IO E PAPA' ...

di scImMIA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una festa importante ***
Capitolo 2: *** La finestra ***
Capitolo 3: *** L'arrivo dei cyborg ***
Capitolo 4: *** Il combattimento ***
Capitolo 5: *** Notte all'aperto ***
Capitolo 6: *** Sangue senza ferite ***
Capitolo 7: *** Il sogno _ parte 1_ ***
Capitolo 8: *** Il sogno _ parte 2 _ ***
Capitolo 9: *** Il sogno _ parte 3 _ ***
Capitolo 10: *** Arrivo sul campo di battaglia ***
Capitolo 11: *** Gelosia e Riflessioni ***
Capitolo 12: *** L'inseguimento ***
Capitolo 13: *** Fazzoletto e sangue ***
Capitolo 14: *** Grazie Gohan ***
Capitolo 15: *** La vera forza della famiglia Son ***
Capitolo 16: *** La tipica D.I.D.= Donnetta In Difficoltà ***
Capitolo 17: *** Quando il cielo piange ***
Capitolo 18: *** Tornerò ***
Capitolo 19: *** Caos a casa Son ***
Capitolo 20: *** La richiesta di un caro amico ***
Capitolo 21: *** Morte ***
Capitolo 22: *** Il mio posto ***
Capitolo 23: *** Altro tempo perso ***
Capitolo 24: *** Triplice incontro ***
Capitolo 25: *** Un'idea folle ***
Capitolo 26: *** Quattro chiacchiere con la nonna ***
Capitolo 27: *** Cell: l'essere perfetto ***
Capitolo 28: *** Non sono un vigliacco ***
Capitolo 29: *** Prima visita ***
Capitolo 30: *** Responso medico ***
Capitolo 31: *** "Estorsione" di informazioni ***
Capitolo 32: *** Un vecchietto davvero gentile ***
Capitolo 33: *** Game Over ***
Capitolo 34: *** Gatto cercasi ***
Capitolo 35: *** Come si distruggono i ricordi? ***
Capitolo 36: *** L'acqua salmastra fa bene alla salute ***
Capitolo 37: *** Shopping con sorpresa ***
Capitolo 38: *** La frustrazione di 18 ***
Capitolo 39: *** La riunione dei guerrieri ***
Capitolo 40: *** Buone e cattive maniere ***
Capitolo 41: *** Segreto rivelato ... o quasi ... ***
Capitolo 42: *** L'orgoglio di Piccolo ***
Capitolo 43: *** Fuga ***
Capitolo 44: *** Chichi in pericolo ***
Capitolo 45: *** Le mie ragioni ***
Capitolo 46: *** Prima dell'inizio ***
Capitolo 47: *** Le sue ultime parole ***
Capitolo 48: *** L'inizio dello scontro ***
Capitolo 49: *** La squadra ***
Capitolo 50: *** Trunks Crisis ***
Capitolo 51: *** Vegeta scatenato ***
Capitolo 52: *** Supremazia Sayan ***
Capitolo 53: *** Espulsione ***
Capitolo 54: *** L'ordine ***
Capitolo 55: *** Recupero legumi ***
Capitolo 56: *** Disastro imminente ***
Capitolo 57: *** Vittoria ***
Capitolo 58: *** Ritorno ***
Capitolo 59: *** Cattiveria senza limiti ***
Capitolo 60: *** L'arguzia di Cell e l'idecisione di Gohan ***
Capitolo 61: *** La presunzione di Gohan ***
Capitolo 62: *** Il gioco ***
Capitolo 63: *** The time is up ***
Capitolo 64: *** Lo scontro continua ***
Capitolo 65: *** La fine di tutto ***
Capitolo 66: *** Insieme fino al tramonto ***
Capitolo 67: *** L'amore non ha forma ***
Capitolo 68: *** Nuove Sorprese ***
Capitolo 69: *** Una situazione difficile ***
Capitolo 70: *** Lezioni di volo ***
Capitolo 71: *** Il primo vero amico ***
Capitolo 72: *** Il torneo Tenkaichi! ***
Capitolo 73: *** Il girone degli adulti ***
Capitolo 74: *** Trunks contro Spopovich ***
Capitolo 75: *** Vegeta squalificato ***
Capitolo 76: *** La Terra in pericolo ***
Capitolo 77: *** Light si allontana ***
Capitolo 78: *** Nella base di Babidi ***
Capitolo 79: *** MajinBu non riceve energia ***
Capitolo 80: *** Panico al torneo ***
Capitolo 81: *** La guerra dei gemelli ***
Capitolo 82: *** Il piano per fermare Babidi ***
Capitolo 83: *** Verso l'infinito e oltre ***
Capitolo 84: *** Il risveglio del terribile Majinbu ***
Capitolo 85: *** Il prezzo della sicerità ***
Capitolo 86: *** Un amico fuori gioco ***
Capitolo 87: *** Ritirata per aver salva la vita ***
Capitolo 88: *** L'unione fa la forza ***



Capitolo 1
*** Una festa importante ***


Documento senza titolo

 

CAPITOLO 1
- UNA FESTA IMPORTANTE -

Quando parlai di me a Goku lui stabuzzò gli occhi sorpreso. Mai avrebbe immaginato che io fossi il figlio di Vegeta e Bulma. Dopo avergli reccontato della venuta prossima dei due temibili cyborg e avergli fatto promettere di non rivelare ad alcuno, specialmente ai due diretti interessati, la mia vera identità salii sulla mia macchina del tempo per tornare nel futuro.
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente...

Alla Capsule Corporation le giornate si susseguivano una dietro l'altra con una monotonia incredibile: Vegeta si rinchiudeva nella camera gravitazionale e non ne usciva se non per quattro motivi: mangiare, dormire, andare al bagno e portare qualche diavoleria tecnologica dal signore di casa per farla riparare; la signora Brief innaffiava senza sosta le sue adorate piante tanto che a volte sembravano piantine di riso, dava da mangiare ai suoi adorati animali e usciva di casa solamente per cercare qualche nuova pasticceria; Bulma aiutava quando poteva suo padre in laboratorio e quando non era indispensabile la sua assistenza girovagava per la città dell'Ovest alla ricerca di qualche nuovo negozietto alla moda.
Da quanto ne sò dal giorno del mio arrivo il rapporto tra Yamco e Bulma è via-via entrato in una fase di crisi fino ad arrivare ad un punto di rottura. Chi dei due decise di troncare in rapporto non lo so e a dire il vero non mi interessa più di tanto anche se dubito che quella mezza sega di Yamcha abbia trovato il coraggio di fare ciò...
Bulma, dopo la rottura con Yamcha, iniziò a covare dentro di sè delle vane speranze: sperava in un amore impossibile e certamente non corrisposto. Si era accorta infatti di essere attratta da un po' di tempo dal principe alieno. Peccato che il principino non la degnasse di uno sguardo. A Vegeta infatti non gli importava nulla di lei tantomeno dei sentimenti che provava nei suoi confronti, il suo unico obbiettivo era quello di diventare un Super Sayan e battere il suo rivale, il sayan di infimo livello che aveva osato farsi beffe di lui ... Kakaroth ... tutto quello che non aveva a che vedere con questa storia era stupido e non degno di attenzione.
Vegeta era un uomo con il paraocchi...
I nonni si erano accorti quasi subito dell'infatuazione della giovane e avevano idee contrastanti al riguardo: da una parte il signor Brief affermava che sarebbe stato impossibile avvicinare Vegeta ad un sentimento come l'amore e pensava infatti che al massimo sarebbe arrivato al "rispetto" (adesso che ci penso forse Vegeta sarebbe potuto arrivare a rispettare la famiglia Brief solo con una bella botta in testa ...); dall'altra parte la signora vivace ed allegra pensava che una evantuale dichiarazione da parte di Bulma sarebbe stata in grado di scioglire il cuore del burbero sayan ... che illusa. Come può un cuore di ghiaccio come quello di Vegeta sciogliersi con una stupida dichiarazione? Semplice, non può. Vegeta non avrebbe mai accettato di instaurare un legame con una personcina ai suoi occhi così sciocca come Bulma, il suo orgoglio non glielo avrebbe permesso. Già si era abbassato ad accettare di coabitare con quei tipi...creare un legame così intimo con uno di loro sarebbe stato troppo.
Il problema di una eventuale dichiarazione non si presentò. Gli eventi si susseguirono ad una velocità tale che non ce ne fu il tempo.
L'inizio di tutto ciò è riconducibile ad una mattina che pareva identica a tutte quelle precedenti: Vegeta era già ad allenarsi nella camera gravitazionale da più di un'ora, i signori Brief erano seduti in salotto a leggere qualche rivista (una che parlava di tecnologia e l'altra che rigurdava il giardinaggio immagino) e Bulma dopo aver fatto una lauta colazione si unì al gruppetto...inizio esaltante no? L'oggetto che scatenò il VERO INIZIO arrivò dopo poco: una lettera. Il suo contenuto era a grandi linee questo:
un'invito per la signorina Bulma Brief a pertecipare ad una grandiosa festa che includeva anche la premiazione di colui che sarebbe stato lo scienziato più "geniale" dell'anno. Si richiedeva un abito elegante ed un accompagnatore.
Bulma era estasiata all'idea di poter pertecipare nuovamente a quell'evento...dalle informazioni che sono riuscito a raccogliere sembra che anche qualche anno prima fosse riuscita a partecipare al grande evento (solamente una piccola cerchia di persone poteva perteciparvi) ma che fosse riuscita a rimediare soltanto una figuraccia: avere Yamcha come accompagnatore significava anche questo e inoltre non era riuscita a vincere l'ambito premio. Per quello pazienza, di sicuro sarebbe riuscita a riscattarsi qualche anno dopo.
La gioia della giovane si spense dopo poco forse proprio a causa della voce "accompagnatore": si era lasciata con Yamcha e non poteva di certo chiedere al principe dei sayan di accompagnarla ad una festa. Chiedere di pertecipare a qualche amico le sembrava a dir poco imbarazzante... per fortuna non lo chiese a nessuno, sarebbe stato sul serio imbarazzante. Se Bulma voleva pertecipare alla festa doveva andarci da sola e questo significava fare la parte della zitellaccia davanti ai più famosi e rispettati scienziati del mondo.
Il problema riuscì a risolverlo a sorpresa di tutti proprio la signora Brief e la sorpresa più grande fu quella che era ruiscita a convincere Vegeta ad accompagnare la figlia alla festa. Cercherò di spiegarvi come andò la discussione tra i due, vi prego soltanto di non ridere di me... Allora, la signora riuscì a bloccare mio padre fuori dalla camera gravitazionale con una delle sue tiritele:
«Oh Vegeta come sei affascinate oggi! Non c'è che dire, ogni giorno diventi sempre più bello! »
«Smettila vecchia! Dimmi cosa diavolo vuoi e poi sparisci! Non posso perdere il mio tempo ascoltando le tue stupide moine!» «Daccordo. Senti, tra qualche giorno, tre giorni per essere precisa, mia figlia perteciperà ad una gloriosa festa alla quale partecipano le persone più importanti del mondo della scienza. Sarà sicuramente una festa favolosa, piena di cibi e il divertimento è assicurato!»
Vegeta guardò la donna con un'espressione interrogativa...dove voleva arrivare?
« E allora?»
La signora Brief si sforzò per porgere al principe il più radioso dei sorrisi. Vegeta mutò espressione da accigliato a disgustato.
« E' un'evento sensazionale, fuori dall'ordinario ma per fare una buona figura bisognerebbe essere accompagnati da un vero gentiluomo »
- ...? -
« Come saprai Yamcha e la mia Bulma non stanno più insieme e allora pensavo che tu forse potres-»
venne interrotta.
« NO! NON CI PENSO NEMMENO! LEVATELO DALLA TESTA BRUTTA RACCHIA, IO SONO IL PRINCIPE DEI SAYAN E NON MI ABBASSERO' A TAL PUNTO! CERCATI QUALCHEDUN'ALTRO! E ADESSO SPOSTATI CHE MI SEI D'INTRALCIO! »
Un Vegeta furioso e oltretutto scocciato si girò di scatto mostrando alla signora di casa la schiena e il popò che lei tanto apprezzava. La bionda però non aveva intenzione di demordere e riuscì a bloccare l'intento di fuga dell'uomo con una semplice domanda:
« Oh Vegeta, ma tu sai chi cucina per te ogni singolo giorno tutta quella roba buona? »
« ... » non si voltò nemmeno a guardarla.
« Io cucino ogni volta più o meno il 75% di quello che mangi mentre Bulma fà il resto. Se io e lei non avessimo questa, per così dire "scocciatura" ci ritroveremmo con un sacco di tempo libero »
Il principe si voltò con aria minacciosa. Quello del cibo era un colpo basso e assai meschino...secondo lui.
« Con questo che cosa vuoi dire donna? »
« Dico che se tu non andrai a quella festa con Bulma io non cucinerò più per te e sappi che se chiedessi a mia figlia di smettere di sgobbare ai fornelli lei accetterebbe con piacere! »
« Tu non oserai ... no, mi rifiuto. Non contare su di me. »
La signora Brief cancellò dal suo volto il suo tipico e inconfondibile sorriso solare per lasciar spazio a uno sguardo serio. Gli occhi che un secondo prima erano chiusi con la solita forma ad arco ora erano leggermente aperti e dal loro interno color azzurro sembravano fuoriuscire delle piccole fiammelle cariche (penso) di rabbia. Pochi l'aveveno vista così e Vegeta ora era uno di quei pochi "eletti". L'uomo non fece una piega e continuò a guardarla dall'alto verso il basso.
« Senti Vegeta ... » anche il suo tono di voce era cambiato...
« ... io sono sempre stata gentile nei tuoi confronti perchè mi sembrava giusto trattarti come tutti gli altri. Non ti abbiamo mai chiesto niente, non ti abbiamo mai obbligato a fare niente, abbiamo sempre rispettato i tuoi spazi e abbiamo sempre fatto il possibile per farti sentire a tuo agio ...ti volevo chiedere questo piccolo favore perchè mi sembrava giusto che almeno Bulma ricevesse un piccolissimo gesto di gentilezza da parte tua per tutto quello che ha fatto e continua a fare per te. Per non parlare poi di me e mio marito ...»
Vegeta continuava ad ascoltare con aria di sufficienza.
« ... Tra tre giorni ci sarà quella festa e tu accompagnerai Bulma, che tu lo voglia oppure no! »
« HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Cos'è nonnina, mi minacci adesso? Ma chi diavolo ti credi di essere, eh? Dimmi un po' donnetta, cosa mi farai se io dico di no? »
Ci fu un'attimo di silenzio. La signora Brief non si era lasciata condizionare dai toni beffardi di Vegeta e pensò bene di "migliorare" la possibile punizione... La bionda mutò nuovamente sguardo: da truce a sorridente (non c'è che dire, la nonna è imprevedibile!).
« Ohh Vegeta ma che dici! Haha...beh, che dire...se dici di no guarda là...» la signora alzò il braccio indicando la porta d'ingresso della casa «...Se hai capito bene, altrimenti... Ti preparerò tutto il necessario per la festa qualche ora prima del fatidico momento così avrai tutto il tempo per lavarti e vestirti. Immagino però che tu non voglia diminuire le ore giornaliere d'allenamento ma non c'è alcun problema, la mia bambina ti aspetterà alla festa. Tu arriverai dopo ma ti garantisco che non ci saranno problemi. Allora, la festa inizia alle 21:00 nel salone principale del Grand Hotel Diox guarda, è proprio quì..» la signora Brief allungò una cartina stradale a Vegeta e lui la prese e la osservò con superficialità «... Quel grosso anello rosso indica il luogo dove si trova l'hotel. Tranquillo tesoro, la cartina la puoi tenere. Tutto chiaro?»
Vegeta continuò a scrutare la cartina. Accettare o no? Aveva una missione da compiere: diventare un super sayan e sconfiggere Kakaroth. Ma come poteva portare a termine questo duro compito se veniva sbattuto fuori dalla Capsule Corporation? Non gli importava niente di Bulma e della sua stupida festa, tentomeno della signora Brief...il marito di lei poi era insignificante, in confronto a quell'ometto con i baffi perfino quella pulce del suo gatto nero sembrava un personaggio più di rilievo. Se veniva cacciato da quella gabbia di matti avrebbe perso la possibilità di poter usare la Gravity Room e questo significava rallentare notevolmente i ritmi di allenamento e quindi far slittare il proprio obbiettivo di qualche tempo...forse giorni, forse mesi. E se per caso, proprio per colpa della perdita di quella fantomatica stanza non fosse riuscito a trasformarsi nel leggendario guerriero prima dell'arrivo dei cyborg?
Sarebbe stato umiliato fino alla fine dei suoi giorni...
« Sì ...»
« Oh meraviglioso! La cena è al solito orario ci vediamo dopo caro!» La signora Brief se ne andò lasciando Vegeta in balia dei suoi pensieri ... Forse aveva fatto bene ad accettare, se non altro adesso era sicuro di "possedere" la camera gravitazionele per tutto il tempo necessario. Non c'è che dire...era davvero un uomo con il paraocchi.

UFF...accidenti che fatica! Non c'è che dire, sono un pessimo narratore! Ma non devo perdermi d'animo, voglio finirvi di raccontare il fatidico inizio anche se a dire il vero raccontare queste cose mi imbarazza in maniera pazzesca! Io poi non c'ero nemmeno, vi riesco a raccontare ciò solo grazie alle lamentele di mia madre... Ok, orsù! La pausa è finita! Si ricomincia!

 

 

... Continua ...

 

Ciao! Sono scImMIA! Sono nuova e per questo vi prego di non lapidarmi! Se qualcuno volesse commentare questo sgorbio (che insomma, al momento sembra proprio uno sgorbio... non dice ancora granchè) sarò ben lieta di accettare i vostri incoraggiamenti e le vostre critiche. Vi saluto. Alla prossima! Ciao-Ciao

scImMIA


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Capitolo 2
*** La finestra ***


Wow! Che emozione! Ci sono già delle recensioni! E anche positive! Non ci posso credere... chi vi ha pagato per farlo? No vabbè, scherzo. Vi ringrazio dal più profondo del cuore! Comunque ci tengo tanto a rispondere a quelle anime gentili che mi hanno concesso uno spicchietto del loro tempo! A pensarci meglio forse è meglio che lo faccia Trunks insomma, fare il narratore è un lavoro duro e faticoso... Lascio a te la parola, vai!

Hoi! Grazie! Che pensiero gentile ... in effetti chiuso in questa sottospecie di supposta mi sentivo un po' solo...

MartaSaru: E' "pucciosa"? Ma che bello grazie! Anche se non capisco cosa centrino in questa storia i Pucciu... fanno parte di cartone diverso e hanno quel colorito poco sano ... IIARGH stò andando fuori tema! Comunque sei molto gentile e lo apprezzo tanto. Ah, il paraocchi resterà su mio padre ancora per un po' ...

rosy_ge: Sì, sono proprio io che parlo! Mi scuso se non l'hai capito subito ma sai com'è, io devo essere un personaggio un po' misterioso ... la mamma dice che così sembro più figo. Mah... Mio padre alla festa? Leggi e vedrai...

Chibi cHU: Ti chiedo infinitamente scusa per i caratteri microscopici del primo capitolo! Come potrai vedere in questo li ho ingranditi un pochino. In effetti avevo notato anche io che erano un pò piccini (soprattutto in questo schermino che mi ritrovo in questa macchina del tempo, sarà sì e no un 10X15) ma ero un pò di fretta e non ho avuto il tempo di fare modifiche...sai com'è, devo più che altro difendere la Terra io!

vegetina94: Ho aggiornato in fretta eh? Dimmi che sono bravo ... Ora che vedo meglio il tuo nome, sei per caso un mio fratello segreto o uno zio? Sai com'è... ho ancora un sacco di cose da imparare su di lui

sassa98: Sono un bravo narratore? Haaaa... se andate avanti così però mi metto a piangere dalla commozione! Sono rimasto ore e ore davanti allo specchio a fare prove su prove per riuscire ad essere il più bravo possibile! Anche se a dire il vero mi sentivo un perfetto scemo...

Ora ho finito di scocciarvi! Mettetevi comodi, questo capitolo è un pò lunghino. Ringrazio ancora. _____Trunks_____

CAPITOLO 2
- LA FINESTRA -

I giorni passarono velocemente e per Bulma furono pieni zeppi di piani e progetti: doveva cercare il vestito perfetto per sè, trovare un vestito adatto per il partner, preparare un bel discorso per una eventuale premiazione, continuare a lavorare con regolarità per la Capsule Corporation (c'era in arrivo una festa ma non poteva permettersi di trascurare il lavoro) e cucinare per "sua altezza".
Al contrario di lei le giornate di Vegeta continuavano con il solito tran-tran e queste risultarono talmente identiche alle precedenti da fargli completamente dimenticare quella stupida festa. Anche il giorno in cui sarebbe dovuto andare alla festa risultava identico agli altri: svolgeva le sue ore di allenamento con impegno e non stop, evitava più che poteva la famiglia Brief ed evitava di spiaccicare parola con chichessia. Quel giorno poi nessuno degli scocciatori riuscì a placcarlo per ricordargli l'evento della serata ... sperarono tutti che il principe si ricordasse della festa.
See...ma che pretendevano?! Questo mi fà venite in mente una vecchia canzone, com'è che faceva?...oh,sì forse faceva "Aspetta e spera che tra poco si fa sera.."? Beh, canzonetta o meno alla fine venne davvero sera e verso le nove la "fata turchina" era già alla festa. Secondo il copione Vegeta sarebbe dovuto uscire dalla camera gravitazionale proprio a quell'ora e dopo essersi lavato e cambiato sarebbe dovuto andare alla festa. Si sarebbe presentato con un ritardo di mezz'ora ma alla fine sarebbe andato tutto per il meglio...
La coincidenza volle che quella sera anche i signori Brief fossero stati invitati a casa di alcuni amici. I due vecchietti uscirono di casa insieme alla figlia lasciando Vegeta a casa.
Il burbero sayan, proprio mentre i nonni uscivano; malediceva sè stesso perchè secondo il suo parere quel giorno aveva svolto un allenamento a dir poco indecente. Dopo essersi rivolto una bestemmia notò un "bip-bip" che riecheggiava nella stanza. Quando andò a controllare capì che quel suono a dir poco snervante era quello di una stupidissima sveglia. Segnava le 21:00, l'orario in cui spesso fermava l'allenamento. Vegeta se ne fregò e spingendo un bottoncino giallo vicino al display la spense. Si bloccò un secondo ... che si fosse ricordato della festa? Tuttaltro... pensava se era meglio continuare ad allenarsi nel tentativo di migliorare i catastrofici risultati del giorno oppure fermarsi lì ed andare a riposare. Optò per la prima "pensata" e così ricominciò ad allenarsi come se niente fosse.
Quella della sveglia era una specie di promemoria messo dal signor Brief ... come constatato non aveva assortito alcun effetto.

Erano ormai le 22:00 e Bulma era a quello che doveva essere uno dei più grandi avvenimenti della sua vita. A dire il vero la festa era davvero grandiosa e ben studiata ma la donna non riusciva a divertirsi perchè da troppo tempo si sentiva un pesce fuor d'acqua. Al suo ingresso in sala le altre donne invidiose della bellezza di lei la guardavano con occhi carichi di odio e invidia. Lei ricambiava quelle occhiatacce con occhi di sfida e immagino che pensasse "Hahaha, voglio vedervi poi dopo come mi guarderete quando vedrete il mio partner!". Ma dopo più di un'ora gli sguardi di ambo le parti mutarono: le donne la guardavano come se fosse la poveretta di turno vista l'assenza del suo accompagnatore e con fare sfacciato la guardavano dall'alto verso il basso, Bulma invece incominciava a guardarsi attorno alla ricerca del suo eroe con due occhioni languidi da cucciolo abbandonato. Se in quel frangente Bulma avesse avuto una coda adesso era tra le sue gambe, credetemi...

Verso le undici di sera il signore e la signora Brief fero il loro ingresso in casa dopo la piacevole serata passata in compagnia di alcuni amici. Si sedettero nel divano del salotto per conversare un poco in calma e tranquillità. I loro animi vennero scossi quando sentirono un sonoro SLAM provenire dalla stanza accanto. Chi ci poteva essere in cucina? Un ladro forse? Molto probabile visto che Vegeta e la figlia erano a quella festa... Sentirono un po' di baccano e poi silenzio. Si fecero coraggio ed entrarono nella stanza...
Vegeta era davanti al frigorifero aperto intento a tracannare una intera bottiglia di acqua fresca.
« ... » «... » Marito e moglie rimasero allibiti.
Vegeta accortosi della loro presenza staccò la labbra dal collo della bottiglia e guardò i due con aria scocciata. Dopodichè ripose la bottiglia nel frigorifero e richiuse la sportello.
« Uff, per fortuna non è un ladro! Tesoro io faccio un salto in laboratorio per controllare due cose e poi vado a dormire. Buonanotte Vegeta, ci si rivede domani » detto questo il signor Brief "dileguossi". La signora era ancora impalata sull'uscio della cucina e guardava il "giovane" con aria interrogativa.
« Ma cosa ci fai quì? » chiese.
« Ma che razza di domanda, non hai visto tu stessa? E adesso spostati! Domani mi devo svegliare presto per allenarmi! » Vegeta scostò con forza la signora dall'uscio e cominciò a camminare in direzione della sua stanza.
« ... » senza dire niente la signora Brief seguì a ruota il principe in cerca di risposte. Perchè non era alla festa? E se lui era lì questo stava ad indicare che Bulma era là da sola. Si bloccò al solo pensiero e controllò l'ora: 23:14 esatte.
Vegeta pensò che l'inseguimento della signora di casa fosse dovuto ad una di delle stupide necessità che possedevano le donne terrestri: lei la chiamava la "coccolite acuta". Aveva visto parecchie volte quello scemo di Yamca cadere in quella morsa letale... di certo lui non le avrebbe permesso di mettergli le mani addosso.
Aprì la porta e si incamminò verso il letto ... quando vide quel vestito nero sul suo giaciglio tutto gli tornò alla mente ...
« ... cazzo ...» disse con un filo di voce.
_No comment davvero, mi vergogno e chiedo io scusa per la sua esclamzione... ('TT-TT')_
La signora non sentì nulla nonostante fosse alle sue spalle. Era talmente intenta a pensare a come stesse la sua Bulma da isolarsi da tutto e da tutti. Si riprese solo qualche istante dopo.

Bulma oramai era diventata l'attrazione della festa: tutti la additavano dandole della donna geniale ma zitellaccia... Mia madre si è sempre presentata come una donna forte e reattiva (e io di questo ne sono molto fiero) ma in quel momento non sapeva proprio che pesci prendere. Nessuno prima di allora l'aveva umiliata a tal punto.
Solo dopo le due o tre volte che la videro scappare verso le toilette (per darsi un po' di coraggio e per bloccare in tempo una eventuale crisi di pianto isterico) i presenti iniziarono ad ipotizzare svariate motivazioni del perchè lei fosse lì da sola:
1. aspettava il suo compagno ma lui non arrivava (bingo!);
2. forse lei e lui si erano lasciati pochi giorni prima della festa e che lei soffriva ancora per l'accaduto (...con chi, con Yamca? massè);
3. forse lui era gravemente malato ed era a casa o in ospedale (da queste parti non si ammala mai nessuno... se non Goku pardon);
ecc. ecc.

« Perchè non sei alla festa?»
Vegeta non rispose.
« Perchè non sei alla festa? » ripetè più forte la signora che aveva già assunto uno sguardo omicida.
Vegeta riflettè un poco: ammetere che se ne fosse dimenticato lo avrebbe costretto poi (con la forza ovviamente) a dover dare delle valide motivazioni e delle eventuali scuse, dire ciò che veramente pensava di tutta quella storia sarebbe stato meno faticoso, meno umiliante ma avrebbe portato a risultati negativi. Nel primo caso forse sarebbe stato perdonato, nel secondo caso sarebbe stato di certo buttato fuori ...
« ... me ne sono dimenticato » (1° caso, evvai! :D)
« E perchè te ne sei dimenticato? Era una cosa molto importante per Bulma... »
« Semplice ... » si fermò un attimo. Si voltò verso la donna e le rivolse uno di quei suoi sorrisi strafottenti...
« ... perchè non me ne fraga un cazzo di niente di queste vostre stronzate terrestri!! Ma che cosa credevate? Che io, il principe dei sayan, mi sarei abbassato alle vostre schifosissime richieste?! Poveri illusi e tu illusa più degli altri! E poi dovevate immaginarlo che non avrei mosso nemmeno un dito per quella cretina della vostra bambinetta obesa, quella stupida gallinaccia acida! ... E ora sparisci !!!» (...oh, no...).
Vegeta si rivoltò verso il letto e con non curanza buttò l'asciugamano che utilizzava per gli allenamenti sull'elegante vestito nero.
Mentre il principe si dirigeva verso la porta del bagno la signora Brief riuscì a "bloccarlo":
« Tornerò tra dieci minuti. Spero vivamente che per quell'ora tu ti sia già lavato e vestito ... mettiti qualcosa i pesante» dopodichè la signora girò i tacchi e uscì dalla stanza.
Vegeta, sotto lo scroscio dell'acqua calda della doccia, ripensò a ciò che aveva detto e capì che nemmeno i signori Brief, che sembravano due dolcetti con sembianze umane dal gran che erano gentili con tutti, lo avrebbero perdonato. Finì la doccia in breve tempo, si asciugò e come su consiglio della signora si vestì un po' più pesante del solito indossando un paio di jeans, un maglione scuro e un paio di scarpe da ginnastica. Quando ritornò nella sua camera vide che sul letto c'era una valigia vuota aperta.
Nel frattempo la signora a malincuore cercò e prese con sè tutto il materiale necessario per la partenza dell'alieno. Gli dispiaceva molto fare una cosa del genere anche perchè in fondo voleva bene a Vegeta, ma se era per il bene della figlia doveva fare queato ed altro! Trovò una grossa valigia, la prese e la portò nella camera del sayan. La aprì sul letto e poi uscì dalla stanza. Si diresse nella lavanderia e da lì prese quelle poche cose asciutte che poteva mettere in valigia, le piegò come meglio potè e le portò verso quella valigia aperta. Vegeta, che era uscito dal bagno, la osservava in silenzio. Vedeva che svuotava gli armadi con estrema rapidità (non che ci fosse molto da prendere...) e che riponeva in modo ordinato i vari indumenti all'interno della valigia.
Quando la signora ebbe finito di raccogliere tutti gli indumenti che erano presenti all'interno della camera si ricordò di una cosa che Bulma le aveva mostrato moltissimi giorni prima... Uscì nuovamente dalla stanza e si diresse verso i laboratori della Capsule Corp. Là trovò il marito ancora intento a controllare alcuni progetti di lavoro.
« Cara, non sei ancora andata a dormire? » chiese il signore con tono un po' preoccupato.
Per risposta il signore ricevette un sorriso smagliante che aveva lo scopo di nascondere tutto il dispiacere che aveva dentro, poi con voce squillante chiese:
« Tesoro, qual'è l'armadio di Bulma? »
« Perchè me lo chiedi? »
« Oh, niente. E' solo che Bulma mi ha chiesto di tirargli fuori una cosa...»
« Beh, è quello laggiù » indicando il più grosso armadio in metallo che era presente nel laboratorio.
La signora camminò verso di esso ed aprì una delle due ante. In alto, sull'ultimo ripiano, vide subito una grossa scatola bianca. Quando la aprì per vederne il contenuto sospirò tristemente. Richiuse tutto, sia armadio che scatola e con quest'ultima sotto braccio in incamminò verso l'uscita del laboratorio quando la sua attenzione venne catturata dai cassettoni che contenevano le capsule: ve ne erano di tutti i tipi e di tutti i colori. Controllò una piccola tabella e prese una capsula. La nonna non riusciva ad essere cattiva, era troppo pìù forte di lei. Quando entrò nella camera di Vegeta lo trovò in una delle sue pose più classiche: appoggiato con le spalle al muro e con le braccia incrociate sul petto.
Vide la signora entrare nuovamente nella "sua" camera ma stavolta portava con sè una grossa scatola bianca. Vegeta la scrutò con curiosità. La signora notando il suo sguardo si avvicinò a lui e gli porse una capsula.
« Che diavolo è? » chiese il sayan con un tono di disprezzo.
« E' una casa capsula. Bulma ne aveva usata una simile quando era partita sul pianeta Namecc. All'interno vi è un frigorifero e un freezer ( _Freezer! Brrrr... _ ) pieno di cibarie e nel bagno ci sono tutti i prodotti per lavarsi e per pulire i vestiti. Prendila, se non altro con questa non sarai costretto a dormire sotto i ponti » rispose lei con estrema calma.
« Tzk! Non me ne faccio di niente! »
« Non importa, la prenderai ugualmente.» e così la signora ripose la capsula all'interno della valigia. Stava per riporvi anche la grande scatola quando:
« E lì dentro che altro c'è? Guarda che non ho bisogno di altre cianfrusaglie!! ».
Sospirò tristemente e con calma, per evitare di spiegazzare i vestiti che erano nella valigia, riestrasse la scatola e la porse a Vegeta. Lui la afferrò sgarbato come sempre e la aprì. Rimase in silenzio alla sorpresa del suo contenuto.
« Bulma ha sempre fatto tanto per te. Non immagini nemmeno la fatica che ha fatto per costruire questa tuta, lei diceva che doveva essere uguale a quella con cui ti sei presentato quì la prima volta. Non immagini il tempo che ha impiegato a studiare le sue caratteristiche e a riprodurle, sappi che l'ho vista trascorrere notti insonni per questo lavoro. Non immagini nemmeno l'impegno e l'amore che h- »
« SAPPI NONNA CHE LA COSA NON MI INTERESSA! NON LE HO CHIESTO IO DI FARLO!! »
La signora Brief rimase impietrita da quelle parole. Allora forse Yamcha aveva ragione, forse era davvero un essere senza cuore...
Prese la tuta da combattimento costruita dalla figlia, la piegò e la mise dentro alla valigia. Dopo aver controllato che vi fosse tutto il necessario la chiuse.
Passarono diversi secondi silenziosi.
Mia nonna porse la valigia a Vegeta e lui la prese dall'apposita maniglia. Non riusciva a guardarlo negli occhi mentre lui, al contrario, la guardava con estrema disinvoltura. Finalmente alzò con orgoglio lo sguardo.
« Questo è un addio. Non tornare a meno che non ti venga in mente di ritornare quì con l'intenzione di comportarti come si deve»
« ... »
« La mia Bulma ha sprecato fin troppo tempo nell'inseguimento di un sogno irrealizzabile e io come madre non posso permettere che una persona insensibile come te la faccia soffrire ulteriormente ». Detto ciò si avvicinò alla finestra e la spalancò. Un vento gelido colpì entrambi ma solo la donna rabbrividì. Si rivoltò verso Vegeta e con una mano rivolta verso l'alto indicò la finestra.
« Questa è l'uscita... »
« ? » perchè voleva farlo uscire dalla finestra? Il principe assunse senza volere uno sguardo interrogativo.
« ... Bulma avrebbe voluto questo». Vegeta capì all'istante, se Bulma fosse stata al posto di sua madre avrebbe usato questo mezzo per umiliarlo ... Salì sul cornicione della finestra e scrutò per qualche secondo il paesaggio: nel nero della notte si intravedevevano mille lucini colorati e dove vi era il centro la città sembrava illuminata a giorno.
La signora Brief si avvicinò per l'ultima volta a Vegeta e con un tono di voce frizzante e gioioso che mascherava alla perfezione il magone che provava disse:
« Fai attenzione caro, stammi bene ... ».
Lui non la guardò ma potè immaginare la sua espressione con il suo solito sorrisetto beffardo. Lei sorrise all'idea.
« Tzk! » . Vegeta partì ad una velocità pazzesca. La donna a causa dell'onda d'urto cadde a terra ma si rialzò subito e si sporse dalla finestra. Sapeva bene che non l'avrebbe udito da quella distanza ma lo disse ugualmente con occhi tristi:
« Ci mancherai... ».

Ormai erano le undici e mezza passate e Bulma si era rassegnata all'idea di dover trascorrere il resto della serata da sola. Ma, come si dice di solito, la speranza è l'ultima a morire e senza volere lei continuava a sperare. Il cellulare iniziò a vibrare all'interno della borsetta. Aveva raccomandato a tutti di non chiamarla se non per estrema urgenza.
« Forse è la mamma ... » Guardò il display « Sì, è lei ... sicuramente mi dirà che Vegeta si è dimenticato della festa, quello stupido scimmione, ma che adesso stà arrivando! ... Beh, meglio tardi che mai ». Sul volto di Bulma era apparso un sorriso raggiante. Premette il tasto verde e iniziò a parlare senza lasciare spazio alla nonna:
« Ciao mamma come va lì a casa? Spero bene anche perchè quì è un vero strazio, per colpa di quello scimmione sono stata costretta a stare quì tutta sola. Ooh,ma mi sentirà appena arriva e quanto mi sentirà!! Quello stupido! Appena arriva quì giuro che gli tiro le orecchie! Un principe luì... Bah, bel principe dei miei stivali!! Lasciare sola una signora per tutto questo tempo non è affatto da gentiluomini!! Guarda, spero almeno che adesso sia in viaggio perchè sennò io ... »
Tutti i presenti alla festa guardavano la Brief con aria interrogativa, ma che cavolo aveva da urlare al telefono?
« Tesoro ... ».
« Papà ...» non si aspettava che dall'altra parte ci fosse suo padre, di solito si sfogava così apertamente con la madre e non con lui (non che fosse meno in confidenza) « Scusami ma sai, di solito è sempre la mamma a chiamare. Tutto bene a casa? »
Ci furono un paio di secondi di silenzio...
« Tesoro, tua madre non si è sentita tanto bene. Vegeta non verrà. ...Mi dispiace tanto ».
Silenzio.
Il cellulare cadde a terra e Bulma iniziò a piangere sul posto.
Gli invitati alla festa non capirono minimamente la situazione ma tentarono di confortare la mamma come poterono. Vista la gravità dello sfogo di pianto persarono quasi tutti al peggio e quindi che il "consorte" fosse all'ospedale in balia di una qualche malattia incurabile. E per fortuna pensarono così... con questa ipotesi la reputazione di Bulma non era stata intaccata.

Da quella sera le cose in casa Brief cambiarono di parecchio: la camera "dell'ospite" venne svuotata di tutti i mobili, il bagno venne abbattuto, la pavimentazione venne ricostruita e le pareti furono riverniciate, come nuovo arredo ci vennero messe numerose librerie e queste furono riempite di libri che raramente venivano consultati; la navicella che veniva usata come camera gravitazionale venne smantellata poichè il signor Brief non trovò il modo di immagazzinarla in una capsula ed anche perchè gli sembrò inutile tenerla a farle prendere della polvere; nel luogo in cui vi era l'astronave la signora Brief ci fece costruire in una paladiana in ciottolato di forma volutamente quadrata e vi posizionò un tavolino da thè con delle seggiole e delle panchette tutte di un bianco abbagliante.
Ben presto tutto ciò che ricordava anche lontanamente il principe dei sayan venne volutamente cancellato dai signori Brief così da poter permettere alla figlia di ricominciare a vivere senza che il ricordo di quell'alieno potesse interfierire con le sua tranquilla esistenza.
Secondo i detti la distanza rafforza l'amore ma può anche distruggerlo.
Come sissuol dire "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"... A Bulma accadde proprio questo, perse completamente l'amore che provava per il principe e smise di pensare a lui.

Da quella sera nessuno lo vide più.
O almeno, questo è quello che mi avevano fatto credere fino a poco tempo fa.

... Continua ...

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Capitolo 3
*** L'arrivo dei cyborg ***


Documento senza titolo Salve! Sono tornata! Questo cap è piuttosto breve ma spero che vi piaccia! D'ora in poi non so se riuscirò ad aggiornare giorno dopo giorno ma farò il possibile!

Sexxxy Chichi: Grazie 1000 per l'accoglienza! Cercerò di non far crollare la reputazione del settore degli scrittori con i miei orrori...

sassa 98: "il principe non c'è +"? Eh? Mica è morto! Tranquilla, tornerà XP

ATTENZIONE: Quì il narratore non è Trunks e d'ora in avanti non tutti i capitoli saranno da lui narrati (la verità è che è rimasto imbottigliato nel traffico ma va beh....). Grazie per la cortese attenzione.

 

 

CAPITOLO 3
- L'ARRIVO DEI CYBORG -

Il fatidico giorno era infine giunto, il 12 Maggio .
Goku, seguito dal piccolo Gohan e dal silenzioso Piccolo, volavano in direzione dell'isola del Sud per battersi contro i temibili cyborg di cui Trunks aveva parlato e che tanto temeva. Tutti e tre volavano ad una velocità moderata, giusto per risparmiare un po' di energie per lo scontro.
All'improvviso Piccolo iniziò una breve discussione con Goku:
« Ascolta Goku, cosa pensi? Potremo farcela contro questi nemici? Voglio sapere la verità »
Goku sorrise. « Non posso valutare quello che non conosco. Quando combatterò te lo dirò »
« Ti invidio, beato te che sei tranquillo. Da un punto di vista razionale sono sicuro che potremo farcela ma ho un brutto presentimento che non riesco a levarmi dalla mente...»
«??? Un brutto presentimento? ». Goku guardò in direzione del namecciano ma lui continuò a scrutare l'orizzonte, perso nei suoi pensieri.
« Comunque sia...» continuò Goku «... cerca di non esagerare. Se tu non dovessi farcela scomparirebbero anche le Sfere del Drago!»
« Papà guarda laggiù, c'è anche Crillin » disse Gohan sorridente indicando la zucca pelata che volava poco distante da loro.
« Già » rispose Goku tranquillo come sempre, per nulla scosso per i nemici che doveva incontrare.
In pochi secondi i tre raggiunsero Crillin che nel franteppo anch'egli si era accorto della lieta compagnia:
« Oh, salve Gohan. Complimenti, quanto sei cresciuto! » disse Crillin alla vista del piccolo Gohan.
« Heilà » disse Goku all'amico.
Crillin rispose al saluto con un "ciao" un pò fiacco.
« Hei, ma perchè quell'aria triste? Non sei contento di vedere i tuoi vecchi amici dopo tutto questo tempo?» chiese Goku con un sorriso smagliante sulle labbra.
« Stiamo per andere a combattere contro dei veri e propri mostri, come faccio ad essere allegro? E poi si dà il caso che io non sia un super sayan come te... » disse il piccoletto con aria mesta.
« 9km a sud- ovest della città del sud » disse Gohan attirando l'attenzione di tutti « Eccola dev'essere quella » aggiunse quando incominciarono a intravedere all'orizzonte una grande isola.
I quattro, dopo aver percepito delle auree amiche, raggiunsero sulla cima di un cucuzzolo Yamcha, Tenshinhan e , a sorpresa, una giovane Bulma con appresso un piccolo fagottino bianco.
« Che ci fai quì? Mi dici che ti è saltato in mente Bulma? Sei impazzita?! » la rimproverò Goku.
« Non volevo perdermi questa battaglia! Ma non ti preoccupare, andrò via non appena avrò visto che tipi sono i cyborg »
« Sai, a dire il vero sono molto più sorpreso di vedere quello che hai in braccio che te! » disse Crillin avendo già capito il contenuto del fagottino (già-già, un bimbo!).
« Ah, ma allora alla fine vi siete sposati?» chiese Gohan a Yamcha tutto sorridente. Però, contemporaneamente e prima che Yancha rispondesse, Goku si era già avvicinato a Bulma intenzionato a vedere il bebè ma ancor prima di poter vedere anche i solo i suoi ciuffetti da infante disse:
« Hehehe! Mi sà tanto che il tuo paparino è Vegeta, vero Trunks? »
Bulma e Yamcha impallidoro all'istante. I presenti rimasero parecchio sorpresi dalla notizia a parte Piccolo perchè ne era già al corrente.
Poi la donna divenne rossa in volto dalla rabbia e sbraitò con tutto il fiato che aveva in gola:
« MA COME PUOI ANCHE SOLO IMMAGINARE UNA COSA SIMILE!!? IO CON QUELLO SCIMMIONE DA QUATTRO SOLDI? GOKU, NON TI AZZARDARE MAI PIU' A DIRE UNA COSA DEL GENERE O TI SPUNTO!!! HAI CAPITO?!?! »
« Ma... ma che...? » Goku indietreggiò spaventato e confuso. Perchè Bulma lo aveva rimproverato a quel modo? In fondo lui aveva detto solo la verità ... Tutti osservarono la scenetta che risultava nel complesso piuttosto imbarazzante. Anche Piccolo, sorpreso dalla reazione della donna, aveva smesso di osservare il paesaggio dell'isola per soffermarsi su quel misterioso comportamento. Anche il namecciano non riusciva a capacitarsi del perchè di quella sfuriata.
Goku un po' scosso poggiò una mano dietro alla nuca e rise imbarazzato nel tentativo di rimediare all'errore:
« Hahahaha! Scusami Bulma ma ho voluto provare a tirare ad indovinare ma sai com'è, non sempre ci becchi! Hehehe! »
Goku si allontanò per sicurezza ed andò vicino a Piccolo a riflettere sulla questione.
Bulma si tranquillizò dopo poco e quando il piccolo Gohan capì dal suo sguardo che era completamente tornata in sè le chiese molto timidamente se poteva vedere il bimbo. Bulma sorrise e si inginocchiò per permettere a Gohan e a Crillin (che si era aggregato) di poter vedere meglio il bambino.
« Haaa! Che bello! E com'è ancora piccolo! Come si chiama Bulma? »
« Hah! Bellissimo vero? Si chiama Light ed è figlio mio e di Yamcha! »

Goku (O_O) ! Piccolo (O_O) !

« CHE COSA?! » Urlarono Goku e Piccolo mentre si guardavano a vicenda con gli occhi sbarrati. Poi simultaneamente si voltarono verso il fagotto per vedere ma Gohan e Crillin impedivano la visuale. Allora Goku corse verso Bulma, scostò leggermente il figlio e l'amico, piegò un po' le gambe e si sporse in avanti per vedere meglio. Rimase quasi paralizzato alla vista di quella creaturina che non assomigliava nemmeno lontanamente al ragazzo del futuro: era cicciottello con la pelle rosea tipica dei bambini piccoli, i suoi capelli e i suoi occhi erano neri e la forma di quest'ultimi erano uguali a quelli di Bulma.
Si rimise in posizione eretta e volse uno sguardo preoccupato a Piccolo poi, con estrema calma si incamminò verso di lui.
« Non è Trunks. Non gli somiglia nemmeno...» sussurrò il sayan con il preciso scopo di farsi sentire esclusivamente dal namecciano. Lo sguardo dell'eroe si fece triste « Non mi aspettavo una cosa del genere... Trunks si arrabbierà tantissimo »
« Perchè? L'avevi detto a qualcuno per caso? » chiese Piccolo a voce quasi impercettibile.
Tutta la compagnia esclusi Goku e Piccolo erano concentrati sul bambino e non si erano minimamente accorti che proprio i due esclusi stavano bofonchiando qualcosa tra loro, li credevano concentrati sul paesaggio intenti a cercare i cyborg.
« No, non l'ho detto proprio a nessuno! Nemmeno a Gohan nonostante la sua insistenza! E lo stesso vale per Chichi. Non è che sei stato tu a spifferarlo in giro?»
« Ma bravo! E a chi lo vado a dire secondo te?»
« Beh, c'è Mr. Popo ...» disse Goku con aria saccente.
Piccolo lo guardò storto e poi sospirò «... Io non l'ho detto a nessuno »
« Nemmeno io! Cosa credi? Quando faccio una promessa la mantengo! Però non riesco a capire come sia potuto accadere... Dimmi un po', era questo il brutto presentimento di prima?»
« Ho paura di no ».
Tra i due calò il silenzio. Nessuno era venuto a conoscenza del segreto del giovane venuto dal futuro eppure la sua nascita era stata compromessa. Mentre il namecciano osservava scrupolosamente la città sottostante in cerca di qualche indizio riconducibile ai due cyborg Goku si scervellava nel tentativo di trovare il perchè dell'accaduto. Tornando indieto con la memoria si ricordò le parole del giovane «...nel mio corpo scorre il sangue sayan perchè vedi, io sono il figlio di Vegeta...». "Vegeta! Chissà dov'è" pensò Goku.
« Hei Bulma ...» disse Goku attirando l'attenzione della donna.
« Sì? » rispose lei molto placida guardando il suo interlocutore.
« ... Sai per caso dov'è Vegeta? Non è ancora arrivato e ormai è ora...»
« Umpf! » rispose Bulma girando la testa dall'altra parte « Non lo so e francamente non mi interessa. Non devo mica badare io a lui! » aggiunse stizzita.
« M-ma come ... non vive da te? »
« No. Sono ormai due anni che non lo vedo ed è meglio così... Era solo di impiccio e non faceva altro che pasticci, vero cucci-cù? » rispose la donna strofinando leggermente il naso contro quello minuscolo del bebè.
Goku era rimasto nuovamente spiazzato. Dove poteva essere quell'uomo orgoglioso e alquanto scontroso? Sarebbe arrivato in tempo per lo scontro? ... Ora, oltre al problema di Trunks, si presentava anche quello di Vegeta ... insomma, era un vero e proprio dramma famigliare_ a parte Bulma ovviamente.
Goku inspirò aria a pieni polmoni e la risoffiò fuori. Ricominciò a scrutare l'orizzonte tranquillo come quando era partito da casa
« Vegeta verrà, ne sono sicuro. Non si perderebbe questo combattimento per nulla al mondo».

Passarono diversi minuti prima dell'arrivo di un'altro motivo di distrazione per il povero namecciano: Jirobay. Era atterrato tranquillamente con la sua macchina volante vicino ai nostri amici e, quando fu sceso dal veicolo, porse loro i famosi Senzu. Augurò molto velocemente la "Buona fortuna" e rispiccò il volo con il suo trabiccolo. Però, dopo poco e a breve distanza, venne abbattuto. Lo shock fu generale. I cyborg avevano iniziato a colpire.

 

 

... Continua ...

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Capitolo 4
*** Il combattimento ***


Documento senza titolo Ciao a tutti sono ancora io ( scImMIA ... ma che due palle!) questo capitolo è molto breve (chiedo perdono) e sono anche un pò di fretta e quindi non riuscirò a rispondere alle recensioni (chiedo infinitamente perdono!!) comunque cercherò di recuperare tutto il prima possibile. Chiedo ancora scusa!

Con affetto scImMIA

 

 

CAPITOLO 4
- IL COMBATTIMENTO -

Le vicende che seguirono l'evento furono quelle di cui tutti siamo a conoscenza: la città venne messa a soqquadro dai due cyborg, N19 e N20; Yamcha venne attaccato a sorpresa e ridotto in fin di vita da N20; Crillin riuscì a salvare il neo papà grazie ad un senzu e Goku riuscì a convincere i due nuovi nemici a cambiare il luogo del combattimento optando per una landa desolata.

Goku vs N19.
Il grande scontro poteva avere inizio. Goku si trasformò nel leggendario super sayan e si scagliò sul suo nemico usando fin da subito tutta la sua potenza. La battaglia sembrava vinta in partenza, il divario di potenza e velocità tra i due combattenti era fin troppo alto. Nonostante ciò Piccolo e Gohan notarono con disappunto che Goku non riusciva a concludere. Che cosa gli stava succedendo?
« Forse il cyborg gli ha assorbito l'energia ... » disse Yamcha debolmente.
« Che cosa hai detto?» tutti si voltarono verso il giovane e Piccolo chiese nuovamente «Che cosa hai detto a proposito dell'energia?»
« Temo che quei maledetti cosi siano in grado di assorbile l'energia. Non so come diavolo facciano ma quando mi hanno afferato la faccia con la mano ... da quel momento la mia energia è stata completamente risucchiata ...»
« ... »
Goku continuava a colpire interrottamente al cyborg numero 19 ... un potentissimo calcio ... il cyborg precipitò a terra a gran velocità ma con grande sorpresa scoprì che non aveva subito danni.
« DAAAAH! » Goku generò un'onda dalle mani e la scagliò sul nemico, non poteva sapere che il cyborg non attendeva altro che quel passo falso. Il nemico alzò una mano al cielo in direzione dell'onda e la assorbì. Quello che diceva Yamcha era vero.
Il resto del combattimento fu in discesa ... per il cyborg ovviamente. Goku lottava disperatamente sia contro il cyborg che contro la malattia che lo stava pian piano affliggendo dall'interno. Gohan si rese conto che il padre era stato infettato dal virus e Crillin tentò di rimediare alla situazione lanciando un senzu al compagno ma fu tutto inutile. I poteri del fagiolo magico non funzionarono sul sayan e questi perse completamente le forze perdendo così anche la trasformazione.
La situazione era critica: N19 aveva sollevato per il collo Goku e aveva iniziato l'opera di risucchio dell'energia e nel frattempo N20 aveva impedito a Piccolo di corrergli in soccorso...
Solo grazie all'intervento imprevisto di Vegeta Goku riuscì ad evitare il peggio.
19 era stato scagliato lontano.
Vegeta osservava impassibile il suo eterno rivale ...
« E' arrivato Vegeta! » esclamò il piccolo Gohan.
« Già, meglio tardi che mai anche se ... » disse Piccolo a braccia conserte
« Anche se? ...» chiese Crillin con aria perplessa, preoccupato per via di tutti quei avvenimenti improvvisi.
« ... anche se mi sembra strano» conluse Piccolo.
« ... Strano? ...» Gohan incominciò a squadrare il principe da tutte le angolazioni possibili : la sua divisa da combattimento era a brandelli ed era molto impolverata, i capelli erano un po' scompigliati... era tremendamente pallido in volto, aveva uno sguardo spento e pareva piuttosto magro....
« In effetti ... » sentenziò Tenshinhan «... sembra che non abbia una bella cera »
Crillin si mise le mani in testa e le sfregò sopra con forza « AIUTO! UN'EPIDEMIA TRA I SAYAN!!».

Vegeta si abbassò verso Goku e con un a mano afferò la tuta arancione, vicino al collo.
«...V-Vegeta ...» a causa del dolore Goku non riuscì a dire altro.
Il principe si incamminò verso il namecciano con dietro Goku che si lasciava trascinare come se fosse un sacco di patate.
« Ma che diavolo stà combinando? ... »
Quando fu dinanzi a Piccolo Vegeta si arrestò, alzò verso il cielo il braccio con cui teneva Goku e porse il "compagno" al namecciano. Dopodichè girò sui tacchi e si incamminò con molta calma verso N19.

« Hai ragione Piccolo, è proprio strano e non solo fisicamente ... » disse esterefatto il piccolo Gohan.
« Già, ma non dirlo a me ... » disse Crillin con aria perplessa «... anche a me è parso molto strano. Abbigliamento a parte quando è arrivato pensavo che sparasse una delle sue solite panzane del tipo "Io sono il principe dei Sayan", "Kaharoth ti devo sconfiggere io", "Io sono il più forte dell'universo" e bla bla bla ... insomma, pensavo che partisse con uno dei suoi soliti monologhi e invece non ha detto "beo"! Per non parlare poi di come si è comportato con Goku: tranquillo l'ha preso e portato quì mentre io mi aspettavo uno di quei suoi modi sgarbati ...»
« Del tipo?» chiese Yamcha
«... Del tipo che quando tu sei stato fatto fuori anni fa da uno di quegli sgorbi verdi lui aveva detto "Venite a spostare questo cadavere che mi da fastidio!" ecco » gli rispose Crillin
Yamcha: « Che razza di sciacallo ... grrr »
...
Il namecciano porse a Yamcha il corpo di Goku che nel frattempo si era proposto di portare il malato a casa:
« Prendi anche tu un po' della medicina. Il giovane del futuro ha detto che si tratta di un virus... è meglio non correre rischi ».
Il neo papà si alzò in volo e partì verso i monti Paoz.

Vegeta era posizionato davanti a N19. Lo guardava senza battere ciglio. Con enorme sorpresa di tutti si trasformo anch'egli in un Super Sayan ... anche questa volta non proferì parola e silenzioso ma fulmineo si lanciò contro il nemico.

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 5
*** Notte all'aperto ***


Documento senza titolo

Ciao! ... sono ancora io ... Prima di iniziare con il nuovo capitolo volevo ringraziare di cuore tutti coloro che leggono la mia storia (e che continuano a farlo ) e coloro che utilizzano una piccola parte del loro tempo per recensire. A quest'ultimi devo molto perchè grazie alle loro parole (che ho notato che sono tutte positive_al momento_) mi invogliano a precipitarmi sul pc e a scrivere nuovi capitoli. Grazie Grazie Grazie. Spero tanto che ciò continui ... visto che oggi ho tempo vorrei rispondere alle recensioni che mi sono arrivate sui cap 3 e 4.
Cap 3 _ L'arrivo dei cyborg
MartaSaru: Perchè non dovrei rispondere personalmete alle tue recensioni? Preferivi forse che lo facesse Trunks? Beh, ti capisco ... Sulla questione Pucciu devi sapere che io so cosa sono (o cosa non sono...) e sono quei mostriciattoli gialli, con il pannolone rosa e il battipanni che appaiono nel cartone Excel Saga (solo io guardo un cartone così demenziale...) La cosa che non mi spiego è il senso del loro nome nel nostro mondo reale ... forse perchè a volte sono carini? Sì, forse è così.
Anche io dico "W i caduti di un'altro pianeta!" ... per il momento Trunks non c'è ancora, dovrai aspettare.
sassa98: E certo che devi continuare a recensire! Devi sapere che le recensioni sono la mia forza! Mi fa tanto piacere che ti piaccia la mia storia, sono davvero contenta.
Cap 4 _ Il combattimento
lylet: Immagino che Trunks ci rimarrà un pò male ma è comprensibile no? Vegeta depresso? Diciamo sì e no... Continua a seguirmi e lo scoprirai!
Dragonball93: Grazie per i complimenti, li accetto molto volentieri. Anche a me il principe depresso mi fa un po' impressione ma credimi, è solo questione di tempo ... si riprenderà prima o poi... credo.
E Trunks che cosa dirà? Mah, e chi lo sa...
MartaSaru: Il Trunks del futuro arriverà, su questo puoi stare sicura. Almeno, io ho ipotizzato che essendo nato in uno spazio temporale differente lui esiste e per questo può andare dove vuole ... la nascita di Light al posto di Trunks non impedisce al ragazzo del futuro di andare avanti e indietro. Trunks esiste e per questo arriverà.
"Vai scImMIA!" .... Vadoooooooooooooooooo
Ecco a voi il capitolo 5!
Smack scImMIA

 

 

CAPITOLO 5
- NOTTE ALL'APERTO -

La città era lontana e le luci che la illuminavano a giorno dalla distanza sembravano delle piccole e deboli lucciole.
Le stelle erano rare ed emanavano una luce fredda.
Le sferzate di aria fredda che gli colpivano il volto potevano essere paragonate a delle lame taglienti ... avrebbe provato quasi dolore se fosse stato uno di quei stupidi terrestri. Ma lui era il principe dei sayan e come tale non era debole come quelle misere creature! Come ad esempio quella che lui chiamava "stupida vecchia"...
« Che rabbia! Sbattuto fuori da quella stupida vecchia! ... Adesso incomincio a pentirmi di quello che ho fatto... sarei dovuto rimanere in quella stupida casa e continuare ad utilizzare la camera gravitazionale... ovviamente prima dovevo disintegrare quegli inetti. Come hanno anche solo osato trattarmi a quel modo? Sbattermi fuori di casa! Che coraggio, ma se ne pentiranno... se ne pentiranno amaramente di aver sfidato così apertamente Vegeta, il principe sei valorosi sayan!»
Per la rabbia aumentò in modo evdidente la velocità di volo.
Sferzate di vento e vendette a parte Vegeta ora si ritrovava con il problema di dove poter trascorrere la notte (oh pa, alla fin fine anche tu devi dormire).
Si fermò di colpo mel bel mezzo del nero della notte e cominciò a riflettere in una delle pose più classiche o all'incirca: occhi chiusi in modo ermetico, le braccia incrociate che poggiavano sul petto mentre le gambe sorreggevano per aria la valigia... ( io me lo immagino sempre come un cowboy a calvacioni di un cavallo monco... che brutta immagine).
Aprì gli occhi e osservò attorno a sè: era in aperta campagna in una zona completamente isolata, non vi erano abitazioni nei paraggi e quà e là vi era qualche piccolo boschetto. Il silenzio che vi era e quasi tombale.
Nonostante il posto fosse sufficentemente isolato e silenzioso per il principe egli optò di allontanarsi ancora un pò dalla città, forse avrebbe trovato un posto migliore. E così fu.
Dopo qualche kilometro si fermò nuovamente e nonostante il buio ruiscì a scorgere il paesaggio sottostante: una enorme conca con all'interno, proprio al centro, un laghetto ed era circondata da una fitta foresta. Non sembrava nulla di speciale ma scese per controllare meglio. Quando poggiò i piedi a terra nelle vicinanze della riva del lago notò con piacere che lo spazio a sua disposizione era molto più ampio di quanto aveva calcolato dall'alto e che anche l'aspetto il luogo trovatobsembrava guadagnare parecchi punti. Tutt'attorno al lago, come un anello, vi erano sì e no una decina di metri di terra e tutto questo spazio era ricoperto di una fitta e rigogliosa erbetta. Le pareti della conca erano alte all'incirca sei metri e le numerose sporgenze che vi erano su di esse orrivano un'ideale punto per potersi riparare da una eventuale pioggia. Il fitto bosco che circondava per intero la conca permetteva un elevato livello di privacy.
Vegeta girò in lungo e in largo quel luogo sempre più convinto che sarebbe stato quello il luogo destinato ad ospitare il sayan. Ciò che confermò questa scelta fu la fortuita scoperta dell'ingresso di una grotta proprio sotto ad una di quelle sporgenze della caverna: all'interno era molto grande e spaziosa, da alcuni buchi nelle pareti fuoriusciva della freschissima acqua mentre da altri vi si intravedeva la luce prodotta dalle poche stelle. La caverna in più era disabitata ... non poteva chiedere di meglio.
Uscì a rimirar le stelle (ma che poeta che sono...).
« Quì e perfetto e adesso vediamo che razza di canchero mi ha rifilato quella strega» mio padre si abbassò ed aprì la valigia, prese in mano la capula e la osservò per bene. Poi spinse il bottoncino che vi era sulla cima e la gettò poco lontano...
... POF! ...
« MA CHE ORRORE!!! QUESTA ME LA PAGANO DAVVERO!!! » come poter dargli torto? In fondo, difronte alla sua persona regale, gli era apparsa una casa capsula di piccole dimensioni color rosa shoking e panna... colori ben poco adatti per un vero uomo... Vegeta entrò nell'abitazione nella speranza che almeno l'interno fosse migliore ....
« YAAAAARGGG!!! MALEDETTA VECCHIA! IO LA DISINTEGRO!!!» ... no, l'interno non era migliore dell'esterno: tutti (e se io dico tutti voglio dire TUTTI) i mobili erano rosa, le pareti erano rosa, il pavimento era rosa, il letto era rosa, il frigo era rosa, il lampadario era rosa, le tende erano rosa ... rosa,rosa,rosa... Tutto rosa! ... A parte il bagno, quello era bianco e almeno lì mio padre potè tirare un respiro di sollievo!
Uscì dalla casa capsula con due occhiacci da demone e la guardò nuovamente.
Non c'è che dire, la nonna gli aveva fatto uno scherzo in grande stile ma io sò bene che non l'aveva fatto apposta anzi, aveva la più buona delle intenzioni.
« MI RIFUITO DI VIVERE IN QUESTO COSO!» alzò una mano verso l'abitazione e nella sua mano iniziò a formarsi una sfera di energia. Era pienamente intenzionato a distruggerla quando un rumore attirò la sua attenzione. Si voltò di scatto... falso allarme. Notò nuovamnete l'ingresso della grotta e si fermò a riflettere.
Quando ebbe terminato il suo vaiggio nel mondo delle idee si avvicinò alla casa-capsula e vicino alla porta d'ingresso spinse un bottone.
... POF! ...
La casa era ritornata capsula. La prese e con essa si addentrò nella grotta. Quando fu in fondo conficcò nel terreno la capsula nel centro della grotta e poi spinse il bottoncino.
... POF! ...
Grazie al buio che vi era all'interno della grotta il rosa della casa si era notevolmente smorzato.
« Beh, se almeno dovesse passare qualcuno nei paraggi non riuscirà a vedere questo cesso...» rientrò nuovamente nella casa e tentò di "mascolinizzare" il nuovo habitat: trovò delle coperte blu da poter sostituire a quella rosa; eliminò le tende dalle finestre (nel senso che le strappò via di netto...); tolse tutti gli sportelli della cucina per togliere un bel pò di rosa e li gettò fuori dalla grotta .... sarebbero stati utili come legna da ardere; trovò in un vecchio comò (anche quello rosa) un grosso tappeto azzurro, lo prese e lo stese per terra in modo che coprisse più pavimento possibile; e poi ...e poi... e poi basta, non riuscì a sostituire gli altri oggetti. Nella casetta c'era ancora molro rosa ma ora era un pochino più sopportabile almeno, io la penso così...Vegeta la pensava diversamente.
Afferrò la coperta blu e uscì all'aperto, si sdraiò vicino all'ingresso della grotta e si coprì. In fondo non c'era poi tutto stò gran freddo. Chiuse gli occhi nel tentativo di dormire e pian piano si addormentò.
Una bella notte all'aperto.

Dalla sera in cui era stato scacciato dalla Capsule Corporation erano passate diverse settimane e mio padre si impegnava più di prima negli allenamenti vista la mancanza della camera gravitazionale. Dopo ogni allenamento era sfinito e desiderava solamente farsi una bella doccia, abbuffarsi di cibo ed addormentarsi nel comodo letto (alla fine è "crollato" hehe) ma non poteva, ora non c'era più la signora Brief che gli faceva trovare la cena pronta. Dopo ogni allenamento, anche se era sfinito, doveva girovagare per le foreste e procurarsi la cena, cucinarla e solo dopo poteva abbuffarsi, fare la doccia e dormire.
Le giornate diventavano giorno dopo giorno un pochino più pesanti e ogni sera faceva sempre più fatica ad addormentarsi.
Erano passati due mesi dalla sera della festa.
Quella notte chiuse gli occhi nel tentativo di dormire ma fu tutto inutile, non ci riuscì.
Ogni volta che gli chiedo del perchè quella notte non riuscì a chiudere occhio non mi risponde ... all'inizio pensavo che nemmeno lui ne sapesse il motivo ma ora sò che se non vuole dirmelo è per paura che io rida di lui.

 

 

... Continua ...

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Capitolo 6
*** Sangue senza ferite ***


Documento senza titolo Sono tornata! Ed ecco qui per voi un nuovo capitolo!

Dragonball93: Grazie 1000 per la splendida recensione, sono davvero commossa! Ma davvero alla fine del capitolo ti sei messa a piangere? E dire che mi ero divertita un sacco a scriverlo perchè lo immaginavo come un capitolo divertente... Ma sulla fine devo darti ragione, anche io ho notato che è un pò triste. BUUUUUU TT-TT Comunque come vedi quì c'è un nuovo capitolo! Spero tanto che ti piaccia come gli altri (ohi, fammi sapere anche se hai delle critiche al riguardo! Mi raccomando!)

A presto scImMIA

 

 

CAPITOLO 6
- SANGUE SENZA FERITE -

Vegeta non si era fatto attendere. Nel giro di pochi millesimi di secondo era già riuscito ad infliggere ingenti danni sul cyborg dal volto lattiginoso. Lo colpiva, non gli lasciava tregua. Nonostante N19 fosse un ammasso di ferraglia nei suoi occhi si leggeva chiaramente la paura che provava. Il sayan non ci fece caso e con pochi colpi ben assestati fece prima sfrecciare 19 verso il cielo con un calcio e poi, con un potente pugno dietro la nuca, precipitare verso il terreno. Quando metallo e terra entrarono in contatto si generò una grande voragine. Il cyborg venne letteramente sotterrato. Vegeta si avvicinò al nemico. Quando il sayan fu alla giusta distanza N19 uscì dal terreno con uno scatto e afferrò i bracci muscolosi del primo.
« Non ti lascerò andare finchè non avrò assorbito tutta la tua energia! Prova a calciarmi... ogni tentativo sarà inutile!»
Vegeta lo guardò impassibile e non disse nulla. Alzò le gambe sorreggendosi alle braccia del nemico, poggiò i piedi sul volto del cyborg e iniziò a spingere con le gambe e a tirare con le braccia ...
« Hihihi ... non ti mollerò!» la voce del cyborg uscì dalla bocca con un tono malefico.
Anche in quell'occasione Vegeta non fece una piega ... non sorrise nemmeno ... l'unica cosa che fece fu quella di distendersi completamente al punto di strappargli via le mani.
Il crudele Dottor Gelo aveva costruito veramente bene quel robot, nonostante fosse un mucchio di ferraglia ora correva via in preda al panico. Sembrava davvero umano ...
Vegeta guardò alquanto schifato quelle mani flaccide, osservò meglio il bottone rosso che era sul palmo di esse e poi le gettò lontano. Si alzò in volo e osservò da lontano 19. Alzò una mano nella sua direzione e poi ... BoooM.
I pezzetti del cyborg iniziarono a svolazzare nello spazio circostante, la testa rimase integra.
Piccolo e gli altri erano rimasti allibiti, mai nessuno si sarebbe immaginato una tale rapidità da parte del principe.
Anche N20 era rimasto senza parole.
Discese dal cielo ed atterrò distante dai "propri compagni".
« Davvero fenomenale ...» disse Tienshinhan «... è fortissimo, è riuscito a sconfiggere quel mostro nel giro di pochi secondi ».
« Già, è davvero molto forte ... » Piccolo lo disse con un velo di rabbia, quasi con invidia.

Vegeta sembrava lontanissimo, sia con il corpo che con la mente, sembrava che non fosse nemmeno lì.
Non lo voleva eppure in quel momento era il protagonista della scena. Tutti lo guardavano, tentavano di scavargli dentro con lo sguardo nel tentativo di comprendere qualcosa ...
L'aura da super sayan si spense di colpo e l'apetto di Vegeta tornò quello di sempre e poi ... sparì all'improvviso.
« Ma dov'è sparito? Dov'è? E' stato talmente rapido che non sono riuscito a seguire i suoi movimenti...» Piccolo si guardava attorno in ricerca del sayan ma non riusciva a scorgere la sua figura, così era per lui sosì era per gli altri della piccola squadra Z.
Il piccolo Gohan fu l'unico che riuscì a percepire l'aura di Vegeta e in quel preciso istante assunse uno sguardo perplesso. Piccolo se ne accorse e stava per chiedergli il motivo di quello stato d'animo quando di colpo, proprio con la stessa velocità con cui se ne era andato, Vegeta era ricomparso di fronte a loro.
« E' ritornato ... ma chissà dov'è stato » Crillin mormorò piano quelle parole sapendo bene che sarebbe stato inutile fare delle domande ai compagni perchè sapeva che anche loro erano nella sua stessa barca.
« Gohan ...» al richiamo del suo primo maestro il bambino voltò lo sguardo verso il suo interlocutore « Sì?»
« ... prima ho notato un tuo notevole cambio di espressione. Avevi forse percepito qualcosa che non sono riuscito a cogliere? »
« Beh, non ne sono per nulla sicuro ma prima mi è sembrato che l'aura di Vegeta ... insomma ... avevo già percepito che la sua energia era molto bassa poi ... ho sentito che si è abbassata di colpo fino quasi ad annullarsi ... pochi istanti dopo si è stabilizzata tornando quasi normale ... »
« ... »
« ... Poi è riapparso quì come un fantasma ... Piccolo, io non capisco. Sono un pò confuso » il bambino sembrava leggermente scosso ma era comprensibile.
Vegeta era di fronte a loro e dalla sua bocca fuoriusciva un rigolo di sangue.
Crillin si accorse del sangue « E' stato colpito! Ma quando è successo? Io non sono riuscito a vederlo »
Il sayan si trasformò nuovamente ricoprendosi di quella luce dorata e la aumentò più che potè come a voler dimostrare a tutti che lui era forte, che poteva vincere.

N20 aveva perfettamente capito di non essere in grado di competere contro Vegeta e quindi, come un vero e proprio vigliacco, scappò a gambe levate verso gli anfratti con il preciso scopo di nascondersi tra di essi e di tendere dei subdoli agguati ai guerrieri z per assorbire loro l'energia. Un piano da codardi è vero ma nessuno ha mai detto che le azioni da codardo non possano funzionare... Il piano funzionò, per pochissimo ma funzionò. L'unica "vittima" fu Piccolo. Da lui assorbì pochissima energia a causa dell'ntervento repentino del piccolo Gohan ... anche il piccoletto aveva forza da vendere, non se lo sarebbe mai aspettato da un bambino della sua età. Era davvero nei guai ...
Piccolo e gli altri lo trovarono e dall'alto lo scrutavano. Il cyborg era circondato. Non aveva scampo.

Nel frattempo la giovane Bulma era riuscita con la forza a convincere Jirobay ad accompagnarla alla "visita turistica" dei famosi cyborg creati dal Dottor Gelo ed erano vicini al luogo in cui si svolgeva il grande evento.

 

 

... Continua ...

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Capitolo 7
*** Il sogno _ parte 1_ ***


Ecco un nuovo capitolo! Vi avverto fin da subito che d'ora in avanti non riuscirò ad aggiornare la storia giorno dopo giorno ... purtroppo i miei impegni non me lo consentono, mi disp. :(

MartaSaru: Mi fa molto piacere che tu continui a seguire la mia storia, ti immagino quasi come Goten che insegue Gohan per gli allenamenti ... ma che bello! I titoli che in genere dò ai capitoli sono volutamente poco chiari ma nel caso di "Sangue senza ferite" basta solamente leggere meglio il capitolo ... Ohi! Vedi di pubblicare presto una qualche storia! Mi raccomando!

Dragonball93: Trunks arriverà tra un pò ... pazienza, bisogna avere pazienza sennò quì ci viene fuori solo un mezzo casotto. Per la questione di Vegeta e N19 consiglio anche a te di rileggere a modo il capitolo ... se proprio non capisci lo spiegherò meglio ad entrambe (magari nel raccontare la vicenda sono stata poco chiara e se davvero è così chiedo scusa ma a volte succede ... soprattutto se sai già come deve andare la storia a volte mi capita di prendere per ovvie cose che in realtà non lo sono per niente!).

Ora bando alle ciance! Ecco a voi il new cap! ... ATTENZIONE: Cambio improvviso di narratore!

Baci8 scImMIA :D

 

 

 

CAPITOLO 7
- IL SOGNO parte 1 -

Era buio.
Non riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me.
Molto propabilmente era il nulla assoluto ... del resto per uno come me, che non ha mai avuto nulla dalla vita dovevo sentirmi a mio agio eppure ... tutto quel vuoto ... mi mandava in bestia.
Forse mi faceva arrabbiare perchè anche io dentro ero uguale ... forse davvero dentro di me non c'era niente che valesse la pena di essere contemplato... niente di cui valesse la pena provare almeno un briciolo ci ammirazione ... forse davvero dentro di me non c'era niente .... anche se adesso sono passati anni da quella notte ogni volta che ripenso a quel sogno tendo a convincermi sempre di più che quelle stupide supposizioni alla fine siano sensate ... e questo mi fa credere che alla fine io abbia fatto bene ad allontanarmi da tutto e da tutti, che senso aveva che loro perdessero il loro tempo con uno come me? .... Con me, che non avevo nulla da offrire, che non avevo nessun obbiettivo realmente valido. ... Io sono diverso da lui, lui ha una forza che non potrò mai avere perchè lui è circondato da persone che lo sostengono e sono loro stesse la sua fonte di forza ... lui in confronto a me ha molto da offrire mentre io invece non ho niente da dare ... di conseguenza io non ho nessuno ... tutti mi hanno pian piano abbandonato ... ora che ci penso devo correggermi, io li ho scacciati pensando di riuscire a raggiungere i miei sogni con le mie sole forze ... alla fine mi sono ritrovato solo, in mezzo al niente. Con quel sogno l'avevo capito ma ormai era troppo tardi.

Era buio.
Non riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me.
Molto propabilmente era il nulla assoluto ...
Capii che si trattava di un sogno quando una luce bianca mi illuminò. Nonostante quella luce mi illuminasse perfettamente non riuscivo a vedere cosa avevo intorno. Che nervi ...
Poi sentii una voce e la riconobbi al volo.
« Guardali, sono destinati alla conquista dei pianeti in cui ci sono i popoli più deboli. Tu invece sei destinato a grandi cose poichè tu sei il principe dei valorosi sayan. Mi aspetto tanto.»
« Tzk! Sembrano tanti moscerini!»
Le loro figure mi apparvero davanti come delle visioni. Mio padre e me ... avrò avuto all'incirca sei anni. Le parole che mio padre mi disse quel giorno mi sono rimaste impresse nella testa ... "io sono destinato a grandi cose, io sono il principe dei Sayan!" ... ogni qualvolta che sono ritrovato sul punto di crollare mi ripetevo quelle parole e alla fine riuscivo sempre a rialzarmi, più orgoglioso e più forte di prima. Anche oggi mi succede lo stesso anche se devo ripetermelo più volte prima che faccia effetto.
Mio padre scomparve e rimase solamente la mia immagine evanescente... ero proprio un tappetto, il lungo mantello rosso sembrava un grosso lenzuolo e con quella enorme corazza elastica sembravo un'ovetto.
Vidi il mio piccolo me stesso che guardava verso di me ma non mi vide. Forse ero invisibile ai suoi occhi.
Di fronte a lui comparve un piccolo corridoio, era uno di quelli che si poteva vedere nelle basi spaziali di Freezer, basso e stretto ... chissà come sembrava grande visto con gli occhi di un bambino...
Il baby me stesso iniziò a correre lungo il corridoio poi all'improvviso da un piccolo taglio sul braccio iniziò ad uscire del sangue ... era stato ferito ...
« Per raggiungere i propri obbiettivi a volte bisogna soffrire un pò Vegeta ... ma non lasciati abbattere, tu sei principe dei sayan e per questo non devi assolutamente crollare. Ne va del tuo onore » ancora quella voce...
Continuò a correre senza indugiare. Altre ferite, altri tagli, altro sangue fuoriusciva da quel corpo da bambino. Io riuscivo a seguirlo senza difficoltà.
Continuava a correre e intanto attorno a lui comparivano le immagini dei soldati di Freezer e lo schernivano, lo insultavano, lo denigravano ... non ci faceva caso e continuava a correre. Io mi comportavo allo stesso modo ... non erano degni della mia attenzione! Stupidi vermi perchè perdavate così il vostro tempo?
Era pieno di ferite, nulla di grave per il principe dei sayan.
I soldati di Freezer scomparvero e al posto loro comparvero Radish e Napa. Correvano al mio fianco. Anche i loro corpi iniziarono a subire danni, anche loro seguivano un sogno ...
« Siete di intralcio! Sparite! Non ho bisogno di voi! »
« Ma Principe Vegeta, non ce la farete mai a battere Freezer da solo! In tre potremmo riuscirci! »
« Ah, voi due? Non valete niente e poi parli proprio tu che ti farai ammazzare da quella mezza tacca di Kaharoth ... per quanto riguarda te Napa ci penserò io ad alleviare le tue sorrefenze!»
Radish e Napa si fermarono. Anche loro in fondo erano tipi orgogliosi.
« Daccordo ...» disse il pelato « vai, vai pure »
Sparirono anche loro. Erano sempre stati miei subalterni, non li consideravo nulla di più. Loro mi consideravano un compagno, forse un amico ma io li denigravo in continuazione ... io avevo evitato di instaurare un rapporto con loro perchè li consideravo feccia.
Intanto io continuavo a correre. Qualcosa affiancò la mia piccola persona, voltai lo sguardo verso di lui e lo vidi ...
« Heilà! Io vado avanti! Scusa se ti supero. Hehehe sono un po' di fretta. Ciao ciao Vegeta »
« Kaharoth!!! » Kaharoth scattò in volo e la forza d'urto lo fece sbattere contro la parete sinistra del corridoio.
« Daaah!!! » Mi fermai poco lontano dal me stesso più giovane: sembrava piccolissimo, si teneva la fronte sanguinante con le mani e tremava vistosamente. Fino a quel momento nessuno era riuscito a fermarlo. Molti lo avevano ferito creando tagli e lividi sul suo piccolo corpo ma mai nessuno era riuscito a fermare la sua corsa verso la realizzazione del suo sogno. La sua fronte sanguinava vistosamente, la ferita inflittagli da Kaharoth era grande e solo guardandola capii che ci sarebbe voluto molto tempo per la sua cicatrizzazione... Ancora oggi continua a sanguinare.
Si rialzò con difficoltà ...
« IO SONO IL PRINCIPE DEI SAYAN!! E ME LA PAGHERAI KAHAROTH!!!! » Riprese a correre, più veloce di prima.
Poi arrivò alla fine del corridoio ... un grosso portello. Lo vidi fermarsi di fronte a quella porta metallica e poi si mosse verso il lato destro della porta ... vi era un grosso pulsante rettangolare ma per lui era piuttosto in alto ... si mise sulle punte dei piedi e si allungò nel tentativo di premerlo ... per un attimo perse l'equilibrio ... si guardò le gambe e si accorse che erano piene di profondi tagli ... non si perse d'animo ... deglutì un pò di saliva, si rimise nuovamente in punta di piedi e poi spinse il bottone ...
La porta si aprì e c'era di nuovo lui: Kaharoth si trovava al centro della stanza circolare e ci dava le spalle, ai suoi piedi c'era Freezer tagliato in due parti. Kaharoth era ricoperto di un magico bagliore ... sembrava una specie di stella. Io e il bambino eravamo senza parole ma tra i due era lui quello preso dallo sconforto o almeno, lui lo dava a vedere molto apertamente ...
« CHE DIAVOLO CI FAI QUI' KAHAROTH?! Freezer era mio, era solo mio ... IO DOVEVO SCONFIGGERLO! QUESTO ERA IL MIO OBBIETTIVO!!! NON TI DOVEVI INTROMETTERE!!! »
Kaharoth si voltò verso di noi e ci scrutò con uno sguardo truce ma non ci spaventò affatto. Pian piano divenne trasparente fino quasi a dissolversi ...
« Cosa fai Kaharoth, scappi?! TORNA QUI'!!!» vidi il bambino precipitarsi con foga verso Kaharoth ma ormai era tardi, aveva aspettato troppo ad intervenire infatti l'unico risultato che ebbe fu quello di cadere rovinosamente a terra, vicino al corpo di Freezer.
« Perchè? Freezer dovevo sconfiggerlo io ... io dovevo riscattarmi da tutti i torti subiti ... io dovevo eliminarlo ...». Il ragazzino si rialzò in piedi, lo vidi portarsi il dorso di una mano verso gli occhi ... forse si ripuliva dal sangue ... o forse da altro.
« IO DIVENTERO' UN SUPER SAYAN E TI SCONFIGGERO'!!! MI HAI SENTITI KAHAROTH?! IO TI SCONFIGGEROOOOOOO!!!» in quell'urlo aveva riposto tutto il suo odio, la sua rabbia era diventata voce.
Per qualche secondo il bambino si fermò a fissare il corpo di Freezer e dal suo piglio capii subito che era letteralmente disgustato dalla visione di quel cadavere ... forse cadavere ... anche io come il bambino rimasi sorpreso nel vedere il corpo dell'essere che aveva portato la fine della stirpe sayan alzarsi in volo e dissolversi nell'ombra.
I miei occhi da bambino erano sgranati « N-Non era m-morto?...» scrollò la testa a destra e a sinistra tre o quattro volte prima di riprendesi dalla sorpresa «... Beh, morto o no ora lo sistemo io quello! ». Lo vidi gonfiarsi in tutti i sensi: riempiendosi di aria i polmoni e riempiendosi d'orgoglio.
Oltre la scura stanza circolare si materializzò un nuovo corridoio ... ricomiciò a correre velocemente, come se le ferite che aveva addosso non fossero altro che graffietti. Lo seguii senza difficoltà ma soprattutto senza fretta, tenendomi a una certa distanza. Sul suo volto si era dipinto un sorrisetto perfido molto simile a quello che avevo anche io.
Un colpo di vento colpì d'improvviso la mia spalla sinistra.
Voltai appena lo sguardo ...
... anche lui era lì ...
... il misterioso ragazzo venuto dal futuro.

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 8
*** Il sogno _ parte 2 _ ***


Hi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Mi fa davvero piacere che qualcuno legga la mia storia capitolo dopo capitolo (anche se ... insomma, è quello che è ... non sono brava come scrittrice) comunque bando alle ciance! Prima di tutto, come ormai è di routine, le risposte alle recensioni!

MartaSaru: Ti è piaciuto il capitolo? Grazie 1000 ... Hoi, vedi di non esagerare con la pubblicità. Dai che scherzo ... Spero che anche questo cap. ti piaccia.

Dragonball93: Anche a te è piaciuto? Non ci posso credere ... Vegeta continua a farti pena? Beh, allora vuol dire che per il momento stò andando bene ... mi spiace per lui ma dovrà sembrare patetico ancora per un pò ... XP

Questo capitolo è piuttosto breve ... il fatto è che sarà il numero 9 ad essere tremendamente lungo ... ma prima dovrete assorbirvi l'8! Hahaha! Scherzi a parte spero che vi piaccia ... (Ho notato che molta gente legge ma non lascia recensioni il che è un vero peccato per noi scrittori ... aiutateci a capire se stiamo andando bene! Non sempre chi tace vuol dire che acconsente ... ok, dopo quest'ultima sparata me ne filo via).

Baci8 scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 8
- IL SOGNO parte 2 -

Il misterioso ragazzo venuto dal futuro era al mio fianco. Correva velocemente ed era tutto preso dalla fretta che non mi vide ... forse anche per lui ero invisibile. Aumentò il passo e dopo pochissimo fu alla sinistra del me stesso più piccolo. Dapprima non si accorse della presenza del ragazzo poi lo notò ... chi era? Già, la mia versione da bimbo non l'aveva mai visto ...
« Tu ... Tu chi sei? »
Ci fu un attimo di silenzio in cui si sentitono solo i ciocchi della scarpe sul pavimento. Il giovane non lo guardò nemmeno quasi se il piccolo principe fosse un essere insignificante.
« Chi sei? Voglio sapere il tuo nome! Avanti rispondi!! » questa volta aveva usato un tono di voce molto più alto, era irritato dal giovane dai capelli color glicine. Il ragazzo del futuro guardò umilmente a terra, chiuse per un attimo gli occhi.
« Mi dispiace ... non posso dirtelo »
« ....?! » Perchè non voleva rivelare la sua vera identità? Che diavolo aveva di tamto importante da dover nascondere?
Ci furono altri attimi di silenzio e a mio avviso parevano a dir poco interminabili.
All'improvviso il ragazzo venuto dal futuro si trasformò in un Super Sayan e creò un fortissimo campo d'energia tutto intorno a sè. Come era già accaduto con Kaharoth anche stavolta, a causa della forte aura del ragazzo, il "me stesso" bambino venne sbattuto contro la fredda parete del corridoio e lì fermò la sua corsa. Anche stavolta erano riusciti a fermarlo e a superarlo.
Alla fine del corridoio, davanti alla porta metallica, il ragazzo del futuro sfoderò la lucente spada, premette il bottone rettangolare che era a fianco della porta ed entrò nella stanza. La porta si richiuse velocemente alle sue spalle.
Il bambino non aveva assistito a quella scena rapidissima piochè era troppo preso a piangersi addosso come un vero lattante ... quello non ero io, io non mi sarei mai comportato in quel modo così poco dignitoso!
Scrollò la testa varie volte. La nuca gli doleva ... poggiò una mano nel punto in cui gli faceva male, la riportò di fronte agli occhi e la scrutò per bene: era lorda di sangue. Anche quella ferita ci avrebbe messo parecchio a cicatrizzarsi ...
Si rialzò in piedi e si incamminò verso la porta di metallo. Più volte si ritrovò costretto ad appoggiarsi alla parete per non cadere.
Ora era sotto il bottone rettangolare. Si alzò sulla punta dei piedi ... gemette ... le ferite incominciavano a fargli male. Riuscì con la punta del dito medio a spingere il pulsante e la porta si aprì di scatto.
La stanza era buia e vuota ...
Lo sentii singhiozzare ... patetico!
« Si è portato via il mio sogno ... qualunque esso fosse me l'ha portato via ... »
Sapevo bene che il ragazzo del futuro era venuto per terminare Freezer ... prima Kaharoth e poi questo tizio erano riusciti entrambi a superarmi e a portarmi via l'obbiettivo che mi ero prefissato: sconffigere Freezer.
D'improvviso al centro della stansa comparve una grossa roccia. ( Ma che diavolo avevo mangiato quella sera? ). Una piccola luce si avvicinò al cumulo roccioso e poi si espanse fino a prendere le sembianze del giovane sayan ... sayan ... nutro ancora dei dubbi in proposito. Era seduto sulla roccia in modo poco composto: una gamba distesa e l'altra piegata vicino al petto tenuta dalle mani. Sulla sua faccia comparve un sorrisetto ebete ... Guardò nella nostra direzione e non osò cambiare sguardo. Il volto cambiò quando notò lo sguardo omicida del bambino ... ecco, adesso mi riconosco!!
« Tu ... chi diavolo sei? ... »
Il bamboccio con i capelli lilla distolse nuovamemte lo sguardo da quello del bambino e lo volse verso il terreno. Assunse nuovamente quell'aria dispiaciuta.
« Mi dispiace davvero ma non posso dirtelo » Io e il monello ringhiammo quasi in contemporanea ...
« Non importa, tanto ormai ho già deciso ... »
Il giovane del futuro alzò lo sguardo verso la mia versione minuta « Che cosa vuoi dire? » aveva uno sguardo che era a metà strada tra il sorpreso e il confuso ...
« ... Io diventerò il leggendario Super Sayan, schiaccerò Kaharoth, ammazzerò tutta quella combriccola di deficenti e tutti coloro che si opporranno a me! ... »
« ... »
Il bambino alzò un braccio e additò con l'indice il "sayan" seduto «... Ma non ti preoccupare, dopo verrà anche il tuo turno!! Mostrerò a tutti il mio vero potere e finalmente sarò io, Vegeta, il vero e unico Super Sayan della leggenda, il più forte dell'universo! »
Il giovane guardò la mia piccola figura con occhi stralunati, come se avesse detto una bestemmia. Poi volse nuovamente gli occhi a terra e assunse uno sguardo ... forse triste ma non ne sono sicuro.
« IO TI AMMAZZERO' CHIUNQUE TU SIA!!! » Anche stavolta la rabbia e la frustrazione si trasformarono in voce.
Lo sguardo del ragazzo si contrasse in una smorfia di disperazione ... cadde a terra una piccola lacrima e poi tutto sparì.
Ragazzo e roccia, roccia e ragazzo, nella stanza non vi era più ne l'uno ne l'altro. L'unica cosa che si vedeva era una piccolissima macchia scura e circolare sul terreno ...
Comparve un nuovo corridoio. Questo significava che avevamo un nuovo obbiettivo: la trasformazione in Super Sayan.
Cercò di correre ma le gambe gli dolevano terribilmente. Fu costretto ad auto-imporsi di rallentare il passo ... ci sarebbe voltuto più tempo del previsto.
Erano ormai parecchi minuti che percorrevamo quel corridoio e una distaza di più o meno un metro da una all'altra si vedevano stampate sulla parete laterale in modo identico una all'altra delle manate rosso sangue.
Cadde più volte a terra ... ma ogni qualvolta che le sue ginocchia toccavano il gelido pavimento, si rialzava e continuava senza sosta il suo cammino.
La porta sembrava allontanarsi sempre di più ... che il sogno volesse farsi beffe di me? Probabile ....
Di colpo la luce si spense.
Buio.
Non riuscivo nemmeno a vedere la mia piccola copia ... ma sapevo che era lì vicino, sentivo la sua debole aura.

Poi sentii delle voci ... No!
No, no, no, no, NO! Non loro ... Vi prego, tutti ma non loro!!
VEGETA SVEGLIATI!! SVEGLIATI DA QUESTO INCUBO!!!

.

 

.

 

« HOOOO!!! Tesoro, ma cosa hai combinato? E' andata via tutta la luce »
« Mi dispiace cara ma è saltato il contatore mentre stavo cercando di insallare le casse dello stereo ...»

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 9
*** Il sogno _ parte 3 _ ***


Ciao, dopo tanto tempo sono tornato. Vi sono mancato? Non tanto per dire ma spero di sì ... almeno un pochino. Oggi risponderò io alle bellissime recensioni che avete lasciato, spero che non vi dispiaccia.
MartaSaru: L'autrice c'è rimasta un po' male quando ha letto che tu non volevi una risposta ... ovviamente visto che lei rispetta pienamente le decisioni di voi lettori ha deciso di non risponderti di persona ...ovviamente, per rigirare la frittata, ha chiamato me e mi ha mandato in missione. La risposta alla tua domanda è: no, ma se i nonni ti fanno ridere sappi che non mi offendo affatto ... anche a me fanno lo stesso effetto, a volte. Ho visto che hai pubblicato due fic, purtroppo non ho ancora avuto l'onore (ma più che altro il tempo!) di leggerle ma sappi che provvederò prestissimo! Giuro!

Dragonball93: Come vedi il seguito è servito! E spero tanto che ti piaccia! Ho notato che insisti tanto per vedere nuovamente il mio personaggio all'interno della storia ... se ora sono quì non è solo perchè dovevo rimediare al "Dilemma MartaSaru" ma anche perchè il boss scImMIA mi ha detto di tenermi pronto per il capitolo n°10!! Mi ha detto che tornerò sia come narratore che come personaggio protagonista! Spero che continuerai a seguire questa storia.

Ora ecco a voi il nuovo capitolo! E anche stavolta il narratore sarà il mio papà
(continua ancora a suonarmi un po' strano chiamarlo così...)

Ciao Ciao Trunks
(e indirettamente ... scImMIA)

 

 

 

CAPITOLO 9
- IL SOGNO parte3_-

« Tesoro, non è che potresti far tornare almeno un pochino di luce? Quì non si vede niente ».
« Dammi tempo cara, stò facendo il possibile ... ecco, forse adesso funziona ».
CLICK
Il corridoio continuò ad essere pieno d'ombra ... (Tzk, ma che vecchiaccio rincoglionito ... non era nemmeno riuscito a riallacciare la luce ...)
Dopo qualche secondo il corridoio si illuminò leggermente ma sia io che il me stesso bambino notammo che non erano le lampade del corridoio ad emanare quella luce ... la sorgente luminosa di trovava alle nostre spalle. Mi nascosi istintivamente nell'ombra. Il piccoletto, ormai debolissimo per via delle ferite, si accasciò a terra e si ricoprì il corpo con l'esagerato mantello.
« HAAAH!! »
Un improvviso urlo isterico lo fece sussultare ... io non mi spaventai affatto perchè avevo già capito di chi era quella voce insopportabile. La mia piccola fotocopia dopo l'urlo si era tirato fin sotto gli occhi il rosso mantello coprendo così bocca e naso ... nonstante le parti del viso coperte la sua espressione era ben riconoscibile a causa del movimento frenetico delle pupille che si spostavano in tutte le direzioni possibili e immaginabili ... iniziò a tremacchiare ... si mostra in questo modo quel sentimento chiamato paura? Tzk... che essere patetico, quello non sono io! Non mi somiglia per niente! Io non mi sono mai messo tremare a quel modo come una femminuccia frignona ...

La luce che aveva illuminato una parte del corridoio proveniva da una porta laterale che si trovava sulla parte sinistra del corridoio ed era dislocata dietro di noi di una decina di passi ... ma prima non c'era, che io non l'avessi vista? ... No, impossibile. Andavamo ad una velocità quasi da moviola ...
Sulla soglia della porta vi era la signora Brief ... era lì ferma impalata come una sciocca e con una mano si copriva la bocca ... i suoi occhi erano ad archetto come suo solito ... stava osservando le impronte di sangue sulla parete che erano state fatte dalla mia miniatura poco prima.
« Tesoro guarda. Hooo...» Dopo pochi attimi si affiancò al suo fianco anche il signor Brief ... Pensoso incominciò a "pettinarsi" i baffi con le dita ( ancora quegli stupidi baffi...).
« Oh, ma chi sarà stato a fare tutto questo?... E' molto strano ...»
Rimasaro ancora a fissare quelle impronte. Nel mentre la mia copia era riuscita ad alzarsi in piedi e con delle movenze quasi da killer arretrava lento e silenzioso nella direzione opposta ai due coniugi ... non voleva essere visto, specialmente ridotto in quella situazione pietosa. Come avevo già detto più volte in precedenza quello che portava non era un mantello normale, evidentemente era un lungo lenzuolo maledetto ... Il fato volle che in quel preciso momento il mantello dovesse andarsi a cacciare proprio sotto i suoi piedini reali e che facesse in modo di farlo capitombolare come un fesso. Insieme al tonfo si sentì anche un piccolo gemito ... i coniugi ovviamente si accorsero di tutto.
Il signor Brief si allontanò dall'uscio e dopo pochi secondi si ripresentò al cospetto della moglie provvisto di una torcia elettrica. La accese a la puntò verso di noi. Nello stesso istante in cuì ci arrivò il faro di luce addosso io mi nascosi nel buio più profondo, la mia copia invece si coprì interamente con il mantello ... l'unica cosa che si vedeva era solo un ciuffetto spettinato di capelli.
La signora si avvicinò senza paura all'esserino rannicchiato ... si inginocchiò vicino a lui ... poggiò una mano sulla sua spalla.
« NO! » Al suono di quella vocina la signorà staccò la mano dal corpicino ... Non si perse d'animo e con tutta la sdolcinatezza possibile tentò di scoprire il volto piccolo principe dal mantello. Una specie di lotta si instaurò tra i due: lei tentava di scoprirlo dal mantello e di abbracciarlo, lui si dimenava disperatamente nel tentativo di sfuggirgli.
« NO! NO, NO, NO, NO, NO! NOOO! » delle lacrime incomiciarono a rigare il suo piccolo volto « NOOo ...».
Appena vidi il suo volto capii: le sue erano lacrime di rabbia, era talmete malconcio da non riuscire nemmeno a sgusciar lontano dalle grinfie di quella donna ... si era ritrovato in una situazione veramente umiliante ... lui era il principe dei sayan, il principe di un popolo guerriero ...
Spinto e sorretto dal proprio orgoglio riuscì a trovare la forza di svicolare da quelle mani, si rialzò in piedi e stretto nel suo mantello iniziò una corsa disperata ...
... dopo pochi passi cadde rovinosamente a terra ... nella caduta sbattè la fronte sul pavimento ... incominciò a piangere e in quel momento non sembrava il valoroso principe dei sayan ma solo un comunissimo bambino di sei anni ... si ricoprì nuovamente con il mantello e sotto di esso continuò a piangere e a singhiozzare ...
La signora Brief, sempre più convinta che la mia copia avesse bisogno di aiuto, si avvicinò nuovamente a lui. Cinse il suo piccolo corpo con le braccia e lo strinse a sè. Al contatto, come prevedibile, il principino iniziò a dimenarsi come un ossesso e ad urlare preso da una crisi isterica ... sinceramente non mi ricordavo di avere una voce così acuta e così fastidiosa a quell'età. Era la sua rabbia a farlo comportare a quella maniera, il fatto di essere impotente in quella situazione faceva accrescere la sua ira, il fatto di non riuscire a raggiungere da solo i propri sogni lo faceva arrabbiare, il fatto di essere il principe dei sayan e nel contempo di non essere nessuno lo faceva deprimere ... e il fatto di aver la possibilità di poter ottenere la compagnia e l'amore di qualcuno lo faceva sentire più debole anzichè più forte ...
La signora aumentò la stretta delle sue braccia e poggiò il suo viso vicino a quello del bimbo, si alzò in piedi e con una mano iniziò pian piano ad accarezzargli la piccola schiena ... da quel che mi ricordo mai nessuno si è comportato con me a quel modo ...
Grazie a quella stretta il principino iniziò a calmasi ... era inutile opporre altra resistenza, ormai aveva perso ...
La donna allontanò di poco il suo volto da quello del bambino per poterlo vedere negli occhi ... aveva uno sguardo un po' perso ...
« Non devi ridurti così caro, guarda quante ferite ...»
« ... »
« ... Ma non ti devi preoccupare tesoro, lascia fare a me. Prima ti medico queste ferite e poi ti preparo qualcosa da mangiare »
Gli occhi del bimbo si illuminarono leggermente ... in effetti avevo anch'io un leggero languorino ...
La donna si incamminò verso il marito.
« Caro adesso puoi anche spegnere quella torcia » disse rivolta al marito poi disse, adesso rivolta a me piccolo «... Oh, caro, vedrai come sarà contenta Bulma di rivederti! Sai, dopo che sei partito con la navicella per l'ennesimo allenamento nello spazio incominciavamo a temere che ...»
Il monello la interruppe « ... Bulma? »
« Ma sì, forse non ti sembra ma in realtà è sempre in pensiero per te! Ma adesso andiamo a casa, è meglio medicare queste brutte ferite! »
I due coniugi oltrepassarono la soglia della porta. Io li imitai qualche secondo dopo e vidi cosa c'era all'interno di quella stanza: la hall, la cucina, la sala da pranzo, le camere, i bagni, ... all'interno di quella stanza vi era tutto l'edificio della Capsule Corporation. Visto che da quelle stanze non sentivo rumori, superai il reparto soggiorno e il reparto cucina. Mi incamminai verso quella che era la "mia camera". Come immaginavo la mia copia e la coppia di vecchietti si trovavano lì: il vecchio sorreggeva la scatola del pronto soccorso e ogni qualvolta che la donna richiedeva uno strumento differente lui provvedeva, lei medicava le ferite con del tampone imbevuto nel disinfettante e il monello si lasciava curare senza batter ciglio ... sul mio viso era riapparso il mio solito sguardo.
Quando la medicazione fu terminata la donna cambiò l'abito dell'altro io sostituendo la tuta da battaglia con un paio di jeans lunghi e una maglietta scura e accompagnò i due uomini nella sala da pranzo e servì loro un lauto pasto.
« Cara, sai per caso dov'è sparita Bulma? Ha saltato il pranzo e ...»
Quando si parla del diavolo spuntano le corna ... o i cornini ... rimasi stupito, la Bulma che vidi in quell'attimo non era come la ricordavo ma era minuta ... anche lei era bambina. Appena la bambina vide la mia piccola persona sbottò in una delle sue inutili predediche:
« Vegeta! Ma come hai fatto a ridurti in questo stato, stupido scimmione che non sei altro! Ma è mai possibile che tu non riesca a dare un metro a quello che fai? E se tu sei ridotto così, oh, non oso immaginare in che stato è la camera gravitazionale! Devi sapere che io sono stanca del tuo atteggiamento! Ogni cosa che ti devo costruire tu la devi per forza rompere e dopo richiedi sempre altro, come un piccolo bambino capriccioso! ... » L'io piccolo ovviamente la osservava confuso peerchè non sapeva chi era colei che gli atava sbraitando addosso ... la risposta, con mio grande piacere, arrivò poco dopo:
« Ma stai un po' zitta ... se devi dare aria alla bocca vedi di farlo da un altra parte, sei fastidiosa »
I due vacchietti risero con contegno, in fondo stavano osservando un battibecco tra due bambini piccoli ...
« Bulma »
« Sì papà? »
« Perchè non mostri a Vegeta la nuova camera gravitazionale che hai costruito? »
« Uff ... e va bene ... dai seguimi ». La mocciosetta fece un cenno con la testa e così il bimbetto la seguì ... senza farmi vedere seguii anch'io la bimba ... volevo vedere com'era la nuova camera gravitazionale! ...
La bimba ci accompagnò nella sua camera ... ??? ... aprì la porta e fece cenno al me stesso di sedersi a terra, sulla moquette che ricopriva il pavimento.
« Bimba perchè mi hai portato in questo postaccio? Dov'è la mia camera gravitazionale? »
« E calma! Comunque io mi chiamo Bulma e non "Bimba", vedi di tenerlo a mente!! » aprì le ante di un armadio rosa ( -_- ) ed estrasse un oggetto sferico del diametro di una ventina di centimetri arrotolato in un panno di stoffa grigia ( che??? e la camera gravitazionale? ).
La bimba gli porse l'oggetto e lui un po' titubante tolse via il panno ...
... mostrando la miniatura della navucella spaziale che Kaharoth aveva usato per raggiungere il pianeta Namecc.
Per me fu una vera e propria delusione ... successivamente notai che alla mia piccola persona , al contrario di me, il dono piacque anche perchè appena iniziò a giocherellarci incominciò ad urlare esclamando cose del tipo "ADESSO SEI FINITO KAHAROTH!!!" ... adesso che ci penso alla fin fine anche per me la fantomatica camera gravitazionale non era altro che un grosso giocattolo ...
« Allora, ti piace? »
« Tzk! Potevi fare di meglio ... »
« Oh, insomma. Sei incontentabile! Mica possibile io ogni volta ...» e bla bla bla ... il principino non le prestava udienza dal gran che era coinvolto in quel gioco: con le mani muoveva in pupazzetto con le fattezze di un guerriero all'interno della stanza facendogli eseguire delle movenze complicate e faticose ... per il pupazzetto ovviamente.
Dopo parecchie ore i due monelli erano ancora impalati lì e lui era intento a fare i giochini e lei invece lo osservava silenziosa ... spessevolte avevo colto la donna in flagrante mentre mi spiava durante gli allenamenti ...
Di colpo il portello della navicella si ruppe ... il bimbo ordinò con lo sguardo che lei lo aggiustasse.
« Sì, sì. Ho capito, dammi quà » prese il portello e la navicella e dopo pochi secondi fu come nuova.
La porse al principino poi fece una cosa che mi lasciò seriamente perplesso ... con un gesto fulmineo afferrò la maglittina del principino e lo tirò a sè ... quando le loro faccine furono vicine lei premette le piccole labbra sulle sue.
Nemmeno la donna si era mai comportata con me in quel modo ... sia chiaro, non fu niente di osceno, quello che mi si presentò dinanzi fu solamente una scenetta sdolcinata senza un eventuale sfondo perverso ... rimasi però un po' confuso.
Finalmente si staccarono e tutto ricominciò come se nulla fosse successo.
La porta della camera si aprì e ivi entrò la signora Brief.
« Oh caro, ma non sei stanco? Ti piacerebbe una bella fetta di torta? » Rimase qualche secondo a riflettere, la proposta era allettente e così acconsentì con un piccolo gesto della testa.
Successe un altra cosa che mi lasciò perplesso ... la signora si avvicinò al mocciosetto e lo prese in braccio, dopodichè uscì dalla stanza ... ma io non capivo, perchè prima la bimba e poi la madre ... perchè li lasciava fare? Perchè non si dimenava come la prima volta che aveva visto quella stupida vecchia? ... io non capivo ...

Passò parecchio tempo ma per me passò in un lampo, le immagini che mi si presentavano erano accellerate e quelle ininfluenti venivano tagliate in automatico ... ma ogni volta mi si presentavano quelle azioni che io continuavo a non capire ... quando soddisfacevano un mio desiderio ognuno si comportava in maniera differente: il signor Brief mi sorrideva smagliante, la signora mi prendeva in braccio e mi coccolava mentre la piccola bimba mi si avvicinava e mi schioccava un bacio sulle labbra.
Piano piano però il principino incominciò ad accorgersi che quei tre tipi gli interrompevano in continuazione il gioco della camera gravitazionale ... si era accorto che più ci giocava più la sua forza stranamente aumentava e quindi continuava a smanettarlo in continuazione per diventare più forte di Kaharoth.
Un giorno, dopo l'ennesima interruzione, perse le staffe ... e mandò tutti al diavolo. (Oh, ma allora in qualcosa mi somiglia ancora...).
Ormai aveva deciso che se ne sarebbe andato da quella casa, aveva già persò fin troppo tempo.
Più volte la bimba cercò di impedigli la "fuga" ma quello che ottenne furono solamente degli insuccessi.
Il principino uscì dalla porta d'ingresso e si ritrovò nuovamente nel corridoio buio e freddo.
Prese a correre verso il fondo ... io lo seguivo distante, in tutti i sensi ... altre ferite, altro sangue ... questa volta nessuno l'avrebbe fermato!
Una voce urlò il suo nome ed entrambi riconobbimo la persona che ci chiamava.
Il bimbo si fermò di sua volontà ... questa volta era stato lui a sciegliere di fermarsi ... il suo orgoglio non sarebbe stato intaccato.
Poco dopo ci raggiunsero due soggetti ... la bimba e la donna ... ci corsero incontro e ci abbracciarono ...
La donna mi baciò con foga e la sentii che la sua lingua incominciava ad insinuarsi nella mia bocca in ricerca della mia ... cominciò tra noi in frenetico gioco carnale ... riuscii ad interromperlo grazie al mio orgoglio. Lei mi guardò con occhi piangenti.
« Vegeta ... io ... » la osservai meglio: anche lei era piena di lividi e graffi ... nonostante tutto era splendida ... (ODDIO!! MA CHE DIAVOLO MI PRENDE ADESSO?!!).
La scostai lontano da me e il piccoletto fece lo stesso con la bimba. Le abbandonammo lì e riprendemmo la nostra corsa ... loro erano un motivo di distrazione ... LEI era una mia distrazione!

Passò parecchio tempo ma la porta non si vedeva ancora ... il bimbetto oramai ricoperto si sangue era in uno stato simile a quando l'aveva soccorso la signora Brief.
Si accasciò a terra e constatando che le gambe non riuscivano a reggerlo prese a trascinarsi sfruttando la poca forza che gli rimaneva nelle braccia ... una grande scia di sangue evidenziava il tragitto percorso ...
Finalmente! La porta! Si vedeva la porta! Mancava poco ormai!
Un grosso sorriso si dipinse sul suo volto, una grandissima emozione pervadeva il suo animo, il suo orgoglio si tramutava in forza!
Continuò a trascinarsi come un verme ... aveva pensato di dover lasciare riposare le gambe per quando di sarebbe dovuto alzare in piedi per premere quel maledetto bottone ... continuò con quelle movenze ripugnanti per parecchi minuti.

Era sotto il bottone ... era sfinito per lo sforzo ... rideva da solo, felice per il suo successo ... anch'io ero veramente contento, finalmente, dopo tante umiliazioni, sarebbe arrivata la nostra riscossa!
Poggiò le mani contro la parete di denstra e cerco si issarsi ... niente.
Provò ancora ... niente. Le gambe non volevano muoversi.
Tentò ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora ... niente.
Ancora, ancora, ancora ...
Si fece prendere dallo sconforto ... si lasciò cadere ... e incominciò a piagnucolare.
Ero stanco, stufo che quel maledetto sogno continuasse a farsi beffe di me così decisi di darci un taglio.
Mi avvicinai al moccioso con passo normale ... si accorse di me ... allora poteva vedermi ... me ne fregai e alzai il braccio in direzione del bottone ... stavo per premerlo quando ...
« NO! FERMO! NON PREMERE QUEL BOTTONE!!! » mi urlò in faccia con rabbia.
« E perchè non dovrei?»
« Quello è il mio sogno! Non lascierò che anche tu ti prenda gioco di me! »
« Si da il caso che questo sia anche il MIO sogno! »
Mi fermai ad osservarlo ... finalmente mi riconobbe ... allontanai il braccio dal pulsante ... mi appoggiai alla parete e incrociai i bracci.
Mi fissava stranito notando che effettivamente ci somigliavamo moltissimo.
« Tu ... Tu sei me? »
« Se devo essere preciso TU sei me, anche perchè questo è il mio incubo e non il tuo ... »
« Allora io sarò come te da vecchio? »
( O_O vecchio?! )
« Tzk ... see, più o meno ... »
« E tutte quelle persone prima, che sono? »
« E' gentaglia che incontrerai quando sarai più grande ... »
Poi mi fece una domada terribilmente amara ...
« Ma se tu sei quì e dici che questo è anche il tuo sogno ... vuol dire che alla tua età non sono ancora diventato un Super Sayan? »
Non risposi ma lui capì ... mi avvicinai nuovalmente al bottone ... alzai il braccio destro ... poggiai due dita sul bottone ...
« Se io spingo questo bottone il sogno si realizzerà per entrambi poichè in fondo siamo lo stesso essere ... io procedo »
Il bimbetto deglutì un pò di saliva ed acconsentì ... la mia semplice spiegazione non aveva difetti ... schiacciai il bottone ... la porta si spalacò.
Entrammo con cautela. Al centro della stanza vi era una grossa sfera dorata che galleggiava. Il bimbo, privato ormai delle ultime forze, si fermò poco lontano dalla porta io invece camminai sicuro verso quella grande forza. Allungai una mano e la toccai ...
... Una forza terribile entrò nel mio corpo e lo fece rinascere. I capelli divennero di un biondo abbagliante mentre gli occhi si tinsero di azzurro ... mi accorsi di questi aspetti estetici perchè li rividi sulla mia miniatura. Anche lui era un super sayan e mi guardava con occhi pieni di gioia ... la forza era tornata e ora correva e saltellava per tutta la stanza.
« YUUUHUUUU!!! FANTASTICO, MERAVIGLIOSO, STUPENDO!!! HAHAAA!!! »
« HEI! PIANTALA! Stai cominciando ad essere irritante! »
Il piccoletto si femò come ordinato ... anche se entrambi eravemo principi dei sayan tra i due ero e rimanevo io il più grosso ...
« Ora ... ora possiamo finalmente sconfiggere Kaharoth, vero? »
La mia risposta fu affermativa.

Oltre la stanza comparve un nuovo corridoio ... un nuovo obbiettivo ... i cyborg.
Senza perdere tempo il moccioso si precipitò in direzione del corridoio ma ...
SBABAM
... cadde all'indietro. Mi avvicinai al corridoio e mentre con un braccio tentai di varcarlo mi accorsi che una potente barriera ci impediva l'accesso ... eravamo bloccati.
« Cosa c'è? »
« Una barriera ci impedisce di continuare »
« Ma se non possiamo andare avanti ... che senso aveva diventare un super sayan? »
Lo guardai perplesso ... sul serio, non avevo capito questa sua affermazione
« Spiegati »
« Insomma sono bloccato quì con te, il che non mi rende completamente felice perchè io in realtà sono te e tu sei me e questo fa di noi un unico essere e quindi questo vuol dire che sono completamente solo, e poi sono finalmente un super sayan ma che senso ha esserlo diventato adesso che non esiste alcun obbiettivo che io possa raggiungere? ... Sembra quasi che tutto il tempo che abbiamo usato per allenarci sia stato tempo perso ...»
Aveva perfettamente ragione ...
Rimasi a riflettere un po' e arrivai ad una conclusione: se non potevo andare avanti era perchè qualcosa me lo impediva. Sicuramente era una cosa riferita al passato e quindi mi bastava modificare il passato, magari con un qualche gesto significativo, e alla fine avrei avuto un obbiettivo. Pensai a Kaharoth ... dovevo sconfiggerlo ... però da molto più tempo di me era capace di trasformarsi nel leggendario super sayan, non potevo presentarmi così poco abituato alla trasformazione ... mi sarei trovato in svantaggio visto anche che lui si allenava tutti i giorni con il suo marmocchio e il namecciano ...
... il suo marmocchio ...
... già il fatto di avere un figlio lo costringeva a possedere come obbiettivo quello di difenderlo ... un obbiettivo ...
... mi ritornò in mente quella donna e quello che mi aveva detto la vecchia il giorno che mi aveva buttato fuori di casa ... lei mi ... mi ritornò alla mente anche quel bacio ... era solo un sogno però ...
Una forte luce mi accecò ...


Mi svegliai nel mio letto. La luce che entrava nella finestra mi accecava. Mi alzai e uscii dalla casa capsula e osservai il cielo: limpido.
Quel giorno mi allenai come un ossesso. Per sbaglio calibrai male un'onda che andò a disintegrare la "mia" "casa" ... forse era un ulteriore segno.
Quella sera raggiunsi finalmente lo stadio di Super Sayan.

Era buio e mi sedetti a terra ad osservare le stelle.
Presi una decisione...

... il giorno dopo sarei andato alla Capsule Corporation.

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 10
*** Arrivo sul campo di battaglia ***


Ecco il nuovo capitolo!!! Chiedo scusa per il ritardo!!!!! Ora come ora mi ritrovo in una fase di statto tra il livello "infelice" e quello "stò benino" e per questo ci metto un po' a trovare quell'ispirazione giusta, chiedo scusa. Oggi poi ho perso un oggetto a cui tenevo molto (un portachiavi a forma di Keyblade, quello di Sora di KH) e l'unico rimedio che ho trovato per risollevarmi un po' il morale è stato quello di perforarmi i timpani ascoltando le spendide musiche dei videogiochi di Sonic ... anche nei momenti più buii riescono a trasmetterti allegria ... ringrazio Sonic e co. per questo (W Knuklers, il mio preferito ...).

MartaSaru: Non devi scusarti per nulla, non è colpa tua se io capisco l'8 per il 18 ... Comunque spero che questo fattarello non comprometta la mia reputazione da scrittrice (forse non sembra ma ci tengo!). A proposito della recensione (quella riferita alla storia stavolta) mi trovi perfettamente d'accordo nel vedere il Vegeta di 6 anni più sveglio di quello grande ... insomma, il mio obbiettivo era proprio quello, purtroppo però ti devo contraddire dicendo che a parer mio il sogno che ha avuto non è stato affatto bello ( ohi, se io sogno tutti i miei insuccessi uno dietro all'altro mi deprimo un casino!). Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia.

Baci8 scImMIA

 

 

CAPITOLO 10
- ARRIVO SUL CAMPO DI BATTAGLIA -

Ero in ritardo. Nonostante l'impegno che ci avevo messo per poter arrivare il prima possibile ero comunque in ritardo. Me ne ero reso conto osservando le condizioni critiche dell'isola. Erano stati loro: i cyborg.
Con calma apperente cercai di individuare le energie spirituali del signor Goku e degli altri.
« Trovati! Hanno cambiato campo di battaglia! » detto ciò volai il più velocemente possibile verso quelle fonti di energia.
« Papà...non mollare! Stò arrivando, tieni duro! »
Quando arrivai nel luogo in cui dapprima avevo percepito le auree non trovai nessuno... a parte una orribile testa bianca che sembrava fissarmi. Notai che dal suo collo fuoriuscivano dei fili elettrici e dei circuiti, di sicuro era un robot ma non era nemmeno lontanamente somigliante ai due mostri che spargevano terrore nel mio tempo.
« Chi diavolo è questo quì? ... Cosa diavolo è successo?» Ero confuso, terribilmente confuso (e dire che non era ancora niente rispetto a quello che mi sarebbe successo dopo).
Percepii nuovamente le auree di mio padre e degli altri e li raggiunsi velocemente.
Mi fermai vicino a loro e indirizzai anch'io lo sguardo nella stessa direzione degli altri: un vecchio con dei lunghissimi capelli bianchi ... chi diavolo era? Ero talmente perso nei miei pensieri che non feci caso a Piccolo che nel frattempo mi aveva fatto una domanda, chissà di cosa si trattava ...
Anche quel vecchio mi guardava stralunato, allora non ero l'unico ad essere confuso!
Poi vidi mio padre ...
Era così diverso dalla prima volta che l'avevo visto ... non avevo mai avuto la possibilità di conoscerlo nel tempo da cui sono venuto perchè là era deceduto quando ero molto piccolo ma quello che in quel momento avevo di fronte era diverso da come me lo aveva descritto la mamma ... sembrava un altro ...
Pian piano incominciammo a sentire il suono del motore di una navetta, tutti tranne Vegeta ci voltammo ad osservarla per vedere al suo interno chi era il pazzo che si avvicinava così ingenuamente al campo di battaglia. Quando la vidi mi si riempì il cuore di gioia: mamma.
Avendo capito chi era all'interno della navetta, Clillin stava iniziando a rimproverarla quando all'improvviso la navicella esplose in mille pezzi.
Con il cuore in gola mi precipitai verso la nuvola di fumo che era venuta a crearsi dall'esplosione e riuscii a trarre in salvo la mamma con il neonato e un tizio un po' grasso di cui adesso non ricordo il nome.
Quando li appoggiai a terra mi accertai che la mamma stesse bene ... sì, nessun graffio e questo valeva anche per il bimbo ... non che fossi riuscito a vederlo anzi, le uniche cose che si vedevano oltre il lenzuolino erano le sue manine, ma da come ridacchiava sembrava che non gli fosse successo nulla di grave.
Quando Crillin e il piccolo Gohan si avvicinarono a me per controllare anche loro se mia madre aveva riscontrato qualche ferita, io ne approfittai per osservare quel MOSTRO ... perchè non era intervenuto lui? Perchè era rimasto là impalato e non aveva fatto niente, ma dico NIENTE per salvare mia madre?
Una rabbia terribile incominciò a salirmi dentro ... mi alzai in volo e mi avvicinai a lui ... ovviamente, come potevo ben immaginare, non mi degnò di uno sguardo ... non si voltò neppure ... che razza di bastardo ...
« Perchè non sei intervenuto?» mi sembrava di parlare al vento.
«« PERCHE' NON HAI FATTO NIENTE PER SALVARLA ??!!! EH, SPIEGAMELO!!!» gli avevo urlato in faccia ... beh, non proprio in faccia, anche perchè non si era voltato...
Passarono pochi secondi. Non mi aveva ancora risposto quando all'improvviso aumentò l'aura e scattò in avanti verso gli anfratti delle rocce. Lo persi di vista, Piccolo lo perse di vista, tutti lo perdemmo di vista.
A una cinquantina di metri davanti a noi ... un'esplosione ... Pasarrono diversi minuti e poi tutti vedemmo tornare Vegeta con passo lento. Scendemmo di quota e atterrammo a terra. Mio padre si fermò a una decina di passi da noi ... notai che aveva qualcosa in mano ... e ce la mostrò: la testa del cyborg N20.
Il mio sguardo rimase poco tempo su quella testa robotica e passò poi a scrutare la figura del principe dei sayan: il suo volto era scarno e pallido, gli occhi erano leggermente infossati e la sua capigliatura era terribilmente fuori posto ... se mi fosse apparso nelle stesse condizioni ma in un momento differente avrei provato quasi pietà per lui ma in quel momento quello che avevo dentro era una cosa ben diversa ... il mio odio per quell'essere cresceva istante dopo istante e più mi fissava con quegli occhiacci più cresceva in me il desiderio di saltargli addosso e di farlo a pezzi.
Vegeta abbassò il braccio con cui teneva la testa, lo fece dondolare indietro e poi lo riportò davanti a sé, quando la mano arrivò ad all'altezza degli occhi, mollò la presa da quella specie di premio ... questo cadde proprio vicino ai miei piedi. Abbassai gli occhi per osservarlo poi li rialzai per riposizionarli verso il mio vero obiettivo. Ci guardammo negli occhi per svariati secondi e nessuno dei due era intenzionato ad abbassarli ... Nessuno dei due voleva perdere ... Piccolo ci osservava silenzioso e tra noi due pareva l'abitro.
Poi tuttun'tratto, con calma, mio padre si voltò verso destra mostrandomi il suo rispettivo profilo ... Si allontanò cammimando, tranquillo, placido ... ma che razza di presa in giro!! Poi, dopo una decina di passi, si alzò in volo con una calma esasperante ... cinque lunghissimi secondi ... per cinque lunghissimi e interminabili secondi rimase sospeso per aria ... poi sparì, rapido come un fulmine.
Rimasi lì, impalato come un fesso a rodermi il fegato ... ma chi si credeva di essere? Non l'avrebbe scampata ... sarei riuscito a fargliela pagare per quello che aveva fatto o meglio, per quello che NON aveva fatto a mia madre ...

Piccolo nel frattempo scrutava pensieroso il "trofeo di guerra", lo girava con un piede in modo da poterlo osservare per bene in modo da non doversi insudiciare le mani.
« Tzk! E' stato bravo ...»
Mi voltai di scatto verso Piccolo ... quelle parole mi erano suonate come una bestemmia ...
« Ma che vuoi dire? »
« Voglio dire che mentre tutti noi eravamo distratti dall'esplosione della navicella lui, nonostante il trambusto, ha continuato a seguire le mosse del cyborg che stava scappando per non perderlo nemmeno un secondo. Se anche lui si fosse distratto lo avremmo sicuramente perso e questo avrebbe potuto aggravare la situazione. Non credi anche tu? »
Mi misi a fissare anche io quel mucchietto di metallo ...
« Potevate anche lasciarlo scappare, tanto la situazione non sarebbe cambiata ...»
« Non ti seguo, spiegati »
« Questo e anche quello dal volto pallido ... non sono i cyborg che ho visto nel futuro! Quelli che hanno sterminato la mia gente sono di giovane aspetto e sono un ragazzo e una ragazza! Questo potevate lasciarlo perdere! ... Dobbiamo trovare i veri cyborg prima che sia troppo tardi! »
Piccolo mi guardava serio ... non riuscii a tenere gli occhi "incollati" ai suoi ... mi sentivo a dir poco a disagio dinanzi a quel namecciano.
Alzò lo sguardo al cielo e sospirò. Lo guardai un po' invidioso, in confronto a me sembrava molto rilassato ...
« Ti riferisci ai cyborg N17 e N18 vero?»
« SI'. SONO PROPRIO LORO!! » ... Ma io gli avevo detto per caso i loro rispettivi numeri? No, ma allora come poteva conoscerli? ...
« Ma come ...»
Piccolo voltò nuovamente il viso verso di me «Questo vecchio, prima di lanciare l'onda che poi colpì la navicella, ci aveva detto che quando avrebbe attivato i cyborg 17 e 18 per noi sarebbe stata la fine ...»
« ... »
« ... è ovvio che se ha detto una cosa del genere è perchè i cyborg non erano ancora stati attivati. E se Vegeta è riuscito a bloccare in tempo e in modo così drastico la sua fuga vuol dire che N17 e N18 sono ancora nascosti da qualche parte in attesa di essere riattivati ».

N17 e N18 non erano ancora stati attivati ... l'essere che poteva farli "nascere" era stato elimimato ... la Terra era salva!
Nonostante ciò sentivo dentro ancora molta rabbia per l'atteggiamento di mio padre nei confronti di mia madre ...
Mi voltai verso di lei e la vidi parlottare con Crillin e il piccolo Gohan ... sembrava tranquilla e questo fece calmare la mia rabbia. Incomincai ad incamminarmi verso di lei, volevo parlarle, abbracciarla e restarle vicino proprio come faceva quel bambino nascosto in quella copertina.
Riuscii a fare solamente due passi prima che Piccolo mi impedisse di proseguire con una frase alquanto strana ...
« Trunks, io non lo farei se fossi in te » così mi aveva detto.
« Fare che cosa scusa? ... » mi fermai un attimo ... il mio nome ... lui mi aveva chiamato con il mio nome! Mi avvicinai a lui e abbassai un poco la voce.
« Come fai a sapere come mi chiamo? »
« Lo so e basta »
« Te lo ha detto Goku non è vero? ACCIDENTI! Gli avevo chiesto di non dirlo a nessuno e invece! ... Dimmi, in quanti sapete la mia vera identità? »
« Lo sappiamo solamente io e Goku ma sappi che non è stato lui a rivelarmelo. Devi sapere che le orecchie di noi namecciani sono molto più sensibili delle vostre, sono venuto a conoscenza di questa storia solamente grazie a questa mia particolarità. Nè io nè lui abbiamo spifferato ad altri ciò che avevi detto quel giorno a parte la storia dei cyborg ».
« Bene! Fiuuh ... temevo il peggio. Allora non c'è niente di cui mi debba preoccupare »
Mi voltai nuovamente verso la mamma e incominciai ad avvicinarmi.
« Trunks, dammi retta, non lo fare ... » feci finta di non sentirlo.

Mi avvicinai a lei. Dopo pochi attimi Gohan mi attaccò bottone:
« Sai una cosa? Bulma prima ha detto che è riuscita a riconoscere il cyborg e ha detto che si trattava di sicuro del dottor Gelo in persona! Non è incredibile? »
« Già, è davvero fantastico » ecco perchè solo lui poteva riattivare i cyborg ...
Crillin continuò:
« E' stata una fortuna che Vegeta sia ruiscito a fermarlo ... sinceramente io l'avevo completamente perso di vista ... visto che era un essere sprovvisto di aura sarebbe stato anche difficile rintracciarlo! »
« ... Già ... ... Oh, ma dov'è Goku? »
« Si è sentito male durante il primo scontro con i cyborg, contro quello con la faccia pallida. Secondo Gohan è stato contagiato dal virus di cui ci hai parlato »
« Davvero? E adesso dove si trova? »
« Stai tranquillo, Yamcha l'ha preso con se e l'ha riportato a casa ... chissà, magari adesso è già arrivato ...»
« Spero tanto che si riprenda presto »
« Ma certo che si riprenderà! Grazie alla medicina che hai portato dal futuro guarirà e tornerà sano come un pesce, vedrai!»
« Sì ».

Il bambino iniziò a piangere.
« Hoo piccolino, ma cosa c'è, hai fame? O forse la copertina ti fa troppo caldo? Aspetta, adesso la mamma te la toglie ...»

 

 

... Continua ...

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Capitolo 11
*** Gelosia e Riflessioni ***


Lady and gentleman, I'm back!! Spero di non aver fatto qualche strafalcione già dalla prima riga ... Ecco a voi il nuovo capitolo! Spero che a tutti piaccia!

MartaSaru: Grazie per il continuo sostegno che continui a darmi capitolo dopo capitolo ... Sappi che in fondo in fondo mi è piaciuta l'incomprensione che c'è stata tra noi perchè ci ha costretto a metterci a confronto e a creare un dialogo ... e ovviamente dopo a fare pace. Spero che anche questo capitolo ti piaccia/dispiaccia come l'altro.

Dragonball93: Grazie anche a te di cuore perchè continui a seguirmi, la cosa mi rende estremamente felice. Sono contenta che ti sia piaciuto il ritorno di Trunks e sappi che d'ora in avanti sarà sempre presente (ad eccezzion fatta per qualche capitolo ma va beh ...).
Spero che anche a te piaccia il capitolo.

A tutti coloro che leggono ma non recensiscono: so che siete tanti e questo mi fa piacere. Anche se non vi fermate a recensire il fatto che continuate a leggere questa storia mi riempe di orgoglio e di forza d'animo. Anche a tutti voi spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e se c'è quacosa che volete dirmi ( sia cose positive che cose negative ... basta che non sia un insulto, sia chiaro) non esitate a farmelo sapere.

Con questo vi saluto, cercherò di aggiornare il prima possibile se voi lo volete.
Con tanto affetto scImMIA.
:D

Ps: Se non dovessi riuscire ad aggiornare prima del 25 auguro in anticipo "Buone Feste" ... :D

 

 

 

CAPITOLO 11
- GELOSIA E RIFLESSIONI -


Bulma stava per sollevare il lenzuolino da quella piccola creatura. Finalmente ... Uno dei tanti sogni che avevo fatto durante il viaggio con la macchina del tempo era quello di potermi vedere da piccolo, magari tenermi in braccio ... Ero al settimo cielo e pensavo che da lì a poco il mio sogno si sarebbe avverato.
E invece ...
Quello che vidi mi fece raggelare il sangue, diventai una statua di sale dal gran che ero sconvolto ... quello non ero io: i suoi capelli e i suoi occhi erano scuri ... la forma di quest'ultimi era diversa da quella che ho io ...
No, quello non ero io.
Mi crebbe una rabbia dentro che non riuscii a placare ...
« E QUELLO CHI E'?!!! »
Senza essermene reso conto avevo urlato in faccia a mia madre ... non mi era mai successo prima di allora. Guardai Bulma, Crillin e il piccolo Gohan e dalle loro espressioni capii che non sapevano che dire riguardo all'atteggiamento assunto poco prima. Per rimediare alla gaff mi ricomposi in fretta e riposi nuovamente la domanda alla signorina Brief usando però quello che era il mio solito garbo. Nonostante il mio rinnovato comportamento Bulma continuò a guardarmi
con aria alquanto confusa. Ero tremendamente in imbarazzo ma più che altro mi sentivo fuori posto ...
"Mamma" si rilassò e così anche gli altri, pensarono che fosse stato un semplice scatto d'ira, come se per quelli che
riuscivano a trasformarsi in super sayan fosse una cosa abbastanza normale, che a volte poteva capitare ... ad eccezione per Goku ovviamente. Tornando a noi: "mamma" si rilassò e mi sorrise amichevolmente (proprio come quella dal tempo in cui provengo io), dopo aver cullato un po' il mocciosetto mi rispose semplicemente con "E' mio figlio".
... "Ma brava, ma per chi mi hai preso, per il cretino di turno? Secondo te non l'avevo capito da solo?" In quel preciso istante pensai quelle parole orribili ...
Aspettai qualche secondo.
« Come si chiama?» Bulma non mi sentì, forse l'avevo detto a voce troppo bassa, forse senza volere l'avevo solamente sussurrata.
Mi schiarii la voce e ripetei la domanda anche se il garbo e la compostezza che tentavo di mantenere si stava lentamente andando a farsi benedire minuto dopo minuto.
« Il nome?»
« Eh? Scusa non ho sentito » ... Timbro ancora troppo basso ...
« IL NOME! ...» adesso era decisamente troppo alto «... Il nome ... Il nome del bambino ... come si chiama?...»
« Si chiama Light »
... "Almeno una piccola consolazione c'è, non ha il mio nome" ... Pensai altre brutte cose. Quella che mi stava offuscando il cervello non era rabbia, ma una forte gelosia ... ero geloso di lui perchè aveva lei.
« E il padre? Chi è? ...»
La mia domanda non era completa o almeno, non era come quella che avevo per la testa. In quella che avevo in mente tra la parola "chi" e la lettera "è" c'era una brutta parolina che iniziava per "c" e finiva con ... "azzo" ... ma non sono mai stato un tipo volgare quindi pensai che fosse meglio eliminarla dal quesito che dovevo esporre.
Pensai ad una moltitudine di cose: sperai contutto il cuore che quello che aveva tra le braccia fosse una specie di mio fratellino, pensai che io fossi morto prima di venire al mondo e che lui fosse il secondo ... aveva gli occhi e i capelli neri, come un vero sayan, proprio come aveva dello lui quel giorno, quando con riuscivo a staccargli gli occhi di dosso ...
... la sua piccola aura era però così diversa dalla mia ...
« Il papà eh? L'hai visto quando sei arrivato dal futuro la prima volta, ora non c'è ma te lo presenterò per bene quando ce ne sarà l'occasione ... Certo che quando ho bisogno di lui Yamcha non c'è mai!!»

Quel nome ...
Per me fu una pugnalata dritta al cuore ...

Rimasi per svariati minuti a fissare quel moccioso ... in lui non c'era niente di mio ... in lui non c'era niente di ...
Mi girai di 180° e diedi a Gohan, a Crillin a Bulma le spalle. Mi incamminai verso Piccolo.
In quel piccolo pezzetto di mondo che separava me e lui non pensai a nulla ... nel mio cervello c'era il buio più profondo e non sapevo dove andare a sbattere la testa.
Quando gli fui vicino alzai lo sguardo e riconobbi in lui lo stesso volto di Gohan, quello del futuro ... lui mi parlava tanto di Piccolo e lo elogiava continuamente sia come maestro che come amico ... Adesso anche ai miei occhi Piccolo mi appariva come un forte pilasto su cui trovare sostegno, come un saggio a cui chiedere consiglio, come l'unico essere a cui poter chiedere aiuto ... la sua figura non mi intimoriva più e per questo mi confidai a lui usando le stesse parole che avrei usato se avessi dovuto parlare con il mio maestro Gohan.
« ... Che cosa è successo ...»
« Mi spiace ma ti avevo avvertito »
« MA PERCHE'! PERCHE', PERCHE', PERCHE', PERCHE'!!!!! ... Perché è accaduta una cosa del genere ...» a fatica riuscivo a trattenere le lacrime ... abbassai lo viso, non riuscivo a sostenere il suo sguardo.
« Tu non hai colpa Trunks ma nemmeno noi ne abbiamo. Nessuno sapeva il tuo nome e nemmeno di chi eri figlio ... » Piccolo se ne stava a braccia conserte ed era serio in volto «... forse era destino che ciò accadesse ».
« ... Che ... che siano stati i miei viaggi nel tempo? ...»
« E' possibile, è una possibilità che non si può escludere »
Ero riuscito a trattenermi dal piangere ma i miei occhi si erano inumiditi ugualmente. Portai una mano verso gli occhi e li asciugai. Quando mi fui ripreso alzai gli occhi verso il nemecciano.
« Forse ... forse ho sbagliato a trattare Vegeta a quel modo ...»
« ??? ... Posso sapere il perchè? »
« Vegeta è il principe dei sayan, è presuntuoso, scorbutico, irruento, megalomane, borioso e soprattutto menefreghista o almeno, così me lo ha descritto mia madre ... »
« Come descrizione direi che è azzeccata. Dai, vai avanti »
« Sì ... Vedi, il fatto è che io mi dovevo aspettare un comportamento del genere da parte sua e invece l'ho idealizzato come una specie di eroe mentre invece non è altro che un assassino ... non dovevo sperare che volasse tra le braccia di mia madre e la salvasse dalla morte al posto mio ma ora che ho visto quel bambino ... non lo sò, il suo gesto mi sembra meno grave di quanto è in realtà. Lui non era costretto a correre in suo aiuto ... poichè tra loro non c'era stato niente ... »
Piccolo continuò ad ascoltare in silenzio.
« ... tra loro non c'è stato niente ... e per questo io ... io ... io non sono nessuno. Non sono niente ... io non sono nato e quindi non esisto! »
Scoppiai a piangere, tentavo di trattenermi ma non ci riuscivo.
« SMETTILA DI PIANGERE O TI DO IO UN BUON MOTIVO PER FARLO!!! » Mi placai di colpo.
« Così và meglio ... Senti io non sò cosa sia successo tra Vegeta e tua madre e, mi dipiace dirlo, ma non mi interessa! Se vuoi scoprire qualcosa smettila di piangerti addosso e cerca qualche informazione. Comunque sia io me ne torno al Palazzo del Supremo visto che quì la storia dei cyborg è finita così rapidamente ».
Stava per andarsene quando riuscii a fermarlo:
« Aspetta! ... Se avessi bisogno potrei vinire a chiederti aiuto vero?»
« Tzk! Ma che ti credi, guarda che io sono pur sempre il figlio di Al Satan e sono ancora un malvagio! Non contarci. »
« Daccordo ... Ma sarai costretto a sopportarmi ancora per un pò, faremo un pezzo di strada insieme ...»
« E perchè? »
« Voglio andare alla Capsule Corporation »
« Per Vegeta? »
Annuii ... volevo parlare con lui della mamma ...
« Mi spiace ma caschi male »
« Eh? »
« Prima la tua isterica donnina ci ha detto che Vegeta non vive più alla Capsule Corporation da quasi due anni »
« ... ma come ... »
Non sapevo proprio che dire. Per fortuna Piccolo corse nuovamente in mio aiuto.
« Mentre tu parlavi con gli altri ho percepito l'aura di Vegeta che si dirigeva in quella direzione » indicò con un dito proprio la direzione che aveva preso mio padre quando si era defilato.
« Sì ... ecco, sento la sua aura. Sì, è proprio lui! » come un fungo mi sbucò in faccia un grosso sorriso.
« Sappi però che è un po' strano ...»
« L'ho notato, anche come carattere non è proprio come l'avevo visto la prima volta »
« ... anche il suo comportamento è strano »
« ... ??? ... »
« Subito dopo aver sconfitto il cyborg N19 si volattilizzato sotto i nostri occhi e non è riapparso se non dopo qualche secondo. In quel piccolissimo arco di tempo la sua aura si era quasi pressochè spenta e poi si è ristabilizzata ... dopo ovviamente è riapparso »
« ... ??? ... »
« Durante la tua bella chiacchierata ho continuato a "seguire" l'aura di Vegeta e ho notato che questa cosa si è ripetuta tre volte ... no, quattro volte adesso che ci penso bene. »
« ... Io proprio non capisco ... »
« Non lo so nemmeno io, vedi solo di non commetere imprudenze »
Con grande velocità Piccolo sfrecciò in alto nel cielo e sparì all'orizzonte. Gohan vedendo il gesto del suo maestro mi si avvicinò trafelato.
« Dov'è andato? Perchè è andato via? »
« Non ti preoccupare, è soltanto partito per fare ritorno al Palazzo del Supremo perchè quì la storia dei cyborg si è terminata con un lieto fine. »
« Capisco. Anche noi adesso andremo a casa ... no, io prima devo accompagnare Bulma e Jirobay alla Capsule Corporation ... Ti va di accompagnarmi?»
Se alla C.C. non c'era mio padre non aveva senso andarci, io dovevo assolutamente parlare con lui e se eravamo soli tanto meglio.
« Mi spiace Gohan, purtroppo ho un'importante faccenda da sbrigare »
Sul volto del piccolo Son si dipinse un'espressione un po' triste.
« Hei! Mica ho detto che torno nel mio tempo! Appena ho finito questa cosa verrò a trovare te, Goku e la tua mamma ok?»
« AH! Daccordo! Ciao ciao! »
Mi allontanai da lui qualche passo e poi presi il volo.

« Hei Gohan! Che cosa gli sei andato a chiedere? » chiese Crillin.
« Gli ho chiesto dove andava Piccolo e mi ha detto che tornava dal Supremo, poi gli ho chiesto se voleva accompagnarmi alla Capsule Corporation ma ha detto che aveva una faccenda da sbrigare ... »
« Gli hai detto anche di Bulma e Jirobay? »
« Sì, certo »
« E ti credo che ti ha detto di no! Ti ha risposto così perchè già sapeva che se ti doveva accompagnare doveva caricarsi sulle spalle quel grassone!»
« HEI!! GRASSONE A CHI?!?!?! » Sbraitò Jirobay poichè offeso mentre i tre compagni scoppiarono in una fragorosa risata.
Quando il momento di gioia fu finito Gohan assunse nuovamente una faccina triste.
« Non gli ho chiesto come si chiama ...»
- Io avevo sentito Piccolo che lo aveva chiamato per nome ma ora come ora quel nome non mi torna ... P ... I ... T .... T, penso proprio che il nome iniziasse con la T » disse la crapa pelata.
Bulma sbuffò « Uff! Certo che è proprio strano quel ragazzo! »

Aspettami papà, stò arrivando.

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 12
*** L'inseguimento ***


Salve a tutti! Sono riuscita ad aggiornare prima di Natale, che bellezza!

maggie89: Ohi, ecco un personaggio nuovo! scImMIA, molto piacere. Sono contenta che la storia ti sembri intrigante capitolo dopo capitolo vedendo però il n° di volte che è stata letta la storia sembra quasi che dopo il secondo capitolo per altri perda di interesse (e che cavolo, sarebbe stata una banalità far andare Vegeta alla festa e rendere tutti felici e contenti! A parte Yamcha ovviamente ...). In ogni caso sono contenta che al momento ti piaccia. Ti ringrazio tanto per essere uscita dal "mucchione dei muti" e di aver recensito. Come vedi sono riuscita ad esaudire il tuo "desiderio". Grazie ancora.

MartaSaru: Questa volta non eri la prima a recensire, peccato-peccato ... Le tue recensioni mi fanno sempre un sacco di piacere, sono proprio felice oggi! La tua domanda era sì dannosa ma non del tutto inutile ... è stata talmente tanto dannosa da farmi dire: << Ecchecavolo! Mi devo dare una mossa ad aggiornare! Non resisto fino a Natale! >> e quì sotto vedi poi cos'è successo ... Anche a te grazie di cuore.

X quelli che leggono: Anche voi uscite fuori allo scoperto! Fatemi sapere cosa
ne pensate di questo ... questo ... questo "coso"! ... Comunque anche a voi grazie ;)

E ora, tutto per voi il capitolo 12!!

Bacio scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 12
- L'INSEGUIMENTO -

 

Il vento sulla pelle, quel senso infinito di libertà e di pace ... poche cose riuscivano a farmi stare così bene, il volo era una di queste.
Sfrecciavo come un uccello in quel cielo limpido e a volte sovrastavo persino le bianche nuvole, quanto avrei voluto fermavici sopra e schiacciare un pisolino ...
Il mio cuore da ventenne era in parte già più leggero, il fatto che l'incubo dei terribili cyborg fosse terminato prima che potessi varamente entrare in azione mi faceva stare bene ... il mio obbiettivo, in quel momento, si era spostato verso colui che aveva terminato il loro creatore: non io, non il sognor Goku ma Vegeta ... mio padre.
Erano quasi passate due ore da quando avevo lasciato Gohan e Crillin ma di lui ancora niente ... La sua aura era sempre distante, a volte si indeboliva, proprio come mi aveva detto Piccolo, ma dopo ritornava quella di sempre ... Cercavo come un matto ma non riuscivo a trovarlo o meglio, non riuscivo ad arrivare a lui ...
Mi fermai e rimasi sospeso a mezz'aria. Osservai meglio il paesaggio che mi era attorno .
« Ma quì ci sono già passato ... Somiglia tanto al luogo in cui ero prima con gli altri ... »
Mi guardai attorno alla ricerca di un qualche punto di riferimento e dopo poco lo trovai.
« Ma quella è la testa del dottor Gelo ma ... »
Non c'è che dire, proprio allora scoprii che se Vegeta voleva prendere per i fondelli qualcuno ci riusciva benissimo.
« YAAAAA!!!! SONO UN POLLO! MI STA' PRENDENDO IN GIRO! E IO CHE LO SEGUO ANCHE COME UNO STUPIDO!!! .... Calma, calma ... non è successo niente lui si stà solo ... solo ...»
Ciò che mi distrasse dal terminare la frase fu il vedere la figura di Vegeta in lontananza ... era fermo, sospeso per aria ... poi (sicuramente per sfottermi) incominciò ad aumentare e a diminuire l'aura da super sayan ad intervalli ragolari ... quello che ne uscì da quel giochino fu un lampeggìo di luce identico a quello di una lampadina di Natale...
CHE RABBIA!
« Lui si stà solo ... SI STA' SOLO PRENDENDO GIOCO DI ME!! »
Mi trasformai in super sayan e scattai più veloce che potei verso di lui. Ovviamente non stette fermo a farsi prendere e in pochissimo tempo mi fu distante. Lo vedevo come un puntolino ... non poteva sfuggirmi, non DOVEVA sfuggirmi!
Mi concentrai al massimo e aumentai la velocità, riuscii ad accorciare le distanze anche se di poco.
Sotto di noi rocce seghettate e buii anfratti costituivano il paesaggio, il terreno era crepato in più punti e vi si erano formati dei solchi profondissimi.
La sua aura incominciò ad indebolirsi ...
Con grande velocità andò a rifugiarsi proprio in uno di quei sochi. Lo seguii ma in fondo ad uno di essi lo persi ... Mia madre ha sempre pensato che mio padre fosse un vero stratega e anche in quel caso lui non si smentì: annullò quasi completamente la sua aura e si allontanò silenzioso come un gatto.
Il solco in cui mi ero addrentato era profondo una decina di metri, forse qualcosina di più, il fondo sembrava abbastanza pari e una persona di stazza normale sarebbe riuscita a muovercisi senza impedimenti dalle pareti, su di queste dei piccoli cristalli creavano al suo interno uno spendido gioco di colori grazie alla poca luce che filtrava dall'apertura sovrastante ... ma non potevo perdermi in quel genere di cose, dovevo trovarlo prima che sparisse chissà dove! Anch'io giocai la sua stessa carta e tentai di muovermi il più silenziosamente possibile ... cosa che ogni tanto non mi riusciva perchè a causa della scarsa luce andavo spesso ad inciampare.
Sembrava di stare in una specie di tunnel: ogni tanto si presentava un bivio ... a destra o a sinistra? Osservavo le due possibili strade e tentavo di pensare come Vegeta, quale avrebbe scelto lui? Ovviamente, visto che l'avevo visto due volte in croce e non potevo ancora sapere il suo modo di ragionare, alla fine tiravo a casaccio nella speranza di prendere la "strada" giusta (questa qualità penso di averla ereditata da mamma ...).
Il solco in cui mi trovavo, man mano che proseguivo, diventava sempre più profondo e la luce era sempre meno ... l'ideale sarebbe stato quello di trasformarsi in super sayan ma non potevo, se lo facevo Vegeta mi avrebbe immediatamente individuato e allora forse se ne sarebbe andato.
Sentii la sua aura ... prima si alzò lievemente e grazie a questo riuscii a capire che non era tanto distante da me, poi si abbassò vertiginosamente fin quasi a spegnersi ... in quell'attimo non ci vidi più, mi prese dentro un'angoscia terribile ... che stesse per morire?
« VEGETA!!! » Senza pensarci due volte scattai nella direzione in cui avevo sentito il suo spirito nel tentativo di salvarlo ma l'unica cosa che beccai fu la parete rocciosa ... in cambio ricevetti una brutta botta sul naso.
Mi coprii istintivamente il naso con le mani, per fortuna non sanguinava. Stavo quasi per scagliare un'onda contro la parete quando sentii che la sua aura era tornata normale. "Proprio come ha detto Piccolo ..." pensai "... che spavento però".
Mi tranquillizzai e decisi di recrocedere fino ad arrivare all'ultimo bivio che avevo incontrato, lì cambiai strada prendendo l'altra.
Camminai ancora, ancora e ancora fino ad arrivare vicino al luogo in cui avevo sentito l'aura di papà abbassarsi ... la luce era pressochè nulla e brancolavo nel buio tastando con le mani le pareti. Avanzavo pian piano e con le movenze di un non-vedente.
Mi fermai quando con la mano sinistra toccai qualcosa di viscoso ... allontanai la mano dalla parete e iniziai a sfregare l'incide e il medio contro il pollice ... avvicinai la mano al naso e annusando tentai di capire di che cosa si trattava ... non ci riuscii e così estrassi un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni e con esso mi pulii per bene la mano o meglio, cercai di pulirla il meglio che potei visto che ero completamente al buio. Mentre la pulivo mi era balzata per la testa l'idea di poter "assaggiare" quel liquido viscoso ma chissà che diavolo era! E se poi mi portava qualche malattia? No, no ... ero stra-super-mega convinto che fosse meglio tralasciare l'assaggio ... e infatti lo tralasciai.
Proseguii ancora e mi accorsi che man mano che proseguivo molta più luce illuminava il mio cammino. Certo, ero ancora per metà al buio ma ora riuscivo a vedere oltre me di almeno qualche metro.
L'energia spirituale di mio padre si alzò e crollò nuovamente ... ancora, ma che cosa stava succedendo?
Era parecchio distante da me ma ingranai la quarta e cercai di raggiungerlo il più velocemente possibile. All'interno di quei solchi calò una nebbia improvvisa ... sembrava quasi che la natura e Vegeta si fossero coalizzati contro di me! Continuai a correre ora in quel fitto bianco/grigio ... per fortuna il banco era piccolo perchè dopo breve mi ritrovai alla fine di esso.
Notai che percorso che dovevo compiere svoltava improvvisamente di 90° a destra ... era una fortuna che lì non ci fosse già più la nebbia, se ci fosse stata mi sarei andato a spatanare contro la parete verticale e non solo, se ci fosse stata non sarei riuscito nemmeno a vedere l'ombra di mio padre che svoltava e proseguiva la sua corsa ... gli ero vicinissimo!
« VEGETA FERMATI!!! ...» ripresi a correre «... FERMATI, TI DEVO PARLAREEAAAAAHHHH!!! (SBOBOM) ... AHIA!!!! » dopo pochi passi caddi in avanti, non ero inciampato ma ero scivolato su qualcosa ... non ci feci caso e mi rialzai di tutta fretta ... Ero troppo vicino! Mi mancava poco, non potevo perderlo ancora!!!
Sentii la sua aura aumantare in maniera spropositata ed allontanarsi a grande velocità. Mi trasformai in super sayan e volando uscii da quella specie di labirinto. Mi fermai a mezzaria e scrutai l'orizzonte ...
« TI HO VISTO!! ORA NON MI SFUGGIRAI PIU'!!!» Era lontano, lo riuscivo a vedere appena ma non mi persi d'animo e cercai di raggiungerlo ma capii che sarebbe stata dura, non era intenzionato a mollare.
Per svariati minuti gli stetti dietro, sembrava che questo insulso inseguimento non dovesse avere fine ...
All'improvviso Vegeta perse lo stadio di Super Sayan e si fermò ... ma perchè?
Anch'io mi fermai, non ne sapevo il motivo ma il mio cuore mi implorava di stargli lontano.
Lo osservavo un po' spaventato mantre assumeva una posa fetale ... con le mani si stringeva la pancia ...
Di scatto scese di quota e rischiai di perderlo.
Scesi anch'io e atterrai mettendo i piedi a terra. Eravamo ancora in una zona rocciosa e per questo non fiuscivo a vedere in lontananza cosa faceva papà, le grandi rocce che ci separavano me lo impedivano ...
Iniziai a correre nella sua direzione con il preciso scopo di raggiungerlo.
L'aura si azzerò.
Come stretto in una morsa il mio corpo smise di muoversi ... il cuore mi si pietrificò in petto ...
Presi il coraggio a due mani e come un folle incominciai una corsa disperata.
Io contro il tempo ... la sua aura ancora a zero ...
Corsi per tanto ... la distanza che ci separava sembrava non avere fine ...
Poi alla fine finalmente lo vidi: ai piedi di una parete verticale, si sorreggeva con le braccia tenendole davanti a sè, sembrava che avesse il fiatone ...
Mi avvicinai ... ci separavano pochi metri ma sembrava che ormai non avesse più intenzione di scappare ... da quella distanza notai che le mani aperte e le gambe leggermente divaricate gli tremavano vistosamente mentre cercava disperatamente di riprendere il controllo del proprio corpo senza successo.
Mi mancava poco per raggiungerlo, sette, forse otto metri ma qualcosa mi diceva di non avvicinarmi più di così.
La sua aura tornò normale e così anche il suo tremolio.
Rimanemmo per svariato tempo in quelle posizioni: io fermo impalato come un codardo e lui appoggiato verso la parete e con lo sguardo rivolto verso il basso.
Dovevo fare qualcosa ...

« Vegeta ... »
Altri secondi e poi lo vidi stringere i pugni ...
« DANNAZZIONE!!! PERCHE' DEVE SEMPRE FINIRE COSI'!? YAAAAAAAAAARGHH!!!!!! »
Si trasformò in Super Sayan e si allontanò da quel luogo come un fulmine.
Stava scappando ... e pensare che io avevo bisogno di lui ...
« VEGETAAAA!!! » Urlai il suo nome con tutto il fiato che avevo in gola ... mi aveva sentito ma non si fermò, non rallentò nemmeno.
Ero pronto anch'io per spiccare il volo e riprenderlo quando vidi qualcosa per terra vicino al mio piede destro: un liquido purpureo scorreva e creava un piccolo rigolio ... seguii a ritroso il suo percorso per scoprire da dove potesse avere origine e alla fine trovai il suo inizio: sulla parete verticale, all'altezza occhi, da un'enorme chiazza rossa colava lentamente quel liquido del medesimo colore.
Sangue ...
Prima non l'avevo notato, mio padre vi era davanti e la copriva ...
...
Non sapevo, come mi dovevo comportare?
Mi avvicinai lentamente ... il pensiero di scattare all'inseguimento di Vegeta si era cancellato automaticamente alla visione di quella scena.
Sangue ... da dove provenivo ne avevo visto tanto, troppo ... ero abituato alla vista di quel liquido amaranto eppure questo mi lasciava scosso ...
Alzai una mano verso quella chiazza e la toccai: era leggermente viscosa e ancora tiepida. Sfregai le dita tra di loro ... una sensazione già provata ...
Con la mano che era ancora pulita estrassi dalla tasca dei pantaloni il fazzoletto che avevo usato in precedenza e lo aprii ... mano e fazzoletto erano sporchi dello stesso rosso.
Un pesante sconforto mi colpì e, come se fosse stato pesante come un macigno, mi fece crollare a terra in ginocchio.

« Ma cosa ti succede papà ... »


 

... Continua ...

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Capitolo 13
*** Fazzoletto e sangue ***


Documento senza titolo

Ciao, sono tornata! Prima di incominciare con il nuovo capitolo volevo chiedervi una cosa che per me è molto importante, ma prima una piccola premessa: due giorni fa mia sorella ha scoperto che scrivevo questa storia e , con mia grande sorpresa, non mi ha criticato e mi aveva avvertito che aveva letto però i primi quattro capitoli. Io mi sono messa al suo fianco e le ho gentilmente chiesto di leggere i capitoli successivi a voce alta, così io potevo capire se vi erano delle piccole incongruenze nella trama (e al momento non ci sono ancora). Da quì inizia la mia richiesta rivolta a tutti voi che leggete: non vi chiedo di leggere a voce alta, per carità, ma vi chiedo di prendervi il vostro tempo e di leggere con calma dando il giusto peso alle frasi ... non vi insegue nessuno! Mia sorella invece correva come una pazza, saltava parole, ne inseriva altre che non avevano alcun senso nel contesto in cui erano, si perdeva tra le righe, ... e alla fine si ritrovava a guardarmi con un'espressione ch e diceva "Non ho capito ..." e io le rispondevo con "E ti credo! Non sai leggere! Rileggi la frase con calma e vedrai che alla fine capisci!". Poi lei rileggeva la fantomatica frase e diceva "Haaaa ..." ovviamente quello "spirito" che io cerco di inserire nel racconto andava a farsi friggere. Quindi vi chiedo, vi imploro, in tutte le cose che fate, fatele con calma ma fatele bene! Ora orsù passiamo alle risp. alle recensioni.

maggie89: Mi fa molto piacere che la storia ti piaccia nonostante la coppia Veg/Bul non si sia formata. Devo essere sincera con te e con tutti gli altri: io le cose smanceriose e amorose le posso anche apprezzare ma il mio livello di ... di ... non mi viene la parola ... beh, diciamo "livello di assorbimento", questo livello nella mia persona è decisamente basso. Mi piace di tanto in tanto leggere quacosa in cui ci sia del "LoveLove" (come dice Nana) ma io personalmente non sono in grado di scrivere storie di quel genere (per ora devo ancora finire questa storia, magari dopo mi viene una crepa!). Questa fic io non la definisco proprio una AU (io per au intendo proprio quelle storie in cui per esempio ... chennesò, Goku fa il meccanico, Vegeta il postino e Junior/Piccolo il cartomante, ...), questa io la definirei un AP (alternative present _credo che si scriva così_), proprio uno di quelli di cui Trunks e Gohan parlano nel cartone e nel manga. Spero che continuerai a seguirmi, ciao e a presto.

MartaSaru: "Urca! Ma è il sangue di Vegeta quello? Guarda com'è scuro ..." "Goku? Ma che diavolo ci fai quì? Dovresti essere nel racconto ad urlare come un matto per via dei dolori al cuore!" "Ancora? Ebbasta dai! Già dovrò farlo di nuovo tra un po' di tempo in tv perchè hanno rilanciato DBZ, quì non mi potevi risparmiare?" "E no, come facevo?" "Uff ... e va bene, aspetta che adesso devo localizzare l'aura di Chichi e poi vado ... Huh? A ma tu sei MartaSaru! Sono venuto a sapere che sei una mia grande fan! Piecere, io sono Goku!" "Penso che lei sappia chi sei!" "Ma come sei permalosa, sei peggio di Vegeta sai? Comunque adesso rispondo io a lei! L'autrice è perfida, ma non solo con voi lettori! Con me è a dir poco terribile! Non so se Trunks riuscirà a prendere Vegeta ma se vuoi ci penso io ... ah, l'ho trovato!" "NON CI PENSARE NEMMENO!!" "HAAAAAA!! Mi hai fatto prendere un colpo! Uffi, ora devo proprio andare, mi ha fatto piacere fare la tua conoscenza. Ci rivedremo presto, Ciao ciao" _Bzuziw_ " Ti chiedo scusa ma ormai ha detto tutto lui. Ti prego di continuare a seguirmi nonostante quest'ultimo inconveniente TT_TT"

Dragonball93: Non ti sei accorta dei capitoli che si aggiornavano!? E no-no-no-no! Così non và! ... Dai che scherzo! Spero che stavolta questo tu lo veda subitissimo e che ti piaccia. Spero di sentirti ancora Ciauz!!

E ora la fic è tutta per voi!!

Baci8 da scImMIA (e anche da Goku. Dai, glielo devo, è da molto che non compare nella storia ;D)

 

 

CAPITOLO 13
- FAZZOLETTO E SANGUE -

Quel sangue, era suo, lui l'aveva versato.
Guardai la mia mano sporca e poi il fazzoletto ... Vegeta aveva un problema e io dovevo fare qualcosa.
Mi pulii la mano energicamente e poi mi alzai in piedi. Osservai il pezzo di stoffa e lo alzai all'altezza degli occhi ... un soffio di vento lo mosse leggermente e mi scompigliò i capelli ... lasciai la presa e il fazzoletto iniziò a volare leggero.
Si andò a posare lì, dove poco prima papà era fermo immobile preso dal suo dolore, sopra il suo sangue ... era un segno. Nella mia mente apparve una tenera scena: sulla sua mano c'era un piccolo graffio e sanguinava ... la osservava in modo superficiale e disse il suo classico "Tzk" ... poi apparivo io e con un fazzoletto candido gli coprivo il graffio in modo da bloccare il flusso di sangue ... legai il fazzoletto intorno alla mano ... lui osservò la medicazione e poi volse lo sguardo verso di me, era uno sguardo un po' triste ...
Mi svegliai da quella specie di sogno ad occhi aperti e tornai alla realtà. Io forse ero l'unico che poteva curarlo.
Ormai avevo deciso, avrei aiutato mio padre in qualche modo!
Cercai la sua aura e quando la percepii mi alzai in volo per raggiungerla. La mia velocità era moderata, di sicuro Vegeta aveva già capito che volavo in sua direzione ma non volevo che mi prendesse per un perseguitore. Non si mosse e rimase fermo dov'era, come se volesse aspettarmi.
Quando lo raggiunsi mi aspettava in un bel posticino: c'era un bel laghetto in fondo a una grande conca rocciosa, tutt'intorno c'era un foltissimo bosco ... l'unica pecca era un piccolo crollo in una parte della conca, del resto era proprio un piccolo angolo di paradiso, un posto veramente grazioso. Era proprio vicino alla zona di roccia crollata quando lo trovai, voltato di spalle, con le braccia incrociate e con le gambe leggermente divaricate ... insomma, in una delle sue pose classiche.
Atterrai poco lontano da lui e mi avvicinai con passo leggero ma con il cuore pieno di coraggio. Mi femai a pochi metri di distanza, proprio quando lui si rivolse a me con quella sua voce grave e rabbiosa:
- Che diavolo vuoi? Vedi di sparire alla svelta!
- Io ti devo parlare ...
- Non mi interessa razza di bamboccio ...
- TRUNKS!! ... Io ... Io mi chiamo Trunks ...
- ... Come se la cosa mi importi ...
- Ti devo parlare di una cosa importante.
Si voltò verso di me e iniziò ad osservarmi con aria stufa.
- Ah sì? Sentiamo ...
All'improvviso persi il coraggio che avevo accumulato. Non me la sentivo di parlare delle mie origini, di me e della mamma ...
- Prima, vicino a quella parete rocciosa, ti ho visto ... c'è ... c'è qualcosa che non và?
- ...
- Posso ... - abbassai lo sguardo a terra e mi passai una mano tra i capelli, ero molto imbarazzato - ... posso aiutarti se vuoi ...
- VEDI DI FARTI GLI AFFARI TUOI!!! E NON TI AZZARDARE AD ANDARE IN GIRO A RACCONTARE QUELLO CHE HAI VISTO!!!.
Ora mi guardava feroce ... non sapevo come scampare a quella situazione tesa.
Lo guadai e gli sorrisi imbarazzatissimo.
- He he he he ... veramente non ho visto tutto-tutto. Insomma, c'era una grossa macchia di sangue ma ... ma non ho visto come è venuta fuori ...
Cercai di allargare il sorriso.
- Cos'è, cerchi di fare lo spiritoso adesso? Questo secondo te dovrebbe cambiare le cose?
- Ecco io ... io non dirò niente a nessuno, giuro. Parola mia!
- Non me ne faccio niente della tua stupida parola razza di donnetta! E ora vedi di sparire!
Donnetta? ... Nessuno mi aveva mai chiamato così. La situazione stava precipitando e dovevo assolutamente trovare il modo di dirgli ciò che provavo ... se solo non fosse stato tutto così tremendamente difficile!
- Io non me ne andrò via da quì finchè non sarò riuscito a parlarti come si deve!
Mi osservò con aria ancora più irritata, se era possibile ...
- Tzk! -
Forse quello era il segno che indicava "puoi parlare" e così iniziai.
- Non dirò a nessuno quello che ho visto, ma non è di questo che ti devo parlare. Devi sapere che da dove provengo io son-
Mi interruppe.
- NON ME NE FREGA NIENTE!! SBAGLIO O TI AVEVO DETTO DI SPARIRE?! COS'E', SEI SOLTANTO SORDO O SEI ANCHE DEFICIENTE? NON HO TEMPO DA PERDERE CON UNO COME TE! VATTENE! E VEDI DI NON FARTI PIU' VEDERE DA QUESTE PARTI!! SONO STATO CHIARO QUESTA VOLTA?! O TE LO DEVO RIPETERE ANCORA?!
Rimasi indignato dal suo atteggiamento eppure ... eppure dovevo continuare a provarci, prima o poi mi sarebbe stato a sentire ...
Ma che razza di illuso che ero ...
- Io non me ne vado, resterò quì e continuerò a restarvici finchè tu non ti degnerai di ascoltarmi.
Mutò la sua espressione: sotto a quegli occhi carichi d'odio spuntò uno strano ed enigmatico sorrisetto.
- Hoooo ... ma che belle parole ...
- NON PRENDERMI IN GIRO!!!
Il sorrisetto scomparve di colpo.
- QUESTO DOVREI DIRLO IO, RAZZA DI IDIOTA!! TI PRESENTI QUI' E CREDI DI POTER DARE ORDINI A CHICHESSIA! NON MI INTERESSA, IO NON SARO' COME QUEGLI STUPIDI! NON PENDERO' DALLE TUE LABBRA SOLO PERCHE' TU SEI L'ESSERE VENUTO DAL FUTURO!! PER QUANTO MI RIGUARDA TU PER ME SEI FECCIA, NON SEI NENTE!!! TU NON SEI NESSUNO!!
Mi urlò quelle parole con rabbia. Mi aveva offeso ... e di rimando gli dissi poche parole, anch'esse cariche di disprezzo. Come potevo anche solo creare un dialogo con una persona del genere? Non ci sarei mai riuscito. Mi feci prendere dallo sconforto e solo dopo essermi convinto che proseguire quella chiacchierata sarebbe stato inutile dissi quelle parole. Tanto ... che senso aveva proseguire oltre?
- Forse per te non sono nessuno, ma sappi che per tante persone sono invece colui che ha permesso loro di poter continuare le loro piccole esistenze. Non mi importa se per te sono feccia, tanto so che se ho bisogno di aiuto posso contare su tante persone che al contrario di te mi apprezzano e che forse mi stimano anche. Grazie a loro io sò di essere qualcuno, di essere una persona che vale. Tu invece? Sei quì, in questo piccolo pezzetto di Mondo da solo e se non fosse stato per me forse anche a quest'ora saresti solo come un cane, forse agonizzante da qualche parte ... E poi sarei io quello che non sarebbe niente? Un "Nessuno" qualsiasi? Se solo tu riuscissi a guardarti allo specchio capiresti che in realtà sei tu quello che ha poco valore ... .
Mi osservava in silenzio, non mi interruppe mai. Mi voltai dandogli così le spalle.
- ... Non ha senso che io continui a insistere con uno come te. Ormai non mi importa più nulla. Me ne vado.
Feci qualche passo in avanti ... mi voltai leggermente per vederlo almeno un'ultima volta ma lo vidi con un'espressione che mi fece piangere il cuore: uno sguardo triste e rivolto verso il basso ... Forse l'avevo ferito ma ormai era tardi per tornare indietro.
- ... Addio ...
Mi alzai in volo e fuggii il più velocemente possibile da quel luogo ... Dopo pochissimi istanti mi pentii amaramente di ciò che gli avevo detto.
Per colpa di un qualche fatto di cui non ero ancora a conoscenza Vegeta era stato scacciato tempo addietro dalla Capsule Corporation e se ne stava isolato in quel luogo là da solo ... Io ero apparso nella sua esistenza con il preciso compito di portargli aiuto e assistenza e invece l'avevo abbandonato ... Mi sentii un vero schifo.
Dopo vari minuti di volo, accompagnati da una terribile confusione in testa, mi ritrovai casualmente nel luogo che avevo abbandonato poco tempo prima. Mi abbassai di quota e atterrai. Mi avvicinai alla parete ... il fazzoletto era ancora lì e copriva una parte di sangue.
Una grande folata di vento mi scompigliò i capelli. Con mia grande sorpresa il fazzoletto si muoveva sotto la potenza del vento ma non si staccava dal terreno, come se una forza misteriosa lo tenesse incollato a quella chiazza purpurea ...
Sentii una pesantezza al cuore terribile. Io dovevo essere come quel fazzoletto, dovevo rimanere incollato a lui e non lasciarlo ...
Un'altra folata di vento, questa volta più forte. Il fazzoletto si staccò ... volò verso di me ... lo afferrai delicatamente e lo scrutai per bene: al centro di esso c'era un piccolo buco. Spostai lo sguardo verso la chiazza, al centro di essa c'era quel piccolo frammento che mancava dal fazzoletto ... Era proprio destino ... Io ero come quel fazzoletto, dopo quel contatto con Vegeta anche dentro di me si era formato un vuoto ... Forse anche per lui, come per quella chiazza di sangue, la mia venuta aveva lasciato un piccolo segno ...
C'erano così tante coincidenze con quello che mi circondava e quello che era successo tra me e lui ...
Forse avevo mollato troppo presto ... Sì, avevo decisamente mollato troppo presto, ma ora come potevo rimediare?
Non riuscivo a trovare qualche possibile soluzione.
Piegai il fazzoletto e lo osservai un'ultima volta prima di riporgerlo dentro alla tasca. L'avrei tenuto stretto.
Mi librai in volo e quando fui in mezzo a quel cielo azzurro e ben distante dal terreno scrutai l'orizzonte. Forse per il momento era meglio abbandonare quei pensieri e mantenere la promessa che avevo fatto al piccolo Gohan. Mi allontanai velocemente.
Il mio obbiettivo era la casa Son.


 

... Continua ...

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Capitolo 14
*** Grazie Gohan ***


Documento senza titolo

Ciao bellissime e bellissimi!! Sono tornata! Spero che non vi dispiaccia ... Hei tu laggiù! Non guardarmi con quella faccia che poi mi offendo! Ringrazio tutti per il continuo sostegno che mi offrite capitolo dopo capitolo! Thanks ( o Thunks ->Trunks ^o^ ho ho ho!). Chiedo scusa per l'inconveniente dell'altro giorno ma a causa di un problema al server coloro che dirigevano il sito EFP sono si sono ritrovati costretti a riavviarlo usando un punto di ripristino ... questo punto di ripristino era ovviamente il giorno prima della pubblicazione del capitolo n°13 e di conseguenza il mio capitolo ( e anche quelli di molti altri ) erano stati cancellati. Io ho provveduto dopo poco con l'inserimento del capitolo cancellato ... Mi spiace che le recensioni che c'erano siano state cancellate. Ma ora rispondiamo a coloro che hanno recensito la "seconda visione" del capitolo!

hehe: Nessuno troverà la tua rece per il capitolo n°13 perchè è stata cancellata quel fatidico giorno insieme al cap. Io ero riuscita fortuitamente a leggerla e quindi posso risponderti come si deve: grazie 1000. Sono contenta che la storia ti piaccia, continua a seguirmi! Spero soltanto che la prox volta se recensisci non vada di nuovo in panne il server!

MartaSaru: Prima che mettessero a posto il sito ero andata a provare a leggere il capitolo ... ma come avevi fatto a capirci qualcosa? Io l'avevo scritto eppure non capivo un'H!! Ho apprezzato il fatto che tu l'abbia riletta con calma e che ti sia apparsa "bella" (uè, non è che per caso che quando hai scritto la parola "bella" nella rece ti era apparso Goku sotto il naso con il teletrasporto?). Purtroppo oggi Goku è occupato e non potrà risp- "SCiMmia!!!!!!!" "Goku! Guarda che il mio nome si scrive al contrario! Si scrive così -> "Scusa ma è sa un pò che cerco si chiamarti ma tu fai finta di niente!" "Uff ... E che cosa c'è, sentiamo" "Mi daresti un'altro cuscino? Quì si stà scomodi!" "No, e ora lasciami in pace! Stò rispondendo alle recensioni!" "Eh? E a chi stai rispondendo?" "A MartaSaru" "URRRCA! Ma non è giusto, fallo fare a me!" "No, devi stare a letto tu" "Ma mi annoio!" "Fai due chiacchiere con Vegeta ma lasciami in pace" ... Beh, spero che anche questo cap ti piaccia.

Swwcicia: Ehi! Una new entry! Piaciere, io sono scImMIA. Sono contenta che la storia ti piaccia e sono sorpresa del fatto che tu mi ritanga una brava scrittrice ... e pensare che il max che prendevo a scuola per i temi di italiano era 5 1/2 TT_TT ... Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggere la tua fic ma cercerò di provvedere il prima possibile! Devi sapere che purtroppo non ho molto tempo per leggere fic (già ne ho poco per scrivere!) ma cercherò di recuperare con il periodo natalizio. Spero che ti piaccia il capitolo. Ciao e fatti ancora sentire!

Dragonball93: "Tzk! Razza di terrestre inetta! Come avevi osato non accorgerti subito della mia presenza! Nessuno deve osare ignorarmi, nessuno!" "VEGETA!!" "???" "Non parlare a quel modo!" "TU! TU SEI QUELLA CHE MI STA? FACENDO PASSARE PER FESSO!!" "Vegeta guarda che se ti scaldi troppo ... " "Zitta sennò io ti disint-" "Papà!" "Oddio che casotto ... L'aura che si abbassa ... poi torna normale ... Hei, tutto ok?" "ZITTA!" "Ok, ok. Non volevi dire due paroline a Dragonball93?" "Sì" "Bene dille ma stavolta cerca di usare un po' più di galateo da principe" "Sgrunt ... Sono lieto del fatto che tu abbia richiesto me come personare risponditore e non quell'inetto di Kaharoth. La storia ti piace? Buon per te, a me fa ca**re! Faccio la parte dello scemo!(e pure sfigato!) Ma se continui a leggerla devo ammetterlo, hai proprio un bel coraggio." "HEI!" "E comunque per la fic "A Natale puoi" sappi che preferisco la colomba al pandoro." "Ma cosa centra? E poi la colomba si mangia a Pasqua" "Hum? Ma io intendevo quella fatta di carne e sangue ... " "(O_O)! (O_O)!" ......................................Chiedo scusa, spero che vorrai continuare a seguirmi.

 

Ora basta con le baggianate! Ecco a voi il nuovo capitolo!

Saluti da scImMIA, Goku (o Kaharoth), Vegeta e in minuscolissaima parte anche da Trunks. BACIONE A TUTTI

 

 

 

CAPITOLO 14
- GRAZIE GOHAN -

Volavo in direzione dei monti Paoz, verso la casa del signor Goku e del piccolo Gohan. A quest'ultimo avevo promesso che dopo aver sbrigato una certa faccenda sarei passato da loro a fargli visita. La faccenda non l'avevo sbrigata ma per come si erano messe le cose pensai che fosse meglio pensare ad altro ed allontanarmi da quel luogo.
In lontananza si vedevano gli altissimi monti. Ormai c'ero quasi.
Non sapevo dove fosse di preciso la casa di Goku, la mamma me l'aveva descritta varie volte ma non mi aveva mai detto di preciso dove era dislocata ... oppure me l'aveva detto ma io non ero stato attento ... boh, il fatto era che non sapevo dove fosse. La ricerca non sarebbe stata poi così tanto difficile: in quel luogo sperduto c'erano di sicuro poche abitazioni e se non la trovavo subito bastava chiedere.
Eccola là, immersa nel verde dei boschi e delle colline ... era proprio come me l'aveva descritta la mamma: dall'espetto un po' rustico, piccola ma al contempo così accogliente, che anche solo da fuori si può sentire il calore umano di una vera famiglia che è capace di farti sentire veramente a casa ...
Mi avvicinai alla porta di ingresso. Alzai la mano stretta leggermente a pugno e la avvicinai alla porta. Stavo per bussare quando sentii qualcuno dall'altra parte "giocherellare" con la maniglia. La porta si aprì e mi ritrovai faccia a faccia con il piccolo Gohan. Mi sorrise radioso ... non riuscii a trattenermi e lo salutai anche io con un bel sorrisone.
- Ciao! Ma che bello, allora sei venuto!
- Hei! Te l'avevo promesso no? Io mantengo sempre le promesse e come vedi adesso sono quà.
- Sono così contento ...
Una voce per poco non mi fece fare un salto di dieci metri ...
- GOHAN!! CHE COSA STAI FACENDO? NON TI AVEVO DETTO DI ANDARE A FARE I COMPITI?!
- Ma mamma ...
Colei che aveva sbraitato in quel modo fece il suo ingresso nel salotto e così la potei vedere: la famosa Chichi ... Anche di lei la mamma mi aveva parlato tanto: la descriveva come una donna dal carattere forte e combattivo, una moglie e una madre un po' severa ma con un cuore grande, una donna molto più giovane di lei ma ... ma ... ma con l'aspetto di una donna di almeno trent'anni più vecchia.
- Gohan, non mi avevi detto che sarebbero arrivati ospiti.
- Infatti pensavo che sarebbe venuto nei prossimi giorni e non così presto ...
Mi sentii come soffocare da un tremendo imbarazzo ...
- (O///O) CHIEDO PROFONDAMENTE SCUSA PER IL DISTURBO!!!
Mi piegai nella classica posa del saluto arrivando però con il naso a un palmo dal terreno. Gohan e Chichi ovviamente mi guardarono increduli.
- Heh? Ma cosa sono tutte queste cerimonie? Entra pure ...- disse gentilmente la padrona di casa.
- Certo, g-grazie infinite.
Stavo per avanzare quando ...
- ... PERO' TOGLITI LE SCARPE PRIMA DI ENTRARE!! HO APPENA FINITO DI PUILIRE E DI DARE LA CERA E NON HO NESSUNA VOGLIA DOPO DI DOVER RIPULIRE TUTTO DALL'INIZIO!!! CHIARO!!???
- (O///O) Sì, mi scusi ...
Vidi la signora Chichi cambiare stanza e scomparire dietro ad una parete dell'abitazione.
- Fiuuu ... Per fortuna non sono avanzato sennò chissà cosa mi poteva succedere! ... Oh! Scusami Gohan, forse non avrei dovuto parlare così di tua mamma ...
- Non ti devi preoccupare, è fatta così. Ma più che altro è che purtroppo io e papà siamo piuttosto disordinati e mettiamo sempre a soqquadro la casa e lei alla fine mette sempre in ordine. Io le dò sempre una mano comunque.
Mi sedetti per terra e iniziai a slacciarmi gli scarponcini.
- Ma tu Gohan sei proprio bravo sai? Aiuti addirittura in casa ... è davvero incredibile! Vorrei chiederti una cosa ma non vorrei essere scortese ...
- Dimmi pure, non farti problemi.
- Ok. La domanda sarebbe questa: Visto che tuo padre stà male non è forse meglio che tu e tua madre stiate con lui a dargli manforte invece di spazzare e passare la cera?
Mi tolsi il primo scarponcino, Gohan mi fece cenno di darlo a lui e io glielo diedi. Avevo appena iniziato a slacciarmi il secondo quando il bimbo mi rispose.
- Beh, è ovvio che sarebbe stato meglio ... Devi sapere però che papà è riuscito a passare la parte peggiore e ora è completamente fuori pericolo ...
Mi tolsi lo scarponcino e glielo passai. Lui continuò.
- ... Quando papà è arrivato, accompagnato da Yamcha, la mamma ha smesso all'istante ciò che stava facendo ed ha aiutato papà. Fino a poco fa gli era accanto e non lo lasciava un secondo! Ma anche io non ero da meno ...
Gohan si incamminò lontano dall'ingresso e scomparve dietro a una parete. Dopo poco si ripresentò con un paio di pantofole ... Gohan è sempre stato gentile con me. Me le porse e me le infilai ai piedi.
- Quando papà ha iniziato a russare la mamma ha capito che stava meglio e si è rimessa a fare le faccende di casa.
Iniziai a sentire un'odore ... no, a dire il vero era un buon profumo ... Sniff Sniff
- E' la mamma ...
Mi voltai a guardarlo, sul suo volto era nato un piccolo sorriso.
- ... Cucina per papà così che quando si sveglia possa mangiare a sazietà ...
Il sorriso scomparve. Una piccola lacrima stava per rigargli il volto ma la trattenne. Doveva essere forte, in fondo Goku si stava riprendendo in fretta!
- Non preoccuparti Gohan, tutto andrà bene.
Istintivamente appoggiai una mano sulla sua piccola spalla ... già alla sua età doveva sopportare una cosa così grave e pesante. Alzò gli occhi e i suoi incontrarono i miei ... quella lacrima era sparita per sempre.
- Sì, si ripremìnderà presto. Ne sono sicuro! Vuoi vederlo? E di là.
- Certo, sono quì anche per questo.
Gohan mi fece strada: attraversammo il salotto e ci dirigemmo verso quella che forse era la camera matrimoniale.
Durante il breve tragitto mi venne in mente un'inspiegabile quesito: come può una persona malata di cuore incominciare a guarire solo dopo poche ore?
- Gohan ...
Lo fermai prima che potesse entrare nella stanza.
- Sì?
- Ma Goku, cioè, tuo padre ... come ha fatto a riprendersi così in fretta? Insomma, non ne sò molto ma non è un pò strano? Pensavo che ci volesse molto più tempo ...
- Beh, lo sarebbe stato se non avessimo usato questi.
Mi mostrò un piccolo sacchetto di tela. Era allacciato alla cintura rossa ma prima non ci avevo fatto caso ... Aprì il sacchetto e mi mostrò il suo contenuto: tre piccoli fagioli.
- Cosa sono?
- Eh? Ma sono i fagioli di Karin*!
I fagioli magici ... non li avevo mai visti prima di allora. Dovevano essere quelli che riuscivano a curarti da qualsiasi male, anche di quelli la mamma me ne aveva parlato ... mi aveva detto però poche cose ma cosa volevo pretendere, lei in fondo doveva fabbricare dei marchingegni che potessero aiutare la povera gente nel mio tempo.
- E' la prima volta che li vedo ...
- Davvero?
- Già, ma quanti ne avete usati?
- Sì, ne abbiamo usati quattro. Li ha portati Crillin pensando che al mio papà sarebbero stati più utili ... In verità all'inizio eravamo un po' scettici, devi sapere che quando mio padre ha incominciato a stare male gliene avevamo dato uno ma non ha avuto alcun effetto, invece poi ci siamo accorti che alla fine qualcosina contavano: i primo aveva fatto poco o niente mentre gli altre tre che gli abbiamo dato hanno amplificato gli effetti della medicina! E' per questo che papà incomincia già da ora a dare segni di guarigione... già il fatto che ogni tanto russi è un buon segno!
- Già, sono dei fagioli davvero portentosi ...
Erano riusciti a far stare meglio il signor Goku che era stato colpito da una grave malattia cardiaca ... e se ne avessi portato anche solo uno a Vegeta? Anche lui si sarebbe ripreso? Molto probabilmente sì, ma come facevo a convincere Gohan a darmene almeno uno senza sembrargli scortese o invadente? E se lui mi chiedeva il perchè sarei stato costretto a mentire ... non gli potevo dire "Scusa sai ma serve a Vegeta, l'ho visto e ha un problemino" lui avrebbe detto "Ah, sì? Poverino..." .... Se Vegeta veniva poi a sapere che avevo spifferato in giro il suo segreto mi avrebbe ammazzato come minimo!
Gohan si avvicinò alla porta e mise una mano sulla maniglia.
- Ma al signor Goku servono ancora i fagioli?
- Eh? - si voltò verso di me con aria interrogativa.
- Beh, hai detto che ormai si è ripreso. Non dovrebbe avere più bisogno del potere dei fagioli ormai ...
- Sì ma non è guarito. Ci sono ancora utili! Ma perchè mi fai queste domande ... hemm ... scusa ma non sò come chiamarti, non sò ancora qual'è il tuo nome ...
Giusto! E ora che gli dicevo? ... Che mi chiamavo Trunks e che ero il figlio di Bulma e di Vegeta? L'avrei potuto dire tranquillamente se alla Capsule Coporation in quel momento ci fosse stato un neonato con le mie fattezze ... Non potevo dirgli una cosa del genere. Gli avrei messo in testa solamente della gran confusione.
- Scusami ma preferisco che non si sappia, per il momento. Scusami davvero.
- Come preferisci ...
Era rimasto deluso dalla mia risposta, glielo si leggeva in faccia. Si voltò dall'altra parte ed aprì la porta.
Non mi sembrava il caso continuare l'interrogatorio sui fagioli magici, in fondo Gohan aveva un validissimo motivo per non darmeli mentre io invece cercavo di estorcerglieli raccontandogli delle scuse. Entrammo in quella stanza: era piuttosto spaziosa e arredata con quel mobilio che è tipico delle camere da letto. Al centro di essa c'era Goku che, sdraiato al centro di quel letto matrimoniale, dormiva tranquillo, come se nulla fosse successo ed era vestito con una tuta arancione e blu.
Gohan si avvicinò a lui e si fermò in piedi vicino al letto. Dietro di lui c'erano due piccole seggiole ma le ignorò, rimase fermo, impalato e rigido come un soldato. Quello che aveva in quel momento non era lo sguardo di un bambino ... sembrava più quello di un'adulto.
Passarono diversi minuti. Sia Gohan che io osservavamo Goku: lui impaziente nell'attesa che succedesse qualcosa, io che mi rodevo il fegato con svariati viaggi con l'immaginazione: Vegeta stava male ma se anche lui dopo poco si sarebbe ritrovato su di un letto a lottare contro la morte? Come mi sarei dovuto comportare? ... Non gli avevo fatto buona impressione ... Già sembrava odiarmi profondamente ... Ma se lui, al contrario di Goku, su di quel letto fosse morto? E se fosse stata anche colpa mia, perchè non avevo fatto il possibile per aiutarlo? ... Non l'avevo mai conosciuto nel mio tempo ma non volevo che in quel presente se ne andasse, non avevo avuto abbastanza tempo per conoscerlo ... Sembrava un essere completamente perfido e maligno ma in fondo anche lui doveva pur avere qualcosa di buono! Sennò io com'ero nato? O almeno, sennò com'ero nato dall'altra parte? ... L'idea di poterlo vedere morto era straziante ... non volevo perderlo anche in quel tempo! L'avevo già perso una volta dall'altra parte, lì quella che doveva essere mia madre non era tale ... non volevo essere solo! Anche se per il momento non ero ancora riuscito a creare un vero contatto volevo che Vegeta diventasse davvero mio padre, e che io potessi stare un giorno al suo fianco orgoglioso di essere il suo unico "figlio". Ma come potevo fare per aiutarlo? ...
- A cosa ti servono i fagioli di Karin?
La voce di Gohan mi svegliò improvvisamente da quella specie di sonno. Mi ero proprio addormentato in piedi ... non mi ero nemmeno accorto che Gohan si era seduto su una delle due seggiole. Quello sguardo da adulto non c'era più, mi sentii molto più sollevato. Mi fece cenno di sedermi sulla seggiola vicino a lui e accettai l'invito.
Ora dovevo solo invertarmi una buona scusa.
- Io tra un po' dovrò ritornare nel mio tempo per combattere i cyborg. Lì, a differenza di quì, sono ancora vivi e fanno stragi di poveri innocenti. Da tanti anni tento disperatamente di liberare la Terra da quelle terribili creature ma ogni volta non riesco nell'impresa ...
Gohan mi ascoltava concentrato.
- ... Non ero al corrente dell'esistenza di quei magici fagioli (ma che razza di balle!) e quando me hai parlato ho pensato che mi sarebbero stati utili nella lotta conro i cyborg ... Capisco però di essere stato terribilmente egoista e per questo ti chiedo scusa.
Ci furono altri attimi di silenzio. Solo in quei momenti si sentiva il respiro del signor Goku.
- Quindi tu li vorresti usare contro i cyborg?
Che stesse per cedere?
- Beh, sì. Devi sapere che sono sempre riuscito a combatterli in qualche modo ma alla fine non riesco mai a sconfiggerli! Se io avessi come arma uno di quei fagioli sarebbe come avere una seconda chance: mentre loro sono per metà sconfitti io, dopo aver mangiato uno di quelli, sarei pieno di energie ... in quel caso riuscirei di sicuro a liberare il Mondo dalla loro minaccia!
- Beh, è vero ... Quì i cyborg poi non ci sono più, non siamo in pericolo ...
- ???
Gohan rimase in silenzio ossorto nei suoi pensieri. Si vedeva lontano un kilometro che la sua mente da piccolo genietto stava valutando i pro e i contro di una qualche scelta. Poi improvvisamente prese il sacchetto dei senzu, lo aprì ed osservò con attenzione i tre piccoli fagioli. Ne prese uno e lo appoggiò su di un comodino, vicino a una piccola boccetta con all'interno un liquido azzurro. Ripose gli altri due fagioli nel sacchettino di tela e poi mi si avvicinò. Alzò la mano che teneva stretto il sacchetto e la indirizzò verso di me. Sul suo viso comparve uno smagliante sorriso ...
- Grazie al tuo aiuto il mio papà può guarire con calma e tranquillità, senza che l'incubo dei cyborg possa turbarlo. Hai fatto un lungo viaggio nel tempo e ci hai dato la possibilità di salvare la vita del mio papà e della Terra ... E' giusto che anche io faccia qualcosa per aiutarti! Non è molto, ma se dici che anche solo un fagiolo ti potrà dare la possibilità di sconfiggere i cyborg sarò felice di dartene due. Uno vorrei conservarlo per emergenza, non vorrei che succedesse qualcosa di inaspettato ... beh, meglio tenersi pronti no?
Non potevo crederci, davvero voleva darmeli?
Mi comportai d'impulso, come se quello di fronte a me non fosse il bambino ma il Gohan grande, il mio maestro, la mia guida. Mi alzai di scatto dalla seggiola e strinsi il piccolo tra le mie braccia.
- Grazie, grazie! ... Non sai quanto significhi per me ...
Grazie a lui forse potevo aiutare Vegeta e forse anche a distruggere i cyborg nel mio tempo!
- Hei, hei! ...
Lo mollai dalla presa e lo lasciai libero.
- ... E' il minimo che posso fare? Se c'è dell'altro chiedi pure!
- Grazie Gohan ma per il momento và bene così.

Avevo raccontato una bugia ma non mi sentivo del tutto in colpa, in fondo era pur sempre per aiutare una persona a cui tenevo ... e a cui tengo ancora.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta e dopo poco si aprì lentamnente.
...
Non riuscirò mai a sopportare quella persona ... senza volerlo mi aveva letteramente rovinato l'esistenza!
Provo ancora oggi parecchio odio per quell'essere ...

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 15
*** La vera forza della famiglia Son ***


Salve a tutti! Grazie di essere arrivati fin quì. Durante le feste non mi sono fatta viva, spero di esservi mancata ... almeno un pochino. Il fatto è che avevo ben ipotizzato che durante le feste ci sarebbe stato un vero e proprio "boom" delle fic ... con questa esplosione di storie e nuovi capitoli la mia storia sarebbe passata in breve tempo nelle pagine secondarie del sito. Se anche in un giorno normale della settimana la fic sarebbe potuta sfuggire agli occhi dei lettori ( quì si parla di Dragonball93 :D ), chissà a quanti sarebbe sfuggito durante il periodo di natale! ... Io quando vado a leggere le fic tendo sempre a concentrarmi su quelle che compaiono nella prima pagina e raramente ho il tempo di leggere le pagine successive ( a parte in questo periodo). E' ovvio che se questo capita a me di sicuro succede lo stesso anche a tanti altri lettori e se gli aggiornamenti fossero passati nelle pagine successive pochi avrebbero notato la novità. In ogni caso non sono stata con le mani in mano. Come vedete ho modificato "L'angolo delle recensioni" e mi sono impegnata a scrivere qualche capitolo ... Ma prima del nuovo capitolo (come ormai è di routine) ecco a voi le risposte alle recensioni.

L'ANGOLO DELLE RISPOSTE ALLE RECENSIONI!

Dragonball93: Hah, certo che tra te e MartaSaru c'è proprio una vera e propria lotta per la conquista del primo posto! Mi fà molto piacere. Sono fecile che tu abbia apprezzato l'inserimento di Vegeta come risponditore personale ma sappi che lui non apprezzato la tua "risposta" ... mi ha detto cose poco carine che preferirei non ripetere. Ho paura che per questa volta dovrai rinunciare a Vegeta ... io ho fatto il possibile per convincerlo, te lo assicuro ma non ci sono riuscita. Poi adesso che è appena passato Natale devi anche capirlo: tutti lo torturano con le storielle d'amore ( a parte la tua che stranamente la legge a ripetizione, dice che ogni volta che la legge compare per magia un pandoro Bauli ...) e la cosa lo rende altamente irritabile. Cercherò di riportarlo in carreggiata per la prossima volta! Per quanto riguarda la storia mi stupisco ogni volta che dici che la trovi interessante ... per me è una cosa inaspettata ogni volta! Come vedrai non ho ascoltato Vegeta e ho continuato la storia. Leggi anche questo capitolo e fammi sapere! Spero che ti piaccia.

MartaSaru: Sono contenta che Gohan ti sia piaciuto ... dal numero delle recensioni però penso che sia piaciuto solo a te (e a me ...). Per quanto riguarda i nomi dei personaggi avevo pensato di utilizzare i nomi originali e non quelli modificati nella versione del cartone solo per mantenere una maggiore fedeltà sull'opera originele ... Ma se devo essere del tutto sincera mi piacciono di più quelli della versione italiana ( meglio Junior che Piccolo ...). In ogni caso continuerò ad utilizzare i nomi originali. Per quanto riguarda Goku vedi di non allargarti troppo, Chichi potrebbe sentirti e allora sì che son guai! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Continua a seguirmi se puoi.

Inoltre volevo ringraziare quelle pazze che hanno inserito la mia storia tra i preferiti ... Sono commossa ... Grazie a :

Anim Skywalker ____ Dragonball93 ____ MartaSaru ____ miettajessica

Dragonball93 e MartaSaru le sento parecchio (e continuate a farlo, mi raccomando!) mentre invece non ho avuto ancora il piacere di fare conoscenza con Anim Skywalker e miettajessica. A quest'ultime sappiate che mi farebbe molto piacere sentire la vostra opinione! E se ci sono altri, che magari leggono e non recensiscono, sappiate che la cosa è valida anche per voi! Avanti, coraggio, fatevi forza, buttatevi! Anche se non c'è il materasso buttatevi!

Un'ultima cosa (e poi non vi rompo più, se non con il capitolo): ho modificato i precedenti capitoli della fic ... Nulla di nuovo dal punto di vista della storia, ma c'è una piccola aggiunta che noterete alla fine di ogni capitolo ... mi piacerebbe sapere il vostro parere al riguardo. Ringrazio mia sorella Bea per l'aiuto (se non ci siete passati andate a vedere la sua ultima opera nel mio settore "Autore" ... è pazza! Anche a riguardo ditemi qualcosa ... se ne avete il coraggio).

Ora vi lascio al capitolo. Bye bye da scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 15
- LA VERA FORZA DELLA FAMIGLIA SON -

La porta si aprì ed entrò nella stanza quell'uomo ... quello che mi aveva portato via la mamma ...
Ci guardò con quella sua faccia da scemo con stampato sulla faccia un sorriso idiota. Ma che diavolo ci faceva lì?
« Ha! Ma ciao Gohan! Prima non ti avevo visto, ma da quanto tempo sei tornato? » chiese Yamcha.
« Ciao Yamcha! Sono arrivato da poco. Prima di tornare a casa ho portato Bulma e il bambino a casa, è per questo che ci ho messo un po' di tempo. Ma tu dov'eri? »
« Che io? Beh, ecco ... He-he-he ... io ero un attimo al bagno! HA HA HA!!!! ...»
MA COSA RIDI CRETINO!! Non ti rendi conto di stare facendo la figura del fesso? ... Ma come ha potuto ... ma come ha potuto la mamma innamorarsi di uno così? ... Ma che cosa vado a pensare, dovrei essere contento ... Magari con lui la mamma è felice e non piange quasi ogni notte ... Forse l'ho giudicato troppo presto.
« ... HA HA ... Huh? »
Finalmente si accorse di me.
« Haaaa, ma tu sei quel ragazzo venuto dal futuro giusto? »
« Sì »
« Ma se tu sei quì vuol dire che ... Avete, avete sconfitto i cyborg vero? Non è così? »
Sembrava impaziente ma lo feci restare sulle spine per un po' ... volevo essere un po' crudele. Rimasi in silenzio per svariati secondi nei quali lui mi guardava con quella stupida faccia mentre Gohan mi fissava con aria interrogativa e si chiedeva il perchè della mia esitazione.
« Sì, sono stati sconfitti. La Terra è completamente fuori pericolo ».
Appena finii la frase scoppiò in un tripudio di esclamazioni di gioia tra cui le più ripetitive come "Urrà", "Evviva", "Che bello" e tante altre che in quel momento, ma più che altro perchè dette da quella persona, mi suonarono come stupide ... lui era uno stupido ...
Si mise a saltellare come una scimmietta ammaestrata ... CRETINO! Ma come ha potuto la mamma ... con uno così ...
La prima impressione è quella che conta davvero? Nel caso di costui spero proprio di sì, perchè mi ha fatto un'impressione a dir poco pessima!
Quando smise finalmente di schiamazzare si mise vicino a noi e iniziò anche lui ad osservare la figura del signor Goku. Una cosa che vorrei precisare: non è che in genere non sopporti le esplosioni di gioia anzi, se il momento è veramente tale da poter essere condiviso anche a me piace unirmi e festeggiare ... la cosa che mi dava fastidio era la sua persona. Era lì da pochi minuti e già mi stava sui nervi. La situazione, vista da un punto di vista razionale, era che per il momento non mi aveva fatto nessuno sgarro eppure lo odiavo già così tanto ... Per colpa sua io non esistevo ...
Come dicevo anche lui si mise ad osservare la figura dormiente del signor Goku. Passarono diversi minuti in cui il silenzio era quasi imbarazzante. Anche questa volta fu lui a rompere quel silenzio.
« Gohan, io adesso dovrei andare a casa. Ho già avvertito Chichi del fatto che devo andare via comunque sappi che arriverà tra poco anche lei. Mi aveva chiesto di stare quì con Goku qualche altro minuto mentre lei finiva alcune cose in cucina ... scommetto che ti immagginava chino sui libri oppure fuori di casa da qualche parte, altrimenti non me l'avrebbe chiesto ».
« Già, credo proprio che sia così ...» rispose Gohan semplicemente, ma poi aggiunse «... In effetti in questo momento dovrei essere in camera mia a fare i compiti. Con la vicenda dei cyborg sono rimasto un po' indietro con lo strudio e la mamma vuole che recuperi il tempo perso il prima possibile! »
E quando si parla del diavolo ...
La porta si aprì lentamente e Chichi fece il suo ingresso vestita con il suo kimono casalingo viola e un grosso grembiule bianco. Ci guardò con aria amorevole mentre ci disse quelle parole:
« Ma siete tutti quì. Gohan ... Ma tu non dovevi essere a fare i compiti o sbaglio? »
« Ma mamma ...»
« Sei indietro con lo studio e devi recuperare. Non ti preoccupare per Goku, penserò io a lui, lo controllerò costantemente ...»
Dopo iniziò a fissare me e Yamcha con aria alquanto irritata.
«... In quanto a voi due sappiate che Gohan non deve essere disturbato, SONO STATA CHIARA? »
Feci cenno di sì con la testa ... che per me fosse già giunto il momento di andarmene?
Poi saltò sù lui, come al solito molto alla mano.
« Sì, sì. Ho capito, adesso me ne vado! Torno a casa che è meglio! Di sicuro là sarò più utile, già, se stò quì troppo dopo chi la sente Bulma? »
« Sì, e meglio che tu vada ...» disse Chichi « ... adesso poi che avete un figlio è meglio che stiate vicini e vi aiutiate a vicenda. E vedi di non diventare un nullafacente come Goku! Trovati un lavoro e porta a casa la pagnotta! »
« Ok, consiglio accettato! Hahaha! »
« Gohan, sii gentile, accompagna Yamcha alla porta »
« No, non c'è bisogno! Conosco la strada, tu Gohan non ti scomodare ».
Yamcha si avvicinò alla porta della camera e quando fù sotto lo stipite si fermò e si girò verso di noi.
« Statemi bene ok? E tu ... ehmm ... tu ... come posso chiamarti? »
Stava parlando a me. Cercai di assumere l'aria più dispiaciuta che potevo.
« Veramente per il momento preferirei non dire in giro il mio nome. Mi scusi se le sembrerò scortese ...»
« Ma figurati! Volevo solo dirti però di non sparire con la macchina del tempo senza dir nulla a nessuno! Avvertici così ti possiamo salutare come si deve! E stammi bene anche te. Ciao ciao ragazzi ».
Gohan e Chichi lo salutarono con un sonoro "ciao", io al contrario di loro avevo fatto il playback ... Si sentì la porta d'ingresso della casa sbattere e percepii che la sua aura si allontanava abbastanza velocemente.
Finalmente se ne era andato.
Ma forse anch'io dovevo andarmene però io non volevo andar via, volevo rimanere lì un'altro po' ... si stava così bene, mi sentivo come a casa ... Però quella non era casa mia e forse la signora Chichi desiderava che io me ne andassi.
Mi alzai dalla sedia.
« Forse è meglio che anch'io me ne vada ...»
« Eh? E perchè? » chiese il bambino. Nel frattempo la madre mi guardava con un'espressione tranquilla.
« Quì non sono d'aiuto e poi penso che mi abbiate sopportato abbastanza per oggi ».
« Ma che dici, guarda che sei il benvenuto. Non farti problemi, resta pure tutto il tempo che desideri » mi disse Chichi.
« Ma Yamcha ...»
« Lui è un mezzo casinista. Non dico che non sia stato d'aiuto anzi, ha portato quì il mio Goku e mi ha aiutata a curarlo. Ma quando Goku ha incominciato a stare meglio non ha fatto altro che pollaio! E poi lui ha anche una famiglia sua adesso ed è meglio che stia con Bulma e loro figlio! Tu puoi restare tranquillamente, non ti preoccupare ».
Fui felice. Chichi era davvero gentile ... anche la Bulma del mio tempo me l'aveva detto ma mai avevo immaginato che lo fosse così tanto ... con me poi, che ai suoi occhi dovevo apparire come un'estraneo!
« Grazie mille. Se allora non vi dispiace preferirei rimanere quì qualche altro minuto ».
« Fai pure. Gohan, io torno in cucina. Stai te con Goku ... Ho cambiato idea, i compiti li inizierai da domani ma sappi che ti terrò d'occhio! »
La signora uscì dalla stanza dopo che Gohan gli ebbe risporto con un "sì".
Mi rimisi a sedere e rimanemmo tanto altro tempo in silenzio.

« L'hai poi fatta quella cosa? »
« Eh? »
« Mi avevi detto che dovevi fare una cosa e poi venivi quì. L'hai poi fatta?»
« No, purtroppo non ci sono riuscito. Mi ero un po' demoralizzato e allora avevo deciso di lasciare perdere per il momento e di venire quì a trovarvi ».
« E di cosa si trattava?»
Ma che bambino curioso era il mio maestro da piccolo!
« MI dispiace, ma non posso dirtelo ».
« Ma come sei misterioso tu ... posso almeno sapere dove dormirai questa notte? Tra qualche ora verrà buio ...»
« Oh ... non saprei ... Comunque non ti preoccupare, non approfitterò della vostra gentilezza ».
« Ma che dici! Non ci sarebbe alcun problema! Potresti tranquillamente dormire nella mia stanza: tu sul letto mentre io per terra ».
« No no no no ... Non ci pensare neanche ».
Gohan mi guardò con aria interrogativa. Mi alzai nuovamente dalla seggiolina.
« Ora è meglio che me ne vada sul serio ...»
Mi incamminai verso l'uscita della stanza. Quando fui sotto l'uscio Gohan fece uno scatto e mi raggiunse.
« Ti accompagno alla porta ».
Non riuscii a non sorridere.
Percorremmo l'uno affianco all'altro il breve tragitto che dovevamo intraprendere. Uscimmo dall'abitazione.
« Comportati bene Gohan e salutami la mamma ».
Non mi rispose. Gli diedi le spalle e feci qualche passo in avanti ... la ricorsa per spiccare il volo quando ...
« Adesso te ne andrai e tornerai nel tuo tempo?»
Mi fermai di colpo e mi voltai verso di lui. Aveva un faccino triste e così cercai di risollevargli un po' il morale iniziando con lo sfoderare un bel sorriso.
« No che non me ne stò andando. Guarda che se parto vi avverto!»
« Sì però sembra che tu abbia una gran fretta di andar via!»
« Stai tranquillo ... Il fatto è che vorrei portare a termine quella cosa il prima possibile e se riesco a terminarla in fretta riuscirò a trascorrere molto più tempo con voi!»
« D'avvero?»
« Ma certamente!»
« Allora ci conto, appena hai concluso torna quì da noi!»
« Grazie Gohan ».
Mi allontanai da lui e mi alzai in volo. Mentre volavo lontano lo vidi diventare sempre più piccolo finchè poi non lo riuscii più a vedere ...

Mentre volavo mi misi a pensare a una cosa: secondo la mamma se le persone sono circondate da amici o parenti alle quali danno del bene e da esse ricevono del bene, queste sono molto più forti rispetto a quelle che restano da sole ... Vegeta e Goku sono i due estremi: mio padre è solo e vive nelle lande desolate, nessuno lo cerca e nessuno lo vuole; Goku al contrario è circondato da una moltitudine di persone che lo amano, tra le quali anche il figlio e la moglie ... Già loro tre formano una squanda eccezionale: Goku è sempre ottimista e se c'è da affrontare un nemico non si tira mai indietro, se poi è in difficoltà non demorde ma continua nel suo obbiettivo; Chichi è combattiva, a volte un po' severa ma anche tanto gentile, poi quando vuole e molto paziente; il piccolo Gohan è gentilissino, intelligiente ma anche fiducioso ...
Goku è inarrestabile, Chichi è paziente, Gohan è fiducioso ... un mix così è già a dir poco esplosivo, una vera potenza. Pensando mi resi conto che Goku era davvero un'uomo fortunato ... e il confronto tra lui e mio padre, visto sotto il punto di vista "dell'affetto dato e ricevuto", era a dir poco improponibile: mio padre perdeva su tutti i fronti.
Eppure la mamma mi diceva che mio padre era un uomo forte e che riusciva anche a vivere isolato dagli altri ... Ma io sò che la solitudine è una brutta cosa e che non ti rende affatto più forte ...
Goku era sempre il più forte perchè poteva avere chiunque al suo fianco, chi poco importava, Vegeta invece non poteva avere nessuno ...
Presi una decisione e quella volta niente e nessuno sarebbe riuscito a distorgliermi dal mio obbiettivo: avrei aiutato mio padre e io sarei diventato la sua fonte di forza! Se Goku poteva avere chi voleva Vegeta avrebbe potuto avere me! Sarei stato al suo fianco, gli avrei parlato di me e della mamma, ci saremmo allenati assieme e alla fine lui sarebbe stato orgoglioso di avere me come figlio! ... E io di avere lui come padre ...
Ma come si dice "Anche il viaggio di mille kilometri inizia sempre con un primo passo" ... Ora stava a me rimboccarmi le maniche e compiere quel fatidico passo!

Mi trasformai in super saiyan e sfrecciai nel cielo in direzione di Vegeta.

 

 

... Continua ...

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Capitolo 16
*** La tipica D.I.D.= Donnetta In Difficoltà ***


Documento senza titolo

Ciao strani personaggi del mondo di EFP e non, sono tornata ma stavolta sono un pochino meno pimpante ... Dopo due bastonate può succedere. In primis (già, anche prima delle risposte alle recensioni) devo chiedere scusa a Blackrystal ed Erika perchè con l'ultimo capitolo inserito e le varie immagini non ho fatto altro che danni ... Sarà stata l'euforia delle vacanze forse oppure la tremenda voglia di volersi distaccare dalla massa cercando di modificare almeno l'aspetto estetico della fic ... Fattostà che nulla è servito se non a creare dei piccoli danni. Ho posto rimedio utilizzando un metodo drastico: ho modificato nuovamente (ed ora in modo corretto) la "frase di anteprima" e ho eliminato quelle che dovevano essere le immagini. Non mi riesco a spiegare il perchè sul mio computer le immagini si vedessero mentre agli altri no ... Eppure avevo controllato più e più volte proprio per evitare degli inconvenienti (ho controllato anche dopo e le cose sembravano giuste ...). La cosa che mi fà rattristare sinceramente non è tanto il fatto di averle dovute togliere (se non funzionavano che senso aveva lasciarle lì?) ma il fatto di essermi resa conto di aver sprecato inutilmente tantissimo tempo preziosissimo ... BUAAAAA ME TAPINA!! ... Sniff sniff ... Datemi ancora qualche secondo per (sniff) riprendermi ... Mmmmm ... sniff ... Meno 3 ... 2 ... 1 ...

BENVENUTI AL NUOVO CAPITOLO DELLA MIA STUPIDISSIMA FIC!! (Ehi, ma come mi riprendo in fretta!) Ora basta piangersi addosso, ho capito i miei errori e da questi ho imparato qualcosa e cioè: "Non fare niente che è meglio! Continua a fare quello che sai e quello che non sai fattelo spiegare da qualcuno!" :) _______ E ora rispondiamo a quelle belle recensioni ( grazie a voi il morale si è risollevato).

MartaSaru: "Mi spiace per le immagini ma se non altro con te sono riuscita a trovare uno svincolo ... Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Questa teoria della differenza di forza mi è venuta alla testa come un lampo ... Non ci avevo mai riflettuto sopra prima di allora ma poi, quando mi è venuta, ho dovuto prendere il pc e incominciare a scriverla prima di perderla" "Perdere che?" "GOKU! Ma che diavolo ci fai quì?!" "Eh, non posso? Eddai, tanto adesso sono in pausa spuntino no?" "Già, peccato che tu lo sia da quasi tre ore ... E in più mi hai svuotato il portafogli! Mettiti a dieta!" "Dieta? Mica sono grasso come Bu!" "Lasciamo perdere và ... Cosa vuoi?" "Volevo sapere perchè per Natale Vegeta ha ricevuto tutti quei pandori Bauli mentre io non ho avuto niente! Sono stato costretto a mangiare la neve sai?" "Vegeta se li è, per così dire, guadagnati ... Prenditi qualche libro e poi vedrai" "Libro? Si mangia?" "-__-" "Ma poi un'altra cosa, ma non dirla a Chichi sennò si arrabbia, quella ragazza che stravede per me è ancora disponibile per sabato sera?" "Non saprei ... Chiediglielo" "URRCA!! Allora glielo dico subito! Saruccia ... Martuccia ... Beh, per sabato sera si cambia locale, si và in un posto che mi ha indicato Vegeta e che mi ha detto che si magia bene! Ha detto che si chiama "Kaharoth", mi ha detto di andare "A quel paese" e penso che si trovi vicino al monte Friggi-Friggi e che la loro specialità sia la frittura perchè ha detto di "andare a farmi friggere". Ci vediamo là verso le 19:30 ... Vorrei avere tutta la dispensa per me! Allora a sabato, se vedo che sei in ritardo vengo a prenderti a casa con il teletrasporto" "No comment ... Spero che ti piaccia il capitolo. Ciao stralla"

Dragonball93: "Per un margine di soli 3 minuti non sei stata la prima ... ritenta, sarai più fortunata. Grazie per il continuo sostegno! Ti ringrazio dal più profondo del cuore. Spero che continuerai a seguirmi." "BASTA PANDORI!! NON NE POSSO PIU'!!!!" "Vegeta, che hai adesso?" "Sono stufo dei pandori ... Dragonball93, fai una storia che faccia spuntare qualcosa di salato sennò ti disintegro! Tutto questo zucchero mi stà facendo cariare il cervello!" "Beh, ma non so se ..." "E TACI TU RAZZA DI SCIOCCA! Per colpa della tua inettudine nassuno ha potuto vedere la mia bellezza!" "-__-" "Ma te lo dico io perchè le immagini non andavano: perchè la storia fà ca**re!!" "O__O .... BUAAAAaaaa!!" "Patetica ... (Adesso non mi può sentire) Hei ... Cosa93 ... Mi ... Mi piacciono le Rustiche -////-"

maggie89: Ben tornata! E' un piecere risentirti! Sono mortificata per le immagini ... Spero che mi perdonerai. Sono felice del fatto che la storia continui a stupirti, avevo paura di stare diventando un pochino piatta negli ultimi capitoli ... Per fortuna allora non è ancora così. Per Trunks la strada sarà ripida e piena di insidie ancora per un bel po' ... ma il viaggio forse potrà diventare meno faticoso se avrà al proprio fianco una brava personcina come te che continua a sostenerlo! Continua a seguirmi se puoi!

 

Ora basta con le rece (anche perchè poi sono queste) e passiamo alla fic!! Ah, non prendete troppo seriamente il titolo anzi ... Non sapevo proprio come intitolarlo e come sottofondo avevo Hercules ... Vabbè, leggete e recensite please! Mi fa tanto piacere sentirvi e sapere cosa ne pensare. Un bacione grosso grosso a tutti __scImMIA.

 

 

 

CAPITOLO 16
- LA TIPICA D.I.D. = DONNETTA IN DIFFICOLTA' -

Sentivo in lontananza la sua aura che compieva il suo solito "giochetto" ad intervalli non sempre regolari ed era ancora parecchio lontana.
Il cielo stava cominciando a tingersi di un rosso acceso ... da lì a poco il sole sarebbe tramontato e la luce avrebbe lasciato posto all'oscurità.
Aumentai ancora l'aura reggiungendo quasi il mio limite.
Cinque, dieci, quindici, venti, venticinque minuti ... nonostante il passare del tempo il luogo che dovevo raggiungere sembrava irraggiungibile eppure stavolta Vegeta non si stava spostando per prendersi gioco di me ma se ne stava fermo sul posto. La sua aura, dopo altri giochini, rimase stabile per vari minuti ... evidentemente era un momento di tregua tra lui e il suo corpo.
Lo trovai nello stesso posto in cui l'avevo lasciato, in quel piccolo angolino di paradiso. Poco lontano da lui spensi l'aura da super sayan ed atterrai alle sue spalle ad una distanza piuttosto ravvicinata ... cinque o sei passi, non di più.
Era vicinissimo al bordo della conca che dava sul lago. Mi dava le spalle e aveva le braccia conserte, silenzioso osservava all'orizzonte il sole infuocato che tramontava lentamente. Sapeva che io ero lì ma non mi disse nulla, non mi guardò nemmeno.
Misi una mano nella tasca sinistra dei pantaloni ed estrassi il suo contenuto: il sacchetto di tela che conteneva i fagioli di Karin. Lo aprii silenziosamente ed estrassi un fagiolo. Richiusi il sacchetto e lo rimisi in tasca. Osservai per bene il piccolo fagiolo ... era davvero così miracoloso? Era difficile da credere ma se aveva aiutato Goku a riprendersi così rapidamente da una malattia che richiedeva almeno una decina di giorni di cura dovevo crederci per forza! Lo strinsi nella mano con forza. Avrebbe di certo aiutato anche mio padre, ora stava a me convincerlo a mangiarlo. Ma forse prima era meglio creare un dialogo preliminare ...
« Vegeta ... »
Nessuna risposta. Mi avvicinai di un paio di passi e devo ammettere che furono piuttosto incerti.
« Vegeta ...»
« E ORA CHE DIAVOLO VUOI? SEI DAVVERO INSOPPORTABILE, MA NON MI AVEVI DETTO CHE NON TI FACEVI PIU' VEDERE? TZK ... Dovevo immaginarlo, sei un'altro rompiscatole e oltretutto raccontaballe!»
« NON SONO UN RACCONTABALLE!»
« Umpf! Sbaglio o mi avevi detto che non mi saresti più venuto a scocciare? ...» si voltò verso verso di me e mi scrutò con quel suo sguardo bieco ... la sua siluoette scura incuteva quasi paura «... Eppure sei tornato ... Questo fa di te un raccontaballe. Sbaglio? »
« Io ...» senza volerlo abbassai lo sguardo a terra «... io in genere non sono un bugiardo ma sappi che di quello che ti ho detto prima ...» alzai gli occhi e incrociai il suo sguardo, era in attesa «... di quello che ti ho detto prima non credo a nessuna di quelle parole! Il fatto è che mi sono fatto prendere dalla rabbia ...» abbassai nuovamente gli occhi, non riuscivo a reggere il suo sguardo «... Non volevo essere scortese, mi scusi ».
Passarono pochi secondi dopodichè Vegeta mi voltò nuovamente le spalle e tornò a scrutare l'orizzonte.
« Non me ne faccio niente delle tue stupidissime scuse! E ora vattene ».
« Stavolta non me ne andrò e non mi lascerò abbattere come prima! Stavolta reggerò a ogni sua provocazione ».
Si voltò di nuovo verso di me e mi sorrise ma il suo non era un sorriso normale, sembrava perfido e la luce rossa del sole al tramonto rendeva ancor più maligna la sua espressione «Ma che brava ... Certo che sei proprio una donnetta testarda!»
« Donnetta? Non sono una donnetta!» "Calma Trunks ... " pensai "... Ti stà provocando per farti andar via, non cedere!"
« Strano, eppure sembri proprio una di quelle stupide terrestri, una di quelle che inseguono come sciocche quegli stupidi sentimentalismi che fanno di voi terrestri il popolo più smidollato che io abbia mai visto!»
« Glielo ripeto: non sono una donnetta e la prego di smetterla di insultarmi in questo modo. Inoltre le devo ricordare che sono un sayan!»
« Questo lo dubito fortemente ...»
Passai diversi secondi a studiarlo: ma perchè mi trattava a quel modo? Perchè mi insultava così liberamente e non si decideva a dialogare con me in modo normale? La mamma me l'aveva detto che aveva un carattere difficile ... ma non immaginavo che lo fosse così tanto! Misi il fagiolo che tenevo ancora stretto nella mano in un taschino della giacca. Pensai che ci sarebbe voluto più tempo del previsto per convince mio padre ed era inutile tenere quel fagiolino ancora in mano.
Sospirai e cercai di ricompormi.
« Senta, io non sono venutò quì per litigare con lei e a dire il vero non ne ho nessuna voglia ...»
Mi interruppe e mi sorrise ancor più malignamente «E perchè no? Mi diverto a vederti perdere le staffe».
« ... MA LA SMETTA ADESSO!!»
Gli avevo urlato in faccia, e adesso? Per tutta risposta mi guardò con aria beffarda e rise di gusto. "Pollo, pollo, pollo!!" pensai, voleva farmi vergognare e prendermi in giro ... Il brutto è che ci riusciva anche! "Cretino! Sono un cretino!".
Mi ricomposi in fretta e furia ma quando cercai di posare i miei occhi sui suoi non riuscii a tenerli bloccati in quella posizione, mi ritrovai costretto ad abbassarli al suolo preso da un forte senso di vergogna ... Chissà lui che diavolo pensava, forse si convinceva sempre di più del fatto che io ai suoi occhi non ero nulla più che una donnetta ...
« Tornando a prima ... io ero venuto per parlarle di una cosa importante e che in parte la riguarda però, visto come è messo fisicamente, forse è meglio rimediare prima al suo problema ...»
« ... »
« Io la posso aiutare».
Il suo sorriso (anche se era a dir poco malefico rimaneva pur sempre un sorriso) scomparve dal suo volto.
« STAMMI ALLA LARGA!! NON VOGLIO AVERE NIENTE A CHE FARE CON UNO COME TE!!!» Si voltò spiccio dall'altra parte e sembrava pronto per spiccare il volo. Glielo impedii afferrandolo per un braccio «Vegeta, per favore, lascia che la aiuti!»
« NON OSARE MAI PIU' METTERMI LE MANI ADDOSSO!!» Strattonò via il braccio e io persi la presa. Fece due passi e saltò giù dal ciglio della conca e si incamminò lentamente verso la riva del lago. Con un balzo lo raggiunsi e gli fui alle spalle.
« Vegeta, ma perchè non vuole che la aiuti?!» Non si voleva fermare, continuai a seguirlo con piccoli passi veloci.
« NON SONO AFFARI TUOI, E ORA TI DECIDI A SPARIRE?!»
« No, non me ne vado! E comunque da quello che ho capito sembra un problema piuttosto grave e non lo può rimandare per sempre! Lascia che la aiuti, meglio che ci sia io quì che qualchedun'altro mi creda! Anche se poi anche tutti gli altri hanno già capito che ha un problema ».
Si fermò di colpo e mi guardò con sguardo furente.
« CHE COSA?! Lo sapevo, lo sei andato a spifferare in giro! Adesso ti AMMAZZO!!»
« No aspetta! Io non ho detto niente a nessuno!»
« E allora come fanno a saperlo? Eh? Me lo puoi dire, sottospecie di finocchio?»
(O_O) !! Finocchio?
« EHI!! Finocchio a chi? E comunque sappia che non l'ho detto a nessuno, sono loro che ci sono arrivati da soli! E poi non era difficile da intuire, lei è l'unico con l'aura che fà delle strane bizze ...»
« ... »Mi continuava ad osservare con aria truce.
« ... Quasi tutti hanno capito che lei ha un problema ma nessuno a parte me sà di cosa si tratta. Ho mantenuto la mia parola ».
« ... »
« Ora si lasci aiutare ...» avvicinai un braccio al taschino che conteneva il fagiolo magico. Estrassi il piccolo fagliolo ...
« MA QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE? SPARISCI DALLA MIA VISTA!!! ORA!!! VATTENE IL PI- ...»
Appena glielo mostrai egli placò la sua sfuriata.
Rimase fermo ad osservarlo, come a studiarlo e a contemplarlo. Dopo parlò:
« Namecc ...»
La mamma mi aveva parlato tanto del suo viaggio sul lontanissimo pianeta Namecc, il pianeta sul quale i namencciani vivenano in armonia con la natura e che invece ???????5????? molte delle loro vite vennero stroncate da Frezzer e dai suoi uomini e anche da mio padre Vegeta. Mi aveva raccontato che lei, assieme a Crillin e al piccolo Gohan, era dovuta partire su quel pianeta alla ricerca delle famose Sfere del Drago visto che, a causa della morte di Piccolo, sulla Terra erano venute a mancare. La mamma mi raccontò molto di quel suo viaggio: l'incontro con gli scagnozzi di Frezzer, la distruzione dell'astronave, la conoscenza di un alieno di nome Zarbon e di mio padre ... allora gli era apparso come un'essere terribile e non si tratteneva nei miei confronti, lo descriveva nel peggior modo possibile! Da lei non venni mai a sapere di preciso come andarono veramente le cose su Namecc anche perchè immagino che al tempo non facesse altro che farsi trascinare dagli eventi invece di parteciparvi, non seppi quasi nulla dell'arrivo di Goku tantomeno del fatidico combattimento tra lui e il potente Freezer. Quindi non sapevo come mai Vegeta conoscesse i fagioli di Karin.
« Namecc? »chiesi curioso «Lei conosce i fagioli di Karin?»
« Umpf, non so come si chiamino quei cosi fattostà che su Namecc Kaharoth me ne aveva dato uno ... soddisfatto?»
Goku su Namecc gli aveva dato un fagiolo ... chissà perchè.
« Allora conoscerà già il suo portentoso potere! Poco fa sono stato dal signor Goku e sà una cosa? Grazie alla medicina che gli ho portato dal mio tempo e quei magici fagioli si stà riprendendo ad una velocità sorprendente!»
« Tzk! Allora non era poi tutta stà gran cosa questa "incurabile" malattia ...» disse con aria di scherno.
« Non deve parlare in questo modo! Per quelli del vostro tempo quella malattia è davvero incurabile e se non fosse stato per me forse a quest'ora il signor Goku sarebbe già deceduto».
Mio padre si fermò improvvisamente e, dopo essersi voltato nella mia direzione, mi fulminò con lo sguardo «MAI! Kaharoth non sarebbe mai morto per una scemenza simile! Sarei stato io, Vegeta, il principe dei Sayan a distruggerlo con le mie mani e spedirlo all'altro mondo!! -»
Anche delle manie di grandezza di Vegeta mia madre me ne aveva parlato tanto ... da come ne parlava però mi sembrava che gli mancassero.
« Beh, come vuole ... Comunque vorrei che lo prendesse, sono sicuro che risolverà il suo problema».
Alzai la mano con il fagiolo verso la sua direzione ma lui invece di avvicinare una delle sue mani ed afferrare il prezioso oggetto (come avevo stupidamente immaginato) continuò ad osservarlo in silenzio. Di rado alzava lo sguardo incontrando i miei occhi ma ogni volta che lo faceva riusciva a mettermi in soggezione.
In breve incominciai ad agitarmi ... Perchè non lo voleva prendere? Cosa gli costava? Sapeva di stare male e con quel piccolo oggetto sarebbe riuscito a far sparire tutte le sue sofferenze ma non si muoveva ... Perchè? Dannazione, perchè?
« Lo prenda ...» Mi avvicinai di un passo nella sua direzione continuando a tenere aperta la mano verso di lui «... per favore ...»
Passarono altri secondi ma tutto continuava a rimanere terribilmente in sospeso.
Di scatto si voltò dall'altra parte dandomi le spalle.
« Ora ... Ora vattene ...»
Guardai nuovamente la mano e quello che su di essa era appoggiata. Dovevo insistere, non dovevo mollare!
« No, non me ne andrò finchè non avrà preso questo fagiolo».
« ... Vattene ... »
« Ho detto di no ».
Si voltò verso di me.
« VA' VIA!!!! »

Ancora oggi le immagini che si susseguirono dopo quelle parole sono ancora indelebili nella mia mente ... non mi ero mai sentito così impotente.

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 17
*** Quando il cielo piange ***


Documento senza titolo

Tremate gente tremate! La pazza è tornata! Ora che vi ho avvisato come si deve possiamo dare inizio al nostro 17° incontro (siamo già al n°17?! Cavolo! ... No cyborg 17 ... Non stavo parlando di te ... Adesso non piangere ... Non ... Ecchecavolo, ha ricominciato a fare il frignone! 18 pensaci te per cortesia. Con il fatto che non l'ho inserito nella storia è parecchio depresso ... Anche C-18 è un po' giù di morale ma almeno si dà un contegno!). Tornando a noi premetto che dopo questo capitolo ce ne saranno tanti altri quindi tenetevi pronti, vi scasserò ancora per tantissimo tempo! Ha ha ha ... Spero che la cosa comunque vi faccia piacere. Ora, senza altre interruzioni (se n°17 me lo consente) rispondo alle sempre gradite recensioni!

maggie89: Allora vai all'università eh? Spero comunque che tu non sia una lavativa come mia sorella ... lei il tempo all'uni. lo passa a grattarsi e a fare scarabocchi di ogni tipo! Sei riuscita ad essere la prima perchè tutte le altre erano a scuola ... Poverette! Comunque comunico a te e a tutti gli altri che i miei aggiornamenti avverranno il Lunedì e il Giovedì mattina (se non ci sono inconvenienti, è ovvio). Per quanto riguarda quello che mi hai scritto per la fic ti rispondo così: mi fa piacere che le discussioni tra Trunks e Vegeta ti piacciano perchè se devo essere sincera ci metto un sacco di impegno! E' ovvio che non posso farli apparire come due comici ... Il fatto è che anch'io non riesco a stare seria per troppo tempo :) . Io sono un essere crudele per natura, l'ha detto anche Goku qualche tempo fa comunque anche per questo chap. non mi smentirò. Sorry. Spero vivamente che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Fammi sapere come la pensi.

MartaSaru: Sono strafelice che il capitolo scorso ti sia piaciuto! Devi sapere però che io faccio una fatica terribile a scrivere questa storia perchè passo ore e ore a studiare i pensieri e le reazioni dei vari personaggi (com'è giusto che sia alla fine). Tra le caratteristiche della fic avevo segnalato anche la caratteristica OOC (o occ ... non mi ricordo mai!) ma io cerco sempre di rendere i personaggi con il loro atteggiamento classico e che tutti noi amiamo ... Ho inserito quella nota fin dall'inizio per precauzione sapendo che molto probabilmente mi sarei allontanata dai loro atteggiamenti tipici. A parte l'evento strano di Bulma e Bunny con il "buttare fuori di casa lo scimmione" e lo strano atteggiamento di Vegeta nel capitolo 4 spero di essere stata abbastanza in linea con i personaggi originali. Ti ringrazio per la bella recensione e spero che anche questo capitolo ti piaccia.

Dragonball93: Addirittura terza ... Medaglia di bronzo, non di più. Sorry :) . Comunque non te la prendere, per me non ha alcuna importanza chi recensce prima o dopo ... per me siete tutti allo stesso livello! Per il povero Trunks la strada sarà ripida ancora per un bel po' e mi sembra abbastanza normale che in una situazione come questa appaia come un personaggio che fa un po' pena ... Per quanto riguarda Vegeta che dire? Vegeta è Vegeta ed è il principe dei Sayan ... Bisogna avere pazienza con tipi del genere XD . Trunks comunque continuerà ad insistere ... Leggi per saperlo. Per quanto riguarda il vostro discorsetto privato tra te ed il principino sappi che mi ha incaricato di dirti testuali parole: "Il Principe dei Sayan non sottostà alle regole di nessuno! Sono gli altri che si devrono prodigare ai suoi piedi! Quindi vedi di alzare le chiappette e venire quì a cucinarmi qualcosa! E vedi di non presentarti con degli spiedini di carne perchè ne ho abbastanza!" ... Beh, Bulma non gli prepara altro! Prima quando arriva Freezer sulla Terra, poi quando arriva Tapion e in fine quando c'è la festa per la vittoria contro Majin-Boo ... Tralasciando queste sottigliezze, fammi sapere cosa ne pensi del capitolo!

Per quelli che leggono ma non recensiscono: Siete parecchi e tutti pullulate di fronte ai vostri pc ... Non siate timidi e ditemi cosa ne pensate e sappiate che finchè non salterete fuori tutti quanti continuerò a darvi dei piccoli ed immaginari calci ai garetti! Seriamente dai, fatevi sentire, non vi costa nulla se non un po' di tempo. Sarò lieta di accogliervi uno ad uno (^0^).

 

Ora che ho terminato auguro a tutti una buona lettura. Ringrazio in anticipo tutti coloro che si fermeranno a recensire o anche solo a leggere. GRAZIE A TUTTI!

Un bacione _ scImMIA _

 

 

CAPITOLO 17
- QUANDO IL CIELO PIANGE -

« VA' VIA!!!! »
Vegeta grugnì e la sua rabbia esplose facendolo trasformare in un super sayan.
« NO! Io non me ne adrò per nessun motivo! Ma perchè è così testardo? Mangi questo fagiolo!»
Scattò all'improvviso verso di me e mi colpì in pieno volto con un potente pugno. Per il colpo subito indietreggiai di un passo e misi istintivamente una mano sul punto dove mi aveva colpito. Non c'era sangue, per fortuna era solo un piccolo graffio.
« Perchè fa questo Vegeta?! Perchè non si lascia aiutare? Per favore, non sia sciocco!»
« SCIOCCO SARAI TU RAZZA DI ILLUSO! Io sono il principe dei Sayan, il popolo guerriero più forte dell'intero universo, e per questo non mi abbasserò al livello di quel guerriero infimo quale Kaharoth! Non mi piegherò, non chiederò aiuto a nessuno! Io ce la farò da solo e non permetterò che uno come te cerchi di dimostrare di essermi superiore! Non mi lascerò umiliare ancora!»
« Ma quale umiliazione?! Non voglio dimostrare niente a nessuno, la voglio solamente aiutare!»
« BASTA! MI HAI VERAMENTE SECCATO ADESSO!!»
Aumentò l'energia spirituale e alzò una mano nella mia direzione. Che cosa voleva fare?
« Non mi importa niente di te. Visto che non te ne vuoi andare ti spedirò io con la forza all'altro mondo ».
" Ma che ... Non vorrà micca ... " In tutta fretta rimisi il fagiolo nel taschino e incrociai le braccia davanti al volto per protreggerlo dall'imminente colpo.
« BIG ...»
" Ma perchè ... perchè fai questo padre?" Allora non comprendevo ancora ciò che gli passava per la testa.
« ... BANG ... »
Sentii l'aura aumentare ancora. I secondi parevano minuti in quel frangente a la testa mi sembrava aumentare di peso dalla gran confusione che vi era dentro ... Sarei riuscito a sopravvivere all'attacco, di questo ne ero più che sicuro, ma ciò che mi faceva pesare era il fatto di non saperne il perchè. Perchè gli davo così fastidio? Perchè non mi voleva? E perchè ora, per allontanarmi, cercava addirittura di distruggermi?
« ... ATTACK!!! »
... " Perchè papà?"


Passò qualche secondo e io tenevo il volto ancora coperto dalle braccia. Niente sangue, niente graffi ... Nessun colpo era partito dalla mano di Vegeta eppure non riuscivo a sbloccare quella barriera per paura di un attacco a sorpresa.
Perchè quell' improvviso ripensamento? Non capivo ... Prima mi voleva distruggere ma poi ...
I miei occhi si spotavano a destra e a sinistra senza il mio controllo ma alla fine quello che vedevo era sempre lo stesso colore: il blu della giacca. Non vedevo altro e in quel momento non se sapevo il motivo ma non VOLEVO vedere altro.
Quello che mi convinse a sbloccare quella inutile barriera fu il calo drastico e improvviso dell'aura dell'uomo che mi stava di fronte. Aprii le braccia e vidi tutta la scena: i suoi capelli si tinsero nuovamente di nero, si inginocchiò a terra, abbassò il busto verso il terreno e mentre una mano premeva sulla bocca l'altra era poggiata sulla pancia.
« Vegeta!! »
Senza perdere altro tempo corsi verso di lui e mi inginocchiai a mia volta. Cercò di voltarsi in un'altra direzione per impedire che lo potessi guardare in volto ma fu inutile, seguivo ogni sua mossa. Divenne paonazzo in volto e l'aura crollò fino a raggiungere un livello impressionante. Da sotto il guanto che premeva contro la bocca iniziò a scendere un rigolio di sangue.
« Vegeta, la prego, lascia che la aiuti ... »
Poggiai una mano sulla sua schiena ricurva ... non apprezzò il contatto visto che con la mano libera dal sangue mi colpì allo stomaco. Non mi fece affatto male ma decisi di interrompere quel contatto.
Premette con tutta la forza che aveva sulla bocca con entrambe le mani. Il sangue non fuoriusciva più. Continuando questa pressione rialzò il busto ed alzò gli occhi sl cielo.
Lo osservavo in silenzio ... Il cuore mi batteva a mille e non si accennava a rallentare la sua corsa ... Decise di farlo quando l'aura di mio padre incominciò a ristabilirsi ed il rossore dal suo volto a sparire. Non riuscii a trattenere un sospiro di sollievo.
Vegeta stette in quella posizione per qualche secondo dopodichè si alzò in piedi e si avvicinò alla riva del lago e si ripulì la bocca e la faccia da tutto quel sangue. Anche lui poi sospirò.
Rimase ai piedi della riva di quel splendido lago. Quella luce rossastra rendeva ancor più inquietante la sua figura ma quella volta, quando si voltò verso di me e mi guardò negli occhi con quel suo sguardo severo, non venni sporaffatto nè da imbarazzo nè da paura.
« L'hai visto tu stesso. Non mi serve l'aiuto di nessuno ... e adesso vattene ».
Feci leva su di un braccio per alzarmi sù e poi schiaffeggiai leggermente le ginocchia per togliere la polvere. Lo osservai serio. Sempre più convinto del fatto che dovesse aver bisogno del mio aiuto riestrassi nuovamente quel senzu. Gli sorrisi poco convinto.
« Forse per il momento, ma vedrà che a lungo andare la questione potrebbe peggiorare. E' meglio che lo prenda ugualmente ».
Alla vista del senzu si innervosì nuovamente.
« Tzk! Pensavo di essere stato abbastanza chiaro prima ... Non lo prenderò MAI! Ficcatelo bene in testa! »
« Ma perchè?! Vorrei saperne il motivo ... »
« Prima Kaharoth e poi te ... Prendere uno di quei cosi equivale per me come ad una debolezza! Su Namecc Kaharoth me ne aveva dato uno per pietà, ne sono sicuro, e il anche solo il fatto di aver dovuto accettare per via della situazione in cui ero ridotto l'ha fatto apparire come superiore! ... »
"Che assurdità" pensai ma non fermai il suo breve monologo, lo lasciai concludere.
« ...Non permetterò che ciò si ripeta. Allora non avevo scelta ma ora che ne ho la possibilità declino l'offerta del tuo insulso aiuto. E ora sparisci! »

La mamma mi aveva parlato tanto del suo orgoglio, che gli impediva continuamente di svolgere compiti che non risultavano alla sua "altezza", di partecipare ad eventi mondani e senza alcun senso logico, ma sprattutto di instaurare un legame profondo con qualchedun'altro e aprire il proprio cuore ... Per mia madre era difficile capire quello che provava perchè non si esprimeva mai chiaramente oppure si teneva tutto dentro e mandava giù ogni torto, ogni ingiustizia senza mai confidarsi con alcuno. Ma se per lei la cosa diventava difficile per me era assolutamente impossibile! Di lui non sapevo quasi nulla ... come potevo capirlo?

« Io non capisco questa vostra ostilità nei miei confronti ... »
Mi avvicinai alla sua persona con pochi e lenti passi.
« ... Ma io sono insistente e perciò insito perchè voi lo prendiate! »
Mi guardò schifato e quell'espressione mi diede parecchio fastidio. Ma non mollai e allungai la mano sinistra con il senzu verso di lui.
« Tzk! »
Con il dorso della mano destra mi schiaffeggiò la mano con il fagiolo facendolo cadere distante. Prima di poterlo perdere di vista corsi dov'era caduto, lo raccorsi e lo pulii.
« Ma cosa fà ... E' una cosa preziosa! Non bisogna perderla! »
Mi guardò con aria annoiata e un po' seccata e poi ripetè il suo "Tzk" prima di voltarsi verso il tramonto e sedersi a terra con le gambe e le braccia incrociate.
Mi avvicinai e mi sedetti vicino incrociando anch'io le gambe. Osservammo per svariato tempo il sole che piano piano andava ad estinguersi dietro alle montagne. Entrambi in silenzio, l'unica differenza tra noi due era che Vegeta osservava senza sosta il sole mentre a me, di tanto in tanto, mi veniva spontaneo voltare lo sguardo verso di lui ed osservarlo: il suo cipiglio perennemente serio ed indagatore ... sembrava che stesse studiando persino il sole!
Dopo poco, con nonchalanse attentamente studiata, senza guardarlo portai rapidamente la mano con il senzu proprio sotto il suo naso ... Il risultato fu l'ennesima sfuriata. Ritirai la mano e la nascosi come se niente fosse, cercavo infatti di apparire il più tranquillo possibile. Ripetei nuovamente il gesto dopo quattro o cinque minuti ma il risultato non cambiò ...
« SMETTILA!! MI STAI DANDO DAVVERO SUI NERVI!! »
Quella volta però mi voltai verso di lui e lo osservai un po' deluso ... Non ci fu bisogno di uno sforzo, mi venne spontaneo.
« Solo quando l'avrai preso e avrà avuto il suo effetto me ne andrò ... Se ciò non accadrà le assicuro che le starò accollato per tutto il tempo che sarà necessario ».
« ... »
Il sole tramontò.
Vegeta si alzò in piedi e si allontanò. Lo seguii a ruota e gli fui dietro in poco tempo.
« Vegeta, per favore. Lo prenda, non permetta al suo orgoglio di imperdirle di fare la cosa giusta! Dia retta a me, lo prenda. Vedrà che dopo starà meglio ».
Non mi guardò neppure. Usando diverse parole gli ripetei la solita solfa più e più volte ma senza successo, pareva sordo, alchè decisi che era venuto il momento di piantarla. Scattai poco più avanti e con il corpo gli bloccai la via ... Doveva almeno guardarmi per forza!
« Signor Vegeta, glielo ripeterò per l'ultima volta: mangi questo senzu per favore! » E gli sbattei il sensu sotto il naso.
« Sei proprio un rompipalle! »
Gli feci lo sguardo più determinato che potei - Accetti il mio aiuto ... »
« ... »
« ... »
« Se lo faccio poi te ne andrai per sempre? »
"Forse adesso dice di sì ..." pensai e alla sola idea di essere riuscito ad aiutarlo non riuscii a trattenere un sorriso compiaciuto. Annuii con una contentezza che non pareva mia « Se tutto andrà bene non mi vedraì mai più ... » "... credo" aggiunsi mentalemente. Quando vidi la sua mano afferrare il fantomatico fagiolo sfiorando la mia mano sentii un brivido freddo lungo la schiena ... Ma la gioia era a mille.
Lo studiò velocemente poi se lo mise in bocca ... Il "crunch-crunch" si sentì indistintamente ... Inghiottì ... E poi accadde quello che non mi sarei mai aspettato: l'aura si alzò sorprendentemente e Vegeta sembrava pieno di energie invece poi lo vidi cadere al suolo. L'energia crollò alla stessa velocità con cui era salita. Tremava vistosamente e cercò con difficoltà di portarsi una mano alla bocca.
« VEGETA!! » Sopraffatto dalla paura e da un gravoso senso di colpa gli fui subito addosso ma non sapevo come comportarmi ... che diavolo dovevo fare?! Prima che mi potesse venire in mente una qualche idea Vegeta vomitò l'anima ... Tantissimo sangue ... ed in mezzo ad esso vi era anche il fagiolo ridotto a poccoli pezzi.
Perchè non aveva funzionato?
Mi venne spontaneo appoggiare la mano sulla sua schiena, proprio come prima. Questa volta non mi colpì la lasciò dov'era mentre, respirando affannosamente, cercava di riprendere il controllo di sè. La forza spirituale tornò normale e con il dorso di una mano si pulì il bordo della bocca. Quando si rialzò in piedi la mia mano mi ricadde addosso pesante, come morta ... C'ero rimasto talmente male che non avevo ancora trovato la forza di reagire.
Vegeta si allontanò di alcuni passi dopodichè, con voce beffarda mi disse:
« Ti ringrazio per "l'aiuto" ... Ora mi sento molto meglio ».
Quando riuscii a trovare la forza, ma più che altro il coraggio di rispondere lui se n'era già andato via. Volato lontano chissà dove ...

Non riuscivo a capacitarmi dell'idea di aver fallito. Eppure non dovevo fallire! Vegeta sarebbe dovuto guarire grazie a quel senzu e invece ... E invece adesso lui era come prima mentre il fagiolo era immerso in mezzo a una chiazza di sangue perchè non aveva avuto effetto! Eppure con il signor Goku avevano funzionato ... Lui aveva addirittura una malattia cardiaca! Se avevano funzionato con lui perchè con Vegeta non era stato lo stesso? ... Che anche con i fagioli ci volessero dei prerequisiti che mio padre non aveva? Impossibile, altrimenti non sarebbe mai riuscito a prenderlo su Namecc e poi i fagioli non fanno distinzioni ... Forse avevano solo dei limiti.
Mi alzai a fatica ... Quando sono demoralizzato tendo a perdere una parte delle energie ... Osservai il punto dove Vegeta si era volattilizzato.
« Mi dispiace papà ... »
Alzai i tacchi e incominciai a perlustrare la zona alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa che mi potesse distrarre. Girai la zona in lungo e in largo ma le uniche cose che trovai si trovavano o vicino alla parete diroccata o in una specie di rientranza. Nella zona diroccata trovai vari frammenti di quella che poteva essere una di quelle case-capsula che fabbricava la ditta di mia madre mentre in quella rientranza riuscii a trovare solamente una vecchia coperta blu, un cuscino malmesso e una scatola bianca parecchio rovinata ... Il brutto momento rimaneva nella testa e ricompariva in continuazione.
Scese rapidamente la notte ma nonostante l'orario la fame che contraddistingue noi sayan dagli esseri umani non era ancora sopraggiunta. Decisi però che non era il caso di stare a digiuno e farsi morire di fame. Al buio cercai la capsula con il frigorifero e quando la trovai spinsi il bottoncino sulla cima e la gettai lontano. Si sentì una piccola esplosione famigliare. Il buio alla fine non era poi totale: la luce delle stelle illuminava la zona. Mi avvicinai al frigo ed osservai ciò che vi era all'interno: tante bibite fresche e qualche panino farcito ... doveva essere stata la mamma, lei pensava continuamente a me. Presi una lattina e un panino e richiusi il frigo nella capsula. Consumai la cena con una lentezza e una malavoglia indescrivibile, non ci avevo mai impiegato così tanto tempo per un microscopico panino.
Incominciai a scrutare le stelle ... Erano davvero spendide ma quel senso di colpa che mi scavava non accennava minimamente ad attenuarsi anzi, con il passare del tempo sembrava diventare sempre più insostenibile ... Avevo una voglia matta di lasciarmi andare ...
All'improvviso alcune stelle incominciarono ad effettuare uno strano moto ... Mai avevo assistito ad uno spettacolo più bello di quello: decine e dicine si stelle precipitavano al suolo lasciando dietro di sè una scia luminosa e magica ... Una vera e propria pioggia di stelle. Purtroppo però non mi sentivo in vena per apprezzare a pieno quello spettacolo, mi faceva quasi rabbia ...
« Con tutte quelle coincidenze avevo incominciato a pensare che almeno la natura fosse in sintonia con il mio animo ... evidentemente mi sbagliavo ... » Quella che vedevo in quel momento, mentre ero appoggiato con la schiena a quella gelida parete rocciosa, mi pareva quasi una dimostrazione di gioia.

Le stelle smisero di cadere e un fragoroso boato ruppe il silenzio notturno. Una goccia cadde e mi colpì il naso, un'altra mi colpì la testa, un'altra ancora mi colpì la mano ... In pochi scondi iniziò a cadere su di me e sulla natura circostante una sempre più crescente quantità d'acqua ... Adesso sì, adesso sì che era in sintonia con me.
Alzai lo sguardo al cielo, chusi gli occhi ... Che bella sensazione ...
" ... Grazie ... "
Sembrava che finalmente qualcuno mi appoggiasse ... sentii di poterlo fare e così quella sera, mentre la pioggia mi bagnava il viso, mi lasciai andare.
Al mattino mi sentii decisamente meglio.

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 18
*** Tornerò ***


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Eccomi quì! Sono tornata, come promesso! Sono così felice oggi ... E il bello è che non ne sò il motivo! Sono felice e basta ... Ok, piantiamola adesso finchè siamo in tempo :). Devo ammettere di essere sorpresa per l'effetto che ha avuto il capitolo precedente ... Ancora non ci credo ... Mai avute così tante recensioni certo, alcuni di voi diranno: "Ma che schifo, sono solo sei" ma per me sono state importantissime. Come si dice: "poche ma buone" ... e per me sono state buonissime. Per me sono state come una secchiata d'acqua fredda in una afosa giornata estiva: mi hanno fatta stare terribilmente bene! Forse è grazie a voi se sono così di buon umore. Grazie.

maggie89: Vai all'università a fare matematica!!? Ma che schifo! ... Scusami ma io, essendo uscita da un'istituto d'arte (dove di mate si fà poco), ti devo confessare che con la matematica non legavo per niente! Ma forse era solo colpa della prof ... Probabile. Comunque sappi che la materia non la posso digerire mentre un personaggio carino e gentile come te ... Provochi proprio l'effetto opposto, mi si crea un moto di affezione ;) . Ti ringrazio per i complimenti, non li meriterei ma ti ringrazio ugualmente ... La scenetta finale mi è venuta fuori così, un po' per caso ma sono contenta che ti sia piaciuta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere, tengo molto al tuo commento.

vale88: Non capisco perchè devo minacciare la gente per farla uscire dal mucchione ... Beh, visto che sei uscita ti risparmio i calci ai garetti mentre per quelli che se ne staranno nascosti anche questa volta la razione sarà doppia! Dai, scherzi a parte, sono davvero felice che sia apparso tra gli altri anche il tuo commento. Sono contenta del fatto che fino ad adesso la storia ti sia piaciuta ... Spero che con questo capitolo il mio lavoro non vada tutto a rotoli! Nella rece. sei stata un pochino sbrigativa ma forse era solo per la fretta di andare all'università ... se è così ti perdono ma spero che per questo capitolo tu possa avere un pochino di tempo in più ... Please. Fammi sapere come ti sembra questo capitolo! ____ Ps: Il Sega Megadrive era di mio fratello ... Però ci giocavamo sempre io e mia sorella e sempre e solo a Sonic The Hedgehog! W il mitico porcospino blu (e Knuklers che è il mio personaggio preferito al pari di Sonic).

Dragonball93: Vedi che se anche arrivi dopo le cose non cambiano? Io rispondo a tutti allo stesso ed identico modo :) . Sono lieta che anche a te il capitolo ti sia piaciuto ... Anche te eri di fretta? vale88 aveva l'università e te? "Ma saranno c***i suoi no?" VEGETA! Ma come parli?! "E tu farti i fatti tuoi mai, eh?" ... Forse hai pienamente ragione, chiedo scusa ... Spero che ti possa risentire anche stavolta, ci conto. "Da mangiare io voglio tutto ... Hai capito? TUTTO! ... A parte i pandori Bauli ... Sgrunt" Ps:la mail non mi è arrivata

MartaSaru: Oooh ... Ma te esageri, se mi dici così c'è il rischio che mi metta a piangere! Grazie per la magnifica recensione e non ti preoccupare, a volte le parole sono inutili e se si ci rende conto che in un certo momento risultano tali allora è meglio tacere ... Il silenzio può valere più di mille parole. Grazie davvero di cuore. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

LadyDreamer: Humm ... New Entry eh? Piacere, sono scImMIA ... Davvero ti piace la storia? Devo ammettere che me l'hanno detto varie volte ma per me continua ad essere così strano ... Mi viene da pensare: "Ma come può piacere?!"... Evidentemente mi viene da pensare così perchè sono io che la scrivo ^__^. Come mi è venuta in mente mi chiedi? Beh, sai com'è, sono come Mr. Satan: le penso di notte per farle di giorno! (Ebbravo Goten! XP). Il seguito è qualche riga più in giù ... Se vuoi fatti risentire, ho apprezzato molto la tua "uscita" dal mucchione. Spero che ti piaccia (ho detto così anche a tutti gli altri, come sono ripetitiva :( ).

Ainim Skywalker: Oh, finalmente ti sento! Che piacere immenso! Sono veramente Happy che ti sia piaciuto il capitolo!(scusami per l'"Happy" ma ho finito i vocaboli -___-). SPERO di riuscire a continuare così! Sennò è un disastro totale! Farò del mio meglio :). Per il fatto delle immagini ... Ma hai spiazzato, secondo me tu sei stata l'unica a poterle vedere. Ora come ora mi viene solo da dire: "Che vergogna ... Ma se le ha viste solo lei alla fine forse è meglio così"! ... Che strano però, a te sì e agli altri no ... Mah, i misteri della vita. Spero di risentirti ancora. Ciauz XD

 

Bene, tra poco leggerete il capitolo n°18. Premetto una piccola cosa: la mia storia, a livello di colpi di scena, avrà un moto sinusoidale (se non sapete cosa significa potete chiederlo a maggie89, è lei l'esperta di matematica! Non io, quindi non ve lo spiego!). Spero che il capiolo piaccia a tutti anche se è quello che è ... Un grazie per tutti quelli che hanno recensito la mia storia fino ad ora, per quelli che continuano a farlo, per quelli che lo faranno e anche per quelli che leggono soltanto ... Sò che siete tanti ma per me è già tanto credetemi. Un bacione per tutti voi, spartitevelo equamente X3.

_ scImMIA _

 

 

 

CAPTOLO 18
- TORNERO' -

Era stato difficile addormentarsi quella notte. La sua immagine, prima la pioggia e poi il freddo ... Sotto quella continua cascata sembravo un piccolo pulcino ... Ogni tanto pigolavo ma nè la mamma chioccia nè l'austero gallo erano venuti per prendersi cura di me ... Oramai ero troppo grande per certe cose e poi ce l'avreste visto Vegeta nei panni di un gallo? ... Beh, come scena è piuttosto strana da immaginare comunque non voglio concentrarmi su questo (sono andato fuori tema, scusate).

Quando mi fui ripreso da quello sconforto procurato qualche ora prima cercai un luogo asciutto e abbastanza accogliante dove poter dormire tranquillamente. Ero completamente fradicio e in fretta e furia cercavo come un disperato un riparo sotto il quale stare e lo trovai solamente dopo alcuni fallimenti tra i quali: sotto gli alberi cadeva un po' di acqua ma la cosa insopportabile erano i lombrichi che fuoriuscivano dalla terra, alcuni anfratti di terra erano troppo corti per ospitare interamente la mia persona al di sotto di essi, un pochino più in là di dove mi trovavo all'inizio trovai qualche grotta ma purtroppo erano tutte occupate ... L'unico posto decente che ri-trovai fu quella rientranza nella roccia vista poco tempo prima, quella in cui vi era quella vecchia coperta blu. Sapevo che in quel posto potevo stare tranquillo, lo sapevo fin dall'inizio, da quando l'avevo visto la prima volta però avevo cercato in lungo e in largo propro per non stare in quel luogo ... Quello era di sicuro il "suo" luogo e se in quel momento ci stavo io non poteva starci lui.
Ero troppo stanco per pensare e quidi decisi che fosse meglio fare finta di niente, almeno per quella notte ...
Entrai in quel luogo, mi trasformai in super sayan e rimasi trasformato per pochi secondi. Grazie alla trasformazione riuscii ad asciugare parzialmente gli indumenti che indossavo e i capelli. Sbadigliai sonoramente, ero davvero sfinito, era anche colpa del viaggio nel tempo. Mi tolsi la spada e la poggiai sulla parete sinistra della rientranza, proprio vicino a quella specie di letto formato solo da un cuscino e una coperta. Mi raggomitolai in un angolino e chiusi gli occhi nel tentativo di dormire. Rimasi lì per un po' ... ma era tremendamente scomodo! Mi girai su me stesso una, due, tre, quattro volte ma più mi giravo meno riuscivo a prendere sonno. Prillai tante altre volte poi, come se qualcuno avesse sentito le preghiere che facevo nella mia testola da ventenne, riuscii a trovare una posizione comoda. Presi sonno e finalmente mi addormentai.

Gli incubi occupavano la notte ... I cyborg uccidevano la povera gente e io, armato della spada con cui ero riuscito a battere anche Freezer, mi abbattevo su di loro con furia, con determinazione, con coraggio ... Ma a cosa serve la furia, la determinazione e il coraggio se non si ha sufficiente forza per battere il proprio nemico? ... Saltavo, scattavo, brandivo la spada con meastria ma era tutto inutile, non riuscivo a colpirli!! ... Scivolavano come acqua dalle mie mani e guizzavano come rapide anguille verso le altre povere vittime che, inermi, perivano sotto la loro furia omicida ... Volavo all'inseguimento ma non riuscivo a prenderli! ...Poi, dal nulla più totale, comparve davanti ai miei occhi un paesaggio famigliare: una casa diroccata ... gialla ... Percorsi un buio corridoio ... Ma mi fermai di colpo quando la vidi ai loro piedi ricoperta di sangue ... «MAMMA!!!»

Spalancai gli occhi all'improvviso « MAM ...» Qualcosa mi stava per cadere addosso ... E e non riuscii ad evitarlo ... SBABOOOM!!!!
« AHIAIA ... Ma che » Tirandomi sù con il busto, mettendomi seduto, notai che quella cosa che mi era caduta sulla faccia era stata la mia spada.
Con una mano mi sfregai leggermente la fronte, la quale era stata colpita a tradimento poco prima « Che botta però ... Di prima mattina non è proprio il massimo ... ».
Guardai fuori dall'apertura della rientranza e notai cha la giornata si preannunciava a dir poco splendida: c'era un bel sole, il cielo era azzurrissimo, senza una nuvola e gli uccellini cinguettavano felici. Nonostante la botta mi ero svegliato con il buonumore.
Portai le ginocchia al petto, le strinsi con le braccia e poggiai il mento su di quest'ultime ... Sentii addosso qualcosa di strano ... Qualcosa di stranamente soffice ... Mi bastò sollevare il mento dalle braccia e staccare queste dalle gambe per notare che tutto il mio intero corpo era attorcigliato in quella vecchia coperta blu.
Ero senza parole ... Come avevo fatto ad arrivarè lì sotto? Eppure la sera prima ero accucciato in un angolo ... E mi ero rintanato là proprio per evitare di dormire sotto quella coperta e su di quel cuscino! ... "Il cuscino! Oddio ..." pensai e mi misi ad osservare quel mucchietto di cotone foderato: non aveva un bel colore ... E io avevo appoggiato la testa su quel coso? Ma che schifo! ... Ma se ero sopravvissuto ci doveva esser pur stato un qualche strano motivo. Lo presi e lo portai al naso ... Il colore non era dei migliori ma almeno non puzzava per niente. Che strano, non me lo sarei mai aspettato.
Decisi di continuare la meditazione all'aria aperta svolgendo nel contempo quelle che erano diventate ormai delle abitudini: feci pipì, preparai e consumai la colazione (ovviamente prima mi ero lavato le mani) e poi feci un po' di sano allenamento. Mentre svolgevo qualche flessione cercavo di capire come avevo fatto a finire sotto la coperta ma l'unica cosa che mi venne fu una qualche ed eventuale azione da sonnambulo.
Quello che era successo la sera prima con Vegeta continuava a pesare nella mia mente ma meno, rispetto la sera prima. Il fatto era che mi ero auto-convinto che l'insuccesso conseguito non fosse stato esclusivamente per colpa mia anzi, togliamo pure "esclusivamente" ... non era stata affatto colpa mia! Avevo cercato di aiutarlo ma se il senzu non aveva fatto effetto era colpa di quel legume, io avevo fatto quello che dovevo e l'avevo fatto anche con successo! ...
Ma se nemmeno il senzu aveva avuto effetto che cosa avrebbe potuto aiutare mio padre?
Alla duecentesima flessione mi fermai e mi rimisi in posizione eretta. Portai una mano verso il viso e la appoggiai sul mento assumendo la classica posa di colui che pensa ... Incomiciò a balenarmi per la testa una possibile soluzione: il signor Goku si stava riprendendo alla grande dalla malattia cardiaca grazie ai magici fagioli ma prima era stato costretto a prendere una specialissima medicina ... Forse anche per il problema di Vegeta ce ne voleva una particolare. Già, ma quale? Non conoscevo il mondo della medicina e se dovevo addentrarmi in quel campo non sapevo da che parte iniziare. Ero sicuro del fatto che non potevo persentarmi così su due piedi da un dottore qualsiasi e descrivegli i sintomi del "Principe dei Sayan" per farmi dare una cura che alla fine poteva anche essere errata ... Per stare sul sicuro bisognava fare delle visite da un qualche medico specialistico o andare addirittura in un'ospedale, ma chi ce lo mandava là Vegeta? Io forse? Non sarei mai riuscito a convincerlo ... Forse l'unica chance me l'ero bruciata con il senzu ... E poi i dottori sono già tutti così strani per conto loro, se poi dovessero visitare un vero Sayan noterebbero immediatamente delle differenze dall'essere umano tipo.
Quella del dottore non andava per nulla ... Dovevo escogitare un'altra soluzione.

Si era fatto ormai mezzogiorno ma di Vegeta nemmeno l'ombra ...
Sapevo che stava "bene" perchè sentivo l'aura compiere il solito moto. Era molto distante e non si avvicinava mimimamente al luogo in cui mi trovavo, quasi come se in quel momento io fossi infetto dalla peste ... Che razza di testone! Di sicuro si stava allenando o facendo qualcosa di molto simile ... La mamma mi aveva detto che quando era in vita non faceva altro che allenarsi all'interno di una speciale camera gravitazionale senza mai fermarsi.
Mi alzai in volo e cominciai a guardarmi attorno alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti visto che lo stomaco reclamava il pasto con una rumorosa insistenza. Lì attorno non c'era molto di commestibile a parte dei dolcissimi coniglietti ... Come potevo uccidere degli animaletti così adorabili? ... Continuai a cercare finchè non trovai un grande e maestoso albero di mele rosse: erano bellissime e ce n'erano in gran quantità. Ne staccai una da un grosso ramo e la addentai: era saporita e succosa, una vera delizia. Ne staccai una decina (la fame dei sayan ...) e iniziai a scendere di quota fino a quando mi fermai a metà strada a causa di un piccolo particolare del tronco che mi incuriosì assai: sembrava che qualcuno avesse scavato sulla parte di destra (o sinistra, dipende dal punto di vista) fino a formare un grosso buco a forma di "C" ... L'albero stava sù per miracolo, questo è poco ma sicuro. Vista la bella sorpresa decisi di accamparmi all'interno di quell'incavo scavato nel grande tronco e di consumare lì il mio pranzo. La vista da lassù era spettacolare: le immense distese erbose, alcuni prati in fiore, alberi ricoperti di un lussureggiante fogliame e stracolmi di frutti, il bel sole che illuminava tutto l'orizzonte ... Passai parecchio tempo ad osservare quel quadro dipinto dalla natura e secondo dopo secondo cercavo di memorizzare anche il più piccolo dei particolari perchè, se di lì a poco sarei dovuto tornare nel mio tempo, non avrei mai più avuto la possibilità di rivedere quel magico scenario.
Dopo aver consumato la decima mela percepii di avere ancora un piccolo buchetto allo stomaco. Per rimediare alzai un braccio di fronte a me, lo tenni teso per qualche frazione di secondo e poi lo piegai e lo portai velocemente a contatto con il tronco che si trovava dietro la mia schiena ... la forte gomitata fece scuotere l'intero albero. Mi sporsi leggemente verso la sinistra dell'incavo ed afferrai al volo una mela ... peccato che quella fosse una delle tante che a una velocità sorprendente precipitavano a terra con il rischio di ammaccarsi! "Che disastro!" pensai e con una velocità sorprendente iniziai a prendere al volo più mele che potevo ma erano davvero tante ed era difficile prenderle tutte prima che toccassero terra! Quello mi parve come una specie di "allenamento speciale". Alla fine, quando anche l'ultima mela venne afferrata al volo dalla mia mano, mi ritrovai circondato da una moltitudine di mele, forse un centinaio, tra le quali, per fortuna, solo poche avevano subito dei "traumi".
« Che razza di pasticcio ... E queste adesso chi le mangia?» dissi osservando quei frutti rossi « Beh, quì di certo non servono ... Ma non possono andare sprecate a questo modo, forse è meglio che le porti da qualche parte ... ».

Mi ci vollero più viaggi ma alla fine riuscii a terminare il trasporto delle mele dal grande albero, su cui le avevo trovate, fino all'interno della "casa" di Vegeta. Alla fine dell'opera la tana del principe sembrava un melograno ... Se si fosse trovato lì e avesse visto come gli avevo ridotto l'abitazione come minimo mi avrebbe ammazzato. Non riuscii a trattenere un sorriso mentre immaginavo la sua espressione di sbigottimento mentre osservava la scena ...


Passarono tre giorni ... E furono i giorni più interminabili della mia esistenza.
Vegeta non si era fatto vivo, nemmeno una volta. Quando cercavo di raggiungerlo guizzava lontano e rapido e io, a malincuore, mi ritrovavo sempre costretto a farmi forza e a ritirarmi.
Incominciai a progettare la partenza per il viaggio verso casa. Avevo sprecato inutilmente tantissimo tempo prezioso e alla fine non avevo concuso nulla ... Con Vegeta avevo ormai perso ogni speranza.
Presi la scatola che contenevano le capsule e ne estrassi due: quella della macchina del tempo e quella del piccolo frigorifero. Riempii il frigorifero con tutte le mele che poteva contenere ... Di mele ne avevo fin sopra i capelli ma ne rimanevano ancora tantissime altre ... Dopo averlo riempito fino al limite consentito chiusi il frigo e lo feci ritornare alla forma della capsula. Lo riposizionai nella scatola dopodichè misi quest'ultima in tasca.
Osservai tristemente la lucida e metallica macchina ... Partivo con malavoglia ma dovevo per forza tornare nel mio tempo e sconfiggere i cyborg 17 e 18 sennò la gente non avrebbe più potuto sperare in un futuro migliore ... Io ero il solo che poteva sistemare la situazione. Spingendo un piccolo bottone aprii il portellone di vetro e quando questo fu completamente aperto balzai sul seggiolino. Accesi il pannello di controllo e controllai tutte le coordinate per il viaggio e la quantità di energia necessaria ... Tutto regolare ... Sbuffai tristemente. Alzai lo sguado al cielo azzurro e lo fissai per svariati minuti ... la voglia di partire non c'era per nulla. Impostai il blocco della tastiera sul pannello dei comandi e con poca grazia vi ci appoggiai sopra i piedi ... se la mamma mi avesse visto mi avrebbe ucciso ma la cosa non mi importava. Incrociai le gambe che erano tese sulla tastiera, portai le mani dietro la testa e chiusi gli occhi ... Il vento leggero solleticava il viso e scompigliava leggermente i capelli ...
Un'ondata di vento leggermente più forte ... Aprii leggermente gli occhi e con mia grande sorpresa vidi che vicinissimo al mio viso due occhi scuri mi guardavano stupiti.


« WHOAH!! ... » Che razza di colpo « ... Gohan, che ci fai quì? ».
Gohan si allontanò leggermente permettendomi di osservarlo meglio: indossava una maglittina bianca, una saloppette e le classiche "babuccie" di Piccolo ... teneva stretto a sè due grossi sacchetti di carta stracolmi di cose da mangiare.
« Beh, io stò tornando a casa dalla spesa. Tu invece? Stavi per andare via vero? ... » abbassò lo sguardo un po' triste.
« Prima o poi dovrò pur partire ... Stavo controllando i comandi ... »
« Però ci avevi promesso che ci avresti avvertito prima! E invece che fai, vai e non dici nulla a nessuno?! » ora mi guardava con quello sguardo tipico delle persone offese ... Quella promessa ... Vabbè tanto, giorno più giorno meno ...
« Ho detto che prima o poi dovrò partire, NON che parto oggi »
Ora mi guardava con un'espressione mista tra il sorpreso e l'imbarazzato « Eh? ... Davvero? Non stai scherzando vero? ... »
« Nessuno scherzo. Qualche giorno prima della partenza bisogna sempre controllare che tutto sia a posto per evitare problemi per il giorno decisivo » dovevo essere stato convincente perchè dopo quell'affermazione mi cominciò a guardare con un sorriso stampato sulla faccia.
« Io ti devo delle scuse, ho parlato a sproposto, senza pensare ... non è da me »
« Non te la prendere ... » con un balzo saltai fuori dalla navicella e spinsi il bottone per ritrasformarla in capsula « ... A volte capita anche a me». Mi voltai verso di lui « Allora hai fatto grandi spese oggi, vero Gohan? Non vorrai mica bruciarti tutta la paghetta con cose del genere! »
Gohan fece una piccola risata prima di rispondere « No, ma quale paghetta. La mamma mi ha dato i soldi per fare la spesa perchè la dispensa incominciava a diventare vuota! »
« A beh, con il fatto che tuo padre è a letto la tua mamma non avrà di sicuro trovato il tempo di fare la spesa ...»
« Macchè, il fatto è che mio padre si è ripreso stamattina e dalla fame che aveva ha spazzolato tutto quanto! Non ho mai visto la mamma così felice di cacciarmi a farmi fare rifornimento! Lei di solito si arrabbia perchè mangiamo tanto ... »
« GOKU SI E' RIPRESO?! DI GIA'?! »
« He he, sì »
"Incredibile" pensai.
« Mi è venuta un'idea: perchè non vieni a pranzo da noi? Scommetto che il mio papà sarà felice di rivederti »
Non era un'idea malvagia « Per me andrebbe bene ma non vorrei che diventasse un problema per la tua mamma ... »
« Anche lei sarà contenta di rivederti e per questo non dirà niente ... » si alzò in volo di un po' di metri « ... Dai, andiamo! ».
Prima volevo fare una cosa.
« Tu vai avanti Gohan, quì ne avrò ancora per un minuto. Ti raggiungo poi io in un battibaleno ». Gohan fece un cenno affermativo con la testa e partì rapido come una saetta in direzione dei monti Paoz.

Gohan era fortunato: aveva una famiglia felice e il signor Goku era una bravissima persona. Goku era un eroe, per tutti l'amico più caro, per Chichi un marito forse un po' fuori dal normale ma fedele mentre per Gohan era il miglior papà che si potesse desiderare ... Mio padre invece era arrogante, borioso, irrispettoso, megalomane e menefreghista ... uno così non sarebbe mai stato un buon padre ... ma forse nemmeno un padre ...
Ero leggermente invidioso di Gohan ma non potevo modificare la mia posizione. Il destino aveva deciso fin dall'inizio che io fossi il personaggio infelice.
Vegeta era un essere con il cuore di petra, per colpa del suo orgoglio e dei suoi maledettissimi e incomprensibili pensieri non riusciva a sentire ciò che gli volevo trasmettere: l'affetto di un figlio ... Ma la pietra se ci si impegna la si può scalfire, colpo dopo colpo si può vedere il suo interno e magari scoprire qualcosa di meraviglioso ed inaspettato ... Ma se nel suo cuore non ci fosse stato niente? E se invece non fossi riuscito nemmeno a scheggiarlo? ... Che prospettiva disastrosa ...
... Eppure, dal più profondo del cuore, volevo sperare che anche per me, con un padre come lui, ci fosse stata anche una minima possibilità ... Chiedere di diventare per lui come Gohan significava per Goku era pretendere troppo ... Però, che invidia ...

Mi guadai attorno e riempii i polmoni d'aria con un bel respirone.
Urlai: « SE MI SENTI SAPPI CHE TORNERO' ANCORA E LA PROSSIMA SARA' FORSE L'ULTIMA VOLTA CHE MI VEDRAI PRIMA CHE IO PARTA. SPERO CHE PER ALLORA TI FARAI VIVO ».
Come risposta ricevetti il lieve sibilo del vento ...
Mi alzai in volo e seguii l'aura di Gohan.


Per tutti quei giorni non mi ero accorto che in realtà l'uomo che tanto desideravo vedere era sempre stato molto più vicino di quanto potessi immaginare ... La cosa più sorprendente era che, sempre senza che io me ne accorgessi, mi aveva osservato e aveva vegliato su di me costantemente ...


... Continua ...


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Capitolo 19
*** Caos a casa Son ***


Documento senza titolo

Oh Yeees Baby!! I'm Back! Tremate-tremate-tremate! Ha-ha-ha-ha!
Dopo altri giorni di duro lavoro, di sangue e sudore versato su di un Pc sono riuscita a riapparire su queste pagine virtuali di EFP e spero vivamente di non essere di disturbo ... Ma anche se lo fossi mi dovrete sopportare perchè non mollerò così facilmente =D
Comunque prima di dire altre baggianate risponderò alle vostre recensioni che, come al solito, sono state graditissime.


maggie89:
Sarai sempre la prima, temo che gli altri dovranno mettersi il cuore in pace. Per la matematica non sò che dire ... A me basta sapere che 2+2=4 e poi sono a posto. Spero che l'esame sia andato bene, lo spero vivamente. Per quanto riguarda il capitolo: mi spiace che la prima parte non ti sia piaciuta ma devi sapere che in alcuni punti la storia sarà leggermente in calo ... Insomma, ho bisogno di quei momenti per rendere l'attimo con il colpo di scena più ... Più ... non mi viene il termine, pardon. L'aggionemento è arrivato e spero che ti piaccia.

Dragonball93: Ciao! Grazie per il complimeto "magnifica storia", io estoy versando un rio de lacrime de gioia! (Non sò lo spagnolo -__- ... faccio pietà). Comunque l'avevo scritto anche nell'ultimo capitolo che aggiornavo il Lunedì e il Giovedì mattina ... Bastava leggere quella righina verde ... Ma va beh :) . Spero che la verifica di inglese sia andata bene, come avrai notato io non sono una poliglotta anzi ...
Grazie per la recensione che incudeva anche quella per lo scorso capitolo, thank you! Vegeta è un personaggio scorbutico e orgoglioso ed è spesso difficile da descrivere mentre Goku al contrario è talmente giocoso e vitale e a volte è fin troppo semplice parlare di lui ... Il mio personaggio preferito rimane comunque Mirai Trunks ma, come è mio solito, cerco sempre di rendere i personaggi al meglio ... Spero che il carattere del tuo Vegetuccio sia lo stesso a cui ti sei affezzionata grazie al manga o all'anime. Io cerco di fare del mio meglio. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e mi raccomando: se hai una verifica ascolta la tua amica e studia! Per leggere una fic c'è sempre tempo e tranquilla, io non scappo.

MartaSaru: Non sò che dire ... Ho aspettato fino all'ultimo :(

Ainim Skywalker: Grazie! Cercherò di continuare la storia come si deve! Tu però continua a seguirmi. Ah, per quel lavoro delle immagini perso che sia per la curiosa caratteristica che hanno in comune i nostri due computer: anche il mio si blocca in continuazione! Sarà questione di feeling?

vale_88: Già perdonata, non preoccuparti! Purtroppo non ho avuto il tempo di correggere lo scorso capitolo comunque ho controllato questo più volte e spero che non troverai errori ... Tu se puoi continua ad essere la pignola rompiscatole della fic! Mi farebbe piacere avere cualcuno pignolino-pignoletto ... Così sembra che una persona legga con maggiore attenzione la storia! Sono contenta che Trunks ti sembri tenero ^////^ ! Anche a me piace tanto ... Vabbè, ma io sono io e quindi la mia parola non vale =D . Non mi dovresti invidiare ... Io odio le descrizioni e a dire il vero quelle che faccio mi fanno un po' schifo, ma è ovvio che non posso fare solamente dei dialoghi perchè sennò dopo non ci si capisce più niente!. Anche a te un bacione. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

The Others: Ormai vi marchio con questo nome. Mi spiace, ma non posso sempre chiamarvi con "quelli che leggono ma non recensiscono"! E' troppo lungo da dire! Vedete comunque di non starvene imboscati per sempre sennò vi cresce il muschio dappertutto! Fatevi sentire!


Prima di incominciare vi dirò che in principio questo capitolo era parte integrante di quello successivo ma poi, visto che diventava di una lunghezza terribile, mi sono ritrovata costretta a dividerlo QUASI in due parti uguali. Dico "quasi" perchè in realtà questo è molto più corto rispetto al prossimo (di cui ovviamente non vi anticipo nulla perchè sono cattiva! Dolente ma dovrete aspettare fino a giovedì). Se per caso non vi soddisferà e lo trovarete quasi nonsense (non nel senso di stupido ma nel senso di sconnesso dal resto) sappiate che in realtà nulla e dato al caso! Con la frase che segue insisterò su quanto appena detto (ovviamente questa frase non mi appartiene ma la prendo ugualmente perchè mi piace troppo! Conte di Montecristo, non mi uccida per questo!)


« IL DESTINO ... NON SA COSA SIA LA CASUALITA'. VEDETE, COME IL SOLE TRAMONTA SEGUENDO LE LEGGI DELL'UNIVERSO, COSI' A SUA VOLTA IL DESTINO SEGUE LE LEGGI DELL'INELUTTABILITA' »
Gankutsuou - Le Comte de Monte Cristo

(Ovviamente di leggi io seguo le mie!). Spero che a tutti piaccia. Leggete e fatemi sapere. Un bacione a tutti.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 19
- CAOS A CASA SON -

Mi vollero pochi minuti per raggiungere il piccolo Gohan. Avevo notato che volava volutamente a bassa velocità per aspettarmi ... sempre così gentile. Quando gli fui accanto gli sorrisi e per tutta risposta mi sorrise di rimando. Aumentammo entrambi la velocità.
I monti Paoz si avvicinavano sempre più ma eravamo ancora lontani.
« Hai poi fatto quella cosa? »
A causa del vento non riuscii a sentire quello che Gohan mi aveva detto.
« Eeh? Che hai detto? »
« Ti ho chiesto se poi hai fatto quella cosa che dovevi fare »
« No, ancora no ... Ma ho pensato che forse non è così importante come credevo »
« Ah ... Hei, quella è la casa dei vicini! Ci siamo quasi! »
« Eh? Di già? »
In effetti osservando meglio il paesaggio notai che effettivamente eravamo vicini alla casa dei Son ... Forse era il fatto che dopo pochi giorni fosse la seconda volta che vi facevo visita e quindi il viaggio mi sembrò più breve. Quando la piccola casetta fu visibile ci abbassammo di quota ed atterrammo a qualche metro dalla porta d'ingresso. Gohan corse frettoloso verso la porta ...
« Sei sicuro che non vi sia solo di disturbo? »
« No, non ti preoccupare ... Hum ... Scusa, mi daresti una mano ad aprire la porta? Con queste borsine non riesco ad aprirla »
« Hah! Scusami! » Mi avvicinai di corsa e lo aiutai ad entrare in casa aprendogli la porta d'ingresso.
Il caos regnava all'interno della casa ... evidentemente da quando Goku si era svegliato la signora Chichi non aveva badato alla cura della casa: ogni cosa era fuori posto, il pavimento era pieno di gatti di polvere e bricioline di pane, il divanetto del soggiorno era tutto stravolto, ogni tanto si trovavano quà e là delle piccole macchie di un qualche sugo ... Insomma, la casa non era nello stesso stato in cui l'avevo vista l'ultima volta.
« E' permesso? » chiusi la porta alle spalle di Gohan « MAMMA! SONO TORNATO! HO COMPRATO QUELLO CHE MI AVEVI DETTO! ... MAMMAAA! » Il piccolo sayan entrò all'interno della calda cucina ed appoggiò i sacchetti contenenti la spesa sul tavolo di legno. Sul vasto piano cottura vi erano pentole e padelle di tutte le dimensioni e tutte sporche di quello che contenevano poco prima, il lavello era stracolmo di piatti unti e sporchi, svariati cassetti e sportelli erano macchiati da piccole o grandi macchie, ... La cucina era ridotta peggio del resto della casa.
Una figura fece il suo ingresso nella cucina « Gohan! Finalmete sei arrivato tesoro ... Sono disperata! Non sapevo più con cosa riempire lo stomaco di tuo padre! ... » Mi vide e mi scrutò perplessa. Per tutta risposta alzai leggermente una mano aperta verso di lei e la salutai piuttosto imbarazzato « Eeeh ... Salve ... ». La signora Son osservò nuovamente prima Gohan poi me ... Non si spiegava la mia presenza all'interno della sua cucina.
« Ciao mammina ... Ho invitato il "ragazzo del futuro" a pranzo »
L'espressione di Chichi mutò da interrogativa a furente ... Riuscii a capire da solo che la mia presenza da parte della signora non era gradita. Prima di dire qualsiasi cosa la donna si precipitò sui fornelli e cominciò a cucinare come una forsennata « Gohan, ma ti rendi minimamente conto della situazione in cui mi ritrovo? Tuo padre rischia di mangiare la casa intera e tu, in un momento tale di crisi, non solo inviti a casa un ospite inatteso, ma inviti pure un'altro sayan! Come se questo mi rendesse le cose più semplici! » Gohan le si avvicinò con aria alquanto seccata « Ma mamma ... Come puoi dire una cosa del genere proprio davanti a lui! ».
Chichi smise per un attimo di svolgere le proprie faccende poichè si era accorta di essere stata piuttosto scortese nei miei confronti. Si girò verso di me e si scusò sinceramente.
« Si figuri. La colpa è mia che ho accettato l'insistente invito di Gohan. Ma se le sono di disturbo me ne andrò all'istante »
« No, resta per favore ... Sono stata scortese ma per questo non ti devi sentire obbligato ad andartene »
Le sorrisi ... in fondo me l'aspettavo la brusca reazione iniziale da parte della signora Chichi però mi aveva fatto piacere sentire le sue scuse ... e adesso?
« Beh, lasci almeno che le dia una mano. Almeno le sarei di una qualche utilità » Chichi mise le mani sui fianchi e riflettè qualche istante. « Come te la cavi ai fornelli? »
« Penso abbastanza bene, a casa cucinavo spesso »
« Molto bene...» afferrò un mestolo, mi si avvicinò e lo picchiettò leggermente sul mio petto «...Allora ti nomino "Aiuto cuoco"».

Mi slacciai la spada e la poggiai vicino a una sedia del tavolo cicolare, mi tolsi la giacca di jaens e la misi sullo schienale della stessa sedia vicino alla quale vi era appoggiata la spada, mi slacciai il cinturino dell'orologio da polso e lo poggiai sul tavolo. Dopo di ciò mi avvicinai al lavello e mi lavai energicamente le mani con un po' di detersivo liquido. Le asciugai con un pannetto morbido e poi fui completamente alla mercè della signora Chichi.
« Allora, per cominciare dovrai superare il "Livello del lavapiatti". Purtroppo sono a corto di stoviglie pulite e mi servono con urgenza. Allora, te la senti? »
« Certo! »
« Allora al lavoro! Non c'è tempo da perdere! »
3 ... 2 ... 1 ... Via! Io al lavabo, Chichi ai fornelli incominciammo a lavorare come dei forsennati.
« Gohan tu vai da tuo padre e portagli via i piatti vuoti. Quando torni quì devi dirmi a che livello è arrivato. Dai vai, non stare con le mani in mano » Gohan rispose con un tiepido "Sì-sì" e poi corse verso la camera da letto.
Dopo poco il bambino si ripresentò con una montagna di piatti e piattini e li riversò tutti all'interno del lavello ... Goku mi si era presentato come un terribile nemico e il mio scopo era quello di tenergli testa! ... La sfida però sembrava difficile da superare.
Chichi nel frattempo riusciva a tenere perfettamente sotto controllo la cottura di svariati cibi ... Era davvero stupefacente.
Man mano che la moglie di Goku portava a termine la cottura di un qualche cibo lo dava a Gohan che lo portava al capofamiglia mangione.
Dopo svariati minuti di intenso e duro lavoro il ritmo calò notevolmente e perciò riuscii a portare a termine il mio compito. Chichi notando che la mia missione era compiuta mi sorrise sollevata.
« Molto bene. Adesso mi puoi aiutare ai fornelli: dovrai fare ogni cosa che ti chiedo e la dovrai fare il più rapidamnete possibile. Chiaro? » Annuii convinto.

Trascorse un'ora intera e alla fine del lavoro avevo le gambe a pezzi: per tutto il tempo ero stato in piedi e scattavo da una parte all'atra della cucina eseguendo ogni piccolo ordine della signora di casa come ad esempio: "Prendi il sale", "Aggiungi acqua! ... NO! Troppa acqua!!", "Mettici una spruzzata di pepe", "Passami il mestolo gigante", ecc. ecc. ecc ... Inutile dire che alla fine di tutto ero esausto e non tanto, per così dire, "soddisfatto" dell'allenamento supplementare. Alla fine però, grazie al mio aiuto, la signora Chichi era riuscita a tenere testa fino all'ultimo la fame spropositata del marito ... Penso che questa esagerata fame fosse dovuta alla pausa causata dalla malattia ... Molto probabile, forse anche ad uno come me sarebbe successa una cosa simile (non nella stessa misura comunque!).
Aiutai Chichi a pulire le ultime cose.
« Sei stato molto gentile, ti ringrazio »
« Eh? Ma si figuri ... »
« Comunque è strano trovare un ragazzo che se la cavi così egregiamente ai fornelli come te ... »
« Davvero? » Mi girai verso la signora alla ricerca di una qualche risposta. Lei mi osservò con due occhi a fessura ed con un sorrisetto da furbetta sulla faccia.
« Già ... Non sarà per caso che tu sei ... »
Intuendo dove voleva arrivare avvampai all'istante e diventai rosso come un peperone « MA SIGNORA!! .. (O///O)! »
« AH! ... SCUSAMI - SCUSAMI! Non volevo offenderti! »
Mi voltai dall'altra parte ancora imbarrazzatissimo « Fà niente ... =////= »
« Beh, però lo dovrai ammettere ... Pochi ragazzi alla tua età sanno cucinare ... »
« Mia madre mi ha insegnato un po' per evitare che in età avanzata mi riducessi a mangiare solo uova strapazzate o panini farciti e poi, per come siamo ridotti nel nostro tempo, bisogna sapersi arrangiare con quel poco che si trova ... In quei casi torna utile sapere muoversi in cucina ... »
« Ohh ... » Sembrava ascoltarmi estasiata, come se si stesse perdendo tra le righe di quel mio discorso.
« ... E poi capita di incontrare molta gente che si ritrova con poco da mangiare. In quei casi mi limito a dare una mano come posso».
La signora chiuse per un attimo gli occhi e sorrise teneramente.
« Non solo è raro trovare dei ragazzi che siano bravi ai fornelli ... »
Mi lasciò appeso ad un filo ... Riaprì gli occhi e mi porse uno speldido sorriso.
« ... E' anche raro trovare dei giovani con il cuore puro e gentile come il tuo ... ».
...
Non riuscii ad esprimere la gioia che provai per quel complimento ... Avvampai nuovamenete e voltai lo sguardo dall'altra parte.
« Certo che però sei proprio un timidone!! »
Diventai ancora più rosso se era possibile « No, non è vero ... »
Chichi rise di gusto ma non mi offesi per nulla ... Non ve n'era motivo.
All'ingresso della cucina si ripresentò nuovamente il piccolo Gohan o almeno, o era una montagna di piatti e tegami che si muoveva per magia o vi era qualcuno che li sorregeva. Quel qualcuno inciampò e fece lettaramente volare per aria il mucchio di stoviglie.
Si sentì un fortissimo frastuono poi, dalle macerie, apparve la piccola testa capelluta di Gohan che fece una piccola smorfia che era un misto tra imbarazzo e dispiacere.
Chichi con voce scherzosa disse per concludere: « Vedi, è come ti avevo detto! Io ad esempio ho solo due teppistelli bravi a mangiare e basta ... »
« Ma mammina ... ». Scoppiammo tutti a ridere ... Che situazione splendida.

Mi rimisi la giacca in dosso ma lasciai la spada in un angolo della cucina di modo che non fosse tra i piedi. Il piccolo Gohan mi accompagnò verso la camera matrimoniale dei genitori e lì potei rivedere Goku ... Sembrava in splendida forma, al contrario della camera che era un vero e proprio macello ...
Appena mi vide mi sorrise « TR- ». Riuscii ad interromperlo grazie a delle sbracciate all'aria e con un continuo "no-no" della faccia. Gohan dapprima non mi vide ma poi, quando si voltò e si fermò ad osservare il mio strano atteggiamento, mi scrutò stranito ... E il padre non era da meno.
« Eh? ... » Devo ammettere che il signor Goku è un grande eroe, questo non l'ho mai messo in dubbio, ma di certo non si può dire che sia un personaggio proprio sveglio ...
Mentre Gohan mi guardava come se fossi uno strano essere deforme venuto dallo spazio remoto, io mi precipitai addosso al signor Goku e lo abbracciai forte ... Non che lo volessi proprio abbracciare (anche perchè la sua tuta arancione era tutta sporca di sugo) ma fu l'unica cosa che mi venne in mente per mascherare lo strano movimento precendete ...
« AHhh! Mi volevi abbracciare! Grazie, anch'io sono felice di vederti Tr- » prima che potesse ripetere nuovamente il mio nome riuscii a bloccarlo aumentando la stretta dell'abbraccio. Dacchè forse stringevo con troppa forza il signor Goku mi diede una lieve pacca sulla spalla e poi mi sussurrò all'orecchio « Hei piano ... Non ti sembra di esagerare?».
Come in un sussurro gli dissi le testuali parole: « Signor Goku, per cortesia, non dica in giro il mio nome ... ».
Mi staccai dall'abbraccio e lo osservai con uno piglio serio. Lui ricambiò con lo stesso e identico sguardo poi annuii ... Dai suoi occhi si poteva capire che non riusciva a cogliere il motivo della mia decisione ma che per fiducia nei miei confronti aveva di deciso di aiutarmi a mantenere il segreto della mia identità.


 

Non me la sentivo ancora ... No, non ancora ...

 

... Continua ...


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Capitolo 20
*** La richiesta di un caro amico ***


Documento senza titolo

Benvenuti al capitolo n°20 di questa storia ... Spero che il mio "ritorno" sia gradito. Se non lo dovesse essere beh, ... peggio per voi, no? XD
Quello che leggerete tra poco sarà un capitolo abbastanza lungo quindi controllate l'orologio ... Avete abbastanza tempo per leggere con calma? Sì? Molto bene, allora potete cominciare tranquillamente. No? A voi la scelta ma sappiate che io sono per le cose fatte con calma ma fatte bene.
Questo capitolo era parte integrante del precedente ma per motivi di lunghezza ho deciso di tagliarlo in due parti ma questo lo sapevate già (infatti l'avevo detto anche la volta scorsa). Ho impiegato un sacco di tempo per scriverlo a causa di numerose distrazioni tra cui: il lavoro, la mamma che ogni tanto scoccia, mia sorella Bea e una colonna sonora capace di portarmi mentalmente in un'altro mondo meraviglioso in cui Goku e compagnia cantante non c'entrano niente ... Sinceramente, scivere una fic con in sottofondo le "original soundtrack" di Kingdom Hearts I e II non è facile ma mettono così di buon umore ... :) [Ah, tra parentesi ( ho i dischi Originali e ne vado orgogliosissima!) chiusa parentesi].
Ok, per ora basta. Se mi viene in mente altro lo aggiungerò dopo le Risposte alle recensioni!

maggie89: Hai passato geometria ... Good-good :). Sono felice del fatto che ti piacciano le scenette famigliari della famiglia Son ma la cosa che mi ha fatto ancor più piacere è il fatto che tu abbia apprezzato quella che ho illustrato con lo scorso capitolo. Ce ne sarà un po' anche in questo. Sono contenta che ti sia piaciuta la scenetta di Trunks ... Non me la sono sentita di NoN scriverla ^__^. Fatti sentire anche questa volta se ti và. Un bacione.

MartaSaru: Vediamo: a destra niente ... a sinistra ... Quella sottospecie di nuvoletta oscura che mi era fuoriuscita dalle orecchie e che continuava a svolazzarmi sulla testa sembra che sia sparita. Per questa volta ti perdono ma alla prossima giuro che vengo sotto casa tua e mi metto a lanciare dei Final Flash contro la tua abitazione! Ovvio che se abiti in un condominio prima chiedo informazioni ;). Vebbè dai, sei perdonata ma ricorda: non fare promesse se sai che difficilmente le riuscirai a mantenere ... Nel tuo caso è stata sbadataggine ma per le prox chissà ... In riferimento alla recensione sono contenta che lo scorso ti sia apparso come un capitolo simpatico. Trunks è un ragazzo a dir poco perfetto ... Inutile dire che nel nostro mondo è assolutamente impossibile trovarne anche solo uno così! Oh, al massimo mi faccio un cartonato ^_^. Fatti sentire anche questa volta se puoi ... Razza di Saru! XP

vale_88: Ecco la mia personale maestra di italiano a "domicilio"! Posso chiamarti così vero? Non ti dispiace? Ecco mia cara maestrina, come da lei consigliato ho modificato quelle due frasi dello scorso capitolo e adesso è perfetto ( a parte quell'errorino ... Quello non l'ho proprio trovato! Me sema ...). Sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto ... La parte di Trunks e Chichi è piaciuta :) .... Yes! Aspetto anche per questo capitolo i tuoi preziosissimi consigli e non ti preoccupare se non riesci a recensire proprio giovedì ... Il capitolo rimane lì dov'è e non si schioda ma vedi solo di non fare lo stesso arrivo di quella "lassù" -_- ... Un bacione anche a te "bela stralla"!

sexxxychichi: Wee! Mo vè ka ghè ... La chichina! Sbaglio o è dal capitolo 2 che non ti sento più? Ma che fine avevi fatto? Dal numero di "!" che hai inserito nella recensione ho capito che hai apprezzato lo scorso capitolo ... Sono veramente contenta!!!!!!!!!! Spero di risentirti anche in futuro ( o avevi recensito perchè c'era Chichi? Allora sappi che c'è anche in questo capitolo!). Un bacione enorme anche a te e grazie per la rece.


Ok, con le recensioni ho terminato ... I "The Others" per questa volta rimangono all'asciutto ;-) .
Come avrete notato tutti in questa mia fic il tempo della storia e il tempo della narrazzione non vanno per nulla di pari passo ... E dire che della storia mi manca ancora parecchio! Ma cavolo, ce la farò? Comunque, cercherò di continuare ad aggiornare in modo regolare e costante ... se ci fossero dei problemi (es. ritardo dello scrittore, blocco psicologico o -perchè no- fisico) vi avvertirò con il capitolo precedente. Non allarmatevi, per ora è tutto ok anche se stò ancora scrivendo il capitolo n°21 e non l'ho ancora terminato! I tempi stanno incominciando a divenare un po' stretti ... Vorrà dire che mi metterò a dieta XD! Ah, ho leggermente rimpicciolito il carattere del testo perchè mi sembrava un po' troppo grande ... spero che non sia un problema.

Auguro a tutti una buona lettura. Un bacione a tutti. Ciao e a presto.
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 20
- LA RICHIESTA DI UN CARO AMICO -

 

Trascorse poco tempo e in quei attimi il signor Goku era riuscito a sistemarsi e a ottenere un'espetto estetico decoroso: aveva sostituito la tenuta da combattimento sporca con una pulita (ma identica in tutto e per tutto) e si era fatto una rapida doccia perchè prima non emanava un buon odore ... Dolente dirlo ma puzzava abbastanza -_- .
In meno di un'ora trascorsa in un lampo io, il signor Goku e Gohan eravamo fuori all'aria aperta a respirare l'aria pura della campagna...
Goku iniziò a stiracchiarsi ... « Urca, sono tutto incriccato ... ». Si sentirono dei piccoli crocchi provenire dalle sue articolazioni ...
« Haaa ... Così và meglio! Gohan, che ne diresti di fare un po' di sano allenamento? ».
Il bimbo spalancò gli occhi preso da un'eccitazione e da un'euforia improvvisa « Sì, certo! ».
Presto detto presto fatto, i due si erano già posizionati uno davanti all'altro ed erano in posa da combattimento. Gohan aumentò l'aura più che potè e poi si precipitò sul padre: ogni colpo veniva parato o schivato, di rado rispondeva e quando Gohan attaccava con un'onda si limitava a scagliarla lontano con estrema facilità ... Il divario era troppo alto.
Mi allontanai di poco dall'improvvisato campo di battaglia e mi andai a sedere a terra, ai piedi di un grosso albero ... Misi le gambe nella posizione della "farfalla" e incrociai le braccia tenendole al petto. Osservavo l'incontro interessato e al contempo un po' impaziente perchè avevo una voglia matta di sfidarmi con il grande Goku ... Non pensavo ad altro se non al sicuro ed imminente incontro che avrei dovuto disputare con l'eroe della Terra.
Lo scontro tra il super sayan e il bambino durò relativamente poco. Goku si ritrovò costretto ad interromperlo perchè il figlioletto era già stremato.
« Gohan, ma che ti succede? Eri tanto bravo l'ultima volta ... Sono un po' deluso ... »
« Scusami papà ... »
Una potente aura si avvicinò « Non è colpa di Gohan, sei tu che sei aumentato di potere»
Ci voltammo tutti ad osservarlo ma il piccolo Gohan non riuscì a trattenere la sorpresa: « Piccolo! »
Il namecciano si avvicinò a Goku « Vedo che ti sei ripreso in fretta »
« Già, e tu come stai Piccolo? »
« Hah, non sono affari tuoi ... »
Gohan si intromise nella conversazione « Piccolo cosa ci fai quì? C'è per caso qualcosa che non và? »
« No Gohan, per almeno una volta non c'è niente che non và. Sono soltanto venuto perchè avevo percepito un'aura famigliare che tornava a scatenarsi ...» detto questo fece un sorriso quasi demoniaco e si strappò di dosso turbante e mantello.
Goku ridacchiò divertito e poi si voltò verso di me. Piccolo voltò lo sguardo cercando di capire dove guardasse Goku e mi vide. Per tutta risposta alzai leggermente una mano e lo salutai timidamente. Il sayan si avvicinò al namecciano e, riuscendo a farsi sentire soltanto da quest'ultimo, gli disse che non volevo che mi chiamassero per nome ... Sentendo questo Piccolo ridusse ad una fessura gli occhi e mi scrutò pensieroso ... Dopo pochi secondi acconsentì con un cenno della testa e si rivolse finalmente a me : « Ah, il ragazzo del futuro ... Che ci fai ancora quì? ».
Mi alzai in piedi e lo raggiunsi. Quando gli fui vicino gli sorrisi « Non temere, partirò tra breve ».
« A me non mi importa quando partirai, sappi che prima però voglio sapere quanto vale un super sayan di un'altra dimensione! »
« Non c'è problema ...» mi misi nella posa da combattimento « ... Se vuoi di posso dare una dimostrazione anche adesso » anche Piccolo si mise in una posa da combattimento ed era pronto ad attaccare quando ...

« NON CI PENSATE NEMMENO!! »

Un potente urlo ci stordì tutti. La signora Chichi era uscita di casa e ci osservava con aria a dir poco furente ...
« Chichina ma che ... » Goku sembrava terribilmente confuso e con una mano si grattava energicamente la testa.
« "Ma che" che cosa Goku?! Non ti permetterò di fare ulteriori duelli vicino a casa e poi non mi avevi promesso che finita la storia dei cyborg Gohan avrebbe recuperato tutto il tempo perso? E poi è passato mezzogiorno e invece di lasciare il nostro ospite libero di pranzare lo obblighi a combattere e così facendo il pranzo che ho preparato andrà sprecato! Gohan e anche te giovanotto, andate in casa a mangiare, subito! Gohan, quando hai finito il pranzo inizierai a fare i compiti seriamente, hai un sacco di lavoro arretrato! » e con aria accigliata ci fulminò mentre con il dito indice indicò la porta di casa.
Il signor Goku le corse incontro e pareva agitato ...
« Ma Chichi, ne abbiamo discusso tanto: Gohan si deve allenare per difendere la Terra da un possibile nemico! Se lo lasci sempre incollato ai libri non diventerà mai più potente di quello che è adesso ... Tesoro, nelle battaglie per vincere oltre al cervello c'è bisogno anche dei muscoli! Sii comprensiva ... »
« COMPRENSIVA UN CORNO!! Ho lasciato che lo allenassi per tre anni interi mentre i libri prendevano la polvere! Se permetto a Gohan di ubbidire solo alle tue decisioni c'è il rischio che diventi un perfetto somaro, proprio come te! E poi in tutti questi anni non ti sei mai degnato di cercarti un lavoro per dare una mano in casa! »
« Ma adesso che centra il lavoro? ... Io proprio non capisco ... »
« CHE COSA CENTRA?! CENTRA ECCOME! Trovare e portare a casa i soldi che servono per mantenere la famiglia implica un sacco di fatica e anche un sacco di responsabilità! »
Goku alzò lo sguardo al cielo un po' esasperato «...See, come se la protezione della Terra non implicasse delle responsabilità...»
Chichi scoppiò letteralmente: « MA CHE COSA SERVE?!! TU CONTINUI AD ESSERE UN'IRRESPONSABILE QUINDI LA TERRA NON TI IMPLICA UN BEL NIENTE!! Al contrario di te io voglio che Gohan diventi una persona responsabile e che sia in grado in una vita futura tutta sua di potersi occupare VERAMENTE della sua famiglia come di deve! E ora: Gohan, giovanotto del futuro ... Avanti, marche! ».
Passai davanti al signor Goku e gli sorrisi imbarazzato. Il piccolo Gohan mi precedeva tranquillo e per nulla scosso, forse perchè troppo abituato a quel genere di discorsi tra padre e madre. Quando io e Gohan fummo entrati all'interno dell'abitazione dei Son, Chichi si fermò sull'uscio e osservò dapprima in cagnesco il marito poi cambiò espressione ... Quando Goku vide cambiare l'espressione facciale della moglie da malefica a tranquilla si precipitò di corsa sulla soglia della porta e le porse un radioso sorriso.
Anche la signora sorrise « Tesoro ... »
« Chichina ...» La scena pareva una di quelle da vecchio film d'amore ... Per un attimo mi parve che Piccolo fosse diventato anche più verde del solito ...
« Tesoro ... Tu oggi non pranzi ».
« CHEEEEE!!! CHICHI NON PUOI FARMI QUESTO!!! » era disperato ...
« Certo che posso » rispose tranquilla.
« Ma io stò morendo di fame! »
« Ma se hai finito di mangiare mezz'ora fa! »
« Ma quella era solo la colazione ... »
« Beh, la questione non cambia minimanente. Oggi non pranzi e ti dirò di più, non entrerai nemmeno in casa! »
« EEHH?! Ma non puoi! Questa è anche casa mia! »
« No ... Questa è casa MIA! La tua e quella specie di piccola bettola ancora in piedi »
« Non offendere così la casa del nonno! E comunque dai, facci entrare! O almeno, fai entrare almeno Piccolo ... lui non c'entra niente in questa storia ... »
« NO! NON ENTRERA' NEMMENO LUI! E poi è anche colpa sua se Gohan si è fissato con la storia del combattimento! ... VOI DUE NON ENTRERETE PERCHE' SIETE FATTI DELLA STESSA PASTA!! MI SONO SPIEGATA!?! »

SBAM!!

 

Pranzai tranquillamente assime a Gohan e alla signora Chichi mentre un disperato Goku mi implorava di aiutarlo dalla finestra della cucina ... -__- ...
Finito il pasto, come ordinato dalla madre, Gohan andò in camera sua a studiare mentre io aiutavo la signora a sistemare la cucina. Feci bene a fare ciò perchè grazie al mio gesto gentile Chichi si intenerì e concesse a Gohan un'ora di pausa dai compiti nel pomeriggio ( vittoria! ).
Uscendo dalla casa trovai un Piccolo in profonda meditazione e un Goku che stava morendo di fame ... Incredibile, come si poteva avere ancora fame? Per aiutarlo aprii la capsula che conteneva il frigo e gli offrii tutte le gustose mele che vi erano all'interno. Senza farsi problemi se le sbaffò tutte.
« Urrrrca! ... Grazie mille, stavo morendo di fame! »
« He-heh ... Figurati, non c'è di che ... »
Il sognor Goku si allontanò da me di pochissimi passi e, mentre faceva un po' di allungamenti, mi chiese: « Ti andrebbe di fare un piccolo scontro contro di me? Ti avevo notato prima, sembravi impaziente ... »
Che bello ... Finalmente mi potevo misurare sul serio con il grande Goku! « Certo! Un attimo solo però che mi tolgo la giacca e la spada ... »
« E perchè? » chiese curioso.
« Beh, se rovino troppo la giacca mia madre mi spenna ... Per la spada ... Beh, non mi sembra giusto usarla. Voglio fare un combattimento alla pari »
Sorrise e si mise nella posa da combattimento « Ok, come preferisci ».
Gettai la giacca e la spada lontano, mi misi anch'io nella posa adatta per colpire e ... iniziò lo scontro.

Il combattimento andò avanti per un paio d'ore ma non vi tedierò con la sua descrizione, l'unica cosa che dovete sapere è che il signor Goku riusciva a tenermi testa con una facilità sorprendente ... Però anch'io, di tanto in tanto, riuscivo a dargli parecchio filo da torcere ma come si sà, spesso è l'esperienza che fà la differenza ...
Venni sconfitto ma di poco credetemi e adesso vi confesso che la cosa non mi pesò per nulla.
Ci sedemmo entrambi a terra stremati e ansimanti. I piccoli graffi sparsi sul corpo sanguinavano lievemente e i lividi incominciavano ad assumere quel colore verde/violaceo.
Nel preciso istante in cui io e Goku stramazzammo a terra, il piccolo Gohan era uscito dall'abitazione per approfittare di quella pausa concessa. Ci raggiunse e rimase un po' deluso dal fatto di aver constatato che sia io che il padre non eravamo in grado di poter sostenere anche solo un brevissimo duello con lui. C'era Piccolo, è vero, ma non era la stessa cosa.
Goku prese fiato e chiese un favore al figlioletto : « Gohan, siamo un po' stanchi. Non è che ci potresti andare a prendere un po' d'acqua, per favore? » senza replicare il figlio rispose con un "Certo" e corse nuovamente dentro casa.

Eravamo seduti su quel prato: io, il signor Goku e Piccolo.
« Allora Trunks, visto che la lotta contro i cyborg è terminata, quando ripartirai? » mi chiese Goku.
« Non sò di preciso, ma presto ... »
« Noi ti dobbiamo molto, se non fosse stato per te a quest'ora, per tutti noi, sarebbe stata la fine »
« Anche la signora Chichi mi ha detto una cosa simile ma non dovete sentirvi obbligati a ringraziarmi ... Io ho scelto di partire per questa missione per far sì che almeno in questa dimensione la pace potesse regnare sovrana e, poi a dire il vero, quella che dovreste ringraziare sarebbe mia madre: senza la sua macchina del tempo per me sarebbe stato impossibile intraprendere e portare a temine questo viaggio ... »
« Ah sì, Bulma ... E' sempre stata una spanna più in alto di tutti noi per quanto riguarda la tecnologia ... »
« Già ...»
« ... Per quello che è successo ... Per quel bambino ... Mi dispiace infinitamente ma sappi che io non- »
« Non si preoccupi. Piccolo mi ha già raccontato tutto ... La colpa non è vostra, forse è solo colpa mia e dei miei viaggi ... »
Passò qualche attimo.
« Fiuuu ... Adesso mi sento molto più sollevato, grazie! » concluse Goku. Proprio in quell'attimo il piccolo Gohan ricomparve vicino a noi con due grosse bottiglie di plastica piene d'acqua e ne porse una a me e una al padre. Goku cercò di assumere una faccia seria ma non ci riusciva più di tanto ( non ci era abituato ) e cercò di guardare male Gohan: « E a Piccolo niente? Vai subito a prendere una bottiglia d'acqua anche per lui ». Il bambino sorpreso per l'atteggiamento del padre corse nuovamente verso casa.
« Non ce n'era bisogno, io non ho sete » sbottò Piccolo.
« E' solo per poter conversare un po' di più con il nostro "ospite". He-he-he ... ». E così si spiegò lo strano atteggiamento. Incominciai a trangugiare l'acqua con enormi sorsate.
« ... Allora Trunks, di questa questione ne hai parlato con Vegeta? ». L'acqua mi andò per traverso e per poco non mi strozzai. Quando mi fui ripreso risposi alla domanda: « No, ancora no ... »
« Eh? E perchè no? Guarda che è una cosa importante e deve assolutamente saperla! ». Abbassai lo sguardo a terra e con le unghie iniziai leggermente a torturare la bottiglia.
« Non è necessario che lo sappia ... ».
Goku incominciò a scrutarmi serio e stavolta non era per finta ... « Avevi intenzione di andartene senza dirgli niente ... »
... colpito e affondato. Mi sentii uno schifo ...

Gohan fece nuovamentre ritorno con una bottiglia d'acqua anche per Piccolo. La porse al namecciano ma poi quando vide l'espressione dura sul volto del padre gli venne spontaneo chiedere al maestro il motivo di quello sguardo. Prima di rispondere Piccolo si alzò in piedi poi: « Il giovanotto quì prima ha fatto una pessima figura. Ha un sacco di lacune ed è meglio che si dia una mossa a riempirle ... Goku stà solo cercando di fargli capiere quali esse siano ... » Il namencciano si voltò verso l'allievo e gli sorrise malefico « ... Anche tu ne hai ma ci penserò io a farti capire a quali errori dovrai rimediare. Seguimi ». Piccolo e Gohan si alzarono in volo e si allontanarono ... Piccolo aveva dato la possibilità a Goku di iniziare un bel discorsetto ...

« Perchè non glielo vuoi dire? In fondo è tuo padre ... Quando sei arrivato la prima volta mi era parso che tu fossi felice di vederlo, o sbaglio? »
« Forse all'inizio ma ora ... Ormai non mi importa più ... »
« Ma perchè ... » Ora aveva uno sguardo diapiaciuto.
« Non riesco a instaurare un dialogo decente con lui nemmeno su una cosa stupida figuriamoci con una cosa così importante. E poi io per lui sono solo feccia ... Che senso ha lottare con uno che già in partenza ti considera uno schifo?! ... Io non sò proprio come comportarmi con lui ... Non so nemmeno che cosa gli passi per la testa ... »
« Vegeta è così con tutti, anche con me ... Per noi è impossibile capirlo e comportarci di conseguenza: il suo atteggiamento si basa su un'insegnamento e un'intera vita che a noi è del tutto sconosciuta. Ma sappi che non ti puoi abbattere per una cosa del genere ... Gli altri lo evitano perchè hanno paura di lui ma tu perchè dovresti fuggire? E dire che dovresti essere quello che gli dovrebbe stare più vicino ... »
« Con quale coraggio gli potrei dire una cosa del genere? ... Con quale coraggio se sò già in partenza che mi riderà in faccia senza ritegno? ...»
« ... Ma allora non ci hai nemmeno provato a dirglielo ...»
Abbassai ancora di più lo sguardo.
« No ... Al momento ha cose più importanti a cui pensare ...». Mi guardò con aria interrogativa e per accontentarlo gli dissi soltanto di concentrarsi sulla sua aura che proprio in quel momento faceva uno di quei giochetti.
« Ma che ... Voglio vederci chiaro ». Il signor Goku si alzò di scatto in piedi e poggiò l'indice e il medio della mano destra sulla fronte ... Il teletrasporto! Mi fiondai ai suoi piedi e lo supplicai:
« NO! NO! La prego non vada! Per favore! Se Vegeta viene a sapere che le ho spifferato qualcosa mi ammazzerà! La prego, non vada! Non vada ...».
Goku allontanò le dita dalla fronte, mi venne vicino e si risedette per terra « Spifferato cosa? »
« Io ... Non dovrei perchè ho promesso ma ... Sì, a voi lo dirò: dovete sapere che Veget- » Mi fermò tappandomi la bocca con una mano. Lo sguardo tornò serio.
« Se hai promesso non dirmi nulla ...» tolse via la mano e fece sparire lo sguardo serio «... Non sarebbe carino, non trovi? ».
Goku ... sempre il solito.
« Trunks, seriamente, non puoi andartene e non dirgli nulla. Non sarebbe giusto nei suoi contronti e poi, sai te se venisse a sapere che io in realtà ne ero a conoscenza? Non mi lascerebbe stare nemmeno un secondo! E anch'io mi sentirei in colpa ...»
Abbassai nuovamente gli occhi e con le mani strappai un po' d'erba.
« Ma è così difficile ... E poi a cosa servirebbe, tanto il mondo continuerà a girare sia che lui lo sappia o meno ...»
Passarono alcuni secondi ma non avevo trovato il coraggio di alzare lo sguardo.
« Non ti facevo così arrendevole ... Incomincio a dubitare che tu sia veramente il figlio di Vegeta ...». Si alzò in piedi e si pulì dalla polvere che aveva indosso. Finalmente riuscii a guardarlo ... ma forse sarebbe stato meno doloroso non vedere il suo sguardo deluso.
« Se devo essere sincero ora come ora non assomigli nemmeno a tua madre: lei è orgogliosa, spavalda e coraggiosa ... Tuo padre è lo stesso solo moltiplicato per dieci. Dalla loro unione mi aspettavo un ragazzo dal carattere diverso dal tuo: uno forte, orgoglioso, testardo, insistente e soprattutto coraggioso! ... Evidentemente mi sbagliavo, tu sei completamente differente ».
« IO NON SONO DEBOLE! E' solo che io ... Io ...»
Goku si ingignocchiò dinanzi a me e mi poggiò una mano sulla spalla.
« Tu devi avere più fiducia in te stesso e non devi avere paura di fallire ... Sarà difficile Trunks, sarà molto difficile ma tu devi essere forte e farti coraggio. Non lo devi fare solo per te stesso, lo devi fare anche per tua madre e per Vegeta ... E scommetto che alla fin-fine anche lui sarà contento. Fà tanto il duro ma poi ... chissà ».
Mi sorrise smagliante.
« Promettimi che glielo dirai, è l'unica cosa che ti chiedo »
Feci un respiro profondo ... « Ci proverò »
« E' QUESTO QUELLO CHE VOLEVO SENTIRE! Ora tirati sù ...». Mi prese per le spalle, mi tirò sù di forza e cominciò a "studiarmi" ... Molto probabilmente diventai rosso dalla vergogna. «...Ti ho gonfiato come una zampogna ... Sei inguardabile sai?»
Diventai ancora più rosso « D-davvero? ... Anche lei però non scherza! »
« Eh? Dici sul serio? Urrca ... se mi vede Chichi sono nei guai. Sai, lei odia quando mi riduco in questo stato! »

« Papà ... » Io e il signor Goku ci voltammo verso colui che aveva interpellato il Son.
« HAAAAAAAh! Piccolo! Ma come l'hai ridotto! E' ridotto PEGGIO di una zampogna! »
« Tzè! Mi ha costretto ad usare le maniere forti: si distraeva in continuazione »
« Sì, ma adesso chi la sente mia moglie, eh?! La senti tu?! »
« Non ci penso nemmeno! Con l'udito che possiedo e con la voce che si ritrova rischio di rompermi i timpani come minimo! >>
Il diavolo fece la sua apparizzione ... Non ci degnò nemmeno di uno sguardo.
« Gohan, è finito il tempo della pausa. Torna a fare i compi-HAAAAAAAAA! GOHAN! PICCOLO MIO! CHE COSA TI E' SUCCESSO!?!? » Chichi abbracciò il bambino e lo strinse forte.
« Ma-mammina ... Così mi fai male ...» Chichi allentò la presa « Bimbo mio ... Chi ti ha ridotto così? ...»
« Piccolo mi ha detto che mi distraevo ...».
Nemmeno il tempo di finire la frase che Chichi era già in rotta di collisione con il namecciano: « Come ti sei permesso di trattare così il mio Gohan, eh? Adesso te la vedrai con me! »
« Guardi che è stato Goku a lasciarmi campo libero ».
La signora Chichi iniziò a voltarsi verso di noi ... « Goku, adesso noi due dobbiam-HAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! GOKU! CHE COSA TI E' SUCCESSO?! ...» mi vide « ... AAAAH! OH,NO! ANCHE TU POVERINO ...» Chichi si girò nuovamente verso Piccolo « Come hai osato ridurli così?! Me li hai trasformati in zombie!! »
« Chichina ... »
Chichi si adirò ancora di più: « Goku taci adesso, non è il momento! E tu, "Muso verde", fuori dalla mia proprietà! Hai capito? FUORI! E SUBITO!! »
Goku saltò sulla moglie e cercò di domarla come potè « Piccolo perdonala, non sà quello che dice ... ».
« ... Siete tutti matti ... » Piccolo per magia fece apparire su di sè un nuovo turbante e un nuovo mantello e se ne volò lontano.

Dopo aver risolto le varie incomprensioni la signora Chichi, Goku e il piccolo Gohan riuscirono a convincermi a trascorrere la notte da loro in modo da non dover dormire all'aperto. Prima però la signora mi aiutò a medicarmi e servì a me e agli altri due una cena strabiliante, degna di un vero chef.
Per la notte trovarono un vecchio letto e lo sistemarono nella stanza di Gohan proprio di fianco al suo visto che c'era un sacco di spazio a disposizione.


 

Le giornate trascorrevano rapide e non mi ero mai sentito così felice prima di allora: sembrava che per me il futuro mi avesse riservato finalmente un po' di gioia. Senza che me ne accorgessi erano trascorsi altri tre giorni ...
Alla notte del terzo giorno mi preparai ed andai a dormire come mi capitava negli ultimi tempi: come se quella fosse stata casa mia e che le persone che la abitavano fossero state la mia famiglia ...

 

 

 

L'immagine di Vegeta era nuovamente scomparsa dalla mia mente. Stando con Goku nulla mi riportava a lui ...
Se ci penso adesso mi sento come un traditore ...

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 21
*** Morte ***


Documento senza titolo

Oggi non voglio iniziare dicendo le solite sciocchezze quindi comincerò subito a rispondere alle vostre belle recensioni.

maggie89: Sono felice del fatto che ti sia piaciuto lo scorso capitolo. Un Goku del genere si vede talmente raramente che a volte ci viene a tutti automatico reputarlo come il fesso di turno ... Io penso che in fondo non sia poi così stupido e che quando c'è bisogno di parlare seriamente tira fuori la sua parte matura pur di aiutare il prossimo. La storia è tornata nel vivo credimi ... Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo.

folg_89: Una recensione breve ma capace di farmi capire che il capitolo scorso non ti è dispiaciuto. Sono felice di comunicarti che sei ufficialmente uscita dal gruppo dei "The Others" ... Grazie per esserti fatta sentire, non immagini nemmeno quanto abbia apprezzato. Thank you ... Se ti và fammi sapere anche di questo cosa ne pensi.

vale_88: Buongiorno maestra! Mi spiace ma oggi mi sono scordata di portarle la classica mela ... Comunque nemmeno io ho mai visto bere Piccolo da una bottiglia di plastica ma ti dico, per certo, che i namecciani bevono SOLO acqua (l'ha detto Dende a Gohan, Crillin e Bulma sul pianeta Namecc dentro alla Capsule-House, ricordi?). Per quanto riguarda la forma mi impegno sempre di più rileggendo tante volte il testo in modo da non fare rizzare i capelli a tutti voi lettori con i miei strafalcioni ... Questo capitolo sarà parecchio lungo ... Aspetterò in attesa un tuo commento ( e le "sottineature con la penna rossa" per la forma :] ). Ah, un'altra cosa ... A che razza di ora recensisci? PAZZA?! A quell'ora bisognerebbe essere già a letto a dormire! ... Beh, parlo poi io che quella sera sono andata a pisolare alle due nonostante il giorno dopo avessi il lavoro -__- ... Humm ... Ritiro tutto XD! Buona lettura.

MartaSaru: Come dice Izma "Perdono ogni tua sciempiaggine" ... A parte gli scherzi, sei perdonata ma devi capire che la recensione non deve essere un obbligo, se ti và di recensire fallo altrimenti niente ... E questo vale per tutti. Quella volta me l'ero presa solo perchè mi avevi lasciato (per così dire) in sospeso e quindi mi avevi costretto a far scrivere le risposte all'ultimo secondo. Eliminiamo dal nostro cervellino quella sciocca situazione e occupiamo quello spazio con qualcosa di più costruttivo, ok? =)
Per il senso di colpa di Trunks devo ammettere sinceramente che all'inizio non era in programma ma poi, man-mano che proseguivo nella scrittura, più entravo nel personaggio di Trunks più percepivo qualcosa di spiacevole ... Mi dirai che sono una pazza (e forse alla fine lo sono per davvero) ma alla fine mi sentivo io stessa in colpa ... "Già, sei entrata fin troppo nel personaggio ... Mi fai vergognare (>////<) ". Spero che anche stavolta ti piaccia il capitolo.

The Others: Fatevi sentire e fatemi sapere cosa ne pensate ... Ci tengo molto al vostro parere.

Ok, prima di iniziare vi dico solo pochissime cosette: questo capitolo è il più lungo che io abbia mai scritto (già, è anche più lungo del precedente) quindi armatevi fin da subito di tempo e pazienza, inoltre volevo dire a tutti che questo è un capitolo a cui tengo molto ... Quindi vi prego di farmi sapere cosa ne pensate. E' pieno di elementi abbastanza importanti a livello di narrazione e quindi vi chiedo di fare attenzione.
Ultima cosa: come ho detto qualche capitolo fa "Niente è dato alla casualità" ... Ogni elemento è al suo posto ...
Auguro a tutti una buona lettura.
Un bacione _scImMIA_

 

 

 

 

CAPITOLO 21
- MORTE -


La luce del sole entrò dalla piccola finestra e incominciò a disturbare il mio sonno. Con una lentezza esasperante i miei occhi incominciarono ad aprirsi e ad intravedere i vari oggetti presenti nella piccola camera da letto: una grande scrivania, una moltitudine di libri, un'altro piccolo letto, ...
Mi misi seduto su di quel morbido giaciglio e mi stropicciai gli occhi ancora lievemente assonnati. Osservai alla mia sinistra e vidi nel suo letto il piccolo Gohan ancora dormiente: aveva un'aria rilassata ... Di sicuro stava facendo un bel sogno. Cercando di fare meno rumore possibile per non svergliare il mio compagno di stanza, uscii dal letto, mi infilai le comode pantofole e uscii dalla camera per dirigermi al bagno.
Durante il tragitto non incontrai nessuno, evidentemente anche la signora Chichi e il signor Goku erano ancora a dormire ... In effetti era abbastanza presto. Entrai nel bagno e mi posizionai davanti alla toilette. Espulsi quello che dovevo e mi lavai rapidamente. Quando ebbi terminato il soggiorno al bagno uscii e percorsi a ritroso il viaggio intrapeso pochissimo tempo prima. Poco prima di raggiungere la cameretta del piccolo Gohan sentii un buonissimo odore provenire dalla calda cucina. Mi avvicinai cercando di non fare rumore e di nascosto sbirciai l'interno della stanza: la tavola imbandita era piena di leccornie varie capaci di riempire anche gli stomaci più voraci ... La signora Chichi era intenta già di prima mattina a lavorare senza sosta ai fornelli.
Si voltò improvvisamente verso la tavola per appoggiarvici sopra dei caldi cornetti e alcune brioche ... Compiendo quell'azione mi vide ... Mi sorrise teneramente ...
« Buongiorno. Dormito bene? ». Uscii dal mio nascondiglio facendo un timido ingresso e la salutai a mia volta: « Buongiorno anche a lei signora Chichi. Ho dormito bene, grazie ». Appena vide la mia figura intera però sgranò gli occhi e mi sembrò allibita. Dapprima non riuscii a capire in vero motivo del suo sguardo poi però, quando mi guardai indosso compresi il motivo del suo stato d'animo: ero entrato nella cucina vestito solo dei miei boxer neri leggermente attillati ... Mi coprii con le mani la zona inguinale e diventai rosso come un peperone.
« MI SCUSI! CORRO A RENDERMI PRESENTABILE! ». Così dicendo corsi come un folle verso la cameretta e, forse per via della fretta e della vergogna di quel momento, sbattei un po' troppo forte la porta svegliando così il piccolo Gohan. Mi vestii in fretta e furia mentre il bambino mi guardava un po' confuso ma più che altro ancora molto assonnato.
« Ciao Gohan ... Hehehe ... Dormito bene? »
« Uh, eh? ... Oh, sì sì grazie ... Yawn (sbadiglio) »
Mi misi indosso la giacca di jeans « Scusa se ti ho svegliato ».
Il piccolo sayan sbadigliò altre due volte « No, non ti preoccupare. Mi sarei dovuto alzare tra poco in ogni caso ». Il piccolo Gohan saltò giù dal letto con un balzo e si precipitò al bagno. Quando mi resi conto di essere vestito in maniera adeguata spalancai le ante della piccola finestra per fare un cambio d'aria e sistemai rapidamente i letti, dopodichè mi diressi in cucina per fare colazione.
Entrando nella cucina vidi che anche il signor Goku era già sveglio ed aspettava il permesso dalla moglie per poter incominciare a sbaffarsi tutta quella roba buona. Mi sedetti a tavola e salutai come si deve i due padroni di casa. Nel frattempo Goku continuava ad allungare le mani sulle cibarie ... SPATAM! ... La signora Chichi era intervenuta dando una mestolata sulla mano del marito.
« Haio ... Chichina »
« Goku, le conosci le regole! Prima di iniziare a mangiare bisogna aspettare che tutti siano seduti a tavola! Aspetta che sia arrivato anche Gohan »
Il bambinetto fece il suo ingresso proprio in quel momento « Ciao mamma, ciao papà ».

Il momento della colazione trascorse tranquillamente, già di prima mattina lo spirito giocoso e felice della famiglia Son era palpabile e io mi sentivo a casa ...

Aiutai la signora Chichi a ripulire la cucina mentre Goku si faceva una doccia e il piccolo Gohan iniziava fin di primo mattino a scervellarsi con i compiti. In meno di un'ora il signor Goku era già pronto per re-inzozzarsi con il sottoscritto con un bel combattimento. Il piccolo sayan, a causa della pressione continua della madre, non ebbe nemmeno il permesso di uscire dall'abitazione poichè doveva continuare i compiti ... Poveretto.
All'aperto il Son mi sfidò in una battaglia ... Durò parecchie ore e alla fine non ci furono ne vincitori ne vinti, ma soltanto due pazzi a terra stremati per lo sforzo.
Dopo parecchi minuti di pausa Goku saltò sù annunciando una "tremenda" rivelazione: « Dobbiamo procurarci il pranzo ... »
« Eh ... Non mi dica che dobbiamo ancora ... »
Mi sorrise a trentadue denti « Beh, Chichi dice che siamo senza soldi e quindi ... Si torna a pesca! »
Sbuffai « Uff ... E va beh ... »
Ci alzammo in piedi e ci dirigemmo verso quel fiume pescoso del giorno prima. Vicino alla riva il signor Goku si spogliò dei vestiti e si tuttò nelle acque limpide del fiume.
« URRCA! COM'E' FREDDA!! Avanti vieni anche te, dammi una mano a pescare! ». Annuii lievemente, mi tolsi i vestiti rimanedo in boxer e mi tuffai anch'io nel fiume ... Era gelida! Maledizione! ... Mi strinsi tra le braccia poichè avevo freddo: i denti battevano e tremavo come se avessi avuto le convulsioni.
« S-Signor G-Goku ... C-Come diavolo fà a n-non avere f-freddo!? ... Io stò mo-morendo co-congelato! »
Goku rispuntò nuovamente fuori dall'acqua: « Eddai, non fare il frignone adesso! Dammi una mano! »
« O-Ok ... » mi immersi nelle acque gelide e mi precipitai all'inseguimento di un pesce gigantesco ... No, non giganteso, mostruoso! ... Gli ero vicino, vicinissimo ... Mancava poco: allungai una mano e ...


« HA-HA-HA! Urca! Guarda che bel pescione ho preso oggi! »
« Signor Goku! Quel pesce era mio! Lo stavo inseguendo io, UFFA! »
Il grosso pescione incominciò a dimenarsi « Dai, non prendertela ... E poi in fondo ti avevo chiesto di darmi una mano, non di prenderne uno ... »
Uscii da quel freddo e gelido letto d'acqua « Grazie, se sapevo così me ne restavo all'asciutto ... -__- ... ».
« Dai, non fare così ... Prendi questo così posso uscire ... ». Mi allungò il pesce e io lo presi per la coda ... Si agitava come un matto ... solo l'istinto di sopravvivenza lo portava a dimenarsi a quel modo. Dopo aver tirato il pesce in secca mi trasformai in super sayan per asciugarmi tutto e poi mi rivestii rapidamente.
« Ma questo pesce basterà? Sà, con l'appetito che si ritrova ... ». Goku prima di rispondere si allacciò saldamente la cintura blu.
« Sì, basterà. Chichi stamane ha fatto una colazione più abbondante del solito. Non l'avevi notato? ».
Mi pettinai con le dita delle mani i capelli lilla che si erano tutti annodati « Veramente no. Non sarà forse perchè lei ha spazzolato via tutto ugualmente come se fosse stata una colazione normale? ».
« Hah! Ma come facevo? Era tutto così buono! ... Dai, ora andiamo. Forse Chichi ha già preparato la griglia sai, oggi per pranzo c'è anche la carne! ».
Feci un veloce cenno affermativo con la testa dopodichè partimmo alla volta della piccola casetta.
Vicino all'abitazione si incominciava già a sentire quel buonissimo odore della carne cotta con la carbonella ... Chiusi per un attimo gli occhi e mi tornò alla mente l'ultima volta che la mamma mi aveva cotto la carne a quella maniera ...

 

... Avevo ancora dodici anni e quello era uno dei giorni di tregua dei terribili cyborg ... Quel giorno ero più triste del solito ma, sinceramente, il motivo non mi torna alla mente ... La mamma mi aveva preparato quella cena speciale nel tentativo di risollevarmi il morale ... Non me lo ricordo ma di sicuro era riuscita nel suo intento. Eravamo usciti all'aperto e sotto quel cielo stellato cucinammo assieme ... Dopo quella volta non si ripresentò più la possibilità di stare all'aperto senza temere un'attacco dei cyborg.

 

Riaprii gli occhi e vidi il signor Goku che mi osservava divertito mentre volava in retromarcia.
« ... Sì? ... »
Goku mi rispose facendo "no-no" con la testa dopodichè si rimise "alla dritta" continuando il viaggio in una posa normale ... Di sicuro la sua espressione era dovuta al fatto che avesse trovato qualcosa di divertente nella mia persona, nel mio modo di fare o nel mio sguardo ...
Proprio sopra la casa scendemmo in impicchiata ... Il signor Goku, atterrando con il grosso persce, per sbaglio colpì con l'animale la carbonella facendola cadere a terra ...
« GOKU!! GUARDA CHE DISASTRO!! »
« Eddai, non è successo niente! Adesso rimedio io ... Ehm ... Ragazzo, vieni a tenermi sù il pesce »
Lo guardai con aria al quanto interrogativa « ... EHhh? Ah, sì-sì. Arrivo ... »
Afferrai il pesce con entrambe le braccia e mi misi dinanzi a lui. « Un pochino più in alto, così tocca a terra ».
Alzai un po' più in alto l'animale e poi stetti fermo qualche secondo come un fesso finchè non sentii ...
« KA-MEE ... HA-MEE .... » ...
Lasciai cadere lì il pesce a terra e me la squagliai. Mi allontanai di qualche passo ...
« ... HAAAAAAA!!!!!! »
Una abnorme e distruttiva onda energetica colpì in pieno il pesce carbonizzandolo e alcune montagne dietro distruggendole letteralmente ...
« URRCA! Non sono riuscito a contenere la mia forza! » Chichi si avvicinò al marito con una paletta del barbeque ... Era livida.
« GUARDA CHE DISASTRO HAI COMBINATO RAZZA DI SCELLERATO!! E ANCHE TU ... » Si voltò verso di me ... Ho-hoo ...
« ... COS'E' CHE GLI DAI ANCHE CORDA!? VI SIETE COALIZZATI PER FARMI AMMATTIRE FORSE?! GRRRRRR!! »
Mentre la signora Chichi continuava a sgridare lo sbadato marito io e il piccolo Gohan non riuscivamo a trattenerci: la scena era talmente esilarante da impedirci di smettere di ridere a crepapelle ...
... Ridevo come non facevo da tempo ...


Il capofamiglia risolse la situazione ripescando un'altro pesce e, quella volta, senza il mio aiuto; la signora risistemò il barbecue e ricominciò la cottura delle cibarie mentre io aiutavo Gohan ad apparecchiare il tavolo da campeggio che era posizionato vicino all'abitazione. Quando il pesce fu pronto (e stavolta non carbonizzato) ci sedemmo tutti a tavola. Il signor Goku augurò il buon appetito con una certa fretta e poi si tuffò sul cibo con una velocità tale da poter essere intravisto a malapena ... Ecco dove si vede la potenza di un vero super sayan, a tavola!
Nel giro di pochi minuti, a causa della voracità del padre di Gohan, le portate erano state dimezzate e io, per non morire poi di fame, mi ritrovai costretto a sfoderare le armi e ad usare le maniere forti ...
La forchetta di Goku penetrò la carne della decima bistecca e stava per tirarla a sè quando ... Gli impedii la "fuga" piantando il mio piccolo tridente (con una punta in più) nella sua stessa bistecca rispingendola verso il piatto da portata. Goku mi guardò con aria di sfida ...
« Lasciala, questa è mia! »
« No! Mi permetta signor Goku di avvisala che quella che stà prendendo è la decima bistecca ... »
« Ma io ho ancora fame! »
« Anch'io, ma io al contrario di lei ne ho presa soltanto una! La lasci! »
La bistecca si muoveva a destra e a sinistra nel piatto da portata creando dei suoni striduli e fastidiosi ...
« La lasci signor Goku! Non faccia l'egoista! »
« No! Mai! »
« La molli! »
« No! ... Io sono ... Heemm ... Ecco sì, io sono il Super Sayan che ha salvato la Terra numerose volte! Sono il grande Super sayan della leggenda! E per questo non te la darò mai! »
Rimasi un decimo di secondo alquanto interdetto ... Che diavolo diceva? ... Ora mi guardava come se si aspettasse da me una risposta specifica ... Vebbè, occhio per occhio ...
Incominciai a tirare ancora più forte ma Goku non voleva mollare.
« ... E io ... Io ... Io sono il super sayan che ha battuto Freezer! »


Goku improvvisamente lasciò la presa della forchetta e io, visto che tiravo come un dannato, caddi all'indietro dalla panca di legno precipitando a terra.
Non capivo ...
Alzai lo sguardo verso di lui e vidi il suo volto che era diverso dal solito: guardava verso il basso ma non verso di me e quel sorriso sincero non c'era più ...
« Bravo ... » Sospirò «... risposta esatta ... ». Si risedette a tavola e ricominciò a mangiare con calma.
Mi rialzai in piedi e mi risedetti composto. La signora Chichi e il piccolo Gohan, inspiegabilmente, non erano sopresi quanto me per lo strano atteggiamento del marito/padre ... Ma perchè si era comportato a quel modo? E perchè non mi guardava non quell'espressione felice sul volto? Perchè non era più come prima?
...
Il resto del pranzo passò molto più lentamente: nessuno aveva più voluto fiatare.
Aiutai come sempre la signora Chichi a sparecchiare portando i piatti sporchi dentro l'abitazione mentre il piccolo Gohan ritornava a volto chino sui libri. Goku si era sdraiato sul verde ed erboso prato e scrutava il cielo ... Dalla finestra della cucina potevo osservarlo.
Non riuscii a resistere ...
« Signora Chichi ... »
« Sì? »
« Per quello che è successo a pranzo ... Mi spiace ... »
« Eh? Per cosa scusa? ». Parve cadere dalle nuvole.
« Come per cosa ... Il signor Goku mi ha guardato malissimo e non ne capisco il motivo ... »
« Ah, non ti preoccupare caro, l'avrai solo sognato ... »
« ... Magari l'avessi solo sognato ... »
« Senti ... » Poggiò le sue mani sulle mie spalle « A Goku ogni tanto gli vengono questi "sprizzi" strani ma non ci si può fare niente. Mettiti il cuore in pace perchè non hai fatto nulla di male ».


Uscii dalla cucina e mi diressi verso il Son. Mi sedetti sull'erba proprio vicino a lui. Non mi guardò neppure ... Dall'espressione sembrava essere tutt'altra persona.
« Oggi è una bellissima giornata ... »
Rispose sforzandosi solo dopo molto tempo: « ... Già ... »
« Io ... Per quello che è successo prima: non sò davvero cosa abbia detto di male comunque mi perdoni se per caso l'ho involontariamente offesa »
« No ... » sospirò « ... Non hai offeso me ... »
« Allora io proprio non capisco ... ».
Il bellissimo cielo limpido, l'erba che si piegava leggermente sotto le leggere folate di vento, gli animaletti della foresta che gironzolavano ... Tutto pareva tranquillo ... l'unica cosa scossa era il mio animo.
Il signor Goku si alzò in piedi e si allontanò di qualche passo. Si fermò distante e non si voltò ... continuava a darmi le spalle.
« ... Trunks ... Devi andartene da quì ... »
Quelle parole mi colpirono al cuore.
Mi alzai di scatto in piedi « ... Perchè? Perchè dovrei? ... »
« Non puoi più restare ».
Gli corsi vicino e mi farmai proprio dinanzi a lui: aveva gli occhi bassi e ogni qualvolta cercavo di incrociare il suo sguardo lui cambiava velocemente traiettoria. Con la mia mano sinistra afferrai il suo braccio destro.
« Signor Goku, perchè mi dice questo? Io ... Io stò bene quì con voi! Con voi mi sento finalmente libero di godermi la vita: di essere spensierato, di gioire e trascorrere il mio tempo come le persone normali! Io ... Io mi sento a casa! »
« Ma questo non è il tuo posto ».
Il mio posto non è quì ... E' nel futuro ...
« Lei ha ragione: questo non è il mio posto ma non mi cacci per cortesia. La prego, non mi mandi via! »
Rimase in silenzio per svariati secondi: « ...Io non posso mandarti via con la forza ma è che ... Che stò incominciando a sentirmi in colpa ... »
« In colpa? E per cosa? ... »
« Perchè senza volerlo faccio in modo che i suoi sogni non si avverino ... »
Rimasi in silenzio e lo osservai perplesso.
« Signor Goku io non la capisco ... Perchè dice queste cose? »
Finalmente alzò lo sguardo ma mi scrutò con aria dura.
« Non sono io a dire queste cose ... ». Si fermò di colpo ... riprese dopo poco « ... Sei tu che mi costringi a dirle »


Staccai la mano dal suo braccio come se si fosse scottata all'improvviso. Che cavolo stava dicendo? Non capivo, non capivo niente!
« Signor Goku ma cosa stà dicendo?! E' forse ammattito? »
Ancora con sguardo serio: « No Trunks, non sono ammattito. Non lo sono mai stato e comunque fai quello che ti ho chiesto: vattene per favore ... Non vorrei che anche tu dopo stessi male ... »
Non capivo ...
« Signor Goku ... »
« ... Vai finchè sei in tempo, finchè ne hai ancora la possibilità. Se non cogli l'occasione rischierai di pentirtene amaramente ... »
« ... Non voglio andare ... Stò così bene quì ... »
Abbassò lo sguardo a terra come rassegnato « Sei abbastanza grande per decidere da solo. Fai come meglio credi ... ».
Mi avvicinai a lui. L'osservai negli occhi: aveva un'espressione così triste ...
Appoggiai la testa sul suo petto muscoloso e l'abbracciai ... Strinsi forte ... « Signor Goku ... Io voglio rimanere quì. Lei è stato così gentile ... E' stato come un padre per me ... ».
Dopo vari secondi, non sentendo risposta, aumentai la stretta.
Dalla sua bocca uscì un sussurro: « ... Perdonami ... »
Allontanai il viso di qualche centimetro dal suo petto, il giusto per vedere il suo volto. « Perdonami? »
Altri svariati secondi di silenzio.
« ... Scusa, non parlavo con te ... »


Goku sciolse lentamente l'abbraccio.
« Goku ... Ma che le prende? ». Si allontanò ancora e si fermò nuovamente mostrandomi le larghe spalle.
« Con questa scelta soffrirai tanto ... »
Abbassai lo sguardo a terra confuso. « Non capisco cosa ci sia di sbagliato nel sciegliere la via che porta alla felicità sicura ... Se solo lei fosse più charo in quello che dice! »
Si girò di scatto arrabbiato: « Non posso essere più chiaro di così! Sei TU che vuoi sentirti dire queste cose e sei sempre TU quello che non vuole capire! »
L'osservai shoccato ... di sicuro era diventato pazzo. Ero stanco e volevo finirla con quella assurda storia!
« ADESSO BASTA! Sono stanco di sentire queste assurdità! Vediamo quindi di smetterla ».
Goku fece un grosso respirone e si tranquillizzò. « Io ti ho avvertito ... »
"Basta!" pensai. « Grazie dell'avvertimento allora! ... Adesso mi ha fatto caricare di nervosismo ... Uff ... » cercai di calmarmi il più rapidamente possibile e quando fui pronto, porsi al Son adulto uno sei miei sorrisi migliori « ... Le andrebbe di fare un piccolo combattimento? Così, per allentare questa tensione che si è venuta a creare ».
E poi, come se le sorprese non avessero mai fine: « No, grazie. Preferirei non infierire ulteriormente ... »
Infierire ulteriormente? Ma su cosa? Su chi? ...
« La prego signor Goku, combattiamo! »
« ... No ... »
« La prego, signor Goku! »
« ... Sarebbe meglio per entrambi non farlo ... »
« SIGNOR GOKU! »
« ... Di sicuro non lo vorrebbe ... »
Ormai stanco di quelle insulse frasi corsi verso di lui e lo afferrai per le spalle: « Signor Goku, cosa le prende? Di che diavolo stà parlando da svariati minuti? Io non riesco a seguirla ... E poi lei adesso non assomiglia nemmeno un po' al Goku di cui tutti parlano: lui non avrebbe mai rifiutato di disputare un'incontro! La prego Goku, torni in sè ... E battiamoci ... »
Muovendo la testa a destra e a sinistra fece scrocchiare l'osso del collo un paio di volte.
« Se è quello che vuoi veramente ... »


Combattemmo per tante ore e come al solito il signor Son mi superava di poco. Le uniche pecche che si presentarono durante il combattimento furono le continue interruzioni di Goku che continuava a torturarmi con le solite parole: « E' meglio smettere ... Vai finchè sei in tempo ... ». E io ogni volta dovevo spronarlo a far continuare l'incontro. Man mano che il tempo passava le interruzioni aumentavano di continuo ... Come se fosse stato un'insistente promemoria.
Eravamo sospesi nel cielo. Goku si teletrasportò dinanzi a me e portò in carica il braccio, pronto per sganciarmi in pieno viso uno dei suoi potenti pugni. Riuscii a vedere l'intera scena, ero pronto a schivare quando poi, all'improvviso ...

... TU-TUM ...

Il pugno mi colpì in pieno. Il signor Goku bloccò d'impulso quello che doveva essere il suo successivo attacco poichè non riusciva a capire come mai non ero riuscito almeno ad evitare il suo banale colpo. Mi volò vicino e mi scrutava con aria interrogativa. Mi massaggiai la guancia dolorante.
« Tutto a posto? » chiese premuroso.
« Non lo so ... All'improvviso ho sentito come una sorte di stretta ... Proprio quì » con una mano gli indicai il petto.
« Allora forse è meglio che tu vada ... »
« NO! Stò bene, non mi è successo nulla di grave! ... » mi massaggiai rapidamente la guancia « ... Ricominciamo! ».
Lo scontro ricominciò. Altri pugni, altri calci ... Combo e onde si alternavano ... Dopo pochi minuti accadde di nuovo ...

... TU-TUM ...

Cosa mi stava succedendo? ... Perchè provavo quelle specie di fitte? ... E perchè dopo rimaneva quel peso? ...
« Trunks, ora devi proprio andare ... »
« NO! VOGLIO CONTINUARE! »
Continuammo ancora e ancora ma ogni volta, a una distanza di tempo sempre più ravvicinata una dall'altra, quella strana sensazione continuava a ripresentarsi. Ancora, ancora e ancora ... Continuai a lottare finchè la situazione non divenne insostenibile.

Mi ritrovai costretto a sedermi a terra e con le mani a continuare a fare pressione sul petto nel tentativo di alleviare quel senso di pesantezza.
Goku mi venne vicino, si inginicchiò al mio fianco e mi poggiò una mano sulla spalla. Incominciò a parlarmi con voce triste:
« Ormai è troppo tardi ... ».
Lo osservai negli occhi ... Troppo tardi per cosa?
« ... E' inutile che continui a fare pressione sul cuore. Il senso di colpa non si toglie in questo modo ... »
« ... S-Senso di colpa? ... »
« Il primo colpo è stato per presagire un brutto presentimento. I successivi sono duvuti al senso di colpa che ha incominciato a scavare dentro di te poichè hai dimenticato volutamente quel presentimento e non hai voluto cercarvi una possibile spiagazione ...»
Allontanai la mano dal petto e la studiai come se fosse stata in grado di darmi una soluzione.
« Trunks, sono ore che cerco di convincerti ad andartene di quì ... Il motivo lo puoi sentire anche te ».
Sentire? Cosa potevo mai sentire in quel luogo ... "Sentire" il vento con il tatto? "Sentire" i suoni utilliazzando l'udito? "Sentire" gli odori usando l'olfatto? "Sentire" l'energia attravero la mente? ...
L'energia ...
Un'aura si stava per spegnere ...
Mi alzai di scatto in piedi in preda a un indescrivibile senso di angoscia.
Anche Goku si alzò.
« Vegeta stà morendo ... »


Mi sentii sopraffatto dall'ira. « Signor Goku, perchè non mi ha avvertito prima? PERCHE'? »
Il suo sguardo serio si posò sul mio ... La luce rossastra del tramonto marcò la sua aspressone. << Ho cercato ma tu ... »
Arrabbiato come non mai lo afferrai per la maglia.
« Ha cercato? Ma perchè non me l'ha detto CHIARAMENTE allora? EH?! »
Goku mi strattonò via. « Guarda che sei TU quello che mi impediva di dirti le cose chiaramente! Perchè erano troppo dure da accettare! ... » mi si avvicinò con aria seria e parecchio arrabbiata « ... Non si può fuggire dalla realtà Trunks! Non puoi pensare che da un giorno all'altro tutti i tuoi problemi si possano risolvere per magia! Io non sono una magia ... Tantomeno la tua ... ».
Continuò a guardarmi serio ... « ... L'unica magia che potevi fare era quella di non stare quì a perdere il tuo tempo e di impiegarlo a cercare un modo per sistemare le cose ... Avevi fatto una promessa ma per paura di fallire o di arrivare in un vicolo cieco hai preferito mollare la cosa fin da subito nascondendoti in un posto che non ti appartiene. Non ti sei accorto che così facendo hai prima illuso e poi abbandonato quella che doveva essere per te la persona più cara? ... Se ora è troppo tardi non devi dare la colpa a me, ma a te stesso perchè fino all'ultimo non hai voluto capire ... ».
Il mio sguardo era a terra già da tempo.
Il sognor Goku mi appoggiò una mano sulla spalla.
Avevo la voce ormai rotta ...: « ... E' tutta colpa mia ... »
« Ormai è tardi ... Ma vai ulgualmente ».
Mi deide una sonora pacca.
Dopo pochi secondi di indecisone spiccai il volo verso Vegeta.


Lo trovai sdraiato a terra, vicino alla riva del lago, con i piedi quasi completamente immersi nell'acqua e con la testa leggermente infossata nella sabbia fine. La battle suite, dalla vita in sù, era ricoperta di sangue ... anche la bocca e la sabbia nelle vicinanze del volto erano sporche del medesimo colore ...
« Vegeta! » Gli corsi incontro e mi inginocchiai al suo fianco. Aveva gli occhi chiusi e il volto era tremendamente pallido ... Vidi le sue mani tremare e poi dalla sua bocca fuoriuscì una marea di sangue ...
Sentendo la sua aura abbassarsi ancora cercai di domare quel senso di panico che stava cominciando a farsi strada nel mio animo. Misi una mano sotto la sua testa e lo aiutai a girarla di lato per fare in modo che il sangue uscisse completamente dandogli la possibilità di respirare.
Tossì alcune volte ...
Quando lo vidi riaprire gli occhi quel senso di angoscia sparì leggermente. Mi guardò con aria scocciata come suo solito ... non riuscii a non sentirmi sollevato.
« Vegeta ... Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Ti aiuterò io ... Riuscirai a superare questo momentaccio vedrai ... ».
Si sforzò con tutto sè stesso: « ... I ... I-Io sono ... il p-princ-cipe d-dei sayan ... » altro sangue uscì dalla bocca « ... E n-n-non ho ... b-biso-gno ... dell'ai-aiuto d-di ne ... » un'ulteriore sforzo « ... di ne-nessuno! ... ».
Sorrisi. « Sei il solito testardo ... Sai cosa ha detto Goku? Che tu morirai. Ma secondo me si sbaglia ... »
Tremò ancora ma per non fare uscire il sangue chiuse ermeticamente la bocca ... dopodichè rimandò giù.
« Ma che fai?! Devi sputare fuori! »
Riaprì la bocca e inspirò aria « S-Stai z-zitto ... ».
Si mise ad osservare il cielo ...
« ... K-Kaha-haro ... th ... Io lo sco-sconfig-gerò p-prima ... o poi ... » risputò altro sangue.
Chiuse gli occhi « ... Tu sei s-solo u-uno ... sc-sciocco ... ».

L'aura precipitò fino all'inverosimile. Vegeta incominciò a muoversi come colto da improvvisi e violentissimi spasmi. Gettò la testa all'indietro e inarcò la schiena facendo alzare così l'addome. Con i denti stretti in una morsa micidiale cercava con tutte le poche forze che gli rimanevano di tenere al suo interno il sangue.
« VEGETA!! » Preso dal panico poggiai le mani sul suo addome e rilasciai in lui una parte della mia energia. La sua aura aumentò lievemente ma Vegeta, a causa di un'improvviso aumento di liquidi, si ritrovò costretto a spalancare la bocca sputando così tanto altro sangue.
« ... Vegeta ... »
Tossì ancora « ... Razza d-di stu-stupido ... »
L'aura precipitò ancora. Vegeta tornò nella posizione di prima e io rifeci la stessa mossa ... Il risultato non cambiò.
Per tre volte si ripetè l'azione ma senza successo: più gli davo energia più lui se ne andava ...
Stanco e ormai preso dallo sconforto afferrai una sua mano e la strinsi tra le mie.
« Vegeta, non mollare ... Io dovevo parlati di quella cosa ... »
Mi guardò per un secondo soltanto « ... N-non è il mo-moment-to ... »
« Sì, lo sò ma ... »
I suoi occhi si chiusero ... l'aura cadde ancora ...
« PAPA'! Non mi lasciare! »
La sua mano strinse leggermente la mia e i suoi occhi si strinsero un po' di più ...
« ... Ness-suno ... Si p-può prendere ... g-gioco di m-me cos-sì ... ».
Altro sangue fuoriuscì dalle labbra schiuse.
Strinsi la sua mano « No, non ti stò prendendo in giro ... Io sono veramente tuo figlio. Nel mio tempo tu e mia madre Bulma siete stati assieme e io sono nato dalla vostra unione ... »
Vidi nascere sul suo volto una specie di sorriso « ... B-Bugiardo ... ».
« ... Papà ... ».


La sua mano si fece pesante.

« Papà?... »

La strinsi un po'.

« Papà? ... »

Nessuna risposta.

Gli toccai la fronte ...

... era gelida.

« Papà? ... »

Laciai la sua mano ...

... cadde a terra pesantemente.

 

 

 

Vegeta se n'era andato ... un'urlo straziante quella notte aveva squarciato il cielo.

 

 

 

 

 

... Continua? ...


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Capitolo 22
*** Il mio posto ***


Documento senza titolo

Ciao a tutti! Benvenuti nel capitolo 22 della storia "IO E PAPA'"! Se per caso avete sbagliato a cliccare aspettate un attimo, provate a leggere ... Chissà, al massimo vi aiuta ad andare al bagno XP . Se invece non siete giunti per caso vi dico "Bentornati!".
Ok, prima di iniziare vorrei a dire a tutti coloro che mi hanno seguito fin quì «Grazie» perchè davvero senza di voi avrei certamente abbandonato la fic dopo i primi 3 capitoli ... Le mie forse saranno parole che avrete letto ma tante di quelle volte da farvi venire il voltastomaco ma, ahimè per voi, mi dovrete sopportare.
Prima di rispondere alle recensioni mi viene spontaneo chiedervi una cosuccia: ok, che la volta scorsa (e anche un'altra volta prima) avevo detto che "Nulla è dato al caso", ma è mica possibile che a nessuno di voi durante la lettura gli sia spuntato sulla testa un "?" stile Metal Gear Solid? Ok, che vi fidate di me perchè io in testa ho un filo logico da seguire ben definito, ma ragazze e ragazzi miei, non fatevi fregare! Io sono terribile e quindi avevo fin da subito l'intenzione di piazzarvi un trabocchetto ... Ma vi assicuro che non è affatto bello vedere che tutti ci cascano dentro! Questo discorsino è rivolto a coloro che avevano recensito lo scorso capitolo ( e sono TUTTI caduti nel tranello) se per caso c'era stato qualcuno che aveva capito la "fregatura" ma non si era fatto avanti ... Ehh ... Amen, non verrò mai a sapere il nome di questo genio. Magari alla fine sono poi io che ho reso le cose troppo difficili ... Mah, comunque d'ora in avanti, OCCHI APERTI! O_O
Orbene (oddio ma come parlo oggi? -__-), adesso rispondo invero a quelle meravigliose recensioni:

Dragonball93: Sei tornata! Ma che bello ... Non ti preoccupare, tutti abbiamo dei periodi in cui siamo pieni zeppi di cose da fare fino alle orecchie quindi non scusarti. Un piccolo-piccolo "?" ti era venuto ma purtroppo non era suff. ... Io non ce l'ho con Vegeta anzi, è il mio personaggio preferito dopo Mirai Trunks quindi perchè dovrei avercela con lui? Non ti preoccupare e lascia fare a me ... Te vedi di soffiarti a modo il naso altrimenti ti viene un'otite! Grazie per le altre recensioni per i capitoli precendenti e per tutti quei complimenti ... E complimenti per il 9! Un bacio, spero che questo chap ti piaccia.

maggie89: Un piccolo mancamento sulla lettera "o" ... Come ho potuto farlo morire dici? ... BHAHAHAHAHA! PERCHE' IO SONO scImMIA! LA TERRIBILE! Comunque il drago Shenron è inutile credimi ... E ricorda: se una persona muore per cause naturali non può essere rescuscitata con le sfere! «Got it memorize? ». Grazie 1000 anche a te per i complimenti anche se penso di non meritarli ...
Spero che ti piaccia anche questo capitolo, kiss.

MartaSaru: Per i capitoli di transizione ... BINGO! Comunque non è finita, ce ne sarà ancora per un po' ... Se poi preferirai fermarti al capitolo scorso con la lettura sei liberissima di farlo. Grazie per il "genio", davvero, ti ringrazio tanto ( a meno che non ti riferissi a quello delle tartarughe perchè allora ... XD). Fammi sapere cosa ne pensi se puoi e ricorda: anche se sei fan di Goku non ti scordare più di Vegeta, ok? Baciox.

folg_89: La storia riuscirà ad andare avanti anche senza le sfere ... Spero che la storia continui ad essere di tuo interesse, dal canto mio cercherò di dare il massimo ogni volta. Anche te se puoi (ma soprattutto se vuoi) fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo.

Swwtcicia: E' morta sulla tastiera ... ^__^ Mi sà che non ha apprezzato tanto il brutto colpo XD! Che dire? ... Fammi sapere! Ciauz.

Ainim Skywalker: Gli avvenimenti non erano tanto allegri, ti dò ragione ma fai bene a fidarti ... NULLA di quello che scrivo è scritto a caso! Io continuo, spero che continuerai ad apprezzare! Ciao.

vale_88: Buongiorno maestra! Sono stata brava con lo scorso compito, eh? Farò in modo che sia uguale anche per questo ... Forse non lo sai ma mi faccio aiutare un pochino anche da un Metal BeaRider ( che è il mio personal Betarider :). Anche secondo me la parte più triste del capitolo era quella del combattimento e devo ammettere che è stata molto più difficile descrivere quella scena che le successive. Quella di impostare un'inizio leggero è stata una mossa studiata: con un inizio così nessuno si sarebbe immaginato un finale del genere, avrebbero pensato: "Ah, un'altro capitolo sui Son ... " e invece ... ZAK! Beccati! Grazie anche a te per i compimenti ... Thank You!

Angelo Azzurro: Una new entry! Molto piacere, io sono scImMIA ... Lieta di fare la tua conoscenza. Hai letto tutta la storia di seguito? Ne avevi di tempo da perdere eh? ;] . Non essere in ansia ... Le persone ansiose non mi piacciono perchè mi rendono nervosa e se sono nervosa non cappo più niente e se non cappo più niente divento isterica e se divento isterica metto ansia agli altri! Il che non è affatto bello XP! Spero che ti piaccia anche questo capitolo. Ah, grazie per averla messa tra i preferiti ... Sei proprio pazza @__@

 

Ok, recensioni finite (questa volta ce n'erano più del normale ... Ma perchè devo far morire la gente per farvi uscire?! Ah, "Others" ... Eddai ... Vabbè, io aspetto. Se volete chiedermi qualcosa sono disponibile).
Dopo il perecedente capitolo (che a mio avviso ha riscosso abbastanza successo di pubblico e di critica) spero di non precipitare con questo nel baratro della vergogna e delle umiliazioni pubbliche ...
Ah, se per caso gli eventi non diventassero chiari ve li spiegherò la prossima volta in coda al capitolo (lo farò se me lo chiedete con le recensioni, ok?).
Con questa verde frase che ho trovato per caso e che reputo splendida a adattissima a Trunks vi lascio e vi auguro una buona lettura. Bacio _scImMIA_

"Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti"
Eraclito

 

 

 

CAPITOLO 22
- IL MIO POSTO -

 

Sgranai gli occhi e con una velocità impressionante mi misi seduto. Ero sudatissimo e avevo il cuore che batteva a mille ... Mi concentrai rapidamente e avvertii qualcosa ... Un liquido caldo incominciò a rigarmi il volto ...
Portai le ginocchia al petto e mi attorcigliai attorno ad esse. Piansi silenziosamente ... Ero così confuso da non riuscire nemmeno a capire se quelle che stavo generando erano lacrime di tristezza o di gioia: tristezza per aver compreso di essermi comportato come uno vigliacco fino a quel momento oppure essere felice per essermi svegliato da quel terribile incubo e sapere che in realtà Vegeta non era mai morto ...
Piansi ... piansi davvero tanto.

Quando sentii di essermi calmato mi asciugai gli occhi con il dorso di una mano dopodichè osservai Gohan: dormiva così bene ... Ogni volta che l'osservavo nasceva in me un moto di invidia nei suoi confronti, anche per i motivi più sciocchi ... Per fortuna non l'avevo svegliato altrimenti che razza di spiegazioni gli davo? ...
Scostai senza far rumore le coperte, mi infilai le pantofole e mi diressi verso il bagno. Mi chiusi la porta alle spalle e rimasi appoggiato alla porta con la schiena per qualche secondo ... Le forze parevano non volere arrivare. Mi ripresi e mi posizionai davanti al gabinetto: alzai la ciambella, feci quello che dovevo dopodichè tirai lo sciaquone e riabbassai la tavoletta. Andai al lavandino per lavarmi le mani. Mentre ero intento a sfregarle tra loro con il sapone vidi la mia immagine riflessa allo specchio: avevo un po' di occhiaie ma più che altro gli occhi erano ancora molto rossi e gonfi ... Mi asciugai le mani nell'asciugamano e poi osservai la vasca da bagno ... Decisi che per quella mattina un bel bagno non me lo avrebbe negato nessuno, avevo bisogno di rilassarmi. Riempii la vasca di acqua fredda, generai quattro piccole onde d'energia e le inserii sotto il livello dell'acqua ... Questa si scaldò dopo pochissimi istanti. Mi immersi e incominciai a giocherellare con l'acqua: fecevo sprizzare piccole quantità di liquido da una parte all'altra per distrarmi un po' ma in realtà giocavo di malavoglia poichè avevo il morale sottoterra ... Decisi di piantarla di comportarmi da infante e rimasi a mollo. L'acqua ferma rifletteva in parte la mia immagine ... Non solo il giochino di poco prima ... Anche quella per un'attimo mi fece schifo.
Poco prima di raggiungere quello che si prospettava essere un nuovo baratro della depressione mi schiaffeggiai ... Una, due, quattro volte ... Continuai a colpirmi finchè non mi passò la voglia di compiangermi. Quella che avevo visto quella notte non era la realtà ma solo un sogno generato da una mente contorta di un giovane confuso ... Eppure non potevo non pensare che tutto ciò che avevo immaginato non avesse senso ... Qualcosa voleva pur dire!
Mi accomodai bene nell'accogliente vasca, chiusi leggermente gli occhi e ricominciai e perdermi nei meandri dei miei pensieri: mi ripassò nella testa ogni singolo secondo di quel terribile incubo e piano piano le cose incominciarono a chiarirsi e a prendere un senso logico: quegli strani atteggiaminti, quei discorsi apparentemente senza senso ... Capii ogni cosa e finalmente mi sentii sollevato.

Quando ebbi finito il bagno mi asciugai e mi diressi verso la cameretta di Gohan. Proprio come nel sogno incominciai a sentire quel buon odorino provenire dalla cucina ... Per evitare quella situazione imbarazzante con la signora Chichi decisi di proseguire per la mia strada e di fare l'ingresso nella cucina solo in un secondo momento. Entrai nella camera e mi vestii silenzioamente. Quando ebbi terminato uscii nuovamente dalla camera e mi diressi in cucina.
« Buongiorno »
La signora si voltò di scatto verso di me e appena mi vide mi sorrise contenta « Buongiorno anche a te. Dormito bene? ».
Scostai una sedia dal tavolo circolare e mi ci sedetti sopra « Abbastanza "bene" grazie ».
Chichi poggiò sul tavolo un vassoietto pieno di cialde fumanti « Mi fà piacere ... Io vado a svegliare quel poltrone di Gohan che non si è ancora alzato. Se per caso durante la mia assenza Goku arriva impediscigli di mangiare ». Annuii dopodichè la signora scomparve dalla stanza.
Dopo pochissimo fece il suo ingresso nella calda cucina anche il signore di casa e mi salutò con un caloroso "Ciao" e una esagerata pacca sulla spalla destra. Si sedette a tavola e incominciò fin da subito ad allungare le mani su quelle leccornie ...
« Signor Goku, Chichi ha affidato a me il compito di vigilare la zona ... Non mi metta nei guai ».
Goku, che stava già per fare precipitare una brioche nella sua enorme bocca ma, sentendo la mia "supplica", chiuse quella specie di forno smisurato, osservò varie volte prima la brioche poi me (come per capire a chi doveva sottomettersi) e poi, pensando che il suo sarebbe stato un un buon gesto ... Mangiò in un sol boccone la merendina.
« Signor Goku! Ma cosa le avevo chiesto?! »
« Ciomp-Ciomp ... Ma scusa ... Ciomp ... Come potevo ... Glom ... resistere? Io stò morendo di fame! ». Si pulì la bocca rapidamente sentendo arrivare la moglie e il figlio. Al loro ingresso portò le mani sulle ginocchia come per fare intendere che se le aveva sotto il tavolo non poteva aver preso nessuna merendina ...
La signora Chichi notando che nel piatto mancava proprio la brioche più vicina a Goku capì subito che l'aveva mangiata (non era di certo così sciocca da cadere in una sceneggiata del genere) e per trovare un punto di sostegno mi osservò tranquilla. Io, pensando che il mio sarebbe stato un buon gesto (proprio come quello di Goku poco prima), additai il colpevole senza farmi problemi.
Goku mi chiamò scherzosamente traditore e filibustiere ma per tutta risposta io, Chichi e Gohan (che aveva capito in un lampo la situazione) ridemmo alle sue "offese" e ci mangiammo sopra.

Dopo la colazione le vicende si suggeguirono IDENTICHE al sogno di quella notte ... Che il mio fosse stato uno di quelli promonitori? In tal caso dovevo evitare che il fattaccio avvenisse. Presi così la mia decisione ...

Dopo aver pescato quel grosso pesce ci dirigemmo verso la bianca casina. Sentendo quell'odore di carne alla griglia mi ritornò alla mente quel brevissimo flashback della mia infanzia e chiusi gli occhi per pochissimi attimi. Quando li riaprii Goku mi osservava divertito mentre volava in "retromarcia" ... Era tutto tale e quale ...
« ... Sì? ... »
Non mi rispose, mi fece solamente "no-no" con la testa e ritornò a volare alla dritta.
"No-no un cavolo!" pensai "Questa volta lo voglio sapere !".
Aumentai la velocità e mi fermai davanti al Son impedendogli di proseguire.
« Trunks, ma che ..? » mi guardava alquantro perplesso.
« Signor Goku ditemi: perchè mi osservavate a quel modo? Me ne può dire il motivo? »
Goku sgranò gli occhi sorpreso dalla mia domanda spiazzante. « Eh? ... Ma che mi chiedi?! Comunque non è nulla di importante, credimi ... »
« Per me invece è importante ... » divenni ancora più serio « ... La prego, mi dica a cos'era dovuto quello sguardo ».
Goku si grattò energicamente la testa con la mano libera « Beh, he-he-he ... Il fatto è che ogni volta che ti osservo mi accorgo sei sempre più somigliante a Vegeta ... Con l'espressione di prima mi ero accorto che eri identico a lui per questo mi è venuto da sorridere. Ma perchè hai voluto saperlo? »
Riempii d'aria i polmoni dopodichè li risvuotai. « Ieri notte ho fatto un sogno terribile e da stamattina fino ad ora mi sono accadute le stesse e identiche situazioni sognate. Anche questa vi era e volevo sapere che cosa stava ad indicare in vostro sguardo ... »
« Che? Vuoi dire che ti stanno accadendo le stesse cose che hai sognato?! »
« Sì, anche se devo ammettere che stò cercando con piccoli gesti ad allontanarmi da quelle vicende. Anche adesso, il fatto che io abbia insistito con voi nel farmi dire il perchè della vostra occhiata, è un modo di allontanarmi. Nel sogno infatti avevo lasciato correre ... »
« Haaa ... Capisco, quindi tu da questa mattina stai cercando di non far realizzare quello che hai sognato durante la notte ».
« Esattamente »
Goku mi fece un'espressione curiosa. « Ma in questo incubo cos'è successo di tanto grave da farti agire in questo modo? Si può sapere? »
Niente giri di parole ...
« Vegeta è morto »

Goku rimase come paralizzato per parecchi secondi e continuava a guardarmi con quell'aria da "essere perso".
« ... Ma è terribile! Adesso capisco ... Comunque fai benissimo a comportarti così: se avessi sognato io una cosa del genere avrei fatto lo stesso, credimi ». Mi sorrise bonario come suo solito.
« Per me è stato un incubo terribile ... » abbassai lo sguardo a terra « ... Ero talmente impotente e sapevo che la colpa era tutta mia! ...» deciso rialzai lo sguardo verso di lui « ... Signor Goku, per evitare che avvenga la morte di mio padre dopo pranzo me ne volerò via da quì, andrò da lui e cercherò di trovare una soluzione al suo problema! »
Goku allargò il sorriso « E gli dirai anche di te, vero? »
« Certo. Lo promesso, no? ... » mi voltai dandogli le spalle « ... E poi, proprio come aveva detto lei, è giusto che lo sappia. Mi metterò in gioco ... Al massimo mi prenderò qualche cazzotto ».
Sentii una fragorosa risata nascere dietro di me e non riuscii a trattenere un sorriso.
« Ha-ha-ha ... Beh, Vegeta è pur sempre il "principe dei sayan" quindi penso che ci vorrà un po' prima che ti prenda sul serio orgoglioso e cocciuto com'è! ... Adesso andiamo sennò Chichi si arrabbia con me! »
« Ah, a proposito di questo: quando arriviamo atterri lontano dal barbeque e faccia cucinare il pesce a sua moglie »
« Eh? E perchè? »
« Mi creda, si risparmierà un bel po' di rimproveri! »

Dopo il pranzo (nel quale avevo evitato volutamente la battaglia all'ultima bistecca con il signor Goku) mi preparai per andar via da quel luogo gioioso recuperando la scatola delle capsule e la spada. Salutai tutta la famiglia Son comunicando loro che comunque il mio non sarebbe stato un addio. Dopo pochi secondi di volo della piccola casetta nei monti Paoz non ne si vedeva nemmeno l'ombra.

Mentre mi avvicinavo al luogo in cui si trovava Vegeta sentii che la sua aura continuava a fare la stupida ... Però, grazie al cielo, la sua energia non si abbassava mai al livello di quella che avevo "sentito" nel sogno.
A grande distanza dal mio obbiettivo decisi di atterrare e di proseguire a piedi. Volevo vedere come si comportava quando era in solitudine e io, con l'aura azzerata, avrei potuto spiarlo tranquillamente. Corsi per parecchi minuti e alla fine, dopo un'estenuante ultimo scatto, lo vidi: era in piedi su di una roccia che osservava l'orizzonte, aveva le gambe leggermente divaricate, le braccia incrociate al petto, il mento alto ... Quella posa regale e autoritaria gli donava un senso di superiorità e di fierezza davvero ammirevoli ... Ero completamente rapito da quella posa ...
... Già, forse talmente troppo preso da accorgermi che già da un po' Vegeta mi osservava malamente lanciandomi delle saette d'odio e d'insofferenza dagli occhi.
Mi svegliai mentalmente e lo raggiunsi.
« Vegeta ... » gli sorrisi, ero felice di vederlo vivo « ... Come stà? »
Distolse lo sguardo dalla mia persona. « Tzk! Non sono cose che ti riguardano, sparisci! »
Feci il finto arrabbiato e poggiai i pugni chiusi sui fianchi. « E' il solito cocciuto ... Comunque no, continuerò a torturarla, che lei lo voglia oppure no ».
« Sgrunt! ».

Passarono svariati minuti e nessuno dei due eveva fiatato ... Decisi di rompere il silenzio.
« Perchè questa volta non è andato via? »
Riuscì a fulminarmi con un occhio solo ... « Che vuoi dire? »
« Beh, le altre volte quando arrivavo lei riusciva sempre a sfuggirmi ... Come mai oggi non è andata come le altre volte? »
Sbuffò alquanto scocciato « Perchè tanto sei un'avvoltoio ... Se mi muovo anche solo di un passo mi insegui mentre se mi fermo un attimo tu sei già lì pronto a saltarmi addosso e a rompere con le tue domande sceme!»
« Avvoltoio? (O_O) »
Mi sorrise sarcastico « Preferisci piattola? Ne ho altre se vuoi ... »
« No.Grazie ».
Altri attimi silenziosi ... Vegeta non mi guardava nemmeno si striscio.
L'occhio mi cadde nuovamente sulla sua posa regale ... Emanava una fierezza tale ... Sembrava essere davvero un principe anche se l'aspetto un po' trasandato smentiva questa "qualità" ... Grazie alla rigidità di quella posa sembrava un essere dalle infinite possibilità, capace di compiere qualsiasi impresa ... Un essere irremovibile. Poi ancora il suo sguardo: duro e impassibile ... Quei occhi scuri fissi sull'orizzonte, su di un nemico prossimo ... Quei occhi neri che potevano augurare sventura ma forse anche amore ... Quei occhi scuri che ... Che improvvisamente si mossero e mi fulminarono come poco prima!
« Smettila di fissarmi, razza di bamboccio! » ... Mi aveva visto. "Maledizione" pensai.
Feci il finto tonto: « Eh? Io? ... Mica la stavo osservando. Si stà sbagliando ».
« Senti un po' ... » sciolse dall'intreccio le braccia muscolose e strinse a pugno le mani guantate « ... Io sono il principe dei sayan e non permetto che uno come te si prenda gioco di me in questo modo! Chiaro?! ». Era alquanto irritato ...
« Ok, ok ... Come preferisce ».
Grugnì come al solito e ricompose la sua posa regale. « Sgrunt. Vedi di non fare troppo lo spiritoso o quì ci scappa il morto ... ».
La mia coscienza mi invitò al allontanarmi da quell'essere di qualche passo ... Accettai il consiglio e mi allontanai ... Ma retrocessi solo di due passi.

Passarono altri minuti e io non sapevo davvero che fare ... Mi annoiavo. Insomma, non è molto divertente osservare una persona ferma. Mi venne spontaneo sbadigliare ... Vegeta, sentendomi, non apprezzò molto il mio gesto.
« Se ti annoi vattene così siamo entrambi più contenti! »
Mi grattai la testa e mi asciugai una piccola lacrimuccia che si era formata a causa dello sbadiglio « No ... E' così emozionante osservare la sua staticità ... ».
"Ups!" pensai al termine di quella sfacciata esclamazione e portai le mani alla bocca coprendola ma ormai era troppo tardi ... Vegeta era già girato verso di me e mi osservava con un'espressione a dir poco incollerita e stava iniziando a farsi scrocchiare le dita delle mani.
« IO TI AMMAZZO! » mi minacciò mostrandomi il pugno serrato davanti alla faccia.
Ripensando al sogno mi venne da sorridere ... Di quel terribile finale nulla si era avverato.
Vegeta però, pensando che lo prendessi per i fondelli con quel sorriso, caricò il pugno e cercò di colpirmi. Riuscii a schivare l'attacco e mi allontanai di qualche passo. Vegeta scattò verso di me e incominciò a attaccarmi con delle complessissime combo. Non rimasi con le mani in mano e mi diedi da fare per rendere interessante lo scontro.
Il combattimento durò ore e ogni tanto capitava che Vegeta si volattivizzava chissà dove per via del suo problema ... Ma poi ricompariva sempre a sorpresa e mi randellava di colpi ...
Il pomeriggio trascorse rapidamente grazie a quello strano instinto che i sayan portano nel sangue ... Quel sangue che ho ereditato da quel principe.

Quando in cielo spuntarono le stelle Vegeta era ancora vivo ... E riuscivo a percepire immediatamente la sua presenza per via dei continui e insistenti insulti che uscivano dalla sua bocca ... Mi denigrava ma era ancora vivo ... E io alla fine ne ero felice.

"Non è detto che la via che porta alla felicità sia quella più facile da percorrere" ... Mia madre l'aveva capito conoscendo quel burbero principe e anch'io volevo ritrovarmi a breve a considerarla allo stesso modo ...
A volte però, mentre osservavo le stelle, mi scoraggiavo e mi ritrovavo a pensare: "Ma ne vale davvero la pena?". Mi guardavo attorno e lo trovavo sempre nei paraggi o in un'altra delle sue pose o a fare un po' esercizi ... Di certo Vegeta non mi stava dando una mano ma in fondo quella era una sfida che dovevo vincere da solo proprio come c'era riuscita la Bulma del mio tempo ... Forse mi bastava trovare e conquistare quell'elemento che mi avrebbe reso davvero felice ... Forse l'avrei trovato col tempo conoscendolo meglio proprio com'era riuscita la mamma ...

"Ma ne vale davvero la pena?"
« Spero tanto di sì ... »
E intanto continuavo ad osservarlo rapito, con gli stessi occhi di uno che osserva un oggetto irraggiungibile, un sogno irrealizzabile ...

Il mio posto non era con il signor Goku ma con quell'uomo scorbutico e imperioso ... Con mio padre, il Principe dei Sayan ...
Quello era come il piccolo campo di battaglia sul quale dovevo vincere le mie guerre: contro le mie paure e contro la sua impenetrabile ed indistruttibile corazza ...


... Solo tempo dopo mi sarei accorto che in realtà non era proprio lui il mio vero avversario ... Colui che aveva distrutto ogni cosa in quel tempo, colui contro il quale mi sarei dovuto davvero scontrare ...

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 23
*** Altro tempo perso ***


Documento senza titolo

Buon giorno a tutti! Spero che abbiate passato un bel fine settimana come me del resto (a parte le sclerate della mamma, che quelle disfano l'armonia -__-).
Come mio solito vorrei dire due paroline prima di iniziare: con lo scorso capitolo ho capito che molti non hanno apprezzato quello che avevo scritto e questi molti l'hanno (a parer mio) paragonato quasi a un'inganno ... Sappiate che mi duole che la cosa vi abbia adirato ma il capitolo era nei programmi e quindi (imbroglio o meno) dovevo inserirlo. Ora passiamo alle risposte alle recensioni come da rito:

maggie89: Comprendo il tuo odio e me lo tengo ben stretto, non ho scusanti ... Sono felice che tu abbia apprezzato il "ritorno in vita" di Vegeta. Prima che Trunks si decida ce ne vorrà ancora un pochino ... Aspetta se puoi. Kiss Kiss anche a te, spero che il capitolo ti piaccia.

Swwitcicia: Scusa per lo spavento. Il misterioso nemico? ... Mi spiace dirlo ma non è un mistero comunque non ti dirò chi è ;D. Sono cattiva vero? Se puoi continua a seguirmi e fammi sapere. Ciao

folg_89: Trucco svelato! Sono contenta che la storia continui a sembranti interessante ... Come vedi sono andata avanti. Fammi sapere cosa ne pensi :)

MartaSaru: La cosa che mi ha fatto piacere è che tu l'abbia presa con filosofia anche se devo ammettere che all'inizio non ho riso più di tanto ... La pazienza è una grande virtù e sono felice che tu ne abbia a badilate (anche io aspetto sempre gli arretrati e quindi penso di essere al tuo livello XP). La storia proseguirà lentamente ma cercherò di farla proseguire in modo costante. Felice del fatto che il capitolo non ti abbia deluso ... Che Vegeta non ti sia diapiaciuto poi è il massimo. Grazie per la bella recensione, mi ha fatto un grandissimo piacere. Spero di risentirti. Un bacione ___ Ps: Hai visto la mia rece? Se sì aggiungici una cosetta: Visto che sei una che predilige le scenette con gli infanti ti consiglio di andare su YouTube e cercare un video chiamato "I lived on the Moon" ... E' un video musicale (il cantante è Kwoon) e ti assicuro che è poesia allo stato puro! Se lo vedi dimmi cosa ne pensi ...

vale_88: Cara maestra, forse era troppo difficile da capire ... Mi scuso. Comunque grazie per aver ritenuto che quello precedente fosse un capitolo scorrevole ... Se devo essere sincera io scrivo quello che mi passa per la testa ma, come diceva la mia vecchia prof. di St.dell'arte, "Chi pensa male parla male" ... A questo punto penso di pensare abbastanza bene :). Sull'avversario misterioso consiglio a te e agli altri di non impotizzare nulla, vorrei evitare possibili delusioni. Spero di sentirti presto. Un bacione.

Angelo Azzurro: Sì, era proprio un sogno. Gli indizi anche se piccoli-piccoli c'erano ma forse ho reso tutto troppo complesso ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione.

Dragonball93: Mi hai recensito all'ultimo secondo e sono stata costretta a correre ai ripari riscrivendo l'introduzione ... Comunque ci tengo a farti leggere com'era in realtà l'inizio (che era inserito dopo le parole "... dovevo inserirlo."): ____ In particolar modo mi spiace per Dragonball93 che indignata dalla mia "presa in giro" ha deciso di non recensire ... Ovviamente non contesto affatto questa sua decisione anche perchè ritengo che quello di recensire sia un diritto e non un dovere. Chiedo scusa perchè non avevo intenzione di prendere in giro nessuno ... Sono davvero desolata. In ogni caso ho preso l'affermazione che mi hai fatto con la risp. alla recensione della sua fic "Vegeta" (un po' di pubblicità ...) come un'esclamazione del tipo: « Autista accosti, io scendo quì ». Come avrà notato non ho insistito poichè per natura non sono una persona mordace e ritenevo che fosse sciocco tampinarla ... Non è nel mio stile scocciare le persone. Peccato, mi faceva piacere saprere il suo giudizio ... Spero comunque che continuerà a leggere. ____ Mi sarebbe stato difficile continuare la fic con un cadavere in giro credimi comunque sono contenta che alla fine tu abbia apprezzato la sua "non morte". Per il "nemico misterioso" (che di misterioso poi non c'e niente) dovrai aspettare, per questo capitolo rimarrai a bocca asciutta ... Beviti un succo di frutta o qualcosa XP. Grazie per avermi recensito nonostante la tua comprensibile arrabbiatura nei miei confronti. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione.

"The Others": Non sò più che fare per farvi uscire allo scoperto ... Ho fatto morire e poi rinascere un personaggio e voi non avete fatto una piega ... Fatevi sentire se potete. C'mon guys, don't be silly ... :D (spero di non aver sbagliato l'inglese ...).


Questo capitolo è piuttosto breve e NON ci sono imbrogli :P, è tutto trasparente come l'acqua. Spero che vi piaccia.
Un bacione a tutti quanti. _scImMIA_

 

 

 

CAPITOLO 23
- ALTRO TEMPO PERSO -

 

La notte passò con una lentezza esasperante. La luna in confronto si muoveva ad una velocità pari a quella di un missile ... Anzi, mi correggo, SE ci fosse stata la Luna.
Vegeta continuava a fare le stesse e noiosissime cose che oramai avevo visto fino allo sfinimento: stava immobile a osservare gli astri del cielo, faceva qualche esercizietto per tenersi sempre in movimento oppure di tanto in tanto si allontanava in volo dopodichè ritornava, come per controllarmi ...
Ormai stanco e affaticato per l'ora tarda mi sedetti a terra appoggiando la schiena alla parete rocciosa della conca. Quella notte, a livello di temperatura, si stava bene ... Riuscivo a restare tranquillamente all'aperto senza sentire freddo. Lo potevo vedere distintamente: lassù, sulla punta di quella grande roccia continuava imperterrito la sua personale scansione del territorio ... Cosa aveva da guardare poi non l'avevo ancora capito. Fattostà che lui continuava ancora, ancora e ancora ...
Lo vidi girarsi verso di me e continuava ad osservarmi con quei occhi cupi che si confondevano con il buio della notte ... L'immagine incominciò a divenire scura ... Poi sempre più scura ... Poi sempre più scura ancora ...
Quando l'immagine si oscurò del tutto incominciai a percepire un senso di pesantezza ...
Sentii la sua aura aumentare leggermente ...
Riaprii di scatto gli occhi. Accidenti, mi stavo aggormentando di brutto! Scrollai forte la testa a destra e a sinistra e portai lo sguardo dove avevo percepito l'aura: lui era ancora lì e continuava ad osservarmi con la sua solita aria cattiva.
Maledizione, non volevo addormentarmi!
Vegeta si voltò dall'altra parte e non mi degnò più di uno sguardo.
Passarono diversi minuti ma le cose non cambiarono: lui era ancora là e non faceva nulla di nuovo ... Mi scappò uno sbadiglio e portai una mano davanti alla bocca. Mi asciugai la leggera lacrimuccia che fuoriuscì dall'occhio destro ... Gli occhi si socchiusero leggermente da soli senza che io potessi fare nulla per impedire il loro leggero "crollo". La visuale della scena si trasformò da un formato video da Smart a Wide ... Dopodochè non vidi più nulla.
Sentii la testa scendere leggermente verso il basso ... In automatico mi ranicchiai tutto su me stesso e incominciai a provare un graditissimo tepore ... I suoni della natura facevano da perfetta ninna-nanna ...
Crollai e mi addormentai come un sasso.

Al risveglio mi ritrovai nuovamente solo: Vegeta era sparito come per magia e percepivo la sua aura lontanissima ... Era talmente lontana che non riuscivo a capire bene dove fosse. Pensai che fosse inutile raggiungerlo: mi sopportava a fatica e durante la notte precedente mi osservava in continuazione per essere sicuro che mi addormentassi una volta per tutte ... Accidenti a lui, e pensare che all'inizio credevo che mi tenesse d'occhio seguendo un qualche nascosto istinto paterno! ... E invece non faceva altro che cercare il momento migliore per squagliarsela! E poi mi diceva che era inutile scappare ... Forse mi aveva in un qualche modo sottovalutato.
Mi alzai in piedi e mi stiracchiai dopodichè mi lavai il viso con le freschissime acque del placido laghetto. Avevo una fame tremenda ma lì attorno non vi era nulla di commestibile per non parlare del frigo ... Il signor Goku l'aveva completamente ripulito!
Ravanai nelle tasche e le svuotai: la scatola delle capsule, il fazzoletto macchiato di sangue, il piccolo sacchetto di tela con il senzu e l'indispensabile portafoglietto ... Aprii quest'ultimo e contai il suo contenuto: c'erano un bel po' di zeni ... Evidentemente la mamma doveva avermelo riempito di nascosto. In effetti il denaro nel nostro tempo aveva perso di senso e quindi lo zeni era molto svalutato: i soldi non ti aiutavano a sopravvire ... L'unica cosa su cui potevi contare erano dei compagni fedeli e tanta, tanta fortuna. Spesso si potevano trovare in giro delle mazzette e la mamma le prendeva poichè sperava che un giorno o l'altro potessero ritorare utili ... Beh, pensava bene.
Pensai bene che con quei bei soldini mi potessi godere una colazioncina in città e magari cercare nello stesso tempo qualche rimedio per il broblema di Vegeta. Già, mi sarei potuto recare in una qualche biblioteca ...
Ripresi i vari oggetti e me li rimisi in tasca. L'occhio mi cadde sulla scatola delle capsule. Ne presi una precisa e la gettai ... Dalla nuvola di fumo comparve la scintillante macchina del tempo e sul metallo tinto di giallo si leggeva chiaramente la scritta che avevo fatto prima della partenza: "Hope" ... Speranza ... Speranza per un futuro migliore ...
Aprii la cupola di vetro e mi sedetti al posto di guida: appena seduto mi tornò alla mente che mia madre aveva insetito nell'unità centrale del dispositivo una piccola enciclopedia. Accesi l'unità e appena questa ebbe caricato tutti i dati aprii il menù principale e cercai l'enciclopedia. Dopo poco la trovai.
« Allora vediamo ... Sotto che parola posso cercare? ... Humm ... Malattie? Proviamo ... »
Dopo aver scritto la parola nell'apposito spazio feci caricare la ricerca ... Al termine di questa presi un'accidente: c'era venuta fuori un'elenco esorbitante, una vera sberla di informazioni tutte d'un colpo!
Le incominciai a leggere ma più proseguivo più incominciavo a pensare che in realtà quell'elenco a prima vista ricco fosse in realtà scarno o almeno, per quanto riguardava, ciò che cercavo: ... calvizie ... degenerazione maculare ... eiaculazione precoce -////- ... meningite ...pediculosi del capo O_O ... stitichezza ... toxoplasmosi ... varicella ... ecc, ecc, ecc.
Decisi di cambiare la parola per la ricerca: « Humm ... Vediamo, proviamo apparato digerente ... In fondo l'altro giorno Vegeta aveva vomitato quindi può esserci un collegamento ».
Feci partire la ricerca ma anche lì il risultato non fu tanto differente: ... achilia ... sideropenica ... bilirubinogenesi ... botriocefalosi ... colangioma ... sindrome di Dumping ... emorroidi (no, questa mi sa di no -_-) ... kernicterus ... placca di Peyer ... E tanti, troppi altri ancora e ogni volta che cercavo di aprire la pagina per i dattagli appariva una schermata con su scritto:
"Informazione non disponibile. Scusami. La mamma"
Accidenti, che senso aveva avere a disposizione quella serie di nomi e poi non avere la possibilità di sapere il loro significato? Uff ...
Spensi i comandi e mi lasciai cadere sul morbido sedile. Altro tempo sprecato ... E non solo, avevo utilizzato anche una piccola parte dell'energia della nave! Certo, avevo ancora abbastanza energia per il viaggio di ritorno ma se prima ne avevo in abbondanza edesso ero proprio a pelo ... Maledizione!
Uscii dalla nave e la feci ritornare una capsula. La rimisi nella scatola dopodichè mi allontanai da quel luogo per recarmi nella vicina città dell'Ovest ... Là avrei trovato di sicuro molte più informazioni utili. Prima di spiccare il volo cercai di percepire nuovamente l'aura di mio padre: era ancora molto distante ... Vabbè, molto probabilmente l'avrei trovato al mio ritorno e di sicuro sarebbe stato finalmente orgoglioso di me ... Sì, perchè sarei tornato con la soluzione!

In pochi minuti mi ritrovai nella famosissima e ricchissima città dell'Ovest, la città in cui ero nato e cresciuto ... Era talmente diversa da quella che vedevo tutti i giorni nel mio tempo ... La cosa mi stranì terribilmente.
Atterrai in un luogo in cui nessuno potesse vedere il mio atterraggio e poi incominciai ad addentrarmi nelle caotiche vie principali ... Quanta vita ... A causa dei cyborg non avevo mai visto così tante persone tutte assieme ...
Poco dopo vidi un piccolo bar che si affacciava sulla via affollata. Decisi di far colazione in quel posto poichè servivano ai tavoli dei croassan e delle ciambelle davvero invitanti.
Finita la colazione (nella quale mangiai un pochino meno del normale poichè la gente ai tavoli attorno mi osservava attonita per via delle quantità di cibo che mi servivano) uscii dal piccolo bar con un piccolo pacchetto: visto la consistente spesa mi diedero come omaggio due buonissime paste ... Forse se le portavo a Vegeta mi avrebbe considerato almeno un pochino utile ...
Ero sazio ed era venuto il momento di fare delle ricerche ... Il problema che però si presentò era che non sapevo dove andare! Ero già in crisi a metà strada, fortuna però che c'era un sacco di gente a disposizione a cui chiedere.
Prima chiesi a una signorotta robusta con una faccia un po' scocciata: mentre le chiedevo cortesemente indicazioni il bambinetto biondo che si tirava dietro non mi lasciava stare e continuava senza sosta a darmi dei piccoli calci agli stinchi ... Non che mi facesse male anzi, non lo sentivo proprio ma era il suo atteggiamento che mi stava incominciando a dare sui nervi. Quando non ne potei più lo guardai male (e se ho preso da papà vuol dire che l'ho quasi incenerito!) ma la signora, invece di darmi ragione, mi sbraitò addosso dicendo che il suo piccolo Shapner (o qualcosa del genere ... ) era un'angioletto mentre io ero uno sfacciato. A parte il fatto che quel monello secondo me era grande quasi quanto Gohan e quindi non si poteva definire piccolo ma se la signora diceva in giro che era un'angioletto voleva dire che aveva le fette di salame sugli occhi! Dopo il fatto ringraziai un po' scocciato e me ne andai.
La seconda persona a cui chiesi fu un ragazzo più o meno della mia età accompagnato da una ragazza: prima non mi considerava nemmeno poi quando chiesi gentilamente udienza per l'ultima volta saltò su tutte le furie e incominciò ad offendermi pensando che in realtà io stessi cercando di abbordare la sua compagna ... Ma se era un cesso! Comunque anche lì girai i tacchi e mi allontanai.
L'ultima persona con cui riuscii ad instaurare un dialogo fu una carissima vecchietta con la schiena un po' curva: non ci vedeva molto bene e quindi dapprima mi scambiò per una ragazza ... Ma poi capii che nemmeno le orecchie le funzionavano più di tanto perchè ogni volta che le chiedevo dov'era la biblioteca lei alzava le mani al cielo e faceva: « Uuuu, no bimbo mio. La discoteca e un brutto posto! Sai cosa dicono? Che ci sia la droga ...». Io le ripetevo la storia e lei dopo invece di biblioteca capiva enoteca, poi paninoteca e poi pinacoteca e allora lì andava nel pallone perchè non sapeva dove fosse ... A malinquore la abbandonai al suo destino parecchio avvolto nel caos.

Continuai ad addentrarmi nel centro cittadino e più proseguivo più riuscivo a vedere quelle barriere invisibili che sigillavano ogni singolo individuo isolandolo nel proprio mondo ... Anche se c'era tanta gente non riuscivo a percepire quel senso di solidarietà reciproca ...
All'improvviso un giovinetto mi sbarrò la strada e mi sventolò davanti alla faccia un volantino giallo, urlava come un ossesso il nome di un tizio ... Quando afferrai il volantino costui si allontanò andando a bloccare tanti altri passanti.
Continuai il mio cammino leggendo nel frattempo quel pezzo di carta colorato su cui vi era scritto: "Mr. Satan, l'uomo più forte del mondo è riuscito ancora una volta a dimostrare la sua bontà e il sio coraggio salvando durante una rapina un'intera famiglia! E' l'eroe del mondo e grazie al suo cuore d'oro la Terra sarà al sicuro per l'eternità! Unitevi a noi e ingigantiamo il SatanClub! E urliamo tutti insieme: Satan, Satan, Satan, Mr. Satan!". Poi nell'angolo in basso a sinistra c'era una fotina che ritraeva un tizio baffuto e con i capelli alla afro che metteva ben in mostra una grossa cintura e la mano destra con la "V" di vittoria ... Sorrisi leggermente ... Ma che baffuto buffone!
Mi fermai, piegai il volantino e lo misi in tasca. In fondo poteva essere un piccolo ricordo. Alzai lo sguardo, lo voltai verso la mia destra e vidi una cosa che mi lasciò di stucco: mi trovavo proprio davanti al cancello della Capsule Corporation.
Che strano effetto faceva vederla ancora in piedi ... L'ala est era ancora sù e grazie a quel colore acceso l'intero edificio risplendeva sotto i raggi caldi del sole ... Il giardino era curatissimo: l'odore dell'erba tagliata mi saliva nelle narici mentre le piccole roselline parevano sorridere ai passanti con la loro voluminosità. Rimasi imbambolato per parecchio ...
Mi distrasse una signora che spuntò da dietro la casa ...
I suoi capelli ... Quello sguardo gentile e allo stesso tempo felice ... E poi quella voce squillante che mi fece cadere dalle nuvole ...
Era proprio come l'aveva descritta la mamma ...

« Posso aiutarti caro? »

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 24
*** Triplice incontro ***


Documento senza titolo

Signori, Signore Buongiorno. Benvenuti al nuovo capitolo di questa storiella a dir poco stupida :) _ Sinceramente continuo a stupirmi del fatto che continuiate a seguirmi ... XP
Adesso passiamo alle recensioni alle quali mi piace un sacco rispondere:

maggie89: Anche a me la scenetta della vecchietta piace molto ... Non mi è venuta malaccio vero? Grazie per il tuo continuo sostegno e per le belle parole ... Sono commossa TT__TT Spero di risentirti anche per questo capitoletto ... Un Big Bacionez.

MartaSaru: Trunks è adorabile, un ragazzo con il cuore d'oro ... Ma ahimè molto sfortunato XD. Però non tanto per dire: anch'io quando ho fatto la ricerca delle malattie non trovavo le informazioni dettagliate ... Quando a cliccare sulla parolina "dettagli" mi appariva in mezzo allo schermo un pesce rosso con la faccia da scemo con sotto scritto "Informazioni non disponiobili. Tornate alla home page" e dopo mi andava in automatico nella pagina iniziale! Anche io sono sfortunata e non riuscirai mai ad immaginare il nervoso che avevo è__é . La donna a cui il giovine Trunkschicino ha chiesto se poteva aiutarlo è la signora Brief ... anche chiamata Bunny (io l'ho letto su DBArena ... non sò se poi è il suo vero nome ma io mi fido). Sei permalosa quanto Vegeta? (O__O) ... Hoi-ioi ... Allora cercherò di non farti arrabbiare XP. Goditi questo capitolo. Un bacio

Sissi 25: YEEEE! New entry! Molto piacere, sono scImMIA XD . Sono felicissima del fatto che la storia ti piaccia! Ma come mai sei uscita solo ora? Forse con i "The Others" sono stata troppo cattiva? Che ne dici? Comunque per vedere soddisfatta la tua curiosità dovrai attendere ancora ... "Pazienta ma continua a sperare" :) _ Seguimi se puoi, spero di risentirti presto. Un bacio stralla!

Swwtcicia: Già già, la nonna ... Pensa se esistesse anche tra noi mortali un figurino come lei, sarebbe bellissimo XD . Se vuoi sapere cosa succederà ti basterà leggere sotto e continuare a seguirmi. Un bacione cicciola!

vale_88: Per iniziare grazie 1000 per le spendide parole, sappi che ho apprezzato tantissimo. Riguardo alla rece sul capitolo scorso devo concordare con te: anch'io avrei preso a randellate quel marmocchio (ma hai fatto caso al nome del moccioso? Shapner ... Guarda caso ha lo stesso nome del palestrato compagno di classe di Gohan nel periodo di Majin Boo ... Hehe, niente è dato al caso XD). Per il clima all'interno della città non ho fatto altro che guardarmi un attimo attorno ... Il menefreghismo della gente è talmente evidente da far spavento ed è proprio vero che le persone uniscono le loro forze solo quando c'è qualche tragedia. Ultimo punto: ho paura di starti dando poco lavoro da fare come maestrina ... Cercherò di continuare così, mi spiace per te XP. Spero che anche questo capitolo ti sembri scorrevole e che ti piaccia come gli altri :) . Un bacione mega.


Ok, un'ultimissima cosa prima di iniziare: a causa di alcuni problemi (non gravi comunque ... ho bisogno solo di qualche minuto in più di sonno ;D) mi ritrovo costretta a modificare l'orario degli aggiornamenti. I giorni comunque saranno sempre gli stessi. Questa modifica verrà applicata dal lunedì della prossima settimana (cap.25) .

AGGIORNAMENTI: LUNEDI' & GIOVEDI' ALLE ORE 14:00 / 14:30

Comunque io aggionerò SEMPRE a meno che non avvengano imprevisti particolari quindi se non vedete subito l'aggiornamento in prima pagina andate in quelle dopo ... Ultimamente ci finisco con una velocità sorprendente TT__TT ... Non dimenticatemi!
Detto questo vi lascio al nuovo capitolo e spero che sia a tutti di vostro gradimento. Un bacione ... Spartitevelo equamente.
scImMIA

 

 

 

 

 

CAPITOLO 24
- TRIPLICE INCONTRO -

« Posso aiutarti caro? »
Mi osservava con quello sguardo sorridente e io non sapevo davvero come comportarmi ... Le sorrisi dolcemente.
Prese un'innaffiatoio che si trovava vicino all'abitazione e mi si avvicinò. Quando si fermò ci separavano soltanto due metri ...
Piegò leggermente la testa da un lato e poggiò la mano destra sulla guancia.
« Hooo ... Ma che bel ragazzo ... Sei per caso il nuovo "amico" di mia figlia? »
« Eh?! Ma signora io ... O__O ». La mamma mi aveva detto che era anche un po' "strana" ...
« Hahah ... Scusami, posso aiutarti? »
Una scusa, una piccolissima scusa: « Ecco io ... Beh, stavo osservando la sua splendida casa. Complimenti, è davvero ben curata».
« Oh, beh. Ti ringrazio tanto, in effetti è complesso tenere dietro a tutte le mansioni domestiche ma per il resto ho un sacco di tempo libero per occuparmene ».
« Ah, immagino ... ».
Spostò la mano che era sulla guancia sul mento e mi scrutò pensierosa ... O almeno, immagino che fosse così ... A dire il vero l'espressione non si era modificata per nulla però a prima vista mi sembrò pensierosa.
« Humm ... Ma noi per caso ci conosciamo? Non sò ma mi ricordi qualcuno ... ».
Di sicuro gli ricordavo Vegeta ... « No, credo proprio di non conoscerla ... ». Aumentai l'ampiezza del sorriso e lei perse di colpo quell'aura indagatrice e mi sorrise solare come suo normale.
« Comunque ero di passaggio, non era mia intenzione disturbarla ».
Portò una mano davanti alla bocca mentre faceva una piccola risata « Hooo ... Ma che modestia ... »
« Le porterò via soltanto un'altra manciata di secondi: lei sa per caso dove posso trovare una biblioteca? »
« U-Una biblioteca? ... Oh sì, ce nè una in fondo alla strada dopo la scuola pubblica. Non ti puoi sbagliare caro ... ».
Osservai la verso la fine della strada dopodichè tornai ad osservare la signora Brief. alias ... Nonna.
Le sorrisi dolcemente.
« Grazie tante signora, il suo aiuto è stato molto prezioso ».
Incominciai ad allontanarmi pian piano e lei mi incominciò a salutare con dei piccoli gesti con la mano, come se fossimo stati amici da sempre. Anch'io la salutai con la mano dopodichè sparii tra la folla.

Dopo poco mi ritrovai davanti alla biblioteca indicata dalla nonna: era davvero enorme. Vi entrai e constatai che l'arredo interno era piuttosto all'antica: grandi tavoli in legno, poltroncine in pelle (molto probabilmente finta), piccole e grandi scale a chiocciola in legno scuro distribuite lungo tutto il perimetro del grande androne, librerie strapiene di libri dall'aspetto antico ... Sarei riuscito a trovare le informazioni che cercavo! Proprio all'ingresso vi erano due banconi in legno lucido dietro ai quali due vecchie signore svolgevano il loro lavoro di bibliotecarie. Li superai senza dar loro troppo peso ma poi ...
« Dove credi di andare giovanotto? »
Mi girai verso colei che mi aveva chiamato: era una sorta di ruga con gli occhiali ... Cercai comunque di essere gentile:
« Ecco io dovrei svolgere alcune ricerche e allora ... ».
La vecchia, continuando a non alzare gli occhi dal proprio lavoro: « D'accordo ma prima mostrami la tessera ... »
Incominciavo a non capire ... « Tessera? ... »
« Già, la tessera, come fanno tutti gli altri! ... » Proprio in quel momento passò davanti a lei un ragazzo giovane e le mostrò una sorta di cartellino blu ... La donna, senza nemmeno guardare la tessera gli diede il via libera. Non gli aveva nemmeno guardato il "lasciapassare" e l'aveva lasciato proseguire mentre me mi aveva bloccato subito ...
« Ma ... Ma io non ho nessuna tessera »
« Haa, allora non sei della Orange High School. Vieni quì » con una mano mi invitò ad andare vicino al banco ... Proprio come prima non mi degnò di uno sguardo. Mi avvicinai al bancone e attesi.
« Di che istituto sei? »
Nuovamente colto alla sprovvista. « Ecco io veramente non sono di un'istituto ... »
Continuò imperterrita a scribacchiare montagne di carte. « Allora non vai a scuola, eh? Ma tu lo sapevi che questa è una biblioteca che possono utilizzare solamente gli studenti delle scuole superiori e universitarie? »
« No, non lo sapevo ... »
« Comunque, anche se non sei uno studente potrei fare un'eccezione, in fondo sei giovane e potresti essere scambiato facilmente per tale ... ».
Finalmente le cose iniziavano a girare per il verso giusto ... In fondo la vecchia non era davvero cattiva.
Ma, proprio come constatai, ci si può disilludere alla stessa velocità di quando ci illudiamo.
« ... L'unica cosa che mi serve è la tua carta di riconoscimento per ricavare i dati anagrafici ».
I dati anagrafici?! Non glieli potevo mica dare! E poi come mi giustificavo quando avrebbe visto la mia data di nascita? Che ero cresciuto molto in fretta forse? ... Non ci voleva proprio ...
« Mi spiace ma non ho alcun documento con me ... »
« Fa niente, se mi dici il tuo nome e cognome farò una ricerca sulla "banca dati cittadina*" e prenderò da lì gli elementi che mi sevono ». Già, grande idea ... Peccato che lì non ero mai nato e quindi non mi avrebbero trovato mai.
Me ne dovevo andare, non avevo alternative ...
« ... Grazie lo stesso e scusi per il disturbo ... Buona giornata » e mi riavviai fuori.
Era andata male, molto male.

All'uscita ero talmente perso nei miei pensieri che mi andai a scontrare contro qualcuno. Questo qualcuno cadde goffamente tirandosi dietro due sacchetti della spesa che a prima vista sembravano più ingombranti che pesanti ... Riuscii a vedere i volto di costui e lo aiutai ad alzarsi.
« Mi scusi, le ho per caso fatto male signor Crillin? »
« Ah, ma sei tu! Che bello vederti! Come stai? Tutto bene spero »
« Sì, per il momento stò abbastanza bene grazie ... Aspetti, la aiuto a raccogliere la spesa »
Incominciai a rifare le borsine ... Per fortuna non c'era niente di rotto.
« Grazie, sei molto gentile. Dì in po', cosa ci facevi all'interno della biblioteca? »
« Ecco ... » "Una scusa, una scusa!" « ... Io volevo fare una piccola ricerca per vedere se potevo trovare qualche punto debole sui cyborg ma non mi hanno dato la possibilità di passare ... >>
« Eh? E perchè mai? »
« Volevano i miei dati anagrafici e lì sono stato costretto a desistere »
« Già è vero, tu vieni dal futuro. Se avessero visto la tua data di nascita ti avrebbero preso per un bugiardo e alla fine non ti avrebbero dato comunque la possibilità di entrare »
« Esattamente ».
Il signor Crillin assunse un'aria alquanto pensierosa: « Potresti andare a chiedere aiuto a Bulma, lei è un vero genio in fatto di computer e scommetto che ti darebbe volentieri una mano ». La gentilezza di mia madre non la metterei mai in dubbio: quando poteva mi aiutava con i mezzi che aveva ma nemmeno lei era mai riuscita a trovare nei cyborg il loro punto debole ... Ma poi quella di quel periodo non era davvero mia madre ... Non sarebbe stata la stessa cosa ricevere il suo aiuto, sempre se l'avrei ricevuto. E poi non dovevo cercare davvero il punto debole dei cyborg ... Per il momento era meglio stare alla larga da lei e cercare di non coinvolgere nessuno nelle mie false ricerche.
« Preferirei provare prima da solo. Se vedo che per me diventa un vicolo cieco le andrò a chiedere di sicuro aiuto ».
« Comunque è davvero un peccato che non ti abbiano lasciato passare, questa è la biblioteca migliore della città ... ».
« Lei signor Crillin non è che ne conosce un'altra per caso? »
« Beh, ce n'è un'altra a pochi isolati ma è molto più piccola di questa e comunque smettila di chiamarmi "signor Crillin": mi fa sentire un vecchio e già che ci smettila di usare il lei ... »
« Ok, come vuole »
Crillin fece un'espressione da finto arrabbiato: « Ti avevo detto di non usare il lei! Avrai di nuovo la possibilità di usarlo quando mi sarò sposato ed avrò messo sù famiglia ... Sempre che trovi la ragazza, è chiaro ... ». Al fine della frase sembrò un po' demoralizzato.
« Dai, non te la prendere. Verrà anche il tuo momento ».
Crillin mi sorrise e poi disse: « Massì, se c'è riuscito uno come Yamcha a metter su famiglia ce la farò anch'io! Comunque ora devo proprio andare: la spesa non và da sola sull'isola del Genio! »
« Isola del Genio? >> La mamma me ne aveva parlato una volta ...
« Ah, forse non lo sai ma in mezzo al mare del Sud vive su una piccola isola il maestro Muten, il Genio delle tartarughe di mare. E' stato il maestro mio e di Goku e io adesso "coabito" con lui, con Oloong e Pual »
« Oh, capisco ».
« Beh, allora è meglio che adesso vada. E' stato un piacere rivederti! »
« Anche per me è stato un piacere ».
Il signor Crillin mi salutò per l'ultima volta con un "ciao-ciao" e si allontanò nella direzione opposta alla mia.

Dopo quanche isolato trovai la biblioteca che mi aveva indicato il signor Crillin: era davvero molto più piccola rispetto alla precedente ma se non altro aveva un'arredamento più moderno. Riuscii a passare tranquillamente e perciò incominciai a girare per le varie sezioni. Quando raggiunsi la sezione di medicina trovai una moltitudine di libri che aspettavano solo di esser letti. Ne presi parecchi dopo essermi seduto ad uno di grandi tavoli incominciai a sfogliarli e a cercare le notizie che mi servivano.

Dopo due ore non avevo trovato ancora niente di interessante poi, a causa di alcuni elementi, stava incominciando a salire dentro un certo nervosismo: prima una signora continuava a lagnarsi perchè io non avevo ancora liberato il posto e quindi lei non si poteva sedere (ma questo non solo con me, con tutti), alcuni ragazzi si facevano i "ganzi" prendendo in giro il colore dei miei capelli dicendo che ero un fessacchiotto o qualcosa del genere (quando però mi sono tolto la giacca di jeans perchè avevo caldo hanno visto le mie braccia e sono sbiancati ... Tiè!), due ragazzine continuavano a fare apprezzamenti sulla mia persona anche alquanto discutibili (quando poi mi sono levato la giacca sono diventate davvero volgari, due vere camioniste -__- ) e poi, la cosa che mi faceva più arrabbiare, era che un ciccione panzone alla mia destra provava a fregarmi di continuo le due paste per Vegeta per mangiarsele! Era davvero difficile sopportare quella situazione ma contiuai a resistere.

Dopo un totale di cinque ore e venti minuti circa il mio cervello era fuso. Avevo letto centinaia e centinaia di malattie leggere e gravi ma nessuna di queste si avvicinava a quella anomala di papà. Incominciai a temere che anche la sua fosse una malattia incurabile per il tempo in cui mi trovavo, proprio come quella del signor Goku. Se poi invece era una particolare malattia spaziale la situazione diventava davvero tragica ...
Chiusi stancamente l'ultimo libro. Quello che doveva diventare un buon gesto si rivelò un vero e proprio buco nell'acqua.
Riposi i libri sulle rispettive librerie dopodichè uscii da quel luogo.
Il sole era alto e faceva un caldo terribile. In giro c'erano pochissime persone. Osservai l'orologio da polso e capii il motivo di tutta quella improvvisa desolazione: era l'una passata e di sicuro erano tutti a pranzo. Scrutai il piccolo pacchetto che nonostante le brevi battaglie con il ciccione era ancora sano e salvo ... A causa del fallimento il mio stomaco si era chiuso ma chissà se Vegeta aveva già pranzato ...
Vedendo che nessun'anima mi osservava mi alzai in cielo e iniziai a volare verso la "dimora" di mio padre.

Volai tranquillo, senza fretta. Quando incominciai a percepire l'aura di Vegeta senza accorgermene aumentai la velocità. Arrivando nel luogo previsto concentrai i sensi: Vegeta si trovava lì ma non riuscivo a vederlo. Cercai per un po' ma senza risultati. Stanco e alquanto demoralizzato mi sedetti pesantemente all'ombra di un grosso albero e appoggiai al mio fianco il pacchettino. Sbuffai ...
All'improvviso mi cadde in testa qualcosa. Mi massaggiai il punto colpito dopodichè scrutai l'arma del delitto: una piccola ghianda. Alzai lo sguardo immaginando di vedere una coppia di piccoli scoiattoli e invece quello che vidi mi lasciò felicemente contento.
Mi allontanai per vedere meglio: Vegeta era seduto su uno dei rami più grandi: la schiena appoggiata al tronco, le braccia conserte, una gamba distesa sul ramo e l'altra a penzoloni ... Quando dormiva così sembrava un'altra persona: la sua espressione maligna sembrava del tutto scomparsa ... Era strano vederlo così rilassato.
Mi alzai in volo e mi avvicinai a lui di soppiatto. Dormiva profondamente. Decisi saggiamente di non svegliarlo ... Ahimè qualcuno però aveva già deciso di mettermi nei guai: mi cadde in testa un'altra ghianda, alzai lo sguardo e verso i rami più alti riuscii a vedere quei due scoiattoli che mi aspettavo prima. Dopo qualche squittio mi lanciarono addosso altri frutti ... Ce l'avevano con me! Poi uno dei due, avendo un colpo di genio immagino, lanciò una ghianda proprio verso Vegeta e lo colpì in faccia. Lui, che evidentemente non stava facendo un sogno tranquillo più di tanto, si svegliò all'istante e, arrabbiato come non mai, spalancò le braccia con i pugni chiusi urlando al vento :« KAHAROTH! ». Con il pugno destro mi colpì proprio sul naso facendomi terribilmente male!
« Ah, sei ancora tu ... Che seccatura che sei! »
Dopo aver constatato che il naso non aveva nulla di rotto: « Buongiorno, dormito bene? »
« Tzk! » Saltò giù dal ramo e incominciò ad allontanarsi. Atterrai, afferrai il pacchetto e lo raggiunsi. Quando gli fui davanti gli porsi il piccolo dono ma lui, come se fossi invisibile, passò oltre e saltò giù dalla conca rocciosa avvicinandosi sempre più al suo piccolo rifugio privato.
Lo seguii e finalmente riuscii a fermarlo: « Vegeta, tenga, questo è per lei ». Prima mi sembrò sorpreso poi iniziò a scrutarmi con sguardo accusatore: « Ti sembro forse uno che chiede l'elemosina forse? Porta via questa roba, non la voglio! ».
Non capivo, con lui era tutta un'incognita! « Vegeta ma che dice? Questa non è affatto un'elemosina! E' solo un regalo ».
Mi voltò le spalle e grugnì: « Sgrunt! Un'altra di quelle stupide azioni di voi terrestri. Per come la penso io non è altro che uno sciocco stratagemma per scroccare agli altri un favore ... ».
Abbassai lo sguardo alquanto rattristato per quella affermazione così carica di disprezzo e al contempo così vuota di fiducia negli altri.
« Veramente il mio voleva essere solo un gesto gentile ma se la pensate così forse è meglio lasciar perdere ... » mi avvicinai all'ingresso della sua dimora « ... Comunque se dovesse cambiare idea lo troverà quì. Io non me ne faccio di niente » mi abbassai e poggiai a terra il pacchettino.
« Tzk, non credere che cederò al tuo buon cuore marmocchio! ». Mi voltai di scatto verso di lui con aria semi-arrabbiata: « Non sono un marmocchio io! Guardi che ho vent'anni! ».
« Già, ma ne dimostri due ».
« Ma come ... è__é » e sghignazzando entrò nella sua "base" e si sdraiò sulla coperta malconcia. Io ne riamasi fuori.
Forse non era il momento adatto però ...
« Vegeta, le devo ancora parlare di quella cosa importante che la riguarda ... ».
Chiuse gli occhi e fece un piccolo cenno con la testa come per dirmi di proseguire.
All'improvviso mi salì un groppo alla gola ... Non avevo mai davvero pensato alle parole che avrei dovuto usare.
« Ecco ... E' difficile da spiegare e forse le sarà ancor più difficile credere però io ... ».
Sentii un'aura avvicinarsi.
Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto beffardo: « Temo che nemmeno questa volta verrò a conoscenza della "cosa importante" ... Mi spiace, ma sciegli sempre i momenti meno adatti a quanto pare! ».
Mi allontanai dall'ingresso della rientranza e vidi chi era in arrivo ... Spiacente dirlo, ma la cosa mi seccò terribilmente tantè che mi scappò un'esclamazione poco carina: « Gohan ... Che scocciatura, ma perchè non lo legano con un guinzaglio ogni tanto?! ». Vegeta mi sentì benissimo e iniziò a ridere ... Stranamente però la sua non era una risata maligna ...
Avvicinandosi Gohan mi vide e mi atterrò vicino. « Ciao, tutto bene? ».
Presi il mio autocontrollo di sempre: « Sì grazie, poi l'ultima volta che ci siamo visti è stato ieri. Come mai sei quì? »
« Ti sono venuto a cercare perchè ti devo dire una cosa importante: questa mattina ci ha telefonato a casa Bulma e ci ha detto che se potevamo dovevamo andare oggi pomeriggio alla Capsule Corporation perchè ci doveva parlare di una cosa molto importante, una cosa riguardante il dottor Gelo ha detto ».
Sorpresa: « Il dottor Gelo? »
« Già, per questo ti sono venuto a cercare. Ho pensato che ti potesse interessare ... Anche perchè ha avvetito gli altri »
« Hai fatto bene ad avvertirmi. A che ora dovremmo essere là? »
« Alle tre. Io vado adesso, andiamo insieme? »
« No ... Và pure, io vi raggiungerò dopo »
« Ok. Allora ci vediamo dopo. Ciao » Si alzò in volo e si indirizzò verso la Capsule Corporation.

Tornai da Vegeta e lo trovai ancora sdraiato sulla coperta.
« Bulma ha telefonato ai Son e ha detto che oggi alle tre ci sarà una sorta di incontro per discutere un'importante questione sul dottor Gelo ... Non mi ha saputo dire dire di più. Vieni anche tu vero? »
Portò le mani dietro la testa dopodichè si sdraiò sul fianco destro portando così il viso verso la parete rocciosa sinistra. Continuò a tenere gli occhi chiusi.
« Non ci penso nemmeno ».
« Eh? Perchè? »
Riaprì gli occhi ... Il suo sguardo sembrò triste ... « ... Sono stato preso in giro troppe volte ... »
... Lo sguardo divenne truce, come pieno d'ira ... « ... Adesso basta ... ».
« ... Vegeta ... »
« Non andrò in quel posto schifoso e ora sparisci ... ».

Lo lasciai solo e mi sdraiai all'aperto sotto il caldo sole. Non riuscivo a capire i motivo per cui mio padre non voleva andare alla Capsule Corporation ma molto probabilmente era legato a mia madre ... Chissà cos'era successo anni prima tra loro ...

Verso le tre controllai nuovamente Vegeta: era ancora sdraiato sopra alla sua coperta e rimuginava su chissà che cosa.
Presi il volo e andai verso quell'importante riunione.


 

... Continua ...

 

 

* = Ricordate quella puntata di DragonBall nella quale Goku si reca per la primissima volta nella città dell'Ovest e non sa dove abita Bulma? Proprio in quella puntata il piccolo sayan chiede informazioni a una polizziotta e lei, per aiutarlo, tira fuori dal nulla una specie di macchinetta verde con la quale è sufficiente inserire il nome di una persona per scoprire dove abita ... Ricordando quell'episodio ho pensato che nel mondo di DB esistesse una banca dati interna alla città. Non chiedetemi il nome dell'oggetto perchè non me lo ricordo XD ! ... Ringrazio tutti per l'attenzione.

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Capitolo 25
*** Un'idea folle ***


Documento senza titolo

Ciao a tutti. Spero che abbiate trascorso un buon fine settimana perchè il mio -se devo essere sincera- è stato un mezzo disastro è ho il morale un po' sotto le scarpe ... Ma sappiate che la colpa non è vostra. Comunque adesso risponderò alle vostre recensioni che sono sempre gradite:

maggie89: Beh, te ti saresti sollevata con le parole di Vegeta? Beh, a ognuno il proprio modo di vedere le cose comunque come avrai notato il nostro Trunks non era sollevato più di tanto ... Non è che forse si è soffermato di più sull'affermazione del padre e meno sull'essere o non essere (questo è il dilemma XP) di essere umano? Grazie per i compliementi ma ti posso dire una cosa: prima di prendere la decisione di postare questa mia fic ci ho pensato un sacco di tempo e se per caso (con il proseguire degli aggiornamenti) mi fossi accorta di non essere in grado di gestire la trama complessa l'avrei abbandonata poco dopo l'inizio, credimi. Se per caso ti accorgi di una qualche incongruenza (il che piò capitare visto che sono solo un'essere umano) non farti scupoli e dimmelo chiaramente. Ora con questo nuovo orario non so se resterai sempre la prima a recensire ... Sono proprio curiosa. Un bacio, spero che il capitolo ti piaccia.

folg_89: Gohan nello scorso capitolo l'ho fatto un po' "scassabiglioni" ... Non si era capito? XD. Spero che anche a te questo capitolo ti piaccia ... Spero in una tua rece lampo [il che comunque non è affatto un male ;)]. Ciao un baciox

MartaSaru: La scena della biblioteca che ti ha fatto?! "Rimanzo"? E che significa? ... Forse volevi dire romanzo ... Ma che volevi dirmi? Che non ti era piaciuta? Devi scusarmi ma sono un po' ignorri ... Vegeta rammollito? Adesso devi spiegarmi il perchè ... Uffa! Sei così incomprensibile, oggi non riesco proprio a capirti! Vorrà dire che dopo me ne adrò a sbattere la testa da qualche parte ...:)
Trunks è un bravo ragazzo, dall'aspetto potrebbe ricordare un'angelo ma ... Ma proprio come hai detto non è un santo e io mi sono impegnata a non farlo diventare il solito e classico "bambino-perfettino-amodino" che molti immaginano ... Tutti gli altri credo che lo ritraggano come una specie di falso buono e dicono che nelle notti di Luna piena (invece di trasformarsi in uno scimmione) diventi un violento e sadico sciupafemmine ... Insomma, ci sono molte versioni di Trunks e quella che stò pian piano descrivendo a tutti voi è la mia. Spero che ti piaccia. Per Crillin non preoccuparti, avrà la sua "storica" battuta! Ma non adesso, forse più in là, ora tengo la bocca cucita :X. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

Ainim Skywalker: In effetti lo stò facendo sfortunato fino al midollo ... Spero che non si ribelli e non mi uccida con la sua spada (tipo come Excel con Koushi Rikudou :( !). Spero che questo seguito ti piaccia: Bulma parlerà ... In parte XP (sono cattiva!). Ciao :* Smack

Sissi 25: Bene, con me le imbranate con il computer diventano due! Speriamo che qualchedun'altro ci si aggiunga ... Comunque potevi dirmelo tranquillamente il vero motivo ovvero :"Io, come ex membro dei "The Others" ero talmente spaventata dai suoi continui maltrattamenti alla mia persona (anche se non lo diceva direttamente a me) che ci ho impegato tanto tempo a trovare il coraggio di affrontare quel terribile mostro!" ... No, dai che scherzo ;) Comunque mi piacerebbe vedere tutta la gente che ho spaventato, me curiosa! Yuk Yuk. Ti devo confessare che io in realtà sopporto a fatica Gohan bambino: è tutto gnè-gnè-gnè e parla, parla, parla ... Quando diventa grande incomincia a travestirsi come uno scemo ma almeno diventa simpatico.
Grazie per i complimenti sulla "velocità aggiornamenti" ... Sei la prima a farmeli comunque sai quando aggiorno e per questo spero di risentirti presto. Un bacione anche a te. Ciao

Angelo Azzurro: Ogni qualvolta che leggo il tuo nome mi viene in mente Dodò ... Non ti offendere ma è mia abitudine scrivere le cose senza pensare ... Gohan rompe proprio, Trunks stà tristemente annuendo alla tua asclamazione poichè la pensa al tuo stesso modo ... Spero che questo chap non ti deluda! Un bes! Ciao

"The Others": Visto che Sissi 25 mi ha comunicato che vi bisfratto eccessivamente per questa volta cercherò di essere gentile: non siate timidi e uscite, come avrete potuto vedere dalle risposte che dò agli altri alla fine non vi mangio ... Se volete dirmi qualcosa sono sempre quì a disposizione comunque mi piacerebbe sapere anche il vostro parere. Ciao a tutti (dico così perchè mi sarebbe impossibile salutarvi tutti singolarmente!).


Ok, finish! Ora passiamo al capitolo ... No, non ancora: spero a tutti che il capitolo piaccia anche se l'ho scritto tra numerosi ritagli di tempo il fatto è che non sono del tutto convinta del risultato (visto che mi sono abituata a iniziare e finire un capitolo senza interruzioni nel mezzo) ... Fatemi sapere cosa ne pensate.
Attenderò le vostre recensioni leggendo il nuovo manga/fumetto che ho comprato ieri: Kingdom Hearts (sono Kingdom dipendente XP).
Un bacio a tutti dalla vostra scImMIA.

 

 


CAPITOLO 25
- UN'IDEA FOLLE -


Vegeta non era voluto venire ... E il motivo non l'avevo ancora capito.
L'aria fresca mi scompigliava i capelli e non solo quelli ... Sembrava entrare nel cervello e rigirare tutti i pensieri: cercai di fare mente locale ... Con tutto quello che avevo letto/studiato in biblioteca ci doveva pur essere qualche informazione utile! ... Non volevo ripiegare sugli altri ... Volevo riuscire nell'impresa da solo.
Non era il momento di pensare a Vegeta e al suo problema ... Dovevo soltanto essere preparato per quello che doveva dirci Bulma riguardo al dottor Gelo!
Scrollai la testa un paio di volte e aumentai la velocità di volo ...
Controllai l'orario che dava l'orologio da polso digitale: mancava ancora un quarto d'ora all'incontro.

Quando incominciai ad intravedere la grande casa color crema mancavano ancora poco meno di una decina di minuti. Incominciai a perdere quota e atterrai davanti alla staccionata bianca. Oltrepassai l'ingresso del giardino e incominciai a percorrere lo stradello ciottolato ... Sembrava che non ci fosse nessuno, era tutto così stranamente silenzioso ... Ma come al solito avevo parlato troppo presto ...
« Hoo, ciao! »
Una voce alle spalle mi fece sussultare. Mi girai e la rividi. « Buongiorno »
Usci dal cespuglio di rose (nel quale si era nascosta immagino), mi si avvicinò e continuò a scrutarmi con aria dolce « Ma che bello ... Sai oggi a pranzo parlavo proprio di te a mio marito e ... Hoo ». La signora si fermò inprovvisamente e guardò oltre le mie spalle, poi incominciò a sventolare il braccio destro « YUUhuuu, tesoro, vieni quì. C'è il bel ragazzo di cui ti parlavo oggi ».
Mi voltai verso l'ingresso dell'abitazione e vidi un signorotto con i capelli e i baffi lilla e un grosso paio di occhiali neri ... Il signor Brief, assieme al suo inseparabile gattino sulla spalla, ci veniva incontro con passo tranquillo ... Anche il nonno aveva una faccia simpatica.
Mi si avvicinò e portò una mano sotto il mento ... Mi studiò appena dopodichè mi sorrise sornione. « Buongiorno, allora sei tu il famoso giovane della biblioteca ... »
Di sicuro ero già un po' rosso in viso ... « He-he, già ... ». Il dottore mise entrambe le mani dentro le tasche del camice bianco e continuò a sorridermi « Io sono il dottor Brief, è un vero piacere fare la tua conoscenza ». Mi porse la mano destra. La strinsi e sorrisi compiaciuto.
« Io sono il ragazzo della biblioteca e anche quello venuto dal futuro ... »
Appena terminata la stretta il signore portò la mano verso la spalla sinistra e cercò di risistemare il gattino nero che stava cadendo.
« Hoh, allora sei tu quello famoso venuto dal futuro ... Che sorpresa, se devo essere sincero non mi aspettavo una visita del genere ».
Mi grattai la testa alquanto imbarazzato: « Beh ... (O////O) ».
« Huuuuu, ma che meraviglia! Allora dobbiamo festeggiare! Caro accompagna il nostro aspite in salotto dove presto ci saranno anche gli altri, io andrò a comprare tanti pasticcini! » e così dicendo la signora fece apparire un borsello dal nulla e si dileguò ... Di sicuro se ne stava andando verso una qualche prestigiosa pasticceria o qualcosa di molto simile ... La mamma me l'aveva descritta alla perfezione ... E per il nonno era stato lo stesso.
Il signore mi sorrise nuovamente ... Accidenti, che belle sensazioni mi trasmettevano quei sorrisi sinceri ...
« Seguimi, gli altri arriveranno tra breve ». Insieme ci dirigemmo verso l'ingresso della grande abitazione. Incominciammo a salire i pochi scalini del piano rialzato « Scusami però prima non mi hai detto il tuo nome ragazzo ... >>.
« A dire il vero non l'ho detto di proposito ».
Si fermò sull'ultimo scalino « Eh? E perchè mai? ».
« Ecco, preferirei che restasse un segreto, almeno per il momento ».
« D'accordo, come preferisci ». Il signore riprese a camminare e al suo passaggio tutte le porte automatiche si aprirono. Ne attraversammo parecchie finchè non giungemmo nel famoso salotto: era spaziosissimo e le pareti erano dipinte di bianco, una grandissima quantità di luce illuminava la stanza poichè la grandissima porta-finestra che dava sul balcone ne permetteva l'ingresso, al cento del salotto (davanti a un televisore dalle dimensioni colossali) era steso a terra un grosso tappeto arancione e sopra di esso vi era un piccolo tavolino basso di legno chiaro, tutt'attorno al tavolino vi erano poi due grandi, elegantissimi (e a prima vista molto confortevoli) divani e una poltrona tutti di un colore viola tenue.
Proprio seduto su uno dei due divani il piccolo Gohan era tutto preso a mangiare una pasta con sopra lo zucchero a velo. Appena mi vide però poggiò la pasta sul tavolino e mi corse incontro.
« Ciao, è sempre bello vederti ».
« Ciao Gohan ... E gli altri? Non ci sono?».
Il piccolo sayan tornò al suo posto e ritornò in possesso della pasta « Arriveranno tra poco. Papà stà cercando di avvertire quelli che non lo sapevano ... ».
Mi avvicinai e mi sedetti su quell'altro divano, a poca distanza. « Davvero? E chi non lo sapeva?»
« Piccolo ad esempio ... Mica lo si può avvertire con una telefonata ». Già, non me lo riuscivo ad immaginare uno come Piccolo alla cornetta di un telefono o con un cellulare ...
Improvvisamente mi apparve sotto al naso una moltitudine di dolcetti ...
« Avanti caro, serviti pure, non essere timido ...»
Ma ...
« Signora Brief, lei non era andata a comprare dei pasticcini?»
« Infatti eccoli quì. Dai assaggia ...» ... Accidenti, che rapidità! (O__O)
Presi un dolcetto e lo magiai in un sol boccone ... Era davvero buonissimo ma comunque feci segno alla signora che per me ero a posto così. Ma lei era testarda e contiuò ad insistere finchè non suonò il campanello. Poggiò il vassoio sul tavolino e si diresse verso l'ingresso civettuola. La sentimmo benissimo tornare ...
« Ragazzi guardate chi è arrivato!». La signora fece nuovamente il suo ingresso in salotto accompagnata da molti personaggi famigliari: il signor Goku, Piccolo, Crillin, Tienshinhan, un vecchio signore con dei buffi occhiali da sole (mai visto) e ... Poi lui, quella sottospecie di piattola ... Yamcha.
Goku appena entrato incominciò fin da subito a sfoggiare a me e a Gohan una serie di sorrisi smaglianti ... « Heilà ».
« Buongiorno signor Goku, tutto a posto? »
Si avvicinò al divano continuando a ridacchiare « Hehehe ... Sì, tutto a posto ...». Mi si avvicinò ancora di più e incominciò a parlare a voce bassissima: mi disse solamente di seguirlo sul balcone. Lo seguii senza batter ciglio e quando fummo entrambi oltre la soglia della porta-finestra chiusi le due ante scorrevoli isolando me e il Son più maturo dagli altri.

« Mi voleva parlare?»
« Beh, Trunks ... Dov'è Vegeta?»
« Ecco, non è voluto venire ...». Alla mia risposta il signor Goku mi incominciò a guardare con un'aria stralunata ...
« Huuh? E perchè? ...». Mi venne spontaneo portare una mano dietro la testa e massaggiarmi la nuca.
« Io veramente il motivo non lo so, non ne ho la minima idea ... Forse è a che fare con la mamma ma non ne sono sicuro, anzi ...»
« Ah, quindi non viene nemmeno ... Peccato, è da un pezzo che non lo vedo. Ah ...». Incurvò la schiena avvicinandosi a me e portò una mano a lato della bocca tipo barriera «... Gli hai poi detto quella cosa? ».
Incrociai le braccia e chiusi gli occhi. Sbuffai leggermente « No, stavo per farlo ma poi è arrivato Gohan e ha rovinato l'attimo ...»
Goku si disfò della sua posa « Hoo ... Urca che peccato ... ». Incominciò a ridacchiare come suo solito e a grattarsi la testa imbarazzato «... Però non dare la colpa a Gohan, di sicuro non l'ha fatto apposta ».
« Uff, lo sò bene ma è così difficile trovare un buon momento con papà ... »
« Dai, ci saranno altre possibilità. Uh? Sento che stà arrivando Bulma, forse è meglio rientrare e andadre dagli altri ». Feci un cenno affermativo e rientrammo assieme nell'abitazione. Lasciai andare avanti Goku per gentilezza ma, quando mi avvicinai ai divani, scoprii che il mio posto non c'era più. Mi sedetti a terra sul tappeto in quello spazietto tra i divani e il tavolino, in un luogo che non potesse dare fastidio. Il piccolo Gohan, forse per gentilezza nei miei confronti, scese dal divano e si sedette anch'egli per terra, vicino a me.
Finalmente la mamma fece il suo ingresso e quasi tutti la salutarono: Piccolo non l'aveva nemmeno guardata mentre io non riuscii ad emettere alcun suono ... Forse era per via di quel bambino che si portava appresso ...
« Salve a tutti ragazzi, grazie per essere venuti. Ho un sacco di cose di cui parlarvi e ... e ... Yamcha che ci fai ancora lì impalato? Mi vuoi dare una mano?! ». Quella sottospecie di mollusco si alzò in piedi e con i suoi tentacoli agguantò il fardello che mia madre si portava appresso. Si lasciò cadere pesantemente sul divano e poggiò il monello sulle ginocchia come se fosse una strana razza di gatto ... Evidentemente era troppo abituato a Pual. Il signor Brief nel frattempo era riuscito ad accomodarsi a fianco dell'altro vecchietto. Alla fine l'intero gruppo era sistemato in questa maniera: Bulma era seduta sulla poltrona; nel divano alla sua destra (che era anche parallelo con il televisore) vi erano seduti Yamcha sulla destra con il bambino, il simpatico vecchietto con gli occhiali (che ho scoperto che si chiama Genio) al centro, il signor Brief a sinistra mentre Tienshinhan era seduto sul bracciolo; nel divano difronte a lei invece sedevano a destra (e schiacciato) Crillin, in centro il grande mago Piccolo e a sinistra il signor Goku; il piccolo Gohan era seduto a terra tra il signor Brief e Crillin mentre io ero tra Piccolo e Goku ... La signora Brief invece girovagava per il salotto senza sosta e raramente si fermava per fare "pit-stop".
Bulma fece apparire quasi per magia un computer portatile e lo collegò mediante dei cavi al grosso televisore dopodichè iniziò il suo discorso di apertura: « Ho un sacco di cose importanti da dire quindi aprite bene le orecchie ... Allora in questi giorni ho scoperto dove si trova il laboratorio segreto del dottor Gelo: si trova tra le montagne rocciose e c'è dell'altro ... ». Bulma digitò qualche tasto dopodiche apparve sul grande schermo della televisione la pagina web di un sito ... Sembrava un sito normalissimo: mostrava pezzi di ricambio per auto e simili ...
Bulma cliccò sull'icona "Accedi" dopodichè digitò una password in una casella in cui la richiedeva ...
« Bulma ci potresti spiegare? Io non capisco ...» Era stato il piccolo Gohan a parlare.
« Questo non è un sito normale, è stato il dottor Gelo a crearlo e tramite di esso poteva fare una certa cosa ... »
Dopo aver digitato la passworld premette Invio. Lo schermo divenne scuro e iniziò ad apparire un reticolato verde evidenziatore ... poi altre righe più chiare iniziarono a costruire due sagome ...
«... Poteva controllare in qualsiasi momento la situazione dei cyborg 17 e 18 »


« Quindi ci sono le informazioni sui cyborg ... » la voce mi uscì da sola ...
« No, il dottor Gelo utilizzava questo sito in passato, quando i cyborg erano ancora in preparazione per controllare di tanto in tanto la loro situazione e le piccole migliorie che il computer apportava in automatico. Comunque grazie a questa scoperta, che forse a voi sembrerà a prima vista alquanto insignificante, sono riuscita a scoprire un'altro "ponte" ... ».
Bulma iniziò a schiacciare i tasti della tastiera con una velocità e una furia impressionante ... Diverse schermate apparirono sul grande schermo e con altrettanta velocità scomparvero ... Era difficile seguire i suoi movimenti, non era come prevedere le mosse in un avversario ... Caricamenti su caricamenti, la corsa della mamma sembrava non avere fine ... Poi ...
« Ta-daan, ecco fatto » esclamò Bulma alzanzo un pugno in cielo in segno di vittoria.
Una serie infinita di parole e codici indecifrabili scorrevano sullo schermo e poi alla fine comparvero nuovamente le due sagome composte dalle piccole righine bianche ...
« Ma questa è la pagina di prima » disse Tienshinhan.
« No ragazzi, non è quella di prima. In questa sono davvero raccolti i dati dei cyborg ... Adesso siamo dentro al computer del dottore »

[+++ SURPRISE +++]

(°o°) __ (°o°) ___ (ò_-) ___ (°o°) ___ (°o°)___ (°o°) ___ (°o°) ___ (O.O) ___ (°o°) ___ (^o^)
_Goku ___ Io ___ Piccolo __ Crillin __ Gohan __ Tien. __ nonno __ Genio __ Yamcha _ nonna...


« Pazzesco ... » Disse il nonno. Io al contrario ero senza parole ...
« Incredibile vero? E dire che quì ci sono davvero le informazioni sui cyborg ... Comunque il dottor Gelo era comunque un genio quindi ha creato una specie di codice criptato per protteggere il suo operato. Per poter comprendere in modo preciso e sistematico il funzionamento dei cyborg devo prima codificare questo suo linguaggio ... E' molto complesso e non sò quanto mi ci vorrà per decifrarlo completamente comunque ho già incominciato a darmi da fare » disse Bulma dando libero sfogo alla sua solita smania di protagonismo con una buona dose di vanità.
Il Genio delle tartarughe di mare iniziò a pettinare con le dita la bianca barba: « Scusami Bulma ma devo ancora capire perchè ci hai chiamato ... Insomma, è tutto molto interessante ma non capisco a cosa ci possano servire queste informazioni. I cyborg 17 e 18 non sono inattivi? »
« Già ... » sentenziò Piccolo alquanto scocciato.
« Non vi avevo detto ancora tutto: tramite il computer sono riuscita a scoprire dove si trova precisamente il suo laboratorio di ricerca. Come già detto si trova tra le montagne rocciose ma non è nascosto pù di tanto ... Provate ad immaginare se una persona comune riuscisse a trovare per caso l'ingresso e che poi, sempre per puro caso, riuscisse ad entrarvici e ad azionare i due cyborg ...»
« Beh, sarebbe un bel guaio ...» Tienshinhan corrugò la fronte mentre disse ciò.
« E c'è dell'altro, ho scoperto che di tanto in tanto in quella zona si verificano delle violente scosse sismiche. Prima c'era il dottore a sorvegliare sui progetti ma ora che sono incustoditi potrebbe avverarsi la nefasta possibilità che a causa di una di quelle scosse i cyborg potrebbero risvegliarsi da soli ... E se poi dopo diventassero degli esseri completamente fuori controllo?»
« In che senso "fuori controllo"? » chiese giustamente il bambino.
Bulma sorrise al giovane genietto e rispose: « Secondo i primi dati sono riuscita a scoprire che gli androidi sono stati costruiti su corpi a base di carbonio. Da questo e da altri appunti ho capito che 17 e 18 dovrebbero possedere delle mentalità proprie e che quindi, se attivati, sarebbero in grado di prendere decisioni in maniera autonoma indipendentemente dagli ordini che sono stati scritti dal dottore nel loro imprinting. Se per caso questi dovessero perdere questa loro mentalità potrebbero diventare ancora più pericolosi ».
Il signor Goku (forse perchè non aveva ben capito il discordo ostruso dell'amica) si grattò energicamente la testa e con una smorfia buffa osservò con aria interrogativa la turchina: « Ma come parli difficile ... E quindi? »
« Quindi penso che sia meglio andare nel laboratorio del dottore, prendere i due cyborg e portarli quì alla Capsule Corporation »

Incominciai a riflettere a voce alta: « Non capisco ... » portai una mano al mento come poichè mi veniva spontaneo fare così quando dovevo riflettere «... Che bisogno c'è di portarli quì? Quei cyborg sono esseri spietati capaci di provocare solo morte e distruzione ... E' meglio terminarli direttamente evitando inutili spostamenti ».
« Forse il ragazzo del futuro ha ragione Bulma. E' meglio spegnerli definitivamente e poi pensa se invece si svegliassero durante il trasporto ... »
Il volto della mamma si oscurò all'improvviso e venne invasa da un'improvviso scatto d'ira: « CRILLIN! OSI CONTRADDIRMI?! »
« Ecco io ... veramente ... » il piccolo ometto rapato stava sprofondando ...
« Cara calmati. Vuoi una fetta di torta? » ... la nonna ...
« NO MAMMA! NON VOGLIO UNA FETTA DI TORTA!! »
« D'accordo ...» la nonna si allontanò da Bulma e si fermò in un'altra area del salotto ... « E lei signor Piccolo? Ne vuole una fetta?». Inutile dire che il namecciano rispose con un grugnito.
Ripresi la parola: « Bulma, seriamente, perchè non vuole terminare i cyborg? ...»


« Io li modificherò ... Ne scoprirò il modo e poi ... Poi attiverò 17 e 18 »

 

 

 

 

 

... Continua ...


 

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Capitolo 26
*** Quattro chiacchiere con la nonna ***


Documento senza titolo

Goodmorning my friends, you're welcome in my little and crazy angle of my deformed mind ... Ok, torniamo all'italiano che è meglio (il fatto è che ho esaurito parte dei vocaboli ... -_- ...). Bentornati a questo nuovo aggiornamento di questa storia che, ridendo e scherzando, è già arrivata al capitolo n°26 ... Accidendi, non avrei mai immaginato di riuscire a scrivere così tanto ...
Orsù, rispondiamo a quelle brave stelline che recensiscono:

Swwtcicia: No, effettivamente Bulma non stà molto bene ... E se leggerai lo capirai, forse :P _Per Vegeta si vedrà ... Magari poi mi stanco di scrivere e lo faccio morire davvero XD. Vabbè dai, spero che il chap ti piaccia e spero tanto di risentirti. Un beso.

DBZ4EVER: New Entry! Piacere, io sono scImMIA. Lieta di fare la tua conoscenza! ... O_O Ommamma che complimentone! Ma non mi devi parlare così sennò arrossisco! ... U////U ... Troppo tardi XP! Grazie! ... L'hai letta 4 volte?!?! Che razza di matta ... (Ne hai di tempo da perdere eh? Soprattutto se leggi un lavoraccio come questo ... -__-). Comunque Bulma avrà i suoi motivi per riattivare i cyborg immagino ... Vè che io non so niente! :) . Cmq mi piacerebbe risentirti ... Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Uno smack

MartaSaru: Ciao KHdipendente! How are you? I'm falling, falling into the darkness ... Hehehe, non per dire ma il mio cervello bacato è nell'ombra già da un bel pezzo (il corpo ci arriverà quest'estate quando andrò al mare e vedrò un ragazzo ambiguo al di sotto del livello dell'acqua!). Abbiamo risolto il dilemma "rimanzo" ... Ok, ora sono in pace con me stessa :) . Spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se secondo me è meno romanzo dei precedenti ... L'espressione di Piccolo può essere abbastanza soggettiva, comunque non si dovrebbe allontanare troppo da quella che ha di solito ... -_O. Fammi sapere cosa ne pensi se puoi. Un bacione!
Ps: scommeto che però il portachiavi di Re Topolino non ce l'hai XD ...

folg_89: Sempre schietto e diretto ... La cosa mi fa molto piacere anche se nella tua scorsa rece non ho ben capito se la tua fosse solo ironia o lo pensassi sul serio. Io opto più per l'ironia ma se così non fosse ti chiedo scusa in anticipo. Spero che questo chap ti piaccia e che ti venga spontaneo lasciarmi un'altra delle tue rece mirate. Ciao Ciao

vale_88: Tranqui, non sei mai rientrata nei "The Others" ... Quelli che escono allo scoperto anche solo una volta per me sono già fuori dalla schiera. Anche per me con Gohan è un po' odio e amore ... Lì l'ho odiato anch'io a manetta :P ! Anche a me Bunny fà venire in mente dolcetti, dolcetti, dolcetti ... Insomma, è una signora adorabile e poi anche nel cartone compariva sempre con dei dolcetti e allora ... Perchè non approfittarne?! Grazie per i complimenti comunque tieniti pronta ... Di questo capitolo non sono proprio sicurissima quindi fammi sapere se puoi :P! Un bacione.

Sissi 25: Urca! Che fame ... No aspè, torno in me ... Ok, inanzitutto grazie per i complimenti, te ne sono davvero grata! Comunque sappi che odio abbastanza quel personaggio chiamato Yamcha (Iamcho o qualsivoglia) ma premo la mano perchè mi immedesimo come una pazza in Trunks ... Spero che il suo modo di pensare gli si possa attribuire in qualche modo :). Ecco a te il nuovo capitolo, spero che ti piaccia. Beso beso

Angelo Azzurro: ... Beh, è ovvio che ci saranno dai problemi e scommetto che ti piacerebbe sapere quali essi siano vero? ... Aspetta e spera che tra poco si fà sera ... Se vuoi continua a seguirmi! Spero che il chap ti piaccia e spero anche di sitentirti. Smakko


Fine delle risposte alle recensioni. Spero a tutti che il capitolo piaccia anche se ero alquanto combattuta se postarlo o meno (Combattuta come "One Man Band" style) ... Forse era bene impostarlo meglio? Se pensate di sì fatemelo sapere così che possa migliorare nei prossimi capitoli.
Ah, auguri a tutti coloro che oggi festeggeranno San Valentino ... Io festeggerò domani :) .

Ora vi lascio alla lettura del capitolo 26. Ci si risente Lunedì. Un bacione a tutti dalla vostra
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 26
- QUATTRO CHIACCHIERE CON LA NONNA -


« Perchè fare una follia del genere?! ». Avevo quasi urlato. Da quando alla mamma erano venute in mente pazzie come quella?
Mi iniziò ad osservare con aria severa ... La mia vera mamma mi guardava così solo quando commettevo una qualche imprudenza ... « Li modificherò, farò in modo che non facciano male alla gente, che possano allearsi a noi per la difesa della Terra ».
« E' troppo rischioso! » ... Perchè non voleva capire?
« NON E' RISCHIOSO! Basta solo che segua gli studi del dottore ed è fatta! Non fare il melodrammatico ... ».
Melodrammatico? E io che dovevo dire? Che era una sciocca superficiale? ... Mia madre non si era mai dimostrata sciocca ... Tantomeno superficiale ...
« Bulma ... ». Il piccolo pelato, dopo averne ritrovato il coraggio, incominciò a parlare: «... Il ragazzo del futuro ha ragione, è troppo rischioso. Lui è l'unico consapevole della vera forza di quei mostri e se lui dice che non è il caso di scherzare su una questione così delicata penso che abbia pienamente ragione. Io concordo con lui e poi ...» ... incominciò a sorridere facendo apparire sul viso un'espressione buffa ... «... Ricordi quando dovevi studiare il telecomando di Vegeta per richiamare la navicella di Napa? Nonostante le raccomandazioni era accaduto un vero pasticcio ... Ma quella volta si stattava di una navicella mentre quì si par-». Crillin venne interrotto bruscamente da un'altro scatto d'ira.
« ADESSO BASTA! Ma cosa credi, che non abbia imparato nulla da quell'evento? Mi credi così sciocca da far ripetere lo stesso errore?! ...» Bulma era fuori di sè ... E io mi trattenevo a fatica ...
« Ho imparato la lezione e sò quello che faccio ...». Con velocità si mise a braccia conserte e continuò a fulminarci. Nel frettempo la nonna (forse pensando di essere di troppo) se ne andò silenziosamente abbandonando il campo.

« Pensavo che di scienziato fuori di testa ce ne fosse uno solo ... Evidentemente mi sbagliavo! »
« Cosa vuoi insinuare "ragazzo del futuro"?! Che sono pazza forse?! »
« Beh, di certo ti immaginavo diversa! » ... ero davvero arrabbiato, mi trattenevo a fatica dall'esplodere ...
« MA COME TI PERMETTI! » sbattè violentemente i palmi delle mani sul tavolino provocando un forte ciocco. Risposi a tono facendo altrettanto: « CERTO CHE MI PERMETTO! Quei mostri hanno distrutto il mondo dal quale preovengo, hanno ammazzato senza pietà e senza distinzione uomini, donne e bambini ... Non devono essere riportati in vita! Bisogna evitare che anche questo tempo faccia la fine di quello da cui vengo e invece lei cosa fa? Li vuole attivare pur di soddisfare un suo qualche desiderio! ...» ... da solo non potevo farcela ... «... Piccolo ... Signor Goku ... Ditele voi qualcosa! ».
Piccolo aveva un'aria seria, come suo solito, e anche Goku aveva un'espressione molto vicina a quella del namecciano.
« E' un'idea a dir poco folle. Siamo salvi e possiamo evitare di portare in pericolo la Terra ... Sono contrario alla tua idea, razza di pazza furiosa». Piccolo aveva parlato chiaro ma, da come si notava bene, Bulma era parecchio scocciata. Mi venne naturale sorridere al namecciano ma per natura aliena lui non mutò espressione e continuò ad osservare quella che doveva essere mia madre parecchio arrabbiato.
« Bulma ...». Il signor Goku aveva incrociato le braccia e si accingeva a fare un discorso serio: «... Senti, io sono un sayan e per natura amo combattere contro nemici potenti ma una cosa è se questi arrivano per conto proprio un'altra è se noi li andiamo a cercare ...» ...
Bulma arricciò il naso e portò le mani ai fianchi: « E quindi?! »
Goku sembrò cadere un'attimo dalle nuvole poi, ripensando a quello che aveva appena detto, tornò serio e concluse: « Lo ammetto, mi sarebbe piaciuto combattere contro i cyborg e misurarmi con loro ma non posso rischiare che la Terra possa imbattersi in un nuovo e terribile nemico solo per colpa di un capriccio ... Mi spiace ma anch'io non sono favorevole ».
Il morale mi si era risollevato ... Avere Goku e Piccolo dalla mia significava tanto ...
Bulma riuscì ad arrabbiarsi ancora di più e Yamcha continuava a non controbattere ... Sembrava dormire come il moccioso che aveva sulle ginocchia ...
« Ma vi ho detto che li modificherò prima!! Io ... Io ... ACCIDENTI! Scometto che se ci fosse stato quel pazzo di Vegeta lui sarebbe stato l'unico a sostenermi! »
« Già, ma Vegeta non c'è e anche se ci fosse stato non avremmo cambiato parere. Dovrai rinunciarci ». Anche Tienshinhan aveva detto la sua.
« Perchè non l'hai chiamato Goku? » ... Stava cercando un'appiglio ...
« Non l'ho trovato ... » rispose rapido e schietto.
« Come non l'hai trovato?! Che razza di assurdità, non ti bastava utilizzare il teletrasporto?! »
Goku si fece serio: « Il teletrasposto funziona solo se si riesce a captare l'aura che si vuole raggiungere. Vegeta teneva azzerata la sua energia spirituale per questo non l'ho trovato ». Ringraziai mentalmente il signor Goku.
« Tzk! Per una volta che poteva rendersi utile quello stupido scimmione non c'è ...»
« Suvvia cara, non c'è bisogno di parlare così di Vegeta. In fondo non ha fatto nulla di male »
Intervenni per dar sostegno al nonno: « Già, e poi non è carino parlar male degli assenti ».

Bulma si voltò verso di me e mi sorrise ... Ma il suo era un sorriso cattivo ... No, quella non era mia madre!
« Non ne stavo parlando male ma evidentemente te non lo conosci bene quello sciocco ...»
Il sangue mi salì al cervello assieme a tutta la rabbia repressa ... « E' vero, forse non lo conoscerò bene ma non mi piace il modo in cui stà parlando di lui ...»
« La verità fà male? Beh, che posso dire, che è uno stupido sognatore? Uno scalatore di specchi? ...»
Strinsi i pugni dalla rabbia ... Non mi piaceva per niente il modo in cui lo descriveva: era così diverso da come lo definiva la mia vera mamma ... «... La smetta per favore ...»
«... E' solo un fanfarone raccontaballe ... Lui il Principe dei Sayan? Ma fammi il piacere, si fa chiamare così perchè non gli piacerebbe essere chiamato con il suo vero nome e cioè: fallito! »
Stavo per scattare in piedi ma il signor Goku mi prese per le braccia e mi rispinse a terra con la forza. Tutti quanti la osservavano allibiti ... Come poteva dire quelle cose? E poi lei che a me ... A me aveva detto tutt'altro ...
«... La smetta ...»
« Bulma, adesso basta dai ...» il vecchio Son aveva parlato sì, ma al vento ...
« E' un vigliacco, un fallito, un miserabile, un'eterno perdente! Era e sarà così per sempre! Quell'essere sciocco e inutile! »

Basta ...
Così era troppo ...
Mi stavano salendo le lacrime agli occhi al solo pensiero di papà ...
Scattai in piedi e quella volta Goku non mi fermò.
« ADESSO BASTA! Ne ho abbastanza di queste cattiverie gratuite! Lei è una persona orribile, a dir poco spregevole! Sa cosa le dico?! Attivi i cyborg, a me non me ne importa niente! Tanto ho già capito chi tra voi è il vero malvagio! ... Davvero, almeno loro quando mi denigravano erano sinceri lei invece mi è sempre apparsa con un'orribile e meschina maschera sul volto ... Preferico mille volte combattere e rischiare la vita contro quei mostri piuttosto che continuare a parlare con una persona orribile come voi! Io ... Io ...». Le parole mi morirono in bocca ... La sua immagine esteriore continuava ad ingannarmi e mi impediva di dirle ciò che mi ordinava il cuore: che odiavo quell'essere ... Non riuscivo a dirlo maledizione!
«... Io ... Io non starò quì un minuto di più! ».
Mi voltai verso gli altri ... Mi sentivo uno schifo ma dentro di me sapevo di aver fatto la cosa giusta. Gohan mi osservava con un'espressione indescrivibile ...
« Mi spiace tanto, spero di rivedervi presto ...». Cercai di sorridere ma dubito che mi venne bene ...
Uscii mesto da quell'ormai silenziosa stanza e uscii dall'edificio color crema.


A metà del viottolo ciottolato incominciai a sentire qualcosa di caldo che scivolava sulla guancia ...
Con un dito della mano toccai quella fonte di calore ... Una lacrima ...

"Un vigliacco, un fallito, un miserabile, un'eterno perdente!"

Mi asciugai gli occhi con furia e con foga ... Mio padre era il principe dei sayan! Non era un vigliacco! Non era un fallito! Non era un miserabile! Non era un perdente! ... Mio padre non avrebbe mai pianto e io dovevo fare lo stesso! Ero suo figlio, dovevo essere forte! Non dovevo credere a quelle parole terribili, cariche di odio e di disprezzo ...
Dovevo ascoltare il mio cuore e dissotterrare le parole di quella donna orribile ... Lei non era mia madre ... Le sue parole non erano vere, dovevo dimenticare la sua immagine. L'unica che dovevo tenere stretta era quella della mia vera mamma che mi parlava con cuore sincero ...

"... Io amavo tuo padre ..."

Lo diceva sempre con le lacrime agli occhi e per questo sapevo che le sue erano parole vere ...


Sentii una mano amica appoggiarsi alla mia spalla sinistra.
Mi voltai di scatto e vidi la nonna che mi osservava con il suo sguardo da eterna donna felice.
Mi sfuggì un sussurrò che però lei sentì: « ... nonna ... »
Si portò una mano al mento: « Nonna? »
« Mi scusi, non volevo ... E' solo che nel mio tempo non ho nessuno e ... Che sciocco che sono ... Mi è venuto spontaneo chiamarla così, mi perdoni ...».
La signora Brief scoppiò in una risata piuttosto acuta che mi stordì leggermente: « Hooo, non ti preoccupare. Puoi chiamarmi nonna se vuoi, ho sempre desiderato avere un nipotino che mi chiamasse così ma il piccolo Light non sa ancora parlare ... Ma dimmi, stavi già andando via? ».
La guardai un po' triste .« Sì, purtroppo è successa una cosa piuttosto spiacevole e quindi preferisco andarmene ».
« Hoo, che peccato ... Ma non puoi andartene ...» mi afferrò sottobraccio e mi strattonò verso quella che sembrava essere la serra di famiglia «... Prima devi bere una tazza di the con qualche pasticcino. Ti farà bene e poi staremo un po' in compagnia ». La nonna era stata davvero così gentile e pensai che forse l'ingozzarmi di zuccheri mi avrebbe sollevato davvero il morale.
« Ok, accetto il suo invito ...».
Entrammo nella grandissima serra e al centro di essa vi era un piccolo tavolino metallico con già servito il the fumante. Mi sedetti su una delle seggiole metalliche e la signora iniziò fin da subito a riempirmi il piattino di squisiti dolcetti. Si sedette anche lei e iniziò a sorseggiare il buon the.
« Ma caro, di preciso cos'è successo? ». Poggiai la tazza di ceramica bianca sul piattino decorato e abbassai lo sguado.
« Beh. Ecco, è andata così ...»


Raccontai alla nonna tutto e lei alla fine era a dir poco impietrita «... Ecco, è tutto. Dalla rabbia sono andato via ... Non riuscivo a reggere la situazione ...»
« Ti comprendo perfettamente, ultimamente la mia Bulma è così strana e a volte anch'io faccio fatica a capirla ».
« Ma mi dica, per favore, anche lei pensa quelle cose orribili su Vegeta? ...»
La nonna poggiò delicatamente la tazza vuota sul piattino e la riempì di liquido caldo. « Nient'affatto: Vegeta è un'uomo tenebroso ma così affascinante e ti assicuro che non è nulla di quello che ha detto Bulma. Lei dice così perchè penso che non abbia accettato la sua lontanza ...»
Bevvi l'ultimo sorso di the. « Si spieghi »
« Vedi, tempo fa Vegeta viveva quì con noi e tutto andava alla bene ma poi un giorno se ne andò o meglio ...» La signora divenne improvvisamente triste «... Io lo mandai via ...»
« Lei? E perchè? » ... La nonna non mi sembrava una persona in grado di fare una cosa del genere ...
« Ecco, io e mio marito ci eravamo accorti che la nostra Bulma si era innamorata di Vegeta ma lui era così taciturno e scontroso che non ne voleva sapere di lei e ciò era talmente evidente che ci faceva star male. Io volevo aiutarla a conquistare il cuore dell'affascinante principe e un giorno mi si presentò l'occasione: Bulma doveva partecipare a una prestigiosa festa e le serviva un cavaliere ... Yamcha non era disponibile, anche perchè lui e mia figlia si erano appena lasciati, allora riuscii a convincere Vegeta. Non immaginerai mai le prove che ho dovuto fare davanti allo specchio per sembrare convincente e quasi cattiva ».
Questa storia me l'aveva raccontata la mamma parecchie volte ma alla fine non era successo alcunchè ... Dove la nonna voleva arrivare non l'avevo ancora capito.
« Prima della festa però Bulma mi aveva fatto promettere che se Vegeta non ci fosse andato io avrei dovuto mandarlo via ...».
Anche questa parte nel racconto c'era ...
« La sera della festa io e mio marito tornammo a casa da un'incontro tra amici e lui era là ... Non era andato alla festa ...»
Anche questa c'era ...
«... E io ... A malinquore ... L'ho mandato via »

« COME?! ». Questa parte non c'era ... Vegeta non era stato mai cacciato! Era sempre rimasto a casa ... Forse nel mio tempo la nonna non aveva trovato il coraggio di mandarlo via ...
Ma allora ... Era colpa sua se non ero nato? ...
... No, non ci volevo credere ...
« E quindi da allora non è più tornato ...» abbassai la testa tristemente ... Uno strano ranocchio che faceva pose strane paveva più felice di me.
« No, una volta è tornato ».
Rialzai lo sguardo di scatto ... « Davvero?! »
« Sì, qualche tempo dopo ... Hoo, ma che ranocchio intelligente. Tieni un dolcetto ...»
« Eh, nonna, cosa successe quel giorno? »
La nonna si ricompose e tornò a darmi atrenzione ...
« Ecco, sì ... Successe questo ...»

L'unica cosa giusta che aveva detto la Bulma di quel tempo era questa: che la verità fa male ...
Già, perchè ci è difficile sopportare l'idea che la colpa della nostra infelicità a volte sia da attribuire a noi stessi soltanto ...
E questo lei dov'eva averlo capito ...

 

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 27
*** Cell: l'essere perfetto ***


Documento senza titolo

CIAO A TUTTI!! SONO TORNATA!! Tremate - treMATE - TREMATE!!
Ok, mettiamoci in carreggiata. Inanzitutto vi avviso che, se sullo scorso capitolo ero insicura, su di questo sono insicurissima ... Il fatto è che da un po' di giorni c'è un tizio molto strano che mi distrae terribilmente ... (Altair si gira verso di me e mi pungola il fianco con un coltellino svizzero -___- ) ... Chiedo a tutti scusa in anticipo se vi piacerà poco, sorry :( .
E poi nel fine settimana sono sempre stata di malumore e ciò non faceva altro che allontanarmi dal pc invece di farmici avvicinare ... Provate voi a scrivere con continui pensieracci che vi tormentano! Ci mancava solo la musica di Sephiroth ed ero a cavallo: "Veni veni venias ne me mori facias.Veni veni venias ne me mori facias ... Sephiroth!"

Calma, calma ... Adesso però sono di buon umore quindi risponderò alle vostre meravigliose recensioni!

DBZ4EVER: Grazie per il complimento, davvero ... Sono senza parole, credimi :) . Comunque nemmeno io penso che Vegeta sia un fallito ... Vedremo come proseguirà la storia. Per sapere quello che successe quel giorno ... Beh, aspetta e vedrai =). Sono cattiva ... Ma non lapidarmi, please! XP Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

folg_89: Lieta del fatto che la storia continui ad essere di tuo interesse. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi anche su questo capitolo anche perchè ... Credo che tu sia l'unico maschietto e quindi mi interessa molto il tuo parere :). Di sicuro, già il fatto che tu non sia una donna, la cosa ti faccia vedere la storia con una prospettiva diversa rispetto agli altri ... Cavolo come mi esprimo male oggi! Beh, se vuoi fatti risentire. Ciao flog (mia sorella ti legge sempre così XP).

vale_88: All'inizio della recensione ero così -> =( ... Razza di dannata, sei tu che mi fai venire dei cancheri! Per dispetto ti lascierò con il dubbio anche questa volta, tiè! ... Dai, scherzo, sono contenta che ti sia piaciuta la reazione di Trunks. Secondo me non si sarebbe mai comportato diversamente ... Per Goku ... Beh, cedere alla proposta di Bulma me lo faceva vedere come una specie di cattivo, uno di quelli che dicono "Hahaha, non mi importa! Io sconfiggerò tutti quanti! Che si facciano avanti, io sono quì!" o qualcosa del genere ... Tipo Vegeta ... E poi lui è un'eroe e quindi non dovrebbe essere l'egoista che pensa solo ai suoi interessi (sempre Vegeta). Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione maestrina!

Sissi 25: Trunks ti fa triste? Povero ... Bulma terribile XP ma io non sono da meno! Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto e spero tantissimissimo che anche questo ti piaccia ... Ma te vedi di non ucciderti per favore! Sennò chi la legge questa schifa di fic? Eh, eh, eh? Un bacione! A presto.

night_time: Ehi! Nuova arrivata! Io sono scImMIA, molto piacere ... Spero che la fic continui a piacerti. Se ti và fatti risentire. Ciao :D

Angelo Azzurro: Io la signora Bunny la adoro con tutta me stessa XP ... E spero che questo lo stia diventando anche per te e per gli altri ... Io almeno stò cercando di portarvi tutti verso questa mia idea :D . Sono felice che questa storia ti abbia preso, cercherò di continuare con il ritmo giusto. Un bacione e se ti và fammi sapere cosa ne pensi anche di questo chap.

maggie89: Fai vela O.O ?! ... Nuuuuuuuu TT_TT, anch'io voglio!! E' solo che io non posso uffa ... L'unico mare che mi circonda e fatto da rosette, tortellini e lasagne ... Beh, dai, pensandoci bene non è poi un male no? :) Un mare fatto di lasagne ... HUUuuuu! Vebbè, tornando alla vera recensione: beh, posso tranquillamente dire che un po' di rancore Bulma ce l'ha il fatto però è ... Ma perchè? Eh ... Aspettaimo in attesa. Anch'io adoro Bunny e forse per certi aspetti preferisco lei alla figlia. Vegeta tornerà nel prossimo capitolo, sorry! Ecco quì anche per te il nuovo capitolo, spero che sia di tuo gradimento. Un beso

MartaSaru: Rimanzo ... Beh, io faccio del mio meglio e credimi, mi sono impegnata anche in questo ... Spero che lo sforzo sia suff. però. W la signora Bunny! Bunny forever! Yees! ... Sora Halloween style 0.0 uuuu ... Mi piacerebbe vederlo, non l'ho mai visto nemmeno su internet! Comunque devo fare una correzione sul mio (mi sono accorta di essermi spiegata male): il mio è in pratica la catena regale che Sora porta sul fianco (quella con tutte le coroncine) e in fondo c'è la testa di Topolino. Bene, dopo aver chiarito un'ulteriore superficialità ti auguro una buona lettura. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione ciao.

LadyDreamer: Beh, sò bene che non è facile recuperare tutti quei capitoli in quel poco tempo ... Sono contenta però che alla fine ti siano piaciuti! Ora sai quando aggiorno ... Vedi di non perderne altri sei dietro fila: correndo troppo rischi di non goderti la lettura (così come capita con anche un buon videogioco se lo giochi con troppa fretta). Trunks alla fine ci tiene al babbo e il fatto di volerlo aiurare penso che sia un grande segno del suo affetto da bravo figlioletto =D. Un bacione stralla! Ciao ciao


Ringrazio 1000 volte LadyDreamer e Sissi 25 che hanno inserito la storia tra i preferiti ... A voi grazie di cuore.

Orbene, ho finito. Auguro a tutti una buona lettura. Nonostante la mia insicurezza spero vivamente che questo capitolo piaccia a tutti. Tornerò giovedì. Per il momento saluto. Un bacione.
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 27
- CELL: L'ESSERE PERFETTO -


Dopo la mia "fuga", nell'accogliente salottino il silenzio continuò ad essere pesante ed opprimente per parecchio tempo.
Nessuno aveva più voglia di parlare ...
Ma per fortuna il signor Goku era una di quelle persone che non stavano nel silenzio più di tanto.
Sembrava irritato ... « Ma che cosa ti è saltato in testa?! Come hai poruto dire quelle cose orribili! Mi meraviglio di te ... »
« Ecco io ... ». Quando qualcuno incomincia a pentisi di ciò che ha detto o fatto perde improvvisamente la volontà di controbattere ... Soprattutto se si accorge di essere in torto.
La donna sbuffò sonoramene e dopo aver fatto un grosso sospiro si alzò dalla poltrona « Uff, vado a farmi una camomilla ... ». Bulma, con una velocità da moviola uscì dalla stanza andando in direzione della cucina.
Quando i passi della donna non si sentirono più Crillin si sciolse letteralmente sul divano come se fosse stato un pezzo di burro sotto il sole cocente: « UUhff ... Accidenti che diavolo ha oggi? Non l'ho mai vista così acida ... Yamcha, stà per caso poco bene? »
Yamcha aveva una strana espressione ... Non so se somigliasse più a un beota o a un vero e proprio fesso ... Fattostà che ci mise un po' prima di formulare una frase "intelligente": « Non so cos'abbia ... Ogni tanto le vengono questi improvvisi sbalzi di umore e incomincia a dire cattiverie su tutto e su tutti. Oggi è capitato a Vegeta ... Non che mi stia simpatico, anzi, ma anche a me non è piaciuto molto il suo discorso ... Poi, come già detto, oggi è toccato a lui ma quattro o cinque giorni fa ha parlato male proprio di te Crillin ».
« Eh? Ma perchè tutte a me ... TT_TT »
« Già, non so proprio che dire ... » Disse il neo-padre accarezzando la testa del neonato proprio come fosse un gatto ... Era troppo abituato a Pual ... « Boh, le sarà iniziato il ciclo, forse è per questo che è così schizzata! ».
Piccolo parve turbato ... « Ciclo? ».
Il piccolo Gohan ( che anche se non lo dava a vedere la sapeva lunga secondo me) intervenne nel tentativo di tranquillizzare il proprio maestro avvertendolo per tempo che quello che aveva detto il neo-papà era solo una cretinata: « Lascia perdere Piccolo, non è nulla di importante ... ».
Il namecciano annuì convinto mentre Goku ... Beh ... Goku è sempre Goku: « Il ciclo? Che cos'è? ».
Tutti ovviamente fecero finta di niente ... Ma il super sayan è un tipo gnucco e perciò non è uno che molla con così tanta rapidità.
« Hemm ... Signor Brief (?!) ... »
Il nonno si svegliò all'improvviso da quello che poteva sembrare un'apparente sonno ... Il gattino invece dormiva davvero.
« Eh, sì? Dimmi pure figliuolo »
« Lei sà dirmi cos'è il "ciclo"? Almeno lei me lo spieghi per favore ... »
Il nonno sobbalzò un po' poichè era impreparato a quella domanda ma poi si ricompose e si tranquillizzò rapidamente perchè sapeva di essere preparato sull'argomento ... Evidentemente le menti del dottore e del gattino erano in sintonia perchè a quella richiesta il minuscolo micetto si svegliò all'improvviso.
« Beh, d'accordo allora il ciclo è ... »
Fortuna volle che Bulma ritornò in quel preciso istante e salvò tutti dall'imbarazzo ... Tranne Goku e il nonno che ovviamente non lo erano minimamente (il nonno aveva preso in mano la situazione con la sua tipica diplomazia scientifica). Entrò nel salotto portando in mano una grande tazza di camomilla e si sedette sulla sua comoda poltrona.
« Huuu ... Adesso sono molto più tranquilla ... Di cosa stavate parlando di bello? »
« Beh, cara. Stavo spiegando a Goku che cos'è un ciclo ».
Bulma (capendo a subito a cosa si riferisse il padre) si fece rossa in volto e rovesciò un po' di liquido sul tappeto. « Papà! Non è il caso ... Ora dobbamo parlare di cose più importanti! »
« D'accordo ... » disse il namecciano con aria alquanto inacidita « ... Adesso di chi dobbiamo parlar male? ».
Bulma fece finta di non sentire. Sorseggiò un'altro po' della sua bevanda dopodichè la poggiò sul tavolinetto.
« Ho anche un'altra cosa importante da dirvi a riguardo del dottor Gelo quindi resistete per qualche altro minuto ... ». Digitò qualche altra formula o passworld sulla tastiera e apparve sul grande schermo una figura tridimensionale formata di linee bianche che si incontravano tra loro ...
« Questa è completamente diversa dalle altre ... Ma che cos'è? » chiese Gohan incuriosito e al contempo intimorito da quell'ammasso di linee regolari.
Il volto di Bulma si incupì: « Il dottor Gelo lo chiama "Cell: l'essere perfetto" ... »


****

« Ma sei davvero sicura che sia andata così? » dissi dopo aver bevuto l'ennesimo goccio di the ... Ormai ero pieno ...
« Ma certo caro che ne sono sicura! »
« Sicura nel senso che pensi che sia andata come mi hai detto o sicura perchè hai spiato e origliato? »
« Suvvia caro ... » la signora Brief si portò alla bocca il bordo della tazza di ceramica bianca e sorseggiò un po' di quel liquido al sapore di limone « ... E' ovvio che ho origliato ».
"Lo sapevo ... -__-" pensai, la nonna era proprio una vera impicciona ma almeno grazie alla sua voglia di ficcanasare in giro avevo scoperto una cosa importante.
Sbadigliai sonoramente ... Tutti quei pasticcini e quel the caldo mi stavano facendo venire l'abbiocco ( e dire poi che a pranzo non avevo mangiato ...).
« Sei stanco? Vuoi sdraiarti qualche minuto nella stanza degli ospiti? ».
Portai le mani verso il cielo e stiracchiai le braccia « No nonna ... Sei molto gentile, davvero ma forse è meglio di no ... ». Riabbassai le braccia e osservai che ora faceva l'orologio da polso. « ... E poi si sono già fatte le quattro. Penso di averti disturbato abbastanza per oggi ... ».
La nonna poggiò la mano destra sulla rispettiva guancia poi, inclinando leggermente le testa disse: « Vai via? Di già? ».
Mi incominciai ad alzare dalla comoda seggiolina metallica. « Purtroppo sì. Ho un paio di cosucce da sistemare prima di tornare a casa, nel mio tempo ... ». Quando mi fui alzato misi la sedia sotto al tavolino e mi stiracchai nuovamente ... Sentii un leggerissimo dolorino giù ... Vicino a quella zona ... Ma non era nulla di grave, bastava solo chiedere un'ultima cortesia:
« Hemm ... Non è che prima di andare potrei usare il vostro bagno? Sà, con tutto quel the ... ».
La nonna (forse per il pensiero di avermi lì con lei anche solo qualche minuto in più) saltò sù dalla sedia come una molla e mi si avvicinò ridacchiando, con la sua solita squillante voce. Mi prese sottobraccio e mi riportò dentro casa in direzione del bagno.

La nonna mi disse che il bagno degli ospiti era al piano superiore ... Io non lo sapevo: la mia casa nel futuro era più della metà distrutta e la mamma nel descrivermi il suo aspetto originario si era sempre soffermata su di altri particolari come ad esempio la sua camera, quella dei nonni e alla fine sì, anche quella di Vegeta ...
Per andare al piano di sopra però eravamo costretti a passare davanti al "salotto maledetto". Quando fui davanti l'uscio sbirciai dentro: tutti sembravano concentrati su quello che stava dicendo Bulma (l'argomento non lo sapevo) ... Tutti concentrati tranne uno che un po' assonnato (forse a causa dei suoi soliti pasti troppo abbondanti) aveva il mento poggiato su di una mano, il gomito poggiato sul bracciolo del divano e si stava per addormentare. In quel brevissimo lasso di tempo però il signor Goku si svegliò di colpo vendendomi al di là dell'ingresso della stanza: sollevò all'improvviso il busto come se qualcosa l'avesse punto all'improvviso e sgranò gli occhi ... Come se avesse visto una specie di dolcetto gigante che camminava ... Ovviamente io, visto che a loro tutti avevo detto che me ne ero andato, portai rapidamente il dito indice della mano destra vicino al naso e lo intimai di stare in silenzio. Goku, invece di fare come avrebbe fatto chiunque altro (e cioè fare finta che non fosse accaduto niente), portò anche lui il dito indice sul naso e annuì con la testa ... Inutile dire che dopo poco, anche se mi ero allontanato dall'uscio, sentii benissimo il rimprovero di Bulma per il suo comportamento ...

****

« GOKU! Mi dici che cosa stai facendo?! »
« Hemm ... Ecco ... Io ... C'era tua madre e ... » ... momento di panico ...
Bulma incrociò le braccia al petto e assunse un'aria alquanto seccata: « Avanti, dimmi che cosa ho detto fino ad ora ».
Il sayan incominciò a grattarsi la testa nervosamente e a ridacchiare senza un valido motivo: « Ecco, allora ... Ah, sì: c'è il dottor Gelo che oltre ai cyborg 17 e 18 ha progettato un nuovo nemico che viene chiamato Cell ... Poi ... »
Bulma grugnì leggermente « E poi? »
« ... Poi ... Hehehehe, non me lo ricordo! Scusami Bulma, non volevo ... » Detto questo Goku sprofondò nei cuscini del divano dalla vergogna ... Riemerse dopo due secondi poichè il Son non era uno di quelli che si porta la vergogna appresso.
Piccolo intervenne per fare un breve riassunto e quella, secondo me, fu l'unica volta che Bulma apprezzò il namecciano: « Il dottor Gelo, dopo aver costruito i cyborg 17 e 18, iniziò a lavorare sul progetto "Cell" e con questo voleva non solo creare un'ulteriore nemico per conquistare la Terra ma raggiungere anche la perfezione a livello di genetica: Cell, da quello che ho potuto capire, al contrario dei due famosi cyborg che sono costruiti su di una base umana ma possiedono un cervello e dei circuiti al loro interno, è formato interamente da cellule ... Queste però non sono cellule normali ma sono elementi "rubati" ai combattenti più forti comparsi sul pianeta quali: Freezer e suo padre Re Cold, Goku, Vegeta ... E anche il sottoscritto. Cell è un guerriero temibile perchè secondo le informazioni che abbiamo sarebbe in grado di prevedere e ricreare ogni nostra mossa, tutti i nostri colpi migliori ... L'abominevole essere che però ci ha rappresentato oggi questa pazzoide è ancora un 'essere incompleto visto che è ridotto in uno stato embrionale e perciò non è ancora in grado di provocare danni ... »
« URCA! Mi ero perso tutte queste cose?! »
« Già, pare di sì » rispose Piccolo allo sbadato di turno.
« Sì, comunque non è ancora finita ... » incalzò la donna dai capelli blu « ... Se non fosse nel suo stadio embrionale Cell avrebbe la capacità di innalzare la sua potenza assorbendo l'energia dagli altri esseri umani portandolo a delle successive metamorfosi. Per raggiungere lo stadio finale, quello di "essere perfetto", Cell dovrebbe assorbire l'energia di n°17 e n°18 ... »
Il piccolo Gohan incominciò a grattarsi la testa alquanto confuso: « Ma se adesso Cell è ancora nello stadio embrionale, e quindi è innoquo, perchè dovremmo attivare i cyborg? A questo punto tanto vale distruggerli tutti ... ».
Bulma sospirò profondamente e si abbandonò sulla poltrona a peso morto: « Ragazzi, io ho un bruttissimo presentimento e sento che sarebbe meglio portare via i cyborg da quel luogo ... ».
« Un brutto presentimento? » sentenziò Crillin.
« Già e se devo essere sincera ho paura ... » dalla schermata in cui vi era rappresentato il progetto "Cell", Bulma passò in una in cui vi erano tante cartellette gialle. Ne aprì una specifica e cliccò due volte su di una immagine facendola ingrandire ...
Tutti rimasero a bocca aperta riconoscendo la mia macchina del tempo.
La donna strinse il mouse nella propria mano ... « ... Ho paura di colui che l'ha usata per venire quì ...».

****

La nonna mi accompagnò al bagno ma quando vi entrai ci misi un po' prima di riuscire a concludere quello che dovevo fare ... Il fatto di avere la nonna fuori dalla porta che mi ascoltava mi metteva alquanto in imbarazzo.
Alla fine mi diedi una mossa e mi svuotai. Mi lavai bene le mani e le asciugai. Quando alzai lo sgurdo per osservare il mio riflesso su di esso notai con piacere che non era uno specchio comune ... Dietro di esso infatti, all'interno della parete, vi erano dei piccoli scaffaletti con sopra un bel po' di medicinali ... Magari ce n'era uno che faceva al caso mio!
Incominciai a leggere i vari nomi ... C'era una grande scelta tra creme dopopuntura e sciroppi per la gola purtroppo.
Poi però ne vidi una là sul fondo: una piccola bottiglietta ... Lessi la data di scadenza ... Era ancora buona per fortuna. Passai a leggere anche le instruzioni per l'uso ... Serviva una siringa sterilizzata con un'ago.
Cercai rapidamente e in breve la trovai.
Tenevo quella boccetta nella mano destra mentre la siringa era nella mano sinistra ...
... Ero combattuto ...
... Chiedere il permesso avrebbe portato a un sacco di domande sgradite ...
... Rubare, anche se per il bene di mio padre ... Potevo fare una cosa del genere? ...
... Era lì, a portata di mano e poteva realizzarsi un'idea ...

Uscii dal bagno e come sospettato trovai la signora Brief ad origliare ... Per rimediare in qualche modo cercò di convincermi nuovamente a mangiare assieme a lei un qualche altro pasticcino. Declinai l'offerta gentilmente.
Per uscire dall'abitazione la signora mi fece fare un'altro giro.
Quando fummo fuori la nonna si comportò come se fossi davvero stato un suo nipote: « Caro, torna presto. Quì sarai sempre il benvenuto ».
« Grazie, lo terrò presente. Mi saluti anche il nonno »
« Oh, sì certo ... » mi si avvicinò e mi sistemò il colletto della giacca « ... Vai piano tesoro, ci sono certi pirati della strada al giorno d'oggi ... ».
"Ma se vado in volo!" pensai. « Va bene, andrò piano ... ».
Mi alzai in cielo e la salutai dolcemente. Anche lei face lo stesso.

Quando fui lontano dalla Capsule Corporation sentii che anche le auree degli altri guerrieri si stavano allontanando da quel luogo e tornavano ciascuno alla sua dimora ... E io stavo andando nell'unico posto in cui l'avrei potuto trovare: in quel piccolo pezzo di paradiso, sopra a quello straccio blu ...

Quel giorno commisi una cattiva azione ... Ma alla fine nessuno se n'era accorto e quindi potei mettere tranquillamente in pratica quell'unica vigliaccheria che mi era venuta alla mente.

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 28
*** Non sono un vigliacco ***


Documento senza titolo

CIAO A TUTTI! Spero che abbiate trascorso tutti una bella mattinata ... La mia? Una palla, come al solito ma giorno dopo giorno stringo i denti e continuo a lavorare sodo ... Il bello di lavorare: a fine giornata sai di aver guadagnato dei soldi. Altro che scuola...
Non parliamo poi delle ore di sonno perse che iniziano ad accumularsi senza sosta ... Sappiate che vado a letto tardi perchè ci metto dei secoli a scrivere questa dannata storiella: non riesco mai a trovare le parole giuste. Per questo capitolo poi ho perso più di due ore della mia breve giornata ... E dire poi che non mi è venuto nemmeno lungo, anzi. Che rabbia ...
Ditemi voi: volete leggere dei capitoli più lunghi o la lunghezza media a cui sono arrivata con gli ultimi vi stà bene? Insomma, se volete cercherò di metterci maggiore impegno ... Cavolo, ma perchè non sono nata Stephen King?
Vabbè, nel fine settimana cercherò di mettermi d'impegno e di lavorare sodo ma adesso rispondiamo alle recensioni! YEPPI!!!

LadyDreamer: La medicina servirà a qualcosa ... Lo scoprirai quì. Sono davvero contenta che il capitolo scorso, nonostante tutto, ti sia piaciuto. Vorrei solo chiederti una minuscolissima cosuccia: cosa significa -> X°°°D <- ? Devi scusarmi ma non sò davvero cosa significhi. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione, ciao.

folg_89: Che bel commmento ... Grazie :) . A causa dello scarso tempo che ho a disposizione non ho avuto proprio il tempo di prendere il tuo contatto ... Cercherò di rimediare il prima possibile. Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Ciao ciao =D

night_time: Beh, è successa una cosuccia quando è tornato ... NO-NO boccuccia mia! Non parlare! E' ancora troppo presto ... Immagino però che tu e gli altri siate già al limite della sopportazione XP . Spero che anche questo capitolo ti piaccia, se ti và fammi sapere cosa ne pensi. Un beciox

DBZ4EVER: O////O ... Riesci sempre a sorprendermi, ma dove li tiri fuori tutti questi complimenti? Sicura di non aver sbagliato fic? Comunque ti preciso che l'avvenimento misterioso che attendi tanto non è avvenuto di notte ma bensì di giorno ... Ma tanto questo particolare non ti semplifica le cose XP Hahaha!! Cmq sì, alla fine ci sarà anche Cell ... Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione enorme.

Angelo Azzurro: La fantasia a volte gioca brutti scherzi ... E con me di certo si stà divertendo come una matta -__- ! Spero tanto di risentirti ... Fallo se ti và, io sarò sempre quì a disposizione (sempre nei miei brevissimi ritagli di tempo disponibili ovviamente ... :D). Un bacio*

Dragonball93: Te lo devo confessare: ormai ti avevo dato per persa ... Fortuna che mi sbagliavo =D. Comunque mi ricordo ancora molto, troppo bene i periodi di pienone a scuola ... Spero se non altro che tutte le interrogazioni e le verifiche siano andate bene. Ti ringrazio per aver recuperato i capitoli persi ... Davvero, non sò che dire ... Spero tanto che anche questo ti piaccia e per Trunks possiamo dire che la siringa l'abbia presa "in prestito" ... A casa mia "sgraffignare" equivale a rubare ... Ciò non toglie che abbia commesso una cattiva azione. Spero di risentirti presto. Un bacione

MartaSaru: «Urrca! E' il tuo compleanno?! E io lo vengo a sapere solo adesso?!» «Si vede che non sei molto sveglio ...» «Piccolo non farmi sentire in colpa adesso! ... Devo trovare il modo per rimediare ...» «Impiccati» «Vegeta! Smettila di dire cattiverie!» «Tzk! Me ne vado» «Che razza di antipatico che è a volte ... Beh, non mi viene in mente altro se non:
TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI FELICI! TANTI AUGURI A TEEEEEE! HAAAAA» -___- «Beh, e i pasticcini? Io ho una fame...»

Questo capitolo è a te dedicato , spero tanto che ti piaccia. Un bacione e già che ci siamo facciamo una bella tirata d'orecchie! :P

vale_88: Hehehe ... Hai qualcosa contro Altair? Guarda che se te la prendi poi si offende e si mette a fare il "salto della fede" senza il muccio di fieno sotto ... SPLAT! XP ... La celebre frase di Crillin è arrivata dopo un bel po', è anche vero che questo spelatone non è conparso poi più di tanto ... D'ora in avanti comparirà più spesso. Le cose si complicheranno sì e non solo quelle: prova ad immaginare comè messo il mio stato mentale con tutto questo gira-gira, tutto si contorce e si annoda ... Spero davvero di non perdere il filo sennò il "salto della fede" lo faccio io :D. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione. Ps: Yamcha è proprio un'idiota, concordo :)

"The Others": Continuerò a tartassarvi senza pietà, non mi sfuggirete! Comunque, se qualcun'altro di voi volesse chiedermi qualcosa, criticarmi in modo costruttivo o lasciare solo un piccolo commento sappiate che io starò quì ad aspettarvi ... Un bacione anche a voi.


OOOOK, finish ... Volta dopo volta le risp. sono più lunghe del capitolo ... TT__TT
Spero che a tutti piaccia. Ci risentiamo Lunedì e per allora spero anche di aver modificato il mio profilo autore ... Mi sono accorta che in effetti non dice granchè ... Comunque la storia avrà la priorità assoluta, ve lo giuro.
Un bacione a tutti, arrivederci a Lunedì. Ciao ciao.
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 28
- NON SONO UN VIGLIACCO -


Dopo pochi minuti raggiunsi il mio obbiettivo: era su di un grosso sasso e osservava imperscrutabile il cielo limpido.
Atterrai distante e gli diedi un attimo le spalle, giusto il tempo di trapassare con l'ago della siringa quella sottilissima pellicola di plastica che v'era all'interno del bottiglino del medicinale e riempirla interamente di quel liquido trasparente. Dopo averla riempita nascosi la siringa nella tasca sinistra dei pantaloni separandola dalla bottiglietta. Terminato il tutto mi rivoltai verso Vegeta e mi incamminai nella sua direzione.

« Certo che sei proprio un vero scocciatore ... Non hai provato questo metodo con i cyborg? Magari dopo poco si arrendevano ...»
« Ha ha ha ... » risposi sforzando di proposito una risata « ... Non è divertente ».
Mio padre continuò a parlarmi senza guardarmi in volto: « Dimmi che diavolo vuoi questa volta e sparisci! Mi stai davvero facendo saltare i nervi ... ».
Sembrava davvero di pessimo umore ... Ma del resto dalla prima volta che mi aveva visto non mi aveva mai guardato in modo diverso. Forse era meglio prima farlo divertire un po' ...
« Signor Vegeta ... »
Invece di rispondermi con un "sì" mi grugnì ... Sì, era di pessimo umore ...
« ... Le andrebbe un piccolo combattimento? Me e lei ... Che ne dice? »
Vegeta si voltò verso di me e mi sorrise malefico ... « Beh, se proprio non ci tieni alla pelle ... » Sempre mantenendo quel sorriso incominciò a far scocchiare le varie articolazioni « ... D'accordo. Fatti avanti mammoletta del futuro! »

Mi tolsi la giacca di jeans e la poggiai a terra vicino ai piedi di un'ombroso albero ... Volevo evitare che durante lo scontro la bottietta di medicina mi si rompesse addosso. Avevo una siringa che mi puntava nella gamba ... Ma non potevo calarmi anche le braghe!
« Seguimi » si voltò verso il sole dandomi nuovamente le spalle e si alzò in volo allontanandosi.
« Arrivo » lo seguii a ruota e mi allontanai assieme a lui da quel piccolo luogo. Di sicuro si stava allontanando per evitare di rovinare in qualche modo il suo scarno rifugio ... Che alla fine però era l'unico luogo in cui potesse fare ritorno ...
Dopo alcuni minuti Vegeta si fermò improvvisamente ma così tanto di colpo che per poco non gli arrivai addosso. Mi allontanai appena dandogli spazio. Si rivoltò e mi osservò con il suo tipico sguardo bieco ...
« Beh, allora? Che cosa stai aspettando?! »
« Ah, sì-sì ... » mi concentrai al massimo e mi portai in posa d'attacco ... « Sono pronto! ». Disfò la sua tipica posa e si mise della posizione da combattimento.

Fu terribile: con una velocità sorprendente mi fu addosso e iniziò a colpirmi rapido e violento. Quando iniziai a contrattaccare lui aumentò sia la velocità che la potenza senza però raggiungere lo stadio del Super Sayan ... Era davvero tremendo: cercava con insistenza di colpirmi il volto, fortuna che riuscivo a difendermi bene sennò a quel punto ero già nero ...
Dovevo ammettere che nonostante la sua situazione fisica lottava splendidamente come se fosse in forma smagliante ...
Quando con un sinistro riuscì a voltarmi letteralmente la faccia mi allontanai rapidamente. Toccai la guancia lesa ma non era quella che mi faceva veramente male ... Dopo essersi ricomposto mi iniziò a guardare deluso ... Era il suo guardo a farmi male ...
« Guarda che se dobbiamo continuare così preferisco femarmi subito » incrociò le braccia e si voltò dall'altra parte. Pian piano iniziò a scendere di quota ... In quel momento qualcosa sembrò pungermi dentro ...
« Singor Vegeta aspetti un secondo!! » lo raggiunsi e gli bloccai il passaggio « Io vorrei continuare ... ».
Sbuffò, forse esasperato ... « Vedi di impegnarti però altrimenti me ne vado davvero ».
Annuii convinto al 100%: « Non si preoccupi, mi metterò davvero d'impegno! ». Mi trasformai in super sayan e aumentai l'energia. Vegeta nel constatare il mio aumento di potere sorrise malignamente ... Beh, era già qualcosa.
Ricominciammo a combattere e devo essere sincero: gli stavo dando davvero del filo da torcere però, dalla faccia che aveva, sembrava che alla fine ci godesse davvero a lottare contro di me.
Quando però incominciò a calciarmi violentemente le gambe (rischiando così rompere la siringa) iniziai anch'io a dar giù davvero pesante ... Con ciò alla fine si ritrovò costretto anch'egli a trasformarsi.

Lo scontro si fece via-via sempre più violento.
« S-Signor Vegeta, non vuole sapere ... » evitai un destro « ... che cosa hanno detto ... » parai un sinistro « ... alla Capsule Corporation? ». Ci volle un po' prima che rispondesse ... Nel frattempo però continuavamo il nostro scontro.
« Non me ne frega un fico secco ... » parò un mio pugno e con l'altra mano fece comparire una sfera di energia, la avvicinò al mio viso e per poco non mi strinò mezzo scalpo « ... e adesso vedi di impegnarti come si deve! ».
Lanciò l'onda ma riuscii a schivarla « E' una cosa importante ... Forse è meglio che anche lei lo sappia ... » mi allontanai e diressi verso di lui una potentissima onda « ... Bulma vuole fare una cosa terribile ».
Il principe scagliò lontano la mia onda come se fosse una innoqua palla di gomma. Sorrise beffardo e scatenò tutta la sua aura facendo tremare la terra e sgretolare le rocce circostanti « Tzk, chissà come sarà terribile ... ».
Mi si scagliò contro a gran velocità e poi cercò di colpirmi con il pugno destro. Parai il colpo incrociando le braccia davanti al volto.
« Vuole riattivare i cyborg 17 e 18! »
« Beh, che faccia pure ... A me non interessa un bel niente ». Spalancai le braccia e così lo allontanai. Mi scagliai contro di lui e cercai di colpirlo ... Riuscii a prenderlo solo due volte ... Ma sapevo bene che se mi impegnavo potevo fare molto meglio.

« Lei l'aveva detto che tu saresti stato l'unico a non fare una grinza! ... » Aumentai l'aura e anche se per poco riuscii a sovrastarlo « ... Sei pazzo quanto lei! ».
« Tzk! Non osare paragonarmi a quella donnaccia! ». Uno scatto fulmineo e mi fu nuovamente addosso: cercò più volte di colpirmi il volto ma senza successo ...
« Dobbiamo impedirle che li riattivi! Se ciò accadesse sarebbe la fine per la Terra! »
« Tzk! ... » scomparve all'improvviso e me lo ritrovai alle spalle: con una mano teneva stretto un pugno chiuso e teneva le braccia verso l'alto « ... Come se me ne importasse qualcosa! ».
Abbassò rapido le braccia e mi colpì con violenza la schiena ... Precipitai a terra e al contatto con essa provocai una grande voragine. Non mi fece aspettare, in una frazione di secondo fu subito da me: cercò di colpirmi con un destro ma io riuscii a ribaltare la situazione piazzandogli un calcio in rovesciata sul mento. Mi allontanai con cinque rapide capovolte e dopo fui di nuovo pronto per un suo attacco.
« Perchè non le dovrebbe interessare della Terra? E comunque perchè lei lascerebbe riattivare i cyborg? ». Si asciugò un piccolo rigolo di sangue che colava dalla bocca dopodichè sputò da una parte senza perdere di vista i miei occhi. Sorrise beffardo.
« Se venissero attivati li distruggerei io con le mie mani ... » alzò una mano a palmo aperto verso di me e di scatto la chiuse con forza « ... Così come ho fatto con gli altri ».
« Non li deve sottovalutare! Sono esseri terribili dotati di poteri che sono fuori dall'ordinario e se nel mio tempo hanno portato morte e distruzione quì non sarà tanto diverso! ».
« Tzk! Io non sono come te. Riuscirò nell'impresa da solo e così facendo domostrerò a tutti che sono il più forte! ».
« Beh, dovrà battermi allora ... » aumentai l'aura al massimo: la muscolatura aumentò assieme alla potenza d'attacco e di difesa ... Questo sembrò non turbarlo minimamente.
Chiuse i pugni e iniziò a raccogliere dentro di sè un'enorme quantità d'energia ... Anche i suoi poteri aumentarono in maniera spropositata.
Con gli occhi da demone mi trapassò l'animo facendolo sussultare lievemente. Non riuscii nemmeno a vederlo ... Con un destro micidiale mi colpì in pieno lo stomaco ... Mi ripiegai su me stesso e dalla bocca mi fuoriuscì un poco di saliva ...
Mi afferrò per i capelli e mi lanciò verso una grande e dura roccia ... L'impatto fu terribile ma strinsi i denti ... Riuscii per un pelo a schivare il suo attacco Big Bang ...
Schivai lateralmente il colpo e sfruttai le correnti create dall'esplosione per avvicinarmi con ancora più spinta verso mio padre ...
Occhio per occhio ... Si piegò in due e a fatica riuscì a trattenere un rigurgito di sangue ...

... La sua chioma a fiamma tornò nera per pochi istanti dopodichè ritornò a splendere.
Dopo aver consatato che il piccolo inconveniente fosse terminato aumentò nuovamente l'aura facendola risplendere ... Più quel potere aumentava più sentivo che qualcosa sarebbe andato storto ... E infatti, dopo aver sfiorato il culmine della potenza, l'aura crollò di colpo. Vegeta portò le mani guantate davanti alla bocca e cercò di sigillarla ... E io lo osservavo non sapendo come reagire.
Avendo perso all'improvviso tutte le forze preciptò a terra e sbattè violentemente la testa ... Con il colpo perse anche la salda morsa con le mani e quindi fuoriuscì dalla bocca una quantità asorbitante di sangue ...
Scesi anch'io di quota e lo trovai chiuso su se stesso come un riccio e mi impediva come poteva di guardargli il volto, come se la sua fosse stata una scena vergognosa ...
Mi abbassai verso di lui « Come crede di poter combattere i cyborg in queste condizioni? E' praticamente impossibile mi creda ... ».
Con il dorso delle mani guantate si pulì rapido la bocca e si rialzò con leggera fatica ... Nei suoi occhi si era dipinto un velo di esasperazione ...
« Prima Kaharoth, poi te ... Vi piace umilarmi vero? Ma io ... Io sono Vegeta, il principe dei sayan e non permetterò che qualqun'altro mi metta i piedi in testa un'altra volta!! » ... Ora lo vedevo bene ... Quello sguardo severo ... Ma al contempo un po' triste ...

Si trasformò nuovamente e riportò ancora l'energia al massimo ...
« Vegeta, vi siete indebolito molto ... Non conviene continuare »
« NON MI PRENDERE IN GIRO!!! » una vena sulla sua tempia iniziò a pulsare come se fosse guidata dalla sua stessa furia.
Mi saltò addosso varie volte ma alla fine il risultato era sempre lo stesso: riuscivo ad allontanarlo con sempre maggiore facilità ...
Il combattimento divenne straziante per entrambi: lui combatteva con insistenza riuscendo però sempre meno nel suo obbiettivo, accecato dall'ira e da un senso sempre più opprimente di impotenza continuava la sua battaglia personale per dimostrare almeno a me che era un combattente forte e valoroso, degno di nota e non di disprezzo ... E io lo continuavo a colpire a malinquore poichè sapevo bene che ogni colpo a segno per me significava un'ulteriore e lacerante ferita al suo orgoglio, l'unica cosa che lo teneva ancora in piedi ...

Con l'ennesimo pugno allo stomaco si ritrovò allo stadio normale. Sfinito cadde in ginocchio ... Con le dita iniziò a graffiare il terreno rabbioso ...
Tornai anch'io normale e mi avvicinai nuovamente alla sua figura: « Signor Vegeta, lei non è affatto in grado di combattere nelle sue condizioni ... » Gli porsi la mia mano destra e uno dei miei sorrisi migliori « ... Le avevo detto che non me ne sarei andato finchè non l'avrei aiutata. Venga con me per favore ».
Mi guardò furioso come al solito e con un colpetto deciso schiaffeggiò la mia mano « Non sono caduto così in basso ... ».
Con le ultime forze si rialzò in piedi e cercò di assumere una delle sue pose fiere « ... Non andrò da nessuna parte! E ora vattene ... ».
« Se non viene con le buone la dovrò costringere con le cattive ».
Cercò di porgermi uno dei suoi sorrisi: « Cos'è, mi ucciderai? ».
« No, non proprio ... »

Cercai di colpire il volto di Vegeta con un lento pugno ... Come prevedei lo evitò facilmente ma iniziava solo lì la mia vera mossa: mentre avveniva l'attacco da parte del mio lato destro afferrai dalla tasca sinistra la siringa e mi ci volle un'attimo per conficcarla nel suo collo muscoloso ...
Quando se la strappò via ormai tutto il liquido era entrato nel suo organismo e pian-piano iniziava a espandersi attraverso tutte le vie possibili. Dopo tre secondi netti era già a terra e teneva a fatica gli occhi aperti. Mi avvicinai e mi inginocchiai al suo fianco.
« Che ... Che diavolo mi ... ».
« Tranquillo, è solo un potente sonnifero ... Ti porterò in un posto in cui ti possano curare ».
Cercava di parlarmi ma era fin troppo evidente lo sforzo che ci metteva per farlo ... « Razza di ... Vigliacco ... »
« No Vegeta, non sono un vigliacco. Un vigliacco e colui che getta la spugna, colui che non si prende le proprie responsabilità, colui che abbandona i propri compagni ... Aiutare qualcuno invece non è affatto un gesto di vigliaccheria ».
Quelle funono le ultime parole che udì mio padre prima di cadere in un sonno profondissimo.

Lo presi, lo poggiai sulla spalla e mi diressi verso il luogo in cui avevo lasciato la giacca.
Quando vi giunsi mi lavai velocemente utilizzando le fresche acque del laghetto dopodichè mi rivestii. Entrai un'attimo nel rifugio privato di Vegeta e notai che la mia spada era ancora lì, dimenticata dal giorno prima ... E poi in un'altro angolo c'era un piccolo cartoccio bianco ... Sorrisi e mi voltai verso il corpo sopito di papà ... Diceva che non aveva bisigno di elemosine e poi alla fine le paste se le era mengiate tutte o almeno, così credevo.
Decisi che fosse più conveniente lasciare la spada dove fosse, forse era meglio evitare di gironzolare per la città con un'arma.
Ripresi Vegeta in spalla e mi allontanai.

Il mio nuovo obbiettivo era il migliore ospedale della città dell'Ovest.

...Continua...


 

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Capitolo 29
*** Prima visita ***


Documento senza titolo

Buongiorno, sono tornata come è ormai appuntamento ... Ricordatevi che dopo di me c'è quello con lo psicanalista ( che per reggere la mia storia vi serve proprio XD).
Per lo scorso capitolo ho visto che le letture sono state tremendamente poche e devo ammettere che la cosa mi ha per un attimo rattristato (ho pensato che fosse colpa della storia) ma poi ho notato che anche gli aggiornamenti delle altre fic si erano "quasi" bloccati e allora ho incominciato a pensare bene che in realtà la colpa non fosse mia ... Ma come al solito della scuola! Luogo maledetto ... E' colpa sua se noi giovani non abbiamo il tempo per sfoghi personali. Immagino che per tutti coloro che vanno ancora a scuola questo sia un periodo terribile (ci sono passata anch'io che credete :P) e quindi sappiate che avete tutto il mio sostegno! Spero tanto che i miei capitoli vi aiutino come "distrazione" per le pause break. ... O almeno spero che sia colpa della scuola sennò piango XD
Ora però rispondiamo alle recensioni che anche se sono state poche sono state apprezzatissime:

LadyDreamer: Non ti preoccupare, all'ospedale faranno qualcosa di concreto X°°°D _ Grazie per i complimenti ed ecco a te il nuovo capitolo. PS: se ho insetito la tua fic tra i preferiti c'è un motivo ed è che mi è piaciuta molto ... Purtroppo ho poco tempo a disposizione per leggere fic e la tua mi è apparsa tra le prime e mi è piaciuta ... Non c'è che dire, a volte bisogna proprio ringraziare il caso :). Dopo aver recuperato le ore di sonno ho scritto questo nuovo capitolo, spero tanto che ti piaccia. Un bacione.

DBZ4EVER: Grazie davvero per i tuoi continui complimenti ... Mi fà sempre piacere ricerverli. Questo è il nuovo capitolo, spero tanto che ti piaccia e comunque non ti preoccupare per la svista, a volte capita. Un bacio

folg_89: Anche secondo me Trunks è cuccioloso XD ... «HEI! Vedi non rammollirmi troppo!» ... Va bene Trunks, farò il possibile ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Ciao ciao :)

MartaSaru: Passato bene il compleyear? Goku un po' meno:dovevi vedere la sua faccia quando gli ho detto il tuo messaggio --> O_O ! --> TT_TT ... Insomma, si è comportato come il solito bambino :)! Comunque la malattia non è la tubercolosi ... Tu e gli altri lo saprete il prossimo capitolo (I'm sorry ma mi avete detto voi che la lunghezza dei capitoli andava bene così com'era XD). Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione _Ps: io con Axon Radish sono ancora in sospeso ... A quando un tuo ritorno? :D

Angelo Azzurro: Ti è piaciuto il combattimento? Bene! Devo ammettere che ho fatto un po' di fatica ad immaginarlo e a scriverlo ma se ti è piaciuto vuol dire che non l'ho scritto poi così tanto male :). Come vedi lunedì è arrivato e io sono quì come al solito, spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione*


Prima di passare al nuovo capitolo vi anticipo che la malattia verrà svelata nel prossimo ... Nel frattempo però potete continuare ad immaginare come ha fatto mia sorella, lei ha pensato che le cause del suo male fossero queste ( ovviamente sono pensate ironiche e sbagliate :) ma voi potete barrare quella che secondo voi è quella che apprezzate di più):

[__] Il senso di colpa che lo divora

[__] C'è un piccolo Alien che si ciba delle sue interiora

[__] Visione del Portale come la maestra del fratelli Elrick (Fullmetal Alchemist)

[__] Sindrome di Hyatt (Excel Saga)


Dopo questo vi saluto e spero di risentirvi presto. Un bacione a tutti. Ciao, ci vediamo giovedì.
scImMIA

 

 

CAPITOLO 29
- PRIMA VISITA -

 

Durante la giornata ero riuscito a fare avanti e indietro dalla città dell'Ovest la bellezza di tre volte ... Per fortuna con la tecnica del volo il viaggio mi portava via relativamente poco tempo.
Vegeta se la dormiva alla grossa sulla mia spalla ... Quando, per controllare che dormisse profondamente, incominciavo a ondeggiare sù e in giù compiendo anche stravaganti piroette lui continuava a ronfare come se niente fosse, si lasciava cadere a peso morto sul mio corpo (non perchè si fidava ... come avrebbe potuto nelle sue condizioni?) lasciando che la forza di gravità facesse il tutto ... In una delle mie giravolte rischiò anche di cadere ... Da quel momento la smisi di fare il cretino e proseguii in direzione della città.
Nei pressi della metropoli atterrai in un luogo poco trafficato e mi incamminai alla ricerca dell'ospedale: non chiesi a nessuno, feci da solo poichè sapevo che sarebbe stato del tutto inutile chiedere ... Dalla mattina avevo capito che lì le persone buone si sarebbero trovate soltanto quando la razza umana si sarebbe ritrovata sull'orlo dell'estinzione.
Comunque alla fine non fu difficile perchè in ogni dove riuscivo tranquillamente a scorgere le indicazioni per il prestigioso ospedale ... Quelle della fantomatica biblioteca nemmeno l'ombra ... -__-
Prima di entrare nel grande e luminoso edificio di vetro controllai come stesse Vegeta: nonostante l'avessi sbattacchiato come un vecchio tascapane dormiva ancora profondamente ... Il sonnifero era stato veramente efficace.
Attraversai le grandi porte automatiche e mi ritrovai all'interno del grande edificio ospedaliero ... Già dall'ingresso pareva immenso e grazie a quel bianco brillante e tutta quella luce accecante che entrava dalle grandi finestre sembrava stare in tutt'altro posto ...
Però non era il tempo di perdersi in strane congetture, avrei avuto il tempo di elogiare le qualità dell'ospedale un secondo momento.

Appena ne avvistai uno attirai l'attenzione uno di quei personaggi con le divise blu chiamati comunemente infermieri ...
« Hah, scusa! ... » mi avvicinai al giovane ragazzo in divisa
« Posso aiutarti? » dall'aspetto sembrava che avesse la mia età o poco più ...
« Beh, sì ... Mio padre non stà molto bene e vorrei farlo visitare da un medico, uno bravo però ».
Il giovane infermiere si scompigliò leggermente la corta capigliatura nera e osservò stranito la figura di Vegeta: l'avevo poggiato malamente sulla spalla sinistra e ai passanti mostrava il popò ... « Ma che ha? ».
« A non lo sò, è per questo che sono venuto quì ... Comunque adesso stà dormendo per colpa di un sonnifero ... » incominciai a far "ballare" la spalla con sopra Vegeta e l'infermiere constatò che mio padre stava davvero dormendo profondamente.
« Ok, per adesso lo faccia stendere su questo lettino » mi disse indicando il lettino libero lì a fianco che poggiava alla bianca parete. Cercai di stenderlo il più dolcemente possibile ... A contatto con il morbido giaciglio per un attimo mi sembrò che dalla bocca di Vegeta fosse uscito un leggero sospiro di sollievo ... Evidentemente mi era solo sembrato.
L'infermiere incominciò a scuriosare la mia figura paterna con uno strano interesse e notai che si soffermava più che altro sulla forma a fiamma dei capelli e lo sguardo crucciato ... Anche se era molto rilassato quello un po' continuava a rimanere ...
« Allora ha detto che è suo padre ... » si voltò verso si me.
« Beh, sì ». Annuì leggermente prima di rispondere: « In effetti si nota una certa somiglianza ... Comunque prima di chiamarle un dottore vorrei chiederle se ha notato qualcosa di particolare ... A parte il sonno profondo ovviamente ».
« Purtroppo mi sono ritrovato costretto a somministrargli quel sonnifero sennò a quest'ora non sarebbe quì ... »
« Capisco ... » l'infermiere afferrò una cartelletta vuota e spinse il bottoncino posteriore della sua penna facendo così fuoriuscire la punta metallica ricoperta di inchiostro.
« Comunque l'unica cosa che ho notato che ogni tanto e all'improvviso perde completamente le forze e vomita tanto, tantissimo sangue ... » l'omino cominciò a scribacchiare velocemente ...
« Altro? E queste ferite come se le è procurate? » chiese l'omino blu osservando curioso le numerose fertite su corpo di Vegeta.
« Beh, ecco ... Lui ha la passione per il combattimento, di sicuro se le è procurate in un qualche scontro» ... semplice no?
« Già in modo superficiale ho notato che alcune di queste, anche se cicatrizzate, sono infette mentre altre sono ancora ben aperte ... Bisognerà medicarlo per bene ». Con un movimento rapido del pollice chiuse la penna e se la rimise nel taschino della divisa dopodichè chiuse energicamente la cartella: « Adesso vedrò che fare comunque prima che arrivi qualchedun'altro a chiamarvi ce ne vorrà un pochino quindi vi consiglio di sedervi da qualche parte e aspettare ... Con quel disastro di qualche giorno fà in una delle isole del Sud ci siamo ritrovati con un sacco di lavoro quindi la pregherei di pazientare quanto può ».
Era perfettamente comprensibile la mole di lavoro che avevano da svolgere ... Spostai da una parte le gambe di Vegeta e mi sedei anch'io su lettino appoggiando la schiena alla parete: « Si figuri, aspetterò quì grazie ».
L'infermiere si allontanò un po' ma poi si fermò di colpo ... Si voltò nuovamente verso di me e rifece il percorso a ritroso « Avevo detto che l'avrei fatta chiamare ma non le ho chiesto il nome ... Che figura ... ». Avevo visto bene: era giovane e forse era ancora acerbo per quel luogo ... Mi sollevò l'idea di non averlo come dottore ...
« Io mi chiamo Trunks ». Riaprì la cartelletta e scrisse rapidamente il mio nome nella zona riservata ai parenti: « Il nome del paziente? ».
« Vegeta ... »
« Vegeta? Che strano nome ... Ok, adesso siamo veramente a posto. Chiedo ancora scusa -////- ». Il ragazzo si allontanò, portò la cartella a quella che sembrava una reception dopodichè sparì in un'altra ala dell'ospedale.

Sospirai profondamente ... Da lì a poco avrei finalmente saputo di quale malattia soffriva mio padre e forse sarebbe potuto guarire ...
Lasciai cadere le braccia lungo il corpo ... La mano sinistra toccò appena lo stinco di papà ...
Quello che mi guidò fù puro istinto o forse affetto per quella persona: poggiai la mano sulla parte laterale del suo polpaccio e strinsi leggermente, come per infondergli forza ... Guardai quegli occhi chiusi perennemente imbronciati ...
« Non ti preoccupare papà ... adesso tutto si aggiusterà ... »

Prima che passasse qualcuno a chiamarci trascorse un'ora piena di sicuro ... Osservare mio padre minuto dopo minuto stava incominciando a portare anche me in uno stato di dormiveglia micidiale ... Fortuna che arrivarono due infermierine starnazzanati a "svegliarmi" ...
Prima di interpellarmi scambiarono tra loro alcune battute cercando di non farsi sentire dal sottoscritto (non riuscendoci ovviamente ...): « Hai visto com'è carino?! » « Accidenti, è carino sì! E io che pensavo che ci prendesse in giro quando ci aveva detto che saremmo cascate ai suoi piedi ... » ... Ok, sorvoliamo che è meglio -__- ...
Finalmente mi chiamarono ... « E' lei il signor Trunks? » mi chiese l'infermierina con i lunghi capelli neri legati a coda e gli occhiali grandi quanto un cerchione da auto.
Con grande agilità scesi dal lettino lasciando a papà tutto lo spazio possibile « Sì, sono io ».
Appena risposi "sì" le due ricominciarono a confabulare ... « Hai visto quant'è atletico?! Madò che manzo ... » disse l'altra infermierina, quella con i corti capelli rossicci e quella faccia da smorfiosetta. ... Sorvoliamo anche quì -__- ...
« Ci segua pure, adesso porteremo suo padre in un ambulatorio dove inizieremo a medicargli le ferite dopodichè riposerà in una corsia ... Lì il dottore potrà effettuare le prime analisi ».
« Sì, vi seguo » le due infermiere si misero assieme a spingere il lettino e io le seguivo docilmente.
« Psst ... Hai visto? Anche il papà è carino ... » « Già ma io preferisco il figlio ... Magari dopo gli chiedo se è libero ... »
Che dire ...
... SORVOLIAMO è__é ...

Nel piccolo ambulatorio altre due infermiere (dall'aspetto e dai modi molto più seri e ligie al dovere) tagliarono la battle-suit di Vegeta e lo medicarono con una meticolosità da certosino. L'unica cosa che mi dava un po' fastidio era sapere che queste lo toccavano dappertutto ... Non mi era difficile immaginare la sua ira se lo fosse venuto a sapere ...
Quando la medicazione fu termiata come anticipato fu portato un una corsia: lo lasciarono sul lato sinistro della stanza, vicino alla grande finestra ... Nella stessa stanza vi erano altre cinque persone malate ... Con quell'insingificante camice bianco a puntini verdi Vegeta sembrava confondersi inesorabilmente con gli altri pazienti ... Lui, il grande Principe dei Sayan che si confondeva con gli altri ... Anche questo lo avrebbe umiliato molto ...
... Sapevo che tutta questa non gli avrebbe fatto affatto piacere e ciò mi rattristava molto.
Per fare in modo che fosse almeno un po' isolato dagli altri tirai leggermente la tenda divisoria. Mi sedetti sulla piccola sedia che vi era al suo fianco e attesi l'arrivo di qualcuno, qualcuno che mi avrebbe aiutato a sbrogliare quella situazione ...
Questo qualcuno non arrivò se non dopo una buona mezz'ora e quel frangente di tempo cercai di occuparlo con quello che mi veniva in mente: osservai più volte la città da quella finestra, cercai di capire cosa stava passando per la testa a Vegeta in quel momento (ovviamente non ci riuscii) e infine mi rimisi a leggere le istruzioni del sonnifero: c'era scritto che una dose di quel medicinale procurava un sonno di all'incirca otto ore ... Avendo riempito al limite la siringa avevo somministrato a mio padre una dose almeno quintupla ... Ero stato un vero cretino! Certo, il sonnifero forse avrebbe avuto meno effetto visto che come me Vegeta era un sayan però forse non c'era bisogno di esagerare a quel modo ...
Come già detto il qualcuno arrivò dopo una mezzora: si presentò con il nome di Dottor Oshi ... Assomigliava molto al nonno ma era molto più magro e più alto, anche lui indossava un paio di occhiali ma avevano una montatura bordeaux mentre i capelli e baffi erano completamente grigi ... Dall'aspetto sembrava quasi un pensionato ma forse quì veniva fuori la tanto agognata esperienza.
« Buonasera. Lei è il singorino Trunks vero? Le chiedo scusa se l'ho fatta aspettare comunque io sono il Dottor Oshi » mi alzai di scatto dalla sedia e gli trinsi la mano che mi aveva gentilmente porso « Si figuri dottore ... ».
Il dottor afferrò la cartelletta scarabocchiata poco tempo prima dall'infermiere e lesse le poche righe scritte: « Beh, queste informazioni non dicono molto ... Dovremo fare alcune analisi approfondite per scoprire di cosa si tratta. L'infermiere mi ha informato che adesso il paziente è sotto sonnifero, posso sapere la marca del farmaco che avete usato? ».
« Oh,sì, certo ... ». Estrassi nuovamente la boccetta e la porsi al dott. Oshi. Lui appena vide la boccetta spalancò gli occhi.
« Questo farmaco è una vera bomba ... Quanti millilitri gliene avete somministrato? » mi chiese osservandomi serio.
« Tanti ... »
« Tanti quanti? »
« Troppi ... »
Scosse a la testa. « Ragazzo non bisogna giocare con le medicine! Questo è un sonnifero molto potente e sappi che se tu ne avessi abusato avresti potuto creare danni irreparabili! E questo discorso vale anche per il resto dei medicinali: se i libretti impongono dei limiti bisogna rispettarli! ».
Abbassai la testa enormemente dispiaciuto « Sì, ho capito ... Non accadrà più ... ».
« Beh, l'importante è averlo capito ... » Mi riporse la boccetta e la rimisi nella tasca della giacca « ... Ora ragazzo incominceremo immediatamente a fare degli esami. I risultati però non giungeranno prima di domani o dopodomani »
« Sì, capisco ... » mi alzai dalla sedia dopo un gesto di Oshi che mi incitava ad alzarmi.
« Lasciaci un po' di spazio ragazzo ... » mi allontanai di qualche passo ...
Una delle due infermiere che avevano medicato papà portò vicino a sè un piccolo carrellino con numerose siringhe e svariate boccette di vetro che erano alcune vuote, altre piene di chissà quale liquido ...
Il dottor Oshi e le due infermiere iniziarono a lavorare sul corpo di Vegeta e non riuscivo a capire le loro azioni ... Poi una delle due donne, sotto segno del dottore, chiuse la tenda separatoria lasciandomi fuori ...

Dopo un'ora riaprirono la tenda e Vegeta era steso sul letto: adesso un tubo di gomma gli entrava nella gola, una mascherina gli copriva naso e bocca e collegato al braccio sinistro vi era un flebo ... La camicia e le lenzuola si erano sporcate di rosso ...
Mi avvicinai ansioso al dottore e gli sbarrai la strada impaziente « Allora? »
« Ho bisogno di fare delle ricerche comunque qualcosa non mi quadra ... Come può immaginare è successo quello che ci aveva detto: il signor Vegeta ha rigettato molto sangue ma siamo riusciti a limitare lo sporco inserndogli un'aspiratore. Beh, per ora cerchi di riposare. Ci rivedremo domani » mi diede una piccola pacca sulla spalla e si allontanò assieme alla troup.
« Grazie di tutto Dottor Oshi »
« E' il mio lavoro ».
Il dottore scomparve dalla corsia e io potei tornare a sedermi vicino a Vegeta.
Ero pieno di speranze ...
"Papà ci riusciremo vedrai ..."


Ma non avrei mai creduto che queste si sarebbero infrante ancora.

 

 

**********

 

 

« Dottor Oshi ... Ancora in piedi a quest'ora? » Un giovane ricercatore era apparso sulla soglia del reparto ricerca e camminava lento verso il vecchio dottore con in mano una fumante tazza di caffè. Oshi era piegato su di un microscopio e lavorava incessantemente tra provette e dati ...
« Erano anni che non ti vedevo così affannato in questo reparto ... Hai scopero qualcosa di interessante? » solo a quella domanda il dottore alzò gli occhi e si voltò verso di lui.
« Sì, vieni a vedere! » nella sua voce si percepiva un velo di entusiasmo e di impazienza ...
Dopo un cenno dell'amico/collega il ricercatore si piegò e osservò dentro al microscopio: « Reazione interessante, non c'è che dire ... E allora? ».
« Guarda, è questo! ... » il dottore aprì di colpo un grosso libro e additò un capitolo « ... E' questo, ne sono sicuro! ».
Il ricercatore si sollevò sù e sorseggiò un po' di caffè « Se è davvero quello ti faccio i miei complimenti. E' davvero rarissimo trovarlo ».
« Il paziente su cui l'ho trovato ... E' ancora vivo! ».
Il ricercatore spruzzò fuori dalla bocca metà del caffè sorseggiato dalla sorpresa: « Oshi non prendermi in giro! Sono quasi le due di notte ... Vai a casa e dormi che è meglio! ».
« No, non scherzo! E' il paziente n°834/382! Comunque vieni a vedere, quello è il meno ... ». Il dottor Oshi si alzò dalla sedia e si spostò in un'altra area del laboratorio.
« Mi hai invaso l'intero reparto?! Vedi di tenere la tua roba lontano dalla mia! Già tanto che ti lascio lavorare quì vecchietto ... » sorseggiò dell'altro caffè prima di raggiungere nuovamente il "collega".
Proprio come prima lo incitò ad osservare il microscopio ...
« Beh, belle celluline ... »
« Continua ad osservare, non staccare gli occhi da quei corpi ... ». Mentre il ricercatore continuava ad osservare il dottor Oshi applicò una piccola scarica elettrica al gruppo di cellule ...
« ODDIO!! » il giovane staccò gli occhi dall'oggetto osservato e rimase sanza fiato ...
« Si sono moltiplicate e ingigantite all'istante! Com'è possibile una cosa del genere?! »
« Continua a guardare! » Il giovane ripoggiò insicuro gli occhi sull'attrezzo ... Quando Oshi staccò la corrente tutto tornò alla normalità.
« Pazzesco ... Mai vista una cosa del genere ... Ti faccio i miei complimenti dottore, è davvero una grande scoperta! ».
Il dottore sorrise sornione « Già, ma c'è ancora tanto tempo a disposizione ... »

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 30
*** Responso medico ***


Documento senza titolo

 

Ciao a tutti ... scusate il saluto un po' fiacco ma oggi sono davvero sfinita ... Spero che almeno voi siate più freschi della sottoscritta.
Prima di iniziare vorrei ringraziare tutti coloro che continuano a seguirmi ... Grazie davvero :). Un grazie speciale và anche a quei pazzi che hanno inserito la storia tra i preferiti ( tra questi c'è anche l'ultima arrivata cici2 ) Thanks.
In questo periodo sono un po' giù di corda e questo è a causa di molti piccoli problemi che mi impediscono di trascorrere tranquillamente la giornata. Spero tanto che le vostre spendide recensioni mi risollevino il morale ... Ma prima rispondiamo a quelle che sono giunte:

LadyDreamer: Mi piace far incappare Trunks in situazioni quantomeno imbarazzanti ... Va beh dai, "sorvoliamo" che è meglio :). Le letture purtroppo non sono aumentate, speriamo che dopo questo brutto periodo le cose si risistemino ... Allora hai visitato la mia area autore?! ^///^ Bello Trunks vero? Ne vado così orgogliosa ... Peccato però che non potessi inserirlo più grande perchè sennò deventava troppo pesante ... Comunque come avevo scritto "Se mi ci metto di impegno riesco a fare anche qualcosa di serio" (in effetti il 1° in alto non lo era molto :) ). Ora ti lascio al nuovo capitolo. Un bacione

DBZ4EVER: Beh, saltiamo i ringraziamenti ok? (^/////^ thanks). Comunque il dottore non è Gelo ... quello è morto da un pezzo, non ricordi? Quelle di cui si parla alla fine sono le celluline del papà, bello vero? Ho paura che in questo momento al principe dei sayan gli stiano girando un po' le balline ... Poverino, lo maltratto XD Spero di risentirti anche per questo capitolo! Un bacio anche a te

folg_89: Sarò sintetica ... Sì. (vabbè forse adesso ho esagerato :D). Comunque alla fine la risposta è "sì" a quanto pare, spero che la cosa non ti dispiaccia troppo ... Se ti và fatti risentire, io aspetterò. Ciao, un beso

Angelo Azzurro: Questo Trunks fà strage di cuori senza muovere un muscolo ... Pensa se si mettesse d'impegno! Comunque non ti preoccupare per i pazienti, quelli rimarranno vivi ... Ma tutto il resto? Chissà ... Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Se puoi e vuoi fammi sapere cosa ne pensi! Bacio

MartaSaru: Per me Vegeta vestito con la camicia da malato mi mette solo tristezza. Sarà forse che l'ambiente ospedaliero in sè per sè mi fà in generale quest'effetto ... Mah, se a te ha fatto ridere mi fà piacere: hai trovato un momento comico in più degli altri :). Quelle che si moltiplicavano erano le cellule sayan ... La malattia ora ... Per la questione "Axon Radish: chi l'ha visto?" saprò aspettare, il fatto era che: « Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta ... Ma quanto ancora devo aspettare?! » e così ho chiesto (la curiosità poi è aumentata da quanto anche mia sorella ha iniziato a scribacchiare fic - è quì cade Radish-). Spero che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione. Ps: Goku mi ha chiesto di darti questo messaggio: « La prossima volta lascia una fettina anche per me! :) »

Sissi25: « Problemi con il computer? Non temere donna, stà arrivando Freezer sottoforma di virus per disintegrarti completamente la scatoletta e farla saltare in aria come il pianeta Vegeta! ... Sai dopo che grandi risate!! » vebbè dai, non ti preoccupare. Mi fà piacere che tu sia tornata e devo ammettere che un pochetto si notava il vuoto ... Le infermierine non compariranno più o almeno, non quelle XD! Mentre per i doctor ... Hee ... Vedremo. Anche a te un bacione megagalattico e vedi di non frequentare troppo i siti porno (sennò te credo che il computer ti molla! XD). Bacio e massì, riesumiamo un vecchio saluto che usavo anni fà con mia sorella: « Bacioni e esplosioni da Freezer ». Ciao XD


Come è ormai abitudine prima di postare il capitolo quì l'ho fatto leggere al mio personale BetaRider ( il BeaRider ) e lei a metà aveva commentato all'incirca così: « O_O ?! ... -___- E' difficile da accettare però se uno ci pensa bene ci può anche stare ... » (e questo per dire che non era molto contenta TT_TT) ma poi alla fine ha commentato dicendo: « Sì, dai ... Alla fase "XXXX" ero un po' ... Insomma ... ma poi alla fine ti sei ripresa ».

Tutto questo per dire che SO' GIA' che molti di voi rimaranno delusi ... Sappaite che accuserò il colpo come potrò.

Sperando che non per tutti questo risulti un completo fallimento, vi auguro una buona lettura e vi saluto. Un bacione a tutti.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 30
- RESPONSO MEDICO -

 

Trascorsi la notte all'interno dell'ospedale: la sera prima, dopo che il dottore se n'era andato, mi ero appoggiato al bordo del lettino e pian piano mi ero addormentato.
Alla mattina mi svegliò un'infermiera che mi scrollò debolmente la spalla ... « Signor Trunks ... Signor Trunks si svegli ».
Feci sprofondare ancora di più la faccia tra le braccia e mi chiusi a riccetto ... « Naaa ... Altri cinque minuti ... ».
La tizia scrollò la spalla con maggiore forza: « Signorino Trunks! Si svegli per favore! ».
Ancora assonnato alzai leggermente la testa e cercai di aprire i miei occhi stanchi ... Sbadigliai svogliatamente ... Solo in situazioni come quella i miei vent'anni sparivano come il vento ...
L'infermiera portò le mani ai fianchi e mi osservò un po' severa « Finalmente sveglio ... Per fortuna non sono tutti come lei. Dobbiamo fare alcuni cambi quindi se potesse lasciaci per un pochino di tempo suo padre noi potremmo finalmente lavorare ... » l'infermiera si allontanò spiccia « ... Vada al bar a farsi un caffè! ».
Quando la donna si fù allontanata feci nuovamente crollare la testa verso il basso. "Che scocciatura ..." pensai ma poi riflettei rapido sulla questione e capii che bene di papà forse era meglio sottostare al volere di quella donna.
Risollevai di nuovo la testa e mi resi conto di quale fosse stato il mio cuscino per quella dormita ...
Mi alzai in piedi e mi stiracchiai come un gatto. Sbadigliai ancora e nel mentre osservai il volto di Vegeta: dormiva ancora profondamente ...
Feci scrocchiare il collo e mi rivolsi a papà, come se lui mi potesse sentire: « Certo papà che la tua pancia non è affatto adatta come cuscino ... Sei duro come un mattone! ». Sorrisi al pensiero di lui che mi rispondeva in malomodo ...
Dopo poco però, quando i secondi trascorsero e la risposta continuava a non arrivare, il sorriso scomparve e mi salì un velo di tristezza ...
« ... Tornerò tra poco ... » mi allonatanai dal letto e mi diressi ai piani bassi dell'ospedale.


Il bar dell'ospedale era davvero molto affollato e le signore al di là del bancone lavoravano senza sosta cercando di accontentare tutti i clienti. Nonostante il luogo in cui era inserito, i prezzi erano molto alti e perciò mi accontentai di tre panini mezzi vuoti e di una bottiglietta d'acqua ... Consumai la colazione nel giardino dell'ospedale andando a sedere sotto ad un'albero. La giornata si preannunciava spendida: il cielo limpido, un sole caldo, l'erbetta fresca che si piegava leggermente sotto il leggero e tiepido soffio del vento ... Con quel clima il mio animo si risollevò. Oltre al tempo mi riempì di forza d'animo l'atteggiamento delle altre persone in quel bel giardino: i pazienti, nonostante le loro situazioni fisiche, continuavano a lottare nel tentativo di sconfiggere la loro malattia e i cari vicino a loro gli continuavano a dare supporto ... Tra di loro però ce n'era uno completamente isolato: un'uomo su di una sedia a rotelle e ricoperto di bende squadrava gli altri con occhio avvelenato. Quando mi venne da sovrapporre alla sua l'immagine di papà mi sembrò che parte di mondo mi fosse crollato addosso ... Nessuno, nemmeno uno come Vegeta, meritava una solitudine simile e il solo pensiero che lui fosse stato isolato a quel modo per quasi tre anni mi fece stringere il cuore ... Poi accadde un'altro evento che mi fece tornare il buon umore: l'uomo si sforzò e fece girare la pesante carrozzella verso l'ingresso del cortile. Quando ebbe compiuto il gesto notai una luce negli occhi e ben presto capii ... Sorrise e spalancò le braccia accogliendo un piccolo bambino ...
Nessuno merita una tale solitudine ...
Alzai lo sguardo verso le grandi finestre dell'ospedale cercando quella della corsia di Vegeta. Quando la trovai mi venne da sorridere...
"Anche se sarai cattivo con me, anche se subito non mi accetterai, io ti sarò sempre vicino perchè tu non meriti tutto questo ... E io lo sò, lo sò bene ..."


Quando feci nuovamente ritorno nella corsia trovai Vegeta circondato dalle infermiere e dal dottor Oshi ... Sembrava che continuassero gli accertamenti.
« Buongiorno dottore ».
Sentendomi Oshi si voltò lentamente e mi sorrise « Ciao ragazzo, non ti avevo sentito ... Hai proprio un passo da ladro sai? ».
« Davvero? ... » evidentemente mi veniva spontaneo camminare senza far rumore perchè mi trovavo all'interno dell'ospedale ... Altrimenti avrei camminato come mio solito « ... Non me n'ero reso conto. Allora Vegeta come stà? ».
Il dottore incominciò a pettinarsi i bianchi baffi con aria pensosa « Sono arrivato a una conclusione ma vorrei esserne sicuro al 100% prima di dare una conferma. Ho paura che dovremo fare delle altre analisi prima di incominciare con una cura ».
« Altre analisi? E per quanto ce ne vorrà? » chiesi alquanto deluso dalla risposta del medico.
« Almeno fino a mezzogiorno. Vorrei fargli una TAC e altre due o tre visitine ... Comunque per cose come questa ci vuole tempo, abbi pazienza ». Oshi si voltò verso le infermiere « Avanti, portatelo in sala TAC ».
Le infermiere staccarono il lettino dalla parete e si allontanarono ... Dopo l'uscio loro e Vegeta sparirono. Osservai lo spazio vuoto ...
« Signor Trunks, vada fuori a farsi un giretto. Tanto le ho detto che ne avremo fino a mezzogiorno e quindi e inutile che se ne stia quì ... A quell'ora avrà le risposte che cerca ».
Annuii poco convinto e mi allontanai ... Non aveva molto senso rimanere.
Varcai l'uscio a testa bassa e per poco non mi scontrai con un ragazzo alto, con gli occhiali senza montatura, con i capelli corti leccati all'indietro e vestito con un lungo camice bianco ...
« Scusi ... »
Nemmeno una piega ... Mi allontanai senza darci troppo peso.


Il ragazzo entrò nella corsia e raggiunse il dottor Oshi ... Incominciarono a confabulare senza dare troppo nell'occhio: « E quello? ».
« E' il figlio, il paziente è stato portato in sala TAC dalle infermiere. Ci conviene raggiungerle ».
« D'accordo Oshi, come preferisci ... » i due uscirono dalla stanza e incominciarono a dirigersi verso l'ambulatorio interessato. Verso metà tragitto il giovane ricominciò nuovamente a parlare: « E dopo la TAC quale ambulatorio hai fatto preparare? ».
« Ho fatto preparare il laboratorio dei raggi, quello dell'ecografia, quello della scincografia e la neurologia ».
« E li vorresti fare tutti entro mezzogiorno? »
« Purtroppo sono costretto a fare di corsa ... ».
Il giovane sorrise beffardo: « Non avevi detto di avere un sacco di tempo? »
Il volto di Oshi si fece leggermente scuro ... « Lo pensavo ma il fatto è che quel Trunks sembra fin troppo impaziente e ho paura che sia anche più sveglio di quanto voglia dare a vedere ... Devo approfittare dei primi momenti, finchè è spaesato posso muovermi indisturbato ... »
« Trunks? » chiese il collega non capendo.
« Il figlio ... »
Il giovane fece un leggero sorriso e quando furono dinanzi all'ambulatorio aprì la bianca porta ... « Capisco, comunque dopo lo porterai a fare un giretto anche nel mio reparto vero? » i due entrarono nella sala TAC ...
« Ovviamente ... ». Il giovane sorrise e chiuse la porta.

 

*********

 

Trascorsi il tempo in una landa desolata. Mi allenai come un'ossesso ... Dovevo farlo per essere pronto per affrontare i cyborg nel mio tempo e poi così facendo ero comunque sicuro del fatto che non sarebbe stato tempo perso. Le ore però passarono lente, quasi interminabili ...
Osservavo spesso e con nervosismo l'orologio da polso: 9:30, 9:50, 10:25, 11:05, ... 11:30!
Mi pulii velocemente scrollandomi la polvere di dosso, mi alzai in volo e sfrecciai verso l'ospedale ... Il tempo della verità era finalmente arrivato!
All'arrivo mi precipitai subito nella corsia. Mi fermai dinanzi al letto: Vegeta sembrava più pallido di quando l'avevo lasciato ...
Mi avvicinai e gli sedetti vicino. Osservai bene il viso ... Era davvero più pallido di quando l'avevo lasciato e poi osservai bene le braccia: due grossi lividi si erano formati vicino alla zona in cui era conficcato l'ago della flebo ...
"Papà ... Ma cosa ti hanno fatto ..."
Una voce alle spalle mi fece sussultare: « Come promesso: è mezzogiorno e siamo pronti »
Mi voltai di scatto e tirai un sospiro di sollievo vedendo il volto sorridente del dottor Oshi ...
« Dottore mi ha fatto prendere un colpo ... »
« A volte capita »
Riosservando Vegeta mi tornò una certa preoccupazione ... « Ma cosa gli è successo?! Non è come l'ho lasciato: è così pallido e questi lividi ... Cos'è successo?! »
« Calma figliolo, tutto a suo tempo ... » dopo aver fatto un cenno a una donna in camice bianco di cambiare la flebo di Vegeta prese una sedia e mi si avvicinò, vi ci sedette sopra e dopo aver constatato che l'infermiera avesse terminato il suo operato ricominciò il suo discorso: « ... Purtroppo ci sono state alcune lievi complicazioni ma nulla di rilevante mi creda, suo padre poi si è rivelato davvero un osso duro quindi a riguardo non c'è niente di cui preoccuparsi ».
Sorrise leggermente dopodichè l'espressione divenne severa: « La cosa invece di cui bisogna preoccuparsi è ciò che è accaduto al signor Vegeta e che stà ancora continuando ad agire al suo interno ... » strinsi un po' della stoffa dei pantaloni tra le mani mante le chiudevo a pugno dal nervosismo.
« E cioè? » chiesi impaziente.
Il dottore sospirò ... « Bene, allora incominciamo ... » si chinò verso il letto di Vegeta alzando leggermente il lenzuolo scoprì un grosso libro ... Non riuscii a vederne la copertina. Rimise a posto il lenzuolo dopodichè iniziò a sfogliare quello che sembrava essere un manuale o un'enciclopedia su ...
" ... Impossibile, questo mi vuole prendere in giro! ... " pensai continuando a vedere quelle fotografie affiancate da schemi.
Il dottore smise di sfogliare e alzò il libro in mia direzione mostrandomi bene l'immagine ... « Quella alla sua sinistra signorino Trunks ... Cosa le sembra? »
Non sapevo che pensare ... Alzai la mano sinistra e abbassai il libro ... Osservai il dottore sorridendo ... Il mio quella volta era un sorriso sforzato oltre ogni limite ... « Dottore per favore, non mi sembra il momento di scherzare ... ».
Oshi con la forza scacciò via la mia mano e tornò ad alzare il libro.
« Non stò scherzando ... Mi dica cosa vede ».
Impossibile che fosse stato quello a fermare Vegeta, il grande principe dei sayan ... Anche per uno come me sarebbe stato umiliante figuriamoci poi per uno come lui ... Di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa ...
« Signorino? Mi dice cosa vede? »
« Un ... » inghiottii un po' di saliva ... Osservai Vegeta ...
Sì, di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa di più.
« ... Un fungo ... ».


Il dottore chiuse con forza il libro creando un forte ciocco. Questo mi svegliò appena.
« Esattamente, è proprio un fungo ».
Lo osservai allibito ... « E' ... E' solo un fungo ... » e poi abbassai gli occhi forse per vergogna.
« Non c'è nulla di cui vergognarsi signorino Trunks anzi, dovrebbe essere felice che suo padre sia ancora con in vita ... »
"Ancora con in vita?". Rialzai gli occhi incontrando quelli scuri del dottore: « Che vuole dire? ».
Si pettinò leggermente i baffi e poggiò il libro sulle ginocchia. « Immaginavo che lei avrebbe sottovalutato la situazione ma mi creda, è molto più grave di quanto possa sembrare. Ora le cercherò di spiegare ... » mi si avvicinò spostando leggermente la sedia.
« Allora: quello che le ho mostrato è un fungo rarissimo che solo pochi fortunati riescono a trovare nei dintorni dei lontanissimi monti Paoz ... »
« Come fà a saperlo? »
« Lo sò perchè per hobby vado a funghetti ... »
« Ah ... O_O »
« Comunque mi lasci proseguire: questi prestigiosi funghi però hanno la pecca di essere immangiabili, non so se è perchè non piacciano ... Il fatto è che nessuno fino ad ora era mai riuscito a sopravvirere dopo averne mangiato anche solo uno »
Allora c'era un motivo ... « Vuol dire che ... »
« Quello che le ho mostrato è il fungo più velenoso che esista: le spore che si trovano nelle lamelle del cappello hanno un livello di velenosità davvero molto alto ... In passato ho trovato i resti di queste sostanze negli organismi di alcuni sprovveduti ignari del pericolo che correvano. Purtroppo per loro non sono riuscito a fare nulla ... » si alzò dalla sedia e si avvicinò a Vegeta e poggiò una mano sul lettino « ... Per lui ragazzo le porte sono ancora aperte e questo perchè il suo organismo continua a lottare nonostante tutto » un sorriso comparve sul suo volto ... e anche sul mio.
« E quindi adesso cos'ha? » chiesi alquanto curioso.
« Beh, lo devo proprio ammettere: suo padre è un'essere fuori dal comune! ... »
Sorrisi ancora più compiaciuto ... "Beh, lui è il principe dei sayan"
« ... E le devo confessare che le ultime visite mi servivano proprio per accertarmi di questo suo modo per mantenersi in vita e ... Infermiera!! » al richiamo del vecchio dottore un'infermiera accorse subito: « Sì dottore? ».
« Le avevo chiesto di cambiare la flebo! Cos'è, ne ha montata una quasi finita? »
« NO dottore, ne ho presa una nuova-nuova ... » mi voltai ad osservare il sacchetto di plastica ... Effettivamente era vuoto ...
L'infermiera un po' scocciata cambiò la flebo con un'altra nuova « Uffa! Eppure ne avevo messa una nuova! Ne sono sicura! ... ». Dopo aver fatto si allontanò impettita.
« Tornando a noi le spiegherò in breve che cosa stà accadendo all'interno dell'organismo di suo padre: le spore velenose si sono annidiate all'interno del suo stomaco e il suo corpo stà facendo di tutto per eliminarle: dapprima ha cercato di espellerle usando gli anticorpi ma ha fallito ... »
Annuii con la testa energicamente.
« ... Poi non sò ne come nè perchè ha fatto in modo di riempirsi di liquidi in modo da poterle espellerle mediante l'urina ma anche lì ha fallito ... Sinceramente già il fatto che il corpo si comporti in questo modo mi sembra già così strano ... »
"Noi sayan non ci ammaliamo mai ... Forse è a causa dei nostri potenti anticorpi e del corpo che cerca di auto-ripristinarsi come può ... Mah, non ne sono molto convinto"
« ... A causa di questa sua fase il suo corpo si è disidratato parecchio. A questo punto si spiegano i continui cambi di flebo ... Tra un po' mi toccherà richiamarla ... »
Mi voltai e osservai il sacchetto ... « ACCIDENTI! Ma quanto beve?! O_O »
« All'nterno delle flebo non c'è solo acqua ma anche tantissime altre sostanze nutritive che vostro padre Vegeta ha perso con la terza fase ossia: avendo terminato l'acqua disponibile il corpo ha incominciato a utilizzare il sangue ... Questo, oltre a fargli perdere un sacco di liquido sanguigno, gli impediva anche di ingerire modeste quantità di cibo. Lo stomaco quando si riempe al massimo riesce a contrarsi mediante dei sottilissimi muscoli e così facendo espelle sia sangue che cibo ... Per questo suo padre si ritrova denutrito ».
Ero davvero senza parole ... Una cosa così piccola poteva fare così tanti danni?! E poi il senzu ... Non era colpa del legume se non aveva funzionato ...
« E quindi adesso? » osservai speranzoso il dottore.
« Adesso stò facendo preparare apposta un medicinale nel reparto ricerca, nel frattempo cercheremo almeno di sistemare il resto ».
Riosservai le braccia violacee « E i lividi? »
« Abbiamo cercato di fare una trasfusione ma purtroppo il corpo ha interamente rifiutato il nuovo sangue. Vegeta ha perso altro e si sono venuti a creare quei lividi ... Si tenga pronto, presto o tardi le chiederemo di darcene un po' del suo ».
Sorrisi osservando il volto del principe « Sì, non si preoccupi ».


Nel pomeriggio tardo mi chiamarono in un'ambulatorio, mi fecero accomodare su di una sedia e incominciarono a farmi una tranfusione. Dopo avermi bagnato una piccola area del braccio con del disiffettante, penetrarono la pelle con un sottilissimo ago e iniziarono l'operazione ...
Dopo un'ora ero seduto al fianco di Vegeta ed avevo lo stesso e identico colorito da malaticcio ...
« HAaaaa ... Quanto sono stanco -__- ... » feci cadere la testa pesantemente sopra il lettino evitanto di colpire lo stomaco del vero malato « ... Spero che questa tortura sia servita a qualcosa sennò mi arrabbio sai? ». Voltai la testa verso destra e osservai il volto di papà: un pochino di colorito a dire il vero l'aveva preso e questo forse grazie alla particolare medicina preparata apposta per lui e il mio sangue. Adesso però ero io quello a secco, accidenti ...
Dopo pochi minuti arrivò un'infermiera che cambiò la flebo e somministrò la medicina al principe dei sayan. Curioso le chiesi di mostrarmi il fantomatico medicinale: un liquido trasparente un po' denso e con una leggera sfumatura azzurra era contenuto all'interno di una piccola boccetta di vetro trasparente chiuso con un tappo bianco ... All'infermiera le bastò soltanto inserirne un pochino all'interno di una siringa dalle dimensioni ridicole e iniettarla all'interno del corpo di Vegeta.
Bello a sapersi ... Peccato che fossi sfinito ...
« Signorino mi sembra alquanto sciupato, cos'ha? »
Mi sforzai di essere gentile: « E' solo colpa della trasfusione, non si preoccupi »
« Le consiglio di andare al bar e mangiare qualcosa. Non vorrà mica ritrovarsi su di un lettino accanto a quello di suo padre, vero? ».
Mi alzai in piedi a fatica e sorrisi alla donna che, nonostante l'ora e il lavoro pesante che svolgeva, continuava ad essere gentile e premurosa: « Non ci penso nemmeno ... Seguirò il suo consiglio ».
Prima di allontanarmi tirai per bene la tenda divisoria e chiesi alla donna per quanto tempo sarebbe rimasta: lei rispose solo con "massimo altri due minuti ma lei faccia con comodo". Mi allontanai lasciando papà assieme a quella donna.

 

Il sole era sul punto di tramontare quando feci ritorno alla corsia. Entrai nella stanza e subito qualcosa attirò la mia attenzione ... Due ombre si muovevano la di là della tenda divisoria e parevano instaurare un dialogo. Nonostante il profondo silenzio, poichè tutti i pazienti dormivano (Vegeta compreso), non riuscivo bene a cogliere i loro discorsi ... La cosa che però mi faceva insospettire era il fatto che parlassero sottovoce.
Mi avvicinai senza fare rumore e riuscii ad accostarmi al verde tessuto di separazione ... Non notandomi continuarono indisturbati ...
« Appena l'infermiera mi ha avvertito sono giunto ... Certo che però ne ho dovuto aspettare di tempo ... »
... Il dottor Oshi ... Poi parlò qualchedun'altro ...
« Già, quel moccioso non se ne andava mai. Fortuna che le è venuta in mente la trovata della tranfusione ... »
Sgranai gli occhi: "TROVATA?!" ...
« Beh, una tranfusione ci voleva ma diciamo che gli ho spillato molto più sangue di quello che serviva al signore quì presente ».
« E come mai dottore? »
« Avevo già notato che lui era un'essere speciale ... Diciamo che ho ipotizzato che anche il figlio lo fosse e infatti avevo pensato bene. Amico mio, questa volta ho fatto centro! »
« Certo però che ancora non mi spiego questa tua continua insistenza e poi non si dovrebbero fare certe operazioni senza il permesso dei parenti ... ».
L'ombra a sinistra iniziò a muovere le braccia come a convincere maggiormente il collega: « Ma insomma Ito! Continui a non capire? Dopo anni noiosi fatti di ripetitivi gesti, frasi ormai senza più spessore che rendevano il lavoro di una monotonia allienante, finalmente, dopo così tanto tempo, mi arriva una nuova possibilità per mostrare le mie abilità e tu vorresti portarmela via?! Non sia MAI! »
« Calmati Oshi. Capisco la tua frustrazione ... »
« No, tu sei ancora troppo giovane, non puoi ancora capire ... Non sai cosa significa ritrovarsi ogni giorno a confrontarsi con le solite malattie e non poter mai dare di più! Ora grazie a questo strano essere umano abbiamo la possibilità di rafforzare le cure mediche! Prova ad immaginare: grazie a noi e alle sue caratteristiche potremmo curare nuove malattie che per noi ora sono impossibili da debellare ... Diventeremo famosi in tutto il mondo! ».
« Oshi è ancora troppo presto credimi ... Queste tue teorie della clonazione e trapianto di queste cellule su altri pazienti da un certo punto di vista può essere ammirevole però dall'altro insomma, il volere anzi, il DOVERE di fare tutto di nascosto peggiora in modo considerevole la situazione ».
« TI vuoi forse tirare indietro?! Guarda che sò bene che ce ne vorrà ancora un po', cosa credi ... Ma sappi che io credo fermamente in questo progetto e ho intenzione di portarlo a termine! L'hai visto anche tu com'è speciale: i suoi organi sono più grandi e resistenti, i muscoli possiedono un grado di elasticità fuori dal comune, anche le ossa sono molto più resistenti e le giunture cartilaginee sono molto più dure del normale ma allo stesso tempo permettono un movimento regolare, il globuli bianchi e rossi sono per così dire "potenziati" e permettono una grande difesa ... Se riuscissimo a prendere tutti questi elementi, a riprodurli e a impinatarli su coloro che ne hanno bisogno potremmo creare degli uomini nuovi! ».
Ito si bloccò pensieroso: « Anche se ho diminuito l'effetto del medicinale in modo da dover prolungare la permanenza dell'uomo all'interno dell'edificio la presenza del ragazzo continuerà ad essere un problema ... »
« A lui ci penso io ... Lo intorterò come si deve e nel frattempo continueremo a giocherellare con il suo bel paparino ... »
« Strano a dirsi ma sarà la nostra fortuna! »

 

 

Le gambe non rispondevano ai comandi ... Non riuscivo a muovermi di un solo passo ...
D'un colpo mi crollò tutto ...


Dovevo portare Vegeta via da lì e l'avrei fatto ...
A qualsiasi costo!

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 31
*** "Estorsione" di informazioni ***


Documento senza titolo

CIAO A TUTTI!! Eccoci arrivati al capitolo n°31! Caspita, quanta strada che abbiamo fatto! E dire però che ne mancano ancora tanti altri TT_TT ... Uff ... Non sò se riuscirò a reggere con questo ritmo! Tenetevi pronti, ho paura che presto o tardi mi prenderò una settimana di pausa!
Oggi il morale è alle stelle! Ma ora rispondiamo a quelle belle recensioni!

Swwtcicia: Anche te problemi con il computer? Accidenti mi sa che in giro ci sia davvero un virus fetente ... Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero che anche questo ti piaccia. Se ti và fatti risentire ... Io aspetterò. Un bacione

LadyDreamer: Il dottor Oshi ... Lo state odiando in parecchi :D . Ci penserà qualchedun'altro a picchiarlo ma ti includerò mentalmente nel gruppo XD. Comunque sì, se intendi il disegno con gli omini piccoli-piccoli, anche quello è mio ... Non a caso c'è una tizia davanti a un computer portatile con l'aria indemoniata (quella sono io XD). Come per molti altri anche il mio sogno era quello di fare la fumettista o l'illustratrice ma sai com'è: è una cosa che occupa tantissimo tempo e frutta poco inoltre quì in Italia non è un lavoro apprezzato ... Magari incomincerò a pensarci seriamente molto più avanti: quando avrò affinato la mia tecnica e messo da parte un bel po' di soldini (non per dire ma i retini costano un'occhio della testa!). Per il momento mi limito a lasciarlo come hobby anche se ultimamente lo stò trascurando per via della fic in corso. Ok, adesso basta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione enorme

Angelo Azzurro: Gioiamo tutti assieme! E nel frattempo mettiamoci le mani nei capelli e facciamo una faccia "Urlo di Munch Style". I monti Paoz-Pappaoz-Paraponziponzipaoz bruceranno come il monte Friggi-Friggi ... Vegeta non si tratterrà! HAHAHA!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione grande-grande

folg_89: Oltre ai monti Paoz anche l'ospedale rischia di fare una brutta fine ... forse ... Comunque Trunks non è che fa la fine del tortellino, lui E' UN TORTELLINO! @u@ ... Spero tanto che anche capitolo ti piaccia. Un bacione Ciao!

Nion: Un nuovo arrivato! Io sono scImMIA, molto piacere!!! Trunks ha una pazienza da santo. Bisogna poi dire che la pazienza è la virtù dei forti e come tutti sappiamo il nostro sayanuccio è davvero fortissimo! Il bambino di Bulma si chiama Light ed è il figlio suo e di Yamcha. Granzie per i complimenti, spero davvero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia. Un bacione. (Ps: grazie per averla inserita tra i preferiti ... Ti ringrazio davvero ^__^ )

MartaSaru: IWATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! (prova a scoprire da dove l'ho preso :D). Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piciuto ... Devo ammettere che il mio livello di conoscenza dell'ambiente ospedaliero arriva a Theme Ospithal quindi ... XD Thanks. Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione megagalattico


Orbene spero tanto che a tutti piaccia questo nuovo capitolaccio! Spero cha qualchedun'altro si faccia avanti comunicandomi ciò pensa ... Avanti "The Others" uscite dal branco!!
OOOOOK!! Adesso basta perchè devo proprio andare a fare il scImMIARider per la fic di mia sorella ... Se potete fateci un salto, è davvero spassosa! :D
Beh, un bacione a tutti. Spero di rivedervi nel reparto recensioni. CIAO CIAO
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 31
- "ESTORSIONE" DI INFORMAZIONI -


Al termine della loro chiacchierata io mi ero già dileguato ...
Inutile dire che ero fuori di me dalla rabbia ...

Quando il dottore e l'altro tizio se ne furono andati, ritornai al fianco di Vegeta e non lo mollai ... Nemmeno per un secondo. Mi sedetti sulla piccola sedia e poggiai i gomiti sulle ginocchia divaricate, la mano sinistra teneva stretta quella destra e assieme sorreggevano il peso della fronte ... Se qualcuno fosse passato di lì e avesse visto il mio volto avrebbe capito con ancora più facilità di chi ero figlio: ero furioso e i miei occhi fiammeggiavano.
Ancora una volta mi ero illuso del mio operato, mica possibile che nulla potesse andare per il verso giusto? E il dottor Oshi poi ... Perché in quel tempo tutti i dottori (a parte il nonno ovviamente) erano dei pazzi furiosi? Non riuscivo proprio a darmi pace ...
La cosa che mi aveva fatto arrabbiare maggiormente era che avevano giocato sulla mia ingenuità, sulla mia bontà d'animo e sulla mia fiducia ... Inoltre avevano trattato papà peggio di una bestia ...
Mi avvicinai e scostai leggermente la leggera coperta che ricopriva il principe dormiente. Spostando anche una parte della camicia riuscii a scorgere alcune delle sue cicatrici ... Vicino all'ascella sinistra, proprio sopra a una costola, ven'era una particolare: stranamente era l'unica ricucita ...
«Lo sapevo ...» rilasciai malamente la stoffa della coperta e mi allontanai di scatto lasciandomi ricadere rabbioso su quella seggiola metallica ... Tornai nella posizione precedente ma quella volta però gli occhi non fiammeggiavano più ... Un piccolo velo umido iniziò a ricoprirli e il loro contorno iniziò ad arrossarsi ...
«Sono ... Sono arrivati fino a questo ...» strinsi i pugni dalla rabbia ... Una piccola lacrima carica d'odio incominciò a scendere sulla guancia ... Rialzai gli occhi e osservai nuovamente la figura di papà ...
«... Non temere ... La pagheranno cara ... Pagheranno tutto quello che ci hanno fatto ...».


Il mattino dopo mi svegliai presto. Ero ancora di pessimo umore e la voglia di dialogare con chicchessia rasentava lo zero assoluto. Oltretutto il mio aspetto era a dir poco orribile: i capelli erano scompigliati, sulla faccia si erano formate tutte le grinze della giacca e sotto gli occhi s’intravedevano delle piccole occhiaie ... Mi bastò una lieve scrollata per risistemare il grosso.
Mi alzai in piedi e guardai fuori dalla finestra: il sole era sorto da poco e suoi raggi luminosi erano ancora freddi. Poggiai la testa al vetro e respirando lo appannai leggermente ... Su di quella zona iniziai a disegnare un piccolo smile ... :) ... Terminata l'opera la cancellai di netto. Non era proprio giornata per simili giochini.
Silenziosa come un gatto entrò nella corsia una giovane infermiera e muovendosi di soppiatto si avvicinò al lettino di Vegeta ... Vedendomi sveglio si bloccò all'improvviso e incominciò a guardarsi attorno come per cercare qualcuno cui chiedere aiuto. Mi voltai lentamente e le feci un bel sorriso per mascherare il mio malumore.
La ragazza sospirò sollevata e mi sorrise anch'ella: «Buongiorno, come mai così mattiniero?» »
«Potrei farle la stessa domanda sa?»
« Ma io sono un'infermiera e il mio lavoro consiste di aiutare i pazienti fin dalle prime ore del giorno ».
" Strano però che appena lei mi ha visto sveglio si è subito bloccata ..." « Ma è ovvio, mi scusi ... E' solo che stanotte non ho dormito tanto bene. Non volevo essere scortese ... »
Si avvicinò ancora di più al letto « Ma si figuri »
Mi appoggiai con la schiena alla finestra, incrociai le braccia e la osservai con sguardo indagatore ... Cosa ci faceva lì a quell'ora?
Dopo avermi guardato negli occhi la ragazza arrossì e iniziò a muoversi con modi alquanto nervosi ... Evidentemente lo sguardo che avevo ereditato da Vegeta poteva anche essere usato come arma di seduzione. Portai una mano al mento e riflettei un attimo ... Avevo sempre sottovalutato questa mia possibile carta vincente ... Decisi che forse valeva la pena provare e vedere fin dove potevo arrivare usando quel subdolo mezzo.
Mi avvicinai alla ragazza e mi posizionai alla sua sinistra. Portai le mani dietro la schiena e feci spuntare sul faccino un sorriso smagliante. Quando la ragazza si girò verso di me e mi vide il volto socchiusi gli occhi e la guardai "amorevolmente". Divenne rossa nel giro di pochi millesimi di secondo ... Il mio potere era molto più potente di quel che credevo.
« Posso sapere cosa sta facendo? ... Sono tanto curioso sa? ... » mi avvicinai nuovamente ancora e la sfiorai volutamente.
« ^/////^ Ecco io ... Devo somministrare la medicina ... »
« Ah, davvero? Mi faccia vedere come si fa allora ... » volevo vedere come mi sarei dovuto comportare se mi fossi ritrovato in una situazione simile, se dovevo portare via papà mi sarei dovuto prendere io cura di lui e curarlo.
Feci molta attenzione alle sue mosse e cercai di imprimerle nella memoria.
Quando terminò l'operazione l'infermiera richiuse la piccola bottiglietta e gettò la siringa in un pattumino vicino al letto. La ragazza si voltò verso di me e arrossì nuovamente ( cavolo era fissata! ). Le sorrisi malizioso per continuare quello stupido gioco ... Purtroppo non era sufficiente sapere solo come si somministrava quella medicina. Dovevo sapere qualcosa di più.
« Mi dica un po', quante volte è costretta a compiere questa "seccatura"? »
« O///O Seccatura? Per me non lo è affatto »
Le sorrisi un po' scemo e pensai: "A dire il vero è quello che penso anch'io ... Ma era così tanto per dire".
« Stavo scherzando ... Beh, allora? Quante volte è costretto a farlo? »
Si portò una mano al viso e sorrise anche lei ... Al contrario del mio, il suo sorriso non mi trasmetteva niente « ^///^ Oh, non tante volte credimi: devo farlo solamente cinque volte al giorno e non devo superare la dose consentita ».
" :D Evviva! E con questo sono riuscito ad ottenere la prima informazione! Ora devo sapere se c'è dell'altro!" pensai contento a mille.
« Beh, e poi c'è dell'altro? » chiesi malizioso nel tentativo di spillarle il quantitativo preciso della medicina. La toccai una seconda volta (questa volta per sbaglio) e lei, equivocando la situazione, si allontanò dicendo frasi del tipo: " Ma cosa sta facendo?!", "E' troppo presto ...", "Ci conosciamo così poco ..." e via giù altre baggianate di ogni tipo. Se ne andò gambe in spalla ridacchiando e starnazzando come un'ochetta ... Secondo approccio fallito. Evidentemente, e senza volere, avevo superato quello che era un limite che non bisognava oltrepassare ... Tanto Male, non me ne importava nulla di quella, l'unica scocciatura era che avrei dovuto spillare a qualcun altro le informazioni.
Sospirai e misi le mani nelle tasche dei pantaloni.
Uff, odiavo comportarmi da scemo ma non potevo di certo andare in giro a chiedere informazioni liberamente soprattutto se quel dottor Oshi cospirava alle mie spalle ... Se fosse venuto a sapere che di punto in bianco ero diventato così curioso di sicuro si sarebbe insospettito e avrebbe cercato di impedirmi di raccogliere informazioni. Se invece cercavo di estorcere ciò che mi occorreva senza dare troppo nell'occhio, magari facendo anche lo stupido con le infermiere (cosa che succedeva abbastanza di frequente in posti come quello - da quel che sapevo -), sarei potuto arrivare ad un risultato soddisfacente senza farmi scoprire più di tanto. Dovevo solo giocare al meglio le mie carte e sfruttare al massimo le mie abilità.
Alzai le braccia verso l'alto e mi stiracchiai come un vecchio e pigro gatto.
« Uaaah (sbadiglio) ... Mi spiace Vegeta ma adesso vado a fare colazione. Ho una fame che non ci vedo ».
Uscii dalla stanza e mi diressi verso il bar.


Al piccolo tavolino del bar, mentre sorseggiavo un caffè alquanto ustionante, ripassavo quelle che, a grandi linee, dovevano essere le mie mosse per aiutare Vegeta a uscire da quell'inferno camuffato da ospedale: dovevo venire a conoscenza degli effetti di quella strana medicina, delle quantità precise delle somministrazioni e sapere per quanto tempo sarebbe dovuta andare avanti la cura; dovevo eliminare le tracce mie e di papà da quel luogo distruggendo ogni singolo elemento che potesse ricondurre a un sayan; dovevo farla pagare a quel dottore maledetto e in più dovevo trovare un luogo sicuro in cui portare Vegeta dopo la fuga ... Avevo un sacco di cose da fare!
Terminato il caffè lessi l'orario su di un grosso orologio a muro che si ritrovava appeso nei pressi della cassa: secondo l'orario ero lì da soli quindici minuti. Terminai rapidamente una pasta che avevo comprato assieme al caffè e mi alzai dalla piccola seggiola metallica. Alzandomi vidi alcune signorotte che, con delle tazze piene di the fumante, si dirigevano verso le corsie dell'ospedale ... Forse era possibile portare ai pazienti nelle camere anche della roba da mangiare oltre a quelle pappette puzzolenti ... Curioso andai alla cassa e chiesi gentilmente se ciò era possibile: mi risposero che lo era solo per alcuni pazienti tra qui quelli con delle fratture. Quelli invece che erano sottoposti a particolari terapie o avevano subito delle operazioni che coinvolgevano eventuali organi interni non potevano ricevere lo stesso trattamento per questioni di sicurezza. Un po' deluso mi allontani e m’indirizzai verso la solita corsia. Non potevo nemmeno dare a papà qualcosa di decente da bere viste le sue condizioni ...
Dalla soglia della stanza notai fin da subito le due ombre del giorno prima. Mi avvicinai silenziosissimo e cercai di cogliere nuovamente i loro discorsi ... Costatando che stavano parlando di questioni di cui ero già a conoscenza uscii dal nascondiglio.
Calcai volutamente gli ultimi due passi e vennero a crearsi due forti ciocchi sordi. Il dottor Oshi fece un piccolo salto poiché colto impreparato mentre l'altro figurino ( lo stecco con la leccata in testa ) sgranò anche lui gli occhi vedendomi perché temeva che io avessi sentito ogni cosa ... Non potevano sapere che in realtà sapevo già tutto.
Al vedere le loro facce sbigottite esibii il mio sorriso migliore e incominciai a interpretare il mio ruolo di "finto ignorante": « Buongiorno dottore. Tutto bene? La vedo un po' scosso ... C'è qualcosa che non va? »
« He he he ... No, signorino Trunks, va tutto a meraviglia ma è che mi avete spaventato: siete arrivato così silenziosamente ... Mi ha fatto prendere un colpo sa? »
Sorrisi mellifluo ricordando il breve discorso del giorno prima: « A volte capita ... »
Mi avvicinai a Vegeta dopodiché vi voltai verso lo spilungone: « E lei sarebbe? »
« Oh, scusatemi, non vi ho presentato. Trunks quello che vede dinanzi a lei è Ito: il grande ricercatore che è riuscito a creare la malattia giusta per curare suo padre ... Ito, costui è Trunks, il figlio del nostro paziente ». Al termine del discorso di circostanza questo Ito indirizzò la sua mano destra verso di me per effettuare una stretta "amichevole" ... La strinsi proseguendo la recita: siccome era il ricercatore che aveva lavorato su Vegeta magari era lui ad avere i nostri "elementi" ...
« La ringrazio per quello che sta facendo con mio padre ... Le sono davvero grato »
« E' il mio lavoro ... » e allontanò la mano interrompendo quella che poteva sembrare da parte sua una stretta qualunque. Si voltò verso il dottore e si sistemò leggermente gli occhiali « Ora dottor Oshi devo proprio andare. Devo far ritorno al reparto e continuare degli studi che ho lasciato in sospeso. Signor Trunks, è stato un piacere incontrarla »
« Lo stesso vale per me ... »
Il ricercatore Ito incominciò ad allontanarsi e prima di uscire dalla stanza bofonchiò un "arrivederci" alquanto sbrigativo.
Mi sedetti rapido sulla sedia e mi avvicinai a Vegeta. Il dottor Oshi rimase lì parecchi minuti a studiarmi, per capire se avevo sentito qualcosa della loro discussione.

I minuti passarono lenti per il dottore mentre io, senza farlo notare, me la ridevo.
« Dottor Oshi ... »
Il vecchietto, poiché preso in appello dopo così tanto silenzio, saltò leggermente e con nuova agitazione mi chiese di proseguire. Dal canto mio non lo guardavo nemmeno in volto dal gran che mi schifava la sua faccia da finto buono ...
« ... Domani potrò portare a Vegeta qualcosa di buono da mangiare? Sono già stanco di vederlo perennemente attaccato alle flebo ... ».
Oshi, capendo che la mia domanda non riguardava nemmeno lontanamente il discorso fatto con il collega, respirò profondamente, si portò le braccia verso la schiena e incominciò a osservare il panorama che si poteva vedere dalla grande finestra. Lui non lo sapeva ma in realtà la mia domanda non era poi così innocente come credeva ... Dietro c'era qualcosa di più.
« Purtroppo non puoi ragazzo »
« E perché no? Giù al bar ho visto delle signore con delle cose buone e non erano per loro, ma per i pazienti ... Perché loro possono mentre io no? » dovevo fare finta di non sapere niente sulla questione.
« Beh ragazzo, devi sapere che qui all'interno ci sono delle limitazioni e una di queste riguarda la questione dell'alimentazione dei pazienti: uno come tuo padre che sta soffrendo per via di un grave problema allo stomaco non può ingerire alimenti comuni come gli altri. Per ora deve continuare con delle semplici flebo perché l'ingerimento di qualsiasi altra sostanza solida, anche se altamente benefica, creerebbe solamente dei danni per non dire poi che sarebbe rigettata all'istante. Cerca di capire ... »
Continuai a non guardarlo « E quando potrebbe ricominciare a mangiare come gli altri? »
« Alla velocità con cui si sta riprendendo due settimane dovrebbero bastare »
Due settimane ... Se non ci fossero stati problemi papà sarebbe guarito nel giro di quattordici giorni ... Se la medicina non fosse stata modificata da quell'altro pazzo e avesse avuto gli effetti allo stato normale papà sarebbe guarito ancor più rapidamente.
Una piccola cosa ero riuscita a coglierla ...
« Vorrà dire che aspetterò ... »
« La pazienza è una grande virtù ... »
"Già ..." pensai " ... peccato che non ci avete pensato due volte prima di mettergli le mani addosso!"

Trascorsero altri pochi minuti prima della mia nuova domanda: « Dottore, come mai mio padre dorme ancora? Gli effetti del sonnifero che gli ho dato sono così tanto potenti? »
« Non è colpa del sonnifero, quello è già stato smaltito ... »
" O_O Già smaltito?! Accidenti ... E' stato molto più rapido di quel che pensavo!" pensai esterrefatto dalla notizia.
« E allora come mai continua a dormire così profondamente? »
Il dottore si staccò dalla finestra e si avvicinò alla flebo controllando il livello del liquido e continuò il suo discorsetto senza preoccuparsi minimamente del fatto che le mie domante in realtà non erano esposte così, a casaccio ... « Il medicinale che gli stiamo somministrando produce un alto effetto di sonnolenza. Il fatto è che lavora in modo da mettere, per così dire, in "letargo" le altre parti del corpo concentrandosi interamente sulla parte interessata. Così facendo le difese dell'organismo si concentrano su di un unico punto lascando le altre zone scoperte e riescono maggiormente nel loro obiettivo e cioè estirpare le spore velenose ».
« E' davvero interessante ... ». "Beh ... " pensai " ... se non altro non si sveglierà all'improvviso creando una vera e propria carneficina!"
« Signorino Trunks adesso devo proprio andare, ho tanti altri pazienti da tener sotto controllo »
Gli sorrisi per non sembrare scortese (falso) « La capisco perfettamente. Buon lavoro allora ».
Il dottore si allontanò e sparì dalla stanza. Per parecchi minuti rimasi solo assieme al principe dei sayan ... Faceva davvero effetto vederlo in quella situazione.
La solitudine durò qualche ora. Verso le dieci infatti tornò in scena l'infermierina con la quale avevo fatto volutamente lo scemo. Dovevo ammettere che in principio l'avevo battezzata come una ragazza timida ma invece ...
Incominciò a sculettare con modi appariscenti e a fare delle strane boccacce ... Forse voleva sembrarmi sexy o qualcosa del genere.
La pasta della colazione incominciò a risalire ... --__--
Si avvicinò al lettino e mi si strusciò addosso con fare malizioso ... La voglia di picchiarla era tanta ma dovevo ammettere che il grosso della colpa era mio: avevo esagerato con l'arma di seduzione e me ne stavo pentendo amaramente!
La osservai abbastanza basito ma lei, non notando il mio sguardo, iniziò a ridacchiare come se fosse stata colta da un qualche attacco di isteria ... Assieme alla sua sentii altri piccoli risolini ... Allungai il collo verso la mia sinistra, per vedere oltre la tela separatrice, e sull'uscio della porta vidi un mucchio di infermierine starnazzanti ...
"Oh no ... Si è portata pure la curva di tifose TT_TT "

Approfittai del ritorno dell'infermiera per controllare la quantità della medicina: un centilitro esatto. Quando rimise la boccetta della medicina nella tasca del grembiule e la donna bucò la pelle di Vegeta mi venne in mente un'idea ... Un po' scema ma era pur sempre un'idea ...
Mi alzai dalla sedia facendo volutamente del rumore. Con nonchalance mi tolsi la giacchetta di jeans mostrando alla donna le mie qualità fisiche ... Sbiancò e rimase letteralmente senza parole.
« Oggi fa un caldo ... Non ho ragione? » le sorrisi come mio solito e lei (come al solito!) arrossì e si mise le mani sul volto coprendosi gli occhi. Quello era il momento! Con gran velocità estrassi la bottiglietta del sonnifero dalla giacca, mi avvicinai a lei e con estrema rapidità e precisione nei movimenti riuscii senza farmi scoprire a sostituire le due bottigliette. Misi la medicina dentro la tasca della giacca ...
Ora l'infermiera aveva il sonnifero mentre io avevo la cura per papà ...
Quando la ragazza si scoprì gli occhi io ero ancora lì davanti a lei a gioire per la mia vittoria.
« S-Signor Trunks ... » iniziò a dirmi impettita e rossa dalla vergogna (lo sapevo ... era una timidona) « ... Io per ora ho finito » e iniziò ad allontanarsi senza degnarmi di uno sguardo. Prima che arrivasse all'uscio la richiamai e lei si girò verso la mia persona. Volevo ancora fare l'imbecille, in fondo era abbastanza divertente: « Ho ancora parecchio caldo ... Non è che posso levarmi anche questa? » e così dicendo alzai la canottiera nera mostrando a lei e alle altre infermiere sulla porta la mia tartaruga scolpita e la parte meridionale dei pettorali ... Fecero all'unisono un gridolino da donne scandalizzate e fuggirono a gambe levate in direzioni diverse.
Quando tornai a sedere scoppiai in una fragorosa risata: « Hahaha ... Che ridere. Dovevi vedere come sono scappate, tutte in preda allo shock, come se gli avessi mostrato chissà che! » mi tranquillizzai in fretta e mi rimisi tranquillo « Sai papà, queste cose nel mio tempo non me le posso permettere ... Purtroppo là si può fare ben poco ... ».


Mancava poco alla fine: dovevo scoprire dove fosse il reparto ricerca e distruggere le prove, farla pagare a quel dottore e a quel ricercatore da strapazzo e trovare un luogo dove potare Vegeta ...

Mancava poco e avevo ancora meno tempo a disposizione per fare ciò.

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 32
*** Un vecchietto davvero gentile ***


Documento senza titolo

Buongiorno ragazzi e ragazze. Inanzitutto vi comunico che sono davvero stanca: stanca del solito tran-tran, stanca delle continue corse, e anche un po' stanca per colpa di questa fic ... Hem, n°17 non stavo parlando di te e quindi non ... No,no aspetta! Trattineniti per favore! ... Troppo tardi, è scoppiato a piangere di nuovo ... 18, per cortesia, potresti ... Grazie mille.
Forse mi sono spiegata male: il fatto che molto ultimamente, per una lunga serie di motivi che preferisco non elencare perchè vi tedierei soltanto, stò provando dentro di me qualcosa che ... Beh, passiamo alle recensioni adesso (grazie a tutti XD).

Swwtcicia: Trunks è il migliore, il più bono, il più sexy ... E chi più ne ha più ne metta :) già che ci siamo diciamo che è anche un po' tortellino XD. Vegeta verrà tratto in salvo ma non adesso, forse tra un pochino ... Per il momento spero vivamente che il nuovo capitolo ti piaccia. Un bacione*

Angelo Azzurro: Mi fa davvero tanto piacere che la storia continui a piacerti e che la notizia dei "tanti capitoli" non ti sia dispiaciuta. Magari, qualcuno in una landa desolata, si stà strappando i capelli al solo pensiero di doversi assorbire degli altri aggiornamenti strampalati. Devo dire che se fossi stata davvero fedele al personaggio Mirai Trunks non avrebbe mai approffittato in maniera così subdola la sua prestanza fisica ... Insomma se ci pensiamo bene sarebbe diventato rosso dall'imbarazzo e basta visto che è un ragazzo puro e sincero ... Che bello, lo vorrei sposare. Spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacione

folg_89: Vegeta= Morte e Distruzione! Comunque i dottori capiranno di che pasta sono fatti questi sayan ... Ma non ora, sicuramente nel prossimo capitolo. Anche se in questo non c'è ancora la carneficina che richiedi (non sò ma io t'immagino saltellante sulla sedia mentre dici "Sangue, sangue, sangue, sangue") spero che ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi se ti garba. Un bacio

LadyDreamer: L'equilibrio tra i momenti seri e quelli comici mi viene senza troppa difficoltà: il fatto è che dopo un po' sono io per prima a stancarmi del "polpettone melodrammatico" e quindi alleggerisco ... Mi fà davvero piacere che la storia nonostante tutto continui a piacerti. Purtroppo x la strage dovrai aspettare. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo se hai voglia e tempo. Anche a te un bacio

Nion: Il fatto di "nuova arrivata" non è inteso per novizia su EFP, ma nuova tra i recensitori di questa stupida storia :D. Per sapere come continuerà non dovrai fare altro che continuare a leggere. Spero che anche questo ti piaccia. Un bacione enorme.

MartaSaru: Inizio dicendoti che questa storia non avrà risvolti riguardanti spionaggi internazionali o cose simili, sorry. Mi fà davvero piacere che la storia continui a piacerti ... Me commossa TT.TT . Spero tantissimissimo che anche questo chap ti piaccia. Un bacione grosso-grosso
PS: Per la recensione alla tua storia: non darci troppo peso, ero completamente fusa! XD Spero di non dover aspettare davvero un mese prima dell'aggiornamento! Beh, ancora Ciao :)


Ok, per ora vi lascio leggere il capitolo in santa pace. Vi comunicherò alcune cosette a fine capitolo. Vi auguro una buona lettura :)

 

 

CAPITOLO 32
- UN VECCHIETTO DAVVERO GENTILE -


L'ora di pranzo arrivò abbastanza in fretta. Dalla mia postazione in sala corsia riuscivo a vedere una moltitudine di persone, tra le quali dottori e famigliari di pazienti, che attraversavano il corridoio in direzione del caro bar. In quel momento la fame da sayan non era ancora sopraggiunta ... Mentre tutti gli altri si andavano ad ingozzare io potevo tranquillamente girare l'ospedale in lungo e in largo per indagare sul fantomatico "Reparto Ricerca". Quando vidi che tra quelle tranquille personcine vi erano anche il dottor Oshi e il ricercatore Ito, mi alzai e senza dare nell'occhio mi diressi nella direzione in cui li avevo visti arrivare.

Un corridoio uguale all'altro, nessun elemento che li differenziasse ... Fortuna che avevo un buon senso dell'orientamento. Trovai la sala TAC e quella per le radiografie ... Il famoso reparto sembrava introvabile. Mi avvicinai a una delle tante cartine che si trovavano sul percorso e la studiai nuovamente: avevo seguito tutte le indicazioni purtroppo però mi ritrovavo ad un punto morto ... sembrava che la stanza fosse isolata da tutto il resto.
"Eppure dev'essere qui intorno, non c'è dubbio! ... Accidenti a quello che ha disegnato questo sgorbio!" ... in effetti di quella cartina si capiva ben poco.
Poi una voce elettronica proveniente da un altoparlante mi fece sussultare: «Il dottor Ito è richiesto in Reparto ricerca».
La stanza era nei paraggi, di questo ne ero più che sicuro ...
Sentii dei pesanti passi alle spalle e la voce di qualcuno ... Stava borbottando qualcosa ... Dovevo sparire al più presto.


«DOTTORE RICHIESTO IN REPARTO RICERCA! »

« Massì ho capito! Non sono mica scemo! Ma porca ... Una di queste volte lo rompo quel computer maledetto ... » si guardò nervosamente l'orologio da polso finemente decorato e grugnì ferocemente: « ... Anche lui però che palle! Peggio di un orologio svizzero! Mica una volta che mi lasci un minuto in più per il pranzo ... ». Si fermò e si tolse gli occhiali, estrasse un piccolo fazzolettino di velluto blu e lo utilizzò per pulire le lenti. Dopo la pulizia rimise al proprio posto i due oggetti: fazzoletto in tasca, occhiali sul naso. Prima di proseguire si voltò dietro varie volte: prima da una parte, poi dall'altra ... Non poteva sapere che in realtà fossi sopra di lui.
Dopo aver espresso un cenno di disinteresse, si rivoltò nuovamente e proseguì per la sua strada ... Se qualcuno mi avesse visto in quel momento mi avrebbe scambiato facilmente per un geco gigante o qualcosa di simile.
Il giovane ricercatore si fermò dinanzi a una bianca parete ... Alzò il braccio destro e lo poggiò su di essa. Al contatto una parte di questa si mosse rivelando una scala ...
"EH?! Ma perché diavolo è nascosto?!!"
Quando il ricercatore oltrepassò la porta misteriosa e se la richiuse dietro di sé, mi staccai dal soffitto e corsi verso la parete ... Osservai meglio e dovevo ammettere che la porta era mascherata alla perfezione, solo una minuscola targhetta quasi invisibile vi era a fianco e su si essa vie era inciso ( a caratteri microscopici ovviamente) "Reparto Ricerca". Alzai lo sguardo verso l'architrave e poi mi allontanai di pochi passi senza però staccare gli occhi dalla porta ...
"E' invisibile ..."
Dopo alcuni secondi d'indecisione decisi di aprirla leggermente e spiarvi: una vecchia scala di metallo scuro scendeva in profondità ...
Per evitare eventuali rumori decisi di galleggiare e seguire il percorso obbligato ... Alla fine della lunga scalinata arrugginita giunsi nei pressi di un'altra porta e questa volta era una come tante: chiara, semplice e semiaperta ... Una luce fioca fuoriusciva dall'apertura ...
Non ci pensai due volte e sbirciai all'interno: una lunghissima scrivania attaccata alla parete mediante dei grossi ganci era letteralmente sommersa di scartoffie, piccoli attrezzi da laboratorio e alcuni microscopi; le pareti spoglie da qualsiasi poster o calendario e piene di piccole crepe rendevano l'ambiente ancor più deprimente; una luce rossastra proveniente da una piccola abajour lasciata in un angolo illuminava appena la stanza ed altri mucchi composti da foglini e foglietti gettati nell'angolo opposto ... Dinanzi alla scrivania, su di una moderna sedia dotata di piccole rotelle, un omaccione robusto si grattava la pancia mentre il ricercatore Ito passeggiava nervosamente per la stanza alzando polvere ...
« Io proprio non capisco perché tu voglia continuare a lavorare in questo postaccio ... Ci sono i due nuovissimi reparti che sono a dir poco stupendi! Pensa, sono talmente nuovi che non sono stati ancora segnati sulle mappe! »
Ito bloccò la passeggiata e guardò in cagnesco il compagno « Lo so bene che ci sono due nuovi reparti ... Purtroppo però, per causa di cose, sono costretto a venire qui. Qualcosa in contrario?! »
L'omaccione incominciò a fare "avan scoperta" ... «No, nulla ... Me lo chiedevo così, per curiosità ...»
Il giovane fulminò il collega per via dei suoi gesti poco carini ... « HEI!! Non sai che esistono i fazzoletti?! Ma con chi sto parlando? Con un bambino scaccolone delle elementari?! »
L'omone si guardò il dito dopodiché sorrise « Ah, scusami ... Hahaha »
Ito riprese a camminare nervosamente « Vè a che razza di persone mi tocca sottostare ... »
Il compare fece finta di non sentire dopodiché domandò: « A che pensi? »
« A una cosa grossa, molto grossa ... » si fermò nuovamente « ... Ma anche un po' fuori norma ».
« Haaaa, vedi allora che c'è un motivo se ti rintani qui sotto?! Comunque vedi di utilizzare tutto il tempo che puoi perché ho sentito che a breve cementeranno la porta eliminando definitivamente questo sottospecie di bunker »
« Davvero?! E quando? »
« La prossima settimana forse. Sai com'è, questa stanzaccia si trova nell'ala vecchia dell'ospedale e sarà da demolire e ricostruire ... »
« ... »
« Già - già ... » l'omone si alzò a fatica dalla sedia e si diresse verso il collega « ... Vedi di concludere in fretta le tue pazzie perché al di fuori di questa stanza non hai possibilità: se ti pesco sei fritto. Sono stato chiaro? »
« ... Trasparente ... »
« Molto bene! » diede una forte pacca alla spalla del compagno e scoppiò in una grassa risata quando gli occhiali del giovane caddero a terra per via del grosso colpo.
Quando vidi l'uomo avvicinarsi alla porta per aprirla scattai in volo e mi incollai al soffitto. La porta si spalancò e l'omone rasato la oltrepasso per metà.
« Un'ultima cosa dottor Ito ... »
La voce leggermente insicura: « ... Sì? ... »
« Questa è l'ultima volta che concedo a te e a quel pazzoide di Oshi di combinare un imbroglio simile ... Dopo questo non ce ne saranno altri. Vedete di non fare irritare qualcuno di pericoloso o d’importante perché altrimenti il prestigio dell'ospedale andrà a farsi benedire ... »
Ito questa volta sembrava sicuro di sé: « Non si preoccupi, c'è solo un marmocchio ... »
« Non è detto che un marmocchio non sia pericoloso ... Vedete di non farlo arrabbiare troppo ... »

Quando l'omone se ne andò lasciando Ito solo, sorrisi ...


«... Vedete di non farlo arrabbiare troppo...»

"Troppo tardi ..."

La porta si richiuse ermeticamente e l'uomo abbandonò il campo. Scesi dal soffitto, mi accostai alla porta e guardai dentro al buco della serratura: il giovane era ora seduto malamente sulla sedia e si faceva girare come una giostra con le gambe. Il trillo di un cellulare lo fece bloccare improvvisamente. Prima sbandò un poco poi rispose alla chiamata ...
« Pronto ... Ah, sei tu ... Che c'è? Qualcosa di nuovo? ... » iniziò a far passare le dita affusolate tra i capelli laccati
« ... Ah, davvero non c'è? E tu come ... » sorrise beffardo mentre la mano destra continuava a torturare i capelli
« ... Dovevo immaginarlo, sembri proprio un maniaco sai? ... Eh, adesso dici? ... No guarda, non posso proprio ... » abbandonò la cura del cuoio capelluto e si voltò completamente verso la scrivania
« ... Mi hanno appena detto che chiuderanno presto il vecchio reparto ricerca e quindi mi devo dare da fare finché ne ho la possibilità ... Me l'ha detto quello scaricatore di porto ... Odioso dici? Non dirlo a me ... » afferrò una penna color blu e iniziò a martellarla sulla superficie di legno
« ... Beh, divertiti allora. Ah, una cosa ... Se ne hai la possibilità riportalo in sala operatoria. Quel poco che abbiamo preso non è abbastanza, me ne serve di più se lo voglio studiare come si deve ... Dove? Beh, riapri l'incisione che abbiamo fatto ieri e poi la richiudi. Facile no? Ora ti lascio ... Sì, sì, sì. Stai attento tu piuttosto ... ». Chiuse la chiamata dopodiché lanciò con forza la penna al muro incrinandola leggermente ...
Senza alzarsi dalla sedia, si spinse con le gambe verso l'ala ovest della scrivania e incominciò a scuotere alcune boccette contenenti vari liquidi ... Quello che mi fece rabbrividire maggiormente fu quello color porpora ...


Mi allontanai silenzioso e feci ritorno al bianco corridoio ...
Ero livido ...
La mia vendetta sarebbe stata terribile ...

Mi allontanai e mi diressi verso la corsia. Quando fui là trovai un'amara sorpresa: il letto vuoto.
I pugni chiusi tremavano ...
Poche ore ... solo poche ore e quel macello sarebbe finalmente finito.
Mi diressi verso la hall dell'ospedale e oltrepassai le porte scorrevoli. Mi andai ad addentrare in un vicolo buio dopodiché spiccai in volo. Dovevo trovare un buon posto dove portare Vegeta dopo la fuga, non potevo riportarlo in quella grotta polverosa ...
Alla vista di un grosso edificio color crema mi bloccai d'impulso. Vidi la nonna che era sempre intenta alle cure del giardino mentre il nonno accarezzava il suo microscopico micetto ... La Capsule Corporation sarebbe stato un ottimo posto e di certo i nonni non mi avrebbero impedito di trascorrere un po' di tempo lì con loro, anzi, ma il problema non riguardava loro ... La Bulma di quel presente mi era apparsa come tutt'altra persona: arrogante, spocchiosa, ipocrita e molto più vigliacca di quel che potessi mai immaginare. Alla fine era colpa sua se in quel tempo non esistevo: la sua sciocca pusillanimità l'aveva portata ad accettare gli eventi e a rincorrere vane speranze ...
Pensai poi a come si sarebbe comportata se avessi portato nuovamente il principe sotto il suo tetto ... Non osavo immaginare.
Il fatto che mi fece prendere con decisione la scelta di passare oltre fu il percepire uno strano groviglio di auree provenire all'interno della casa ...
Schifato, offeso e avvilito mi allontanai il più velocemente possibile.

Le colline verdi e le grandi foreste si fondevano impercettibilmente diventando ai miei occhi soltanto una grande macchia di colore. Le acque del mare si alzavano e s'infrangevano al mio passaggio creando poi nella volta celeste dei piccoli arcobaleni ...
A distanza di un intero giorno nulla era cambiato di quello spoglio rifugio: tutto era perfettamente al suo posto. Afferrai la mia fidata spada e la allacciai com'era mia consuetudine fare dopodiché mi alzai nuovamente in volo in direzione dei monti Paoz.
Ben lontano dalla graziosa casetta incominciai a percepire l'aura del signor Goku e del piccolo Gohan e capii dal loro livello che molto evidentemente si stavano sottoponendo a un sano allenamento.
Quando però arrivai nei pressi della casa, notai che i due non erano fuori a menarsi come avevo immaginato. Sorrisi al pensiero che i due si stessero felicemente abbuffando ... Povera Chichi, mi faceva una tale tenerezza a volte ...
Dopo essermi posto vari quesiti, giunsi ad una conclusione: non potevo portare lì Vegeta. I motivi per quella mia scelta erano parecchi: innanzitutto in quell'ambiente caldo e accogliente non sarebbe stata gradita la presenza del principe (questo da parte della signora ) mentre se Vegeta si fosse svegliato nella casa del suo più grande rivale non ci avrebbe pensato due volte prima di uccidermi ... La cosa poi sarebbe diventata sicuramente per lui moto di umiliazione quindi era meglio evitare. Poi la casetta anche se accogliente era pur sempre piccina e sarebbe stato sciocco pretendere così tanto, inoltre vi era appena stato un malato, non mi sembrava carino portarne un'altro.
Sbuffai alquanto deluso dalle brutte prospettive che mi si erano presentate ...
Feci dietro front in direzione dell'ospedale. A quel punto mi ritrovavo costretto a portarlo alla Capsule Corporation, là almeno avrebbe ricevuto le giuste cure ... L'importante era tenere Bulma da parte.

Nei pressi della grande casa gialla atterrai e con passo fermo m’indirizzai verso l'ingresso. A metà percorso un tizio mi si parò dinanzi sbarrandomi la strada: « Hei ragazzo! Tu leggi molti libri? ».
Anche se ero alquanto infastidito, cercai di rispondere in modo educato: « No, purtroppo ho poco tempo per farlo. Ora però dovrei andare quindi se lei gentilmente potesse ... ».
Cercai di aggirarlo da destra ma lui mi placcò nuovamente: « Uno? Due? Tre? Quanti ragazzo? Non farti pregare, quest'anno c'è anche un magnifico premio in palio per il miglior lettore! »
« Non mi interessa, grazie » finalmente riuscii ad aggirare l'ostacolo e proseguire di alcuni passi ma lui mi stava accollato come una sanguisuga ...
« Un grandissimo premio giovanotto! Un fantastico viaggio! »
« Ah, sì?... » risposi con aria scocciata ... Mi stava davvero infastidendo.
« Sì pensi, è un viaggio di una settimana nelle splendide isole del Sud!! »
A quelle parole mi bloccai ...

« Isole del Sud ha detto?! »
« Sì ragazzo »
A quelle tre paroline mi tornarono in mente il signor Crillin e il simpatico vecchietto che vivevano su quell'isola sperduta ...
« L'ISOLA DEL GENIO!! Ma perché non mi è venuto in mente!? Potrei portarlo là ... Sì, adesso andrò a chiedere e poi ... » mi voltai verso quel venditore da strapazzo « Grazie mille ma non mi serve niente. Le auguro una buona giornata! ». Fregandomene della gente intorno spiccai in volo in direzione dell'isola del genio delle tartarughe.


Durante il "lungo" viaggio mi diedi dello sciocco più volte, alla prima difficoltà mi stavo per abbattere e lasciare che il destino decidesse per me ... Se mi fossi soffermato maggiormente sulla questione la casa del vecchietto mi sarebbe venuta subito in mente!
Non sapevo esattamente dove fosse questa casa e perciò incominciai e perlustrare le piccole isolette una ad una ... Fortuna volle che tra le prime ne trovai una che catturò immediatamente la mia attenzione: era microscopica e sopra di essa vi era una piccola casetta rosa con sopra scritto "Kame House". Di sicuro doveva essere quella.
Atterrai sulla calda sabbia sprofondando leggermente e m’indirizzai verso la porta d'ingresso. Prima di bussare controllai velocemente che fossi presentabile ...
Dopo il classico "Toc-Toc" attesi qualche secondo, poi un minuto intero ma nessuno si era presentato.
Bussai nuovamente ma anche quella volta nessuno accorse ad aprire la porta. Mi allontanai e andai a sbirciare nella finestra a fianco della porta che era bella spalancata: riuscii a scorgere un carinissimo salottino ma non vi era nessuno all'interno.
All'improvviso sentii un piccolo ciocco e successivamente del brusio provenire dal piano superiore.
"Ma allora c'è qualcuno ... Incominciavo a temere di aver trovato una casa disabitata".
Quando incominciai a sentire che il trambusto si avvicinava sempre più al piano inferiore, bussai nuovamente ... Questa volta giunse qualcuno o meglio, qualcosa ...
La porta si spalancò all'improvviso e qualcosa di peloso mi s’incollò al viso. Inoltre questo "coso" (e dico coso perché non avevo ancora capito di che cosa si trattasse) piagnucolava e ripeteva quasi di continuo: « HAAAA, YAMCHA! Finalmente sei tornato, mi sei mancato amico mio!! BUAAAAAA!! ».
Un'altro buffo personaggio dalle sembianze suine entrò in scena: « Smettila Pual, non lo vedi? Non è Yamcha ».
La piccola palla di pelo blu mi si staccò di dosso rapidamente e mi osservò con occhi languidi per colpa di due piccole lacrimucce ... Gli sorrisi teneramente perché anche se era il compagno d'avventure di Yamcha era davvero buffo: « Mi spiace tanto. Credevo che fosse Yamcha ».
« Fa niente, non ti preoccupare » dissi mentre mi rialzavo da terra.
Il piccolo suino, con un altezzoso modo di fare, sorseggiò un goccio di spremuta d'arancia che aveva con se e mi scrutò accigliato: « Dì un po' e tu chi saresti? ».
« Io ... » ero già pronto per rispondere quando il piccolo batuffolo peloso saltò sù e rispose al posto mio: « Non parlargli con quel tono, Oloong! Lui è il giovane del futuro venuto per salvare la Terra! Mostra un po' più di rispetto! ».
Il maialetto ringhiò contro l'amico svolazzante e gli sbraitò contro: « E io come facevo a saperlo, eh?! E anche te poi ... Di balla ne potevi sparare anche una più piccola! »
« Ma che balla e balla! Guarda che io l'ho visto quando ha sconfitto quel mostro di Freezer! Non ero rimasto alla Capsule Corporation a mangiare spiedini, IO! ».
Oloong ringhiò nuovamente e guardò in cagnesco il compare. Tra i due iniziò uno scambio di: insulti e prese in giro da una parte mentre sgridate e prediche dall'altra ... Mi avevano completamente ignorato.
« Hemm ... Scusate ... »
Il piccolo Pual si staccò dal suino e mi venne vicino e mi parlò con la sua vocina acuta: « Scusaci tanto. Dicci pure ».
« Io ero venuto per parlare con il maestro Muten. E' in casa? »
Il maiale incominciò a ravanarsi nel naso dopodiché rispose: « Certo che è in casa ... L'unico problema è che adesso si trova al bagno con una delle sue "rivistine" ... E' un vero depravato ».
« MA SE LE LEGGI ANCHE TU! VERGOGNATI! »
Oloong sorrise sornione e nel frattempo lanciò lontano il "bottino": « Infatti non ho mai detto che lui è l'unico, Hehehe ... »

Ero senza parole ... Davvero, ero sconcertato! « Ah, capisco ... Allora che faccio? Posso aspettare o mi conviene passare più tardi? ».
Il gatto fluttuando mi girò attorno un paio di volte: « No, rimani un po'. E' da tanto che non abbiamo ospiti! »
« Già ... » iniziò a sentenziare Oloong « ... Crillin non porta a casa mai nessuno di interessante. Arriva sempre solo come un cane! E ultimamente le donne nei dintorni sono talmente rare ... E' proprio ingiusto il mondo »
« Ma che diavolo stai farfugliando, Oloong? Comunque ... » rivolgendosi a me « ... Ti andrebbe una spremuta mentre attendiamo il maestro? ».
Sorrisi al micetto: « Sei molto gentile, accetto volentieri ».
Il suino si mise a braccia conserte e chiuse ermeticamente gli occhi. Sbuffò esasperato e ricominciò a sparlare sul vecchietto: « Ah, lascia perdere. Prima che quello esca saranno già trascorsi almeno sei anni e nel frattempo noi magari siamo già belli stecchiti per colpa di un qualche invasore spaziale! Sarà stato anche un maestro ma ora come ora è talmente rimbambito che ... »
« Oloong ... »
« Pual, non mi interrompere! stavo dicendo: quel vecchiaccio celebroleso è ormai alla fru... »
« Oloong ... »
Un'ombra scura si abbatté sul piccolo e tarchiato essere ...

SDONG!!
« E IO ALLORA SAREI UN VECCHIACCIO RIMBAMBITO E CELEBROLESO, EH?! MA ADESSO TI FACCIO ALLO SPIEDO COSI' VEDIAMO COME RIDI DOPO!!! » Un vecchietto vestito con una canottiera bianca, un paio di larghi pantaloni viola e un grosso paio di occhiali era apparso dinanzi a noi mostrandoci una presa di potere ...
« HAIO! Mi hai fatto male vecchiardo che non sei altro! »
« Oloong mostra più rispetto per il maestro!! » il gatto prese il volo e si avvicinò agli altri che continuavano a discutere animatamente ... Mi avevano ignorato ancora TT_TT ... Che gabbia di matti!
Tossii volutamente e finalmente attirai l'attenzione del Genio delle tartarughe di mare: « Ma tu sei il ragazzo del futuro! Che ci fai qui? Porti grandi notizie? »
« Non proprio comunque ho bisogno di parlarle di una questione importante »
« Beh, allora accomodati dentro ».
Sotto richiesta seguii l'anziano maestro all'interno della piccola casetta e dopo aver gentilmente chiesto agli altri due di lasciare me e il Genio soli, incominciai a raccontargli tutto: chi ero in realtà, il problema di Vegeta, la brutta vicenda che era ancora in corso all'ospedale e poi il vero motivo della mia venuta.
Per tutto il racconto mi ascoltò attento senza perdersi nemmeno una sillaba. Quando finalmente ebbi terminato, mi lasciai cadere sul morbido divanetto rosso.
Il Genio sorseggiò un goccio di the « Allora tu sei figlio di Vegeta ... E' davvero incredibile. Con questo si spiegano molte cose tra cui anche la sfuriata con Bulma ... »
« Purtroppo ero fuori di me ... Mi spiace tanto se le sono sembrato sgarbato »
« Se le cose che hai detto ti sembrano giuste non ti devi scusare con nessuno. Ognuno ha il diritto di esporre il proprio modo di pensare, giusto? »
« Sono perfettamente d'accordo ».
« Per la questione della strana malattia non so che dire: prima Goku poi Vegeta ... Sembra proprio che il destino ce l'abbia con voi sayan! Stai in guardia ragazzo »
Sorrisi compiaciuto « Starò attento »
« E poi brutto fattaccio quello dell'ospedale, è davvero incredibile che esistano persone così tanto crudeli al mondo. Già, è proprio una brutta faccenda ... » deglutii al solo pensiero di quell'orribile posto.
« Comunque ... » bevve un'altro goccio del suo the svuotando così il bicchiere « ... per me sta bene: puoi portare qui Vegeta ».

Balzai in piedi come un grillo dalla gioia. Non ci potevo credere ... Aveva accettato!
Gli saltai addosso e lo abbracciai con forza: « Grazie, grazie, grazie! Lei non può sapere quanto questo significhi per me! »
« Sì però si dovrà accontentare, purtroppo non abbiamo tantissimo spazio ... Hai! Piano, piano »
Allentai la stretta ma non per questo la mia euforia era scemata.
« Non le saremo di disturbo, giuro! »
« Ah, ma non farti problemi ... »
« HEI VECCHIO! A NOI NON CI PENSI?! CON QUEL VEGETA NEI PARAGGI MORIREMO TUTTI NEL GIRO DI POCHE ORE!! »
Genio osservava serio il nuovo arrivato mentre io mi ritrovavo nuovamente in bilico, con la terribile paura che il maestro potesse cambiare idea. Per fortuna nulla cambiò: « Oloong ... Sbaglio o vi avevamo chiesto di lasciarci parlare in pace? »
Il maialetto sorrise e guardò il parquet imbarazzato « Beh, in effetti eravate soli no? »
« Sì ma non dovevate spiare, sapete anche voi che non è gesto carino. Vergognatevi! Pual vieni fuori anche tu, tanto lo so che sei lì dietro. Ormai vi conosco bene ... ». Il piccolo gattino comparve anch'egli vicino al porcellino e incominciò a strofinare tra loro quelle che potevano essere chiamate "mani": « Mi spiace tanto ma ha insistito e allora ... »
« Poche storie ragazzi, Trunks mi aveva confidato delle cose molto intime e comunque sappiate che aiuto ben volentieri questo giovane: ha fatto tanto per noi e acconsentire alla sua richiesta mi sembra il minimo che possa fare. Adesso però tenetevi pronti perché vi ... » appoggiando una mano sulla sua magra spalla, bloccai Muten e presi io la parola: « Di queste questioni ne avrei parlato anche con voi e per questo non c'era bisogno di spiarci. Comunque vorrei che per il momento queste rivelazioni non escano da questa casa. Posso avere la vostra parola? »
« Certo » « Certamente »
« Pual ... Mi raccomando soprattutto con te, non farne parola con Yamcha. So che per te sarà difficile ma te lo chiedo per favore: non voglio che Bulma sappia almeno, non ora ...» Il gattino blu annuì deciso.

Mi alzai dal divano e mi diressi verso l'uscita.
« Beh, adesso dove vai? » chiese curioso il gentile vecchietto.
Poggiai una mano allo stipite e guardai lontano, verso il mare azzurro ...
« Vado a salvare papà ».

 

 

 

 

... Continua? ...

 

 


Continuerà, su questo potete stare tranquilli. Il fatto che vi stavo anticipando prima era questo: purtroppo, da un po' di tempo a questa parte, stò incominciando a provare un senso di repulsione per questa storia ... Non ne sò il motivo ma è davvero così. Per questo ho preso la decisione di fare una piccola pausa di una settimana per fare in modo che questa sensazione mi passi e magari evitare un'improvviso e brusco blocco dello scrittore. Inoltre ho bisogno di un po' di tempo per riordinare le idee ... Credetemi, ho una confusione incredibile.
Con questo vi dò appuntamento a: LUNEDI' 17 MARZO (sì, cyborg, ho detto proprio 17 ... finalmente ti sei rimaesso tranquillo).
Spero tanto di rivedervi tutti per allora e coloro che magari sono rimasti indietro portranno recuperare senza correre troppo.

Un bacione a tutti e grazie per il continuo sostegno.
scImMIA

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Capitolo 33
*** Game Over ***


Documento senza titolo

CAPITOLO 33
- scImMIA IL RITORNO
-

CIAO A TUTTI!!! SONO TORNATA A ROMPERVI LE SCATOLE COME SI DEVE E ORA SONO CARICA COME UNA MOLLA!!
Grazie alla settimana di pausa mi sono proprio ripresa ... Ci voleva proprio e ringrazio tutti coloro che hanno accettato questa mia assenza e anche quelli che mi accoglieranno nuovamente. Ma ora, dopo più di una settimana, starete aspettando il nuovo capitolo quindi penso proprio che sarà meglio darsi una mossa fin da subito inziando con le risposte alle recensioni!

Swwtcicia: E' vero, in pochi leggono la storia ma per fortuna non mi perdo mai d'animo e proseguo a testa alta e poi come potrei non farlo con recensitori come te e gli altri che continuate a sostenermi? Mi fa davvero tanto piacere che la storia ti piaccia e spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri__Un bacione enorme ^-^

folg_89: Ok, allora d'ora in avanti ti immaginerò saltellante su di un divano ... Certo che te ne stai comodo! Io davanti alla scrivania che mi rompo la schiena per leggere una fic e stò quà che se ne stà spaparanzato sul divano! Ma pensa un po' ... Com'è ingiusto il mondo! TT-TT ... Ok, in questo capitolo un pochino d'azione c'è ma non ai livelli tuoi (il che ce ne vuole), per un qualcosa di davvero frenetico ho paura che dovrai aspettare ancora un bel po', diciamo quando arriva un certo tizio con un colorito non molto sano e con delle tendenze omicide ( e se non mi riferisco a Piccolo chi ci rimane?). Nonostante questo spero che il capitolo ti piaccia e spero che il mio ritorno non ti faccia cadere dal divano per la disperazione ... Potrebbe capitare quindi ti avvero in anticipo! Un bacione

LadyDreamer: Grazie mille per il complimentone -> TT-TT Me commossa all'inverosimile <- Spero che ci sia anche tu assieme agli altri per questo nuovo aggiornamento. Un bacione enorme stralla e sappi che anche Trunks ti ringrazia per il complimento ;)

Angelo Azzurro: Sono tornata carica? Sì. Piena di idee? Anche e quindi spero che la storia continui ad essere di tuo interesse anche dopo questa pausa "di riflessione" diciamo ... Se ti garba fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Un bacione e aggiorna presto anche te! Smack

MartaSaru: Lo sai che oggi sono andata a rileggere la recensione che avevo lasciato al tuo ultimo lavoro e mi si sono rizzati sulla testa tutti i capelli?! Non capisco ... Nelle rece divento improvvisamente dislessica e analfabeta! Mi devi proprio perdonare ... Comunque spero che tu sia riuscita a cogliere comunque il messaggio e vorrei aggiungere una piccola cosa: Caterozza ha ragione ma visto che non mi sembri una persona da bastian contrario non dirò nulla (anche perchè mi interessa sapere come prosegue) e quindi ti dico solo una parola: cautela. Andando invece alla rece che hai lasciato a me che dire? Il mio non era proprio un blocco serio (anzi, era proprio leggero-leggero) ma a quanto pare il tuo lo è eccome. Spero davvero che tu riesca a sbloccarti e portare perciò a termine la tua impresa iniziata e poi stò ancora aspettando Axon ... poverino, non abbandonarlo ... Seriamente spero davvero che tu ti sblocchi come si deve e nel frattempo continua a scrivere altro se ciò ti può aiutare. proprio come stai facendo ora. Fammi sapere cosa ne pensi del capitolo se ti và. Un bacione grosso-grosso e UP!

Nion: "Prova a sdraiarti con gli occhi chiusi e immaginare la storia, senza scriverla. Solo le azioni e i dialoghi dei personaggi" anch'io lo faccio sempre e anche a me si scombina tutto di volta in volta. Questa pausa mi serviva anche per inserire dei punti fissi e irremovibili perchè sennò quì non finisco più! Spero comunque che prima della fine della fic qualcuno di voi non sia già morto di vecchiaia ... Come vedi ho continuato. Un bacio anche a te, spero di risentirti.

Sissi 25: Spero che i problemi con il computer siano finiti perchè sennò Freezer arriva davvero... E tutti noi sappiamo com'è fatto O.O ... Meglio che sia tutto in ordine allora XD. Gran parte della crisi era dovuta proprio alla carenza di tempo materiale per scrivere i capitoli: purtroppo mi vengono di questa lunghezza ... Spero che non sia un problema. Già la storia è infinita (almeno, questo per me) se poi mi metto a fare capitoli microscopici 1° la storia non finisce più per davvero, 2° si frammenterebbe troppo e diciamocelo: è meglio meno capitoli ma più sostanziosi o tanti bocconcini? Mah, a voi la scelta ... Comunque sono tornata e spero che ciò non ti dispiaccia. Grazie per avermi detto che sono brava ... TT.TT Dannati, oggi mi fate tutti piangere!! Un bacione, spero che il capitolo ti piaccia

Caterozza: Una new entry! Piacere, io sono scImMIA, benvenuta nella mia fic! Grazie per il complimento e poi per il capitolo 16 (memo -> D.I.D.= Donnetta In Difficoltà) mi ero ispirata a Hercules (con l'"H") perchè l'avevo come sottofondo e non sapevo che titolo metterci ... E poi anche perchè è uno dei miei cartoni animati preferiti (se vedi la mia scheda autore c'è proprio scritto). Beh, spero tanto di risentirti anche questa volta. Beso :)


OK! FINISH! E ora, dopo avervi fatto aspettare tanto, ecco a voi il nuovo capitolo! Spero che piaccia a tutti, fatemi sapere in tanti cosa ne persate e se per caso qualcuno di nuovo capita per caso in quest'ultimo capitolo e si spaventa per il n° a cui siamo arrivati, non si allarmi e se vuole mi faccia sapere anche lui cosa ne pensa di questa fantasticata (non nel senso che è fantastica ma nel senso che è ... e va beh, avrete capito no?). I "The Others" saranno lascati in pace quindi potete pure mettervi tranquilli e poi ...
« Una battuta! Una battuta! Dammene almeno una, ti scongiuro!! »
17! Adesso basta, avrai la tua battuta quando lo vorrò io e ...
« BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! PENSAVO CHE OGGI TOCCASSE A ME ENTRARE IN SCENAAAA!! »
cyborg guarda che se oggi è il 17 non vuol dire che stà a te ... e come al solito devo ripiegare su 18 ...

Cavolo, volevo dire solo 2 cose e guardate che tema! Adesso basta: leggete e se vi và recensite.
Un bacione a tutti quanti.
Dalla vostra
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 33
- GAME OVER -


Una giovane infermierina se ne stava comodamente seduta su di un comodo divano a leggere una di quelle rivistine colme di gossip e chiacchiere varie ... Nella sala personale tutti i dottori e le infermiere si comportavano più o meno alla stessa maniera: si adattavano l'ambiente e si dilettavano all'ozio e al dolce far niente.
Dopo aver letto un mastodontico paragrafo riguardante il campione di arti marziali e la sua figlioletta, la giovane donnetta cambiò pagina e si addentrò nuovamente in quel mondo fatto di malintesi, bugie, baci rubati ... Un mondo fatto di superficialità, adatto per le personcine sciocche.
La porta azzurra si aprì e fecero il loro ingresso quei due personaggi che pian piano abbiamo incominciato a conoscere: il dottor Oshi e il giovane ricercatore Ito. Il primo si avviò verso una delle macchinette del caffè se ne fece uno nero mentre l'altro, tornando mentalmente a un bambino, si andò a sedere su divanetto a fianco dell'infermiera e accese la console di un videogioco. Il dottore, dopo aver chiesto al giovane collega se anche lui desiderava qualcosa e aver ricevuto un cenno di diniego, si andò anch'egli a sedere su uno di quei divanetti e iniziò a sorseggiare la sua bevanda bollente.
« Stai tutto il giorno davanti al computer e apparecchiature, in momenti come questo non potresti startene tranquillo e far riposare gli occhi? » suggerì l'anziano dottore consapevole di quanto fosse stancante il lavoro dei ricercatori.
A sorpresa il giovane occhialuto rispose così: « Ma solo qui posso ammazzare la gente ... Lasciami fare almeno quì vecchio ».
« Allora fai pure. Meglio uccidere così, in modo virtuale che realmente ... Se non altro non ti ritrovi con delle grane »
Il giovane ricercatore incominciò a premere i tasti del joystick apparentemente senza logica e faceva correre e saltare il protagonista come un forsennato ... e ogni tanto uccideva senza pietà chi gli capitava sotto tiro.
In un momento culminante della partita, nel quale il giovane era completamente trascinato nell'azione, la giovane urlò senza freni per aver letto quello che secondo lei era uno scoop sensazionale. L'urlo fece sconcentrare il giocatore che ben presto si ritrovò nei pasticci e il suo alterego rischiava la pelle. Quando l'omino comandato da uccisore si ritrovò a ucciso, il giovane ricercatore urlò volgarità e offese senza alcun controllo contro la giovane donna che, sbigottita per l'atteggiamento inaspettato e esasperato, l'osservava a bocca aperta senza riuscire ad emettere alcun suono.
« ACCIDENTI A TE E ALLA TUA LINGUACCIA!! MI HAI FATTO CREPARE, SEI CONTENTA ADESSO!?!?! »
« Calmatevi Ito, è soltanto uno stupido videogioco! Caricate la partita e sarete a posto! » lo sgridò l'anziano dottore.
Ito, ancora incollerito con la donna al suo fianco, ricominciò a giocare con uno strano ghigno sulla faccia « Adesso mi toccherà ricominciare daccapo, che palle ... ». L'omino instancabile, come così dev'essere nella finzione, continuò a massacrare personaggi virtuali sotto i continui comandi del giocatore: la lunga spada trapassava i corpi e fiumi di sangue sporcavano le strade e i palazzi fatti di pixel. Di tanto in tanto Ito imprecava verso il proprio "suddito" poiché a volte non rispondeva ai comandi ma dopo, quando uccideva l'ennesimo malcapitato, lo elogiava per le eroiche gesta. E dopo l'uccisione lo faceva correre a perdifiato e i suoi inseguitori, poiché possedevano un'intelligenza artificiale davvero scadente, lo perdevano di vista dopo pochi attimi. A volte però capitava che durante la fuga s'imbattesse in un soldato spavaldo che, senza paura, lo affrontava a testa alta: con quelli Ito cercava di essere più spietato possibile ... A volte riusciva nell'impresa mentre altre no. In quel caso venne miseramente sconfitto.
E tutto ritornò come prima ...
« E CHE PALLE! SEMPRE QUEI ROMPICOGLIONI TRA I PIEDI!! Can', ce né sempre uno che non si fa gli affari suoi ... SEMPRE! »
« Ito, vi rinnovo il suggerimento di prima ... » lo sgridò nuovamente Oshi dopo aver gettato il bicchierino vuoto nel cestino dei rifiuti. L'infermiera, infastidita dall'atteggiamento incomprensibile del giovane, si alzò e annunciò loro che si sarebbe diretta verso la corsia per far visita al paziente dai capelli a fiamma poiché era venuto il momento della nuova puntura. I due, capendo subito a chi si riferiva la ragazza, la lasciarono andare.
Quando la donna fu fuori il giovane caricò nuovamente la partita e ricominciò a strimpellare con i vari tasti ...
« Ma quel giochino non finisce mai? »
« Non ci sono ancora arrivato alla fine ...»
« Beh, ma prima sei morto ben due volte ... Non c'è il Game Over? »
« No, non quì ».

******

Dopo aver lasciato Genio e gli altri m'indirizzai a tutta forza verso il moderno ospedale con un piano chiaro che avrei seguito alla perfezione ... E sapevo che non avrei fallito.
Dinanzi allo scintillante edificio atterrai e mi indirizzai verso la ormai nota corsia e quella volta trovai papà dove doveva essere ...
Sperando che da lì a poco non passasse nessuno a portarlo via, mi allontanai e m'indirizzai in un'altra stanza: nel magazzino. All'interno di esso vi era un'infermiera di colore che, appena mi vide, mi incominciò a scrutare con aria sospetta ... Lo sguardo scomparve quando gli comunicai che mi occorrevano dei semplicissimi cerotti da consegnare al dottore.
« Sono proprio lì sopra ... » disse facendo un cenno con la testa verso la sua sinistra « ... Certo che Oshi diventa sempre più pigro, adesso manda gli altri a prendere i cerotti! Bah, che roba! ».
Dopo aver ringraziato ritornai in corsia.
Per fortuna in quel piccolissimo lasso di tempo nessuno si era avvicinato al principe. Mi avvicinai a Vegeta e con molta premura iniziai la seconda parte dell'operazione: staccai i vari tubicini che lo collegavano con le flebo e poi, con rapidità, coprii i vari buchi venutisi a creare dagli aghi con i cerotti che mi ero procurato. Dopo passai a un momento un po' più delicato: aprii la bocca di Vegeta con la mano sinistra e nel mentre, sempre con estrema premura, iniziai ad estrarre il lungo tubo di plastica bianca che era stato inserito ... Al temine osservai lo strano oggetto ... e dopo pochi attimi lo gettai in un angolo con ribrezzo.
Spalancai la finestra e mi guardai attorno osservando con interesse soprattutto i palazzi più alti: ne cercavo uno con un bel terrazzo ... Dopo averne avvistato uno mi rigirai verso il letto e presi in braccio Vegeta. Al contatto però comparì sul suo volto una piccola smorfia di dolore ... Lo riappoggiai sul letto e ben presto capii a cosa fosse dovuto: la strana cicatrice trovata al mattino sanguinava leggermente e intorno ad essa vi era una grossa contusione. Presi il cerotto più grande che avevo e la coprii come potei. Dopo la piccola e rapida medicazione lo ripresi nuovamente in braccio, mi avvicinai alla grande finestra, salii sul parapetto e saltai nel vuoto ... Nessuno degli altri pazienti si accorse di qualcosa, infatti dormivano tutti come ghiri.

Volai fino alla terrazza deserta e vi poggiai Vegeta con delicatezza. Da lontano riuscii a vedere una scenetta: la solita infermierina, avvicinandosi al lettino e trovandolo vuoto, si mise le mani nei capelli e corse come una matta chissà dove ...
Da lì iniziava la parte numero tre del piano ...


******


La porta si spalancò all'improvviso e la donna affannata fece il suo ritorno ...
« MA CHE ROGNA CHE SEI!!! MI HAI FATTO MORIRE DI NUOVO!!! » sbraitò Ito con tutto il fiato che possedeva.
« E chissene importa della tua stupida partita! Sono appena tornata dal paziente n°834/382 ... E' SPARITO!! »
« Come sparito?! ... No, impossibile. Di sicuro è in un qualche reparto ... » disse tranquillo il ricercatore « ... non è vero dottore? ».
Oshi, sbiancato dalla testa ai piedi, rispose: « Veramente no ... L'avevo riportato nella sua stanza ... ».
« ... »

Non ebbero nemmeno il tempo di formulare un qualche piano che la terra incominciò a tremare ... Mobili e soprammobili incominciarono a cadere creando disordine ma soprattutto paura all'interno degli animi ...
« Non fatevi prendere dal panico!! » urlava al vento il vecchio dottore « Adesso passerà, vedrete! »


******


Man mano che aumentavo la mia aura le scosse aumentavano ... Quando diventai un super sayan la situazione divenne ancora più tragica, per loro ovviamente.
Quando smisi di aumentarla le scosse cessarono. In silenzio osservavo la scena: le persone, completamente prese dal panico, cercavano di fuggire nel tentativo di trovare un luogo più sicuro ... Qualcuno però li esortava alla calma e quindi molti di loro, considerando anche che la scossa era terminata, rientrarono nell'ospedale.
...
Non avevano capito proprio niente!
« Papà, tornerò subito » ancora trasformato in super sayan, volai a velocità massima verso il palazzo bianco ...

Grazie alla mia testaccia dura sfondai la porta d'ingresso con estrema velocità e, con altrettanta rapidità, incominciai a sfrecciare tra i corridoi con l'aura sprigionata al massimo ... A causa del calore che emanavo con l'aura luminosa, si attivarono le docce d'emergenza e si avviò l'allarme antincendio.
La gente, più spaventata dell'allarme che dalla mia entrata in scena, questa volta non si fece pregare e fuggì a gambe levate verso le uscite ...

Impalato in mezzo al corridoio lasciavo che le persone mi passassero a fianco e quando qualcuna di loro mi tirava indietro per guidarmi verso la via di fuga, m'impuntavo maggiormente ...
Un fiume di persone ... Se fossero uscite a loro non sarebbe capitato nulla ...

Poi là, vicino alla porta riuscii a vederne uno ...


******


« Un incendio?! ... ITO! DOVE STATE ANDANDO! NON E' LA' L'USCITA!!! »
« LO SO' BENE!! INFATTI STO' ANDANDO A SALVARE LA MIA RICERCA DALLE FIAMME SCIOCCO D'UN VECCHIO!!! » Ito si mise a correre verso l'ala vecchia dello stabile spintonando lontano gli impiastri che gli impedivano la strada ... proprio come l'eroe del videogame.
« SEI UN PAZZO ITO!!! » urlò il dottor Oshi con tutto il fiato che aveva in gola ma senza successo e solo, abbandonato dal collega dinanzi a quella insulsa sala personale, osservava nella sua direzione nella speranza che l'amico cambiasse idea e facesse ritorno.
Un ventenne gli si avvicinò di soppiatto ... « Dottore, perché non scappate? Se resta quì potrebbe farsi del male ... »
Il dottore, colto nuovamente di sorpresa, si girò di scatto verso il ragazzo ma appena lo riconobbe indietreggiò e rientrò all'interno della stanza ... Cercò di bloccare la porta con una sedia ma fu del tutto inutile ...
Il giovane dai capelli d'oro, con gli occhi verdi e quel sorriso indecifrabile riuscì senza fatica ad aprirla ed entrò anch'egli in quella stanza avvolta dal caos.
Il dottore indietreggiò rapidamente ma dopo due passi cadde goffamente ... Spaventato incominciò a piagnucolare invocando il mio perdono: « SCUSAMI, CHIEDO PERDONO! NON UCCIDERMI!! TE NE PREGO ... HO DUE SPLENDIDI NIPOTI CHE MI ASPETTANO A CASA ... »
Il ragazzo dai capelli d'oro si avvicinò silenzioso e il dottore, notando di non aver ottenuto alcun effetto, incominciò a gattonargli lontano alla ricerca di un buon riparo ... Non trovandolo si andò a rifugiare in un angolo lontano della stanza, sotto ad uno di quei piccoli ripiani di metallo che teneva sospeso un grosso televisore ancora provvisto di tubo catodico.
Si rialzò in piedi e cercò di recuperare quel minimo di dignità che gli rimaneva: « Va bene, fai quello che ti pare, uccidimi se vuoi ... UCCIDIMI SE SAI CHE TI FARA' STARE MEGLIO!! ».
Il sorriso scomparve ...
Divaricò le gambe e si caricò d'energia e la terra ricominciò a tremare ...
Dopo tanto silenzio dalla sua giovane bocca uscì un urlo carico di rabbia che fece perdere al vecchio quel minimo autocontrollo che era riuscito a recuperare ...
La sua aura esplose procurando una fortissima onda d'urto: i mobili volarono da una parte all'altra della stanza e gli ultimi rimasti in piedi caddero rovinosamente ...

Un grosso rivolo di sangue raggiunse la mia scarpa sinistra. Mi allontanai per evitare di sporcarmi e dopo uscii dalla stanza.
Mi diressi verso il famoso reparto ricerca per raggiungere il numero due.


******


« UAAH!! ... Un'altra scossa accidenti! » il giovane ricercatore scese in fretta le rugginose scale e raggiunse rapidamente la fine ... Sull'ultimo scalino scivolò e cadde ferendosi la spalla sinistra e rovinando in modo irreparabile i piccoli occhiali. Si rialzò ed entrò nella stanza con la luce rossastra. Con frenesia afferrò una sottospecie di sacchetto e incominciò ad infilavi dentro tutto ciò che riguardava lo strano personaggio: documenti, piccoli appunti e le boccette con all'interno le varie parti rubate ...
Mentre Ito lasciò da una parte il piccolo sacco per recuperare altri appunti nell'angolo opposto della scrivania, una piccola onda d'energia colpì quel piccolo mucchietto di prove distruggendole per sempre.
Ito, sconvolto per l'accaduto, si voltò nella direzione dalla quale era arrivato il raggio ... Spalancò la bocca quando mi riconobbe dopodiché la richiuse e digrignò i denti con rabbia ...
« Cosa diavolo vuoi ... » ringhiò il ricercatore.
Mi avvicinai a lui e lo osservai dritto negli occhi serio, come non mai ... « Tu e il Oshi avete commesso un grosso sbaglio e per questo pagherete entrambi ».
Ito mise la mano destra sulla scrivania e iniziò ad osservarla con aria solenne ... Poi scoppiò in una risata isterica.
Allibito lo osservai con gli occhi sgranati. Dal gran ridere si portò la mano sinistra agli occhi coprendoli ...

A sorpresa Ito afferrò un microscopio e me lo lanciò addosso.
Mi scansai rapido per evitarlo ma lui, nel frattempo era già corso verso la porta per scappare come un vigliacco.
Con uno scatto rapidissimo riuscii a mettermi tra lui e la porta impedendogli così di scappare. Indietreggiò e dal suo sguardo capii subito che qualcos'altro gli frullava in quella testa malata.
« Certo che sei proprio un vigliacco ... ».
« Come? »
Proprio come un pazzo ricominciò a sghignazzare ... « Guarda: tu sei grande e grosso e armato mentre io sono indifeso ... Bella grazia, chiunque farebbe il prepotente nella tua situazione! »
Una piccola vena mi si gonfiò sulla fronte ... « TACI! Voi l'avete fatto con mio padre, no? Allora vedi di non dire fesserie! »
« Ma noi non volevamo ucciderlo ... » si portò una mano al petto e si gonfiò « ... Giuro ».
« NON M'IMPORTA! »
« Comunque non è giusto ... ».
Irritato come non mai sfoderai la spada e la conficcai a terra ... mi allontanai di due passi e lo esortai a prenderla ... Tanto per me non ci sarebbe stata differenza.
Ito si avvicinò ad essa e l'afferrò. Alzandola in aria e brandendola come uno spadaccino in erba si sentiva maggiormente valorizzato tanté che il suo sguardo divenne ancor più strafottente « Haha! Adesso si ragiona! »
Con un piccolo scatto mi fu vicino e tentò di colpirmi ... Era talmente lento e goffo da essere a dir poco ridicolo ma lui non demordeva: colpo dopo colpo continuava imperterrito a colpire l'aria con quei deboli fendenti ...
Dopo pochi minuti mi stancai di quella pizza e decisi di piantarla lì: afferrai la lama con la mano sinistra, continuando a tenerla stretta mi piegai con le ginocchia, caricai la gamba sinistra dopodiché la stesi completamente colpendo la bocca del suo stomaco. Con l'impatto del colpo il ricercatore si staccò forzatamente dalla mia fidata spada e si andò a schiantare contro la parete, proprio sopra la scrivania. Dopo pochi istanti questo si staccò da essa e cadde malamente su quella superficie lignea. Mi guardò con odio ... Ma forse anche con invidia ...
« Tu ... Ti credi forte vero?! Beh, non lo sei! Pensi di essere un duro con quei capelli tinti e quelle brutte lenti a contatto, eh?! Mio caro sappi che non ti serviranno! ... » a fatica si alzò in piedi sulla scrivania e proseguì « ... Sarò io a vincere! ». Sotto il suo peso i ganci che sorreggevano la lunga tavola cedettero e così Ito cadde a terra procurandosi un'altra figuraccia.
Davanti ai suoi occhi persi e recuperai la trasformazione nel giro di pochi secondi ...
« Ma come hai fatto ... »
« Era quello che dovevate scoprire. Ma ora ... » aumentai in maniera spropositata l'aura ... La stanza, da una forma parallelepipeodale, si mutò assumendo una forma sferica ... Tutto si andò a deformare sotto quella forte pressione ...

Sciolsi la trasformazione e tornai al mio solito aspetto. Mi voltai e mi incamminai verso l'uscita.
Prima di raggiungerla sentii un piccolo rumore alle spalle ... Strinsi la mano che impugnava la spada e mi voltai.


Uscii da quell'orribile posto e raggiunsi Vegeta. Dormiva ancora beato.
Dall'altro di quella terrazza avvistai nuovamente l'ospedale, alzai un braccio nella sua direzione e lanciai una serie di piccole sfere d'energia ... L'ala est crollò con le numerose esplosioni e di essa non rimase nulla, se non un grande ammasso di macerie.
In pochissimo tempo arrivarono sul posto autopompe, ambulanze provenienti da altri ospedali e tanti, tanti giornalisti.
Presi Vegeta in braccio e soddisfatto del lavoro svolto volai in direzione della casa del vecchio Genio.

Quando atterrai sulla calda sabbia mi incamminai tranquillo verso la porta d'ingresso, bussai dopodiché indietreggiai di un passo per lasciare spazio. Oloong dapprima mi aprì la porta ma poi, vedendo Vegeta, la richiuse di colpo lasciandomi fuori.
« Hei, Oloong. Puoi aprire per favore? Sono io! » dopo il mio richiamo sentii un forte ciocco poi la voce del Genio: « Oloong! Ma cosa fai?! Come sei maleducato! ».
Il vecchio maestro mi aprì la porta e mi lasciò entrare.
« Bentornato. Vedo che è andato tutto bene »
« Infatti, sono proprio contento che la cosa si finita ... Finalmente tutto potrà andare per il verso giusto »
Il vecchietto incominciò a salire le scale che portavano al piano superiore ... A metà si fermò e mi guardò: « Dai, seguimi. Abbiamo preparato una stanza al piano di sopra ».
Sorrisi raggiante ... Non è affatto facile descrivevi quello che provavo in quel momento: un misto di gioia e sollievo forse ... O magari era qualcosa di più? Proprio non lo so il fatto però era che mi trovavo al settimo cielo. «Grazie, grazie ancora ».
Arrivammo nella stanza preparata dal Genio e gli altri: una grande soffitta arredata in modo sobrio e molto semplice, a terra vi era un grosso futon e il piccolo Pual era intento a sbatacchiare un grosso cuscino.
« Posalo pure lì » Poggiai Vegeta sopra il morbido futon e la testa sprofondò leggermente nel voluminoso e morbido cuscino. Lo coprii con una bella e calda coperta e mi sedetti a terra, vicino a lui.
Il Genio mi venne vicino e poggiò una mano sulla mia spalla. La strinse appena come per infondermi forza e coraggio ... In buona parte funzionò.
« La sua aura è davvero molto bassa ... Non avrei mai potuto credere che il principe dei sayan si potesse ridurre in uno stato simile ».
« A quest'ora potrebbe stare meglio ... Prima di portarlo in quel posto stava meglio ... Insomma, è colpa mia se ora si ritrova ridotto così però io ... » il Genio strinse maggiormente la mano facendo in modo di placare quei sensi di colpa che a poco stavano risalendo ...
« Tu hai fatto la cosa giusta. Se ora è così non è per colpa tua ... Comunque ho visto i telegiornali: hai combinato un bel disastro! Però hanno anche detto che per il momento non hanno trovato nessuno morto e ferito ... »
"... Beh, per il momento ..." « Avevo fatto in modo che uscissero tutti dall'edificio. Non volevo fare del male a degli innocenti ».
« Hai fatto bene. Ora riposati un po' ... »
Mentre il Genio si allontanava la mia pancia fece uno strano rumore, qualcosa tipo "SquiiIIIIZeeeeEEEE" ...
Divenni rosso come un semaforo e portai una mano dietro alla testa imbarazzato ... « Ups! »
Il Genio si voltò e mi guardò sorridente « Hai fame per caso? »
« Beh, in effetti stamane ho fatto una magra colazione e poi non ho pranzato ... »
« Allora ti farò preparare qualcosa da Oloong. Tu Pual che fai? Stai quì a fargli compagnia? »
Il micetto si fece piccolo-piccolo dopodiché mi osservò sorridente: « Se no do fastidio ... »
« Niente affatto ... » dissi spiccio e piacevolmente contento « ... Puoi rimanere se vuoi ».
Il Genio, soddisfatto per la bella situazione, uscì sorridente e si diresse al piano inferiore. Nel frattempo, sollevato e spensierato come non mai, mi tolsi gli scarponcini liberando finalmente i piedi, mi sfilai la spada e la giacca di jeans.
Pual, curioso proprio come un vero gatto, osservava Vegeta ...
« Che osservi? » chiesi affettuosamente.
Il gattino blu mi osservò alquanto confuso e incredulo per quello che aveva a fianco sé ... « Non l'avevo mai visto così ... E' davvero strano ... ».
« Beh, all'inizio è così ... » Pual si allontanò e andò ad avvicinarsi alla spada. Quando vi fu davanti assunse un'aria alquanto triste ... « E adesso? A che pensi? »
Il micetto mi rispose con la sua solita vocina acuta: « Con questa spada hai sconfitto Freezer giusto? »
« Giusto »
« Beh ... Hai ucciso anche persone? ».
Dapprima rimasi spiazzato ma poi scoppiai in una risata ... « No, non ho ucciso nessuno credimi. Devi sapere che è da quando la possiedo che cerco di rispettare una regola che mi sono autoimposto e cioè che con quella spada avrei sconfitto solamente i cyborg ... Diciamo che Freezer era diventato una mezza via quindi ... Comunque non ho mai ucciso nessun essere umano se è questo che intendevi ».
Pual sorrise sollevato per via della regola ...Mi si riavvicinò e cominciò a raccontarmi tutto ciò che gli passava per la testa. Dovevo ammetterlo: quello che sentivo per il piccolo Pual era proprio l'opposto di quella mezza tacca di Yamcha ... Era proprio un buffo e simpatico gatto.

Una spada per debellare il male e difendere i deboli ...
Per sconfiggere i terribili cyborg e salvare l'umanità dalla loro sete di sangue ...
Una piccola regola autoimposta per non fare male a quest'ultimi ...
Ma in fondo non e l'eccezione a confermare la regola? Lei cosa ne pensa dottor Ito?

:)

 

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 34
*** Gatto cercasi ***


Documento senza titolo

Allora ragazzi miei, come state? Spero tutto bene perchè in questo momento sono solina soletta in questa casetta freddissima (perchè la cara mamma ha visto l'altro giorno uno spiraglio di sole e ha deciso bene di spegnere completamente il riscaldamento -_-) e vi stò scrivendo ... Questa mia solitudine durerà all'incirca un'oretta e poi dovrò scappare al lavoro ... Avrei preferito stare 1000 volte in casa da sola (magari spaparanzata sul divano come fa folg_89 visto che lo immagino come un pelandrone XD) a guardarmi una puntata stra-stra-stravista di DragonBall. Voi no?
Comunque che dire? In questi giorni quella strega chiamata Ispirazione mi ha abbandonato a tradimento ... Fortuna che avevo già scritto qualche capitolo perchè sennò ero già a piedi! E poi in questi due giorni non ho toccato computer (se non per leggere fic) e vedere un film (che più precisamente è un cartone): "Vampire Hunter D - Bloodlust" ... L'ho apprezzato molto e se qualcuno volesse guardare qualcosa di diverso da Goku e compagnia, l'ho consiglio vivamente ( c'è amore, azione, sangue, mistero, strane creature (W i vampiri!) e poi dura un'ora e trenta ... Riuscirete a resistere per quel tempo senza chiamare invano il nome del principe dei sayan?).
Vabbè, penso di essermi dilungata abbastanza per il momento (ma più che altro penso che tutto questo non v'importi niente e quindi è meglio proseguire).
Ecco a voi le rispostine alle recensioni!

LadyDreamer: Con quei due è finita, così com'era stato per il Dottor Gelo ... Non sono una di quelle persone che ama far riesumare vecchi personaggi (Gelo chissà quanti anni aveva ...) solo per fare scalpore. Sono morti stecchiti e su questo puoi stare tranquilla. Se uno dovesse iniziare a leggere solo adesso questa storia ci metterebbe tre secoli? Diciamo anche quattro che tanto non cambia più di tanto XD Sappi però che se uno iniziasse a leggere la storia anche quando questa fosse all'ultimo capitolo, la cosa mi farebbe comunque piacere perchè c'è qualcosa che lo spinge a proseguire ... La cosa che mi farebbe molta tristezza è che uno leggesse il numero di capitoli e poi dicesse "Cavoli, ma quanti sono?! E che palle, sono troppi ... Lasciamo perdere và, oggi mica tanta fame ..." e poi mollasse lì senza leggere nemmeno una riga, come se la lunghezza influenzasse negativamente la qualità dell'opera (per dire che ci sono tanti capitoli ma chissà com'è, la qualità è infima ... di sicuro). E tutto questo ambarabàciccìcoccò per dire che apprezzerò sempre anche i ritardatari, quelli che arrivaranno un po' lunghi anche perchè anch'io sono una di quelle persone che a volte si accorge tardi di aggiornamenti o cose simili e quindi sono più che comprensiva. Va beh, spero che tu non ti sia già addormentata ... Se leggi e se ti andasse di commentare io sarò quì. Un bacione.
(Ps: a casa mia "mica tanta fame" è inteso come non ne ho molta voglia).

folg_89: Wee spaghetto Super Sayan! Che bello. Capitolo ben congegnato e leggibile? Nemmeno la mia prof. di italiano mi ha mai lasciato un commento anche solo simile ... Evidentemente era molto pigra ^-^ . Spero anche a te che il capitolo piaccia. Un bacio ( e per il sangue cerca di resistere, oK?).

Sissi25: Freezer ha colpito ancora! Adesso però se n'è tornato di nuovo nel suo angolino dell'inferno a grattarsi ... Spero che a qualchedun'altro serva presto il suo aiuto. All'inizio avevo pensato per Ito una particina tranquilla e lasciare la parte del matto a Oshi ma poi, con il passare dei capitoli, mi è cresciuta la voglia di trasformare questo giovane apparentemente docile in un demonio. Il videogioco con cui strimpella il giovine è tutt'altro che orribile (almeno dal punto di vista grafico) e se volessi saperlo si tratta di "Assassin's Creed" ... Nel gioco l'obbiettivo sarebbe quello di eliminare un cattivo e poi darsi alla fuga ma io (con questo matto) ho fatto in modo che l'eroe si ritrovasse ad essere il cattivo eliminado anche poveri innocenti (nel gioco questo non è possibile perchè sono pressochè immortali ma è una modifica che ho voluto farci). Ho esaperato al massimo il videogiocatore ... Infatti penso che nessuno, a parte pochi casi, giocherebbe a giochi così violenti solo per ammazzare altre persone (anche se virtuali) ... Cambiamo: Trunks non è stato poi così tanto sanguinario, in fondo con le sue mani ne ha ucciso solo uno. Per Vegeta abbi pazienza ... Anche questo capitolo è nella mia lunghezza media, spero che ciò ti faccia piacere. Un bacione!


Swwtcicia:
più esplicita di così non potrevi essere. Grazie tante. Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il precedente. Un bacione!

Nion: No, Vegeta non si sveglierà. Su questo ci puoi mettere una mano sul fuoco ... Occhio ... Non ho detto che poi non ti scotterai XD ... Comunque ti do ragione: Vegeta ha fatto tante cose sulla Terra ma forse il nostro Trunks rappresenta l'unica giusta. Bisogna poi capire bene se il principe dei sayan la pensa allo stesso modo ma come sappiamo ha una testaccia talmente dura ... Questo è il nuovo capitolo. Spero tanto che ti piaccia e se vuoi fammi sapere come ti sembra.

MartaSaru: Ero pronta per aggiornare il capitolo quando ho visto la tua rece e ho detto ALT! FERMA TUTTO!! e poi come vedi sono corsa ai ripari :). Il 10+ anches se da polli me lo prendo ugualmente de non ti dispiace ... Evvai, una scImMIA da 10+! XD Per quanto riguarda cretino t'informo che spessevolte anch'io insulto l'omino che uso quando videogioco ... Anche se il più delle volte dico sù ai compagni perchè con la loro intelligenza da ebeti non arrivano a comprendere le mie strategie geniali (spesso insulto il povero Pippo "Pippo! Che c***o fai?! Pippo!!" come quella canzone di Zucchero ...). E' ovvio che non arrivo nemmeno impegnandomi a questi livelli ma ti avverto per tempo che di gente così ce nè. Ti piace Pual? Anche a me e ultimamente mi sono accorta che stò approfondendo molto dei personaggi che solitamente nelle fic li ritroviamo puramente come cornice (infatti si parla sempre di Goku, Vegeta, Piccolo, Gohan ... Ecc.ecc.ecc. ma mai di loro) e questo mi piace molto. La situazione migliorerà ... ma dipende per quanto tempo durerà, in fondo ci sarà (e questo lo dico esplicitamente) anche il mostruoso Cell e quindi ne verdero di cose ... speriamo solo che siano belle.
Spero che ti sboccherai perchè ho voglia di vedere un Axon che sia diverso da quello che descrive in ogni capitolo della sua fic mia sorella (è infatti lontano anni luce dal personaggio originale e fà sbudellare, ma mi piacerebbe leggere anche qualcosa che lo riavvicini al carattere ch eTory gli ha dato). Per quell'altra vedremo dove andrai a finire e vedremo quanto sarà grante la tua bastardaggine ... Per il momento sul mio futuro mi cucio la bocca e non ti dico più niente ^xxx^, così partecipo anch'io al raduno "Bastardi Dentro 2008". Ora basta perchè sennò la riusposta diventa più lunga del capitolo. Un bacione


Bene, siamo arrivati alla fine. Ringrazio anche Dragonball93 che pian piano stà cercando di recuperare i capitolo persi ... Ce la puoi fare! Non mollare XD
Spero tanto che anche questo capitolo vi piaccia. Se qualcuno volesse dirmi qualcosa (qualsiasi cosa, anche sciocchezze) sono sempre disponibile ... Orari permettendo.
Ora vi lascio, vado a fare il scImMIARider per la FF di mia sorella "Crescendo ...": una fic demenziale che riesce a far risollevare lo spirito quando è a terra, una storia per nulla impegnativa da leggere o da capire (anche se la Bea di impegno ce ne mette da vendere!) e poi Nappa, Radish e Vegeta fanno davvero morire ... dal ridere!
Un po' di pubblicità? Mi sembra giusto visto che in fondo è a nome mio ... XD

Ora vi lascio con la fic. Leggete e se volete recensite. Buon 1° giorno di primavera a tutti.
Un bacione a tutti quanti.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 34
- GATTO CERCASI -


Dopo poche ore arrivò alla piccola casetta anche il signor Crillin. Pardon, arrivò Crillin. Punto.
La mia presenza dapprima lo spiazzò ma poi, vedendo Vegeta, diede quasi di matto ... Che avesse qualcosa da ridire?
Alla fine però, dopo avergli raccontato l'intera vicenda includendo anche il vero motivo della ricerca in biblioteca, fu compresivo come gli altri e accettò di buon grado di aiutarmi. Quando però entrava in camera di Vegeta si notava subito quel sottile velo di preoccupazione ... Anche se ci ospitava con piacere ( a dirla tutta dovrei precisare con "mi" comunque ...) faticava ad accettare la presenza del principe dei sayan. Pian piano però, vedendo che nel suo stato era davvero innoquo, incominciò per primo ad offirsi di aiutarmi prendendosi cura di lui mentre mi riposavo.
Finalmente i giorni trascorrevano tranquilli ... E senza alcuna preoccupazione continuavo la mia esistenza.
E così fù per quattro giorni, poi ...

Era il pomeriggio del quarto giorno in cui io e papà risiedavamo fissi in quella piccola casetta rosa. Dopo aver pranzato lautamente, com'era diventata abitudine in quegli ultimi giorni visto che mi avevano costretto a cucinare, Pual mi aiutò a sparecchiare mentre il Genio e il porcellino Oloong si rilassavano guardando in televisione delle atletiche ragazze che facevano aerobica. Crillin se ne stava appoggiato al piccolo tavolino quasi addormentato poichè in fase d'abbioccamento.
Il Genio recuperò una bottiglia di vino e ricominciò a bere. Dopo un sonoro "Hik" mi interpellò con una richiesta alquanto imbarazzante: « Hei Trunks! Visto che sei molto più affascinante di Crillin perchè non vai in città? Rimorchi qualche ragazza e poi la porti quì! Dopo facciamo una bella festa! HEhehe ».
Rimasi interdetto e senza parole ...
« Trunks, ma tu lo stai anche ad ascoltare?! » mi sgridò per finta il signor Crillin. Anche se avevo perfettamente percepito il suo tono scherzoso non riuscii a non arrossire dalla vergogna ... Accidenti alla mia timidezza (quella con l'infermiera infatti era tutta scena, non sarei mai riuscito a fare sul serio).
Crillin sbadigliò sonoramente poi dopo s'alzò in piedi. Iniziò a sgranchirsi dopodichè mi si avvicinò a grandi passi: « Hei Trunks, prima che mi addormenti vado a fare la puntura a Vegeta. Ormai è l'ora no? »
Osservai l'orologio da polso che era poggiato vicino al lavello « Sì, tra poco è l'ora ... Comunque non sei obbligato, posso farlo tranquillamente io quando ho finito quì ».
Tornò a fare il finto serio: « Ne devi approfittare un po' invece. Guarda che non so se riuscirò ad essere così disponibile quando Vegeta sara bello sveglio! »
Sorrisi all'idea di vederlo nuovamente imbronciato e magari mentre invieva contro qualcuno ... « Ok, come preferisci. La medicina è al solito posto ».
Prima di salire al piano superiore Crillin guardò in malomodo il vecchio e il maiale ... Erano davvero due depravati ma in fondo erano brava gente.
Il pelato di diresse nella stanza e s'immerse nella sua penombra. Sulla finestra infatti vi era stata montata una veneziana per limitare l'ingresso della luce e rendere così la stanza fresca. Crillin di avvicinò al grosso comò di frassino e sopra di esso vi trovò la bottiglietta con la medicina e la siringa da usare. Riempì quest'ultima con il quanitativo utile per l'iniezione dopodichè si avvicinò timoroso al malato ... Temeva che da un momento all'altro potesse aprire gli occhi e disintegrarlo.
Nemmeno quella volta il brutto presentimento si avverò: il principe, anche durante la puntura, continuò il suo sonno senza smuoversi. Crillin riestrasse l'ago e ricoprì il piccolo buco con il cerottino.
Rimase quanche minuto fermo ad osservarlo pernsieroso, in ginicchio e con le mani poggiate sulle coscie. Nessuno si era ancora abituato a vederlo così: sembrava diverso, un'altra persona ... E io per primo non ero ancora abituato alla situazione. Per fortuna ero circondato da quelle bravissime persone.
Crillin si rialzò in piedi e andò a risitemare la siringa al suo posto e chiuse con maggiore forza la boccetta per sicurezza. La osservò per pochi istanti e per fortuna notò per tempo una "anomalia" ...
Si sporse per le scale e iniziò a chiamarmi a gran voce: « TRUNKS! HEI TRUNKS!! ... ». Dopo essermi asciugato le mani con un burazzo asciutto mi avvicinai alla tromba delle scale e osservai in sua direzione: « Che c'è? »
« Secondo il dottore quanto doveva durare la cura? »
« All'incirca due settimane ma perchè me lo chiedi? Forse si è ... » sorrisi al pensiero che si fosse svegliato prima del tempo. Crillin però riuscì a smontare i miei castelli per aria con un semplice "no-no" con la testa. Poi con una serie di piccoli balzi mi raggiunse al piano inferiore e incominciò a parlarmi serio: « Quindi mancherebbero una decina di giorni giusto? »
« Beh, sì ... » Qual'era il problema?
« Beh ... » sospirò tristemente Crillin « ... Dubito allora che questa quantità sia sufficente ... » concluse mostrandomi la boccetta. L'afferrai e controllai il livello ... M'impietrii scoprendo a mia volta che quella scarsa quantità sarebbe durata per un giorno al massimo.

Mi lasciai cadere a terra, sconfitto da un'invisibile forza. La fortuna mi aveva abbandonato ancora.
« E adesso che si fa? » mi chiese dispiaciuto Crillin capendo che con quella notizia mi aveva messo in seria difficoltà.
« Non lo sò ... Non lo sò proprio ... per una volta che stava andando tutto per il meglio ...».
Pual mi si avvicinò e mi abbracciò il collo nel tentativo di consolarmi ... Il mio umore era crollato nel giro di pochi attimi. Dopo pochi istanti, notando che la sua tenera stretta non aveva fatto molto effetto, il piccolo gatto si staccò leggermente e con la sua vocina acuta, che in quel momento a causa della vicinanza mi sembrò più che altro fastidiosa, mi suggerì: « Ma ci sarà pur qualcun'altro in grado di fare una medicina uguale, no?»
« E' vero ... » disse Oloong aggiungendosi agli altri « ... Basterà cercare questo qualcuno e farne fare una nuova dose ».
« Avete perfettamente ragione ... » mi alzai in piedi e mi ricomposi « ... girerò tutto il pianeta se sarà necessario ma troverò una persona in grado di risolvere questo pasticcio ».
Mi avviai al piano superiore e mi vestii in modo decoroso dopodichè ritornai dagli altri.
« Non prendi la spada? » chiese il piccolo gatto.
« No, non ce nè bisogno ».
« Vuoi che ti accompagni? » mi chiese gentilmente il signor Crillin.
Accompagnai la risposta con un cenno del capo « No grazie, ci riuscirò anche da solo. E' meglio che vada solo io, sà: se dov'essero fare troppe domande ... »
« Capisco, come preferisci ».
Uscii dall'accogliente casetta e dopo aver salutato tutti mia avviai nuovamente verso la città più grande del pianeta.


Girai ... Girai come un matto per ore e ore ma sembrava che nessuno volesse prestarmi aiuto: nelle farmacie nessuno conosceva un medicinale anche lontanamente simile mentre negli studi e negli altri ospedali che avevo visitato tutti avevano respinto la mia richiesta con le motivazioni più disparate tra le quali la mancanza di tempo, l'inesperienza di alcuni perchè troppo giovani, la diffidenza nei miei confronti ma soprattutto verso il farmaco, l'inagibilità dei laboratori per un qualche motivo strano e curioso ... Per farla breve la situazione era questa: avevo girato in lungo e in largo ma non ero riuscito a trovare nessuno che fosse in grado di ricreare il farmaco.
Il cielo stava iniziando a tingersi di rosso ...
In mezzo a quella folla io me ne stavo fermo, impalato ad osservare quello spendido gioco di luci e di colori e al contempo, più rimiravo quello spettacolo, più sentivo il cuore farsi pesante forse stanco per le illusioni del destino.
Abbassai lo sguardo ed osservai le punte dei piedi ... Mi comporto sempre così quando non sò che fare o che dire.
Una persona prima a destra ... Poi un'altra invece a sinistra ... Mi colpirono involontariamente e io non feci nulla per evitare i loro colpi ... La poca forza di volontà che avevo non riusciva a far fronte alla situazione ...
Poi all'improvviso due braccia amiche mi cinsero il braccio destro ... E alzando lo sguardo rividi quel volto sorridente ...
Mi portò via con sé e io non opposi resistenza ... Forse perchè ero completamente alla deriva.


In quel caldo salotto il mio stato d'animo non tornò completamente alla normalità anche se i biscotti e il caldo the avevano contribuito a risollevarmi un po' il morale. La nonna continuava a sorridermi e man mano che il mio piattino si svuotava lei lo riempiva nuovamente di leccornie ... A quanto pare voleva farmi diventare un nipote obeso.
Senza sosta continuava a cinguettare felice, come se nel suo piccolo mondo fosse sempre primavera ... Che invidia, lei sempre spensierata mentre io ero sempre di umore variabile.
« Vuoi dell'altro the caro? »
« No, grazie. Ne ho bevuto abbastanza »
La nonna poggiò la teiera sul tavolo « Comunque non farti problemi »
« Hah, mi dovrei dare una regolata invece: mi stai viziando! ». La nonna rise di cuore dopodichè mangiò mezzo pasticcino alla frutta ...
« Come mai sei così depresso? C'è qualcosa che non va tesoro? » mi chiese premurosa. Dal canto mio abbassai lo sguardo e i miei pensieri tornarono al tremendo pomeriggio appena trascorso « Si nota così tanto? ».
Lei annuì mentre finiva di gustarsi il dolcetto.
« In effetti non è stata affatto una buona giornata ... ». Con la coda dell'occhio riuscii a scorgere un vassoio che si muoveva nella mia direzione ... « Prendi un'altro dolcetto allora, ti tirerà un po' sù il morale! »
« No, no, no, no ... Grazie nonna ma non ce nè bisogno! ... »
« Ma che c'è di male ... » si risedette sul comodo divano e poggiò le mani sulle ginocchia « ... io ne mangio sempre qualcuno quando sono un po' giù di morale ».
Osservai meglio il suo corpo ... « Da quanto vedo non è mai giù di corda allora ... ».
« Non mangio questi gustosissimi pasticcini solo quando sono depressa sai? Esistono tantissimi altri momenti ... » con la mano destra riafferrò la tazza di the, ne bevve un sorso dopodichè poggiò la mano sinistra sulla guancia e mi sorrise amorevolmente « ... Comunque grazie per il complimento ».
« Figurati ... ».
La porta del salotto si aprì ...
« Hah , ciao ragazzo. Che bella sorpresa! Moglie ... » si rivolse alla nonna il signor Brief « ... da quanto è quì? ».
« Una mezz'ora ... Vuoi una tazza di the caro? »
« Caspita ... » disse scrutandomi « ... se sapevo così uscivo prima dal laboratorio ... Grazie cara ma per me niente the ».
Il nonno si sedette sulla poltrona vicina e allungò le braccia verso l'alto per stirarle un po'.
« Caro, sai cosa mi ha detto questo giovanotto? »
« No, cosa ti ha detto? » chiese curioso il nonno alla moglie.
« Ha detto che sembro una quattordicenne da quanto sono in forma »
"NON HO MAI DETTO QUESTO! O-O"
Il nonno si mise a ridacchiare ma di preciso non so ancora se lo stesse facendo perchè la moglie aveva esagerato o perchè le credeva e quindi era contento per lei ...
Osservai meglio la figura del signor Brief ... Sembrava che mancasse qualcosa ...
« Nonno ... »
« Che bello caro, abbiamo un nuovo nipote adesso! » conguettò la bionda tutta contenta.
« Dimmi ragazzo » rispose il nonno al mio richiamo mentre si sistemava la sigaretta spenta dietro l'orecchio destro.
« Hemm ... » effettivamente qualcosa mancava « ... il gattino non c'è? ».

I due all'inizio mi guardarono alquanto perplessi ma poi, constatando pure loro che il micetto mancava, se ne uscirono con un "E' vero".
« Strano, davvero strano ... » bofonchiò il dottore accarezzandosi i folti baffi.
« Sarà rimasto da qualche parte no? » dissi senza problemi, ignaro del fatto che avrei potuto scatenare il minimo shock ...
La nonna portò le mani al volto e su di esso comparve un velo di preoccupazione ... credo ... « OH NO! Chissà dov'è poverino. Forse ha fame e si sente solo ... »
"E' solo un gatto ..." pensai.
« ... Tesoro, devi andare subito a cercarlo e trovarlo prima che gli succeda qualcosa di brutto! » terminò spiccia la nonna.
« Hai proprio ragione. Vado immediantamente! ... » esclamò il nonno mentre si rialzava dalla comoda poltrona.
" ... è davvero incredibile ..."
« ... Cara, tu nel frattempo sparecchia quì per cortesia ... » « Sì, certo »
" ... tutto questo per un gatto! ... "
« ... Ragazzo mi vuoi venire a dare una mano? »
« Eh?! ... » fino ad allora mi avevano chiesto di tutto: prestare soccorso medico, salvare persone dai cyborg, combattere per difendere la Terra ... Mai nessuno mi aveva chiesto di cercare un gatto!
« ... Va bene, la aiuterò ».
Mi alzai dal divano e seguii il nonno nel corridoio e al centro di esso egli mi fecce cenno di controllare il lato destro della casa mentre lui si sarebbe occupato del lato opposto. Dopo pochi istanti aggiunse anche che dopo una mezz'ora ci saremmo dovuti ritrovare davanti a quel salotto, su di quelle piastrelle, con o senza gatto ... Un piano geniale ...

Percorrevo i vari corridoi con il cervello sconnesso ... Il micetto era passato in secondo piano poichè tutta la mia attenzione era rivolta a quella casa e soprattutto a quell'ala che per me era sempre stata inaccessibile nel mio tempo perchè distrutta dagli attacchi dei cyborg.
Mi avvicinai alla grande vertrata che dava sul cortile e osservai nuovamente quello spettacolo di luci creato da quel sole che si ritrovava sulla soglia del tramonto ...
Poggiai la fronte su di quel supporto verticale ... I miei giorni erano composti o da corse o da perdite di tempo e anche in quel momento non stavo facendo altro che sprecare attimi preziosi che non avrei mai potuto recuperare ...
Mi staccai dal vetro ... Forse mi sarei sentito meglio se avessi trovato quel gattino, almeno avrei dato un senso concreto a quella ricerca. Per osservare meglio la casa avrei avuto dopo tutto il tempo a disposizione ... Sempre se non avrei trovato qualcos'altro che mi facesse tribolare.
« Vediamo un po': se fossi un gatto dove mi nasconderei? ... » incominciai a domandarmi a voce alta come un vero sciocco « ... Allora, un gatto andrebbe a cercare un luogo morbido, caldo, magari con qualcosa da mangiare ... » aprii un paio di porte ma non trovai niente di che « ... I gatti sono menefreghisti e quindi immagino che si cerchino un luogo in cui possano stare per i fatti loro ... »
" ... come Vegeta del resto ... " per un'attimo sorrisi per il confronto: il principe sarebbe stato un perfetto gatto schivo ... magari anche lui nero ma senza gli occhi a bottone.
Continuai a riflettere dove potesse essere quel gatto: « ... poi sono dei ficcanaso e quindi credo che cercherebbero di entrare in luoghi a loro "inaccessibili" ... ».
Aprii una porta e osservai all'interno della stanza ... Un grosso letto matrimoniale bianco ... E al centro di esso una piccola pallina nera ...
« BINGO! » entrai nella camera e mi avvicinai all'animaletto. Appena mi vide iniziò a stiracchiarsi e a fare le fusa ... Era davvero carino, gli occhi a bottone poi erano micidiali ...
Lo presi in braccio e lo avvicinai al petto. Attaccò subito le unghiette alla giacchetta di jeans e in pochi secondi mi fu sulla spalla destra, proprio come faceva con in signor Brief, alias nonno.
Annusai attorno e sentii un olezzo di latte ... a fianco del grande lettone vi era infatti una mastodontica culla ornata pizzetti e merletti rosa e gialli ... colori davvero poco adatti per un mashietto. Mi avvicinai ad essa e notai con piacere che era vuota. Almeno non avrei dovuto affrontare il mio "fratellastro" ...
Prima di uscire osservai meglio la stanza di Bulma e di quell'altro: su ogni scaffale c'era ogni tipo di cianfrusaglia e più che una stanza di due genitori sembrava una cameretta da giovincelli ... La mia mamma me l'aveva detto che quello scansafatiche di Yamcha non si era mai deciso a crescere e in quel presente sembrava che avesse influenzato negativamente anche l'altra mamma ... Alla sua età non aveva combinato ancora nulla di buono.
Mi tornò il buon umore sapendo che alla mia giovante età ero già molto al di sopra di quel babbeo. Io non perdevo il mio tempo, l'unico guaio era che non sapevo ancora bene come muovermi ... Il problema era solo quello.
Mancavano ancora una ventina di minuti "all'appuntamento" e così decisi di uscire da quella stanza e fare con calma quel giretto ... Nel frattempo avrei almeno "completato" i miei ricordi.

 

Dopo alcuni minuti tornai nuovamente a scrutare il sole ... Mi accecò con i suoi raggi e vidi rosso ...

 

Mi voltai di scatto per evitare il bagliore ma in compenso mi venne un leggero giramento di testa ... per un attimo mi sembrò di vedere il gattino nero corrermi a fianco ... Evidentemente era stato un'abbaglio: il vero gattino era sulla spalla e mi teneva compagnia ...
Continuai a percorrere quei corridoi rossi. Le ombre si fecero scure ...
Dopo tanta parete spoglia ecco spuntare un'altra porta ... una porta scura ...
Mi avvicinai e dopo aver poggiato la mano sulla maniglia, la aprii lentamente ...
Ancora quella luce rossa ...
Socchiudendo gli occhi incominciai a vedere l'arredamento: sulla parete di destra vi era un'altra porta ... Voltando lo sguardo verso sinistra si potevano scorgere le tre grandi finestre dalle quali entrava la luce e poi, sotto una di queste, vicino a una piccola scrivania, vi era un letto singolo ...
Seduto su di esso un'uomo a volto basso era intento ad asciugarsi il collo con un'asciugamano bianco ...
Un taglio di capelli inconfondibile ...


 

 

« ... Vegeta ... »

 

 

 

 

Alzò il viso e mi guardò con quegli occhi rossi ...

 

 

 

 

... Continua ...


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Capitolo 35
*** Come si distruggono i ricordi? ***


Documento senza titolo

Ciao a tutti quanti! Inanzitutto spero che abbiate trascoso una felice Pasqua ... Da parte mia posso solo dire di aver mangiato come non mai e aver al contempo trascoso quattro ore interminabili attorniata da parenti pressochè ubriachi.
Ringrazio tutti coloro che nonostante questo periodo di festa continuano a rimanere accollati al computer a leggere questa schifezza e magari non sono a spasso come dovrebbero ... Grazie ... ogni volta mi riempite di gioia con le vostre belle parole.

Senboo_: Ciao new entry! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono riamasta alquanto incuriosita dalla tua recensione e perciò mi sorge spontaneo porgerti una domanda: se hai letto il 1° e l'ultimo capitolo mi dici cos'hai capito? Immagino non molto e spero che con gli altri in mezzo il vuoto si riempa e che la storia continui a piacerti nonostante tutto. Spero di risentirti presto. Per il momento ti saluto, ciao ciao.

LadyDreamer: Madama Ispirazione al momento è rimasta impalata sulla soglia ... Spero che si decida a rifare il suo ingresso! Ti ringrazio infinitamente per i continui complimenti ... davvero, sono felice che la storia continui a piacerti anche se ti avverto per tempo che dubito fortemente che arriverò al capitolo n°590!! XD. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e se ti và fammi sapere cosa ne pensi. Un bacione enorme ^-^

Swwtcicia: Calma e sangue freddo! Non è successo nulla di grave ... Se leggerai questo capitolo lo capirai al volo. Spero che ti piaccia . Ciao ;)

folg_89: Sì, Vegeta era a letto e a dire il vero lo è ancora ... Capirai leggendo (ti consiglio comunque di rimanere accollato al divano, non si sa mai ...). Beh, che dire ... io mi impegno in quello che faccio, cerco sempre di dare il meglio e questo perchè non mi piace scrivere "baggianate" per far perdere tempo alla gente (me in primis). E' ovvio che se dopo tutti questi capitoli qualcuno continua ancora a seguirmi vuol dire che c'è pure qualcosa di buono ... e questo mi riempie davvero di gioia. Come ti ho già detto sono riuscita a mettermi in pari con la tua fic ... Spero davvero in un tuo aggiornamento (beato te poi, l'ispirazione non ti manca mai! rabbia ...è_é). Per il resto non so davvero che dire, mi ha fatto molto piacere chiacchierare con te e finalmente posso dare un volto al tuo nome ... Anche se però continui a sembrarmi un serione XD. Ora ti lascio ... Se ti và lascia pure due righe anche piene di insulti (tanto sò che da parte tua saranno insulti costruttivi perchè ho capito che forse un po' serio lo sei per davvero!). Ciao e a presto

DBZ4EVER: Heilà! Era da un po' che non ti facevi più sentire ... Per la tua domanda posso risponderti così: Nessuno -per fortuna- ha visto il nostro Trunks mentre uccideva il dottor Oshi e questo perchè 1. Erano entrati nella stanza del personale, 2.Erano tutti troppo occupati a scappare e nessuno gli fece caso (tranne il dottore ovvio XD). Spero che continuerai a seguirmi. Un bacione

MartaSaru: Eppa eppa! Lanciamo i coriandoli (per cosa poi lo capirai). Yamcha lo detesto, hai proprio ragione, mentre Crillin lo reputo un personaggio davvero simpatico e degno di stima ... Avvertimi se per caso vado troppo fuori dai personaggi, mi raccomando! Se per Axon la questione è solo pigrizia che ti posso dire ... Mi hai ingannata, e io che pensavo che tu fossi a corto di inventiva o qualcosa di simile TT-TT ... NO, non si inganna così scImMIA, GIAMMAI!! Vabbè dai, Radish aspetterà in un angolo e prenderà la polvere ...Che ci posso fare io?
Le tue rece mi piacciono molto, sono davvero simpatiche ... Sei proprio una pazza XD!! Se per caso vuoi fare 2 chicchiere al di fuori di Gmail dimmelo che ti lascio l'i. di msn (e questo a tuo rischio e pericolo!). Per il momento ti saluto e spero vivamente che il capitolo ti piaccia anche se è quello che è. Un bacio (e vedi di ripigliarti XD).

Nion: Te lo posso dire sinceramente: è per colpa tua e del tuo suggerimento se è saltato fuori questo capitolo! Un pomeriggio mi sono seduta (su cosa non te lo dico XD) e ho chiuso per due secondi gli occhi perchè ero parecchio stanca ... PUF!! Eccone un'altro nuovo e alla fine non ho resistito e l'ho inserito perchè alla fine (molto alla fine) mi piaceva. Che dire, dammi qualche altro consiglio allora così la storia diventa infinita! E poi al posto del grosso cane bianco c'è il drago Shenron ... XD. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e se ti garba fammi sapere cosa ne pensi. Un bacione

Sissi 25: Tutti dicono che Freezer è solo uno sterminatore ... Adesso possiamo dire che fa anche qualcosa di buono :D! Mi ha fatto davvero ridere il fattarello successo a te e a tuo fratello ... Davvero, chi se lo poteva immaginare? Comunque prova a giocarci un pochino, magari alla fine ti piace (basta che non diventi come Ito!!). Grazie comunque per i complimenti sottintesi, ho apprezzato molto. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio, ciao

Angelo Azzurro: Avevi il computer in panne? Se mi dicevi qualcosa ti mandavo Freezer ... Con Sissi 25 ha funzionato in maniera impeccabile e con te sarebbe stato lo stesso :). Questo colpo di scena non è poi tutto stò gran che e il motivo lo capirai presto comunque apprezzo davvero che la storia ti piaccia nonostante questa montagna di baggianate che continuo a propinarvi aggiornamento dopo aggiornamento. Questo è il nuovo capitolo ... Spero che ti piaccia come gli altri. Un bacione


Ok, abbiamo terminato. Prima di incominciare ecco a voi le tipiche due paroline come d'abitudine: questo capitolo in principio non esisteva ma poi (dopo il suggerimento di Nion: stenditi, chiudi gli occhi e immagina la scena) è nato dal nulla. La primissima parte che leggerete rappresenta un mio personale sogno che ho fatto due o tre giorni fa ... I protagonisti non erano i personaggi di DB ma vi erano io e un'altro personaggio facente parte della mia famiglia ... A causa della grande impressione che mi ha fatto non sono riuscita a togliermi questo incubo dalla mente e alla fine sono riuscita a plasmarlo con i personaggi di Toriyama. L'effetto finale non è proprio come il mio sogno perchè so bene di non essere brava con le descrizioni, per questo vi chiedo di usare molto l'immaginazione. Per questo primo pezzo ho trovato una motivazione che ho inserito alla fine: è un mio modo di pensare e quindi vi chiedo di non prenderla troppo sul serio ... Nonostante queste cose spero che il capitolo piaccia a tutti, a me non è che convinca più di tanto ma non ho trovato la forza di elimiarlo ...
Inoltre mi scuso in anticipo se il capitolo è molto meno lungo del mio solito ma la mia vena creativa mi ha costretto a bloccarlo in questo punto e mi ha ordinato di non proseguire ... Mi rifarò con il prossimo, giuro!

Vi auguro una buona lettura e un buon inizio di settimana.
Un bacione a tutti
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 35
- COME SI DISTRUGGONO I RICORDI? -


 

Alzò il viso e mi guardò con quegli occhi rossi ...
Non un sorriso sul volto, nulla di nulla ...

Con lentezza si alzò dal giaciglio ... Non usò le mani per issarsi ...
Quando fu in piedi, si staccò una spanna da terra dopodiché ridiscese ... Le punte dei piedi toccavano il terreno mentre i talloni rimanevano alti ...
Le ginocchia leggermente piegate ... le spalle basse ... il collo tirato verso di me ...
Sul suo volto ancora nessuna emozione ...

Mi si avvicinò in modo anormale: prima andava a destra e poi andava a sinistra ... Serpeggiava continuando a far toccare gli alluci su di quella moquette scura ...
Ancora a destra e poi a sinistra ...
Destra ... Sinistra ...

Destra ...

Sinistra, destra, poi in basso a rasoterra. Veloce, velocissimo a fatica ero riuscito a seguire le sue movenze serpentine ...
Nero, oscuro, me lo ritrovai di fronte ...

I miei occhi sbarrati, il cuore che batteva all'impazzata ... Mentre lui freddo, glaciale ...
Come uno spettro ...

Continuava a fissarmi con i suoi occhi di fiamma ...

Rapido, come un battito di ciglia, il suo volto di deformò accompagnato da un'agghiacciante stridulo ...
Un sorriso malefico, deforme contornato d'oro ... E sopra di esso quattro paia di occhiacci spalancati dalla forma parallelogrammaica ...

Mi coprii gli occhi spaventato da quello spettacolo. Lui continuava a rimanere lì, immobile, a scrutarmi con quei occhi contornati di luce e iniettati di sangue ...

Il suo respiro freddo si fece pesante ...

Presi coraggio e lentamente tolsi le mani dagli occhi ... Lo guardai bene: in ogni occhio vi era riflesso un istante diverso ...
Una strana esplosione ...
Due grossi tizi che confabulavano tra loro ...
Freezer ...
La grande umiliazione ...
Vegeta sul punto di morte ...

... Gli altri non riuscivo a capire che attimi fossero ...

Il sorriso divenne ancora più grande, ancora, ancora, ancora!
Sbatté violentemente le strane palpebre un paio di volte e poi ... Gli occhi si inumidirono ...
Quattro piccole lacrime si staccarono da quegli occhi e presero a galleggiare leggere ...
Continuava a fissarmi ...


Non sapevo che fare.


Rapido e sfuggente impennò improvvisamente e volò in alto, fino a toccare il soffitto con il naso, poi si lasciò cadere ...
Prima di ritornare in posizione eretta compì due piroette ... Il corpo sembrava non avere legamenti: si attorcigliava come un nastro e parti di esso si scomponevano e si ricomponevano come se fossero gocce di mercurio ...

In mezzo a quella stanza ora se ne stava immobile in quella strana posa, tutt'altro che fiera, e osservava la parete di destra ...
Prese a sussultare, come quei vecchi giocattoli a molla, e, sempre galleggiando, si spostò verso la parete ...
Dopo pochi metri si fermò e invertì il percorso ...

Per svariati secondi fece avanti e indietro, come un'anima errante, continuando a compiere quel movimento sussultorio, lasciando la testa ondeggiare come se non avesse peso alcuno ...
Aumentarono i sussulti ... E lui continuava a sorridere allucinato ...

Con gli occhi seguivo il suo spostamento e pian piano aumento la velocità perché anche lui la aumenta gradualmente ...

Poi di colpo, all'improvviso, iniziò a scattare da una parte all'altra e come un folle rideva con isteria ...

Destra-sinistra, destra-sinistra, sinistra-destra, destra-sinistra, destra-sinistra, destra-sinistra, sinistra-destra, destra-sinistra ...

Fermo.

Immobile.

Si voltò.

Mi fissò con quegli occhi grandi e deformi.

Continuò a sorridere ...


Si fece esplodere e mi ricoprii del suo sangue.


La stanza imbrattata ... Il sangue colava lentamente e creava delle piccole pozze in terra ...
Mi osservai le mani ... rosse, come tutto il resto.
Mi avvicinai lentamente a una delle grandi finestre e con un braccio ne pulii una piccola parte scoprendo il vetro trasparente. Al di là di esso il sole continuava a splendere terribile ...
E i miei occhi azzurri, così contrastanti dal resto, vennero nuovamente accecati.


___

 

La testa girava e poggiai una mano sulla fronte come per fermare il suo moto apparente.
Mi guardai attorno: un lungo corridoio luminoso percorreva l'intero edificio ...
" Era un'allucinazione?! ..." pensai mentre esterrefatto studiavo ciò che mi circondava.
Scrollai energicamente la testa e mi diedi un leggero pizzicotto sulla guancia. Il gattino mi fissava chiedendosi cosa mai stessi facendo. Costatando che non mi ritrovavo più nel mondo dei sogni, sospirai sollevato e continuai il mio passeggio.
" Accidenti, per fortuna non fumo robe strane sennò chissà cosa mi immaginavo!! Quando tornerò dal genio me ne andrò a fare una bella dormita! Forse ho i nervi a pezzi ..."

Numerose erano le fotografie appese alla lunga e interminabile parete e tutte raffiguravano, in pose più o meno buffe, un conosciuto trio ... E poi, dopo tante, eccone una diversa: un grosso gruppo di persone sorrideva alla macchina fotografica e al centro un giovane Goku mostrava il suo sorriso migliore, quello ingenuo e sincero che era sempre riuscito a conquistare il cuore delle persone ... dovetti ammetterlo: anch'io facevo parte delle sue conquiste. In quella foto vi erano tutti, nessuno escluso a parte Piccolo che evidentemente si era rifiutato di partecipare ... Anzi no, non c'era perché non faceva ancora parte del gruppo.
Era davvero bellissima ... Riusciva a trasmettere un calore e un trasporto incredibile. Con la magia dell'immaginazione riuscii a duplicarmi e inserire un il mio doppione in mezzo a quelle persone ... Sarebbe stato davvero bello essere lì con loro e venire abbagliato da quell'istantanea luce ...
Rimasi a contemplare quel piccolo riquadro per svariati minuti.
Quando riuscii a staccarmene avevo perso già da un bel pezzo la cognizione del tempo.
Continuai a camminare finché non rividi quella porta.

Un groppo mi salì alla gola. Per un attimo mi era ritornata alla memoria la sua immagine indemoniata ...
Rimasi a fissarla qualche istante seriamente indeciso sul da farsi: entrare o meno?
Deglutii un po' di saliva dopodiché annuii convinto ... Avevo preso la mia decisione. Alzai il mento, chiusi gli occhi e con un passo deciso (accompagnato dall'oscillazione di due bracci tesi che si muovevano in sincrono agli arti inferiori) superai quella porta scura con la più decisa intenzione di non oltrepassarla.
Cinque passi oltre essa mi fermai. Era quello che volevo realmente?
Mi riavvicinai e dinanzi ad essa mi sentii stranamente piccolo ...
" Cosa stai facendo? Apri quella porta! Che aspetti?! " urlai tra me e me.
Avvicinai la mano e afferrai la maniglia. Era terribilmente fredda ...
Con decisione l'abbassai ma nulla successe. La porta rimase chiusa.
Riprovai più volte e più tentavo più quel senso di angoscia e frustrazione spariva, come soffiato via da un leggero vento ...
« Cosa stai facendo? »

Mi voltai di scatto verso sinistra e vidi il signor Brief che mi studiava un po' serio facendo bella mostra di alcune movenze tipiche degli intellettuali.
« Mi scusi tanto ... » dissi mortificato mentre mi inchinavo per chiedere perdono « ... non era mia intenzione ficcanasare in giro ... » nel frattempo il gattino a fatica riusciva a tenersi aggrappato alla giacca.
« Hooo ... Hai trovato il mio gatto. Bravo » mi si avvicinò e aiutò il felino a issarsi sulla spalla. Sembrava che non avesse colto affatto le mie scuse ... evidentemente non gli importava molto se sbirciavo quà e là.
Il nonno riprese a pettinarsi i baffi e iniziò a scrutare la porta al mio fianco « Stavi cercando di aprirla? ».
Divenni sicuramente un po' rosso in volto e abbassai gli occhi un po' vergognato « Beh, sì ... Mi spiace, forse non avrei dovuto ... ».
Il dottore si avvicinò alla porta e alzò gli occhi andando ad osservare lo stipite di essa. Sospirò profondamente.
« E' da tanto tempo che non vi entro più ... »
L'osservai senza parole. Si rivoltò verso di me e mi sorrise tenero ...
« Non è che mi riusciresti a prendere la chiave, per favore? ».
Osservai meglio e notai che sopra allo stipite di legno liscio fuoriusciva una piccola chiave. M'alzai in volo ed afferrai il piccolo oggetto. Quando tornai a terra lo porsi al nonno.
Poco convinto inserì la chiave nella serratura e la fece scattare ... due volte. Poggiò la mano sulla maniglia e l'abbassò ... la porta si aprì.
Una stanza fredda, priva di qualunque elemento che potesse trasmettere un qualche tipo di calore ... Il cuore perse un colpo dinanzi a quella tristezza ...
Il nonno mi fece cenno di entrare. Poichè completamente spiazzato da quello spettacolo, avanzai alquanto insicuro e raggiunsi lo scienziato al centro della stanza.
« Che posto è questo? » chiesi mentre continuavo a scrutare quelle file di libri impolverati sopra quei scaffali di freddo metallo.
« Un luogo che, secondo Bulma, sarebbe da dimenticare ... Una volta mi aveva detto che era un ricordo da distruggere ... » si avvicinò alla finestra più a destra e la spalancò facendo entrare tantissima aria fresca.
« Mia moglie mi ha confessato di averti raccontato quello che accadde qualche anno fa. Nonostante lei non abbia colpa del decisivo allontanamento di Vegeta, lei continua a sentirsi responsabile e quando sente che la cosa la opprime troppo, lei viene qui e pulisce il pavimento » .
Osservai la polvere sugli scaffali « E quelli non li pulisce? » indicando i numerosi libri.
« No, quelli non li tocca perché non fanno parte della stanza originale. A dire il vero nemmeno queste piastrelle sarebbero autentiche ... » proseguì continuando ad osservare la città « ... Mia figlia ha voluto che smantellassimo tutto per rendere irriconoscibile questa stanza. Proprio quì, dove mi trovo adesso, prima vi era un bagno ... Mia moglie continua a pulire pensando almeno che il perimetro della stanza la possa ricollegare a quella precedente ... ».
« Allora questa era la stanza di Vegeta ... ».
« Già ... » disse abbassando le spalle « ... Sai, una volta, mentre Bulma era via, ho provato a farla tornare quella di prima ma poi, quando lei se ne accorse, mi ordinò di farla ridiventare nuovamente com'era ed ora ... Eccola quì, vuota di tutto ma al contempo così piena ... ».
Sospirai capendo il suo ragionamento.
« Forse non ti sembrerà ma la venuta di quell'alieno aveva scombussolato a tal punto la vita mia e quella di Bunny da non renderla più monotona: senza volerlo aveva aggiunto un pò di brio ... Tutte quelle folli invenzioni, con quei limiti disumani ... E invece adesso sono tornato quel comune ometto costretto ad aggiustare i semplici elettrodomestici. Quando me ne dovrò andare in pensione che cosa farò? Non avrò quegli obbiettivi da superare e non dovrò più sudare sette camicie per escogitare un sistema per migliorare gli allenamenti di quel sayan ... ».
« Capisco quello che prova. E' brutto continuare a vivere senza obiettivi ... » mi avvicinai a lui e poggiai una mano sulla spalla « ... L'importante è non lasciarsi mai abbattere e poi, da quello che so, una persona ci potrà provare all'infinito ma i ricordi continueranno a restare ».
Il nonno mi guardò e mi sorrise orgoglioso « Hai davvero ragione ragazzo. Lasciatelo dire: sei molto più intelligente dei tuoi coetanei ».
Alzai gli occhi e sorrisi anch'io compiaciuto « Mah, avrò preso da qualcuno ... ».
« Dai, ora usciamo » disse chiudendo la finestra.


Un ricordo, per quanto orribile e spaventoso, non si può cancellare. Al massimo si può involontariamente nascondere nel profondo e credere che sia davvero sparito. Per quanto ci si possa impegnare è del tutto inutile cercare di distruggerlo eliminando anche gli elementi ad esso correlati ... A volte è il più totale annullamento a portare disordine nell'animo.
E poi, finché rimangono le persone, il ricordo continuerà ad esistere in loro. In fondo, noi esseri umani, non siamo composti da questi? Di tanti ricordi che continuano a condizionare il nostro modo di vivere e di interagire con gli altri?
E chissà, magari anche gli oggetti, per quanto piccoli e insignificanti, possono contenere un'anima e quest'ultima, se guidata da una grande forza di volontà, può esercitare su di noi un potere tale da farci cadere sotto i suoi giochetti. Una casa così grande come questa che razza di spirito potrà avere se non uno grande e potente? Uno spirito che tutto vede, tutto sente, tutto memorizza e, se vuole, ci mostra utilizzando una lingua tutta sua ...


Prima di uscire mi voltai in dietro un'ultima volta.
Sbatté gli occhi un paio di volte e con una movenza leggera si andò a sedere su di un letto invisibile ...
Gli occhi ritornarono quelli di sempre e un piccolo sorriso strafottente comparve sul suo volto ...
Pian piano si dissolse prima di scomparire.

Uscii dalla stanza e il nonno richiuse la porta. Mi fece riporre la chiave sullo stipite.
C'incamminammo verso il salotto lasciandoci la stanza alle spalle.


 

Alla fine avevo capito il significato di quella visione.
Certo che però poteva farla più facile e meno traumatizzante!

 

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 36
*** L'acqua salmastra fa bene alla salute ***


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Allora belli miei, siamo ancora quì a quanto pare. Pian piano ci indirizziamo sempre più verso la conclusione ... Forse prima di arrivare alla fatidica parola "Fine/The End" ci vorranno ancora una cinquantina di capitoli ma se ci pensate bene è sempre stato così fin dal secondo capitolo: ci siamo avvicinati sempre di più al termine. Questo non vuol dire affatto che questa storia terminerà domani, menchemeno dopodomani, ma vi avverto per tempo che la porterò a termine a qualunque costo! La mia determinazione a volte spaventa anche me ... :)
Con questo piccolo messaggio spero vivamente che qualcuno sia disposto a sopportarmi per tutto il tempo che ci vorrà, da parte mia cercherò di continuare con questo ritmo (e anche di migliorare ancora se è possibile ;D).
Per il momento ringrazio coloro che continuano a recensire, Thanks.

LadyDreamer: A volte i miei sogni vengono fuori così e io non ci posso fare più di tanto (e dire che questo non è nemmeno uno dei peggiori, secondo me) ma sono contenta che alla fine ti sia piaciuto. L'interpretazione di Trunks - e la mia- verrà detta in questo capitolo e quindi capirai anche tu. Mi spiace che la tua Pasqua sia stata piovosa ... Speriamo che almeno gli altri giorni siano di sole. Dopo aver detto anche queste baggianate ti saluto e spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

Angelo Azzurro: "Il mistero di Agnes Cecilia" non lo conosco come libro ( e sinceramente ammetto che leggo pochissimo) comunque la visione l'ho "presa spunto" da un'altro libro di cui però ho visto la versione cinematografica e il film si chiama "Rose Red" ed è tratto da un libro di Stephen King ( e quindi non è un film normale) ... Se vedi il film o leggi il libro capirai il ragionamento sulla casa ... Facciamo il tifo per il nostro Trunks perchè ne ha davvero bisogno! Ti saluto, fammi sapere se il capitolo ti piace. Un bacio

folg_89: Chiaro e conciso come al solito. Spero davvero di risentirti anche per questo capitolo ... Allora ciao :)

Nion: Io fantastico dove capita ( e il quel caso è accaduto lì XD) ma la maggior parte delle volte elaboro senza volere mentre "dormo" ... E alla mattina ho sempre delle occhiaie spaventose ;). Di suspance penso di lasciarne abbastanza ... E infatti, come mio solito, anche questa volta non mi sbottonerò più di tanto. Ciao, un bacio anche a te

Swwtcicia: Lo spavento non l'hai preso solo te ... Prova ad immaginati me dopo aver "visto" la scena la primissima volta! Paura ... Sono contenta che la storia continui a piacerti. Se ti và fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo. A presto allora, ciao

MartaSaru: Tu sei proprio una brutta bestia, lo sai? Tutte le tue paranoie sull'ispirazione e guarda poi ... Mo va a kagher! XD Mi spiace se ti ho traumatizzata ... Apprezzo comunque il 10+. Il cuoco questa volta ha preparato una pietanza a base di frutti di mare leggera ma abbastanza lunga da consumare quindi prenditi il tuo tempo. Spero di risentirti allora, un bacio
ps: il grembiule e il cappellozzo mettili blu ... A causa del mio pallore con il verde potrei essere scambiata per un namecciano quindi ... E poi (notizia inutile ma al contempo del secolo) il blu è il mio colore preferito. Cambiami il colore la prossima volta..
pps: questo messaggio l'ho scritto ieri e diciamo che questoè il lato "comico" del mio essere. Quello serio te l'ho lasciato questa mattina ... Sono sicura che prima o poi Toriyama ti rinconquisterà. Nel frattempo ti aspetterò. Un'altro bacio ciao

lady wolf: sono riuscita ad aggiungerti per il rotto della cuffia ... Comunque ciao! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia ma lasciatelo dire: sei davvero una pazza ( tu più di me XD) ... ma dico, anch'io mi sarei rotta di leggerla dopo un po' quindi non immagino te! Grazie 1000 per i complimenti, li ho appezzati molto. Questo è il nuovo capitolo, spero che ti piaccia. Facciamo il tifo allora: GO!GO!GO!GO!

Ok, per lo scorso capitolo ho notato le pochissime letture ma comprendo bene che eravate impegnati a festeggiare quindi per questa volta lascerò il bazooka nell'armadio a fianco ai dvd di Slam Dunk ... Per questa volta non nulla di importante da dire, strano.
Allora vi lascerò in pace. Leggete e se vi và recensite. Ci si rivede lunedì allora. Ah, no ... Ecco cosa voglio dire: ringrazio davvero tutti coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti (grazie) e mi auguro che con il tempo ricompaiano coloro che sono magicamente svaniti nel nulla ... Yuhuuu! Dove siete?

Un bacio a tutti e alla prossima.
scImMIA

 

 

 

 

 

CAPITOLO 36
- L'ACQUA SALMASTRA FA BENE ALLA SALUTE -


Con calma camminavo lungo quel corridoio. Non andavo piano perché ero stanco o quant'altro, il motivo era che volevo stare al passo con il nonno e quindi, per non mettergli inutile fretta nel seguirmi, moderavo l'andatura. A causa della lentezza mi stava salendo però una certa fiacca che riuscì a mostrare in modo spudorato solo il mio amichetto sulla spalla. Vedendo quella piccola boccuccia spalancarsi, il mio naso iniziò a provare quel piccolo pizzicorio che anticipa lo sbadiglio ...
Alzai le braccia e iniziai a stirarle mentre la bocca si apriva per dare un po' d'aria al cervello ...
Come immaginavo alla fine il nonno non era molto diverso dalla moglie: anche lui (senza volerlo ovviamente) sceglieva i momenti meno opportuni per le proprie azioni ... Quando si girò si ritrovò infatti faccia a faccia a un'enorme bocca d'ippopotamo, non so se mi sono spiegato, comunque rimase lì un po' perplesso a scrutarmi sbalordito per qualche istante.
« Hemm ... Sei stanco? Potresti riposarti un po' nella stanza degli ospiti se vuoi ». Mi venne un po' da ridere quando lui mi disse ciò ... Però stavo ancora sbadigliando quindi non riuscii nell'impresa in maniera soddisfacente. Quando mi fui ricomposto declinai gentilmente l'offerta e convinsi il dottore a proseguire la "passeggiata".

« Bulma non è in casa oggi? » chiesi notando che fino ad allora non avevo visto la sua persona da nessuna parte.
« No e nemmeno Yamcha. Tutti e due dono partiti questa mattina in gran carriera e non ci hanno detto dove andavano. Penso che siano andati a fare un pic-nic o qualcosa del genere visto che si sono portati con loro anche il piccolo Light ... ».
Incrociai le braccia e socchiusi gli occhi « Che maleducati ... »
« E perché? »
« Come perché ... Lei e sua moglie non siete i nonni di questo Light? Perché se sono andati a fare un pic-nic non hanno chiamato anche voi? »
« Non saprei ... » rispose il signor Brief inserendo le mani nelle tasche del bianco grembiule.
Si fermò un istante e si voltò sorridente « Ragazzo, ti andrebbe di dare un'occhiatina ai laboratori? ».
« SI'! » esclamai entusiasta « Mi piacerebbe moltissimo ».

Enormi scrivanie ricoperte di schemi, tavole, calcoli, dispense e quant'altro si distinguevano dal resto dell'enorme stanza in cui mi ritrovavo. I numerosi supporti cartacei, caratterizzati anche dai colori più disparati, saltavano all'occhio forse perché così diversi come materia le e cromia da tutto quel metallo: rame, ferro, bronzo, acciaio, ... Metalli più o meno duri dalle caratteristiche curiose. Era un vero peccato che gli esperimenti realizzati con questi materiali non fossero altrettanto interessanti: strani elettrodomestici con inserite delle caratteristiche dalla dubbia utilità, enormi air-car dall'aspetto retrò che nascondevano però pesanti difetti, ... Insomma, tutto sommato ero rimasto alquanto deluso da quella visita tanté che dopo poco trovai molto più stimolante scrutare la vastissima scelta di chiavi inglesi e cacciaviti che il nonno aveva appeso in perfetto ordine sulla parete alle spalle della propria area lavoro. Speravo di trovare qualche oggetto fuori dal normale o qualcosa di simile e invece ...
Allora il nonno diceva sul serio quando parlava degli elettrodomestici ...
L'occhio mi cadde sulla scrivania piena di fogli: l'oggetto che attirò la mia attenzione era un piccolo dischetto blu con sopra una piccola cupola gialla, sui fianchi di questo vi erano incollati a pari distanza cinque piccoli ovetti del medesimo colore della cupola mentre attorno a quest'ultima, ma sul dischetto, vi erano cinque piccoli bottoncini bianchi posizionati a raggera.
Quando presi quello strano oggetto tra le mani, il nonno mi si avvicinò curioso ... Non staccava lo sguardo e spettava paziente ... Ma cosa?
Lo rigirai più volte e più l'osservavo più sentivo che c'era qualcosa di famigliare. Le idee mi si chiarirono quando premetti uno di quei bottoncini: dopo una grossa nuvola di fumo, comparve uno strano omaccione rosa dalla faccia buffa e con un cappello da safari. Quel grosso pallone ondeggiava da una parte all'altra senza potersi fermare ... Questo scatenò l'ilarità del nonno che si manifestò con una grossa risata.
All'inizio rimasi paralizzato alla vista di quel grosso "coso" ma poi, ovviamente dopo qualche secondo, risi anch'io di gusto. Uno dei motivi per cui ridevo a quel modo era anche perché avevo riconosciuto uno dei giocattoli che il nonno mi aveva costruito con tanto amore.
« Hahaha ... Ma che bello! E' davvero fantastico! »
« Lo pensi davvero? »
« Ma certo! Non immagina nemmeno le risate che ho fatto grazie a questo omone » dissi continuando ad osservare quel grosso pallone gonfiato.
« Beh, quelle di prima le ho sentite bene » il nonno sorrise e chiuse gli occhi.
"Beh ..." pensai " ... in effetti non può sapere quanto ho riso per davvero in passato. Non che questo sia stato un male, anzi".
« Mi fa tanto piacere che ti piaccia ... Uff ... » sospirò il nonno portandosi la sigaretta alla bocca « ... Peccato però che lo debba cestinare ... ».
« COME?! E perché? »
Il nonno afferrò il giocattolo e con un'altro bottone fece in modo che il piccolo dischetto sgonfiasse e risucchiasse il buffo personaggio. Il volto del dottore s'incupì ... « Devo farlo perché é stato un completo fallimento ».
« Un fallimento? Ma se è così bello ... » come poteva essere chiamato fallimento un gioco della mia infanzia?
« Al piccolo Light non è piaciuto: dopo averlo visto è scoppiato in lacrime e l'ha buttato in un angolo. Inoltre Bulma mi ha confessato che secondo lei era un giocattolo troppo esagerato ... Per questo è un fallimento e se non piace bisogna toglierlo di mezzo ». Il nonno poggiò il giocattolo sulla scrivania e si accese la sigaretta. Inspirò un poco dopodiché fece uscire dalla bocca tutto il fumo inspirato.
« Mah, non è giusto ... » dissi un po' irritato per colpa di quel marmocchio « ... secondo me è bellissimo ... » afferrai il giochino e feci nuovamente espellere l'uomo di gomma « ... e poi non se ne troverà mai un'altro uguale a questo! E' un vero peccato buttarlo via! ... ».
Guardai serio il nonno « Se il piccolo Light non lo vuole lo dia a me ».
Il signor Brief tossì un paio di volte e con una mano iniziò a grattarsi la nuca « Ma tu avrai vent'anni ... »
Gli sorrisi « E allora? »
« Beh, questo è un giocattolo per infanti ... »
Spinsi il bottone per il risucchio e il pallone scomparve « L'età non ha importanza. Se una cosa piace, piace e basta. Ma se non se ne vuole separare questo è un'altro discorso ... Comunque sappia che non è affatto obbligato ».
Il nonno mi prese dalle mani la piccola "navetta" e la ripose in una piccola scatola blu.
« Piuttosto che buttarla via preferisco mille volte darla a te. Tieni, consideralo come un piccolo regalo ». Mi porse la piccola scatola e la tenni stretta, molto stretta ...
Abbassai lo sguardo per osservare quel piccolo parallelepipedo blu e per svariati secondi non l'alzai.
« C'è qualcosa che non va ragazzo? » mi chiese premuroso il nonno, notando il mio strano atteggiamento e temendo che avessi qualcosa di grave.
« Ecco, io vorrei chiederle una cosa però non vorrei abusare della sua gentilezza e quindi ... » alzai lo sguardo e lo vidi allontanarsi. Afferrò due sedie da scrivania dotate di piccole rotelle le portò vicino. Si sedette tranquillamente, spense la sigaretta in un posacenere e iniziò a guardarmi strano, come se fosse mentalmente già altrove ...
« Siediti e racconta, sono tutt'orecchi ».
Mi sedetti e poggiai la scatolina sulla ferrosa scrivania. Estrassi la boccetta di medicina e gliela mostrai « Lei sarebbe in grado di ricreare questa sostanza? ».
Il nonno si avvicinò all'oggetto di vetro e iniziò a studiarlo con piglio serio. Si pettinò un attimo il baffo destro « Cos'è? Il combustibile per la tua macchina temporale? »
« Affatto, è una medicina ».
Il nonno strabuzzò gli occhi e scrollò il capo in segno di diniego « Mi spiace ragazzo ma non traffico con certe sostanze. Non ho questa passione. Mi spiace, non ti posso aiutare ... Ma a cosa ti servirebbe? ».
Abbassai lo sguardo alquanto deluso dalla sua risposta e iniziai a fare passare la boccetta da una mano all'altra in preda di un leggero nervosismo « Serve a una persona a cui tengo molto ma purtroppo questa piccola dose non è sufficiente per portare a termine la cura ... Ho provato a chiedere in giro ma tutti si sono rifiutati di darmi il loro aiuto e ora non so che fare ... ».
« E non esiste in commercio? »
« Purtroppo no. So che hanno realizzato questo antidoto partendo da zero e quindi ho estremo bisogno di qualcuno che lo riesca a ricreare tale e quale ».
« Heh, ragazzo ... Purtroppo al giorno d'oggi conta molto anche la popolarità. Molte persone a cui avrai chiesto ti avranno ignorato perché sconosciuto e per questo non si potevano permettere di credere alla storia del primo che arrivava ... Cerca di capire: per una ricerca sono necessari molti fondi e evidentemente ai loro occhi sarai apparso come un ragazzo non degno di fiducia, immagino ... ».
Aggrottai un po' la fronte confuso « Beh, in effetti in molti mi hanno snobbato ma ... ».
Il nonno mi fece cenno di fargli spazio: si avvicinò a un cassetto della scrivania, estrasse una rubrica telefonica bordò e l'aprì.
« Scusa, mi potresti passare il telefono? » mi chiese indicando un cordless color bianco latte.
Quando glielo passai digitò alcuni numeri dopodiché iniziò una brevissima discussione con un signore dall'altro capo della cornetta: « Ciao, sono io Brief. Come stai? ... Quì tutto bene, grazie. Ti ho chiamato perché avrei un favore da chiederti: ho quì accanto a me un "lontano nipote" e proprio un attimo fa mi ha chiesto se ero in grado di ricreare un medicinale. Purtroppo io non ne sono capace mentre tu sì ... Esatto, così siamo pari no? ... Non so di che medicina si tratti ma mi ha detto che è stata realizzata in un qualche reparto partendo da zero e quindi ... Beh, sì. Quì salta in gioco proprio la tua abilità ... Domani allora? ... D'accordo, perfetto ... A domani allora e grazie infinite ... Ciao ».
Il nonno chiuse la chiamata, mi guardò e mi fece gli occhietti ad archetto ...
« Se mi lasci un po' di medicina domattina verrà un mio amico fidato a prenderla e ad analizzarla. Se non ci saranno problemi la nuova dose sarà pronta per il pomeriggio ».
« ... »
« Non sei contento? »
Gli saltai letteralmente addosso e l'abbracciai come un matto ( non guardarmi male te, non sono mica fissato con i vecchietti è_é ...).
« Grazie. Grazie, grazie, grazie!! ».
Dopo più di un minuto d'abbraccio lasciai il nonno in libertà ... In quel momento di contatto il gattino pensò bene di cambiare mezzo di trasporto ...
Diedi al signor Brief una parte del medicinale e prima di abbandonare il laboratorio ripresi la piccola scatolina. Questa volta ci stavamo dirigendo in salotto una volta per tutte.
« Da quello che ho potuto capire il suo amico ha accettato perché aveva una specie di debito giusto? »
« Esatto. Sei molto sveglio oltre che intelligente ... Mi chiedo perché nessuno si sia fidato di te ... »
« Non saprei. Comunque di cosa si trattava il debito? Se posso saperlo ovviamente »
« Mah, nulla di speciale: gli ho dovuto soltanto montare le casse dello stero »
" E daglie con questo stereo! ... :)"

Quando fummo nuovamente in salotto la nonna mi accarezzò i capelli e mi riempì di squasi ... La sua dolcezza pareva infinita. Mentre mi coccolava la signora mi chiese se rimanevo per la cena ...
« Mi spiace ma non posso. Sarà per un'altra volta »
« Che peccato ... »
Il nonno si avvicinò alla moglie e questa smise di viziarmi « Moglie, Bulma è tornata? »
« No, non ancora e non so nemmeno se sarà a casa per la cena ».
Appena i due ebbero terminato di scambiare quelle poche parole, mi avvicinai e inclinai leggermente il capo « Grazie di tutto. Ora dovrei proprio andare ».
« Ah, una cosa ... » iniziò il dottore « ... se domani è pronta la dose dove ti posso trovare? ».
« Cavoli, è vero ... Sono proprio uno smemorato, mi scusi. Sarò all'isola del Genio delle Tartarughe. Anche adesso stò andando là ».
La nonna poggiò le mani sulle guance « Hooo ... Il signor Muten. Aspetta allora caro, voglio darti una cosuccia per lui e per gli altri ». Si allontanò e scomparve nella calda cucina.
Portai le mani sui fianchi « Cosa è andata a prendere? »
« Mah, non saprei ».

Il viaggio verso l'isoletta sperduta fu terribile: i grandi vassoi rischiavano di cadere in continuazione perché stracolmi di leccornie di ogni genere ... Ecco la "cosuccia" della nonna!
Quando atterrai nella piccola spiaggetta sentii che una parte della combriccola era nel salotto intenta ad apparecchiare la tavola per la cena. Dopo aver bussato mi aprì la porta il padrone di casa « Ben tornato Trunks! Incominciavamo a temere che non ti saresti presentato per la cena ... CRILLIN!! ... » sbraitò infine il vecchietto voltandosi verso la cucina « ... E' ARRIVATO TRUNKS! METTI LA PASTA ANCHE PER LUI!! ... Ah, entra, entra. Non stare sulla soglia ».
Entrai « Con permesso ... ».
« MA CHE PERMESSO! Sei di casa adesso, non ti serve alcun permesso e ... » finalmente si accorse dei grandi vassoi « ... E quelli cosa sono? » chiese curioso.
Poggiai il dono della nonna in un angolo libero del tavolo. La compagnia (Crillin compreso forse perchè la mansione in cucina gli aveva concesso un secondo di tregua) si avvicinò incuriosita. Quando tolsi i grandi tovaglioli che li proteggevano, non riuscirono a mascherare il loro stupore dinanzi a quelle prelibatezze zuccherose ...
« Hooo ... Che meraviglia! » esclamò il porcellino.
Crillin incrociò le braccia e assunse un'aria alquanto dispiaciuta: « Caspita, sono davvero bellissimi. Chissà che fortuna avrai speso ... ».
Sorrisi gaio « Non ho speso nemmeno un soldo. E' un regalo per me e per tutti voi da parte della nonna ».
« LO SAPEVO! ... » esclamò Muten.
« "Lo sapevo!" che cosa? » chiesi gentilmente mentre tutti osservavamo il buffo maestro.
« Oggi solo dolcetti ma domani ... » iniziò il vecchietto « ... Da domani la casa sarà piena di bellissime donne! Oh Trunks, per fortuna ci sei tu. Crillin come adescatore di femmine è proprio un disastro: ne porta a casa una ogni morte di Dio! (supremo). Sarai la nostra salvezza! ».
« ... O.O ... » (forse nella frase precedente, a fianco di "viecchietto" dovevo aggiungere depravato ...).
« Sempre il solito maniaco! » borbottò inacidito il piccolo pelato mentre se ne tornava in cucina.
Ricoprii i vassoi con i larghi tovaglioli e li riposi in luogo in cui fossero meno d'impiccio. Solo dopo qualche secondo notai che in realtà la banda non era al completo ... « E Pual dov'è? »
« E' di sopra con Vegeta ... » disse il maestro Muten mentre si sedeva sul divanetto rosso « ... Oggi pomeriggio abbiamo fatto a rotazione per tenerlo d'occhio. A proposito: la medicina? Trovato qualcosa? ».
Sorrisi e per questo il Genio capì che la situazione era sotto controllo « Ne parliamo dopo, a cena. Ora vado di sopra a vedere come stà ».

In camera di papà trovai il piccolo Pual al suo fianco. Sembrava che gli stesse tamponando il viso con un grosso asciugamano ...
« Pual, cosa stai facendo? » chiesi un po' preoccupato. Mi avvicinai e lui mi guardò con gli occhioni luccicanti, come se stesse per piangere da un momento all'altro ...
« Oh, Trunks ... Io non so che fare ... » scrutai il volto di papà e capii. Mi avvicinai, misi Vegeta sul fianco sinistro e posizionai l'asciugamano sotto la bocca in modo che potesse assorbire bene tutto il sangue che lentamente fuoriusciva da essa.
« Da quanto tempo fa così? » chiesi tranquillo. Al contrario di me Pual mi rispose piuttosto agitato: « Da poco ma ... Io non sapevo che fare! Mi dispiace! ».
« E di cosa? Non è colpa tua, è la medicina che ha smesso il suo effetto. Tranquillizzati, sei stato molto bravo ».
Gli occhi gli si illuminarono « Davvero? ».
Annuii pienamente convinto dopodiché procedetti ad una nuova iniezione.
« Hai trovato dell'altra medicina? »
« L'altra dose arriverà forse domani. Ora andiamo, di sicuro adesso ci staranno aspettando per la cena ».
« Dubito » rispose spiccio il gatto.
« E perchè? »
« Crillin è un lumacone ai fornelli .. ».

A notte fonda tutti dormivano nella piccola casetta. Tutti tranne me.
Non riuscivo a prendere sonno e il motivo non lo sapevo nemmeno io.
Continuavo a rigirarmi nel soffocante futon ma non c'era verso. Per quella notte sarei stato costretto a darci a mucchio.
Mi voltai sul lato sinistro e grazie alla poca luce delle stelle che entrava dalla finestra riuscii a vederlo ... Chissà cosa stava sognando ...
Mi misi seduto e feci scrocchiare l'osso del collo.
« Non riesco proprio a dormire ... » e come se mi stesse ad ascoltare raccontai Vegeta l'intera vicenda dell'ospedale e della strana visione alla Capsule Corporation ...
« Sai, all'inizio non l'avevo capito e adesso non ne sono del tutto sicuro, ma penso di averne colto il significato ... »


 

Un'anima solitaria che si ritrova come intrappolata in un mondo che non gli appartiene, ma che è il luogo in cui è costretta a vivere.
Un gesto, un richiamo ... Non riesci ad essere completamente indifferente.
Dopo aver trascorso un'eternità a riflettere, ti avvicini silenzioso e, ancora segretamente indeciso e combattuto, tentenni sul da farsi.
Quando ti avvicini la tua barriera d'orgoglio è ancora alta ma è al contempo instabile ... E alla fine crolla mostrando il vero te stesso: quello fatto di dure battaglie, ingiustizie, amicizie negate dall'orgoglio, sconfitte, di limiti da superare e di tanta, tanta solitudine.
Una maschera di disperazione la tua, una maschera che può fare paura ...
Ma l'orgoglio che ti caratterizza ben presto ritorna: non riesce ancora a farti ritornare quello che eri, non ancora. Ma riesce a portarti lontano, a farti isolare ancora, accrescendo così tuoi tormenti e inserendo nuovi e pesanti dubbi.
Una riflessione dolorosa e sfiancante che porta solo angoscia e altra agitazione nel profondo, scuotendo le basi a cui ti sei sempre aggrappato e in cui hai sempre creduto ...
... L'amore è forse una debolezza?
E poi tutto si ferma. Potresti essere riuscito a trovare la soluzione ... oppure no.
Osservi l'essere che ha scombussolato la tua esistenza ... e cerchi di distruggere il tuo vero essere, quella parte che consideri debole ...
In questo modo nessuno riuscirebbe più nell'impresa, nessuno riuscirebbe più a vederti come un perdente.


 

Ci doveva pur essere un'altra soluzione ... Dal mio punto di vista il rifiuto di una parte di sé stessi sarebbe stata una mossa completamente sbagliata: non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione.
Quella notte insonne giurai a me stesso che se avessi rivisto un giorno quegli occhi non avrei distolto lo sguardo: l'avrei osservato e capito ...
Non l'avrei illuso e poi umiliato.

Qualcuno stava salendo le scale « TRUNKS! ... »
Crillin faceva anche due o tre scalini per volta ... « HEI TRUNKS! E' IN ARRIVO UN'AIR-CAR! ... »
La porta si spalancò ... « FORSE E' TUO NONNO CHEAAAAAAAAAAH!!!!!!! E' QUELLO CHE COS'E'!?!?! » sbraitò indietreggiando di un passo seriamente spaventato.
« Uh? Questo dici? » sorrisi a trentadue denti « Me l'ha regalato il nonno, ti piace? »
Crillin si ricompose e mi guardò perplesso « ... Insomma ... ».
Il grosso pallone continuava ad ondeggiare da una parte all'altra non-stop « Sai, stanotte non riuscivo a prendere sonno e allora l'ho fatto uscire. Dopo cinque minuti che lo vedevo fare così mi sono addormentato come un sasso! »
« Io invece sarei rimasto più sveglio di prima ... » sentenziò alquanto crucciato.
« Comunque ho sentito. Finisco di piegare il futon e sono da voi » dissi mentre stendevo a modo il giaciglio.
"Zucca pelata" annuì e si dileguò.
In meno di un minuto ero sulla spiaggia con gli altri a salutare il nuovo arrivato.
« Heilà ragazzi, come state? ... » disse il nonno scendendo dal get e riempiendosi le ciabatte di sabbia « ... Huh, forse mi sarei dovuto mettere le scarpe ... »
« Salve signor Brief, tutto apposto? » chiese il Genio al suo "quasi" coetaneo.
« Tutto bene Muten, ha apprezzato il pensierino di mia moglie? »
« Moltissimo ma non sono ancora riuscito a fare piazza pulita: purtroppo alla mia età troppi dolci non fanno bene » disse il maestro nella sua tipica posa: una mano che teneva un vecchio bastone mentre l'altra dietro la schiena.
« Già ma per fortuna avete questa buonissima aria ... »
« Sua moglie non è venuta? » chiese il Genio cercandola con lo sguardo ... evidentemente la nonna era ancora avvenente ... mah ...
« No, mi ha detto che sarebbe andata ad un'inaugurazione ... »
Dopo poco riuscii ad inserirmi nella conversazione « E quindi è venuto da solo? »
« No ... » iniziò il nonno « ... visto che l'acqua di mare gli fa bene ho portato anche il mio gatto » disse indicando la spalla sulla quale spesso lo teneva.
« Ma ... Guardi che non c'è » dissi indicando la spalla.
« Hum? ... E' vero, chissà dov'è ... Sarà meglio cercarlo: in questi giorni è stranamente sfuggevole ... » disse arricciandosi un baffo come un vecchio pirata.
Prima di incominciare le ricerche il nonno mi diede la seconda dose del medicinale: un'enorme vasetto stracolmo ... Dose più che sufficiente « Grazie mille ... »
« Hah, non ringraziarmi ragazzo. In fondo avevi trovato il mio gatto ... Se lo trovassi anche questa volta te ne sarei davvero riconoscente » rispose sorridente.

Per parecchi minuti cercammo quella pallina di pelo ma nulla da fare: anche se il luogo della ricerca era estremamente più piccolo, in sei non riuscivamo a trovarlo!
Entrai per l'ennesima volta nella stanza di Vegeta: sbirciai sotto i mobili e degli armadi ... Niente. Dalla porta fece il suo ingresso anche il piccolo Pual.
« Pual, tu sei un gatto giusto? Te dove andresti se qualcuno ti stesse cercando? » gli chiesi continuando a ravanare tra le cianfrusaglie presenti all'interno di un piccolo ripostiglio.
Il piccolo micetto dapprima rispose un po' stizzito « Io non sono un comune gatto, sono un gatto Trasformista! E poi ... » continuò andandosi a posizionare vicinissimo al futon su cui Vegeta continuava a riposare « ... Io, personalmente parlando, andrei a cercare un luogo sicuro. In cui tutti, a parte me, abbiano paura ad andarci e ... ».
Si bloccò un attimo ... « ... Eccolo! E' quì!! ».
« Come? » mi voltai di scatto e guardai Pual. Incominciai a guardare lo stesso punto in cui era caduto l'occhio al piccolo gatto trasformista ... « Ma io non vedo niente! » esclamai continuando ad osservare il volto di papà.
« E' quì, è quì! » mi fece cenno con la zampina di venirgli accanto e finalmente lo vidi ...
Accoccolato sui capelli del sayan se la dormiva nella grossa.
Mi rialzai e risi di gusto « Hahahaha ... Davvero incredibile! E' perfettamente mimetizzato, ecco perchè non lo trovavamo! ... » il micetto si svegliò e spalancò i suoi occhietti bianchi a bottone « ... Che razza di furbastro! ».
Il piccolo Pual si alzò in volo, si andò a porre vicino alla mia spalla sinistra e così fu perfettamente perpendicolare al principe. Il micetto continuava a osservarci curioso ... Più che altro scrutava l'altro felino.
Pual iniziò a ridere come un matto.
« Hei, che hai adesso? »
« Guardalo ... Hahahaha! Così sembra che abbia quattro occhi! » disse Pual sghignazzando senza freno.
Scoppiai anch'io a ridere e in quel preciso istante entrò Crillin « Chi è che avrebbe quattro occhi? ».
Si avvicinò al futon e osservò Vegeta. Fece un salto prima di urlare: « WOAH! MA CHE GLI E' SUCCESSO?!?! UNA MUTAZIONE!!! ».
Io e il micetto continuammo a ridere a crepapelle come due matti ... Crillin incominciò a sentirsi stupido secondo me. Nel frattempo il gattino continuava ad osservarci ...
« Hahaha ... No Crillin, non è nessuna mutazione ... » cercai di dire mentre cercavo di riprendere un certo contegno « ... E' solo il gatto! » conclusi avvicinandomi a Vegeta e afferrando con ambo le mani il piccolo micetto. Con lo spostamento papà perse "gli occhi" ...
Crillin mi guardò con cruccio irritato: « Accidenti Trunks! Oggi mi vuoi proprio far morire di crepacuore! Prima il pallone e ora il gatto!! Basta scherzi, per cortesia ».
« Guarda che non è colpa mia ... » dissi portando il gattino vicino alla faccia e annusando un po' il musetto « ... Sapete? Odora di crema pasticcera ... »
« AARGH! SI E' MANGIATO ANCHE I DOLCI! E scommetto che ha preso proprio il mio ... » disse il pelato mentre correva fuori dalla camera.
Dal piano inferiore si sentì un urlo di disperazione ...
Povero Crillin ...

I due vecchietti nel frattempo si erano appartati a fare delle chiacchiere ... Come si dice "Largo ai giovani" ...
Dopo poco il nonno ripartì assieme al suo pestifero animaletto.


Tutto tornò finalmente alla normalità.
Ma sarebbe durata?

 

 

 

 

 

... Continua ...

 

Vi ricordate quando dicevo "Il destino non conosce la casualità"? Anche in questo caso non ho parlato a casaccio ... Pensate al giocattolino e guardate quì giù ... Come vedete tutto è studiato!

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Capitolo 37
*** Shopping con sorpresa ***


Documento senza titolo

Heilà, buon giorno a tutti. Spero che siate svegli ... Altrimenti usate questo capitolo per dormire un po'. :D
Oggi non voglio tirarla per le lunghe quindi inizierò a rispondere alle belle recensioni.

Swwtcicia: Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero che sia lo stesso anche per questo. Fammi sapere. Un bacio!

MartaSaru: Il dottor Brief è un mito e la signora non è da meno (ma non potevo mettere ancora lei al centro della scena perchè sennò diventava una storia basata solo su di lei) ... Dopo le recensioni cercherò di chiariti le idee certo però credevo che tu avresti capito insomma, eri tu quella che scriveva usando tutti quei paroloni ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

LadyDreamer: Il pallone rosa mi è venuto fuori un po' per caso mentre la vicenda del gattino in mezzo ai capelli di Vegeta era una cosa che mia sorella sognava di vedere in giro e quindi l'ho accontentata ... Sono felice che ti sia piaciuta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio e non piangere ... :)

folg_89: Lo so che stai aspettando l'azione da parecchi capitoli e io ti sto ripetendo da un bel po' di essere paziente ... Mi spiace farti attendere così tanto ma al momento ti posso dire soltanto una cosa: qualcosa stà incominciando a muoversi ... Leggi e vedrai. Se vuoi fammi sapere cosa ne pensi. Un bacio, ciao.

Angelo Azzurro: Light ... Se ti è odioso adesso non immagino dopo! Bulma penso che sia abbastanza sclerotica anche nella versione di Toriyama ma in questa ho desciso di rincarare la dose :) ... Spero che anche questo chap ti piaccia. Un bacione, a presto

kry333: ciao new entry! Piacere, io sono scImMIA. Trunks parlerà con Bulma tra un bel po' e il motivo ce lo rivelerà poi ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto

Sissi 25: Mi spiace che per te la fic stia andando un po' troppo per le lunghe ... Io faccio il possibile ma purtroppo non riesco a fare capitoli più lunghi di così se non per alcune eccezzioni e poi non ho abbastanza tempo per fare di più ... Mi spiace davvero, non è mia intenzione tirarla troppo per le lunghe ma questo è il meglio che riesco a fare quindi ... Non so davvero che dirti :(
Per la questione dello scorso capitolo leggi anche tu il paragrafetto che metterò quì sotto. Un bacio, ciao

lady wolf: Vegeta che non ringrazia? Mi sembra il minimo ... XD. Comunque io resto puntuale come al solito. Tu piuttosto! Sono certa che una di queste volte mi capiterà di dimenticarmi di te ... Mi accorgo della tua rece sempre all'ultimo secondo! Comunque (tralasciando questo sciocco fattarello) spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio, ciao.


Questo che vedete è un piccolo spazietto per coloro che non hanno capito il capitolo 35 e una piccola parte del numero 36
Per la visione del nostro Trunks mi sono basata su di un film che ho visto un po' di tempo fa che s'intitola "Rose Red": questo film (che è basato su di un libro di Stephen King) narra di una casa che ha acquisito con il tempo un proprio spirito e durante tutta la vicenda renderà la vita impossibile ai nostri eroi spostando stanze, eliminando corridoi e facendo apparire anche gli spiriti di coloro che hanno vissuto al suo interno molti anni addietro. Da quì ho ripreso il fatto dell'apparizione dello spirito.
Per la questione del capitolo 36 (quelle poche righe scritte con quel carattere differente) vi dirò che non sono altro che l'interpretazione di Trunks riguardo alla visione. Se infatti la rileggete e vi rimmaginate la sequenza della strana apparizione del principe vi accorgerete che tutto coincide a livello di movenze. Gli unici elementi aggiunti sono rigurdanti al passato del principe all'interno della grande casa: Vegeta che si ritrova in un mondo che non gli appartiene e in cui è costretto a vivere ... Non riesce ad essere completamente indifferente ( a chi? Immaginate ...) e poi, dopo tanto pensare, lascia cadere la sua barriera e mostrando una parte di se che odia ma che al contempo fa parte di se ( ma di quale parte starà mai parlando?), poi la rinnega e fugge ...
Adesso però basta, provate ad usare un po' di immaginazione ora.


Adesso vi saluto e vi auguro una buona lettura. A giovedì.
Un bacione a tutti
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 37
- SHOPPING CON SOPRESA -

 

Procedeva tutto per il meglio: Vegeta si stava pian piano riprendendo anche se non si era ancora svegliato, il clima era meraviglioso e il morale era alle stelle ... Non si poteva chiedere di meglio.
Erano ormai trascorsi due giorni da quando il nonno era venuto con la nuova dose della medicina.
Nel mattino del nono giorno di cura di papà, iniziò a gravare su tutti i componenti vigili che abitavano la casa un grosso problema ...

Tutti scrutavano impietriti l'interno di un grosso contenitore e io, dietro a tutti loro, cercavo di cogliere questo problema ... Con l'anta aperta si poteva sentire una bella frescura ...
Crillin si girò verso di me e arricciò un po' le sopracciglia « Lo sai Trunks? Senza di te le scorte in frigo duravano molto di più! »
Allora era quello il problema ...
Nascosi le mani dietro la schiena e sorrisi imbarazzatissimo « ^///^ Hemm ... Chiedo davvero scusa ».
« Beh, ci toccherà andare a fare la spesa ... Tieniti pronto perchè ti caricherò come un somaro! » mi minacciò il piccoletto facendo il finto cattivo.
« Già ... » iniziò a parlare ironico Oloong « ... Ma quali soldi userai? Sbaglio o sei al verde? ».
« Ahahahaha ... E' vero! Vorrà dire che useremo ancora la pensione di Genio! » disse ridacchiando Crillin rivolto proprio al maestro di arti marziali.
« NON CI PENSATE NEMMENO!! »


In meno di un'ora io, Crillin e il vecchio Genio eravamo all'interno di uno dei più grandi e rinomati centri commerciali della città dell'Ovest. File e file di persone spingevano e strattonavano altri individui per riuscire ad accalappiare il saldo o l'oggetto dell'ultima moda che stava inesorabilmente andando a ruba ... Insomma, le cose che si potevano vedere in luoghi come quello.
Mentre camminavamo a passo lento osservavo curioso le varie vetrine: esposti in esse vi erano molti di quei capricci ai quali ero stato costretto a rinunciare in continuazione ... Per colpa dei cyborg non mi era stato concesso nulla figuriamoci un nuovo paio di pantaloni o quant'altro. I miei pensieri furono interrotti dalla voce del piccoletto che richiamava il maestro ...
« Mi dici che cosa ci sei venuto a fare quì?! Non bastavamo io e Trunks per fare compere? »
« Beh, per quello lascerò fare a voi ... » iniziò a dire mentre sfregava le mani tra loro « ... Nel frattempo lascerò che Trunks adeschi qualche bella ragazza e io farò il resto! »
« E ti pareva ... » affermò sconsolato Crillin.
Io ridacchiai e lo lasciai dire.
« Comunque cerchiamo di fare una cosa rapida ... Non mi piace fare spese » aggiunse la zucca pelata coperta (perchè aveva indosso un cappellino blu con su scritto il suo nome).

Dopo svariati minuti eravamo ancora all'interno di un ipermercato con ben due carrelli metallici e questi erano a dir poco stracolmi di cibarie e utensili per la casa.
Osservai alquanto interdetto quelle due montagnole ...
« Allora vediamo: pasta, riso, fagioli rossi, ... » diceva il piccolo Crillin mentre spuntava una lunga lista di alimenti « ... Questo c'è, questo anche ... » si grattò con il tappino della penna una piccola porzione di testa libera e proseguì « ... bistecche, hamburger, petto di pollo, fiorentine, insalata, patate, pomodori ... »
« Hemm ... Crillin » dissi per attirare la sua attenzione.
« Sì Trunks, che c'è? »
Alzai lo sguardo verso la sommità del "monte" « Non abbiamo abbastanza roba? Cioè, non abbiamo ancora finito? »
« No, non ancora. Ci mancano ancora parecchie cose ... » rispose Crillin alquanto sconsolato.
« Sono davvero mortificato ... Faremo a metà con la spesa se per te sta bene »
« No, no, no, no ... » iniziò a sbracciarsi il nanetto con un buffo sorriso dipinto sul volto « ... Non c'è bisogno, sei nostro ospite! »
« Sì ma senza volere vi ho svuotato la dispensa ... Lasciami rimediare in qualche modo ».
Crillin infilò penna e foglio in una larga tasca dei pantaloni « Non ti preoccupare. Piuttosto: se anche Vegeta si sveglia ho paura che dovrete andare per forza da Bulma ... Con due sayan non riusciremmo proprio a resistere: pensa alla pensione di Genio! Sparirebbe con un battito di ciglia! ».
« Già, hai proprio ragione ... »
Il nanerottolo incrociò le braccia e incominciò a guardarsi attorno con aria rabbiosa « E chissà dov'è andato a finire quel vecchio maniaco ...».
Mi voltai anch'io da una parte all'altra ... dapprima non lo vidi ma poi, da lontano, incominciai ad intravedere un vecchio signore con una giacca cinese color arancio che camminava verso di noi « Eccolo là, stà arrivando ».
Il nonnetto si avvicinò aumentando leggermente la velocità.
« Dì un po' Genio, dove ti eri cacciato? »
« Guarda che non ho bisogno di una badante che mi tenga sotto osservazione ... Ero andato a fare un giretto nella zona dell'edicola, tutto quì » rispose severo il maestro al suo allievo. E io li osservavo divertito ...
« Avanti, vediamo di portare a termine questo strazio ... » dopo aver detto ciò Crillin sbuffò e mi ordinò di guidare ambo i carrelli ... In effetti mi aveva detto che mi avrebbe caricato come un somaro ...

Dopo altri minuti eravamo ancora all'interno di quell'inferno super fornito e a differenza di prima ora eravamo a quota tre carrelli ... Io per motivi di viabilità rimasi a quota due mentre Crillin fu costretto a spingere il terzo mentre il vecchio Genio di tanto in tanto spariva e compariva con uno strano alone rosso sulla guancia e il naso sanguinante ... Al momento non mi avevano voluto spiegare quelle strane anomalie ...
Finalmente ci ritrovammo alla cassa e assieme a Crillin iniziai a poggiare i vari oggetti sul nastro trasportatore scuro.
« Crillin metti questo in avanti assieme alla roba pesante ... L'insalata la metto quì ok? »
« Sì, lì va benissimo ... » rispose il nanetto senza guardarmi poiché troppo affaccendato.
Muten mi si avvicinò e tossì volutamente ... « Sì? C'è qualcosa che non va Genio? » chiesi gentile.
« Guarda che laggiù c'è un'altro sacchetto di lattughina ...» disse indicandomi un sacchetto lontano.
« E' vero. In effetti mi sembrava che ce ne mancasse uno ... » mi slungai verso la direzione indicata. Alle spalle sentii in leggero "Plaf!" ma non ci diedi peso ...
Mi diressi a fianco del pelatino e iniziai a fare le varie borsine con estrema rapidità poiché la cassiera ci dava del filo da torcere: velocità e potenza ... per poco non distrusse delle bottiglie di vetro ...
A un certo punto però il flusso di materiale si bloccò improvvisamente. Rimasi un po' lì imbambolato a fissare quello spazietto che continuava a rimanere vuoto ... Mi voltai verso Crillin e notai che anche lui era un po' confuso ...
« Mi scusi ... » mi richiamò la cassiera sovrappeso.
Quando alzai lo sguardo verso di lei incontrai una faccia a dir poco schifata e gli occhi stretti a fessura formavano una spaventosa serie di ragnatele a fianco degli occhi ... La bocca piegata in una smorfia e tinta di un rosso pacchiano mostravano pienamente il suo sdegno ...
« Sì? »
« E' suo questo?! » disse arrogante mentre mi sollevò davanti agli occhi una cosa che mi fece paralizzare dalla vergogna ...
Crillin sgranò gli occhi e la mascella gli cedette leggermente ... « "Aerobica 90°"?! »
La signora poggiò la rivista e ne alzò un'altra « Anche questa è sua? »
Divenni ancora più rosso e la mascella del mio amico scese ancora un po' « "Big-Sexy-Bombs"?!?! »
Via una eccone un'altra, un'altra e un'altra ancora ... Ed ecco che la mia reputazione precipitava inesorabilmente dinanzi a quella botte umana ... ma che potevo farci se secondo lei tra i due ero io quello che pareva più maniaco? E questo perchè stranamente il terzo era sparito ...
« Che schifo! Si vergogni!! Sudicione! » m’insultò la donna buttandomi quelle rivistacce sotto gli occhi. Non riuscii a replicare poiché invaso da una vergogna mista a rabbia che mi ribolliva dentro ...
Sentii qualcuno darmi una forte pacca sulla spalla ... « Non dica così signora. Questo è un paese libero e ognuno fa quello che crede sia giusto fare ... ».
Mi girai e trovai un serio Muten che scrutava la cassiera. Che volesse rimediare?
« ... E quindi lasci in pace mio nipote e gli lasci prendere quello che gli piace! »

SDOONG!!
« Genio! Smettila di fare il vecchio maniaco! E vedi di non fare arrabbiare troppo Trunks, in fondo è pur sempre il figlio di Vegeta ... »
« Dai ragazzo, scusa. Mi dispiace ... » cercava di scusarsi il maestro mentre si massaggiava il grosso bernoccolo che gli stava spuntando sulla crapa.
Dopo che Crillin ebbe pagato, afferrai dalle borsine quelle riviste scandalose e le diedi al vecchio con grande sdegno « Tenga ... E che non capiti mai più una cosa del genere, chiaro? è///é »
« Sì-sì ... Capito-capito » disse spiccio il nonnetto mentre liberava i libretti da maniaco dalla plastica di protezione.
Con quattro enormi borsine in mano camminavo nervoso e ancora rosso in volto. Non guardavo in faccia nessuno e spesso sbuffavo per alleviare il senso di vergogna che continuava ad aleggiarmi attorno.
« Dai Trunks, non te la prendere troppo ... E' un maniaco senza riserve. E poi l'avevo capito subito che non era roba tua » disse Crillin nel tentativo di consolarmi ma non ci riuscì più di tanto ...
« Mi ha messo rabbia il fatto che abbia fatto passare me per maniaco per evitarsi la figuraccia ... Quella robaccia mia? Ma quando mai ... »
« UAAAA!! ... » si sentì dietro di noi « ... CHE BELLO! BRAVO TRUNKS, HAI PROPRIO DEI GUSTI BUONI!! ».
« Ma Genio! ... » lo sgridò Crillin fermandosi e girandosi verso di lui « ... Smettila adesso, non è per nulla carino! ».
« Ok, va bene ... »
Continuai a camminare alquanto impettito ma poi mi fermai dinanzi a una vetrina ...
Il tappetto e il vecchietto mi affiancarono e osservarono anche loro il grande allestimento che era stato fatto al di là del vetro. Osservarono i vari colori ma non sembrarono molto eccitati ...
« Trunks ... » mi chiamò Crillin « ... perchè ti sei fermato quì? ».
Poggiai per un attimo i sacchetti a terra e mi girai verso i due « Ci metterò un secondo. Voi aspettatemi quì » e dopo aver proferito ciò entrai nel negozio.
Ne uscii pochi minuti dopo con un grosso sacchetto.

Crillin e Genio guardarono incuriositi il grosso sacchetto e mi chiesero cosa vi era dentro. Pian piano scoprii quello che sarebbe stato un regalo per papà ...
Crillin strabuzzò un po' gli occhi « Una trapunta?! »
« Già » dissi sorridente mentre riponevo nuovamente il dono nel suo involucro.
« Ma ce ne sono tante a casa. Che senso aveva comprarne un'altra? » chiese il maestro mentre (finalmente) metteva via quelle riviste oscene.
« Beh, Vegeta nel posto in cui stà ne ha una ma è talmente piccola e logora che non fa per nulla caldo e poi non so ... Mi è sembrato giusto ricambiare il favore ... » dissi ripensando a quella mattina in cui mi ero ritrovato coperto da quella copertina blu.
« Immagino che avrai speso un sacco di soldi. Quella è una delle marche più famose ... » disse crucciato il pelato mentre si risistemava il cappellino.
« In effetti ho speso un po' ma la commessa mi ha assicurato che è la migliore che c'è in circolazione ».
Crillin mi guardò serio, incrociò le braccia e fece no-no con il volto dondolandolo da una parte all'altra « E' un gesto carino ma secondo me potevi anche evitare per il momento ... »
« Prego? o_o »
« ... Ma prova a pensarci: Vegeta quando si sveglierà si ritroverà in mutande perchè gli hanno distrutto la battle-suit e tu gli compri una trapunta? »
« O.O ... Cavoli, non ci avevo pensato! » mi misi le mani nei capelli « Aspetta però, forse ho ancora qualcosa ... » aggiunsi spiccio mentre aprivo rapidamente il portamonete.
Dopo un breve calcolo richiusi il borsellino e sorrisi ai due: « Ho abbastanza soldi per comprare qualcos'altro ... Mi date voi una mano? »
I due si guardarono e poi annuirono.

Girammo un po' per il grande e lussuoso ipermercato alla ricerca del negozio che facesse al caso nostro o meglio, al caso mio.
In quell'arco di tempo il vecchio Genio (di cui per fortuna la rabbia si era sbollita) si offrì di tenermi l'ingombrante coperta per darmi la possibilità di una mobilità agevolata ... Prima, con quello e i quattro sacchetti della spesa, sembravo un vero e proprio venditore ambulante.
Ovunque mi giravo trovavo solo negozietti con abiti poco adatti al combattimento, negozi di lingerie femminile (e lì era sempre un'impresa portare lontano Muten), altri in cui vendevano gli elettrodomestici firmati C.C., ... e poi molti altri, troppi altri ancora ...
Crillin si fermò dinanzi a una vetrina e chiamò me e il genio all'ordine dopo aver visionato la merce esposta: « Guardate, questo mi sembra il negozio giusto ».
Mi avvicinai al piccoletto e osservai bene la vetrina: i manichini vestivano delle belle tute da ginnastica mentre su vari ometti vi erano appese magliette e canottiere di tutti i tipi e dimensioni. Ai piedi dei pallidi manichini, delle coloratissime scarpe da ginnastica facevano la loro grassa figura lasciando me e gli altri completamente di stucco.
« Wow ... Quante belle cose ... » dissi appena con un soffio di voce avvicinadomi sempre più al grande vetro.
« E' un vero peccato che i prezzi non lo siano altrettanto ... » commentò il maestro notando il listino prezzi che era appeso alla vetrina « ... Non è merce a buon mercato ».
« Già ... » iniziò a dire Crillin aggregandosi al pensiero di Genio « ... Questo poi è un "Satan's Sports": sono i negozi più forniti ma al contempo sono i più cari ... » il piccoletto si allontanò un poco e iniziò a guardare storto una grande foto che era appesa alla parete dell'ingresso « ... Tutta colpa di questo pallone gonfiato! » terminò Crillin additando il tizio baffuto ritratto nella fotografia in scala di grigi.
« Possiamo almeno dare un’occhiata? » chiesi timidamente nella speranza che non mi dicessero di no.
Acconsentirono senza batter ciglio e fu così che entrammo nel regno di Mr. Satan.

All'interno del colossale negozio ci permisero di lasciare da una parte la spesa e così ci ritrovammo liberi di girovagare senza troppi impedimenti.
Ci separammo e mentre Crillin e Muten incominciarono ad addentrarsi nel reparto riservato alle magliette, io andai in quello delle scarpe. Mi venne male: scarpe, scarpine, scarpette, scarpone, scarpe da ballo, da calcio, da boxe, da pallavolo, da basket, strane ciabatte, ... Decine e decine di modelli tra cui scegliere. Incominciai a girovagare come un'anima in pena e ogni qualvolta che trovavo un bel paio di scarpette mi ritrovavo costretto a riporlo al suo posto perchè era fin troppo caro ... Non potevo puntare troppo in alto sennò non avrei avuto abbastanza zeni per il resto.
Dopo aver scrutato l'ennesimo paio di scarpe da tennis mi si avvicinò un giovane commesso « La vedo un po' in difficoltà, la posso aiutare? »
« Beh, ecco ... In effetti stò cercando un buon paio di scarpe ma ... ma sono tutte così care! » dissi alquanto scoraggiato.
« Queste signore costano molto anche perchè sono della stagione in corso. Se non cerca qualcosa all'ultima moda ma comunque di qualità può dare un'occhiata nella zona in cui vi sono le scarpe della stagione passata ».
« Davvero? E dov'è? »
« E' proprio quella laggiù ... » mi disse il ragazzo indicandomi una zona che avevo trascurato. Dopo aver ringraziato mi avviai nell'area indicata e ricominciai la ricerca.
Dopo poco rividi il vecchio Muten e Crillin.
« Allora Trunks, trovato qualcosa? » chiese il nonnino.
« Macché ... » risposi sconsolato mentre riponevo l'ultimo paio di scarpe intravisto « ... se compro un paio di queste dopo ho solo i soldi per comprare un paio di calzini! I prezzi sono troppo alti. Voi piuttosto ... » chiesi poi rivolto a loro « ... Trovato qualcosa d’interessante? »
« Guarda ... » iniziò Crillin mentre mi sorrideva radioso « ... Se lo vuoi fare arrabbiare questi sono perfetti! » esclamò infine mostrandomi un paio di pantaloncini giallo evidenziatore e una canottiera rosa shocking.
« MA DAI! Mica sono come mia madre! Come siete crudeli ... » scoppiai a ridere divertito dall'idea di rivedere Vegeta con quei colori strambi.
Crillin si asciugò una piccola lacrimuccia « Hahaha! ... Ok, dai. Passando alle cose serie: se devono essere sinceri Trunks, nemmeno gli altri reparti sono clementi più di tanto ... Secondo me dovresti concentrarti sulle scarpe e magari comprare il resto in un negozio meno caro » suggerì il piccoletto.
« Oppure ti concentri sul resto e fai combattere Vegeta a piedi nudi come si faceva all'antica » disse Muten per controbattere il discepolo.
« Ora come ora non so ...» osservai alquanto avvilito il mare di calzature « ... forse è meglio uscire e cercare un negozio più alla mano. Dai, andiamocene » dopo aver detto ciò, i due fecero spallucce e mi seguirono verso l'uscita.

Verso metà negozio però scorsi in lontananza un piccolo cartello rosso ... sembrava esservi scritto "Sconto" o qualcosa di simile ... Mi avvicinai ad esso e vidi un'altro modello di scarpe: a vederle parevano un po' pesanti ma al contempo sembravano essere in grado di fornire una grande comodità e libertà nei movimenti del piede e della caviglia. Oltretutto erano veramente belle per la loro semplicità: bianche con lunga cucitura nera che correva lungo tutto il fianco della scarpa, la suola, grossa e flessibile, era anch'essa di un nero lucido, i grossi e lunghi lacci bianchi s'intrecciavano e scomparivano all'interno della calzatura. Li estrassi per osservare meglio l'interno: una stoffina morbidissima e di un nero bellissimo ricopriva tutta la superficie interna e poi ... colpo di stile: il fianco esterno della scarpa era pieno di piccoli fori circolari e questi permettevano un perfetto scambio d'aria.
Le mostrai ai ragazzi con occhi sognanti « Come vi sembrano? »
« Sono belle. Ma sei sicuro di voler comprare a Vegeta un paio di scarpe da basket? » chiese Crillin mentre con il pollice e l'indice si teneva il mento.
« Beh, da quello che so sono piuttosto resistenti e poi guarda ... » dissi mostrandogli il cartellino e il cartello dello sconto « ... nonostante siano in pelle sono ad un prezzo accettabile ».
« Sempre meglio delle altre. Ma c'è il numero? » chiese Muten.
Cascai letteralmente dalle nuvole ...
« O.O ... Non lo so » mi gettai a capofitto sul mucchio di scatole alla ricerca del numero che cercavo. Nel frattempo Genio e Crillin non mi aiutavano ...
« Ma chissà perchè sono state messe quì ... » si chiese il maestro.
« Ed io chennesò. Magari sono fondi di magazzino ... Ma una cosa è certa: se le hanno messe quì così e con un cartello di sconti così piccolo volevano fare in modo che tutti non si accorgessero dello sconto e che puntassero sugli ultimi arrivi » il bassetto incrociò i bracci e mi guardò strano « ... Hei Trunks! Ma tu lo sai che numero porta Vegeta? Io non ne ho la più pallida idea ... ».
Finalmente trovai la scatola e iniziai a sorridere come un'ebete « Trovata! ... » mi sedetti su di una piccola seggiola di metallo e iniziai a slacciarmi gli stivaletti « ... Ah, nemmeno io lo so, però la mamma mi ha detto che fisicamente gli somiglio moltissimo e quindi spero di avere i suoi stessi piedi ».
Infilai entrambe le scarpe e dopo averle allacciate provai a fare qualche passo avanti e indietro ... Non erano comode, di più.
« Sono perfette! » le sfilai rapidamente, le rimisi nella scatola e mi rinfilai le mie.
« Ok, adesso cerchiamo rapidamente il resto » e partii in quarta verso gli altri reparti senza aspettare i miei compagni.
Per i pantaloni scesi un modello comodo e leggero, che si potesse allacciare in cintura mediante due piccoli laccetti bianchi. Il colore era nero ... almeno sarei andato sul sicuro.
Stavo osservando una normalissima canottiera (nera) quando Crillin mi fece pensare con una semplice domanda: « Vuoi far diventare Vegeta un becchino? »
« Beh, certo che no ma ... » Il piccoletto si avvicinò a una canottiera di un colore differente, la prese e me la diede spiccio, forse perchè stanco di tutto quello shopping.
« Questa andrà benissimo ... » osservai il capo bordò e annuii. Gli sorrisi contento « Adesso possiamo andare a casa ».
Pagai quello che dovevo (e cioè una fortuna!) e uscimmo finalmente dal negozio.
Ero davvero soddisfatto dei miei acquisti.

« YAAAA!! FINALMENTE FUORI! ... » urlò Crillin mentre stirava le corte braccia « ... Mi spiace Trunks ma davvero, non ne potevo più di stare là dentro! ».
Afferrai meglio il gruppo di borsine « Non ti devi scusare è solo che all'inizio mi sono trovato davvero in difficoltà ... »
« Non ti preoccupare. L'importante è che adesso ce ne torniamo a casa e sistemiamo questa roba ».
« Sì ».

Camminammo per poco, forse due o tre minuti e ci mancava poco all'uscita ma qualcosa ci fece rallentare terribilmente: a lato del largo corridoio, dinanzi un negozio ancora chiuso, si stavano svolgendo delle strane iscrizioni ... "Miss Bellezza" o qualcosa del genere e vi era una calca pazzesca ... La fitta folla ci impediva ci camminare vicini.
Crillin si autoproclamò capofila e iniziò imperterrito il suo cammino. "Seguitemi" aveva detto, peccato che il suo viaggio fu bloccato poco dopo.
Il basso ometto infatti si andò a scontrare contro una bella ragazza ed entrambi caddero a terra.
« Hai-hai-hai-hai, che male ... Scusa, tutto a posto? » Crillin si alzò in piedi senza badare alla spesa rovesciata a terra e si avvicinò alla ragazza per porgergli aiuto. Lui gli avvicinò una mano ma lei la schiaffeggiò via « UMPF! Lasciami in pace! ... » si rialzò da sola e si sistemò un piccolo ciuffo di capelli dietro un orecchio « ... E vedi di guardare dove cammini! Razza d’incapace ... »
Ed io li osservavo ... impietrito ...
« M-Mi scusi. Non l'ho fatto apposta » chiese nuovamente scusa il pelato dopo essere diventato rosso come un pomodoro.
« UMPF! » la ragazza, seriamente impettita, chiuse ermeticamente gli occhi e voltò lo sguardo verso destra ... Crillin ci rimase molto male.
E io continuavo a stare fermo ...
All'improvviso la donna spalancò gli occhi ed emise un piccolo gridolino. Quando si voltò di scatto, vedemmo tutti il Genio con il naso colante e le mari ancora all'altezza del di-dietro della "fanciulla". Crillin capì al volo ma non fu abbastanza rapido a reagire ... Lei lo anticipò.
« MA COME TI SEI PERMESSO, BRUTTO MANIACO!?! » colpì il vecchietto in pieno volto con il dorso di una mano e questo andò a sfondare una vetrina vicina.
« GENIO!!! » Crillin corse rapido in soccorso del suo maestro ... Per fortuna aveva solo qualche lieve graffio.
La ragazza osservò rabbiosa l'intera scena. Si guardò la mano che aveva usato per colpire ... Un piccolo velo d'angoscia andò a calarsi sui suoi occhi ... Scosse adirata la testa un paio di volte e si allontanò dalla scena del crimine passandomi a fianco.
Rimasi fermo.

Dopo pochi secondi mi voltai e la vidi allontanarsi.
« WOW, che donna! »
« Genio, non scherzare ... Ti ha dato una sberla terribile! »
« Terribile? Bubbole! ... » disse il vecchio Genio togliendosi la polvere di dosso « ... Se Chichi s'impegna me le suona molto peggio! ».
Crillin mi si avvicinò e guardò nella mia stessa direzione. Lei era ancora visibile ...
« C'è qualche problema Trunks? »
Strinsi forte le mani attorno a quei sacchetti ... « Che diavolo ci fa quì ... »
Crillin mi osservò stranito « Che? ... »
Digrignai i denti rabbioso ...

 

 

« Che diavolo ci fa quì NUMERO 18?! »

 

 

 

 

... Continua ...

 

 

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Capitolo 38
*** La frustrazione di 18 ***


Documento senza titolo

Ok, dopo il "Depression Day" c'è il "Dopo Depression Day" ... mah, chissà com'è ...
In questi giorni non ho scritto molto (diciamo pressochè nulla) per colpa degli impegni e di questa strana cosa che non saprei come definire ... Lasciamo perdere vah, che è meglio.
Prima di rispondere alle recensioni vorrei ringraziare coloro che hanno letto e recensito la sparata di ieri ... Grazie mille, sono davvero commossa.

MartaSaru: Da quanto non ti vedevo in pole-position? Anni? Quasi ... Anch'io odio spendere i miei soldi in vestiti e anch'io (come te e molti altri immagino) tendo a sperperarli in manga. Se non altro quelli durano per sempre ed è bello metterli sullo scaffale e mostrarli con orgoglio ... a chi non lo so però ... Bulmina, bulmetta, sei proprio una scemotta! E' andata all'attacco. Disperata 1000 volte: disperata,disperata,disperata,disperata,disperata, ... Ok, basta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

Swwtcicia: Il Genio è proprio un vecchio maniaco ... E io potevo risparmiare il nostro Trunks? Certo che no! XD Povero ... 18 ha il suo perchè. Persa bene e lo capirai. Un bacione, ciao

LadyDreamer: La love story tra 18 e Crillin? Humm ... Vediamo, purtroppo non dipende da me ... XD . Spero tantissimissimo che anche questo capitolo ti piaccia. Un beso, a presto

Sissi 25: scusa me perchè ho capito male ... Comunque, che ti posso dire? Di preciso non so nemmeno io quanto manca! Cioè, la storia ce l'ho in mente ma non so quanto verrà lunga quindi ... quando arriveremo verso la fine avvertirò te e gli altri non ti preoccupare. Adoro far fare brutte figure al nostro Trunks ... L'idea del supermercato mi è venuta ricordando il movie (il titolo non me lo ricordo ora come ora) in cui Trunks, Genio, Crillin e Oloong erano in fila per assistere a un concorso di bellezza ... Lì era davvero tenerissimo ^////^. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e se non capisci qualcosa avvertimi. Un bacione

lady wolf: In effetti il capitolo era studiato proprio per quello ... 18 non è in un'ipermercato per caso ... Leggi e vedrai e occhio! Ora ti ho visto benissimo e non mi sono dimenticata di te XP. Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione

Angelo Azzurro: Non giudicare mai un libro dalla copertina, dicono ... Ma chissà se per questa volta non sia meglio studiare solo quello XD. In effetti Trunks è molto diverso da mamma è papà. Ha preso i loro lati "tranquilli" ... meglio così, mi piace di più. Spero tanto che anche a te piaccia il chap. Se ti garba fammi sapere. Un bacione

kry333: 18 cercava un perizoma leopardato ... No scherzo XD!! Leggi e vedrai. Spero che ti piaccia, ciao. smack

folg_89: Te l'avevo detto io ... Mantengo sempre le promesse (o almeno faccio il possibile :) ). Come sempre le tue recensioni mi danno un non so che di scolastico ... mai pensato di fare l'insegnante invece di diventare un sergente? O vuoi fare un miscuglio? (poveri ragazzi XD). Ora ti saluto. Spero che ti piaccia. Bacio

Nion: Pensi che scriva per allungare il brodo? No grazie ... ;) ... Non è stato scritto per caso quindi ha il suo perchè. Sii paziente, please (adesso non mi vedi ma sono in ginocchio sui gusci di noci ... ahio!). Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacio allora. Ciao


Oplà. Questa volta erano davvero tante ... Sono felicissima! Nel giro di pochi minuti siete riusciti a risollevarmi il morale e adesso ...
YEPPI!!!
... ma che ...
URRA'!!!
... chi diavolo ...!
HA-HA-HA-HA-HAAA!!!
HEI! Ma che diavolo hai? Mettiti tranquillo e torna al tuo posto!
Ok, spero però che tu non mi faccia fare una figura di ...
No, tranquillo ... Ma che bravo, stava per ... Oh, beh. Che ci posso fare...?

Ora me ne vado a fare un po' si scImMIARider ... Se qualcuno fosse un po' giù di corda non esiti ulteriormente a vada a leggere la fic "Crescendo..." ... sarà anche pubblicità ma lo dico sinceramente: aiuta e tanto anche! Quindi ...
Vi lascio al nuovo capitolo. Spero che piaccia a tutti, anche a coloro che leggono soltanto.
Un bacione a tutti, a presto.
scImMIA

 

 

CAPITOLO 38
- LA FRUSTRAZIONE DI 18 -

La giovane donna si allontanò rapida da quel luogo.
Collera, ira, rabbia ... una moltitudine di emozioni attraversavano il suo corpo metallico creando un certo scompiglio.
Si fermò al centro del grande parcheggio destinato ai clienti del grande ipermercato. Si guardò: rispetto alla prima volta che era stata svegliata dal dottor Gelo non vi era nulla di diverso, almeno esteriormente ...
Si guardò tristemente il palmo della mano sinistra ...
« Adesso sono così debole ... »
Rimase ferma parecchi minuti e niente riusciva a smuoverla ... Nemmeno i clacson dei poveretti che volevano solamente andare oltre riuscivano a scantarla ...

Una piccola abitazione bianca, un grosso giardinetto ... Un senso di calore a dir poco avvolgente. La giovane donna oltrepassò la porta color nocciola e si avviò nel piccolo salotto: due comodi divanetti color crema erano posizionati davanti a una televisione di medie dimensioni, a fianco di questa un piccolo caminetto spento aggiungeva un tocco rustico all'ambiente, al centro della stanza un piccolo tavolino e quattro sedie in quercia occupavano un largo spazio ... Sopra a questa una felpa nera e bianca era stata gettata in malo modo.
« Sempre il solito disordinato ... » la ragazza afferrò la felpa e con un velo di rabbia si diresse verso la stanza in cui il fratello era rimasto segregato un giorno intero.
Quando fu davanti alla porta, la aprì con un calcio ed entrò prepotentemente « 17! Ma cosa stai facendo?! ».
C-17, fratello gemello della ragazza, rimase a testa bassa sul suo lavoro e continuò imperterrito ciò che stava svolgendo. Solo in un secondo momento si accorse di 18 e capì dall'espressione che era già parecchio arrabbiata ... il motivo però non lo sapeva nemmeno lui. Si alzò, con una mano guantata si asciugò la fronte imperlata di sudore e dopo sorrise dolcemente alla sua sorellina « Ciao 18, già tornata a casa? »
La ragazza, notando la murcia presente sul corpo del fratello, rispose con una smorfia di disgusto « Che cos'è tutta quella schifezza che ti ritrovi addosso? »
Il moro spalancò gli occhi di ghiaccio e alquanto confuso iniziò a scrutarsi: il petto e le braccia infatti erano ricoperte di piccole o grandi macchie marroni, i jeans, all'altezza delle ginocchia, erano sporchi di una polvere scura e anche la povera bandana arancione, che era stata posta sui capelli per proteggerli, non era riuscita a salvarsi. Si portò una mano alla fronte e con il dito indice iniziò a sfregare una piccola area di questa ... Evidentemente stava cercando di formulare una risposta decente.
« Beh, è grasso di motore. Che altro vuoi che sia? In fondo sono in un garage ... » questa fu l'unica cosa che gli venne in mente da dire.
« Già ... » rispose stizzita 18 guardandosi attorno, quando l'occhio cadde poi sull'oggetto sul quale il ragazzo stava lavorando, la sua smorfia divenne ancor più evidente « ... Sei ancora attaccato a quel coso? »
17 si avvicinò alla grande motocicletta e poggiò le mani sul sedile in pelle « Sì, sai com'è, la devo rimettere a posto » disse sorridente. A quel sorriso la bionda s'adirò e andò su tutte le furie « TU NON DEVI FARE NIENTE!! » sbraitò lanciandogli addosso la felpa. 17 afferrò l'indumento al volo, per nulla intimorito, e con lo sguardo seguì la sorellina che andò a sedere su di una grossa cassetta degli attrezzi. Quando lo sguardo di lei lo fulminò anch'egli si fece serio « Eddai 18 mettila, ne abbiamo già parlato ... »
La ragazza poggiò i gomiti sulle ginocchia e la testa sui palmi aperti delle mani « Non è vero! Non ne abbiamo parlato affatto invece! ». Il moro poggiò in malo modo la felpa sul banco da lavoro e si avvicinò alla sorella con grandi passi mentre incrociava le braccia « E invece ne abbiamo parlato eccome. Se tu non accetti la situazione non so che dirti »
« Tu l'hai accettata perchè sei un rammollito ... »
« IO L'HO ACCETTATA PERCHE' NON AVEVO SCELTA! ... » la ragazza spalancò gli occhi azzurri alla sgridata del fratello « ... E dovresti farlo anche tu ... » 18 abbassò gli occhi a terra sconsolata.
Il ragazzo notò immediatamente il suo atteggiamento e si sedette a terra davanti a lei. Si sfilò il grosso foulard e iniziò a rigirarlo tra le mani « ... Anche per me è difficile accettare questa situazione: prima siamo esseri perfetti, dotati di straordinari poteri mentre adesso siamo pressoché innocui ... » sciolse il nodo che era stato fatto al piccolo telo « ... E' una grossa perdita ma ora siamo costeretti a conviverci ... Adesso che siamo così deboli non possiamo nuocere a nessuno ».
La ragazza alzò gli occhi e osservò 17: sul suo volto si era dipinto un timido sorriso ... Che lui stesse davvero soffrendo come lei? O la stava soltanto prendendo in giro per farla sentire meno depressa?
« Sai come la vedo io in realtà? ... » continuò senza alzare gli occhi da quell'arancio « ... Da una parte questa situazione potrebbe essere svantaggiosa. Insomma, in un combattimento avremmo un'elevata probabilità di sconfitta ma adesso, vista proprio la situazione in cui ci troviamo ora, penso sia meglio vedere il bicchiere come mezzo pieno ... »
« Che intendi dire? » chiese la bionda continuando a non capire.
« Ora siamo liberi, per davvero, e possiamo fare tutto quello che vogliamo! »
La ragazza sbuffò scocciata « Uff ... Sei il solito sciocco ... »
« Che?! » chiese il fratello alzando leggermente lo sguardo.
« Il "tutto quello che vogliamo" l'avremmo potuto fare tranquillamente anche al nostro stadio normale »
« Forse hai ragione ... Ma non credi che gli amici di Goku ci avrebbero dato fin troppe grane? »
« UMPF! Li avremmo schiacciati come insetti! E adesso la situazione si è ribaltata ed è tutto così umiliante ... »
« Io continuo a non capirti ... » disse il moro rialzandosi in piedi ed avvicinandosi alla moto « ... A me non dispiacerebbe avere una vita normale ... » il giovane s'inginocchiò e con una chiave strinse alcuni bulloni « ... sopratutto dopo che Gelo è riuscito a distruggercela ... ».
18 lasciò che la testa poggiasse sulle mani con tutto il suo peso. Poteva accettare quella situazione? Lei prima aveva la forza, il potere e poteva aspirare ad obbiettivi ben più alti di quelli che si augurava il fratello ... La dura realtà era che lui se ne infischiava altamente di quello che provava lei: per 17 la possibilità di avere una vita diversa da quella che gli aveva progettato il dottore gli stava bene, la forza era passata in secondo piano ... Lui se ne fregava delle lamentele di lei perchè tanto sapeva che le sue erano soltanto parole al vento: non sarebbero mai più tornati quelli di un tempo ma lei non riusciva ad accettarlo.
« YAAARG! IO MI RIFIUTO! » urlò l'androide numero 18 mentre calciava con forza la pesante cassetta degli attrezzi. Il fratello si fermò un attimo e iniziò a guardare incuriosito il volto della giovane donna ... Quando però la cassetta degli arnesi si aprii e tutti questi si sparsero sul pavimento, non riuscì a trattenere uno sbuffo.
« NON NE POSSO GIA' PIU' ... OH, SE SAPESSI ... SE SAPESSI! ... » 18 continuava a sbraitare dandogli le spalle, come per ignorarlo. Dalle sue parole 17 capì all'istante che doveva lasciarla sfogare e quindi poggiò da una parte la chiave metallica, si sedette più comodamente e dopo un grosso respiro le diede il via: « Ok, che cosa dovrei sapere? »
« UMPF! Fatti gli affari tuoi ... »
"Tipico ..." pensò il moro perchè quello era uno dei classici comportamenti che la sorella ( e le donne in generale) facevano abitualmente con gli uomini: prima mettono la pulce nell'orecchio e poi fanno finta di nulla.
« Eddai, non fare così ... » mugolò 17 nel tentativo di convincerla « ... Apriti con il tuo fratellino, parla, esponi i tuoi problemi ... » concluse con un sorrisetto stampato sulla faccia. 18, al contrario di lui, era livida ...
« NON CI CREDERAI! OGGI HO SUBITO L'UMILIAZIONE PIU' GRANDE DELLA MIA VITA! » urlò a squarciagola voltandosi verso di lui.
Strabuzzò un po' gli occhi e la guardò incredulo « Tah ... La solita esagerata ... » e guardò il soffitto bianco un po' esasperato. Si ricompose dopo pochissimo al solo pensiero che forse la sorellina non stesse esagerando affatto ... E se fosse stata una cosa importante?
« Dai racconta, ti ascolto »
La ragazza portò le mani ai fianchi e strinse le sottili dita attorno ad essi « Oggi sono andata in quello stupido posto ... »
« Ti sei iscritta?! » la interruppe impunemente lui facendole un largo sorriso.
« ... Sì ... » rispose scocciata (come al solito) e proseguì nel suo discorso « ... Ma non è questo il punto! ... »
« Ti hanno presa? »
Un'altra interruzione ... 18 sopportò anche se a fatica « ... Mi sono soltanto iscritta ... Stavo dicendo ... »
« Quando gareggi? Domani? »
Lei socchiuse gli occhi felini « ... No 17, non gareggio domani ... Lo sai che un vecchiaccio ... »
« Dopodomani? »
« 17! SMETTILA ADESSO!!! »
I capelli del moro si rizzarono come una spazzola e i grossi occhi azzurri fuoriuscirono dalle orbite ... « Sì-sì scusa ... Continua ... »

La graziosa bionda sbuffò stanca e con un gesto nervoso si risistemò una piccola ciocca di capelli dietro un orecchio ... Inutile dire che gli interventi del fratello l'avessero infastidita. Fissò in malo modo il coetaneo e dopo un suo cenno affermativo ricominciò -una volta per tutte- il suo discorso: « Oggi sono stata in quel posto schifoso come mi avevi detto e sai cosa mi è successo? Prima uno degli amici di Goku mi è venuto addosso è mi ha fatto cadere ... »
« Chi era? » chiese 17 curioso.
18 quella volta non s'irritò per l'intervento « Era quello basso e pelato. Penso che sia Crillin ... »
« Sì, è lui »
« ... Comunque prima quello scemo mi viene addosso e mi fa cadere ... » la ragazza si incamminò verso il banco di lavoro e dopo aver visto che era abbastanza pulito vi ci sedette sopra « ... Poi cerca di fare il grosso facendo la parte del cavaliere ... Penoso! ... ». 17 nel frattempo si era già rilassato: seduto a terra con le gambe a "farfalla" e con le braccia poggiate sulle ginocchia ... Quando la sorella arrivò alla parte del cavaliere senza macchia e senza paura, si piegò tutto verso sinistra, puntò il gomito del braccio sinistro sul ginocchio e poggiò pesantemente la testa sulla mano guantata. Cosa c'era di imbarazzante non l'aveva ancora capito ...
« Poi ... » proseguì la ragazza « ... Quando mi sono rialzata un maledetto vecchiaccio mi ha palpato il sedere! ... »
« O.O Che? » il ragazzo si svegliò all'improvviso.
18 divenne rossa in faccia ... ma non per vergogna, per rabbia perchè il momento umiliante per lei arrivava solo dopo quella parte del racconto « ... Dopo l'ho colpito con forza! Non al massimo delle mie potenzialità, lo ammetto, ma c'ero davvero molto vicino e sai che risultato ho avuto? Quel maniaco ha sfondato una vetrina e si è riempito di graffi!! Ma ti rendi conto?! DEI GRAFFI! DEI MALEDETTISSIMI GRAFFI!!! » urlò infine rabbiosa scagliando a terra l'ennesimo attrezzo del fratello.
Intanto lui era allibito ... O.O ...
« Che cosa insopportabile ... Non mi sono mai sentita così debole prima di oggi e questo mi fa arrabbiate terribilmente! Sei d'accordo con me vero? ... 17? »
I suoi occhi fissavano ancora un punto indefinito del largo e rifornito garage e non muoveva un muscolo ...
« O.O Ti ha palpeggiata ... »
« Sì! E dopo non gli sono riuscita a fare niente!! All'improvviso sono diventata un'incapace! »
« ... »
« 17? »
« O.O Ti ha palpeggiata un vecchietto ... »
« ACCIDENTI 17! NON E' QUELLA COSA IMPORTANTE!!!! »
La ragazza afferrò una chiave inglese che trovò sul tavolo e la lanciò con forza sulla testa del fratello facendolo ribaltare da una parte. E poi a quella si susseguirono una larga serie di oggetti, tutti di metallo e tutti molto pesanti ... Al termine la ragazza se ne uscì impettita dalla stanza e dal corridoio urlò: « SEI SOLO UNO SCIOCCO! ME NE VADO A FARE UNA DOCCIA!! »


Non dovete pensare che in realtà 17 non avesse capito nulla. Aveva capito la paura della sorella e del suo sentirsi "alla pari" con gli altri esseri umani di quel pianeta abitato da stolti.
Si rialzò in piedi e si massaggiò la fonte. Uno degli aspetti positivi di essere un androide era quello che dopo una dura botta non sarebbe mai comparso un brutto bernoccolo ... Sistemò i vari attrezzi e proseguì il suo lavoro di meccanico: se fosse riuscito a riparare quel vecchio mezzo con le proprie forze forse la capa della Capsule Corporation l'avrebbe preso come un meccanico delle sue industrie e quindi avrebbe potuto iniziare una vita normalissima, come uno stolto essere umano ...
La paura della sorella era quella di doversi ritrovare un giorno dinanzi a un nemico più forte di lei ... E se non fosse riuscita a salvarsi? E se lui non fosse riuscito a proteggerla?
Poggiò a terra la chiave.
Alzò gli occhi al soffitto.
In fondo 18 era pur sempre una donna e lui sapeva che per il sesso femminile la vita era molto più dura da affrontare, soprattutto sotto certi aspetti ... Quel giorno era stato un innocuo vecchietto ... Ma se invece il giorno dopo fosse stato qualchedun'altro a farle del male? Con la forza che aveva adesso, che cosa avrebbe potuto fare?
Per la prima volta 17 pensò che la loro fosse stata davvero una perdita e finalmente capiva le sue paure.
La questione però non cambiava ... Non sarebbero mai tornati quelli di prima.
Mai più.


******

 

Trunks se ne volava a tutta velocità verso i monti Paoz per avvertire Goku, l'eroe della Terra, dell'imminente e terribile pericolo che stavano correndo. Dopo aver visto la ragazza infatti aveva lasciato Crillin e il maestro Muten con delle esigue spiegazioni e se n'era volato via, veloce come il vento.
I capelli lilla si annodavano e di scompigliavano sotto le correnti d'aria ma al momento non se ne preoccupava ... C'erano questioni ben più importanti.
Quando intravide la rustica casetta scese in picchiata dopodiché corse verso la porta principale e bussò con forza. Quando Chichi aprì si ritrovò dinanzi a un giovane sayan con il fiatone ... In quella corsa aveva messo tutto se stesso.
« B-Buongiorno ... Hanf hanf ... C'è il signor Goku ... in casa? »
« Certo che c'è. Entra pure » la signora fece cenno al ragazzo di entrare « Che fiatone però ... Vuoi qualcosa da bere? ».
Trunks annuì e le sorrise dolcemente. Chichi non era affatto la donna terribile e spietata che tutti dipingevano ... Almeno, non per lui. Dopo pochi istanti la padrona di casa tornò da lui con un bel bicchierone di limonata fresca e Trunks la incominciò a bere con gusto sotto lo sguardo soddisfatto di lei.
Verso metà bicchiere sentì un ciocco di porta alle spalle e dei passi ... Passi di tre persone.
Continuò a bere finché uno dei tre non lo salutò ...
« Ciao Trunks! Che bello vederti!! » esclamò Goku a pieni polmoni e con un sorriso gaio stampato sulla faccia.
Nel sentirsi salutato per nome, spruzzò per errore un bel po' si succo di limone sulla povera donna che aveva dinanzi. Dopo si voltò e guardò torvo l'eroe ... Goku, capendo cosa avesse sbagliato (strano ma vero), si portò ambo le mani sulla bocca nel tentativo di sigillarla ma ormai era troppo tardi. La frittata era stata fatta e ora il piccolo Gohan osservava con sempre maggiore curiosità il ragazzo vento dal futuro che adesso, anche per lui, aveva un nome.
Trunks però, prima di saltare addosso al grande Goku, aiutò la signora a pulirsi ... L'aveva innaffiata e il minimo che poteva fare in quel momento era darle una mano.
Dopo il lavoretto di pulizia s'indirizzo finalmente verso il guastafeste che, da parte sua, continuava a sorridere.
« Uff, pensavo di essere stato chiaro con lei ... » disse il giovane un po' irritato.
« Beh, sì ma ... Non l'ho fatto apposta, mi dispiace! » balbettò un po' lui in risposta mentre agitava le mani e le braccia nel tentativo di convincerlo maggiormente.
« Ok, di questo discorso ce ne occuperemo un'altra volta ... » Trunks si ricompose e tornò quello di sempre « ... Sono venuto quì di corsa per avvertirvi di una faccenda importantissima ... ».
Goku si fece serio mentre Piccolo continuava ad ascoltare silenzioso e non si lasciava sfuggire una sola sillaba « ... Quella pazza di Bulma ha riattivato i cyborg! ».
« Che cosa?! Ma sei sicuro? » chiese Goku un po' scosso.
« Ne sono sicurissimo: ne ho visto uno pochi minuti fa al centro commerciale e mi è passato proprio a fianco ... Se ne vanno tranquilli per la città e io sono sicuro che tra poco semineranno il panico tra la povera gente! »
« Urca ... » esclamò il sayan più grande mettendosi una mano dietro la nuca « ... Quì le cose si complicano ... »
« Che vuole dire? » Trunks strabuzzò gli occhi a quella rivelazione.
« Beh, ecco ... Piccolo era venuto quì perchè ... Ecco, c'è un tizio ... »
Piccolo, scocciatosi della inettitudine di Goku nell'esporre un semplice discorso, s'intrufolò prepotentemente nel dialogo e spiegò bene la faccenda: « Sono appena arrivato dall'osservatorio di Dio perchè volevo avvisare tutti quanti di un'enorme pericolo: Dio ha avvistato un essere spietato e terribile nei pressi della città di Niki Town ... E sia lui che io abbiamo capito che è davvero un osso duro, forse ancora più terribile dei cyborg di cui ci hai parlato. Ma se è vero quello che hai detto e cioè che 17 e 18 sono stati riattivati vuol dire che, e mi dispiace per voi ... » Piccolo allontanò lo sguardo e osservò in una diversa direzione
« ... Ci troviamo tutti in un mare di guai ».

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 39
*** La riunione dei guerrieri ***


Documento senza titolo

E dopo un breve weekend di paura eccoci ritrovati un questo piccolo angolino del sito. Avete un sacco di spazio, potete pure slungarvi ... Ultimamente ho dei complessi un po' strani che anch'io faccio fatica a comprendere ad esempio l'altro giorno mi sono fermata sul divano, ho spinto il tasto play del video registratore ed è partita una vecchia video cassetta che vi era dentro chissà da quanto ... mi sono fermata e ho visto tutto il film. Che cos'era? Dumbo ... Che vergogna, già lo detesto come cartone poi ho quasi vent'anni e mi metto ancora tranquilla a guardarlo ... la cosa più sorprendente è in un pezzo preciso sono scoppiata a piangere. "Il pezzo in cui hanno preso la mamma!" direte voi ... e invece no, ho pianto quando lo chiamano assassino ...
Sono davvero senza speranze XD

LadyDreamer: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Il rapporto tra i due gemelli mi ha da sempre incuriosito quindi ... Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

folg_89: Se dobbiamo essere pignoli ti devo dire che in realtà Cell non si era ancora fatto vivo quindi non è tornato, è arrivato con il tram temporale delle 16 e un quarto ... In ritardo. Resisti, resisti! A-HU A-HU A-HU!!

MartaSaru: Se devo essere sincera ho sempre preferito 17 a 18, peccato che Toriyama l'abbia gettato nel dimenticatoio assieme a tanti altri ... Ma sono arrivata io e quindi ... TADAAAN!! Dei periodi di pausa ci vogliono e se tu continui a leggere le storie che hai tra i preferiti che dire ... Mi ritengo fortunata :). Un bacione

Angelo Azzurro: Cell è arrivato ... e se c'è lui vuol dire che c'è anche una montagna di guai! ... Se li tira dietro con un sacco come fa Babbo Natale ... XD. Bulma è completamente andata ma la dovrete sopportare, avete sopportato la sua voce per tutti questi anni adesso assorbitevela anche così XP. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio

kry333: Questo è il nuovo capitolo e spero che ti piaccia. Ah, Trunks ti ringrazia per l'incitamento. Ciao!

lady wolf: Mi dispiace per te ma le cose stanno così: Bulma ha riattivato i cyborg, Cell è tornato, i nostri eroi si trovano nella cacca, Vegeta continua a dormire come se fosse il bell'addormentato, l'umanità continua a farsi i fatti suoi e io continuo a sparare grandi ... hemm ... capito no? Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Ciao

Nion: La mia fantasia non è infinita ... Diciamo che ho avuto solo una grande illuminazione al neon e ho iniziato a scrivere ... Ho paura che dopo questa mastodontica fic la mia immaginazione termini. Devo anche dire di aver già ammesso più volte di non essere molto portata per la scrittura ma più che altro per il disegno quindi una parte di tutto ciò si spiega ... Fantasia a parte spero che anche questo capitolo ti piacca e ricorda ... Nulla è dato al caso, ci tengo a dirlo. Un bacione! Ciao

Swwtcicia: E' logico che se Cell assorbe due esseri deboli non diverrà mai un colosso imbattibile ... Mi fa piacere che tu l'abbia compreso. Spero tanto che anche a te questo capitolo piaccia. Un bacio

Ok, stop al televoto ... Prima di incominciare vorrei ringrazare Juu_Nana e nana987 (ohi, solo delle nane ... XD) perchè stanno leggendo questa storia e stanno cercando di recuperare. Fate con calma, non vi rincorre nessuno! Comunque grazie ...
Prima di lasciarvi al capitolo vorrei anche ringraziare tutte quelle brave stelline che continuano a seguirmi ... ^-^
A tutti voi vi lascio un bacio.
A presto.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 39
- LA RIUNIONE DEI GUERRIERI -


Uscimmo dalla piccola casetta e ci allontanammo dall'abitazione di pochi passi.
Il mantello bianco di Piccolo svolazzava leggero sotto i piccoli colpi di vento « Penso che la cosa migliore sia quella di radunarci e discutere assieme della questione »
« Piccolo ha perfettamente ragione ... » disse Goku un po' serio « ... Non possiamo decidere noi per gli altri. Vorrà dire che c'incontreremo tutti all'osservatorio di Dio il prima possibile, ok? ».
Annuii « Allora io andrò subito all'isola e avvertirò Crillin. Cercherò di essere rapido »
« Cerca però di non essere imprudente anzi, perchè non ti lasci accompagnare? » chiese il signor Goku portando il dito indice e il medio alla fronte per effettuare il teletrasporto.
« No grazie. Preferisco andare volando ... Sarà per un'altra volta. A presto » dissi mentre ero già a mezz’aria.
« ANDIAMO!! » urlò il namecciano agli altri per incitarli ad andare ma qualcuno all'improvviso fermò uno di loro ....
« GOHAN! Dove credi di andare?! » lo sgridò Chichi trattenendolo a terra.
« Ma mamma ... » mugolò piano il giovine. Il padre intervenne in suo aiuto come poté « Eddai Chichi, lascialo venire »
« NO! NE AVEVAMO GIA' DISCUSSO A SUO TEMPO!! Gohan deve recuperare il tempo perso e studiare! »
« Ma Chichina ... Avrebbe studiato dopo che fosse terminata la faccenda dei cyborg. Come vedi sono rispuntati e quindi ci serve anche il suo aiuto ... ».
Chichi strattonò verso di sè il bambino e lo strinse forte tra le sue braccia « HO DETTO DI NO! E poi siete in tanti e quindi Gohan può anche non partecipare ... » disse poi con un'aria a dir poco cattiva.
Goku si ritrovò costretto a gettare la spugna « E va bene ... Gohan proteggi la mamma, mi raccomando » disse poi accarezzando la testa del piccoletto.
« Sì, va bene ... » rispose mogio Gohan perchè in cuor suo sperava di poter aiutare il proprio papà per la battaglia e invece era costretto a rimanere a casa.
Piccolo si avvicinò all'eroe « Possiamo andare adesso? »
« Sì, andiamo ».
Ci alzammo in volo e ci allontanammo dalla piccola casetta: io in direzione della casa di Genio mentre Goku e Piccolo volavano verso l'osservatorio.

La velocità a cui andavamo era a dir poco sorprendente ... Se non fossero state delle masse incorporee avremmo di certo squarciato le nuvole al nostro passaggio.
Nei pressi di una grande città mi avvicinai rapido al signor Goku « Da quì svolto verso l'isola ... Ci vediamo dopo »
« Ok Trunks, a dopo allora ».
Virai verso sinistra e mi allontanai rapidamente in direzione della piccola casetta.
Proprio in quell'attimo non mi resi conto che qualcuno si era accorto di noi e che curioso, era uscito allo scoperto ...


******


All'improvviso percepì tre potenti auree che si spostavano ad una velocità incredibile. Si fermò all'istante e si alzò in piedi.
« Uno è Son Goku mentre l'altro è Piccolo ... » alzò lo sguardo, socchiuse appena gli occhi e si concentrò maggiormente « ... E il terzo chi è? ».
Corse verso il portone. Girò una maniglia colorata di un oro pacchiano e spalancò la grossa porta di metallo alzandola verso l'alto. Corse fuori e si bloccò in mezzo allo stradello cementato. Guardando verso l'alto li vide perfettamente: il terzo individuo si era per un attimo avvicinato a Goku e dopo avergli detto qualcosa virò in una direzione differente.
« Stanno andando verso Ovest ... » si disse mentre continuava ad osservare il cielo nonostante non ci fossero più i tre in quel piccolo ritaglio azzurro.
"Da quello che so non se ne vanno mai in gruppo senza un motivo preciso ... " pensò.
« Voglio scoprire dove sono diretti! Magari c'è qualcosa di importante ... » si disse prima di rientrare di corsa in casa. Afferrò le sue due cose e calciò con forza ogni cosa che gli si parava sulla strada per togliersi l'ingombro.
Attraversò rapido il salotto e salì le scale facendo per volta più scalini assieme. In cima alla rampa, proseguì la sua corsa arrivando fino alla fine del corridoio. Spalancò la porta e si fiondò all'interno della stanza ...
« YAAAAA!! 17!!! ESCI IMMEDIATAMENTE!!! » urlò 18 appena vide il fratello all'interno della stanza e per la vergogna si nascose sotto il livello dell'acqua saponata che era all'interno della vasca da bagno.
« Ma taci un po' ... Guarda che so come sei fatta ... » rispose lui mentre iniziava a togliersi le numerose chiazze di murcia da dosso « ... Mi ci vorrà solo un secondo ... ».
18 lo scrutò seria e oltremodo accigliata mentre si copriva le nudità con le braccia « Come mai tutta questa fretta? » chiese sapendo che 17 di solito era un ragazzo che faceva tutto con calma ... A volte con fin troppa calma.
Il moro sfregò la saponetta sulle mani e si pulì da una delle ultime macchie più ostinate « Prima ho sentito l'aura di Goku e Piccolo. Sono uscito dal garage e li ho visti ... »
« Siii ... » rispose lei un po' pigra « ... E allora? »
« Insieme a loro c'era un tizio che non conosciamo e poi sembravano davvero di fretta ... E quando è così e perchè c'è qualcosa che non và » concluse 17 dopo essersi lavato ed asciugato il viso.
La bella bionda si appoggiò al dorso della vasca e ripeté, sempre fiacca e annoiata, la precedente domanda « E allora? ».
Il ragazzo si infilò la sua maglietta nera con le maniche lunghe e bianche e si pettinò rapido i capelli dopo essersi annodato il foulard arancione attorno al collo.
Le sorrise tenero « Li seguirò e scoprirò cosa succede ». Uscì di corsa lasciando la sorella di stucco.
18 sapeva che il fratello era eccentrico e curioso a modo suo ma mai avrebbe pensato che la sua scempiaggine avrebbe un giorno toccato un simile livello.
Uscì rapida come il vento dalla vasca e si infilò l'accappatoio.
Non poteva lasciarlo andare ... Non nelle sue condizioni, non nello stato di forza in cui si ritrovava. Se si fosse ritrovato nei pasticci sarebbe stato spacciato.
Scese di fretta le scale e quando oltrepassò l'uscio del garage lo trovò in sella alla sua motocicletta.
« L'hai già aggiustata ... ». Il moro si voltò appena alla ragazza in accappatoio e le sorrise « Visto? Sono stato davvero bravo! Mi prenderanno, ne sono certo! » e detto ciò diede gas e fece rombare il motore del veicolo.
La donna però non era del tutto contenta ... « 17 non andare ... »
« Non ti preoccupare, andrà tutto bene e se succederà qualcosa non mi farò coinvolgere ».
La ragazza arricciò il naso per nulla convinta e guardò storto il fratello « E perchè li vuoi seguire in moto? A parte che si sono allontanati ormai da un pezzo ma non faresti prima a volare? ».
Sorrise e sgasò nuovamente « Hai ragione ma così non sarebbe divertente! » e detto ciò accelerò e uscì dal garage a gran velocità.
Quando la ragazza uscì il fratello era già sparito e all'orizzonte si vedeva soltanto un piccolo puntino.
17 era proprio strano ... A volte nemmeno la ragazza lo capiva del tutto.


******

Quando arrivai sull'isola di Genio trovai tutti in salotto occupati a consumare un the caldo. Appena entrato Crillin mi chiese spiegazioni ed io, da persona educata quale sono, gli diedi le risposte che cercava « Bulma ha riattivato i cyborg e in più Piccolo e Dio temono che stia per partire all'attacco anche Cell ».
Crillin poggiò il bicchiere e mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite « Tu conosci Cell? »
« Sì ... » annuii serio « ... mi ha spiegato tutto Piccolo e non ha trascurato il minimo dettaglio ».
Il pelato abbassò il capo dispiaciuto « Ci dispiace tanto ... Credici, non era nostra intenzione tenertelo nascosto ma è che ... Visto il problema con Vegeta, ci era sembrato migliore non darti ulteriori grattacapi. Solo ora mi rendo conto che sarebbe stato meglio metterti al corrente del problema ... » strinse tra le mani il bicchiere di terracotta « ... L'unica cosa che non capisco è che cosa sia saltato in mente a Bulma! Le avevamo detto di non fare niente e invece ...! ».
Mi poggiai con la schiena allo stipite della porta d'ingresso ed incrociai le braccia « Non ci ha voluto dare ascolto e adesso ci ritroviamo in serio pericolo. Dobbiamo andare al palazzo di Dio come ci ha detto Piccolo: là ci saranno anche tutti gli altri e decideremo sul da farsi. Cerchiamo di fare in fretta ».
Genio si sistemò meglio gli occhiali sul naso « Dobbiamo andare al palazzo? E Vegeta? Ci portiamo dietro anche lui? ».
Chiusi un attimo gli occhi per riflettere: se avessi portato papà con me sarebbe stato al sicuro ma se all'improvviso si fosse svegliato, e noi tutti fossimo stati al suo fianco, molto probabilmente si sarebbe sentito preso in giro e mi avrebbe odiato a morte ... E io non volevo che mi odiasse.
« Vegeta potrebbe rimanere quì se qualcuno stesse con lui e lo aiutasse nella cura ... » i quattro si guardarono tra loro ...
Proprio come sospettavo: nessuno voleva rimanere da solo con il principe dei sayan. Forse pretendevo troppo da loro e in fondo, se fino a quel momento mi avevano aiutato, era per fare un gesto carino nei miei confronti, non a quelli di Vegeta.
Mi staccai dallo stipite e incominciai ad incamminarmi verso il piano superiore « Vado a preparare la roba ... ».
Quando pestai l'ultimo scalino mi fermai rassegnato.
Vegeta mi avrebbe odiato con tutto se stesso.

Stavo piegando per bene la nuova trapunta quando Genio fece il suo ingresso. Feci finta di essere molto occupato mentre il vecchietto, con passo leggero, mi si avvicinava. Si fermò al fianco di mio padre e prima di abbassare gli occhi su di lui, mi studiò attentamente. Di sicuro notò la sua aria abbattuta.
« Sai Trunks, io ho perfettamente capito il perchè della tua richiesta ... ». Feci l'ultima piega alla grossa coperta e risposi senza guardarlo negli occhi « Davvero? ...».
« Tu hai paura che Vegeta venga umiliato da Goku ... E sono sicuro che se tu lo portassi da Dio, assieme a tutti gli altri, questo possa succedere ma vorrei chiarire: è ovvio che non sarà Goku a deriderlo, nessuno si permetterebbe di farlo, ma sarà tuo padre stesso a sentirsi debole rispetto agli altri ».
L'aveva capito in così poco tempo ... « Come ha fatto a capirlo ...?».
« E' evidente, tutto quì » disse il Genio molto semplicemente.
« Io gli avevo promesso che non avrei rivelato a nessuno il suo problema ... » strinsi la trapunta a me « ... Se il signor Goku lo vedesse in questo stato sono sicuro che appena sveglio gli direbbe immediatamente qualcosa e allora io lo perderei sicuramente: mi odierebbe al punto di non volermi più vedere ... Figuriamoci se dopo gli potessi rivelare di me e la mamma ... »
« In effetti sarebbe un bel pasticcio, diverrebbe intrattabile ... »
« Se invece potesse restare quì gli risparmierei questa grande umiliazione e inoltre potrebbe ad essere curato come se nulla fosse ... »
« Che intendi dire? » nel porgermi questa domanda Muten alzò un sopracciglio.
Finalmente mi voltai verso di lui « I cyborg e Cell sono stati creati principalmente per eliminare il signor Goku. Se Vegeta si trovasse in un luogo diverso da quello in cui staziona il Son, i nemici dovrebbero avvicinarsi al primo posto ... In questo caso il palazzo di Dio sarebbe sotto studio mentre quest'isola verrebbe tralasciata e quindi tutti coloro che si ritroveranno all'interno di questa casa sarebbero al sicuro ».
Il Genio si passò una mano sulla barba dopodiché sorrise « Il tuo discorso sta in piedi. Se prima ero disposto a rimanere ora lo sono ancora di più perchè adesso so di essere al sicuro ».
« Davvero?! » esclamai facendo cadere per errore la trapunta sulla faccia di papà.
« Sì, certo. Con me resteranno anche Oloong e Pual mentre Crillin ti seguirà al palazzo. A pensarci bene sarei inutile per una riunione di guerrieri e quindi me ne starò quì ».
« Grazie davvero ... Non so che dire ... »
« Beh, innanzitutto potresti togliere a Vegeta la trapunta ... » disse il maestro osservando verso il basso.
« ... Oddio! Rimedio subito! ».

Pochi minuti dopo io e Crillin eravamo già in volo verso il palazzo. Quando arrivammo li trovammo tutti che ci aspettavano impazienti: Goku, Piccolo, Tienshinhan, Jaozi, Yamcha e anche lei ...
Atterrammo e salutammo tutti (o quasi). Piccolo mi presentò rapidamente a Dio e finalmente ebbi l'onore di conoscere la sua metà buona.
Finiti i vari saluti e le presentazioni (continuando però a far mantenere segreta la mia identità per i pochi che ancora non sapevano) ci avvicinammo tutti verso la piccola scalinata vicino all'ingresso del palazzo e io mi sedetti sullo scalino più alto.
« Allora ... » iniziò il giovane namecciano « ... Abbiamo a che fare con uno strano essere in grado di assorbire i cyborg 17 e 18 e chissà di cos'altro ancora è capace ... » Piccolo voltò un attimo lo sguardo e fulminò l'unica donna presente « ... Comunque dovremo trovare una soluzione ... e il prima possibile anche ».
« Già, ma quale? » chiese Goku mentre si grattava nervosamente la testa.
Passarono diversi minuti pieni di silenzio o quasi: quel bambinetto non la finiva di piagnucolare e Piccolo si ritrovò costretto a chiamare un certo Mr. Popo e far accompagnare il monello e la madre in una stanza all'interno del palazzo.
Trascorsero altri minuti ma la situazione non mutò: a nessuno venne in mente nulla di sensato. Se devo essere sincero io non mi stavo impegnando più di tanto anche perchè dopo tutto quello che avevo passato la voglia di scervellarmi non c'era.
Dopo pochissimo però ricomparve il "servo" del palazzo e portava con se una piccola televisioncina rosa. Sullo schermo si videro le gesta del nostro misterioso nemico: la popolazione di un'intera zona era scomparsa sotto il suo tocco malefico e in quel momento la piccola NikiTown si era trasformata in una vera e propria città fantasma. Il mostro non comparve nel notiziario. Al termine di esso però mi venne un'illuminazione: « Cell dovrebbe assorbire i due cyborg per diventare "l'essere perfetto", giusto?».
« Sì, è esatto » mi confermò Piccolo.
« Allora non sarebbe meglio prendere quei due visto che Bulma, se ha fatto come ci ha detto, li ha indeboliti? »
« Mi sembra un'ottima idea ... » disse Dio avvicinandosi e sfoggiando un sorriso alquanto rugoso « ... Uno dei due è quì vicino. Se volete potete andargli in contro ».

« Tzk ... Il vecchiaccio per una volta ha avuto una buona idea. Allora non è del tutto inutile il suo spiare la vita altrui in continuazione ...» disse ironico il figlio di Al Satan.
«Sarò anche un vecchio come dici ...» disse Dio avvicinandosi «... Ma riesco ancora a rendermi utile in qualche modo».
«Perfetto! ...» esclamò all'improvviso Goku ma poi rimase come in sospeso «... Ma questo vuol dire che abbiamo un piano? Io non l'ho ancora capito ...».
« Sì Goku ...» rispose secco il giovane namecciano « ... abbiamo un piano: dobbiamo trovare i due cyborg e tenerli lontani da Cell».
Il namecciano con il mantello bianco si girò verso di me ed espose la parte del piano: «Per C17 penso che il più adatto per andarlo a prendere sia il ragazzo venuto dal futuro: sa come si muove e quindi sarebbe in grado di prenderlo con facilità, soprattutto adesso che dovrebbe essere più debole ...». Il signor Goku si voltarono verso di me «Sì, penso che sia la cosa più giusta» affermò poi il primo.
«Bene, allora per 17 è deciso. Per 18 dovrà andare qualchedun'altro ... Qualcuno si offre volontario?» chiese Piccolo.
«Io mi offrirei ma non so nemmeno come sia fatto ...» disse Goku grattandosi la nuca togliendosi anche qualche capello.
«Guarda che questo vale anche per noi ...» sentenziò poi Tienshinhan osservando storto l'eroe con il suo terzo occhio.
Mi alzai in piedi e mi avvicinai al giovane namecciano «Ci sono solo due persone che hanno visto 18 oltre a me e questi sono Yamcha (penso) e Crillin ...».
Il tappetto spalancò gli occhi «Chi, io? ...» disse indicandosi con il dito indice.
«Sì, l'hai vista all'ipermercato. Era alta bionda e con gli occhi azzurri ...» dissi serio. Sentendo la descrizione, Crillin avvampò di colpo e iniziò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
«Molto bene ...» iniziò Piccolo con un sorrisetto beffardo stampato sulla faccia «... Abbiamo trovato il nostro volontario».
«NO, no, no, no ... Ma perchè, io non ho detto niente! Io ...» Crillin continuò ad agitare le braccia come un matto ma l'unico effetto che produsse fu quello di creare una leggera brezza capace di far svolazzare il grande mantello di Piccolo.
Dio, nel frattempo, era già tornato sul ciglio della grande piattaforma e aveva ricominciato a spiare la gente ... Non per dire ma fino ad allora tutti i vecchietti che avevo conosciuto erano alquanto strani: o un po' fuori, o guardoni o depravati ...
«Piccolo, ho già trovato 18». La persona interpellata annuii e diede il via al recupero dei cyborg.
Grazie a me Yamcha aveva fatto nuovamente la figura della nullità ... In fondo ne ero contento.
Con pochi balzi fui nella volta celeste e spiccai in volo verso il mio obiettivo ... numero 17 ...

 

 

 

 

«Goku ...»
«Sì Dio, dimmi» rispose semplicemente il Son all'anziano mentre gli si avvicinava.
«Tieni d'occhio Trunks ... E tieniti pronto ad intervenire».

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 40
*** Buone e cattive maniere ***


Documento senza titolo

Ciao a tutti e benvenuti al capitolo n°40!! (cavolo quanti ... se mi vedesse la ex mia prof di italiano mi lincerebbe come minimo! Nei temi scrivevo sì e no 2 righe!!).
Purtroppo non ho molto tempo quindi lo uso come si deve per ringraziarvi!

Swwtcicia: Dio non sa proprio un bel niente! E se vuoi sapere come continua ti basterà leggere! Un bacione, ciao

Sissi 25: Dumbo è un caso proprio strano: ti dirò, da piccola non ho mai pianto per quel cartone e sai perchè? Perchè non lo comprendevo a pieno. Ora che sono scresciuta ho notato un sacco di particolari terribili che mi hanno fatto scoppiare ... Disney ci ha mostrato con la sua opera il razzismo puro e la vera cattiveria della gente e io (come gli altri del resto) a 6 anni cosa ne potevo sapere? Che tristezza ... Certo che però cavolo, Cenerentola non me l'aspettavo XD!! Per Light vedrò cosa posso fare, non sei l'unica ad odiarlo (e dire che è ancora un lattante poveraccio). Un bacio, spero che anche questo capitolo ti piaccia.

Angelo Azzurro: Gohan troverà qualcosa da fare per passare il tempo ... i compiti? XD Vegeta se la ronfa di brutto ... e continuerà a farlo ancora per un bel po'. Tu continua a seguire però! Un bacio

lady wolf: Bulma è impazzita e non capisce più un tubo ... Cerchiamo di sopportarla assieme. Fammi sapere se questo capitolo ti piace. Ciao, un beso

LadyDreamer: Crillin è davvero buffissimo e come personaggio mi piace un botto! Ma sei proprio sicura che Vegeta sia al sicuro a casa di Genio? ... Bah, lo saprai forse tra ... Aspe più o meno saranno 5 o 6 capitoli (o almeno lo spero TT_TT). Spero che il malanno, o qualunque cosa fosse, ti sia passato. A presto allora. Un bacio

Senboo_: E' stata una fortuna la mia allora ... Un'agg. nel giorno del tuo compleanno, accidenti... sono contenta che al momento ti piaccia ma posso chiederti una cosa? Perchè salti dei capitoli?! Inaudito ... Spero comunque che continui a piacerti. Ciao, a presto allora

folg_89: Come al solito sei gentile e paziente ma devi capire che in fondo anch'io sono una donna (già-già ... sorpresa!! XD) e quindi tu, visto che sei ometto, devi attendere come così dev'essere ... Da oggi in poi il sangue sarà sempre più frequente. Spero che il capitolo ti piaccia. Ciao

nana987: Benvenuta!! Che bello vederti finalmente in mezzo a tutti gli altri ... Dicevi, dicevi e poi ... Sei stata un lampo invece! Sono davvero contenta ^-^. Il giochino di Trunks mi è venuto in mente per caso e l'ho inserito senza darmi troppi problemi, sono felice che tu l'abbia apprezzato. Se questa storia ti incuriosisce per il fatto di vedere il momento "Vegeta/Trunks" mi sa che dovrai aspettare ancora un po' e, mi spiace dirlo, non so nemmeno io quanto. Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione fortissimo anche a te!!

Fine!! Adesso vi lascio al nuovo capitolo e mi scuso se ultimamente i chap sono più brevi del normale ... Non riesco a fare di più, sorry.

ANNUNCIO PER TUTTE LE DONNE
Vegeta stà facendo ancora il bello addormentato quindi, se qualcuna volesse, può accorere nei paraggi e vedere se con un suo bacio d'amore si sveglia ..
.

<< HEI!! DONNACCIA SCHIFOSA!!! NON TI AZZARDARE!!! >>

Gulp! Si è svegliato all'improvviso ... Lasciamolo riaddormentare allora ... Spero che questo nuovo capitolo piaccia a tutti.
Un bacione grosso-grosso dalla vostra
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 40
- BUONE E CATTIVE MANIERE -

 

In una landa desolata, nel bel mezzo del niente più assoluto, un giovane ragazzo impolverato camminava lentamente tirandosi dietro un pesante fardello ...
«Gnaaa ... Accidenti ...» il giovane piegò la testa sconsolato «... Ho aggiustato la moto ma non l'ho caricata di benzina ...!». 17 si fermò e di guardò indietro «E su questa stradaccia non passa nessuno a cui scroccargli un po' di liquidi!».
Riprese a camminare e continuò, per svariato tempo, a mugolare tristemente ...
Finché, all'improvviso, un giovane non discese dal cielo e non gli sbarrò la strada. Il cyborg si fermò e scrutò il ragazzo dai capelli lilla ... Lo guardava in un modo così strano ... «Ci conosciamo?»
«Sì ...» rispose lui secco e alquanto arrabbiato.
17, capendo bene che qualcosa non quadrava, socchiuse gli occhi e ricambiò lo sguardo utilizzando la stessa mole di determinazione «Io non so chi tu sia però adesso avrei da fare ...»
«Anch'io ...».
Vedendo il coetaneo avvicinarsi minaccioso, il moro arretrò istintivamente «Io non ti ho fatto niente quindi lasciami in pace sennò ...».
«Niente tu dici ...» sussurrò il giovane venuto dal futuro mentre sguainava la lunga e lucente spada dal fodero «... Hai massacrato poveri innocenti, distrutto città e villaggi solo per il gusto di farlo e hai reso la vita impossibile ai pochi che cercavano disperatamente di condurre una vita normale ...» il tono di voce si fece via-via sempre più rabbioso «... Uomini, donne e bambini non colpevoli sono morti per mano tua! Piccolo, Tienshinhan, il signor Crillin, mio padre e anche Gohan ... Sono tutti morti per colpa tua, BASTARDO!!».
Trunks balzò improvvisamente su C17, alzò la spada e scagliò un potente fendente ...
Gli occhi di ghiaccio si spalancarono all'improvviso ...

******

Nel frattempo qualcun'altro volava pensieroso ...
«Accidenti, proprio a me doveva capitare ... Giuro che Piccolo e Trunks me la pagheranno cara!». Una distesa di case, grandi e piccole, a forma di cupola, occupavano tutta la zona circostante creando un piccolo quadretto dai colori "multiformi" ... o bianco, o grigio o azzurro.
Crillin si fermò su di una torretta e guardò sconsolato il paesaggio «La fa facile Dio ... "Una piccola casa bianca con giardino" ... Quì ce ne sono milioni di case bianche con giardino!!!» continuò a guardarsi attorno «... Dovevo chiedere maggiori dettagli anzi, non era meglio se veniva direttamente Yamcha? Lui di sicuro lo sapeva dove stava ... E invece mi hanno voluto fare lo scherzo e hanno mandato me! Maledetti ...».
Il pelato scese ed incominciò la ricerca.
Dopo vari, svariati, numerosi, tanti ... insomma, avete capito, no? Dopo molto trovò la fatidica casa. Quando si avvicinò però non sapeva ancora di essere nel posto giusto ...
Quando fu davanti alla porta bussò piuttosto scocciato e con noncuranza. Nessuna risposta.
Dopo pochi secondi ribussò nuovamente «Heilà ... C'è nessuno in casa? ...» continuò a bussare senza mai fermasti diventando insistente, per non dire snervante «Hei, mi sentite? ... Siete duri d'orecchie per caso? ... Aprite ...».
E poi all'improvviso la porta si aprì.
Per colpa di quei occhi Crillin divenne una statua di sale ...

******

17 schivò a malapena il colpo. La micidiale spada tranciò di netto una parte del manubrio della motocicletta ... Parve quasi fatta di burro. Il cyborg si scostò lontano confuso ma Trunks gli fu subito addosso: altre due volte la spada colpì il vento mancando il bersaglio. Il giovane sayan grugnì di rabbia e aumentò la carica ... I colpi divennero sempre più serrati ma 17 svicolava lontano come un'anguilla dispettosa evitando ogni colpo.
«Fatti colpire! Maledetto!» e dopo aver detto ciò Trunks scattò verso il moro e portò nuovamente la lama al di sopra della testa e l'abbassò rapido come un fulmine ... colpì la spalla destra e così 17 venne ferito.
Il cyborg stramazzò a terra e portò la mano sinistra sulla spalla dolorante. Chiuse gli occhi quando sentì una fitta improvvisa provenire proprio dalla ferita. Quando li riaprì lentamente vide il sayan dinanzi a lui: stava rimettendo la spada nel fodero ... Che avesse terminato? Sbagliato ...
17 si rialzò a fatica ... Nonostante il dolore cercò di assumere una posa da combattimento degna del suo nome. Non era intenzionato a farsi schiacciare da uno sconosciuto.
«Non so perchè tu ce l'abbia con me ma sappi che ne ho già avuto abbastanza!» urlò ad alta voce e si concentrò al massimo.
Per nulla intimorito il giovane dai capelli lilla sorrise cattivo «Non sono in grado si percepire la tua aura ma dubito fortemente che sia alta ...».
«Ma smettila ...» sibilò 17 a denti stretti molto infastidito.
Trunks, per mettere ancor più paura all'avversario, si trasformò in super sayan e scatenò tutta la sua potenza: la terra si deformò sotto la sua aura e tutta la zona circostante iniziò a tremare ...
17 rimase di sasso. Mai avrebbe immaginato una tale potenza ...
Il sayan scattò improvvisamente in avanti e colpì il nemico con una testa in pieno volto. Al colpo subito 17 cadde all'indietro ma appena toccò terra si rialzò rapidamente. Alla vista del sangue che gli colava dal naso, Trunks sghignazzò «Hah! Ma allora non siete sono un ammasso di ferraglia!».
Il moro si ripulì il viso con una delle maniche e da bianca divenne rossa «Smettila!!».
Furioso per la beffa scattò in avanti con il pugno destro in carica, pronto per colpire ma il super sayan lo anticipò: con la mano destra bloccò il pugno, strinse la mano, tirò il cyborg verso di sè e poi colpì violentemente la sua guancia sinistra con il braccio opposto. Con il colpo 17 si andò a schiantare contro una parete rocciosa vicina e si alzò un gran polverone.
Quando la scena tornò ad essere visibile, il sayan riuscì a scorgere la figura del rivale che ansimava e respirava con affanno. I capelli scompigliati e i vestiti ricoperti di terriccio.
"Accidenti ..." faceva fatica persino a pensare "... Questo mi vuole far fuori per davvero ...". Riaprì nuovamente i grandi occhi ... Strinse i denti e si staccò dalla parete.
"Sta tornando ..." e ringhiò vedendolo arrivare. Si lanciò al contrattacco: quando gli fu vicinissimo, 17 scattò rapido alle sue spalle e lo colpì con un calcio in piena schiena. Il giovane d'orato prese il colpo ma non sentì alcun dolore ...
Trunks si girò su se stesso e afferrò la gamba che aveva osato colpirlo, la strinse forte e fece sbattere il cyborg a terra, come se fosse stato un vecchio materasso.
Nel terreno si formò un grosso solco e 17 boccheggiava al centro di esso. Sputò altro sangue quando sentì il piede dello sconosciuto schiacciargli lo stomaco ... Gli si mozzò il fiato e gli si spalancarono ancora ... Sentiva male, molto male ...
Trunks si rialzò in volo e si staccò da lui di una decina di metri.
«Ok ... adesso basta così ...» senza perdere d'occhio io suo nemico, mosse le mani dinanzi al viso un paio di volte e quando le fermò la sua aura era al massimo ...
«... Sparisci ...» una gigantesca onda d'energia venne creata dai suoi palmi aperti e rapida si diresse verso C17.
E si avvicinava inesorabile ...
Dal grosso solco si levò alto un grido ...

Altra polvere si alzò. Trunks discese e sciolse la trasformazione.
Alzò gli occhi al cielo ... Almeno lì, almeno lì era finita: dopo aver eliminato il giovane, C18 e Cell non sarebbero più stati un problema.
Si alzò una leggera brezza e i capelli s'alzarono sotto il suo leggero tocco ... «Finalmente ...».
Si pulì un po' dalla polvere e incominciò ad allontanarsi soddisfatto.
La gambe si bloccarono all'improvviso quando sentì qualcosa alle spalle ... Si voltò e vide cyborg 17 sospeso a mezz'aria circondato da una forte luce verde.
«Non dovevo cantar vittoria troppo presto ...» si disse Trunks osservando gli occhi umidi ma al contempo cattivi del moro «... adesso mi pare evidente che Bulma non vi abbia indebolito abbastanza ...».
«SMETTILA!» urlò il cyborg dopo esser precipitato goffamente a terra. Si rialzò a fatica ... gli abiti erano a brandelli, forse aveva attivato la barriera poco dopo l'impatto con l'onda e aveva subito un po' il colpo.
«Non ... N-non mi hai ancora sco- ...» per un secondo perse l'equilibrio ma poi si riprese «... sconfitto!». Scattò in avanti e si precipitò sul sayan.
Iniziò uno scontro serrato: calci, pugni e combo devastanti si interscambiavano con gran velocità ... è però inutile dire chi dei due fosse in svantaggio: l'androide 17, vista la scarsa potenza d'attacco che disponeva, riusciva a colpire di rado il proprio nemico e i danni che gli infliggeva erano pressoché nulli mentre Trunks, ancora nel pieno delle sue energie, riusciva a gestire lo scontro con estrema facilità.
17 cercò di colpire Trunks con un gancio sinistro ma quest'ultimo lo schivò agilmente ... Slittò verso terreno e con un colpo ben assestato sfondò lo stomaco del moro. Un fiotto di sangue fuoriuscì dalle labbra e andò a sporcare il terreno. Il sayan approfittò della sospensione in aria del cyborg per colpirlo sulla schiena con un calcio rovesciato ... 17 rimbalzò a terra e quando ritornò sù, Trunks ne approfittò ancora per colpirlo: con un'altro calcio, in pieno volto questa volta, lo fece volare lontano.
Quando l'androide toccò finalmente terra ruzzolò per un paio di metri e poi si fermò.
Il sayan sfoderò nuovamente la spada e incominciò a camminare lento verso colui che, nel suo tempo, aveva rovinato la vita all'intero genere umano.
Il cyborg era allo stremo: nonostante la sua forza fosse infinita, l'intero corpo era ridotto a un colabrodo ... La sua parte umana gli ricordava continuamente che era anche fatto di carne: le ferite bruciavano e sanguinavano mentre altre si stavano già infettando a causa del terriccio che s'era insinuato in esse. Per quelle "cosucce" non sarebbe mai morto ma di certo non gli arrecavano poco fastidio.
Riuscì ad issarsi sulle ginocchia. Le mani, visibilmente rovinate, poggiavano a terra e fungevano da sostegno. Dal labbro spaccato colava un piccolo rivolo di sangue e piccole gocce di esso, dopo aver sostato sul mento sottile, precipitavano verso il basso. Respirava con affanno e il cervello meccanico elaborava a velocità incredibile un metodo per schiacciare lo sconosciuto nemico. Ma il tempo ... Avrebbe avuto tempo sufficiente?
I grandi occhi celesti intravidero un paio di stivaletti di uno strano marrone e vicino ad essi la punta di una lucente spada ...
Voltò lo sguardo verso sinistra e i capelli scuri incominciarono ad aprirsi permettongli una visuale migliore ... Peccato che lo spettacolo non lo fosse per niente: un Trunks cinico e spietato lo studiava con disprezzo ...
Avvicinò la mano destra alla sinistra ed impugnò la spada con ambo le mani ... La alzò dinanzi a se ed osservò la lama: affilata e tagliente quasi quanto un diamante ...
«... Ok ... Adesso basta ...» gli occhi ricaddero sul cyborg.
17 capì immediatamente ma era già troppo tardi ... sarebbe stata una splendida decapitazione ...

La spada scese ... rapidissima

«TRUNKS!!!»

Gli occhi si spalancarono e le possenti braccia, tutto a un tratto, persero tutta la loro mobilità. L'arma bianca si bloccò a pochi centimetri dall'obiettivo ...
«Trunks ... Ma cosa stai facendo?» Goku iniziò ad avvicinarsi con estrema calma.
«YAAAAAAAA!!!» il giovane sayan rialzò la spada e la riabbassò fulmineo ... Goku intervenne giusto in tempo per evitare il danno: con la mano sinistra fermò la lama mentre con il braccio destro allontanò il figlio del principe.
Goku, l'eroe della Terra, spinse ancora più in là il giovane e gli impedì di avvicinarsi al cyborg. Il ragazzo era fuori di sè ...
«Signor Goku, mi lasci andare! Mi lasci andare!!» urlava disperato Trunks.
Il Son, utilizzando tutto il suo corpo, placcò nuovamente il ragazzo dai capelli lilla e lo tenne dov'era «No Trunks ... calmati adesso ...».
Spintonò più volte utilizzando le forti e robuste braccia «MI LASCI ANDARE! MI LASCI ANDARE!!»
«No, se ti lascio lo ucciderai»
Gli occhi color del cielo incominciarono ad inumidirsi «Lui ... Lui ha ucciso! Ha ucciso poveri innocenti ... MI LASCI PASSARE!».
Altre forti spinte ... Il ragazzo non demordeva ... «Ha ammazzato uomini, donne, bambini ... Ha portato solo MORTE E DISTRUZIONE! ... Ha ucciso tutti voi! Il nonno, la nonna ... Mio padre ... E la mamma ... ODDIO! MI LASCI PASSARE!! SIGNOR GOKU! MI LASCI PASSARE!!».

Le urla terminarono. Le forti braccia del signor Goku lo stingevano teneramente a sè, come se fosse stato un secondo figlio.
«Trunks, mi hai raccontato ciò che ti è successo e ammetto che per me è anche solo difficile immaginarlo ...» gli sussurrò serio all'orecchio «... e non oso pensare quanto sia stato difficile per te accettare tutto questo. Pensaci bene: la sua morte non servirà a nulla. La sua morte non ti ridarà ciò che desideri ...» si fermò quando sentì un forte singhiozzo «... Mi dispiace Trunks ...».
Goku sciolse con indecisione l'abbraccio e guardò il giovane: gli occhi sbarrati fissavano un punto indefinito e da essi incominciarono a fuoriuscire delle lacrime ...
«... Trunks ...» il giovane cadde ginocchia a terra e si rannicchiò su se stesso ... i singhiozzi si fecero sempre più violenti ...
Il Son s'inginocchiò dinanzi e poggiò una mano sulla sua spalla. Quando ci fu il contatto Trunks si rannicchiò ancora di più, come un piccolo riccio indifeso.
«Suvvia, lo sai bene anche tu che sarebbe stato tutto inutile».
Dopo alcuni singhiozzi sommessi si sentì una debole risposta «... Non è giusto ...».
Goku ridacchiò un poco, utilizzando il suo solito modo buffo «... Lo so ma non siamo noi a decidere cos'è giusto e cosa è sbagliato ... Ora tranquillizzati e prenditi il tempo che ti serve. Ci penso io al cyborg ».
I due sayan si rialzarono a Goku permise a Trunks di allontanarsi per riprendersi.
«Bene ...» disse sorridente il Son avvicinandosi a 17 «... adesso passiamo a te ».
«Che?! ».

Il sayan dai capelli strani prese e poggiò da una parte uno scombussolato 17 per dargli la possibilità di riprendersi. Trunks nel frattempo era distante e dava loro le spalle.
«Non è cattivo, per nulla credimi. Se ti ha malmenato in questo in questo modo è perchè tu e tua sorella 18 gli avete reso la vita davvero difficile».
«Io proprio non capisco...» disse il moretto mentre usava il grosso fazzoletto arancione per pulirsi la ferite più gravi.
Goku incrociò la braccia e continuò ad osservare il giovane sayan «In effetti, in questo tempo, non avete ancora fatto nulla di male. Nel futuro da cui proviene Trunks invece voi due avete creato un vero macello. Avete commesso degli atroci delitti ...».
«Sì, me l'ha detto ...»
«Quindi non te la prendere troppo a male ...» disse sedendosi poi a terra incrociando le gambe «... Si è lasciato prendere dalla rabbia e non si è trattenuto. Io lo capisco, sarebbe difficile per chiunque ...».
Il cyborg assottigliò gli occhi un po' scettico « Oltre a questo ce dell'altro che devo sapere?».
«Oh, certo che c'è ...».
Goku espose al giovane il terribile pericolo che incombeva sulla Terra per colpa del mostro chiamato Cell e, diciamolo sinceramente, 17 lo capì con estrema difficoltà perchè il nostro eroe, nonostante avesse sentito e risentito al solfa più di una volta, non riuscì a fare un discorso decente.
«Che casino ...» disse 17 (non tanto per il problema ma più per l'esposizione ingarbugliata).
«Già, 18 a quest'ora dovrebbe già essere al palazzo di Dio con Crillin. Forse è meglio che li raggiungiamo». Dopo aver detto ciò Goku si alzò in piedi e si diresse verso Trunks.
Posò una mano sulla sua spalla e la scosse leggermente «Hei, tutto a posto?».
«... Insomma ...».
«Ora dobbiamo proprio andare. Andremo in là volando così avrai un'altro po' di tempo per riprenderti». Goku allontanò la mano ed era già pronto per fare un cenno a 17 quando ... «Signor Goku? ...».
«Huh, sì dimmi».
«Prometta, lo giuri su chi vuole ...» Trunks si voltò al Son e gli mostrò gli occhi ancora un po' arrossati «... non racconti di questa storia con mio padre. Giuri!».
«He-he-he ... Ok, come vuoi».

Durante tutto il viaggio il cyborg stette a debita distanza dal coetaneo. Nonostante Goku gli avesse dato delle ottime scusanti non riusciva a non trovarlo antipatico ... e viceversa.
Quando finalmente arrivarono al palazzo trovarono tutti al centro del grande spiazzo e tra loro vi era anche una graziosa biondina ...

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 41
*** Segreto rivelato ... o quasi ... ***


Documento senza titolo

Buongiorno a tutti! Oggi con che posso iniziare? Con il capitolo? No dai, quello dopo adesso voglio confidarvi una piccola cosa ed è ... Non ho pronto il capitolo per Giovedì HAAAAA, PANICO! E il brutto è che non so se riuscirò a scriverlo ... Ho pochissimo tempo. Dende aiutami tu!!!
Comunque, adesso che vi ho comunicato questo mio piccolo problema, vi ringrazio per le splendide recensioni che ogni volta mi spronano a proseguire ...

LadyDreamer: Appena avevo letto la tua rece ho rimediato (anzi, a dire il vero è stata mia sorella sotto mia costrizione). Goku per me è un personaggio simpatico, nulla da ridire al riguardo, ma sono d'accordo con te sulla questione del "Fa tutto lui": dopo un po' rompe, sembra Beep Beep che la fa sempre in barba a Wile E. Coyote ... Per fortuna ogni tanto muore! XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

ladywolf: Beh, devi capire che è un po' arrabbiato ... Non si è riuscito a trattenersi poverino! Spero che questo capitolo ti piaccia come quello precedente, un bacio e a presto allora!

Sissi25: Disney e giappons fanno cose molto diverse ma a volte capitano i capolavori da ambo le parti ... basta guardarsi a modo attorno per accorgersene. C17 è innocente ma se le è beccate ugualmente ... Mi riempirà di botte! Spero che anche a te questo capitolo piaccia. Un bacio

Angelo Azzurro: Vegeta è ancora occupato ... però adesso dorme quindi ti do il permesso di approfittarne! Dubito che 18 sia rimasta affascinata dalla pelata di Crillin ... Leggi e vedrai. Commenta anche questa volta se ti và. Ti saluto con un bacio!

folg_89: Ecco l'apribarattoli umano! XD Capisco che la lotta non sia durata tanto ... mi spiace ma doveva essere un combattimento rapido perchè sennò di 17 ci rimaneva soltanto la testa! Per questo nisba ma dal prossimo capitolo in poi avrai lotte e lotte fino alla nausea (e non solo tua TT-TT). Trunks è tornato allo stadio di tortellino ... Vedrò di farlo ritornare uno spaghetto come si deve! A presto! Ciao

MartaSaru: E' vero, forse Trunks è stato un po' esagerato ma tu come avresti reagito se ti si fosse parato davanti quello che ha ammazzato tutti i tuoi amici e parenti? Il sayan non ha badato al fatto che C17 non sapesse nulla della sua vicenda ... Ho pensato che gli sarebbe bastato vederlo per farlo andare fuori dai ranghi. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio grosso, ciao

kry333: Mi spiace ma ho paura che ti dovrai assorbire 17 ancora per un bel po' perchè (purtroppo per te) come personaggio lo apprezzo molto. Nonostante questo spero che tu continuerai a leggere e spero che anche questo capitolo ti piaccia. Bacio

nana987: Crillin ha convinto 18 ... come lo scoprirai leggendo. Per la tua fic sono riuscita ad arrivare al penultimo capitolo! (l'ultimo non ce l'ho fatta perchè mi bruciavano troppo gli occhi TT-TT comunque appena avrò termianto ti farò sapere!). Spero che anche a te il capitolo piaccia. Un bacione grosso grosso XD

Senboo_: Ognuno avrà i suoi modi di leggere ( a testa in giù, alla rovescia, al gabinetto) comunque sono contenta che la storia ti piaccia o almenno, spero che sia così ... o.o ... Fammi sapere se anche questo capitolo è di tuo gradimento! Ciao XD

Ok, con questo siamo a posto. Spero vivamente che piaccia a tutti questo nuovo appuntamento e magari, mentre leggete davanti ai vostri piccoli computer, pensate un po' anche a me che sono al lavoro a sgobbare! Ovviamente se leggete nel pomeriggio ... alle nove di sera potete pensare tranquillamente ai fatti vostri! XD
Detto questo vi saluto tutti e vi vando un caloroso abbraccio (e anche un bacetto se non immaginate male!).
scImMIA

 

 

CAPITOLO 41
SEGRETO RIVELATO ... O QUASI ...


Atterrammo tutti e tre sul grande spiazzo piastrellato: il signor Goku e C17 davanti mentre io ero dietro a breve distanza. Il brutto momento era passato.
Ci avvicinammo al gruppetto e la prima "persona" che notai fu la gemella di quello che avevo appena finito di malmenare: Bulma stava cercando (inutilmente) di instaurare un minimo di dialogo con la bionda e gesticolava come se tra le sue braccia non ci fosse stato un neonato ma un orsacchiotto di pezza o un qualcosa di altrettanto insignificante.
Il resto del gruppo era tutt'attorno alla piccola scalinata intenti ad osservare e commentare chissà che cosa ...
Ci avvicinammo al gruppetto ma prima di poter iniziare un minimo discorso, 18 notò il fratello, gli corse incontro e quello che si susseguì non si potrebbe definire un comune scambio di battute tra fratello e sorella ...
«17! Che diavolo hai combinato?! » sbraitò lei poggiando le mani ai fianchi «Guarda come sei conciato ...»
«Io non ho fatto proprio niente e se sono così non è colpa mia ma ...» il moro si girò verso di me e mi additò con dito accusatore «... E' colpa di questo cretino che ha dato di matto!!».
Tutto il gruppo si avvicinò curioso a noi quattro.
«Non darmi del cretino ammasso di rottami che non sei altro ...» sibilai incrociando le mani al petto.
«Bastardo ...»
«Taci sottospecie di lattina ...»
«Brutto figlio di ...»
«Mezza sega ...» Goku s'intromise e mi afferrò le spalle con le forti mani, ridacchiò imbarazzato e poi interruppe la felice conversazione «Smettetela dai, non dovete fare così ... Soprattutto adesso che siamo nei pasticci dobbiamo lavorare come una grande squadra! ...» si staccò dalla spalla e mi afferrò il polso destro. Con l'altra mano afferrò rapido la mano sinistra di 17 e ... Con una forza senza precedenti cercava di costringerci a una stretta di mano forzata. Fortuna che io e il cyborg la pensavamo allo stesso modo e strattonavamo nella direzione opposta ...
Scena patetica ... 18 chiuse gli occhi e divenne rossa dalla vergogna ...
Dopo alcuni secondi Goku dovette rinunciare (Goku che si da per vinto? Ebbene sì ...) e lasciò i nostri polsi malvolentieri. Incrociò le braccia e fece una faccia da finto triste «Eddai Trunks, non fare il bambino! Altrimenti ci rimango male ...».
Ma maggior parte dei presenti scoppiò in una fragorosa risata tranne me, per un motivo particolare, e qualcun'altro che mi si avvicinò dopo poco con gli occhi sgranati.
«Tu ...» una leggera mano si appoggiò sulla spalla sinistra e attirò la mia attenzione «... Tu ti chiami Trunks?» chiese timida Bulma.
«Sì ...» risposi spiccio mentre mi voltavo verso Goku per rivorgergli una delle occhiatacce ereditate «... Il mio nome è Trunks».
«Ma che bello ... Lo sai che hai lo stesso nome che avrei voluto dare a Light? Poi Yamcha ha insistito tanto e quindi ...» esclamò poi lei alzando al cielo il bambino come se fosse un trofeo.
Quella era proprio una giornata no: prima arrivano i cyborg e dopo Goku spiattella il mio nome a tutti quanti ...
Il Son, capendo la gaffe, mi prende le spalle e mi fa allontanare in modo che gli altri (Piccolo escluso) non potessero sentirci e iniziò a scusarsi ... «Mi dispiace, m'è scappato!»
«Mi ero tanto raccomandato ...»
«Scusa!!» disse inchinando il capo.
«Uff ... Adesso però veda di non rivelare la mia identità in quanto figlio! Se lo fa l'ammazzo!»
«Ok anche se non penso che mi ucciderai ... Sei tanto buono ...»
«Forse io lo sarò anche un po' troppo ma Vegeta no di certo quindi ...»
«Sì, Sì, Sì, Sì ... Ho capito, ho capito!! Mi terrò la bocca cucita»
«Allora torniamo dagli altri ...».

Ritornammo al gruppo. Coloro che avevano appena appreso il mio nome mi guardavano un po' perplessi ... Era davvero brutto ritrovarsi con gli occhi puntati addosso ...
Da una parte 18 continuava imperterrita a sgridare il gemello e lui di tanto in tanto sbuffava e la mandava a quel paese.
Mi guardai un po' attorno e poi chiesi «Crillin non c'è?».
Quel babbeo di Yamcha fu il più rapido a rispondere ( in effetti ha la lingua lunga) «E' là con Mr.Popo ...» disse indicando con il pollice gli scalini che portavano al piano rialzato del palazzo.
Ci avvicinammo tutti e vidi questo Popo che picchiettava leggermente un bastoncino con la punta di cotone su di un povero individuo ... Nel vederlo Goku scostò tutti gli altri e andò in prima fila «C-Crillin?! Ma cosa ti è successo?! Sei un disastro ...».
Il piccoletto fece una smorfia e aprì un occhio «E' quello che succede quando si vuole essere gentili ...». Era proprio malconcio: la faccia era ricoperta di graffi mentre sulla grossa zucca vi erano tre bernoccoli ... uno sopra l'altro. Quando Mr.Popo picchiettò il batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante sulla sommità del bernoccolo, Crillin strinse gli occhi per il dolore.
Una personcina si avvicinò arrogante ... «Hah, ben ti stà! Così imparerai la prossima volta ...».
Non solo a me venne spontanea una domanda "Così imparerai per cosa?".
Il piccoletto scattò in piedi e senza volere andò in cima alla piccola scalinata ... da quell'altezza sembrava più alto «Non ho fatto proprio nulla di male!».
17 s'impicciò senza darsi troppi problemi «18 che ti ha fatto zucca pelata?». Zucca pelata ... poverino ...
La ragazza, in pochi secondi, espulse l'ira che poté con tutta l'acidità possibile «Prima mi ha scocciato, poi ha fatto il farfallone ...»
«FARFALLONE!? NON E' VERO!!» sbottò Crillin rosso come un peperone.
«... TACI!! E poi è entrato in casa e ha cercato di portarmi via con la forza!! ...».
«E tu?» chiese 17 che ormai aveva preso la parte di "quello di mezzo".
«... Alla fine ho accettato ...» rispose seccata la bionda incrociando le braccia al petto e arricciando il naso.
« ... »
«... Mi rifarà l'intero guardaroba» concluse la ragazza allontanandosi spiccia e andandosi a sedere a bordo del palazzo.
... Ragazzi, che superficialità ...
Crillin si risedette e Popo ricominciò il suo lavoro. Mi avvicinai a loro e mi sedetti sullo scalino subito sotto «Certo che ti ha ridotto maluccio ...» gli dissi senza riuscire a contenere un po' di ilarità.
«Saranno anche molto più deboli di quelli che conosci tu ma ti assicuro che per me è stata comunque un'impresa ...»
«He he ... Mi spiace che ti abbia fatto nero ...» dissi dandogli una leggera pacca sulla spalla.
«Ha fatto bene a menarti ...» io e Crillin alzammo gli occhi e proprio dietro a Mr.Popo vedemmo C17 con una faccia da schiaffi spiattellata in volto «... Così almeno siamo pari in qualche modo!».
Si allontanò di qualche passo in direzione della sorella ma poi si fermò e si rigirò verso di noi o meglio, verso il mio caro amico «Ah, un'altra cosa ...» il suo sguardo divenne serio, cattivo «... Non t'azzardare mai più a fare l'idiota con mia sorella. Sono stato abbastanza chiaro? ».
Crillin rimase di sasso e osservò silenzioso l'allontanarsi del moro.

Dopo pochi minuti il servetto di Dio terminò il suo operato e ritornò all'interno del palazzo portandosi appresso la cassetta dei medicinali. In quel piccolissimo lasso di tempo la maggior parte dei presenti si era seduta sulla piccola scalinata e aspettava paziente che il grande mago Piccolo esponesse un qualche, anche solo vago, piano strategico.
Crillin sembrava spaesato e spesse volte notavo che osservava la giovane cyborg con la coda dell'occhio ...
Piccolo iniziò finalmente a discorrere: «Bene, adesso che i cyborg sono quì possiamo pensare a Cell e ... »
... ssSQUEEEEZEEEEEeee ...
«... Allora, dicevo che ...» riprese il namecciano ma ...
... ssSQUEEEEZEEEEEeee ...
«GOKU!! Ma la vuoi piantare?!» sbottò poi Piccolo guardando in malo modo il sayan.
«Scusa ma io ho fame ...» si scusò l'alieno con la tuta arancione. Poco dopo il suo stomaco richiese nuovamente udienza e lì Piccolo non ce la fece più e corse ai ripari ... «Popo!»
Il servo arrivò in un lampo e chiese gentilmente e con grande umiltà di cosa avesse bisogno «Popo, per cortesia, non è che potresti portare qualcosa da mangiare a questa fogna irrispettosa?»
«Certo signore, tornerò subito» il fedele servitore chinò il capo e sparì nuovamente all'interno del grande palazzo. Mentre Mr. Popo provvedeva ad apparecchiare una larga tovaglia con delle leccornie di ogni tipo, il giovane namecciano cercò di proseguire senza badare troppo a quei rumori molesti che continuavano ad infastidirlo «Dicevo che adesso dobbiamo pensare a Cell: da quello che ci ha raccontato questa irresponsabile (si voltò e guardò accigliato Bulma) sembra un tipo parecchio tosto e visto che possiede le cellule dei guerrieri più forti, Freezer compreso, non mi sorprenderei se fosse capace di grandi e devastanti tecniche ...».
Goku incominciò a mangiare senza un freno creando maggiore fastidio «... Hemm ... Nel frattempo però sarebbe meglio che qualcuno andasse a distruggere definitivamente il laboratorio di Gelo per evitare qualche nuova sorpresa da parte di Cell o di qualchedun'altro (e quì riosservò Bulma ... non gli andava molto a genio). Yamcha, tu dovresti sapere dove si trova, potresti andarci tu. Non dovrebbe essere un lavoro complesso ...».
Yamcha annuì «Sì, so dove si trova. Lo raderò al suolo ragazzi, non temete!» esclamò poi raggiante ... bah.
«Ti do una mano anch'io se vuoi ...» si offrì Tienshinhan all'amico con le cicatrici e poi si rivolse a Piccolo serio «... Jaozi, sotto mia richiesta, è andato all'isola di Genio. Ho pensato che fosse troppo pericoloso per lui ...».
Il namecciano annuì. Effettivamente il piccolo Jaozi, per quanto fosse disponibile e coraggioso, non era molto forte e non avrebbe dato un grande contributo.
«Molto bene ...» aggiunse poi lasciando che il lungo mantello sventolasse sotto le sferzate del vento leggero «... Nel frattempo io, Trunks, Goku e Crillin andremo da Cell e cercheremo di farla finita. Ci potrete raggiungere appena terminata l'opera».
Finita la solenne frase tutti facemmo un cenno affermativo tranne il signor Goku che esordì con un Signor Rutto ...
Piccolo si avvicinò al bordo del largo palazzo e guardò verso il basso assieme a Dio «Cell ha appena finito il suo lavoretto a Niki Town. Ci conviene partire subito finché è nei paraggi ...»
Il Signor Goku, che continuava ad essere occupato nella sua scorpacciata, cercò di esprimere la sua opinione anche se a fatica «Shi ma hio ... Ciomp Ciomp ...» per errore sputacchiò un po' di riso ma per fortuna non colpì nessuno «... Siò anciora ... Ciomp Ciomp ... Bangiando ...».
Il namecciano si girò verso di lui e lo guardò schifato «Non te l'ha mai detto nessuno che non si parla con la bocca piena?! ...» il sayan lo guardò confuso e con le guance piene di cibo, come se fosse stato un grosso e abnorme criceto «... Se la metti così vorrà dire che noi tre partiremo subito e tu ci raggiungerai appena finito ...»
«Shi ... Glom ...» Goku mandò giù un mucchio di cibo e si pulì la faccia con un braccio «... Per me stà bene anzi, è perfetto!».
L'intero gruppo, Goku e i cyborg esclusi, si alzò in piedi e si incamminò verso Piccolo.
Prima di partire Yamcha bloccò tutti con una domanda spiazzante o almeno, per me lo era: «E Vegeta dov'è? Perchè non c'è ancora?» e lo affiancò anche una Bulma alquanto impaziente, di cosa poi non lo sapevo nemmeno io...
Piccolo parlò autoritario come suo solito mettendo a tacere il giovane «Vegeta arriverà quando gli sembrerà opportuno ...» e poi mi diede una piccola occhiata d'intesa consapevole del fatto che in quel momento papà avesse ben altro a cui pensare. Con quelle poche parole era riuscito a zittire il giovane ma non qualchedun'altro che tornò a farsi sentire ... «Ma certo che arriverà, lui è uno scimmione maniaco della guerra! Non mancherà di certo a una rissa ...» sibilò acida Bulma stringendo a se un Light, per una volta, sonnecchiante.
Il namecciano non perse tempo a controbattere «Se non altro non se ne va in giro a riattivare cyborg con il rischio di mandare la Terra in grave pericolo solo per soddisfare un capriccio personale ». Piccolo rispose così, velenoso, anche se però sapeva che Vegeta sarebbe stato in grado di fare una cosa simile se avesse potuto ... In effetti, se li osserviamo bene, mio padre e mia madre sono simili: un po' pazzoidi, sbruffoni e molto, molto orgogliosi.
Alla risposta del giovane namecciano Bulma s'indispettì e spiccia tirò fuori da una delle tasche dei stretti jeans una piccola capsula, la lanciò in mezzo allo spiazzo e da una grossa nuvola di polvere comparve un' air car giallo dalle grandi dimensioni. Vi salì sopra spiccia e mise in moto ... Il maritino le corse incontro e cercò di fermarla «BULMA!! Ma dove hai intenzione di andare?»
Lei sistemò in malo modo il bambino nel suo seggiolone privato e rispose acida «Me ne torno a casa. Ne ho abbastanza di sentire quel muso verde sputasentenze ...»
«Ma è pericoloso! Se rimani quì sarai al sicuro!»
«Non credo e comunque adesso me ne vado ...» ripeté senza dare ascolto al neo papà.
«Ma in girò c'è quel mostro Cell! Ti potrebbe fare del male ... » Yamcha non sapeva più come trattenerla lì ...
«Lascia che vada...» gli suggerì Piccolo con un sorrisetto demoniaco sul volto e dopo aggiunse «... Così grazie a Cell non ce la ritroviamo più tra i piedi».
Bulma s'innervosì ancora di più e prima di alzarsi in volo e sfrecciare nel cielo a tutto gas sbraitò fuori dal finestrino «IO NON MI PENTO DI QUELLO CHE HO FATTO! E SAPPIATE CHE L'HO FATTO PER PROTEGGERE LA TERRA, BRUTTI INGRATI!!!». Dopo pochi attimi non era già più visibile e Yamcha era rimasto in mezzo allo spiazzo come un pesce fuor d'acqua.
Anche i cyborg e Goku avevano assistito interessati alla scenetta ...
C17 si alzò in piedi e si allontanò per qualche secondo dalla sorella per ricevere una risposta a un quesito che gli era appena insorto. Visto che aveva già capito chi era il vero cervello del gruppo, si avvicinò a Piccolo e chiese udienza a modo suo «Hei, muso verde! ».
«Che vuoi?»
17 incrociò le braccia al petto e continuò «Che cosa intendeva dire per "L'ho fatto per proteggere la Terra" se ora come ora non siamo altro che un pericolo?»
«Tzk! Pensava di fare di voi dei paladini in grado di proteggere i più deboli ...»
«Questa mi è nuova ... » rispose gravemente accigliato «... non ce ne aveva affatto parlato e poi adesso sarebbe oltremodo stupido ...».
Piccolo lo lasciò terminare senza interromperlo «... come potrei adesso, con la forza che dispongo ...» lo vedemmo voltarsi verso la sorella che nel frattempo continuava a scrutare con aria accigliata il paesaggio «... come potrei difendere qualcuno se non sono nemmeno in grado di proteggere me stesso?».
Piccolo si voltò nuovamente verso il cielo pronto per partire «Una cosa che non sopporto è chi fa una cosa con in piedi per poi vantarsene ... Ha commesso un gravissimo errore e non se ne rende conto! E adesso starà a noi e anche a voi pagarne le conseguenze ...» il namecciano si lanciò nel vuoto e sfrecciò rapido verso una meta che per me e Crillin era ancora sconosciuta. Prima che saltasse anch'egli notai il mio amico pelato che continuava ad osservare di nascosto la biondina ... brutto segno ...
Yamcha e Tienshinhan saltatono e volarono in una direzione completamente differente.
Goku, i due cyborg, Dio e Mr.Popo rimasero al palazzo.

Durante il tragitto mi avvicinai a Piccolo.
«Grazie per quello che ha fatto per Vegeta ... sarebbe stato davvero sconveniente se anche gli altri fossero venuti a sapere che non sarebbe potuto arrivare ...»
«Io so perchè me l'ha detto quell'impiccione di Dio. Ho pensato che fosse stato carino farsi gli affari propri al contrario di quello che fa quel vecchiaccio ...» rispose accennando uno strano sorriso. Osservò per un attimo Crillin e poi affermò sincero «Dubito che il segreto di te e Vegeta rimarrà tale più di tanto. Se andrai avanti così lo saprà mezzo mondo ...»
Mi feci serio consapevole della situazione «Lo so ma adesso l'unica cosa che mi preme è non farlo sapere a Bulma ...».
Crillin, che fino a quel momento se n'era rimasto in disparte a pensare a chissà che cosa (o a chissà chi), si avvicinò e si inserì nella discussione «Ma perché? Non è tua madre? ».
Risposi spiccio e risoluto «Nel mio tempo lo è ma quì no ... Mia madre, quella vera, ha sofferto tanto pur di trovare quello che cercava mentre quella di questa dimensione ha preferito lavarsene le mani e lasciare che tutto scorresse stupidamente ... Il mio gesto sarà anche altamente infantile ma è così che la penso quindi ho preso la decisione che quì, in questo tempo non ho una madre e per questo non voglio che sappia. Voglio che continui a credere che io sia uno sconosciuto che non ha nulla a che fare con lei ...» Crillin mi osservò perplesso «... Voglio che continui a credere che mio padre sia un essere incapace di amare e che tra loro non ci sarebbe mai stato nulla ...».

 

******

 

Al palazzo, mentre Goku continuava a mangiare, 17 a fianco di Dio continuava ad osservare la situazione anche se il primo non riusciva a vedere altro se non vasti spazi erbosi ...
«Dobbiamo essere pazienti e cercare di dare il meglio di noi stessi ...» sentenziò all'improvviso Dio creando un certo scombussolio all'interno del cyborg.
«Per colpa del blocco il nostro meglio è ben poco ... »
«Blocco? Spiegati meglio ... » la curiosità del vecchio era tanta ...

 

******

In breve tempo arrivammo alla famosa Niki Town che oramai ci appariva come una perfetta città fantasma: in giro non c'era un'anima e una moltitudine di abiti erano sparsi per le strade senza un padrone e svolazzavano leggermente per colpa del vento.
Un silenzio tombale regnava in quel luogo ...
Poi all'improvvisò si sentì un'aura famigliare ...
«E' arrivato Goku! » esultò Crillin nel sentire l'aura dell'amico.
«Ti sbagli ...» lo smontò rapido il namecciano «... Goku è ancora al palazzo di Dio. Quello che sentiamo dev'essere Cell ...».
Crillin strinse un po' gli occhi e ci concentrò maggiormente «Hai ragione ... dallo stesso punto si sente anche l'aura di Vegeta e di Freezer ».
«Già, peccato che Freezer l'abbia ucciso io mentre papà è all'isola di Genio ... E in più ha anche la sua aura signor Piccolo ...» dissi con un filo di voce mentre una piccola goccia di sudore scendeva dalla fronte ... che strano nemico.
«Infatti è un essere forgiato con le cellule dei guerrieri migliori ...» espose nuovamente il namecciano « ... per ora avviciniamoci senza farci notare» terminò poi incominciandosi ad incamminare.
Io e Crillin lo seguimmo a ruota.
«Non è giusto però ...»
«Cosa c'è Crillin?» chiesi.
«Dopo tutti gli anni che ho trascorso ad allenarmi non ha nemmeno una mia cellulina ...» disse sbuffando.
A quella affermazione Piccolo si girò di scatto e disse velenoso «Cos'è, volevi far parte anche tu del corpo di quel mostro?!»
«No, no di certo ... »rispose tranquillo il pelato portandosi le mani dietro la grossa zucca calva «... E' solo che così sarei risultato come un forte guerriero ...».
"Già ..." pensai tra me e me "... così saresti riuscito a far colpo su qualcuno ...". Ormai avevo capito che Crillin era cotto di un certo nemico ...


 

Da lontano incominciammo a scrutare uno strano essere ... Era tutto verde e una lunga coda di muoveva serpentina alle sue spalle ...

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 42
*** L'orgoglio di Piccolo ***


Documento senza titolo
Buongiorno a tutti! Eccomi quì come tutte le altre volte con un nuovo capitolo fresco fresto fagocitato proprio ieri sera e terminato precisamente alle ore 23:34! Devo confessarvi che sono stanchissima ... Non che la Bea mi abbia aiutato molto (ma proprio ieri, in quel momento di crisi mi doveva distrarre con Excel?! Maledizione ...). Ora non perdiamoci troppo in chiacchiere e rispondiamo a quelle anime gentili che si sono fermate a recensire ... grazie infinite TTuTT

Angelo Azzurro: Come vedi sono riuscita ad aggiornare per il rotto della cuffia (di quale cuffia di tratti poi non lo so ma si dice sempre così e quindi anch'io mi aggrego alla massa >.<"). I personaggi femminili sono tutti con un carattere difficile ma bisogna precisare una questione: il personaggio che si chiama Valese non è da ritenersi pienamente un personaggio del Tory o meglio: come ben saprai DBGT non è proprio una creatura del maestro ma dei disegnatori dell'anime. Toriyama infatti per questa terza saga (richiesta da molti) ha solamente esposto un'idea base (ovvero quella di far basare questa serie sulla ricerca delle sfere -come la 1a-) e ha osservato dall'esterno il vario operato ... Per questo penso che Valese non sia un personaggio di Toriyama. Se volevi trovare una donna in cui mancasse il "bel caratterino" potevi tranquillamente nominare la signora Bunny ... Scusami ma sono pignola ma più che altro detesto il GT quindi ... OK! Cell è arrivato e farà del casino, spero vivamente che il capitolo ti piaccia! Un bacio, ciao!

Senboo_: Sono davvero contenta che la storia ti piaccia! Personalmente non mi ritengo una brava scrittrice, anzi, ma ormai sono in pista e termino il mio ballo! Spero soltanto che questo non sia "La morte del cigno" ... TT.TT Continua a seguirmi se puoi. Ti saluto, Un bacio

nana987: Non riesco a stare seria per un capitolo intero ... Accidenti! Vabbé, se apprezzi tanto meglio XD Per i personaggi cerco di fare del mio meglio per mantenerli nella personalità che hanno ma ammetto che capitolo dopo capitolo la faccenda si complica sempre di più! Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione enorme allora! CIA ... Ah, ieri mi è venuta l'idea per Trunks quindi tieniti pronta!! ^-^ Ciao!

LadyDreamer: Heilà bella donna!! Benvenuta a questo nuovo capitolo. Mi fa davvero piacere che i personaggi ti sembrino IC ... Ci metto davvero tanto impegno a scrivere ed è davvero una bella sensazione ricevere questo tipo di complimenti, grazie. Mi fa davvero tanto piacere! Forse Trunks è stato adottato per davvero ... Tenero!! ^///^ ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

folg_89: Di combattimenti ce ne saranno e tanti anche! Visto che sei un'esperto fammi pure sapere se c'è qualcosa che non quadra ... Non per dire ma dopo un po' mi perdo =_=" ... Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia. Allora a presto! CIAO XD

kry333: Mi spiace che Bulma non sia di tuo gradimento ma haimè è così e così rimane ^-^ Comunque forse un giorno tornerà quella di sempre ... forse XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione allora. Ciao! Trunks, sei tutti noi! VAI! VAI! VAI!

A posto, spero vivamente che questo capitolo vi piaccia anche perchè non ne sono molto convinta e a dire il vero è la seconda metà a non convincermi a pieno ... Se non vi piacerà la colpa sarà da attribuirsi in parte anche alla Bea >_< quindi sorella tieniti pronta!!
Dopo aver detto questo spero davvero di risentirvi in tanti, dal canto mio tornerò lunedì con un nuovo capitolo.
Vi auguro una buona lettura e vi saluto calorosamente.
Un bacio
scImMIA

 

 

CAPITOLO 42
- L'ORGOGLIO DI PICCOLO -

 

Uno strano essere: alto, magrissimo, verde e con una fisionomia del corpo a dir poco ripugnante ... Doveva essere Cell, il mostro che sarebbe potuto diventare grazie a 17 e a 18 l'essere perfetto ...
Anche se era immobile al centro di quella larga strada desolata la sua aura era già grande ... Se si fosse scatenato quali danni avrebbe potuto creare?
Non una voce si sentiva e l'aria sembrava in grado di far raggelare il sangue. Per un istante mi parve di sentirmi a casa ... che tremenda sensazione ...
Piccolo, senza sfaldare quel pesante silenzio, ci fece cenno di fermarci e noi ubbidimmo pazienti. Il namecciano s'incamminò con aria fiera verso quell'essere abominevole e quest'ultimo, molto probabilmente per sembrare di uno scalino superiore, fece finta di accorgersi di Piccolo solo quando gli fu molto vicino. Si voltò lentamente e l'osservò dall'alto in basso con quei suoi occhiacci rosa ...
I due si scrutarono silenziosi per vari, interminabili secondi ... l'atmosfera si fece ancora più pesante.
Il mostro assottigliò gli occhi e fece una sorta di sorriso con quella sua strana bocca arancione ... «E' un piacere incontrarti grande mago Piccolo ...».
Il namecciano non rispose. Non mosse un muscolo ...
Dal volto della creatura scomparve il sorriso ... evidentemente si chiedeva perché il namecciano non fosse sorpreso del fatto che lui conoscesse il suo nome ... eppure non si erano mai visti prima di allora ...
Tutto ad un tratto Piccolo abbozzò un sorriso smagliante ... «Il piacere è mio Cell ...».
Al solo sentire il proprio nome l'abnorme creatura indietreggiò senza distogliere gli occhi dal namecciano. Si fermò assumendo una posa forzata: le gambe divaricate e leggermente flesse, le mani strette a pugno vicine alle ginocchia, gli occhi stretti a fessura ... «Come fai a conoscere il mio nome?!».
«Tzk! Io so molte cose di te mostro ...» Piccolo rimase fermo con le mani strette a pugno lungo i fianchi «... moltissime cose ...».
«Del tipo?» chiese con aria seccata ma allo stesso tempo un po' turbata.
Il namecciano avvicinò la mano destra al palmo della sinistra «Preferirei farti scoprire pian piano quello di cui sono a conoscenza ...» terminò poi facendosi scrocchiare sonoramente le cartilagini delle dita.
Al contrario di quanto ci si sarebbe potuto aspettare, Cell sogghignò conquistando una nuova e, a noi sconosciuta, fiducia in sé stesso «He-he-he ... Questo può dire tutto e niente ...».
Divaricò maggiormente le lunghe "gambe" e le fletté fino a creare un angolo di novanta gradi tra queste e le ginocchia. Chiuse maggiormente le mani e inarcò la schiena verso in avanti.
Urlò a piena voce e dopo pochi attimi il duro cemento, sotto ai suoi strani piedi, crepò fino sbriciolarsi. Quando i frammenti di terra e cemento furono abbastanza piccoli, s'alzarono lentamente verso l'immensità del cielo accompagnati da un'aura luminosa che andava aumentando costantemente ... La sua voce, quando toccò il culmine dell'altezza, divenne stridula e fastidiosa ...
L'aura esplose improvvisamente tutt'attorno alzando un grande polverone e scagliando lontano le piccole pietre come se fossero state dei piccoli proiettili ... Alcuni di questi passarono vicini al volto del namecciano ma egli non si smosse, continuò ad essere imperscrutabile ...
«Piccolo è davvero fenomenale ...» Crillin parlò lasciando che un piccola goccia di sudore scivolasse lentamente sulla guancia contratta per colpa di un sorriso ironico «... Anche contro un nemico del genere riesce a mantenere il suo sangue freddo. E' proprio un grande guerriero».

«Mi deludi Cell ... Speravo in qualcosa di meglio!» il namecciano piegò le ginocchia e fletté la schiena in avanti, chiuse le mani a pugno e digrignò i bianchi denti ... L'aura aumentò e la terra incominciò a tremare ...
«uuuUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!» l'aura continuò ad aumentare vertiginosamente, l'aria tutt'attorno creò dei piccoli mulinelli e dei piccoli sassolini incominciarono ad alzarsi verso il cielo ...
I capelli si lasciavano muovere da quella forza invisibile e a volte sbattevano frenetici sull'ampia fronte ... «Quanta potenza ...» nonostante quella forza evidente non riuscivo ad essere del tutto contento ... Piccolo era comunque inferiore anche se di poco.
«E' una fortuna che non abbia mai smesso! ...»
Mi voltai verso Crillin e alzai la voce «Che cosa intendi dire?!»
Il piccoletto alzò il braccio destro per proteggersi gli occhi dalla polvere che ci veniva addosso «... Piccolo non si è mai fermato, ha continuato ad allenarsi anche subito la sconfitta del Dottor Gelo...» Crillin dovette alzare anche il braccio sinistro e portarlo davanti al viso perchè alla sua altezza arrivava molta più robaccia «... Se si fosse fermato non so se avremmo avuto qualche chance ...».
Annuii ma non ero ancora convinto. Piccolo continuava ad essere inferiore al misterioso nemico ...
« Comunque non ti preoccupare. Piccolo sa bene di essere in svantaggio ...» osservai stranito il compare, che voleva dire?
Da sotto quelle braccia riuscii a scorgere un grande sorriso «... E' in casi come questo che lui mostra le sue vere qualità di guerriero: la sua forza ma soprattutto ... la sua astuzia ...».

Cell aggrottò le sopracciglia alquanto annoiato «Adesso basta, mi sono stancato ...».
Piccolo alzò gli occhi e sorrise maligno ... «Anch'io».
Il namecciano scattò rapido in avanti e con un destro colpì Cell in pieno stomaco. Al colpo l'abomino verde si piegò in avanti e sputò fuori dalla bocca arancione un po' di saliva ...
Piccolo, rapido come un fulmine, ritrasse il braccio, infierì sullo stesso punto con una ginocchiata destra e fece accasciare a terra Cell con un potente calcio girato: tenendo sospesa la stessa gamba con cui aveva colpito il nemico, girò su se stesso ... A metà giro alzò la gamba, la tese e colpì violentemente Cell alla nuca. La creatura di Gelo cadde rapidamente e l'urto provocò un piccolo solco nel terreno.
Senza perdere altro tempo Piccolo fece un piccolo salto indietro e si allontanò così di pochi metri. Alzò la mano destra in direzione del mostro e distanziò le dita tra loro ... Da quella breve distanza creò e scagliò su Cell una potentissima onda. L'esplosione di questa spazzò via una buona parte della città.
Dopo poco la polvere si diradò e sul punto colpito di Cell non vi era traccia ...
«Dubito che l'abbia già fatto fuori ...» dissi più a me stesso che ad altri.
Crillin confermò «Già ...».

Piccolo si voltò verso di noi dopodiché osservò in alto verso il cielo azzurro: Cell era lassù e rimaneva a mezz'aria mentre si guardava vergognandosi di quei piccoli graffi.
Dall'alto la sua voce tuonò: «Me la pagherai cara per questo affronto! Preparati!!». Cell discese rapido, impetuoso e incominciò fin da subito a dare sfoggio delle sua qualità: iniziò uno scontro serrato in cui i due raramente riuscivano a danneggiarsi ma il nemico, essendo leggermente in vantaggio, procurava dei danni maggiori rispetto a quelli del namecciano ... Piccolo puntava in modo evidente sulla velocità che lo contraddistingueva dagli altri combattenti: schivava e anticipava le mosse più che colpire ...
Cell smise all'improvviso di scalciare, si allontanò di un metro e incominciò a cercare di colpire il namecciano con una diversa arma: la coda ... Lunga e acuminata per via del lungo pungiglione, sfrecciava rapida a fianco di Piccolo ma non riusciva a colpirlo. Mano a mano che si proseguiva la velocità dei colpi aumentava ma non ci certo la loro imprevedibilità: il nostro compagno verde riusciva abilmente a schivare i fendenti e il suo fidato mantello, di un bianco impeccabile, lo seguiva e cavalcava gli spostamenti d'aria con la leggiadria di un pezzo di seta finissima ...
Ed ecco, all'improvviso, Piccolo mostra nuovamente la sua maestria: dopo l'ennesimo colpo di coda andato a vuoto ,il namecciano l'afferrò con forza e tirò il mostro verso di sè portandolo al fianco sinistro ... Momento impeccabile per Cell per sfoderare un micidiale colpo, peccato però che Piccolo avesse ben altri piani: come previsto Cell si girò appena verso sinistra e stava per colpire il fianco sinistro scoperto con un destro ... Anche quel colpo andò a vuoto: Piccolo lo schivò spostandosi appena e Cell, preso alla sprovvista, si sporse in avanti e andò in contro a quel bianco tessuto. Piccolo si sbarazzò rapido del mantello e lasciò che il mostro s'impigliasse ancora di più. Si allontanò rapido di pochissimi passi, si disfò del pesante turbante e in quell'attimo eccolo ancora là, a dare sfogo alle sue eccellenti qualità: unì l'indice e il medio della mano destra, li portò sulla fronte spaziosa e da esse incominciò a caricare un'energia straordinaria ... Dopo pochissimi secondi allontanò le dita e le puntò in direzione del nemico ...
«MAKANKO SAPPOOOOOO!!!»
Un'altra tremenda esplosione ci scosse ...

Cell si liberò lentamente da quel mantello per metà bruciacchiato e si coprì con la mano destra una parte lesa ... Il braccio sinistro cadde pesantemente a terra senza vita poiché tranciato dal resto dal colpo dal namecciano ...
Piccolo fece una leggera smorfia di disappunto e abbassò il braccio «Tzk! Mi deludi! Ti facevo molto più resistente!».
Il mostro si voltò verso colui che gli aveva parlato a tal modo e lo guardò sott'ecchi «Hah, non cantare vittoria troppo presto Piccolo! Potresti pentirtene amaramente ...».
Il figlio di Al Satan grugnì scocciato e incrociò le braccia al petto «Mi sta bene basta che tu ti dia una mossa a rigenerarti ».
«MA COME ...?!» gli occhi rosa si spalancarono improvvisamente «... Come fai a sapere che mi posso rigenerare?». In preda da un leggero nervosismo socchiuse gli occhi e guardò il namecciano in malo modo.
Piccolo sorrise malefico e mentre Cell recuperava le forze per ricreare l'arto perduto, gli diede una risposta anche se non era quella che si aspettava «Te l'ho già detto se non mi sbaglio: preferirei farti scoprire pian piano quello di cui sono a conoscenza ... Non ti preoccupare, se avrai pazienza e abbastanza scorza riuscirai a sapere ogni cosa prima della fine ...».
Cell lanciò un urlo lanciante e un nuovo braccio rispuntò dove doveva essere «Ho sprecato un sacco di energia ... Di quale fine stai parlando? ».
Piccolo sciolse le braccia e le lasciò ricadere sul corpo «Ma è ovvio ... La tua!» e dopo aver detto ciò si rilanciò verso il suo avversario.
A distanza io e Crillin continuavamo ad essere gli unici spettatori dello scontro.
«Piccolo è davvero geniale ...»
«Già ...» spostai lo sguardo perchè lo scontro si era spostato altrove «... Ha fatto in modo che Cell si ritrovasse costretto a utilizzare una parte delle sue energie per ricreare una parte del corpo ... Ora le due forze sono molto più vicine rispetto a prima ...».
Crillin spostò anch'egli gli occhi in una diversa direzione « ... Ora ha maggiori probabilità di vittoria. Forse ce la può fare!».

In alto, lassù nel cielo limpido i due contendenti lottavano senza darsi tregua. Nessuno dei due dava all'altro la possibilità di passare in vantaggio ...
Cell scalciava e dava colpi su colpi aumentando sempre più la velocità di reazione mentre Piccolo cercava come poteva di parare e di contrattaccare. La differenza di forza e la stanchezza però dopo poco iniziarono a farsi sentire ...
Cell scattò in avanti e colpì il volto del namecciano con un sinistro deciso e ben piazzato. Con il colpo Piccolo si allontanò parecchio e chiuse leggermente un occhio per via della botta ...
Cell rimase fermo sul posto e portò la mano destra vicino a quella sinistra. Chiuse gli occhi a fessura e piegò in avanti la schiena ... «KAME ...» portò le mani sul fianco sinistro e aumentò l'aura a dismisura « ...HA ...». Piccolo spalancò gli occhi capendo bene a che pericolo stesse andando in contro. Si concentrò e due mani agguantarono le spalle del mostro chiamato Cell ... Strinse forte e riaccorciò rapido le braccia che aveva allungato ...
«... ME ... THAAH!!» Piccolo picchiò forte la fronte contro Cell e fece in modo che non finisse la kamehameha. La creatura di Gelo indietreggiò appena e si scansò dal namecciano.
«Sei proprio testardo ... Non capisci che non ce la farai mai?»
Piccolo si ripulì un piccolo rigolo di sangue violaceo e guardò male il proprio rivale «Tzk ...» ...
Cell ridacchiò maligno «He-he-he ... Prima sei riuscito a fermarmi ma non credere di riuscire a fermare anche questa nuova onda!» si riposizionò nella precedente posizione e ricominciò a caricare l'aura ...
«KAME ...» Piccolo si mise in guardia ...
«... HAME ...» un'aura si concentrò ...
«... HAAAAAAAA!!!!!! ...» .... «KIENZAN!!!!»
« SIGNOR PICCOLO!!» Rapido andai alle spalle del signor Piccolo e lo spostai dalla traiettoria dell'onda ... Il colpo di Crillin non aveva assortito sufficiente effetto e quindi il namecciano si trovava ancora sotto tiro. Grazie al mio intervento la sua vita fu salva.

«Hei Piccolo, tutto a posto? » Crillin si alzò in volo e ci venne vicino. Mi staccai dal namecciano e lo lasciai libero di muoversi.
Ci guardò male, malissimo ... « SIETE SOLO DEGLI IMPIASTRI! CHI VI AVEVA CHIESTO DI INTERVENIRE?!»
Me ne stetti zitto e lasciai che il bassetto parlasse «Ecco ma noi volevamo solo ... »
«Nessuno vi aveva chiesto aiuto ... ADESSO SPARITE!! Quì ce la farò da solo!» Piccolo si riprese e ritornò all'attacco contro Cell.
Rimasi a distanza di sicurezza assieme a Crillin e dopo poco ritornammo a terra silenziosi. Lo scontro continuò come poco prima: Piccolo ricominciò a subire ...
«Non capisco. Perchè non vuole il nostro aiuto?»
«Piccolo è proprio come Vegeta: è tremendamente orgoglioso e vuole riuscire ad ogni costo da solo, senza l'aiuto di nessuno ...» lo scontro proseguiva inesorabilmente e ora più che mai a senso unico, Cell era riuscito ad imporre rapidamente il proprio ritmo ... Nel frattempo Crillin proseguiva ... «... Piccolo e Vegeta hanno sempre avuto come obiettivo quello di superare Goku e se per tuo padre è difficile da accettare questa situazione di supremazia sappi che per Piccolo il groppo da mandar giù è ancora più grande: oltre a Goku deve superare anche Vegeta che gli è sempre un passo avanti ...» il namecciano cercò di colpire Cell con un'altro Makanko Sappo ma il colpo andò a vuoto. Il nemico gli comparve alle spalle e cercò di stritolarlo tra le sue esili braccia «... Se noi interveniamo il suo orgoglio verrà ferito ...».


******


«UAAAAAH!! URCA!! CHE MANGIATA!!» Goku si pulì la larga bocca con un braccio e poggiò l'ultima ciotola vuota sopra all'alta pila di stoviglie sporche. Dopo un sonoro "burp" si alzò in piedi e si stiracchiò come un gatto.
Si avvicinò piano al vecchio Dio che nel frattempo era rimasto sul bordo del palazzo a spiare il combattimento tra Cell e la sua metà malvagia ... C17 (povero illuso) continuava a cercare di cogliere ciò che il vecchio namecciano osservava ma senza risultati positivi ... non vedeva un'acca!
«Adesso sono proprio pieno di energie! Dio, che cosa stà succedendo di interessante?» disse il Son affiancandosi al vecchio saggio.
«Piccolo è nei guai. Cell è davvero un osso duro ...» una piccola goccia di sudore scivolò sulla rugosa fronte.
«Davvero? Dove di preciso?» chiese Goku portando i pugni chiusi ai fianchi.
«Sono ancora nei pressi di Ginger Town ... Di preciso sono laggiù» fece sporgere il lungo bastone oltre il palazzo sospeso e indicò in punto imprecisato. Goku aggrottò la fronte e si fece serio « Ho capito. Dio, quì ci pensi lei per cortesia » alzò l'indice e il medio della mano sinistra e li poggiò sulla larga fronte ... In un istante scomparve.
«Goku ... Per favore, siamo nelle tue mani ...» Dio mosse leggermente la testa verso sinistra « ... ??? ... Dimmi un po', che cosa stai facendo? ».
Un attimo di esitazione e poi un'improvvisa esplosione ... «UFFA! MA CHE SENSO HA?!?! IO NON VEDO NIENTE!!!!»

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 43
*** Fuga ***


Ciao!! Oggi purtroppo sarò breve perchè non ho molto tempo a disposizione (mi spiace molto TT-TT) e quindi passiamo subito e rapidi-rapidi alle risposte alle recensioni com'è da buona e bella abitudine!!

Angelo Azzurro: Piccolo mi piace molto come personaggio e questo anche perchè assomiglia molto (caratterialmente XD) al nostro principino. Per il fatto "Lady in DB" penso che il Tory alla fine non ne abbia fatta una normale ... Meglio così, no? Il messaggio a Vegeta è arrivato e credimi, fatica a rimanere a poltrire secondo me XD Un bacio, ciao

Swwtcicia: Hei, scimmietta a chi?! è_é ... Dai che scherzo, sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto. Fammi sapere se per questo è lo stesso! Un bacio anche a te

folg_89: Oggi per menù c'è ... Un'altro combattimento! Spero quindi che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! A presto!

LadyDreamer: Sono contenta che il combattimento ti sia piaciuto e se hai apprezzato lo "smerdamento" di Cell (termine passato come vedi XD) allora non ti puoi perdere questo! Spero che ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio

nana987: Allora ti piacciono proprio i tipi poco normali (Trunks bastardone, Vegeta e poi anche Piccolo ... ci manco solo io e siamo a posto! XD). Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e ammetto che per me descrivere un nuovo combattimento significa sudare come minimo 20 camicie! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Ti saluto con un bacio speciale (quello che conosciamo noi XD). Ciao ... Ah, sono davvero happy del fatto che ti siano piaciuti i disegni :)

kry333: Per Yamcha al rogo sono d'accordo! Per il piccolo Light (che diaciamocelo, per il momento non ha fatto nulla di male poveraccio) preferisco aspettare ... Voglio farvelo odiare come si deve! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio!

Kikka1993: Ciao! Io sono scImMIA, molto piacere! Sono davvero contenta che nonostante la storia fosse già parecchio in là con la narrazione tu non ti sia persa d'animo e abbia proseguito con la lettura. Mi fa davvero molto piacere, credimi. Per quei due: ricorda che la speranza è l'ultima a morire quindi non buttare al vento tutte le speranze per Bulma e Vegeta! ... Se per caso cambierò idea torneranno insieme XD Spero che questo nuovo capito ti piaccia! Un bacione!

Juu_Nana: Eccoti quì nella lista di coloro da ringraziare! Che dire? Sono davvero contenta che tu sia quì e sono ancora più contenta del fatto che la storia ti piaccia. Mi rassegnerò volentieri all'idea di doverti ringraziare ^^ ma più che altro ringrazio te e gli altri che utilizzate una briciolina del vostro tempo per leggere e recensire. Con questo spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione .... Ah, occhio a come scrivi il mio nome XD

"The Others": Dopo tanto tempo (e grazie anche all'arrivo di Kikka1993) ho deciso che oggi tornerò a rompervi un po' le balline ... Saltate fuori, mica vi mangio! E con voi spero tanto di risentire anche coloro che sono misteriosamente scomparsi ... Dove siete andati a finire?! Io vi aspetterò, in ogni caso

Ok, a posto, fine, the end, stop! Adesso vi lascio con un'ultima cosa e poi vi smollo al capitolo: ho notato di avere fatto un po' di confusione con i nomi delle città e quindi vorrei fare una precisazione -> all'inizio tutto si svolge a Ginger Town ( e non a NIki Town, come avevo scritto) poichè è in quella città che Cell appare per la primissima volta. Niki Town è infatti la seconda città che attacca quindi ... Perdonate la mia sciempiaggine (TT-TT)
Ora vi lascio al capitolo. Spero che vi piaccia e di risentirvi in tanti.
Un bacio a tutti.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 43
- FUGA -

 

Piccolo si trovava in estrema difficoltà: Cell lo braccava senza dargli tregua e lo scontro si sbilanciava sempre più in suo favore ... Se il namecciano avesse continuato a combattere avrebbe sicuramente perso la vita ...
Io e Crillin, dopo essere intervenuti altre due volte e aver ricevuto una seria ramanzina con tanto di minaccia di morte, rimanemmo da una parte a visionare quel terribile spettacolo senza poter intervenire in alcun modo ... Crillin continuava a ripetere che per Piccolo, ricevere un'ulteriore aiuto, avrebbe significato un'umiliazione senza precedenti ma al contempo era preoccupato perchè se fosse morto la Terra sarebbe caduta in un pericolo ben peggiore ...
D'altro canto io mi trattenevo a fatica: avrei voluto tanto gettarmi su quel mostro e farlo fuori con le mie mani ...

Piccolo aizzò verso il mostro un micidiale destro ma lo mancò, Cell ricomparve alle sue spalle e con estrema rapidità attorcigliò la lunga coda attorno al collo del namecciano e la strinse forte ... Con una furia indescrivibile incominciò a colpire la schiena del nostro compagno ... Dopo ogni colpo dalla bocca fuoriusciva un fiotto di sangue violaceo ... Passarono minuti prima che la tortura terminasse: Cell srotolò lentamente la coda e, mentre il namecciano incominciava a cadere, lo colpì alla nuca con un calcio girato ... Piccolo si andò a schiantare contro un grattacielo vicino e con l'impatto questo crollò in pochi attimi e lo seppellì interamente.
«SIGNOR PICCOLO!!!» non riuscii più a reggere e mi precipitai rapido verso il palazzo crollato ... Cell mi si parò davanti e mi sbarrò la strada a metà tragitto: sollevato a una decina di centimetri da terra, le lunghe e magre braccia incrociate al petto e un'insolente sorriso beffardo su quella brutta faccia ... Mi osservava dall'alto in basso come se fossi una qualunque nullità ...
Strinsi i pugni e assottigliai gli occhi senza nemmeno accorgermene ...
« Cos'è quella faccia Trunks ... Sei arrabbiato forse?»
Digrignai i denti ... come osava prendersi gioco di me?
«Zitto mostro ... Adesso te la vedrai con me ...»
Cell ridacchiò un poco e mi sorrise «Come preferisci anche se dubito che il risultato sarà differente rispetto alla volta scorsa ...»
« ... ??? ... Volta scorsa? ...»
«Già ... » sciolse le braccia e iniziò a gesticolare «... Io vengo dal futuro, come te: dal tempo in cui provengo però stranamente i cyborg 17 e 18 sono stati da te eliminati e quindi, vista la mancanza degli elementi necessari al mio completamento, non mi sono trattenuto e ho fatto in modo che potessi arrivare fin quì ...»
Una piccola goccia di sudore solcò la fronte ...
«... Mi ci è voluto un attimo per sbarazzarmi di te e rubarti la macchina del tempo. Per farla breve: ti ho già ucciso una volta e potrei rifarlo con altrettanta facilità! ».
Cell si mise in posizione d'attacco ...
All'improvviso, un colpo energetico mi passò a fianco e andò a colpire il mostro in pieno volto. Mi voltai e vidi Piccolo ricoperto di lividi e ferite sanguinanti ... A fatica teneva sollevato il braccio destro in direzione del nemico. Quest'ultimo si pulì il viso leggermente annerito e rise con voce gracchiante: «HAH! Sei proprio patetico Piccolo! Smettila, ormai non hai speranze, con la forza che ti ritrovi non mi riesci nemmeno a fare il solletico!!!».
Corsi da Piccolo e l'afferrai prima che potesse crollare a terra per la fatica accumulata «Signor Piccolo! Resista per favore ... Ora ci penserò io a lui ...». Il namecciano si aggrappò a me e per poco non mi bucò la giacca di jeans con le unghie ... «No ... Forse è anche più forte di te ...».
Cell ci osservò in malo modo e poi caricò l'aura ... «Molto bene, ne prenderò due con un colpo solo ...».
L'energia che sprigionava si tinse d'oro ...
«KAME ...»
Crillin da lontano era pietrificato ...
« ... HAME ...»
Strinsi gli occhi e aumentai la stretta ... avrei schivato il colpo e salvato me e Piccolo ...
« ... HAAAAA!!!!!»
Un'onda di una potenza gigantesca venne sprigionata dalle sue mani e s'indirizzò a velocità elevatissima verso la nostra direzione ...
Era vicina ... vicinissima ... ma io l'avrei schivata ... dovevo schivarla!
Poi spalancai gli occhi per la sorpresa: un colpo di vento improvviso mi sollevò i capelli ... Poi ecco, l'impatto ...

Si era alzata una grande nuvola di polvere. A poco a poco discese e ci fece rivedere ciò che ci circondava.
Una voce mi fece risollevare l'animo ...
« HAI! HAI! HAI! HAI! URCA! CHE MALE!!! uuuUUUUU!!! ...»
«Signor Goku! Finalmente è arrivato!!» ero davvero contento ... Piccolo un po' meno ma non lo dava molto a vedere.
Goku si voltò piano piano e ci mostrò una faccia completamente annerita ... Due grossi lacrimoni stavano per cadere dagli occhi ... « Che male ragazzi! Hai, hai, hai, hai ... Non è affatto bello prendere un'onda in piena faccia sapete? ... Urca quanto brucia ...».
L'eroe si sistemò rapido e si voltò verso Cell che nel frattempo se ne stava a bocca aperta ad osservare la scena. Goku si fece serio «Quindi è lui Cell?»
«Sì, non sottovalutarlo ...»
«Non ti preoccupare Trunks. Intanto tu porta Piccolo al riparo, quì sistemerò io la faccenda ...» disse Goku e iniziò a flettere le gambe.
Io mi alzai e feci poggiare il braccio sinistro del namecciano sul mio collo e sulle mie spalle. L'afferrai saldamente e incominciai ad avvicinarmi a Crillin ... Piccolo però rallentava volutamente il passo. Goku se ne accorse subito e non voltò lo sguardo ... sorrise ...
«Sei stato formidabile Piccolo ma lo sai anche tu, meglio di me, che non ti puoi permettere di morire. Se tu sparissi se ne andrebbero con te anche le sfere del drago!»
Piccolo grugnì «Tzk! Lo so bene, cosa credi?! ...» scontroso ritirò il braccio e mi guardò malissimo ... Si mise dritto, in una posa fiera e composta e iniziò ad allontanarsi «... Buona fortuna ...».
Goku sorrise e fece "no-no" con la testa «Non cambierà mai ... Trunks, tu e gli altri mettetevi al sicuro».
Mi scantai e annuii «S-sì, subito» corsi rapido verso Crillin e assieme ci allontanammo un po'.
Cell era ancora impalato come un allocco ...
«Ciao Cell, io sono Son Goku»
Cell sorrise «Lo so bene chi sei!»
«Molto bene ...» l'eroe fece scrocchiare le cartilagini delle mani e sorrise solare, come suo solito «... Allora possiamo anche incominciare, no?»
«Certamente ...» il mostro non si fece attendere e si lanciò all'attacco. Goku lo aspettò in posa di guardia ... con un largo sorriso sul volto: amava scontrarsi con nuovi nemici ... e quando ciò accadeva il sangue dei sayan incominciava a ribollire nelle vene ...

Sfrecciavano nel cielo come fulmini, si intravedevano appena e di tanto in tanto i boati creati dai violenti colpi assordavano dal gran che erano vicini. Pugni, calci e potenti combo si interscambiavano a un ritmo regolare ma nessuno dei due contendenti alla vittoria mollava ... Erano pari ...
Goku però non si era ancora trasformato in super sayan ...
Nei pressi di un palazzo crollato la battaglia continuò: Goku alzò le braccia e le incrociò dinanzi al volto per proteggersi dai ripetuti pugni di Cell che, senza sosta, continuava a martellare pesantemente ... Coperto dalla barriera Goku non si accorse del tiro mancino che il mostro gli stava per arrecare: mentre continuava a tirare pugni, Cell sfoderò la lunga coda e gli fece lo sgambetto. Mentre quest'ultimo cadeva a terra Cell portò rapido un piede sul suo addome e lo schiacciò a terra. Goku iniziò ad urlare disperato ...
«Allora Goku, non lo vedi? Sono io il più forte!»
«HAAAAAAAaaaaAAAAAAAA!!! ...» la faccia si tramutò ancora «... HAAAAAA-HAHAHAHA!! Ne sei sicuro?» sul volto di Goku comparve un largo sorriso. Rapido afferrò il piede di Cell, girò su se stesso e lo scaraventò a terra, vicino a sè. Si alzò rapido in piedi e si allontanò di pochi passi.
«Adesso voglio fare sul serio se non ti dispiace...» il sorriso scomparve per un millesimo di secondo e in quel frangente Goku si tinse di una luce d'orata: l'aura divenne di un giallo prezioso, i capelli si alzarono verso il cielo e si tinsero del medesimo colore, gli occhi si colorarono di un lucente turchese.
Il solito sorriso ricomparve in pochi attimi.
Cell si rialzò e si rimise in posizione eretta ... Sorrise «Fare sul serio? D'accordo, come preferisci ...».
Scattò in avanti ben deciso ma Goku rimase fermo, immobile, con le braccia lungo il corpo ... Quando Cell gli fu davanti gli bastò alzare la mano destra e schiaffeggiare la guancia del mostro per farlo precipitare lontano ... Il mostro si schiantò verso un palazzo lontano e lo distrusse.
Non si perse d'animo: si rialzò e ritornò all'attacco verso il super sayan ... Gli apparì davanti e cercò di colpirlo con ogni mezzo ma nulla da fare ... Era impossibile colpire Goku. Dopo numerosissimi colpi andati a vuoto Goku attaccò nuovamente e con estrema facilità: un pugnetto ben assestato sul volto e Cell era di nuovo in volo e non per sua volontà ...
Dopo l'ennesimo schianto il mostro si rialzò. Dalla bocca arancione colava un liquido denso di colore viola ... Strinse i pugni con rabbia consapevole di essere in svantaggio rispetto al sayan ... Mai si sarebbe immaginato una situazione tanto umiliante ...
Volò in alto, nel cielo limpido e concentrò l'aura al massimo che però, a causa dei numerosi danni ricevuti, non era poi altissima ...
Lo osservammo tutti con grande attenzione: si girò su un fianco, portò il dorso della mano destra a contatto con il palmo della mano sinistra, tirò entrambe le mani indietro e concentrò in esse tutta la sua energia ...
Goku strabuzzò gli occhi azzurri e l'osservò stranito «Quella posa l'ho già vista da qualche parte ...» portò una mano al mento e lo sfregò leggermente.
L'aura di Cell si alzò ancora ... Goku incrociò le braccia e arricciò il naso «... Accidenti, non mi viene eppure ...».
Tutti percepimmo un'aura famigliare, io per primo ... "...papà...".
Goku sciolse l'intreccio delle braccia e osservò con maggiore attenzione il mostro «... Ma questa è l'aura di Vegeta ...» un lampo «... MA SI'! SICURO! Adesso mi ricordo, accidenti, sembra solo ieri quand'è successo!» gli occhi del sayan s'illuminarono di una strana e inspiegabile gioia ...
«CELL! UNO SCONTRO SIMILE L'HO GIA' VINTO UNA VOLTA E STANNE CERTO CHE VINCERO' ANCHE QUESTO!!» l'eroe, dopo aver gridato queste parole al mostro, si piegò e iniziò a concentrare l'energia per una Kamehameha.
«NON CI CONTARE TROPPO!! YAAAAAAAAA!!!!!!» Cell portò avanti le mani e lanciò una potente onda che s'indirizzo a grande velocità verso il super sayan.
L'aura aumentò ancora e il corpo muscoloso aumentò lievemente di dimensioni «KAME ... HAME ... HAAAAA!!!» Goku alzò i palmi delle mani verso Cell e lasciò che l'onda andasse a colpire quella del rivale.
Rimasero in parità per breve tempo poi ...

Sul volto di Goku comparve un largo sorriso ... «SAI CELL, QUELLA VOLTA HO FATICATO MOLTISSIMO PER VINCERE! VEGETA SI ERA DIMOSTRATO UN AVVERSARIO MICIDIALE E SE NON FOSSE STATO PER I MIEI AMICI FORSE IO NON SAREI QUI' ...» l'aura aumentò appena e l'onda Kamehameha si avvicinò al nemico abbattendo la parità.
«SEI UNO SCIOCCO GOKU!! TI SEMBRA QUESTO IL MOMENTO DI PARLARE A VANVERA?!?! PIUTTOSTO MUORI PER FAVORE!!» Cell non si trattenne e si concentrò al massimo nel tentativo di recuperare almeno il pareggio ma invano ...
Goku divenne improvvisamente serio «... MA ORA, LA COSA CHE MI FA PIU' RABBIA, E' IL FATTO CHE TU, NONOSTANTE USI LE SUE TECNICHE, NON SIA IN GRADO DI FARMI DIVERTIRE COME ALLORA!!!». Preso da un'ira improvvisa, il sayan scatenò tutta la sua potenza che fino a quel momento aveva trattenuto e la mise nella sua onda azzurra.
Cell perse il confronto e dopo aver subito l'ennesimo colpo (sia fisico che psicologico) precipitò rovinosamente a terra.
Goku gli si avvicinò deciso. Da quel colpo aveva subito ingenti danni, gli arti inferiori infatti erano stati spazzati via ...
Passarono diversi attimi silenziosi nei quali io mi chiedevo con insistenza perchè esitasse nel distruggerlo ...
«La storia si ripete a quanto pare ...» Goku incrociò i bracci e scrutò il corpo tumefatto del nemico con una leggera punta di disgusto «...Tranquillo, non ti voglio distruggere ridotto in queste condizioni. Lascerò che ti rigeneri e poi riprenderemo il combattimento. Vedi solo di non fare lo stesso errore di Freezer ...».
Il sayan si allontanò e si andò a sedere su di una lastra di cemento che si trovava lì vicino.
Dopo diversi minuti Cell recuperò un po' le forze e riuscì a rigenerarsi ...
«Urca, ce ne hai messo di tempo! ...» il sayan si rialzò in piedi e si riavvicinò all'opera di Gelo che nel frattempo si stava rialzando a fatica «... Bene, adesso possiamo ricominciare no? A te la prima mossa».
Cell l'osservò accigliato: era ridotto parecchio male e ora il sayan si stava prendendo gioco di lui ... «Come preferisci ...».
Cell si alzò in cielo e si andò a posizionare in un punto strategico ... tutti noi lo seguimmo con lo sguardo ...
Portò le mani vicino al volto con i palmi rivolti verso di sè ... «TAIYOKEN!!»
Una fortissima luce ci accecò ...
Quando riuscimmo a riaprire gli occhi lui era sparito ...

«Razza di vigliacco! ...» Goku tornò allo stadio normale e ci si avvicinò «... Ha preferito scappare piuttosto che affrontarmi ...».
Crillin si avvicinò all'amico entusiasta «Bravissimo Goku, sei stato fenomenale!»
«Grazie ma dovevo impedirgli di scappare ... Adesso chissà dov'è, non percepisco più la sua aura ...» Goku portò la mano destra al copetto e sfregò energicamente quella zona.
«Dai, non importa, lo riprenderemo ...» disse il piccoletto sganciando una sonora pacca alla schiena dell'amico «...Piuttosto: cerca di non essere troppo generoso con i tuoi nemici! Non vorrei mai che un giorno ti pentissi di quest'azione ...».
«Crillin, ma che dici ...» Goku ridacchiò felice.
Mi avvicinai anch'io al Son «Siete stato formidabile signor Goku, davvero, sono rimasto senza parole davanti alla vostra potenza ...»
«Ma che esagerazione ...» il sayan ridacchiò imbarazzato «... Scommetto che anche tu saresti in grado di arrivare a questo livello».
«Immagino di sì. Mi dovrei allenare un po' e poi ci dovrei essere ... Comunque adesso che si fa?» chiesi a Goku e a Piccolo.
Il namecciano si fermò un attimo a riflettere ... «Cell d'ora in poi assorbirà più energia possibile e cercherà senza sosta i due cyborg. Però penso che per un breve tempo se ne starà nascosto almeno per recuperare le forze quindi, ora come ora, penso che la cosa migliore sia quella di tornare al palazzo di Dio e ripresentarci in un secondo momento».
Annuimmo tutti, in effetti non c'erano molte alternative: con noi nei paraggi Cell non sarebbe uscito allo scoperto.
Ci alzammo in cielo e ci dirigemmo verso il palazzo fluttuante.


******


Al palazzo di Dio tutto procedeva tranquillamente: Dio, affiancato dal fidatissimo Popo, continuava a scrutare la superficie del pianeta, C17 (che aveva da un po' rinunciato all'idea di osservare ciò che accadeva sul suolo terrestre) aveva girato il palazzo in lungo e in largo stupendosi di quanto fosse grande mentre la sorella, C18, continuava a rimanere seduta sul ciglio della piattaforma e teneva lo sguardo perso nel vuoto.
17 terminò il tour e si avvicinò a Dio, osservò di sotto (tentar non nuoce no?) e poi porse al vecchio una domanda: «All'interno ho visto una grossa porta con sopra un orologio ... Di che stanza si tratta? ».
«Quella è la stanza dello spirito e del tempo. Se uno vi entra e vi rimane all'interno per un totale di ventiquattrore esterne al suo interno avrà la possibilità di allenarsi un anno intero ...».
Il cyborg fischiò «Interessante ... Un giorno dice?»
«A dire il vero sarebbero quarantottore ... se si supera quel limite la porta della stanza si chiude automaticamente e colui che vi è all'interno non ha più la possibilità di tornare in questo mondo ... Perchè me lo chiedi? Ci vorresti entrare forse?».
«La mia era pura curiosità ... E poi sarebbe inutile che io vi entrassi: la mia energia, per quanto bassa, è illimitata e questo fa di me un essere instancabile ma questa purtroppo non può diventare più alta di quanto è già a meno che non vengano disinseriti i blocchi ... Io sono un cyborg, non un essere umano, se lo ricordi nonnetto ...» e dopo aver detto questo si allontanò e andò a sedersi vicino alla sorella.
Nonostante le loro fibre metalliche, il corpo in parte d'acciaio e le loro strane caratteristiche, tra i due gemelli vi era un feeling profondo ... «Hei 18, a che pensi?»
La ragazza non rispose e continuò a fissare il suo punto indefinito. 17 non si lasciò abbattere «Eddai, dimmelo ...».
La giovane biondina voltò lo sguardo verso il fratello e storse il naso ... Vedere quel sorrisetto solare le dava un fastidio ... Voltò nuovamente lo sguardo e ricominciò a scrutare il vuoto.
All'improvviso si alzò in piedi e si sistemò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Al contatto con la mano l'orecchino ad anella oscillò appena ... «Lo vuoi davvero sapere? ...»
Il moro continuò a scrutare la ragazza nel tentativo di leggerle nel pensiero «Ma certo ...»
Gli occhi di lei si strinsero e per un attimo la voce le venne a mancare « ... Di tutto questo ... io ne ho già abbastanza ...».
Nella sua affermazione il fratello percepì un moto di tristezza ...
La ragazza si concentrò e saltò.
Si lasciò cadere ...
«18!!!» il moro scattò in piedi ed era già pronto per seguirla quando ...
«17 NON ANDARE!!!!» il cyborg si fermò all'improvviso, bloccato dal rischiamo del vecchio namecciano.
«Perchè non dovrei andare? Guarda che io non prendo ordini da nessuno, SONO STATO CHIARO?!».
Dio si avvicinò rapido e fermò 17 trattenendolo per la maglia scura «Non andare! Se lo fai ci ritroveremo in un grave pericolo! Cell è fuggito e adesso è nuovamente libero ... Se prendesse te e tua sorella per noi sarebbe la fine perchè così diverrebbe l'essere perfetto!».
«18 sarà in pericolo e io la voglio aiutare ...»
Dio si fece serio e lasciò la maglia « Uff ... Me l'hai detto anche tu che con la forza che ti ritrovi non sei in grado di proteggere nemmeno te stesso ...».
Il cyborg abbassò lo sguardo « ... e allora che faccio? ...».
Dio strinse il bastone e lo portò vicino a sè «Lasciala andare e speriamo che Cell non la trovi ...»

 

Dopo poco io e gli altri (Yamcha e Tienshinhan compresi) facemmo ritorno al palazzo. Dio ci raccontò dell'accaduto e di come si era ritrovato ad agire ... era stata la cosa migliore ...
Nel frattempo Cell, che si era ripreso per la maggior parte, aveva ricominciato la ricerca di 17 e 18 ignaro che uno dei due fosse al sicuro.

 

 

 

Al mostro creato dal dottor Gelo venne però in mente una brutta idea ...

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 44
*** Chichi in pericolo ***


Buongiorno a tutti e benvenuti (o bentornati, scegliete voi le versione che preferite).
Passiamo direttamente alle recensioni visto che oggi ho pochissimo tempo e quindi mi scuso in anticipo se saranno parecchio corte, molto più rispetto al mio solito!!

Senboo_: A volte capita di dimenticarsi ma non ti preoccupare, io non me la prendo affatto! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. bacio

Juu_Nana: Grazie per i mille complimenti ... Soprattutto quello in cui dici che scrivo da Dio (non per dire ma ogni volta che lo rileggo mi viene in mente il supremo davanti al computer mentre scrive! XD). Spero davvero tanto che anche qusto capitolo ti piaccia anche se 17 non compare (già avvisata). Un bacione!

LadyDreamer: Beh, ci sono anche i giorni per le rece lunghe e quelli per le rece corte ... Come vedi oggi purtroppo sono costretta ad accellerare il ritmo perchè ho poco tempo. Comunque non ti preoccupare, spero che il chap ti piaccia. Un bacio

Angelo Azzurro: Povero Goku, lo tratto male ... Povero 17, lo tratto ancora peggio ... XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia, un bacio

kry333: Allora è deciso: si fa un barbeque con Yamcha e Light allo spiedo!! Si accettano prenotazioni! Spero ti piaccia anche questo capitolo! un bacione

folg_89: Anche a me lo scontro tra Vegeta e Goku e piaciuto molto e mi è rimasto in mente comunque alla fine continuo a pensare che la "vittoria" di Goku non fosse per nulla meritata ... doveva essere un leale uno contro uno!! Il figlioccio e gli altri due dovevano starsene a casa! Comunque spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se Vegeta non c'è perchè è ancora a ronfare. CIAO!!

Sissi 25: Non ti preoccupare se non sei riuscita a recensire ... mica vi corro dietro! Già perchè, più precisamente, in realtà vi inseguo con una motosega gigante ... XD. Cell ha una pessima idea e starà a te decidere se scoprirlo o meno. Un bacio

Kikka1993: La speranza è l'ultima a morire ... E' vero, l'ho detto ma guarda che io sono pur sempre una scimmia dispettosa! UGA! Sono davvero contenta che la storia ti piaccia, è un vero sollievo. Fammi sapere, se puoi e vuoi, come ti sembra questo capitolo! Bacio

nana987: We, il paraprincipaino tornerà a tempo debito ( ... hi-hi-hi ... ma siamo proprio sicuri che la scImMIA abbia detto il vero?). Alcune risposte le troverai in questo capitolo ... le altre chissà. Spero davvero che ti piaccia anche questo. Un bacione proprio come piace a te! I.L.Y.

lady wolf: Sono a dir poco mortificata... mi dispiace un casino e sappi che non l'ho fatto apposta!! TT-TT Chiedo perdono!! Bulma è sì pazza ma non ha contagiato nessuno ... 18 ha sempre avuto un pessimo carattere di suo ... Spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacio


Ora vi lascio al capitolo ... Non ne sono pienamente convinta ma ci ho lavorato sodo e alla fine questo è quello che vi beccate XD
Lo dedico a una persona speciale: la mia mamma ... Ovviamente a lei non le importa un fico secco di super sayan, nemici dello spazio e balle varie e in più non è a conoscenza di questo mio nuovo passatempo (crede infatti che io perda tempo a giocare a majong XD). Glielo dedico per un motivo particolare: nonostante sia a volte rompiballe, impicciona, musona, esagerata, cattiva e velenosa - questo capita quando non faccio i lavori di casa-, che apra gli armadi senza permesso, che mi spilli ogni volta 100 euro dalla busta per il sostentamento della famiglia, che debba avere sempre ragione ... Lei è sempre vicino e continua a vegliare su di noi (tre bamboccioni XD) nonostante l'età e che continua con tutte le sue forze a darci sempre il meglio per farci stare bene.
Inoltre domani (che già è un giorno importante per tutti) è anche il suo compleanno ... Non ho ancora trovato un dono e per il momento si dovrà accontentare questo pensierino ... E poi nel capitolo di oggi si parla anche di una mamma quindi ...

Vabbè, nella speranza che non faccia completamente ribrezzo vi auguro una buona lettura e vi saluto aspettando che arrivi lunedì.
Un bacio a tutti quanti.
scImMIA

 

 

CAPITOLO 44
- CHICHI IN PERICOLO -

 

Al palazzo di Dio tutti erano in fermento ... Quale sarebbe stata la mossa di Cell dopo aver ricevuto una tale disfatta?
Come al solito c'era chi si preoccupava per la situazione, magari meditando a fondo, chi si struggeva per qualcuno in particolare ( e quì ci tengo molto a citare il signor Crillin ...) mentre qualchedun'altro, come suo solito, non era preoccupato affatto. Goku era uno di quest'ultimi affiancato da quel mollusco demente comunemente chiamato con il nome di Yamcha ... Io? Diciamo che ero a mezza via: temevo il potere di Cell ma ero fiducioso, soprattutto dopo aver visto il signor Goku in quel combattimento ...
Appoggiato con la schiena a una delle bianche e decorate colonne scrutavo il neo papà intento a raccontare la sua "avventura" al laboratorio di Gelo ... Più l'osservavo più mi chiedevo cosa avesse di speciale, cosa aveva di tanto particolare da legarlo a se e con lui procreare un figlio ... mia madre mi aveva raccontato che era un dongiovanni incallito e allora perchè, perchè in quella dimensione si era legata a lui a tal modo? Che cosa aveva di speciale? ... Io proprio non riuscivo a capirlo ma soprattutto non riuscivo ancora a capacitarmene ...
Alzai gli occhi al cielo ... era dipinto di un azzurro intenso, luminoso ... al centro di esso una piccola nuvoletta bianca. Era talmente buffa e carina ma al contempo sembrava che celasse qualcosa di immensamente triste: in mezzo a quell'immensità celeste era sola ...
Io in fondo ero uguale: lo sbarbatello venuto dal futuro, sconnesso da tutti gli altri e improvvisamente privato di quello che era il suo unico legame ... solo ... La verità era che io, a differenza di quel piccolo batuffolo bianco, cercavo disperatamente quel soffio di vento che mi avrebbe permesso di spostarmi e ritrovare quella che sarebbe diventata poi un'esistenza normale: in cui mi sarei confuso e unito a tanti altri e in cui avrei potuto avere quella che si poteva definire vita ...
Abbassai gli occhi. Fissai per un breve istante una delle tante mattonelle bianche ...
Incrociai le braccia e un piccolo alito di vento mi scosse i capelli leggeri.
Una sonora risata mi fece alzare il viso e ruotarlo leggermente verso colui che aveva emesso quel suono ... Yamcha se la rideva nella grossa ... Chissà che stupidata aveva mai detto e in più era altamente irritante...
Il mio volto si corrucciò in una smorfia di disprezzo ... Una smorfia molto simile a quella che in genere faceva qualcuno in particolare ...
Dopo essermene accorto sorrisi tra me e me come un povero sciocco. Alzai nuovamente lo sguardo e rimasi sorpreso: la piccola nuvoletta bianca si era avvicinata rapida ad una più grande e scura ma non riusciva a raggiungerla ... Un'altro colpetto di vento e le due nubi si spostarono ancora, una vicina all'altra ma non si toccarono ...
... Mi strinsi nelle spalle. Alla fine un piccolo legame c'era, l'unico problema era riuscire a consolidarlo in qualche modo ...
Yamcha? Che vada a farsi friggere, per me è sempre stato e continuerà a rimanere un'imbecille ... La somiglianza con quel qualcuno è ancora più evidente, no?

Piccolo si avvicinò all'uomo menzionato poco fa e lo squadrò con aria crucciata «Sei sicuro di aver distrutto tutto quanto? Non vorrei poi ritrovarmi con un secondo Cell tra i piedi poi ...»
Yamcha ridacchiò leggermente impaurito dal namecciano «Ehehehe ... Ma certo! Abbiamo disfatto tutto, te l'assicuro!».
Piccolo, poco convinto, soprattutto a causa dell'aumento improvviso della sudorazione dell'umano, girò lo sguardo verso Tienshinhan e con un'occhiata chiese a lui conferma. L'uomo provvisto del terzo occhio annuì per nulla intimorito e grazie a ciò il namecciano si convinse del tutto ... Evidentemente Piccolo non considerava Yamcha un uomo del tutto affidabile ...
«Bene ...» Piccolo si allontanò e si sedette a terra con le gambe incrociate e chiuse gli occhi ... prima di isolarsi completamente disse la sua «... Teniamoci pronti per Cell: potrebbe attaccare in qualsiasi momento».
Piccolo si isolò. Abbandonai per un istante la colonna, mi avvicinai a Crillin e mi abbassai leggermente «Il signor Piccolo si stà allenando?»
Crillin fece una piccola smorfia e incrociò le braccia «Piccolo fa sempre così: si mette seduto e inizia a meditare ... » il piccoletto sbuffò e chiuse gli occhi « ... e alla fine diventa più forte senza alzare un muscolo! Accidenti, e dire che io ogni volta sudo sette camicie ...».
« Hehehe ... mi spiace ...».


******


La porta di legno di quercia si spalancò con forza e dopo quel moto improvviso si sentirono dei passi rapidi che si susseguirono uno all'altro con un'incidenza quasi traumatizzante ... come il ticchettio di un orologio che corre più rapido del normale ...
Gli occhi rimasero aperti e bassi ... il coraggio per alzarli e affrontare il nemico non c'era e se l'avesse fatto sarebbe stato un guaio e uno dei più terribili per giunta ...
Ma alla fine il desiderio di vedere altro ebbe la meglio: il viso si alzò e guardò al di là del sottile vetro ... Due nuvole si inseguivano come due buffe pecorine ...
Improvvisamente la testa smise di pensare e si appoggiò di peso ai palmi delle mani ... Rimase immobile per pochi secondi ...
Il nemico si aggirava lì vicino ... se n'era dimenticato ...
Fu la fine quando gli sfuggì un sospiro ...
«GOHAN!! Che fai?! Dormi?»
Il piccolo, dallo spavento, lanciò in aria la matita appuntita. Dopo un attimo di blocco l'afferrò rapido al volo sotto lo sguardo severo della madre. Spiccio si ripiegò sul grosso libro di algebra e si annichilì sotto quelle che erano comuni radici quadrate ...
Chichi raccolse alcuni indumenti e li appallottolò tra le braccia. Si voltò nuovamente verso il piccolo bimbo e notando che aveva ripreso lo studio con la stessa serietà di poco prima sorrise sorniona.
«Gohan, hai dell'altra roba da lavare?»
Il bambino non alzò gli occhi dal libro e continuò a risolvere gli esercizi «No mamma, quello che avevo te l'ho dato ».
Chichi si avvicinò al piccolo studioso «Che bravo che è il mio bambino, per fortuna che non sei proprio uguale-uguale a tuo padre ...» gli disse poggiandogli una mano sul cuoio capelluto.
«He-he ... Imparo in fretta ...»
«... E infatti sei proprio bravo ...» staccò la mano e la riusò per riabbracciare il bucato sporco. Si indirizzò nuovamente verso la porta di quercia poi si fermò senza voltarsi «... Puoi fare una pausa se vuoi ...».
Gohan si fermò immediatamente di scrivere e si voltò su se stesso rischiando di cadere dalla piccola sedia «Davvero?!».
Chichi si voltò e gli sorrise « ...Sì ma prima mi andrai a prendere un po' di legna per il fuoco».
Gohan cadde un po' dalle nuvole. In fondo le mamme si assomigliano un po' tutte: non concedono mai nulla in cambio di niente ...
«Sì mamma ...».
Chichi uscì e sparì dalla stanza. Gohan si alzò in piedi e ricominciò a scrutare fuori dalla finestra ... «Prima ho sentito l'aura di papà ... chissà contro chi era ...».
I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti dalla stessa voce che da un po' lo tormentava ... «GOHAN?! LA LEGNA NON SI PRENDE DA SOLA! AVANTIII MARCHE!!».
«SIIII MAMMA!!»

Gohan uscì correndo dalla piccola casetta e s'indirizzò rapido verso un boschetto pieno di legna da ardere. Nel frattempo Chichi rientrò in casa e si diresse ai fornelli: già subito dopo pranzo era costretta a scervellarsi e a darsi da fare per la cena ... Soprattutto se c'era anche il marito ...
Prese la tegliera e la tolse dalla stufa, la riempì d'acqua e la rimise al posto di prima. Accese la stufa e si diresse in un'altra area della cucina: andò nel frigorifero e dopo aver aperto uno dei piccoli cassetti interni estrasse un mucchio di verdure, le prese tutte e tornò a fianco della stufa. Prese un tagliere, un buon coltello e prese a sminuzzare a piccoli pezzi i vegetali. Appena terminata la settima carota posò il coltello, afferrò una grossa pentola, la riempì d'acqua e mise anch'essa su una delle fiammelle.
Riprese a sminuzzare rapida le verdure e le mise una dopo l'altra dentro la pentola. Era a metà di un sedano quando la porta d'ingresso si aprì ... Non si voltò e proseguì nel suo intento «Hai preso la legna Gohan?».
Una voce profonda ed estranea la fece bloccare all'improvviso ... « ... No, non proprio ...».

La donna strinse il coltello nella mano con maggiore forza e si voltò lentamente ... represse a fatica un urlo nel vederlo: un essere altissimo di colore verde, magro e con lunghi arti, dietro di lui due larghe ali occupavano un grande spazio mentre una lunga coda serpeggiava a terra ... Il mostro voltò gli occhi rosa un paio di volte all'interno della casa forse in cerca di qualcuno ...
La moglie del Son prese coraggio e la mano divenne livida dalla gran forza che usava per stringere l'arma ... «Chi sei? E cosa vuoi?».
L'essere avanzò di due passi e si addentrò nella calda cucina. Si guardò nuovamente attorno ... gli occhiacci si strinsero «... Non sono nemmeno quì ...». Chichi indietreggiò di un passo ... Il mostro voltò lo sguardo verso di lei e la studiò da capo a piedi «Tu sei la donna di Son Goku vero?».
Lei impallidì all'istante ... al contrario lui sorrise malefico ... «Cercavo ben altro ma non rinuncio di certo a un'altro po' di energia gratuita ...» sicuro di sè incrociò le braccia e alzò la coda verso di lei ...
Chichi deglutì e a gran sorpresa partì all'attacco: scagliò il tagliente utensile contro lo sconosciuto. Lui l'evitò con facilità e rimase fermo ad osservare impassibile la fuga della donna ...


******

 

Rimase sospeso per aria per qualche istante poi, dopo essere strato attraversato da numerosi e fulminei colpi, si spezzò in più pezzi e questi caddero a terra con un ordine e una perizia che aveva dell'incredibile. La scena si ripeté più volte e i vari pezzi si accatastavano uno sull'altro ... Dopo aver toccato un'altezza pari a un metro Gohan decise che la pila di tronchetti aveva raggiunto un livello accettabile.
La testa continuava a rimanere altrove: ripensava senza sosta a quell'aura forte contro la quale il padre si era dovuto scontrare ... di chi poteva essere? Oltretutto, per colpa della madre che lo teneva costantemente sott'occhio, gli era stato difficile studiarla a dovere.
Sorrise dopo essersi sorpreso delle sue riflessioni: non era stato attento poiché temeva la propria madre ... Se voleva infatti poteva diventare ben più pericolosa di un qualsiasi nemico e se riusciva a mettere in ginocchio lui e il papà Goku voleva dire che era davvero tosta ...
Si avvicinò alla catasta e si riempì le braccia dei tronchetti migliori e asciutti perché se erano umidi avrebbero bruciato male e la mamma l'avrebbe sgridato e rimandato a prenderne dell'altra.
Placido incominciò ad incamminarsi verso casa ... Nella sua piccola testolina il misterioso nemico continuava a rimanere un'incognita e ciò lo spazientiva parecchio. Gohan, vista anche la sua intelligenza, non sopportava non capire.
Gli occhi si illuminarono quando percepì qualcosa di famigliare nei pressi della casetta «Papà e Piccolo sono tornati a casa!! Che bello!!». Incominciò a correre ... Quando un tronchetto gli cadde a terra si fermò all'improvviso, retrocesse e lo risistemò tra le braccia. Sentì qualcos'altro e incominciò a nascere un dubbio ... «C'è anche Vegeta ... »
Era strano infatti vedere il principe dei sayan vicino a casa: nei tre anni di pace e dopo l'aveva infatti visto soltanto quando ci fu lo scontro contro C19 e C20 ...
Riprese a correre anche se l'entusiasmo di poco prima si era scemato ...

Prima di raggiungere la fine del bosco si trovò costretto a fermarsi una seconda volta.
Avrebbe voluto maledire il suo potere di percezione ... sbiancò e i tronchi caddero a terra quando riconobbe l'aura malvagia di Freezer ...

Volò con tutta la sua forza.
Si pietrificò alla vista di quella scena agghiacciante ...


******

 

Nel palazzo in mezzo alle nuvole tutto continuava a trascorrere tranquillamente e infatti ognuno si faceva i fatti propri senza darsi problemi: io continuavo a rimuginare sui miei perchè, Piccolo proseguiva nella sua lunga meditazione, il cyborg se ne stava da una parte isolato mentre Yamcha raccontava le sue fanfare intrattenendo il piccolo pubblico composto di soli tre spettatori ... il convento non passava di meglio ...
«Quando ho saputo che Light stava per nascere ho abbandonato la partita inscenando un mal di stomaco, sono corso negli spogliatoi e per più di tre giorni non mi sono fatto vedere!»
Crillin poggiò la guancia sinistra alla rispettiva mano e vi poggiò di peso «Ma tu Yamcha giochi ancora a baseball?»
«Certo! Da quando è nato Light però lo trascuro ... Quando sarà cresciutello riprenderò a giocare regolarmente, non per dire ma sono il giocatore più forte in squadra!»
Crillin assottigliò gli occhi e sorrise beffardo «Hah, sai che fatica ...» concluse poi osservando l'amico Goku che se la ridacchiava tranquillamente.
«Ma smettetela dai ... » il giovane papà riprese a ridere ... quanto era seccante ...
Poi, come sempre accade dopo un momento di gioia, calò un profondo silenzio unito a una leggerissima tristezza ... L'argomento era terminato. E adesso?
Nel frattempo il vecchio Dio continuava a spiare il globo alla ricerca del nostro qualcuno chiamato Cell. Era ormai trascorso svariato tempo da quando eravamo arrivati e da allora il namecciano non l'aveva più visto e noi non avevamo percepito minimamente la sua energia ...
La sfortuna volle che improvvisamente Yamcha trovasse un'altro argomento di conversazione e perciò ricominciò a scimmiottare come suo solito. Di tanto in tanto notavo che il signor Goku si voltava verso di me e mi guardava sorridente: ormai l'aveva capito che Yamcha non mi andava molto a genio e questo gli faceva ridere ... Io, che mi ero sempre mostrato come un ragazzo gentile oltre ogni limite, ringhiavo di nascosto e sbuffavo a sentire anche una battuta cretina ... Mi sembra di averlo già detto: se c'è da ridere rido volentieri e mi piace stare in compagnia ... ma con quello proprio non ce la facevo ...

All'improvviso Piccolo scattò in piedi. Al suo movimento ci voltammo tutti verso di lui e aspettammo ... Vedendo che si concentrava anch'io, come gli altri, affinai le mie percezioni fino a sentire qualcosa di appena percettibile ...
Non riuscendo però a capire di cosa si trattasse chiesi al namecciano «Piccolo, che cosa c'è?»
Non si voltò «... Questo è Gohan ...».
Nello stesso istante il vecchio namecciano, Dio, si spostò rapido verso sinistra percorrendo il perimetro della piattaforma ... Dopo cinque passi si fermò e rimase ad osservare di sotto ...
Gli bastarono pochissimi istanti per cogliere la situazione. Si girò di scatto verso di noi «Goku! Cell è a casa tua! ...»
Il sayan rimase senza parole ... «... cosa? ...»
«Gohan stà lottando contro Cell mentre tua moglie rischia la vita! Devi andare!!».
Goku non se lo fece ripetere due volte: corse verso il perimetro del palazzo e si lanciò di sotto ...

«SINGOR GOKU! ASPETTI!!!» fulmineo mi staccai dalla colonna e lo seguii a ruota. Piccolo mi stette dietro ...
Saltammo anche noi dal palazzo e volammo a tutta forza dietro al Son che pareva accecato ...
Portò il medio e l'indice della mano destra sulla fronte ... Prima che potesse sparire riuscii a toccargli la schiena ... Piccolo non ci riuscì ...
Rimase sospeso a mezz'aria nel punto in cui eravamo spariti. Strinse con forza i pugni e grugnì di rabbia.


******

 

Chichi corse fuori dall'abitazione e incominciò a correre rapida in preda all'affanno. Cell, fulmineo, gli si parò dinanzi sbarrandogli la strada ... La donna indietreggiò un paio di passi e si mise in posa da combattimento: la mano sinistra in avanti e a taglio, l'altra sul fianco e chiusa a pugno mentre e le gambe, leggermente divaricate, erano flesse ... Lo sguardo deciso su di lui.
Come una vera esperta di lotta scattò in avanti ma Cell, essendo enormemente più forte di lei, quando le fu vicino gli bastò schiaffeggiarla per mandarla al tappeto. Con il colpo ricevuto la moglie dell'eroe volò lontano una decina di metri e atterrò a terra in malo modo: il grosso chignon si disfò liberando i lunghi capelli scuri ...
Gli occhi rimasero sbarrati mentre il resto del corpo non riusciva a muoversi minimamente ... Solo le mani tremavano vistosamente.
Dalla sua bocca fuoruscì un alito quasi incomprensibile « Gohan ...».
Cell le andò vicino, incrociò le secche braccia e sorrise maligno: sarebbe stato un bel colpo per colui che l'aveva umiliato ... La coda acuminata si alzò e con un'estrema rapidità discese verso il corpo della povera donna ...
Quando il pungiglione gli trafisse la spalla sinistra Chichi lanciò un urlo lancinante ...
Gohan arrivò proprio in quell'istante e assisti alla scena. Rimase ammutolito dinanzi a quello spettacolo terribile ma poi, preso dalla rabbia, si riprese ... «LASCIALA STARE!!»
Cell fermò per un istante il risucchio dell'energia e guardò il ragazzino con sufficienza «Tu sei Gohan vero? Il figlio di Goku se non sbaglio ...».
Lo sguardo del bambino cadde sul corpo della mamma: la pelle rinsecchita e tirata, le ossa erano quasi visibili a causa della muscolatura scarsa ... Dai suoi giovani occhi scese una lacrima che non riuscì a trattenere in alcun modo. Li richiuse per un frangente e poi si riposarono cattivi sul nemico «TI HO DETTO DI LASCARLA STARE!!!».
Cell sorrise perfido e non diede ascolto al ragazzino. Con aria di sfida continuò lentamente il suo operato ... Chichi emise un piccolo gridolino e lì Gohan non ci vide più ...
«BASTAAAAA!!!» il bimbo portò i dorsi delle mani aperte sulla fronte e scagliò un potente attacco contro il perfido mostro ... Lui, per non rimanere coinvolto nel potente attacco, fu costretto a staccare la coda dal corpo di lei e allontanarsi con un alto balzo per schivarlo. Il Masenko non lo sfiorò e andò a distruggere una parte della piccola abitazione.
Quando Cell atterrò Gohan scagliò un nuovo attacco con furia «MASENKOOO!!!!». Cell schivò nuovamente il colpo e dopo aver spiccato un nuovo salto atterrò poco più in là.
Il bambino corse da Chichi e quando la prese tra le braccia non riuscì a trattenere le lacrime ... La pelle cadeva inesorabilmente mentre gli occhi lucidi non riuscivano ad aprirsi, la bocca semiaperta non emanava un solo suono ...
La strinse appena, per non farle male ... « ... mamma ... »
« ... il mio Gohan ... »
I piccoli occhi si spalancarono e la bocca cercò di abbozzare un sorriso rincuorante ma il successo non fu dei migliori « ... Resisti mamma, ci sono quì io adesso ... Resisti, a lui ci penso io ...».
Gohan distese la donna a terra con delicatezza e riguardò Cell: se ne stava fermo in mezzo al prato con le braccia incrociate e lasciava ondeggiare la lunga coda per creare una sincera provocazione nei confronti del ragazzino ... In più il sorriso sulla faccia scura confermava il tutto.
Il piccolo si allontanò da lei di alcuni passi e si avvicinò al mostro. A poca distanza si fermò e alzò gli occhi verso di lui «Tu sei Cell vero?».
Cell aprì gli occhi sorpreso e poi li socchiuse lentamente «A quanto pare sono più famoso di quel che pensassi ...».
Un breve scontro iniziò all'istante: Gohan scattò in avanti e cercò di colpirlo con un destro, lui evitò il colpo e con una gomitata sulla schiena lo fece cadere a terra. Il bimbo si rialzò subito, volò davanti a quel viso orrendo e cercò con tutte le sue forze di tempestarlo di rapidi e potenti pugni ... Cell evitò ogni singolo pugno e con un violento colpo di mano lo scaraventò nuovamente a terra. Questa volta però non gli permise di alzarsi: gli scattò vicino e con un piede premette sulla piccola testa utilizzando tutto il suo peso ... Il poveretto urlò disperato e le lacrime continuarono a sgorgare vedendo il corpo immobile della propria mamma ...
Anche questa volta non era abbastanza forte ...

« Questa volta ho vinto io ... Ha ha ha ha!! » Cell sghignazzò chiudendo gli occhi e alzando il volto al cielo com'è tipico dei cattivi ...
E all'improvviso un colpo di vento ...
Goku comparì con il teletrasporto al suo fianco e bloccò la sua risata isterica: con un potentissimo calcio in pieno volto. Cell volò e cadde lontano. Gohan tossì un paio di volte e riaprì gli occhi ... vedendo il padre sorrise felice «Ciao papà ...» ma poi, risvegliandosi da un sogno, scattò in piedi, corse da Chichi e la riprese tra le braccia.
Quando vide la moglie perse un colpo ... Il suo corpo si pietrificò ...
Dalla distanza Cell si rialzò e osservò la scenetta disgustato ... Adesso che Goku era ricomparso era nuovamente nei guai e non aveva possibilità di vittoria ... «Beh, ADDIO GOKU! ALLA PROSSIMA!!» il mostro si alzò in volo e sorrise beffardo alla famigliola.
«FERMO!!» Goku strinse i pugni e partì all'inseguimento ma purtroppo era già lontano ...
Mentre si allontanava continuava a ridere come un folle ma qualcosa lo bloccò nuovamente: gli comparii a sorpresa davanti e con un calcio girato lo colpii in pieno volto. Precipitò a terra come un missile ... la terra si deformò creando un grande cratere.
Il signor Goku si fermò all'istante e osservò l'azione. Dopo si rivoltò verso di me e mi sorrise, grazie al mio tempestivo intervento Cell non era fuggito di nuovo.
Il Son adulto si trasformò in super sayan e volò a tutta velocità verso il nemico, iniziò un nuovo scontro e nel mentre io mi tenevo pronto ad intervenire.
Dopo pochi attimi la mia concentrazione cadde però sul piccolo Gohan e non riuscii a non intristirmi ... povera Chichi ...
Poi ecco che arriva l'ennesimo colpo di genio e con un piccolo gesto riesco a fare qualcosa di grande ... «GOHAN! PRENDI!!!» rapido feci ruotare il braccio verso il basso in sua direzione. Lui aprì la piccola mano e afferrò il piccolo oggetto. Quando l'osservò nacque sul suo volto un grande sorriso ... l'ultimo dei senzu ...
Lo diede alla mamma e dopo pochi morsi fu come nuova: si rialzò in piedi scattante e più arrabbiata che mai «ADESSO SE LA VEDRA' CON ME!!!»

...

Lo scontro durò parecchio e per tutto il tempo il sayan fu in netto vantaggio. Alla fine però Cell riuscì a giocare nuovamente sporco: si lasciò colpire volutamente e cadde in una folta foresta. Poco prima di toccare terra aumentò l'aura e rimase sospeso a pochi centimetri dal suolo. Poggiò le lunghe zampe e azzerò l'aura. Corse veloce in mezzo alla boscaglia e infine si rese introvabile ...
Aiutai per parecchio tempo il Son a cercarlo ma non trovai da nessuna parte ne lui ne un minimo indizio che riconducesse alla sua persona ...
Arrabbiato come non mai il Son tornò dalla moglie e dal figlio che lo aspettavano in trepidante attesa. Chichi, appena lo vide con la sua sgargiante tuta arancione, gli corse incontro e l'abbraccio « Oh, Goku ... Ho avuto così tanta paura ...»
Goku la strinse delicatamente a se e le sorrise « Mi dispiace molto ... Non accadrà più ...».
La donna si staccò dall'eroe e la sua espressione si modificò ... radicalmente! «LO SPERO BENE! Perché se succede un'altra volta una cosa del genere non ti preparerò più nulla da mangiare!! CAPITO!?! E poi guarda ... GUARDA ...» sbraitò indicando la povera casetta per metà demolita «... Per colpa sua la casa è andata distrutta! Cadremo in rovina per rimetterla a posto te ne rendi conto?!».
Il marito ridacchiò felice perché alla fine, qualunque cosa fosse successa, Chichi sarebbe rimasta sempre la stessa ... «Hehehe ... Guarda però che non è colpa di Cell se la casa è andata distrutta ... Ha fatto tutto Gohan».
Il piccolo sudò freddo «Ma papà ...»
La donna incrociò le braccia al petto e si abbassò al figlio «Gohan ...» socchiuse gli occhi «... Il danno lo risistemerai tutto da solo, chiaro?»
« Sì mamma ...»
« E nel frattempo continuerai a studiare»
« Sì mamma ...»
Scoppiò una risata generale e a tutti tornò il buon umore.
Dopo ciò Goku si rimise nella posizione del teletrasporto e ci portò tutti al palazzo di Dio. Chichi venne accompagnata da Mr.Popo in una delle camere per gli ospiti per riposare ... Nonostante non lo volesse dare a vedere, aveva risentito molto del colpo subito e aveva bisogno di un po' di riposo.

Il Son si avvicinò a Piccolo «Non capisco ... Perché Cell era là?»
«E' molto semplice ...» il namecciano voltò lo sguardo verso l'allievo e fu felice di vederlo tutto intero «... C17 e C18 sono cyborg che Gelo ha creato con il compito di eliminarti. Mi sembra ovvio che dopo aver cercato tanto abbia optato per fare una visita anche nella tua dimora per vedere se per caso erano là, magari ad aspettarti ...».
Goku aggrottò la fronte e incrociò le possenti braccia «Giusto ... non ci avevo pensato ...»
Piccolo chiuse gli occhi esasperato «Tu non pensi mai ...»
«Eh? Che vuoi dire?»
Piccolo divenne serio «... Fai sempre il buono e il gentile e alla fine hai visto pure tu cosa succede. Se poi avessi distrutto il Red Ribbon, come avresti dovuto, a quest'ora non ci saremmo dovuti addossare questa scocciatura robotica!».
Il sayan ridacchiò come suo solito e si grattò la testa con grande energia «Hehe, scusa, hai proprio ragione ...».


******

 

La fatalità a volte si comporta come la fortuna: compare quando non ne hai proprio bisogno o quando non te l'aspetti ...
18 continuava a svolazzare con calma nel cielo limpido. Andava avanti senza una meta, come un'anima errante priva di un qualunque obiettivo ... E alla fine era proprio così.
In realtà dentro di se covava una furia indescrivibile: il fratello non l'aveva seguita ... Ed era così che lei aveva capito come stavano le cose: a 17 andava bene tutto ciò che stava accadendo, l'unica cosa che gli premeva era quella di avere assicurata poi dopo una vita sicura e normale ... Al contrario di lui 18 non voleva essere normale: voleva essere speciale e se questo voleva dire magari essere un cyborg imbattibile, spietato, crudele e senza cuore allora le stava già bene ... L'importante era essere qualcuno che vale.
Dopo svariati minuti atterrò sulla riva vi un piccolo ruscello. Si specchiò nelle sue acque e poi si sedette su di una grossa roccia.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani. Sbuffò sonoramente nel vedere una giovane coppia di uccellini cinguettanti appollaiati su di un albero vicino e intenti a giocare tra loro ... Com'era tutto così squallido ...
Sentì un rumore alle spalle ...
Si voltò di scatto ma l'unica cosa che vide fu un piccolo scoiattolo che raccoglieva una ghianda da terra ... 18 si rigirò. Si era spaventata per niente ...
Continuò ad osservare i volatili. Non ne sapeva nemmeno lei il motivo però c'era qualcosa che l'attirava in tutto quel brusio ... forse c'era nascosto anche qualcosa di sconosciuto che voleva assolutamente cogliere ...
Un'altro rumore alle spalle ...

 

 

 

Si voltò ancora ...
... e fu il buio ...

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 45
*** Le mie ragioni ***


Buongiorno a tutti! Spero che abbiate trascorso un buon Weekend ... a me è andato tutto bene, non mi lamento. Prima di cominciare con tutta la solita tiritela mi piacerebbe dirvi una cosuccia: ultimamente termino i capitoli al limite tel termine della mia personale consegna e questo perché il mio cervelletto tende a distrarsi con una facilità impressionante e anche perché la mia vera passione (il disegno) stà tornando prepotentemente all'attacco portandomi via altro prezioso tempo ... Quindi chiedo scusa in anticipo se prima o poi, per un qualche strano motivo, mi ritrovassi con l'acqua alla gola e con l'impossibilità di aggiornare puntualmente ... Io alla precisione ci tengo molto (e questo stranamente non include la mia camera visto che è sempre sottosopra ... XD) quindi cercherò di continuare con il mio solito ritmo.
Ora passiamo alle risposte alle recensioni!

Angelo Azzurro: In effetti il nostro Goku non è proprio il padre/marito perfetto ma -sorpresa- c'è qualcuno che la pensa diversamente per ovvi motivi ... XD ... E, sì Yamcha ha abbandonato momentaneamente il baseball ma tanto noi tutti sappiamo bene com'è fatto quindi: aiuto, aiuto-aiuto! Spero che anche questo capitolo ti piaccia, un bacio!

Sgt: Heilà! Benvenuta! Mi ha fatto molto piacere che tu ti sia assorbita tutti quei capitoli ... Ogni volta mi stupisco del fatto che ci sia qualcuno che abbia il coraggio di recuperare tutto questo popo' di roba sino a giungere a questo punto ... ti ringrazio. Per 18 quì sarà tutto più chiaro. Pero che il capitolo ti piaccia. Ciao!!!

folg_89: Lo so bene che aspetti Vegeta Action in trepidante attesa (e non solo te ... anch'io ho una voglia matta di rimetterlo in carreggiata!) ma ti chiedo -come al solito- di essere paziente perché tornerà ... Non manca molto! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un beso XD

LadyDreamer: E sì, Goku non è molto affidabile ... Fortuna che esiste un personaggio chiamato Piccolo XD Grazie per gli auguri alla mamma ... Ora ti lascio al nuovo capitolo e spero che ti piaccia. Bacione

nana987: Amore mio, ti ringrazio tanto tanto per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere. Per Chichi: a volte potrà sembrare un personaggio insopportabile, troppo guerrigliero ma sinceramente è il mio personaggio femminile preferito perchè ha un nonsoché che la rende più speciale delle altre, anche più di Bulma, di 18 e Videl ... Se fosse una persona in carne ed ossa avrebbe tutto il mio rispetto :) Per Vegeta ti ho già detto che purtroppo dovrai aspettare ... In quanto a Trunks tieni lontano le mani! Prenditi il papà se vuoi ma il mio Tranksuccio lo coccolo io XD. Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia come i precedenti. Ti saluto con un bacio passionale XD

kry333: Ammetto che Gohan bambino mi stà parecchio sulle scatole mentre quando è grande è a dir poco fantastico (anche se non arriva mai al livello del mio Trunks ^///^) e quì ho fatto in modo che fosse in gamba come nell'opera originale. Per il barbeque incomincerò allora a stampare dei volantini XD. Spero che anche a te il capitolo piaccia. Un bacione

Kikka1993: 18 se l'è cercata ... Di sicuro se rimaneva a fianco del suo basso principe azzurro non le sarebbe accaduto nulla ma così é e così rimane aimé per lei hi-hi-hi ... Spero davvero che il capitolo ti piaccia. Un bacio


Finish! Prima di cominciare vorrei comunicare un'ultima cosa che è rivolta a tutti i fan di un personaggio e spero di non incappare nelle loro ire ... sempre che ci siano dei suoi fan ... XD : in questa fic non sarà presente C16 e, vi avverto da subito, non comparirà nemmeno sotto richiesta poiché non ho mai lontanamente immaginato un suo possibile ingresso in società. Spero davvero che non ne abbiate a male XD
Nella speranza che piaccia a tutti nonostante la qualità di queste righe. Vi aspetto in tanti.
Un bacione a tutti e buon inizio di settimana!
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 45
LE MIE RAGIONI


Dal palazzo di Dio il notevole cambiamento venne percepito da tutti: l'aura di Cell, il mostro, l'abomino creato dal perfido dottor Gelo che aveva lo scopo di sconfiggere il sayan Goku, aumentò all'improvviso e a dismisura il proprio potere facendo tremare la terra e facendo oscurare il cielo per un piccolo frangente di tempo ...
Sulla fronte rugosa del vecchio saggio iniziò a scendere una grossa goccia di sudore. Quando il cielo tornò del suo colore naturale, la piccola quantità di acqua salata cadde a terra e s'infranse con la piattaforma dalle mattonelle bianche. Si strinse al suo lungo bastone, chiuse gli occhi e abbassò il volto ... «... Cell ha assorbito C18 ...».
La maggior parte dei presenti, avendo capito da subito di cosa trattava la questione, si limitarono ad annuire e a precipitare nel loro vortice personale di pensieri ... Tra questi vi ero anch'io ...
Al contrario il fratello della ragazza, che aveva capito anch'egli la situazione, guardava in malo modo il vecchio e stringeva i pugni con rabbia perché non l'aveva lasciato andare all'inseguimento di lei ... Ma davvero, se fosse andato sarebbe cambiato qualcosa? ... Forse sì, qualcosa sarebbe cambiato, ma in peggio immagino ...
Piccolo incrociò le lunghe braccia e si avvicinò a tutti noi con aria seria «Cell è diventato ancora più potente rispetto a prima e scommetto che il suo potere, con il trascorrere del tempo, aumenterà ancora ...» gli occhi si chiusero un momento come per permettere al cervello di riordinare le idee «... Al momento io non posso nulla contro quel mostro e penso che la cosa valga per tutti voi ... Siamo nei guai ...».
Istintivamente a me, e a molti degli altri presenti, venne da abbassare lo sguardo ... Poi però, sempre al geniale Piccolo, venne un'illuminazione e gli occhi si spalancarono e si indirizzarono verso un personaggio specifico « 17! ...».
Il cyborg, che era distante alzò immediatamente lo sguardo e scrutò il namecciano con piglio serio e altezzoso «Che vuoi?!»
Piccolo non demordè «... Dio mi ha accennato di un "blocco". Perchè non vieni quì e ci spieghi per bene di cosa si tratta?».
Il moro aggrottò la fronte e incrociò anch'egli le braccia imitando l'alto alieno «Che scocciatura ... Perchè non te lo fai spiegare dal nonnetto?».
Il namecciano sorrise e guardò con la coda dell'occhio l'unico over-age presente «Tzk ... Perché é buono per spiare la gente, per il resto penso che sia oltremodo inaffidabile(!)».
C17, si ritrovò costretto ad avvicinarsi al mucchio e a farsi spazio. Si fermò tra il signor Crillin e me ... prima di iniziare mi lanciò un'occhiataccia che io ricambiai rapidamente ... «Uff ... Prima di essere risvegliati dal nostro sonno, quella tizia, quella ...»
«Bulma!» lo aiutò Yamcha con un sorriso sulla faccia.
17 non ci diede molto peso e proseguì «... sì insomma, quella lì, ci ha modificato la fonte di energia eterna inserendovi un blocco».
Piccolo socchiuse gli occhi e fu lapidario «Precisa».
Il cyborg sbuffò alquanto scocciato ma alla fine proseguì «Nel nostro corpo abbiamo un particolare generatore capace di generare nuova energia in continuazione e questo è composto da altri tre piccoli sottogeneratori al suo interno che si attivano a seconda della quantità di energia di qui dobbiamo disporre: il primo è sempre attivo perchè ci fornisce l'energia necessaria per rimanere attivi e altra in più mentre il n°2 e il n°3 si attivano quando necessitiamo di una maggiore potenza ...»
Tienshinhan, che era stato particolarmente attento nella spiegazione, azzardò una piccola domanda: «Quindi sarebbe come una specie di aura umana cioè ... Aumentate di potere quando lo necessitate, giusto?».
Poiché la domanda era intelligente 17 non fece una piega «Sì, è cosi perchè se tutti e tre i sottogeneratori andassero alla massima potenza anche quando facciamo una mobilità in cui ne serve una quantità molto minore, vi sarebbe un'enorme spreco d'energia e in più aumenterebbe l'usura del componente facendoci rischiare la pelle se non veniamo riparati con tempestività. In ogni caso, se la nostra energia arriva al livello massimo e quindi i tre sottogeneratori sono attivi, il nostro potere non può accrescere ulteriormente poiché siamo essere in parte inorganici e non ci è consentito diventare più temibili di quanto possiamo essere al massimo delle nostre capacità ...».
Il namecciano fece in modo che l'argomentazione riprendesse la direzione giusta «Tornando a prima: la scienziata che cosa vi ha fatto?».
Il moro dai lunghi capelli chiuse gli occhi e aggrottò la fronte «E' stata piuttosto vaga con le spiegazioni comunque, da quello che ho potuto capire, ha messo un blocco al sottogeneratore n°2 che è il più grande mentre il n°3 che è il più piccolo, anche rispetto al numero 1, l'ha completamente scollegato ...»
Il piccolo Gohan formulò a voce alta un'ipotesi: «Quindi tu e 18 siete in grado di utilizzare la potenza esercitata solo dal sottogeneratore n°1 allora ... Se Cell però assorbe due esseri di cui la potenza è bassa non potrà diventare improvvisamente un colosso imbattibile! Anche lui sarà molto più debole di quanto potrebbe essere in realtà se i blocchi non pre-esistessero ...».
Piccolo sorrise all'allievo «Giustissima osservazione ...». 17 si allontanò e si andò a sedere a terra a poca distanza ...
Il namecciano sorrise compiaciuto «... La situazione, vista sotto quest'ottica, risulta molto meno grave del previsto e forse se ci impegniamo qualche possibilità c'è ...».
Crillin si asciugò la fronte imperlata di sudore e ridacchiò impacciato «Hehehe ... Che sollievo: temevo che sarei morto prima di trovare una ragazza ...». Tutti (tranne Piccolo ma forse era inutile che precisassi) scoppiammo a ridere.
Il giovane namecciano si voltò verso il più vecchio e gli gridò contro «HEI! CHE COSA STA' FACENDO CELL ADESSO?».
Dio rimase concentrato sulla losca figura e disse ciò che vedeva con un leggero velo di insicurezza «Si stà comportando in modo abbastanza insolito: non fa altro che guardarsi eppure non sembra soddisfatto ... Continua ad affermare di non aver subito grossi cambiamenti ...».
Piccolo sogghignò «Bene ... E ADESSO COM'E' IL SUO LIVELLO?»
Dio si voltò verso di lui e prima di volgergli lo sguardo guardò il mostro per l'ennesima volta «... Beh ... Non ne sono molto convinto ma ... Sembra che al momento sia al massimo delle sue possibilità. Al 100% insomma ...».
Rimanemmo a bocca aperta ... Solo uno parlò ... «Uuurca ... Ma stà dicendo sul serio? Allora non è tutto stò gran che ... Se era al dieci o al venti per cento c'era da spaventarsi davvero ma adesso ...».
Gohan sorrise di gioia e si voltò verso il proprio padre «Se uniremo le forze lo batteremo! Oppure ci basterà un po' di allenamento per diventare più forti e allora riusciremo a sconfiggerlo!».
Piccolo socchiuse gli occhi «Tzk! Mi sono allarmato per niente ... Tutto fumo e niente arrosto ...»
... «UURCA!! ARROSTO?! Perchè si mangia?!»
... ''=__= ...


Il mantello bianco del namecciano svolazzò sotto le leggere sferzate del vento e noi rimanemmo in attesa di chissà quale evento ... Goku nel frattempo continuava a mugolare sul fatto che, secondo lui, Piccolo gli avesse detto una bugia riguardo all'arrosto ... ok, lasciamo perdere ...
Piccolo si incamminò all'interno del palazzo di Dio e ci fece cenno di seguirlo. Tutti noi gli stemmo dietro e lo seguimmo senza batter ciglio. Dopo una breve camminata egli si fermò dinanzi a una porta scura sopra la quale vi era appeso un grosso orologio. Il namecciano si voltò verso di noi e iniziò un nuovo discorso «Mi è venuto in mente un piano quindi aprite bene le orecchie ...» socchiuse gli occhi «... Per battere Cell dobbiamo diventare più forti di quello che siamo già. Per alcuni di voi questo sarà impossibile mentre per altri due, oltre a me, riusciranno a superare il loro livello attuale grazie a questa stanza ...».
Crillin aggrottò la fronte mentre Goku iniziò a scrutare il piccoletto curioso «Solo due di noi aumenteranno con quella stanza? Tu come farai invece?»
«Io tornerò a fondermi con Dio e così diventerò un vero guerriero namecciano ... Tornando a prima: questa é la Stanza dello Spirito e del Tempo e in questa due di voi potranno allenarsi all'interno per un periodo pari a quello di un anno ...»
Il signor Goku si grattò la testa nervosamente «Urca, ti fonderai con Dio ... Ma un anno non ti sembra un po' tanto? Guarda che Cell prima lo eliminiamo meglio è ...».
Una vena, nascosta però dal turbante, iniziò a pulsare «... Lo so, se ti mi lasciassi finire ... Il periodo di un anno all'interno della stanza equivale a un giorno quì all'esterno quindi Cell non avrà molto tempo per aumentare. Inoltre in questa stanza la gravità è differente e il clima varia con una velocità sorprendente. L'unica pecca è che al suo interno vi possono entrare solo due persone per volta e il tempo massimo di permanenza é di quarantottore esterne ... Se vi si rimane all'interno un minuto di più la porta si chiude ermeticamente e non vi è modo di uscire da quella dimensione. Tutto chiaro?».
Ci guardammo tutti alquanto straniti, io poi ero a dir poco fuori: già non avevo capito il discorso della fusione tra Piccolo e il vecchio Dio e dopo subentrava la questione della misteriosa stanza ... Che confusione! @_@
Yamcha, per la prima volta, disse una cosa sensata «Di sicuro io non sono uno dei due che entrerà nella stanza: anche dopo un anno di allenamento non sarei in grado di essere molto d'aiuto quindi penso che il primo sarà Goku, giusto?»
Piccolo incrociò le braccia «E' una questione che dovrete decidere tra voi. Per quanto riguarda Goku, se entra o meno, dovrà prima sbrigare una faccenda veloce ...».
Il sayan venne preso in causa ... « Huh? ».

 

Piccolo parlò chiaro al sayan: visto che dopo la fusione non sarebbe più esistito un Dio per le sette sfere del drago e che queste si sarebbero tramutate in comuni sassetti dopo l'evento, Goku aveva il delicato compito di trovare qualcuno che fosse in grado di occupare il ruolo di supremo e di custodire e sorreggere un gravoso peso di responsabilità.
In pochi minuti la faccenda era già conclusa: Goku con il teletrasporto si era diretto verso un lontano pianeta chiamato Namecc e da lì portò con se un piccolo bambino, molto simile a Piccolo, che si chiamava Dende. Nonostante la giovane età, di cui il namecciano con il mantello all'inizio fu fortemente diffidente, dimostrò delle capacità notevoli e anche il fatto che era un grande amico di Gohan rese la scelta ancor più azzeccata. In pochi attimi era diventato il nuovo supremo e il custode delle sfere ... booh ...
Quando tutto fu concluso Piccolo decise che era il caso di incominciare la faccenda della fantomatica stanza «Allora, chi entrerà nella stanza? ... Guardate che se non ci vuole andare nessuno ci vado io così dopo aver sconfitto Cell conquisterò finalmente la Terra ...»
«Ma Piccolo, stai scherzando vero?» chiese Goku ingenuamente. Il namecciano rispose con un grugnito.
Tienshinhan si avvicinò al namecciano e abbassò il capo «Anch'io penso che non mi sarà d'alcun aiuto entrare dentro alla stanza ... Forse è meglio che lasci questo onore a qualcuno che lo possa sfruttare al meglio».
Piccolo annuì «Capisco ... Mi è venuta un'idea: visto che tu e Yamcha non entrerete potete raccogliere le sfere così quando ne avremo bisogno le avremo a disposizione»
«Sì ...» rispose annuendo l'uomo dai tre occhi guardando il compagno con le cicatrici «... Mi sembra un'ottima idea, partiremo subito».
«Perfetto, buona fortuna allora ...». E dopo queste parole i due si defilarono verso la Capsule Corporation per recuperare il radar cerca sfere e le sette magiche palle luminose.
Piccolo si girò verso di noi e scrutò i pochi presenti: io, il signor Goku, il piccolo Gohan, Crillin e il cyborg 17 ... «... Visto che Yamcha e Tenshinhan hanno declinato e C17 non vi può entrare, perchè risulterebbe inutile, il cerchio si restringe notevolmente ... Allora chi di voi entrerà?».
Il giovane cyborg, poiché automaticamente escluso, si allontanò ancora ...
Crillin si fece piccolo-piccolo e abbassò lo sguardo «Penso che anche per me sarebbe inutile entrarvi ... Penso che dovrebbero entrarvi Goku e poi o Trunks o Gohan ...».
Il signor Goku si avvicinò a Piccolo e gli si fermò a fianco. Sorrise compiaciuto ... «Entrerò molto volentieri e non vedo l'ora di scatenarmi nella stanza ...»
... toccava a lui scegliere ...
Mi sorrise raggiante ... e poi parlò ...
«Trunks ... Ti andrebbe di entrare con me?»


Rimasi a bocca aperta ... Tra i due aveva scelto me ... Era un vero onore: io allenarmi con Goku, l'eroe della terra. Era davvero fantastico però ... però c'era qualcosa che mi portava a pensare il contrario e ben presto ebbe la meglio sull'entusiasmo ...
Abbassai amareggiato lo sguardo e dopo aver preso fiato ... annunciai la mia decisione ... « ... Mi spiace ... non posso ... ».
Goku e il namecciano sbarrarono gli occhi sorpresi. Io non mi decisi a rialzare lo sguardo ...
« ...M-Ma ...» Goku mi guardò attonito senza riuscire a capire la mia reazione « ... io non capisco, perché non vuoi?»
I pensieri incominciarono a correre senza tregua e anch'io mi chiedevo il perché della mia risposta ... perché ... perché proprio in quel momento così importante dovevo pensare a quelle cose? ... « Ecco io ...» Gli occhi rimasero bassi ...
« Ma Trunks ... c'è per caso qualcosa che non va? » chiese premurosamente il sayan avvicinandosi.
« Ecco ma ... » gli occhi viaggiarono da una parte all'altra senza apparente controllo e nel frattempo le guancie si colorarono di un leggero rossore ... ero in leggero imbarazzo ...
Il signor Goku mi poggiò la sua mano destra sulla mia spalla e guardò gli altri ... Piano - piano mi tirò verso un'area vicina del palazzo allontanandosi però agli altri tre di modo che non potessero ascoltare.
Si fermò e tolse la mano dalla spalla. Prima di guardarmi negli occhi voltò lo sguardo per un istante verso il namecciano e dopo aver ricevuto un cenno di assenso iniziò a parlarmi serio « Trunks ... perché no? ».
Abbassai lo sguardo combattuto «Io ... Io lo so che è una cosa sciocca, soprattutto in un momento delicato come questo ma ... » strinsi forte i pugni ben consapevole della mia sciocca scelta « ... non riesco ad accettare ...».
Il signor Goku inclinò leggermente la testa da un lato un po' confuso « ... Ma ... C'è un motivo? »
Alzai leggermente gli occhi e li incrociai a quelli del Son « Le sa quanto la rispetto signor Goku: è una persona davvero gentile e generosa, è sempre disponibile e in più ha un gran cuore senza contare la sua forza straordinaria ... Per tutto questo sarebbe un onore entrare nella stanza con lei però ... C'è una questione che mi trattiene dal dire sì ...» voltai leggermente il viso verso destra e riuscii a scorgere che Piccolo ci fissava intensamente e pareva molto concentrato. Evidentemente lui era l'unico che ci potesse ascoltare ...
« E di cosa si tratta? ...» il suo sguardo rimase tra il serio e il confuso ...
« E' talmente imbarazzante ma è che ... Uff ... Lei è una persona fantastica e io mi affeziono alla gente con grande rapidità e ammetto che se trascorressi un intero anno con lei non riuscirei a non legarmi ...».
Goku continuava a non capire « ... »
Anche per me era molto dura da spiegare « ... Mio padre è il suo completo opposto e per me, fin dal primo attimo che l'ho visto, è stato difficile avvicinarmi a lui e instaurare un minimo rapporto ... Ora come ora dubito fortemente che il nostro si possa chiamare legame anche perchè sono sicuro che appena sveglio tornerà ad essere schivo e arrogante. Non è proprio l'esempio ideale del padre che io per anni ho idealizzato e che ho sperato un giorno di poter incontrare ...»
« ... »
« ... Il punto è che se io rimanessi all'interno di quella stanza per un anno intero mi abituerei al suo modo di fare, di agire ... La mia paura è quella di non riuscire, una volta fuori, ad accettare Vegeta per quello che è ... Il problema signor Goku è che in lei vi sono tutte quelle caratteristiche che io ho sempre sognato di trovare nel padre mai avuto ... E io sono sicuro che se mi affezionassi troppo a lei ...» abbassai lo sguardo non riuscendo a reggere oltre «... mi ritroverei ad odiarlo ...» chiusi gli occhi «... e io ... io questo non lo voglio ...».
Il signor Goku rimase silenzioso. Lo sguardo sorpreso ... « Hai paura di affezionarti a me?»
Passò un secondo prima che riuscissi a rispondere. Respirai profondamente «Per me è davvero difficile ma so che accadrebbe e io non posso lasciare correre così ... Papà, per quello che è, rimane pur sempre mio padre e io sono l'unico ... Lui ha solo me ...»
« Che intendi dire? »
« Non lo si può negare: se non fosse stato per me a quest'ora chissà come sarebbe ridotto ... Se Genio e gli altri gli stanno dando una mano è solo perché io sono suo figlio e perché gliel'ho chiesto, se fosse stato per loro non avrebbero alzato un dito e questo mi dispiace molto ... Non voglio allontanarmi anch'io ...».
Goku si portò una mano alla testa e la grattò leggermente «Urca ... E' una cosa seria ... E poi scommetto che se Vegeta si arrabbiasse diverrebbe un vero disastro: a quello quando gli vengono i cinque minuti è davvero inarrestabile!! ...»
Scoppiai a ridere di gusto ... il signor Goku non riusciva a rimanere serio per nemmeno quindici secondi filati ...
« ... No dai, seriamente. Se non te la senti puoi anche non accettare. Entrerò nella stanza con Gohan » disse senza smorzare un leggero sorriso.
« Signor Goku non so come ringraziarla ... Comunque darò il massimo anche senza entrare nella stanza»
«Beh, è una buona cosa ... Ora andiamo dai ... » Goku si voltò verso gli altri e incominciò a sventolare un braccio nella direzione del bambino «... GOHAN TIENITI PRONTO!!».
Quando fummo vicini al namecciano e agli altri il sayan fu più chiaro: poggiò le forti mani sulle piccole spalle del figlio e le strinse leggermente. Dopo essersi abbassato si fermò al suo livello e lo guardò negli occhi «Gohan, entreremo noi due nella stanza».
Il bambino strabuzzò gli occhi e voltò lo sguardo verso di me « Ma ...».
«Non ti preoccupare Gohan. Trunks ha i suoi motivi ...» e dopo aver detto ciò si rialzò e si voltò verso Piccolo «... Possiamo già entrare vero?».
Il namecciano annuì « Certo ...». Si voltò su se stesso e aprì la pesante porta di quercia «... Ricordatevi però del tempo: un giorno dovrebbe essere abbastanza. Appena terminato Mr. Popo sarà a vostra più completa disposizione ...».
«Ciao Piccolo, a presto »
«Ciao Gohan, fai del tuo meglio ...» il maestro sorrise al ragazzino e questo entrò nella stanza con grinta.
Il Son adulto, prima di fare l'ingresso nella stanza, bisbigliò una frase al namecciano «Buona fortuna con Dio ... e con Cell. Usciremo quando saremo pronti ... Voi che farete?».
«Ci alleneremo e appena scattate le ventiquattrore attaccheremo Cell ... sii puntuale».
«Certo!!» Goku ci sorrise e entrò nella stanza. Quando la porta si richiuse tutto tornò a scorrere tranquillamente ... o almeno ...

 

Ci allontanammo dalla porta e tornammo nel grande spiazzo: il vecchio Dio e il piccolo Dende continuavano ad osservare il mondo mentre il cyborg se ne stava da parte rimuginando chissà su cosa.
Piccolo si andò a posizionare a fianco dell'anziano namecciano mentre Crillin si sedette sulla scalinata al mio fianco ... Mi guadava strano al che, dopo poco, gliene chiesi il motivo ... «Signor Crillin, c'è qualcosa che non va?».
Il pelato si passò una mano sulla crapa « Beh, ecco ... Non mi aspettavo questa scelta insomma: pensavo che avresti accettato all'istante ».
Guardai in avanti e poggiai i gomiti sulla ginocchia mentre le dita delle mani si incrociavano tra loro «Beh, diciamo che ho i miei motivi ...».
«Non ne vuoi parlare eh?»
Sorrisi come mio solito «In effetti ... Comunque non preoccuparti, andrà tutto bene».
«Ah, me lo auguro davvero ... Non mi va di finire arrosto!»
Come dargli torto? Nemmeno a me andava quella brutta possibilità ed era ovvio che se io mi preoccupavo per i miei cari lui si struggeva per qualchedun'altro e a dire la verità, anche se costui era una cyborg, mi sarebbe dispiaciuto molto vederlo triste e sconsolato ... Da parte mia speravo tutta la gioia possibile anche se la ragazza in questione non era certamente la donzella perfetta: quella paziente, gentile e premurosa ...

 

 

Per tutti quanti speravo il meglio ... Cell a parte ovviamente :)


 

 

 

... Continua ...

 

 

 

Ecco il risultato di quando perdo tempo ... Spero che la situazione sia chiara! XD

Ciao a tutti, ci vediamo Giovedì!!!

 

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Capitolo 46
*** Prima dell'inizio ***


Allora, oggi cosa posso dire di bello per incominciare? Sono stanca morta, stanotte non ho dormito perché sono stata sveglia fino alle sei e poi mio fratello ha iniziato a scassare verso le dieci con le colonne sonore dei vari Rocky con tanto di rutti di soddisfazione incorporati, mia madre ha avuto come al solito la bella trovata di entrare in camera mentre io e mia sorella dormivamo per romperci le scatole e adesso sono quì che stò cercando disperatamente di portare a termine questo dannato capitolo!
Adesso, per calmarmi e risollevarmi il morale, rispoderò alle recensioni com'è mia consuetudine ... spero che ciò non vi dispiaccia XD

Vegeta4ever: Nuova Arrivata! Molto piacere, io sono scImMIA. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia e sono ancora più felice del fatto che tu mi abbia posto quelle giustissime domande ... Non risponderò adesso ma dopo, in un paragrafetto a parte perché penso che forse a molti altri siano venuti i tuoi stessi dubbi ma non hanno avuto il pensiero di farmi domande a riguardo. Spero che continuerai a seguirmi. ci conto! Un bacio

nana987: Mi piace parlare male del vecchio Dio ... peccato che con questo capitolo se ne vada ... povero. Per le "le sette magiche palle luminose" all'inizio avevo pensato alle "palle del drago" ma poi mi sembrava ancora peggio XD!!! Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione lovvoso

Sgt: Goku è Goku e come ben sappiamo sfrutta le celluline del cervello solo in casi di estrema necessità ... XD. Grazie per il complimenti sul disegno, ho apprezzato molto. Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. baci

LadyDreamer: Io che scrivo divinamente? E dire che nei temi il massimo che prendevo era cinque e mezzo .... TT-TT ... La tua domanda sul principe verrà "risposta" in un mini paragrafo a parte assieme ad altre :). Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri. Un bacione ... ah, una curiosità curiosa da parte mia: come si fa ad andare a capo nelle recensioni?

folg_89: E' un bene che la fantasia galoppi ma bisogna vedere se va nella giusta direzione ... XD ... Dai che manca poco!! Sii paziente! Ciao, beso

Angelo Azzurro: Eh, penso che quello del fumettista sia un lavoro che sognino in tanti, io per prima, ma alla fine è sempre così: si è costretti a guardare avanti e lasciare da parte i propri sogni per creare un qualcosa di davvero concreto e duraturo ... per il momento quel sogno è ancora dentro a un cassetto assieme alle chine e ai retini e penso che continuerà soltanto a fare la parte dell'hobby com'è sempre stato :) Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Per un Vegeta approfondito dovrai aspettare il prossimo capitolo ... spero soltanto che nel frattempo tu apprezzi anche questo. Un bacio ciao!

kry333: E' dura dire di no a una possibilità così grande ma il nostro Trunks ha optato per i sentimenti piuttosto della forza superiore ... Per il barbeque io aggiungerei Kaioshin (non lo sopporto!!). Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

chrystal_: Ciao! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono contenta che la storia ti piaccia nonostante sia così avanti ... in effetti molti se ne sono accorti in un secondo momento, proprio come te! XD La tua bella domanda troverà risposta poco più in giù assieme ad altre. Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. CIAO!!!

Juu_Nana: Non ti preoccupare se non riesci a recensire subito ... fai con calma anche se in effetti mi chiedevo dove fossi finita ... hehe ... 17 è ancora al sicuro. Spero tanto che il capitolo ti piaccia e vedi di trovare la password!! Un bacione!!


Dopo aver terminato le risp. alle recensioni ora ci terrei tanto a fare una piccola cosa, visto che questa volta me ne sono arrivate abbastanza e quindi ....
tattaratà
AD OGNI DOMANDA CURIOSA LA SUA RISPOSTA

lascio che sia il nostro Trunks a rispondere ... ci vediamo dopo

Vegeta4ever: Ma quel giorno dopo il sogno,quando Vegeta è andato alla Cc che è successo?
Carissima, qualcosa è successo e non credere che l'autrice ( e il narratore) si siano persi dei capitoli per strada ... se apetti ancora un attimino la vera risposta arriverà molto prima di quanto tu pensi!!

Vegeta4ever/chrystal_: Bulma è scema o cosa?Come cavolo può riattivare i cyborg anche se con il blocco?/Non ho capito una cosa: perchè Bulma ha attivato i cyborg, non era meglio distruggerli?
Lo scopo primo di mia madre era quello di fare di loro dei paladini per i più deboli e trasformarli in cyborg buoni ... Ovvio che era meglio distruggerli ma lei ha un cervello sì geniale ma ultimamente non lavora alla perfezione ... Che abbia qualche problema?

Vegeta4ever: Trunks,tesoro,come fai battere i cyborg della tua epoca senza allenarti a dovere?
Per il momento io mi concentro su Cell perché da quello che penso credo di essere in grado, assieme a Piccolo e al signor Goku, di riuscire nell'impresa estinguendolo dall'universo. E' ovvio che poi mi dovrò dare da fare per conto mio perché nel mio tempo sono da solo ...

Vegeta4ever: In un capitolo Trunks dice che Bulma della sua epoca è morta ma se non sbaglio Bulma è viva e sta bene bho forse ricordo male...
Occhio, non mettetemi in bocca parole che non ho mai detto! Se ti riferivi all'esclamazione del capitolo 40 "Buone e cattive maniere" ( la battuta era questa: «Ha ammazzato uomini, donne, bambini ... Ha portato solo MORTE E DISTRUZIONE! ... Ha ucciso tutti voi! Il nonno, la nonna ... Mio padre ... E la mamma ... ODDIO! MI LASCI PASSARE!! SIGNOR GOKU! MI LASCI PASSARE!!») bisogna fare attenzione: la frase è volutamente ingannevole e può portare ad immaginare che anche la mia mamma naturale sia morta per colpa di quei mostri ma lo posso dire tranquillamente, non è così. Quella che doveva trasparire era la mia angoscia: ero lì da tanto e chissà, nel frattempo, che cosa stava accadendo nel mio tempo ... lei poteva anche essere scomparsa ... La mia era la pura paura di averla persa ...

LadyDreamer: Cavolo, ma che sonniferi gli han somministrato a Vegeta? E' ancora là che ronfa nella grossa? Quando si sveglierà il principino?
Il sonnifero è presente nella medicina. Se non ricordi male il ricercatore Ito aveva creato un'antidoto e par rallentarne gli effetti e poter lavorare su di lui con calma e tranquillità ... La seconda dose fornita dall'amico del nonno è praticamente (quasi dai) identica quindi Vegeta continua a dormire beato ... Quando si sveglierà? Questo io lo so ma preferisco lasciarlo segreto ... XD


FINE
Ringrazio Trunks per la sua disponibilità e vi lascio al nuovo capitolo. Spero che piaccia a tutti e ... Chiedo scusa a mia sorella Bea se stanotte, per colpa mia, non è riuscita a chiudere occhio XD
Un bacio e tutti e ancora grazie.
scImMIA

 

 

CAPITOLO 46
- PRIMA DELL'INIZIO -


Dopo il breve dialogo con il signor Crillin mi concentrai sulla figura del piccolo namecciano: Dende. Come poteva, un bambino così piccolo, dell'età di Gohan, farsi carico di un problema così grande come l'impegno di custodire le sette sfere del drago? E in più come facevano Dio e Piccolo ad accettare la situazione? E poi il signor Goku aveva detto che il pianeta Namecc era pieno di personaggi tali e quali a Piccolo ... Perché non portarne uno più maturo, saggio e con più esperienza sulle spalle? Beh, non che io possa dire poi più di tanto visto che dopo la morte del mio maestro sono stato costretto a difendere la Terra dai cyborg da solo, nonostante la giovane età e la scarsa esperienza ...
Piccolo e Dio alla fine riponevano nel piccolo Dende quello stesso sentimento che il mio maestro Gohan e mia madre Bulma avevano riposto in me ... la speranza ...
E allora cosa importa, diamo anche a lui la possibilità di dimostrare a tutti quanto vale.

Piccolo si avvicinò a Dio «Avanti, diamoci una mossa prima che cambi idea ...».
Il vecchio e saggio namecciano si voltò verso il "nipote" e lo osservò con i suoi occhi segnati dal tempo «Come vuoi Piccolo. Dapprima non mi piaceva molto l'idea di ricongiungermi a te ma poi, visto che ho notato del buono nel tuo cuore, ho deciso di accettare anche perché sono sicuro che sarei molto più d'aiuto così piuttosto che stare fermo e vedere lo scorrere degli eventi senza poter reagire ...».
Piccolo assunse una faccia leggermente disgustata «Tzk, quante chiacchiere ... Fai come ti pare, comunque il mio sarà il corpo di base: ti unirai a me e mi fornirai i tuoi poteri, nient'altro!».
«Certo, il tuo é un corpo forte e resistente, non avrebbe senso fare il contrario ...» il vecchio si girò verso il piccolo bambino e gli porse il bastone. Dopo averlo afferrato il bimbo oscillò un po' perché li sostegno era molto più pesante di quanto potesse immaginare e per poco non perse l'equilibrio ... Quando fu fermo Dio gli parlò chiaramente «Dende, dopo che mi sarò ricongiunto con Piccolo diverrai automaticamente tu il nuovo supremo ... Svolgi diligentemente il tuo compito e sopratutto ...» il piccolo bambino inghiottì un poco di saliva e deglutì «... sopratutto non avere mai paura e credi nei tuoi compagni, veglia su di loro e su tutti gli esseri del pianeta come se fossero la cosa più preziosa a cui tieni».
Dende annuì con forza scuotendo il capo verso il basso «SI'!».
Dio sorrise leggermente «Molto bene ... Mr. Popo, grazie di tutto ...»
Il fedele servitore osservò silenzioso il proprio amico/padrone mentre si avvicinava a Piccolo.
«... E a tutti voi addio ...» il vecchio, quando fu a poca distanza dal suo io più giovane, annuì serio come per dare il via all'opera ...
«Era ora ...» grugnì leggermente Piccolo dopo aver assistito a quello spettacolo, a parer suo, mieloso.
«Ora non dovrai fare altro che toccarmi. Ci penserò io al resto » Dio si fece poggiare sul petto una delle forti mani di Piccolo e in poco tempo l'evento avvenne e terminò: dopo un alto grido Dio si ricoprì di una luce abbagliante ... Dopo un'esplosione di luce e di forza, che coinvolse anche il namecciano più giovane, il bagliore accecante si dissolse e del vecchio Dio non ci fu più alcuna traccia ...
L'aura di Piccolo era diversa: era la sua ma nel frattempo sembrava che appartenesse a qualchedun'altro ... L'unione era avvenuta con successo.
Il nuovo super guerriero namecciano rimase parecchio tempo fermo ad osservarsi, evidentemente la cosa lo straniva alquanto. Nel frattempo il piccolo Dende, esterrefatto dall'evento, si era stretto al lungo bastone con forza e la sua boccuccia rimase semiaperta per parecchio tempo ... Mr. Popo invece osservava soddisfatto il risultato consapevole che il suo amico Dio, più che padrone, non se ne sarebbe mai andato del tutto poiché risiedeva all'interno di quel nuovo e potente namecciano e poi, vista la situazione, doveva aiutare un nuovo supremo e indirizzarlo sulla retta via ...
Dopo vari minuti spesi nell'autosservazione, il nuovo Piccolo si piegò un po' su sè stesso e fece accrescere la propria aura ... Quando si ridistese, spalancò le braccia, fece esplodere la propria energia e il palazzo tremò. Quanta potenza ... Superava persino quella di un super sayan ...
Di sicuro, nel frattempo, qualcuno si era accorto del grande cambiamento ma poiché troppo indaffarato con la propria ricerca del pezzo gemello mancante, tralasciò la questione e proseguì indisturbato il proprio lavoro.

In namecciano rilassò i muscoli pienamente soddisfatto della sua nuova potenza. Si voltò verso il piccolo Dende e con voce pacata gli parlò «Dende, cosa stà facendo Cell?».
Il bimbo cadde un attimo dalle nuvole e si affrettò nervosamente a cercare il nemico senza però ottenere grandi risultati ... Il fidato Popo intervenne: «Tranquillizzati e cerca con calma, osserva con la mente e localizza il tuo obiettivo. Non ti scoraggiare se subito non riesci, all'inizio è sempre un po' complicato ...».
«S-sì ...» il bimbetto si concentrò e alla fine riuscì nell'intento «... Ecco, stà svolazzando in giro ... Credo che stia cercando 17 ...».
«Molto bene ...» disse soddisfatto il namecciano con il mantello bianco avvicinandosi a me e a Crillin. Quando fu vicino incrociò le possenti braccia e ci sorrise "quasi" demoniaco «Ho voglia di mettermi un po' alla prova, qualcuno di voi due ha abbastanza fegato per sfidarmi?». Io e Crillin ci guardammo: entrambi avevamo lo stesso sguardo determinato ... Crillin alzò una mano in sua direzione e gli fece sciò-sciò «Suvvia Piccolo, non fare il gradasso adesso ...».
Il sorriso sparì e il volto del namecciano divenne una maschera demoniaca in tutti i sensi ... Crillin sbiancò all'istante. XD
«Non si preoccupi signor Piccolo, non le faremo passare vita facile ...» e dopo aver detto questo sorrisi notando che sul suo volto era nuovamente comparso quel sorriso beffardo.

Nel frattempo qualcuno continuava a cercare di guardare il pianeta senza però ottenere risultati ... E costui non era di certo Dende ...

In brevi attimi il combattimento fu nel vivo: io allo stadio di super sayan e Crillin, noi due contro i signor Piccolo. Il namecciano mi dava parecchio lavoro da fare: la sua forza era davvero elevata e la sua velocità era inarrestabile, compariva e spariva alle spalle senza provocare il minimo spostamento d'aria e nonostante i suoi colpi d'energia non fossero devastanti creavano parecchi danni. Dovetti impegnarmi al massimo per non crollare e Crillin, nonostante la sua forza limitata dai suoi limiti umani, era un ottimo supporto poiché assieme riuscivamo ad escogitare, in poco tempo e con grande intuitività, degli astuti stratagemmi e il più delle volte riuscivamo anche a portarli a termine con successo ...
Nel frattempo Dende continuava ad osservare Cell e di tanto in tanto si voltava verso di noi scrutando interessato lo scontro a "tre" e lo stesso lo faceva anche il giovane cyborg anche se però sullo sguardo di quest'ultimo vi era una punta di irritazione ...
...
Dopo un paio di ore una grande parte della superficie piastrellata era ridotta a un vero colabrodo. Fortuna che c'era Mr.Popo che incominciò fin da subito a risistemare le rotture del palazzo con tutte le sue conoscenze.
Il nostro aspetto fisico non scappava tanto lontano: Piccolo aveva qualche piccolo livido sul corpo, qualche ustione iniziava a gonfiarsi e ad arrossarsi mentre nel punto in cui la gamba destra si era riformata dei piccoli graffi comparivano; io avevo un braccio quasi fuori posto, tre costole incrinate e un labbro spaccato ... non ero ridotto molto bene certo però che il signor Crillin era quello ridotto peggio: dire che era tumefatto era dir poco! La testa era più gonfia del solito mentre i vestiti erano bruciacchiati a causa di un colpo del namecciano, le guancie erano livide e al di fuori della norma facendolo sembrare un vera mongolfiera ... poverino, in fondo però faceva ridere ...
Dende ci venne vicino e ci poggiò le sue piccole mani sui nostri corpi e dopo pochi attimi, grazie ai suoi poteri curativi, fummo come nuovi ... Anche gli ematomi di Crillin sparirono quindi, se sparirono quelli, voleva dire che i poteri del piccoletto erano davvero stupefacenti.
Ricominciammo a batterci e dopo essere stati ridotti nel precedente stato ci facemmo curare nuovamente. Il processo si ripeté più volte prima del calare del sole e ogni qualvolta che sentivo le ferite rigenerarsi più sentivo una strana forza aumentare ...
Quando fu buio ci ritirammo tutti all'interno del grande palazzo. Noi tre lottatori eravamo a dir poco sfiniti ma soddisfatti, il nostro allenamento era stato parecchio duro e grazie ai poteri del supremo eravamo riusciti a ripeterlo più volte consecutivamente.
Mr. Popo, con la gentilezza squisita che lo contraddistingueva, mostrò a me e a Crillin la stanza in cui saremmo dovuti riposare e dopo ci mostrò il grande bagno con tanto di vasca «Tra un'ora sarà pronta la cena. Spero che per allora siate pronti e per il bucato lo farò dopo la cena quindi se avete qualcosa da lavare lasciatelo da parte, lo laverò in modo che per domani sia pronto». Crillin sventolò appena il braccio e sorrise gentilmente «Grazie Popo, cercheremo di essere puntuali» l'uomo buffo e nero uscì dalla stanza e ci lasciò soli.
Senza darmi tanti problemi mi sdraiai sul grande letto e sprofondai con la testa nel morbido e candido cuscino lasciando che il sedere rimanesse in bella vista. Crillin si tolse la tuta a pezzi e la poggiò su letto cercando di piegarla in qualche modo «Se non ti spiace vado prima io a lavarmi ... Non per dire ma non apprezzo molto l'odore che emano ...».
Voltai leggermente la testa verso sinistra e riuscii a scorgerlo con la coda dell'occhio «Hahah, non che io sia tanto meglio ...».
«Se non altro io non mi sdraio sul letto inlerciandolo come stai facendo tu in questo momento ...».
Voltai nuovamente la testa verso destra e la feci sprofondare nel cuscino coprendola totalmente «Eddai, ho le gambe stanche ...».
Crillin afferrò un asciugamano da sopra un bianco mobile e lo strinse tra le braccia «Vabbè, io vado, faccio e torno ».
«Ok ...»

Dopo una ventina di minuti il piccoletto terminò il bagno e fece ritorno nella camera da letto non proprio in silenzio ... «WAAAH!! Mi ci voleva proprio un bel bagno ristoratore! Ora mi sento nuovamente pieno di energie! ...» il pelato si avvicinò al letto e si sedette scomposto facendo cadere a terra il grosso cuscino « ... Sai Trunks dovresti proprio andare a fare anche tu un bel bagnetto caldo ... » afferrò un piccolo asciugamano e si tolse le gocce d'acqua da sopra la testa sfregando la stoffa contro la pelle con forza. Ricoprì la testa con il panno e rimase qualche istante coperto dal tessuto bianco. Non sentendo alcuna risposta alzò con la mano destra un pezzo di tessuto e osservò in mia direzione « ... Trunks ... ». Notando che la mia faccia era rimasta tra la piega del grosso cuscino e non avevo mosso un muscolo mi si avvicinò e poggiò la mano sinistra sulla muscolosa e appiccicaticcia spalla sinistra e la scrollò energicamente « ... Truuunks ... ». Si staccò leggermente quando mi vide rigirarmi su me stesso e poggiare la mano sinistra sullo stomaco mentre con il braccio destro abbracciavo il cuscino ... Si sentì un leggero ronzio ...
Crillin afferrò il pezzo di stoffa e se lo tolse dalla testa. Sbuffò e si grattò la testa con la mano libera « Beh, non posso di certo lasciarlo dormire così ...». Senza accorgermene mi voltai nuovamente a pancia di sotto emettendo un grosso mugolio ... a quel punto il compagno di stanza decise di prendere una decisione drastica: svolazzò sopra al letto e si fermò a mezz'aria, proprio sopra al mio letto, arricciò l'asciugamano su se stesso e poi ... poi, con forza, lo fece schioccare contro il mio sedere provocando un fortissimo ciocco.
« TRUNKS!! EDDAAAI!! » il colpo non aveva avuto molto effetto ...
« ... Mumgnmugnom ... » gli occhi si aprirono leggermente e sbatterono un paio di volte « ... Hah, Crillin ... Cosa c'è? ...».
Quando gli occhi si richiusero il pelato non si fece problemi e si lasciò cadere a peso morto sulla mia schiena ... «AHIO!! CRILLIN MA CHE TI PRENDE?!» sbraitai mentre mi tirai sù con il petto utilizzando le braccia, mi voltai indietro e fulminai "testa pelata".
Incrociò le braccia e sorrise soddisfatto «Non ti svegliavi e che potevo fare?».
Crillin scese scattante dal letto e si avvicinò al proprio «Ti devi ancora lavare ...».
All'improvviso gli arrivò un cuscino alla nuca e il colpo lo fece cadere sul letto di fronte «WOAH! ...» si voltò verso di me e mi guardò con un'aria da finto cattivo.
Sorrisi compiaciuto «E smettila di fare il genitore apprensivo, non sei mio padre ... ». La frase mi uscì così ...
Crillin si sedette composto e sorrise «E per fortuna perché sennò a quest'ora saresti ridotto a brandelli!!».
«Hah, immagino ... ».

La cena passò rapida e tranquilla e in questa io mangiai come mio normale ... Se Mr.Popo sperava di cavarsela senza il signor Goku si sbagliava di grosso! Crillin mangiò normalmente mentre il cyborg17 arraffò un paio di porzioni e abbandonò la sala da pranzo isolandosi dal resto del "gruppo" ... I cyborg mangiano? In effetti sono costruiti su di una base umana ma mi era difficile da immaginare ... Piccolo e Dende toccarono l'estremo massimo: bevvero soltanto acqua, incredibile.
Due ore dopo la cena il mio corpo, quello di Crillin e stranamente anche quello di Piccolo, incominciarono a vacillare sotto il peso della stanchezza e quindi, in breve tempo, ci ritrovammo tutti sotto le lenzuola a dormire stanchi e spossati.

Dopo due ore gli occhi si spalancarono senza motivo. Osservai l'orologio che tenevo al polso e controllai l'ora dopodiché richiusi ermeticamente le palpebre e passarono ore ... Gli occhi si aprirono ancora e per curiosità ricontrollai l'orario: in realtà erano passati solo due minuti dal mio controllo precedente ...
Che nervoso ...
Mi misi seduto e osservai il signor Crillin con invidia: se la dormiva nella grossa con tanto di russare incluso.
Mi alzai in piedi, sfilai il lungo lenzuolo dal letto e lo annodai ai fianchi dopodiché uscii dalla camera. L'intero palazzo sembrava essere sotto l'influsso di uno strano potere: tutto quel silenzio, quelle bianche pareti che riflettevano la scarsa luce ...
Dopo poco arrivai dinanzi a una porta conosciuta ... Alzai lo sguardo e vidi l'elemento che la contraddistingueva dalle altre ... «... la stanza dello spirito del tempo ... Chissà come starà andando l'allenamento ... » ...
Lo sguardo cadde in basso e iniziai ad osservare vicino alla punta dei piedi. Slacciai il lenzuolo e mi ci avvolsi attorno includendo le spalle.
Mi allontanai dalla stanza e mi incamminai all'esterno ... I piedi gelarono a contatto con il piastrellato che in confronto all'interno del palazzo era molto, molto più freddo. Quando un venticello gelido mi scompigliò i capelli e smosse lenzuolo un piccolo brivido mi percorse la schiena e mi fece stringere per un attimo gli occhi ... Alzai lo sguardo al cielo e osservai la volta scura: era cosparsa di tantissimi puntolini luminosi, uno spettacolo meraviglioso ... Spesse volte, nel mio tempo, mi fermavo ore ed ore ad osservare quegli astri fino alle prime ore del mattino e pensavo alle cose più svariate anche se, sinceramente, l'argomento principale riguardava i cyborg che portavano solo devastazione.
Voltai gli occhi da una parte all'altra e poi, costatando che anche lì mancava lo stesso elemento di cui cercavo l'esistenza, sbuffai leggermente ma tenni gli occhi alzati ... « ... Anche quì manca la Luna ... » ...
«Mi sembra ovvio ...»
Nel sentire quella voce nella notte mi voltai di scatto e nel buio, all'ombra del palazzo, la figura continuava a rimanere nascosta lasciando che solo le azzurre scarpe venissero illuminate da quella luce chiara delle stelle ... Dopo pochi istanti di silenzio e d'immobilità la figura decise di uscire allo scoperto: 17, vestito ancora dei suoi abiti, si lasciò colpire dai deboli raggi stellari ... la pallida luce, sulla sua pelle liscia e perfetta, rifletteva come se fosse stata di porcellana e ciò gli dava un'aria ancora più da tipo sospetto ...
Si avvicinò con gli occhi socchiusi da gatto perfido e mi accostò vicino «... Piccolo l'ha distrutta mentre allenava Gohan perché si era trasformato in un'orazu ed era troppo pericoloso ... Gelo mi ha riempito il cervello con molta più robaccia di quanto immagini ...».
Assottigliai gli occhi perché nel giro di due attimi era già riuscito a mettermi nervosismo ... Il più era perché lui conosceva molte più informazioni di me ... « Orazu ...»
«Massì, lo scimmione gigante ... Ti immagino la tua versione: un'enorme gorilla confettoso che attacca il pericoloso nemico con colpi di coda ...».
«Piantala ... Non ne ho colpa se non so nulla si queste cose. Gohan non me ne ha mai parlato ....»
Il cyborg spalancò gli occhi sorpreso «Gohan? E perché ti avrebbe dovuto dire lui queste cose? »
Tornando a rifilare le stelle risposi semplicemente «Perché lui era il mio maestro ...».
17 scosse la testa dandomi mentalmente del matto «... E' meglio che tu vada a dormire: è evidente che hai preso troppe botte in testa e ora stai dando i numeri ...» e dopo aver detto ciò tornò da dove se ne era venuto e proseguì il suo cammino all'interno del palazzo.
Rimasi altri minuti a contemplare gli astri: mentre li osservavo concentrai la mentre e ben presto trovai l'aura del nemico che avremmo dovuto affrontare il giorno stesso ... Cell se ne stava immobile da qualche parte in attesa che risorgesse il sole per continuare meglio le ricerche. Non c'è che dire, era ostinato ma non molto sveglio ...
« E se nella stanza fossi entrato io ... Di sicuro sarei diventato molto più forte ...» mi strinsi maggiormente al lenzuolo all'ennesimo colpo di vento ...
« E de invece ora non lo fossi abbastanza? ...» un moto di insicurezza si fece largo nella mia mente ...
Con quella domanda ancora nel cervello feci ritorno alla mia stanza e di lì a poco, grazie anche a una grande forza di volontà e una santa pazienza, mi riaddormentai.

Il giorno dopo iniziò come se fosse stato uno di quelli normali ... Sveglia di Piccolo a parte ovviamente: quando entrò nella stanza ci intimò a squarciagola di alzarci e quando mi rifiutai categoricamente con un classico "Ancora cinque minuti", e altre mille richieste da bambinone infantile troppo cresciuto, lui ovviò alla situazione con un sonoro schiaffo e con ciò mi convinse ad alzarmi ... Crillin non gli permise di effettuare il replay giacché, quando il namecciano si voltò in direzione del piccoletto, lui era già in piedi bello pimpante.
I vestiti erano stati lavati e rammendati da Mr. Popo con la perizia di una vera sarta non si notavano nemmeno le numerose cuciture fatte per rimediare alle camere d'aria. Quell'uomo era davvero un tizio fuori dal normale.
La colazione passò rapida e molto simile alla cena della sera prima con la differenza che il cyborg ci fece l'onore della sua presenza ... il motivo di tale scelta, nonostante gli anni trascorsi, ancora non lo conosco.
Dopo l'abbuffata (da parte mia) si ripeté l'allenamento del giorno prima con la differenza che fu più leggero e più breve ...saremmo andati contro Cell il pomeriggio, non era il caso di ammazzarsi prima del vero e fatidico scontro.
Ma mano che il tempo scorreva la tensione saliva portando un irrigidimento negli animi: a pranzo nessuno fiatò e il silenzio si fece talmente pesante da isolare tutti i presenti sotto una barriera invisibile di pensieri e ragionamenti ...
Nei pressi dell'una Yamcha e Tienshinhan fecero ritorno con tutte le sfere e le diedero al servo di modo che le potesse custodire in un posto sicuro.
Poi, dopo tanto, giunse il fatidico attimo...

Piccolo, con il suo classico mantello bianco, si posizionò vicino al bordo del palazzo e si voltò serio verso tutti noi «Dende tieni d'occhio il palazzo ...»
«S-sì, certamente ...»
« ... ANDIAMO!!» e con un balzo fu nel cielo ... con nostra grande sorpresa però rimase sospeso a galleggiare invece si sfrecciare verso l'orizzonte come ci eravamo immaginati. Si voltò e aggiunse una cosuccia « ... 17, tu rimarrai quì al palazzo ».
A cyborg l'idea non piacque «CHE COSA?!?! NON CI PENSO NEANCHE!!»
«Dobbiamo evitare che Cell ti prenda quindi tu rimarrai nascosto quì e non uscirai per nessun motivo».
17 digrignò i denti e strinse i pugni con rabbia «NO!! Quel mostro ha preso 18 e io non mi posso permettere di stare quì fermo a far niente!».
Piccolo rimase impassibile dinanzi a quell'esclamazione «Forte come sei ora Cell riuscirebbe a catturarti in men che non si dica e dopo la sua forza aumenterebbe a dismisura ... Ora come ora dovremmo essere in grado di fronteggiarlo ma se si alzasse di livello non avremmo alcuna speranza! Per questo motivo devi rimanere al palazzo, razza di testone! ...».
Il moro abbassò gli occhi e allentò la stretta delle mani « ... e non ti preoccupare per tua sorella, al massimo ricorreremo alle sfere ... Adesso andiamo!!» e dopo aver detto ciò, sfrecciò nella volta celeste a gran velocità nella direzione del minaccioso nemico.

Dopo pochi minuti iniziammo a sorvolare una zona conosciuta del globo e in quel momento qualcosa mi si strinse all'altezza del petto ...
Mi feci coraggio e mi affiancai al namecciano «Piccolo, io vorrei fare una piccola cosa prima dello scontro ...»
«??? ...» proprio in quell'attimo sorvolammo una casetta rosa e lì Piccolo capì in parte «... Capisco ma non mi sembra il momento adatto per fare una visita ...»
« Sarà questione di un minuto o poco più. Sarò rapidissimo e vi raggiungerò all'istante ...»
« E' perché proprio adesso?»
« ... Ieri notte é incominciato a crescermi dentro un brutto sentimento e io vorrei svuotare il sacco prima di combattere ...»
« Non hai pensato che forse Vegeta non ti ascolti?»
« Sì, l'ho pensato ma ... sento di averne un'estrema necessità, così da non dovermi portare appresso il mio segreto con lui ...»
Piccolo chiuse un attimo gli occhi e rifletté rapido « E va bene, ma che sia una cosa rapida ».
Un sorriso mi si dipinse sul volto «Grazie Piccolo. Non temere, vi raggiungerò in un lampo!!» e dopo aver pronunciato l'ultima battuta mi abbassai di quota, virai stretto verso destra e tornai un poco indietro, giusto per raggiungere l'abitazione.
I compagni di volo si voltarono tutti verso quella che a prima vista poteva essere scambiata con una ritirata e soltanto l'ex-compagno di stanza riuscì a capire al volo le mie intenzioni. Si avvicinò al namecciano «Certo che Trunks è davvero buono, a volte mi stupisco che sia figlio di Vegeta ...»
Piccolo rimase silenzioso e assottigliò le sopracciglia. Solo dopo richiesta del piccoletto egli parlò «Trunks ha paura di non farcela: dice di avere un brutto presentimento e questo ha avuto la necessità di dovergli parlare di sè ... Sinceramente questo non è affatto un buon segno ...».

Quando atterrai sulla morbida e calda sabbia un Genio, vecchietto ma arzillo come non mai, mi accolse a braccia aperte «Heilà Trunks! Come va? »
« Abbastanza bene ...». In breve attimi gli spiegai la situazione e quando arrivai alla fine, e cioè con il fatto che di lì a poco ci saremmo scontrati con Cell, il vecchietto divenne serio e si aggrappò al fidato bastone «Certo che è proprio una bella situazione ... Sei venuto a trovare Vegeta prima dell'inizio? Guarda che purtroppo non si è ancora svegliato ...»
Annuii sincero con piccolo sorriso sulle labbra «Sì, lo so bene ...».
« Beh ragazzo, lo trovi al solito posto, non ti puoi sbagliare ». Ringraziai ed entrai nella piccola abitazione: nel salotto trovai Oloong e Jaozi intenti in una partita a carte ... Li salutai e dopo vari preamboli li lasciai al gioco e mi diressi nella stanza. Lì trovai il piccolo Pual, vicino a mio padre, occupato a scarabocchiare qualcosa su di un piccolo foglio: c'era un grosso alone rosso mentre tre più piccoli ... Solo in un secondo momento riuscii a riconoscere in quello sgorbio la figura di Yamcha. Pual non era molto portato con la grafica ...
«Ciao Pual ...» il micetto alzò gli occhi dal supporto ormai multicolore e mi guardò coccoloso con i suoi piccoli occhietti neri «CIAO!! Che bello, sei tornato!».
«Sono quì per rimanere pochi minuti ... » e dopo, con lo sguardo, indicai mio padre che continuava a dormire ...
Il piccolino capì al volo «Ok, allora ti lascio in pace ... ma con Cell poi?» disse mentre raccoglieva e riponeva le matite colorate nel piccolo astuccio.
«Guarda che le puoi lasciare anche lì ... » dissi avvicinandomi a terra «... Per Cell ho detto tutto a Genio quindi, magari se scendi da lui, te lo fai spiegare con calma ...». Il piccolo gattino annuì, riappoggiò sul pavimento tutti i pastelli dopodiché, svolazzando, oltrepassò l'uscio. Lo seguii e chiusi delicatamente la porta di legno chiaro.
Mi avvicinai al giaciglio e mi sedetti a terra incrociando le gambe tra loro e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Identico ... Il corso del tempo non l'aveva cambiato minimamente: stessa posizione, stesso sguardo accigliato ...
Mi passai una mano tra i capelli e grattai leggermente la nuca « ... Accidenti ... Da dove posso incominciare? ... ».

 

 

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 47
*** Le sue ultime parole ***


Buongiorno a tutti! Spero che anche questo fine settimana sia stato piacevole e pieno cose belle, diciamo ... A me è andato abbastanza bene, non mi lamento, anche se il sole sembra prendermi per i fondelli: dopo cinque ore di esposizione sono bianca come prima! E allora che palle ... XP
Rispondiamo alle belle rece che è meglio!!

Angelo Azzurro: Allora, quì c'è il nuovo capitolo e lascio a te e agli altri il compito di scoprire cosa ha detto o meno Trunks. Per il fatto di C17 io lo ammetto, è uno dei miei personaggi preferiti ma non so se nascerà un'amicizia ... a parte che è una fase ancora in lavorazione, poi ... Beh, ci devo pensare bene XP Spero che il capitolo ti piaccia! Un bacione

Senboo_: Non ti preoccupare se non sei riuscire a recensire ... Mi spiace che il grande e onnipotente Frezzer (che di solito mando per fare in modo che i computer continuino ad andare) non sia arrivato tempestivamente ... in effetti non è da lui XD Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia. Baciox

LadyDreamer: Trunks mi ha detto che se hai delle altre domande è disponibile quindi non ti trattenere se ne hai qualcuna. Grazie x la dritta "come andare a capo nelle rece", adesso riesco finalmente a scrivere anche lì in modo più ordinato, thanks. Ora ti lascio al capitolo , spero che ti piaccia.

chrystal_: Per il fatto capitolo ti lascio leggere in santa pace e non ti anticipo nulla. Per 17, mi fa piacere che incominci a starti simpatico, era proprio l'effetto che volevo ottenere! Me happy ... Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione, a presto!

folg_89: Allora ... hehe ^_^" ... hai mosso un bel po' di pareri e spero vivamente che siano tali e che non raggiungano il livello "mostruosa e apocalittica critica" perché sennò vuol dire che ho esagerato tutto quanto e ciò mi metterebbe in seria difficoltà ... Vegeta c'è ma non nel modo in cui vorresti tu, spero che ti vada ugualmente bene per il momento. Le botte da orbi contro Cell ci saranno nel prossimo capitolo ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Beciox, a presto!

Swwtcicia: Hehehe.... questo lo lascio scoprire a te. Ti lascio alla lettura e spero che il capitolo sia di tuo gradimento. Un bacio

Juu_Nana: X il capitolo leggi un po' più in giù. Per 17 ... Beh, prima di te altre due persone mi hanno detto che incominciava ad essergli simpatico, come mai a te invece stà diventando detestabile? Mi piacerebbe saperlo perché posso vedere come migliorare ... Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione, ciao!

CrazyForGokueVegeta/Vegeta4ever: Ah, sarebbe stato bello se i messaggio fosse arrivato con Cell ... XD!!! Ragazze mie, a parte i problemi tecnici di Vegeta4ever per i quali manderò Frezzer il prima possibile in modo che minacci seriamente la scheda medre e tutto il resto, sono davvero contenta che la storia vi piaccia e per questo non vi tratterrò oltre e vi lascerò leggere in santa pace. Fatemi sapere, se vi và, se è stato di vostro gradimento. Cmq se avete altre domande pazze, Trunks è a vosta disposizione per ogni vostro chiarimento, lo fa volentieri. Un bacione a tutte e due!!

nana987: Allora, questo capitolo è molto lungo e di cose ne accadono parecchie ... quindi non ti anticipo nulla. Per Trunks e 17 non sei la prima in cui spera in una loro eventuale amicizia ma non voglio fare promesse al vento quindi dico sinceramente che per quell'eventualità ci stò ancora lavorando ... TrunksX17?!?! Io ti ammazzo se osi farmi ancora insinuare un'accoppiata del genere!!! Amanti delle yaoi: questa squinzia ha riproposto una coppia! Accorrete! ... No, lo so bene che scherzi XP Spero che i chap ti piaccia. Ti saluto con un bacio passionale allora ... SLAP!! XD

Sissi 25: Sono contenta che la storia continui ad essere di tuo gradimento, da parte mia cercherò di continuare con il mio solito ritmo e a non crollare! Grazie 1000 a te e agli altri che continuate a sostenermi! Spero che il capitolo ti piaccia, Un bacione!!

Allora ragazzi e ragazze mie, questo è un capitolo un po' più lungo dei precedenti e in questo ho sudato 20 camicie ... Per questo spero che a tutti voi piaccia e che alla fine della lettura vi venga voglia di farmi sapere com'è stato.
Ora vi lascio leggere tranquilli. Ci rivediamo Giovedì se tutto va bene :)
Un affettuoso bacio a tutti voi.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 47
- LE SUE ULTIME PAROLE -

 

Buio.
Sempre il solito buio ed io mi ritrovavo, come ogni volta, al centro di esso e non potevo anzi, non riuscivo ad uscirne.
Ammetto che dapprima fu una specie di sollievo: il non sentire niente, menchemeno il dolore, a volte fa questo effetto ma dopo interi ed interminabili giorni, tutto quel silenzio e quel vuoto, mi avevano portato all’esasperazione … ero stanco di quella immobilità e di quella nullafacenza.
Anche quel momento non fu molto diverso dagli altri o almeno, l’inizio fu come al solito …
Mi ritrovavo al centro di quel buio senza un obiettivo e senza uno scopo. Vestivo la mia battle-suit, quella con l’under-suit blu, e me ne stavo fermo, a braccia conserte e con lo sguardo che osservava un po’ più in là … cosa poi non lo sapevo nemmeno io …
L’inizio cominciava sempre così ed era inutile spostarsi, lottare contro un nemico invisibile o trasformarsi nel leggendario guerriero e il perché era molto semplice: in realtà non mi sarei mai mosso di un millimetro, non sarei mai diventato più forte di quel che ero e non avrei mai fatto crescere il terrore negli altri nel vedere le mia aura dorata … era tutto inutile perché il mio vero io non si decideva ad aprire gli occhi.
Svariate volte, preso dall’ira più ceca, mi ero ritrovato ad insultarmi più che ad incitarmi alla sveglia perché la situazione diveniva sempre più insostenibile: ogni qualvolta che sentivo il corpo riprendersi e ritrovare la sua forza originaria, qualcuno si avvicinava e mi impediva di tornare alla normalità. Ordinavo al mio corpo di reagire: aprire gli occhi, alzarsi di schiena anche solo per il gusto di terrorizzare colui che continuava a farmi subire quella tortura, ma tutto era vano … non riuscivo a muovermi. L’unico elemento su cui avevo il controllo era la mia parte psichica ma anche lì non è che potessi fare più di tanto …
Ed eccoci ritrovati al punto di partenza dove io, il principe dei sayan, rimanevo immobile in mezzo al niente più assoluto.

Come tutte le altre volte il buio scomparve e il suo posto lo prese un paesaggio carico di toni di azzurro e di verde, un luogo visto fin troppe volte … Non mi dovevo fare illusioni: quello che vedevo non era altro che uno dei tanti riflessi presenti all'interno della mia mente e anche lì, nonostante le apparenze, i miei movimenti utili erano limitati all'interno di griglie prestabilite ...
Mantenendo le braccia nella loro posizione, mi avvicinai al ciglio della conca e mi sedetti sul suo perimetro. Scrutai il luogo dei miei allenamenti e non mi stupii di ritrovare un'essere, identico in tutto e per tutto a me, che sfecciava in quel cielo limpido.
Io odio la nullafacenza perché questa ti porta a trovare uno svago nella riflessione o, nel mio caso, in un continuo ritorno a ciò che è stato e dover rivedere il passato con la forma di un'essere esterno alla vicenda ... Di quel sogno ne avevo davvero abbastanza: a parte il fatto che nella mia testaccia si ripetesse spessissimo, ogni volta terminava allo stesso e identico modo ed ero stanco di seguire il Vegeta del passato e riassorbirmi ogni volta quell'umiliazione. L'unica differenza tra il sogno e la vera realtà che fu, stava nella presenza della mia persona: in quel frangente dovevo ogni volta interpretare quelle stupida e imbarazzante parte della coscenza e intimare l'altro me a fare la cosa giusta ... Mai una volta che ci sia riuscito ...
Dopo svariati minuti l'altro me, che stava concludendo il suo allenamento mattutino per sviluppare quella nuova forza che gli donava quell'aura splendente, si fermò ed atterrò poggiando i piedi a terra, vicinissimo a me. Spense l'aura e dopo un sonoro sbuffo alzò gli occhi al cielo.
« E' stato un buon allenamento?»
« Non sono affari tuoi ...» e senza guardarmi si sedette anch'egli lasciando a penzoloni le gambe.
Sorrisi ... nonostante tutto era buffo parlare a un doppione ... « Da quel mi ricordo io è stato un allenamento pessimo ...»
« Tzk! Sei soltanto un ciarlatano che parla a sproposito! Non sai un bel niente »
Lo guardai un attimo con la coda dell'occhio: vestiva i isoliti pantaloncini neri, poggiava i gomiti sulle ginocchia e teneva la schiena curva. Gli occhi erano concentrati sul Sole che spelndeva alto nella volta ... Tornai anch'io a fissarlo « Hai distrutto quella bettola giusto? ».
« Sì, ieri pomeriggio prima di raggiungere lo stadio del super sayan ...» a quelle parole il volto di entrambi si illuminò: finalmente avevamo raggiunto il tanto odiato Kaharoth ...
Il volto però mi ritornò rapidamente scuro perché avevo già raggiunto il primo punto in cui avei fatto i conti con il primo segno di cedimento ... « Perché non sei ad allenarti allora? Guarda che è difficile mantenere lo stadio ...»
« Lo so bene ... Ho bisogno solo di un'attimo per riprendermi ... »
« BALLE! Guarda che non mi freghi ... So bene che è tutto il giorno che rimugini come un dannato e la devi smettere immediatamente se vuoi superare e schiacciare Kaharoth!! » dissi sbraitando in sua direzione.
« Ma cosa ne vuoi sapere te? Lasciami in pace e sparisci!! »
« Io lo so cosa ti passa per la testa, so quello che hai sognato ieri e so anche che sono giorni che senza volerlo ripensi al periodo trascorso in quella casa! Per non parlare di lei ... La devi smettere immediatamente perché so che ciò ti porterà soltanto a subire un'ulteriore umiliazione ... » si voltò verso di me e mi guardò con aria interrogativa « ... Non te lo puoi permettere: sei il principe dei valorosi sayan e per questo non puoi correre dietro alla prima gonnella che ti capita sotto gli occhi! ».
Il Vegeta corporeo, il protagonista del sogno, si voltò nuovamente verso il sole. Dopo pochi secondi si alzò in piedi. S'alzò in volo e si fermò lontano dalla superficie della terra ... Concentrò tutte le sue energie e le fece esplodere rapidamente. Intorno a se si formò quell'aura luminosa e dopo poco i capelli si tinsero di biondo mentre gli occhi si fecero cerulei ... Riprese ad allenarsi come non mai.
Mi ricordo bene di quel giorno: il mio orgoglio mi aveva impedito di compiere l'ennesimo sbaglio.


Lo spazio si mosse rapido ai miei fianchi e più aumentava di velocità più l'immagine si sfocava in perfetto effetto blur ... Mi alzai in piedi mantenendo l'incrocio tra le braccia. Con quel movimento anche l'effetto cambiò andando a muoversi in modo circolare creando un vortice di immagini e mulinelli di ricordi ... Finalmente, dopo poco, tutto si fermò mostrandomi la seconda scena che risultava maggiormente più ardua della precedente ...
Sempre sul perimetro di quella grande conca osservavo la mia figura impegnata nel solito allenamento. In effetti non facevo altro ...
La mia aura era aumentata, ner giro di quel mese mi ero esercitato come un folle ma lì, mentre osservavo la mia figura che eseguiva senza mai fermarsi quegli esercizi sfiancanti, non provavo rimorsi a riguardo: in tutto quello che ho fatto ho sempre dato il massimo e ancora oggi non mi pento minimamente di questa mia scelta e di questo mio modo di fare. Passai svariato tempo ad osservarlo: notavo all'istante gli aspetti positivi e le debolezze che dovevo ancora migliorare. Ammetto sinceramente che se avressi avuto la camera gravitazionale a suo tempo sarei stato molto più forte ...
La mia "copia" si fermò, perse lentamente la traspormazione in super sayan ed atterrò fiacca a terra ... Il sole cocente picchiava sulla sua schiena sudata e non gli dava tregua. Rapido si andò a tuffare nelle acque del piccolo laghetto. La frescura di quel liquido limpido e trasparente puliva via, oltre allo sporco, anche la stanchezza e io avevo approfittato più volte di quella "terapia" ... Rimase svariati minuti a galleggiare sul pelo dell'acqua con la pancia all'aria a contemplare il cielo limpido ... La sua mente incominciò pian piano a rielaborare quelle vecchie fantasie e io accorsi rapido ad intervenire nuovamente.
« La devi smettere ... » digrignai serio come al solito ma lui, essendo me, mi guardò beffado negli occhi e rimase a mollo tranquillo.
« Guarda un po' chi c'è, la mia coscenza ... »
«Ma piantala! Lo sai bene anche tu che questo è un sogno ... Nella realtà non mi sono mai messo a parlare con una qualche coscenza!! ... » lo sgridai mantenendomi parallelo alla sua figura « ... Smettila di pensare a quelle cose e concentrati sui cyborg che arriveranno o ancora meglio, su Kaharoth. Non ti puoi distrare ogni cinque minuti per colpa di quella ... Non capisci che così facendo rallenti i tuoi allenamenti?! ».
Lui continuò a guardarmi negli occhi ... pian piano sprofondò sotto il livello dell'acqua ... « ... Lo so ... »
Prevedibile. Anch'io quella volta, per riflettere maggiormente, andai sotto il livello dell'acqua ... Lo seguii e mi emmersi. Mi fermai soltanto quando la mia copia "in carne" toccò il fondo ... in tutti i sensi ...
« ... Non riesco a torgliermela dalla testa ... »
« STUPIDO IDIOTA!! Non capisci che sei soltanto ridicolo?! Dov'è finito il tuo orgoglio da guerriero? Smettila immediatamente di perderti in ciance simili e torna ad allenarti! ».
Le mie parole erano dure ... E lo erano perché io sapevo già come sarebbe andata a finire ...

Un sorriso strano nacque sul suo volto, Lo riuscii a decifrare solo in un secondo momento che aveva qualcosa in mente ... in fondo era me, c'era sempre un secondo motivo per ogni azione che compivo ...
Fulmineo guizzò in avanti e rapido uscì dall'acqua. Sfrecciò in lato nel cielo e dopo avermi distanziato una decina di metri si trasformò in super sayan e aumentò drasticamente la velocità.
« Che stupido ...» chiusi con forza gli occhi e cercai di trattenermi dallo scoppiare di collera. Quando però sentii e capii in che direzione si stava dirigendo, non riuscii a non resistere: mi trasformai e uscii con furia dal piccolo laghetto creando un'enorme onda umida. Feci esplodere l'aura e mi precipitai all'inseguimento.
In pochi attimi gli fui alle calcagna, volava veloce ma non era alla mia altezza. Mi avvicinai e allungai il braccio destro per afferrargli un piede... mi mancavano pochi centimetri quando ... una barriera seminvisibile di colore rosa mi impedì di acciuffarlo respingendomi indietro la mano.
Digrignai a denti stretti ... « MALEDIZIONE!!!» ... quegli stupidi limiti ...
Lo vidi allontanarsi. Chiusi gli occhi, mi fermai e reincrociai le braccia. La trasformazione si spense sotto mio comando.
Rimasi qualche istante immobile. tanto sapevo fin dove sarebbe arrivato e infarri, dopo qualche minuto, lo trovai proprio nel posto in cui immaginavo: nella caotica città dell'Ovest, sopra al tetto di un'alto grattacielo, scrutava irremovibile il grande edificio color crema ...
Atterrai anch'io su quel tetto e mi misi al suo fianco.
« Allora ... Era quello che ti aspettavi?»
« ... » effettivamente no. Aveva notato per prima cosa che la sua (e mia) camera gravitazionale era stata accuratamente smontata e ora, al suo posto, vi era uno stupido spiazzo adibito alla consumazione di quei dolcetti che che quella donna bionda e starnazzante cercava al tempo e con tutte le sue forze, si rifilarmi arrecadomi un fastidio pazzesco. Oltre a quello aveva già di sicuro notato una persona conosciuta che si atteggiava in modo strano con una seconda che, a parer mio, risultava molto più irritante della precedente.
Ormai, dopo aver rivisto la scena un milione di volte, la vista di quei due non mi arrecava più tanto fastidio come la primissima volta ... la cosa mi lasciava completamente indifferente. La cosa non valeva per il mio clone che, al contrario di me, cercava con tutte le forze di contenersi ...
« Ohhh ... » dissi assottigliando gli occhi e accentuando volutamente un sorriso sornione « ... ma guarda un pò, la donnetta si è ripresa a quanto pare ... E pensare che quella vecchia ne aveva dette così tante ... Che razza di bugiarda ... » mi voltai verso di lui e notai che per poco non gli uscivano gli occhi dalle orbite « ... non lo credi anche tu? ».
L'altro me strinse gli occhi e digrignò i denti con rabbia.
« Lascia perdere e torna ad allenarti. Non vedi che stando quì non fai altro che allungare i tempi per raggiungere il tuo vero obbiettivo? Ovvero superare Kaharoth? ... » mi disfai della sciocca posa, mi voltai e mi allontanai di qualche passo « ... Dai, non conviene ... Andiamo ».
Prima di alzarsi in volo e seguirmi diede un'ultima occhiata alla coppia di sciocchi. Senza fiatare si staccò da terra e si allontanò lentamente. Dopo pochi metri lasciai che mi superasse. Mi fermai e mi voltai nuovamente: lei che rideva fra le braccia di quello stupido ... Forse mi sbagliavo ...
Mi voltai nuovamente e tornai a sfrecciare nel cielo limpido.
Forse ... forse non mi lasciava completamente indifferente ...

 

Il brutto di rivivere quel sogno era quello di rivedere la scena peggiore più volte consecutivamente e rivivere quelle brucianti sensazioni di disprezzo verso se stesso e sulla propria incapacità alla resistenza totale. Ogni volta rivedevo il mio completo annullamento e dopo, a pochi minuti di distanza, il fallimento vero e proprio accompagnato alla vergogna di ripresentarsi un giorno dinanzi ai grandi della stirpe dei valorosi e sanguinari sayan ...
Anche se alcuni anni erano trascorsi, ogni volta che riosservavo quegli attimi, ricadevo senza volere nelle stezze debolezze che mi avevano ucciso una volta ... Poi risollevavo, come allora la mia barriera ma qualche segno, come succede quando ci si schianta contro qualcosa, rimane sempre anche dopo mille operazioni ...
Mentre seguivo la mia copia lo spazio circostante mutò ancora ricreando quell'effetto fastidioso. Dopo pochi attimi l'immagine ritornò nitida mostrandomi la terza scena: la mia copia, vestita anch'egli della battle-suit, volava placida verso l'obbiettivo precedente. Oltre all'abbigliamento di diverso c'era l'ostinazione: era molto più grande delle volte precedenti e non sarebbe servito a niente fermarlo così come quella volta niente era riuscito a fermare me ... anche l'orgoglio si era dovuto inchinare al mio volere ...
L'affiancai e notai che il suo sguardo era determinato come non mai ...
« Sei veramente convinto di quello che stai facendo? »
« No, ma sono fin troppo stanco ... »
Rimasi con il viso rivolto in avanti « Sai bene a cosa vai in contro ... »
« Lo so ma questo, anche se è un sogno, rispecchia ciò che è accaduto e io non posso muovermi diversamente se non come è stato al suo tempo ... E tu, anche se hai subito sulla pelle, non puoi fare nulla per annullare gli eventi: in un modo o nell'altro, con o senza di te, questi rimarranno invariati. Quindi smettila di intimarmi di fermarmi ... Se io non ci riesco è perché tu per primo sei crollato miseramente. E ora vedi di lasciarmi in pace una volta per tutte ...» strinse i pugni e aumentò la velocità.
« Ma i sogni si possono cambiare! Si possono annullare gli eventi e modoficarli a seconda della propria volontà quindi io continuerò a impedirti di commettere lo stesso errore e così facendo cambierò almeno il finale di questa visione! ».
La mia copia si fermò improvvisamente. Incrociò le braccia e mi guardò serio.
« Ti accontenti di modificare solo la visione?»
« Per il momento non posso fare altro visto che questo stupidissimo corpo non si muove e ...» mi bloccai sentendo delle voci ... Mi voltai da una parte all'altra senza però scrutare nessuno. Il clone alzò gli occhi al cielo e alzò un sopracciglio « Certo che là fuori fanno sempre salotto ... Belli e tranquilli continuano a spassarsela ... Appena sveglio penso proprio che gli darai una bella strigliata!».
Annuii convinto e tornai a riosservare l'altro che nel frattempo aveva ricominciato a fissarmi « Comunque, tornando a noi, puoi continuare a fare quello che ti pare ...» si avvicinò volando e prima di allontanarsi mi sibilò nell'orecchio una frase ...
« ... ma sei sicuro che questo sia un sogno? Se fosse un'incubo dubito che potresti modificarlo ...».

Da lontano lo seguii per nulla convinto delle mie possibilità ... Strano, in genere sono l'opposto ...
Lo vidi atterrare tranquillamente del giardino della casa ... me ne stetti lontano ... avrei rivisto ancora la scena ...
La madre della squinzia di avvicinò alla mia copia con un grosso innaffiatoio di plastica verde e con il braccio libero accennò un caloroso abbraccio « Che bello, sei tornato caro! Ormai non ci speravo più ... Certo che sei sempre affascinante!! ». Non mosse un muscolo e continuò ad osservare imperscrutabile la vecchia dai capelli gonfi. Solo dopo poco aprì la bocca ...
« Dov'è la donna? »
« Parli di Bulma? Dev'essere nei laboratori a lavorare su una delle sue invenzioni. Comunque non ti scomodare, dovrebbe arrivare tra poco visto che finisce il turno ... »
afferrò il Vegeta sotto braccio e cercò di trascinarlo con sé ma dopo poco dovette demordere perché teneva i piedi incollati a terra e non aveva alcuna intenzione di assecondare le sue sciocchezze da donna ammuffita ... Dopo aver mollato la presa la signora mi si parò nuovamente dinanzi e cercò di convincermi a prendere un the con i pasticcini con lei ... Lo vidi voltarsi di spalle e indirizzarsi verso un grosso albero del giardino « Scordatelo! Aspetterò quì » terminò poi sedendosi a terra con la schiena appoggiata al tronco massiccio. La vecchia sembrò non averla presa male e tornò alle sue faccende di giardinaggio.
Trascorsero all'incirca due ore e nel frattempo di lei nemmeno l'ombra ... In quel largo frangente di tempo la bionda riprovò più volte a convincermi di accettare di fare "merenda" con lei ma ricevette soltanto delle belle e classiche minaccie di morte mentre il marito, il vecchio pazzo, inizialmente aveva cercato di instaurare un dialogo ma poi, notando che non lo degnavo minimamente, mi lasciò in pace tornando tranquillamente a sbrigare le sue faccende da pazzoide furioso.
Nonostante il tempo passato in lontanaza l'accoglienza fu come al solito ... Ma fu proprio questo a far nascere in me e nella mia stupida testa delle false speranze che nel giro di poche altre ore si sarebbero ridotte il piccoli frammenti pungenti ...
Trascorsero altre due ore e la mia copia rimase lì, ai piedi di quell'albero ad aspettare chi doveva ancora arrivare, come uno sciocco ... Se fossi stato davvero in me a quel punto avrei già mandato al diavolo tutti quanti facendo saltare almeno per metà quella bettola. Arrivò anche il punto in cui, a causa della lunga pausa, il doppio si addormentò all'ombra del grande e ombroso albero e da lì seguì una piccola scena di intermezzo, molto meno vergognosa di quella che sarebbe dovuta arrivare, ma ugualmente non degna di portare onore o lodi elevate anzi ... Un essere scuro si avvicinò all'albero e si aggrappò alla dura crosta e in pochi balzi si trovò sulla sua sommità. L'essere, dopo essersi guardato attorno un paio di volte, si concentrò sulla mia persona dormiente e pian-piano, con delle sinuose movenze, discese il lungo tronco arrivando vicino al mio capo. Delicatamente e stranamente facendo in modo che non lo riuscii dapprima a notare, vi si poggiò sopra e si accucciò sfacciatamente. Rimase lì, a occhi chiusi per un paio di minuti. Dopo poco mi svegliò il vecchio pazzo con una domanda stupida: « Scusa Vegeta, hai per caso visto il mio gatto? Io non lo trovo più da nessuna parte. Sai com'è, quando bisogna portarlo dal veterinario fa sempre i capiricci ... »
« Tzk! Non l'ho visto il tuo stupidissimo gatto! ».
« Ok. Cercherò da un'altra parte allora ... »
e dopo aver detto questo l'ometto di allontanò mentre si grattava la testa. Solo in quell'attimo, visto che ero ritornato nel pieno della veglia, sentii uno strano peso sulla nuca. Il doppio si portò una mano in mezzo ai capelli e afferrò un piccolo oggetto ricoperto di pelo ... Se lo portò davanti agli occhi e questo, dopo averlo guardato con quegli occhi a bottone, osò miagolare. Il doppio lo smollò a pochi centimetri di distanza e lo fulminò con gli occhi « Non osare mai più avvicinarti a me, chiaro?! » e lo minacciò come se potesse in qualche modo capirlo. Il felinò se ne corse via. Forse qualcosa l'aveva capito ...
Dopo pochi minuti finalmente lei arrivò: oltrepassò il cancello bianco e entrò nell'abitazione senza degnarmi di uno sguardo poiché troppo impegnata a studiare quel mucchio di scartoffie che si tirava appresso. Si alzò e la seguì e dopo aver superato l'ingresso si fermò nella calda cucina perché anche lei si era stazionata lì. Quando per poco non la feci morire d'infarto lei stava sorseggiando una enorme tazza di caffè bollente ...
Dopo aver riafferrato l'oggetto di ceramica si voltò verso la mia copia e sgranò gli occhi dalla sorpresa « V-Vegeta ... Che diavolo ci fai qui? »
Nel frattempo anch'io entrai nella stanza controvoglia e mi andai ad appoggiare contro una delle pareti. Con un sorriso sulle labbra la guardò sornione « Tanto per la cronaca sono quì da più di tre ore ... E poi non devo dare a te spiegazioni: me l'aveva detto la tua vecchia che se volevo potevo tornare ... ».
Lei assottigliò gli occhi e lo guardò in malo modo ... lui e io non ci demmo peso « Dubito fortemente che mia madre ti abbia detto questo. Le avevo precisato io le parole che avrebbe dovuto usare ... Perché sei tornato? Vuoi ancora rovinarmi l'esistenza? Guarda che te lo sconsiglio ... ».
Il mio doppio le si avvicinò mostruosamente e fermò il viso a pochi centimetri dal suo « Che paura ... » e con lo sguardo incominciò a incatenarla. Lei non faceva nulla, non si muoveva e questo fece accrescere le illusioni ... La speranza di poter conquistare un'altro elemento a prima vista irraggiungibile ...
Il mio doppio afferrò con ambo le mai il suo volto e l'attirò a se. Quello che seguì fu un bacio per nulla corrisposto: lei si demenava e cercava di scacciarlo ma più si comportava a quel modo più lui aumentava il contatto ... Quando lei riuscì ad alzarsi dalla sedia per sfuggirgli, lui ne affrofittò per spingerla contro la parete più vicina e continuare l'opera completamente accecato da un sentimento che ancora oggi non riesco a ricollegargli un nome ...
Quando la prese di forza e la sbattè rude sul tavolo della cucina decisi che era meglio allontanarsi e non vedere il resto per una volta ... Dall'esterno della stanza si sentivano i suoi singhiozzi e continuarono a rimbombarmi nelle orecchie finchè non oltrepassai la soglia della grande abitazione color crema ...

Quella volta non vi fu nessun tipo di violenza: prima di poter arrecare anche il più minimo danno egli placò in tempo il suo instinti e la lasciò libera ...
Dopo quell'attimo lei ne aproffittò per sputare il suo veleno accollando ad esso tutto il suo disprezzo e la vegogna per aver strisciato miseramente ai miei piedi per tutto quel tempo che avevo sostato sotto il suo stesso tetto, allo stesso tavolo, vicino alla sua stanza da letto ... e io che cosa dovevo dire? La mia vergogna verso me stesso era tale da impedirmi di controbattere. Al diavolo le sue lagne, io avevo già di cui provare ribrezzo senza i suoi isterismi ...
Ricordo bene che dopo avermi sbraitato in faccia, lasciando che le le ultime lacrime scendessero sul suo volto, mi mostrò un futile oggetto dalla forma circolare e con questo mi annunciò un'unione ... Fortuna che oltre agli opposti anche gli stupidi si attraggano ...
« Ti pentirai amaramente di questa tua decisione ... ».
Poche parole cariche di disprezzo per colei che aveva rinunciato all'oro per avere ferro. Amare parole dette nella speranza che tutti i suoi sogni s'infrangessero rovinandole l'esistenza ... parole che senza volere si erano impregnate di una vergognosa gelosia ...
Abbandonandola nel bel mezzo della sfuriata si allontanò silenzioso lasciandola di stucco. Uscì dall'abitazione senza dar peso alle parole della donna che continuava imperterrita a sbraitare, si alzò in volo e ben presto mi raggiunse e mi passò a fianco ...
« Credevi davvero che sarebbe andato tutto come ti eri immaginato? »
« Questo potrei chiederlo a te tranquillamente ... »
« ... »
« Ma in fondo non è a me che la storia continua a non piacere ... Sei tu che la dovrai accettare ... »


Buio.
E io ero ancora al centro di esso ... e poco dopo arrivò il cambiamento ...
« DANNAZIONE!! Perché mi dovrebbe importare ancora di quella femmina?! Io non ne ho minimamente bisogno! Io sono Vegeta, il grande principe sei sayan e niente e nessuno mi metterà in ridicolo ancora!!!». L'aura divenne d'orata e si espanse illuminando illusoriamente lo spazio circostante. Urlai con tutte le mie forze ben consapevole che all'esterno della mia mentre nessuno l'avrebbe udito ...
E poi alle spalle incominciò ad udisi un sonoro e regolare battito di mani ... Mi voltai ma non vidi nessuno.
Quando rigirai il volto incrociai lo sguardo di un giovane con gli occhi azzurri che mi sorrideva sfacciatamente ...
« HAHAH!!! Bravo Vegeta! I miei più sinceri complimenti ... »
Assottiagliai gli occhi cerulei e lo guardai con aria di sfida ... « Che diavolo vuoi? »
Il giovane ripose le mani nelle tasche dei pantaloni e mi guardò un po' sorpreso «Ah, non lo so ... Tu mi hai chiamato. Credo ... ».
« SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO!! Ogni volta che ti vedo è sempre la solita storia ... ».
Il ragazzo continuò a mantenere le mani nelle tasche e incominciò a girovagare senza meta in quel luogo lontano dal mondo « Non dare la colpa a me, sei tu che sei difficile da comprendere ... Comunque, hai raggiunto il tuo obiettivo o sei ancora al secondo posto? Oh scusa, con me ho paura che sei finito direttamente al terzo senza possibilità d'appello ...» e terminato ciò si passo una mano nei capelli chiari portandosi dietro una grossa ciocca.
«Tzk! Ci stò lavorando ma come vedi per colpa tua sono bloccato in questo stato ».
Il suo volto si trasformò in una maschera interrogativa « Colpa mia? ».
« Certo! ... » strinsi con forza il pugno destro e con l'indice sinistro lo additai « ... Se tu mi avessi lasciato in pace a quest'ora avrei già schiacciato te e Kaharoth!!».
Lui negò con la testa e chiuse gli occhi facendo il finto pentito « Mi dispiace così tanto ... » poi riaprì gli occhi e mi sorrise strafottente « ... Però penso che se ti avessi lasciato perdere tu a quest'ora eri già bello che morto. Non ti offendere Vegeta ma penso che da solo tu non sia in grado di combinare nulla di buono ».
« TU DEVI SOLTANTO TACERE!! Sbaglio o nel tuo tempo non sei riuscito a difendere nessuno?»
« Sì ma io all'inizio di tutto ero un neonato ... E poi ti devo ricordare che sei stato seccato assieme a tutti gli altri?»
Una piccola goccia di sudore scese dalla larga fronte e percorse tutta la guancia.
Il ragazzo si allontanò di poco e dopo avermi dato le spalle sembrò avvicinarsi verso qualcosa ... « E questo che cos'è? ...» avvicinò l'indice della mano destra verso il buio ... da esso comparve per magia un piccolissimo bagliore rosso. In tutto quel tempo a me non era mai successa una cosa del genere ...
Prese la luce tra le mani, come se fosse un fragile oggetto di cristallo, e l'osservò con un'attenzione maniacale.
« Che diavolo è quello? ». Lui non mi rispose ...
Dopo poco tempo la luce si spense e al suo posto si creò una polvere gialla che lentamente si andò nuovamente a disperdere in quel buio soffocante.
« Beh, se non altro adesso sono sicuro che per un attimo hai provato qualcosa per lei, che in questo posto fatto di tenebra esiste anche un briciolo di sentimento ... »
« ... »
Scuotè le mani facendo cadere anche gli ultimi residui di polvere e poi le fece sbattere tra loro « ... Comunque la situazione non cambia: continui a non riuscire a fare nulla di buono ...».
« TACI! Cosa ne vuoi sapere?! »
« Io conosco molte più cose di quanto immagini ed è per questo che secondo me, nonostante gli sforzi immani per riuscire a pensarla diversamente, mi ritrovo costretto a reputarti un perdente, su tutti i fronti ».
Spensi la trasformazione in super sayan e incrociai le braccia e lo guardai nel modo più cattivo che potei «Non permetto che un bugiardo mi dica questo genere di cose con una tale leggerezza ... Te ne pentirai: ti schiaccerò come un'insetto assieme a quella terza classe di Kaharoth!».
« Bugiardo? E perché mai? ».
« TU NON SEI UN SAYAN! E per questo non ti permetto di criticarmi!! ».
Il ragazzo sbuffò esasperato e chiuse gli occhi. Portò le mani ai fianchi «Non sono un sayan perché non ho i capelli neri giusto? »
Annuii.
« Però stranamente mi trasformo nel leggendario guerriero ... Sei proprio stupido, non hai mai pensato che io potessi essere un'ibrido?»
Rimasi per un attimo senza parole ... « Anche Gohan, il figlio di Goku, lo è ma visto che la madre ha i capelli neri come i sayan la differenza non si nota. Sei proprio un testone, possibile che dopo che te l'abbia detto duecento volte tu non l'abbia capito?! ...» e così, per sottolineare arrogantemente la sua teoria, si trasformò nel leggendario guerriero sfoderando una forza senza pari « ... Io sono un sayan, mettitelo bene in testa! E per questo io non permetterò ad uno come te di superare me o Goku perché a quanto pare, quello meritevole di essere il più forte, non sei di certo tu!! Razza di ipocrita senza crosta, ma chi ti credi di essere?! Ti mostrerò io quanto poco vale la tua esistenza: senza di te il mondo continuerà ad andare avanti, il signor Goku difenderà il pianteta mente tu contuerai a strisciargli dietro senza mai poter vedere quella vera luce che solo i veri eroi hanno l'onore di circondarcisi! Sarò io a schiacciarti!! ».
Mente la sua aura aumentava a dismisura mi trasformai anch'io ... Se quella che voleva era una prova di forza allora non gli avrei permesso di battermi tanto facilmente, avrei lottato sputando anche sangue se ciò era mentalmente possibile ...
Eppure, sentivo che c'era qualcosa che non quadrava ... Pensava davvero quelle cose o erano solo frutto della mia fantasia che, vista l'impossibilità di vedere anche solo di striscio il mondo reale, cercava di ricreare un qualcosa che gli si potesse anche lontanamente avvicinare?


Prima che l'aura arrivasse al massimo incominciai a sentire dei suoni ... Anche l'altro li sentì e alzò come me gli occhi verso l'alto.
Una porta che si apre ... la voce di un ragazzo che oramai ho imparato a riconoscere ...

 

«Ciao Pual ...»

 

Il ragazzo venuto dal futuro, che rispondeva al nome di Trunks, si avvicinò al luogo in cui dormivo e la sua voce, per questo motivo, divenne più alta e maggiormente udibile ...


«Sono quì per rimanere pochi minuti ... »

 

Dopo poche parole la porta su richiuse e risentii la sua aura farsi nuovamente vicina. Mi voltai verso l'altro e notai che sul suo volto vi era una strana maschera, difficile da interpretare, ma credo che si avvicinasse molto al terrore. Terrore forse per il fatto che il Trunks, quello originale, mi stava per fare partecipe di un pensiero completamente differente?

 

« ... Accidenti ... Da dove posso incominciare? ... »

 

Incominciare? Incominciare cosa? Spensi la trasformazione e continuai ad osservare il punto in cui la sua voce proveniva.
« Dimmi! Che cosa sei venuto a fare?! ».

 

« ... E' trascorso poco tempo dall'ultima volta in cui sono rimasto quì. Con mio grande dispiacere ti trovo ancora quì assopito. Sai, mentre tu sei ancora quì in cura, là fuori ne stanno succedendo di tutti i colori: Bulma ha riattivato i due cyborg e adesso è comparso un nuovo e temibile nemico chiamato Cell ... »

 

«Cell?! Chi diavolo è? »

 

« ... Cell è un mostro terribile creato dal dottor Gelo per sconfiggere Goku e conquistare la Terra. Il suo potere per nostra fortuna è ancora incompleto perché per esserlo deve assorbire i cyborg 17 e 18 e al momento ha assorbito dentro di sè solo il secondo. Non so se nel tuo stato attuale sei in grado di sentirlo ma il suo potere è alto ... Io stavo andando assieme agli altri a combattere contro di lui ma durante il viaggio ho provato un brutto presentimento e ho preso la decisione di dirti una cosa ... »

 

Cercai di concentrarmi ma non riuscii a sentire la famosa aura terribile ... In quello stato sentivo appena quella di colui che mi stava parlando. Nel frattempo l'altro Trunks continuava a mantenere il suo stupido sguardo ... chissà che cosa mi voleva dire ...
Si sentì una leggera risata imbarazzata ...

 

«... Che vergogna, stò parlando con uno che dorme ... Che stupido che sono. Allora spero vivamente che tu non mi senta ... »

 

Un sorriso enigmatico mi si formò sul volto ma lo lasciai proseguire ... In fondo non avevo i mezzi per fermarlo.

 

«... Ti ricordi quando ti assillavo perché ti dovevo dire quella cosa importante? Ecco ora te la volevo dire perché ho il terrore che dopo questo scontro io non riesca più a vederti ... »

 

La sua voce di era fatta estrememente seria. Per un attimo mi stupii di quanto rapidamente il suo animo si modificasse a distanza di pochi istanti ... poi ovviamente seppellii la questione ...

 

« Allora ... è difficile da spiegare ma cercherò di essere il più chiaro possibile e cercherò di andare per gradi. Come ben sai nel futuro da cui provengo io sono l'ultimo sayan sopravvissuto. Gohan, il mio maestro, è caduto in battaglia molti anni fa per colpa mia ... So bene che hai dubitato e che continui a non ritenermi un membro della stirpe e questo l'ho capito dalla tua primissima precisazione sul colore dei miei capelli ... Nonostante non siano scuri come i tuoi e come quelli del signor Goku, mi devi credere: io sono davvero un sayan, il mio sangue lo dimostra. Il mio colore si spiega perché mia madre è una terrestre ...»

 

Sorpreso mi voltai verso quel ragazzo creato dalla mia immaginazione e mi stupii di quanto mi fossi avvicinato al vero ... La sua immagine incominciò a sfaldarsi con le parole successive ...

 

« ... Nel mio tempo mio padre e tutti gli altri sono caduti in battaglia per colpa dei cyborg, tutti tranne il piccolo Gohan. Mia madre mi ha cresciuto proteggendomi dal loro pericolo e grazie al mio maestro imparai in fretta l'arte delle arti marziali. Nel corso degli anni la mia adorata mamma mi ha raccontato tanto di com'era fatto mio padre: un vero sayan, forte, fiero e coraggioso ... Con il trascorrere del tempo mi poi sono accorto per primo di com'è fatto e nonostante tutto di lui non cambierei nulla ...»

 

Nonostante i suoi avvertimenti il suo discorso incominciava e divenire sempre più confuso ... Alle spalle sentii uno strano scricchiolio ...
Quando mi voltai vidi la copia del ragazzo venuto dal futuro con un'enorme crepa sul volto e questa si espandeva per tutto il resto del corpo. Mi avvicinai e allungai un braccio verso la sua immagine che pareva diventare sempre più evanescente ... Quando con il medio toccai quella fredda superficie esplose in mille pezzi diventando soltanto una piccola nuvola di polvere argentata. Questa cadde a terra e si posò vicina ai miei piedi. Dopo pochi secondi questa si rialzò come per magia e riformò l'immagine del giovane con però una notevole modifica: gli occhi erano leggermente socchiusi e uno strano sorriso era spuntato sul suo volto fatto quasi di polvere di stella ... Non era un sorriso cattivo, ne strafottente. Al contrario sembrava quasi dolce e stranamente non mi diede fastidio ... Mi fece crescere qualcosa di strano all'interno, come una vecchia sensazione ...

 

« ... e questo forse perché stranamente mi sono affezionato al suo modo di fare, scorbutico e arrogante ... »

 

Alzò il braccio destro verso di me e afferrò la rispettiva spalla. La strinse timidamente senza guardarmi negli occhi, come se si vergognasse di come si stesse atteggiando ...

 

« ... Mia madre mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere fin quì per salavarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio padre e capire che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe deventato per me ... Per me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ... »

 

La presa si fece appena più forte e gli occhi azzurri si abbassarono ulteriormente nascondendosi dietro a quei capelli con quel colore strambo ...

 

« ... Ma le cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai nato ... »

 

Sentii un grosso sospiro provenire dalla sua direzione ... L'immagine rialzò lo sguardo e mutò espressione: un sorriso velato di tristezza ma pur sempre un sorriso ...

 

« ... Spero davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella che provo non sia altro che una brutta sensazione ...

... Allora a presto ... »

 

Quando staccò la mano quel senso di calore sparì e con esso anche la sua immagine spettrale ...
Lo sentii allontanarsi e qualcosa di indefinito mi salì all'altezza del petto e mi bloccò il fiato ...
« TRUNKS! Non ho capito ... COSA MI VOLEVI DIRE?! TRUNKS!! »
Per un'istante desiderai con tutto me stesso di svegliarmi, più delle altre volte ...
Sentii la sua aura che si allontanava ancora ...
Il cigolio di una porta che si apre nuovamente ...
« TRUUUUUNKS!!»


Rimasi senza fiato nel sentire il suo saluto ...
La porta si richiuse e ritornò il silenzio ...
Le sue ultime parole si ripetevano senza freno dentro alla mia testa e da subito capii che non le avrei mai più dimenticate ...

 

 

 

 

 

« ... Ciao papà ... »

 

 

 

 

 

... Continua...

 

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Capitolo 48
*** L'inizio dello scontro ***


Ciao a tutti quanti! Che piacere immenso "vedervi" tutti ... Inutile dire che per lo scorso capitolo sono davvero felice che vi sia piaciuto: era importante diciamo, e avevo il terrore che venisse male ... Fortuna allora che gli è capitato l'aggiornamento di Lunedì e non questo!! XD
Il perché ve lo spiego poi dopo, adesso rispondo a quelle meravigliose recensioni che mi hanno fatto quasi commuovere ... TT-TT ... No dai, forse commuovere è un po' troppo XP

Kikka1993: La scuola é una brutta bestia e anche se a prima vista non sembra ci sono passata anch'io ... e sono felice di esserne uscita XD Devo ammettere che per il capitolo scorso mi sono concentrata su Trunks sorvolando il momento di Bulma ... Sono contenta che tu non ne abbia avuto a male. Spero che anche questo sia gradito. Ciau!!

Senboo_: Freezer è il collega che mando a far sistemare i computer ... non per dire ma con le sue minaccie molti sono tornati a lavorare anche meglio di prima! XD Ora però si stà anche occupando del mio che ultimamente mi stà creando non pochi problemi: ora si stà limitando a cercare la soluzione utilizzando il buon vecchio mouse ma ho paura che se continuiamo di questo passo, il "grande" e onnipotente Freezer, perderà le staffe e taglierà direttamente a metà la scatoletta metallica con la sua lama laser!! XD Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto ... per la velocità beh, faccio il possibile. Spero che anche questo ti piaccia. CIAO!!

Vegeta4ever: In primis riangrazio Cell che si stà offrendo di passarmi le tue belle recensioni (XD hehe, prima Freezer e adesso lui, bistratto tutti!!!). Alla tua domanda risponderò io tranquillamente: Trunks racconta da un futuro parecchio in là ma il quando e il dove si dovrebbe scoprire alla fine della fic quindi ... rimboccati le maniche ragazza mia che è meglio XD Sono davvero contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto e spero che anche questo sia di tuo gradimento. Bacio

Sgt: Hah, e l'avevi colto solo a metà il cambio narratore? E io che non l'avevo segnalato pensando che dopo poche righe fosse ovvio ... ^-^ Fa niente dai XD Sono davvero contenta che il cpitolo scorso ti sia piaciuto. Fammi sapere cosa ne pensi di questo se ti và. Beso

Sissi 25: No, non chiagnere ... XD Sono davvero contenta che il chap ti sia piaciuto a tal punto, sono davvero contenta! Yamcha puntroppo se ne starà dov'è per un bel po' ... Hoi, fatti risentire se ti và e cmq grazie per i compliments ... Un bacione

folg_89: Lo so che tu non aspettavi altro che questo momento ... Immagino quello che pensi "Basta con sté lagne da donnetta in gonnella ... Action, ACTION! DANNAZIONE!!!" e ora speri nei combattimenti ... Forse perché anche te come Vegeta non vedi l'ora di menare le mani XD ... Quello che vedi quì sotto è solo l'inizio (il titolo dice così XD) ma spero che come stuzzichino - e il perché di questa affermazione lo dirò dopo- ti sia suff. prima di poter passare al primo, al secodo e a tutto il resto. Un bes e a presto!!

LadyDreamer: Beh, grazie mille davvero ... Ammetto di essere incapace con le smancerie e via dicendo ma sono contenta che alla fine tu abbia gradito. Fammi sapere anche questo capitolo come ti sembra se ti garba ... Un bacio

chrystal_: Fin dal primo istante in cui ho immaginato la scena Vegeta non si è mai svegliato e alla fine, vederlo alzarsi sotto gli occhi del figlio, mi sembrava un qualcosa del tipo risurrezione di Lazzaro con tanto di "Alzati e cammina" XD!!! Sono contenta che anche a te sia piaciuto. Un bacione

Angelo Azzurro: Vegeta ha sentito, ha sentito proprio tutto e questo non lo metto in dubbio (ho ... finalmente una cosa chiara la dice!! nd tutti voi). E' vero, Yamcha e Light sono un po' d'intralcio ma dobbiamo vedere se questi due impiastri saranno abbastanza forti per modificare nuovamente il corso della storia ... (nooo ... cos'è stà cosa poco chiara adesso?!?! nd tutti voi). XD spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

Umpa_lumpa: Il tuo intervento era inaspettato e tu lo sai bene ma comunque mi ha fatto davvero molto piacere. Chiedo scusa x l'altro giorno su msn ma il pc si è bloccato come suo solito ma in più dopo non è ripartito ... Adesso c'è Freezer che stà cercando di rimetterlo in sesto a suon di minacce e spero vivamente che la carretta torni in carreggiata come si deve ... Beh, aspetto allora un tuo nuovo commento ufficiale al momento del risveglio. Per il momento spero che anche questo chap sia gradito! Un bacione UmpiDumpi!! XD

Swwtcicia: Hai capito bene: Vegeta ha sentito tutto e la storia continua a proseguire mente lui cerca di riprendersi ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia. CIAO XD

nana987: Heheh ... adesso arrossisco ... Grazie per i compliments ma quando il culo c'è lo si usa ovviamente XD Sinceramente, per il momento Vegeta Bulma, mi è arrivato al cervelletto solo quell'idea idiota e francamente non ho mai dato molto peso all'avvenimento. Mi sono concentrata su Trunks primo perché mi sembrava giusto, secondo perché è il più manzo di tutti! XD Per 17 e la casetta di Genio vedremo dai ... prima di salutarti ti dico un'ultmia cosuccia: la tua rece ha decretato il mio personale 300 e non immagini nemmeno per quanto sia andata avanti urlando "AHU! AHU! AHU!" XD. Grazie mille tesora e a presto

Juu_Nana: 17 penso di starlo ricreando con l'atteggiamento giusto per renderlo simpatico in un futuro lontanissimo XD Cmq lo devi capire anche tu: prima gli cavano la forza, Trunks lo riempe di botte e poi gli portano via la sorella e Piccolo gli impedisce di salvarla ... Tanto contento non è di certo XD. Mi spiace che l'int. di ingl. sia andata male ... parlo poi io che avevo 5 come media XD Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

lady wolf: Hehe, Vegeta alla fine è un coglione XD Mai una volta che ne faccia una giusta!! Non ti preoccupare per l'assenza, per la mia fic c'è sempre tempo ... Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo se ti va! Un beso

Oggi avevo da rispondere a un sacco di persone!! Che bello, sono proprio contenta!!XD. Prima di incominciare ecco a voi però le mie solite due righe: allora, premetto fin da subito che questo capitolo - sia a livello di lunghezza che a livello qualitativo - è molto inferiore ai precedenti ... quanto non lo dico poiché nemmeno io lo so con certezza. Per questo vi prego di non lapidarmi e di comprendermi poiché ho un motivo più che valido: nei giorni passati il lavoro non mi ha dato tregua e ieri mi ha dato il colpo di grazia: ho trascorso più di dieci ore filate a sgobbare come una stupida allocca saltando addirittura il pranzo per sottostare alle continue e pressanti richieste del mio capo che, come suo solito, si dimenticava di alcune consegne imminenti e allora IO dovevo correre ai ripari ... Oltre a questo -ma questa parte al contrario della precedente non mi ha fatto arrabbiare- alle 7:30 di sera sono dovuta andare a fare la spesa con mia sorella sotto richiesta di nostro fratello che, senza il nostro aiuto tempestivo, si sarebbe ritrovato con le labbra screpolate senza il suo Labello ForMen (in inglese sono meno di zero quindi non so se è giusto) ...
Alla fine, quando sono tornata a casa, ero cotta a puntino e il mio cervello non campanava una mazza ... A me piace scrivere e non mi pesa affatto farlo però ieri, purtroppo, mancavano le energie e ho fatto come ho potuto.

Nella speranza che non sia un completo fallimento vi dò appuntamento a lunedì con un capitolo nuovo e fatto come si deve ... ^///^ ...
Un bacio a tutti quanti, grazie di cuore X)
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 48
- L'INIZIO DELLO SCONTRO -


Sorvolavo le acquee tranquille con una velocità elevata ma al contempo costante. I delfini, le intelligenti creature del mare, guizzavano fuori dall'acqua facendo bella mostra delle loro eleganti evoluzioni e del tutto ignari che il destino della Terra, da li a poco, sarebbe stato nuovamente conteso tra le forze del bene e quelle del male e se avessero vinto quest'ultime per loro, e tutti gli altri esseri viventi, sarebbe stata certa la fine dei loro giorni. Con quel tipo di pensieri cercavo di caricarmi per essere pronto alla battaglia: dovevo mettermi in gioco per il bene dell'intero pianeta e se avessi pensato egoisticamente solo a me stesso e a pochi altri molto probabilmente non avrei mai raggiunto il mio obiettivo. Più avevo delle responsabilità sulle spalle più sentivo la necessità di dare il meglio ...
Quando il mare terminò la mia energia scatenò una gigantesca onda che si andò ad infrangere contro l'alta scogliera che sorvolavo subito dopo.
Il sole spendeva alto nel cielo, non vi erano nubi minacciose e l'aria carica di salsedine riempiva i polmoni ... sarebbe stata una giornata splendida se non fosse stato per quel piccolo dettaglio ...

In lontananza percepii l'aura di Piccolo e degli altri compagni e perciò aumentai l'energia spirituale e li raggiunsi dopo poco. Quando affiancai il namecciano nessuno di loro dapprima proferì poi, dopo qualche attimo di silenzio, fu proprio il guerriero dal volto verde a rivolgermi la parola ...
« Hai fatto in fretta ...»
« Gliel'avevo detto no? Avevo bisogno giusto di un attimo ... »
« Molto bene ...» sibilò Piccolo tornando a guardare verso il punto in cui l'aura nemica si sentiva maggiormente «... Allora andiamo a salutare come si deve il nostro amicone Cell ...» e detto questo sfrecciò in avanti lasciando per un istante me e gli altri a bocca aperta ... Ovviamente dopo mi rimboccai le maniche e lo raggiunsi senza troppi problemi mentre gli altri mangiarono un po' di polvere. Soprattutto Yamcha ... ben gli stava.

Bastarono cinque interminabili minuti prima di ritrovarci nel raggio d'azione di Cell e riuscirlo a vedere nella sua magnifica e gloriosa magnificenza, per non dire bellezza: dall'alto di quella rupe di roccia rossa e altamente sconnessa riuscimmo a scorgere i suoi occhi glaciali e quelle labbra gonfie e di quel rosa acceso piegate in una larga smorfia di disprezzo ... e forse questa era indirizzata proprio verso la nostra direzione ...
Lo vidi alzare lo sguardo con una lentezza disarmante e dopo pochi attimi di studio e di profonda osservazione una grossa e profonda voce si levò alta nel cielo, facendo tremare l'animo di noi tutti ...
« Che cosa volete? »
Piccolo, coraggioso e spavaldo, si avvicinò con un balzo verso Cell . Gli si fermò proprio a pochi metri di distanza lo guardò fisso negli occhi senza far trasparire alcuna paura. I pugni si chiusero con forza e respirò profondamente come per caricarsi di nuova energia « Noi vogliamo che tu sparisca Cell ... E per sempre anche perché hai creato già fin troppi problemi »
Il mostro ghignò beffardo e assottigliò gli occhi « Hah, e tu cosa credi fare? »
Piccolo si avvicinò al mostro e lo guardò dritto negli occhi e lui non li distolse minimamente anzi, si piegò addirittura un poco in avanti per sovrastarlo con la sua colossale altezza. Quando gli alitò in volto arrogante, Piccolo disse nuovamente la sua: « Ho l'intenzione di impedirti di farti diventare l'essere perfetto ed eliminarti per sempre prima di allora ».
Cell si allontanò di un passo e continuò a fissare serio il namecciano da una posa di tre quarti che, a secondo me, aveva assunto di proposito per inscenare una mossa quasi teatrale ... « Devo ancora capire come facciate a sapere così tante cose sul mio conto ...» alzò la mano sinistra davanti al volto e dopo averla mostrata bene a Piccolo la chiuse con forza e fece in modo che attorno ad essa si creasse una serie di piccole scariche elettriche e poi disse tenebroso « ... Ma scommetto che quando sarete tutti morti la cosa non mi darà più tanto fastidio! ».
Il potente pugno mancò il namecciano di striscio e appena constatò di aver fallito l'attacco gli volò alle spalle per colpirlo nuovamente ... Piccolo fu rapido e prevedè in tempo il possibile attacco e quindi, con un salto sul posto di un metro circa, evitò la mano a taglio del mostro. Da quella bassa altezza il compagno riuscì comunque a farla in barba a Cell mettendolo in ridicolo: si piegò indietro a ponte e come base utilizzò la capoccia del tremendo nemico, dopo essersi dato una leggera spinta con le braccia atterrò alle sue spalle ... Rapido srotolò le braccia ma Cell, a sorpresa di tutti noi, si voltò di scatto e lanciò su Piccolo una lunga e potente scarica di onde luminose che purtroppo andarono per la maggior parte a segno e lasciarono sul guerriero una larga serie di ustioni su tutto il corpo.
«Signor Piccolo! Tutto a posto? »
Il namecciano si portò una mano alla guancia destra e con il dorso la pulì togliendosi un po' di quella polvere che si era andata a depositare sopra ad essa. Si disfò del pesante mantello provvisto di spalliere e del caldo turbante... li gettò a terra, lontano dal campo di battaglia, di modo che non fossero d'intralcio e prima di rispondermi ghignò «Tzk! Mi ci vuole ben altro per mettermi alle spalle al muro ... ».
Cell ci mise ben poco a ribattere « Alle spalle al muro hai detto? ...».
Fulmineo scattò in avanti con le braccia lungo il corpo e con le lunghe gambe tese e una a fianco all'altra. Con la strana testa lo colpì in pieno stomaco e fece in modo che il namecciano stesse fermo impalato in quella scomoda posizione: con entrambe le mani gli afferrò le braccia muscolose, lo bloccò completamente e a gran velocità i due si andarono a schiantare contro una grande parete rocciosa andando a creare un tremendo scossone in tutta la zona circostante. Piccolo sputò un po' di sangue violaceo.
Cell si rimise in piedi senza staccare la presa ... Allontanò il volto di una ventina di centimetri e lo fece scattare in avanti e colpire la fronte spaziosa del namecciano ... Questo funzionò per tre volte poi Piccolo mostrò nuovamente tutta la sua furbizia: mentre il nemico stava tornando nuovamente a colpire con il medesimo colpo, egli slungò nuovamente le braccia e si lasciò scivolare verso il basso. Con la mancanza del nemico nel mezzo, Cell rimediò una bella capocciata sulla roccia e una sonora risata da parte del piccoletto pelato e un urlo d'incitamento da parte mia.
Se però speravamo che Cell fosse completamente poco sveglio ci sbagliavamo di grosso e infatti, poco dopo, approfittò proprio del colpo di genio del namecciano per tempestarlo di altri colpi: avendolo ancora saldo nella propria stretta non gli fu molto difficile colpirlo con delle potenti ginocchiate in volto e dei poderosi calci al petto ...
La bella vita per Cell però durò poco ...
Un sonoro calcio alla nuca lo fece volare lontano e si alzò una nuvola di polvere quando egli toccò terra.

Piccolo ci mise un poco prima di alzare gli occhi. Appena incrociò uno sguardo amico sorrise meno demoniaco del solito ... Afferrò la mano che gli era stata porsa, l'afferrò e si rialzò tranquillamente ...
« Grazie Trunks, sei stato davvero tempestivo ... »
Mi venne spontaneo sorridere « Hah, ma ti pare ... ».
Piccolo fece un paio di passi in avanti e spostò leggermente il braccio sinistro verso il fianco « Adesso però lascia continuare a me, se non ti dispiace vorrei concludere io ... ».
Feci spallucce e continuai a sorridere « No, fai pure ... ». Dopo me ne tornai in cima alla rupe dove stavano tutti gli altri e continuai ad osservare il susseguirsi dello scontro ...
Cell si rialzò senza fatica e rimase fermo sul posto per alcuni istanti. Il suo sguardo era torvo ...
Voltò leggermente lo sguardo verso l'altura in cui stavo ... Assottigliò gli occhi ... « Che mossa da vigliacco, da te non me lo sarei mai aspettato Trunks ... » ... rimasi per un attimo con il fiato sospeso ... « ... Non ti preoccupare, dopo arriverà anche il tuo turno ».
Senza perdere altro tempo scattò verso il namecciano e ricominciò nuovamente la battaglia: cercò di colpirlo con un pugno verso l'alto ma non riuscì nell'intento perché il namecciano gli sfuggì di un soffio. Ancora in sospensione si girò su se stesso e lo colpì con un calcio girato colpendolo proprio sul collo. Piccolo subì e a causa del colpo si spostò lateralmente verso destra allontanandosi di appena un metro ...
Cell si girò nuovamente e cercò di colpirlo con un dritto destro ma il namecciano l'anticipò nuovamente: slittò appena verso destra e caricò un alto potere sui palmi delle mani e lo spigionò al massimo contro il mostro dalle larghe labbra ... « YADAAAAAA!!!! ».
Una fiammata bianca con le lunghe scosse azzurre che la attraversavano per tutta la lunghezza, colpì il terribile Cell alzando poi una piccola nuvola di fumo. L'essere creato da Gelo si scollò dalla polvere e tornò a controbattere: si alzò leggermente verso l'alto e gli fu sopra, alzò le braccia e strinse la mano destra nella sinistra dopodiché abbassò rapido le braccia e colpì il namecciano sulla nuca ... L'alieno verde precipitò verso il basso e solo un secondo prima di arrivare al terreno si accucciò a terra appoggiandosi sui palmi delle mani e sulle ginocchia. Alzò lo sguardo al cielo e lo rivide tornare verso di sè ... Dopo aver aumentato improvvisamente l'aura utilizzò la propria energia per spingersi verso il nemico. A pochi centimetri di distanza scalciò verso Cell ... egli afferrò la gamba prima che lo potesse colpire, come il namecciano sperava, e dopo essersi voltato su se stesso un paio di volte, lasciò la presa e lo fece schiantare violentemente contro il suolo roccioso provocando un'enorme voragine e alzando l'ennesima nuvola di polvere ...
Cell atterrò rapido al suolo e si avvicinò ancora, e sempre più minaccioso al proprio avversario ... Piccolo approfittò della scarsa visibilità e spiccò il volo avvicinandosi pericolosamente all'abnorme essere. Per l'ennesima volta sferrò un destro mancandolo per un soffio ...
Cell digrignò i denti e assottigliò gli occhi e completamente fuori di sè sbraitò a gran voce « ADESSO BASTA! MI HAI PROPRIO STANCATO!! ». Caricò il pugno destro e lo scagliò violentemente contro il volto di Piccolo ... quest'ultimo cadde ancora a terra ...
Cell aprì il palmo della mano destra in sua direzione e appena fu circondata da un'inquietante luce violacea, un largo fascio di luce si andò ad abbattere contro il guerriero che, non avendo avuto a disposizione tempo a sufficienza, non era riuscito a mettersi al riparo ...

Il grande mostro si allontanò dalla grande conca e apparve dinanzi a noi sfoggiando tutta la sua potenza, forse per intimorirci o forse soltanto per atteggiarsi come il forte del momento ...
Si piegò su sè stesso e concentrò tutta la sua aura, quando questa fu pressoché al massimo la liberò senza preavviso provocando una grande onda d'urto per non parlare dell'assordante urlo mostruoso con tanto di getto di saliva a spruzzo ...
Rimasi immobile a scrutarlo per nulla impaurito dalla sua dimostrazione di forza ...
Le grandi labbra si piegarono in un ghigno sadico mentre il corpo tornava ad assumere una posa normale « Hahaha ... Adesso stà a te Trunks ... Avanti ... » disse facendomi cenno con l'indice della mano sinistra « ... non avere paura ... ».
Sorrisi beffardo nel vedere un'ombra scura alle sue spalle ...
Incrociai le braccia e lo guardai dritto negli occhi « Non ci dovresti sottovalutare così Cell ... Te ne potresti pentire amaramente ... ».
Appena capì i suoi occhi si sgranarono ma oramai era tardi, per colpa della sua vanità ci aveva sottovalutato e in quel momento Piccolo glielo stava facendo capire in tutti i modi possibili ...
Dopo essere stato colpito al copetto con il taglio della mano sinistra, Cell si allontanò di una decina di metri dal namecciano e l'osservò bene: gli mancava completamente il braccio destro.
« Sei un povero sciocco. Come pensi di combattere in quello stato? Avresti dovuto approfittarne e ricrearlo mentre io toglievo di mezzo i tuoi amichetti ... ».
« Sì, lo so ... » disse tranquillamente Piccolo mentre con la mano destra, l'unica rimastagli, faceva scrocchiare le cartilagini del collo « ... mi era venuta in mente come idea però ho pensato che, visto e considerato che siamo sullo stesso livello, fosse giusto combattere alla pari. Evitiamo i colpi bassi Cell ... ».
Cell ghignò malignamente e alzò la mano destra in nostra direzione ... « Da quando prendi tu le redini del gioco? ... » ... il sorriso scomparve improvvisamente ... « ... Se non ti dispiace io faccio quello che mi pare ... ».
Il lungo braccio si alzò lentamente e con lui anche qualcos'altro ... si levò alto un urlo ...
Voltai gli occhi verso sinistra. Non vedendo niente li alzai leggermente verso l'alto e alla fine seguii la figura del mio amico che pian piano andava sempre più in alto nel cielo ...
Strinsi con forza i pugni incominciando a capire ciò che stava accadendo ... « Crillin! CRILLIN!! »
La mano scura iniziò a chiudersi con lentezza ... E il petto di Crillin a gonfiarsi sempre più ...

Una ginocchiata in pieno volto impedì a Cell di portare a termine il suo colpo gobbo. Dopo averlo colpito in pieno, slittai un metro oltre di lui e mi fermai ad osservare il suo ghigno pieno di rancore ... Crillin cadde a terra sfinito, con il fiatone ma per fortuna ancora vivo ...
Il mostro si portò una mano al volto e si ripulì il labbro da un piccolo rigolo di sangue. Dopo aver visionato i danni appuratigli mi osservò schifato e oltraggiato ... « Da te non mi aspettavo simili bassezze ... ».
Mi misi in posizione da combattimento e mi trasformai nel leggendario guerriero aumentando al massimo l'energia ...
« Nemmeno da te Cell ... E adesso in guardia!!».
Cell assottigliò nuovamente gli occhi per nulla spaventato.
Piccolo urlò a gran voce e il braccio mancante tornò al suo posto. Dopo aver controllato scrupolosamente che tutto fosse a posto, lo fece scrocchiare nuovamente e mi mise da parte con la stessa motivazione di poco prima.

Lo scontro perdurò per parecchi minuti e io mi intromettevo negli schemi del signor Piccolo di tanto in tanto, giusto per rendere a Cell le cose più difficili ...

 

 

Nel frattempo però non sapevamo che qualcuno si stava avvicinando al campo di battaglia senza farsi notare ...

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 49
*** La squadra ***


Buongiorno a tutti! Avete trascorso bene la mattinata? Io ... no, per niente perché al lavoro, nonostante sia trascorsa una "lunga" domenica nel mezzo, il capo con tutta la sua mole di roba da fare, è tornato all'attacco e sono già stanca ... Non vedo l'ora che sia già sabato ... e dire che mi manca ancora il pomeriggio ... ODDENDE!! AIUTO!!
Adesso rispondiamo alle belle recensioncine che mi mettono tanta tranquillità. Allora ...

Swwtcicia: Non ti affidare troppo alla tua sicurezza XD Sì, è vero, sono una scimmietta perfida ... Il fatto è che Yamcha preferisco umiliarlo con altri mezzi e poi mi sembrava "bello" poter rievocare la vecchia situazione. Per la questione "immagini da inserire" se ti garba contattami verso sera, sarò lieta di aiutarti. L'ind è nel mio profilo autore, prendilo se ti và. Ora ti lascio al capitolo. Baci8 XD

folg_89: Sulla questione "essere o non essere" ci siamo già capiti e te sei già bello che andato in groppa al tuo destriero e te ne vò nella direzione giusta ... XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia, fammi sapere come ti sembra! Un beso e a presto

Kikka1993: O.O ... Light figlio illegittimo che Bulma ha preso per non cadere nello scandalo?!?! Mia cara, ma che ti bevi a pranzo? XD Comunque mi spiace per te e gli altri ma il marmocchio è figlio loro al 100%. Hai perfettamente ragione: Yamcha sul campo di battaglia è inutile (e infatti Tory, quando Cell organizza il torneo, lui e Tienshinhan si uniscono solo per fare da tifo) ma visto che quì Cell è al II stadio ed è più debole della norma, è diventato il grosso pallone gonfiato ... E va beh ... La prossima volta che mi lasci una rece non avere troppi ripensamenti perché sennò mi illudi del fatto di averne qualcuna in più XD!! Dai che scherzo ovviamente. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

Vegeta4ever: Credo che il tuo pc si aggiusterà e si romperà altre 10 volte prima che Cell muoia quindi hai un sacco di tempo a disposizione XP. Per Trunks preferisco non sbilanciarmi e lasciarvi nel limbo ... HAHAHAHA!! Sono peggio di Cell e Frezzer messi assieme vero? Come sono crudele ... XD. Ti ringrazio tanto per il complimento ^///^, l'apprezzo molto! Spero che anche a te questo chap piaccia Un bacione!!

LadyDreamer: Se Piccolo è diventato così è grazie a quella vecchia di Dio ... Se mi sentisse XD _ In effetti Cell non è molto leale ma ti ricordi quando ha creato i 7 Cell Junior e poi ha attaccato la squadra Z per fare arrabbiare Gohan? Volevo che compisse un gesto simile in modo da far capire chi comanda ... Fortuna che è andato tutto bene :). Te però non sei molto normale XD. Ok, ti saluto e fammi sapere se ti piace anche questo capitolo. Un beso

Angelo Azzurro: Grazie 1000, io mi impegno molto a scrivere i combattimenti perché ho letto spesso che vengono tralasciati e ciò non mi sembra molto giusto visto che DBZ è composto dalla maggior parte di quelli ^-^ ... faccio del mio meglio, che posso dire? XD Cell esploderà ... forse ... ma di sicuro non adesso XD. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace! Bacio!

chrystal_: Chi si avvicina lo scoprirai alla prima riga ... Per Bulma non anticipo nulla di nulla e quindi ti assorbirai la loro unione del tutto ignara di ciò che sarà come tutti gli altri XD Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia! baci8

Juu_Nana: Visto che l'atteggiamento di 17 è comprensibile? Per questo ti ringrazia e se ne torna a svolazzare beato :) . Per la domanda su Cell e la tecnica di Frezzer ti risponderò molto semplicemente: quando l'omino bianco arriva sulla Terra assieme a suo padre Re Cold, Trunks non gli lascia la possibilità di attaccare come avrebbe voluto facendolo secco dopo pochi minuti. In una puntata di DB Cell dice a Piccolo che il dottor Gelo spiava lui e gli altri combattenti mediante delle piccole cimici meccaniche e che con esse, ha spiato anche il combattimento dell'albino. Cell ha le cellule di Freezer, è vero, ma come fa a conoscere le sue tecniche visto che contro il sayan non aveva avuto scampo? Questo non lo so nemmeno io, a dire il vero ma mi sono basata su di una questione anzi, due per l'esattezza: in una puntata successiva, più precisamente durante lo scontro tra Goku e Cell all'ultimo stadio durante il torneo, quest'ultimo utilizza la tecnica Lama Laser di Freezer ... Goku cerca di ricreare la scena successa su Namec ma fallisce poiché prima Cell afferma che non farà la stessa fine della lucertola e non commetterà il suo stesso errore ( ci tengo a precisare però che questa parte è presente soltanto nell'anime e non nel manga e forse è più che altro una svista/errore). Oltre a questo nell'opera Trunks viene eliminato proprio con l'attacco di Freezer che, casualità della sorte o puro e semplice destino, è lo stesso attacco usato dalla lucertolina per dare il colpo di grazia a Vegeta sul pianeta Namec. Per Crillin ho fatto in modo che egli conoscesse la tecnica (forse qualche ricordo impiatato assieme alle celluline, come nel primo caso che ti ho descritto) ma per la vittima credo che abbia scelto a casaccio ... chissà XD. Dopo questa lunghissima risposta ( e spero che sia stata anche esauriente -.-) ti auguro una buona lettura e spero di risentirti. Un bacione!!

lady wolf: Per questo capitolo ero bella riposata e quindi penso che mi sia venuto molto meglio cmq ti avverto che le tue affermazioni sul cyborg l'hanno offeso ... e non poco XD. Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia cara. Un bacio! Ciao!

nana987: Come faccio ad aggiornare così rapidamente? Devo ammettere che la mancanza della scuola e dello studio gioca molto in mio favore e poi, quando sono in giornata, riesco a scrivere rapidamente (rapidamente pre me significa almeno tre ore quindi ^-^" ...) mentre invece se sono out con la crapa posso impiegarci anche mooooolto di più. Spero che anche questo aggiornamento ti piaccia. ti saluto con un bacio passionale ... XD


Ok, basta con le chiacchiere e andiamo avanti! Prima vi lasciarvi al capitolo però vi comunico una notizia importante (o almeno, secondo me lo è poi decidete voi se lo è davvero o meno =_=" ...)
Il prossimo aggirnamento ci sarà: VENERDI' 16 (peccato 17, ti mancava un'unità ed era il tuo giorno ... XP) anzichè Giovedì poiché durante la settimana avrò parecchi impegni già programmati e quindi mi servirà più tempo per scrivere.
Dopo questa vi lascio al prossimo capitolo.
Ci vediamo venerdì allora, non mancate!!
Un bacione per tutti voi. Spartitevelo equamente
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 49
- LA SQUADRA -

 

Mentre volava alla sua massima velocità, il cyborg 17, non si pentiva minimamente della bassezza che aveva appena commesso: aveva raggirato un bambino piccolissimo e una persona squisita per raggiungere il suo scopo più grande: salvare la sorella dal temibile mostro che la teneva imprigionata al suo interno.
Ben consapevole del fatto di essere al di sotto della grande potenza di Cell, continuò il suo breve viaggio guidato solamente da una grande forza d'animo, un tocco di follia e forse anche da un particolare affetto robotizzato verso la propria sorellina alla quale, nonostante il pessimo carattere e i molesti trattamenti che gli preservava continuamente, voleva più bene di quanto desse a vedere ...
Mentre il grosso fazzoletto arancione e la folta chioma di capelli corvini svolazzavano in preda alle sferzate del vento, il cervello bionico elaborava possibili strategie d'attacco: precise, micidiali, oltremodo perfette ... se avesse avuto la forza originaria avrebbe potuto riuscire anche da solo nell'impresa e magari, in un secondo momento, avrebbe potuto dare anche due belle bastonate al gruppo di guerrieri che ai suoi occhi non sembravano altro che un ammasso di palloni gonfiati riuniti in un grande mucchio ... Io ovviamente ero il primo della lista, non lo metterei in dubbio.
Piccoli spruzzi d'acqua salmastra s'alzavano con ritmo regolare e andavano ad inumidire la sua strana pelle bianca. Nei suoi occhi di ghiaccio non si leggeva la paura ma soltanto una grande determinazione ... e senza timore continuò a volare.
Evidentemente l'affetto fraterno ha un grandioso potere ...


Nel frattempo il combattimento contro Cell continuava come l'avevamo lasciato: Piccolo in leggero vantaggio sul mostro mentre io intervenivo sporadicamente o per dargli una mano o per rendere a Cell pan per focaccia.
Quando il nemico verde, dopo aver evitato un'onda dalle medie dimensioni, volò a rasoterra andandosi ad intrufolare tra delle piccole feritoie nel terreno e cercò di nascondersi dopo aver annullato l'aura per riprendere un po' di fiato. Se non fosse stata per la sua enorme stazza nessuno l'avrebbe trovato ma visto e considerato che era un vero e proprio colosso, i posti in cui si poteva nascondere completamente erano davvero pochi. Dopo aver svolazzato da ogni parte e aver scrutato varie crepe nel terreno, ormai sminuzzato per colpa dei numerosi colpi ricevuti, cercai altrove affiancato dagli altri. Piccolo, concentrato come non mai ascoltava con il suo udito fine ogni singolo suono per scoprire il nascondiglio ma quando però uno di noi fiatava, si arrabbiava non poco e ci intimava al silenzio più assoluto. Ci separammo e continuammo a cercare ...
All'improvviso sentii alle spalle, lontano e provenire da dietro una parete di rocce, un fortissimo boato. Quando mi voltai una lunga colonna orizzontale di fumo, lunga una decina di metri, si estendeva dalla zona misteriosa fino a raggiungere un'area in cui era compito di Crillin effettuare la ricerca ... Assieme al fumo riuscimmo a percepire l'aura di un noto compagno alzarsi e riabbassarsi e quella di Cell alzarsi, sicuramente per pararsi dal colpo che il nostro amico gli aveva inflitto ...
Prima che riuscissi a raggiungere Tienshinhan egli attaccò nuovamente Cell con un potente attacco: fece combaciare le dita delle mani lasciando però staccati i palmi, portò lo spazio formatosi dall'unione delle falangette davanti al volto e lo utilizzò come mirino, caricò l'energia al massimo e generò un potentissimo Shinkikoho ... Il colpo fu potente e fece sbattere Cell contro la grossa parete e sbriciolò molta della terra circostante ...
Quando raggiungemmo l'amico con il terzo occhio lui, l'essere ancora incompleto, se ne stava fermo, mezzo infossato nella parete e non accennava a muoversi di un millimetro. L'unica parte che spostava freneticamente erano gli occhi di ghiaccio che si posava su ognuno di noi infliggendoci una serie di sott'intese minacce di morte ...
Crillin e Yamcha, notando che Tienshinhan era riuscito a tenergli testa nonostante non fosse un supernamecciano e nemmeno un super sayan, diventarono improvvisamente euforici e grintosi come non mai: Crillin aveva il morale alle stelle ( e forse questo è anche attribuibile alla sua eventuale possibilità di trarre in salvo la sua bella) mentre Yamcha incominciò ben presto a fare il gradasso utilizzando frasi stantie ... Uff ...
Alla fine dell'ennesima e pessima figura, Cell, il temibile nemico, si ritrovava grazie ad essa altri tre nuovi avversari contro cui combattere perché, avendo preso coraggio e fiducia nei loro mezzi, si erano decisi ad unirsi alla mischia e contribuire come potevano ... Se prima era nei guai ora era ancora peggio ...

Cell si staccò dalla parete con un piccolo scatto. Questo movimento abbassò leggermente la spavalderia dei tre ... non dovevano sottovalutare la situazione tantomeno cantare vittoria prima del tempo ...
Il mostro si alzò in volo con lentezza e fece in modo di essere ben visibile a tutti. Incrociò le lunghe braccia e piegò la bocca in una smorfia ... « Vedete di non farvi prendere troppo dall'entusiasmo! Mi basta poco per farvi fuori tutti quanti ... ».
Piccolo gli fu dinanzi in pochi millesimi di secondo e imitò sfacciatamente la sua posizione assumendo però un sorrisetto beffardo « Penso che tu l'avresti fatto da un pezzo se lo avessi voluto ... I casi sono due: o non ti và o non ci riesci ...» rispose il namecciano calcando volutamente sulle ultime parole.
« Non mi provocare troppo Piccolo ... » Cell sciolse le braccia e portò entrambe le mani sul fianco destro avvicinando i due palmi tra loro « ... o te ne potresti pentire amaramente ...» un'onda azzurra dall'aspetto famigliare si formò tra le scure mani e in breve istanti crebbe assieme all'energia spirituale ...
Dopo un forte urlo l'onda venne scagliata ... Piccolo non la evitò: si limitò ad alzare il palmo della mano destra verso l'onda e quando ricevette il colpo su di essa strinse il polso destro con l'altra mano per non mollare la resistenza ... Dopo che l'azzurra bolla rimase ferma sul di quel palmo per un'interminabile istante, venne scagliata in alto, verso la sommità del cielo e alla fine sparì lasciando solo un piccolo puntolino luminoso come traccia residua ...
Piccolo sorrise ancora di più dopodiché, continuando a mantenere la sua posizione, scagliò anch'egli una potente onda di colore giallo che si andò a scontrare contro Cell. Quest'ultimo imitò il nemico e respinse allo stesso e identico modo l'onda ma con maggiore facilità ...
« Umpf, sbaglio o questo colpo era un po' deboluccio? Mi ha fatto leggermente il solletico ... »
Piccolo portò i pugni chiusi sui fianchi e si fece serio « Tzk ... ».
Dopo breve mi avvicinai al namecciano e a voce abbastanza bassa gli porsi una domanda: « E' stanco signor Piccolo? Vuole che continui io? ».
L'ex Dio non si voltò e continuò a scrutare il rivale ... « Lo detesto ammettere ma con il braccio di prima ho perso molte più energie di quante ne avevo in programma ...» si voltò e mi guardò negli occhi cerulei « ... Lo lascerò a te ma solo per pochi minuti. Quando mi sono ripreso voglio riprendere ... Chiaro?».
Annuii tranquillamente e nonostante la mia trasformazione fosse ancora in corso, riuscii a sfoderare un sorriso normale « Non si preoccupi, lasci fare a me ...».
« Trunks, tu non sei forte quanto me e per questo non sottovalutare la situazione ... » aggiunse poi con cruccio maggiormente serio.
Annuii nuovamente « Stia tranquillo ... » mi voltai leggermente, guardai verso una persona specifica e terminai la frase alzando volutamente il tono di voce « ... e poi se avrò bisogno mi aiuterà Crillin ».
Il piccoletto pelato si indicò il mento e questo scese verso il basso di un paio di centimetri dallo sgomento ... « Chi, io? ».
Dopo un rapido cenno il namecciano si allontanò e si andò ad appostare su di un'alta altura: luogo perfetto per vedere il susseguirsi dello scontro ...
« Hehehe, allora Crillin buona fortuna! » disse "scherzosamente" l'uomo con le cicatrici salutando con una mano il compagno mentre s'indirizzava assieme a Tienshinhan verso il luogo sul quale si era sistemato il namecciano.
« HEI! ASPETTATE! TORNATE QUI'!! ... » sbraitò il piccoletto ai due mentre questi, con una nonchalance incredibile, si allontanavano lasciandolo perdere ... Crillin abbassò pesantemente i bracci e una piccola goccia di sudore scese dalla sua fronte...
« ... Ma perché capitano tutte a me? ...».


Aumentai l'aura più che potei e mi scagliai su Cell a tutta forza: con una scarica di pugni cercai di colpirgli il volto ma fu tutto inutile ... Li evitava facilmente spostandosi lateralmente da una parte all'altra con una velocità sorprendente. Vedendo che con quelli non ottenevo risultati soddisfacenti, mi allontanai di un mezzo metro e piazzai un potente calcio di punta all'altezza del petto. Dopo di esso si susseguirono una serie di calci che s'intervallavano come zona: uno al volto, uno sul petto, uno all'addome e uno alle gambe ... Questi, istante dopo istante, aumentavano di velocità divenendo poi incontrastabili. Nonostante non fossero molto potenti e non facessero molti danni, Cell non riusciva a difendersi adeguatamente e di rado riusciva riusciva a pararsi dai colpi al viso mentre le altre parti del corpo rimanevano scoperte. Al termine di quella (sfiancate) raffica di colpi mi allontanai appena e dopo essermi girato rapidamente su me stesso, colpii Cell sulla guancia sinistra con una tallonata destra ... Il mostro precipitò a terra e creò una larga voragine.
Si rialzò ben presto e mi fu nuovamente vicino. Una serie di combo si interscambiarono rapidamente e io, dopo numerosi scambi, iniziai a perdere colpi poiché il divarico tra i due c'era ... mi colpì violentemente alla bocca dello stomaco con pugno poderoso dopodiché mi fece schiantare al suolo con un colpo a mani giunte proprio dietro la nuca.
Al contatto con il terreno sentii un fastidioso dolore alla spalla destra ... evidentemente avevo picchiato terra prima con quella che con tutto il resto ...
Mi rialzai rapido e feci in modo che la mia aura tornasse quella di poco prima: alta e temibile. Quando Cell discese dal cielo e tocco il suolo, scattai in sua direzione con il braccio destro in carica ...
Il mostro si mise pronto a ricevere il colpo: divaricò leggermente le gambe e alzò il braccio sinistro verso di me ...
All'ultimo cambiai strategia e lo spiazzai: vicinissimo a lui continuai a caricare il pugno ... Poco prima del contatto alzai il braccio sinistro e portai il palmo della mano aperta davanti alla sua brutta faccia e lasciai trasformare molta della mia energia in onda ...
Il colpo investì in pieno Cell distruggendogli parte del corpo.
Per recuperare fiato e osservare la scena mi allontanai di qualche metro. Dalla grande nuvola di fumo che si era venuta a creare si intravedeva il corpo mutilato di Cell del quale gli mancava la parte superiore poiché portata via dal mio colpo energetico ... Le grandi e lunghe gambe continuavano a muovesi febbricitanti con piccoli scatti mentre la zona ustionata fumava ancora ...
Nonostante il danno subito sapevamo tutti che era troppo presto per parlare: Cell si sarebbe rialzato e avrebbe continuato a lottare ...
E infatti poco dopo la parte superiore si riformò e rispuntò dalla zona ustionata ... Ed era come nuovo.

Si diede una veloce occhiata ai legamenti, per vedere se tutto era stato ricreato correttamente e alla fine, costatando che il tutto era avvenuto alla massima eccellenza, ghignò soddisfatto ... «Bravo Trunks, non immaginavo tutta questa potenza ... Sono piacevolmente sorpreso e spero vivamente che il divertimento continui per un po' ...».
« Maledetto ... » io avevo sfoderato uno dei colpi più potenti e lui faceva il gradasso ... la situazione mi fece andare sù di giri.
Feci un rapido cenno al signor Crillin per avvisarlo di tenersi pronto dopodiché tornai all'attacco. Nuovi colpi vennero scambiati e la situazione, dopo un lasso di tempo maggiore rispetto al precedente, tornò come prima: mi afferrò per la folta chioma bionda e mi alzò di peso con la mano sinistra e dopo avermi portato all'altezza giusta mi riempì di violenti pugni allo stomaco tanté che rigettai sangue dalla bocca più volte ... Dopo otto colpi filati mi lasciò cadere lentamente ...
Appena toccai terra con la punta dei piedi spiccai un salto verso l'alto e Cell, troppo preso dal mio atteggiamento, non si accorse in tempo di un'altro figuro che gli avrebbe fatto fare l'ennesima figuraccia ...
« KIENZAN!! » a distanza ravvicinata il cerchio luminoso venne lanciato dal mio compagno rapato e il colpo andò a segno: il braccio sinistro di Cell cadde a terra senza vita mentre da un lungo taglio sul petto una copiosa scia di sangue violaceo colava senza tregua iniziando a formare a terra una piccola pozza.
Atterrai a fianco di Crillin.
« Accidenti, se avessi mirato un po' più a sinistra l'avrei tagliato a metà ... » sussurrò il piccoletto con aria accigliata mentre tornava ad assumere una posa da combattimento.
« Non ti preoccupare, avrai un'altra occasione ... » lo tranquillizzai poggiandogli una mano sulla spalla.
« Credi? Dubito che Cell ci lascerà fare così tranquillamente ... » una piccola goccia di sudore scese dalla sua fronte imperlata.
« ... Lo so bene. Pensiamo solo a continuare a farlo a pezzi se possiamo ... più gli toglieremo energia facendolo rigenerare più dopo sarà facile per Piccolo o Goku (quando arriverà) di farlo fuori »
« Giusto, continuiamo così!» e dopo aver detto ciò sul suo volto comparve un largo sorriso.

Nel frattempo Piccolo e gli altri continuavano ad osservare interessanti lo scontro ...
« Wow ... » disse Tienshinhan « ... Anche se non è stato nella stanza dello spirito e del tempo Trunks se la cava piuttosto bene ».
« Già, il colpo combinato con Crillin da dato un esito positivo! Forse ce la possono fare! » gridò completamente esaltato Yamcha che oltre a ricevere una strana occhiata da Tien, forse non del tutto convinto dell'esclamazione del compare, un sonoro grugnito da parte del namecciano poiché, secondo lui, aveva alzato troppo la voce e aveva creato solo un gran baccano ...

Dopo un'altra serie di piccoli scontri il combattimento si spostò poco più lontano, in un'area con maggiore verde con piccoli arbusti e pochi alberi.
Dopo avergli assestato una violenta rovesciata sotto il mento mi allontanai dall'essere con tre capovolte all'indietro e mi rimisi in posa d'attacco pronto per un nuovo scontro.
In quel tempo Crillin ci aveva preso abbastanza gusto nel combattere: nonostante alcune pesanti botte alla nuca non aveva risentito ingenti danni e quando doveva aiutarmi nell'attacco, si dimostrava coraggioso e fiero di sè ... forse un po' troppo verso la fine ...
Infatti il piccoletto, con fare da duro ma a larga distanza da Cell, gli fece una sonora linguaccia con tanto di "abbassamento della borsa" con l'indice destro ... « Bleeee!! Avanti Cell, vieni a prendermi se ci riesci!! » dopodiché gli diede le spalle e ondeggiò il sedere da una parte all'altra sbeffeggiandolo maggiormente.
Cell, ovviamente, non se ne stette con le mani in mano: alzò l'indice sinistro verso la sua direzione e da esso fece partire un velocissimo raggio di colore rosa ...
Il tappetto schivò il colpo per un pelo e indietreggiò con un balzo. Cell l'attaccò due, tre, quattro volte con lo stesso colpo ma Crillin, come un'anguilla presa dalla mattana, sgusciava lontano e non si lasciava prendere ...
Il gioco terminò quando accadde un fatto spiacevole: al quinto colpo laser del nemico, il piccoletto si andò a buttare dietro a un cespuglio che era lì vicino e si accucciò ... Cell era pronto per colpire, sicuro che quella volta non l'avrebbe mancato, ma si fermò appena lo rivide ...
« WOAH!! » Crillin si rialzò in piedi e con gli occhi fuori dalle orbite guardò verso il basso, vicino a sè ...
Cell, curioso ma per di più scocciato, aprì la mano dal palmo creò una grande onda di energia che andò ad incenerire il piccolo cespuglio e distrusse una piccola parte del nuovo ring ...
Da dietro il cespuglio saltarono lontano due individui: Crillin e C17 ...

Quando il cyborg atterrò a terra tutti noi assumemmo inconsapevolmente un'aria esterrefatta ...
Cell era felice di averlo sotto gli occhi: dopo dure ed estenuanti ricerche in cui aveva rimediato soltanto fallimenti su fallimenti, l'oggetto dei suoi desideri era apparso davanti per magia come se, per fare avverare il suo grande sogno, non avrebbe dovuto fare altro che aspettare immobile ... Secondo i suoi pensieri, che ormai correvano senza freno nella sua mente pazzoide poiché euforico come non mai, se fosse stato fermo il cielo gli avrebbe donato fin da subito ciò a cui ambiva visto che, avendo smesso di cercarlo, era apparso di sua iniziativa ...
Gli occhi sgranati del moro si posarono su Cell, sull'essere che gli aveva portato via la sorella ... Nei suoi occhi si leggeva un velo di perplessità perché, per colpa del piccoletto che si era nascosto al suo fianco dietro al cespuglio, il suo piano momentaneo era andato in fumo: voleva rimanere nascosto finché non avesse trovato un buon momento per portare 18 in salvo e poi, prima ovviamente, doveva capire come fare ...
Il moro si mise in posizione difensiva e si preparò per un possibile attacco.
Dall'alto dell'altura Piccolo era andato su tutte le furie ... «17 SEI UNO STUPIDO!! PERCHE' DIAVOLO SEI VENUTO?! TI AVEVO ORDINATO DI STARTENE AL PALAZZO, RAZZA DI ZUCCONE!!».
Sentendo bene il rimprovero il moro assottigliò maggiormente gli occhi e arretrò di un passo mentre manteneva la sua posa: il pugno destro in avanti mentre quello sinistro vicino allo stomaco.
Cell divenne serio e guardò in direzione del namecciano dopodiché sorrise al giovane ragazzo ... « Il palazzo di Dio immagino ... Ammetto che non avevo preso in considerazione quel luogo perché pensavo di non avervi mai potuto trovarvi ma a questo punto mi sorprendo che tu ti sia alleato con loro ... Non avevo pensato a questa eventualità ... ».
Il cyborg sbottò « Io non sono alleato con loro! Non sono alleato con nessuno!! ».
Sotto ai nostri occhi il dibattito continuò mentre io, ormai messo da parte, osservavo la scena senza parole ... « Molto bene ...» disse Cell con un sorriso sulle labbra «... Dovrai ammettere che la situazione è però alquanto bizzarra: stare al palazzo del Supremo e non considerarsi alleati ... Devo pensare che tu fossi un'ospite? Oppure che fossi un recluso ... ».
Avendo centrato in pieno la questione, sulla guancia destra di 17 incominciò a scendere una piccola goccia di sudore ... «Tzk ... ».
A quel punto Crillin entrò in ballo e mostrò nuovamente la sua vera forza, quella fatta da quell'animo forte e buono, fiducioso ed eternamente legato ai propri cari ... Si posizionò davanti a 17 e sotto lo sguardo sorpreso di tutti noi, spalancò le braccia come a formare una barriera ... « C17 è venuto con noi al Palazzo perché gli abbiamo detto di te e di quello che avevi intenzione di fare. E' stata una sua scelta rimanere così com'è stata una scelta quella di 18 di allontanarsi ... » arrivando a parlare di lei le gote si infiammarono leggermente dopodiché tornò in sè e proseguì « ... Non so se lui è un nostro alleato o meno ma penso che su di una questione la pensiamo allo stesso modo: non vogliamo che venga assorbito nessun'altro e desideriamo che tu sparisca dalla faccia della terra ... e che poi ritorni 18 -////- ... ».
Gli occhi di ghiaccio rimasero spalancati mentre continuava ad osservare il marchio della tartaruga sulla sua piccola schiena ... « Crillin ... ».
Cell arricciò il muso in una smorfia disgustata e continuò ad osservare i due con la medesima espressione ... « Umpf ... Quindi immagino che non mi dirai nulla del perché la mia forza è così bassa nonostante abbia assorbito tua sorella ... vero? ».
Il piccoletto spalancò ancora di più gli arti e spostò leggermente la testa per vedere il moro con la coda dell'occhio « Non gli dire niente!! ».
17 non se lo fece ripetere e si cucì la bocca a filo doppio ... Non avrebbe mai parlato, nemmeno sotto tortura ...

All'improvviso il cyborg si trovò circondato: Crillin davanti, Piccolo a sinistra, io a destra, Tienshinhan dietro sulla sinistra mentre Yamcha nella parte destra ... Con i nostri cinque corpi formammo una sorta di barriera umana.
« 17, ti sei reso conto del fatto che ci hai messo in un grosso pasticcio? » chiese il namecciano senza guardarlo negli occhi azzurri.
Egli non rispose e si limitò a stringere i pugni ... Dopo pochi attimi voltò lo sguardo verso di me e mi guardò forse curioso ...
« RAGAZZI!! ... » esclamò all'improvviso Crillin per incitarci « ... ORA PIU' CHE MAI DOBBIAMO ESSERE UNA SQUADRA!!».
Voltai gli occhi cerulei e scrutai i suoi ...
Yamcha e Tienshinhan risposero "sì" a gran voce e poi caricarono l'aura ...
Io annuii leggermente e il moro fece lo stesso ...
Rigirammo i volti verso Cell e ci concentrammo ...

 

Solo per quella volta l'avrei considerato un compagno e l'avrei difeso per il bene dell'umanità.


Scattammo tutti in avanti pronti per un nuovo ed estenuante combattimento.

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 50
*** Trunks Crisis ***


Ciao a tutti! Oggi, mi spiace davvero, ma non ho il tempo materiale per trattenermi quindi oggi sarò un lampo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno recensito lo scorso capitolo ovvero:
Angelo Azzurro
Swwtcicia
LadyDreamer
nana987
Vegeta4ever
folg_89
Juu_Nana
lady wolf

Inoltre avverto Swwtcicia e lady wolf che per le spiegazioni sull'inserimento delle immagini mi rifarò viva questa sera sempre che non muoia prima al lavoro.
Mi spiace essere così sbrigativa ma purtroppo questo è il tempo che ho. Sorry
Un bacio a tutti. Spero che il capitolo vi piaccia. Ci si rivede lunedì
;D scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 50
- TRUNKS CRISIS -


I guerrieri si lanciarono senza terrore alcuno verso Cell il quale, nonostante i suoi avversari fossero più ostici di quanto avesse previsto, continuava a mantenere alta la sua perseveranza e quell'arrogante e boriosa aria d'essere invincibile. Solo quando si ritrovò circondato dai guerrieri Z decise che forse era più saggio posizionarsi in uno stato difensivo ...
Mentre Trunks, Piccolo e gli altri lo braccavano il cyborg numero 17 se ne stava a distanza di sicurezza pronto a scappare nel caso il demone in terra avesse scattato in sua direzione. La forza cibernetica era stata ridotta notevolmente con l'operato della scienziata ma la velocità per fortuna non era stata intaccata più del necessario e ciò permetteva al moro di mantenere i nervi saldi poiché sapiente del fatto di avere buone probabilità di scampo. E infatti quando Cell scattò fulmineo la prima volta, fu rapido anch'egli e riuscì a sfuggirgli ...
17 atterrò alcuni metri di distanza e si rivoltò nuovamente verso colui che lo voleva assorbire: anche se c'erano altre cinque persone che lo tenevano d'occhio non voleva perderlo di vista ... Se lo avesse fatto non sarebbe stato più sicuro delle proprie capacità e avrebbe incominciato a provare un nuovo sentimento umano: la paura. Quando i loro occhi glaciali si incontrarono nuovamente un piccolo sorriso gli incorniciò il giovane volto ... Cell non l'avrebbe mai preso!

Già solo dopo la prima volta che 17 gli era sfuggito, Cell era già al limite della sopportazione ... Si raggomitolò per un attimo su sè stesso e concentrò l'aura facendola brillare di un oro accecante. Si ridistese spalancando le braccia al cielo e fece letteralmente esplodere la propria forza alzando tutt'attorno un gran polverone ... oltretutto alcuni guerrieri riuscirono a malapena a rimanere stabili sul posto a causa di quella tremenda onda d'urto. Uno di quest'ultimi però non si fece abbattere e strinse i pugni con determinazione ... Quando la forza cessò un poco aumentò anch'egli l'energia per un attacco ...
Tra Trunks e Piccolo ... Cell fuoriuscì dalla nuvola di polvere e passò proprio tra loro con l'aura volutamente e pressoché azzerata e si allontanò. Completamente presi alla sprovvista i due voltarono lo sguardo verso l'essere formato di cellule che, inesorabilmente, si avvicinava al giovane ragazzo anch'egli shoccato dall'imminente pericolo. Il namecciano srotolò rapidamente gli arti e afferrò il nemico per i fianchi ... ma Cell non si fermò: allungò il braccio destro in avanti per afferrare il bavero color del sole e attirare a sè ciò a cui bramava quando, improvvisamente, si ritrovò dinanzi uno di quelli che lui definiva "impiastri" e si dovette fermare per forza. Tienshinhan, che grazie al suo terzo occhio era riuscito a vedere i movimenti del nemico, era davanti a numero 17 e lo proteggeva con la sua stazza.
L'aura dell'uomo a tre occhi crebbe un poco e improvvisamente vi fu un aumento di combattenti in campo: Tien si era sdoppiato e aveva creato due doppioni identici a lui in tutto e per tutto. Le due nuove figure, assieme al loro creatore, avvicinarono le falangette delle mani e le fecero combaciare lasciando i palmi staccati, avvicinarono le mani al volto e fecero accrescere al massimo l'aura ...
Piccolo e gli altri si allontanarono mentre Cell rimase immobile con la sua solita aria spavalda ...
«SHINKIKOHO!!!» «SHINKIKOHO!!!» «SHINKIKOHO!!!»
La terra tremò e un abnorme cratere dalla forma quadrata si formò sul terreno e, sul fondo di esso, Cell se ne stava fermo a digrignare i denti di rabbia ... Dopo pochi attimi di esitazione, la creatura di Gelo si levò verso il cielo in direzione di colui che gli aveva inflitto l'ennesimo colpo. A metà percorso Tienshinhan caricò nuovamente l'aura e attaccò ancora ... e poi ancora e ancora ...
Tutti, persino lui stesso, sapevano che stava per compiere una pazzia. Nonostante il nemico fosse meno forte di quanto sarebbe dovuto essere realmente, da solo non sarebbe mai riuscito nell'impresa di cancellarlo dalla faccia della Terra.
Dopo l'ennesimo bagliore d'energia i due doppioni scomparvero in una nuvola di polvere dopo aver toccato terra all'apparenza senza vita ... Se l'originale avesse continuato sarebbe diventato egli stesso senza vita ...
« TIENSHINHAN!! SPOSTATI DI LI', CI PENSIAMO NOI!! » i due allievi del Genio delle tartarughe di mare scostarono il compagno e si affacciarono all'ormai gigantesco baratro.
Cell nel frattempo risaliva completamente accecato dall'ira ...
I movimenti dei due furono simultanei: le mani in avanti e poi sul fianco ...« KAME ... » un'energia azzurra crebbe sui loro palmi ... « ... HAME ... »e poi, al culmine della potenza, venne scagliata sul nemico senza pietà « ... HA!!!». Le due onde si unirono come se fossero state create dalla stessa persona e assieme andarono a colpire le forti braccia di Cell che, poco prima dell'impatto, le aveva incrociate dinanzi al viso proteggendosi.
L'onda Kamehameha non ebbe l'effetto sperato purtroppo: era riuscita a creare soltanto un po' di fumo e nulla di più.
Yamcha e Crillin arretrarono di un passo quando Cell fu davanti a loro. Prima di parlare li fulminò con lo sguardo ...
« Poveri sciocchi, cosa credevate di fare? ». Rapido e quasi invisibile agli occhi, il mostro si portò alle spalle del povero Crillin e con un pugno in piena schiena, lo fece schiantare contro una parete rocciosa ... se non fosse che il momento era tragico per tutti, la scena del piccoletto che si era incastrato con la crapa nella roccia sarebbe stata molto più esilarante e di sicuro si sarebbe rilevata adatta da raccontare un giorno attorno a un bel pranzetto ...
Dopo aver sistemato il piccoletto toccò il turno di Yamcha: con un sonoro calcio la spalla uscì dalla sua locazione dopodiché anch'egli, con un'altro e violento colpo, venne spedito sul fondo del cratere creato poco prima dall'amico ... lì vi rimase per un bel po'.

Mentre Trunks e Piccolo erano posizionati dinanzi a 17 e a Tienshinhan in posa da combattimento per offrire loro protezione, l'ultimo di questi quattro faticava a rimanere vigile a causa delle scarse energie e boccheggiava ansimante nel tentativo disperato di riprendersi un poco ed evitare una mesta fine.
« Non si preoccupi signor Tienshinhan, adesso quì ce la vediamo noi ... » il ragazzo venuto dal futuro, ancora trasformato in super sayan, aveva parlato nel tentativo di infondere nel compagno una maggiore sicurezza « ... Lei ha fatto già molto. Si tenga da una parte e si riposi ».
L'uomo dalla grande dote visiva, abbassò il capo e colpì la terra con un pugno ben serrato: lì, e come era già accaduto in passato, non era stato all'altezza della situazione e doveva lasciare tutto ai compagni. Gli bruciava terribilmente questa sconfitta anche perché fin dal giorno in cui aveva ricevuto la prima, ovvero nello scontro contro il piccolo Goku, si era allenato allo sfinimento ma tutto alla fine si era rilevato di poca utilità: ogni qualvolta doveva lasciare il lavoro a qualchedun'altro ...
Alzò gli occhi e osservò la figura del giovane ragazzo che con coraggio sfidava il proprio avversario circondato da quell'aura brillante ... Si ritrovò un attimo a pensare che i sayan fossero degli esseri dalla potenza straordinaria e che forse, se non fosse stato per uno di loro, non avrebbe mai raggiunto egli stesso un tale livello di forza. Dentro di sè quel leggero senso di umiliazione si trasformò in qualcosa di profondamente differente.
A fatica si rialzò in piedi dopodiché annuì stancamente. Si allontanò di una decina di passi e si appoggiò ad un'alta parete verticale di dura roccia. Quando si accasciò a terra constatò che il combattimento non era ancora ricominciato ...
Sorrise lievemente ...
Non sarebbe stato umiliante farsi superare a quel modo da un giovane sayan: il combattimento ce l'avevano nel sangue e anche se non tutti erano buoni e generosi come il valoroso Goku o, il lì presente, giovane Trunks, non si poteva non dire che non fossero speciali ... Se avevano le carte giuste per chiudere il gioco era meglio aiutarli come meglio si poteva e lasciar fare loro il resto. Loro erano più forti e potevano farcela ... solo pensandola in questo modo quella strana sensazione si mutava in rispetto.

Cell osservò pensieroso l'allontanarsi dell'alto guerriero e il suo accasciamento al suolo.
« Tzk. La tua fine Tienshinhan è soltanto rimandata, non credere di poterla scampare tanto facilmente ...» voltò gli occhi verso il giovane dagli occhi cerulei e assottigliò i propri «... Trunks ... è il tuo turno adesso? ».
Piccolo fece un passo in avanti e s'intromise « No, sarò di nuovo io il tuo avversario. Mi sono ripreso e ho tutta l'intenzione di abbatterti ».
Cell raccolse nella larga bocca un poco di saliva dopodiché la sputò lontano « Humm ... Io volevo vedermela un po' con il ragazzino se non ti dispiace ». Cell scattò in avanti e colpì violentemente il namecciano allo stomaco con un forte pugno piegandolo in due dal dolore. Rapido come non mai si scostò leggermente e colpì ancora Piccolo con una gomitata sull'ampia schiena e quest'ultimo cadde sbattendo violentemente la mascella al suolo.
Nello stesso tempo Trunks, che si aspettava l'ennesimo sgarro da parte dell'essere pluricellulare, era già pronto ad accoglierlo mentre il cyborg, consapevole che anche se si fosse nascosto Cell l'avrebbe nuovamente trovato, stava a poca distanza dal coetaneo e lo seguiva in ogni movimento senza essergli d'impiccio: se Trunks volava a destra lui si spostava nella medesima direzione, se lui scattava lontano egli lo seguiva a ruota senza nemmeno chiedersi il perché dei suoi movimenti ... Il perché di questo atteggiamento era però oltremodo chiaro e comprensibile: a parte il fatto che se anche si fosse nascosto Cell l'avrebbe scovato, se il mostro l'avesse poi preso tra le sue grinfie e Trunks e gli altri gli fossero stati a una distanza ravvicinata sarebbero stati in grado di intervenire tempestivamente ed evitare il peggio. Se fosse stato lontano e magari anche nascosto, difficilmente gli altri sarebbero accorsi in tempo ... per questo 17 stava incollato al sayan senza perderlo d'occhio un istante. Ormai sapeva che se fosse stato in pericolo, lui sarebbe accorso anche se solo per salvare il destino della Terra e non il suo.
Dopo aver abbandonato Piccolo a terra Cell si dedicò completamente al giovane biondino: si staccò da terra e rapidissimo, come se non avesse perso un briciolo di forza durante tutto il lungo scontro precedente, si precipitò su di esso e iniziò a scatenarsi mostrando tutta la forza dell'essere "quasi" perfetto con l'ausilio di combo complesse e particolari mosse riprese da altri.
In tutto quello scontro il cyborg continuava con la sua intelligente strategia ...

Dopo diversi minuti di battaglia senza elusione di colpi Cell riuscì ancora a prevaricare sul suo rivale e con una rovesciata in piena schiena lo fece precipitare al suolo a gran velocità e il contatto tra le due materie provocò una fossa di medie dimensioni.
Come aveva sempre fatto in precedenza, C17 volò verso il sayan ma qualcosa andò per il verso sbagliato ...
Il terribile nemico lo braccò a una decina di metri dal suo obiettivo e lo costrinse a retrocedere grazie alla sua lunga coda che, aperta ad ombrello, incuteva un terrore indescrivibile ... Cell si avvicinò ancora di più al suo premio e dopo alcuni attimi di esitazione per osservare meglio quegli occhi carichi di paura, mosse la sua arma verso il giovane ragazzo ...
17, con tutta la forza che aveva in corpo, afferrò il perimetro dell'apertura con entrambe le mani e oppose resistenza come poté lanciando nel frattempo alte grida nella speranza che qualcuno accorresse ... La forza del mostro aumentò ancora e lì il ragazzo non ce la fece più: la presa cedette e la lunga coda si richiuse attorno al suo corpo lasciandone al di fuori soltanto le gambe e una parte del bacino ... I movimenti convulsi degli arti inferiori non producevano alcun effetto.
Trunks finalmente si riprese e con alcuni spostamenti rapidi della nuca fece tornare ogni pensiero al proprio posto. Si rialzò in piedi e appena vide la terribile scena corse più che poté. Afferrò il nuovo compagno per le caviglie, le strinse con forza e iniziò a strattonarlo verso di sè. Cell ovviamente non se ne stette fermo: aumentò la forza del risucchio e per il sayan divenne ancora più difficile trarre in salvo il cyborg che, inesorabilmente e contro la sua volontà, stava per fare ingresso a un nuovo "mondo" ...
Il mostro stava per cogliere al suo interno il meraviglioso premio quando qualcos'altro capovoltò nuovamente la situazione: un potente colpo di elevatissima e concentrata potenza lo colpì in pieno volto ...
Cell cadde a terra privo della testa ... Gli arti si atrofizzarono e con essa anche la lunga coda. Trunks spalancò l'apertura e 17 uscì da quel luogo completamente sconvolto: gli occhi sbarrati, i capelli ricoperti di una sostanza viscosa e appiccicosa, il cuore che batteva ai mille ...
Il sayan rimase seduto al suo fianco per qualche istante ... « Tutto a posto? »
Il ragazzo moro negò con forza dopodiché si portò le mani al viso coprendolo completamente ...
Ai due si avvicinò un terzo guerriero e li osservò serio.
« Grazie signor Piccolo ».
« Tzk ... » il namecciano voltò lo sguardo verso il nemico che era ancora sdraiato vicinissimo a loro « ... tra breve Cell sarà come nuovo per colpa delle mie cellule e oltretutto sarà ancora più forte grazie a quelle sayan ...».
Il biondo si voltò anch'egli verso quel colpo apparentemente senza vita « Già ma se continuiamo a costringerlo a rigenerarsi prima o poi la sua energia arriverà a un livello tale che gli sarà impossibile ripristinarsi completamente ... Solo allora saremo in grado di sconfiggerlo definitivamente. Forza sayan o meno ad un certo punto sarà del tutto inutile ... So bene che è una vigliaccata come tecnica ma finché non arriva il signor Goku dobbiamo continuare a questo modo » si rialzò in piedi e con un braccio si ripulì la fronte che si era sporcata di polvere.
« Allontaniamoci che è meglio e poi ... »
« HEIIII!!! ...» una personcina dalla bassa statura si avvicinò ai tre e quando vi fu nei pressi rallentò la corsa « ... Uff, meno male che state tutti bene! ... » Crillin sorrise gaio mentre si toccava il grosso bernoccolo che aveva sulla testa « ... Ho portato Yamcha a fianco di Tienshinhan, Cell gli ha rotto un braccio e parecchie altre cose ... Fortuna che io ho rimediato una grossa botta e basta visto che sono abituato ai colpi violenti! ».
Dopo essersi avvicinato al moro si piegò sulle ginocchia e gli porse gentilmente la mano destra « Hei, tutto bene? ».
Il moro sbuffò e scattò in piedi come ad indicare che non aveva affatto bisogno del loro aiuto ... in realtà nel profondo era ancora molto scosso.

Il piccolo gruppo si allontanò appena e dopo pochi minuti, il corpo "decapitato" di Cell, si rialzò in piedi. Crillin nel rivederlo nuovamente scattante prese un colpo tremendo ma il motivo era più che altro perché faceva una certa impressione ... Dopo un lieve aumento dell'aura la testa intera ricomparve dal collo accompagnata da un piccolo spruzzo di quella strana sostanza viscida di cui la testa del cyborg era ricoperta.
Rise profondamente facendo riecheggiare la sua grossa voce in quel piccolo lembo di terra ... « Sono ancora quì ... ».
« Accidenti ... Ma quello non muore mai? » si chiese Crillin diventando completamente pallido in volto mentre gli altri scrutavano lo stesso essere con ciglio serio e alquanto pensieroso.
Cell alzò il braccio destro nella loro direzione dopo essersi posizionato di tre quarti « Numero 17: tu sarai mio e diverrai parte integrante del mio essere! ... » lo stesso braccio lo riavvicinò al petto e poggiò la larga mano su di esso «... Non temermi e vieni con me. Così riabbraccerai anche la tua adorata sorellina ... ».
In quel momento se 17 avesse posseduto un'aura, questa sarebbe schizzata alta in pochi secondi ...
Crillin si voltò nuovamente verso il ragazzo bramato e gli iniziò a parlare serio: « Senti 17 ... » il moro abbassò lo sguardo verso di lui e stette ad ascoltare «... scommetto che adesso senti una gran rabbia ma ho paura che se uccidiamo Cell 18 morirà assieme a lui ... »gli occhi gelidi si spalancarono improvvisamente ... uccidere Cell significava uccidere lei ... « ... ma non lasciare che questo problema ti leghi maggiormente: se ciò accadrà chiameremo il dio drago e la faremo riportare in vita ».
Trunks si trattenne a stendo dal controbattere quella bestemmia. Già i cyborg che temeva erano tornati a vivere per colpa di Bulma e allora Crillin si offriva persino di riportarli in vita quando invece sarebbero stati da rottamare definitivamente.
Alla stessa velocità con cui era divenuto serio, il piccoletto fece una smorfia alquanto imbarazzata « Hehehe ... Quindi non ti trattenere adesso e diamo tutti il nostro meglio! ».
Appena un secondo dopo la parlantina il cyborg sembrò aver dimenticato il momentaccio precedente e con nonchalance si pettinò appena i capelli e si risistemò il grosso foulard « Parla per te tappo ... ».
« Hei, avete finito di fare salotto? Io mi stò stancando di aspettare ... Forza, fatevi avanti! » tuonò Cell poiché messo in disparte.
L'aria si fece nuovamente pesante ...
Piccolo scattò in avanti, silenzioso e lo scontro ricominciò.

Il namecciano e il giovane sayan si alternavano durante lo scontro mentre invece il cyborg e il piccolo Crillin li osservavano dalla distanza attenti ad ogni loro movimento ma soprattutto agli spostamenti di Cell stesso.
Dopo un'accecante colpo d'energia Trunks si allontanò appena dal nemico e dopo averlo mirato alla perfezione lo tempestò di una cascata di onde talmente rapida che per il mostro fu impossibile allontanarsi senza rimanere in piccola parte leso da quell'attacco ... Le onde infatti erano rapidissime ma per questo non erano di una potenza invidiabile ... il fatto era che dopo quasi due ore di dura lotta il corpo incominciava a provare il peso della stanchezza e questo purtroppo iniziava a valere anche per il grande Piccolo al quale, sempre più rapidamente, aumentava il fiatone.
Cell si accorse in breve che la loro fiacca stava aumentando ma anche lui non si poteva più definire in splendida forma: troppe volte si era rigenerato delle parti mancanti e ciò in quel momento lo portava in difficoltà perché ogni mossa doveva essere ponderata e doveva prevedere ogni qualvolta quale tattica escogitare per risparmiare le energie e nel frattempo chiudere la partita ... La strategia perfetta ovviamente era quella di assorbire il cyborg ma per colpa del sayan e di Piccolo la faccenda si stava dimostrando estremamente ardua.
Il mostro si levò alto nel cielo e si posizionò in un luogo altamente strategico ... fece un movimento specifico e gridò a gran voce una parola conosciuta ... Taiyoken ... Prima che riuscisse ad emettere l'ultima sillaba Crillin avvertì tutti del pericolo: « CHIUDETE GLI OCCHI!! CHIUDETE GLI OCCHI!! »
Tutti eseguirono e non vennero abbagliati. Quando però le palpebre di tutti si alzarono, gli occhi che erano stati al di sotto di esse non scorsero più il mostro da nessuna parte ...
Piccolo si agitò improvvisamente « Guardate, guardate dappertutto!! Non possiamo lasciarcelo scappare!! » e come un fulmine sfrecciò in una ricerca disperata. Anche Tienshinhan e Yamcha cercarono di contribuire come poterono guardandosi attentamente attorno cercando di scrutare il minimo movimento ...

Solo dopo internabili minuti il terrore tornò: 17 e Crillin erano ancora sulla rupe quando la terra incominciò a tremare sotto i loro piedi. La roccia si spaccò creando un'enorme crepa e da questa Cell fuoriuscì lento e inesorabile come uno spettro. Sentendolo alle spalle i due poveretti si voltarono e lo videro ... Crillin si pietrificò dal terrore ...
La coda si alzò ancora e si riaprì ad ombrello ... Anche Trunks e Piccolo individuarono il nemico ed accorsero più rapidi che poterono quando però giunsero in prossimità era troppo tardi ... o forse no.
La coda discese e intrappolò nuovamente il moro e quest'ultimo, come in precedenza prese a dimenasi come un ossesso scalciando furiosamente. Trunks fu il più rapido ad accorrere: colpì Cell in pieno volto con un gancio sinistro. Questo non bastò per interrompere il suo operato ma servì per dare la possibilità al moro di reagire: con il pugno ricevuto il mostro allentò appena la presa e 17 ne approfittò per afferrare il perimetro dell'orribile apertura e di allargarne il foro utilizzando la poca forza che aveva. Quando ebbe spazio sufficiente attivò la barriera sferica attorno a sè e la espanse al massimo. La coda di Cell si espanse a dismisura e dopo breve non riuscì più a contenere la propria creatura ... per una causa di forza maggiore, e cioè 'impossibilità di assorbire una palla dalle dimensioni così voluminose, fu costretto ad abbandonare la presa e lasciar guizzare lontano quella grande biglia verde.
Solo dopo aver visto rotolare quella enorme palla con all'interno la sorpresa, Crillin si svegliò e si riprese: si voltò verso il cyborg e gridò a gran voce « BRAVO! GRANDE!! ».
Cell digrignò a denti stretti dopodiché ricevette a sorpresa l'ennesimo cazzotto in piena faccia mentre il cyborg continuava a rotolare all'interno di quella sferetta.
A distanza di una ventina di metri il cyborg sciolse la barriera e questa si frammentò in piccoli cocci d'energia che divennero invisibili prima di toccare terra. 17 atterrò goffamente cascando sul fianco. Alzò gli occhi al cielo e rivide il sayan e in namecciano che lottavano estenuamente contro Cell utilizzando le tecniche più svariate. Si sdraiò completamente spalancando braccia e gambe come se in quel momento fosse stato in mezzo ad un prato verdeggiante in una tranquilla mattina di tiepida estate ...
Quando Crillin gli si avvicinò e gli chiese nuovamente come stesse, egli scoppiò a ridere ... secondo quel che aveva capito, era riuscito a sfuggire dal mostro con le sue sole forze. Questo gli bastò ad infondergli nuova linfa e uno spruzzo di spavalderia in più.

Lassù la lotta proseguì: quando Piccolo venne colpito ad ventre con un potente calcio si piegò in due e sputò un po' di sangue violaceo. Con un successivo colpo alla nuca, precipitò ancora a terra e da lì non si rialzò più se non dopo un grande evento ...
Senza perdere altro tempo prezioso Cell tornò a colpire puntando ancora sul giovane moro che nel frattempo, e per fortuna, aveva appena terminato il suo sfogo di gioia, era tornato quello di sempre e si era rialzato pronto per accogliere ancora la sua sfida: quando lo vide toccare terra dinanzi a sè scattò indietro e mentre si allontanava lanciava delle tenere onde d'energia verso Cell che poi, sentendo quell'esigua e a dir poco patetica forza sulla propria pelle, incominciò a camminargli incontro sogghignando ad ogni colpo ricevuto. 17 si fermò quando si trovò spalle al muro con una delle tante pareti rocciose ...
« Hehehe ... Sei in trappola e adesso ... » la coda si spalancò e venne riavvicinata al volto del ragazzo « ... voglio proprio vedere cosa ti inventi ... » ormai mancavano pochi centimetri al contatto ... sul volto del moro nacque un sorrisetto beffardo ...
Ci fu un rapidissimo lampo di luce e poi il nulla, il silenzio ... Lentamente, come se ad essa vi fossero collegati dei fili invisibili e speciali, la lunga coda iniziò a scendere verso il basso e alla fine lì vi rimase.
Esterrefatto da ciò che era avvenuto, Celle voltò lo sguardo verso la propria sinistra e lì rivide il tappetto con uno strambo e insopportabile sorriso sul volto ... « Haha!! Dovevi immaginare cosa avrei preparato io piuttosto! Anche se a forza di tagliare via dei pezzi mi sembra di essere un salumiere ... » esclamò Crillin con un leggero fiatone.
Cell assottigliò gli occhi ormai stanco della situazione. Si avvicinò lento al piccoletto e a un passo di distanza si fermò.
« Adesso ne ho abbastanza di te ... » Rapidissimo colpì il piccolo guerriero in viso con un tremendo calcio girato e Crillin andò a schiantarsi contro la dura roccia. Al colpo svenne all'istante.
Cell si rivoltò verso il moro e divenne livido in volto: quello era il momento per chiudere il gioco.

Aumentò l'energia al massimo e urlò a squarciagola. La coda venne rigenerata dopo pochi secondi. L'energia spirituale si riabbassò notevolmente e al posto di essa crebbe una grande fatica ...
« Adesso ... basta così ... » sussurrò Cell con un filo di voce.
Rapido corse verso il moro e con tutto il corpo lo schiacciò contro la parete dopodiché si allontanò leggermente e rifece il solito movimento con la coda.
17 si concentrò e ricreo la forte barriera. Sotto di essa sorrideva all'idea di essere al sicuro ... ma si sbagliava.
Cell, mentre con la coda premeva dall'alto, con entrambe le mani cercava in ogni modo di sfondare la difesa comprimendola con tutte le sue forze. Trunks cercò ancora di intervenire ma invano: abbandonando per un attimo il procedimento di abbattimento, Cell si voltò su sè stesso e colpì il sayan con un potente ki-blast e quest'ultimo, colpito in pieno, cadde a terra dolorante. Cell riprese il suo operato ...
La barriera si disintegrò in minuscoli frammenti e tutto terminò per numero 17 ...
Divenne una cosa sola con il mostro.


Un gigantesco bagliore illuminò all'inverosimile tutto lo spazio circostante inserendo luce anche nei più piccoli anfratti fino ad allora baciati solo dalla tenebra più profonda. Intorno al nuovo e potente "essere perfetto" l'aura circolare e chiara, scatenava delle abnormi scariche elettriche che impedivano a chicchessia di avvicinarsi più del necessario: più volte Trunks, colto da una strana sensazione che si avvicinava anche fin troppo a quella della perdizione, di era scagliato su di essa rimediando però soltanto delle ustioni dove la scarica lo colpiva ...
Ormai con la giacca a brandelli e il corpo ricoperto di ferite più o meno gravi, osservava la mutazione di Cell senza potere far nulla per fermarlo. Preso e portato in balia da un grande senso di spaesamento, gli occhi cerulei ma comunque sbarrati, guizzavano da una parte all'altra alla ricerca dei propri compagni: Piccolo era a terra con il volto rivolto verso il basso, il piccolo Crillin era mezzo sepolto da grosse pietre ed era svenuto, Tienshinhan e Yamcha erano ancora immobili e incapaci di intervenire. Lui era l'unico in piedi ... ciò lo fece andare completamente nel pallone.
La grande aura si riabbassò e finalmente si poté vedere l'aspetto del nuovo e tremendo essere: alto ma molto meno di prima, snello ma al contempo robusto, la lunga coda era pressoché scomparsa sotto alle lunghe ali nere e sul volto pallido due bande violacee sotto agli occhi occupavano gran parte delle guance ... Quando aprì gli occhi apparve nuovamente quello sguardo di ghiaccio ...
Si osservò il proprio corpo, come aveva fatto con la prima mutazione, senza far trasparire alcun segno di gioia o soddisfazione anche se nel profondo lo era come non mai.
Gli occhi gelidi si abbassarono sul sayan e sul volto comparve un sorriso compiaciuto ... « Sono davvero contento di questa trasformazione, ora sono molto più forte di prima ... » parlò con un tono di voce normale, non alto come quello che aveva in precedenza, ma era ugualmente fastidioso ... Cell, dopo essersi osservato il palmo pallido della mano sinistra, la chiuse lievemente e tornò ad osservare il biondino con quel suo solito sorriso ...
« ... Sai Trunks, ho paura che per te sia davvero giunto il momento e a cosa mi riferisco tu lo sai benissimo ».
Una grossa goccia di sudore iniziò a scendere dalla fronte del ragazzo ...
Cell si incamminò verso di lui e si fermò a solo un metro di distanza ...
Non aveva alcuna possibilità ...

Trunks iniziò a soffrire fin da subito: Cell affondò la sua mano destra nei biondi capelli e afferrò il cuoio capelluto, tirò verso di sè il ragazzo e gli assestò una micidiale ginocchiata allo stomaco. Mentre il sayan cadeva a terra il mostro approfittò della sua discesa e lo colpì violentemente al fianco con un calcio di punta ... Dopo aver rimbalzato a terra, Trunks rotolò sul fianco un paio di volte preso da un dolore lancinante.
L'essere perfetto aveva una forza che andava al di là della sua immaginazione.
Cell si avvicinò nuovamente ma un colpo violentissimo alla nuca lo fece fermare: Piccolo si era rialzato e lo aveva colpito in pieno con lo stesso colpo usato per salvare per la primissima volta il giovane cyborg ... la potenza era stata eguale ma il risultato fu profondamente differente: con un'estrema calma il mostro si massaggiò appena il punto colpito e sorrise sfacciato al namecciano ... « Evidentemente anche l'essere perfetto può essere punto da un moscerino ... ».
Il due guerrieri ancora in piedi rimasero allibiti da tale situazione.
Cell si rivoltò ancora verso il ragazzo che a fatica riusciva a mantenere una posa eretta « Se non ti dispiace prima termino con lui. Non per dire ma dopo un po' diventa seccante averlo continuamente tra i piedi ...» e dopo aver detto ciò divenne invisibile agli occhi e apparve alle spalle di Piccolo che, successivamente, nulla poté contro il suo colpo alla nuca che lo spedì in mezzo alle acque dell'oceano.
Cell batté appena le mani tra loro per togliere un'inesistente traccia di polveri e poi ritornò sul ragazzo ...
« Adesso sei tutto mio ...».
Cell sfrecciò dinanzi alla sua figura e gli piazzò un violento calcio girato sotto al mento grazie a una perfetta rovesciata. Trunks arrancò senza però cadere ... Appena l'essere ritoccò terra, ripartì all'attacco e colpì nuovamente il giovane al volto con un fortissimo destro, poi un sinistro e dopo un'altro destro. Il sayan indietreggiò ancora e rimase in piedi per miracolo ... gli occhi rimanevano aperti appena ... se si chiudevano voleva dire che era finita.
Cell alzò l'indice della mando destra in sua direzione e generò un velocissimo raggio di colore rosa. Il sayan lo evitò spostandosi leggermente di lato ma, come ogni volta, ad ogni mossa azzeccata ne seguiva la giusta punizione da parte dell'essere perfetto: gli apparve nuovamente davanti e poggiò le sue banche mani sul suo petto muscoloso ... Quando da esse iniziò a trasparire una forte energia Trunks si sentì quasi bruciare ...
Un'onda abnorme investì in pieno il giovane scaraventandolo lontano. Varie erano le ustioni su tutto il corpo e in più gli mancava l'aria ... Senti i metallici passi della creatura farsi sempre più vicini ...
« Tranquillo, non ti ucciderò subito. Voglio spassarmela ancora un po' con te quindi starò attento » Cell riafferrò i biondi capelli ed alzò il ragazzo portando molto vicini i loro occhi. Trunks ne approfittò e dopo aver scatenato l'aura al massimo compì lo stesso gesto di Cell ma senza riottenere un valido esito ...
Cell tossì un po' di fumo e poi guardò il giovane continuando a sorridere « Ti sei indebolito molto durante lo scontro, sai? Ammetto che su avessi usato questo colpo quand'eri al massimo delle tue forze forse avresti potuto crearmi un bel po' di problemi ma, ora come ora, non sei niente se non un innocuo giocattolo ...» il sorriso sparì in un soffio e colpì il volto del sayan con una sonora testata. Dalla bocca di Trunks fuoriuscì l'ennesimo fiotto di sangue ...
Dopo il colpo lanciò l'avversario verso il cielo con forza mente egli stette fermo al suolo. Trunks si fermò a mezz'aria completamente in balia della paura di soccombere, oltretutto non aveva la minima idea di cosa Cell avesse in mente.
Cell alzò un braccio al cielo e formò una sorta di lama dal colore roseo « Prima contro di me ha funzionato e mi avete tolto la coda. Voglio proprio vedere che parte del corpo riuscirò a togliere a te piuttosto ». La lanciò veloce e quella era più rapida del vento. Quando Trunks la sentì passarle accanto, un brivido freddo gli percorse la schiena ...
L'essere generò una seconda lama laser e slanciò anch'essa contro il sayan che nel frattempo era già intento ad evitare i colpi della prima. L'arrivo della seconda, strano ma vero, gli decretò la salvezza: a causa della prima Trunks non colse l'arrivo della seconda e quando questa lo colpì, non gli tranciò di netto la gamba sinistra poiché, per fortuna, non andò ad intaccare l'osso ... Preso da un dolore lancinante, il giovane si lasciò guidare dalla forza di gravità e iniziò a scendere ... La prima lama, che era ritornata sul suo obiettivo grazie alla sapiente guida del loro padrone, gli passò a pochi centimetri dalla nuca e tagliò via soltanto un piccolo ciuffo di capelli.
Trunks cadde a terra e perse la trasformazione. Con le mani continuò a tenere chiuso l'enorme taglio per far fuoriuscire il meno sangue possibile.
Cell fece sparire le lame e incrociò le lunghe braccia mentre si avvicinava al sayan «Tzk, resistente la creatura ... Resistente e molto fortunata ... » si avvicinò pericolosamente al glicine. Alzò leggermente il piede destro e con esso schiacciò la nuova ferita.
Trunks urlò di dolore e non riuscì a trattenere una piccola lacrima ... Cell se ne accorse e rise gradasso « HAhaha, suvvia, non piangere! Crolla piuttosto! »
« NO! Non posso mollare ... »
Cell aumentò la pressione del piede « MUORI!! »
Un'altra piccola lacrima di dolore scese lungo la guancia calda ... « ... non posso mollare ... »
Assieme a quella però calò drasticamente anche l'aura ...

 

 

 

 

 

... nel sentire ciò due occhi si aprirono.

 

 

 

 

 

 

...Continua...

 

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Capitolo 51
*** Vegeta scatenato ***


Eccomi quì come ogni lunedì! Non vi chiedo come sia andato il fine settimana anche perché spero per tutti voi che sia andato tutto per il verso giusto, qualsiasi cosa significhi, e quindi andiamo direttamente alle risposte delle recensioni che questa volta sono riuscita a fare come si deve!

Angelo Azzurro: Io ho sempre pensato che Crillin e compagnia cantante fossero dei leoni sotto-sotto ... a parte Yamcha che lui fa zanna di lupo ... XD Sono contenta che i combattimenti ti piacciano perché per me è davvero dura inventarmi ogni volta una sequenza che non sia già stata compiuta ... Spero che il capitolo di piaccia e occhio quando lancio gli avvertimenti XP Un bacio

folg_89: Gli occhi che si aprono potrebbero essere quelli di chiunque ... Persino di quel balordo di Genio mentre legge le rivistine pornografiche ma affermo esplicitamente che quì il vecchietto non centra un tappo XD Spero che ti piaccia il capitolo nonostante la sorpresa (forse amara per te) che troverai. Un bacio ciao!

Vegeta4ever: Le tue domande troveranno tutte la loro giusta risposta a tempo debito ragazza mia e non devi avere fretta ... come avrai già notato io ho i miei tempi XD un po' lunghi ma sono quelli!! Spero che il chap ti piaccia. Un bacione!

chrystal_: Hehe ... spero vivamente che anche questo nuovo intruglio creato dalla mia mente bacata ti piaccia! Spero di risentirti puntuale! Un bacio

Umpa_lumpa: Come mi avevi promesso sei apparsa puntuale come un'orologio svizzero e per questo ti ringrazio ^^ A dire il vero è Vegeta che si è tirato sù ed è telato dal suo giaciglio perché era al massimo della sopportazione (x il fatto della nullafacenza, mica per il figlio XD) e io sono stata costretta a correre ai ripari XP In effetti l'ho bistrattato un po' troppo ... Spero che il capitolo ti piaccia e chiedo scusa x l'altro giorno su msn ma ero davvero piena di impegni e non mi potevo fermare un secondino di più. Un bacione!!

Juu_Nana:Hola fan sfegatata di 17!! Mi spiace un po' che Cell se lo sia pappato sai? Comunque il nostro Trunksicino continua a tener duro ma te non fermare il coro da stadio che al Pincipe spacca un botto! XD Spero che anche questo chap ti piaccia ciàciau!

LadyDreamer: Mi fa molto piacere che le scene di kombat ti piacciano! Me happy! Cmq Cell penso che sia il mio cattivo per eccellenza ... dopo Pilaf ovviamente XD Spero che anche questo sboccoloso chappi ti piaccia! Beso

lady wolf: Beh, Trunks nella storia originale muore ma gli eventi proseguono "tranquillamente" ... e quì lascio ovviamente in sospeso perché sono Malefica con la "M" maiuscola ... ma non ho le corna, sia ben chiaro XD Per le imm. non ti preocupe... lascia fare a me ... Beso!!

Nion: Voilà! Chi non muore si rivede XD Vegeta beh ... di certo non si è svegliato per andare al gabinetto ... almeno credo ... Leggi e fammi sapere cosa ne pensi!! CIAO


Ok, visto che avevo già così tanto da fare fin sopra alle orecchie, nel fine settimana mi sono messa a disegnare e alla fine è venuto fuori questo quà ... ^
Mi viene da piangere al pensiero che mi sia venuta meglio la parte più stupida del lavoro TT-TT ... Cell maledetto, anche su carta ti fai odiare!! XD
Questa ovviamente è una posizione strategica che indica questo: "Se non recensite arriva Vegeta e vi riempe di botte mentre Cell se la ride di brutto ..." ... HAHAHAHA!!!
Ora spiegherò brevemente come IO pubblico le immagini :
1- cercate l'immagine che vi interessa e lasciatela all'interno di una cartella ... questa non dovrà MAI essere spostata perché sennò il pc non troverà più la "Strada" per giungere ad essa;
2- andate su http://imageshack.us/, caricate l'mmagine dell'apposito spazio e cliccate "Host it";
3- vi comparirà una finestra con una moltitudine di indirizzi e in mezzo ad essi ci sarà la miniatura della vostra immagine. Cliccatevi sopra e attendete;
4- si aprirà un'altra finestra ma questa vi mostrerà l'imm. in pixel reali (cioè come si vedrà realmente). Cliccate sopra con il tasto destro del mouse, andate in "Proprietà" e copiatevi da una parte l'indirizzo URL;
5- per fare apparire la vostra immagine, a questo punto, non dovrete fare altro che incollare l'indirizzo appena preso all'interno del seguente codice HTML:

Se poi volete allineare l'immagine o a destra/sinistra/centro non dovrete fare altro che aggiungere il codice: align="right/left/centre" prima della freccia di chiusura ( > ).

Spero di essere stata esauriente. Ora vi saluto e si aspetto in tanti per Giovedì (speram é__è) e spero vivamente che per la maggior parte di voi questi ultimi momenti scolastici passino in fretta soprattutto senza traumi terribili ... A voi tutti è la mia comprensione da ex-alunna.
Un bacio a tutti
scImMIA

DINDON!! Info di servizio dell'ultima ora: per chi di voi seguisse la fic di mia sorella Bea "Crescendo ...", avverto voi tutti da parte sua che domani non avverrà il solito aggiornamento. Si scusa e vi attende martedì prossimo (speram é__è)

 

 

 

 

CAPITOLO 51
- VEGETA SCATENATO -


La ferita sanguinava copiosamente. Tutto quel liquido purpureo aveva ormai sporcato il terreno e i pantaloni scuri ... continuava a sgorgare senza freno alcuno e la fuoriuscita aumentava quando Cell premeva con forza sul profondo taglio ... e faceva male ... maledettamente male.
Mentre continuava ad umiliarmi con tutti i possibili mezzi che aveva a disposizione, io stringevo i denti sofferente e cercavo in ogni modo di non mollare. Non mi andava di crollare sotto i suoi occhi soprattutto se io ero l'unico ancora attivo. Se avessi mollato molto probabilmente Cell se ne sarebbe andato e prima che il signor Goku potesse sopraggiungere avrebbe ucciso un sacco di innocenti e la terra sarebbe divenuta un enorme landa desolata fatta soltanto di macerie ...
Non potevo permetterlo ma era sempre più difficile reggere la situazione ...
Cell mi si posizionò davanti, piegò le ginocchia e poggiò le mani su di esse. Mi fissò con quegli occhi color magenta e continuò a sorridermi strano ...
« Trunks, Trunks, Trunks ... Non devi fare così. Guarda che se continui di questo passo finirai male ... » mi afferrò il mento con la mano sinistra e mi alzò il viso indirizzandolo verso il suo « ... Non ti sforzare e mettiti tranquillo. Ti avverto che se mi farai penare troppo sarò costretto ad andarci giù pesantemente e sappi che non mi piace affatto scalciare contro un pupazzetto incapace di reagire. Tu mi capisci vero? »
Un poco di sangue mi fuoriuscì dalla bocca e per poco non sporcò la mano del mostro che ancora la teneva incollata al mio mento « ... Io non cederò Cell ... per nessun motivo ... »
Assottigliò leggermente gli occhi « Sei ostinato ragazzo ma sappi che tutta questa convinzione non ti porterà da nessuna parte. La cosa che non capisco è il perché tu non voglia cedere ... Me lo puoi dire? ».
Dal profondo taglio sulla gamba traboccò altro liquido e sentii una violenta fitta ... questa mi fece chiudere per un attimo gli occhi dal dolore « ... Quando ... Quando arriverà il signor Goku per te sarà la fine ... ».
Quegli occhi cattivi si riaprirono e da essi si poteva vedere come un leggero velo di gioia « Goku eh? Quindi vuol dire che lo stai aspettando perché presto arriverà? Ohh ... non vedo l'ora che giunga quel momento! Ma adesso ... » Cell staccò la presa e si rialzò in piedi, incrociò le braccia e sul suo volto apparve rapida un'espressione accigliata « ... che cosa faccio per far passare il tempo? ».
Cell si allontanò appena facendo cigolare le lunghe gambe. A pochi passi di distanza portò la mano destra al mento mentre la sinistra sorreggeva il gomito opposto. Dopo brevissimi istanti il suo sguardo da folle s'illuminò poiché era sopraggiunta un'idea « Ho deciso, organizzerò un grandioso torneo di arti marziali e poi ... » dopo queste parole però il suo entusiasmo si spense « ... ma per fare una cosa fatta come si deve ci vuole del tempo e non ho molta voglia di aspettare ... » si voltò verso di me e mi interpellò « ... Goku arriverà tra poco vero? ».
Un'altra improvvisa fitta mi colpì proprio in quel momento e mi impedì di rispondere ...
Cell annuì « Lo prenderò per un sì ... » re incrociò le braccia e sbuffò sonoramente dopo aver indirizzato lo sguardo al cielo « ... Era una bella idea devo ammetterlo, però non ho tempo sufficiente e poi non ha senso organizzare un torneo in cui il mio unico avversario sarà Son Goku. Dovrò cercarmi qualcos'altro da fare ».
L'essere pluricellulare si rivoltò nella mia direzione e dopo avermi studiato per qualche istante fece spallucce ... Si riavvicinò e mantenendo incrociate le braccia si piegò in avanti, verso di me e sorrise storcendo leggermente la bocca « Beh, se arriva presto posso fare anche uno strappo alla regola ... Fare un po' di sano riscaldamento mi farà soltanto bene. Mi fai da sacco Trunks? ».
Non trovai nemmeno la forza per replicare.
Avvicinò la mano sinistra e strinse con forza un lembo della mia giacca ormai a brandelli. Mi tirò sù di peso ma quando fui a pochi centimetri da terra, la stoffa cedette e si strappò tra le sue mani. Caddi pesantemente a terra e lanciai un fortissimo urlo quando la mia gamba ferita toccò il terreno prima di tutto il resto del corpo.
Cell aprì leggermente la mano e lasciò che lo straccetto dai toni bluastri venne portato via da una folata di vento ...
Dopo abbassò lo sguardo parecchio contrariato dal fatto che io non accennassi a rialzarmi da solo « Spero che tu non sia davvero ridotto come gli indumenti che porti e cioè come uno straccio. Non mi andrebbe ritrovarmi dopo a rigirarmi i pollici perché tu non sei stato abbastanza resistente ... ».
Con entrambe le mani cercai di coprire la ferita ma non c'era nulla da fare: il sangue continuava a fuoriuscire senza tregua.
Portai la ormai febbricitante mano sinistra all'interno di una tasca dei pantaloni ed estrassi un piccolo pezzo di stoffa ... Cell mi osservò curioso mentre cercavo di coprire quell'enorme apertura con quel piccolo straccetto oltretutto già insozzato in precedenza e poi sorrise, cattivo mentre mi vedeva maledirmi poiché il fazzoletto era troppo piccolo e non poteva essere legato attorno all'arto. Quando poi strinsi uno dei pugni e lo picchiai a terra Cell alzò il busto e scoppiò in una fragorosa risata carica di scherno ...
« Hahahaha! Poverino, mi spiace sai? Ma non ti preoccupare e lascia fare a me ...» si riabbassò, afferrò la mia canottiera nera sicuro che quella volta non si sarebbe distrutta tra le sue grinfie e mi alzò avvicinando terribilmente il mio viso al suo nel quale quegli occhiacci rosa riuscivano a fulminarmi con una sola occhiata « ... quando sarai morto non ti dovrai più occupare di quel graffietto ».

Rapido mi lanciò leggermente in aria, giusto di un paio di centimetri, dopodiché mi colpì il fianco con un potentissimo calcio facendomi piegare su me stesso dal dolore che provai in quell'istante. Gli occhi mi si sbarrarono e altre piccole gocce salate fuoriuscirono traditrici e si allontanarono andando poi a precipitare a terra ... Mi andai a conficcare nella parete rocciosa e lì vi rimasi.
Per poco non persi i sensi ... La testa mi doleva tantissimo e non solo quella ...
Cell si avvicinò e dopo aver osservato bene il mio petto coperto dal nero tessuto, lo colpì violentemente con un potente destro. Anche in quell'attimo aprii maggiormente gli occhi ...
Continuò a colpirmi sadico e spietato. Per un attimo sperai che con un colpo d'energia mi facesse fuori rapidamente perché non riuscivo più a sopportare tutto quello strazio ... Lui voleva semplicemente giocare.
Colpì più volte la bocca dello stomaco e il petto che, colpo dopo colpo, sentivo le costole che cedevano una dopo l'altra ... Cell era astuto e faceva in modo di romperne una per volta ed evitando che una di esse andasse ad intaccare irreparabilmente uno dei miei organi interni ...
Mentre urlavo colto dalla disperazione più profonda Crillin, uno dei miei amici più cari, si era risvegliato ed osservava la mia tortura con quasi le lacrime agli occhi perché in quella maledetta situazione sapeva che sarebbe stato del tutto inutile intervenire ... strinse i pugni e pregò con tutto se stesso che Son Goku, l'eroe della Terra, accorresse in nostro aiuto e che sconfiggesse Cell. Urlò a squarciagola e concentrò tutta la sua energia da piccolo e coraggioso terrestre, la raccolse in una piccola sfera azzurra e l'osservò fiducioso ... Dopo brevi istanti, nei quali continuavo a subire le torture dell'inferno, a quella piccola palla si aggiunsero altre due energie e la fecero ingrandire. Il piccoletto si girò nella direzione in cui queste due erano venute e vide i suoi compagni di battaglia Tienshinhan e Yamcha in piedi, con un'aria fiera sul volto mentre continuavano a tenere alto il braccio per aggiungere l'energia. Dopo un cenno di assenso del più anziano dei due, Crillin si rivoltò verso Cell e lo guardò deciso ...
Quelle lacrime in bilico erano scomparse e al posto di esse era sopraggiunto lo sguardo determinato di chi tutto può anche a costo della vita ... Quello sguardo che rivolgeva agli amici per confermargli che lui, nonostante la sua altezza, nonostante la sua misera forza sarebbe rimasto al loro fianco per sempre, fino alla fine ...
« TRUUUUUUUKS!!! » lanciò la piccola onda azzurra verso la nostra direzione ...
E si avvicinava sempre di più ...

Quando quella piccola massa di energia mi colpì in pieno Cell era ancora nei pressi ed osservava il piccolo evento appena accaduto. Assottigliò gli occhi capendo solo in un secondo momento ciò che era accaduto soprattutto vedendo i tre terrestri cadere a terra quasi stremati e il mio corpo circondato nuovamente da quel bagliore dorato ...
« Tzk ... non cambierà nulla ... » il mostro si rigirò nuovamente verso di me e cercò di colpirmi con l'ennesimo destro ma io fui più rapido: afferrai il suo pugno con la mano sinistra e gli colpii il volto col piede destro facendogli piegare forzatamente la testa verso un lato. Dopo il colpo svolazzai lontano ma inutilmente: sentii alle spalle un sibilo di vento e poi una risata ...
Cell mi colpì alla nuca con un colpo a mani giunte e io precipitai a terra. Quando sentii la dura roccia contro la pelle percepii le forze abbandonarmi ancora ...
La trasformazione si annullò di nuovo. Le energie dei miei amici erano andate sprecate nel giro di pochissimi istanti ...
CHE RABBIA! Verso Cell e soprattutto verso me stesso che nonostante il piccolo aiuto non ero riuscito a rimediare nulla se non un'altro fallimento!
Gemetti come un bambino indifeso ... Cell in quell'attimo ritornò a terra e ammise apertamente che lo svago trovato non gli piaceva per nulla ed era venuto il momento di finirla ...
Mi afferrò brutale per i capelli e mi alzò all'altezza del ginocchio dopodiché mi colpì il viso con esso ... mentre ero ancora in sospensione, si girò su sè stesso e mi colpì il fianco con una tallonata in piena pancia dopodiché infierì colpendo con l'altra gamba sotto il mento, facendomi alzare leggermente ... Ancora, cattivo e crudele, senza darmi la possibilità di toccare terra, sferrò l'ennesimo destro sul viso e mi fece schiantare contro la stessa, dura parete che oramai sembrava diventata mia amica dal gran che eravamo in contatto ...
Finalmente caddi e quando ciò avvenne sentii le mie ossa sbriciolarsi ...
Per il peso della testa caddi verso la mia sinistra mettendo tutto il peso sul bruciante taglio che però, in confronto al mio spirito completamente a pezzi, non faceva alcun male. Lo sguardo era perso nel vuoto e la vista parecchio annebbiata ... a malapena, dagli occhi leggermente dischiusi, riuscivo a vedere quei strani piedi gialli avvicinarsi inesorabilmente accompagnati da quel cigolio di morte ...
Si fermò davanti a me. A fatica alzai lo sguardo verso di lui e a sorpresa scorse, leggermente nascosto dai miei capelli dallo strano colore, ancora quel briciolo di pazzia insita in ogni sayan. Quella strana luce fonte della vera forza capace di mandare ogni individuo di quella razza contro la morte certa con il sorriso sulle labbra ...
Purtroppo però, visto che sono formato da sangue sayan solo per metà, quella luce sfacciata si spense nel preciso istante in cui sentii la pianta del suo piede tremendamente vicina al cuore ...
Cell, mentre continuava a colpirmi senza tregua, digrignava i denti furioso perché l'avevo indirettamente preso in giro. Quando sentii un'altra costola spezzarsi piegai la testa all'indietro e urlai con tutta la forza che avevo ancora in corpo.
Il mostro balzò leggermente indietro e posizionò i palmi pallidi e aperti alla distanza di un metro dal mio volto ... Caricò un'energia spaventosa sopra ad essi ...
La testa mi cadde nuovamente ... i miei occhi azzurri in quel momento scorgevano soltanto l'azzurro mare ...
Cell, offendendosi maggiormente per la mia non-considerazione, aumentò l'energia e urlò furioso ...
« MI HAI DAVVERO STANCATO!! MUORI!!!! ... »
E mentre quell'urlo continuava a riecheggiare nelle mie orecchie vidi qualcosa frapporsi tra me e il mare ...


Le dita chiare di Cell si intrecciarono con quelle di un'altro individuo impedendogli di compiere l'attacco. Tra i due iniziò una dura prova di forza alla quale io, dopo aver percepito una strana forza, assistevo esterrefatto e con gli occhi quasi fuori dalle orbite dalla sorpresa: quegli occhi e quella lunga e folta chioma a fiamma ...
« Vegeta ... »
Cell aumentò l'energia contento e oltremodo felice di aver trovato un nuovo avversario ... Vegeta, mio padre, il principe dei sayan rispose alla sua forza aumentando la potenza dell'aura e la terra, a partire dalla pianta delle sue bianche scarpette, si deformò assumendo l'aspetto di una piccola conca dalla curvatura perfetta ... E io, alle sue spalle, l'osservavo vestito di quella insolita divisa mentre fronteggiava con fierezza colui che un momento prima voleva distruggermi.
Il mostro di Gelo aumentò leggermente la forza e premette maggiormente sui palmi del sayan. Vegeta piegò leggermente un ginocchio sotto la sua spinta ... ma non crollò: alzò lo sguardo e lo indirizzò verso i suoi occhi magenta. Con furia, come un'animale selvaggio, gridò a squarciagola in direzione di Cell e si tinse di un oro abbagliante mentre gli occhi diventavano di uno strano azzurro. Per alcuni istanti, mentre continuava a gridare ed aumentare strepitosamente l'aura, rimase in quella posa: con la bocca spalancata mentre dimostrava all'essere perfetto tutta la sua spavalderia con quell'atteggiamento a prima vista senza senso.
Quando mio padre aumentò all'improvviso l'aura, Cell venne allontanato di alcuni passi dopodiché Vegeta strinse ancora di più i pugni e tirò l'essere verso di sè, lasciò la presa e con una violenta rovesciata colpì il mostro al mento facendolo girare su sè stesso.
Vedendo quella scena un pugno si strinse da solo ... Tanta era la voglia di tornare a lottare ...
Quando Cell poggiò i piedi a terra scattò in avanti verso il sayan ma trovò un'amara sorpresa: Vegeta l'aspettava a braccia aperte ... Scattò anch'egli in avanti e l'anticipò colpendolo allo stomaco con un destro poi, con il pugno sinistro, ricolpì il mento. Vegeta tornò a colpirlo mentre il mostro, che ancora sentiva il leggero dolore per il colpo precedente, osservava il cielo: calciò il suo volto pallido dirigendo il colpo verso terra ... Cell fletté leggermente le ginocchia ma rimase in piedi ... Allora papà rigirò nuovamente su sè stesso compiendo il medesimo colpo una, due, tre volte e si fermò soltanto quando il nemico toccò terra con la sua brutta faccia.
Il mio pugno si strinse con maggiore forza mentre il resto del corpo, purtroppo, non riusciva a scostarsi di un millimetro ...
Cell si rialzò rapido e colpì il sayan sulla guancia destra con un sonoro destro. Vegeta spostò leggermente tutto il corpo da una parte. Voltò lo sguardo e gli mostrò che il suo colpo non aveva avuto molto effetto dopotutto: solo un minuscolo rigolo di sangue scendeva dal labbro ... Il principe afferrò un lembo della sua canottiera bordò e con essa si ripulì tranquillamente quella scoria.
Orgoglioso, e perciò offeso per il colpo ricevuto, affondò il suo pugno destro nello stomaco del nemico e lasciò che Cell boccheggiasse aggrappato al suo arto. Dopo alcuni lunghissimi secondi lo spinse appena lontano e gli si posizionò davanti distanziando al massimo le dita delle mani. Generò su di esse una grande carica di energia e poi la lasciò andare ... Questa colpì Cell come se fosse stata un fiume in piena e sparì con essa nell'alta volta celeste.
Papà ed io, come potei, seguimmo quel bagliore spegnersi in quel bellissimo azzurro ma entrambi sapevamo che per sconfiggere Cell ci voleva ben altro e che nel giro di pochi minuti sarebbe tornato per spargere morte e distruzione.

Vegeta si voltò verso di me e mi osservò serio. Mentre il leggero vento muoveva i suoi pantaloni scuri si mosse nella mia direzione e quando si fermò portò le braccia al petto e le incrociò tra loro.
Alzai leggermente lo sguardo, lo vidi ... e in quel momento i suoi occhi mi sembrarono velati da un senso di profonda delusione.
Sentendomi più verme di quanto già potessi apparire, abbassai gli occhi e li nascosi sotto i miei capelli che oramai, a causa del combattimento, avevano assunto un colore leggermente differente che si avvicinava molto al marrone della terra ...
... Non potevo sapere che in realtà avevo interpretato male quello sguardo ...
Poi, finalmente, dopo giorni risentii la sua voce rivolta a me e in quel momento mi sembrò stranamente ... non so ... calda ...
« Alzati Trunks »
Non provai nemmeno, tanto sapevo che sarebbe stato inutile ...
« Alzati »
Strinsi leggermente un pugno mentre continuavo a nascondermi dietro a quella stramba capigliatura.
Vegeta si avvicinò e afferrò con forza un lembo della maglia e mi alzò ... Solo in quel momento vide meglio le condizioni in cui versavo: l'intero corpo ricoperto di ustioni più o meno gravi, le ossa del corpo rotte in più punti, il torace pressoché sfondato se non in alcuni punti ben specifici, una gamba sinistra quasi furioso per colpa di quel profondo taglio ...
Prima che potessi crollare mi afferrò le spalle e mi piantò alla dura roccia. Emisi un gemito di dolore ma lui non si scompose.
«Trunks ... »
La sua voce mi arrivò alle orecchie ancora con quel calore nascosto ... Alzai gli occhi e appena incrociai i suoi provai un'enorme senso di vergogna: dopo tanto tempo lui mi vedeva come un perdente, proprio io che desideravo con tutto il cuore rientrare nelle sue grazie, in quell'attimo ero poco più di una nullità ... « Mi dispiace tanto io ... ».
Cell ricomparve nella sua forma smagliante e iniziò ad osservarci dall'alto attendendo il termine della scenetta.
« Stupido. Se sei un vero sayan come vuoi far credere continua a combattere e smettila di piangerti addosso! Non voglio intralci! »
Un moto di grinta mi salì da dentro « Io vorrei combattere! E lo farei se ne avessi ancora le forze!! ».
Attorno a papà l'aura brillò grandiosa e spendente e nel mio corpo tumefatto incominciai a sentire una portentosa energia ... I dolori si fecero molto meno acuti e per questo potei tirare un respiro di sollievo.
Quando staccò le mani riuscii a reggermi sulle mie gambe. Nonostante la ferita continuasse a sanguinare, la nuova forza che circolava libera nello spirito mi impediva di sentir male.
Alzai gli occhi verso di lui nel tentativo di guardarlo negli occhi ma, aimè, mi aveva già girato le spalle ed in quel momento parlai osservandogli la larga schiena ... « Perché questo? »
« Così non mi sarai tra i piedi ... » in quella risposta sottintese qualcos'altro che percepii al volo.
« Capisco ma perché mi hai dato una parte della tua energia? Se non mi volevi tra i piedi ti bastava lasciarmi quì e, stai certo, non sarei intervenuto ... »
Rimase per un qualche attimo in silenzio dopodiché voltò appena lo sguardo e mi osservò con la coda dell'occhio ...
« Lo sai cos'è un regalo? »
Rammentando perfettamente ciò che mi aveva detto molto tempo prima ripetei la sua affermazione « Non era un'altra di quelle stupide azioni di terrestri? Uno sciocco stratagemma per scroccare agli altri un favore? »
Vegeta sorrise ... forse non si aspettava da me tutta quella attenzione ... « Esatto, quindi direi di essere pari adesso ... e ora sparisci ».
Sorrisi tra me e me: mio padre non sarebbe mai cambiato.

Mi allontanai e la prima cosa che feci fu soccorrere Piccolo che per fortuna era ancora vivo.
Cell scese dal cielo e tornò davanti al sayan ... e lo scontro proseguì senza esclusione di colpi.

 

 

 

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 52
*** Supremazia Sayan ***


Ciao a tutti! Sono di nuovo quà nonostante la stanchezza spossante e a dir poco avvilente. In genere ho una buona resistenza ma in questi giorni, a causa sempre del lavoro che sarà anche quello che è ma che a volte è dura arrivare a sera e non addormentarsi sul letto come un gatto pelandrone, la mia stanchezza e sopportazione ha raggunto livelli record.
I capitoli per questa misera fic li scrivo di sera dopo la cena perché quello è l'unico momento di libertà ma haimè, a volte è dura mettersi lì, davanti al pc e scrivere quando nel frattempo gli occhi ti si chiudono ... E ammetto che è questo il vero motivo dei miei spostamenti di aggiornamento dal Giovedì al Venerdì: a volte mi accorgo per tempo di non essere in grado di mantenere la parola data e quindi, anche per non proporre un'emerita schifezza, rimando al giorno successivo. Ci sono volte però che, come in questa, mi accorgo solo all'ultimo di come sono ridotta e quindi corro-corro-corro ... Tutto questo ambaradan per dire semplicemente una cosa: nello stato in cui mi ritrovo non sono in grado di garantire al 100% il secondo aggiornamento nel giorno prestabilito e quindi, se non trovate il nuovo capitolo il Giovedì, aspettate ventiquattr'ore e lo troverete lì per voi. Mi spiace dire una cosa del genere ma non mi sembrava corretto (nei miei e nei vostri confronti) continuare a fare una promessa che con il tempo, molto probabilmente, avrei mantenuto sempre di meno. Per questa volta, visto che non avevo fatto alcun avvertimento, ho aggiornato come meglio potevo e spero vivamente che questo nuovo capitolo non faccia del tutto schifo.
Ma prima della lettura passiamo rapidi a rispondere alle tantissime recensioni! XD

folg_89: A meno che internet non mi abbia fatto un brutto tiro, ho corretto la pecca che mi avevi fatto notare. Per il contenuto non mi sbilancio anche perché il tempo che avevo a disposizione era poco (e guarda che è inutile metter fretta soprattutto se uno è sfiancato ;) ). Spero comunque che il capitolo ti piaccia ... il prossimo sarà migliore, giuro. Ciao!

Angelo Azzurro: Adesso però mi devi spiegare come hai fatto a capire che sono emiliana! Biscia! XD Comunque sì, ci hai beccato in pieno. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, fammi sapere, Bacione! (Ah, la Bea ringrazia :] ).

Vegeta4ever: Certo che la tua espressione diceva un sacco di roba! XD Sei incredibile! Se ne hai la possibilità leggi anche questo nuovo capitolo e dimmi cosa ne pensi se ti garba! Beso! (Ps: per Dende puntroppo la Bea si è andata ad incagliare ... XD).

Sgt: Grazie per i complimenti ... spero soltanto di con cadere con questo capitolo nel baratro della vergogna Hehe ... Fammi sapere cosa ne pensi se ti và! Un Bacio! (Ps: la Bea non aveva nulla di grave ... credimi, la rivedrai martedì)

LadyDreamer: Non è che Vegeta si sia intenerito molto... Beh, forse un pochettino sì ma non ci voglio calcare troppo la mano su questo aspetto, meglio evitare di cadere nell'ooc (o occ? non ricordo mai ...). Fammi sapere anche di questo capitolo cosa ne pensi! Bacio

Juu_Nana: Non per dire ma in questo momento stò piangendo per il povero mouse ... E che ti ha fatto? puvratt ... Per Cell leggi e vedrai. Spero di risentirti! Un bacione 17maniac!

Umpa_lumpa: E' vero, non sei normale ma le tue boiate mi piacciono un sacco! ^^ Spero di risentirti presto su msn anche se ammetto che ultimamente non mi faccio molto sentire ... Non ho tempo TT-TT !!! Fammi sapere se il capitolo ti piace. Un beso stralla!

Swwtcicia: Il computer che fa i capricci? Mi sa che ultimamente Freezer fa tanto il lavativo ... adesso ci penso io ... XD! Spero che il capitolo ti piaccia! Un bacio (Ah, ti è arrivata l'em@il?)

Ainim Skywalker: Rieccoti! Da quanto tempo TT-TT mi sei mancata! Ormai ti avevo dato per dispersa nello spazio assieme allo Jedi ... XD Per fortuna mi sbagliavo! Sono contenta che la storia continui a piacerti e spero che tu ti rimetta in pari come si deve appena temina la scuola. Spero tanto di risentirti tata bela ... Bacio anche a te!!

chrystal_: In effetti con il principe bisogna moderare i termini e ammetto che per me è dura mantenerlo nel parsonaggio evitando le scenate da teatrino strappalacrime ... no, non è vero XD Mi è comunque difficile ma non arriverei mai a fare scene del genere, spero che tu non ne abbia a male. Fatti risentire anche questa volta se ti và. Un bacio!

Nion: Thanks ... non so che altro dire ^-^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto! Smack

nana987: In effetti mi chiedevo il perché della tua mancanza TT-TT pensavo che mi avessi tradito con quell'altra ... XD!!! No dai, se hai dei problemi non dico nulla in contrario e sappi che comprendo perfettamente. Sappi che anch'io ti lovvo da matti e questo implica un'alta dose di comprensione ;) Spero che anche questo capitolo ti piaccia amor mì ("mì" ... sembra il verso del mio gatto quando vuole da mangiare ...). Un bacione megagalattico! Ah, non ho ancora letto il nuovo capitolo ma comunque: tanti auguri! (anche se in ritardo ... ^-^")

lady wolf: Sono contenta che le info ti siano state d'aiuto. Purtroppo la rete mi ha letto per davvero il codice HTML per l'immagine (e infatti c'era il patacchino bianco con la X rossa) ... Spero che tu l'abbia trovato ugualmente. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace, ci conto! Bacione!


Ora vi lascio al nuovo capitolo anche se vi avverto per tempo che come lunghezza ... beh, non è molto lungo anzi ^-^" chiedo scusa. Ringrazio anche tutti coloro che hanno amato il Cell disegnato x lo scorso capitolo! Anche se questo "amore" è durato 10 secondi sappiate che io ho apprezzato moltissimo ... anche Cell ha apprezzato ma adesso lo rispedisco nel suo ruolo a forza di calci nel sedere! XD
A presto ... A lunedì con un chap decisamente migliore, spero di risentirvi in tanti.
Grazie di cuore
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 52
- SUPREMAZIA SAYAN -


Mi avvicinai a Piccolo e lo issai sulla spalla destra facendo attenzione a non arrecargli ulteriori dolori dal collo in sù dato che, dopo quel forte colpo di Cell, di sicuro non era nel pieno della salute e ogni piccolo e ulteriore ammacco avrebbe potuto aggravare i già evidenti danni. Mi alzai lentamente in volo in direzione degli altri compagni mentre Vegeta, con la solita aria fiera e coraggiosa, stazionava davanti all'essere perfetto senza temerne minimamente l'enorme potere. Atterrai piano e poggiai il namecciano a terra con la massima delicatezza possibile. Dopo pochi attimi aprì gli occhi e si issò sui gomiti ... evidentemente la pausa in mare gli aveva giovato alla salute ...
Crillin e gli altri, stremati dal momento che poco prima mi avevano passato inutilmente una parte della loro energia, erano ancora a terra, a pancia all'aria, e respiravano affannosamente nel tentativo di recuperare le forze perdute.
Mi avvicinai al piccoletto che tra gli altri era il più vicino, appoggiai una mano sulla sua piccola spalla e gli chiesi come stesse ...
« Hehe, potrebbe andare meglio ... sono già sfinito! ... Quel Cell è davvero pericoloso ...»
« Lo so ... Mi spiace che le vostre energie siano andate sprecate così ... »
Crillin abbozzò un sorriso « Naaa ... non ti preoccupare, non è colpa tua ... fortuna però che è arrivato Vegeta ... finalmente ...».
Al mio fianco Piccolo si alzò in piedi e iniziò ad osservare critico lo scontro che stava per avere inizio ...

I due si studiavano a vicenda senza tralasciare anche il più piccolo particolare che sarebbe potuto essere utile per un'eventuale contrattacco ... Nessuno dei due abbassava gli occhi sotto il peso di quelli dell'altro poiché uno era tremendamente orgoglioso mentre l'altro ... idem perché aveva le sue stesse cellule.
Sul volto biancastro di Cell nacque all'improvviso uno strano sorrisetto « Lo sai Vegeta, mi sarei aspettato chiunque tranne te a questo punto ... ».
Mio padre alzò leggermente un sopracciglio mostrando una lievissima curiosità per il perché di quella affermazione ...
« ... Non ti eri mai fatto vedere e io stavo incominciando a pensare che tu fossi scappato chissà dove con la coda tra le gambe ... »
« Tzk! Se non c'ero mostro era perché per colpa di qualcuno ero impossibilitato a raggiungerti e farti fuori ... »
Cell accentuò il suo ghigno e accennò una lieve risata capace di ridicolizzare chiunque, tranne Vegeta « ... Comunque stavo aspettando Son Goku e non te. Mi è stato detto che arriverà tra poco ... ma se lo devo aspettare vorrà dire che giocherò finché quel momento non giungerà e allora sì, finalmente, potrò scatenare tutta la vera potenza dell'Essere Perfetto! ».
Papà portò le braccia lungo i fianchi e strinse le mani a pugno, concentrò i sensi alla ricerca dell'aura del vecchio rivale ma quando non la trovò, smorzò la stretta e sorrise al mostro « Kaharoth può anche continuare a stare dove si trova per quanto mi riguarda. Tanto io basto e avanzo per uno scarto come te! ».
Cell fletté le ginocchia e si abbassò leggermente, stinse i pugni e posizionò questi uno davanti a sé mentre l'altro vicino al fianco ... il sorriso scomparve dal suo volto « Bene, staremo a vedere allora ...».
Scattò in avanti con una velocità sorprendente, all'ultimo secondo papà si coprì il volto incrociando le forti braccia e facendo ciò evitò la poderosa testata dell'essere. Cell si staccò e appena un piede toccò il suolo polveroso, sferrò un pugno in direzione dello stomaco del sayan. Vegeta, rapido come il vento, l'anticipò e schiaffeggiò il polso dell'avversario prima che questi potesse colpirlo. Cell non demordè e continuò ad attaccare ... Il sayan, d'altra parte, parò ogni singolo colpo con una freddezza disarmante.
Cell si fermò e si allontanò di qualche passo quando un suo dritto venne placato dal sayan dal medesimo colpo: l'essere perfetto rabbrividì nel sentir tremare il pugno dopo quel contatto ... Quando si fermò nuovamente fece finta che nulla fosse successo e aspettò che la forte mano smettesse di tremare da per sé.
Nel frattempo Vegeta, che non si era minimamente accorto del lieve scombussolio del mostro, continuava a sfoggiare la sua aura dorata.
Quando Cell si riprese il combattimento proseguì e divenne meno "impari": dopo aver scattato in avanti e colpito Vegeta al volto con un sonoro destro, l'essere proseguì con una combo inarrestabile formata da calci dritti e girati dei quali solo da alcuni il sayan riusciva a scampare. Vegeta approfittò pochissimo dopo con l'ennesimo e insistente destro di Cell: slittò leggermente sul fianco sinistro e con la mano destra bloccò il braccio nemico all'altezza del polso, lo tirò verso di sé e, continuando a dargli il fianco, centrò il suo viso con un sinistro ben piazzato. Dopo l'attacco mollò la presa e rapidissimo corse lontano nella direzione opposta dopodiché, dopo aver effettuato un testa-coda con tanto di mano a terra per freno, si girò su sé stesso e ricorse verso il mostro a velocità massima. Cell si accorse tardi di ciò che stava per accadere: Vegeta, dopo averlo raggiunto, saltò leggermente e poggiò la pianta del piede sinistro sul medesimo ginocchio del mostro, si diede una leggera spinta e con il piede destro effettuò una micidiale rovesciata colpendo il mento del nemico ...
Al colpo Cell venne spinto lontano mentre il sayan, dopo una spettacolare piroetta, discese a terra poggiando al suolo entrambe le mani e il ginocchio sinistro. Con la coda dell'occhio e ancora fermo in quella posizione da staffettista, Vegeta vide il rialzarsi del nemico. Dopo breve anch'egli si alzò continuando però a dare le spalle a Cell ...
Il mostro di Gelo si ripulì il labbro da un piccolo rivolo di sangue con il pollice della mano sinistra ... I suoi occhi parlavano chiaro: era parecchio seccato dalla situazione. Si alzò in volo di pochi centimetri da terra e guizzò verso il sayan che continuava a rimanere fermo. Quando gli fu a pochi centimetri di distanza, l'essere perfetto attaccò nuovamente con un velocissimo destro in direzione della nuca dai capelli biondi ... Vegeta scostò la testa verso sinistra facendo in modo che l'attacco andasse a vuoto. Non trovando nulla che lo frenasse, Cell proseguì di inerzia bloccandosi soltanto quando il suo possente corpo urtò quello di papà che non si mosse di un solo millimetro. Prima che il mostro potesse ritirare l'arto verso si sé Vegeta l'afferrò nuovamente all'altezza del polso con la mano sinistra e aumentò la stretta ... Si abbassò flettendo le gambe e girò leggermente sul posto lasciando che Cell si sporgesse ... Prima che il mostro potesse elaborare un'altra strategia per la fuga, papà tirò verso di sè il braccio facendo sbilanciare l'essere mentre con la gamba destra, perfettamente tesa e rigida, lo colpì violentemente allo stomaco.
Cell sputò parecchia saliva ...
Quando Vegeta mollò la presa il nemico si allontanò rapidamente e dopo aver recuperato un po' di quella lucidità che pian piano lo stava abbandonando, caricò l'aura e si apprestò a lanciare una Kamehameha ...

A bordo campo tutti noi osservavamo lo svolgersi dello scontro estremamente sbalorditi per le continue sorprese che ci stava riservando il sayan e io nel profondo, anche se non lo nascondevo molto bene, provavo un orgoglio incredibile verso quella persona.
Anche Piccolo, nonostante la sua fierezza non si fosse del tutto annullata con l'assimilazione con Dio, osservava con interesse lo scontro e di tanto in tanto commentava le varie mosse che, nella maggior parte delle volte, decantavano le abilità da esperto combattente di mio padre.
Crillin invece, che era tra me e il namecciano, si era ripreso ed esultava a gran voce come se le forze non lo avessero mai abbandonato: strepitava, incitava, lanciava suggerimenti, ... tutte cose che Vegeta non avrebbe mai ascoltato e che comunque avrebbe ignorato ugualmente. Nonostante questo lo sapesse benissimo anche lui, egli continuava imperterrito e senza volere infondeva in noi altri quello strano calore.
Yamcha e Tienshinhan, dietro di noi e ancora seduti a terra, seguivano anche loro il susseguirsi delle combo facendo particolare attenzione alle movenze di Cell.
Dopo un paio di minuti anche loro recuperarono le energie sufficienti per rialzarsi e ristabilire una posizione eretta perciò si alzarono e si avvicinarono a noi altri. Evidentemente però, la forza non era l'unica cosa che avevano recuperato ... Uno dei due aveva ritrovato la sua "semplicità" a quanto pare ...
« Hei, Cell è diventato improvvisamente debole! » ... lascio a voi il compito di indovinare chi fu l'artefice di questa sciocca esclamazione ...
Grazie all'intervento di Dio al suo interno, Piccolo non si scompose e rispose tranquillamente « Cell non è mai diventato più debole anzi, la sua potenza diviene man mano più elevata ... Il problema che quì, tra i due, Vegeta è in netto vantaggio e quindi per il momento ha vita facile ».
« Sarà ... In effetti hai ragione ma da vedere così sembra che Cell si stia facendo pestare di proposito! »
Crillin si voltò leggermente verso l'amico porgendogli uno strano sorriso alquanto strafottente ... « Che c'è Yamcha? Sei forse geloso di Vegeta? ».
« NO NO NO NO ... Ci mancherebbe! ... » negò il moro sbracciando in modo evidente ma comunque con una punta di falsità nella voce « ... E' solo che mi sembra persino più forte di Goku, tutto quì! ».
« E mi sembra ovvio ... » iniziò Crillin attirando l'attenzione di tutti tranne ovviamente i due combattenti che nel frattempo si stavano scontrando con una prova di forza tra onde d'energia « ... dopo aver sfiorato la morte così tante volte, così com'è successo con Goku e la sua malattia, avrà acquisito anche lui una forza micidiale! ...»
o.o ?! ...
« ... I sayan sono fatti così: ogni volta che si riprendono da una un duro colpo evitando la morte, la loro energia di accresce spaventosamente! » terminò il piccoletto incrociando le braccia.
o.O !?! ...
Yamcha si portò una mano al mento e rimase perplesso così come Tienshinhan ... « Capisco ma quand'è che avrebbe sfiorato la morte se non l'abbiamo mai visto lottare prima di adesso? »
O.O !!!
In quel momento Crillin si trovò per un attimo senza parole ... E guardandomi in volto aveva capito benissimo che avrebbe dovuto aggiustare la tremenda gaffe che stava per compiere da solo! Se io o Piccolo fossimo intervenuti in suo aiuto avremmo destato ulteriori sospetti facendo la parte dei due "con i segreti che non dicevano agli altri", cosa che alla fin fine eravamo per davvero ...
Trovandosi con le spalle al muro il piccoletto ridacchiò e si rivoltò a scrutare il volgersi al termine dello scontro tra onde e poi, finalmente, riuscì a trovare una scappatoia convincente « Hehehe, ma guarda che io dicevo così per dire ... Lo sai anche tu com'è fatto no? Si allena fino allo sfinimento per raggiungere Goku e allora ho immaginato che qualche volta fosse arrivato anche a sfiorare quel limite! Hahahaha!! ».
Il moro sfregiato aggrottò le sopracciglia ben consapevole che ciò che aveva detto l'amico era perfettamente vero. Ancora ricordava di quell'incidente della camera gravitazionale e delle gravi condizioni del sayan. Si ricordava bene quell'evento anche perché quella fu la prima vera volta in cui lui perse Bulma per colpa di quello che lei chiamava "scimmione" ...
« Sì ... forse hai ragione » sentenziò infine stancamente e alquanto scocciato per via del brutto ricordo.
Tienshinhan fece semplicemente spallucce.
« In ogni caso penso che se Vegeta continui di questo passo non ci sarà bisogno dell'intervento di Goku. Riteniamoci fortunati » disse poi il namecciano chiudendo la faccenda mentre anche lo scontro tra onde giunse al termine con la vittoria di mio padre.
Ma era ovvio che se per Piccolo e gli altri la cosa era terminata lì, per me non era lo stesso ...
Mi piegai verso Crillin fingendo di commentare lo scontro e abbassai la voce per non farmi udire dagli altri due terrestri « Crillin, ti ricordi che cosa ti avevo detto vero? »
Il piccoletto divenne tutto rosso in volto e sorrise imbarazzatissimo « Sì, lo so Trunks scusami ... non l'ho fatto apposta ... »
Assottigliai gli occhi e l'osservai un po' accigliato « Immagino ma sai com'è, già io avevo promesso a Vegeta di non dirlo a nessuno e già quì la cosa è abbastanza grave, ma se tu lo dici ad altri la faccenda si complica ulteriormente ... »
« Sì, ho capito ma ... »
« Inoltre ti avevo detto che Bulma non avrebbe dovuto sapere nulla di questa faccenda e mi sembra ovvio che se dici tutto a Yamcha lui glielo andrà a dire ... »
Il piccoletto assottigliò anch'egli gli occhi pensando di avere una buona risposta per controbattere « Anche Pual lo sa, come la mettiamo? »
« Di Pual mi fido ... Di Yamcha no ... per niente »
L'occhiata scomparve dal viso del pelato nel preciso istante in cui terminai la frase e ne incominciai un'altra « In ogni caso se Vegeta scopre che troppa gente è venuta a conoscenza del suo malanno lui mi uccide ... Ma prima che ciò accada, se io scopro che altre persone sono venute a conoscenza di questa storia, uccido te e gli altri chiacchieroni ... »
« C-COSA?! Ma tu Trunks sei buono! E poi perché proprio uccidermi scusa?! » disse Crillin riuscendo a fatica a mantenere basso il tono di voce.
Sorrisi ormai sicuro che quella tragica previsione non si sarebbe avverata di certo « Sarò anche buono ma sono pur sempre un sayan. Per quanto riguarda l'uccisione ... non mi sembrava adatta la voce "ti scotenno" ... ».
Mi rimisi dritto e trattenni una piccola risata ... Crillin ovviamente non la prese molto bene: « Antipatico ... » -__-"

Lo scontro tra il sayan e l'essere perfetto perdurò per parecchio tempo e in quel lasso di tempo i colpi che si scambiavano divenivano di potenza sempre maggiore e pian piano che lo scontro si faceva serrato, Cell aumentava di destrezza, forza e velocità lasciando sempre meno spazio a Vegeta per agire come gli era più congeniale.
Dopo essergli apparso alle spalle, Cell colpì violentemente il sayan con una forte onda luminosa ... avendo ricevuto in pieno il colpo Vegeta precipitò a terra e riuscì ad evitare di schiantarsi contro la dura roccia appoggiando i palmi delle mani sul suolo polveroso. Dalla fronte imperlata di sudore iniziò a formarsi una grossa goccia e questa, dopo essersi accumulata per un brevissimo lasso di tempo sul naso sottile, cadde a terra ... Nell'istante in cui questa di disintegrò al terreno, l'essere perfetto volò in direzione di papà con le gambe tesissime e rivolte verso di lui ricordando vagamente l'immagine di un falco che agguanta la sua preda ... Vegeta rotolò sul fianco riempiendosi di polvere ma al contempo evitando un duro colpo.
Cell si scastrò dal terreno e iniziò a lanciare contro il sayan delle onde rapidissime e quest'ultimo, per evitarle il più agevolmente possibile, continuò a rotolare allontanandosi sempre di più dal mostro. L'essere, notando che forse le semplici onde non bastavano, riutilizzò la tecnica laser di Freezer e continuò a bersagliare Vegeta che, accortosi per tempo del cambio di tecnica, si era rialzato in piedi e scattava cambiando continuamente direzione rendendo pressoché impossibile la mira per il nemico ...
Quando i due fermarono simultaneamente sia l'attacco che la difesa, piegarono le ginocchia e si slanciarono verso il cielo con un altissimo salto ... A mezz’aria scattarono uno verso l'altro e si apprestarono in un reciproco calcio volante di cui purtroppo Cell ebbe la meglio poiché possedeva degli arti più lunghi.
Papà cadde rovinosamente a terra ma dopo un secondo netto si rialzò tornando nuovamente in posizione d'attacco.
Cell riatterrò tranquillo ma appena toccò terra si ritrovò Vegeta vicinissimo pronto a batter nuovamente chiodo: le mani si strinsero tra loro e ricominciò una nuova battaglia. Attorno a loro la terra si sgretolava a causa delle potenti auree che man mano si alzavano d'energia ... Nessuno dei due era intenzionato a mollare.
Le dita si strinsero maggiormente per provocare dolore nell'avversario ...
Le due auree raggiunsero un livello altissimo, per non dire l'apice della potenza: una forza smisurata al di fuori dell'ordinario.

Purtroppo però qualcosa scattò ...

 

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 53
*** Espulsione ***


Buongiorno guys! Dopo un fine settimana passato nell'assoluta tranquillità (a parte un piccolo particolare) sono tornata con il mio solito appuntamento. Bando alle ciance, incominicamo fin da subito!

Angelo Azzurro: Io sono modenese ma a questo punto mi pacerebbe sapere quali sono stati gli elementi che ti hanno ricondotto alla mia "personalità" :) . Yamcha purtroppo è quello che è e temo che anche Bulma gli aumentasse il quoziente intellettivo rimarrebbe lo scemo di sempre XD. Questo è il nuovo capitolo, fammi sapere se ti piace oppure no. Un bacio

Swwtcicia: Hehehe ... cosa, cosa lo scoprirai da per te! Per il disegno comunque ti dico soltanto che prima è meglio è quindi ... Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace. Un bacio!

Umpa_lumpa: Ciao bellissima! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto (la faccetta di msn te la riproporrò là quando ci rincontreremo). Spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

Vegeta4ever: Cos'è successo lo scoprirai ... Trunks dal canto suo farà il possibile ( e idem Vegeta dai XD). Dimmi se anche questo capitolo è di tuo gradimento se ti và. Un bacio!!

folg_89: Ho paura che tu abbia ragione ... ma quanto durerà la sua tortura? Chissà ... hi-hi-h (e quì immagina il coniglietto che metto di solito XD). Spero che il capitolo ti piaccia. A presto ... ma stò layout l'hai finito oppure no?

Sgt: Hehehe ... vidiamo se hai indovitato ... leggi e poi fammi sapere, ci conto! Ciao un bes

Juu_Nana: Haha! Crillin mi piace un sacco e adoro sbeffeggiarlo come di deve! Te però non fare figuraccie con la mamma ... Ti aspetto anche questa volta! Un bacione

Ainim Skywalker: Dopo avermi mostrato il lato oscuro della forza mi riesci a dire se anche questo capitolo ti piace? XD Boiate a parte, se ti và lascia un segno ... Un bacione!

Nion: Grazie 1000, sono davvero contenta che la storia continui a piacerti e spero che valga lo stesso anche per questo capitolo. Ciao!

chrystal_: In effetti avevo capito un po' male ... comunque apprezzo le tue parole e ti invito a proseguire con la lettura! ... se non hai niente di meglio da fare, è ovvio ... TI saluto, a presto!

nana987: Lascia stare il povero Crillin ... già è messo male di suo XD!!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia e vacci piano con quella lingua da mucca!! XXD ... Un bacio


Prima di lasciarvi al capitolo vi smollo come mio solito le due paroline di routine anche se questa volta sono un po' più serie:
ieri ho fatto una cosa spiacevole ... ammetto che le mie intenzioni erano tutt'altro che cattive e non all'insegna della diffamazione ma le poche parole che ho detto sono state (a mio avviso) gonfiate e fatte diventare ciò che non sono in realtà. Ora, avendo già capito in breve tempo tutto il trambusto che ho involontariamente causato, mi trovo in difficoltà sul da farsi poiché, proprio perché i miei fini non erano "malvagi", mi ritrovo come dire ... senza appigli. Spero comunque che la situazione si sistemi per il meglio anche perché mi rendo conto di aver messo in difficoltà una persona specifica ed ora mi sento tremendamente in colpa. Se costei ha letto queste poche righe sappia che farò in modo che tutto ciò venga risistemato e che sarò pronta a ricevere ogni qualtipo di colpo.
Nel frattempo, se qualcuno di voi lettori volesse lanciare un'oggetto contro questa scimmia, può farlo tranquillamente (ma se volete insultare fatelo in privato ok? -_-"). Inoltre vorrei precisare che mia sorella Bea non c'entra un tappo in questa storia e quindi pregherei che non venisse coinvolta.
Spero che ciò non comprometta la lettura della fic ... in ogni caso vi aspetto il prima possibile per il nuovo capitolo.
Un bacio a tutti
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 53
- ESPULSIONE -


Le potentissime forze che si scatenavano una contro l'altra, facevano involontariamente tremare la terra, sgretolare rocce, sollevare al cielo i sassi più piccoli e sconvolgere sia positivamente che negativamente gli animi dei pochi spettatori ... Io e gli altri osservavamo senza parole quelle scariche elettriche bluastre che circondavano le due auree d'orate mentre papà, alle prese con il temibile Cell, dava libero sfogo al suo istinto sayan e sfoderava la sua potenza liberamente e questa si accresceva sempre più, come se non avesse avuto fine alcuna. L'essere perfetto, nel frattanto, cercava di non essere da meno e mentre con la forza spirituale cercava di eguagliare il principe, con la forza puramente fisica spingeva con le braccia verso il basso facendo in modo che ad ogni aumento di pressione Vegeta sprofondasse in quel terreno ormai ridotto in briciole.
A lato del campo ero completamente preso dal combattimento e nella mia mente continuavo imperterrito a tifare l'ormai sicuro vincitore della battaglia mentre Crillin continuava a sostenerlo a gran voce saltando sul posto e facendo sbracciare le mani chiuse a pugno.
Un forte urlo si levò alto nel cielo: Cell, disperato come non mai e con gli occhi completamente sbarrati, emise quel fastidioso suono dopo aver aumentato per l'ennesima volta l'energia ... Il suo corpo divenne mostruosamente abnorme e i suoi muscoli si gonfiarono a dismisura concentrando dentro di essi tutta l'energia che aveva a disposizione ... Cell era arrivato al suo limite.

« Ma che cosa è successo?! » chiese il piccoletto più a se stesso che a noi altri.
Piccolo assottigliò gli occhi continuando a mantenerli su i due combattenti « Cell ha aumentato la sua stazza per utilizzare tutta la sua forza bruta ... Anch'io l'avrei fatto al suo posto »
« Che intendi dire? Parla chiaro » richiese Crillin voltandosi appena verso il namecciano.
« In questo frangente stà utilizzando tutta la sua energia per aumentare la sua forza fisica. E' ovvio che in questo nuovo stadio la velocità d'attacco é compromessa pesantemente ma, visto che ora come ora si stanno scontrando in una prova di forza, la velocità è del tutto inutile. Adesso sono curioso di vedere come reagirà Vegeta a questa sfida ... » terminò Piccolo sogghignando appena.
Vegeta sprofondò ancora sotto l'ennesima spinta e in quell'attimo il livello della terra gli arrivava appena sotto il polpaccio. Accompagnato da uno sguardo omicida, mio padre sorrise al mostro con fare demoniaco e anch'egli, dopo aver aumentato la stretta sulle pallide mani, urlò a squarciagola facendo esplodere pienamente il suo terribile potere. Quando i miei occhi azzurri si ripresero dall'improvviso bagliore riuscii a scorgere ciò che era avvenuto: anche i muscoli di Vegeta si erano ingrossati di molto e in quell'attimo, con estrema calma e con l'uso delle forti gambe, usciva dalla piccola buca facendo arretrare l'essere perfetto.
Quegli occhi ancora più cattivi e quella capigliatura ancora più luminosa e tagliente, fecero nuovamente impallidire Cell ...
« NO! NON E' POSSIBILE!!! ... » sbraitò il mostro mentre papà avanzava con l'ennesimo passo « ... IO SONO L'ESSERE PERFETTO!! IO SONO IMBATTIBILE!!! ». Cell trovò una piccola roccia alle sue spalle e la utilizzò per non arretrare ulteriormente sotto le continue spinte del sayan.
« HAHAHA!! Hai fatto male i conti Cell, non hai speranze contro di me!! Nessuno batterà il principe dei sayan!!! » Vegeta riuscì ad avanzare ancora di un ultimissimo e piccolissimo passo: si avvicinò tremendamente al mostro e alzò sopra la testa i pugni chiusi contro i suoi in segno si sfida. Cell accettò immediatamente e incominciò a spingere verso il basso il suo nemico senza però ottenere alcun risultato ... nonostante papà l'avesse messo volutamente in una posa più comoda e facile per lui, non riusciva in alcun modo a sopraffarlo! Più faceva pressione, più il biondo guerriero rimaneva saldo nella sua posizione con quel sorriso irritante stampato sul volto.
« MALEDIZIONE, NON E' POSSIBILE!!! » l'essere perfetto cercò ancora di aumentare la propria energia ...
... quando però percepì una strana fitta all'altezza del cuore, gli occhi si spalancarono improvvisamente ...
... l'aura precipitò vertiginosamente e mentre le forze lo abbandonavano, le gambe si fletterono maggiormente verso il basso mentre una smorfia di dolore compariva sul suo volto pallido ...
Vegeta approfittò di quello strano momento di cedimento per avere la meglio: sopraffece il nemico facendolo addirittura inginocchiare a terra.
L'aura di Cell, sotto richiesta, aumentò ancora ma dopo breve provò una seconda fitta al petto e lì l'energia crollò nuovamente facendogli anche perdere l'aspetto da energumeno disgustoso.
Papà iniziò a ridere sguaiatamente mentre osservava l'essere perfetto in ginocchio schiacciato sotto il suo potere ... ma io sentivo nel profondo qualcosa di strano ... qualcosa di sinistro e terribile ...

Quel brutto presentimento dopo pochissimo si manifestò nella sua interezza: dopo un secondo di cedimento Cell raccolse ancora tutte le sue energie e con una sorprendente agilità si rialzò in piedi. L'aura aumentò a dismisura oltrepassando di molto il livello di forza precedente. Il corpo divenne nuovamente enorme e minaccioso ...
La sua energia divenne spaventosa ... Vegeta si pietrificò ... e dire che in quel momento non era nemmeno al massimo ...
Dopo un urlo liberatorio Cell concentrò tutte le sue forze sulle braccia e spinse verso il basso con tutta la sua forza: le gambe sayan cedettero, Vegeta crollò sotto la sua spinta e si ritrovò schiena a terra. Il mostro lasciò la presa delle mani e si abbassò verso il principe, dopo aver poggiato la pianta del piede sinistro sul suo stomaco e poggiato il ginocchio destro sul terreno, a fianco del petto del sayan, chiuse con forza i pugni e incominciò a colpire Vegeta con dei rapidissimi colpi.
Nel frattempo se la rideva con gusto scatenando in tutti noi una rabbia indescrivibile ...
...
« C-che cosa è successo? P-Perché adesso Cell è inarrestabile?!! » balbettò il Crillin manifestando a pieno la propria paura.
Piccolo rimase a scrutare perplesso lo scontro mentre una piccola goccia di sudore scendeva dalla larga fronte « ... E' semplice ... » iniziò. Solo dopo un sonoro sbuffo, per allentare quella tensione interna che non voleva dare a vedere, terminò la sua breve frase « ... Cell ha trovato altra energia e ora la stà utilizzando al meglio ».
« Io non capisco ... » ammise sinceramente il piccoletto.
Solo allora parlai per dargli finalmente la risposta che agognava « Ti ricordi, al palazzo di Dio, il discorso che ci aveva fatto numero 17? ... »
Crillin annuì « Sì ma non capisco ... Dove vuoi arrivare? »
Mi strinsi tra le spalle e la mia voce divenne inaspettatamente grave ... « ... I blocchi si sono rotti ».


Con spietata furia colpiva senza tregua il suo volto irradiato di luce, con un sorriso maligno sulla faccia sorrideva sempre più nel vedere fuoriuscire dalla sua bocca quegli spruzzi di sangue purpureo e con foga sempre crescente continuava imperterrito il suo macabro divertimento scatenando sulla sua vittima tutta la sua furia per l'umiliazione subita.
Cell, dopo aver acquisito con sua stessa sorpresa quel portentoso potere, godeva come un folle nel vedere Vegeta subire inerme senza avere l'opportunità di reagire. Sopra al suo corpo per metà sprofondato al suolo, lo scherniva anche a voce rinfacciandogli tutto ciò che aveva ricevuto ... « E così non ti avrei battuto? Principe dei Sayan? Se davvero così dev'essere rialzati e fammi vedere di cosa sei capace! » un destro e poi un sinistro ... Vegeta voltò la testa da una parte all'altra ...
Dopo l'ennesimo attacco papà reagì con un colpo di reni: Cell si scostò leggermente ma, mentre Vegeta sgattaiolava da sotto quella morsa, l'essere tornò nella sua posizione con l'unica differenza che il suo ginocchio sinistro bloccava ora un suo braccio ...
Vegeta perse la sua ultima forma tornando alla sua solita stazza e cercò di dimenarsi: riuscì a portare il palmo della mano destra davanti al volto di Cell e a formare su di esso una potente onda ... Il mostro la prese in pieno ma gli effetti che seguirono furono decisamente nulli.
La piccola nuvola di fumo venutasi a creare con il contatto tra la sfera d'energia e quel pallido volto svanì dopo poco grazie ad un alito di vento ... Cell alzò nuovamente il pugno destro e lo riabbassò per colpire ...
Dopo un sonoro colpo venne scaraventato lontano e ruzzolò un paio di volte prima che si rimettesse in piedi sfoggiando il suo corpo nerboruto ed estremamente gonfio. Prima di sorprenderci con un sorriso beffardo rimase immobile ad assistere a una piccola scenetta nella quale io, dopo essere intervenuto repentinamente, cercavo di fare rialzare il principe ...
Mi abbassai verso di lui e gli porsi la mano destra « Vegeta, tutto a posto? Lascia che ti aiuti ... ».
Lui, non con mia sorpresa comunque, schiaffeggiò il mio arto e si rialzò per conto proprio senza guardarmi minimamente negli occhi « Tzk! Vedi di farti gli affari tuoi moccioso ... E sia ben chiara una cosa: io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno! ».
« Sì, ma Cell stava ... » non riuscii nemmeno a concludere la frase che papà mi bloccò seccato e irritato a mille « A Cell ci penso io! Te pensa a startene con i tuoi amichetti da quattro soldi! E ora sparisci!! ».
Rimasi impalato, vicino a lui, con ancora attiva la trasformazione in super sayan ... Cercai di non abbassare lo sguardo « Ho capito ... Ti chiedo scusa ... ». I capelli tornarono color lilla e ricaddero dolcemente sulla mia testa. Mi voltai verso i miei amici e mi incamminai con calma apparente ... anche perché sentivo i suoi occhi su di me e volevo apparirgli distaccato e forte.
Però, prima che potessi raggiungere i miei compagni, un enorme colpo di vento mi investì e mi costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprii Cell era davanti a me con le braccia conserte e mi scrutava cattivo ...
Arretrai leggermente e assunsi una posa di difesa.
Si avvicinò di un solo passo ... la sua ombra mi sovrastava ...
« Lo sai Trunks, non ho mai sopportato gli impiccioni ... »
Immediato: un calcio semigirato mi colpì in pieno volto e mi fece scaraventare lontano, ai piedi di mio padre ...
Provai un dolore smisurato all'altezza del collo ... e non riuscivo a muovermi senza provare dolori lancinanti.
Vegeta era rimasto immobile ad osservare la scena come se fosse stato un perfetto estraneo. La sua osservazione allo stato in cui ero ridotto era durata meno di cinque secondi ...
Possibile che per lui valessi così poco?
In quell'attimo quella realtà che mi era stata mostrata mi fece molto più male di tutte quelle ossa rotte ...

Vegeta rimase impassibile dinanzi al suo colpo micidiale, non una leggera smorfia era apparsa sul suo volto ... pareva di pietra dal gran che si mostrava freddo e distaccato. Non una parola uscì dalle sue labbra rivolta a me, né di scherno né d'incitamento ...
Lo vidi allontanarsi avvicinandosi sempre di più a Cell. Non si voltò nemmeno una volta e allora capii, a malincuore, che cos'ero in realtà: un vero stupido. Mentre i due riprendevano lo scontro come se nulla fosse accaduto, i miei polmoni si riempivano e si svuotavano d'aria a gran velocità mentre i miei occhi, socchiusi per colpa del dolore che costantemente si faceva sentire, si inumidivano perché guidati da una serie di pensieri spiacevoli: per tutto il tempo avevo sperato il bene di mio padre,speravo che si riprendesse a pieno ma in quel momento, vedendolo lottare con furia contro Cell, non riuscivo a trattenere un moto di rabbia incredibile ... Io per lui avevo rinunciato a tante cose: invece di correre come un folle per trovare un rimedio alla sua strana malattia sarei potuto benissimo rimanere in compagnia del signor Goku e degli altri lasciando scorrere gli eventi così come sarebbe dovuto accadere fin dal principio, avrei potuto accettare senza esitazione l'offerta dell'eroe della Terra di potermi allenare in sua compagnia all'interno di quella magica stanza e invece avevo rinunciato scioccamente spinto da uno stupidissimo affetto non corrisposto. Se avessi accettato di effettuare quell'allenamento, in quel momento Cell sarebbe stato carne morta ed io sarei stato in pace con me stesso ...
Quel calore sentito poco prima, quando lui mi aveva afferrato per le spalle, era stato solo un abbaglio, una sensazione provata sicuramente per colpa di quelle ferite ... La realtà era che io gli ero indifferente e questo mi faceva terribilmente male.
Mi sentii improvvisamente stanco. Sia fisicamente che psicologicamente ... avevo buttato all'aria un sacco di tempo per nulla ...
Prima che i miei occhi si chiudessero riuscii a scorgere Crillin vicino a me: cercò di sollevarmi delicatamente e portarmi vicino agli altri ... « Trunks, come stai? Rispondimi! »
Dalla mia bocca non fuoriuscì alcun suono ... ormai ero perduto nei miei stessi pensieri ...
... uno si illude fino a un certo punto ...

Cell scattò in direzione di Vegeta e colpì con forza sul fianco con un poderoso calcio. Nonostante la notevole mole era piuttosto agile il bestione. Il sayan si andò a schiantare a terra e frantumò una lunga serie di rocce prima di fermarsi definitivamente. In parte sommerso dai detriti, il principe rialzò lo sguardo al cielo ancora sorpreso per quell'improvvisa impennata di potenziale. L'essere perfetto ridiscese e si avvicinò al sayan tranquillamente facendo cigolare le articolazioni passo dopo passo. A pochi metri di distanza parve leggere nella mente del nemico e a scorgerne il dilemma che si faceva spazio dentro di essa « Nemmeno io so cosa sia successo Principe dei Sayan ... In ogni caso questo nuovo potere mi piace moltissimo ... » alzò la grande mano sinistra e la richiuse dopo averla osservata con perizia « ... adesso sì che mi riconosco, adesso sì che sono davvero l'essere perfetto! ».
Vegeta digrignò i denti e senza attendere oltre scattò verso il nemico per colpirlo ... Cell rimase fermo fino all'ultimo dopodiché utilizzò il pugno chiuso per rispedirlo nel mucchio di detriti.
Dopo aver riso sguaiatamente Cell spalancò le braccia e invitò il sayan a colpirlo. Vegeta, dapprima restio, riscattò nuovamente e colpì l'essere alla bocca dello stomaco. Con ancora il pugno per metà sprofondato nel suo corpo, aumentò l'aura in modo da divenire nuovamente di grandi dimensioni e concentrare così la sua potenza ... Cell lo lasciò fare poiché non provava nulla di particolare. Vegeta colpì con forza lo stesso punto alternando un destro e un sinistro facendo entrare sempre di più i suoi pugni in quel corpo schifoso ...
Solo dopo una decina di colpi l'essere perfetto sentì come qualcosa muoversi al suo interno e, pugno dopo pugno, lo sentiva salire ... Notando questo scombussolio, il sayan colpì con maggiore velocità e violenza.
Dopo pochi attimi il collo di Cell s'ingrossò a dismisura mentre dalla bocca, che cercava in ogni modo di tenere sigillata, fuoriusciva una gran quantità di saliva. Si piegò su sé stesso e vomitò ai suoi piedi ...
Vegeta rise di gusto vedendo Cell mutarsi in uno stadio differente e notando il calo incredibile di energia « HAHAHA!! Ti sei sopravvalutato! Così impari ... ».
L'essere si portò le grandi mani scure al volto e lo toccò: il naso era sparito ed erano ricomparse quelle grandi labbra ... Perdendo n°17 aveva perso anche la sua forma ... « ... no ... ».
Il moro ai piedi dei due guerrieri era oggetto di osservazione di tutti i presenti.
Tra il sayan e l'essere comparve quatto-quatto un terzo guerriero che, con grande nonchalance, afferrò il cyborg e se lo caricò sulla spalla ... Costui ridacchiò imbarazzatissimo quando gli occhi azzurri di Cell si posarono su di lui « E tu cosa credi di fare? ».
Quando lo vide alzare l'indice destro in sua direzione, Crillin iniziò a correre come un forsennato evitando tutti i colpi laser ...
« ACCIDENTI MA PERCHE' TUTTE A ME?!?! » saltò dietro a una roccia e si nascose ... « La prossima volta lascio il lavoro sporco a Piccolo ... Dannazione, se vado avanti di questo passo morirò per davvero! » si disse il piccoletto grattandosi nervosamente la zucca pelata.
Cell si alzò in volo per riprendersi nuovamente ciò che gli spettava ma a metà tragitto Vegeta gli sbarrò la strada « No-no-no ... Guarda che sono ancora io il tuo avversario ... » sibilò il sayan muovendo l'indice della mano destra da una parte all'altra.
La creatura di Gelo, ormai non più perfetta, indietreggio e lasciò che una goccia di sudore gli scendesse dalla guancia ...

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 54
*** L'ordine ***


Ciao a tutti! Aggiorno oggi ... sono brava eh? XD
Che settimana sfiancante, spero che a tutti voi altri sia andata meglio ma ora passiamo rapidamente alle recensioni anche perché ho poco tempo a disposizione!

folg_89: Sono in orario! ^^ Per Cell ... beh, non cantiamo vittoria troppo presto. Spero che il capitolo ti piaccia! Beso!

Angelo Azzurro: Ciao stregaccia! Non temere per Trunkscuccio! Leggi e fammi sapere se il capitolo ti piace! Beh... spero anch'io che tutto si risistemi anche se la vedo un po' grigia ... -.- ... Un bacione!

Sgt: E se vengo io con direttamente una ciliegina sulla testa? XD Scherzo ma per la torta dovrai chiedere alla Bea ... è lei la pasticcera di casa! Non sottovalutare il "perfetto sfigato"! Occhio! Spero che il chap ti piaccia! Zao!!

Juu_Nana: Ciao sorellina! E sì, Trunks è un po' sfigghi ... ma anche Crillin lo è ma mi piace trattarlo un po' male, è troppo spassoso! XD Continua a fare il tifo e nel frattempo, se ci riesci, fammi sapere se anche questo capitolo ti piace! Bes!

Umpa_lumpa: Ciao bruttissima! XD (meglio bellissima vero?) E sì, mia cara pazzoide demoniaca con tanto di faccetta sadica da demone (quella rossa che usi spesso), il capitolo precedente( anzi, quello prima ancora XD) si annunciava la rottura dei blocchi. Spero che anche questo capitolo ti piaccia nonostante di colpetti di scena ce ne siano un tantolino meno ... Bacione, a presto!

Ainim Skywalker: HAha! Spero però che come taglio ti non gli abbia fatto quello del GT perché se no ti disintegra ( e anche io ... XD). Spero che anche sulla tua grande flotta spaziale il nuovo capitolo sia godibile e che ti piaccia! Un bacio

Vegeta4ever: Io l'ho sempre pensato che Cell fosse un comico nato, mandiamo alla "La sai l'ultima?"!! XD Per certi aspetti è anche meglio di Mr.Satan! Hemm ... guarda che quello che è successo alla CC è stato detto nel capitolo 47, quì quella storia non c'entra niente XD! Ora ti saluto, fammi sapere se hai gradito! Un bacio!

Swwtcicia: Vedi però di non darmi un cargo troppo consistente perché sennò mando la spedizione al mittente ... XD scherzo ovviamente. Fammi sapere se il capitolo ti piace. CIAO

chrystal_: In effetti mi piace molto parlare di personaggi secondari e quasi (basta pensare su quanto stia puntando su Crillin e quanto ho utilizzato i coniugi Brief e il piccolo Pual per i capitoli precedenti) e sono contenta che anche tu stia apprezzando. Per Cell staremo a vedere ... se ti và fammi sapere com'è questo capitolo! Un bacione!

LadyDreamer: Crillin al cabaret sarebbe perfetto mentre Trunks, a volte, lo vedrei meglio su di un palco a fare la scena melodrammatica con tanto di faretto bianco puntato addosso ... XD Trunks comunque dovrà avere una bella pazienza. Ti saluto, a presto! Bes

nana987: Ce la fai sempre per il rotto della cuffia eh? Sono contenta ^^ Mi piace trattar male Crillin e ora come ora, penso che tra Goku e il piccoletto mi stia molto più simpatico il mitico Crillin ... Le donne adorano l'uomo che le fa ridere! XD Grazie x il consiglio sui pesci, cercerò di fare attenzione ;). A presto, Bacione!

Finito. Oggi non ho tempo per scrivere altro, sorry. Comunque spero di rivedervi tutti ( e assieme a voi anche qualchedun'altro). Vi aspetto lunedì come al solito, mi raccomando XD
Un bacione***
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 54
- L'ORDINE -

 

Il sayan partì all'attacco e Cell si ritrovò nuovamente in difficoltà ricevendo colpi su colpi e contraccambiando a fatica.
In quegli attimi di distrazione per l'ex-essere perfetto, Crillin ne approfittò e dopo aver rimesso il cyborg sulle spalle, uscì dal suo nascondiglio e di precipitò a passo svelto verso i compagni che in parte lo aspettavano e in parte erano presi dal combattimento in corso. Il piccoletto oltrepassò Piccolo e gli altri due terrestri e andò ad appoggiare il moro vicino a Trunks che, per colpa del duro colpo ricevuto all'altezza del collo, non riusciva a muoversi senza farsi del male. Il cyborg venne poggiato a terra con la schiena che poggiava in parte contro la parete verticale di dura roccia.
« Caspita ... chissà che brutta esperienza avrà passato all'interno del corpo di quel mostro terrificante ... » bisbigliò Crillin osservando un po' perplesso il corpo alquanto lozzo del poveretto « ... Non oso immaginare! » terminò poi poggiandosi una mano sulla testa rasata. Dopo essersela grattata leggermente, con la stessa mano afferrò un angolo del bavero arancione e lo utilizzò per pulire il viso del ragazzo. Quando ebbe terminato sbuffò poiché leggermente stanco, si alzò e si diresse verso il namecciano piazzandosi proprio al suo fianco ...
« Allora, quì come andiamo? » chiese mentre incrociava i corti bracci assumendo, senza volere, una posa identica a quella di Piccolo.
« Direi piuttosto bene: Vegeta gliele stà facendo vedere di tutti i colori. Mi scoccia ammetterlo ma è davvero un portento »
« Già ... » bisbigliò il piccoletto osservando con la coda dell'occhio il combattente al suo fianco riuscendo a scorgere il suo piglio leggermente infastidito dalla questione « ... ma tu sai perché Cell ha risputato 17? Non l'aveva assorbito? » concluse poi voltandosi indietro tornando a posare gli occhi sul moro.
« Certo che Cell l'aveva assorbito ma evidentemente l'assorbimento non è paragonabile all'assimilazione ... »
« Che? » chiese Crillin voltando lo sguardo nuovamente verso Piccolo.
« Quando io e Dio ci siamo riuniti abbiamo applicato un'assimilazione e così facendo i nostri corpi e nostri spiriti si sono uniti indissolubilmente e per questo non potranno essere più separati. Per Cell a quanto pare la questione è differente: il fatto che n17 sia stato espulso integro e intatto indica che tra i due esseri vi era un legame leggero ... potrei quasi dire che Cell non abbia assorbito i cyborg ma solamente ingoiati e tenuti al suo interno »
« Quindi Cell si è comportato come un comune contenitore? »
« Non lo so ... Ma è diventato più forte dopo averli presi al suo interno quindi non li ha racchiusi e basta »
« Ma ha anche lui dei circuiti al suo interno? »
« Non lo so ... »
« Massì, forse qualcosa tipo cavi elettrici o altre diavolerie simili ... cosa ne pensi? »
« Non lo so ... »
Crillin imbronciò l'espressione e sbuffò scocciato « Uffa ... ma non riesci a dirmi altro a parte "Non lo so" ? »
Piccolo si voltò al piccoletto furibondo « MA COSA VUOI CHE NE SAPPIA IO?! ORA TE NE PUOI STARE UN PO' ZITTO?!?! ».
Il pelato, dallo spavento, fece un salto sul posto e si coprì la zucca perché Piccolo l'aveva minacciato con un pugno chiuso.
« Sì, sì, sì, sì stò zitto, stò zitto ... » quando vide il namecciano riaquetarsi reincrociò le braccina e tornò ad osservare lo scontro «Uffa però ...».

Nell'alto cielo il sayan dai capelli dorati lottava contro il temibile nemico continuando ad avere la meglio. Dopo la trasformazione Cell, il quale tornò al secondo stadio, la sua imbattibilità da "creatura perfetta del dottor Gelo" era andata completamente in frantumi e Vegeta lo annichiliva con abbastanza facilità. Bastò un calcio ben piazzato per far precipitare il mostro a terra e creare al contempo una grande voragine e al centro di essa Cell vi rimase finché non rivide sopraggiungere il suo incubo fatto di carne ed ossa.
Quando il principe dei sayan sfiorò il terreno con una delle scarpette, l'essere incompleto si alzò in piedi e dopo aver concentrato l'energia scattò verso di lui. Vegeta lo attese a braccia aperte ma nonostante questo Cell non riuscì a colpirlo: spostò la testa verso sinistra e il pugno chiuso del mostro gli passò a fianco, Vegeta si abbassò con il busto quando vide Cell girare su se stesso usufruendo della gamba destra tesa e tenendo verso l'alto l'altra ... colpo andato nuovamente a vuoto ma il mostro non si abbatté: appena terminò il giro con la gamba sinistra piegò il ginocchio destro e rieffettuò il giro su se stesso ma il sayan riuscì nuovamente a fargliela saltando appena poco prima che la gamba tesa giungesse verso di lui. Vedendolo ancora sospeso a mezz'aria per il piccolo salto, Cell interruppe prima del tempo il giro, caricò il braccio destro e scagliò il pugno chiuso verso Vegeta ... tutto inutile: il biondo rimase sospeso per aria e con la mano destra bloccò il pugno ... Cell attaccò con un sinistro ma anche questo venne intercettato e stretto in una morsa. Mentre le mani tenevano bloccati i pugni chiusi, Vegeta atterrò rapidissimo a terra e saltò in direzione di Cell tirando nel frattempo verso di sè gli arti bloccati ... la grossa e brutta faccia di Cell si andò a scontrare sul duro ginocchio del principe. Vegeta mollò la presa e lasciò che l'essere iniziasse a cadere verso il basso per colpa del duro colpo ricevuto. Però, prima che Cell potesse toccare terra con il muso scuro, il biondo, sadico ma astuto come una volpe, colpì con una tallonata la nuca del nemico e questo, dopo una sonora botta, sbatté violentemente al suolo alzando un mucchio di polvere.
Ci vollero alcuni secondi all'essere incompleto per recuperare tutti i pensieri che, a causa del colpo, sembravano essersi sparpagliati nei meandri del suo cervello ... oltre a quelli recuperò una manciata d'orgoglio. Si rialzò e quando si voltò indietro incrociò i suoi occhi di ghiaccio con quelli cerulei di Vegeta che l'osservava immobile, a braccia conserte e con uno strano ghigno sul viso. Alzò un verde braccio in sua direzione e dopo avere additato il suo rivale per la conquista della vittoria, aprì il palmo della mano e generò su di essa un'onda di medie dimensioni ma dall'alto potenziale. Prima che potesse scagliarla in una qualsiasi direzione, Vegeta sciolse i bracci e aumentò l'aura a dismisura, fece un piccolissimo salto di pochi centimetri, portò indietro braccia e gambe dopodiché, con grande velocità, riportò tutti gli arti davanti a se e lasciò confluire il suo potere sui palmi delle mani ... Cell, essendo completamente spiazzato per un attacco così rapido, venne scagliato contro una parete rocciosa poco distante e si incastrò in essa. L'onda sulla sua mano era sparita nel momento stesso in cui Vegeta l'aveva colpito con la forza della sua aura ...
Sotto la canottiera scura il petto si gonfiava e sgonfiava a velocità sempre maggiore man mano che la lotta proseguiva.

Dalla distanza c'era però chi aveva ancora qualche domanda da fare ...
« Hemm, Piccolo? Posso farti una domanda? Piccina-piciò ... »
Il namecciano osservò lo schianto di Cell contro la parete « Basta che sia intelligente »
Crillin, trovatosi spiazzato da una tale richiesta, dapprima rimase senza parole ma poi, prendendo altro coraggio dalla sua scorta personale, inghiottì un poco di saliva e poi chiese: « Tralasciando come sia fatto o meno Cell al suo interno, perché 17 è uscito? Perché Cell l'ha rigettato? »
Piccolo sorrise demoniaco poiché aveva trovato una buona risposta « Hah, perché Cell ha fatto il furbo mentre Vegeta è stato fortunato! »
« Perché? »
« Cell, per fare il gradasso, si è fatto colpire di proposito da Vegeta per sbeffeggiarlo ma quando poi quest'ultimo l'ha involontariamente colpito in un punto specifico con uno dei suoi pugni, 17 è risalito e Cell non è riuscito a trattenerlo ».
« Quindi ... » iniziò il piccoletto arrossendo appena « ... se Vegeta avesse colpito in un'altro punto sarebbe uscita C18? ».
Il sorriso scomparve sul volto di Piccolo « Lo dubito fortemente anche se non ho alcuna certezza. 18 è stata assorbita per prima e poi, come succede a una persona quando rigetta, si tende ad espellere l'ultimo alimento ingerito e non il primo ».
Di colpo anche Crillin parve diventare alquanto verdognolo ... « BLEARG ... che schifo ... ok, grazie per la spiegazione ».
Piccolo grugnì leggermente e tornò ad osservare lo scontro.
Cell si sbloccò dalla roccia e si riavvicinò pericolosamente al sayan digrignando i bianchi denti dalla rabbia. Scattò all'attacco ...
...
La battaglia proseguì in modo sempre meno a favore per il sayan, se dapprima subiva raramente in quel momento i colpi che riceveva erano almeno pari a quella del nemico. Fu una sequenza di colpi ad accendere un allarme in Piccolo: Cell scattò in avanti e colpì Vegeta con un potente pugno all'altezza dello stomaco dopodiché, con lo stesso arto, lo colpì al volto più di una volta. Il sayan indietreggiò e per un pelo riuscì a parare un'ulteriore attacco a mano chiusa ... Cell però approfittò del momento di spaesamento dovuto dal post-attacco sayan e lo colpì violentemente al mento con un calcio dal basso verso l'alto e, prima che Vegeta si allontanasse troppo, lo ricolpì con la gamba opposta sulla guancia sinistra dall'alto verso il basso ... il biondo cadde rovinosamente a terra e lì vi rimase ansimante per alcuni istanti.
Il namecciano, alla vista della scena, corrugò le sopracciglia alquanto allarmato ...
« Haio, che botta ragazzi ... » si lasciò sfuggire Crillin come se fosse stato lui al posto del principe « ... non vorrei essere al suo posto ».
Il namecciano mugugnò qualcosa mantenendo lo sguardo sul sayan e su Cell. Il piccoletto al suo fianco si accorse del suo cruccio e si rivolse a lui: « Piccolo, c'è qualche problema? »
« Sì ... » iniziò facendo un cenno verso un individuo ben preciso « ... il problema è Vegeta ».
« Vegeta? E cosa avrebbe scusa? » disse l'ometto osservando con maggiore attenzione il proseguimento della lotta.
« Stà subendo sempre di più e fatica a contrattaccare ... »
Crillin, notando anch'egli il fattaccio, si fece serio « Già, hai ragione ma chissà perché ... »
Il namecciano abbassò la voce per farsi sentire soltanto dal piccolo terrestre « Il fatto è che Vegeta sarà anche diventato molto più forte dopo esser guarito dalla malattia ma evidentemente non si è ripreso completamente. Dopo un periodo di fiacca c'è sempre bisogno di un po' di tempo per recuperare tutte le energie ».
Crillin incrociò le braccia e sospirò profondamente « E' già tanto che abbia lottato per tutto questo tempo a questo livello nonostante le sue condizioni ... E' logico che stia iniziando a sentire un po' di stanchezza ... ».
Piccolo annuì « Scommetto che se fosse stato nel pieno delle sue energie a quest'ora sarebbe ancora in splendida forma ... Ma ora, ridotto in quelle condizioni, durerà ben poco perché gli diverrà sempre più difficile mantenere il ritmo ».
« Ma se Vegeta rimane senza forze cosa succederà? » disse il tappetto aggrottando le sopracciglia.
« Semplice: Cell attaccherà tutti noi » ... fu lapidario.
« CHE COSA?! Ma non possiamo tenergli testa! Io, Yamcha e Tienshinhan non siamo all'altezza, Trunks non si riesce a muovere e, mi spiace dirlo, ma non credo che tu abbia molte possibilità ... inoltre non possiamo fare nemmeno affidamento su 17. Siamo allo sbaraglio! » esclamò Crillin richiamando così anche l'attenzione degli altri. Stranamente TUTTI capirono in breve tempo come stava la situazione ...
« Lo so benissimo anch'io ... » lo fulminò Piccolo lo sguardo « ... è per questo che abbiamo bisogno dei senzu ».
« I senzu? ... » per un attimo il terrestre rimase interdetto ma poi ... « ... Già, è vero! I senzu! Che idea geniale! ... Ma io non ne ho con me ... ». A Crillin cascarono letteralmente le braccia ...
« Nemmeno io ma è per questo che qualcuno deve andarne a prendere un po' il prima possibile ...» disse il namecciano voltandosi verso i suoi "compagni" e avvicinandosi a loro « ... Però, visto che ci servono abbastanza urgentemente, c'è bisogno di qualcuno rapido ».
... Bella esposizione, ma chi mandare?
Piccolo proseguì « Voi tre siete senza forze sufficienti per volare al massimo della velocità ... » disse indicando i tre terrestri « ... Trunks non riesce proprio a muoversi per colpa delle rotture, 17 sembra K.O. mentre io ...» sostò un attimo il discorso e poi riprese « ... Io devo rimanere quì perché se Vegeta esaurisce le forze prima che i fagioli arrivino sono l'unico che può tenere occupato Cell anche se per poco tempo ».
Tra il gruppo calò un profondo silenzio.
Poi arrivò l'illuminazione al genio della squadra.
« So chi mandare » disse Piccolo.
Tutti lo osservarono curiosi di sapere chi fosse colui che avrebbe dovuto compiere l'impresa ... ma egli non si scucì affatto e si avvicinò soltanto alla parete rocciosa vicino alla quale sostavano due personaggi.
All'improvviso scattò verso uno di loro e lo colpì violentemente allo stomaco con un poderoso calcio. Questi, dopo aver emanato un'urletto di dolore sputò un po' di saliva e si toccò il punto dolorante.
Crillin, Yamcha e Tienshinhan rimasero spiazzati ...
Piccolo si rivoltò verso di loro ed indicò il prescelto con un cenno del capo ... « Andrà 17 ».

Il moro si rialzò a fatica mentre si massaggiava la pancia all'altezza dello stomaco. Dopo un paio di secondi, dopo che fosse passato il dolore improvviso, aprì gli occhi di ghiaccio tenendoli a fessura e con passo feroce si avvicinò al namecciano. Quando fu nelle sue vicinanze il moro si alzò sulle punte delle scarpe e con piglio arrabbiato osservò in malo modo Piccolo ...
« MI DICI CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE EH? MUSO VERDE?! » sbraitò il ragazzo alitando sul viso dell'alto guerriero.
L'ex Dio sorrise appena e continuò ad osservare il cyborg che in quel momento pareva più umano di quanto fosse in realtà « Mi correggo: 17 era K.O. ... »
« C'E' POCO DA RIDERE! Come ti sei permesso di colpirmi a quel modo?! Anzi, come ti sei permesso di colpirmi e basta! »
« Calmati fumino... » sibilò il namecciano facendo arretrare il giovane con la sua autorevolezza «... per ogni cosa c'è un motivo e in questo caso, ti ho colpito per darti una bella svegliata perché, anche se la cosa non mi garba molto, abbiamo bisogno del tuo aiuto ».
17 incrociò le braccia e si voltò con tutto il corpo verso destra e incominciò ad incamminarsi verso una meta sconosciuta « Di qualunque cosa si tratti non mi interessa affatto ».
Il moro però, dopo una decina di passi, sentì qualcosa sulla spalla. Voltò leggermente il volto e notò la mano del namecciano e senza opporre resistenza alcuna si fece tirare indietro dall'arto slungato ... i due si ritrovarono nuovamente faccia a faccia.
Piccolo divenne ancora più serio di quanto era prima « Sappi che la mia non sarà una richiesta ma un ordine, chiaro? »
Il giovane sputò a terra un po' di saliva e guardò schifato il muso verde « Tzk! Io non prendo ordini da nessuno soprattutto adesso che ho riottenuto gran parte della mia forza originaria! Non osare sfidarmi ... »
Il "muso verde" sbuffò scocciato « Guarda, non ti sfiderò ma mi limiterò a prenderti per il bavero e riportarti in pasto a Cell se non collabori » annunciò indicando con il pollice della mano destra uno dei due combattenti alle sue spalle.
Il ragazzo, che non aveva alcuna intenzione di fare nuovamente parte "dell'essere perfetto", grugnì assentendo così alle richieste del guerriero. In ogni caso però, non diede la possibilità a Piccolo di guardarlo negli occhi: va bene prestare un favore (anche se controvoglia) ma almeno non abbassarsi allo stesso livello! ... 17 divenne quasi vanitoso ...
Piccolo sopportò « Allora, per prima cosa ti avverto che tra breve ci potremmo trovare tutti in serio pericolo: Vegeta sembra non essere in grado di proseguire a lungo con il combattimento e se dovesse crollare, toccherebbe a noi scendere nuovamente sul campo di battaglia ma, come ben vedi, non siamo nelle condizioni migliori ... »
« E allora? » chiese in giovane non guardando il suo interlocutore negli occhi.
« Per questo motivo ci servono assolutamente i senzu che coltiva Karin nel suo obelisco che si trova appena sotto il palazzo di Dio .. »
Il moro assottigliò maggiormente gli occhi non capendo bene ... perché diceva tutte quelle informazioni?
« Visto che ci servono in tempo breve, ti ho svegliato perché al momento tu sei l'unico che può andarli a prendere volando a velocità massima senza fermarti un secondo e provare fatica. La tua energia è inesauribile giusto? »
17 annuì capendo finalmente la situazione.
« Inoltre, se riusciamo a sconfiggere Cell adesso che è al secondo livello, potremo riuscire nell'impresa senza l'aiuto di Goku e poi, forse, tua sorella 18 si potrebbe anche salvare ... ».
Gli occhi del ragazzo si spalancarono e finalmente si voltarono in direzione di Piccolo « Dove hai detto che è questo posto? »
In namecciano sorrise sornione « Sotto al palazzo di Dio vi è l'obelisco nel quale ci sono i senzu che ci servono. Quando sarai là chiedi di Karin e fatti dare tutti i fagioli magici che puoi. E vedi di essere rapido »
17 voltò nuovamente dall'altra parte dandogli così le spalle « E te vedi di parlare di meno » e dopo aver detto si alzò in volo ad una velocità sorprendente stupendo tutti i presenti.
Lo videro allontanarsi e sparire nell'azzurro del cielo ...

 

 

 

 

 

...Continua...

 

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Capitolo 55
*** Recupero legumi ***


Ciao a tutti! Anche in questo giorno di festa vi stresso con la mia storia! Spero che la cosa non vi dispiaccia ...

Vegeta4ever: Ok, non ho ben capito se la fic ti piace o meno vista la mancanza del piccolo Trunks, quello nato dal love-love ... Non sò che dirti se non "Amen, continua a leggere se ti và ... " olte a questo ti dico "Pazienta. Pazienta ma continua a sperare". Saggie parole del conte. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace. Un bacione!

folg_89: Piccolo è un genio, io l'ho sempre saputo e a pensarci bene è davvero il cervello del gruppo. Vegeta è un volpino ma troppe volte fa affidamento soltanto sulla forza bruta (ma è ovvio che anche per lui esistono le eccezioni XD). 17 saprà rendersi utile e spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se l'azione sarà moooolto carente ... mi riposo un minuto per i prossimi capitoli ;D! Dimmi come ti sembra se ti và. Un beso!

Sgt: Piccolo Piccolo ... il genio stà guadagnado punti assieme a Crillin e 17 ... sono contenta :) Leggi e fammi sapere se puoi! Bacio

Juu_Nana: I blocchi si sono staccati in entrambi i cyborg ma evidentemente Cell è troppo sciocco per capire che cosa è successo al suo interno ... non che questo cambi la questione comunque XD Su msn spero di apparire il prima possibile evitanto letarghi così prolungati ... a presto scricciola mia! Un bacione!

Angelo Azzurro: Il gattone quì ha il nome originale (ovvero Karin) ma non ti preoccupare ... sempre di quel felino si tratta XD Vegeta si stà spompando ... speriamo che resista. Spero che anche questo capitolo ti piaccia almeno quanto gli altri! Un bes!

Umpa_lumpa: Ciao bellissima! (hi-hi-h ... <- faccia msn) Vegeta stà crollando ma per fortuna, questa volta, non è colpa di tutte le botte ricevute ma questo Cell non lo sà ... Spero di risentirti presto sià quì che su msn. Un bacione! ... Ah, della festa matildica poi non ne ho saputo più nulla, nè se è da fare, nè se è stata fatta ... in ogni caso il capo non me ne ha più parlato il che è un buon segno ;)

Ainim Skywalker: Sono davvero contenta che i capitoli continuino a piacerti, cerca però di fare attenzione alle pioggie di meteoriti ... non vorrei perderti nuovamente come lettrice! XD Ti saluto, un bacione!

Swwtcicia: Ciao! Dimmi anche tu se questo capitolo ti piace, ok? Un beso! (ah, visto l'email che ti ho mandato?)

Nion: Hehe ... spero allora che anche questo capitolo sia di tuo interesse anche se non succede granché. Ciao, un bacio!

chrystal_: Le sorelle ... sempre rompipalle XD!! Dai che scherzo, la lunghezza non è importante ... la cosa che conta che il capitolo ti piaccia, per il resto a me bastano anche poche sillabe ... A presto allora, un bacio!

Ok, per oggi ho finito e vi lascio con le solite due parole di turno: ultimamente il "grande" onnipotente Freezer (che molti sapranno che è anche colui che riaggiusta i pc impazziti mediante minaccie di vario genere) sembra non voler collaborare e pertanto il mio computer fà l'idiota un giorno sì ... e un giorno sì. Per questo (anche perché quando mio fratello ci mette le mani sopra improvvisamente le cose precipitano) io e mia sorella ci ritroviamo costrette ad evitare qualsiasi ulteriore pericolo che possa far letteralmente saltare la scatoletta. Visto che ci è capitato in passato varie volte che un nuovo contatto di msn si presentasse e che noi, accettandolo, ci trovassimo puntualmente ricoperte di virus, se qualcuno volesse prendere il nostro contatto prima di chiedere l'ingresso, ci mandi una e-mail presentandosi così che noi sappiamo chi siete e quindi possiamo accettarvi senza incorrere in un qualche boom di malattie informatiche ... ok?
Con questo vi lascio e vi dò appuntameto al prossimo capitolo che, premetto, sarà più movimentato di questo.
Un bacione a tutti quanti!
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 55
- RECUPERO LEGUMI-

 

Volava, volava ad una velocità sorprendente e al suo passaggio gli alberi si piegavano, le rocce si sgretolavano e l'acqua del mare si sollevava in spruzzi leggeri come se eseguissero servizievoli il suo volere al suo rapido passaggio. I colori si fondevano divenendo una sfumatura infinita e scarna di dettagli nella quale tutti gli elementi che lo circondavano divenivano una cosa sola come se in fondo, tutto il resto a parte sé stesso, non fosse altro che una massa informe di poca importanza che poteva mutare tranquillamente senza modificare il suo stato d'animo ...
Euforico come non mai si spostava da un'altezza all'altra sfiorando dapprima il bianco e soffice manto delle nuvole e poi dopo farsi bagnare da quegli spruzzi chiari di acqua salmastra. Pareva e si sentiva inarrestabile e per questo rideva, felice, per il nuovo potere acquisito con il quale pensava di poter fare qualsiasi cosa ... rimanendo però all'interno di alcuni piccoli limiti.
Dopo pochi minuti, essendo conscio del fatto che gli mancasse meno di metà strada per raggiungere il suo punto d'arrivo, il giovane si fermò su di un erboso prato e su di esso si sdraiò lasciando che le braccia e le gambe cadessero libere ... In quella posizione rilassata incominciò dapprima a scrutare la superficie azzurra del cielo chiaro poi, dopo pochi istanti, chiuse le palpebre sugli occhi di ghiaccio e si lasciò cullare dai suoni della natura senza però cadere tra le braccia di Morfeo. Rimase ad ascoltare il fruscio del vento che con il suo leggero soffio sfiorava la sua pelle senza imperfezioni e sollevava i mori capelli ... nonostante fosse ancora giorno riuscì a sentire il frinire dei grilli che, placidi e tranquilli, suonavano involontariamente quella loro musica ... Quelle note lo portarono alla realtà e dopo ben pochi secondi gli fecero aprire gli occhi e rialzare a sedere. Osservò con lo sguardo perso l'enorme distesa di candide margherite che crescevano a pochi metri di distanza ... da quella posizione il dolce suono sembrava già essere meno udibile.
Lui era un cyborg creato dal dottor Gelo per portare la morte all'uomo chiamato Son Goku e per questo il suo cuore non doveva conoscere la pietà. Non sapeva se questo tipo di sentimento, dopo l'operazione dell'azzurra, fosse stato aggiunto o se invero fosse sempre stato uno sciocco come lo definiva sua sorella ma doveva ammetterlo: stare seduto su quel prato, tranquillo, senza pensieri e nella pace più assoluta gli piaceva ... gli piaceva da matti ma ancora non capiva bene i perché della sorella che, secondo i suoi discorsi da donna isterica qual'era, sembrava desiderare ardentemente spargere fuoco e fiamme attorno a sè pur di dimostrare la sua forza. A 17 ormai questo non importava più. Odiava Gelo perché aveva ridotto 18 e lui in due esseri indefiniti e li aveva fatti diventare, contro la loro volontà, delle vere e proprie macchine da guerra e, visto che odiava dal più profondo quel vecchiaccio malato di mente, sperava di poter condurre una vita tranquilla senza cadere nel volere di quel pazzo ... pur di non dargli soddisfazione alcuna anche da morto, non era più intenzionato uccidere il guerriero o conquistare il mondo anche perché poi quello sconosciuto e il Mondo stesso non gli avevano fatto poi nulla di male e perciò non aveva motivi per i quali spargere sangue ...
Giuntosi alla fine di quella parentesi mentale capì di essere davvero uno sciocco e per quello forse sua sorella aveva ragione.
Sorrise mentre con una mano afferrava una manciata di fili d'erba che poi, dopo essere stati lanciati in aria, ricadevano leggeri su quel volto perfetto e quei vestiti da normalissimo e giovane essere umano ... due elementi contrastanti che lo rendevano ancora di più come uno strano ibrido. Forse, forse in fondo a quel cuore di metallo, quelli che gli umani chiamavano sentimenti, continuavano a martellare come se lui stesso non fosse mai mutato sotto quelle vecchie e rugose mani ... Sentiva di amare quella tranquillità e desiderava che anche la sorella scoprisse quanto sarebbe stato piacevole vivere alla luce del sole senza essere continuamente coperti dall'ombra di quel dottore e sotto quella sigla che anticipava quelli che erano i loro nomi. E forse, se lei fosse riuscita ad uscire dal corpo di quel mostro orripilante, vedendo anche lei la sua nuova forza, sarebbe rimasta contenta e avrebbe accettato più facilmente la loro condizione da emarginati robotici.
I perché che lo spingevano ogni volta a chinare il capo, ad accettare i compromessi, ad ubbidire agli ordini e, come in quel caso, a rialzarsi in piedi e voltarsi verso il suo obiettivo erano sempre rivolti alla sua sorella che, nonostante avesse la sua stessa età, la sentiva più piccola e perciò si sentiva addosso maggiori responsabilità. Ogni qualvolta che faceva qualcosa contro la sua volontà era per lei perché le voleva bene ...
18 aveva perfettamente ragione: 17 era davvero uno stupido sciocco ... ma se lo era lo era soltanto per lei.
Non sentendo più la musica dei grilli, che gli avevano ricordato involontariamente Cell, si rialzò nuovamente in volo e guizzò nel cielo non prima però di aver memorizzato quel luogo perché forse, un giorno, vi avrebbe potuto portare una persona speciale.

Pochi minuti gli ci vollero per raggiungere quell'alta colonna intarsiata con quei disegni tribali. Quando fu vicino ad essa piegò la sua traiettoria volando in verticale verso il famoso obelisco di Karin. Quando lo raggiunse rimase sospeso per aria un qualche attimo notando che dentro ad esso sembrava non esserci anima viva ... incrociò i bracci e nel frattempo, sempre sospeso a mezz'aria, si addentrò all'interno di quel luogo e arricciò il naso trovandolo a dir poco squallido per essere un obelisco ... a dire il vero si aspettava qualcosa di maestoso paragonabile almeno al palazzo sovrastante. Poggiò i piedi a terra e si osservò nuovamente attorno concentrandosi maggiormente sull'unico elemento che sembrava risaltare in quell'ammasso di piattume ovvero quei disegni spastici in rilievo sulla colonna che attraversava l'edificio. Mentre contemplava un teschio di bue sentì dei passi alle spalle e così si voltò verso quella piccola scaletta ...
Storse nuovamente il naso disgustato vedendo chi gli era apparso dinanzi ... « Sei tu Karin? ».
Il tizio continuò ad osservare il cyborg con piglio scocciato « No, non sono io. E tu chi diavolo sei? »
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo nello scoprire che quella palla di grasso vestita con quella ridicola vestaglia non fosse chi cercava « Non ti deve importare chi sono io ... » sibilò a denti stretti sciogliendo l'incrocio tra le braccia « ... Stò cercando Karin ... ».
Jirobay rimase fermo sul posto come se dello sconosciuto non gliene importasse nulla di nulla ... Si mise addirittura un mignolo nel naso. 17 ovviamente s'innervosì sentendosi preso in giro e senza riuscire a contenere il nervoso, aumentò l'energia deformando così un po' della struttura. Il grassone, pensando che forse gli conveniva essere un pochino più accondiscendente, estrasse il dito e dopo aver ammirato il bottino recuperato, lanciò lontano il premio con un cricco ... il cyborg continuò ad essere infastidito ...
Jirobay si avvicinò nuovamente alla scaletta e senza scendere di un solo scalino sbraitò a gran voce come una vecchia lavascale: « HEI GATTACCIO! C'E' UN TIZIO CHE TI VUOLE!!! MUOVITI!!! »
"Gattaccio? ..." pensò il moro mentre la sua rabbia si sbolliva rapidamente "... spero che non sia una presa in giro ...".
Una risposta giunse a quel richiamo irrispettoso: « MA COME TI PERMETTI, RAZZA DI MALEDUCATO CHE NON SEI ALTRO?!?! E POI CHE BISOGNO C'E' DI URLARE?!?! »
« Ma tu guarda da che pulpito ... DATTI UNA MOSSA!! ...» riurlò il ciccione osservando verso il piano sottostante poi si voltò verso 17, che nel frattempo aveva reincrociato gli arti, e gli rivolse nuovamente la parola « ... Adesso arriva ... ». Dopo aver detto ciò si allontanò ed andò a sedersi da una parte, estrasse chissà da dove un sacchetto di patatine e incominciò a trangugiarle come un ingordo ... Il moro dal bell'aspetto non lo seguì nemmeno con lo sguardo e rimase concentrato sulla piccola scaletta.
Sessanta secondi trascorsero con una lentezza disarmante e il rumore fastidioso provocato dal masticorio di quell'essere abnorme riuscì in quel brevissimo lasso di tempo ad innervosire ancora di più il ragazzo ... quando però iniziò ad intravedere un lungo bastone dalla forma famigliare il suo sguardo mutò non riuscendo a nascondere un ché di curiosità ... quando vide tutto il resto però rimase basito: quello che gli si apprestava davanti era un vero e proprio gatto dal pelo bianco un po' troppo cresciuto. Gli occhi rimasero sgranati per un bel pezzo ...
Il maestro Karin, notando una nota di disappunto negli occhi del giovane, tossì leggermente e cercò di parlargli con il tono più cordiale possibile: « Io sono Karin, molto piacere. Tu sei 17 vero? Ho sentito parlare di te ... ».
Gli occhi di ghiaccio si spalancarono ancora di più dalla sorpresa « Ma come fa ... »
Il micio si strinse al bastone « Non ti allarmare, io so tutto sai? Grazie a quello ... » disse indicando un vaso poco distante con all'interno un liquido che pareva comunissima acqua. Sotto cenno del felino, 17 si avvicinò all'oggetto e vi osservò dentro vedendo ... acqua. Karin gli si avvicinò e appena poggiò una zampa su quella superficie di coccio si iniziò a formare un'immagine all'interno del contenitore: Vegeta che combatteva con furia contro il terribile Cell mentre gli altri erano a bordo campo in attesa del ritorno del cyborg.
« Con questo posso vedere qualsiasi cosa, come Dio ... mi correggo, come il piccolo Dende » disse sorridendo il felino mentre si pettinava i lunghi baffi.
« Beh, ameno questo ha una spiegazione sensata ... » disse senza pensare il moro ma poi, ricordandosi il perché era lì, scrollò la testa e si voltò verso l'animale « ... ma ho fretta, non perdiamo altro tempo! ».
Il gatto rimase impassibile « Che? »
« Ma come "Che?" ... lo sa perché sono quì no? Allora si dia una mossa che ho fretta! »
« A dire il vero non so perché tu sia quì » disse tranquillamente Karin lasciando il giovane 17 completamente spiazzato.
Il ragazzo additò il grosso vaso con la mano sinistra « Ma come ... Non l'avete visto attraverso il vaso? »
Il felino rimase ad occhi chiusi e lasciò oscillare leggermente il bastone di legno « E' ovvio che posso vedere tutto attraverso il vaso non posso starci davanti mica ventiquattro ore su ventiquattro perché sennò impazzisco! Dimmi cos'è successo ».
Al cyborg cascarono le braccia ma cercò di mantenersi « Sarò breve: non so come Cell mi ha espulso ed ora è tonato al secondo livello, Vegeta continua a combatterlo ma gli mancano le forze e se per caso le esaurisse toccherebbe a me e agli altri affrontarlo. Per me non c'è problema ma gli altri sono ridotti a dei colabrodi ed è per questo che Piccolo mi ha mandato da lei e adesso io sono quì ... »
« Capisco ... »
17 sbracciò ancora « ... Quindi mi dia in fretta quelle maledette lenticchie! »
« Lenticchie? » ripeté Karin sorridendo sotto i baffi da gatto.
Il ragazzo sbottò esasperato con gli occhi iniettati di sangue e lasciando che l'energia aumentasse ancora come poco prima « Lenticchie, fagioli, piselli, ravanelli ... non mi importa cosa siano! Si dia una mossa!!! »
Il gatto si staccò da un paio di centimetri da terra dallo spavento dopodiché corse verso il piano sottostante dicendo a ripetizione la parola esatta ovvero: fagioli ...
L'esserone dal pelo bianco ricomparve dopo pochi attimi con appresso un piccolo sacchetto di tessuto marrone. Lo porse al ragazzo « Fate molta attenzione a come li utilizzate. Sono pochi perché questo non è il periodo più adatto per la crescita quindi ... usateli con il cervello! »
Il moro annuì e si apprestò a legare il dono alla larga cintura di pelle quando risentì la voce fastidiosa del maestro: « Il tuo corpo è ricoperto di lievi ferite. Prima di tornare indietro passa da Dende e fatti curare da lui, così risparmierete con un fagiolo ... Non ti preoccupare, l'ho già avvisato che gli farai visita ».
Le giovani mani strinsero maggiormente il piccolo nodo « Tzk. Non ne ho bisogno »
Il gatto insistette « La forza di ogni singolo guerriero è importante ed è bene che tutti voi siate in splendida forma per quando si presenterà il momento di giungere in aiuto ... Non fare il testone e non rinunciare un aiuto puramente gratuito ». Karin si allontanò lasciando spazio a 17 che con un salto fu fuori dall'obelisco.

In pochi istanti fu sul piastrellato del grande palazzo e appena toccò terra vide avvicinarsi verso di sè il piccolo, nuovo supremo affiancato dal suo fedele servitore Popo che, gentilmente, lo seguiva portandosi appresso il bastone del superiore.
« Abbassati che ti curo le ferite ... » disse spiccio il piccoletto. 17 si abbassò senza proferire parola e lasciò che il monello lo circondasse di una splendente luce di colore verde ... sentì tutte le ferite chiudersi mente un leggero senso di sollievo lo riempiva dall'interno.
« Ecco, ho fatto! » esultò Dende portando le manine al cielo in segno di vittoria. Il moro si rialzò silenzioso ...
Il piccoletto riafferrò il suo bastone e cercò di assumere una posa da saggio o qualcosa del genere « Ti devo dire una cosa importante che dovresti gentilmente riferire anche agli altri ... ».
Un cenno di assenso intimò al namecciano a proseguire « ... Allora, stò osservando lo scontro contro Cell e devo ammettere che siete fortissimi! Dovete però riuscire a resistere, purtroppo non so perché ma Goku e Gohan non sono ancora usciti dalla Stanza dello Spirito e del Tempo e non so per quanto tempo dovranno stare ancora al suo interno ... » Dende si voltò verso l'ingresso del palazzo e 17 fece lo stesso. Compiendo quel movimento i due notarono la povera Chichi, la moglie di Son Goku, abbandonata a sé stessa seduta su quegli scalini mentre sbuffava un po' annoiata ( ammettiamolo: tutti ci eravamo dimenticati di lei =_=") ...
« ... Spero tanto che escano presto ... » aggiunse il piccoletto prima di rigirarsi verso il giovane con aria sognate « ...ma voi continuate così! Tutti contiamo su di voi! ».
Il cyborg s'indirizzò verso il bordo del palazzo e guardò il paesaggio sottostante prima di rigirarsi perplesso verso il piccolo Dende ... Una domanda gli frullava nella testa ma non aveva il coraggio per porgergliela. Fece soltanto un rapido cenno con la mano destra dopodiché si abbandonò alla gravità precipitando senza paura verso la terra.
Il bimbo corse anch'egli verso la fine della struttura fluttuante e gridò a gran voce « BUONA FORTUNA!!! » e anche il gattone al piano sottostante urlò lo stesso vedendo il moro dirigersi a gran velocità verso il suo obiettivo.
Dopo alcuni minuti però l'annosa questione continuava a martellare incessantemente del suo cervello meccanico ...
"Ma come farà ad osservare la gente da lassù? Io non l'ho ancora capito!!"

La terra tremò quando accolse tra le sue braccia il guerriero dorato. Sprofondò nella sua voragine lasciando che delle rocce in frantumi lo ricoprissero in parte. Cell si avvicinò a quell'anima ormai esausta e l'afferrò con rudezza per i lunghi capelli. Quando lo sollevò in aria gli fece provocare un lieve gemito sommesso ma poi, non contento del risultato ottenuto, lo colpì violentemente allo stomaco con un sinistro perfetto ... Vegeta spalancò la bocca e sputò un fiotto di sangue, ormai era giunto al limite ...
I capelli a fiamma per un brevissimo attimo tornarono di un colore corvino ma poi, grazie a un incitamento generato dal suo enorme ego, la luce tornò a spendere su quella superficie facendo proseguire la tortura per quel corpo martoriato. E Cell se la rideva di grosso mentre lo sbeffeggiava risaltando la sua forza inconsapevole che se il sayan era ridotto in quelle condizioni non era solo opera sua ... si illudeva di aver compiuto una grande impresa ...
Piccolo, a distanza, sapeva che ormai il momento suo e degli altri sarebbe arrivato di lì a poco e il nervosismo scorreva al suo interno come se non avesse freno alcuno, fremeva teso come un filo ...
« Sono tornato ».
Tutti si voltarono verso la voce che era sopraggiunta alle spalle e tutti sorrisero, chi più chi meno, nel vedere il giovane C17 già di ritorno con il sacchetto di fagioli magici.
« Allora li hai presi! ... » esclamò Crillin correndogli incontro felice come una pasqua ed afferrando il piccolo fagotto dalle mani del giovane mentre questo annuiva forse non del tutto consapevole del grande buon gesto che aveva compiuto « ... Sei stato grande! ».
Senza perdere ulteriore tempo il piccoletto slegò il nodo e svuotò il contenuto su di una mano rimanendone però un po' deluso per cui il suo sorriso si smorzò appena ... Piccolo, accortosi di ciò, si avvicinò « Cosa c'è? ».
« Karin stà diventando sempre più resco ... Questa volta ne abbiamo soltanto sette. Chissà se bastano ... » disse a bassa voce Crillin.
« Evidentemente è un brutto periodo per la loro crescita. Karin non ce ne darebbe così pochi in un momento come questo se non ne avesse un motivo preciso. Ma per ora ci bastano quindi non lamentiamoci ...» il namecciano afferrò spiccio uno dei fagioli e lo trangugiò a gran velocità. In pochi attimi gli altri terrestri, Crillin escluso, imitarono il suo gesto e in poco tempo sentirono nei loro corpi riscorrere tutta l'energia persa.
Crillin osservò quei piccoli quattro fagiolini rimanenti e si voltò verso il moro arrivato poco prima « A te serve? » chiese mentre gliene porgeva uno ostentando la sua solita gentilezza.
« No. Prima, al palazzo, il mocciosetto mi ha curato quindi non ho bisogno di quella roba » rispose secco facendo anche un rapido cenno con la nuca.
« Bene! ... » esclamò il piccoletto riponendo all'interno due dei fagioli rimasti e ridando nuovamente il sacchetto al moro « ... Lo dai tu a Vegeta vero? E poi tieni tu quello in più ... io penso a Trunks ... » e così dicendo si allontanò di corsa verso il sayan dai capelli color glicine e si protrasse verso di lui. Dopo aver ingerito il legume Trunks si rialzò e, sorpreso per l'avvenimento, iniziò a tastare con mano varie parti del corpo come per essere sicuro che tutta quella energia non fosse un'illusione e poi l'amico, notando che il giovane sayan si era ripreso tranquillamente, masticò anche lui il suo fagiolino e iniziò a saltare carico come non mai.
Cell dalla sua posizione, nonostante fosse occupato, notò l'aumento dell'energia dei presenti e si allarmò: come avevano fatto a riprendersi? Il fatto era che non si era accorto che qualcuno si era allontanato senza farsi percepire ...

Trunks, vedendo che il padre cadeva a più riprese ai piedi del mostro, rimase impassibile e l'unica azione che fece fu quella di trasformarsi nel guerriero dall'aura d'oro lasciando che i suoi occhi azzurri divenissero di quello strano colore.
Piccolo divenne serio vedendo quegli occhi « Trunks, vuoi salvare Vegeta? »
Il giovane non rispose subito ...
« No. Sconfiggerò Cell e basta »
Il ragazzo si alzò in volo con un unico obiettivo nella testa ...

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 56
*** Disastro imminente ***


Oggi non ho davvero tempo ... sono tanto triste ... Ah, già quà?! ^^" Ciao a tutti, bentornati!
Se mi avete sentito ... sì, oggi sono davvero di fretta: il capitolo l'ho finito di scrivere 5 minuti fa e tra poco mi devo dare una lavata e tornare a sgobbare ...
Quindi oggi niente risposte TT_TT <- me più triste di voi
In ogni caso ringrazio calorosamente coloro che avevano recensito ovvero:

Vegeta4ever, Juu_Nana, folg_89, Umpa_lumpa, Angelo Azzurro, Swwtcicia, lady wolf, Nion, christal_ e Sgt.

Thanks! Oltre a questo vi informo con rammarico che MOLTO PROBABILMENTE (che a casa mia purtroppo significa 99,9%) Lunedì non riuscirò ad aggiornare perché nel fine settimana avrò parecchie faccende da sbrigare che mi allontaneranno irrimediabilmente dal poter scrivere ... Pigrizia? O.O ... Anche ma in piccolissima parte ^_^"
Comunque non a caso in questo capitolo ho inserito parecchie cosuccie ... hi-hi-hi XD
Ovvio che questo significa che al Giovedì il nuovo capitolo sarà obbligatorio ...
Ora perdonatemi ma devo scappare!
Un bacio a tutti! E non abbandonatemi perché vi adoro XD

scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 56
- DISASTRO IMMINENTE -

 

Scattò in avanti lasciando senza fiato gli altri guerrieri che, inebetiti per quello strano gesto e la fine che stava facendo il Principe dei sayan, rimasero impalati al loro posto a bocca aperta non riuscendo a formulare nemmeno il minimo pensiero logico. Solo uno tra loro era indifferente alla questione ... il moro infatti si stava riallacciando il piccolo sacchetto di stoffa alla cintura e pareva completamente disinteressato dall'azione del coetaneo ... diciamo che di lui non gliene fregava più di tanto.
Cell, con entrambe le mani, stinse con maggiore forza la testa di Vegeta prima di colpirgli il volto ripetutamente con delle forti ginocchiate ... una, due, tre volte ... il principe lo lasciò fare poiché incapace di contrattaccare ... a malapena aveva la forza per mantenere attiva la trasformazione ... Le braccia abbandonate lungo i fianchi evidenziavano questa sua scarsa forza. Cell l'aveva capito e in quel momento puntava su quella nuova debolezza.
Divenne sempre più rapido e i colpi che faceva susseguire uno all'altro erano sempre della medesima forza: alta per chi non è in grado di difendersi ...
Dopo aver poggiato a terra la pianta del piede destro, Cell afferrò la chioma del rivale con la mano sinistra e chiuse l'altra a pugno dopo averla alzata vicino al fianco ... Vegeta rimase in attesa dell'ennesimo colpo con la bocca semiaperta, boccheggiante come un pesce bisognoso di ossigeno.
Un fulmine: Trunks comparve al fianco sinistro del mostro e lo colpì violentemente alla nuca con un calcio rovesciato. Non aspettandosi nulla del genere, Cell subì il colpo e dopo aver mollato la presa sul principe, volò andandosi a schiantare contro una parete rocciosa e ivi vi restò ber un breve periodo di tempo.
Trunks, con una sequenza di movenze poco consone per la trasformazione, poggiò i piedi a terra con una leggerezza e una leggiadria impressionante. Nessun suono si sentì dal contatto della scura gomma degli stivaletti con la terra secca ... E lì, di spalle, dinanzi al suo principe, davanti a quello che doveva essere suo padre, ostentava una fierezza che mai era stata visibile in quegli occhi ... Una serietà che andava ben aldilà dei suoi anni.
Il viso leggermente ruotato verso sinistra, la posizione giusta per scrutare il nemico e nulla più.
Dietro di lui Vegeta era semi-accasciato al suolo e con le braccia ricoperte di graffi più o meno profondi cercava di riassumere una posa se non altro dignitosa. Riuscì ad issarsi per un breve attimo prima di ricadere in ginocchio ... Il volto verso il cielo, gli occhi chiusi, la bocca aperta per catturare ossigeno ... Dopo aver passato un paio di secondi in quella posa ugualmente sconveniente per uno come lui, Vegeta inghiottì un po' di saliva e tornò a respirare con naturalezza facendo riapparire sul suo viso quello sguardo tipico che lo contraddistingueva da tutti gli altri combattenti. Riaprì gli occhi e li posò sul ragazzo ...
Lo notò diverso. Vide il suo non come lo sguardo di un comune super sayan ma come quello di un estraneo ...
Un estraneo di cui non gliene importava nulla di lui: erano vicinissimi eppure non si voltava a guardarlo, non gli rivolgeva quelle stupide frasi da mocciosetto ... Rimaneva lì, fermo, ad osservare altrove ...
Vegeta, i principe dei sayan, detestava profondamente essere ignorato e chi lo faceva in genere la pagava molto cara ... La rabbia in genere era tale da farlo accecare eppure, in quel momento, non riuscì davvero a capire perché, quando il ragazzo si allontanò lento a passo tranquillo, invece di provare rabbia sentì qualcosa di tremendamente differente crescere in lui allo stesso ritmo di quei passi ...
Lo seguì con lo sguardo vedendolo poi andarsi a scontrare rapido contro Cell ... perché ... perché sentiva quel peso?

 

Con uno scatto fu contro Cell: lo colpì ripetutamente alla bocca dello stomaco con una serie di colpi rapidi e veloci e raramente modificava l'attacco inserendo nella raffica dei calci diretti. Il mostro, dopo aver sopportato fin troppo, bloccò con una delle sue manone il pugno di Trunks e con una spinta lo allontanò di un paio di metri. Subito dopo essersi fermato il sayan tornò alla ribalta aumentando nettamente la velocità rendendo però inversa la forza dei colpi. Cell lo lasciò fare senza contrattaccare minimamente limitandosi a parare i colpi che gli sembravano leggermente più ostici.
Trunks, capendo che il nemico lo stava sottovalutando, bloccò improvvisamente le sue rapide combo e concentrò molta dell'energia del pugno destro ... dopo aver percepito in esso la forza sufficiente, lo mosse rapidamente e colpì fiero e deciso il mento del mostro facendogli girare letteralmente la testa verso l'alto e strappandogli di bocca un lieve gemito sottomesso.
Sul giovane viso comparve un sorriso di soddisfazione e per questo sentì maggiormente il bisogno di colpire l'essere nei punti che potevano provocargli maggiore dolore ... e colpiva, colpiva, come se guidato da una forza non sua ...
Oltre ai versi di Cell, ciò che lo spingeva a non lasciargli fiato, era il sentire su di sè lo sguardo di quell'essere ingrato ... e ci teneva veramente tanto a dimostrargli di che cosa era davvero capace inconsapevole però che in realtà Vegeta, nel silenzio che sempre lo avvolgeva, aveva già capito quali fossero le sue qualità e che se ancora non lo aveva elogiato era per via del suo caratteraccio. Eppure Trunks, anche se consapevole di questo suo enorme difetto che impediva al principe di mostrare un minimo di umanità, aveva sperato in una qualche piccola parola che magari agli occhi degli altri sarebbe apparsa come insignificante mentre per lui avrebbe avuto un significato ben più grande ... Come in quella bella illusione di poco tempo prima ... nonostante l'età che aveva doveva ammetterlo almeno a sè stesso: si era sentito felice come un bambino.
Colpiva a ripetizione annebbiato da quei pensieri confusi che ogni tanto trovavano una connessione mentre poi, un istante dopo la perdevano inesorabilmente.
Alla fine cosa lo spingeva davvero a lottare a quel modo che lo faceva assomigliare ad un ossesso? La rabbia perché il padre, dopo averlo illuso, gli aveva sbattuto in faccia la sua forma e lui non era riuscito ad accettarla? Il desiderio di dimostrare di essere qualcosa di più per strappare dalle sue labbra almeno un verso d'apprezzamento? La voglia di concludere tutto il prima possibile così da potersene tornare a casa e fare finta di non averlo mai incontrato?
Nemmeno lui lo sapeva. Lui che era molto più intelligente dei suoi coetanei, non sapeva darsi risposta e più proseguiva a lottare più le motivazioni che lo guidavano si abbattevano una con l'altra disintegrandosi vicendevolmente. E se non si hanno motivazioni abbastanza rigide per andare avanti alla fine come si continua?

 

Cell afferrò entrambi i pugni chiusi del giovane, l'attirò a sè e diede una sonora testata sulla fronte del sayan.
Trunks si allontanò e scrollò la testa un paio di volte e rimase alquanto inebetito dal colpo. La sua espressione però tornò quella di sempre, come se si fosse svegliato.
Cell uscì dalla roccia e si pulì leggermente una spalla che si era impolverata. Senza guardarlo iniziò a farneticare con aria saccente « Dì un po' Trunks, a che stavi pensando? Sembrava che tu avessi la testa altrove ... »
Gli occhi si spalancarono appena « Come? »
« Mi hai capito benissimo ... » disse Cell vedendo di aver concluso con la polverina « ... impegnati su quello che fai usando il cervello. Sò che volendo puoi fare di meglio. Vedi di non farmi perdere tempo ragazzino ... » terminò poi serio e scuro.
Il sayan rimase in silenzio a quelle parole e incominciò a chiedersi se anche gli altri avevano per caso notato il suo disorientamento involontario ... Si voltò verso di loro ma non notò nessuna espressione particolare che gli desse una conferma precisa: tutti sembravano perplessi per le sorti del pianeta, com'era normale pensarlo, ma ce n'era uno che forse aveva qualcos'altro che gli frullava nel cervello ...
Prima che i suoi occhi cerulei si andassero ad incrociare con quelli del padre, voltò la faccia e tornò ad osservare il vero nemico che avrebbe dovuto affrontare e sconfiggere. Occhio per occhio, dente per dente: voleva ripagare Vegeta con la stessa moneta e perciò, dopo averlo bellamente illuso, voleva essergli completamente indifferente ... ma se per caso lo osservava in modo diverso, riprovando poi quello strano sentimento che gli permetteva di sorvolare qualsiasi difetto di quell'essere, tutto quell'impegno che cercava di inserire in quell'infantile gesto di ripicca sarebbe andato completamente sprecato.
Trunks sorrise « D'accordo, mi impegnerò di più »
Gli occhi azzurri si assottigliarono e da uno spiraglio della larga bocca si intravide uno dei grandi canini « Molto bene ... » disse Cell con la sua solita voce alta di un qualche tono di troppo « ... allora vediamo di darci una mossa ». Le grandi ali nere si aprirono creando un forte brusio. Dopo un piccolo salto in avanti con tanto di slancio atletico, l'essere imperfetto poggiò la pianta del piede destro e poi scattò con una velocità impressionante aiutato anche dal movimento staffettistico delle lunghe braccia. Gli bastarono pochi millesimi prima di giungere davanti al sayan ... Alzò leggermente la testa verso l'alto e la fece scendere repentinamente sulla rosea fronte creando così, su quella ormai rovinata pelle, l'ennesimo graffio con tanto di livido. Trunks indietreggiò di alcuni centimetri senza staccare i piedi da terra realizzando a sua insaputa due profonde strisciate che evidenziavano il suo distanziamento forzato ... Chiuse gli occhi per reazione e per lo stesso motivo sfregò un braccio sul punto leso e dopo qualche instante rialzò le pupille per controllare se vi fossero tracce di sangue ... Nulla. Per il colpo che era, anche se di elevata potenza, non avrebbe generato quel liquido purpureo ma forse questo era anche perché il sayan era ancora fresco.
Il biondino si allontanò di una decina di passi, si rimise in posizione di difesa ed attendé un attacco del mostro verde. Passarono diversi istanti ma questi non si mosse affatto ... l'unica cosa che mutava secondo dopo secondo era il suo sorriso beffardo che si allargava sempre più e diveniva maggiormente disgustoso poiché attorniato da quelle rosee salsicce. Al ché, dopo alcune appurate riflessioni (e divagazioni), il giovane decise di prendere egli l'iniziativa ricevendo però una leggera presa in giro: scattò in avanti con i pugni in carica lungo ai fianchi e urlava a perdifiato come per aggiungere altra forza al colpo che stava per scatenare. Cell però, tranquillo e prima che il sayan lo raggiungesse, piegò le ginocchia, fece un lungo passo in avanti e si sdraiò a schiena a terra quando Trunks arrivò per fare in modo che mancasse il bersaglio ... Quando l'ebbe ancora sopra di sè, Cell unì tra loro le dita della mano sinistra come per formare una freccia e con questa colpì violentemente il sayan sotto le costole provocandogli un dolore lancinante e mozzandogli il fiato. Il ragazzo si fece trascinare a terra ...
Il mostro al secondo stadio si rialzò in piedi facendo bella mostra della sua stazza e dall'alto osservò la patetica scena del ragazzino che si massaggiava il pancino dolorante ... nessun sorrisetto ornava il suo viso spaventoso ... « Non andiamo affatto bene ... Mi stò annoiando e sappi che non sono intenzionato a perdere il mio tempo in questo modo quindi ... » proseguì soltanto quando Trunks fu di fronte a lui con gli occhi accigliati per la beffa « ... quindi vedi di darti una regolata! E i tuoi problemi da infante incompreso lasciali a casa e tieniteli per te se possibile » terminò poi con aria dannatamente seccata.

 

« C-cosa ... » non riuscì a proferire altro.
« Mi hai capito benissimo ... » ricominciò Cell ricreando pian piano il suo solito ghigno mentre poggiava le mani ai fianchi « ... Guarda che non sono poi stupido, vengo da un futuro simile al tuo ... credi che non sappia di te e delle tue origini? ... » affermò dopo aver picchiettato con l'indice sulla tempia destra del grosso cranio.
Gli occhi cerulei si aprirono maggiormente parola dopo parola mostrando quasi terrore per quello che stava per avvenire « Ho notato il tuo atteggiamento ma forse solo io l'ho compreso appieno perché magari, qualcuno, è ancora allo scuro del tuo segreto ... »
« ... no ... » Trunks si avvicinò appena senza però riuscire a fare nulla di più.
« ... Visto che non mi lasci nulla di meglio da fare posso dare io la bella novella? » chiese con aria sorniona il mostro mentre con una lentezza disarmante si girava verso il gruppo di persone concentrandosi però sul vero e diretto interessato della faccenda ...
« NO! NON DIRE NIENTE!! » l'aura si alzò di colpo e i corti capelli si rizzarono maggiormente sotto quella potenza abbagliante, i pugni di strinsero fino a vibrare e i denti iniziarono a fare pressione tra loro ... gli occhi sembrarono diminuire di luminosità ...
Cell, completamente disinteressato e anzi, curioso di vedere come sarebbe stato combattere contro un personaggino davvero fuori di sé, terminò il giro su sè stesso e spalancò la larga bocca porgendo un grande sorriso « VEGETA! APRI BENE LE ORECCHIE CHE TI DEVO DIRE UNA COSA IMPORTANTE SU QUESTO MARMOCCHIO ... ». Il principe dei sayan, sentitosi ovviamente preso in causa, voltò lo sguardo verso quella bestia e l'osservò con il suo classico sguardo bieco attendendo la "fantomatica" rivelazione anche se, dai suoi occhi scuri, si poteva una leggera nota di disinteressamento ...
Al contrario di lui gli altri ancora ignari delle origini del ragazzo strabuzzarono gli occhi per la sorpresa e cercarono di affinare l'udito per non perdersi nemmeno una sillaba anche se, grazie alla vociona dell'ex essere perfetto, nessuna di queste sarebbe potuta sfuggire anche al più sordo dei sordi. Piccolo e Crillin, diversamente ancora, rimasero sorpresi poiché completamente impreparati e se il primo rimase fermo e impassibile il secondo fremeva perché pensava a come Vegeta si sarebbe comportato dopo la scoperta di avere un figlio come Trunks ... se si fosse dimostrato ancora una volta indifferente sarebbe accorso in aiuto del giovane per offrirgli un qualsiasi tipo di aiuto, anche di tipo morale ...
Notando le diverse espressioni causate da quelle poche parole, Cell si gonfiò e con atteggiamento pomposo iniziò a ridere fregandosene altamente di colui che era alle sue spalle. Grosso errore.
« HAHAHAHA!! LO SAI CHE TRUNKS E'- »
KA TUM!
Sfrecciò ad una velocità sorprendente e talmente alta che se vi fosse stato uno sconosciuto proprio in quell'attimo egli non avrebbe nemmeno intravisto le forme del mostro prima che questo schizzasse lontano a velocità folle e non di certo per sua volontà: Trunks infatti, accecato come non mai, gli aveva impedito di parlare con un calcio alla nuca a piena potenza. Non ancora soddisfatto e tutt'altro che ragionevole in quel frangente, il sayan continuò a mantenere elevata la sua aura e bombardò il mostro con delle scariche di onde più o meno potenti ma in grado di fare tremare la terra ... Urlava a squarciagola mentre muoveva rapidissimo le braccia e generava sulle mani quelle sfere di luce e sembrava che nulla potesse acquetarlo. Solo dopo un minuto pressoché interminabile il fiatone riuscì a rabbonire lievemente il guerriero costringendolo ad abbassare le braccia e poggiare le mani sulle ginocchia. I capelli si afflosciarono appena e lo sguardo divenne meno truce.
Gli spettatori erano rimasti a bocca asciutta ma uno soltanto, come al solito, non teneva chiuso il becco ...
« Beh? E quindi? Finisce così? ... » lo sfregiato si voltò verso i propri compagni in cerca di un qualche sguardo complice ma trovò soltanto Piccolo che, nonostante non avesse affatto l'aria da "amicone chiedi a me che ti rispondo io", gli si avvicinò ugualmente e gli porse il suo questo: « Hei Piccolo ... » iniziò con il suo modo d'essere ovvero leggero e amichevole « ... Che cosa doveva dire Cell di importante e segreto? Io sento che lo sai, dimmelo, dai! ».
Il namecciano grugnì non degnandolo di uno sguardo « Nulla di rilevante ».
« Nulla di rilevante? » ripeté Yamcha come se fosse stato una sorta di pappagallo ammaestrato. Piccolo ovviamente s'irritò ma non aggiunse altro e così il poveretto, curioso come un gatto ma poveretto, fu costretto ad allontanarsi facendo spallucce a Tienshinhan che come lui era curioso della faccenda anche se lo dava molto meno a vedere.
Crillin tirò un sospiro di sollievo.

 

Un'ombra si risollevò da sotto un cumulo di macerie e stirò gli arti attorcigliando le grigie dita delle mani fra loro « Bravo Trunks, adesso sì che ci siamo! ...» quando le polveri si diradarono la figura di Cell si mostrò con dei piccoli graffi su tutto il corpo ma nulla di più « ... Anche se potevi fare ancora meglio: scommetto che se mi avessi attaccato allo stesso modo ma da una distanza ravvicinata a quest'ora io sarei ridotto in condizioni peggiori! E invece ... HAHAHAHA!! ». Inutile dire che poi il mostro scoppiò in una delle sue risate da scaricatore di porto ... Crillin e compagnia speravano con tutto il cuore che quel gradasso scoppiasse presto per davvero.
Cell si alzò in volo, si indirizzò verso il biondo e dopo aver scambiato con lui un primo rapido interlacciato di combo continuò con soddisfazione sempre maggiore lo scontro anche perché, finalmente, Trunks si era deciso a lasciare da parte i suoi rancori per affrontarli in un secondo momento e concentrarsi a pieno su quello che doveva portare a termine: salvare la Terra eliminando l'essere imperfetto. Il combattimento proseguì per svariatissimo tempo ma, volente o dolente, Cell era sempre un passo avanti al giovane sia per forza che per potenza anche se in certi momenti Trunks dava sfoggio a tutta la sua inventiva evidentemente ereditata e faceva eseguire al nemico delle figuracce alquanto barbine ... come quando ad esempio, in uno scontro diretto corpo a corpo, Cell si era ingrossato per aumentare la carica di potenza: mentre cercava di colpire il ventenne che come una zanzara fastidiosa gli svolazzava rapidamente attorno, si sbilanciava, perdeva l'equilibrio e di tanto in tanto si ritrovava a fissare il vuoto più completo ignorando che forse, colui che cercava, non era altro che sopra alla sua testa che lo sbeffeggiava lanciando magari anche dei gesti ai suoi amichetti ... la diminuzione di velocità non gli permetteva di combattere come avrebbe voluto e così, quando si ritrovava in quelle situazioni poco piacevoli, Cell si ritrovava costretto a tornare al suo aspetto di sempre e da lì la situazione si capovoltava nuovamente ...
Alla lunga però la questione divenne pesante per entrambi: da una parte Trunks, che per la maggior parte del duello aveva subito, si ritrovava un po' a corto di forze ma soprattutto di idee su come comportarsi ... in quei minuti interminabili aveva dato sfoggio a tutto il suo repertorio e benché fosse piuttosto ristretto per un guerriero del suo calibro, l'aveva mostrato facendo del suo meglio; dall'altra parte Cell incominciava ad essere stanco di quei giochetti e la sua sopportazione stava andando fuori dai ranghi: nonostante il ragazzino si fosse impegnato e gli avesse dato del filo da torcere, era stanco di quel soggetto e di tutti gli altri esserini che impalati com'erano sembravano, da parte sua, che fossero in piazza a vedere i fuochi d'artificio ... tutto era troppo facile, tutto al di sotto delle sue possibilità ed ambiva a sfide più ambiziose ... ambiva a Son Goku che però, stranamente, non era ancora comparso sul campo di battaglia.
« Adesso ne ho abbastanza » sibilò Cell a denti stretti mentre inseguiva Trunks che compiva l'ennesimo scatto per farsi perdere di vista. Aumentò impressionantemente la velocità e si bloccò proprio davanti al giovane impendendogli di proseguire oltre. Il biondo, come se fosse a contatto con la terra, portò le gambe in avanti e rallentò rapidamente la sua "fuga" per evitare di andare a sbattere contro quel muro di muscoli ... Andò troppo vicino, Cell alzò entrambe le mani al cielo e colpì il ragazzo con un pugno a mani giunte proprio vicino alla tempia destra. Trunks precipitò a gran velocità spinto anche dalla forza di gravità ... il terreno si deformò considerevolmente sotto il suo pesante tocco.
Nel frattempo Vegeta, da quella distanza non proprio ravvicinata ma quasi, ancora a terra ma con maggiori forze in corpo, aveva osservato con sguardo critico l'intero combattimento e più volte si era ritrovato ad avere le stesse intuizioni che il figlio, senza volere, applicava sempre un secondo dopo, e per questo sorrideva leggermente senza però farsi notare ... Quando lo vide schiantarsi a terra allungò istintivamente il collo verso quel piccolo cratere per scrutare il proseguirsi della "baruffa".
Cell scese in picchiata verso il suo obiettivo e lo colpì duramente puntando la gamba destra nel suo stomaco ...

 

A distanza gli animi stavano tornando ad essere inquieti ...
« Oh, no ... Trunks!! » urlò Crillin in direzione del ragazzo come per dargli conforto.
Piccolo continuò a tenere gli occhi puntati su Cell che intanto pestava senza scrupoli il giovane del futuro. Dopo che una goccia di sudore gli fu scesa dalla fronte, egli parlò serio annunciando però ciò che tutti gli altri temevano « Trunks non ce la farà ... Non è abbastanza forte e se continua così finirà male ... ».
I pugni del piccoletto si strinsero con forza dalla rabbia e i denti si serrarono con una forza incredibile « Se solo ... Se solo Goku fosse quì ... ».
« Arriverà. Non so quando ma arriverà non appena avrà terminato l'allenamento ma noi, nel frattempo dovremo trovare qualchedun'altro che si occupi del nostro ospite ... » disse il namecciano quasi sibilando poiché il nervoso stava salendo anche a lui.
« Già ma chi? ... » si domandò Crillin dopo aver leggermente diminuito la stretta delle mani ... poi sembrò arrivare l'idea ...
Si voltò indietro con un sorriso smagliante sul volto ... « 17!!! ».
Il ragazzo, che era appoggiato al muro con la schiena, spalancò gli occhi e per un istante divenne blu dal panico ... fece addirittura "no-no" con la testa ... non ci teneva a venire disintegrato!
Crillin assottigliò gli occhi « Ma che hai capito ... » sussurrò dandogli dello sciocco omettendo l'offesa nella sua affermazione « ... Ora che Cell stà ancora combattendo devi dare il senzu a Vegeta! Se si riprende forse lui sarà in grado di fare fuori quel mostro! ».
Il cyborg sembrò sciogliersi ...
« Sì, mi sembra una buona idea! » esclamò sorridente Tienshinhan.
Il tappetto si rivoltò in avanti e incrociò le braccia mentre chiudeva gli occhi e sorrideva sornione « Sì-sì, sono proprio un genio ». Piccolo lo lasciò dire e poi ordinò al coetaneo di Trunks di fare ciò che gli era stato chiesto.
Come su "ordine" 17 si staccò dalla parete di roccia e iniziò a superare gli altri personaggi mentre riapriva per l'ennesima volta il fagottino di stoffa marrone. Superò Yamcha e Tienshinhan e poi si fermò a fianco del rapato che aveva avuto l'intuizione. Infilò la sottile mano sinistra nel sacchettino e afferrò il piccolo tesoro tenendolo ben saldo tra le dita. Lo osservò per un breve attimo prima di voltare gli occhi verso Crillin e Piccolo ... I due, vedendo quegli occhi di ghiaccio che gli chiedevano conferma per l'azione che stava per compiere, annuirono all'unisono e perciò il moro si apprestò ad eseguire quanto richiesto.
« VEGETA!! ... » urlò 17 in direzione del sayan e appena vide che questo si voltò a guardarlo a sua volta, caricò leggermente il braccio sinistro indietro e proseguì ... « ... PRENDI! » terminò lanciando il piccolo legume verso la persona chiamata.

 

Grave, gravissimo errore.

In quel breve istante il tempo parve congelarsi e tutto divenne chiaro a chi, secondo altri, non avrebbe dovuto sapere: Cell, anche se preso in quel pestaggio, sentì quel grido e perciò, quando voltò gli occhi per vedere cosa stesse accadendo, tutto gli divenne comprensibile ed ogni domanda che si era posto trovò la logica risposta ... divenne di veleno ...
Con ancora il piede sullo stomaco di Trunks alzò la mano destra e allargò bene le dita tra loro. Con un'enorme vena pulsante sulla fronte, urlò furioso e generò su quel palmo una piccola onda d'energia e la indirizzò in un punto ben preciso ...
Vegeta alzò la mano destra per afferrare il fagiolo quando, all'improvviso, lo vide carbonizzarsi sotto i suoi occhi. Il piccolo legume ridotto in cenere cadde a terra e si disintegrò completamente. Il sayan basito per l'accaduto osservò prima a terra e poi verso il mostro che stava osservando lui e gli altri con sguardo truce.
« Adesso ho capito tutto. Pensavate di farmela vero? » sibilò il mostro verde mentre lasciava libero Trunks dal suo dolce peso. S'incamminò a passo meccanico e si fermò a pochi metri di distanza dal gruppo. Gli occhi azzurri incontrarono quelli di un guerriero che li possedeva del medesimo colore ...
« N°17 ... Mi ero dimenticato di te ... Ora non preoccuparti, non ti trascurerò più. Diverrai nuovamente parte di me ... » Cell si avvicinò al moro ma questo si allontanò di qualche passo arretrando arrivando persino alle spalle di Tienshinhan e Yamcha.
« NON MI SCAPPERAI!! » urlò Cell prima di fiondarsi all'inseguimento del moro superando con un balzo i due terresti che, per ovvia ed evidente differenza di forza, non poterono nulla contro la sua velocità. Il cyborg invece, che grazie alla rottura del blocco aveva affinato anche i riflessi, riuscì a sfuggirgli per un pelo svicolandogli a destra con un piccolo balzo mentre il mostro, per colpa della sua stazza comunque ingombrante anche se possente, abbracciò il vuoto più assoluto e si sbilanciò in avanti.
« SCAPPA!! 17 SCAPPA!!! » urlò a pieni polmoni Crillin mentre inutilmente allargava i bracci per impedire a Cell di proseguire ... quest'ultimo saltò letteralmente oltre la sua figura e il piccoletto si demoralizzò sentendosi paragonato ad un ostacolo per una corsa atletica.
Il moro scattava da una parte all'altra della grande arena e, rapido e improvviso, cambiava continuamente direzione di marcia ricordando i movimenti di un'agile lepre mentre Cell, famelico e non sazio dei suoi poteri lo seguiva senza troppi sforzi ... voleva acciuffarlo ad ogni costo: perdendolo era tornato alla seconda forma ma se l'avesse riassorbito? Sarebbe divenuto ancora più potente ...
Dopo l'ennesimo scatto in direzione opposta 17 scivolò a terra vicino a Vegeta e sbatté violentemente il mento a terra ...
« 17! ATTENTO! ALLE SPALLE! DIETRO DI TE!!! » gridò nuovamente Crillin verso il giovane per avvertirlo del nuovo pericolo: Cell si stava avvicinando inesorabilmente con la lunga coda aperta ad ombrello ...
Il moro si rialzò in fretta e furia graffiando il terreno ma quando percepì l'aura oscura vicino al corpo provò quasi un brivido di freddo ... E la lunga coda venne sbalzata all'indietro grazie alla sottile barriera verde ...
Il cyborg ricominciò la sua corsa proseguendo con la sua strategia anche se di tanto in tanto l'essere imperfetto gli compariva dinanzi con ghigno maligno e per questo ogni qualvolta cercava di sfuggirgli con tutti i mezzi che disponeva, anche con quelli più sporchi e subdoli.
Nel frattempo gli altri non gli stavano dando minimamente una mano: a parte i due sayan che erano scusati perché erano sfiniti e provati da un combattimento, gli altri rimanevano da una parte ad osservare la "gara pazza" senza muovere un muscolo e anzi, c'era chi trovava il coraggio di fargli eseguire ulteriori servizi: « IL SENZU 17! DAI L'ULTIMO SENZU A VEGETA!!! » urlava Crillin con le mani vicine alla bocca per farsi sentire maggiormente.
« NON VEDI CHE SONO UN PO' IMPEGNATO?!?! » sbraitò il ragazzo oltremodo arrabbiato per quell'assurda richiesta. Come poteva prestare aiuto al sayan e nel frattempo sfuggire a Cell che sembrava essere davvero intenzionato a farlo suo una volta per tutte?
E poi finalmente qualcosa si mosse: Piccolo si alzò in volo e colpì Cell alla nuca facendolo vacillare appena. In quel momento il namecciano si voltò verso il moro e gli fece cenno di portare finalmente a termine ciò che doveva ma poi, quando 17 infilò ancora una volta la mano nel sacchetto per afferrare il senzu ... non lo trovò.

 

Preso da una sorta di panico incominciò a tastarsi alla ricerca di ciò che cercava: ravanò in tutte le tasche dei jeans e in tutti gli altri posti in cui sarebbe potuto essere il piccolo oggetto ... nulla, non si trovava. Incominciò addirittura a svolazzare come un'anima errante in tutto quel luogo mentre Piccolo cercava come poteva, e riuscendoci per fortuna, di fermare il colosso che fremeva per farsi uno spuntino ... "Quel coso può essere ovunque!" pensò 17 dopo aver setacciato la maggior parte del luogo senza risultati. La cosa non era affatto difficile da credere: con tutti quei combattimenti il terreno si era deformato parecchio e bastava che il fagiolo fosse caduto dentro una incrinatura della terra per renderlo introvabile. Compresa la gravità dell'errore commesso il moro si mise le mani nei capelli ... aveva combinato un vero pasticcio!
Cell si divertì all'inizio con il namecciano ma si sorprese dopo quanto poco tempo quel passatempo fosse noioso ... Se Trunks l'aveva divertito in parte Piccolo gli si avvicinava ma non riusciva a stimolarlo di più. Indirizzò un forte pugno verso l'uomo verde e lo prese in pieno volto ... Piccolo voltò la testa da una parte e lasciò fuoriuscire un po' di saliva dalla bocca. Si riprese in un attimo e con la velocità di un fulmine saltò leggermente sul posto e quando fu a mezz'aria scalciò colpendo il mostro sotto al mento facendolo indietreggiare. Riappoggiò i piedi a terra e si apprestò ad abbassarsi quando sentì un'energia famigliare alle spalle ... Un'onda energetica alla massima potenza venne generata da Yamcha che colpì in pieno Cell che, non aspettandosi un attacco del genere tantomeno da quel tizio, si era trovato completamente impreparato e per questo subì ... poco ma subì. Arrabbiato per l'affronto abbandonò per un istante il namecciano e si concentrò sullo sfregiato alle sue spalle: alzò la mano destra e proferì poche parole prima di generare una forte onda ... "Big Bang Attack" ... L'onda si staccò completamente dalla mano ed investì in pieno il giovane papà facendolo schiantare contro una parete di roccia a parecchi metri dal suolo. Yamcha rimase conficcato in quella parete e perse conoscenza.
« Mossa alquanto eroica ma del tutto inutile ... » sibilò Cell prima di ricominciare a picchiare Piccolo con tutte le sue forze. Dopo una lunga e interminabile combo il mostro terminò l'attacco con un calcio dall'alto verso il basso e così il namecciano stramazzò a terra picchiando la nuca.
All'improvviso Cell percepì un'altra aura che aumentava ... alzò gli occhi al cielo e vide Tienshinhan con le dita delle mani giunte. Riconoscendo quella posa già vista abbastanza volte, Cell portò anch'egli le mani al cielo ponendole nella posa identica del guerriero a tre occhi ... sorrise maligno ... « Mi sono dimenticato di dirvi che posso imparare nuove tecniche anche sono osservandole? ... »
Il guerriero non comprese subito ma poi ... poi fu tardi ...
« ... SHINKIKOHO!! » un'onda dalle dimensioni gigantesche colpì Tienshinhan che, dopo una manciata di secondi, iniziò a cadere dal cielo fino a colpire il suolo ... fortunatamente non svenne all'impatto con la dura superficie com'era successo con l'amico ...
Cell tornò in sè e sputò a terra scocciato a mille da quella marmaglia di pagliacci. Ormai non li sopportava più, voleva farli sparire una volta per tutte ma sembrava che ogni volta si riprendessero con o senza senzu ... questo gli faceva andare il sangue al cervello! Se le cose fossero andate in quella direzione ancora per molto, avrebbe mandato tutto al diavolo e l'avrebbe fatta finita una volta per tutte dimostrando di essere il migliore anche a costo di sacrificare qualcosa di importante ...

 

Purtroppo non sempre le azioni guidate con il cuore e dalle migliori intenzioni portano a dei risultati positivi ... Crillin infatti divenne, senza volerlo, la goccia che fece traboccare il vaso: dopo che Cell si fu allontanato per colpire nuovamente Trunks, che si stava a fatica rialzando da quella che per poco non sarebbe divenuta la sua tomba, si fermò a pochi passi di distanza e alzò entrambe le mani verso di lui pronto per colpirlo a morte quando ... Crillin gli apparve a fianco e con un colpo netto del suo Kienzan separò braccia, busto e gambe del nemico. Cell crollò a terra come se fosse senza vita ma tutti sapevano che era solo questione di attimi prima che rigenerasse gli arti ...
Il piccoletto si avvicinò al sayan che nel frattempo aveva perso la trasformazione e lo aiutò ad alzarsi. I guerrieri che ancora si potevano muovere ovvero Trunks sorretto da Crillin, Piccolo, Vegeta, Tienshinhan e 17, si avvicinarono tra loro e fecero trascorrere una manciata di secondi nei quali nessuno osò proferire parola. Trunks poi non alzava nemmeno lo sguardo da terra forse perché temeva di aver deluso il padre ... Poteva continuare a riflettere per anni sulla questione ma nulla cambiava: avrebbe sempre e comunque sperato un gesto gentile e non voleva in alcun modo deludere le aspettative del principe ... per lui significava anche questo l'amore che un figlio provava per un genitore ...
« Dobbiamo farlo a pezzi prima che su ricomponga! SPOSTATEVI! Ci penserò io! » parlò con voce possente Vegeta prima di scostare con forza il "tre occhi" e quindi formare un'onda dalla elevata potenza sul palmo della mano destra.
« Mi sembra l'idea migliore. In più pezzi sarà ridotto Cell più gli sarà difficile e arduo ricomporsi ... » annuì Piccolo ben consapevole che cosa significasse rigenerare un corpo mutilato « ... avanti, concludiamo ».
Vegeta non lo guardò nemmeno « Tzk! Non mi serve il tuo permesso » e dopo aver proferito ciò lasciò che la sua onda colpisse i resti del mostro. Le cose però sembravano non voler prendere la piega giusta ... L'onda lanciata sembrò rimbalzare a mezz'aria e, per colpa di una forza misteriosa, venne spinta verso l'immensità del cielo. Il sayan rimase silenzioso.
« Cell ha alzato la barriera » disse il moro notando uno strano riflesso verde sul terreno tutt'attorno a quei lembi di corpo.
All'improvviso il busto si alzò in volo e si fermò a galleggiare a poca distanza da terra. La bocca del "non-morto" si spalancò e da essa uscì un urlo disumano mentre le varie parti uscivano come nuove ritornando al posto che dovevano prendere.
Nella squadra ci fu un attimo di sbigottimento ...
«ADESSO NE HO ABBASTANZA! MORIRETE TUTTI! NON MI IMPORTA PIU' NIENTE DI QUESTO PIANETA!!! » urlò Cell a pieni polmoni mentre concentrava tutta la sua forza in quel corpo nerboruto ...
Poi però tutti notarono che si stava ingrossando molto di più rispetto alle prime volte ... cresceva, cresceva divenendo di proporzioni gigantesche e anche Piccolo, che del gruppo di guerrieri era il più alto, al suo confronto sembrava quasi insignificante ... il mostro era più alto almeno del doppio per non parlare della larghezza: Cell era divenuto una vera e propria palla.
« HAHAHAHAHAHAHA!! ORMAI NON AVETE NESSUNA SPERANZA!! » gridò Cell mentre sorrideva con la sua nuova bocca larga.
Vegeta, disgustato come non mai da quella palla di lardo, gli si avvicinò e gli puntò nuovamente una mano contro per farlo saltare con un'altra onda.
« HAH! NON TI CONVIENE VEGETA! Tra un minuto io mi auto distruggerò ... Io morirò ma tutti voi mi seguirete all'inferno! Anzi, l'intera Terra sarà annientata! Sappi che al minimo danno io esploderò! A ogni modo non cambierà nulla, tranne che morirete un po' prima! HAHAHAHA!! » dopo quelle parole brucianti Cell divenne ancora più grande e Vegeta fu costretto a indietreggiare.
Lo osservarono con occhi sgranati ...


Mancava poco, pochissimo, ma come fare per evitare il disastro?

 

 

 

 

 

 

...Continua...

 

 

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Capitolo 57
*** Vittoria ***


Ciao a tutti quanti. Come avete passato il fine settimana? C'è qualche culone che ha finito la scuola? In questo caso penso che il suo week-end sia stato fantastico ... Il mio, diciamo, non è stato dei migliori poiché ho dovuto fare tutte cose che durante la settimana non c'è la forza di farle (il grosso riguarda la pulizia domestica -__-) pertanto posso affemare con certezza che non mi sono riposata affatto e che ora sono moooolto più stanca della settimana scorsa e ciò si può notare dal mio caratteraccio che ultimamente ha la capacità di saltare da un'opposto all'altro con una facilità impressionante, l'acidità che mi caratterizza è aumentata quasi dell'80% e ciò mi rende poco sopportabile: salto, lagno, divento isterica e spesso vedo lucciole dove non ci sono e dò un po' di matto ... non per dire ma in casa mia madre fatica a reggermi a volte, non passa un giorno che non litighiamo per una qualsiasi cagata XD Detta così la cosa può far anche ridere ma in realtà mi riduce a un vero straccetto ... uff, passiamo alle rece che è meglio

Juu_Nana: Hoi, finalmente prima! :D In effetti Cell ha fatto la figura dello spicopatico (come me ultimamente) ma di questo se ne è reso conto anche lui, tardi ma se n'è reso conto. Se il capitolo scorso è stato simpatico nonostante volesse essere un pochino serio ti avverto che questo è leggero per davvero. Ti aspetto scricciolina mia, un bacione ^^

folg_89: Te ce l'hai con il torneo vero? Temo allora che se ne vorrai vedere uno dovrai aprire il manga giusto e rileggertelo da per te ... Più che Trunks penso che il fuoco di paglia sia stato Cell che, diciamo, se l'è presa davvero con poco. Spero che questo capitolo di "passaggio" ti piaccia come gli altri. Ti saluto, ciao!

Vegeta4ever: Hehe ... In effetti Goku è un pochetto in ritardo ma il loro problema Trunks e gli altri se lo dovranno sbrogliare da soli quindi fammi poi sapere se la tua teoria coincide con la pensata che ho avuto io. Ti ringrazio infinitamente per i complimenti che mi fai ogni volta ... mi fanno tanto piacere ^///^. Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il precedente, un beso!

Swwtcicia: Hai visto che la tua fan art alla fine è arrivata? Il fine settimana sgombro da aggiornamenti mmi serviva anche per portarlo a termine perché sennò a quest'ora ero ancora a metà con il colore! Comunque sono contenta che ti sia piaciuto. Goku arriverà ma non aggiungo altro ... Spero che ti piaccia. Ciao, a presto allora!

Angelo Azzurro: Beh, mi spiace ma temo che Yamcha sia impossibilitato a candidarsi come capro espiatorio ... inoltre Trunks diciamo che lo stò facendo che a causa di tutto l'ambaradan non lo sopporta ma mi sembra essessivo farlo che lo prende e lo lancia contro Cell per farlo sacrificare XD Spero che comunque questo capitolo ti piaccia. Aspetto un tuo comments ... un bacio!

Umpa_lumpa: Il capitolo l'avevo fatto pieno proprio perché lunedì non avrei aggiornato e mi sembrava giusto almeno fare qualcosa di più consistente dal solito. Sono contenta che ti sia piaciuto. Il lavoro continua a stressare ... ma chi si è riposato? Faccio addirittura fatica a dormire adesso! (TT__TT) Ora ti lascio al nuovo capitolo ... un bacione!!

LadyDreamer: Se uno ha fretta è giusto che non si dislunghi facendo attendere altra gente. In ogni caso sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti. Goku apparirà come un coniglio fuori da un cilindro ... il che vuol dire apposta tutto e niente! XD Leggi per scoprirlo e poi fammi sapere! Un bacio!!


Fine. Questa volta ce n'erano meno ma capisco perfettamente il motivo perciò sono soddisfatta ugualmente. Prima di incominciare vi chiedo scusa se quello che vi appresterete a leggere forse sarà uno dei capitoli più leggerissimi (e brevotti) della storia ma sappiate che ci doveva essere per forza perciò spero che non ne abbiate a male e sia di vostro gradimento ...
Come alcuni di voi avranno notato questo agg. è stato fatto di mattina anzichè ad orario di pranzo ... E' un'eccezione perché forse oggi c'era il rischio che non ci riuscissi per cause di tempo perciò le prossime volte lo troverete al solito orario.
Ci vediamo lunedì raganà.
Un bacione a tutti!!
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 57
- VITTORIA -

 

Cell divenne di dimensioni mostruose ed io, sorretto dal mio amico Crillin, grazie alla evidente vicinanza, riuscivo indistintamente a udire i suoi bianchi denti che battevano dalla paura per la fine che poteva abbattersi e colpire tutti noi ... anch'io ero terrorizzato: il respiro mi mancava, sudavo freddo e miei occhi azzurri non riuscivano a scollarsi da quell'ammasso di forza che di lì a poco ci avrebbe ridotto in briciole ... I capelli leggermente sudati che possedevano appena quel colore strano e curioso a causa di tutto il terriccio su di essi, si muovevano a fatica sospinti dal vento carico di tensione. Prima di risentire nuovamente la risata da pazzo del nemico, voltai leggermente la testa verso la sinistra e da lì potei vedere i volti degli altri: tutti impalati come se li avessero congelati mediante una qualche strana sostanza. Nessuno di loro osava parlare, nessuno emetteva un sibilo ... Piccolo, nonostante tra tutti noi fosse uno dei più a "sangue freddo", non riusciva a mascherare a pieno la sua inquietudine mentre Tienshinhan e 17, anch'essi basiti all'estremo del possibile, rimanevano ad osservare quell'essere con i piedi impalati al terreno. Voltando gli occhi verso destra riuscii a scrutare la figura di mio padre che, anche se si trovava davanti a un così grande nemico, non smetteva di fare bella mostra del suo sguardo strafottente e borioso. I suoi occhi leggermente dischiusi rimanevano fissi su di un punto ben definito mentre i lunghi capelli corvini si spostavano al ritmo cadenzato delle sferzate di vento ... guardavo con invidia quegli occhi sprezzanti: avrei tanto voluto avere la sua stessa spavalderia, non provare quel senso tremendo di terrore che ti attraversa il corpo e ti attanaglia lo stomaco. Invidia e ammirazione ... accidentaccio a me ai miei stupidi pensieri che anche in un momento del genere tornavano immancabilmente a farmi visita!
Scrollai la testa e tornai al presente. Di lì a poco sarei saltato in mille pezzi ... Non potevo perdermi in sciocchi pensieri ma escogitare un modo per uscire da quel maledettissimo disastro!
La voce di Cell si fece nuovamente alta mettendoci al corrente che il tempo a nostra disposizione calava sempre di più e che al termine di esso la nostra fine sarebbe giunta.
Crillin mi strinse inavvertitamente il braccio e strinse gli occhi dalla rabbia: « Che possiamo fare?! Non voglio morire ... »
Abbassai gli occhi sconsolato « Mi dispiace ... ».
« Scommetto ... » iniziò Tienshinhan mentre stringeva i pugni con forza inaudita causata soprattutto dalla strizza « ... scommetto che se Goku fosse stato quì tutto questo non sarebbe mai successo ... »
« BALLE!!! ... » tuonò una voce dalla parte opposta. Mi voltai dall'altra parte e rividi nuovamente Vegeta con quegli occhi carici di astio mentre il pugno destro veniva stretto e mostrato come se fosse il centro di tutto il suo potere ...
« ... Anche se ci fosse stato Kaharoth non sarebbe cambiato nulla! Se non ci sono riuscito io a batterlo non ce l'avrebbe fatta nemmeno lui e questo perché nessuno è più forte di me! NESSUNO!! ... » si voltò nuovamente verso Cell e ricominciò a scrutarlo « ... Tzk! »
Spiccio Piccolo si voltò verso mio padre « Smettetela, tutti e due! ... » gridò e poi dopo si girò verso il guerriero dotato di tre occhi « ... Non è questo il momento per bisticciare. Vediamo di escogitare un mezzo per salvarci prima che quel coso ci faccia a pezzi. Qualcuno ha qualche idea? ».
« Facciamolo saltare ... » sussurrò arcigno mio padre mentre rialzava nuovamente il braccio verso l'essere imperfetto.
« NO! ... » esclamò il namecciano afferrando il braccio nerboruto prima che potesse azzardare una qualche pazzia « ... Non-fare-niente » Vegeta strappò il braccio dalla presa e incrociò le braccia scocciato come non mai ... classico.
Crillin, accortosi che cercavo di rizzarmi sulle mie gambe, lasciò andare il braccio ma mi stette vicino per aiutarmi nel caso non fossi riuscito a reggere lo sforzo. Non ci fu bisogno del suo intervento e perciò mi lasciò completamente libero di agire ... Si sistemò fiaccamente uno dei polsini blu e lasciò che gli occhi cadessero verso il basso ormai perso nella rassegnazione più completa. Con le piccole mani si strinse le ginocchia dopodiché si sbilanciò all'indietro ... Si sentì un leggero "poff" quando il suo di dietro andò a contatto con il terreno. Sbuffò sonoramente e ritirò le mani da dove stavano portandole indietro e utilizzandole come sostegno per non cadere di schiena ... « Accidenti ... » mormorò fiacco mentre un triste sorriso gli delineava il volto « ... per colpa di quel gigante morirò prima di trovare una ragazza ... Che mondo crudele! ».
All'improvviso a qualcuno venne un'illuminazione ...
« Crillin, ripeti quello che hai detto! » chiese a voce acuta l'amico.
Il piccoletto arrossì vistosamente prima di proferire parola « Beh ... Hahaha! Morirò prima di trovare una ragazza ... ma che razza di domande mi fai Tien? ».
« No, no, non quello ... » negò con forza sbracciando mentre si indirizzava verso il tappo « ... Prima ... Quel pezzo era importante! ».
Mi incuriosii e rimasi in attesa di ulteriori sviluppi mentre Piccolo, anch'egli con piglio alquanto interessato, si voltò verso i due in attesa di una conclusione ...
Tienshinhan sorrise a trentadue denti e strinse forte i pugni mentre indirizzava i suoi occhi verso tutti gli altri « Ragazzi, forse ho un piano ... ».

« HAHAHA!! ORMAI E' GIUNTA LA VOSTRA ORA, NON AVETE SCAMPO!! » urlò Cell ormai al massimo delle sue possibilità espansionali lasciando che la molle ciccia ciondolasse senza ritegno mentre si scuoteva per colpa delle grasse risate.
« NON CANTARE VITTORIA TROPPO PRESTO CELL! ... » urlò a sua volta Crillin dopo che si era ripreso dal suo moto passeggero di depressione. Si alzò in piedi agile come un grillo e con aria spavalda si avviò verso il mostro fermandosi a debita distanza. Visto che a quei pochi metri di distacco non era necessario sbraitare come un ossesso per farsi udire, Crillin proseguì utilizzando un normale tono di voce « ... E comunque dovresti vergognarti! ».
Ovviamente, il discorso fatto per il mio amico non era da considerarsi valido anche per Cell poiché lui, forse perché gradiva farsi sentire da ogni angolo del globo, continuò con il suo volume: « CHE COSA?! COME OSI PICCOLO ... ».
Crillin fece l'indifferente e si voltò per metà dal lato opposto ... Cell s'irritò ma non si accorse di un particolare ...
« Suvvia Cell, calmati sennò ti prende un colpo ... » sorrise il piccoletto procedendo con il giusto ritmo « ... Però guardati bene: ti è bastato perdere le staffe per perdere la testa ... Ma io dico, avresti avuto la possibilità di finirci in maniera normale e invece hai optato per l'esplosione perchè sei andato di matto ... » e mentre diceva queste parole sventolava la mano destra davanti alla fronte per sottolineare le sue parole.
Cell rimase un attimo senza parole ma poi inghiottè un po' di saliva e disse la sua « E' VERO MA ORMAI E' TROPPO TARDI, IL PROCESSO E' IRREVERSIBILE! NEMMENO IO SO COME TORNARE NORMALE!! ».
Crillin gli passeggiò un poco davanti lascando strusciare le punte dei piedi a terra e alzando così un po' di polvere « E poi pensa, scommetto che Goku sarebbe stato contento di scontrarsi con te e invece a questo punto ... » si fermò e fece spallucce voltandosi verso di me e gli altri ... ci fece un occhiolino e noi gli rispondemmo con un cenno del capo in modo affermativo « ... e invece ti sei voluto fermare a noi "mezze calzette" ... ». A quell'affermazione mio padre per poco non andò sù di giri ... fortuna che quando voleva possedeva un buon auto-controllo ...
« HAH! GOKU ORMAI NON HA NESSUNA IMPORTANZA, IN QUALUNQUE POSTO ESSO SIA, VERRA' CANCELLATO ASSIEME A TUTTI VOI ALTRI ... ALLA FINE VERRETE TUTTI STRETTI DALLE BRACCIA DELLA MORTE!! HAHAHAHA!!! »
« MA SEI PROPRIO SICURO ... » urlò infine Crillin sorridente e determinato come non mai indicando con una mano un punto ben definito « ... CHE SIANO LE BRACCIA DELLA MORTE?! ».
« MA COSA ... » Cell si osservò davanti il più rapidamente che poté ed osservò i guerrieri: Vegeta, Crillin, Trunks, Tienshinhan e 17 ...
E Piccolo dov'era?
Sentì due mani afferrargli il corpo da dietro. Voltò lo sguardo e si paralizzo nel vedere il namecciano quasi tre volte più grande di lui ... Piccolo sorrise malignamente e strinse delicatamente Cell tra le gigantesche mani facendo in modo di non provocargli dolore alcuno « Tzk, vediamo se funziona ... » disse poi sollevandolo da terra con una delicatezza inaudita.
Il mostro, quando non percepì più la terra sotto i piedi, incominciò a strepitare in preda quasi a un attacco di panico improvviso ... secondo lui non poteva, non doveva finire a quel modo!
« PRESTO PICCOLO!! ADESSO!!! » riurlò Crillin per incitare l'amico a sbrigarsi.
Piccolo piegò leggermente i bracci e dopo aver emanato un urlo disumano lanciò in aria l'essere gonfio come se fosse stata una comune palla ... Cell volò con una velocità inaudita e non poté fare nulla per arrestare la sua corsa.
Il namecciano, ancora di enormi dimensioni si voltò verso uno del gruppo « ADESSO VEGETA!! ».
Mio padre, che ancora teneva le braccia conserte, emanò uno dei suoi soliti "tzk" dopodiché sciolse l'intreccio degli arti. Concentrò le sua forza tornando per un breve attimo un super sayan. Portò la mano sinistra in avanti in direzione del nemico e sibilò ...
« Big Bang Attack ... ».
L'esplosione fu tremenda tanté che tutti i guerrieri, nessuno escluso, ruzzolarono a terra andandosi poi a fermare contro una parete di roccia ...
Io, 17, Tienshinhan e mio padre ... Senza volerlo ci andammo tutti a sommare sul povero Crillin che, personaggio dopo personaggio, andava ad addentrarsi sempre più dentro a quel duro elemento. L'arrivo poi del a dir poco mastodontico Piccolo, decretò la sua disfatta ... poveretto ... ^^


Il sole splendeva alto nel cielo e soltanto delle piccole nuvolette bianche interrompevano l'immenso letto azzurro.
Afferrai una mano e strattonai appena per far uscire da quel buco il signor Crillin. Appena questi vide la luce del sole prima mi guardò leggermente inebetito ma poi, capendo che quello che si ritrovava dinanzi era il suo mondo e non una strana visione di paradiso approssimativo , sorrise raggiante e incominciò ad urlare di gioia sbracciando e iniziando a saltare come un vero matto. Io mi sedetti su di una roccia poco lontano distendendo le gambe per concedere loro un poco di meritato riposo ... non per dire ma ero abbastanza stanco. Mi pettinai i capelli indietro con una mano e li pulii leggermente da quel lerciume dopodiché, dopo aver notato che una parte di quella sozzeria era rimasta anche sulla mia mano, la pulii contro i pantaloni mentre con gli occhi cercavo altrove ... Vegeta era distante e scrutava l'orizzonte ostentando il suo solito sguardo fiero e vicino a lui il namecciano faceva più o meno lo stesso. Prima o poi avrei dovuto affrontarlo direttamente ... ecco che dopo aver perso un nemico se ne ripresentava un'altro anche se leggermente differente ...
I miei pensieri vennero interrotti dallo sbraitare incessante di Crillin ... « WAA! ANCORA NON SCI CREDO! Guardami Trunks ... » disse parandosi davanti « ... ora, non so bene perché, ma mi sento un leone! Se lui fosse ancora quì lo colpirei sul muso con un bel dritto, così! » urlò infine correndo verso la parete rocciosa e scagliando un poderoso destro su di essa. Sulla roccia non ebbe nessunissimo effetto ma sulla povera mano temo di sì perché iniziò a pulsare senza freni. Io e Tien scoppiamo a ridere quando lo vedemmo afferrarsi l'arto dolorante mentre saltellava nuovamente anche se per un motivo differente ...
« Accidentaccio ... » disse mentre due enormi goccioloni gli si formavano ai lati degli occhi « ... smettetela di ridere, non è divertente! » ma poi, all'improvviso ... SPLAT! Yamcha gli cadde addosso come una pera matura e Crillin si ritrovò nuovamente schiacciato.
Con il colpo il bischero si svegliò e iniziò a connettere ... cosa non saprei però si rialzò in piedi e questo era già qualcosa ... iniziò fin da subito a darmi fastidio ...
Aiutò Crillin a rialzarsi dopodiché si voltò attorno completamente spaesato « E Cell? Che fine ha fatto? »
Il piccoletto gli sorrise e spalancò le braccia « Kaboom!! »
« Vuoi, vuoi dire che è sparito per sempre?! » chiese Yamcha con uno sguardo che oscillava dal confuso al felice.
« Già ... » si pronuncio spiccio l'altro poggiando le mani ai fianchi.
« Ah ... » il moro si voltò verso di me e mi osservò sorridente « ... sei stato tu a sconfiggerlo, vero? ».
Negai con la testa e perciò egli formulò una nuova ipotesi errata « Allora è stato Vegeta ».
« No ... » gli disse Crillin « ... ha fatto quasi tutto da solo ».
« In che senso? » chiese il giovane padre e lì l'amico s'impegnò a raccontargli tutto l'accaduto dal momento in cui aveva perso i sensi ... Nell'attimo in cui dovette esporre il piano lasciò che fosse Tienshinhan, l'artefice della trovata, a illustrargli a pieno la situazione in cui si trovavano: « Quando Crillin definì Cell come un gigante mi tornò in mente quel torneo Tenkaichi in cui Piccolo si era ingrandito a dismisura. Da quello ho pensato che Piccolo fosse l'unico che potesse mettere fuori gioco quel mostro ... Visto che non potevamo abbatterlo perché sennò saltava prima del tempo ho pensato che sarebbe stato meglio allontanarlo prima che potesse esplodere in mille pezzi ... E così è stato: il compare si è ingigantito a dismisura, l'ha preso e l'ha lanciato nello spazio e poi, prima che scomparisse, Vegeta gli ha dato il colpo per farlo letteralmente saltare ».
Yamcha aggrottò appena le sopracciglia e portò una mano al mento dubbioso « E Cell vi ha permesso di fare tutto questo? ».
Tienshinhan sorrise e indicò Crillin « Beh, il suo aiuto è stato fondamentale. Non per dire ma come pagliaccio è perfetto! »
« HEI! » sbraitò Crillin sentitosi preso il giro.
Il guerriero dai tre occhi, dopo aver terminato di ridere, modificò la sua frase « Ha distratto Cell per tutto il tempo facendo in modo che non si accorgesse che alle sue spalle Piccolo si ingigantiva ... Ovviamente poi, questa distrazione, ci ha portato a disposizione un po' più di tempo. E' stato davvero in gamba, lo ammetto ».
Crillin ridacchiò e con il dito indice sfregò la parte di volto nella quale ci sarebbe stato un naso se ne avesse avuto uno.
« Caspita ragazzi, siete stati fantastici! » esclamò poi lo sfregiato alzandosi dalla roccia sulla quale si era seduto e dando una sonora pacca sulla spalla a Tien creando un sonoro ciocco.
Il piccoletto guardò oltre i due che stavano scherzando tra loro e dopo un istante di esitazione li oltrepassò. Seguii con lo sguardo i suoi movimenti e capii fin da subito dove volesse giungere in fine: su di una piccola roccia che sporgeva sull'azzurro mare numero 17 se ne stava seduto con una gamba stretta al petto mentre lo sguardo rimaneva perso nel vuoto. Una mano si poggiò sulla spalla coperta da quella maglietta nera e si strinse appena cercando di infondere forza al quale il gesto era rivolto. I lunghi capelli continuarono ad oscillare mossi da quella strana brezza umida mente con un braccio scacciava quel tocco insolente. Crillin non demordè e sorrise lievemente ... « Non ti preoccupare, riporteremo in vita 18 con le Sfere del Drago ... ». Il moro alzò leggermente lo sguardo verso il pelato dopodiché mi scrutò con la coda dell'occhio come per studiarmi. Quando Crillin si voltò anch'egli verso di me compresi pienamente ciò che mi stavano chiedendo con lo sguardo ... annuii convinto sul da farsi. Il mio amico, bello sorridente, si rivoltò verso il giovane e fece con forza un cenno di assenso. Nonostante quei gesti 17 continuò a non mutare espressione e rimase immerso nei suoi pensieri, pertanto Crillin decise di allontanarsi da lui per non disturbarlo ulteriormente.

Il piccoletto mi si avvicinò a passo tranquillo mentre io continuavo a tartassarmi con i miei soliti arrovellamenti da giovane di mezza via. Mi si fermò a fianco e capì fin da subito che anch'io, come C17, ero nel mio mondo dei sogni ma visto che non voleva essere trascurato ulteriormente, poiché Crillin è socievole, docile e fedele come un vero cagnolino da compagnia, alzò il braccio sinistro e con esso mi diede una leggera bottarella all'altezza del ginocchio ... proprio come sperava attirò fin da subito l'attenzione su di sè.
« Hei, grazie mille » disse dopo aver ritirato il braccio e riappoggiato al fianco.
« E di che scusa? » chiesi del tutto insicuro mentre stendevo per bene la gamba sinistra in avanti e l'altra la piegavo vicino al petto per poggiarvi poi il gomito del rispettivo braccio. Voltai leggermente lo sguardo verso di lui e attesi una risposta.
« Beh ... » iniziò un po' impacciato « ... Con quello che è successo nel tuo tempo con i cyborg pensavo che avresti impedito in ogni modo la resurrezione di 18. Per questo ti ringrazio, perché sei stato comprensivo ».
Mi scappò un lieve sorriso dopodiché allontanai gli occhi da Crillin e li portai verso l'alto del cielo « Crillin, essere comprensivi ed essere obiettivi non è proprio la stessa cosa ... » dopo ciò spalancai braccia e gambe, le stirai leggermente dopodiché mi appoggiai con tutto il peso sull'enorme roccia sulla quale riposavo recuperando le energie.
« Che intendi dire? » mi chiese il piccoletto alzandosi sulle punte dei piedi per guardarmi meglio negli occhi ... o almeno, guardò le palpebre visto che avevo chiuso gli occhi.
Portai le mani dietro la testa e mi sistemai un pochino meglio ... « Beh, ho capito che quelli di questa dimensione sono differenti da quelli della mia. Solo per questo ho detto sì ... non c'entra nulla la comprensione nei suoi confronti perché ha perso la sorellina. Non per dire ma rientrano ancora nelle mie antipatie nonostante tutto quello che è accaduto ».
« Dici sul serio? »
Annuii continuando a mantenere gli occhi chiusi mentre l'udito, visto che uno dei sensi non lo utilizzavo di mia iniziativa, si affinò percependo a volume sempre crescente anche le chiacchiere che a poca distanza facevano tra loro Tienshinhan e l'altro spinferlo.
Crillin continuò utilizzando i suoi termini leggeri « Questo significa che non farete mai amicizia? »
A quella domanda aprii l'occhio destro e lo voltai verso il compare « Dove vuoi arrivare? »
Il piccoletto divenne paonazzo e iniziò a ridacchiare mente giocherellava con gli indici facendo combaciare le punte tra loro « Beh, ... Hehe ... Ecco, il fatto che se tu divenissi amico di 17 per me sarebbe più semplice ... ecco ... fare amicizia con 18 ... Ecco, l'ho detto ... ».
Richiusi l'occhio come se nulla fosse successo e respirai profondamente « Non mi puoi chiedere una cosa del genere ... ».
Sentii la voce di Crillin abbassarsi e ciò mi confermò che non era affatto soddisfatto della risposta ricevuta « Sì, lo so ... ».
Dopo l'ennesimo sospiro mi alzai di schiena mettendomi seduto e tonai nella posizione iniziale. Voltai il viso verso Crillin e cercai di donargli un sorriso che lo facesse sentire un po' meglio « Mi spiace ma temo che con 18 te la dovrai sbrigare da solo ... e sù col morale! » terminai poi sporgendomi leggermente verso destra colpendo la spalla di Crillin con una sonora pacca tutt'altro che lieve.

All'improvviso si alzò una grande nuvola di polvere in mezzo a tutti noi e al centro di essa si percepiva una potenza a dir poco mostruosa. Fin dal primo istante in cui sentii quello strano potere, saltai giù dalla roccia e mi misi in posizione di difesa così come tutti gli altri ... Quando però la nube si diradò ci ritrovammo dinanzi a una gradita sorpresa ...
« Urca Gohan! Siamo arrivati in ritardo! » disse un Goku alquanto perplesso mentre si grattava con forza la testa ricoperta da quella chioma bionda dovuta alla trasformazione in Super Sayan.
« Già papà, lo sò ... » rispose il figlio con aria alquanto fiacca per l'ovvia esclamazione del padre. Anche il "piccolo" Gohan era ricoperto di quel magico bagliore e con quegli occhi cerulei si scrutava attorno in cerca di Cell ma poi, quando incontrò la figura del suo primo e vero maestro, il suo sguardo leggermente accigliato mutò completamente in un sorriso a trentadue denti « ... Piccolo! ».
Il namecciano gli sorrise a sua volta non nascondendo nei suoi occhi un affetto particolare con un nonsoché di quasi paterno ... « Ciao Gohan, vedo che ti sei irrobustito parecchio nella stanza ... E sei anche molto cambiato ... ».
« Sì ... » disse Gohan accompagnando l'affermazione con un cenno del capo « ... Papà ha voluto che raggiungessi lo stadio di super sayan perché pensa che io abbia dei poteri nascosti ... »
« Ah, davvero? » chiese Piccolo spostando gli occhi scuri dal ragazzino al padre che nonostante gli anni continuava ad essere piuttosto immaturo. Gohan riuscì nuovamente ad attirare l'attenzione del maestro « Già ma questo non me lo voleva dire all'inizio, gliel'ho dovuto prendere le parole di bocca con le tenaglie ... Se non era per me a quest'ora ero all'oscuro delle mie possibilità ».
« Bravo Gohan » si complimentò Piccolo non riuscendo però a non sconcentrarsi nell'osservazione della divisa pressoché distrutta del piccolo ometto ...
Goku continuò ad osservarsi attorno ma non trovando ciò che cercava portò le mai ai fianchi e arricciò le sopracciglia alquanto deluso « Gohan, puoi sciogliere la trasformazione se vuoi. Non sento Cell da nessuna parte » e finito di proferire ciò il suo aspetto tornò quello di sempre, quello composto da quei occhi scuri e quella capigliatura stramba.
Il figlio annuì sollevato e anch'egli, nel giro di pochissimi istanti, tornò ad avere le sue solite sembianze ... nel vederlo tornare all'originarietà Piccolo non riuscì a nascondere un sorriso d'approvazione perché forse lui, come anche noi del resto, non eravamo abituati a vedere quel bimbetto con quell'aspetto così differente.
Finalmente Goku si accorse di noi altri e ci si incamminò incontro « Ragazzi! Tutto bene allora? ». Crillin fu il primo a muoversi: gli corse letteralmente incontro e aprì il palmo della mano destra ... Il Son rispose con un sonoro cinque.
« Sei in ritardissimo, lo sai Goku? » lo sgridò poi l'amico stesso piazzandosi dinanzi con aria offesa e oltraggiata non sapendo che in realtà qualchedun'altro provava le stesse sensazioni anche se molto più seriamente ...
Goku ridacchiò ancora e le sue gote si colorarono di un leggerissimo rosso « Lo so, mi dispiace. Non l'ho fatto apposta ... Comunque Cell è morto e questa è la cosa più importante no? ».
Un urlo poi si sentì alle sue spalle e questo stranamente lo fece sorridere anziché terrorizzare ... « KAHAROTH!!! »
Il Son si voltò indietro dandoci le spalle ed osservò il suo eterno rivale: Vegeta era livido e le braccia erano strette spasmodicamente al petto mentre sul volto si era creata una maschera di pura furia ... Goku vedendolo ridacchiò e lo salutò come suo solito « Heilà Vegeta! Ti vedo in forma ».
« Non fare l'imbecille! ... » tuonò poi mio padre avvicinandosi a piccoli ma rapidi passi verso il combattente dalla tuta arancione « ... Come hai osato ... » sibilò poi a distanza ravvicinatissima « ... come hai osato superarmi?! ».
Quando Goku vide avvicinarsi la mano del sayan ed aggrapparsi alla sua divisa non smettè di conservare il proprio sorriso « Suvvia Vegeta, non fare così ... Dovevo pur aumentare se volevo sconfiggere Cell. E' chiaro che non avete avuto bisogno dell'aiuto mio e di Gohan però, ecco ... Per evenienza mi sono dato da fare. Hehehe ».
Vegeta mollò furente la stretta e l'osservò con aria serissima che esigeva risposte « Come hai fatto a diventare così forte in così poco tempo? ... Rispondi! ».
Il Son, non essendo molto portato per le spiegazioni, iniziò a farfugliare qualcosa ma senza successo al ché presi di mia iniziativa il suo posto sostituendolo: feci un passo in avanti affiancandomi al signor Goku e iniziai a parlare « Al Palazzo di Dio esiste una stanza speciale nella quale ci si può allenare per un massimo di quarantotto ore. La particolarità di codesta stanza consiste che se all'esterno di essa trascorrono quelle ore specifiche, al suo interno invece passano due anni ... Pertanto, se uno vi stà all'interno per un totale di due giorni all'esterno, all'interno vi ci starà per ben settecentotrenta giorni completi con a disposizione uno spazio infinito nel quale potenziarsi e affinare le proprie arti ».
Crillin strabuzzò gli occhi esterrefatto « Caspita Trunks, come parli bene ». Mi voltai verso di lui e gli sorrisi « Grazie ».
Mio padre invece rimase della stessa espressione. Dopo breve però si voltò e con aria molto meno grave affermò « Molto bene, vorrà dire che anche io entrerò in quella stanza e così ... » voltò appena lo sguardo verso sinistra osservando con la coda dell'occhio il Son « ... ti supererò una volta per tutte Kaharoth! ».
Goku continuò a sorridere « E và bene ... ».

 

Tutto era davvero tranquillo. Per quasi due ore rimanemmo in quella isoletta e nessuno si allontanava anche se a più riprese mio padre aveva cercato di volare lontano per rifugiarsi in un qualche luogo ... Soltanto gli interpelli del Son lo bloccavano ogni volta: erano sempre sciocchezze ma Vegeta si fermava ogni volta pensando che Goku stesse per dire una cosa intelligente ma poi ... Ci rimaneva sempre corto e perdeva persino la voglia di sparire.
Il primo ad annunciare il suo abbandono fu Yamcha: si avvicinò a tutti noi e portò una mano dietro la testa come per scusarsi « Io vado ragazzi, è stato davvero "divertente" ma c'è Bulma a casa che mi aspetta con il bambino e visto che quì si è risolto tutto quanto preferisco andare da lei a dargli anche la buona notizia ».
« Ok Yamcha, vai pure » Goku fu l'unico a parlare ma esponeva un parere comune ... a pochi altri ma comune a loro.
Dopo aver effettuato gli ultimi saluti si vibrò un volo in direzione di casa e di allontanò di una decina di metri ...

 

 

 

 

 

...Continua...

 

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Capitolo 58
*** Ritorno ***


Hola hola hola!! Bentornati al mio angolino in cui regna la follia ovvero il mio angoletto di cervellino dedicato alle stupidaggini XD
Spero che stiate al massimo perché io oggi ... beh, stò come le altre volte, cerco di non lamentarmi ma è solo che ho una voglia matta di un po' di mare TT_TT

Juu_Nana: Ciao scricciolina! Devo ammettere che anch'io non sopportavo molto quei momenti in DB anche perché rendevano fin troppo superficiale la perdita insomma, ci mancava solo la battuta "Muori, non ti preoccupare, tanto ci sono le sfere!" che aproffittatori ragazzi T_T. Il periodaccio prosegue ma io stringo i denti ... spero davvero di risentirti presto. Un bacione!

LadyDreamer: Che trovata eh? Mi è venuta un po' per caso ma poi mi balzato alla mente dell'altro e quindi ... vabbè, lascio leggere a te il resto. Ti saluto e fammi sapere se ti và XD

folg_89: Cell è poltiglia ma non polvere ... ho già detto troppo. Fammi sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto mi raccomando! Ciao!!!

Vegeta4ever: Attenderò il tuo poema e la soluzione che avresti usato perché sono alquanto curiosa ... per il resto ti ringrazio come sempre e spero di risentirti anche per questo capitolo. Un bacione!

Sgt: Sono contenta che la variazione ti sia piaciuta anche se ... c'è dell'altro. Spero che ciò non ti metta l'amaro in bocca ... se così fosse o meno ti pregherei di farmelo sapere, ci conto. Un bacio!

Umpa_lumpa: Anche a me dà fastidio il Goku che risolve tutto di tutti ... fa sembrare gli altri degli incapaci anche quando non lo sono affatto! Una cosa: un uccellino mi ha detto che qualcuno ieri compiva gli anni ... ci stiamo avvicinando alla vecchiaia vero umpi? XD Tanti auguri pazza furiosa! Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacione!!

Angelo Azzurro: Temi bene infatti ... Hahahahahaha!! Me terribile!! Ma era in programma quindi ... fammi sapere se anche questo capitolo ti piace ok? TI saluto con un baci8, ciao!

nana987: Ciao tesoro! Che piacere che mi ha fatto la tua rece ... davvero, mi è piaciuta moltissimissimo! Sono contenta che i personaggi ti piacciano anche perché già ci metto dei secoli a scrivere questi cavolo di capitoli, se poi i personaggi non venivano mi arrabbiavo XD. Lo ammetto, 17 è entrato prepotentemente nelle mie simpatie fin dal primo attimo che ho scritto su di lui ma stà tranquilla: non ha spodestato nè te nè il mio Trunks *-* Purtroppo, per via di numerosi avvenimenti, i momenti Veg/Tru si vedranno poco e saranno sporadici ma cerca di comprendere: c'è Cell in ballo ( e io mi immagino Cell che balla sulle note di "Saturday Night Fever" XD). Spero di risentirti presto-presto e che il computer non inglobi anche te nella sua esplosione ... piago al solo pensiero XD. Un bacione tosorona mia! X*


christal_: Per fortuna che ti visto in tempo! Cmq non ti preoccupare di nulla, anche per me è un periodo stressante quindi comprendo a modo mio. Crillin mi piace moltissimo come personaggio ... povero Trunks però, così sembra che lo trascuri! Leggi anche questo capitolo e se riesci fammi sapere ok? Un bacione!!

Fine delle recesioni! Che dire per questo capitolo? Ci ho messo vent'anni a scriverlo e non sono sicura di come sia venuto ... Non ho mai fatto così tanta fatica per scriverne anche solo mezzo, è stato un vero disastro! Nella speranza che non sia un'emerita schifezza, vi saluto tutti e vi dò appuntamento alla prossima volta (giovedì o venerdì ^^"").
Un bacione a tutti!!! A presto!!!
scImMIA

 

 

 

 

 

CAPITOLO 58
- IL RITORNO -

 


« Hei Goku, guarda che la prossima volta che arrivi in ritardo te la vedrai brutta ... ma con me! Chiaro? » disse scherzosamente Crillin mentre picchiettava con estrema leggerezza il petto nerboruto del "vecchio" Son ma lui ovviamente scoppiò a ridere gioioso come sempre: « Eddai, non te la prendere! E adesso dimmi, torni da Genio e gli altri? »
« Sì, mi sa che seguirò presto l'esempio di Yamcha ... » disse il pelato poi voltandosi verso il giovane che si stava allontanando a velocità moderata indirizzato verso la Capsule Corporation. Molti di loro si voltarono verso di lui osservando il suo costante allontanamento ... io non tanto, lo ammetto, ero occupato da altre cose.
Quando poi accadde l'imprevisto ...

« Sono spiacente ma non andrai da nessuna parte ... ».
Gli occhi del terrestre si spalancarono all'improvviso quando il dorso di una forte mano lo colpì violentemente al volto facendolo precipitare a terra in mezzo a tutti i guerrieri alzando un polverone pazzesco. Mi voltai prima verso l'uomo colpito e poi, come tutto gli altri, alzai gli occhi al cielo e ... e tutti quanti ci facemmo fulminare da quegli occhi magenta ...
Nessuno non si mise in posa da difesa, alzando le energie sprigionandole più che potevamo ...
Goku serrò i pugni con rabbia dopo aver visto quello che era stato fatto al suo vecchio amico e ringhiò forte quando i suoi occhi si andarono ad incontrare con quelli di colui che aveva commesso quell'atto crudele ... Cell, in forma perfetta e con un sorriso smagliante sul volto, incrociò le braccia mentre continuava a rimanere sospeso in quel cielo azzurro che, fino ad un attimo prima, simboleggiava una pace ricercata con estenuante fatica.
Crillin corse verso il compagno e lo tirò sù per le braccia cercando di non fargli alcun male dopodiché rialzò gli occhi su di quell'essere e tremò alla sua vista ... « Oh, no ... CELL!! ». Il Son adulto prima si voltò verso il piccoletto poi girò ancora lo sguardo verso l'essere che emanava una forza spaventosa... « Tu, come hai potuto!!! »
Cell si abbassò lievemente di quota andando a diminuire la distanza che v'era tra egli e il suolo terrestre mentre come al solito, perché le abitudini sono dure a morire (come qualchedun'altro a quanto pare), rideva sguaiatamente anche se con un tono di voce normale: « HAHAHAHA! Sono davvero spiacente di avervi rovinato il momento di festa ma avevo voglia di ricomparire ... » si abbassò ulteriormente fino a far toccare i suoi strani piedi gialli con quel polveroso suolo ... « ... E inoltre avevo nuovamente voglia di divertirmi come si deve! » terminò poi osservando con occhi alquanto cinici l'avversario che da tanto aspettava: Son Goku.
Mio padre non si trattenne: piegò le ginocchia e strinse i pugni energicamente lasciando che molta dell'energia andasse a dipingere quella lunga chioma e quegli occhi più assassini del solito. Sotto ai suoi piedi la terra si deformò creando una piccola voragine nella quale egli sprofondò lievemente ... Vedendo l'atteggiamento di Vegeta, Cell apparve ancor più divertito: « Non ti scaldare Vegeta! Non sei più tu il mio avversario adesso quindi ti puoi mettete anche tranquillo ». Sentendo quelle parole il principe dei sayan si adirò ancora di più ma non si spostò di un millimetro dalla sua postazione così come noi altri anche perché accortosi dopo di un piccolissimo particolare ...
« Cell ... » urlò a gran voce il signor Goku verso il nuovo arrivato « ... cosa ci fai quì?! Non eri saltato?!?! ».
Il mostro dalla pelle chiara, continuando a mantenere le lunghe braccia incrociate tra loro, osservò per un attimo a terra concentrando gli occhi sul piede destro che si stava occupando di un piccolo sassetto. Dopo averlo calciato leggermente lo guardò ruzzolare su se stesso fermandosi a poca distanza da lui ... piegò leggermente la testa da un lato dopodiché, sempre continuando ad osservare quel piccolo sassuccio, iniziò a parlare comunicando i suoi perché: « Beh, devo ammettere di essermi avvicinato molto a quella che si possa chiamare morte ... Ma per mia fortuna e per sfortuna vostra sono ancora vivo e vegeto » alzò gli occhi da terra e finalmente li posò verso tutti noi spostandoli da un guerriero all'altro e incominciò ad incamminarsi in nostra direzione fermandosi comunque a larga distanza « In ogni caso ho rischiato di morire per davvero ma fortuitamente nella mio corpo c'è una piccola massa ... è un nucleo particolare ... » disse mentre con un dito indice si picchiettava la tempia sinistra « ... e finché questa non viene distrutta io mi posso rigenerare all'infinito e per fortuna quando mi sono autodistrutto questo nucleo non ha subito nessun danno. Oltretutto, con mia grandissima sorpresa, quando mi sono interamente ricomposto, ero ritornato con queste forme ... » aggiunse poi spalancando le braccia e ammirandosi con aria vanesia. Tutti noi lo osservammo dalla testa ai piedi chiedendoci anche noi il perché della sua terza forma.
« Inoltre la mia potenza è aumentata notevolmente e sono molto più forte di prima. Non per dire ma le cellule di voi sayan mi sono state davvero molto utili ».
« Ah, ma davvero ... » sibilò Piccolo fulminandolo con gli occhi « ... e dicci, perché sei comparso solo adesso? »
Cell tornò a reincrociare gli arti e dopo aver arricciato leggermente le labbra sottili osservò prima un poco a terra poi rialzò gli occhi verso il namecciano « Anche per questo piccolo appunto le cellule che sono nel mio corpo mi sono state utilissime: Freezer mi è stato indispensabile e visto che ero nello spazio aperto sono riuscito a sopravvivere. Però, visto che ero proprio nello spazio perso ma a causa della rigenerazione ero alquanto spossato, ho dovuto attendere e poi ho approfittato del passaggio di un piccolo meteorite che sfiorava la Terra per non sprecare forze per il viaggio. Eccovi spiegata la mia assenza e poi ammettiamolo ... » sogghignò poi con aria alquanto demoniaca « ... non sarebbe stato divertente se fossi ricomparso subito. Non avrei visto quegli sguardi ... » e al termine di ciò scoppiò nuovamente a ridere.

« Sei un mostro!! » urlò Son Goku dando sfogo a tutta la sua rabbia che aveva represso fino al termine di quelle spiegazioni divenendo un super sayan. Nel frattempo il figlio rimase indietro a studiare al meglio la situazione, si vedeva a colpo d'occhio che grazie allo speciale allenamento aveva acquisito un'alta dose di esperienza e serietà in più. Nonostante la situazione, terrificante sotto numerosissimi aspetti, l'unico che sembrava tirare quasi un sospiro di sollievo era il cyborg che dopo aver rivisto la minaccia allo stadio supremo sapeva che il suo risucchio sarebbe stato totalmente inutile ... in ogni caso rischiava come tutti noi la pellaccia.
Goku aumentò l'energia e la lasciò espandersi mentre uno strano sorriso si dipingeva sul suo volto « Ci penso io a lui, voi mettetevi al riparo ».
Io ero già pronto per andare quando poi sentii l'aura di mio padre affiancarsi a quella del Son. Mi voltai e lo vidi in una delle sue pose fiere che scrutava sprezzante sia Cell che Goku ... I miei capelli si scompigliarono appena al passaggio di quel filo di vento ... « Papà ... ma cosa vuoi fare? ».
Vegeta si fermò lasciando che i pugni chiusi rimanessero ai fianchi mentre gli occhi glaciali stazionavano su di quell'essere pericoloso mentre quello che lui chiama ancora Kaharoth rimaneva al suo fianco scrutandoti con gli occhi del medesimo colore « Fatti da parte Kaharoth, ci penserò io a lui! »
« Ma cosa dici Vegeta?! »
« Tzk ... » mio padre sputò a terra un poco di saliva e s'incamminò verso Cell non degnando di uno sguardo il signor Goku « ... ci penserò io a lui, tu poi tranquillamente andartene con i tuoi compagni di merende ».
Il Son fece qualche passo nel tentativo di fermare mio padre ma non riuscì ad arrestare il suo moto rimanendo impalato come un fessacchiotto. Cell lo vide avvicinarsi ma rimase impassibile ... anzi no, forse se la rideva per la scenetta che si stava godendo: mio padre, coraggioso e molto pazzo, si stava addentrando con sfacciataggine nelle braccia della morte. Dall'alto di quel cielo limpido riuscii a vedere la scena che fece scatenare l'ira di Vegeta e che successivamente lo portò alla disfatta: l'essere perfetto si incamminò verso il sayan senza nemmeno guardarlo negli occhi, le braccia incrociate al petto e il passo fiero e fermo ... Mio padre si fermò piantando i piedi a terra prima che l'altro lo raggiungesse e che poi ... lo superasse senza degnarlo minimamente. I suoi occhi cerulei si aprirono maggiormente lasciando trasparire una rabbia terribile che nessuno al suo posto sarebbe riuscito a contenere pertanto egli si adirò come non mai: digrignò i denti, strinse i pugni e urlò scatenando tutta la sua forza facendo deformare il suolo terroso. Si voltò su sè stesso maledicendo a voce alta quel mostro che l'aveva così sfacciatamente ignorato, il piede sinistro ricoperto da quella scarpetta scivolò su quella terra polverosa, le gambe scattarono rapide verso Cell e si staccarono per partire all'attacco ... il braccio destro divenne teso per colpirlo. Nulla accadde di quello che speravamo io e mio padre ma al contrario di ciò, Cell si girò appena e colpì Vegeta con un calcio girato in pieno volto. Papà venne scaraventato verso una parete rocciosa e ivi rimase con le sopracciglia aggrottate dalla rabbia per lo smacco subito.
« Vegeta!! » il signor Goku si voltò appena per vedere lo schianto del principe contro quella dura materia ma rimase con i piedi piantati al suolo. E io rimasi lassù, lontano sia da mio padre e dal signor Goku, che dagli altri compagni ad una stupida mezzavia e dall'alto ero come impalato, paralizzato. Ancora una volta non ero in grado di gestire la situazione ed ero costretto a lasciare il tutto in mano a qualchedun'altro ... e non potevo fare nulla per dimostrare che potessi essere un minimo d'aiuto.

Cell ripoggiò il piede a terra e continuò a rimanere a braccia conserte mentre con gli occhi socchiusi osservava la sistemazione fastidiosa del principe dei sayan « Hah, così impari Vegeta. Io ti avevo più o meno avvisato ... Ma se uno non mi dà ascolto poi non sò che farci » e terminato ciò posò gli occhi chiari su quelli di Goku. Quest'ultimo non mutò espressione e rimase a scrutarlo con quegli occhi azzurri.
Senza perdere ulteriore tempo Cell disciolse le braccia tra loro e si staccò da terra di pochi centimetri. Scattò in avanti a velocità sorprendente e cercò fin da subito di mettere in difficoltà il sayan: strinse la mano destra e la fece sfrecciare verso Goku che però, per difendersi, portò le braccia davanti al viso incrociandole. Il pugno pallido della creatura di Gelo si fermò e tremò leggermente dopo aver colpito il duro braccio del Son. Goku arretrò forzatamente lasciando sul terreno due piccoli solchi all'altezza dei suoi scarponcini blu dallo stampo tipicamente giapponese. Appena fermatosi abbandonò la protezione al volto e scattò anch'egli in direzione di Cell: cercò di colpirlo con un velocissimo sinistro ma il mostro afferrò il suo pugno con la mano sinistra e l'attirò a sè, quando fu a poca distanza alzò il ginocchio destro e lo colpì violentemente. Il sayan scrollò rudemente la mano e girandosi su sè stesso gli girò la faccia con una dura gomitata.
Mentre lo scontro proseguiva senza esclusione di colpi rimasi a debita distanza. Soltanto quando i due si spostarono in un'altra parte atterrai poggiando i piedi a terra. Mi voltai un istante verso i miei compagni che nel frattempo erano occupati a studiare il combattimento da una grande altura rocciosa. Vedendo che erano concentrati sullo scontro e che non badavano a me, mi avvicinai a mio padre ma quando gli fui vicino non riuscii a fare nulla. Anche se gli ero a poca distanza non mi guardò nemmeno ... fu davvero deprimente.
« Bisogno d'aiuto? » non mi sforzai nemmeno di sorridere mentre gli porgevo quella semplice domanda, tanto sapevo che non mi avrebbe guardato nemmeno e infatti ciò accadde: poggiò le mani ai bordi del largo buco e vi si tirò fuori facendo cadere dietro di sè alcune piccole rocce, posò a terra i piedi e alzò gli occhi verso il suo eterno nemico e il nuovo/vecchio avversario da sconfiggere. Nemmeno una sillaba fuoriuscì anche solo per caso da quelle labbra sottili ... Si alzò in volo con una calma sorprendente e si andò a posare sopra all'enorme parete che poco prima l'aveva accolto. Nel giro di quei brevi attimi il mio sguardo non si era mai mutato: gli occhi semiaperti e le labbra serrate e leggermente rivolte verso il basso. Osservai a terra e mi chiesi chi me lo faceva fare di andare da lui ogni qualvolta ... non trovando alcuna risposta plausibile mi incamminai verso gli altri e con un brevissimo scatto e poi un aumento di velocità fui subito dietro di loro sopra all'altura opposta a quella di Vegeta. Nessuno si era accorto della mia mancanza ma soltanto Gohan si voltò verso di me quando poggiai il secondo piede a terra. L'osservai come per chiedergli se ci fosse qualche problema. Egli scollò leggermente il capo dandomi una risposta silenziosa e ritornò ad osservare il duello. Anche io, nonostante non mi sentissi molto preso, alzai gli occhi verso il signor Goku e Cell e li lasciai piantati su di loro ignaro che, nuovamente, qualcuno alternasse l'osservazione del combattimento con qualcos'altro ...

Goku guizzò alle spalle di Cell e cercò di colpirlo con un calcio rotante ma l'androide, che sembrava molto più sveglio e rapido di quando ci eravamo battuti contro di lui la prima volta con quelle spoglie, riuscì a parare il colpo e ad arraffargli la gamba con la grande mano chiara dotata di quelle unghiaccie scure. Strinse le sottili dita attorno a quello scarponcino creando una forte pressione e un certo fastidioso dolorino al super sayan, dopo aver roteato numerose volte su sè stesso lasciò la presa e Goku si andò a indirizzarsi verso di noi ... Non riuscendo ad arrestare la sua corsa Piccolo si posizionò sulla sua traiettoria e quando la larga schiena di Goku si poggiò sui palmi dell'alto guerriero, finalmente di fermò anche se il namecciano sprofondò nel terreno un bel pò di centimetri ritrovandosi la base d'appoggio di noi altri all'altezza della cintola. Cell non si fermò affatto: portò le mani al fianco e concentrò sui palmi di esse una portentosa Kamehameha che poi, dopo aver raggiunto dopo breve la massima potenza, sarebbe stata scagliata contro il suo avversario dai capelli biondi. Dall'altra parte Vegeta osservava a braccia conserte il proseguirsi della vicenda senza muovere più un muscolo. Forse attendeva un momento propizio ...
« KAME - HAME ... » l'onda aumentò di dimensioni ritrovandosi con un diametro di almeno trenta centimetri « ... HAAAA!! » la azzurra fiammata partì dalle mani nemiche verso Goku che, dopo essersi rizzato in piedi grazie a una leggera spinta di Piccolo, concentrò anch'egli il suo potere lanciando anch'egli un'onda della medesima specie e dalle simili proprietà. Il signor Goku però, forse non aspettandosi tutta quella potenza a così pochi minuti dall'inizio, venne sopraffatto e per non far accadere una vera e propria tragedia spense improvvisamente la propria Kamehameha e con i palmi delle mani contené vicino a sè quella avversaria e dopo alcuni secondi terribili riuscì a deviarla verso l'alto facendola sparire nelle immensità del cielo.
Cell sbuffò appena e portò una mano alla fronte come se fosse una visiera per vedere meglio la fuga della sua "creazione": « Ah che iella ... ».
Goku rimase per un attimo spiazzato: le mani tremavano vistosamente e da esse si notavano dei piccoli fumini di colore scuro che si alzavano andandosi a fondere con l'aria chiara ... le scosse energicamente e poi vi soffiò sopra dopo aver riempito e svuotato i grandi polmoni « URCAAA! Brucia-brucia-brucia-brucia!! Hai-hai-hai-hai ... ».
« Tutto bene papà? » gli chiese il figliolo guardandolo un po' di sbieco anche perché forse lo metteva a disagio vederlo comportarsi a quel modo alquanto ridicolo.
« Sì sì Gohan, và tutto bene » e dopo aver pronunciato testuali parole fece scomparire il suo sorriso e tornò nuovamente serio. Si alzò nuovamente in volo indirizzandosi verso Cell lasciandoci indietro.

Quando furono nuovamente a breve distanza ricominciarono ad essere interscambiati dei duri e rapidissimi colpi, le rocce al loro passaggio si sgretolavano o esplodevano mentre le poche piante presenti su quell'isolotto si piegavano sotto i duri colpi del vento che si veniva a creare al loro rapido e quasi invisibile passaggio. Sospeso per aria Cell sfoderò un forte calcio ma il super sayan lo parò portando un braccio a fianco del viso. Dopo aver parato il colpo Goku mosse il pugno destro in avanti ma il mostro gli parò il colpo con lo stesso attacco ... le nocche di entrambe le mani scricchiolarono al contatto ma ciò non fu sufficiente per farli arrestare: dopo che un sonoro boato venne generato da quel colpo se ne susseguì un secondo causato invece dallo scontro delle due ginocchia. I due si allontanarono e dopo un veloce sproloquio Goku aumentò l'aura, si allontanò appena e risfrecciò in avanti colpendo Cell in pieno volto con un sinistro fortissimo ma quest'ultimo, dopo aver ricevuto quel colpaccio, si riprese come se sotto al suo corpo ci fosse una specie di trampolino che lo fece rimbalzare verso l'alto ... Con un grosso calcio al mento Goku fu costretto a retrocedere fino poi a precipitare verso terra ...
Prima che l'impatto accadesse il sayan generò un'onda sul palmo delle mani e la indirizzò verso il terreno. L'onda dai colori chiari lo respinse indietro fino a portarlo nuovamente verso l'essere perfetto. Quando gli fu nuovamente vicino lo colpì anch'egli al mento facendolo sbalzare lontano ... non per dire ma sembrava che ci trovassero gusto a prendersi a pedate in faccia ...
In ogni caso la lotta perdurò per svariatissimo tempo tanté che dopo molto lo scontro parve divenire alquanto monotono. Era sempre in un pareggio snervante: nessuno dei due sembrava riuscire a sopraffare l'altro e le urla di Crillin non servirono per far passare in vantaggio su Cell. Dall'altra parte del campo mio padre continuava ad osservare concentratissimo lo scontro e nonostante non fosse più allo stadio di super sayan i suoi occhi sembravano carichi come se lo fosse stato.
Dovetti ammettere a me stesso che non riuscivo a rimanere concentrato su quel combattimento e il perché era che avevo la testa un po' altrove e quello fu un bello sbaglio ...

L'aura aumentò improvvisamente e il sayan generò tante piccole onde e le lanciò rapidamente verso l'essere perfetto. Egli le evitò tutte senza problemi e contrattaccò con un colpo similissimo: il signor Goku si allontanò volando radente al suolo e alzò un leggero polverone dopodiché si rialzò nuovamente avvicinandosi senza volere a noi tutti ... errore.
« Avanti Cell, sò che puoi fare di meglio! » lo sbeffeggiò Goku attirandosi le sue ire che ovviamente le trasformò rapidamente in fatti: alzò la mano destra, chiuse la mano a pugno e alzò il dito indice in sua direzione. Da esso si generò un raggio luminescente di colore magenta ... colpo conosciuto e visto altre volte.
Il Son evitò il colpo sviandolo da una parte ma ciò fece provocare la continuazione dell'attacco facendolo dirigere verso di me e gli altri. Goku, accortosi di ciò che stava per accadere e degli effetti che avrebbe provocato poiché inarrestabile, si girò verso di noi e urlò a gran voce « STATE ATTENTI!!! ». Il raggio luminescente mi passò oltre andandosi ad indirizzare verso gli ultimi guerrieri ... per un attimo tirai un sospiro di sollievo ma la pausa durò ben poco: come detto il colpo passò oltre e oltre me superò Gohan, Piccolo e Tienshinhan. Quando il colpo però raggiunse il cyborg 17 la situazione mutò: il raggio lo stava per colpire ma, visto e considerato che era uno dei colpi inarrestabili di Freezer, rimase fermo impalato ma per evitare il peggio scatenò la sua barriera verde. Il colpo rimbalzò ... e mi colpì.

 

 

 

 

 

... Continua ...


 

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Capitolo 59
*** Cattiveria senza limiti ***


Ciao, oggi sono di pessimo umore e i motivi purtroppo sono svariati ma, visto e considerato che sono affari miei (dei quali non ve ne dovrebbe importare niente) e che voi siete quà con altri fini, sarò il più stretta possibile affinché non vi sia d’impiccio con le mie scemate … Anzi, lasciamo direttamente perdere che è meglio.

Vegeta4ever: Per Trunks leggi e vedrai. Per il tempo in cui è narrata la storia … no, sbagliato completamente a parte il fatto che è ambientata dopo questi avvenimenti ^-^. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio

Juu_nana: Di cali sento che ultimamente ce ne sono tanti, troppi a mio avviso il fatto è che però tu non te ne accorgi perché non immagini effettivamente come sono delineate le scene della storia nella mia testa, se avessi abbastanza tempo per fare tutto non mi ritroverei ogni qualvolta a rileggere il capitolo e dire “Mi poteva venire meglio …” ma allo stesso tempo non aver la possibilità per migliorarlo e inoltre (sempre se avessi tempo) non considererei questo come un brutto periodo. In ogni caso Cell, dopo la tua micro-onda, è ancora in piedi e si stà facendo scrocchiare le nocche delle mani … Se ti và fammi sapere qualcosa, ok? Un Bacione scricciola …

LadyGaunt: Grazie tante, spero che anche questo capitolo ti piaccia! A presto. Ciao!

Umpa_lumpa: Anche io ho sempre pensato che fossero delle forzature anche perché la prima (quella del nucleo nella TESTA –storia originale) è un’erroraccio bello e buono che fa ridere i polli: poco prima (sempre storia originale) Cell perde spalle, braccia e TESTA in seguito un onda ma poi … voilà, torna in piedi bello come il sole (+/- =_=). Per questo ho fatto una piccolissima modifica ovvero che Cell possedesse questa massa speciale ma che fosse in chissà quale punto del corpo (ho fatto che si indica la crapa ma se avrai letto bene non nomina mai la testa) e poi chissà… magari era una cellula addirittura semimovibile XD. Il teletrasporto poi l’ho lasciato proprio perdere. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Bacio, ciao

Angelo Azzurro: Per Trunks leggi e vedrai, non anticipo nulla. Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto … se ti più consolare a rivolta il mare lo vedrò FORSE a metà Agosto … non ne parliamo vah, che mi aumenta il nervoso sennò. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace se puoi. Un bacioxx

LadyDreamer: Perché l’essere perfetto non muore? Perché è perfetto (Cell si allontana fischiettando …). Fammi sapere se anche questo capitolino ti piace, ci conto! Un beso

Sgt: Spero che tu ti sia ripresa dallo svenimento per questo nuovo capitolo … se sì fammi sapere se ti piace ok? Un bacione!

Anim Skywalker: Rimetti la spada nel fodero cocca e tieniti pronta ad attaccare Cell con i tuoi battaglioni spaziali … forse tra un po’ ti verrà voglia di scatenarti (ma questo non ti obbliga ad agire in questo capitolo ;)). Fammi sapere se ti piace se puoi. Un bacio!

chrystal_: La cavalletta continua a saltare bella e felice … hehehe … fammi sapere se anche questo capitolo ti garba ok? Mi fa piacere sapere il tuo parere. Un bes ^^

Terminato. Oggi che posso dire? Nulla che ognuno di voi non sappia già … Spero che entro notte il mio umore cambi sennò dò di matto sul serio e mando tutto all’aria!!
@_@ <- io che impazzisco
Spero che a tutti il capitolo piaccia anche perché sono rimasta sveglia fino all’1:00 per terminarlo anche se oggi andavo al lavoro quindi … beh, ciao a tutti. A presto
Bacioni da una
scImMIA
scanca e un po’ giù
( voi però siate up ok? ^^)

 

 

 

CAPITOLO 59
- CATTIVERIA SENZA LIMITI -


Un'improvvisa fitta provenne dalla parte superiore del corpo ... E appena sentii ciò non riuscii a mantenere gli occhi aperti dal male che provai.
Un'oscura forza mi trascinò con sè e mi fece crollare a terra. La schiena si piegò al duro contatto con la roccia e successivamente anche la testa compì lo stesso moto facendo udire a me e a coloro che mi circondavano un tonfo sordo. I capelli si sparsero in parte sulla larga fronte mente il resto cadde delicatamente su quella polvere chiara. Le voci si fecero ovattate e le parole si confondevano una con l'altra rendendomi incomprensibile qualsiasi dialogo ... Soltanto le tonalità di voce mi aiutavano ad intuire chi mi stesse rivolgendo la parola.
Nonostante lo stato tremendo di confusione che mi si creò in testa, sentii qualcuno sollevarmi lievemente la nuca con una mano mentre con l'altra mi scollava la spalla destra ...
« Hei Trunks, non svenire! Tieni duro! » la larga mano mi scosse nuovamente la spalla provocandomi però un po' di dolore anche se forse non era voluto. A quella ennesima fitta strinsi gli occhi e serrai i denti come se fosse stata una morsa. Riuscii ad alzare la mano destra e dopo un grande tremore la poggiai delicatamente sulla ferita per poi portarla vicino al volto. Quando i miei occhi rividero la luce del sole feci un poco di fatica a mettere a fuoco le immagini ma poi, dopo pochissimo, tutto mi fu chiaro: vicino la mia mano completamente sporca di un sangue scuro ...
Attorno a me vi erano tutti i miei amici: Tienshinhan mi sorreggeva, Piccolo affiancato da Gohan mi osservavano sulla sinistra, Crillin (che aveva abbandonato momentaneamente Yamcha chissà dove) mi era proprio di fronte e per poco non scoppiava in lacrime, C17 se ne stava un po' distante e dal suo sguardo riuscii a leggere un nonsochè di scombussolio ... non aveva colpa di quanto successo, io e soltanto io dovevo prestare maggiore attenzione ... lui si era limitato a difendersi e perciò, per una volta, non mi sentivo adirato con lui. Dopo rapidissimi istanti intervallati da altre fortissime fitte a dir poco strazianti, scese dal cielo anche il signor Goku che, dopo essersi affiancato al compagno d'avventure di una vita intera, mi si avvicinò maggiormente porgendomi uno sguardo alquanto preoccupato. Cercai di sorridergli anche se l'improvviso calo di forze mi resero l'impresa più faticosa del previsto. Il Son, non del tutto sollevato, mi chiese ugualmente se stavo bene ... insomma, non ero al pieno delle forze: il raggio mi aveva perforato la spalla sinistra rendendomi così inutilizzabile il rispettivo arto e oltre a ciò mi aveva danneggiato una parte del petto senza però aver intaccato gli organi vitali, in ogni caso cercai di essere il più vitale possibile.
Solo Vegeta non c'era ... ciò mi provocò un dolore differente ...

« Hei Trunks! Tutto bene?! Rispondimi!! » proferì Crillin urlando e sbracciandosi come se fosse stato uno scaricatore portuale. Senza l'utilizzo delle mani cercai di tapparmi mentalmente le orecchie ... nonostante ciò e lo stato confusionale il messaggio riuscì a raggiungermi forte e chiaro: « Crillin non urlare ... sono ferito ma mica sordo » riuscii a dire mantenendo a fatica gli occhi aperti. Quasi tutto il gruppo scoppiò a ridere ma come si sà, il bel gioco dura poco ...
Udii una risata nei dintorni e notando che tutti alzavano gli occhi al cielo capii che l'oggetto del loro interesse non era altri che Cell: « Hahahah! Ma tu guarda che strano colpo di fortuna! Non c'è che dire, oggi è proprio il mio giorno ... ».
Vidi il signor Goku stringere i pugni rabbioso e gridare in sua direzione: « Me la pagherai cara Cell!! Capito?! »
Il nemico incrociò le braccia e strinse appena gli occhi formando così un'espressione da persona fortemente dubbiosa ... « Pagare per cosa? Davvero, non riesco a capirti »
« Per quello che hai fatto a Trunks! Pagherai tutto quanto con gli interessi, te lo garantisco!! »
« Haaaan ... » disse Cell con uno strano sorriso sul volto prima di ridacchiare lievemente portandosi anche una mano alla fronte come per asciugare una goccia di sudore che non c'era « ... Guarda Son Goku che non è per colpa mia se il ragazzo è ridotto a quello stato. Se fosse stato attento e con la testa dove doveva essere a quest'ora sarebbe in piedi come tutti gli altri. Non mi stupisco affatto della faccenda, anche prima aveva la mente altrove e l'ho dovuto minacciare per svegliarlo! ... » il mostro divenne improvvisamente serio poiché già stanco di quella sottospecie di paternale che avrebbe dovuto fare qualchedun'altro « ... Ora, se non vi dispiace, vorrei riprendere quello che era il mio diletto. Forza, avanti! ».
Goku, prima di tornare alla volta dello spietato Cell, mi osservò un'ultima volta e sorrise in modo strano.
Tienshinhan mi fece alzare in piedi e mi aiutò ad incamminarmi verso una piccola roccia sulla quale mi sarei dovuto sedere. Mi sedetti e rimasi lì per un sacco di tempo con a fianco Yamcha che era ancora nel mondo dei dormienti ma che di tanto in tanto sembrava quasi che ne facesse ritorno. A parte il dolore che provavo, che era davvero forte anche se forse avevo provato di peggio in passato, incominciai a sentirmi inadeguato alla situazione: Cell aveva ragione, avevo sempre avuto la testa altrove, non mi svegliavo minimamente e dopo ogni nuovo colpo i pensieri tornavano a farsi strada occupando ogni millimetro della mia mente ... e pensare che a me sarebbe bastato anche un solo sguardo ...
Mentre con la mano continuavo a tenere premuta la ferita in modo da limitare lo scorrere del sangue, osservavo dal lato opposto del campo nella speranza che Vegeta, mio padre, si voltasse e facesse almeno finta di chiedersi come stessi. Quando però questo accadde fui io a non riuscire a tenere gli occhi alti perché preso all'improvviso da un moto di vergogna: il figlio del principe dei sayan era stato colpito quasi a morte perché aveva la testa nel mondo dei sogni ... per lui sarebbe stato motivo d'umiliazione. Quando rialzai gli occhi azzurri alla ricerca dei suoi oscuri e tenebrosi lo rividi nuovamente con il naso per aria concentrato sullo scontro tra Cell e Goku. Beh ... altra possibilità persa.
Sentii dei passi avvicinarsi ma non alzai lo sguardo per vedere chi fosse. Quando però udii la voce di colui che mi si era fermato di fronte e proprietario di un paio di scarpe da tutti i giorni di colore azzurro, alzai il viso e osservai la sua posa: piedi fermi e posa fiera, occhi gelidi mentre con la mano destra mi porgeva un tessuto dal colore sgargiante ...

Goku scattò in avanti e colpì Cell in pieno stomaco. Questo, dopo essersi ripreso, si raddrizzò e con furia rispose al colpo con un dritto in pieno volto causando lo spaccamento del labbro inferiore e una leggera fuoriuscita di sangue sayan puro. L’ultimo colpito non demorse e ritornò alla ribalta … Cell lo intercettò anticipando le sue mosse: portò le mani in avanti e da esse fece scaturire due enormi onde che successivamente si unirono e divennero una soltanto prima di andare ad esplodere contro quell’essere di carne ed ossa. Goku, non riuscendo ad evitare il colpo, incassò come meglio poté ma alla fine (come spessissimo capitava negli scontri contro di lui a quanto ne sapevo) la parte superiore della tuta da combattimento, già malconcia prima dello scontro, era totalmente da buttare poiché semi-bruciacchiata e piena zeppa di buchi più o meno grandi perciò portò una mano al petto e strinse tra le dita un lembo di quel tessuto e successivamente, con a mio avviso un po’ di teatralità, se la strappò di dosso con un colpo deciso e rapidissimo. Quella stoffa, un po’ di colore scuro mentre altra di un’arancio acceso, cadde con leggerezza a larga distanza dopo esser stata sorretta dalle braccia del vento un paio di volte. Sprigionò l’aura e fletté leggermente le gambe stringendo al contempo i pugni, urlò liberando un’alta voce che divenne roca al culmine della massima altezza sonora possibile e dopo si gettò ancora all’attacco per nulla stanco. Cell sorrise compiaciuto nel vederlo avvicinare.

« Non mi serve, tienitelo per te » riuscii a sibilare dopo l’ennesimo colpaccio inflittomi dal mio corpo trafitto.
« Non credere minimamente che il mio voglia essere un gesto di gentilezza! Se lo faccio è perché ho un motivo … » 17 rimase impalato con i piedi a terra noncurante delle mie parole e continuava a tenere nella mano il foulard che poco prima teneva al collo limitando la stretta al minimo indispensabile, giusto per non farlo cadere al suolo.
Premetti maggiormente la mano sulla ferita agendo d’istinto forse per convincermi inconsciamente che non necessitavo di alcun aiuto da parte di chicchessia … « Allora dimmi, quale sarebbe questo motivo? » chiesi un po’ titubante in principio ma poi sicuro vedendolo irrigidirsi appena forse perché l’avevo colto in contropiede prima del tempo o comunque prima di quanto si aspettasse.
Il suo braccio oscillò appena sotto il suo leggero fremito ma, dopo che si fu ripreso, strinse gli occhi facendo accigliare anche le sopracciglia « Non sono affari tuoi chiaro?! E adesso prendilo! Di certo sarà meglio così » e dopo aver detto ciò strinse con forza maggiore quel lembo di stoffa e mi si avvicinò maggiormente porgendomi quell’oggetto.
Vedendo quel foulard così vicino osservai prima l’oggetto e poi lui alzando un sopracciglio alquanto dubbioso « A dire il vero sarebbero anche fatti miei, o no? E comunque ho visto delle piccole macchie marroni … »
Il cyborg parve adirarsi un poco e si stizzì « Non fare il pignolo e accontentati, non saranno delle macchiette di olio a farti andare in cancrena anche tutto il resto! ».
Tornai di un’espressione facciale normale « Non hai risposto alla mia domanda … » e al termine della mia frase inclinai leggermente la testa da un lato così, forse perché stavo più comodo …
17, che dapprima aveva volutamente sviato la domanda facendo finta di non averla nemmeno udita, alla seconda richiesta abbassò il braccio un po’ avvilito avvicinando lo straccetto arancione al ginocchio e sviando lo sguardo da una parte. Non si decise a parlare perciò ricominciai io a proferire parola: « Mettilo via, non ne ho bisogno … » dissi facendo un cenno con la testa in direzione del foulard arancione « … vorrei mantenere almeno il poco di autostima che mi rimane … ».
Il cyborg senza nemmeno guardarmi negli occhi alzò le braccia verso il collo e si riallacciò attorno ad esso il leggero tessuto facendo un nodo bello stretto. Gli occhi di ghiaccio però continuarono a rimanere fissi al terreno … « Sembra una maledizione … »
Alzai improvvisamente gli occhi verso i suoi che rimanevano ancorati a terra « Cosa? … »
Si portò le mani al petto e le appoggiò delicatamente « … Questa mia nuova forza … da quando ne sono entrato in possesso nulla è andato per il verso giusto … »,
Se avessi avuto la forza mi sarei alzato in piedi e l’avrei riempito di pugni, giuro! « Ma cosa credi? Che il mondo giri attorno a te? ».
17 alzò gli occhi e finalmente li rivolse verso di me « Non ho detto questo, è solo che … » si voltò dandomi le spalle per continuare l’osservazione dello scontro « … è una spiacevole sensazione: sei diventato più forte eppure ogni cosa ti scivola dalle mani … Nonostante io desideri liberare 18 da quel mostro prima ho perso quella dannatissima lenticchia e poi ho colpito te. Certo, ti detesto ancora per quello che mi hai fatto e prima o poi te l’avrei fatta pagare cara ma questo non era di certo il momento migliore e nemmeno il modo più adatto ».
Una cosa (e forse l’unica) che ancora oggi apprezzo di C17 è il fatto che sia sempre stato schietto con me, non un pelo sulla lingua … e anche allora apprezzai in parte … « Ti ringrazio =_= …. Comunque era un fagiolo e non una lenticchia ».
Sentendo l’enorme gaffe che aveva commesso, 17 alzò leggermente le spalle di scatto e le bloccò a una sciocca mezzavia dopodiché, con uno spiccio “Quello che è!” tornò ad osservare il duello come se nulla fosse accaduto. Seguii il suo esempio anche se al contrario di lui sapevo che Piccolo aveva sentito anche la più piccola sillaba: ci aveva squadrato un paio di volte leggermente incuriosito …
In ogni caso, dopo breve, a causa di un problema ben maggiore, la discussione venne pressoché dimenticata …

Cell apparve davanti a Goku rapidissimo e fulmineo lo colpì con una gomitata dalla violenza inaudita. Il sayan non si fece abbattere: dopo un istante di smarrimento scomparve dalla vista del mostro grazie alla tecnica del tele-trasporto e gli comparì alle spalle, caricò rapidissimo un’onda Kamehameha e la lanciò senza indugio alcuno contro la schiena dell’essere perfetto … Dopo un urlo disumano Cell cadde a terra a peso morto sprovvisto della parte superiore del corpo. La massa senza vita provocò un tonfo sordo quando precipitò ai piedi del piccolo Gohan che, in mezzo a tutti noi, era proprio al centro a fianco del suo maestro. Il ragazzino, vedendo per la prima volta quello spettacolo, rimase alquanto schifato dall’accaduto ma poi, vedendo avvicinarsi il padre ancora trasformato con il suo magico bagliore, si risollevò tornando sempre quello di sempre.
Goku alzò una mano in direzione del corpo menomato e si preparò a farlo scomparire dalla faccia della terra « Se lo distruggerò completamente non avrà più la forza di ricomporsi e allora sì che sarà la fine … » poi però cambiò idea: effettivamente non era saggio fare sparire Cell sotto gli occhi del figlio … a parte il brutto spettacolo, sarebbe stato oltremodo pericoloso anche per tutti noi altri che eravamo a una distanza tremendamente esigua. Pertanto afferrò con entrambe le mani il corpo nemico, si voltò dandoci le spalle e lo lanciò con forza in aria facendolo allontanare di svariati metri. Quando fu ad una lontananza accettabile aprì i palmi delle mani e iniziò a generarvi sopra un onda dal grande potenziale … prima del tempo il corpo di Cell esplose in mille e più pezzi che incominciarono a cadere verso terra come una vera e propria pioggia. Una pioggia di cenere …
Sbigottiti e sorpresi come non mai li vidi guardarsi attorno non capendo bene cosa fosse successo, il signor Goku poi spense la sua onda con amarezza … solo io mi voltai verso sinistra e lo vidi per primo: mio padre, trasformato in super sayan, teneva ancora il dito medio e il dito indice della mano destra puntati dov’era Cell poco prima. Capii al volo e ben presto anche gli altri … Vegeta se la rideva pienamente soddisfatto per aver rubato la vittoria al suo eterno rivale. Il Son non poté far altro che spallucce in direzione del suo vecchio compagno d’avventure Crillin che, nel frattanto, dondolava la testa da una parte all’altra come per sottolineare il suo “non apprezzamento” del gesto nei confronti del principe dei sayan.
La leggerezza e la pace non durarono nemmeno un minuto completo: due forti e robuste mani apparvero all’improvviso dal terreno e afferrarono le piccole caviglie di Gohan che, dopo un grido di terrore, venne tirato nelle profondità del sottosuolo con la forza bruta.
« GOHAN!! » il padre non poté fare nulla e prima che riuscisse anche solo a sfiorarlo il ragazzino era già sprofondato in una buca artificiale.
L’unico elemento che ci consentiva di credere che Gohan fosse ancora vivo era il percepire la sua aura che, istante dopo istante, continuava a rimanere alta …

Nuovamente a sinistra sentimmo una risata tremendamente famigliare. Ci voltammo e rivedemmo Cell assieme al figlio di Goku: era sospeso a mezz’aria a pochi centimetri dal terreno sul quale stazionava mio padre e teneva il ragazzino per il collo, ben saldo … Dopo pochi attimi dei quali il mostro li trascorse per osservare il bimbetto, mollò la presa lanciandolo a pochissimi centimetri di distanza. Rapido lo riafferrò per il bavero della divisa da combattimento e non lo fece cadere a terra.
Si voltò verso di noi « Le cellule di Piccolo mi sono state d’aiuto anche questa volta, ringrazio profondamente … » sibilò accennando lievemente con la testa in cenno di palese scherno « … Certo però che non me lo aspettavo: mi è bastato fare un doppione e tu non te ne sei nemmeno reso conto ».
Goku strabuzzò gli occhi colto di sorpresa « Quando ti saresti sdoppiato?! ».
Cell sorrise beffardo come al solito « Quando tutti voi vi siete affannati a soccorrere Trunks. Nessuno mi ha tenuto da conto perciò ne ho potuto approfittare sdoppiandomi ed ora eccomi qua, più vivo che mai ».
« Maledizione … » sussurrò Crillin in preda alla rabbia « … questo vuol dire che il vero Cell è ancora più forte di quel doppio di poco fa! Accidenti, sembra sempre più impossibile fare fuori quel mostro!! ». Piccolo fortunatamente lo corresse « Non è proprio così: a differenza della tecnica di Tienshinhan i miei doppi hanno una forza e una potenza pari all’originale pertanto il Cell che ci troviamo davanti è uguale a quello affrontato poco fa. E’ logico però che a questo punto a Goku toccherà fare tutto da capo e inoltre bisognerà fare attenzione che Cell non crei ulteriori doppie forme perché sennò siamo davvero fregati ». Lo spirito di noi tutti si risollevò ma non più di tanto …
L’essere perfetto riosservò Gohan negli occhi e vi ci specchiò con noncuranza continuando a conversare con il Son che stava dall’altra parte, sull’altra parete rocciosa « Sai Goku, prima il tuo amico mi ha detto una cosa veritiera e cioè che allo stato in cui ero avrei potuto tranquillamente evitare di farmi saltare in aria e terminarvi uno ad uno senza impegnarmi troppo … » Goku si voltò verso Crillin che non poté far altro che assentire a ciò che era stato appena detto « … pertanto ho deciso che seguirò il suo “consiglio” e lo metterò in pratica fin da subito ». Cell alzò leggermente gli occhi scostandoli da quelli del bambino e fece finta di elaborare un qualche piano strategico …
« Deciso … » esclamò poi all’improvviso facendoci cadere in un allarme generale « … il primo sarai tu ».
Cell alzò un braccio, generò una potente onda e la scagliò senza alcuna esitazione.
Vegeta non poté fare nulla per evitarla …
Venne circondato da una nuvola di fumo scuro e da essa, dopo poco, ne fuoriuscì con la pelle ustionata e ricoperta di gravi ferite … Il corpo cadde tremendamente lontano, ruzzolò un paio di volte raggiungendo la sponda di una roccia che dava sul mare e poi, come se fosse spinto da un’oscura forza, cadde al suo interno perdendosi nel suo azzurro.




Lì non ci vidi più ...

 

 

 

 

 

 

...Continua...


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Capitolo 60
*** L'arguzia di Cell e l'idecisione di Gohan ***


Sono in ritardo, Lunedì non sono riuscita a pubblicare perché non avevo terminato il capitolo ... purtroppo erano sopraggiunte talmente tante distrazioni che non sono riuscita a resistere.

Juu_Nana: Lenticchie o fagioli per lui non fanno molta differenza ... sempre legumi sono e sempre resteranno tali no? La cavalletta è ancora in piedi e con questa anche il grosso dei guerrieri ... uno però è ancora in fondo al mar "In fondo al maaaaar!!!". Leggi e vedrai che succede! Un bacio scricciola!

Vegeta4ever: Hei, paladina per la morte di Cell, sei sempre sconnessa? XD XD XD Grazie per le belle parole, il periodaccio continua anche se si stà via-via alleggerendo e questo mi dà un po' di respiro. Per la sua morte definitiva (che arriverà, stanne certa) dovrai aspettare purtroppo ... ma non tantissimissimo ... ovvio che in questo capitolo ancora non c'è però ^^. Fammi sapere se ti gusta stò chap! Beso

Angelo Azzurro: 17 non voleva fare amicizia ... detesta Trunks ma nemmeno lui sà bene il perché del suo gesto (volevo chiederglielo proprio adesso ma si è volattilizzato per magia O.O). E vabbè, rispondiamo alla tua domanda: sì, Vegeta e Trunks entrerarro nella stanza ... contenta? Anch'io perché adoro raccontare bufale XD ... o no? Ti lascio leggere il capitolo in pace e se ti và scrivimi 2 righe per dirmi se ti è piaciuto o meno! Ciao ciao

LadyDreamer: Come può lasciarci le penne uno che di piumini non ne ha mezzo? XD Ce ne vorrà ancora un pochinino prima che ciò accada, abbi pazienza. Occhio che il martello non ti cada sui piedi ^^ un bacione!

christal_: La copia made in China ora Cell non ce l'ha più, ora è puro cotone al 100% XD Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione!

Umpa_lumpa: Beh, in questo di colpi ce ne sono un po' meno ... capita no? In ogni caso spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Un bacione enorme!!

Sgt: Anchio penso che nel cartone ci sia un po' troppo casotto ... eppure Piccolo lì non sbotta mai nostante tutti urlino come dementi anche se ha le orecchie ipersensibili ... mah. Anche se in ritardo spero che questo capitolo ti piaccia. CIao!

Anim Skywalker: La tua pazzia è davvero graditissima ^^ come vedi ho aggiornato oggi, spero che vada bene ugualmente. Un bacio!

folg_89: Ed eccoci arrivati al pelandrone sotto l'ombrellone ... come si stava? Anche se il bel tempo è arrivato adesso spero che tu non abbia preso solo acqua ma anche un po' di sole ^^. In questo capitolo succede qualcosina e spero che questa ( e anche tutto il resto) sia di tuo gradimento. Oibò, ti saluto, ciao!!

Fine. Ho pubblicato ancora una volta ad un'orario differente (e anche giornata adesso che ci penso) ... sono incorreggibile, scusate. La prossima volta sarò fiscale.
Spero che a tutti piaccia il capitolo nonostante quello che è.
Un bacio a tutti ^-^. A presto
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 60
- L'ARGUZIA DI CELL E L'INDECISIONE DI GOHAN -


All'improvviso mi sembrò che qualcosa mi cadesse dentro.
Le gambe erano pesantissime e sentii qualcosa sprofondare ...
Gli occhi spalancati osservavano un punto indefinito e al contempo preciso: quel pezzo di roccia che improvvisamente si spezzava e toccava l'acqua salata del grande mare celeste, l'area in cui papà era precipitato senza freni.
Quando l'ultima increspatura si andò ad infrangere contro la roccia della piccola isola l'oggetto che continuava a cadermi dentro toccò quella specie di fondo facendomi piantare i piedi a terra come se avessi avuto i chiodi sotto gli scarponcini. E poi dopo, come se ci fosse stata una sorta di molla nella parte inferiore del mio animo, quella pesantezza rimbalzò tornando in superficie svegliandomi da quello stato di stallo che mi impediva un qualsiasi tipo di movimento, anche quello più semplice.
Un singolo sibilo con annesso il suo nome mi sfuggì dalla bocca. Nonostante ciò il corpo rimase completamente immobile.
Soltanto in un secondo momento quel rimbalzo mi diede l'impulso di reagire, in un modo sciocco forse, ma fu comunque una reazione: scattai in piedi scollandomi dalla roccia sulla quale ero appoggiato e corsi come un folle raggiungendo il perimetro di quell'altura rischiando addirittura di cadere di sotto perché troppo preso dalla foga con la quale avanzavo nella direzione per il momento giusta con la gola che nel frattempo sembrava squarciarsi sotto le forti grida che emettevo senza stregua alcuna ...
I capelli si mossero con foga quando una forte mano mi afferrò la spalla sana impedendomi di proseguire ulteriormente commettendo anche un gesto molto più stupido. Goku mi tirò indietro con una sorta di tenerezza nonostante fosse avvolto dalla trasformazione da leggendario guerriero. Evidentemente apparivo molto più preso di quanto osassi pensare nonostante le uniche parole che mi uscissero dalla bocca fossero soltanto delle alte esclamazioni con all'interno il suo nome e nulla più ... forse erano i modi che davano nell'occhio.
Dall'altra parte Cell continuava ad osservarmi con quegli occhi carichi di cattiveria ed ero consapevole che era felice della situazione ... il mio stato angoscioso lo rendeva felice e gonfiava la sua smania di grandezza: non solo riusciva ad avere la meglio dal punto di vista fisico perché riusciva a schiacciarmi, a quel punto ero divenuto più debole anche sotto la prospettiva caratteriale. Che razza di schifo ... per fortuna che Vegeta era sotto il livello dell'acqua e non poteva vedermi in quel brutto stato davvero pietoso che l'avrebbe fatto sentire ricoperto di vergogna anche al solo pensiero.

« Calmati Trunks! » il signor Goku dovette usare la forza per farmi ricadere su quella roccia durissima. Picchiai forte il fondoschiena ma non provai dolore al riguardo. Il Son mi si fermò dinanzi utilizzando per una volta uno sguardo davvero serio ... poi risfoderò i suoi soliti occhi gentili tornando quasi quello di sempre « Non ti preoccupare ... ». Anche se aveva utilizzato quelle parole i miei occhi rimasero sgranati ad osservare quel punto indefinito.
Cell rimase immobile con ancora il ragazzino mezzo sayan accollato alla sua grigia mano non di sua volontà. Più passava il tempo più la stretta rimaneva salda e i movimenti agitati del povero Gohan divenivano completamente inutili in quel frangente: l'essere perfetto non lasciava allontanare la sua preda e si intestardiva su chissà quale piano malefico che ancora rimaneva segreto e segregato nella sua diabolica mente da essere strano ma ugualmente pluricellulare. Dopo una fragorosa risata che fece riattirare tutte le attenzioni su di lui agitò l'oggetto rapito poco prima facendolo oscillare con noncuranza come se fosse stato una sorta di burattino. Notando però che forse non gli arrecava abbastanza fastidio ripeté l'azione di poco prima: lo lanciò leggermente in aria e lo riafferrò saldamente per i corti capelli ... Dopo aver udito un lieve gemito fece riscuotere il pupazzetto di turno in modo rude. Goku dall'altra parte lo osservava inquieto e restio dall'agire: se fosse partito all'attacco suo figlio avrebbe subito? Sarebbe stato attaccato per colpa sua? Rimase in attesa di un cenno, uno qualsiasi che gli permettesse di correre a salvare la persona a cui più teneva. Purtroppo Cell, che si era addirittura lamentato degli atteggiamenti di alcuni di noi durante lo scontro, ricominciò a giocare sporco mostrando la sua ingordigia di sofferenza e sangue ...
Dopo aver smesso di ridere fermò il piccolo Gohan davanti a sè tenendo rigido e teso il lungo braccio e osservando il bambino come se fosse stato un graditissimo premio. Lo fissò negli occhi scuri rispecchiandosi e rivedendo i propri di un colore tremendamente differente e oltretutto anormale ... Dopo un sogghigno compiaciuto mostrò i bianchi denti sorridendo a tutti noi dopodiché sollevò il ragazzino in aria proprio come se fosse stato un grande trofeo sfoggiando anche un'espressione che aveva uno strano nonsoché di gioioso e spensierato che ricordava l'espressione facciale di un bambino piccolo ... ciò ci fece salire il sangue al cervello. I pugni di Son Goku si strinsero violentemente ma la stretta aumentò poco dopo con un'azione totalmente differente: Cell smise di fare il buffone e tornò dell'espressione di sempre ovvero demoniaca. Riosservò il piccoletto e piegò il braccio con una velocità sorprendente facendo avvicinare il sayan terribilmente ... Una piccola macchia di sangue sporcò la fronte dell'essere perfetto mentre dal piccolo naso colò inesorabilmente un liquido denso e del medesimo colore.
Il ragazzino rimase ad occhi chiusi lasciando che il sangue sgorgasse liberamente anche perché non poteva fare diversamente. Al fatto il padre non resse: aumentò d'energia e i suoi capelli divennero più rizzi e luminosi del normale, i suoi occhi sembravano fiammeggiare d'ira ... Scattò verso di Cell con furia e ferocia con un pugno un vanti mentre l'altro, leggermente sul fianco si caricava iniziando a creare al suo interno e attorno a sé un'energia al di fuori del normale che appariva luminosissima e circondata da delle scariche chiare ma capaci anche da sole di creare ustioni di una certa entità. Il suo volo si bloccò improvvisamente vedendo il sangue del suo sangue muoversi appeso a quella mano: anche se i capelli scuri erano intrappolati si girò su sé stesso colpendo Cell con un calcio destro davvero violento. Il viso del mostro si voltò dall'altra parte non riuscendo a nascondere un certo stupore mentre una parte del sangue sayan che era sulla sua fronte schizzava lontano ...

Cell rimase con la bocca semiaperta ad osservare per caso il Son adulto. Gohan nel frattanto rimaneva appeso con uno sguardo bieco mentre con una mano rapida si puliva il naso colante cancellando le tracce residue del colpo. L'essere, dopo un lieve attimo d'attesa, si rivoltò verso di lui con i denti stretti impegnato seriamente a ridurre a pezzettini il mostricciattolo impertinente. Fu sfortunato però, non ne ebbe il tempo: appena si voltò il ragazzino lo colpì con forza con un destro deciso e piazzato a pieno che lo costrinse a rompere l'opprimente castigo a cui era costretto a sottostare. Gohan scese e quando toccò terra con i piccoli piedi si allontanò di poco mettendosi poi in posa di guardia. Cell si massaggiò appena il punto colpito ed osservò shoccato quel marmoccio impertinente che mostrava tutta quella forza strepitosa che mai avrebbe anche solo immaginato. Sgranò gli occhi e poi li assottigliò come un gatto dopo aver osservato quel bagliore accecante che l'aveva avvolto e trasformato completamente: gli occhi azzurri lo inquadravano minacciosi come per esprime l'incapacità del sayan di provare il benché minimo sentimento per colui che aveva portato dolore a così tante persone ... ai suoi amici e soprattutto alla sua mamma.
Il Son maggiore si ricompose poiché già a conoscenza delle qualità combattive del figlio: spense quasi completamente la trasformazione lasciando colorati capelli e occhi mantenendo però l'aura ad un livello inferiore, rilassò gli arti superiori facendoli avvicinare ai fianchi ed emetté un leggero respiro di sollievo constatando infine che Gohan non aveva alcun bisogno di aiuto ... Sempre premuroso Goku, eh?
Cell, d'altro canto, era rimasto inebetito davanti a quel ragazzino che con soli due colpi, e sicuramente non alla massima potenza, l'avevano fatto reagire a tal modo e cioè l'avevano portato a subire facendosi ricoprire di ridicolo. Nel suo animo cattivo pensava di aver toccato il fondo con mio padre, con me e con addirittura il signor Goku ... mai avrebbe pensato che invece, colui che l'avrebbe annichilito a tal modo, potesse essere un pestifero marmocchietto che si divertiva a menare calci all'aria perché ciò faceva piacere al padre snaturato. Assottigliò maggiormente gli occhi incominciando ad elaborare una serie di studi personali cercando di cogliere più informazioni possibili con la possibilità poi di utilizzarle a proprio vantaggio per combattere e sconfiggere colui che gli si parava davanti. Si osservò attorno meglio studiando anche gli altri combattenti: nessuno, me compreso, poteva tenergli testa al livello a cui era esclusi i due Son che uno era ancora in splendida forma mentre l'altro non aveva ancora mostrato nulla di che sulle sue potenzialità nascoste. Vedendo ciò la questione lo mise un po' in difficoltà: se avesse attaccato o uno o l'altro si sarebbe dovuto scontrare poi con entrambi anche contemporaneamente ... questo avrebbe reso ancora più difficoltosa la sua ascesa portando così a compimento ciò per cui era stato creando realizzando allo stesso tempo i propri desideri.
Rimase immobile per un qualche tempo aumentando l’attesa che era già estenuante di per sé. Tutti osservavano coinvolti l’essere perfetto cercando di leggere un qualche indizio utile nella sua meditazione per poi riferirlo ai due Son nel caso loro non si fossero accorti di quei piccoli aiuti, diversamente dagli altri ogni tanto osservavo in una diversa direzione … speravo che da un momento all’altro che lui riemergesse sfoggiando tutta la sua fierezza accompagnato da quella capigliatura insolita …

Cell si guardò un’ultimissima volta attorno andando a far cadere i suoi occhi sul ragazzino che, a suo parere impertinente, rimaneva immobile a fissarlo con astio mentre la sua energia luminosa continuava a sollevare e a realizzare piccoli mulinelli carichi di polvere terrosa. Questi si alzavano e si allontanavano andando a far sparpagliare quei piccoli granelli nel cielo limpidissimo ... Se una comune persona fosse passata di lì, sotto a quella azzurra volta, avrebbe pensato che fosse una giornata splendida, l’ideale per una scampagnata in compagnia con tanto di pic-nic all’ombra di un qualche albero … peccato però che fossimo su di un’isola e che sopra di essa vi era colui che avrebbe disintegrato tutto e tutti se solo vi fosse riuscito.
L’essere perfetto riaprì lentamente gli occhi che prima teneva aperti appena. Sbatté un paio di volte le palpebre dopodiché alzò le lunghe braccia e le incrociò tra loro. Il suo sguardo impassibile nascondeva a meraviglia quella lievissima perplessità che gli gironzolava dentro. Lo sguardo divenne per un istante più duro di quanto fossimo abituati e in quel frangente sembrò terribile: gli occhi sembravano fiammeggiare nella loro sottigliezza riacquisita mentre la bocca arricciata in una smorfia di puro disprezzo ricreava tutt’attorno al viso una sorta di lieve ragnatela che lo incupiva maggiormente. La sua voce, dopo tanto silenzio, si sentì e ci parve molto più alta delle altre volte … parlò con calma, estrema calma …
« Ragazzino non sei tu il mio avversario adesso … »
Gohan strabuzzò appena gli occhi incredulo a ciò che aveva udito e rimase con quell’espressione buffa per parecchio tempo, fino al termine della dichiarazione del suo avversario. Cell si voltò appena in direzione del padre che, alla sua esclamazione, era tornato in posizione d’allerta « … L’unico motivo per cui ho abusato di te è perché ero curioso di vedere come avrebbe agito se il proprio figlio si fosse trovato in difficoltà … » disse poi facendo un rapidissimo cenno al guerriero con la divisa stracciata.
Il ragazzo abbassò lievemente l’energia a con annessa anche le piccole braccia che prima teneva rigide vicino ai fianchi, un sopracciglio si alzò leggermente evidenziando la curiosità del monello. Quando Gohan voltò gli occhi chiari incontrando quelli del padre a Cell balzò nel suo strano cervello una sorta di idea …
L’occhio magenta si spostò andandosi a posizionare nell’angolo sinistro dell’organo e con esso fulminò con lo sguardo il piccoletto che ancora non capiva dove volesse giungere: « Sai Gohan, penso di aver capito cosa avesse in mente tuo padre … » disse l’essere parlando con una voce che volutamente cercava di essere dai toni famigliari e pertanto altamente calorosa « ... secondo me voleva lanciarti allo sbaraglio per metterti alla prova ma immagino che se fosse accaduto qualcosa non si sarebbe mosso di un passo. Lui si fida di te ragazzino, crede in te e nelle tue potenzialità; avrebbe aspettato finché non avessi scatenato la tua ira, la tua vera rabbia e non sarebbe intervenuto finché non sarebbe sopraggiunta la mia morte ... o la tua ».
Rimanemmo perplessi a quelle ultime parole e il piccolo Gohan, più di tutti, faticava a rimanere di un'espressione normale: la bocca semi aperta e gli occhi azzurri completamente aperti ... la notizia che il padre non l'avrebbe aiutato nonostante la sua ancora giovane età e l'inesperienza con la trasformazione finché non avrebbe perso la vita lo l'aveva lasciato basito.
« GOHAN! NON LO ASCOLTARE!!! » urlò Goku in direzione di suo figlio nel tentativo, alquanto affannoso, di distoglierlo da quel mucchio di sciocchezze che l'essere perfetto gli stava propinando con l'inganno. Il diretto interessato rimase immobile.
Cell spostò gli occhi verso Goku « Ragazzino, ammettiamolo, è una possibilità che non si può escludere ... » le braccia si strinsero maggiormente « ... il dottor Gelo mi ha messo a disposizione una quantità pressoché infinita di notizie: sono consapevole di come sono andate le vicende in passato e ogni volta lui non è mai accorso in vostro aiuto prima che tu non fossi in pericolo di vita. Spiacente ma i fatti parlano da soli: non è molto premuroso e non ci metterei la mano sul fuoco su un fatto anche solo simile ».
La piccola bocca si richiuse non lasciando fuoriuscire da essa alcun suono.

Da quella distanza eravamo riusciti a cogliere ogni singola sillaba di quell'essere senza cuore che si prendeva gioco dei sentimenti di un bambino con una leggerezza spaventosa. Crillin, mentre aiutava l'amico Yamcha a rialzarsi in piedi poiché ripresosi dal colpo, strinse con forza il pugno destro e ringhiò schifato dal nemico: « Maledetto! Come può comportarsi a questo modo?! Altro che essere perfetto, è il mostro più orribile che io abbia mai visto sulla faccia della Terra ... ». Molti altri commentarono il comportamento utilizzato in modo sleale e anche a me fuoriuscì qualcosa. Solo Piccolo, che rimaneva impalato con le braccia conserte, pareva tranquillo anche se dentro di sé i ragionamenti fioccavano e si interlacciavano tra loro con una logica e una velocità strabiliante ... l'unico elemento che faceva capire il suo coinvolgimento in quella faccenda era soltanto una goccia di sudore che silenziosa scendeva dalla larga fronte. Vedendola Crillin lasciò il proprio compagno che riuscì a reggersi in piedi da solo, si avvicinò al namecciano e gli si fermò a fianco. Alzò gli occhi e cercò di incrociarli con quelli di Piccolo « Hei, non pensi che sia sleale quello che stà facendo Cell? Dobbiamo dirgli qualcosa ».
Piccolo rispose dopo poco « Che senso avrebbe rispondergli? Tanto il suo obiettivo l'ha raggiunto: sgridata o meno le cose non cambieranno ».
Crillin rimase muto e continuò ad ascoltare silenzioso mentre anche noi altri ci aggregavamo all'ascolto delle sue parole come se fosse stato un sacro oracolo o qualcosa del genere « Cell è davvero sveglio ... Non so a che livello siano in realtà Goku e Gohan dopo che sono stati nella stanza ma una cosa è evidente: sono temibili e possono creare parecchi danni. Questo deve averlo capito anche lui stesso pertanto, visto che probabilmente dal punto di vista fisico, avrebbe potuto subire se entrambi fossero partiti all'attacco su di lui. All'inizio aveva attaccato Gohan ignaro che avercelo contro avrebbe potuto significare la sua fine ... voleva soltanto divertirsi in modo differente. La carta che ha e stà continuando ad utilizzare è scorretta, è vero, ma in guerra non esistono regole: stà giocando con i sentimenti di Gohan che nonostante sia molto più forte e intelligente dei suoi coetanei rimane ugualmente un bambino di dieci anni. Le menti giovani sono malleabili e purtroppo di materiale per creare scompiglio Cell ne ha parecchio a sua disposizione ... »
« Vuoi dire che lo vuole distruggere psicologicamente? » chiese Crillin molto dubbioso al riguardo.
Piccolo lo guardò un attimo storto dopodiché tornò a fissare il suo obiettivo iniziale « Non ho mai detto questo. Gohan è un ragazzo intelligente e questo lo sa bene anche Cell pertanto sa che l'unico effetto che avrà su di lui sarà quello di tenerlo in uno stato di incertezza momentanea in cui, forse, apparirà una sensazione simile alla diffidenza. L'unica cosa che vuole adesso è mettere da parte Goku in modo che non si aggiunga alla lotta e non gli rechi alcun fastidio ».
« Ah ... Quindi Cell lo allontanerà ... » disse piano il piccoletto portandosi una mano al mento.
Piccolo sbuffò appena « Non ho mai detto questo ».

Il signor Goku rimase sospeso per aria osservando Cell che continuava a guardare suo figlio con quello strano sorriso. Era davvero arrabbiato perché sembrava che Gohan incominciasse a covare dei seri dubbi ... ma come poteva il sangue del suo sangue credere a quelle fandonie? Come poteva anche solo pensare che non lo amasse e che se era sopraggiunto sempre tardi sul campo di battaglia era perché era invischiato in faccende importanti che non poteva tralasciare? Come poteva anche sono pensare che non gli volesse bene ...
Dopo che fu trascorso l'ennesimo minuto in cui regnò un silenzio disarmante, il Son adulto non riuscì a trattenersi oltre per colpa di quegli occhi così simili ai suoi che in quell'attimo parevano appartenere ad una persona differente ... Gohan sembrava quasi arrabbiato e Goku non ne capiva il motivo « Gohan ... ».
I corti capelli biondi si muovevano al ritmo leggero del vento che di tanto in tanto passava di lì senza però allentare la tensione. Il bambino dentro di sè aveva uno strano groviglio difficile da districare: era certo dell'affetto del proprio padre anche se spesse volte faceva dannare la sua mamma e lo metteva spesso nei guai con lei mettendolo di mezzo, la parte che lo scombussolava era quella che riguardava il suo atteggiamento riguardante gli ingressi in campo: da una parte era sicuro che si trattassero di fatalità perché se così non fosse stato non avrebbe mai perso il suo maestro quando vi erano i sayan, Dende non sarebbe morto per mano di Freezer e anche la sua mamma avrebbe trovato salvezza tra le sue braccia quando Cell, ancora al primissimo stadio, l'aveva attaccata per assorbirgli l'energia necessaria per divenire più forte; dall'altra temeva che il padre avesse atteso, forse troppo a lungo ad intervenire, per metterlo alla prova, per vedere come se la sarebbe cavata da solo anche se così giovane ... Nella sua piccola testa vi era una grande confusione: ciò che l'aveva spinto a trasformarsi erano state proprio le disgrazie annunciate poco fa ma se queste erano state causate da lui stesso era un conto (non era abbastanza forte per abbattere il proprio nemico) ma se invece queste fossero state causate dalla negligenza del proprio genitore la questione cambiava radicalmente: non aveva più colpe e il dito indice sarebbe stato puntato su di un colpevole differente. La rabbia che gli stava inspiegabilmente crescendo dentro era per il genitore che probabilmente l'aveva scioccamente sopravvalutato e pertanto aveva lasciato in pericolo, e anche morire, persone a lui carissime ... Oscillava tra una convinzione all'altra come un'altalena impazzita: la spinta per avanzare era data dall'affetto profondo che provava per lui mentre quella per tornare indietro era data dalle certezze pressoché nulle che aveva per distruggere quelle insinuazioni: Goku era sempre arrivato tardi ed aveva sempre esposto una motivazione ma questa era veritiera? A pensarci bene nessuno gliene aveva mai dato una conferma ...
Gli occhi azzurri si spostarono verso sinistra incrociando quelli del medesimo colore del padre. Si sentì chiamare ma egli non rispose.
Goku si spostò dal punto in cui era e si avvicinò al ragazzo premurosamente. Gli atterrò a fianco e cercò di osservarlo negli occhi ...
« Gohan, non credere a quello che ti ha detto ». Il Son adulto attese parecchio prima di ricevere risposta e quando questa giunse un lieve anche se malinconico sorriso gli spuntò in volto « Infatti non gli credo anche se ... ». Gohan non aggiunse altro prima di allontanarsi di un paio di passi giungendo a pochissima distanza dall'essere perfetto. Gli si fermò davanti dopodiché voltò il viso verso sinistra scorgendo il padre con la coda dell'occhio. La piccola bocca si mosse lentamente nell'annunciare quelle ultime parole prima che la battaglia ricominciasse: « ... anche se questa volta voglio mettermi alla prova da solo ».
Il Son ovviamente non comprese a pieno ma riuscì a leggere tra le righe uno dei messaggi più importanti, ovvero quello di lascialo combattere da solo pertanto spense l'aura e si allontanò dai due riavvicinandosi a tutti noi con sul volto uno sguardo un po' triste.
Cell era riuscito nel suo intento.

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 61
*** La presunzione di Gohan ***


Buongiorno a tutti! Come ve la passate? Spero tutto bene perché anche a me (finalmente) le cose stanno andando un pochino meglio del solito e quindi sono un pochetto più Up oggi ^-^ ... ma che bello!

Juu_Nana: Gohan è proprio un demente ma avrà preso pur da qualcuno no? XD A parte questo dettaglio la storia prosegue e spero che anche questo capitolo ti piaccia ... conosci la bestia che sono pertanto (come hai detto giustamente tu stessa XP) è inutile chiedere un nuovo capitolo a così breve distanza perchè 1°mi verrebbe da schifo per mancanza di voglia (in genere quando ne ho terminato uno faccio sempre altro) e 2° mi verrebbe comunque di una piccolezza disarmante per lo stesso motivo ... Fammi sapere se ti piace ok? Un bacione!!

Vegeta4ever: Hehe, per la questione "Trunks, cretino che non sei altro, datti una mossa brutto scemo!" abbiamo risolto l'altra sera con tanto di spolverata di zucchero a velo (se ti sei dimenticata pure questo non so che dire XD). Cell al diavolo c'è l'ho mandato ma adesso mi osserva con uno strano ghigno che non mi piace ... diglielo tu la prossima volta! ^^ A presto ciao!!

Angelo Azzurro: Anch'io penso che il comportamento degli amichetti di Goku sia alquanto sciocco pertanto ho fatto in modo che (il più intelligente di loro) gli sorgesse un piccolo dubbio ... e in questo capitolo diciamo che mi è venuto fuori il grosso di questo bamboccione XD (cosa significa "puer aeternus"? io avevo la media scarsa del 6 in filosofia ^-^"). Per la domanda che mi hai posto ti risponderò molto semplicemente: per ora non ho ulteriori idee e comunque non avrei abbastanza tempo a disposizione per farlo e per mettere tutto in atto pertanto la mia costanza sullo scrivere si basa esclusivamente sulla ristrettezza di tempo XP Inoltre questa storia è lunghissima (e infatti penso che alcuni di voi si siano stancati -.-) e sarebbe giusto che io mi concentrassi esclusivamente su questa per non allungare troppo i tempi. Ovvio che se poi arriva un'illuminazione di quelle bestiali smollo tutto e faccio altro ma dev'essere una cosa davvero potente (vedi ad esempio l'altra fic "Look at the stars" ... pubblicità occulta XD). Ora ti lascio leggere in pace. Fammi sapere cosa ne pensi se puoi, ok? Un bacione!!

folg_89: Se tutti i personaggi di DragonBall fossero tramutati in pietanze direi che riusciremmo a sfamarci in qualche modo XD Inoltre poi il nome Gohan significa "pasto" e questo lo fà sentire a suo agio in questo nuovo settore XDXDXD Se il piano malefico di Cell non corrisponde a ciò che ho illustrato io in questo capitolo ti prego di farmelo sapere ... così, per curiosità ^_^ A presto, spero tanto che il chap ti piaccia!

Swwtcicia: Come si stava a Milano? Culona ... XD Dai che scherzo ovviamente! Se riesci leggi questo capitolo e fammi sapere come ti sembra ok? Un bacione!

Lady Dragonball (LadyDreamer): Nome differente o meno si capisce ugualmente che sei sempre tu XD Ora che sai dove sono spero che tu non mi lanci uno Sputnik o qualcosa si simile per eliminarmi ^_^ ... Fammi sapere se il nuovo capitolo ti piace ok? Ah, e salutami anche Dragonball93, ormai è scomparsa da parecchio e dubito che ritorni, in ogni caso salutamela ugualmente. Ciao, un bacione!

Sgt: Non per dire ma io ammiro il cervellone di Cell: tutte quelle idee macabre e contorte che possono uscire da un momento all'altro mi eccitano da morire! Ovvio che comunque non lo lovvo U.U Trunks è decisamente più affascinante XD. Se hai a disposizione un po' di tempo fammi sapere se anche questo nuovo capitolo ti piace ok? Un beso

nana987: Non ho davvero parole ... Ti ringrazio dal più profondo anche perché le recensioni come la tua (anche se sono un'unione di più capitoli ^^) mettono addosso una soddisfazione incredibile! Ci metto davvero tanto impegno in questo progetto che (dopo sessanta capitoli XD) non è ancora giunto al termine e sinceramente non so quando vi arriverà pertanto mi rendono davvero felice le tue parole perchè da queste sembra che apprezzi sinceramente questo mio sforzo continuo e per il momento costante (credo o comunque spero XD). Spero vivamente che il ritmo e la qualità non s'abbassi ma comunque, se ciò accadesse, spero che tu me lo faccia notare assieme a tutti gli altri. Per le ficchine ... è un periodo di vacanza e mi sembra chiaro che proprio ora coloro che non ne avevano la possibilità si cimentino in questo nuovo tipo di lavoro ... La mia storia rischia di passare in secondo piano ma sono sicura che se qualcuno è davvero interessato continuerà (o magari inizierà, perché no?) la lettura andando magari a cercarmi nelle paginette successive del sito. Ora ti lascio alla lettura del nuovo capitolo ... spero che anche questo ti piaccia. Un bacione enorme e grande come non mai ^^

Umpa_lumpa: Io non ho mai sopportato l'atteggiamento di Goku pertanto ho sentito il bisogno di immettere una piccola e fastidiosa pulce nell'orecchio di Gohan per intimarlo a riflettere sulla questione ... Mi spiace che lo scorso capitolo non ti abbia entusiasmato, è verò, l'azione era un po' pochina ma comunque io cerco sempre di fare del mio meglio pertanto spero che questo nuovo capitolo (con decisamente più azione) ti gusti di più. Fammi sapere se così è o meno ok? Un bacione XD


Finito, spero di non aver dimenticato nessuno. Questo capitolo penso che mi sia venuto piuttosto bene (la modestia a casa mia è un'optional) perché sono riuscita a forgiarlo in meno tempo del solito (a parte in un momento in cui come sottofondo avevo "Che birbante il mio papà" di De Luigi ... -.-) ... sono comunque soddisfatta, ma che bello ^^
Unica grande e gravosa pecca assolutamentemente devastante: non sono riuscita a trovargli un tilolo adatto TT_TT !!!!
Per questo vi chiedo gentilimente (se qualcuno di voi avesse un'illuminazione) di farmelo sapere anche mediante la sua recensione così che io possa magari nei prossimi giorni inserire quello che più mi garba ... vi prego, non ho mai chiesto nulla ... ora imploro il vostro aiuto pressoché divino!!
Nella speranza che a tutti piaccia vi saluto e vi auguro un buon inizio di settimana.
Un bacione grande grande
scImMIA
(e ricordatevi il titolo ;D)

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 61
- LA PRESUNZIONE DI GOHAN -


Gohan caricò tutte le sue energie facendo scatenare attorno a sè una moltitudine di mulinelli che pian piano che si allontanavano dai due combattenti sparendo in uno sbuffo lieve. Gli occhi leggermente dischiusi proseguirono con lo studio meticoloso dell'essere perfetto che dal canto suo l'osservava a sua volta con un sorriso compiaciuto. I piccoli pugni si strinsero violentemente prima che i piedi si staccassero dal terreno ... Il sayan era partito immediatamente all'attacco: il pugno destro venne schivato per poco da Cell che, con un movimento leggermente tardivo, era riuscito a posizionarsi a fianco del ragazzino evitando così il primo impatto. Gohan si bloccò a mezz'aria, si voltò su sè stesso cercando di colpire il mostro con un tacco sinistro all'altezza del petto ... Il nemico parò il colpo per tempo frapponendo tra sè e il piede una delle grandi mani bloccando poi l'arto del sayan. Il ragazzino, anche se in parte bloccato, si rigirò nuovamente utilizzando proprio l'arto fermo come perno: dopo essersi voltato verso sinistra tornando faccia a faccia con Cell, caricò la gamba destra e la fece sfrecciare verso quello strano viso che aveva momentaneamente perso il suo sorriso. Cell mollò la presa dalla gambetta sinistra e parò il colpo dell'altra con l'avambraccio dopodiché, costatando che il marmocchietto evidentemente adorava il corpo a corpo, incominciò a difendersi da una scarica di pugni che venivano scagliati con una velocità incredibile.
Nonostante Gohan ci mettesse dell'impegno non riusciva a colpire chi desiderava e colpo dopo colpo, con l'ausilio della sua fervida mente, elaborava nuove tipologie d'attacco nel tentativo di sorprenderlo ... forse Cell faceva altrettanto per difendersi. Il colpo che diede il via alla ribalta del piccolo sayan non fu un colpo di genio, come ci si poteva aspettare, ma bensì un puro e fortuito colpo di fortuna: dopo aver ricevuto e parato l'ennesima scarica di colpi Cell si staccò rapido e schivo dal ragazzo e lo lasciò sul quel frammento di terra mentre egli iniziò ad alzarsi verso la sommità del cielo. Dall'alto lo scrutò e notando che non era intenzionato a spostarsi, caricò una potente onda sulla mano destra e la lanciò verso il diretto interessato ... Il colpo dai colori lucenti lasciò dietro di sè una scia color magenta prima di essere schiaffeggiato lontano con un semplice colpo di taglio della mano sinistra che divise in due parti perfette l'onda: una volò lontano parecchi metri prima di precipitare in acqua ed esplodere provocando un'onda di enormi dimensioni; l'altra, dopo aver roteato su sè stessa una decina di volte provocando un netto cambio di rotta, andò anch'essa ad esplodere in mare rischiando però di colpire l'isola e quindi anche tutti i combattenti presenti su di essa. I guerrieri più spavaldi ovviamente non ci diedero alcun peso pertanto proseguirono all'osservazione dello scontro che diveniva via-via sempre più serrato: Gohan, con un viso davvero scuro che stonava a pieno con l'età che aveva in realtà, staccò le suole delle scarpette cinesi dal terreno e si fiondò su di Cell a rapidità massima con i il pugno destro serrato e posizionato in avanti. Nel vederlo arrivare come una testa d'ariete l'essere perfetto si coprì il volto portando entrambe le braccia dinanzi ad esso e con una a fianco dell'altra coprì la parte d'interesse. Il colpo di fortuna avvenne proprio in quell'istante: il sayan arrivò e con quella forza riuscì a distruggere la barriera creata dalle braccia. Pertanto il pugno del ragazzino colpì in pieno il volto di Cell facendolo allontanare di un metro di distanza seguito a ruota da uno spruzzo di sangue dal colore alquanto strano.
Vedendo quel liquido violaceo fuoriuscire dalla bocca e sporcargli parte del volto fece nascere nel piccolo Gohan un moto d'orgoglio che lo portò a sorridere in modo alquanto ambiguo ... Cell, dopo aver atteso pochi istanti nei quali si era ripulito a dovere e controllato che la mascella fosse a posto, si ricompose tornando a sfoggiare tutta la sua baldanza facendo esclusione però del suo sorriso del quale non vi era traccia. Si passò sul labbro il pollice della mano sinistra per togliere l'ultima traccia di sangue. Dopo averla osservata sfregò il pollice con l'indice e fece perdere le tracce di quel contatto anche dalla sua mano. Alzò gli occhi e con quelli osservò serissimo il piccoletto che, al contrario di lui, manteneva quello sguardo strafottente. Parlò chiaro: « Vedi di non montarti la testa ragazzino. Con te ho ancora tenuto la mano di velluto ... ».
Gohan storse leggermente il naso ma mantenne la sua espressione « E allora? Deciditi a fare sul serio altrimenti facciamo notte! ». Cell rimase indignato da quelle parole ma si limitò a digrignare i denti mantenendo per sè le sue osservazioni dopo quella risposta arrogante. Si girò completamente verso Gohan e guardandolo meglio si convinse a pieno che i suoi pensieri o erano esatti o lo sarebbero divenuti dopo poco: quel marmocchio stava perdendo la testa ... la cosa che lo infastidiva maggiormente era poi che si stava atteggiando da "grande" dopo aver effettuato un colpo di fortuna. Fece scrocchiare le dita sicuro che in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a fargli abbassare la cresta.

Da là sotto la situazione non era molto chiara: cercava di seguire i movimenti e le azioni dei personaggi in ballo aiutandosi con le loro auree però, nonostante gli sforzi, la questione non migliorava e oltretutto più volte delle moltitudini di piccoli pesci, forse sardine, gli si avvicinavano creandogli un'enorme fastidio oltre che oscurargli la superficie marina. Se non avesse avuto il braccio sanguinante non avrebbe riscontrato quel fastidioso problema e i pesci, o qualsiasi altro animale, gli sarebbero rimasti alla larga o almeno a debita distanza per non incappare in una morte prematura. Quando sentì nuovamente le auree impennarsi ed allontanarsi dal campo di battaglia attese cinque minuti esatti nei quali ebbe anche l'occasione di vedere in esclusiva come si comportava un insetto di grandi dimensioni in mezzo a ettolitri di acqua salata. Quando la zona fu sgombra e si sentì in grado di fuoriuscire poiché ripresosi abbastanza, si fece cadere sul fondale marino. Col le suole delle scarpe da basket toccò la fine sabbia e compì un lievissimo salto ... piano iniziò a risalire ... si fermò quando con gli occhi oltrepassò il livello del liquido raggiungendo la zona asciutta: si osservò da una parte all'altra dopodiché si avvicinò alla costa e si issò fuori abbandonando quell'habitat momentaneo. Scosse la testa da una parte all'altra lasciando che i lunghi capelli neri scollassero via tutte le piccole gocce salate. Con entrambe le mani afferrò la maglietta di quello strano rosso e la strizzò con forza facendo cadere a terra altro liquido incolore ... ovviamente faceva tutto ciò con estrema calma poiché Cell era occupato con ben altri problemi. Alzando gli occhi verso la sua sinistra rivide il branco di pagliacci tutti con il naso all'insù intenti ad osservare quello che probabilmente era lo scontro che avrebbe deciso le sorti della Terra intera ... quando però un paio di occhi azzurri si abbassarono da quello spettacolo e si volsero nella sua direzione sentì dentro di sè l'istinto di nascondersi nuovamente: con uno scatto si rifugiò dietro un'alta roccia e dopo pochissimi frangenti si sporse lievemente per controllare che quello sbarbatello stesse ancora fissando in sua direzione. Con la coda dell'occhio vide i suoi movimenti: dopo alcuni secondi lo vide sbuffare sconsolato e spingere la mano su quella brutta ferita che si stava inesorabilmente infettando. Prima che riposasse gli occhi sul combattimento vide che li fece posizionare altre due volte su quel frammento di terra. Anche il valoroso e resistente guerriero rimirò quel ritaglio terroso nel tentativo di coglierne un significato nascosto ... Quando lo trovò rimase però perplesso sul da farsi riguardo a quell'individuo: possibile che per lui egli fosse importante a tal punto?
Si svegliò maledicendo i suoi pensieri pertanto uscì dal suo nascondiglio iniziando ad incamminarsi vicino alla parete rocciosa sopra la quale vi stavano gli altri. Dopo una ventina di metri si fermò tranquillo, poggiò la schiena a una roccia distante dalla parete e incrociò braccia e gambe. Osservando la zona si accorse che quel luogo era quello utilizzato da lui poco prima contro Cell e ciò gli fu possibile riconoscendo la piccola buca nella quale era rimasto senza forze e dentro la quale aveva visto polverizzarsi li legume ... Sorrise all'idea di essere ancora carico anche senza l'ausilio di quell'oggettucolo.
Poi però assottigliò gli occhi notando qualcosa che alla prima occhiata gli era sfuggito ...

Gohan alzò il mento in direzione dell'essere perfetto che se la stava svignando per racimolare secondi preziosi nel tentativo d'elaborare una strategia d'attacco. Il sayan, pienamente convinto delle sue possibilità poiché già accortosi che Cell era molto più in difficoltà di quanto si aspettasse, volò a gran velocità verso di lui raggiungendolo, superandolo e fermandolo posizionandosi semplicemente davanti a lui con una leggiadria inaspettata: gli apparve all'improvviso e iniziò a galleggiare leggero con le gambe completamente rilassate e le braccia lievemente piegate verso di sè ... quella posa dava sfoggio a tutta la sua sfacciataggine. Cell, sorpreso dalla sua velocità, si bloccò ponendo le gambe in avanti come se i talloni dei piedi andassero a fare contatto con una pavimentazione invisibile, si rimise diritto con una strana movenza del capo come per allegare ad essa un tocco di classe ... perché l'essere perfetto in fondo si sentiva un gran signore ...
Gohan scattò in avanti e proprio sotto i suoi occhi gli scomparì dinanzi lasciando un vuoto completo. Cell attese poi, quando avvertì un leggero fiato sul collo si voltò di scatto tenendo teso il braccio destro con il pugno chiuso. Il sayan, ricomparsogli proprio in quell'istante alle sue spalle, alzò il braccio destro e parò il colpo nemico con l'avambraccio. L'essere perfetto urlò di rabbia e sembrò perdere le staffe: si girò completamente sul lato sinistro, riuscì ad afferrare il sayan per i capelli biondi e gli diede una testata da capogiro. Dopo, per nulla soddisfatto e ancora irritato dalla situazione che gli stava letteralmente sfuggendo di mano, afferrò il monello per le spalle con entrambe le mani e iniziò a caricare sul palmo di esse una potente e calda energia capace di distruggere ogni cosa ... Gohan, capendo per tempo che la faccenda rischiava di far precipitare la situazione, riuscì a scrollare la zona del corpo bloccata salvando però soltanto una parte: Cell, vedendo che il tempo finiva di già, lanciò il colpo prima del tempo e non essendo al massimo del potenziale ferì gravemente soltanto una delle due spalle ovvero quella sinistra ...
Dopo aver lanciato un forte urlo Gohan ricevette un sonoro schiaffo in volto che lo fece precipitare a terra. Laggiù si dimenava mentre con la mano sinistra stringeva quella parte di corpo che per colpa di quell'onda per poco non gli portò via il braccio: il sangue colava lento sporcando la sabbia marrone mentre la piccola mano, oramai ricoperta dello stesso liquido, cercava di riparare quel danno evitando però di cadere in contatto con quella carne bruciante e con quell'osso che rischiava di scoprirsi da quel lieve strato di muscoli. Cell gli permise di mugolare per svariati minuti non superando però il numero di cinque. Quando il quinto minuto scadde incrociò i bracci ed atterrò a fianco del ragazzino rimanendo ad osservare quella bocca spalancata che con affanno cercava di recuperare dell'ossigeno come se quello potesse alleviare le sue sofferenze ...
Cell lo calciò con forza sul fianco facendolo ruzzolare un paio di volte. L'essere poi lo raggiunse a ruota e con il busto si piegò verso di lui fermandosi a poca distanza dal suo viso, storse leggermente il labbro insoddisfatto dalla situazione e iniziò a parlare: « Umpf, lo sapevo che ti sarebbe bastato un colpo leggermente più studiato per metterti a terra. Così impari a sopravvalutarti ragazzino! ».
Passò un istante intero prima della risposta del sayan: gli occhi azzurri si aprirono di scatto andando a cercare quello color magenta di Cell dopodiché sorrise vedendo la sua espressione mutare da seria a dubbiosa ... « Hah! Potrei dire la stessa cosa di te Cell!! » alzò di scatto il busto e nello stesso istante afferrò il viso dell'essere con la mano destra. Il volto di Cell si sporcò di sangue ma non era quello il problema più grave: sulla mano rossa iniziò a comparire una forte ed accecante luce che dopo poco si trasformò in un'onda devastante che esplose portandosi via metà dell'essere perfetto. Le lunghe gambe comprese di bacino e metà petto crollarono a terra con un tonfo sordo alzando una lieve nube di fumo mentre nel frattempo Gohan si rialzò con una calma spiazzante. Quando il suo maestro e il padre lo videro addirittura scrollarsi la polvere di dosso andando anche a toccare più volte il punto ferito, compresero che quella di poco prima era tutta una grossa messa in scena e che in realtà il suo male era davvero ben poca cosa ... ma da quando Gohan combatteva così slealmente?
« GOHAN! FINISCILO PRIMA CHE SI RICOMPONGA ANCORA!!! » urlò Piccolo in sua direzione per evitare che Cell si ricomponesse ancora ma Goku però, quando non lo vide nemmeno voltarsi in loro direzione, portò le dita alla fronte e si teletrasportò al fianco di suo figlio. Lo sguardo dell'eroe passato della Terra divenne irritato quando vide il suo unico figlio portare le mani ai fianchi come se stesse attendendo con impazienza l'evento che tutti loro volevano evitare ad ogni costo.
« Gohan, ma cosa stai facendo?! Non possiamo permetterci che si ricomponga ancora! Ascolta Piccolo e fai quello che ti ha detto! »
Gohan non spostò lo sguardo e tantomeno mutò la sua posa: continuò a fissare quel corpo che dopo pochissimo iniziò addirittura a fremere sotto la rimutazione. La piccola bocca evitò di sorridere lasciando che le parole svolgessero il ruolo di beffa « VOI non ve lo potete permettere ... »
Il padre, sentendo quelle parole non resse: i occhi divennero nuovamente chiari mentre i capelli si alzavano verso l'alto, afferrò la spalla destra di Gohan le lo strattonò verso di sè ... anche se dentro di sè era adirato per lo strano atteggiamento del figlio non riuscì a far altro che urlare più volte suo nome mentre lo scuoteva per fargli tornare il buon senso.
Il piccolo sayan non si scompose e riuscì a nascondere perfettamente quello scombussolio iniziale che gli aveva provocato dentro le urla ripetute del Son maggiore: in passato soltanto una volta il padre gli aveva urlato contro ... quando contro Freezer lo intimava a scappare dal pianeta assieme al suo maestro e a Bulma ... ricordando quella rabbia e rivedendola molto simile in quegli occhi il suo animo percepì un brivido ma, visto che riuscì a mascherare ogni cosa, il suo ego in quel momento ebbe la meglio. Il bambino allontanò la mano del genitore guardandolo serio negli occhi « Hai sempre avuto fiducia in me, perché adesso non dovrebbe essere lo stesso? ».
Gli occhi di Goku si sgranarono e rimasero a contemplare lo sguardo serio del figlio che spesse volte sembrava molto più adulto di lui « Gohan ... certo che mi fido di te ma è solo che ... ». Il piccolo sayan non lo lasciò nemmeno terminare: lasciò il braccio del padre e si rivoltò verso Cell che si stava rialzando in piedi ... Il Son adulto, sconfitto dal proprio figlio da un aspetto che si allontanava dalla sfera riguardante la lotta, gli diede anch'egli le spalle e iniziò ad incamminarsi. Si fermò a pochi passi di distanza pronunciando poche ma brucianti parole « Gohan, spero che tu non abbia poi di che pentirti ... » e detto ciò spiccò in volo tornando ad atterrare vicino ai suoi compagni.

La testa venne ricreata perfetta, senza nessunissima imperfezione anche se, dopo l'ennesimo sforzo, il fiato era tornato corto. Cell posò gli occhi sul moccioso e comprese di essere stato raggirato dalla sua bella recita melodrammatica pertanto, nuovamente infastidito dagli ultimi eventi, portò le braccia al cielo dopodiché le riabbassò rapidamente alzando all'improvviso l'aura e portandola ad un'energia elevatissima che, avendo subito un'ingente danno si era alzata di livello grazie alle cellule sayan. Quando questa fu al livello massimo il corpo si gonfiò appena e con esso si precipitò sul ragazzino che fino all'ultimo rimase immobile attendendolo: i colpi dati da entrambe le parti vennero parati e ad ogni attacco andato a segno ne seguiva uno dall'altra parte ... lo scambio proseguì per parecchio e attorno a loro si alzò un silenzio di morte ... solo le piccole rocce, che alzate dalle potenti auree e che poi esplodevano, provocavano dei piccoli suoni che spezzavano quella tensione. Nessuno spiccicava parola e ognuno lasciava che i propri pensieri rimanessero intrappolati nella propria mente impedendogli la via libera per non perdere colpi.
Cell all'improvviso si staccò dal corpo a corpo poiché iniziava a perdere attacchi. Facendo ciò Gohan, non aspettandoselo, si sbilanciò in avanti a causa di un pugno andato a vuoto ma dopo, vedendolo allontanarsi come poco prima si voltò verso di lui ma non si mosse: alzò la mano destra in sua direzione e lanciò una potente onda dai colori gialli. Quest'ultima, prima di poter esplodere venne deviata dall'essere perfetto con un colpo ben piazzato: la sfera precipitò a terra vicinissima ai guerrieri e deflagrò il terreno danneggiando irreparabilmente una parte dell'isola ... Vegeta, il più vicino di tutti, non risentì minimamente del colpo poiché già da parecchio era rimasto all'allerta aspettandosi qualcosa di avventato da almeno uno dei due combattenti.
Cell, che al contrario del ragazzino aveva notato dove era andata a finire il colpo deviato e che risultati aveva ottenuto, si compiacque di quella potenza e pensò bene che se avesse utilizzato un po' di astuzia il piccolo Gohan gli avrebbe potuto liberare letteralmente il campo con pochi colpi piazzati. Con questa idea per la testa l'essere perfetto si fermò a mezz'aria e fece cenno al moccioso di attaccarlo nuovamente. Gohan non si fece attendere pertanto lanciò nuovamente il colpo che, a differenza di prima, vantava una potenza ancora maggiore: Cell, evitandolo per non mostrare immediatamente le sue intenzioni, lasciò che l'onda gli passasse a fianco andando ad esplodere a parecchie miglia di distanza ... un'esplosione gigantesca fece colorire il cielo di rosso facendo poi scuotere la terra con una furia devastante. Cell a quello spettacolo non demorse anzi, sorrise maggiormente sempre più sicuro che la sua strategia sarebbe stata buona anche se era necessario che la potenza dei colpi diminuisse un po' perché altrimenti avrebbe corso il rischio di essere coinvolto nell'esplosione.
L'essere perfetto si rivoltò verso Gohan e lo invitò nuovamente a colpire mentre con grande velocità scattava nell'alto cielo. Il bimbo, per colpirlo, fu costretto a generare una pioggia di sfere di piccole dimensioni e di media potenza che con furia vennero poi lanciate verso l'essere. Cell evitò molti colpi ma alcuni di essi li fece volutamente deviare nelle vicinanze dei lottatori che, forse troppo presi all'osservazione dello scontro, si accorgevano sempre all'ultimo che i colpi erano sempre troppo vicini per i loro gusti. Dopo numerosissime deviazioni Cell contrattaccò con potenza costringendo il ragazzino ad evitare o a rispondere al colpo ... Ad una attenta osservazione però i colpi sferici della creatura di Gelo erano assai più studiati di quanto non fossero in realtà, Cell infatti faceva in modo che le deviazioni cadessero nelle vicinanze pertanto non utilizzava inclinazioni nelle quali l'onda potesse essere respinta verso l'alto o cose simili. Una di quelle azioni avventate ma più che altro istintive del piccolo sayan allarmò i compagni: un'onda infatti volò proprio in loro direzione ... Solo grazie a Goku che era rimasto concentrato sull'azione impedì alla piccola sfera di colpire la roccia e tutti loro: la aspettò dopodiché anch'egli la scagliò lontano con un violento colpo di mano. Dopo il fatto urlò anche a Gohan di prestare maggiore attenzione ma questo parve non ascoltarlo minimamente.
Cell poi, stanco di quelle ondine che arrecavano meno danni di quanto si aspettasse, sorrise sornione e decise di passare a mezzi differenti ... « ADESSO NE HO ABBASTANZA! FACCIAMO SUL SERIO!! » L'essere perfetto si rannicchiò un po' su sè stesso e caricò tra le mani un'onda Kamehameha. Gohan lo lasciò fare e quando questa fu lanciata si limitò a scomparire a gran velocità. Tutto secondo i piani: Cell vedendolo a poca distanza bloccò l'onda in modo brusco e osservò il piccoletto mentre si portava le mani alla fronte mentre faceva scatenare tutta la sua energia. Quando questa fu a un livello terribile Gohan urlò a gran voce il nome del suo colpo pronto poi per scagliarlo « MASENKOOO!!! ». Cell sorrise compiaciuto ed aspettò fino all'ultimo prima di scomparire e ricomparire in un'area differente dell'area di combattimento ...

Il piccolo Crillin cadde a terra dal terrore vedendo l'enorme figura di Cell dinanzi a sè ...
« AVANTI RAGAZZINO! COSA STAI ASPETTANDO?!?! SONO QUI', FORZA! COLPISCIMI!!!! » urlò l'essere perfetto a squarciagola per attirare l'attenzione del sayan che poi, dopo aver visualizzato il suo nemico e nulla più, attaccò alla massima potenza scatenando tutta la sua furia distruttiva.
Tutti sbarrarono gli occhi increduli per quello che stava accadendo e poi ...
Cell voltò appena il viso verso Goku, gli sorrise beffardamente come se fosse stato un vecchio amico e poi gli parlò smielosamente ... « Lo lascio a te Son Goku, sono sicuro che l'eroe della Terra saprà come uscire da questo pasticcio » e poi scomparve.
Mentre i terrestri rischiavano di cadere nel panico più completo Goku alzò al massimo l'energia trasformandosi in Super Sayan, alzò le mani al cielo pronto per accogliere l'onda e poi, quando questa arrivò e si fermò sui suoi palmi, il Son sprofondò a terra facendola crepare e lasciando che i piccoli sassi s'alzassero e esplodessero nelle vicinanze. L'onda era terribile: Goku, con una fatica disumana lottava per non soccombere mentre il figlio, ignaro che laggiù non ci fosse Cell a fermarlo ma bensì qualchedun altro, aumentava la forza sempre più ingigantendo la sfera e il tronco luminoso che collegava i due combattenti.
Nel momento in cui il Son rischiò di sprofondare maggiormente Piccolo intervenne per sorreggerlo mentre il giovane Trunks, anche se ferito, si alzò dalla roccia sulla quale era ed accorse anch'egli per dare una mano anche se non aveva molte idee per la testa. Ne mise in pratica una dopo averla esposta al namecciano ed aver ricevuto da lui un cenno di assenso: concentrò al massimo le ultime forze facendo tornare il capelli biondi e poi lanciò una potente onda a metà del percorso dell'onda per bloccarne il flusso ... l'intervento fallì poiché questo venne assimilato completamente pertanto la sua azione fu del tutto inutile. Cadde a terra completamente esausto e i capelli lilla ricaddero sul suo viso.
Goku urlò al figlio di smettere con quella tortura ma lui, essendo lontano non lo sentì e anzi, calcò maggiormente l'attacco. Le mani bruciavano e le forze fluivano nelle braccia come se fossero composte di uno strano liquido, le gambe a fatica reggevano quel peso che secondo dopo secondo aumentava di potenza e che inesorabilmente, anche se con l'aiuto di Piccolo, sprofondava rischiando di crollare, cosa che però non poteva perché altrimenti avrebbe segnato la fine per tutti i suoi compagni.
Gohan. soltanto dopo un richiamo verso di sè da parte di Crillin che lo intimava di smettere con quella follia, fece nascere in lui un campanello d'allarme: perché avrebbe dovuto smettere? In fondo stava eliminando Cell no? ... Non capendo il messaggio proseguì il lavoro.
Crillin, dopo che le sue parole erano viaggiate a vuoto, corse nuovamente verso gli altri e agitato come non mai iniziò a parlare « E' inutile ... Gohan crede di stare colpendo Cell e quindi non si ferma!! ». Tienshinhan si osservò attorno utilizzando tutti e tre gli occhi che, sotto ordine del padrone, si muovevano da una parte all'altra con frenesia « Non lo vedo da nessuna parte, maledizione! GOKU RESISTI!! » urlò poi all'amico vedendolo che lottava con tutte le forze possibili.
Soltanto al secondo campanello d'allarme Gohan capì che c'era qualcosa che non andava: a fianco del troco dell'onda vide avvicinarsi ad essa il cyborg sopravvissuto a Cell e poi, dopo che ebbe generato la sua famosa e utile barriera si frappose in mezzo ad essa ... l'energia luminosa, dovendo correre lungo la barriera circolare generata da 17 rallentò notevolmente di forza d'urto anche se la sua forza devastante rimase la stessa ...

« Mi complimento con te ragazzo, hai una forza davvero eccezionale ».
Gohan sentendo quella voce famigliare così vicina voltò appena lo sguardo verso sinistra e sbiancò letteralmente vedendo la figura di Cell a pochi metri di distanza con le braccia incrociate e l'aria divertita come non mai.
« Ma ... M-Ma cosa ... » il ragazzino iniziò a balbettare lasciando però che l'energia fluisse in quel colpo micidiale.
Cell scoppiò a ridere dopodiché con un cenno di testa accennò al fondo del colpo mentre il sorriso si ampliò di molto « Non credo che il tuo paparino sgradisca ulteriormente questo trattamento ... sai, da un po' stà facendo delle strane smorfie ... ».
Sentendo nominare suo padre Gohan terminò all'istante l'attacco e gli ultimi raggi d'energia, dopo esser scivolati sulla barriera verde di 17 che era rimasta attiva per miracolo, si andarono ad aggiungere alla enorme sfera che il Son teneva ferma tra le mani. Una grossa goccia di sudore scese dalla guancia del bambino mentre il resto il corpo iniziò a tremare all'improvviso sotto un enorme senso di colpa ...
« Ma in ogni caso non sarebbe carino lasciare il lavoro a metà, no? Tranquillo, ci penserò io a questo ... » Cell alzò il braccio sinistro e aprì la mano nella direzione in cui la coda dell'onda si stava andando ad aggregare con il resto ...
Il bambino capì « NO! NON FARLO!! ». Non venne assolutamente ascoltato: dalla mano venne creata un'onda scura e questa, rapidissima, andò a colpire il Masenko facendolo esplodere tra le mani del sayan adulto.
L'isola tremò a quel colpo mentre il mare iniziò a muoversi impazzito. Quando la grande nube di fumo si diradò Gohan poté vedere la figura del padre e dai suoi occhi cadde una lacrima furtiva: Son Goku era sdraiato sul fianco con il corpo ricoperto di enormi ferite sanguinanti, il petto si alzava e s'abbassava a fatica mostrando però che era ancora vivo nonostante tutto ...
« Oh papà ... » il senso di colpa si fece strada nel suo animo e questo venne poi alimentato quando vide il padre tornare alla sua normale forma ... il corpo sembrava fumare a causa dell'esplosione a distanza ravvicinatissima ... l'unica consolazione: tutti gli altri erano salvi.


 

 

« Gohan, spero che tu non abbia poi di che pentirti ... »

Solo in quell'attimo capì quelle parole e provò paura ... tanta paura.

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 62
*** Il gioco ***


Ciao! Scusatemi tanto ma oggi, davvero, non ho proprio il tempo per dilungarmi!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il capitolo scorso ovvero:

Juu_Nana
Vegeta4ever
Angelo Azzurro
folg_89
Umpa_lumpa
Anim Skywalker
Sgt
chrystal_
LadyDreamer

e inoltre ringrazio anche coloro che leggono soltanto anche se mi piacerebbe davvero che anche loro dicessero la proria riguardo al lavoro che stò facendo ^^
In più ringrazio in recensitori che mi hanno suggerito tanti titoli ... Spiacente, ma per questo mi è venuto XD
Devo scappare di già.
Un saluto e un bacio a tutti ... a presto
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 62
- IL GIOCO -


Gohan, il figlio dell’eroe che aveva salvato la Terra tante volte in passato, era rimasto pietrificato alla vista del genitore ridotto a quello stato e se dapprima era spavaldo, carico e fin troppo sicuro di sé, in quell’attimo nessun muscolo si contraeva, il fiato gli fuoriusciva lento dalle labbra mentre quell’unica lacrima che era riuscita a fuggire dal suo auto-controllo scivolava verso il basso assieme ad altre piccole gocce di differente sorgente. Soltanto le mani, basse e vicine alle ginocchia molli, febbricitavano forse guidate da uno strano senso di rabbia e di rimorso nei propri confronti. Dopo un minuto silenzioso queste ultime si chiusero di scatto e le dita si strinsero tra loro realizzando una morsa tremenda e facendo tremare maggiormente gli arti. Tutto il corpo s’irrigidì al solo sentire quella forza accompagnata da una serie di calde e grosse lacrime che cadevano inesorabilmente a terra dopo aver solcato quel viso da bambino … il viso di quell’essere che per un attimo aveva cambiato e rinnegato la sua vera natura modificando i sentimenti stessi del proprio cuore.
Gohan rimase sospeso in mezzo alle nuvole finché Crillin, dopo averlo incoraggiato a scendere verso noi altri con una serie di strilli e sbracciate di varia ampiezza, gli diede un cenno convinto accompagnato da un caloroso sorriso per dirgli sinceramente che tutto era a posto … solo in quel momento il bambino volò con foga fino al cospetto paterno atterrando poi quasi goffamente su quella terra chiara. Gli s’inginocchiò pesantemente a fianco, vicino al suo viso ma non lo sfiorò in alcun modo, rimase fermo e più sentiva il rischio di entrare a contatto con lui più sembrava raggomitolarsi su sé stesso. Le mani si stringevano attorno al tessuto di quel colore violaceo nei pressi delle ginocchia piegate e a fatica rimanevano ferme sul posto senza evitare di tremare dall’agitazione … il tessuto poi iniziò anche ad inumidirsi a causa dell’accaloramento e dalla sudorazione degli arti pertanto, in quelle singole zone, la stoffa mutò divenendo più scura.
Il piccolo viso, che conservava ben poco dell’espressione cinica da super sayan, aveva assunto un’espressione straziata: gli occhi contornati di un lieve rossore, le guance rigate dalle lacrime che segnavano il loro percorso grazie al sottile stato ti povere che era sulla pelle mentre con i denti superiori si mordeva con rabbia il labbro inferiore.
« Oh, papà … Mi dispiace così tanto … » non riuscì a proseguire a causa di un piccolo singhiozzo. Il maestro dei suoi allenamenti passati gli si avvicinò, gli si fermò a fianco ma non fece nulla di più se non incrociare le braccia al petto com’era suo solito fare. Gohan voltò leggermente lo sguardo verso sinistra vedendo le strane calzature di Piccolo che indossava da sempre dopodiché, a velocità costante, alzò gli occhi osservando per intero lo stato in cui si trovava il namecciano: pure lui, anche se non allo stesso livello del parente, aveva la tenuta da combattimento lacerata in più punti e sotto di essi dei piccoli graffi sanguinavano facendo sgorgare un liquido violaceo e denso. Rimase con gli occhi bloccati a scrutare il volto perennemente accigliato del suo amico e maestro …
Piccolo, soltanto dopo aver visto una lacrima scivolare dalla guancia sinistra ma non rivolta al padre ma a lui stesso, mutò radicalmente espressione mostrando uno dei suoi rarissimi sorrisi « Non ti preoccupare Gohan, questi sono solo graffietti da poco conto ».
Il volto del ragazzino si riabbassò sconsolato e una mano, quella destra di preciso, lasciò la presa del ginocchio per andare, senza motivazione alcuna, a sfiorare il terreno. Soltanto un rumore alle sue spalle lo fece voltare e pertanto le sue “forze”, anche se momentaneamente, tornarono al loro posto mentre nel capo iniziava a farsi spazio un tocco di curiosità: il suono era stato creato dal giovane cyborg 17 che, dopo aver fatto ritorno dalla sua missione,era atterrato normalmente poggiando prima un piede e poi l’altro sul luogo di ritrovo. Appena ebbe effettuato l’atterraggio Crillin gli corse in contro come se fosse stato un amico d’infanzia … per un momento riuscì addirittura a tenergli una mano sulla spalla prima che poi lui, ovviamente, gliela scacciasse lontano con tanto di grugnito intimidatorio. In un modo o nell’altro il nanerottolo riuscì a far avvicinare con le buone il moro al piccolo sayan e quando gli fu dinanzi Crillin piegò le ginocchia e si abbassò poggiando le braccia su di queste. Prima di intavolare un discorso sorrise ancora per fornire un maggiore sostegno al piccolo Gohan che cercava sempre più di recuperare il contegno perso facendo in modo di placare le lacrime ribelli …
« Tutto bene Gohan? ». Il figlio di Son Goku annuì lievemente anche se l’espressione mostrava tutt’altro parere … Crillin non se ne curò sicuro che presto gli sarebbe passato tutto pertanto proseguì « Non ti preoccupare. Come vedi qui stiamo tutti bene! Coraggio! Torna da Cell e distruggilo! » e dopo aver detto ciò si avvicinò al ragazzino e gli diede un leggero pugno simbolico sulla spalla sinistra. Al contatto Gohan sorrise e portò la mano destra sul punto colpito come per conservare quel piccolo atto di gentilezza e d’affetto.
« Mi dispiace, io non mi sono fermato subito … Scusami … »
Il sayan stava per riabbassare lo sguardo quando Crillin, come se fosse stato sospinto da una molla nei pressi del fondoschiena, si alzò di scatto in piedi e con una delle mani lo costrinse a guardare verso di sé « HEI! Non fare quella faccia! … » lasciò il mento del bimbo per poi incrociare le braccia imitando la posa di Piccolo, che aveva assunto da un bel pezzo, e di 17, che invece l’aveva impostata poco dopo essersi fermato anch’egli vicino al trappolone ... « … E poi anche se io e17 non fossimo intervenuti penso che ti saresti fermato ugualmente! Prima o poi … Vero?! » strillò infine lievemente agitato dopo aver effettuato una sonora pacca amichevole sulla povera spalla del cyborg. 17 ovviamente non la prese bene: lo sguardo divenne più accigliato del normale e gli occhi di ghiaccio fulminarono letteralmente “zucca pelata” che, dallo spavento, arretrò di un passo. Il moro arricciò il naso dopodiché parlò alquanto irritato: « Senti, cerchiamo di prendere meno confidenza, sono stato chiaro? ».
Crillin tentennò un poco giocherellando con gli indici delle mani « Beh, vista la situazione pensavo che fossimo una squadra o qualcosa di simile … ».
Il cyborg rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati per un paio di secondi prima di scoppiare a ridere « Che cosa?! Una squadra … Spieghiamoci bene: perché mai dovrei essere tuo amico? Forse perché se tutto si concludesse nel migliore dei modi ti sarebbe più facile avvicinarti a 18? Te l’ho già detto una volta razza di scemo ma te lo ripeto un’ultima perché forse allora avevi le orecchie otturate: stai – lontano – da – lei!! ».
Il pelato indietreggiò maggiormente e iniziò a fare cenni di diniego con le braccia mentre le guance si colorivano di un rosso acceso … tentò di arrampicarsi sugli specchi ma fu palese che in gran parte mentisse: « NO-NO-NO-NO!!! Ma che dici! … Io mi riferivo a quello che avevi fatto prima! A quando hai cercato di fermare l’onda per salvare Goku ». Il cyborg, ancora irritato, si allontanò di un passo dal terrestre lasciandogli spazio e sbuffò distruggendo quell’espressione arcigna che l’aveva posseduto per pochi attimi « Guada che quello che ho fatto non l’ho fatto per salvare Goku e tantomeno voi altri. Se ho preso quella decisione è stato solo per me stesso: è ovvio che se il colpo fosse arrivato anch’io ci sarei rimasto secco! » terminò poi con un cenno del capo da un lato giusto per scostare una ciocca ribelle di capelli che poi, visto che non voleva tornare a posto, il ragazzo dovette sistemare utilizzando una delle mani che fino ad allora erano rimaste occupate.
Crillin emettè un debole e sconsolato “Oh …” come se non si aspettasse una risposta del genere da quel giovane.
« Comunque ti devo ringraziare … » iniziò il piccolo sayan mentre s’issava in piedi e si avvicinava al moro con la mano in sua direzione per effettuare una possibile stretta « … è anche grazie a te se io mi sono fermato e se a quest’ora mio padre è ancora vivo … ».
17 non lo guardò nemmeno. « Vedi di non metterti in testa strane idee » alzò i tacchi e fece dietro front allontanandosi dal piccolo gruppo evitando altra gente e saltando oltre un certo individuo … ovvero io.
Gohan mi vide e mi corse incontro per vedere come stessi e assieme a lui si avvicinò anche l’amico terrestre mentre Piccolo rimase fermo sul posto come se fosse disinteressato o comunque non del tutto coinvolto nello scoprire come stessi.
Prima di darmene la possibilità, come se fossi un malato allo stadio terminale, Crillin parlò per me: « Sai, Trunks nonostante fosse ferito si è alzato ed ha aiutato Goku consumando tutte le sue energie … » . Gohan sembrò incupirsi nuovamente …
« Ma non ti preoccupare! Non vedi che è quasi sano come un pesce?!! » e dopo aver detto ciò mi diede un leggero colpo sulla spalla (quella ferita) facendomi provare un male atroce. Il piccoletto ovviamente si scusò.

« Insomma, avete finito lì o no? Io mi stò stancando!! » la voce di Cell tuonò alle nostre spalle facendo tornare nuovamente i brividi di terrore in molti mentre, in altri, di rabbia. Anche quando coloro che poterono si girarono verso di lui, egli rimase sospeso a mezz’aria ad osservare il gruppetto e continuando ad attendere che qualcuno di noi gli desse un minimo di udienza. Attese invano altro tempo e sbuffò sonoramente nel rivedere il figlioccio di Son Goku fare poi ritorno verso il genitore perché richiamato da Piccolo.
Gohan si riabbassò verso il proprio papà e sorrise felice quando lo rivide riaprire gli occhi e sorridere a sua volta « Papà … »
Goku cercò di poggiarsi sui gomiti a fatica e quando vi riuscì, si osservò attorno felice che tutto era ancora intatto. Alzò la mano destra e la poggiò sulla testa del figlio, sfregò la puntuta capigliatura bionda e rise come suo solito nel vedere il figlioletto sorridere « Figliolo, sei stato davvero bravo ». Il ragazzino rimase perplesso così come il maestro ed osservò Goku inebetito mentre proseguiva con lo sfregamento « Scusa papà, ma cosa vorresti dire? Io ti ho quasi … e tu … ». Il Son ovviamente rimase leggermente a pensare ma poi sorrise capendo cosa intendesse dire il figlio « Io stò bene Gohan. Mi sono stupito sai? Hai una forza davvero straordinaria, fuori dal comune. Sapevo che dopo l’allenamento nella stanza dello spirito e del tempo saresti stato in grado di mostrare una forza enorme ma mai avrei pensato a tanto. In ogni caso scommetto che se tu lo volessi potresti fare ancora meglio! ». In pochi attimi anche Crillin ritornò … non per dire ma mi è parso che ami particolarmente stare al centro dell’attenzione …
Goku cercò di alzarsi in piedi ma a causa di uno strano formicolio le gambe cedettero e il sayan cadde all’indietro e sopra al nanerottolo rapato che, appena si era accorto dell’instabilità dell’amico, gli era corso alle spalle per aiutarlo a rimanere in piedi … ecco il centro dell’attenzione …
Da lì si alzò una risata pertanto gli animi di molti si risollevarono compreso quello del piccolo Gohan che, all’ennesimo sorriso paterno, aveva perso completamente quell’aria triste e sconsolata lasciando spazio a quella che in genere l’accompagnava ovvero quella felice o comunque rilassata.
« Forza figliolo, io mi fido di te ».
Gli occhi azzurri brillarono di una strana luce e il sorriso si allargò « Sì! Ce la farò, non sbaglierò più! » e dopo aver ricevuto un cenno anche dagli altri due guerrieri vicini il sayan si girò su sé stesso e spiccò il volo in direzione dell’essere perfetto che con impazienza attendeva il suo sfidante per concludere lo scontro.

Il ragazzino gli si fermò a un paio di metri di distanza e tra i due incominciarono ad intescambiarsi dei sguardi carichi di odio anche se questo tipo di atteggiamento era maggiormente evidenziato in Gohan che a causa della beffa subita, provava nei confronti di Cell un fastidio indescrivibile pertanto, appena si fu fermato, gli disse chiaro e tondo ciò che avrebbe adempiuto da lì in avanti: « Me la pagherai cara Cell per quello che hai fatto a me e ai miei amici. Preparati alla sconfitta! ».
L’essere perfetto l’osservò divertito e la bocca compose un largo sorriso nel sentire quell’affermazione « Ma davvero? A me sembrava che tu avessi fatto tutto da solo … » gli occhi azzurri si strinsero e i denti digrignarono mentre Cell scioglieva la sua posa altezzosa « … In ogni caso anch’io vorrei portare a termine questo strazio quindi vediamo di sbrigarci ».
Le auree di entrambi i combattenti s’impennarono mostrando a tutti la loro vera forza. Da una parte di colore giallo mentre dall’altra di color magenta, le energie nonostante la distanza tra esse, arrivavano a sfiorarsi e a confondersi tra loro … Nessuno dei due però mostrava il benché minimo segno d’intimidimento nei confronti dell’altro. Quando oltre alla forza dello spirito venne attivata anche la voce per fare da supporto per eliminare lo sforzo, nell’aria iniziarono a riecheggiare alte grida mentre il terreno circostante tremava sotto la pressione dei due lottatori al massimo delle loro potenzialità. Il cielo si tinse di toni cupi e le nuvole si avvicinarono una all’altra e si bloccarono tra loro dopo aver effettuato un ballo a spirale come se anche il Sole desiderasse rimanere illeso dalla terribile battaglia, il mare agitato e sempre meno incline ad esserlo si muoveva senza sosta formando alte onde che si andavano ad infrangere contro le barriere e formando una leggerissima pioggia passeggera che non riusciva a raffreddare i bollenti spiriti dei due. Gli altri guerrieri che non volevano perdersi la battaglia, forse perché non potevano farlo o perché troppo sciocchi o orgogliosi per fuggire in luoghi più sicuri, rimanevano bloccati su quell’altura che, come constatato poco prima, non offriva il benché minimo riparo da attacchi e anzi, sembrava letteralmente il posto in prima fila per vedere la morte in persona se questa fosse sopraggiunta.
Quando Cell arrivò a giungere il culmine delle proprie possibilità l’aura sembrò esplodere attorno a sé per poi divenire invisibile ad occhio nudo. Ciò che fece cogliere a tutti il suo immenso potere non fu soltanto l’altissima energia che sprigionava ma anche la grande forza d’urto che venne generata all’improvviso che fece cadere a terra chi era impreparato a riceverla. Anche Gohan, quando ebbe raggiunto il suo limite, generò un colpo invisibile che andò ad intaccare il terreno tutt’attorno deformandolo e facendolo divenire di una strana forma come se qualcuno l’avesse scavato per contenervi un’enorme sfera. L’essere perfetto, anche se capì in breve che le possibilità del sayan erano superiori alle sue, non si fece abbattere e anzi, la sua determinazione aumentò e le sue convinzioni da “essere perfetto e pertanto invincibile sotto ogni aspetto” riuscivano a farlo mantenere in uno status di lieve placidità nella quale tutto lasciava scorrere …
Dopo un piccolo urlo d’incitamento Cell scattò all’attacco e si scontrò con il sayan colpendo con estrema violenza il piccolo petto. Gohan subì il colpo ma successivamente afferrò il braccio nemico, ruotò su sé stesso una decina di volte e poi scagliò l’essere perfetto verso terra con l’intenzione di farlo schiantare contro di essa e poi attaccarlo rapidamente prima che potesse rialzarsi e contrattaccare. Cell venne spedito verso il basso e con gli occhi magenta vide che il giovane lo seguiva … Capendo all’istante il suo piano spalancò braccia e gambe, bloccò con l’aura la caduta ed attese che il bambino, preso alla sprovvista, gli cadesse tra le braccia. Quando Gohan fu nella posizione desiderata il mostro strinse attorno ad esso tutti gli arti, spiccò il volo verso l’alto e poi, quando l’isola apparve ai loro occhi come un piccolo punto dai colori confusi, Cell lasciò la tecnica che stava utilizzando per discendere a velocità sempre più accelerata facendo creare attorno ai due corpi un fascio di luce chiara che evidenziava la scia dell’aria che passava a fianco. Rapidissimi, sembravano saette … Prima che vi fu l’impatto Cell spalancò nuovamente le gambe e le braccia facendo in modo che soltanto Gohan entrasse in contatto con il duro pavimento, che in esso sprofondasse di un paio di metri e che un mucchio di detriti lo ricoprissero totalmente. L’essere perfetto dopo esser atterrato a media distanza attese che il ragazzino, con una portentosa esplosione d’energia, scagliasse lontano tutti quegli elementi che lo bloccavano a un livello differente e poi, con nuova fermezza e determinazione, proseguì la battaglia ripartendo all’attacco.

Calci, pugni, gomitate, ginocchiate e altre combo dalle combinazioni più svariate venivano realizzate e scagliate verso l’avversario il quale per la maggior parte rispondeva a tono oppure evitava l’attacco per colpire in un secondo momento. L’isola, sotto le continue e sempre più violente onde d’urto, sembrava sbriciolarsi a poco a poco e i lottatori non coinvolti nella battaglia, se notavano che Cell e il piccolo Gohan erano a lottare a distanza, a volte si perdevano in pensieri futili come “Se questo posto si sbriciola dove andremo?” … vi lascio indovinare chi formulò più volte questa domanda mentre gli altri, me compreso, eravamo tormentati da ben altri pensieri.
Dopo un colpo in pieno viso davvero potente, l’essere perfetto precipitò a terra e perforò una parte dell’isola andando a contatto con l’acqua salmastra sottostante. Cell guizzò rapidissimo al di sotto di quella barriera chiara grazie alla tecnica del volo leggermente modificata e da sotto di essa generò un grande numero di onde dai colori chiari che, dopo un cenno rapido di una mano, oltrepassarono il livello del mare raggiungendo la superficie asciutta. L’essere perfetto fuoriuscì anch’egli dal mare e volò nel cielo allontanandosi parecchio dal sayan che, accortosi delle onde che lo circondavano e che sembravano braccarlo dalla distanza, rimase fermo immobile a fissarle con piglio serio e attento. Cell si fermò e dopo aver studiato la situazione spalancò le braccia per poi richiuderle con un’elevata rapidità: le onde dalle medie dimensioni oscillarono lievemente prima di iniziare a generare una quantità spropositata di scariche elettriche dopodiché, alla stessa velocità con la quale il loro padrone aveva compiuto l’ultimo atto, schizzarono verso Gohan annullandogli il minimo spazio.
Il figlio di Son Goku rimase impassibile e prima che le bolle lo raggiungessero spalancò braccia e gambe assumendo una posizione che ricordava una “X”, urlò a squarciagola mentre l’aura si espandeva e attorno e questa formava una forma sferica contro la quale le onde di Cell andarono ad infrangersi e ad esplodere non riuscendo però a realizzare alcun risultato … L’essere perfetto, dall’alto della sua posizione e dall’alto della sua ingordigia di vittoria, ringhiò di rabbia e strinse con forza i pugni fino a farli divenire lividi.
Quando la nuvola di fumo si diradò la creatura di Gelo riuscì a constatare che il giovane Gohan era ancora posizionato a quello strano modo e che la barriera di luce era ancora alta. Aspettò finché il moccioso non decise che forse era giunto il momento per farla scomparire e riavvicinarsi a lui per proseguire: quando Gohan gli fu davanti Cell gli sorrise e con un cenno delle mani fece intuire a lui e a noi che tutto sarebbe ripreso da lì a poco … L’essere perfetto di alzò leggermente di quota con un rapido scatto, tese la gamba sinistra e con il piede rispettivo colpì Gohan tra la spalla sinistra e il collo facendo nuovamente sanguinare quella che poco prima era stato il mezzo della messinscena: il bimbetto toccò con mano il sangue colante mentre con le orecchie ascoltava Cell che con la sua voce lo derideva in modo sprezzante « Ha ha ha! Ben ti stà ragazzo! Spero se non altro che stavolta non si scopra un’altro trucco per compiere l’ennesima stupidaggine! ».
Gohan ringhiò appena prima di rispondere con una voce lievemente roca « Non mi farò più prendere in giro da te Cell! Ho compreso il mio errore e quindi non credere che io sia tanto sciocco da cascare nuovamente in un altro dei tuoi raggiri … questa ferita me la merito e per questo non mi lamenterò ma non pensare che io mi lasci intimorire! ».
Cell sorrise e fece spallucce come per dare poco senso alle parole appena pronunciate da quelle piccole labbra e poi, senza lasciargli il tempo di reagire, tempestò il giovane di tantissimi ki-blast che lo centrarono in pieno. Dapprima Gohan, poiché colto impreparato, subì senza poter far nulla ma poi, riuscendo a scorgere il nemico tra la fitta coltre di fumo, iniziò a parare ogni singolo colpo scagliandolo lontano con un semplice tocco delle mani. Cell continuò per nulla infastidito e rincarò la dose aumentando le gittate e la potenza lasciando che il piccoletto lo seguisse per poi farlo bloccare prima di un colpo ben più forte utilizzando un’altra delle sue frasi studiate come se tutto fosse stato scritto in precedenza e imparato a menadito: « Gohan, ragazzo, facendo così non corri il rischio di colpire i tuoi amichetti? ».
Gohan si paralizzò all’istante e si voltò di scatto indietro per controllare che non avesse involontariamente e nuovamente colpito qualcuno … Cell generò il suo attacco e lo scagliò tra le scapole del Son che, dopo un urlo lancinante, tremò nel sentire bruciare la schiena: la pelle si contorceva su sé stessa e tirava da impazzire mentre gli ultimi barlumi della sfera lanciatagli ad un’elevata potenza continuavano a bruciargli i vestiti.
Il ragazzo si girò su sé stesso e con un’ira indescrivibile negli occhi iniziò a colpire Cell con una scarica di colpi che però, con una tempistica da egregio nemico qual’era, venivano quasi tutti parati. Nel giro di pochi minuti la rabbia crebbe di molto e il sayan non resistette all’impulso di volerlo incenerire: si allontanò di un paio di metri abbassandosi anche di altitudine e portò le mani alla fronte, aumentò l’aura facendola espandere in modo esponenziale dopodiché il Masenko dalla luce dorata venne scagliato verso l’essere perfetto che stranamente rimase immobile ad attendere il colpo …
Sul suo pallido viso nacque l’ennesimo sorriso cattivo mentre il corpo si gonfiava raccogliendo in esso le forze per controbattere. Poi urlò facendo allarmare nuovamente Gohan anche se, proprio come prima, forse era già tardi per tornare indietro: « COSA CREDI?! CHE PER ME NON VALGA LO STESSO!?! USA IL CERVELLO!!! ». L’onda venne intrappolata tra le sue pallide mani e in esse vi rimase per una manciata di attimi che parvero infiniti e poi dopo, accompagnato da un urlo che evidenziava ancora di più tutto lo sforzo che stava immettendo in quel gesto, riuscì a deviare l’attacco indirizzandolo verso il signor Goku e tutti i suoi amici.

Il colpo si avvicinava sempre più e sembrava che nessuno avesse la forza per reagire …
« Goku! Solo tu puoi fare qualcosa!! » urlò Yamcha in direzione del grande guerriero che riusciva per fortuna a rimanere stabile in piedi con nelle vicinanze un silenzioso namecciano che osservava lo svolgersi degli eventi senza proferire parola.
Son Goku ridacchiò e cercò di sorridere « Hehe … Mi dispiace tanto ma temo di non avere ancora la forza per poter reggere un altro attacco del genere … non ora e nelle condizioni in cui mi trovo …» alzò gli occhi verso il Masenko che si avvicinava « … Urca … mi sarebbe bastato solo un po’ di tempo in più a disposizione per riprendermi e forse avrei potuto fare qualcosa ».
Le facce di tutti noi si dipinsero di un’espressione amara volta verso quella che ci pareva ormai la fine … L’eroe della Terra si avvicinò al perimetro dell’altura ed osservò verso il basso prima di risollevare gli occhi rischiando di accecarsi nello scrutare quello che, a causa della vicinanza, assomigliava ad un secondo grande sole. Alzò le mani verso il colpo del figlio e concentrò le energie facendo ritingere i capelli di biondo dopodiché le avvicinò al fianco « Kame … ».
Crillin divenne agitato al sentire quelle sillabe pertanto gli corse incontro dopo esser inciampato su quello che ormai appariva quasi come un peso morto. Gli si fermò a fianco e cercò di farlo ragionare anche se far riprendere la ragione a un sayan significa di solito andare incontro ad un muro cementato « Goku! Non lo fare!! … » gridò poggiandogli una mano sulla spalla muscolosa e al contempo graffiata in più punti « … Se lo farai c’è il rischio che tu perda la vita per colpa dello sforzo!! ».
Il Son parve non ascoltarlo o perlomeno non gli diede nemmeno un po’ retta « Lo so amico mio ma non posso non provarci, ne và della vita di tutti quanti voi e della Terra intera! Voglio tentare … » con voce roca pronunciò altre due sillabe del colpo dopodiché si voltò sorridente verso il caro amico nonché rivale nelle vecchie sfide del Genio delle Tartarughe di mare … il sorriso divenne ancora più grande « Dillo tu a Chichi per favore … conto su di te … ».
Gli occhi del guerriero senza naso di spalancarono all’improvviso mostrando un’infinita tristezza mentre l’amico proseguiva a caricarsi d’energia prima che l’onda potesse raggiungerlo.
Ma poi, prima che la fatidica sillaba finale venisse pronunciata e che il colpo potesse essere scagliato, una scia di colore bianco con all’interno un’immagine appena percettibile che possedeva dei lineamenti umani: questa si parò davanti all’onda e placcò il suo tragitto utilizzando la schiena e lasciando che per un breve tempo questa si ferisse per fare in modo che l’attacco diminuisse di forza e velocità.
Goku interruppe all’istante la sua Kamehameha riconoscendo, come noi tutti del resto, colui che si stava facendo del male « GOHAN!! ». Quando l’onda perse parte delle sue qualità il ragazzino si voltò su sé stesso e con entrambe le mani riuscì ad afferrare il suo stesso attacco e lanciarlo in tutt’altra direzione lasciandolo esplodere a grande distanza.
Il piccolo sayan rimase bloccato a recuperare fiato mentre cercava con le mani di non toccarsi la schiena che gli doveva in modo atroce: ogni movimento veniva accompagnato da una fitta di dolore pertanto ci impiegò parecchi minuti prima di riuscire a sopportare meglio quello strazio … Il padre poi, vedendo meglio in che modo si stava riducendo, soffriva assieme a lui mentre l’orgoglio e la fierezza per essere colui che l’aveva generato colmavano una parte di quel senso di malessere.
Il figlio, prima di tornare verso Cell, sorrise verso noi tutti come per mostrarci che nonostante il suo stato stesse bene.
Mentre il combattimento proseguiva con un essere perfetto lievemente in perenne vantaggio, Crillin tornò a disturbare un Goku che, coraggioso ma ancora troppo fiacco per fare alcunché e che aveva riassunto il suo aspetto originario, si era risieduto a terra e si rilassava per recuperare completamente le forze « Hei Goku, vorrei dirti due cosette se non ti dispiace … ».
Sulla testa del Son comparve un punto interrogativo di colore rosso mentre sulla faccia si dipinse uno sguardo che aveva lo stesso significato « Sì, dimmi che ti ascolto … ».
Il pelato si abbassò flettendo le ginocchia e chiuse gli occhi assumendo un’aria serissima « So che ci tieni moltissimo a noi ma non fare più una cosa del genere e poi … » Goku fece un cenno affermativo con la testa mentre il grosso del gruppo si avvicinava curioso su quale potesse essere il secondo punto. Crillin riaprì gli occhi ma quella volta divenne quasi arrabbiato con tanto di occhi socchiusi al limite consentito « … e poi non ti azzardare mai più a chiedermi di dire a Chichi che tu sei stecchito o non so cos’altro! A parte il fatto che sono sempre io quello che viene coinvolto in queste cose, anche l’ultima volta hai incaricato me di dirglielo e io sono andato letteralmente nei matti! Tu dici e dici ma non sai cosa significhi parlare a tua moglie di queste cose!! ».
Tutti coloro che erano in piedi cascarono letteralmente a terra …
Goku rise imbarazzato e si sfregò la nuca con una mano « Hehe … ma scusa Crillin, ma a chi lo potevo chiedere sennò? ».
L’amico fù spiccio come se avesse avuto la risposta pronta da anni « C’è Piccolo no? Potevi chiederlo a lui! ». Il namecciano, colto in ballo all’improvviso, sgranò gli occhi e divenne appena imbarazzato anche se al pensiero della cara e dolce Chichi forse era più terrorizzato … « COSA?! E io che c’entro?! ».
« C’entri perché sei il più diplomatico pertanto sei il migliore per dare le brutte notizie senza farti coinvolgere troppo dai sentimentalismi … Al pari di Vegeta è ovvio ma a lui non gli si potrebbe mai chiedere una cosa del genere » terminò Crillin portandosi poi una mano al mento pensoso.
Piccolo grugnì una volta ma lo fece una seconda e con modo molto più marcato e infastidito sentendo le parole di Goku rivolte a lui « Ah, và bene. Vorrà dire che se accadrà qualcosa a me o a Gohan avvertirà lui Chichi ».

Lo scontro proseguì senza esclusione di colpi se non per un piccolo e al contempo enorme dettaglio: dopo l’accaduto di poco tempo prima il sayan di nome Gohan non si attentava a scagliare nemmeno una minuscola onda d’energia in direzione dell’essere perfetto mentre gli attacchi di quest’ultimo o venivano o assorbiti in un modo più o meno doloroso o venivano completamente schivati evitando deviazioni particolari che andassero ad intaccare la situazione precaria degli altri lottatori. Cell ovviamente utilizzava questa nuova debolezza a proprio vantaggio facendo una pressione sempre maggiore su quell’aspetto pertanto, minuto dopo minuto, evitava sempre più il corpo a corpo che cercava disperatamente di intavolare Gohan per colpirlo con i mezzi più disparati che avevano per base l’energia dello spirito.
Dopo una buona ventina di minuti la situazione era rimasta invariata con un Gohan che subiva e pertanto la sua energia diminuiva per colpa dei danni inflittisi e con un Cell ancora nel pieno delle forze anche se, il continuo utilizzo delle onde, aveva diminuito la sua scorta di attacchi …
« No, non và per niente bene Gohan … » sibilò Goku a denti stretti mentre con gli occhi seguiva i due che si spostavano a gran velocità da una parte all’altra del campo « … Ha troppa paura di colpirci … Se non fosse per questo elemento che lo blocca Cell si ritroverebbe in difficoltà, ne sono certo! » disse poi stringendo forte i pugni, segno che a lui le energie erano in parte tornate.
Il namecciano partecipò a quel discorso che in principio avvaleva la presenza soltanto del Son e quindi, mantenendo la sua solita calma, iniziò: « Purtroppo si deve svegliare da solo. Scommetto che se anche glielo dicessimo lui risponderebbe in modo affermativo ma poi continuerebbe in questa direzione non riuscendo a tirar fuori un ragno dal buco ».
« Maledizione, riprenditi Gohan! ».

Il ragazzo si avvicinò a Cell e riuscì a colpirlo al volto facendolo precipitare a terra in mezzo a una larga serie di detriti nella quale si perse ma egli, forse per riprendere fiato, rimase sospeso per aria lasciando che il piccolo naso, rivoto verso l’alto, raccogliesse più ossigeno possibile. Il piccolo petto si gonfiò e si svuotò più volte con un ritmo regolare mentre il nemico, per chissà quale motivo, anche se era già fuoriuscito dal punto nel quale era stato spedito, rimaneva a terra ad osservare il ragazzino come per permettergli quell’attimo di pace prima di fargli incontrare la disfatta. Gohan socchiuse gli occhi e poi li riaprì appena: le immagini apparvero sfocate e confuse ma la loro chiarezza peggiorò radicalmente quando un violentissimo colpo all’altezza del volto lo fece cadere a terra facendo perforare anche a lui il terreno.
Ci tengo a ricordare che Cell era rimasto fermo sul posto …
Quando il sayan fuoriuscì dall’ammucchiata di sassi e rocce varie annaspò come se fosse appena uscito dall’acqua ma poi, quando vide colui che l’aveva colpito avvicinarsi con fare minaccioso e per nulla accondiscendente, lo sguardo divenne interrogativo. Dopo che due veloci gambe oltrepassassero alcuni detriti, una mano afferrò il colletto bianco della divisa mentre l’altra si stringeva a pugno con fare spasmodico « Che diavolo stai facendo razza di inetto che non sei altro?! Vuoi farci ammazzare tutti forse?! ». Mio padre lo strattonò con forza dopo averlo sollevato da terra una trentina di centimetri « Datti una svegliata!! » urlò poi gettandolo a terra in malo modo provocandogli anche una leggera botta alla schiena disfatta.
Lo sguardo del principe dei sayan divenne serio e truce allo stesso tempo « Se non ti decidi a combattere come si deve ci penserò io a farlo fuori! In ogni caso io lo sapevo che stanza o meno tu saresti rimasto per sempre un lattante … Sparisci! ».
Cell interruppe il discorso rivolto in un’unica direzione con una grassa risata « Vegeta. Ma sei ancora vivo? Sono piacevolmente sorpreso ».
Papà si voltò verso di lui e gli sorrise com’era suo solito fare « Già ma so che rimarrai sorpreso anche quando riuscirò a farti a pezzi! ».
L’essere perfetto rise nuovamente scatenando una grande dose d’ira nel mio “genitore” « Hahaha! Non farmi ridere. Qui l’unico che al momento può qualcosa contro di me è questo moccioso e questo lo sai bene anche tu, quindi non fare tanto lo spavaldo per rimediare poi una figuraccia! Penso che a giungere fino ad oggi tu ne abbia racimolate abbastanza … ».
Mio padre non ci vide più: si trasformò nel leggendario guerriero e si scagliò contro di Cell del tutto intenzionato a schiacciarlo ma, per grande sfortuna per il principe, qualcuno gli apparve vicino e lo costrinse ad allontanarsi di una grande quantità di metri con un leggero battito di ciglia.
Vegeta, affiancato da un Goku che aveva poggiate sulla fronte due dita di una mano, apparve vicinissimo a noi. Appena capì cos’era successo sciolse la trasformazione lasciando inalterata la sua irritabilità che tanto mi era venuta a mancare …
« Kaharoth!! Come hai osato interrompermi?! Questa me la pagherai, razza di filibustiere!!! »
Goku portò entrambe le mani in avanti per calmarlo « Eddai, non fare così e piuttosto dimmi una cosa … » continuò abbassando gli arti « … Se avevi così tanta forza in corpo e tanta spavalderia per batterti contro Cell perché non sei arrivato nel momento del bisogno e magari evitare che Gohan si riducesse in quello stato? Me lo puoi dire? » terminò il Son facendo una faccia che a fatica si riusciva a prendere come seria … Vegeta rispose gentile come suo solito ovviamente: « Vacci piano con i paroloni perché altrimenti ti và in pappa il cervello … Non sono intervenuto perché pensavo che utilizzassi il teletrasporto per portare lontano tutti questi pagliacci. Non ci voleva tanto ».
Goku strabuzzò gli occhi mentre le spalle cadevano sotto un macigno invisibile « Uuuurca … Accidenti, non ci avevo proprio pensato! Era proprio una buona idea … sei un genio Vegeta ».
« Già, e tu un mentecatto » rispose spiccio allontanandosi e andando a cercarsi una buona roccia sulla quale sedersi.
Nel frattanto Cell aveva atteso che il ragazzino si ripigliasse da per sé ma, essendogli sorta un’altra idea maligna da poter mettere in pratica a poco sforzo, si congedò da Gohan per pochi minuti avvertendolo che comunque non si sarebbe dovuto allontanare perché sarebbe rimasto nei paraggi. Il piccolo sayan, che era ridivenuto un combattente leale, diede all’essere perfetto la possibilità di allontanarsi nella speranza che il suo gesto, anche se buono a dire il vero, non gli si ritorcesse contro come invece alla fine fu …
Cell si sollevò in volo e con una tranquillità davvero invidiabile si avvicinò all’intero gruppo di guerrieri iniziando poi un conto rapido accompagnato da un’indicazione sequenziale di ogni membro del gruppetto « … sei, sette e otto … Otto. Dovreste esserci tutti immagino … » L’essere perfetto ruotò il viso da una parte all’altra confermando poi suo conteggio che si rivelò giusto dopodiché, come se fosse stato un uomo diplomatico, iniziò a conversare con quegli otto individui in generale comunicandoci quello che forse era il pensiero che gli ronzava per la testa …
« Parlerò una volta soltanto quindi spero che ognuno di voi non si perda nemmeno una sillaba delle mie parole … Se ciò dovesse proprio accadere pregherei che lo stolto mi chiedesse soltanto a discorso ultimato. Fin qui tutto chiaro? »
Sembrava che ci stesse prendendo in giro … mio padre poi fremeva dalla voglia di mettergli le mani addosso … Cell continuò vedendo che nessuno proferiva parola « Molto bene. Volevo comunicarvi che ho intenzione di concludere di qui a breve il mio scontro contro il moccioso pertanto chiedo ad ognuno di voi di non intervenire: questa questione per il momento riguarda soltanto me e lui … Se proprio volete lanciarvi tra le braccia della morte fatelo quando il ragazzino c’avrà rimesso le penne, per cortesia … » Cell rise sguaiatamente per poi riprendere un certo contegno mentre Gohan, che fino ad allora aveva udito il discorso ma era rimasto a distanza, iniziò ad avvicinarsi per poi rifermarsi ad una distanza poco più ravvicinata.
L’essere perfetto, dopo essersi calmato, incrociò le braccia, piegò leggermente la testa e assunse un’aria da finto pensoso mentre uno strano sorriso iniziava a far capolino … « Mi rendo conto che sarebbe snervante aspettare senza poter fare nulla o perlomeno, io mi annoierei da morire, quindi proprio ora ho deciso che vi lascerò qualcosa da fare … » il sorriso divenne ampio mentre l’espressione mutò radicalmente in sadica che lo fece apparire per un attimo come un personaggio pazzo e furioso … alzò la mano destra … « … vi lascerò decidere il destino vostro e di questo pianeta!» .
La mano si alzò appena e si richiuse lasciando però escluso il dito indice, davanti ad esso iniziò ad apparire un punto luminosissimo di colore arancio che poi, quando il dito venne posto al di sopra del capo, incominciò a divenire di enormi dimensioni accrescendosi sempre di più … tutti riconobbero un’altra delle tecniche di Freezer: la sfera letale.
Crillin per lo spavento indietreggiò ma si rifermò quando raggiunse il fianco di Goku. Tutti i combattenti che lo poterono fare si avvicinarono uno all’altro. Gli unici che rimasero al di fuori del gruppo fummo io e papà: io perché non mi riuscivo a muovere, Vegeta perché l’orgoglio lo incitava a starne al di fuori …
Quando la sfera divenne di dimensioni abnormi Cell la fece improvvisamente allontanare di un centinaio e più di metri fermandola e lasciandola galleggiare in quel cielo che era ancora annuvolato. La creatura si rivoltò verso noi altri e ci chiarì alla perfezione la questione: « Ho impostato quello che dovevo ma vi comunico le modalità per sopravvivere … Anche tu ragazzino, apri bene le orecchie e ascolta … » disse voltandosi appena verso Gohan per poi rigirarsi verso di noi « … Io continuerò a battermi contro il figlio di Son Goku mentre la sfera se ne starà sospesa senza colpo ferire ad alcun tipo di individuo a meno che qualcuno, di propria iniziativa, non ci si butti all’interno ma questo dubito fortemente che possa accadere quindi … » chiuse per un attimo gli occhi per poi riaprili assieme ad una mano in direzione nostra mostrandoci per bene le cinque dita dal colore chiaro « … Quindici minuti. Il ragazzino avrà quindici minuti di tempo a disposizione per uccidermi e non un secondo di più. In quell’arco di tempo la sfera letale rimarrà lontana ma, se allo scadere del tempo egli non sarà riuscito nel suo intento, questa discenderà verso di voi e vi colpirà! ».
Cell sorrise nel vedere gli sguardi carichi di sbigottimento che si erano venuti a creare e perciò, dopo aver riabbassato l’arto, sorrise fiero di sé e concluse « E’ chiaro che se prima dello scadere del tempo Gohan riuscisse fortuitamente ad eliminarmi la sfera sparirebbe da sola ma se così non fosse vi dovrete scontrare contro di essa. Vi ricordo che se la lascerete toccare a terra correrete il rischio di far saltare per aria il pianeta intero quindi … » l’essere perfetto batté con forza le mani generando un sonoro e fastidioso ciocco che, in quel silenzio che si era venuto a creare, riecheggiò in ogni dove …
« Suvvia, animo signori! Non temete la morte e inoltre … Io così ho deciso pertanto partecipate al mio gioco! ».

 

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 63
*** The time is up ***


Salve a tutti! Come ve la passate? Io tutto bene dai, non mi lamento ^^
Oggi non ho nulla da dire quindi vi lascio subito alle risposte alle recensioni!

Juu_Nana: "Ambarabà cicci coccò, otto guerrieri sul comò, che facevano l'amore con la figlia del dottore ..." O_O ODDIO!! Bulma di mezzo!! XD A parte questa improvvisa cattivera sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che la cosa valga anche per questo quindi ti auguro una buona lettura. Un bacione scricciola!

Vegeta4ever: Cell è adorabile XD Mi piacerebbe da matti come amico di penna o anche come vicino di casa: << Sposta questa macchina entro 15 minuti o te la disintegro! >> ... XDXD leggi anche questo capitolo e se ti và fammi sapere! Un bacione e occhio alle macchine!

Angelo Azzurro: Cell non si è offeso minimamente di quello che hai detto anzi ... or ora si stà addirittura mettendo un dito nel naso ... O-O mi ha mostrato il medio scaccolatore!! è_é Adesso lo lincio XDXD Spero che questo chap sia abbastanza adrenalinico per i tuoi gusti! Un beso!

folg_89: Gohan si avvicina silenzioso e con uno sguardo sinistro ... si alza in volo alzando numerose penne e infine urla il suo attacco! "PGHEEEEE!!!" XDXD Adesso ragazzone mi aspetto una bella rece ok? A presto e occhio che i polli mirano agli occhi ,,, e anche al fegato già che ci siamo ^^. A presto!

Rory Kaulitz: Heilà new entry! Che piacere, io sono scImMIA .... Comunque la storia non è finita quì! Se riesci continua a leggere e fammi sarere! Ciao!

chrystal_: In effetti la sfera letale non è buona cosa ^^ Anche in questo qualche colpetto di scena c'è quindi spero tanto che ti piaccia! Un bacione!!

Anche oggi ho terminato! Prima di lasciarvi al capitolo vorrei ringraziare mia sorella Bea che in un momento si svarione mi ha aiutato con il Kombat del capitolo perché davvero, alla lunga, le idee non arrivano .... fortuna che il Tory non è come me XD
Ora vi lascio leggere in santa pace ... se riesco torno x Giovedì ma non assucuro nulla (ma và? ndvoi) .... ^^"
Un bacione a tutti quanti!
scImMIA

 

 

CAPITOLO 63
- THE TIME IS UP -


Gohan, senza attendere ulteriore tempo prezioso si abbatté verso Cell cercando fin da subito di metterlo alle strette.
La mano del guerriero più minuto si strinse con forza prima di colpire con violenza il terreno friabile mentre s'accompagnava con un urlo di rabbia « Solo quindici minuti ... MALEDIZIONE!! ». La roccia sottostante si scosse appena e delle piccole crepe si crearono tutt'attorno al punto colpito con forza raggiungendo però un raggio alquanto limitato e ciò indicava indirettamente il livello esiguo di energia che Crillin possedeva in corpo, sicuramente insufficiente per fronteggiare la nuova sfida che il perfido Cell aveva lanciato contro di lui ma soprattutto verso Son Goku, gli altri sayan e Piccolo poiché erano loro quelli che costituivano una vera minaccia anche se, dopo innumerevoli fatiche, anche lui aveva dato il suo meglio ...
« Non fare così Crillin e risparmia tutte le energie possibili per quando giungerà la sfera » disse calmo l'amico dalla buffa capigliatura mentre manteneva alto lo sguardo in direzione di quella luce che avrebbe portato solo altro male.
Il pelato rimase alquanto perplesso ma si rialzò in piedi portando le mani ai fianchi. Respirò profondamente cercando di far fuoriuscire tutta la spossatezza ma soprattutto la strizza che aveva dentro ... non vi riuscì affatto: « Quindi Goku, credi che tuo figlio non ce la possa fare? Che siamo destinati ad essere colpiti? ».
Il sayan sorrise ed abbassò gli occhi per incrociarli con quelli del suo migliore amico « Scusa, non volevo dire questo ... Ho fiducia in Gohan e sò che d'ora in avanti farà del suo meglio. Ma se dovesse accadere il peggio dobbiamo essere tutti pronti quindi è meglio se rimaniamo a riposare finché il momento non giungerà » e dopo aver detto ciò Goku si lasciò cadere pesantemente a terra, portò le mani dietro la nuca e si mise supino con uno strano sorriso sul volto.
Anche Crillin sorrise perché nonostante la situazione fosse terribile colui che aveva a fianco non vedeva l'ora di mettersi ancora alla prova per scoprire se era all'altezza o meno della situazione ... Son Goku, anche se fosse letteralmente cascato il mondo, non sarebbe mai cambiato. Sotto quell'aspetto lo invidiava perché anche se lui era coraggioso Goku lo era di più, se era forte Goku lo era di più e se ci fosse stato un nuovo nemico egli sarebbe stato sempre un passo avanti ... Di una cosa però era certo e della quale andava orgoglioso a modo suo: lui gli sarebbe sempre stato un passo indietro e gli avrebbe parato le spalle perché credeva in quella profonda amicizia. Crillin sorrise nella speranza di poterlo fare anche dopo quel combattimento ...
Tienshinhan si avvicinò al namecciano e l'osservò un attimo prima di disturbarlo: « Spero che Gohan riesca nell'impresa ... Senza volerlo dovrà portare sulle spalle un'enorme responsabilità e noi non possiamo fare altro che aspettare. Siamo sicuri che non ci sia un'altro modo per sfuggire a ciò che ci potrebbe accadere?! ».
Piccolo negò sommessamente con il capo muovendolo appena da una parte all'altra prima di chiudere gli occhi per soppesare le sue parole « Purtroppo penso che non ci sia altro da fare. Cell ci ha messo con le spalle al muro questa volta ».
Un terreste si avvicinò anch'egli al namecciano con fare alquanto borioso e saccente che poi, dopo una risposta a tono di una sua sciocca domanda da parte di un'altro combattente che nulla centrava nel colloquio, si ammutolì mantenendo soltanto un'espressione accigliata: « Ma non si stà parlando dello stesso colpo che Freezer, quand'era giunto sulla Terra per battere Goku, aveva lanciato contro Trunks? Se così è non dovrebbe essere difficile bloccarlo! »
« Soltanto un'imbecille potrebbe pensarla in questo modo!! » sbottò Vegeta irritato come non mai dalla scempiaggine dell'uomo con le cicatrici « Ma cosa credi ... Pensi che se Cell fosse stato al pari di Freezer noi staremmo quì a roderci il fegato? ... » dalla bocca di Yamcha fuoriuscì soltanto un lieve "Cosa?" che non riuscì ad arrestare ciò che forse il sayan diceva con tanto screzio a causa di sfoghi perduti oppure trattenuti « ... Pensa imbecille: nessuno di noi quì è in grado di fermare quella cosa come quello là ha fermato il colpo di Freezer! E poi ... e poi basta perché sennò perdo la pazienza e ti ammazzo di botte ...» terminò poi voltandosi dall'altra parte mentre le braccia, incrociate tra loro, reggevano due mani che si stringevano tra loro in modo spasmodico per colpa di un nervoso improvviso. Piccolo poi, che aveva osservato con attenzione lo svolgersi del battibecco, si sorprese dell'essersi divertito durante quello scambio (anche se unidirezionale) di punzecchi velenosi del quale, anche se con una pesantezza diversa, si trovava perfettamente d'accordo. Da quell'attimo lo sfregiato non si pronunciò più e anzi, si allontanò nuovamente tornando al proprio posto e cioè nelle vicinanze di un silenzioso 17 che osservava impassibile un elemento particolare del gruppo ...
Crillin, dopo aver assistito senza proferir parola e aver tentennato nella paura di ricevere anch'egli una rispostaccia, fece una domanda rivolta a tutti i compagni « Hemm ... qualcuno di voi sa quanto manca? Hehe, io non ho un orologio ». Dapprima nessun combattente rispose eccetto Goku che ridacchiò dopo essersi guardato il polso ma poi, dopo aver effettuato la domanda direttamente a 17, poiché era l'unico che secondo lui potesse possederne uno, ricevette almeno un piccolo cenno ...
Gli corse incontro ma il cyborg continuò a rimanere fermo « Allora? Tu ne hai uno vero? ».
17 alzò un sopracciglio dopodiché in assoluto silenzio si arrotolò le maniche fino ai gomiti dopodiché alzò le mani mostrandone il dorso e con esse anche la zona sottostante « No, perché dovrei? ».
Crillin, sentitosi illuso e poi abbandonato, abbassò sconsolato le spalle visibilmente avvilito e sbuffò pesantemente. Il cyborg però, dopo essersi sistemato meglio le maniche arrotolate, parlò improvvisamente facendo un cenno con la testa verso la sua sinistra: « Penso che lui ne abbia uno. Prova a controllare ».
Il tappetto sembrò ridestarsi come accade con un bambino piccolo al quale, dopo una lunga piangiuta, gli viene offerta una gustosa caramella e poi, con delle movenze alquanto buffe che volendo avrebbero ricordato le movenze di un simpatico criceto (ovvero piccoli passi e rapidissimi), corse a fianco di Trunks che rimaneva sdraiato con gli occhi chiusi.
"Strano ..." si disse Crillin ripensando che poco prima era sveglio « Hei Trunks! Sveglia! » disse poi scrollandolo per la spalla sana ... Dovette riprovare più volte prima di vederlo aprire debolmente gli occhi azzurri e lasciarli poi in una sottile fessura ...
« Hei Trunks, non mi fare prendere un colpo! Negli scorsi giorni non ti sei divertito abbastanza? ».
Il giovane sayan ricordando ogni singolo momento tra i quali quello con il giocattolo d'infanzia e quello del gatto tra i corvini capelli del principe, sorrise di cuore e cercò di apparire il più vitale possibile « Le chiedo scusa signor Crillin ».
L'amico sorrise e si portò le mani ai fianchi « Ancora la storia del "Lei"? Vedo che i progressi stanno andando a farsi friggere ... Comunque volevo chiederti se avevi un orologio con te sai, per la questione dei quindici minuti di Cell ... ».
Il giovane sembrò non capire ma alzò la mano sinistra mostrando all'amico l'orologio elettronico nero che portava al polso sinistro « Quindici minuti? ».
Crillin dopo aver chiesto se lo poteva prendere e aver ricevuto un cenno di assenso osservò Trunks con occhi parecchio preoccupati « Certo, è il tempo che Cell ha concesso a Gohan per sconfiggerlo prima che la sfera letale ci venga lancia addosso ... non te lo ricordi? ».
Il glicine assottigliò maggiormente gli occhi e li allontanò da quelli dell'amico a fianco lasciandoli viaggiare nel largo cielo ... « No, non me lo ricordo ... Mi ricordo di Cell che generava la sfera ma poi ... evidentemente mi sono addormentato. Chiedo scusa ... ».
« Sciocco, non ti devi preoccupare. Succede quando si è allo stremo a anzi, adesso mi spiace averti svegliato ... » disse poi prima di osservare la brutta ferita che aveva sul corpo. Poggiò una mano all'altezza del polso nel quale prima stava l'orologio e poi la strinse appena per dargli forza « ... Torna a riposare così sarai come nuovo! ».
« Sì ».
Crillin si alzò e si allontanò riavvicinandosi a Goku con uno sguardo parecchio abbattuto. Ovviamente il Son se ne accorse e gliene chiese il motivo ma l'amico non rispose se non prima di una silenziosa pausa nella quale si rigirò ad osservare il ragazzo dal cuore gentile « Trunks si era addormentato ... la sua energia è davvero al limite ».
« Beh, può succedere. L'hai detto anche tu, no? » disse Goku non nascondendo una certa curiosità mentre anche Piccolo e Vegeta si erano concentrati anch'essi sulla discussione.
« Sì, è vero ma la cosa mi mette ugualmente addosso una certa agitazione e poi ... » iniziò a dire mentre cercava di immettere il cronometro in quella cosuccia tecnologica non riuscendoci se non dopo numerosi tentativi « ... era tremendamente pallido e quando gli ho stretto il polso ho sentito che era molto basso. La ferita in più è in un brutto stato, temo che sia infettata molto ... ».
Goku, nonostante le parole dell'amico non fossero buone notizie, non si scompose affatto e rimase sdraiato ad osservare il figlio che con una rapidità sorprendente colpiva Cell facendosi valere « Non ti preoccupare, Trunks ce la farà. Ne sono certo! ».
Crillin alzò un sopracciglio poco convinto « Ne sei sicuro? ».
« Certo, stai tranquillo ».
Ecco una cosa della quale Crillin si accorse di non essere invidioso del Son: la sua eccessiva leggerezza ...
Nel frattempo però, al termine di quel breve scambio di idee, Vegeta sorrideva sicuro che se Trunks era effettivamente sangue del suo sangue non sarebbe mai crollato e nel momento più adatto si sarebbe rialzato, avrebbe dimostrato ancora una volta di chi era figlio e l'avrebbe reso, ancora una volta, fiero e orgoglioso di essere indirettamente il suo bene più importante.

Gohan, dopo aver ricevuto un forte colpo alla nuca dovuto a un calcio di Cell, cadde ma prima di toccare il suolo riuscì ad allontanarsi a rasoterra e ad immergersi nell'agitato mare. L'essere perfetto lo seguì al di sotto del livello dell'acqua andando ad infrangere una delicata barriera corallina e lasciando che i pochi pesci nei paraggi scappassero andandosi a nascondere negli anfratti delle rocce sottostanti. Si voltò attorno numerose volte non riuscendo a scorgere il figlio di Son Goku che nel frattempo si era nascosto alle sue spalle ed era in attesa del momento propizio per colpire. Vedendo che la concentrazione di Cell si era lievemente abbassata, Gohan fuoriuscì da dietro una colonna di rocce marine andando ad abbracciare alle spalle il nemico e bloccandolo anche con l'ausilio delle piccole gambe. Concentrò l'energia sul palmo delle mani e la fece sprigionare: l'acqua tutt'attorno iniziò ad andare in ebollizione portando alla morte pochi ed innocenti pesci mentre la carne di Cell si faceva sempre più calda ... Quando l'energia toccò il picco la luce divenne abbagliante e l'essere perfetto venne colpito. Il sayan fuoriuscì dal mare e sorrise vedendo che una piccola area di esso si stava tingendosi un liquido dal colore violaceo.
Cell fuoriuscì ancora vivo ma con il braccio sinistro completamente carbonizzato pertanto, dopo aver emesso un urlo, se lo strappò via di netto facendo colare altro sangue da quella nuova ferita. Il più rapidamente che poté rigenerò l'arto ma poi, dopo aver effettuato quel gesto, si ritrovò senza fiato ... Cercò di non curarsene e perciò, in meno di un secondo, gli fu nuovamente addosso: con il braccio appena generato cercò di colpirlo con un pugno, dopo aver fallito riprovò con l'altro e ripeté l'azione finché il piccoletto, con un rapido scatto, gli volò alle spalle e lo colpì con un potente calcio proprio alla metà della spina dorsale facendo piegare Cell da dolore. Il volto dell'essere perfetto divenne una maschera insolita nella quale la bocca era spalancata mentre gli occhi per poco non gli uscivano dalle orbite ...
Che i quindici minuti concessi fossero troppi e che il grande Cell fosse miseramente crollato prima del tempo? Nossignore, alla sola idea di sconfitta l'essere sentiva ribollire il sangue ed aumentare l'adrenalina e inoltre, ogni qualvolta che osservava la sua creatura che attendeva placida il suo momento, sul suo volto ricompariva il sorriso e la fiducia nella propria forza tornava ad essere quella di sempre. Concentrò ancora una volta la sua forza, la liberò e grazie ad essa scattò ferocemente in avanti colpendo con la fronte quella piccola del ragazzino che per il colpo indietreggiò di un metro. Cell proseguì senza freni: avanzò e colpì Gohan con un pugno allo stomaco mentre quello successivo fu per la guancia sinistra. Una, due, tre, quattro volte il colpo venne ripetuto dopodiché il gomito destro del mostro colpì il copetto del ragazzo facendolo scendere appena di quota. Un violento calcio colpì nuovamente la pancia del sayan prima che questi potesse allontanarsi troppo ... Soltanto un rapido colpo energetico fece precipitare il figlio di Son Goku a terra.

« Gohan è caduto! » esclamò Crillin ormai preso completamente dalla lotta in corso nella quale tifava fortemente il piccolo Gohan ... le parole che poco prima aveva detto Goku riguardo allo "stare tranquilli e risparmiare le forze" da parte sua non erano state ascoltate minimamente. Il Son però sorrise sentendo ancora l'aura del figlio stabile ed intaccata di pochissimo « Stai tranquillo Crillin e abbi fiducia. Piuttosto ... » iniziò poi mettendosi seduto con le gambe incrociate « ... visto che adesso hai l'orologio, quanto manca? ».
Il piccoletto sollevò il polsino sinistro sotto il quale teneva l'orologio elettronico e dopo aver osservato l'ora la disse al collega d'avventure « Beh, non ne sono sicuro visto che ho inserito il cronometro dopo che Cell aveva dato il via quindi ... secondo me mancano all'incirca otto minuti ... ».
« Cosa?! Sono già passati sette minuti?!?! Urca, come vola il tempo ... » all'eroe della Terra iniziò a discendere una piccola goccia di sudore dalla guancia ma nulla più. Piccolo irritato si pronunciò dicendo la sua « Trovo che sia stata una pessima idea questa dell'orologio: adesso sarete tutti presi dall'ora e più si avvicinerà il momento meno sangue freddo avrete ... Il mio consiglio sarebbe quello di buttarlo da una parte e lasciarlo perdere definitivamente. Quando il momento arriverà Cell ce lo dirà apertamente o comunque ce ne accorgeremo ugualmente noi stessi ».
« Penso che Piccolo abbia ragione. Avanti Crillin, mettilo via » si aggiunse anche Tienshinhan concorde con il namecciano.
Crillin, sentitosi per un attimo uno straccio per aver avuto un'idea sciocca secondo alcuni, si slacciò il cinturino di plastica ed osservò per un attimo il visore che cambiava continuamente con una velocità costante segnando lo scorrere del tempo. Si voltò su sè stesso e s'incamminò verso il ragazzo venuto dal futuro. Si fermò all'improvviso vedendo che aveva gli occhi serrati.
« Stà solo dormendo » gli disse una voce vicina che poi, voltandosi appena verso sinistra scoprì di essere di 17. Crillin, forse per assicurarsene lui stesso, si abbassò e mise una mano vicino alle narici del sayan ... sorrise compiaciuto sentendo il lieve respiro.
« D'accordo che non sono capace di percepire le auree altrui ma sono in grado di capire se una persona è morta o meno, se permetti » biascicò alquanto irritato il cyborg per colpa della pressoché nulla fiducia ripostagli. Crillin gli chiese scusa ma, non ricevendo alcuna ulteriore risposta, riallacciò l'orologio al polso di Trunks e ritornò da dov'era venuto.

Gohan si rialzò deciso e volò rapido verso l'essere perfetto fermandosigli proprio di fronte. Forti e violenti pugni vennero scagliati in sua direzione con una foga sorprendente ma questi, con un'agilità davvero sorprendenti nonostante la situazione fisica in cui stesse, vennero pressoché tutti schivati mentre alcuni venivano parati grazie all'ausilio delle grandi mani ... il sayan continuò imperterrito ma, quando riuscì a sfiorare il volto di Cell con un pugno destro, ricevette una poderosa ginocchiata allo stomaco che lo costrinse a piegarsi. L'essere perfetto afferrò il ragazzino per la nuca con la mano sinistra e lo bloccò utilizzando gran parte delle forze. Con l'altra mano stretta a pugno colpì numerose volte il piccolo Gohan al volto e alla bocca dello stomaco procurandogli ingenti danni ma poi, non soddisfatto del suo operato, generò un'onda luminosissima presso il suo stomaco e quando la rilasciò il piccolo sayan ricadde nuovamente a terra andandosi a scagliare contro una dura roccia che però, nonostante il notevole impatto, non si sbriciolò.
Nessuno si stupì quando il figlio di Goku si rialzò. Scattò ancora verso Cell ma quella volta, invece di arrivargli direttamente, durante il tragitto generò tra le mani una grande onda energetica che però, quando giunse nei pressi dell'essere perfetto, venne divisa in più parti grazie ad una difesa eccelsa ... In ogni caso, se quella fosse stata perfetta fino alla fine dell'azione, Cell non avrebbe ricevuto l'ennesimo colpo di Gohan che, dopo aver lanciato l'onda aveva continuato la sua corsa e pertanto l'aveva colpito allo stomaco con entrambe le mani chiuse a pugno e rivolte verso in avanti.
Tra i due iniziò uno scambio di colpi che perdurò per lungo tempo e nel quale nessuno dei due sembrava avere la meglio.
Cell cercò di colpire Gohan con uno schiaffo rovescio ma questi, parandosi interamente il volto con entrambe le mani, gli scivolò rapido alle spalle. Dopo essersi liberato della barriera il sayan si alzò leggermente in aria risultando più in alto di Cell ma ad un'altezza adeguata, caricò la gamba sinistra con la quale aveva intenzione di colpire il volto nemico e infine calciò rapido ... il colpo andò a vuoto: Cell si era abbassato ... Dopo aver fatto comparire un ghigno malefico sul volto scattò verso l'alto colpendo il mento del ragazzino con pugno violentissimo. Si staccò volandogli al di sopra dopodiché lo attaccò alla nuca con un colpo a mani giunte ... Il super sayan cadde ancora andandosi ad infossare all'interno del terreno generando una profonda buca la quale poi s'ingigantì sotto svariati colpi energetici generati e scagliati da Cell in sua direzione.
L'essere perfetto si girò verso la sua creatura e dopo avere ammirato il suo potere rise sguaiatamente in direzione dei guerrieri che erano radunati sopra quella roccia ... « Rallegratevi! Il tempo è scaduto!! ».
Tra i guerrieri svegli si generò un momento di panico il quale però venne placato ben presto. I combattenti lontani, compresi Vegeta e 17, si avvicinarono uno all'altro creando una specie di gruppo.
Cell alzò una mano al cielo e richiamò a sè la sua sfera facendola muovere e generando una confusione incredibile: forti boati si sentirono mentre le nuvole grigie iniziarono a spostarsi a causa degli elevati spostamenti di vento ...
Son Goku e Vegeta si trasformarono in super sayan concentrando tutte le loro forze nelle loro braccia. Tutti gli altri membri fecero lo stesso tranne Crillin che invece si allontanò in direzione del giovane sayan ancora sdraiato a terra.
« Crillin! Cosa fai?! Torna quì! » urlò Goku a pieni polmoni in sua direzione cercando di superare quella barriera sonora che si era venuta a creare e che faceva tappare le orecchie. Il piccoletto non lo ascoltò e si fermò al fianco sinistro di Trunks: osservò con estrema fatica il piccolo visore poiché anche la polvere, alzata a cavalloni, rendeva la situazione terribilmente ostica. Si sorprese però nel vedervi letto un numero di cifre che non corrispondeva con il pronostico di Cell pertanto si allontanò dal sayan riavvicinandosi al gruppo. Riempì i polmoni d'aria ed urlò in direzione dell'essere che li stava minacciando: « SEI UN BUGIARDO! IL TEMPO NON E' ANCORA FINITO!! »
« Che cosa?! ... » Cell strabuzzò gli occhi sorpreso « ... non accetto queste critiche! Io sono l'Essere Perfetto e per questo non sbaglio MAI!!! ».
« E INVECE SI' ... » urlò con insistenza Crillin mentre i compagni lo osservavano estremamente perplessi « ... MANCANO ANCORA DUE MINUTI!! ».
La risata sprezzante di Cell ferì il pelato nello spirito che si sentì quasi male « HAHAHA!! E pensi che un paio di minuti vi bastino per salvarvi la pelle?! ILLUSO! E comunque lo ripeto: IO NON SBAGLIO MAI!! E comunque ... » rise ancora generando ulteriore scombussolio negli animi mentre la sfera s'ingrandì ancora « ... ADESSO PAGHERETE CARA L'INSOLENZA DEL VOSTRO AMICO!!! ADDIO!!!! ».


La sfera letale iniziò a scendere ...

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 64
*** Lo scontro continua ***


Ciao!!! Oggi sono stanchissima quindi sarò rapida-rapida-rapida così voi subirete una mini-mini tortura!

Vegeta4ever: Vegeta è stato tenero come un blocco di granito ... ^^ Ovvio che prima che dica robette simili passerano millenni dei quali però io non parlerò (se così questa diventa la fic di una vita! Aiuto!!). Fammi sapere se questo capitolo ti piace! A presto!

folg_89: Ehm ehm ... ^^ ... Grazie per la bella rece! Quando vuoi sai proprio essere un gran signore XD. Come membro Writer (la cui cosa mi sembra ancora alquanto strana ^^") spero di essere all'altezza anche per questo nuovo capitolo sperando di non perdere la tesserina dopo l'ultima sillaba ... Rimango in attesa di una bella recensione. Cordiali saluti (XD)

Angelo Azzurro: Anche questa volta mi dovrai dire che hai detto con quelle belle parole latine (odio filosofia e tutto il resto ma queste parolucce hanno un nonsoché che mi attizza ... Aquarius, aquaticus, aqualitus? XD). Per Yamcha dico solo questo: Vegeta pensava che non valesse la pena sporcarsi le mani con un tizio del genere ^^. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! Un bacio

Anim Skywalker: Beh, se vai sul luogo del combattimento temo che saresti soltanto d'intralcio ^-^" in ogni caso è bello vedere tanto spirito d'iniziativa XD. Un bacione anche a te!

Juu_Nana: (Modalità chearleeder On) "Olè, olè il nuovo capitolo eccol ché. Ehò, ehò spero che ti piaccia almeno un po'. Ihà. ihà una rece lascia quà se il tempo ti basterà, sennò ci sentiamo presto ... prima che Cell arrivi e faccia tutto il resto XD" (Modalità Chearleeder Off). Un bacione enorme scricciola mia. A presto!


Già finito?! Purtroppo sì, c'è una specie di fuga di letture e recensioni in generale in questi giorni ... Spero che ciò non sia causato dal mio operato ma soltanto da una giustificata (e da parte mia invidiata >.< ) fuga verso luoghi migliori.
Stò raggiungendo il limite oltre il quale vi è il rischio che io cadda con la faccia sulla tastiera ... Per farvi contenti e rispettare nuovamente quello che era il mio orario sono rimasta sveglia fino alle 3 e mezzo di notte. La stanchezza in quel momento non c'era ma stamattina ... madò, che farica alzarsi! E in più ringrazio il mio gatto Oscar (nero come quello del dottor Brief XD) che mi è venuto a svegliare un quarto d'ora prima che dovessi andare al lavoro XDXD.
Prima della fine vi lascio con una domanda: Nessuno di voi ha pensato minimamente che Cell non avesse torto? ... Hi-hi-hi ...
Ora vi saluto, buona lettura!
Un bacione a tutti da ... -sbadiglio da ippopotamo-
scImMIA

... zzz ...

 

 

 

CAPITOLO 64
- LO SCONTRO CONTINUA -

La gigantesca sfera dai colori solari iniziò a discendere lenta trascinandosi con sé qualsiasi elemento che ostacolasse il suo breve tragitto: le nuvole, le rocce e persino quei radi alberi che venivano sradicati senza pietà dalla forza del vento venivano inghiottiti da quell’enorme elemento che pareva fatto di fuoco e lava … Le correnti marine vennero obbligate, a causa delle potenti sferzate, a cambiare il loro corso generando tutto attorno all’isola un vortice gigantesco che pareva volesse inghiottire l’intero ritaglio di terra dal tanto che si muoveva agitato e frenetico …
Boati forti come spari di un cannone riecheggiavano nel cielo cupo ad intervalli regolari facendo fremere gli animi e sussultare i cuori mentre il terreno, ormai ridotto in polvere, si sbriciolava e si sollevava andando a generare delle sfumature rossastre in quelle danzanti spirali di vento che, volenti o nolenti, spesse volte disturbavano i guerrieri andando ad infiltrarsi nei loro occhi e per giunta nelle loro narici … Se il momento fosse stato differente ognuno di loro si sarebbe riparato e magari avrebbe impedito a quella stupidissima polvere di generare ulteriori danni limitando il tutto ad un semplice starnuto o a una bella soffiata di naso. Nessuno però si poteva permettere quel lusso pertanto, concentrati al massimo oppure quasi paralizzati dal terrore, i sette combattenti osservavano l’avvicinarsi della grande sfera con il cervello che pareva quasi sconnesso dal resto.
Gli occhi accigliati dei due sayan, il principe e la famosa terza classe, risplenderono di quello strano azzurro mentre con i corpi proseguirono con lo sprigionamento dell’energia facendola giungere a livelli a dir poco strepitosi anche se, bisogna ammetterlo, da una parte erano più propensi a dimostrare quanta forza avesse ancora in corpo l’uno per mostrare all’altro di essere in grado di fare di meglio … In confronto alla loro sfida che molto probabilmente sarebbe perdurata in eterno, persino il dilemma più grande e pericoloso (e in quel caso la sfera letale di Cell), diveniva pressoché insignificante. Tra i due ovviamente era Vegeta a premere su quel tipo di traguardo per dimostrare il meglio di sé mentre Goku, anche se in parte, pensava più al destino dei suoi cari e della Terra.
I biondi capelli divenirono maggiormente luminosi ed appuntiti quando i corpi dei loro padroni s’ingrossarono ed affondarono di conseguenza nel terreno generando in quel suolo fragile numerose crepe … Uno dei due guerrieri però non riuscì ad andare oltre: il principe dei sayan infatti, nonostante insistesse con rabbia nel canalizzare le sue forze, si fermò ad uno stadio di mezzo nel quale non era più un semplice super sayan ma nemmeno un sayan di secondo livello. D'altra parte Goku, dopo un ultimo e arduo sforzo, riuscì a rimanere comunque più forte dell'amico anche senza toccare quel nuovo livello scatenando ugualmente l’invidia (e di conseguenza un’altra mole di astio) da parte di Vegeta.
Piccolo nel frattempo cercava di non essere da meno anche se, con tutto il rispetto possibile per un personaggio di tale calibro, la sua forza in confronto ai guerrieri di luce era davvero esigua. Al pari del namecciano come forza e prestanza fisica lo eguagliava soltanto il cyborg 17 che, fortunatamente, dalla sua aveva anche un’energia inesauribile pertanto, anche se la potenza non era al pari di quella o di Goku o di Vegeta, poteva scatenare le sue forze al massimo fin dal principio mantenendole tali finché la sfera letale non avesse colpito il suolo terrestre.
I restanti combattenti, ovvero Tienshinhan, Crillin e infine Yamcha, non vantavano di un’energia invidiabile o oltremodo capace di capovoltare le sorti del loro pianeta d’origine ma, piuttosto che morire senza far nulla, s’impegnarono anche loro caricando le proprie auree anche se di tanto in tanto le loro convinzioni vacillavano facendogli perdere credibilità oltre che concentrazione e coraggio.
L’unico guerriero che non partecipava, poiché impedito da un problema ben più grande di lui e di qualsiasi altra cosa, era abbandonato al proprio destino già segnato … Trunks, con gli occhi leggermente aperti, rimaneva con il viso rivolto verso l’alto mentre uno strano sorriso gli dipingeva il bel volto che, nonostante le ferite, appariva ancora tale. I capelli sporchi dalla terra avevano oramai perso il loro strano colore ma con foga e furia sempre più improvvisa venivano sbatacchiati da una parte all’altra guidati dal vento impazzito. Il capo di quel corpo lasciò ovviamente fare mentre la mano rimaneva pesante sulla ferita infetta che però non s’azzardava più a sanguinare.


La gigantesca onda continuò il suo moto mentre Cell, soddisfatto come non mai prima di allora, rideva gaio e sprezzante come se non avesse alcun problema al mondo incurante che Gohan nel frattempo, arrabbiato con sé stesso ma più con l’essere perfetto, gli era giunto alle spalle. Il ragazzo si fermò a mezz’aria rimanendo ad osservare prima le ali nere del nemico e poi a scrutare i suoi amici che attendevano con i nervi a fior di pelle. Lo sguardo vacuo, quando si riposò sull’abominio con il nome di Cell, rimase tale mentre le piccole braccia rimanevano rilassate lungo i fianchi.
Quando percepì la presenza del ragazzo alle spalle Cell non si voltò nemmeno ma lo riuscì a scorgere con la coda dell'occhio mentre la bocca, composta da quelle labbra sottili, si piegavano in maniera sinistra delineando anche dal punto puramente estetico tutta la sua “melliflua” ed arcinia cattiveria. Non mosse un muscolo nemmeno quando il piccolo sayan cercò di richiamarlo con la voce rotta dall'ira ... desistette ad ignorarlo dopo il terzo richiamo accompagnato da una (a suo avviso) patetica e inutile minaccia in quanto fino a quel momento, nonostante con parole forse più gentili egli avesse espresso i medesimi pensieri, non era riuscito a fare praticamente nulla di concreto o di effettivamente concludente. In ogni caso rimase tranquillo e non cadde nell'eventuale perdita di concentrazione che avrebbe portato uno sbuffo o comunque una lamentela: sorridente, si porse galante verso il giovane ed effettuò un leggero cenno con il capo come ad indicare che Gohan, dopo quel gesto, poteva parlare tranquillamente.
D'altro canto il giovane s'innervosì senza perdere però le staffe capendo per tempo che se ciò fosse accaduto Cell avrebbe immediatamente approfittato nuovamente di quella possibilità pertanto, dopo aver ispirato profondamente, osservò l'essere perfetto che attendeva ... Chiuse con forza il pugno sinistro e lo mostrò al mostro mentre gli occhi si stringevano con esso: « Me la pagherai cara Cell! Per tutto quello che hai fatto! ».
La creatura faticò dal non ridere « Hah, ma davvero? Io stò aspettando da un pezzo sai? Mostrami la tua vera forza Son Gohan ... Quando lo farai forse potremo parlare di questa piccola faccenda ».
Il pugno chiuso si aprì e venne mosso verso il basso. Il movimento, oltre a creare un lieve spostamento d'aria, portò Gohan in una posa particolare nella quale le scapole vicine una all'altra e la schena ricurva accompagnata dalle ginocchia piegate, gli conferivano un'immagine alquanto animalesca anche se non del tutto minacciosa ... l'elemento che riempiva quel vuoto erano le parole utilizzate ma soprattutto il loro tono: « Non mi sottovalutare Cell!! Io ti distruggerò!! ».
L'essere perfetto, dopo aver effettuato un inchino che possedeva delle evidenti similitudini con quello che raramente effettuava uno dei personaggi dei quali possedeva le cellule, chiuse entrambe le mani e portò la sinistra all'altezza del viso mentre l'altra la tenne bassa appena in tensione mentre le lunghe gambe, nonostante non poggiassero su di una piattaforma, erano poste una davanti all'altra ... Con questa posa attese e ricevette il segno d'inizio dato dal sayan: l'aura venne sprigionata a dismisura prima che l'individuo si spostasse verso di Cell ...
Fin dall'inizio lo scontro fu arduo per entrambi i combattenti. Ogni colpo parato generava un'onda d'urto di elevata intensità che si espandeva tutt'attorno come una cornice circolare e questa, di colore bianco, poteva essere tranquillamente vista ad occhio nudo mentre il boato sopraggiungeva in un secondo momento quando o Gohan o Cell stavano compiendo un'azione differente.
I pugni si incrociavano e venivano parati ad una velocità sorprendente e se qualcuno di questi riusciva a colpire il corpo nemico il danno di maggior peso era comunque da ritenersi come un futuro livido sul braccio e nulla più. Quando invece uno dei due riusciva ad effettuare un colpo "decente" l'altro controbatteva immediatamente aumentando sempre più la forza che inseriva nei suoi attacchi ... Fu in un'azione come quest'ultima descritta che Gohan sembrò avere la meglio: il sayan scagliò verso di Cell una tempesta di pugni che andarono tutti, nessuno escluso, nei palmi delle mani nemiche annullando così i loro effetti. Stava per iniziare una nuova sequenza quando il piccoletto notò all'improvviso che Cell, con una lentezza pressoché impercettibile, si stava abbassando di quota in modo tale da poterlo colpire da un'angolazione differente e quindi, avendolo preso poi alla sprovvista e quindi colpito, l'essere perfetto avrebbe potuto iniziare il suo contrattacco nel quale Gohan non avrebbe potuto fare altro che difendersi. Decise di provare a differenziare in maniera drastica la sua strategia: caricò il pugno destro e come previsto Cell era già pronto per accoglierlo ... Il super sayan proseguì con il suo attacco ma, prima che il palmo chiaro potesse toccare il piccolo pugno, Gohan ritrasse l'arto lasciando perplesso Cell. Rapido come una saetta portò l'intero braccio destro vicino al viso dopodiché guizzò a distanza ravvicinatissima dall'essere perfetto ... Quando fu a pochi centimetri di distanza colpì il nemico con una violenta gomitata al petto che lo fece irrigidire all'istante e sputare un fiotto di saliva biancastra.
L'abominio di Gelo, con ancora sul volto quella maschera stupefatta, strinse fulmineo le braccia attorno a sé senza però riuscire a catturare il piccoletto che, previdente e astuto, si era lievemente abbassato di quota facendo in modo che quegli arti verdi abbracciassero il nulla più completo andando poi a toccare il corpo del proprio "comandante". Prima che Cell potesse mutare posizione il sayan scattò verso il cielo con un braccio teso e con esso un pugno chiuso ... Lo colpì violentemente al mento facendolo girare su sé stesso ... L'essere perfetto stava ancora compiendo la sua rovesciata forzata quando percepì uno dei piccoli piedi colpirlo alla schiena provocandogli un tremendo dolore in quel punto oltre che un male minore al viso provocato dal successivo schianto a terra per colpa del volo.
Cell si portò una mano al viso e si massaggiò la mascella come per alleggerire il danno per il colpo subito. Poco dopo si rialzò in piedi abbandonando il movimento precedente per scattare nuovamente verso il piccolo sayan. Come se fosse stato un fendente di una spada il pugno sinistro dell'essere passò a fianco del viso del giovane non riuscendolo a colpire. Ancora sbilanciato per il colpo non andato a segno, Cell cercò il fianco di Gohan con una ginocchiata ma anche lì il piccoletto fu previdente: quando il ginocchio fu a breve distanza il sayan ivi poggiò sopra entrambe le mani e, come se la gamba di Cell fosse stata una comune cavallina da palestra di quartiere, lo scavalcò senza fatica arrivandogli sul retro. Il giovane si girò su sé stesso e dopo averlo caricato calciò pesantemente l'essere sul fianco sinistro ... Al colpo Cell non riuscì a trattenere un urlo.
Con ancora una vena pulsante sulla fronte l'essere perfetto si girò rapido in direzione del ragazzo con il braccio teso in avanti e la mano sinistra aperta come se fosse stata una lama di un coltello, cercò di colpire il sayan di taglio ... anche lì per Cell andò male: Gohan si abbassò in tempo evitando l'azione dopodiché aspettò l'attimo propizio per attaccarlo con un calcio rovesciato che aveva come obiettivo nuovamente il mento del mostro. Cell si spostò di una decina di centimetri verso l'alto e poi discese in picchiata verso il terreno per colpa dell'ennesimo colpo del ragazzino che, con una rapidità e una tempistica da manuale, era sopraggiunto in tempo al di sopra dell'essere perfetto e poi l'aveva colpito con un colpo a mani giunte proprio sulla tempia destra.
L'essere perfetto che poco prima si dipingeva come imbattibile sembrava che stesse iniziando a vacillare ...


Le rocce più piccole s'alzavano ed andavano a disintegrarsi al contatto con la grande sfera dai colori caldi divenendo poi quasi polvere che in un secondo momento ricadeva leggera e lontana poiché trasportata da quello che poteva quasi definirsi un'aria di tempesta. Ma non solo la sfera letale movimentava a codesto modo tutta l'azione ... Anche i guerrieri, grazie allo sprigionamento delle loro auree, contribuivano involontariamente a devastare il territorio anche se, se non avessero fatto ciò, la Terra avrebbe ottenuto il medesimo aspetto di quella polverina leggera.
Il colpo lanciato da Cell era vicino, vicinissimo ...
« ADESSO!!! » Goku urlò a squarciagola per farsi udire da tutti i suoi amici e non, ognuno di loro seguì di lì a poco l'esempio del Son: il sayan portò le mani al fianco e generò sul palmo di esse una piccola sfera dai colori azzurri che in brevissimi istanti, ed accompagnata dalle famose parole come se queste ultime fossero una sorta di formula magica, divenne sempre più grande fino a quando Goku non la scagliò l'onda Kamehameha verso il proprio punto di riferimento. Quando l'attacco dal color del cielo entrò in contatto con quello dai colori contrastanti, il sayan percepì un forte contraccolpo che lo fece leggermente sprofondare.
Il secondo super sayan alzò la mano destra verso l'onda ed assottigliò gli occhi facendoli divenire quasi una fessura mentre dalla bocca, ad un'altezza elevata di volume, fuoriuscì il nome del suo colpo più potente ...
« BIG BANG ATTACK!!! » come con l'onda Kamehameha di Goku, anche l'attacco di Vegeta andò a ribattere contro quella superficie sferica così come anche i colpi dei restanti compagni ... Crillin per poco non ricadde all'indietro per lo spavento dall'improvviso contraccolpo.
Dopo pochi secondi l'avanzare dell'onda rallentò di un poco mentre i guerrieri proseguivano con lo sprigionamento. Goku si ritrovò a non riuscire a tenere aperto un occhio per lo sforzo perciò non riuscì a vedere in volto di colui con cui voleva parlare in maniera urgente « VEGETA!! ... » urlò con una voce che diveniva sillaba dopo sillaba sempre più roca mentre il principe non degnava il suo interlocutore di uno sguardo « ... DOBBIAMO COLPIRE TUTTI NELLO STESSO PUNTO SE VOGLIAMO CHE LA SFERA SI ALLONTANI!! MI HAI CAPITO VEGETA!!! ». Goku non aveva tutti i torti e comunque l'unica onda che rimaneva isolata dalle altre era proprio quella del principe. Il Son udì una specie di sibilo al suo fianco destro e pensò che si trattasse proprio di Vegeta che controbatteva come suo solito ... Chiuse gli occhi per un attimo colto come da un'esasperazione passeggera e leggerissima dopodiché riaprì uno dei due e precisamente quello destro « VEGETA, HAI DETTO QUALCOSA?! ». Con la coda dell'occhio vide le labbra del sayan muoversi rapidamente ma anche lì purtroppo, a causa del frastuono incredibile, non udì nulla ... « CHE HAI DETTO?! NON TI HO SENTITO VEGETA!! ».
Incredibilmente l'attacco del principe divenne più potente ... chissà perché ...
Vegeta voltò il viso verso quello odiato di Goku e gli sbraitò contro divenendo quasi rosso paonazzo dalla rabbia improvvisa e dalla voglia incredibile di modificare sì la direzione del suo attacco, ma contro qualchedun'altro che non aveva nulla a che vedere con la sfera letale ... « IO SONO IL PRINCIPE SEI SAYAN E PER QUESTO NON MI ABBASSERO' MAI A FARE UNA COSA DEL GENERE! SOPRATTUTTO SE ME LO ORDINA UNO COME TE!! MI HAI SENTITO STAVOLTA KAHAROTH?! ».
Lo sbigottimento del Son gli fece riaprire anche l'altro occhio ... « DAI VEGETA!! ... NON E' IL MOMENTO!! ».
Il principe dei sayan grugnì ma non spostò di un millimetro la sua traiettoria di tiro pertanto il Son, dopo non esser riuscito a trattenere uno strano sorriso, richiamò i restanti alleati per fare in modo che al meno loro gli venissero incontro ...
« DOBBIAMO UNIRE TUTTE LE NOSTRE ENERGIE E COLPIRE IN UN UNICO PUNTO! FACCIAMOCI TUTTI PIU' A DESTRA!! » Goku spostò leggermente le braccia facendo confluire i due attacchi che dapprima sembrarono respingersi ma poi, dopo pochissimi istanti, si unirono come se la persona che le generasse fosse una soltanto ... ovviamente il resto della combriccola, avendo udito perfettamente lo scambio di idee tra i due alieni, si spostò anch'essa leggermente facendo in modo che fosse il Big Bang di Vegeta ad accogliere i loro flussi energetici anche se alcuni di loro, come Crillin e 17 ad esempio, che ritrovandosi casualmente in una situazione poco comoda, si dovettero letteralmente spostare di peso abbandonando per un brevissimo istante l'attacco nel quale il piccoletto si andò a posizionare a fianco di Vegeta mentre il cyborg si alzò in volo e proseguì il colpo rimanendo sospeso anche perché, nonostante la fatica che poteva sopraggiungere con la tecnica del volo, egli non l'avrebbe mai sentita poiché la sua energia era infinita.
Il principe dei sayan sorrise soddisfatto all'idea di aver vinto una piccola battaglia.


Cell sputò a terra prima di fare leva sulle forti braccia per fuoriuscire completamente dal mucchio di macerie che aveva generato con lo sfracellamento al suolo. Digrignò i denti seriamente arrabbiato e senza attendere un istante di più spalancò le grandi ali ed accompagnato dal suono del loro sbattere rapido volò versò il sayan che sembrava aspettarlo a braccia aperte. Gli si fermò davanti e lo sfidò con lo sguardo ... Gohan accettò la sfida non sapendo che quella volta sarebbe toccato a lui il momento di subire: dopo aver emesso un urlo liberatorio il sayan cercò di colpire il volto dell'essere perfetto con un calcio sinistro ma questo venne prontamente bloccato dalla mano di Cell che poi, dopo aver afferrato la gamba, la strinse con forza. Il ragazzino emise un gemito di dolore ma poi, come se non avesse provato alcunché, anche se aveva la gamba sinistra bloccata cercò di colpire il volto del mostro con l'altro arto. Anche quello venne bloccato e subì il medesimo trattamento ... Cell non attese oltre e prima che il ragazzino potesse fare il furbetto escogitato qualche idea strana, fece scendere le braccia verso il basso dopodiché iniziò a calciare con estrema violenza la piccola testa mentre di tanto in tanto anche il fianco subiva un trattamento simile anche se con l'ausilio di varie poderose ginocchiate.
L'essere perfetto, dopo averne avuto abbastanza di calci, sollevò il monello portandolo all'altezza del viso. Lasciò la presa facendo in modo che il sayan ricadesse lentamente ... Un pugno velocissimo ma estremamente potente colpì la metà della colonna vertebrale di Gohan che per un istante rimase senza fiato. Immediatamente poggiò i palmi chiari delle mani sul medesimo punto generando su di esse una luce abbagliante che si trasformò poi in un colpo che fece scagliare il proprio nemico a larghissima distanza facendo anche in modo che questo cadesse nelle profondità marine oramai mezze devastate anch'esse come il terreno soprastante. Il corpo si riempì di numerosi graffi fastidiosi quando si andò a schiantare contro una ricca e molto fitta barriera corallina totalmente impopolata.
L'aura di Cell si levò alta tanté che la polvere al contatto con essa iniziò a viaggiare sulla sua superficie invisibile generando uno strano ma stupefacente effetto che scherzosamente poteva essere paragonato alla spirale di un dolce lecca-lecca. All'interno di essa l'essere perfetto si tese portando le mani aperte al di sopra della testa per poi abbassarle rapidamente e facendo scatenare da esse un'onda luminosa che avvicinandosi sempre più alla superficie dell'acqua ne sollevò un'enormità di litri: il liquido torbido si spostò sospinto da una forza invisibile la quale permise grazie a questo strano avvenimento di rendere visibile il piccolo Gohan che, come se fosse stato sulla terraferma, se ne stava sdraiato in mezzo a quei coralli multicolore con gli occhi sbarrati. L'onda proseguì il suo corso andando ad intaccare la parte di suolo dove poco prima di scostarsi se ne stava il sayan in attesa. Cell generò altre onde che una dopo l'altra fecero la stessa fine della prima mentre Gohan, aiutato da quella forza che spostava l'acqua, correva sul fondo marino spostandosi a destra e a sinistra e prendendo sempre maggiore velocità istante dopo istante lasciando dietro di sè soltanto una leggera scia di sabbia chiara e umida.
Dopo ormai mezzo giro dell'isola passato con quella fuga continua il super sayan decise che era giunto il momento di provare a cambiare la situazione: improvvisamente saltò verso l'alto generando sotto di sé una bella polvere e facendo che parte di essa delineasse la sua scia, quando fu al pari dell'essere perfetto portò i palmi delle mani aperte vicine ai fianchi e concentrò su di esse un'alta energia, unì i due palmi generando un'onda che avesse le proprietà sommate delle prime più piccole e dopo ciò la scagliò a gran forza lasciando che essa lo sospingesse anche un po' all'indietro. Cell, vedendola arrivare, creò anch'egli un'onda dai colori scuri e la fece abbattere contro quella del buono tenendola sotto controllo con l'ausilio di una sola mano ... Quando però dopo breve trovò pressoché impossibile proseguire a quel modo, si costrinse ad utilizzare anche l'altra mano per aumentare la forza da sprigionare. La sfida, nella quale il vantaggio o meno dei reciproci attacchi oscillava lievemente da una parte all'altra accompagnato da numerosissime scariche elettriche dall'altissimo voltaggio e dai colori diversi, proseguì per pochi minuti e fu proprio Cell a mettere a tacere il tutto facendo improvvisamente spegnere la propria onda e poi scacciando lontana quella di Gohan con un colpo di mano.
L'essere scattò rapido verso il ragazzino accompagnato dal fragoroso boato emesso dalla sua enorme sfera che proseguiva nel suo lavoro: afferrò le piccole mani facendo incrociare le sue dita con quelle di Gohan e iniziando a spingere con forza ... capendo il gioco di forza il Son accettò la sfida e iniziò anch'egli a spingere in direzione opposta senza ottenere però un valido risultato ... Come Cell del resto. Da un piccolo graffio sulla fronte causato da una conchiglia iniziò a piangere sangue tanté che quando una delle gocce purpuree entrò in contatto con l'occhio dai colori chiari il sayan si ritrovò costretto a chiudere l'occhio sinistro di modo da limitarne il possibile anche se minuscolo danno. In quell'attimo di distrazione l'essere perfetto aumentò la stretta piegando al contempo i polsi in avanti e facendo in modo che il piccoletto soffrisse e che non si potesse scollare in alcun modo. Prima che il sayan raggiungesse il punto di rottura Cell lo tirò a sé e lo colpì con violenza alla fronte ampliando il piccolo taglio con le tracce di sale marino dopodiché lo calciò all’addome facendolo cadere lontano in mezzo a svariati detriti.
Il piccolo Gohan riemerse a fatica e scrollò la testa un paio di volte prima di riuscire a recuperare la lucidità necessaria per proseguire lo scontro. Osservandosi rapidamente attorno s’accorse di essere proprio sotto l’altura sulla quale suo padre, Piccolo e tutti gli altri stavano lottando strenuamente per vincere la sfera … Sentì le loro grida che venivano emesse per lo sforzo e deglutì nell’udire, molto meglio delle altre, proprio la voce del suo papà che nonostante tutto, come sempre, dava ogni briciolo delle sue forze per portare a termine i suoi propositi. Si alzò in piedi e si all’allontanò con un balzo dalla roccia fermandosi poi in un punto dal quale poteva scorgere più o meno tutti. Si alzò addirittura sulle punte dei piedi come un bimbo piccolo per vedere meglio mentre Cell, stranamente, lo lasciava fare forse anche perché solo in attimi come quello poteva recuperare un minimo di energie per tornare in vantaggio.
Dalla distanza li vide impegnati, con il volto tirato in una maschera carica di sforzo mentre le loro braccia gonfie, dalle quali veniva immagazzinata e poi fuoriusciva l’energia, a volte tremavano a causa del prolungato e costante sforzo … Rimase a bocca aperta vedendo tutta quella forza d’animo mentre lui, non capendo ancora il perché, non riusciva nell’impresa. Desiderava con tutto sé stesso sconfiggere Cell perché se l’avesse fatto avrebbe salvato tutti i suoi amici ma non ci riusciva, in nessun modo.
Il piccolo cervello allenato fin dalla tenera età alla logica riflessiva elaborava continuamente qualcosa di nuovo che potesse portarlo più in là, qualcosa che lo potesse far vincere … Gohan però non capiva che l’intelligenza e la forza non erano sufficienti per vincere: l’elemento mancante e che purtroppo non avrebbe potuto recuperare in quel momento era l’esperienza. Il bambino aveva pur sempre una decina d’anni in fondo …
All’improvviso udì una voce amata: « GOHAN!! AVANTI, SCONFIGGI CELL! CE LA PUOI FARE FIGLIOLO!! » Goku urlò a squarciagola quando intravide il suo unico figlio che l’osservava e che rimuginava tra sé e sé.
« MA COME POSSO FARE?! HO PROVATO DI TUTTO … » rispose a voce alta il piccolo Gohan anche se il suo messaggio sarebbe stato meglio accompagnato da un tenero pigolio …
Il Son tentò di mantenere alta l’onda Kamehameha mentre rispondeva a sua volta: « ABBI FIDUCIA, CE LA FARAI, NE SONO CONVINTO! PERO’ TI DEVI SCATENARE GOHAN, MOSTRA TUTTA LA TUA VERA FORZA!! »
« MA IO NON NE SONO CAPACE E TU LO SAI BENE!! » urlò il piccolo sayan mentre stringeva con rabbia i pugni … nel frattempo Cell non veniva minimamente considerato.
« TU SEI CAPACE GOHAN, ME LO HAI DIMOSTRATO NELLA STANZA SPECIALE! TI DEVI SOLTANTO CONCENTRARE AL MASSIMO E POI …. HAAAAH!!! … » un urlo di terrore fuoriuscì dalle labbra di Goku poiché la sfera si era avvicinata ancora e la sua spinta pareva aumentata. Gli altri compagni lo intimarono a concentrarsi sul problema imminente e fu soprattutto Vegeta ad impuntarsi anche se aveva utilizzato un linguaggio tutto fuorché incoraggiante o gentile. In quel attimo Gohan capì non vi era tempo per le chiacchiere perciò annuì soltanto anche se poco convinto.
« PENSA A QUELLO CHE TI HA FATTO DIVENTARE UN SUPER SAYAN GOHAN! PENSA A QUELLO! » urlò infine Goku concludendo la chiacchierata anche perché, seriamente, non poteva trascurare oltre il vero problema che si ritrovava a pochi metri di distanza e che lo faceva dannare non poco.
Il piccolo sayan voltò le spalle al padre e posò gli occhi su di Cell … “Devo pensare a quello che mi ha fatto diventare un Super Sayan … “ si disse mentalmente prima di far scorrere una serie di orrende immagini all’interno della mente tra le quali la morte del suo amico Dende e il terrore di poter perdere la sua mamma …
Solo dopo altri minuti si alzò in volo e ricominciò la sfida anche se, la forza sopita, non venne mai fuori del tutto.


Oramai altri numerosi minuti erano trascorsi dal dialogo tra i due Son e da quello purtroppo le faccende su entrambi i fronti non erano migliorate: Gohan proseguiva con lo scontro ma non riusciva mai a concludere e ogni qualvolta si trovava in leggero vantaggio, l’inesperienza gli giocava dei brutti tiri dei quali Cell, purtroppo, ne approfittava a iosa; dall’altra parte la sfera letale continuava a discendere pericolosa mentre uno dopo l’altro i guerrieri iniziavano a vacillare stremati e spossati diminuendo in maniera costante il contributo all’operato … I più forti di loro erano ancora abbastanza carichi anche se ovviamente nessuno di loro sarebbe sopravvissuto all’infinito (anche 17, se si fosse ritrovato da solo, non ne sarebbe sicuramente uscito vivo) e tutti loro, eccetto qualcuno, speravano ardentemente che il figlio di Goku sprigionasse la sua forza in modo da liberarli definitivamente.
Quando però il colpo di Cell scese ancora ritrovandosi fin troppo vicino alla terra, tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un leggero senso di panico …
Il sayan dal petto scoperto cercò di aumentare ancora l’intensità dell’onda: il risultato che ottenne non fu molto differente da quello di poco prima. Non si scoraggiò e proseguì senza indugio alcuno.
Il rumore divenne quasi insopportabile mentre i piccoli sassi che schizzavano da una parte all’altra laceravano le tute da combattimento tagliando a volte anche la pelle sottostante. Uno di quei massi taglienti passò proprio vicino alla gamba sinistra del principe generandogli un lieve disturbo … Con la mano libera andò a tastare la coscia colpita: sentendo che non stava sanguinando sorrise appena ma poi quello sguardo mutò quando entrò in contatto con altro che distava a pochi centimetri di distanza …
Voltò il viso sentendo appena un urlo dell’odiato nemico Kaharoth: « AMICI, CI VUOLE PIU’ FORZA! AVANTI!! ». Tutta la compagnia, Vegeta escluso, cercarono di dar fondo alle proprie risorse e almeno quella volta un minimo risultato si ottenne: la sfera si allontanò di alcuni metri … davvero poca cosa ma in quell’attimo non potevano chiedere di più.
Notando che “l’amico” Vegeta non aveva fatto come gli altri il Son lo richiamò più e più volte senza però riuscire a cogliere la sua attenzione: il principe dei sayan pareva caduto in un mondo tutto suo nel quale nemmeno la voce rauca di Goku riusciva a raggiungerlo … chissà che diavolo gli passava per la testa …
Poi, all’improvviso, Vegeta parve tornare per un attimo quello di sempre: « KAHAROTH! … ».
Goku si voltò in sua direzione e si sorprese di vederlo voltato verso di lui anche se (ma lui non lo sapeva) lo sguardo del sayan era rivolto oltre …
« VEGETA … » in quella parola sembrava esservi intagliata una speranza …
Lo sguardo tornò torvo, quello di sempre, quello che lo contraddistingueva dagli altri. Vegeta rivoltò gli occhi verso la sfera e parlò chiaro « … RESISTI PER UN MINUTO ».
Goku, ovviamente, non capì: « COSA?! VEGETA MA CHE … » poi il Son vide il principe annullare la sua onda e lì iniziò il panico totale: la sfera letale scese rapida come se sospinta da una forza mistica la quale, inesorabilmente, sembrava prediligere la morte piuttosto che la vita.
« VEGETAAAAA!!!!!! » Goku per poco non si ruppe le corde vocali nel gridare quelle parole e rimase di sasso nel vedere che il diretto interessato si stava allontanando come se nulla fosse! Ma poi … poi sorrise nel vederlo avvicinarsi a qualcuno che per troppo tempo era stato lasciato da parte.


Sotto i suoi piedi la leggera polvere si alzava formando nuvolette di piccole dimensioni. L’aria fresca ma carica d’umidità muoveva con irriverenza quella chioma bionda che sul principe, nonostante la trasformazione, non faceva mutare di troppo il suo solito aspetto.
Con passo fermo a cadenzato si avvicinò al ragazzo venuto dal futuro che anche se il pianeta stava per esplodere continuava a mantenere la sua posa …
L’ennesimo boato lo fece momentaneamente divenire sordo e incapace di percepire i suoni esterni mentre la sfera che aveva smollato agli altri continuava con la sua enorme energia e le sue scariche a confondere le idee oltre che le percezioni sulle auree altrui: al primo colpo faticava a sentire quella del rivale poiché la sfera letale gli procurava alcuni inconvenienti tra i quali l’eccessiva differenza di potenza lo portava a sentire l’aura di Kaharoth molto più bassa di quella che era in realtà … un po’ come accadeva in quel momento con l’udito: i forti rumori facevano sembrare basse le urla.
Si disinteressò completamente a tutto anche perché in quel momento Kaharoth, le urla e tutto il resto non avevano nessuna importanza.
Quando si fermò rimase sconcertato del vedere quel pallore … aveva pensato che quella da parte del tappetto fosse tutta un’esagerazione …
Tornò in sé.
« Trunks » il giovane non si mosse, rimase con gli occhi semiaperti a contemplare il cielo.
Un momento di silenzio nella sua mente … tutto parve come rabbuiarsi …
Dopo averlo richiamato una seconda volta e non aver ricevuto risposta alcuna il principe capì ogni cosa.
Si abbassò poggiando le ginocchia a terra mentre le mani non riuscivano a trovare la forza per serrarsi.
Osservò silenzioso quello strano sorriso e poi quegli occhi vitrei che avevano stranamente raggiunto una tonalità che si allontanava dal loro azzurro originale …
Il suo bene più importante l’aveva abbandonato con il sorriso sulle labbra ma egli non riuscì a capire …
Non riuscì a capire che quello sguardo sincero e quel tenero sorriso erano rivolti a lui.
Non riuscì a capire che ogni azione che aveva compiuto prima della fine l’aveva fatta per lui.
Non riuscì a capire che l’unica cosa che agognava il ragazzo era la sua attenzione.
In quel momento non capì più nulla.

Con lentezza inserì una mano nella tasca dei pantaloni ed estrasse ciò che prima aveva portato la sua mente altrove e che ancora prima aveva attratto la sua attenzione: un piccolo e rotto fagiolo.
L’aveva intravisto per caso vicino ad una roccia e l’aveva preso con sé nella speranza che gli fosse stato di un minimo d’aiuto …
Improvvisamente sembrò adirarsi come non mai: la forza tornò e le mani si strinsero con una morsa micidiale, i denti digrignarono tra loro mentre un attimo dopo la bocca si spalancò facendo uscire da essa un urlo straziato. L’aura divenne tutta a un tratto di enormi dimensioni e la terra attorno si deformò formando una conca di medie dimensioni nella quale egli vi era al centro.
Trunks ruzzolò sul fianco e il padre se lo ritrovò in grembo.
Dapprima storse il naso come se avesse riacquisito tutto il suo cinismo ma poi quella deformazione scomparve annullando ogni qualtipo di espressione.
Osservò il ragazzo in silenzio mentre gli altri, troppo occupati, non guardavano e quindi non capivano … eccetto uno.
L’uomo afferrò il ragazzo con entrambe le mani e lo sistemò meglio al centro di quella conca riponendo anche le braccia dove stavano. Mettendo a posto una di queste si accorse di un altro particolare ma nulla trapelò dai suoi occhi.
Osservò il senzu dopodiché lo ristrinse nella mano …
« Questo non mi serve più … ».
Con la medesima mano si avvicinò al volto del ragazzo e gli aprì di poco la bocca. Ivi inserì il piccolo legume dopodiché la richiuse con delicatezza.
Trunks continuava a sorridere.
Il principe si alzò in piedi e dopo averlo osservato per un’ultima volta si incamminò tornando sui suoi passi.

L’ora era ferma. I secondi non scattavano.
2 minuti, 36 secondi e 42 millesimi.
Forse segnava un altro tipo di scadenza …

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Capitolo 65
*** La fine di tutto ***


Wella! Come state? Io bene grazie. Passiamo alle recensioni ma non scappate! Dopo ho da dirvi alcune cosette!

Juu_Nana: Scricciolina ... Mi dispiace averti fatto soffrire così. Anche Umpa mi aveva detto che nel pome eri alquanto "presa" dall'improvvisa morte XD Non ti arrabbiare ma sorridi perché con questo capitolo voglio farti ridiventate felicissima XD Un bacione enorme!!

Vegeta4ever: Con te avevo spiegato ma in ogni caso ti rinfrescherò un pochetto le idee rispondendo ancora alle tue domande: Trunks è davvero morto e quello che segnava il suo orologio da polso non era altro che il momento fatale ... ovvero il decesso che è avvenuto due minuti prima che il tempo concesso da Cell terminasse. Se non lo vedi L'essere perfetto ci stà facendo una bella linguaccia ... che faccia pure! Tanto non sà cosa lo stà aspettando ... Un bacio! A presto!

Sgt: Sei ovviamente perdonata ^^ Leggi questo capitolo se non sei annegata dall'alluvione XD Un bacione

Angelo Azzurro: Purtroppo Trunks ha perso le penne per davvero quindi ti chiedo di mettere il cuore in pace per almeno due secondi XD Le tue parole astruse mi piacciono un sacco perché mi danno un nonsoché di mistico e potente ^^ ... A parte queste baggianate spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

Folg_89: Grazie 1000 per la preziosissima lezione di "Sayan Trasformation" anche se questo nome mi sà tanto di Transformers ... XD La pecca di Goku la correggerò in giornata quindi per ora spero che questo capitolo ti piaccia anche perché Vegeta avrà "l'ultima parola" XD ... Fammi sapere, ok?! Un bacione!

Anim Skywalker: Te con la spada laser? Se vuoi ti affianco con le sembianza di Xemnas così lo facciamo schiattare quel pallone gonfiato XD Per ora sono svegliassima! Dimmi anche questa volta se il capitolo è di tuo gusto! Un bacione!


Fine.
nota 1 - Nello scorso capitolo ho fatto una gaffe tremenda (Goku che raggiunge il secondo livello di SS?!) quindi questo danno verrà aggiustato il prima possibile dalla sottoscritta. Quindi sappiate che il Son non è così forte, ok? Ringrazio Fede per l'avvertimento e per la dritta ^^
nota 2 - Visto che alcuni avevano messo in dubbio la morte di un certo individuo ho inserito in questo capitolo alcune scene che all'inizio non erano in programma ... Sono davvero felice di averlo fatto anche perché mi piacciono molto XD

Non ho altro da dire per ora se non: leggete e recensite!
Un bacio a tutti!! ^o^
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 65
LA FINE DI TUTTO –


Leggero …
All’improvviso il mio corpo sembrava di una leggerezza incredibile …
La mia mente poi sembrava altrove, anch’essa però sicuramente era leggera e pressoché inconsistente visto che non me la sentivo addosso …
Con gli occhi leggermente aperti riuscivo a vedere uno strano cielo al di sopra di me: scuro ma con tante stelle ad illuminarlo ed io rimanevo sospeso in mezzo ad esso come se una strana forza mistica mi tenesse sollevato da un pavimento invisibile sul quale, probabilmente, non avrei mai poggiato piede.
Pian piano qualcosa iniziò a pesare dentro di me facendomi ruotare lentamente e portandomi a toccare quel “terreno” con entrambi i piedi rivestiti dalle mie futuristiche scarpette. Mi osservai indosso e mi accorsi con stupore che ogni cosa era tornata del suo aspetto originario: ogni indumento infatti era lindo e pulito e non presentava alcuna traccia di lesioni o quant’altro.
Poi all’improvviso una voce mi fece sussultare:
« HEI TU! FERMO DOVE SEI!! »
Mi girai all’improvviso ma non vidi nessuno. Anche tutt’attorno vi erano quegli insoliti lumicini che rendevano mistico quel luogo mai visto prima di allora …
La voce si udì ancora ma in una direzione diversa:
« NON TI MUOVERE O TE LA VEDRAI CON IL SUPERIORE!! »
Come prima non vidi ancora nessuno. Successivamente a quella iniziai ad udire anche delle piccole vocine che via-via andavano accrescendosi di volume provocando un certo brusio di sottofondo del quale non riuscivo (ovviamente per seri motivi visivi a quanto pare) a mettere a fuoco i soggetti, pertanto la confusione continuò finché una luce accecante, proveniente da un punto lontano sicuramente anni luce, non m’investì in pieno costringendomi a chiudere gli occhi improvvisamente e portare anche davanti ad essi le braccia per una maggiore protezione ...
Quando ristaccai le palpebre una dall’altra e aver abbassato la difesa quello che mi si prospettò davanti fu uno scenario completamente differente e a dir poco sbalorditivo: mi ritrovavo su di una lunghissima e particolare passerella che andava a terminare all’interno di un edificio bianco e rosso dallo stampo tipicamente cinese mentre questo, tutto attorno, era circondato da grandi e a prima vista sofficissime nuvole dal colore dorato mentre al di sopra un cielo rosato dominava il tutto trasmettendo un grande calore …
Lungo la bizzarra passerella che possedeva ai fianchi delle strane punte curve, una lunghissima ed interminabile serie di fuochi fatui dai colori chiari se ne stavano in fila indiana … Ora so che non si trattano di fuochi ma allora non sapevo davvero che pesci prendere!
Rimasi con gli occhi spalancati completamente spaesato ad osservare anche quegli stani ometti dalla faccia bluastra, con un corno in testa e vestiti di tutto punto che con un megafono sgridavano le piccole fiammelle obbligandole a rimanere della loro postazione ed evitando oltretutto che qualcuna di esse si sporgesse dal percorso obbligato … anche in quel caso il perché lo venni a sapere in un secondo momento.
Portai le mani ai fianchi e mi venne da piegare leggermente la testa da un lato completamente assorto nei miei perché da giovane perso in un modo completamente sconosciuto.
Quando sentii una leggera botta alla gamba destra mi “svegliai” di colpo e spostai all’istante il volto andando ad osservare una di quelle chiare fumine che si allontanava dopo avermi scostato con forza ma soprattutto con arroganza ripetendo poi la stessa azione con altri suoi simili e scatenando l’ira di quelli che mi parvero come controllori: tempestivamente acciuffarono il piccolo esserino dalle buffe sembianze prima che potesse generare ulteriore malcontento e con la forza lo riposizionarono a quello che doveva essere il suo posto, ovvero proprio dietro di me.
Curioso non riuscii a non resistere all’idea di vedere le successive azioni pertanto voltai appena il corpo verso destra per riuscire a cogliere tutto: l’uomo dalla faccia bluastra, con occhiali spessi e leccata di bue per tenere all’indietro gli indubbi capelli finti, sgridò con modi alquanto seccati il “poveraccio” e dai suoi atteggiamenti si capì subito che aveva già avuto a che fare con personaggi simili … « Si deve rispettare la fila, sono stato chiaro?! Pensa se poi qualcuno fosse caduto di sotto … Resta al tuo posto e aspetta il tuo turno come fanno tutti gli altri! »
Il fuocherello cercò di ribattere ma venne stroncato all’istante da un movimento brusco di un’ elenco che l’ometto teneva in una mano mentre l’altra era momentaneamente libera dal megafono: « NIENTE “MA”! Ci sono delle regole e vanno rispettate da tutti!! ».
L’esseruncolo parve vibrare con forza come a mostrare una certa irritazione « SI’, MA QUESTO QUI’ NON SI MUOVE!!! ».
Mi sentii stranamente preso in causa …
L’ometto cornuto mi osservò serio mentre si sistemava le grosse lenti su quel nasetto a punta dopodiché, con un movimento lento del capo verso la parte anteriore della fila, si schiarì la voce notando che la fiammella che mi precedeva distava di almeno una decina di passi nei quali regnava assolutamente il vuoto …
L’uomo elegante si rivoltò nuovamente verso la creatura precedentemente sgridata e si scusò umilmente accompagnando al messaggio anche un inchino servizievole … “tizio strano” pensai ma poi divenni ancora più convinto delle mie pensate quando lui si voltò verso di me e mi fulminò gridandomi addosso: « RISPETTA LA FILA SCELLERATO! QUI’ NON SIAMO IN UN PARCO GIOCHI!!! ».
Anche se frastornato dall’urlo colsi la palla al balzo: « Immagino, ma dove siamo di preciso? ».
« Siamo nel Regno dell’Aldilà e dove sennò! Quell’aureola in testa ne è il segno! Sveglia e torna al tuo posto » mi disse poi indicandomi l’unica via con l’elenco.
Con pochi passi mi posizionai dietro all’ultimo fuoco fatuo e attesi come tutti gli altri. Osservando verso l’alto non riuscii a vedere nulla ma poi, quando alzai entrambe le mani per controllare meglio, sentii un anello che galleggiava sopra la mia testa … Con forza lo tirai in avanti e costatai che nonostante la semplicità aveva un nonsoché di bello: tutto giallo e dalla forma perfetta … peccato che stesse palesemente a significare che ero morto stecchito!
Rilasciai la presa e notai con stupore che l’aureola sbalzò nel posto a lei destinato come se collegata ad essa e con la testa vi fosse una molla.
Sbuffai alquanto sconsolato … alla fine, anche se mi ero sforzato, non ero riuscito a resistere.

******

La grande sfera continuava a scendere mentre un Goku sempre più spossato cercava di contrastarla con tutte le sue forze accompagnato dai suoi fedeli amici.
Nel frattanto Vegeta, il principe dei sayan, avanzava con flemma avvicinandosi sempre più al suo acerrimo nemico lasciando che le sferzate di vento, violente e improvvise, spostassero da una direzione all’altra la sua lunga chioma bionda che lucente come una stella illuminava la zona circostante emanando nello stesso momento una grande energia che, grazie a quell’urlo di poco prima, sembrava essersi ricaricata in parte … Gli occhi azzurri sembravano fiammeggiare mentre la mascella indurita marcava i suoi lineamenti già di per sé minacciosi e severi.

« Io le devo parlare ...»

« Io non me ne andrò via da quì finché non sarò riuscito a parlarle come si deve!»

« ... Non ha senso che io continui a insistere con uno come lei. Ormai non mi importa più nulla. Me ne vado ».

« ... di quello che ti ho detto prima non credo a nessuna di quelle parole! Il fatto è che mi sono fatto prendere dalla rabbia ... Non volevo essere scortese, mi scusi ».

Il principe dei sayan alzò la mano destra verso la sfera dalle gigantesche dimensioni e attese che l’energia iniziasse a scorrere nelle sue fibre aliene accendendo quello che si sarebbe mostrato come il suo vero potere.

« Vegeta, ma perchè non vuole che la aiuti?! »

« Beh, le altre volte quando arrivavo lei riusciva sempre a sfuggirmi ... Come mai oggi non è andata come le altre volte? »

« Eh? Io? ... Mica la stavo osservando. Si stà sbagliando ».

« Come crede di poter combattere i cyborg in queste condizioni? E' praticamente impossibile mi creda ... ».

Ogni sfida fino ad allora l’aveva colta di petto senza mai voltarsi indietro. Senza mai chiedere l’aiuto di nessuno anche se ciò avesse potuto significare la morte …

« ... Le avevo detto che non me ne sarei andato finché non l'avrei aiutata. Venga con me per favore».

« No Vegeta, non sono un vigliacco. Un vigliacco e colui che getta la spugna, colui che non si prende le proprie responsabilità, colui che abbandona i propri compagni ... Aiutare qualcuno invece non è affatto un gesto di vigliaccheria ».

… anche se colui che si era offerto per la prima volta a dargli manforte con tanta insistenza non era una persona qualunque …

« ... Mia madre mi costruì la macchina del tempo e mi permise di giungere fin quì per salvarvi tutti dalla minaccia dai cyborg, per conoscere mio padre e capire che cos'era stato per la mamma e che cosa sarebbe diventato per me ... Per me, che non l'avevo mai avuto al mio fianco ...»

« ... Ma le cose sono cambiate così tanto ... Io quì non sono mai nato ... »

« ... Spero davvero di rivederti Vegeta, spero con tutto me stesso che quella che provo non sia altro che una brutta sensazione ... Allora a presto ... »

La vena sull’ampia tempia iniziò a pulsare in maniera spasmodica al ricordo di tutti quei frammenti che alla prima occhiata avevano reso quel tizio molto più marmocchio di quello che era in realtà … Digrignò i denti arrabbiato, furioso … anche se nemmeno lui capiva il perché di quella confusione al suo interno.
L’energia continuò ad aumentare mentre Son Goku proseguiva a mantenere costante la distanza tra la Terra e la Sfera Letale con una fatica sempre maggiore perché le forze ovviamente diminuivano.
Il viso del principe sayan rimase immutato finché un ultimo frammento lo fece sussultare …

« ... Ciao papà ... »

Il volto si trasformò di in una maschera d’ira nella quale gli occhi azzurri si spalancarono mentre i denti si stringevano e le sopracciglia bionde si aggrottavano accentuando maggiormente la sua furia.
Urlò a pieni polmoni mentre il suo colpo dall’elevata potenza , dopo esser stato generato dalla sua mano alzata, andò a colpire con violenza la grande sfera spingendola lontana di alcuni metri.
Son Goku, notando immediatamente lo spostamento di questa, voltò lo sguardo verso destra e i suoi occhi videro il volto del suo compagno … « Vegeta … ».
Gli occhi del principe si richiusero appena mantenendo la loro cattiveria mentre anche l’altra mano si avvicinava all’altra …
« Me la pagherà cara … » sibilò Vegeta a denti stretti mentre l’intera forza si aggiungeva completamente all’onda « … Come ha osato, come ha osato quel moccioso trattarmi così?! … »
Goku continuò ad osservarlo appena confuso mentre involontariamente la sua energia si abbassava ulteriormente « … Prima mi assilla, si atteggia come se fossi un’incapace, mi rimpinza di parole e poi che fa?! Si lascia ammazzare!! … » il Son iniziò impercettibilmente a sorridere « … Ma lo riprenderò pur di parlare a quattr’occhi con quel marmocchio! Lo riprenderò anche a costo di andare all’inferno!!! ».
La forza s’espanse a dismisura facendo deformare il terreno tutt’attorno ed allontanando ancora il colpo di Cell mentre i polmoni d’acciaio del principe continuavano ad alimentare quell’urlo sguaiato che egli emetteva come per sostenere la sua rabbia che in quel momento si manifestava a pieno.
Son Goku, vedendo quell’atteggiamento e capendo (per la prima volta) che significato avesse, sorrise e la voglia di salvare la Terra divenne alta pertanto, anche se affaticato, aumentò la gittata della sua Kamehameha dando man forte e aumentando ancora la distanza. Gli altri compagni soltanto dopo aver rivisto la determinazione sul volto del Son si concentrarono nuovamente anche se il loro supporto non mutò la situazione in maniera radicale.
Il colpo maledetto in quel momento era lontano e per un certo quantitativo di tempo non sarebbe più rappresentato un problema … Ora toccava a Gohan a portare a compimento il tutto.

Le nocche dei due pugni avversari si scontrarono e crearono un sonoro boato che si udì a diversa distanza. Mentre il contatto perdurava gli occhi di entrambi i combattenti lanciavano saette d’odio profondo anche se dalla parte di Cell queste si alternavano anche con altre di pura sfida.
Il ragazzino, dopo aver eliminato il tocco, s’allontanò e successivamente ritornò all’attacco: con una velocità sempre in aumento si scatenò contro l’essere perfetto con una larga serie di combo che divenivano via a via sempre più inarrestabili. Cell però, dall’alto della sua forza ancora più alta rispetto a quella del sayan nonostante la battaglia stesse perdurando da fin troppo tempo, riusciva a difendersi egregiamente evitando i colpi che potevano aggravare la sua situazione mentre deviava con azioni semplici e rapide quelli meno infidi. Con un pugno Gohan colpì la barriera del mostro che era composta dalle braccia incrociate ma, quando quegli arti si spalancarono, il ragazzino venne allontanato di poco e Cell lo fece sbalzare lontano grazie a un alto colpo d’aura scatenato al massimo delle possibilità.
Gohan voltò lontano generando nel cielo una lunga scia chiara che assumeva vagamente l’aspetto di una larga curva e rimase ad una distanza regolare dall’essere perfetto … quest’ultimo creò una potente onda sulla mano destra e la lanciò in sua direzione senza però riuscire a colpirlo. Il piccolo sayan proseguì con il suo volo arrivando alle spalle del mostro e riuscendolo a colpire con forza facendolo precipitare poi a terra. Da in mezzo all’ennesima montagna di detriti, che oramai costituivano la maggior parte della piccola e povera isoletta, Cell fuoriuscì leggermente graffiato ma fortemente irritato dalla situazione che, alternata alla sua che lo vedeva vincente, si ripeteva ad una intermittenza snervante. Si rimise in piedi e volò con forza verso il bimbo colpendolo allo stomaco con un forte colpo che fece sputare all’ultimo un fiotto copioso di sangue dal colore purpureo. Lo afferrò per i capelli biondi con la mano ancora libera mentre con l’altra lo iniziò a tempestare di violenti pugni che si susseguivano uno all’altro con una forza sempre costante … Dopo l’ultimo colpo Cell mollò la folta capigliatura e con un successivo attacco segnò la guancia paffuta ancora una volta.
Dopo esser stato sbalzato alla distanza con quel colpo il sayan rimase sospeso per aria in attesa di un successivo evento … Osservò i suoi compagni che con una gran forza di volontà erano riusciti ad allontanare la sfera di Cell. Si ritrovò a pensare che anche lui si sarebbe dovuto impegnare come loro per raggiungere il proprio scopo!

******

Da tutt’altra parte, vicino ad una macchina di grandi dimensioni, uno strambo ometto dai colori altrettanto anormali, rimaneva fermo da parecchie ore con i nervi tesi a fior di pelle mentre il suo essere di compagnia scimmiottava allegramente lungo il viottolo ciottolato generando anche versi del medesimo gruppo animale. Le lunghe e pendule antenne nere erano perennemente rivolte in avanti mentre le mani paffute rimanevano chiuse alle spalle.
Il Re Kaio del Nord, che fin dall’inizio era rimasto ad assistere al susseguirsi degli eventi, continuava la sua osservazione non scostando mai gli occhi anche se coperti da quelle scure lenti dalla forma perfettamente circolare.
Una piccola goccia di sudore iniziò a scendere dalla sua pelle bluastra: « Goku … La situazione stà divenendo sempre più tragica … Ragazzi, non mollate proprio ora! ».
Lo squillo energico di un telefono lo fece completamente distogliere dalle sue faccende pertanto il sommo si voltò verso la sua piccola abitazione color crema e la osservò fortemente curioso « Ma chi mi chiama in un momento come questo?! ». L’ometto dalla faccia bluastra e vestito di quella strana divisa, sgambettò spiccio verso l’ingresso dell’edificio lasciando Bubble all’esterno prima che il pedante suono che proveniva all’interno non smettesse di farsi udire. Re Kaio afferrò la cornetta gialla e la portò all’orecchio a punta « Pronto, chi parla? ».
Dall’altra parte del telefono si udì una voce grave e allo stesso tempo grossa « Sono Re Yammer ».
« Hah, Yammer, sei tu! Io sono “Pronto” … » l’ometto si scollò un secondo dal telefono per ridere alla sua battuta … dall’altra parte l’omaccione rimase paziente sapendo bene com’era fatto il suo maestro … « … dimmi pure che ti ascolto ».
L’omone, mentre con un timbro continuava a spedire con velocità impressionante le varie anime o in paradiso o all’inferno, spinse maggiormente la cornetta azzurra verso l’orecchio, con l’ausilio della spalla destra, ed iniziò a riferire il suo messaggio: « Sai, poco fa è arrivato qui da me un giovane ragazzo …» iniziò scrutando poi la scheda da defunto con tanto di fototessera del giovane sayan « … Si chiama Trunks ed mi ha ammesso di essere venuto da un futuro differente per salvare Goku e i suoi amici. Però possedeva ancora il corpo …»
Kaio rimase pensoso ma poi si pronunciò « Interessante, e allora? ».
Il “giudice” timbrò altri due moduli dopodiché diede ordine di fermare momentaneamente la lunga fila di anime. Si lasciò ruotare sulla larga sedia da ufficio munita di rotelline e strinse con una mano libera il ricevitore « Ho notato che è molto forte e che la sua anima, anche se lievemente sporca di una piccola malefatta, si può ritenere linda. E’ un giovane dal cuore d’oro, particolarità davvero rara al giorno d’oggi quindi ho pensato che sarebbe stato un buon gesto mandarlo da lei così, come piccolo premio ».
L’uomo blu saltò leggermente sul posto dalla sorpresa « MA SEI MATTO?! Sarà anche da premiare ma io non ho nulla da insegnargli, è già ben oltre i miei poteri … Adesso dove si trova? ».
« Ha iniziato da poco a percorrere il serpentone anche se, sentendo dai miei addetti, lo ha percorso di corsa solo per un piccolo tratto mentre il resto lo stà facendo in volo … Penso che così non sia affatto giusto! »
Kaio ridacchiò sentendo la punta d’invidia di Yammer visto che nel giro di pochissimi anni ben sei individui stavano bruciando il suo record di attraversata « Và bene, lo lascerò salire sul mio pianeta. Sarà un piacere fare la sua conoscenza ».
« Beh, io volevo soltanto avvisarla. La saluto » disse l’omone prima di riattaccare con forza la cornetta.
Re Kaio riuscì dall’abitazione percorrendo il suo stradello. Si fermò in mezzo al praticello e proseguì la sua osservazione mentale anche se il suo scimmiotto di compagnia glielo impediva con insistenza con un pesante frastuono. Ben presto il signore del pianetucolo si scocciò « MI DICI CHE HAI?! ».
Bubble si espresse come poté ma riuscì a farsi comprendere dal suo padrone grazie all’utilizzo delle sue movenze ridicole … « Hah, era Yammer che mi avvertito che il giovane Trunks stà venendo a trovarmi. Non pensi anche tu che sia una cosa divertente da morire? … HAHAHAHA!!! »..
Lo scimmiotto l’additò l’omone con severità … Kaio ovviamente s’impettì: « Sei una scimmia, che razza di vena umoristica credi di avere?! …» l’ometto si allontanò e strinse i pugni con forza e grande determinazione « … Comunque oggi mi sento carichissimo! ».

******

Sapeva bene che i suoi amici e il suo papà non potevano rimanere in quella situazione molto a lungo e anche se Vegeta aveva improvvisamente fatto esplodere tutte le sue energie queste di certo si sarebbero ben presto esaurite facendo che il fattaccio accadesse segnando la fine di tutto.
Gohan per questo si concentrò mentre tutt’attorno le piccole rocce che rimanevano a galleggiare grazie all’energia emanata da ogni individuo, studiò con attenzione ogni minimo anfratto del terreno, ogni singolo elemento e personaggio memorizzando la loro posizione precisa … controllò le proprie energie e quelle dell’essere perfetto e si accorse che avrebbe dovuto terminare il tutto con un unico colpo perché altrimenti anch’egli avrebbe rischiato davvero grosso.
Alzò i pugni chiusi dinanzi al volto incrociando i polsi dopodiché, dopo aver aumentato la sua forza al massimo possibile, le riaprì energicamente e con altrettanta grinta urlò al cielo cupo illuminandolo appena mentre le pesanti nubi nere si diradarono sotto quel grande potere emanato.
Cell non riuscì a rimanere indifferente ed anzi, si ritrovò sorpreso nel vedere così tanta energia ancora in quel corpo ridotto ormai a un colabrodo … Aprì anch’egli le braccia comunicando però un messaggio di sfida vero e proprio che invitava il bimbo a colpirlo apertamente. Cell era davvero sicuro di sé.
Gohan volò verso sinistra e si fermò soltanto quando ebbe raggiunto il punto che gli interessava. L’essere perfetto lo seguì e gli si fermò proprio dinanzi ad una decina di metri di distanza …
Da lassù il piano del bambino iniziò poiché Cell era già, senza volerlo, in posizione perfetta: anche se lontanissima la sua sfera letale racchiudeva la sua immagine come se fosse stato un bel quadretto mentre Goku e gli altri, proprio a causa della perpendicolarità della direzione della grande bolla, non erano visibili.
Gohan portò i dorsi delle mani alla fronte e caricò sui palmi una piccola parte dell’energia … «MASENKOOOO!!! ». L’attacco venne scagliato rapidissimo ma Cell, costatando che la potenza era davvero esigua, rimase immobile e completamente rilassato; aspettò l’ultimo secondo per scacciare lontano il futile colpo ma quando si guardò attorno il marmocchio era misteriosamente scomparso. La grande testa si voltò da una parte all’altra abbastanza tranquilla … L’intero corpo dell’essere perfetto però si irrigidì improvvisamente sentendo all’altezza dello stomaco due piccole mani che premevano leggermente su di lui. Un sibilo da parte del sayan poi l’allarmò maggiormente: « … Hame … ».
L’unica cosa che poté Cell fu quella di stringere forte i denti quando sentì la sillaba finale di quella sottospecie di filastrocca …
La distanza tra i due divenne esorbitante …
Il colpo lanciato alla massima potenza non fu in grado di eliminare il mostro ma di questa possibilità Gohan ne era perfettamente al corrente pertanto, anche quando vide l’essere perfetto portare le pallide mani a contatto proprio con la piccola sfera ed allontanarla di qualche centimetro dalla pancia, continuò a scatenare la Kamehameha con forza.
Cell riuscì a fermare il suo momentaneo viaggio puntando i piedi su di un terreno immaginario e rimase per una decina di secondi fermo con la sfera d’energia tra le mani mentre questa si ingrossava sotto la continua pressione del ragazzino. Il mostro alzò gli occhi color magenta e sorrise beffardo …
« Ho capito tutto sai? Vuoi lanciarmi nel mio stesso colpo vero? Vuoi che io mi faccia distruggere dalla mia sfera letale ... » Gohan purtroppo non si sorprese troppo del fatto che Cell avesse colto ogni singolo elemento del suo piano improvvisato « … Sappi però che non riuscirai a spingermi dentro con questa energia tanto ridicola!! ».
L’essere perfetto formulò anch’egli le parole del colpo leggendario del Genio delle tartarughe e lo scagliò verso il piccolo sayan. Le due onde si fermarono a metà strada creando un momento di apparente stallo nel quale nessuno dei due sembrava avere la meglio anche se Cell non si stava impegnando a pieno.
Gohan si avvicinò al nemico spostando la mezzavia e poi, dopo aver aumentato leggermente la forza, quest’ultima si annullò poiché il vantaggio era, anche se di poco, tutto suo. Cell arretrò di riflesso e aumentò anch’egli la forza facendo ripristinare il pareggio … sembrava quasi che volesse vedere fin dove Gohan potesse arrivare.
La medesima azione si ripeté un’ultima volta e successivamente a questa Cell, voltandosi, constatò che non era più il tempo di rimanere sugli allori: la sfera letale era a una decina di metri di distanza e il suo calore era percettibile già da lì … Rivoltò gli occhi verso il sayan e parlò chiaro: « Non ho nessunissima intenzione di farmi ammazzare in un modo così stupido quindi …» senza aggiungere altro scatenò al massimo le sue forze.
L’onda divenne gigantesca e per il piccoletto era impossibile da contrastare … si maledisse per non aver eliminato quel mostro quando poteva farlo! Ma poi ecco: l’ennesimo colpo di genio …

Successe rapidamente: Cell lanciò un’onda dalle dimensioni mostruose e la lasciò correre in direzione del ragazzino. Questa, dopo aver incontrato un piccolo ostacolo e quindi essersi fermata per pochi secondi, proseguì il suo modo andando a scomparire nel cielo scuro che al passaggio di questa si schiarì in parte lasciando che l’essere perfetto vedesse il suo ultimo colpo scomparire tra le stelle lasciandogli come ultimo segno soltanto un lieve e timido luccichio. Cell sorrise felice e piegò le braccia ai fianchi ed esultò come un bambino. Quando però sentì un tremendo boato alle spalle smise immediatamente le sue feste. Si voltò con gli occhi sgranati e si spaventò nel vedere la sua creatura muoversi a velocità sostenuta il sua direzione. Portò le mani in avanti e le poggiò tenendo le lunghe dita lontane l’una dall’altra … Ringhiò furioso.
Spostò leggermente la testa a destra e da lassù riuscì a vedere quel mucchio di persone che egli definiva pagliacci … in mezzo a loro vi era anche il piccolo Gohan che, con uno sguardo raggiante, aiutava i propri amici per metterlo K.O.
« SCIOCCHI! NON CE LA FARETE MAI!! » urlò l’essere perfetto a pieni polmoni riuscendo a mantenere la bolla alla medesima distanza.
Dalla terra il nuovo piano del piccolo Gohan continuava nella giusta direzione: il piccolo sayan urlò: « VAI, VAI! ADESSO!! ».
Dall’alto Cell vide il piccolo e tappo Crillin correre lontano ed alzarsi in volo verso di lui dopodiché fermarsi vicino con uno sguardo che secondo lui aveva del ridicolo. Quando lo vide alzare il braccio destro verso il cielo il parere non cambiò: « HAHAHA! VEDO CHE SIETE ALLA FRUTTA!!» così dicendo staccò una mano dalla sfera per colpire il pelato con colpo energetico ma appena fece ciò la Sfera Letale si avvicinò maggiormente … Per evitare di essere spazzato via ripoggiò la mano … Tanto, se fosse stato tagliato ancora in due pezzi, si sarebbe nuovamente ricomposto …
L’essere perfetto però si sorprese nuovamente poco dopo … il piano era ancora differente: Crillin generò sul palmo della mano aperta un Kienzan e lo scagliò proprio nel centro della sfera.
«TUTTI A TERRA!! PRESTO!!!».
Un secondo netto: la sfera esplose scatenando tutta sé stessa.

Tutti i guerrieri, finita l’esplosione, si rialzarono in piedi e si guardarono attorno per vedere se tutti erano sani e salvi. Goku però, vedendo l’amico Crillin a terra, gli corse incontro e gli si inginocchiò a fianco « Hei, Crillin! Amico mio! Tutto bene?! ».
Il pelato aprì leggermente un occhio, lo girò verso il Son e iniziò a ridere come un vero sciocco generando un sollievo nel cuore di tutti. O quasi …
« Ha-ha-ha-ha … » una debole risata fece voltare tutti verso uno strano mucchio: Cell era a terra composto di metà volto mentre il resto del corpo, facendo esclusione di una gamba che era lì a poca distanza così come altri pezzetti di carne, era letteralmente scomparso. Quel viso proseguì a ridere vedendo l’aria sbigottita del ragazzino che nonostante il suo piano il suo nemico era ancora vivo anche se ridotto in uno stato pietoso … « … Ha-ha! Non avrete scampo! Mi rigenerò e vi ammazzerò definitivamente! ».
Tutti i guerrieri rimasero silenziosi e con gli occhi cattivi. Solo uno di loro si avvicinò al mucchio di poltiglia con l’intenzione di finita una volta per tutte. Vedendo quell’essere avvicinarsi Cell capì che era giunta la sua ora … « … Vegeta … ».
Il principe dei sayan si fermò, guardò quel pastrocchio con disprezzo e gli diede il colpo di grazia: alzò il piede destro e con esso schiacciò il poco che vi era da schiacciare. Ruotò anche il piede un paio di volte da una parte all’altra come se l’ex-essere perfetto fosse stato uno stupidissimo mozzicone di sigaretta. Poi, per essere sicuro al cento per cento, alzò un braccio e generò un’enorme onda che andò a perforare il suolo terrestre eliminando per sempre anche le ultime tracce del mostro terribile.
La compagnia tirò un sospiro di sollievo. Finalmente pace era nuovamente tornata.
Goku si avvicinò all’altro sayan ed osservò il grande cratere che Vegeta aveva formato poco prima. Sciolse la trasformazione dopodiché si voltò verso quello che considerava un suo amico …
« Lo sai Vegeta? Tu sei il solito esagerato ».
Anche il principe si disfò dell’aura dorata ed assunse la sua posa più classica « Tzk!».
Una risata generale si levò … finalmente era arrivata la fine di tutto!

Dopo meno di un’ora il clima divenne nuovamente teso.
Tutti i guerrieri, Vegeta escluso, circondavano il corpo senza vita di Trunks che, in parte ricoperto di polvere, continuava ad osservare il cielo ormai limpido e sgombro di nuvole.
Gohan non riuscì a trattenersi: pianse sentendosi pienamente responsabile anche se la colpa della sua morte non era minimamente sua. Con le ginocchia rovinate a terra e con gli occhi scuri rivolti verso il basso graffiava la terra mentre le calde lacrime dipingevano il suolo.
Crillin, anche se a pezzi a causa dell’esplosione ravvicinata, faticava a trattenersi: essendo l’ultimo che gli si era avvicinato non si era accorto di nulla … poche volte si era sentito così verme e in quel momento si disprezzava come non mai prima di allora.
Il resto del gruppo era caduto in un mutismo paradossale: anche Goku, il guerriero perennemente sorridente, rimaneva silenzioso a compiangere la perdita. Piccolo poi voltandosi in direzione di Vegeta, che sedeva su di una roccia dando a tutti le spalle, notando un movimento di una mano in direzione del viso pensò che fosse giunto il momento di modificare la spinosa e oltretutto triste situazione: chiuse gli occhi e iniziò il suo daffare …
Dopo pochi minuti il cielo si oscurò e tutti, il namecciano escluso, si stupirono di quell’evento anche se aveva un solo significato possibile …
Goku si voltò verso Piccolo e vedendo sul suo volto uno strano sorriso capì che vi era lui sotto tutto quell’ambaradan: « Piccolo, è opera tua? ».
A quella domanda tutti si voltarono verso l’alieno dalla pelle verde e costui, vedendo gli occhi luccicanti del proprio pupillo, sorrise maggiormente « Stò parlando telepaticamente con Dende e gli ho chiesto di attivare il Dio Drago. Ora Shenron è là da lui in attesa di richieste ».
Gohan scattò il piedi ed espresse lui il primo desiderio « Digli di far tornare in vita tutte le vittime di Cell, per favore! ».
Piccolo annuì.


******

I capelli lilla finalmente smisero di spostarsi frenetici quando con gli scarponcini marroni toccai la superficie erbosa di quel piccolissimo pianeta che, secondo quello che mi aveva detto l’uomo all’ingresso dietro a quella mastodontica scrivania, apparteneva al grande Re Kaio del Nord il quale aveva giurisdizione sui guerrieri particolari provenienti proprio da quella parte dell’Universo.
Altro posto nuovo … Mi osservai attorno: la tenera e fresca erbetta lo ricopriva del tutto mentre due piccoli alberelli sbucavano dal terreno, al centro di esso una piccola casetta dalla forma semisferica di color crema occupava lo spazio maggiore mentre vicino a questa una macchina rossa faceva la sua sporca figura. Proprio nelle vicinanze di quest’ultima un tizio saltellava in modo alquanto strano mentre muoveva spasmodicamente due ventagli di carta accompagnato da una scimmia alquanto grassottella che pareva imitarlo.
Mi avvicinai silenzioso ma anche quando fui a un passo di distanza dall’ometto buffo questo parve non notarmi. Però, quando poggiai una mano sulla sua spalla per farmi considerare, il signore fece un salto di un metro con un alto urlo di spavento.
Quando fu riatterrato si voltò e mi additò con rabbia mentre le sue antenne rimanevano zig-zaganti:
« HEI! VUOI FARMI VENIRE FORSE UN INFARTO?!?! NON SI PRENDE LA GENTE COSI’ ALLE SPALLE!!! ».
Sbattei numerose volte le palpebre prima di riuscire a riconnettere il cervello e a formulare una risposta: « Sì, le chiedo scusa se l’ho spaventata » … non per dire ma il suo aspetto mi aveva felicemente paralizzato: non avevo mai visto nessuno dall’aspetto così buffo! Dopo aver effettuato un leggero inchino mi rialzai e gli sorrisi cordiale.
Quello che doveva essere il padrone di quel posto tossì un paio di volte e si portò i pugni chiusi alle spalle dopodiché mi sorrise come se nulla fosse successo: « Salve ragazzo. Io sono Re Kaio del Nord! E’ un vero piacere fare la tua conoscenza Trunks ».
Rimasi per un istante basito « Come fa a conoscere il mio nome? »
« Hoo, io so tutto di te ma piuttosto … » gli occhiali scuri sembrarono fare uno strano luccichio « … tu lo conosci il colmo per un pasticcere? ».
Ecco: basito un’altra volta … Rimasi ad occhi sgranati per svariato tempo non capendo se quel tizio mi stesse prendendo il giro o meno. In ogni caso provai a fare mente locale in qualche modo …
I secondi passarono … molto lenti e molto imbarazzanti, per me.
« Dai ragazzo, non è difficile!».
Abbassai lo sguardo a terra un po’ dispiaciuto e iniziai a giocherellare con gli indici delle mani « Sì, ma è che io provengo da un periodo non proprio piacevole … era piuttosto fuori luogo fare battute ».
Re Kaio sobbalzò appena « Ma Trunks, non lo sai anche tu che per conquistare le ragazze bisogna essere simpatici e spiritosi?! ».
« E già … » iniziai a girarmi intorno con fare estremamente rilassato «… infatti qui le donne pullulano che è una meraviglia … »
L’ometto parve offendersi appena « -_- … Se questa era una battuta non faceva ridere! ».
Iniziai a ridere imbarazzatissimo mentre con una mano mi grattavo la nuca.
Mi ripresi e tornai a fare, come dire, il “serio” « E’ un piacere fare la sua conoscenza Re Kaio. Yammer mi ha mandato qui ma non ho capito quale sarebbe il mio compito d’ora in avanti ».
L’ometto blu iniziò a ridacchiare … « Io ti allenerò per diventare il migliore! »
« Il migliore? Davvero?! » che gioia!
« Già … » con una mano si spostò gli occhiali e mi sorrise cordiale « … Diverrai il miglior barzellettiere della storia! ».
… il terreno si deformò appena sotto la mia caduta …
« Mi scusi ma non penso di averne bisogno … »
Re Kaio sbuffò alquanto scocciato e mi osservò un pochetto storto mentre mi rialzavo in piedi. Tossicchiò poi vedendomi distratto dalla scimmia che mi saltellava attorno come se avesse i bracieri sotto le zampe « Sappi che i miei allenamenti, quelli di arti marziali, sono durissimi quindi … HEI!! ».
Il mio corpo iniziò a divenire evanescente e ricominciai a sentirmi nuovamente leggero … che stessi ritornando in vita grazie ai miei amici?
« E’ stato un piacere incontrarla Re Kaio ma spero di rivederla il più tardi possibile! Addio! ». Dopo quelle parole io ero scomparso nel nulla più completo.
L’omuncolo, solo con la fidata scimmia Bubble, si allontanò da quel punto e si fermò un poco più in là. Riempì completamente i polmoni e gridò a tutta forza verso lo spazio dell’aldilà una frase che a tutti coloro che riuscirono sentire sembrò totalmente assurda:
« IL COLMO DI UN PASTICCIERE E’ AVERE LE MANI DI PASTA FROLLA!! PASTA FROLLA!!!! ».
Tutto si conciliò … finché non si sentì la risata di un personaggio che rideva alla sua stessa battuta.

******

Piccolo riaprì gli occhi e li posò su quelli lucidi di Gohan che, con impazienza infinita, lo osservavano in attesa di risposte.
« Dende ha richiesto di riportare in vita tutte le vittime di Cell. Da un momento all’altro Trunks dovrebbe tornare con noi … ». A queste parole il bambino saltò di gioia mentre qualchedun’altro, che come al solito nascondeva bene ciò che provava, era comunque molto più sollevato.
Passò un minuto netto nel quale incombé il silenzio …
« Perché, perché non si è ancora rialzato? » mormorò Crillin mentre si avvicinava al sayan disteso a terra.
Son Goku si portò una mano al mento e se lo sfregò appena prima di azzardare un’ipotesi: « Bah, magari è stato mandato da Re Kaio e ora stà percorrendo il serpentone per tornare indietro ».
Vegeta sbottò al solo sentire il nome di un nuovo tizio senza apparente motivo logico: « Re Kaio?! Immagino che sarà soltanto un altro pallone gonfiato che tutti voi terrestri da strapazzo venerate come degli imbecilli! ».
Goku staccò per reazione la mano dal viso: « Vegeta! D’accordo che Kaio è un pochino rotondetto e che forse non si tiene molto in forma ma non è il caso di offenderlo a questo modo … »
« MA SE NON L’HO MAI NEMMENO VISTO! COME FACCIO A DIRE CHE E’ GRASSO?! » … inevitabilmente, da un’altra parte, le orecchie di qualcuno iniziarono a fischiare … e di molto.
Tienshinhan mise fine alla questione mostrando la serietà che lo contraddistingueva: « Noi quando siamo dovuti tornare in vita non abbiamo dovuto percorrere il serpentone e il perché è molto evidente … » con un dito indicò Trunks « … Quando il vecchio Dio ti ha portato con sé all’aldilà non solo ha trasportato la tua anima ma anche l’intero corpo. Noi invece, come Trunks, abbiamo avuto la possibilità di allenare lo spirito ma la nostra carcassa è sempre rimasta dove stava. Sarà questione di minuti immagino … » l’uomo dai tre occhi incrociò le possenti braccia e terminò il discorso « … evidentemente il drago stà riportando in vita i morti in fila pertanto il nostro amico è l’ultimo della lista ».
Il Son si portò una mano alla testa e la grattò con forza « Urca! Non ci avevo pensato … in effetti il discorso così non fa una grinza! ».

Un sibilo acuto di vento si fece sentire alle spalle degli eroi pertanto questi si voltarono incuriositi: nel bel mezzo del niente, a pochi centimetri da terra, una lunga spirale verticale dai colori violacei e prevalentemente scuri ruotava sul suo perno invisibile creando quel rumore fastidioso. I guerrieri, non avendo mai visto nulla del genere rimasero ammutoliti ma soltanto due di loro, quando l’esecuzione terminò, si svegliarono come se quella che fosse apparsa lì fosse una specie di sveglia mentale: la spirale aumentò il ritmo di rotazione finché poi, improvvisamente, si fermò. Questa esplose in mille pezzi che alla forte luce del sole luccicarono come stelle e, dove stava prima quel fenomeno, in quel momento se ne stava immobile un essere fortemente confuso che si guardava il corpo.
« 18!!! » urlò con forza il ragazzo dagli occhi di ghiaccio con un largo sorriso sul volto mentre correva incontro alla sua bella gemella dai capelli biondi. Crillin, che era ugualmente felice come un lattante, rimase però al proprio posto poiché ricordatosi delle parole di 17 riguardo agli atteggiamenti verso la ragazza che tanto gli piaceva.
Il moro si fermò davanti alla giovane e la osservò per vedere se ogni cosa c’era ed era al proprio posto. Dopo aver costatato che tutto quadrava il cyborg le sorrise felice … lei invece pareva inacidita come al solito: « Che hai da guardare?! Smettila subito 17, sembri ridicolo! ». Il moro non riuscì però a recuperare la sua espressione arcigna …
C17 si voltò verso i valorosi guerrieri: era fortemente in debito con ognuno di loro ma non se la sentiva di abbassarsi e ringraziarli … il suo ego non glielo avrebbe mai permesso e anche in quel caso non riuscì a fare molto: dopo essersi rivoltato verso la ragazza e averle chiesto se desiderava tornare a casa (e dopo ricevuto da quella una risposta affermativa), si alzò lentamente in volo accompagnato dal mutismo dei presenti. Dall’alto, mentre 18 era già partita per la tangente, non riuscì a fare altro che un timido saluto con una mano prima di inseguire la gemella che, come al solito e da lontano, gli dava dello sciocco … tutto era tornato davvero alla normalità.

Il piccoletto della banda vide sparire all’orizzonte la sua bella robotica bionda e verso di lei (quand’era però già scomparsa da un pezzo) alzò un braccio e con le lacrime agli occhi le disse addio … L’amico Yamcha poggiò una mano sulla spalla e cercò di essere meno brutale possibile: « Eddai Crillin, non fare così! Quella non ti merita e anche se fosse … diciamocelo … saresti dovuto diventare un pochetto più alto! ». Non per dire, ma se Goku era superficiale non esisteva aggettivo per definire lo sfregiato. Inutile dire che Crillin cadde nello sconforto più nero.
Sentii la voce di qualcuno vicino a me che con entusiasmo parlava della mia persona: « Guardate! Stà riprendendo colore!! ». Riuscii ad udire altri rumori vicino a me … anche se la vista era ancora annebbiata riuscivo a scorgere appena le loro sagome …
Sbattei le palpebre degli occhi lentamente per un paio di volte prima di riuscire a vederli perfettamente: il Signor Goku, Crillin, il piccolo Gohan, Tienshinhan, Piccolo … sì, anche Yamcha (mannaggia >.<) … tutti mi sorridevano e anch’io non riuscii a non trattenermi.
Tutti erano rimasti lì ad attendere il mio ritorno, pazienti ma al contempo trepidanti … Anche mio padre, nonostante non volesse darlo a vedere visto che non si avvicinò di un millimetro, si voltò più di una volta per scrutarmi …
… Capii di non essergli indifferente.
Sorrisi raggiante.
Non ero mai stato così felice.

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 66
*** Insieme fino al tramonto ***


Sono davvero spiacente ma oggi non ho tempo per salutarvi come si deve ... per me poi è una vergogna visto cosa accadrà poi.
Ringrazio:
Vegeta4ever, Angelo Azzurro, Juu_Nana, Sgt, folg_89, Anim Skywalker, Nion e Chrystal_
per aver recensito il capitolo scorso.

Vi lascio al capitolo. Ci risentiamo dopo ...

 

 

 

CAPITOLO 66
- INSIEME FINO AL TRAMONTO -


Il piccolo Gohan, felice come forse lo era stato poche volte, appena mi vide tirarmi a sedere con l'ausilio delle braccia ancora un pochino ammaccate, mi saltò tra le braccia e mi strinse calorosamente a sé mentre altre calde e piccole lacrime scivolavano fuori da quegli occhi color ebano. Gli poggiai una mano sulla schiena e la mossi appena per fargli una lieve carezza. In mezzo a quei piccoli singhiozzi che ancora gli sfuggivano riuscii a catturare un lieve messaggio: « Mi dispiace tanto ... se ... se io avessi ... ».
Come sempre Gohan aveva sempre a cuore tutti noi. Lo strinsi con maggiore forza cingendolo con entrambi gli arti come se fosse stato uno di quei teneri orsetti di peluche che tanto agognavo da bambino ma che mai avevo potuto avere per cause di forza maggiore.
« Gohan ... » stavo per continuare a parlare quando sentii qualcosa di strano bloccarmi il respiro. Quando iniziò addirittura a mancarmi l'aria portai le mani alla gola senza capire cosa stesse accadendomi.
« Ho no! Oddende, stà diventando blu! Si stà strozzando con qualcosa! ... » urlò Crillin appena vide il mio colorito e i miei gesti « ... Goku, dammi una mano! ». Il Son annuì e sotto ordine del pelato si posizionò alle mie spalle afferrandone una con la mano sinistra.
« Goku, ora colpiscilo forte nel centro della schiena! » gridò ancora Crillin che si era posto davanti alla mia figura e che imitava il gesto mentre io sentivo perdere le forze ...
Il Son caricò la mano destra all'indietro ... « HAAAAAAAAAAAAA!!!! » e colpì con tanta brutalità da farmi un male atroce! Il problema però non si era affatto risolto.
« COSI' NON VA'!! GOKU, PROVA ANDARGLI DAVANTI E DARGLI UN COLPETTO ALLO STOMACO! » Crillin offrì un nuovo suggerimento e il Son, dopo aver annuito con decisione, si portò nel punto indicatogli e mi afferrò per la spalla sinistra con la mano destra mentre caricava il pugno sinistro ... Urlò con decisione prima di colpirmi con forza. Nulla da fare ...
Il Son socchiuse gli occhi « Non è ancora abbastanza ... e allora .... HAAAAAAAAAAA!!! » i capelli di Goku si tinsero d'oro e il sayan ricompì il gesto con una potenza impressionante.
L'elemento di disturbo si sbloccò e lo sentii risalire l'esofago fino a fuoriuscire con estrema velocità dalla mia bocca. Il Son evitò l'oggetto ... Crillin no: l'oggettino gli si spiaccicò sulla larga fronte mentre sul volto, secondo dopo secondo, iniziava a formarsi un'espressione carica di disgusto.
Respirai a pieni polmoni e mi asciugai una leggera lacrimuccia che a causa dei colpi mi era uscita vigliacca « Ti chiedo scusa Crillin ... » infine cercai di sorridere ma il mio imbarazzo era quasi palpabile. Goku, dopo aver perso la trasformazione, iniziò a ridere di gusto mentre il piccoletto, sentendosi preso più in giro del normale, piegò la testa in avanti permettendo all'oggetto di staccarsi e di cadere a terra.
Prima che l’oggettino rotolasse sotto ad un sasso lì vicino, Gohan lo fermò con la pianta del piede impedendone la fuga. Lo fece rollare un pochetto dopodiché alzò il piedino e si inginocchiò per migliorare l’osservazione ed identificare il soggetto il questione: « Sembrerebbe un senzu ».
« Un senzu? … » ripeté ridicolo Yamcha avvicinandosi curioso come se fosse stato il suo gatto Pual « … e cosa ci fa qua? » chiese poi come se tutti sapessero la risposta … Ovviamente nessuno poté fare ciò mentre chi invece sapeva (ovvero un Son che se la rideva sotto i baffi) se ne stava zitto mentre con la coda dell’occhio scrutava lontano …
« Prendilo un attimo » disse poi lo sfregiato al bambino che, subito dopo aver compreso che afferrare il magico fagiolo non sarebbe stata una idea geniale, si alzò in piedi e disse con un tono sicuro « E’ un senzu, non c’è alcun dubbio! » dopodiché mi si avvicinò lasciando Yamcha al suo povero (anche se rimediabile) destino.
« Tutto a posto Trunks? » mi chiese premuroso come sempre.
Con la mano destra mi accarezzai più volte il collo mentre i polmoni si riempivano d’ossigeno arieggiando le vie respiratorie e molto altro. Successivamente cercai di alleviare il male anche in altre zone che fino ad un attimo prima erano intatte « Tranquillo Gohan, ora stò bene ».
Dopo essermi rialzato in piedi feci un cenno con il capo al Son adulto per ringraziarlo per le botte ricevute e mi iniziai ad osservare attorno alla ricerca di qualcuno … non trovandolo chiesi: « E Cell? ».
Crillin incrociò le braccia e chiuse gli occhi assumendo un’aria da finto arrabbiato « Sentitelo: “E Cell?” … L’ha detto come se stesse aspettando l’amicone al bar dietro l’angolo! ». Gran parte del gruppo scoppiò a ridere … pertanto, sotto segno accondiscendente del mio amico pelato, riformulai la domanda acquisendo un portamento forzato che mi faceva apparire come una specie di sergente dell’esercito: « Dove si è cacciato Cell?! Dov’è quel maledetto?! ».
Crillin sorrise e mise entrambi i palmi delle mani sulle spalle del giovane ragazzo stringendole leggermente « Sai, Cell adesso non c’è più … e il merito è di tutti quanti! Forse un pochino più di Gohan ma … » per un secondo parve ripensarci ma dopo aver visto un cenno del capo del piccolo Son « … massì: Cell è sparito grazie a tutti! ». Osservai Gohan che ridacchiava assieme agli altri … per vari motivi ai quali ero riuscito ad assistere capii all’istante che il giovane sayan non sentiva di meritarsi il titolo di salvatore anche perché alla fine secondo me (non uccidetemi) il merito suo era eguale a quello di tutti noi altri.
Mi osservai gli abiti: erano letteralmente ridotti a brandelli … per un istante mi misi mentalmente a piangere ripensando ai vestiti aggiustati che avevo indossato per poco tempo nell’aldilà. Guardai il cielo dopodiché l’orologio da polso. Notando che il cronometro era ancora impostato e che gli istanti non si smuovevano iniziai a picchiettare il piccolo vetrino come se quei lievi colpi lo potessero rimettere in sesto.
« C’è qualcosa che non và? » mi chiese Crillin con uno sguardo leggermente curioso.
Non alzai gli occhi dal mio momentaneo obiettivo « Il mio orologio … si è rotto ». Calò un certo silenzio ma io, non riuscendo a capirne il motivo, non me ne curai affatto. Sbuffai pensando infine che la piccola batteria si fosse scaricata completamente e dopo alzai gli occhi verso colui che mi aveva posto la domanda: « Sai, è che mi chiedevo che ora fosse visto che è tutto buio … ».
Se Crillin avesse avuto i capelli si sarebbe messo le mani in mezzo ad essi: « Shenron! Me n’ero completamente scordato! ».
Anche Goku si unì al “gruppetto dei dimenticoni” che in quel momento aveva raggiunto la quota di due elementi « Urca! Chissà da quanto aspetta … Piccolo? Sei ancora in contatto con Dende? » chiese infine il guerriero dai pantaloni arancio al namecciano che distava a poca distanza.
« Shenron è ancora in attesa di desideri … Dende e Mr. Popo non sanno più come trattenerlo ».
Tra tutti (a parte mio padre perché è il solito asociale) venne scambiato un cenno complice pertanto Piccolo, capendo comunicò il messaggio al suo compaesano … dopo pochissimi attimi il cielo riacquistò l’azzurro splendente di sempre.

Pochi minuti passarono prima che due individui annunciassero a tutti un loro messaggio: Tienshinhan si avvicinò a Goku e gli sorrise nonostante lo considerasse ancora un po’ un rivale anche se oramai irraggiungibile « Ragazzi, io vi saluto. Non so se ci rivedremo ancora ma se ciò non dovesse accadere auguro a tutti tante belle cose ». Gohan fece in timido passo in sua direzione … anche se faceva parte del gruppo con il guerriero dai tre occhi non era molto in confidenza « Adesso cosa farai? ».
L’uomo incrociò le braccia e sorrise al Son « Ora vado prendere Jaozi che è alla casa del maestro ad aspettarmi. Per il resto credo che continueremo ad allenarci in mezzo alle montagne ».
Son Goku gli si avvicinò e gli posò un mano sulla spalla. Gli sorrise con calore « Stammi bene e salutami Jaozi, è tanto che non lo vedo … ».
Tienshinhan annuì « Glielo dirò, non temere … ».
Giunse il momento del secondo: « Beh, anch’io devo andare. Purtroppo, a differenza di voi, ho un essere spietato che mi aspetta a casa non so da quanto e non oso immaginare cosa mi dirà questa volta! » disse Yamcha in tono scherzoso … a me non fece assolutamente ridere.
Goku salutò anche lui « He-he, Bulma è sempre la solita in effetti! Salutamela ».
I due terrestri, dopo aver fatto gli ultimi saluti ed essersi alzati in volo, si allontanarono anche se dopo qualche metro il secondo si fermò improvvisamente: si guardò attorno numerose volte e ripartì soltanto dopo aver ricevuto un’occhiata severa da Tienshinhan che secondo me lo compatì … lo stolto temeva di venir nuovamente colpito da un nuovo Cell o qualcosa del genere … ora che ci penso ci avrei potuto fare un pensierino …
Quando i due non furono più visibili il silenzio calò nuovamente.
“E adesso?” mi chiedevo con insistenza. La risposta arrivò poco dopo …
… ssSQUEEEEZEEEEEeee …
Mi voltai nella direzione nel quale avevo sentito il suono e mi venne da ridere vedere Goku con le mani sulla pancia mentre ridacchiava come suo solito « He he … Ho un certo languorino … Piccolo, perché non ci offri qualcosa tu? Mr. Popo cucina egregiamente! ».
Il namecciano rispose pacatamente « Come preferite, per me la questione non cambia minimamente ». Chiuse gli occhi e per magia fece apparire su di sé il suo bianchissimo mantello accompagnato dal classico turbante. Riaprì gli occhi e riosservò ancora il suo primo allievo « Gohan, ti andrebbe una divisa aggiustata?».
Il ragazzino sorrise a trentadue denti ed annuì felice « Sì Piccolo! La vorrei come la tua! ». Il namecciano sorrise, aprì il palmo di una mano verso il ragazzino e, con una magia immagino, gli modificò l’intero abbigliamento che risultò identico a quello di Piccolo ad esclusione del turbante che non era presente.
Un altro gorgoglio, anche se più debole del precedente, fece riattivare l’attenzione tutta su di Goku che, con un’espressione imbronciata, attendeva che tutti volessero andare per soddisfare la sua materialistica voglia.
Voltando leggermente il volto verso destra vidi Vegeta che era ancora seduto in disparte su di quella roccia …
« Goku, mi dia un secondo per favore » dissi al Son con un leggero cenno del capo indicando mio padre. Dopo che mi venne dato il permesso (come se ci fosse voluto!) mi incamminai verso il principe dei sayan e mi fermai al suo fianco …
« Vegeta, noi andiamo al Palazzo di Dio. Vuole venire anche lei? »
Il diretto interessato grugnì infastidito … che meraviglia: ero tornato in vita da poco e per mio padre ero ancora la scocciatura di sempre! Non mi persi d’animo e cercai di invogliarlo utilizzando mezzi differenti: « Al Palazzo c’è la famosa Stanza dello Spirito e del Tempo … Io pensavo di entrarvi dopo aver mangiato e riposato un po’ … ».
La cosa sembrò attirare la sua attenzione: « E’ quella in cui si sono allenati Kaharoth e il piccolo impiastro, giusto? ». Senza preoccuparmi troppo delle espressioni utilizzate gli risposi in modo affermativo mantenendo i miei modi garbati.
« Molto bene … » disse poi mio padre all’improvviso mentre si alzava di scatto « … allora la cosa cambia completamente » e terminò così prima di raggiungere Son Goku, il suo eterno rivale, o almeno … ci provò: a metà tragitto infatti cadde faccia a terra.
«VEGETA! … » gli corsi a fianco e gli poggiai istintivamente una mano sulla larga schiena «… Rispondimi!». Mio padre non proferì parola ma nascose il viso tra le braccia mentre con una mano graffiava il terreno … incominciai a temere che i problemi riguardanti la sua malattia non fossero finiti quando …
… ssSQUEEEEZEEEEEeee …
I miei occhi si spalancarono all’istante così come quelli del resto dei presenti. Dopo pochissimo iniziai a ridere sentendo altri suoni identici a quello provenire da quello stomaco regale … mentre invece Vegeta mi osservava con le guance imporporate dalla vergogna « CHE RIDI! E’ COLPA TUA SE SONO COSI’!! ».
Per un istante mi trattenei dal proseguimento della ridarola anche se a fatica « Hah, davvero? E perché? ».
Papà cercò di incenerirmi con gli occhi anche se la sua faccia arrossata smorzava molto i suoi “attacchi” « Credevi che sedandomi in continuazione tu mi dessi da mangiare?! Direi allora che la dose era alquanto scarsa!».
Ridacchiai un’ultima volta dopodiché riuscii a tornare tranquillo « Ho capito, le chiedo scusa ».


Grazie al teletrasporto del signor Goku il viaggio in direzione del palazzo fu rapidissimo: un battito di ciglia eravamo già arrivati e appena ebbi la possibilità di poggiare i piedi a terra vidi subito il piccolo Dende accompagnato da Mr. Popo venire verso di noi con un sorriso smagliante sul volto. Gohan si staccò all'istante dal gruppo correndo incontro al namecciano per poi fermarglisi vicino afferrandogli le braccia mentre per Piccolo bastarono poche parole per mandare il servizievole amico alle cucine ... nonostante non fosse più il Dio possedeva ancora una stima eccezionale da parte di Popo. Trascorsero attimi spensierati finché non sopraggiunse un nuovo "problema" che rese il momento più d'interesse per chi, come mio padre, si stava veramente annoiando in mezzo a tutte quelle smancerie: dalla grande arcata sotto la quale Mr. Popo era passato per entrare nel Palazzo vi passò sottostante la moglie di Goku che, con un passo e uno sguardo che avrebbe sicuramente dato da pensare persino a Cell, si incamminava spiccia e decisa mentre il volto diveniva sempre più scuro ... Si fermò davanti al Son e si mise in punta di piedi per rendere le saettate dagli occhi ancor più efficaci data la distanza ravvicinata. Goku, dal canto suo, non poté far altro che osservarla allibito mentre lei con rabbia si portava le mani ai fianchi ...
« SCELLERATO! Ti sembra forse questa l'ora di tornare a prendermi?!! » gridò lei all'improvviso attirando su di sé le attenzioni di tutti.
« Ma Chichina ... » riuscì a dire il marito portando in avanti le mani come se si stesse già difendendo « ... Siamo dovuti andare ad eliminare Cell, mica eravamo a spasso! » disse poi temendo la futura mossa ... nel frattanto mio padre se la rideva ... e anche io, lo ammetto ^-^
« Ma certo ... Cell ... e già che c'eri hai pensato di perderti in giuggiole inutili!! » ribadì Chichi con un pugno chiuso in perfetto allineamento con il mento a punta di lui.
« Eh? Giuggiole? » ... nessuno comprese ... spesse volte la donna partiva per la sua strada ...
« Ne ho abbastanza Goku! Comprendimi: prima obblighi Gohan a giocare con i tuoi amici nullafacenti e ad abbandonare gli studi per entrare in quella stanza, poi me lo trasformi in un teppista ... » disse poi indicando il povero bambino che osservava i genitori con un'espressione mista tra l'imbarazzo e il dispiaciuto « ... e poi ... » proseguì con una forza d'animo che pareva inarrestabile « ... invece di portarlo dalla mamma che lo aspetta lo fai trasformare in fan di Piccolo!! Adesso non dirmi che non ti perdi in scemate!!! ».
Colpo di grazia! Per poco Goku non cadde a terra ...
Il Son si grattò appena la nuca e poggiò le larghe mani sulle piccole spalle coperte da quella vestita cinese della "amabile" mogliettina « Ma Chichi, guarda che non è colpa mia ... » disse con voce stranamente seria prima di alzare la mano destra ed indicare il gruppo con il pollice « ... é Piccolo che secondo me gli ha messo strane idee per la testa! ».
Il namecciano s'irritò non poco « MA COSA!!! ». Chichi lo ignorò completamente e si avvicinò al bambino « Andiamo Gohan, adesso ci peserò io a te! »
« Ma mamma, io ... » cercò di replicare il bambino non riuscendo però a cavare un ragno dal buco ... « Niente "ma". Adesso vai a lavarti, è un ordine Gohan! » gli disse infine indirizzandolo verso l'interno del palazzo e mollandogli poi lo spallare dal quale lo teneva in pugno.
« Ma io prima vorrei mangiare qualcosina ... Ho un pochino di fame » cercò di ribattere Gohan nella speranza che Chichi lo lasciasse all'esterno. Nulla da fare, la donna era irremovibile: « Sporco come sei?! Neanche per sogno! Voglio che tu diventi una persona per bene e non come gli amici Goku, tuo padre compreso, quindi ... Orsù, vai a lavarti! » terminò poi dando una leggera pacca sul sedere al figlio per costringerlo ad entrare per sfuggire all'imbarazzo di farsi rivedere da noi altri.
Il silenzio calò pesante quando la moglie isterica entrò anch'essa nella dimora di Dio ... solo una risata sprezzante di Vegeta ruppe lo stallo creatosi facendomi vergognare come un matto ...


Nel giro di una buona mezz'ora una largo tappeto rosso dalla forma rettangolare era stato steso sulla larga palladiana e su di esso noi tutti aspettavamo affamati che le portate iniziassero ad essere poggiate a terra: riso, involtini di carne e di verdura, polpettine, polli arrostiti, minestre varie con tanto di brodo, spiedini di pesce ... Una marea di cibo venne portata da Mr. Popo il quale, sicuramente, aveva iniziato a cucinare parecchio prima del nostro arrivo per avere tutto quel ben di Dio già pronto per essere gustato.
La disposizione era avvenuta in modo spontaneo e casuale: io mi ritrovai a fianco del signor Goku mentre davanti a me vi era il piccolo Gohan, alla mia destra vi era il silenzioso Piccolo che dominava la "tappettata" ... dall'altra parte del tessuto un'altro tipo di tappetto occupava la zona: Crillin infatti sedeva tranquillo perché alla sua destra aveva Goku ma non si azzardava ad osservare a sinistra ... mio padre sembrava pronto per ammazzare qualcuno con la faccia che aveva: accigliato e rabbioso osservava il suo eterno rivale per vincere una nuova battaglia, probabilmente quella all'ultimo boccone ...
Il round iniziò fin dalla prima portata: i due sayan arraffavano tutto ciò che potevano ad una velocità sorprendente e ingurgitavano quasi senza masticare ... rimasi per un attimo senza parole: e io che pensavo di comportarmi male a tavola! in confronto io e Gohan sembravamo due perfetti amanti del galateo! Crillin sembrò non curarsene forse troppo abituato allo spettacolo al quale aveva assistito già parecchie volte mentre Piccolo, al contrario, sembrava parecchio infastidito.
Al piccolo gruppetto si unirono anche Dende e la signora Chichi che si posizionarono uno vicino a Gohan e l'altra tra il marito e Crillin rimanendo però entrambi in seconda fila per non disturbare. Popo invece sgambettava in continuazione portando all'esterno nuove pietanze mentre all'interno i piatti sporchi e vuoti.
Così come capita anche alle persone normali, dopo un certo quantitativo di sostanze ingerite lo stomaco iniziò a riempirsi e pertanto, la fame diminuì facendo cadere quella frenesia che mi portava ad ingozzarmi come una bestia (senza volerlo stò parlando male di me stesso ... ). Gli occhi incominciarono a ruotare tutt'attorno e a scrutare gli altri compagni del banchetto: Piccolo non aveva mangiato nulla di nulla; Gohan sembrava che stesse per terminare ma lo faceva con estrema calma; mio padre, anche se con una voracità minore dell'inizio, proseguiva con il suo intento a me sconosciuto che andava sicuramente bel oltre il saziarsi; Crillin aveva poggiato le bacchette da un pezzo e continuava a massaggiarsi la pancia piena e infine, ma non da meno, Goku continuava a riempirsi il piatto con grande velocità come se il suo stomaco non avesse fondo alcuno. Rallentò soltanto quando un boccone gli si piantò per un istante all'altezza del petto: si picchiò con forza con un pugno chiuso ma poi, anche se il pericolo era passato, ricevette un sonoro copetto da parte di Chichi che lo fece bloccare di colpo. Anch'io mi fermai per un attimo continuando però a masticare un involtino di carne ...
« Sei sempre il solito! Non imparerai mai a mangiare come si deve!! » lo sgridò lei impettita.
« Ma Chichi ... » la donna sembrò non sentire ragioni pertanto, sotto il suo occhio vigile, Goku poté proseguire con un andamento di velocità ridotto drasticamente. Di fronte a lui riuscii a vedere formarsi sul volto di mio padre uno strano ghigno ...
Ingoiai l'involtino masticato e rimasi ad osservarlo bene: era la prima volta che lo vedevo mangiare e a dire il vero ciò mi fece un po' strano ... rivedere in lui la mia stessa voracità mi mise di buon umore. Un timido sorriso mi comparve all'improvviso sulla faccia. Vegeta, spostando inavvertitamente lo sguardo probabilmente perché si sentiva gli occhi addosso, notò sicuramente quel sorriso prima che io potessi afferrare uno degli ultimi piatti di risotto e coprirmi metà faccia con la ciotola inclinata.
Dopo alcuni minuti la battuta finale arrivò: in mezzo al tappeto, sopra a un largo vassoio, un'ultima polpetta di carne attendeva la sua condanna a morte. Mio padre alzò gli occhi verso il Son e gli lanciò una silenziosa sfida che quest'ultimo accettò di buon grado nonostante le occhiatacce della mogliettina che ne aveva fin sopra i capelli di quel trambusto.
Le bacchette di legno duro si incrociarono sul ripiano d'argento e generarono un fastidioso stridio mancando entrambe l'obiettivo. La polpettina rollò nella direzione opposta ma nessuno dei due guerrieri di lasciò abbattere: Goku spostò le bacchette e cercò di infilzare l'oggetto ma papà glielo spostò da un'altra parte. Le mani si spostavano a velocità sorprendente ... secondo me Chichi e Dende non riuscivano a vedere i loro movimenti ... Di tanto in tanto si udivano dei leggeri ciocchi che indicavano lo scontro dei pezzi di legno. All'improvvisò la polpetta dal colore rossastro guizzò verso l'alto e prima che potesse iniziare la discesa il principe dei sayan riuscì a perforarla con una delle attrezzature. Sul suo viso si era già formato un sorriso di vittoria quando, inaspettatamente, il Son si sporse verso di lui e con un gesto rapido e netto riuscì a disincastrare l'oggetto ambito e farlo volare in sua direzione: Goku si piegò un poco indietro con la bocca spalancata, pronto per accogliere il nuovo arrivo ... che mai arrivò: prima che la fatidica azione potesse avvenire afferrai con le bacchette il bocconcino interrompendo la sua caduta. Lo osservai un instante prima di farlo mio in un solo boccone per poi proseguire con la degustazione di risottino. Goku rimase letteralmente a bocca asciutta mentre Vegeta mi osservò stranito ... forse, in qualche modo, ero riuscito a fare colpo anche perché poi, terminata la zuffa, non mi aveva rinfacciato nulla di nulla.

Mr. Popo sparecchiò tutto mentre ognuno si faceva i fatti propri ... A parte Gohan poveretto perché Chichi non lo mollava un attimo. In ogni caso la comprendevo un pochino: prima aveva rischiato la vita e poi, per colpa di Cell, ci poteva essere il rischio che lo perdesse ... Evidentemente si era preoccupata molto più di quanto desse a vedere.
Goku si alzò in piedi e si stiracchiò le braccia verso l'alto emettendo un sonoro sbadiglio che contagiò alcuni altri tra cui anche Crillin che oramai, per colpa dell'abbiocco imminente, si stava davvero addormentando. Io, a sorpresa, ero sveglissimo così come mio padre che poi anch'egli si alzò sbatacchiandosi leggermente i pantaloni neri per togliere da essi una piccola patina di polvere pressoché inesistente. Lo imitai a mia volta pochi secondi dopo non destando però la sua attenzione ...
« Urca che mangiata! Sono pieno come un uovo! ...» disse il Son soddisfatto della sua pancia che schiaffeggiò volentieri con una bella e poderosa manata « ... Ragazzi, adesso voi che fate? » chiese poi a tutti in attesa di una risposta.
« Beh ... » iniziò Crillin tranquillo « ... io tornerò a casa di Genio, come sempre. Tu vai già a casa? » domandò il piccoletto di rimando rimediando soltanto un "Chissà" come risposta.
« Tu Vegeta? » mio padre grugnì e voltò la faccia dall'altra parte non degnando alcuno di uno sguardo.
« Uff ... sempre il solito! ... » bofonchiò il Son prima di voltarsi verso di me « ... E tu Trunks? Che fai? ».
Osservai per un secondo netto il cielo azzurro prima di riosservare gli occhi scuri del guerriero: « Pensavo di fare un salto nella Stanza dello Spirito e del Tempo per diventare un po' più forte, giusto per raggiungere il livello che mi serve e poi ... » oramai era giunto il momento, non potevo attendere oltre ... « ... e poi credo che partirò per tornare nel mio tempo ».
Non riuscii a vederlo ma a quella frase le spalle di Vegeta si squassarono appena attraversate da una scossa mentre gli occhi osservavano davanti a sé.
Il Son incrociò le braccia dopo essersi allacciato meglio la cintura sgualcita della tenuta « Vuoi andare nella Stanza? ».
« Sì » annuii « Sono diventato più forte da quando sono arrivato ma desidererei diventarlo un po' di più visto che nella mia epoca i cyborg sono ancora in libertà. In più penso che in un secondo momento possa arrivare anche Cell quindi preferirei essere pronto per l'evenienza » risposi tranquillo anche se dentro il desiderio di non partire era forte ... Purtroppo però le mie responsabilità scavalcavano persino i miei sogni.
« Capisco, quanto tempo ti tratterrai? » mi continuò a chiedere Goku mentre al suo fianco la piccola famigliola si stava raggruppando.
« Penso che un giorno sia più che sufficiente ... Il fatto è che sono stato via tanto e voglio anche tornare presto dalla mamma. Non vorrei che le fosse successo qualcosa di brutto ... purtroppo i cyborg del mio tempo non sono come quelli di questo, sono profondamente diversi » spiegai semplicemente mettendo gli unici elementi che mi obbligassero a tornare in quell'era: mia madre Bulma e la morte di quei mostri per mano mia.
Dende mi si avvicinò e sono sicuro che se fossimo stati più in confidenza mi avrebbe tirato per i pantaloni per attirare la mia attenzione « Se vuoi puoi entrare immediatamente, ti faccio da guida! » disse esultante perché forse amava rendersi d'aiuto. Dopo aver annuito lo seguii a ruota percorrendo quei chiari corridoi. Dinanzi alla porta scura mi fermai e dopo aver ascoltato nuovamente tutte le caratteristiche e i limiti della stanza mi voltai indietro per salutare tutti ... mio padre però non c'era, non lo vidi ...
Leggermente dispiaciuto da quell'ultimo evento aprii la porta e feci per entrare quando sentii una mano sulla spalla sinistra. Voltai gli occhi e li spalancai per la sorpresa: Vegeta mi era a fianco ...
« Vegeta ... »
Non mi guardò. Entrò nella stanza prima di me e si richiuse la porta alle spalle.
« ... VEGETA!! » afferrai la maniglia e tirai con forza ... Nulla, la porta non si apriva!
Alle spalle sentii Goku proferire parola « E' davvero strano ... Penso che non riuscirò mai a capirlo del tutto ».
"Penso che nemmeno io ci riuscirò" pensai tra me e me mentre osservavo quella soglia che mi era stato impedito di oltrepassare ... puro egoismo o qualcosa di più? Chissà, in ogni caso dovetti attendere e in quel lasso di tempo mi riposai recuperando tutte le forze. Mr. Popo poi mi aveva riaggiustato in un battibaleno i vestiti facendoli tornare come nuovi e mi aveva dato una divisa momentanea per quando mi sarei dovuto allenare all'interno della stanza per non rovinare ancora gli abiti: era di colore verde scuro mentre la cintura e le polsiere erano di un bel arancio ... anche al termine di tutto l'avrei tenuta con me come ricordo.

Passarono esattamente ventiquattro ore da quando mio padre era entrato nella stanza ed io aspettavo seduto sugli scalini del palazzo. Goku e gli altri erano già andati da tempo alle loro dimore mentre io me ne stavo lì in attesa ad osservare il cielo limpido. E se Vegeta fosse uscito dopo due giorni anziché uno? ... avrei continuato ad aspettare anche se, ammettiamolo, con Piccolo avevo ben poco di cui conversare. Per essere già pronto poi avevo già indossato la nuova tuta che mi stava a pennello come se mi fosse stata fatta su misura ...
Finalmente udii una porta chiudersi alle spalle. Istintivamente mi alzai in piedi con un solo balzo e attesi che il principe dei sayan si avvicinasse ... Arrivò calmo, con un sorriso soddisfatto sul volto. Dapprima non mi guardò ma poi, quando fece ciò, il sorriso scomparve lasciando spazio alla sua solita espressione accigliata ... il fatto di scatenare in lui quel tipo di reazione mi fece stare parecchio male ...
Lo vidi andare verso il perimetro della piattaforma. Prima di lasciarsi andare nel vuoto si voltò appena per osservarmi ... anche lì non fece nulla di più.
Sempre meno convinto entrai nella stanza e iniziai l'allenamento lungo un anno che mi parve però un'eternità ...

Dopo trecentosessantacinque giorni esatti, conteggiati all'interno di quel luogo angusto con una precisione maniacale, uscii rinnovato di nuova forza e nuova voglia di fare. Al di là della stanza mi aspettarono Dende e Piccolo.
« Com'è andata? » mi chiese il primo.
« Tutto bene, grazie. Ora riuscirò nel mio intento! » risposi davvero felice per i miei risultati ottenuti.
« Quindi adesso partirai? » chiese schietto Piccolo attirando improvvisamente la mia attenzione.
Rimasi a riflettere un momento e poi risposi « Adesso saranno all'incirca le quattro del pomeriggio, vero? ... » il namecciano annuì « ... Ho alcune minuscole faccende da sbrigare quindi credo che partirò domani mattina presto ».
« Si tratta di Vegeta, non ho ragione? ». Feci un cenno affermativo con la testa e poi allargai la risposta « E poi vorrei avvertire anche gli altri della mia partenza quindi mi serve un pochino di tempo per fare il tutto. Posso fare una richiesta? » Piccolo rimase in attesa e così io potei proseguire « Posso fare qui la partenza? Me ne darebbe il permesso? ».
Il namecciano si strinse le braccia « Per me non ci sarebbe alcun problema ma non sono il Dio quindi non è a me che dovresti chiedere ». Ennesima gaffe … prima che potessi porgere la domanda il piccolo Dende me ne diede il permesso. Che bambino gentile,
Prima di partire in volo rientrai nel palazzo e mi cambiai d’abito rimettendomi la mia solita vestita.

Andai nella piccola isoletta di Genio per recuperare alcune cose a me care e che ci tenevo a portare con me. Atterrai sulla sabbia tiepida ed osservai la piccola casina rosa che stranamente sembrava invasa da muratori “fai da te”: Pual e Oloong infatti erano trasformati rispettivamente in martello e pennello mentre il vecchio Genio delle Tartarughe, aiutato da Crillin, ricostruivano una parte di una parete. Appena mi vide il piccoletto interruppe i lavori che stava facendo e mi corse incontro rischiando addirittura l’inciampo in una cassetta degli attrezzi « Heilà Trunks! Accedenti, sei diventato ancora più forte! » disse poi sentendo l'aura rinnovata.
« He-he … Grazie »
« Dì un po’, cosa ci fai da queste parti? Hai finito l’allenamento? » mi chiese Crillin sistemandosi meglio il cappellino che aveva sulla larga testa.
« Già, sono venuto a prendere quel giocattolino gonfiabile e la spada. Domani parto per tornare a casa » dissi mettendomi le mani in tasca, tranquillo come un pasha.
« Davvero? » chiese arricciando le sopracciglia scure.
« Sì, al palazzo di Dio, domani mattina. Ci sarete vero? Mi piacerebbe salutarvi tutti come si deve … »
« Ma certo! … » esclamò Crillin battendosi forte sul petto con una mano « … aspetta qui, vado a prendere le tue cose » e detto ciò il mio amico sparì dentro la casetta.
Nell’attesa chiacchierai con tutti gli altri e mi feci spiegare il perché di quei lavori …
Crillin tornò dopo poco con le cose richieste e con una di cui avevo scordato la menzione … ovvero l’abnorme e costosa trapunta blu.
« Grazie amico, sei stato gentilissimo. Ora scappo che ho altre fermate » dissi pimpante mentre mi riallacciavo la spada attorno al petto.
« Di nulla! Ci vediamo domani al palazzo di Dio allora » mormorò mostrandomi il pollice della mano destra.
Mi alzai in volo e mi allontanai dopo aver salutato per partire verso una nuova meta.

La fermata successiva fu decisamente più lunga … Infatti la nonna non mi voleva lasciare libero XD
La mancanza di mia madre (e dell’altro) in casa infatti mi aveva portato a comunicare il tutto al nonno e alla nonna che, alla notizia, parvero davvero dispiaciuti. In ogni caso mi assicurarono che il giorno dopo ci sarebbero stati tutti, nessuno escluso (mannaggia 2 >.<).

A casa Son fu un pochino tutto più sbrigativo e diretto anche se il piumone datomi da Crillin e i vassoi di pasticcini della nonna (non riuscivo mai ad allontanarmi da lei senza un qualche regalo!) mi rendevano la conversazione un po’ più “ingombrante”. Parlando con Gohan però ci capimmo al volo quindi in pochi minuti anche lì ero già pronto per partire verso l’ultima meta … se non ci fosse stato il signor Goku ad intralciarmi per scroccarmi qualche dolcetto avrei fatto ancora prima!


Quando raggiunsi l’ultima tappa oramai si erano fatte le sei di sera. Il sole era ancora abbastanza alto ma stava iniziando ad effettuare la sua parabola di discesa. Dopo breve tempo, anche se a distanza, iniziai a intravedere la famigliare conca con all’interno il lago … vicino ad esso l’aura di mio padre rimaneva alta e ferma. Sorrisi e così aumentai la velocità raggiungendolo in un lampo. Quando gli fui vicino interruppi la tecnica del volo ed atterrai poggiando delicatamente i piedi. Feci qualche passo di corsa prima dei essere al suo fianco ...
« Vegeta! » lo chiamai a gran voce felice del fatto che fosse rimasto dove stesse nonostante mi stessi avvicinando.
Attese un po’ prima di voltare lo sguardo verso di me: gli occhi di spalancarono appena mentre il resto della posa rimase quello si sempre ovvero con le braccia incrociare al petto e i piedi fissi a terra con le gambe leggermente divaricate « Cos’è tutta quella roba? Vuoi diventare un venditore ambulante forse?! »
« No, no … » negai con anche un cenno della testa prima di poggiare il piumone a terra « … Sono delle piccole cosucce che ho da darle …». Mio padre alzò all’improvviso un sopracciglio non capendo bene.
Mi avvicinai con i due vassoi e glieli misi in una delle mani con la forza « Ecco, questi sono da parte della nonna … ».
Vegeta alzò uno dei leggeri veli che li ricopriva andando così a vedere la frutta e le macchie di cioccolato fondente che ricoprivano le varie leccornie. Ripose il velo come se nulla fosse rimanendo però un poco perplesso … « Nonna? »
Mi bloccai mentre mi accingevo a sollevare il piumone da terra « Beh … » rimasi in silenzio un poco « … Le spiegherò … Questo invece è da parte mia! » dissi poi mettendogli l’oggetto gigante nell’altra mano. Non per dire ma i ruoli si erano scambiati di netto ^^
« NON ME NE FACCIO NIENTE DI QUESTA ROBA! » Sbottò mio padre a squarciagola senza però lasciare a cadere a terra le varie cose … le ripresi, una dopo l’altra, e le riappoggiai a terra con garbo.
Vegeta tornò al bordo della conca e vi sedette sul suo perimetro incrociando nuovamente braccia e gambe. Mi sedetti anch’io vicino a lui ma mantenendo una certa distanza. Osservai il cielo e notai che di stava iniziando a tingere di un leggero arancio … evidentemente con l’orario avevo sbagliato in pieno: era più tardi del previsto.
Ruotai gli occhi verso papà. La sua espressione era come al solito … Non potevo pretendere un momento differente …
« La coperta gliel’ho comprata per ringraziarla … »
Sentii un mugolio provenire dalla sua direzione « E perché? »
Sospirai e mi strinsi tra le spalle anche se non provavo alcun freddo per il quale fosse necessario effettuare quell’azione « Per quella volta che mi sono addormentato nel suo posto … Mi ero rintanato in un angolo ma al mattino mi sono svegliato nel suo “letto” e addosso avevo quella coperta malconcia … » mi fermai un secondo abbassando lo sguardo verso l’acqua limpida che rifletteva la figura del Sole « … La ringrazio, per quel gesto ».
Papà ridacchiò appena e scosse la testa. Non capendo iniziai a fissare il vuoto con un'espressione incuriosita sul volto finché non iniziò a parlare « Ma che “gesto e gesto” se hai fatto tutto da solo! »
« O.O Cosa? » alzai immediatamente gli occhi verso di lui, sorpreso.
Vegeta si portò le mani dietro la nuca e si lasciò cadere all’indietro con la schiena mentre gli occhi rimanevano chiusi « Io non ho fatto un bel niente. Sei te che si dei mosso a carponi e ti sei infilato là sotto ».
Quindi avevo fatto tutto da solo? Vegeta non si era comportato in modo gentile con me? ... Mi sembrò che una parte di quel castello che avevo per la testa fosse crollato in parte …
« Ah … » fu l’unica cosa che riuscii a proferire mentre la testa si inclinava in avanti. Come per aumentare il momento di delusione nel quale mi trovavo Vegeta rise di gusto forse trovandoci gusto nello schernirmi …
« Ha Ha Ha Ha Ha! Cos’è, ci sei rimasto male forse?! » disse guardandomi con occhi strani.
Mossi solamente la testa da una parte all’altra dondolandola lievemente senza far uscire fuori qualcosa di minimamente udibile dalle labbra. Mio padre di zittì all’istante forse non aspettandosi quella reazione da parte mia. Mantenne gli occhi aperti e alzò lo sguardo verso la volta celeste che pian-piano mutava di colore …
Altri minuti di silenzio …
« Cosa sei venuto a fare? » chiese all’improvviso all’unico essere presente oltre a sé.
Strinsi i pugni … il momento infine era giunto.
« Domani mattina partirò dal Palazzo di Dio e tornerò nella mia epoca. Prima di andare però volevo parlarle di una faccenda importante. Sa, quella cosa che più volte le volevo comunicare …» voltai lo sguardo verso di lui ma lo spostai immediatamente quando lo incrociai con il suo. Pensai però che non potevo continuare a comportarmi a quel modo in eterno quindi presi coraggio: ruotai il capo e fissai i suoi occhi scuri con determinazione …
« Vedete, nel mio sangue ho il sangue sayan perché io … » Mi fermai immediatamente ... “Che inizio indecente!” pensai mettendomi una mano nei capelli non riuscendo ad andare oltre …
Vegeta si rialzò mettendosi seduto e in quell’attimo temei che ne avesse già abbastanza. Mi maledissi mentalmente un milione di volte mentre lui tornava ad incrociare gli arti … mi ero preparato tanto nella Stanza …
Mio padre sbuffò appena « Eri partito meglio l’ultima volta ».
« Lo so … ».
“Un secondo …” pensai “ … Cosa significava che ero partito meglio l’ultima volta?” … con gli occhi stralunati continuai ad osservarlo ma più i secondi passavano più il mistero sembrava voler rimanere tale …
« Vegeta … » iniziai « … deve per caso dirmi qualcosa di importante di cui non sono a conoscenza? » chiesi con un filo di voce mentre il Sole ormai basso iniziava a dipingere delle lunghe ombre scure alle spalle lunghe fino a metri.
« No, nulla di particolare. A parte il fatto che so già tutto » disse tranquillo come se stesse parlando di una bevanda energetica. Io invece scattai in piedi come una molla « COME?! C-Come fa a saperlo? ».
« Semplice … tu parli soltanto troppo quando vuoi. Ti ho sentito mentre dormivo » mi rispose rapido con un tono che molto probabilmente non ammetteva repliche.
« Davvero? » Vegeta annuì semplicemente senza guardarmi. Cascai a terra come una pera matura … mi ero improvvisamente svuotato di un peso enorme. Tornai nella posizione precedente ed improvvisamente mi sentii molto più bambino … « Allora, cosa ne pensa? » chiesi mentre le gambe dondolavano e le mani, poggiate leggermente indietro sulla soffice erba, sostenevano la schiena.
« Cosa vuoi dire? » mi chiese di rimando con un’espressione che non mi piacque … capendo che non voleva rispondere alla mia domanda, forse perché troppo intima, gliene porsi una abbastanza lontana: « Beh, non ha nulla da chiedere? ».
Vegeta parve pensarci su … « Chi è? »
« “Chi è” chi? »
« Chi è la donna, tua madre » mi ridomandò spiccio, curioso di sapere chi fosse la fortunata.
« A dire il vero la conosci abbastanza bene … » le sopracciglia scure di piegarono verso il basso mentre gli occhi iniziarono a spostarsi rapidamente come a controllare i vari ricordi presenti nel suo cervello. Visto il tempo che ci stava impiegando gli diedi due aiuti schiaccianti: « … mi ha costruito la macchina del tempo mentre sua madre, la nonna, ti adora e se potesse ti starebbe accollata fino allo sfinimento! ».
Vegeta capì. Gli occhi si spalancarono e rimasero tali finché non ripresi un nuovo discorso: « Nel mio tempo siete stati assieme e io sono stato concepito prima che tu partissi per lo spazio per diventare un Super Sayan. Quì le vicende sono andate molto diversamente … la causa forse è da ricollegarsi ai miei viaggi …» raccolsi le ginocchia al petto e le strinsi « … Mi spiace moltissimo. Non immagini nemmeno quanto non sopporti questa situazione cioè, tutto è diverso … E’ tutto così frustrante ».
Il Sole iniziò ad immergersi nell’orizzonte mentre il cielo diveniva di un rosso quasi corposo.
« Quindi nel futuro chi c’è ancora? » mi chiese senza mai staccare gli occhi dalla palla infuocata.
« A parte io, la mamma e pochi altri di sua conoscenza non vi è più nessuno. Goku è morto per la malattia mentre tutti voi, Gohan compreso, siete periti sotto i colpi dei cyborg 17 e 18 … » mollai la presa alle gambe lasciandole nuovamente libere di muoversi come preferivano « … Purtroppo là il principe dei sayan non esiste più ».
Vegeta grugnì appena infastidito da quella rinfrescata di notizie ma io, dopo un lampo di genio improvviso, proseguii « Vegeta, posso chiederti una cosa? … »
L’interessato non rispose ma non mi impedì di andare avanti « … Se lei nel mio tempo non ci sei più, vuol dire che adesso il Principe sei Sayan sarei io? ».
Come se avessi detto una bestemmia Vegeta si voltò di scatto e mi afferrò per la giacca con forza « Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere … mi sono spiegato Trunks?! ». Annui con forza e a quel gesto la presa venne lasciata. In ogni caso proseguii con quel pensiero … Io principe? Nel mio tempo avrei potuto! Pertanto continuai a ciondolare contento mentre nell'anticamera del cervello si ripeteva una frase che costantemente ripeteva "Anch'io sono un Principe dei sayan!" mentre lasciavo che Vegeta mi osservasse stranito ma sicuramente consapevole di cosa mi passasse per la testa.

Mi alzai un secondo da terra e gattonai verso una meta precisa. Quando feci ritorno avevo con me una decina di pasticcini. Ne allungai uno a Vegeta ma lo rifiutò categoricamente.
Mandai giù il boccone prima di dire altro: « Manchi tanto alla mamma sai? Sei morto quando ero piccolissimo e da allora è rimasta sempre sola … » mi sentii i suoi occhi addosso « … Se ci fosse la possibilità, con la mia macchina del tempo, lei verrebbe nella mia era con me? » chiesi in sol fiato.
Papà fu rapidissimo a dire la sua, come se avesse la risposta pronta da tempo immemore: « No ».
Fu talmente diretto da lasciarmi spaesato ... « Perché no? Là ci sarebbe la mamma … e io … » forse già gli apparivo come patetico. Mi fermai prima di commettere altre sciocchezze verbali. In ogni caso volli sapere il perché e lui rispose come mi sarei dovuto aspettare: « Quel tempo non è affar mio e poi … » un maligno sorriso gli nacque sul volto prima di proseguire « … Hai detto che Kaharoth non c’è, quindi mi sembra inutile fare il viaggio ».
Sorrisi anch’io anche se la speranza per un sì era stata tanta …
Quando l'ultimo pasticcino fu scomparso tra le mie fauci sayan sbattei velocemente le mani per togliere da esse tutti i residui di pasta e zucchero. Osservandolo mi venne alla mentre un'altra domanda, quel giorno ero davvero in vena: « Mentre aspettavo che uscissi dalla stanza Goku mi ha detto che sei stato tu a darmi il senzu ... Perché? ».
Rimasi a contemplarlo mentre oramai ogni cosa era virata su delle tonalità di un rosso acceso e attesi a lungo ... la risposta sembrava non volete arrivare mai. Quando fui lì per lì per riporgergli la questione mi zittì ordinandomi di fare silenzio perché lo stavo facendo spazientire. Il perché di quel senzu sarebbe rimasto un mistero per l'eternità ... emisi un sospiro mentre mettevo le gambe a farfalla e mi tenevo i piedi con entrambe le mani « Beh, qualunque fosse il motivo ti ringrazio ancora. La trapunta servirà a ricambiare il gesto » dissi poi sorridendo.
« Tzk! Come se mi servisse a qualche cosa ».
Prima che il sole venisse inghiottito gli chiesi un ultimo quesito …
Forse quella più difficile …
« Vegeta … »
Il suo sguardo era tornato quello di sempre « Cosa c’è … »
Un ultimo sforzo, un ultimo moto di coraggio ...
« Posso chiamarti papà? »

Il sole tramontò e anche lì non ricevetti mai risposta.

La notte passò rapida e fredda in quel luogo all'aperto. Rimasi al fianco di Vegeta tutto il tempo per trascorrere assieme a lui gli ultimi momenti anche se, dalla fine del dialogo tra noi, il silenzio era l'unico compagno di quegli attimi. Avvolto dalla calda trapunta, della quale papà rifiutò l'utilizzo perché secondo lui non vi era freddo alcuno, lo osservavo nella speranza che fosse lui a dirmi qualcosa ... Mi sarebbe bastata anche la scemenza più colossale dell'universo a quel punto. Tante, tantissime domande riguardanti il suo passato mi frullavano per la testa inesorabilmente ma non potevo assolutamente chiedere: essendo un personaggio riservato Vegeta si era già sforzato a rispondere a quella poca roba durante il pomeriggio. Pretendere che anche durante la notte dissipasse i miei dubbi con risposte altrettanto poco chiare mi sembrava davvero troppo anche perché, nonostante adesso sapessimo vicendevolmente l'uno dell'altro, quel feeling famigliare che ricercavo non si era formato per niente. Lui, semplicemente, se ne stava lì, immobile ad osservare chissà cosa mentre io mi rodevo dentro.
Al contrario delle aspettative però mi addormentai dopo breve in quel tepore che sembrava quasi fetale ...
Parecchie ore dopo, quando mi svegliai a fatica, lui non c'era più.
Anche se dovevo aspettarmelo da uno come lui ci rimasi ugualmente male ... Riordinai le varie cose, mi lavai e mangiai qualcosa.
Vegeta sembrava che avesse azzerato l'aura. Chiaro: non voleva assolutamente vedermi.
Mi alzai in volo e mi diressi verso il Palazzo di Dio con un abbattimento incredibile.

Su di quella piattaforma sospesa soltanto Crillin, Genio, Pual e Oloong erano presenti e appena atterrai mi incamminai loro incontro per salutarmi: li abbracciai tutti, nessuno escluso ... Avevo bisogno di sentirmi accolto, almeno lì.
Crillin comprese immediatamente il mio sguardo velato di tristezza ... « Non è andata bene con Vegeta, vero? ».
Feci un timido sorriso cercando di non sommare le varie speranze infrante « Non è andata come mi immaginavo ... Anche se a dire il vero, con uno come lui, nulla è prevedibile ».
Dopo un sibilo di vento alle spalle anche la famiglia Son comparve assieme al teletrasporto di Goku. Mi fece uno stano effetto vedere i due guerrieri vestiti in borghese, a differenza di Crillin che già l'avevo visto una volta: Gohan indossava una giacchetta bianca tipicamente dallo stile cinese con dei larghi pantaloni neri mentre Goku, sopra a una semplice maglietta bianca, indossava un giaccone arancione e nero mentre i pantaloni erano di uno strano verde salvia ... che cattivo gusto ^^
« Ciao Trunks! » disse il bambino correndomi incontro. Lo salutai calorosamente a mia volta così come avevo fatto con gli altri.
Il signor Goku si avvicinò affiancato dalla sua signora che al momento sembrava tranquilla « Non ci avevi detto l'orario di ritrovi quindi sono arrivato appena ho sentito la tua aura in questa direzione ... Siamo in orario vero? » chiese poi ridacchiando.
Sorrisi « Certo che siete in orario ».
Nei minuti seguenti mi chiesero di me e di Vegeta ... Anche loro sembrarono rimanere corti dalla mia ricca descrizione. Spesse volte poi abbassavo lo sguardo colto da una certa vergogna verso me stesso. Nessuno mi chiese di più, tutti capirono che mi sarebbe servito tempo per smaltire il tutto.
Soltanto un'ora dopo la famiglia Brief arrivò e il perché era da ricollegarsi alla mia mancanza di un orario definito per l'incontro: un grande jet atterrò sul grande spiazzo e i motori si spensero sotto il comando del pilota. La prima ad uscire da esso fu mia madre con quello sconosciuto tra le braccia e poi fu il turno di mia nonna che però, per prima, mi si avvicinò con espressione gaia baciandomi più volte sulle guance. Dopo le due donne scesero anche Yamcha e il nonno, che faceva da pilota, accompagnato dal suo fedele animaletto da compagnia. Le chiacchiere s'alzarono rapide camuffando momentaneamente quello che doveva essere da parte mia un addio ...
Li lasciai fare ma poi, quando notai che gli argomenti sviavano nelle direzioni più disparate capii che non aveva molto senso trattenermi di più: aprii la scatola nella quale tenevo le capsule e ne attivai una dopo aver premuto il piccolo bottone su di essa ed averla gettata poco distante. Quando uno strano "Pof" si udì a causa della mutazione dell'oggetto tutti si ammutolirono e si voltarono verso la mia figura che a passo lento si incamminava verso la preziosa macchina dai colori luminosi e dal largo vetro. Con una mano accarezzai la scritta "Hope" fatta tempo addietro con un semplice pennarello ... l'umore non si ridestò affatto anche perché durante il viaggio alcune speranze erano state esaudite mentre altre si erano infrante miseramente e magari più volte consecutivamente. Mi voltai indietro e sorrisi a quella gente meravigliosa che mi avevano accolto con tanto amore ed affetto ... chiudi gli occhi e feci loro un inchino « Vi ringrazio immensamente per tutto quanto ».
Molti si avvicinarono e mi salutarono nei modi più diversi: chi mi sorrise soltanto come Piccolo, Yamcha e la mamma; chi mi diede una pacca affettuosa sulla spalla come Crillin; chi mi abbracciò calorosamente come il signor Goku e chi invece mi baciò la guancia come aveva fatto la nonna anche poco prima.
Il piccolo Gohan si staccò dai suoi famigliari e mi si avvicinò con un'espressione buia sul volto mentre gli occhi luccicanti chiedevano tutt'altro ... « Tornerai? ».
Fui sincero e lo trattai come un vero adulto « Non lo sò Gohan ... Purtroppo dopo che avrò sconfitto i cyborg ci saranno tante cose da fare e quindi non sò se troverò il tempo per tornare quì. E poi questo non è il mio posto ... » poggiai una mano sulla sua spalla per fargli forza. Rimase senza parole ed abbassò lo sguardo sconsolato.
Rialzai gli occhi verso tutti dopodiché con un balzo fui all'interno della capsula. Mi sedetti sul seggiolino dal colore scuro ed accesi i motori della navicella. Il piccolo sayan si allontanò tirato indietro dal padre che lo stringeva calorosamente.
La macchina del tempo si alzò in cielo e rimase sospesa in mezzo alle nuvole ... da lassù vedevo tutti agitare le braccia o meno per dirmi addio. Sorrisi e anch'io aprii una mano in loro direzione per salutarli.
Premetti il motore dell'avvio per la connessione spazio-tempo e il computer iniziò a elaborare i dati per individuare il tragitto ...
Chiusi gli occhi e portai la fronte nella mano, chinando la schiena in avanti ... Era terribile andarsene, soprattutto a quel modo ...
Quando ancora il computer di bordo era al 50% dell'elaborazione udii un picchiettio sul vetro spesso. Alzai gli occhi azzurri e lui ... lui era lì.

Anche se non mi era molto possibile mi alzai un poco dal sedile. Poggiai le mani alla superficie fredda e il vetro si appannò appena sotto il mio respiro affannato ... « Vegeta! ».
Lui era sospeso in aria con ancora indosso gli abiti pressoché distrutti della battaglia. Ritrasse la mano usata per bussare e incrociò il braccio con l'altro al petto.
Il motivo non lo comprendevo ma ero emozionato ... talmente emozionato che gli occhi si inumidirono ... « ... Papà ... »
Il Principe continuò a guardarmi serio. Poi abbassò per un istante gli occhi, come per riflettere ... Li rialzò e li fissò ai miei.
Per la prima volta, assieme a quegli occhi scuri, mi venne posto un sorriso gentile che mi fece battere il cuore e perdere per un attimo il controllo di me ... i sogni infranti si riaggiustarono come se fossero state gocce di mercurio.
Una voce elettronica mi avvertì che l'elaborazione era ormai giunta al 90% ...
Picchiai un pugno sulla cupola, arrabbiato perché oramai non potevo più tornare indietro. Gridai. Gridai con tutto il fiato possibile ...
« PAPA', IO TORNERO'! NON TI CURARE DI NESSUNO, RIMANI CIO' CHE SEI PERCHE' IO TI VORRO' BENE ANCHE CON IL CARATTERACCIO CHE TI RITROVI! NON CAMBIARE, NON CAMBIARE MAI! ... » l'elaborazione aumentò mentre Vegeta rimaneva con quello sguardo « ... TORNERO'! TE LO PROMETTO! ».
La macchina temporale iniziò a divenire invisibile e a sussultare quando il processo richiesto giunse a compimento ...
« A PRESTO PAPA'! TI - » la macchina scomparve e io non lo vidi più.

Quando la lacrima fuggitiva scivolò dalla guancia e andò ad infrangersi sulla tastiera grigia il mondo che mi circondava non era più quello nel quale avevo vissuto fino a poco prima ...
Feci atterrare la navicella a terra e ne fuoriuscii con movimenti lenti.
Una folata di vento mi scostò i capelli. Alzai gli occhi al cielo, sorrisi e mormorai una frase anche se sapevo che non l'avrebbe sentita mentre un'altra lacrima scendeva silenziosa ...
« Ti voglio bene ».

 

 

 

 

 

Spero tanto che vi sia piaciuto.
Annuncio che questa storia prenderà una pausa estiva (come la proprietaria del resto ^^) pertanto annuncio che il giorno:
Lunedì 28 Luglio verrà postato il capitolo n°67
... i successivi riprenderanno regolarmente a partire dal 25 Agosto.
Chiedo scusa ma ho bisogno di una piccola pausetta per far rilassare il cervello e visto che ho trovato questo punto fermo ho pensato che fosse il momento adatto per creare un blocco.
Cos'altro aggiungere se non grazie a tutti di cuore?
Vi saluto, buone vacanze ^^
Un bacio
scImMIA

 

 

Ps: ... Continua ... XD

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Capitolo 67
*** L'amore non ha forma ***


Ciao a tutti! Che bello rivedervi dopo "tanto" ... spero di esservi mancata almeno un pochetto ... ^-^
Sono davvero contenta oggi quindi rispondiamo come si deve alle belle recensioni riguardanti il capitolo scorso!

Juu_Nana: I sentimenti di Trunks cerco di descriverli come se fossi io stessa a trovarmi nella sua situazione e ammetto che numerose volte mi sono ritrovata a pensare che questo ragazzo è davvero fuori dal comune per avere una così grande pazienza ma soprattutto un cuore così carico di speranza. Anch'io non ho mai sopportato il Gohan che si comporta da adulto anche se voglio fare un piccolo promemoria: quì non perde Goku, non diventa l'ometto di casa, non deve dare l'orribile notizia alla povera madre e tantomeno aiutarla a crescere un suo fratellino facendogli da papà ... Nell'opera originale è insopportabile, è vero, ma come si sarebbe dovuto comportare altrimenti? Ora sarai sicuramente al mare scricciolina mia ... Divertiti tanto, io ti aspetterò quì. Un bacione

Angelo Azzurro: In effetti quello scorso poteva essere un capitolo finale ma avevo lasciato troppi buchi per strada per mettere la parola "Fine" e inoltre ho altri progetti per quel branco di matti ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se non è al livello del precedente poiché moooolto più leggero. Un bacio

Swwtcicia: Sono contenta che ti sia piaciuto, non ti preoccupare x le rece ... L'importante è che la storia ti piaccia. Un bacione

Vegeta4ever: Ecco la mia pazza preferita! Eh ... Vegeta è sempre Vegeta e molti lo amano per quello che è ... Spero che anche questo capitolo ti piaccia ^^ Un bacio!

folg_89: Ecco il mio ometto XD Guarda che se parli così dei poteri di Trunks lui si demoralizza e poi 17 e 18 del futuro lo sbattacchiano come un battipanni ... che scarsa fiducia che hai! XD XD Anche se ti avevo già anticipato che in questo capitolo non ci sarebbe stata azione (e quindi capitolo per nulla teso) spero che ti piaccia ugualmente o che comunque la lettura non risulti una perdita di tempo ^-^ Un bacione! A presto

Nion: Con la tua recensione sei riuscita a farmi davvero un bellissimo complimento ... In effetti avevo versato anche alcune lacrime dal gran che il tutto mi aveva preso ... che brutti scherzi che gioca l'immaginazione ^.^" Spero che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione!

Rory Kaulitz: Grazie 1000! Le tue parole mi lusingano molto! Per il momento il capitolo è questo, i nuovi arriveranno il 25 Agosto. Spero che saprai aspettare, io nel frattempo ci conto XD Un bacio anche a te!

Fine! Ora ragassuoli miei vi lascio a questo capitolo che, premetto, sarà davvero molto leggero poiché molto di transizione. Spero che apprezziate comunque.
Io vi saluto gente e vi dò appuntamento al 25 Agosto con la seconda serie di "Io e Papà ... " (ho sempre sognato di dirlo XD) che continuerà sempre su questa ficchi!
Vi aspetto numerosi, ok? Nel frattempo godetevi le vacanze!!
Un bacione a tutti
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 67
- L’AMORE NON HA FORMA –

 

« Ciao mamma, io esco allora! » gridò un ragazzino mentre oltrepassava una porta dai colori scuri per poggiare poi i piccoli piedi sull’erbetta fresca dell’infinito e non delimitato giardino.
Prima che potesse chiudere l’uscio una mano si frappose tra esso e lo stipite del medesimo colore impedendone la sigillazione e dopo la spalancò ed avanzò appena senza però varcare il limite domestico delineato dalle piastrelle del salottino « A che ora devi tornare? Ripetimelo » chiese severa una donna dai capelli scuri raccolti in un chignon.
Il bambino si voltò dopo aver terminato il passo, la osservò e si trattenne fortemente dallo sbuffare per non fare adirare una delle persone a cui voleva più bene « Non più tardi delle sei e mezzo. Me lo ricordo mamma, non ti preoccupare » disse poi per tranquillizzare il suo interlocutore.
Chichi portò le mani ai fianchi e sospirò appena. Avanzò e fermandosi davanti al figlio si inginocchiò per poi sistemargli meglio la maglia bianca « Li hai presi gli zeni sulla tavola per il pranzo? ».
Gohan annuì mentre la madre si rialzava e si sbatacchiava le ginocchia. Sulla soglia di casa apparve il padre vestito solo di un’enorme asciugamano legato attorno alla cinta e fermò il figlio con poche parole prima che potesse prendere il volo « Hei Gohan! Salutami Genio e gli altri ok? ».
« Certo! » il piccolo Son si alzò finalmente in volo entrando in quell’azzurro cielo limpido che circondava i monti Paoz e si allontanò velocemente dirigendosi in un luogo differente.

Dal giorno in cui Trunks era partito per il suo tempo erano trascorse due settimane.

Il sole splendeva alto quel giorno e il calore che emanava era tale da far accalorare anche il più svestito degli esseri umani. I negozi, le boutic e tutti gli altri spazi all’interno dei quali era presente l’aria condizionata erano stati presi letteralmente d’assalto: anche se la gente era completamente disinteressata a sperperare i suoi cari soldini entravano da un luogo all’altro solamente per trovare un poco di refrigerio … massì, anche un po’ per scuriosare tra gli scaffali.
I grandi centri commerciali erano poi un vero carnaio nella quale fiumi di persone entravano ed uscivano mantenendo perennemente spalancate le grandi porte di vetro scorrevoli poiché il sensore elettronico individuava sempre qualcuno sottodi sé … Una delle due, in particolare, rimaneva aperta perché un gruppetto di individui non si decideva a spostarsi …
« Hemm, ragazzi. Non sarebbe meglio spostarci? Secondo me siamo d’intralcio … » mugolò il piccolo Pual sospeso a mezz’aria mentre osservava la calca che ogni volta brontolava quando dovevano aggirare i componenti di quel branco di matti …
« Se ci spostiamo Gohan non ci vedrà » disse con tono arrogante Oloong prima di venire colpito in volto dalla borsetta di una donna che passava di lì.
« Sì ma così siamo anzi, siete tra i piedi …» replicò il felino mentre con una piroetta si allontanava appena per vedere se il sayan era in arrivo o meno. Gohan infatti aveva avvertito il gruppo il giorno prima che li avrebbe raggiunti a piedi perché se fosse arrivato volando avrebbe attirato troppo l’attenzione e questo non lo voleva affatto. Era per quel motivo se il gattino si allontanava e poi ritornava con una leggera frenesia che gli faceva leggermente gonfiare i sottili peletti azzurri sparsi su di una maggior parte del corpo mentre i baffi rimanevano distanziati.
Dopo l’ennesimo viaggio tornò con l’esito che però si rilevò uguale identico ai precedenti: negò con la testolina e ricominciò a galleggiare sopra alle loro teste come se fosse stato un gabbiano.
« Ancora niente … » sbuffò il basso Crillin mente si portava le mani dietro la testa lasciando che le maniche arrotolate ai gomiti della camicia si tendessero al punto tale da far sfilare leggermente l’indumento fuori dai pantaloni. Accortosi di ciò si risistemò rapido « … Gohan è in ritardo. Chissà perché … ».
« Evidentemente non conosce la città, ce lo saremmo dovuto aspettare … » disse poi il vecchio Genio mentre si sistemava alla bella e meglio il grande cappello bianco intonato perfettamente con un’elegante completo del medesimo colore e stile. Anche se l’abito respingeva grazie alle sue proprietà il maggior numero dei raggi solari il caldo costringeva l’arzillo vecchietto ad asciugarsi la fronte imperlata di sudore numerose volte con un grande fazzoletto « … immagino che stando sempre sui monti Paoz abbia avuto pochissime possibilità per visitare una metropoli. Ci saremmo dovuti mettere d’accordo meglio … » strinse maggiormente la mano al vecchio bastone mentre Crillin, dall’alto della sua bassezza, cercava di guardare lontano utilizzando anche una mano posizionata sopra agli occhi come visiera.
Passarono alcuni minuti prima che quest’ultimo individuasse qualcosa …
Gli passò vicino un ragazzo dai lunghi capelli castani vestito con una canottiera blu con disegnata una grossa fiamma dai colori vivi e dietro di lui, con uno sguardo spaesato e perso, un ragazzino molto più piccolo camminava un po’ incerto guardandosi di tanto in tanto attorno anche se il muro di carne gli impediva di scrutare tanto lontano. Vedendo il piccolo Son, Crillin si sbilanciò e gli afferrò rudemente la maglia bianca dallo stampo classico e lo tirò a sé con una forza estremamente rude. Il sayan urlò sentendosi trascinare ma si tacque poi quando atterrò addosso al vecchietto ben vestito « AH! … Ciao amici, che bello vedervi » disse poi quando si rimise in sento risistemandosi il bell’abito che utilizzava soltanto in momenti particolari.
« Certo che ce ne hai messo ti tempo Gohan! » lo sgridò lievemente Crillin indicando con l’indice della mano destra mentre l’altra rimaneva poggiata al fianco.
Il bimbo rise imbarazzato facendo ricordare a tutti l’immagine del padre « Hehehe … E’ che mi ero perso, ci sono talmente tanti posti … ».
« Sì-sì, immagino ragazzo ma ora andiamo! … » disse poi spiccio il vecchietto spingendo l’intero gruppo all’interno del grande centro commerciale « … Abbiamo una cosa importante da vedere e dobbiamo conquistare i primi posti! ».

All’interno del grandioso edificio la situazione era la medesima: fiumi di persone si accalcavano una sopra all’altra senza apparente nesso logico alla ricerca di chissà quale cianfrusaglia che avrebbe sistemato per il resto della giornata il loro spirito che egoista come sempre richiedeva sempre qualcosa di nuovo per rompere la monotonia delle giornate vuote. La marmaglia di individui poi sembrava concentrarsi nei luoghi in cui grandi cartelli dai colori sgargianti segnalavano all’interno di definiti spazi un evento ancora differente …
Il piccolo porcellino sgranò gli occhietti vedendo passare accanto a sé un gran mucchio di donne di mezza età e oltretutto urlanti e non di meno eccitate … « Ma è tempo di saldi adesso? ».
Il gruppo, dopo numerose fatiche ma soprattutto una lunga e larga serie di spintoni e cozzamenti vari, riuscì a raggiungere un piccolo spiazzo nel quale poca gente passava. Il motivo di quella area di quiete era perché Crillin, Gohan e gli altri si erano stazionati davanti ad un negozietto nel quale vendevano strambi pupazzetti di porcellana … nulla da ridire ma pochi provavano interesse per quelle cosette …
Dopo un minuto passato al recupero del fiato Crillin si asciugò con una mano la larga fronte liberandosi dalla leggera patina di sudore che ricopriva per intero la sua capoccia. Anche se erano all’interno di un luogo climatizzato il gran movimento faceva sentire poco la frescura … « No Oloong, non è periodo di saldi. Credo però che i negozietti in galleria ne abbiano approfittato …» concluse poi vedendo il carnaio creatosi tra le porte trasparenti del grande negozio di articoli sportivi “Satan's Sports”. Sbuffò rendendosi conto che forse i terrestri davvero normali si contavano sulle punta delle dita … « Spero che questa faccenda passi in fretta … » piagnucolò poi come se si fosse già rassegnato all’idea di dover trascorrere in quel postaccio angusto e sempre più soffocante l’intera giornata.
« Ma se non vedevi l’ora anche tu di vedere lo spettacolo … » lo richiamò sornione il vecchio Genio picchiettandogli leggermente la schiena con il grosso bastone. Crillin avvampò e non si trattenne dall’emettere una imbarazzatissima risata che fece nascere negli altri un moto di ridarola amichevole.
Il Genio non si trattenne e voltandosi poi verso il bambino lo guardò serio da dietro quelle lenti scure … « Gohan, mi raccomando una cosa: quando torni a casa non accennare troppi particolari a Chichi, soprattutto se lo spettacolo è di tuo gradimento e poi … » proseguì poco dopo mentre si toglieva l’ormai inutile cappello « … approfittane perché credo proprio che rivedrai solo tra qualche anno uno spettacolo simile, prendilo come un generoso regalo ».
Il bimbetto sgranò gli occhietti alquanto confuso … gli avevano spiegato la situazione ma non comprendeva a pieno le parole del vecchietto arzillo … evidentemente non gli avevano detto tutto-tutto …
Una specie di grido maschile fece tendere i sensi del sayan facendolo voltare indietro con uno sguardo serio e determinato. Strinse i pugni pronto per scattare all’attacco mentre anche il resto del gruppo aveva oramai preso una posizione di difesa anche se proprio il vecchiaccio, poiché forse più saggio, teneva allentata al minimo la propria preoccupazione.
« FERMATI HO DETTO!!! NON SCAPPARE!!! » la voce si riudì forte e chiara ma soprattutto nelle vicinanze.
« Cosa stà succedendo? … » chiese Gohan più a sé stesso che agli altri notando però che la gente attorno sembrava non udire minimamente quelle parole gridate con tanta foga « … Perché nessuno nota niente … » il sayan avanzò verso quella voce non riuscendo a contenere il suo spirito indomito che lo faceva sempre accorrere in aiuto dei più deboli …
Superò vari negozi e schivò i personaggi che passavano sulla sua strada ostacolandogli la via. Crillin da lontano lo seguiva sicuro che ciò che stesse accadendo non fosse nulla di terribile come quello che avevano passato qualche tempo prima per colpa di un mostro terribile.
« FERMATI!!! »
Gohan si fermò e si osservò attorno per individuare la nuova ed improvvisa direzione del grido maschile. Avanzò ancora con foga fermandosi nuovamente vicino all’angolo di una vetrina mentre gli occhi lucevano di una grinta guidata da uno spirito eroico …
La voce era sempre più vicina … « FERMA!!! »
E poi avvenne l’incontro-scontro …

Il sayan cadde all’indietro sentendo su di sé quel peso. Il colpo non era forte almeno, non per uno come lui, ma ciò che l’aveva fatto muovere a quel modo non voluto era stato il momento inaspettato …
« Haia … » mugolò qualcuno davanti a lui. Quando Gohan aprì gli occhi poté vedere chi fosse: era una ragazza, sicuramente della sua età, con dei lunghi capelli corvini e due occhi azzurri … Vestiva un paio di pantaloni di jeans ed una maglietta di un rosso sgargiante. Il ragazzo si alzò in piedi e corse immediatamente verso la signorina. Si inginocchiò e le porse gentilmente una mano per aiutarla ad alzarsi anche se però lei, con grande aria di sdegno, la schiaffeggiò rifiutando l’aiuto ripostogli. Si alzò da sola e si pulì il fondoschiena dalla polvere. Alzò i grandi occhi verso quelli cupi di Gohan … sembrò arrossire lievemente in quell’attimo che però durò un solo istante …
« DOVE SEI?!?! FATTI PRENDERE!!! » lei per prima, sentendo gli urli, si voltò indietro ed arretrò al fianco del sayan. Sembrò fremere all’idea di essere acciuffata …
« Per favore … » disse voltandosi verso il coetaneo « … aiutami, aiutami a nascondermi! ». Gohan spalancò gli occhi incredulo. Non sapeva nemmeno chi era, quale era il motivo … e doveva nasconderla … e da chi poi?
Le voci si sentirono ancora, sempre più vicine … Lei non attese: afferrò il ragazzo per la maglia e lo tirò a sé …

« Ma dove accidenti si è cacciata quella ragazzina?! Ormai non ne posso più di starle dietro come un cane da guardia!! » sbraitò adirato un uomo vestito di scuro non cosciente che lì a due passi, tra le braccia di un ragazzo che stava per scoppiare di vergogna e con le guance infuocate, ci fosse proprio l’oggetto delle tanto agognate ricerche.
« Non ti scaldare troppo … » mormorò il collega continuando a guardarsi attorno alla ricerca della bambina « … lo sai anche te com’è fatta ma comunque vediamo di darci una mossa: se non la troviamo il padre ci fa a pezzi »
« Bah, quel pallone gonfiato non mi fa paura! » il primo uomo si gonfiò mostrandosi davvero come un gradasso ed un vero pallone gonfiato. L’altro, dopo averlo guardato in malo modo, non si trattenne dal riempirlo di rimproveri « Sei uno stupido! Lo so bene anch’io che non è un personaggio serio ma rimane comunque estremamente più forte di noi e volendo ci può ridurci in briciole e distruggere la poca reputazione che possono avere due come noi che rincorrono dalla mattina alla sera una marmocchia come se fossimo delle baby-sitter!! Smettila di dire assurdità e continuiamo a cercarla! … » corrugò le larghe sopracciglia « … Adesso poi che l’abbiamo persa di vista ci sarà ancora più difficile trovarla ».
Il collega non aggiunse altro ed annuì determinato raggiungere il suo scopo. Riempì i polmoni d’aria e ricominciò a sbraitare mentre l’altro correva in avanti anticipando le azioni che avrebbe dovuto poi eseguire.
I due ragazzi rimasero spiaccicati alla vetrina per una manciata di secondi … Gohan sentiva il cuore sul punto di esplodere …
« Ma che bella sorpresa! Guarda Crillin, alla sua età ha più fortuna di te con le ragazze »
La battuta di Genio fece allontanare il ragazzino da lei con una forza repulsiva enorme. Chinò il capo quando le fù davanti … « Mi dispiace, non volevo ».
Lei non comprese « Ma perché ti devi scusare? Dovresti scusarmi tu che ti ho coinvolto in questo modo … » ora toccò a lei porgergli un inchino anche se Gohan non lo vide neppure poiché ancora seriamente impegnato con il suo « … ti ringrazio tanto». Finalmente i due la finirono con la posa da belle statuine …
« Ah, io comunque mi chiamo Gohan … » iniziò porgendole la mano destra per stringere poi la sua che arrivò poco dopo « E’ stato un vero piacere conoscerti, sei stato davvero molto gentile … ». Lei successivamente si allontanò rapida come un gatto lasciando interdetti tutti i presenti ma soprattutto Gohan che, come un fesso, rimase impalato sul posto con la bocca aperta e la mano sospesa a mezz’aria perché ancora attendeva di scoprire il nome di lei. Il sayan si ricompose un poco deluso dall’esperienza e stava per allontanandosi quando si ritrovò vicino proprio la bella moretta: gli si avvicinò e si alzò sulle punte dei piedi mettendo una mano vicino alla bocca per non fare udire agli altri le sue parole …
Tornò in posa normale e salutò tutti con un cenno della mano correndo poi verso l’uscita del grande centro commerciale.
Il piccolo felino si avvicinò al giovane che pareva ancora perplesso o comunque assorto nei suoi pensieri e gli dovette svolazzare davanti per catturare la sua attenzione « Che ti ha detto? »
Gli occhi scuri si assottigliarono mentre un sorriso gentile si formava sul volto … « Mi ha detto come si chiama … »
« Davvero?! … » chiese il gatto cambiando zona di galleggiamento e mantenendo la sua solita vocetta che lo faceva sempre sembrare interessato a qualsiasi cosa « … e come si chiama? ».
Gohan ispirò e poi ributtò fuori tutta l’aria raccolta …
« Ha detto di chiamarsi Videl ».

Genio, dopo aver perso svariato tempo con quella faccenduola (secondo il suo modesto parere), decise che non vi era più tempo da perdere pertanto, come se fossero sei sacchi, afferrò ogni singolo del gruppo e se lo trascinò dietro con la forza … Crillin venne usato più volte come ariete per scostare le persone d’intralcio …
Alla fine di un lungo e intricato percorso nel quale persino il più grande guerriero avrebbe riscontrato delle difficoltà, il fardello venne mollato con noncuranza a terra generando un mugolio di malcontento generale …
« Non fate piagnistei e guardate … Il paradiso … Siamo arrivati!! » gridò infine spalancando le braccia mentre un rivolo di saliva gli stava già scendendo dalla bocca pregustando lo spettacolo che attendeva da tempo nonostante l’evento non fosse ancora iniziato: soltanto un palco di medie dimensioni si ergeva in mezzo allo spiazzo del centro commerciale e questo era ornato di splendide decorazioni dai colori azzurri mentre tutt’attorno svariate lampadine color Magenta si accendevano in intermittenza creando un simpatico gioco di rincorse di luci anche se, dal punto di vista puramente “illuministico”, non servivano a un bel niente. Vicino ad esso vi era un tavolo basso, anch’esso decorato al medesimo modo del palchetto, con dietro quattro semplici e comuni seggiole di metallo scuro che servivano sicuramente per un qualche personaggio importante …
La calca tutta attorno era pazzesca e per i quattro pedoni fu quasi impossibile anche solo raggiungere uno spazio che fosse a mezzavia dal quale si potesse però scorgere lo spettacolo mentre Pual invece, che utilizzava i suoi poteri al contrario di qualchedun’altro, svolazzava tranquillo incurante di chi gli stava sotto.
Il vecchio si guardò l’orologio da polso e i suoi baffi bianchi sembrarono vibrare vedendo che l’ora dell’inizio era finalmente giunta! Di lì a poco infatti lo “show” iniziò con tutto il suo splendore:
Un ometto giovane, dotato di un paio di occhiali sa sole dallo stampo futuristico e una strana capigliatura che si avvicinava all’argento, si presentò sul palco. Vestiva un completo nero elegantissimo mentre la bianca camicia che spuntava dal collo evidenziava maggiormente l’esagerata abbronzatura. Con l’agilità di uno che era appena uscito da una banda di giocolieri, fece piroettare tra le mani un microfono fermandolo poi dinanzi alla bocca:
« SIGNORI E SIGNORE BEEEEEEEEEEEENVENUTI!!! …»
La folla si scatenò … Gohan si trattenne poiché confuso … povero bambino: tanto intelligente ma poco sveglio nelle cose più banali …
« … OGGI COME SAPRETE CI SARA’ UN GRANDE EVENTO! OVVERO: … » con la maestria di un ballerino fece una capriola e un saltello verso il pubblico « … LA SFILATA PER L’INCORONAZIONE DELLA “MISS CITTA’ DELL’OVEST”!! UN BELL’APPLAUSO!!! ».
La folla scoppiò ancora e quella volta il bambino cercò di essere partecipe … i primi passi U.U
Il momento successivo non venne acclamato anche perché lo squinzio abbronzato doveva per forza annunciare i giudici di gara e quindi, essendo meno d’interesse per il pubblico, inizialmente il tutto venne accompagnato da fischi: « Il primo giudice è la signora Frog, la proprietaria di questo edificio assieme al marito e che ci ha concesso il permesso di condurre qui lo spettacolo. A lei un applauso! » lo scroscio avvenuto dal battito delle mani avvenne ma non tanto per la persona di spicco che si era presentata ma bensì dal suo aspetto fisico che la faceva assomigliare per davvero ad una grossa rana.
« Il secondo è una persona ammirevole e di grande talento. E’ diventato da poco padre ma presto tornerà in campo giocherà ancora per vincere il titolo di “miglior giocatore” nel mondo del baseball. Un bell’applauso per Yamcha! » un’ovazione esplose soprattutto tra le poche ragazze presenti mentre il gruppetto di interessati rimase completamente ammutolito. Pual calò vistosamente di quota andando a fermarsi tra le mani di Gohan.
« Pual, ma tu lo sapevi che c’era Yamcha nella giuria? » chiese Crillin voltandosi verso il gattino.
« No … » rispose mugolante « … e solo adesso mi accorgo di quante poche cose mi dice ormai … » stava per scoppiare a piangere quando proprio Gohan lo rassicurò: « Adesso è diventato papà e occuparsi di un bambino deve essere una cosa lunga e complicata. Vedrai che con il tempo tutto tornerà come prima… ». Pual tirò su con il nasino ma non si rialzò a svolazzare pertanto rimase dov’era e al momento non si sentiva dispiaciuto del non vedere lo spettacolo.
« Comunque non ti preoccupare … » iniziò l’amico rapato « … ci vado io a parlargli ».
L’uomo dalle vistose cicatrici si andò a sedere nella terza seggiola del tavolo della giuria a distanza dalla donna ranocchia e appena effettuò quella movenza poggiò con forza i palmi delle mani su di quel piano legnino come se fosse pronto per farsi una bella scorpacciata di chissà quale succulenta visione. Vestito poi di uno strambo completo dal colore chiassoso (un bel giallo canarino) appariva come ridicolo agli esseri di sesso maschile mentre faceva meravigliare le giovani pulzelle e quando poi si sistemava la cravatta viola alcune crollavano al suolo come sopraffatte da un malore improvviso … le solite esagerate.
Prima che l’annunciatore potesse introdurre il terzo giudice Crillin riuscì a svicolare dal grappolo di persone e ad avvicinarsi al tavolo della giuria senza farsi notare dal diretto interessato anche perché tale tizio guardava in modo guardingo in ben altra direzione, ovvero dietro al palco: luogo dove sicuramente vi erano le belle modelle … Il pelato stava per raggiungere l’amico, gli mancavano poche persone quando lo sentì vociferare con qualcuno che non riusciva a scorgere da quella posizione. Si avvicinò ancora ma quando vide che il secondo del dialogo era una splendida donna si fermò e si fece piccolo-piccolo in mezzo a quelle poche persone: era alta, snella e tremendamente affascinate con delle curve mozzafiato, i lunghi e lisci capelli viola cadevano sulle spalle e le punte toccavano appena i glutei alti e sodi … Gli occhi contornati di un leggero filo di trucco nero evidenziavano due gioielli color dell’oro capaci di sciogliere anche il cuore più duro anche se in quel caso, visto che l’incomodo era proprio Crillin, anche se da sciogliere c’era molto il tempo di cottura era davvero irrisorio e a dir poco ridicolo. I due parlavano tranquilli e il piccoletto pensò che fosse tutto a posto ma poi però, quando li vide ammiccare, gli sorse un dubbio atroce … Rimase impalato attendendo che giungesse un momento migliore che però arrivò molto più in là, in quell’attimo venne rispedito al suo posto grazie all’aiuto di un energumeno grande e grosso che, avendo sentito qualcuno che gli stava facendo pressing sul fondoschiena, si era voltato ed aveva acciuffato il povero disgraziato che di certo non l’aveva di certo toccato di propria volontà. La parabola creata dal voletto ricordò molto quella di un bell’arcobaleno …

« E adesso signori e signore un giudice d’eccezione che nonostante i suoi impegni si è unito a noi in questa giornata! … » introdusse il giovane presentatore mentre sbracciava a destra e a manca come un ossesso « … E’ un grandissimo del wrestling e nonostante ciò ha un cuore grande e generoso! Un bell’applauso al grande Campione del Mondo … MR. SATAN!!! ». Quando un tizio alto e con una pettinatura alla afro atterrò con un balzo nel bel mezzo del palco la marmaglia sembrò impazzire trasportata dall’estasi … quando poi il buffo tizio baffuto spalancò il grande mantello bianco per fare sfoggio della sua larga cintura con il prezioso stemma il pubblico iniziò a gridare il suo nome più e più volte consecutivamente: Satan … Satan … Satan … Una vera ossessione per quei pochi disgraziati che lo consideravano soltanto un pagliaccio e per chi, come Gohan ad esempio, non sapeva nemmeno della sua esistenza. Le persone iniziarono ad ondeggiare da una parte all’altra dopo aver alzato le braccia al cielo e il piccolo sayan si ritrovò costretto anch’egli a muoversi al quel modo buffo « Ma chi è? » bisbigliò al porcellino vicino sicuro che se l’avesse detto ad alta voce sarebbe stato trattato peggio di una maglia da calze.
« E’ Mr. Satan, il campione di wrestling » rispose semplicemente Oloong non soddisfacendo affatto la richiesta di Gohan.
« Questo l’ho capito … ma perché tutto questo baccano? » chiese sempre a voce sommessa.
« E chi lo sa, è semplicemente il buffone più forte della Terra se escludiamo voi guerrieri … E poi gli è bastato fare un po’ di scena per apparire più di quanto è in realtà immagino … » il porcellino fu spiccio e secco, non una parola di più gli venne scucita.
“Strano …” pensò il bimbetto mentre la folla, dopo un gesto del campione si quietò “… eppure ci sarà un motivo per cui è tanto acclamato oppure … è davvero così facile passare per campioni?”.
L’alto uomo baffuto strappò di mano al conduttore il microfono dalle striature argentate e se lo portò vicino alla larga bocca: « Salve a tutti! E’ davvero bello vedere così tanta gente oggi! … » il pubblico applaudì ma dopo un nuovo cenno di una mano questo tornò tranquillo e silenzioso « … Ho preso questo microfono perché avrei una cosa importante da dire: purtroppo al mondo di oggi ci sono tanti pericoli dai quali nemmeno io, il grande Mr. Satan, sono in grado di proteggere ognuno di voi quindi vi chiedo … » il piccolo Gohan si ritrovò a pensare che quell’omone aveva di certo una parlantina “accogliente” «… Se qualcuno di voi vedesse mia figlia Videl la porti immediatamente qui! Io in cambio gli farò un bell’autografo … » terminò poi con un largo sorriso sornione sicuro che molti avrebbero abboccato alla sua richiesta pur di ricevere una firmetta su di un pezzo di carta straccia.
Un gran numero di persone si eclissarono all’istante mentre il campione, con movenze lente e solenni si andava a sedere anch’egli al suo posto riservato ovvero tra Yamcha lo sfregiato e la signora Frog e poi, anche se lo spazio era limitato, si allargò a piacere poggiando addirittura le scarpette nere e bianche da boxe sulla tavola generando lo stupore del primo e uno senso di schifo nell’altro giudice che, anche se da quegli scarponcini non veniva emesso alcun odore, si portava entrambe le mani al grosso naso.
Il vecchio Genio non poté essere che felice per quella fuga di persone anche perché, con molta calca di meno, i cinque poterono avanzare maggiormente verso il palchetto distando da esso soltanto una decina di passi. Anche se da lontano lo spettacolo prima era visibile da quella vicinanza era tutto maggiormente nitido e definito.
Il presentatore, dopo aver recuperato il microfono si apprestò ad annunciare l’ultimo giudice dopo aver effettuato una ruota perfetta … non per dire, ma quel tizio sapeva fare tutto tranne che presentare. Si avvicinò al bordo del palco e urlò a gran voce: « Ed ecco l’ultimo giudice di gara! L’anno scorso è stata la campionessa di questo concorso. Eterea bellezza, curve pazzesche e una dolcezza strepitosa … ecco a voi Marion!!! »
« Marion?!!? Non sarà mica la stessa … » Crillin iniziò a sudare freddo e sotto alle piccole ascelle si iniziarono a formare degli aloni di sudore creati dall’aumento improvviso del calore corporeo ma poi però, quando vide apparire la sua vecchia fiamma vestita del suo solito abitino rosso fiammante, divenne paonazzo e per poco non cadde a terra sbriciolandosi poiché divenuto quasi una statua di sale: la ragazza dai capelli azzurri, appena ebbe varcato il piccolo siparietto fatto dalle tendine chiare, si era messa a saltellare in mezzo allo spiazzetto a lei riservato. Con quel movimento gli ometti di certo non andavano ad osservare le sue scarpine …
Le reazioni all’interno del clan furono le più disparate: mentre Crillin era a terra Pual cercava di fargli vento con il largo cappello del vecchio Genio che invece, assieme al porcellino, iniziava di già a perdere del sangue dal naso mentre Gohan era completamente allibito forse perché ad anni di distanza quella ragazza non era cambiata affatto, era rimasta sciocca come sempre.
Alla fine anche lei andò a sedersi nella giuria a fianco dello sfregiato che però non sembrava dispiaciuto dalla sua compagnia …
L’abbronzato proseguì con lo spettacolo annunciando alcune particolarità: « Prima di iniziare annuncerò le regole del concorso: per prima cosa soltanto le donne saranno protagoniste di questo evento, solo le prime tre classificate potranno ambire ai premi in palio ovvero: per la terza classificata ci saranno 1.000 zeni, 2.000 per la seconda mentre per la prima 2.500 più una lussuosa vacanza di quattordici giorni nelle isole più belle dell’intero pianeta! … » in molti mugolarono dalla sorpresa … chi si aspettava dei premi così ambiziosi per un comune concorso? Il ragazzo proseguì « … Tantissime ragazze sono qui oggi e pertanto sono state divise in tre gruppi. Le prime sei classificate per ogni sottosezione si sfideranno per il gran finale nel quale solo tre delle diciotto si ritroveranno con qualcosa in mano! E adesso diamo il via alla gara, siate calorosi!!! ».

Le ore trascorsero rapide per la maggior parte dei presenti mentre per alcuni come Gohan, al quale Miss dell’Ovest non interessava, il tempo trascorse alquanto fiacco. Quelle ragazze bellissime, a volte seminude e ma comunque a prima vista frivole, non lo interessavano minimamente anche se era contento del fatto che Genio e gli altri, anche se erano perfettamente coscienti dei suoi gusti anche se ancora notevolmente acerbi, l’avevano reso partecipe ad una dello loro pazze uscite. Di quello ne era veramente entusiasta.
Al termine del secondo round, nel quale si erano fronteggiate bellezze davvero favolose, le lancette dell’orologio del vecchio Genio avevano raggiunto le dodici precise: l’ora del pranzo.
Mentre il ragazzo bronze si stava apprestando ad annunciare il terzo round il vecchietto gli voltò le spalle e si rivolse ai suoi colleghi di avventura: « E’ ora di pranzo, andiamo a mangiare qualcosa? »
« E l’ultimo round? » chiese il porcellino con un lieve tono di voce velato da uno strato di delusione.
« Le più belle arriveranno nella finale che ci sarà dopo pranzo. Ci farà bene un po’ di stacco » disse Genio sorprendendo tutti, soprattutto Oloong: « Strano che sia tu a dirlo … Ok, andiamo a mangiare qualcosa allora ».
Il gruppo intero si allontanò abbandonando quel luogo in ricerca di un posticino nel quale mangiare tranquilli anche se non sapevano che si stavano perdendo un grande spettacolo …
“Juicy Steak” questo era il nome del ristorantino scelto dal piccolo Gohan dopo una quasi sfiancante cernita. Fortuna che il suo innegabile fiuto sayan condusse tutti in un posto davvero delizioso: un bell’ambientino innanzitutto nel quale il rustico dei piccoli tavoli circolari in legno e il rosso delle tende rosse appese alle moderne vetrate convivevano perfettamente generando un luogo accogliente e caloroso. Le pietanze poi erano generose e venivano servite con la gentilezza che si potrebbe trovare in un piccolo ristoratine: i giovani camerieri, sempre servizievoli e con in sorriso sulle labbra, passavano abbastanza di frequente delle vicinanze di ciascun tavolo senza dare quindi l’idea che il cliente fosse abbandonato a sé stesso.
L’intera scorpacciata durò ben più di un’ora anche perché tra un boccone e l’altro vari argomenti si erano fatti strada …
Un piatto di ceramica emise un ciocco quando un cucchiaio di acciaio lo colpì anche se lievemente « Chissà come sta adesso Trunks … » chiese Gohan con una strana ombra sugli occhi mentre questi erano rivolti verso la minestra della quale sarebbe bastata soltanto un’ultima cucchiaiata per essere terminata. Tutti coloro che erano attorno a quel tavolo smisero per un attimo di cibarsi lasciando trascorrere, senza volere, un lungo secondo vuoto nel quale dominava il silenzio più assoluto.
« Non ti preoccupare, stà benissimo secondo me! … » iniziò Crillin dopo essersi percosso appena il petto con un leggero pugno « … Scommetto che avrà battuto i cyborg e Cell nella sua dimensione e che adesso si starà facendo in quattro per risistemare tutto. Penso proprio che sia così, non temere! ».
« Già, e poi si è allenato nella Stanza dello Spirito e del Tempo quindi è diventato molto più forte di quando era arrivato » aggiunse Genio senza alcuna preoccupazione facendo in modo che il sayan riacquistasse la fiducia di sempre. Il sayan infatti annuì e terminò la sua porzione di minestra mandandola giù in un sol boccone. Terminato ciò però tornò nuovamente assorto: « Però un po’ mi manca già … E pensare che prima di tre anni non potrà tornare … »
Maggiore tempo passò prima che qualcuno sviasse il discorso in ben altra direzione modificando attenzioni e clima: Oloong, il porcellino obeso, dopo essersi pulito la bocca emise un suono particolare che alcuni trovarono disgustoso mentre altri no.
Pual sbottò indignato « Oloong, sei proprio un maiale! »
« Grazie » rispose lui per nulla offeso poiché un porco lo era per davvero. Il medesimo soggetto parlò poi in direzione del giovine per annunciargli una lieta novella: « Hei, lo sai che proprio ieri abbiamo finito di aggiustare la Kame Hause? »
Il ragazzino bevve un sorso di acqua fresca e allontanò di poco la superficie di vetro dell’oggetto dalla bocca e scrutò l’interlocutore con un sopracciglio alzato che indicava una leggera perplessità « E ci avete messo due settimane per aggiustare un buco? »
Genio si alzò improvvisamente in piedi poggiando con determinazione le mani sulla superficie piatta del tavolo ricoperta dalla bella tovaglia « Ma che buco e buco … Era un cratere quasi! ».
Gli occhietti scuri si aprirono maggiormente mentre il bicchiere stava per essere poggiato « Davvero? Ma come è successo? Papà a provato a spiegarmelo ma non ci ho capito molto … A dire il vero si perdeva spesso … ».
« Và bene, allora te lo narrerò io!! … » disse esaltato il vecchietto mentre gli occhi di tutti si giravano verso di lui come se in quel momento fosse il fenomeno da baracconi del ristorante … Crillin sprofondò quasi per la vergogna … « … Mi trovavo nella camera con Vegeta perché toccava a me il turno di guardia … »
« Turno di guardia? » Gohan infatti, sempre per colpa di un genitore incapace di formulare un discorso di senso compiuto al primo colpo, non aveva ancora ben presente la situazione del Principe dei Sayan anche se in fin dei conti era un bene: la voce, se si fosse espansa troppo, avrebbe generato un sacco di problemi se il malato fosse venuto a sapere che qualcuno aveva parlato un po’ troppo …
Genio tagliò corto su quel punto « Non è importante. Dicevamo? Ah, sì … Era il mio turno e quindi mi ero appoggiato al mio posto con i miei libri carichi di cultura … »
« Pornazzi » aggiunse Oloong per poi lasciarlo proseguire.
« … Io poi leggo quello che mi pare se permetti! … Dopo il quarto volume mi addormentai come un sasso, ma tanto che non mi accorsi nemmeno del crollo di un’aura (cosa che mi disse poi Jaozi perché lui era rimasto sempre all’erta). Proprio in quell’attimo Vegeta si svegliò: si alzò di busto creando un gran brusio e che svegliò anche me … Aprendo gli occhi mi accorsi del suo sguardo che, schifato come non mai, osservava indignato i miei libri che lo ricoprivano in parte … Secondo me sono rivistine ben fatte … » sulla fronte di ogni elemento del pubblico iniziò a scendere una goccia di sudore di elevate dimensioni « … In ogni caso si alzò in piedi senza guardarmi nemmeno e si andò a mettere davanti al comò nel quale c’erano i vestiti che gli aveva comprato Trunks. Li indossò in fretta e furia dopodiché spiccò il volo fuori dalla finestra come un fulmine alzando una folata di vento pazzesca! »
« Ah … » mugolò Gohan alquanto esterrefatto ma qualcos’altro lo fece stupire ancora.
Genio si accomodò meglio sulla sedia e poggiò le rugose mani sulle ginocchia « Il fatto è che la finestra era chiusa. Con l’energia al massimo ha disintegrato con nonchalance una fiancata della mia povera casetta … e non mi ha ancora ripagato i danni! »
Il piccolo sayan ridacchiò sommessamente all’idea dello spavento del vecchio maestro delle tartarughe in quel momento e inoltre trovava buffo che si aspettasse che Vegeta lo ripagasse un giorno … Cosa improbabile al cento per cento. Infine sorrise sorseggiando ancora un altro goccio d’acqua « Beh, ci avete messo tanto comunque, io la casa l’ho messa a posto in mezza giornata ».
Annichiliti da un bambino di poco più di dieci anni: i quattro generarono tutt’attorno un’aura scura segnalando la loro frustrazione … ^-^

Quel giorno il ristorante, grazie a un ragazzino dallo stomaco largo e capiente, ebbe un buonissimo indice d’entrate anche se, quando l’intero gruppo si fù abbastanza allontanato da quel luogo, uno dei camerieri si ritrovò costretto ad appendere all’esterno un cartello nel quale indicava che le scorte erano terminate …
Crillin guidò la banda verso il luogo in cui si stava svolgendo ancora la grande gara ma però, notando che vi era poca gente, chiese ai pochi che erano presenti il perché di quella situazione ricevendo come risposta che moltissimi probabilmente erano ancora a consumare il pranzo e che comunque la finale sarebbe incominciata da lì a poco.
Il vecchio si ritrovò euforico e andò ad occupare una posizione strategica assieme al porcellino mentre i tre rimanenti, meno interessati alla battaglia all’ultima esposizione, si erano appoggiati ad una parete parallela al palco ed attendevano osservando i movimenti alla distanza.
Nel giro di una decina di minuti il piccolo spazio si riempì nuovamente di gente e tra di queste vi era addirittura chi si mangiava ad oca un panino farcito mentre per altri invece era palese che fossero in fase digestiva …
Crillin si ritrovò a sbuffare mentre portava dietro alla testa le mani « Spero che sia una cosa rapida » Gohan si ritrovò ad annuire mentre i giudici, che anche loro si erano concessi una pausa, tornavano ad occupare i loro posti tranne uno: Yamcha infatti, invece di andarsi ad accomodare come gli altri, si assentò un paio di minuti dietro ad un largo sipario … I guerrieri, essendo in grado di percepire le auree, capirono all’istante che in quel luogo poco in vista non era solo. Soltanto quando anche lo sfregiato si sedette il giovane ed abbronzato presentatore poté annunciare a gran volume l’inizio dell’attesissima finale: « BENTORNATI SIGNORI E SIGNORE! Scusate l’attesa ma prima di iniziare vi vorrei spiegare una variazione per la segnalazione dei punteggi …» il tizio si voltò verso la tavolata nella quale la donna ranocchia pareva addormentarsi, Mr. Satan si atteggiava a divo per fotografi che non vi erano, Yamcha guardava altrove mentre Marion sorrideva in modo alquanto ebete anche perché senza un motivo valido, ed indicò la piccola piletta di palette che ogni singolo giudice aveva davanti a sé « … Per questa finale, per rendere le cose un pochino più interessanti, il punteggio che potrà essere dato dai giudici sarà più ampio: la votazione potrà andare dall’1 al 9. Ok, a parte questa sottigliezza … SI COMINCIA!! ».
La prima ragazza venne chiamata in causa e questa, con la sua bellezza infinita e vestita soltanto di un costumino parecchio ristretto, salì sul palco e sfilò con eleganza. Dopo aver effettuato un breve viaggetto si fermò in fondo al palchetto mostrando per bene la targhetta dalla forma circolare con su scritto il proprio numero. I giudici, così come dovevano, se ne stettero quieti non facendo alcun gesto poiché il momento della votazione sarebbe avvenuto dopo la supervisione di tutti e diciotto i soggetti.
Altre ragazze più o meno meravigliose passeggiarono su di quel piano rialzato facendo sbavare più o meno esageratamente gli uomini in sala e generando in proporzione una quantità differente di caos formato da inciti, grida o semplicemente volgari fischi. Genio poi sembrava stare perdendo fin troppo sangue dal naso e il porcellino iniziò a preoccuparsi lievemente quando notò un leggero pallore che però contrastava violentemente con quell’euforia che, nonostante l’età sconosciuta, veniva sprizzata all’esterno da ogni singolo poro … Poco convinto che la salute del vecchio fosse a rischio proseguì a gustarsi lo spettacolo in santa pace anche perché Genio era sì vecchio, sì maniaco e depravato ma non di certo stupido come a volte dava a vedere: se si sarebbe sentito corto di certo avrebbe agito per primo per salvaguardare il proprio bene anche se, la sua pellaccia dura, di certo non avrebbe richiesto manutenzione.
Quando su di quel piano, dopo essere state scostate le chiare tendine che facevano sa siparietto, comparve la ragazza con il numero 9 il pubblico intero ammutolì dinanzi a quello splendore, a quell’angelo caduto in terra, a quella dea meravigliosa la quale, grazie forse ad una forza misteriosa o forse più semplicemente un colpo d’aria, fece oscillare i lunghi capelli violetti mentre gli occhi color dell’oro stregavano ogni singolo individuo nel tentativo di portarlo poi dalla sua parte nel momento della votazione. Con passo felpato e leggero passeggiò su di quel palchetto facendo spostare le teste oramai senza più un briciolo d’intelletto da una parte all’altra come se la calamita di tutto non fossero altro che quel sederino e quei seni racchiusi in quel costume magenta. Crillin compì il medesimo movimento anche se per un fine differente: quella infatti non era altri che la ragazza che tempo prima aveva visto assieme al suo amico di battaglie e sulla quale si era fatto parecchie domande … Si portò una mano al mento e la strinse appena come se con quell’azione le idee prendessero consistenza e trovassero un nesso logico. Quando la ragazza andò a mettersi al suo posto la vide guardare con la coda dell’occhio in una direzione … la seguì ed incontrò proprio il volto del suo amico che, dopo un occhiolino deciso, iniziò a sorriderle in modo strano.
« Hai, la vedo male … » si ritrovò a dire poi dopo aver incastrato tutti i pezzi del puzzle lasciando per quel momento Pual e Gohan allo scuro dei suoi pensieri forse fin troppo azzeccati.
Lo spettacolo però andò avanti senza problemi lasciando che gli ometti si deliziassero ad osservare le belle curve fino alla modella numero 16 che, dopo un cenno del presentatore che secondo lui aveva occupato troppo spazio, si apprestava a raggiungere il proprio posto accanto alla ragazza dal numero precedente. Fino a quel punto era davvero difficile stabilire chi potessero essere la seconda e la terza classificata mentre l’ambitissimo primo posto forse era già chiaro a chi dovesse spettare: ad una lady davvero fuori dal comune …
Il giovane dai capelli chiari chiese nuovamente l’attenzione del pubblico per la penultima ragazza che doveva mostrarsi nuovamente « E adesso un bell’applauso per la numero 17!! »

Gohan sbuffò violentemente … forse in quel momento avrebbe preferito di gran lunga ricevere intrattenimento da un libro di fisica quantistica o similaris … « Ma io non capisco, a me sembrano tutte uguali … Cosa ci sarà mai poi da votare? » chiese all’amico rapato che come lui se ne stava appoggiato alla parete color paglierino con fare molto rilassato.
« E chi lo sa, io ancora mi chiedo come abbia potuto vincere la scorsa edizione una come Marion … Fortuna che non devono intrattenere perché sennò sarebbe uno sfracelo, non oserei immaginare cosa potrebbe uscire da quelle labbra … » disse poi come in un soffio. Successivamente si morse la lingua dopo aver sentito Pual che, ovviamente, gli aveva ricordato che la stessa personcina che faceva da quarto giudice era stata un tempo la sua fidanzata non ché l’amore tanto cercato …
« Beh, ormai è passato … » disse cercando di eclissare quel poco che poteva ancora trasparire di tenero riguardo a Marion « … ora so che non è per niente il mio tipo ».
Nel frattempo che la fantomatica ragazza numero 17 facesse il suo ingresso (la quale poi non arrivava generando un leggero senso di spaesamento nel presentatore e di delusione negli spettatori) una differente attrazione tirò su di sé l’attenzione dei tre lontani dal palco: un giovane ragazzo, ad una velocità sorprendente, arrivò davanti a loro e si fermò improvvisamente dandogli le spalle. Indossava una lunga tuta da lavoro dal tipico colore cadente sul blu sporca in più punti di quelle che potevano apparire come macchie di grasso e murcia. Sulla schiena, sotto un piccolo codino scuro, primeggiava egoisticamente il grande simbolo della Capsule Corporation … « Sono arrivato giusto in tempo … » questo sentirono Crillin e compagnia fuoriuscire da quella bocca con un’intonazione già sentita in giro …
Il ragazzo rimase impalato quando un omaccione borioso lo colpì quasi apposta alla spalla per allontanare lo squinzio da quello che molto probabilmente riteneva fosse territorio di sua esclusiva proprietà ma poi, dopo l’ennesimo colpo e quindi con già un piede nella fossa, il soggetto attaccato per primo si limitò a sferrargli un pugno spietatamente rapido e forte nei cosiddetti che fecero crollare il gigante Golia come un sacco di patate. Dopo quel colpo due dei tre spettatori capirono all’istante …
« 17!! » gridarono sbalorditi Gohan e Crillin con dei volti pieni zeppi di moltitudini di sensazioni che si palesavano in quelle loro maschere curiose.
Il giovane cyborg si voltò verso di loro e nel frattempo, con l’ausilio di una mano, sciolse il legaccio che intrappolava quei capelli sottili e stranamente ancora in piega. Alzò un sopracciglio « E voi che ci fate quì? ».
Vedendolo Crillin si ritrovò un po’ combattuto: con la tenuta della C.C. faceva un po’ effetto ma poi, vedendo la sua solita maglia nera con ancora il simbolo del Red Ribbon, senza volere si chiese da che parte stesse mantenendo però quella sciocca domanda solo per sé. Propose un quesito differente mentre si staccava da quella parete e mentre per distrazione calpestava la coda di una piccola bestiola … « SCUSA PUAL!! … Beh, noi siamo qui per vedere lo spettacolo … » disse poi indicando il palchetto mentre nel frattanto era Gohan ad occuparsi del piccolo felino trasformista.
Passarono tre secondi netti nei quali il volto della creatura di Gelo mutò divenendo livida … Con altrettanti passi il ventenne raggiunse il piccoletto, lo afferrò al colletto della camicia con rudezza e l’alzò in aria prima di farlo picchiare al muro sul quale poco prima i “buoni” era poggiati.
Non capendo il perché di quel gesto Crillin portò le mani in avanti e cercò di farlo ragionare « AVANTI 17! … N-Non fare così … ».
Qualcuno dalla distanza udì quelle parole ma, poiché costui non si era voltato affatto verso la scena, interpretò in malo modo quella affermazione peraltro la utilizzò come spinta per dire la sua: « GIUSTO! NON FARCI ASPETTARE! ESCI FUORI 17!! » … altri ancora capirono a modo loro generando un domino di scempiaggini che provocarono al ragazzo moro soltanto un grande fastidio. C17 mollò la presa dal rapato e si abbassò verso terra per incenerirlo con lo sguardo …
« Ti avevo detto di stare lontano da lei … ».

« SIGNORI VI PREGO, UN ATTIMO DI PAZIENZA … » chiese il povero presentatore al quale il sudore scendeva con imbarazzo da quella fronte imperlata. Si voltò su sé stesso dando le spalle al pubblico ormai esasperato per l’attesa e si diresse verso il retro della piccola struttura. Scostò alcune ragazze prima di alcune delle tende pesanti e le oltrepassò con decisione. Nel tavolo della giuria lo sfregiato sbuffava sconsolato come se si aspettasse un atteggiamento del genere …
« Che cosa succede adesso?! Mica possibile che ci sia sempre qualcosa che non quadra!?! » sbraitò il ragazzo mentre si toglieva dal naso i futuristici occhiali e incenerendo la stilista di turno con due occhi verdi ma al contempo cattivi. La ragazza indietreggiò intimorita e poi piegò il busto in avanti per un inchino desolato « Mi spiace ma la numero 17 ha detto che non vuole uscire … »
« CHE COSA?!?! … Adesso ci parlo io con quella … dov’è? » chiese poi non vedendola nei pochi metri quadri antistati a quel piccolo buco poiché accecato dall’ira. La signorina indicò un angolo in cui una bella ragazza dai capelli chiari rimaneva seduta su di uno sgabello mentre con un piede giocherellava con la spilletta circolare sulla quale appariva il suo numero …
L’ometto le si avvicinò con il preciso scopo di farla ragionare: « Ma cosa credi di fare?! Chi ti credi di essere?! Vai fuori sul quel palco e fai quello che devi … Subito!! » la additò poi come se la volesse far sentire in colpa.
Un sorrisetto strafottente comparve sul volto di lei ma poi, dopo meno di un secondo, il suo sguardo tornò quello glaciale di sempre e disse la sua spostando con sfacciataggine la testa da una parte « Umpf! Non ci vado là fuori, non così! ».
Lui la osservò: era bellissima, doveva ammetterlo lui stesso ed era uno splendore in quel completino azzurro … cosa c’era che non andava?
« Dice che non gli piace il numero assegnato … » mormorò la povera stilista correndo in aiuto di quello che poteva apparire come un suo superiore.
« Capisco … » mormorò lui con un tono quasi veemente senza distogliere lo sguardo dal suo momentaneo soggetto « … E dimmi, perché non ti piace il numero? Pensi che ti porterà sfortuna? … » proseguì poi con un modo di fare viscido e schifoso che diede sui nervi alla “non 17”.
« Sono affaracci miei » rispose secca e acida facendo innervosire nuovamente il signore che poi, colto dalla rabbia la afferrò per un braccio e la fece alzare in piedi segnando così la sua condanna: sentendo le sue manacce addosso la biondina lo colpì allo stomaco con violenza e con solo quel gesto il pallone gonfiato si ritrovò KO.
Il presentatore era inutilizzabile. Lo spettacolo però doveva andare avanti … La stilista trattata da sguattera si chinò ed afferrò il microfono che era caduto all’abbronzato quando era stato colpito e si sistemò un poco i capelli. Osservò la bionda e la ragazza che doveva fare il suo ingresso per ultima. Si avvicinò a quest’ultima: « Ti và bene cambiare di numero? ». L’interpellata dai capelli corvini scostò la testa da una parte all’altra negando un suo possibile problema e pertanto i numeri vennero scambiati … tanta confusione per una sciocchezza …
La marea di uomini rimase senza parole nel vedere una ragazza sconosciuta, e oltretutto bruttina, a fare da presentatrice … « Purtroppo il presentatore si è sentito poco bene e quindi continuerò io a presentare … ecco signori la numero 17!! ».
« E’ lei!! » disse C17 prima che potesse vedere la modella ma poi storse il naso vedendo la stangona dai capelli ricci e mori « … Ma non è lei! ». Il cyborg incrociò le braccia e sbuffò come un bambino piccolo e rimase tale fino alla fine della sfilata generale.

Il cuore di Crillin invece perse un colpo vedendo la bella 18 …

In una rigorosa riga le diciotto modelle rimanevano immobili dinanzi al loro pubblico che con la bava colante le mangiava sempre di più con gli occhi e tutte, tranne una in particolare, sorridevano loro facendo magari anche un gesto amichevole con le mani per acciuffare la loro attenzione e farsela amica e aiutante per la vittoria. 18 invece, nella coda del piccolo branco, rimaneva invece a braccia conserte con un’aria stizzita poiché oramai quel concorso che lei definiva come stupido e oltremodo idiota, le stava divenendo fin troppo stretto: nel giro precedente (quello perso da Crillin e compagni) si era ritrovata costretta a mostrarsi e, anche se sapeva di avere un corpicino invidiabile, non sopportava tutti quegli occhi addosso e inoltre si era dovuta abbassare a sfornare sorrisi patetici e sforzati per rientrare in quelle sei fortunate anche se, a dirla tutta, visto che il suo girone sarebbe apparso come quello meno in vista poiché presente durante la pausa pranzo, le sue rivali non erano poi all’altezza del compito come si aspettava. La finale invece le appariva ardua: fremeva di rabbia al solo pensiero di dover rimarcare la dose delle sue umiliazioni … piuttosto che ritornare a strisciare per prendere qualche voto in più avrebbe quasi preferito mandare tutto al diavolo e magari far saltare l’intera baracca per stendere i nervi oramai tesi come corde di violino. In più, quando il fratello l’aveva chiamata tramite un cellulare per sapere come stavano le cose, le era scappato detto che era giunta alla finale … il piano infatti consisteva nel tenere lontano il fratello 17, non tanto perché voleva fargli una sorpresa quando avrebbe fatto ritorno a casa anche perché l’intenzione non vi era affatto, ma perché se egli non vi fosse stato la sua disgrazia sarebbe apparsa come minore: lei, la glaciale 18, costretta a comportarsi come una gallina comune per arrabattarsi un mucchietto di insignificanti numeri da altrettanti sciocchi individui tra i quali uno sbarbatello che aveva già imparato a detestare con spontanea maestria.
Il comportamento distaccato e lontano della bionda cibernetica comunque avevano allontanato l’interesse del pubblico in generale se non alcuni soggetti singoli che continuavano a fissarla poiché era una loro conoscenza. Abbassò addirittura gli occhi di ghiaccio verso il basso mentre meditava seriamente su quello che sarebbe stato il “poi” di quelle che potevano essere le sue azioni future: era indecisa però se attuare uno sterminio di massa o soltanto un sacco di caos …
« 18!! » una voce conosciuta la obbligò ad alzare lo sguardo: sul fondo, vicino ad una parete, il fratello gemello vestito della sua tuta da lavoro la salutava con una mano con il sorriso sulle labbra. Osservò meglio la divisa di lui: era sporchissima e in alcuni punti addirittura strappata, da una delle larghe tasche riusciva a scorgere gli scuri guanti che si portava spesso appresso mentre dalla larga cintura marrone alcuni attrezzi del mestiere pendevano liberi andando magari a cozzare uno con l’altro. Socchiuse gli occhi ripensando ad una litigata fatta un paio di giorni prima: 17 si era arrabbiato con lei perché non voleva partecipare a quel concorso. Egli, alla fine di tutto gli aveva confidato che non gli importava nulla se avrebbe vinto o meno perché lei, per lui, sarebbe stata sempre una vincitrice ma il problema che era sopraggiunto era un altro: 18 secondo lui era diventata pigra e nullafacente, pertanto non le avrebbe fatto male fare qualcosa di diverso. Inoltre non si degnava di pulire casa mentre lui, ogni santo giorno, si svegliava presto per andare al lavoro e portare a casa quei pochi soldi che lei, puntualmente, utilizzava per sé. Il fratello sperava ardentemente che la sorellina divenisse autosufficiente ma non perché non era capace anzi, spesse volte si era mostrata molto più capace, ma che si mettesse semplicemente all’opera per il bene suo e di altri.
18 chiuse per un attimo gli occhi ricordando per un istante la voce di lui che l’aveva sgridata per aver utilizzato i soldi del giorno prima per comprarsi un paio di pantaloni: in quel momento non le aveva fatto ne caldo ne freddo … Quando le palpebre si riaprirono però comprese che il suo gemello volesse andare ben oltre le aspettative e che lei, con un atteggiamento a volte infantile quanto il suo, glielo stava impedendo. L’unico motivo che l’aveva spinta a partecipare a quello stupido concorso era per portare a casa uno dei premi e perciò rendersi utile.
Cercò di sorridergli in modo da apparirgli un minimo coinvolta nell’evento ma poi, quando scrutò vicino a lui alcuni soggetti già intravisti, la sua maschera divenne quella di sempre se non peggio … se alcuni sconosciuti tifavano ancora per lei, con quel gesto erano spariti per sempre. 17, notando quello sguardo comprese in pieno, si voltò un secondo per scrutare i conoscenti e poi ritornò verso la sorellina. Il moro fece spallucce.

« Signori, che adesso abbia inizio la votazione! Ora si parte per le prime sei che passeranno » gridò la ex-sarta con un sorriso smagliante sul volto coinvolgendo l’intero pubblico.
Secondo Crillin, Gohan e 17 la vittoria di 18 era da considerarsi come da escludere. Il suo atteggiamento infatti non la faceva rientrare tra le preferite …
Una dopo l’altra, dopo essere state chiamate al centro del palco, venivano nuovamente visionate dalla giuria che poi, dopo qualche secondo, dava il suo voto alzando la paletta che preferiva. I vari punteggi venivano segnati poi da una parte dalla signora Frog che poi, con un secondo di calma e con l’ausilio di una calcolatrice, avrebbe poi sommato i vari punti di ciascuna e stillato una classifica.
La ragazza numero nove ebbe un punteggio quasi schiacciante: Yamcha, Mr. Satan e Frog per lei le avevano riservato la paletta con il numero massimo mentre Marion, visto che la vedeva come troppo altezzosa, gli diede soltanto un sette.
18 ottenne un punteggio ben minore: da Marion ottenne un misero sei, da Yamcha e Satan un sette mentre dalla signora Frog, a gran sorpresa, un nove pieno.
La somma dei vari punteggi però vide come presente tra le finaliste per la finalissima anche 18 che però era riuscita a rientrare al sesto posto con un punto di scarto dalla successiva, troppo poco per pretendere la vittoria visto che poi, dalla prima piazzatasi, gli mancavano ben cinque punti.
Le ragazze vennero mandate nel retro del palco per concedere una piccola pausa a tutti i presenti, giudici compresi, che si alzarono immediatamente per prendersi qualcosa da sgranocchiare tranne uno che, con aria guardinga, si allontanava e si voltava attorno alla ricerca di qualcuno.
La bella bionda, con la spilla che indicava il suo stesso nome, si allontanò senza permesso dal resto delle ragazze indirizzandosi con un’impertinenza senza pari in direzione di un suo simile a dir poco identico.
« Che cavolo ci fai qui?! » sbraitò senza freni 18 in direzione del gemello attirando su di sé l’attenzione di molti.
« Sono venuto a vederti, che domande … » rispose lui per nulla intimorito dai toni acuti di lei.
« Ma non dovevi essere al lavoro te?! »
« Guarda che prima ho finito il turno … Non mi fare così sciocco 18 » le disse poi mezzo serio per canzonarla.
« E loro che cosa ci fanno qui? » chiese poi lei stizzita senza guardare nemmeno il piccolo Crillin che si stava letteralmente squagliando per lei.
« Ah, non lo so … Comunque erano qua ben tempo prima di me se ho capito bene » a quelle parole 18 divenne paonazza al solo pensiero che l’avessero vista anche nella scena precedente.
Crillin però, dopo aver preso il poco coraggio che aveva con entrambe le mani, le riuscì a proferire qualche timida parola « Beh, sì, è vero … però prima non ti abbiamo vista. Eravamo a pranzo … » dopo aver detto ciò iniziò a ridacchiare imbarazzatissimo anche perché i piccoli indumenti di lei lo mettevano a disagio.
Lapidaria fu la risposta: « E allora? Chi ti ha chiesto niente … ».
Il grande cuore del piccolo uomo sembrò incrinarsi. Sconfitto da un senso d’impotenza causato da un affetto palesemente non corrisposto, Crillin si allontanò silenzioso e mesto dai due gemelli che incuranti di tutto, lei specialmente, continuavano a dialogare sul perché il moro era arrivano o meno. Gohan e Pual non sapevano davvero che fare.
La bionda tornò nei suoi spazi lasciando il gemello assieme agli altri sbarbatelli.
La pausa generale sarebbe durata una decina di minuti pertanto Crillin ne approfittò per andarsi ad intanare in un piccolo bar: chiese un caffè forte, pagò il tutto e con la tazzina fumante si andò a sedere un uno dei tavolini vicini alla vetrata che dava all’esterno. Afferrò anche un giornale che stava al tavolo vicino e iniziò ad osservare le varie figure per distrarsi da quell’ennesima amarezza.
« Ho la vittoria in pugno, nessuno riuscirà a superarmi! »
Il piccoletto udì quella serie di parole ma non si voltò per vedere chi era stato a pronunciarle.
« Sì, hai perfettamente ragione. Il mio voto è tuo, stanne certa »
La seconda serie, appartenente invece ad un soggetto maschile a differenza della prima, lo fece staccare momentaneamente dalla frettolosa lettura.
« Sì, ma quella dannata Marion … mi serve anche il suo voto se voglio essere presa per la copertina del “Miss” di questo mese! »
Crillin concentrò l’udito continuando però a fingere di leggere … i due si trovavano a poca distanza, forse a un paio di tavolini più all’interno del locale.
« Ah, per quella domanda al mensile giusto? Me ne avevi già parlato l’altra sera … Comunque con Marion ci ho parlato io e mi ha detto che ti darà anche lei il nove … » ci fù una specie di pausa nella quale l’uomo evidentemente sorseggiava un caffè « … però mi ha detto che dovrò uscire con lei, altrimenti non farà un bel niente ».
Il pelato si trattenne dal voltarsi anche se la voglia era immensa.
« E allora? Escici, che vuoi che sia. Se è per una volta sola mica divento gelosa »
« Parli facile te! E io che mi invento con mia moglie? Già è difficile nascondere te … aiuto … non oso immaginare cosa mi succederà se Bulma lo verrà a sapere … ».
Un altro mondo crollò miseramente per Crillin … La bocca rimase spalancata mentre il cuore si riempiva di una tristezza infinita al solo pensiero della sua amica …
« Ora è meglio che torni dalle altre sennò insinueranno e capiranno qualcosa … la numero 18 poi mi sembra molto più sveglia delle altre anche se fisicamente non è alla mia portata! »
L’uomo iniziò a ridere di gusto non sapendo minimamente che uno dei suoi “amici” l’aveva ascoltato fino a quel momento … Evidentemente il cervello si sconnetteva in automatico quando iniziava una conversazione con una del gentil sesso. I due si alzarono e uscirono dal bar in momenti diversi per non destare troppe attenzioni. In entrambi i casi Crillin si era nascosto per bene sotto il giornale e non si era fatto vedere.
Dopo un minuto netto anch’egli uscì da quel luogo tornando dai suoi amici che però, vedendolo serio e alquanto cupo, si allarmarono profondamente. Non diede loro risposte ma si avvicinò al cyborg che lo scrutava con malcelata indifferenza « 17 … » iniziò destando nel richiamato un minimo di attenzione « … questo concorso è pilotato e se non facciamo qualcosa 18 non vincerà mai ».

« Che cosa vorrebbe dire “Se non facciamo qualcosa”? Io non devo fare un bel niente e nemmeno tu! » sbraitò arrabbiato 17 mentre si avvicinava al piccoletto con entrambi i pugni chiusi.
« C-come, non vuoi che 18 vinca? » chiese Crillin tremante come una foglia.
« Certo che mi piacerebbe ma lo deve fare da sola! »
« Ma come può farlo se tutto è un imbroglio? Non ha scelta! » disse il piccolo cercando di far ragionare il moro.
Il cyborg parve pensarci per un momento ma poi sbuffò mentre con una mano si sistemava una ciocca dei capelli corvini « Adesso poi vedremo … ».
La giovane presentatrice tornò sul palco assieme alle sei bellezze rimaste ovvero: la numero 9, la 6, la 5, la 14, la 2 e la 18 … così apparivano in ordine di punteggi presi.
« Signori e signore, adesso avrà inizio il gran finale! Prego numero 9, faccia un passo in avanti per cortesia … » dopo un gesto da parte di colei che gestiva la situazione la ragazza dai lunghi capelli violacei si mosse verso il punto indicato e si fermò facendo un sorriso radioso al resto del pubblico.
« … e adesso giudici, fate voi la votazione! ».
Crillin si fece sentire dai compagni « Ecco, lei è la prescelta, quella che deve vincere secondo i progetti … 17, dai dobbiamo … » voltò la testa verso la sua destra ma non vi trovò nessuno: solo una larga cintura marrone con degli attrezzi occupava il posto del cyborg … Gohan immediatamente lo picchiettò ad una spalla dopodiché gli indicò il punto nel quale il moro si trovava: nei pressi della giuria.
Dopo un rullo di tamburi immaginario e di un sottofondo creato dal vociare dei presenti, i quattro si apprestarono ad afferrare una delle palette per poi alzarle. In quel momento 17 parve invisibile nel suo scatto …
Intanto la bella dea attendeva fiduciosa l’elencazione dei vari punteggi con lo sguardo rivolto verso il suo amato pubblico …
« Signori della giuria tenete alte le palette per cortesia … Allora, i punti sono: 9, … »
Prima ovazione.
« …9, … »
Seconda ovazione.
« … 9, … »
Terza ovazione … il morale alle stelle.
« … e infine 3! ».
Il tempo parve congelarsi per la bellona in mezzo al campo: « 3!!! Ma come è possibile?! » ella si voltò lentamente e vide che Marion aveva in mano la paletta con proprio il numero tre … Sembrò quasi che le avessero rotto un unghia dal gran che era a pezzi … il che per una snob è tutto un dire.
Yamcha fulminò la ragazza dai capelli blu che improvvisamente comprese il “suo” errore « SCUSATE! … » urlò a gran voce « … Ho sbagliato a votare! Posso? » disse poi al pubblico indicando le altre palettine che aveva sul tavolo. Dopo aver ricevuto il consenso della stragrande maggioranza del pubblico Marion si apprestò a cercare un nuovo numero.
Nel frattempo 17 si era avvicinato nuovamente al trio e li osservava con sguardo critico mentre si apriva maggiormente la tuta da lavoro mostrando loro alcuni oggettuncoli già visti in altro luogo « Vedete di farle sparire » disse poi togliendosi di dosso il furto e dandolo a Gohan che all’istante, poiché non voleva essere scoperto, lo incenerì con una piccola onda tramutando il tutto in polvere grigia.
Al tavolo la ragazza stava per essere colta da un senso di panico: cercava ovunque ma le sue palette erano soltanto quattro di quelle che in realtà dovevano essere nove in totale.
« Giudici, il tempo stringe, possiamo effettuare nuovamente la votazione? » chiese la presentatrice alle prime armi con una leggera nota di nervosismo.
« Sì, sì, adesso la rifacciamo » disse molto semplicemente Mr. Satan mentre senza osservare ciò che afferrava mentre l’altro uomo al tavolo diceva alla ragazza di utilizzare la paletta con il punteggio più alto lì in mezzo.
Da lontano qualcun altro aveva già pensato a come agire e si era già mosso di conseguenza …
« Ok, signori, in alto le palette! … » disse la ragazza prima di vedere il nuovo punteggio « … Allora … Marion ha un 4, la signora Frog e il signor Yamcha hanno un nove mentre Mr. Satan un 6 … Signore, come mai questo ripensamento? »
Satan non sapeva che dire.
Crillin invece aveva il fiatone … « Hanf- Hanf … L’ho fregato … Hanf … Gli ho scambiato le palette da sotto il naso … ». Gohan sorrise teneramente al pensiero che il suo amico commetteva quegli sgarri soltanto per amore …
« Adesso signori questa è la votazione ufficiale, mi spiace ma temo che non si riesca a fare altro … » disse desolata la presentatrice alla bella ragazza che con uno sguardo assente si osservava attorno « … 28 sono i punti della concorrente numero nove … un po’ scarsino come punteggio ma è quello che è. Avanti numero 6, adesso è il suo turno … » disse poi in direzione della successiva signorina che si stava letteralmente strappando i capelli temendo il disastroso risultato che sarebbe avvenuto.

Prima che giungesse il turno di 18, la quale però aveva capito cos’era successo poiché aveva beccato in pieno sia il fratello che il tappo ambulante, le altre concorrenti avevano ottenuto delle votazioni infime, a dir poco scandalose anche perché i quattro della truffa, se volevano comunque fare vincere l’interessata, avrebbero dovuto mantenere i voti al di sotto di quel limite assai sottile e facilmente valicabile. La bella bionda si fermò al centro di quel palchetto mostrando tutta la sua innata freddezza e poi, quando notò di essere al centro dell’attenzione, incrociò sfacciatamente le braccia in segno di sfida mentre con i suoi occhi glaciali osservava quelli del fratello che dalla distanza la osservava silenzioso.
Ripensando ai punteggi dati in precedenza Crillin intuì che la sua amata era la meno apprezzata e che pertanto i giudici, Yamcha compreso, non si sarebbero trattenuti dal darle un punteggio tale da non toccare nemmeno il terzo posto. In ogni caso sarebbe apparso troppo strano se la bionda fosse passata esageratamente in cima al podio … « Hei … » disse verso il moro più alto di lui « … 18 si accontenterà anche del secondo posto? ».
17 lo osservò un po’ dubbioso e si portò una mano al mento « Mia sorella è parecchio orgogliosa ma penso che capirà se rimane seconda … Se esageriamo troppo sarà più evidente il nostro di trucco che non il loro ».
« Perfetto! Come ci muoviamo? » chiese Crillin mentre si sistemava le maniche arrotolate della camicia bianca. Il cyborg si osservò attorno e incominciò ad elaborare una qualche teoria che potesse essere loro di aiuto. Mentre si mordeva un labbro osservò un animaletto svolazzante e allora lì, dopo tanti richiami mentali, l’idea giunse « Tu gatto … »
Pual osservò il ragazzo ignaro di ciò che gli volesse dire e rimase in silenzio quando il moro gli parlò deciso « … vai a chiamare il maiale e venite tutti e due qui. Ma fai in fretta! Il tempo stringe … ».
La presentatrice aveva già dato il permesso ai giudici di effettuare la votazione ma loro, invece di fare il tutto rapidamente come doveva essere, si erano avvicinati e discutevano sui voti che doveva dare ciascuno … se all’inizio il trucco non era visibile in quell’attimo il fatto che qualcosa di losco vi era sotto era davvero molto evidente.

« No, così non và Oloong! Impegnati! » urlò sommessamente Crillin in direzione del porcellino che nascosto da una parte cercava di portare a termine il compito a lui assegnatogli.
« Hoooo, uffa! Secondo me è perfetto invece … » mugolò l’animale scocciato di quella operazione.
« Vedi di darti una mossa maiale! … » gli gridò contro 17 quasi sul punto di avvilimento « … Non vedi le tette? Così sembri un maledettissimo Picasso! E poi sei troppo basso e grasso! ».
« UFFA! E perché non lo fate fare a Pual visto che lui era il migliore della classe?! » si lamentò ancora Oloong offeso dalle critiche altrui. Fortuna che Gohan si espose in maniera differente dagli altri: « Pual ci è riuscito al primo colpo, è vero, ma non possiede il carattere adatto … Avanti Oloong, solo tu puoi riuscirci! ».
Quello che parve come un incitamento fece salire l’adrenalina nel piccolo corpo e a fargli cosi raggiungere il suo obiettivo.
« Perfetto … » mormorò il cyborg con uno strano sorriso sulle labbra « … ora puoi andare …».

« Signori, alzate le palette prego! ». Come su ordine i piccoli oggetti bianchi provvisti di numero vennero alzati ma una voce vicina interruppe il tutto …
« FERMI TUTTI!! QUESTA E’ UNA TRUFFA! »
Il pubblico e i restanti personaggi si voltarono nella direzione nella quale quella era stata mormorata: tutti rimasero allibiti mentre Marion urlò di terrore vedendo un suo doppione.
La copia parlò ancora mentre con una mano indicava l’essere identico a sé: « Quella mi ha usurpato il posto spacciandosi per me! Non lo posso accettare! Bugia, BUGIA!! ».
I presenti si voltarono tutti verso la bella donna al tavolo rettangolare e ognuno incominciò a chiedersi se effettivamente quella seduta era l’essere originale o meno …
Marion, quella vera, cercò di difendersi come poté utilizzando la sua voce acuta e squillante « Ma non è vero … Io sono quella vera, quella autentica! ». La ragazza vestita di rosso si alzò impettita e si diresse verso l’altra Marion e infine l’additò con aria accusatrice « Lei è una meschina bugiarda! ».
Oloong rispose continuando a recitare « Non è vero, è lei! »
« No, sei tu! »
« No, tu! »
« Tu! »
« TU! »
La sfuriata verbale si trasformò in una rissa tutta al femminile nella quale la parola d’ordine sembrava essere: strappa più capelli e vinci!
Dopo ben poco però Mr. Satan intervenne separando le due con la forza … ne approfittò poggiando entrambe le mani sui seni delle due ma questo è un dettaglio irrilevante. Confuso ma anche irritato per la quantità di tempo che stava perdendo nel quale non poteva stare con i suoi fan, prese per le spalle la prima Marion che gli capitò sotto tiro e la trascinò alla scrivania. Fortuna volle che quella portata via non fosse proprio quella autentica …
Oloong si sedette con grazia accavallando le gambe e ammiccando all’uomo con le cicatrici. Grande attore, non c’era alcun dubbio.
Yamcha le si avvicinò e gli disse quello che doveva fare: « Allora, 18 deve prendere un punteggio basso quindi Frog le darà un 7, io e Satan un 6 e tu un 4 visto che più in su non puoi andare, capito? »
Il maialetto trasformato annuì facendo un candido sorriso e si sfiorò con forza la pancia nel tentativo di fare uscire allo scoperto un altro essere trasformista. Pual infatti, che si era trasformato in un pezzo ti tessuto del medesimo colore del vestito si staccò silenziosamente e rimase al di sotto del banco in attesa di ordini da parte del cyborg meccanico che da lontano doveva dargli indicazioni.
17, grazie a un buon udito immessogli da Gelo tempo addietro, iniziò a calcolare rapidamente a voce alta: « Allora: due sei, un sette e un quattro … quei bastardi gli vogliono dare solo ventitré punti … »
« Allora non vincerà nemmeno il terzo posto con quel punteggio … » mugolò Crillin alquanto depresso. Gohan però intervenne con il suo genio « Ma se così fosse a cosa servirebbe Pual? … » sorrise all’amico innamorato « … Se si trasforma in una determinata paletta può addirittura farla pareggiare ».
« Pareggiare sarebbe troppo anche se fare riapparire una paletta scomparsa sarebbe già di per sé un caso strano … Non calchiamo troppo » e così dicendo, con l’ausilio delle sottili dita delle mani, il cyborg mostrò al gattino lontano ciò che doveva diventare. Il felino annuì e mutò silenzioso.
« Giudici, mostrate le palette adesso! »
I quattro oggetti vennero alzati e 18 rimase stranita da quello che vide così come il resto delle persone presenti delle quali soltanto la presentatrice parlò: « Ecco la votazione: Frog ha dato 7 punti, Mr. Satan 6 punti, il signor Yamcha 6 punti mentre la giovane Marion anch’ella 7 punti! Il totale è di 26 punti pieni quindi pubblico, la ragazza numero diciotto è la seconda classificata!».
Parecchi fischi si levarono in direzione della ragazza dai capelli azzurri che nonostante tutto continuava a sorridere come suo solito o meglio, come Oloong riusciva per essergli simile.

Dopo aver fatto il cambio d’abito e aver ritirato il premio che gli spettava, 18 si allontanò da quella gabbia di matti e andò incontro al fratello che l’attendeva nei pressi dell’uscita del grande centro commerciale, davanti ad una bella gelateria. Quando arrivò là trovò però anche il resto di tutto il gruppo degli “amici di Son Goku” e pertanto si irrigidì nuovamente.
« Ciao sorellina, sei stata davvero in gamba sai? » le disse il moro andandole vicino.
« Umpf, non prendermi in giro! ». 17 rise ormai avvezzo ai modi sgarbati della ragazza.
Il guerriero dall’altezza ristretta uscì dalla gelateria con ben sette gelati incastonati in un porta-coni fatto di cartone e viaggiò dinanzi a tutti offrendone uno ciascuno. Si fermò anche davanti ai due gemelli « Ne ho preso uno anche per voi … »
L’ometto ne afferrò uno e, essendo un gelatino davvero da tirchi poiché composto da un’unica pallina, se lo ficcò interamente il bocca dopodiché fece cenno alla gemella di andare.
Lei invece tentennò un poco prima di afferrane uno « Non pensare che ti ringrazi per questo … ».
Crillin continuò a sorriderle apparendogli un bel po’ strano e alquanto tonto forse …
« Dai 18, andiamo! » la richiamò il fratello dopo essersi liberato momentaneamente la bocca dal cono gelato.
La bionda annuì con la testa e si allontanò non degnando alcuno di uno sguardo.
« Accidenti, com’è fredda … » gli scappò detto Oloong che aveva riottenuto le sue sembianze. Nessuno però lo riprese anche perché in fondo aveva detto il vero ma poi però si morse la lingua quando la rivide tornare indietro e rifermarsi nuovamente davanti l’amico Crillin.
18 si piegò appena per avvicinare i suoi occhi con quelli scuri dell’altro.
Il respiro si fece pesante e il corpo iniziò a scaldarsi mentre le gote dell’uomo divenivano di un rosso acceso …
Trenta secondi interminabili e poi …
« Domani »
Gli occhietti scuri si sgranarono sentendo quella parola « … D-Domani? … » ripeté poi mentre la ragazza si allontanava.
« Sì, … » iniziò determinata « … mi avevi promesso che mi avresti riempito l’armadio di vestiti quindi domani fatti trovare qui che mi porti a fare spese. Chiaro? ».
Crillin rimase a bocca aperta ed annuì lievemente poiché senza parole.
« Bene. Allora ci vediamo domani alle nove qui e vedi di non tardare sennò saranno guai! » disse poi la bella allontanandosi e uscendo da quell’edificio.
Parecchi minuti carichi di silenzio aleggiarono in quello spazio mentre i gelati, tranne quello di Gohan perché era già stato spazzolato via, si squagliavano inesorabilmente macchiando pavimento, vestiti o pelliccia a seconda del padrone.
« Hai un appuntamento » mormorò il sayan con un tono allegro.
Crillin parve finalmente svegliarsi « E’ VERO!! Accidenti, adesso mi devo guardare attorno per vedere quali sono i negozi migliori! E poi devo anche pensare a quanti zeni mi dovrò portare con me! Gohan, vieni con me! »
« Cosa?! Ma io dovrei andare … » mugolò il ragazzino indicando l’uscita attraversata poco prima dai gemelli.
« Ci vorrà solo un minuto … » disse spiccio il pelato mentre cestinava l’intero cono all’interno di un pattume dalle sembianze di uno strano ometto blu che teneva la bocca spalancata « … andiamo dai! » disse poi tutto eccitato afferrando un braccio del ragazzino e sparendo con lui nei meandri di quel posto affollato.
Genio, Oloong e Pual terminarono il loro cono con un sorriso gioioso sul volto.


La bella ragazza dai lunghi capelli viola non conquistò la copertina di “Miss” che tanto agognava visto lo scarso punteggio ottenuto.
Il concorso perse totalmente di credibilità e da quell’anno non venne più celebrato.
Marion sparì dalla circolazione forse dall’indignazione.
Yamcha riuscì a tenere nascosta a Bulma la sua fugace relazione con la bella concorrente e pertanto per quella volta la sua vita fu al sicuro. La brava mogliettina però iniziò a nutrire seri dubbi quando l’amico Crillin le disse solamente di stare in guardia …
Mr. Satan ritrovò la sua adorata figlia Videl nella grande palestra di casa ad allenarsi.
Gohan arrivò a casa tardissimo e venne duramente ripreso dalla madre e difeso dal padre. Ci pensò quest’ultimo a calmare la moglie a modo suo …
E Crillin? Beh, essendo innamorato come non mai diede semplicemente il meglio di sé ^-^

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 68
*** Nuove Sorprese ***


Benvenuti signore e signori!! Come promesso sono tornata ma voi siete pronti? ... Cosa? Non vi sento!! ... Più forte che non- il mio udito cala progressivamente ^^

Vegeta4ever: Te sempre a pensare a quei due eh? Poverini gli altri ... XD Fammi sapere se questo capitolo ti piace e cerca di non impiegarci due ore a leggerlo! Un bacio

Swwtcicia: Alcune risposte le troverai quì, altre arriveranno ^^ Se avrai pazienza e mi seguirai ancora scoprirai tutto! Ciao, beso

Angelo Azzurro: Il concorso di bellezza era apparso anche nel capitolo 37(shopping con sorpresa ... mamma, quanto è indietro O.O) ma non tutti ci avevano fatto caso ... quì invece è evidente XD. Spero che il ciappy ti piaccia, continua a seguirmi please! Bacio

ka93: Heilà! Sono davvero contenta che la mia storia ti piaccia (e anche che tu sia riuscita a leggerla e non ti sia demoralizzata dalla quantità dei capitoli). Spero vivamente che il seguito ti piaccia come la prima parte ... Continua a seguirmi! Ciao!!

folg_89: Mio buon signore! Non dire che il momento del concorso sembra recuperato dall'oav ... è vero, ho preso spunto da quello ma con le parole che hai usato sembra che io abbia riciclato l'attimo e il che non è molto carino ... dai che scherzo! XD anche se ciò che pensi lo sò già lasciami due righine scritte ... ^-^ Un bacione ...

Juu_Nana: La tua recensione mi ha lasciato addosso un nonsochè di spiacevole perché dalle tue parole infatti si percepisce un certo livello di delusione e il ciò mi rattrista alquanto ... Spero che con questo capitolo la storia non si ripeta. Un bacio scricciola ...


Ragazzi miei, ho notato un notevole calo di letture e recensioni negli ultimi tempi. Per l'amor del cielo, capisco perfettamente che quello passato era un momento di relax e che molti avranno avuto da fare e pertanto non dico nulla riferito al passato ... Spero comunque che d'ora in avanti coloro che sono spariti ritornino ... Ovvio però che non vi costringe nessuno.
Vi lascio al capitolo ragassuoli. Ci si rivede Giovedì o Venerdì, come sempre.
Un bacio a tutti e grazie ...
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 68
- NUOVE SORPRESE -

Il cielo limpido, le nuvole bianche in esso, i verdi alberi delle montagne che si piegavano sotto il vento leggero di quel giorno di inizio estate. Il Sole alto, con la sua forza luminosa, toccava ogni cosa e la scaldava con le sue braccia invisibili. Il mare calmo in apparenza brillava bello sotto quella luce generando una moltitudine di riflessi accecanti. Le onde continuavano ad infrangersi sulle rocce di quell'alta scogliera sulla quale, lungo tutto il suo perimetro, correva una strada ben fatta.
Dopo un'attenta osservazione l'uomo postato al margine del percorso asfaltato si portò una mano alla fronte eliminando le piccole gocce di sudore che la imperlavano, si sistemò appena gli occhiali da sole scuri dalle lenti con una forma vagamente triangolare e si allontanò da quel punto indirizzandosi verso un luogo ben preciso. Le gambe si muovevano lente, i piedi si mettevano uno davanti all'altro con un ritmo ben cadenzato mentre gli occhi, anche se coperti da quelle lenti, continuavano a rimirare il mare e il sole che brillava sopra di esso ... Forse si stupì anche di quanto gli piacesse anzi, di quanto gli continuasse a piacere quello spettacolo nonostante l'avesse ormai visto fino allo sfinimento o in un modo o nell'altro ...
Sospirò e fece spallucce quando raggiunse la sua vettura che era stata parcheggiata in una piccola piazzola che dava proprio sul mare. Cosa l'avesse spinto ad allontanarsi per vedere il medesimo paesaggio non lo sapeva ... sapeva solo di averne sentito il bisogno e basta.
Si mosse verso il suo posto, afferrò la maniglia scura e la tirò appena per aprire la portiera della sua automobile nera decappottata. Si sedette sul sedile scuro di tela e dopo aver osservato il largo cruscotto pieno di numerosi indicatori di velocità ed altro si mise la cintura di sicurezza così come un vero autista dovrebbe sempre fare. Con la mano sinistra, nel cui polso vi era un prezioso orologio con una intelaiatura in metallo argentato, si sistemò la leggera camicia all'altezza del collo dopodiché, con una leggera occhiata, si guardò i gomiti controllando che le maniche arrotolate fossero in ordine. Notando che tutto era come doveva essere si sporse verso destra, davanti al cruscotto nel quale raramente riponeva oggetti di valore dal punto di vista materiale. Lo aprì e dopo aver constatato che la capsula dall'etichetta azzurra era ancora accanto ad una vecchia fotografia stropicciata, lo richiuse riposizionandosi com'era precedentemente. Accese il motore ed appoggiò entrambe le mani sul volante dopo aver ridato un'ultima occhiata a quel posto.
Un rombo tumultuoso echeggiò nel cielo mentre la vettura scura, ma con il metallo che rifletteva la luce chiara, iniziava a prendere velocità. Dopo pochi secondi l'autovettura sfrecciava talmente veloce che l'ombra sottostante sembrava non riuscire a stare al passo. Se qualcuno l'avesse visto in quel momento l'avrebbe scambiato per un fulmine oscuro ...
Il Sole picchiava forte su di quel largo cofano sotto il quale lavorava a velocità sorprendente un motore dalle eccellenti prestazioni.
I capelli dell'uomo si scompigliavano con vigore a quelle sferzate e sicuramente avrebbe pianto se le scure lenti non gli avessero protetto gli occhi severi e dolci allo stesso tempo. Le mani scivolavano sicure sul volante e sul cambio manuale, indice di una grande esperienza o almeno grande abitudine alla guida. Nonostante si ritrovò più volte a scostate i capelli ribelli dal volto con una mano la sua concentrazione non ne risentiva minimamente.
Trascorse quasi un'ora prima che l'uomo si immettesse con la vettura in una strada che dava verso l'entroterra ... Le grandi e ombrose piante alleviavano il caldo accumulatosi e acquietavano, grazie ai suoni degli animali che abitavano attorno ad essi, un animo che solo in apparenza sembrava tranquillo. I grilli che frinivano con spensieratezza non lo indussero a riscoprire amari ricordi e si sorprese di quanto fosse lontano da quei giorni in cui quelli erano stati reali.
La folta pineta ben presto diventò una foresta e poi una serie sempre più vasta di campi multicolore divenuti tali da abili e laboriosi contadini che persino sotto quel caldo sole continuavano a elaborare nuove strategie di coltivazione. Quando passò a fianco di un grande gregge di pecorelle non riuscì a trattenersi: sorrise e le salutò con un cenno di una mano aperta ... Nonostante l'età sentiva di poter essere bambino in quei rari momenti.
L'autovettura dal colore corvino rallentò notevolmente quando virò verso destra immettendosi in uno stradello sterrato poco visibile. La sua attenzione aumentò quando per poco non urtò una grossa roccia con il fanale anteriore di destra ... La foresta, che aveva rifatto la sua comparsa, metro dopo metro si infittiva sempre più fino al punto che per l'uomo fu impossibile proseguire all'interno di quella scatola lussuosa che lui, sempre modesto nonostante le finanze, la considerava soltanto come puro mezzo di locomozione pari a quello di qualsiasi essere umano, anche quello più squattrinato. Scese dall'auto dopo aver spento i motori e averla fatta toccare a terra poiché il sistema per farla galleggiare si era disattivato assieme al resto. Si mosse portandosi davanti al coperchio che chiudeva il serbatoio del carburante, aprì codesto sportellino e spinse un piccolo bottoncino mimetizzato all'interno. In un istante l'enorme e bellissima vettura si trasformò in una capsula dai colori scuri ... Le capsule, gran bella e comoda invenzione ...
La raccolse da terra e se la infilò in una delle tasche dei bei jeans blu e con passo fermo si addentrò all'interno della folta vegetazione.
Gli ci vollero una decina di minuti buoni per uscire da quel luogo e scherzosamente maledisse il tizio che abitava lì vicino per non aver mai dato una ripulita al luogo nonostante tutto il tempo che aveva avuto a sua disposizione. Non fece una piega quando vide le sue scarpe nuove ricoperte di terra ... anche del proprio abbigliamento non gliene importava fino a un certo punto ...
Avanzò deciso risalendo la grande collina che aveva dinanzi ricoperta di un'alta erba che gli arrivava fino al bacino. Sorrise felice come un bambino quando vide in lontananza il tetto a cupola di una casa dall'aspetto famigliare ... Iniziò a correre come un matto in quella direzione rischiando più volte di capitombolare a terra. L'unica cosa che lo guidava era la gioia di aver raggiunto casa ...
La struttura, passo dopo passo, si mostrava sempre più grande e infine l'uomo si fermò dinanzi alla porta d'ingresso quando la raggiunse. Voltandosi attorno si accorse che soltanto i pochi metri quadrati lì attorno possedevano un'altezza dei fili d'erba accettabile. Guardandosi completamente indietro rivide quello spettacolo che aveva cercato di rievocare con l'osservazione del mare: nulla da fare, nemmeno la grande distesa d'acqua reggeva il confronto con quel piccolo angolo di paradiso.
Prima di bussare alla porta di colore blu profondo si ricordò di una cosa: riestrasse la capsula dal colore scuro, spinse il bottone e la lanciò a breve distanza. Quando la vettura fece la sua ricomparsa l'uomo si gettò con agilità dentro di essa ed aprì nuovamente il cruscotto. Afferrò la capsula dall'etichetta azzurra ma prima di richiudere il contenitore si fermò ad osservare la vecchia foto: una bella donna in compagnia di un piccolo frugoletto ... Impassibile la ripiegò e la ripose al suo posto. Con la velocità di un gatto uscì dall'abitacolo e si posizionò ancora davanti all'uscio di quella casa. Si tolse gli occhiali e si pettinò all'indietro i capelli leggeri.
Bussò. Non ricevette risposta. Bussò ancora. Il risultato non fu differente.
Lo sguardo divenne appena triste ripensando a quanto quel momento fosse simile all'ultimo passato in quel medesimo luogo. Sbuffò riconoscendo l'imprevedibilità dell'essere che doveva incontrare ...
Afferrò la maniglia e pomello e la ruotò appena. Non si sorprese affatto di trovare l'uscio aperto e non chiuso a chiave come avrebbe fatto qualunque altro al posto del padrone di casa.
Avanzò sicuro notando che ogni singolo oggetto pareva non essersi scostato affatto dal luogo in cui era stato abbandonato e visionato l'ultima volta: l'intero mobilio era ricoperto da un leggero strato di polvere esclusi un largo divano nel soggiorno in proporzione, una parte dell'attrezzata cucina e il letto matrimoniale della sobria camera da letto. Poggiò gli occhiali scuri e la piccola capsula su di un mobile vicino all'ingresso sul quale stava un telefono sicuramente inutilizzato da sempre. Si tolse la bianca camicia rimanendo a petto nudo e con gli addominali scolpiti in vista. Dopo aver recuperato un particolare Durazzo dalla cucina iniziò ad utilizzarlo sull'intero mobilio passando anche sulle cornici linee di quei quadretti da fotografia che continuavano a rimanere vuoti così come i numerosi cassetti nei quali chiunque avrebbe riposto i suoi ricordi più belli.
Sistemò divano e letto, pulì la gigantesca montagna di stoviglie nella cucina e fece iniziare dei lavaggi alla lavatrice anche se la roba sporca era davvero esigua anche perché il proprietario utilizzava sempre i soliti indumenti.
Trascorse due ore interminabili in quel silenzio tombale. Al termine delle faccende osservò una porta metallica ...
Lasciò quel luogo dopo aver scritto un piccolo messaggio e averlo lasciato in bella vista sul tavolino circolare del salotto ...


"Ciao papà, ero venuto per trovarti ma come al solito non c'eri ...
Avevo con me anche la miglioria per il Trainer Gravitazionale
ma visto che ti dovevo spiegare delle cose importanti l'ho tenuto con me.
Rimarrò poco tempo, se hai bisogno sai come trovarmi.
Io ti cercherò.
Trunks"

Una piccola casetta apparentemente senza giardino stazionava ancora in quel grande verde circondata dalla natura più bella. L'unico elemento che oltre alla casa faceva da intruso nella natura incontaminata era una piccola autovettura volante di colore bianco dall'aspetto antiquato. Con l'arrivo e il posteggio del bolide scuro gli elementi di troppo divennero tre. Non essendoci vialetti ciottolati o quant'altro che indicasse uno stradello per la porta d'ingresso, Trunks parcheggiò poco distante dall'abitazione.
Quando, dopo esser sceso, si andò a fermare dinanzi alla porta d'ingresso sperò vivamente che almeno lì ci fosse qualcuno. Alzò il dorso della mano destra e con le nocche picchiettò tre volte sulla superficie dopodiché arretrò di un passo quando udì una voce femminile dall'altra parte che lo avvertiva del suo arrivo imminente.
La porta si aprì appena ma poi si spalancò quando la donna riconobbe chi aveva davanti: « Trunks! Che bella sorpresa! ».
Il sayan ridacchiò un poco e con un gesto elegante si tolse gli occhiali « Salve ».
Chichi fece spiccia i due passi che servivano per uscire dall'abitazione ed abbracciò affettuosamente il bel ragazzo che era divenuto un uomo. Gli girò attorno un paio di volte sentendo dentro di sè che c'era qualcosa di strano « ... Sei cresciuto ancora dall'ultima volta ... ». L'ometto dai capelli lilla sorrise mentre si allacciava gli occhiali ad uno dei bottoni della camicia bianca « No, no ... Sono sempre rimasto uguale anche se ammetto che con gli allenamenti mi sono irrobustito. Evidentemente sono questi vestiti che mi fanno stranire ... ».
« Sì, può essere ... » disse Chichi mentre si portava le mani ai fianchi ormai sicura che l'unico motivo plausibile fosse quello.
Trunks notò rispetto all'ultima volta alcuni cambiamenti nella signora: si era ingrossata appena sui fianchi, il corpo era in generale invecchiato e i lunghi capelli erano legati in un pratico chignon senza che alcun ciuffo potesse sfuggirgli e inoltre la folta frangetta sembrava esser stata abolita. Nonostante l'evidente passo d'età Trunks non si pronunciò e puntò su ben altro argomento: « Come state? ».
Chichi raccontò brevemente gli ultimi eventi: Gohan aveva iniziato la scuola così come il piccolissimo Goten mentre Goku, come al solito, spariva di tanto in tanto con il teletrasporto per poi ricomparire all'ora dei pasti. Per il resto del gruppo non si pronunciò molto anche se per Crillin disse che erano tempi d'oro mentre Bulma aveva toccato da un pezzo il punto di collisione e che la sua situazione famigliare era tutt'altro che invidiabile.
Il lilla non chiese precisazioni anche perché sicuro che in quei momenti di permanenza avrebbe saputo bene ogni notizia evitando qualsiasi forzatura e non apparire quindi scortese o oltremodo sfacciato.
« Ormai è ora di pranzo ... » costatò il sayan quando osservò le lancette metalliche dell'orologio da polso « ... Beh, speravo di vedere anche gli altri ma forse è meglio che non vi crei ulteriore disturbo ... ».
« Ma che disturbo? Resta a pranzo e non ti preoccupare. Gohan sarà felicissimo di rivederti e poi Goten muore dalla curiosità di conoscerti ».
« Non vede l'ora di conoscermi? » si ripeté Trunks sorpreso che qualcuno provasse ancora un interesse simile per lui.
Chichi sorrise e lo invitò all'interno con un gesto della mano « Per un motivo o per l'altro non vi siete mai incontrati e poi il nominativo "Il ragazzo del futuro" mette ancora un certo fascino ... ». Trunks non riuscì a non sorridere.
Stava per varcare l'uscio quando una voce alta nel cielo distrasse lui e la donna ad entrare nell'abitazione: « Dai, non insistere! ».
« No, non ci penso nemmeno! Hai fatto passare fin troppo tempo carino!! ».
Nell'alto dell'azzurro un personaggio vestito in modo strambo cercava di sfuggire in volo da un veicolo, un jet-elicottero per la precisione, di colore giallo canarino. Il sayan comprese all'istante chi si nascondeva sotto quel costume grazie all'aura famigliare e iniziò a chiedersi perché Gohan indossasse quella strana vestita multicolore dotata di quel casco arancione, quel mantello rosso e quella tutina verde e nera ...
Gohan supplicò nuovamente il suo persecutore non riuscendo però nel suo intento di allontanarlo e anzi, la persona all'interno del veicolo gli fu maggiormente addosso.
« Dai Videl, per favore non- » il moro mascherato si fermò improvvisamente nell'alto azzurro e l'autista dell'elicottero dovette inchiodare altrettanto improvvisamente per non sbattere contro il ragazzo. Lo sguardo del sayan più giovane era rivolto a terra, nei pressi della sua abitazione ... Le mani guantate si avvicinarono al mento e con un gesto venne sbloccato il gancio del casco. Le mani afferrarono lateralmente il copricapo e questo venne sfilato con lentezza. Quando il viso fu completamente libero da qualsiasi mascherazione sul volto di Gohan apparve un largo sorriso ... « Trunks!! ». L'aura si espanse in un attimo e l'onda d'urto generata fece volare lontano l'elicottero mentre il giovane volava a velocità sorprendente verso il suo obiettivo. Il moro, dopo essergli atterrato a breve distanza e averlo raggiunto in corsa, lasciò cadere a terra il caschetto ed abbracciò il caro amico con un'impetuosità che per poco non fece cadere l'altro. Trunks rispose in egual modo al caloroso gesto e i due rimasero in tale posizione per almeno una ventina di secondi. Il lilla fu il primo a staccarsi e dopo che ciò fu diede una sonora strizzata alle spalle del moro « Allora, come andiamo? ».
Il giovane mascherato gli sorrise e gli continuò a stare dinanzi quando Trunks lasciò la calorosa presa « Va tutto bene! Quest'anno ho iniziato a frequentare la scuola e mi piace molto ... » disse indicando una borsa a tracolla dai colori chiari che al figlio del principe dei sayan era sfuggita per via di tutto il resto dell'abbigliamento « ... Ma aimè, ho già le mie grane ... » aggiunse poi rapido quando udì l'ultimo rombo di motore del piccolo elicottero prima che questo fu spento proprio dietro alle sue spalle. Il lilla, scostandosi appena verso destra ed osservando oltre la spalla amica, vide scendere dal veicolo una ragazza indispettita che, con delle movenze da dura, si avvicinava decisa a raggiungere e prendere ciò che ambiva. Lei si fermò tra i due ragazzi e prima di afferrare la spalla di Gohan con una delle mani guantate scostò i lunghi capelli neri raccolti in due code con un gesto rapido del capo: « GOHAN! Credevi forse di sfuggirmi?! ».
L'interessato portò le mani in avanti in difesa « Ma no Videl, che dici! ... E' solo che ero ansioso di salutare il mio amico ... » disse poi indicando l'altro ragazzo con una mano aperta in sua direzione. L'iperattiva Videl si pietrificò un istante quando incrociò il bello sguardo di Trunks ... a quest'ultimo poi gli bastò un semplice "Ciao" per ammutolirla senza volere.
« Piacere ... » rispose lei in automatico non abbandonando quegli occhi chiari e più luminosi dei suoi. Gohan però, sentitosi un per un attimo messo da parte, tornò in scena facendo le dovute presentazioni: « Videl, lui è Trunks, un mio caro amico ... » iniziò presentando il sayan a lei « Trunks, lei è Videl, una mia compagna di classe, la figlia di Mr. Satan nonché una paladina della città dell'Est ». Da entrambe le parti ci fu un inchino.
« Rimarrai per pranzo? » chiese Gohan eccitato al ragazzo non sapendo che la risposta sarebbe stata affermativa. Trunks annuì con un sorriso sulle labbra « Sì, tua mamma mi ha invitato proprio un momento fa ». Il moro si voltò poi verso la sua amica mantenendo lo stesso sguardo gioioso « Vuoi rimanere anche tu? Non farti problemi ... ».
Videl incrociò le braccia e rifletté un poco « No, non mi sembra il caso ... » disse allontanandosi verso il piccolo jet « ... Preparati però che tornerò nel primo pomeriggio per le lezioni che mi hai promesso! ». La ragazzina, con un'agile balzo, fu sopra al posto di comando e con gesto deciso accese il motore « Allora a dopo Gohan! ». Il piccolo elicottero iniziò ad alzarsi in cielo e quando toccò un'elevazione sufficiente i propulsori s'infiammarono facendo schizzare il mezzo a gran velocità in direzione della città dell'Est.
« Lezioni? » mormorò il glicine mentre teneva ancora alto il naso.
« Già ... » iniziò Gohan mentre si apprestava a raccogliere da terra il casco arancio « ... Mi ero travestito così per aiutare la gente in pericolo e passare "inosservato" evitando di andare a zonzo trasformato in Super Sayan. Videl però mi ha scoperto e ora vuole che le insegni la tecnica del volo e purtroppo sono costretto perché se non lo faccio andrà a dire a tutti chi in realtà è Great Sayaman! ».
« Capisco, anche perché trasformato e basta saresti stato facilmente riconoscibile ... Ecco spiegato quel vestito ... » mormorò Trunks osservando l'amico ancora alquanto perplesso.
« Bello vero?! Me lo ha fatto Bulma » esclamò Gohan mentre si esibiva in brutte o almeno ridicole pose ... Trunks impallidì alla successiva proposta del giovane: « Ne vuoi uno anche tu? Bulma me ne ha fatti due identici per sicurezza ... ».
« Guarda, sei molto gentile ma preferirei di no ... ».

Una potentissima presenza alle spalle fece voltare all'improvviso i due ragazzi e mentre uno rimase tranquillo l'altro rimase a bocca aperta ...
« Ciao papà, bentornato » salutò Gohan al genitore che si apprestava a togliere il medio e l'indice della mano sinistra dalla fronte. Goku portò le mani ai fianchi e sorrise vedendo la novità: « Heilà ragazzi! Trunks, che sorpresa, da quanto sei arrivato? ».
Trunks rimase imperscrutabile senza riuscire a guardare il sayan negli occhi ma appena più in sù ... « Da poco a dire il vero ... ».
« Sai, stavo parlando di te con Re Kaio proprio un minuto fa ... » Son Goku socchiuse gli occhi perplesso notando lo sguardo del ragazzo « ... Trunks, c'è qualcosa che non va? ». Il glicine alzò la mano destra ed indicò l'oggetto dei suoi pensieri: sulla scompigliata capigliatura un'aureola luminosa rimaneva sospesa e seguiva anche il più piccolo movimento del padrone ...
Goku alzò gli occhi in direzione dell'oggetto e rimase a contemplarlo tranquillo: « Hah, questa? non ti preoccupare, anche Vegeta ne ha una uguale ... ».
Il cuore di Trunks perse un colpo.
Il Son riabbassò lo sguardo e quando incrociò gli occhi azzurri del ragazzo che rimanevano sbarrati capì che era giunto il momento delle spiegazioni. Con entrambe le mani afferrò l'oggetto, lo rigirò più volte tra le mani e le fermò quando trovò qualcosa. Tese i muscoli e con decisione sembrò romperla ...
Il ragazzo venuto dal futuro sembrò non capire ...
Goku osservò all'interno dell'oggetto e quando spinse un piccolo bottone questo perse tutta la sua luminosità e il suo potere d'attrazione. Infilò una mano nei folti capelli e sfilò una piccola piastrina di metallo. Il giovane sayan capì e si sentì sollevato. Chichi si avvicinò al consorte e gli prese dalle mani l'aureola prima di tornare in casa.
« Continuo ad allenarmi molto sai? Ma mi sono ritrovato in un momento in cui ero a corto di stimoli ... » iniziò il Son sorridente come sempre « ... Lo stesso valeva per Vegeta anche se poteva fare affidamento sulla Camera Gravitazionale che gli avevi portato. Sempre più spesso ci siamo scontrati anche se alla lunga in nostri combattimenti erano più o meno sempre simili. Da Re Kaio poi ero venuto a sapere che nell'aldilà vi erano tantissimi lottatori anche molto più forti di Cell e la voglia di mettermi ancora alla prova era tornata ... ».
« Sì ... » lo interruppe Trunks « ... ma dall'altra parte non ci si può andare soltanto se si è passati a miglior vita? ».
Il Son sorrise « Esattamente. Ne avevo parlato con Vegeta e lui la prima cosa che mi disse fu quella che mi dovevo fare ammazzare ... ». Il figlio del principe sorrise pensando che il padre non era cambiato affatto.
« ... L'dea non mi piaceva affatto e quindi abbiamo iniziato a pensare ad altro anche perché la cosa stava iniziando ad interessare anche tuo padre. Dopo poco proprio a lui venne in mente l'idea di creare delle aureole artificiali, che io poi ho fatto a fare a Bulma, e che con il mio teletrasporto potevamo fare avanti e indietro senza problemi » concluse la frase Goku con un sorriso raggiante sul volto.
« E Re Yammer e gli altri? Impossibile che non si siano accorti di niente ... » mormorò Trunks in direzione di Gohan come se pretendesse da lui una risposta la quale però arrivò giustamente dal genitore: « I superiori ci hanno messo poco a scoprirci anche perché Re Kaio a mentire non è proprio buono. In ogni caso ci hanno dato la possibilità di confrontarci con altri guerrieri provenienti da tantissimi pianeti diversi! Alla fine però ci hanno negato di partecipare al Torneo delle Quattro Galassie ... Che sfortuna nera ... » sospirò infine mettendo il broncio.
« Mi fa piacere ... » disse il lilla sorridente « ... Quindi con te viene anche mio padre, giusto? » chiese sperando che quello fosse il motivo per cui non l'aveva trovato poco prima.
« Sì, ma non sempre. Ultimamente poi non è ben accetto ... »
« E perché? »
Il Son sospirò « Gli altri guerrieri non sono a conoscenza del nostro imbroglio e ci credono per davvero dei defunti. Vegeta recita alla perfezione la sua parte se non per un piccolo e allo stesso tempo grande problema ... »
« E cioè? » chiese Trunks senza esitazione.
« Questi scontri avvengono in paradiso e là vi sono le anime dei guerrieri più valorosi. Alcuni di loro l'hanno riconosciuto come il loro assassino e si stanno chiedendo perché sia stato ammesso in quel luogo ... Secondo Re Yammer Vegeta ha commesso in passato talmente tante atrocità che la sua accettazione in paradiso sarebbe inammissibile anche dopo un atto estremo. Re Kaio continua a coprirci come può ma non credo che la sua copertura possa durare più di tanto ... ».
Il lilla comprese all'istante la situazione e non poté fare a meno di pensare che forse, in quell'ultimo periodo, il padre avrebbe fatto sempre più affidamento al suo generoso regalo fattogli qualche anno prima e che probabilmente sarebbe stato ansioso di testare gli aggiornamenti da installare su di esso.
Si guardò attorno un paio di volte attorno con l'aria da bambino nonostante gli anni e i due Son, capendo (stranamente entrambi), sorrisero compiaciuti. Goku fu il primo a parlare: « Vegeta come al solito mi ha smollato a metà strada ... Ora sarà già a casa ». Successivamente fu il turno di Gohan: « La mamma ne avrà ancora per un per un oretta almeno. Torna dopo per il pranzo, non farti problemi ».
Trunks sorrise raggiante e il petto gli si gonfiò sotto quella camicia bianca, Si piegò porgendo ad entrambi un inchino « Grazie mille ».
« Hei, non abbiamo fatto nulla ... » pronunciò il Son maggiore mentre con una mano si massaggiava una spalla indolenzita probabilmente dal combattimento svolto nell'aldilà. Il glicine rialzò le spalle e si allontanò di pochi passi dopodiché si fermò all'improvviso e ritornò dove si trovava, mise una mano in una tasca specifica e ne estrasse qualcosa. Si avvicinò a Gohan, gli prese una mano e ivi poggiò l'oggetto « Faccio prima volando. Se vuoi però ci puoi fare tranquillamente un giro ». Detto ciò il figlio del Principe dei Sayan del futuro si allontanò a velocità strepitosa destando l'attenzione di uno dei due ... Goku fischiò mentre si portava una mano alla fronte per simulare una visiera « Però, è una scheggia ... » il genitore poi si voltò verso il figlio « ... cosa ti ha dato Trunks? ».
« Hah, non saprei ... » mugolò Gohan mentre osservava un paio di chiavi con allegato un portachiavi della Capsule Corporation.
« Non possono servire per quella laggiù? » Goku parlò semplicemente mentre indicava con il dito indice un mezzo che non aveva mai visto nei dintorni di casa propria. Il diciottenne seguì con lo sguardo il dito del padre e sbiancò nel vedere il bolide futuristico parcheggiato dinanzi casa. Corse in direzione della vettura e poggiò entrambe le mani guantate sulla portiera che rifletteva una gran quantità di luce grazie alla sua superficie lucida. Gohan girò attorno l'oggetto varie volte prima di aprire la portiera e sedersi al posto di guida mentre Goku, con estrema calma, si appoggiava con i gomiti alla portiera del passeggero. Il figlio guardò il padre dopo aver stretto con forza il volante ...
« Ha detto che potevo provarla giusto? ».

Con la sua figura sembrava tagliare in un solo colpo il cielo mentre i suoi occhi parevano brillare più dello stesso. Sorvolò alcune chiazze verdi sottostanti realizzate dall'avvicinamento di numerosi alberi e parecchie miglia quadrate di ampio prato prima di intravedere il conosciuto luogo: il grande lago circondato da un'altura e sopra di essa una porzione di bosco e una casa dallo stampo moderno. Trunks atterrò nei pressi della piccola abitazione con un leggero fiatone: aveva volato più veloce che poteva ...
Quando i suoi piedi si posarono sullo zerbino quasi abbandonato a sé stesso sentì il cuore fargli una capriola: all'interno infatti era perfettamente percepibile un'aura famigliare.
Con titubanza bussò tre volte alla porta ed attese una qualche risposta che, anche in quel caso, non arrivò mai.
Alzò lo sguardo ed osservò lo stipite chiaro. Respirò profondamente ...
« Papà ... » dall'altra parte la sua voce riecheggiò distintamente raggiungendo chi richiesto che però non si mosse di un millimetro rispetto dove stazionava. Trunks si morse la lingua un po' per rabbia, un po' per altro. « ... Vegeta ... » un'altro respiro « ... sono io. Posso entrare? ».
Ancora una volta: nessuna risposta.
Il lilla rimase ad osservare la scura porta per un lungo, interminabile minuto. Mandò giù un poco di saliva prima di poggiare la mano destra sul pomello metallico. Si fece deciso sul da farsi e la sua espressione sul volto mutò di conseguenza « Chi tace acconsente. Io entro ».
Aprì la porta deciso, con un solo gesto ma fu costretto a richiuderla all'istante davanti a sé quando il padre gli puntò addosso il palmo aperto di una mano mentre lo osservava furente ... « IO NON HO AUTORIZZATO NIENTE! TORNA FUORI! » e dopo aver urlato ciò Vegeta colpì con un'onda d'energia una parte del pianerottolo incenerendone la maggioranza.
Trunks arretrò di qualche passo riappoggiando le calzature sull'erbetta vicina. Con una mano si risistemò i capelli che, all'improvviso "Benvenuto", si erano sparpagliati da una parte all'altra facendo perdere in alcuni punti la piega abituale. Riavvicinandosi vide che la porta era rimasta aperta ... poggiò una mano su di essa ma non la scostò.
« Papà ... posso? » il lilla non udì nulla provenire dall'altra parte pertanto varcò la soglia con un lieve timore guardandosi attorno svariate volte prima di terminare l'azione successiva ovvero: avanzare chiudendosi la porta alle spalle con un tocco leggero. Un piccolo ciocco si udì alle sue spalle seguito poi da un cigolio. Trunks si voltò e vide che la porta era ancora aperta. Si incamminò verso di essa e con un'altro gesto di mano la fece riavvicinare allo stipite nel quale la serratura non attendeva altro se non scattare. La superficie legninea rimbalzò non andandosi ad incastrare nel punto desiderato. Il lilla provò più volte rimediando però il medesimo risultato e poi, all'ultimo tentativo, sorrise voltandosi verso il salottino nel centro del quale il padre l'aveva attaccato pochissimo prima e che continuava a tenergli le spalle « Hai rotto la porta ... ».
Vegeta alzò le spalle mentre fece riecheggiare un sogghigno nell'intera stanza « Tzk, non ha la minima importanza ... » il Principe dei Sayan si voltò con lentezza guardando negli occhi la "sua" creatura e sorrise mentre con una mano guantata alzava un piccolo foglietto ... alla vista di quell'oggetto anche gli occhi azzurri si illuminarono.
« ... La porta la aggiusterai dopo. Adesso fammi vedere questo visto che mi hai trovato ».
Il figlio sorrise raggiante « Sì ».

La piccola capsula dai colori chiari venne inserita in un apposito forno nel quale, dopo un totale inserimento e una rotazione completa in senso orario, si bloccò facendo udire anche un suono secco quando ciò accadde. Voltò un attimo gli occhi verso il padre il quale, con una freddezza disarmante per nascondere l'eccitazione per il nuovo e gradito regalo, continuava ad osservare silenzioso l'uscio di pesante metallo attendendo l'agognata serie di novità. Il sayan più giovane premette il bottoncino presente sulla capsula e un lieve e poi sempre più forte "Woooom" iniziò a farsi strada in quelle mura accoglienti. I due uomini si allontanarono appena dall'uscio quando lo videro illuminarsi di un rosso acceso il quale sembrava aver tramutato la porta in una lastra incandescente. Il silenzio ritornato segnalò la fine dell'aggiornamento. Trunks tornò al piccolo pannello a fianco della porta e compiendo azioni inverse riestrasse il piccolo oggetto e infine lo gettò tranquillo in una pattumiera lì vicina poiché divenuto inutile. Il lilla si voltò nuovamente verso il principe dei sayan e con una mano aperta in sua direzione gli fece cenno che da quell'attimo poteva rientrare in quel luogo. Vegeta non disse nulla, non accennò nemmeno ma con una seria determinazione fece i pochi passi che servivano verso la porta e si fermò davanti ad essa. Poggiò entrambe le mani guantate sulla grande valvola di apertura e la rece ruotare. Dopo aver udito lo scatto della serratura tirò la pesante porta verso di sé e si apprestò ad entrare seguito da un Trunks che teneva il cuore in gola poiché grande era la speranza per la buona riuscita della nuova stanza. Vegeta rimase a contemplarla in silenzio elencando nella sua mente tutte le differenze che poteva intravedere: rispetto alla precedente era molto più ampia e il soffitto era più alto, all'esterno sicuramente quella stanza sarebbe apparsa come la più ampia ma di certo non come la più alta anche perché i cinque scalini inseriti ai piedi della porta segnalavano l'interramento di una parte di essa; la grande ed unica parete curva, a dispetto delle quattro perpendicolari precedenti, donavano un maggiore virtuosismo al tutto. Il pannello dei comandi era rimasto perfettamente al centro della stanza e Vegeta s'infastidì un poco al pensiero di ritrovarsi all'interno di una abnorme ciambella ...
Trunks si accorse immediatamente del cruccio e cercò di porre rimedio esponendo le sue motivazioni: scese anch'egli i cinque scalini, si fermò al fianco del padre che continuava a non osservarlo ed incrociò le braccia « Lo so che dà fastidio ma non avevo la possibilità di spostarlo da lì ... ».
Gli occhi color della notte ruotarono appena « E questo che vorrebbe dire? » il tono duro ammetteva una risposta decente.
« Beh ... » iniziò il lilla avanzando appena verso il pannello dalla forma cilindrica che spuntava dal terreno e proseguiva fino a toccare la sommità della stanza « ... Ho provato a spostarlo ma qualsiasi mutazione della sua locazione ne peggiorava le prestazioni ... » a Vegeta sarebbe bastò così ma Trunks proseguì « ... Per poter fare una modifica radicale sotto questo aspetto mi sarei dovuto metter quì e modificare ogni cosa personalmente impegnandoci all'incirca una settimana. A parte il fatto che molto probabilmente non avresti acconsentito ad un tempo di lavorazione così "lungo" io stesso non mi sarei potuto trattenere così tanto ... » le giovani mani si poggiarono vicino al bottone di accensione e si chiusero lentamente a pugno « ... Ora come ora non mi posso permettere certe libertà ».
Il Principe rimase in silenzio fino all'ultimo ed incrociò le braccia attorno alla sua armatura che tanto ricordava la vecchia per non dire che era identica ... altro regalo del figlio. Il maggiore si sorprese nel ritrovarsi comunque pienamente soddisfatto del tutto mantenendo per se quel pizzico do'orgoglio che il giovane della speranza racchiudeva ogni qualvolta ... si ritrovò addirittura a pensare che avesse fatto fin troppo ... o quasi.
« Và bene così » Trunks si ritrovò spiazzato a quelle poche parole, in effetti aveva sempre immaginato tutt'altra risposta da uno come lui ... quando si voltò indietro per osservarlo lo ritrovò con il naso alto a contemplare prima l'una poi l'altra parte di parete mentre si avvicinava con passo flemmatico.
« Per il resto quali sono le migliorie? » a quella domanda il lilla parve risvegliarsi e contento del fatto che il padre fosse curioso di sentire il resto iniziò ad esporre i vari elementi: « Allora, per prima cosa l'interramento parziale della stanza farà in modo che la temperatura al suo interno rimanga sempre costantemente fresca come adesso. Nella stanza precedente infatti dopo un paio d'ore l'aria diveniva quasi irrespirabile ... » Vegeta si guardò attorno ma sinceramente non provò tutto quel fresco annunciato « ... Te ne accorgerai allenandoti. In secondo luogo la unica superficie curva permette alle onde, all'aria in generale, di spostarsi con una velocità elevata raggiungendo anche ragguardevoli picchi ... Ma questo era presente anche nella navicella che usavi anni fa quindi penso che sia soltanto un "Ritorno al passato" ». Trunks fece cenno al padre di avvicinarsi e quest'ultimo gli si fermò a fianco « Il pannello dei comandi e rimasto pressoché invariato: con il bottone giallo accendi e spegni la stanza mentre con queste frecce alzi o abbassi la gravità ... » iniziò il glicine indicando ogni singolo pulsante « ... Sono riuscito ad aumentare la gravità del 300% ... Non ho provato il picco massimo sulla mia pelle ma ho comunque visto gli effetti che può produrre una forza del genere ... » il padre aguzzò l'udito sempre più curioso « ... Avevo posizionato una dura roccia nel centro della stanza ma poi questa, dopo pochi istanti si è tramutata in polvere finissima. Un cubo di metallo invece, dopo una decina di minuti, si è avvicinato moltissimo dall'assumere l'aspetto di una lastra ... Papà, ti prego di non prendere troppo sottogamba questa stanza ...».
Al termine di quelle rivelazioni il principe sogghigno felice alla sola idea di potersela vedere con un limite tanto alto. Trunks comprese in pieno il suo sguardo ma sperò che non fosse tanto sciocco da non fare le cose per gradi « Questi tre pulsanti nuovi sono le modifiche che ho inserito io personalmente ... » il principe recuperò la concentrazione ed iniziò ad osservare quei nuovi pulsanti: uno verde, uno viola e uno nero ... « ... Spingendo il primo bottone, da un pannello posto nel terreno, usciranno dei robot satelliti come quelli che ti aveva fatto anni fa il nonno con l'unica differenza che sono molto più resistenti ... » Vegeta annuì « ... Ecco la prima vera novità. Spingi il bottone » lo incitò Trunks facendogli spazio, per renderlo maggiormente partecipe.
Vegeta fu come al solito schietto e diretto: « Non mi fare perdere tempo! ».
Il figlio non se la prese e dopo un "Va bene" premette il bottone viola al posto dell'invitato. Un lieve suono di motori iniziò ad udirsi ma nessun cambiamento di vide.
« Embè? » sentenziò il moro alquanto seccato. Trunks in risposta alzò una mano e generò su di essa una piccola sfera d'energia. La lasciò andare e questa guizzò rapida alle loro spalle, percorse la stanza in un moto circolare tornando nel punto in cui era stata lanciata automaticamente ... il padrone non la comandava affatto. I due la schivarono senza problemi e quella continuò facendo un'altro giro con la forza cinetica che aumentava secondo dopo secondo.
Vegeta ghignò « Beh, tutto quì? ».
Trunks sorrise accettando la sfida « Non proprio ... » e dopo aver pronunciato ciò generò una pioggia di onde ad intervalli differenti. Rotazione dopo rotazione delle masse luminose per loro diveniva sempre più difficile evitare i colpi ... Vegeta si morse la lingua ancora una volta soddisfatto però dell'opera.
Allenamento a sorpresa: il glicine, dopo aver schivato un paio di onde si avvicinò con uno scatto al pannello dai comandi e premette deciso il pulsante giallo attivando così la gravità.
« Tzk! Sei in grado di sopportare tutto questo Trunks? » bofonchiò Vegeta in segno di sfida mente con maggiore impegno evitava le onde. « Scherzi? ... » iniziò il glicine mentre dirigeva apposta verso il genitore le onde che non riusciva ad evitare « ... Mi sono per me una stanza uguale e la uso tutti i giorni ». Il principe si sentì punto sul vivo « COSA?! Ne avevi già una pronta?! E perché allora hai aspettato tanto a portarmela?! SPIEGA! ».
Il ragazzo del futuro si disfò di parecchie onde con l'ausilio di un'altro colpo energetico che però non si lasciò sfuggire « Guarda ... Guarda che l'ho terminata l'altro ieri! ». Il principe dapprima rimase in silenzio ma poi urlò con forza ponendo fine a quel perpetuo "giramento di palle". Il glicine nel frattempo rispense la gravità ed iniziò ad osservare il genitore con un fisico lievemente sudato ... « Allora, come ti sembrava? ».
Vegeta non si scucì: « Non male ». Trunks si accontentò.
« Ora ti mostro l'ultima novità ma prima ... » l'ometto si inginocchiò e aprì uno sportello sotto al pannello e ne estrasse una piccola bomboletta spray « ... spruzzati addosso questo » disse poi lanciando l'oggetto verso il padre che lo afferrò semplicemente.
« Cos'è? »
« E' un attrattivo per le molecole di un particolare metallo. Non ti preoccupare, l'ho testato su di me varie volte e non mi è mai successo nulla ... ». Il principe si spruzzò addosso con riluttanza un poco di quella sostanza inodore e incolore prima di rilanciare la bomboletta in direzione del ragazzo. Trunks sistemò il tappo di plastica che era stato mal sistemato e rimise il flacone al proprio posto.
« Molto bene ... » iniziò prima di spingere il bottone nero dopo il quale dal terreno, accompagnato da un piccolo rollio, si alzò un alto e stretto cilindro di vetro nel quale vi era un liquido scuro « ... La mamma si è complimentata tanto con me, spero che ti piaccia ... » il glicine, sotto lo sguardo severo dell'altro, si avvicinò al monolito e da esso ne staccò via un piccolo pezzo di metallo dotato di numerosi microchip. Lo osservò e lo fece vedere anche al padre « ... Prima di aprire la valvola come farò adesso ricordato sempre di staccare sempre uno di questi pezzi e di tenerlo con te. Ce ne sono altri quattro vergini oltre a questo ma anche se il numero è esiguo sono sicuro che ne farai buon uso ... ».
« Ce ne sono solo cinque allora » disse logicamente Vegeta.
« All'inizio erano sei ma uno l'ho utilizzato ed è ancora in memoria. Togliendo questo che utilizzeremo adesso ce ne saranno altri quattro. Apro la valvola ... » mormorò il glicine avvicinandosi all'alto tubo e ruotando la piccola valvola che si trovava alla base di esso. Un liquido denso e scuro iniziò a colare verso il basso indirizzandosi poi verso il principe dei sayan evidentemente attratto dalla sostanza spruzzata in precedenza.
L'istinto di togliersi i dosso quel vischiume nero fu altissimo per Vegeta ma si trattenne alla raccomandazione del figlio: « Non ti preoccupare, ne vale la pena ».
Il principe si lasciò ricoprire interamente ... Trunks gli andò vicino e inserì il piccolo oggetto dotato di chip in un punto nel quale l'agglomerato di quella sostanza metallica era maggiore e parlò nuovamente: « Ora le particelle si staccheranno ma sappi che se non applichi l'oggetto che ti ho fatto vedere prima queste ti rimarranno addosso finché l'effetto dello spray non sarà svanito, il che comporta una seccatura di minimo sei ore ... ».
L'intero impasto color della notte si staccò dall'individuo permettendo nuovamente al sayan di muoversi con scioltezza. Il figlio si avvicinò al padre dopo aver rispinto il bottone scuro e aver permesso all'oggetto cilindrico di ritornare nel sottosuolo. Trunks sorrise raggiante notando lo sguardo stupito del padre nel vedere la massa informe solidificarsi assumendo le sembianze del proprietario.
« Io lo chiamo "Guerriero Oscuro" ... » iniziò il ragazzo con un tono di voce alto e carico di energia aprendo appena le braccia in direzione del nuovo essere « … Le molecole di metallo che ti si erano attaccate al corpo hanno memorizzato la loro posizione e l’inserimento del chip permette a tutto il complesso di rimanere amalgamato e tenere tutte le nozioni in memoria … » il giovane sayan si avvicinò alla massa oscura lasciandosi alle spalle l’uomo dalla capigliatura a fiamma che lo continuava ad osservare con malcelata curiosità. Il glicine si fermò a fianco della creatura, poggiò la mano destra sul fianco mentre con la sinistra indicava il cranio con sopra una forma che ricordava la capigliatura del principe Vegeta « … Questo essere non ha nulla memorizzato al momento se non la posizione dei vari “tasselli” del corpo pertanto ora come ora non ti potrà essere utile negli allenamenti. Bisogna tenerlo per un qualche tempo in disparte in modo che assimili ulteriori informazioni » e dopo aver detto ciò Trunks spostò di peso l’essere facendolo poggiare a terra e con la schiena contro il muro come se fosse stato un burattino senza vita. Vegeta era a dir poco scocciato di quella seccatura: « CHE COSA?! E allora che cavolo me ne faccio io di quel coso?! ».
Il giovane scienziato fu rapido nel mettere le mani in avanti per tranquillizzare il genitore « Calma papà, parli troppo presto! Ora ti spiego … » Trunks si riavvicinò al padre e cercò di parlargli con tutto il rispetto che egli richiedeva ogni volta « … Vedi, ora è come un bambino incapace di camminare, non può fare nulla ma guardandoti può imparare in fretta, all’istante! Gli basteranno pochi minuti per divenire un combattente base dopodiché ti potrà sfidare apertamente e continuare ad imparare nel frattempo riuscendo a fare poi ogni tuo singolo colpo ». Vegeta alzò un sopracciglio alquanto dubbioso e il glicine aggiunse dell’altro « Anche quando tu combatti contro un’altra persona lui immagazzina ogni informazione utile mediante i suoi “occhi” pertanto anche quando non vuoi che ti sia tra i piedi lui starà in disparte ma non sarà mai inutile quindi … » a Trunks venne impedito di proseguire: il principe dei sayan si voltò verso il giovane e gli sferrò un pugno tale da farlo staccare da terra e mandarlo a schiantare contro il pannello dei comandi. Il glicine ricadde faccia a terra e si rialzò dopo poco massaggiandosi il viso con la mano destra mentre con la sinistra si aiutava a rialzarsi. Vegeta strinse i pugni e li mantenne chiusi lungo i fianchi. Osservò silenzioso il figlio che si rialzava e che lo scrutava con un’espressione stupita e alquanto spaesata … evidentemente non riusciva a spiegarsi quel gesto improvviso.
Prima che il lilla potesse proferire qualcosa il sayan maggiore chiese immediatamente informazioni: « Hei, Trunks! Come si fa a richiamare quella cosa? ». Il figlio terminò il piccolo massaggio ed osservò il Guerriero Oscuro con uno sguardo che era tornato quasi quello di sempre « Beh, visto che è una tua copia lo puoi richiamare come meglio credi. Tanto risponderà soltanto ad un tuo richiamo a meno che non sarai tu stesso a ordinargli diversamente ».
Vegeta si espresse con un ghigno contento del fatto che avesse pieno potere su di quella creatura e si rivoltò verso di essa « Mostro, alzati » gli ordinò con voce dura e l'essere, come su comando, si alzò senza emettere il minimo suono. A un gesto della mano destra del sayan maturo il mostro si avvicinò maggiormente e si fermò rigido come un soldato ad un gesto differente della medesima mano. Vegeta si mise davanti all'uomo oscuro e lo fissò nel punto in cui dovevano stare gli occhi ... « Prova a colpirmi » gli ordinò e dopo una millesimale frazione di secondo l'ombra si mosse: la mano destra si chiuse a pungo e venne portata a gran velocità in avanti con la medesima movenza che aveva compiuto il Principe dei Sayan poco prima contro il proprio figlio mancandolo però di pochi centemetri poiché "l'attaccato", che sapeva già come si sarebbe svolta l'azione, si era piegato indietro con la schiena evitando così di ritrovarsi con una guancia tumefatta. Vegeta indietreggiò di un passo vedendo riattaccare l'essere con il medesimo colpo dotato della medesima forza e sorrise al pensiero che in realtà quella massa metallica era a dir poco stupida: non cambiava nemmeno l'arto con cui attacare. Dopo altri tre colpi identici, dopo i quali il sayan moro ridacchiò sprezzante, l'originale si avventò con furia contro la creatura artificiale e iniziò a tempestarla di colpi rapidi e violenti non lasciandole il minimo spazio e facendola arretrare fin contro la parete ricurva sulla quale, istante dopo istante, alcune chiazze scure si staccavano dal guerriero oscuro andando a sporcare il terreno come se fosse stato sangue. Trunks osservò il genitore esterrefatto di ciò che stava compiendo: stava letteralmente facendo a pezzi un pupazzetto senza vita.
Il principe si staccò e si alzò in volo andando quasi a toccare il soffitto con la punta dei capelli, portò le mani sopra alla nuca e concentrò su di esse due potenti sfere d'energia mentre il Guerriero Oscuro, o Mostro, si staccava placidamente dalla fredda parete.
« AVANTI MOSTRO! ... » urlò Vegeta a pieni polmoni attirando l'attenzione dello stravagante essere « ... FAMMI VEDERE CHE SAI FARE!! » e dopo aver urlato ciò abbassò rapido le braccia lasciando che il potere accumulato nelle due sfere si andasse a indirizzare nella direzione prestabilita.
Il Vegeta Oscuro piegò appena la schiena all'indietro e lasciò che il colpo andasse ad infrangersi contro la parete curva che annullò ogni effetto dell'attacco dopodiché, con uno scatto sorprendente, si alzò anch'egli in volo e si gettò contro colui che aveva emanato l'ordine: Trunks lo vide sferrare pugni a più non posso a velocità incredibile e a schivare i successivi attacchi altrettanto rapidamente emulando i movimenti che effettuava il principe davanti a lui come se fosse stata davvero la sua ombra. Quando la copia colpì l'originale con un pugno carico in pieno volto, il ragazzo del futuro si ritrovò felice nel vedere sul viso del padre un sorriso di soddisfazione prima che quest'ultimo colpisse il nemico con un pugno tale allo stomaco che fece piegare la massa oscura in due nonostante non avesse organi che si potessero lesionare al suo interno ...
Trunks strinse forte i pugni mentre un largo sorriso gli si dipingeva sul volto « Visto papà?! Non è incredibile? Ti sarà utilissimo, ne sono certo! ». Il padre proseguì la sua lotta come se fosse stato completamente sordo ma il figlio non si scoraggiò e si andò a sedere sulla piccola scalinata composta da quei cinque gradini e continuava a sorridere gioioso del fatto che il genitore, anche se non lo volesse dare a vedere affatto, era molto soddisfatto dei doni e quell'ultimo poi avrebbe sicuramente scatenato la gelosia del grande rivale Son Goku e pertanto il grande Principe dei Sayan sarebbe apparso in un qual modo superiore all'essere di infimo livello sociale. Trunks si trovò davvero orgoglioso del suo operato e poggiò i gomiti allo scalino disponibile e proseguì l'osservazione di quel macabro svago che diveniva via via sempre più violento ma comunque a parer suo abbastanza sicuro poiché l'emulo non avrebbe mai potuto superare in forza o potenza il proprio originale rimanendo al livello massimo individuato ... in sostanza: la copia non sarebbe mai divenuta più forte rispetto al principe. L'unica eventualità sarebbe stata che in futuro Vegeta si sarebbe rammollito ma era una possibilità che il glicine escludeva senza obbiezioni.
Dopo un'oretta circa Trunks riosservò l'orologio e dopo di esso il padre: appariva alquanto spossato ma soddisfatto pertanto si alzò in piedi e gonfiò il petto « Papà, non è forse il caso di fare una pausa? Io poi devo andare a pranzo ... ».
Vegeta alzò rapido una mano verso la sua copia e corrugò le sopracciglia « STOP! ... » urlò prima di voltarsi poi verso il figlio non esattamente "suo figlio" « ... Dov'è che vai te? » gli chiese con una punta di nervosismo nel tono utilizzato.
Il lilla guardò prima il Guerriero Oscuro che al richiamo si fermò all'istante e poi il padre con una leggerissima goccia di sudore che gli scendeva dalla fronte « Io devo andare a pranzo dai Son, mi hanno invitato ». Il principe atterrò poggiando entrambi gli scarponcini a terra, fece alcuni passi in direzione della porta di uscita e si fermò dinanzi al figlio porgendogli però il fianco destro della sua figura. Vegeta alzò rapido l'occhio destro e con esso squadrò il figlio in una frazione di secondo rimanendo però in silenzio. Trunks deglutì. L'uomo dai capelli a fiamma avanzò salendo sul primo scalino della scaletta e fermandosi su di esso sentendo sulle forti spalle lo sguardo dell'unico nascituro ... « Fai quello che ti pare ma prima dimmi come rinchiudere quella cosa ... ».
Il lilla annuì non riuscendo a cogliere quella punta di amarezza intrinseca in quelle poche parole ...
« Prima devi ordinare alla copia di avvicinarsi, devi estrargli la piastra con il chip di memoria dopodiché rispingere il bottone nero del pannello di controllo. Quando si rialzerà il tubo dal terreno il liquido tornerà automaticamente nel contenitore ed esso si sigillerà e tornerà nel sottosuolo. Prima che ciò avvenga dovrai sistemare il chip in alto dove stava prima e una lastrina di colore rosso su di esso ti indicherà che è già occupato da informazioni e quindi non è più vergine. Capito? ».
Vegeta non si voltò affatto ma annuì mentre con una mano guantata apriva la porta di metallo « Il mostro mettilo via te ».
Ammutolito Trunks lo lasciò sparire all'interno della casa.

Terminata la piccola faccenda all'interno della stanza d'allenamento il ragazzo del fututo ne uscì composto, richiuse la porta alle spalle e tramite una ridotta tastiera numerica che si trovava al di sopra del foro per l'inserimento della capsula d'aggiornamento digitò un codice segreto, conosciuto soltanto da lui e il genitore, il quale permise di attivare un sistema che impedisse l'accesso in essa ai non autorizzati. Questo sistema, inserito fin dalla primissima stanza progettata da Trunks, secondo il giovane doveva impedire possibili incidenti verso coloro che non erano esperti combattenti mentre per Vegeta era soltanto un modo per tenere lontano le seccature.
Il lilla si diresse nel salotto e poi nella calda cucina nella speranza di trovare il padre o seduto sul comodo divanetto blu oppure ad abbeverarsi con una bibita fresca ma entrambe le brevi ispezioni non portarono a nessun risultato soddisfacente infatti l'uomo richiesto non era in nessuna delle due stanze. Uscendo dalla cucina il ragazzo osservò le piccole scale di legno chiaro che portavano al piano di sopra con una leggera punta di dubbio poi però, sentendo la porta di legno del bagno aprirsi e poi chiudersi con violenza comprese che Vegeta era nei paraggi. Deciso si affrettò a salire i gradini trovandosi al piano superiore.
Appena giunto nel reparto notte vide che la porta dei servizi era aperta e dalla fessura ne usciva fuori un gran calore affiancato da una grande nuvola di vapore profumato ma, sentendo che nessun sanitario era in funzione, si avvicinò alla porta della camera e bussò sulla bianca superficie un paio di volte « Papà, posso entrare? ».
Passò un minuto intero prima che si udisse dall'altra parte un "Entra" affogato in una serietà spiazzante. Trunks varcò l'uscio leggermente agitato poiché il padre era sempre, troppo imprevedibile. Alzò gli occhi verso il soffitto a cupola di vetro dopo che ebbe richiuso la porta con un leggero colpo di mano: su rischiesta di Vegeta aveva progettato quella stanza in modo che fosse la più alta, la più centrale e che grazie alla soffittatura trasparente fosse la più luminosa e la più bella di tutte. Secondo il ragazzo l'aveva richiesta per poter vedere le stelle ...
Riabbassò gli occhi ormai sazio dell'osservazione di quell'azzurro limpido e li lasciò fissi su di un principe che, dopo essersi vestito della sua biancheria intima, si era seduto sul fondo del comodo letto matrimoniale e gli donava le spalle mentre con quegli occhi neri sembrava interessato a carpire i misteri di un comune comò.
« Cosa vuoi? » sibilò il moro facendo per un istante rabbrividire Trunks che era ancora impalato dinanzi a quella porta.
Il giovane deglutì « Ecco, io dovrei andare adesso però dopo torno, promesso » ... la sua derminazione non era molto convincente ....
« E allora? Sei venuto solo per dirmi questo? Vattene se non hai altro ... » la voce del Principe divenne ancora più grave e il figlio percepì a pieno quel senso di astio che aleggiava in quella luminosa stanza generandogli un pesante nodo allo stomaco.
Poi, ecco un'idea ...
Trunks cercò di tornare raggiante « Perché non vieni anche tu? Sarà divertente! » esclamò infine con un sorriso sulle labbra.
Vegeta si voltò verso il glicine con una vena pulsante sulla fronte quasi pronta ad esplodere e scattò in piedi come se avesse avuto una molla sotto al sedere « CHE COSA?! TI E' DATO DI VOLTA IL CERVELLO!?! » con passo pesante ma cadenzato il temibile principe mise il figlio spalle al muro e lo afferrò con una mano alla camicia strattonandolo appena senza riuscire però a mettergli paura « No papà, dico sul serio. Mi hanno invitato, è vero, ma passiamo poco tempo assieme quindi ho creduto che ti avrebbe fatto piacere ... ».
Vegeta strinse maggiormente il pugno facendo ribollire ancora la rabbia « PIACERE UN CORNO! IO NON VADO DA KAHAROTH, QUELLA TERZA CLASSE!! LEVATELO DALLA TESTA!! ».
« Strano, eppure a me risultava che tu e Goku vi allenaste assieme nell'aldilà ... » mormorò poi il glicine lasciando il padre di sasso e con i suoi castelli in frantumi mentre si esibiva in una smorfia davvero buffa che includeva gli occhi sbarrati e la bocca aperta ... Prima che Trunks potesse però controbattere Vegeta si fiondò al centro del largo lettone e ivi fermò incrociando braccia e gambe e mettendo sù un bel muso ...
Il giovane sayan ridacchiò un poco trovandolo buffo mentre osservava nuovamente le sue spalle « Dai, è solo un pranzo, che ti costa? ».
Il moro voltò la testa da una parte e chiuse gli occhi indignato « Umpf! Un conto e tempestarlo di cazzotti un conto è mangiarci a tavola! Non mi abbasserò alla sua infimità!! ».
Trunks si poggiò alla parete con la schiena e incrociò anch'egli le braccia mantenendo però quel tenero sorriso « Eddai, un boccone e poi ce ne andiamo ... E magari dopo puoi fare vedere anche a Goku la nuova stanza per la gravità. Oltretutto non puoi mangiare carne in scatola per sempre ... approfittane visto che cucina Chichi, è un'eccellente cuoca e poi ... » il lilla non aggiunse altro quando notò che da quando aveva proferito che poteva far vedere la nuova stanza a Goku (e quindi pavoneggiarsi con lui) aveva smesso di ascoltarlo. Il ragazzo sbuffò rassegnato « Allora, andiamo? ».
Vegeta mugolò qualcosa ma poi balzò giù dal letto e si infilò un'altra tuta da combattimento pulita identica a quella che portava poco prima « D'accordo ma spero che sia una cosa rapida » e dopo avere terminato la vestizione si dileguò dalla stanza con un figlio che lo seguiva a ruota.

Il viaggio verso casa Son fu lungo poiché il silenzio tra i due personaggi, dei quali soprattutto uno sembrava restio al dialogo, sembrava far allungare il tragitto e chi dei due percepì maggiormente la pesantezza della cosa fu il giovane Trunks che però strinse i denti e lasciò correre pensando che fosse già tanto che il padre avesse accettato di accompagnarlo.
Quando atterrarono dinanzi alla piccola porta d'ingresso il glicine si guardò attorno ed alzò un sopracciglio quando non scovò più la sua macchina ... non se ne preoccupò più di tanto pensando che Gohan l'avesse parcheggiata sul retro.
Vegeta, preceduto da un ragazzo tranquillo, posò i suoi regali piedi sul piccolo zerbino e con forza (trattenuta s'intende) bussò energicamente sulla porta dell'abitazione del suo eterno rivale ed attese che un individuo di terza classe gli aprisse.
« Questo dev'essere Trunks! ... » udirono i due dall'esterno notando il tono femminile e alquanto isterico « ... GOHAN! Vai ad aprire per favore che io mi stò pulendo le mani!! ».
« Sì, sì, vado » la voce del primogenito Son si udì forte e chiara e dopo quella affermazione i due sayan della diversa famiglia poterono percepire l'avvicinarsi della sua aura passo dopo passo. La porta si aprì di una decina di centimetri dopodiché venne aperta completamente. Gohan, vestito di una tenuta decorosa (una divisa da combattimento viola e rossa) apparve alquanto stranito nel vedere assieme al suo amico atteso anche qualchedun'altro « Salve Vegeta, che sorpresa ... ».
Il Principe dei Sayan mugolò un "Ciao" forzato mentre il glicine cercò di apparire più caloroso: « Ciao Gohan! Ho chiesto io a papà di aggiungersi, non è un problema vero? ».
« No, credo proprio di no » bofonchiò il giovane moro comunque ancora sorpreso mentre nel frattempo una Chichi battagliera, poiché non comprendeva il perché il loro ospite era ancora alla porta, si avvicinava con passo deciso ricordando una sottospecie di militare ma con tanto di burazzo ancora in mano « Gohan, cosa aspetti a farlo entrare? E' scortese lasciare un invitato alla porta ».
« Sì mamma, hai perfettamente ragione » e dopo aver detto ciò il Son si spostò di lato lasciando che i due ospiti facessero il loro ingresso nell'abitazione ma poi, quando Vegeta vide la signora di casa, sorrise beffardo e disse al moro primogenito una cosuccia alquanto disdicevole ... « Trunks non mi aveva detto che ci sarebbe stata anche la nonna ... ».
Chichi divenne di sasso ma le bastarono pochi istanti per riprendersi e per ... fare battaglia: la donna si avvicinò pericolosamente al principe con le maniche del chimono arrotolate ai gomiti e con un'aria nullaffatto carina o perlomeno non del tutto compiacente « CHE COSA?!?! Ripetilo se ne hai il coraggio! ».
Vegeta mutò li suo ghigno divenendo più sadico del normale mentre i due poveri ragazzi si guardavano vicendevolmente senza sapere cosa poter fare « Tzk! Sembri una vecchia ».
Una moltitudine di capelli corvini sembrarono uscire da quel chignon come se fossero stati loro stessi ad essere offesi anche se la proprietaria, che stava divenendo rossa in volto, non era da meno poiché stava letteralmente perdendo le staffe « MA COME TI PERMETTI DI PARLARMI IN QUESTO MODO?! SEI UN BUZZURRO!! ».
L'uomo dai capelli a fiamma chiuse gli occhi ed entrò nel salotto come se nulla fosse sedendosi poi su una delle sedie che si trovavano attorno al tavolo circolare « Bada a come parli donna! E poi non è affar mio se non sei capace di accettare la realtà ».
L'ira della donna toccò il picco e con rabbia gettò a terra il burazzo usato poco prima per asciugarsi le mani. Si voltò verso i due giovani con due occhi talmente cattivi che potevano essere tranquillamente paragonati a quelli di Vegeta « E VOI NON DITE NIENTE?! TRUNKS!! ». Il lilla sobbalzò ma dopo aver fatto un cenno di assenso alla donna di casa si avvicinò al padre che, ancora con nonchalance, se ne stava appoggiato alla sedia con gli occhi chiusi. Cercò di parlargli serio « Papà, per favore non fare così. Siamo ospiti ... » il glicine si bloccò però sentendo alle spalle il fremere di qualcuno ...
« Trunks ... Io ho invitato te, non lui » disse Chichi con una punta di veleno che immediatamente i due giovani, e anche principe, percepirono all'istante anche se Gohan la rimproverò tempestivamente facendole capire che stava esagerando.
Vegeta dal canto suo si alzò in piedi facendo cadere la sedia a terra e se ne tornò in direzione della porta di ingresso « A me non me ne importa niente di stare con degli individui di terza classe e con una donnaccia isterica. Me ne vado ».
« Papà! Aspetta dai ... » il giovane del futuro poggiò una mano sulla spalla del genitore cercando di fermarlo anche se a dire il vero fu una voce conosciuta a tutti a bloccare la sua fuga ...
« Ma che cos'è tutto questo baccano? » Son Goku scese le scale non capendo affatto la situazione ma riuscendo però a fare imbestialire la mogliettina: « Ciao Vegeta! Ma che bello, anche tu pranzi con noi? Hah, non vedo l'ora ... Chichi, è pronto da mangiare? Ho una fame ... » terminò poi posando entrambi i piedi a terra mentre con la mano destra si massaggiava la pancia.
La donna si avvicinò al compagno con le lacrime agli occhi e si aggrappò alla sua divisa arancione « Mi ha chiamato nonna ... e poi vecchia ... Buuuuuuu ... » e lì iniziò un poco a piagnucolare. Goku si grattò la testa confuso « Ma chi cara? ». Lo sguardo di lei tornò duro mentre con un indice accusatore indicava il Principe dei Sayan che era tornato a ridersela di quell'atteggiamento da psicopatica che in quel momento la donna si ritrovava. Goku dal canto suo non mutò espressione ...
« Suvvia Vegeta, d'accordo che Chichi non si tiene molto in forma e che si stà trascurando però ... » l'urlo della moglie gli impedì di proseguire: « GOOKUUUUUU!!! COME PUOI ANCHE TU DIRMI CERTE COSE!! »
« Ma Chichina ... » mormorò il grande Son Goku, l'eroe della Terra, mentre inseguiva una donnetta impettita in cucina nel tentativo di rimediare alla gaffe appena compiuta. Nel frattanto Gohan si scusò con gli ospiti per l'atteggiamento della madre e li invitò nuovamente ad accomodarsi alla tavola che non era ancora stata ricoperta di leccornie anche se era stata apparecchiata. Il giovane moro poi si affrettò ad inserire le posate per il nuovo in più spostando e restringendo lo spazio per le cose altrui.
« Mi spiace tanto per come si è comportata la mamma. Ogni volta la solita storia ... » disse Gohan rivolto a Trunks mentre sistemava il tovagliolo e sopra di esso le posate. Le palpebre che servivano a coprire gli unici occhi azzurri all'interno di quel luogo si aprirono un poco « "Sempre la solita storia"? Che vuoi dire? ».
« Beh ... » iniziò Gohan sedendosi in una sedia vicina e poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia « ... non è la prima volta che Vegeta rimane a pranzo » terminò infine tranquillo mentre si versava un po' di acqua fresca dentro il suo bicchiere di vetro.
Gli occhi del lilla si strinsero all'istante e ruotarono in direzione del genitore che nel frattempo si era allontanato dalla tavola e stava occupando il suo tempo stando in piedi ad osservare fuori dalla finestra come se nulla fosse. La giovane bocca si storse in una smorfia « Papààà ... io pensavo che fosse la prima volta che venissi quì sai? ... ».
Gohan iniziò a ridacchiare comprendendo la situazione in corso e pertanto ne approfittò per "vuotare il sacco": « Capita che ogni tanto si fermi a pranzare quì dopo essersi allenato con papà ma ogni volta tra lui e la mamma è una battaglia sempre per gli stessi motivi e oggi non è un'eccezione. C'è da dire però che papà suda sempre sette camicie per convincerlo ... ».
Trunks si portò una mano al mento e se lo massaggiò vigorosamente pensando a chissà quali altre cose il padre gli stesse nascondendo non sapendo che i misteri da parte erano già belli che finiti. Le sue meditazioni proseguirono finché sulla porta d'ingresso non riecheggiarono dei piccoli ciocchi ...
« Questo dev'essere Goten che è tornato da scuola ... Oggi ha fatto tardissimo ... » mormorò il moro alzandosi dalla seggiola mentre Goku, avendo terminato la discussione con la moglie (nella quale aveva avuto la peggio) occupò la scrana che sarebbe poi stata tra sua moglie e Vegeta.
Prima che il ragazzo potesse raggiungerla, la porta si aprì da sola facendo apparire all’interno del salottino una piccola nuvoletta d’orata seguita da un piccolo bambino completamente sommerso da un pesante strato di fanghiglia che copriva quasi completamente una vestita cinese dai colori azzurri … Gohan rimase impalato come un fesso nel vedere addirittura in mezzo ai capelli del bambino un grande numero di rametti come se con quelle decorazioni “artigianali” volesse ricordare una qualche bestiola. Quando poi il piccolo visino del fratellino si alzò verso il suo, il diciottenne si trovò ancora più spaesato nel vedere quell’espressione arricciata e con gli occhini gonfi pronti al pianto imminente.
« Mamma, vieni qui per favore … » disse Gohan a Chichi non riuscendo a staccare gli occhi di dosso al bambino. La mamma abbassò il fuoco sotto alla larga padella e si voltò verso la scena tranquilla ma poi, quando vide le condizioni del suo povero tesorino, percorse i pochi metri che le distavano con una velocità pazzesca, saltò con un balzo la piccola nuvola Kinton e si inginocchiò abbracciando a sé il piccolo Goten che, appena sentì la stretta calorosa, iniziò immediatamente a piangere.
« Piccolo mio non piangere, non piangere. Adesso ci andiamo a cambiare questi vestiti, a lavarci un po’ la faccia e poi si mangia … » disse dolcemente Chichi all’orecchio del bambino prima di issarsi in piedi tenendolo in braccio mentre i presenti osservavano silenziosi la scena senza proferire parola anche se a dire il vero i due sayan dal sangue puro sembravano alquanto disinteressati alla questione chi per un motivo chi per l’altro.
Il fratellone però si avvicinò alla mamma e gli tolse il frugoletto di pochi anni dalle braccia « Ci penso io mamma, tu finisci con calma ». La donna annuì vedendo poi sparire i suoi due nascituri al piano superiore. Sempre silenziosamente fece uscire di casa la nuvoletta dorata, richiuse la porta e tornò ai fornelli per ultimare i suoi manicaretti.
Il silenzio aleggiò nel piccolo salotto per vario tempo e Trunks trovò il coraggio di chiedere soltanto quando Chichi iniziò ad imbandire la tavola con le sue prelibatezze: « Chiedo scusa, non vorrei apparire indiscreto ma … » iniziò dubbioso del fatto che potesse proseguire o meno « … Cosa è successo? Perché piangeva? ».
La donna posò al centro della tavola la grande padella nel quale vi era del riso fumante con altri ingredienti, attese che tutti i presenti fossero seduti composti e iniziò a riempire ogni piatto di una manciata di alimento mantenendo sul volto una serietà che fece passare totalmente al glicine la curiosità del sapere … « Non importa, chiedo scusa … » mormorò poi il lilla afferrando con entrambe le mani il piatto pieno portandoselo sotto il naso. La donna inserì il riso abbondante in un termos in modo che rimanesse caldo e lo posò a fianco della sua seggiola prima di sedervici sopra. Sgridò il marito poiché aveva già iniziato a trangugiare il riso e lo ammonì per non aver aspettato i figli. Sospirò portandosi una mano alla fronte … « Goten se la cava a scuola: è bravo, gentile con tutti e coscienzioso. Purtroppo ci sono alcuni bambini che non si comportano bene con lui e lo trattano male, riducendolo com’è accaduto oggi … ».
Il ragazzo del futuro si concentrò maggiormente sulla questione « E perché? ».
Chichi fece spallucce ma poi cercò di tornare solare quando rivide i due giovani, specialmente il più piccolo, scendere la scaletta in legno e avvicinarsi alla tavola « Bravissimi, avete fatto proprio in fretta! » li acclamò lei facendo spuntare sul piccolo visetto un sorriso come segno di vittoria.
Goten, vestito di una tuta arancione che pareva quasi identica a quella del padre (i capelli poi sembravano fatti con lo stampino) corricchiò verso la sedia vicina alla mammina e con un balzo vi fu sopra, con foga si legò il tovagliolo al collo e impugnò nelle mani forchetta e coltello tenendosi però pronto ad afferrare un cucchiaio nell’istante in cui ci fosse stato bisogno. Gohan si sedette al suo fianco sorridendo poi a un Trunks alla sua sinistra che osservava il fratellino curioso …
« Goten … » lo chiamò il fratellone con leggero picchiettio di un dito sulla spalla sinistra attirando la sua attenzione « … Hai visto che abbiamo ospiti, vero? ».
Il bimbetto guardò davanti a sé ma la prima cosa che vide fu la faccia severa di Vegeta … « Sì, c’è l’uomo cattivo … » mormorò mettendo su una faccia che fece morir dal ridere Son Goku poiché spiaccicata a quella del rivale. Gohan ripeté l’azione facendo voltare nuovamente il bambino e in quell’attimo il fratello si fece indietro permettendo a Goten di vedere il secondo invitato. Il bimbo rimase in silenzio poiché non sapeva chi fosse quell’individuo …
« Goten, lui è Trunks, il figlio di Vegeta. E’ il ragazzo venuto dal futuro, quello di cui ti ho parlato tanto ».
Gli occhi del Son più piccolo si illuminarono … Trunks, dal canto suo, alzò una mano e lo salutò con un cenno accompagnato da un largo sorriso.
ssSQUEEEEZEEEEEeee
Chichi fulminò il colpevole che immediatamente portò le mani in avanti « Chichina, ma io ho fame! Non resisto più … ».
« Hah, insomma, fai quello che ti pare! » Goku recepì il messaggio e iniziò ad abbuffarsi seguito da un Vegeta che non lo mollava un secondo: anche a tavola l’eterna battaglia continuava!

A metà pasto l’attenzione tornò sul piccolo sayan e su quello che era accaduto poco prima …
« Goten … » iniziò Trunks cercando di essere il più garbato possibile « … se la cosa non ti disturba posso sapere perché prima eri ricoperto di fango? ».
Il piccolo si portò il bicchiere pieno d’acqua alle labbra, ne bevve un poco dopodiché riposò il contenitore di vetro sul tavolo e si passò il tovagliolo sulla bocca … divenne triste al ripensare a quella brutta scena e strinse forte le piccole dita attorno alle ginocchia « Oggi mi hanno chiamato ancora scimmia puzzolente e nel cortile della scuola mi hanno iniziato a lanciare il fango dicendo che avrebbe coperto il mio odore … ».
« E la maestra? ».
« La signorina Midori li ha rimproverati ma mi ha confessato che molto probabilmente lo faranno ancora perché secondo lei, con loro, le sgridate non servono a niente … » mugolò il bimbo divenendo sempre più piccolo.
« E non li combatti? Sento la tua aura sai e sono certo che sei fortissimo! » disse poi il lilla convinto di ciò che diceva venendo però ripreso dal padre: « Trunks! Sono cose che non ti riguardano, non ti immischiare! ».
« Mannò … » lo “calmò” Goku « … Lascialo dire ». Vegeta ringhiò ed incrociò le braccia.
« Purtroppo l’ha fatto una volta ma è stato un vero disastro … » iniziò Gohan posando la mano destra in mezzo a quel cespuglietto di capelli corvini « … Il fatto è che non era ancora in grado di misurare la propria forza e aveva fatto parecchio male ad alcuni di loro. Oggi è diverso ma non vogliamo che sia violento con i suoi compagni perché non farebbe altro che il loro gioco. Oltretutto la violenza, se a questi livelli, non porta proprio a niente di buono ».
« Comprendo perfettamente, ritiro quello che ho detto ».
Il moro continuò « E inoltre sarebbe scorretto utilizzare la forza verso coloro che non sono in grado di difendersi, gli “amici” in questione infatti non praticano le arti marziali e quindi sarebbe come chiedere a un perfetto ignorante i metodi di soluzione di un'equazione omogenea per la determinazione di una soluzione particolare di un'equazione non omogenea (!) ».
In quell’attimo la figura di Goku apparve come l’esempio lampante …
Chichi si alzò in piedi e raccolse da terra il contenitore vuoto del riso « Trunks, tu che sei bravo mi verresti a da re una mano ai fornelli? ».
« Sì, subito » mentre il glicine si alzava e seguiva la signora di casa in cucina il piccolo Goten lo seguì con gli occhi rispondendo nel frattempo alla domanda che gli aveva posto immediatamente il fratello: « Sì, è stato ancora Light … Non so davvero più come comportarmi con lui, non riesco ad essergli amico ».

 

 

... Continua ...

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Capitolo 69
*** Una situazione difficile ***


Ciao ragazzi/e! Purtroppo non sono riuscita ad aggiornare ieri U.U il chap non era ancora concluso ...

Vegeta4ever: spero che stavolta tu abbia un pochino di tempo in più anche se sono contenta del fatto che mi rimarrai attaccata come una piattola XD un bacio!

Angelo Azzurro: Vegeta se fa una cosa ha i suoi perché e anche il mistero delle scatolette verrà svelato ... XD Certo, come no! Sono contenta che questo primo capitolo ti sia piaciuto e per quanto riguarda Light ... beh, questo è solo l'inizio e ci vorrà un pochino prima che entri in campo pienamente. Dimmi se anche questo capitolo ti piace ok? Bacio ^^

Juu_Nana: Ho perso la tua venerazione eterna ... mi spiace un sacco TT.TT ... Il nome di Light non è dato a caso anche perché mi ero ispirata proprio a quel bel manga (del quale attendo ancora l'arrivo dell'ultimo numero mannaggia!) ma in principio non si muoverà molto ... gli mozzerò le gambe XDXDXD Spero che questo capitolo ti piaccia! Un bacione scricciola mia e studia bene che io faccio il tifo x te!!

folg_89: Il mio ometto ^^ Non mi sbottono su quello che farà o meno Trunks anche perché altrimenti farei prima a spappardellare tutto quanto in stile elenco e farei prima ... :P Purtroppo non c'è azione in questo capitolo (ci sarebbe dovuta essere ma x il motivo che già sai - ovvero pigrizia ^^"- e rimandato tutto alla prossima) ma spero che in un pezzo specifico ti faccia almeno sorridere ... ti avverto per tempo che questo chappi verrà apprezzato di più dalle signorine amanti di telenovelas ... Un bacio

Rory_Kaulitz: Mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia! Me happy (Days XD). Light si scoprirà man mano ... dimmi se anche questo capitolo è di tuo gradimento! Un bes!

Pepesale: Ciao new entry! Piacere, io sono Laura. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia ^^ fammi sapere se lo stesso vale x questo capitolo ok? Ciao, ti aspetto!


Fine. Premetto che questo capitolo non mi piaccia granché perché verso la fine sento di essere stata troppo sbrigativa ... spero comunque che il risultato sia accettabile. Giunti a questo punto della storia mi piacerebbe sapere da voi lettori (se magari scrivete qualcosa sono anche + contenta XD) le risposte a due semplici quesiti che ho da porvi (e risp. please U.U):
1. I personaggi sono ancora in linea con quelli di Toriyama o mi stò allontanando?
2. Domanda di pura curiosità rivolta a coloro che hanno iniziato a interessarsi a questa storia avviata: quando avete iniziato a leggere? O meglio, quando vi siete apprestati a leggere la fic a che punto era già arrivata la narrazione? ^^

Ora vi lascio carissimi. Statemi bene.
Un bacio a tutti, spartitevelo tra voi
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 69
- UNA SITUAZIONE DIFFICILE -

Seguii la signora Chichi nella calda cucina e mi affrettai a raggiungere il lavello appena ella me lo indicò con l'indice rigido e lei per prima non si sorprese della montagna di padelle che erano infilate in esso poiché sapeva bene che anche io ero un sayan e pertanto ero abituato a vedere spettacoli simili attorno a me. Con l'ausilio della mano destra mi slacciai l'orologio e lo poggiai in una zona del marmo bianco sul quale sicuramente non ci sarebbe andata a finire acqua o quant'altro e successivamente chiesi udienza alla "signorina" ...
« Quì cosa devo fare di preciso? » le chiesi indicando con entrambe le mani l'alta pila di stoviglie. Chichi si legò nuovamente un largo grembiule ai fianchi e si arrotolò le maniche ai gomiti « Ti chiedo cortesemente di lavare quello che puoi mentre finisco di cuocere le carni ... » puntò le mani ai fianchi e si voltò indietro dove soggiornava il resto della famigliola Son e mio padre e sbuffò sonoramente voltandosi poi nuovamente verso di me con aria dispiaciuta « ... Mi dispiace molto chiederti questo favore ma quì nessuno dà mai una mano se non su costrizione e in più non te lo avrei di certo chiesto se dopo avrei avuto il pomeriggio libero per sbrigare le faccende di casa ... ».
Mamma mi aveva parlato spesso di Chichi e mi aveva raccontato che prima della morte del mio maestro Gohan lei si prodigava senza sosta nel tentativo di dare tutto il meglio per il bene del suo bambino: instancabile e testarda spesse volte andava ella stessa in città al posto di suo padre, lo Stregone del Toro, per racimolare lo stretto indispensabile per sopravvivere e sembrava che le sue energie, nonostante il continuo avanzamento d'età a causa dei brutti avvenimenti a causa dei cyborg 17 e 18, non avessero mai fine. Quando suo figlio Gohan venne però a mancare, mia mamma ricorda con amarezza la sua vitalità che giorno dopo giorno andava svanendo per colpa mia. Sono disponibile con chiunque ma con lei tutto mi sembra diverso: ogni istante passato con lei mi sembra uno sconto per la colpa commessa, uno sconto per avergli portato via il bene più prezioso di tutti ...
« Trunks, tutto bene? »
Quando udii la voce femminile davanti a me scrollai la testa da una parte all'altra un paio di volte e compresi che mi ero perso in un mondo passato, o futuro, nel quale io ero il solo protagonista ... « Si? ».
Chichi corrugò le sopracciglia e parve preoccupata come sei io fossi l'ennesimo pulcino da accudire cosa che forse, grazie al suo calore nei confronti delle persone gentili e del mio fare servizievole nei suoi confronti, in un qualche modo ero diventato « Ti ho visto per un attimo perso ... Stai poco bene? Vuoi una tazza di the caldo? » mormorò poi avvicinandosi con una mano alta pronta per essere poggiata sulla mia fronte che era tutt'altro che calda. Afferrai dolcemente il suo polso e lo abbassai senza usare la minima forza intrinseca in me e sorrisi cordiale « Non si preoccupi, mi ero distratto un attimo ma stò benissimo, grazie ».
La signora ritirò il braccio « Sicuro? ». Annuii lentamente e tornai alla mia postazione d'attacco, alzai le braccia all'altezza delle spalle e le feci sfrecciare poi una al di sotto di una padella mentre l'altra tra un mucchio di posate e qualche bicchiere dalla forma tondeggiante. Sorrisi alla signora, aumentai l'aura ed incominciai a lavare stoviglie ad una velocità incredibile creando un frastuono tale da ricevere alla distanza un piatto proprio nel copetto ...
« HEI TRUNKS! Vedi di darci un taglio con questo baccano! Sei seccante! » la voce di Vegeta si alzò alta e irritata come al solito ... mi massaggiai il punto colpito mentre mi giravo lentamente incrociando poi i miei occhi azzurri con una larga quantità di organi dal colore non proprio chiaro che erano fissi su di me in maniera più o meno spalancata.
Il piccolo Goten poi, oltre agli occhioni, aveva anche la bocca spalancata « WOW! Papà, hai visto quanto è veloce? Ha pulito già un sacco di cose ... ».
« Hehehe, ho visto figliolo. Ha fatto un bel macello ma è stato veloce come il vento! » disse poi a gran voce Goku rivolto al secondogenito che a fatica riusciva a stare fermo sulla sedia. Alla parola "macello" osservai a terra e notai che tutt'attorno a me vi era un leggero strato di acqua, detersivo ancora liquido e di tante, tante, tantissime bolle ... « Ups ... » Mi osservai attorno ma non trovai nulla che potesse fare al caso mio per rimediare a quel disastro anche perché Chichi, che aveva notato anch'ella la marachella, sicuramente stava ripensando se era stata una buona cosa affidarmi quel compito o meno.
Mentre gironzolavo a grandi passi per la cucina (per lasciare meno impronte per la stanza) alla ricerca di qualcosa il piccolo Goten, dopo essersi messo in piedi sulla seggiola sotto lo sguardo preoccupato del fratello, si tolse il largo tovagliolo dal collo e lo lanciò sulla tavola come se fosse una discarica qualunque e con un balzo scese giù poggiando i piedini a terra scattando poi in una zona della casa a me sconosciuta, o per quel momento a me non ricordabile poiché ero indaffarato a fare altro, mentre Gohan lo intimò a tornare a sedersi: « GOTEN! Non ci si allontana da tavola così! Torna a sederti ... Goten! ». Il maggiore dei figli Son però non fece in tempo ad alzarsi all'inseguimento dell'altro che questo, il piccolo grillo, era già di ritorno.
Mentre mi riavvicinavo al lavello ed aprivo le ante del mobile sotto di esso alla ricerca di uno straccio per tirare sù il tutto, sentii alle spalle l'avvicinarsi di tanti e piccoli passetti che poi terminarono a circa un metro di distanza. Rimanendo accucciato com'ero, poiché il mobile era basso, mi voltai su me stesso e vidi una scena che mi fece sorridere: il piccolo Goten, con le scarpine a mollo in quella ormai larga pozza, mi guardava sorridente con in mano un mocio grande tre volte lui che me lo porgeva come se fosse stato uno scettro dai magici poteri capace di realizzare qualsiasi magia accompagnato magari anche da qualche parola speciale ...
Avvicinai una mano per afferrare il manico in legno dell'oggetto ma all'improvviso lui lo ritirò a sé e lo osservò pensoso mentre sul visino gli compariva una buffa faccia. Posò i fili chiari dello strano scopettone in mezzo alla pozza ed attese vedendo che pian piano l'acqua veniva assorbita dopodiché, con spinta crescente, iniziò a spostarlo da una parte all'altra muovendo il liquido insaponato sotto gli occhi di tutti che, con un interesse più o meno maggiore, lo osservavano silenziosi.
Quando notai che il mocio non assorbiva più acqua cercai di bloccare il bambino non riuscendoci la primissima volta ma alla seconda riuscii ad afferrare il bastone di legno. A quell'azione Goten si bloccò e mi fissò stranito ... risposi con un altro sorriso « Non assorbe più acqua, bisogna strizzarlo sennò non è più utile ... ». Quando cercai di tirare verso di me il bastone lui lo trattenne impedendomi l'azione che sarebbe avvenuta successivamente e disse un'espressione tipica dei bambini: « Faccio io! ».
Tranquillo, mentre il resto del pubblico continuava ad osservare e la carne a cuocersi come da programma, mi rialzai in piedi e mettendomi da una parte osservai il piccolo che con determinazione alzò lo spazzolone, rischiò di farlo cadere addosso alla madre e infine riuscì a farlo picchiare contro il lavello facendo in modo che tutti gli sfilaccetti di cotone fossero all'interno della larga vaschetta. Il bimbo si avvicinò al lavabo tenendo fermo il lungo bastone e quando fu a contatto con la ceramica del lavapiatti si mise in punta di piedi e si sbracciò in alto lasciando poi le braccia alzate quasi come se fosse in arresto. Attesi, attendemmo tutti ma dopo quella movenza Goten non si mosse più. Mi avvicinai e mi abbassai appena « Che c'è? ».
Voltò la faccia osservandomi con aria imbronciata « Non ci arrivo al lavello più di così! Non riesco a strizzare quei cosi! »
Osservai la punta del mocio che era abbastanza lontana dalle piccole manine « Lo vedo ... » dissi semplicemente « ... e allora vola così risolvi il problema » dissi poi con altrettanta semplicità.
« Non sò volare! » mi sgridò lui come offeso riuscendo però soltanto a farmi sorridere ancora ... Mi misi dietro di lui e lo sollevai prendendolo dai fianchi e alzandolo all'altezza giusta. Goten iniziò a strizzare le cordine di cotone ... « Beh ... » iniziai « ... bisognerà provvedere a questa mancanza ».

Terminata la pulizia, e ovviamente la cottura della carne tanto attesa, tornai accompagnato da Chichi e Goten alla tavola risedendo nel mio posto a fianco di mio padre che, per tutto il tempo in cui avevo fatto gentilmente da lavastoviglie, se n'era rimasto in un silenzio quasi tombale tant'è che Goku più volte, preoccupato per l'amico, l'aveva richiamato più volte per vedere se era effettivamente in sé oppure il suo spirito avesse abbandonato improvvisamente il corpo ...
L'unica donna di casa, che comunque si trovava a suo agio in mezzo a noi tutti uomini (o quasi), fece le porzioni di carne per ciascun individuo e successivamente, dopo essersi comodamente seduta sulla sedia ed aver riafferrato le bacchette di legno, iniziò a mangiare con calma ciò che aveva nel piatto al contrario della maggior parte di noi altri che non si cibava nel modo più composto o perlomeno accettabile: Goten era piccolo e spesse volte faceva cadere a terra i piccoli pezzi di pollo al limone dopodiché li raccoglieva, gli soffiava sopra e pensando che fossero tornati come nuovi, li ficcava in bocca senza problemi; Gohan non sporcava ma masticava avidamente e si allungava spesso verso il centro della tavola nel quale un largo vassoio di verdure grigliate facevano la loro bella figura; nell'area occupata da mio padre e il signor Goku era un vero macello: i bocconcini delle varie carni saltavano da una parte all'altra sfuggendo lontano dalle bacchette di chi li possedeva per colpa dell'avversario vicino finendo più volte anche nel bel mezzo della tavola sporcando la bianca tovaglia ... il tutto ovviamente accompagnato da delle risate da parte di Goku e delle minacce di morte da parte di Vegeta perché altrimenti non era da lui ... Personalmente io cercavo di contenermi anche se in alcuni istanti il mio spirito guerriero aveva la meglio facendomi inghiottire più bocconi alla volta e indirizzandomi verso una decessione per colpa di un soffocamento. Il trambusto tra i due sayan di sangue puro però terminò quando un bocconcino di manzo andò a finire addosso a Chichi ... Ella si adirò come non mai e si alzò in piedi iniziando a strillare come un'ossessa. Goku scattò sull'attenti e cercò di calmarla mentre mio padre, sempre più snervato dall'atteggiamento della "vecchia psicopatica", si era poggiato malamente alla sedia e con una mano si teneva sollevato il mento mentre con l'altra, armata delle bacchette, rigirava un'oliva nel piatto come se fosse stata una biglia. Il litigio tra moglie e marito andò per le lunghe ma per il piccolo Goten lo spettacolo parve divertente: infatti non la smetteva di sorridere a trentadue denti.
Quando Chichi non ebbe più parole e tantomeno fiato a disposizione per proseguire con la sua sfuriata si risedette pesantemente sulla sedia e dopo un sonoro sbuffo ricominciò a mangiare la sua porzione di pietanza oramai fredda mentre il Son, con uno strano sorriso sul volto, si muoveva nel tentativo di non arrecare maggiori danni a quello che sembrava già un brutto momento nel quale i nervi della moglie potevano saltare completamente da un momento all'altro.
Gohan poggiò le bacchette a fianco del piatto e si pulì la bocca con il tovagliolo « Trunks, quanto rimarrai? ».
Posai il bicchiere dal quale stavo sorseggiando un poco di acqua e mi affrettai a rispondere « Non molto purtroppo: quattro o al massimo cinque giorni, non di più ».
Il mio amico sgranò gli occhi e mi osservò dispiaciuto e nel frattempo non mi accorsi che mio padre aveva smesso di giocherellare con la verdura ... « Cinque giorni? Ma è ancora meno dell'ultima volta! Ma perché scusa? Non ti è possibile rimanere di più? ».
Con un cenno della testa negai « Non posso assentarmi di più da casa, là hanno estremo bisogno di me ed è per questo che non posso fare altro che viaggi sempre più piccoli ... ».
« Ma te che cosa fai? » chiese Goten innocente come il bambino che era.
Mi tolsi il tovagliolo dalle ginocchia e lo posai piegato sulla tavola dopodiché incrociai le dita delle mani tra loro « Ecco, tanti anni fa nel mio tempo c'erano due esseri cattivi che hanno messo a ferro e fuoco tantissime città e commesso tante atrocità verso i più deboli. Dopo un viaggio in questo tempo sono riuscito a distruggerli e a eliminare il perfido Cell che arrivò poco tempo dopo. Successivamente a quegli avvenimenti le città si sono a poco a poco riprese grazie alla gente che ha ricominciato a vivere ma io, essendo il figlio della proprietaria della Capsule Corporation, una delle poche catene ancora attive in un qualche modo, mi sono dovuto dare da fare per aiutare questa povera gente a ristabilirsi ... » osservandomi attorno mi accorsi che tutti i presenti mi stavano ascoltando « ... Ci sono stati bei periodi mentre altri brutti nel quale la gente appena più forte aveva iniziato nuovamente ad opprimere quella più debole mentre poi successivamente ci fu un crollo incredibile degli alimentari. Da qualche anno a oggi la situazione si è stabilita sempre di più e con l'andare del tempo le mie responsabilità non sono diminuite: assieme alla mamma guido la ditta e nel frattempo proteggo la mia città ed oltre a queste cose mi alleno ogni santo giorno con fatica mentre alla sera vado a dei corsi universitari perché mi piacerebbe sapere ogni cosa per divenire davvero un essere completo ed autosufficiente ».
Il silenzio caduto si era fatto pesante e l'unica cosa che si udiva di tanto in tanto era lo stridio della bacchetta di Vegeta sul piatto di ceramica poiché, qualche istante dopo l'inizio del mio lungo monologo, aveva ripreso a fare i giochini mantenendo ovviamente il suo piglio annoiato. Chichi invece sembrava piangere per la commozione ... « Hoo, povero ragazzo, sei così tanto pieno di impegni ... » la donna poggiò una mano sul braccio del marito che ovviamente la guardò stranito « ... Sentito? E' davvero sorprendente! ».
Goku mi osservò e io ricambiai lo sguardo a mia volta non sapendo il perché di quell'occhiata poi il Son, dopo aver sbattuto le palpebre un paio di volte, voltò lo sguardo verso la donna e la osservò tranquillo « Beh, anche Gohan protegge la città nella quale và ogni giorno e frequenta una scuola ... ».
Il perpetuo stridio di legno e ceramica terminò quando l'autore di quei suoni parlò con la propria voce: « Tzk! Trunks dirige un'azienda e trova il tempo per allenarsi mentre il tuo figlio si perde in giuggiole rammollendosi giorno dopo giorno. Direi che sono su due piani totalmente differenti. Mi spiace Kaharoth, ma stavolta hai perso ... » mio padre terminò il tutto con una goduriosa risata che mi fece un poco ringalluzzire perché in effetti non aveva proprio tutti i torti ...
« Ma Vegeta, hanno tanti anni di differenza ... » disse Goku nel tentativo di fare guadagnare un po' di strada al primogenito che nel frattempo se ne stava zitto e con gli occhi fissi su chissà cosa come un pesce fuor d'acqua.
« L'età non conta e non cercare di fregarmi Kaharoth che tanto non ne sei capace ... » iniziò papà con l'orgoglio che oramai gli fuoriusciva da ogni poro della pelle che sicuramente sarebbe stato visibile se non fosse stata per la battle-suit che ricopriva il suo intero corpo « ... Lui riesce ad organizzare il suo tempo e a fare molte più cose mentre Gohan si perde in chiacchiere ».
Il ragazzo preso in ballo riuscì a mormorare soltanto un "Huh?" ...
Toccò il turno di Chichi per dire la sua e in quell'attimo quella chiacchierata mi apparve come una sfida tra famiglie ... « Gohan non si perde in chiacchiere: è il migliore della sua classe! ».
Vegeta strinse con forza le sue bacchette e si voltò verso di me con uno sguardo omicida ... « Trunks, tu che in che posizione sei nella classifica della tua classe? ». Lo sguardo di papà pretendeva una risposta più che positiva ma per fortuna non ci fu affatto bisogno di mentire « Beh, non c'è proprio una classifica all'interno della sezione in cui sono però negli ultimi esami dati ho avuto il punteggio massimo con lode ... ».
« A-HAH! LO SAPEVO! » esultò papà picchiando i pugni sulla tavola alla bella notizia mentre un sorriso maligno rivolto al suo acerrimo nemico stanziava senza problema alcuno su quel volto che sembrava non conoscere lo scorrere del tempo.
Son Goku arricciò il naso e strinse gli occhi « Beh, mio figlio è bravo e questo mi basta » ... inutile dire che in quell'affermazione vi era nascosta un pizzico di invidia.
« Tzk! Mai quanto il mio. Sayan di terza classe, riprovaci tra cent'anni » mio padre ci provava gusto a punzecchiare i due coniugi ma anche io alla fine mi ritrovavo soddisfatto di quella baruffa verbale: Vegeta senza volere aveva sottolineato più volte di essere mio padre e di essere orgoglioso di me ...
Chichi si alzò in piedi pronta ancora a riaprire la questione: « Mi spiace per Trunks ma io sento che il mio Gohan ha una marcia in più! ». Papà, nuovamente seccato, fu spiccio a risponderle mentre picchiava nuovamente il pugno destro al tavolo circolare « Taci donna! » ... la sfortuna volle che con la sua gentile mano Vegeta colpì il piatto di ceramica e pertanto, accompagnato da un potente lancio stile catapulta, la signora Chichi, oltre a subirsi l'imperativo di mio padre, si beccò l'oliva in piena faccia. Lei cadde a terra poiché era stata colpita da un oggetto che poteva essere paragonato ad un proiettile ...
Papà però, invece di starsene zitto come poteva, esordì con un "Finalmente ..." che fece irritare il Son maggiore ... « Vegeta! Guarda che hai combinato! ... » il combattente dalla tuta arancione (quello alto però, non Goten) si voltò verso il primogenito « ... Prenditi tu cura della mamma che io scambio con lui un po' di chiacchiere ... » terminò poi indicando un principe dei sayan che se la rideva nella grossa.
Vegeta si alzò dalla sedia talmente rapidamente da farla cadere « Kaharoth! Spero che stavolta allora tu faccia sul serio! ».
« Non temere, ti farò vedere io! » disse poi il Son uscendo dall'abitazione preceduto da papà mentre nel salotto noi "bambini" eravamo stati smollati a una donna assopita contro la sua volontà.

Dopo pochi minuti che il fazzoletto bagnato era stato posato sulla larga fronte della donna, ella si ridestò con un diavolo per capello: scorbutica come non mai si alzò dal divano sopra il quale era stata posata e si allontanò a larghi passi dal salotto non pronunciando nemmeno una sillaba.
« E' arrabbiata ... » mormorò Goten mentre riafferrava il piccolo pezzo di stoffa che la madre aveva fatto malamente cadere a terra durante il moto di "ridestazione".
« Già ... » riuscii a dire dapprima ma poi aggiunsi « ... mi spiace. Papà non si sarebbe dovuto comportare a quel modo ... » desolato piegai la schiena ed accennai un inchino che molto presto venne rifiutato con un gesto della mano del moro maggiore.
Gohan si alzò in piedi e si stiracchiò le braccia dopodiché fece lo stesso con le gambe prima di allontanarsi poi in direzione della cucina con una piccola pila di piatti che, uno sull'altro formavano una piccola pila trasversa che poteva crollare da un momento all'altro. Il moro posò il maltolto della tavola nel lavabo ed afferrò il mio orologio che era ancora rimasto vicino ad esso. Quando tornò verso me e Goten me lo riporse e si sistemò i polsini di quel rosso acceso « Sicuramente mamma si starà preparando per uscire anche se è un po' in anticipo a dire il vero ... ».
Mi sedetti sul divano seguito dal fratellino di Gohan che stranamente mi seguiva in ogni dove ... « Prima mi aveva accennato qualcosa, dove và di bello? » chiesi tranquillamente sicuro che il mio amico non ce l'aveva con me per quanto successo.
Si slacciò la cintura del medesimo colore delle polsiere e se la allacciò più stretta in modo che i pantaloni gli fasciassero maggiormente dopodiché il moro iniziò « Ultimamente và spesso da Bulma perché la invita a casa per avere un po' di compagnia. Non è un buon periodo questo per la sua famiglia e lei ha bisogno di tutto il sostegno possibile ».
« Davvero? ... » chiesi « ... C'è per caso qualche problema? ». La risposta stava per essere data ma un forte suono di porta sbattuta interruppe il susseguirsi di pensieri di Gohan che, appena accortosi del nuovo ingresso della madre in sala, si affrettò a chiederle come stesse. Chichi era uguale a come l'avevo vista al mattino: vestita ordinata ed espressione serena ... evidentemente una sbollita nelle sue stanze non le aveva fatto altro che bene. La donna si sistemò gli ultimi capelli che erano ancora fuori posto e si avvicinò al bambino più piccolo « Goten, devo andare da Bulma, non è che mi potresti prestare la tua nuvoletta Kinton? ».
« Certo! » disse il bimbo con un grande cenno del capo prima di uscire di corsa dall'abitazione e gridare al vento il nome del grande batuffolo di materia dorata. Mi alzai in piedi e mi avvicinai alla donna ma appena cercai di scambiare con lei la benché minima sillaba lei mi bloccò mostrandomi il palmo della mano come segno di "Stop" e a quel gesto io mi zittii all'istante. Le mie labbra si sigillarono e da esse non uscì più nulla finché la donna, dopo aver salutato i suoi figli se ne andò in groppa alla chiara nuvoletta in direzione Ovest.
Arretrai di un paio di passi e mi risedetti sul divano poggiando i gomiti sulle ginocchia e lasciando che le mani penzolassero verso il basso. Goten rientrò nell'abitazione lasciando però la porta aperta dalla quale iniziò a fare il suo ingresso una brezza tiepida che iniziò a far muovere gli angoli cascanti della tovaglia ormai non più bianca e le sottili tende che ornavano quel modesto angolo di casa. Gohan, proprio come affermava sua madre, era intelligente e pertanto comprese ciò che mi turbava « Non ti preoccupare, le passerà presto e comunque non ce l'ha con te. Non è dalla mamma pensare che le colpe ricadano sui figli quindi non fartene un cruccio ».
« Comprendo perfettamente però mi sento in parte responsabile ... » mormorai puntando maggiormente i gomiti, alzando i bracci, legando le dita tra loro e posandovi sopra di esse le labbra che tacevano nuovamente.
« Gli passerà vedrai e comunque dopo l'incontro con Bulma tornerà quella di sempre: non sembra ma il loro è come uno scambio equivalente ... » disse il mio amico cercando di tirarmi un po' sù di morale mentre sorrideva alquanto imbarazzato.
Alzai gli occhi alquanto curioso « Che tipo di scambio? »
« Di chiacchiere tra donne immagino ... » iniziò Gohan prima di sedersi anch'egli sul divano mentre osservava il fratellino che scrutava sopra alla tavola per vedere se era rimasto qualcosa di commestibile « ... mamma credo che si sfoghi sul fatto che papà è spesso via e che noi non le diamo tanto aiuto in casa, per il resto da parte sua non saprei ... ».
« E Bulma? Perché dovrebbe sfogarsi? » la risposta che attendevo arrivò dopo un po' ...
« Beh, affrontare un divorzio non è mai una cosa facile ... ».

******

La piccola nuvoletta sfrecciava alta nel cielo e sopra di lei un'estenuata Chichi sbuffava a più riprese affondando sempre più pesantemente con le gambe in quel soffice supporto che le permetteva di raggiungere in breve tempo i luoghi che desiderava raggiungere. Kinton poi si deformò assottigliandosi espandendo però la sua superficie quando la donna piegò la schiena all'indietro fino a sdraiarsi completamente su di quel manto brillante ...
« Uff, sono davvero stanca. Spero che da Bulma mi riesca un minimo a rilassare perché ho davvero i nervi a fior di pelle ... » con gli occhi color ebano osservò il cielo chiaro e le bianche nuvole che, per colpa della grande velocità, apparivano dinanzi a lei e sparivano alle spalle alla stessa ed elevata velocità. Rimase qualche minuto in osservazione ripensando a quello che era accaduto in quella giornata frenetica. Con calma, per paura di cadere, si rimise seduta e si sistemò la gonna del kimono che aveva iniziato a prendere il volo assieme al resto « ... Quando torno a casa devo chiedere scusa a Trunks ... ».
I prati si rincorrevano uno dietro all'altro accompagnati da piccole strade di carinissimo ciottolato sopra le quali spesse volte le piccole autovetture erano costrette a fermarsi per colpa di un qualche branco di bestie. Gli alberi scomparivano sempre di più pian piano che la città si faceva sempre più visibile anche se, da lontano, il suo grigiore rispetto alla natura non era ancora visibile a pieno. La moglie Son rimaneva tranquilla sulla piccola nuvoletta finché non iniziò ad intravedere i grandi negozi della metropoli caotica e sovraffollata ... Quando apriva il suo modesto armadio ogni mattina, e vedeva i suoi modesti abiti, sperava di poter un giorno rimodernarlo anche perché sentiva di meritarselo dopo tutti quegli anni nei quali aveva dovuto rinunciare a tutto pur di riuscire a portare avanti la baracca poiché l'eredità della sua madre defunta stava andando ad assottigliarsi sempre di più mentre il marito, il famoso Son Goku, non alzava un dito per guadagnare un quattrino. Anche quella volta però scelse di non fermarsi ad osservare le vetrine perché altrimenti le sarebbe salito all'altezza della gola un grosso nodo difficile da mandar giù.
I comuni terrestri che trascorrevano in maniera placida i loro momenti, alzarono gli occhi al cielo e si stupirono di vedere su di una nuvoletta galleggiante una signora ma alla fine, quando la videro atterrare nel giardino Brief, persero immediatamente qualsiasi tipo di interesse pensando che quella fosse una delle tante pazzie nate da quella stramba famiglia di inventori così com'era stata l'apparizione di un gigantesco drago parecchi anni prima ...
La nuvolina Kinton si fermò dinanzi al grande ingresso bianco della casa color crema e il passeggero discese con un salto deciso quando il mezzo si fu bloccato da una altezza di all'incirca un metro da terra. Appena Chichi ebbe toccato l'erbetta ben tagliata del curatissimo praticello la nuvoletta fuggì lontano senza nemmeno ricevere i soliti ringraziamenti che ogni membro della famiglia, quando la utilizzava, le riserbava ... evidentemente aveva altro da fare ...
La mora avanzò verso lo stradellino ciottolato e lo percorse raggiungendo il grande ingresso porticato ed appena fu dinanzi al campanello dell'abitazione, lo spinse attendendo poi un segno da parte di qualche essere vivente. Il melodico "Dlin Dlon" risuonò più volte all'interno della casa e questo perdurò per alcuni minuti perché nessuno degnava la signora Chichi della minima attenzione « Nemmeno i robot arrivano? Forse non c'è nessuno in casa e Bulma ha spento tutto per sicurezza ... » il dito indice venne staccato dal piccolo bottoncino a forma di cilindro e il silenzio tornò ad incombere in quel luogo mentre la donna, alquanto dispiaciuta per l'amara sorpresa, si allontanava a passo calmo.
Chichi si portò una mano alla bocca pronta per richiamare la nuvoletta ma un fragoroso boato alle spalle le impedì di fare ciò che aveva intenzione di svolgere. Si voltò indietro e dal retro della grande abitazione notò un'enorme massa di fumo scuro che si sollevava raggiungendo la sommità dei cieli andando ad inquinare le pallide nuvole che mutavano anch'esse di sfumatura. La donna, decisa a scoprire cosa stesse accadendo, si precipitò sul luogo del misfatto non riuscendo però a vedere nient'altro che fumo a causa di quest'ultimo. Come una cieca iniziò ad avanzare sbracciando da una parte all'altra per toccare in anticipo qualunque oggetto che avrebbe potuto farla cadere cosa che però non funzionò poiché dopo pochi passi, per colpa di un oggetto poggiato a terra di chissà quale natura strana e curiosa, la donna capitombolò a terra picchiando con forza viso e petto su di essa. Sputò scocciata dei piccoli ciuffetti d'erba che gli erano finiti in bocca e facendosi leva sulle braccia si alzò con un'aura oscura sul volto che in quel momento era ben più cupa del fumo lì attorno che a poco a poco si stava diradando lasciando intravedere qualcosa del grande giardino Brief. Chichi avanzò un'altro poco ma quando sentì una serie di starnuti alle spalle smise di avanzare e si voltò nuovamente indietro iniziando ad intravedere una sagoma vagamente umana ... « Bulma, sei tu? » chiese poiché dalla "voce" aveva riconosciuto il timbro vocale di una donna.
« Chichi, sei tu vero? Arrivo, dammi un secondo ... » rispose la donna avvolta dalla foschia mentre anch'ella si muoveva verso l'amica con delle movenze che la facevano ricordare ad un morto vivente. Le due camminarono, senza volere si inseguirono anche ma si fermarono soltanto quando le loro fronti cozzarono generando un ciocco e un bel udibile "Haia!" da ambo le parti.
Il fumo finalmente scomparve.
« CHICHI! ... » urlò l'azzurra in preda ad una strana eccitazione « ... Che bello vederti! ».
La mora corrucciò le sopracciglia e con una mano si andò a massaggiare il punto sul quale aveva ricevuto la botta precedentemente « Già, se non altro adesso non ti verrò più addosso » terminò poi facendo comparire sul volto un caro sorriso.
« Guarda come ti sei sporcata ... » osservò Bulma quando vide il povero chimono ricoperto di un leggero alone verde che in genere si vedeva soltanto addosso ai bambini. Chichi incrociò le braccia e da falsa impettita disse lo stesso dell'amica che però, al contrario di lei, aveva del grasso che le ricopriva addirittura i corti capelli a caschetto oltre che una divisa da meccanico targata C.C. di un colore marrone scuro.
« Come mai sei vestita a quel modo? » chiese poi la Son curiosa per la risposta che sarebbe poi venuta in seguito da una donna raggiante che pareva non risentire minimamente la sua situazione famigliare « Guardati alle spalle Chichi e lo capirai ». La dama vestita in abito cinese si voltò su se stessa e lanciò un gridolino quando si ritrovò dianzi a una enorme struttura dalle sembianze sferiche « HAH! Che diavolo è questo?! ».
Bulma rimase sorpresa dall'affermazione dell'amica e si mise anch'ella all'osservazione della sua creatura non riuscendo però a trovare quel nonsoché che metteva in difficoltà la persona a fianco « Ma come, non la riconosci? » disse poi indicando il grande oggetto con una mano.
Chichi si portò una mano al mento e le sue meningi iniziarono a rielaborare qualcosa « Beh, questa cosa l'ho già vista ma al momento mi sfugge ... ». L'azzurra, per aiutare l'amica, si avvicinò alla struttura e premendo un piccolo bottone su di essa fece aprire un portello che, accompagnato da un percettibile ronzio, si abbassò finché questo non toccò terra. La più anziana delle due percorse la passerella ed andò all'interno della struttura facendo poi segno all'altra di seguirla e quest'ultima, vista l'insistenza, si fece quasi trascinare.
Un ampio spazio, un pavimento fatto da tante piastrelle rosse, al centro di tutto una larga colonna e da una parte, dinanzi a un piccolo pannello dei comandi, cinque poltroncine di diverse dimensioni erano state posizionate sicuramente secondo un ordine preciso ... la memoria tornò in un baleno: « Ma certo! Questa è la navicella che io stavo per utilizzare per andare a riprendere il mio Gohan su Namecc! Quanti anni che sono passati ... » disse Chichi un poco commossa ricordando quei tempi lontani ma anche un po' traumatizzanti.
« Già ... » mormorò Bulma mentre con un candido fazzoletto (che teneva ben nascosto in una tasca della sporca divisa) si puliva il viso e i capelli sporchi « ... Bei tempi quelli ... ».
La mora si voltò verso la sua destra ed osservò la sua sempai mentre si apriva la parte superiore della tuta sfoggiando il suo corpo ancora bello coperto da una maglietta color rosa confetto. Sospirò pensando che forse le parole di Vegeta non erano solo tutte cattiverie ... ammise a se stessa di essere un poco gelosa dell'amica di famiglia ma rapida cercò di distogliere la mente da quei pensieri per portali verso altro « Vedrai che le cose si aggiusteranno, ne sono sicura ».
La azzurra annuì però non del tutto convinta. Si allontanò tornando nei pressi del grande portello e si seddette a terra iniziando ad osservare il suo grande, immenso, sterminato giardino di casa che però appariva sempre più spoglio e vuoto con il passare del tempo ... Chichi le andò a fianco e si sedette anch'ella vicino a lei « Cosa c'è? Hai paura per il divorzio? » chiese la donna all'altra con un velo di preoccupazione nella voce.
A sorpresa l'azzurra iniziò a sorridere ma ben presto però, quando il momento di ilarità terminò, sul suo volto ricomparve quello strano velo scuro « No-no, per il divorzio io e Yamcha abbiamo discusso tanto e alla fine ci siamo messi d'accordo su ogni cosa. Non è quello il problema ... ».
« E di cosa si tratta allora? »
« Beh ... » Bulma iniziò dopo un leggero sbuffo provocato da un lieve senso di stanchezza « ... I miei genitori si sono trasferiti anni fa in una casetta al di fuori della città e Yamcha se ne andrà assieme a Light ... rimarrò completamente da sola in questa grande casa ... » le ginocchia si piegarono andando a toccare i seni ancora sodi nonostante l'età « ... La cosa mi mette alquanto a disagio anche perché poi non so cosa farò d'ora in avanti ».
La mora abbassò lo sguardo prima di farlo concentrare su quella che pareva una piccola bicicletta abbandonata a sé stessa in un lato del grande prato. Notò la ruggine su di essa ma si stupì nel vedere che però il seggiolino di gomma era ancora perfettamente intatto ...
« E' lì da mesi e Light non l'ha mai spostata » esordì all'improvviso Bulma facendo sobbalzare la mora e facendola voltare verso di lei.
« Come? E perché? » chiese Chichi perché non avrebbe mai permesso che uno dei suoi figli abbandonasse da una parte un oggetto che poteva costare anche parecchi zeni, come appunto quella bicicletta sportiva che dalle poche tracce di colore ancora rimaste era di un giallo canarino.
Lo sguardo della donna dagli occhi azzurri divenne per un istante tremendamente severo « Light ha sempre trattato a quel modo tutti i miei regali dopo che io e Yamcha abbiamo iniziato a litigare, ovvero da quando aveva all'incirca quattro anni ».
La mora rimase shoccata ugualmente nonostante avesse compreso da tempo i motivi che spingevano il piccolo bambino a comportarsi in maniera strana nei confronti degli altri « Sai, oggi Goten è tornato a casa ricoperto di fango e ci ha detto che è stato proprio Light a ridurlo così ... » mormorò infine riposando gli occhi verso la base su cui toccava il pannello di duro e luccicante metallo.
Bulma fece sparire la faccia tra le ginocchia ma il sussurro arrivò comunque alle orecchie della Son « Mi spiace tanto ... non so che fare ... a me non da ascolto da anni ... ».
La mora si ritrovò improvvisamente felice di avere una famiglia di teppisti confusionari combattenti, una famiglia strana ma calda, accogliente e tanto, tanto unita. Ella voltò lo sguardo verso Bulma e le posò una mano sulla spalla sinistra cercando di confortarla come poteva anche se il dolore che l'azzurra provava in quel momento non l'aveva mai provato sulla pelle ...
Bulma però continuò a sfogarsi: « Non sono stata un mamma molto presente, è vero, però mi era impossibile rimanere in casa con un uomo che mi tradiva continuamente con la prima gonnella che trovava ... Light è cresciuto senza di me perché mi intanavo nei laboratori a lavorare per sentire meno la mancanza di quell'affetto che in quella casa mi impediva di vivere come desideravo ... Lui è cresciuto conoscendo numerose donne che non erano me ed essendo un bimbo intelligente ben presto ha iniziato a capire che se voleva ricavare qualcosa da quella situazione avrebbe dovuto legare maggiormente con Yamcha tralasciando me ... » Chichi ascoltava con il terrore nel cuore, con la paura che un giorno sarebbe potuta accadere una cosa simile anche alla sua famiglia « ... Iniziò a chiedergli regali per fargli tenere la bocca chiusa, con me evitava qualsiasi argomento riguardante la famiglia e mi lanciava furbescamente della polvere negli occhi per illudermi che le cose funzionassero un pochino meglio. Circa un anno fa, quando venne a sapere che volevo divorziare da Yamcha, mi sabotò addirittura alcuni progetti per dispetto perché secondo lui ero io quella che meritava un torto e non papà ... Da allora non mi parla quasi più e con gli altri si comporta in malo modo ...» Bulma sbuffò facendo rialzare il viso dalle ginocchia « ... E' colpa mia alla fine, mi dispiace ».
« Non dire così che non è- » iniziò Chichi venendo poi distratta da una figura che con un piede aveva iniziato a picchiettare con insistenza il portello deformandolo appena. Le due alzarono completamente gli occhi vedendo una C18 in perfetta forma.
« Ciao » le salutò un po' fiacca e con aria molto forzata accompagnata da uno sguardo tutt'altro che amichevole che comprendeva gli occhi leggermente socchiusi e la bocca arricciata.
« Ciao 18! ... » la salutò Bulma con calore riacquistato tutta la sua carica e compostezza « ... sei in anticipo ... » mormorò poi osservando l'orario sul suo piccolo orologio da polso sotto lo sguardo di una Son parecchio curiosa.
« Umpf! In anticipo un corno! ... » sbottò la cyborg irrispettosa mentre incrociava le braccia indispettita « ... Io vengo quando voglio e arrivo quando arrivo! ».
Le due spettatrici della scena si sorrisero a vicenda e probabilmente entrambe pensavano che il loro amico Crillin si era ritrovato una bella gatta da pelare come moglie ...
« Ok, ho capito ... » disse Bulma alzandosi in piedi e iniziando a percorrere la passerella fatta dal portellone per poi voltarsi verso Chichi « ... Io devo andare un attimo con 18 nei laboratori per sbrigare un lavoro di una decina di minuti. Vieni anche tu? ».
Tante volte la mora aveva seguito l'azzurra all'interno del suo impero ma il più delle volte si era sentita schiacciata in quel luogo che, giorno dopo giorno, si riempiva sempre di più di cianfrusaglie e che rendeva il tutto ancora più opprimente ... Con un gesto la donna di media età negò l'invito e pertanto le altre due si allontanarono in direzione dei fantomatici uffici nei quali Bulma perdeva continuamente forze, energie, occhi e forse anche vita ...

I minuti passarono davvero lenti in quel silenzio. Chichi si guardava attorno come un'anima persa chiedendosi il perché di tutto quel lavoro ... Osservò la grande casa che era sempre ben curata ma socchiuse gli occhi quando da una finestra intravide la sagoma di una persona: sembrava di piccole dimensioni e rimaneva seminascosta da una parte forse credendo di non essere vista.
"E' Light ... " pensò poi quando riuscì a riconoscere la capigliatura del monello e a vedere meglio il suo sguardo accigliato e severo ... Il bimbo poi scomparve all'improvviso quando si udì la voce di Bulma alta e chiassosa provenire dai laboratori in direzione della grande navicella sferica.
Una a fianco all'altra la terrestre e la cyborg camminavano lentamente facendo ritorno verso Chichi. Le due poi si fermarono a pochi metri di distanza e l'azzurra ricordò alcune cose importanti a 18 che, ricordando bene cosa dovesse e non dovesse fare, annuì ad ogni punto scocciata e sempre più impaziente di andarsene.
« ... Per il resto non c'è altro quindi credo che tu possa - » a Bulma non venne nemmeno concesso di parlare che la biondina era già sfrecciata in alto nel cielo ed era sparita in direzione della sua dimora ... « Ma tu guarda che modi! » disse poi la Brief arricciando il naso e poggiando le mani ai fianchi. Chichi sorrise appena.
« Bulma, posso farti una domanda? » chiese la mora con tono gentile. L'amica annuì pertanto la Son proseguì: « Tu mi hai confessato di aver paura di quello che accadrà dopo il divorzio giusto? ».
Bulma scostò lo sguardo tornando cupa ma annuì nuovamente.
« E allora dimmi ... » iniziò Chichi allargando le braccia per indicare l'opera tecnologica alle loro spalle « ... cos'è? Cosa significa questo? ».
Gli occhi azzurri si alzarono andando a leggere la grande scritta "Capsule Corporation" che era posta su di una parte della struttura di metallo ... « Erano bei tempi. Avevo la forza e credevo di poter fare qualsiasi cosa, sai? Ho ricostruito questa macchina per ritrovare questa forza e così andare avanti, per non dimenticare ciò che ero stata ma che posso ancora essere ... ».
La mora scostò un poco la testa da una parte all'altra facendo dondolare alcuni ciuffi dei capelli corvini che, con le peripezie a causa del fumo, erano andati fuori posto. « KINTOOOON!!! » chiamò poi all'improvviso facendo arrivare a tutta velocità la nuvoletta e vedendovi si di essa con un agile salto.
« Secondo me ... » iniziò Chichi « ... a te non manca la forza di quel tempo ma qualcuno che ne aveva da vendere ».
Bulma abbassò lo sguardo ed arrossì violentemente.
La Son rise ma sul suo volto iniziò a comparire un sorriso sincero quando iniziò a dirle ciò che gli era balzato alla mente in quell'istante ... « Entrambi andate nel passato per trovare qualcuno ... Adesso vedo maggiormente le somiglianze tra voi due ... ».
L'azzurra spalancò gli occhi non capendo affatto « Noi due chi? ».
Chichi si mise maggiormente comoda sulla nuvola e guardò altrove facendo finta di niente « Quando ce ne darà il permesso poi lo saprai. Ti saluto Bulma e stammi bene, io torno a casa a pulire una montagna di stoviglie » e detto questo la nuvola partì a velocità supersonica generando una tale forza d'urto che fece sbalzare a terra la donna .
Bulma si rimise seduta e si massaggiò il braccio sul quale era atterrata.
Guardò il cielo e sorrise ... ripensando a lui.

 

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 70
*** Lezioni di volo ***


Ciao! Purtroppo oggi non ho il tempo per salutarvi uno ad uno quindi sarò costretta ad essere sbrigativa ... sorry.
Ringrazio coloro che hanno recensito il capitolo scorso ovvero:

Vegeta4ever; folg_89; Rory_Kaulitz; Angelo Azzurro; Juu_nana; Anim Skywalker; ka93; Pepesale.


In una recensione ricevuta mi è stato comunicato che la mia storia stà diventanto pesante da leggere ... la cosa mi e dispiaciuta molto perché non volevo ciò. In ogni capitolo ogni pezzo serio l'ho sempre intervallato con uno più leggero (nello scorso ad esempio il pezzo di Bulma non era alleggerito dalla baruffa tra Goku/Chichi e Vegeta?) in tal caso è ovvio che non posso scrivere sempre e solo stupidaggini perché altrimenti mi metterei a fare una fic dememziale ... Forse ho utilizzato troppo spesso giri di parole ma c'è una cosa che mi ha lasciato il male più grande: se era una cosa che si notava da parecchio, perché nessuno mi ha detto niente al momento giusto? Se avessi saputo avrei alleggerito facendo meno fatica e sicuramente ottenendo un risultato migliore.
Le recensioni servono anche per dare consigli (come questo) quindi non abbiate timore di crearmi dei dispiaceri: se è per aiutarmi a scrivere meglio tutto è ben acetto ma preferirei che fosse detto anche subito.

Vi lascio al capito sperando che vi piaccia anche se è quello che è. Domani (02-09) è il compleanno mio e di mia sorella Bea (che nel sito ora è sotto il nome di "LostieBosti_") ... Pretendiamo gli auguri U.U ............ XD

Un bacio a tutti e grazie per il continuo sostegno.
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 70
- LEZIONE DI VOLO -


Mentre Chichi era alla Capsule Corporation, a casa Son il momento era alquanto di stallo direi: Goten zompettava da una parte all'altra della casa, io rimanevo seduto sul divano ad aspettare chissà cosa mentre anche Gohan aspettava qualcosa (o qualcuno) mentre osservava al di là della finestra del piccolo soggiorno.
Il Son più piccolo all'improvviso, ma comunque dopo aver marchiato l'intera casa con le improntine dei piedi, si buttò a peso morto sul divano dove stavo rischiando di colpirmi con le gambe. Ficcò con prepotenza la testa con i capelli scompigliati in mezzo ai cuscini dello schienale e sbuffò un paio do volte « Fratellone io mi annoio! ».
Gohan, che sembrava poco interessato al fratellino, gli disse semplicemente di trovarsi un qualche svago purché non arrecasse danni alla casa già sporca perché in seguito, quando la madre avrebbe visto quel purpurrì di orrori sotto il suo tetto, avrebbe sgridato maggiormente il primogenito del secondo poiché stava al primo tenere maggiormente d'occhio il più piccolo. Goten però continuò a lagnarsi e nel mentre osservavo le sue gambette che si muovevano agitate perché guidate da un senso di scocciatura tremendo: niente è peggio della noia secondo me.
Poi, di colpo, come un fulmine a ciel sereno, mi balenò in mente un'idea che poteva essere sfruttata per fare passare un po' il tempo. Mi voltai verso il mio "quasi" coetaneo e riuscii ad attirare la sua attenzione con un richiamo « Stai aspettando quella ragazza vero? ». Gohan perse immediatamente quell'aria seria che l'aveva caratterizzato per tutto il tempo in cui era rimasto ad osservare il paesaggio in attesa che intravedesse il fantomatico elicottero giallo e iniziò a sorridere impacciato mentre con una mano si grattava la nuca ... azione vista già parecchie volte « Beh, sì. Videl deve venire per le lezioni di volo che le devo impartire. Te ne avevo parlato no? ».
Annuii ricordando perfettamente ciò che mi aveva detto un po' di tempo prima. Voltai lo sguardo verso Goten che era ancora posizionato come uno struzzo sopra a quel divano ed afferrai con una mano la sua caviglia sinistra. Tirai un poco il braccio facendo in modo che la testa imbucata uscisse allo scoperto dopodiché lo lasciai libero. Il bimbetto mi osservò stranito ma ancora poggiato a peso morto su di quel supporto chiaro e morbidoso ...
« Hei Goten ... » iniziai con un sorriso sul volto « ... Visto che Gohan starà con Videl perché le deve insegnare a volare, ti andrebbe che ti insegnassi io la tecnica del volo? ».
Il bimbo si mise seduto non staccandomi gli occhi di dosso mentre la bocca aperta sembrava una perfetta pista d'atterraggio per i piccoli insetti. Passarono pochi istanti nei quali le piccole labbra si piegarono in un largo sorriso, i pugni si chiusero ermeticamente mentre la piccola ma già potente aura sayan iniziava già a scatenarsi in quell'esserino « SI'! Voglio imparare! » gridò all'improvviso spinto da una forza irrefrenabile: saltò in piedi sul divano e alzò il pugno chiuso destro verso il cielo come in segno di vittoria mentre gli occhi assumevano la forma ad archetto che vedevo perennemente sugli occhi di nonna. Il bimbo saltò poi giù iniziando poi ad esultare e a saltellare attorno al fratello come se questo non fosse stato altro che un totem da adorazione. Gohan osservò perplesso il fratellino che ogni secondo gridava "Imparerò a volare"/"Saprò volare anch'io" e soltanto quando il piccolo cambiò area di salto mi espose il suo leggero disappunto: « Goten è un bambino difficile da gestire sai? Non se ne stà fermo un secondo ... Sei sicuro di volergli fare da maestro Trunks? ».
Mi alzai in piedi e mi stirai le braccia tirandole appena verso l'alto « Non ti preoccupare, so quello che faccio e poi sarà anche un modo per conoscerlo meglio ».
Il moro alto posò le mani ai fianchi e si voltò completamente verso di me « Guarda che mentre faccio da insegnante a Videl potrei aiutare anche Goten ... »
« Sì, e io rimango impalato come un baccalà ... » replicai infine non capendo il perché delle preoccupazioni del Son nei miei confronti anche se, alla lunga, mi apparivano come mera diffidenza nei miei modi di fare « ... Non ti preoccupare e fammi almeno provare ... ».
Gohan annuì « D'accordo, ma perché ci tieni tanto? » disse poi voltandosi a guardare il fratellino che correva come un matto attorno alla tavola aspettando che le lezioni iniziassero.
Sorrisi dicendo all'amico la curiosità che mi era venuta alla mente dal primo istante in cui avevo visto il piccolo Goten « Se a quest'ora fossi nato avrei poco più della sua età ... E sento che saremmo stati due amici inseparabili ... ».

Goten, dopo il millesimo giro molto probabilmente, mi si avvicinò e mi si aggrappò alla camicia che, grazie ad un singolo strattone, venne completamente tirata fuori dai pantaloni e si strappò anche un pochino. Osservai il danno ma non ci diedi peso, il bimbo si scusò abbastanza frettolosamente (poiché pensava ad altro) mentre Gohan mi guardava con una faccia che diceva da sola "Te l'avevo detto".
« E' uno strappo grosso? ... » mi chiese il Son maggiore sperando vivamente il contrario « ... Se vuoi quando torna chiedo alla mamma se te la può aggiustare ».
« Non ti preoccupare sai, non è successo nulla di grave » disse tranquillo poiché, sinceramente, degli abiti firmati o meno me ne è sempre importato molto poco e lo stesso vale ancora tutt'oggi.
Gohan si allontanò indirizzandosi verso le scale che avrebbero portato alle loro stanze « Però non puoi allenare Goten vestito così, ti presterò una delle mie tute da combattimento ... ».
Prima che potesse salire il quarto scalino riuscii a fermarlo « Guarda che non ce né bisogno, ne ho una con me, devo solo andarla a prendere in macchina ». A dire la verità la mia era paura pura: paura che mi rifilasse la sua divisa da Great Sayaman che aveva in più ...
Il fratello di Goten scese un paio di scalini con le sopracciglia corrucciare e poi, poiché assorto in una profonda e improvvisa meditazione, incrociò le braccia al petto « Macchina? ».
« Massì, l'auto nera con cui sono venuto, quella di cui ti ho dato le chiavi ... » mi voltai verso Goten che mi guardava stranito: « Io non ho visto nessuna macchina a parte la nostra ... ».
Che mi stessi sbagliando? Impossibile ...
Gohan incominciò a ridere ricordando finalmente « Hahh, quella macchina ... Sì-sì, adesso ricordo ».
L'espressione del mio volto tornò nuovamente rilassata e istintivamente posai una mano sul petto, all'altezza del cuore « Fiuu, bene, allora dammi le chiavi dai » dissi poi allungando il palmo della stessa mano destra in sua direzione.
Il moro rise ancora sempre più impacciato « Non le ho se devo essere sincero ... »
« COSA?! E dove sono?! » urlai quasi.
« Penso che siano rimaste attaccate alla macchina ... ».
« Va bene, d'accordo ... » mormorai poi passandomi una mano in mezzo ai capelli come se grazie a quel gesto potesse riacquistare tutta la mia calma di sempre « ... Dov'è la macchina? ».
Gohan fece il segno del pollice e si indicò con esso alle spalle mentre con i piedi rimaneva ancora fisso sullo stesso scalino « E' sul retro, vicino all'albero ... ». Annuii e mi indirizzai verso la porta d'uscita. Stranamente i due fratelli mi seguirono a ruota: Gohan non sò perché, Goten perché era curioso come un gatto ...
Calpestai l'erba fresca attorno a casa Son fino ad intravedere l'albero e la macchina ... per poco non caddi a terra per il collasso emozionale: il cofano era completamente sfondato e in ogni luogo c'erano botte e graffi, il parabrezza era a pezzi e sopra i sedili gli scoiattoli sembravano averci già fatto la loro casetta e in più la macchina non era proprio a fianco dell'enorme tronco, diciamo che vi era quasi perfettamente nel centro dal gran che era accartocciata su sé stessa ...
Senza parole osservavo quello scenario mentre un Gohan terrorizzato dalle mie possibili azioni future a causa di quello spettacolo, mi si avvicinò quatto-quatto e mi posò una mano sulla spalla come per infondermi forza « Scusa, ma papà ha insistito tanto per provarla ... ». Quelle parole mi bastarono per comprendere ogni cosa.
Le chiavi che cercavo si erano incastrate a mi ci vollero parecchi minuti per disincastrarle da dov'erano mentre nel frattanto Gohan camminava da una parte all'altra del giardino in attesa di Videl mentre Goten ogni tanto saltava senza un motivo vero e proprio e solo in un secondo momento capii che in realtà stava cercando di catturare delle farfalle ... in ogni caso nessuno dei due mi dava una mano, bella roba! Quando riuscii nel mio intento, ovvero dopo molto e dopo aver procurato altrettanti strappi alla camicia anche se non per colpa del bambino, mi misi seduto sullo schienale posteriore e con un gesto aprii la piccola scatolotta nera che serviva per attivare o disattivare l'antifurto. Dall'interno estrassi una piccolissima chiave che poi, dopo aver reclinato lo schienale su cui sedevo, infilai in una piccola serratura che entrava all'interno del telaio dell'auto, in una parte che stava a metà tra i seggiolini e il portabagagli. Solo allora Gohan parve nuovamente interessato alla mia macchina ... « Cos'è? ».
Senza scostare gli occhi su di quello che stavo facendo risposi al mio amico « E' uno scompartimento segreto che ho fatto per le capsule particolari, tra le quali quella che contiene la macchina del tempo ... ». Aprii lo sportellino nero e da esso ne estrassi la piccola scatola bianca e azzurra delle capsule. Saltai fuori dalla vettura e iniziai a scrutare l'interno della valigetta in miniatura.
« Non è pericoloso tenere lì dentro la macchina del tempo? Cioè, se l'auto và in fiamme la macchina si distruggerà con essa ... ».
Estrassi la capsula segnata da un bordino verde e la lanciai a terra dopo aver attivato il solito meccanismo di esplosione « No, questa valigetta è fatta di un materiale indistruttibile. Il problema incombe se per caso qualcuno ruba l'auto con le cose dentro ... » mormorai con gli occhi socchiusi facendogli capire che non avrebbe dovuto lasciare le chiavi attaccate alla macchina « ... Anche se poi qualcuno trovasse la macchina accadrebbe un bel macello, non credi? ».
Gohan annuì e parve un po' dispiaciuto « Non ti preoccupare Gohan, d'ora in poi le terrò vicine » mi abbassai verso la serie di valigie che erano apparse in mezzo al prato e ne aprii una di un rosso amaranto. Vedendo che il contenuto era quello che cercavo afferrai le cose che mi servivano e mi rialzai in piedi dopo aver ripristinato tutto al livello di capsula.

Uscii dal caldo bagno e mi indirizzai verso il salotto, luogo dove avevo abbandonato un'intrepidante Goten e un Gohan che attendeva impaziente la sua "bella" anche se non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso. Appena scesi l'ultimo scalino il piccolo bimbo tornò ad assalirmi con la sua insistenza e a spintonarmi per farmi uscire dalla porta. Gohan osservò la mia divisa: una tuta di un color turchese scuro accompagnato da delle polsiere ed una cintura di un cadmio arancio (il nome di questo colore lo sono dovuto andare a vedere però U.U), ai piedi indossavo i miei vecchi scarponcini, quelli che avevo utilizzato per combattere tutte le mie battaglie ... Il Son rimase silenzioso quando Goten mi trascinò oltre la soglia con la porta scura.
« Dai, dai, andiamo! » strepitò il monello dopo essersi staccato da me.
« Arrivo, non scappo mica ... » mi voltai verso Gohan che nel frattempo era anch'egli uscito dalla casa e si era poggiato allo stipite della porta con la schiena e si teneva le braccia l'una nell'altra « ... Gohan, tu che fai? ».
Il Son sorrise vedendo l'eccitazione del fratellino « Io rimango quì finché Videl non arriva. Voi trovatevi un posto tranquillo dove iniziare a fare pratica ». Feci un cenno affermativo con il capo e mi rivoltai verso il piccolo « Goten, guidami tu verso un posto adatto ».
« SI'! » il bimbo scattò in avanti a grande velocità aprendo le braccia come se fosse stato un aereo. Mi voltai indietro un'ultima volta per salutare Gohan dopodiché inseguii l'altro prima che lo potessi perdere di vista.

Non era faticoso seguire il piccoletto anche se spesse volte, nel tentativo di farmi rallentare o comunque mettermi in difficoltà, si addentrava all'interno di piccoli boschetti nei quali i piccoli arbusti potevano intralciare la corsa. All'uscita di proprio uno di questi lo raggiunsi riuscendo a rimanere al suo fianco ... Goten voltò il viso verso destra facendo incontrare il suo sguardo con il mio e sorrise raggiante « Il mio fratellone mi aveva detto che eri forte! Ma sei anche velocissimo! ».
« Heh, grazie! Ma anche tu sei davvero uno schizzo, non me lo aspettavo sai? » dissi al bimbo pienamente convinto e lui, in risposta, riuscì ad aumentare ancora il sorriso.
Dopo un paio di minuti trovammo un posto tranquillo, l'ideale per una lezione in santa pace, e pertanto ci fermammo. Mi portai davanti al piccolo che mi osservava silenzioso, in attesa di imparare per diventare più forte.
Incrociai le braccia al petto e con un soffio verso l'alto spostai un dispettoso ciuffo di capelli che mi andava sugli occhi « Allora, per prima cosa mi piacerebbe sapere perché ne Goku ne Gohan ti abbiano insegnato a volare ».
Il piccolo si grattò la testa con una mano dopodiché iniziò ad intrecciare le dita tra loro « Il mio papà diceva tempo fa che ero troppo piccolo per imparare il volo e che mi sarei dovuto allenare maggiormente con la forza dell'aura ... » iniziò Goten con lo sguardo basso come se ci tenesse a vedere le proprie scarpe « ... Io mi sono allenato da solo perché Gohan era a scuola e papà era sempre in giro ma dopo nessuno mi ha mai insegnato ... ».
Sorrisi tra me e me pensando che alla fine Goku non lo faceva apposta a sparire chissà dove magari seguito da mio padre ... lo spirito sayan puro è davvero particolare « Tranquillo, ci sono io anche per questo ». Il piccolo alzò lo sguardo nuovamente pronto a raccogliere la sfida contro se stesso ed annuì quando capì che stavo per ricominciare un nuovo discorso « Allora, fammi vedere un po' qual è il tuo livello di energia. Giusto per incominciare falla alzare un pochino, poi vedremo ».
« Sì » il piccolo si mise in meditazione, stinse i pugni e concentrò le sue forze facendo aumentare sempre più l'aura e facendola brillare attorno a sè. Attesi qualche istante ma vedendo che la forza aumentava gli porsi una domanda che mi frullava da un po' « Goten, qual è la tua forza massima? La conosci? ».
Il piccolo tornò ancora silente ma dopo un mio nuovo appello mi rispose un poco titubante « Beh, papà e Gohan non lo sanno ma mi posso trasformare in Super Sayan come loro ... ».
« Eh? Davvero? ... » ero sbalordito come non mai « ... E perché non lo sanno? » gli chiesi non capendo il perché di quel mistero.
Goten fece calare le sue energie inaspettatamente « Mia mamma mi ha visto ma mi ha implorato di non dirlo a Gohan e soprattutto a papà, ha detto che se lui lo avesse saputo io sarei diventato la sua nuova arma ... »
« Arma? Spiegati meglio »
Il bimbo alzò gli occhi e piegò la testa da un lato « Nel senso che mi avrebbe allenato per poi mandarmi su di un campo a combattere un giorno rischiando la vita, come è successo anni fa con Gohan ... ».
Scrollai un poco la testa da un lato e mi abbassai al suo capezzale « Chichi si preoccupa tanto ma non è colpa di Goku se i nemici pullulano. Io penso che sia meglio allenarsi per essere pronti per dare una mano nel caso ci fosse bisogno ».
« Sì » la testolina dai capelli buffi si mosse dall'alto verso il basso e io mi rialzai in piedi.
« Ok, la trasformazione la vediamo dopo che avrai imparato il volo così sarà più divertente confrontarsi ... » iniziai mettendo una pulce nell'orecchio del bambino « ... Hai la minima idea di come si possa spiccare in volo? ».
« No, nessuna a dire la verità » disse spiccio il bimbo senza nemmeno pensarci un istante.
« Non ti ho chiesto a caso di aumentare la tua energia spirituale ... pensaci un attimo ... » lo ammonii per nulla arrabbiato.
Goten si portò il dito indice della mano destra al mento e fece almeno finta di riflettere poiché la risposta era già stata data « Hemm ... Si usa l'energia spirituale? La forza che è dentro di noi? ».
« Esattamente ... » iniziai annuendo appena e mantenendo le braccia incrociate « ... Adesso prova ad immaginare in che modo la potresti usare ».
Il bambino si accigliò e puntò i piedi a terra « Non lo sò, perché non me lo dici te?! » mi disse con aria seccata, come se l'interrogatorio perdurasse da anni ... In quell'attimo mi parve ancora più un bambino e quindi non nascosi il mio disappunto riguardo il suo atteggiamento: assottigliai anch'io gli occhi e feci per un attimo sparire il mio sorriso « Sono quì per aiutarti, per insegnarti e quindi se ti faccio una domanda non te la faccio per niente: mi piacerebbe che tu ci arrivassi con la tua testa. Se incominci a ragionare sulle piccole cose, come questa, ti verrà poi sempre più facile trovare le soluzioni per risolvere problemi più grandi ... » Goten sembrò annichilirsi « ... Non voglio essere e nemmeno sembrarti cattivo o severo perché davvero, non lo sono affatto. Se ti dicessi come fare, in quattro e quattrotto, si perderebbe quella parte riguardante la scoperta, quell'emozione di riuscire da soli ... Avanti adesso, prova a dirmi come si potrebbe utilizzare la propria energia per librare in aria ».
Il piccolo bambino mi chiese scusa e abbassò gli occhi iniziando seriamente ad impegnarsi ... Non era affatto il mio obiettivo essere cattivo con lui ma ci tenevo che provasse con le proprie forze, così come anch'io, quando Gohan era venuto a mancarmi, mi sono dovuto arrangiare per diventare più forte. Ci tenevo fortemente che riuscisse da solo per sentirsi anche maggiormente appagato quando avrebbe mostrato poi le sue abilità agli altri ... Di certo Goku e Gohan sarebbero stati maggiormente felici.
Goten rialzò gli occhi ed osservò i miei « Io non lo so ... Dammi un aiuto Trunks ... » guardandolo notai che quelle palline scure erano lucide. Sorrisi capendo che avevo chiesto tanto « D'accordo, ti do un'aiutino: se devi spiccare un salto, dove concentri la forza? ».
Il bambino sbatté gli occhi un paio di volte dopodiché iniziò a saltellare sul posto andando sempre più in alto. Non sapevo che dire ... « Hei, hei! Ma che fai? » gli chiesi poi interdetto.
Il piccolo si fermò e mi sorrise « La forza si concentra nelle gambe. Forse si fa lo stesso anche per volare! » esultò poi stringendo forte i pugni e alzandoli al cielo. Piegai la testa da un lato e continuai ad osservarlo ancora un po' perplesso se devo essere sincero « Beh, è esatto ... » iniziai per poi sciogliere le braccia tra loro ed avvicinarmi di più al bambino « ... ma per volare devi concentrare lo spirito in un punto preciso ... » con l'indice della mano sinistra indicai il terreno e pertanto Goten tornò nuovamente a guardarsi le piccole scarpine blu.
« Nei piedi? » chiese il sayan minore alzando poi i piedini ed osservandoli da ogni singola angolazione non capendo che vi fosse di speciale.
Attirai la sua attenzione « Goten, guarda come faccio ». Concentrai la mia aura nella pianta dei piedi e la feci aumentare un poco: l'erbetta attorno iniziò a muoversi in un moto circolare, forte vicina a me ma poi sempre minore andando verso l'esterno, come le increspature dell'acqua. Mentre Goten mi osservava con attenzione mi sollevai di una decina di centimetri e rimasi sospeso aumentando lo sprigionamento dell'aura rendendo maggiormente l'effetto sull'erba. Dopo un minuto completo spensi di botto tutti i miei poteri ed atterrai rigido a terra, incrociai nuovamente le braccia e mi sporsi in avanti, verso lo scricciolo, con un sorriso soddisfatto sul volto « Allora, imparato niente? ».
Goten annuì tre volte consecutivamente e si mise rigido come se fosse stato un soldato aspettando un mio ordine che poi, come tale nel vero senso della parola, non sarebbe mai arrivato « Non stare così rigido, devi essere rilassato ... ». Presto detto presto fatto: le sue spalle sembrarono sciogliersi quando le abbassò appena.
« Ora inizia a concentrare le tue forze ma non esagerare, l'avrai sentito anche tu quanto poco basti per sollevarsi ... » feci un passo indietro per lasciare al bambino un po' più di spazio per lasciarlo fare.
Goten chiuse maggiormente i pugni ed abbassò gli occhi facendo apparire sul volto uno sguardo da vero guerriero ...
Attesi pazientemente ma nulla sembrava arrivare. Eppure esteriormente il piccolo sembrava concentrarsi ...
Attesi ancora del tempo, reclinai addirittura la testa da una parte. Stavo per chiedere spiegazioni quando uno strano suono mi spiegò l'intera faccenda ...
PROT
Sgranai gli occhi « GOTEN! »
Il bimbo iniziò a ridere come un matto e a grattarsi la nuca energicamente « Scusa, mi scappava ... ».
Scoppiai a ridere anch'io e per poco non mi trattenni la pancia con le mani « Ma dai, e ti sembra il momento di fare le puzzette?! ... » poi intrasentii il risultato di quell'azione all'altezza del mio naso e iniziai a farmi aria con entrambi le mani « ... WOAH! Ma che hai sganciato?! Puzzetta è troppo riduttivo, credimi! ». Il bambino continuò a ridere come un matto, felice che non fossi arrabbiato con lui per quella piccola distrazione.
Alcuni minuti più tardi Goten trovò la concentrazione giusta e iniziò a scatenarla come e dove doveva: pian piano l'erba iniziò a piegarsi e le piccole gittate di vento si allontanavano andando poi a sparire lontane perdendo tutto il loro effetto. Strabiliante: al primo tentativo riuscì a sollevarsi di almeno mezzo metro!
Preso dall'emozione il piccolo iniziò a dimenarsi in cielo ricordando vagamente un nuotatore dilettante e rideva, rideva come un matto. Rimasi a fissarlo mentre con azioni rocambolesche cercava di svolazzarmi attorno eseguendo però una rotta zigzagante tutt'altro che sicura e infatti quando mi fu nuovamente sotto gli occhi, dopo un giro completo di campo, gli gridai all'improvviso contro un versaccio e lui, sconcentrato dal mio attacco a sorpresa, cadde a terra come una pera matura sbattendo il mento.
Si portò le mani alla parte lesa e la massaggiò accuratamente « Hai ... Ma perché lo hai fatto scusa? ».
Mi piegai con le ginocchia e posai le mani su di esse « L'ho fatto apposta ».
Goten si alzò in piedi osservandomi da un'altezza che in quel momento era al pari della mia e si poggiò una mano sulla nuca « E perché? ».
Alzai la mano destra e con l'indice pungolai una volta il petto del bambino « Se eri davvero concentrato non saresti mai caduto ... » spiegai semplicemente e in modo che mi capisse a pieno « ... Piano piano riuscirai a svolazzare senza nemmeno pensarci ma all'inizio devi prestare maggiore attenzione a quello che fai: prova ad immaginare se ti avessi attaccato al posto dell'urlo ... Non saresti riuscito ad evitarlo ».
Goten abbassò il braccio « Sì, hai ragione ». Rimasi abbassato e lo invitai a riprovare.

Trascorse un'ora da quel momento e istante dopo istante il piccolino diventava sempre più bravo ed io, dandolo a vedere apertamente essendo diverso da mio padre, ero davvero orgoglioso dei suoi progressi: creava piroette complesse, tagliava le nuvole come se fossero state di burro e realizzava delle ampie ruote, il tutto alla giusta concentrazione.
« GOTEN ... » lo chiamai da lontano attirando il suo sguardo che, dopo una rullata in cielo, si posò su di me che ero ancora a terra « ... PROVIAMO A FARE UN PICCOLO ESERCIZIO? » gli chiesi sapendo che avrebbe accettato (cosa che infatti fu).
Alzai i palmi delle mani verso il ragazzino e concentrai in essi le mie energie facendole brillare come se fossero state due piccole stelle lucenti. Dieci piccole sfere si formarono sulle punte delle dita e Goten iniziò ad osservarmi perplesso forse però capendo cosa avevo per la testa ... « SCHIVA OGNI COLPO CHE PUOI! TE LI MANDERO' A VELOCITA' CRESCENTE E MI RACCOMANDO, NON CONTRATTACCARE SE NON TI SENTI IN GRADO! ». Urlai con forza mentre le piccole onde si iniziarono a staccare dal loro punto di partenza per poi schizzare verso il loro obiettivo: il piccolo sayan iniziò a muoversi da una parte all'altra del cielo sempre più velocemente schivando ogni colpo con un'agilità che andava di pari passo con la mia velocità.
Volendo metterlo alla prova iniziai addirittura a creare dei colpi ad effetto ma il piccolino era in gamba per davvero e anche quelli venivano schivati (anche se con minore facilità se devo essere sincero).
Dopo tempo, svariato tempo, una piccola onda lo colpì e il piccolo iniziò a subire. Non volevo essere cattivo, tantomeno crudele, ma volevo insegnargli qualcosa e pertanto continuai a colpirlo senza perderlo un secondo ed incitandolo a liberarsi da quell'ingarbuglio « AVANTI GOTEN! REAGISCI IN QUALCHE MODO, NON SUBIRE! ».
Le piccole braccia vennero messe davanti al volto e le ondine andarono ad infrangersi su quel tessuto blu che le ricoprivano interamente. Goten concentrò le sue forze e le fece esplodere attorno a sé facendo di conseguenza schizzare lontani tutti i miei colpi che gli erano addosso e che lo stavano raggiungendo: i capelli biondi rizzi verso l'alto e gli occhi cerulei segnalavano la sua trasformazione in super sayan.
Mi fermai sorridendogli come mio solito e mormorai tra un me e me un "Fantastico ...". Alzai una mano e gli feci cenno di discendere. Goten arrivò in un attimo e mi si fermò davanti con ancora la trasformazione attiva che però non riusciva a cancellare il suo aspetto bambinesco e perciò rimasi felicemente sorpreso per lui « Sei davvero bravo ... Non me la aspettavo tutta questa potenza sai? ».
Il bimbo mi sorrise raggiante mostrandomi bene tutti i denti bianchi mentre si portava entrambe le mani dietro la nuca.
Voltai la testa verso sinistra, in una direzione precisa e rimasi fisso su di quel punto pochi secondi prima di tornare a vedere negli occhi il piccoletto « Sento che Gohan è nei paraggi e quindi penso che Videl sia arrivata da un po' ... Sei per caso stanco Goten? ». Il bimbo scosse la testa da una parte all'altra e affermò che invece aveva ancora energie da vendere.
« Molto bene ... » iniziai poggiando le mani ai fianchi « ... Vuoi provare a fare un po' di lotta con me? ».
« Certo! » esclamò Goten entusiasta prima di fare un balzo indietro e mettersi in una posa da combattimento nella quale uno dei due pugni rimaneva davanti al petto mentre l'altro era posto in avanti, verso di me. Rimasi immobile sul posto lasciando le braccia lungo il corpo « Avanti, sono pronto, attaccami quando vuoi » dissi poi in direzione del piccolo per invogliarlo ad iniziare lo scontro.
Goten scattò in avanti e cercò di colpirmi con un diretto che però andò a vuoto poiché io, facendomi per tempo da parte, riuscii a schivarlo. Mentre mi era ancora dinanzi alla mia figura alzai una mano verso l'alto e lo colpii in piena schiena. Goten stramazzò a terra ma appena toccò il suolo fece due salti all'indietro per tornarmi distante. Urlò a pieni polmoni facendo aumentare ancora l'energia e scattò nuovamente verso di me: alzai la mano destra ponendola di taglio davanti al mio volto e prima che il sayan mi raggiungesse lo colpii in pieno volto con un sonoro ceffone. Goten cadde ancora e rotolò su sé stesso un paio di volte prima di rialzarsi. Il piccolo sbuffò ma non si diede per vinto: saltò in alto, molto in alto, e si mise in picchiata come un proiettile per colpirmi con la sua testa dura. Prevedendo ancora una volta le sue mosse feci per tempo un passo indietro e appena la sua testa si trovò all'altezza delle mie spalle lo colpii con violenza alla nuca con un pugno secco e deciso. Il piccolo cadde ancora sbattendo forte il naso e perdendo la trasformazione.
Si rialzò un po' fiacco con una gocciolina di sangue che gli colava dal nasino. Tirò sù mentre incrociavo serio le braccia « Usa la testa quando combatti. Non credere che la forza bruta possa funzionare sempre ». Mi guardò perplesso negli occhi e da lì capii che voleva conoscere un'altro mezzo per riuscire nel combattimento, proseguii « Tu sei piccolo Goten, piccolo ma allo stesso tempo con un grandissimo potenziale ... » i suoi occhietti scuri sembrarono riempirsi di orgoglio « ... Però, nonostante questo, non sei in grado di sostenere un combattimento contro un avversario più forte di te perché sei inesperto: prima sono riuscito a colpirti due volte consecutivamente con una mano. Chiunque, anche solo dopo il primo attacco, avrebbe capito che non era il caso di tentare un'ulteriore attacco frontale e avrebbe reagito diversamente. Per escogitare queste cose bisogna usare la testa ... ».
Goten abbassò gli occhi mortificato credendo che io fossi deluso di lui ma appena mi accorsi di ciò mi abbassai al suo capezzale e gli afferrai entrambe le spalle con le mani. Le strinsi appena e lo obbligai a guardarmi negli occhi « Cosa c'è? ».
Il piccolo si pulì il naso con una delle maniche blu e rimase triste in volto « Mi hai detto che sono stupido ... ».
Spalancai gli occhi e d'istinto strinsi ancora di più le mani « Non ho mai detto nulla di simile! Levatelo dalla testa! ... » il piccolo finalmente mi guardò negli occhi « ... Non è colpa tua se sei poco esperto, se non hai avuto la possibilità di esercitarti con qualcuno che ti potesse insegnare. Io sono quì per questo Goten, per aiutarti, per farti diventare più forte ... Non sei affatto stupido, ti manca soltanto quell'esperienza che ti aiuta a gestire la situazione e a variare le azioni in base a chi ti ritrovi davanti come nemico, e questa la raccimolerai con il tempo, piano piano ... » il piccolo si passò ancora una mano sotto al naso per asciugarsi un'altra goccia di sangue che prepotentemente gli fuoriusciva dal nasino « ... Le domande che ti facevo prima sul volo non erano altro se non gli stessi e identici interrogativi che un guerriero si deve porre durante il combattimento sai? "Come faccio per - ?" ... Il mio era soltanto un metodo per fare in modo che domande simili ti si pongano in mentre per tempo durante gli scontri ma non richiedevo che tu le riuscissi a mettere in pratica al 100% per poi sconfiggermi. A parte il fatto che non ne sei ancora in grado e poi che figura ci farei con mio padre se mi facessi sconfiggere? » terminai sorridente scatenando anche in Goten un senso di maggiore leggerezza.
Mi alzai in piedi staccandogli le mani di dosso ed allontanandomi di un passo « Torniamo un attimo a casa così ti sistemi il naso, non ti puoi pulire ogni cinque secondi ... » ammisi vedendo che il bimbo si strofinava con il medesimo pezzo di stoffa « ... e beviamo anche un sorso d'acqua già che ci siamo. Poi dopo facciamo altro esercizio ».
« Sì » disse il bimbo accettando e scattando come una saetta in mezzo alla boscaglia.
« HEI! ... » urlai per fermare la sua corsa. Goten si bloccò all'improvviso e si voltò a guardarmi non capendo che avesse fatto di male quella volta. Mi avvicinai svelto a lui « ... Hai imparato adesso, torniamo a casa volando » gli dissi tranquillo.
Il bimbetto annuì sollevato e dopo un istante io e lui eravamo di ritorno verso la piccola casa Son.

Con calma sorvolammo le lande verdi che costituivano la conformazione dei monti Paoz: io, davanti al piccolo Goten, volavo piano per permettere al mio amico di stare al passo con la mia velocità anche se, di tanto in tanto, era proprio quello scricciolo ad andare più spiccio pensando di essere già un fenomeno. Aveva ancora tanto da imparare e soltanto quel poco tempo a disposizione mi avrebbe concesso di insegnargli tutto ciò che poteva essergli d’aiuto. Quando arrivammo la signora Chichi era già in casa a lavare le stoviglie ma, per non farla preoccupare inutilmente, entrai io nell'abitazione a recuperare ciò che dovevo lasciando il bambino all'esterno assieme ad una piccola nuvola d'oro che era rimasta parcheggiata da una parte a riposare ... nelle ultime ore aveva fatto parecchi viaggi.
All'esterno aiutai Goten ad infilarsi un piccolo tampone nella giusta narice e mi bevvi un sorso d'acqua dopo aver poggiato le mie labbra al collo di una bottiglia di vetro.
Il destino volle che in quell'attimo facessero ritorno a casa anche il resto della famiglia: Gohan accompagnato da una Videl affaticata e Goku affiancato da mio padre che aveva un'aria tutt'altro che tranquilla.
Mi alzai in piedi e andai incontro a loro « Ciao! Dove eravate? » porsi quella domanda generica a tutti e quattro ma fu Gohan il primo a rispondere « Io e Videl ... » iniziò indicando la ragazza che si era seduta a terra vicino al fratellino Son « ... eravamo poco lontano a fare lezione. Ci siamo dovuti fermare perché non ce la faceva più ».
« Procede tutto bene? »
« A meraviglia secondo me: Videl non è in grado di utilizzare la sua aura e quindi prima di insegnargli il volo le ho dovuto spiegare come utilizzare le proprie forze. In poco tempo ha già capito come funziona il meccanismo anche se dovrà fare pratica ... » terminò infine sorridente, felice per la sua cara amica.
Mi voltai verso un'altro personaggio « Papà, voi che facevate? » chiesi facendo finta di non vedere le divise dei due guerrieri ridotte a brandelli. Vegeta digrignò i denti furioso come non mai spaventando persino la povera ragazza che, a detta di Gohan, era coraggiosa e spavalda come un leone « Tzk! Io e Kaharoth ci dovevamo sfidare seriamente e invece lui alla fine si è messo a fare i giochi con la mia Camera Gravitazionale ignorandomi quasi completamente!! » urlò indicando con entrambe le mani un Goku spaesato, con la testa altrove.
Il Son però, anche quella volta, ignorò mio padre venendomi incontro « Urca Trunks! Hai costruito una camera stupefacente! Me ne fai una anche a me? ».
« FOSSE MATTO!! » sbraitò papà a pieni polmoni in faccia al Son poiché messosi proprio in mezzo a noi due.
« Calma papà ... » dissi nel tentativo di fare tranquillizzare Vegeta, cosa che non ebbe il minimo effetto comunque « ... Ma perché eravate là dentro? Con tutto lo spazio che c'è quì fuori ... ».
« Kaharoth ha insistito per trovare un posto sicuro in cui non ci poteva essere nessuno. Abbiamo sorvolato quasi mezzo mondo e alla fine l'ho trascinato nella stanza così che potessimo incominciare il nostro scontro! » mi rispose Vegeta stringendo i pugni con forza.
« Ah, e chi ha vinto? » chiesi con una curiosità pazzesca mentre anche i figli di Goku ascoltavano con attenzione.
Mio padre sbuffò e trasformò il suo volto in una e vera smorfia di seccatura « Umpf, alla fine non ha fatto altro che giocherellare con i guerrieri oscuri e a fare girare le palle ... Mai una volta che faccia le cose seriamente, tipico di una terza classe » terminò poi andandosi a poggiare con la schiena contro la parete della piccola casa.
« Sempre scorbutico ... » si lagnò Goku prima di vedere da una parte la nuvoletta Kinton e sedervici sopra come se fosse stata una comune panchetta da giardino pubblico.
Fissai con interesse quella massa dorata e pertanto mi avvicinai ad essa. Goku mi osservò e comprese il mio interesse « Questa nuvolina ce l'ho da tanti anni e mi ha accompagnato in tante avventure. Una delle sue particolarità è che può portare su di sé solo le persone dal cuore puro ».
Alzai le sopracciglia sorpreso « Solo quelle dal cuore puro?! ... » guardando capii che il Son era una di quelle poiché la nuvola lo teneva perfettamente sospeso per aria. L'eroe passato della terra scese dal supporto con un balzo « Avanti, prova a salire ».
« Io? Ma ne è sicuro? »
« Ma certamente! » mi disse Goku dopodiché mi spinse sopra alla nuvola con una sonora pacca sulla spalla. Poggiai i piedi su Kinton e rimasi immobile mentre questa iniziava a sollevarsi in alto staccandosi da terra fino a mezzo metro d'altezza. Sorrisi come un bambino e sentendomi gli occhi addosso esultai « Non ci posso credere! Papà, guarda! ». Vegeta mi osservava stranito. Mi si avvicinò e si sollevò in aria sotto gli occhi increduli di Videl che stava iniziando a non capire tra che razza di gente si trovasse.
« Avanti, scendi subito » mi ordinò papà serio. Non replicai e con un salto fui a terra. Da "laggiù" vidi Vegeta poggiare i piedi sulla nuvola e rimanervi ...
Il piccolo Goten saltò in piedi improvvisamente « Vegeta ha il cuore puro?! Incredibile ... ».
Una risata sprezzante riecheggiò per l'intera valle « Certo! Il mio cuore è intriso di pura malvagità ... ».
« Papà ... » mio padre l'aveva data a bere solo al piccolino e alla ragazza « ... non volare, sennò non ha senso ».
Vegeta spense la sua azione di galleggiamento ed atterrò di peso a terra ... per poco non scoppiai a ridere vedendolo con la nuvola all'altezza della cintola che pareva fargli da adorabile gonnella da tutù ...
« Tzk! Smettetela allora con queste stupidaggini! » disse poi papà tornando dov'era in precedenza con le gote lievemente arrossate. Sorrisi teneramente. Senza volerlo forse, mio padre stava cambiando ...

« Hei Gohan ... » mormorò Videl al ragazzo « ... parteciperai poi al torneo oppure no? ».

 

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 71
*** Il primo vero amico ***


Ciao carissimi! Anche oggi ho poco tempo quindi sarò sbrigativa ^^

Nion: Mi fa piacere rivederdi e mi rende ancora più felice sapere che la storia continui a piacerti ^^ mi leggi amche questo capitolo? Thanks Un bacio

Vegeta4ever: Spero che il pc ricominci ad andare sennò ti mando Freezer che risistema un po' tutto a modo suo ... XD ... Un bacione pazza! ^^ ps:grazie per il regalo :*

Pepesale: Su Gohan hai perfettamente ragione anche se ti sei motivata alla grande, e anche io ^^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacio e grazie per il bel dono :*

Angelo Azzurro: Non esageriamo con Vegeta e Goku, mi raccomando U.U ... Per Trunks invece possiamo tranquillamente dire che come insegnate è troppo buono ^^ Mi fa piacere che ti piaccia come scrivo (che brutto gioca di parole =_=) dimmi se anche questo chappy te gusta se hai tempo e voglia. Un bacio

Rory_Kaulitz: Le risposte su Light le avrai in questo capitolo ... Grazie per i complimenti, sei troppo buona ^^ Beso

folg_89: Mi impegno per fare in modo che il tutto assomigli al Toriyama style e sono lieta che tutti i pezzi per il mmomento combacino a dovere. Dimmi se anche questo capitolo ti piace ^^ Beso

stellina86: Spero che la voglia di leggere ce ne sia ancora perché la storia è tutt'altro che agli sgoccioli (anche se siamo entrati nella seconda e ultima parte). Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo e grazie per gli auguri! Bacio


Premetto che questo capitolo non è lunghissimo (anzi) ma con il compleanno e il resto non avevo mola voglia di scrivere se devo essere sincera ... In ogni caso perso che il risultato sia abbastanza buono.
Io vi saluto, a presto/lunedì ^^
Un bacio a tutti
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 71
- IL PRIMO VERO AMICO -


Dopo la innocente domanda della figlia di Mister Satan, Videl, posta al mio amico Gohan nessuno proferì parola poiché ciascuno troppo interessato all'argomento in corso. Peccato che anche il figlio di Goku non sapesse che dire e il suo silenzio duraturo, di all'incirca tre minuti se non ricordo male, fece innervosire la ragazza vestita con quella maglietta bianca e quei pantaloncini neri:
« Insomma Gohan! Ti decidi?! Vieni o no al torneo? » sbraitò la moretta in direzione del sayan non temendo, e conoscendo, i reali poteri del mio amico compagno di razza anche se Gohan, proprio come me e Goten, si discostava parecchio dall'atteggiamento standard di un Vero sayan: il giovane alzò appena le mani in direzione di lei come per tenerla a distanza e parlò titubante mentre una goccia di sudore gli scendeva lungo la guancia « Beh, non lo sò ancora, ci devo pensare Videl. Me ne hai parlato soltanto mezz'ora fa ... E poi se voglio partecipare mi devo allenare seriamente ma la scuola è un problema e ... » il sayan si morse la lingua e sbuffò sconsolato « ... Proprio non lo sò ma non credo che ci sarò ».
« CHE COSA?!?! ... » si intromise senza ritegno il padre di Gohan con la mascella che gli si stava slogando dal gran che era discesa per lo stupore « ... M-Ma Gohan, non vuoi partecipare?! » terminò poi ancora più stralunato e incredulo mentre per poco non gli si aggrappava addosso per farlo rinsavire da quello stato di evidente pigrizia. Mio padre ne approfittò per dire la sua ovviamente: « Tzk! Te l'avevo detto Kaharoth che tuo figlio si stà rammollendo ... ».
Ci pensò Videl però a rendere la vita di Gohan un inferno e una pacchia quella del padre ... La ragazza incrociò le braccia seria ed assottigliò gli occhi « Che accampa scuse che sei! Sei il migliore della classe e per questo se salterai un paio di lezioni i professori non diranno nulla ... » iniziò del tutto convinta di ciò che diceva e pensava « ... In ogni caso se non parteciperai al torneo dirò a tutti quanti che in realtà sei Great Sayaman! Non hai scampo Gohan, devi accettare! » concluse poi squadrando il coetaneo con rabbia mentre in mezzo ai due un piccolo Goten li osservava confuso.
« Ma Videl! Questo è un ricatto bello e buono! » esclamò il sayan alquanto irritato poiché era stato colpito in basso ... In senso figurato ovviamente.
La ragazza si alzò in piedi e posò le mani ai fianchi mentre un sorrisetto furbo gli stava comparendo sul viso « Allora parteciperai? » chiese poi sapendo già la risposta. Gohan si alzò a sua volta in piedi, si massaggiò il copetto con una mano e guardò ciascuno di noi in volto ... Non trovando traccia di sostenimento in nessuno, tantomeno da suo padre che aveva già evidenziato il suo interesse per il torneo, sbuffò ed abbassò le spalle schiacciato da una forza invisibile « E va bene, parteciperò al torneo ». Videl si fece da sola un piccolo applauso ed iniziò a sorridere raggiante ... Si voltò per un attimo verso di me. Mi guardò negli occhi ... Tutt'oggi non ne comprendo bene il motivo per cui in quell'attimo lei si mise quieta mentre osservava imbarazzata il terreno ...
Ricordo bene che in quell'istante mi sentivo gli occhi addosso e, voltando appena lo sguardo alla mia destra, trovai Gohan che mi squadrava severo. Per un istante ebbi il timore di aver fatto qualcosa di sbagliato ...

Il signor Goku non riusciva più a starsene fermo e con un balzo salì sulla piccola nuvoletta Kinton che si aggirava nei dintorni « Un nuovo torneo Tenkaichi! Non vedo l'ora che incominci! » iniziò a dire con gli occhi luccicanti in direzione del grande e infinito cielo azzurro. Non c'era proprio nulla da fare: Goku non riusciva a resistere ad una nuova sfida. Il Son più "adulto" si rigirò più e più volte sulla nuvola, facendola sobbalzare in maniera evidente, ma poi, dopo il decimo saltello, si fermò e ci osservò tutti se non uno in particolare: « Vegeta, parteciperai anche tu al torneo? Io ci voglio andare! ».
Mio padre digrignò i denti e si strinse maggiormente nelle spalle mostrando a tutti il suo perpetuo menefreghismo « Umpf, non me ne importa un fico secco delle vostre baggianate terrestri! Te fai quello che ti pare Kaharoth ma non contare su di me » Vegeta si girò verso la sua destra, appoggiò la medesima spalla alla parete della casa e ci diede la schiena.
« Suvvia Vegeta! Non fare l'associale adesso! » piagnucolò Goku in direzione del suo principe non riuscendo però nemmeno ad attirare la sua attenzione e il Son poi, vedendo che con mio padre era un vicolo cieco, provò con me « E tu Trunks? Tu ci sei vero? ».
Rimasi un attimo in silenzio per riflettere dopodiché abbassai lo sguardo notando che c'era qualcosa che mi impediva di accettare all'istante « Dipende, quando c'è questo torneo? » chiesi poi rialzando lo sguardo ed incrociandolo con quello di Videl che, ancora una volta, mi sfuggì. Goten, che ne sapeva qualcosina della questione poiché mentre papà era alle prese con Goku il suo fratellone gliene aveva spiegato un pò, rispose al posto della ragazza: « Gohan mi ha detto che è tra una settimana esatta ».
Tornai serio e incrociai le braccia al petto. Mi incamminai verso la parete unica della casetta e mi appoggiai ad essa con le natiche ricordando esageratamente una delle posizioni in cui mio padre spesso si metteva. Chiusi gli occhi iniziando a fare mente locale ...
Quando li riaprii la mia risposta c'era anche se incerta « Non potrei stare quì così tanto tempo ... » mormorai poi osservando un punto lontano dell'orizzonte mentre un leggero venticello cercava di farmi distrarre con uno spostamento dispettoso dei miei capelli lilla. Nessuno fiatò per parecchio tempo forse perché delusi della mia risposta ma cosa ci potevo fare se nel mio futuro avevano ancora bisogno del mio aiuto?
All'improvviso Goten si alzò in piedi e corricchiò in mia direzione fermandosi proprio sotto il mio naso ed io, non essendo indifferente come qualcun'altro, abbassai gli occhi osservando colui che voleva discutere con me. Il piccolino afferrò con le mani la stoffa arancione della tuta da combattimento all'altezza delle gambe e mi osservò con due occhioni che avrebbero messo tenerezza a tanti « Per favore Trunks, rimani un po' di più ... » mi supplicò il piccolo Son con voce flebile e poco udibile. Mi si strinse il cuore nel percepire quel caloroso affetto nelle sue parole ... E pensare che qualche ora prima non sapeva nemmeno chi fossi ...
« Goten, è una cosa seria ... Ci penserò sù, d'accordo? ». Il piccolino annuì dopodiché, saltellante come un grillo se ne tornò al suo posticino e si infilò un pezzetto di cotone nella piccola narice anche se l'operazione non era più necessaria perché il flusso del sangue si era già fermato da tempo. In ogni caso non trattenni un sorriso nato da una sorta di tenerezza. Fortuna che papà era ancora di spalle, altrimenti mi avrebbe guardato in malo modo per colpa del mio atteggiamento debole ...
Son Goku scese dalla nuvoletta e la fece congedare, si grattò la nuca con aria assorta « Humm, gli altri li avvertirò dopo del torneo ... Spero che tutti vengano, è da tanto che non vedo alcuni di loro ... ». Il figlio maggiore si voltò verso il padre « Beh, non credo che Piccolo si tirerà indietro e lo stesso varrà per Crillin immagino. Da quello che sò però Tienshinhan e Jaozi stanno dirigendo una piccola palestra sui monti natii e non sono sicuro che si uniranno per abbandonare i loro allievi anche perché la palestra è anche una sorta di orfanotrofio ... ». Goku incrociò le braccia ed arricciò le labbra « Mah, chissà ... Anche Yamcha poi è un soggetto ad incognita ... ». Goten si intromise nuovamente mentre si voltava pancia a terra ed iniziava ad accarezzare i piccoli ciuffetti d'erba con entrambe le manine: « Yamcha non si allena mai, ogni volta che sono andato a casa di Light per giocare lui era sempre a fare delle chiacchiere con qualche signorina ... » iniziò facendo attirare negativamente l'attenzione dei presenti « ... Se parteciperà non sarà di certo forte » concluse sicuro che molto probabilmente, se si fosse applicato con serietà, persino lui sarebbe riuscito a battere quel moscerino.
Voltai lo sguardo verso il piccolino « Ho capito che tu Goten parteciperai, da come ne parli ... Ti troverai contro Light allora. Sono proprio curioso di vedere com'è ... » dissi generando però al diretto interessato uno moto di rabbia alquanto evidente nel quale le piccole mani, invece di accarezzare i piccoli ciuffi d'erba, avevano iniziato a strapparli con forza.
« Non parteciperà ... » iniziò determinato e un po' arrabbiato Goten poiché nel profondo sperava di dargliene quattro a quel briccone « ... Non è capace di praticare le arti marziali perché si è rifiutato di imparare. Il suo papà poi, dopo il primo "no" ricevuto ha lasciato perdere tutto e si è dedicato ad altro. Light passa intere giornate attaccato ai videogiochi ... Anche le prime volte, quando la mamma mi chiedeva di andare da lui per diventare suo amico, giocava da solo lasciandomi da parte ».
Chinai la testa da un lato capendo che il tasto che avevo premuto era ancora dolente. Mi staccai dalla parete e mi misi a fianco del bimbo « Hei Goten ... » lo chiamai calmo ed attesi che lui mi guardasse in volto prima di proseguire « ... Vuoi che andiamo a continuare un po'? ».
« Sì! » esultò lui scattando immediatamente in piedi e chiudendo i pugni verso il cielo. Mi avvicinai a Gohan e gli posai una mano sulla spalla « Tu e Videl vi unite a noi? Tanto all'inizio a Goten gli farò fare ancora qualche esercizietto di volo ... ».
Il Son mi osservò improvvisamente con uno sguardo bieco che non riuscii a comprendere nemmeno quella volta « No, grazie. Non vorrei che Videl si distraesse troppo ... » disse assottigliando gli poi occhi come un gatto.
Annuii facendo finta di capire, mi affiancai al piccolo sayan ed insieme ci dirigemmo nuovamente verso il luogo in cui ci eravamo allenati poco prima.
Dopo essersi ripreso Gohan si affiancò al genitore « Hei papà, come mai siete usciti dalla camera gravitazionale e siete venuti poi quì? ».
Goku sorrise raggiante mentre osservava il punto in cui era scomparso il secondogenito « Io me lo sentivo che Goten fosse già in grado di trasformarsi in Super Sayan ... E' davvero fantastico ».

Volai a bassa velocità per risparmiare le energie e quando intravidi dall'alto il pezzo di terra sul quale ci eravamo posti poco tempo prima per effettuare gli allenamenti scendemmo di quota atterrando poi. Scossi un poco la testa per scostare un ciuffo di capelli da davanti agli occhi mentre il piccolino, dopo aver toccato il suolo con le scarpine, zompettò rapido verso un mucchio di rocce e buttandosi poi in mezzo ad esse. Lo guardai perplesso e mi incamminai anche io nelle vicinanze di quelle piccole montagnole ... Quando però fui nei pressi delle rocce non trovai più Goten. Sembrava essersi volatilizzato e anche affinare i sensi per percepire la sua aura fu inutile.
Voltai la testa da una parte all'altra « GOTEN! DOVE TI SEI ANDATO A CACCIARE?! ». Lo chiamai più volte ma non ricevetti nessuna risposta, soltanto il venticello flebile sembrava parlarmi con la sua voce inudibile ...
« GOTEN!! » urlai ancora più forte mentre mi incamminavo in una diversa direzione per vedere se il bambino si era allontanato. Affinai nuovamente i sensi ma non riuscii a percepire l'aura di Goten da nessuna parte forse perché la teneva azzerata. Dopo che lo ebbi chiamato altre tre volte incominciai a credere che il sayan, per chissà quale motivo, si fosse defilato anche se non riuscivo a spiegarmene il perché. Mi sedetti pesantemente a terra, mi sfilai le polsiere arancioni e mi massaggiai i polsi anche se non mi dolevano minimamente. Sbuffai appena guardando davanti a me il nulla più totale anche se il terreno iniziò stranamente a tremare ...
« TRUUUNKS!! GUARDA CHE BELLO!!! » una voce alle spalle mi fece sobbalzare e mi voltai di scatto rimanendo imbambolato come un accollo nell'osservare quello spettacolo: il piccolo Goten aggrappato alla coda di un gigantesco tirannosauro dai colori rossastri che però, vedendo lo scricciolo attaccato a sé, sembrò sorridere quasi disinteressato alla cosa. Quando però vidi che il mostro gigantesco iniziò a muovere la coda andando terribilmente vicino alle rocce precedenti iniziai a preoccuparmi ... « GOTEN! VIENI VIA SUBITO! PUO' ESSERE PERICOLOSO! » urlai a pieni polmoni mentre con fretta mi rinfilavo le polsiere.
Il piccolo birbante se la rideva nella grossa mentre il dinosauro lo spostava da una parte all'altra con forza e velocità sempre maggiore. Mi avvicinai al mostro a spiccando un balzo gli fui proprio davanti al grosso muso, lo guardai in malo modo e gli ordinai di lasciare andare il bambino ma la bestia, ovviamente, non comprese affatto e perciò proseguì con i suoi movimenti. Ad un tratto Goten perse la presa e iniziò a cadere a terra spinto dalla forza gravitazionale mentre il tirannosauro, che anche se non lo dava a vedere era interessato a mangiarsi il piccolo boccone, iniziò a voltarsi su sé stesso con piccoli passi che bastarono però per fare scuotere mezzo globo.
« NON TE LO PERMETTERO'!! » urlai a gran voce mentre con uno scatto fulmineo mi posizionai davanti al Son: la bestia era proprio davanti a me, a pochi metri di distanza e con la bocca spalancata dalla quale le fauci facevano la loro figura e l'alito metteva il voltastomaco. Assottigliai gli occhi mentre i polsi di entrambe le mani si affiancavano tra loro, i palmi rivolti verso la creatura e su di essi una grande sfera luminosa iniziò a prendere forma ...
« ALLONTANATI MOSTRO!! » vedendo però che il nemico con se ne voleva andare sprigionai l'aura. I capelli lilla iniziarono a svolazzare in più direzioni sospinti dal mio spirito mentre Goten, silenzioso, si era messo a galleggiare alle mie spalle mettendosi in una posizione dalla quale gli era facilitata la visione dello scontro. Il tirannosauro si avvicinò ancora e lì mi scatenai: l'onda venne scagliata dalle mie mani con una forza strepitosa ed andò ad investire in pieno l'animale preistorico.
Terminato l'attacco mi ricomposi e con le mani libere mi pettinai nuovamente i capelli ... quel giorno non volevano lasciarmi in pace! Nel frattanto Goten, ben sorvegliato quella volta, era atterrato e si era avvicinato al cadavere del grosso animale. Atterrai anch'io e proseguii a comprendere gli atteggiamenti del ragazzino: girava in tondo attorno alla bestia toccandola un poco con il dito indice e la annusava ... Rimasi agghiacciato quando lo vidi avvicinarsi ad una delle zampe posteriori e strappagliela di netto iniziandola poi a mangiare con gusto ...
« Humm ... Che buona! Bravissimo Trunks! Lo hai cotto benissimo!! » mi elogiò Goten prima di addentare nuovamente quella carne rossa. Lo lasciai mangiare con calma alquanto contrariato perché spesse volte il piccolo si ritrovava a battersi il petto con forza perché qualche boccone gli stava andando di traverso ... Proprio dopo uno di quei momenti mi arrivò la proposta a favorire. Alzai una mano in direzione del sayan e la mossi da destra verso sinistra e viceversa « No, grazie. Ma non magiare troppo sennò stasera non ceni e Chichi si arrabbia poi » gli dissi per farlo smettere di ingozzarsi.
Goten alzò gli occhi al cielo riflettendo un poco dopodiché si passò una mano sulla piccola bocca « Sì, meglio smettere altrimenti mamma si arrabbia per davvero ... » il piccolo si alzò in piedi e si staccò i pantaloni dalle gambe che, con la seduta, si erano incollati alla pelle « ... Peccato però, era davvero buono. Dovresti portarlo a casa dopo sai? » mi confessò poi.
Ridacchiai un poco mentre incrociavo le braccia al petto « Già, papà ne sarà davvero contento! ».

Memorizzai il luogo in cui era deposta la carcassa del regalo per Vegeta e mi diressi assieme al birbante al luogo dell'allenamento. Dissi lui di mettersi a distanza « Bene, ora alzati in volo » gli ordinai per iniziare con gli esercizi. Il piccolo non fiatò e con l'ausilio di una scarsa quantità d'energia staccò i piccoli piedi dall'erba morbida che, sotto le sferzare di vento create dall'energia sayan, si piegava e delicatamente verso un punto lontano e indefinito. Sotto mia richiesta Goten iniziò a volare nel cielo azzurro anche se un velo di noia era evidente sul suo volto e ciò, oltre a mettermi un certo disagio, obbligava al bambino a sbadigliare a ripetizione mentre le mani non si degnavano di spostarsi e posizionarsi davanti alla bocca quando ciò accadeva.
"Così non và" pensai convinto che il sonno non lo avrebbe mai aiutato a migliorarsi.
All'improvvisamente gli apparvi davanti e il Son sembrò svegliarsi all'improvviso. Con le braccia ancora incrociate lo osservai un po' serio « Mettici più impegno Goten! Prova a volare più veloce che puoi! ».
Il piccolo annuì, si voltò sul fianco sinistro e sfrecciò nel cielo come una saetta generando anche una piccola scia in essa con i colori della sua appariscente divisa. Quando sembrò giungere al massimo della sua rapidità si trasformò in Super Sayan sotto mio comando sparendo così alla vista di qualsiasi essere umano che sarebbe passato di lì per caso. Dal canto mio gli occhi azzurri lo seguivano senza fatica spostandosi da una parte all'altra con una velocità elevata. Dopo alcuni scatti da destra verso sinistra Goten mi volò a fianco sfiorandomi la tuta e facendo in modo che i capelli, al suo passaggio rapidissimo, sbattessero da una parte come se fossero state le code di un particolare frustino. Sapendo ciò che stava per accadere non mi voltai.
Prevedendo i movimenti del ragazzino scostai lievemente la testa verso la mia sinistra evitando il colpo alle spalle, sciolsi le braccia e con entrambe le mani afferrai con forza il piccolo braccio destro. Con un movimento rapido tirai Goten davanti a me per poi lanciarlo verso il suolo duro. Il piccolo viaggiò a velocità elevatissima andandosi a schiantare al terreno e deformandolo realizzando una conca di piccole dimensioni. Il Son si rialzò in piedi mentre gli atterrai proprio davanti. Sorrisi ed egli ricambiò felice « Possiamo combattere un po' Trunks? » mi chiese poi implorante.
« Certo ... » gli dissi mentre mi mettevo in posa di combattimento « ... però, per il tuo bene e visto che tu sia forte per il torneo, non ti lascerò tanto spazio ». Goten annuì accompagnato da un "Sì" prima di scattare verso di me con le braccia tirate appena indietro, come se fosse pronto a colpire con entrambe.
Lo attesi e quando lo vidi far sfrecciare il pugno destro mi parai il petto con l'incrocio delle braccia impedendogli così il primo colpo. Il piccolo non si arrese e sospeso a mezz'aria iniziò a tempestarmi di colpi nella speranza che la mia barriera s'infrangesse ma poi, capendo era non sarebbe riuscito nell'impresa, tornò lontano alzando un poco di polvere quando i suoi piedi strofinarono con il terreno. Continuò ad osservarmi con quegli occhi verde turchese mentre con passo veloce mi girava attorno rimanendomi però alla stessa distanza. Quando mi fu giunto al fianco mi saltò nuovamente addosso rifacendo ad egual modo l'azione precedente. Senza mollare la difesa gli feci qualche osservazione « Devi variare le azioni Goten, non avere paura di sbagliare! ».
Dopo quelle parole il piccolo si staccò all'istante, si allontanò di corsa di una decina di metri e saltò in alto fermandosi poi a mezz'aria. Da terra lo osservai portare entrambe le mani ad un fianco e ad urlare « KAME ... HAME ... » e poi « ... HA!!!!! ». Un'onda dai colori azzurri si generò dalle piccole mani e volò a rapidità sorprendente in mia direzione. Alzai le mani verso di essa e la bloccai impedendo di colpirmi il resto del corpo.
Goten si volatilizzò dal punto in cui aveva lanciato l'onda e mi guizzò al fianco scoperto colpendolo poi con un calcio che andò a beccare le costole del lato destro. Digrignai i denti, con la mano sinistra scacciai la piccola onda mentre con l'altra colpii il piccolo in piena nuca con un pugno chiuso facendolo toccare terra.
Goten si rialzò immediatamente raspando un poco con le mani e cercò di colpirmi lo stomaco con un pugno deciso. Non ci riuscii poiché trovò nuovamente le mie mani sul suo cammino: con entrambi i palmi bloccai i suoi piccoli pugni, spalancai le braccia e lo colpii alla fronte con una sonora testata. Il piccolo annaspò e si portò le mani alla fronte appena ne ebbe l'occasione.
Urlò a gran voce e tornò all'attacco come una belva inferocita: ad un metro di distanza dalla mia figura fece un balzò in alto e con una gamba tesa cercò di colpirmi in volto. Essendo piccolo mi era abbastanza facile anticiparlo: afferrai la sua caviglia e lo lanciai lontano. Prima che potesse andare a schiantarsi contro qualcosa gli lanciai una sfera di energia che non evitò e pertanto, con una parte di abiti fumante, sembrò collassare a terra. Mi avvicinai e mi piegai verso di lui ... Non vedendolo muoversi però iniziai a pormi delle domande: « Che io abbia esagerato? Ma non mi sembrava di aver usato tanta forza ... ». Mi inginocchiai e presi il piccolo tra le braccia commettendo un errore terribile: Goten, che aveva soltanto finto di essere stato messo al tappeto, caricò un pugno e riuscì a colpirmi in piena faccia. Allargai le braccia facendo cadere il sayan a terra come un sacco di patate e mi portai le mani al naso mentre il piccolo demonio iniziava a ridersela nella grossa.
« GOTEN! » lo sgridai poco serio mentre con una mano continuavo a massaggiarmi la faccia. Il piccolo smise di ridere e mi fece uno sguardo da falso angioletto « Si? ».
Assottigliai gli occhi e poggiai le braccia ai fianchi « Ti sembra il modo di attaccare un nemico questo? ».
« Tu mi avevi detto di variare le azioni ... » disse il bimbo con tono innocente e iniziando ad attorcigliare i fili d'erba con le dita.
Mi sedetti anch'io a terra ma a quella azione il Son mi guardò triste « Abbiamo già finito l'allenamento? ».
« Certo che no! ... » dissi gonfiando istintivamente il petto mentre le mani si poggiavano alle ginocchia delle gambe che erano posizionate a farfalla « ... Siediti bene, rimani trasformato in Super Sayan e tieni fisso il tuo livello di energia ».
Il piccolo piegò la testa « E perché? ».
Rapido risposi « Lo stato di Super Sayan consuma parecchia energia, questo è da considerarsi come un esercizio di resistenza » conclusi poi invitandolo a fare come gli avevo chiesto. Il bimbo eseguì la richiesta e mi fissò nuovamente « Ma adesso ce ne stiamo quì fermi a fare nulla? Mi annoio di già ... ».
« Potremmo conoscerci meglio, non credi? ».

Dopo un'ora di esercizio e chiacchiere Goten pareva iniziare a sentire la stanchezza. Gli dissi che poteva abbandonare la trasformazione ed egli, immediatamente, fece ridivenire mori i capelli biondi cadendo nel frattempo schiena a terra. In quel lungo arco di tempo io gli avevo parlato di me e lui di sé, del suo rapporto con gli altri e sopratutto quello con il figlio di Bulma e Yamcha: a scuola non era popolare anche perché evitava di mostrare la sua vera forza per non mettere in crisi la situazione già precaria della sua famiglia in società, non aveva amici poiché, vivendo lontanissimo, nessuno dei suoi compagni accettava il suo invito di giocare a casa Son e nemmeno lo invitavano credendo che dopo per lui sarebbe stato impossibile fare ritorno alla sua abitazione. Light era l'unico che fosse a conoscenza delle doti della famiglia e che potesse avvicinarglisi senza problemi però, il caratteraccio carico d'astio che lo faceva conoscere in giro, riusciva ad impedire con Goten anche il più piccolo legame. Il Son, con difficoltà sempre maggiore, mi aveva raccontato che fin da piccolo Chichi lo aveva spronato a diventare amico con il figlio di Bulma sperando che i due divenissero inseparabili. Il loro primissimo incontro, all'età di quattro anni del figlio di Goku, fu disastroso: Light era intrattabile e poiché il sayan non era ancora in grado di combattere, il primo ne approfittava per essere arrogante e borioso. Goten mi elencò una lista di giocattoli che per colpa di quel demonio furono stati cestinati poiché distrutti ... Io lo avevo ascoltato prestando attenzione anche al più piccolo cambio di voce.
Gli anni a seguire erano stati poi peggiori a suo avviso: per strada e per scuola lo sminuiva e lo umiliava in ogni modo ridicolizzando lui e i membri della sua famiglia mentre le offese riguardanti la stirpe delle scimmie le faceva in linea privata in modo che terzi incomodi non si interessassero di faccende che non gli riguardavano. Con una parlantina ereditata da parte della madre era riuscito a coalizzare contro di lui una piccola cerchia di compagni che, nonostante il Son fosse di una classe differente ed anche quando Light stesso non era presente, svolgevano egregiamente il loro lavoro senza paura alcuna per i maestri che, anche se chiamati all'ordine più di una volta, non erano mai in grado di risolvere la questione alla radice.
Per me era difficile porgergli delle domande: ogni volta temevo di farlo rabbuiare più di quanto era già ... Gli chiesi se aveva provato a convincerlo a fare qualcosa assieme ma il piccolo mi rispose che ogni volta lui faceva finta che accanto a lui non ci fosse nessuno, si sedeva da qualche parte e giocava con i videogiochi. Goten poi mi confessò di aver cercato più volte a convincerlo a fare arti marziali per poi batterlo mettendolo in ridicolo rifacendosi ai suoi occhi ma ogni volta, il piccolo impiastro di un anno più grande, riusciva a dirgli di no esponendogli qualche congettura complessa che metteva l'altro soltanto in crisi e che lo faceva apparire nuovamente in ridicolo ... Light, oltre ad avere la lingua lunga come Bulma, ce l'aveva anche parecchio tagliente e riusciva a sfornare cattiverie su cattiverie.
Goten, da parte sua, non riusciva a controbattere perché troppo abituato a non reagire a tono e se diceva qualcosa veniva o mortificato poiché la sua tesi appariva estremamente debole o, in caso contrario, l'aggressione verbale era rabbiosa e violenta ... Con quasi le lacrime agli occhi il piccolo mi aveva detto che spesso era rimasto impietrito davanti a lui senza riuscire a reagire.
Dopo quella lunga chiacchierata avevo capito che razza di persona era Light: un bimbo cattivo e prepotente perché fortemente geloso. Geloso perché gli altri avevano una famiglia normale, una vita normale ... Goten, forse per colpa della madre, gli era apparso come quel ragazzino quasi perfetto che non sarebbe mai divenuto poiché gli mancavano delle solide fondamenta da cui partire e pertanto utilizzava la sua rabbia, in modo errato, per sovrastare gli altri, per schiacciarli e sentirsi più grande di quello che era in realtà. Se poi, così come ben immaginavo, nemmeno lui aveva degli amici era perché, per colpa della sua smania di grandezza acquisita, non considerava nessuno degno della sua attenzione mentre il rifiuto dell'apprendimento delle arti marziali mi era ancora in parte ignoto ... Una parte era che forse la trovava inutile poiché parlare gli sarebbe stato sufficiente, una parte era sicuramente la pigrizia paterna mentre per il resto non sapevo se c'erano altre motivazioni.
Goten, sdraiato a terra e con la pancia all'aria, sembrava essere stato svuotato di qualsiasi sostanza e gli occhi chiusi mi confermarono il suo stato dormiente.
Mi avvicinai e lo presi tra le braccia facendo in modo che con la guanciotta sinistra si appoggiasse alla mia spalla destra. Si svegliò un poco ma rimase fermò dove era non uscendo da quello stato di dormi-veglia.
Lo chiamai piano e lui per risposta mi mugolò piano stringendo un poco la mia tuta con le mani.
Strinsi un poco anch'io l'abbraccio « Goten, rimarrò, parteciperò al torneo ... sei contento? ».
La risposta non arrivò. Solo un flebile ronzio sostituiva le parole ...
Dal primo istante che l'avevo visto avevo deciso che sarei stato suo compagno di allenamenti.
Dopo il racconto avevo capito che sarei stato il suo primo e vero amico.

 

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 72
*** Il torneo Tenkaichi! ***


Salve a tutti! Anche oggio ho poco tempo ... che yazza TT-TT

stellina86: E' una fortuna per me che la storia ti interessi ancora ^-^ Comunque occhio che il nome del bimbo è Light, non "Laight" come hai scritto te ... già è sfortunato, se poi gli storpi pure il nome è a posto XD Vegeta purtroppo aveva altro da fare U.U ... Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace! Un bacio!

Vegeta4ever: Ultimamente sei sempre di fretta ... attenta allora a non inciampare da qualche parte! Grazie per la minaccia cara XD Io sono quà che ti aspetto! Bacione!

Pepesale: Yamcha piace a pochi e io non sono tra questi XD Light ha i suoi motivi ... se avrai pazienza li scoprirai. Ciao ragazza, ti aspetto anche questa volta ^-^ Un beso!

Angelo Azzurro: Gohan teme Trunks ... non è evidente per niente XD Comunque staremo a vedere anche per uesto aspetto U.U<- come al solito non mi sbottono mai ... XXD Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace, ok? Bacio anche a te!

iulo71: La tua recensione è stata in parte capita e in parte no... ti avevo mandato anche una e m@il per delle precisazioni ma non ho ricevuto risposta ... Spero comunque che anche questo capitolo ti piaccia, ci conto sul fatto che me lo faccia sapere! Bacio ciao!

Rory_Kaulitz: Bulma è sempre stata una donna temeraria e amante del rischio anche se Yamcha come marito si è dimostrato davvero un disastro. Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio

Juu_Nana: Con il tuo "Tanto tanto tanto" mi era apparso Jovanotti in camera ... XD Non ti preoccupare se non riesci a leggere per tempo, mica scappo! Il tuo capitolo della fic però lo leggerò in serata perché edesso non posso ^-^ Un bacio scricciola e stammi bene! Un bacione!

ka93: Salve cara! Io, sempre se non vi sono problemi per strada ho la tendenza ad aggiornare il lunedì (e infatti eccomi ^-^) e il giovedì (ma se non riesco vado direttamente a venerdì) quindi spero che tu sia ancora nei pressi del pc per questo nuovo capitolo. Dimmi se anche kisto ti piace! Un bacio

Fine. Ragassuoli miei non ho nulla da dirvi oggi quindi levo in fretta le tende perché devo anche tornare al lavoro! Che palla ... TT-TT Chi vuole fare cambio con me? (Non si accettano persone che devono sostenere esami o prove d'ingresso in questi giorni XD).
Un bacio a tutti e grazie di cuore per il continuo sostegno!
Un bacio
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 72
- IL TORNEO TENKAICHI! -

Trascorse una buona mezz'ora prima che il piccolo Goten si svegliasse tra le mie braccia e che mi osservasse con due occhi sonnacchiosi e piuttosto piastricciati per colpa di piccole escrescenze oculari. Il piccolo, rimanendomi aggrappato al petto come un koala, si sporse appena alla distanza e spalancò la bocca emettendo uno sbadiglio di gigantesche dimensioni accompagnato da un verso tutt'altro che umano.
« Dormito bene Goten? » chiesi al piccolino mentre questo si asciugava gli occhi con la manica di un braccio perché da quelli, per colpa dello sbadiglio, avevano generato ciascuna una piccola lacrima. Il Son si scompigliò i capelli per svegliarsi un pò anche se l'effetto maggiore che ottenne fu quello della capigliatura sottosopra. In ogni caso il piccoletto ci provò ad essere sveglio: mi guardò negli occhi e mi sorrise tenendo ben sigillate le labbra una all'altra mentre si piegavano in un sorriso « Sì, ho dormito bene ».
« Perfetto! ... » dissi mentre sorridente mi rialzavo in piedi con solo l'ausilio delle gambe poiché le braccia erano occupate a tenere Goten « ... Ora sei carico? Ti andrebbe di fare un'altro pò di esercizio? » gli chiesi poi mentre questo stringeva tra le piccole mani alcuni lembi della mia divisa scura. Il piccolo alzò il mento al cielo, si portò un dito indice al mento ed iniziò a pensare per poi ...
« Il cielo è ancora azzurro quindi di tempo ce né tanto. D'accordo, ci sò » terminò poi sorridendo mostrando i denti quella volta.
« Molto bene » allargai le braccia e feci scendere Goten a terra. Poggiai le mani ai fianchi e lo osservai reclinando un poco la testa da una parte mentre il piccolo sembra sveglio e pimpante come un grillo perché da quando aveva toccato il suolo aveva già iniziato a fare degli esercizi di riscaldamento. Mi allontanai di pochi passi ed iniziai anch'io a stirare i muscoli iniziando affiancando le caviglie e piegando la schiena in basso andando poi a prenderle con le mani; piegai la schiena più volte facendo avvicinare sempre di più la fronte con le ginocchia dopodiché cambiai esercizio risollevando la schiena, allargando le gambe e iniziando a fletterle.
Dopo pochi minuti il riscaldamento era finito e pertanto Goten si fermò davanti a me pronto per ciò che sarebbe accaduto. Incrociai le braccia « Bene, adesso sarà un po' una scocciatura per te ma è necessario che tu faccia altro esercizio sul volo ». Appena terminai quella frase il piccolo mi guardò con aria alquanto accigliata « Ma sono capace ... facciamo altro! ».
Spostai la testa da una parte all'altra « No, la tua è impressione, non si può imparare alla perfezione una tecnica nel giro di un giorno. C'è bisogno di molto esercizio e per questo, finché non arriverà il giorno del torneo, ci eserciteremo sempre un pò ... » sorrisi cercando di non essergli ostile « ... Avanti, iniziamo: alzati in volo ».
Goten continuò a rimanere accigliato ma con l'ausilio di un poco di energia staccò i piedi dal suolo. Quando notai però i suoi occhi smisi di sorridere fingendomi irritato « E no, con quella faccia però non và affatto! Metti via immediatamente quel broncio altrimenti te lo faccio passare io! » dissi sciogliendo le braccia e stringendo i pugni ai fianchi.
Il bimbo mi guardò con occhi carichi di sfida e con aria coraggiosa mi rispose a modo suo « E come faresti scusa? ». Alzai entrambe le braccia fermandole all'altezza delle spalle, generai su entrambi i palmi delle piccole sfere gialle d'energia e le lasciai volare in direzione del sayan che non attendeva altro.
Goten, volando ad alta velocità, evitò i colpi rimanendo però nelle vicinanze e aumentando il sorriso colpo dopo colpo. Generai altri colpi e li scagliai verso Goten senza timore di fargli male, lui li evitò guizzando da una parte all'altra utilizzando anche gli alberi e le rocce vicine come mezzo per darsi maggiore spinta e per velocizzare l'esercizio.
Dopo le onde vennero i colpi ravvicinati corpo a corpo: con uno scatto gli fui davanti e feci muovere a velocità rapidissima le braccia nel tentativo di colpire il mio obiettivo con i miei pugni aumentando sempre di più la mia ferocia e agilità. Per il piccolo all'inizio sembrava un gioco sostenermi poi però, quando le cose divennero pressanti, nemmeno la trasformazione in super sayan lo aiutò a rimanere illeso dai miei attacchi: il piccolo si era già trasformato quando il mio pugno destro lo colpì per la prima volta in piena fronte facendogli perdere completamente la sua concentrazione sul volo. Con i successivi colpi successe esattamente lo stesso e pertanto , dopo l'ennesima caduta accompagnata da uno strafalcione verbale che però non risultava volgare poiché i vocabolario del piccolo riguardo a ciò, per fortuna, era ancora acerbo.
Mi fermai dopo l'ultima caduta, piegai le ginocchia e poggiai i gomiti su di esse « Visto Goten che l'esercizio serve? Se ogni volta subisci un attacco cadi a terra non credo che riuscirai a fare molto ... » ammisi mentre osservavo il piccolo rialzarsi in piedi e risistemare la tenuta da combattimento un pò sporca di terra « ... Finché non sarai in grado di riconcentrarti abbastanza in fretta da non stramazzare al suolo ogni volta potremmo fare anche altro » terminai sorridendo a trentadue denti.
Il piccolo sbuffò ma comprese i propri limiti « Sì, ho capito, mi impegnerò molto d'ora in poi ... ».
Mi rialzai in piedi e sbatacchiai un poco la divisa che si era ricoperta appena di terra « Molto bene. Per oggi però basta così. Domani mattina cominceremo di buon'ora e faremo sul serio ... Ma aspetta ... » mi fermai un secondo portandomi una mano al mento e l'altra a sorreggere l'altro braccio « ... Tu hai scuola domani? ».
Il piccolo, nonostante la domanda, continuò a sorridere « Il mio fratellone mi ha detto che al torneo si vincono tanti soldi. Magari se alla mamma glielo dico lei mi farà allenare ogni giorno saltando la scuola! »
« E perché dovrebbe lasciartela saltare? » domandai poi alquanto dubbioso a riguardo.
« La mamma dice sempre che abbiamo pochissimi soldi e si lamenta che papà non abbia un lavoro ... Se partecipiamo tutti e tre e ognuno vincesse qualcosa sarebbe davvero contenta! » il piccolo iniziò a saltellare alla sola idea di partecipare al torneo ...
Allontanai la mano dal mento e la portai al fianco « D'accordo, domani verrò ugualmente, poi vediamo. Andiamo a casa? ». Ero pronto per alzarmi in volo quando il piccolino mi si parò davanti con le braccia spalancate intimandomi a non allontanarmi di un centimetro. Gli chiesi quale poteva essere il problema e lui, dopo aver abbassato la guardia, mi disse: « Per favore, trasformati in Super Sayan ... Voglio vedere quanto sei forte ».
Mi rilassai sul posto e osservai il piccolo negli occhietti scuri. Annuii con la testa « Va bene, mi trasformerò ». Chiusi i pugni delle mani, le portai all'altezza del bacino, concentrai tutte le mie energie e incominciai a percepire il flusso continuo di esse dentro di me. La mia forza si tramutò in puro potere, i capelli lilla mi si rizzarono sulla testa e gli occhi mutarono di colore ... I capelli e gli occhi tornarono normali per una frazione di secondo e poi tornarono del colore mutevole. L'energia dentro di me percorse l'intera schiena facendomi tirare indietro il collo come se fosse stato un colpo di frusta ... Nelle mie vene le piccole particelle di luce scaldavano e sembravano incendiarmi l'anima come la primissima volta in cui ero riuscito ad assumere quelle fattezze. Il mio sguardo, al termine di tutto, sembrava terribile.
Goten mi osservava silenzioso mentre i suoi capelli si scostavano da una parte all'altra sotto le sferzate della mia energia ... « Puoi fare di più? » mi chiese poi sperando che il mio limite non fosse quello che gli stavo mostrando.
La mia bocca si piegò in un sorriso mentre gli occhi non riuscivano ad assumere una forma rassicurante. I lunghi ciuffi che continuavano a rimanermi davanti agli occhi dopo un'ondata superiore di forza si misero anch'essi sull'attenti. Piegai le ginocchia e inarcai la schiena in avanti. Lasciai libera tutta la mia energia lasciando che realizzasse un mulinello attorno a me nel quale io ero il centro perfetto. Goten spalancò gli occhi quando la terra iniziò a tremare ...
I piedi scavarono nella terra facendomi inabissare appena, quando sentii un incipit nel mio cervello spalancai gli occhi, rizzai schiena e gambe. L'energia dentro di me era talmente tanta che sentii il bisogno di gridare al cielo mentre la terra sotto di me si trasformava in una gigantesca cupola inversa per colpa della mia aura nella quale il piccolo Goten cadde finendo poi ai miei piedi.
I miei muscoli, gonfiati a dismisura e intrisi di forza, sembravano stare stretti dentro quella tuta da combattimento fattami dalla mamma ... E intanto il piccolo mi osservava con gli occhi fuori dalle orbite ...
Abbassai gli occhi verdi verso di lui e gli sorrisi apparendogli molto più naturale « Posso andare anche oltre lo sai? ». Goten si alzò in piedi ed arretrò di un paio di passi come se io fossi un mostro ...
« E allora perché non vai avanti? » mi chiese dopo essersi ripreso da un attimo di pieno mutismo. Rilassai i muscoli tornando ad uno stadio precedente e lasciando che le braccia cascassero lungo il corpo « Purtroppo non riesco ancora a raggiungere in pieno lo stadio di super sayan di secondo livello nonostante gli sforzi continui negli allenamenti ... Sento che mi manca quel qualcosa ... » mi fermai un secondo osservando il piccolo che rimaneva in attesa e gli sorrisi mentre con un calo improvviso di energia feci in modo che i capelli tornassero del loro colore originale « ... Spero di riuscire raggiungere quello stadio anche grazie al tuo aiuto Goten ».

Mi diressi verso casa assieme al piccolo e appena atterrammo nell'immenso giardino vidi che Gohan era intento a pelare in giardino una montagna impressionante di patate. Mi avvicinai a lui e mi piegai in avanti con la schiena « Gohan, ma cosa fai? ».
Il mio amico alzò la testa dal grande cumulo di pelle sbucciata e mi osservò « Sono appena tornato dall'allenamento con Videl, oggi doveva essere a casa presto, e appena la mamma mi ha visto mi ha ordinato di pelare queste patate per la cena. Voi? Andato tutto bene l'allenamento? Goten ha dato fastidio? ». Mi rimisi diritto mentre osservavo con la coda dell'occhio il monello che se la filava in casa per abbracciare la mamma « Nessun fastidio anzi, è stato molto bravo invece. Deve imparare però ancora un sacco di cose ... » dissi mentre incrociavo le braccia al petto per poi aggiungere « ... Mio padre sai per caso dov'è? Non riesco a percepire la sua aura ... ».
Gohan mi guardò negli occhi e con la punta del piccolo coltello si indicò alle spalle « E' da un bel pò che discutono su chissà che cosa. Prima poi, quando sono andato là a chiedere qual'era il problema, Vegeta per poco non mi ha mangiato la faccia ... ».
Ridacchiai tra me e me « Scusalo, non cambierà mai ... Comunque grazie » dissi iniziando ad allontanarmi verso il retro di casa.
« Figurati, non c'è di che » mi disse poi l'altro con un saluto di coltello.
Sul retro di casa Son mio padre sbraitava contro Goku con una furia pazzesca. Mi avvicinai e soltanto all'ultimo il principe dei sayan mi notò non mutando però tono di dialogo « Che ci fai quì Trunks?! Sparisci immediatamente! ».
Rimasi dov'ero e non murai la mia espressione ovvero: un sorriso ebete, quello che mio padre detestava con tutto sé stesso ... « Ho appena finito di allenarmi con Goten e mi chiedevo dove tu fossi. Ho chiesto a Gohan e lui mi ha detto che eri quì con Goku e alla fine ... eccomi quà ».
Vegeta accigliò maggiormente gli occhi prima di voltarsi verso Son Goku, l'acerrimo nemico « Tuo figlio ha la lingua lunga, lo sai Kaharoth?! ». Il diretto interessato non se ne preoccupò minimamente ed anzi, iniziò persino ad inserire un mignolo della mano all'interno dell'orecchio destro provocando così ancora di più l'ira di papà ...
« Beh, io ero solo curioso di sapere di cosa discutevate ... » mormorai poi nella speranza che almeno il signor Goku mi desse udienza.
« NON SONO AFFARI TUOI TRUNKS! E ora sparisci » mi sgridò Vegeta mentre le guance gli si imporporavano violentemente. Incominciai a temere qualcosa di terribile che riguardava entrambi ... Fortuna che i miei viaggi mentali non si avverarono mai U.U
Goku la smise di ravanarsi nelle vie uditive e dopo aver pulito il dito su di un pezzo di stoffa della tuta arancione mi guardò come se nulla fosse « Stavo a parlando a Vegeta di una tecnica del pianeta Metamor che ho appreso da due tizi nell'aldilà ma lui non ne vuole sapere niente e ... » mio padre lo interruppe senza preamboli sovrastando la sua voce con la propria « PIANTALA KAHAROTH! HO DETTO UN MILIONE DI VOLTE CHE NON ME NE IMPORTA NIENTE DI QUELLA TECNICA! LASCIAMENE FUORI!! »
« Ma Vegeta ... » sembrò l'altro supplicarlo mentre si avvicinava al principe.
« Ho detto di no! E vedi di non inculcare queste porcherie da cretino a qualchedun'altro ... » disse poi voltandosi in mia direzione ed alludendo ovviamente a me « ... Andiamo a casa adesso Trunks » terminò poi iniziando ad allontanarsi.
Gli fui immediatamente dietro « Hei papà, parteciperò anch'io al torneo! ». Papà si bloccò all'improvviso e io per poco non gli andai addosso. Si voltò di 180° e mi scrutò fisso negli occhi « E perché questo cambio di idea? ».
Feci spallucce « Così e poi non ci ho mai partecipato e ho pensato che sarebbe stato bello provare almeno una volta ... ».
Vegeta rimase dapprima silenzioso poi si spostò lateralmente riuscendo a riosservare la figura di Goku che, nel frattempo, sembrava aver ripreso il suo nuovo hobby « HEI KAHAROTH! SCI SARO' ANCH'IO AL TORNEO QUINDI PREPARATI!! » sbraitò poi prima di alzarsi in volo in direzione della sua abitazione. Lo seguii dopo aver salutato frettolosamente gli altri.
Goku rientrò in casa pensando che quella edizione del Tenkaichi sarebbe stata molto più avvincente e combattiva delle precedenti.

I giorni antecedenti al torneo scorsero rapidi e carichi di avvenimenti: ogni giorno mi recavo a casa Son per impartire al piccolo Goten qualche istruzione nuova mentre Gohan cercava sempre più rapidamente di sbrogliare la questione con la vivace Videl, non che non la sopportasse ma era che i suoi allenamenti di volo gli rallentavano non poco quelli che avrebbe dovuto fare seriamente per competere a testa alta e per classificarsi degnamente al torneo. A metà pomeriggio per me terminavano le lezioni in compagnia del piccolo sayan e dopo quel momento, veniva anche per me il momento di fare sul serio: entravo nella camera gravitazionale con Vegeta ed assieme sopportavamo allenamenti estenuanti e faticosi, al limite del sopportabile. Ogni notte andavamo a dormire letteralmente distrutti ma almeno soddisfatti, il che era la cosa più importante.
In quei sei giorni mio padre non si avvicinò mai all'abitazione del Son e questo perché secondo lui, se non avesse visto Kaharoth per un pò di tempo, la sua voglia di schiacciarlo pubblicamente sarebbe stata maggiore ... Ancora oggi mi chiedo cosa l'avesse spinto all'inizio a declinare a partecipare al torneo ...
Il fatidico giorno giunse.
Il sole era caldo e il mare attorno all'isola, sopra la quale il nuovo ring era stato predisposto, si muoveva placido come se volesse accogliere di buon grado i gabbiani che si lasciavano cullare da esso.
I Son furono i primi a giungere in tale luogo anche se la loro vettura ci aveva messo un'eternità a percorrere tutta quella distanza ... Chichi infatti non ne aveva voluto sapere di farsi trasportare dal marito come se fosse stata un sacco di patate e perciò aveva obbligato i tre ometti di casa a rimanere nell'auto e raggiungere il luogo prestabilito come se la loro fosse stata una comunissima famiglia. Arrivati là si trovarono un poco spaesati: il luogo del torneo, anche se a detta di molti assomigliava impressionantemente al luogo passato, era molto più grande e quindi la famigliola, per non allontanarsi troppo dall'ingresso, si fermò all'ombra di una palma attendendo l'arrivo degli altri amici.
L'ex Dio della Terra, Piccolo, li raggiunse dopo pochissimo e dopo essere apparso alle loro spalle iniziò a conversare con Goku e a criticare, senza apparire offensivo, l'abbigliamento del suo vecchio allievo Gohan che, nonostante l'evento che l'avrebbe messo sotto gli occhi di tutti, si era presentato con quello strambo vestito da Great Sayaman con solo delle lievi modifiche poiché elementi che potessero danneggiare il nemico non erano permessi: il grosso casco arancione infatti era stato sostituito da un grosso fazzoletto bianco e un paio di occhiali da sole. I presenti discussero di cose da poco chiedendosi l'un l'altro come stessero fisicamente e quanto era bello il tempo ... le solite sciocche domande.
Videl, che era d'accordo con Gohan di incontrarsi nei pressi dell'ingresso, si unì volentieri al piccolo gruppo anche se alla primissima occhiata di notava che non fosse in gran forma: la ragazza infatti camminava a fatica e si sorreggeva ad una stampella. Il ragazzo amico e compagno di classe appena la vide le corse in contro chiedendole il perché era ridotta in quel brutto stato. Videl era più che mortificata ma raccontò ciò che gli era accaduto con vergogna e tanta tristezza ... ci teneva moltissimo partecipare al torneo.
Qualche minuto più tardi io e papà toccammo con piede la palladiana chiara di quel luogo. L'atterraggio in volo destò parecchie occhiate curiose dalle persone vicine perché non era affatto normale vedere qualcuno svolazzare ... Io avevo ripetuto più e più volte a Vegeta di atterrare in un luogo in cui non ci fosse gente ma quel testone non mi aveva voluto dare minimamente ascolto e inoltre, per colpa di qualcuno, non avevo potuto usufruire della carta "utilizziamo la mia macchina" poiché qualcuno l'aveva disintegrata contro un albero ed io, forse per ripicca o per altro, in quei giorni d'intermezzo non l'avevo spostata di un millimetro da dove era. Appena arrivati il piccolo Goten mi corse incontro e mi saltò addosso « Ciao Trunks!! ».
« Calma piccolo! Sembra che non ci vediamo da secoli ... » lo ammonii scherzosamente mentre me lo toglievo di dosso poiché con i suoi gesti avrebbe potuto rovinare la maglietta blu che avevo indosso e sporcare i jeans che avrei dovuto cambiare prima dell'incontro. Papà si fermò vicino a Kaharoth e fin da subito iniziò a fare battaglia verbale, cosa alla quale il Son non sapeva partecipare affatto.
« Salve a tutti ... » dissi avvicinandomi agli altri membri del gruppo osservandoli uno ad uno « ... Salve signor Piccolo, che piacere vederla! » mormorai poi avvicinandomi al namecciano e riuscendo a guadagnare da lui una bella stretta di mano.
« Ciao Trunks, è bello rivederti dopo tanto » mi disse Piccolo con un caloroso sorriso sul volto.
« Lo è anche per me ... » voltai gli occhi e vicino a Gohan notai Videl, la sua amica, armata però di un'ingombrante arnese « ... Ciao Videl, come mai quella stampella? » dissi indicando l'oggetto. Lei abbassò gli occhi arrossendo « Purtroppo per colpa di questa non potrò partecipare ... » disse poi sotto uno sguardo premuroso di Gohan che non la mollava un solo istante.
« E come è successo? » domandai avvicinandomi ancora di più al gruppetto e facendole involontariamente aumentare il disagio.
« Ecco, ieri mi allenavo nella palestra di famiglia. Stavo provando un esercizio di galleggiamento ed ero molto concentrata ... » socchiuse gli occhi come per concentrarsi anche in quell'attimo ... « ... All'improvviso mio padre aprì di scatto la porta e mi spaventò. Allora io caddi ma misi male un piede ... Nonostante gli impacchi e le fasciature mi duole quindi non lo posso sforzare se voglio guarire il prima possibile » terminò poi con una lieve ombra sul volto. Gohan si avvicinò involontariamente ancora più a lei e si voltò verso il padre e Piccolo « Non abbiamo un senzu con noi? Così Videl potrà partecipare ... ».
I due richiamati si guardarono a vicenda negli occhi e il namecciano negò con un cenno del volto. Goku si voltò verso il figlio « Mi spiace figliolo ma non ne abbiamo con noi. Non pensavamo che ce ne fosse bisogno ».
La ragazza posò una mano sulla spalla del premuroso amico e richiamò la sua attenzione « Non preoccuparti Gohan, stò bene ... Non preoccuparti per me ... ».
« Sì » rispose il moro. Non per dire ma attorno ai due sembrò formarsi un'aura dai colori confettosi con cuoricini annessi ...
Goten mi saltò nuovamente addosso e mi si sedette sulle spalle mettendo le gambette una da una parte e una dall'altra del collo « Mammina, papà, fratellone! ... » chiamò il piccolo i suoi parenti « ... Rimarrete sorpresi da quanto sono diventato fortissimissimo!! Trunks mi ha insegnato un sacco di cose! » disse poi ad alta voce e mostrando a tutti la sua dentatura.
Una voce alle spalle però criticò scherzosamente l'esultanza del piccolo sayan « L'importante è che ci lasci un poco di spazio anche per noi altri, altrimenti siamo fritti! ».
Mi girai facendo voltare a sua volta anche il piccolo bimbo che fu il primo ad esultare quando vide colui che aveva parlato: « Crillin!! Ciao!! ».
« Heilà ciao Goten ... » salutò un piccolo ometto con degli strani capelli mori in testa. Poi mi vide e sembrò incominciare a piangere « ... Trunks ... » tirò sù con il naso « ... Che bello vederti!!! » esclamò poi saltandomi anch'egli letteralmente addosso.
« Crillin? Sei-sei davvero tu? » chiesi non capendo bene con chi avevo a che fare ...
« Certo che sono io! E chi pensavi che fossi?! » mi sgridò l'altro staccandosi ed indicandosi con il pollice di una mano.
Lo osservai bene: l'espressione era la sua, su questo non c'era dubbio, ma i capelli mi davano un gran daffare anche perché erano orridi ... « Scusa, con quei capelli non ti avevo riconosciuto! Ma come mai ce li hai? Io pensavo che fossi calvo ... »
« Non sono mai stato calvo io! ... » iniziò appena finto - nervoso « ... Mi rasavo perché all'inizio mi allenavo con dei monaci » terminò poi incrociando le braccia sorridente. Tutti gli altri, qualcuno escluso comunque, salutarono il nuovo arrivato mentre mio padre sembrava avere già perso le staffe di quella situazione « Tzk! Mi sono scocciato, io vado al banco delle iscrizioni e dopo negli spogliatoi ». Nessuno disse nulla mentre una ragazza giovane e bionda lo seguiva a ruota forse per lo stesso e identico motivo.
Seguii con lo sguardo i lineamenti della ragazza divenendo rigido « Quella è C18 ... Cosa ci fa quì? ».
« E' mia moglie » appena sentii ciò mi voltai verso la voce strabuzzando gli occhi « CHE COSA?! ».
« Sì ... » disse il nano Crillin sorridente e tranquillo come un pasha iniziando poi a fare dei gesti con la mano sinistra e facendosi affiancare da un piccolo esserino « ... E abbiamo anche una bambina sai? Avanti Marron, saluta. Lui è Trunks ».
Osservai la piccola bambina dai capelli color dell'oro legati da due codine vestita di quell'abitino rosa e rimasi senza parole. La piccola, che rispondeva al nome di Marron, alzò le piccole manine verso di me e iniziò a farmi ciao-ciao ed io, che con dei bambini così piccoli non sapevo come comportarmi, la salutai anch'io abbassandomi quasi al suo livello. La piccola, forse vedendo com'era posizionato Goten, mi si aggrappò anch'ella e cercò di issarsi per conquistare una spalla. Il sayan, invece di intimarla a scendere perché poteva essere pericoloso, così come stavamo facendo io e Crillin, gli lasciò spazio e la aiutò a salire e a sedersi ... Grande complicità tra monelli ... e io che facevo da baby-sitter alla faccia di tutti -_-
Crillin pensò che non avere di che preoccuparsi e pertanto mi abbandonò avvicinandosi a Chichi « Ciao Chichi. Devo chiederti un grosso favore ... »
« Dimmi pure Crillin » disse lei ben disposta alla richiesta dell'amico di suo marito.
Il tappetto si voltò dando alla donna il fianco ed indicando altri individui che nel frattempo mi stavo apprestando a salutare anche se con un pò di difficoltà « Volevo chiederti se durante il torneo potevi tenere tu Marron. Io e 18 parteciperemo entrambi quindi non possiamo tenerla d'occhio ma non ci và che Genio pensi a lei ... Non credo che farebbe una buona guardia » disse poi indicando un individuo specifico. La donna sorrise ed acconsentì senza il minimo problema mentre il maestro del toro, il nonno di Gohan e Goten, stava arrivando anch'egli perché si era fermato a comprare un regalino per il nipote più piccolo.

Il tempo trascorse ancora e la famiglia di Bulma, anch'ella invitata, sembrava in ritardo. Nel frattempo ero venuto a sapere dal signor Goku che Tienshinhan e Jaozi avevano reclinato l'invito a partecipare al torneo poiché troppo impegnati con l'orfanotrofio e perché il primo non aveva la minima intenzione di rivedere la brutta faccia di Vegeta ... I miei nonni invece, che avevo invitato personalmente, arrivarono raggianti accompagnati dal loro gatto che, come se avessi addosso una maledizione, mi saltò anch'egli addosso andando a sdraiarsi sui capelli facendo di me una composizione perfetta dell'allocco completo: fortuna che papà non era lì a guardarmi ... In più non gli avrebbe fatto affatto piacere rivedere la nonna, specialmente dopo aver ricevuto i suoi continui apprezzamenti dopo anni ...
Finalmente la famiglia Brief arrivò e per Bulma fu una grandissima festa: da anni, escludendo Chichi e molto recentemente 18, non vedeva i suoi amici per colpa del lavoro pressante e dei continui impegni, per non parlare della situazione famigliare la quale, proprio in quei giorni, stavano ultimando le carte per il divorzio ... In pratica era come se in quel momento si fossero presentati assieme Bulma e la famigliola di Yamcha ...
La mamma mi si avvicinò e mi aiutò a fare scendere i bambini lasciando però il felino dove stava « Trunks ... Che bello rivederti ... ».
Le sorrisi cordiale « Anche per me è un piacere rivederla ... » la vidi poi osservarsi attorno nella speranza di intravedere qualcuno e capendo giocai in contro piede « ... Poco fa c'era anche Vegeta, poi è entrato negli spogliatoi ... » dissi con nonchalance come se non avessi mormorato nulla di speciale anche se invece avevo fatto tutto apposta.
Bulma rimase ad occhi spalancati e si portò una mano alla guancia. Osservò poi a terra sconsolata ... « Vegeta ... E' dal periodo dei cyborg che non lo vedo più ... Ben sette anni ... ». Non dissi nulla sentendo anch'io sulla pelle un certo peso.
Yamcha mi salutò ma fui abbastanza sbrigativo. Dopo anni di distanza non lo sopportavo ancora, non ci riuscivo proprio a reggerlo.
Voltando gli occhi notai un piccolo figuro che, all'ombra di una palma differente, se ne rimaneva in disparte con uno sguardo triste ma anche tanto carico di frustrazione. Afferrai il gattino da sopra i capelli e lo cedetti a Goten « Quello laggiù è Light vero? » chiesi poi al piccolo indicando con un cenno il ragazzino moro dagli occhi scuri. Il sayan fece un cenno affermativo e pertanto proseguii « Voglio vedere bene com'è ... » iniziai attirando in principio uno sguardo terrorizzato e allibito del piccolo « ... Magari riesco ad avere da parte sua maggiore riguardo per te ... ». Alla fine Goten acconsentì, come se avessi richiesto il suo permesso per fare ciò. Mi allontanai con passo fiero sotto lo sguardo indagatore di pochi.

Il piccolo, vestito di una larga maglietta bianca dalle maniche lunghe, un paio di bermuda nere e dei sandalini di cuoio, non alzò lo sguardo quando vide la mia ombra avvicinarsi alla sua e non proferì nemmeno la più piccola sillaba quando mi poggiai anch'io con la spalla sinistra alla sua stessa palma.
« Ciao » iniziai per fare conversazione ma lui, mantenendo il suo silenzio, mi squadrò con la coda dell'occhio e continuò a contemplare le ombre delle foglie di palma.
« Ho detto ciao ... » ripetei facendolo innervosire all'istante e scatenando in lui un moto di nervosismo che lo fece staccare dal tronco dell'albero, voltarsi verso di me, e parlarmi con rabbia « Ciao! Sei contento adesso?! » mi sbraitò contro tutt'altro che felice di conoscermi.
« Non ci conosciamo, io sono Trunks » gli dissi nuovamente tranquillo facendo finta che davanti a me non ci fosse altro che una sorta di secondo Vegeta. Il piccoletto mi guardò storto con quegli occhi scuri e profondi. Piegò la testa da un lato mantenendo il suo cruccio anche se parve tranquillizzarsi « Sono Light ».
« Ho sentito parlare di te ed ero curioso di vedere com'eri ... » dissi mantenendo il sorriso che mi caratterizzava mentre incrociavo le braccia al petto. Il piccolo di sette anni socchiuse gli occhi come per studiarmi « Davvero? E cosa dicono di me? » disse pensando bene che ciò che avevo udito non fosse nulla di positivo.
Iniziai a parlargli mostrandomi sincero nei suoi confronti « Sarò franco, di te mi hanno detto di tutto tranne che del bene ma è anche per questo che volevo sapere com'eri per davvero ». Light abbassò lo sguardo voltandolo appena verso gli altri del gruppo mandando poi giù una grossa quantità di saliva « Sanno solo parlare quelli, sono soltanto degli ipocriti ... » iniziò fulminando uno ad uno i membri che osavano voltarsi verso di lui, compreso un Goten che osservava silente « ... Sanno soltanto parlare delle apparenze ma non conoscono affatto quello che provo, sono e cerco di essere ... ».
Alzai un sopracciglio « E chi cercheresti di essere? ».
« IL MIGLIORE! Migliore di Bulma, migliore di Yamcha, il migliore di tutti! » urlò il piccolo stringendo i pugni con forza mentre riacquisiva la sua grinta e mi riosservava con quegli occhi scuri.
Sorrisi mostrando a lui quella sfacciataggine che raramente mettevo in mostra « Migliore di tuo padre non c'é dubbio, lui è un cretino ... ». Il piccolo piegò nuovamente il capo ma sorrise compiaciuto « Ma allora non è un'impressione solo mia ... » gli occhi pece sembrarono illuminarsi.
« Beh, penso che sia un'impressione di pochi ma buoni. In ogni caso perché prima non hai chiamato i tuoi genitori mamma e papà e hai invece utilizzato i loro nomi? E' una cosa parecchio triste ... » chiesi perché quella situazione mi era veramente bizzarra. Light smise di stringere i pugni ed iniziò a scrutare il padre che poco lontano chiacchierava con il signor Crillin « Ho visto come sono le altre famiglie, come vivono e come i membri della famiglia dialogano tra loro e di certo la mia si scosta parecchio da queste ... » iniziò con un tono severo, con una parlantina che lo faceva sembrare molto più grande di quello che era « ... Se loro fossero stati dei buoni genitori sicuramente non avrei esitato un solo secondo a chiamarli "mamma e papà" e invece non riesco a sentire quell'affetto da loro e pertanto, dopo anni di sforzi nei quali sono rimasto zitto a provare a ricevere qualcosa muovendomi io stesso per primo anche se a fatica, ho deciso che non era il caso di darsi ulteriori problemi. Tanto lo sò che nel giro di qualche anno verrò spedito lontano da entrambi ... meglio non affezionarsi » terminò poi non riuscendo a reggere quella compostezza iniziale. Le braccia sembrarono tremare.
« Non pensi di essere un pò troppo duro? Credo che sia Bulma che Yamcha abbiano cercato di essere dei buoni genitori in fondo ».
Il piccolo non scollò lo sguardo da dove l'aveva posizionato e non mi guardò più « Non so perché ti stia raccontando queste cose ... Non sei nessuno nella mia esistenza e non hai diritto di parola tantomeno di sapere. Però ... » iniziò comprendendo di andare controcorrente con quella che era in genere la sua routine « Bulma crede che io non la comprenda, che stia dalla parte di mio padre, ma questo non è assolutamente vero: lui ha tanti torti quanto lei ma ho dovuto scegliere forzatamente con chi schierarmi per questo divorzio e, visto che lui è del mio stesso sesso, ho pensato che sarebbe stato meno difficoltoso affrontare i successivi anni ovvero quelli che verranno. Bulma ha smesso di volermi bene dal momento in cui mio padre ha iniziato a tradirla sfrontatamente e pertanto ha iniziato a pensare che la mia nascita non fosse stata se non l'ennesima conquista del fedifrago mentre Yamcha ha smesso di fare lo stesso nei miei confronti nel momento in cui ha tradito sua moglie distruggendo così quel legame che vi era tra i due. Se avessi sentito almeno del calore nei miei confronti, se avessi sentito un minimo di battaglia per aggiudicarmi per l'allontanamento come se almeno fossi stato un semplice soprammobile forse a quest'ora sarei differente e magari positivista ... » girò la testa verso destra guardandomi negli occhi « ... Pensi che il mio sia un ragionamento sbagliato? ».
Non riuscii a rispondere a quella domanda, rimasi zitto attendendo che lui dicesse altro.
Light tornò a guardare nella direzione precedente « Tzk, solo se mi comporto male riesco ad attirare la loro attenzione. Sò che non è una buona cosa, non sono mica stupido. Ma sono loro, che alla loro età, dovrebbero essere più svegli e maturi » il piccolo terminò apparendo terribile e mettendomi addosso una strana sensazione.
« Quindi è solo per attirare la loro attenzione che tratti male chi ti stà attorno? » domandai dopo aver ritrovato quell'appiglio mentale che mi serviva per proseguire il discorso.
Il piccoletto fece spallucce « All'inizio era così, ora sono sicuro che lo faccio solo per divertimento ».
« Per divertimento? ... » iniziai stupefatto ricredendomi su quello che stavo pensando su Light « ... E quindi ti diverte far soffrire gli altri? Ma che razza di svago vuoi che sia?! ».
Il piccolo mi guardò negli occhi prima di farli scendere verso il terreno « Se non altro mi solleva l'idea che in quel piccolo attimo ci sia qualcuno che stà peggio di me ... ».
Rimasi zitto, senza parole.
Da lontano Goten si avvicinò a me timoroso non riuscendo però a staccare gli occhi di dosso a Light che, immediatamente come se il fuoco al suo interno fosse tornato nuovamente, serrò i pugni e si parò tra me e il quasi coetaneo mostrando una furia senza precedenti « COSA VUOI BRUTTA SCIMMIA?! SPARISCI! » urlò all'improvviso divenendo quasi paonazzo.
Goten arretrò di un passo cercando poi il mio sguardo « T-Trunks, dobbiamo andare ... il torneo ... » non riuscì però a concludere che il figlio di Bulma lo afferrò per le spalle e cercò di spintonarlo a terra. Repentino intervenni separando i due con la forza e alzando un poco la voce « Light, smettila! E tu Goten di agli altri che arrivo subito ». Il Son si allontanò di corsa raggiungendo gli altri che, appena sentita la frase del piccoletto sul mio riguardo, si incamminarono tutti quanti anche se Bulma e Yamcha spesso si voltavano indietro più incuriositi che altro ...
Mi misi eretto con le mani incrociate al petto ed osservai il piccolo che esultava con i pugni serrati e saltava sul posto. Gli chiesi cosa avesse da esultare ed egli mi rispose gioioso mostrandosi come un bambino del tutto diverso « L'ho terrorizzato anche questa volta! Le scimmie sono proprio stupide! » poi si voltò verso di me e mi fece un segno di vittoria mostrandomi l'indice e il medio di una mano che assieme ricordavano una "V".
Mi incupii un poco sentendomi offeso dalla cosa « E perché ce l'hai con le scimmie? Cosa ti hanno fatto di male? ».
Il piccolo la smise di gioire e ricuperò in parte la sua compostezza « Me lo ha detto Yamcha che sono stupide e oltretutto hanno solo il cervello per combattere ... » iniziò per poi completare il suo solito tono d'essere « ... Poi mi ha detto che se Bulma non avesse iniziato a pensare a quello stupido scimmione che anni fa girava per casa a quest'ora sarebbe ancora innamorata di lui ».
Assottigliai gli occhi divenendo serio e riportando le braccia al petto « Yamcha è un inetto, lo hai detto tu stesso, e io mi chiedo come tu faccia a credere a una stupidaggine simile » Light spalancò gli occhi sentendosi come se lo stessi mettendo spalle al muro. Mi allontanai di alcuni passi e voltai appena il viso per scorgere il bambino con la coda dell'occhio « E poi anch'io sono un sayan ma non penso di essere stupido e tantomeno di meritare una critica simile ... » il piccolo rimase senza parole ma continuai « ... A questo punto penso che anche tu, come i tuoi genitori, sia un immaturo ».
La distanza tra i due aumentò facendosi sempre più grande passo dopo passo ma sentii perfettamente ciò che Light mi gridò contro con tutta la rabbia che aveva in corpo ...
« MI HAI PRESO IN GIRO! Ti detesto come tutti gli altri ... ME LA PAGHERAI! ME LA PAGHERAI CARA!! ... ».
Varcai l'ingresso per il Torneo Tenkaichi e lì non lo udii più.

 

 

 

...Continua...

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Capitolo 73
*** Il girone degli adulti ***


Salve a tutti! Anche oggio ho poco tempo e ringrazio velocemente coloro che mi hanno recensito lo scorso capitolo:

Rory_KAULITZ

Pepesale

Nion

Vegeta4ever

stellina86

K93

Angelo Azzurro

Juu_Nana

Scusate se non vi ringrazio come si deve uno ad uno ma sono dannatamente di fretta (odio lavorare è_é).
Spero che il capitolo vi piaccia e vi comunico che mi sarà mooooolto difficile aggiornare lunedì perchè sono strapiena di impegni (= zero tempo TT^TT)

Un bacio
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 73
- IL GIRONE DEGLI ADULTI -

Il marasma formato da quella massa di gente tutta riunita era impressionante e a fatica mi muovevo in mezzo ad essa non riuscendo a rimediare, o a donare senza volere, dei colpi accidentali su chi mi stava particolarmente vicino. Moltissimi erano spettatori impalati a mezzavia che, con conoscenti o amici, si fermavano a scambiare due chiacchiere mentre io, che sembravo l'unico sbarbatello che doveva raggiungere il banco delle iscrizioni, cercavo di muovermi rapido e in punte di piedi donde evitare di calpestare gli arti di chicchessia per poi dovermi fermare a fornire le doverose scuse a chi dovuto anche perché, lo ammetto, sono sempre stato in forma ma anche i muscoli hanno il loro peso ed io di certo non sono proprio una piuma. Ma non sono un barile, questo ci tengo a precisarlo anche se forse mi stò dilungando un po' troppo su questa parte superficiale ...
Dicevo: corricchiavo contro quasi corrente alla ricerca del fantomatico banchetto e questo lo trovai soltanto dopo pochi minuti poiché qualche genio si era parato proprio di fronte oscurandone la vista. Mi avvicinai ad esso e, di conseguenza, ai due signorotti bizzarri che erano addetti alla trascrizione dei nominativi. Parlai a quello più anziano con tanto di baffi e occhiali poiché, rispetto al collega dall'aspetto canino, dava l'idea di essere lui a direzione della questione. Fortunatamente non mi sbagliai ...
« Buongiorno, desidererei iscrivermi al torneo. Sono ancora in tempo? » chiesi gentilmente anche perché non avevo la più pallida idea se e quando ci fossero state le chiuse per le iscrizioni. Il signore, quando ebbe terminato di compilare le ultime carte, alzò lo sguardo verso di me e dopo avere risposto al saluto mi disse ciò che richiedevo « Tranquillo, le iscrizioni sono ancora aperte. L'unica cosa che devi fare è dirmi il tuo nome ».
« Solo il nome? » chiesi lievemente spaesato e alquanto preoccupato per una questione alla quale non avevo minimamente pensato ...
« Certamente ... » disse lui alzando un poco le folte sopracciglia « ... Non ci serve altro, il resto non ci interessa » terminò poi riposizionando la sfera della sua penna sul quadro di quella tabella che doveva includere il mio nome.
Annuii « Io sono Trunks ... ». Vidi il signore scrivere il mio nome nello spazio vuoto dopodiché mi riosservò e mi sorrise sperando che dietro di me ci fosse qualchedun'altro che volesse iscriversi. Mi salutò cordialmente « Buona fortuna per il torneo ». Ringraziai e lasciai lo spazio leggero come una piuma ... metaforicamente parlando. Il fatto era che ancora una volta mi ero dimenticato chi fossi, come quella volta in biblioteca, tanti anni fa: se mi avessero chiesto un documento, un qualcosa sarebbe apparsa strano l'anno di nascita segnato con il mio aspetto effettivo e se avessero fatto domande mi sarei ritrovato nei pasticci ... La cosa poi sarebbe stata strana anche e per mio padre che, per quanto ne so, nemmeno tutt'oggi se ne va a spasso con un documento che lo segnali come "Principe dei Sayan" ... pure per lui sarebbe stato un problema anche se, visto che stiamo parlando di lui e non di altri, avrebbe ovviato il tutto con la forza riuscendo per giunta nel suo intento.
Proseguii per la lunga viuzza di piastrellato superando il varco destinato ai partecipanti all'evento che, per fortuna e per ovvietà, era decisamente più libero e meno pullulante di individui del precedente luogo. Mi fermai al centro della via con un leggero senso di spaesamento nella testa con una sensazione simile a quell'effetto che avrebbe provocato una mosca nel cervello ... Mi voltai da una parte all'altra alla ricerca del mio gruppo anche perché Vegeta, all'interno si una piccola sacca, aveva la mia robetta di cambio. Oltretutto era una delle poche volte nelle quali non sapevo davvero che pesci prendere ma poi, all'improvviso come se Dende avesse sentito le mie preghiere, un ometto vestito di arancione come quelli che mi avevano iscritto, fuoriuscì da una struttura con un megafono richiamando a gran voce tutti i combattenti che dovevano usufruire degli spogliatoi come il sottoscritto. Seguii il richiamo ed entrai nella struttura dalla quale l'uomo era fuoriuscito rimanendo in attesa delle istruzioni successive: « Prego signori, quì ci sono sei spogliatoi. Entrate in uno di questi ed effettuate i vostri cambi lasciando i vostri oggetti negli appositi armadietti. Quando avrete terminato vi chiediamo di raggiungere il ring secondario per iniziare le eliminatorie ».
"Perfetto ... " pensai " ... Adesso devo cercare papà per farmi dire dove ha messo la roba ... ". Sconsolato abbassai le spalle iniziando ad affinare i sensi nella speranza di sentire l'aura paterna ... la trovai poco dopo, nel posto che avrei dovuto raggiungere dopo il cambio d'abito: era appoggiato con la schiena alla fredda parete e con gli occhi sottili fulminava con lo sguardo chiunque osasse scrutare la sua persona. Come sperato indossava la divisa fattagli da me e la mamma: scura ed attillata in parte, sprovvista di maniche e di armatura speciale ma ugualmente protettiva come la vecchia mentre i guanti e gli scarponcini erano rimasti identici ai precedenti come se fossero stati un perfetto marchio di fabbrica sayan ... Il giorno prima papà non voleva indossare quella nuova tuta preferendo di gran lunga la precedente forse perché affezionatosi però, insistenza dopo insistenza, l'avevo convinto ad accettare pure quella anche perché, visto e constatato che al torneo non ammettevano oggetti che potevano portare lesioni all'avversario, avevo ipotizzato che non sarebbe stato lecito indossare elementi troppo protettivi poiché questo sarebbe stato troppo a suo vantaggio a dispetto degli altri concorrenti. Ma poi alla fine non aveva avuto altra scelta che indossarla anche perchè, prima di uscire di casa, avevo sostituito le due tute di nascosto ...
Mi avvicinai a lui percependo fin da subito il suo disappunto sulla sorpresa trovata nella sacca.
« Ciao papà ... » mormorai attirando le sue occhiate alle quali non potevo rispondere in altro modo se non con un sorriso « ... Mi sono iscritto ma mi devo cambiare. Dove hai messo la sacca con la tuta? » domandai mentre il principe mi scrutava con sguardo bieco mentre poco lontano, dopo avermi salutato, il signor Goku ridacchiava assieme al signor Crillin per la brutta situazione in cui mi ero cacciato.
« Tzk! Dopo il tiro mancino che mi hai lanciato non te lo dovrei nemmeno dire, razza di impiastro! » sibilò però ad alta voce facendosi sentire da tutti gli altri che, appena udirono codeste parole, mi guardarono con aria compassionevole come se non mi fossi abituato al suo modo di fare. La pellaccia me la sono dovuta fare venire in fretta perché altrimenti sarei sempre stato con il morale sottoterra ...
« Non fare così dai, non l'ho fatto con cattiveria e tu lo sai ... » iniziai riuscendo a farmi guardare in un modo un poco meno violento mentre mi stringevo con le braccia tra le spalle « ... Dai, dov'è la roba? ».
Vegeta guardò da tutt'altra parte quasi ingnorandomi « Tzk! E' negli spogliatoi ».
Sorrisi « Sì, ma ce ne sono sei. In quale è di quelli? » chiesi poi pensando che la domanda fosse ovvia.
Il principe dai sayan voltò lo sguardo verso di me donandomi un sorriso strano mentre gli occhi erano nuovamente a fessura, come quelli di un felino che di certo non si avvicinava al micio del nonno come espressione ma a tutt'altro « Trovalo ».
Spalancai gli occhi « COSA?! Ma dai, non scherzare! Gli spogliatoi sono tanti e non oso immaginare quanti saranno gli armadietti per ciascuno! » bofonchiai mentre una goccia di sudore mi stava scendendo lentamente giù dalla guancia.
Papà si staccò dalla parete lasciando le braccia intersecate mentre il mento si alzava leggermente verso l'alto e gli occhi si chiudevano accompagnati da un sorriso lievemente meno arcigno « Così la impari a fare il furbo Trunks ... ora vatti a cambiare ». Rimasi immobile, fermo come un baccalà mentre l'interessato si andava ad appoggiare all'esterno dove il sole batteva. Ruotai gli occhi da una parte all'altra osservando i miei amici: il signor Goku, Crillin, Gohan affiancato da Videl, Piccolo e C-18 ... nessuno di loro aveva riscontrato la necessità di un cambio d'abito e pertanto, molto probabilmente nessuno di loro aveva visto dove Vegeta aveva riposto la roba. Mi voltai per tornare sui miei passi alla ricerca di cose che molto probabilmente non avrei mai trovato se in quell'attimo Gohan non fosse corso in mio aiuto: mi arrivò alle spalle e mi posò una mano sulla spalla « Io ho visto in che spogliatoio è entrato Vegeta. Ti faccio vedere ».
« Grazie mille Gohan » ringraziai mentre ci stavamo già incamminando.
Entrammo nello spogliatoio numero quattro nel quale ci erano varie persone che occupavano ciascuno un suo spazio nel quale aleggiava già da quell'ora un leggero ma già insopportabile alezzo dovuto a qualcuno che non si era lavato i piedi con sufficiente cura ...
Mi avvicinai a uno dei tanti armadietti vuoti e la fortuna volle che trovai immediatamente quello giusto. Afferrai la sacca e da essa estrassi la mia tuta da combattimento verde, la cintura e le polsiere arancioni prima di richiudere nuovamente lo sportello.
« Beh, io posso anche andare allora ... » mi disse Gohan prima di voltarsi con l'intenzione di uscire da quella stanza.
« Aspetta un secondo! ... » riuscii a richiamarlo dopo essermi sfilato la maglietta « ... Vorrei chiederti una cosa ... ». Il Son si fermò all'istante e retrocedette sedendosi anch'egli sulla lunga e larga panca di legno che troneggiava nel bel mezzo della stanza « Sì, dimmi pure ».
Mi sfilai gli stivaletti e rimasi un momento a contemplarli non staccando da esse gli occhi anche se il motivo non era perché ero attratto da essi bensì tutt'altro ... Mi schiarii la voce « Ho per caso fatto qualcosa di male? ».
Gohan indietreggiò un poco con la testa facendo il tipico gesto di chi si trova spiazzato e sorpreso allo stesso tempo « Eh? Ma che dici? ». Poggiai lo stivale a terra afferrando poi la cinghia della cintura e iniziando a slacciarla « Ultimamente mi guardi malissimo ... » il sayan rimase silenzioso anche quando terminai la frase « ... ti disturba che parli con Videl, vero? ».
Anche se nascosto dagli occhiali potevo sentire che in quell'attimo Gohan non mi stesse guardando. Mi sfilai i pantaloni per infilarmi subito dopo quelli del completo verde. Allacciai la cintura di stoffa con un nodo prima di proseguire.
« Posso sapere perché? Non mi sembra di fare nulla di sbagliato eppure la cosa ti da fastidio ... ».
Gohan sospirò lasciandosi cadere con la schiena ed appoggiandosi con i gomiti delle braccia alle ginocchia « Mi sono accorto che Videl è qualcosa di più ... » iniziò con la voce tremante poiché imbarazzato « ... Però ogni volta che ti guarda sembra perdersi in un mondo tutto suo. Mi dispiace Trunks ... non volevo essere scortese con te ... » si preoccupò poi di dirmi con il cuore in mano mentre io, anche se in perfetto silenzio, avevo finto di vestirmi.
« Io non provo nulla per lei, te lo posso assicurare ma sappi che non stò facendo nulla per attirare la sua attenzione credimi. Stò solo cercando di essere gentile ... ».
Il Son si alzò di schiena tornando seduto in maniera composta « Lo so bene però ... E' ugualmente dura ... ».
Poggiai una mano sulla sua spalla nella speranza di infondergli un poco di forza emotiva « Tu sei come un fratello per me Gohan e per questo non voglio fare nulla che ti crei dispiacere ... ». Il sayan si alzò in piedi lasciando però che la mia mano rimanesse appoggiata a lui. Mormorò piano come se tra i due il più adulto fosse stato lui « Avanti Trunks, è ora di andare ... ».
Afferrai la mia roba e la riposi nell'armadietto. Uscimmo e da allora non toccammo più quell'argomento.

Tornammo nella zona in cui gli altri ci attendevano e in quel momento mi accorsi che mancava qualcuno all'appello: mi guardai attorno un po' di volte e quando constatai che effettivamente di chi cercavo non v'era traccia chiesi al mio "maestro" una qualche spiegazione « Non vedo Goten, dov’è? ». Gohan lasciò svolazzare il suo lungo mantello rosso dietro di sé e mi osservò perplesso sotto le lenti scure degli occhiali da sole « Ma come ... » iniziò accentuando il suo disappunto « ... Goten non gareggia ».
Mi fermai di colpo « Come?! E perché? ». Il Son alzò le mani guantate come per frenare le domande che sarebbero sopraggiunte se lui non mi avesse bloccato « Mi sono spiegato male. Goten gareggia sì, ma non con noi: è stato inserito nel girone dei bambini ».
« Il girone dei bambini? » chiesi stupito poiché non ero conoscenza di quell'aspetto.
« Nemmeno noi ce lo aspettavamo e quando i signori hanno inserito mio fratello tra i piccoli c'è rimasto malissimo. Lo comprendo però: ci teneva tanto a confrontarsi con noi ... » disse Gohan oltrepassando la volta che separava l'interno dall'esterno « ... Ieri non se ne stava un secondo fermo dal gran che era esagitato ». Sorrisi un po' malinconico riuscendo soltanto ad immaginare il dispiacere del piccolo « Beh, spero almeno di riuscire a vedere la finale ... ».
Videl era nei pressi del piccolo ring e appena ci vide sembrò rimanere spaesata ... non ne compresi il motivo.
Tanti erano i concorrenti oltre a noi del gruppo e ognuno rimaneva all'esterno dell'area di lotta in attesa che un ometto dalla solita tenuta arancione iniziasse il suo piccolo discorso dinanzi a quel piccolo microfono che era posizionato al centro del ring. Con lo sguardo cercai papà ed appena lo vidi lo raggiunsi. Il principe dei sayan non mi disse nulla quando mi fermai al suo fianco sorridente per aver superato la prova ...
« Signori concorrenti di dò il benvenuto al Torneo Tenkaichi ... » iniziò l'omino dopo essersi schiarito la voce emettendo sei versi alquanto fastidiosi « ... Ora vi diremo come si svolgerà la prima parte del torneo per la vostra sezione: prima di tutto si formeranno otto gruppi di egual numero e le persone che saranno all'interno di ciascuno si scontreranno finché non rimarranno due soli partecipanti per gruppo che, considerati i risultati, saranno i più forti. Al termine delle eliminatorie i partecipanti dovranno essere sedici in tutto e questi si contenderanno il titolo di campione ». Tra i guerrieri iniziò a serpeggiare un certo brusio mentre la figlia di Mr. Satan, anche se non c'entrava nulla con l'avvenimento poiché era inabilitata a gareggiare, iniziò ad augurare a tutti la buona fortuna mentre anch'ella si inseriva nel mucchio come se fosse stata uno dei tanti « Buona fortuna ragazzi, spero che capitiate in gruppi diversi così tutti arriverete a partecipare ».
« Ben detto ... » iniziò Crillin che per colpa della sua scarsa statura aveva faticato a vedere l'ometto che nel frattempo proseguiva a tossire « ... Non ho nessuna voglia di scontrarmi con Piccolo o qualche dun'altro fin dalle eliminatorie ... » concluse poi mentre con una mano si grattava la zazzera che aveva in testa. Il namecciano osservò dall'alto in basso il tappeto e sogghignò generando una specie di ilarità nel gruppo « Tzk, ha paura ... ». Crillin cercò di controbattere come poté ma ormai la frittata da pollo l'aveva già fatta ... nel frattempo la mogliettina 18 se ne disinteressava completamente.
Un tizio già visto da qualche parte, vestito di bianco e di marrone ma con soprattutto una capigliatura quantomeno discutibile, fece un ingresso acrobatico composto da una piroetta elementare. L'uomo, dopo aver corso e saltato con un balzo i pochi gradini che collegavano il ring con il terreno al nostro livello, atterrò sulla superficie piastrellata con le gambe divaricate ... Sfortuna volle che queste si allargarono fino a fare compiere all'individuo una spaccata dall'indubbio gusto anche perché sul volto dell'uomo baffuto si era improvvisamente formata una maschera agghiacciante di disperazione.
Tra i lottatori iniziò ad aleggiare un silenzio imbarazzante ... Videl poi si copriva gli occhi per la vergogna ...
L'uomo baffuto con un colpo di mano a terra si rialzò in piedi di scatto sostituendo la smorfia di poco prima con un'aria fiera e altezzosa. L'afro si avvicinò all'omino con il microfono e con un gesto rapidissimo, ma che noi riuscimmo perfettamente a vedere, rubò tale oggetto per impossessarsene avidamente. Inspirò parecchia aria prima di parlare a voce talmente alta da creare fastidio ...
« AMICI! IO SONO MR. SATAN!! ... » l'omone alzò una mano al cielo segnando con essa un mero gesto di vittoria, di cosa poi non lo so ancora « ... Ho partecipato a passate edizioni e sono riuscito a conquistare ogni volta il titolo di campione. Spero vivamente che quest'anno il tutto sia davvero avvincente! BUONA FORTUNA!!! » urlò infine a squarciagola generando nei terrestri, Crillin escluso, un moto di energia tale da costringerli ad elevarsi a gridare a gran voce il nome dell'uomo/pagliaccio del secolo.
Mr. Satan si guardò attorno pienamente soddisfatto delle ovazioni che stava ricevendo a flotte però poi, quando vide all'improvviso la figlia (volete un po' la fortuna o un po' il caso) il campione del mondo di lotta corse in sua direzione gettandosi poi sul povero Gohan perché all'uomo gli serviva spazio per abbracciare la sua bambina.
« Videl, ma tu sei ferita! Non puoi partecipare al torneo! » sgridò poi Videl accompagnato da un indice accusatore.
« Papà non parteciperò al torneo ... Accompagno solo degli amici ... » la ragazza era paonazza dalla vergogna e mentre indicava noi tutti con un gesto della mano diveniva sempre più evidente lo stato di vergogna anche perché tutti stavano osservando la scenetta di famiglia. Alla parola "amici" il gigante baffuto ci studiò con lo sguardo fermandosi su di ognuno un paio di secondi facendo aumentare sempre più il proprio disappunto quando i suoi occhi andavano ad incontrare individui come Piccolo che, evidentemente secondo lui, non sembrava affatto un tipo a posto. Mi vide, mi osservò e la sua bocca si piegò verso il basso in una smorfia di disprezzo che però non ferì minimente la figlia « Videl, quante volte ti ho ripetuto che i tuoi fidanzati devono essere più forti del tuo papà? ». La ragazza sbiancò turbata « Ma che vuoi dire? Quì nessuno è il mio ragazzo ».
Gohan riuscì a riprendere il proprio spazio e a mostrarsi all'uomo che appena vide anche lui si adirò ancora di più « Non ti permetterò di frequentare questa gentaglia gonfia e senza spina dorsale! ... » tuonò Mr. Satan mentre con una mano teneva stretta la poverina « ... Ti terrò al sicuro io Videl!! » e dettò ciò trascinò fuori dall'area la figlia che, per colpa delle sue condizioni, non riusciva a controbattere come voleva.
Rimasi allibito, come gli altri del resto. Prima che però potessi riordinare le idee lo pseudo - cronista riagguantò il microfono perduto concludendo la sua tiritela « Hemm ... Ora per cortesia vi chiediamo di dividervi in otto grandi gruppi. Questi poi, se ce ne sarà uno più pieno dell'altro, ci organizzeremo per fare parti eguali ».
In quell'attimo avemmo tutti in mente il suggerimento di Videl e pertanto ciascuno di noi scattò lontano dal punto in quale eravamo per inserirci in un gruppo differente. Vegeta rimase fermo impalato lasciando che fosse la marmaglia ad avvicinarsi a lui ...

Le eliminatorie, eseguite in spazi differenti, si erano concluse molto rapidamente nonostante la grande folla di partecipanti decretando così i sedici fortunati nei quali io ero assieme a tutti gli altri. Il signore di gara, lo stesso che aveva fatto da imbarazzante cronista, ci informò che le estrazioni per i combattimenti successivi ci sarebbero stati al termine del torneo dei bambini.
Mi voltai verso Gohan « Io vado a vedere come se la cava Goten. Vieni anche tu? ». Il Son annuì e poi, seguito anche da tutti gli altri perché non avevano niente di meglio da fare, si incamminò al mio fianco in direzione della sommità dei grandi spalti che davano sul ring principale sul quale si sarebbe scatenata l'ultima e decisiva battaglia.
Nel frattanto, in mezzo a tutta la comune gente riunita, Chichi faceva un tifo pazzesco per il suo piccolino mentre Bulma, sedutagli a fianco, gli dava volentieri manforte. Il figlio invece, poiché annoiato e totalmente disinteressato da quegli avvenimenti che apparivano tutt'alpiù come delle baruffe tra poppanti, stava effettuando la sua ultima partita ad un videogame portatile portatosi dietro da casa mentre il padre, lui disinteressato ai veri interessi del figlio, chiacchierava del più e del meno con il suo caro amico Pual che, nonostante tutti gli avvenimenti, continuava a volere bene al suo amico umano. Per Light il divertimento però durò poco: l'ennesima morte del suo personaggio dichiarò la fine decisiva, almeno per le alcune ore successive, del termine dello svago virtuale. Alla sua sinistra, e pertanto alla destra della signora Son, la piccola Marron sorseggiava un frullato alla fragola con una lunga cannuccia ... Il surciare della bambina, e la sua totale indifferenza per il brusio creato, fecero nascere al pestifero maschietto la voglia di attaccare briga con la figlia di Crillin: Light strappò di bocca il piccolo tubo di plastica facendo anche male a Marron che però poi, quando vide sottrarsi pure il suo frullato dalle mani, iniziò giustamente a reclamare le proprie cose con le lacrimucce agli occhi mentre Light, con un sorrisetto perfido sul volto (perché sapeva che il padre non lo avrebbe fermato così come era in quell'attimo), teneva in alto l'oggetto rubato impedendo alla piccina di riprenderselo.
« Ridammelo! Ridammelo! » urlava Marron mentre con occhi lacrimosi osservava la linguaccia che Light gli rivolgeva.
Il bimbo si alzò in piedi tenendo in alto il frullato come se fosse stato un premio ma poi, quando non se lo trovò più tra le mani, rimase a dir poco esterrefatto e confuso. Guardò verso il cielo e notò una figura che lo schernì senza tanti freni: « Non fare il bamboccio ragazzino! Azzardati un'altra volta e te la vedrai con me! ».
La bambina, che si era portata le manine agli occhi per pulirsi dalle lacrime, appena udì la voce amica riaprì gli occhi e con gioia grande sorrise vedendo il volto del suo eroe che la guardava sottosopra « ZIO!! ». Un ragazzo dai capelli mori fluttuava capovolto mentre i lunghi capelli neri dondolavano liberi generando una piccola ombra contro la sua nipotina « Prendi il frullato » disse poi sorridendo a lei mentre gli porgeva il bicchierone ancora carico di sostanza mentre gli occhi azzurri splendevano. 17, sotto lo sguardo esterrefatto di moltissimi terrestri che non si capacitavano del fatto di avere visto un uomo volare proprio davanti a loro, si rimise dritto e, dopo aver afferrato e sollevato Marron per le ascelle si sedette al suo posto poggiando la bambina sulle ginocchia ricoperte dai jeans. Il cyborg con gli anelli alle orecchie fulminò nuovamente Light prima di muovere in alto e in basso le ginocchia facendo sobbalzare la piccola fecendole credere che stesse su di un bel cavallino. Chichi e Bulma osservarono silenziose il ragazzo vestito di quella camicia rossa con le maniche arrotolate ai gomiti chiedendosi come mai fosse lì anche lui. Fu la mora la prima a parlare anche in principio si degnò di salutare « 17, è da un sacco di tempo che non ci vediamo. Come stai? » chiese badando più alla figlia di Crillin che a lui.
« Stò come stò » rispose semplicemente lui mentre Marron rischiava di rovesciargli tutto il frullato addosso. Chichi, anche se delusa dalla risposta, non demordé « Al compleanno di Marron non c'eri. Come mai? ». Il moro si mostrò ben più interessato al dialogo e pertanto, mentre con il braccio destro teneva stretta a sé la nipote, con la mano destra indicava l'azzurra poco lontana « Non avevo abbastanza zeni per comprare un regalo decente perché quella arpia non mi paga abbastanza! ». Bulma si gonfiò improvvisamente come un tacchino « MA COME TI PERMETTI! ... » poi si fermò quando si accorse che il giovane la fulminava con sguardo grave.
Chichi tornò in battuta ben presto ma rivolta verso l'amica « Beh, l'altro giorno era arrivata 18 alla Capsule Corporation. Se non sono indiscreta posso sapere che era venuta a fare? ». Il moro, anticipando l'azzurra sul tempo, rispose al suo posto mentre faceva in modo che la bimba non cadesse verso gli spettatori che erano seduti davanti « E' andata a farsi togliere il blocco di energia per avere maggiori possibilità di vincere questo torneo mondiale. Inoltre ora come ora ci sono molti superiori al nostro livello quindi sarebbe stato sciocco mantenere attivo il dispositivo: se ci fosse venuto in mente di uccidere qualcuno in parecchi ci possono fermare facilmente » ... nella parte dell'uccisione gli occhi azzurri erano ricaduti sul piccolo Light ...
Bulma, impettita poiché in quel frangente sembrava non avere voce in capitolo, incrociò le braccia e chiuse gli occhi « Comunque l'altro giorno anche tu, 17, sei venuto ad eliminare il dispositivo ». La Son osservò entrambi gli individui per poi soffermarsi sul ragazzo « Perché? ».
« Così » lui rispose non dando alcuna soddisfazione.
« E adesso come ti senti? »
17 strinse a sé la nipotina ed osservò il grande ring di pietra « Sono carico di energie adesso, mi sento alla grande ».
La mora, con l'ingresso del suo bambino, perse completamente interesse del poco arrivato tornando a rifare come una matta passando addirittura per una maniaca secondo alcuni.

Goten entrò sul ring e quello che ne seguì fu il combattimento più breve della storia: un colpo netto al mento del quindicenne era bastato per fare crollare a terra il grande come un sacco di patate. Il piccolo Goten, forse arrabbiato per l'amara delusione per il torneo affrontato, non aveva dato una minima soddisfazione al pubblico che, vista la rapidità dell'incontro, non aveva avuto il tempo di iniziare a tifare che tutto si era già concluso. Il presentatore biondo e vestito di nero dichiarò il bambino campione assoluto della sezione bambini e, dopo aver ricevuto un mare di applausi, per colpa dei quali il bambino si ritrovò però in certo momento in imbarazzo, si dileguò dall'area di combattimento in attesa che i suoi amici, io compreso per fortuna, gli venissero incontro.
Con passo rapido ci dirigemmo verso il bambino che ci attendeva dove lo avevamo perso di vista. Quando fummo da lui lo trovammo seduto a terra che di beveva un succo di frutta. Il padre Goku fu il primo a complimentarsi, a modo suo ovviamente « Figliolo! Sei stato bravissimo! ». Goten si alzò in piedi con gli occhi luccicanti e sognanti « Davvero?! Sono stato bravo?! ».
« Ma certo! ... » esclamò il papà mentre si portava le mani ai fianchi « ... Sei stato davvero velocissimo ».
Il bambino perse il suo entusiasmo e proseguì a sorseggiare la sua bevanda ... l'ultimo complimento non l'aveva gradito perché sottolineava la troppa differenza di livello tra partecipanti.
Visto che era stata predisposta una pausa tra i due tornei Crillin suggerì di andare a mangiare qualcosa e così facemmo mentre Gohan, con aria spaesata, si guardava attorno alla ricerca della sua Videl ...
Trascorse un'ora intera prima che il presentatore della sezione giovani, lo stesso che avrebbe dovuto poi commentare gli scontri tra adulti, facesse il suo ingresso nell'area pranzo per richiamare l'attenzione dei classificati ma anche per scambiare due chiacchiere con Son Goku, Crillin e Piccolo che, da quanto capii in quell'attimo, erano sue conoscenze di vecchia data.
« Che nostalgia! Sapete quanto volevo vedervi?! ... » esclamò il tizio dai capelli biondi mentre si avvicinava ed afferrava le mani di Goku per stringergliele calorosamente « ... A dire il vero, il torneo Tenkaichi senza la vostra presenza è noioso perché il livello è bassissimo! ». Il Son e Crillin ridacchiarono un po' mentre il presentatore guardava tutti i componenti di quel grande e vario gruppo « Siete tutti amici?! ».
Il piccolo nanetto, il padre di Marron per intenderci, rispose con un "Più o meno ..." anche perché Vegeta, mio padre, non sembrava molto in vena per stare in compagnia e pertanto, anche se sedeva allo stesso tavolo, appariva lontano e perfettamente distaccato.
Il cronista baffuto osservò meglio tra Goku e un giovane vestito in modo strambo e vide il piccolo Goten, il vincitore della sezione bambini « Ma tu sei Goten! Ragazzo, hai fatto dei match eccellenti! ... » iniziò a decantare lo sconosciuto con un sorriso a trentadue denti « ... Ma ti capisco sai, non dev'essere stato molto stimolante. Sei il figlio di Goku? » chiese poi notando la tremenda somiglianza tra i due. Goten annuì con la testolina e il Son maggiore dichiarò verbalmente chi era « Goten è mio figlio, così quanto Gohan. Parteciperemo tutti e due al torneo » disse poi indicando il primogenito. Gohan, senza pensarci minimamente, sventolò una mano all'insegna del signore per salutarlo e poi si maledisse: lui doveva essere Great Sayaman e non Gohan! Pertanto si picchiò con una mano la fronte come segno punitivo per la gaffe ...
L'uomo si voltò verso Piccolo che, come sempre, se ne era rimasto lontano dalle cibarie « Lei non distrugga il campo di battaglia per piacere ... ». Il namecciano sogghignò mentre teneva ancora le braccia incrociate « Non posso assicurartelo! ».
Il cronista guardò scrupolosamente il resto del gruppo, me compreso, chiedendosi sicuramente chi fossimo e che legame potevamo avere con il famigerato Goku, il suo allegro compagno Crillin e il distruttore (passato) Piccolo. Il biondo si rivolse proprio al Son indicando ciascuno con un maleducato indice puntato « Loro chi sono? Sono proprio curioso di sapere … ».
L’eroe (anche lui passato) della Terra sorrise iniziando a fare il giro delle presentazioni: « Come vi ho detto questi a fianco a me sono i miei figli; Piccolo e Crillin li conosce; la ragazza è 18 ed è la moglie del mio amico mentre gli ultimi due sono uno Trunks e l’altro Vegeta » terminò poi dopo aver indicato l’ultimo personaggio e ricevuto da lui un’occhiata a dir poco malevola … Papà infatti non aveva gradito il fatto di essere stato presentato per ultimo: il suo orgoglio da principe gli impedì di tralasciare la questione …
« KAHAROTH! Come hai osato nominarmi per ultimo!! » sbottò Vegeta in direzione di colui che stava dalla parte opposta del grande tavolo rettangolare facendo vibrare le numerose stoviglie con la sua voce tuonante.
« Eddai Vegeta, sono andato in fila, non te la prendere così! » mormorò il Son mentre si grattava con una mano la testa capelluta. Il cronista osservò bene la scena e comprese che tra i due guerrieri c’era dell’astio anche se era evidente soltanto in una direzione. Se ne preoccupò poco comunque anche perché pensava giustamente che la cosa avrebbe reso il torneo ancora più interessante!
« Mi piacerebbe fare una piccola presentazione sui concorrenti prima di passare alle estrazione dei numeri, così da presentarvi al pubblico e permettergli di farsi un’idea di chi lotterà. Cosa ne pensate? » chiese l'ometto vestito di nero a noi tutti chiedendoci il parere. Nessuno trovò da obiettare anche perché poi, elementi come mio padre, Piccolo e 18, non si pronunciarono affatto.
« Molto bene! ... » iniziò l'omino carico come una molla « ... Ditemi voi cosa devo dire per presentarvi al meglio » disse poi afferrando una sedia e sedendosi su di essa per non fare consumare troppo le gambe. Dimmo il minimo indispensabile, quello che bastava per non attirare troppo l'attenzione e per non ricordare un certo individuo che poco prima aveva fatto un vero e proprio spettacolo mettendo la povera figlia in ridicolo.
Prima che l'uomo se ne andasse però lo fermai un istante dicendogli che avevo qualcosa da aggiungere al suo messaggio ...

« SINGORI E SIGNORE ANCORA BENVENUTI!!! ... » il pubblico esultò esagitato per il rientro del cronista, simbolo che di li a poco i giochi sarebbero ricominciati alla grande « ... Prima di incominciare con i combattimenti, visto anche le estrazioni delle coppie non sono ancora state effettuate e i nostri uomini stanno impostando il tutto, vi ruberò un istante del vostro tempo per presentarvi uno ad uno i combattenti che saliranno sul ring! ».
Dall'alto degli spalti Bulma sospirò impaziente « Accidenti, e io che pensavo che avrebbero iniziato fin da subito ... » e incrociò le braccia al petto come simbolo di insofferenza mentre invece il vecchio Genio non la pensava allo stesso modo e pertanto disse la sua: « E' una cosa che servirà loro per guadagnare tempo, è vero, ma io penso che sia interessante vedere contro chi potrebbero essere in nostri ragazzi ... » bofonchiò il vecchietto mentre con una mano si pettinava i folti baffi per poi voltarsi verso il signor Brief che, con una sigaretta spenta in bocca, annuiva con la testa poiché la pensava al medesimo modo ... affinità tra anziani immagino. Nel frattanto la nonna non la smetteva di cinguettare mentre viziava la piccola Marron con tante moine visto che la presenza dello zio, a mio avviso stranamente affettuosa, non le sembrava abbastanza. In definitiva il pubblico si schierava un po' da una parte e un po' dall'altra e perciò il cronista iniziò a leggere un testo allegato ad una cartelletta che si portava appresso mentre parlava forte al microfono a cono: « Innanzitutto iniziamo signori e signore a presentare Mr. Satan! Il campione mondiale di lotta nonché vincitore dell'ultima edizione del Tenkaichi! Un bel applauso! ... ». L'interessato salì sul ring e salutò calorosamente il pubblico che lo acclamava fermandosi poi nel bel mezzo dello spiazzo.
Il cronista proseguì « ... Mighty Mask, che nel precedente torneo ha perso al primo incontro! Mentre Jewel, l'atleta più amato dalle donne, nello stesso torneo era stato vice campione! ... » altro sconosciuto che entrò in pista affiancato da un belloccio spocchioso che seminava baci volanti a destra e a manca « ... Kira, che ha perso al secondo incontro al torneo precedente! ... » un energumeno dalla pelle scura e con le mani fasciate salì sicuro sul ring « ... Punter è conosciuto per la sua violenza e al precedente torneo ha perso la semifinale finendo fuori dal campo ... » un gigante salì anch'egli in pista mentre con la sua stazza mastodontica faceva ombra tutt'attorno.
Il cronista voltò pagina proseguendo con il suo daffare iniziando a presentare alcuni personaggi un po' fuori dal normale « Spopovich nel precedente torneo ha perso al primo incontro contro il nostro campione. E' tornato ma sembra completamente cambiato ... » un tizio dalla pelle livida e i muscolo estremamente gonfi iniziò a salire gli scalini della piccola scaletta. In noi si iniziò a muovere qualcosa dentro alla vista di lui e degli altri tre guerrieri che lo seguirono « ... I guerrieri Yamu, Shin e Kibith non mi hanno dato la possibilità di sapere qualcosa a loro riguardo e pertanto lascerò che entrino! Un applauso signori! ». Yamu come aspetto era molto simile a Spopovich anche se estremamente più piccolo mentre gli altri due personaggi, soprattutto per colpa del loro abbigliamento e del colore della loro pelle, ci diedero la netta impressione che non fossero affatto terrestri ...
La presentazione proseguì presentando pure noi e proprio in quel momento, la curiosità dei nostri amici che guardavano, si attivò anche perché ciascuno si chiedeva cosa avrebbero potuto dire di uno o dell'altro.
Dopo un gesto di richiamo Goku salì sul ring e l'uomo iniziò a parlare « Per i prossimi concorrenti posso fermamente dire che è una sorta di scontro/incontro tra famiglie signori e signore! Innanzi tutto eccovi Goku, padre del bambino che oggi ha trionfato nella sezione giovani. Ha partecipato tante volte al nostro torneo arrivando sempre in finale ma soltanto al torneo disputato quasi vent'anni fa è riuscito ad aggiudicarsi la vittoria con una fatica titanica! ... » il Son si fermò a fianco di Mr. Satan poiché l'altra zona era occupata dagli altri combattenti che attendevano in fila indiana « ... Altro combattente: Great Sayaman! Eroe della città dell'est che stà iniziando a farsi un buon nome. Non posso dirvi chi è in realtà ma vi posso assicurare che, se buon sangue non mente, anche questo ragazzo ci farà divertire! ... » Gohan fece come tutti gli altri fermandosi però un po' prima ed iniziando a fare delle pose discutibili ... Notando che era imbarazzante il sayan si affiancò al padre con la coda tra le gambe.
« Piccolo si è scontrato nello stesso torneo di Goku uscendo sconfitto proprio contro di lui dopo una battaglia entusiasmante! Successivamente è diventato più buono allenando anche Great Sayaman nelle arti marziali! » il tizio venne guardato, giustamente, in malo modo.
« Crillin ha già partecipato al torneo quando era ancora un ragazzino, ed era anche molto in gamba! Ha deciso di tornare sul ring! ... » il nanerottolo salutò con la mano la piccola figlia che lo acclamava a gran voce. Tirò però poi la testa dentro al collo come una tartaruga quando incrociò gli occhi di ghiaccio del parente acquisito che lo fulminava iracondo ... « ... L'unica donna del torneo ha un nome bizzarro: 18! Questa magnifica ragazza è la moglie del combattente precedente, non c'è che dire, è davvero fortunato! ... » il pubblico iniziò a ridere mentre la donna, impettita più del solito, se ne andava rigida come una scopa in direzione del compagno per fermarsi poi al suo fianco.
Il cronista si apprestò a presentare il penultimo concorrente: « Per Vegeta è la prima volta al torneo Tenkaichi ma mi è stato confermato che saprà emozionare il pubblico intero grazie alla sua forza straordinaria! Non vedo l'ora che tutto incominci!! ».
Bulma osservò il principe dei sayan ... Non era cambiato in tutti quegli anni. Sentì il cuore battere forte in petto mentre le lacrime faticavano a rimanere all'interno degli occhi ...
Alla fine venne anche il mio turno. « Per ultimo, ma non da meno degli altri, c'è Trunks! ... » incominciai a percorrere il breve viottolo mentre il cronista baffuto proseguiva con il suo discorso « ... Questo giovane non mi ha potuto dire molto ma mi ha detto che non è di queste parti e che vive in un posto lontano ma allo stesso tempo vicino ... » osservai l'ometto ricordandogli ciò che doveva e non doveva dire e lui, comprendendo alla perfezione, mi fece un gesto d'intesa con un pollice alzato mentre proseguivo a raggiungere Vegeta « ... Scontro tra famiglie dicevo: Trunks è figlio di Vegeta e quindi ci aspettiamo da lui tanto quanto il padre! UN APPLAUSO A TUTTI I CONCORRENTI!!! ».

Sugli spalti Bulma sembrava avere perso la voce ...

 

 

... continua ...

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Capitolo 74
*** Trunks contro Spopovich ***


Salve, da quanto tempo non ci vediamo? Tanto oserei dire ma haimé la scrittrice mi ha fatto tribolare parecchio quindi non ho avuto molte alternative ... Oggi però ci sono io visto che, la povera scimmietta ammaestrata, è come al solito con l'acqua alla gola ed io, che sono un così bravo ragazzo, non volevo farla annegare e pertanto, visto che il narratore di oggi non sarò io (e quindi mi ha risparmiato questa fatica) risponderò io alle recensioni al posto suo :)

Pepesale: Mamma in effetti prova ancora qualcosa per Vegeta ... ma non vi dico nulla su quel che sarà, vi toccherà attendere. TI auguro una buona lettura carissima.

Juu_Nana: Perdona l'autrice per l'attesa ma non è riuscita a fare di meglio. C17 è tornato in scena per il volere della stessa strega ... temo però che èasserà il suo tempo a fare i giochini con Marron ... XD Toriyama, il mio verò papà, forse ha fatto un po' di casotto mettendo un po' troppa roba assieme pur di allungare la storia. Il mescolone a parer mio non è malaccio anche se sicuramente poteva venire fuori di meglio. Non essere però troppo dura con la scimmia, mi raccomando.

stellina86: In quel momento avrei voluto strozzare mio padre! Sempre scorbutico e scontroso ... Leggi anche questo capitolo e fai sapere all'autrice cosa ne pensi.

Vegeta4ever: Piano, piano, perché mi dai dello scemo?! Io faccio sempre tutto con criterio U.U ... XD Pazzoide, studia e leggi questo capitolo. Se poi non capisci qualcosa sono quì a disposizione ok?

Rory_Kaulitz: L'autrice ti ringrazia molto per il complimento, l'ha lusingata molto anche perché ci mette un sacco di lavoro, tempo e fatica per rendere il tutto più simile all'anime. Per il resto si vedrà ...

Ainim Skywalker: Spero tanto che i compiti siano stati già terminati allora! Altrimenti prendo la mia spada e ti sfido a duello ... ^-^

Nion: Grazie tante ragazza! XD

ka93: Vegeta ha fatto la sua parte da papà severo in fondo ... cattivo U.U


D'accordo, io mi fermo quì. Ultimamente la Lau fatica a scrivere durate i fine settimana e quindi non riesce a garantire per il lunedì un capitolo pronto. Fa quel che può ma se si accorge che il tutto possa essere al di sotto di questo standard credo che eviti di mostrarsi per modificare, migliorare e poi pubblicare. Siate comprensivi, è un periodaccio.
Vi saluto gente, io torno al mio posto a proseguire il mio racconto ...
Un bacio
Trunks

(scImMIA)

 

 

 

CAPITOLO 74
- TRUNKS CONTRO SPOPOVICH -

La grande folla dagli spalti applaudiva con forza ai sedici contendenti dell'ambito premio anche se, il nome maggiormente gridato, era certamente quello di Mr. Satan che, grazie alla sua aria bonaria ma accattivante, riusciva in qualche modo ad ottenere l'attenzione desiderata in senso positivo (ma anche negativo ovviamente). I guerrieri, disposti in una fila ordinata nella quale una spalla nemica distanziava poco dall'altra, guardavano rigidi gli esseri umani che si agitavano su di quelle gradinate e qualcuno, poiché la sua sopportazione era limitata, grugniva di già mettendo in evidenza il suo disappunto riguardo alla questione che, secondo i propri gusti, stava andando un po' troppo per le lunghe. Il principe Vegeta era uno di quelli che, se la cosa non si sarebbe interrotta e pertanto fosse terminata la messa in mostra della mercanzia, sarebbe letteralmente scoppiato mandando all'altro mondo una buona parte di umanità mentre, tra le nostre conoscenze, la robotica 18 e Piccolo cercavano di trattenere il loro disappunto per non sembrare più irritati di quanto in realtà fossero. Il resto del gruppetto, Goku e Crillin soprattutto poiché già abituati a quelle situazioni, si trovava a proprio agio e rimaneva tranquillo e di tanto in tanto voltava lo sguardo da una parte all'altra giusto per soddisfare la curiosità di scoprire chi ci fosse tra quella folta e fissa massa.
In alto, in una zona centrale rispetto alla grande area adibita all'accoglimento degli spettatori, un'altro gruppo, più numeroso di quello attivo all'interno del torneo, era rimasto parzialmente silenzioso in risposta alla rivelazione data dal cronista sul conosciuto, ma per certi aspetti ancora misterioso, ragazzo del futuro. Bulma, soprattutto, era rimasta senza parole e con una mano si copriva la bocca semiaperta come se da essa dovesse uscire una qualche domanda stupida mentre Chichi, la sua compagna di banco in quel frangente, sorrideva sfolgorante ed impaziente perché non vedeva l'ora di scoprire l'azione che avrebbe poi fatto l'azzurra quando avrebbe scoperto la parte migliore del mistero rimasto ancora tacito per lei e pochi altri. Yamcha e il piccolo Light, altri individui all'oscuro della questione, osservavano silenziosi i due sayan, padre e figlio, incominciando ad intravedere le somiglianze finché fu proprio il piccolo a rompere il silenzio con voce alta, autoritaria e saccente dopo aver sorseggiato un goccio di bibita fresca da una lattina che aveva sottratto, senza spreco di forza alcuna, al proprio genitore: « Ma si vede lontano un miglio che sono parenti ... Non vedo di che stupirsi: appena ho visto entrare quello là ... » disse indicando Vegeta con un dito « ... ho notato delle somiglianze con Trunks ». Il piccolo poggiò la schiena ad una delle grandi gambe di Juma, che si trovava ad un posto superiore al suo, non chiedendo nemmeno il permesso ed emettendo un sonoro flato, alias rutto, in direzione del cielo per poi essere guardato male dalla piccola Marron e, di conseguenza, dallo zio che lo sopportava sempre meno. La madre del bambino però, dopo essersi svegliata mentalmente ed accortasi che non tutti erano rimasti sorpresi da quella notizia, anzi, si voltò verso destra osservando Chichi e coloro che stavano oltre e al ripiano superiore della scalinata: « Ma non capisco, solo io sono sorpresa di questa notizia?! Perché nessuno di voi non è sorpreso? » domandò l'azzurra con una certa agitazione nella voce, come se si sentisse improvvisamente presa in giro da tutti i presenti. La moglie di Goku, come gli altri facendo eccezione per i due elementi accennati in precedenza, sapeva ogni cosa ma non si poteva permettere di fare la spavalda ed affermare che, oltre a lei, l'intero gruppo sapeva e pertanto, anche perché Trunks l'aveva chiesto più volte e con un garbo che ogni qualvolta non si riusciva a non tenere in considerazione, si fingeva sorpresa anche se a modo suo « Anch'io sono sorpresa, davvero, però la somiglianza era talmente tanta che un pensiero mi era sovvenuto e quindi ... Non sò ... » si fermò un secondo facendo il classico gesto delle spallucce prima di proseguire con la bocca lievemente arricciata verso il basso « ... Forse a forza di pensare mi sono abitata all'idea e adesso non mi sorprendo più di tanto ».
« Dici sul serio? » chiese ancora Bulma all'amica ricevendo un assenso con il capo da parte di molti. Gli esclusi al gesto, oltre al compagno ormai ex e al figlio, erano C17, forse perché non voleva fare sapere la sua (identico in tutto e per tutto alla sorella fino alla fine), la piccola Marron che faceva giustamente i giochini per i fatti suoi e i signori Brief dei quali, a dirla tutta, non era riuscita ad intravedere le loro azioni perché se li trovava perfettamente alle spalle. L'azzurra all'improvviso arricciò il naso ed assottigliò gli occhi, si voltò indietro andando proprio a vedere in volto i signori Brief, i suoi genitori, che le sorridevano senza un perché, come sempre lasciandola spiazzata come ogni qualvolta che doveva interpolare un discorso serio con loro. All'azzurra iniziò a scendere una goccia di sudore dalla tempia perché era terribilmente indecisa a chi chiedere dei due: se al padre sconfusionato e altrettanto fuori di testa o alla mamma, l'eterna felice ma con la testa letteralmente altrove, di sicuro non in quel mondo ... Alla fine la figlia aggirò "l'ostacolo" chiedendo ad entrambi « Ma voi come mai siete quì? Non pensavo che ci sareste stati anche voi ».
La signora dai capelli biondi si portò una mano alla guancia e piegò appena la testa da un lato mentre il marito, il brillante genio anche se già in pensione, incrociava le braccia al petto iniziando a parlare con la solita sigaretta spenta che ad ogni parola rischiava di cadere in testa alla signora Chichi « Da come ce lo hai chiesto sembra che per te sia un problema ... ».
« No! Non volevo dire assolutamente questo! ... » disse all'istante la figlia riuscendo poi a convincere i suoi « ... E che non mi aspettavo che sareste venuti a vedere un torneo di arti marziali ... ». Il signor Brief sorrise in direzione del vecchio Genio delle tartarughe « Dopo tutto quello che era accaduto nelle scorse edizioni ero curioso di vedere uno di questi famosi tornei ma è certo che se non ci avesse invitato a quest'ora ne saremmo rimasti completamente allo scuro ». Sulla testa dell'azzurra sembrò comparire un piccolo punto interrogativo dipinto di rosso « Chi vi ha invitato? ». A quel punto toccò alla mamma, la ancora bella e avvenente bionda a rispondere: « E' stato nostro nipote cara » mormorò con voce squillante la donna mantenendo quegli occhi ad archetto.
La donna, presidente a livello pieno della compagnia denominata Capsule Corporation, si sporse in avanti ed osservò oltre il cyborg andando così a vedere il proprio figlio che però, quando si sentì preso in causa dalla nonna materna, si era allarmato per un attimo ed aveva iniziato a negare con forza muovendo da una parte all'altra la testa osservando anche in malo modo colei che in quell'attimo stava richiedendo la sua attenzione. Bulma si rivoltò verso la mamma che però, nonostante sembrava avesse usato le parole sbagliate per esprimersi, continuò cristallina come l'acqua dopo che la figlia le aveva chiesto precisazioni riguardanti al "nipote": « Non te lo abbiamo mai detto cara? ... » iniziò la donna mentre teneva poggiata la mano sinistra alla medesima guancia prima di voltarsi poi in direzione del marito « ... Trunks si diverte a chiamarci nonno e nonna, non è una cosa simpatica? Adesso è un nostro nipote » terminò poi scoppiando in una piccola risata che non riuscì a trattenere ma cercò di limitare mettendo davanti alla bocca il dorso della mano destra.
La donna non parve convinta della risposta ma il vecchio Genio, che soltanto in una situazione tanto sporadica come quella, entrò nel discorso mettendo in piedi la sua saggezza anche perché, nel vero senso della parola, si alzò dal posto per sembrare più importante di quello che era in realtà: « Vedi Bulma, forse per te sarà strano ma per me non c'è nulla di stravagante in tutto questo ... » iniziò il vecchio attirando l'attenzione di molti ed anche quella dell'interessata « ... Noi tutti sappiamo com'era il tempo da qui Trunks proveniva e perciò non mi sovviene strano immaginare che anche i suoi cari, nel corso dei vari disastri, siano venuti a mancare ... » lo sguardo della azzurra cadde involontariamente su 17 che continuava a fare finta di essere altrove « ... Forse, conoscendo i tuoi genitori, gli è venuta la voglia di legare con loro in un modo un po' diverso dal solito ma non vedo cosa ci sia di male, in fondo li stà soltanto chiamando in modo diverso » terminò poi il vecchio saggio sedendosi al suo posto e ricevendo da entrambi i signori Brief un piccolo applauso per il bel discorso.
« Anch'io penso che sia così ... » si aggiunse Chichi nel tentativo di dare manforte all'idea del vecchio, che per una volta si era reso utile, e sostenere quell'idea che camuffava a pieno i veri motivi di Trunks sul suo atteggiamento « ... fai finta di avere uno in più in famiglia » concluse poi tornando ad osservare i lottatori in campo facendo un gran tifo per i propri cari che, appena sentirono il suo richiamo, si voltarono a salutarla con una mano.

Sul ring nel frattempo per alcuni il tempo passava inesorabile ma, quando il cronista dai capelli biondi diede la possibilità ai sedici di ritirarsi rimanendo però nell'ingresso, ci fu un sospiro generale. Vegeta camminava piano, dietro al figlio, e lo osservava accigliato mentre il glicine pareva non essere affatto scosso dalla questione appena avvenuta ed anzi, sembrava ben disposto a raccontare a capre e cavoli tutto ciò che riguardava lui e il principe dei sayan. Appena Trunks oltrepassò il grande pannello bianco con sù scritto un grande simbolo cinese in rosso, si sentì strattonato e gettato rudemente spalle al muro da un individuo molto simile a lui ... Il sangue del giovane sembrò raggelarsi nelle vene quando vide gli occhi inferociti di Vegeta puntati su di lui mentre la mano destra provvista di guanto si era rapidamente spostata sulla gola e si stringeva sempre più. L'azione proseguì finché Son Goku non intervenne di persona bloccando Vegeta e staccando i due: « Vegeta! Ma sei impazzito?! » lo sgridava un sayan preoccupato per un giovane che con entrambe le mani si massaggiava la parte di corpo appena lesionata mentre i restanti osservavano silenziosi l'accaduto. Goten poi, che era rimasto in quella zona ad osservare tutta la presentazione, si nascose dietro al grande mantello rosso del fratellone poiché si era ritrovato per un attimo spaventato dall'atteggiamento dell'uomo dai capelli a fiamma.
Vegeta guardò schifato prima il suo eterno rivale e poi il figlio che, in quell'istante, forse non lo riteneva più come tale « Adesso mi spieghi Trunks perché l'hai voluto dire a tutti quanti! ». Gli occhi azzurri si alzarono da terra e rimasero appesi a quelli paterni per un attimo prima di ricadere a terra desolati, sconfitti e tristi come non lo erano stati da tanto mentre un senso di tremendo imbarazzo iniziava ad aleggiare all'interno della stanza « ... Io avevo pensato che ti avrebbe fatto piacere ... » sussurrò il glicine mentre il fiato gli stava morendo in gola. Piccolo, che percepiva anch'egli l'imbarazzo su di sé, obbligò molti a lasciare per un attimo quel luogo anche se, alcuni, non intendevano schiodarsi anche se non erano propriamente loro a generare il senso di spiazzamento.
Il principe dei sayan ringhiò furibondo e riafferrò Trunks per la tuta obbligandolo a guardarlo negli occhi « Che mi avrebbe fatto piacere? ... RAZZA DI IDIOTA! Me lo dovevi dire prima! » urlò il sayan generando nell'unico figlio un brivido lungo tutta la schiena. Il ragazzo del futuro però, risalendo quelle parole come se fossero state soltanto un piccolo torrente e lui un piccolo salmone, riuscì a scorgere quell'appiglio generato dall'orgoglio e utilizzarlo a suo piacimento: sorrise sincero ... « Io pensavo che tu saresti stato orgoglioso di fare sapere che io ero tuo figlio così come io sono orgoglioso di avere te come padre ... ».
Vegeta si ammutolì improvvisamente. Le forti mani iniziarono ad allentare la presa finché i due tessuti non furono più a contatto. Trunks poi vide il padre allontanarsi e poggiarsi ad un muro lontano mentre il silenzio continuava a troneggiare egoista mentre il cuore però batteva forte perché vittorioso.
Il cronista dalla bionda chioma e i grossi occhiali neri richiamò tutt'attorno a sé la piccola folla per iniziare nel ring secondario l'estrazione delle coppie che si sarebbero dovute fronteggiare dinanzi a tutto il pubblico che si era riunito per vedere lo spettacolo. I sedici iniziarono a muoversi allo stesso passo dell'uomo e in quel mentre Goku si ritrovò affiancato da uno strano individuo che sembrava emanare un'energia diversa dal normale ... Di bassa statura, una piccola e stramba cresta bianca sulla testa e vestito di un abito inusuale, il candidato Shin, con i suoi occhi scuri e penetranti, osservò in direzione del sayan sorridendogli poi generando su di sé un'espressione facciale alquanto strana: un misto di gioia e un nonsoché di sadico ...
Goku, seguito a ruota da Piccolo che aveva notato anch'egli la strana aura che aleggiava attorno a quell'individuo, si fermò improvvisamente quando il piccolo essere dalle orecchie a punta non gli svolazzò dinanzi bloccandogli la via. Shin alzò una mano e la tese in direzione del guerriero dalla tuta arancione « Tu sei Son Goku. Ho sentito molto parlare di te, sai? Credo che questa edizione del Tenkaichi sarà fenomenale » disse poi mentre attendeva che il sayan stringesse la sua mano. Goku esitò un istante ma poi avvicinò anche lui la mano a quella violacea dell'altro stringendola poi più amichevolmente che poté. Al termine di ciò Shin si dileguò sospeso da terra affiancato da un colosso dalla pelle rosa e coi lunghi capelli bianchi.
« Che strani tipi! » riuscì a dire solo Goku mentre piegava da una parte la testa alquanto confuso prima di continuare a seguire i suoi amici.

I sorteggi delle coppie proseguirono senza intoppi escludendo una piccola sorpresa: i due sayan dal sangue puro, Goku e Vegeta, si sarebbero scontrati fin dall'inizio nel sesto incontro. Per il resto Crillin si sarebbe scontrato nel primo incontro con il grosso Punter; Piccolo contro il misterioso Shin; il figlio del principe dei sayan, Trunks, contro lo strano Spopovich; Gohan/Great Sayaman contro Kibith, l'essere che affiancava il misterioso individuo; la povera C18 si sarebbe dovuta scontrare contro Mr. Satan e a seguirsi ci sarebbe stato lo scontro tra Vegeta e Goku, Mighty Mask contro Kila e infine Yamu contro Jewel. Le coppie erano state decise e i giochi poterono iniziare ...
I combattenti si riunirono antistanti al pannello che separava loro dall'aria aperta che ciascuno, quando sarebbe arrivato il proprio turno, avrebbe dovuto iniziare a respirare. Il cronista salì sul ring ed iniziò ad annunciare i primi due sfidanti che si sarebbero battuti:
« SIGNORI E SIGNORE! Vi ho già presentato tutti i concorrenti quindi bando alle ciance! Facciamo un bell'applauso a Crillin e a Punter che saranno coloro che apriranno le danze per la sezione adulti!! ». Il pubblico iniziò ad applaudire festoso quando vide i due affiancarsi e ad iniziare a incamminarsi verso gli scalini che avrebbero portato al piano rialzato. Punter però, dall'alto della sua stazza, iniziò fin da subito a stuzzicare il piccoletto non sapendo che in realtà questo gliele avrebbe suonate di santa ragione. Il gigante dalla pelle scuretta, dopo l'incitamento da parte del cronista ad iniziare lo scontro, cominciò a pavoneggiarsi eseguendo numerose giravolte all'indietro e a gran velocità per dimostrare che, nonostante la sua mole non indifferente, era davvero rapido ... « Hanf hanf ... » iniziò ansimante « ... anche se sono grosso, sono molto agile! Hai capito? E' inutile che scappi! ».
Crillin chiuse gli occhi sconsolato e mosse la testa da una parte all'altra « No, non vado da nessuna parte tranquillo ... ». Il gradasso allora si gonfiò ancora, forse perché non si sentiva già abbastanza appariscente, e si portò le mani ai fianchi sfidando apertamente il piccoletto con aria sfrontata: « Ih, ih, ih! Ma non ti ho mostrato ancora la mia capacità! Ora ti mostrerò il mio instancabile corpo! ... » iniziò scandendo bene ogni singola parola mentre Crillin sembrava prendere sonno sempre di più « ... Prova a darmi dei pugni! Su, non fare complimenti! ». Parole sbagliatissime per il grassone visto che, avendo invogliato il suo avversario a colpire, si ritrovò ben presto fuori dal ring dopo un sonoro pugno in pieno stomaco, una sorprendente sequela di schiaffi in faccia e un calcio ben piazzato sotto il mento ... Il grosso Punter, dopo aver rimbalzato a terra un paio di volte, toccò la morbida erbetta che circondava il ring mentre il vincitore, tutt'altro che divertito, si allontanava a passo sicuro e con un pugno verso l'alto.
« Bravo Crillin, sei stato davvero agile » si complimentò Gohan sotto la tenuta da Great Sayaman cercando di far sorridere l'ex pelatone anche se questo non sembrava molto incline a far apparire un sorriso sul volto ... « Bah, a parte noi altri quì non sembra esserci nessuno di straordinario » sentenziò poi Crillin mentre incrociava le braccia al petto facendole toccare al cotone della maglietta rossa. Il namecciano però si discostò dal pensiero del nanerottolo attirando su di sé l'attenzione di tutti i suoi compagni, Vegeta incluso anche se se ne stava a distanza: « Non sono d'accordo ... » iniziò mentre si avvicinava a Son Goku mentre con la coda dell'occhio osservava un individuo specifico « ... Sento che quel tizio nasconde qualcosa che non sappiamo, qualcosa che va al di sopra della nostra immaginazione. Penso che ci possa creare abbastanza problemi ... ». Il sayan Goku osservò in direzione di Shin facendosi ovviamente vedere dall'interessato e ricevendo dal namecciano la giusta ammonizione per essere stato scortese. Il ragazzone però non se la prese a male « A me non sembra pericoloso ... ».
« Tu la fai sempre troppo semplice » l'ennesimo reclamo di Piccolo non servì per far cambiare idea al Son, tantomeno agli altri che sembravano anche loro non tanto preoccupati della cosa e credevano che il namecciano esagerasse soltanto, forse perché troppo influenzato dalla sua parte divina che un tempo era il Dio della Terra e padrone delle sfere del drago.
Il cronista chiamò i protagonisti del secondo round e i due, uno Shin e l'altro Piccolo, si incamminarono salendo poi sul ring piastrellato. L'uomo baffuto ed equipaggiato di microfono a forma di gelato diede il via al combattimento ma nessuno dei due sembrava essere intenzionato a fare il primo passo. Il pubblico iniziò a spazientirsi mentre gli amici del namecciano, vedendo il suo volto preoccupato, iniziarono davvero a pensare anche loro che qualcosa non andasse per il verso giusto ...
« Non mi spiego il perché di questa pausa infinita ... » disse piano Trunks riferito più a se stesso che agli altri « ... Chissà che cos'ha da rimuginare » terminò poi continuando ad osservare i due combattenti immobili che si osservavano vicendevolmente mentre sul ring iniziavano a cioccare le prime lattine vuote lanciate dagli impazienti spettatori che si erano rivelati dei veri cafoni.
All'improvviso Piccolo annunciò con parole scandite una sua decisione ben sudata: « Mi spiace, io mi ritiro » e successivamente, sotto gli occhi sbigottiti di tutti, si allontanò facendo svolazzare il grande mantello bianco.
« Piccolo! Ma perché?! » Piccolo venne letteralmente assalito da Goku mentre il primo non gradiva spicciare parola con chicchessia. Shin nel frattanto, con uno strano sorriso sulle labbra, oltrepassava un cronista senza parole perché anch'egli non si aspettava quel colpo basso da parte di un ex candidato al titolo mondiale di pochi anni prima.
Il namecciano si fermò da una parte fermandosi vicino ad una parete lontana dal ring « Piccolo ... Ma è così forte? ». Una goccia di sudore iniziò a scendere dalla guancia di colore verde « Già ...Credo che siano problemi di ordine diverso ... » sentenziò poi cadendo in un mutismo intaccabile che Goku evitò di scalfire con inutili parole e pertanto tornò dagli altri ragazzi « Allora, adesso a chi tocca? ».
« Stà a Trunks » disse Crillin in direzione del glicine che si stava facendo scrocchiare le cartilagini delle mani. « Fai vedere chi sei!! » esclamò il piccolo Goten mentre con un balzo si andava a sedere sul grande pannello bianco e salutava l'amico che si allontanava con una mano mentre il padre, il fratello e gli altri si avvicinavano anche loro verso l'area esterna senza però valicare il limite consentito. Il glicine salutò mentre con passo calmo andava incontro alla sua sfida affiancato dallo strano Spopovich.
« Sono proprio curioso di vedere come se la cava! » disse Goku un riuscendo a stare nella pelle dal gran che desiderava vedere un bel combattimento. Vegeta sogghignò arricciando la bocca e stringendosi nelle spalle.

Trunks salì sul ring fermandosi proprio in mezzo ad esso. Osservò negli occhi il suo avversario studiandone la forma e cercando di percepire in esso le possibili capacità combattive. Assottigliò poi gli occhi facendo di essi soltanto due piccole strisce azzurre quando non riuscì a percepire in esso alcun vigore. La testa si abbassò appena, lo sguardo divenne serio mentre i sottili capelli iniziarono a cadere dinanzi agli occhi realizzando una leggera tenda che copriva soltanto in piccola parte la visuale. Spopovich ringhiava furente mentre con quegli occhiacci violacei fulminava il giovane che lo studiava assiduamente. I suoi muscoli gonfi e pompati di alzavano e si abbassavano sotto il respiro pesante di quella specie di bestia che di normale sembrava avere ben poco.
Il cronista, dopo aver nominato nuovamente i nomi degli sfidanti, diede il via al combattimento. Appena fu annunciata l'ultima sillaba il sayan si mise in posizione da combattimento mentre il nemico inarcava la schiena e stringeva con forza i pugni. Un urlo disumano venne emesso da quella larga bocca mentre il giovane, quando vide l'altro che iniziava una rapida corsa in sua direzione, portò la mano sinistra davanti al volto mentre l'altra chiusa a pugno di fianco al bacino. Le gambe si flessero e i capelli vennero alzati al cielo quando il nemico colpì con forza: l'onda d'urto generata dall'attacco parato portò alle conseguenze già dette mentre un alto e forte vento fece scombussolare gli animi degli spettatori antistanti al giovane sayan. L'onda terminò e Trunks si apprestò a contrattaccare: con il braccio sinistro, quello utilizzato in precedenza per parare il colpo, spinse lontano l'energumeno e con il pugno destro colpì Spopovich in pieno ventre facendogli sputare un bel pò di sangue. Il nemico indietreggiò rapidamente con piccoli passi, Trunks scattò in avanti con un balzo, si abbassò verso a terra piegando le ginocchia dopodiché saltò compiendo un balzo verso il cielo e colpì violentemente il mostro nerboruto con un calcio in pieno volto. Il corpo gonfio e pesante volò per qualche metro prima di atterrare goffamente andando poi a strusciare contro una decina di piastrelle grigie. Trunks attese rimanendo in posizione d'allerta con le orecchie tese come quelle di un gatto mentre il nemico si rialzava da terra utilizzando le forti braccia come supporto fermandosi poi quando ebbe raggiunto una posa eretta e stabile.
Il glicine scattò in avanti e colpì con forza il viso nemico con un gancio sinistro che virava dall'alto verso il basso: il gradasso cadde a terra sbattendo violentemente il mento. La piastrella sotto il corpo si incrinò ma il nemico si alzò nuovamente sorridendo al giovane quando gli occhi azzurri si aprirono appena vedendo sgorgare fuori dalla bocca di Spopovich un rigolo violaceo di sangue mentre la risata stava iniziando a riecheggiare nelle orecchie. Le grosse braccia si allargarono rimanendo all'altezza delle braccia e poi si richiusero velocemente verso il giovane nell'estremo tentativo di bloccarlo. Il figlio del principe dei sayan alzò anch'egli le braccia e con le mani bloccò quelle dell'energumeno che sembravano puntare direttamente al suo collo: le braccia vibrarono appena quando avvenne il contatto e poi, dopo un lieve aumento di forza, il glicine spalancò le braccia allontanandole dove si trovavano. Il gigante ne approfittò per tentare di colpire il ragazzo con una testata ma fallì poiché l'azione era fin troppo prevedibile ma al contrario, quando Trunks alzò il ginocchio destro e colpì Spopovich allo stomaco, questo si staccò nuovamente mettendosi poi in posizione da combattimento dopo che il ragazzo ebbe fatto lo stesso.
Il pubblico esplose in un boato festoso iniziando ad applaudire il giovane ragazzo che con grande maestria riusciva a mettere alle strette il suo avversario. Svariate donne iniziavano ad urlare il suo nome alludendo solamente alla sua estetica e perdendo completamente di vista il fatto che stavano ad un torneo si arti marziali. In una piccola area dello stadio il tifo sembrava essere molto più caloroso e commenti esperti si elargivano in direzione dei meno sapienti sottolineando le tecniche e le astuzie utilizzate fino ad allora da entrambe le parti. Nel frattempo anche dietro il grande pannello nel quale stavano gli altri combattenti i complimenti fioccavano ...
« Trunks è davvero in gamba, sul serio » disse Goku rivolto verso il ring mentre Vegeta sorrideva soddisfatto mentre fingeva di non vedere lo scontro. Uno degli sconosciuti, quello dalla pelle scura che rispondeva al nome di Kila, si avvicinò a Great Sayaman allungando il collo verso l'esterno per vedere meglio il susseguirsi dello scontro « E' con voi quello? » chiese poi indicando con una mano fasciata un Trunks che con violenza, ma con potenza relativamente bassa, colpiva ripetutamente il suo nemico con una scarica irrefrenabile di pugni. Gohan si voltò verso l'individuo e rispose con un cenno affermativo prima di aggiungere un "Perché?".
Kila tornò ad osservare fuori muovendo lievemente il collo per farlo scrocchiare sonoramente « E' davvero in gamba anche se ammetto che anche Spopovich é migliorato moltissimo rispetto all'ultima edizione ... » in molti non riuscirono a trattenersi dal voltare lo sguardo ed osservare lo sconosciuto mentre proseguiva « ... Mi ricordo che era molto scarso, infatti era stato battuto al primo turno da Mr. Satan, adesso sembra davvero inarrestabile, una macchina da guerra quasi. Anche di aspetto è cambiato moltissimo, quasi non l'ho riconosciuto ... sembra tutt'altra persona però con quello sguardo ». Per un attimo calò il silenzio e nessuno parlò finché l'uomo non si allontanò tornando nella postazione dove stava poco prima.
« Anche a me non sembra un tipo normale ... » Goku parlò serio e con voce roca « ... Ha qualcosa di strano che non riesco a capire ... » concluse poi portando e intersecando le braccia al petto mentre anche gli altri iniziarono a meditare anch'egli sulla questione sicuri che quell'individuo nascondeva qualcosa di più sotto il suo fisico.
« Qualunque cosa accada su quel ring vi chiedo cortesemente di non intervenire » la voce di Shin risuonò chiara e distinta alle spalle del gruppo costringendolo a voltarsi immediatamente in sua direzione.
« Che vuoi dire? » mugolò Crillin non capendo affatto quella richiesta, come gli altri del resto.
« Non è lui il nostro obiettivo ma desidero non correre rischi quindi vi chiedo di non commettere imprudenze » sentenziò ancora Shin non aiutando minimamente il piccoletto e gli altri nel loro dilemma.
Vegeta si staccò dalla parete sulla quale era poggiato e si incamminò verso lo strano individuo fregandosene altamente di Kibith, l'altro essere strano che stava sempre in compagnia del piccoletto, che lo osservava anche lui con sguardo bieco « Io non ascolto nemmeno le richieste che arrivano da uno sconosciuto a meno che non siano l'ultimo desiderio prima di tirare le cuoia ... » ammise irritato il principe mentre stringeva con forza i pugni guantati « ... Quindi dicci chi sei davvero e forse se ne può anche parlare ». Il grande uomo dalla pelle rosa color evidenziatore si adirò improvvisamente facendo sentire per la prima volta la sua voce « Insolente! Non parli con quel tono! Non sai a chi sei davanti quind- » il discorso però venne bloccato proprio da Shin che, con il dorso di una mano alzata verso di lui, lo convinse a placare il suo improvviso scatto d'ira.
« Avanti Kibith, puoi dire loro chi sono » ammise poi lo stesso Shin sorridendo a Vegeta provocando in lui un largo senso di irritazione. Il servo, perché così appariva e forse così era, si rilassò e dopo aver inspirato un bel pò di fiato iniziò terminando il suo breve discorso senza interruzioni « Avete davanti a voi Kaioshin, il dio dei Kaio, massimo esponente dell'aldilà, superiore perfino al grande maestro Re Kaio ». Il silenzio aleggiò nella stanza: Piccolo era impietrito e finalmente comprese la sua paura quando l'aveva incontrato sul ring poco tempo prima, Goku era rimasto a bocca aperta ricordando di alcuni discorsi fattigli dal Re Kaio del Nord mentre gli altri, semplicemente, non parlavano.
Vegeta alzò le spalle e assottigliò gli occhi piegando la bocca da una parte « Umpf, e allora? ». Kibith sbottò nuovamente: « Come "E allora"?!? Porta un po' di rispetto!! » nel frattempo anche Kaioshin era rimasto allibito da tale sfrontatezza. Il principe dei sayan però, mentre tornava a recuperare il proprio posto, seguito dalle occhiate di tutti, disse la sua motivando i suoi metodi, scontrosi, ma per lui giusti: « Tzk! Potresti essere anche il padrone dell'Universo ma a me, Vegeta, il principe dei sayan, nessuno può dare ordini, tantomeno il primo che arriva e si crede chissà chi! » concluse il sayan stizzo tornando ad osservare il suo unico figlio mentre combatteva.

 

 

 

 

 

...Continua...

 

 

 

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Capitolo 75
*** Vegeta squalificato ***


Raggazzi e ragazze mie, sono ancora io ... spero che ciò non sia un disturbo. Laura ultimamente è sempre un po' fiacca e il lavoro non le lascia tregua pertanto, visto che ho la possibilità di rendermi utile, ne approfitto sostituendola in questo frangente anche se pure io dovrò essere sbrigativo.
Dopo però non scappate che ho da comunicare una cosa ...

Vegeta4ever: Hei ragazza, non paragonarmi a Videl! Credo di essere un tantino più forte di lei ... XD

Pepesale: Non capisco nemmeno io come faccia Gohan a non vergognarsi con quel vestito ... =_= per il resto dovrai leggere anche se mio padre in fondo non è poi così cattivo come appare ...

Angelo Azzurro: Carissima, la volta scorsa avevi fatto invio ma (avendo inserito la rece nel primissimo capitolo) la capa non l'ha visto, perdonala, è un po' tonna XD Bulma/mamma dovrà fare l'abitudine con questa notizia e conviverci

Anim Skywalker: Guerriera interstellare intenta a compitare, dimmi poi se questo capitolo ti ha fatto soddisfare ... T-T scusa, sono bravo solo a tirare calci e tenere bambini a quanto pare ... XD

Rory_Kaulitz: Mi impegnerò! MI IMPEGNERO'!! XD

ka93: Sono proprio un tenerone io .... ^-^ ma di certo non ho preso da papà in questo XD


Purtroppo, per vari problemi, alla scImMIA non sarà possibile aggiornare come un tempo pertanto comunica, anche se un po' controvoglia, che gli aggiornamenti a settimana saranno ridotti ad uno soltanto che avverrà il Venerdì ( se qualcuno aveva notato infatti è da un bel po' che non compariva il giorno precedente -_-"). Desolata ma sicura che la qualità dell'operato non scada, vi da appuntamento quindi alla prossima settimana con la speranza di ritrovare tutti quanti.
Vi saluto gente, mi fa davvero piacere parlare con voi.
Baci
Trunks
(scImMIA T-T)

 

 

 

 

CAPITOLO 75
- VEGETA SQUALIFICATO -

 

Il tifo era alto per il giovane ragazzo che, con calma ed utilizzando colpi sempre più precisi e potenti, teneva testa al suo energumeno sfidante che, con il sangue scuro che gli discendeva dal labbro inferiore, ringhiava come un cane rabbioso ed affamato. Dopo l'ennesimo attacco andato perso da parte di Spopovich, Trunks, il giovane che si stava facendo strada negli animi di tutte le persone del pubblico, si fermò pensieroso tenendo le braccia rilassate lungo i fianchi mentre i pugni, preceduti dalle polsiere arancioni completamente asciutte, rimanevano serrati. Al di là di quei occhi azzurri come il cielo la mente geniale, con una velocità sorprendente poiché allenata quanto il fisico proprietario, lavorava quesiti su quesiti e il glicine, pertanto, si ritrovò a chiedersi come mai quell'essere fosse ancora in piedi ...
" Non è un comune essere umano" decretò infine mantenendo per se il risultato dei suoi pensieri mentre con la mano destra, utilizzando una leggerezza estranea allo spirito sayan, si scostava un piccolo ciuffo di capelli che però, al termine del gesto, tornò ad occupare prepotentemente il posto precedente. Il mento si alzò, in seguito al gonfiaggio dei polmoni i pettorali si alzarono appena e le spalle sembrarono irrobustirsi quando i pugni tornarono a chiudersi energicamente. Gli occhi si socchiusero andando ad assomigliare in modo pazzesco a quelli ereditati dal padre che, sempre in silenzio solenne, osservava senza pronunciarsi.
Spopovich strinse i pugni, piegò le braccia ai fianchi mentre le ginocchia si flettevano. Urlò a squarciagola emettendo un grido che spaventò una moltitudine di persone. Scattò in avanti continuando a gridare, come se la sua voce gli desse maggiore vigore. In corsa spalancò braccia e mani dopodiché le protese in avanti, in direzione della sua preda che, fredda e impassibile, lo aspettava silente ... Pochi metri prima dell'imminente impatto ...
Trunks alzò i pugni al cielo, aspettò una scintilla dentro di sé poi ripiegò le braccia verso il basso rapido e fulmineo mentre attorno a se una piccola scia di vento iniziò a spostarsi in senso circolare alzando una leggera polvere biancastra originaria dalla possibile usura delle piastrelle che sottostavano sotto ai due. I leggeri capelli iniziarono a sollevarsi verso l'alto scoprendo un'espressione indescrivibile, raramente vista sul quel bel viso. Un metro di distanza poi sempre meno ... Le grandi mani di Spopovich stavano per afferrare il collo del glicine quando quest'ultimo fece esplodere l'aura che teneva dentro di sé ed irradiandola tutt'attorno improvvisamente generando una sfera luminescente dal color dell'oro attraversata da delle scariche azzurre di pura energia. La forza improvvisa, accompagnata da un alto urlo da parte dell'altro, fece scaraventare il gigante lontano facendolo volare per tanto. Trunks abbandonò il suo posto scattando in avanti fulmineo raggiungendo il poveraccio che aveva ricevuto in pieno il colpo d'aura: caricò il pugno destro e colpì con violenza Spopovich allo stomaco facendolo sbattere a terra e piantandolo proprio in quella sezione di ring. Il sayan fece qualche passo oltre il colosso per frenarsi dopodiché si rigirò mantenendo alti i capelli che però possedevano ancora il loro colore originario. Le iridi nel frattanto avevano però assunto una leggera sfumatura verde ...
Il pubblico esultò nuovamente a gran voce attirando verso di sé lo sguardo del ragazzo che, istante dopo istante, tornava nella sua originarietà regalando sorrisi ben contraccambiati. I corti capelli ricaddero sulla fronte e Trunks sembrò concedersi un attimo di gloria che però durò poco: gli spettatori si ammutolirono infatti quando videro alle spalle del ragazzo la massa di Spopovich rialzarsi ancora in piedi, completamente illeso dall'azione appena avvenuta. Il sayan tornò serio e tornò ad offrire le sue attenzioni al combattente contro il quale sembrava dovesse scommettere ben più che l'accesso allo scontro successivo. L'essere vestito di nero, udendo lo sbigottimento generale del pubblico ma non sapendo che Trunks non era tra di quelli sorpresi, sogghignò soddisfatto credendo che con le mosse successive sarebbe riuscito a terminare l'incontro a suo favore: scattò ancora in avanti ricompiendo in maniera identica le precedenti movenze. Trunks sbuffò capendo che il suo avversario non aveva una grande varietà di giochi da sfruttare: si lasciò avvicinare ma poi, non essendo tanto sciocco da farsi prendere come un allocco, si abbassò improvvisamente piegando le ginocchia lasciando l'avversario spiazzato, con uno sgambetto deciso fece perdere l'equilibrio a Spopovich dopodiché, prima che potesse toccare terra con la sua "leggiadra" figura, Trunks lo colpì in piena schiena facendolo sbalzare verso il cielo. Il sayan caricò la forza sulle gambe e saltò alto raggiungendo chi desiderava: con una rapidità fulminante tempestò il gradasso di pugni e calci riducendolo in uno stato pietoso e terminò il tutto con un calcio girato lanciato all'altezza della nuca che fece indirizzare l'avversario verso l'erba del ring out. Il pelato però, che era molto più ostinato di chiunque altro, a sorpresa, portò le mani in avanti, generò si di esse una piccola onda di energia scura e la utilizzò come mezzo per allontanarsi dalla zona rischiosa che gli avrebbe costato la fine dei giochi. Poggiò le suole delle scarpe gialle da boxe nuovamente sul ring ed iniziò a ridere sguaiatamente.
"Quello ne sa un po' troppe per i miei gusti ... " pensò serio Trunks mentre galleggiava in mezzo alle nuvole mentre gli spettatori dello spettacolo osservavano la sua elegante figura che si era fermata con le braccia incrociate al petto e le gambe rigide affiancate una all'altra. Gli occhi azzurri osservavano critici mentre a terra ognuno diceva la sua ...
« BRAVO TRUNKS! SEI FORTISSIMO!! » esclamava a gran voce il piccolo Goten mentre agitava le piccole mani da una parte all'altra rendendo evidente il suo entusiasmo.
« Accidenti, è davvero in gamba Trunks ... » mormorò Goku mentre con una mano si teneva stretto il mento « ... sul serio, non se la stà cavando affatto male ». Vegeta sogghignò stringendosi appena nelle spalle.
« Sì, stà andando alla grande ... » Crillin allungò il collo verso l'esterno per osservare meglio la scena « ... Certo però che anche quell'altro è davvero resistente, sembra non cadere mai! » constatò infine rimettendo in subbuglio i pensieri altrui.
Gohan, ancora camuffato in Great Sayaman, poggiò le mani ai fianchi e rizzò bene la schiena lasciando che il mantello, per colpa di una sferzata d'aria in senso opposto, gli si appiccicasse addosso come una seconda pelle « Indubbiamente è resistente, su questo non c'è dubbio, anche se sento che c'è qualcosa di davvero strano in tutta questa storia » le mani ricoperte dai guanti si strinsero appena mentre le sopracciglia, anche se coperte dagli occhiali scuri, si abbassavano facendo assottigliare gli occhi. Piccolo tacque, ben consapevole della veridicità delle parole del suo vecchio allievo.
Kaioshin, affiancato dal fedele Kibith, si avvicinò un poco di più al gruppetto raccomandandosi nuovamente di ciò che aveva detto poco prima: « Ve ne prego, per favore, non fate nulla di avventato ». Gli occhi di tutti si voltarono verso il piccolo uomo dalla pelle violacea ma nessuno parlò. Il principe dei sayan si staccò prepotentemente dalla parete alla quale era poggiato ringhiando fortemente, si avvicinò a Kaioshin e con una mano carica di arroganza afferrò per il bavero l'omino alzandolo letteralmente da terra « Smettila di fare il misterioso! O ci dici chiaramente cosa ti passa per la testa oppure ti faccio parlare con la forza! » sbraitò Vegeta seriamente adirato ed infastidito dall'altezzosità del suo interlocutore. Prima che il fidato amico entrasse in azione Kaioshin, forse avendo immaginato per tempo una possibile reazione da parte di qualcuno di loro, cercò di calmare Vegeta utilizzando le parole: « D'accordo, vi chiarirò tutto ... » il principe dei sayan mollò la presa lasciando che l'omino ritoccasse terra con i suoi minuti piedi e che procedesse con la famosa "parlata" dopo essersi massaggiato il collo con una mano « ... Quell'essere, Spopovich, assieme a Yamu non sono normali esseri umani: sono ormai creature perse della cui mente non hanno più il controllo, sono tipi pericolosi anche se indubbiamente non alla vostra altezza ».
« Tzk! Sai che novità ... » esclamò Vegeta con le mani ai fianchi mentre ritornava al proprio posto « ... I sayan sono un popolo guerriero, non mi stupisco che quello sia una mezza calzetta ».
« Lo stai sottovalutando Vegeta, e quì sbagli » il Kaio dal massimo livello fece calare il silenzio con quella affermazione. Goku però, che non capiva tutta quella allerta da parte del superiore, anche perché pure lui la pensava perfettamente come l'altro sayan dal sangue puro, si voltò indietro, in direzione di Kaioshin, e con faccia dubbiosa chiese risposta al suo perché: « Ma non capisco, cosa avrebbero di pericoloso? ».
« Anche tu li sottovaluti Goku ... Io so perché sono quì, che cosa hanno intenzione di fare e ti giuro che, anche se contro voglia, sarò costretto ad assecondarli » la risposta non fu affatto chiara. Vegeta ringhiò ancora, sempre più scocciato del nuovo individuo che però perseguiva con le sue raccomandazioni: « Non intervenite, non fate nulla qualunque cosa accada ».

Trunks era ancora sospeso in aria quando il colosso decise di tornare all'attacco: le possenti gambe muscolose si piegarono e permisero a Spopovich di effettuare un altissimo salto. Quando i due furono nuovamente faccia a faccia l'energumeno rimase in galleggiamento mentre tentava, invano, di colpire il sayan con una raffica di colpi. Il corpo muscoloso ma proporzionato di Trunks si muoveva agilmente da una parte all'altra schivando ogni singolo colpo e la testa, che più di tutto si spostava poiché sempre più presa di mira, nel frattanto continuava a realizzare pensieri ... "Questo tizio è troppo strano ..." era il monito più ripetuto.
La gente osservava tenendo il naso rivolto al cielo. Quando le movenze di uno iniziarono a farsi più lente, una sonora e crescente ovazione iniziò a levarsi alta per poi esplodere quando il giovane ragazzo, dopo una leggiadra svolazzata laterale, colpì il nemico con una grandiosa ginocchiata al fianco che obbligò l'altro a fuggire a distanza di una decina di metri. Trunks partì all'inseguimento senza lasciare alcuno spazio: gli comparve rapido alle spalle e colpì la metà della colonna vertebrale con un pugno destro piazzato alla perfezione, l'omone piegò la schiena all'indietro e il sayan ne approfittò per volare di fronte a Spopovich per poi rendere ancora più doloroso un sinistro allo stomaco. Il colosso si strinse tra le braccia prima di osservare il suo avversario meglio negli occhi ... quell'azzurro per un istante gli parve quasi letale ... Il figlio di Vegeta alzò le mani in alto, chiuse l'una nell'altra e le abbassò veloce colpendo poi la grande nuca rasata. Lo strano uomo definito pericoloso da Kaioshin cadde goffamente a terra toccando il duro piastrellato del ring e generando nel pubblico un moto di contentezza incredibile. Le ragazzine poi, forse già innamoratesi del giovane, forte e affascinate ometto, gridarono a squarciagola quando lo videro toccare terra con le scarpette marroni della Capsule Corporation. Spopovich però, così come le precedenti volte, si rialzò non lasciando nemmeno il tempo al cronista di iniziare il conteggio alla rovescia, lasciando nuovamente tutti a bocca aperta.
Gli occhi azzurri si assottigliavano ancora mente una goccia di sudore discendeva lenta una guancia " E' ancora in piedi ... ".
Lo sfidante mostrò i bianchi denti mentre con una mano si puliva una piccolo rigolo che continuamente fuoriusciva dalla larga bocca accompagnato da una risata sommessa.
Trunks parve combattuto. Strinse i pugni mentre con il viso si voltava in direzione dei suoi amici cercando disperatamente lo sguardo paterno. Quando gli occhi azzurri incontrarono quelli imperscrutabili di Vegeta, le sue occhiate divennero maggiormente eloquenti lasciando che quel colore chiaro parlasse da solo ...
" Papà, cosa posso fare? ... "
Son Goku osservò il ragazzo del futuro leggendo chiaramente il suo messaggio. Si voltò poi in direzione dell'interessato non nascondendo una certa punta interrogativa « Vegeta, Trunks non sa che fare ... Che gli dobbiamo dire? ».
Il principe dei sayan ringhiò verso il suo eterno rivale tenendo le braccia sempre più strette al petto « VOI NON FARETE NULLA! » sbraitò poi facendo annichilire un poco il Son. Goten però, che era innocente e forse anche non molto sveglio, parlò come se nulla fosse continuando ad osservare il suo amico che rimaneva fermo in mezzo al ring « Ma Trunks è fortissimo, me lo ha fatto vedere! Lo può sconfiggere benissimo quel brutto ciccione! » disse senza peli sulla lingua mentre stringeva le piccole mani. Crillin fece un piccolo salto ed andò anch'egli a sedersi sopra il divisorio sul quale sedeva il bambino, si mise più comodo che poté incrociando anche lui i bracci al petto « Trunks è forte, lo sappiamo tutti ... » iniziò l'ex spelatone attirando l'attenzione di Goten « ... Io credo però che lui abbia paura di utilizzare la sua forza: c'è molta gente e se perdesse il controllo potrebbe ferire qualcuno » Gohan/Great Sayaman concluse entrando in conversazione « Inoltre, se per fatalità dovesse eliminare il suo avversario, verrebbe immediatamente espulso dal torneo ... » il mantello svolazzò a pieno precedendo quello di Piccolo che fece lo stesso « ... Scommetto che sarebbe in grado di concludere il tutto senza danni ma Trunks è fatto così: si preoccupa sempre per gli altri ».
Vegeta scrollò in poco la testa da una parte. Staccò nuovamente la schiena dalla fredda parete per poi fermarsi con le gambe leggermente divaricate e lo sguardo duro. Si incamminò in direzione del ring facendo sbigottire il proprio che non credeva ai suoi occhi.
Il cronista baffuto però si ritrovò costretto, suo malgrado, ad intervenire bloccando l'avanzata del principe dei sayan a metà strada: « Mi spiace, ma non può andare così vicino al ring, non si dovrebbe ... ». Il sayan voltò lo sguardo severo osservando critico l'uomo che l'aveva bloccato. Non gli fece nulla però, non avanzò nemmeno. Rimase rigido sul posto lasciando che le leggere folate di vento che passavano di lì gli smuovessero la strana e curiosa chioma fluente mentre il pubblico tutt'attorno mormorava un poco sottovoce generando un certo brusio. Bulma, Chichi e gli altri del piccolo gruppo poi, non erano affatto esonerati dal quel vociare.
Vegeta alzò il mento, gonfiò il petto facendo apparire come regale la sua figura anche verso coloro che non conoscevano la sua vera persona. Iniziò a parlare in direzione del figlio scandendo bene le parole senza però urlare, gli bastava che solo l'interessato lo sentisse chiaramente: « Trunks ... » appena iniziò il glicine sentì dentro di sé una piccola scossa attraversargli lo spirito. Gli occhi scuri si strinsero quando proseguì « ... Stendilo il prima possibile e vedi di non farti stupide preoccupazioni! ». Rapido, schietto, forse un po' lapidario. Le parole di Vegeta svegliarono Trunks come se fossero state delle secchiate di acqua gelida.
Il glicine annuì e poi osservò sempre silenzioso il padre ritornare da dove era venuto mentre il pubblico iniziava a contestare l'atteggiamento del cronista che, secondo loro, stava dando troppo spazio alle chiacchiere o ai vuoti d'azione. Dopo ripetuti richiami da parte di alcuni spettatori che avevano iniziato a lanciare oggetti a bordo ring, il cronista baffuto si ritrovò costretto ad avvicinarsi un istanti i due sollecitando loro la ripresa dell'incontro ricevendo poi da Spopovich una sottospecie di grugnito mentre dal giovanotto un cenno del capo molto più cordiale.
Trunks voltò rapido la testa verso il suo avversario arricciando le sopracciglia lilla « Mi ero dimenticato che dopo questo c'erano altri incontri ... Papà dev'essere impaziente di misurarsi ancora con il signor Goku e non mi fa di farlo aspettare ancora ... » i pugni si strinsero maggiormente per poi essere portati all'altezza dei fianchi « ... quindi ... » la voce si fece più roca « ... mettiamo fine a questo incontro il prima possibile ».
I sottili capelli iniziarono a sollevarsi verso il cielo, come se fossero mossi da un vento invisibile. La terra iniziò a tremare tutt'attorno mentre le piastrelle del largo ring vibravano iniziando a fuoriuscire dalle proprie griglie mentre i frammenti più piccoli iniziavano a sollevarsi sotto ad un'aura che diveniva via via sempre più alta.
Spopovich sembrò percepire quella immensa forza e ne rimase esterrefatto, quasi terrorizzato. Arretrò un paio di passi allontanandosi dal ragazzo che sembrava essere divenuto all'improvviso tutt'altra persona. Urlò a gran voce attirando su di sè tutte le attenzioni, alzò una mano al cielo e generò un'onda dalle medie dimensioni, la lanciò con forza verso il sayan come se fosse stata una piccola pallina da baseball ammutolendosi poi quando la vide disfarsi e distruggersi contro quell'aura invisibile che in quel frangente era grande e gonfia come una barriera.
Trunks urlò a gran voce facendo scuotere gli animi di tutti mentre, con un accecante lampo, mutò il proprio aspetto divenendo un Super Sayan.
Dagli spalti molti rimasero in silenzio, altri iniziarono ad esultare credendo che fosse il famoso guerriero dai capelli d'oro: il valoroso ragazzo (sempre Gohan alla fine) che salvava le poveri genti nella città dell'Est. Vegeta invece sorrideva soddisfatto vedendo quel grande potere e notando gli sguardi stupiti di tutti gli altri.
I capelli dorati, color delle stelle, rimanevano rizzi sulla testa, come se fossero stati fissati con una qualche sostanza speciale mentre gli occhi cerulei sembravano non lasciare alcuna via di fuga. La grande luce che Trunks emanava stava a significare che per Spopovich era giunto il momento di andarsene a casa: scattò in avanti non permettendo al tempo di scandire il secondo, il pugno si conficcò deciso e con una potenza micidiale alla bocca dello stomaco. Il sayan lasciò che l'energumeno, a colpo ricevuto, sputasse un fiotto di sangue violaceo dalla larga bocca e che in parte gli sporcasse il braccio ancora proteso. Il biondo estrasse l'arto mentre con l'altro caricò un destro che si andò a dirigere all'altezza del mento ... Spopovich ruzzolò un paio di volte prima di fermarsi vicinissimo al ring. Il cronista zampettò rapido verso l'energumeno consigliandogli vivamente il ritiro dalla gara perché secondo lui Trunks era al di là delle sue possibilità. Sagge e giuste parole che non vennero prese minimamente in considerazione: il colosso si rialzò e si incamminò verso il super sayan che lo stava attendendo. Pochi passi, un'occhiata lontana in un'altra direzione e poi ancora all'attacco: Spopovich si lanciò come una furia sul figlio di Vegeta rimediando l'ennesima figuraccia ... Trunks si abbassò un poco piegando le ginocchia schivando un destro, dopodiché saltò appena alla sua sinistra per evitare un calcio sinistro ... I giochi monotoni stavano divenendo anche ripetitivi. Il sayan avanzò ancora verso sinistra fendo in modo che si ritrovasse il suo avversario perfettamente al fianco destro, alzò la medesima gamba e con essa effettuò un calcio girato che spedì il colosso al di là del ring di gioco. Mancavano pochi metri, forse due e Spopovich sarebbe andato a schiantarsi contro la struttura dal Tenkaichi dentro la quale Goku e gli altri osservavano silenziosi. Il grosso riuscì a fermare il suo volo grazie ad un colpo improvviso d'aura che costò all'organizzazione del torneo una bella spesa poiché con essa, e grazie alla sua forza, aveva causato danni considerevoli tra cui la caduta di una parete. L'uomo colpito, seguito dalla perenne e attenta osservazione del suo compagno nonché di Kaioshin, volò nuovamente sul ring fermandosi davanti all'avversario.
Trunks aprì le braccia invitando l'altro a colpire mentre aumentava sempre più l'aura. L'altro faticò a raggiungere una vicinanza ragguardevole a causa della forza sprigionata ... Goten, per quella scena strana in cui si vedeva Spopovich camminare a fatica come se stesse salendo un faticosissimo pendio, iniziò a ridere di gusto. Il figlio del principe però con il tempo aveva acquisito in parte la sfrontatezza del padre: con l'ausilio delle mani invitò l'energumeno a colpire duro e così accadde ... Trunks non sentì nulla. Forse arrabbiato per aver perso troppo tempo contro di uno che aveva creduto un essere particolare, il sayan esplose di rabbia « ADESSO BASTA! ». Vegeta sembrava gonfiarsi sempre di più d'orgoglio finché ...

Il silenzio venutosi a creare fino ad allora andò in frantumi immediatamente quando Yamu, il compagno di Spopovich, non salì prepotentemente sul ring ed attaccò alle spalle il ragazzo. Il pubblico iniziò a gridare fortemente mettendo in discussione ciò che stava avvenendo su quel campo di gioco: il povero Trunks, trafitto alle spalle da una sorta di abnorme siringa bianca con su scritta una strana "M", rimaneva bloccato tra le braccia di Spopovich mentre Yamu, con maggiore convinzione, inseriva sempre di più quell'arnese in quelle carni.
Al di là del grande divisorio bianco con il simbolo cinese rosso poi, si stava scatenando qualcosa di altrettanto grave: Kaioshin teneva le braccia alzate in direzione del sayan tenendo gli occhi concentrati sul proprio obiettivo mentre continuava a predicare: « Non fate nulla, ve ne prego! ».
Il piccolo Goten però, sentendo il proprio amico gridare dal dolore, non riuscì a reggere: strinse i pugni con violenza e scattò in direzione del campo con una forza nelle gambe tale che fece cadere a terra il pannello con annesso il povero Crillin che era anch'egli poggiato su di esso. Il bambino, con le lacrime agli occhi, stava per raggiungere il freddo cemento del ring quando all'improvviso andò a sbattere contro le gambe del proprio padre che, grazie al teletrasporto, si era recato sul punto preciso in cui avrebbe potuto bloccare il piccolo. Goten sentì le mani grandi, e in quel momento severe, stringergli con forza le spalle prima che un'altra folata di vento gli facesse comprendere che l'ennesimo teletrasporto li aveva riportati nel luogo precedente.
« VI AVEVO CHIESTO DI NON INTERVENIRE! » ammonì così Kaioshin il piccolo bambino non capendo che un essere umano della sua età non fosse in grado di tenere a freno i propri istinti ...
Goku fu meno severo « Goten, non ti dovevi muovere! Poteva essere pericoloso ... ».
Il piccolo alzò gli occhi lucidi verso il papà mentre con le mani stringeva i pantaloni della sua tuta arancione « Sì ma Trunks ... ».
« Trunks se la caverà ... » il Son concluse così dando poi una strana occhiata a Kaioshin ... se avesse saputo il perché di tutto quello avrebbe accettato la situazione più facilmente.
Il giovane, ancora tinto di oro, urlava disperato mentre sentiva le proprie forze strapparsi istante dopo istante e iniziando a perdere la cognizione di ciò che lo attorniava. La gente sugli spalti si stava mettendo le mani nei capelli non riuscendo a capire perché nessuno stesse intervenendo per concludere quello strazio che ancora stava imperversando.
« Non fate altro, ve ne prego, non aggravate la situazione! » Kaioshin parlò ancora mentre con i propri poteri continuava a tenere immobilizzato Trunks tra la morsa dei suoi nemici.
Vegeta fremeva di rabbia, non sentiva le parole del superiore, udiva soltanto l'eco continuo di quelle urla all'interno della mente ...
Alla fine non resse ulteriormente: si staccò dalla parete e scattò in direzione del ring.
« KIBITH! FERMALO!! » Urlò Kaioshin in direzione del suo secondo che, appena udito il proprio nome, comparve davanti al principe dei sayan con le braccia spalancate con l'intento di fermarlo. Vegeta non si fece fermare: afferrò la strana tenuta del grande uomo e con energia lo lanciò alle spalle come se fosse stato un sacco di patate. Kibith atterrò su Crillin che non poté fare altro che subire. Kaioshin, arrabbiato, ampliò i propri poteri immobilizzando anche Vegeta « VI AVEVO CHIESTO DI NON FARE NIENTE, VI AVEVO SCONGIURATO! » urlava anche lui, rabbioso ... evidentemente era la prima volta che qualcuno non gli dava ascolto.
Il principe dei sayan era immobilizzato a metà del percorso ciottolato: le gambe, nemmeno sotto continuo comando, volevano muoversi di un solo centimetro, ma i denti e gli occhi continuavano a mirare alla propria preda ...
Trunks perdeva le proprie forza con una velocità incredibile ... gli occhi tornarono azzurri mentre i capelli rimasero con una sfumatura dorata. Lo sguardo appannato non permise al glicine di vedere le scene successive.

Rabbia, dolore, frustrazione ... tutte queste sensazioni possono creare una forza incredibile capace di sormontare qualunque ostacolo. Goten si voltò appena, riosservò gli occhi stanchi del suo amico. Si sentì stringere il cuore e comprese che non poteva finire così. Strinse maggiormente i pantaloni del padre e li strattonò appena verso il basso attirando l'attenzione di Goku che, immediatamente, abbassò gli occhi scuri in direzione del secondogenito.
Gli occhietti ancora lucidi non riuscivano a nascondere una luminosa scintilla ... « Scusa papà, ma non ci riesco ... ».
Prima che Goku potesse anche solo comprendere le parole del bambino, questo si era già staccato ed era andato incontro proprio all'essere supremo. Nessuno intervenne per evitare l'accaduto: Goten scattò veloce e compì un piccolo balzo, il braccio destro rigido e con il pugno chiuso con forza colpì Kaioshin in pieno volto facendolo cadere a terra.
« COSA DIAVOLO HAI FATTO?!?! » Kibith si rialzò in fretta in piedi e corse dal suo padrone. Il superiore si mise seduto iniziando a massaggiarsi con foga la guancia sinistra, quella lesa. Osservò livido il bambino e poi il padre che l'aveva lasciato andare « Spero che la vostra scempiaggine non ci costi la vita! ... » poi osservò verso l'esterno, come tutti gli altri del resto, vedendo la conclusione degli eventi.
Trunks e Vegeta non erano più sotto il potere bloccante del Kaio ma se il primo non riusciva ormai più a muoversi perché ormai privo di forze, il secondo aveva la possibilità di portare avanti il proprio gioco: il sayan moro volò in direzione dei tre scomparendo poi pochi istanti prima di raggiungerlo. Nessuno lo vide più.
I capelli del giovane tornarono di color lilla e il corpo stanco e spossato cadde a terra senza forza alcuna. Yamu osservò la strana siringa ghignando tra se e se « Abbiamo raccolto un sacco di energia! Adesso credo che possiamo andare sai? » il pelato più basso, non sentendo arrivare alcuna risposta da parte dell'altro, alzò gli occhi e rimase perplesso nell'osservare l'espressione assente sul volto dell'amico. Lo stadio era in assoluto silenzio. La tensione sembrava essere appesa ad un filo.
Yamu richiamò ancora l'altro « Hei, dobbiamo andarcene di quì, adesso! ». Spopovich non rispondeva. L'uomo con la siringa iniziò a spazientirsi appena però poi notò all'altezza del collo qualcosa di particolare: una sottilissima striscia di sangue violaceo percorreva tutta la circonferenza ...
« Ma cosa ... » riuscì a mormorare soltanto questo prima di vedere il compare cadere all'indietro per colpa del peso e la sua testa staccarsi di netto dal collo e rotolare lontana. Il terrore e il panico iniziò a serpeggiare nel pubblico.
Yamu si osservò attorno con una paura del diavolo, con il cuore che gli batteva all'impazzata nel petto e con il fiato corto.
« Adesso toccherà anche a te » una voce alle spalle. Il pelato si voltò e vide Vegeta con le braccia conserte e le gambe lievemente divaricate. Il vigliacco scappò in fretta e furia lasciandosi il tutto alle spalle ma stringendo contro di se lo speciale contenitore come se fosse stato più importante della sua stessa vita.
Il principe dei sayan rimase fermo. Osservò il proprio figlio. Fece una piccola corsa e partì all'inseguimento dell'altro che volava a velocità folle.
« Io vado con lui » Goku fu diretto e si allontanò seguito da tanti altri che volevano seguirlo. Crillin andò dalla bella 18, sua moglie, e le disse che pure lui seguiva Vegeta. Il cyborg sbuffò « A casa i soldi ce li dovrà pur portare qualcuno ... Quà resto io ma vedi di non farti ammazzare ». Crillin sorrise pensando che in fondo la bionda non sarebbe mai cambiata.
Goten stava per alzarsi in volo quando una forte mano gli bloccò una caviglia « Hei! Fratellone! » piagnucolò il bambino osservando il fratello travestito.
« No! Tu Goten rimani quà, può essere troppo pericoloso per te! ... » Great Sayaman spinse a terra il piccolo obbligandolo a fare toccare le suole delle scarpe con il terreno « ... Lascia fare a noi. Tu pensa a Trunks, ok? ». Il bambino annuì con forza capendo che il suo compito sarebbe stato ugualmente importante.
Kaioshin e Kibith erano senza parole ... « Sono dei pazzi ... » mormorò il primo di alzarsi completamente in piedi. Il superiore si voltò verso il piccolo e si sorprese quando sorrise per la linguaccia che ricevette ... Gli ultimi tre partirono senza esitazioni.

Il torneo era rovinato, su questo non vi erano dubbi: Goku, Crillin, Great Sayaman, Piccolo, Yamu, Shin e Kibith erano spariti assieme a Vegeta. Il cronista non sapeva che fare, il panico gli annebbiava la mente ... L'unica cosa che poté fare fu quella di chiamare qualcuno per il povero Trunks e per il cadavere del concorrente.
Vegeta venne automaticamente squalificato.

 

 

 

 

 

 

... Continua ...


 

 

 

Ecco un piccolo dono per tutti, per farmi perdonare. Baci :*

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Capitolo 76
*** La Terra in pericolo ***


Purtroppo sono molto di fretta! Ringrazio tutti quelli che avevano recensito lo scorso capitolo!

Ovvero: Pepesale, Vegeta4evfer, Angelo Azzurro, ka93, Anim Skywalker, Rory_Kaulitz e Juu_nana.

Scusate poi il capitolo piccino ma non è stata una buona settimana ... il prossimo sarà meglio, ve lo prometto!

Un bacione a tutti, devo scappare ...

ciao

scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 76
- LA TERRA IN PERICOLO –


Un pesante brusio imperversava le alte tribune sulle quali i poveri terrestri che erano rimasti imbambolati ad osservare, impietriti e incapaci di fare alcun ché, la scena agghiacciante che si era conclusa da pochi minuti. In mezzo al largo ring la sagoma del giovane Trunks era ben visibile e attorno ad essa soltanto il povero cronista, sprovvisto oramai di giacca poiché dallo sconforto per il torneo gli stava scendendo dalle spalle, rimaneva imbambolato come un pupazzo di pezza ad osservare un punto incentro del largo pubblico.
« TRUNKS!! » una voce acuta si sentì dalle parti dello spazio adibito ai pochi guerrieri che erano rimasti allo stadio e da dietro al largo pannello bianco, il piccolo Goten, dotato della sua inconfondibile zazzera ereditata dal papà, corse con furia in direzione del suo amico gettandosi poi in ginocchio al suo capezzale. Le piccole mani si posarono sulla larga schiena ricoperta dalla stoffa scura che lentamente si alzava e si abbassava al ritmo del respiro e strinsero appena il tessuto imprigionandolo tra le dita. Le manine poi si mossero in avanti e indietro con il preciso intento di scrollare il glicine che, nonostante avesse gli occhi semi-aperti, sembrava essere caduto in una specie di sonno tutto suo dal quale sembrava non riprendersi.
« TRUNKS! TRUNKS!! » urlò ancora Goten ripetendo nuovamente il suo gesto mentre dagli occhi gli iniziavano a sbucare delle piccole lacrime che per fortuna non sarebbero mai cadute. Il ragazzo venuto dal futuro fece ruotare gli occhi verso il piccolo amico, lo chiamò dolcemente e con uno sforzo alzò il braccio sinistro da terra. Il secondogenito di Goku, sentendosi chiamare, con un largo sorriso si avvicinò al volto dell’amico e iniziò a ridacchiare contento quando la mano di lui si andò a posare pesantemente sulla sua testa. Lasciò che Trunks spettinasse la sua chioma già ribelle dopodiché, quando il primo gesto affettuoso fu terminato, pensò che fosse il proprio turno pertanto spinse il glicine sul fianco, gli fece allargare maggiormente il braccio sinistro e si fiondò sul muscoloso collo, abbracciandolo come se fosse stato il corpo di uno di quei animaletti giurassici che amava catturare. Il figlio di Vegeta lo lasciò fare finché il piccoletto non rischiò per davvero di farlo mandare all’altro mondo per mancanza d’aria. Il bimbo venne scostato e questo permise all’ex ventenne più spazio a disposizione per guardarsi attorno e scrutare il largo buco che gli era stato inflitto all’addome e dal quale sgorgava parecchio sangue facendogli perdere le energie istante dopo istante. Il cronista baffuto, vedendo immediatamente la macchia di liquido vermiglio che aumentava la sua area di occupazione rendendosi ben evidente, si ricompose, corse giù dal ring e ordinò ad una addetto del torneo vestito di arancio e con le sembianze canine di chiamare immediatamente un dottore serio e qualificato che potesse ovviare al problema del ragazzo. Il canide, dopo l’ennesima sfuriata dell’uomo con i baffi poiché questo non si dava una svelta, zampettò distante sparendo poi all’interno della struttura in cerca di qualcuno.
In una specifica zona degli spalti certi individui, al contrario di tutti coloro che gli stavano attorno, fremevano e scalpitavano e fra questi, la signora Chichi sembrava dare il meglio di sé …
« Ma quello è Goten!! … » gridò la mora mettendosi le mani nei capelli con la paura che i brutti ceffi potessero ricomparire all’improvviso e fare male al suo bambino « … Piccolo mio! Sta arrivando la mamma!!! » la donna si alzò in piedi di scatto, si afferrò con entrambe le mani la lunga gonna ( non lasciando comunque nulla scoperto poiché al di sotto vi erano i pantaloni viola) e con una serie di balzi iniziò a farsi strada in direzione del ring centrando almeno una ventina di teste capellute come piccole piattaforme. Inutile dire che i poveri malcapitati subirono malamente l’improvviso impatto con il dolce peso della signorotta …
Dalla distanza, notando il comportamento improvviso della moglie di Goku, Genio si grattò la zucca pelata mentre con gli occhi nascosti dietro due lenti osservava dietro di sé nell’intento di riuscire a vedere se, nell’ombra di una minigonna, riusciva ad intravedere il colore di un paio di mutandine; i coniugi Brief rimasero senza parole (come sempre anche se a dire il vero la donna ridacchiava); Bulma era allibita quasi quanto Yamcha, l’ormai ex compagno; Light era completamente indifferente; Marron rideva come un matta mentre un glaciale zio la teneva sulle ginocchia; Juma si copriva il volto per la vergogna mentre i restanti due, il piccolo Pual e il grasso Olong, se la ridevano bellamente. All’improvviso però, a sorpresa di tutti, anche Bulma si mise in piedi sul grande scalino e tentò come poté di compiere la medesima impresa dell’amica che oramai aveva toccato già la soffice erbetta del bordo campo. In quel frangente Genio, e tutti coloro che erano stati calpestati precedentemente, in quella situazione furono davvero contenti dello spettacolo che veniva loro offerto grazie a quel piccolo vestitino rosso che metteva in evidenza le curve del corpo e non solo quelle …
« Chichi! Aspettami! » la mora, quando sentì l’azzurra chiamarla, si voltò verso la donna e lesse il suo sguardo carico di un’apprensione che da tempo non vedeva sul suo viso: gli occhi azzurri, rivolti spesso sul quel giovane ragazzo dai capelli lilla, non venivano scostati da esso se non per esigenza improvvisa come una possibile caduta oppure come un’incontro imprevisto con un simile del vecchio maniaco che approfittava della situazione scomoda della bella. Chichi sorrise tra se e se poggiando le mani ai fianchi “Si è già affezionata a Trunks …” pensò “… Pur di rincontrare Vegeta a questo e altro”. Il sorriso si allargò ma non diede spiegazioni quando l’azzurra, terminata la sua peripezia e giunta nei pressi della Son, le chiese cosa avesse da sogghignare tanto. Chichi tornò ben presto nelle sue sembianze solite facendo ricomparire sul viso uno sguardo truce e serio con tanto di sopracciglia ricurve verso il basso e la bocca arricciata … « GOTEN!! » riurlò voltandosi totalmente verso il ring e saltando su di esso con un solo balzo.

Sentivo i passi avvicinarsi sempre di più alle mie spalle, pesanti ma al contempo decisi e regolari. Poi, all’improvviso, il sole mi si oscurò per un attimo e vedendo meglio mi accorsi che il perché era dovuto soltanto a Chichi che, in preda a non so quale cosa, mi aveva scavalcato come se fossi stato un ostacolo saltando addosso poi al piccolo Goten e strizzandolo energicamente con le sottili braccia.
« Hooh, piccolo mio … » mormorava ella continuamente proseguendo con la sua morsa mentre il piccolo Goten, osservandomi dall’alto della spalla sulla quale stava, mi parlava con gli occhi trasmettendomi una sensazione che si avvicinava al disagio … forse dovuto al fatto che la mammina lo stesse abbracciando dinanzi a un mucchio di persone che gli stavano ovviamente dando del bimbo piccolo e mammone …
Chichi sembrò non curarsi di me. Portai la mano sinistra alla ferita e cercai di tapparla per evitare che troppo sangue fuoriuscisse da essa ma abbastanza inutilmente devo dire: nonostante gli sforzi infatti, il liquido continuava a fluire verso l’esterno riversandosi sulla superficie fredda del ring. Mi voltai completamente facendo combaciare l’intera schiena al suolo. Iniziai ad osservare il cielo mentre con orecchio distratto ascoltavo il monello che strepitava nelle braccia della mamma perché cercava e voleva una via di fuga e un cronista sempre più spesato che all’improvviso mi apparve proprio sopra al volto, oscurando la luce del sole e permettendomi un poco di ombra, chiedendomi con voce agitata come stessi.
« Potrei stare meglio … » mugolai all’uomo baffuto evitando volutamente un tono ironico che sicuramente avrebbe offeso (o forse no) l’ommetto che in quell’attimo si apprestava ad essere gentile nei miei confronti.
« Non ti preoccupare Trunks, ho fatto chiamare qualcuno così che ti possano portare anche in infermeria, così ti riprenderai in pochissimo tempo! Ne sono sicuro! » l’uomo vestito di nero ci mise poco ad esprimere questa sua versione accompagnato da un cordiale sorriso … tutto dovuto, secondo me, alle gesta passate del signor Goku e del signor Crillin che anni addietro dovevano aver dato proprio dei bei spettacoli se quel cronista si stava prodigando tanto per me, che ero uno del gruppo. Riuscii ad annuire anche se a fatica. Socchiusi gli occhi quando il sole tornò a far luccicare le mie iridi. Rimasi ad attendere quei brav’uomini che si sarebbero dovuti occupare di me in silenzio, tranquillo, evitando inutili sprechi di forze.
Una voce. Alla mia sinistra … una voce femminile mi aveva chiamato per nome. Voltai lo sguardo e sorrisi vedendo la mamma vicina a me.
« Trunks, guarda come sei ridotto … » la sua mano calda si posò sulla mia fronte accennando una lieve carezza che non mi feci negare mentre i suoi occhi, azzurri come i miei, mi scrutavano da capo a piedi andando più volte a posarsi sulla mia mano sporca di sangue e i lineamenti del mio viso. Il largo fazzoletto arancione legato al collo svolazzò appena sotto un piccolo gesto del vento e questo parve addolcire maggiormente quel viso che già sembrava tanto in pena per me … se avesse saputo chi fossi in realtà, se avesse saputo ogni cosa, sicuramente non se ne sarebbe rimasta ferma, in ginocchio posando solo una mano timida su di me ma probabilmente mi avrebbe abbracciato forte, cosa che in quel momento desideravo moltissimo.
« Ciao Bulma … » la salutai gentile, con il sorriso sulle labbra, cercando di essere meno rovinato possibile. Evidentemente la mia espressione non doveva essere del tutto piacente, o perlomeno non gioiosa perché forse per colpa del dolore appariva tirata, in quanto mamma ritirò la mano dalla mia fronte e se la portò alle labbra, coprendole. Uno strano luccichio apparve agli angoli degli occhi e per colpa del sole forte quelli sembravano piccole stelle. Poi un piccolo singulto trattenuto a fatica … « Perché non ci hai detto niente … ».
I miei occhi non si allontanarono dai suoi « Semplicemente perché non potevo … ». Uno scalpiccio si sentì nelle mie vicinanze e voltando lo sguardo vidi che erano arrivati i soccorsi tanto richiesti: quattro uomini di piccola statura mi afferrarono rispettivamente braccia e gambe e mi posarono il più delicatamente che poterono su di una barella da campo bianca. Bulma si alzò in piedi tenendo vicino al petto, proprio sul cuore, una mano stretta a pugno e mi osservò premurosa mentre due dei quattro uomini afferravano ed alzavano il supporto sul quale ero disteso. Goten, dopo una piccola lotta con la madre, si divincolò dalla presa, saltò a terra e con entrambe le mani afferrò il ferro laterale destro facendo in modo che mi fosse sempre vicino. Chichi si affiancò al piccolo posando su di una sua spalla una mano e cercando di ritirarlo appena verso di sé « Trunks adesso deve riposare Goten, non lo dobbiamo disturbare ».
« NO! … » urlò il secondogenito di Goku a voce alta facendo accendere nella madre una scintilla di sorpresa « … Voglio stare assieme a lui. E poi anche Gohan mi ha detto che non lo devo perdere di vista ». Il cronista si avvicinò al bambino che con forza impediva ai signori di portarmi in infermeria e si inginocchiò per fare in modo che i suoi occhi, anche se coperti dalle lenti, fossero altezza con quelli di Goten: « Dopo potrete andarlo a trovare, non c’è motivo di preoccuparsi ».
Il piccolo sayan si dovette staccare ma con lo sguardo mi continuò a seguire, finché non sparii nei meandri della grande struttura del Tenkaichi.

******

Il cielo azzurro sembrava tranquillo e indifferente mentre con i suoi occhi invisibili vedeva violentate le piccole nuvole bianche, le sue bambine, che venivano pressoché distrutte dal passaggio impetuoso di un largo gruppo di guerrieri momentaneamente capeggiato da un’individuo dalle intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Vegeta, il principe dei sayan, volava ad una velocità sorprendente mettendo così in grande evidenza i frutti dei suoi estenuanti allenamenti svolti mediante l’ausilio della Camera Gravitazionale costruitagli dal figlio Trunks, ovvero me … credevate che non narrassi già più? Beh, fregati! XD Anche se, sinceramente, non entrerò molto nei dettagli poiché al tempo non ero presente e perciò mi baso sul racconto fattomi dal signor Goku, aiutato moltissimo da Crillin (fortuna che c’era anche lui) in merito agli avvenimenti che vi narrerò lontani dalla mia persona.
Tornando a noi … Papà volava velocissimo davanti a tutti gli altri che, utilizzando al meglio le proprie energie, lo seguivano a fronte alta lasciando che l’aria pungente graffiasse i loro volti. Kaioshin, il superiore, l’essere di massima autorità e rispettabilità in mezzo a tutti loro, il piccoletto dalla faccia violacea che al pari di Piccolo veniva scambiato per una persona che stava poco bene, volava in coda affiancato da un Kibith minaccioso con la sopportazione che stava andando fuori dai ranghi. I ciuffi bianchi come luce stellare (vabbé, ci stava bene ma non so che colore abbia la luce stellare … dovrei chiedere a papà …) si muovevano scostanti andando spesse volte davanti a quegli occhi scuri che in quell’attimo erano davvero seri. Il piccoletto aumentò improvvisamente la velocità andandosi a posizionare a fianco di Son Goku che, rispetto alla piccola massa, era poco distante da Vegeta e con un ritmo di volo costante non faceva diminuire la distanza con il suo principe. Kaioshin guardò serio il Son dopo aver attirato la sua attenzione: « La vostra imprudenza può costarvi molto cara, io non prenderei troppo con leggerezza gli scagnozzi di Babidi ».
« Babidi? … » si chiese in tono interrogativo il sayan osservando un attimo il grande mare sottostante prima di riosservare il Kaio « … E chi sarebbe? Io non lo conosco » domandò poi al Kaio attirando attorno ad esso una piccola folla di interessati … il pubblico era quello che era.
« Babidi è un mago pericoloso e potente in grado di utilizzare incantesimi impensabili … » mugolò Kaioshin osservando dinanzi a sé e con occhio critico il paesaggio che gli appariva incluso, senza volere ovviamente, anche il didietro di papà « … Purtroppo però lui è il nostro problema secondario, per così dire … ».
« E chi sarebbe quello pericoloso allora? » domandò serio Piccolo mentre lasciava che Kibith, con la sua larga stazza, occultasse in parte la figura al quale era diretta la domanda poiché dal fondo aveva raggiunto il proprio signore.
« E’ forse quello che stiamo inseguendo? » chiese ingenuamente Gohan mentre (con una bella pensata secondo me) si sfilava gli scuri occhiali da sole e l’inutile fazzoletto bianco che gli copriva i capelli.
« Magari lo fosse, Yamu non è altro che una pedina nelle mani di Babidi, un essere ormai incapace di un volere proprio e in grado di gestire i propri impulsi. Quello a cui stiamo andando in contro non è altri che un essere che il mago Babidi vuole risvegliare grazie ad una grande quantità di energia raccolta: il suo nome risponde a quello di MajinBu ».
« MajinBu? … Che nome buffo » mormorò Goku in modo superficiale attirando su di sé la momentanea ira del Kaioshin: « Non prendere la cosa con leggerezza! Il nome non significa nulla! Non prendete sotto gamba la situazione, sarebbe un grosso sbaglio! » sbraitò il violetto facendosi ben sentire.
Goku si avvicinò all’ometto e gli diede una sonorissima pacca sulla spalla destra « Suvvia, non sia così pessimista! Ci dica piuttosto com’è questo tizio ».
Kaioshin iniziò a massaggiarsi una spalla mentre Vegeta si allontanava sempre di più non perdendo di vista il proprio elemento « E va bene … Tantissimi anni fa, ai tempi in cui gli esseri umani muovevano i loro primi passi, un mago di nome Bibidi, creò per caso un essere spietato e senza cuore di nome MajinBu. Costui era in grado di distruggere interi pianeti in pochi secondi e spezzare vite con una facilità incredibile. A quel tempo io e gli altri Kaio, quello del Nord, del Sud, dell’Ovest incluso anche Dai Kaioshin, superiore persino a me, lottammo contro quell’essere con tutte le nostre ma alla fine, uno dopo l’altro, gli esseri superiori caddero ed io rimasi l’unico in vita ».
« Tzk! Quindi vuol dire che te l’eri data a gambe! » lo sbeffeggiò da lontano Vegeta che, nonostante la distanza non aveva perso nemmeno una sillaba del discorso.
« Non è affatto così! … » tuonò ancora il Kaio punto sul vivo forse perché, ricordando quei tempi, pensò che forse avrebbe potuto dare di più per salvare i suoi amici « … Dopo quegli eventi nemmeno il suo padrone Bibidi riusciva a tenere a freno la furia di MajinBu e quindi un giorno, per prendersi un poco di riposo, sigillò l’essere in una sfera e la portò su questo pianeta che, secondo i suoi piani di conquista, sarebbe stato il suo prossimo obiettivo. In quell’attimo approfittai della mancanza del mostro ed eliminai Bibidi lasciando però la sfera dove stava, senza manipolarla ».
Gohan si portò una mano al mento ed iniziò ad elaborare una serie di pensieri « Allora, Bibidi era stato eliminato mentre MajinBu rinchiuso … Ora però quest’ultimo sta per essere risvegliato da questo Babidi, che visto il nome dovrà avere pur qualche collegamento con il primo mago, e adesso c’è in gioco il destino della Terra … » il giovane Son, osservato dal maestro Piccolo, fece una piccola pausa « … Non capisco, non poteva distruggere la sfera con il sigillo in cui era imprigionato MajinBu eliminando così anche lui? In tal caso si sarebbero risparmiate un sacco di grane ».
Kaioshin deglutì un poco di saliva mentre nel frattanto il perimetro circostante variava dove il mare lasciava il posto a delle ampie radure « Non potevo. Purtroppo c’era anche il rischio di spezzare l’involucro esterno senza però infliggere gravi danni all’individuo al suo interno e quindi, se ciò fosse successo, ci saremmo ritrovati daccapo e quindi, per evitare ciò non ho più toccato quell’oggetto. Pensavo che solo Bibidi fosse in grado di eliminare correttamente l’incantesimo ».
Gohan incrociò le braccia concludendo i suoi pensieri « Uff … capisco che sarebbe stato rischioso eliminare MajinBu imprigionato, però qualcuno poteva tenere d’occhio la sfera cosicché questo nuovo mago non se ne impadronisse ». Il superiore abbassò gli occhi capendo che il giovane non aveva affatto torto.
Kaioshin si riprese « Credevamo che l’unico in grado di risvegliare MajinBu fosse Bibidi e quindi non ci eravamo preoccupati di nulla. Invece poi abbiamo scoperto dell’esistenza di Babidi, suo figlio, e quando venimmo a conoscenza che si era recato sulla Terra per risvegliare la creatura di suo padre, ci mobilitammo immediatamente. Il mago ora ha la priorità per evitare il risveglio del mostro » terminò poi mantenendo uno sguardo serio.
Crillin si avvicinò al superiore ed assottigliò gli occhi mettendosi poi le mani nelle tasche delle brache beige « Mi scusi Kaioshin, posso farle una domanda? ».
« Certamente, dimmi pure ».
Crillin tossicchiò portandosi un pugno vicino alla bocca « Hemm … ma all’inizio, non era MajinBu ad avere la priorità mentre Babidi era al secondo posto? ».
Il silenzio calò. Nemmeno i grilli si facevano sentire.
« Beh, adesso Babidi ha la priorità! » disse poi il Kaioshin con un leggero rossore sotto gli occhi.
Mio padre sbuffò sonoramente ma quello che penso lo tenne per sé “Tzk! Guarda che razza di Superiore ci è capitato … Tutti quelli dell’aldilà sono degli inetti!”.
« VEGETA! NON TI PERMETTO QUESTE CRITICHE!!! » sbraitò all’improvviso l’ometto dalla pelle violacea in direzione di mio padre sorprendendo tutti.

******

Forse erano trascorsi una decina di minuti da quando quegli strambi ometti mi avevano posato sul freddo lettino dell’infermeria. Sentivo su di me quel forte odore di disinfettante e allo stesso tempo, il morbido tocco dei piccoli batuffoli di cotone che impregnati dalla sostanza farmaceutica curavano la brutta ferita. Il male sembrava non farsi più sentire, le forze piano-piano stavano tornando al loro posto anche se una leggera, continua e perpetua fiacca in generale mi impediva anche solo di prospettare grandi cose. Con occhi aperti passavo il tempo ad osservare il soffitto e sempre più spesso trovare le somiglianze del buffo e baffuto dottore con il nonno … alla fine poi, in comune, c’erano davvero solo i baffi. Sbuffai sonoramente già stanco di quel luogo e solo in quel momento compresi che strazio sarebbe stato per Vegeta se anni prima lo avessi portato all’ospedale quand’era vigile … certamente mezzo mondo non c’era più. I miei atteggiamenti insofferenti rallegrarono però lo spirito dei medici che, ovviamente, stavano iniziando a pensare, che fosse tutto merito loro se stessi meglio.
Alla porta qualcuno bussò. “Questo è Goten” pensai ma poi, quando al posto di un piccolo bambino, mi venne vicino un uomo alto, baffuto e con i capelli alla afro mi caddero le ginocchia … fortuna che ero sdraiato. Mr. Satan si avvicinò al lettino continuando a tenere le braccia incrociate al petto, osservò la ferita che mi stavano medicando ed arricciò il naso. Emise un sonoro colpo di tosse prima di iniziare a dialogare con il sottoscritto « He-hem … Ho visto quello che è successo poco fa sul ring e ammetto che sono rimasto letteralmente scioccato da quello che è successo! … » annuii per fargli capire che lo stavo prendendo in considerazione « … Che cosa spregevole! Ragazzo, ti giuro che se non mi fosse venuto un improvviso attacco di mal di pancia sarei saltato sul ring e ti avrei aiutato! » … avete presente quando vi sentite sprofondare? Bene, in quel momento volevo essere divorato dal cuscino e dal materasso … Satan però non si fermò « In ogni caso vedo che sei un tizio piuttosto resistente, ma meglio non correre rischi, quindi ti darò qualcosa che ti darà più vigore … » spalancai appena gli occhi curioso della questione mentre osservavo il “campione del mondo” mentre si rovistava nelle tasche dei pantaloni bianchi in cerca di qualcosa.
« Di cosa si tratta? » chiesi allungando appena il collo in avanti. Mr. Satan mi afferrò una mano e con energia vi spiattellò il dono che avrebbe dovuto darmi forza … un piccolo foglietto. Lo aprii e all’interno vi era uno scarabocchio …
Satan si allontanò tornando verso la porta bianca di uscita « E’ un mio autografo, vedrai che ti darà un sacco di forza … Ha-ha-ha-ha!!! » il tizio iniziò a ridere sguaiatamente mentre ero a dir poco senza parole. Poi all’improvviso tornò serio « Hah, e un’altra cosa … ».
« Si? »
« … Con questo non credere che ti darò via libera con mia figlia Videl! Stalle alla larga, mi sono spiegato? Sennò te la vedrai con me … » mi minacciò prima di sparire dopo aver ricevuto un sicuro “No, non si preoccupi, non è affatto mia intenzione”. Ero sincerissimo, giurin-giuretto.
Osservai l’autografo, me lo rigirai tra le mani dopodiché lo poggiai malamente a fianco del letto quando risentii nuovamente bussare alla porta. Quella volta era davvero Goten accompagnato da quasi tutta la banda: la signora Chichi, la mamma, i nonni e il Genio delle tartarughe di mare. Il piccolino, a dispetto di quanto gli dicessero gli infermieri, saltò sul letto andandosi a posizionare in fondo ai piedi mentre gli altri mi attorniarono in diverso modo.
Ero davvero contento di vederli … « Grazie per essere venuti, sono davvero contento » sorrisi loro venendo immediatamente ricambiato da tutti.
« Ragazzo, ci hai fatto prendere un bello spavento sai? » dichiarò Genio mentre si teneva saldo al suo solito bastone mentre nel frattanto la nonna, che era proprio vicina a lui, non si era affatto accorta che di sfuggita il vecchio maniaco osservava anche il suo di posteriore, oltre a quello della figlia dai capelli azzurri. Sorrisi quando mamma si accorse delle occhiate del vecchio e lo minacciò con un pugno chiuso « Mi spiace, non pensavo proprio che sarebbe andata in questo modo ».
Goten si sedette meglio sul materasso mettendo le gambe a farfalla e picchiettandomi il ginocchio destro, quello più vicino a lui, per attirare la mia attenzione « Hei, Trunks. Ma perché ti sei trasformato in super sayan contro quel tizio? Secondo me lo battevi anche senza … ».
Mossi un poco la schiena e il collo per mettermi comodo dopo che l’infermiere mi ebbe messo l’ultima medicazione necessaria. Mi feci un poco serio « Vedi Goten, il fatto che non riuscivo a percepire alcun vigore in lui … ». Il piccolo mi interruppe senza lasciarmi proseguire « In che senso? ». Sorrisi appena « … Per vigore si intende la forza vitale di un organismo, animale o vegetale. Forse tu sei un po’ troppo piccolo, ma io mi sono accorto fin da subito che Spopovich non era un tizio normale e quindi anche la sua aura era da mettere in dubbio. E’ logico che se mi fossi esclusivamente basato su come aveva combattuto con me fino a poco prima avrei vinto senza problemi, ma non ho voluto rischiare e quindi mi sono trasformato. In più, essendo alla fine un essere umano anche se strano, speravo che ci rimanesse … come dire … un po’ corto ».
« E che quindi si ritirasse? » domando ancora una volta impetuoso il figlio di Goku saltellando un poco sotto lo sguardo critico di Chichi secondo la quale il figlioletto stava facendo troppe domande.
« Non ho mai detto questo. Speravo comunque che non mi desse nemmeno un problema … ma alla fine poi è arrivato l’altro e sono stato fregato » terminai il mio sproloquio poggiando le mani al petto e incrociando le dita tra loro.
« Ci hai provato, questa è comunque una buona cosa … » affermò Genio aggrappandosi osservando poi il nonno che muoveva la testa da una parte all’altra come un Nohohons, un oggetto strano e curioso forse perché già perso in un mondo tutto suo. La mamma si allontanò appena andando a raggiungere uno degli infermieri e picchiettando un dito su di una spalla « Mi scusi … » attese che il signore si volse prima di proseguire « … Quanto tempo ci vorrà prima che il ragazzo si possa riprendere? ». L’ommetto si portò una mano al mento e sospirò « Signora, più rimane fermo meglio è, in ogni caso credo proprio che come minimo quattro giorni di riposo ci vogliano e anche goduti a pieno aggiungo ».
« Ma non posso aspettare così tanto! … » esclamai alzando leggermente la schiena dal giaciglio « … Voglio raggiungere Gohan e gli altri e scoprire che cos’è questa storia! ». La nonna mi prese la spalla destra e mi costrinse a poggiarmi nuovamente sul letto « Suvvia caro, non fare così … Ti andrebbe un bel pasticcino? » … la nonna … ^-^
Calò il silenzio nella stanza. Nessuno sembrava avere alcun ché da dire anche se da parte mia mi stavo struggendo per trovare una via d’uscita che non mi impiegasse per davvero quattro giorni. Chichi incrociò le braccia al petto e sospirò « Voi guerrieri non sapete fare altro che combattere e quindi finite per usare poco il cervello … » iniziò la donna attirando la mia attenzione, anche perché sono un guerriero io « … Basterebbe andare dal maestro Karin e prendere qualche Senzu, non credete? ».
Genio sorrise a trentadue denti (strano per uno della sua età avere tutti quei denti, sicuramente la sua è una dentiera): « E’ davvero l’idea giusta, stavo per dirlo io sai? ».
« Umpf, come no … E dire che di questi fagioli ne so ben poco, ci volevo io per farvelo venire in mente … » terminò poi la mora alquanto stizzita per la poca sveglia che c’era in quella stanza. I nonni però non se la presero perché sorridevano contenti per la notizia.
« Benissimo, chi li va a prendere? » domandai sorridente e speranzoso in una risposta pressoché immediata che, come mi aspettavo, mi arrivò dal bimbetto che immediatamente saltò giù dal letto: « Ci vado io! Ci vado io! » esultò mentre si allontanava ma poi …
« TU NON VAI DA NESSUNA PARTE! » Sbraitò furente la sua mamma quando lo ebbe afferrato per la maglietta e alzato di peso portando i suoi occhi all’altezza dei propri.
« Ma mamma … »
« NIENTE “MA”! E ora stai buono Goten » lo ammonì severa facendolo risedere sul letto. La mamma si portò una mano al mento ed incominciò a pensare rapidamente « E allora chi mandiamo? ». La bionda del piccolo gruppo cinguettò un poco prima di fare un saltello gioioso dil posto « So io chi mandare, aspettate … » dopodiché si incamminò verso la porta, la aprì e si incamminò verso un certo individuo. Nonno mi tenne la porta aperta in modo che vedessi l’intera scena: Bunny si avvicinò a numero 17, gli porse un cordiale sorriso e dopo allargo le braccia in direzione della piccola Marron che, forse perché sentiva il bisogno di una stretta femminile, si aggrappò immediatamente al collo della nonna lasciando un povero ragazzo senza il suo giocattolo. C17 rimase gelido fin quando la nonna non iniziò a parlargli « Caro … » un sopracciglio si alzò « … volevo chiederti un favore … » le labbra si storsero e nessuna parola uscì da esse, un lungo momento di silenzio prima dell’attacco « … carissimo, andresti all’obelisco a prendere dei fagioli magici? ».
Il cyborg andò su tutte le furie come se qualcuno gli avesse graffiato l’automobile nuova di zecca (sapesse me) « CHE COSA?! NON CI PENSO NEMMENO! CI SONO GIA’ ANDATO L’ULTIMA VOLTA! ».
Nonna non si scompose « Ma caro, è per il bene di Trunks ».
I capelli scuri sembrarono rizzarsi sulla testa come i denti di un pettine « CARO?! HO DETTO DI NO! MANDATECI QUANCHEDUN’ALTRO! … » 17 osservò la nipotina « … E mi ridia immediatamente Marron! Non vorrei che diventasse come lei! » e dopo aver detto ciò il cyborg strappò letteralmente dalle braccia della nonna la piccola bambina, si andò a sedere vicino a un piccolo muretto e iniziò a borbottare nervoso … Bunny fece spallucce.
Bulma incede si sfregò le mani e con aria decisa varcò anch’ella la soglia di quel luogo trovandosi nel corridoio all’esterno. Fece alcuni passi in direzione di ben altro personaggio ed alzò immediatamente la voce: « YAMCHA! Vai tu a prendere i Senzu ».
Lo scemo si guardò attorno e poi si indicò con un dito come per dire “Chi, io?” … già era ridotto male, i vestiti color giallo canarino non lo aiutavano di certo a sembrare più intelligente.
« Certo che parlo con te, vai a prendere i fagioli da Karin » ripeté Bulma decisa e convinta sapendo che presto o tardi il quasi ex-marito avrebbe poi ceduto.
« Ma non ne ho voglia … » piagnucolò l’altro nel tentativo di dissuadere la donna che però, grazie al suo caratterino a volte insopportabile, lo obbligò poi grazie ad una serie di lamentele che sembravano non avere fine. Yamcha abbassò le spalle e si apprestò a spiccare il volo quando a sorpresa Light, che era rimasto nascosto fino ad allora, non si affrettò a fermarglisi a fianco dicendo: « Vengo anch’io ». Il padre strabuzzò gli occhi ancora di più quando poi vide il figlio estrarre dalle tasche dei pantaloni una piccola capsula con una banda violetta, premere il bottoncino e lanciarla poco lontano, in mezzo a della tenera erbetta. Anch’io rimasi alquanto sorpreso quando vicino a C17, che era nei pressi, comparve una piccola motoretta dotata di propulsori gravitazionali. Light ci saltò sopra e si mise sugli occhi un paio di occhiali da aviatore che erano stati posti precedentemente a ridosso del piccolo manubrio. Bulma corse verso il piccolo e sembrava sconvolta « E questa da dove salta fuori?! ».
Light sbuffò scocciato mentre con la mano destra faceva ruotare la piccola chiave nella serratura facendo accendere così il motore « Uffa … L’ho costruita io mentre te eri indaffarata con quella navicella a forma di palla … Comunque la so guidare perfettamente, ho fatto pratica un sacco di volte ».
La donna però non voleva sentire ragioni « Può essere pericoloso! Se qualcuno ti dovesse attaccare non saresti in grado di proteggerti, non sei in grado di combattere! Non fare sciocchezze! ».
Il bambino si irritò maggiormente ma si voltò sicuro verso la madre tenendo gli occhi minacciosi puntati su di lei mentre le lenti rosse degli occhiali rendevano il suo sguardo ancora più irriverente « Perché te saresti capace di combattere vero? … » un piccolo sorriso si delineò su quel piccolo ghigno per poi scomparire ancora « … Piuttosto che starmene qui con le mani in mano preferisco andare a farmene un giro, se non altro sarà più divertente che guardare un morto vivente o in generale un torneo straziante e mal organizzato! ». I propulsori infiammarono e permisero al monello di alzarsi in cielo con una velocità davvero elevata grazie un buono studio dei progetti da parte di quello che mi era apparso come un piccolo genietto.
« Andiamo sì o no?! » sbraitò poi in direzione del padre per motivarlo a darsi una sgaggiata. Yamcha fece spallucce all’azzurra prima di alzarsi in cielo e sfrecciare poi in direzione dell’obelisco di Karin.

******

A una distanza sempre più ristretta, il combattente Yamu, cercava con tutte le proprie forze di seminare i suoi inseguitori mantenendo sempre salda la presa sullo strano contenitore bianco con su scritta la stessa “M” che era anche impressa sopra la sua ampia fronte. Ringhiò arrabbiato e un po’ scocciato virando improvvisamente a sinistra, in direzione di una piccola radura circondata dal rocciose montagne.
« Sta cercando di scappare! » urlò Gohan quando vide il tizio allontanarsi improvvisamente. Vegeta, Goku, Piccolo e gli altri virarono silenziosi continuando a volare rimanendogli alle calcagna anche se, nonostante fossero benissimo in grado di espandere le loro auree e bruciare quel distacco, rimanevano lontani. Papà sogghignò notando che la velocità di fuga stava via-via diminuendo: la sua infatti era pura voglia di vedere quando quel verme di Yamu avrebbe sopportato quella situazione. Crillin però non era altrettanto d’accordo: « Ma che strazio! … » urlò all’improvviso mettendosi le mani nei capelli « … Ma perché lo stiamo inseguendo così?! Sta facendo soltanto un grande giro in circolo, non ne posso più! ».
Il namecciano guardò in malo modo il piccolo “amico” « Guarda che se vuoi puoi andartene » lo ammonì con tono severo che però servì a far calmare il piccoletto e farlo tornare, nuovamente determinato, al proprio posto.
« Crillin però ha ragione, non possiamo andare avanti così per sempre … » suggerì il figlio si Goku al proprio padre convincendolo che fosse meglio dare un taglio a quella continua corsa e rincorsa. Goku volò in avanti affiancandosi al principe, voltò appena lo sguardo verso sinistra ed iniziò a dire la sua « Vegeta, finiamola qua ».
Papà voltò gli occhi verso destra incrociando quelli dell’eterno rivale, Sbuffò acconsentendo alla richiesta.
Le auree dei due sayan dal sangue puro esplosero tutt’attorno generando, oltre che un’onda d’urto, anche una forte sorpresa in Kaioshin, il quale, credeva di avere intrasentito il picco massimo di energia nella mia persona, poco tempo prima al torneo Tenkaichi.
Papà e il signor Goku si materializzarono dinanzi a Yamu bloccandogli la via e obbligandolo a fermarsi dove stava. Il secondo era tranquillo, Vegeta invece, con le solite braccia incrociate al petto e lo sguardo furente, sembrava pronto per farlo saltare in aria … Yamu si guardò spaesato e poi abbassò le spalle, sconfitto, quando si ritrovò completamente circondato.

 

 

... Continua ...


 

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Capitolo 77
*** Light si allontana ***


Hi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Perdonate la mia recente pigrizia nella lunghezza dei capitoli ma purtroppo, in questi giorni (e non so perché) non riesco a scrivere come vorrei e quindi, pure questa volta, eccovi con un capitolo piccino nella speranza che per la prossima settimana tutto vada meglio. Come ormai è di routine, ecco le risposte alle recensioni!

Pepesale: Speriamo che Yamcha non sia talemte demente da non riuscire a prendere dei fagioli ... ^-^ grazie per il continuo sostegno. Baci

Vegeta4ever: Guarda che se non hai voglia di leggere puoi anche non farlo, io non obbligo proprio nessuno. Baci carissima

Angelo Azzurro: Light non è stupido ma la sua mentalità è irritante e contorta, questo non lo metto in dubbio. Mr Satan l'ho sempre visto molto apprensivo verso la propria figlia e ricordiamoci che poco prima, quando era sul ring e parlava a tutti i lottatori, aveva visto Videl in mezzo ai due giovani ... Il suo intervento è fuori luogo, è vero, ma di certo non è u npersonaggio normale XD

Rory_Kaulitz: Ecco il nuovo capitolo! Dilungati se vuoi, a me farebbe piacere ^^ Baci

Solo 4 recensioni ... la storia non piace più o siete soltanto troppo indaffarati? Spero tanto la seconda opzione ... Ci si risente la prossima settimana rega.

Baci8 scImMIA

CAPITOLO 77
- LIGHT SI ALLONTANA -

Impassibili i guerrieri osservavano la loro preda. Nessuno spostava l'occhio in direzione differente per non perdere di vista l'elemento interessato e Vegeta poi, affiancato da un essere silenzioso quale Piccolo, sembrava che avesse le fiamme sotto la pelle dal gran che era su di giri. L'aura era abbassata ma la sua determinazione era talmente evidente che Yamu temeva lui più degli altri sei e quindi, quando proprio quel sayan parlò, la sua attenzione fu nuovamente alta e istintivamente strinse maggiormente la mano attorno a quel piccolo manico: « Hei pagliaccio! Dove credevi di scappare?! ». Un brivido freddo risalì la nuda schiena dello scagnozzo del mago Babidi. Una goccia di sudore percorse tutto il fianco del viso fermandosi poi al mento e rimanendovi finché non si asciugò con una mano.
Il principe dei sayan strinse maggiormente le braccia al petto e piegò la bocca in una piega che mostrava pienamente una smorfia schifata « Tzk, hai perso la lingua?! » ringhiò poi scatenando un secondo brivido che spinse l'individuo a rispondere: « No di certo! ».
Piccolo piegò la bocca in un sorriso ironico scatenando poi un leggero divertimento negli allegri compagni « Hah, ma davvero? Benissimo, allora dicci chi sei e dove sei diretto ». Yamu comprese bene che lo stavano deridendo ma si trattenne dal controbattere in maniera errata pensando che la risposta sbagliata avrebbe potuto decretare la sua fine prima del tempo « Non sono tenuto a dirvelo ».
Vegeta sembrò scattargli dentro qualcosa che lo fece irritare ma Goku intervenne in tempo fermandolo dal commettere un'imprudenza che consisteva nell'eliminazione del tizio. Il principe però non si trattenne ed espresse la sua anche se sotto blocco di un braccio dell'altro sayan: « SMETTILA DI FARE IL FURBO! » urlò non riuscendo ad intimorirlo.
Piccolo guardò in malo modo il moro dalla coda di paglia ma a lui non disse nulla poiché conosceva il suo caratteraccio irascibile e quindi passò oltre: « In realtà sappiamo chi sei: sei uno scagnozzo del mago Babidi e ora stai andando da lui per consegnare l'energia necessaria per risvegliare MajinBu ... » Yamu rimase silenzioso e iniziò a chiedersi perché chiedessero a lui spiegazioni se sapevano già tutto ciò che ci poteva essere da sapere « ... Ma c'è una cosa di cui siamo allo scuro ... » proseguì il namecciano accompagnato da un nuovo silenzio « ... Non conosciamo dove si trova il nascondiglio del tuo padrone, per questo ti seguivamo. Ma visto che ci facevi perdere tempo abbiamo poi deciso di darci un taglio ... » Piccolo incrociò le braccia al petto, così come era tornato a fare Vegeta e poi Crillin poco prima « ... Adesso portaci da Babidi ».
Gli occhi di Yamu si spalancarono alla richiesta « NO! NON POSSO RIVELARLO! NON VE LO DIRO' MAI! ». Gohan voltò il viso verso il padre e fece un cenno di diniego con la testa e mormorò poche parole « Questo non ci rivelerà un bel niente, credo che ci vorrà un bel po’ prima di un risultato ... ». Goku sbuffò capendo che effettivamente il tizio non avrebbe cantato molto presto se la situazione fosse rimasta come a quel modo poi. Guardò Vegeta pensando se le maniere forti, che presto o tardi sarebbero intervenute, sarebbero state utili oppure solamente dannose.
Tutti i guerrieri rimasero in silenzio ad osservare il loro obiettivo in attesa di qualche spontanea rivelazione che però non arrivò mai. Kaioshin, affiancato da Kibith, rimaneva impassibile. Scrollò poi la testa stanco quando passarono tre minuti esatti dal completo mutismo generale « E' inutile, ci conviene cercare la base di Babidi per conto nostro e lasciare stare costui dopo avergli sottratto la razione d'energia che ha preso a Trunks ».
« Non credo proprio ... » Vegeta galleggiò in avanti e si fermò a pochissima distanza dal proprio nemico anche se si poteva definire un vero scarto di guerriero. Alzò lentamente la mano destra allargando bene le cinque dita. Osservò gli occhi violacei che fissavano i suoi carichi d’ombra con una leggera incertezza che fece accapponare quella pelle dai colori cadaverici.
Una frazione di secondo: Vegeta scattò in avanti afferrando e stringendo con forza caparbia il collo nemico dopo che questi, dopo essere stato trascinato per svariati metri, si fu infossato nella dura roccia di una montagna che si trovava da quelle parti, poco lontano.
« VEGETA!! » urlò Kaioshin impietrito da quello scatto animalesco che aveva fatto anche fatica a seguire mentre Kibith, anch’egli senza parole, galleggiava in quell’azzurro cielo oscillando appena da una parte all’altra evitando ogni qualvolta, anche se spesso per fortuna, di entrare in collisione con il superiore.
Le forti dita ricoperte di quel fitto tessuto bianco si serravano istante dopo istante e le labbra sottili facevano fuoriuscire con piacere quelle parole velenose con il preciso scopo di strappare allo stolto Yamu, che nel frattanto boccheggiava con fatica sempre maggiore, le risposte che tutti aspettavano … « Avanti, dicci dove si trova Babidi! Parla vigliacco!! ». Crillin si avvicinò e repentino afferrò la strana ampolla che l’uomo dalla pelle sempre più chiara aveva per un attimo abbandonato per avvicinare entrambe le mani al collo che, per colpa della morsa letale, si stava gonfiando sempre più per colpa del sangue che cercava di fluire in esso. Il piccolo guerriero osservò con un sopracciglio alzato la strana lettera marchiata sull’oggetto salvato dal possibile schianto e se lo rigirò tra le mani non riuscendosi a spiegare il perché di tutta quella leggerezza: vedendo quella strana cosa Crillin credeva infatti che avrebbe probabilmente faticato a sostenerla e invece …
Son Goku osservava tranquillo la scena che stava avvenendo con un piccolo sorriso sulle labbra e tutto questo lo mantenne intatto anche quando Kaioshin, preso forse da una strana agitazione causata forse dall’inspiegabile atteggiamento del principe dei sayan, lo affiancò con gli occhi sgranati « Se … » iniziò titubante il superiore « … Se Vegeta lo ucciderà sono sicuro che Babidi si accorgerà immediatamente della perdita e capirà che sono giunto fin qui … E se così sarà ci metterà dinanzi agli esseri più terribili dell’universo! » concluse poi con le mani strette con forza a pugno e parlando bene a voce alta di modo che Vegeta sentisse il tutto alla perfezione.
Gli occhi di Goku si incrociarono un istante, il naso iniziò a pizzicare … Spalancò la bocca e starnutì talmente forte da far sobbalzare il Kaio che era stato preso nuovamente alla sprovvista « Urca … » mormorò il Son mentre con il dito indice della mano destra si sfregava lievemente il di sotto del naso « … Qualcuno sta parlando male di me … » dopo avere scrollato un poco la testa come per riprendersi portò le mani ai fianchi e si voltò un poco verso colui che poco prima gli aveva rivolto la parola « … Vegeta non lo ucciderà, stia tranquillo, sa quello che fa. E poi sono sicuro che, orgoglioso com’è, non si sporcherebbe le mani con uno come lui, come è stato con Spopovich, ma che risparmierebbe le energie per un avversario migliore … » si fermò un secondo di parlare quando vide il suo principe alzare al cielo la mano sinistra tenendola ferma in una posizione a taglio. La vide abbassarsi rapidissima andando a colpire la spalla sinistra di Yamu che, appena ricevette il colpo netto, lasciò cadere l’arto leso e inutilizzabile facendolo penzolare pesantemente. Goku arricciò il naso ma nessun starnuto era in arrivo in quel momento. Si abbassò verso Kaioshin e con una mano si coprì la bocca « … Adesso credo che sappia quello che fa » ammise poco sicuro.
Vegeta non si voltò nemmeno « TI HO SENTITO KAHAROT! NON CREDERE DI FARE IL FURBETTO PURE TU! ». Il moro dai capelli a fiamma sbuffò scocciato e con forza immerse il malcapitato ancora di più nella roccia. Si allontanò portando le braccia al petto, incrociandole tra loro, mentre i suoi occhi indagatori osservavano schifati quell’essere che con una disperazione repellente tentava di racimolare quanta più aria che poteva … « Questo non si decide a spiccicare parola … quanto è seccante! » ringhiò il principe mentre Piccolo, che aveva un’espressione facciale che poco si allontanava dalla sua, lo osservava serio attendendo anch’egli quella mossa che non voleva arrivare da parte di un individuo che sembrava piagnucolarsi addosso fino a poco prima. Kaioshin sospirò sollevato poggiando il palmo di una mano al petto pensando all’errore scampato.
Vegeta si voltò adirato verso l’essere dalla faccia violacea e sembrava sul punto di guerra … si avvicinò minaccioso e per il superiore sembrò essere tornata nuovamente l’agitazione. Piccolo per fortuna anticipò Vegeta apparendo e bloccandosi in mezzo ai due: con la mano destra aperta intimò al sayan di fermarsi ed accompagnato ad un cenno affermativo del capo allontanò Vegeta dai suoi oscuri propositi mentre con l’altra, aperta e posizionata nel medesimo modo ma in diversa direzione, chiedeva silenziosamente al superiore di stare dov’era. Si conosce bene il rapporto tra Vegeta e il grande mago Piccolo: gli stessi silenzi, gli stessi modi un po’ secchi e rigidi facevano di loro due personaggi difficilmente comprensibili e tantomeno affiancabili a livello di coppia amichevole ma costoro, forse proprio perché costituiti da caratteri così simili, si capivano al volo. Vegeta annuì calmandosi immediatamente percependo nel namecciano una sicurezza tale che lo permise di distendere i nervi convinto che il muso verde avrebbe concluso la questione in un modo simile a come aveva progettato lui stesso.
Il namecciano si voltò verso Kaioshin che, dopo avere osservato Vegeta con una certa tensione nell’animo, alzò gli occhi incontrando quelli cupi di Piccolo. L’alieno del pianeta Namec lasciò che il mantello chiaro sventolasse sotto il vento leggero mentre con durezza si faceva sentire: « Guardi Kaioshin che noi aspettavamo anche un suo aiuto invece dei suoi piagnistei … » mormorò lapidario sorprendendo persino Gohan che, lì in mezzo, era quello che lo conosceva di più.
« Ma come …! » disse alquanto irritato Kaioshin visto che quelle parole erano uscite dalla bocca dell’ex supremo della Terra, personaggio che reputava di tutt’altri modi.
Piccolo ghignò quando vide sul viso di Vegeta quel famigliare sorriso beffardo mentre sul viso di Goku era apparso un sorrisetto quasi compassionevole « Ma bene, prima, quando non c’è nulla di importante, spia nella mente altrui mentre quando ce né bisogno rimugina senza tanti sforzi …! » disse poi sorprendendo tutti gli altri senza contare il diretto interessato che era rimasto a bocca aperta dallo sbigottimento: una cosa così facile … e lui, che era un essere superiore, non gli era nemmeno balenata nella mente!
Il superiore, venuto dall’aldilà nell’aldiquà per aiutare Son Goku e i suoi amici, si portò le mani sulla testa infilando parte delle sottili dita in quei strani ciuffi bianchi che rimanevano rizzi in direzione del cielo. Lasciò che gli occhi rimanessero spalancati mentre proferiva, sbigottito, quelle poche parole: « Non ci avevo nemmeno pensato … Che sciocco che sono! ». Crillin fece spallucce e poi un occhiolino a Gohan ricevendo poi un sorriso divertito. Kaioshin, che non voleva perdere altro tempo prezioso, si avvicinò a Yamu ed iniziò ad osservarlo fisso negli occhi … « Niente sfugge al mio controllo … » sibilò poi quando incominciò a diradare le nebbie che erano all’interno di quella mente. Gohan sorrise ancora di più ripensando a ciò che era stato detto: “Niente sfuggiva al suo controllo” … proviamo a pensare se fosse stato il contrario!.
Yamu però con comprese che il superiore lo stava spiando e quindi non provvedé a pensare ad altro lasciando la mente sgombra mentre Kaioshin, con una calma estenuante, illustrava agli altri ciò che stava visualizzando: « Una grande vallata verde circondata da montagne … Nelle vicinanze poche case … Al centro di tutto una grande area di terreno è smosso, come se le zolle fossero state rivoltate … Una piccola struttura metallica riflette la luce del sole e fuori ad essa un tizio attende … » gli occhi scuri di chiusero. La calma penetrò nel piccolo corpo. Nel frattanto il tirapiedi di Babidi aveva compreso cosa poteva essere successo ed iniziò a maledirsi silenziosamente. Kaioshin si allontanò dall’individuo tornando vicino a Kibith e a Son Goku.
Gohan si portò una mano al mento alquanto serio « Accidenti, qui intorno è pieno di vallate verdi attorniate da montagne … » il ragazzo si scompigliò un poco i capelli con la medesima mano prima di rivolgersi al superiore « … Non può darci qualche informazione più precisa? ».
Kaioshin mosse la testa da destra verso sinistra e viceversa un paio di volte « Mi spiace ma quello che vi ho detto è tutto quello che ho visto. Desolato di non essere più preciso ».
Piccolo osservò un poco il cielo « Ha detto di avere intravisto una struttura metallica con a fianco un essere sconosciuto … di cosa si tratta? ».
« Sicuramente è la nave spaziale che Babidi ha utilizzato per venire sulla Terra. Penso però che non fosse altro che l’ingresso anche perché era terribilmente piccola: poco più grande di una navicella sayan » una mano sottile venne portata al mento come per aumentare la concentrazione. Vegeta mosse appena la testa da una parte per allontanare il più possibile uno sputo « Tzk! Se tu fossi un superiore come si deve sapresti che le navicelle che utilizzavamo io e i restanti sayan, Kaharoth escluso, erano di Freezer. Inoltre … » proseguì guardando malissimo Kaioshin « … Persino uno stupido sarebbe arrivato a pensare che molto probabilmente, se Babidi sarebbe dovuto passare inosservato, avrebbe fatto nascondere la navicella spaziale ». Il principe dei sayan si voltò interamente verso l’individuo dalla pelle violacea e lo squadrò da capo a piedi mentre sulla testa di Goku sembrò apparire all’improvviso una lampadina « Magari Babidi aveva sotterrato la nave! In tal caso si spiegherebbe lo strano ribaltamento della terra ».
Kibith strinse i pugni avvicinandoli appena al petto « MA CERTO! Ecco perché non avevamo mai trovato alcuna traccia sua, si era nascosto nel sottosuolo! » voltò il viso verso il suo superiore e quando gli sguardi di ambedue i personaggi si incontrarono, entrambe le facce si mossero in un cenno di assenso … « Ma certo! … » esclamò Kaioshin rapito da una certa euforia « …Così si spiega tutto! ».
Crillin ruppe la bella atmosfera tra i due mettendo a nudo, ancora una volta, la limitata inventiva dell’essere dell’aldilà: « Avete avuto un sacco di anni e non ve ne siete mai accorti … Secondo me avete cercato molto male … » Kaioshin si voltò verso il piccoletto con aria risentita ma l’amico di Goku non si fermò « … E pensare che sarebbe bastato anche solo un metal-detector … » concluse poi portandosi una mano alla guancia per effettuare un piccolo grattino.
Gohan sorrideva, sorrideva tanto affiancato dal padre mentre Kaioshin, ancora una volta, era senza parole mentre una grossa goccia di sudore scendeva dalla nuca in perfetto segno di vergogna.

******

All’interno della piccola stanza d’infermeria la cagnara stava prendendo il sopravvento: tutti chiacchieravano con tutti mentre i poveri dottori, che di tanto in tanto provavano a farmi qualche nuova e possibilmente utile medicazione, non trovavano spazio e spesse volte si dovevano scontrare contro una nonna agguerritissima che era pronta ad una battaglia all’ultima conversazione … anche perché, con me infortunato e con Goten che mi stava appiccicato per fare qualche sana chiacchiera, la bionda cercava ripiego o sul povero cyborg (che però la respingeva continuamente), o su qualche giovane infermiere (rarissimi è dir poco mentre invece le ragazze pullulavano ma a loro pensava Genio …) ed infine, come ultima spiaggia, qualche buon uomo vestito di bianco per fare soltanto qualche parlata amichevole. Il nonno nel frattanto studiava tutti gli apparecchi ospedalieri e molto probabilmente pensava già a come rivoluzionare il tutto mentre il minuscolo felino me lo ritrovavo spesso addosso perché il suo padrone, forse tanto distratto quanto geniale, lasciava che scendesse dalla spalla tranquillo. La porta che conduceva all’esterno era rimasta aperta ma per fortuna nessun visitatore fastidioso si presentò, forse perché non ero un personaggio molto popolare … Il padre di Chichi, Juma, offriva ai presenti bibite rinfrescanti in attesa che i due inviati in missione tornassero con i senzu. Sinceramente me ne stavo tranquillo a pazientare sicuro che Yamcha, affiancato da quell’arrogante figlio, ci avrebbe impiegato un bel po’ prima di fare ritorno.
Il nonno di Goten porse del succo di arancia al vecchio Genio prima di rivolgersi alla figliola « Chichi, tu non sai dove sono andati Goku, Gohan e tutti gli altri vero? » chiese il guerriero in pensione alla mora che, con aria sempre più severa, impuntava i pugni ai fianchi.
« No, non so dove si siano andati a cacciare! Lo vorrei sapere anch’io anche perché, se questa volta Goku non mi da una buona spiegazione, giuro che non gli preparerò più da mangiare! Quello scellerato mi sentirà … » la donna sibilò vendicativa con i denti stretti osservando un punto indefinito della stanza chiarissima … il soggetto del discorso in quell’istante o starnutiva oppure gli fischiavano le orecchie.
« Chissà perché poi sono volati via tutti così in fretta … » mormorò Bulma mentre si teneva il mento con una mano.
Il piccolo Goten saltellò un poco sul materasso facendomi muovere con esso mentre alzava una mano in avanti, in direzione della porta, in segno di saluto « Ciao Videl! ». Voltai lo sguardo verso destra e vidi la ragazza, ancora incorporata alla stampella di legno, che si sorreggeva un po’ a stento per colpa di un leggero fiatone dovuto forse ad una corsa. La ragazza dagli occhi azzurri si avvicinò un poco e mosse la testa per osservarmi interamente da capo a piedi per fermarsi poi all’altezza del mio viso « Ho visto quello che è successo da una stanza privata dello stabile … Mi dispiace molto » Goten incrociò le braccia indispettito dal fatto di non essere stato ricambiato del saluto.
Sorrisi tranquillo come se non mi fosse accaduto nulla « Tranquilla, sto bene ». Alzai un poco la gamba destra e con essa colpii con leggerezza la schiena del piccolo Son obbligandolo ad osservarmi. Goten mi osservò un po’ accigliato ma poi, quando mi vide alzare le sopracciglia per dirgli “Non prendertela dai”, tornò a sorridere sotto lo sguardo serio della madre.
Videl si portò una mano al petto ed assottigliò gli occhi mostrandosi veramente in pensiero per la brutta piega che gli eventi stavano prendendo « Ho visto anche Gohan e gli altri che sono volati via … Dove sono andati? ». Mamma scosse la testa intromettendosi nel dialogo « Non lo sappiamo, non lo hanno detto a nessuno ». La ragazza mi guardò ma scossi la testa per anticipare la sua possibile domanda.
« Gohan se la caverà se è questo che vuoi sentirti dire » disse spiccia Chichi attirando su di se le attenzioni della figlia di Mr. Satan che, appena finite di udire quelle parole, divenne rossa in volto ricordando un bel pomodoro. In quell’istante, notando quegli occhi chiari e sognanti, compresi che Videl si era persa in un mondo tutto suo, fatto di sogni romantici nel quale Gohan era il solo ed unico principe azzurro … Rimasi sollevato da quella piccola scoperta.

******

Lontano dalla città, annegati in mezzo al verde della natura, due personaggi, uno più adulto dell’altro, sfrecciavano ad una velocità moderata nel cielo azzurro tagliando le bianche nuvole. L’uomo, vestito di uno squallido abito e dal discutibile gusto visto che era di un giallo osceno, stava dinanzi al piccolo Light che, con una buona maestria, pilotava il piccolo mezzo di trasporto dotato di quei propulsori posteriori che emanavano un piccolo fumino grigiastro che firmava quel piccolo ritratto naturale.
Yamcha si voltò indietro continuando a volare a retro marcia. Osservò il proprio figlio di otto anni, con quegli occhiali rossi da aviatore, occhialoni che molti anni prima la sua Bulma utilizzava per una qualche avventura alla ricerca delle sfere del drago a cavalcioni, pure lei, su di una motoretta. Spalancò poi gli occhi quando rivide una piccola scena che si era ripetuta già parecchie volte da dieci minuti a quella parte: il ragazzino pilotava il suo mezzo serio e diligente quando ad un tratto, improvvisamente, i piccoli propulsori si spensero facendo fermare il velivolo e facendolo scendere velocemente di quota. Light, determinato come non mai (qualità di certo non ereditata dal padre ma forse più dalla mamma), non perdeva la calma intrinseca in se stesso e provvedeva a risolvere la situazione: con estrema rapidità spegneva qualsiasi dispositivo che poteva essere ancora in funzione, rigirò la chiave nel congegno di accensione una, due, tre volte … Tante quante ne necessitavano per fare riaccendere i motori e per fare ridecollare il mezzo, riportandolo a fianco del padre.
Gli occhi scuri paterni si socchiusero un poco « Non penso che sia molto sicuro quel trabiccolo … » proferì Yamcha al piccolo che però non lo guardava nemmeno in volto.
Lo sguardo accigliato mirava soltanto davanti a sé « Bada a come parli, ci ho messo un sacco di tempo per metterlo in piedi! ».
« Ma come siamo scontrosi … » bofonchiò l’uomo rimettendosi dritto con il corpo intero « … Alla fine però ti devo fare i miei complimenti: mettere su un lavoretto del genere alla tua età, sei sorprendente! Chi lo avrebbe mai detto, io non me lo aspettavo! ». La bocca si piegò in un sorriso che però non venne affatto corrisposto, anzi … « Umpf, sì, certo, come no » fu la risposta rapida e lapidaria del piccolo bambino che aveva tutte le intenzioni di far morire lì il discorso. Tentativo non riuscito: « Ma quando lo hai costruito? Non mi ero mai accorto del fatto che lo stessi realizzando … ».
« E’ molto semplice … » cominciò il piccolo mantenendo la sua serietà spiazzante « … Eri sempre in dolce compagnia, per questo non te ne sei mai accorto ».
Yamcha abbassò lo sguardo in direzione della terra, osservò lontano un poco scosso da quella freddezza, come se al figlio non gliene fosse mai importato nulla di lui e di ciò che faceva alla propria famiglia.

Un piccolo paesello costituito da delle piccolissime abitazioni dalla forma classica a cupola venne oltrepassato in assoluto silenzio mentre un grande stormo di uccelli, in cerca di un luogo carico di cibo, si muoveva nell'aria circondando i due ometti. Quel silenzio, divenuto forse troppo pesante da sostenere, venne nuovamente interrotto dal personaggio vestito di giallo che, voltandosi verso il figlio non riuscì a far nascere sul viso un’espressione del tutto serena « Hei, è da un po’ che non fa più scherzi quel macinino … » dichiarò Yamcha notando che da un po’ il mezzo non si spegneva più « … Chissà, cos’era che non andava? ».
Light voltò improvvisamente il viso verso sinistra, in direzione del padre, e dopo aver sollevato gli occhiali da aviatore con l’ausilio di una mano fulminò con gli occhi il diretto interessato « Zitto! Se parli troppo presto attirerai la sfortuna! … » brontolò spiccio mostrando anche un pugno ben serrato. Si risistemò sul seggiolino in pelle pregando che le parole del vecchio non esaudissero quel malaugurato presagio ripoggiando poi gli occhiali al loro posto « Penso che il problema sia a dovuto alla mala calibrazione dei composti ».
Yamcha strabuzzò gli occhi confuso « Ovvero? ».
Il bimbo sbuffò capendo che aveva a che fare con uno un po’ corto di comprendonio « Per fare una giusta miscela è necessario unire più composti alla medesima quantità. Se anche uno solo degli elementi soverchia gli altri si corre il rischio di rendere questo strano combustibile inadatto ed anzi, dannoso per il veicolo. Chiaro? ».
L’uomo annuì poco convinto ma lo istigò a proseguire « E come mai non ti è venuta perfetta? ».
Light osservò davanti a se non riuscendo ancora a scorgere il famoso obelisco di Karin « Per realizzare un combustibile adatto ai mezzi come questo bisogna utilizzare dei macchinari precisi che a casa non c’erano. Volevo comunque provare da solo quindi ho tentato artigianalmente utilizzando i vari utensili per lo studio della chimica ma nonostante gli sforzi il risultato non è poi così vicino all’ottimale come pensavo … » assottigliò gli occhi avendo bene in mente come proseguire la sua parlantina « … In ogni caso è risaputo che non esiste nulla di perfetto a questo Mondo: nessun essere è privo di difetti così come anche un singolo oggetto, come ad esempio una comune sbarra di ferro, questa non è composta da soltanto quel metallo ma anche di tanti altri, anche se in proporzioni millesimali ».
Yamcha non si trovò d’accordo ed incrociò le braccia al petto « Cell era l’essere perfetto, te ne avevo parlato no? ».
« Mi ricordo di quella storia ma Cell non era affatto un ‘essere perfetto: se lo fosse stato per davvero a quest’ora saremmo tutti noi all’altro mondo e non viceversa. Da quanto ne so, Cell peccava di superbia e già per questo non era da considerarsi completo … » le nuvole si infrangevano al passaggio dei due e li lasciava passare senza freni « … Niente è perfetto, se due elementi vengono mescolati assieme uno dei due, anche se questa sottomissione non sarà evidente, soccomberà un poco sotto l’altro. Le percentuali non saranno mai identiche, qualunque mezzo e strumenti si vadano ad utilizzare ». L’uomo venne zittito.
Passarono altri minuti ma la strana torre che si doveva andare a perdere nelle nuvole non si vedeva.
Un forte ringhio si udì fuoriuscire dalle piccole labbra. Light strinse improvvisamente i freni del mezzo ed inchiodò nel bel mezzo del cielo facendo impennare la motoretta. Yamcha, appena udì il calo di potenza dei propulsori, si fermò anch’egli chiedendo spiegazioni « Light, ma che cosa … ».
Il bambino girò il veicolo indirizzandolo nella direzione dalla quale era venuto « Pensavo che ci volesse poco per incontrare questo “Karin” ed invece … Mi sono scocciato, me ne torno a casa ». L’uomo strabuzzò gli occhi allibito « Ma non puoi tornare a casa, non da solo! Può essere pericoloso! ».
« BASTA! … » urlò Light con una rabbia trattenuta forse per troppo tempo « Non è possibile che vi preoccupiate per me soltanto quando non ce né motivo! Me ne vado! ».
Il motore rombò e il bambino si allontanò lasciando il padre alle spalle che, nonostante lo avrebbe potuto riagguantare con un soffio di Iesolo, lo lasciò andare schiacciato dalle sue parole.

... Continua ...

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Capitolo 78
*** Nella base di Babidi ***


Chi non muore si rivede e infatti ... Come da appuntamento eccomi quà, non ho dimenticato i miei doveri e quindi tra poco leggerete il nuovo capitolo che ho scritto ma prima ecco le risp alle rece che sono giunte, sono solo tre, ci metterò poco:

Vegeta4ever: Per quanto riguarda il discorso spero che tu abbia capito che non sono affatto arrabiata o altro, so bene che c'è altro da fare e che non sempre si è dell'umore adatto per fare l'una o l'altra cosa quindi mettiti tranquilla che rimarrai sempre la mia pazza n°1 XD Baci ragazza!

Pepesale: Light è un piccolo genietto, visto che è figlio di Bulma ha preso da lei l'intelligenza anche perché, se avessi realizzato un monello tonto e sciocco come il padre, non sarebbe stato interessante ed anzi, sarebbe apparso quasi come scontato. Diciamocelo, se ad uno dici "A Yamcha è nato un figlio" quello di risponde che è un somaro come il padre ed è quì che sbaglia: nessuno nasce stupido, sono gli oggetti e le persone che lo circondano a farlo diventare o meno e in tal caso il piccolo Light, avendo dei genitori scellerati, si è deciso di muoversi per conto proprio. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, bacio

Angelo Azzurro: Il calo di lettori è evidente, non c'è che dire, ma non amo piangermi addosso e pertanto persisto nella scrittura del mio lavoro e alla fine di questo, se qualcuno avrà voglia di recuperare i capitoli persi, saprà dove trovarlo. Altro poi non posso fare ^^". Per Light, sì, ho un disegno ben preciso (e non solo quello fatto a mano s'intende XD) e la sua intelligenza è inerente a questa immagine di lui (ricordiamoci che è figlio di Bulma, qualcosa doveva pur ereditarlo, no?). Per il fortunato da essere manipolato non mi sbottono e ti chiedo ti attendere un pochino. Bacioni ragazza!


Fine. Inutile dire che mi piacerebbe ricevere qualche commento in più ma se siete occupati in faccende più importanti vi lascio fare perché è giusto così. In ogni caso ci rivediamo venerdì prossimo, non mancate, mi raccomando!
Baci
scImMIA

 

 

CAPITOLO 78
- NELLA BASE DI BABIDI -


« Quì attorno ci dev'essere la base di Babidi, ci conviene iniziare a cercare .. » Piccolo si avvicinò a Crillin e gli chiese di porgergli il contenitore dell'energia rubata a Trunks che ben presto ricevette « ... Oppure ... » proseguì alzando la strana ampolla « ... Potremmo riconsegnare questo oggetto a questo quà e spedirlo dal nostro nemico lasciandolo tranquillo mentre lo seguiamo senza dargli fastidio ». Il namecciano rimase in silenzio mentre con occhio critico tentava di leggere il viso di ogni individuo presente rimanendo poi fisso sull'essere superiore che aveva la pelle d'oca solo all'idea di mettere in pratica quel piano al di sopra delle righe.
Kaioshin sbottò fuori di se dalla rabbia « NO! Non possiamo farlo andare e permettergli di accumulare l'energia presa a Trunks a quella già raccolta! Che piano assurdo, invece di dire queste bestialità dovremmo cercare la base di Babidi e smetterla di perdere tempo prezioso! » il superiore agitò talmente tanto le braccia durante il suo discorso che chiunque percepì la sua agitazione anche se non tutti la pensavano alla stessa maniera: Goku posò le mani ai fianchi e piegò un poco la testa da una parte e sospirò un poco « Suvvia Kaioshin, non abbiamo molte scelte. Ci potremmo impiegare troppo tempo per cercare la base e nel frattempo Babidi potrebbe mandare sull'intero pianeta talmente tanti scagnozzi per raccogliere altra energia ... Se spediamo Yamu dal suo padrone eviteremmo un sacco di problemi » il Son però non riuscì a zittire il superiore che continuò a dire la sua senza essere preso in considerazione.
Vegeta si avvicinò al namecciano e con un cenno della testa indicò il tirapiedi del mago di nome Yamu che ancora boccheggiava all'interno della dura roccia, strinse maggiormente le braccia attorno al petto e si pronunciò con aria grave e profonda « Dagli quel coso e finiamola con questa storia ». Piccolo alzò la mano con la quale teneva lo strano contenitore e facendo roteare il braccio in avanti lanciò l'oggetto chiaro spedendolo diritto nel grembo di Yamu provocandogli un improvviso dolore all'altezza dello stomaco. Gli occhi di Kaioshin si sbarrarono vedendo quello spettacolo « PAZZI! Che cosa avete fatto!!! ».
Il superiore scattò in direzione dell'uomo dal viso pallido ma Son Goku, con un'abile presa, interruppe la sua corsa afferrando con forza la sua spalla sinistra « Andiamo Kaioshin, non abbiamo molte alternative. Dobbiamo fare forzatamente così ». L'uomo vestito di arancione lasciò la presa divenendo per un attimo serio e lasciando che i pugni chiusi rimanessero vicino alle gambe leggermente divaricate « E la cosa migliore, mi creda » dopo un attimo di silenzio voltò lo sguardo verso il figlio ed accennò con il viso acconsentendo anch'egli al piano di Piccolo. Il namecciano si voltò verso Yamu e gli parlò chiaro: « Hei, tu! Prendi la tua roba e vai da Babidi. Sbrigati! ». Il diretto interessato rabbrividì un poco ma non si mosse da dove si trovava. Impresse sul proprio volto una maschera di rabbia alla quale ben presto diede voce: « Se mi presento a Babidi con voi appresso mi ucciderà senza pensarci due volte invece di premiarmi per l'energia raccolta! ».
« Razza di sciocco! ... » sibilò il principe dei sayan con la voce rauca dall'irritazione appena accresciuta da quella stupida affermazione « ... Ma cosa credi, rimarremo a distanza e non ci faremo individuare » proferì poi per dare compimento alla propria frase.
Yamu si staccò a fatica dal supporto minerale ed iniziò a svolazzare a mezz'aria lasciando che i pochi sassolini che erano incastrati al suo abito cadessero andandosi poi ad infrangere contro il suolo erboso. Strinse con entrambe le mani lo strano contenitore e se lo poggiò al petto come se avesse più valore addirittura della propria vita, cosa che era per davvero. Osservò a bocca aperta, senza parole, il gruppo di guerrieri ma poi, non notando su di essi alcun cenno di minaccia, si allontanò con calma perché le sue energie non gli permettevano di meglio.
Gohan voltò lo sguardo verso il nemico e lo vide scomparire oltre le montagne e rimase a fissare quel punto non staccandovi gli occhi. Si voltò verso Goku e dopo un segno d'assenso, l'intero gruppo, iniziò a muoversi in direzione delle medesime montagne lasciando alle loro spalle i prati verdeggianti.

******

Trascorse svariato tempo prima che i senzu arrivassero nel luogo in cui Trunks era trattenuto con la forza poiché ancora a corto di energie. Yamcha, dopo aver effettuato una rapida discesa, posò i piedi a terra in vicinanza al piccolo porticato sotto il quale stava l'infermeria e gli altri amici che attendevano il suo ritorno. Estrasse il piccolo sacchetto di tela dalla tasca della giacca gialla e dopo averlo osservato con piglio serio si incamminò verso la stanza interessata sotto la silenziosa osservazione di 17 che, in un angolo tranquillo, teneva ancora in braccio una piccola Marron che iniziava ad appisolarsi. L'uomo varcò la soglia dell'edificio andandosi a fermare poi davanti a Bulma che, con un'intraprendenza già vista altre volte, si fermò con decisone davanti all'ormai ex-marito e con arroganza gli strappò via di mano il piccolo sacchetto « Ma bravo, finalmente sei arrivato! » esclamò l'azzurra facendo irritare un poco il giovane uomo dalla vestita stramba.
« Ci ho messo il tempo che ci voleva » replicò Yamcha per riscattarsi anche se oramai Bulma era già voltata in direzione di Trunks per somministrargli la strana medicina. La donna dai capelli azzurri diede il piccolo fagiolino al sayan, posandoglielo su di una mano ed attendendo che questi lo mangiasse per poi inghiottire il tutto dopo una rapida masticata. Il glicine, dopo una frazione di secondo, era già nel pieno delle forze: si sedette composto sul letto e notò che la grande ferita sul fianco era completamente scomparsa senza lasciare la benché minima traccia di se. Goten si mise in piedi sul materasso ricoperto dalle bianche lenzuola iniziando a saltellare tutt’attorno a Trunks come una piccola scimmietta scatenando nella maggior parte degli spettatori una certa ilarità mentre la povera Chichi, assolutamente insoddisfatta di quella scarsa disciplina in pubblico, espresse tutto il suo disappunto con un bel pugno secco sulla testa del secondogenito quando questi si mise a saltellare proprio nei suoi pressi. Il moccioso, dopo essere precipitato rovinosamente a terra, mormorò un dolorante “Hai” mentre si massaggiava con entrambe le mani il grosso bernoccolo che di lì a poco sarebbe apparso sulla nuca capelluta. Una forte risata aleggiò nell’aria mentre la mamma di Goten iniziava a lamentarsi di quanto poco il padre l’avesse aiutata con l’educazione dei figli e di quanto, nonostante i suoi mastodontici sforzi sul raddrizzamento della loro indole guerriera e in parte pasticciona, continuassero a tendere verso la figura paterna.
Bulma posò le mani ai fianchi mentre proseguiva ad osservare il figlio del suo migliore amico a cui somigliava incredibilmente. Smise però di sorridere ricordandosi di un altro soggetto che non aveva intravisto pocanzi, forse per colpa di mera disattenzione nei suoi riguardi. Si voltò indietro verso Yamcha e lo guardò dritto negli occhi « Dov’è Light? ».
Il moro rimase silenzioso mentre con un certa freddezza nei movimenti si disfaceva dell’orribile giacca che gli stava arrecando un certo caldo. Piegò l’indumento un paio di volte e se lo mise sotto al braccio scoperto e muscoloso sinistro mentre Bulma, con già una vena gonfia più della norma, ripeteva la sua domanda con un leggero isterismo già ben udibile « Yamcha … » disse con aria grave, come se stesse parlando ad un lattante che gli ha appena rubato l’ultimo biscotto « … Dov’è Light? ».
L’uomo sospirò divenendo serio e molto scuro in volto. Gli ci vollero alcuni secondi per trovare quelle parole che, in tutti i casi, lo avrebbero messo spalle al muro « Si è allontanato e adesso sta andando a casa ».
La piccola vena descritta in precedenza sembrò scoppiare … « CHE COSA?! … » la voce gracchiate riecheggiò nella stanza come un tuono attirando l’attenzione di tutti e facendo accapponare il pelo di altri « … Perché lo hai lasciato andare da solo?! Potrebbe essere pericoloso! » aggiunse poi mantenendo la sua irritazione. Yamcha voltò lo guardo vedendo vari espressioni distinte su ciascun volto: quella incuriosita di Chichi, quella apparentemente sorridente di Bunny, quelle esterrefatte di Trunks, Goten e Videl, quella tranquilla del cognato e invece quella severa di Muten …
L’uomo abbassò gli occhi scuri in direzione della moglie minuta e parlò piano lasciando che la sua richiesta gli fuoriuscisse come una supplica « Andiamo fuori a parlarne ». Bulma strabuzzò gli occhi ma acconsentì con un cenno di testa seguendo poi Yamcha all’esterno dell’edificio fermandosi poi abbastanza lontano dai suoi amici di modo che non potessero sentire i loro discorsi.
Entrambi si voltarono indietro notando che il grande gruppo all’interno dell’infermeria era uscito dietro ad un glicine scalpitante e i due, credendo di non essere tenuti sott’occhio da alcuno, iniziarono a conversare: Yamcha sospirò ancora « Light non mi ha più voluto seguire ma dopo che gli ho detto che sarebbe stato pericoloso allontanarsi da solo è stato ancora più irremovibile ». La donna assottigliò le palpebre « Spiegati meglio ».
Yamcha srotolò la giacca appallottolata e dopo averla smossa un po’ la fece adagiare sulla spalla destra continuando però a tenerla stretta con una mano in modo che non potesse cadere « Mi ha detto che dobbiamo smetterla di preoccuparci di lui soltanto quando non ce né affatto bisogno … » Yamcha non riuscì a tenere gli occhi alti « … Lo ha detto con così tanta rabbia che non mi è sembrato giusto forzarlo a rimanere … » il braccio che teneva la giacca trascinò a terra l’indumento sottolineando lo scombussolio che aleggiava nell’animo del padre « … Mi sono visto come un essere riprovevole, una persona che non è riuscita a portare a termine nemmeno una cosa che si era prefissata con la continua speranza che prima o poi tutto si sarebbe riaggiustato nel migliore dei modi … » Bulma lo osservava silente, con il volto velato di una leggera malinconia mentre il vecchio compagno, con gli occhi ormai lucidi, alzava il suo sguardo al cielo limpido « … Ti ricordi Bulma? Di quando ci incontrammo la primissima volta e di quanto poco dopo ci sentivamo talmente legati che secondo noi niente e nessuno sarebbe riuscito a separarci? ».
La donna annuì ricordando i tempi addietro nei quali i due, accompagnati da Goku, Olong e Pual, avevano affrontato tante peripezie. La primissima poi, quella conto lo strano Pilaf, aveva decretato la nascita della coppia focosa, carica e frizzante ma che oramai, vicina a quel palazzo anch’esso carico di altri ricordi, si apprestava a sbriciolarsi miseramente.
Yamcha, serio come non mai, proseguì con voce grave « Sognavo tutt’altro: una bella famiglia alla quale sarei riuscito a dare tutto me stesso pur di renderla felice e invece ho fatto soltanto un sacco di casino. Tu ovviamente hai reagito nel modo più plausibile però entrambi non ci siamo accorti che abbiamo trascinato Light, che non aveva nessunissima colpa, nei nostri giochi facendolo affogare ». L’ultima espressione fece raggelare Bulma che si trovò costretta a posare una mano sul petto nel tentativo di fermare un battito di troppo del cuore. Gli occhi azzurri si alzarono non andando ad incrociare quelli mori che erano ancora alzati verso l’alto « Io credevo che mi odiasse … ».
Yamcha lasciò che una piccola lacrima fuggitiva rimanesse ferma all’angolo dell’occhio a riflettere la luce del sole « Riesci a sentire pure tu i discorsi poco materni che fai? … » sospirò chiudendo le palpebre e lasciando che la goccia cadesse a terra « … Ma non sono da meno. Mi sono finalmente accorto di quanto lui, ai nostri occhi, non fosse nemmeno un legante alla nostra relazione: entrambi lo abbiamo trascurato e quindi è cresciuto da solo. Non ricordo nemmeno il giorno in cui ha smesso di trattarmi come un padre dal gran che è addietro … ».
Bulma piegò la testa a lato, nascondendola dalla vista degli amici che continuavano ad osservare ignari di cosa i due si stessero dicendo. La donna non nascose un certo dispiacere in quel discorso che, molto probabilmente, avrebbero dovuto fare diversi anni prima e non in quel momento « Adesso però sarebbe sciocco ricorrere ai ripari, non credi? » domandò con voce fioca facendosi appena udire dall’interessato che ci mise un poco a risponderle con voce altrettanto bassa « Si arrabbierebbe soltanto e si sentirebbe ancor più preso in giro. Non possiamo riaggiustare tutto, non adesso che non c’è nulla da poter riparare tutto quello che è stato. Light non può essere un mero collante … ». I due fecero incontrare i loro sguardi e vedendo negli occhi dell’altro le medesime sensazioni provate, cercarono di rimettersi diritti con i corpi e ad assumere un atteggiamento serio e meno da frignoni quali si presentavano. Bulma incrociò le braccia al petto « Quando ci separeremo per lui non cambierà nulla, sia con l’uno che non l’altro non sarà felice » dichiarò con occhi velati dall’acqua salata. Lui le poggiò una mano sulla spalla cercando di essere meno sciocco possibile però, ritenendosi anche in quel momento come tale, scrollò la testa da una parte all’altra cercando di recuperare un certo contegno « Forse e meglio parlarne con calma quando tutta questa situazione si sarà risolta … » iniziò prima di staccarsi e voltarsi verso gli altri « … Ora è meglio andare » decantò poi sfoggiando un largo sorriso che mascherò completamente il grigiore precedente.

Il piccolo Goten saltellò un poco intorno al sayan che poco prima era costretto a letto iniziando a divenire, per certi aspetti, alquanto seccante tanté che Chichi, dopo essersi stancata di richiami su richiami per ristabilire un minimo di tranquillità, dovette ricorrere suo malgrado alla carta del ricatto che consisteva ad alcuni pasti saltati se il secondogenito non la smetteva di fare brusio. Immediatamente, e stranamente, calò un silenzio perfetto … Chichi sapeva sempre come prendere i bambini.
I due soggetti che fino a poco prima erano rimasti alla distanza si avvicinarono silenziosi ma poi, capendo che di lì a poco Trunks sarebbe partito per raggiungere il padre e gli amici, si interessarono alle conversazioni in corso rendendosi anche in qualche modo partecipi con cenni di capo o soltanto inutili “Sì, ma certo” che ovviamente non davano sapore al tutto.
« Beh, io adesso vado così magari inizierò a capire qualcosa su questa faccenda » disse il giovane sayan mentre si sfregava le mani, ansioso di scoprire cosa il destino gli avesse preparato per quella nuova avventura. Lo stesso bambino che fino a poco prima aveva fatto confusione e poi silenzio zampettò con frenesia attorno a Trunks afferrando con entrambe le mani i pantaloni verdi della divisa da combattimento e tirandoli un poco verso di se attirando le attenzioni di molti tra cui anche quella del glicine che, sentendo l’intruso accollato come se avesse appiccicato i piccoli palmi con del super-collante, abbassò lo sguardo andando ad incontrare gli occhi scurissimi di Goten che facevano da soggetti in quel piccolo quadretto mesto che era il suo faccino buffo.
« Portami con te! » urlò poi il bimbo con un tono un poco isterico attirando immediatamente su di sé uno sguardo allibito da parte di Trunks mentre un’occhiata assassina da parte della madre che, se fosse stata in grado, avrebbe strozzato all’istante il figlio utilizzando soltanto la forza del suo sguardo.
Il ragazzo gesticolò un po’ staccando il piccolo amico da sé « Ma Goten, potrebbe essere davvero pericoloso, non mi posso permettermi di metterti in pericolo … » proferì poi osservando serio il monello che invece teneva la bocca arricciata in una smorfia di disappunto.
« Ti preeeego … Sarò buonissimo, lo giuro! » Goten pigolò portando la mano destra aperta a fianco del viso come segno di promessa mentre con gli occhietti umidi cercava di convincere l’amicone che però, combattuto e oltremodo braccato da sguardi contrastanti – quello languido di Goten e quello enormemente irritato di Chichi -, non sapeva che dire e fare perché, in ogni caso, sarebbe stato attaccato da uno dei due.
Trunks stava per parlare ma il piccino lo anticipò aggrappandosi all’abito cinese della mamma tirando verso il basso la donna ormai un po’ in là con gli anni che, costretta a piegare la schiena per non strappare l’abito, mugolò sentendo un dolorino lungo la schiena. Goten però non la stette ad ascoltare ed iniziò a sgnolare insistentemente: « Mammina, io voglio andare con Trunks! Per favore mamma … ».
Chichi negò con la testa energicamente « No, no signorino. Tu non vai da nessuna parte ».
Goten iniziò a saltellare aumentando i dolori lungo la spina dorsale della madamigella e quindi arrecandole maggiore in sopportazione « … Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai … » il “dai” venne ripetuto talmente tante volte che sarebbe inutile perdere tutto il tempo necessario per elencarli tutti quindi accontentatevi dell’idea. Chichi d’altro canto durò ben poco a quello strazio: si rizzò rapidissima in piedi infischiandosene della propria schiena e scatenò tutto il suo disappunto riguardo a quella idea balzana « HO DETTO NO!! ».
Il bimbo si staccò dal vestito spaventato e corse dietro al ragazzo dai capelli lilla come se questi fosse stato in grado di proteggerlo dalla furia in gonnella. Trunks girò il tronco osservando con occhio sereno l’amichetto « Goten, forse è meglio che dai ascolto a tua mamma. Questa storia non è mica uno scherzo ».
Il moretto alzò gli occhietti verso l’alto incrociando l’azzurro dell’altro sayan prima di sporgersi un poco oltre alla gamba dietro la quale era nascosto per riosservare la mamma che pareva, ma era anche, livida dal nervosismo.
« Ma io vorrei venire con te … » un mugolio triste e sottomesso venne proferito in mezzo a quei grandi dando vita a ad un generale stato di compassione nei confronti del figlio di Goku.
« Io non so proprio Goten, però … » Trunks voltò gli occhi verso la donna impettita e poi, scostando appena il frugoletto ormai grande, fece i pochi passi che servivano a raggiungere la donna utilizzando una flemma particolare, una lentezza che Bulma riconobbe all’istante poiché vista e rivista talmente tante volte moltissimi anni prima su di un inquilino che gironzolava per casa sua. Il glicine, con petto gonfio senza però volere apparire minimamente spaccone, si fermò dinanzi alla donna. Fece roteare un poco gli occhi osservando attorno prima di fissare Chichi mentre incrociava le dita delle mani tra loro « Non voglio che Goten corra dei pericoli inutili però non voglio nemmeno lasciarlo qui così » mormorò il giovane un po’ sottotono.
Chichi alzò un sopracciglio mentre l’altro rimaneva abbassato in puro segno di irritazione « E con questo cosa vorresti dire?! ».
Trunks si trovò spiazzato ed iniziò a giocherellare con le mani come un bimbo dell’asilo mentre dei timidi risolini riecheggiarono nei dintorni « Ecco, non voglio dire che qui non starebbe bene però forse sarebbe meglio che lo portassi con me, così aumenterebbe d’esperienza e comunque, se la cosa dovesse diventare troppo pericolosa, lo spedirò immediatamente indietro, promesso » farfugliò il ragazzo dinanzi ad una signora alquanto sconvolta affiancata da amici e parenti altrettanto esterrefatti. Il bambino si avvicinò alla mamma con aria supplichevole « Ti prego mamma, farò il bravo e appena la situazione diventerà brutta tornerò qui … per favore … ».
Chichi rimase severa e non proferì parola, si allontanò lasciando senza parole i presenti che attendevano una sentenza riguardo a quella proposta azzardata. La donna grugnì « Fate come vi pare … » sibilò a denti stretti prima di voltarsi e scrutare autorevole il giovane ragazzo dagli occhi azzurri « … Ma sappi Trunks che qualunque cosa accadrà al mio bambino ti terrò completamente responsabile ». Il sayan annuì fortemente sentendo sulle sue spalle una grande, improvvisa e pesante responsabilità che però era pronto a sostenere.
La mamma dai capelli scuri vi avvicinò al proprio bambino e piegò le ginocchia fermandosi alla sua altezza, mutò espressione divenendo sorridente ed anche compassionevole, guardò negli occhi il suo piccolo ometto che si gonfiava di orgoglio ed anch’ella si sentì piena di dignità « Fai attenzione, mi raccomando ».
Il piccolo annuì deciso dopodiché corse a fianco del glicine che era pronto per partire in volo. Ci furono gli ultimi saluti dopodiché si alzarono in cielo, sospinti da una piccola forza.

******

L’uomo dalla pelle chiara iniziò a discendere quando un largo pezzo di terra iniziò ad intravedersi tra delle alte montagne rocciose nel bel mezzo del niente. I guerrieri intenti nell’inseguimento, appena videro le mosse di Yamu variare secondo lo standard intravisto negli ultimi minuti, discesero in anticipo di quota nella vicinanza della vetta di una bassa montagna arrampicandosi poi fino alla cima con l’aura completamente azzerata per evitare che chicchessia, in grado di individuare delle auree estranee, li vedesse prima del tempo scatenando anche situazioni disdicevoli che avrebbero compromesso la situazione, che secondo Kaioshin, era già critica allo stato puro. Il largo gruppo si arrampicò sulle rocce arrivando fino alla vetta spoglia e si nascosero silenziosi osservando con piglio severo Yamu che, dopo essere atterrato a terra, si indirizzava verso lo sconosciuto che era al di fuori dell’astronave spaziale così come il superiore aveva percepito nella visione del senno. Lo sconosciuto, dopo avere ascoltato alcune parole dello scagnozzo di Babidi, fece cenno all’altro di non muoversi da dov’era e, senza aggiungere altro, entrò nel piccolo ambiente scomparendo alla vista dei restanti.
Crillin allungò il collo in direzione della nave per vedere meglio « Hei, è sparito! » mormorò quando l’essere vestito di scuro non fu più visibile. Kaioshin, sempre affiancato dal fedele Kibith, osservava risentito il volgersi degli eventi e arrovellava le meningi per cogliere i pro e i contro di quella situazione spinosa « Sicuramente sarà andato ad avvertite Babidi dell’arrivo di Yamu. Sicuramente è così … » l’ometto dalla pelle violacea sospirò sconsolato « … Spero che questa situazione non ci crei più danni di quelli previsti ».
Piccolo sorrise sornione osservando con occhi socchiusi il superiore « Ovvero? ».
Kaioshin non colse l’ironia e rispose come se quella del precedente Dio della Terra fosse stata una domanda seria « Molti, moltissimi ».
Il portello della nave, accompagnato da un rollio fastidioso, si alzò facendo comparire nuovamente l’apertura. Dopo lunghi attimi la figura dell’estraneo comparve nuovamente all’esterno ma, dopo di esso, altri due figuri dall’aspetto fisico completamente differente l’uno dall’altro, fecero la loro comparsa con aria altezzosa attirando le attenzioni dei guerrieri: il primo era di minuta statura, dal brutto spetto composto da una pelle di un colore smorto tutt’altro che piacente, due enormi occhi verdi e uno strano muso da felino mentre il suo abbigliamento variegato era formato da un grande mantello arancione ed una larga tuta azzurra che camuffava soltanto in parte il suo aspetto da mero mingherlino; il secondo tale era invece di tutt’altra immagine: era alto, possente, la sua pelle rosso fuoco lo rendeva maggiormente temibile e la sua aria da demone dava un tocco di malefico al suo aspetto che però, affiancato all’abito celeste e bianco, non perdeva affatto il suo smalto demoniaco.
« Ho, no! Quello è Darbula! » urlò Kaioshin in preda ad un improvviso attacco di panico scatenando negli compagni una leggera sorpresa che però venne scemata quando l’intero gruppo si accorse che l’aura di questo nuovo individuo era al pari di quella di Cell che, in qualche modo il gruppo intero, era riuscito a sconfiggere parecchi anni prima.
Goku non disse nulla riguardo al soggetto demoniaco ma scrutò incuriosito il piccoletto che lo precedeva « Allora quello dev’essere il mago Babidi se quello grosso è Darbula mentre l’altro sconosciuto non era altro che l’ennesimo scagnozzo del fattucchiere. Giusto? ».
« Infatti … » iniziò il superiore « … Ma con Darbula la situazione si complica ragazzi, per noi sarà pressoché impossibile fermare il mago con lui sotto il suo controllo! ». Crillin sbuffò capendo che se qualcuno non avesse dato corda a quel soggetto non sarebbe mai finita la storia sul quel fantomatico individuo « Heh … E chi sarebbe questo Darbula? ».
Kaioshin deglutì mentre proseguiva ad osservare la scena che gli si presentava davanti: Yamu con referenza donava la strana ampolla al mago Babidi che iniziò a scrutare con aria avida e arcigna « Babidi è un malvagio con pochi pari e i suoi poteri sono immensi, superiori a quello che immaginavo se è riuscito a soggiogare al suo volere Darbula, il signore del Regno delle Tenebre ».
Gohan strabuzzò un poco gli occhi « Il regno delle tenebre?! Non ne ho mai sentito parlare ».
Il superiore proseguì « Oltre a questo in cui vivete voi esiste un altro universo parallelo chiamato Regno delle Tenebre e Darbula è il guerriero più forte e valoroso di quella dimensione. Siamo nei guai, oh, guai grossi! ».

Il mago Babidi sorrise furbastro mentre con le lunghe dita ossute accarezzava lo strano contenitore bianco con sopra la “M” nera. Darbula abbozzava un sorriso poiché contento di vedere il proprio padrone di buon umore, sicuro che presto i suoi desideri si sarebbero presto realizzati creando il mondo perfetto. Il mago alzò gli occhiacci in direzione di Yamu che silenzioso e rigido come un pezzo di legno attendeva un qualsiasi commento riguardo al bottino anche se non se ne conosceva ancora il quantitativo effettivo. Quegli stessi occhi si mossero da una parte all’altra, sicuri che ci fosse qualcosa che non andava ma poi, pensando che avrebbe potuto rimandare quel piccolo dilemma, decise di proferire parola in direzione del sottoposto « Ma bravissimo Yamu, sei già tornato con dell’energia da donare al mio MajinBu ».
L’inferiore alzò le spalle stupito da quelle parole e piegò in avanti la schiena facendo un caloroso inchino « Siete troppo buono mago Babidi, abbiamo fatto solo il nostro dovere » disse poi con aria quasi commossa senza alzare lo sguardo come segno di vero rispetto nei confronti del proprio signore.
Lo stregone notò il plurale delle parole pronunciate e pertanto si avviò per risolvere il proprio perché a riguardo « Bravissimo, Spopovich dov’è? » mormorò poi severo e desideroso di una risposta rapida e precisa.
Yamu si rimise dritto. Boccheggiò qualche secondo non trovando le parole per esprimersi ma poi, per mancanza di alternative, si espresse nella maniera più dovuta: « Grande Babidi, Spopovich è stato eliminato mentre raccoglievamo l’energia necessaria al risveglio di MajinBu ».
Il piccoletto assottigliò gli occhi cattivo ed irritato intuendo bene che il suo suddito aveva agito da sciocco e faceva finta di nulla a riguardo del terribile errore che aveva commesso « Ma certo … » grugnì arrabbiato mentre con sguardo bieco si voltava verso il suo diletto dalla faccia demoniaca in cerca di un volto amico che non fosse in grado di creargli problemi « … E concordi con me Darbula che non è affatto una buona idea portarsi appresso i probabili esecutori del delitto ».
Darbula ghignò furbo « Ma certo, a meno che non siano soltanto dei grandi curiosi ». Yamu rabbrividì comprendendo di essere davvero nei guai più completi e pensò che i guai sarebbero iniziati e finiti nel lasso di brevissimo tempo. Colto dal panico indietreggiò di alcuni passi facendo strisciare le suole delle piccole scarpe sulla terra polverosa realizzando due piccole scie scavate nel suolo. Babidi si rivoltò verso il discepolo fulminandolo con lo sguardo e storcendo la larga boccaccia in una smorfia « Puipui, fallo fuori » sibilò a denti stretti in direzione del secondo suddito che, appena ricevette l’ordine ben accettato, era sicuro che sarebbe riuscito ad eseguirlo nel miglior modo possibile.
Puipui alzò il braccio destro in direzione di Yamu che nel frattanto aveva deciso bellamente di darsela a gambe levate. Il secondo di Babidi dalla testa oblunga allineò le dita della mano tesa e le fece illuminare di un bagliore mistico. L’uomo dalla pelle pallida si voltò di scatto iniziando a correre come un folle, alzando polvere e sassi prima di spiccare il volo ed esplodere in mille pezzi in quel cielo limpido quando quel raggio di luce del medesimo colore emesso da Puipui lo colpì in pieno. Il bagliore dell’esplosione illuminò tutta la zona circostante come se fosse stato un mezzo d’illuminazione naturale e quando la chiarore tornò quello di poco prima Puipui si voltò verso il proprio padrone, poggiò il palmo della mano destra sul cuore e si piegò in un inchino solenne.
Babidi sorrise in modo subdolo voltandosi nuovamente verso Darbula mentre con una mano si pettinava i lunghi baffetti da pesce gatto che si ritrovava « Molto bene, una questione è risolta, adesso pensiamo all’altra seccatura » mormorò poi lasciando che il suo diletto fissasse arrogante il punto dove stavano gli spioni …

Gohan, così come tutti gli altri, si accorse che Babidi e i suoi scagnozzi li avevano individuati e pertanto, pensando che fosse inutile nascondersi ancora propose ciò che gli era balenato alla mente: « A questo punto tanto vale mostrarsi no? ».
« Infatti » acconsentì lapidario Vegeta e, senza aspettare ulteriori in capitolo, salì sulla roccia più alta rendendosi ben visibile dai nemici che, appena lo avvistarono, rimasero silenziosi chiedendosi chi fosse quel pazzo che aveva avuto il coraggio di essere così sfacciato. Kaioshin venne colto una seconda volta da un’ondata di panico ed iniziò a gesticolare in direzione del principe dei sayan ignaro che il mago Babidi, per colpa di quei movimenti agitati, avesse scorto anch’egli « Vegeta! Ci farai ammazzare tutti! ».
Son Goku si alzò in piedi tranquillo mostrandosi al mago Babidi e a Darbula « Suvvia Kaioshin, non faccia il tragico. E poi se non ci fossimo mostrati noi sarebbero arrivati loro ». Il namecciano, che era anch’egli accucciato come un gatto, si alzò in piedi lasciando che il vento gli gonfiasse il mantello e facendo sfoggio della sua stazza evidenziata enunciò anch’egli la propria approvazione con un genuino cenno col capo. Kaioshin era allibito da tale atteggiamento e rimase senza fiato quando anche gli ultimi due compagni, Kibith escluso, fecero spallucce in sua direzione e si mostrarono senza vergogna ma anzi, con un coraggio da leoni, con una forza d’animo che sembrava inarrestabile. Il superiore dovette cedere e con aria umile si alzò tenendo la testa bassa come un leggero senso di vergogna lo pervadesse mentre il suo amico dalla pelle color Magenta, con umore che gli si avvicinava incredibilmente, si elevava cercando se non altro di far fare una buona figura al suo padrone.
In lontananza, nei pressi dell’ingresso dell’astronave, Babidi rimase esterrefatto e per poco non fece cadere il prezioso contenitore « Guarda Dabula quanti aiutanti si è portato appresso Kaioshin: escludendo lui sono in sei! ». Darbula sorrise mentre incrociava le braccia al petto « Interessante … » proferì per poi continuare « … evidentemente teme la tua potenza grande Babidi perché altrimenti non si sarebbe dato tanto daffare, non crede? ».
La fresca versione della questione fece risollevare lo spirito del capo « Massì, hai proprio ragione, Kaioshin mi teme … » disse nuovamente tranquillo mentre placido si incamminava verso l’interno della nave « … Ma non dobbiamo apparire scortesi, mi raccomando, falli accomodare e poi dopo vieni nella stanza dove si trova MajinBu ». Darbula non fiatò e si limitò a compiere un inchino mentre Puipui, su nuovo ordine, seguiva umile il mago all’interno della nave.
L’essere demoniaco, con una velocità pazzesca, scomparve, si materializzò dinanzi al gruppo di spavaldi eroi e rimase sospeso a mezz’aria ad osservare tutte quelle facce mai viste chiedendosi chi mai fossero. La sua voce fu ben udibile quando disse un pacato “Seguitemi”. Vegeta, seguito a ruota da un curiosissimo Goku, fu il primo a staccarsi dalla roccia e a seguire Darbula che nel frattanto era già entrato nel piccolo ingresso ed aveva iniziato a discendere il lungo corridoio verticale.
« Stiamo cadendo nella trappola di Babidi, non lo capite?! » Kaioshin aveva urlato quelle parole al vento, nessuno l’aveva ascoltato e quindi, ancora più demoralizzato per il fatto che la sua rispettabilità in quanto superiore dell’aldilà stava andando letteralmente a rotoli, seguì il resto del gruppo raggelando poi quando la pesante porta metallica della base si chiuse alle sue spalle.
La discesa era lunga e buia, nessuno parlava. A metà tragitto però, visto che era nel suo carattere, il principe dei sayan iniziò a conversare con il preciso scopo di stuzzicare lo scagnozzo di Babidi: « Han, e allora tu saresti il famoso Darbula che Kaioshin teme tanto? ».
Il diretto interessato sogghignò ma non rispose, raggiunse il primo piano illuminato ed appoggiò i piedi a terra attendendo che anche gli ospiti fecero lo stesso. Vegeta s’infiammò d’irritazione « Non mi hai risposto … ».
Darbula osservò il suo interlocutore studiandone la figura « Sì, io sono Darbula. E tu chi saresti? ».
Il sayan incrociò le braccia iniziando a sorridere raggiante « Io sono Vegeta, principe dei Sayan oltre che colui che ti eliminerà … ».
« Certo … » mormorò glaciale Darbula spegnendo l’entusiasmo dell’uomo « … In ogni caso adesso siete nel primo piano dell’astronave di Babidi. Per raggiungere il mio signore non dovrete fare altro che abbattere tutti i nemici che troverete su ciascun piano. Se ciò farete lo incontrerete ma prima di allora non lo vedrete mai di persona e inoltre, tutta l’energia scaturita dalle ferite di battaglia, verrà automaticamente inserita nella sfera di MajinBu. Tutto chiaro? ».
Goku fece un passo in avanti con il petto gonfio di voglia di confrontarsi « Sarai tu il nostro primo avversario? » domandò nella speranza di ricevere una risposta affermativa, perché se cos’ fosse stato, ciò avrebbe indicato che dopo di lui c’erano guerrieri molto più temibili che avrebbero dissetato la sua voglia di mazzate.
« Nient’affatto » fu secco Darbula decretando la dissolvenza del glorioso sogno del Son … Il demone proseguì « Vi attenderò oltre » enunciò prima di scomparire in un’altra porta che però venne serrata dopo essere stata varcata lasciando l’intero gruppo nel silenzio più competo ignaro che il perfido mago li stesse già spiando.

 

 

 

... Continua ...

 

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Capitolo 79
*** MajinBu non riceve energia ***


Salve a tutti e ben tornati! Pure oggi sono di fretta ma non mi risparmierò certamente per le risposte alle recensioni che mi sono arrivate :

gohanSS2: Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Comunque sono una ragazza ^^

Angelo Azzurro: Ti rispondo invece ma con un bel “no” … Light non verrà posseduto ma non c’è nulla di certo, quindi è come se non ti avessi detto nulla XD Bulma è

affettuosa con Trunks ma il bello è che lo è nonostante non sappia che è suo figlio mentre Vegeta, beh, è sempre stato un po’ sopra le righe, non vedo perché con Kaioshin dovrebbe essere diverso. Baci, spero che ti piaccia il capitolo

Pepesale: Yamcha si comporta da sciocco ma questo non vuol dire che non sia in grado di fare discorsi intelligenti quando ce né bisogno, questo è un altro standard dei fan di DragonBall da sfatare il prima possibile. Spero che il capitolo ti piaccia, bacio

Ka93: E’ un brutto momento per le scuole e quindi capisco che in un periodo come questo in cui è necessario avere già ingranata la marcia per i mesi successivi non è facile mettersi a leggere storie in internet. Spero che il capitolo ti piaccia (ps. Ovvio che continuo! XD) baci

Fine. Ultimamente i capitoli mi vengono parecchio corti, non so perché ma spero che la cosa non sia troppo un problema … il fatto è che recentemente faccio fatica a trovare le parole, a scrivere correttamente, a volte non ho voglia, altre non ho tempo e quindi non riesco a scrivere tanto … sicuramente starete rimpiangendo i capitoli di un qualche tempo fa. Spero che tra breve (quando le cose diventeranno davvero interessanti) la mia vena inizi a sgorgare talmente tanta ispirazione da farmi stare male! XD per ora però accontentatevi ^^
Baci a tutti quanti! Vi aspetto venerdì prossimo e recensite se leggete, please!
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 79
- MAJINBU NON RICEVE ENERGIA -

Erano oramai trascorsi svariati minuti da quando Darbula, il secondo di Babidi, era scomparso dietro alla porta scorrevole dalla forma ovalizzata lasciando i guerrieri in balia di riflessioni o pure curiosità. Kaioshin poi, affiancato costantemente da Kibith, sembrava starsi mangiando le unghie dal nervosismo mentre le "rotelle" cercavano di elaborare una qualunque via di fuga da quel pasticcio nel quale Vegeta, e a ruota tutti gli altri, si erano imbattuti sottovalutando il problema. Il principe dei sayan, che girava in tondo come un'anima persa, sembrava essere quello maggiormente infastidito dall'attesa ma per fortuna, i suoi continui sfoghi e inveite contro il suo rivale di sempre che in quel momento era utilizzato come una valvola di sfogo, riusciva ad acquetare il suo malumore. Crillin e Piccolo invece osservavano silenziosi Gohan che, con una curiosità particolare, studiava ogni angolo di quella navetta spaziale ... rimanendo però in quei limiti da Babidi consentiti. Il sayan più giovane si avvicinò al grande cerchio nero che era situato nel centro della stanza e che stava ad indicare il passaggio per il piano successivo, si inginocchiò e con una mano guantata toccò la fredda superficie. Vegeta stava ancora deridendo il padre quando Gohan lo interruppe con garbo: « Scusa Vegeta, posso farti una domanda? ».
Il principe si voltò seccato in sua direzione « Che vuoi? ». Il ragazzo non si fece intimorire, si alzò in piedi ed aprì un poco le braccia come ad indicare la sua predisposizione ad una chiacchierata pacifica « Volevo farti soltanto qualche domanda riguardo a questa nave ... ».
Vegeta alzò un sopracciglio ed attese il proseguimento del dialogo mentre nel frattanto pure gli altri, che non avevano niente di meglio da fare, si avvicinarono al ragazzo e al principe. Gohan continuò quando pure il padre, dopo aver fatto qualche commento con Crillin riguardo al fare da studioso del mio amico, se ne stette in silenzio « Ecco, io volevo soltanto capire meglio come fosse fatta questa nave visto che ho avuto la possibilità di vedere soltanto quelle monoposto, quella di papà dopo quella usata per andare su Namecc e un poco quella di Freezer. Ho pensato che visto che tra noi sei quello più esperto di spazio lo potessi sapere ... ». Papà si guardò un po' attorno mentre incrociava le braccia al petto con fare abbastanza disinvolto: « Posso soltanto immaginare come possa essere questa nave visto che è sotterrata e pertanto non so bene nemmeno io come sia strutturata ... Vista così però potrei azzardare che si tratti di una nave che io definirei a parete ... ».
Piccolo assottigliò gli occhi « A parete? ».
Vegeta s'irritò all'istante « Non conosco i termini specifici, è solo la prima parola che mi è venuta in mente per dare una possibile visione al sistema! ».
Gohan fece spallucce ma mantenne un lieve sorriso sul volto « Non mi interessano i termini specifici ... Quindi come sarebbe strutturata? » domandò poi interessato a capire come fosse l'oggetto nel quale erano intrappolati.
Il principe tornò tranquillo « Ci sono tantissime tipologie di navi spaziali e ciascuna ha un proprio scopo evidenziato dalla sua struttura: come le monoposto hanno il mero compito di trasporto di un singolo elemento, la nave da battaglia di Freezer era possente proprio per tale motivo. In genere più l'astronave è compatta più è resistente agli attacchi nemici primo perché i suoi motori e generatori sono interni alla struttura e poi perché può viaggiare rapidamente ... » i presenti nella stanza ascoltavano silenziosi e incuriositi dalle nuove informazioni che stavano, chi più e chi meno, acquisendo. Papà proseguì « ... Alla prima occhiata, visto che ogni stanza sembra essere separata dall'altra, mi è parso che questa sia una nave ampia e tutt'altro che compatta. Credo che sia una di quelle navicelle riservate esclusivamente a dei viaggi in cui non sono previsti attacchi anche perché, navi di questo genere, non sono resistenti e nonostante la loro stabilità durante i viaggi sia ammirevole, sono dotate di velocità limitate anche perché i detriti spaziali o quant'altro, avendo tanto spazio a disposizione da poter colpire, rallentano di molto l'andatura ».
Gohan alzò un attimo gli occhi verso il pannello da dove erano usciti poco prima e si portò una mano al mento come per ordinare le idee « Quindi possiamo dire che la nave di Freezer era come una corazzata da sfondamento mentre questa è una nave da crociera facilmente affondabile? ». Vegeta annuì soddisfando le richieste del ragazzo « Sì, anche se non so se queste limitazioni valgano anche per questa nave visto che è guidata da un essere dai poteri magici ... » mormorò poi avvicinandosi ad una delle pareti laterali della stanza dalla pianta circolare. Tutti si voltarono in direzione del principe dei sayan che, quando raggiunse la parete, posò su di essa il pugno destro. Kaioshin, in silenzio come gli altri in un primo momento, gridò stupito quando vide Vegeta sfondare il sottile muro di metallo « CHE COSA TI E' SALTATO IN MENTE?! ». Papà sogghignò quando estrasse la mano guantata sporca di quella terra che a poco a poco stava facendo il suo ingresso da quel buco realizzato e che stava insozzando il pavimento chiaro. Goku rimase silenzioso ma sorrise sotto i baffi quando Vegeta disse nuovamente ciò che pensava con aria fortemente ironica: « Se volete sapere la mia: dubito che questa bettola possa resistere alla nostra potenza. Ho paura che Babidi voglia farci morire dissotterrati piuttosto che utilizzare i suoi fantocci ». Un risolino generale si udì tra quell'unico muro mentre, invece, contrariato Kaioshin era ormai rosso di rabbia perché secondo lui aveva a che fare con degli scellerati: « IMPUDENTE! NON FARE MAI PIU' UNA COSA DEL GENERE!! » sbraitò il superiore con le braccia alzate al cielo che avevano i pugni chiusi con rabbia. Vegeta stette zitto guardandolo in malo modo, fulminandolo se si dev'essere corretti, mentre un Goku più preoccupato per il futuro prossimo del personaggio dell'aldilà che per le sorti della Terra cercava, come poteva, di tranquillizzare Kaioshin « Suvvia, non è successo nulla di male. Si calmi per favore » mugolò il Son dopo aver afferrato le piccole spalle ricoperte da quella buffa vestita.
« Goku, tu non capisci, sarebbe potuto accadere un disastro ... » l'omino dalla faccia violacea sembrava davvero con i nervi a pezzi e pertanto Piccolo, sapendo che fatica costasse avere pazienza con personaggi poco disciplinati, cercò di ritrovare la sua vecchia compostezza da Dio della Terra e accorse in aiuto del sayan « Perché dite così Kaioshin, cosa sarebbe potuto accadere? ».
« MajinBu è stato imprigionato grazie ad un incantesimo ed ora si trova nella sua sfera. Se non moderiamo le nostre azioni ci potrebbe essere la possibilità che si svegli prima del tempo per colpa di un nostro colpo troppo avventato o una scossa troppo violenta della nave » un sospiro si udì perfettamente mentre Kibith, che ovviamente la pensava allo stesso modo, cercava di dare coraggio al proprio superiore. Gohan però, che in quel frangente sembrava voler dare sfoggio di tutto il suo intelletto (in barba al padre ignorante ... ), incrociò le braccia ed assunse un'aria alquanto dubbiosa in merito « Ma non capisco, se per qualche colpo troppo violento liberiamo MajinBu dal suo incantesimo prima del tempo non sarebbe meglio? Insomma ... » il giovane Son percorse qualche passo lontano da Vegeta che nel frattanto stava osservando il terriccio scuro che oramai non entrava più nella stanza da quel buco « ... Babidi stà raccogliendo l'energia per risvegliarlo ma se noi gli diamo la sveglia forzata prima non sarà temibile e quindi facilmente affrontabile, non è così? ».
Crillin annuì stringendo forte i pugni « Certo, penso che sia un'idea fantastica! Pensate, ci basterà fare qualche altro buco come quello di Vegeta e poi saremo quasi a posto! » pronunciò poi voltandosi in direzione del Principe dei sayan dal quale, ovviamente, ricevette un occhiataccia di quelle che non avrebbe dimenticato tanto facilmente.
« No, è una pessima idea ... » pronunciò Kaioshin mentre una goccia di sudore gli bagnava la guancia sinistra « ... Non sappiamo come si potrà comportare MajinBu allo stadio incompleto. Potrebbe essere più debole, questo forse è vero, ma potrebbe essere ancora più imprevedibile rispetto a come lo è già di per sé » lagnò poi lasciando che i presenti lo guardassero comunque come un qualcuno che aveva bisogno di una vacanza.

In una stanza buia e lontana qualchedun'altro la pensava allo stesso modo ...
« Darbula! Guarda che hanno fatto alla mia bella astronave ... E' pazzesco, non sono normali quelli, ma chi si credono di essere per comportarsi così?! » si lamentò Babidi con voce starnazzante mentre osservava con aria stizzita, mediante una grande sfera di cristallo, ciò che accadeva nella stanza nella quale erano imprigionati i guerrieri e che erano in attesa di ulteriori istruzioni o perlomeno di svaghi.
« Ha proprio ragione mago Babidi, non sono normali ma stia tranquillo, ci penserò io a fare abbassare loro la cresta »
« Non ho alcun dubbio » il minuto mago si voltò verso il suo prediletto dalla pelle rosso fuoco e iniziò ad incamminarsi in direzione di una grande sfera dai colori scuri e dall'aspetto alquanto discutibile: grandi e pulsanti nervi percorrevano la sua superficie rendendola disgustosa persino alla vista. Babidi poggiò le mani su di quella sfera e sospirò « Non ci possiamo permettere che MajinBu, la creatura di mio padre, si svegli prima del tempo ... Quando quelli combatteranno sarò costretto a creare una nuova area in cui potranno utilizzare tutti i loro poteri senza danneggiare la nave ». Darbula, dopo aver ricevuto un segno dal proprio padrone, afferrò la strana ampolla che era stata poggiata da una parte, la conficcò nella sfera e ivi inserì tutta l'energia catturata. L'indicatore di potenza, posto vicino al mago, fece muovere la propria lancetta rosso fuoco di un bel po' di spazio e questo attirò l'attenzione di Babidi « Non ci posso credere, la sfera di MajinBu è piena quasi per metà! ».
« Ma come può essere possibile?! » si chiese Darbula mentre estraeva lo strano oggetto e si avvicinava al mago. Le lunghe dita delle mani di quell'essere ripugnate accarezzarono quei baffetti penduli « Beh, evidentemente Yamu e Spopovich avevano assorbito l'energia da numerosi individui, non c'è altra spiegazione » proferì il piccoletto alquanto sorpreso e allo stesso tempo dubbioso.
« Già, non c'è altra spiegazione » bofonchiò Darbula solo per dar aria alla bocca prima di allontanarsi.
Babidi tornò alla sfera di cristallo ed osservò Kaioshin che sembrava perdere per davvero la pazienza mentre tutti gli altri si facevano gli affari propri « Credo che dovrò mandare qualcuno altrimenti inizieranno tutti a fare come quel porcospino pazzoide ... » il mago si voltò indietro in direzione di uno suoi leccapiedi di più infimo livello « ... Hei tu, chiama Puipui e digli di andare al primo livello ».
Il subalterno effettuò un inchino solenne e si ritirò lasciando che il silenzio creatosi rimanesse immacolato. Babidi si portò una mano al mento e lo sfregò pensando che ci fosse qualcosa di strano, di anormale in tutta quella situazione ...

Nel primo livello tutti sembravano fare campeggio: papà sembrava essersi appisolato da una parte mentre teneva la schiena contro il muro e le braccia incrociare al petto, Goku fletteva le gambe per passare il tempo mentre il figlio e l'amico di una vita lo imitavano anche loro per lo stesso motivo, Piccolo si era messo a meditare a mezz'aria mentre Kaioshin, in silenzio e con gli occhi chiusi, meditava su cose piacevoli per distendere i nervi ... Si può dire che nessuno faceva nulla, Kibith compreso ... quasi me lo stavo dimenticando XD
La porta ovale iniziò ad alzarsi e il suo rollio perpetuo e continuo risvegliò le attenzioni di tutti che, in meno di due secondi, si voltarono in direzione dell'uscio per poi vedere la figura di Puipui, lo sconosciuto/scagnozzo di Babidi, fare il suo ingresso con un sorriso ebete sul volto. L'alieno oltrepassò la soglia permettendo al portello di richiudersi alle sue spalle e si strinse tra le braccia.
« Io sono Puipui e sarò il vostro primo e ultimo avversario ... » iniziò lo sbruffone indicando poi a terra con l'indice della mano destra « ... Babidi si trova nell'ultima stanza e ... ». Non gli fu permesso di continuare che Piccolo lo interruppe: « Ci ha già detto tutto Darbula. Vediamo di darci una mossa ».
Puipui digrignò i denti infastidito e strinse i pugni con rabbia, « Bene ... » iniziò stizzito « ... Chi è il primo? ».
Crillin iniziò ad incamminarsi in direzione del tizio mentre si faceva scrocchiare le dita « Vado io ragazzi, ho una voglia matta di picchiarlo questo sbruffone ... ». Una forte mano si fermò sulla piccola spalla ricoperta da quella maglietta rossa e Crillin, sentendo la presa, si voltò un poco per vedere chi gli rivolgeva la parola con un'irritazione a tale livello: « Hei ... » papà disse ciò prima di stringere maggiormente la spalla e scaraventare lontano il piccoletto facendolo anche andare a sbattere contro il soffitto della stanza. Crillin posò le mani su quella parte di viso sopra la quale ci sarebbe stato un naso ed iniziò a rotolare su sé stesso preso da strani spasmi ... poveretto.
Vegeta si voltò verso gli altri presenti e li fulminò con lo sguardo: « Andrò io, non accetto obiezioni! ». Goku evidentemente non aveva ascoltato affatto: « Ma no Vegeta, voglio combattere anche io, non fare l'egoista! ».
« Niente storie Kaharoth! Sei una terza classe e quindi devi sottostare a quello che dico io! »
« Ma dai ... »
Il battibecco iniziò, durò e alla fine si concluse nei migliori dei modi: con un Gohan quasi saccagnato nel mezzo che però aveva avuto una buona idea « Sentite, perché non ce la giochiamo a morra cinese? ». Tutti avevano accettato ... tutti tranne uno ovviamente; mio padre voleva sempre avere l'ultima parola: « D'accordo però il muso verde, Kaioshin e il nano non possono partecipare! ».
Gohan strabuzzò gli occhi per la richiesta fatta anche perché ci teneva fare partecipare il suo amico « Ma perché Vegeta? ».
Come al solito il principe dei sayan trovò una motivazione tutta sua « Perché hanno già combattuto, chi più e chi meno, al torneo e quindi non possono partecipare! ». Piccolo grugnì ma lasciò correre pensando che avrebbe potuto avere occasioni migliori mentre Crillin, il nano, cercava di riprendersi. Il figlio di Goku si voltò verso Kibith e gli chiese se lui volesse partecipare al giochetto ma lui, con un semplice "Passo", si auto escluse lasciando tutte le possibilità ai tre sayan che erano già pronti a giocare puntando carta, forbice o sasso.

******

Sicuro di sé, senza paura alcuna, un piccolo mostriciattolo violava le nuvole realizzando strane firme che non avevano alcun significato se non quello di una mera dimostrazione della vivacità del piccoletto stesso. A distanza abbastanza ravvicinata cercavo di non perderlo d'occhio nemmeno un istante poiché sentivo sulle mie spalle una gravosa responsabilità e quindi, quando perdevo di vista Goten, affinavo i sensi e non mi risparmiavo nemmeno la trasformazione in super sayan pur di ritrovarlo il più in fretta possibile. Entrambi puntavamo in direzione delle auree dei rispettivi genitori ma io, sprofondato in uno strano e quasi perenne silenzio, meditavo su quali potessero essere le motivazioni che avevano portato a quel trambusto generale e che aveva rovinato per buona parte il torneo di arti marziali.
Il bimbetto si voltò proseguendo a volare a marcia indietro. Aveva le sopracciglia incurvate in segno di disapprovazione riguardo a quell'attimo « Trunks ... » iniziò con voce sgnolante « ... Mi stò annoiando, quanto manca ancora? ».
Scrollai la testa da una parte all'altra lasciando che i capelli sbatacchiassero sulla fronte « Non lo so Goten, sii paziente, tanto non ci rincorre nessuno » mormorai nel tentativo di frenare la noia del piccolino che invece però, non essendo affatto soddisfatto della risposta, smise di volare all'improvviso bloccandosi a mezz'aria con le braccia incrociate al petto e il viso contratto in una smorfia. Mi fermai anch'io dopo averlo oltrepassato un poco « Che fai? Perché ti sei fermato? ».
« Mi annoio ... Ma ci vuole così tanto? » ripeté come se non avessi compreso la sua "frustrazione" ma io, essendo paziente quasi quanto un santo, poggiai le mani ai fianchi e sospirai nullificando qualunque traccia di esasperazione perché sapevo per primo che bisognava essere tranquilli con i bambini. Mossi la testa spostando una grossa ciocca di capelli che mi era caduta proprio davanti agli occhi e poi osservai Goten che manteneva la sua posa da bimbetto offeso. Tesi poi i sensi quando iniziai ad udire un piccolo cenno di auree che aumentavano anche se lievemente. Il piccolo Son ovviamente si accorse del mio atteggiamento ma però lui, forse non essendo in grado di percepire bene livelli così bassi di forza oppure solo troppo distratto per poterlo fare, iniziò a svolazzarmi attorno distraendomi un poco.
« Che succede Trunks? Hai sentito qualcosa? » iniziò a chiedermi con voce più allegra, speranzoso che le nuove buone arrivassero dalle mie labbra.
« Sì Goten, ho sentito l'aura di uno dei nostri aumentare quasi impercettibilmente ... » mormorai senza staccare gli occhi verso l'orizzonte e poi sorrisi prima di iniziare a voltarmi in direzione del mio piccolo amico « ... Che ti avevo detto? Bastava soltanto aspettare un pochino ». Goten annuì deciso e chiuse i pugnetti vicino al petto con un sorrisone che faceva scappare da ridere. Il bimbo ricominciò a svolazzare nella direzione in cui eravamo diretti e poi, con grande entusiasmo, mi incitò a seguirlo con foga invidiabile « Andiamo Trunks! Sarà bellissimo! ».
Scossi un poco la testa osservando il soffitto azzurro e poi, accompagnato da un lieve sorriso, iniziai a seguire lo spiffero che con aria da furbetto cercava di distanziarmi « D'accordo, ma non voglio sentire altre lagne sennò torniamo a casa » proferii quasi serio e Goten, sentendomi bene, decise di moderare la velocità e di non lagnarsi più.

******

Dire che Puipui era stato sconfitto era dire ben poco, di lui non se ne vedevano nemmeno le tracce dal gran che era stato disintegrato in mille pezzi dal colpo letale di Vegeta, il fortunato della morra cinese, colui che era riuscito (almeno in quel frangente) a schiacciare sia Kaharoth, l'eterno rivale e terza classe, che il figlio Gohan che anch'egli risultava essere un individuo detestabile alla pari. Il principe, dopo aver commentato e dato un voto negativo al pescivendolo di Babidi, seguì l'intero gruppo che si era preso la briga di precederlo e percorrere prima di lui la strada che portava alla stanza successiva.
Le differenze tra i due luoghi erano talmente insignificanti che per un istante i guerrieri credettero che il mago li avesse portati nuovamente nella stanza precedente ma poi, guardandosi bene attorno, compresero di essere nel posto giusto e pertanto iniziarono a chiedersi chi sarebbe stato l'avversario successivo.
Goku strofinò le mani raggiante mentre un largo sorriso splendeva sul suo viso « Urca, sono proprio curioso di vedere chi sarà il mio avversario, non vedo l'ora! » disse gagliardo facendo ingelosire alcuni di quelli che non avevano potuto partecipare al piccolo scontro tra mani. Crillin infatti, non essendosi divertito nel combattimento al torneo, voleva fronteggiarsi contro qualcuno ma era scontato che se i primi toccavano ai sayan, lui sarebbe subentrato successivamente assieme a Piccolo e se il livello dei combattenti saliva di piano in piano, temeva davvero il peggio. Il nano sospirò portandosi le mani dietro la testa « Uffa, non è giusto però ... » mugolò facendo attirare su di sé le attenzioni del carissimo amico Goku.
« Uh? Cosa c'è Crillin? C'è forse qualcosa che non va? » chiese il sayan notando la faccia sconsolata dell'altro che nel frattanto aveva pure chiuso gli occhi dopo avere sospirato nuovamente.
« Anche io volevo combattere ma però se si va avanti così, quando starà a me, mi toccherà un nemico al livello di Darbula o quasi ... E in quel caso mi troverei nei pasticci e ovviamente non mi divertirei » confessò il nanetto dicendo che poi sarebbe stato più sfizievole per tutti se i primi avversari sarebbero stati adatti per uno come lui mentre i sayan, che in confronto avevano una forza inimmaginabile e terribile, si sarebbero divertiti maggiormente negli scontri successivi non rischiando comunque la pelle.
Goku si grattò la testa con una mano mostrando al piccolo pubblico un momento di sistemazione di idee per poi incrociare le braccia ed arricciare il naso, come se le riflessioni ricercate non volessero giungere poi così tanto in fretta ... come al solito. Il Son alzò un poco le spalle continuando a tenere le braccia così come stavano « In un certo senso hai ragione sai? Però anche Vegeta ha detto il giusto: tu hai già combattuto al torneo mentre noi non abbiamo ancora fatto nulla ».
Crillin sospirò ancora ma sorrise andando nuovamente a scavare nei ricordi che continuamente affioravano poiché quel ragazzo, con il passare degli anni, non cambiava proprio mai, qualunque cosa accadesse « Tu hai sempre voglia di metterti a confronto e vincere nuove sfide, vero Goku? ». Il Son ridacchiò osservando poi anche gli altri due sayan che erano fatti della stessa pasta.

Nella grande ma buia stanza Babidi era ancora sconcertato per quanto successo al suo sottoposto pochi minuti antecedenti, prima che il pannello nero circolare si aprisse per fare passare i lottatori nella stanza successiva. Il mostriciattolo balbettava in fretta e di tanto in tanto Darbula riusciva a cogliere i concetti salienti « Hai visto cosa ha fatto? Lo ha distrutto in pochissimo tempo ... ». L'essere dalla faccia demoniaca annuì un poco continuando ad osservare anch'egli nella grande sfera di cristallo vedendo i nemici continuare a chiacchierare tra loro in attesa del prossimo avversario « Secondo me Puipui ha sottovalutato la situazione, per questo è stato battuto ».
Babidi alzò gli occhi verdi in direzione del suo pupillo stringendo le mani un poco agitato « Tu credi? Però non è riuscito a strappare a quell'individuo nemmeno una goccia di energia, com'è possibile? » mugolò poi avvicinandosi alla grande sfera e indicando poi il segnalatore di energia che in quel breve tempo non si era spostato di un millimetro.
Il servo seguì il proprio padrone fermandoglisi a fianco lasciando che il largo mantello svolazzasse un poco in giro per colpa di quello spostamento « Puipui non è riuscito a sfiorare quel Vegeta nemmeno quando avete modificato lo spazio circostante facendolo diventare il pianeta Zon, il luogo in cui era più forte. Forse Puipui ha sì sottovalutato l'avversario ma forse è anche quel tizio ad essere estremamente in gamba ».
« Sì ma come facciamo Darbula? Puipui era uno dei migliori e di certo non voglio mandare te al secondo livello, ciò mi ricoprirebbe di ridicolo e non riuscirei ad accettarlo! ... » Babidi in preda ad un improvviso isterismo che era dovuto al fatto che pure lui, come il suo secondo appena eliminato, aveva creduto e pensato che gli sconosciuti fossero di una potenza nettamente inferiore. Il demone dalla pelle rossa assottigliò gli occhi facendo sgombrare la mente « Ci sarebbe Yacon ».
Il piccoletto sospirò e fece rallentare grazie ad esso i battiti del cuore trovando un poco di quella quiete che necessitava « Giusto, Yacon potrebbe essere perfetto per il prossimo piano ... » disse poi prima di lasciare scorrere sulla guancia una goccia di sudore grande quasi quanto un fagiolo « ... Spero che almeno lui dia un poco di energia al mio MajinBu ». Le mani ossute si poggiarono sulla grande sfera di cristallo andando ad ingrandire l'immagine di Son Goku che, tranquillo e spensierato come sempre, scambiava qualche parola amichevole ad un Kaioshin che, visto il risultato dello scontro di Vegeta, pareva molto meno rigido e più rilassato. Il mago storse il naso felino inghiottendo un groppo di saliva che si trovava al livello della gola ed abbassò un poco la testa come annichilito da una possibile eventualità « Hei tu! ... » disse nuovamente Babidi in direzione del sottoposto di più infimo rango che nuovamente era fermo a fianco della porta in attesa di ordini « ... Vai a chiamare Yacon ».
La feccia dei sudditi osò parlare con un tono di voce tremante poiché la paura dell'andare anche solo a richiamare un essere mostruoso come quello lo faceva spaventare a morte « Ma signore, Yacon già al secondo livello? ». Il mago non parlò, gli bastò uno sguardo deciso per rimettere in riga il sottoposto e farlo correre ad eseguire il proprio obiettivo. Darbula abbassò lo sguardo notando una certa perplessità sul viso del proprio padrone e pertanto si preoccupò del perché di quel sovrappensiero « Grande Babidi, cos'é che vi turba? Avete forse timore che Kaioshin riesca nel suo intento? » chiese con aria solenne, come se stesse parlando ad una divinità giunta in terra (e presa sul serio aggiungo io).
Il mostriciattolo sbiascicò un poco e si portò le mani dietro la schiena lasciando che il mantello arancione coprisse in parte quelle piccole strutture quasi puramente ossee « All'inizio credevo che si fosse circondato di pagliacci e invece ... » il mago osservò l'aria sorpresa e in quel momento raggiante del suo rivale « ... Scommetto che nemmeno Kaioshin immaginasse tutto questo potere e questo può diventare un problema, la strada per far tornare in vita MajinBu sembra essere diventata in salita ».
Darbula sogghignò sostenendo la propria tesi « Non si preoccupi, quando scenderò in campo li schiaccerò come insetti e tutta l'energia che ci serviva arriverà come un fiume ... » una voce metallica ma dal timbro maschile interruppe il profondo discorso del demone attirando l'attenzione del mago: « Grande mago, Yacon è pronto ad intervenire ».
« Molto bene ... » pronunciò il signore dando il cenno per fare incominciare le nuove danze prima di voltarsi nuovamente in direzione di Darbula e proseguire con i suoi pensieri che non si erano fermati nemmeno un attimo « Darbula, quando abbiamo perlustrato questo pianeta anni fa non c'era nessuno di così forte vero? ».
Il fidato servo dalla pelle rossa negò con la testa « No signore, cento anni fa non c'era nessuno di un così considerevole livello ed anche per quel motivo che abbiamo optato la Terra come pianeta ospitante ». Babidi osservò Son Goku che faceva scrocchiare le braccia per riscaldarsi mentre Yacon si era già presentato con tanto di bava alla bocca e lame affilate ai bracci sottili. Assottigliò gli occhi quando andò a riosservare l'assassino di Puipui « E dimmi, qual'era uno dei pianeti più inospitali al tempo? E non mi riferisco al clima ... ».
Darbula smise di sorridere poiché rimasto un poco spiazzato da quella domanda così ampia poiché di pianeti inospitali ven'erano stati parecchi ma poi, dopo aver fatto mente locale, riuscì a circuire il tutto in pochi e sicuri obiettivi « Beh, c'era quel pianeta di scimmie rabbiose che davano alquanto fastidio anche se non erano poi così tanto potenti ... Ora però penso che non esisti più ».
Babidi annuì « Certo, e ti ricordi come si chiamava quel pianeta? ».
« Certamente, era il pianeta Vegeta se non ricordo male ... ». Il silenzio calò pesante poiché la coincidenza sembrava evidente. Babidi strinse maggiormente le mani « Spero davvero che si tratti di una coincidenza di cattivo gusto ... » mormorò sperando che quella scimmia non creasse troppi problemi non sapendo che altri due dello stesso sangue erano nella sua nave mentre altri erano in arrivo.

******

L'aria che schiaffeggiava sui visi era perennemente fresca ed io, affiancato da Goten, proseguivo il mio viaggio in direzione di mio padre, del signor Goku, di Gohan e di tutti gli altri amici. Sotto di noi le grandi distese erbose sembravano invitarci a schiacciare un pisolino sopra di loro ma noi, io soprattutto poiché troppo preso dalla bramosia di sapere, ignoravo quei dolci richiami emanati dal vento e dai quei buoni profumi che si facevano strada sulla mia pelle entrando anche nelle mie narici. La mia mente, i miei pensieri erano rivolti a papà perché se poco tempo prima avevano fatto del male a me, in qualche modo, sarebbero riusciti anche a fare del male a lui ed io questo non lo volevo affatto. Con determinazione seguivo quelle auree chiedendomi cosa poco prima avesse spinto Vegeta ad innalzare un poco il proprio spirito mentre proprio in quell'istante Goku sembrava fare lo stesso ... che cosa li spingeva a lottare? Cosa c'era e cos'era da battere?
I miei pensieri continuarono a frullare irrefrenabili finché all'improvviso il piccolo Goten, grazie ad uno scatto repentino, non mi sbarrò la strada con entrambe le braccia spalancate che poi si rannicchiarono al petto mentre le piccole gambette s'incrociavano tra loro. Strabuzzai gli occhi e lo osservai alquanto basito dalla testa ai piedi non capendo di cosa necessitasse « Cosa c'è Goten? Qualcosa non và? » chiesi gentile piegando un poco la testa verso destra mentre i palmi delle mie mani si poggiavano ai fianchi. Il bimbo non rispose in modo chiaro: mugolò qualcosa mentre diveniva paonazzo in volto. Lo osservai bene e notando lo sfregamento delle gambe che aumentava istante dopo istante mi balenò un'ipotesi inscartabile « Ti scappa? ».
Goten annuì mentre con le mani continuava a stringere la zona inguinale per impedire una qualsiasi perdita.
« Non riesci proprio a tenerla? » chiesi per sapere se la situazione era davvero critica ma poi, vedendo scendere di quota il bimbo con una velocità sorprendente prima che lui potesse darmi una qualche minima risposta, capii che il Son ce la faceva proprio più. Lo vidi correre verso una roccia grigia e slacciare la cintura di stoffa blu.
« Hah, ci sei pure tu Trunks? » disse Goten quando mi vide al suo fianco. Mi slacciai la cintura arancione e mi abbassai di poco le braghe iniziando ad effettuare pure io il medesimo trattamento « Già, ho pensato che fosse meglio farla adesso e non ritrovarsela dopo ». Il bimbo sorrise divertito iniziando a bagnare con la propria urina una piccola lucertolina e iniziò a ridere.
« Poverina ... » dissi vedendo la buffa scena in cui l'esserino era in fuga « ... guarda come scappa ».
« Già, è perché ha visto la tua faccia! » esclamò poi facendo nascere una leggera ilarità in entrambi.
Finita l'operazione mi risistemai alla meglio e mi risollevai in cielo seguito nuovamente da Goten che, sollevato dalla buona riuscita dell'impresa, aveva nuovamente voglia di trovare il luogo misterioso con gli strani tipi annessi.
Ricominciammo a volare ma poi, notando un innalzamento improvviso e spropositato dell'aura del signor Goku, aumentammo la velocità di volo perché troppo vogliosi si scoprire cosa stava accadendo.

******

La luce stava tornando in quella stanza ottenebrata dal mago Babidi per permettere a Yacon di vincere quella battaglia che invece, per colpa di una ingordigia di luce, aveva finito per perdere come uno sciocco. Goku sospirò facendo scomparire la trasformazione in super sayan che era proprio stata utilizzare per sconfiggere l'ennesima cartuccia del nemico, si osservò il piccolo squarcio che aveva nella tenuta color carota causato da uno degli artigli affilati di Yacon e rigirò tra le mani i brandelli penzolanti « Adesso Chichi mi sgriderà perché ho rovinato un'altra tuta ... » mugolò piano mentre sul volto si stava formando una lieve espressione di paura, segno che la moglie appariva molto più temibile di Darbula, del mago e di MajinBu stesso. Gohan se avvicinò al genitore e notando anch'egli il taglio colpevole, si portò una mano al mento assumendo poi un'aria pensierosa « Hai portato a casa molto di peggio ... » disse facendo apparire nella mente del padre un barlume di speranza che poi si spense immediatamente « ... Ma sono sicuro che una strigliata è assicurata, mi dispiace papà ».
Mentre gran parte del gruppo ridacchiava Kaioshin non riusciva a credere ai suoi occhi: entrambi gli scagnozzi mandati da Babidi erano periti senza poter infliggere il minimo danno ai due sayan e il superiore, non riuscendo a capacitarsi di codesta situazione, era e continuava a rimanere senza parole, felice per come gli eventi stessero andando. Kaioshin strinse le mani a pugno e gioì pensando che finalmente quella orribile faccenda si sarebbe conclusa di lì a poco e nel migliore dei modi per giunta.

Dall'altra parte il morale sembrava a pezzi: Babidi infatti, maggiormente impaurito per la sconfitta di Yacon, era sbalordito e non aveva parole per esprimersi. Si voltò con occhi sgranati in direzione del suo pupillo ma anche se lo vide sorridere, la sua paura che i suoi castelli fantastici crollassero miseramente non scomparve affatto. Strinse maggiormente i pugni che aveva vicino al volto e piagnucolò come un vecchietto in balia degli eventi « Darbula ... come facciamo? ».
Il demone fece scrocchiare l'osso del collo con un rapido colpo di testa effettuato lateralmente e osservò critico gli esseri che si intravedevano nella sfera di cristallo. Sorrise mostrando i denti bianchissimi « Adesso ci penso io » proferì andando poi a rifugiarsi in un luogo in cui avrebbe concentrato il proprio spirito, in cui avrebbe raggruppato tutte le sue forze per essere al meglio per il grande combattimento. Babidi lo vide allontanarsi e si ritrovò da solo in quell'enorme stanza buia in cui la grande sfera di MajinBu pareva non aumentare di potenza. Incominciò a camminare in tondo aspettando paziente il ritorno del suo pupillo mentre nel frattanto cercava di escogitare una qualche idea che potesse dare un poco di energia alla sua creatura.

Il lampo di genio arrivò ed ogni soggetto richiesto venne chiamato all'ordine per mettere in atto la strategia.

 

 

 

 

... Continua ...


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Capitolo 80
*** Panico al torneo ***


Ciao e bentornati ^^
Purtroppo oggi sono davvero di fretta ("E quando mai non lo sei?!" -.- nd:voi) e non riesco a rispondere e ringraziare al meglio coloro che hanno recensito la mia storia, che sono:

Pepesale
Angelo Azzurro
ka93
Vegeta4ever

Scusatemi ma devo scappare ç.ç
Spero che il capitolo vi piaccia ugualmente ... Lasciate tanti piccoli ricordini ok? ^^
Baci a tutti quanti! Vi aspetto venerdì prossimo.
scImMIA

 

 

CAPITOLO 80
- PANICO AL TORNEO -

Tanti, tantissimi soldati erano stati richiamati all’ordine e i tutti, ordinati in quattro rigorose righe disposte parallelamente una all’altra, rimanevano sull’attenti con il petto in fuori e la pancia in dentro in attesa di ordini. Con le loro divise scure, molto simili a quella del combattente Puipui che era stato eliminato al primo piano dal principe guerriero Vegeta, erano piuttosto mimetizzati in quella stanza fatta d’ombra in cui però il piccolo ma perfido mago Babidi sembrava starvi con grande agio riuscendo per giunta a intravedere chiaramente i suoi sudditi, anch’essi provvisti della inconsueta “M” che indicava la loro piena devozione al piano ultimo del mago.
Babidi passeggiava da una parte all’altra della stanza con lo sguardo fisso a terra mentre con i piccoli pieduncoli emetteva regolari scalpiccii che risuonavano nella larga stanza sotto forma di piccoli echi nonostante questa fosse tutt’altro che sgombra. Di tanto in tanto voltava lo sguardo in direzione della sfera di MajinBu come per darsi forza, come per aumentare la grinta poiché sentiva, ormai in parte, che il suo sogno si sarebbe avverato: la creatura di suo padre, il mostro invincibile, si sarebbe risvegliato. Quando l’essere con i suoi occhiacci deformi scrutò l’intero plotone che aveva dinanzi a sé, i soldati si irrigidirono ulteriormente per la paura che Babidi riservasse loro un trattamento anche sono simile a quello di Yamu e pertanto, visto che non avevano voglia di rimettere la pelle, cercarono di apparire più servizievoli del solito e quindi più accondiscendenti alle possibili richieste.
Babidi si spostò nel bel mezzo della stanza e cercò di mettersi dritto con la schiena, osservò il soffitto immaginando Darbula che si allenava in una qualche stanza parecchio distante da quel luogo. Voltò un poco gli occhi e con la coda di essi scrutò la grande sfera di cristallo: i guerrieri stavano ancora aspettando con pazienza sempre minore l’arrivo di qualcuno. Il mago tornò in sé facendo spuntare sul muso da gatto un sorriso tutt’altro che piacente o quantomeno gradevole, guardò gli ultimi soldati che erano nella sezione destra del piccolo battaglione ed iniziò a sbraitare in loro direzione: << Andate nella stanza superiore, prendete tutti i contenitori che trovate e portateli qui! >>. Ben sei soldati, che erano stati fissati con quel suo sguardo truce, fecero un segno di saluto con una mano e si dileguarono veloci come il vento facendo poi ritorno con altrettante scatole di dimensioni considerevoli. Queste vennero aperte rapidamente dinanzi al “grande” mago e quest’ultimo, dopo aver conteggiato i vari elementi che erano all’interno dei contenitori, diede ordine che ogni gruppo, composto di due o tre soggetti, prendesse uno di quei oggetti e svolgesse al meglio il proprio compito. L’intero plotone varcò la piccola soglia uscendo dall’astronave.
I guerrieri, sentendo l’allontanarsi si tanti spiriti, affinarono i loro sensi ed iniziarono a chiedersi il perché di quei movimenti. Goku socchiuse gli occhi iniziando ad osservare il soffitto della stanza circolare << Ma cosa succede? … >> domandò più a sé che agli altri << … Perché si stanno allontanando così tante auree? >>. Vegeta ringhiò un poco voltando il viso dall’altra parte << Che ti importa Kaharoth? Sono insignificanti, non ce ne dobbiamo preoccupare >>. Il Son affiancato da un silenzioso Piccolo assentì anche se perplesso.
Una risata gracchiate riecheggiò nell’intera stanza attirando l’attenzione di tutti, specialmente quella di un Kaioshin nuovamente agitato perché aveva riconosciuto fin da subito il soggetto che si faceva udire con quel tono << Ha ha ha ha!! E invece dovreste Vegeta … >> incominciò Babidi lasciando che la sua brutta voce rimbombasse vibrando poi anche negli animi di quei poveretti.
Gohan si osservò attorno arretrando anche di un qualche passo mentre con il mento voltato verso l’alto cercava se da qualche parte ci fosse un altoparlante, un qualcosa da cui provenisse quella voce fastidiosa << … Vi comunico che ho mandato molti dei miei uomini all’esterno con degli altri contenitori per l’energia e quindi, se non posso assorbire il potere necessario per risvegliare MajinBu da voi, lo farò da quelli che stanno fuori >>.
Kaioshin il superiore si mise le mani nei capelli lasciando che un piccolo urletto fuoriuscisse dalle labbra creando maggiore tensione nell’aria: << Ho no! E’ una cosa terribile, una catastrofe! E adesso come faremo?! >> gridò iniziando poi a gironzolare in tondo lasciando dietro di sé svariate nuvolette di polvere che dopo essersi alzate si disperdevano nell’aria. Una leggero nervosismo iniziò a serpeggiare tra i presenti per poi annullarsi completamente quando Goku parlò nuovamente con un sorriso sul volto: << Calma ragazzi, Vegeta ha ragione, non c’è di che preoccuparsi >>.
Piccolo assottigliò gli occhi sentendosi preso in giro e si avvicinò al sayan surclassandolo con la sua statura ben maggiore << Ma cosa stai dicendo? Questa volta Kaioshin ha ragione, potrebbe venir fuori un bel guazzabuglio >>.
Il Son chiuse completamente gli occhi aumentando però l’ampiezza del suo sorriso mentre con il dito indice della mano destra indicava il soffitto della stanza alludendo all’esterno mentre il principe dei sayan, avendo udito che il citrullo gli aveva dato ragione, osservò silenzioso il guerriero dalla tuta arancione che si apprestava a dare una risposta: << Sono distanti e le loro auree si sentono appena, ma sono sicuro che non li lasceranno andare troppo lontano >>.
Appena udirono quelle parole Gohan e Crillin alzarono il viso verso il soffitto e si concentrarono maggiormente, il ragazzo esultò stringendo i pugni quando riconobbe i due spiriti << Hah, ma questi sono Goten e Trunks!! >>.
<< Sì, sono proprio loro … >> proferì il tappetto con un’espressione languida sul volto << … Che bravi ragazzi, penseranno tutto loro >>, strinse i pugni maggiormente facendo divenire pallide le nocche come ad evidenziare il suo grande stato di entusiasmo, per non parlare della contentezza del fatto che la situazione fosse già bella che risolta nonostante lui e gli altri non avessero mosso nemmeno un muscolo. Piccolo arricciò un poco le labbra rendendo ancora più grave la sua espressione già segnata dalla sua serietà << Però sono distanti, alcuni degli scagnozzi di Babidi potrebbero poi approfittare del paesaggio circostante per sfuggire ai due anche perché, nonostante abbiano una potenza irrisoria, se Trunks vedesse nuovamente quello strano raccoglitore d’energia non ci penserebbe due volte a fermarli >>.
<< Goten poi è il solito … >> bofonchiò il fratello del bambino preso in causa << … Non riesce mica a starsene fermo un istante! >> concluse poi sbuffando sonoramente come a mettere in evidenza la sua preoccupazione, anche se lieve, nei confronti del proprio fratellino. D’altro canto sia Goku che Vegeta sogghignarono in contemporanea anche se per motivi differenti: il primo perché consapevole della vivacità del suo campione e della sua impossibilità a starsene fermo un secondo, il secondo perché ancora una volta scovava in modo evidente una delle caratteristiche che distinguevano il sayan a dispetto ai comuni esseri umani … il loro coraggio. Oltretutto il principe dei sayan si era ritrovato pienamente soddisfatto del fatto che il suo unico figlio, indirettamente sangue del suo sangue, si fosse ripreso e che fosse corso alla battaglia con una smania forse ereditata dallo stesso soggetto che voltava le spalle ai propri compagni troppo indaffarati a ciarlare e perdere tempo mentre lui, con un’espressione indecifrabile sul volto, sembrava vedere scorrere dinanzi agli occhi i primi istanti con quel giovane, con quel ragazzo che in principio odiava a morte e che in quell’attimo invece non sapeva come considerare. I pensieri iniziarono a girare vorticosamente nei meandri del suo intelletto nel tentativo di scovare quand’era iniziato quel cambiamento che lo stava rendendo un essere più tranquillo, un poco più paziente e premuroso nonostante quegli attimi in cui si apprestava ad essere tale, anche se inconsciamente, fossero talmente esigui e rari da sembrare pressoché inesistenti … Kaioshin, con la sua voce fastidiosa (meno logorroica rispetto a quella del mago ma ugualmente poco sopportabile), ruppe il fiume di pensieri di Vegeta e il primo, con fare disperato all’inverosimile, obbligò con i suoi lamenti a voltare verso la sua figura ogni soggetto presente, anche l’osservatore Babidi che non perse nemmeno una parola del piccolo dialogo che seguì: << Che disastro, se alcuni di loro dovessero assorbire una somma ingente di energia e fare ritorno senza che Trunks se ne accorga saremmo nei guai … >> il superiore sembrò aggrapparsi spiritualmente a Kibith, personaggio che sembrava indifferente alla situazione visto che la sua espressione facciale continuava a rimanere di granito << … Dobbiamo impedire che vadano troppo lontano, li dobbiamo inseguire e fermare >> mormorò poi incerto lo stesso Kaioshin.
Crillin, che oramai ci aveva preso gusto a correggere il superiore (visto che con quel mezzo riusciva e recuperare parecchi punti a suo favore), si osservò velocemente le mani prima di infilarle nelle profonde tasche di quei pantaloni beige da ginnastica: << Ma non possiamo, non se lo ricorda? Siamo bloccati qui e non possiamo uscire e se lo vorremmo fare dovremmo danneggiare la nave spaziale, ma se danneggiamo la nave spaziale allora creeremo delle grandi scosse che potrebbero risvegliare MajinBu e se MajinBu si sveglia ed è più forte di come era un tempo non riusciremo a sconfiggerlo >>. Kaioshin sprofondò nella sua stessa desolazione.
<< In ogni caso … >> iniziò severo il namecciano lasciando che il largo mantello svolazzasse libero nella stanza, come se in quel luogo ci fosse una leggera brezza << … Non credo che raccoglierebbero un grande quantitativo di energia se si dividessero >>.
Kaioshin tornò attento non capendo il ragionamento dell’ex Dio della Terra << Come, perché non dovrebbero rappresentare un problema? >> mormorò la persona dalla pelle violacea con una leggera tensione ai nervi.
Piccolo si fermò mostrando le larghe spalle ricoperte dagli spallari e da quel telo bianco lucente << Ovviamente Babidi vorrà dell’energia in tempo breve e se così è, i suoi scagnozzi saranno costretti a rubare l’energia da dei comuni esseri umani che, a differenza di noi, hanno una portata limitata. In sostanza gli omuncoli sprecheranno più tempo ad assorbire energia da persone insignificanti piuttosto che allontanarsi un poco di più e cercare persone con una forza un poco più ragguardevole >>. Gohan incrociò le braccia al petto e iniziò a riflettere un poco perplesso lasciando che i suoi amici facessero lo stesso << Allora, escludendo Trunks e Goten che sono in arrivo, gli unici che sono più forti delle persone comuni sono Yamcha, Tienshinhan, Jaozi e Muten: il primo è quello che è, Ten e Jaozi non so nemmeno dove si trovino ma penso che non si faranno di certo fregare, sul Genio ho i miei dubbi riguardo alla sua forza visto che ormai è un vecchietto … >> il ragazzo voltò lo sguardo verso il padre sorridente che molto probabilmente ripensava ai tempi in cui il vecchio Genio, quel maniaco, era il più forte del mondo << … Se vogliamo poi essere puntigliosi Mr. Satan viene ritenuto il più forte del mondo mentre 17 e 18, nonostante siano a mio avviso ben più forti di Yamcha, non si possono considerare come esseri normali >>.
L’essere che continuava a rimanere silenzioso al di là della sfera di cristallo proseguì l’ascolto attendendo che il suo fidato Darbula uscisse dalla stanza degli allenamenti.
Crillin alzò le sopracciglia sentendosi coinvolto nella conversazione poiché la sua bella mogliettina era stata inclusa in quella discussione << In effetti non saprei se in questo caso sarebbe utile a Babidi o meno, anche se la sua base è pur sempre di origine organica >>. Goku aggrottò le sopracciglia scoprendo di iniziare a perdere colpi nella comprensione di quell’ingarbuglio di discussione. Il namecciano però proseguì << In effetti non lo possiamo stabilire, ma dubito che quei due si lascino mettere le mani addosso con tanta facilità. In più … >> proseguì lo stesso osservando, non per casualità, in direzione di Vegeta << … Dopo che Yamu e Spopovich avevano colpito Trunks ho notato uno stano oggetto che mi è parso come un rilevatore di energia, un oggetto che misura il quantitativo presente in ogni persona, e questo mi dà l’idea che i sudditi di Babidi non siano in grado di percepire le auree, così come anni fa Vegeta non era in grado e doveva utilizzare quell’attrezzo sull’occhio >>.
Il principe dei sayan ringhiò sentendosi improvvisamente ferito nell’orgoglio poiché il muso verde aveva rievocato un periodo in cui era estremamente debole << Era uno shooter e si dà il caso che fosse i grado di captare le forze notevoli a distanze considerevoli mentre, da come ho capito, l’aggeggio utilizzato da quei due non funzionava se non a breve distanza >>. Piccolo annuì facendo sbollire l’uomo dai capelli a fiamma << Tanto meglio per noi >>.
Il Son più adulto, avendo compreso la faccenda (anche se con un lieve aiuto da parte del figlio), batté sul palmo di una mano un pugno chiuso pienamente convinto delle proprie idee << Ma certo! Quindi vuol dire che non arriveranno fino al Tenkaichi! >>.
Tutti si voltarono verso di lui con uno sguardo truce ma questi non comprese subito il suo errore … ci volle la voce del mago a farlo capire: << Ma bene, allora è a questo Tenkaichi che Yamu e Spopovich hanno preso tutta quella strepitosa energia … E magari, da quello che ho compreso, ce né moltissima altra! Benissimo, vi ringrazio molto e vi comunico che metterò al corrente di ciò anche i miei uomini >> un breve attimo di silenzio calò nella stanza prima che nella mente di tutti i guerrieri presenti e dei diretti interessati che erano all’esterno della struttura iniziasse a farsi nitida una leggera immagine che aveva come soggetto il mago stesso …
<< Uomini, ho una notizia splendida per voi … >> iniziò Babidi con aria raggiante e orgogliosa << … Un piccolo uccellino mi ha comunicato che ad un torneo chiamato Tenkaichi ci siano dei validissimi guerrieri da cui potrete trarre grande energia. Mi aspetto grandiosi risultati quindi non deludetemi! In più fate attenzione che sono arrivo altri due impiastri, non fatevi colpire, mi raccomando >>.
Il saluto in direzione del mago da parte dei suoi sudditi ancora nelle vicinanze fu caloroso. Nella stanza molti avevano prurito alle mani, un prurito che si placò quando una serie di boati iniziarono a farsi sentire lontani per poi divenire sempre più vicini e ravvicinati l’uno all’altro come tempismo.
<< Ma che sta succedendo!? >> esclamò Kaioshin sentendo vibrare il suolo sotto i suoi piedi dotati di quelle calzature rosse.
Il principe dei sayan sorrise sentendo che il figlio non si stava risparmiando.

*****

Nell’aria c’era qualcosa di strano, qualcosa che preannunciava un susseguirsi di emozioni forti, un qualcosa che avrebbe smosso quel volo fiacco in direzione di quella meta sconosciuta ai due giovani sayan. Erano infatti diversi minuti che Goten era tornato a tormentarsi (silenziosamente) e piroettava da una parte all’altra in uno status che chiunque lo avrebbe definito come “Abbiocco profondo”, stadio in cui spesso rischiava di colpire il povero Trunks che doveva rimanere perennemente all’erta per schivare le sue cadute di quota dovute alla sua noia pesante.
<< Scusa Trunks, mi annoio … >> mormorò il piccolino dispiaciuto dal fatto che di stesse lagnando con l’amico, cosa che il secondo gli aveva chiesto di non fare più. Trunks sorrise scrollando un poco la testa da una parte all’altra, si abbassò lievemente di altitudine affiancandosi al piccolo Son vestito di arancio poggiando sulla sua spalla destra la sua mano sinistra << Tranquillo Goten, mica mi arrabbio … >> disse con voce gentile, per infondergli calma << … Sento però che sta accadendo qualcosa nei paraggi quindi tieniti pronto, d’accordo? >>. Il bimbo annuì prima di virare improvvisamente verso sinistra allontanandosi dall’adulto vestito di quella tenuta verde che, appena si scosse grazie a quella folata di vento amica realizzata dall’altro sayan, si appiccicò alla pelle del proprietario di quel corpo poiché anch’egli aveva mutato direzione aumentando poi la velocità.
Il lilla toccò terra con entrambi i piedi ed iniziò ad osservarsi attorno in maniera circospetta. Avanzò lentamente proseguendo con le stesse movenze mentre iniziava a chiedersi come mai non sentisse più l’aura del suo piccolo amico. Posò il palmo di una mano su di una grande roccia rossastra prima di poter udire una serie di vivaci risate che provenivano da poco più lontano. Trunks aggirò l’ostacolo di sostanza minerale e si avvicinò sempre più alle piccole voci, scostando sulla propria via alcuni cespugli che occludevano la vista. Giunto nel luogo giusto il sayan adulto si fermò antistante a un grande cespuglio, si mise in punta di piedi e da quella posizione riuscì a scorgere Goten che, vicino alla riva si un piccolo torrente, giocherellava con un cuccioletto di dinosauro dalla pelle grigiastra e dotato di un musetto rigonfio.
<< Goten, come mai sei qui? >> domandò Trunks facendo per un attimo trasalire il piccolo che, evidentemente troppo preso dal suo passatempo, strinse convulsamente la coda dell’animale a causa della sorpresa e iniziò a ridacchiare imbarazzatissimo mentre con una mano libera sfregava la grande zazzera nera.
Il glicine alzò un sopracciglio attendendo una risposta che arrivò: il bimbo sollevò la bestiola e la mostrò al sayan << L’ho visto da lontano, non è bellissimo? >>. Trunks afferrò il cucciolo di tirannosauro e lo osservò poco convinto di ciò che stava facendo prima di scrutare poi il piccolo Son << E ti sei allontanato per questo? Ma non ne hai tanti vicino a casa? >>.
Goten si portò l’indice della mano destra alla bocca e con esso abbassò lievemente il labbro inferiore lasciando un poco scoperta la gengiva << Sì però nessuno è come questo. Dai, non è bellissimo? >>.
Il figlio di Vegeta fece cascare un poco le spalle dopo aver dato una rapida occhiata al cielo azzurro e aver smosso un poco il cuccioletto << Sì, è carino, ma non è il tempo dei giochi adesso. Dobbiamo andare da Gohan e gli altri, non possiamo metterci a commentare gli animali che vediamo nella foresta … >> disse il ragazzo con un tono di voce che non voleva essere per nulla cattivo o severo visto che egli stesso non voleva creare inimicizie tra i due << … Suvvia Goten, adesso rimettilo dove lo hai preso >> aggiunse poi allungandosi oltre il cespuglio e donando il rettile preistorico al bambino che prontamente alzò le braccia verso Trunks e afferrò l’animale.
Il Son strinse tra le braccia l’esserino e mugolò piano << Ciao amico mio, mi mancherai … >>. L’abbraccio era ancora in atto quando iniziarono a sentirsi dei rimbombi sordi nelle vicinanze accompagnati da delle piccole scosse che facevano tremare le rocce circostanti. Il glicine e il bambino alzarono gli occhi e si ritrovarono senza parole quando un tirannosauro dalle dimensioni indescrivibili e dall’aspetto brutale apparve da dietro una grande roccia. Il rettile osservò i due mammiferi furioso perché tra le grinfie di uno dei due vi era il proprio piccolo …
<< Goten, libera subito quel cucciolo! >> esclamò Trunks in direzione del bimbo che lasciò andare il piccolo soltanto quando il genitore di questo, arrabbiato e furente, non rumoreggiò talmente forte da fare sussultare l’animo di Goten.
Il tirannosauro, nonostante il cucciolo fosse stato liberato, iniziò a muoversi in direzione dei due a grandi balzi con l’intento di mangiarseli.
<< Via – via – via – via - via!!! >> urlò il Son a pieni polmoni mentre si voltava dando le spalle al mostro iniziando a correre affiancato da un Trunks silenzioso che non si lasciava prendere dal panico. Goten correva velocissimo, con le braccia aperte come se fosse stato un aereo compiva larghe falcate che però non riuscivano a seminare il mostro che era perennemente alle sue spalle poiché Trunks aveva ben pensato di distanziarsi per pensare a una qualche soluzione. Il bimbo zigzagava tra gli alberi piegando l’erba alta e il tirannosauro, più tonto di quanto sembrasse, lo seguiva eseguendo spesso le medesime movenze aggirando gli stessi ostacoli che, con la sua stazza mastodontica, avrebbe potuto tranquillamente scavalcare o abbattere.
Le auree dei genitori, per colpa di quella corsa, si stavano allontanando sempre più e per questo il lilla decise di darci un taglio: si alzò in volò mantenendosi a rasoterra e lasciando che l’erba lo solleticasse, volò rapidissimo raggiungendo Goten e agguantandolo per la tuta arancione prima di alzarsi nel cielo azzurro e profondo lasciando sbigottito un lucertolone che ovviamente non sapeva come raggiungerli.
Il Son avvicinò le ginocchia al petto e le racchiuse tra le braccia mentre sentiva ancora tirare la parte della tuta che Trunks utilizzava per reggerlo e non lasciarlo cadere. Un pollice si infilò nella piccola bocca mentre quello sguardo vispo e perennemente vivace sembrò incupirsi << Ti chiedo scusa … >>. Il lilla guardava di fronte a sé e volava veloce per recuperare il tempo perduto ma abbassò lo sguardo quando udì quelle poche parole dotate di quel tono un po’ triste << E per cosa? >> chiese soltanto mentre iniziava a percepire nuovamente in maniera distinta gli spiriti amici. Goten sembrò farsi ancora più piccino, come un gatto preso per la collottola << Sono un impiccio … Anche Gohan diceva che disturbavo quando faceva i suoi allenamenti … >>. Trunks piegò un poco la testa di lato << Secondo me non lo diceva seriamente, credimi, ma sai com’è: come in questo caso non si ci può mettere a fare i giochi se ci si deve impegnare per altro. Sennò non si conclude niente >>.
<< Lo so … >> proferì il piccolino sentendo l’aria sempre maggiore che picchiava sul suo volto a causa dell’estrema velocità di Trunks << … anche lui mi aveva detto che dovevo stare buono, ma non ci riesco se non ho nulla da fare! >> concluse poi Goten con aria convinta nel tentativo di convincere un sayan che la pensava già allo stesso modo.
<< Ti do ragione sai? Ma ti avevo anche chiesto di pazientare perché sentivo che sarebbe accaduto qualcosa che … >> il lilla bloccò improvvisamente il suo discorso iniziando a tendere l’udito, come per percepire qualcosa che sembrava in arrivo. Pure il bimbo, che appena aveva visto l’amico divenire serio, mutò espressione iniziando a concentrarsi per poi sentire una serie di piccole auree che volavano in direzione opposta alla loro.
<< Chi saranno? Non le conosco … >> sussurrò Goten quasi impercettibilmente mentre Trunks, serio e con lo sguardo severo, deglutì anch’egli confuso da tutto quel movimento improvviso poiché le auree che si avvicinavano, nonostante fossero di una potenza irrilevante, erano numerose e molto vicine l’una all’altra, come uno sciame di vespe che si dirigono verso il proprio nido. Il sayan però non si fece scoraggiare e proseguì pensando che se avesse continuato a muoversi il mistero si sarebbe risolto tempo prima.
<< Eccoli >> enunciò il glicine iniziando ad intravedere molteplici figure che apparivano scure poiché in controluce mentre Goten, nonostante fosse capacissimo di volare alla perfezione, rimase sospeso con i piedi a penzoloni lasciando che l’amico continuasse a tenerlo stretto come se fosse stato un prigioniero. Gli sconosciuti si avvicinarono ad una velocità elevata, alcuni di loro oltrepassarono i due giovani mentre altri li sfiorarono a tal punto che Trunks si dovette fermare e voltarsi verso la direzione nella quale quegli altri erano diretti. Gli ometti vestiti con quella divisa bianca e blu erano insignificanti ma il sayan più adulto sgranò gli occhi riconoscendo l’oggetto con il quale era stato colpito proprio in mano ad uno di quelli che avevano osato lambirlo. La rabbia crebbe all’istante e l’idea che quegli esseri volessero anche solo immaginare di ripetere ciò che era stato fatto a lui lo fece andare su tutte le furie. Trunks alzò il braccio destro ed aprì la mano in direzione del nemico più vicino, generò sul palmo di essa una sfera lucente e poi, dopo che l’ira fu passata in quella palla, la scagliò verso il suo obiettivo attendendo poi un verdetto: il soggetto preso di mira esplose in minuscoli pezzi e le sue ceneri proseguivano a cadere verso la terra mentre i compagni di costui, fermatisi per colpa di quel boato, osservarono la scena allibiti senza riuscire a proferire parola alcuna.
Il piccolo Goten, anch’egli un poco scosso per via dell’atteggiamento dell’amico, si staccò dal lilla e ricominciò a galleggiare fermandosi poi quando le parole di Trunks non gli si fissarono ben in testa: << Non dobbiamo farli allontanare Goten, hanno quei contenitori per rubare l’energia e se ce li facciamo sfuggire faranno del male a molta altra gente >>. Il sayan vestito di arancione si mise in posa di combattimento e attese la mossa avversaria che, soltanto dopo alcuni minuti di attesa, arrivò: i soldati di Babidi alzarono le mani libere verso i due nemici e iniziarono a far apparire su di esse una pioggia di onde d’energia che ogni qualvolta mancavano il bersaglio.
Trunks scagliava le sfere di energia lontano dal bambino e faceva in modo che colpissero il terreno, anche se a distanza sempre maggiore se era possibile ma poi però, mentre scagliava proprio una di quelle piccole sfere, si accorse di una piccolo struttura dai colori chiari che si trovava lì vicino. Evitò altri due attacchi prima di voltare la testa in direzione del fratello di Gohan che era pure lui intento a schivare i colpi << Hei Goten, io ho intravisto qualcosa. Scendo a controllare >> disse poi prima di scendere rapido verso il suolo atterrando proprio davanti all’ingresso della nave di Babidi.
Osservò la scura porta verticale e vi posò sopra una mano, fece fregare la pelle contro quella superficie fredda mentre con occhio attento cercava di scovare un qualche meccanismo che potesse aprire il portello.
<< Sento che papà è proprio qui sotto … >> sussurrò il ragazzo scrutando il terreno per poi voltare lo sguardo in alto in direzione di Goten e urlare: << HEI GOTEN! SONO QUI GLI ALRI! LI’ COME STA ANDANDO, TUTTO A POSTO? >>.
Il bimbo evitò senza problemi altri attacchi << MI SPARANO ADDOSSO E IO LI EVITO! >> gridò lo scricciolo con un largo sorriso sul volto. Trunks piegò un poco la testa verso il basso, per compiere un cenno di autoincitamento, poi scattò nuovamente verso il bambino per procedere oltre in direzione di quegli esseri che oramai stavano andando nel pallone: il sayan si avvicinò ad uno di quegli ometti, lo colpì in pieno stomaco facendolo rannicchiare su sé stesso per poi farlo esplodere dopo avergli iniettato un’onda all’interno del corpo. L’essere scomparve e pertanto lo strano contenitore che aveva tra le mani precipitò velocemente andandosi poi a frantumare contro il terreno sottostante. Il silenzio calò improvvisamente e mentre Goten, con aria stralunata, osservava l’amico su di giri, gli scagnozzi di Babidi tremavano come foglie. Uno di quest’ultimi, preso dal panico, emise un urlo straziato e cercò di fuggire lontano assieme agli altri che lo seguivano nella speranza che fuggendo avrebbero avuto salva la vita … errore madornale: il glicine alzò entrambe le mani in loro direzione, concentrò sulle punte delle dita tutta la forza possibile e generò un raggio dalla luce abbagliante, talmente luminoso che il sole a confronto sembrava una stella morta. I corpi dei nemici colpiti iniziarono a bruciare vistosamente prima di sbriciolarsi e volare lontano grazie al leggero venticello passeggero mentre i pochi rimasti integri, poiché avevano evitato fortuitamente l’attacco, erano sbiancati come cenci.
Il bambino alzò verso il cielo un pugno chiuso in direzione delle nuvole mentre il largo sorriso lasciava scoperti i bianchi denti << Bravo Trunks, hai sconfitto i cattivi!! >>. Il lilla ridacchiò e dopo aver strizzato un occhio verso Goten sfregò il dito indice contro le narici che in quel momento erano appena dilatate per colpa del nuovo senso di grandezza << Ma certo, che credevi? >>. I due si sorrisero vicendevolmente lasciando che gli tre estranei, unici sopravvissuti, scappassero con altrettanti serbatoi. Il fatto era che credevano di avere fatto abbastanza per quei poveracci che sicuramente non si sarebbero fatti rivedere nei paraggi, ignari che in realtà non facevano altro che eseguire gli ordini di Babidi affibbiati loro poco prima.
I due sayan annullarono la distanza che v’era tra loro e il terriccio attorno a quella strana e altrettanto piccola struttura e poi, appena le suole delle scarpette ebbero schiacciato quella sabbia marroncina, Goten iniziò a correre attorno allo strano oggetto come per capire di cosa si trattasse con la stessa foga che impiegherebbe un cagnolino a rincorrersi per acciuffare la propria coda. Trunks avanzò di pochi passi e poggiò nuovamente le mani su quella che aveva tutto l’aspetto di una porta, le fece muovere lì sopra e nei dintorni per riuscire a scovare quel meccanismo che poteva aprire il portello, lo stesso che non era riuscito a trovare prima.
Trascorsero alcuni minuti ma in quelli il lilla fallì nella sua missione: non un bottone, ne una levetta, ne un meccanismo strano e curioso era presente per aprire quella porta e quindi il ragazzo, dopo avere poggiato le mani ai fianchi e aver arretrato di alcuni passi, alzò un poco il viso per scrutare la medesima “M”, posta al di sopra dell’ingresso, che era già stata vista sull’individuo che l’aveva aggredito. Gli occhi azzurri poi si abbassarono quando Goten gli si fermò a fianco nuovamente tranquillo perché aveva concluso la sua corsa contro il tempo … cosa che poteva fare tranquillamente. Il piccolo agitò un poco le braccia imitando senza volere, una sottospecie di pollo con le ali tese e poi alzò il musetto verso Trunks << Hei, perché siamo qui? Io sento che papà e Gohan sono qua sotto … >> mormorò facendo picchiettare al contempo il piedino a ridosso del terriccio. Il figlio di Vegeta incrociò le braccia lasciando che le labbra si arricciassero in una leggera smorfia << Lo so Goten, il fatto è che non c’è modo per aprirla … >> enunciò poco convinto mentre il piccolo lo osservava in attesa di altro ma poi, constatato che questo non arrivava rapidamente, si lasciò andare ad un fiacco “Ah”. Trunks si portò una mano al viso e con essa si afferrò il mento mentre il cervello aveva oramai dato per unica possibile l’ultimo pensiero venutogli. Il glicine fece spallucce mentre alzava la stessa mano che teneva al mento in direzione della porta, scosse lievemente la testa affiancato da un pesante mutismo di Goten << Vabbé … >> mormorò sconfitto dalla stessa soluzione spartana che aveva trovato e stava adattando.
Un medio raggio di energia perforò il portello facendolo cadere dall’altra oltre, su di un’altra superficie che bloccava nuovamente il passaggio. Quando il terreno smise di tremare Goten saltellò oltre la soglia fermandosi su di un altro pannello, quella volta parallelo al suolo, che impediva l'accesso a quella che sembrava l’unica via.
<< A questo ci penso io! >> esclamò il piccolo all’amico che osservava silenzioso la scena nella quale Goten, messosi a svolazzare sopra a quel tappo dalla forma circolare e dal colore nero, teneva i palmi delle mani aperti in direzione del sottosuolo. Il figlio si Goku si trasformò in un battibaleno in super sayan e gridò forte prima di generare una grande onda che colpì e distrusse non solo quel blocco ma anche quelli che li separavano dagli amici.
Nei piani inferiori Kaioshin ne stava dicendo di tutti i colori e quando Crillin venne coinvolto nel colpo violento del piccolo monello espresse tutta la sua rabbia riguardo quella situazione e gli amici, poveretti, rimasero ad ascoltarlo finché non videro il faccino buffo del piccolo Goten che, a testa in giù, osservava incuriosito l’intera stanza per poi fiondarsi nelle braccia del padre quando i loro sguardi si incontrarono.
<< Goten! Piccolo birbante! >> esclamò il papà al suo campione stringendolo tra le braccia fregando poi con una delle larghe mani la moltitudine di capelli mori. Il bimbo ridacchiò tutto contento, salutando tutti , per poi soffermarsi su di un individuo che era sdraiato a terra e sembrava carbonizzato dal gran che era bruciacchiato << Hei, ma cosa gli è successo? >> chiese ingenuamente in direzione del fratellone che gli sorrideva tranquillo e alquanto divertito.
Crillin balzò in piedi e si mise le mani nei capelli strinati << HAI, CHE MALE! … >> esordì prima di voltarsi contro il Son colpevole con le lacrime agli occhi << … I miei capelli sono rovinati, sarò costretto a ritagliarmeli adesso! >>. Goku aumentò l’ampiezza del suo sorriso ed osservò per un nano secondo Goten che aveva poggiato entrambe le mani sulle sue spalle prima di scrutare con aria amichevole il suo più grande simpatizzante << Dai Crillin, Goten mica lo ha fatto apposta e poi secondo me stavi meglio calvo >>.
Il nano si passò una mano nei capelli come se fosse stata una spazzola e quando vide moltissimi filamenti cadere a terra sbuffò sconsolato facendo crollare le spalle << Che sfortuna, e dire che ci avevo messo tanto per farli crescere … E comunque Goku, nel mio caso si dice rasato, non calvo. Piccolo è calvo >> disse indicando con un pollice il namecciano che senza volere era stato preso in ballo. Goku osservò un poco accigliato Piccolo e dopo averlo scrutato attentamente disse nuovamente la sua << Starebbe malissimo con i capelli, non ce lo vedo proprio! >>. In quell’attimo, se non fosse apparso come un gesto stupido, il namecciano avrebbe volentieri dato qualche testata alla parete metallica dato che non riusciva a spiegarsi perché, ogni volta ci fosse un’argomentazione sciocca, lui fosse sempre in mezzo a certi commenti.
Mentre una sonora risata si alzava lievemente grazie a pochi dei presenti, Trunks discese il lungo corridoio verticale presentandosi con una posa elegante: le gambe tese e poste l’una a fianco dell’altra mentre le braccia, rigorosamente incrociate al petto, rendevano ancora più adulta quella figura che discendendo emanava una certa fierezza nei movimenti lenti. Il glicine posò i piedi a terra, sciolse il crocicchio delle braccia e si limitò a sorridere ai presenti invece di verbalizzare il suo saluto ai più mentre per Vegeta riserbò un trattamento differente: il ragazzo si avvicinò al padre ombroso che era poggiato alla parete della stanza e socchiuse un poco gli occhi poiché travolto da un’insensata (oppure no) tenerezza nei suoi confronti.
<< Ciao papà … >> mormorò piano il giovane, come se il silenzio attorno a loro fosse sacro, come se il peso di quelle parole meritasse di essere pronunciato soltanto sottovoce, in maniera intima e confidenziale, come se quell’ennesima dimostrazione di affetto avesse la stessa valenza della primissima fatta con il cuore in mano. Gli occhi scuri e tenebrosi del principe dei sayan si posarono su quelli azzurri del ragazzo venuto dal futuro soltanto per pochissimi attimi e successivamente ad essi Vegeta bofonchiò un “Ciao” secco e insipido prima di staccarsi dal sostegno e allontanarsi senza proferire altro. Trunks si ritrovò ad abbassare gli occhi al suo passaggio e a rodersi nuovamente il fegato: ogni volta il trattamento era simile e ogni volta il ragazzo si ripeteva che lui era fatto così, che non lo poteva cambiare, e che era già tanto che lui si dimostrasse disponibile e sopportante fino a quel livello, che era fortunato ma non poteva, non doveva pretendere di più. Il giovane sayan osservò lo spazio rimasto vuoto e lasciò che gli occhi vibrassero appena mentre il cervello, per dare una risposta al cuore bramante di affetto, elargiva soltanto quella triste verità il quale era al corrente da tempo: il rapporto tra lui è Vegeta era solido soltanto in apparenza, lui che doveva essere il portante per quel personaggio schivo e misterioso, era tutt’altro che resistente ma se fosse crollato, se avesse soltanto pensato che il loro legame non avesse avuto alcun valore, lo avrebbe perso per sempre pentendosene poi amaramente. Il tempo trascorso assieme non aveva rafforzato quel rapporto già incrinato ma nonostante ciò non crollava per colpa di qualcosa e Trunks, non sapendo cosa fosse questo qualcosa, si aggrappava ad esso e continuava ad incassare gli insuccessi nella speranza che quella sua tortura valesse almeno un briciolo di più di quanto si aspettasse. Il glicine tornò a sorridere e si voltò verso gli amici fingendo di non essere amareggiato.
Goten saltò giù dalle braccia del padre e chiese cosa stesse succedendo e Gohan, sentendosi all’altezza del compito di divulgatore di tali avvenimenti, iniziò a raccontare certosino soddisfando tutt’alpiù anche l’attenzione dell’altro ragazzo che aveva trovato nuovamente qualcosa quel fare viaggiare lontano i brutti pensieri.

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L’oggetto della narrazione del primogenito di Goku, ovvero il mago Babidi, osservava inquieto dalla sfera di cristallo le azioni che compivano i suoi unici tre adepti in libertà ma poi, vedendo che si fermavano a cogliere le energie da esseri inferiori e assolutamente inadatti per il risveglio del suo MajinBu, posò le ossute mani sulla testa e iniziò a scuoterla come per svegliarsi da quel brutto sogno. Il mago aveva mandato all’esterno i suoi uomini pur sapendo che erano in arrivo altri compagni di quegli impiastri ma non si aspettava di certo tutta quella potenza e quindi, quando aveva visto perire i suoi uomini, vi era rimasto parecchio corto, abbattuto come se lui fosse stato nel mezzo del potente raggio. La bocca semiaperta non emetteva un fiato, non erano necessarie parole per descrivere il suo stato d’animo.
Un moto di orgoglio risalì l’intera colonna vertebrale costringendo il mago a mettersi dritto con una posa fiera, il suo ego gli impedì infatti di compiangersi più del necessario anche perché non tutto era perduto, Darbula era inoltre ancora al suo fianco pronto per battersi per lui e la nobile causa. Babidi si incamminò verso la porta della stanza e la oltrepassò con decisione non stupendosi affatto di non vedere alcuno nei pressi di quella stanza pensando che probabilmente, il resto della marmaglia addetta alla sua protezione fosse nelle stanze poiché non richiamata all’ordine. Il mago oltrepassò codeste stanze mantenendo il suo passo svelto fermandosi poi dinanzi a una porta scura dalle cui fessure laterali fuoriuscivano delle piccole scariche elettriche, si alzò in volo con estrema facilità e si fermò a mezz’aria e fece brillare gli occhi di una luce chiara che, in un attimo, fece spalancare la pesante porta. Darbula, che si trovava in quella stanza a meditare, si mise immediatamente composto e si inchinò dinanzi al padrone che lentamente gli si avvicinava per raccogliere i nuovi omaggi che però vennero bloccati a sorpresa << Non è il momento Darbula, seguimi >>.
Il suddito si alzò in piedi e seguì il proprio padrone oltre l’uscio, oltre il primo corridoio per poi fermarsi dietro a lui quando egli si bloccò dinanzi alle stanze degli altri suoi seguaci. Babidi voltò un poco l’occhio verso il demone dalla faccia rossa << Mettili tutti in riga, li voglio pronti in meno di un minuto e mi raccomando … >> sibilò l’essere con una voce quasi cantilenante << … non farne fuori nemmeno uno, ci servono tutti >>. Darbula annuì e dopo aver fatto un grande inchino aprì con furia la porta effettuando gli ordini impartiti mentre il mago tornava al proprio posto.
Come ordinato Darbula fu di ritorno con il resto dei suoi uomini, un numero ben minore rispetto al battaglione precedente, e tutti i presenti si disposero in una fila ordinata in attesa dei nuovi comandi mentre il secondo al potere, il signore degli inferi, li sorvegliava con aria truce nella speranza di non scovare qualcosa fuori posto. Babidi si avvicinò alla grande sfera di cristallo ed indicò i personaggi che vi erano proiettati prima di incominciare a parlare con un tono acuto e fastidiosissimo << Stanno rovinando i miei piani! Per risolvere la situazione Darbula si occuperà di loro mentre voi altri … >> proferì in direzione dei sudditi dalle potenzialità ben minori << … Voi andrete a prendere i rimanenti immagazzinatori di energia e seguite gli altri verso questo torneo! >>.
Tutti si inchinarono in segno di saluto per poi mettersi a svolgere il proprio compito.
Darbula incontrò i suoi ospiti mentre i subordinati del mago se la filavano silenziosi come gatti …

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Al torneo Tenkaichi li tempo scorreva inesorabilmente, ovvero non passava mai. Da tempo Genio, la famiglia Brief, i Son e gli altri erano tornati sulle grandi gradinate affiancati da una gentilissima Videl che, vista la mancanza del padre nei dintorni, ne approfittò per instaurare un legame più solido con la madre di Gohan, Chichi, anche perché non è che andassero proprio d’accordo … La signora infatti era restia a lasciare a briglia sciolta il primogenito ma poi però, quando venne a sapere che la ragazza aveva molti fondi da parte, decise di essere un poco più permissiva e gentile nei suoi confronti. Inutile dire che Bulma, conoscendo il personaggio, comprese a pieno le intezioni della donna.
Nel frattanto un altro elemento del gentil sesso attendeva il proprio momento: 18, silenziosa creatura dallo sguardo glaciale, rimaneva immobile vicina all’ingresso del palazzo antistante al grande ring in attesa che il suo combattimento, e quindi di conseguenza la vittoria del torneo in generale nel giro di pochi minuti, giungesse anche se la mancanza di così tanti lottatori aveva scombussolato l’intera organizzazione che non sapeva come muoversi. La bionda sbuffò varie volte ma in ogni attimo in cui le sembrava di toccare il fondo poiché stava raschiando nel suo contenitore di pazienza, alzava gli occhi verso la tribuna e incontrava lo sguardo della sua bella bambina, simbolo del suo amore verso il marito e sfatamento del suo essere un mero freddo cyborg. Un sorriso dolce le solcava il viso quando Marron la salutava con le manine, quando si riempiva i polmoni fino a scoppiare egli urlava “Forza mammina, sei la più forte” e quando sorrideva e basta magari perché un vicino le aveva offerto una caramella. Alla stessa velocità con cui il segno di contentezza appariva poi svaniva per colpa del soggetto che teneva il suo tesoro tra le braccia: il fratello 17, nonostante fosse premuroso con la sua nipote, era sempre apparso agli occhi della sorella come uno sciocco e pertanto la infastidiva vederlo con sua figlia anche se però, vedendo il resto della gente del “gruppo di Crillin” e quindi, “gli amici di Goku”, non riusciva a localizzare qualcuno che fosse meglio. Sbuffò nuovamente, scocciata dell’attesa mentre il cronista, in quel frangente odiato da tutti gli spettatori perché non faceva continuare il torneo, salì sul ring e si incamminò nel mezzo dello spiazzo evitando poi le lattine che gli venivano lanciate contro accompagnate da urla emesse da parsone fortemente spazientite.
L’ometto con gli occhiali evitò tutti gli oggetti prima di inginocchiarsi a terra come per chiedere un momento di tregua nel quale potesse parlare. Il pubblico intero, vedendo quel gesto di sottomissione, tacque e rimase in silenzio. Chichi, che era una di quelle persone con i nervi in crisi poiché i propri bambini erano alla battaglia, attendeva il proseguimento del torneo soltanto per pensare ad altro e quindi, quando ella vide come gli altri quel gesto, incrociò le braccia al petto e asserì seria << Adesso sono curiosa di vedere cosa si inventano >>.
Il cronista si pulì dalla polvere che aveva addosso e portò il microfono alla bocca << Signori e signore, scusate l’attesa. Fino a un secondo fa non speravamo come proseguire con gli incontri ma adesso, grazie all’aiuto di una mente illuminante, abbiamo la soluzione! Un bell’applauso! >> gridò poi facendo segno alla “mente geniale” di fare il suo ingresso nell’area mostrandosi. Il pubblico, con pochi esclusi, esplose in un boato fragoroso con delle sequele di applausi che sembravano non avere fine mentre i fischi di poco prima si trasformarono in incitamenti grazie alla figura di Mr. Satan che, simpatico ma ingordo di attenzioni come suo solito, si apprestava ad effettuare uno dei suoi ingressi con piroetta per fare scaldare ulteriormente i suoi fan. Videl si coprì gli occhi di vergogna quando vide il genitore inciampare su di uno degli scalini che portavano al ring e poi cadere giù da esso. Il campione però non si fece fermare da ciò e quindi si rialzò in piedi mostrando bene la “V” di vittoria fatta con le dita mentre nella parte alta della nuca iniziava a comparire un bernoccolo << TRANQUILLI! ERA UNO SCHERZO! >>. I fan scoppiarono a ridere sentendo di amare sempre più il loro campione perché era davvero simpatico anche se credevano che la sua fosse soltanto scena …
L’omaccione con la capigliatura alla afro raggiunse il cronista ed afferrò il microfono del cronista portandoselo all’altezza delle labbra, o dei baffi, vedete voi << Mi è venuta un’idea geniale: i restanti combattenti, me compreso, faranno un tutti contro tutti! … >> il pubblico applaudì per poi smettere quando Satan fece un cenno di silenzio << … Sarà una bella impresa ma io ce la metterò tutta! CREDETE IN ME! >>. Mentre gli spettatori proseguivano i festeggiamenti momentanei il signorotto dai capelli biondi e occhiali (sempre il cronista) riprese il proprio attrezzo e si avvicinò al campione << Bel discorso anche se breve signor Satan >>.
<< Grazie >> proferì tenendo gli occhi chiusi.
<< Certo che è proprio grandioso il torneo di quest’anno, guardi: ci sono anche i caccia per fare le scie di colore! >> disse l’ometto indicando in lontananza tanti puntini scuri che si avvicinavano emettendo dei forti suoni.
Mr. Satan strabuzzò un poco gli occhi facendo arricciare i baffi << Quali caccia? Io non ne so niente >>.
Ci vollero pochi istanti prima che la verità giungesse: gli uomini di Babidi si avvicinarono ed attaccarono i presenti con onde di energia che uccisero un sacco di persone mettendo le altre in uno stato di forte panico.

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 81
*** La guerra dei gemelli ***


Salve ragazzi/e … scusate il ritardo di questo capitolo ma non sono riuscita a concluderlo per la giornata di ieri ma spero ch

Salve ragazzi/e … scusate il ritardo di questo capitolo ma non sono riuscita a concluderlo per la giornata di ieri ma spero che lo gradiate ugualmente anche se, come al solito, non è poi lunghissimo.

Sono quasi le 4 del mattino e non ho più la forza per stare al computer quindi, purtroppo, vi devo salutare velocemente ^^”

 

Ringrazio: Pepesale, Vegeta4ever, ka93, Angelo Azzurro e Rory_Kaulitz

 

Beh, buonanotte e alla prossima. Dormite bene =_^

Baci

scImMIA

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 81

- LA GUERRA DEI GEMELLI -

 

Le urla disperate riecheggiavano in quell'area nel quale il panico serpeggiava senza ritegno, il sangue delle persone ferite si espandeva nei dintorni lasciando brevi scie lungo i percorsi che costoro cercavano di fare per allontanarsi mentre dei poveretti che erano stati eliminati, non vi era più alcuna traccia: i colpi di energia avevano polverizzato persino le loro particelle. I più temerari rimanevano nei dintorni del grande torneo, con il naso verso il cielo ad osservare i loro sterminatori mentre questi colpivano coloro che invece, paralizzati dal terrore, rimanevano fermi sul posto come pezzi di piombo. I seguaci di Babidi attaccavano senza intelligenza e pertanto colpivano indiscriminatamente chichessia rubando l'energia da altri individui presi a caso nella marmaglia che si sperdeva in quegli spalti. Un colpo di miserevole entità venne generato da uno di quegli stolti individui e scagliato in direzione di quei giovani (e meno giovani) che erano seduti vicini: l'onda si fece sempre più vicina e gli spettatori iniziarono a percepire addirittura il suo calore prima che uno di loro si alzasse in piedi e con una sola mano fermasse il colpo. Il vecchio, maestro di Crillin e Goku, strinse convulsamente il proprio bastone senza accorgersene quando vide riflesso sulle lenti dei propri occhiali la frantumazione della sfera i cui piccoli pezzi si diradarono da una parte all'altra così come si disperdevano le sfere del drago quando dovevano perdersi sul suolo terrestre. I terrestri nei paraggi rimasero senza parole e gli occhi di loro tutti sbarluccicarono sotto a quei lucini energetici mentre invece, una simpatica bambina alquanto vivace ma soprattutto allegra, si muoveva felice tra quel forte braccio affettuoso lasciando uscire dalla sua boccuccia tenere paroline frizzantine: « Bravo zietto! Sei il migliore!! ». Il ragazzo sorrise smagliante lasciando che i lunghi capelli neri si alzassero per colpa dell'aria ma poi, ripensando all'esclamazione della propria nipotina, rimase un poco in silenzio aggrottando le sopracciglia mentre uno spiffero di vento rendeva momentaneamente leggera la situazione « Zietto ... » 17 guardò la piccola Marron un poco irritato « ... Non chiamarmi mai più così, mi sminuisci facendomi sentire ridicolo! ». La piccina sbatté un poco le palpebre iniziando a sorridere innocente « Certo! » esclamò poi lei lasciando basito il cyborg.

Lo scagnozzo del mago comprese immediatamente che colui che aveva bloccato il suo attacco non era una persona come le altre quindi, senza attendere un minuto in più, puntò entrambi i palmi delle mani verso il ragazzo e iniziò a scagliare in direzione di esso molteplici onde d'energia che vennero sempre e comunque deviate altrove con un'agilità notevole che non aveva nulla da invidiare a quei sayan che si battevano molto lontano da lì. Marron sorrise facendo agitare le braccina a più non posso iniziando anche a scalciare per l'euforia mentre lo "zietto", che poco prima sembrava orgoglioso della sua prestazione e sorrideva con una punta di cinismo nello sguardo, nell'ultimo istante invece sfoggiava una smorfia che sottolineava la sua leggera irritazione perché la sua cara nipotina non la smetteva di sfondargli il fianco andandogli a trapanare la milza. Il tipo dalla faccia olivastra, dopo aver emesso un forte urlo di rabbia, scattò verso 17 tenendo serrati i pugni coperti dai guanti lasciando dietro di sé i suoi compagni che nel frattanto avevano pure loro compreso la situazione. Quando la distanza iniziò a farsi minima gli occhi azzurri del giovane si assottigliarono come per potenziare la sua concentrazione, lanciò la bambina per aria lasciandola per un momento fra le nuvole sotto lo sguardo sbigottito di Chichi e degli altri, aspettò che il nemico fosse vicino dopodiché, dopo aver schivato un sinistro, sfondò l'addome dell'essere facendolo esplodere con un colpo d'aura a piena potenza. Il silenzio parve ricomparire in quel luogo mentre invece la bambina discendeva dell'azzurro cielo con una ridarola piacevole. Il ragazzo allargò un poco le braccia osservando in direzione di Marron per afferrarla e non lasciarla cadere a terra ma all'improvviso, proprio sulla sua testa, una bella biondina comparve bloccando la piccina prima che potesse ricadere nelle braccia dello zio. Il ragazzo s'imbronciò vedendo poi sul volto della sorellina la sua stessa espressione dovuta forse al piccolo volo che aveva fatto fare alla nipotina.

« 17, NON CI PROVARE MAI PIU'!! » lo sgridò da donna ricevendo in risposta un sonoro sbuffo da parte di lui e una piccola risata da parte di Marron. La donna posò i piedi sul freddo cemento appostandosi davanti al fratello dandogli le spalle mentre con il suo udito acuto continuava a sentire le urla dalla distanza di quelle persone disperate che correvano da una parte all'altra in ricerca di una riparo mentre altre, più disperate ancora, cadevano sopraffatte da quei soldati che avevano a disposizione quei contenitori per l'energia. La bionda guardò verso gli sconosciuti che continuavano a scrutarli dall'alto verso il basso cercando di comprendere il loro potenziale e capire quali difficoltà avrebbe incontrato a lottare contro di loro ma poi però, ripensando a come aveva disintegrato uno di quelli il suo caro fratello, si rilassò all'istante rivoltandosi verso 17 e donandogli la figlia « Prendila » disse secca come se Marron non fosse una bambina ma un oggetto come un altro. Il moro afferrò la piccina per le ascelle e se la portò alla spalla destra facendo poggiare il pancino di lei al suo petto. Quando però, con i suoi occhi azzurri, vide 18 allontanarsi in direzione della battaglia ormai prossima, non ci stette e si sentì punto sul vivo « E no, voglio divertirmi anch'io ... » mormorò serio allontanando improvvisamente Marron da sé con lo stesso temperamento utilizzato dalla sorella nei suoi confronti della piccola come poco prima. Girò i tacchi voltandosi verso i signori che erano alle sue spalle andando poi a fissare intensamente ognuno di essi notando con grande semplicità tutti i loro aspetti negativi: Chichi era una donna isterica così come Bulma, Yamcha era un essere irresponsabile mentre Genio era un vecchiaccio depravato, i genitori della scienziata sembravano poco seri (specialmente lei) mentre i restanti all'appello sembravano non essere all'altezza del compito che si era preposto. La signora Brief si avvicinò al giovane allargando le braccia verso di lui « Caro, dai a me la bambina se vuoi. Ne prenderò cura io mentre sarai a divertirti ^^ ». Un brivido freddo percorse interamente tutta la schiena e la camicia rossa di 17 sembrò vibrare per colpa di quell'improvvisa scossa mentre i lunghi capelli sembrarono elettrizzarsi. Lo sguardo di ghiaccio si posò sulla persona a fianco, il signor Brief, ed egli, credendo che fosse la scelta più giusta visto che era uno dei più sapienti lì in mezzo, allungò la bambina verso di lui e lasciò che il signorotto la prese con entrambe le mani. Il signor Brief sorrise muovendo un poco la sigaretta spenta che aveva alla bocca e ringraziò: « Terrò io la piccolina, non ti preoccupare ». Il cyborg però non era affatto convinto della sua scelta e quindi intersecò le braccia lasciando che il suo sguardo accigliato studiasse nuovamente il vecchietto e poi, notando che c'era qualcosa che non andava, poggiò la mano destra al mento divenendo maggiormente serio « Dottore, ma lei stamane non era venuto con un gatto? ». Il padre di Bulma, affiancato dalla stessa e da Bunny, strabuzzò gli occhi osservandosi attorno « Hai ragione, chissà dov'è andato ... Ultimamente mi cade spesso ». Alle ultime parole 17 parve svegliarsi da un incubo: spalancò gli occhi e strappò dalle braccia del nonno la bambina evitando così una futura caduta e poi, vedendo nuovamente la signora Brief, gliela porse cedendo una parte delle responsabilità ad altri « Chichi, tienila d'occhio ». Dopo aver mormorato ciò si allontanò affiancando la sorella in quell'ampio frammento di cielo.

18 era imperscrutabile, con i suoi occhi gelidi osservava quegli individui che avevano la forza equivalente a quella si un sorcio e con le lunghe dita sottili teneva stretto il sottile fianco. I suoi capelli leggeri, che avevano il color dell'oro, si mossero appena andando a finire dinanzi al viso ben delineato per colpa di un leggero colpo d'aria creato dal fratello 17 che si era messo a fluttuare al suo fianco. Le labbra sottili si piegarono delineando un sorriso beffardo mentre la mano destra, che aveva abbandonato il fianco sul quale poggiava, andò a scostare quei filamenti lucenti per portarli dietro all'orecchio liberando così la visuale e permettendo al ragazzo moro di scorgere la sua espressione. 17 sorrise lasciando intravedere i bianchi denti e piegando un poco la testa da un lato « Era da tanto che non ti vedevo sorridere così ... ». La ragazza non gli diede ascolto, si disinteressò completamente di ciò e perciò fece scomparire all'istante il sorriso dal suo volto mentre faceva tornare la sua solita smorfia indispettita. Le mani si strinsero a pugno vicino ai fianchi e lo sguardo divenne maggiormente deciso « Vediamo di fare una cosa rapida ... » disse lapidaria la donna iniziando ad incamminarsi verso la sua prima vittima che, vedendo la donzella avvicinarsi così determinata, arretrò un poco finché ella non si fermò ad un paio di metri dalla sua persona concludendo la sua affermazione e facendo divertire 17 « ... Però non esageriamo perché altrimenti in meno di un minuto abbiamo già concluso ». Il ragazzo si sistemò meglio le maniche arrotolate della camiciola rossa e poi si portò indietro i capelli con entrambe le mani lasciando ben scoperta la fronte ampia e liscia « D'accordo ».

18 scattò in avanti, caricò il pugno destro e lo scagliò nella bocca dello stomaco del nemico obbligandolo a piegarsi in due dal dolore e successivamente, controllando perennemente la sua forza, alzò il ginocchio sinistro poggiandolo al petto, si girò su se stessa e dopo aver alzato completamente la gamba in direzione del cielo la fece discendere andando a picchiare con il tallone la schiena facendo precipitare a terra lo scagnozzo di Babidi in direzione del bordo ring nel quale qualcuno cercava di starsene in disparte ... Mr. Satan, vedendosi arrivare addosso quell'individuo alla velocità di un missile, sgranò gli occhi facendoli fuoriuscire dalle orbite iniziando a sudare freddo. « Oddio, che faccio-che faccio-che faccio ... » iniziò a farfugliare mentre con scarso coraggio cercava di staccarsi dal grande scalino del ring arretrando un poco poi però, ovviamente per fortuna sua, chiuse gli occhi ermeticamente assieme ai pugni, portò uno dei due in direzione del cielo e il destino volle che la sua mano chiusa andasse a colpire involontariamente il volto dello sconosciuto bloccando la sua caduta. Per pochi istanti lo sconosciuto rimase aggrappato a quel pugno con il corpo rigido prima di cadere a terra di peso ai piedi del campione di wrestling che, appena si accorse della situazione, iniziò a ridere sguaiatamente iniziando a far rendere noto ai pochi rimasti la sua immensa forza mediante un plateale segno di vittoria accompagnato dalle sue tipiche frasi « HA HA HA HA! NESSUNO MI POTRA' BATTERE, SONO IL MIGLIORE!! ». Una grossa goccia di sudore però iniziò a scendere lungo la guancia del campione quando alzò lo sguardo e vide un ragazzo moro sospeso a mezz'aria prendere a pugni un essere non dissimile a quello precedentemente sconfitto e quindi, nuovamente confuso, abbassò le spalle « Ma come fanno a volare questi qui? Scommetto che è tutto un trucco ... » voltò lo sguardo tornando a vedere lo sconosciuto che aveva messo KO a sua insaputa andando a scrutare meglio il suo petto, sul quale si leggeva bene il simbolo legato a MajinBu, « ... Chissà chi sono in realtà questi tizi e cosa vogliono ... ».

 

******

 

A svariati chilometri di distanza un altro personaggio era di tutt'altro umore per i propri motivi e dopo parecchio tempo, così come si era prefissato, giunse alla sua meta: con estrema calma fece discendere il piccolo veicolo nel giardino, spense i rumorosi motori e si sfilò i rossi occhiali da aviatore rimanendo seduto sul seggiolino di pelle morbida. Light sbuffò sconsolato e dopo aver osservato il piccolo orologio che era incorporato nel cruscotto della motocicletta volante si sentì maggiormente abbattuto pensando che aveva sprecato tanto tempo che poteva utilizzare in altro modo. Scese dalla vettura con sul volto uno sguardo pensieroso, si rigirò nelle mani gli occhiali prima di appenderli al manubrio destro facendo in modo che non cadessero a terra e poi, con passo calmo, si indirizzò verso l'ingresso della propria abitazione mentre con una mano si ravanava nelle tasche alla ricerca della chiave d'ingresso.

« Hei Light! » una voce alle spalle lo richiamò ma questi, capendo che non era altri che l'ennesimo scocciatore della giornata, si voltò per fissare il ragazzino, suo compagno di classe, che si era aggrappato alla bianca ringhiera e che osservava avido l'abitazione "dell'amico". « Cosa vuoi? » proferì il figlio di Bulma mostrando apertamente la sua scarsa voglia di intavolare una discussione con l'altro bambino che però, fregandosene altamente dell'astio ricevuto, iniziò a dire la sua « Sai Light, ti ho visto venire giù con quella moto e allora mi sono avvicinato ... Ma l'hai fatta tu? E' quella di cui mi parlavi? ». Light si voltò dall'altra parte inserendo la chiave nella serratura « Sì, è quella. E allora? ».

« Caspita, che sballo, ne vorrei una anche io ... » mormorò l'altro ragazzino facendosi udire perfettamente, soprattutto nell'ultima parte con la speranza che presto o tardi il bimbetto super intelligente e con la maglia bianca gliene costruisse una moto uguale ... illuso. Light si stancò all'istante di quella seccatura e pertanto si voltò mostrandosi irritato come non mai « E allora? Sei venuto solo questo? Potevi risparmiartelo, i tuoi commenti non mi interessano! ». Il compagno di classe subì il colpo ma cercò di trattenersi per proseguire con il dialogo anche perché aveva altre cose da comunicare « Scusa se ti ho dato fastidio ... In ogni caso volevo anche sapere un'altra cosa: eri al torneo Tenkaichi vero? Come hai fatto a scappare? ». La domanda ne generò un'altra da parte dell'altro poiché non vi era stata comprensione « Scappare? ... » mormorò Light un poco sbigottito « ... Me ne sono andato normalmente perché era uno strazio. Perché questa domanda? ». Il ragazzo cercò di scavalcare la staccionata con un salto ma il padroncino di casa lo invitò (furiosamente) a non farlo con una sola occhiata obbligandolo a rimanere nella sua parte di trincea « Come "perché questa domanda" ... Là sta succedendo il finimondo, un pandemonio, un vero macello! ». Un moto di curiosità iniziò a levarsi nello spirito di Light, come una sorta di energia rinvigorente « Quando me ne sono andato era un mortorio. Che cosa sta accadendo? ».

« Dei tizi sono comparsi dal nulla e hanno iniziato a fare una strage ... In televisione non si parla d'altro! ».

Se "l'amichetto" avesse avuto altro da aggiungere sarebbe stato totalmente inutile proferire ulteriori sillabe: Light infatti, appena comprese che qualcosa stava bollendo in pentola, entrò precipitosamente in casa scivolando più volte sul parquet rischiando di cadere pur di arrivare al gigantesco televisore, accenderlo e rimanere in piedi, a bocca aperta, ad osservare lo spettacolo che lo schermo gli offriva. Le immagini erano un poco disturbate ma si capiva benissimo ogni minimo dettaglio alle spalle dello stupido giornalista occhialuto che sbraitava al microfono come un ossesso: la struttura del Tenkaichi era in frantumi, sugli spalti si vedevano chiaramente dei cadaveri e nonostante le immagini fossero crude nessuno si era preso la briga di mitigarle per fare in modo che i bambini a casa, della stessa età di Light o anche minore, non si spaventassero dinanzi cotali scene. Light non era un bimbetto facilmente impressionabile e quindi, persino quando il cameraman inquadrò senza volere uno dei nemici eliminare altri esseri innocenti, il suo sguardo crucciato non mutò minimamente.

« ... La situazione è terribile, questi tizi sembrano essere sbucati dal nulla e senza dare spiegazioni hanno iniziato a fare uno sterminio indiscriminato. Il panico è nel cuore di tutti e nemmeno io so spiegarmi da dove scaturisca tutta la determinazione del nostro campione ... » la telecamera seguì il giornalista dopodiché inquadrò Mr. Satan che pure in quel frangente sembrava riuscirgli bene la parte del pagliaccio che, in men che non si dica, mise in pratica dopo aver afferrato il microfono con una certa spigliatezza « E' dura tenere in nervi saldi ma non c'è di che preoccuparsi: io e i miei allievi stiamo facendo di tutto per scacciare quei tizi rispedendoli al mittente! ».

Le palpebre del bimbo si assottigliarono per colpa della stupidità lampante mentre con gesti meccanici premeva un paio di pulsanti facendo iniziare la registrazione del programma su di un disco « Se è ancora vivo quello lì allora i nemici sono proprio dei deficienti » biascicò poi un poco irritando intuendo che anche i suoi parenti erano ancora in vita. Si poggiò pesantemente al divano continuando ad osservare il largo schermo e i discorsi che i due si scambiavano come se fossero all'osteria « I suoi discepoli maestro Satan? E chi sarebbero, quelli lassù? » disse il giornalista facendo un cenno al cameraman di inquadrare i due gemelli all'opera e, mentre l'addetto all'immagine cercava di catturare i movimenti di 18 e 17, il campione proseguiva a raccontare le sue panzanate « Certo, non sono ancora al mio livello ma ammetto che mi stanno dando una mano ». Il cronista con la leccata si mosse un poco gli occhiali con una mano dopo aver riagguantato il microfono « Ma maestro, stanno volando! Com'è possibile questo? ». Satan sorrise sotto i baffi e con ambo le mani si afferrò la cintura da campione di wrestling dal largo stemma d'oro con su incisa la figura di un pipistrello « Umpf, sai come sono i giovani d'oggi: sperano tutti di fare cinema. Purtroppo non si sono ancora decisi a smetterla con questi trucchetti ». L'omaccione ebbe appena il tempo di concludere la frase prima che un'altro nemico abbattuto precipitasse nelle vicinanze facendo alzare un grande polverone e interrompendo momentaneamente la trasmissione delle immagini.

Light si sdraiò un po' meglio mettendo volutamente i piedi coperti dai sandali sul largo divano bianco attendendo che il televisore ritrasmettesse nuovamente qualche scena degna di nota anche perché, escludendo l'uccisione in diretta e il piccolo frammento in cui aveva potuto riconoscere i "detestabili" gemelli, non aveva notato nulla di interesse. L'audio proseguì: « Coff, coff ... Signori e signore, adesso mi avvicinerò al nemico appena caduto così capiremo pure noi come sono questi estranei ... ». L'interesse aumentò lievemente e poi, quando la figura aliena fu delineata alla perfezione sullo schermo, Light iniziò a studiare quel personaggio con la faccia deforme di suo e anche per colpa degli attacchi ma poi, non vedendo alcuna somiglianza con Piccolo, comprese che dovesse trattarsi di un altro alieno proveniente magari da una galassia molto più lontana. Il bimbo si portò una mano al mento e iniziò a divenire pensieroso dopo aver intravisto un elemento che pure Satan si stava apprestando a sottolineare « Guardate cos'hanno sul petto: la "M" di "Male" quindi è risaputo che sono cattivi e li dobbiamo eliminare! ». Light spinse un bottone del telecomando fermando la registrazione, con un altro la fece retrocedere e riosservò l'inquadratura della lettera mettendo addirittura il fermo-immagine. Con le dita della mano destra iniziò a tamburellarsi il mento iniziando a farfugliare i suoi ragionamenti: « Deve avere un qualche significato che sia di spessore perché altrimenti non riesco a capire perché, oltre che su di loro, fosse anche sui due che hanno attaccato Trunks al torneo ... » il ragazzino si fermò un poco ripensando a quel ragazzo che per un istante aveva creduto suo amico ma poi, ritornando forzatamente alle sue elucubrazioni, riprese a meditare saltellando sui cuscini dell'immobile facendoli anche cadere a terra « ... Dev'essere il marchio di una qualche società, di una coalizione o perché no, persino di una setta misteriosa. Mi piacerebbe sapere chi sono quei tizi e scoprire perché si comportano così ». Light saltò giù dal divano e avvicinandosi al registratore spense l'apparecchio facendo ricomparire sul grande schermo nuovamente quello strambo giornalista incorniciato da quella zona morta. Con occhio critico osservò la figura del cyborg dai capelli neri e studiò minuziosamente le sue gesta con le quali, mediante l'ausilio di un'onda d'energia, spegneva anch'egli una vita con un sorriso sul volto. Si prese il mento con una mano e lasciando l'elettrodomestico in funzione si allontanò dalla stanza con passo flemmatico dirigendosi nuovamente verso l'esterno della struttura in direzione della vettura precedentemente abbandonata. Afferrò con entrambe le mani le manopole del manubrio e spinse di forza la motoretta verso il largo e spazioso laboratorio montandola poi su di un pianale alzabile, postazione nella quale avrebbe potuto lavorare egregiamente poiché maggiormente comoda.

Nella sua mente frullavano numerosi pensieri, tutti indirizzati allo strano avvenimento, e mentre si apprestava a smontare nuovamente il motore del velivolo per sostituirlo con uno maggiormente capace gli venne una specie di illuminazione, gli balenò in mente la soluzione che avrebbe dimezzato i suoi problemi e quindi all'improvviso, come se il gioco del meccanico lo avesse stancato all'istante, si allontanò dalla vettura iniziando ad aprire tutti i cassettoni presenti in quella specie di paradiso tecnologico.

« Maledizione, ma dove l'ha cacciato? » imprecò seccato dopo che ebbe aperto l'ennesimo cassetto. Light passò a perlustrare uno schedario utilizzato come comune cassettone per i pezzi di cambio e dopo aver tirato verso di se l'ultimo cassetto del mobile osservò un oggettuncolo particolare che però non era ciò che cercava. Assottigliò gli occhi incuriosito, le mani scivolarono su di quel sistema andandolo poi ad attivare grazie alla pressione di un singolo pulsante: sul visore verde incominciarono a lampeggiare alcune piccole lucette gialle e queste, accompagnate da un costante "bip-bip", segnavano degli obiettivi. « Questo dev'essere il DragonRadar ... » bisbigliò il ragazzino dai capelli corvini prima di avere spento l'oggetto e averlo riposto al suo posto passando poi a perlustrare gli ultimi posti rimasti ed infine, quando con gioia trovò ciò che cercava con tanta foga, si sedette sulla sedia della scrivania più vicina iniziando a rigirare il rottame danneggiato tra le dita sottili. Trascorse qualche minuto nel quale Light comprese che il lavoretto che avrebbe dovuto eseguire gli avrebbe portato via abbastanza tempo ma nel frattanto, visto che sentiva che la sfida lo avrebbe divertito, iniziò a sorridere gagliardo mentre rapidamente scriveva da una parte gli oggetti necessari alla riparazione e al potenziamento della sua fortuna.

 

******

 

Un rapidissimo scatto in avanti permise alla ragazza di diminuire le distanze, ancora staccata da terra caricò il braccio sinistro dinanzi a sé lasciando che le sottili dita si avvicinassero a tal punto da divenire quasi una cosa sola mentre nel frattempo il povero sfortunato, spaventato da quegli occhi di ghiaccio, non riusciva a muoversi di un passo e quindi, quando 18 gli fu addosso, subì totalmente il colpo ritrovandosi con l’osso del collo a pezzi talmente minuscoli che sarebbe stato impossibile rimettere in sesto quel tizio anche dopo anni di terapia. Lo scagnozzo cadde a terra mentre un altro, esattamente identico a lui, urlò a squarciagola in direzione della ragazza con entrambe le braccia aperte come per intimorirla. 18 non si fece affatto spaventare: si abbassò repentina evitando un paio di pugni da parte dell’altro, fece un passo laterale sinistro e dopo essersi rialzata colpì con una gomitata l’ampia schiena vestita di quella divisa scura e alla fine pure quell’individuo crollò sotto quella potenza robotica.

La ragazza si mise composta nel bel mezzo del ring e incrociò le braccia al petto osservando il fratello che a poca distanza concludeva con un’ulteriore nemico: lo vide scattare rapido alle spalle dello sconosciuto, lo colpì con un calcio alla base della schiena e repentinamente chiuse la mano destra nella sinistra e colpì forte alla nuca facendo in modo che l’antagonista sbattesse forte il mento a terra e creasse, al contatto, una piccola buca nella quale la faccia sprofondò per la maggior parte. Il moro batté le mani una con l’altra e dopo avere poggiato le stesse ai fianchi si osservò intorno notando che gli avversari, omai numerabili sulle punte delle dita delle mani, li circondavano disposti a raggera. Lui si avvicinò a lei con estrema calma mentre quest’ultima, con una freddezza disarmante, si guardava attorno contando il numero di sconosciuti sconfitti fermandosi poi quando non riuscì a scrutare nessun’altro « Quarantuno … » affermò senza sentimento « … Se includiamo questi qui in totale erano cinquanta esatti ». 18 si voltò verso il fratello e lo scrutò con occhi a fessura e con la bocca arricciata in una smorfia indispettita « Quanto ci abbiamo messo? ». Il moro guardò un poco il cielo prima di scrutare con aria poco assorta l’orologio elettronico che aveva al polso biascicando un poco prima di rispondere « All’incirca cinque minuti ». La bionda tornò a voltarsi verso i nemici continuando a dialogare con il fratello facendo in modo che questi, anche se non fosse in grado di vedere il suo viso, cogliesse la sua voglia di gioco « Ma allora che facciamo?  Gli lasciamo un po’ di anticipo? ».

Il ragazzo sorrise malefico come se in realtà fosse l’essere più spregevole dell’universo « Massì, diamogli cinque secondi di vantaggio », si affiancò alla ragazza e vide il gruppetto unificarsi dopo che venne pronunciato da entrambi il primo numero …

« Cinque … »

Un moto di panico si instaurò nel branco composto da nove individui e solo al numero successivo pensarono che quella fosse l’occasione buona per allontanarsi.

« … Quattro … »

Gli stivaletti bianchi scivolarono spicci sul piastrellato sollevando un poco di polvere prima di staccarsi da esso e quindi indicare i “fortunati” si erano staccati da terra, diretti verso una meta lontana, con il cuore in gola che pulsava spasmodico con la speranza in esso di avere salva la vita dopo quegli sgoccioli che mancavano.

« … Tre … »

17 e 18 alzarono entrambi il braccio destro con una lentezza spaventosa, un’indolenza snervante che non fece altro che fare aumentare la paura nei fuggitivi e l’apprensione nei pochi spettatori rimasti che, francamente, non speravano altro che gli sconosciuti saltassero per aria circondati da abnormi fuochi artificiali.

« … Due … »

Lo spazio che separava i ragazzi e i nove in fuga aumentava istante dopo istante ma benché questo si ampliasse costantemente per i primi il bersaglio continuava essere piuttosto semplice. Sentendo il fuoco alle chiappe gli scagnozzi di Babidi aumentarono all’impazzata la velocità andando a tagliare le nuvole mentre i pochi di loro che avevano ancora i contenitori per l’energia appresso, strinsero maggiormente a sé tali oggetti per terrore che, se si fossero salvati ma si fossero presentati al mago a mani vuote, la loro fine non sarebbe stata affatto differente.

« … Uno … »

L’ultimo numero risuonò forte e chiaro grazie ai due ragazzi e successivamente, da entrambe le mani aperte verso il cielo, iniziò a formarsi una notevole onda di energia che brillava di una luce propria, talmente luminosa da essere accecante per molti (escluso Genio che aveva gli occhiali da sole …).

« … Tempo scaduto » le onde vennero lanciate rapide e infatti, con una velocità impressionante e impensabile, andarono a trafiggere il corpo di un avversario a testa perforandolo completamente e lasciando che le budella aliene precipitassero a terra preceduti dal corpo senza vita. I restanti non si voltarono nemmeno indietro e scapparono come vigliacchi apparendo pertanto come esseri non degni di nota.

17 abbassò l’arto e osservò con aria interrogativa la sorella che si apprestava a fare altrettanto « Ne hai ucciso uno soltanto?! Perché? ».

18 socchiuse gli occhi ricordando un gatto « Potrei fare la stessa domanda a te sai? » rispose acida con le braccia incrociate al petto. Il moro sbuffò mentre con una mano si portava una ciocca di capelli dietro ad un orecchio « Ho voluto essere generoso perché pensavo che ti saresti comportata da esagerata come tuo solito, credevo che li avresti seccati tutti ». La biondina non riuscì a sorridere ed anzi, la sua smorfia divenne ancora più grave « Hoh … Ma che bel gesto … ».

« Tzk, non credere … » disse il ragazzo allontanandosi con la netta intenzione di fare ritorno verso la nipote (con la speranza che tra le mani della vecchia non gli fosse accaduto qualcosa) « … Però forse è meglio così sai? ».

« E perché? » domandò spiccia 18 mentre con un salto scendeva dal ring prima di effettuarne un altro per balzare sulle gradinate, luogo dove il gemello la precedeva. « Semplice … » mormorò lui senza voltarsi « … Magari quelli chiameranno i rinforzi e quindi ne arriveranno altri ». La breve passeggiata si concluse e pertanto i due si ritrovarono nuovamente davanti al gruppo di sbarbatelli che in parte si erano riparati sotto ad un cumulo di macerie vicino alle quali l’intraprendente Videl e uno Yamcha senza giacca fungevano da guardiani: la ragazza, nonostante non avesse alcuna ferita visibile sul corpo, faticava a rimanere in piedi mentre l’uomo, nonostante la sua intelligenza rasentasse il minimo indispensabile, continuava ad osservarsi attorno insicuro che i pericoli fossero terminati. La piccola base trovata sembrava essere sicura: due larghe lastre di cemento armato incastrate tra loro formavano una tettoia sotto la quale i nascosti stavano strettini ma se non altro si sentivano al sicuro, l’ingresso poi era bloccato per la maggior parte dalla stazza imponente di Juma, il padre di Chichi, che appena comprese che il pericolo era passato sgombrò l’ingresso lasciando respirare i presenti. Tutti uscirono con le gambe formicolanti, chi più e chi meno, tranquilli mentre invece il vecchio maniaco, che aveva un bello stampo rosso a forma di mano sulla guancia, se la rideva perché era riuscito a sfiorare una delle curve provocanti dell’azzurra che fino a poco prima gli sedeva vicino. La signora Bunny fu una delle ultime da uscire dal rifugio con in braccio la bambina sorridente e assolutamente incolume che, appena vide la mamma, iniziò a dimenarsi per conquistare le sue braccia, cosa che avvenne dopo pochi attimi sotto lo sguardo un poco deluso dello zio 17. Il moro continuò a guardarsi attorno poiché non aveva visto la persona alla quale aveva delegato una parte di responsabilità ma prima che potesse formulare qualsiasi domanda la bionda dal sorriso perenne gli cinse un braccio rispondendo alle domande che il giovane non aveva ancora formulato « Non ti preoccupare caro, Chichi è soltanto andata in ricognizione. Tornerà presto ».

L’interessata, la moglie di Son Goku, apparve in lontananza, come una sentinella in cima alla rupe di detriti, con una determinazione negli occhi spaventosa e con rapidi balzi discese la montagnola raggiungendo i restanti terrestri iniziando immediatamente a fare la bacchettona « Che macello! Fortuna che Goten è con Trunks » iniziò con tono severo e con le braccia puntate ai fianchi procedendo a dire la sua « Adesso penso che sia inutile rimanere in questo postaccio, dove andiamo? ».

Bulma assottigliò gli occhi iniziando a pensare alle successive mosse che avrebbero dovuto compiere « Umm … Stare qui non sarebbe sicuro anche se abbiamo avuto una buona scorta … » pronunciò alludendo ovviamente ai due cyborg « … Potremmo andare a casa mia se volete ».

« Sì, mi sembra una buona idea » ammise il signor Brief mentre si inginocchiava verso terra per raccogliere un felino che aveva fortunatamente ritrovato. La maggior parte acconsentì alla proposta ma un soggetto posrse una domanda sciocca che non avrebbe avuto bisogno di risposte: Videl, barcollante come se avesse combattuto mille guerre una dietro l’altra,  si avvicinò alla madre del ragazzo per il quale il cuore batteva d’amore e fu più umile che poté « Ve ne prego, posso venire con voi? Sento che mi sentirei più tranquilla ».

Bulma e Chichi si osservarono con uno sguardo languido e poi scrutarono nuovamente la figlia di Mr. Satan che proseguiva ad osservarle con una mano sul cuore. La seconda parlò con le braccia incrociate al petto e con un sopracciglio sollevato « Certo che puoi venire Videl, non vedo dove stia il problema e poi credo che Gohan non troverebbe cortese se io non accettassi non me la perdonerebbe. E poi ridotta come sei non è il caso di lasciarti sola … Ma perché fatichi a reggerti? ». Il padre della donna aiutò Videl a rimanere in piedi « Ho perso la mia stampella e purtroppo per colpa della distorsione fatico a camminare bene. Durante la fuga poi ho messo male il piede un’altra volta e adesso mi ritrovo così ».

Bulma sorrise « Tranquilla, lo facciamo con piacere e adesso sono felice di comunicare che avevo perfettamente ragione, che non ero affatto pazza come dicevate voi! ». Genio si strinse al bastone e si schiarì la gola « He-Hem, riguardo a cosa? ».

L’azzurra assottigliò gli occhi come per sottolineare il fatto che avesse ragione « Io ve lo avevo detto che l’idea di risvegliare 17 e 18 era fenomenale perché avrebbero protetto la Terra … Sono davvero soddisfatta di me stessa! ». I presenti la osservarono un poco perplessi, soprattutto i due gemelli che in quel frangente la ritenevano un poco pazza.

******

 

Nella base di Babidi la faccenda stava andando un poco meglio per i malvagi: Darbula infatti, che aveva instaurato un duello contro Gohan (il terzo della morra cinese), stava avendo la meglio contro il giovane sayan perché il ragazzo, che si era allenato poco durante quegli anni di pace per concentrarsi nello studio, dimostrava di essere al di sotto del livello medio dei sayan puri quali Vegeta ed anche il proprio padre. Gli esclusi dalla lotta osservavano pazienti e Piccolo, il vecchio maestro del ragazzo, aveva cercato di intervenire più volte nello scontro ma Goku ogni volta lo aveva fermato perché non gli sembrava giusto creare un torto nei confronti del ragazzo. Per colpa delle piccole ferite inferte al giovane, l’energia per MajinBu aumentava di minuto in minuto alimentando le speranze del mago Babidi e parallelamente anche quelle del demone Darbula che sognava pure lui la realizzazione del sogno del suo padrone.

Passarono alcuni minuti nei quali Gohan, nonostante fosse trasformato allo stadio del super sayan, riceveva colpi su colpi e quindi gli spettatori iniziarono a dire la loro …

Crillin incrociò le braccia al petto e piegò la bocca facendo una smorfia « Gohan è in difficoltà secondo me, se va avanti così regalerà troppa energia a Babidi ». Vegeta ringhiò andando a prendere per il bavero il povero Goku « Hei Kaharoth! … » gli sbraitò contro il principe con seria irritazione « … Il tuo marmocchio sta facendo troppo casino per i miei gusti, se non la smette lo sostituirò presto! ».

« Suvvia Vegeta, sii paziente. Credo che a Gohan gli ci voglia soltanto un po’ di tempo in più per ingranare la marcia, tutto qui. Vedrai che ce la farà » supplicò l’eroe della Terra in direzione dell’uomo tenebroso che però non aveva ancora concluso la sua discussione: « E’ proprio una terza classe come te. In ogni caso credo proprio che uno come Trunks possa fare dieci volte meglio al suo posto, parola mia … » l’espressione di Vegeta divenne maggiormente schifata vedendo l’ennesimo colpo inflitto al personaggio che rappresentava la sua fazione « … E pensare che ha in parte eliminato Cell … Incredibile, eppure è uno strazio guardarlo ».

Trunks osservò un poco Goten « Dai papà, diamogli ancora un po’ di tempo … ».

Il principe si allontanò senza rispondere mentre Gohan subiva ancora …

 

 

 

 

 

 

 

… Continua …

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Capitolo 82
*** Il piano per fermare Babidi ***


Ciao a tutti. Premetto che mi spiace molto non essere riuscita ad aggiornare la settimana scorsa ma haimé, ho avuto alcuni inconvenienti che mi hanno obbligato a fare slittare l'appuntamento ^^" Sorry
Ma ora eccomi quì, anche se mezza malata, con un capitolo pronto che, nonostante abbia terminato accompagnato da un'emicrania da record, spera insieme a me di essere all'altezza. Ringrazio chi continua a seguirmi nonostante il numero ingente di capitoli, spero che proseguirete con il farlo ... resistete, manca molto meno di quanto possiate immaginare.

ka93: Ultimamente dormo parecchio male ma ti ringrazio per la domanda ^^" Come vedi sono quì, leggi il capitolo e fammi sapere se ti piace, ok? Baci

Pepesale: Il conto alla rovescia voleva rievocare proprio quel momento del movie perché fino ad ora non avevo messo 18 in azione e pertanto ho pensato che sarebbe stato divertente fare una cosa un po' più studiata ^^ ti ringrazio per il complimento su tale momento. Light non è un personaggio così scontato come sembra e presto tornerà in azione ... Per Vegeta si vedrà XD Baci, e grazie per l'altra rece, mi ha fatto molto piacere ...

Vegeta4ever: L'ultima volta ho utilizzato Word per pubblicare e forse non mi sono rimasti i caratteri come al solito ... da me però si leggeva benissimo ^^" Il futuro è ancora incerto e di sicuro non voglio apparire prevedibile ... Fammi sapere se il capitolo ti piaccia :) baci (e grazie anche a te)

Rory_Kaulitz: XD Trunks si è impantanato da solo con la narrazione, se l'è cercata ma io non faccio altro che dargli la possibilità di rendere nota la sua storia. Ecco il "prossimo" capitolo, leggi e dimmi se ti piace! A presto!


Ecco, anche se con il mal di testa furente e il naso tappato, vi lascio al nuovo capitolo nella speranza che sia di vostro gradimento. Per chi non l'avesse notato ho scritto un'originale un po' di tempo fa, mi farebbe piacere l'opinione di chichessia se qualcuno andasse a leggerla.
Alla prossima raga, io vado a mangiare un po' di vitamine ^^
Baci
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 82
- IL PIANO PER FERMARE BABIDI -

 

Lo scontro tra Darbula e il mio amico Gohan era iniziato da un pezzo e io, assieme a mio padre e gli altri, lo osservavamo poggiati a quelle rocce rossastre e facilmente friabili che erano apparse all'improvviso al posto della stanza in cui eravamo. La stessa magia era stata fatta anche nei confronti di Vegeta e del signor Goku, mi aveva spiegato Piccolo, perché secondo lui le scosse create per colpa dello scontro violento andavano ad intaccare lo stato della sfera di MajinBu e quindi il mago, per evitare che la sua creatura si svegliasse prima del momento propizio, creava una sorta di teletrasporto. In quel frangente scoprimmo grazie a Kaioshin che ci trovavamo nel regno di Darbula, il mondo dei demoni, e che probabilmente il nemico dalla faccia rosso fuoco avrebbe potuto avere ancor più la meglio contro il giovane sayan che faceva di tutto pur di non soccombere.
Gohan sfrecciò lontano dal suo obiettivo, si intrufolò tra delle rocce per riprendere fiato mentre con una mano si toccava la ferita sanguinante che aveva lungo il braccio destro. Da quando Darbula aveva sfoderato la sua lancia le cose erano peggiorate poiché, anche nel corpo a corpo, il nemico poteva attaccare l'avversario da una distanza maggiorata mentre il sayan, che non aveva nessuna arma con se, non poteva fare altrettanto. Crillin riteneva che fosse scorretto utilizzare quei mezzi e anch'io mi trovai d'accordo con lui in principio finché non ripensai a quando combattevo i cyborg nella mia epoca affiancato dalla spada che portavo sempre con me ... Avendo cambiato idea al riguardo dovetti comunicare al piccoletto ciò che avevo pensato e così mi esprimei motivando la mia risposta con alcune parole famose: "Il fine giustifica i mezzi". Ricordo bene che il piccoletto rimase perplesso ma dal mio canto, proseguivo dicendo che Darbula faceva bene a comportarsi così se voleva vincere così come io anni prima mi ero affidato (inutilmente) alla spada per distruggere i cyborg ... comunque sia, alla fine il discorso cadde inesorabilmente dinanzi agli eventi che seguirono. Gohan era ancora nascosto quando l'avversario iniziò a cercarlo con gli occhi, cosa che ovviamente poteva evitare visto che l'aura del ragazzo era ben udibile, ed infine, quando notò un pezzo della tuta verde del sayan svolazzare oltre una roccia poiché il proprietario si era nascosto malamente, scattò in quella direzione accompagnato da un grido di guerra che fece trasalire un poco il piccolo Goten. Il fratello di quest'ultimo però, avendo capito che era stato scoperto, attese fino all'ultimo dopodiché caricò un onda sul palmo della mano, balzò fuori dal suo nascondiglio e la scagliò a distanza ravvicinatissima sul viso del demone obbligandolo a fermarsi poiché ferito e soprattutto colto di sorpresa.
« Dai figliolo, forza! » urlava Son Goku in direzione di un primogenito che sembrava allo sbando perché subito dopo avere attaccato si era allontanato e si guardava attorno alla ricerca di nuove idee. Dall'alto vide Darbula che con una mano si sfregava il viso con forza e pertanto, visto che l'altro era occupato, il sayan si portò le mani a lato l'una vicino all'altra, piegò le gambe portando un poco più indietro ancora le braccia ed infine, quando sentì che l'energia della sfera che andava formando stava divenendo massima, la scagliò senza indugi verso il nemico che reagì repentinamente di conseguenza: sentendo la forza avvicinarsi Darbula saltò lievemente in un’altra direzione mantenendo chiusi gli occhi facendo in modo che il raggio gli passasse nei pressi del torace ma a pochi centimetri di distanza, gli occhiacci gialli tornarono a scrutare il territorio che oramai comprendeva anche un grosso cratere creato dall’onda Kamehameha scagliata poco prima e dopo aver fatto scomparire magicamente la lunga lancia demoniaca balzò in quell’alto cielo dalla sfumatura curiosa posizionandosi vicino al ragazzo che lo scrutava a bocca aperta, allibito per il completo insuccesso. Nella mente del giovane iniziarono a crearsi innumerevoli ipotesi, altrettante possibili scappatoie che però avevano sempre qualche pecca e quindi andavano scartate. Quel cervello da genietto elaborava di tutto ad una velocità folle basandosi sulle forze che ancora gli rimanevano e quelle che Darbula invece non aveva ancora mostrato e infine poi, non sentendosi comunque all’altezza della situazione, si malediceva per il numero elevato di volte in cui aveva rimandato gli allenamenti che il padre gli aveva offerto … Se avesse letto qualche libro in meno, se non avesse così tanto dato ascolto a sua madre e avesse invece sostenuto ancora una volta Goku, così come aveva sempre fatto, in quell’attimo non si sarebbe ritrovato nei pasticci, non si sarebbe ricoperto di ridicolo dinanzi a Vegeta, Piccolo e persino Goku che, avendolo visto lottare contro Cell quand’era giovane, lo credevano all’altezza. Per Goten poi, che piccolo com’era stravedeva per lui e il padre, doveva essere avvilente assistere a quella che si apprestava ad essere una disfatta. Come se il tempo nella sua mente si fosse fermato si immaginò momentaneamente in una dimensione differente nella quale poteva rivedere tutti gli attimi importanti della sua vita: contro i sayan Radish, Nappa e Vegeta; contro Freezer affiancato dalla squadra Ginew, il misterioso androide, il dottor Gelo e infine lo stesso Cell. Con il tempo era riuscito a maturare in modo sorprendente e se all’inizio la sua figura era un mero ostacolo, negli ultimi stadi la sua presenza era stata decisiva per la salvezza del mondo e in quel frangente iniziò a chiedersi perché proprio in quel momento dovesse regredire tornando ad essere un disturbo … Senza volere andò a ripensare a quel giorno in cui io, assieme a mio padre, fummo loro ospiti a pranzo: rispolverò ogni azione e si andò a concentrare in fine sulla mia figura che senza volere aveva ricreato un piccolo spazietto all’interno della loro vita famigliare come amico anche se non so se definirmi intimo o meno. Gohan andò a ripensare a quel divertente battibecco tra mio padre e Goku in cui ciascuno decantava, a modo proprio, le abilità dei figli e proprio sospeso su di quella riflessione gli venne una perplessità: se avesse perso avrebbero sicuramente pensato che Trunks, il ragazzo venuto dal futuro (ovvero io), sarebbe stato molto più in gamba di lui, più forte e forse addirittura più serio sotto certi aspetti e pertanto il sayan dai capelli corvini sarebbe stato posto ad un piano inferiore nella scala personale di tutti … Gli fece improvvisamente male vedere me davanti alla sua figura, soprattutto riguardo al suo fratellino al quale, certamente, non voleva arrecare delusioni. Anche se fossi stato di maggiore potere, se mi fossi dimostrato in un certo senso più serio, Gohan comprendeva che non lo facevo per dispetto e tanto meno per denigrarlo. Io facevo soltanto il mio dovere al meglio perché sentivo costantemente la responsabilità di fare di più per non fallire e quindi, vista anche la differenza temporale nella quale nel mio tempo regnava continuamente il caos mentre nell’era dei miei amici la pace crogiolava beatamente, avevo avuto doveri incessanti per i quali migliorarmi. Questa che vi sto narrando non è una mia fantasia, credetemi, io e Gohan abbiamo discusso a lungo di ciò e questo è quello che ne è scaturito: una sorta di lieve gelosia (come quella che l’aveva colpito quando Videl pensava ad altro) che alla fine gli diede la forza di reagire come un leone nonostante i pensieri non fossero piacevoli.
Il super sayan si ridestò dal suo sonno che sembrava l’avesse colto improvvisamente, si voltò verso l’avversario e lo colpì duramente con un pugno in pieno viso che obbligò il demone a voltare il volto da una parte per diminuire il dolore secco. Gohan si allontanò un poco, con la mano destra si strinse con forza il polso sinistro e dopo aver concentrato l’energia sulla mano aperta che era rivolta verso Darbula, tempestò l’avversario con una pioggia di onde più o meno insidiose per tutta l’area disponibile di quell’essere. Il signore degli inferi, dopo aver sopportato fin troppo quella seccatura, si trovò costretto a ripararsi volto e torace con il largo mantello bianco dalle punte molteplici lasciando che le onde esplodessero su di esso formando poi delle piccole nuvolette scure. Il grande mantello iniziò a bruciacchiarsi e il demone, vedendo che le sue difese si stavano indebolendo, scattò lontano dal super sayan, con un forte colpo d’aura allontanò le ultime onde che gli erano dirette e poi all’improvviso, sputò sul ragazzo colpendolo sulla divisa verde.
« ATTENTO! LA SALIVA DI DARBULA TI TRASFORMERA’ IN PIETRA!! » urlò con foga Kaioshin dopo essersi portato entrambe le mani vicino alla bocca per indirizzare meglio il suo messaggio in direzione del figlio di Son Goku mentre nel frattempo io e i miei amici, stupiti da questo avvenimento e iniziando a notare che Gohan si stava fossilizzando, iniziammo ad incitarlo a strapparsi di dosso i vestiti contaminati per evitare che il peggio accadesse. Il mio amico, mentre Darbula se la rideva sguaiatamente, toccò la saliva con una mano ma poi, vedendo che nel giro di pochi istanti il guanto si stava mutando, si sfilò questo e in più (evitando preamboli) si stracciò la vestita verde rimanendo così con quella tutina nera quantomeno ridicola … I vestiti precipitarono inesorabilmente verso il suolo e si sbriciolarono quando toccarono le dure rocce. Crillin si avvicinò un poco ai detriti e corrugò le sopracciglia iniziando poi a grattarsi la capoccia con una mano con fare confuso « E’ davvero diventato di sasso … incredibile! ».
Kaioshin si incupì e lasciò a Kibith il compito di illustrare ciò che il superiore stesso avesse voluto dire « Darbula, con la sua saliva, è in grado di tramutare in pietra ciò che vuole e questo fenomeno non è risolvibile purtroppo. L’unica possibilità è quella di eliminare Darbula stesso per far ridivenire tutto quello che è stato trasformato allo stadio in cui era inizialmente ». Il piccoletto si osservò un po’ attorno andando a fissare Goku negli occhi, il quale gli rispose con un gesto di spalle, come per informarlo che non sapesse che dire e pertanto Crillin disse altro affiancandosi ad un Piccolo serissimo « Quindi l’unico modo sarebbe stato quello di eliminare Darbula eh? … » il tappo si voltò un poco indietro e osservò per un millesimo di secondo Gohan che era nuovamente indaffarato « … Quindi se Gohan fosse stato trasformato in pietra noi saremmo dovuti obbligatoriamente intervenire, interessante ».
Kibith si oscurò tanto quanto lo era Kaioshin in quel momento « C’è un “ma” però: se Darbula lo avesse o lo dovesse trasformare, la sua vita sarebbe enormemente in pericolo. Se infatti la statua venisse in un secondo momento intaccata o addirittura disintegrata, Gohan sparirebbe all’istante e diverrebbe automaticamente un essere appartenente all’aldilà ». Oltre a me si stupirono in altri e Goten poi, particolarmente colpito da questo discorso, scese con un balzo giù dal sasso dove stava seduto, corse in direzione del fratello finché il padre Goku non lo fermò repentinamente evitando altri disastri « GOHAN! … » urlò il bambino facendosi udire fin dall’altra parte del globo (immaginate Piccolo poveretto ^^) « … Stai attento, non farti più colpire! E’ pericoloso!! ».
Il super sayan si allontanò un poco dal nemico e osservò verso il basso in direzione degli spettatori, tutti suoi amici e sorrise contento e sereno sentendo un caloroso senso di apprensione nei loro sguardi. Ovviamente dovete escludere dal magico quadretto mio padre …
Il combattimento ricominciò: Gohan scattò verso il demone, tentò di colpirlo con un destro in direzione del viso e poi riprovò ancora, numerosissime volte finché finalmente, dopo tentativi estenuanti, non riuscì a percuotere l’avversario facendolo spostare a distanza. Darbula si bloccò dopo pochi metri di viaggio, osservò con i suoi occhi gialli quelli verdi del super sayan e fece concentrare nelle forti braccia una grande quantità di energia. Un’onda d’urto si scatenò dai grandi palmi delle mani creando delle larghe increspature in quell’aria pesante finché queste non si ruppero andando a schiantarsi contro il corpo vigoroso del super sayan. Gohan chiuse con forza i pugni, li portò vicino ai fianchi, fece gonfiare il petto e la sua giovane voce riecheggiò nei dintorni quando l’aura dai riflessi abbaglianti si espanse tutt’attorno frantumando le rocce vicine facendo inoltre concludere definitivamente quella resistenza creata dal nemico. Una montagna di roccia rossa esplose completamente e i sassi di varie dimensioni, dopo avere effettuato una parabola nel cielo, iniziarono a precipitare verso la terra e molto più precisamente in direzione di noi guerrieri che eravamo intenti ad osservare lo spettacolo: alzai lo sguardo e appena vidi che gli oggetti minerari erano fin troppo vicini per i miei gusti, alzai una mano verso il cielo e iniziai molto disinteressato a distruggere quelle rocce con delle piccole e semplici onde luminescenti. Un colpo, uno scoppio e poi una leggera pioggia fatta di polvere terrosa … I miei amici iniziarono a fare lo stesso gesto escludendo due elementi che si comportavano diversamente: Goten, troppo impetuoso, creava dei colpi esagerati che disintegravano gli oggentuncoli ma in più andavano a volte in direzione del “fratellone” e quindi lo metteva (senza volere) più in difficoltà mentre mio padre invece se ne fregava altamente di quello che accadeva perché i piccoli sassi rimbalzavano sulla sua aura che lo proteggeva … Terminata la pioggia mi venne da abbassare lo sguardo verso di lui e studiare ancora una volta quella figura che oramai conoscevo a memoria chiedendomi perché in quel frangente era così impassibile, perché non sciogliesse le braccia da quel rigido incrocio e perché, nonostante la situazione, non avesse più spicciato parola con nessuno. Mentre il piccolo Goten si apprestava a tornare con moto saltellante sulla roccia sulla quale era stato seduto fino a poco prima, mi allontanai in direzione opposta alla sua lasciando per un istante il piccolo senza parole, forse perché si aspettava che gli rimanessi vicino e gli tenessi compagnia. Il piccolo Son però, che sembrava già sul punto di lasciare una sviolinata capricciosa, si rilassò all'istante quando mi vide fermarmi al fianco di mio padre che continuava a rimanere taciturno come se Darbula lo avesse pietrificato con la sua saliva, cosa che però non era.
La sua aria seccata, il suo profilo delineato e perennemente rigido, i suoi occhi severi e scuri non si mossero quando allungai un poco il collo in avanti per scorgere meglio il suo viso permettendo ai miei occhi azzurri di rimirare il suo status. Mi trattenei dall'eseguire qualsiasi gesto che potesse sembrare affettuoso per non metterlo a disagio o arrabbiare e quindi, anche se mi sarebbe piaciuto anche solo appoggiargli una mano sulla spalla, cancellai dalla mente quel desiderio e intersecai a mia volta gli arti cercando poi di intavolare un minimo di dialogo « Cosa ne pensi papà? Di tutto quanto intendo ... » mormorai con tono abbastanza deciso.
Le sue labbra non si mossero affatto e i suoi occhi rimasero fissi sulla figura di Gohan che stava nuovamente perdendo terreno sotto la perseveranza del demonio. Non udendo alcun sibilo assottigliai un poco gli occhi e senza volere li abbassai a terra trascinato da una brutta sensazione, come se qualcosa mi dicesse che fosse inutile proseguire ... Alzai lievemente lo sguardo ma lo lasciai fisso dinanzi a me, puntato su delle squallide montagnole senza alcun significato mentre dentro di me le parole che volevo mormorare riecheggiavano forti, quasi ruggenti, cariche di una forza orgogliosa che poi si infranse quando varcarono la soglia delle mie labbra divenendo più flebili e un poco tremule « ... Padre, io ... ». I miei piedi tornarono ancora una volta oggetto del mio sguardo sotto quel silenzio pesante. Incominciai a chiedermi perché a volte fosse così difficile parlare con lui, perché fosse così arduo fargli mormorare anche solo poche sillabe senza troppo spessore, perché a volte fosse così frustrante averlo come padre ... Non riuscivo mai a comprenderlo, i suoi modi erano a volte inspiegabili e inoltre, quando gli chiedevo qualcosa la risposta era o secca o completamente nulla, così come stava accadendo in quel frangente. Lo sconforto si abbatteva su di me ogni qualvolta che ciò accadeva e in quel caso, così come rare volte succede anche oggi, mi estraniavo dalla figura di figlio cercando di diventare quel puro e semplice "ragazzo venuto dal futuro", lo sconosciuto apparentemente senza legami e dai modi un poco distaccati in principio: « Vegeta, io mi stavo chiedendo perché mi avete salvato al torneo » chiesi piuttosto serio e con gli occhi puntati nuovamente sullo scontro facendo in modo che non si staccassero da esso. Non mi voltai per vedere se mio padre mi aveva rivolto lo sguardo, non lo feci minimamente poiché sentii su di me una sorta di peso che non era altro che il suo giudizio trasmesso dalla sua occhiata divertita fatta con la coda dell'occhio perché gli sembrava troppo voltarsi verso di me. Udii uno sbuffo e lo sentii borbottare scocciato « Perché sarai anche un poco più forte del figlio di Kaharoth ma sei anche tu un impiastro. Sono intervenuto perché mi annoiavo e perché ci stavi mettendo troppo per i miei gusti ». Rimasi impassibile a quella risposta poiché me la aspettavo, abbassai lo sguardo dallo scontro andando ad osservare con la coda dell'occhio il principe dei sayan mantenendo la mia compostezza « Solo perché si stava annoiando? ». La domanda sembrò creare fastidio: Vegeta fece scomparire il sorrisetto ironico dal volto, voltò un poco il viso verso di me e assottigliò gli occhi marcando tutta la sua seccatura « Sì, e allora? » domandò a sua volta sprezzante e con voce tuonante, tono che attirò per un attimo le attenzioni di altri. Mi voltai indietro e feci in modo che potesse vedere soltanto la mia sezione posteriore, facendo in modo che dapprima potesse studiarmi soltanto con l'osservazione della mia schiena. Tenni la schiena dritta e tesa come un vero guerriero e prima di incamminarmi nuovamente al fianco del piccolo Goten, mormorai nuovamente la mia con tono distaccato: « Era soltanto per sapere ... Si goda lo spettacolo Vegeta ». Mi allontanai lasciando mio padre pensieroso e perplesso, chiedendosi cosa diavolo mi fosse preso e perché di punto in bianco, dopo tanto tempo, avevo ripreso a dargli del "lei" nonostante lui fosse mio padre. Vegeta tornò a scrutare il combattimento pensando che alla fine facevo bene a trattarlo con in guanti perché, anche se ero figlio suo, egli era pur sempre il principe dei sayan e un tale atteggiamento sarebbe stato consono fin dal principio.
Quando raggiunsi la roccia sopra la quale Goten se ne stava tranquillo, mi sedetti anch'io lasciando che il mio umore rimanesse sotto le scarpe. Il piccolo se ne accorse immediatamente ma non mi proferì alcuna domanda poiché impedito da un ordine muto da parte del suo genitore che pensava che fosse giusto lasciarmi per un momento in pace. Poggiai i gomiti sulle ginocchia, incrociai le dita delle mani e in fine arcuai la schiena lasciando che di conseguenza i miei capelli lilla mi coprissero in parte il viso un poco mesto. Nonostante mi aspettassi qualcosa di simile da quel breve approccio perché Vegeta era pur sempre un essere arrogante e scorbutico, non riuscivo ad accettare le sue parole, continuavo a chiedermi perché non mi avesse mormorato altro ... Speravo costantemente che si aprisse con il tempo, e alla fine un poco lo faceva mostrandolo anche apertamente, ma mi chiedevo però quanto gli costasse per una volta dire il vero, ammettere che aveva fatto una certa azione per me o per altri invece di alzare la sua barriera d'orgoglio e quindi mutare i messaggi. Dopo quasi sette anni speravo che almeno con me quel muro si fosse perlomeno infranto, speravo che almeno nei miei confronti si sarebbe atteggiato da padre anche se un po' severo, ma invece nulla era cambiato ... incominciai a temere che avessi sbagliato tutto quanto con lui.

Gohan scattò in avanti oltrepassando la figura nemica fermandosi poi alle sue spalle, si voltò repentino e scagliò una serie di onde alle sue spalle robuste. Darbula subì l'attacco ma poi, dopo aver fatto comparire nuovamente la sua lancia nella mano destra, la fece muovere molto rapidamente rendendo pressoché nulle le via di fuga del sayan che, con scatti più o meno rapidi, cercava di stargli alla distanza. La punta di duro metallo della lama, grazie ad un'abile mossa, si andò a conficcare nella spalla destra e quindi Gohan, per colpa del male improvviso e atroce, urlò a squarcia gola cercando al contempo di richiudere la ferita che sanguinava copiosamente. Il demone aumentò la sua elevazione e dopo aver caricato indietro la gamba destra, calciò forte l'arto ferito e fece precipitare al terreno il ragazzo che soffriva enormemente.
Una risata stridula si fece sentire in quel luogo e soltanto ad uno solo non diede fastidio questa intromissione: « HAHAHA! Bravissimo Darbula, sei grande! Continua così e la sfera del mio MajinBu sarà presto carica di energia!! ». Il demone si inchinò a terra sapendo che il suo padrone avrebbe visto e apprezzato il suo gesto di sottomissione.
Ancora una volta Goten saltò lontano dal supporto su cui stava e per l'ennesima volta Goku dovette bloccare la sua corsa in direzione del primogenito che, stramazzato a terra, tentava di rialzarsi con il braccio che pareva più sano dei due mentre Darbula nel frattanto si stava rialzando dal suo gesto di auto-annicchilimento.
Goten si voltò su sé stesso mentre il padre proseguiva a tenerlo fermo per le piccole spalle da bambino « Dobbiamo aiutarlo, lasciami andare! ... » urlava il piccolo sayan con le lacrime agli occhi per lo strazio mentre io lo osservavo silenzioso « ... Per favore, lasciami andare, Gohan ha bisogno di me! » ripeté cercando nuovamente di svicolare lontano sotto gli occhi di un guerriero che però era molto più deciso di quanto desse a vedere. Goku infatti, che aveva uno strano sorriso sul volto, cercava con la sua voce calma di tranquillizzare il suo campione mantenendo salda, ma non troppo opprimente, la stretta « Stai tranquillo, Gohan se la caverà vedrai e poi, se la situazione dovesse diventare davvero grave, interverremo. Ma fino ad allora non ci dobbiamo muovere perché altrimenti a Gohan non gli piacerà, lo troverebbe ingiusto ». Il piccolino, con una lacrimuccia pendula all'angolo destro dell'occhio sinistro, osservò muto il genitore che proseguiva con il suo sguardo mentre l'amico Crillin si avvicinava altrettanto sorridente per aiutare l'amico. Il nanetto piegò un poco le gambe andando al livello del ragazzino che si strofinava gli occhi con la manica blu della tenuta da combattimento « Lui è un sayan Goten, quindi è molto orgoglioso. Se uno di noi dovesse intervenire per lui sarebbe un grosso smacco quindi dobbiamo aspettare fino all'ultimo ». Il bimbo sembrò tornare in sé e dopo aver scrutato il fratello rialzarsi in piedi e recuperare vigore si volse in mia direzione: il suo sguardo divenne lievemente cupo avendo intravisto il mio che lo era altrettanto per colpa delle mie riflessioni che non mi davano pace ma poi, cercando di essere nuovamente me stesso e non più un fantasma, sorrisi unendomi ai pensieri appena emessi di Goku e Crillin. Goten sorrise e mi fece pollice alto pensando che il mio malumore fosse scomparso.
Darbula proseguiva a completare il suo lavoro mentre Gohan, conciato piuttosto male per colpa della brutta ferita, barcollava da una parte all'altra evitando con una certa fortuna anche gli sputi che il demone gli mandava nel tentativo di fermare la sua corsa che sembrava non avesse fine e tantomeno scopo se non quello di salvare la pelle e guadagnare tempo. Goku, il padre del mio amico, lasciò che il secondogenito mi venisse nuovamente vicino e dopo aver fatto un cenno al caro amico di accompagnarlo, fece i pochi passi che servivano per raggiungere il namecciano che fino a quel momento non aveva emesso alcun suono e che, con una calma che nascondeva il suo nervosismo, studiava severamente l'andamento del combattimento. Il sayan si affiancò a Piccolo e portò le mani ai fianchi lasciando che Crillin facesse lo stesso. Il Son alzò lo sguardo verso il muso verde (così lo chiama papà) e mormorò la sua con un tono di lieve preoccupazione: « Piccolo, secondo te come si concluderà? » chiese Goku attendendo una risposa. A distanza sentivo ciò che mormoravano e quando vidi la semplicità con cui il namecciano si esprimeva mi chiesi perché fosse stato tanto difficile per Vegeta fare altrettanto con me ...
« Non lo so, tutto dipende da come si comporterà Gohan d'ora in avanti anche se per il momento la situazione è tutt'altro che a suo favore ... » iniziò Piccolo mantenendo la sua faccia seria e le braccia incrociate al petto mentre il mantello, per colpa del vento scarso, rimaneva a penzoloni senza muoversi « ... Attendiamo, interverremo se sarà necessario ». Crillin mosse un passo in avanti fermandosi davanti al sayan che lo osservò con aria poco assorta « E hai un piano per caso? Lo attaccheremo in massa? ». Il namecciano sorrise lievemente lasciando intravedere la sua bianca dentatura dotata di quei canini oltre la norma « Non proprio, ho in mente altro, anche se purtroppo mi servirà qualcuno per mettere a punto ciò che ho in mente ».
« Davvero? ... » disse Goku con gli occhi sbarluccicanti di speranza pensando bene che il prescelto fosse lui « ... E dicci, chi è? ». Il sayan si avvicinò senza accorgersene troppo al namecciano, ma fu soprattutto la sua aria da "cucciolone tenerone" che decretò sul volto di Piccolo un'espressione un poco schifata che venne accompagnata da un grosso gocciolone di sudore. Il genio del piano che doveva rimanere segreto, con un cenno della testa, indicò una persona specifica ed io, vedendo di chi si trattava, sgranai gli occhi consapevole che avrebbe collaborato difficilmente ...

******

« Grande mago Babidi … » l’omuncolo malridotto e con la tenuta a brandelli si inginocchiò a terra posando il pugno chiuso per sorreggersi mentre gli occhi, accuratamente sigillati, erano rivolti verso il pavimento « … siamo tornati dalla missione signore. Siamo desolati di essere in così pochi » enunciò poi l’essere dinanzi al loro padrone che li osservava non poco sgomento. Babidi rabbrividì dopo aver numerato più volte lo scarso numero di uomini che era rientrato e con annesso la discutibile quantità di serbatoi d’energia che servivano per raccogliere il vigore degli esseri viventi e trasferirlo nella sfera di MajinBu finché questo non si sarebbe risvegliato. Soltanto sei erano i contenitori bianchi integri tornati alla base su di quelle braccia tumefatte e quindi il mago, rattristato dal magro risultato ottenuto, ordinò ai suoi uomini di inserire l’energia nella enorme sfera. Terminata l’operazione il piccolo mostro si avvicinò al visore dell’energia della sfera e dopo aver notato che la levetta rossa si era spostata di pochissimo, storse il naso infastidito e con passo furente si fermò dinanzi ai sudditi posti in fila in attesa di ordini ulteriori. Il mago si fermò davanti al primo della breve fila, lo adocchiò con la coda dell'occhio dopodiché utilizzò la sua voce fastidiosa per incominciare quello che sarebbe divenuto uno degli interrogatori più brevi della storia: « Allora, posso sapere perché il mio esercito di guerrieri, i migliori scelti in tutto l'universo, è stato decimato in questo modo! VOGLIO UNA SPIEGAZIONE!! » urlò Babidi in preda ad un attacco isterico mentre i poveracci sopravvissuti si osservavano con aria stanca e anche piuttosto scossa. Dopo vari tentennamenti fu proprio il primo a parlare con voce tremula dopo aver avanzato di un passo in direzione del suo signore « Grande Babidi, purtroppo ci sono stati dei contrattempi piuttosto evidenti ... ». Il mago chiuse i pugnetti con forza e iniziò a saltellare come una pulce presa da una nevrosi multipla (e all'ultimo stadio aggiungo io) « CONTRATTEMPI?!?! DISGRAZIATI, ERA TANTO DIFFICILE FARE QUELLO CHE VI AVEVO CHIESTO?! ».
Il suddito iniziò a bofonchiare imbarazzatissimo mentre incrociava distrattamente le dita delle mani guantate, lo sguardo basso evidenziava perfettamente il suo stato d'animo che era realmente l'opposto della spensieratezza « ... Ecco, grande mago Babidi ... Noi ci abbiamo provato ma c'erano due guerrieri che ce lo hanno impedito. Sono stati loro a distruggerci e a obbligarci alla fuga ». Il mago assottigliò gli occhi arrabbiatissimo e il suo rossore sul volto dovuto all'ira non scomparve affatto dopo quella spiegazione « E chi sarebbero costoro? ».
Il guerriero la smise di giocherellare e si rimise dritto con la schiena, come un soldato provetto « Erano due al torneo ed erano davvero fortissimi, forse tanto quanto quegli altri tizi » sentendo quelle parole Babidi si avvicinò alla sfera di cristallo e iniziò a scrutare lo scontro di Darbula che da troppo tempo (per i suoi gusti) stava proseguendo contro quel ragazzotto. Le dita scheletriche dell'omuncolo arricciarono quei baffetti penduli e mentre un lieve mugolio si iniziava ad udire, gli occhiacci verdi tornarono ad intravedere il livello della sfera di MajinBu: la freccetta rossa superava di poco la metà del cerchio, l'energia per il mostro era tutt'altro che sufficiente. Babidi arricciò il naso e si schiarì la voce mentre si portava le mani dietro la schiena « Beh, immagino che sia inutile rispedirvi fuori ancora una volta ... Vorrà dire che riempirò la sfera del mio MajinBu in un altro modo ... ». Tutti i sopravvissuti che erano all'oscuro di tale idea che avrebbe risollevato un poco la situazione, si osservarono un po' curiosi attendendo poi tale rivelazione ignari che loro facevano parte di questa idea ... Il mago si voltò nuovamente verso i suoi sudditi che ancora rimanevano impalati, spalancò le palpebre e fece brillare gli occhi di una luce omicida esclamando parole apparentemente senza senso, cosa che però non era affatto « TATTARATAAAA!!! ». I guerrieri iniziarono a contorcersi contro la loro volontà, le budella iniziarono ad aggrovigliarsi fino a strapparsi mentre le ossa si frantumavano sotto un peso invisibile prima che i corpi interi, dopo un ultimo fremito di vita, esplodessero in mille pezzi insozzando la stanza intera con le scorie rimaste. Nulla rimase degli scagnozzi del mago. Babidi si osservò attorno e grazie ad una magia differente ripulì l'intera stanza da quelle schifezze, tornò alla sua amatissima sfera e con gioia notò che la fantomatica freccetta era aumentata ancora anche se di poco.
« Andiamo avanti a piccoli passi ... » mugolò il mago a denti stretti « ... Ma con Darbula sono al sicuro, tutto andrà a meraviglia » concluse poi per darsi maggiore coraggio, sapendo che se le cose fossero proseguite a tal modo ne avrebbe avuto un grande bisogno.

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Da lontano proseguii ad ascoltare attento la conversazione tra Piccolo e il signor Goku che stava proseguendo lentamente poiché il namecciano, per motivi che non voleva rivelare, lasciava pochi indizi che potessero indicare un piano delineato. Il sayan poi, che in più di un'occasione aveva dimostrato la propria carenza d'intelletto (detta così però sembra che gli stia dando dello stupido ... cosa che non penso in realtà), cercava ogni qualvolta di snocciolare qualche informazione che però, anche se aiutato dall'amico Crillin che pure lui non capiva a fondo, non voleva arrivare. Il tutto era rimasto sospeso lasciando un'unica cosa in evidenza: Piccolo aveva bisogno di mio padre per mettere a punto il suo piano.
« Dai Piccolo dimmi di più. Non ci ho capito niente! » piagnucolo Goku disperato dal fatto che fosse l'ennesima volta che non riusciva a cogliere qualcosa di nuovo dallo sguardo imperscrutabile dell'altro. L'ex Dio della Terra ringhiò e dovette urlare in faccia al sayan apparendo scortese e irritatissimo « FAI QUELLO CHE TI HO DETTO E BASTA. NON C'E' ALTRO CHE DEVI CAPIRE, ZUCCONE! ». Goku aggrottò un poco le sopracciglia un po' impettito ma dopo uno sbuffo e un "E va bene" con un tono pesante, avanzò di pochi passi verso il campo di battaglia. Si fermò quando raggiunse una roccia che era vicino al suo figliolo, portò le mani ai fianchi della bocca e dopo aver inspirato molta aria urlò più ché poté « GOHAN, TIENI DURO! FAI DEL TUO MEGLIO FIGLIOLO, NOI NON INTERVERREMO SE POSSIBILE! ».
Il primogenito dell'eroe guizzò in alto del cielo, si fermò quando sentì di essere per un attimo al sicuro e si voltò in direzione del genitore che ancora rimaneva vicino a quel grosso masso « MA PERCHE' MI DICI QUESTO PAPA'? » urlò Gohan verso Goku che rispose pochissimo dopo con il suo solito sorriso sul volto: « HO FIDUCIA IN TE RAGAZZO MIO, SCONFIGGILO! ». Il super sayan riuscì soltanto a sorridere prima di ritrovarsi Darbula nuovamente addosso.
Goku ritornò verso di noi e prima di raggiungere suo figlio minore si fermò un istante a fianco di Piccolo. I due si osservarono e si creò un lieve silenzio che soltanto il più giocondo ruppe poco dopo accompagnato da un suo sorriso: « Andava bene così? ». L'alieno sorrise smettendo di fare lo scorbutico « Certo, al resto ci penso io » sibilò con un tono un po' strano, forse un poco malefico ...
Goku si avvicinò a Goten e si mise seduto anch'egli sulla stessa roccia visto che vi era abbastanza spazio « Allora, come andiamo? » disse il Son sorridente al suo piccolo campione mentre con una larga mano gli scompigliava tutti i capelli del poveretto che però, a discapito di chi possa pensarla diversamente, se la rideva come un matto facendo intuire che per lui tutto andava a meraviglia. Senza volerlo posai gli occhi su di loro per un solo istante pensai che sarebbe stato una bestialità pretendere che in un futuro prossimo mi sarebbe potuta capitare una cosa anche solo simile ... « E tu Trunks? ». Mi svegliai improvvisamente da quello che era un mio viaggio momentaneo, scrollai un poco la testa e forse vergognato da quel mio atteggiamento confuso, non alzai lo sguardo verso il signor Goku. « Sì, tutto bene, grazie ... » bofonchiai giusto per fare cadere la discussione, cosa che però non accadde visto che il "nemico/amico" di mio padre insistette con un'altra domanda: « Sul serio? ».
Non risposi, voltai il viso davanti a me e alzai gli occhi andando a risalire poco a poco la figura di Vegeta che rimaneva piantata in quella zona ristretta. Lasciai che l'azzurro dei miei occhi rimanesse confuso sotto quella piccola cascata di capelli glicini quando, avendo raggiunto con i primi il volto di papà, notai che guardava in mia direzione. « Sì, non si preoccupi ... » riuscii soltanto a mormorare riabbassando lo sguardo quando compresi che, ancora una volta, non ero io l'oggetto del suo sguardo ma bensì Goku. Se accadeva qualcosa di particolare Vegeta entrava nello stato d'allerta soltanto se la stranezza comprendeva il suo eterno rivale ...
Gli occhi color della notte rimasero fissi sulla figura di Goku per parecchio tempo mentre nel frattanto riecheggiavano tutt'attorno i boati della lotta e le nuove esplosioni: la sua espressione proseguiva a rimanere livida per colpa delle riflessioni che rimbalzavano nella sua mente, per colpa di quella discussione che aveva iniziato ad ascoltare troppo tempo dopo il principio, per colpa di quell'incoraggiamento secondo lui di troppo nei confronti dello sbarbatello ormai alla deriva, come se fosse stata l'ennesima sottolineatura dei loro propositi ... Non si pose domande sul perché non lo guardassi, sul perché mi ero atteggiato in maniera schiva con lui poco prima e sul perché proseguissi con tale atteggiamento. In quel momento non rientravo minimamente nei suoi programmi. La sua indifferenza non mi faceva sentire meglio ...
Il principe dei sayan si voltò nuovamente verso lo scontro e ci mostrò la schiena ancora una volta. Rimasi com'ero e non mi accorsi che sia Goku che Goten mi osservano impensieriti, avendo compreso che qualcosa non andasse ... non la smisero finché non accadde ciò che fece allarmare per un attimo pure me: Gohan venne colpito duramente al braccio ferito e questo lo fece schiantare a terra dopo un viaggio rapidissimo durato millesimi di secondo. Darbula scivolò nel cielo con una rapidità che aveva dell'inverosimile e poi, dopo aver riempito la bocca di saliva, sputò in direzione del ragazzo che purtroppo, ridotto com'era, faticava a muoversi rapidamente. Di lì a un attimo accadde ciò che scatenò qualcosa nel mio burbero padre: Piccolo scattò verso Gohan, lasciò che la schifosa sostanza lo colpisse e poi, prima che la fossilizzazione andasse bel oltre il livello che aveva raggiunto nel giro di pochi secondi, si strappò il mantello e il turbante di dosso facendoli schiantare addosso a una roccia. Il namecciano scattò in direzione del demone e rapidamente iniziò con esso un combattimento che aveva come parola d'ordine "velocità": i colpi erano rapidi, leggeri ma colui che riusciva a prendere di sorpresa l'altro aveva la possibilità di comandare per i minuti successivi.
Vegeta scoppiò di rabbia sentendosi preso in giro, sciolse la stretta delle braccia e chiuse i pugni con forza. Voltai gli occhi verso di lui quando percepii tutta quella forza tremenda e poi, quando dopo una frazione rapidissima di librò in cielo, scattai anch'io in piedi, con il naso rivolto verso l'alto per studiare meglio la situazione: Piccolo ricevette un pugno sul viso che lo obbligò a voltare la faccia a lato, Darbula colpì ancora con maggiore potenza facendo allontanare maggiormente il namecciano. Vegeta apparve alle spalle del demone e lo colpì alla nuca con tutta la forza che poté facendolo schizzare in direzione del suolo e facendogli creare all'impatto una voragine gigantesca nella quale, per poco, Gohan non venne coinvolto. Papà si mosse in direzione di Piccolo e lo afferrò rudemente per il collo della parte superiore della tuta da combattimento facendo in modo che i loro volti fossero piuttosto vicini « Hai preso l'iniziativa, vero muso verde?! Se quì c'è qualcuno che deve prendere il posto di quel marmocchio sono io, non ti immischiare! ».
Piccolo scacciò mio padre e lo riportò a distanza ragionevole, sogghignò con aria beffarda facendo irritare maggiormente l'altro « E chi l'ha deciso? Tu? ». I due iniziarono a discendere mantenendo i loro sguardi rivolti su colui ognuno di loro aveva dinanzi. Le rocce vicine si scostarono un poco quando Darbula, subito dopo essersi ripreso dall'attacco, si issava con il preciso scopo di riprendere la situazione sotto controllo, cosa che però non accadde subito perché qualcosa lo distolse dai suoi obiettivi.
« L'unico che può mettere fine a questa buffonata sono io soltanto, levati di mezzo! » sbraitò Vegeta carico di rabbia perché sentitosi preso in giro dall'intromissione del namecciano nello scontro. Piccolo assottigliò gli occhi ma la sua fermezza gli permise di reggere il confronto « Nessuno ha stabilito che dovevi intervenire tu ».
« Questo vale anche per te! ».


Papà non si accorse di essere caduto in trappola ...

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 83
*** Verso l'infinito e oltre ***


Sono ancora quì per vostra sfortuna ma per stavolta sarò rapida. Ringrazio chi ha recensito la volta scorsa: Vegeta4ever, ka93, Pepesale e Rory_Kaulitz. Oltre a loro ringrazio anche Angelo Azzurro e kamy che hanno recensito il mio ultimo lavoro passato inosservato ("La matematica è un'opinione", regalo che non è stato nemmeno scartato). Ora sono ri fretta, devo andare al lavoro prima perché ha nevicato forte e non posso fare altrimenti.

Alla prossima e magari lasciate qualche commento anche alla fc del micio della Bea perché sennò diventa triste, fatelo per lei ç.ç

Vi saluto. Baci

scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 83
- VERSO L'INFINITO E OLTRE (HO SEMPRE SOGNATO DIRLO! ^^)-

Il namecciano incrociò le braccia al petto con aria decisa mentre i suoi occhi scuri, lievemente socchiusi a causa della sua determinazione, luccicavano grazie a quella luce dai riflessi d'oro che Vegeta, per colpa della sfrontatezza di Piccolo, stava emanando grazie alla trazformazione in super sayan che stava entrando in atto. Il lampo abbagliante colse tutti impreparati e per colpa di esso i presenti dovettero socchiudere gli occhi per non essere abbagliati prima di riaprirli e notare il principe dei sayan sul piede di guerra mentre Piccolo, sempre calmo, rimaneva nel suo atteggiamento senza timore alcuno.
« Ti pentirai di avermi preso per i fondelli, muso verde! » esclamò Vegeta additando l'interessato con una mano mentre il resto del corpo, indirizzato verso di noi, sembrava colmo di quella fierezza che da sempre distingueva cotale personaggio dagli altri. Piccolo sorrise mostrando i bianchi denti acuminati, sciolse l'intreccio delle braccia e dopo averle lasciate un poco pendule verso terra, le scosse un poco per scioglierle per poi, all'improvviso, farle allungare in direzione di Vegeta e iniziare ciò che si era prefissato di compiere: con le lunghe dita affusolate afferrò con forza il collo muscoloso del sayan, non lo mollò per nemmeno un instante e quando ebbe riaccorciato le distanze fece cioccare le due fronti l'una con l'altra senza indugi. Il biondo arraffò con le mani guantate le braccia dalla muscolatura tipica dei namecciani, allontanò la testa indietro e rapidamente fece anch'egli cozzare la sua testaccia dura con quella dell'altro che però, per colpa dell'attacco impetuoso nonostante la semplicità, fu costretto a mollare la presa per arretrare di pochi passi. Piccolo scosse un poco la nuca, riosservò il sorriso beffardo di Vegeta e tornò all'attacco iniziando a graffiare non volutamente il cielo poiché l'altro evitava tutti gli attacchi. Il sayan quando poteva attaccava e quando la furia del namecciano non gli dava abbastanza spazio si limitava a schivare i colpi rispondendo sonoramente.
A bordo campo le facce allibite di tutti i presenti evidenziavano il loro disappunto riguardo a quell'avvenimento inspiegabile. Kaioshin poi, che era già stressato di suo, si mise le mani nei capelli, strepitò e dopo aver perso la poca pazienza che aveva, si ritrovò in ginocchio schiacciato da quella che appariva come l'ennesima presa in giro del destino: non solo erano nei pasticci perché la storia di MajinBu si sarebbe potuta ripetere una seconda volta, non solo Babidi era circondato da guerrieri come Darbula, ma ci voleva anche che Piccolo e Vegeta iniziassero a battibeccare tra loro per peggiorare la situazione. Il superiore dell'aldilà, affiancato da Kibith che possedeva un'espressione estremamente simile, cercò di tornare in piedi e dopo aver recuperato un po' di amor proprio iniziò a sgridare i due ottenendo ben pochi risultati « SMETTETELA IMMEDIATAMENTE, NON E' IL MOMENTO!! ... » ... Piccolo e Vegeta sembrarono non sentire ragioni ed anzi, il namecciano scagliò quasi volutamente un'onda in direzione dell'ometto dalla pelle violacea. Kibith si parò davanti al suo signore e riuscì a deviare il colpo che soltanto in apparenza era forte e quindi Kaioshin, ritrovatosi di nuovo al sicuro, tornò nuovamente a parlare attiranto l'attenzione di tutti: « ... MA PICCOLO, TU CHE SEI IL PRECEDENTE DIO DELLA TERRA, PERCHE' TI COMPORTI COSI'? PERCHE' NON MI VUOI ASCOLTARE? ». Il namecciano scattò verso Vegeta, cercò di colpirlo con un destro, un sinistro ma avendolo mancato entrambe le volte iniziò a scalciare rapido con le lunghe gambe non riuscendo però a variare il risultato: il sayan era rapido e la differenza tra i due livelli d'energia era piuttosto evidente. Il namecciano strinse i pugni e ringhiò prima di voltarsi in direzione del superiore venuto dall'aldilà, assottigliò gli occhi e fu cattivo in quello che disse: « Perché mi sono stancato di aspettare, di dover vedere quelli che mi hanno superato comportarsi da rammolliti ... » Piccolo guardò con la coda dell'occhio quello che era il suo allievo e vedendo quello sguardo ancora da bambino provò la tentazione di mordersi la lingua ma poi, ripensando a quale fosse la cosa giusta da fare, proseguì « ... Volevo provare di persona ma vista l'intrusione di questo individuo mi ritrovo costretto a tenere alte le mie idee ». Vegeta sogghignò divertito e disse la propria anche se non era interpellato « Visto che Kaharoth aveva sottolineato con tanto fervore che nessuno sarebbe dovuto intervenite, non ho trovato giusto che il muso verde facesse di testa sua al posto mio ». I due si guardarono nuovamente e bastò una lieve scintilla per far scatenare nuovamente la lite tra i due anche perché in fondo, per entrambi, le proprie opinioni dovevano avere la meglio a qualsiasi costo. Goku mosse un poco la testa da una parte all'altra con un sorriso divertito sul viso « Non cambieranno mai ... » mormorò attirando l'attenzione del piccolo Goten che aveva accanto « ... Dovessero passare mille anni quei due rimarranno delle teste calde ». Il ragazzo del futuro (cioé io) sentì l'affermazione e sentì l'impulso di controbattere « Per Vegeta posso capire ma non ho mai visto Piccolo comportarsi così, soprattutto nei confronti di Gohan ... » lo sguardo dei tre si indirizzò verso il secondogenito del sayan che a fatica si rialzava in piedi, con un'espressione sconfitta sul volto. Goku alzò le braccia al cielo, intrecciò le dita tra loro e le fece scrocchiare sonoramente dopo aver stirato le braccia robuste « Non fa mai le cose a caso e scommetto che anche adesso qualcosa bolle in pentola. E poi una volta era il grande mago Piccolo ... stiamo a vedere ». Il piccolo Son balzò giù dalla roccia e poggiò entrambi i piccoli piedi a terra iniziando poi a correre in direzione del campo di battaglia, scostò un poco Crillin che era sulla sua traiettoria e proseguì finché non raggiunse un piccolo mucchio di sassi ammucchiati. Saltò su di un paio di essi e si aggrappò alla gamba del fratello che a fatica si reggeva in piedi e in più si teneva il braccio sinistro con la mano libera. Il bambino lo richiamò « Gohan ... ». Il fratello negò un poco con la testa e mantenne gli occhi socchiusi mentre osservava perplesso il suo vecchio maestro « Proprio non capisco ... » mormorò confuso non capendo cosa stesse accadendo.
Su di una montagnola vicina qualcun'altro invece sembrava perfettamente conscio di cosa stava accadendo e non vedeva l'ora di mettere a punto ciò che gli era balenato nella mente: Darbula strinse i pugni con forza e iniziò a ridere come un forsennato e poi, dopo aver riempito d'aria i polmoni, iniziò a gridare al cielo « GRANDE MAGO! FATEMI RIENTRARE, DEVO DIRLE COSE IMPORTANTI!! ». In lontananza il magò udì perfettamente e sembrò cogliere di buon grando la richiesta del suo suddito anche perché, subito dopo la richiesta, la stanza tornò quella di sempre e il demone oltrepassò la piccola porta bianca che poi si richiuse dopo il suo passaggio. Kaioshin si mise le mani nei capelli ancora più disperato « E adesso cosa succederà ... ? ». Trunks, visto che poco prima era seduto assieme a Goku su di una roccia, cadde assieme a quest'ultimo a terra facendo sbattere forte il sedere oltre che far risuonare un ciocco che fece sorridere Crillin e il piccolo bimbo.
« Perfetto, siamo ancora nella nave, che trovata! » esclamò Vegeta sù di giri osservando severo il namecciano che gli sorrideva e che con una lentezza disarmante apriva le braccia in segno di finta accondiscendenza « Mi spiace che non sia di tuo gradimento Vegeta, ma sinceramente non vedo dove stia il problema ... » mormorò mellifluo facendo accensere sul volto dell'altro un sorriso sornione tutt'altro che dispiaciuto. « Allora possiamo proseguire » disse infine il principe dei sayan stringendo i pugni e scattando in direzione di Piccolo che sembrava agguerrito e soddisfatto come non mai.
« PICCOLO, NON LO FARE! » gridò Gohan in preda ad un senso di apprensione nei confronti del suo maestro ma poi, vedendo di non essere ascoltato affatto, si lasciò abbracciare dal fratellino e si incamminò lentamente verso il padre che ancora si stava massaggiando il sedere.
Vegeta attaccò cattivo, spinto da una sete che non sentiva da tempo, e colpì duro non risparmiando al suo nemico anche se sapeva bene che non era alla sua altezza perché, se fosse stato il contrario, non avrebbe mai accettato che il namecciano giocasse con lui ritenendolo non adeguato all'attimo e quindi, spinto anche senza volere da un profondo senso di rispetto per quell'alieno dalla pelle verde, non si tratteneva e si lasciò andare. Piccolo controbatteva rapido anche se non riusciva a mantenere lo stesso livello degli attacchi del principe dei sayan, non desisteva anche se i lividi violacei spuntavano fuori come funghi e continuava imperterrito per il bene suo, dei suoi amici che non avrebbe mai riconosciuto e soprattutto per Gohan, il suo primo, unico e vero amico. Il namecciano incrociò le sue dita con quelle di Vegeta e lo obbligò a salire verso il soffitto della stanza andando a sfiorarlo con le teste. Mentre le gambe di entrambi colpivano fortemente il corpo nemico, Piccolo avvicinò il vuo viso all'orecchio sinistro di Vegeta e iniziò a sussurrargli serio ciò che tramava da tempo « Ascolta Vegeta, devi ascoltarmi attentamente se vuoi che tutto proceda secondo il mio piano ... ». Il sayan trabuzzò gli occhi sentendosi nuovamente preso per i fondelli « CHE COSA!? ... » sbraitò furioso ma poi, serrando maggiormente i suoi attacchi per vendetta, iniziò anch'egli a bisbigliare al muso verde « ... Volevi prenderti gioco di me? Dimmi cosa trami! ». Piccolo ricevette una sonora testata in pieno viso ma non si arrese affatto: liberò la mano destra e colpì il super sayan con un destro dritto sulla guancia per poi proseguire mentre gli altri osservavano senza parole ciò che facevano « In effetti ti stò usando Vegeta, ma sei indispensabile. Solo noi possiamo mettere fine a questa storia di MajinBu, Babidi e tutto il resto ». Il sayan sembrò arrabbarsi ulteriormente e pertanto sciolse anche l'altra mano occupata e con entrambe iniziò a colpire ripetutamente il namecciano nello stomaco facendolo piegare come un origamo « Allora mi hai teso una trappola brutto verme, adesso me la paghi! ». Quando Vegeta stava per allontanarsi Piccolo lo riagguantò per poter completare il suo discorso accompagnato comunque da numerosi colpi « Chiamala così se vuoi ... » sussurrò mostrando i denti un poco sporchi di sangue violaceo « ... In ogni caso ascoltami perché se vogliamo mettere a posto questa storia dobbiamo collaborare ».

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Darbula si portò una mano sullo stomaco e piegò la schiena in avanti facendo un caloroso inchino in direzione del piccolo mago che osservava il suo secondo con aria assorta « Allora Darbula, perché hai voluto che ti facessi rientrare? Al momento ti avevo visto talmente preso che non ho fatto domande ma adesso vorrei qualche spiegazione ». Il demone risollevò la schiena e sorrise smagliante al suo signore « Le ho chiesto quello perché ho fatto una grandiosa scoperta: quei due, Vegeta e Piccolo ... Forse sono adatti al nostro piano ». Babidi si prese il mento con una mano e divenne pensieroso mentre osservava severo i due guastafeste che si stavano ancora malmenando, si arricciò un baffo, per errore si mise anche un dito nel naso ma cercò di rimanere serio « E come ci sarebbero utili scusa? ».
Darbula non si perse d'animo « Signore, quei due sono impuri al contrario degli altri e quindi, se impossessati dalla vostra magia, potrebbero fare al caso nostro. Potrebbero velocizzare la rinascita della sua creatura ».
« Già ... » iniziò il piccoletto un po' dubbioso « ... oppure potrebbero crearci maggiori grane. Se si comportano così che sono normali non credo che il loro caratteraccio potrà modificarsi più di tanto sotto la mia magia ... Potrebbero continuare a litigare tra loro » farfugliò mentre osservava Vegeta scannare letteralmente il namecciano. Darbula fece spallucce « E' un rischio che può correre se ciò significa avere due come loro dalla sua parte. E poi se si azzuffano troppo ci penserò io a metterli al loro posto ». Babidi sogghignò divertito « D'accordo, si può fare Darbula ... » alzò le sottili mani in direzione della grande sfera di cristallo, spalancò gli occhi « Prontiiiii ... TATTARATAAAA!!! ».

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L’aria divenne improvvisamente pesante, quell’atmosfera indescrivibilmente opprimente sembrò infittirsi ancora quando Piccolo e Vegeta iniziarono ad agitarsi in preda a evidenti spasmi: le loro mani stringevano con furia la nuca che sembrava scoppiare a causa di quei pensieri che sbattevano follemente da una parte all’altra mentre la stridula voce del mago Babidi si intrufolava tra di essi rubando spazio. Quando il loro dolore divenne quasi insopportabile le loro voci diedero libertà agli sfoghi mentre le pelli degli altri presenti si accapponavano senza che potessero fare diversamente. Il super sayan, colui che gridava con maggiore forza, colui che stava facendo espandere la propria energia tutt’attorno deformando le pareti già curve, si staccò da terra di alcuni centimetri. Strinse i pugni, digrignò i denti, arcuò la schiena all’indietro e gridò in direzione del cielo che non si poteva vedere lasciando per sé le imprecazioni in direzione del namecciano che l’aveva fatto cadere in quella strabiliante pensata. Piccolo non stava di certo meglio: con occhi insanguinati fulminava chiunque cercava di farlo ragionare, dopo aver poggiato i palmi delle mani sulla larga parete non faceva altro che tirare indietro la nuca, attendere qualche istante e poi far picchiare la fronte sul rigido supporto. Il sangue dal colore violaceo non lo aiutava a far tacere quella vocetta petulante e insopportabile ed anzi, i continui colpi sembravano far aumentare i rimbombi e peggiorare quindi la situazione. Piccolo però non demordeva, stringeva i denti e continuò finché ne ebbe le forze, finché non si dovette accasciare a terra sfinito e con i nervi a pezzi.
« Piccolo, che cosa ti succede?! » domandò Gohan preoccupatissimo quando, dopo un po’ di tempo trascorso in silenziosa meditazione riguardo a cosa stesse accadendo, si avvicinò al namecciano e gli si inginocchiò accanto. Nonostante il figlio di Goku avesse le braccia malridotte e olezze del suo sangue, abbracciò il suo maestro con il preciso compito di aiutarlo ad alzarsi. Ci provò un paio di volte finché l’atteggiamento di Piccolo variò in maniera impressionante: il namecciano si disfò del ragazzo con un colpo di braccio e poi, quando Gohan si fu allontanato di un poco, lo guardò con uno sguardo indecifrabile e in quell’attimo egli sembrò davvero irriconoscibile. L’aria omicida realizzatasi da quella strana ombreggiatura attorno agli occhi e quella imponente “M” in mezzo alla fronte rendevano il personaggio di Piccolo come uno dei nemici più minacciosi. Nemmeno Goku riuscì ad immaginare che in quell’istante quel nuovo essere e il caro amico/nemico di un tempo fossero in realtà lo stesso soggetto … non riusciva a credere che l’ex Dio della Terra non avrebbe più sogghignato durante un’incontro o almeno, non assieme a loro.
« Piccolo, ma cosa … » mugolò Gohan in preda un lieve spaesamento prima che i suoi occhi andassero a posarsi sulla figura di Vegeta che, con una lentezza che non rientrava nei suoi normali canoni, discendeva fino a far toccare i bianchi stivaletti al terreno. Il momento di distrazione gli costò parecchio: a sorpresa Piccolo scattò verso il ragazzo con entrambe le braccia rivolte in avanti e con le dita delle mani vicine l’una alle altre per formare una punta, quando la distanza fu sufficiente si fermò e colpì con entrambe le mani le spalle del giovane facendo affondare le unghie nella carne. Il moro non riuscì a trattenersi e latrò verso l’alto mentre le nuove ferite bruciavano terribilmente anche perché Piccolo, a istanti alternanti, interrompeva momentaneamente il contatto per poi far sprofondare maggiormente in profondità le sue tacche.
Goten non ci vide più … « NOOO!!! » urlò a squarciagola scattando in direzione del namecciano scappando alle grinfie benevole del padre che, ancora una volta, lo voleva aiutare tenendolo a distanza. Fece poche falcate e poi, quando lo stacco fu abbastanza, saltò in direzione del namecciano con il gomito diretto proprio in direzione della sua guancia. Ci mancava davvero poco ma qualcuno fece in modo di modificare l’impatto a proprio favore: Vegeta infatti, che era rimasto in disparte fino ad allora, appena vide il ragazzino darsi una mossa comparve a fianco del namecciano e gli bastò un sonoro schiaffone per far volare il poverino contro la parete facendogli sbattere la nuca.
« VEGETA!!! » sbraitai colto da un moto di rabbia (finalmente mi sono inserito nella narrazione ^-^) e non gli staccai gli occhi di dosso nemmeno quando mi fissò con quegli occhi terrificanti … il suo sorriso poi, tirato e derisorio molto più del solito, creava sul suo viso un’espressione da pazzoide che mi fece rabbrividire …
Papà socchiuse un attimo gli occhi e sollevò le spalle fregandosene altamente del mio richiamo e poi, quando mi mossi assieme al signor Goku verso il piccolo, mi lasciò fare fulminandomi con la coda dell’occhio.
« Figliolo, tutto bene? » domandò il Son al suo bambino mentre quest’ultimo si massaggiava la testola ammaccata. « Siii » mugolò Goten mentre continuava a far navigare le manuccie in quella chioma scarmigliata.
L’attenzione tornò nuovamente su Gohan che dopo l’ennesimo colpo urlò ancora. Il viso di Piccolo si avvicinò all’orecchio del ragazzo e poi, dopo aver mormorato in esso qualcosa di impercettibile agli altri, affondò ancora le unghie un’ultima volta prima di toglierle rapidamente e con un colpo secco. Il primogenito di Goku, orai esangue per il combattimento precedente e quell’ultimo attacco al quale non aveva trovato dentro di sé la forza spirituale per reagire, cadde ginocchia a terra e Crillin, anch’egli coinvolto emotivamente in quel brutto affare, agì per tempo evitando che Gohan stramazzasse al suolo peggiorando le sue condizioni.
Kaioshin era letteralmente senza parole e il pallore del suo viso parlava al posto suo. Le mani tramavano e ogni istante sembravano fare piccoli scatti mentre i denti sbattevano un poco gli uni con gli altri. Gli occhi sgranati e vuoti osservavano lontani quello scenario che rappresentava il crollo delle loro speranze mentre Kibith, allo stesso modo paralizzato, sudava freddo temendo l’ennesimo colpo che avrebbe rotto le loro difese. Babidi l’aveva combinata grossa.
Piccolo e Vegeta si incamminarono verso la porta bianca della stanza e si fermarono dinanzi ad essa. Il namecciano parlò autoritario in direzione del soffitto prendendo come interlocutore il mago che li stava osservando nascosto in una stanza lontana: « Babidi! Facci entrare! ».
Un leggero stupore si fece largo nel cuore di tutti, sia tra i buoni che tra i cattivi anche se io, personalmente, ero più preoccupato riguardo a mio padre piuttosto che a quello che Piccolo aveva in mentre.
La voce del mago si rese udibile da tutti e al di sotto di essa si poteva sentire i farfugliamenti di Darbula « Eh? E perché dovrei lasciarvi entrare? » chiese Babidi con fare scocciato perché questo aspetto molto probabilmente non rientrava nei piani. Piccolo alzò un poco le mani portandole vicino al viso lasciando che il sangue purpureo del sayan attaccato da poco fluisse fino a raggiungere i gomiti e poi cadere a terra, sul viso si delineò un sorriso, quello suo solito, quello derisorio e sogghignò prima di parlare « Vorrei darmi una sistemata se non ti dispiace. Sai, questa umidità non è di mio gradimento » disse sprezzante facendo scivolare il pollice della mano destra sull’indice e il medio della medesima mano.
Dall’altra parte della sfera il mago arricciò il naso infastidito e fortemente accigliato di voltò in direzione del suo secondo dopo aver interrotto momentaneamente le comunicazioni con l’altro luogo dove attendevano risposte « Che ne pensi Darbula? ». Il demone assottigliò gli occhi un poco pensieroso e marcò senza volere la sua espressione già di per sé severa « Grande mago, spetta a lei decidere. Se non ne è convinto non lo faccia » disse schietto e senza peli sulla lingua. L’esseruncolo portò dietro la schiena le mani e continuò a meditare un poco prima di porgere un’ulteriore domanda che sottolineava ancora una volta il suo cieco affidamento verso il suo adepto « Tu cosa faresti? ». Darbula sorrise e si rallegrò del fatto che il mago contasse così tanto sul suo parere « Io li farei entrare anche se per poco … » iniziò voltando poi il viso in direzione della sfera che racchiudeva i volti dei due interessati « … Il muso verde sicuramente adesso starà sentendo i colpi della battaglia contro Vegeta piuttosto che il sangue del ragazzo. Io li farei passare, direi loro cosa devono e non devono fare qui dentro e dopo li rispedirei in quella stanza a fare fuori gli altri ». La pulce gigante annuì con la testa « Hai ragione, potrebbero far saltare la nave e non voglio proprio che ciò accada » e dopo aver detto ciò fece aprire il portello tornando nuovamente a farsi udire « Potete passare, venite pure da me … ».
Vegeta sogghignò ma smise immediatamente quando il mago aggiunse altro « Tu però torna normale. Non mi piace che tu vada a zonzo nella mia astronave come una lampadina! ». Il principe sbuffò ma dopo aver annullato la trasformazione in super sayan riprese a sorridere. Varcò la soglia e dopo ciò attese che il muso verde facesse lo stesso prima che la pesante porta si chiudesse alle loro spalle.
« Tzk, è stato troppo facile » mormorò il sayan prima in incamminarsi lungo quel corridoio.

« Gohan, stai bene? » disse Crillin apprensivo mentre con i suoi gesti cercava di non toccare nessuna delle sue ferite che sembravano piuttosto gravi. Il ragazzo iniziò a respirare profondamente e poggiò la nuca alla parete che stava proprio alle sue spalle, chiuse gli occhi e rimase ad approfittare di quel silenzio che si era venuto a creare e che, puntualmente, Goku rovinava a modo suo: « FIGLIOLO! … » disse a voce talmente alta da risane in quel momento un po’ molto fastidiosa (cosa per cui Gohan si ritrovò costretto a riaprire gli occhi) « … Come stai? ». Crillin osservò storto il vecchio amico perché pure lui gli aveva fatto da poco la stessa domanda ma poi si rimise tranquillo quando sentì il giovane farfugliare qualcosa « Sto bene, non vi preoccupate … ». Kaioshin si avvicinò al ragazzo con aria severa e la sua espressione accigliata lasciava presagire cattive notizie « Non penso che tu stia bene come dici, inoltre la situazione è peggiorata. Di male in peggio … » mormorò quasi lapidario, come se le parole dette con tale tono lo aiutassero a farsi sentire meglio perché lui fin dall’inizio li aveva avvertiti del pericolo che correvano. Goten, che evidentemente aveva la stoppa nelle orecchie, si disinteressò delle parole dello strano tizio e, pestando anche senza volere i piedi del medesimo personaggio, corse al capezzale del fratello poggiandogli le manine sullo stomaco senza però fare pressione alcuna. « Non ti preoccupare fratellone, si penso io » disse deciso il ragazzino alzandosi nuovamente in piedi sotto lo sguardo silenzioso di tutti, con le mani si afferrò la parte superiore della tuta da combattimento e con un leggero strattone fece in modo che il tessuto arancione uscisse dalla stretta della cintura blu legata in vita. Con l’allontanamento delle due maglie accadde ciò che non mi sarei mai aspettato: due piccoli fagioli caddero a terra rimbalzando poi un paio di volte.
« Hai dei senzu con te? » gli chiesi spiccio approfittando del fatto che gli altri erano ancora allibiti per proferire parola. Goten annuì con un cenno della testa « Li ho presi dal sacchetto senza farmi vedere dalla mamma perché avevo visto che funzionavano bene … » raccolse i due piccoli legumi stringendoli appena con una mano mentre l’altra grattava la parte orientale della nuca « … All’inizio erano tre ma durante il volo mi è venuta curiosità e ne ho mangiato uno … Era davvero buono e dopo mi sono sentito pienissimo ». Il padre iniziò a ridere affiancato dal suo amico di sempre « Certo, i senzu sono davvero gustosi ». Gohan sorrideva tranquillo, contento di quell’attimo di spensieratezza. Il bimbo tornò dal fratello e gli porse un fagiolino ma prima che questi potesse afferrarlo Kibith lo bloccò facendo da parte con la forza il piccolo sayan che però, sentitosi improvvisamente e letteralmente messo da parte, si impuntò e per punizione diede un calcio allo stinco dell’omone facendolo diventare livido in volto … e sicuramente anche nella gamba dopo XD
Kaioshin intervenne spiegando il perché di quell’atteggiamento un po’ brusco del duo amico « Calmati, ci penserà Kibith a Gohan, non ti devi preoccupare ». Il faccino rabbuiato non era ancora scomparso dopo l’affermazione ma questo si annullò soltanto quando il fratellone disse esplicitamente di lasciare fare all’alieno. Goten si allontanò un poco, senza pudore si abbassò le braghe e nel bel mezzo della stanza iniziò a vestirsi piegando ben bene la maglietta che doveva andare dentro ai pantaloni … se avessi saputo gli avrei almeno fatto da paravento umano. Kibith lavorò in silenzio: poggiò la mano destra sul torace ferito di Gohan e concentrò tutte le sue energie in essa. Dopo pochi istanti l’intero corpo del mio amico si illuminò di una luce flebile e il colorito pallido che lo caratterizzava scomparve dopo pochi attimi assieme agli evidenti traumi. Ci vollero pochi minuti prima che Gohan si stabilizzasse completamente tornando come nuovo e pertanto, quando lo stesso si alzò in piedi stupito di cosa fosse accaduto al suo corpo, Crillin non poté fare a meno di sollevare nuovamente una delle sue osservazioni visto che ogni qualvolta sembravano adatte alla situazione « Perché non avete fatto così anche con Trunks? Avremmo risparmiato un sacco di tempo, no? » domandò con aria secca ai due superiori che, ancora una volta, si guardarono le punte delle scarpette per l’imbarazzo. Dal canto mio non dissi nulla perché mi sembrava che non ci fosse nulla da aggiungere.
« Allora, come stai? » chiese Crillin al Son che stava iniziando a fare un po’ di riscaldamento per vedere se tutto era veramente a posto. « Sì, stò a meraviglia … » disse Gohan sorridente poiché era davvero al massimo delle energie prima di ripiombare in un umore nero « … Chissà che aveva prima Piccolo … Era così strano … ».
« E’ tutta colpa di Babidi … » sentenziò Kaioshin con una leggera irritazione udibile dalla voce « … Con la sua magia si è impossessato delle menti di Vegeta e Piccolo schierando i due dalla sua parte. Se prima dovevamo vedercela soltanto con Darbula adesso quel mago da strapazzo ci manderà loro all’attacco, ne sono sicuro »la mascella si irrigidì quando la frase terminò e il silenzio aleggiò per un po’ di tempo in quella stanza.
Goku sorrise mentre incrociava le braccia al petto « Non si preoccupi. Piccolo avrà di sicuro qualcosa per la testa, ne sono certo. Dovremo soltanto aspettare per scoprirlo » disse poi mentre con disinvoltura poggiava la schiena alla parete, poco lontano dal primogenito e dal secondo che tornava trotterellando dal suo attimo di vestizione. Pure io pensavo che qualcosa bollisse in pentola « Anch’io credo che ci sia sotto qualcosa. Mio padre e Piccolo non si lascerebbero impossessare da quel mago così ».
Kaioshin digrignò i denti mentre a fianco Kibith si massaggiava ancora lo stinco … « Non dovete assolutamente sottovalutare Babidi: è un mago potentissimo e gli basta poco per fare sua una mente nemica. In questo caso Vegeta e Piccolo sono stati catturati perché avevano un animo malvagio e quindi potete capire anche voi di quanto poco Babidi abbia bisogno per fare ciò che vuole! ».
Crillin controbatté a modo suo « Beh, Piccolo è stato cattivello in passato ma Vegeta penso che sia ancora crudele fino al midollo e certe volte lo mostra apertamente. Non per dire ma Babidi di materiale a disposizione ne aveva parecchio secondo me ». Il superiore dell’aldilà non poté far altro che coprirsi la facci con una mano mentre una goccia di sudore gli scendeva dalla fronte … pensava che noi stessimo sottovalutando la situazione.
« In ogni caso non possiamo fare altro che attendere Kaioshin, quindi si metta il cuore in pace » Goku parlò rilassato come se in quel momento non fosse nella base di un nemico ma sulle sponde di un ruscello con in piedi a mollo nell’acqua. Gohan posò una mano sulla spalla paterna e sorrise anch’egli « Già anche perché Piccolo mi ha detto di stare pronto perché si farà sentire ».
« Sentire? » domandai piegando un poco la testa da una parte. Il sono fece spallucce piegando anch’egli la nuca.

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I passi riecheggiavano in quei lunghi e tetri corridoi fatti di metallo e Vegeta si stancò ben presto di camminare in essi poiché quella brutta somiglianza con i luoghi nei quali aveva vissuto anni addietro gli arrecavano non poco fastidio « Hei muso verde! Hai intenzione di dirmi perché mi hai coinvolto in questo scherzo oppure no? » domandò fortemente irritato mentre seguiva un namecciano che sembrava non degnarlo minimamente. Il principe dei sayan, con il sangue ancora più caldo per colpa della maledizione del mago, afferrò per la spalla Piccolo e lo obbligò a voltarsi in sua direzione « E allora? Parla, ne ho abbastanza di questa storia! ».
« D’accordo … » disse il namecciano dopo aver allontanato il sayan dalla sua figura ed essere tornato a guardarsi attorno « … Innanzitutto ti dico che stavo cercando una mappa dell’astronave ».
Lo sguardo di Vegeta, anche se era per la maggior parte sadico e omicida, assunse una piega interrogativa « E cosa te ne fai di una mappa della nave? ».
Piccolo ricominciò ad incamminarsi aprendo tutte le porte che trovava lungo il tragitto osservando poi l’interno alla ricerca di ciò che cercava « Voglio trovare la sala comandi » sentenziò poi dopo aver trovato quella che doveva essere stata la stanza del mostro Yacon poiché a terra vi erano i chiari segni di uno spuntino veloce tracciato con il sangue. Il principe socchiuse gli occhi arricciando le labbra « Bene, io che centro? ». Il namecciano si fermò un istante, non si voltò ma sollevò le spalle aprendo un poco le braccia « Mi dai una mano no? In fondo sei quello più esperto di navi spaziali e quindi magari sapresti anche dove andare a cercare il documento ». La passeggiata riprese e mentre Piccolo proseguiva con l’esplorazione il sayan rimaneva muto. Il silenzio cadde nuovamente e perdurò finché Vegeta non parlò spinto da chissà quale motivo « In genere si possono trovare nelle zone addette ai pasti e nei larghi dormitori anche perché fungono come una mappa per i piani d’evacuazione nel caso di avaria della nave ». Il namecciano provò la tentazione di voltarsi e di fulminarlo ma si trattenne quando, aprendo l’ennesima porta, non si trovò dentro ad una stanza piena di quelli che si potevano definire tavoli futuristici accompagnati da sedie sicuramente scomode. « Questa dev’essere la mensa o qualcosa di simile, è la stanza più grande che ho visto al momento oltre a quella da cui siamo venuti » si osservò attorno e poi, dopo aver aguzzato l’occhio e aver visto ciò che cercava, si avvicinò ad esso lasciando l’oggetto appeso alla parete. Vegeta rimase distante e si sedette su uno dei tavoli accavallando le gambe ed incrociando le braccia al petto « Bene, adesso? Ti progetti la tua nuova abitazione? » chiese in tono sarcastico non riuscendo però a far infastidire l’altro. Piccolo studiò attentamente la mappa e constatò che effettivamente la struttura della nave era proprio a parete, come l’aveva decritta il sayan tempo prima: le stanze erano separate l’une dalle altre e le interfacciavano dei corridoi minuscoli che creavano un reticolo. Naturalmente le stanze più piccole avevano talmente poca importanza che erano delineate soltanto da dei piccoli punti di colore differente. I namecciano si voltò indietro e si ritrovò addosso lo sguardo critico di Vegeta « Dove si trova la sala comandi? Non conosco questa scrittura » mormorò severo aspettando un cenno dall’altro che arrivò dopo un po’: il sayan saltò giù dal tavolo sul quale stava seduto e si avvicinò all’alieno mantenendo le braccia incrociate. Lo adocchiò truce, « Spostati! » gli ordinò e poi, dopo aver ricevuto soltanto uno sguardo identico al suo come risposta, fissò la carta con disinteresse. « Ce ne sono due … » bofonchiò irritato accendendo però l’attenzione di Piccolo che tornò a fissare la cartina sbiadita « … Una è qui, nella stanza più alta a sinistra mentre la seconda è stanza più bassa nella zona centrale. In navi come questa non è anormale trovarle doppie ».
« Due stanze. Me ne chiedo il motivo » mormorò l’ex Dio della Terra fissando attentamente la seconda stanza che però aveva qualcosa che non tornava …
« Navi spaziali così ampie posso avere due sale per evitare maggiormente collisioni o altro, è solo un’optional e volendo una delle due può essere adibita ad altro come in questo caso … » Vegeta additò la stanza che secondo la mappa era la più bassa della nave e socchiuse un poco gli occhi « … Qui c’è Babidi con la sfera di MajinBu. Ricordo che Darbula ci aveva detto che avremmo raggiunto quella stanza soltanto battendo i nemici di ogni livello e quindi è logico che sia l’ultima. Se devi fare i giochino ti consiglio di utilizzare l’altra sala » aggiunse poi secco poiché secondo il suo parere aveva sprecato fin troppe parole con quell’alieno a suo avviso incompetente. Piccolo sorrise « Bene, il primo passo è stato fatto e il secondo lo faremo adesso … » mormorò prima di chiudere gli occhi e cadere in profonda concentrazione lasciando il principe dei sayan in balia di quel silenzio e nella nevrosi del mago che di lì a poco si sarebbe fatta udire.

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« Gohan, mi senti? »
Il Son ordinò a tutti di fare silenzio assoluto dopodiché chiuse ermeticamente gli occhi lasciandoci ad ascoltare le sue parole che sembravano non avere un senso mentre invece lui coglieva tutto perfettamente nella sua mente. Ora vi dirò cosa successe con quello che Gohan ci raccontò successivamente …
Il mio amico alzò il viso verso l’alto, parlò e senza accorgersene sorrise: « Dimmi Piccolo, ti sento ».
« Bene. Devi sapere che tutto ciò che è accaduto e successo perché io l’ho voluto: sono intervenuto di proposito nel tuo scontro contro Darbula per attirare le ire di Vegeta e fare in modo che Babidi si impossessasse delle nostre menti … »
I pugni del sayan si strinsero udendo quelle parole: « Ma perché … Non dovevate farlo, era pericoloso! ».
« Lo so, ma sapevo che ce l’avremmo fatta perché sia io che Vegeta non abbiamo la benché minima voglia di farci comandare da qualcuno. Vegeta era contrario ma alla fine si è ritrovato costretto perché ormai era troppo tardi per tornare indietro, in ogni caso sappi e fai sapere che siamo pienamente coscienti delle nostre azioni, Babidi non è stato in grado di impossessarsi completamente di noi ».
Il sorriso tornò e per noi crebbe la voglia di sapere di più « Bene! Sono davvero contento »
« Adesso ascoltami bene e riferisci all’interessato ciò che ti dirò, non perderne nemmeno una parte, ne andrebbe del piano … ».
Vedemmo Gohan annuire numerose volte prima di dare il messaggio finale: « D’accordo Piccolo, ho capito. Fate attenzione ». Il sayan riaprì gli occhi e ci osservò sorridente capendo che le nostre espressioni non significassero altro se non “dicci-dicci”. Gohan incrociò le braccia al petto e iniziò a parlare a voce estremamente bassa « Babidi potrebbe ascoltarci quindi devo parlare piano: Piccolo si è fatto impossessare dal mago di proposito e ha fatto in modo che pure Vegeta subisse lo stesso trattamento sapendo che anch’egli avrebbe mantenuto distaccata la sua personalità da quella impiantata da Babidi, quindi vi informo che ciò che è accaduto prima è stata una pura messa in scena per ingannare qui due … » il Son si fermò un attimo e pensò bene di nascondere il fatto che in realtà, il colpo che papà aveva dato a Goten, non era una recitazione ma un mero sfogo per quell’assurda parte che il principe dei sayan era costretto a fare « … La seconda parte del piano di Piccolo non riguarda noi nel generico ma soltanto Trunks ».
Spalancai gli occhi per la sorpresa « Io? » nel frattanto Goten diceva che ero fortunato … mah.
« Già … » iniziò Gohan avvicinandosi maggiormente al gruppo che si fece più compatto per udire meglio « … Devi andare nella sala comandi che si trova nel primo piano a sinistra e far allontanare la navicella di Babidi dalla Terra utilizzando la tastiera che troverai ». Kaioshin si portò una mano al mento e socchiuse gli occhi pensando che quella fosse una buona idea. Crillin non poté ribattere.
« Ma io non ho mai pilotato una navicella spaziale. La macchina del tempo non è propriamente la stessa cosa » dissi un po’ amareggiato a Gohan sottolineando poi che in tutti quegli anni di pace avevo studiato la vecchia navicella di mio padre ma che la nave in questione, essendo molto più grande di quella analizzata, poteva essere completamente diversa.
« Piccolo ha detto che tu sei l’unico che può farlo perché tra noi sei quello che ha maggiore esperienza, visto che Vegeta non lo può fare perché sarà occupato con Babidi e Darbula. Papà sa giusto azionarla se si tratta di spingere un bottone ma non credo proprio che sarebbe in grado di pilotarla … » Gohan guardò per un attimo Goku che se la rideva mentre si grattava la zazzera con una mano « … Io e Crillin ci abbiamo viaggiato ma al tempo la guidava Bulma quindi non ne sappiamo nulla. Per il signor Kaioshin e Kibith, Piccolo ha pensato che avessero usato un mezzo differente per spostarsi quindi non ha pensato a loro. Manchi solo tu, sei l’unico ». Goten iniziò a tamponare il fratellone « Ovviamente Goten tu non sei stato contemplato » aggiunse Gohan mettendolo a tacere e facendo ridere in molti.
Annuii lasciando che i capelli mi andassero davanti agli occhi « D’accordo, farò il possibile ». Mi alzai in volo raggiungendo il portello che stava sul soffitto che però era ancora perforato dal passaggio che avevamo fatto io e Goten per entare nella nave. Oltrepassai tale varco e risalii tutto il tragitto ritrovandomi nella prima stanza della nave, nella quale in principio mio padre aveva combattuto contro Pui Pui sconfiggendolo pesantemente, e voltai da una parte all’altra per scovare il passaggio laterale che mi avrebbe portato nella sala comandi del sistema. Intravidi la porta chiara e la raggiunsi con pochi passi che, senza volere, feci senza emettere alcun suono, come se fossi stato un gatto. Poggiai la mia mano sulla fredda parete e generai su di essa una piccola onda che si deformò divenendo sottile ma ampia e andando così a coprire una parte di quell’area che avrei dovuto poi oltrepassare. Lasciai che la mia energia s’espandesse e successivamente attesi che la nuvola di fumo e polvere che si era creata scomparisse da per sé prima di proseguire. Varcai la soglia e appena ciò accade mi dovetti spostare sul fianco perché all’interno della stanza vi era uno degli scagnozzi di Babidi (forse l’ultimo rimasto) che appena mi vide nella coltre cercò di colpirmi con furia. Il tentativo fu vano e con esso pure i successivi che seguirono ma poi, quando lo vidi correre in direzione di quello che appariva come il piano dei comandi, pensai che stesse per azionare un allarme generale che sicuramente avrebbe fatto tornare all’attacco Darbula sotto l’ordine del mago e pertanto scattai in sua direzione, gli tagliai la strada dopodiché, con un colpo secco all’altezza del collo, lo tramortii facendolo accasciare al suolo privo di sensi. Lo scrutai non sorpreso di quelle mosse perché moto probabilmente avrei agito allo stesso modo se fossi stato nei suoi panni. Mi avvicinai alla grande tastiera e per un attimo mi venne male vedere quella moltitudine di tasti multicolore uno affiancato all’altro e disposti secondo quella che sembrava una logica senza senso. Mi portai una mano al mento e lo presi con il pollice e l’indice, iniziai a riflettere ma poi però, quando i miei neuroni mi diedero “pagina bianca” come risposta spostai la stessa mano dietro alla nuca e mi grattai lievemente.
« Allora, questo forse è l’allarme generale perché il tizio prima lo stava per premere … » sussurrai indicando il bottone rosso dalla forma circolare che era posizionato vicino al margine del pannello orizzontale « … Ma gli altri? » mi chiesi poi perplesso senza nemmeno capire quale fosse il timone di quella navicella.
Ero nel pieno delle mie riflessioni quando …
« CI SONO ANCH’IO TRUNKS!! ». Mi voltai di scatto verso la voce che mi aveva fatto quasi spaventare e mi misi una mano sul cuore vedendo che colui che aveva emesso tale esclamazione non era nessuno di pericoloso « Goten … Mi spieghi cosa ci fai qui? ».
Il bimbo alzò le braccia portandole all’altezza delle spalle e con una posa da aeroplano mi si avvicinò con un sorriso stampato sulla faccia « Ti do una mano » disse poi con una sincerità che aveva dell’incredibile. L’osservai alzarsi lievemente in volo e iniziare a galleggiare poco sopra al largo pennello prima di arricciare il naso confuso « Ma come si fa? Quali sono i comandi? ».
Sorrisi e puntai le mani ai fianchi « E’ questo il problema, non lo capisco nemmeno io … » ridacchiai un poco e poi, prendendo una mano nell’altra, feci crocchiare le nocche « … Proviamo, non abbiamo alternative. Speriamo nella fortuna ».

******

Erano trascorsi parecchi minuti da quando il sayan e i namecciano avevano abbandonato la stanza e Babidi, giustamente, stava iniziando a chiedersi dove si fossero cacciati quei due impiastri. Ringhiò il mago continuando a camminare in tondo lasciando come centro fisso Darbula che osserva il proprio padrone in silenzio senza proferire parola « Ma dove diavolo si sono cacciati quei due?! Non sopporto chi mi fa aspettare! » sbraitò poi il piccoletto stringendo i pugni scheletrici.
« Forse sarebbe meglio chiederglielo tramite la sfera … » suggerì il demone dopo una veloce riflessione e il mago, tenendo come buona tale idea, tornò alla sua palla di cristallo e fece comparire i due nuovi sudditi in essa.
« Hei! Voi due, mi dite dove accidenti siete?! » urlò a squarciagola Babidi attirando l’attenzione di Vegeta e Piccolo che, appena udirono la voce, alzarono istintivamente gli occhi verso l’alto non sapendo che senza volere stavano guardando in direzione del mago.
« Tzk, ma cosa ti importa? Fatti gli affari tuoi » disse seccato Vegeta procedendo con il cammino e sparendo così dalla visuale del mago che, a quella risposta incresciosa, si arrabbiò ancora di più: « Io sono il vostro padrone, sono stato chiaro?! Voi dovete ubbidirmi e portarmi rispetto!! ». La pulce divenne talmente paonazza che in confronto Darbula sembrava pallido …
Piccolo sorrise mellifluo ed incrociò le braccia al petto « Grande mago, saremmo già lì se avesse progettato meglio questo posto. Non ci si capisce nulla » inventò il namecciano come scusa per il ritardo pensando che Babidi se la bevesse senza replicare troppo, cosa che fu: « SIETE SOLTANTO DEGLI IMPERTINENTI! VENTE SUBITO QUI!! » sbraitò furente il piccoletto con i nervi a fior di pelle.
« Agli ordini … » disse solo Piccolo con aria scocciata sparendo anch’egli dalla visuale. Babidi spense la comunicazione e osservandosi attorno fu felice avere accanto uno come Darbula che non gli dava così tante grane « Quei due sono degli impertinenti! » esclamò poi come per darsi forza e ragione mentre nel frattempo i due maledetti erano pronti per menare le mani: il principe dei sayan e il grande mago Piccolo contro il piccolo mago Babidi … perdonate il mio gioco di parole ^-^”
Il mago proseguì a camminare in circolo per parecchio tempo prima di bloccarsi impallidito per ciò che stava accadendo: il pavimento vibrava e le pareti tremavano creando un frastuono insopportabile. « DARBULA! CHE COSA STA’ SUCCEDENDO?! » gridò in preda ad un’altra crisi e il demone, più calmo ma comunque preoccupato osservò da un degli oblò e quando comprese cosa stesse accadendo riferì tutto quanto « Ci stiamo allontanando dalla Terra, la nave è fuori quasi del tutto dalla crosta terrestre ».
« CHE COSA?! » il mago corse alla sua sfera e osservò la propria nave dall’esterno: rapidamente usciva dal terreno e su di essa il sole splendeva forte e abbagliante. Babidi cadde in ginocchio in preda all’ansia per i suoi piani stavano andando letteralmente a rotoli mentre da un’altra parte io e il piccolo Goten ridevamo come matti.

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 84
*** Il risveglio del terribile Majinbu ***


Buon Santo Stefano!! Come state? Passato un buon Natale e una buona vigilia? Io abbastanza bene, tutto tranquillo quindi sono a posto, spero che sia stato lo stesso per voi ^^
Nonostante oggi fosse stata una giornata da passare a poltrire come le precedenti, ho deciso di ultimare quel capito che avevo in giro da tempo perché mi era sorta l’iporazione e mi è sorto spontaneo che fosse stupido passare la giornata davanti al televisore e perdere l’attimo e quindi sono qui.

Innanzitutto voglio ringraziare un po’ di gente:
- ka39, nana987 e lilac che hanno recensito “Cosa ne pensa di questa esperienza?”, fic pubblicata un po’ di tempo fa e che ha partecipato ad un torneo indetto da Writers Arena;
- Angelo Azzurro, nana987 e kamy che hanno recensito “Non date da mangiare a papà!”, fiction leggera incentrata su Vegeta e famiglia;
- ka93 e kami che hanno recensito il mio ultimo lavoro “Fiocco di neve”, storia natalizia del fandom DragonBall basata sul principe dei sayan e riferita alla festa … introspettiva e seria fino alla fine, esclusa l’ultima riga XD
Se qualcuno volesse leggere queste storie che ho pubblicato recentemente lo può fare … se lasciate scritto qualcosa mi fa anche maggiore piacere ^-^

Passiamo alle risposte delle recensioni dell’ultimo capitolo!
Rory_Kaulitz: Il capitolo non lo faccio mai interamente tutto serio perché altrimenti sarebbe uno strazio per me scriverlo, un elemento leggero per bilanciare il tutto c’è sempre. Fammi sapere se questo capitolo ti piace, ok? Baci

Ka93: Trunks e Goten hanno compiuto un pezzo importante del piano di Piccolo e quindi loro sono abbastanza a posto, adesso vedremo assieme che combineranno gli altri! Fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto!! Ciao, bacio

Vegeta4ever: In effetti mi faccio vedere poco ultimamente ma non lo faccio apposta … Vegeta e Piccolo sono poco sotto l’influsso del mago Babidi perché si sono fatti conquistare di loro spontanea volontà e se il sayan, come nell’opera originale, non risentiva molto della forza del mago, questo è da sommare anche al namecciano perché perchè pure lui è troppo orgoglioso da farsi comandare dal primo imbecille che cerca di domarlo … come dargli torto? Anche se non ci sono riferimenti nel manga perché non è presente, Piccolo ha fatto un giochetto simile anche con Garlik Junior e quindi il namecciano non ha fatto altro che approfittarsi della stupidità di Babidi. Il resto lo scoprirai in questo capitolo, se avrai pazienza lo scoprirai. Fammi sapere, mi raccomando, se non lo fai ti pulso a vita! Baci XD (per le tue drabble la recensione rimane invariata come contenuti, farla doppia sarebbe ripetitivo ^^).

Pepesale: Non mi importa se uno arriva prima o dopo ... l'importante è che arrivi! XD Sono contenta del fatto che il capitolo ti sia piaciuto, ce metto sempre molto impegno ^^ fammi sapere se anche questo capitolo ti piace, ok? baci!

Nana987: Ti sei sorbita un sacco di capitoli tutti assieme e nonostante tutto mi hai lasciato una recensione favolosa, come sempre. Questa tua forza d’animo a volte mi lusinga e contagia … Non ti preoccupare se non riesci a rimanere al passo, la storia rimane sempre qui e attenderà che qualcuno la venga a leggere e quindi non c’è affatto bisogno di correre. Visto che sei arrivata alla prima metà della storia sono contenta che ti sia piaciuta e pertanto spero che un giorno leggerai anche questa … aspetterò ^^. Bacioni tesoro, alla prossima!

Dopo questo vi lascio al nuovo capitolo! Non so quando arriverà il prossimo poiché sono un po’ indaffarata in questi giorni (come tutti, mi sembra normale) ma se non ci dovessimo sentire prima, auguro a tutti una buona fine e un buon inizio … un buon anno ^^
Beh, vi saluto carissimi e fatemi un regalo anche se in ritardo di qualche giorno: recensite! XD

Baci, a presto!
scImMIA


 

 

 

CAPITOLO 84
- IL RISVEGLIO DEL TERRIBILE MAJINBU –

« Quello a destra! Adesso quello a sinistra! … » il motore principale iniziò a rollare furente interrompendo l’avanzata dell’intera struttura « … Dev’essere andato ancora una volta in folle, ma perché deve essere tutto così complicato?! Goten, il pulsante blu, tienilo premuto finché non ti dirò “basta” ». Il piccolo sayan, sotto i comandi di Trunks che apparivano come autoritari ma tutt’altro che cattivi, zampettò nuovamente verso la sezione est del pannello dei comandi e dopo aver spiccato un piccolo balzo, posò i piedi in uno spazietto in cui non vi erano comandi e con l’intera mano destra spinse il bottone indicato dal glicine. Il motore tornò in fase e i colossali pistoni che costituivano quel marchingegno sembravano aver ripreso a pompare facendo riattivare i propulsori. Trunks, con le dita delle mani poggiate con leggerezza su di una piccola cupola di vetro che era incastonata nel sistema, faceva muovere la grande nave tramite quei piccoli spostamenti. Non ne aveva ancora compreso il motivo ma se spostava le dita verso destra la nave si scostava un poco in tale direzione mentre, sempre per esempio, se voleva salire di quota come in quell’attimo non doveva fare altro che far scivolare i polpastrelli dal centro dell’oggetto fino a raggiungere le sue estremità rifacendo poi lo stesso movimento se doveva aumentare ancora di quota. Dalla grande vetrata che era situata dinanzi a quel purpurrì di pulsanti, era già ben visibile una grande fetta delle verdeggianti campagne che circondavano quel luogo e il cielo, di quell’azzurro abbagliante, sembrava non volere fare altro che invitare i due a viaggiare con la fantasia. Goten rimase abbagliato da quello spettacolo e nonostante avesse già vissuto l’ebbrezza dell’altezza elevata grazie alla nuova dote del volo, non riusciva a tenere la boccuccia serrata dal gran che era emozionato. Il piccolo infatti pregustava già l’immensità dello spazio aperto con le sue stelle, i suoi pianeti e naturalmente anche con quel buio che però donava al tutto una spettacolarità capace di mozzare il fiato. Per vedere cotale scenario bisognava ancora attendere ma il bambino era già con la testa altrove e questo Trunks se ne ravvide ben presto: il sayan più maturo era concentrato nel viaggio spaziale, osservava davanti a sé come un vero navigante e nel frattanto, con gesti rapidi premeva con decisione tutti quei bottoni che sembravano facilitargli la peripezia pensando che Goten avrebbe proseguito a fare il suo piccolo dovere. Ingenuo … Stava ancora facendo salire di quota la nave quando all’improvviso, per un motivo che in principio gli apparve come inspiegabile, la grande astronave di Babidi sembrò cadere vertiginosamente in direzione di quelle montagne sulle quali, con tanta fatica, il sayan era riuscito a salire oltre. Il panico si stava impossessando della sua persona, il viso paonazzo dall’agitazione si voltava da una parte all’altra e poi Trunks, avendo un’illuminazione, si voltò verso il bambinetto poiché proprio lui aveva sotto controllo la parte del comando che coinvolgeva tale problema: Goten si era spostato e con aria sognante aveva poggiato i palmi delle mani e la fronte sullo spesso vetro tenendo alto il mento in attesa di scorgere le stelle, rimaneva sospeso a mezz’aria evitando che i piedi toccassero pulsanti che non andavano nemmeno sfiorati anche se, nel frattanto, quel pulsante blu che doveva tenere spinto era solo soletto a prendere aria …
« GOTEN! » lo richiamò il glicine con aria ferma e il Son, giratosi all’istante e comprendendo allo stesso tempo che aveva commesso un qualche errore grazie all’aria corrucciata del figlio di Vegeta, tornò al proprio posto e tornò a spingere quel bottoncino. L’equilibrio tornò stabile e la nave tornò nuovamente a salire verso lo spazio aperto.
Trunks sospirò mentre proseguiva a svolgere le mansioni che si era auto imposto « Fiuu … Goten, ma cosa ti avevo detto? » chiese poi con un tono che chiedeva un minimo di risposta. Il bimbo non disse nulla ma la sua espressione parlò da sé: il muso abbassato e la bocca arricciata in una smorfia triste evidenziavano uno status che andava ben lontano da quella che poteva essere definita come gioia. Goten infatti era dispiaciuto per ciò che era accaduto e nonostante non fosse successo nulla di pericoloso o irrimediabile, aveva compreso di aver messo in difficoltà l’amico quando (senza cattiveria comunque) aveva smesso di adempiere all’unico dovere a cui era stato affidato.
Trunks sorrise sentendo di aver già perdonato quel piccolo birbante e socchiudendo un poco gli occhi perché si sentiva meno teso « Non ti volevo sgridare e sappi che non lo farò di certo adesso. L’unica cosa che ti voglio dire è che a volte ci toccano delle responsabilità e che per il bene di tutti è meglio se mettiamo in pratica ciò che ci obbligano o meno … » il glicine osservò un poco alla sua destra, vide che il bimbo era ancora fermo nella sua posa mogia e abbattuta ma proseguì pensando che fosse giusto farlo « … Se non fossi tanto impedito a guidare questa nave ti lascerei scuriosare liberamente, credimi. Ma purtroppo, visto che a quanto pare per guidare questa trappola ci sia bisogno di diciotto persone, non potevo non chiedere il tuo aiuto ». Goten si morse un poco il labbro inferiore socchiudendogli occhietti che osservavano un punto indefinito del pavimento che sottostava il piano di controllo « Mi dispiace Trunks, non lo farò più … » mugolò poi dispiaciuto sotto l’osservazione di una persona che, nonostante non lo fosse affatto, si atteggiava involontariamente come un fratello maggiore e pertanto osservava con fare premuroso quel ranocchio di sette anni.
« Ti chiedo di resistere ancora un po’, finché non raggiungiamo lo spazio aperto » “ordinò” nuovamente il ragazzone con un tono che non voleva essere autoritario ma che alla fine nascondesse la certezza (o la speranza?) che il ragazzino avrebbe portato a termine il dovere che gli era stato imposto.
« Ma perché? » disse finalmente Goten che, battuto dalla curiosità, fu costretto a rivolgersi all’amico sayan guardandolo negli occhi. Trunks proseguì a far scivolare le sue dita lungo quella superficie liscia e trasparente facendo sollevare la nave nemica prima di osservare il bimbo con la coda dell’occhio « Da quello che ho capito quello è il dispositivo per abbattere attorno alla struttura una gran parte della forza gravitazionale e quindi non bisogna far altro che tenerlo premuto finché non raggiungiamo lo spazio ».
« Perché fino allo spazio? » domandò nuovamente Goten rapito da un’altra domanda che sembrava riempirlo di dubbi, cosa che voleva annullare il prima possibile. Trunks alzò una mano e con essa si scostò un ciuffo dagli occhi prima di slungarlo dinanzi a sé e poggiare il medio su di un bottone rosso porpora « Beh, è necessario perché finché non usciamo dall’orbita terrestre la gravità ci creerà problemi visto che questa navicella sembra non possedere propulsori abbastanza forti per abbatterla. Quando raggiungeremo lo spazio potrai smettere di premere il bottone visto che in quella zona la gravità è inesistente ». Il Son sorrise raggiante all’idea di raggiungere quel luogo che era più vicino di quanto si aspettasse anche perché le bianche nuvole stavano immergendo la nave per tutta la sua interezza. Il bimbo sospirò facendosi poi in avanti con il mento e poggiandolo sulla ferrea base della grande tastiera, gli occhi si fecero sognanti e si sollevarono nuovamente vero quel grande vetro in attesa delle stelle tanto attese « Che bello … » mugolò piano Goten facendosi maggiormente tenero mentre Trunks, che aveva ripreso a governare con entrambe le mani il timone, tornava ad osservare anch’egli verso quel bianco quasi abbagliante « … Ma che cos’è la gravità? ». Il sayan adulto per poco non cadde a terra … per una volta che pensava di parlare con lui di un qualcosa che stesse comprendendo …
Trunks tornò in sé ma comprese ben presto di trovarsi in difficoltà « La gravità … Come spiegartelo con parole semplici? Beh, non è altro che la forza attrattiva tra due oggetti per cui se la massa di entrambi è notevole la forza è proporzionalmente elevata se anche la distanza tra essi lo permette mentre questa è inversamente proporzionale se sia la massa che la distanza tra i due corpi è elevata ». Goten rimase pietrificato.
« Non hai capito una parola di quello che ho detto, vero? ». Il bimbo mosse la testa da una parte all’altra con la boccuccia semiaperta per fare in modo che tutti quei paroloni, inutilmente inseriti nella propria testa e naturalmente non immagazzinati, riprendessero il volo in direzione di mondi migliori. Trunks si grattò un poco la nuca « Allora … Diciamo che è quella forza invisibile che ci attrae verso il basso e che impedisce alla gran parte della gente di fare, ad esempio, dei salti esorbitanti ». Goten parve comprendere « Mi trascina verso il basso? ».
Il glicine annuì « Certo, se smetterai di volare infatti toccherai il pavimento della nave. Non è difficile, ma capirai bene come funziona quando lo studierai a scuola ». Il piccolo Son sorrise iniziando a ridacchiare per poi bloccarsi all’improvviso quando il cielo divenne buio e all’interno di esso le luci bianche tempestavano l’immensità …

******

Babidi era ormai in preda al panico e grazie alla tecnica del galleggiamento non riusciva a stare fermo un solo istante: svolazzava da una parte all’altra andando spesse volte dinanzi all’oblò che mostrava l’esterno e, oltretutto, disturbando la tranquillità di Darbula che stava via via vacillando a causa di quella frenesia causata dal suo padrone. Il mago inoltre borbottava tra sé e sé elencando i possibili espedienti che avrebbe potuto utilizzare per mettere fine alla vita – secondo lui miserabile – di quegli individui che gli stavano mettendo continuamente i bastoni tra le ruote. Il demone sospirava di frequente perché sarebbe bastato poco al suo padrone per sistemare quel delirio che stava perdurando da troppo: non avrebbe dovuto fare altro che mandarlo all’attacco e lui, devoto così com’era costretto a causa della maledizione, avrebbe fatto una strage in men che non si dica. Babidi però aveva ben altro per la testa: escludendo il fatto che stesse delirando di per sé, non voleva fare altro che far ritornare la nave al posto in cui stava, sbarazzarsi degli impiastri utilizzando le nuove cartucce a sua disposizione e in fine osservare la rinascita della creatura di suo padre in tutta la sua magnificenza (anche se non aveva mai visto l’aspetto di codesto MajinBu).
« Grande mago, mi mandi a sistemare la faccenda … » suggerì Darbula procedendo poi con ciò che aveva in mente « … Di sicuro c’è qualcuno che si diverte nella sala comandi, non dovrò fare altro che sistemare quello e poi porre fine alla vita degli amichetti di Kaioshin includendo anche lui nel mio elenco ». Babidi si fermò a mezz’aria lasciando che il mantello color carota svolazzasse accarezzato da un vento pressoché impercettibile. Il lord sembrò irritarsi notevolmente « Ti ho chiesto qualcosa Darbula? ».
Il suddito piegò la schiena in avanti e poggiò la mano destra sul petto all’altezza del cuore « No grande Babidi, chiedo perdono ». Il mago proseguì a rimuginare atterrando e poggiando i peduncoli al suolo « Vorrei soltanto che quei due si dessero una mossa, sono curioso di vedere come se la cavano … Se solo sapessi dove sono!! ». I piccoli passetti proseguirono a risuonare nella stanza con un ritmo regolare finché, ad un tratto, dei forti rimbombi riecheggiarono in quel luogo provenienti sicuramente dall’altra parte della porta d’ingresso. Entrambi i soggetti che erano nella stanza si allarmarono un poco e il mago retrocedette istintivamente ponendosi dietro al demone Darbula che, molto più tranquillo, attendeva un qualsiasi tipo di commento o altro da parte di Babidi « Darbula … » piagnucolò il piccoletto tremante come una foglia « … Chi può essere secondo te? ».
Il rosso riuscì a dire soltanto “Non saprei” prima che la porta si distruggesse interamente mentre al suo posto iniziava a comparire una pesante nuvola di fumo nella quale le sagome di due individui erano le uniche cose visibili. Le nebbie iniziarono a diradarsi quando una voce, altamente irritata e severa, riecheggiò alta e perfettamente udibile: « Razza di sciocco! Chi diavolo credi che sia? Tzk! ». Babidi strabuzzò gli occhi ed uscì dal suo nascondiglio riconoscendo la voce del principe dei sayan « Ma allora siete voi! Finalmente siete arrivati … ». Il namecciano avanzò preceduto da Vegeta con anch’egli le braccia conserte e lo sguardo severo lasciandosi alle spalle la porta completamente a pezzi mentre il mago, improvvisamente euforico per cotale trambusto, non riusciva a rimanere fermo: zampettava da una parte all’altra mentre le mani scheletriche sfregavano una con l’altra. Piccolo si guardò attorno e si sorprese nel vedere l’abnorme sfera del maledetto MajinBu che, posta lontana da loro, si illuminava ad intermittenza rendendo ben visibili quelle grasse venature che la ricoprivano per la maggiore. Vegeta sembrava meno interessato alla cosa e infatti, al contrario del namecciano che studiava a fondo persino quella patina rosata che ricopriva quell’involucro, prediligeva Darbula come oggetto dei suoi studi. Il principe dei sayan in realtà non vedeva l’ora di mettere fuori gioco quegli inetti e farla finita con quella assurdità perché pensava di essere ben oltre il livello necessario per la risoluzione di tale intoppo (e non si può dire che avesse tutti i torti) ma le continue lamentele del namecciano, perdurate fino ad un istante prima, gli facevano crollare la voglia di fare del baccano … Quando voleva Piccolo sapeva essere tremendamente pressante. Lo sguardo del sayan però rimase arcigno come quello del demone che pareva rispondere volentieri a quelle occhiate, incurante che ben presto avrebbe dovuto fare ben altre espressioni quando il muso verde avrebbe dovuto dare il “via” …
Babidi spalancò le braccia dopo essersi fermato dinanzi al namecciano e averlo spronato ad allontanarsi maggiormente dall’uscio « Ma dove vi eravate cacciati? E’ da un sacco che io e Darbula vi stiamo aspettando … » iniziò con voce squillate il maghetto facendo già saltare i nervi a Vegeta « … Abbiamo del lavoro da fare per voi, quindi aprite ben le orecchie ».
Il principe decise che non poteva essere trattato come una pezza da piedi: grugnì aggrottando le sopracciglia marcando maggiormente la “M” tenebrosa, voltò le spalle al suo “padrone” e lasciò che le parole di Babidi scivolassero sul suo regale didietro.
« Non azzardarti a darmi le spalle!! » urlò immediatamente irritata la pulce con una vena pulsante sulla fronte quando Vegeta osò fare lo sfrontato mentre nel frattempo Darbula, con un perenne sorriso sul volto, non vedeva l’ora di menare le mani per dimostrare al suo padrone che non aveva bisogno di quegli inetti … secondo il demone, lui bastava e avanzava. Piccolo storse il naso, osservò l’alleato che come sempre gli dava delle grane e poi cercò di attirare su di sé l’attenzione del mago « Umpf … Non ci faccia caso mago Babidi, anche se fa finta in realtà ascolta benissimo e non si perderà una sillaba. Dico bene? » chiese infine il namecciano in direzione del principe dal quale, oltre a ricevere un’occhiattaccia, ottenne soltanto un “Pensa pure a quello che ti pare” pronunciato con un tono fortemente ostile.
Il mago tornò tranquillo capendo che su di Piccolo poteva contare perché a suo avviso sembrava un essere di buon senso, si avvicinò a questo dopo essersi messo le braccia dietro alla schiena « Sta accadendo un bel guazzabuglio nella mia nave e vorrei che tu e il tuo amico mi risolveste questo spinoso problema. Lo farete? » domandò poi con aria severa anche se i suoi colpetti di acuto rendevano il messaggio tutt’altro che tale. Il namecciano annuì senza mutare espressione e pertanto il suo marchio rimase disteso al contrario di quello di Vegeta che oramai aveva assunto l’aspetto di una ragnatela, alzò un po’ gli occhi al soffitto facendo finta di riflettere e poi riabbassò le iridi verso il boss di quel luogo « Come ci possiamo muovere? ».
Babidi sorrise esterrefatto, incapace di credere che coloro che aveva preso inizialmente per nullità avessero soltanto potuto formulare una domanda simile: questa infatti, non chiedeva il “quando” ma il “come”, cosa altamente importante per il mago che ci teneva in particolar modo alla sua nave e alla prevenzione della sua creatura che, per un errore dei sottoposti, sarebbe potuta ferirsi o addirittura perire. Il mago portò nuovamente le mani davanti a sé e il suo chiaro gesto di esultanza convinse Piccolo a pensare che Babidi era davvero meno furbo di quanto desse a vedere.
« Meraviglioso, hai visto Darbula? Sono in gamba no? … » chiese il mago e senza attendere risposta si rivolse ai suoi nuovi giocattolini « … Molto bene, tutto ciò che dovete fare per ora è dirigervi nella sala comandi e fare fuori chiunque stia giocherellando con la mia navicella. Ma siate accorti, non vorrei che me la disfaceste più di quanto è già » si raccomandò poi con occhi socchiusi e brillanti.
Piccolo annuì ancora mentre Vegeta proseguiva ad osservare cinico la parete vuota di fronte a sé che non gli aveva fatto nulla di male mentre il buco enorme dove poco prima stava la porta lo invitava con le sue ombre a sparire da quel luogo … l’unica ragione che lo spingeva a rimanere dove stava era che sarebbe stata questione di minuti prima che il momento che agognava giungesse. Il namecciano fece crocchiare l’osso del collo e con un braccio si aiutò per fare maggiore forza su di esso e per far risuonare nuovamente quei ciocchi. Il mago socchiuse gli occhi e sembrò preoccuparsi vedendo tale atteggiamento « Tutto bene? Forse la passeggiata non è stata sufficiente? … » terminò con un tono un po’ irritato perché era stanco di dover rimandare oltre la faccenda.
« No di certo … » sentenziò Piccolo con un tono lievemente strafottente che però sia Darbula che Babidi percepirono chiaramente « … Sono semplici gesti che faccio abitualmente per prepararmi ».
Gli occhi alieni si chiusero e la mente iniziò ad elaborare il suo pensiero …

« Gohan, mi senti? »

******


« Gohan, mi senti? Com’è la situazione? »
Gohan sollevò istintivamente il mento verso l’alto nonostante spesse che la voce non veniva da tale direzione, strinse i pungi e con essi gli occhi come per acquistare un maggiore livello di riflessione. Gli amici vicini, notando tale comportamento, si avvicinarono al ragazzo eccetto uno che era indaffarato con quello che si era presentato come un problema. « Ti sento benissimo Piccolo … » iniziò il sayan scandendo bene le parole ma non alzando troppo il tono di voce « … Trunks e Goten sono nella cabina e stanno portando la nave nello spazio come avevi chiesto. Qui stiamo tutti bene per il momento ma non so per quanto la situazione potrà andare per il verso giusto … ». Una goccia di sudore scese dalla fronte mentre il padre del ragazzo, Goku, lo teneva per le spalle come per dargli forza.
« Cosa intendi dire? C’è qualcosa che non và? »
Gohan deglutì, riaprì gli occhi e sentendo la sua aura comprese che il signor Kibith era indaffarato nel compito che Kaioshin, la massima autorità tra i Kaio, gli aveva affidato con il preciso scopo di prolungare il tempo in quel luogo come poteva. « Ecco … » iniziò il sayan titubante e lievemente imbarazzato « … Il fatto è che quando siamo arrivati nel primo piano della nave Vegeta ha creato un buco nella prima stanza e quindi, visto che ormai siamo nello spazio aperto, tutto l’ossigeno sta fuoriuscendo da questa apertura e di questo passo saremo ben presto senza aria. Le stanze poi, essendo connesse una all’altra, non possono essere nuovamente sigillate … Forse Trunks è troppo occupato a far volare questa nave per occuparsi anche di questo ». Nel frattanto Kibith, viola in volto perché cercava come poteva si trattenere il respiro, bloccava il risucchio utilizzando quell’inutile tovaglia che teneva legata alla vita … A Vegeta (sicuramente) iniziarono a fischiare le orecchie.
« Adesso ci parlerò io con quella testa calda, voi cercate di resistere. Gohan, adesso fate ciò che vi chiedo con la massima accortezza ».
Il moro rimase ad ascoltare silenzioso annuendo solo di tanto in tanto con la testa e l’amico Crillin comprese che il dialogo era concluso soltanto quando il ragazzo rilassò gli arti è tornò dritto con la schiena: « Allora, cosa ti ha detto? » chiese tutto trepidante il tappetto. Gohan assottigliò gli occhi facendosi severo « Il piano non è complesso come struttura ma è necessaria una grandissima tempistica, per non parlare della rapidità … » il Son si voltò indietro facendo in modo che il padre fosse obbligato a mollare le sue spalle e a guardarlo negli occhi « … Papà, qui c’è bisogno di te ». Goku divenne improvvisamente serio: serrò le labbra e piegò un poco la testa in avanti annuendo poi con convinzione ferrea.
« Sta tranquillo figliolo, andrà tutto bene ».

******

La situazione pareva davvero tranquilla e se qualcuno avesse guardato quella scenetta non avrebbe lontanamente immaginato che nel frattempo la Terra correva un tremendo pericolo: Goten, appiccicato alla larga vetrata, mangiava con gli occhi le stelle immaginandole come formine di zucchero probabilmente appiccicate ad una gelatina gustosa e dai colori del mare e della notte. Trunks ogni tanto lo osservava non riuscendo a comprendere tutto quel trasporto per delle comunissime stelle senza sapere che forse, questa sua mancanza di comprensione, era dovuta soltanto al fatto che lui, alla stessa età di quel bambino che teneva storto quel nasino, non aveva potuto fare lo stesso e che invece, le stesse stelle, le aveva dovute lasciare perdere per problemi maggiori. Anche in quel momento non riusciva a cogliere quello splendore e quell’immensità che poteva regalare uno spettacolo così stupefacente: il suo cuore batteva forte sì, ma non come avrebbe fatto quello di un qualunque personaggio che si sarebbe ritrovato dinanzi a cotale meraviglia, i suoi battiti erano quasi regolari e il perché di quel piattume non se lo spiegava nemmeno lui … in quel frangente Trunks si stava chiedendo parecchie cose: era nello spazio, per la prima volta! Perché non ne era entusiasta quanto Goten?
Il bambino si staccò appena dal largo vetro e vedendo il riflesso del suo amico su di quell’elemento rimase a fissare le sue espressioni corrucciate senza riuscire a carpirne i motivi che rendevano Trunks a volte così cupo. Il Son voltò la testa verso sinistra lasciando che la mano destra rimanesse poggiata al vetro « Trunks? … » richiamò l’amico con voce non molto ferma « … A che pensi? ».
Trunks abbozzò un sorriso e voltò lo sguardo verso il bimbetto che, non curante di ciò che lo circondava, continuava a rimanere in piedi troppo vicino a quella tastiera. Le mani scivolarono sulla sfera e la nave salì ancora così come il cuoricino di Goten quando sentì la risposta dell’amico: « A niente Goten … Non stò pensando a niente ».
Menzogna.
« Non è vero, mi stai dicendo una bugia … » il bimbo strinse entrambi i pugni e serrò le labbra quando vide quegli occhi azzurri voltasi nuovamente sullo spazio e non rimanere su di lui « … A cosa pensi? Perché a volte sei così triste? ». Le dita del ragazzo più maturo sembrarono ritirarsi per un attimo, colte da un improvviso senso di auto-protezionismo, ma poi, quando il sayan pensò bene che non vi era alcun motivo per nascondere ciò che pensava, tornò a carezzare con maggiore leggerezza la sua sfera « Penso continuamente a tante cose Goten, per questo a volte mi ritrovo pensieroso ».
Gli occhietti scuri si socchiusero un poco come dispiaciuti da quello che stava accadendo perché Goten non voleva apparire come impiccione, come rompiscatole, come ficcanaso, ma voleva sapere soltanto perché … « Ma a volte sembri triste … ». Gli occhi color del cielo si voltarono verso il Son e rimasero posati su di esso anche se erano lievemente languidi, le labbra tornarono a piegarsi in un flebile sorriso mentre i capelli di quello strano ma tanto bel colore piovevano su di quella fronte ottenebrando maggiormente quell’espressione già malinconica « Vedi Goten, non sempre si pensa a cose piacevoli … » iniziò con voce un po’ bassa ma udibile dal bimbo « … Adesso per esempio, mi stavo chiedendo perché non mi entusiasmasse questo spettacolo ».
Goten tornò a fissare l’esterno: quel buio immenso velato di quelle sfumature azzurre era mozzafiato, le stelle che stavano in esso poi, con le loro gradazioni e brillantezze differenti, erano una coperta stellare nella quale il piccolino non sognava altro che tuffarcisi mentre i pianeti lontani dai colori più disparati erano delle buffe palline con le quali il sayan avrebbe voluto giocarci. Per un attimo il piccolo abbassò il capo tristemente non capendo perché all’amico non piacesse tale visione ma poi però, grazie ad un lampo, riacquistò il sorriso. Si voltò ancora verso sinistra e richiamò nuovamente l’attenzione del glicine « Hei Trunks, questo vuol dire che hai visto qualcosa di ancora più bello? E che cos’è? ».
Il sorriso del lilla si spense e con esso anche la gioia del bambino quando la risposta riecheggiò in quella stanza di metallo … « No Goten, non ho visto niente di più bello ». Quella serietà nel tono, quella rigidità nei muscoli facciali, tutte quelle circostanze spiazzarono il Son molto più di quanto una comune sgridata da parte di sua madre avrebbe potuto fare. Le parole morirono in bocca e Goten non riuscì a pronunciare più nulla. Trunks però, che sapeva guardare e capire con attenzione, comprese che il bimbo voleva chiedere dell’altro, controbattere con gli unici mezzi che poteva, ma che non ci riusciva.
Gli occhi azzurri tornarono ad osservare le stelle e iniziarono a splendere anch’essi per colpa della loro patina umida che li ricopriva « Non è facile dimenticare e per questo non scorderò il mio terribile passato, ciò che io e le persone a cui tenevo abbiamo dovuto subire e quindi, per quanto io mi sforzi, il tormento accompagnato dai miei incubi tornerà sempre a farmi visita nonostante adesso tutto sia tranquillo. Sono stato marchiato e fin da piccolo non ho potuto giocare come un bambino normale perché dovevo difendere mia madre dai mostri e allo stesso tempo diventare un uomo grazie all’aiuto di tuo fratello … » Goten sembrò confuso e nonostante sapesse che in un passato differente suo fratello era stato il maestro del suo più grande amico, gli sembrava ancora strano immaginare la scena visto che Trunks era ben più grande di Gohan « … Il fatto è che adesso, essendo cresciuto in quell’inferno, non riesco ad apprezzare queste cose a pieno ed anzi, mi viene spontaneo riflettervi ogni volta sopra andando così a perdere di vista il vero valore che possiedono. Oppure, molto semplicemente, non ci riesco perché ho sempre altro per la testa ».
Goten abbassò un poco gli occhi e poi li rialzò quando si sentì un po’ più sicuro « Quando eravamo in quella stanza strana, in quella che è diventata una landa rocciosa, sei diventato ancora più cupo … » Goten fece i pochi passi che occorsero per raggiungere il bordo della larga pulsantiera e dopo aver fatto un piccolo balzo atterrò allo stesso piano in cui stava Trunks « … E’ colpa del tuo papà? ».
Il glicine assottigliò gli occhi e le sue parole vennero pronunciate con un tono basso « Ammetto che Vegeta mi dà parecchio da pensare perché, nonostante sia mio padre, non sono ancora in grado di comprenderlo … » le sottili dita scivolarono sulla sfera brillante e poi si spostarono per premere alcuni bottoni prima di tornare al posto precedente « … E il fatto che spesso lui mi tratti come se non ci fossi mi rattrista ».
Goten si avvicinò al soldato abbattuto dall’amico quand’era entrato in quella stanza e controllò che fosse ancora svenuto e poi, per maggiore sicurezza, gli diede un’ulteriore colpo alla testa con un pugno per prolungare il suo sonno « Il tuo papà è cattivo, il mio non si comporta così con me e con mio fratello ». Trunks abbassò lo sguardo amareggiato « Non sono la stessa persona quindi è comprensibile che non si comportino alla stessa maniera … Non credo che Vegeta sia cattivo ma questa sua perenne imprevedibilità mi confonde continuamente e ogni volta mi fa cambiare idea su di lui … » sospirò mentre il Son, arrivato al suo fianco, saltò nuovamente sul pianale metallico ponendosi però alla sinistra del giovane « … A volte sento che tiene a me, a volte mi sembra di essergli soltanto un impiccio. Non sono veramente suo figlio perché non è lui il mio padre naturale ma mi piace pensarlo, così ho la sensazione di avere anche lui al mio fianco oltre a mia madre, così ho l’illusione che la mia famiglia sia completa ».
Goten si sedette nel bordo del piano e per un attimo si sentì in colpa per aver fatto iniziare quel dialogo al quale sapeva che non sarebbe riuscito a tenere la parte del consolatore e, mentre Trunks continuava a guidare con la mente altrove, il piccolino si strinse nelle spalle mortificato nascondendo il viso in esse.
« Goten, tu fortunatamente non puoi capire cosa significa crescere sapendo che il proprio padre è morto e che non potrà tornare, avere come unico sostegno la persona a cui farai del male, vivere costantemente con la paura nel cuore … » la mano destra si spostò nella medesima direzione e dopo aver premuto un pulsante specifico la nave iniziò a volare per conto proprio guidato da un pilota automatico. Trunks abbandonò la sfera dandogli le spalle e dopo essersi poggiato con le natiche al margine della tastiera dei comandi attirò con il braccio destro Goten a sé e poi si piegò con il busto in avanti per scorgere i suoi occhietti ancora nascosti « … Mia madre adesso è al sicuro, per lei non ho nulla da temere, ma ora che ho trovato un padre, anche se in una dimensione che non mi appartiene, non voglio perderlo anche qui senza sapere per davvero cosa io sia per lui ».
Il bambino alzò il viso e fece in modo che il glicine potesse scorgere gli occhietti. Trunks diede in cricco al piccolo nasino con la mano sinistra e ridacchiò quando vide Goten fare smorfie buffe per colpa dell’attacco. Il Son rispose sorridente con il medesimo attacco e il glicine arricciò più volte il naso per sollevare il disturbo, incrociò gli occhi azzurri e tornò ad osservare Goten negli occhi che aveva nuovamente il sorriso. Il bimbo intrecciò le dita e parve perplesso per l’affermazione che stava per proferire « Però … » iniziò riluttante in principio « … Però il tuo papà è cattivo secondo me ».
Trunks sorrise mostrando i bianchi denti, colpito da quella dichiarazione innocente e sincera. Incrociò le braccia al petto sentendo di aver recuperato la serenità « Diciamo che è severo ».
I due si osservarono negli occhi e dopo essersi fissati per un lungo istante, sorrisero entrambi colti da un senso di leggerezza … Goten non aveva di che preoccuparsi: aveva soltanto posto una domanda e se Trunks aveva risposto era perché egli lo voleva e non era di certo colpa sua se al piccolino gli dispiaceva sentire la verità anche se il Son dall’amico non voleva altro che questo perché voleva soltanto aiutarlo. Trunks si sentì nuovamente rinvigorito: sfogarsi lo aiutava a trovare nuova forza per affrontare i problemi e la determinazione che gli serviva per non annichilire agli occhi di Vegeta.
La calma perdurò finché un soggetto apparso all’improvviso sull’uscio della porta non ruppe l’atmosfera con la sua aria affannata. Il lilla voltò la testa verso la porta abbattuta e assottigliò gli occhi quando vide chi vi era su di essa. Sciolse l’intreccio delle braccia e si staccò dal bordo della tastiera prima di proferire parola, prima che Goten cadesse a terra perché si era sbilanciato troppo in avanti per vedere chi fosse « Signor Crillin, ma che ci fa qui? ».
Crillin prese fiato e riempì i polmoni più volte per recuperare ossigeno aiutandosi anche con le braccia, che aperte e chiuse contro il petto, lo aiutavano nell’intento « Ragazzi, dovete tornare insieme a me al piano di sotto. C’è impostato il pilota automatico? » chiese poi notando bene che Trunks non era affatto indaffarato ai comandi ma era libero come l’aria. Il glicine annuì dopo aver rialzato in piedi il Son « Ma cosa sta succedendo? ». Il tappetto non permise al ragazzo nemmeno di riordinare le idee: gli corse alle spalle e con delle sonore spinte lo obbligò a oltrepassare la porta con alle spalle Goten che lo osservava spaurito tanto quanto Trunks.
« E’ stato Gohan, su richiesta di Piccolo, a chiedermi di venirvi a prendere e visto che gli altri sono piuttosto occupati ho accettato e poi … » Crillin si voltò indietro, nuovamente in direzione della sala comandi, e dopo aver generato un Kienzan di piccole dimensioni lo scagliò nella sala che esplose all’istante incenerendosi completamente « … Mi aveva chiesto di disfare anche la sala controllo ». Trunks rimase perplesso e per un attimo il sangue raggelò un poco « Ma perché? Dopo tutto quello che ho fatto per portare la nave fin quassù … » mugolò il sayan un po’ afflitto.
« Mi spiace ma mi hanno detto di fare così … » Crillin tornò in prima linea superando il ragazzone ma rimanendo dietro al bambino che era già andato oltre, attratto dalla puzza dell’avventura. Saltò nell’apertura che dava al piano successivo ma subito dopo esser sparito riapparve aggrappandosi con entrambe le mani al bordo di essa e poggiando il mento al pavimento sul quale Trunks ancora poggiava. Crillin assottigliò gli occhi e fece finta di essere arrabbiato « … Comunque ti ho sentito prima, sai? Sbaglio o ti avevo chiesto di non chiamarmi più “Signor”? Smettila di darmi del “lei”, mi fa vecchio così! ». Il glicine, dopo un attimo di spaesamento nel quale gli occhi azzurri si spalancarono dalla sorpresa, iniziò a ridere leggero e spontaneo « Hah, scusami tanto. E’ la forza dell’abitudine, è più forte di me ».
« Ha, ma davvero? Allora cerca di toglierti queste brutte abitudini » scherzò Crillin iniziando a calarsi con dietro un sayan che, dopo aver fatto un piccolo salto, scese anch’egli nel passaggio assecondando anche i suoi discorsi e prendendolo in giro a modo suo: « Ma certo signor Crillin, come preferisce ». I due risero per tutta la lunghezza dei due passaggi che dovettero attraversare e all’arrivo gli amici non capirono bene cosa avessero quei due … sorridevano come sciocchi e si lanciavano occhiate d’intesa, nulla di più.
Goku arricciò il naso e portò una mano al mento sfregandoselo un po’ prima di piegarsi un poco alla sua destra e portando la stessa mano dinanzi alla bocca, come per rendere meno udibile quel messaggio che però, visto il timbro alto di voce utilizzato, vennero udite pressoché da tutti: « Hei Goten, che hanno quei due da ridere? ». Il bimbetto fece spallucce e inclinò la testa da una parte quando un grosso punto interrogativo rosso gli apparve sopra alla testa « Non ne ho idea » pronunciò soltanto non soddisfando la curiosità paterna. Il guerriero di infimo livello Kaharoth (per gli amici Goku) tornò ritto e puntò i pugni ai fianchi indispettito, voltò lo sguardo verso sinistra e dopo averlo richiamato chiese al suo primogenito: « Gohan, perché ridono? ». Il ragazzo avvampò e strinse i pugni « Ma chennesò io! » lo sgridò il figlio apparendo più maturo del genitore.
Trunks si avvicinò a Gohan ma prima che potesse dire qualcosa riguardo a cosa era accaduto poco prima, si ricordò di qualcuno alle estremità della stanza superiore che gli era parso ormai senza forze. Lo additò ricordando a mente dove fosse dislocato « Ma cosa sta facendo Kibith? Sembrava uno straccio » disse abbastanza tranquillo prima di irrigidirsi udendo ancora una volta la voce del superiore/divino Kaioshin: « Sta facendo in modo che l’errore di Vegeta non ci costi la vita! Per colpa di quell’imprudente tutto l’ossigeno delle stanze sta uscendo da quel buco che ha fatto nella stanza di sopra!! ».
« Buco? » chiese Trunks più a sé stesso ma poi alzò le spalle immaginando che il padre sarebbe stato benissimo in grado di combinarne una delle sue comportandosi da spaccone. Tornò ad osservare l’amico Son « Cosa sta accadendo? Perché hai chiesto a Crillin di distruggere la sala comandi? ». Gohan incrociò le braccia al petto e sospirò un poco per recuperare tranquillità perché il fratellino, incurante di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, correva da una parte all’altra della stanza con le braccia aperte imitando la figura di un aereo « Lo abbiamo dovuto fare così Babidi non sarà più in grado di pilotare la nave per ritornare sulla Terra se per caso dovesse rimanere integro. Ce lo ha chiesto Piccolo tramite telepatia ».
Trunks portò le mani ai fianchi e osservò stranito Goku che faceva esercizi di riscaldamento: il Son fletteva le gambe stirando prima l’una, poi l’altra e inarcava la schiena finché con le mani non riusciva a raggiungere ed afferrare il tallone rinchiuso nello scarponcino e toccare con il mento il ginocchio della medesima gamba. Gohan scrutò il padre e poi l’amico dai capelli lilla. Con un braccio riuscì ad acciuffare Goten e a tenerlo vicino a sé prima di parlare ancora « Dobbiamo concentrarci adesso e fare tutto rapidamente … ».
« Cosa dobbiamo fare? » chiese il sayan affiancato da Crillin e Kaioshin, entrambi seri in volto.
Gohan divenne grave « Dobbiamo far saltare completamente in aria la nave e scappare prima che le esplosioni ci coinvolgano ». Lo stesso giovane, così come il padre, alzò la mano destra in direzione della parete che era dietro al figlio del principe e poi, dopo aver generato su di essa una piccola onda dal potere minimo, fece in modo che essa guizzasse a ridosso della superficie curva senza però sfondarla o intaccarla. Una ventina di sfere vennero realizzate e ognuna di esse si posizionò allo stesso modo della primissima mentre nel frattempo Kibith tornava a fianco del proprio signore in attesa di ulteriori istruzioni. Trunks si osservò attorno non capendo il perché di quella quiete se pocanzi Gohan aveva espresso la richiesta del velocizzare i tempi …
La risposta arrivò: improvvisamente le bolle esplosero fragorosamente e l’intera stanza si disintegrò lasciando delle pareti soltanto piccole briciole che iniziarono ad addentrarsi nello spazio sconfinato che si vedeva perfettamente. Coloro che erano più distanti si avvicinarono a Son Goku prima che lo spazio aperto li potesse risucchiare e successivamente si aggrapparono ad esso confidando nelle sue capacità e sparendo poi con esso prima che potesse essere troppo tardi.

******

Una scossa smisurata fece sussultare i padroni di “casa” e mentre il pavimento era ancora intento a subire le conseguenze di tale avvenimento, il mago Babidi cadde a terra in preda all’agitazione dopo aver perso l’equilibrio. Il soffitto della stanza, anch’esso tremante, si lasciava sfuggire polvere ferrosa per colpa dello strofinio tra i vari tasselli della nave e questa poi, accompagnata anche da frammenti più o meno piccoli, cadeva al suolo sporcando coloro che vi erano al di sotto.
Babidi, apparendo come fifone, iniziò ad emettere dei gridolini acuti che infastidirono parecchio e poi « DARBULA!! MA CHE COSA STA SUCCEDENDO?!?! » urlò straziante in direzione del demone che, al contrario, appariva quasi placido. Darbula voltò lo sguardo in direzione dei due nuovi adepti e li scrutò con occhio critico che poi divenne ancora più marcato quando iniziò a chiedersi perché Vegeta e Piccolo non fossero affatto presi da tale avvenimento: si immaginava infatti che si sarebbero perlomeno chiesti tra di loro cosa stesse accadendo … Se non si fosse intuito, Babidi e Darbula non sapevano bene con chi avevano a che fare …
Le frazioni di secondo che passarono da quell’attimo furono davvero poche, quasi numerabili sulle dita di una mano: un piccolo vento smosse i capelli corvini del sayan e quando ciò accadde sia Vegeta che Piccolo alzarono una mano in direzione dei nemici e scagliarono su di essi due potentissime onde d’energia. Mentre Darbula fulminava Goku e i nuovi arrivati che erano apparsi improvvisamente alle spalle dei traditori, scattò verso destra evitando l’onda lanciata dal sayan e annullò con entrambe le mani quella che era diretta al suo padrone. Rapido e improvviso il demone si spostò velocemente alle spalle dei nostri amici cogliendoli di sorpresa ma, se la maggior parte di questi riuscì a sfuggire alle sue grinfie, Kibith venne bloccato e sortì un destino diverso: Darbula aprì la mano destra e con essa disintegrò il secondo essere divino facendolo sparire interamente tra urla strazianti di questi. Mentre la nuvola di fumo aleggiava ancora nell’aria Kaioshin provò la voglia di distruggere Darbula con le proprie mani ma Gohan non glielo permise « Non c’è sufficiente tempo! » disse soltanto il Son sapendo ciò che avrebbe dovuto fare ancora Piccolo e il tempo scarso che rimaneva alla nave prima di saltare completamente.
Babidi scappò andandosi a rintanare a fianco della sfera di MajinBu e dopo aver visto di sfuggita il nuovo livello di energia ottenuto, si mise le mani nei pochi peletti del cranio che possedeva per la rabbia « CI MANCAVA COSI’ POCO, CI MANCAVA COSI’ POCO!!! » urlò inferocito e afflitto perché il suo sogno gli era sfuggito di un soffio. Mentre il namecciano, silenzioso e accigliato, scattava verso il mago cattivo, Vegeta rieseguì la stessa movenza fatta poco prima centrando nettamente il bersaglio quella volta e ferendo così in modo evidente il braccio sinistro di Darbula che non smetteva di sgorgare sangue dalle nuove ferite fatte su di esso dall’onda dorata. Mentre il demone era indaffarato con il colpo di Vegeta, Piccolo riuscì ad avvicinarsi al mago e tranciarlo in due parti con un braccio separando così busto e gambe tra di loro. Nonostante la voglia di finire il lavoro fosse alta, i due vennero obbligati a fermarsi, « DOBBIAMO ANDARE, NON C’E’ PIU’ TEMPO!! » urlò Crillin sentendo vicinissime le esplosioni delle stanze vicine e Goku, unico che poteva permettere la fuga, afferrò entrambi i suoi amici vogliosi di lotta e scomparve nel nulla grazie alla tecnica del teletrasporto.

Il silenzio verbale nacque nulla stanza e Babidi, moribondo come un agnello sgozzato, iniziò a farfugliare sommessamente maledicendo anche il suo subalterno che in quel momento non poteva salvargli la vita poiché incapace di teletrasportarsi come il sayan di poco prima … « Per il risveglio del mio MajinBu … ci mancava così poco … il mio MajinBu … ». Mentre i ciottoli del soffitto staccati da esso e caduti a terra vibravano per le esplosioni vicine, Darbula osservava mesto a terra sentendo di aver commesso un grave errore a sottovalutare quelli che aveva catalogato come inetti. Il mago, sdraiato a fianco della sfera del suo essere, esortò al demone di avvicinarsi « Darbula … » mugolò affaticato « … Avvicinati … ». Darbula obbedì senza fiatare ed eseguì quelle che secondo lui sembravano le ultime volontà del suo signore: « Dimmi Darbula … Come si immagazzina l’energia per … il mio MajinBu? ». Il suddito rispose senza chiedersi il perché di tale domanda « C’è l’aspiratore di energia oppure questa viene immagazzinata automaticamente dalla stanza e trasferita della sfera se io o altri feriamo un nemico che è all’interno di essa ».
Babidi assottigliò gli occhi e alzando un braccio verso il suo secondo gli fece cenno di avvicinarsi ulteriormente. Darbula si inginocchiò e quando la mano del mago passò dinanzi alla sua fronte si sentì stranamente molto più leggero ma anche parecchio confuso … iniziò infatti a chiedersi dove si trovasse …
« Ma che cosa … » sussurrò il demone rosso passandosi le mani sul volto e poi, vedendo la figura di Babidi e ricordandosi che egli, nel suo mondo, l’aveva annichilito e obbligato a schierarsi dalla sua parte, si alzò in piedi furioso « Mi ricordo di te! Adesso me la pagherai!! » gridò cattivo con la voglia di spezzare quella vita così da essere bilanciata con il suo corpo anch’esso tranciato. Il mago sorrise mostrando i dentacci gialli « Hai detto proprio bene Darbula … l’energia proviene dai nemici … » sibilò Babidi osservando la fronte del rosso sulla quale la “M” nera era completamente scomparsa. Le braccine scheletriche vennero sollevate entrambe e gli occhi verdi si sbarrarono « TATTARATAAAA!!!! » sbraitò il mago con sforzo prima che il demone, ignaro di ciò che stesse accadendo, scoppiasse in mille pezzi dopo essersi deformato fisicamente e aver emanato il suo ultimo sospiro.
La lancetta rossa si spostò ancora, il visore si illuminò e il mago iniziò a pregare per la propria vita e quella del suo MajinBu …

******

« Certo che hanno fatto un bel macello quelli là al torneo, fortuna che ho il mio veicolo nella capsula e quindi è rimasto intatto » borbottò Bulma irritata da tutti quei sassi che era costretta a scavalcare perché ostruivano la strada non permettendo però a Yamcha di darle una mano. Gli amici dietro seguivano l’azzurra senza fiatare: i due cyborg erano restii per carattere a parlare mentre la piccola Marron, in braccio al moro, faceva i saluti alla coraggiosa ma infortunata Videl che era trasportata di peso dal forte Juma sotto richiesta della sua principessa isterica (ovvero Chichi). I signori Brief affiancati dal maestro Muten, Olong e Pual, percorrevano il medesimo percorso chiudendo la fila chiedendosi quanto tempo ci avrebbe impiegato Bulma a trovare uno spiazzo abbastanza grande per far esplodere la Capsula Hoi-Poi. Dopo alcuni minuti di incamminamento utili per allontanarsi dalla zona del torneo, la scienziata trovò lo spazio che cercava e pertanto, dopo aver richiesto a tutti di fargli spazio, spinse il bottoncino dell’oggetto e dopo averlo lanciato a distanza attese che questo emettesse il suo “Poff”, suono che indicava la trasformazione dell’oggetto.
« Su, tutti nel mio aereo! … » incitò Bulma aprendo al contempo il portellone laterale del veicolo giallo canarino « … Si và alla Capsule Corporation adesso! ». Tutti salirono nella nave accomodandosi nei seggiolini in pelle spargendosi un po’ da una parte e un po’ dall’altra: Chichi e la giovane Videl si sedettero nell’ala sinistra del veicolo, i signori Brief si misero nella prima fila dell’ala destra che era in prossimità dell’autista, i due trasformisti e il vecchio Genio si sedettero nella seconda fila destra del veicolo mentre i 17 e 18 si misero nella medesima fila ma dall’altra parte del veicolo. Per motivi di spazio Juma dovette andare nei sedili che raramente venivano utilizzati e che si trovavano nello spazio adibito a bagagliaio mentre Yamcha, essendo ancora marito di Bulma, si sedette a fianco dell’autista.
La pilota si accertò che tutti fossero seduti e accese i propulsori della nave premendo un pulsante « Si parte!!! » esclamò poi per divertimento quando il veicolo iniziò a sollevarsi di quota.
Dall’alto le città erano belle da vedere ma Chichi aveva già nostalgia della tranquillità della sua bella casetta immersa nella campagna. La donna sospirò e Videl si accorse di ciò « C’è qualcosa che non và signora? » chiese sporgendosi un poco in avanti per osservare meglio le espressioni della mora. Chichi poggiò una mano alla guancia destra mentre con il braccio sinistro si legava il bacino « Uff, mi stavo chiedendo cosa stessero facendo Gohan e Goten in questo momento … Sono un po’ in pensiero per loro » borbottò attirando l’attenzione degli amici.
Bulma non si voltò indietro ma osservò lo specchietto retrovisore centrale per scrutare il viso dell’amica, sorrise poi sicura di ciò che diceva « Sono certa che stanno tutti benissimo: non muoiono tanto facilmente, hanno la pellaccia dura e quindi torneranno sani come dei pesci ».
Genio strinse un poco il suo bastone, sistemò gli occhiali da sole e alzò il tono di voce per sovrastare i risolini di Marron che si divertiva a tirare i capelli dello zio « Ma certo, ma perché non sei in pensiero anche per Goku? ».
Chichi ringhiò « Sgrunt, di lui non mi importa. Preferirei che esplodesse la Terra piuttosto che i miei bambini rischiassero così tanto la vita!! » … i presenti lasciarono correre che la donna avesse detto in realtà un grosso contro senso …
Videl alzò gli occhi verso il soffitto del veicolo immaginando il cielo azzurro che era dall’altra parte, intrecciò le dita delle mani tra loro e poggiò entrambi gli arti sul petto, vicino al cuore. Rossa in volto abbassò il viso e mormorò con amore negli occhi parole che colpirono Chichi nel profondo anche se letteralmente non avevano nulla di importante « Anch’io vorrei che Gohan fosse qui … ».
Una folata di vento improvvisa e stranamente interna al veicolo, urla di persone urtate e dopo un momento di spaesamento la situazione fu chiara: Goku alzò il busto e si osservò attorno vedendo fin da subito l’espressione imbufalita di sua moglie sulla quale stava poco composto « Hoibò, ciao Chichi! » la salutò sorridente ottenendo però soltanto un cucco in piena testa.
« Haio, che male … » mugolò Crillin massaggiandosi la testa prima di aprire un occhio « … hai proprio la testa dura, lo sai? » disse a sua moglie poiché l’aveva colpita ma lei, invece di arrabbiarsi come chiunque si aspetterebbe, sorrise melliflua pensando che un bel colpo in testa al compagno non facesse affatto male. Il tappetto alzandosi posò le mani sulle ginocchia ricoperte dai jeans di 17 e, visto che tale azione irritò fortemente il ragazzo, Crillin venne scagliato grazie ad un sonoro cartone nella lamiera laterale del veicolo … il nano si ritrovò per metà nel mezzo e per metà all’esterno. Videl, la carinissima ragazza, urlò in preda all’imbarazzo quando si ritrovò Gohan addosso e nonostante il suo desiderio fosse stato apertamente soddisfatto, proseguì a gridare sentendo le sue mani addosso mentre il piccolo Goten sottolineava la situazione dicendo apertamente “Gohan tocca Videl” … I ragazzi, più impacciati per l’imbarazzo che altro, rossi e nervosi faticarono a liberarsi dell’ingarbuglio.
Il lilla si ritrovò seduto sul morbido ma quando comprese che questo non fosse altro che Pual spiaccicato sul seggiolino, si alzò repentino scusandosi all’infinito. Piccolo e Kaioshin erano precipitati in braccio al signor Juma e silenziosi si osservavano attorno notando che forse lì in mezzo quello messo peggio non era altri che Vegeta: il sayan infatti, caduto per fatalità in mezzo ai signori Brief, soffriva come un cane mentre non riusciva a liberarsi dagli abbracci della donna dai capelli biondi … « Hoo, Vegeta! Che bello abbracciarti! » esultava lei coprendolo di smancerie e il moro, quando toccò il picco della frustrazione (ovvero dopo due secondi), scatenò la sua rabbia facendo udire a tutti ciò che sentiva dentro e nominando chi avrebbe saldato quell’affronto: « IO TI AMMAZZO KAHAROTH!! ».

Dopo vari minuti nei quali si ricercò un minimo di ordine, iniziarono a piovere le domande da parte di coloro che erano stati attaccati a tradimento mentre coloro che erano piovuti dal cielo, nessuno escluso eccetto il piccolo Goten, vennero segregati nella coda del mezzo per punizione assieme al namecciano Piccolo e a Kaioshin.
« Diteci cosa diavolo stà accadendo qui! » esordì arrabbiata Chichi perché ancora inferocita per quanto accaduto poco prima mentre nel frattempo Bulma, non vista dal marito che era occupato con altro, osservava un certo individuo utilizzando lo specchietto retrovisore …
Crillin aprì un poco le braccia iniziando a raccontare l’intera vicenda sorvolando le parti che avrebbero dato da penare alla donna: « Un mago di nome Babidi aveva l’obiettivo di risvegliare la sua creatura, il terribile MajinBu, utilizzando l’energia nostra e dei vari individui che hanno attaccato voi al torneo. Siamo stati costretti a batterci contro i suoi scagnozzi ma alla fine abbiamo avuto la meglio … adesso possiamo dire che possiamo stare nuovamente tranquilli, non c’è più nulla da temere! » finita la solfa iniziò a ridacchiare facendo al contempo i giochini con la sua bambina.
« Quindi è tutto finito, giusto? » chiese Genio voltandosi completamente indietro verso i suoi vecchi allievi. Goku annuì dando una forte pacca sulla spalla del figlio che gli stava a fianco « Hehehe, già ». L’anziano maestro corrugò le sopracciglia e si posò una mano sul mento coperto dalla barba bianca, si schiarì la voce prima di parlare « Capisco, ma cosa sono quei segni sulla fronte di Piccolo e Vegeta? » disse notando le “M” presenti sulle fronti dei due alieni. Kaioshin si voltò all’istante verso i due e se su Vegeta non riuscì a notare il segno poiché gli dava perennemente le spalle, si impensierì notando sul namecciano il simbolo nemico. Il dio iniziò a farfugliare perplesso « Ma perché ci sono ancora? Sono forse segni perenni? … ».
Gohan si portò una mano al mento e iniziò a riflettere non notando lo sguardo di Videl che era puntato sempre su di lui … « Humm … Pensavo che sarebbe stato come per Darbula: se veniva ucciso i suoi effetti magici sarebbero scomparsi insieme ad esso e invece … » il Son negò con la testa e portò le mani ai fianchi « … Hoh, funzionerà diversamente, cosa volete che vi dica ».
Trunks annuì con la testa e per un attimo osservò la fronte di Piccolo « Darbula era un demone mentre Babidi un mago dai grandi poteri, la differenza magari consiste soltanto in questo. Il segno rimarrà ma non avrà nessun effetto visto che il mago non riuscirà a manipolare le loro menti, sarà come un tatuaggio ».
Chichi sbuffò stringendo a sé il frugoletto di sette anni « Che storie assurde … L’importante è che il mio bambino stia bene, per il resto vi potere inventare tutte le fandonie che volete. Gohan … » la madre chiamò il figlio che rispose immediatamente al richiamo con un “sì?”, ella proseguì un po’ seccata « … Adesso che Piccolo si è fatto un tatuaggio non azzardarti a fare la stessa cosa, mi sono spiegata? Per gli abiti uguali posso soprassedere ma questo non lo accetterò ». Gohan e il grande mago piccolo si vergognarono nello stesso momento.
« Adesso dove siamo diretti? » domandò il lilla un po’ a tutti.
« Siamo diretti a casa mia … » rispose Bulma senza staccare gli occhi dal suo obiettivo principale anche se di tanto in tanto doveva abbandonarlo osservare la via per la Capsule Corporation « … Purtroppo con il fattaccio avvenuto al torneo abbiamo deciso di andare tutti insieme lì ed attendere il vostro ritorno. Adesso che ci siete però, penso che sia meglio fare una capatina così ci riposeremo tutti ».
Vegeta non mosse un muscolo nonostante si stesse facendo trascinare in un posto in cui non voleva mettere assolutamente piede.

Tutto trascorreva tranquillo, le chiacchiere amichevoli viaggiavano da una parte all’altra della nave e così fu finché qualcosa non ruppe quell’atmosfera leggera: un’aura gigantesca e terribile alle spalle, un forza oscura e carica di negatività pulsava smaniosa, come se non aspettasse altro che anime pure andassero verso di essa.
« Ma chi è?! » esclamò Piccolo agitato e con gli occhi sigillati per carpire meglio da dove provenisse cotale forza ma poi però, quando udì una voce nella sua testa citargli un messaggio specifico, intimò ai suoi compagni a chiudere anche loro gli occhi. Bulma fermò la nave lasciandola sospesa a mezz’aria per vedere anche lei lo spettacolo …
« Ma salve … Mi presento, io sono il grande mago Babidi e se qualcuno ode la mia voce ma si stà chiedendo chi è che parla, non dovrà fare altro che chiudere gli occhi. Allora, stò cercando alcuni individui che mi hanno messo i bastoni tra le ruote e, visto che non mi piace lasciare del debiti in libertà, voglio che queste persone vengano assolutamente da me … » il maghetto, con il corpo completamente integro a sorpresa degli eroi, aprì le braccia e fece apparire come proiezioni le figure di coloro che stava cercando: Goku, Kaioshin, Trunks, Vegeta, Piccolo, Gohan, Crillin e persino il piccolissimo Goten … Chichi stinse con forza il figlio al proprio petto per terrore che il piccolo sparisse da un momento all’altro.
« … Sono piuttosto arrabbiato con questi individui e prima della Terra stessa mi interessano loro. Se verranno a me senza troppe storie eviterò che innocenti diventino inutili vittime prima del tempo grazie alla mia formidabile creatura, il mio MajinBu. Avanti, fagli vedere come farai utilizzando quella città laggiù … » la pulce indicò una città nello sfondo con una mano mentre con l’altra mostrava un individuo dall’aria bonacciona di colore rosa, molto in sovrappeso e vestito in maniera bizzarra.
« E quello lì sarebbe MajinBu? … » sentenziò Yamcha ironico mantenendo però gli occhi chiusi « … E’ davvero ridicolo! » proferì poi vedendo nella sua mente il grassone che portava le mani guantate davanti a sé flettendo poi le gambe eseguendo così delle movenze davvero buffe.
« E’ un gravissimo errore sottovalutarlo così! … » lo ammonì Kaioshin mentre sudava freddo « … La sua potenza è immensa e adesso che è vivo siamo nei guai più grossi … ».
« Ma è davvero così forte? Visto così non sembra » affermò Goku poco convinto proseguendo però a visionare il quadro mentale nel quale l’essere stano, accompagnato dalle esaltazioni del mago, compì un’azione che fece sollevare in aria tutti gli esseri umani della zona lasciandoli galleggiare come se fossero state bolle di sapone.
« Ho una certa fame … » mormorò MajinBu osservando le sue vittime e poi, dopo aver sorriso, fece in modo che la protuberanza che aveva sulla testa si volgesse in direzione di queste « … Massì, li trasformerò in caramelle! ». La punta della sporgenza si illuminò di una luce rosata e il raggio del medesimo colore che venne creato andò a colpire i poveri disgraziati che all’istante si mutarono in caramelline sferiche dai colori e gusti più disparati. MajinBu iniziò a risucchiare l’aria che c’era e così attirò i dolcetti che nel giro di poche frazioni di secondo finirono tutti nella sua bocca che divenne mastodontica e oltremodo capiente. Il masticare quei zuccherini provocò in tutti un senso di rabbia profondo … le vite di quelle povere persone erano state stroncate per sempre.
« E’ un essere terribile, lo dobbiamo fermare subito!! » gridò arrabbiatissimo Gohan mentre il padre aveva perso le sue perplessità riguardo a quel mostro.
Il grassone soffiò con forza sulla città radendola al suolo e pertanto il mago ridacchiò compiaciuto « Hahaha, avete visto? Se le persone che cerco non verranno da me il prima possibile come richiesto, ordinerò al mio MajinBu di radere al suolo ogni città e divorare ogni abitante finché quei soggetti non saranno usciti allo scoperto. Se non sono dei vigliacchi si faranno vedere presto, io li aspetterò! » la comunicazione si chiuse lasciando come ultimo saluto un “Hu-huh” del terribile mostro.

La tranquillità era tutt’altro che arrivata e ben presto la faccenda sarebbe peggiorata ulteriormente …

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 85
*** Il prezzo della sicerità ***


Ciao a tutti!!! Passate bene le vacanze? Bene? Ma davvero? Ma sono finite, tié XD
Seriamente, spero che siano state piacevoli e che il ritorno alla civiltà dopo il letargo invernale di alcuni o lo svalvolamento di altri non sia stato troppo traumatico. Il mio è stato abbastanza tranquillo, grazie U.U

Scavalcando di netto tutte le idiozie futili passo direttamente alle poche recensioni che mi sono giunte ... è sparita tanta, troppa gente ... chi è che ha loffato? è_é

Vegeta4ever: Inizialmente, quando avevi detto che avevi compreso ogni cosa, mi sono spaventata ... poi quando ho letto il pastrocchio nel quale indicavi che alla fine non avevi compreso nulla mi sono messa a ridere, ma anche le mani nei capelli XD In questo capitolo le spiegazioni sono dovute anche perché pure in Dragonball una puntata per le sintesi tattiche c'è sempre, e io sono da meno? Nossignore! E poi era già tutto programmato sia che tu comprendessi o meno ^-^ Per quanto riguarda Trunks ... L'avevo dimenticato XD Ora è pure lui nella lista. Visto che ci sei, leggi anche questo capitolo e dimmi cosa ne pensi. Baciux

ka93: Ammetto che invidio Vegeta in fondo ... avessi io una parente come la signora Brief! Dolcetti gratis tutto l'anno (anche se però visto che pure mia sorella li porta a casa me ne sono già stufata XD). Devi comprendere però che il signorotto è paziente per essere un superiore della sua razza: il record precedete arrivava allo 0,15 millesimi di secondo. In pratica ti ammazzavano sul posto se li scocciavi XD
Fatti risentire! Ciao, beciuz!

Rory_Kaulitz_: Non anticipo nulla su ciò che accadrà perché voglio che tu continui a leggere (è_é <- ricatto XD). Il nuovo capitolo è quà sotto ma prima permettimi una domanda: chi diavolo è Yrunk? E' per caso il fratello gemello di Ryuk?Il dio della morte dal diarietto rosa confetto? No, perché se è così mi costringi a fare una strage ... XD chiariscimi la faccenda perché in questa storia non esiste nessuno con quel nome e se per caso ti riferivi a Light, non penso che c'entri molto tra Vegeta e Trunks, è figlio di Bulma ma tra i due non ha legami o almeno, non sa di averli. Leggi questo e dimmi cosa ne pensi, ok? Baci

E anche per oggi ho terminato. Ringrazio Pepesale che privatamente mi ha detto di aver letto il capitolo ... troppo gentile, non me lo aspettavo ^-^

Ieri avevo pubblicato per errore perché credevo che fosse venedì ... ç_ç ... in più ho dovuto cancellare il capitolo perché mia sorella è arrivata tra capo e collo con una faccia che in fondo Freezer era il geco ballerino sulla corona di Re Julilan, il lemure di Madagascar, dicendomi " Oggi devo aggiornare io!! Grrrr" è__é* ____ E quindi ecco il perché di qesto ritorno, meglio così dai, almeno sono in liena ^-^
Spero che a tutti piaccia questo nuovo capitolo, saluto nella speranza che altra gente ritorni all'ovile/bettola XD
Baci a tutti, a venerdì prossimo! Vi aspetto puntuali!
scImMIA

 

 

CAPITOLO 85
- IL PREZZO DELLA SINCERITA' -

« COSA VUOL DIRE?! PERCHE' QUEL MOSTRO VORREBBE IL MIO BAMBINO?! » sbraitò Chichi in preda alla rabbia quando il suo animo trovò un poco di lucidità, cosa che aveva momentaneamente perso per colpa di quella terribile dichiarazione proferita dal mago Babidi tramite telepatia. Goku si avvicinò alla donna spostando i vari amici che gli erano vicino e le prese le spalle con entrambe le mani per rincuorarla un poco, per trasmetterle una nuova tranquillità « Ma tesoro, Goten non ha fatto nulla di male ... E' solo che Babidi ha fatto vedere tutti coloro che erano all'interno della nave. Probabilmente non lo considera nemmeno come una minaccia » mormorò convinto di ciò che diceva, speranzoso che fosse anche il vero. La moglie, ancora incarognita, stringeva a sé il piccolo Son e mostrava apertamente che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare « D'accordo, voi andate pure. Goten però non si muove di quà » proferì irremovibile lei spiazzando i compagni scavezzacollo. Da parte mia, visto che avevo accettato di tenere il piccolo sotto la mia custodia, mi sentii un poco in colpa per il fatto che pure Goten era stato classificato come un terribile criminale e benché volessi anche io che il bimbo non corresse ulteriori pericoli, mi avvicinai alla donna e dopo aver atteso che il signor Goku si spostasse un poco a lato facendo in modo che Chichi mi vedesse, mi piegai in un doveroso inchino e tenni la testa bassa con i capelli a penzoloni: « Signora, sono dolente di comunicarle che a parer mio, se Goten non si presentasse assieme a noi altri, Babidi potrebbe ipotizzare una qualche cospirazione e quindi, se ciò dovesse accadere, tantissime altre città verrebbero rase al suolo seduta stante ... » alzai il viso tornando dritto con la schiena e vidi la donna che mi osservava tutt'altro che entusiasta « ... Le avevo detto che mi sarei preso io cura di Goten e visto che l'ho cacciato in questo pasticcio continuerò il mio dovere. Le prometto che non correrà alcun pericolo, così com'é stato fino ad ora ». Chichi rimase zitta ma non si mosse di un millimetro, con la coda dell'occhio fulminò tutti coloro che avevano dato luogo a quel disastro ... figlio e marito compresi.
Mamma si alzò furibonda dal sedile da pilota e picchiò con forza il poggiatesta di pelle con entrambi i pugni chiusi « SIETE SOLO DEI GUASTA-FESTE! BUONI SOLO A FARE DEI DISASTRI!! ... » iniziò con un tono che fece vibrare i vetri e salire un brivido freddo sulla schiena di Piccolo, essere dall'udito parecchio delicato « ... Avrete fatto sicuramente una di quelle vostre belle pensate da super-eroi da strapazzo, vero? Adesso ci spiegate bene cosa avete combinato! ». Bulma iniziò ad incamminare il breve corridoio in direzione mia e del signor Goku mentre Yamcha, ancora in testa alla vettura, controllava tempestivamente se effettivamente il veicolo era stato fermato in uno stato di sospensione che assicurasse l'assoluta sicurezza. Prima che la mamma potesse raggiungere il signor Son mi posi dinanzi a lei e cercai di apparirle affidabile, affabile e degno di attenzione poiché pieno di buone intenzioni « Bulma, vede ... noi non abbiamo fatto altro che ... ». Lei non mi permise di proseguire che mi zittì ponendo l'indice della mano destra sul naso per poi posare la mano sinistra sul mio petto e spingermi a lato. Mi guardò negli occhi un po' seria ma più che altro determinata a raggiungere i propri obiettivi « Trunks ... » mi disse dopo avermi sorriso affabile « ... Sei davvero un bravo ragazzo: gentile e generoso ma lascia che di questa scocciatura me ne occupi io stessa ». Mi fece l'occhiolino e d'improvviso mi ritrovai spiazzato ... la lasciai passare in direzione dei miei amici che erano ancora nel fondo del velivolo e ripensai al momento prima: il segno di silenzio, la mano sul petto, quelle parole e poi l'occhiolino di intesa ... Vedendola di spalle riuscii per la prima volta a sovrapporre alla sua figura del presente quella della mia mamma del futuro. Finalmente vidi che era la mia Bulma, quella del mio tempo, quella di mio padre ...
Mentre ero ancora sovrappensiero Goku mi posò una mano sulla spalla e mi scosse un poco osservando pure lui quel personaggio battagliero « Bulma è sempre la solita, non cambierà mai ». La vidi fermarsi dinanzi alla separatoia di metallo ed incrociare le braccia al petto, sorrisi tornando tranquillo: « Già, hai proprio ragione ... » proferii ma poi, notando che alla mia destra il vecchio Genio osservava con un po' troppa smania il sedere di mia mamma, mi avvicinai a lui e lo intimai a limitare le sue smanie sussurrando soltanto: « Guardi che lo dico papà ... ».
Bulma arricciò le labbra truccate con un filo di rossetto e assottigliò gli occhi mirando due individui in particolare « Io esigo che voi due ci spieghiate com'è andata di preciso e senza storie! Mi sono spiegata?! » ordinò altezzosa scrutando Piccolo e Vegeta ottenendo occhiate di medesima irritazione.
Vegeta grugnì e strinse maggiormente le braccia al petto, piegò maggiormente le labbra e sibilò come un serpente « E da dove viene questo "Io esigo"? Io sono il Principe dei sayan, porta maggiore rispetto donna! ». Bulma s'impettì e pertanto alcuni fumini iniziarono ad uscirgli dalle orecchie « Sempre la solita solfa, eh? Dopo anni non ti sei nemmeno degnato di modificare le tue terminologie per apparire meno ripetitivo ... Non sei cambiato affatto, sei rimasto il solito arrogante! ».
Il principe assottigliò gli occhi e sorrise appena « Vedo invece che tu sei cambiata ... » proferì tranquillo nascondendo la sua solita punta di irriverenza. Mamma perse il suo sguardo severo e le sue guancie iniziarono a colorarsi di un tenero rossore mentre io, che ero dietro ma vedevo bene ogni cosa, sorridevo sapendo che sarebbe arrivata l'ennesima verità scomoda.
Vegeta sorrise ancora mantenendo la sua aria ... « ... sei ingrassata parecchio ».
Bulma s'infuriò e faticò a trattenersi mentre nei dintorni tutti coloro che si aspettavano come allocchi la dichiarazione del secolo, caddero dai loro seggiolini creando un gran frastuono. Pure oggi ogni tanto mamma cade dal pero ... non me ne sorprendo affatto.
L'azzurra chiuse i pugni e iniziò a sbraitare come una pescivendola: « Brutto spocchioso che non sei altro! Come ti permetti di insultarmi in questo modo?! Io sono la fantastica Bulma e nessuno si può permettere di darmi della "grassa"!!! ». Crillin le si avvicinò impacciato e con un sorriso tirato sul volto « Suvvia Bulma, non è successo niente ... » cercò di tranquillizzarla. Lei si arrabbiò maggiormente e osservò il suo piccolo amico in cagnesco « NON TI INTROMETTERE!! » gli urlò poi secca facendolo defilare con la coda tra le gambe. Nel frattanto, mentre il battibecco tra mamma e papà continuava, continuavo a sorridere contento e non smisi nemmeno quando Goku me lo fece notare « Ma Trunks, ridi mentre quelli bisticciano? ». Osservai un po' il Son prima di tornare a contemplare lo spettacolo discutibile che stava proseguendo dinanzi ai miei occhi « Ho sempre sognato vederli litigare ... » mi avvicinai maggiormente a lui e iniziai a sussurrare il finale della mia affermazione « ... Sa, mamma mi ha raccontato molte volte delle sue sfuriate ma questa è la prima a cui assisto. E' una cosa davvero meravigliosa ». Goku non si sorprese ma sorrise lui stesso capendo (!) che per me, vedere assieme i miei genitori in uno di quegli atti ai quali non avevo mai fatto da spettatore, era un'occasione per immaginare Vegeta al fianco mio e della mamma come se fossimo stati una famiglia completa.
Nonostante le urla da parte di Bulma, le frecciatine da parte di Vegeta, amavo con tutto il cuore quel dialogo tra loro ... un dialogo che non era amichevole ma se non altro indicava che tra i due qualche legame vi era perché soltanto il silenzio è in grado di sottolineare l'assenza di esso. E io continuavo a sorridere ... felice.
Piccolo però (che con tutte le probabilità non la pensava affatto come me) si stancò di quella lagna e quindi, dopo aver emesso un grugnito davvero poco amichevole, attese che tutti noi gli concedessimo il silenzio che richiedeva. Persino mamma, dopo esser stata fulminata dallo stesso namecciano più di una volta, sigillò la bocca mettendo termine alla ramanzina.
Piccolo si schiarì la voce ma se il suo animo tornò tranquillo, la "M" sulla sua fronte rimase oscura lasciando quindi in noi tutti il privilegio del dubbio « Le cose stanno così ... » iniziò incrociando le braccia al petto « ... Per fermare Babidi abbiamo affrontato alcuni dei suoi scagnozzi e successivamente ho adottato un piano che avesse come scopo l'eliminazione del mago stesso e di Darbula, suddito fidato del primo oltre che portentoso guerriero dai poteri che erano pari a quelli di Cell. Ho obbligato Vegeta a farsi comandare da Babidi assieme a me per ingannare il mago e arrivare sino a lui mentre gli altri potevano agire indisturbati ... » Piccolo proseguì mentre i nostri amici che erano ancora allo scuro di tutta la vicenda ascoltavano silenziosi e sbigottiti « ... Mentre noi eravamo indaffarati, Trunks è entrato nella sala comandi della navicella e ha fatto allontanare il mezzo dalla crosta terrestre raggiungendo così lo spazio aperto come da me richiesto ». Goten iniziò a saltellare sulle ginocchia della mamma ancora troppo euforico per il breve viaggio tra le stelle e grazie alle sue risate che seguirono, tutti compresero che non avrebbe dimenticato presto quella avventura. Il namecciano, nonostante l'interruzione, proseguì neanche tanto infastidito « Dopo aver raggiunto una distanza sufficiente ho ordinato che la sala macchine venisse distrutta cosicché il mago non potesse tornare sulla Terra e mentre anche il resto della nave veniva demolito, Goku ha fatto in modo che tutti noi fossimo poi sani e salvi grazie alla sua tecnica del teletrasporto. Prima che fuggissimo però, io e Vegeta dovevamo eliminare Babidi e Darbula ... lo scarso tempo ci ha impedito di fare ciò e ci siamo dovuti limitare a procurare loro delle lesioni ». Piccolo concluse e per dare un tocco di stile in più, fece comparire sulle sue spalle e sulla sua testa il suo mantello e il suo turbante bianco. Quegli elementi posizionati a dovere nascosero il marchio e pertanto il nostro amico appariva un po' meno brutale.
Gohan sospirò ripensando a tutto il discorso e si grattò con forza la nuca con una mano quando comprese di non riuscire a cogliere la soluzione al dilemma. Iniziò a passeggiare da una parte all'altra facendo allarmare il vecchio Juma che, in fondo al veicolo, aveva praticamente tutti i guerrieri addosso. Il Son si fermò posando una mano a ridosso del mento e utilizzando l'altra per sostenere il braccio « Proprio non capisco ... La navicella si dev'essere distrutta perché il contrario non sarebbe fattibile. Era un rottame e le stanze esplodevano una dopo l'altra! ... » riprese a riflettere sotto l'occhio severo del suo primo maestro « ... In più ricordo che Babidi era stato tagliato in due parti e Darbula era stato ferito quindi non riesco a comprendere perché il mago sia ancora tutto intero e poi, se erano in grado di fuggire, perché non lo hanno fatto prima che Piccolo e Vegeta li attaccassero? Potevano batterci sul tempo ... Poi c'è la questione di MajinBu ... ». Kaioshin, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, strinse i pugni e deglutì un grosso quantitativo di saliva « MajinBu è un mostro terrificante ... E adesso che si è risvegliato per noi potrebbero giungere dei seri problemi » proferì serio guardandoci un po' storto come se le riflessioni che stesse mettendo in atto Gohan fossero su delle futili quisquiglie ...
"Bel Dio ..." pensai "... non è stato nemmeno in grado di progettare qualcosa di lontanamente simile al piano di Piccolo!". Un po' severo mi convinsi che Kaioshin non dovesse far altro che baciarsi i gomiti, altroché.
Goku si allontanò dalla moglie e si mise alle spalle del primogenito afferrandolo per esse con entrambe le mani. Scosse un poco quella figura giovane « Kaioshin, deve ammettere però che se non fosse stato per il piano di Piccolo a quest'ora saremmo maggiormente nei guai. Non crede? ». La divinità non fece altro che socchiudere gli occhi e mantenerli tali per tutto il proseguimento del dialogo che venne successivamente.
18, fredda, glaciale, acida nelle sue dichiarazioni, socchiuse gli occhi di ghiaccio scrutando con occhio critico il fratello gemello che teneva in maniera poco salda la sua piccolina. Poi però, vedendola muoversi come un gatto indispettito ma non intravedendo uno spiraglio di disattenzione da parte di 17, si sedette poco composta sul sedile poggiando tutto il peso sul fianco sinistro e sporgendosi indietro per osservare gli stolti amichetti del suo compagno « Ma non vi bastava farli saltare in aria fin dall'inizio? Non capisco perché abbiate dovuto perdere tempo a manovrare la navicella nello spazio ... » proferì lamentosa mentre Marron sbracciava per avere la sua attenzione. Gohan osservò il maestro e soltanto quando ebbe da esso un cenno affermativo con la testa (segno che poteva parlare lui al posto suo) iniziò a spiegare nuovamente cercando di non eliminare dettagli importanti « All'inizio pensavamo che sarebbe stata una passeggiata e quindi abbiamo affrontato tutti i nemici ma poi però, anche per colpa mia, la situazione è cambiata ... » il sayan si fermò un attimo ripensando ai momenti in cui non era affatto riuscito nell'unico compito che gli era stato affidato e nel quale aveva regalato preziosissima energia al mostro rosa « ... Pensando che l'energia raccolta per MajinBu fosse maggiore rispetto a quanto immaginavamo, ci siamo mossi diversamente in modo che altra preziosa linfa non venisse donata. Piccolo ha pensato di mandare la nave nello spazio per mettere Babidi nei guai e impedirgli di tornare sulla Terra anche senza MajinBu al suo fianco ». Gli sguardi di tutti rimasero tra il severo e l'allibito. Mentre Gohan non sapeva bene come proseguire, presi io la parola poggiandomi con la schiena al profilo della poltroncina di Genio e incrociando le braccia al petto « Piccolo immaginava che Babidi, avendo raggiunto la Terra con una nave carica di soldati, non fosse in grado di resistere in un luogo in cui l'ossigeno è assente ... quindi, se la nave si fosse distrutta e lui sarebbe stato spazzato nello spazio aperto, sarebbe morto come una qualunque persona nelle sue stesse condizioni. Inoltre, visto che il mago ha dato sfoggio di poteri che richiedono come oggetto la psiche degli individui ... » involontariamente voltai la testa in direzione di papà ma appena vidi il suo sguardo cattivo (forse perché non voleva essere fissato) tornai nuovamente a guardare i miei amici « ... credo che Piccolo abbia immaginato che non fosse in grado di utilizzare la tecnica del teletrasporto come Goku perché ciò richiede anche grande destrezza in battaglia. Ovvio che giunti a questo punto comprendo che le nostre teorie erano inesatte, forse troppo basate sulle pure supposizioni ». Feci spallucce per dire che non avevo altro da aggiungere e mantenni la mia posizione.
Mamma mi osservò perplessa e si portò una mano al mento. Sentii i suoi occhi indagatori su di me per parecchio ... deglutii quando iniziò a fissarmi intensamente. Vidi che voltò lo sguardo verso Vegeta un paio di volte prima di tornare su di me ... evidentemente cercava le differenze e le similitudini tra noi due ignara che in me ci fosse anche del suo. « Ma che storia bizzarra ... » affermò poi un po' scettica tornando ai comandi della nave e tornando a guidare in direzione di casa.
Yamcha la osservò sedersi e manovrare per qualche istante prima girarsi completamente indietro poggiando le braccia sul poggiatesta e mettendo le gambe a cavalcioni del sedile poggiandosi su di esso con tutto il suo peso. Osservò Goku e chiese a lui « Ma non c'era anche questo Darbula con il mago? Non potrebbe essere stato lui a salvare il mago e il mostro? ». Il Son alzò gli occhi al cielo e arricciò le sopracciglia, incrociò le braccia al petto e mise sù un broncio da bambino impettito « Potrebbe essere ... Ma a questo punto Darbula dev'essere morto per qualche motivo perché altrimenti noi saremmo in grado di percepire la sua aura ... Uffa, non ci capisco più niente! ». Goku si sedette sul freddo ferro e iniziò a rimuginare pensieroso ... dubito che il suo intelletto possa aver raggiunto traguardi elevati ...
Piccolo mosse un passo in avanti in direzione del sayan che ancora tentava di far lavorare le meningi « A questo punto penso che potremo scoprire la versione dei fatti soltanto andando dal mago e farcela spiegare da lui stesso anche perché, con tutta la confusione avvenuta, non riesco nemmeno a capire come MajinBu sia potuto rivivere ». Tutti noi annuimmo e Goku si rialzò in piedi con un'aria determinata in volto « Hai ragione, non abbiamo alternative per ora. Dobbiamo andare » il moro si voltò verso la moglie che ancora teneva stretto il piccolo figlio al petto, le sorrise e cercò ancora una volta la sua approvazione per portare Goten in mezzo ai guai. Chichi strinse per l'ultima volta il bimbo e poi lo lasciò andare, vinta come sempre dal suo spirito da principessa un po' guerriera e fiera che era. Sorrise al marito con decisione e gli parlò con un tono che non ammetteva un "no" come risposta « Falli tornare a casa sani e salvi. Non fare scempiaggini, sono ancora troppo giovane per diventare vedova ». L'uomo, attorniato dai suoi figli, mantenne alto il sorriso « Certo Chichi, non ti preoccupare ».
Bulma premette un bottone sul pannello dei comandi e voltò appena il viso verso me e gli altri anche se di preciso voleva parlare con tutt'altra persona « Signor Juma, stò aprendo il portello, si allacci la cintura di sicurezza ». Il nonno di Gohan si allacciò la cintura in cintola anche se con estrema fatica ... in effetti non è proprio un fisichino il nonnino ...
Prima di avvicinarmi al pannello che istante dopo istante si stava aprendo emettendo un lieve rollio, mi voltai indietro verso mamma e porsi l'ultimo quesito « Ho visto che manca Light, é arrivato a casa sano e salvo? ». Nonostante la domanda fosse diretta alla donna, Yamcha rispose al suo posto: « Light è partito verso casa da parecchio tempo ma non sappiamo nemmeno se ci sia arrivato intero ... » disse con un sorriso malinconico sul volto « ... Anche se lo chiamassimo non risponderebbe, è fatto così ». In quell'attimo, vedendo sul viso dell'uomo che sopportavo a fatica quel sorriso carico di amarezza, provai in profondo senso di tristezza. Compresi che Light era stato molto più sfortunato di me alla fine ...
« Spero che stia bene » saltai nel vuoto e mi lasciai trascinare dalla forza del vento che mi spingeva lontano dal mezzo di trasporto. Seguii i miei amici e volai assieme a loro in direzione dell'aura maligna.

******

Le mani tremavano di rabbia e di agitazione. Scivolavano le dita per colpa del sudore che aveva addosso causato dalla fatica. I denti digrignavano tra loro quando la bocca non sapeva più che imprecazioni esclamare e, perennemente, i resti dei suoi fallimenti venivano scaraventati a terra con furia repressa. Dopo l'ennesimo tentativo andato sprecato, dopo l'ennesimo spreco di energie, si abbandonò sul largo tavolo freddo e poggiò su di esso la guancia sinistra e la medesima tempia. Gli occhi rossi e un po' gonfi indicavano che di lì a poco, se il suo autocontrollo fosse crollato, si sarebbe messo a piangere da un momento all'altro. Pur di non far vedere le lacrime nemmeno a sé stesso, il bambino si strofinò gli occhi con le mani, strappò via le lacrime con la forza e poi, ancora turbato da quel nervosismo che gli rodeva, tirò sù con il naso un paio di volte.
Si lasciò cadere sulla larga panca di metallo ed anche se le forti luci del laboratorio lo accecavano egli non se ne preoccupò, sentiva comunque il bisogno di stare un po' fermo per riprendere la lucidità che gli serviva. Il silenzio si fece udire tra quelle larghe pareti, gli scheletri delle autovetture morte lasciavano che la loro struttura da colossi riempissero quei vuoti mentre gli acidi vari, riversati a terra, ribollivano cercando però di mantenere un contegno come se comprendessero pure loro di quanto il loro creatore avesse bisogno di pace. Trascorsero parecchi minuti. Quando si sentì più leggero Light si rimise dritto sulla panca ed osservò meglio il disastro che aveva combinato per colpa dei suoi scatti d'ira: numerosissime sostanze erano state sparse per una larga porzione di pavimento e i cocci delle ampolle infrante riflettevano la forte luce dei lampadari che erano nel laboratorio. Si passò una manica della maglietta bianca sotto il naso e respirò profondamente. Scese dalla panca, afferrò una scopa e una paletta ed iniziò a pulire senza tralasciare nulla. Con uno strofinaccio asciugò il pavimento e lo rese lindo. Il bambino, anche se ancora un po' abbattuto per i suoi insuccessi, spiegò a sé stesso che non era colpa degli attrezzi scientifici se lui non riusciva nell'esperimento ... Alla fine poi, sorrise anche pensando che se avesse continuato di quel passo avrebbe poi imprecato perché non aveva più mezzi a sua disposizione.
Tornò al largo tavolo e inspirò profondamente, osservò alla sua destra e afferrò due ampolle cariche di sostanze diverse. Dopo aver atteso che le sue meningi concludessero i suoi arrovellamenti, piegò il contenitore che aveva nella mano sinistra e fece in modo che il liquido rosso che era al suo interno andasse a scivolare all'interno della boccetta con il liquame azzurrastro. Le due sostanze entrarono in contatto ma Light proseguì: era necessario che la dose fosse delle proporzioni giuste per la realizzazione del suo speciale carburante. Quando la maggior parte della sostanza necessaria venne versata nel contenitore vetrio, il bambino si alzò dalla panca ed afferrò con una certa spigliatezza il contagocce che era sulla scrivania vicina, quella del nonno. Tornò al suo lavoro e proseguì nel suo operato facendo cadere le gocce color porpora una dopo l'altra e osservando ogni volta la nemesi del prodotto: quando le due sostanze iniziavano a reagire tra loro era indice che il composto era ultimato ma, se fosse stata aggiunta una goccia o meno per colpa dell'insicurezza del piccolo scienziato, il tutto sarebbe stato da buttare ... quelli erano i suoi fallimenti, mere piccolezze se si andava a vedere l'età con cui operava. Light osservò la sua opera dopo aver fatto cadere l'ennesima goccia di prodotto e attese stranamente tranquillo ... in precedenza era agitato e non vedeva l'ora che il composto reagisse. Piccole bolle iniziarono ad alzarsi quando i due liquidi presero a reagire tra loro, un piccolo fumo iniziò a levarsi oltre le barriere di vetro e a toccare le narici. Light sorrise entusiasta pensando che molto probabilmente ce l'aveva fatta. Afferrò l'ampolla, si avvicinò ad una piccola motoretta volante che aveva risistemato poco prima e dopo aver aperto il serbatoio del carburante versò il contenuto nel veicolo. Accese il motore e bloccò il veicolo lasciandolo sul posto, rimase ad osservare la scena e vedendo che non stava accadendo nulla di insolito esplose letteralmente di gioia: strinse i pugni e iniziò a saltare sul posto come un coniglietto, « Ci sono riuscito! Ci sono riuscito! » urlava a squarciagola mentre correva tra le varie scrivanie zigzagando come un vero bambino. Oltrepassò con energia la porta che dava nella casa principale e corse nella sua cameretta che stava in un punto lontano dal caldo salotto, varcò la porta bianca sulla quale aveva applicato il cartellino con su scritto "Keep Out" e proseguì ad esultare all'interno di essa. La sua cameretta era piuttosto spoglia per essere di un monello della sua età: non vi erano poster appesi o altro, gli unici elementi che coloravano la stanza erano il largo tappeto a ridosso del letto e gli innumerevoli libri che stanziavano sulla libreria ... posso affermare (poiché glielo chiesto di persona) che di quei libri non ne avesse letto nemmeno uno. Si avvicinò alla sua piccola scrivania di legno laccato ed estrasse da uno dei cassetti un piccolo calendario da tavolo, cercò la data di quel giorno e dopo aver arraffato una matita al volo scrisse qualcosa riguardo alla sua vittoria ... evidentemente pensava che fosse un giorno glorioso, da ricordare ad ogni costo. Ripose ogni cosa al suo posto e sfrecciò nel bagnetto che era nella sua camera e all'interno compì il comune gesto che chiunque avrebbe fatto se fosse dovuto partire per un piccolo viaggio. Quando riuscì si indirizzò verso la libreria e la scostò da una parte con una evidente facilità ... Light non era forzuto o altro, il fatto è che vi erano delle piccole rotelle nascoste sotto al mobile ... Ritornando a Light, scostò la libreria e iniziò a rovistare nel suo guardaroba anch'esso spoglio come la stanza, afferrò un semplicissimo zainetto che pareva abbastanza capiente e rimise ogni cosa al suo posto. Uscì di corsa dalla sua camera e si indirizzò nella calda cucina rischiando più volte di inciampare sulle scale e quindi rompersi qualche osso. Si fermò davanti al largo frigorifero e lo spalancò per vedere cosa vi potesse essere di commestibile: verdure varie, carne da cuocere, altra da scaldare, frutta, salumi e pagnotte. Estrasse fuori gli ultimi tre oggetti e iniziò a riempire di salumi vari i panini che aveva preso e poi, dopo averli anche impacchettati rapidamente con la pellicola d'allumino e averli messi nello zainetto, aggiunse al resto anche alcune mele sode. Light chiuse il suo zaino e tornò nuovamente nei laboratori quasi pronto per partire. Afferrò gli occhiali da aviatore che aveva appeso alla moto e se li infilò iniziando a vedere rosso poiché il vetro era di tal colore, si avviò verso gli interruttori della stanza e grazie ad uno di essi spalancò il portone che dava al giardino. Tornò alla scrivania sulla quale lavorava in precedenza e dopo aver estratto dal cassetto un'altro oggetto che aveva messo in sesto lo poggiò sul piano di metallo osservandolo con sguardo un po' bieco ma allo stesso tempo fiducioso. Sollevò gli occhiali poggiandoli alla fronte e afferrò con entrambe le mani l'oggettuncolo rigirandolo tra esse.
« Per fortuna ho trovato tutti i pezzi per ripararlo e potenziarlo un po' ... » mormorò mentre poggiava lo scouter sull'orecchio sinistro « ... Bulma mi aveva detto che apparteneva a una scimmia di nome Radish ... » Light spinse il bottoncino laterale e quando iniziò ad osservare la scala numerica che saliva in maniera costante in una determinata direzione, s'innervosì sentendo scivolare l'apparecchio dall'orecchio. Il bimbo spense lo scouter dopo aver memorizzato la direzione ed osservò con aria lievemente scocciata l'oggetto prima di riporlo nello zaino « Certo che queste scimmie hanno le orecchie proprio grandi! » affermò poi sedendosi sul mezzo che era ancora in moto sbloccando le ganasce che lo tenevano fermo sul posto. Uscendo dalla struttura ripensò alle famose scimmie mentre si infilava i guanti che gli avrebbero permesso di non sentire il vento freddo sulle mani: Goku padre di Gohan e Goten, figli nati dall'unione del sayan con la terrestre Chichi; Vegeta padre di Trunks (io) ... "Ma figlio di chi altri?" si domandò il ragazzino incuriosito da quella mancanza. Si abbassò gli occhiali da aviatore e dopo aver poggiato nuovamente la motoretta al suo cavalletto corse nuovamente verso casa e richiuse il portello per paura che qualche curioso si fosse avvicinato troppo ai suoi mezzi. Tornò alla moto e riprese un secondo a pensare al perché di quell'appellativo a cui il padre Yamcha lo aveva educato in esclusivo riferimento al principe dei sayan ... "Perché avevano la coda da scimmia ..." pensò quando rispolverò altri ricordi anteriori di vecchi dialoghi risalenti a quando il bambino era ancora un interesse per i genitori ... " ... Una coda da scimmia ..." ripensò ancora cercando di immaginare una protuberanza pelosa che nasceva dal retro dei guerrieri che si muoveva con la cadenza di una coda felina. Assottigliò gli occhi però quando giunse a immaginare la mia persona: un guerriero con la coda di un colore ridicolo tutt'altro che spaventevole. Sorrise alzando gli occhi al cielo e facendo sollevare la motocicletta con la quale, grazie al nuovo composto, avrebbe potuto viaggiare tranquillo per svariati giorni senza problemi. « Che tipi strambi! » esclamò poi sfrecciando verso l'obbiettivo che lo scouter gli aveva indicato.
Il viaggio del ragazzino però durò poco: dopo nemmeno dieci minuti si imbatté in una combriccola di persone che viaggiavano nella direzione opposta alla sua. Il padre volò fuori dal veicolo color giallo paglierino e nonostante il suo abbigliamento fosse discutibile fin dalle prime ore della mattinata, Light soprassedé alla cosa lasciando il genitore parlare anche se non vi era molto da dire.
« Light! Allora stai bene! » esclamò Yamcha rimanendo a distanza mentre la mamma, ancora all'interno dell'abitacolo, sorrise un po' distesa. Il bimbo osservò un po' all'interno del veicolo utilizzando il largo vetro del parabrezza e non si stupì di vedere tutti sani « Vedo che anche voi state bene ». Il padre annuì « Già, per colpa di quei tizi al torneo abbiamo avuto dei problemi ma ora è tutto risolto ».
« Ah ... » proferì piatto « ... E adesso dove andate? » chiese immaginando però la meta che alla fine si rivelò come esatta: « Torniamo a casa e portiamo gli altri con noi. Rimarremo lì finché tutta questa storia non si sarà conclusa ».
« Quale storia? ».
Yamcha spiegò a grandi linee il racconto di Babidi e MajinBu (mai bene come me comunque) e quando ebbe concluso ripeté dov'erano diretti. Light però, che non era affatto intenzionato a seguire gli altri per tornare a casina, iniziò a tagliare corto sperando di sfuggire alla tortura che però gli arrivò comunque.
« Dove hai intenzione di andare? » gli domandò il padre vedendolo andare oltre l'elicottero giallo che la quasi ex moglie teneva fermo. « Vado a vedere questo MajinBu » proferì comprendendo che l'energia segnalata dallo scouter poteva essere di quell'individuo misterioso. Light non si voltò indietro all'ennesimo richiamo: « Andiamo a casa, subito! Qui non si scherza, potresti morire! ».
« No! Voglio vedere MajinBu! ... » ripeté maggiormente severo e leggermente inacidito il bambino voltandosi verso quello che oramai non chiamava più "padre" « ... Voglio andarci, ho preparato tutto il materiale proprio per questo e non voglio tirarmi indietro adesso solo perché me lo dici tu! ». Senza attendere oltre il bambino fece rombare i motori e infiammare i propulsori. Il piccolo mezzo sfrecciò nel cielo sparendo alla vista dopo pochi istanti lasciando Yamcha allibito. L'uomo rientrò nel mezzo investito dal silenzio e dagli sguardi dei presenti. Bulma fece avanzare nuovamente l'elicottero giallo in direzione della Capsule Corporation.
« Che ragazzino impertinente! Io gli avrei tirato le orecchie! » esclamò all'improvviso Chichi in preda ad un fastidio materno improvviso e mentre i due genitori del monello sorridevano per l'esclamazione la donna proseguì nei suoi commenti seminando una punta di ilarità. Yamcha sorrise e si stravaccò sul seggiolino, osservò Bulma e precisamente i suoi occhi azzurri perdendosi in essi soltanto per un istante ... « E' proprio testardo, come te » disse poi spiazzando la donna che però si riprese quando trovò la risposta per controbattere « Già, ma è anche stupido, proprio come te! ». L'uomo ridacchiò cogliendo il vero di quell'affermazione senza pesare il suo significato. L'ilarità dei due però venne stroncata dalle parole di Genio che, serio come poche volte, vennero proferite con aria mesta: « Ho un brutto presentimento per quel ragazzino ... ».
Light però era già lontano ...

******

Ci mancava ormai poco per raggiungere Babidi e MajinBu. Le loro auree erano ben udibili e grazie al pesante silenzio che regnava tra i presenti ciò era ancora più facile da percepire. In fondo alla fila di guerrieri osservavo con calma apparente i miei amici che volavano dinanzi a me con velocità costante: il signor Goku, Piccolo e Vegeta in prima linea guidavano la scia di guerrieri; Gohan affiancato perennemente dal piccolo Goten, seguivano il genitore scambiando soltanto di tanto in tanto qualche parola spiccia tra di loro; davanti a me un Kaioshin pensieroso pregava già mentalmente che la nostra (per lui sicura) disfatta giungesse meno cruenta di quanto potesse accadere mentre Crillin, anch'egli apparentemente tranquillo come il sottoscritto, lo osservava ogni tanto soltanto per vedere se la sua aria accigliata mutava di un minimo.
« Gohan, ma è tanto forte questo MajinBu? » chiese Goten al fratello lievemente impaurito. Il sayan negò con la testa prima di guardarlo negli occhi « Non lo sò proprio ... La sua aura è grandissima quindi è sicuro che non sarà facile sbrogliare questo nodo ... » disse proseguendo a volare mentre il piccolino, pensieroso come gli altri, proseguiva a viaggiare rimanendo però silenzioso.
« ECCOLI! » esclamò all'improvviso Piccolo scorgendo a distanza la grande figura del terribile nemico. Deglutii un grosso quantitativo di saliva e mi affiancai a Gohan quando l'intero gruppo, dopo aver poggiato i piedi a terra, si fermò a pochi metri dal mago che se la rideva sguaiatamente. Babidi si avvicinò al namecciano e lo osservò alzando gli occhi in sua direzione proseguendo poi a visionare noi altri ... « Molto bene ... » proferì con aria sorniona mentre passeggiava avanti e indietro dinanzi a noi, come se fossimo il suo pubblico « ... Vedo che ci siete tutti, persino voi due! ». Babidi osservò in malo modo Piccolo e mio padre e se dal primo ricevette uno sguardo severo, dal secondo si beccò un sorrisetto irriverente ... cosa che sembrò turbare il maghetto poiché arretrò affiancando la sua creatura.
« Prima di eliminarvi vi presento MajinBu, il mio pupillo! Avanti, saluta MajinBu » disse Babidi in direzione dell'enorme pallone rosa che stava al suo fianco. Il nemico iniziò a ridere pacioccone facendo in modo che la sua grossa pancia sobbalzasse per le risa e poi, dopo aver alzato le mani guantate in nostra direzione, aprì e chiuse ritmicamente le dita ripetendo il procedimento in modo continuo ... « Ciao, ciao. Ciao, ciao. Ciao, ciao ... » ripeteva in contemporanea con tono tranquillo, come se non avesse problemi. Il saluto durò anche troppo: un intero minuto di quel "ciao ciao" mandò i nervi del mago alle stelle che si trovò costretto a riprenderlo: « SMETTILA MAJINBU! HAI SALUTATO ABBASTANZA!! ». Il mostro abbassò le braccia e continuò a sorridere « Va bene » disse poi facendo rabbonire Babidi.
« Questi MajinBu, sono coloro che mi hanno dato fastidio, quelli che mi hanno impedito di farti tornare alla luce prima di poco fa ... Per questo ti ordino di farli fuori tutti! ».
MajinBu osservò il mago mantenendo gli occhi chiusi « Quindi ti hanno fatto del male? » chiese soltanto mettendo però paura al suo padrone. Babidi si agitò un poco (perché ogni volta che MajinBu proferiva con lui accadeva sempre così) ma rispose sorridente « Certo, mi hanno fatto davvero male! Non ricordi? ». L'essere tornò a sorridere e iniziò a battere le mani tra loro « O sì, adesso ricordo. Vi farò fuori allora ».
Son Goku avanzò di un passo in direzione del mago e restò serio « Come avete fatto a sopravvivere? Spiegatecelo » chiese perché la curiosità di noi tutti era alta. Babidi si portò le mani dietro alla schiena e sorrise mostrando i dentacci gialli « D'accordo, vi spiegherò, tanto morirete tra poco ... » iniziò tornando a passeggiare in tondo come uno scemo « ... Quando Darbula ha ucciso il vostro amico altra energia è entrata nella sfera di MajinBu ma questa non era ancora sufficiente. Anche se ero stato tagliato brutalmente in due parti, ho tolto il mio sigillo su Darbula e quindi, avendolo fatto tornare nuovamente un mio nemico, l'ho potuto far esplodere in mille pezzettini e pertanto la sua energia, anch'essa entrata nella sfera, ha fatto in modo di riportare in vita la mia creatura ». Babidi si fermò a fianco di MajinBu e continuò a raccontare mentre noi altri eravamo esterrefatti « Mentre la nave saltava per aria lui è nato e io sono sopravvissuto grazie alla mia barriera. Non potevo resistere a lungo però quindi, appena MajinBu è uscito dalla sfera mi ha portato sulla Terra in un lampo e mi ha curato facendomi tornare come nuovo. Eccovi raccontata la storia! » il mago iniziò a ridere sguaiatamente creando un gran baccano mentre Piccolo e noi tutti ci rodevamo il fegato ... la nostra sfortuna era stata massima!
MajinBu iniziò a saltellare sul posto con le mani ai fianchi quando il mago gli diede nuovamente ordine di ucciderci tutti e il piccolo Goten, che era aggrappato al fratello come un cucciolo di koala, si presentò nuovamente come un bambino sincero: « Ma è così buffo, sembra simpatico ... E' davvero così cattivo? » disse Goten continuando ad osservare MajinBu che, appena udì le sue paroline, smise di saltellare.
« Mi trovi simpatico? » chiese gagliardo gonfiandosi un poco. Il bimbo annuì senza problemi e quindi MajinBu riprese a sorridere e si gonfiò maggiormente poiché l'affermazione gli era piaciuta « Che bello, gli sono simpatico! » disse poi senza degnare di uno sguardo il maghetto che cercava di richiamarlo.
« MAJINBUUUUU!!! » Babidi si spompò letteralmente nel chiamarlo ma il richiamato non si scompose minimamente quando si voltò a guardarlo, « Sì? » si limitò a dire.
« TI HO ORDINATO CHE DEVI FARLI FUORI! QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE?! » il mago era livido di rabbia, aveva la sensazione che parlare con il suo pupillo significasse ogni volta parlare con un muro di mattoni. MajinBu indicò con una mano il piccolo bambino continuando però ad osservare il padrone che lo trattava con poco riguardo « Lui mi ha detto che sono simpatico, quindi lo posso scartare, vero? ». Per un attimo ci sentimmo più leggeri ma poi ...
« Sei sono uno sciocco tontolone! Ti ha anche detto che sei buffo!! » lo riprese Babidi nel tentativo di convincerlo a eseguire poi la sua missione interamente. Il mostro rosa riosservò i monello smettendo di sorridere « E' una cosa buona? ».
« AFFATTO! ... » esclamò il mago sentendo di essere sulla giusta strada mentre stringeva in contemporanea i piccoli pugnetti ossuti « ... TI HA PRATICAMENTE DETTO CHE SEI UNO SCIOCCO, CHE SEI RIDICOLO! ». Voltai rapidamente gli occhi verso Goten e lo vidi sbiancare ... non voleva di certo dire una cosa del genere ma questo MajinBu non lo aveva compreso e infatti, irritato per la cosa, strinse i grossi pugni, aprì gli occhietti mantenendoli assottigliati e ci guardò storto con essi mente dagli sfiatatoi che aveva sulla nuca uscivano grandi svaporate.
« Io non sono ridicolo ... » il mostro batté le mani creando un forte ciocco « ... Ho cambiato idea, tu sarai il primo! ».


L'essere scattò in avanti.
Lo scontro ebbe inizio nel peggiore dei modi.

 

 

 

 

... Continua ...

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Capitolo 86
*** Un amico fuori gioco ***


Salve a tutti! Purtroppo la scorsa settimana non ho pubblicato per mancanza di materiale sufficiente … ^-^” anche adesso non è molto ma credendo che rimandare ancora sarebbe stato sciocco, ecco qui il nuovo capitolo. Inoltre ammetto che la brevità di questo è dovuta dal fatto che ho passato due settimane a dir poco infernali: il lavoro non ha fatto altro che stressarmi e quindi, una volta a casa, la voglia di scrivere o comunque mettersi al computer non c’era per niente! Inoltre, altro fattore di disturbo, è che ultimamente mi sono appassionata molto a ONE PIECE (ringrazio Bea XD) e quindi, in quei momenti in cui desideravo relax, leggevo il manga ridendo come una matta.
Ora basta, passiamo alle risposte alle recensioni!

Vegeta4Ever: Carissima, i segni dello scorso capitolo non erano scomparsi per magia, sono stata io che leggendo la tua recensione li ho visti e tolti … purtroppo il mio pc fa le bizze ma per comprendere il contenuto bastava soltanto saltare letteralmente il mucchietto incasinato. Alcune risposte che cerchi sono qui quindi non dovrai fare altro che leggere ma per il resto … basta doppie recensioni, per carità! X( al massimo mandami un’email, ok? Baci!

Kikkaloveyu: Ciao, sono pienamente intenzionata di portare a termine questa storia che mi stò trascinando da praticamente due anni … dopo tutto questo tempo non c’è la voglia di farla morire! Per Bulma e Vegeta dovrai attendere fino all’ultimo, non anticipo niente. Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Baci!

Ka93:Le litigate tra Vegeta e Bulma non potevano non mancare, taglienti e dirette come solo loro sono in grado di fare! Per Trunks è una buona cosa perché ciò gli indica che tra i due almeno un legame c’è anche se per il momento è puramente capriccioso. Babidi è una zecca fastidiosa, non farci caso, tanto prima o poi schiatta pure lui … XD Spero che il capitolo ti piaccia! Baci

Kamy: In effetti come storia è parecchio lunga ma sono contenta che ti sia piaciuta fino ad ora, la cosa mi riempie di orgoglio! Anche perché ci sono ancora da raccontare alcune cosette … Cerca di resistere però, non manca tanto. Non mettere in testa a Trunks strane idee anche se … chissà, vediamo come andrà a finire ^^ Sei ancora con me? Allora beccati questo nuovo capitolo e dimmi se ti piace! Baci!

Pepesale: Scuse accettate cara, non ti preoccupare se ritardi, non me la prendo mica! Il personaggio di Light è molto più complesso rispetto a quando era nato in principio … ammetto che un po’ mi ci stò affezionando. Per quanto riguarda gli altri cerco sempre di rimanere all’interno dei caratteri dei personaggi. Dimmi se anche questo capitolo ti piace! Baci!!

Finito, io vi lascio al capitolo e vi aspetto la settimana prossima con un nuovo capitolo se tutto va bene, nella speranza che nel frattempo lo schermo del portatile non si accenda più come misteriosamente è successo oggi a mezzogiorno a mia sorella quando le ho chieso di aggiornare al posto mio ... Vabbé, già perdonata. Ciao ragazzi/e! A presto!
Baci scImMIA

 

 


CAPITOLO 86
- UN AMICO FUORI GIOCO -



MajinBu scattò verso il bambino a velocità supersonica. Il suo sguardo era terribile, carico di furia omicida e mentre avanzava imperterrito il suo obiettivo non si scostava di un millimetro ... Goten era paralizzato e rimaneva aggrappato al fratello con una forza impressionante. Le sue piccole mani stringevano la stoffa senza la minima intenzione di mollare la presa e nonostante Gohan lo spronasse ad allontanarsi, il ragazzino non si scollava. Quando MajinBu fu fin troppo vicino le azioni si velocizzarono: il mostro portò indietro il braccio destro caricandolo e lo sferrò in direzione del sayan che però, vedendo l'arto avvicinarsi troppo, lanciò lontano il fratellino buttandolo letteralmente a terra. Goten si rovinò mezza faccia al suolo e la sua guancia sinistra si riempì di graffi color terriccio, nulla però in confronto a ciò che ricevette Gohan al posto suo: MajinBu lo colpì al torace pesantemente. Alcune costole si ruppero e il suono dell'accaduto fu perfettamente udibile e mentre ero senza parole per l'accaduto, lo vidi contorcersi ancora sotto i colpi micidiali dei suoi attacchi: MajinBu rimase soddisfatto del suo operato anche se non aveva colpito chi ambiva, spalancò le braccia più che poté e le richiuse a gran velocità frapponendo tra di esse la testa del mio amico Gohan. Quella bestia scoppiò a ridere di gusto quando il mio amico crollò a terra con il sangue crogiolante da ogni foro.
« GOHAN! » urlò Goku apprensivo al figlio stramazzato a terra che boccheggiava come un pesce fuor d'acqua mentre il secondogenito, a breve distanza e rannicchiato su sé stesso, arretrava a gattoni inversi. MajinBu esultò gioioso portando i pugni chiusi sopra la testa e iniziando a saltellare festoso mentre il suo padrone, nascosto dietro a una consistente roccia, tifava per lui senza risparmiare la sua voce insopportabile. Il mostro si rannicchiò su se stesso all'improvviso, rimasi ad osservarlo così come tutti gli altri ... nessuno riusciva a immaginare quale sarebbe stata la sua mossa successiva, era imprevedibile, il suo carattere ce lo impediva. La creatura di Babidi compì un grandissimo balzo verso il cielo blu e in esso scomparve lasciando dietro di se soltanto un luccichio. Osservammo il punto dov'era scomparso confusi. Gohan si sollevò con i gomiti ma non riuscì ad alzarsi ulteriormente, il torace gli doleva fortemente ... e pensare che era bastato un singolo colpo per ridurlo in quello stato … comunque il mio amico non si scoraggiò ed anzi, sembrava che più il dolore si facesse sentire, più la sua voglia di tornare in piedi crescesse. Il suo sangue sayan reclamava quello sforzo per non far crollare l’orgoglio. Crillin, poco distante da me, si avvicinò maggiormente alla scena tremante come una foglia anche se non aveva alcuna voglia di darlo a vedere, con aria preoccupata disse: « Stai giù Gohan, non ti sforzare … » osservò per un istante il suo più vecchio amico che gli era accanto e vedendolo determinato raccolse anch’egli quell’orgoglio da piccolo guerriero qual’era « … Adesso ci pensiamo noi a quello! » esclamò alla fine sorridente e con un pugno chiuso davanti a sé. Gohan cercò di sorridere mentre il sangue denso continuava a colargli dal naso e quindi, sentendosi un po’ più tranquillo (ma nemmeno troppo), rimase nella posizione in cui era senza sforzarsi ulteriormente.
A distanza di alcuni metri qualcuno era tutt’altro che tranquillo: Babidi infatti, che aveva visto sparire nel cielo la sua creatura, era uscito allo scoperto e osservava allibito il cielo sovrastante. « MajinBu … DOVE SEI?! » urlava per richiamarlo, ma del suo pupillo nemmeno l’ombra. Benché potesse essere un momento a noi propizio per attaccare il mago e eliminarlo dalla faccia della Terra, rimanevamo all’erta perché secondo noi era improbabile che il mostro non tornasse alla ribalta. Piccolo poi, che era il più severo di tutti, rimaneva impassibile e con le orecchie tese fermamente convinto di ciò che pensava e per questo informava costantemente i più tranquilli, Crillin in primis, a stare attenti. Kaioshin era l’agitazione fatta persona: trottolava da una parte all’altra seminando le sue paure e decantando la nostra fine … incominciai a immaginare che quel Dio non era venuto per aiutarci, ma per seminare solamente zizzania nei suoi confronti. Eppure Goku, nonostante i comportamenti differenti all’interno del piccolo gruppo, rimaneva serio con un presentimento quasi certo nel cuore ed io, che lo ammiro tutt’oggi profondamente, lo presi come esempio e mi comportai esattamente come lui.
« Sto sentendo qualcosa … » mormorò un po’ incerto Piccolo continuando ad osservare il cielo puntando alla solita nuvoletta abbandonata. « Cos’hai sentito? » chiese Goku all’amico attirando l’attenzione di tutti coloro che non avevano udito le parole del namecciano che proseguì con le spiegazioni: « … Sembra un sibilo, quasi un fischio … ».
Mio padre, maggiormente tenebroso per colpa del tatuaggio sulla fronte, aggrottò le sopracciglia perplesso e al contempo sorpreso « Un fischio eh? … » alzò nuovamente gli occhi al cielo mantenendoli sottili, poi però, quando comprese cosa stesse succedendo, li spalancò rapidamente inserendo in essi un velo di stupore.
« STA’ ARRIVANDO!!! » esclamò a pieni polmoni quando anche lui iniziò ad udire quel suono. I più distratti però si accorsero della situazione quand’era già tardi per agire: MajinBu comparve da sopra le nuvole con i pugni serrati e portati davanti al viso, la sua figura tutt’altro che longilinea sembrava una freccia nella sua verticalità e la sua discesa, rapida e sistematica, faceva rabbrividire. La terra si deformò sotto la sua potenza e non solo: Gohan, suo nuovo obiettivo, si era piegato in due dal dolore e urlava straziato mentre gli arti del grassone erano ancora accollati alla bocca del suo stomaco. Un fiotto di sangue fuoriuscì ancora dalla bocca come un’onda e mentre il mio amico piangeva il mostro se la rideva …
Ognuno di noi era come paralizzato. Nemmeno io riuscivo a muovere un passo … Lo sbigottimento generale fu talmente alto che soltanto Goten, forse perché molto più attaccato al fratello di quanto lui stesso pensasse, ebbe la forza di correre verso il mostro. Voltai lo sguardo verso di lui e mi accorsi per tempo della sciocchezza che stava per compiere: lo vidi trasformarsi in super sayan e congiungere i polsi tra loro mentre sui palmi delle mani iniziava a formarsi un’onda energetica. Mi voltai completamente mentre tutto il resto sembrava essersi fermato, afferrai repentinamente i suoi polsi e lo strattonai in modo che non potesse più far accrescere la sua sfera azzurra. Tirai le braccia di Goten verso l’alto e continuai a scuoterlo mentre, preoccupato per lui, lo ammonivo severo: « Goten, cosa credi di fare?! Vattene immediatamente, torna a casa! » gli dissi con voce quasi cattiva, per spaventarlo volutamente.
Il piccolo iniziò a dimenarsi e sgambettava frenetico, mi calciava gli stinchi senza problemi e lo faceva con forza sempre maggiore. Sperava che io lo lasciassi andare, ma si sbagliava di grosso, non glielo avrei mai permesso. Lo tirai in alto facendo in modo che fosse completamente a penzoloni e lo guardai fisso negli occhi cercando di imitare alla perfezione lo sguardo di mio padre. Goten, se prima strillava come un agnello ferito, ammutolì all’istante. Poco lontano il sayan preso di mira se la passava sempre peggio: MajinBu, dopo il primo attacco, balzò nuovamente verso l’alto e precipitò nuovamente su Gohan con tutto il suo peso andandosi a sedere sul suo bacino. A velocità sempre più crescente iniziò a colpirlo con dei pugni al viso senza dare alcuna tregua mentre nel frattempo se la rideva alla grande … Prima un guancia, poi l’altra, prima una, poi l’altra ancora, sinistra, destra, sinistra, destra … E il sangue sprizzava tutt’attorno macchiando la terra …
« M-ma Gohan … il … il mio fra-fratellone … » Goten balbettava per colpa dei tremori che gli percorrevano tutte le ossa, si mordeva il labbro sinistro per bloccare le lacrime che sarebbero cadute dopo istanti, i capelli si spensero della loro luce quando il mio sguardo lo ferì. Continuai a guardarlo severo, con la testa leggermente piegata verso il basso in modo che i miei capelli, anche se dal colore tutt’altro che spaventevole, creassero attorno ai miei occhi quell’ombra che marcava la loro sottigliezza.
« Goten, torna a casa. Non puoi aiutare Gohan, non fare sciocchezze! » gli ridissi nuovamente prima di lasciargli i polsi e farlo discendere a terra. Il bambino posò entrambi i piedi ma sembrò tentennare sul da farsi … osservò ancora una volta il fratello che le stava prendendo e poi distolse nuovamente lo sguardo, non riusciva a reggere quello spettacolo. Osservai anch’io Gohan e vedendolo capii che non potevo perdere troppo tempo, tornai al mio piccolo amico e mi abbassai un momento alla sua altezza, gli posai le mani sulle sue piccole spalle e smorzai la mia aria da duro per essere maggiormente convincente « Vola via di qua Goten, è meglio così, credimi. Vai alla Capsule Corporation dove sono gli altri sono diretti, dì loro che la situazione si è aggravata e cercate un posto più sicuro. Penso che le città non siano il posto più adatto per nascondersi ». Il bimbo si passò il braccio sugli occhi e si pulì il viso dalle lacrime « E dove andiamo? ».
« Non saprei … Potreste andare sui monti Paoz oppure, ancora meglio, al palazzo di Dio. Ora però spicciati, vattene più veloce che puoi! » mi rialzai in piedi e dopo nemmeno un secondo vidi il piccolo correre lontano da me, alzarsi nel cielo e sfrecciare in quel blu investendo pure le nuvole. Finalmente, almeno lui si sarebbe risparmiato la rovina ...

Gohan non riusciva nemmeno ad urlare, MajinBu non gliene dava la minima possibilità. Colpo dopo colpo il cranio sbatteva sempre più forte a terra anche se il dolore subito dalle bottarelle non era da paragonare agli attacchi che riceveva prima … i pugni di quel mostro erano micidiali. Mentre mi avvicinavo nuovamente alla scena sicuro che a Goten non gli era balenata nemmeno nella testa l’idea di tornare indietro, mi affiancai a Crillin e assistei a ciò che accadde successivamente: il signor Goku si trasformò nel leggendario super sayan e caricò l’energia fino a sfiorare vette altissime, mentre la sua luce abbagliante illuminava tutti noi egli avvicinò le mani al fianco sinistro e iniziò a pronunciare il nome del suo colpo più famoso … « KAME …» le sopracciglia bionde aggrottate su quegli occhi verdi, il suo sguardo divenne ancora più minaccioso quando vide che MajinBu, nonostante avesse perfettamente notato che intorno a lui stava accadendo qualcosa, faceva finta di nulla e continuava a malmenare il sayan … « … HAME … » … la polvere iniziò ad alzarsi attorno a Goku e i miei occhi, anche se colpiti continuamente dai capelli ribelli che non se ne stavano fermi un secondo per colpa del nuovo vento, non la smisero di osservare il tutto, quella rabbia era quasi palpabile … iniziai a domandarmi se anche papà, che era oltre il signor Goku, avrebbe fatto lo stesso se c’ero io sotto a quel mostro …
« … HAAAA!!!! » l’onda azzurra, dalle dimensioni gigantesche, scappò dai palmi del super sayan e corse verso MajinBu e questo, degnando finalmente il suo nuovo nemico, quando notò la sfera riuscì a dire soltanto: « Hooo … » prima di essere completamente investito da questa. La luce dell’esplosione obbligò me e altri a pararci gli occhi con le braccia per non venire abbagliati. Quando aprimmo gli occhi però non vedemmo più MajinBu ... Si era dissolto con il colpo oppure era indenne? Sparsi attorno c'erano soltanto parti mollicce del suo corpo ma nonostante questo tutti noi pensammo che ci fosse qualcosa di strano in tutta quella calma ...
« Crillin, porta Gohan in un posto sicuro » proferì serissimo Goku in direzione del suo amico che era ancora esterrefatto per l'azione appena avvenuta. « Ma Goku ... » iniziò a parlare il piccoletto al sayan cercando di convincerlo di ciò che pensava « ... Se quel mostro è ancora vivo, se quell'essere è così forte come dice Kaioshin ... Se è davvero così terribile quale potrebbe essere un posto sicuro? Saremmo ovunque nei guai! » il piccolo uomo strinse i pugni sapendo che comunque non sarebbe stato d'aiuto per la battaglia e questo gli faceva parecchio male ... Crillin è sempre stato e rimarrà per me un grande guerriero. Il Son non lo guardò e rimase a rimirare l’orizzonte, luogo dove i resti di MajinBu rimanevano inermi.
« Non lo so Crillin, non lo so proprio … » sospirò il sayan dalla chioma dorata mentre tutti noi altri rimanevamo ad osservare il povero Gohan che boccheggiava ansimante « … A questo punto penso che qualsiasi posto vada bene ». Mi avvicinai a Crillin e attirai la sua attenzione afferrandogli una spalla con una mano « Io ho mandato Goten a chiamare gli altri e a portare anche loro in un posto più sicuro, gli ho suggerito il palazzo di Dio ». Goku annuì ma fu Piccolo a parlare al posto suo: « Hai fatto bene, è meglio portare anche Gohan lì. E poi al palazzo c’è Dende che lo può curare a dovere e successivamente Popo si prenderà cura di lui per farlo stare meglio ». L’ometto non se lo fece nemmeno ripetere, corse verso Gohan e lo prese in spalla ed anche se quest’ultimo gemeva perché gli doleva ogni parte del colpo, Crillin salutò rapidamente e alla velocità della luce si allontanò.
Mi osservai nuovamente attorno e mi soffermai sui resti mollicci del mostro che stavano prendendo la luce del sole. Vicino ad essi, quell’essere di nome Babidi, passeggiava tra essi tutt’altro che allegramente, tremacchiava infatti quella pulce pelosetta al sol vedere quegli ammassi di ciccia spiaccicati in ogni dove. Avanzava balbettando come un povero vecchio a cui avevano strappato via ogni speranza (cosa che alla fine era per davvero anche se sono incerto sull’età di quell’individuo) « MajinBu … » mugolava afflitto con una lagnanza che sembrava senza fine. Piccolo inclinò la testa da un lato e fece scrocchiare l’osso del collo dopodiché assortì lo stesso effetto quando alzò ed abbassò le spalle facendole roteare sul loro perno.
« Babidi sembra un po’ spaesato … » proferì il namecciano un po’ malefico e con un sorriso arcigno dipinto sul volto, egli evidentemente pensava che fosse meglio sistemare il mago prima che il mostro fosse di ritorno in un modo o nell’altro.
« MajinBu … MajinBu … » Babidi raccolse da terra uno dei mucchi mollicci utilizzando soltanto l’indice e il pollice della mando destra dal gran che era schifato da quello spettacolo, sollevò il poco che gli rimase tra le dita ossute e dopo aver guardato con mal-occhio l’enorme pezzo che era ricaduto a terra, portò all’altezza degli occhi il restante gruzzoletto che raggiungeva le dimensioni di una gomma da masticare già usata. Il mago poggiò il piccolo “tesoro” nei palmi delle sue mani scheletriche, iniziò a tremacchiare con la lacrimuccia a fianco dell’occhio che era in procinto di cadere. Nonostante la scena patetica nessuno di noi si mise a ridere, Piccolo nel frattanto attendeva che l’esseruncolo facesse almeno mentalmente le sue ultime preghiere.
« La creatura di mio padre … MajinBu … » mormorò ancora una volta alla carcassa nelle sue mani « … Perché mi hai abbandonato così, non è giusto. Torna MajinBu … ». Il silenzio rimase della stessa pesantezza anche durante i secondi che susseguirono, soltanto la voglia di mettere fine a quella storia iniziò a crescere.
« Basta, mi sono stancato! Non vedo che senso abbia attendere oltre » disse Vegeta seccato notando l’immobilità della situazione. Voltò lo sguardo verso Piccolo e qust’ultimo annuì prima di incamminarsi verso il suo obiettivo … Babidi aveva avuto anche troppo tempo per rivedere tutta la sua vita passargli davanti.
« Hei, tu! Che hai intenzione di fare! Non ti azzardare!! » strillò come una donnetta il mago quando il namecciano gli fu maggiormente vicino. Babidi arretrò portandosi appresso il “suo MajinBu” e non si fermò finché non si ritrovò a sue spese bloccato da grandi rocce … Sbuffai pensando che quella situazione era a dir poco assurda: un secondo prima eravamo in ipertensione perché quel mostro sembrava volerci sterminare e poi, un secondo dopo, ci ritrovavamo ad essere spettatori del piccolo viaggio di un inetto che, potendo scegliere una qualsiasi direzione per fuggire, optò per l’unica che lo avrebbe fatto intanare ... incominciai a pensare che forse Yamcha non era il più sdondo della Terra, il che è tutto un dire. Babidi osservò le grandi rocce davanti a se con occhi stralunati e poi diede loro la schiena osservando con il medesimo sguardo gli occhi cattivi di Piccolo. Sorrise però notando un particolare che era vicino ad essi …
« Hi-hi-hi … » ridacchiò assottigliando gli occhiacci mettendo sulla mano sinistra il mucchietto molliccio « … Siete ancora sotto il mio controllo belli miei! Posso fare di voi ciò che voglio!! … » spalancò il palmo destro in direzione del namecciano e urlò a squarcia gola « … TATTARATAAA!! ». L’incantesimo ipnotico iniziò ad avere luogo e Piccolo iniziò a subire pesanti martellamenti continui alla tempia, in quel momento si dimenava come un forsennato e noi potemmo vedere esclusivamente quel lato della trattamento poiché il resto lo potevamo esclusivamente immaginare. Kaioshin si mise le mani nei capelli pensando che da un momento all’altro Piccolo avrebbe potuto trovare anch’egli un posto nell’aldilà poiché la sua fine poteva essere la stessa, o quasi, di quella subita da Darbula o da Yamu ancora prima, entrambi seguaci del mago. Il namecciano si dimenava freneticamente ma più i secondi passavano più la sua agitazione sembrava calmarsi invece di esplodere in mille pezzi come immaginavamo fino a raggiungere una totale placidità nei suoi atteggiamenti, come se non fosse accaduto nulla. Piccolo proseguì a respirare un po’ affannosamente ma mentre le piccole gocce di sudore nate per colpa dell’attacco psichico si asciugavano, sorrideva nuovamente con aria divertita.
Babidi sussultò e pensando di avere spazio indietreggiò andando però a dare una capocciata contro la roccia retrostante. « Ma … Ma come … » farfugliò il mago spaesato.
« Non ti è piaciuto, vero? … » proferì duro Piccolo con la sua voce rauca « … Mi spiace ma non sopporto che qualcuno mi dia degli ordini. Desolato, ma sono fatto così ». L’alieno dal color del prato (non mi piace utilizzare “muso verde” come sinonimo … e poi io non sono mio padre) alzò la mano destra in sua direzione e distanziò per bene le dita di essa. Il mago, immaginando perfettamente cosa stesse per accadere, si rannicchiò su sé stesso e strinse tra le mani il cumulo di carne rosato. Tremante riosservò quel mucchietto sentendo già l’anima per metà fuori dal corpo.
« MAJINBU!! AIUUUTO! SALVAMIII!!!! » urlò Babidi a squarciagola e a sorpresa di tutti, mentre l'ex Dio della Terra aumentava il diametro della sua sfera, il piccolo ammasso molliccio iniziò a divincolarsi cambiando di forma: inizialmente si espanse sul palmo sottile e poi sembrò alzarsi verso l'alto così come un ammasso di cera avrebbe fatto lo stesso in una LavaJet.
« Guardate!! » gridò Kaioshin additando la mano del mago sulla quale stava avvenendo lo strano fenomeno. Osservammo il modificarsi della struttura assorti, quasi ipnotizzati un quella strana danza che non serviva ad altro che mescolare il composto. La palletta si allungava da una parte all'altra senza controllo ma ad un certo punto, sempre senza preavviso, si fermò. Tutti rimanemmo in silenzio ed anche Piccolo, stranito da quello spettacolo, aveva come messo in stand-by il suo lavoro.
« MajinBu, mi senti? » bisbigliò il mago alla palletta speranzoso che accadesse altro. La massa rosa si mosse ancora e dopo aver emesso un piccolo "POF" rimase nascosta sotto una piccola nuvoletta grigia di fumo dall'odore dolciastro.
« E adesso che altro succede? ... » domandò scocciato mio padre al vento senza indirizzare il suo dilemma a chicchessia, sicuro che nessuno gli avrebbe potuto dare una buona risposta. Dal canto mio lo osservai soltanto e sperai che la risposta che gli avrei dato, e cioè che tutto sarebbe andato comunque bene, potesse divenire anche in minuscola parte realtà.
La nube si diradò e la nostra sorpresa fu tremendamente alta: nella mano del mago un MajinBu di piccolissime dimensioni dotato della sua uniforme al completo, se ne stava in piedi sorridente nella sua piccolezza. « Mi ha chiamato? » chiese lui tranquillo utilizzando una vocetta sottile alzando allo stesso tempo i pugni chiusi verso l'alto come segno palese di forza per indicare che era pronto a qualsiasi cosa. Babidi non riuscì a nascondere la sua irritazione in mezzo alla contentezza di aver nuovamente il suo pupillo anche se di dimensioni ridicole: « MAJINBU!! ... » lo sgridò lui « ... E' da un sacco di tempo che ti chiamo, perché diavolo non sei arrivato prima?! » proseguì poi scuro in volto cercando di evitare di chiudere la mano su cui stava la creatura per la rabbia.
MajinBu puntò le manine ai fianchi e allargò il sorriso « Non l'avevo sentita ».
Babidi rimase dapprima allibito ma poi sembrò scoppiare ancora: « MA COME!! SE SONO ORE CHE TI CHIAMO!!! ... » il mago cercò rapidamente di recuperare la calma e si passò anche una mano in mezzo ai peletti che aveva sulla testa « ... Comunque mi devi ancora togliere dai piedi quei tizi!! » ci indicò con la mano libera e pertanto il mostro ci individuò senza fatica. « E' vero, me l'ero dimenticato ... » il panzone in miniatura saltò giù dal suo padrone e poggiò i piedini a terra « ... ma adesso sistemo tutto!! YUUUUU!!! » urlò poi aprendo le braccia verso l'alto divaricando al contempo le gambe. Mentre osservavamo l'esserino il terreno tremacchiò un poco. Mi guardai attorno ma non vidi nulla di sospetto o almeno, notai che gli altri pezzi di carne erano scomparsi ma stolto com'ero non ci diedi peso ... ne avrei pagato le conseguenze.
« FATE ATTENZIONE, E' IMPREVEDIBILE!!! » disse Goku facendosi ben udire ad aumentando ancora l'aura da Super Sayan mentre il mostriciattolo continuava il suo urletto che era formato da quell'unica vocale. Mi misi in posa da combattimento come gli altri e per maggiore sicurezza mi ravvicinai maggiormente al gruppo sentendo una protezione in più.
MajinBu smise di gridare e iniziò a correre velocissimo verso di noi con una rapidità tale che i suoi piedini erano divenuti invisibili all'occhio nudo. Piccolo, che era davanti al gruppo, lanciò la sfera in direzione del mostro ma questi, dopo aver compiuto un piccolo salto, calciò lontano la bolla d'energia in tutt'altra direzione e oltrepassò il namecciano con la sua corsa schizza. Piccolo si voltò indietro sorpreso del fatto che non fosse stato colpito e osservò con occhi sbarrati la scena che si susseguì e che pure noi scrutammo carichi d'ansia cogliendo tutti i suoi aspetti negativi: MajinBu proseguì a correre finché non raggiunse il centro di quell'approssimativo cerchio, saltò in alto raggiungendo l'altezza dei nostri occhi e poi, dopo averci osservato rapidissimo, batté forte le mani tornando a urlare il suo verso « YUUUUU!!! ». Il nemico rimase a mezz'aria ma mentre in noi stava nascendo l'intenzione di partire al contrattacco la terra tremò ancora una volta. Pallido per l'errore commesso in precedenza guardai al suolo ed osservai ciò che accadette: le piccole palle di ciccia che il mostro aveva lasciato apparentemente di sua spontanea volontà in giro, sbucarono dal terreno con una velocità impressionante perforando anche i sassi più duri. Queste palline, che erano tantissime, viaggiavano in direzione del corpo principale ma se potevano creavano danni al loro passaggio. Una di queste mi passò talmente vicina da sfiorarmi il viso mentre un'altra, nello stesso istante, perforava il terreno sottostante il mio piede sinistro ... proseguì il suo tragitto e tirò dritto finché non raggiunse il cielo aperto disfacendosi di tutti gli ostacoli che trovava. Un dolore lancinante percorse interamente tutta la mia gamba e la mia voce riecheggiò alta quando uno zampillo del mio sangue, trasportato dal corpo estraneo che mi aveva colpito, mi giunse fino agli occhi. Provai un dolore terribile e questo non si placò nemmeno quando mi inginocchiai a terra e afferrai il piede tumefatto con entrambe le mani. Tremante toccavo lievemente quel largo foro e rabbrividii sentendo che le ossa si interrompevano improvvisamente ... che male terribile e atroce provavo in quel momento, nel frattanto faticavo pure a trattenere le lacrime.
La terra terminò di tremare e ciò ci indicò che ogni singolo frammento del mostro era tornato in esso o perlomeno si trovava nei suoi dintorni. Mi feci cadere sul fianco sinistro e proseguii a tener fermo il piede salassato mentre nel frattempo il sangue che veniva pompato in esso fuoriusciva a gittate regolari. « Trunks! ... Ma cosa ti è accaduto?! » mi domandò immediatamente il signor Goku appena mi vide zaccarmi al suolo, si avvicinò anche ma non fece nulla di più. « Non si preoccupi ... » mormorai sentendo nuovamente su di me quello sguardo che tanto agognavo come figlio ma che in ogni momento mi faceva sentire terribilmente scomodo ai suoi occhi « ... mi sono distratto ... me lo merito ... » dissi poi alzando gli occhi verso il cielo nel tentativo di allontanarli da quelli di papà e osservare il mio vero nemico del momento. MajinBu spalancò le braccia e le gambe, gonfiò la pancia talmente tanto che tutte le palline sospese a mezz'aria venissero attratte dalla sua figura e che pertanto, dopo un brevissimo attimo di immobilità, queste si accollarono a tutta la ciccia restante facendo tornare il mostro alle sue dimensioni originali. Il grassone rosa annuì con la testa deciso e si mise in posa da combattimento con un pugno chiuso dinanzi a sé e uno posto sul fianco, il tutto piegato verso il basso. Il nemico mosse un po' la testa da una parte all'altra e ci osservò tutti uno ad uno studiando la rispettiva posa di ognuno e poi, con una velocità sorprendente, volò verso Son Goku e iniziò il suo attacco: caricò il braccio destro e lo tese rapido dinanzi a sé ma il sayan, poiché era stato in allerta fino all'ultimo, si parò il viso con le braccia messe ad incrocio. Il contatto tra i due corpi fu enorme ma Goku, non per sua volontà, nonostante non fosse arretrato nemmeno di un passo, si era allontanato da MajinBu di almeno mezzo metro ... ai suoi piedi infatti erano evidenti le strisciate parallele che aveva fatto sulla terra secca. « Accidenti, che potenza! » disse il super sayan con però il sorriso stampato sul viso e il nemico, vendendo ciò, sembrò rallegrarsene visto che sorrise maggiormente a sua volta. Nel frattempo Babidi era tornato a nascondersi ma Piccolo lo teneva d'occhio.

******

Era già la seconda sosta quella che faceva perché sentiva uno strano suono provenire dal motore e così Light, in mezzo all'erba alta e verdeggiante della grande pianura nella quale si era fermato, stava facendo del suo meglio per scoprire di cosa si trattasse. Si sedette sul sasso grigio e osservò assorto la motoretta che gli stava praticamente addosso, si pulì con un fazzolletto le mani che erano sporche di olio scurissimo e poi ripose il pezzo di stoffa sotto al meccanismo che avrebbe dopo smontato e che, probabilmente, avrebbe creato più danni che utile alla natura. Il piccolino alzò gli occhi color della notte al cielo azzurro e rimase per un minuto interno con il naso per aria. Una leggera e amichevole folata di vento passò di lì, mosse l'erba e i suoi corti capelli. Respirò profondamente, chiuse gli occhi, si lasciò cadere all'indietro e si immerse in quella frescura perdendosi completamente. Il canto dei grilli, in genere non udibile durante il giorno, divenne in quell'istante una rilassante colonna sonora ... una musica che sottolineava un momento di pace agognato. Gli occhi si riaprirono e recuperarono quella piega un po' corrucciata che spesso avevano anche se, in quell'attimo preciso, assunsero anche una sfumatura malinconica. "A casa non posso farlo mai ... " pensò Light scrutando la danza dell'erba che, vista dal basso, sembrava il dondolio di una bella gonna leggera. Il bimbo infatti, a causa della sua vita trascorsa perennemente in quella che era la città più grande del mondo, non si poteva permettere di starsene un secondo tranquillo sdraiato nel giardino della propria abitazione. Il primo fattore stava che non avrebbe potuto farlo perché spesso qualcuno non avrebbe fatto gli affari propri e quindi, vedendo oltre la staccionata bianca qualcuno prendere anche solo il sole, avrebbe allungato il collo divenendo impiccione. Il secondo stava che in una casa come la Capsule Corporation non avrebbe potuto usufruire dell'erba alta, cosa che lo avrebbe nascosto da chicchessia, perché ciò avrebbe rovinato l'aspetto estetico e non solo dell'intera azienda. Ultimo fattore (ma non di minore importanza) riguardava i genitori dei due: Light era perennemente riservato mentre i due dimostravano spesso di essere degli emeriti impiccioni - come quelli del primo caso- e quindi, se avessero visto il figlio a rimuginare al di fuori della propria cameretta, ciò avrebbe destato la loro curiosità che si sarebbe manifestata immediatamente con domande del tipo "Cosa fai?"/"A che pensi?"/"Come mai quà fuori?"/"Ti và un pasticcino?" ... L'ultima domanda gli era stata posta svariate volte dalla nonna anche in situazioni differenti. Light, ripensando a tale parente, scoprì tristemente che l'ultima volta che la nonna gli aveva offerto una sua leccornia era stato almeno tre anni prima, precedentemente al loro abbandono dalla C.C. per trasferirsi in diverso luogo.
Il figlio di Bulma si rimise seduto, poggiò i gomiti alle ginocchia che erano poste nella posizione della farfalla e osservò oltre il sasso fissandosi sulla motoretta ... La sua prima grande opera. Antecedentemente aveva potuto fare esclusivamente oggentuncoli di poco conto con gli apparecchi sgraffignati nel laboratorio e assemblati nella sua cameretta mentre la sua prima moto volante, quella che aveva utilizzato per tornare a casa (messa a punto poi per realizzare la successiva), la considerava come un utensile ancora incompleto e pertanto non ancora da conteggiare. Ripensò a quei giorni trascorsi ad assemblare il tutto con estrema perizia sotto quella luce accecante della lampada alogena mentre magari fuori, quelli che si vantavano di essere lontani dalla sua lista nera poiché talmente insignificanti da rientrare in una anche solo incolore, giocavano a palla facendo i casinisti come se la primavera fosse eterna. Light rotolò verso destra e agguantò lo zainetto di cuoio, estrasse una mela apparentemente succosa e poi, dopo averla strofinata sulla manica della maglia, la addentò. Storse il naso scoprendo che quel frutto era quasi senza sapore ... ciò lo infastidì ma proseguì a mangiare silenzioso pensando che non fosse il caso di arrabbiarsi proprio quando poteva ritagliare un momento per sé. Incominciò a pensare a tutto e a niente ... MajinBu avrebbe atteso.
Trascorsero parecchi minuti nei quali il cervello da genietto si rilassò e la mela divenne soltanto un minuscolo torsolo che poi, in secondo momento, sarebbe stato abbandonato al suo destino in mezzo alla vegetazione. Light si rialzò in piedi e si mise sulle punte di questi mentre le braccia tiravano verso l'alto ... si stirò, come un gatto appena sveglio. Si sbatacchiò un po' il retro dei pantaloni, reindossò gli occhiali rossi da aviatore che si era tolto prima e li mise sulla fronte, si sedette nuovamente sul sasso e riprese a lavorare con le chiavi che si era portato appresso. Aprì prima un tubo, poi l'altro ma non trovando nulla ogni volta rimise tutto al proprio posto. Si grattò con una mano la fronte perplesso ... in pratica non aveva ancora trovato ciò che non andava.
Improvvisamente iniziò a udire un forte suono alle spalle, un qualcosa che ricordava un grosso aeroplano, si alzò in piedi e controllò non scovando però nulla che potesse avere anche una forma somigliante in lontananza. Benché non si fosse mai allenato nelle arti marziali sapeva di possedere nel sangue anche qualcosa di guerriero e quindi, spavaldo, rimase in attesa con il volto alto e il petto gonfio. Strinse i pugni quando il suono divenne più forte ...
Finalmente in lontananza iniziò a intravedere qualcosa. Rapido tornò allo zaino, rovistando recuperò lo Scouter e se lo posizionò sull'orecchio. Premendo il bottone sul fianco comprese che non si trattava di un aereo ma di una persona in carne ed ossa che stava volando ad alta velocità. "Ma chi può essere?" si chiese notando che l'aura segnata era nettamente inferiore a quella individuata quand'era a casa, quella che avrebbe continuato a prendere come riferimento per il suo viaggio. Gli occhi si assottigliarono e iniziò a intravedere un colore ... l'arancione. "E' GOTEN!" esclamò mentalmente proprio quando il piccolo sayan fu sopra di lui. Light tornò alla sua "nave" e iniziò a suonare spietatamente il clacson con una foga indicibile creando un frastuono tale che il figlio di Goku non riuscì a non udire quella cagnara. Goten comprese chi l'aveva richiamato e quindi, dopo essersi fermato, tornò indietro atterrando vicino al figlio di Yamcha che, stranamente, non lo guardò malamente come suo solito.
« Light ... Hem, ciao ... Che ci fai qui? » domandò impacciato Goten con il fiatone. Light portò le mani ai fianchi e osservò per un istante il sayan che si piegava per la stanchezza prima di proferire parola « Mi sono messo in viaggio per incontrare il famoso MajinBu. Tu piuttosto, che gusto ci trovi ad andare in giro a perdere fiato? ».
Il Son sussultò sentendo il nome del nemico « Non devi andare là! ... » gli disse « ... E' troppo pericoloso! Mio fratello è stato picchiato per colpa mia e Trunks mi ha cacciato dal campo di battaglia!! Mi ha ordinato di tornare a casa e portare tutti al palazzo di Dio! Non andare!! ». Il genietto storse il naso e osservò un attimo a terra, con la mano sinistra si tolse dall'orecchio lo scouter e lo tenne in essa « La situazione si complica ... » mormorò sotto lo sguardo di un Goten quasi ammutolito per la fatica « ... Eppure vorrei almeno vedere com'é fatto questo MajinBu o almeno, vederlo in carne ed ossa. Non mi accontento della visione di un maghetto ». Il sayan respirò nuovamente in maniera profonda, si passò una mano sulla ferita ormai chiusa che aveva alla fronte e riuscì a tornare dritto con la schiena « Light ... » disse titubante additando l'oggetto che l'altro aveva nella mano « ... Che cos'è quello? ».
« Questo è uno Scouter, un oggetto davvero interessante: è in grado di percepire, misurare e localizzare le auree anche a distanza elevatissima. E' grazie ad esso che sò dove dirigermi ogni volta per cercare quel mostro ... » Light mostrò bene l'arnese al bimbo di un anno in meno e proseguì « ... A te sarà del tutto inutile visto che sei in grado di percepire da per te le energie degli altri ma quando sarà finita questa storia sono intenzionato a darti questo rilevatore ». Goten spalancò gli occhi sorpreso come non mai « E' ... è un regalo? Per me? » domandò facendosi piccolo come un riccetto ... in effetti non aveva mai ricevuto nulla di buono da Light.
« Non credere ... » decretò però immediatamente l'altro « ... Te lo dò soltanto perché ho scoperto che non appartiene alla mia famiglia ma a un sayan di nome Radish che anni fa era giunto sulla Terra e, visto che costui è tuo zio, ho semplicemente pensato che questa cosuccia stesse meglio tra gli oggentuncoli della stessa stirpe ». Il figlio di Bulma poggiò lo Scouter sul seggiolino della moto sapendo che di lì a poco lo avrebbe dovuto riutilizzare mentre l'altro moro era ancora in brodo di giuggiole perché continuava a pensare che, scusanti o meno, quello di Light sarebbe apparso come un regalo. Goten osservò la motoretta per alcuni minuti e contemplò l'altro ragazzo che sbirciava tra le tubature del piccolo motore, si abbassò piegando le ginocchia e le prese con entrambe le mani « Cosa stai facendo? » domandò vedendo che Light proseguiva quella che a primo avviso sembrava una ricerca senza tanto senso. Il moretto si sistemò con una mano gli occhialetti che gli stavano quasi per cascargli davanti agli occhi e strinse l'ultimo bullone che serviva per bloccare il tubo di scappamento poi posò gli arnesi e guardò rapidamente l'altro prima tornare a ravanare nello zainetto « Mentre volo continuo a sentire uno strano rumore provenire dal retro e mi scoccerebbe precipitare da un momento all'altro, ma non riesco a trovare ciò che causa questo fastidio ». Goten sbirciò nello stesso punto in cui Light osservava poco prima e, mentre l'altro rimetteva tutto in saccoccia poiché secondo lui aveva terminato le riparazioni per mancanza di prove, iniziò egli stesso a tarnasare sull'apparecchio mettendoci anche le mani sopra. Quando Light fu pronto per dirgli qualcosa, Goten si salvò in corner estraendo da un angolino ceco una serie di cadaveri da attribuire a piccoli animaletti ... « Cosa diavolo sono? » domandò accigliato Light indicando la massa carbonizzata nella mano del sayan. Il figlio di Chichi osservò meglio quella cosa e sbriciolandola un poco capì di cosa si trattava « Sembrano grilli ... forse volando sono finiti quì e facevano loro quel baccano ».
« Strano che fossero loro ... » sentenziò il monello pensando bene che esserini così piccoli non fossero in grado in fare tale cosa ma Goten però, più avvezzo alla vita di campagna e ben più abituato rispetto a Light a vedere stranezze di ogni sorta, disse tutt'altro: « Invece potrebbe essere, in fondo possono essere animali forti se lo vogliono. Tutti lo possono essere se si mettono d'impegno ... » il bimbo fece cadere vicino a sé il mucchietto di animaletti rinsecchiti e li ricoprì con un pò d'erbetta strappata sul momento, come coperta sul letto di morte « ... Comunque non è una bella cosa » terminò poi sentendosi un po' più pesante dentro. Light assottigliò gli occhi scrutando l'altro ma poi li sgranò accorgendosi all'improvviso di quanto lui e quell'altro fossero vicini ... si sorprese anche di quanto tempo aveva condiviso con Goten senza ricoprirlo di insulti ... forse la pace gli aveva conferito maggiore tolleranza. Il genietto si rialzò in piedi e si sedette con un balzo sul sedile della motocicletta, si sistemò gli occhiali rossi davanti agli occhi e poi, ricordando la direzione in cui era MajinBu, accese il motore e si girò in quel verso.
« Ma dove vuoi andare?! ... » lo richiamò Goten mettendosi davanti alla moto « ... Non ci si deve avvicinare a MajinBu! Me lo ha ordinato Trunks e penso che questo valga anche per te, è troppo pericoloso!! ». Light lo osservò ma non smise di sgasare, sorrise e non demordé sottolineando ancora una volta il suo volere mietendo una leggera speranza per l'altro « Lo voglio solo vedere, mica lo voglio affrontare a duello. Comunque se lo vedo ti saluto anche Trunks ... » iniziò ad alzarsi nel cielo e osservò verso il basso il "quasi" coetaneo che teneva il naso puntato verso l'alto « ... Ci vediamo! ». Il motore rombò e il veicolo si perse tra le nuvole.
Goten rimase in mezzo all'erba danzante circondato da quei grilli che erano divenuti silenziosi e mentre gli enormi batuffoli bianchi in cielo continuavano a muoversi con lentezza non si accorse che quella colonna sonora naturale, simbolo della quiete di Light, era morta così come gli animaletti coperti dai fili sottili.

 

 

... Continua ...

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Capitolo 87
*** Ritirata per aver salva la vita ***


Ciao a tutti!! Da quanto tempo …
In effetti era da un po’ che non apparivo più come “autrice” ma soltanto come spettatrice … Il fatto che la passione è improvvisamente scemata, altre cose si sono subentrate ma alla fine (visto che quella di Dragon Ball è una passione vera è propria) il mio spirito combattivo ha avuto la meglio. Spero che questa voglia non mi abbandoni ancora visto che, facendo rapidamente due calcoli, mancherebbero all’incirca 5/6 capitoli con questo che andrete a leggere incluso. Immagino perfettamente che molti di voi – se hanno letto la storia fino ad oggi- non ricordino a che punto sia rimasta e che molti altri, non avendola forse mai aperta perché spaventati dalla quantità di capitoli, passeranno oltre … non mi scoraggio, vista l’assenza mia e del calo di ascolti nel sito comprendo bene che la quiete sarà alta e quindi prego ai pochi che recensiranno (se ciò accadrà) di non riempire lo spazio con “finalmente”/ “alla buon’ora”/ “ma non eri sparita? Sei ancora qua?!” ma piuttosto di darmi nuovamente consigli, soprattutto se con il passare del tempo mi sono arrugginita. Ora passiamo alle risposte alle antiche recensioni ^-^

kamy: Piccolo non è uno sprovveduto così come Vegeta non è un completo insensibile: se il primo non lascia nulla al caso facendo in modo di avere anche solo il più piccolo tassello del puzzle sotto gli occhi, Vegeta fa perfettamente lo stesso assicurandosi però che la composizione delle figurine sia invisibile agli altri e che pertanto risultino allo stesso tempo indecifrabili le sue espressioni se medita al riguardo. Compresso ma comprensibile come pensiero, no? XD Tanto sarà Trunks quello costretto a scervellarsi. Spero che il nuovo capitolo ti piaccia se lo leggerai. Ciao!!

ka93: Stupido Gohan … XD Fortuna che Goten l’ho fatto scappare prima che il lilla fosse costretto a tirargli due sganassoni prima di mandarlo via … me crudele, ha ha ha!!! Dimmi se il capitolo ti piace! Ciao!

Vegeta4ever: Su Light (si scrive così, mi raccomando ^^) la storia per ora non gli riguarda mentre per i restanti non dovrai fare altro che leggere … come al solito non ti spillo nulla di nulla. XD Vedi di andare a letto presto te, perché se sei ancora matta come ricordo la notte non fa per te XD. A presto, ciao!

Pepesale: La figura di Light si stà rivelando per quello che è in realtà, ovvero non il solito cattivello scontato che chiunque si aspetterebbe. Visto che il dragonballismo lo richiedeva, ho cercato di realizzare un tizio che fosse un “qualcosa in più”. Spero che per ora vada bene ^-^ Spero che ti piaccia anche il resto. Ciao!

Finito. Ragazzi, ragazze … anche se sono assente da tempo fatemi sapere qualcosa, ok?
Vi saluto allora, alla prossima! E mi auguro che sia anche il prima possibile … XD
Baci, scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 87
- RITIRATA PER AVER SALVA LA VITA -

Un forte boato riecheggiò nella valle e dopo di esso, il rollio di una moltitudine di rocce si fece udire per tutto lo spazio circostante prima che tutto il chiasso si trasformasse in silenzio. Mentre le nubi si diradavano lasciando che il sole risplendesse sul fortissimo guerriero, il resto della fragile montagna di pietra rossa continuò a rompersi sotto i colpi continui di chi stava sotto di essa. Son Goku infatti, che era stato sotterrato alla perfezione come se dovesse essere sepolto in modo da non dover subire lo strazio della decomposizione, colpiva con estrema facilità l’enorme ostacolo che lo sovrastava sentendo, istante dopo istante, in maniera sempre più pulita, la risata di quella palla di gomma che gioiva bellamente senza troppi problemi. Il sayan però, che non aveva intenzione di sprecare preziosa aura solo per colpa di uno scatto d’ira improvviso, continuò costante il proprio operato sperando che nel frattempo MajinBu non perdesse le staffe anche perché aveva già notato che il suo umore era variabile all’inverosimile: poteva essere contento e poi subito dopo indemoniato, il tutto in base a poche cose, anche in base a quel mostriciattolo di mago che ogni qualvolta gli arrivava anche sono un granello di polvere nell’occhio, sbraitava come un ossesso offendendo il suo “pupillo” mandandolo allo sfinimento. Goku si chiese per un attimo come mai, visto che MajinBu era l’essere più potente dell’Universo, non si fosse ancora ribellato al suo padrone visto che non era utile al proprio tornaconto ed anzi, gli poteva essere dannoso, così come aveva sproloquiato Kaioshin mentre il sayan era seriamente occupato con cose che in quel momento erano ben più importanti. “Babidi avrebbe il potere di rinchiudere MajinBu nella sua sfera! Dobbiamo obbligare il mago a fare ciò che gli chiediamo!” predicava il Dio ai quattro venti facendo in modo che anche l’interessato sentisse mentre io (povero mentecatto ferito ad un piede obbligato a narrare poiché prima o poi dovrò pur finire!) venivo costantemente ignorato mentre quello là, grazie alla sua camminata frettolosa, mi infettava alla perfezione l’unica ferita che avevo. Babidi, dal canto suo, continuava a sgambettare attorno alle poche rocce che potevano ripararlo sicuro che sia io, Vegeta e Piccolo, visto che intimati dal signor Goku di non intrometterci nello scontro, non gli avremmo torto un solo pelo ma, mentre questi continuava a nascondersi come una talpa, inveiva contro la sua creatura come se MajinBu fosse soltanto il pescivendolo sotto casa, come se, visto che quel mago si riteneva al di sopra della media popolana, avesse il diritto di trattar male chiunque volesse. Oltre questo affermo che Kaioshin, nonostante non avesse dato la propria parola sul trattenersi dal far fuori quel rompiscatole, si conteneva per non cadere lui stesso nelle ire del super sayan che finalmente fu fuori dalla sua tomba di pietra.
Goku non si scrollò nemmeno la polvere di dosso, appena uscito da quella piccola montagna tenne il mento verso il cielo azzurro e con gli occhi del medesimo colore (anche se appena più tendenti al verde) iniziò a fissare accigliato MajinBu che rispondeva allo sguardo con un modo tutto suo, talmente insolito da essere memorabile: sorridente, pacioccone e con una giovialità che avrebbe fatto invidia pure a un bambino che avrebbe a primo impatto dimostrato la stessa contentezza.
« MAJINBU! ADESSO FACCIAMO SUL SERIO!! » urlò il sayan stringendo i pugni e aumentando le gittate d’energia che faceva fuoriuscire dal corpo, i cappelli si rizzarono maggiormente e l’intera divisa da combattimento iniziò a dondolare aggrappata a quelle piccole folate di venticello. I sassi dalle dimensioni più piccole iniziarono a salire verso l’alto e man mano che salivano di quota esplodevano attorno a quella figura aliena dal sangue puro ed io, mentre osservavo quella figura carica di potere, riuscivo a vedere con la coda dell’occhio mio padre che aveva smania di entrare in azione … “Pazienta padre” pensai con un leggero sorriso sulle labbra sicuro che alla fine sarebbe stato lui a salvare il pianeta.
In risposta all’esclamazione del Son, MajinBu si abbracciò rapidamente un paio di volte per riscaldarsi un poco e poi fece roteare le braccia muovendole con delle larghe rotazioni che andavano dall’alto verso il basso, spalancò la larga bocca e dopo aver inspirato un po’ d’aria disse tranquillo: « D’accordo ». L’enorme nemico mise le braccia all’altezza delle spalle e iniziò a planare verso il sayan che lo attendeva pronto al combattimento. MajinBu aumentò la velocità di volo e in men che non si dica fu sull’altro guerriero ma questi, previdente, balzò all’indietro sfuggendo al colpo che lo avrebbe sotterrato nuovamente. L’essere rosa sprofondò nella sua stessa buca ma sembrò preoccuparsi successivamente della cosa: solo quando Goku, dopo aver ritoccato terra, gli saltò oltre la testa e gli afferrò la lunga protuberanza a forma di antenna e che poi, dopo aver posato nuovamente i piedi al suolo, iniziò a tirarla come un forsennato. Il pallone gonfiato, tirato come un asino, uscì con la forza dalla terra e dopo aver volteggiato nell’aria e aver effettuato una parabola perfetta, si ritrovò con la faccia sfracellata al suolo ma il sayan, non ancora soddisfatto dell’operato, ripeté più e più volte l’azione da una parte all’altra imitando con finitezza la figura di un pescatore che armeggiava con esperienza la propria canna con attaccato all’amo un animaletto un po’ oltre gli standard. Dopo all’incirca otto colpi identici Goku lasciò andare la propria preda e permise che MajinBu rotolasse lontano con la velocità e la potenza di un treno fino a che questi non si fermasse per proprio conto dopo aver picchiato con forza contro l’ennesima parere rocciosa che si sgretolò all’impatto. Il grassone si bloccò gambe all’aria ma tornò immediatamente dritto come se nulla fosse e dopo aver sgambettato un po’ iniziò a corrichiare verso il sayan che lo attendeva “quasi” a braccia aperte. Mentre da una parte stava per ricominciare lo scontro, nel posticino dove MajinBu aveva appena rullato, Babidi risalì la polvere di terriccio sotto la quale era stato sotterrato per colpa del dolce peso del suo suddito e tossicchiò per una marea di volte prima di tornare nuovamente a sproloquiare: « MAJINBU! GUARDA DOVE ROTOLI LA PROSSIMA VOLTA!! PER POCO NON MI SCHIACCIAVI!! ».
Ci bastò poco per zittire quell’essere: mio padre, scocciato per la cosa, additò l’individuo e lo incenerì senza proferire vocabolo. Vegeta non mantenne la parola data ma se non altro ci liberò di uno strazio enorme. Nel giro di pochi istanti il marchio a lettera “M” iniziò a scomparire dalle fronti di Piccolo e papà con una lentezza disarmante, con una spettralità che sembrava accompagnare l’anima del mago stesso nell’aldilà. Alla fine del processo, non per caso, le auree dei due soggetti che erano stati contaminati, calarono drasticamente tornando alla loro originalità se non a un livello inferiore per colpa dello sforzo continuo per tenere la mente sgombra e insidiosa per Babidi che agiva su di loro quasi costantemente anche se lo dava poco a vedere. Il namecciano adocchiò in malo modo il principe dei sayan e incrociò le braccia al petto prima di dire la sua: « Potevi risparmiarti questo gesto o almeno rimandarlo. Allo stato precedente, se non altro, saremmo stati di maggiore aiuto per sconfiggere MajinBu ». Vegeta s’impettì ma invece di rispondere al muso verde, gli voltò bellamente le spalle e non lo guardò più, ignorandolo più che poté. In effetti le parole dell’ex Dio della Terra erano tutt’altro che inesatte: avendo perduto la maledizione inferta dal pestifero mago, oltre a dover subire le consequenziali debolezze dovute allo sforzo continuo per l’allontanamento della malvagità dai loro cuori, avevano perduto quel potenziamento che Babidi offriva come dono per coloro che decidevano di rientrare nei suoi ranghi e quindi, se poco prima erano di una potenza impressionante, in quel momento erano tornati nello standard dei guerrieri. Vegeta però sembrava non curarsene minimamente ma in più credo che provasse repulsione per quell’aiuto gratuito che l’aveva messo uno scalino al di sopra di Son Goku. Se mio padre non fosse stato costretto a seguire il piano in un modo o nell’altro, probabilmente avrebbe rinunciato all’offerta poiché avrebbe preferito scontrarsi con il suo acerrimo nemico ad armi pari. Per la cronaca … devono ancora realizzare il combattimento che decreterà il migliore tra i due guerrieri, quindi capite che è e sarà ancora un capitolo lungo … ma io non ve lo racconterò. Sono qua per altro.
Nel frattempo, lo scontro che sarebbe stato classificato come titanico, proseguiva nella sua mastodonticità e la potenza di MajinBu, che era ancora a un livello terrificante, riusciva con una facilità sorprendente a tenere testa al super sayan: il gigante scattò in avanti dopo aver effettuato un piccolo salto e appena le sue grosse braccia bloccarono l’attacco di Goku, iniziarono ad attaccare con una velocità senza pari, una sequenza talmente rapida che in confronto al mostro rosa, Cell appariva come una cacca di piccione (pura poesia). MajinBu allargò le braccia mentre il sayan sfoderava un altro colpo in direzione del largo stomaco e poco prima di sentire il pugno penetrare nella morbida carne, richiuse rapidamente gli arti bloccando tra i palmi delle mani la testa di Son Goku. La forza che veniva fatta su quel cranio era percepibile a larga distanza e sicuramente il dolore provato era ben più alto delle grida che riecheggiavano in quel momento nell’aria. Il nemico osservò bene il volto del nostro compagno ma mantenne gli occhi socchiusi in una piccola fessura, come se la situazione per lui fosse piacevole, poi lasciò lievemente la presa come se invece di un’ingombrante zavorra avesse avuto tra le mani delle piccole farfalle. Il sayan si abbassò un poco ma comprese che di lì a breve sarebbe avvenuto dell’altro, cosa che accadde come da pronostico: il mostro colpì con una ginocchiata il mento dell’uomo e poi, quando la figura del sayan si fu sollevata a sufficienza, MajinBu colpì ancora alla nuca ma stavolta con un sonoro sinistro che spedì Goku vicinissimo alla nostra zona. Il guerriero biondo ruzzolò per una decina di metri e poi si bloccò forzatamente dopo aver conficcato le dita nella dura terra che in quell’attimo aveva quasi la consistenza del burro. Digrignò appena i denti ma appena vide nuovamente il mostro ballonzolare felice come un bambino sorrise nuovamente pensando ancora una volta che il suo nemico era davvero imprevedibile.
« Signor Goku, state bene? » gli chiesi premuroso quando vidi scendergli dalla fronte un rigolo di sangue rimanendo però bloccato al mio posto. Goku si passò il dorso della mano sulla bocca per pulirsi dal terriccio e si rialzò in piedi mostrando anch’egli la fierezza che portava nel sangue. Fece crocchiare le nocche delle mani e piegò la testa da una parte all’altra lasciando che le ossa del collo producessero il medesimo suono. « Accidenti, è molto più forte di quanto sembra. Eppure non credo di averlo sottovalutato … » disse l’uomo continuando ad osservare il nemico prima di voltarsi un attimo indietro e notare la figura carbonizzata di Babidi « … Ma cosa gli è accaduto? ». Kaioshin ricominciò la sua camminata infettiva e ritornò a essere prolisso: « Vi avevo detto che era meglio fare in modo che Babidi lo imprigionasse nuovamente nella sfera MajinBu, ma voi siete degli zucconi e fate sempre di testa vostra! Adesso è impossibile fermarlo ora che il mago se né andato per colpa di Vegeta! » pontificò il Dio mantenendo la sua innocua rabbia. Goku alzò un sopracciglio dubbioso, scrutò per un attimo mio padre che ci dava ancora le spalle e poi tornò ad osservare Kaioshin con aria tranquilla « Non può generalizzare se Vegeta ha fatto di testa sua, è lui il testone ». Papà parve sentire … la sua aura infatti aumentò un poco dopo l’affermazione, per non parlare dei capelli che divenirono impercettibilmente più sparati del solito.
« Comunque mi lasci fare Kaioshin, non sia così pessimista. Prima o poi ce la faremo, non perda la speranza » pronunciò il Son mentre nel frattempo il nemico, forse già stanco di aspettare, iniziò a inspirare un sacco di aria nella pancia e a gonfiarsi come un pallone. Piccolo adocchiò e comprese la situazione all’istante, si coprì il volto con le braccia poste ad incrocio e avvertì tutti noi del pericolo imminente: « MAJINBU STA’ PER ATTACCARE, TUTTI AL RIPARO!! ». Il tempo fu talmente residuo che tutti noi fummo costretti a sistemarci nella medesima posizione del namecciano. Il mostro soffiò con tutta forza su di noi e quello che ci arrivò addosso fu un vero tifone. Essendo quello meno bloccato a terra poiché essendo sdraiato su di essa per via del piede ferito, venni spazzato un po’ distante dopo aver rotolato su me stesso fino a quando non trovai un grosso sasso che mi bloccò la fuga non voluta. I sassi più piccoli mi colpivano come proiettili dispettosi il volto e le polveri impedivano la vista della scena dinanzi a me … soltanto grazie alla percezione delle auree sapevo che mio padre e i miei amici stavano ancora bene. Il vento iniziò a placarsi e il grosso polverone che si era alzato iniziò a diradarsi permettendo a me e agli altri di intravedere nuovamente il nemico.
Tra le basse nuvolette intravidi la figura di Vegeta che flemmatica rimaneva in attesa. Lo vidi alzare una mano in direzione di MajinBu e un bagliore venne generato dal dito indice di tale arto. Il raggio viaggiò rapido e fu inarrestabile: perforò l’essere proprio all’altezza del cuore. Il nemico cadde a terra con un tonfo assordante.
Sbigottito da tale avvenimento cercai di rialzarmi. Nonostante il male provato nell’appoggiare il piede ferito proseguii il mio camminare senza la voglia di volare per apparire sofferente a un danno così lieve in confronto a tanti altri avuti in passato. Mi avvicinai più a Piccolo che al signor Goku per essere più prossimo a Vegeta, mi misi dritto con la schiena e scostai un poco i capelli lilla per vedere perfettamente la scena che mi si parava dinanzi: il mostro non si muoveva. Deglutii un po’ di saliva sentendo la pesantezza di quel silenzio sulle mie spalle che infine decisi di rompere io stesso « Impossibile che sia stato sconfitto … » mormorai assottigliando gli occhi per la serietà che mi aveva preso « … Lo avrei potuto credere se prima di ciò non fosse esploso in mille pezzi, ma adesso … ». La frase rimase in sospeso, tanto non avrebbe avuto un degno finale. Kaioshin fece un passo in avanti e strinse ancora una volta i pugni « MajinBu è una creatura nata per portare morte e distruzione, non è nata per essere sconfitta. La vittoria è tutt’altro che vicina ».
Il mostro si rialzò eretto con un solo balzo mettendosi in una posizione nuovamente ridicola, con le gambe piegate e le braccia tese verso di noi … nulla però accadde se non qualcosa di altrettanto particolare: si osservò il buco che aveva sul largo petto e rimase in osservazione di quello spettacolo. Alzò il braccio destro, si diede una forte botta sulla parte inferiore dell’attacco e la ciccia ondulante andò a riempire quel vuoto come un’onda del mare riempie una grotta marina. MajinBu tornò ad osservarci ma sul suo viso, nonostante i suoi occhietti fossero chiusi a fessura, non vi era quel sorriso gioioso che lo contraddistingueva dagli altri nemici affrontati in passato … « Chi mi ha attaccato? » chiese con una voce un po’ seccata. Papà avanzò tenebroso e si fermò poco più avanti di Goku « Adesso ci penso io Kaharoth, guarda e impara » disse poi fissando beffardamente il grosso problema negli occhi. Il mostro comprese da solo e mantenne la sua serietà non notando che Goku non era d’accordo sulla decisione del principe dei sayan, lasciò che il suo buffo mantello viola svolazzasse sotto la forza del vento e rimase silenzioso finché lo trovò necessario. « Mi hai fatto un po’ male, lo sai? » disse MajinBu facendo in modo che la sua apparisse più una affermazione che una domanda.. Mio padre si mise in posa di combattimento e sorrise sbruffone com’era bravo a fare « Sai quanto me ne importa palla di lardo? Ti spedirò all’altro mondo così non mi darai più fastidio con la tua obesità ». Si trasformò in super sayan mentre il nemico, profondamente offeso, faceva fuoriuscire dagli sfiatatoi che aveva lungo tutto il corpo una grande quantità di vapore.
Vegeta scattò senza indugi puntando direttamente con il ginocchio destro il volto del nemico, MajinBu parò il colpo con una mano, il sayan si abbassò un poco di quota e colpì con la gamba sinistra il fianco morbido deformandolo per la maggiore, come se fosse stato un budino. Il mostro rosa alzò le braccia al cielo e lasciò che papà prolungasse il colpo facendo in modo che la massa molle colpita si deformasse maggiormente nella direzione opposta. La pancia diventò una grossa “C” e Vegeta si accorse tardi di essere stato ingannato: il nemico riabbassò le braccia repentinamente e fece in modo che una parte del lardo che aveva tenuto da parte con quel gesto legasse la gamba del principe a sé, intrappolandolo alla perfezione. Il mostro si buttò a terra dopo aver effettuato un piccolo salto e il sayan si ritrovò spiaccicato al suolo con sopra di sé tutta quell’obesità che aveva appena finito di schernire. Papà aumentò l’aura dopo breve, premette i palmi delle mani contro il pesante grasso e si scatenò ancora facendo volare lontano l’essere invincibile. Rimasi immobile e muto ad osservare il susseguirsi degli attacchi mentre Goku, sempre più convito che l’atto azzardato di Vegeta lo avrebbe mandato alla morte se non avesse agito con maggiore prudenza da lì in avanti.
Il nuovo super sayan si ridestò e assottigliò maggiormente gli occhi adirato in maniera furente « Me la pagherai per avermi ricoperto della tua ciccia, ammasso di grasso! Nessuno può permettersi di prendere in giro il Principe dei Sayan!!! ». Le mani si giunsero e tra di esse si generò un’onda di grandi dimensioni dal bagliore accecante, la puntò verso MajinBu che era pronto per riceverla e poi, dopo aver innalzato ancora il proprio potere, lanciò la bordata che colpì con le piccole scintille il mostro in punti differenti. La mitragliata durò che durò, andò avanti anche quando il bersaglio non fu più visibile per colpa delle nuvolette delle esplosioni e mentre le luci dei piccoli fuochi tornavano a risplendere in quell’oscurità sempre più attorniante, papà proseguiva finché non sentiva sparire l’energia che aveva accumulato nelle forti braccia. Dopo svariati secondi, durante i quali la voce rauca del principe riecheggiò alta nel cielo, le onde luminose smisero di trafiggere crudelmente quel tratto di emisfero per spegnersi definitivamente (o quasi) tra quei palmi guantati e già un poco sporchi di terra. Papà abbassò le braccia e con essa anche la voce, respirò profondamente e poi, dopo aver lievemente arcuato le spalle per far scrocchiare le ossa, si mise diritto con la schiena tornando ad apparire come il personaggio dal nobile sangue blu qual'era. Scrutai i suoi occhi notando in essi nessuna traccia di paura, tanto meno tristezza nonostante fosse anche per lui chiaro che MajinBu non era stato affatto sconfitto e mentre il nemico si rialzava da terra con una leggiadria invidiabile, strinsi i pugni catturando un poco di terriccio … Vegeta non ce l'avrebbe mai fatta ma mi rendeva orgoglioso il fatto che la sua cocciutaggine, oltre alla sua sfrontatezza, lo invogliavano a lottare senza sosta e senza paura anche se il nemico era così terrificante. In ogni caso, mentre il mio cuore batteva forte per l'entusiasmo rinnovato, speravo allo stesso tempo che mio padre non venisse fatto fuori. Si poteva contare sulle magiche Sfere del Drago, è vero, ma non mi è mai piaciuto pensare come fanno la maggior parte dei miei amici di questa dimensione che forse, troppo abituati a far uso di quel mezzo portentoso, rischiano ogni qualvolta di sminuire la vita umana. O sayan.
Il nemico fu in piedi e come constatato non aveva nemmeno un graffio. MajinBu si toccò il largo pancione con le grosse manone con i guanti gialli e sorrise in direzione di papà. « Non mi hai fatto niente, sai? » proferì la creatura del defunto Babidi allargando la grande bocca e facendo una sonora linguaccia in direzione del reale. Vegeta aggrottò le sopracciglia infastidito più per il gesto poco educato che per il fatto che il nemico non riportasse ferite gravi, alzò nuovamente la sua aura facendola espandere nei dintorni e strinse i pugni dopo averli portati vicino al bacino. « Tzk … » iniziò il sayan « … Prima o poi riuscirò a ridurti in pezzi talmente piccoli che ti sarà impossibile ricomporti. Non mi sottovalutare mostro, io posso tutto!! » dichiarò poi nuovamente adirato scattando ancora verso l'essere rosa. Dal fulmineo movimento nacque un leggero polverone che rimase nel preciso punto da cui Vegeta era balzato e mentre questo rimaneva immobile al proprio posto, papà volò incontro il mostro fermandosi proprio a pochi centimetri dal viso della creatura. Le mani guantate, poste in basso a poca distanza dal bacino, si bloccarono vicine a quel faccione paffuto. Da esse il sayan fece esplodere un grande quantitativo di energia e MajinBu, a contatto dell'improvvisa spinta verso il suolo, oltre che a deformarsi sotto la grossa forza, sprofondò un poco giungendo fin sotto il livello del terriccio con le ginocchia. Vegeta si alzò un poco di quota, tirò indietro la gamba sinistra e dopo aver caricato l'energia in essa, colpì violentemente il nemico nel viso senza risparmiarsi. MajinBu, visto che era in parte sotterrato, subì l'attacco e poi cadde all'indietro con tutto il suo dolce peso creando una piccola buca nel terreno. Il principe portò la stessa gamba utilizzata per il colpo precedente in alto facendo in modo che il ginocchio toccasse quasi il mento e poi, dopo aver atteso leggermente che il mostro si alzasse stoltamente con il busto, colpì MajinBu alla nuca con un potente colpo di tacco. Il nemico spatanò al suolo picchiando violentemente il mento e poi rimase fermo in quello stato, come se si fosse incastrato anche se ciò non era affatto accaduto. Papà tese gli arti inferiori e si lasciò cadere sulla larga schiena molliccia coperta dal mantello viola dell'essere, saltò poco più in avanti e atterrò rudemente sulla testa di MajinBu facendolo inabissare ancora nella polvere. Vegeta atterrò poggiando i piedi al suolo e mantenne le spalle in direzione del mostro che se ne stava fermo, sogghignò un po' e si voltò verso il signor Goku puntandogli il dito con non celata irriverenza, anche se nessuno si aspettava un atteggiamento diverso: « Hai visto Kaharoth?! Sarò io colui che sconfiggerà questo essere insulso e così facendo diverrà chiaro all'universo intero chi dei due sia più forte!! ». Goku ridacchiò imbarazzato e si grattò la nuca con una mano mentre una leggera gocciolina imbarazzata spuntava dalla corvina capigliatura « Hehe, sì Vegeta … » disse ridacchiando prima di voltarsi verso Kaioshin e coprirsi con una mano la bocca in modo che papà non potesse sentire ciò che proferiva al Dio « … Non la smette mica con quella storia, ogni volta la ritira fuori. Devo ammettere che dopo po' sfianca! ». Il Dio rimase zitto ma mio padre non fece lo stesso: dopo aver rapidamente constatato che MajinBu era ancora a terra e non dava segni di voler ripartire al contrattacco, tornò a fissare sempre più incarognito il suo peggior nemico/amico e poi gli urlò addosso, « HEI, KAHAROTH! Se hai qualcosa da dirmi dimmelo in faccia, non fare il vigliacco!! ». Il Son, colto in fragrante, iniziò a fare il finto tonto e a gesticolare con le mani « Ma no, che dici, ti stai sbagliando … ». Vegeta guardò oltre il sayan puntando direttamente a me, mi scrutò severo e inclinò lievemente il viso facendo in modo che il suo sguardo apparisse ancora più terribile di quello che era. « Trunks » disse soltanto con voce ferma e autoritaria. Compresi al volo cosa volesse da me, osservai per un istante il genitore di Gohan e poi rimirai ancora una volta papà fissandolo diritto negli occhi. Mentire? Non è una bella cosa da fare ai propri genitori … « Ha detto che sei sfiancante con la storia del più forte dell'Universo ». Al Son divenne immediatamente la pelle d'oca ma ben presto la scenetta si interruppe con qualcosa di terribilmente più importante: l'aura di MajinBu decollò spaventosamente e mentre noi tutti ci voltammo verso di lui, questi alzò il viso dal suolo e spalancò la larga bocca. Al suo interno un gigantesco bagliore rosato iniziò a irradiare l'area circostante e l'aria iniziò a comprimersi.
« MA CHE SUCCEDE!? » urlò Piccolo scosso comprendendo solo in un secondo momento ciò che sarebbe accaduto: MajinBu si scatenò e lanciò dalle sue fauci quella che parve come una cannonata distruttiva all'ennesima potenza. Le rocce, al suo passaggio, si sbriciolarono ed io urlai istintivamente quando vidi quel colpo investire in pieno mio padre, immobilizzato per la sorpresa ma soprattutto per la rapidità dell'attacco. « VEGETA!! » urlò a squarciagola Goku voltando poi lo sguardo verso sinistra, verso la direzione in cui l'amico stava facendosi trasportare dal potentissimo attacco come se fosse stato in balia di un fiume in piena. Il namecciano giunse l'indice e il medio della mano destra sulla larga fronte e dopo aver concentrato parecchia energia sulle punte delle dita, attaccò con il suo Makankosappo l'abnorme sfera riuscendo a deviarne la direzione e quindi spingendola lontano dalla superficie terrestre. Con il fiato mozzato per l'inaspettato evento e con una preoccupazione martellante nel cervello, avanzai senza provare dolore nel piede ferito in direzione di Vegeta che, sdraiato a terra ma ancora trasformato nel leggendario guerriero, cercava di rialzarsi senza prestare attenzione al braccio utilizzato per issarsi che vibrava terribilmente. Soltanto la figura minacciosa di MajinBu di nuovo in piedi mi spinse a non effettuare ulteriori passi verso il sayan. La sua aria truce e altamente irritata stonavano sulla sua persona a prima vista gioviale e giocherellona … ciò fu in grado di incutere ancor più timore per ciò che sarebbe stato di noi.
Vegeta si rialzò con difficoltà ma recuperò la sua aria fiera e autoritaria appena ne ebbe la possibilità e, nonostante avesse la divisa da combattimento rotta in più punti e che dalle ferite sgorgasse una certa quantità di sangue, guardava il nemico rosa come se fosse stato al massimo della forma fisica. MajinBu fece un piccolissimo salto verso l'alto dopodiché volò rapido verso il super sayan con una velocità tale che alcune ossa dell'uomo si ruppero quando il grosso testone del mostro gli sfondò lo sterno. Papà capitombolò lontano ma il mostro non lo seguì. Voltò anzi lo sguardo verso di noi e ci fulminò con i suoi occhietti a perti in una sottile fessura, « Adesso ti trasformo in un cioccolatino … » proferì rabbioso in direzione di Piccolo poiché era il namecciano il suo verso obiettivo. L'essere infatti lo aveva preso di mira poiché era stato lui a deviare il suo colpo micidiale e quindi ad alleggerire la punizione del super sayan. La protuberanza molliccia sulla nuca di MajinBu si mosse in avanti e puntò senza alcun riteno l'ex Dio della Terra il quale, non timoroso del pericolo ed anzi, parecchio scettico su quello che aveva mormorato il cattivo di turno, manteneva soltanto i palmi delle mani aperte davanti a sé aspettando il colpo che gli spettava. Un raggio color rosa fosforescente nacque dal codino e viaggiò verso l'obiettivo, Piccolo rispose con un sfera d'energia ma questa non servì a nulla: il raggio infatti, nei pressi della palla luminescente, cambiò autonomamente direzione schivando il colpo e tornando nella propria fase di viaggio per poi proseguire senza fermarsi mai, nemmeno quando il namecciano ripeté ancora e ancora il proprio colpo. « PICCOLO!! » urlò Goku mentre osservava sgomento, come noi tutti, il nostro amico che iniziava a tramutarsi in un'enorme barretta di cioccolato con la forma vagamente somigliante a quella del soggetto originario. Un sonoro “Pof” decretò la fine della trasformazione e prima che “l'oggetto” potesse cadere al suolo il Son lo afferrò repentinamente utilizzando con questo la massima delicatezza. Mi avvicinai al maestro di Gohan e osservai il suo stato: la sua figura caricaturizzata faceva sorridere e terrorizzare allo stesso tempo perché se l'immagine era buffa e simpatica, non era confortante sentire l'aura del guerriero imprigionata nel dolcetto. « Piccolo … » mormorò Goku al cioccolato, come se l'amico lo potesse udire, come se potesse in un qualche modo rispondere.
Un forte vento si alzò e quando mi voltai notai che non era altri che MajinBu a fare tutto quello: con i suoi polmoni giganteschi stava risucchiando una marea d'aria nel tentativo di attirare a sé ciò che voleva, ovvero la sua merenda. Goku strinse maggiormente la presa sul dolce e puntò i piedi a terra intavolando con il mostro una sorta di “tiro alla fune” con una corda invisibile. Il mostro smise di insistere soltanto quando venne colpito nuovamente da mio padre a sorpresa anche se con un colpo parecchio debole.
« Adesso siamo proprio spacciati … non possiamo affrontare MajinBu ridotti in questo stato! » disse Kaioshin teso mentre si avvicinava a Goku. Quest'ultimo osservò ancora il dolcetto, « Ha proprio ragione, così non và proprio. Nemmeno io e Vegeta, che ci siamo allenati strenuamente in questi anni di pace, abbiamo qualche possibilità di vincere ora come ora … », il sayan scostò un poco le mani spostandole appena sopra al punto in cui le teneva, osservò ancora più perplesso il cioccolato che si scioglieva a velocità sorprendente a contatto con la pelle calda del guerriero e poi continuò a parlare: « … In più, se non facciamo qualcosa per Piccolo rischiamo di ritrovarcelo sotto forma di crema spalmabile ». Voltai gli occhi verso Vegeta che, ancora una volta, per colpa della sua innata cocciutaggine, si rialzava dopo ogni colpo e scattava in direzione del nemico mantenendo alto il suo potere anche se, colpo dopo colpo, questo si andava ad affievolirsi sempre più. Staccai i piedi da terra e volai in direzione di papà con il preciso intento di dargli man forte. Mi trasformai in super sayan e lasciai che tutta la mia energia, ancora integra poiché non ancora utilizzata in qualche modo, fuoriuscisse da ogni poro. Come immaginato MajinBu, dopo aver atterrato il regale soggetto, venne attratto dalla mia figura che si bloccò poco lontano da lui. Vedendo tale atteggiamento constatai che molto probabilmente il mostro non mi aveva sentito partire e che quindi non fosse in grado di percepire la mia forza. Mi concentrai e la polvere terrosa al di sotto di me iniziò ad allontanarsi spinta da gittate sempre più forti d'energia. Ancora una volta il mostro riuscì in qualche modo a dare per certe le mie perplessità: infatti, anziché osservare me e percepire la mia aura aumentare secondo dopo secondo, si limitava a scrutare i cumuli di polvere che gli andavano a impolverare gli stivaletti gialli e a osservare, in maniera nuovamente placida, anche i restanti mulinelli che si disperdevano alcuni metri lontani dalla mia figura. “Magari se scappiamo e facciamo in modo che ci perda di vista possiamo fermarci in un posto sicuro e recuperare le forze visto che non è in grado di percepire le nostre auree …” pensai tra me e me mentre proseguivo con l'esercizio che era divenuto quasi un test “... Se però invece MajinBu fosse perfettamente in grado di farlo ma non lo desse a vedere, se facesse finta di non esserne in grado, allora saremmo nei pasticci e scappare sarebbe del tutto inutile ...” voltai lo sguardo verso sinistra, verso papà che ancora una volta si rialzava con il sangue che gli fuoriusciva dal labbro spaccato “... bisogna poi vedere se effettivamente tutti sono concordi nel fuggire però ...” terminai poi le mie elucubrazioni pensando ovviamente che Vegeta non avrebbe accettato la parte di coniglio vigliacco. In ogni caso pensai che tentare non sarebbe risultato come completamente sciocco anche perché in quel frangente non avevamo molte alternative.
Aumentai ancora l'energia del mio spirito, sentii i capelli divenire ancora più leggeri con l'elettricità e la mia pelle quasi bruciare d'emozione per il nuovo scontro anche se era già stato previsto nella mia mente che sarebbe stata una piccola guerra lampo. Incrociai le braccia al petto, mentre i miei occhi verdi lo scrutavano con il cipiglio da super guerriero, le mie braccia si mossero sotto i miei comandi intrecciandosi, affiancandosi e tendendosi in più direzioni terminando poi con il fermarsi in avanti, con i palmi delle mani puntate verso MajinBu. I pollici e gli indici toccavano tra loro e all'interno dello spazio creato dal loro tocco era inserita l'immagine del nemico. Il mio mirino l'aveva puntato ed ero pronto ad attaccare: l'onda si generò e colpì in pieno il mostro invadendolo completamente di luce. Mentre l'aria spinta a gran forza sollevava la polvere che oscurava il sole, scrutavo con la coda dell'occhio Vegeta osservarmi con sguardo dubbioso mentre le ombre della notte anticipata gli oscuravano il volto. Pompai maggiore energia nelle braccia e sentii le dita vibrare di potere. Voltai il viso alle spalle, in direzione del signor Goku, riempii i polmoni di fiato e urlai nel tentativo di sovrastare il boato dell'attacco « DOBBIAMO ANDARCENE VIA DI QUI! NON ABBIAMO SCELTA, SCAPPIAMO FINCHE' E' OCCUPATO!! ». Il Son assottigliò gli occhi lievemente perplesso: sapeva anche lui che il piano aveva parecchie lacune tra cui anche il fatto del “se MajinBu era in grado di riprenderci o meno” e inoltre anche lui, essendo come mio padre un sayan dal sangue puro, sentiva una stretta all'altezza dello stomaco all'idea della fuga. Scosse un attimo la testa come per inculcarsi che quella fosse l'unica soluzione, osservò l'amico di cioccolata e poi, come se l'istinto di sopravvivenza fosse maggiore all'orgoglio, acconsentì anche sotto la pressione improvvisa (e non stranamente entusiasta) del Dio. Al contrario però mio padre negava fermamente con la testa, con gli occhi rabbiosi mi fulminava, mi sgridava silenziosamente ed io, sapendo di starlo deludendo come sayan e come figlio, lo guardavo dispiaciuto, io stesso combattuto, pure io con quel desiderio di finire diversamente quella storia. « SCAPPARE UN CORNO! IO NON MI COMPORTERO' DA VIGLIACCO!! » urlò Vegeta con i pugni chiusi e sanguinanti. « NON ABBIAMO ALTERNATIVE … » iniziai a rispondere a mia volta « … NON SIAMO ABBASTANZA POTENTI PER ABBATTERLO, NON ADESSO ». Proseguii il mio attacco nella medesima direzione. Non sapevo se MajinBu stesse ancora subendo oppure se era svicolato da tempo al mio colpo, io proseguivo nel tentativo di allungare i tempi. Papà mi si avvicinò minaccioso, zoppicando fiero e con l'aria severa. Le chiazze di sangue segnavano il suo viaggio ma non se ne curava minimamente, ciò indicava, secondo lui, la conseguenza di una battaglia che aveva combattuto al massimo e che doveva avere ancora una conclusione. Mi si fermò a fianco, il suo labbro spaccato e leggermente gonfio vibrò sotto un grugnito furente, « Io non fuggirò. Un vero sayan non si comporta da vigliacco. E io, Vegeta, principe dei sayan, non scapperò solo per salvarmi la pelle » proferì orgoglioso, con un tono che mi fece accapponare la pelle. Abbassai per un attimo gli occhi … nemmeno Dente sa oggi quanto anch'io avrei voluto dire lo stesso, nemmeno lui sa quanto mi facesse male in quell'attimo ammettere i miei, i nostri limiti. Nemmeno il Dio della Terra sapeva, nonostante fosse una divinità, quanto mi facesse addolorare apparire come un terreste ai occhi del mio principe. Ai occhi di chi io ritenevo quasi un re.
Da lontano Goku passò il signor Piccolo nelle mani di Kaioshin e poi scomparve.
Vegeta voltò gli occhi in direzione del termine dell'onda puntandoli dove questa esplodeva, con potenza sempre minore, contro l'avversario. Assottigliò gli occhi « Tu scappa se vuoi, qui ci peserò io » … ci mancava che dicesse “e poi non farti più vedere” ed ero a posto.
« Non fare il testone Vegeta ».
Alzai gli occhi e vidi dietro a papà la figura del signor Goku: questi alzò il braccio destro fino all'altezza della testa, mise la mano di taglio e poi colpì con un attacco secco il principe alla nuca. La trasformazione di papà si spense. Iniziò a cadere e poi udii il tonfo del suo contatto con il suolo. Rimasi a fissare Goku sgomento, « Ma perchè? … » gli chiesi, e lui, dopo aver raccolto Vegeta ed essersi poggiato l'uomo sulla spalla, mi rispose con un sorriso amaro sul volto « Perché la vera forza a volte sta anche nell'ammettere i propri limiti ». Benché il pensiero fosse amaro e difficile da digerire, non la si poteva pensare diversamente. Il Son lanciò una piccola onda che aiutò a generare un'esplosione di entità di sufficiente rilevanza e poi Goku, assieme a me e a Kaioshin, iniziò a volare verso una meta inizialmente sconosciuta.
Il Dio si avvicinò a noi e si sorrise lievemente « E' stata una scelta saggia. Ditemi dove volete andare, io vi ci porterò ». Goku non mutò espressione rimanendo accigliato « Anche lei sa usare il teletrasporto? ». Il Dio annuì e iniziò a spostarsi sotto a me e al Son in modo che potessimo poggiare su di lui le mani per effettuare il teletrasporto « E' esatto. Visto che non sono statò di alcuna utilità utilizzerò questo mio potere per rendermi un minimo utile. In questo modo per MajinBu sarà ancora più difficile rintracciarci ». « Mi sembra giusto … » mormorai poggiandogli una mano sulla sua spalla sinistra osservando poi Goku che stava alla mia destra « … e poi i nostri amici si sono diretti al palazzo di Dende. Forse sarebbe meglio andare là ». Il moro annuì e posò anch'egli l'arto sulla spalla amica.
Dopo pochi istanti quello spazio di cielo divenne vuoto. I corpi presenti in quel luogo si trovarono in un altro a noi più famigliare. La fortuna ci volle per una volta premiare a modo suo: nessuno dei nostri amici a noi più intimi ci vide tornare con la coda tra le gambe. Soltanto coloro che avevano conosciuto il terrore sul campo compresero il perché della nostra venuta anticipata.
Ci rinchiudemmo in noi stessi, chi un po' per riflettere, chi un po' per paura nell'avvenire e chi per vergogna di sé stessi. Io francamente avevo tutte e tre le sensazioni addosso: riflessioni per ciò che avevo fatto, paura per ciò che sarebbe accaduto al risveglio e vergogna per aver, nuovamente, deluso chi volevo bene.

 

 

 

... Continua ...


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Capitolo 88
*** L'unione fa la forza ***


Ciao a tutti! Lasciando da parte le inutili scuse per essermi presentata così in ritardo con il nuovo capitolo mi accingo soltanto a dire alcune cose così solo per fare un minimo di conversazione, come se fossi un pochetto più presente di quanto sia in realtà. Ultimamente ho un sacco sa fare: il lavoro è stressante, a pallavolo si sgobba, a casa mi tocca pulire perché la sorella è con l’ometto Lego (XD), nel weekend adesso mi tocca fare il giardino … che strazio, non ho praticamente più tempo per me! E inoltre con il fatto che la mia passione del disegno è presente tendo a prediligere tenere gli occhi su di un foglio cartaceo invece che su un foglio elettronico … chiedo scusa ^_^”
In ogni caso rispondo alle vostre belle recensioni che ogni volta mi mettono di buon umore:

Vale_93: Trunks … povero essere, lo maltratterò ancora un po’. Grazie infinite per aver letto tutto il papirone e ti ringrazio anche per il fatto che ti piaccia … me happy ^o^ Dimmi pure cosa ne pensi di questo capitolo quando lo leggi. Ti saluto, ciao!!

Kamy: Grazie cara! Per quanto riguarda i poteri di Majin Vegeta ho pensato semplicemente che i poteri di Babidi andassero perse nel momento in cui l’individuo scompare così com’è stato nella storia originale con quel tipaccio di nome Darbula. E’ una cosa che penso io, poi chissà. Trunks è spesso depresso in questa storia … poverino, che bambino infelice! XD Spero che il capitolo ti piaccia! Ciau!!

Vegeta4ever: Kaioshin sembra inutile pure a me ma nella storia originale c’è quindi l’ho inserito, che ci vuoi fare. Comunque il fatto teletrasporto è semplice e del tutto fantasioso: nella storia originale Kibith usava il teletrasporto ma qui è schiattato, ho solo pensato che Kaioshin (essendo un essere superiore) fosse in grado di farlo e che usasse l’energumeno come pezza da piedi come per dire “Teletrasportami tu perché mi scoccia, sono tuo capo, fallo e basta” … tutto qua XD Se Light non t’importa amen XD A presto carissima! Dimmi se il capitolo ti piace, ok? Ciao!!

Ka93: Goku è uno scemo e basta alla fine, il senso di serietà gli durerebbe troppo poco per diventare una persona normale. Vegeta se la piglia male? Fa bene! XD Spero che questo capitolo ti piaccia, dimmi cosa ne pensi se lo vedi. Ciao,baci anche a te!

 

Ecco fatto fattolino e adesso …. Mamma, che orario!!! Sono le 5 e domani alle 10 devo tosare l’erba … cioè, oggi alle 10 … TT_TT … Vabbé, scusate il ritardo dell’aggiornamento (corto come al solito ma non riesco a fare di meglio ... ancora buuu TT_TT), non so quando avverrà quello nuovo ma spero entro il mese. Non voglio però creare illusioni quindi … alla prossima!!

Baci
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 88
- L'UNIONE FA LA FORZA -

Spossato mi sedetti sugli scalini che portavano all'interno del grande palazzo di Dio. Il granito sul quale mi ero appoggiato era freddo nonostante il Sole avesse battuto su di esso per tutto il tempo. Piegai la schiena in avanti e misi i gomiti sulle ginocchia. Scrutai le calzature che indossavo e mi soffermai sulla ferita che avevo al piede. Rimasi in silenzio per lungo tempo, fiatai qualcosa di incomprensibile soltanto quando ricomparve il signor Goku.
« Karin non ha altri fagioli magici. Ho provato a chiedergli se ne aveva anche qualcuno mezzo guasto ma niente ... » mormorò mesto mentre camminava in direzione mia e degli altri ancora svegli « ... purtroppo gli unici che aveva sono quelli che abbiamo già utilizzato e che Goten porta con sé, sempre che gliene siano rimasti » concluse poi fermandosi dinanzi alla scalinata puntando i pugni ai fianchi. Dende corricchiò in sua direzione e avvicinò le sue mani al corpo del sayan. Un lieve bagliore iniziò a colorare la sgargiante tenuta del guerriero mentre il namecciano, fortemente indaffarato, comunicò alcune informazioni: « Gohan e Vegeta stanno bene ma è meglio che riposino prima di riprendere a combattere ... » allontanò le mani quando constatò che la guarigione del Son era avvenuta « ... Per Piccolo invece non ho trovato alcuna soluzione. Per ora lo abbiamo posizionato in un luogo fresco in modo che non si possa sciogliere con il calore ». Dende si indirizzò a quel punto verso di me poiché ero l'unico ancora ferito e procedette con lo stesso trattamento effettuato sugli altri combattenti. Il signor Crillin, che era seduto al mio fianco, puntò i gomiti sulle ginocchia e poggiò di peso il mento sui palmi delle mani « Accidenti, che sfortuna che abbiamo! ... » iniziò dopo un sonoro sbuffo « ... Siamo stati sconfitti alla grande e in più Piccolo adesso è di cioccolato fondente! Peggio di così non ci potrebbe andare ». Goku sorrise trovando l'unica nota positiva della situazione « Suvvia, siamo vivi, no? Dobbiamo prendere questa opportunità come un seconda possibilità ... » lo scrutai alzando lo sguardo abbandonando così l'osservazione del piede guarito « ... Se partiamo così pessimisti non ce la faremo mai, ne sono sicuro ». Dende si alzò in piedi e osservò il guerriero preoccupato per le sorti del pianeta « Ho visto che essere terribile è MajinBu, cosa avete intenzione di fare? ». Il Son sorrise voltando lo sguardo verso il namecciano « Una certa ideuzza a dire il vero ce l'avrei ... hihihi ... » ridacchiò ma poi però, ricordandosi di un personaggio, si voltò da tutt'altra parte iniziando a scrutare l'essere violaceo che era nuovamente caduto in uno stato pensieroso e ottenebrante « ... Kaioshin, ma che fa? » domandò ingenuo Goku osservando la camminata in circolo della divinità. Kaioshin si fermò e incrociò le braccia al petto, mantenne la sua aria severa anche se era chiaro come il sole che se era in quello stato era perché aveva una fifa boia « Stò cercando di pensare in effetti, di escogitare un piano per fermare quel terribile mostro, ma al momento non mi è sovvenuto ancora nulla di abbastanza arguto che possa risultare efficace ». Tutti lo osservammo e il suo pallore aumentò vistosamente ... evidentemente non era molto abituato a prendere decisioni dinanzi a un pubblico, anche se piccolo. Crillin si grattò la nuca « Evocare il drago Shenron sarebbe inutile giusto? Io quasi-quasi gli avrei chiesto come desidero, quello di imprigionare nuovamente MajinBu ». Goku scosse la testa seguito dal padrone del palazzo « Non servirebbe a nulla, purtroppo Shenron ha dei poteri limitati e che si basano sulle potenzialità del Dio del momento. Penso che se il drago avesse la capacità per rinchiudere un essere all'interno di una sfera magica, non avrebbe però abbastanza forza per intrappolare uno come MajinBu che è un osso duro ». L'ex pelato tornò nel suo silenzio interrotto soltanto degli sbuffi. Kaioshin fece qualche passo verso di noi e chinò la testa « Ragazzi, io adesso andrò sul pianeta dei Kaio e dintorni alla ricerca di un qualcosa che ci possa aiutare con questo dramma. Nel frattempo mi auguro che non accada a voi, o a chi volete bene, qualcosa di fortemente spiacevole ». Son Goku si voltò verso di lui ancora una volta e gli strinse una mano in segno di riconoscenza « A presto Kaioshin, e ci comunichi tutto ciò che ci potrebbe divenire utile se scovasse qualcosa ». « Senz'altro » rispose il Dio e poi, veloce come il vento, scomparve.
Dende si incamminò verso il bordo del grande piazzale ed egli, poggiato al suo vecchio bastone e affiancato dal servizievole Popo, iniziò nuovamente a osservare la terra sottostante localizzando tutto ciò che gli pareva d'interesse. Quando intravide nitidamente la figura del nostro nemico, si voltò di tre quarti verso di noi e fu chiaro nel messaggio: « E' peggio di quanto pensassi: MajinBu vi stà cercando e stà iniziando a creare problemi distruggendo con furia tutto ciò che trova ... Sarebbe meglio iniziare fin da subito a escogitare qualcosa, prima che sia troppo tardi ». Mi alzai in piedi, sicuro che non sarebbe portato a niente rimanere seduto, e vidi Goku annuire con la testa per poi rivolgersi a Mr. Popo come se fosse in realtà lui il padrone di quel luogo: « Popo, vada a svegliare Gohan e Vegeta allora. Se non abbiamo tempo è inutile riposare più di quanto sia necessario ». Il servo gentile non se lo fece ripetere e sgattaiolò all'interno della struttura mentre io, finalmente, dicevo qualcosa di interessante: « In effetti poi, visto che Goten e gli altri non ci sono ancora, non vorrei che gli accadesse qualcosa ». Proprio in quell'attimo un rombo di motori si fece udire e nell'alto cielo azzurro, sopra al piastrellato che fino a qualche anno prima era quasi praticamente inviolato, comparve la figura ferrosa di un veicolo volante di grandi dimensioni, di colore giallo, con su di esso il simbolo della mia famiglia. Senza ulteriore frastuono il velivolo atterrò. I motori si spensero e con essi anche i sibili dei propulsori prossimi alla cessata attività. I portelli si aprirono e all'esterno uscirono tutti i nostri amici: Chichi, lo stregone del toro, il piccolo Goten, la mogliettina di Crillin, C17 con la piccola Marron, Videl, il maestro Muten, Olong, Pual, i nonni con il gattino e infine la mia mamma affiancata da Yamcha (anche se non lo considero amico mio, ma vabbè). Il piccolo sayan, con una velocità sorprendente, scattò verso Goku e gli saltò in braccio. Lo abbracciò come un piccolo orsetto facendo nascere nella maggior parte di noi, un leggero senso di tenerezza. Il vecchio maestro delle tartarughe di mare si avvicinò quatto-quatto e rimase piuttosto serio in volto « Cosa stà succedendo Goku? Il piccolo Goten ci ha obbligato a venire qui con un'agitazione da far venire il mal d'orecchie ». Goku ridacchiò come al solito e si portò una mano dietro alla nuca ma iniziò a parlare quando pure gli altri amici gli furono vicino « Beh ... diciamo pure che questo MajinBu si è rivelato un nemico molto più ostico di quanto ci aspettassimo e quindi ... per questo vi abbiamo fatto venire qui, per stare più al sicuro ».
Mamma Bulma (ancora però ignara che io fossi il suo "bambino") mi oltrepassò indispettita puntando le mani ai fianchi « Ma bene! E io mi chiedo: perché allora non siete là a combatterlo questo mostro cattivo?! », la donna mi adocchiò con la coda dell'occhio ... per un istante mi parve di sentire che mi stesse studiando metodicamente, come se cercasse le somiglianze tra me e qualcuno ... ^-^
Crillin corse in soccorso del sayan caduto in trappola dall'ennesimo "nemico" (XD): « Non ci stiamo mica tirando le dita, sai? Dobbiamo solo escogitare un modo per fermare quell'essere. Adesso che poi nemmeno Piccolo ci può più aiutare, siamo un po' a corto di idee ... » il piccoletto si perse nelle sue elucubrazioni e, sinceramente, non aveva tutti i torti: Piccolo era una mente geniale, capace di elaborare complessi piani volendo, ma allo stato di cioccolatino poteva fare ben poco. Dopo aver raccontato ciò che era accaduto al namecciano, provammo a pensare a più cose mentre Chichi faceva in modo di tenere lontano da una barretta gigante di cacao il piccolo Goten che aveva un certo languorino. Goku però aveva già il suo bel piano per la testa e io l'avevo già capito da un pezzo.
« Signor Goku, ha in mente qualcosa per caso? » domandai facendo il finto tonto dopo aver notato il suo ennesimo sorriso da "io sò-io sò-chiedete a me-chiedete a me". Il Son continuò a sorridere e si batté il petto con un pugno chiuso « La fusione è l'unico mezzo! ». « La fusione? ... » domandò un po' disorientato Crillin « ... Ma che significa? ». Il sayan iniziò la sua (orrida) spiegazione: « Allora, si tratta di una danza molto particolare, di un balletto insomma, che và fatto in due. Questi devono essere di una corporatura simile e avere un livello di forza identico al momento della fusione. Uno deve fare certi passi, l'altro li deve fare praticamente identici ma al contrario ... » un velo di dubbio si insinuò nelle menti degli spettatori e il sayan lo comprese « ... insomma, girati. Non sò se mi avete capito ... ». Il suggerimento arrivò da me medesimo: « Con "contrario" in tendi speculare o ribaltato? ». Goku si raccapezzò « I movimenti devono essere speculari ecco, e poi, dopo aver fatto questa cosa, i due guerrieri si fondono in un unico essere diventando fortissimi!! O fortissimo ... decidete voi ». Il silenzio aleggiò per un breve periodo. « E l'effetto è permanente? » domandò Crillin.
« No ... » rispose nuovamente il Son « ... Purtroppo ha una durata limitata di soli trenta minuti. Dopo questo tempo i corpi si sciolgono e dopo un pochino si può rieffettuare la fusione ». Il piano era chiaro a tutti: due di noi avrebbero dovuto imparare questa danza e fare la fusione ... se il guerriero nato da questa sarebbe risultato abbastanza forte da eliminare il terribile MajinBu, allora la pace sarebbe tornata sulla Terra. Ma chi erano i prescelti? La domanda venne posta ...
« Non vi preoccupate, la faremo io e Vegeta, tanto ci siamo messi d'accordo ».
« COSA DIAVOLO DICI KAHAROTH! RIMANGIATI IMMEDIATAMENTE LA BESTEMMIA CHE HAI DETTO!! ... » la voce cattiva, temuta e fin troppo conosciuta si fece sentire distintamente alle spalle dell'eroe del pianeta « ... Non mi unirò mai e poi mai con uno come te, mettitelo bene in testa! E poi non andare a raccontare fanfaronate simili, altrimenti di faccio secco! ». Papà assottigliò maggiormente le sopracciglia quando incontrò il mio sguardo ed io, sentendomi colpevole della sua ira, abbandonai ben presto quella battaglia d'occhiate. Benché fossi rammaricato per quanto accaduto sul campo di battaglia, ero lieto di vedere Vegeta in forma e sano come un pesce. Non sapevo però, che il gesto che faceva ancora imbestialire il principe dei sayan, non era tanto il mio senso dell'onore che si era incrinato dinanzi alla potenza di MajinBu ma la codardaggine di Kaharoth con il suo attacco deliberato alla sua persona che aveva di gran lunga superato il mio gesto in quanto gravità. In un senso potevo quasi ritenermi fortunato ... papà in quel momento ce l'aveva più con il suo eterno rivale che con me ma sapevo (o almeno sentivo) che prima o poi avremmo dovuto parlare dell'argomento. O almeno, speravo che ciò accadesse ... non ce ne fu più la possibilità però. Tornando alle vicende del momento: Vegeta guardò i presenti terrestri come se fossero degli scarti in putrefazione, il suo schifo per esseri così infimi era quasi palpabile ... e se soggetti come C18 e C17 non diedero peso al suo modo di fare perché anche loro erano di una mentalità distaccata, personaggi calienti e irriverenti come Bulma non lasciarono correre: l'azzurra s'inasprì fortemente e nonostante avesse dinanzi agli occhi il suo vecchio amore, l'alieno che riusciva ancora a farle battere il cuore, riuscì a mettere da parte i sentimenti amorosi celandoli alla perfezione e tornando ad essere la bischera urlatrice della Capsule Corporation al tempo della permanenza dell'uomo sotto il suo tetto « Che hai da guardare con quella faccia?! » ringhiò severa, quasi ferita nell'orgoglio. Vegeta non si espresse più di tanto ma fu sincero « Tzk, mi chiedevo soltanto perché delle nullità erano giunte fin qui ». Mentre i corti capelli azzurrini sembravano alzarsi verso l'alto come se anche quelli si dovessero tingere di un oro abbagliante, mi affiancai a papà timidamente « Sono qui per stare al sicuro. Sulla terraferma MajinBu stà compiendo delle stragi ... Sono stato io a consigliargli di venire qui ».
Vegeta mi tagliò l'anima con un'occhiata « Ecco un'altra delle tue idee sciocche e patetiche! ... » mormorò duro facendo rifermento a quanto accaduto poco prima in mezzo alla polvere « ... Ci faranno soltanto perdere tempo prezioso e alla fine, vista la loro utilità, potevano anche starsene in mezzo agli altri inetti ». In quell'istante anche i freddi androidi sembrarono inacidirsi ... ma fu sempre Bulma, sul punto di scoppio letterale, a tornare in pista con l'inizio di una conversazione spinosa che mi diede parecchio da fare: « Brutto scellerato e arrogante con il cervello di un microcefalo ... Non siamo inutili! Parla per te poi che fino a un minuto fa stavi dormendo come un allocco! ».
« Taci donna! E vedi di non parlare di cose che non ti riguardano! ».
« Che non mi riguardano?! ... » sbottò lei « ... La Terra è in pericolo, certo che mi riguarda. Mi riguarda eccome! Ma visto che sei tanto intelligente, inizia a escogitare qualcosa di utile! ». Vegeta sciolse l'intreccio delle braccia accompagnato da un fumino illusorio che gli fuoriusciva dalle orecchie, indicò la mamma con il dito indice della mano destra e iniziò a concentrare l'aura « Qualcosa di utile dici? Bene, vorrà dire che in primo luogo ti toglierò di mezzo perché sei seccante!! ». "Aiuto!" pensai e bloccai con una certa agitazione il braccio di Vegeta spingendolo lievemente verso il basso.
« Dai, non fare così! Abbiamo cose più importanti a cui pensare! » gli dissi cercando di convincerlo a desistere all'attacco che voleva portare a termine. Mentre Vegeta iniziava ad osservarmi con uno sguardo indagatore che però, stranamente, non aveva nulla di cattivo, strattonò il braccio e lo lasciò cadere lungo il fianco decretando così la fine del suo volere. « Sei soltanto un vile! » si udì un poco più in lontananza ... mi voltai nuovamente verso la piccola folla e notai assieme a papà che Bulma non era più in prima fila ma si era precipitata in fondo al gruppo e che questa, nascosta alla bell'emeglio dietro alla figura di Yamcha, continuava a dire la sua con una vena battagliera. Lo sfregiato, ovviamente, cercava di svicolare dal ruolo di "bersaglio sostitutivo" apparendo anch'egli più coniglio di quanto fosse. Vedendo la scena patetica Vegeta rise sguaiatamente ... ciò generò nuovamente una ferita nell'orgoglio dello scienziato in gonnella che tornò alla ribalta. Bulma si piantò davanti al sayan e quando la risata terminò, puntò le mani ai fianchi e si avvicinò pericolosamente all'uomo: « Non ti permetterò di ridere ancora di me! Me la pagherai per questo » sibilò melliflua lei. Lui le sorrise sfacciato e incrociò nuovamente le braccia al petto « Ma taci donna che straparli e basta ». « IO MI CHIAMO BULMA!! Ho un nome, vedi di usarlo, razza di zuccone!! ». « Ma io parlo come mi pare, vecchia petulante ». Fu il colpo di grazia: mamma per un istante si congelò ma poi iniziò a gridare come un'ossessa, come una pazza in pescheria ... e mio padre ovviamente rispondeva ... insomma, iniziò uno strazio terribile. Io poi, che ero in mezzo poiché ero il solito fesso, li osservavo come un baccalà appeso. A un certo punto però, cercai di separarli poggiando su entrambi una mano sulle loro spalle « Adesso basta, non è il tempo di litigare » dissi ma il mio errore mi costò caro, entrambi mi mangiarono la faccia a modo loro: mamma mi urlò « Adesso non è il momento Trunks, lasciami fare! » mentre papà mi diede un pugno nello stomaco .... >.<
Goku iniziò a ridere come uno scemo e a farsi delle risate davvero grasse « Ha-ha-ha-ha!! E' proprio vero ragazzi... » disse a gran voce « ... tra moglie e marito non si deve mettere il dito! ».
La scena mi si congelò nella testa: tutti lo fissarono incattiviti perché non era il momento delle frasi di spirito ( che oltretutto secondo pochi non avevano senso) ed io ero furente per un motivo ben maggiore. Ne approfittai e pertanto gli comparvi alle spalle e gli diedi un pugno talmente forte sulla testa da farlo spiattellare al suolo. « Signor Goku! Non è il tempo delle battute sceme adesso! » lo sgridai facendogli capire bene a cosa mi riferivo. Il Son si grattò la zazzera imbarazzato e si rialzò in piedi « Hai ragione, e poi la frase non và nemmeno bene! He-he-he ... » cercò di salvarsi in corner. Chichi si coprì il viso con una mano per la vergogna.
Il sayan dai capelli scompigliati tornò a farsi serio e si avvicinò al principe che sembrava aver abbandonato le scenate di mia madre perché le riteneva non al suo livello e il primo, con la voglia nel cuore di vincere il nuovo nemico con le proprie forze assieme al secondo (forse) essere più forte della Terra, sospirò prima di iniziare il discorso. « Vegeta ... » mormorò apparendo per un attimo tutt'altra persona « ... La fusione è l'unico mezzo che per ora abbiamo per abbattere quel mostro. Se ci unissimo sono sicuro che lo schiacceremmo senza problemi ». Papà rimase zitto. Guardò Goku in malo modo e poi, come gli fosse venuto un prillo strano al fondoschiena, si girò di centottanta gradi e si allontanò lasciando che i suoi passi si udissero appena ... lo osservai spaesato come tutti gli altri presenti, in attesa della risposta alla richiesta che arrivò dopo un pochino e in maniera imprevedibile: Vegeta si fermò dinanzi all'ingresso del palazzo, divaricò appena le gambe e strinse con energica furia i pugni lasciandoli lungo i fianchi, la sua energia spirituale iniziò ad alzarsi divenendo visibile ad occhio nudo, i lunghi capelli corvini iniziarono a muoversi sotto le spinte delle mistiche folate. Il pavimento poi si deformò divenendo una profonda conca quando il sayan, colto da una furia irrefrenabile, urlò a squarciagola lasciandosi rapire da una sorta di sfogo personale mentre l'aura, quasi impazzita, continuava ad aumentare a dismisura fino a toccare il punto massimo. Son Goku gli corse appresso e quando Vegeta lo percepì a poca distanza smise nel giro di pochi istanti, il suo particolare gesto. In quel momento pensai che era una fortuna che MajinBu non fosse in grado di percepire le forze, perché altrimenti il mostro ci avrebbe rintracciato senza problemi. Il guerriero "buono" si affiancò all'amico e lo guardò fisso negli occhi percependo immediatamente un moto d'irritazione che sarebbe potuto scoppiare ancora da un momento all'altro se il discorso avesse preso nuovamente una piega sbagliata. « Non capisco questa tua ostinazione Vegeta ... » iniziò Goku al testone « ... In fondo si tratta solo di trenta minuti, dopo saremo separati come al solito ». « Non è questo il punto Kaharoth! ... » sbottò papà digrignando i denti « ... In ogni caso il mio "No" rimane tale, non insistere!! » Vegeta camminò ancora verso Nord e si andò a sedere sulla scalinata d'ingresso che solo per metà si era salvata, incrociò le gambe e le braccia e poi chiuse gli occhi lasciando ben intendere che non aveva più alcuna intenzione di sentire altro sull'argomento. Goku lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e poi si girò verso di noi, quando aprì le braccia facendoci capire che non sapeva che fare con papà, lo richiamai con un gesto della mano.
Il Son camminò placido riosservando di tanto in tanto dietro di sé, confuso e spaesato come ognuno si sarebbe sentito alle prese con un individuo così enigmatico come il principe dei sayan. Dal canto mio forse avevo compreso cosa fosse successo: nelle ultime ore papà aveva subito più di una sconfitta e l'idea di abbassarsi a fondersi con la persona che più detestava all'Universo per sconfiggere il nemico che nemmeno lui, il grande principe dei sayan, era riuscito ad abbattere, gli bruciava incredibilmente ... secondo me avrebbe preferito farsi sconfiggere ancora, magari farsi uccidere, piuttosto che sommare le sue scarse forse con quelle di qualcuno che nello stesso frangente risultavano altrettanto scarse pur di aver salva la vita. Come sempre, la sua era una questione basata puramente sull'orgoglio e sul pensiero egoistico che se lui avesse dovuto combattere ancora lo avrebbe dovuto fare con le sue sole forze.
« Siamo punto e a capo » disse Crillin quando giunse il sayan che si stava osservando un'ultima volta alle spalle. « Non credo ... » mormorai io avvicinadomi maggiormente al gruppetto di guerrieri e poggiando una mano sulla spalla del mio amico Gohan che, dopo essere stato svegliato dal suo sonno da Popo, non era stato praticamente considerato da nessuno « ... Potremmo farlo io e Gohan ».
« Che cosa? » domandò Goku.
« La fusione ... » =_=
Il sayan sembrò cascare dalle nuvole « MA CERTO! ... » esclamò l'uomo battendo un pugno nella mano « ... Si può fare: come età siete simili e poi sia come corporatura che potenza vi assomigliate il giusto per poter effettuare la fusione! E' grandioso!! ». Gohan sembrò abbastanza entusiasta della notizia e si portò una mano al mento quando iniziò a riflettere sulla questione « In effetti sembra fattibile, inoltre a nostro favore c'è il fatto che entrambi possiamo esercitarci nella stanza dello spirito e del tempo per almeno un giorno a testa e quindi, se entriamo insieme, potremmo provare la tecnica e aumentare il nostro potenziale per almeno un anno completo visto che il massimo consentito non ci è concesso poiché lo abbiamo già utilizzato per metà » Crillin sembrò guardare stranito il ragazzo mio amico e ci pensai io a rinfrescargli le idee ricordandogli che nel periodo in cui avevamo a che fare con Cell eravamo tutti rimasti meno tempo all'interno della stanza dello spirito e del tempo.
Risolti tutti i dilemmi riguardanti i troppi anni trascorsi da vecchi avvenimenti - e quindi poco ricordati - ricominciammo seriamente a pensare sul da farsi e quindi, senza perdere ulteriore tempo, mi diressi assieme al signor Goku, Gohan e tutti coloro che erano curiosi di vedere la famosa fusione, in una sala interna del palazzo bianco rimanendo poi in una saletta dalla forma circolare e con delle ampie finestre che davano all'esterno. Nascosto in un angolo Vegeta curiosava senza dare nell'occhio sapendo però già che lo spettacolo -secondo lui- sarebbe stato uno dei più orripilanti che avrebbe mai visto. E' da ricordare poi che l'aveva già visto in passato.
Goku si mise in fondo alla stanza posizionandosi dalla parte opposta della porta d'ingresso, strinse i pugni delle mani e con un cenno del viso ci invitò ad avanzare. Feci pochi passi e mi fermai quando compresi di essere alla distanza giusta dal Son. Il sayan ci osservò per qualche istante dopodiché iniziò a parlare: « Allora, questa è una tecnica che ho appreso da alcuni abitanti del pianeta Metamor, fate attenzione e memorizzate ogni mio gesto perché se la danza verrà eseguita in modo sbagliato i risultati saranno ben diversi da quelli che ognuno s'aspetterebbe. Pronti? » ci domandò con fermezza. Entrambi annuimmo decisi ed io, se ero concentrato poiché mi aspettavo un qualcosa di terribile, rimasi fortemente allibito da quanto accadde successivamente: Goku diede il via alla famosa danza e iniziò portando entrambe le braccia alla sua sinistra all'altezza delle spalle con le mani aperte e le gambe leggermente divaricate. Lo osservai stranito ... ma lui proseguì: « All'inizio dovete mettere le braccia perfettamente in questa posizione, osservate bene come sono messe e tenete le gambe come le ho io. Poi ... "Fuuuuuu"!! » Goku fece tre passi laterali verso la sua destra e allo stesso tempo fece roteare le braccia al di sopra le lasciandole tese verso destra mantenendole però all'altezza delle spalle e con le mani aperte come in precedenza « ... Attenzione alla posizione che farò adesso che è molto importante ... "Sion" ... » la gamba sinistra si piega poiché tirata verso l'alto e il ginocchio viene tirato il più possibile verso destra mentre le mani, richiamate nella direzione opposta, si chiudono a pugno « ... Quì è fondamentale non sbagliare l'angolo delle gambe ... "Ne!!!! » nell'ultima fase della danza il corpo si piegava interamente verso destra, la gamba sinistra si distendeva completamente verso la parte opposta mentre la destra si piegava ad angolo retto sotto il peso del corpo, le braccia erano rivolte verso destra a pari distanza dalla nuca e gli indici delle mani erano esonerati dal pugno come se dovessero svolgere un ruolo fondamentale (cosa che alla fine era) « ... Anche qui guardate l'angolo delle gambe e la posizione delle braccia, è fondamentale ... » Goku si rimise composto e poggiò le mani ai fianchi. Piegò la testa da un lato e corrucciò le sopracciglia pensoso, questo molto probabilmente dopo aver notato le nostre espressioni facciali « Beh, c'è qualcosa che non và? Forse non avete capito qualche parte? ».
Senza parole. Ero assolutamente senza parole ... che altro avrei dovuto fare in una situazione del genere? Poco ci mancava che la mascella mi si staccasse e toccasse terra per lo shock. Gohan non era da meno e nemmeno lui nascondeva ciò che gli passava per la zucca: le sue orbite erano al di là dell'ordinario e ridacchiava perché pensava che fosse uno scherzo. Alla fine fu proprio il mio amico, con imbarazzo, a parlare al proprio padre di quello che avremmo poi dovuto fare assieme « Ma papà ... noi dovremmo fare quelle pose ridicole? E' imbarazzante! ». Il Son rimase per un attimo sorpreso e si portò una mano alla nuca, la iniziò a grattare lasciando che un po' di pelle morta si staccasse da questa e si andasse a disperdere altrove « Ma figliolo ... » iniziando con la sua voce allegra « ... A dire il vero io mi sarei aspettato un'affermazione del genere da Trunks e non da te. In fondo fino a poco tempo fa non andavi in giro travestito da "Gran Salame" a fare anche tu cose altrettanto ridicole? ». Gohan divenne paonazzo « GREAT SAYAMAN! NON "GRAN SALAME"!! ... » il rossore aumentò quando si sentirono le risa di tutti gli altri ma il giovine andò avanti « ... Maddai papà, noi dovremmo fare questo per battere MajinBu? ».
« Esattamente. Se la fusione verrà fatta senza errori i vostri corpi si fonderanno quando i diti si toccheranno e rimarrete uniti per quei trenta minuti a disposizione ... » Goku batté energicamente le mani generando un forte ciocco « ... Forza, fate un tentativo con l'aura nulla, così non vi fonderete ». Deglutii sonoramente, strinsi la cintura arancione della tenuta e mi tirai indietro una ciocca di capelli lilla. Scrutai con la coda dell'occhio Vegeta che continuava a guardarci inflessibile ... sembrava quasi contento di vedermi subire quell'umiliazione, quasi come se quella fosse stata la mia punizione per non aver seguito il mio spirito sayan quando dovevo ed essermi comportato invece come uno che voleva salvarsi soltanto la pellaccia. Poteva essere una buona pensata ... peccato però che in parte sarebbe ricaduta in eterno su di lui se la buffonata non avesse dato buoni frutti per troppo tempo, sarebbe divenuto una sorta di "padre del guerriero ballerino" ... la cosa avrebbe portato onta pure a lui alla fine. Cercai di rimanere calmo pensando che stavo facendo tutto quello che era in mio potere per salvare il pianeta e se ciò richiedeva di ballare l'avrei fatto, con vergogna forse, ma l'avrei fatto.
Osservai Gohan con le guance purpuree « Faccio io lo speculare ». Lui annuii e ci mettemmo in posizione iniziale. Goku fece un cenno affermativo con la testa e ci scrutò severamente durante lo svolgimento della fase successiva che era giustamente più impegnativa della precedente. Mi accorsi in ritardo di aver sbagliato l'inclinazione delle braccia e di averne messa una troppo in alto e l'altra troppo in basso rispetto alle spalle. Nella fase successiva, quando entrambi ci slungammo verso la parte opposta nel tentativo di toccare l'altro con le dita degli indici, a parte di fatto di non riuscire a centrare le dita (=_=) ci accorgemmo di non essere perfettamente affiancati e quindi io, che mi trovavo troppo avanti, nel finale mi dovetti anche sporgere indietro perché altrimenti non vedevo nemmeno Gohan in faccia. Alla fine della breve esibizione una serie di risate sguaiate mi fecero morire di vergogna ... mi rimisi nuovamente dritto come uno stoccafisso, rigido come un paletto feci qualche passo con modi da soldato tornando -impippato- al mio posto di comando. Goku ridacchio ma non si fece trasportare troppo ripensando che pure lui, ai primi tentativi, aveva fatto proprio schifo. Il sayan si avvicinò a noi e per cominciare si soffermò sul sottoscritto: « Trunks, all'inizio avevi sbagliato le braccia ma, cosa ancora più grave, avevi sbagliato le distanze con Gohan. Osserva bene e controlla sempre di essere perfettamente in linea con il compagno e poi sii un po' più sciolto, sembri un paletto dal gran che sei rigido ... ». "Parli facile tu! ... " pensai con le guancie in fiamme " ... Mi stò vergognando come un ladro!!".
Goku passò a suo figlio trattandolo con guanti diversi: « Gohan, tu hai fatto tutto perfettamente, sei stato grande! Al primo colpo poi ... Comunque il discorso della posizione può essere valido anche per te: potresti essere tu troppo indietro. Stai attento ».
Il grande guerriero ci esortò a continuare e le nostre "evoluzioni" subivano più che altro delle variazioni più che raggiungere la perfezione che era richiesta: la seconda volta sbagliai le distanze e per poco non ficcai un dito in un occhio a Gohan, la volta dopo feci bene tutto tranne la posizione del ginocchio della seconda fase, la terza volta mi dimenticai gli indici ... insomma, alla fine sbagliavo tutto io. Ciò però non era a caso: Gohan in fondo si era allenato tanto per il "Gran Salame" ... che rabbia.
Quando mi accorsi di non essere più in grado di effettuare quell'allenamento dinanzi a un pubblico, anche se piccolo, di persone che mi incitavano a far meglio con risate sprezzanti, richiesi l'utilizzo di un luogo più appartato e pertanto Goku, comprendendo che per uno come me che assomigliava a Vegeta più di quanto desse a vedere e che pertanto non apprezzava stare in vetrina per troppo, ci portò in una stanza interna più appartata.
Ci stavamo iniziando ad allontanare quando una voce alle spalle mi richiamò « Trunks ». Mi voltai. Vegeta era appoggiato con la schiena ad una delle colonnine delle finestre aperte che davano all'esterno, le braccia erano incrociate al petto e il suo sguardo, scuro e tagliente come la lama di un coltello, mi colpì lasciandomi piantato dov'ero. « Sì, cosa c'è? » domandai. Continuò a guardarmi, lo fece per svariati secondi, poi sciolse le braccia, poggiò la mano sinistra sul cornicione del finestrone alla sua sinistra e poi lo scavalcò andando all'esterno. Guardai quello spazio vuoto e non riuscii a proferire nulla se non un "Mah" prima di seguire gli altri qualche secondo dopo nel luogo destinato agli allenamenti.


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Nel frattempo sul luogo terreste il panico si stava seminando ovunque: ogni città, ogni paese, anche il più piccolo villaggio veniva disintegrato sotto la furia distruttiva del terribile MajinBu, l'essere diabolico che distruggeva ogni cosa per cercare un valido nemico oppure per soddisfare un puro desiderio malvagio. La gente esplodeva in mille pezzi e di quei poveracci nemmeno la cenere dei loro corpi poteva toccare terra senza incontrare prima le fiamme di un qualche incendio oppure il sangue di un qualche essere che era ugualmente deceduto in maniera differente. I temerari poi che riuscivano a uscire allo scoperto armati di un fucile o qualcosa di simile, rischiavano di morire in maniera ironica: i colpi rimbalzavano sul corpo di grasso e alla fin fine colpivano proprio coloro che li avevano sparati. I più intelligenti scampavano all'oscura signora rimanendo nascosti come tremanti coniglietti, anche se tremanti come foglie i più anziani esortavano alla calma i più piccini per evitare che creature tanto innocenti andassero all'altro mondo così presto. MajinBu però, che rimaneva comunque l'essere che aveva distrutto anni prima diversi pianeti, alla fine di ogni luogo popolato non se ne volava via verso la meta successiva come i poveracci sopravvissuti speravano: il grassone infatti si fermava, alzava la sua protuberanza verso il cielo e un piccolo raggio emesso da essa ricercava ad una distanza limitata tutti i poveracci rimasti in vita ... a volte divenivano caramelle, la volta dopo cioccolatini, poi biscottini ... ad ogni luogo cambiava menù, come se la vita umana fosse insignificante come un dolcetto.
Light, a cavalcioni della sua motoretta e spinto e dal suo spirito avventuriero ereditato in parte da entrambi i genitori, continuava imperterrito a seguire il terribile mostro paese dopo paese utilizzando come unici mezzi lo shouter del sayan Radish e i fumi neri che si vedevano all'orizzonte e che potevano indicare la distruzione totale di una località. La sua smania, la sua curiosità e la sua testardaggine lo spingevano sempre oltre perché nonostante seguisse come un cane da caccia la sua evidente preda, non era ancora riuscito a vedere il famigerato essere nemmeno di scorcio: ogni volta che arrivava nel nuovo luogo di morte MajinBu era già passato oltre. Evidentemente, il suo mezzo di locomozione non era abbastanza potente ma in giro non poteva trovare di meglio ... infatti aveva potenziato più che poteva una motocicletta che già possedeva. Cercare in giro significava trovare qualcosa di simile ma comunque inferiore oppure veri e propri rottami. Comunque per più volte si dovette fermare in città fantasma, girovagare quasi senza meta in mezzo rottami, case diroccate, alti palazzi piegati al volere di uno solo e soprattutto in mezzo a quel corpi ammazzati senza un vero perché. Light però non si fermava a pensare a quello. Ciò lo avrebbe distratto e forse i sentimentalismi lo avrebbero coinvolto troppo secondo i suoi gusti. L'unico motivo che lo spingevano ad introdursi in quei postacci era perché il rilevatore di energia, nonostante fosse stato risistemato per essere resistente anche ai picchi più alti, era comunque rimasto fragile e a volte, quando il mostro si impegnava a dare il meglio di sé, sembrava sul punto di esplodere e ciò probabilmente gli sarebbe costato un occhio. Ciò lo scocciava parecchio. Pertanto vagava alla ricerca di una qualche ferramenta, recuperava ciò che gli sarebbe stato utile e poi si appostava da una parte a fare le sue migliorie. Immerso in quel silenzio opprimente l'unica domanda che gli venne alla mente fu: perché non c'è nessuno che chiede aiuto? Non che lui fosse corso in soccorso con il sorriso sulle labbra anzi, forse avrebbe fatto pure finta di niente, ma iniziò a pensare che il famoso nemico dov'essere un professionista per non lasciare nemmeno un essere umano in vita in grado di raccontare cosa fossa successo. La cosa lo spronava a voler vedere almeno come fosse fatto l'individuo, solo fisicamente, anche se forse, se l'avesse visto nel suo stato originale, lo avrebbe deriso con la sua lingua tagliente e ciò gli sarebbe costato caro.
Ultimate le sue solite riparazioni ritornava all'inseguimento ricordando un po' alla lontana Bulma quand'era giovane, nel periodo in cui era alla ricerca delle Sfere del Drago.


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Mentre sul suolo terrestre la carneficina continuava senza tregua, il giovane Dende osservava quello spettacolo spezzacuore affiancato da Popo che silenzioso confortava il suo padrone almeno mentalmente. I terrestri scampati al fattaccio trovarono un luogo all'ombra e iniziarono a giocare a carte senza però scommettere alcun soldo, cosa che a 18 scocciò moltissimo visto che la sua figlioletta, che alla fine era più sveglia di quanto dimostrasse, stracciava di continuo il vecchio Genio e il porcello Olong. L'altro cyborg si mise a dormicchiare all'ombra di un cipresso mentre le altre donne cincischiavano sedute al cornicione delle larghe finestre della stanza usata in precedenza per gli spettacoli che era poco alta rispetto al suolo. Vegeta osservava misterioso, ma più che altro scocciato, il piccolo Goten che si era messo ad allenarsi seriamente con il signor Crillin che, preso forse dall'amarezza per non esser stato utile nello scontro precedente, si dava seriamente da fare nel tentativo di aiutare il piccolino che aveva dimostrato di avere molto più talento dell'amico di Son Goku. Yamcha, il padre di Chichi, Pual e i miei nonni conversavano amichevolmente commentando di tanto in tanto il combattimento in atto che però vedeva un nanetto (e non perché giovane) in perenne difficoltà. Quando il bambino poi si trasformò in super sayan non ci fu più storia ma si proseguì come si potè visto che i volontari scarseggiavano.
All'interno del palazzo si sentì un innalzamento portentoso di un'aura incredibilmente particolare. Eravamo io e Gohan che avevano effettuato la fusione. Il Genio si fermò di giocare e si voltò indietro in direzione della forza d'energia spropositata, in quel frangente Marron spiò le carte ma ritornò al suo porso prima che il vecchio si rivoltasse e la beccasse in flagrante « Devono essere i ragazzi, magari ce l'hanno fatta questa volta ». C17, che sembrava dormire come un ghiro, fece sentire invece la sua voce come se non si fosse mai appisolato anche perché gli androidi in realtà non avevano bisogno di riposare « Non ci metterei la mano sul fuoco ... » iniziò con un sorrisetto derisorio sul volto « ... Anche poco fa si era detto lo stesso ma poi si è presentato una sottospecie di stuzzicadenti con le braghe cascanti e la pelle secca » si mise a ridere in maniera diabolica facendo ricordare chi era in realtà: la terribile creatura del dottor Gelo, un essere senza cuore ... e senza tatto a quanto pare.
Crillin bloccò il suo allenamento e si avvicinò ai suoi amici che appena lo videro avvicinarsi gli porsero una bottiglietta d'acqua per riprendersi, si dissetò rapidamente e poi si asciugò con un braccio il sudore che aveva in fronte « In effetti non è un'aura spaventosamente alta ... O è normale oppure qualcosa è andato sorto come prima. Non li biasimo però, non dev'essere semplice, soprattutto per uno come Trunks che non è avvezzo a fare cose così stravaganti ». Yamcha si tolse quell'orrenda giacca gialla ed intervenne dicendo una cosa sensata « Hai ragione, in fondo è pur sempre "Il ragazzo venuto dal futuro", non ci dobbiamo dimenticare che non ha avuto un passato spensierato come il nostro ». In quella breve conversazione Vegeta non si fece sentire.
Dopo pochi minuti Son Goku uscì dal palazzo e scese i pochi scalini presenti all'ingresso, schivò il cratere creato da Vegeta e si andò a sedere sotto la parete dei finestroni sedendosi sull'erbetta fresca dell'aiuola senza fiatare. La moglie lo adocchiò severa, pure lei aveva la sua parte di curiosità « Beh, allora? » domandò attiva colpendo il compagno alla spalla con un leggerissimo colpo del piede poichè gli era proprio vicinissimo. Goku sbuffò sonoramente e mise le mani dietro alla nuca. Sul suo viso si poté leggere chiaramente un velo di sconforto « La fusione non è venuta bene, Trunks ha dimenticato gli indici ... Eppure senza l'aura gli veniva bene la danza ... Non capisco ... ». Crillin porse la bottiglietta al piccolo Goten che pure lui iniziò a sorseggiare il liquido rinfrescante « Ma perché? Adesso come sono diventati? Non vengono fuori a farsi vedere? » domandò l'ex pelato. Goku negò con la testa « Adesso sono diventati obesi, no ... Obesissimi, come MajinBu! Prima sono cascati per terra per il peso e li ho dovuti aiutare ad alzarsi in piedi e poi dopo, quando gli ho chiesto di uscire beh ... » il Son iniziò a ridacchiare mortificato per quello che stava per dire « ... Si sono incastrati nella porta ».
Un gocciolone di vergogna calò su di ognuno.
Il vecchietto fermò nuovamente il gioco delle carte e ovviamente la piccola Marron, che non aveva lontanamente compreso che in quella faccenda era in gioco la sua stessa vita, si arrabbiò con il Genio che però rimase concentrato sull'argomento: « Quindi ha sbagliato ancora Trunks? Poveraccio, dev'essere mortificante, ma se non altro imparerà ». Goku portò le mani in avanti e le posò sulle cosce « Infatti, ma ho notato che invece Gohan non sbaglia nemmeno un passaggio ... » il sayan voltò volutamente lo sguardo verso Vegeta e alzò la voce di un tono « ... evidentemente MIO figlio ha un qualcosa in PIU' ». Il principe dei sayan sorrise e negò con il capo rimanendo appoggiato alla fredda parete, voltò solo appena lo sguardo e dischiuse le labbra lasciando intravedere il suo sorrisetto beffardo. La voce carica d'orgoglio, divenuta tale con l'abitudine e i modi, si fece sprezzante e più derisoria del solita « Io non mi vanterei di avere un figlio che è in grado di fare balletti assurdi. Ciò mi porterebbe a pensare ad altro, sai Kaharoth? » Vegeta fu in grado di rivoltare la frittata con una maestria incredibile. Il sayan dalla tuta arancione si alzò in piedi e minacciò il principe dei sayan con una bottiglietta d'acqua vuota ritirata dal figlio poiché avea terminato l'abbeveramento « Tu sei solo invidioso perché Trunks non è in grado di effettuare la fusione mentre Gohan sì ». Vegeta osservò l'oggetto con un notevole disprezzo prima di incrociare nuovamente lo sguardo con l'eterno rivale e infine ribadì nuovamente il suo pensiero « Io non me ne vanterei. E' una cosa vergognosa quella che hai chiesto, non mi meraviglio che Trunks sbagli ma, se vuoi proprio sentirti dire delle parole d'elogio, ecco Kaharoth: Gohan sarebbe stato ben accetto nella Squadra Ginew a quanto pare! Ha ha ha » la risata perdurò e Goku non fece altro che stritolare la bottiglietta che aveva in mano. Vegeta, in un modo o nell'altro era in grado di voltare a suo favore le situazioni a suo sfavore. Il Son abbandonò ogni tentativo di dialogo con quell'individuo concentrandosi sugli altri amici anche se notò ben presto che pure il cyborg dai capelli scuri faceva il fetente: a volte saltava fuori con frasi del tipo "Un, due, tre Jetté. Un, due, tre Volé" e, francamente, Goku non sapeva che volessero dire ma sentiva che ci fosse qualcosa di sarcastico ... risultato? Smise di parlare anche con lui, come un bambino di due anni.


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La mezzora passò. Quando i due spiriti guerrieri si separarono Goku non si ripresentò nella stanza pensando che fosse inutile intervenire ancora; gli errori in fondo erano pur sempre gli stessi. Io e Gohan, dopo esser stati sparati lontano dall'ingresso della stanza nella quale ci eravamo incastrati, sbattemmo contro le pareti gelide della fresca stanza. Mi misi in ginocchio, osservai la mia mano tremante di rabbia e non riuscii a trattenermi nel mordermi un labbro. Perché una cosa così stupida non mi veniva? Velenoso incominciai a pensare che se uno Goku era riuscito a imparare quel balletto voleva dire che era proprio una cosa stupida, eppure era anche questo che mi faceva un po' rabbia. Gohan si rialzò e mi guardò senza proferir parola, si sistemò soltanto le polsiere rosse e la cintura. Mi rialzai in piedi e con un misto di rabbia in corpo, respirai profondamente e poi guardai Gohan negli occhi. Non riuscii a parlare per qualche attimo, poi « Riproviamo ». Fui monosillabico. Il Son comprese che non c'era motivo di parlare ancora.


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L'aura si sentì nuovamente e fu fenomenale quella volta. Tutti gli amici si voltarono ancora una volta verso la stanza in cui si stava svolgendo l'allenamento. Le poche finestre che collegavano quella stanza con l'esterno lasciarono fuoriuscire i bagliori di luce della magica trasformazione. Son Goku si alzò in piedi sentendo dentro di sé che quello era il momento, quello che attendeva era finalmente giunto ... la fantomatica fusione era avvenuta con successo. Il boato nato dall'accaduto tacque.
Nel silenzio si udirono dei passi regolari, con una cadenza flemmatica, un orgoglioso moto che sembrava inarrestabile.
Oltre quegli scalini sbriciolati, oltre quella voragine nata dall'ira, un nuovo guerriero era comparso mostrando le vere sembianze di una creatura nata dal una magia fantastica.
L'alto uomo, vestito con uno strano pantalone bianco e una casacchina nera coi manicotti gialli, si fermò nel piazzale. Con i suoi occhi tenebrosi scrutò tutti i presenti.

 

Il nuovo guerriero sembrava pronto per scatenarsi.

 

 

 

 

 

... Continua ...


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