempo dopo il principio, per colpa di
quell'incoraggiamento secondo lui di troppo nei confronti dello sbarbatello
ormai alla deriva, come se fosse stata l'ennesima sottolineatura dei loro propositi
... Non si pose domande sul perché non lo guardassi, sul perché
mi ero atteggiato in maniera schiva con lui poco prima e sul perché proseguissi
con tale atteggiamento. In quel momento non rientravo minimamente nei suoi programmi.
La sua indifferenza non mi faceva sentire meglio ...
Il principe dei sayan si voltò nuovamente verso lo scontro e ci mostrò
la schiena ancora una volta. Rimasi com'ero e non mi accorsi che sia Goku che
Goten mi osservano impensieriti, avendo compreso che qualcosa non andasse ...
non la smisero finché non accadde ciò che fece allarmare per un
attimo pure me: Gohan venne colpito duramente al braccio ferito e questo lo
fece schiantare a terra dopo un viaggio rapidissimo durato millesimi di secondo.
Darbula scivolò nel cielo con una rapidità che aveva dell'inverosimile
e poi, dopo aver riempito la bocca di saliva, sputò in direzione del
ragazzo che purtroppo, ridotto com'era, faticava a muoversi rapidamente. Di
lì a un attimo accadde ciò che scatenò qualcosa nel mio
burbero padre: Piccolo scattò verso Gohan, lasciò che la schifosa
sostanza lo colpisse e poi, prima che la fossilizzazione andasse bel oltre il
livello che aveva raggiunto nel giro di pochi secondi, si strappò il
mantello e il turbante di dosso facendoli schiantare addosso a una roccia. Il
namecciano scattò in direzione del demone e rapidamente iniziò
con esso un combattimento che aveva come parola d'ordine "velocità":
i colpi erano rapidi, leggeri ma colui che riusciva a prendere di sorpresa l'altro
aveva la possibilità di comandare per i minuti successivi.
Vegeta scoppiò di rabbia sentendosi preso in giro, sciolse la stretta
delle braccia e chiuse i pugni con forza. Voltai gli occhi verso di lui quando
percepii tutta quella forza tremenda e poi, quando dopo una frazione rapidissima
di librò in cielo, scattai anch'io in piedi, con il naso rivolto verso
l'alto per studiare meglio la situazione: Piccolo ricevette un pugno sul viso
che lo obbligò a voltare la faccia a lato, Darbula colpì ancora
con maggiore potenza facendo allontanare maggiormente il namecciano. Vegeta
apparve alle spalle del demone e lo colpì alla nuca con tutta la forza
che poté facendolo schizzare in direzione del suolo e facendogli creare
all'impatto una voragine gigantesca nella quale, per poco, Gohan non venne coinvolto.
Papà si mosse in direzione di Piccolo e lo afferrò rudemente per
il collo della parte superiore della tuta da combattimento facendo in modo che
i loro volti fossero piuttosto vicini « Hai preso l'iniziativa, vero muso
verde?! Se quì c'è qualcuno che deve prendere il posto di quel
marmocchio sono io, non ti immischiare! ».
Piccolo scacciò mio padre e lo riportò a distanza ragionevole,
sogghignò con aria beffarda facendo irritare maggiormente l'altro «
E chi l'ha deciso? Tu? ». I due iniziarono a discendere mantenendo i loro
sguardi rivolti su colui ognuno di loro aveva dinanzi. Le rocce vicine si scostarono
un poco quando Darbula, subito dopo essersi ripreso dall'attacco, si issava
con il preciso scopo di riprendere la situazione sotto controllo, cosa che però
non accadde subito perché qualcosa lo distolse dai suoi obiettivi.
« L'unico che può mettere fine a questa buffonata sono io soltanto,
levati di mezzo! » sbraitò Vegeta carico di rabbia perché
sentitosi preso in giro dall'intromissione del namecciano nello scontro. Piccolo
assottigliò gli occhi ma la sua fermezza gli permise di reggere il confronto
« Nessuno ha stabilito che dovevi intervenire tu ».
« Questo vale anche per te! ».
Papà non si accorse di essere caduto in trappola ...
Sono ancora quì per vostra sfortuna ma per stavolta
sarò rapida. Ringrazio chi ha recensito la volta scorsa: Vegeta4ever,
ka93, Pepesale e Rory_Kaulitz.
Oltre a loro ringrazio anche Angelo Azzurro
e kamy che hanno
recensito il mio ultimo lavoro passato inosservato ("La
matematica è un'opinione", regalo che non è stato
nemmeno scartato). Ora sono ri fretta, devo andare al lavoro prima perché
ha nevicato forte e non posso fare altrimenti.
Alla prossima e magari lasciate qualche commento anche
alla fc del micio della Bea perché sennò diventa triste, fatelo
per lei ç.ç
Vi saluto. Baci
scImMIA
CAPITOLO 83
- VERSO L'INFINITO E OLTRE (HO SEMPRE SOGNATO DIRLO! ^^)-
Il namecciano incrociò le braccia al petto con aria decisa mentre i
suoi occhi scuri, lievemente socchiusi a causa della sua determinazione, luccicavano
grazie a quella luce dai riflessi d'oro che Vegeta, per colpa della sfrontatezza
di Piccolo, stava emanando grazie alla trazformazione in super sayan che stava
entrando in atto. Il lampo abbagliante colse tutti impreparati e per colpa di
esso i presenti dovettero socchiudere gli occhi per non essere abbagliati prima
di riaprirli e notare il principe dei sayan sul piede di guerra mentre Piccolo,
sempre calmo, rimaneva nel suo atteggiamento senza timore alcuno.
« Ti pentirai di avermi preso per i fondelli, muso verde! » esclamò
Vegeta additando l'interessato con una mano mentre il resto del corpo, indirizzato
verso di noi, sembrava colmo di quella fierezza che da sempre distingueva cotale
personaggio dagli altri. Piccolo sorrise mostrando i bianchi denti acuminati,
sciolse l'intreccio delle braccia e dopo averle lasciate un poco pendule verso
terra, le scosse un poco per scioglierle per poi, all'improvviso, farle allungare
in direzione di Vegeta e iniziare ciò che si era prefissato di compiere:
con le lunghe dita affusolate afferrò con forza il collo muscoloso del
sayan, non lo mollò per nemmeno un instante e quando ebbe riaccorciato
le distanze fece cioccare le due fronti l'una con l'altra senza indugi. Il biondo
arraffò con le mani guantate le braccia dalla muscolatura tipica dei
namecciani, allontanò la testa indietro e rapidamente fece anch'egli
cozzare la sua testaccia dura con quella dell'altro che però, per colpa
dell'attacco impetuoso nonostante la semplicità, fu costretto a mollare
la presa per arretrare di pochi passi. Piccolo scosse un poco la nuca, riosservò
il sorriso beffardo di Vegeta e tornò all'attacco iniziando a graffiare
non volutamente il cielo poiché l'altro evitava tutti gli attacchi. Il
sayan quando poteva attaccava e quando la furia del namecciano non gli dava
abbastanza spazio si limitava a schivare i colpi rispondendo sonoramente.
A bordo campo le facce allibite di tutti i presenti evidenziavano il loro disappunto
riguardo a quell'avvenimento inspiegabile. Kaioshin poi, che era già
stressato di suo, si mise le mani nei capelli, strepitò e dopo aver perso
la poca pazienza che aveva, si ritrovò in ginocchio schiacciato da quella
che appariva come l'ennesima presa in giro del destino: non solo erano nei pasticci
perché la storia di MajinBu si sarebbe potuta ripetere una seconda volta,
non solo Babidi era circondato da guerrieri come Darbula, ma ci voleva anche
che Piccolo e Vegeta iniziassero a battibeccare tra loro per peggiorare la situazione.
Il superiore dell'aldilà, affiancato da Kibith che possedeva un'espressione
estremamente simile, cercò di tornare in piedi e dopo aver recuperato
un po' di amor proprio iniziò a sgridare i due ottenendo ben pochi risultati
« SMETTETELA IMMEDIATAMENTE, NON E' IL MOMENTO!! ... » ... Piccolo
e Vegeta sembrarono non sentire ragioni ed anzi, il namecciano scagliò
quasi volutamente un'onda in direzione dell'ometto dalla pelle violacea. Kibith
si parò davanti al suo signore e riuscì a deviare il colpo che
soltanto in apparenza era forte e quindi Kaioshin, ritrovatosi di nuovo al sicuro,
tornò nuovamente a parlare attiranto l'attenzione di tutti: « ...
MA PICCOLO, TU CHE SEI IL PRECEDENTE DIO DELLA TERRA, PERCHE' TI COMPORTI COSI'?
PERCHE' NON MI VUOI ASCOLTARE? ». Il namecciano scattò verso Vegeta,
cercò di colpirlo con un destro, un sinistro ma avendolo mancato entrambe
le volte iniziò a scalciare rapido con le lunghe gambe non riuscendo
però a variare il risultato: il sayan era rapido e la differenza tra
i due livelli d'energia era piuttosto evidente. Il namecciano strinse i pugni
e ringhiò prima di voltarsi in direzione del superiore venuto dall'aldilà,
assottigliò gli occhi e fu cattivo in quello che disse: « Perché
mi sono stancato di aspettare, di dover vedere quelli che mi hanno superato
comportarsi da rammolliti ... » Piccolo guardò con la coda dell'occhio
quello che era il suo allievo e vedendo quello sguardo ancora da bambino provò
la tentazione di mordersi la lingua ma poi, ripensando a quale fosse la cosa
giusta da fare, proseguì « ... Volevo provare di persona ma vista
l'intrusione di questo individuo mi ritrovo costretto a tenere alte le mie idee
». Vegeta sogghignò divertito e disse la propria anche se non era
interpellato « Visto che Kaharoth aveva sottolineato con tanto fervore
che nessuno sarebbe dovuto intervenite, non ho trovato giusto che il muso verde
facesse di testa sua al posto mio ». I due si guardarono nuovamente e
bastò una lieve scintilla per far scatenare nuovamente la lite tra i
due anche perché in fondo, per entrambi, le proprie opinioni dovevano
avere la meglio a qualsiasi costo. Goku mosse un poco la testa da una parte
all'altra con un sorriso divertito sul viso « Non cambieranno mai ...
» mormorò attirando l'attenzione del piccolo Goten che aveva accanto
« ... Dovessero passare mille anni quei due rimarranno delle teste calde
». Il ragazzo del futuro (cioé io) sentì l'affermazione
e sentì l'impulso di controbattere « Per Vegeta posso capire ma
non ho mai visto Piccolo comportarsi così, soprattutto nei confronti
di Gohan ... » lo sguardo dei tre si indirizzò verso il secondogenito
del sayan che a fatica si rialzava in piedi, con un'espressione sconfitta sul
volto. Goku alzò le braccia al cielo, intrecciò le dita tra loro
e le fece scrocchiare sonoramente dopo aver stirato le braccia robuste «
Non fa mai le cose a caso e scommetto che anche adesso qualcosa bolle in pentola.
E poi una volta era il grande mago Piccolo ... stiamo a vedere ». Il piccolo
Son balzò giù dalla roccia e poggiò entrambi i piccoli
piedi a terra iniziando poi a correre in direzione del campo di battaglia, scostò
un poco Crillin che era sulla sua traiettoria e proseguì finché
non raggiunse un piccolo mucchio di sassi ammucchiati. Saltò su di un
paio di essi e si aggrappò alla gamba del fratello che a fatica si reggeva
in piedi e in più si teneva il braccio sinistro con la mano libera. Il
bambino lo richiamò « Gohan ... ». Il fratello negò
un poco con la testa e mantenne gli occhi socchiusi mentre osservava perplesso
il suo vecchio maestro « Proprio non capisco ... » mormorò
confuso non capendo cosa stesse accadendo.
Su di una montagnola vicina qualcun'altro invece sembrava perfettamente conscio
di cosa stava accadendo e non vedeva l'ora di mettere a punto ciò che
gli era balenato nella mente: Darbula strinse i pugni con forza e iniziò
a ridere come un forsennato e poi, dopo aver riempito d'aria i polmoni, iniziò
a gridare al cielo « GRANDE MAGO! FATEMI RIENTRARE, DEVO DIRLE COSE IMPORTANTI!!
». In lontananza il magò udì perfettamente e sembrò
cogliere di buon grando la richiesta del suo suddito anche perché, subito
dopo la richiesta, la stanza tornò quella di sempre e il demone oltrepassò
la piccola porta bianca che poi si richiuse dopo il suo passaggio. Kaioshin
si mise le mani nei capelli ancora più disperato « E adesso cosa
succederà ... ? ». Trunks, visto che poco prima era seduto assieme
a Goku su di una roccia, cadde assieme a quest'ultimo a terra facendo sbattere
forte il sedere oltre che far risuonare un ciocco che fece sorridere Crillin
e il piccolo bimbo.
« Perfetto, siamo ancora nella nave, che trovata! » esclamò
Vegeta sù di giri osservando severo il namecciano che gli sorrideva e
che con una lentezza disarmante apriva le braccia in segno di finta accondiscendenza
« Mi spiace che non sia di tuo gradimento Vegeta, ma sinceramente non
vedo dove stia il problema ... » mormorò mellifluo facendo accensere
sul volto dell'altro un sorriso sornione tutt'altro che dispiaciuto. «
Allora possiamo proseguire » disse infine il principe dei sayan stringendo
i pugni e scattando in direzione di Piccolo che sembrava agguerrito e soddisfatto
come non mai.
« PICCOLO, NON LO FARE! » gridò Gohan in preda ad un senso
di apprensione nei confronti del suo maestro ma poi, vedendo di non essere ascoltato
affatto, si lasciò abbracciare dal fratellino e si incamminò lentamente
verso il padre che ancora si stava massaggiando il sedere.
Vegeta attaccò cattivo, spinto da una sete che non sentiva da tempo,
e colpì duro non risparmiando al suo nemico anche se sapeva bene che
non era alla sua altezza perché, se fosse stato il contrario, non avrebbe
mai accettato che il namecciano giocasse con lui ritenendolo non adeguato all'attimo
e quindi, spinto anche senza volere da un profondo senso di rispetto per quell'alieno
dalla pelle verde, non si tratteneva e si lasciò andare. Piccolo controbatteva
rapido anche se non riusciva a mantenere lo stesso livello degli attacchi del
principe dei sayan, non desisteva anche se i lividi violacei spuntavano fuori
come funghi e continuava imperterrito per il bene suo, dei suoi amici che non
avrebbe mai riconosciuto e soprattutto per Gohan, il suo primo, unico e vero
amico. Il namecciano incrociò le sue dita con quelle di Vegeta e lo obbligò
a salire verso il soffitto della stanza andando a sfiorarlo con le teste. Mentre
le gambe di entrambi colpivano fortemente il corpo nemico, Piccolo avvicinò
il vuo viso all'orecchio sinistro di Vegeta e iniziò a sussurrargli serio
ciò che tramava da tempo « Ascolta Vegeta, devi ascoltarmi attentamente
se vuoi che tutto proceda secondo il mio piano ... ». Il sayan trabuzzò
gli occhi sentendosi nuovamente preso per i fondelli « CHE COSA!? ...
» sbraitò furioso ma poi, serrando maggiormente i suoi attacchi
per vendetta, iniziò anch'egli a bisbigliare al muso verde « ...
Volevi prenderti gioco di me? Dimmi cosa trami! ». Piccolo ricevette una
sonora testata in pieno viso ma non si arrese affatto: liberò la mano
destra e colpì il super sayan con un destro dritto sulla guancia per
poi proseguire mentre gli altri osservavano senza parole ciò che facevano
« In effetti ti stò usando Vegeta, ma sei indispensabile. Solo
noi possiamo mettere fine a questa storia di MajinBu, Babidi e tutto il resto
». Il sayan sembrò arrabbarsi ulteriormente e pertanto sciolse
anche l'altra mano occupata e con entrambe iniziò a colpire ripetutamente
il namecciano nello stomaco facendolo piegare come un origamo « Allora
mi hai teso una trappola brutto verme, adesso me la paghi! ». Quando Vegeta
stava per allontanarsi Piccolo lo riagguantò per poter completare il
suo discorso accompagnato comunque da numerosi colpi « Chiamala così
se vuoi ... » sussurrò mostrando i denti un poco sporchi di sangue
violaceo « ... In ogni caso ascoltami perché se vogliamo mettere
a posto questa storia dobbiamo collaborare ».
******
Darbula si portò una mano sullo stomaco e piegò la schiena in
avanti facendo un caloroso inchino in direzione del piccolo mago che osservava
il suo secondo con aria assorta « Allora Darbula, perché hai voluto
che ti facessi rientrare? Al momento ti avevo visto talmente preso che non ho
fatto domande ma adesso vorrei qualche spiegazione ». Il demone risollevò
la schiena e sorrise smagliante al suo signore « Le ho chiesto quello
perché ho fatto una grandiosa scoperta: quei due, Vegeta e Piccolo ...
Forse sono adatti al nostro piano ». Babidi si prese il mento con una
mano e divenne pensieroso mentre osservava severo i due guastafeste che si stavano
ancora malmenando, si arricciò un baffo, per errore si mise anche un
dito nel naso ma cercò di rimanere serio « E come ci sarebbero
utili scusa? ».
Darbula non si perse d'animo « Signore, quei due sono impuri al contrario
degli altri e quindi, se impossessati dalla vostra magia, potrebbero fare al
caso nostro. Potrebbero velocizzare la rinascita della sua creatura ».
« Già ... » iniziò il piccoletto un po' dubbioso «
... oppure potrebbero crearci maggiori grane. Se si comportano così che
sono normali non credo che il loro caratteraccio potrà modificarsi più
di tanto sotto la mia magia ... Potrebbero continuare a litigare tra loro »
farfugliò mentre osservava Vegeta scannare letteralmente il namecciano.
Darbula fece spallucce « E' un rischio che può correre se ciò
significa avere due come loro dalla sua parte. E poi se si azzuffano troppo
ci penserò io a metterli al loro posto ». Babidi sogghignò
divertito « D'accordo, si può fare Darbula ... » alzò
le sottili mani in direzione della grande sfera di cristallo, spalancò
gli occhi « Prontiiiii ... TATTARATAAAA!!! ».
******
L’aria divenne improvvisamente pesante, quell’atmosfera indescrivibilmente
opprimente sembrò infittirsi ancora quando Piccolo e Vegeta iniziarono
ad agitarsi in preda a evidenti spasmi: le loro mani stringevano con furia la
nuca che sembrava scoppiare a causa di quei pensieri che sbattevano follemente
da una parte all’altra mentre la stridula voce del mago Babidi si intrufolava
tra di essi rubando spazio. Quando il loro dolore divenne quasi insopportabile
le loro voci diedero libertà agli sfoghi mentre le pelli degli altri
presenti si accapponavano senza che potessero fare diversamente. Il super sayan,
colui che gridava con maggiore forza, colui che stava facendo espandere la propria
energia tutt’attorno deformando le pareti già curve, si staccò
da terra di alcuni centimetri. Strinse i pugni, digrignò i denti, arcuò
la schiena all’indietro e gridò in direzione del cielo che non
si poteva vedere lasciando per sé le imprecazioni in direzione del namecciano
che l’aveva fatto cadere in quella strabiliante pensata. Piccolo non stava
di certo meglio: con occhi insanguinati fulminava chiunque cercava di farlo
ragionare, dopo aver poggiato i palmi delle mani sulla larga parete non faceva
altro che tirare indietro la nuca, attendere qualche istante e poi far picchiare
la fronte sul rigido supporto. Il sangue dal colore violaceo non lo aiutava
a far tacere quella vocetta petulante e insopportabile ed anzi, i continui colpi
sembravano far aumentare i rimbombi e peggiorare quindi la situazione. Piccolo
però non demordeva, stringeva i denti e continuò finché
ne ebbe le forze, finché non si dovette accasciare a terra sfinito e
con i nervi a pezzi.
« Piccolo, che cosa ti succede?! » domandò Gohan preoccupatissimo
quando, dopo un po’ di tempo trascorso in silenziosa meditazione riguardo
a cosa stesse accadendo, si avvicinò al namecciano e gli si inginocchiò
accanto. Nonostante il figlio di Goku avesse le braccia malridotte e olezze
del suo sangue, abbracciò il suo maestro con il preciso compito di aiutarlo
ad alzarsi. Ci provò un paio di volte finché l’atteggiamento
di Piccolo variò in maniera impressionante: il namecciano si disfò
del ragazzo con un colpo di braccio e poi, quando Gohan si fu allontanato di
un poco, lo guardò con uno sguardo indecifrabile e in quell’attimo
egli sembrò davvero irriconoscibile. L’aria omicida realizzatasi
da quella strana ombreggiatura attorno agli occhi e quella imponente “M”
in mezzo alla fronte rendevano il personaggio di Piccolo come uno dei nemici
più minacciosi. Nemmeno Goku riuscì ad immaginare che in quell’istante
quel nuovo essere e il caro amico/nemico di un tempo fossero in realtà
lo stesso soggetto … non riusciva a credere che l’ex Dio della Terra
non avrebbe più sogghignato durante un’incontro o almeno, non assieme
a loro.
« Piccolo, ma cosa … » mugolò Gohan in preda un lieve
spaesamento prima che i suoi occhi andassero a posarsi sulla figura di Vegeta
che, con una lentezza che non rientrava nei suoi normali canoni, discendeva
fino a far toccare i bianchi stivaletti al terreno. Il momento di distrazione
gli costò parecchio: a sorpresa Piccolo scattò verso il ragazzo
con entrambe le braccia rivolte in avanti e con le dita delle mani vicine l’una
alle altre per formare una punta, quando la distanza fu sufficiente si fermò
e colpì con entrambe le mani le spalle del giovane facendo affondare
le unghie nella carne. Il moro non riuscì a trattenersi e latrò
verso l’alto mentre le nuove ferite bruciavano terribilmente anche perché
Piccolo, a istanti alternanti, interrompeva momentaneamente il contatto per
poi far sprofondare maggiormente in profondità le sue tacche.
Goten non ci vide più … « NOOO!!! » urlò a squarciagola
scattando in direzione del namecciano scappando alle grinfie benevole del padre
che, ancora una volta, lo voleva aiutare tenendolo a distanza. Fece poche falcate
e poi, quando lo stacco fu abbastanza, saltò in direzione del namecciano
con il gomito diretto proprio in direzione della sua guancia. Ci mancava davvero
poco ma qualcuno fece in modo di modificare l’impatto a proprio favore:
Vegeta infatti, che era rimasto in disparte fino ad allora, appena vide il ragazzino
darsi una mossa comparve a fianco del namecciano e gli bastò un sonoro
schiaffone per far volare il poverino contro la parete facendogli sbattere la
nuca.
« VEGETA!!! » sbraitai colto da un moto di rabbia (finalmente mi
sono inserito nella narrazione ^-^) e non gli staccai gli occhi di dosso nemmeno
quando mi fissò con quegli occhi terrificanti … il suo sorriso
poi, tirato e derisorio molto più del solito, creava sul suo viso un’espressione
da pazzoide che mi fece rabbrividire …
Papà socchiuse un attimo gli occhi e sollevò le spalle fregandosene
altamente del mio richiamo e poi, quando mi mossi assieme al signor Goku verso
il piccolo, mi lasciò fare fulminandomi con la coda dell’occhio.
« Figliolo, tutto bene? » domandò il Son al suo bambino mentre
quest’ultimo si massaggiava la testola ammaccata. « Siii »
mugolò Goten mentre continuava a far navigare le manuccie in quella chioma
scarmigliata.
L’attenzione tornò nuovamente su Gohan che dopo l’ennesimo
colpo urlò ancora. Il viso di Piccolo si avvicinò all’orecchio
del ragazzo e poi, dopo aver mormorato in esso qualcosa di impercettibile agli
altri, affondò ancora le unghie un’ultima volta prima di toglierle
rapidamente e con un colpo secco. Il primogenito di Goku, orai esangue per il
combattimento precedente e quell’ultimo attacco al quale non aveva trovato
dentro di sé la forza spirituale per reagire, cadde ginocchia a terra
e Crillin, anch’egli coinvolto emotivamente in quel brutto affare, agì
per tempo evitando che Gohan stramazzasse al suolo peggiorando le sue condizioni.
Kaioshin era letteralmente senza parole e il pallore del suo viso parlava al
posto suo. Le mani tramavano e ogni istante sembravano fare piccoli scatti mentre
i denti sbattevano un poco gli uni con gli altri. Gli occhi sgranati e vuoti
osservavano lontani quello scenario che rappresentava il crollo delle loro speranze
mentre Kibith, allo stesso modo paralizzato, sudava freddo temendo l’ennesimo
colpo che avrebbe rotto le loro difese. Babidi l’aveva combinata grossa.
Piccolo e Vegeta si incamminarono verso la porta bianca della stanza e si fermarono
dinanzi ad essa. Il namecciano parlò autoritario in direzione del soffitto
prendendo come interlocutore il mago che li stava osservando nascosto in una
stanza lontana: « Babidi! Facci entrare! ».
Un leggero stupore si fece largo nel cuore di tutti, sia tra i buoni che tra
i cattivi anche se io, personalmente, ero più preoccupato riguardo a
mio padre piuttosto che a quello che Piccolo aveva in mentre.
La voce del mago si rese udibile da tutti e al di sotto di essa si poteva sentire
i farfugliamenti di Darbula « Eh? E perché dovrei lasciarvi entrare?
» chiese Babidi con fare scocciato perché questo aspetto molto
probabilmente non rientrava nei piani. Piccolo alzò un poco le mani portandole
vicino al viso lasciando che il sangue purpureo del sayan attaccato da poco
fluisse fino a raggiungere i gomiti e poi cadere a terra, sul viso si delineò
un sorriso, quello suo solito, quello derisorio e sogghignò prima di
parlare « Vorrei darmi una sistemata se non ti dispiace. Sai, questa umidità
non è di mio gradimento » disse sprezzante facendo scivolare il
pollice della mano destra sull’indice e il medio della medesima mano.
Dall’altra parte della sfera il mago arricciò il naso infastidito
e fortemente accigliato di voltò in direzione del suo secondo dopo aver
interrotto momentaneamente le comunicazioni con l’altro luogo dove attendevano
risposte « Che ne pensi Darbula? ». Il demone assottigliò
gli occhi un poco pensieroso e marcò senza volere la sua espressione
già di per sé severa « Grande mago, spetta a lei decidere.
Se non ne è convinto non lo faccia » disse schietto e senza peli
sulla lingua. L’esseruncolo portò dietro la schiena le mani e continuò
a meditare un poco prima di porgere un’ulteriore domanda che sottolineava
ancora una volta il suo cieco affidamento verso il suo adepto « Tu cosa
faresti? ». Darbula sorrise e si rallegrò del fatto che il mago
contasse così tanto sul suo parere « Io li farei entrare anche
se per poco … » iniziò voltando poi il viso in direzione
della sfera che racchiudeva i volti dei due interessati « … Il muso
verde sicuramente adesso starà sentendo i colpi della battaglia contro
Vegeta piuttosto che il sangue del ragazzo. Io li farei passare, direi loro
cosa devono e non devono fare qui dentro e dopo li rispedirei in quella stanza
a fare fuori gli altri ». La pulce gigante annuì con la testa «
Hai ragione, potrebbero far saltare la nave e non voglio proprio che ciò
accada » e dopo aver detto ciò fece aprire il portello tornando
nuovamente a farsi udire « Potete passare, venite pure da me … ».
Vegeta sogghignò ma smise immediatamente quando il mago aggiunse altro
« Tu però torna normale. Non mi piace che tu vada a zonzo nella
mia astronave come una lampadina! ». Il principe sbuffò ma dopo
aver annullato la trasformazione in super sayan riprese a sorridere. Varcò
la soglia e dopo ciò attese che il muso verde facesse lo stesso prima
che la pesante porta si chiudesse alle loro spalle.
« Tzk, è stato troppo facile » mormorò il sayan prima
in incamminarsi lungo quel corridoio.
« Gohan, stai bene? » disse Crillin apprensivo mentre con i suoi
gesti cercava di non toccare nessuna delle sue ferite che sembravano piuttosto
gravi. Il ragazzo iniziò a respirare profondamente e poggiò la
nuca alla parete che stava proprio alle sue spalle, chiuse gli occhi e rimase
ad approfittare di quel silenzio che si era venuto a creare e che, puntualmente,
Goku rovinava a modo suo: « FIGLIOLO! … » disse a voce talmente
alta da risane in quel momento un po’ molto fastidiosa (cosa per cui Gohan
si ritrovò costretto a riaprire gli occhi) « … Come stai?
». Crillin osservò storto il vecchio amico perché pure lui
gli aveva fatto da poco la stessa domanda ma poi si rimise tranquillo quando
sentì il giovane farfugliare qualcosa « Sto bene, non vi preoccupate
… ». Kaioshin si avvicinò al ragazzo con aria severa e la
sua espressione accigliata lasciava presagire cattive notizie « Non penso
che tu stia bene come dici, inoltre la situazione è peggiorata. Di male
in peggio … » mormorò quasi lapidario, come se le parole
dette con tale tono lo aiutassero a farsi sentire meglio perché lui fin
dall’inizio li aveva avvertiti del pericolo che correvano. Goten, che
evidentemente aveva la stoppa nelle orecchie, si disinteressò delle parole
dello strano tizio e, pestando anche senza volere i piedi del medesimo personaggio,
corse al capezzale del fratello poggiandogli le manine sullo stomaco senza però
fare pressione alcuna. « Non ti preoccupare fratellone, si penso io »
disse deciso il ragazzino alzandosi nuovamente in piedi sotto lo sguardo silenzioso
di tutti, con le mani si afferrò la parte superiore della tuta da combattimento
e con un leggero strattone fece in modo che il tessuto arancione uscisse dalla
stretta della cintura blu legata in vita. Con l’allontanamento delle due
maglie accadde ciò che non mi sarei mai aspettato: due piccoli fagioli
caddero a terra rimbalzando poi un paio di volte.
« Hai dei senzu con te? » gli chiesi spiccio approfittando del fatto
che gli altri erano ancora allibiti per proferire parola. Goten annuì
con un cenno della testa « Li ho presi dal sacchetto senza farmi vedere
dalla mamma perché avevo visto che funzionavano bene … »
raccolse i due piccoli legumi stringendoli appena con una mano mentre l’altra
grattava la parte orientale della nuca « … All’inizio erano
tre ma durante il volo mi è venuta curiosità e ne ho mangiato
uno … Era davvero buono e dopo mi sono sentito pienissimo ». Il
padre iniziò a ridere affiancato dal suo amico di sempre « Certo,
i senzu sono davvero gustosi ». Gohan sorrideva tranquillo, contento di
quell’attimo di spensieratezza. Il bimbo tornò dal fratello e gli
porse un fagiolino ma prima che questi potesse afferrarlo Kibith lo bloccò
facendo da parte con la forza il piccolo sayan che però, sentitosi improvvisamente
e letteralmente messo da parte, si impuntò e per punizione diede un calcio
allo stinco dell’omone facendolo diventare livido in volto … e sicuramente
anche nella gamba dopo XD
Kaioshin intervenne spiegando il perché di quell’atteggiamento
un po’ brusco del duo amico « Calmati, ci penserà Kibith
a Gohan, non ti devi preoccupare ». Il faccino rabbuiato non era ancora
scomparso dopo l’affermazione ma questo si annullò soltanto quando
il fratellone disse esplicitamente di lasciare fare all’alieno. Goten
si allontanò un poco, senza pudore si abbassò le braghe e nel
bel mezzo della stanza iniziò a vestirsi piegando ben bene la maglietta
che doveva andare dentro ai pantaloni … se avessi saputo gli avrei almeno
fatto da paravento umano. Kibith lavorò in silenzio: poggiò la
mano destra sul torace ferito di Gohan e concentrò tutte le sue energie
in essa. Dopo pochi istanti l’intero corpo del mio amico si illuminò
di una luce flebile e il colorito pallido che lo caratterizzava scomparve dopo
pochi attimi assieme agli evidenti traumi. Ci vollero pochi minuti prima che
Gohan si stabilizzasse completamente tornando come nuovo e pertanto, quando
lo stesso si alzò in piedi stupito di cosa fosse accaduto al suo corpo,
Crillin non poté fare a meno di sollevare nuovamente una delle sue osservazioni
visto che ogni qualvolta sembravano adatte alla situazione « Perché
non avete fatto così anche con Trunks? Avremmo risparmiato un sacco di
tempo, no? » domandò con aria secca ai due superiori che, ancora
una volta, si guardarono le punte delle scarpette per l’imbarazzo. Dal
canto mio non dissi nulla perché mi sembrava che non ci fosse nulla da
aggiungere.
« Allora, come stai? » chiese Crillin al Son che stava iniziando
a fare un po’ di riscaldamento per vedere se tutto era veramente a posto.
« Sì, stò a meraviglia … » disse Gohan sorridente
poiché era davvero al massimo delle energie prima di ripiombare in un
umore nero « … Chissà che aveva prima Piccolo … Era
così strano … ».
« E’ tutta colpa di Babidi … » sentenziò Kaioshin
con una leggera irritazione udibile dalla voce « … Con la sua magia
si è impossessato delle menti di Vegeta e Piccolo schierando i due dalla
sua parte. Se prima dovevamo vedercela soltanto con Darbula adesso quel mago
da strapazzo ci manderà loro all’attacco, ne sono sicuro »la
mascella si irrigidì quando la frase terminò e il silenzio aleggiò
per un po’ di tempo in quella stanza.
Goku sorrise mentre incrociava le braccia al petto « Non si preoccupi.
Piccolo avrà di sicuro qualcosa per la testa, ne sono certo. Dovremo
soltanto aspettare per scoprirlo » disse poi mentre con disinvoltura poggiava
la schiena alla parete, poco lontano dal primogenito e dal secondo che tornava
trotterellando dal suo attimo di vestizione. Pure io pensavo che qualcosa bollisse
in pentola « Anch’io credo che ci sia sotto qualcosa. Mio padre
e Piccolo non si lascerebbero impossessare da quel mago così ».
Kaioshin digrignò i denti mentre a fianco Kibith si massaggiava ancora
lo stinco … « Non dovete assolutamente sottovalutare Babidi: è
un mago potentissimo e gli basta poco per fare sua una mente nemica. In questo
caso Vegeta e Piccolo sono stati catturati perché avevano un animo malvagio
e quindi potete capire anche voi di quanto poco Babidi abbia bisogno per fare
ciò che vuole! ».
Crillin controbatté a modo suo « Beh, Piccolo è stato cattivello
in passato ma Vegeta penso che sia ancora crudele fino al midollo e certe volte
lo mostra apertamente. Non per dire ma Babidi di materiale a disposizione ne
aveva parecchio secondo me ». Il superiore dell’aldilà non
poté far altro che coprirsi la facci con una mano mentre una goccia di
sudore gli scendeva dalla fronte … pensava che noi stessimo sottovalutando
la situazione.
« In ogni caso non possiamo fare altro che attendere Kaioshin, quindi
si metta il cuore in pace » Goku parlò rilassato come se in quel
momento non fosse nella base di un nemico ma sulle sponde di un ruscello con
in piedi a mollo nell’acqua. Gohan posò una mano sulla spalla paterna
e sorrise anch’egli « Già anche perché Piccolo mi
ha detto di stare pronto perché si farà sentire ».
« Sentire? » domandai piegando un poco la testa da una parte. Il
sono fece spallucce piegando anch’egli la nuca.
******
I passi riecheggiavano in quei lunghi e tetri corridoi fatti di metallo e Vegeta
si stancò ben presto di camminare in essi poiché quella brutta
somiglianza con i luoghi nei quali aveva vissuto anni addietro gli arrecavano
non poco fastidio « Hei muso verde! Hai intenzione di dirmi perché
mi hai coinvolto in questo scherzo oppure no? » domandò fortemente
irritato mentre seguiva un namecciano che sembrava non degnarlo minimamente.
Il principe dei sayan, con il sangue ancora più caldo per colpa della
maledizione del mago, afferrò per la spalla Piccolo e lo obbligò
a voltarsi in sua direzione « E allora? Parla, ne ho abbastanza di questa
storia! ».
« D’accordo … » disse il namecciano dopo aver allontanato
il sayan dalla sua figura ed essere tornato a guardarsi attorno « …
Innanzitutto ti dico che stavo cercando una mappa dell’astronave ».
Lo sguardo di Vegeta, anche se era per la maggior parte sadico e omicida, assunse
una piega interrogativa « E cosa te ne fai di una mappa della nave? ».
Piccolo ricominciò ad incamminarsi aprendo tutte le porte che trovava
lungo il tragitto osservando poi l’interno alla ricerca di ciò
che cercava « Voglio trovare la sala comandi » sentenziò
poi dopo aver trovato quella che doveva essere stata la stanza del mostro Yacon
poiché a terra vi erano i chiari segni di uno spuntino veloce tracciato
con il sangue. Il principe socchiuse gli occhi arricciando le labbra «
Bene, io che centro? ». Il namecciano si fermò un istante, non
si voltò ma sollevò le spalle aprendo un poco le braccia «
Mi dai una mano no? In fondo sei quello più esperto di navi spaziali
e quindi magari sapresti anche dove andare a cercare il documento ». La
passeggiata riprese e mentre Piccolo proseguiva con l’esplorazione il
sayan rimaneva muto. Il silenzio cadde nuovamente e perdurò finché
Vegeta non parlò spinto da chissà quale motivo « In genere
si possono trovare nelle zone addette ai pasti e nei larghi dormitori anche
perché fungono come una mappa per i piani d’evacuazione nel caso
di avaria della nave ». Il namecciano provò la tentazione di voltarsi
e di fulminarlo ma si trattenne quando, aprendo l’ennesima porta, non
si trovò dentro ad una stanza piena di quelli che si potevano definire
tavoli futuristici accompagnati da sedie sicuramente scomode. « Questa
dev’essere la mensa o qualcosa di simile, è la stanza più
grande che ho visto al momento oltre a quella da cui siamo venuti » si
osservò attorno e poi, dopo aver aguzzato l’occhio e aver visto
ciò che cercava, si avvicinò ad esso lasciando l’oggetto
appeso alla parete. Vegeta rimase distante e si sedette su uno dei tavoli accavallando
le gambe ed incrociando le braccia al petto « Bene, adesso? Ti progetti
la tua nuova abitazione? » chiese in tono sarcastico non riuscendo però
a far infastidire l’altro. Piccolo studiò attentamente la mappa
e constatò che effettivamente la struttura della nave era proprio a parete,
come l’aveva decritta il sayan tempo prima: le stanze erano separate l’une
dalle altre e le interfacciavano dei corridoi minuscoli che creavano un reticolo.
Naturalmente le stanze più piccole avevano talmente poca importanza che
erano delineate soltanto da dei piccoli punti di colore differente. I namecciano
si voltò indietro e si ritrovò addosso lo sguardo critico di Vegeta
« Dove si trova la sala comandi? Non conosco questa scrittura »
mormorò severo aspettando un cenno dall’altro che arrivò
dopo un po’: il sayan saltò giù dal tavolo sul quale stava
seduto e si avvicinò all’alieno mantenendo le braccia incrociate.
Lo adocchiò truce, « Spostati! » gli ordinò e poi,
dopo aver ricevuto soltanto uno sguardo identico al suo come risposta, fissò
la carta con disinteresse. « Ce ne sono due … » bofonchiò
irritato accendendo però l’attenzione di Piccolo che tornò
a fissare la cartina sbiadita « … Una è qui, nella stanza
più alta a sinistra mentre la seconda è stanza più bassa
nella zona centrale. In navi come questa non è anormale trovarle doppie
».
« Due stanze. Me ne chiedo il motivo » mormorò l’ex
Dio della Terra fissando attentamente la seconda stanza che però aveva
qualcosa che non tornava …
« Navi spaziali così ampie posso avere due sale per evitare maggiormente
collisioni o altro, è solo un’optional e volendo una delle due
può essere adibita ad altro come in questo caso … » Vegeta
additò la stanza che secondo la mappa era la più bassa della nave
e socchiuse un poco gli occhi « … Qui c’è Babidi con
la sfera di MajinBu. Ricordo che Darbula ci aveva detto che avremmo raggiunto
quella stanza soltanto battendo i nemici di ogni livello e quindi è logico
che sia l’ultima. Se devi fare i giochino ti consiglio di utilizzare l’altra
sala » aggiunse poi secco poiché secondo il suo parere aveva sprecato
fin troppe parole con quell’alieno a suo avviso incompetente. Piccolo
sorrise « Bene, il primo passo è stato fatto e il secondo lo faremo
adesso … » mormorò prima di chiudere gli occhi e cadere in
profonda concentrazione lasciando il principe dei sayan in balia di quel silenzio
e nella nevrosi del mago che di lì a poco si sarebbe fatta udire.
******
« Gohan, mi senti? »
Il Son ordinò a tutti di fare silenzio assoluto dopodiché chiuse
ermeticamente gli occhi lasciandoci ad ascoltare le sue parole che sembravano
non avere un senso mentre invece lui coglieva tutto perfettamente nella sua
mente. Ora vi dirò cosa successe con quello che Gohan ci raccontò
successivamente …
Il mio amico alzò il viso verso l’alto, parlò e senza accorgersene
sorrise: « Dimmi Piccolo, ti sento ».
« Bene. Devi sapere che tutto ciò che è accaduto e successo
perché io l’ho voluto: sono intervenuto di proposito nel tuo scontro
contro Darbula per attirare le ire di Vegeta e fare in modo che Babidi si impossessasse
delle nostre menti … »
I pugni del sayan si strinsero udendo quelle parole: « Ma perché
… Non dovevate farlo, era pericoloso! ».
« Lo so, ma sapevo che ce l’avremmo fatta perché sia io che
Vegeta non abbiamo la benché minima voglia di farci comandare da qualcuno.
Vegeta era contrario ma alla fine si è ritrovato costretto perché
ormai era troppo tardi per tornare indietro, in ogni caso sappi e fai sapere
che siamo pienamente coscienti delle nostre azioni, Babidi non è stato
in grado di impossessarsi completamente di noi ».
Il sorriso tornò e per noi crebbe la voglia di sapere di più «
Bene! Sono davvero contento »
« Adesso ascoltami bene e riferisci all’interessato ciò che
ti dirò, non perderne nemmeno una parte, ne andrebbe del piano …
».
Vedemmo Gohan annuire numerose volte prima di dare il messaggio finale: «
D’accordo Piccolo, ho capito. Fate attenzione ». Il sayan riaprì
gli occhi e ci osservò sorridente capendo che le nostre espressioni non
significassero altro se non “dicci-dicci”. Gohan incrociò
le braccia al petto e iniziò a parlare a voce estremamente bassa «
Babidi potrebbe ascoltarci quindi devo parlare piano: Piccolo si è fatto
impossessare dal mago di proposito e ha fatto in modo che pure Vegeta subisse
lo stesso trattamento sapendo che anch’egli avrebbe mantenuto distaccata
la sua personalità da quella impiantata da Babidi, quindi vi informo
che ciò che è accaduto prima è stata una pura messa in
scena per ingannare qui due … » il Son si fermò un attimo
e pensò bene di nascondere il fatto che in realtà, il colpo che
papà aveva dato a Goten, non era una recitazione ma un mero sfogo per
quell’assurda parte che il principe dei sayan era costretto a fare «
… La seconda parte del piano di Piccolo non riguarda noi nel generico
ma soltanto Trunks ».
Spalancai gli occhi per la sorpresa « Io? » nel frattanto Goten
diceva che ero fortunato … mah.
« Già … » iniziò Gohan avvicinandosi maggiormente
al gruppo che si fece più compatto per udire meglio « … Devi
andare nella sala comandi che si trova nel primo piano a sinistra e far allontanare
la navicella di Babidi dalla Terra utilizzando la tastiera che troverai ».
Kaioshin si portò una mano al mento e socchiuse gli occhi pensando che
quella fosse una buona idea. Crillin non poté ribattere.
« Ma io non ho mai pilotato una navicella spaziale. La macchina del tempo
non è propriamente la stessa cosa » dissi un po’ amareggiato
a Gohan sottolineando poi che in tutti quegli anni di pace avevo studiato la
vecchia navicella di mio padre ma che la nave in questione, essendo molto più
grande di quella analizzata, poteva essere completamente diversa.
« Piccolo ha detto che tu sei l’unico che può farlo perché
tra noi sei quello che ha maggiore esperienza, visto che Vegeta non lo può
fare perché sarà occupato con Babidi e Darbula. Papà sa
giusto azionarla se si tratta di spingere un bottone ma non credo proprio che
sarebbe in grado di pilotarla … » Gohan guardò per un attimo
Goku che se la rideva mentre si grattava la zazzera con una mano « …
Io e Crillin ci abbiamo viaggiato ma al tempo la guidava Bulma quindi non ne
sappiamo nulla. Per il signor Kaioshin e Kibith, Piccolo ha pensato che avessero
usato un mezzo differente per spostarsi quindi non ha pensato a loro. Manchi
solo tu, sei l’unico ». Goten iniziò a tamponare il fratellone
« Ovviamente Goten tu non sei stato contemplato » aggiunse Gohan
mettendolo a tacere e facendo ridere in molti.
Annuii lasciando che i capelli mi andassero davanti agli occhi « D’accordo,
farò il possibile ». Mi alzai in volo raggiungendo il portello
che stava sul soffitto che però era ancora perforato dal passaggio che
avevamo fatto io e Goten per entare nella nave. Oltrepassai tale varco e risalii
tutto il tragitto ritrovandomi nella prima stanza della nave, nella quale in
principio mio padre aveva combattuto contro Pui Pui sconfiggendolo pesantemente,
e voltai da una parte all’altra per scovare il passaggio laterale che
mi avrebbe portato nella sala comandi del sistema. Intravidi la porta chiara
e la raggiunsi con pochi passi che, senza volere, feci senza emettere alcun
suono, come se fossi stato un gatto. Poggiai la mia mano sulla fredda parete
e generai su di essa una piccola onda che si deformò divenendo sottile
ma ampia e andando così a coprire una parte di quell’area che avrei
dovuto poi oltrepassare. Lasciai che la mia energia s’espandesse e successivamente
attesi che la nuvola di fumo e polvere che si era creata scomparisse da per
sé prima di proseguire. Varcai la soglia e appena ciò accade mi
dovetti spostare sul fianco perché all’interno della stanza vi
era uno degli scagnozzi di Babidi (forse l’ultimo rimasto) che appena
mi vide nella coltre cercò di colpirmi con furia. Il tentativo fu vano
e con esso pure i successivi che seguirono ma poi, quando lo vidi correre in
direzione di quello che appariva come il piano dei comandi, pensai che stesse
per azionare un allarme generale che sicuramente avrebbe fatto tornare all’attacco
Darbula sotto l’ordine del mago e pertanto scattai in sua direzione, gli
tagliai la strada dopodiché, con un colpo secco all’altezza del
collo, lo tramortii facendolo accasciare al suolo privo di sensi. Lo scrutai
non sorpreso di quelle mosse perché moto probabilmente avrei agito allo
stesso modo se fossi stato nei suoi panni. Mi avvicinai alla grande tastiera
e per un attimo mi venne male vedere quella moltitudine di tasti multicolore
uno affiancato all’altro e disposti secondo quella che sembrava una logica
senza senso. Mi portai una mano al mento e lo presi con il pollice e l’indice,
iniziai a riflettere ma poi però, quando i miei neuroni mi diedero “pagina
bianca” come risposta spostai la stessa mano dietro alla nuca e mi grattai
lievemente.
« Allora, questo forse è l’allarme generale perché
il tizio prima lo stava per premere … » sussurrai indicando il bottone
rosso dalla forma circolare che era posizionato vicino al margine del pannello
orizzontale « … Ma gli altri? » mi chiesi poi perplesso senza
nemmeno capire quale fosse il timone di quella navicella.
Ero nel pieno delle mie riflessioni quando …
« CI SONO ANCH’IO TRUNKS!! ». Mi voltai di scatto verso la
voce che mi aveva fatto quasi spaventare e mi misi una mano sul cuore vedendo
che colui che aveva emesso tale esclamazione non era nessuno di pericoloso «
Goten … Mi spieghi cosa ci fai qui? ».
Il bimbo alzò le braccia portandole all’altezza delle spalle e
con una posa da aeroplano mi si avvicinò con un sorriso stampato sulla
faccia « Ti do una mano » disse poi con una sincerità che
aveva dell’incredibile. L’osservai alzarsi lievemente in volo e
iniziare a galleggiare poco sopra al largo pennello prima di arricciare il naso
confuso « Ma come si fa? Quali sono i comandi? ».
Sorrisi e puntai le mani ai fianchi « E’ questo il problema, non
lo capisco nemmeno io … » ridacchiai un poco e poi, prendendo una
mano nell’altra, feci crocchiare le nocche « … Proviamo, non
abbiamo alternative. Speriamo nella fortuna ».
******
Erano trascorsi parecchi minuti da quando il sayan e i namecciano avevano abbandonato
la stanza e Babidi, giustamente, stava iniziando a chiedersi dove si fossero
cacciati quei due impiastri. Ringhiò il mago continuando a camminare
in tondo lasciando come centro fisso Darbula che osserva il proprio padrone
in silenzio senza proferire parola « Ma dove diavolo si sono cacciati
quei due?! Non sopporto chi mi fa aspettare! » sbraitò poi il piccoletto
stringendo i pugni scheletrici.
« Forse sarebbe meglio chiederglielo tramite la sfera … »
suggerì il demone dopo una veloce riflessione e il mago, tenendo come
buona tale idea, tornò alla sua palla di cristallo e fece comparire i
due nuovi sudditi in essa.
« Hei! Voi due, mi dite dove accidenti siete?! » urlò a squarciagola
Babidi attirando l’attenzione di Vegeta e Piccolo che, appena udirono
la voce, alzarono istintivamente gli occhi verso l’alto non sapendo che
senza volere stavano guardando in direzione del mago.
« Tzk, ma cosa ti importa? Fatti gli affari tuoi » disse seccato
Vegeta procedendo con il cammino e sparendo così dalla visuale del mago
che, a quella risposta incresciosa, si arrabbiò ancora di più:
« Io sono il vostro padrone, sono stato chiaro?! Voi dovete ubbidirmi
e portarmi rispetto!! ». La pulce divenne talmente paonazza che in confronto
Darbula sembrava pallido …
Piccolo sorrise mellifluo ed incrociò le braccia al petto « Grande
mago, saremmo già lì se avesse progettato meglio questo posto.
Non ci si capisce nulla » inventò il namecciano come scusa per
il ritardo pensando che Babidi se la bevesse senza replicare troppo, cosa che
fu: « SIETE SOLTANTO DEGLI IMPERTINENTI! VENTE SUBITO QUI!! » sbraitò
furente il piccoletto con i nervi a fior di pelle.
« Agli ordini … » disse solo Piccolo con aria scocciata sparendo
anch’egli dalla visuale. Babidi spense la comunicazione e osservandosi
attorno fu felice avere accanto uno come Darbula che non gli dava così
tante grane « Quei due sono degli impertinenti! » esclamò
poi come per darsi forza e ragione mentre nel frattempo i due maledetti erano
pronti per menare le mani: il principe dei sayan e il grande mago Piccolo contro
il piccolo mago Babidi … perdonate il mio gioco di parole ^-^”
Il mago proseguì a camminare in circolo per parecchio tempo prima di
bloccarsi impallidito per ciò che stava accadendo: il pavimento vibrava
e le pareti tremavano creando un frastuono insopportabile. « DARBULA!
CHE COSA STA’ SUCCEDENDO?! » gridò in preda ad un’altra
crisi e il demone, più calmo ma comunque preoccupato osservò da
un degli oblò e quando comprese cosa stesse accadendo riferì tutto
quanto « Ci stiamo allontanando dalla Terra, la nave è fuori quasi
del tutto dalla crosta terrestre ».
« CHE COSA?! » il mago corse alla sua sfera e osservò la
propria nave dall’esterno: rapidamente usciva dal terreno e su di essa
il sole splendeva forte e abbagliante. Babidi cadde in ginocchio in preda all’ansia
per i suoi piani stavano andando letteralmente a rotoli mentre da un’altra
parte io e il piccolo Goten ridevamo come matti.
Capitolo 84 *** Il risveglio del terribile Majinbu ***
Buon Santo Stefano!! Come state? Passato un buon Natale e
una buona vigilia? Io abbastanza bene, tutto tranquillo quindi sono a posto,
spero che sia stato lo stesso per voi ^^
Nonostante oggi fosse stata una giornata da passare a poltrire come le precedenti,
ho deciso di ultimare quel capito che avevo in giro da tempo perché mi
era sorta l’iporazione e mi è sorto spontaneo che fosse stupido
passare la giornata davanti al televisore e perdere l’attimo e quindi
sono qui.
Innanzitutto voglio ringraziare un po’ di gente:
- ka39, nana987
e lilac che hanno recensito “Cosa
ne pensa di questa esperienza?”, fic pubblicata un po’
di tempo fa e che ha partecipato ad un torneo indetto da Writers Arena;
- Angelo Azzurro, nana987
e kamy che hanno recensito “Non
date da mangiare a papà!”, fiction leggera incentrata
su Vegeta e famiglia;
- ka93 e kami
che hanno recensito il mio ultimo lavoro “Fiocco
di neve”, storia natalizia del fandom DragonBall basata
sul principe dei sayan e riferita alla festa … introspettiva e seria fino
alla fine, esclusa l’ultima riga XD
Se qualcuno volesse leggere queste storie che ho pubblicato recentemente lo
può fare … se lasciate scritto qualcosa mi fa anche maggiore piacere
^-^
Passiamo alle risposte delle recensioni dell’ultimo capitolo! Rory_Kaulitz: Il capitolo non
lo faccio mai interamente tutto serio perché altrimenti sarebbe uno strazio
per me scriverlo, un elemento leggero per bilanciare il tutto c’è
sempre. Fammi sapere se questo capitolo ti piace, ok? Baci
Ka93: Trunks e Goten hanno compiuto
un pezzo importante del piano di Piccolo e quindi loro sono abbastanza a posto,
adesso vedremo assieme che combineranno gli altri! Fammi sapere se il capitolo
ti è piaciuto!! Ciao, bacio
Vegeta4ever: In effetti mi faccio
vedere poco ultimamente ma non lo faccio apposta … Vegeta e Piccolo sono
poco sotto l’influsso del mago Babidi perché si sono fatti conquistare
di loro spontanea volontà e se il sayan, come nell’opera originale,
non risentiva molto della forza del mago, questo è da sommare anche al
namecciano perché perchè pure lui è troppo orgoglioso da
farsi comandare dal primo imbecille che cerca di domarlo … come dargli
torto? Anche se non ci sono riferimenti nel manga perché non è
presente, Piccolo ha fatto un giochetto simile anche con Garlik Junior e quindi
il namecciano non ha fatto altro che approfittarsi della stupidità di
Babidi. Il resto lo scoprirai in questo capitolo, se avrai pazienza lo scoprirai.
Fammi sapere, mi raccomando, se non lo fai ti pulso a vita! Baci XD (per le
tue drabble la recensione rimane invariata come contenuti, farla doppia sarebbe
ripetitivo ^^).
Pepesale: Non mi importa se uno arriva prima o dopo
... l'importante è che arrivi! XD Sono contenta del fatto che il capitolo ti sia piaciuto, ce metto sempre
molto impegno ^^ fammi sapere se anche questo capitolo ti piace, ok? baci!
Nana987: Ti sei sorbita un sacco
di capitoli tutti assieme e nonostante tutto mi hai lasciato una recensione
favolosa, come sempre. Questa tua forza d’animo a volte mi lusinga e contagia
… Non ti preoccupare se non riesci a rimanere al passo, la storia rimane
sempre qui e attenderà che qualcuno la venga a leggere e quindi non c’è
affatto bisogno di correre. Visto che sei arrivata alla prima metà della
storia sono contenta che ti sia piaciuta e pertanto spero che un giorno leggerai
anche questa … aspetterò ^^. Bacioni tesoro, alla prossima!
Dopo questo vi lascio al nuovo capitolo!
Non so quando arriverà il prossimo poiché sono un po’ indaffarata
in questi giorni (come tutti, mi sembra normale) ma se non ci dovessimo sentire
prima, auguro a tutti una buona fine e un buon inizio … un buon anno ^^
Beh, vi saluto carissimi e fatemi un regalo anche se in ritardo di qualche giorno:
recensite! XD
Baci, a presto! scImMIA
CAPITOLO 84
- IL RISVEGLIO DEL TERRIBILE MAJINBU –
« Quello a destra! Adesso quello a sinistra! …
» il motore principale iniziò a rollare furente interrompendo l’avanzata
dell’intera struttura « … Dev’essere andato ancora una
volta in folle, ma perché deve essere tutto così complicato?!
Goten, il pulsante blu, tienilo premuto finché non ti dirò “basta”
». Il piccolo sayan, sotto i comandi di Trunks che apparivano come autoritari
ma tutt’altro che cattivi, zampettò nuovamente verso la sezione
est del pannello dei comandi e dopo aver spiccato un piccolo balzo, posò
i piedi in uno spazietto in cui non vi erano comandi e con l’intera mano
destra spinse il bottone indicato dal glicine. Il motore tornò in fase
e i colossali pistoni che costituivano quel marchingegno sembravano aver ripreso
a pompare facendo riattivare i propulsori. Trunks, con le dita delle mani poggiate
con leggerezza su di una piccola cupola di vetro che era incastonata nel sistema,
faceva muovere la grande nave tramite quei piccoli spostamenti. Non ne aveva
ancora compreso il motivo ma se spostava le dita verso destra la nave si scostava
un poco in tale direzione mentre, sempre per esempio, se voleva salire di quota
come in quell’attimo non doveva fare altro che far scivolare i polpastrelli
dal centro dell’oggetto fino a raggiungere le sue estremità rifacendo
poi lo stesso movimento se doveva aumentare ancora di quota. Dalla grande vetrata
che era situata dinanzi a quel purpurrì di pulsanti, era già ben
visibile una grande fetta delle verdeggianti campagne che circondavano quel
luogo e il cielo, di quell’azzurro abbagliante, sembrava non volere fare
altro che invitare i due a viaggiare con la fantasia. Goten rimase abbagliato
da quello spettacolo e nonostante avesse già vissuto l’ebbrezza
dell’altezza elevata grazie alla nuova dote del volo, non riusciva a tenere
la boccuccia serrata dal gran che era emozionato. Il piccolo infatti pregustava
già l’immensità dello spazio aperto con le sue stelle, i
suoi pianeti e naturalmente anche con quel buio che però donava al tutto
una spettacolarità capace di mozzare il fiato. Per vedere cotale scenario
bisognava ancora attendere ma il bambino era già con la testa altrove
e questo Trunks se ne ravvide ben presto: il sayan più maturo era concentrato
nel viaggio spaziale, osservava davanti a sé come un vero navigante e
nel frattanto, con gesti rapidi premeva con decisione tutti quei bottoni che
sembravano facilitargli la peripezia pensando che Goten avrebbe proseguito a
fare il suo piccolo dovere. Ingenuo … Stava ancora facendo salire di quota
la nave quando all’improvviso, per un motivo che in principio gli apparve
come inspiegabile, la grande astronave di Babidi sembrò cadere vertiginosamente
in direzione di quelle montagne sulle quali, con tanta fatica, il sayan era
riuscito a salire oltre. Il panico si stava impossessando della sua persona,
il viso paonazzo dall’agitazione si voltava da una parte all’altra
e poi Trunks, avendo un’illuminazione, si voltò verso il bambinetto
poiché proprio lui aveva sotto controllo la parte del comando che coinvolgeva
tale problema: Goten si era spostato e con aria sognante aveva poggiato i palmi
delle mani e la fronte sullo spesso vetro tenendo alto il mento in attesa di
scorgere le stelle, rimaneva sospeso a mezz’aria evitando che i piedi
toccassero pulsanti che non andavano nemmeno sfiorati anche se, nel frattanto,
quel pulsante blu che doveva tenere spinto era solo soletto a prendere aria
…
« GOTEN! » lo richiamò il glicine con aria ferma e il Son,
giratosi all’istante e comprendendo allo stesso tempo che aveva commesso
un qualche errore grazie all’aria corrucciata del figlio di Vegeta, tornò
al proprio posto e tornò a spingere quel bottoncino. L’equilibrio
tornò stabile e la nave tornò nuovamente a salire verso lo spazio
aperto.
Trunks sospirò mentre proseguiva a svolgere le mansioni che si era auto
imposto « Fiuu … Goten, ma cosa ti avevo detto? » chiese poi
con un tono che chiedeva un minimo di risposta. Il bimbo non disse nulla ma
la sua espressione parlò da sé: il muso abbassato e la bocca arricciata
in una smorfia triste evidenziavano uno status che andava ben lontano da quella
che poteva essere definita come gioia. Goten infatti era dispiaciuto per ciò
che era accaduto e nonostante non fosse successo nulla di pericoloso o irrimediabile,
aveva compreso di aver messo in difficoltà l’amico quando (senza
cattiveria comunque) aveva smesso di adempiere all’unico dovere a cui
era stato affidato.
Trunks sorrise sentendo di aver già perdonato quel piccolo birbante e
socchiudendo un poco gli occhi perché si sentiva meno teso « Non
ti volevo sgridare e sappi che non lo farò di certo adesso. L’unica
cosa che ti voglio dire è che a volte ci toccano delle responsabilità
e che per il bene di tutti è meglio se mettiamo in pratica ciò
che ci obbligano o meno … » il glicine osservò un poco alla
sua destra, vide che il bimbo era ancora fermo nella sua posa mogia e abbattuta
ma proseguì pensando che fosse giusto farlo « … Se non fossi
tanto impedito a guidare questa nave ti lascerei scuriosare liberamente, credimi.
Ma purtroppo, visto che a quanto pare per guidare questa trappola ci sia bisogno
di diciotto persone, non potevo non chiedere il tuo aiuto ». Goten si
morse un poco il labbro inferiore socchiudendogli occhietti che osservavano
un punto indefinito del pavimento che sottostava il piano di controllo «
Mi dispiace Trunks, non lo farò più … » mugolò
poi dispiaciuto sotto l’osservazione di una persona che, nonostante non
lo fosse affatto, si atteggiava involontariamente come un fratello maggiore
e pertanto osservava con fare premuroso quel ranocchio di sette anni.
« Ti chiedo di resistere ancora un po’, finché non raggiungiamo
lo spazio aperto » “ordinò” nuovamente il ragazzone
con un tono che non voleva essere autoritario ma che alla fine nascondesse la
certezza (o la speranza?) che il ragazzino avrebbe portato a termine il dovere
che gli era stato imposto.
« Ma perché? » disse finalmente Goten che, battuto dalla
curiosità, fu costretto a rivolgersi all’amico sayan guardandolo
negli occhi. Trunks proseguì a far scivolare le sue dita lungo quella
superficie liscia e trasparente facendo sollevare la nave nemica prima di osservare
il bimbo con la coda dell’occhio « Da quello che ho capito quello
è il dispositivo per abbattere attorno alla struttura una gran parte
della forza gravitazionale e quindi non bisogna far altro che tenerlo premuto
finché non raggiungiamo lo spazio ».
« Perché fino allo spazio? » domandò nuovamente Goten
rapito da un’altra domanda che sembrava riempirlo di dubbi, cosa che voleva
annullare il prima possibile. Trunks alzò una mano e con essa si scostò
un ciuffo dagli occhi prima di slungarlo dinanzi a sé e poggiare il medio
su di un bottone rosso porpora « Beh, è necessario perché
finché non usciamo dall’orbita terrestre la gravità ci creerà
problemi visto che questa navicella sembra non possedere propulsori abbastanza
forti per abbatterla. Quando raggiungeremo lo spazio potrai smettere di premere
il bottone visto che in quella zona la gravità è inesistente ».
Il Son sorrise raggiante all’idea di raggiungere quel luogo che era più
vicino di quanto si aspettasse anche perché le bianche nuvole stavano
immergendo la nave per tutta la sua interezza. Il bimbo sospirò facendosi
poi in avanti con il mento e poggiandolo sulla ferrea base della grande tastiera,
gli occhi si fecero sognanti e si sollevarono nuovamente vero quel grande vetro
in attesa delle stelle tanto attese « Che bello … » mugolò
piano Goten facendosi maggiormente tenero mentre Trunks, che aveva ripreso a
governare con entrambe le mani il timone, tornava ad osservare anch’egli
verso quel bianco quasi abbagliante « … Ma che cos’è
la gravità? ». Il sayan adulto per poco non cadde a terra …
per una volta che pensava di parlare con lui di un qualcosa che stesse comprendendo
…
Trunks tornò in sé ma comprese ben presto di trovarsi in difficoltà
« La gravità … Come spiegartelo con parole semplici? Beh,
non è altro che la forza attrattiva tra due oggetti per cui se la massa
di entrambi è notevole la forza è proporzionalmente elevata se
anche la distanza tra essi lo permette mentre questa è inversamente proporzionale
se sia la massa che la distanza tra i due corpi è elevata ». Goten
rimase pietrificato.
« Non hai capito una parola di quello che ho detto, vero? ». Il
bimbo mosse la testa da una parte all’altra con la boccuccia semiaperta
per fare in modo che tutti quei paroloni, inutilmente inseriti nella propria
testa e naturalmente non immagazzinati, riprendessero il volo in direzione di
mondi migliori. Trunks si grattò un poco la nuca « Allora …
Diciamo che è quella forza invisibile che ci attrae verso il basso e
che impedisce alla gran parte della gente di fare, ad esempio, dei salti esorbitanti
». Goten parve comprendere « Mi trascina verso il basso? ».
Il glicine annuì « Certo, se smetterai di volare infatti toccherai
il pavimento della nave. Non è difficile, ma capirai bene come funziona
quando lo studierai a scuola ». Il piccolo Son sorrise iniziando a ridacchiare
per poi bloccarsi all’improvviso quando il cielo divenne buio e all’interno
di esso le luci bianche tempestavano l’immensità …
******
Babidi era ormai in preda al panico e grazie alla tecnica del
galleggiamento non riusciva a stare fermo un solo istante: svolazzava da una
parte all’altra andando spesse volte dinanzi all’oblò che
mostrava l’esterno e, oltretutto, disturbando la tranquillità di
Darbula che stava via via vacillando a causa di quella frenesia causata dal
suo padrone. Il mago inoltre borbottava tra sé e sé elencando
i possibili espedienti che avrebbe potuto utilizzare per mettere fine alla vita
– secondo lui miserabile – di quegli individui che gli stavano mettendo
continuamente i bastoni tra le ruote. Il demone sospirava di frequente perché
sarebbe bastato poco al suo padrone per sistemare quel delirio che stava perdurando
da troppo: non avrebbe dovuto fare altro che mandarlo all’attacco e lui,
devoto così com’era costretto a causa della maledizione, avrebbe
fatto una strage in men che non si dica. Babidi però aveva ben altro
per la testa: escludendo il fatto che stesse delirando di per sé, non
voleva fare altro che far ritornare la nave al posto in cui stava, sbarazzarsi
degli impiastri utilizzando le nuove cartucce a sua disposizione e in fine osservare
la rinascita della creatura di suo padre in tutta la sua magnificenza (anche
se non aveva mai visto l’aspetto di codesto MajinBu).
« Grande mago, mi mandi a sistemare la faccenda … » suggerì
Darbula procedendo poi con ciò che aveva in mente « … Di
sicuro c’è qualcuno che si diverte nella sala comandi, non dovrò
fare altro che sistemare quello e poi porre fine alla vita degli amichetti di
Kaioshin includendo anche lui nel mio elenco ». Babidi si fermò
a mezz’aria lasciando che il mantello color carota svolazzasse accarezzato
da un vento pressoché impercettibile. Il lord sembrò irritarsi
notevolmente « Ti ho chiesto qualcosa Darbula? ».
Il suddito piegò la schiena in avanti e poggiò la mano destra
sul petto all’altezza del cuore « No grande Babidi, chiedo perdono
». Il mago proseguì a rimuginare atterrando e poggiando i peduncoli
al suolo « Vorrei soltanto che quei due si dessero una mossa, sono curioso
di vedere come se la cavano … Se solo sapessi dove sono!! ». I piccoli
passetti proseguirono a risuonare nella stanza con un ritmo regolare finché,
ad un tratto, dei forti rimbombi riecheggiarono in quel luogo provenienti sicuramente
dall’altra parte della porta d’ingresso. Entrambi i soggetti che
erano nella stanza si allarmarono un poco e il mago retrocedette istintivamente
ponendosi dietro al demone Darbula che, molto più tranquillo, attendeva
un qualsiasi tipo di commento o altro da parte di Babidi « Darbula …
» piagnucolò il piccoletto tremante come una foglia « …
Chi può essere secondo te? ».
Il rosso riuscì a dire soltanto “Non saprei” prima che la
porta si distruggesse interamente mentre al suo posto iniziava a comparire una
pesante nuvola di fumo nella quale le sagome di due individui erano le uniche
cose visibili. Le nebbie iniziarono a diradarsi quando una voce, altamente irritata
e severa, riecheggiò alta e perfettamente udibile: « Razza di sciocco!
Chi diavolo credi che sia? Tzk! ». Babidi strabuzzò gli occhi ed
uscì dal suo nascondiglio riconoscendo la voce del principe dei sayan
« Ma allora siete voi! Finalmente siete arrivati … ». Il namecciano
avanzò preceduto da Vegeta con anch’egli le braccia conserte e
lo sguardo severo lasciandosi alle spalle la porta completamente a pezzi mentre
il mago, improvvisamente euforico per cotale trambusto, non riusciva a rimanere
fermo: zampettava da una parte all’altra mentre le mani scheletriche sfregavano
una con l’altra. Piccolo si guardò attorno e si sorprese nel vedere
l’abnorme sfera del maledetto MajinBu che, posta lontana da loro, si illuminava
ad intermittenza rendendo ben visibili quelle grasse venature che la ricoprivano
per la maggiore. Vegeta sembrava meno interessato alla cosa e infatti, al contrario
del namecciano che studiava a fondo persino quella patina rosata che ricopriva
quell’involucro, prediligeva Darbula come oggetto dei suoi studi. Il principe
dei sayan in realtà non vedeva l’ora di mettere fuori gioco quegli
inetti e farla finita con quella assurdità perché pensava di essere
ben oltre il livello necessario per la risoluzione di tale intoppo (e non si
può dire che avesse tutti i torti) ma le continue lamentele del namecciano,
perdurate fino ad un istante prima, gli facevano crollare la voglia di fare
del baccano … Quando voleva Piccolo sapeva essere tremendamente pressante.
Lo sguardo del sayan però rimase arcigno come quello del demone che pareva
rispondere volentieri a quelle occhiate, incurante che ben presto avrebbe dovuto
fare ben altre espressioni quando il muso verde avrebbe dovuto dare il “via”
…
Babidi spalancò le braccia dopo essersi fermato dinanzi al namecciano
e averlo spronato ad allontanarsi maggiormente dall’uscio « Ma dove
vi eravate cacciati? E’ da un sacco che io e Darbula vi stiamo aspettando
… » iniziò con voce squillate il maghetto facendo già
saltare i nervi a Vegeta « … Abbiamo del lavoro da fare per voi,
quindi aprite ben le orecchie ».
Il principe decise che non poteva essere trattato come una pezza da piedi: grugnì
aggrottando le sopracciglia marcando maggiormente la “M” tenebrosa,
voltò le spalle al suo “padrone” e lasciò che le parole
di Babidi scivolassero sul suo regale didietro.
« Non azzardarti a darmi le spalle!! » urlò immediatamente
irritata la pulce con una vena pulsante sulla fronte quando Vegeta osò
fare lo sfrontato mentre nel frattempo Darbula, con un perenne sorriso sul volto,
non vedeva l’ora di menare le mani per dimostrare al suo padrone che non
aveva bisogno di quegli inetti … secondo il demone, lui bastava e avanzava.
Piccolo storse il naso, osservò l’alleato che come sempre gli dava
delle grane e poi cercò di attirare su di sé l’attenzione
del mago « Umpf … Non ci faccia caso mago Babidi, anche se fa finta
in realtà ascolta benissimo e non si perderà una sillaba. Dico
bene? » chiese infine il namecciano in direzione del principe dal quale,
oltre a ricevere un’occhiattaccia, ottenne soltanto un “Pensa pure
a quello che ti pare” pronunciato con un tono fortemente ostile.
Il mago tornò tranquillo capendo che su di Piccolo poteva contare perché
a suo avviso sembrava un essere di buon senso, si avvicinò a questo dopo
essersi messo le braccia dietro alla schiena « Sta accadendo un bel guazzabuglio
nella mia nave e vorrei che tu e il tuo amico mi risolveste questo spinoso problema.
Lo farete? » domandò poi con aria severa anche se i suoi colpetti
di acuto rendevano il messaggio tutt’altro che tale. Il namecciano annuì
senza mutare espressione e pertanto il suo marchio rimase disteso al contrario
di quello di Vegeta che oramai aveva assunto l’aspetto di una ragnatela,
alzò un po’ gli occhi al soffitto facendo finta di riflettere e
poi riabbassò le iridi verso il boss di quel luogo « Come ci possiamo
muovere? ».
Babidi sorrise esterrefatto, incapace di credere che coloro che aveva preso
inizialmente per nullità avessero soltanto potuto formulare una domanda
simile: questa infatti, non chiedeva il “quando” ma il “come”,
cosa altamente importante per il mago che ci teneva in particolar modo alla
sua nave e alla prevenzione della sua creatura che, per un errore dei sottoposti,
sarebbe potuta ferirsi o addirittura perire. Il mago portò nuovamente
le mani davanti a sé e il suo chiaro gesto di esultanza convinse Piccolo
a pensare che Babidi era davvero meno furbo di quanto desse a vedere.
« Meraviglioso, hai visto Darbula? Sono in gamba no? … » chiese
il mago e senza attendere risposta si rivolse ai suoi nuovi giocattolini «
… Molto bene, tutto ciò che dovete fare per ora è dirigervi
nella sala comandi e fare fuori chiunque stia giocherellando con la mia navicella.
Ma siate accorti, non vorrei che me la disfaceste più di quanto è
già » si raccomandò poi con occhi socchiusi e brillanti.
Piccolo annuì ancora mentre Vegeta proseguiva ad osservare cinico la
parete vuota di fronte a sé che non gli aveva fatto nulla di male mentre
il buco enorme dove poco prima stava la porta lo invitava con le sue ombre a
sparire da quel luogo … l’unica ragione che lo spingeva a rimanere
dove stava era che sarebbe stata questione di minuti prima che il momento che
agognava giungesse. Il namecciano fece crocchiare l’osso del collo e con
un braccio si aiutò per fare maggiore forza su di esso e per far risuonare
nuovamente quei ciocchi. Il mago socchiuse gli occhi e sembrò preoccuparsi
vedendo tale atteggiamento « Tutto bene? Forse la passeggiata non è
stata sufficiente? … » terminò con un tono un po’ irritato
perché era stanco di dover rimandare oltre la faccenda.
« No di certo … » sentenziò Piccolo con un tono lievemente
strafottente che però sia Darbula che Babidi percepirono chiaramente
« … Sono semplici gesti che faccio abitualmente per prepararmi ».
Gli occhi alieni si chiusero e la mente iniziò ad elaborare il suo pensiero
…
« Gohan, mi senti? »
******
« Gohan, mi senti? Com’è la situazione? »
Gohan sollevò istintivamente il mento verso l’alto nonostante spesse
che la voce non veniva da tale direzione, strinse i pungi e con essi gli occhi
come per acquistare un maggiore livello di riflessione. Gli amici vicini, notando
tale comportamento, si avvicinarono al ragazzo eccetto uno che era indaffarato
con quello che si era presentato come un problema. « Ti sento benissimo
Piccolo … » iniziò il sayan scandendo bene le parole ma non
alzando troppo il tono di voce « … Trunks e Goten sono nella cabina
e stanno portando la nave nello spazio come avevi chiesto. Qui stiamo tutti
bene per il momento ma non so per quanto la situazione potrà andare per
il verso giusto … ». Una goccia di sudore scese dalla fronte mentre
il padre del ragazzo, Goku, lo teneva per le spalle come per dargli forza. « Cosa intendi dire? C’è qualcosa che non và?
»
Gohan deglutì, riaprì gli occhi e sentendo la sua aura comprese
che il signor Kibith era indaffarato nel compito che Kaioshin, la massima autorità
tra i Kaio, gli aveva affidato con il preciso scopo di prolungare il tempo in
quel luogo come poteva. « Ecco … » iniziò il sayan
titubante e lievemente imbarazzato « … Il fatto è che quando
siamo arrivati nel primo piano della nave Vegeta ha creato un buco nella prima
stanza e quindi, visto che ormai siamo nello spazio aperto, tutto l’ossigeno
sta fuoriuscendo da questa apertura e di questo passo saremo ben presto senza
aria. Le stanze poi, essendo connesse una all’altra, non possono essere
nuovamente sigillate … Forse Trunks è troppo occupato a far volare
questa nave per occuparsi anche di questo ». Nel frattanto Kibith, viola
in volto perché cercava come poteva si trattenere il respiro, bloccava
il risucchio utilizzando quell’inutile tovaglia che teneva legata alla
vita … A Vegeta (sicuramente) iniziarono a fischiare le orecchie. « Adesso ci parlerò io con quella testa calda, voi cercate
di resistere. Gohan, adesso fate ciò che vi chiedo con la massima accortezza
».
Il moro rimase ad ascoltare silenzioso annuendo solo di tanto in tanto con la
testa e l’amico Crillin comprese che il dialogo era concluso soltanto
quando il ragazzo rilassò gli arti è tornò dritto con la
schiena: « Allora, cosa ti ha detto? » chiese tutto trepidante il
tappetto. Gohan assottigliò gli occhi facendosi severo « Il piano
non è complesso come struttura ma è necessaria una grandissima
tempistica, per non parlare della rapidità … » il Son si
voltò indietro facendo in modo che il padre fosse obbligato a mollare
le sue spalle e a guardarlo negli occhi « … Papà, qui c’è
bisogno di te ». Goku divenne improvvisamente serio: serrò le labbra
e piegò un poco la testa in avanti annuendo poi con convinzione ferrea.
« Sta tranquillo figliolo, andrà tutto bene ».
******
La situazione pareva davvero tranquilla e se qualcuno avesse
guardato quella scenetta non avrebbe lontanamente immaginato che nel frattempo
la Terra correva un tremendo pericolo: Goten, appiccicato alla larga vetrata,
mangiava con gli occhi le stelle immaginandole come formine di zucchero probabilmente
appiccicate ad una gelatina gustosa e dai colori del mare e della notte. Trunks
ogni tanto lo osservava non riuscendo a comprendere tutto quel trasporto per
delle comunissime stelle senza sapere che forse, questa sua mancanza di comprensione,
era dovuta soltanto al fatto che lui, alla stessa età di quel bambino
che teneva storto quel nasino, non aveva potuto fare lo stesso e che invece,
le stesse stelle, le aveva dovute lasciare perdere per problemi maggiori. Anche
in quel momento non riusciva a cogliere quello splendore e quell’immensità
che poteva regalare uno spettacolo così stupefacente: il suo cuore batteva
forte sì, ma non come avrebbe fatto quello di un qualunque personaggio
che si sarebbe ritrovato dinanzi a cotale meraviglia, i suoi battiti erano quasi
regolari e il perché di quel piattume non se lo spiegava nemmeno lui
… in quel frangente Trunks si stava chiedendo parecchie cose: era nello
spazio, per la prima volta! Perché non ne era entusiasta quanto Goten?
Il bambino si staccò appena dal largo vetro e vedendo il riflesso del
suo amico su di quell’elemento rimase a fissare le sue espressioni corrucciate
senza riuscire a carpirne i motivi che rendevano Trunks a volte così
cupo. Il Son voltò la testa verso sinistra lasciando che la mano destra
rimanesse poggiata al vetro « Trunks? … » richiamò
l’amico con voce non molto ferma « … A che pensi? ».
Trunks abbozzò un sorriso e voltò lo sguardo verso il bimbetto
che, non curante di ciò che lo circondava, continuava a rimanere in piedi
troppo vicino a quella tastiera. Le mani scivolarono sulla sfera e la nave salì
ancora così come il cuoricino di Goten quando sentì la risposta
dell’amico: « A niente Goten … Non stò pensando a niente
».
Menzogna.
« Non è vero, mi stai dicendo una bugia … » il bimbo
strinse entrambi i pugni e serrò le labbra quando vide quegli occhi azzurri
voltasi nuovamente sullo spazio e non rimanere su di lui « … A cosa
pensi? Perché a volte sei così triste? ». Le dita del ragazzo
più maturo sembrarono ritirarsi per un attimo, colte da un improvviso
senso di auto-protezionismo, ma poi, quando il sayan pensò bene che non
vi era alcun motivo per nascondere ciò che pensava, tornò a carezzare
con maggiore leggerezza la sua sfera « Penso continuamente a tante cose
Goten, per questo a volte mi ritrovo pensieroso ».
Gli occhietti scuri si socchiusero un poco come dispiaciuti da quello che stava
accadendo perché Goten non voleva apparire come impiccione, come rompiscatole,
come ficcanaso, ma voleva sapere soltanto perché … « Ma a
volte sembri triste … ». Gli occhi color del cielo si voltarono
verso il Son e rimasero posati su di esso anche se erano lievemente languidi,
le labbra tornarono a piegarsi in un flebile sorriso mentre i capelli di quello
strano ma tanto bel colore piovevano su di quella fronte ottenebrando maggiormente
quell’espressione già malinconica « Vedi Goten, non sempre
si pensa a cose piacevoli … » iniziò con voce un po’
bassa ma udibile dal bimbo « … Adesso per esempio, mi stavo chiedendo
perché non mi entusiasmasse questo spettacolo ».
Goten tornò a fissare l’esterno: quel buio immenso velato di quelle
sfumature azzurre era mozzafiato, le stelle che stavano in esso poi, con le
loro gradazioni e brillantezze differenti, erano una coperta stellare nella
quale il piccolino non sognava altro che tuffarcisi mentre i pianeti lontani
dai colori più disparati erano delle buffe palline con le quali il sayan
avrebbe voluto giocarci. Per un attimo il piccolo abbassò il capo tristemente
non capendo perché all’amico non piacesse tale visione ma poi però,
grazie ad un lampo, riacquistò il sorriso. Si voltò ancora verso
sinistra e richiamò nuovamente l’attenzione del glicine «
Hei Trunks, questo vuol dire che hai visto qualcosa di ancora più bello?
E che cos’è? ».
Il sorriso del lilla si spense e con esso anche la gioia del bambino quando
la risposta riecheggiò in quella stanza di metallo … « No
Goten, non ho visto niente di più bello ». Quella serietà
nel tono, quella rigidità nei muscoli facciali, tutte quelle circostanze
spiazzarono il Son molto più di quanto una comune sgridata da parte di
sua madre avrebbe potuto fare. Le parole morirono in bocca e Goten non riuscì
a pronunciare più nulla. Trunks però, che sapeva guardare e capire
con attenzione, comprese che il bimbo voleva chiedere dell’altro, controbattere
con gli unici mezzi che poteva, ma che non ci riusciva.
Gli occhi azzurri tornarono ad osservare le stelle e iniziarono a splendere
anch’essi per colpa della loro patina umida che li ricopriva « Non
è facile dimenticare e per questo non scorderò il mio terribile
passato, ciò che io e le persone a cui tenevo abbiamo dovuto subire e
quindi, per quanto io mi sforzi, il tormento accompagnato dai miei incubi tornerà
sempre a farmi visita nonostante adesso tutto sia tranquillo. Sono stato marchiato
e fin da piccolo non ho potuto giocare come un bambino normale perché
dovevo difendere mia madre dai mostri e allo stesso tempo diventare un uomo
grazie all’aiuto di tuo fratello … » Goten sembrò confuso
e nonostante sapesse che in un passato differente suo fratello era stato il
maestro del suo più grande amico, gli sembrava ancora strano immaginare
la scena visto che Trunks era ben più grande di Gohan « …
Il fatto è che adesso, essendo cresciuto in quell’inferno, non
riesco ad apprezzare queste cose a pieno ed anzi, mi viene spontaneo riflettervi
ogni volta sopra andando così a perdere di vista il vero valore che possiedono.
Oppure, molto semplicemente, non ci riesco perché ho sempre altro per
la testa ».
Goten abbassò un poco gli occhi e poi li rialzò quando si sentì
un po’ più sicuro « Quando eravamo in quella stanza strana,
in quella che è diventata una landa rocciosa, sei diventato ancora più
cupo … » Goten fece i pochi passi che occorsero per raggiungere
il bordo della larga pulsantiera e dopo aver fatto un piccolo balzo atterrò
allo stesso piano in cui stava Trunks « … E’ colpa del tuo
papà? ».
Il glicine assottigliò gli occhi e le sue parole vennero pronunciate
con un tono basso « Ammetto che Vegeta mi dà parecchio da pensare
perché, nonostante sia mio padre, non sono ancora in grado di comprenderlo
… » le sottili dita scivolarono sulla sfera brillante e poi si spostarono
per premere alcuni bottoni prima di tornare al posto precedente « …
E il fatto che spesso lui mi tratti come se non ci fossi mi rattrista ».
Goten si avvicinò al soldato abbattuto dall’amico quand’era
entrato in quella stanza e controllò che fosse ancora svenuto e poi,
per maggiore sicurezza, gli diede un’ulteriore colpo alla testa con un
pugno per prolungare il suo sonno « Il tuo papà è cattivo,
il mio non si comporta così con me e con mio fratello ». Trunks
abbassò lo sguardo amareggiato « Non sono la stessa persona quindi
è comprensibile che non si comportino alla stessa maniera … Non
credo che Vegeta sia cattivo ma questa sua perenne imprevedibilità mi
confonde continuamente e ogni volta mi fa cambiare idea su di lui … »
sospirò mentre il Son, arrivato al suo fianco, saltò nuovamente
sul pianale metallico ponendosi però alla sinistra del giovane «
… A volte sento che tiene a me, a volte mi sembra di essergli soltanto
un impiccio. Non sono veramente suo figlio perché non è lui il
mio padre naturale ma mi piace pensarlo, così ho la sensazione di avere
anche lui al mio fianco oltre a mia madre, così ho l’illusione
che la mia famiglia sia completa ».
Goten si sedette nel bordo del piano e per un attimo si sentì in colpa
per aver fatto iniziare quel dialogo al quale sapeva che non sarebbe riuscito
a tenere la parte del consolatore e, mentre Trunks continuava a guidare con
la mente altrove, il piccolino si strinse nelle spalle mortificato nascondendo
il viso in esse.
« Goten, tu fortunatamente non puoi capire cosa significa crescere sapendo
che il proprio padre è morto e che non potrà tornare, avere come
unico sostegno la persona a cui farai del male, vivere costantemente con la
paura nel cuore … » la mano destra si spostò nella medesima
direzione e dopo aver premuto un pulsante specifico la nave iniziò a
volare per conto proprio guidato da un pilota automatico. Trunks abbandonò
la sfera dandogli le spalle e dopo essersi poggiato con le natiche al margine
della tastiera dei comandi attirò con il braccio destro Goten a sé
e poi si piegò con il busto in avanti per scorgere i suoi occhietti ancora
nascosti « … Mia madre adesso è al sicuro, per lei non ho
nulla da temere, ma ora che ho trovato un padre, anche se in una dimensione
che non mi appartiene, non voglio perderlo anche qui senza sapere per davvero
cosa io sia per lui ».
Il bambino alzò il viso e fece in modo che il glicine potesse scorgere
gli occhietti. Trunks diede in cricco al piccolo nasino con la mano sinistra
e ridacchiò quando vide Goten fare smorfie buffe per colpa dell’attacco.
Il Son rispose sorridente con il medesimo attacco e il glicine arricciò
più volte il naso per sollevare il disturbo, incrociò gli occhi
azzurri e tornò ad osservare Goten negli occhi che aveva nuovamente il
sorriso. Il bimbo intrecciò le dita e parve perplesso per l’affermazione
che stava per proferire « Però … » iniziò riluttante
in principio « … Però il tuo papà è cattivo
secondo me ».
Trunks sorrise mostrando i bianchi denti, colpito da quella dichiarazione innocente
e sincera. Incrociò le braccia al petto sentendo di aver recuperato la
serenità « Diciamo che è severo ».
I due si osservarono negli occhi e dopo essersi fissati per un lungo istante,
sorrisero entrambi colti da un senso di leggerezza … Goten non aveva di
che preoccuparsi: aveva soltanto posto una domanda e se Trunks aveva risposto
era perché egli lo voleva e non era di certo colpa sua se al piccolino
gli dispiaceva sentire la verità anche se il Son dall’amico non
voleva altro che questo perché voleva soltanto aiutarlo. Trunks si sentì
nuovamente rinvigorito: sfogarsi lo aiutava a trovare nuova forza per affrontare
i problemi e la determinazione che gli serviva per non annichilire agli occhi
di Vegeta.
La calma perdurò finché un soggetto apparso all’improvviso
sull’uscio della porta non ruppe l’atmosfera con la sua aria affannata.
Il lilla voltò la testa verso la porta abbattuta e assottigliò
gli occhi quando vide chi vi era su di essa. Sciolse l’intreccio delle
braccia e si staccò dal bordo della tastiera prima di proferire parola,
prima che Goten cadesse a terra perché si era sbilanciato troppo in avanti
per vedere chi fosse « Signor Crillin, ma che ci fa qui? ».
Crillin prese fiato e riempì i polmoni più volte per recuperare
ossigeno aiutandosi anche con le braccia, che aperte e chiuse contro il petto,
lo aiutavano nell’intento « Ragazzi, dovete tornare insieme a me
al piano di sotto. C’è impostato il pilota automatico? »
chiese poi notando bene che Trunks non era affatto indaffarato ai comandi ma
era libero come l’aria. Il glicine annuì dopo aver rialzato in
piedi il Son « Ma cosa sta succedendo? ». Il tappetto non permise
al ragazzo nemmeno di riordinare le idee: gli corse alle spalle e con delle
sonore spinte lo obbligò a oltrepassare la porta con alle spalle Goten
che lo osservava spaurito tanto quanto Trunks.
« E’ stato Gohan, su richiesta di Piccolo, a chiedermi di venirvi
a prendere e visto che gli altri sono piuttosto occupati ho accettato e poi
… » Crillin si voltò indietro, nuovamente in direzione della
sala comandi, e dopo aver generato un Kienzan di piccole dimensioni lo scagliò
nella sala che esplose all’istante incenerendosi completamente «
… Mi aveva chiesto di disfare anche la sala controllo ». Trunks
rimase perplesso e per un attimo il sangue raggelò un poco « Ma
perché? Dopo tutto quello che ho fatto per portare la nave fin quassù
… » mugolò il sayan un po’ afflitto.
« Mi spiace ma mi hanno detto di fare così … » Crillin
tornò in prima linea superando il ragazzone ma rimanendo dietro al bambino
che era già andato oltre, attratto dalla puzza dell’avventura.
Saltò nell’apertura che dava al piano successivo ma subito dopo
esser sparito riapparve aggrappandosi con entrambe le mani al bordo di essa
e poggiando il mento al pavimento sul quale Trunks ancora poggiava. Crillin
assottigliò gli occhi e fece finta di essere arrabbiato « …
Comunque ti ho sentito prima, sai? Sbaglio o ti avevo chiesto di non chiamarmi
più “Signor”? Smettila di darmi del “lei”, mi
fa vecchio così! ». Il glicine, dopo un attimo di spaesamento nel
quale gli occhi azzurri si spalancarono dalla sorpresa, iniziò a ridere
leggero e spontaneo « Hah, scusami tanto. E’ la forza dell’abitudine,
è più forte di me ».
« Ha, ma davvero? Allora cerca di toglierti queste brutte abitudini »
scherzò Crillin iniziando a calarsi con dietro un sayan che, dopo aver
fatto un piccolo salto, scese anch’egli nel passaggio assecondando anche
i suoi discorsi e prendendolo in giro a modo suo: « Ma certo signor Crillin,
come preferisce ». I due risero per tutta la lunghezza dei due passaggi
che dovettero attraversare e all’arrivo gli amici non capirono bene cosa
avessero quei due … sorridevano come sciocchi e si lanciavano occhiate
d’intesa, nulla di più.
Goku arricciò il naso e portò una mano al mento sfregandoselo
un po’ prima di piegarsi un poco alla sua destra e portando la stessa
mano dinanzi alla bocca, come per rendere meno udibile quel messaggio che però,
visto il timbro alto di voce utilizzato, vennero udite pressoché da tutti:
« Hei Goten, che hanno quei due da ridere? ». Il bimbetto fece spallucce
e inclinò la testa da una parte quando un grosso punto interrogativo
rosso gli apparve sopra alla testa « Non ne ho idea » pronunciò
soltanto non soddisfando la curiosità paterna. Il guerriero di infimo
livello Kaharoth (per gli amici Goku) tornò ritto e puntò i pugni
ai fianchi indispettito, voltò lo sguardo verso sinistra e dopo averlo
richiamato chiese al suo primogenito: « Gohan, perché ridono? ».
Il ragazzo avvampò e strinse i pugni « Ma chennesò io! »
lo sgridò il figlio apparendo più maturo del genitore.
Trunks si avvicinò a Gohan ma prima che potesse dire qualcosa riguardo
a cosa era accaduto poco prima, si ricordò di qualcuno alle estremità
della stanza superiore che gli era parso ormai senza forze. Lo additò
ricordando a mente dove fosse dislocato « Ma cosa sta facendo Kibith?
Sembrava uno straccio » disse abbastanza tranquillo prima di irrigidirsi
udendo ancora una volta la voce del superiore/divino Kaioshin: « Sta facendo
in modo che l’errore di Vegeta non ci costi la vita! Per colpa di quell’imprudente
tutto l’ossigeno delle stanze sta uscendo da quel buco che ha fatto nella
stanza di sopra!! ».
« Buco? » chiese Trunks più a sé stesso ma poi alzò
le spalle immaginando che il padre sarebbe stato benissimo in grado di combinarne
una delle sue comportandosi da spaccone. Tornò ad osservare l’amico
Son « Cosa sta accadendo? Perché hai chiesto a Crillin di distruggere
la sala comandi? ». Gohan incrociò le braccia al petto e sospirò
un poco per recuperare tranquillità perché il fratellino, incurante
di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, correva da una parte
all’altra della stanza con le braccia aperte imitando la figura di un
aereo « Lo abbiamo dovuto fare così Babidi non sarà più
in grado di pilotare la nave per ritornare sulla Terra se per caso dovesse rimanere
integro. Ce lo ha chiesto Piccolo tramite telepatia ».
Trunks portò le mani ai fianchi e osservò stranito Goku che faceva
esercizi di riscaldamento: il Son fletteva le gambe stirando prima l’una,
poi l’altra e inarcava la schiena finché con le mani non riusciva
a raggiungere ed afferrare il tallone rinchiuso nello scarponcino e toccare
con il mento il ginocchio della medesima gamba. Gohan scrutò il padre
e poi l’amico dai capelli lilla. Con un braccio riuscì ad acciuffare
Goten e a tenerlo vicino a sé prima di parlare ancora « Dobbiamo
concentrarci adesso e fare tutto rapidamente … ».
« Cosa dobbiamo fare? » chiese il sayan affiancato da Crillin e
Kaioshin, entrambi seri in volto.
Gohan divenne grave « Dobbiamo far saltare completamente in aria la nave
e scappare prima che le esplosioni ci coinvolgano ». Lo stesso giovane,
così come il padre, alzò la mano destra in direzione della parete
che era dietro al figlio del principe e poi, dopo aver generato su di essa una
piccola onda dal potere minimo, fece in modo che essa guizzasse a ridosso della
superficie curva senza però sfondarla o intaccarla. Una ventina di sfere
vennero realizzate e ognuna di esse si posizionò allo stesso modo della
primissima mentre nel frattempo Kibith tornava a fianco del proprio signore
in attesa di ulteriori istruzioni. Trunks si osservò attorno non capendo
il perché di quella quiete se pocanzi Gohan aveva espresso la richiesta
del velocizzare i tempi …
La risposta arrivò: improvvisamente le bolle esplosero fragorosamente
e l’intera stanza si disintegrò lasciando delle pareti soltanto
piccole briciole che iniziarono ad addentrarsi nello spazio sconfinato che si
vedeva perfettamente. Coloro che erano più distanti si avvicinarono a
Son Goku prima che lo spazio aperto li potesse risucchiare e successivamente
si aggrapparono ad esso confidando nelle sue capacità e sparendo poi
con esso prima che potesse essere troppo tardi.
******
Una scossa smisurata fece sussultare i padroni di “casa”
e mentre il pavimento era ancora intento a subire le conseguenze di tale avvenimento,
il mago Babidi cadde a terra in preda all’agitazione dopo aver perso l’equilibrio.
Il soffitto della stanza, anch’esso tremante, si lasciava sfuggire polvere
ferrosa per colpa dello strofinio tra i vari tasselli della nave e questa poi,
accompagnata anche da frammenti più o meno piccoli, cadeva al suolo sporcando
coloro che vi erano al di sotto.
Babidi, apparendo come fifone, iniziò ad emettere dei gridolini acuti
che infastidirono parecchio e poi « DARBULA!! MA CHE COSA STA SUCCEDENDO?!?!
» urlò straziante in direzione del demone che, al contrario, appariva
quasi placido. Darbula voltò lo sguardo in direzione dei due nuovi adepti
e li scrutò con occhio critico che poi divenne ancora più marcato
quando iniziò a chiedersi perché Vegeta e Piccolo non fossero
affatto presi da tale avvenimento: si immaginava infatti che si sarebbero perlomeno
chiesti tra di loro cosa stesse accadendo … Se non si fosse intuito, Babidi
e Darbula non sapevano bene con chi avevano a che fare …
Le frazioni di secondo che passarono da quell’attimo furono davvero poche,
quasi numerabili sulle dita di una mano: un piccolo vento smosse i capelli corvini
del sayan e quando ciò accadde sia Vegeta che Piccolo alzarono una mano
in direzione dei nemici e scagliarono su di essi due potentissime onde d’energia.
Mentre Darbula fulminava Goku e i nuovi arrivati che erano apparsi improvvisamente
alle spalle dei traditori, scattò verso destra evitando l’onda
lanciata dal sayan e annullò con entrambe le mani quella che era diretta
al suo padrone. Rapido e improvviso il demone si spostò velocemente alle
spalle dei nostri amici cogliendoli di sorpresa ma, se la maggior parte di questi
riuscì a sfuggire alle sue grinfie, Kibith venne bloccato e sortì
un destino diverso: Darbula aprì la mano destra e con essa disintegrò
il secondo essere divino facendolo sparire interamente tra urla strazianti di
questi. Mentre la nuvola di fumo aleggiava ancora nell’aria Kaioshin provò
la voglia di distruggere Darbula con le proprie mani ma Gohan non glielo permise
« Non c’è sufficiente tempo! » disse soltanto il Son
sapendo ciò che avrebbe dovuto fare ancora Piccolo e il tempo scarso
che rimaneva alla nave prima di saltare completamente.
Babidi scappò andandosi a rintanare a fianco della sfera di MajinBu e
dopo aver visto di sfuggita il nuovo livello di energia ottenuto, si mise le
mani nei pochi peletti del cranio che possedeva per la rabbia « CI MANCAVA
COSI’ POCO, CI MANCAVA COSI’ POCO!!! » urlò inferocito
e afflitto perché il suo sogno gli era sfuggito di un soffio. Mentre
il namecciano, silenzioso e accigliato, scattava verso il mago cattivo, Vegeta
rieseguì la stessa movenza fatta poco prima centrando nettamente il bersaglio
quella volta e ferendo così in modo evidente il braccio sinistro di Darbula
che non smetteva di sgorgare sangue dalle nuove ferite fatte su di esso dall’onda
dorata. Mentre il demone era indaffarato con il colpo di Vegeta, Piccolo riuscì
ad avvicinarsi al mago e tranciarlo in due parti con un braccio separando così
busto e gambe tra di loro. Nonostante la voglia di finire il lavoro fosse alta,
i due vennero obbligati a fermarsi, « DOBBIAMO ANDARE, NON C’E’
PIU’ TEMPO!! » urlò Crillin sentendo vicinissime le esplosioni
delle stanze vicine e Goku, unico che poteva permettere la fuga, afferrò
entrambi i suoi amici vogliosi di lotta e scomparve nel nulla grazie alla tecnica
del teletrasporto.
Il silenzio verbale nacque nulla stanza e Babidi, moribondo
come un agnello sgozzato, iniziò a farfugliare sommessamente maledicendo
anche il suo subalterno che in quel momento non poteva salvargli la vita poiché
incapace di teletrasportarsi come il sayan di poco prima … « Per
il risveglio del mio MajinBu … ci mancava così poco … il
mio MajinBu … ». Mentre i ciottoli del soffitto staccati da esso
e caduti a terra vibravano per le esplosioni vicine, Darbula osservava mesto
a terra sentendo di aver commesso un grave errore a sottovalutare quelli che
aveva catalogato come inetti. Il mago, sdraiato a fianco della sfera del suo
essere, esortò al demone di avvicinarsi « Darbula … »
mugolò affaticato « … Avvicinati … ». Darbula
obbedì senza fiatare ed eseguì quelle che secondo lui sembravano
le ultime volontà del suo signore: « Dimmi Darbula … Come
si immagazzina l’energia per … il mio MajinBu? ». Il suddito
rispose senza chiedersi il perché di tale domanda « C’è
l’aspiratore di energia oppure questa viene immagazzinata automaticamente
dalla stanza e trasferita della sfera se io o altri feriamo un nemico che è
all’interno di essa ».
Babidi assottigliò gli occhi e alzando un braccio verso il suo secondo
gli fece cenno di avvicinarsi ulteriormente. Darbula si inginocchiò e
quando la mano del mago passò dinanzi alla sua fronte si sentì
stranamente molto più leggero ma anche parecchio confuso … iniziò
infatti a chiedersi dove si trovasse …
« Ma che cosa … » sussurrò il demone rosso passandosi
le mani sul volto e poi, vedendo la figura di Babidi e ricordandosi che egli,
nel suo mondo, l’aveva annichilito e obbligato a schierarsi dalla sua
parte, si alzò in piedi furioso « Mi ricordo di te! Adesso me la
pagherai!! » gridò cattivo con la voglia di spezzare quella vita
così da essere bilanciata con il suo corpo anch’esso tranciato.
Il mago sorrise mostrando i dentacci gialli « Hai detto proprio bene Darbula
… l’energia proviene dai nemici … » sibilò Babidi
osservando la fronte del rosso sulla quale la “M” nera era completamente
scomparsa. Le braccine scheletriche vennero sollevate entrambe e gli occhi verdi
si sbarrarono « TATTARATAAAA!!!! » sbraitò il mago con sforzo
prima che il demone, ignaro di ciò che stesse accadendo, scoppiasse in
mille pezzi dopo essersi deformato fisicamente e aver emanato il suo ultimo
sospiro.
La lancetta rossa si spostò ancora, il visore si illuminò e il
mago iniziò a pregare per la propria vita e quella del suo MajinBu …
******
« Certo che hanno fatto un bel macello quelli là
al torneo, fortuna che ho il mio veicolo nella capsula e quindi è rimasto
intatto » borbottò Bulma irritata da tutti quei sassi che era costretta
a scavalcare perché ostruivano la strada non permettendo però
a Yamcha di darle una mano. Gli amici dietro seguivano l’azzurra senza
fiatare: i due cyborg erano restii per carattere a parlare mentre la piccola
Marron, in braccio al moro, faceva i saluti alla coraggiosa ma infortunata Videl
che era trasportata di peso dal forte Juma sotto richiesta della sua principessa
isterica (ovvero Chichi). I signori Brief affiancati dal maestro Muten, Olong
e Pual, percorrevano il medesimo percorso chiudendo la fila chiedendosi quanto
tempo ci avrebbe impiegato Bulma a trovare uno spiazzo abbastanza grande per
far esplodere la Capsula Hoi-Poi. Dopo alcuni minuti di incamminamento utili
per allontanarsi dalla zona del torneo, la scienziata trovò lo spazio
che cercava e pertanto, dopo aver richiesto a tutti di fargli spazio, spinse
il bottoncino dell’oggetto e dopo averlo lanciato a distanza attese che
questo emettesse il suo “Poff”, suono che indicava la trasformazione
dell’oggetto.
« Su, tutti nel mio aereo! … » incitò Bulma aprendo
al contempo il portellone laterale del veicolo giallo canarino « …
Si và alla Capsule Corporation adesso! ». Tutti salirono nella
nave accomodandosi nei seggiolini in pelle spargendosi un po’ da una parte
e un po’ dall’altra: Chichi e la giovane Videl si sedettero nell’ala
sinistra del veicolo, i signori Brief si misero nella prima fila dell’ala
destra che era in prossimità dell’autista, i due trasformisti e
il vecchio Genio si sedettero nella seconda fila destra del veicolo mentre i
17 e 18 si misero nella medesima fila ma dall’altra parte del veicolo.
Per motivi di spazio Juma dovette andare nei sedili che raramente venivano utilizzati
e che si trovavano nello spazio adibito a bagagliaio mentre Yamcha, essendo
ancora marito di Bulma, si sedette a fianco dell’autista.
La pilota si accertò che tutti fossero seduti e accese i propulsori della
nave premendo un pulsante « Si parte!!! » esclamò poi per
divertimento quando il veicolo iniziò a sollevarsi di quota.
Dall’alto le città erano belle da vedere ma Chichi aveva già
nostalgia della tranquillità della sua bella casetta immersa nella campagna.
La donna sospirò e Videl si accorse di ciò « C’è
qualcosa che non và signora? » chiese sporgendosi un poco in avanti
per osservare meglio le espressioni della mora. Chichi poggiò una mano
alla guancia destra mentre con il braccio sinistro si legava il bacino «
Uff, mi stavo chiedendo cosa stessero facendo Gohan e Goten in questo momento
… Sono un po’ in pensiero per loro » borbottò attirando
l’attenzione degli amici.
Bulma non si voltò indietro ma osservò lo specchietto retrovisore
centrale per scrutare il viso dell’amica, sorrise poi sicura di ciò
che diceva « Sono certa che stanno tutti benissimo: non muoiono tanto
facilmente, hanno la pellaccia dura e quindi torneranno sani come dei pesci
».
Genio strinse un poco il suo bastone, sistemò gli occhiali da sole e
alzò il tono di voce per sovrastare i risolini di Marron che si divertiva
a tirare i capelli dello zio « Ma certo, ma perché non sei in pensiero
anche per Goku? ».
Chichi ringhiò « Sgrunt, di lui non mi importa. Preferirei che
esplodesse la Terra piuttosto che i miei bambini rischiassero così tanto
la vita!! » … i presenti lasciarono correre che la donna avesse
detto in realtà un grosso contro senso …
Videl alzò gli occhi verso il soffitto del veicolo immaginando il cielo
azzurro che era dall’altra parte, intrecciò le dita delle mani
tra loro e poggiò entrambi gli arti sul petto, vicino al cuore. Rossa
in volto abbassò il viso e mormorò con amore negli occhi parole
che colpirono Chichi nel profondo anche se letteralmente non avevano nulla di
importante « Anch’io vorrei che Gohan fosse qui … ».
Una folata di vento improvvisa e stranamente interna al veicolo, urla di persone
urtate e dopo un momento di spaesamento la situazione fu chiara: Goku alzò
il busto e si osservò attorno vedendo fin da subito l’espressione
imbufalita di sua moglie sulla quale stava poco composto « Hoibò,
ciao Chichi! » la salutò sorridente ottenendo però soltanto
un cucco in piena testa.
« Haio, che male … » mugolò Crillin massaggiandosi
la testa prima di aprire un occhio « … hai proprio la testa dura,
lo sai? » disse a sua moglie poiché l’aveva colpita ma lei,
invece di arrabbiarsi come chiunque si aspetterebbe, sorrise melliflua pensando
che un bel colpo in testa al compagno non facesse affatto male. Il tappetto
alzandosi posò le mani sulle ginocchia ricoperte dai jeans di 17 e, visto
che tale azione irritò fortemente il ragazzo, Crillin venne scagliato
grazie ad un sonoro cartone nella lamiera laterale del veicolo … il nano
si ritrovò per metà nel mezzo e per metà all’esterno.
Videl, la carinissima ragazza, urlò in preda all’imbarazzo quando
si ritrovò Gohan addosso e nonostante il suo desiderio fosse stato apertamente
soddisfatto, proseguì a gridare sentendo le sue mani addosso mentre il
piccolo Goten sottolineava la situazione dicendo apertamente “Gohan tocca
Videl” … I ragazzi, più impacciati per l’imbarazzo
che altro, rossi e nervosi faticarono a liberarsi dell’ingarbuglio.
Il lilla si ritrovò seduto sul morbido ma quando comprese che questo
non fosse altro che Pual spiaccicato sul seggiolino, si alzò repentino
scusandosi all’infinito. Piccolo e Kaioshin erano precipitati in braccio
al signor Juma e silenziosi si osservavano attorno notando che forse lì
in mezzo quello messo peggio non era altri che Vegeta: il sayan infatti, caduto
per fatalità in mezzo ai signori Brief, soffriva come un cane mentre
non riusciva a liberarsi dagli abbracci della donna dai capelli biondi …
« Hoo, Vegeta! Che bello abbracciarti! » esultava lei coprendolo
di smancerie e il moro, quando toccò il picco della frustrazione (ovvero
dopo due secondi), scatenò la sua rabbia facendo udire a tutti ciò
che sentiva dentro e nominando chi avrebbe saldato quell’affronto: «
IO TI AMMAZZO KAHAROTH!! ».
Dopo vari minuti nei quali si ricercò un minimo di ordine, iniziarono
a piovere le domande da parte di coloro che erano stati attaccati a tradimento
mentre coloro che erano piovuti dal cielo, nessuno escluso eccetto il piccolo
Goten, vennero segregati nella coda del mezzo per punizione assieme al namecciano
Piccolo e a Kaioshin.
« Diteci cosa diavolo stà accadendo qui! » esordì
arrabbiata Chichi perché ancora inferocita per quanto accaduto poco prima
mentre nel frattempo Bulma, non vista dal marito che era occupato con altro,
osservava un certo individuo utilizzando lo specchietto retrovisore …
Crillin aprì un poco le braccia iniziando a raccontare l’intera
vicenda sorvolando le parti che avrebbero dato da penare alla donna: «
Un mago di nome Babidi aveva l’obiettivo di risvegliare la sua creatura,
il terribile MajinBu, utilizzando l’energia nostra e dei vari individui
che hanno attaccato voi al torneo. Siamo stati costretti a batterci contro i
suoi scagnozzi ma alla fine abbiamo avuto la meglio … adesso possiamo
dire che possiamo stare nuovamente tranquilli, non c’è più
nulla da temere! » finita la solfa iniziò a ridacchiare facendo
al contempo i giochini con la sua bambina.
« Quindi è tutto finito, giusto? » chiese Genio voltandosi
completamente indietro verso i suoi vecchi allievi. Goku annuì dando
una forte pacca sulla spalla del figlio che gli stava a fianco « Hehehe,
già ». L’anziano maestro corrugò le sopracciglia e
si posò una mano sul mento coperto dalla barba bianca, si schiarì
la voce prima di parlare « Capisco, ma cosa sono quei segni sulla fronte
di Piccolo e Vegeta? » disse notando le “M” presenti sulle
fronti dei due alieni. Kaioshin si voltò all’istante verso i due
e se su Vegeta non riuscì a notare il segno poiché gli dava perennemente
le spalle, si impensierì notando sul namecciano il simbolo nemico. Il
dio iniziò a farfugliare perplesso « Ma perché ci sono ancora?
Sono forse segni perenni? … ».
Gohan si portò una mano al mento e iniziò a riflettere non notando
lo sguardo di Videl che era puntato sempre su di lui … « Humm …
Pensavo che sarebbe stato come per Darbula: se veniva ucciso i suoi effetti
magici sarebbero scomparsi insieme ad esso e invece … » il Son negò
con la testa e portò le mani ai fianchi « … Hoh, funzionerà
diversamente, cosa volete che vi dica ».
Trunks annuì con la testa e per un attimo osservò la fronte di
Piccolo « Darbula era un demone mentre Babidi un mago dai grandi poteri,
la differenza magari consiste soltanto in questo. Il segno rimarrà ma
non avrà nessun effetto visto che il mago non riuscirà a manipolare
le loro menti, sarà come un tatuaggio ».
Chichi sbuffò stringendo a sé il frugoletto di sette anni «
Che storie assurde … L’importante è che il mio bambino stia
bene, per il resto vi potere inventare tutte le fandonie che volete. Gohan …
» la madre chiamò il figlio che rispose immediatamente al richiamo
con un “sì?”, ella proseguì un po’ seccata «
… Adesso che Piccolo si è fatto un tatuaggio non azzardarti a fare
la stessa cosa, mi sono spiegata? Per gli abiti uguali posso soprassedere ma
questo non lo accetterò ». Gohan e il grande mago piccolo si vergognarono
nello stesso momento.
« Adesso dove siamo diretti? » domandò il lilla un po’
a tutti.
« Siamo diretti a casa mia … » rispose Bulma senza staccare
gli occhi dal suo obiettivo principale anche se di tanto in tanto doveva abbandonarlo
osservare la via per la Capsule Corporation « … Purtroppo con il
fattaccio avvenuto al torneo abbiamo deciso di andare tutti insieme lì
ed attendere il vostro ritorno. Adesso che ci siete però, penso che sia
meglio fare una capatina così ci riposeremo tutti ».
Vegeta non mosse un muscolo nonostante si stesse facendo trascinare in un posto
in cui non voleva mettere assolutamente piede.
Tutto trascorreva tranquillo, le chiacchiere amichevoli viaggiavano
da una parte all’altra della nave e così fu finché qualcosa
non ruppe quell’atmosfera leggera: un’aura gigantesca e terribile
alle spalle, un forza oscura e carica di negatività pulsava smaniosa,
come se non aspettasse altro che anime pure andassero verso di essa.
« Ma chi è?! » esclamò Piccolo agitato e con gli occhi
sigillati per carpire meglio da dove provenisse cotale forza ma poi però,
quando udì una voce nella sua testa citargli un messaggio specifico,
intimò ai suoi compagni a chiudere anche loro gli occhi. Bulma fermò
la nave lasciandola sospesa a mezz’aria per vedere anche lei lo spettacolo
… « Ma salve … Mi presento, io sono il grande mago Babidi e se
qualcuno ode la mia voce ma si stà chiedendo chi è che parla,
non dovrà fare altro che chiudere gli occhi. Allora, stò cercando
alcuni individui che mi hanno messo i bastoni tra le ruote e, visto che non
mi piace lasciare del debiti in libertà, voglio che queste persone vengano
assolutamente da me … » il maghetto, con il corpo completamente
integro a sorpresa degli eroi, aprì le braccia e fece apparire come proiezioni
le figure di coloro che stava cercando: Goku, Kaioshin, Trunks, Vegeta, Piccolo, Gohan,
Crillin e persino il piccolissimo Goten … Chichi stinse con forza il figlio
al proprio petto per terrore che il piccolo sparisse da un momento all’altro. « … Sono piuttosto arrabbiato con questi individui e prima della
Terra stessa mi interessano loro. Se verranno a me senza troppe storie eviterò
che innocenti diventino inutili vittime prima del tempo grazie alla mia formidabile
creatura, il mio MajinBu. Avanti, fagli vedere come farai utilizzando quella
città laggiù … » la pulce indicò una città
nello sfondo con una mano mentre con l’altra mostrava un individuo dall’aria
bonacciona di colore rosa, molto in sovrappeso e vestito in maniera bizzarra.
« E quello lì sarebbe MajinBu? … » sentenziò
Yamcha ironico mantenendo però gli occhi chiusi « … E’
davvero ridicolo! » proferì poi vedendo nella sua mente il grassone
che portava le mani guantate davanti a sé flettendo poi le gambe eseguendo
così delle movenze davvero buffe.
« E’ un gravissimo errore sottovalutarlo così! … »
lo ammonì Kaioshin mentre sudava freddo « … La sua potenza
è immensa e adesso che è vivo siamo nei guai più grossi
… ».
« Ma è davvero così forte? Visto così non sembra
» affermò Goku poco convinto proseguendo però a visionare
il quadro mentale nel quale l’essere stano, accompagnato dalle esaltazioni
del mago, compì un’azione che fece sollevare in aria tutti gli
esseri umani della zona lasciandoli galleggiare come se fossero state bolle
di sapone. « Ho una certa fame … » mormorò MajinBu osservando
le sue vittime e poi, dopo aver sorriso, fece in modo che la protuberanza che
aveva sulla testa si volgesse in direzione di queste « … Massì,
li trasformerò in caramelle! ». La punta della sporgenza si
illuminò di una luce rosata e il raggio del medesimo colore che venne
creato andò a colpire i poveri disgraziati che all’istante si mutarono
in caramelline sferiche dai colori e gusti più disparati. MajinBu iniziò
a risucchiare l’aria che c’era e così attirò i dolcetti
che nel giro di poche frazioni di secondo finirono tutti nella sua bocca che
divenne mastodontica e oltremodo capiente. Il masticare quei zuccherini provocò
in tutti un senso di rabbia profondo … le vite di quelle povere persone
erano state stroncate per sempre.
« E’ un essere terribile, lo dobbiamo fermare subito!! » gridò
arrabbiatissimo Gohan mentre il padre aveva perso le sue perplessità
riguardo a quel mostro.
Il grassone soffiò con forza sulla città radendola al suolo e
pertanto il mago ridacchiò compiaciuto « Hahaha, avete visto?
Se le persone che cerco non verranno da me il prima possibile come richiesto,
ordinerò al mio MajinBu di radere al suolo ogni città e divorare
ogni abitante finché quei soggetti non saranno usciti allo scoperto.
Se non sono dei vigliacchi si faranno vedere presto, io li aspetterò!
» la comunicazione si chiuse lasciando come ultimo saluto un “Hu-huh”
del terribile mostro.
La tranquillità era tutt’altro che arrivata e ben
presto la faccenda sarebbe peggiorata ulteriormente …
Ciao a tutti!!! Passate bene le vacanze? Bene? Ma davvero?
Ma sono finite, tié XD
Seriamente, spero che siano state piacevoli e che il ritorno alla civiltà
dopo il letargo invernale di alcuni o lo svalvolamento di altri non sia stato
troppo traumatico. Il mio è stato abbastanza tranquillo, grazie U.U
Scavalcando di netto tutte le idiozie futili passo direttamente
alle poche recensioni che mi sono giunte ... è sparita tanta, troppa
gente ... chi è che ha loffato? è_é
Vegeta4ever: Inizialmente, quando
avevi detto che avevi compreso ogni cosa, mi sono spaventata ... poi quando
ho letto il pastrocchio nel quale indicavi che alla fine non avevi compreso
nulla mi sono messa a ridere, ma anche le mani nei capelli XD In questo capitolo
le spiegazioni sono dovute anche perché pure in Dragonball una puntata
per le sintesi tattiche c'è sempre, e io sono da meno? Nossignore! E
poi era già tutto programmato sia che tu comprendessi o meno ^-^ Per
quanto riguarda Trunks ... L'avevo dimenticato XD Ora è pure lui nella
lista. Visto che ci sei, leggi anche questo capitolo e dimmi cosa ne pensi.
Baciux
ka93: Ammetto che invidio Vegeta
in fondo ... avessi io una parente come la signora Brief! Dolcetti gratis tutto
l'anno (anche se però visto che pure mia sorella li porta a casa me ne
sono già stufata XD). Devi comprendere però che il signorotto
è paziente per essere un superiore della sua razza: il record precedete
arrivava allo 0,15 millesimi di secondo. In pratica ti ammazzavano sul posto
se li scocciavi XD
Fatti risentire! Ciao, beciuz!
Rory_Kaulitz_: Non anticipo nulla
su ciò che accadrà perché voglio che tu continui
a leggere
(è_é <- ricatto XD). Il nuovo capitolo è quà
sotto ma prima permettimi una domanda: chi diavolo è Yrunk? E' per caso
il fratello gemello di Ryuk?Il dio della morte dal diarietto rosa confetto?
No, perché se è così mi costringi a fare una strage ...
XD chiariscimi la faccenda perché in questa storia non esiste nessuno
con quel nome e se per caso ti riferivi a Light, non penso che c'entri molto
tra Vegeta e Trunks, è figlio di Bulma ma tra i due non ha legami o almeno,
non sa di averli. Leggi questo e dimmi cosa ne pensi, ok? Baci
E anche per oggi ho terminato. Ringrazio
Pepesale che privatamente mi ha detto di aver letto il capitolo ... troppo gentile,
non me lo aspettavo ^-^
Ieri avevo pubblicato per errore perché
credevo che fosse venedì ... ç_ç ... in più ho dovuto
cancellare il capitolo perché mia sorella è arrivata tra capo
e collo con una faccia che in fondo Freezer era il geco ballerino sulla corona
di Re Julilan, il lemure di Madagascar, dicendomi " Oggi devo aggiornare
io!! Grrrr" è__é* ____ E quindi ecco il perché di
qesto ritorno, meglio così dai, almeno sono in liena ^-^
Spero che a tutti piaccia questo nuovo capitolo, saluto nella speranza che altra
gente ritorni all'ovile/bettola XD
Baci a tutti, a venerdì prossimo! Vi aspetto puntuali! scImMIA
CAPITOLO 85
- IL PREZZO DELLA SINCERITA' -
« COSA VUOL DIRE?! PERCHE' QUEL MOSTRO VORREBBE IL
MIO
BAMBINO?! » sbraitò Chichi in preda alla rabbia quando il suo animo
trovò un poco di lucidità, cosa che aveva momentaneamente perso
per colpa di quella terribile dichiarazione proferita dal mago Babidi tramite
telepatia. Goku si avvicinò alla donna spostando i vari amici che gli
erano vicino e le prese le spalle con entrambe le mani per rincuorarla un poco,
per trasmetterle una nuova tranquillità « Ma tesoro, Goten non
ha fatto nulla di male ... E' solo che Babidi ha fatto vedere tutti coloro che
erano all'interno della nave. Probabilmente non lo considera nemmeno
come una
minaccia » mormorò convinto di ciò che diceva, speranzoso
che fosse anche il vero. La moglie, ancora incarognita, stringeva a sé
il piccolo Son e mostrava apertamente che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo
andare « D'accordo, voi andate pure. Goten però non si muove di
quà » proferì irremovibile lei spiazzando i compagni scavezzacollo.
Da parte mia, visto che avevo accettato di tenere il piccolo sotto la mia custodia,
mi sentii un poco in colpa per il fatto che pure Goten era stato classificato
come un terribile criminale e benché volessi anche io che il bimbo non
corresse ulteriori pericoli, mi avvicinai alla donna e dopo aver atteso che
il signor Goku si spostasse un poco a lato facendo in modo che Chichi mi vedesse,
mi piegai in un doveroso inchino e tenni la testa bassa con i capelli a penzoloni:
« Signora, sono dolente di comunicarle che a parer mio, se Goten non si
presentasse assieme a noi altri, Babidi potrebbe ipotizzare una qualche cospirazione
e quindi, se ciò dovesse accadere, tantissime altre città verrebbero
rase al suolo seduta stante ... » alzai il viso tornando dritto con la
schiena e vidi la donna che mi osservava tutt'altro che entusiasta « ...
Le avevo detto che mi sarei preso io cura di Goten e visto che l'ho cacciato
in questo pasticcio continuerò il mio dovere. Le prometto che non correrà
alcun pericolo, così com'é stato fino ad ora ». Chichi rimase
zitta ma non si mosse di un millimetro, con la coda dell'occhio fulminò
tutti coloro che avevano dato luogo a quel disastro ... figlio e marito compresi.
Mamma si alzò furibonda dal sedile da pilota e picchiò con forza
il poggiatesta di pelle con entrambi i pugni chiusi « SIETE SOLO DEI
GUASTA-FESTE!
BUONI SOLO A FARE DEI DISASTRI!! ... » iniziò con un
tono che fece
vibrare i vetri e salire un brivido freddo sulla schiena di Piccolo, essere
dall'udito parecchio delicato « ... Avrete fatto sicuramente una di quelle
vostre belle pensate da super-eroi da strapazzo, vero? Adesso ci spiegate bene
cosa avete combinato! ». Bulma iniziò ad incamminare il breve corridoio
in direzione mia e del signor Goku mentre Yamcha, ancora in testa alla vettura,
controllava tempestivamente se effettivamente il veicolo era stato fermato in
uno stato di sospensione che assicurasse l'assoluta sicurezza. Prima che la
mamma potesse raggiungere il signor Son mi posi dinanzi a lei e cercai di apparirle
affidabile, affabile e degno di attenzione poiché pieno di buone intenzioni
« Bulma, vede ... noi non abbiamo fatto altro che ... ». Lei non
mi permise di proseguire che mi zittì ponendo l'indice della mano destra
sul naso per poi posare la mano sinistra sul mio petto e spingermi a lato. Mi
guardò negli occhi un po' seria ma più che altro determinata a
raggiungere i propri obiettivi « Trunks ... » mi disse dopo avermi
sorriso affabile « ... Sei davvero un bravo ragazzo: gentile e generoso
ma lascia che di questa scocciatura me ne occupi io stessa ». Mi fece
l'occhiolino e d'improvviso mi ritrovai spiazzato ... la lasciai passare in
direzione dei miei amici che erano ancora nel fondo del velivolo e ripensai
al momento prima: il segno di silenzio, la mano sul petto, quelle parole e poi
l'occhiolino di intesa ... Vedendola di spalle riuscii per la prima volta a
sovrapporre alla sua figura del presente quella della mia mamma del futuro.
Finalmente vidi che era la mia Bulma, quella del mio tempo, quella di mio padre
...
Mentre ero ancora sovrappensiero Goku mi posò una mano sulla spalla e
mi scosse un poco osservando pure lui quel personaggio battagliero « Bulma è sempre la solita, non cambierà mai ». La vidi
fermarsi
dinanzi alla separatoia di metallo ed incrociare le braccia al petto, sorrisi
tornando tranquillo: « Già, hai proprio ragione ... » proferii
ma poi, notando che alla mia destra il vecchio Genio osservava con un po' troppa
smania il sedere di mia mamma, mi avvicinai a lui e lo intimai a limitare le
sue smanie sussurrando soltanto: « Guardi che lo dico papà ...
».
Bulma arricciò le labbra truccate con un filo di rossetto e assottigliò
gli occhi mirando due individui in particolare « Io esigo che voi due
ci spieghiate com'è andata di preciso e senza storie! Mi sono spiegata?!
» ordinò altezzosa scrutando Piccolo e Vegeta ottenendo occhiate
di medesima irritazione.
Vegeta grugnì e strinse maggiormente le braccia al petto, piegò
maggiormente le labbra e sibilò come un serpente « E da dove viene
questo "Io esigo"? Io sono il Principe dei sayan, porta maggiore rispetto
donna! ». Bulma s'impettì e pertanto alcuni fumini iniziarono ad
uscirgli dalle orecchie « Sempre la solita solfa, eh? Dopo anni non ti
sei nemmeno degnato di modificare le tue terminologie per apparire meno ripetitivo
... Non sei cambiato affatto, sei rimasto il solito arrogante! ».
Il principe assottigliò gli occhi e sorrise appena « Vedo invece
che tu sei cambiata ... » proferì tranquillo nascondendo la sua
solita punta di irriverenza. Mamma perse il suo sguardo severo e le sue guancie
iniziarono a colorarsi di un tenero rossore mentre io, che ero dietro ma vedevo
bene ogni cosa, sorridevo sapendo che sarebbe arrivata l'ennesima verità
scomoda.
Vegeta sorrise ancora mantenendo la sua aria ... « ... sei ingrassata
parecchio ».
Bulma s'infuriò e faticò a trattenersi mentre nei dintorni
tutti
coloro che si aspettavano come allocchi la dichiarazione del secolo, caddero
dai loro seggiolini creando un gran frastuono. Pure oggi ogni tanto mamma cade
dal pero ... non me ne sorprendo affatto.
L'azzurra chiuse i pugni e iniziò a sbraitare come una pescivendola:
« Brutto spocchioso che non sei altro! Come ti permetti di insultarmi
in questo modo?! Io sono la fantastica Bulma e nessuno si può permettere
di darmi della "grassa"!!! ». Crillin le si avvicinò
impacciato e con un sorriso tirato sul volto « Suvvia Bulma, non è
successo niente ... » cercò di tranquillizzarla. Lei si arrabbiò
maggiormente e osservò il suo piccolo amico in cagnesco « NON TI
INTROMETTERE!! » gli urlò poi secca facendolo defilare con la coda
tra le gambe. Nel frattanto, mentre il battibecco tra mamma e papà continuava,
continuavo a sorridere contento e non smisi nemmeno quando Goku me lo fece notare
« Ma Trunks, ridi mentre quelli bisticciano? ». Osservai un po'
il Son prima di tornare a contemplare lo spettacolo discutibile che stava proseguendo
dinanzi ai miei occhi « Ho sempre sognato vederli litigare ... »
mi avvicinai maggiormente a lui e iniziai a sussurrare il finale della mia affermazione
« ... Sa, mamma mi ha raccontato molte volte delle sue sfuriate ma questa
è la prima a cui assisto. E' una cosa davvero meravigliosa ». Goku
non si sorprese ma sorrise lui stesso capendo (!) che per me, vedere assieme
i miei genitori in uno di quegli atti ai quali non avevo mai fatto da spettatore,
era un'occasione per immaginare Vegeta al fianco mio e della mamma come se fossimo
stati una famiglia completa.
Nonostante le urla da parte di Bulma, le frecciatine da parte di Vegeta, amavo
con tutto il cuore quel dialogo tra loro ... un dialogo che non era amichevole
ma se non altro indicava che tra i due qualche legame vi era
perché soltanto
il silenzio è in grado di sottolineare l'assenza di esso. E io continuavo
a sorridere ... felice.
Piccolo però (che con tutte le probabilità non la pensava affatto
come me) si stancò di quella lagna e quindi, dopo aver emesso un grugnito
davvero poco amichevole, attese che tutti noi gli concedessimo il silenzio che
richiedeva. Persino mamma, dopo esser stata fulminata dallo stesso namecciano
più di una volta, sigillò la bocca mettendo termine alla ramanzina.
Piccolo si schiarì la voce ma se il suo animo tornò tranquillo,
la "M" sulla sua fronte rimase oscura lasciando quindi in noi tutti
il privilegio del dubbio « Le cose stanno così ... » iniziò
incrociando le braccia al petto « ... Per fermare Babidi abbiamo affrontato
alcuni dei suoi scagnozzi e successivamente ho adottato un piano che avesse
come scopo l'eliminazione del mago stesso e di Darbula, suddito fidato del primo
oltre che portentoso guerriero dai poteri che erano pari a quelli di Cell. Ho
obbligato Vegeta a farsi comandare da Babidi assieme a me per ingannare il mago
e arrivare sino a lui mentre gli altri potevano agire indisturbati ... »
Piccolo proseguì mentre i nostri amici che erano ancora allo scuro di
tutta la vicenda ascoltavano silenziosi e sbigottiti « ... Mentre noi
eravamo indaffarati, Trunks è entrato nella sala comandi della navicella
e ha fatto allontanare il mezzo dalla crosta terrestre raggiungendo così
lo spazio aperto come da me richiesto ». Goten iniziò a saltellare
sulle ginocchia della mamma ancora troppo euforico per il breve viaggio tra
le stelle e grazie alle sue risate che seguirono, tutti compresero che non avrebbe
dimenticato presto quella avventura. Il namecciano, nonostante l'interruzione,
proseguì neanche tanto infastidito « Dopo aver raggiunto
una distanza
sufficiente ho ordinato che la sala macchine venisse distrutta cosicché
il mago non potesse tornare sulla Terra e mentre anche il resto della nave veniva
demolito, Goku ha fatto in modo che tutti noi fossimo poi sani e salvi grazie
alla sua tecnica del teletrasporto. Prima che fuggissimo però, io e Vegeta
dovevamo eliminare Babidi e Darbula ... lo scarso tempo ci ha impedito di fare
ciò e ci siamo dovuti limitare a procurare loro delle lesioni ».
Piccolo concluse e per dare un tocco di stile in più, fece comparire
sulle sue spalle e sulla sua testa il suo mantello e il suo turbante bianco.
Quegli elementi posizionati a dovere nascosero il marchio e pertanto il nostro
amico appariva un po' meno brutale.
Gohan sospirò ripensando a tutto il discorso e si grattò con forza
la nuca con una mano quando comprese di non riuscire a cogliere la soluzione
al dilemma. Iniziò a passeggiare da una parte all'altra facendo allarmare
il vecchio Juma che, in fondo al veicolo, aveva praticamente tutti i guerrieri
addosso. Il Son si fermò posando una mano a ridosso del mento e utilizzando
l'altra per sostenere il braccio « Proprio non capisco ... La navicella
si dev'essere distrutta perché il contrario non sarebbe fattibile. Era
un rottame e le stanze esplodevano una dopo l'altra! ... » riprese a riflettere
sotto l'occhio severo del suo primo maestro « ... In più ricordo
che Babidi era stato tagliato in due parti e Darbula era stato ferito quindi
non riesco a comprendere perché il mago sia ancora tutto intero e poi,
se erano in grado di fuggire, perché non lo hanno fatto prima che Piccolo
e Vegeta li attaccassero? Potevano batterci sul tempo ... Poi c'è la
questione di MajinBu ... ». Kaioshin, che fino a quel momento era rimasto
in silenzio, strinse i pugni e deglutì un grosso quantitativo di saliva
« MajinBu è un mostro terrificante ... E adesso che si è
risvegliato per noi potrebbero giungere dei seri problemi » proferì
serio guardandoci un po' storto come se le riflessioni che stesse mettendo in
atto Gohan fossero su delle futili quisquiglie ...
"Bel Dio ..." pensai "... non è stato nemmeno in grado
di progettare qualcosa di lontanamente simile al piano di Piccolo!". Un
po' severo mi convinsi che Kaioshin non dovesse far altro che baciarsi i gomiti,
altroché.
Goku si allontanò dalla moglie e si mise alle spalle del primogenito
afferrandolo per esse con entrambe le mani. Scosse un poco quella figura giovane
« Kaioshin, deve ammettere però che se non fosse stato per il piano
di Piccolo a quest'ora saremmo maggiormente nei guai. Non crede? ». La
divinità non fece altro che socchiudere gli occhi e mantenerli tali per
tutto il proseguimento del dialogo che venne successivamente.
18, fredda, glaciale, acida nelle sue dichiarazioni, socchiuse gli occhi di
ghiaccio scrutando con occhio critico il fratello gemello che teneva in maniera
poco salda la sua piccolina. Poi però, vedendola muoversi come un gatto
indispettito ma non intravedendo uno spiraglio di disattenzione da parte di
17, si sedette poco composta sul sedile poggiando tutto il peso sul fianco sinistro
e sporgendosi indietro per osservare gli stolti amichetti del suo compagno «
Ma non vi bastava farli saltare in aria fin dall'inizio? Non capisco perché
abbiate dovuto perdere tempo a manovrare la navicella nello spazio ... »
proferì lamentosa mentre Marron sbracciava per avere la sua attenzione.
Gohan osservò il maestro e soltanto quando ebbe da esso un cenno affermativo
con la testa (segno che poteva parlare lui al posto suo) iniziò a
spiegare
nuovamente cercando di non eliminare dettagli importanti « All'inizio
pensavamo che sarebbe stata una passeggiata e quindi abbiamo affrontato tutti
i nemici ma poi però, anche per colpa mia, la situazione è cambiata
... » il sayan si fermò un attimo ripensando ai momenti in cui
non era affatto riuscito nell'unico compito che gli era stato affidato e nel
quale aveva regalato preziosissima energia al mostro rosa « ... Pensando
che l'energia raccolta per MajinBu fosse maggiore rispetto a quanto immaginavamo,
ci siamo mossi diversamente in modo che altra preziosa linfa non venisse donata.
Piccolo ha pensato di mandare la nave nello spazio per mettere Babidi nei guai
e impedirgli di tornare sulla Terra anche senza MajinBu al suo fianco ».
Gli sguardi di tutti rimasero tra il severo e l'allibito. Mentre Gohan non sapeva
bene come proseguire, presi io la parola poggiandomi con la schiena al profilo
della poltroncina di Genio e incrociando le braccia al petto « Piccolo
immaginava che Babidi, avendo raggiunto la Terra con una nave carica di soldati,
non fosse in grado di resistere in un luogo in cui l'ossigeno è assente
... quindi, se la nave si fosse distrutta e lui sarebbe stato spazzato nello
spazio aperto, sarebbe morto come una qualunque persona nelle sue stesse condizioni.
Inoltre, visto che il mago ha dato sfoggio di poteri che richiedono come oggetto
la psiche degli individui ... » involontariamente voltai la testa in direzione
di papà ma appena vidi il suo sguardo cattivo (forse perché non
voleva essere fissato) tornai nuovamente a guardare i miei amici « ...
credo che Piccolo abbia immaginato che non fosse in grado di utilizzare la tecnica
del teletrasporto come Goku perché ciò richiede anche grande destrezza
in battaglia. Ovvio che giunti a questo punto comprendo che le nostre teorie
erano inesatte, forse troppo basate sulle pure supposizioni ». Feci
spallucce
per dire che non avevo altro da aggiungere e mantenni la mia posizione.
Mamma mi osservò perplessa e si portò una mano al mento. Sentii
i suoi occhi indagatori su di me per parecchio ... deglutii quando iniziò
a fissarmi intensamente. Vidi che voltò lo sguardo verso Vegeta un paio
di volte prima di tornare su di me ... evidentemente cercava le differenze e
le similitudini tra noi due ignara che in me ci fosse anche del suo. «
Ma che storia bizzarra ... » affermò poi un po' scettica tornando
ai comandi della nave e tornando a guidare in direzione di casa.
Yamcha la osservò sedersi e manovrare per qualche istante prima girarsi
completamente indietro poggiando le braccia sul poggiatesta e mettendo le gambe
a cavalcioni del sedile poggiandosi su di esso con tutto il suo peso. Osservò
Goku e chiese a lui « Ma non c'era anche questo Darbula con il mago? Non
potrebbe essere stato lui a salvare il mago e il mostro? ». Il Son alzò
gli occhi al cielo e arricciò le sopracciglia, incrociò le braccia
al petto e mise sù un broncio da bambino impettito « Potrebbe essere
... Ma a questo punto Darbula dev'essere morto per qualche motivo perché
altrimenti noi saremmo in grado di percepire la sua aura ... Uffa, non ci capisco
più niente! ». Goku si sedette sul freddo ferro e iniziò
a rimuginare pensieroso ... dubito che il suo intelletto possa aver raggiunto
traguardi elevati ...
Piccolo mosse un passo in avanti in direzione del sayan che ancora tentava di
far lavorare le meningi « A questo punto penso che potremo scoprire la
versione dei fatti soltanto andando dal mago e farcela spiegare da lui stesso
anche perché, con tutta la confusione avvenuta, non riesco nemmeno a
capire come MajinBu sia potuto rivivere ». Tutti noi annuimmo e
Goku si
rialzò in piedi con un'aria determinata in volto « Hai ragione,
non abbiamo alternative per ora. Dobbiamo andare » il moro si voltò
verso la moglie che ancora teneva stretto il piccolo figlio al petto, le sorrise
e cercò ancora una volta la sua approvazione per portare Goten in mezzo
ai guai. Chichi strinse per l'ultima volta il bimbo e poi lo lasciò andare,
vinta come sempre dal suo spirito da principessa un po' guerriera e fiera che
era. Sorrise al marito con decisione e gli parlò con un tono che non
ammetteva un "no" come risposta « Falli tornare a casa sani
e salvi. Non fare scempiaggini, sono ancora troppo giovane per diventare vedova
». L'uomo, attorniato dai suoi figli, mantenne alto il sorriso «
Certo Chichi, non ti preoccupare ».
Bulma premette un bottone sul pannello dei comandi e voltò appena il
viso verso me e gli altri anche se di preciso voleva parlare con tutt'altra
persona « Signor Juma, stò aprendo il portello, si allacci la cintura
di sicurezza ». Il nonno di Gohan si allacciò la cintura in cintola
anche se con estrema fatica ... in effetti non è proprio un fisichino
il nonnino ...
Prima di avvicinarmi al pannello che istante dopo istante si stava aprendo emettendo
un lieve rollio, mi voltai indietro verso mamma e porsi l'ultimo quesito «
Ho visto che manca Light, é arrivato a casa sano e salvo? ». Nonostante
la domanda fosse diretta alla donna, Yamcha rispose al suo posto: « Light
è partito verso casa da parecchio tempo ma non sappiamo nemmeno se ci
sia arrivato intero ... » disse con un sorriso malinconico sul volto «
... Anche se lo chiamassimo non risponderebbe, è fatto così ».
In quell'attimo, vedendo sul viso dell'uomo che sopportavo a fatica quel sorriso
carico di amarezza, provai in profondo senso di tristezza. Compresi che
Light
era stato molto più sfortunato di me alla fine ...
« Spero che stia bene » saltai nel vuoto e mi lasciai trascinare
dalla forza del vento che mi spingeva lontano dal mezzo di trasporto. Seguii
i miei amici e volai assieme a loro in direzione dell'aura maligna.
******
Le mani tremavano di rabbia e di agitazione. Scivolavano le
dita per colpa del sudore che aveva addosso causato dalla fatica. I denti digrignavano
tra loro quando la bocca non sapeva più che imprecazioni esclamare e,
perennemente, i resti dei suoi fallimenti venivano scaraventati a terra con
furia repressa. Dopo l'ennesimo tentativo andato sprecato, dopo l'ennesimo spreco
di energie, si abbandonò sul largo tavolo freddo e poggiò su di
esso la guancia sinistra e la medesima tempia. Gli occhi rossi e un po' gonfi
indicavano che di lì a poco, se il suo autocontrollo fosse crollato,
si sarebbe messo a piangere da un momento all'altro. Pur di non far vedere le
lacrime nemmeno a sé stesso, il bambino si strofinò gli occhi
con le mani, strappò via le lacrime con la forza e poi, ancora turbato
da quel nervosismo che gli rodeva, tirò sù con il naso un paio
di volte.
Si lasciò cadere sulla larga panca di metallo ed anche se le forti luci
del laboratorio lo accecavano egli non se ne preoccupò, sentiva comunque
il bisogno di stare un po' fermo per riprendere la lucidità che gli serviva.
Il silenzio si fece udire tra quelle larghe pareti, gli scheletri delle autovetture
morte lasciavano che la loro struttura da colossi riempissero quei vuoti mentre
gli acidi vari, riversati a terra, ribollivano cercando però di mantenere
un contegno come se comprendessero pure loro di quanto il loro creatore avesse
bisogno di pace. Trascorsero parecchi minuti. Quando si sentì
più
leggero Light si rimise dritto sulla panca ed osservò meglio il disastro
che aveva combinato per colpa dei suoi scatti d'ira: numerosissime sostanze
erano state sparse per una larga porzione di pavimento e i cocci delle ampolle
infrante riflettevano la forte luce dei lampadari che erano nel laboratorio.
Si passò una manica della maglietta bianca sotto il naso e respirò
profondamente. Scese dalla panca, afferrò una scopa e una paletta ed
iniziò a pulire senza tralasciare nulla. Con uno strofinaccio asciugò
il pavimento e lo rese lindo. Il bambino, anche se ancora un po' abbattuto per
i suoi insuccessi, spiegò a sé stesso che non era colpa degli
attrezzi scientifici se lui non riusciva nell'esperimento ... Alla fine poi,
sorrise anche pensando che se avesse continuato di quel passo avrebbe poi imprecato
perché non aveva più mezzi a sua disposizione.
Tornò al largo tavolo e inspirò profondamente, osservò
alla sua destra e afferrò due ampolle cariche di sostanze diverse. Dopo
aver atteso che le sue meningi concludessero i suoi arrovellamenti, piegò
il contenitore che aveva nella mano sinistra e fece in modo che il liquido rosso
che era al suo interno andasse a scivolare all'interno della boccetta con il
liquame azzurrastro. Le due sostanze entrarono in contatto ma Light proseguì:
era necessario che la dose fosse delle proporzioni giuste per la realizzazione
del suo speciale carburante. Quando la maggior parte della sostanza necessaria
venne versata nel contenitore vetrio, il bambino si alzò dalla panca
ed afferrò con una certa spigliatezza il contagocce che era sulla scrivania
vicina, quella del nonno. Tornò al suo lavoro e proseguì nel suo
operato facendo cadere le gocce color porpora una dopo l'altra e osservando
ogni volta la nemesi del prodotto: quando le due sostanze iniziavano a
reagire
tra loro era indice che il composto era ultimato ma, se fosse stata aggiunta
una goccia o meno per colpa dell'insicurezza del piccolo scienziato, il tutto
sarebbe stato da buttare ... quelli erano i suoi fallimenti, mere piccolezze
se si andava a vedere l'età con cui operava. Light osservò la
sua opera dopo aver fatto cadere l'ennesima goccia di prodotto e attese stranamente
tranquillo ... in precedenza era agitato e non vedeva l'ora che il composto
reagisse. Piccole bolle iniziarono ad alzarsi quando i due liquidi presero a
reagire tra loro, un piccolo fumo iniziò a levarsi oltre le barriere
di vetro e a toccare le narici. Light sorrise entusiasta pensando che molto
probabilmente ce l'aveva fatta. Afferrò l'ampolla, si avvicinò
ad una piccola motoretta volante che aveva risistemato poco prima e dopo aver
aperto il serbatoio del carburante versò il contenuto nel veicolo. Accese
il motore e bloccò il veicolo lasciandolo sul posto, rimase ad osservare
la scena e vedendo che non stava accadendo nulla di insolito esplose letteralmente
di gioia: strinse i pugni e iniziò a saltare sul posto come un coniglietto,
« Ci sono riuscito! Ci sono riuscito! » urlava a squarciagola mentre
correva tra le varie scrivanie zigzagando come un vero bambino. Oltrepassò
con energia la porta che dava nella casa principale e corse nella sua cameretta
che stava in un punto lontano dal caldo salotto, varcò la porta bianca
sulla quale aveva applicato il cartellino con su scritto "Keep Out"
e proseguì ad esultare all'interno di essa. La sua cameretta era piuttosto
spoglia per essere di un monello della sua età: non vi erano poster appesi
o altro, gli unici elementi che coloravano la stanza erano il largo tappeto
a ridosso del letto e gli innumerevoli libri che stanziavano sulla libreria
... posso affermare (poiché glielo chiesto di persona) che di quei libri
non ne avesse letto nemmeno uno. Si avvicinò alla sua piccola scrivania
di legno laccato ed estrasse da uno dei cassetti un piccolo calendario da tavolo,
cercò la data di quel giorno e dopo aver arraffato una matita al volo
scrisse qualcosa riguardo alla sua vittoria ... evidentemente pensava che fosse
un giorno glorioso, da ricordare ad ogni costo. Ripose ogni cosa al suo posto
e sfrecciò nel bagnetto che era nella sua camera e all'interno compì
il comune gesto che chiunque avrebbe fatto se fosse dovuto partire per un piccolo
viaggio. Quando riuscì si indirizzò verso la libreria e la scostò
da una parte con una evidente facilità ... Light non era forzuto o altro,
il fatto è che vi erano delle piccole rotelle nascoste sotto al mobile
... Ritornando a Light, scostò la libreria e iniziò a rovistare
nel suo guardaroba anch'esso spoglio come la stanza, afferrò un semplicissimo
zainetto che pareva abbastanza capiente e rimise ogni cosa al suo posto. Uscì
di corsa dalla sua camera e si indirizzò nella calda cucina rischiando
più volte di inciampare sulle scale e quindi rompersi qualche osso. Si
fermò davanti al largo frigorifero e lo spalancò per vedere cosa
vi potesse essere di commestibile: verdure varie, carne da cuocere, altra da
scaldare, frutta, salumi e pagnotte. Estrasse fuori gli ultimi tre oggetti e
iniziò a riempire di salumi vari i panini che aveva preso e poi, dopo
averli anche impacchettati rapidamente con la pellicola d'allumino e averli
messi nello zainetto, aggiunse al resto anche alcune mele sode. Light chiuse
il suo zaino e tornò nuovamente nei laboratori quasi pronto per partire.
Afferrò gli occhiali da aviatore che aveva appeso alla moto e se li infilò
iniziando a vedere rosso poiché il vetro era di tal colore, si
avviò
verso gli interruttori della stanza e grazie ad uno di essi spalancò
il portone che dava al giardino. Tornò alla scrivania sulla quale lavorava
in precedenza e dopo aver estratto dal cassetto un'altro oggetto che aveva messo
in sesto lo poggiò sul piano di metallo osservandolo con sguardo un po'
bieco ma allo stesso tempo fiducioso. Sollevò gli occhiali poggiandoli
alla fronte e afferrò con entrambe le mani l'oggettuncolo rigirandolo
tra esse.
« Per fortuna ho trovato tutti i pezzi per ripararlo e potenziarlo un
po' ... » mormorò mentre poggiava lo scouter sull'orecchio sinistro
« ... Bulma mi aveva detto che apparteneva a una scimmia di nome Radish
... » Light spinse il bottoncino laterale e quando iniziò ad osservare
la scala numerica che saliva in maniera costante in una determinata direzione,
s'innervosì sentendo scivolare l'apparecchio dall'orecchio. Il bimbo
spense lo scouter dopo aver memorizzato la direzione ed osservò con aria
lievemente scocciata l'oggetto prima di riporlo nello zaino « Certo che
queste scimmie hanno le orecchie proprio grandi! » affermò poi
sedendosi sul mezzo che era ancora in moto sbloccando le ganasce che lo tenevano
fermo sul posto. Uscendo dalla struttura ripensò alle famose scimmie
mentre si infilava i guanti che gli avrebbero permesso di non sentire il vento
freddo sulle mani: Goku padre di Gohan e Goten, figli nati dall'unione del sayan
con la terrestre Chichi; Vegeta padre di Trunks (io) ... "Ma figlio di
chi altri?" si domandò il ragazzino incuriosito da quella mancanza.
Si abbassò gli occhiali da aviatore e dopo aver poggiato nuovamente la
motoretta al suo cavalletto corse nuovamente verso casa e richiuse il portello
per paura che qualche curioso si fosse avvicinato troppo ai suoi mezzi.
Tornò
alla moto e riprese un secondo a pensare al perché di quell'appellativo
a cui il padre Yamcha lo aveva educato in esclusivo riferimento al principe
dei sayan ... "Perché avevano la coda da scimmia ..." pensò
quando rispolverò altri ricordi anteriori di vecchi dialoghi risalenti
a quando il bambino era ancora un interesse per i genitori ... " ... Una
coda da scimmia ..." ripensò ancora cercando di immaginare una
protuberanza
pelosa che nasceva dal retro dei guerrieri che si muoveva con la cadenza di
una coda felina. Assottigliò gli occhi però quando giunse a immaginare
la mia persona: un guerriero con la coda di un colore ridicolo tutt'altro che
spaventevole. Sorrise alzando gli occhi al cielo e facendo sollevare la motocicletta
con la quale, grazie al nuovo composto, avrebbe potuto viaggiare tranquillo
per svariati giorni senza problemi. « Che tipi strambi! » esclamò
poi sfrecciando verso l'obbiettivo che lo scouter gli aveva indicato.
Il viaggio del ragazzino però durò poco: dopo nemmeno dieci minuti
si imbatté in una combriccola di persone che viaggiavano nella direzione
opposta alla sua. Il padre volò fuori dal veicolo color giallo paglierino
e nonostante il suo abbigliamento fosse discutibile fin dalle prime ore della
mattinata, Light soprassedé alla cosa lasciando il genitore parlare anche
se non vi era molto da dire.
« Light! Allora stai bene! » esclamò Yamcha rimanendo a distanza
mentre la mamma, ancora all'interno dell'abitacolo, sorrise un po' distesa.
Il bimbo osservò un po' all'interno del veicolo utilizzando il largo
vetro del parabrezza e non si stupì di vedere tutti sani « Vedo
che anche voi state bene ». Il padre annuì « Già,
per colpa di quei tizi al torneo abbiamo avuto dei problemi ma ora
è
tutto risolto ».
« Ah ... » proferì piatto « ... E adesso dove andate?
» chiese immaginando però la meta che alla fine si rivelò
come esatta: « Torniamo a casa e portiamo gli altri con noi. Rimarremo
lì finché tutta questa storia non si sarà conclusa ».
« Quale storia? ».
Yamcha spiegò a grandi linee il racconto di Babidi e MajinBu (mai bene
come me comunque) e quando ebbe concluso ripeté dov'erano diretti. Light
però, che non era affatto intenzionato a seguire gli altri per tornare
a casina, iniziò a tagliare corto sperando di sfuggire alla tortura che
però gli arrivò comunque.
« Dove hai intenzione di andare? » gli domandò il padre vedendolo
andare oltre l'elicottero giallo che la quasi ex moglie teneva fermo. «
Vado a vedere questo MajinBu » proferì comprendendo che l'energia
segnalata dallo scouter poteva essere di quell'individuo misterioso. Light non
si voltò indietro all'ennesimo richiamo: « Andiamo a casa, subito!
Qui non si scherza, potresti morire! ».
« No! Voglio vedere MajinBu! ... » ripeté maggiormente severo
e leggermente inacidito il bambino voltandosi verso quello che oramai non chiamava
più "padre" « ... Voglio andarci, ho preparato tutto
il materiale proprio per questo e non voglio tirarmi indietro adesso solo perché
me lo dici tu! ». Senza attendere oltre il bambino fece rombare i motori
e infiammare i propulsori. Il piccolo mezzo sfrecciò nel cielo sparendo
alla vista dopo pochi istanti lasciando Yamcha allibito. L'uomo rientrò
nel mezzo investito dal silenzio e dagli sguardi dei presenti. Bulma fece avanzare
nuovamente l'elicottero giallo in direzione della Capsule Corporation.
« Che ragazzino impertinente! Io gli avrei tirato le orecchie!
»
esclamò all'improvviso Chichi in preda ad un fastidio materno improvviso
e mentre i due genitori del monello sorridevano per l'esclamazione la donna
proseguì nei suoi commenti seminando una punta di ilarità. Yamcha
sorrise e si stravaccò sul seggiolino, osservò Bulma e precisamente
i suoi occhi azzurri perdendosi in essi soltanto per un istante ... «
E' proprio testardo, come te » disse poi spiazzando la donna che però
si riprese quando trovò la risposta per controbattere « Già,
ma è anche stupido, proprio come te! ». L'uomo ridacchiò
cogliendo il vero di quell'affermazione senza pesare il suo significato. L'ilarità
dei due però venne stroncata dalle parole di Genio che, serio come poche
volte, vennero proferite con aria mesta: « Ho un brutto presentimento
per quel ragazzino ... ».
Light però era già lontano ...
******
Ci mancava ormai poco per raggiungere Babidi e MajinBu. Le loro
auree erano ben udibili e grazie al pesante silenzio che regnava tra i presenti
ciò era ancora più facile da percepire. In fondo alla fila di
guerrieri osservavo con calma apparente i miei amici che volavano dinanzi a
me con velocità costante: il signor Goku, Piccolo e Vegeta in prima linea
guidavano la scia di guerrieri; Gohan affiancato perennemente dal piccolo Goten,
seguivano il genitore scambiando soltanto di tanto in tanto qualche parola spiccia
tra di loro; davanti a me un Kaioshin pensieroso pregava già mentalmente
che la nostra (per lui sicura) disfatta giungesse meno cruenta di quanto potesse
accadere mentre Crillin, anch'egli apparentemente tranquillo come il sottoscritto,
lo osservava ogni tanto soltanto per vedere se la sua aria accigliata
mutava
di un minimo.
« Gohan, ma è tanto forte questo MajinBu? » chiese Goten
al fratello lievemente impaurito. Il sayan negò con la testa prima di
guardarlo negli occhi « Non lo sò proprio ... La sua aura è
grandissima quindi è sicuro che non sarà facile sbrogliare questo
nodo ... » disse proseguendo a volare mentre il piccolino, pensieroso
come gli altri, proseguiva a viaggiare rimanendo però silenzioso.
« ECCOLI! » esclamò all'improvviso Piccolo scorgendo a distanza
la grande figura del terribile nemico. Deglutii un grosso quantitativo di saliva
e mi affiancai a Gohan quando l'intero gruppo, dopo aver poggiato i piedi a
terra, si fermò a pochi metri dal mago che se la rideva sguaiatamente.
Babidi si avvicinò al namecciano e lo osservò alzando gli occhi
in sua direzione proseguendo poi a visionare noi altri ... « Molto bene
... » proferì con aria sorniona mentre passeggiava avanti e indietro
dinanzi a noi, come se fossimo il suo pubblico « ... Vedo che ci siete
tutti, persino voi due! ». Babidi osservò in malo modo Piccolo
e mio padre e se dal primo ricevette uno sguardo severo, dal secondo si beccò
un sorrisetto irriverente ... cosa che sembrò turbare il maghetto poiché
arretrò affiancando la sua creatura.
« Prima di eliminarvi vi presento MajinBu, il mio pupillo! Avanti, saluta
MajinBu » disse Babidi in direzione dell'enorme pallone rosa che stava
al suo fianco. Il nemico iniziò a ridere pacioccone facendo in modo che
la sua grossa pancia sobbalzasse per le risa e poi, dopo aver alzato le mani
guantate in nostra direzione, aprì e chiuse ritmicamente le dita ripetendo
il procedimento in modo continuo ... « Ciao, ciao. Ciao, ciao. Ciao, ciao
... » ripeteva in contemporanea con tono tranquillo, come se non
avesse
problemi. Il saluto durò anche troppo: un intero minuto di quel "ciao
ciao" mandò i nervi del mago alle stelle che si trovò costretto
a riprenderlo: « SMETTILA MAJINBU! HAI SALUTATO ABBASTANZA!! ».
Il mostro abbassò le braccia e continuò a sorridere « Va
bene » disse poi facendo rabbonire Babidi.
« Questi MajinBu, sono coloro che mi hanno dato fastidio, quelli che mi
hanno impedito di farti tornare alla luce prima di poco fa ... Per questo ti
ordino di farli fuori tutti! ».
MajinBu osservò il mago mantenendo gli occhi chiusi « Quindi ti
hanno fatto del male? » chiese soltanto mettendo però paura al
suo padrone. Babidi si agitò un poco (perché ogni volta che MajinBu
proferiva con lui accadeva sempre così) ma rispose sorridente «
Certo, mi hanno fatto davvero male! Non ricordi? ». L'essere tornò
a sorridere e iniziò a battere le mani tra loro « O sì,
adesso ricordo. Vi farò fuori allora ».
Son Goku avanzò di un passo in direzione del mago e restò serio
« Come avete fatto a sopravvivere? Spiegatecelo » chiese perché
la curiosità di noi tutti era alta. Babidi si portò le mani dietro
alla schiena e sorrise mostrando i dentacci gialli « D'accordo, vi spiegherò,
tanto morirete tra poco ... » iniziò tornando a passeggiare in
tondo come uno scemo « ... Quando Darbula ha ucciso il vostro amico altra
energia è entrata nella sfera di MajinBu ma questa non era ancora sufficiente.
Anche se ero stato tagliato brutalmente in due parti, ho tolto il mio sigillo
su Darbula e quindi, avendolo fatto tornare nuovamente un mio nemico, l'ho potuto
far esplodere in mille pezzettini e pertanto la sua energia, anch'essa entrata
nella sfera, ha fatto in modo di riportare in vita la mia creatura ».
Babidi si fermò a fianco di MajinBu e continuò a raccontare mentre
noi altri eravamo esterrefatti « Mentre la nave saltava per aria lui è
nato e io sono sopravvissuto grazie alla mia barriera. Non potevo resistere
a lungo però quindi, appena MajinBu è uscito dalla sfera mi ha
portato sulla Terra in un lampo e mi ha curato facendomi tornare come nuovo.
Eccovi raccontata la storia! » il mago iniziò a ridere sguaiatamente
creando un gran baccano mentre Piccolo e noi tutti ci rodevamo il fegato ...
la nostra sfortuna era stata massima!
MajinBu iniziò a saltellare sul posto con le mani ai fianchi quando il
mago gli diede nuovamente ordine di ucciderci tutti e il piccolo Goten, che
era aggrappato al fratello come un cucciolo di koala, si presentò nuovamente
come un bambino sincero: « Ma è così buffo, sembra simpatico
... E' davvero così cattivo? » disse Goten continuando ad osservare
MajinBu che, appena udì le sue paroline, smise di saltellare.
« Mi trovi simpatico? » chiese gagliardo gonfiandosi un poco. Il
bimbo annuì senza problemi e quindi MajinBu riprese a sorridere e si
gonfiò maggiormente poiché l'affermazione gli era piaciuta «
Che bello, gli sono simpatico! » disse poi senza degnare di uno sguardo
il maghetto che cercava di richiamarlo.
« MAJINBUUUUU!!! » Babidi si spompò letteralmente nel chiamarlo
ma il richiamato non si scompose minimamente quando si voltò a guardarlo,
« Sì? » si limitò a dire.
« TI HO ORDINATO CHE DEVI FARLI FUORI! QUANTE VOLTE TE LO DEVO
RIPETERE?!
» il mago era livido di rabbia, aveva la sensazione che parlare con il
suo pupillo significasse ogni volta parlare con un muro di mattoni.
MajinBu
indicò con una mano il piccolo bambino continuando però ad osservare
il padrone che lo trattava con poco riguardo « Lui mi ha detto che sono
simpatico, quindi lo posso scartare, vero? ». Per un attimo ci sentimmo
più leggeri ma poi ...
« Sei sono uno sciocco tontolone! Ti ha anche detto che sei buffo!! »
lo riprese Babidi nel tentativo di convincerlo a eseguire poi la sua missione
interamente. Il mostro rosa riosservò i monello smettendo di sorridere
« E' una cosa buona? ».
« AFFATTO! ... » esclamò il mago sentendo di essere sulla
giusta strada mentre stringeva in contemporanea i piccoli pugnetti ossuti «
... TI HA PRATICAMENTE DETTO CHE SEI UNO SCIOCCO, CHE SEI RIDICOLO!
».
Voltai rapidamente gli occhi verso Goten e lo vidi sbiancare ... non voleva
di certo dire una cosa del genere ma questo MajinBu non lo aveva compreso e
infatti, irritato per la cosa, strinse i grossi pugni, aprì gli occhietti
mantenendoli assottigliati e ci guardò storto con essi mente dagli sfiatatoi
che aveva sulla nuca uscivano grandi svaporate.
« Io non sono ridicolo ... » il mostro batté le mani creando
un forte ciocco « ... Ho cambiato idea, tu sarai il primo! ».
L'essere scattò in avanti.
Lo scontro ebbe inizio nel peggiore dei modi.
Salve a tutti! Purtroppo la scorsa settimana non ho pubblicato
per mancanza di materiale sufficiente … ^-^” anche adesso non è
molto ma credendo che rimandare ancora sarebbe stato sciocco, ecco qui il nuovo
capitolo. Inoltre ammetto che la brevità di questo è dovuta dal
fatto che ho passato due settimane a dir poco infernali: il lavoro non ha fatto
altro che stressarmi e quindi, una volta a casa, la voglia di scrivere o comunque
mettersi al computer non c’era per niente! Inoltre, altro fattore di disturbo,
è che ultimamente mi sono appassionata molto a ONE PIECE (ringrazio Bea
XD) e quindi, in quei momenti in cui desideravo relax, leggevo il manga ridendo
come una matta.
Ora basta, passiamo alle risposte alle recensioni!
Vegeta4Ever: Carissima, i segni dello scorso capitolo non erano scomparsi per
magia, sono stata io che leggendo la tua recensione li ho visti e tolti …
purtroppo il mio pc fa le bizze ma per comprendere il contenuto bastava soltanto
saltare letteralmente il mucchietto incasinato. Alcune risposte che cerchi sono
qui quindi non dovrai fare altro che leggere ma per il resto … basta doppie
recensioni, per carità! X( al massimo mandami un’email, ok? Baci!
Kikkaloveyu: Ciao, sono pienamente intenzionata di portare a termine questa
storia che mi stò trascinando da praticamente due anni … dopo tutto
questo tempo non c’è la voglia di farla morire! Per Bulma e Vegeta
dovrai attendere fino all’ultimo, non anticipo niente. Spero che anche
questo capitolo ti piaccia! Baci!
Ka93:Le litigate tra Vegeta e Bulma non potevano non mancare, taglienti e dirette
come solo loro sono in grado di fare! Per Trunks è una buona cosa perché
ciò gli indica che tra i due almeno un legame c’è anche
se per il momento è puramente capriccioso. Babidi è una zecca
fastidiosa, non farci caso, tanto prima o poi schiatta pure lui … XD Spero
che il capitolo ti piaccia! Baci
Kamy: In effetti come storia è parecchio lunga ma sono contenta che
ti sia piaciuta fino ad ora, la cosa mi riempie di orgoglio! Anche perché
ci sono ancora da raccontare alcune cosette … Cerca di resistere però,
non manca tanto. Non mettere in testa a Trunks strane idee anche se …
chissà, vediamo come andrà a finire ^^ Sei ancora con me? Allora
beccati questo nuovo capitolo e dimmi se ti piace! Baci!
Pepesale: Scuse accettate cara, non ti preoccupare se ritardi, non me la prendo
mica! Il personaggio di Light è molto più complesso rispetto a
quando era nato in principio … ammetto che un po’ mi ci stò
affezionando. Per quanto riguarda gli altri cerco sempre di rimanere all’interno
dei caratteri dei personaggi. Dimmi se anche questo capitolo ti piace! Baci!!
Finito, io vi lascio al capitolo e vi aspetto la settimana
prossima con un nuovo capitolo se tutto va bene, nella speranza che nel frattempo
lo schermo del portatile non si accenda più come misteriosamente è
successo oggi a mezzogiorno a mia sorella quando le ho chieso di aggiornare
al posto mio ... Vabbé, già perdonata. Ciao ragazzi/e! A presto!
Baci scImMIA
CAPITOLO 86
- UN AMICO FUORI GIOCO -
MajinBu scattò verso il bambino a velocità supersonica. Il suo
sguardo era terribile, carico di furia omicida e mentre avanzava imperterrito
il suo obiettivo non si scostava di un millimetro ... Goten era paralizzato
e rimaneva aggrappato al fratello con una forza impressionante. Le sue piccole
mani stringevano la stoffa senza la minima intenzione di mollare la presa e
nonostante Gohan lo spronasse ad allontanarsi, il ragazzino non si scollava.
Quando MajinBu fu fin troppo vicino le azioni si velocizzarono: il mostro portò
indietro il braccio destro caricandolo e lo sferrò in direzione del sayan
che però, vedendo l'arto avvicinarsi troppo, lanciò lontano il
fratellino buttandolo letteralmente a terra. Goten si rovinò mezza faccia
al suolo e la sua guancia sinistra si riempì di graffi color terriccio,
nulla però in confronto a ciò che ricevette Gohan al posto suo:
MajinBu lo colpì al torace pesantemente. Alcune costole si ruppero e
il suono dell'accaduto fu perfettamente udibile e mentre ero senza parole per
l'accaduto, lo vidi contorcersi ancora sotto i colpi micidiali dei suoi attacchi:
MajinBu rimase soddisfatto del suo operato anche se non aveva colpito chi ambiva,
spalancò le braccia più che poté e le richiuse a gran velocità
frapponendo tra di esse la testa del mio amico Gohan. Quella bestia scoppiò
a ridere di gusto quando il mio amico crollò a terra con il sangue crogiolante
da ogni foro.
« GOHAN! » urlò Goku apprensivo al figlio stramazzato a terra
che boccheggiava come un pesce fuor d'acqua mentre il secondogenito, a breve
distanza e rannicchiato su sé stesso, arretrava a gattoni inversi. MajinBu
esultò gioioso portando i pugni chiusi sopra la testa e iniziando a saltellare
festoso mentre il suo padrone, nascosto dietro a una consistente roccia, tifava
per lui senza risparmiare la sua voce insopportabile. Il mostro si rannicchiò
su se stesso all'improvviso, rimasi ad osservarlo così come tutti gli
altri ... nessuno riusciva a immaginare quale sarebbe stata la sua mossa successiva,
era imprevedibile, il suo carattere ce lo impediva. La creatura di Babidi compì
un grandissimo balzo verso il cielo blu e in esso scomparve lasciando dietro
di se soltanto un luccichio. Osservammo il punto dov'era scomparso confusi.
Gohan si sollevò con i gomiti ma non riuscì ad alzarsi ulteriormente,
il torace gli doleva fortemente ... e pensare che era bastato un singolo colpo
per ridurlo in quello stato … comunque il mio amico non si scoraggiò
ed anzi, sembrava che più il dolore si facesse sentire, più la
sua voglia di tornare in piedi crescesse. Il suo sangue sayan reclamava quello
sforzo per non far crollare l’orgoglio. Crillin, poco distante da me,
si avvicinò maggiormente alla scena tremante come una foglia anche se
non aveva alcuna voglia di darlo a vedere, con aria preoccupata disse: «
Stai giù Gohan, non ti sforzare … » osservò per un
istante il suo più vecchio amico che gli era accanto e vedendolo determinato
raccolse anch’egli quell’orgoglio da piccolo guerriero qual’era
« … Adesso ci pensiamo noi a quello! » esclamò alla
fine sorridente e con un pugno chiuso davanti a sé. Gohan cercò
di sorridere mentre il sangue denso continuava a colargli dal naso e quindi,
sentendosi un po’ più tranquillo (ma nemmeno troppo), rimase nella
posizione in cui era senza sforzarsi ulteriormente.
A distanza di alcuni metri qualcuno era tutt’altro che tranquillo: Babidi
infatti, che aveva visto sparire nel cielo la sua creatura, era uscito allo
scoperto e osservava allibito il cielo sovrastante. « MajinBu …
DOVE SEI?! » urlava per richiamarlo, ma del suo pupillo nemmeno l’ombra.
Benché potesse essere un momento a noi propizio per attaccare il mago
e eliminarlo dalla faccia della Terra, rimanevamo all’erta perché
secondo noi era improbabile che il mostro non tornasse alla ribalta. Piccolo
poi, che era il più severo di tutti, rimaneva impassibile e con le orecchie
tese fermamente convinto di ciò che pensava e per questo informava costantemente
i più tranquilli, Crillin in primis, a stare attenti. Kaioshin era l’agitazione
fatta persona: trottolava da una parte all’altra seminando le sue paure
e decantando la nostra fine … incominciai a immaginare che quel Dio non
era venuto per aiutarci, ma per seminare solamente zizzania nei suoi confronti.
Eppure Goku, nonostante i comportamenti differenti all’interno del piccolo
gruppo, rimaneva serio con un presentimento quasi certo nel cuore ed io, che
lo ammiro tutt’oggi profondamente, lo presi come esempio e mi comportai
esattamente come lui.
« Sto sentendo qualcosa … » mormorò un po’ incerto
Piccolo continuando ad osservare il cielo puntando alla solita nuvoletta abbandonata.
« Cos’hai sentito? » chiese Goku all’amico attirando
l’attenzione di tutti coloro che non avevano udito le parole del namecciano
che proseguì con le spiegazioni: « … Sembra un sibilo, quasi
un fischio … ».
Mio padre, maggiormente tenebroso per colpa del tatuaggio sulla fronte, aggrottò
le sopracciglia perplesso e al contempo sorpreso « Un fischio eh? …
» alzò nuovamente gli occhi al cielo mantenendoli sottili, poi
però, quando comprese cosa stesse succedendo, li spalancò rapidamente
inserendo in essi un velo di stupore.
« STA’ ARRIVANDO!!! » esclamò a pieni polmoni quando
anche lui iniziò ad udire quel suono. I più distratti però
si accorsero della situazione quand’era già tardi per agire: MajinBu
comparve da sopra le nuvole con i pugni serrati e portati davanti al viso, la
sua figura tutt’altro che longilinea sembrava una freccia nella sua verticalità
e la sua discesa, rapida e sistematica, faceva rabbrividire. La terra si deformò
sotto la sua potenza e non solo: Gohan, suo nuovo obiettivo, si era piegato
in due dal dolore e urlava straziato mentre gli arti del grassone erano ancora
accollati alla bocca del suo stomaco. Un fiotto di sangue fuoriuscì ancora
dalla bocca come un’onda e mentre il mio amico piangeva il mostro se la
rideva …
Ognuno di noi era come paralizzato. Nemmeno io riuscivo a muovere un passo …
Lo sbigottimento generale fu talmente alto che soltanto Goten, forse perché
molto più attaccato al fratello di quanto lui stesso pensasse, ebbe la
forza di correre verso il mostro. Voltai lo sguardo verso di lui e mi accorsi
per tempo della sciocchezza che stava per compiere: lo vidi trasformarsi in
super sayan e congiungere i polsi tra loro mentre sui palmi delle mani iniziava
a formarsi un’onda energetica. Mi voltai completamente mentre tutto il
resto sembrava essersi fermato, afferrai repentinamente i suoi polsi e lo strattonai
in modo che non potesse più far accrescere la sua sfera azzurra. Tirai
le braccia di Goten verso l’alto e continuai a scuoterlo mentre, preoccupato
per lui, lo ammonivo severo: « Goten, cosa credi di fare?! Vattene immediatamente,
torna a casa! » gli dissi con voce quasi cattiva, per spaventarlo volutamente.
Il piccolo iniziò a dimenarsi e sgambettava frenetico, mi calciava gli
stinchi senza problemi e lo faceva con forza sempre maggiore. Sperava che io
lo lasciassi andare, ma si sbagliava di grosso, non glielo avrei mai permesso.
Lo tirai in alto facendo in modo che fosse completamente a penzoloni e lo guardai
fisso negli occhi cercando di imitare alla perfezione lo sguardo di mio padre.
Goten, se prima strillava come un agnello ferito, ammutolì all’istante.
Poco lontano il sayan preso di mira se la passava sempre peggio: MajinBu, dopo
il primo attacco, balzò nuovamente verso l’alto e precipitò
nuovamente su Gohan con tutto il suo peso andandosi a sedere sul suo bacino.
A velocità sempre più crescente iniziò a colpirlo con dei
pugni al viso senza dare alcuna tregua mentre nel frattempo se la rideva alla
grande … Prima un guancia, poi l’altra, prima una, poi l’altra
ancora, sinistra, destra, sinistra, destra … E il sangue sprizzava tutt’attorno
macchiando la terra …
« M-ma Gohan … il … il mio fra-fratellone … »
Goten balbettava per colpa dei tremori che gli percorrevano tutte le ossa, si
mordeva il labbro sinistro per bloccare le lacrime che sarebbero cadute dopo
istanti, i capelli si spensero della loro luce quando il mio sguardo lo ferì.
Continuai a guardarlo severo, con la testa leggermente piegata verso il basso
in modo che i miei capelli, anche se dal colore tutt’altro che spaventevole,
creassero attorno ai miei occhi quell’ombra che marcava la loro sottigliezza.
« Goten, torna a casa. Non puoi aiutare Gohan, non fare sciocchezze! »
gli ridissi nuovamente prima di lasciargli i polsi e farlo discendere a terra.
Il bambino posò entrambi i piedi ma sembrò tentennare sul da farsi
… osservò ancora una volta il fratello che le stava prendendo e
poi distolse nuovamente lo sguardo, non riusciva a reggere quello spettacolo.
Osservai anch’io Gohan e vedendolo capii che non potevo perdere troppo
tempo, tornai al mio piccolo amico e mi abbassai un momento alla sua altezza,
gli posai le mani sulle sue piccole spalle e smorzai la mia aria da duro per
essere maggiormente convincente « Vola via di qua Goten, è meglio
così, credimi. Vai alla Capsule Corporation dove sono gli altri sono
diretti, dì loro che la situazione si è aggravata e cercate un
posto più sicuro. Penso che le città non siano il posto più
adatto per nascondersi ». Il bimbo si passò il braccio sugli occhi
e si pulì il viso dalle lacrime « E dove andiamo? ».
« Non saprei … Potreste andare sui monti Paoz oppure, ancora meglio,
al palazzo di Dio. Ora però spicciati, vattene più veloce che
puoi! » mi rialzai in piedi e dopo nemmeno un secondo vidi il piccolo
correre lontano da me, alzarsi nel cielo e sfrecciare in quel blu investendo
pure le nuvole. Finalmente, almeno lui si sarebbe risparmiato la rovina ...
Gohan non riusciva nemmeno ad urlare, MajinBu non gliene dava
la minima possibilità. Colpo dopo colpo il cranio sbatteva sempre più
forte a terra anche se il dolore subito dalle bottarelle non era da paragonare
agli attacchi che riceveva prima … i pugni di quel mostro erano micidiali.
Mentre mi avvicinavo nuovamente alla scena sicuro che a Goten non gli era balenata
nemmeno nella testa l’idea di tornare indietro, mi affiancai a Crillin
e assistei a ciò che accadde successivamente: il signor Goku si trasformò
nel leggendario super sayan e caricò l’energia fino a sfiorare
vette altissime, mentre la sua luce abbagliante illuminava tutti noi egli avvicinò
le mani al fianco sinistro e iniziò a pronunciare il nome del suo colpo
più famoso … « KAME …» le sopracciglia bionde
aggrottate su quegli occhi verdi, il suo sguardo divenne ancora più minaccioso
quando vide che MajinBu, nonostante avesse perfettamente notato che intorno
a lui stava accadendo qualcosa, faceva finta di nulla e continuava a malmenare
il sayan … « … HAME … » … la polvere iniziò
ad alzarsi attorno a Goku e i miei occhi, anche se colpiti continuamente dai
capelli ribelli che non se ne stavano fermi un secondo per colpa del nuovo vento,
non la smisero di osservare il tutto, quella rabbia era quasi palpabile …
iniziai a domandarmi se anche papà, che era oltre il signor Goku, avrebbe
fatto lo stesso se c’ero io sotto a quel mostro …
« … HAAAA!!!! » l’onda azzurra, dalle dimensioni gigantesche,
scappò dai palmi del super sayan e corse verso MajinBu e questo, degnando
finalmente il suo nuovo nemico, quando notò la sfera riuscì a
dire soltanto: « Hooo … » prima di essere completamente investito
da questa. La luce dell’esplosione obbligò me e altri a pararci
gli occhi con le braccia per non venire abbagliati. Quando aprimmo gli occhi
però non vedemmo più MajinBu ... Si era dissolto con il colpo
oppure era indenne? Sparsi attorno c'erano soltanto parti mollicce del suo corpo
ma nonostante questo tutti noi pensammo che ci fosse qualcosa di strano in tutta
quella calma ...
« Crillin, porta Gohan in un posto sicuro » proferì serissimo
Goku in direzione del suo amico che era ancora esterrefatto per l'azione appena
avvenuta. « Ma Goku ... » iniziò a parlare il piccoletto
al sayan cercando di convincerlo di ciò che pensava « ... Se quel
mostro è ancora vivo, se quell'essere è così forte come
dice Kaioshin ... Se è davvero così terribile quale potrebbe essere
un posto sicuro? Saremmo ovunque nei guai! » il piccolo uomo strinse i
pugni sapendo che comunque non sarebbe stato d'aiuto per la battaglia e questo
gli faceva parecchio male ... Crillin è sempre stato e rimarrà
per me un grande guerriero. Il Son non lo guardò e rimase a rimirare
l’orizzonte, luogo dove i resti di MajinBu rimanevano inermi.
« Non lo so Crillin, non lo so proprio … » sospirò
il sayan dalla chioma dorata mentre tutti noi altri rimanevamo ad osservare
il povero Gohan che boccheggiava ansimante « … A questo punto penso
che qualsiasi posto vada bene ». Mi avvicinai a Crillin e attirai la sua
attenzione afferrandogli una spalla con una mano « Io ho mandato Goten
a chiamare gli altri e a portare anche loro in un posto più sicuro, gli
ho suggerito il palazzo di Dio ». Goku annuì ma fu Piccolo a parlare
al posto suo: « Hai fatto bene, è meglio portare anche Gohan lì.
E poi al palazzo c’è Dende che lo può curare a dovere e
successivamente Popo si prenderà cura di lui per farlo stare meglio ».
L’ometto non se lo fece nemmeno ripetere, corse verso Gohan e lo prese
in spalla ed anche se quest’ultimo gemeva perché gli doleva ogni
parte del colpo, Crillin salutò rapidamente e alla velocità della
luce si allontanò.
Mi osservai nuovamente attorno e mi soffermai sui resti mollicci del mostro
che stavano prendendo la luce del sole. Vicino ad essi, quell’essere di
nome Babidi, passeggiava tra essi tutt’altro che allegramente, tremacchiava
infatti quella pulce pelosetta al sol vedere quegli ammassi di ciccia spiaccicati
in ogni dove. Avanzava balbettando come un povero vecchio a cui avevano strappato
via ogni speranza (cosa che alla fine era per davvero anche se sono incerto
sull’età di quell’individuo) « MajinBu … »
mugolava afflitto con una lagnanza che sembrava senza fine. Piccolo inclinò
la testa da un lato e fece scrocchiare l’osso del collo dopodiché
assortì lo stesso effetto quando alzò ed abbassò le spalle
facendole roteare sul loro perno.
« Babidi sembra un po’ spaesato … » proferì il
namecciano un po’ malefico e con un sorriso arcigno dipinto sul volto,
egli evidentemente pensava che fosse meglio sistemare il mago prima che il mostro
fosse di ritorno in un modo o nell’altro.
« MajinBu … MajinBu … » Babidi raccolse da terra uno
dei mucchi mollicci utilizzando soltanto l’indice e il pollice della mando
destra dal gran che era schifato da quello spettacolo, sollevò il poco
che gli rimase tra le dita ossute e dopo aver guardato con mal-occhio l’enorme
pezzo che era ricaduto a terra, portò all’altezza degli occhi il
restante gruzzoletto che raggiungeva le dimensioni di una gomma da masticare
già usata. Il mago poggiò il piccolo “tesoro” nei
palmi delle sue mani scheletriche, iniziò a tremacchiare con la lacrimuccia
a fianco dell’occhio che era in procinto di cadere. Nonostante la scena
patetica nessuno di noi si mise a ridere, Piccolo nel frattanto attendeva che
l’esseruncolo facesse almeno mentalmente le sue ultime preghiere.
« La creatura di mio padre … MajinBu … » mormorò
ancora una volta alla carcassa nelle sue mani « … Perché
mi hai abbandonato così, non è giusto. Torna MajinBu … ».
Il silenzio rimase della stessa pesantezza anche durante i secondi che susseguirono,
soltanto la voglia di mettere fine a quella storia iniziò a crescere.
« Basta, mi sono stancato! Non vedo che senso abbia attendere oltre »
disse Vegeta seccato notando l’immobilità della situazione. Voltò
lo sguardo verso Piccolo e qust’ultimo annuì prima di incamminarsi
verso il suo obiettivo … Babidi aveva avuto anche troppo tempo per rivedere
tutta la sua vita passargli davanti.
« Hei, tu! Che hai intenzione di fare! Non ti azzardare!! » strillò
come una donnetta il mago quando il namecciano gli fu maggiormente vicino. Babidi
arretrò portandosi appresso il “suo MajinBu” e non si fermò
finché non si ritrovò a sue spese bloccato da grandi rocce …
Sbuffai pensando che quella situazione era a dir poco assurda: un secondo prima
eravamo in ipertensione perché quel mostro sembrava volerci sterminare
e poi, un secondo dopo, ci ritrovavamo ad essere spettatori del piccolo viaggio
di un inetto che, potendo scegliere una qualsiasi direzione per fuggire, optò
per l’unica che lo avrebbe fatto intanare ... incominciai a pensare che
forse Yamcha non era il più sdondo della Terra, il che è tutto
un dire. Babidi osservò le grandi rocce davanti a se con occhi stralunati
e poi diede loro la schiena osservando con il medesimo sguardo gli occhi cattivi
di Piccolo. Sorrise però notando un particolare che era vicino ad essi
…
« Hi-hi-hi … » ridacchiò assottigliando gli occhiacci
mettendo sulla mano sinistra il mucchietto molliccio « … Siete ancora
sotto il mio controllo belli miei! Posso fare di voi ciò che voglio!!
… » spalancò il palmo destro in direzione del namecciano
e urlò a squarcia gola « … TATTARATAAA!! ». L’incantesimo
ipnotico iniziò ad avere luogo e Piccolo iniziò a subire pesanti
martellamenti continui alla tempia, in quel momento si dimenava come un forsennato
e noi potemmo vedere esclusivamente quel lato della trattamento poiché
il resto lo potevamo esclusivamente immaginare. Kaioshin si mise le mani nei
capelli pensando che da un momento all’altro Piccolo avrebbe potuto trovare
anch’egli un posto nell’aldilà poiché la sua fine
poteva essere la stessa, o quasi, di quella subita da Darbula o da Yamu ancora
prima, entrambi seguaci del mago. Il namecciano si dimenava freneticamente ma
più i secondi passavano più la sua agitazione sembrava calmarsi
invece di esplodere in mille pezzi come immaginavamo fino a raggiungere una
totale placidità nei suoi atteggiamenti, come se non fosse accaduto nulla.
Piccolo proseguì a respirare un po’ affannosamente ma mentre le
piccole gocce di sudore nate per colpa dell’attacco psichico si asciugavano,
sorrideva nuovamente con aria divertita.
Babidi sussultò e pensando di avere spazio indietreggiò andando
però a dare una capocciata contro la roccia retrostante. « Ma …
Ma come … » farfugliò il mago spaesato.
« Non ti è piaciuto, vero? … » proferì duro
Piccolo con la sua voce rauca « … Mi spiace ma non sopporto che
qualcuno mi dia degli ordini. Desolato, ma sono fatto così ». L’alieno
dal color del prato (non mi piace utilizzare “muso verde” come sinonimo
… e poi io non sono mio padre) alzò la mano destra in sua direzione
e distanziò per bene le dita di essa. Il mago, immaginando perfettamente
cosa stesse per accadere, si rannicchiò su sé stesso e strinse
tra le mani il cumulo di carne rosato. Tremante riosservò quel mucchietto
sentendo già l’anima per metà fuori dal corpo.
« MAJINBU!! AIUUUTO! SALVAMIII!!!! » urlò Babidi a squarciagola
e a sorpresa di tutti, mentre l'ex Dio della Terra aumentava il diametro della
sua sfera, il piccolo ammasso molliccio iniziò a divincolarsi cambiando
di forma: inizialmente si espanse sul palmo sottile e poi sembrò alzarsi
verso l'alto così come un ammasso di cera avrebbe fatto lo stesso in
una LavaJet.
« Guardate!! » gridò Kaioshin additando la mano del mago
sulla quale stava avvenendo lo strano fenomeno. Osservammo il modificarsi della
struttura assorti, quasi ipnotizzati un quella strana danza che non serviva
ad altro che mescolare il composto. La palletta si allungava da una parte all'altra
senza controllo ma ad un certo punto, sempre senza preavviso, si fermò.
Tutti rimanemmo in silenzio ed anche Piccolo, stranito da quello spettacolo,
aveva come messo in stand-by il suo lavoro.
« MajinBu, mi senti? » bisbigliò il mago alla palletta speranzoso
che accadesse altro. La massa rosa si mosse ancora e dopo aver emesso un piccolo
"POF" rimase nascosta sotto una piccola nuvoletta grigia di fumo dall'odore
dolciastro.
« E adesso che altro succede? ... » domandò scocciato mio
padre al vento senza indirizzare il suo dilemma a chicchessia, sicuro che nessuno
gli avrebbe potuto dare una buona risposta. Dal canto mio lo osservai soltanto
e sperai che la risposta che gli avrei dato, e cioè che tutto sarebbe
andato comunque bene, potesse divenire anche in minuscola parte realtà.
La nube si diradò e la nostra sorpresa fu tremendamente alta: nella mano
del mago un MajinBu di piccolissime dimensioni dotato della sua uniforme al
completo, se ne stava in piedi sorridente nella sua piccolezza. « Mi ha
chiamato? » chiese lui tranquillo utilizzando una vocetta sottile alzando
allo stesso tempo i pugni chiusi verso l'alto come segno palese di forza per
indicare che era pronto a qualsiasi cosa. Babidi non riuscì a nascondere
la sua irritazione in mezzo alla contentezza di aver nuovamente il suo pupillo
anche se di dimensioni ridicole: « MAJINBU!! ... » lo sgridò
lui « ... E' da un sacco di tempo che ti chiamo, perché diavolo
non sei arrivato prima?! » proseguì poi scuro in volto cercando
di evitare di chiudere la mano su cui stava la creatura per la rabbia.
MajinBu puntò le manine ai fianchi e allargò il sorriso «
Non l'avevo sentita ».
Babidi rimase dapprima allibito ma poi sembrò scoppiare ancora: «
MA COME!! SE SONO ORE CHE TI CHIAMO!!! ... » il mago cercò rapidamente
di recuperare la calma e si passò anche una mano in mezzo ai peletti
che aveva sulla testa « ... Comunque mi devi ancora togliere dai piedi
quei tizi!! » ci indicò con la mano libera e pertanto il mostro
ci individuò senza fatica. « E' vero, me l'ero dimenticato ...
» il panzone in miniatura saltò giù dal suo padrone e poggiò
i piedini a terra « ... ma adesso sistemo tutto!! YUUUUU!!! » urlò
poi aprendo le braccia verso l'alto divaricando al contempo le gambe. Mentre
osservavamo l'esserino il terreno tremacchiò un poco. Mi guardai attorno
ma non vidi nulla di sospetto o almeno, notai che gli altri pezzi di carne erano
scomparsi ma stolto com'ero non ci diedi peso ... ne avrei pagato le conseguenze.
« FATE ATTENZIONE, E' IMPREVEDIBILE!!! » disse Goku facendosi ben
udire ad aumentando ancora l'aura da Super Sayan mentre il mostriciattolo continuava
il suo urletto che era formato da quell'unica vocale. Mi misi in posa da combattimento
come gli altri e per maggiore sicurezza mi ravvicinai maggiormente al gruppo
sentendo una protezione in più.
MajinBu smise di gridare e iniziò a correre velocissimo verso di noi
con una rapidità tale che i suoi piedini erano divenuti invisibili all'occhio
nudo. Piccolo, che era davanti al gruppo, lanciò la sfera in direzione
del mostro ma questi, dopo aver compiuto un piccolo salto, calciò lontano
la bolla d'energia in tutt'altra direzione e oltrepassò il namecciano
con la sua corsa schizza. Piccolo si voltò indietro sorpreso del fatto
che non fosse stato colpito e osservò con occhi sbarrati la scena che
si susseguì e che pure noi scrutammo carichi d'ansia cogliendo tutti
i suoi aspetti negativi: MajinBu proseguì a correre finché non
raggiunse il centro di quell'approssimativo cerchio, saltò in alto raggiungendo
l'altezza dei nostri occhi e poi, dopo averci osservato rapidissimo, batté
forte le mani tornando a urlare il suo verso « YUUUUU!!! ». Il nemico
rimase a mezz'aria ma mentre in noi stava nascendo l'intenzione di partire al
contrattacco la terra tremò ancora una volta. Pallido per l'errore commesso
in precedenza guardai al suolo ed osservai ciò che accadette: le piccole
palle di ciccia che il mostro aveva lasciato apparentemente di sua spontanea
volontà in giro, sbucarono dal terreno con una velocità impressionante
perforando anche i sassi più duri. Queste palline, che erano tantissime,
viaggiavano in direzione del corpo principale ma se potevano creavano danni
al loro passaggio. Una di queste mi passò talmente vicina da sfiorarmi
il viso mentre un'altra, nello stesso istante, perforava il terreno sottostante
il mio piede sinistro ... proseguì il suo tragitto e tirò dritto
finché non raggiunse il cielo aperto disfacendosi di tutti gli ostacoli
che trovava. Un dolore lancinante percorse interamente tutta la mia gamba e
la mia voce riecheggiò alta quando uno zampillo del mio sangue, trasportato
dal corpo estraneo che mi aveva colpito, mi giunse fino agli occhi. Provai un
dolore terribile e questo non si placò nemmeno quando mi inginocchiai
a terra e afferrai il piede tumefatto con entrambe le mani. Tremante toccavo
lievemente quel largo foro e rabbrividii sentendo che le ossa si interrompevano
improvvisamente ... che male terribile e atroce provavo in quel momento, nel
frattanto faticavo pure a trattenere le lacrime.
La terra terminò di tremare e ciò ci indicò che ogni singolo
frammento del mostro era tornato in esso o perlomeno si trovava nei suoi dintorni.
Mi feci cadere sul fianco sinistro e proseguii a tener fermo il piede salassato
mentre nel frattempo il sangue che veniva pompato in esso fuoriusciva a gittate
regolari. « Trunks! ... Ma cosa ti è accaduto?! » mi domandò
immediatamente il signor Goku appena mi vide zaccarmi al suolo, si avvicinò
anche ma non fece nulla di più. « Non si preoccupi ... »
mormorai sentendo nuovamente su di me quello sguardo che tanto agognavo come
figlio ma che in ogni momento mi faceva sentire terribilmente scomodo ai suoi
occhi « ... mi sono distratto ... me lo merito ... » dissi poi alzando
gli occhi verso il cielo nel tentativo di allontanarli da quelli di papà
e osservare il mio vero nemico del momento. MajinBu spalancò le braccia
e le gambe, gonfiò la pancia talmente tanto che tutte le palline sospese
a mezz'aria venissero attratte dalla sua figura e che pertanto, dopo un brevissimo
attimo di immobilità, queste si accollarono a tutta la ciccia restante
facendo tornare il mostro alle sue dimensioni originali. Il grassone rosa annuì
con la testa deciso e si mise in posa da combattimento con un pugno chiuso dinanzi
a sé e uno posto sul fianco, il tutto piegato verso il basso. Il nemico
mosse un po' la testa da una parte all'altra e ci osservò tutti uno ad
uno studiando la rispettiva posa di ognuno e poi, con una velocità sorprendente,
volò verso Son Goku e iniziò il suo attacco: caricò il
braccio destro e lo tese rapido dinanzi a sé ma il sayan, poiché
era stato in allerta fino all'ultimo, si parò il viso con le braccia
messe ad incrocio. Il contatto tra i due corpi fu enorme ma Goku, non per sua
volontà, nonostante non fosse arretrato nemmeno di un passo, si era allontanato
da MajinBu di almeno mezzo metro ... ai suoi piedi infatti erano evidenti le
strisciate parallele che aveva fatto sulla terra secca. « Accidenti, che
potenza! » disse il super sayan con però il sorriso stampato sul
viso e il nemico, vendendo ciò, sembrò rallegrarsene visto che
sorrise maggiormente a sua volta. Nel frattempo Babidi era tornato a nascondersi
ma Piccolo lo teneva d'occhio.
******
Era già la seconda sosta quella che faceva perché
sentiva uno strano suono provenire dal motore e così Light, in mezzo
all'erba alta e verdeggiante della grande pianura nella quale si era fermato,
stava facendo del suo meglio per scoprire di cosa si trattasse. Si sedette sul
sasso grigio e osservò assorto la motoretta che gli stava praticamente
addosso, si pulì con un fazzolletto le mani che erano sporche di olio
scurissimo e poi ripose il pezzo di stoffa sotto al meccanismo che avrebbe dopo
smontato e che, probabilmente, avrebbe creato più danni che utile alla
natura. Il piccolino alzò gli occhi color della notte al cielo azzurro
e rimase per un minuto interno con il naso per aria. Una leggera e amichevole
folata di vento passò di lì, mosse l'erba e i suoi corti capelli.
Respirò profondamente, chiuse gli occhi, si lasciò cadere all'indietro
e si immerse in quella frescura perdendosi completamente. Il canto dei grilli,
in genere non udibile durante il giorno, divenne in quell'istante una rilassante
colonna sonora ... una musica che sottolineava un momento di pace agognato.
Gli occhi si riaprirono e recuperarono quella piega un po' corrucciata che spesso
avevano anche se, in quell'attimo preciso, assunsero anche una sfumatura malinconica.
"A casa non posso farlo mai ... " pensò Light scrutando la
danza dell'erba che, vista dal basso, sembrava il dondolio di una bella gonna
leggera. Il bimbo infatti, a causa della sua vita trascorsa perennemente in
quella che era la città più grande del mondo, non si poteva permettere
di starsene un secondo tranquillo sdraiato nel giardino della propria abitazione.
Il primo fattore stava che non avrebbe potuto farlo perché spesso qualcuno
non avrebbe fatto gli affari propri e quindi, vedendo oltre la staccionata bianca
qualcuno prendere anche solo il sole, avrebbe allungato il collo divenendo impiccione.
Il secondo stava che in una casa come la Capsule Corporation non avrebbe potuto
usufruire dell'erba alta, cosa che lo avrebbe nascosto da chicchessia, perché
ciò avrebbe rovinato l'aspetto estetico e non solo dell'intera azienda.
Ultimo fattore (ma non di minore importanza) riguardava i genitori dei due:
Light era perennemente riservato mentre i due dimostravano spesso di essere
degli emeriti impiccioni - come quelli del primo caso- e quindi, se avessero
visto il figlio a rimuginare al di fuori della propria cameretta, ciò
avrebbe destato la loro curiosità che si sarebbe manifestata immediatamente
con domande del tipo "Cosa fai?"/"A che pensi?"/"Come
mai quà fuori?"/"Ti và un pasticcino?" ... L'ultima
domanda gli era stata posta svariate volte dalla nonna anche in situazioni differenti.
Light, ripensando a tale parente, scoprì tristemente che l'ultima volta
che la nonna gli aveva offerto una sua leccornia era stato almeno tre anni prima,
precedentemente al loro abbandono dalla C.C. per trasferirsi in diverso luogo.
Il figlio di Bulma si rimise seduto, poggiò i gomiti alle ginocchia che
erano poste nella posizione della farfalla e osservò oltre il sasso fissandosi
sulla motoretta ... La sua prima grande opera. Antecedentemente aveva potuto
fare esclusivamente oggentuncoli di poco conto con gli apparecchi sgraffignati
nel laboratorio e assemblati nella sua cameretta mentre la sua prima moto volante,
quella che aveva utilizzato per tornare a casa (messa a punto poi per realizzare
la successiva), la considerava come un utensile ancora incompleto e pertanto
non ancora da conteggiare. Ripensò a quei giorni trascorsi ad assemblare
il tutto con estrema perizia sotto quella luce accecante della lampada alogena
mentre magari fuori, quelli che si vantavano di essere lontani dalla sua lista
nera poiché talmente insignificanti da rientrare in una anche solo incolore,
giocavano a palla facendo i casinisti come se la primavera fosse eterna. Light
rotolò verso destra e agguantò lo zainetto di cuoio, estrasse
una mela apparentemente succosa e poi, dopo averla strofinata sulla manica della
maglia, la addentò. Storse il naso scoprendo che quel frutto era quasi
senza sapore ... ciò lo infastidì ma proseguì a mangiare
silenzioso pensando che non fosse il caso di arrabbiarsi proprio quando poteva
ritagliare un momento per sé. Incominciò a pensare a tutto e a
niente ... MajinBu avrebbe atteso.
Trascorsero parecchi minuti nei quali il cervello da genietto si rilassò
e la mela divenne soltanto un minuscolo torsolo che poi, in secondo momento,
sarebbe stato abbandonato al suo destino in mezzo alla vegetazione. Light si
rialzò in piedi e si mise sulle punte di questi mentre le braccia tiravano
verso l'alto ... si stirò, come un gatto appena sveglio. Si sbatacchiò
un po' il retro dei pantaloni, reindossò gli occhiali rossi da aviatore
che si era tolto prima e li mise sulla fronte, si sedette nuovamente sul sasso
e riprese a lavorare con le chiavi che si era portato appresso. Aprì
prima un tubo, poi l'altro ma non trovando nulla ogni volta rimise tutto al
proprio posto. Si grattò con una mano la fronte perplesso ... in pratica
non aveva ancora trovato ciò che non andava.
Improvvisamente iniziò a udire un forte suono alle spalle, un qualcosa
che ricordava un grosso aeroplano, si alzò in piedi e controllò
non scovando però nulla che potesse avere anche una forma somigliante
in lontananza. Benché non si fosse mai allenato nelle arti marziali sapeva
di possedere nel sangue anche qualcosa di guerriero e quindi, spavaldo, rimase
in attesa con il volto alto e il petto gonfio. Strinse i pugni quando il suono
divenne più forte ...
Finalmente in lontananza iniziò a intravedere qualcosa. Rapido tornò
allo zaino, rovistando recuperò lo Scouter e se lo posizionò sull'orecchio.
Premendo il bottone sul fianco comprese che non si trattava di un aereo ma di
una persona in carne ed ossa che stava volando ad alta velocità. "Ma
chi può essere?" si chiese notando che l'aura segnata era nettamente
inferiore a quella individuata quand'era a casa, quella che avrebbe continuato
a prendere come riferimento per il suo viaggio. Gli occhi si assottigliarono
e iniziò a intravedere un colore ... l'arancione. "E' GOTEN!"
esclamò mentalmente proprio quando il piccolo sayan fu sopra di lui.
Light tornò alla sua "nave" e iniziò a suonare spietatamente
il clacson con una foga indicibile creando un frastuono tale che il figlio di
Goku non riuscì a non udire quella cagnara. Goten comprese chi l'aveva
richiamato e quindi, dopo essersi fermato, tornò indietro atterrando
vicino al figlio di Yamcha che, stranamente, non lo guardò malamente
come suo solito.
« Light ... Hem, ciao ... Che ci fai qui? » domandò impacciato
Goten con il fiatone. Light portò le mani ai fianchi e osservò
per un istante il sayan che si piegava per la stanchezza prima di proferire
parola « Mi sono messo in viaggio per incontrare il famoso MajinBu. Tu
piuttosto, che gusto ci trovi ad andare in giro a perdere fiato? ».
Il Son sussultò sentendo il nome del nemico « Non devi andare là!
... » gli disse « ... E' troppo pericoloso! Mio fratello è
stato picchiato per colpa mia e Trunks mi ha cacciato dal campo di battaglia!!
Mi ha ordinato di tornare a casa e portare tutti al palazzo di Dio! Non andare!!
». Il genietto storse il naso e osservò un attimo a terra, con
la mano sinistra si tolse dall'orecchio lo scouter e lo tenne in essa «
La situazione si complica ... » mormorò sotto lo sguardo di un
Goten quasi ammutolito per la fatica « ... Eppure vorrei almeno vedere
com'é fatto questo MajinBu o almeno, vederlo in carne ed ossa. Non mi
accontento della visione di un maghetto ». Il sayan respirò nuovamente
in maniera profonda, si passò una mano sulla ferita ormai chiusa che
aveva alla fronte e riuscì a tornare dritto con la schiena « Light
... » disse titubante additando l'oggetto che l'altro aveva nella mano
« ... Che cos'è quello? ».
« Questo è uno Scouter, un oggetto davvero interessante: è
in grado di percepire, misurare e localizzare le auree anche a distanza elevatissima.
E' grazie ad esso che sò dove dirigermi ogni volta per cercare quel mostro
... » Light mostrò bene l'arnese al bimbo di un anno in meno e
proseguì « ... A te sarà del tutto inutile visto che sei
in grado di percepire da per te le energie degli altri ma quando sarà
finita questa storia sono intenzionato a darti questo rilevatore ». Goten
spalancò gli occhi sorpreso come non mai « E' ... è un regalo?
Per me? » domandò facendosi piccolo come un riccetto ... in effetti
non aveva mai ricevuto nulla di buono da Light.
« Non credere ... » decretò però immediatamente l'altro
« ... Te lo dò soltanto perché ho scoperto che non appartiene
alla mia famiglia ma a un sayan di nome Radish che anni fa era giunto sulla
Terra e, visto che costui è tuo zio, ho semplicemente pensato che questa
cosuccia stesse meglio tra gli oggentuncoli della stessa stirpe ». Il
figlio di Bulma poggiò lo Scouter sul seggiolino della moto sapendo che
di lì a poco lo avrebbe dovuto riutilizzare mentre l'altro moro era ancora
in brodo di giuggiole perché continuava a pensare che, scusanti o meno,
quello di Light sarebbe apparso come un regalo. Goten osservò la motoretta
per alcuni minuti e contemplò l'altro ragazzo che sbirciava tra le tubature
del piccolo motore, si abbassò piegando le ginocchia e le prese con entrambe
le mani « Cosa stai facendo? » domandò vedendo che Light
proseguiva quella che a primo avviso sembrava una ricerca senza tanto senso.
Il moretto si sistemò con una mano gli occhialetti che gli stavano quasi
per cascargli davanti agli occhi e strinse l'ultimo bullone che serviva per
bloccare il tubo di scappamento poi posò gli arnesi e guardò rapidamente
l'altro prima tornare a ravanare nello zainetto « Mentre volo continuo
a sentire uno strano rumore provenire dal retro e mi scoccerebbe precipitare
da un momento all'altro, ma non riesco a trovare ciò che causa questo
fastidio ». Goten sbirciò nello stesso punto in cui Light osservava
poco prima e, mentre l'altro rimetteva tutto in saccoccia poiché secondo
lui aveva terminato le riparazioni per mancanza di prove, iniziò egli
stesso a tarnasare sull'apparecchio mettendoci anche le mani sopra. Quando Light
fu pronto per dirgli qualcosa, Goten si salvò in corner estraendo da
un angolino ceco una serie di cadaveri da attribuire a piccoli animaletti ...
« Cosa diavolo sono? » domandò accigliato Light indicando
la massa carbonizzata nella mano del sayan. Il figlio di Chichi osservò
meglio quella cosa e sbriciolandola un poco capì di cosa si trattava
« Sembrano grilli ... forse volando sono finiti quì e facevano
loro quel baccano ».
« Strano che fossero loro ... » sentenziò il monello pensando
bene che esserini così piccoli non fossero in grado in fare tale cosa
ma Goten però, più avvezzo alla vita di campagna e ben più
abituato rispetto a Light a vedere stranezze di ogni sorta, disse tutt'altro:
« Invece potrebbe essere, in fondo possono essere animali forti se lo
vogliono. Tutti lo possono essere se si mettono d'impegno ... » il bimbo
fece cadere vicino a sé il mucchietto di animaletti rinsecchiti e li
ricoprì con un pò d'erbetta strappata sul momento, come coperta
sul letto di morte « ... Comunque non è una bella cosa »
terminò poi sentendosi un po' più pesante dentro. Light assottigliò
gli occhi scrutando l'altro ma poi li sgranò accorgendosi all'improvviso
di quanto lui e quell'altro fossero vicini ... si sorprese anche di quanto tempo
aveva condiviso con Goten senza ricoprirlo di insulti ... forse la pace gli
aveva conferito maggiore tolleranza. Il genietto si rialzò in piedi e
si sedette con un balzo sul sedile della motocicletta, si sistemò gli
occhiali rossi davanti agli occhi e poi, ricordando la direzione in cui era
MajinBu, accese il motore e si girò in quel verso.
« Ma dove vuoi andare?! ... » lo richiamò Goten mettendosi
davanti alla moto « ... Non ci si deve avvicinare a MajinBu! Me lo ha
ordinato Trunks e penso che questo valga anche per te, è troppo pericoloso!!
». Light lo osservò ma non smise di sgasare, sorrise e non demordé
sottolineando ancora una volta il suo volere mietendo una leggera speranza per
l'altro « Lo voglio solo vedere, mica lo voglio affrontare a duello. Comunque
se lo vedo ti saluto anche Trunks ... » iniziò ad alzarsi nel cielo
e osservò verso il basso il "quasi" coetaneo che teneva il
naso puntato verso l'alto « ... Ci vediamo! ». Il motore rombò
e il veicolo si perse tra le nuvole.
Goten rimase in mezzo all'erba danzante circondato da quei grilli che erano
divenuti silenziosi e mentre gli enormi batuffoli bianchi in cielo continuavano
a muoversi con lentezza non si accorse che quella colonna sonora naturale, simbolo
della quiete di Light, era morta così come gli animaletti coperti dai
fili sottili.
Capitolo 87 *** Ritirata per aver salva la vita ***
Ciao a tutti!! Da quanto tempo …
In effetti era da un po’ che non apparivo più come “autrice”
ma soltanto come spettatrice … Il fatto che la passione è improvvisamente
scemata, altre cose si sono subentrate ma alla fine (visto che quella di Dragon
Ball è una passione vera è propria) il mio spirito combattivo
ha avuto la meglio. Spero che questa voglia non mi abbandoni ancora visto che,
facendo rapidamente due calcoli, mancherebbero all’incirca 5/6 capitoli
con questo che andrete a leggere incluso. Immagino perfettamente che molti di
voi – se hanno letto la storia fino ad oggi- non ricordino a che punto
sia rimasta e che molti altri, non avendola forse mai aperta perché spaventati
dalla quantità di capitoli, passeranno oltre … non mi scoraggio,
vista l’assenza mia e del calo di ascolti nel sito comprendo bene che
la quiete sarà alta e quindi prego ai pochi che recensiranno (se ciò
accadrà) di non riempire lo spazio con “finalmente”/ “alla
buon’ora”/ “ma non eri sparita? Sei ancora qua?!” ma
piuttosto di darmi nuovamente consigli, soprattutto se con il passare del tempo
mi sono arrugginita. Ora passiamo alle risposte alle antiche recensioni ^-^
kamy: Piccolo non è uno
sprovveduto così come Vegeta non è un completo insensibile: se
il primo non lascia nulla al caso facendo in modo di avere anche solo il più
piccolo tassello del puzzle sotto gli occhi, Vegeta fa perfettamente lo stesso
assicurandosi però che la composizione delle figurine sia invisibile
agli altri e che pertanto risultino allo stesso tempo indecifrabili le sue espressioni
se medita al riguardo. Compresso ma comprensibile come pensiero, no? XD Tanto
sarà Trunks quello costretto a scervellarsi. Spero che il nuovo capitolo
ti piaccia se lo leggerai. Ciao!!
ka93: Stupido Gohan … XD
Fortuna che Goten l’ho fatto scappare prima che il lilla fosse costretto
a tirargli due sganassoni prima di mandarlo via … me crudele, ha ha ha!!!
Dimmi se il capitolo ti piace! Ciao!
Vegeta4ever: Su Light (si scrive
così, mi raccomando ^^) la storia per ora non gli riguarda mentre per
i restanti non dovrai fare altro che leggere … come al solito non ti spillo
nulla di nulla. XD Vedi di andare a letto presto te, perché se sei ancora
matta come ricordo la notte non fa per te XD. A presto, ciao!
Pepesale:
La figura di Light si stà rivelando per quello che è in
realtà, ovvero non il solito cattivello scontato che chiunque si aspetterebbe.
Visto che il dragonballismo lo richiedeva, ho cercato di realizzare un tizio
che fosse un “qualcosa in più”. Spero che per ora vada bene
^-^ Spero che ti piaccia anche il resto. Ciao!
Finito. Ragazzi, ragazze … anche
se sono assente da tempo fatemi sapere qualcosa, ok?
Vi saluto allora, alla prossima! E mi auguro che sia anche il prima possibile
… XD
Baci, scImMIA
CAPITOLO 87
- RITIRATA PER AVER SALVA LA VITA -
Un forte boato riecheggiò nella valle
e dopo di esso, il rollio di una moltitudine di rocce si fece udire per tutto
lo spazio circostante prima che tutto il chiasso si trasformasse in silenzio.
Mentre le nubi si diradavano lasciando che il sole risplendesse sul fortissimo
guerriero, il resto della fragile montagna di pietra rossa continuò a
rompersi sotto i colpi continui di chi stava sotto di essa. Son Goku infatti,
che era stato sotterrato alla perfezione come se dovesse essere sepolto in modo
da non dover subire lo strazio della decomposizione, colpiva con estrema facilità
l’enorme ostacolo che lo sovrastava sentendo, istante dopo istante, in
maniera sempre più pulita, la risata di quella palla di gomma che gioiva
bellamente senza troppi problemi. Il sayan però, che non aveva intenzione
di sprecare preziosa aura solo per colpa di uno scatto d’ira improvviso,
continuò costante il proprio operato sperando che nel frattempo MajinBu
non perdesse le staffe anche perché aveva già notato che il suo
umore era variabile all’inverosimile: poteva essere contento e poi subito
dopo indemoniato, il tutto in base a poche cose, anche in base a quel mostriciattolo
di mago che ogni qualvolta gli arrivava anche sono un granello di polvere nell’occhio,
sbraitava come un ossesso offendendo il suo “pupillo” mandandolo
allo sfinimento. Goku si chiese per un attimo come mai, visto che MajinBu era
l’essere più potente dell’Universo, non si fosse ancora ribellato
al suo padrone visto che non era utile al proprio tornaconto ed anzi, gli poteva
essere dannoso, così come aveva sproloquiato Kaioshin mentre il sayan
era seriamente occupato con cose che in quel momento erano ben più importanti.
“Babidi avrebbe il potere di rinchiudere MajinBu nella sua sfera! Dobbiamo
obbligare il mago a fare ciò che gli chiediamo!” predicava il Dio
ai quattro venti facendo in modo che anche l’interessato sentisse mentre
io (povero mentecatto ferito ad un piede obbligato a narrare poiché prima
o poi dovrò pur finire!) venivo costantemente ignorato mentre quello
là, grazie alla sua camminata frettolosa, mi infettava alla perfezione
l’unica ferita che avevo. Babidi, dal canto suo, continuava a sgambettare
attorno alle poche rocce che potevano ripararlo sicuro che sia io, Vegeta e
Piccolo, visto che intimati dal signor Goku di non intrometterci nello scontro,
non gli avremmo torto un solo pelo ma, mentre questi continuava a nascondersi
come una talpa, inveiva contro la sua creatura come se MajinBu fosse soltanto
il pescivendolo sotto casa, come se, visto che quel mago si riteneva al di sopra
della media popolana, avesse il diritto di trattar male chiunque volesse. Oltre
questo affermo che Kaioshin, nonostante non avesse dato la propria parola sul
trattenersi dal far fuori quel rompiscatole, si conteneva per non cadere lui
stesso nelle ire del super sayan che finalmente fu fuori dalla sua tomba di
pietra.
Goku non si scrollò nemmeno la polvere di dosso, appena uscito da quella
piccola montagna tenne il mento verso il cielo azzurro e con gli occhi del medesimo
colore (anche se appena più tendenti al verde) iniziò a fissare
accigliato MajinBu che rispondeva allo sguardo con un modo tutto suo, talmente
insolito da essere memorabile: sorridente, pacioccone e con una giovialità
che avrebbe fatto invidia pure a un bambino che avrebbe a primo impatto dimostrato
la stessa contentezza.
« MAJINBU! ADESSO FACCIAMO SUL SERIO!! » urlò il sayan stringendo
i pugni e aumentando le gittate d’energia che faceva fuoriuscire dal corpo,
i cappelli si rizzarono maggiormente e l’intera divisa da combattimento
iniziò a dondolare aggrappata a quelle piccole folate di venticello.
I sassi dalle dimensioni più piccole iniziarono a salire verso l’alto
e man mano che salivano di quota esplodevano attorno a quella figura aliena
dal sangue puro ed io, mentre osservavo quella figura carica di potere, riuscivo
a vedere con la coda dell’occhio mio padre che aveva smania di entrare
in azione … “Pazienta padre” pensai con un leggero sorriso
sulle labbra sicuro che alla fine sarebbe stato lui a salvare il pianeta.
In risposta all’esclamazione del Son, MajinBu si abbracciò rapidamente
un paio di volte per riscaldarsi un poco e poi fece roteare le braccia muovendole
con delle larghe rotazioni che andavano dall’alto verso il basso, spalancò
la larga bocca e dopo aver inspirato un po’ d’aria disse tranquillo:
« D’accordo ». L’enorme nemico mise le braccia all’altezza
delle spalle e iniziò a planare verso il sayan che lo attendeva pronto
al combattimento. MajinBu aumentò la velocità di volo e in men
che non si dica fu sull’altro guerriero ma questi, previdente, balzò
all’indietro sfuggendo al colpo che lo avrebbe sotterrato nuovamente.
L’essere rosa sprofondò nella sua stessa buca ma sembrò
preoccuparsi successivamente della cosa: solo quando Goku, dopo aver ritoccato
terra, gli saltò oltre la testa e gli afferrò la lunga protuberanza
a forma di antenna e che poi, dopo aver posato nuovamente i piedi al suolo,
iniziò a tirarla come un forsennato. Il pallone gonfiato, tirato come
un asino, uscì con la forza dalla terra e dopo aver volteggiato nell’aria
e aver effettuato una parabola perfetta, si ritrovò con la faccia sfracellata
al suolo ma il sayan, non ancora soddisfatto dell’operato, ripeté
più e più volte l’azione da una parte all’altra imitando
con finitezza la figura di un pescatore che armeggiava con esperienza la propria
canna con attaccato all’amo un animaletto un po’ oltre gli standard.
Dopo all’incirca otto colpi identici Goku lasciò andare la propria
preda e permise che MajinBu rotolasse lontano con la velocità e la potenza
di un treno fino a che questi non si fermasse per proprio conto dopo aver picchiato
con forza contro l’ennesima parere rocciosa che si sgretolò all’impatto.
Il grassone si bloccò gambe all’aria ma tornò immediatamente
dritto come se nulla fosse e dopo aver sgambettato un po’ iniziò
a corrichiare verso il sayan che lo attendeva “quasi” a braccia
aperte. Mentre da una parte stava per ricominciare lo scontro, nel posticino
dove MajinBu aveva appena rullato, Babidi risalì la polvere di terriccio
sotto la quale era stato sotterrato per colpa del dolce peso del suo suddito
e tossicchiò per una marea di volte prima di tornare nuovamente a sproloquiare:
« MAJINBU! GUARDA DOVE ROTOLI LA PROSSIMA VOLTA!! PER POCO NON MI SCHIACCIAVI!!
».
Ci bastò poco per zittire quell’essere: mio padre, scocciato per
la cosa, additò l’individuo e lo incenerì senza proferire
vocabolo. Vegeta non mantenne la parola data ma se non altro ci liberò
di uno strazio enorme. Nel giro di pochi istanti il marchio a lettera “M”
iniziò a scomparire dalle fronti di Piccolo e papà con una lentezza
disarmante, con una spettralità che sembrava accompagnare l’anima
del mago stesso nell’aldilà. Alla fine del processo, non per caso,
le auree dei due soggetti che erano stati contaminati, calarono drasticamente
tornando alla loro originalità se non a un livello inferiore per colpa
dello sforzo continuo per tenere la mente sgombra e insidiosa per Babidi che
agiva su di loro quasi costantemente anche se lo dava poco a vedere. Il namecciano
adocchiò in malo modo il principe dei sayan e incrociò le braccia
al petto prima di dire la sua: « Potevi risparmiarti questo gesto o almeno
rimandarlo. Allo stato precedente, se non altro, saremmo stati di maggiore aiuto
per sconfiggere MajinBu ». Vegeta s’impettì ma invece di
rispondere al muso verde, gli voltò bellamente le spalle e non lo guardò
più, ignorandolo più che poté. In effetti le parole dell’ex
Dio della Terra erano tutt’altro che inesatte: avendo perduto la maledizione
inferta dal pestifero mago, oltre a dover subire le consequenziali debolezze
dovute allo sforzo continuo per l’allontanamento della malvagità
dai loro cuori, avevano perduto quel potenziamento che Babidi offriva come dono
per coloro che decidevano di rientrare nei suoi ranghi e quindi, se poco prima
erano di una potenza impressionante, in quel momento erano tornati nello standard
dei guerrieri. Vegeta però sembrava non curarsene minimamente ma in più
credo che provasse repulsione per quell’aiuto gratuito che l’aveva
messo uno scalino al di sopra di Son Goku. Se mio padre non fosse stato costretto
a seguire il piano in un modo o nell’altro, probabilmente avrebbe rinunciato
all’offerta poiché avrebbe preferito scontrarsi con il suo acerrimo
nemico ad armi pari. Per la cronaca … devono ancora realizzare il combattimento
che decreterà il migliore tra i due guerrieri, quindi capite che è
e sarà ancora un capitolo lungo … ma io non ve lo racconterò.
Sono qua per altro.
Nel frattempo, lo scontro che sarebbe stato classificato come titanico, proseguiva
nella sua mastodonticità e la potenza di MajinBu, che era ancora a un
livello terrificante, riusciva con una facilità sorprendente a tenere
testa al super sayan: il gigante scattò in avanti dopo aver effettuato
un piccolo salto e appena le sue grosse braccia bloccarono l’attacco di
Goku, iniziarono ad attaccare con una velocità senza pari, una sequenza
talmente rapida che in confronto al mostro rosa, Cell appariva come una cacca
di piccione (pura poesia). MajinBu allargò le braccia mentre il sayan
sfoderava un altro colpo in direzione del largo stomaco e poco prima di sentire
il pugno penetrare nella morbida carne, richiuse rapidamente gli arti bloccando
tra i palmi delle mani la testa di Son Goku. La forza che veniva fatta su quel
cranio era percepibile a larga distanza e sicuramente il dolore provato era
ben più alto delle grida che riecheggiavano in quel momento nell’aria.
Il nemico osservò bene il volto del nostro compagno ma mantenne gli occhi
socchiusi in una piccola fessura, come se la situazione per lui fosse piacevole,
poi lasciò lievemente la presa come se invece di un’ingombrante
zavorra avesse avuto tra le mani delle piccole farfalle. Il sayan si abbassò
un poco ma comprese che di lì a breve sarebbe avvenuto dell’altro,
cosa che accadde come da pronostico: il mostro colpì con una ginocchiata
il mento dell’uomo e poi, quando la figura del sayan si fu sollevata a
sufficienza, MajinBu colpì ancora alla nuca ma stavolta con un sonoro
sinistro che spedì Goku vicinissimo alla nostra zona. Il guerriero biondo
ruzzolò per una decina di metri e poi si bloccò forzatamente dopo
aver conficcato le dita nella dura terra che in quell’attimo aveva quasi
la consistenza del burro. Digrignò appena i denti ma appena vide nuovamente
il mostro ballonzolare felice come un bambino sorrise nuovamente pensando ancora
una volta che il suo nemico era davvero imprevedibile.
« Signor Goku, state bene? » gli chiesi premuroso quando vidi scendergli
dalla fronte un rigolo di sangue rimanendo però bloccato al mio posto.
Goku si passò il dorso della mano sulla bocca per pulirsi dal terriccio
e si rialzò in piedi mostrando anch’egli la fierezza che portava
nel sangue. Fece crocchiare le nocche delle mani e piegò la testa da
una parte all’altra lasciando che le ossa del collo producessero il medesimo
suono. « Accidenti, è molto più forte di quanto sembra.
Eppure non credo di averlo sottovalutato … » disse l’uomo
continuando ad osservare il nemico prima di voltarsi un attimo indietro e notare
la figura carbonizzata di Babidi « … Ma cosa gli è accaduto?
». Kaioshin ricominciò la sua camminata infettiva e ritornò
a essere prolisso: « Vi avevo detto che era meglio fare in modo che Babidi
lo imprigionasse nuovamente nella sfera MajinBu, ma voi siete degli zucconi
e fate sempre di testa vostra! Adesso è impossibile fermarlo ora che
il mago se né andato per colpa di Vegeta! » pontificò il
Dio mantenendo la sua innocua rabbia. Goku alzò un sopracciglio dubbioso,
scrutò per un attimo mio padre che ci dava ancora le spalle e poi tornò
ad osservare Kaioshin con aria tranquilla « Non può generalizzare
se Vegeta ha fatto di testa sua, è lui il testone ». Papà
parve sentire … la sua aura infatti aumentò un poco dopo l’affermazione,
per non parlare dei capelli che divenirono impercettibilmente più sparati
del solito.
« Comunque mi lasci fare Kaioshin, non sia così pessimista. Prima
o poi ce la faremo, non perda la speranza » pronunciò il Son mentre
nel frattempo il nemico, forse già stanco di aspettare, iniziò
a inspirare un sacco di aria nella pancia e a gonfiarsi come un pallone. Piccolo
adocchiò e comprese la situazione all’istante, si coprì
il volto con le braccia poste ad incrocio e avvertì tutti noi del pericolo
imminente: « MAJINBU STA’ PER ATTACCARE, TUTTI AL RIPARO!! ».
Il tempo fu talmente residuo che tutti noi fummo costretti a sistemarci nella
medesima posizione del namecciano. Il mostro soffiò con tutta forza su
di noi e quello che ci arrivò addosso fu un vero tifone. Essendo quello
meno bloccato a terra poiché essendo sdraiato su di essa per via del
piede ferito, venni spazzato un po’ distante dopo aver rotolato su me
stesso fino a quando non trovai un grosso sasso che mi bloccò la fuga
non voluta. I sassi più piccoli mi colpivano come proiettili dispettosi
il volto e le polveri impedivano la vista della scena dinanzi a me … soltanto
grazie alla percezione delle auree sapevo che mio padre e i miei amici stavano
ancora bene. Il vento iniziò a placarsi e il grosso polverone che si
era alzato iniziò a diradarsi permettendo a me e agli altri di intravedere
nuovamente il nemico.
Tra le basse nuvolette intravidi la figura di Vegeta che flemmatica rimaneva
in attesa. Lo vidi alzare una mano in direzione di MajinBu e un bagliore venne
generato dal dito indice di tale arto. Il raggio viaggiò rapido e fu
inarrestabile: perforò l’essere proprio all’altezza del cuore.
Il nemico cadde a terra con un tonfo assordante.
Sbigottito da tale avvenimento cercai di rialzarmi. Nonostante il male provato
nell’appoggiare il piede ferito proseguii il mio camminare senza la voglia
di volare per apparire sofferente a un danno così lieve in confronto
a tanti altri avuti in passato. Mi avvicinai più a Piccolo che al signor
Goku per essere più prossimo a Vegeta, mi misi dritto con la schiena
e scostai un poco i capelli lilla per vedere perfettamente la scena che mi si
parava dinanzi: il mostro non si muoveva. Deglutii un po’ di saliva sentendo
la pesantezza di quel silenzio sulle mie spalle che infine decisi di rompere
io stesso « Impossibile che sia stato sconfitto … » mormorai
assottigliando gli occhi per la serietà che mi aveva preso « …
Lo avrei potuto credere se prima di ciò non fosse esploso in mille pezzi,
ma adesso … ». La frase rimase in sospeso, tanto non avrebbe avuto
un degno finale. Kaioshin fece un passo in avanti e strinse ancora una volta
i pugni « MajinBu è una creatura nata per portare morte e distruzione,
non è nata per essere sconfitta. La vittoria è tutt’altro
che vicina ».
Il mostro si rialzò eretto con un solo balzo mettendosi in una posizione
nuovamente ridicola, con le gambe piegate e le braccia tese verso di noi …
nulla però accadde se non qualcosa di altrettanto particolare: si osservò
il buco che aveva sul largo petto e rimase in osservazione di quello spettacolo.
Alzò il braccio destro, si diede una forte botta sulla parte inferiore
dell’attacco e la ciccia ondulante andò a riempire quel vuoto come
un’onda del mare riempie una grotta marina. MajinBu tornò ad osservarci
ma sul suo viso, nonostante i suoi occhietti fossero chiusi a fessura, non vi
era quel sorriso gioioso che lo contraddistingueva dagli altri nemici affrontati
in passato … « Chi mi ha attaccato? » chiese con una voce
un po’ seccata. Papà avanzò tenebroso e si fermò
poco più avanti di Goku « Adesso ci penso io Kaharoth, guarda e
impara » disse poi fissando beffardamente il grosso problema negli occhi.
Il mostro comprese da solo e mantenne la sua serietà non notando che
Goku non era d’accordo sulla decisione del principe dei sayan, lasciò
che il suo buffo mantello viola svolazzasse sotto la forza del vento e rimase
silenzioso finché lo trovò necessario. « Mi hai fatto un
po’ male, lo sai? » disse MajinBu facendo in modo che la sua apparisse
più una affermazione che una domanda.. Mio padre si mise in posa di combattimento
e sorrise sbruffone com’era bravo a fare « Sai quanto me ne importa
palla di lardo? Ti spedirò all’altro mondo così non mi darai
più fastidio con la tua obesità ». Si trasformò in
super sayan mentre il nemico, profondamente offeso, faceva fuoriuscire dagli
sfiatatoi che aveva lungo tutto il corpo una grande quantità di vapore.
Vegeta scattò senza indugi puntando direttamente con il ginocchio destro
il volto del nemico, MajinBu parò il colpo con una mano, il sayan si
abbassò un poco di quota e colpì con la gamba sinistra il fianco
morbido deformandolo per la maggiore, come se fosse stato un budino. Il mostro
rosa alzò le braccia al cielo e lasciò che papà prolungasse
il colpo facendo in modo che la massa molle colpita si deformasse maggiormente
nella direzione opposta. La pancia diventò una grossa “C”
e Vegeta si accorse tardi di essere stato ingannato: il nemico riabbassò
le braccia repentinamente e fece in modo che una parte del lardo che aveva tenuto
da parte con quel gesto legasse la gamba del principe a sé, intrappolandolo
alla perfezione. Il mostro si buttò a terra dopo aver effettuato un piccolo
salto e il sayan si ritrovò spiaccicato al suolo con sopra di sé
tutta quell’obesità che aveva appena finito di schernire. Papà
aumentò l’aura dopo breve, premette i palmi delle mani contro il
pesante grasso e si scatenò ancora facendo volare lontano l’essere
invincibile. Rimasi immobile e muto ad osservare il susseguirsi degli attacchi
mentre Goku, sempre più convito che l’atto azzardato di Vegeta
lo avrebbe mandato alla morte se non avesse agito con maggiore prudenza da lì
in avanti.
Il nuovo super sayan si ridestò e assottigliò maggiormente gli
occhi adirato in maniera furente « Me la pagherai per avermi ricoperto
della tua ciccia, ammasso di grasso! Nessuno può permettersi di prendere
in giro il Principe dei Sayan!!! ». Le mani si giunsero e tra di esse
si generò un’onda di grandi dimensioni dal bagliore accecante,
la puntò verso MajinBu che era pronto per riceverla e poi, dopo aver
innalzato ancora il proprio potere, lanciò la bordata che colpì
con le piccole scintille il mostro in punti differenti. La mitragliata durò
che durò, andò avanti anche quando il bersaglio non fu più
visibile per colpa delle nuvolette delle esplosioni e mentre le luci dei piccoli
fuochi tornavano a risplendere in quell’oscurità sempre più
attorniante, papà proseguiva finché non sentiva sparire l’energia
che aveva accumulato nelle forti braccia. Dopo svariati secondi, durante i quali
la voce rauca del principe riecheggiò alta nel cielo, le onde luminose
smisero di trafiggere crudelmente quel tratto di emisfero per spegnersi definitivamente
(o quasi) tra quei palmi guantati e già un poco sporchi di terra. Papà
abbassò le braccia e con essa anche la voce, respirò profondamente
e poi, dopo aver lievemente arcuato le spalle per far scrocchiare le ossa, si
mise diritto con la schiena tornando ad apparire come il personaggio dal nobile
sangue blu qual'era. Scrutai i suoi occhi notando in essi nessuna traccia di
paura, tanto meno tristezza nonostante fosse anche per lui chiaro che MajinBu
non era stato affatto sconfitto e mentre il nemico si rialzava da terra con
una leggiadria invidiabile, strinsi i pugni catturando un poco di terriccio
… Vegeta non ce l'avrebbe mai fatta ma mi rendeva orgoglioso il fatto
che la sua cocciutaggine, oltre alla sua sfrontatezza, lo invogliavano a lottare
senza sosta e senza paura anche se il nemico era così terrificante. In
ogni caso, mentre il mio cuore batteva forte per l'entusiasmo rinnovato, speravo
allo stesso tempo che mio padre non venisse fatto fuori. Si poteva contare sulle
magiche Sfere del Drago, è vero, ma non mi è mai piaciuto pensare
come fanno la maggior parte dei miei amici di questa dimensione che forse, troppo
abituati a far uso di quel mezzo portentoso, rischiano ogni qualvolta di sminuire
la vita umana. O sayan.
Il nemico fu in piedi e come constatato non aveva nemmeno un graffio. MajinBu
si toccò il largo pancione con le grosse manone con i guanti gialli e
sorrise in direzione di papà. « Non mi hai fatto niente, sai? »
proferì la creatura del defunto Babidi allargando la grande bocca e facendo
una sonora linguaccia in direzione del reale. Vegeta aggrottò le sopracciglia
infastidito più per il gesto poco educato che per il fatto che il nemico
non riportasse ferite gravi, alzò nuovamente la sua aura facendola espandere
nei dintorni e strinse i pugni dopo averli portati vicino al bacino. «
Tzk … » iniziò il sayan « … Prima o poi riuscirò
a ridurti in pezzi talmente piccoli che ti sarà impossibile ricomporti.
Non mi sottovalutare mostro, io posso tutto!! » dichiarò poi nuovamente
adirato scattando ancora verso l'essere rosa. Dal fulmineo movimento nacque
un leggero polverone che rimase nel preciso punto da cui Vegeta era balzato
e mentre questo rimaneva immobile al proprio posto, papà volò
incontro il mostro fermandosi proprio a pochi centimetri dal viso della creatura.
Le mani guantate, poste in basso a poca distanza dal bacino, si bloccarono vicine
a quel faccione paffuto. Da esse il sayan fece esplodere un grande quantitativo
di energia e MajinBu, a contatto dell'improvvisa spinta verso il suolo, oltre
che a deformarsi sotto la grossa forza, sprofondò un poco giungendo fin
sotto il livello del terriccio con le ginocchia. Vegeta si alzò un poco
di quota, tirò indietro la gamba sinistra e dopo aver caricato l'energia
in essa, colpì violentemente il nemico nel viso senza risparmiarsi. MajinBu,
visto che era in parte sotterrato, subì l'attacco e poi cadde all'indietro
con tutto il suo dolce peso creando una piccola buca nel terreno. Il principe
portò la stessa gamba utilizzata per il colpo precedente in alto facendo
in modo che il ginocchio toccasse quasi il mento e poi, dopo aver atteso leggermente
che il mostro si alzasse stoltamente con il busto, colpì MajinBu alla
nuca con un potente colpo di tacco. Il nemico spatanò al suolo picchiando
violentemente il mento e poi rimase fermo in quello stato, come se si fosse
incastrato anche se ciò non era affatto accaduto. Papà tese gli
arti inferiori e si lasciò cadere sulla larga schiena molliccia coperta
dal mantello viola dell'essere, saltò poco più in avanti e atterrò
rudemente sulla testa di MajinBu facendolo inabissare ancora nella polvere.
Vegeta atterrò poggiando i piedi al suolo e mantenne le spalle in direzione
del mostro che se ne stava fermo, sogghignò un po' e si voltò
verso il signor Goku puntandogli il dito con non celata irriverenza, anche se
nessuno si aspettava un atteggiamento diverso: « Hai visto Kaharoth?!
Sarò io colui che sconfiggerà questo essere insulso e così
facendo diverrà chiaro all'universo intero chi dei due sia più
forte!! ». Goku ridacchiò imbarazzato e si grattò la nuca
con una mano mentre una leggera gocciolina imbarazzata spuntava dalla corvina
capigliatura « Hehe, sì Vegeta … » disse ridacchiando
prima di voltarsi verso Kaioshin e coprirsi con una mano la bocca in modo che
papà non potesse sentire ciò che proferiva al Dio « …
Non la smette mica con quella storia, ogni volta la ritira fuori. Devo ammettere
che dopo po' sfianca! ». Il Dio rimase zitto ma mio padre non fece lo
stesso: dopo aver rapidamente constatato che MajinBu era ancora a terra e non
dava segni di voler ripartire al contrattacco, tornò a fissare sempre
più incarognito il suo peggior nemico/amico e poi gli urlò addosso,
« HEI, KAHAROTH! Se hai qualcosa da dirmi dimmelo in faccia, non fare
il vigliacco!! ». Il Son, colto in fragrante, iniziò a fare il
finto tonto e a gesticolare con le mani « Ma no, che dici, ti stai sbagliando
… ». Vegeta guardò oltre il sayan puntando direttamente a
me, mi scrutò severo e inclinò lievemente il viso facendo in modo
che il suo sguardo apparisse ancora più terribile di quello che era.
« Trunks » disse soltanto con voce ferma e autoritaria. Compresi
al volo cosa volesse da me, osservai per un istante il genitore di Gohan e poi
rimirai ancora una volta papà fissandolo diritto negli occhi. Mentire?
Non è una bella cosa da fare ai propri genitori … « Ha detto
che sei sfiancante con la storia del più forte dell'Universo ».
Al Son divenne immediatamente la pelle d'oca ma ben presto la scenetta si interruppe
con qualcosa di terribilmente più importante: l'aura di MajinBu decollò
spaventosamente e mentre noi tutti ci voltammo verso di lui, questi alzò
il viso dal suolo e spalancò la larga bocca. Al suo interno un gigantesco
bagliore rosato iniziò a irradiare l'area circostante e l'aria iniziò
a comprimersi.
« MA CHE SUCCEDE!? » urlò Piccolo scosso comprendendo solo
in un secondo momento ciò che sarebbe accaduto: MajinBu si scatenò
e lanciò dalle sue fauci quella che parve come una cannonata distruttiva
all'ennesima potenza. Le rocce, al suo passaggio, si sbriciolarono ed io urlai
istintivamente quando vidi quel colpo investire in pieno mio padre, immobilizzato
per la sorpresa ma soprattutto per la rapidità dell'attacco. «
VEGETA!! » urlò a squarciagola Goku voltando poi lo sguardo verso
sinistra, verso la direzione in cui l'amico stava facendosi trasportare dal
potentissimo attacco come se fosse stato in balia di un fiume in piena. Il namecciano
giunse l'indice e il medio della mano destra sulla larga fronte e dopo aver
concentrato parecchia energia sulle punte delle dita, attaccò con il
suo Makankosappo l'abnorme sfera riuscendo a deviarne la direzione e quindi
spingendola lontano dalla superficie terrestre. Con il fiato mozzato per l'inaspettato
evento e con una preoccupazione martellante nel cervello, avanzai senza provare
dolore nel piede ferito in direzione di Vegeta che, sdraiato a terra ma ancora
trasformato nel leggendario guerriero, cercava di rialzarsi senza prestare attenzione
al braccio utilizzato per issarsi che vibrava terribilmente. Soltanto la figura
minacciosa di MajinBu di nuovo in piedi mi spinse a non effettuare ulteriori
passi verso il sayan. La sua aria truce e altamente irritata stonavano sulla
sua persona a prima vista gioviale e giocherellona … ciò fu in
grado di incutere ancor più timore per ciò che sarebbe stato di
noi.
Vegeta si rialzò con difficoltà ma recuperò la sua aria
fiera e autoritaria appena ne ebbe la possibilità e, nonostante avesse
la divisa da combattimento rotta in più punti e che dalle ferite sgorgasse
una certa quantità di sangue, guardava il nemico rosa come se fosse stato
al massimo della forma fisica. MajinBu fece un piccolissimo salto verso l'alto
dopodiché volò rapido verso il super sayan con una velocità
tale che alcune ossa dell'uomo si ruppero quando il grosso testone del mostro
gli sfondò lo sterno. Papà capitombolò lontano ma il mostro
non lo seguì. Voltò anzi lo sguardo verso di noi e ci fulminò
con i suoi occhietti a perti in una sottile fessura, « Adesso ti trasformo
in un cioccolatino … » proferì rabbioso in direzione di Piccolo
poiché era il namecciano il suo verso obiettivo. L'essere infatti lo
aveva preso di mira poiché era stato lui a deviare il suo colpo micidiale
e quindi ad alleggerire la punizione del super sayan. La protuberanza molliccia
sulla nuca di MajinBu si mosse in avanti e puntò senza alcun riteno l'ex
Dio della Terra il quale, non timoroso del pericolo ed anzi, parecchio scettico
su quello che aveva mormorato il cattivo di turno, manteneva soltanto i palmi
delle mani aperte davanti a sé aspettando il colpo che gli spettava.
Un raggio color rosa fosforescente nacque dal codino e viaggiò verso
l'obiettivo, Piccolo rispose con un sfera d'energia ma questa non servì
a nulla: il raggio infatti, nei pressi della palla luminescente, cambiò
autonomamente direzione schivando il colpo e tornando nella propria fase di
viaggio per poi proseguire senza fermarsi mai, nemmeno quando il namecciano
ripeté ancora e ancora il proprio colpo. « PICCOLO!! » urlò
Goku mentre osservava sgomento, come noi tutti, il nostro amico che iniziava
a tramutarsi in un'enorme barretta di cioccolato con la forma vagamente somigliante
a quella del soggetto originario. Un sonoro “Pof” decretò
la fine della trasformazione e prima che “l'oggetto” potesse cadere
al suolo il Son lo afferrò repentinamente utilizzando con questo la massima
delicatezza. Mi avvicinai al maestro di Gohan e osservai il suo stato: la sua
figura caricaturizzata faceva sorridere e terrorizzare allo stesso tempo perché
se l'immagine era buffa e simpatica, non era confortante sentire l'aura del
guerriero imprigionata nel dolcetto. « Piccolo … » mormorò
Goku al cioccolato, come se l'amico lo potesse udire, come se potesse in un
qualche modo rispondere.
Un forte vento si alzò e quando mi voltai notai che non era altri che
MajinBu a fare tutto quello: con i suoi polmoni giganteschi stava risucchiando
una marea d'aria nel tentativo di attirare a sé ciò che voleva,
ovvero la sua merenda. Goku strinse maggiormente la presa sul dolce e puntò
i piedi a terra intavolando con il mostro una sorta di “tiro alla fune”
con una corda invisibile. Il mostro smise di insistere soltanto quando venne
colpito nuovamente da mio padre a sorpresa anche se con un colpo parecchio debole.
« Adesso siamo proprio spacciati … non possiamo affrontare MajinBu
ridotti in questo stato! » disse Kaioshin teso mentre si avvicinava a
Goku. Quest'ultimo osservò ancora il dolcetto, « Ha proprio ragione,
così non và proprio. Nemmeno io e Vegeta, che ci siamo allenati
strenuamente in questi anni di pace, abbiamo qualche possibilità di vincere
ora come ora … », il sayan scostò un poco le mani spostandole
appena sopra al punto in cui le teneva, osservò ancora più perplesso
il cioccolato che si scioglieva a velocità sorprendente a contatto con
la pelle calda del guerriero e poi continuò a parlare: « …
In più, se non facciamo qualcosa per Piccolo rischiamo di ritrovarcelo
sotto forma di crema spalmabile ». Voltai gli occhi verso Vegeta che,
ancora una volta, per colpa della sua innata cocciutaggine, si rialzava dopo
ogni colpo e scattava in direzione del nemico mantenendo alto il suo potere
anche se, colpo dopo colpo, questo si andava ad affievolirsi sempre più.
Staccai i piedi da terra e volai in direzione di papà con il preciso
intento di dargli man forte. Mi trasformai in super sayan e lasciai che tutta
la mia energia, ancora integra poiché non ancora utilizzata in qualche
modo, fuoriuscisse da ogni poro. Come immaginato MajinBu, dopo aver atterrato
il regale soggetto, venne attratto dalla mia figura che si bloccò poco
lontano da lui. Vedendo tale atteggiamento constatai che molto probabilmente
il mostro non mi aveva sentito partire e che quindi non fosse in grado di percepire
la mia forza. Mi concentrai e la polvere terrosa al di sotto di me iniziò
ad allontanarsi spinta da gittate sempre più forti d'energia. Ancora
una volta il mostro riuscì in qualche modo a dare per certe le mie perplessità:
infatti, anziché osservare me e percepire la mia aura aumentare secondo
dopo secondo, si limitava a scrutare i cumuli di polvere che gli andavano a
impolverare gli stivaletti gialli e a osservare, in maniera nuovamente placida,
anche i restanti mulinelli che si disperdevano alcuni metri lontani dalla mia
figura. “Magari se scappiamo e facciamo in modo che ci perda di vista
possiamo fermarci in un posto sicuro e recuperare le forze visto che non è
in grado di percepire le nostre auree …” pensai tra me e me mentre
proseguivo con l'esercizio che era divenuto quasi un test “... Se però
invece MajinBu fosse perfettamente in grado di farlo ma non lo desse a vedere,
se facesse finta di non esserne in grado, allora saremmo nei pasticci e scappare
sarebbe del tutto inutile ...” voltai lo sguardo verso sinistra, verso
papà che ancora una volta si rialzava con il sangue che gli fuoriusciva
dal labbro spaccato “... bisogna poi vedere se effettivamente tutti sono
concordi nel fuggire però ...” terminai poi le mie elucubrazioni
pensando ovviamente che Vegeta non avrebbe accettato la parte di coniglio vigliacco.
In ogni caso pensai che tentare non sarebbe risultato come completamente sciocco
anche perché in quel frangente non avevamo molte alternative.
Aumentai ancora l'energia del mio spirito, sentii i capelli divenire ancora
più leggeri con l'elettricità e la mia pelle quasi bruciare d'emozione
per il nuovo scontro anche se era già stato previsto nella mia mente
che sarebbe stata una piccola guerra lampo. Incrociai le braccia al petto, mentre
i miei occhi verdi lo scrutavano con il cipiglio da super guerriero, le mie
braccia si mossero sotto i miei comandi intrecciandosi, affiancandosi e tendendosi
in più direzioni terminando poi con il fermarsi in avanti, con i palmi
delle mani puntate verso MajinBu. I pollici e gli indici toccavano tra loro
e all'interno dello spazio creato dal loro tocco era inserita l'immagine del
nemico. Il mio mirino l'aveva puntato ed ero pronto ad attaccare: l'onda si
generò e colpì in pieno il mostro invadendolo completamente di
luce. Mentre l'aria spinta a gran forza sollevava la polvere che oscurava il
sole, scrutavo con la coda dell'occhio Vegeta osservarmi con sguardo dubbioso
mentre le ombre della notte anticipata gli oscuravano il volto. Pompai maggiore
energia nelle braccia e sentii le dita vibrare di potere. Voltai il viso alle
spalle, in direzione del signor Goku, riempii i polmoni di fiato e urlai nel
tentativo di sovrastare il boato dell'attacco « DOBBIAMO ANDARCENE VIA
DI QUI! NON ABBIAMO SCELTA, SCAPPIAMO FINCHE' E' OCCUPATO!! ». Il Son
assottigliò gli occhi lievemente perplesso: sapeva anche lui che il piano
aveva parecchie lacune tra cui anche il fatto del “se MajinBu era in grado
di riprenderci o meno” e inoltre anche lui, essendo come mio padre un
sayan dal sangue puro, sentiva una stretta all'altezza dello stomaco all'idea
della fuga. Scosse un attimo la testa come per inculcarsi che quella fosse l'unica
soluzione, osservò l'amico di cioccolata e poi, come se l'istinto di
sopravvivenza fosse maggiore all'orgoglio, acconsentì anche sotto la
pressione improvvisa (e non stranamente entusiasta) del Dio. Al contrario però
mio padre negava fermamente con la testa, con gli occhi rabbiosi mi fulminava,
mi sgridava silenziosamente ed io, sapendo di starlo deludendo come sayan e
come figlio, lo guardavo dispiaciuto, io stesso combattuto, pure io con quel
desiderio di finire diversamente quella storia. « SCAPPARE UN CORNO! IO
NON MI COMPORTERO' DA VIGLIACCO!! » urlò Vegeta con i pugni chiusi
e sanguinanti. « NON ABBIAMO ALTERNATIVE … » iniziai a rispondere
a mia volta « … NON SIAMO ABBASTANZA POTENTI PER ABBATTERLO, NON
ADESSO ». Proseguii il mio attacco nella medesima direzione. Non sapevo
se MajinBu stesse ancora subendo oppure se era svicolato da tempo al mio colpo,
io proseguivo nel tentativo di allungare i tempi. Papà mi si avvicinò
minaccioso, zoppicando fiero e con l'aria severa. Le chiazze di sangue segnavano
il suo viaggio ma non se ne curava minimamente, ciò indicava, secondo
lui, la conseguenza di una battaglia che aveva combattuto al massimo e che doveva
avere ancora una conclusione. Mi si fermò a fianco, il suo labbro spaccato
e leggermente gonfio vibrò sotto un grugnito furente, « Io non
fuggirò. Un vero sayan non si comporta da vigliacco. E io, Vegeta, principe
dei sayan, non scapperò solo per salvarmi la pelle » proferì
orgoglioso, con un tono che mi fece accapponare la pelle. Abbassai per un attimo
gli occhi … nemmeno Dente sa oggi quanto anch'io avrei voluto dire lo
stesso, nemmeno lui sa quanto mi facesse male in quell'attimo ammettere i miei,
i nostri limiti. Nemmeno il Dio della Terra sapeva, nonostante fosse una divinità,
quanto mi facesse addolorare apparire come un terreste ai occhi del mio principe.
Ai occhi di chi io ritenevo quasi un re.
Da lontano Goku passò il signor Piccolo nelle mani di Kaioshin e poi
scomparve.
Vegeta voltò gli occhi in direzione del termine dell'onda puntandoli
dove questa esplodeva, con potenza sempre minore, contro l'avversario. Assottigliò
gli occhi « Tu scappa se vuoi, qui ci peserò io » …
ci mancava che dicesse “e poi non farti più vedere” ed ero
a posto.
« Non fare il testone Vegeta ».
Alzai gli occhi e vidi dietro a papà la figura del signor Goku: questi
alzò il braccio destro fino all'altezza della testa, mise la mano di
taglio e poi colpì con un attacco secco il principe alla nuca. La trasformazione
di papà si spense. Iniziò a cadere e poi udii il tonfo del suo
contatto con il suolo. Rimasi a fissare Goku sgomento, « Ma perchè?
… » gli chiesi, e lui, dopo aver raccolto Vegeta ed essersi poggiato
l'uomo sulla spalla, mi rispose con un sorriso amaro sul volto « Perché
la vera forza a volte sta anche nell'ammettere i propri limiti ». Benché
il pensiero fosse amaro e difficile da digerire, non la si poteva pensare diversamente.
Il Son lanciò una piccola onda che aiutò a generare un'esplosione
di entità di sufficiente rilevanza e poi Goku, assieme a me e a Kaioshin,
iniziò a volare verso una meta inizialmente sconosciuta.
Il Dio si avvicinò a noi e si sorrise lievemente « E' stata una
scelta saggia. Ditemi dove volete andare, io vi ci porterò ». Goku
non mutò espressione rimanendo accigliato « Anche lei sa usare
il teletrasporto? ». Il Dio annuì e iniziò a spostarsi sotto
a me e al Son in modo che potessimo poggiare su di lui le mani per effettuare
il teletrasporto « E' esatto. Visto che non sono statò di alcuna
utilità utilizzerò questo mio potere per rendermi un minimo utile.
In questo modo per MajinBu sarà ancora più difficile rintracciarci
». « Mi sembra giusto … » mormorai poggiandogli una
mano sulla sua spalla sinistra osservando poi Goku che stava alla mia destra
« … e poi i nostri amici si sono diretti al palazzo di Dende. Forse
sarebbe meglio andare là ». Il moro annuì e posò
anch'egli l'arto sulla spalla amica.
Dopo pochi istanti quello spazio di cielo divenne vuoto. I corpi presenti in
quel luogo si trovarono in un altro a noi più famigliare. La fortuna
ci volle per una volta premiare a modo suo: nessuno dei nostri amici a noi più
intimi ci vide tornare con la coda tra le gambe. Soltanto coloro che avevano
conosciuto il terrore sul campo compresero il perché della nostra venuta
anticipata.
Ci rinchiudemmo in noi stessi, chi un po' per riflettere, chi un po' per paura
nell'avvenire e chi per vergogna di sé stessi. Io francamente avevo tutte
e tre le sensazioni addosso: riflessioni per ciò che avevo fatto, paura
per ciò che sarebbe accaduto al risveglio e vergogna per aver, nuovamente,
deluso chi volevo bene.
Ciao a tutti! Lasciando da parte le inutili
scuse per essermi presentata così in ritardo con il nuovo capitolo mi
accingo soltanto a dire alcune cose così solo per fare un minimo di conversazione,
come se fossi un pochetto più presente di quanto sia in realtà.
Ultimamente ho un sacco sa fare: il lavoro è stressante, a pallavolo
si sgobba, a casa mi tocca pulire perché la sorella è con l’ometto
Lego (XD), nel weekend adesso mi tocca fare il giardino … che strazio,
non ho praticamente più tempo per me! E inoltre con il fatto che la mia
passione del disegno è presente tendo a prediligere tenere gli occhi
su di un foglio cartaceo invece che su un foglio elettronico … chiedo
scusa ^_^”
In ogni caso rispondo alle vostre belle recensioni che ogni volta mi mettono
di buon umore:
Vale_93:
Trunks … povero essere, lo maltratterò ancora un po’. Grazie
infinite per aver letto tutto il papirone e ti ringrazio anche per il fatto
che ti piaccia … me happy ^o^ Dimmi pure cosa ne pensi di questo capitolo
quando lo leggi. Ti saluto, ciao!!
Kamy: Grazie
cara! Per quanto riguarda i poteri di Majin Vegeta ho pensato semplicemente
che i poteri di Babidi andassero perse nel momento in cui l’individuo
scompare così com’è stato nella storia originale con quel
tipaccio di nome Darbula. E’ una cosa che penso io, poi chissà.
Trunks è spesso depresso in questa storia … poverino, che bambino
infelice! XD Spero che il capitolo ti piaccia! Ciau!!
Vegeta4ever:
Kaioshin sembra inutile pure a me ma nella storia originale c’è
quindi l’ho inserito, che ci vuoi fare. Comunque il fatto teletrasporto
è semplice e del tutto fantasioso: nella storia originale Kibith usava
il teletrasporto ma qui è schiattato, ho solo pensato che Kaioshin (essendo
un essere superiore) fosse in grado di farlo e che usasse l’energumeno
come pezza da piedi come per dire “Teletrasportami tu perché mi
scoccia, sono tuo capo, fallo e basta” … tutto qua XD Se Light non
t’importa amen XD A presto carissima! Dimmi se il capitolo ti piace, ok?
Ciao!!
Ka93: Goku
è uno scemo e basta alla fine, il senso di serietà gli durerebbe
troppo poco per diventare una persona normale. Vegeta se la piglia male? Fa
bene! XD Spero che questo capitolo ti piaccia, dimmi cosa ne pensi se lo vedi.
Ciao,baci anche a te!
Ecco fatto fattolino e adesso ….
Mamma, che orario!!! Sono le 5 e domani alle 10 devo tosare l’erba …
cioè, oggi alle 10 … TT_TT … Vabbé, scusate il ritardo
dell’aggiornamento (corto come al solito ma non riesco a fare di meglio ... ancora buuu TT_TT), non so quando avverrà quello nuovo ma spero
entro il mese. Non voglio però creare illusioni quindi … alla prossima!!
Baci
scImMIA
CAPITOLO 88
- L'UNIONE FA LA FORZA -
Spossato mi sedetti sugli scalini che portavano
all'interno del grande palazzo di Dio. Il granito sul quale mi ero appoggiato
era freddo nonostante il Sole avesse battuto su di esso per tutto il tempo.
Piegai la schiena in avanti e misi i gomiti sulle ginocchia. Scrutai le calzature
che indossavo e mi soffermai sulla ferita che avevo al piede. Rimasi in silenzio
per lungo tempo, fiatai qualcosa di incomprensibile soltanto quando ricomparve
il signor Goku.
« Karin non ha altri fagioli magici. Ho provato a chiedergli se ne aveva
anche qualcuno mezzo guasto ma niente ... » mormorò mesto mentre
camminava in direzione mia e degli altri ancora svegli « ... purtroppo
gli unici che aveva sono quelli che abbiamo già utilizzato e che Goten
porta con sé, sempre che gliene siano rimasti » concluse poi fermandosi
dinanzi alla scalinata puntando i pugni ai fianchi. Dende corricchiò
in sua direzione e avvicinò le sue mani al corpo del sayan. Un lieve
bagliore iniziò a colorare la sgargiante tenuta del guerriero mentre
il namecciano, fortemente indaffarato, comunicò alcune informazioni:
« Gohan e Vegeta stanno bene ma è meglio che riposino prima di
riprendere a combattere ... » allontanò le mani quando constatò
che la guarigione del Son era avvenuta « ... Per Piccolo invece non ho
trovato alcuna soluzione. Per ora lo abbiamo posizionato in un luogo fresco
in modo che non si possa sciogliere con il calore ». Dende si indirizzò
a quel punto verso di me poiché ero l'unico ancora ferito e procedette
con lo stesso trattamento effettuato sugli altri combattenti. Il signor Crillin,
che era seduto al mio fianco, puntò i gomiti sulle ginocchia e poggiò
di peso il mento sui palmi delle mani « Accidenti, che sfortuna che abbiamo!
... » iniziò dopo un sonoro sbuffo « ... Siamo stati sconfitti
alla grande e in più Piccolo adesso è di cioccolato fondente!
Peggio di così non ci potrebbe andare ». Goku sorrise trovando
l'unica nota positiva della situazione « Suvvia, siamo vivi, no? Dobbiamo
prendere questa opportunità come un seconda possibilità ... »
lo scrutai alzando lo sguardo abbandonando così l'osservazione del piede
guarito « ... Se partiamo così pessimisti non ce la faremo mai,
ne sono sicuro ». Dende si alzò in piedi e osservò il guerriero
preoccupato per le sorti del pianeta « Ho visto che essere terribile è
MajinBu, cosa avete intenzione di fare? ». Il Son sorrise voltando lo
sguardo verso il namecciano « Una certa ideuzza a dire il vero ce l'avrei
... hihihi ... » ridacchiò ma poi però, ricordandosi di
un personaggio, si voltò da tutt'altra parte iniziando a scrutare l'essere
violaceo che era nuovamente caduto in uno stato pensieroso e ottenebrante «
... Kaioshin, ma che fa? » domandò ingenuo Goku osservando la camminata
in circolo della divinità. Kaioshin si fermò e incrociò
le braccia al petto, mantenne la sua aria severa anche se era chiaro come il
sole che se era in quello stato era perché aveva una fifa boia «
Stò cercando di pensare in effetti, di escogitare un piano per fermare
quel terribile mostro, ma al momento non mi è sovvenuto ancora nulla
di abbastanza arguto che possa risultare efficace ». Tutti lo osservammo
e il suo pallore aumentò vistosamente ... evidentemente non era molto
abituato a prendere decisioni dinanzi a un pubblico, anche se piccolo. Crillin
si grattò la nuca « Evocare il drago Shenron sarebbe inutile giusto?
Io quasi-quasi gli avrei chiesto come desidero, quello di imprigionare nuovamente
MajinBu ». Goku scosse la testa seguito dal padrone del palazzo «
Non servirebbe a nulla, purtroppo Shenron ha dei poteri limitati e che si basano
sulle potenzialità del Dio del momento. Penso che se il drago avesse
la capacità per rinchiudere un essere all'interno di una sfera magica,
non avrebbe però abbastanza forza per intrappolare uno come MajinBu che
è un osso duro ». L'ex pelato tornò nel suo silenzio interrotto
soltanto degli sbuffi. Kaioshin fece qualche passo verso di noi e chinò
la testa « Ragazzi, io adesso andrò sul pianeta dei Kaio e dintorni
alla ricerca di un qualcosa che ci possa aiutare con questo dramma. Nel frattempo
mi auguro che non accada a voi, o a chi volete bene, qualcosa di fortemente
spiacevole ». Son Goku si voltò verso di lui ancora una volta e
gli strinse una mano in segno di riconoscenza « A presto Kaioshin, e ci
comunichi tutto ciò che ci potrebbe divenire utile se scovasse qualcosa
». « Senz'altro » rispose il Dio e poi, veloce come il vento,
scomparve.
Dende si incamminò verso il bordo del grande piazzale ed egli, poggiato
al suo vecchio bastone e affiancato dal servizievole Popo, iniziò nuovamente
a osservare la terra sottostante localizzando tutto ciò che gli pareva
d'interesse. Quando intravide nitidamente la figura del nostro nemico, si voltò
di tre quarti verso di noi e fu chiaro nel messaggio: « E' peggio di quanto
pensassi: MajinBu vi stà cercando e stà iniziando a creare problemi
distruggendo con furia tutto ciò che trova ... Sarebbe meglio iniziare
fin da subito a escogitare qualcosa, prima che sia troppo tardi ». Mi
alzai in piedi, sicuro che non sarebbe portato a niente rimanere seduto, e vidi
Goku annuire con la testa per poi rivolgersi a Mr. Popo come se fosse in realtà
lui il padrone di quel luogo: « Popo, vada a svegliare Gohan e Vegeta
allora. Se non abbiamo tempo è inutile riposare più di quanto
sia necessario ». Il servo gentile non se lo fece ripetere e sgattaiolò
all'interno della struttura mentre io, finalmente, dicevo qualcosa di interessante:
« In effetti poi, visto che Goten e gli altri non ci sono ancora, non
vorrei che gli accadesse qualcosa ». Proprio in quell'attimo un rombo
di motori si fece udire e nell'alto cielo azzurro, sopra al piastrellato che
fino a qualche anno prima era quasi praticamente inviolato, comparve la figura
ferrosa di un veicolo volante di grandi dimensioni, di colore giallo, con su
di esso il simbolo della mia famiglia. Senza ulteriore frastuono il velivolo
atterrò. I motori si spensero e con essi anche i sibili dei propulsori
prossimi alla cessata attività. I portelli si aprirono e all'esterno
uscirono tutti i nostri amici: Chichi, lo stregone del toro, il piccolo Goten,
la mogliettina di Crillin, C17 con la piccola Marron, Videl, il maestro Muten,
Olong, Pual, i nonni con il gattino e infine la mia mamma affiancata da Yamcha
(anche se non lo considero amico mio, ma vabbè). Il piccolo sayan, con
una velocità sorprendente, scattò verso Goku e gli saltò
in braccio. Lo abbracciò come un piccolo orsetto facendo nascere nella
maggior parte di noi, un leggero senso di tenerezza. Il vecchio maestro delle
tartarughe di mare si avvicinò quatto-quatto e rimase piuttosto serio
in volto « Cosa stà succedendo Goku? Il piccolo Goten ci ha obbligato
a venire qui con un'agitazione da far venire il mal d'orecchie ». Goku
ridacchiò come al solito e si portò una mano dietro alla nuca
ma iniziò a parlare quando pure gli altri amici gli furono vicino «
Beh ... diciamo pure che questo MajinBu si è rivelato un nemico molto
più ostico di quanto ci aspettassimo e quindi ... per questo vi abbiamo
fatto venire qui, per stare più al sicuro ».
Mamma Bulma (ancora però ignara che io fossi il suo "bambino")
mi oltrepassò indispettita puntando le mani ai fianchi « Ma bene!
E io mi chiedo: perché allora non siete là a combatterlo questo
mostro cattivo?! », la donna mi adocchiò con la coda dell'occhio
... per un istante mi parve di sentire che mi stesse studiando metodicamente,
come se cercasse le somiglianze tra me e qualcuno ... ^-^
Crillin corse in soccorso del sayan caduto in trappola dall'ennesimo "nemico"
(XD): « Non ci stiamo mica tirando le dita, sai? Dobbiamo solo escogitare
un modo per fermare quell'essere. Adesso che poi nemmeno Piccolo ci può
più aiutare, siamo un po' a corto di idee ... » il piccoletto si
perse nelle sue elucubrazioni e, sinceramente, non aveva tutti i torti: Piccolo
era una mente geniale, capace di elaborare complessi piani volendo, ma allo
stato di cioccolatino poteva fare ben poco. Dopo aver raccontato ciò
che era accaduto al namecciano, provammo a pensare a più cose mentre
Chichi faceva in modo di tenere lontano da una barretta gigante di cacao il
piccolo Goten che aveva un certo languorino. Goku però aveva già
il suo bel piano per la testa e io l'avevo già capito da un pezzo.
« Signor Goku, ha in mente qualcosa per caso? » domandai facendo
il finto tonto dopo aver notato il suo ennesimo sorriso da "io sò-io
sò-chiedete a me-chiedete a me". Il Son continuò a sorridere
e si batté il petto con un pugno chiuso « La fusione è l'unico
mezzo! ». « La fusione? ... » domandò un po' disorientato
Crillin « ... Ma che significa? ». Il sayan iniziò la sua
(orrida) spiegazione: « Allora, si tratta di una danza molto particolare,
di un balletto insomma, che và fatto in due. Questi devono essere di
una corporatura simile e avere un livello di forza identico al momento della
fusione. Uno deve fare certi passi, l'altro li deve fare praticamente identici
ma al contrario ... » un velo di dubbio si insinuò nelle menti
degli spettatori e il sayan lo comprese « ... insomma, girati. Non sò
se mi avete capito ... ». Il suggerimento arrivò da me medesimo:
« Con "contrario" in tendi speculare o ribaltato? ». Goku
si raccapezzò « I movimenti devono essere speculari ecco, e poi,
dopo aver fatto questa cosa, i due guerrieri si fondono in un unico essere diventando
fortissimi!! O fortissimo ... decidete voi ». Il silenzio aleggiò
per un breve periodo. « E l'effetto è permanente? » domandò
Crillin.
« No ... » rispose nuovamente il Son « ... Purtroppo ha una
durata limitata di soli trenta minuti. Dopo questo tempo i corpi si sciolgono
e dopo un pochino si può rieffettuare la fusione ». Il piano era
chiaro a tutti: due di noi avrebbero dovuto imparare questa danza e fare la
fusione ... se il guerriero nato da questa sarebbe risultato abbastanza forte
da eliminare il terribile MajinBu, allora la pace sarebbe tornata sulla Terra.
Ma chi erano i prescelti? La domanda venne posta ...
« Non vi preoccupate, la faremo io e Vegeta, tanto ci siamo messi d'accordo
».
« COSA DIAVOLO DICI KAHAROTH! RIMANGIATI IMMEDIATAMENTE LA BESTEMMIA CHE
HAI DETTO!! ... » la voce cattiva, temuta e fin troppo conosciuta si fece
sentire distintamente alle spalle dell'eroe del pianeta « ... Non mi unirò
mai e poi mai con uno come te, mettitelo bene in testa! E poi non andare a raccontare
fanfaronate simili, altrimenti di faccio secco! ». Papà assottigliò
maggiormente le sopracciglia quando incontrò il mio sguardo ed io, sentendomi
colpevole della sua ira, abbandonai ben presto quella battaglia d'occhiate.
Benché fossi rammaricato per quanto accaduto sul campo di battaglia,
ero lieto di vedere Vegeta in forma e sano come un pesce. Non sapevo però,
che il gesto che faceva ancora imbestialire il principe dei sayan, non era tanto
il mio senso dell'onore che si era incrinato dinanzi alla potenza di MajinBu
ma la codardaggine di Kaharoth con il suo attacco deliberato alla sua persona
che aveva di gran lunga superato il mio gesto in quanto gravità. In un
senso potevo quasi ritenermi fortunato ... papà in quel momento ce l'aveva
più con il suo eterno rivale che con me ma sapevo (o almeno sentivo)
che prima o poi avremmo dovuto parlare dell'argomento. O almeno, speravo che
ciò accadesse ... non ce ne fu più la possibilità però.
Tornando alle vicende del momento: Vegeta guardò i presenti terrestri
come se fossero degli scarti in putrefazione, il suo schifo per esseri così
infimi era quasi palpabile ... e se soggetti come C18 e C17 non diedero peso
al suo modo di fare perché anche loro erano di una mentalità distaccata,
personaggi calienti e irriverenti come Bulma non lasciarono correre: l'azzurra
s'inasprì fortemente e nonostante avesse dinanzi agli occhi il suo vecchio
amore, l'alieno che riusciva ancora a farle battere il cuore, riuscì
a mettere da parte i sentimenti amorosi celandoli alla perfezione e tornando
ad essere la bischera urlatrice della Capsule Corporation al tempo della permanenza
dell'uomo sotto il suo tetto « Che hai da guardare con quella faccia?!
» ringhiò severa, quasi ferita nell'orgoglio. Vegeta non si espresse
più di tanto ma fu sincero « Tzk, mi chiedevo soltanto perché
delle nullità erano giunte fin qui ». Mentre i corti capelli azzurrini
sembravano alzarsi verso l'alto come se anche quelli si dovessero tingere di
un oro abbagliante, mi affiancai a papà timidamente « Sono qui
per stare al sicuro. Sulla terraferma MajinBu stà compiendo delle stragi
... Sono stato io a consigliargli di venire qui ».
Vegeta mi tagliò l'anima con un'occhiata « Ecco un'altra delle
tue idee sciocche e patetiche! ... » mormorò duro facendo rifermento
a quanto accaduto poco prima in mezzo alla polvere « ... Ci faranno soltanto
perdere tempo prezioso e alla fine, vista la loro utilità, potevano anche
starsene in mezzo agli altri inetti ». In quell'istante anche i freddi
androidi sembrarono inacidirsi ... ma fu sempre Bulma, sul punto di scoppio
letterale, a tornare in pista con l'inizio di una conversazione spinosa che
mi diede parecchio da fare: « Brutto scellerato e arrogante con il cervello
di un microcefalo ... Non siamo inutili! Parla per te poi che fino a un minuto
fa stavi dormendo come un allocco! ».
« Taci donna! E vedi di non parlare di cose che non ti riguardano! ».
« Che non mi riguardano?! ... » sbottò lei « ... La
Terra è in pericolo, certo che mi riguarda. Mi riguarda eccome! Ma visto
che sei tanto intelligente, inizia a escogitare qualcosa di utile! ».
Vegeta sciolse l'intreccio delle braccia accompagnato da un fumino illusorio
che gli fuoriusciva dalle orecchie, indicò la mamma con il dito indice
della mano destra e iniziò a concentrare l'aura « Qualcosa di utile
dici? Bene, vorrà dire che in primo luogo ti toglierò di mezzo
perché sei seccante!! ». "Aiuto!" pensai e bloccai con
una certa agitazione il braccio di Vegeta spingendolo lievemente verso il basso.
« Dai, non fare così! Abbiamo cose più importanti a cui
pensare! » gli dissi cercando di convincerlo a desistere all'attacco che
voleva portare a termine. Mentre Vegeta iniziava ad osservarmi con uno sguardo
indagatore che però, stranamente, non aveva nulla di cattivo, strattonò
il braccio e lo lasciò cadere lungo il fianco decretando così
la fine del suo volere. « Sei soltanto un vile! » si udì
un poco più in lontananza ... mi voltai nuovamente verso la piccola folla
e notai assieme a papà che Bulma non era più in prima fila ma
si era precipitata in fondo al gruppo e che questa, nascosta alla bell'emeglio
dietro alla figura di Yamcha, continuava a dire la sua con una vena battagliera.
Lo sfregiato, ovviamente, cercava di svicolare dal ruolo di "bersaglio
sostitutivo" apparendo anch'egli più coniglio di quanto fosse. Vedendo
la scena patetica Vegeta rise sguaiatamente ... ciò generò nuovamente
una ferita nell'orgoglio dello scienziato in gonnella che tornò alla
ribalta. Bulma si piantò davanti al sayan e quando la risata terminò,
puntò le mani ai fianchi e si avvicinò pericolosamente all'uomo:
« Non ti permetterò di ridere ancora di me! Me la pagherai per
questo » sibilò melliflua lei. Lui le sorrise sfacciato e incrociò
nuovamente le braccia al petto « Ma taci donna che straparli e basta ».
« IO MI CHIAMO BULMA!! Ho un nome, vedi di usarlo, razza di zuccone!!
». « Ma io parlo come mi pare, vecchia petulante ». Fu il
colpo di grazia: mamma per un istante si congelò ma poi iniziò
a gridare come un'ossessa, come una pazza in pescheria ... e mio padre ovviamente
rispondeva ... insomma, iniziò uno strazio terribile. Io poi, che ero
in mezzo poiché ero il solito fesso, li osservavo come un baccalà
appeso. A un certo punto però, cercai di separarli poggiando su entrambi
una mano sulle loro spalle « Adesso basta, non è il tempo di litigare
» dissi ma il mio errore mi costò caro, entrambi mi mangiarono
la faccia a modo loro: mamma mi urlò « Adesso non è il momento
Trunks, lasciami fare! » mentre papà mi diede un pugno nello stomaco
.... >.<
Goku iniziò a ridere come uno scemo e a farsi delle risate davvero grasse
« Ha-ha-ha-ha!! E' proprio vero ragazzi... » disse a gran voce «
... tra moglie e marito non si deve mettere il dito! ».
La scena mi si congelò nella testa: tutti lo fissarono incattiviti perché
non era il momento delle frasi di spirito ( che oltretutto secondo pochi non
avevano senso) ed io ero furente per un motivo ben maggiore. Ne approfittai
e pertanto gli comparvi alle spalle e gli diedi un pugno talmente forte sulla
testa da farlo spiattellare al suolo. « Signor Goku! Non è il tempo
delle battute sceme adesso! » lo sgridai facendogli capire bene a cosa
mi riferivo. Il Son si grattò la zazzera imbarazzato e si rialzò
in piedi « Hai ragione, e poi la frase non và nemmeno bene! He-he-he
... » cercò di salvarsi in corner. Chichi si coprì il viso
con una mano per la vergogna.
Il sayan dai capelli scompigliati tornò a farsi serio e si avvicinò
al principe che sembrava aver abbandonato le scenate di mia madre perché
le riteneva non al suo livello e il primo, con la voglia nel cuore di vincere
il nuovo nemico con le proprie forze assieme al secondo (forse) essere più
forte della Terra, sospirò prima di iniziare il discorso. « Vegeta
... » mormorò apparendo per un attimo tutt'altra persona «
... La fusione è l'unico mezzo che per ora abbiamo per abbattere quel
mostro. Se ci unissimo sono sicuro che lo schiacceremmo senza problemi ».
Papà rimase zitto. Guardò Goku in malo modo e poi, come gli fosse
venuto un prillo strano al fondoschiena, si girò di centottanta gradi
e si allontanò lasciando che i suoi passi si udissero appena ... lo osservai
spaesato come tutti gli altri presenti, in attesa della risposta alla richiesta
che arrivò dopo un pochino e in maniera imprevedibile: Vegeta si fermò
dinanzi all'ingresso del palazzo, divaricò appena le gambe e strinse
con energica furia i pugni lasciandoli lungo i fianchi, la sua energia spirituale
iniziò ad alzarsi divenendo visibile ad occhio nudo, i lunghi capelli
corvini iniziarono a muoversi sotto le spinte delle mistiche folate. Il pavimento
poi si deformò divenendo una profonda conca quando il sayan, colto da
una furia irrefrenabile, urlò a squarciagola lasciandosi rapire da una
sorta di sfogo personale mentre l'aura, quasi impazzita, continuava ad aumentare
a dismisura fino a toccare il punto massimo. Son Goku gli corse appresso e quando
Vegeta lo percepì a poca distanza smise nel giro di pochi istanti, il
suo particolare gesto. In quel momento pensai che era una fortuna che MajinBu
non fosse in grado di percepire le forze, perché altrimenti il mostro
ci avrebbe rintracciato senza problemi. Il guerriero "buono" si affiancò
all'amico e lo guardò fisso negli occhi percependo immediatamente un
moto d'irritazione che sarebbe potuto scoppiare ancora da un momento all'altro
se il discorso avesse preso nuovamente una piega sbagliata. « Non capisco
questa tua ostinazione Vegeta ... » iniziò Goku al testone «
... In fondo si tratta solo di trenta minuti, dopo saremo separati come al solito
». « Non è questo il punto Kaharoth! ... » sbottò
papà digrignando i denti « ... In ogni caso il mio "No"
rimane tale, non insistere!! » Vegeta camminò ancora verso Nord
e si andò a sedere sulla scalinata d'ingresso che solo per metà
si era salvata, incrociò le gambe e le braccia e poi chiuse gli occhi
lasciando ben intendere che non aveva più alcuna intenzione di sentire
altro sull'argomento. Goku lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e
poi si girò verso di noi, quando aprì le braccia facendoci capire
che non sapeva che fare con papà, lo richiamai con un gesto della mano.
Il Son camminò placido riosservando di tanto in tanto dietro di sé,
confuso e spaesato come ognuno si sarebbe sentito alle prese con un individuo
così enigmatico come il principe dei sayan. Dal canto mio forse avevo
compreso cosa fosse successo: nelle ultime ore papà aveva subito più
di una sconfitta e l'idea di abbassarsi a fondersi con la persona che più
detestava all'Universo per sconfiggere il nemico che nemmeno lui, il grande
principe dei sayan, era riuscito ad abbattere, gli bruciava incredibilmente
... secondo me avrebbe preferito farsi sconfiggere ancora, magari farsi uccidere,
piuttosto che sommare le sue scarse forse con quelle di qualcuno che nello stesso
frangente risultavano altrettanto scarse pur di aver salva la vita. Come sempre,
la sua era una questione basata puramente sull'orgoglio e sul pensiero egoistico
che se lui avesse dovuto combattere ancora lo avrebbe dovuto fare con le sue
sole forze.
« Siamo punto e a capo » disse Crillin quando giunse il sayan che
si stava osservando un'ultima volta alle spalle. « Non credo ... »
mormorai io avvicinadomi maggiormente al gruppetto di guerrieri e poggiando
una mano sulla spalla del mio amico Gohan che, dopo essere stato svegliato dal
suo sonno da Popo, non era stato praticamente considerato da nessuno «
... Potremmo farlo io e Gohan ».
« Che cosa? » domandò Goku.
« La fusione ... » =_=
Il sayan sembrò cascare dalle nuvole « MA CERTO! ... » esclamò
l'uomo battendo un pugno nella mano « ... Si può fare: come età
siete simili e poi sia come corporatura che potenza vi assomigliate il giusto
per poter effettuare la fusione! E' grandioso!! ». Gohan sembrò
abbastanza entusiasta della notizia e si portò una mano al mento quando iniziò
a riflettere sulla questione « In effetti sembra fattibile, inoltre a
nostro favore c'è il fatto che entrambi possiamo esercitarci nella stanza dello spirito e del tempo
per almeno un giorno a testa e quindi, se entriamo insieme, potremmo
provare la tecnica e aumentare il nostro potenziale per almeno un anno completo visto che il massimo consentito non ci è concesso poiché lo abbiamo già utilizzato per metà
» Crillin sembrò guardare stranito il ragazzo mio amico e ci pensai
io a rinfrescargli le idee ricordandogli che nel periodo in cui avevamo a che
fare con Cell eravamo tutti rimasti meno tempo all'interno della stanza dello
spirito e del tempo.
Risolti tutti i dilemmi riguardanti i troppi anni trascorsi da vecchi avvenimenti
- e quindi poco ricordati - ricominciammo seriamente a pensare sul da farsi
e quindi, senza perdere ulteriore tempo, mi diressi assieme al signor Goku,
Gohan e tutti coloro che erano curiosi di vedere la famosa fusione, in una sala
interna del palazzo bianco rimanendo poi in una saletta dalla forma circolare
e con delle ampie finestre che davano all'esterno. Nascosto in un angolo Vegeta
curiosava senza dare nell'occhio sapendo però già che lo spettacolo
-secondo lui- sarebbe stato uno dei più orripilanti che avrebbe mai visto.
E' da ricordare poi che l'aveva già visto in passato.
Goku si mise in fondo alla stanza posizionandosi dalla parte opposta della porta
d'ingresso, strinse i pugni delle mani e con un cenno del viso ci invitò
ad avanzare. Feci pochi passi e mi fermai quando compresi di essere alla distanza
giusta dal Son. Il sayan ci osservò per qualche istante dopodiché
iniziò a parlare: « Allora, questa è una tecnica che ho
appreso da alcuni abitanti del pianeta Metamor, fate attenzione e memorizzate
ogni mio gesto perché se la danza verrà eseguita in modo sbagliato
i risultati saranno ben diversi da quelli che ognuno s'aspetterebbe. Pronti?
» ci domandò con fermezza. Entrambi annuimmo decisi ed io, se ero
concentrato poiché mi aspettavo un qualcosa di terribile, rimasi fortemente
allibito da quanto accadde successivamente: Goku diede il via alla famosa danza
e iniziò portando entrambe le braccia alla sua sinistra all'altezza delle
spalle con le mani aperte e le gambe leggermente divaricate. Lo osservai stranito
... ma lui proseguì: « All'inizio dovete mettere le braccia perfettamente
in questa posizione, osservate bene come sono messe e tenete le gambe come le
ho io. Poi ... "Fuuuuuu"!! » Goku fece tre passi laterali verso
la sua destra e allo stesso tempo fece roteare le braccia al di sopra le lasciandole
tese verso destra mantenendole però all'altezza delle spalle e con le
mani aperte come in precedenza « ... Attenzione alla posizione che farò
adesso che è molto importante ... "Sion" ... » la gamba
sinistra si piega poiché tirata verso l'alto e il ginocchio viene tirato
il più possibile verso destra mentre le mani, richiamate nella direzione
opposta, si chiudono a pugno « ... Quì è fondamentale non
sbagliare l'angolo delle gambe ... "Ne!!!! » nell'ultima fase della
danza il corpo si piegava interamente verso destra, la gamba sinistra si distendeva
completamente verso la parte opposta mentre la destra si piegava ad angolo retto
sotto il peso del corpo, le braccia erano rivolte verso destra a pari distanza
dalla nuca e gli indici delle mani erano esonerati dal pugno come se dovessero
svolgere un ruolo fondamentale (cosa che alla fine era) « ... Anche qui
guardate l'angolo delle gambe e la posizione delle braccia, è fondamentale
... » Goku si rimise composto e poggiò le mani ai fianchi. Piegò
la testa da un lato e corrucciò le sopracciglia pensoso, questo molto
probabilmente dopo aver notato le nostre espressioni facciali « Beh, c'è
qualcosa che non và? Forse non avete capito qualche parte? ».
Senza parole. Ero assolutamente senza parole ... che altro avrei dovuto fare
in una situazione del genere? Poco ci mancava che la mascella mi si staccasse
e toccasse terra per lo shock. Gohan non era da meno e nemmeno lui nascondeva
ciò che gli passava per la zucca: le sue orbite erano al di là
dell'ordinario e ridacchiava perché pensava che fosse uno scherzo. Alla
fine fu proprio il mio amico, con imbarazzo, a parlare al proprio padre di quello
che avremmo poi dovuto fare assieme « Ma papà ... noi dovremmo
fare quelle pose ridicole? E' imbarazzante! ». Il Son rimase per un attimo
sorpreso e si portò una mano alla nuca, la iniziò a grattare lasciando
che un po' di pelle morta si staccasse da questa e si andasse a disperdere altrove
« Ma figliolo ... » iniziando con la sua voce allegra « ...
A dire il vero io mi sarei aspettato un'affermazione del genere da Trunks e
non da te. In fondo fino a poco tempo fa non andavi in giro travestito da "Gran
Salame" a fare anche tu cose altrettanto ridicole? ». Gohan divenne
paonazzo « GREAT SAYAMAN! NON "GRAN SALAME"!! ... » il
rossore aumentò quando si sentirono le risa di tutti gli altri ma il
giovine andò avanti « ... Maddai papà, noi dovremmo fare
questo per battere MajinBu? ».
« Esattamente. Se la fusione verrà fatta senza errori i vostri
corpi si fonderanno quando i diti si toccheranno e rimarrete uniti per quei
trenta minuti a disposizione ... » Goku batté energicamente le
mani generando un forte ciocco « ... Forza, fate un tentativo con l'aura
nulla, così non vi fonderete ». Deglutii sonoramente, strinsi la
cintura arancione della tenuta e mi tirai indietro una ciocca di capelli lilla.
Scrutai con la coda dell'occhio Vegeta che continuava a guardarci inflessibile
... sembrava quasi contento di vedermi subire quell'umiliazione, quasi come
se quella fosse stata la mia punizione per non aver seguito il mio spirito sayan
quando dovevo ed essermi comportato invece come uno che voleva salvarsi soltanto
la pellaccia. Poteva essere una buona pensata ... peccato però che in
parte sarebbe ricaduta in eterno su di lui se la buffonata non avesse dato buoni
frutti per troppo tempo, sarebbe divenuto una sorta di "padre del guerriero
ballerino" ... la cosa avrebbe portato onta pure a lui alla fine. Cercai
di rimanere calmo pensando che stavo facendo tutto quello che era in mio potere
per salvare il pianeta e se ciò richiedeva di ballare l'avrei fatto,
con vergogna forse, ma l'avrei fatto.
Osservai Gohan con le guance purpuree « Faccio io lo speculare ».
Lui annuii e ci mettemmo in posizione iniziale. Goku fece un cenno affermativo
con la testa e ci scrutò severamente durante lo svolgimento della fase
successiva che era giustamente più impegnativa della precedente. Mi accorsi
in ritardo di aver sbagliato l'inclinazione delle braccia e di averne messa
una troppo in alto e l'altra troppo in basso rispetto alle spalle. Nella fase
successiva, quando entrambi ci slungammo verso la parte opposta nel tentativo
di toccare l'altro con le dita degli indici, a parte di fatto di non riuscire
a centrare le dita (=_=) ci accorgemmo di non essere perfettamente affiancati
e quindi io, che mi trovavo troppo avanti, nel finale mi dovetti anche sporgere
indietro perché altrimenti non vedevo nemmeno Gohan in faccia. Alla fine
della breve esibizione una serie di risate sguaiate mi fecero morire di vergogna
... mi rimisi nuovamente dritto come uno stoccafisso, rigido come un paletto
feci qualche passo con modi da soldato tornando -impippato- al mio posto di
comando. Goku ridacchio ma non si fece trasportare troppo ripensando che pure
lui, ai primi tentativi, aveva fatto proprio schifo. Il sayan si avvicinò
a noi e per cominciare si soffermò sul sottoscritto: « Trunks,
all'inizio avevi sbagliato le braccia ma, cosa ancora più grave, avevi
sbagliato le distanze con Gohan. Osserva bene e controlla sempre di essere perfettamente
in linea con il compagno e poi sii un po' più sciolto, sembri un paletto
dal gran che sei rigido ... ». "Parli facile tu! ... " pensai
con le guancie in fiamme " ... Mi stò vergognando come un ladro!!".
Goku passò a suo figlio trattandolo con guanti diversi: « Gohan,
tu hai fatto tutto perfettamente, sei stato grande! Al primo colpo poi ... Comunque
il discorso della posizione può essere valido anche per te: potresti
essere tu troppo indietro. Stai attento ».
Il grande guerriero ci esortò a continuare e le nostre "evoluzioni"
subivano più che altro delle variazioni più che raggiungere la
perfezione che era richiesta: la seconda volta sbagliai le distanze e per poco
non ficcai un dito in un occhio a Gohan, la volta dopo feci bene tutto tranne
la posizione del ginocchio della seconda fase, la terza volta mi dimenticai
gli indici ... insomma, alla fine sbagliavo tutto io. Ciò però
non era a caso: Gohan in fondo si era allenato tanto per il "Gran Salame"
... che rabbia.
Quando mi accorsi di non essere più in grado di effettuare quell'allenamento
dinanzi a un pubblico, anche se piccolo, di persone che mi incitavano a far
meglio con risate sprezzanti, richiesi l'utilizzo di un luogo più appartato
e pertanto Goku, comprendendo che per uno come me che assomigliava a Vegeta
più di quanto desse a vedere e che pertanto non apprezzava stare in vetrina
per troppo, ci portò in una stanza interna più appartata.
Ci stavamo iniziando ad allontanare quando una voce alle spalle mi richiamò
« Trunks ». Mi voltai. Vegeta era appoggiato con la schiena ad una
delle colonnine delle finestre aperte che davano all'esterno, le braccia erano
incrociate al petto e il suo sguardo, scuro e tagliente come la lama di un coltello,
mi colpì lasciandomi piantato dov'ero. « Sì, cosa c'è?
» domandai. Continuò a guardarmi, lo fece per svariati secondi,
poi sciolse le braccia, poggiò la mano sinistra sul cornicione del finestrone
alla sua sinistra e poi lo scavalcò andando all'esterno. Guardai quello
spazio vuoto e non riuscii a proferire nulla se non un "Mah" prima
di seguire gli altri qualche secondo dopo nel luogo destinato agli allenamenti.
******
Nel frattempo sul luogo terreste il panico si stava seminando ovunque: ogni
città, ogni paese, anche il più piccolo villaggio veniva disintegrato
sotto la furia distruttiva del terribile MajinBu, l'essere diabolico che distruggeva
ogni cosa per cercare un valido nemico oppure per soddisfare un puro desiderio
malvagio. La gente esplodeva in mille pezzi e di quei poveracci nemmeno la cenere
dei loro corpi poteva toccare terra senza incontrare prima le fiamme di un qualche
incendio oppure il sangue di un qualche essere che era ugualmente deceduto in
maniera differente. I temerari poi che riuscivano a uscire allo scoperto armati
di un fucile o qualcosa di simile, rischiavano di morire in maniera ironica:
i colpi rimbalzavano sul corpo di grasso e alla fin fine colpivano proprio coloro
che li avevano sparati. I più intelligenti scampavano all'oscura signora
rimanendo nascosti come tremanti coniglietti, anche se tremanti come foglie
i più anziani esortavano alla calma i più piccini per evitare
che creature tanto innocenti andassero all'altro mondo così presto. MajinBu
però, che rimaneva comunque l'essere che aveva distrutto anni prima diversi
pianeti, alla fine di ogni luogo popolato non se ne volava via verso la meta
successiva come i poveracci sopravvissuti speravano: il grassone infatti si
fermava, alzava la sua protuberanza verso il cielo e un piccolo raggio emesso
da essa ricercava ad una distanza limitata tutti i poveracci rimasti in vita
... a volte divenivano caramelle, la volta dopo cioccolatini, poi biscottini
... ad ogni luogo cambiava menù, come se la vita umana fosse insignificante
come un dolcetto.
Light, a cavalcioni della sua motoretta e spinto e dal suo spirito avventuriero
ereditato in parte da entrambi i genitori, continuava imperterrito a seguire
il terribile mostro paese dopo paese utilizzando come unici mezzi lo shouter
del sayan Radish e i fumi neri che si vedevano all'orizzonte e che potevano
indicare la distruzione totale di una località. La sua smania, la sua
curiosità e la sua testardaggine lo spingevano sempre oltre perché
nonostante seguisse come un cane da caccia la sua evidente preda, non era ancora
riuscito a vedere il famigerato essere nemmeno di scorcio: ogni volta che arrivava
nel nuovo luogo di morte MajinBu era già passato oltre. Evidentemente,
il suo mezzo di locomozione non era abbastanza potente ma in giro non poteva
trovare di meglio ... infatti aveva potenziato più che poteva una motocicletta
che già possedeva. Cercare in giro significava trovare qualcosa di simile
ma comunque inferiore oppure veri e propri rottami. Comunque per più
volte si dovette fermare in città fantasma, girovagare quasi senza meta
in mezzo rottami, case diroccate, alti palazzi piegati al volere di uno solo
e soprattutto in mezzo a quel corpi ammazzati senza un vero perché. Light
però non si fermava a pensare a quello. Ciò lo avrebbe distratto
e forse i sentimentalismi lo avrebbero coinvolto troppo secondo i suoi gusti.
L'unico motivo che lo spingevano ad introdursi in quei postacci era perché
il rilevatore di energia, nonostante fosse stato risistemato per essere resistente
anche ai picchi più alti, era comunque rimasto fragile e a volte, quando
il mostro si impegnava a dare il meglio di sé, sembrava sul punto di
esplodere e ciò probabilmente gli sarebbe costato un occhio. Ciò
lo scocciava parecchio. Pertanto vagava alla ricerca di una qualche ferramenta,
recuperava ciò che gli sarebbe stato utile e poi si appostava da una
parte a fare le sue migliorie. Immerso in quel silenzio opprimente l'unica domanda
che gli venne alla mente fu: perché non c'è nessuno che chiede
aiuto? Non che lui fosse corso in soccorso con il sorriso sulle labbra anzi,
forse avrebbe fatto pure finta di niente, ma iniziò a pensare che il
famoso nemico dov'essere un professionista per non lasciare nemmeno un essere
umano in vita in grado di raccontare cosa fossa successo. La cosa lo spronava
a voler vedere almeno come fosse fatto l'individuo, solo fisicamente, anche
se forse, se l'avesse visto nel suo stato originale, lo avrebbe deriso con la
sua lingua tagliente e ciò gli sarebbe costato caro.
Ultimate le sue solite riparazioni ritornava all'inseguimento ricordando un
po' alla lontana Bulma quand'era giovane, nel periodo in cui era alla ricerca
delle Sfere del Drago.
******
Mentre sul suolo terrestre la carneficina continuava senza tregua, il giovane
Dende osservava quello spettacolo spezzacuore affiancato da Popo che silenzioso
confortava il suo padrone almeno mentalmente. I terrestri scampati al fattaccio
trovarono un luogo all'ombra e iniziarono a giocare a carte senza però
scommettere alcun soldo, cosa che a 18 scocciò moltissimo visto che la
sua figlioletta, che alla fine era più sveglia di quanto dimostrasse,
stracciava di continuo il vecchio Genio e il porcello Olong. L'altro cyborg
si mise a dormicchiare all'ombra di un cipresso mentre le altre donne cincischiavano
sedute al cornicione delle larghe finestre della stanza usata in precedenza
per gli spettacoli che era poco alta rispetto al suolo. Vegeta osservava misterioso,
ma più che altro scocciato, il piccolo Goten che si era messo ad allenarsi
seriamente con il signor Crillin che, preso forse dall'amarezza per non esser
stato utile nello scontro precedente, si dava seriamente da fare nel tentativo
di aiutare il piccolino che aveva dimostrato di avere molto più talento
dell'amico di Son Goku. Yamcha, il padre di Chichi, Pual e i miei nonni conversavano
amichevolmente commentando di tanto in tanto il combattimento in atto che però
vedeva un nanetto (e non perché giovane) in perenne difficoltà.
Quando il bambino poi si trasformò in super sayan non ci fu più
storia ma si proseguì come si potè visto che i volontari scarseggiavano.
All'interno del palazzo si sentì un innalzamento portentoso di un'aura
incredibilmente particolare. Eravamo io e Gohan che avevano effettuato la fusione.
Il Genio si fermò di giocare e si voltò indietro in direzione
della forza d'energia spropositata, in quel frangente Marron spiò le
carte ma ritornò al suo porso prima che il vecchio si rivoltasse e la
beccasse in flagrante « Devono essere i ragazzi, magari ce l'hanno fatta
questa volta ». C17, che sembrava dormire come un ghiro, fece sentire
invece la sua voce come se non si fosse mai appisolato anche perché gli
androidi in realtà non avevano bisogno di riposare « Non ci metterei
la mano sul fuoco ... » iniziò con un sorrisetto derisorio sul
volto « ... Anche poco fa si era detto lo stesso ma poi si è presentato
una sottospecie di stuzzicadenti con le braghe cascanti e la pelle secca »
si mise a ridere in maniera diabolica facendo ricordare chi era in realtà:
la terribile creatura del dottor Gelo, un essere senza cuore ... e senza tatto
a quanto pare.
Crillin bloccò il suo allenamento e si avvicinò ai suoi amici
che appena lo videro avvicinarsi gli porsero una bottiglietta d'acqua per riprendersi,
si dissetò rapidamente e poi si asciugò con un braccio il sudore
che aveva in fronte « In effetti non è un'aura spaventosamente
alta ... O è normale oppure qualcosa è andato sorto come prima.
Non li biasimo però, non dev'essere semplice, soprattutto per uno come
Trunks che non è avvezzo a fare cose così stravaganti ».
Yamcha si tolse quell'orrenda giacca gialla ed intervenne dicendo una cosa sensata
« Hai ragione, in fondo è pur sempre "Il ragazzo venuto dal
futuro", non ci dobbiamo dimenticare che non ha avuto un passato spensierato
come il nostro ». In quella breve conversazione Vegeta non si fece sentire.
Dopo pochi minuti Son Goku uscì dal palazzo e scese i pochi scalini presenti
all'ingresso, schivò il cratere creato da Vegeta e si andò a sedere
sotto la parete dei finestroni sedendosi sull'erbetta fresca dell'aiuola senza
fiatare. La moglie lo adocchiò severa, pure lei aveva la sua parte di
curiosità « Beh, allora? » domandò attiva colpendo
il compagno alla spalla con un leggerissimo colpo del piede poichè gli
era proprio vicinissimo. Goku sbuffò sonoramente e mise le mani dietro
alla nuca. Sul suo viso si poté leggere chiaramente un velo di sconforto
« La fusione non è venuta bene, Trunks ha dimenticato gli indici
... Eppure senza l'aura gli veniva bene la danza ... Non capisco ... ».
Crillin porse la bottiglietta al piccolo Goten che pure lui iniziò a
sorseggiare il liquido rinfrescante « Ma perché? Adesso come sono
diventati? Non vengono fuori a farsi vedere? » domandò l'ex pelato.
Goku negò con la testa « Adesso sono diventati obesi, no ... Obesissimi,
come MajinBu! Prima sono cascati per terra per il peso e li ho dovuti aiutare
ad alzarsi in piedi e poi dopo, quando gli ho chiesto di uscire beh ... »
il Son iniziò a ridacchiare mortificato per quello che stava per dire
« ... Si sono incastrati nella porta ».
Un gocciolone di vergogna calò su di ognuno.
Il vecchietto fermò nuovamente il gioco delle carte e ovviamente la piccola
Marron, che non aveva lontanamente compreso che in quella faccenda era in gioco
la sua stessa vita, si arrabbiò con il Genio che però rimase concentrato
sull'argomento: « Quindi ha sbagliato ancora Trunks? Poveraccio, dev'essere
mortificante, ma se non altro imparerà ». Goku portò le
mani in avanti e le posò sulle cosce « Infatti, ma ho notato che
invece Gohan non sbaglia nemmeno un passaggio ... » il sayan voltò
volutamente lo sguardo verso Vegeta e alzò la voce di un tono «
... evidentemente MIO figlio ha un qualcosa in PIU' ». Il principe dei
sayan sorrise e negò con il capo rimanendo appoggiato alla fredda parete,
voltò solo appena lo sguardo e dischiuse le labbra lasciando intravedere
il suo sorrisetto beffardo. La voce carica d'orgoglio, divenuta tale con l'abitudine
e i modi, si fece sprezzante e più derisoria del solita « Io non
mi vanterei di avere un figlio che è in grado di fare balletti assurdi.
Ciò mi porterebbe a pensare ad altro, sai Kaharoth? » Vegeta fu
in grado di rivoltare la frittata con una maestria incredibile. Il sayan dalla
tuta arancione si alzò in piedi e minacciò il principe dei sayan
con una bottiglietta d'acqua vuota ritirata dal figlio poiché avea terminato
l'abbeveramento « Tu sei solo invidioso perché Trunks non è
in grado di effettuare la fusione mentre Gohan sì ». Vegeta osservò
l'oggetto con un notevole disprezzo prima di incrociare nuovamente lo sguardo
con l'eterno rivale e infine ribadì nuovamente il suo pensiero «
Io non me ne vanterei. E' una cosa vergognosa quella che hai chiesto, non mi
meraviglio che Trunks sbagli ma, se vuoi proprio sentirti dire delle parole
d'elogio, ecco Kaharoth: Gohan sarebbe stato ben accetto nella Squadra Ginew
a quanto pare! Ha ha ha » la risata perdurò e Goku non fece altro
che stritolare la bottiglietta che aveva in mano. Vegeta, in un modo o nell'altro
era in grado di voltare a suo favore le situazioni a suo sfavore. Il Son abbandonò
ogni tentativo di dialogo con quell'individuo concentrandosi sugli altri amici
anche se notò ben presto che pure il cyborg dai capelli scuri faceva
il fetente: a volte saltava fuori con frasi del tipo "Un, due, tre Jetté.
Un, due, tre Volé" e, francamente, Goku non sapeva che volessero
dire ma sentiva che ci fosse qualcosa di sarcastico ... risultato? Smise di
parlare anche con lui, come un bambino di due anni.
******
La mezzora passò. Quando i due spiriti guerrieri si separarono Goku non
si ripresentò nella stanza pensando che fosse inutile intervenire ancora;
gli errori in fondo erano pur sempre gli stessi. Io e Gohan, dopo esser stati
sparati lontano dall'ingresso della stanza nella quale ci eravamo incastrati,
sbattemmo contro le pareti gelide della fresca stanza. Mi misi in ginocchio,
osservai la mia mano tremante di rabbia e non riuscii a trattenermi nel mordermi
un labbro. Perché una cosa così stupida non mi veniva? Velenoso
incominciai a pensare che se uno Goku era riuscito a imparare quel balletto
voleva dire che era proprio una cosa stupida, eppure era anche questo che mi
faceva un po' rabbia. Gohan si rialzò e mi guardò senza proferir
parola, si sistemò soltanto le polsiere rosse e la cintura. Mi rialzai
in piedi e con un misto di rabbia in corpo, respirai profondamente e poi guardai
Gohan negli occhi. Non riuscii a parlare per qualche attimo, poi « Riproviamo
». Fui monosillabico. Il Son comprese che non c'era motivo di parlare
ancora.
******
L'aura si sentì nuovamente e fu fenomenale
quella volta. Tutti gli amici si voltarono ancora una volta verso la stanza
in cui si stava svolgendo l'allenamento. Le poche finestre che collegavano quella
stanza con l'esterno lasciarono fuoriuscire i bagliori di luce della magica
trasformazione. Son Goku si alzò in piedi sentendo dentro di sé
che quello era il momento, quello che attendeva era finalmente giunto ... la
fantomatica fusione era avvenuta con successo. Il boato nato dall'accaduto tacque.
Nel silenzio si udirono dei passi regolari, con una cadenza flemmatica, un orgoglioso
moto che sembrava inarrestabile.
Oltre quegli scalini sbriciolati, oltre quella voragine nata dall'ira, un nuovo
guerriero era comparso mostrando le vere sembianze di una creatura nata dal
una magia fantastica.
L'alto uomo, vestito con uno strano pantalone bianco e una casacchina nera coi
manicotti gialli, si fermò nel piazzale. Con i suoi occhi tenebrosi scrutò
tutti i presenti.
Il nuovo guerriero sembrava pronto per scatenarsi.