Manuale d'istruzione: Come conquistare una donna

di Sitter
(/viewuser.php?uid=91472)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regola n°20 ***
Capitolo 2: *** Regola n°19 ***
Capitolo 3: *** Regola n°18 ***
Capitolo 4: *** Regola N°17 ***
Capitolo 5: *** regola n°16 ***
Capitolo 6: *** Regola n°15 ***
Capitolo 7: *** Regola n°14 ***
Capitolo 8: *** Regola N°13 ***
Capitolo 9: *** Regola N° 12 ***
Capitolo 10: *** Regola n°11 ***
Capitolo 11: *** Regola n° 10 ***
Capitolo 12: *** Regola N°9 ***



Capitolo 1
*** Regola n°20 ***


- Regola N.20
Che cosa vuole davvero una donna da un uomo? Che la faccia ridere.
 

Goku continuava a guardare il suo compagno con un’aria mista d’imbarazzo e timore, da quando aveva acquistato quel manuale ogni giorno si ritrovava a leggerlo per agire come descritto da quelle sbiadite pagine gialle. Doveva farlo ridere, voleva ascoltare la sua risata cristallina, anche se ascoltata da un qualunque essere dotato di una minima intelligenza, poteva apparire tutto fuorché cristallina. In realtà Vegeta rideva in un modo assolutamente malvagio, poche volte lo aveva sentito ridere in modo diverso.
Avevano appena terminato un allenamento duro e faticoso, entrambi avevano combattuto da super saiyan.
<<  Devi ancora continuare a fissarmi o vuoi che ti faccia una foto per ricordo? Tsk, che idiota  >>
Goku cercava in tutti i modi di trovare qualcosa che lo facesse ridere, doveva assolutamente conquistarlo.  Ad un tratto si ricordò di alcune barzellette ascoltate in televisione qualche giorno prima. Non le ricordava tutte, perché la sua capacità d’apprendimento e di memoria erano molto basse. In realtà quando le aveva ascoltate non aveva nemmeno riso, proprio perché non era riuscito a capirne il significato. Se ne ricordava una, pertanto decise di raccontarla al suo amato.
<< Vegeta posso raccontarti una barzelletta?  >> chiese imprigionando i suoi occhi in quelli del compagno.
<<  Per chi mi hai preso? Cosa vuoi che me ne importi delle tue stupide barzellette terrestri?  >>
<<  Ehehe, dai te ne racconto una!  >> urlò scattando in piedi come un bambino.
<<  Chi è un gay? Uno che si diverte alle tue spalle!  >> urlò felice aspettandosi una reazione divertente da parte del saiyan più anziano.
Quest’ultimo rimase pietrificato, la venuzza iniziava a pulsare sulla sua tempia, mentre la sua aura stava aumentando sempre di più. Il respiro si fece accelerato, e senza dargli tempo di rendersene conto, lo colpì con un potentissimo pugno in pieno stomaco, facendolo piegare in due dal dolore.
<<  Osa un’altra volta deridermi in questo modo e giuro che di te rimarrà solo poltiglia! >>
Detto ciò scomparve lasciando il povero Goku triste e sconsolato.
 
 
 
 
Salve a tutti ragazze! Come vi va la vita?
Ok questa idea mi è venuta in mente ieri prima di addormentarmi! Spero sia di vostro gradimento! J
Sitter



 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Regola n°19 ***


Regola N° 19

  • La simpatia è l’unica vera arma di seduzione. Cerca di sfoggiarla in situazioni improponibili.
 Ennesima festa organizzata da Bulma alla Capsule & Co, tutti gli invitati si guardavano intorno cercando di apparire tranquilli e divertiti. In realtà l’unico a essere agitato era Goku che se ne stava seduto accanto al buffet. Mangiava voracemente, ingurgitando tutto ciò che riusciva a inserire nella sua enorme bocca. Voleva vedere il suo amato, in mezzo a tutta quella folla non riusciva proprio a trovarlo, a peggiorare la situazione era la sua aura, totalmente scomparsa.
“L’avrà fatto apposta per non farsi vedere” pensò tristemente afferrando un pezzo di torta.
D’un tratto un brivido lo colse alla sprovvista, si sentì tremare e voltandosi notò una figura piccola e graziosamente minuta. Il suo cuore si riempì di gioia ma Vegeta parve non dargli retta. Se ne andò, lasciandolo come un babbeo.
Ripensò al suo manuale e a quella storia del “ rompiamo il ghiaccio”. Lui non aveva compreso, come il solito quella frase, ma volle provarci comunque.
Lo vide immobile con la sua solita posa di braccia conserte e gamba sinistra piegata contro il muro, guardava la festa con quel suo modo accigliato che lui adorava tanto. Gli si avvicinò con passo felino, deglutendo per l’imbarazzo che stava provando.
Vegeta fissò l’idiota disgustato, notò con dispiacere che reggeva tra le mani un bicchiere vuoto con solo del ghiaccio dentro, per giunta rotto in piccoli pezzi.
<<  Che diavolo vuoi?  >> chiese fissandolo intensamente.
Goku prese fiato e coraggio e iniziò a parlare a raffica.
<<  Mi hanno detto che per conquistare una persona bisogna rompere il ghiaccio Vegeta! Ecco, si insomma… io il ghiaccio l’ho rotto, ora tocca a te fare la seconda mossa!  >>
Sorrise portando la mano dietro la nuca, pose il suo bicchiere sul tavolo aspettando che il suo amato avesse una minima reazione.
Nessuno degli invitati, compreso la padrona di casa, riuscì a comprendere perché Goku avesse deciso di volare dalla finestra. Molti, però, non notarono che il suddetto "volo" era stato causato dal bel principino infuriato più che mai.


 
 
Buona sera!!!
OK…..battuta misera e penosa…meglio che vado a dormire! LOL
Sitter

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Regola n°18 ***


  • Regola n°18
     
  • Sappiatela travolgere con il vostro sguardo. Siate seduttivi.
 



Si trovavano insieme a guardare i programmi trasmessi in televisione. Erano entrambi seduti su divani diversi e questo permetteva a Goku, di spiare il suo amato. Lo guardava furtivamente, temendo che lui potesse accorgersene. Nonostante tutto, il manuale era sempre al centro dei suoi pensieri, ciò che doveva fare in quella giornata era sedurlo. Aveva letto alcune frasi divertenti da dire a una donna per conquistarla, ma soprattutto la cosa più fondamentale era quella di sedurla con lo sguardo. Deciso più che mai, si sistemò meglio cercando di voltarsi in direzione di sua maestà. Iniziò a fissarlo in un modo altamente provocante. Goku, purtroppo, era inesperto in ambito di “ ammiccamenti seduttivi”, pertanto la sua faccia risultò altamente buffa e divertente.
Vegeta si voltò di scatto notando lo sguardo dell’idiota su di lui, lo fissò a lungo non sapendo se ridere o vomitare. Goku continuava a fissarlo, cercando di apparire il più sexy possibile. Iniziò ad ammiccarlo, con tanto di leccata di labbro superiore. Il saiyan più anziano rimase immobile, voleva prenderlo a pugni, desiderava vedere sgorgare il suo sangue da quelle labbra così peccaminose.
Con voce bassa e roca, oltretutto mal riuscita, Goku pronunciò parole che aumentarono il suo stato di allerta, visto che il bel principino stava per scoppiare.
<<  Ho fame d’amore che dici, ci accomodiamo a tavola?  >> proruppe scandendo ogni singola parola, con la sua voce idiota e possente mal riuscita.
Ovviamente tale frase era stata presa come spunto dal manuale, Goku non sarebbe mai stato capace di formulare una frase così piena di doppi sensi.
Vegeta rimase fermo, voleva deriderlo e prenderlo a pugni. Optò per l’altra idea, ancor più geniale.
<<  Certo Kakaroth, iniziamo con il dolce o salato?  >>
<<  Ehehe veramente ho così fame che mangerei di tutto!  >> ulacchiò felice mostrando tutto il suo interesse verso il cibo.
<< Bene…allora a questo punto partiamo dall’antipasto! >>
Inutile dire che Goku si ritrovò un labbro tumefatto come antipasto, una costola rotta come salato e un naso rotto come dolce, per non parlare della ciliegina sulla torta: un bel calcio nel didietro.




 
 
Buon pomeriggio ragazze!
Chi inizia la maturità lunedì???
Sitter!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Regola N°17 ***


Regola n°17
Spesso rievocare antichi metodi di approcciamento può  aiutare molto. Siatele vicini con l’abbraccio
.

 
 
Per colpa di quell’oca di sua moglie, il principe dei saiyan si era ritrovato in mezzo a quella massa di buoni a nulla, tra chiacchiere e vociferare vario. Bulma lo aveva costretto ad andare al cinema, ovviamente ricattandolo come meglio poteva, per questo si trovava lì, tra idioti e oche starnazzanti. Ovviamente la ciliegina sulla torta era stata Kakaroth, che con quel suo sorriso da babbeo, era arrivato portando scompiglio e confusione.
Dopo una lunga attesa, degna di nervosismo, finalmente erano entrati in quella stramba stanza, con quel mega televisore posto al centro.
Le donne, o meglio, le oche del gruppo, si erano sedute avanti, a seguire gli idioti terrestri quali Yamcha, il genio etc. Quello scarto di terza classe era andato a rifocillarsi di Pop Corn e schifezze varie, pertanto gli unici a essere rimasti senza posto erano loro due.
Con assoluta indignazione aveva intravisto in fondo, tra adolescenti in preda a scoppi ormonali e ragazzine inviperite, due posti liberi. Con fare altezzoso si era diretto in quella direzione, oltrepassando ragazzini che ostacolavano il percorso con i loro piedi a penzoloni.
Dopo molte peripezie, finalmente erano arrivati a destinazione.
<<  Urca bel posto Vegeta!  >> aveva urlato il suddetto idiota non rendendosi conto che erano gli unici posti liberi.
<<  Chiudi la boccaccia!  >>  lo aveva zittito con sguardo truce.
Dopo tante pubblicità, che avevano mandato il principino in profonda irritazione, finalmente il film era iniziato.
Goku gli era seduto accanto, le loro braccia si sfioravano e lunghi brividi percorrevano la sua schiena. Lo fissava, intravedeva nel buio il suo sguardo accigliato e la sua tipica posa a braccia conserte.
Anche quel giorno aveva letto una pagina di manuale, vi era scritto di utilizzare vecchie armi di approcciamento. Lui non era molto bravo, decise di provarci comunque.
Senza farsene accorgere, si avvicinò leggermente a lui in modo da poter mettere in atto il suo piano. Fece finta di sbadigliare e di portare le braccia al cielo. Vegeta era distratto e nel momento in cui le braccia stavano tornando al loro posto, deviò la traiettoria con quello destro, andandosi a posare sulla bella schiena di sua maestà.
Vedendo che Vegeta rimaneva immobile, si avvicinò ulteriormente stringendo la presa e accarezzandolo con la mano.
Il suo cuore batteva a mille, il suo compagno non reagiva e questo significava che ci stava. Voleva osare di più, desiderava  assaporare le sue labbra ma sapeva che era ancora troppo presto.
Rimasero così per altri abbondanti minuti, sino a quando un movimento brusco lo portò ad allontanare il braccio.
Lo prese per il bavero della maglietta, fregandosene della gente che urlava di fare silenzio.
<<  Dì un po’ Kakaroth che diavolo ti sei messo in testa? Vuoi per caso che ti spacchi la faccia? >>
<<  Eheheh Vegeta pensavo che ti piacesse!  >> rispose intimidito.
<<  Piacermi cosa? La tua lurida mano sulla mia schiena? >>
Il principe dei saiyan stava per incenerirlo con lo sguardo, d’un tratto si vide arrivare quell’oca giuliva di sua moglie con aria molto seccata.
<<  Si può sapere che diavolo avete da urlare? Vegeta la tua voce si sente fin la giù, vuoi per caso che ti tolga definitivamente la gravity room? Sto perdendo la pazienza!  >>
Senza dargli tempo di rispondere, il saiyan si alzò oltrepassando Goku che lo guardava sbigottito.
<<  Non osare impartirmi ordini donnaccia!  >>
Detto ciò scomparve nel buio lasciando solo il povero Goku.
D'un tratto scattò in piedi pensando ad alta voce “ Urca, la prossima volta gli regalo un fiore”.
<<  Regalale pure un fiore ma ora vedi di chiudere la fognatura!  >> urlò un uomo baffuto dietro di lui.
 
 
 
Volevo ringraziarvi tutte per le bellissime recensioni che mi lasciate! 
Sitter!
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** regola n°16 ***


Regola N°16
Una serenata? Perché no. Ogni cosa può essere fruttuosa per la vostra relazione.

 
Vegeta dormiva beatamente, sua moglie era rimasta in laboratorio per ultimare un ultimo progetto al quale stava lavorando da più di un mese. Il saiyan amava dormire tranquillo, questo gli dava la possibilità di potersi ben sistemare tra le morbide coperte. Mentre la sua mente viaggiava tra le fantasie più disparate, le sue orecchie iniziarono a sentire un certo fastidio, tanto da farlo svegliare scombussolato. Si guardò intorno non riuscendo a capire da dove venisse quel rumore. SI voltò in direzione della finestra, notando qualcosa di strano. Si alzò di controvoglia e a piedi nudi si diresse verso essa. Con uno scatto del tutto nevrotico, aprì la finestra ricevendo un sassolino in pieno volto. Aprì di scatto gli occhi, notando un ebete che lo guardava dal giardino sottostante.
Non ebbe il tempo di fiatare, che il babbeo partì a raffica lasciandolo senza parole.
Goku, dal canto suo, prese fiato, temeva terribilmente di far scoppiare il burbero principe ma doveva riuscirci. Tremante prese il foglio che aveva tra le mani e iniziò a leggere.
 
“ Affacciati alla finestra Vegeta mio,
 affacciati al balcone o rispondimi al citofono,
 sono venuto qui col giradischi e col microfono,
mi piace quel tuo naso che s'intona con il mondo,
mi piace il tuo sedere così rotondo,
da rendere satellite ogni essere vivente,
mi piaci perché sei intelligente.
E se tu vorrai accettare il mio amore…
Io sarò felice di donarti il mio cuore”

 
Vegeta non sapeva se stesse ancora dormendo o se fosse solo uno stupidissimo incubo. Non  riuscì a metabolizzare a pieno le sue parole, non sapeva a quale frase era inorridito di più. Quell’ebete, quello scarto…quell’essere inutile, era giunto fino casa sua per leggerli quelle stupidissime parole. “ Mi piace il tuo sedere così rotondo”, non credeva alle sue orecchie, la sua vena sulla tempia pulsava dolorosamente, stava per scoppiare. Questa volta avrebbe distrutto il pianeta.
<<  Kakaroth…inizia a scappare, anzi chiama Re Kaio e digli che questa volta resterai per sempre nell’aldilà! Razza di allocco!  >> urlò fuori di sé iniziando a colpirlo con una serie di onde energetiche alla massima potenza.
Goku, con molta destrezza, riuscì a schivarle tutte, non capendo il motivo del suo gesto. Purtroppo l’intero giardino della Capsule& Co andò distrutto e con esso anche il cuore del giovane saiyan.
<<  Sei cattivo Vegeta!  >> urlò con qualche capello bruciacchiato e fumante.
<<  SPARISCI!  >> urlò il principe fuori di sé.
 Da tutta quella situazione chi ne uscì veramente confuso fu Bulma, che l’indomani, si ritrovò mezza casa distrutta e suo marito che non la smetteva un attimo di guardarsi allo specchio, in particolar modo non la smetteva di guardarsi il sedere.






 
* esce da un angolino*
Salve ragazze...okey questa è davvero orribile, mi spiace non mi veniva nulla in mente per questo capitolo! Oggi ho visto il video di "serenata rap" così mi è venuta questa idea strmba! Ovviamente questa specie di " poesia" che Goku legge è stata modificata ehehehe!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Saluti!
Sitter


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Regola n°15 ***


Regola n°15
Siate gentili, regalatele un mazzo di fiori per il vostro appuntamento.

 
Goku continuava ad attendere Vegeta fuori dalla camera gravitazionale. Erano ore che lo aspettava, standosene seduto fuori sul gradino. Fissava  di continuo l’orologio, si era messo in testa di invitare il suo adorato a fare una passeggiata in centro. Ovviamente dubitava che il principe avesse realmente accettato, ma lui non demordeva mai. In effetti, sul manuale, una delle regole principali era quella del “ non arrendetevi mai, per nessuna ragione al mondo”. Talvolta però tralasciava la questione che Vegeta non fosse una vera e propria donna, anzi in realtà era un uomo, per precisione un principe, che anni prima aveva disseminato terrore e dolore, godendo nel vedere la paura negli occhi delle sue vittime. Oltretutto il caratterino di sua maestà era davvero molto particolare, Goku lo sapeva bene.
Dopo aver atteso per ben due ore, finalmente Vegeta uscì dalla gravity room, rimanendo inorridito nel vedere la presenza del suo” simpatico” compagno. Goku, dal canto suo, era rimasto colpito dal fascino sprigionato da sua maestà. Indossava uno striminzito pantaloncino e sulle spalle aveva un piccolo asciugamano, con il quale continuava ad asciugarsi il viso.
<<  Che ci fai qui?  >> chiese quasi ringhiando.
Goku continuava a nascondere il mazzo di fiori dietro la schiena, voleva farli una sorpresa.
<< Sono qui per chiederti se ti va di farci un giro in città  >> proruppe mantenendo la calma e non facendo trapelare la sua agitazione.
Vegeta inarcò un sopracciglio, ridendo in modo assolutamente malvagio.
<<  Kakaroth, cosa ti fa pensare che io, Principe dei Saiyan, accetti il tuo invito? Camminare in città, in mezzo a quella massa di inutili esseri, con te accanto sarebbe un suicidio per il mio orgoglio.  >>
Il saiyan più giovane continuava a fissarlo non capendo pienamente le sue parole. D’un tratto decise di mostrare ciò che aveva tenuto nascosto per tutto quel tempo.
<<  Queste sono per te!  >> urlacchiò porgendo il mazzo di fiori con entrambe le braccia e nascondendo il viso, rosso dall’imbarazzo.
Tra loro ci fu un lungo silenzio, entrambi non avevano ancora aperto bocca. Goku stava attendendo il suo” meritato” cazzotto o calcio, ma continuava a non arrivare. Che l’avesse stupito questa volta?
<<  Kakaroth…  >> soffiò a denti stretti.
 <<  Di tutte le cose fatte, questa è decisamente la peggiore. Il fatto che tu mi abbia portato dei fiori, scambiandomi per una stupida donna terrestre, ti farebbe già meritare la morte certa, ma che tu mi abbia portato dei CRISANTEMI DA FUNERALE, questo non lo accetto proprio! Sei un idiota, un essere che vale zero! Per chi diavolo mi hai preso? Per un morto vivente? Dannazione, sparisci dalla mia vista! >>
Detto ciò s’incamminò verso la porta d’ingresso della Capsule & Co. Goku continuava a guardarlo senza fiatare, fiori da funerale? A lui erano piaciuti molto, pensò tristemente.


 
 
Buongiorno bellezze!
Spero che anche questo capitolo(striminzito come i pantaloncini di Vegeta) vi sia piaciuto! UN bacioneee :D
Sitter

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Regola n°14 ***


Regola N°14
Perché non essere burloni a volte? Solo così capirà la vostra simpatia.

 

 
* Leggete le parole di Goku canticchiando la canzone " Buonasera Dottore" *

Il telefono squillava insistentemente, in casa non c’era nessuno. Un uomo, dall’aspetto insolito e dalla strana forma dei capelli, proruppe scocciato nella stanza da dove proveniva il fatidico “ frastuono”. Notò distrattamente il telefono, capì che lo strano rumore proveniva da esso.
Qualcuno stava chiamando, ovviamente voltò i tacchi non interessato alla questione, ma il susseguirsi di squilli lo portò ad alzare la cornetta del telefono, in mal modo.
<<  Chi diavolo osa disturbare la quiete del principe dei saiyan?  >> proruppe con  il tono di voce alto e con l’aria del tutto scocciata.
<<  Ciao sono io… >>
Vegeta sbuffò, era quell’idiota nulla facente dell’infimo saiyan di terza classe.
<<  Che diavolo vuoi Kakaroth?  >>
<<  Pensavo a te…  >>
Il saiyan rimase immobile, per quale strambo motivo il reietto parlava e cantilenava contemporaneamente? Era per caso impazzito?
<< Come osi pensarmi razza d'idiota? Vedi di chiudere immediatamente prima che venga lì e ti faccia saltare in aria!  >> Urlò fuori di se, sudando per lo sforzo con cui si stava agitando.
<<  Quando ve-verrai, non parlare se lì c’è lei…  >>
Dall’altra parte del telefono Goku sorrideva, aveva sentito quella strana canzone in radio, non la ricordava tutta ma la parte più importante era riuscita, fortunatamente, a memorizzarla. Voleva vedere la reazione del compagno, alla fine si stava solo divertendo. In casa non c’era nessuno e lui si stava annoiando, chi poteva disturbare se non il maestoso e fiero principino?
<<  Tu… tu idiota che stai dando di matto! Io ti faccio fuori, o si che lo faccio! Lo farò nel modo più atroce!  >> urlò ancora in modo forsennato.
<< Ma  vieni appena puoi,anche tardi se tu lo vuoi…  >>
Goku tratteneva le risa, sapeva perfettamente che stava mandando in bestia il suo compagno.
<<  Certo che arrivo, ma sappi che sarà la tua fine. Giuro sul mio onore che questa volta ti faccio fuori, ti distruggo, ti rispedisco nell’aldilà... >>
La sua aura stava crescendo, Vegeta iniziava realmente a perdere la pazienza. Ma non era ancora scoppiato, la goccia che fece traboccare il vaso, fu la parola detta ancora da Goku.
<<  Ho sciolto tutti i capelli giù e ho il profumo che mi hai dato tu…  >>
Il ragazzo si tappò la bocca, stava per scoppiare, immaginava ancora la faccia di Vegeta e non riusciva a non ridere.
 <<  OH MA DAVVERO? BENE VORRA’ DIRE CHE VERRANNO STRAPPATI ! >>
Goku finalmente scoppiò in una grassa risata, Vegeta riusciva a essere  davvero spassoso, a volte.
<< Urca  sono un ottimo cantante non è così? Dai  vegeta era solo per ridere un po’!  >> rispose preoccupato non ricevendo affatto una risposta.
Vegeta stava meditando: gocce di sudore scendevano lentamente dal suo viso. Per la fretta non riagganciò neanche, il suo unico obiettivo era quello di spelacchiare con forza la testa del saiyan.
Goku rimase al telefono, perché non rispondeva?
Distratto com’era, non si accorse dell’improvviso spostamento d’aria e dell’aura abbassata dal compagno.
Senza rendersene conto si sentì afferrare per la testa e sbattere violentemente contro il muro.
<<  Ahi Vegeta, no..no… i capelli NO! Mi fanno male e lo sai!  >> piagnucolò mentre il compagno continuava a tirarglieli con forza.
<< Ma davvero?  >> sogghignò <<  Sai perché Napa aveva la testa pelata? Perché aveva troppa  confidenza e io questa cosa non la concedo a nessuno!  >>
Detto ciò strappò, dalla povera testa di Goku, un ciuffo di capelli facendolo piagnucolare dal dolore.
<<  Ahi!  >> urlò con le lacrime agli occhi.
Vegeta lo fissò per un’ultima volta, si voltò e scomparve dalla finestra. Il ragazzo rimase immobile, senza sapere che da un lato del capo, gli mancava una ciocca di capelli.
Goku, seppur nella sua stupidità, si accorse che Vegeta aveva stretto con forza i suoi capelli tra le dita, e li aveva portati con sé.
Segno che si stava affezionando? Il manuale,forse, iniziava a dare i primi risultati.




LOL....mi dileguo!Grazie a tutte coloro che recensiscono...vi adoro<3









.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Regola N°13 ***


Regola N° 13
Le donne adorano i bambini, non dimenticatelo mai.

 
Avevano appena finito di pranzare alla Capsule& Co, Goku se ne stava tranquillo sotto un albero, amava rimanere all’ombra quando c’era troppo caldo. Era semidisteso, guardava da lontano i suoi amici che allegramente chiacchieravano tra loro. D’un tratto si accorse di due presenze, entrambe piacevoli. Alla sua sinistra c’era Vegeta, che fingeva di dormire, mentre alla sua destra c’era Goten, che fissava il cielo con quell’aria da bambino curioso.
Sorrise tranquillamente, mentre con un braccio andò a circondare il collo del bambino per avvicinarlo al suo petto. Goten si lasciò stringere nell’abbraccio, adorava molto suo padre, sia per la forza ma anche per la sua bontà.
<<  Papà?  >>
La voce pimpante del bambino arrivò diritta alle orecchie di Goku, che nel frattempo si era leggermente appisolato.
<<  Dimmi figliuolo  >> sorrise accarezzandoli la testa.
<<  Mi chiedevo una cosa: perché il Sole è caldo? Non riesco a capire…  >> aggiunse abbassando lo sguardo timidamente.
Il guerriero più potente dell’universo rimase interdetto, cosa poteva mai saperne lui del perché il Sole fosse caldo?
Nel frattempo, Vegeta, che fingeva ancora di dormire, senza farsene accorgere sorrise leggermente: il bambino non conosceva ancora l’idiozia, e purtroppo, l’ignoranza del babbeo di suo padre.
Goku si grattò la nuca nervosamente, non sapeva che dirgli. D’un tratto un lampo di genio attraversò la sua mente. Sorrise, prima di iniziare a parlare.
<<  Ecco, vedi Goten…devi sapere che il Sole è una grande stella innamorata della Terra. Ogni volta che la Terra si avvicina , lei s’imbarazza e diventa rossa come un pomodoro. In realtà lei vuole dirlo alla Terra di essere innamorata e di non poter fare a meno di lei, ma questa ogni volta si allontana. Devi sapere figliuolo, che tutto quel calore è sprigionato dall’imbarazzo del Sole. La Terra è troppo bella per lei, così va sempre a fuoco perché non è in grado di mostrarli i suoi sentimenti. >>
Goten lo fissava con quell’aria tipica di suo padre, aveva la bocca leggermente aperta e lo sguardo fisso al cielo. Continuava a fissare il Sole, mentre Goku si riempiva il petto per la spiegazione. Oltretutto aveva alzato la voce in modo che il principe potesse sentirlo; attraverso il sole e la terra Goku stava spiegando a Vegeta ciò che viveva lui nell’ultimo periodo.
<< Papà…e la Luna?  >> chiese il piccolo tornando con lo sguardo fisso su suo padre.
<<  La Luna è l’ostacolo che divide entrambi. E’ difficile che loro possano congiungersi, io credo che ci riusciranno!  >> proruppe felice fissando il saiyan che rimaneva in disparte.
<<  Perché non riesco a fissare il Sole per più di tre secondi?  >> aggiunse il piccolo Son, stropicciandosi gli occhi umidi e rossi.
<< Bè, ecco… perché la Terra, anche se non vuole ammetterlo, è molto gelosa del Sole. Per questo non permette ai suoi abitanti di fissare il Sole a lungo. Ovviamente questo è un segreto >> bisbigliò all’orecchio del bambino, che sorrise abbracciando suo padre.
<<  Grazie mille papà! Ora sono davvero soddisfatto! >>
Si abbracciarono per istanti interminabili, dopodiché il piccolo Goten decise di correre verso Trunks che lo aspettava scocciato.
Goku voltò lo sguardo verso Vegeta, che a sua volta lo fissava con insistenza.
<<  Certo che ne hai di fantasia idiota Kakaroth!  >>
<<  Geloso Vegeta?  >> sorrise alludendo alla questione della Terra e del Sole.
<< Tsk, di te poi…>>
Detto ciò si allontanò, rintanandosi il casa. Goku ci aveva giurato: sul viso del principe due piccole macchie rosse erano apparse sulle sue guancie.


 
 
 
 
 
Eccomi ragazzuole! Questo capitolo l’ho reso meno divertente…non so se l’idea vi sia piaciuta ugualmente! Ieri ero nel letto e pensavo al sole…e alla fine ho ideato questa cosa!
Spero che vi piaccia!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Regola N° 12 ***


Regola N°12

Non mostrarti intimorito dalla sua bellezza.
 
Goku quella mattina si stava molto annoiando, era seduto in cucina e guardava insistentemente l’orologio. Aveva terminato l’allenamento da circa un’ora e nel frattempo si era rinchiuso in casa non sapendo che fare. Aveva pensato a Vegeta e a ciò che stava facendo, sicuramente anche lui era impegnato in mezzo a  qualche montagna ad allenarsi, non voleva disturbarlo ma la voglia di vederlo era tanta. Si portò velocemente due dita sulla fronte, localizzò accuratamente l’aura del compagno e nell’arco di pochi secondi scomparve, lasciando ancora la tazza di latte sul tavolo.
Si ritrovò in mezzo a delle montagne verdi, intravedeva qualche ramoscello bruciacchiato, si guardò intorno sino a vederlo vicino a un piccolo laghetto. Si alzò in volo dirigendosi verso il compagno. Quest’ultimo si accorse della presenza del reietto ma rimase di spalle, facendogli capire palesemente che la sua presenza non era gradita. Oltretutto, affaccendato a levare via del sangue dalla sua adorata tuta, non si accorse di essere mezzo nudo, con solo l’intimo che gli copriva i gioielli di famiglia.
<< Ehilà Vegeta! >> urlacchiò il ragazzo più giovane avvicinandosi al principe.
<<  Chi ti ha detto di venire? >> rispose il principe sgarbato come suo solito.
Goku continuava a fissarlo, d’un tratto si accorse che Vegeta era mezzo nudo davanti ai suoi occhi. Volse lo sguardo altrove ma la voglia di fissarlo era tanta così ritornò su di lui. Fissava accuratamente ogni angolo del suo corpo, dalla schiena fino all’incurvatura del collo, sino a scendere sui glutei sodi.
<<  Smettila di fissarmi maniaco che non sei altro! >> urlò Vegeta rendendosi conto di essere mezzo nudo con un decerebrato che continuava a fissarlo.
Si voltò innervosito trovando lo scarto di terza classe impalmato a fissarlo.
<<  Tsk, sei il solito! Pulisci quella bava che ti cola dalla bocca e vedi di scomparire prima che ti riduca in polvere! >>
Vegeta aveva continuato a urlare ma effettivamente non si rese conto che “lo scarto” aveva posato gli occhi altrove, laddove non batteva il sole.
Il principe quel giorno indossava un boxer molto aderente che metteva in risalto la sua protuberanza. A peggiorare il tutto vi era anche il colore di un bianco latte molto trasparente. D’istinto Vegeta tese a coprire con la mano la sua intimità, mentre Goku continuava a fissarlo in tutto il suo splendore. Era ammaliato, folgorato ma soprattutto incantato da tanta bellezza sprigionata da un uomo spietato e arrogante.
Non capiva più nulla, in quel momento voleva solo aggrapparsi a Vegeta e baciarlo dappertutto, ma in quel momento si ricordò di ciò che aveva letto quella stessa mattina sul manuale.
Non mostratevi intimoriti davanti alla sua bellezza. Rimanete calmi e assaggiatela solo con gli occhi, non vorrete mica farvela scappare?”
Già, non voleva mica farselo scappare? No, assolutamente. Aveva deciso di conquistarlo poco alla volta.
Voltò lo sguardo altrove cercando di non pensare allo spettacolo che aveva davanti ai suoi occhi.
<<  Scusa Vegeta guardavo il lago! >> rispose intimorito con le guance infuocate.
<<  Ah si? Bene giacché ti piace tanto non  ti dispiacerà farti un bel bagno Kakaroth! >> pronunciò prima di far volare il reietto nell’acqua fredda del lago.
Goku risalì a galla ma Vegeta fu pronto a ributtarlo giù, facendolo quasi annegare.
Trascorsero la giornata rincorrendosi nell’acqua, con un Vegeta alterato con tanta voglia di disintegrarlo e un Goku che lo inseguiva allegramente.
Arrivò l’alba quando Goku si rese conto di essere sfinito ma soprattutto moribondo per le ferite riportate a causa di Vegeta.
Volavano insieme nel cielo e prima di atterrare Goku si fece sfuggire un pensiero che gli costò una costola rotta.
<<  Vegeta hai davvero un sedere da urlo! Complimenti! >>
 
 
 *esce fuori silenziosamente mostrando prima la gamba, poi il braccio e infine la testa*
Ehm…Salve! Molte di voi ora si chiederanno “ ah allora è viva?” Si Ragazze! Sono viva e VEGETA…ehm u.u
Arriva questo periodo e mi viene voglia di scrivere….ma soprattutto la voglia è stata provocata dalla vostra mancanza! Mi mancate tutto…. Le vostre recensioni, i vostri pensieri! Mi mancava tutto ciò. Spero che abbiate gradito il capitolo flash! Ovviamente per le critiche sono sempre pronta a riceverle!
Vi amo….. !!!!

Vostra Sitter <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Regola n°11 ***


Regola n°11
Trovate argomenti che possano interessarle.

 
Erano seduti entrambi sul divano della Capsule& Co, guardavano distrattamente la televisione mentre mangiucchiavano qualche pop corn, non dopo aver svuotato l’intero frigorifero di casa Brief.  Il principe era parecchio irritato, odiava avere il reietto tra i piedi, ciò nonostante doveva ammettere che l’idea di passare tutto il giorno a insultarlo aumentava parecchio la sua autostima e il suo buonumore. Il saiyan più giovane aveva più volte cercato un contatto diretto con Vegeta ma questo ogni volta si allontanava sbraitando contro. Così, dopo una lunga attesa, Goku si ricordò di quella frase letta poche ore prima sul manuale. Doveva parlare con lui, preferibilmente di qualcosa che fosse di suo interesse. Ci aveva pensato un attimo, sino ad avere la brillante idea di parlare della lotta.
<<  Vegeta mi chiedevo una cosa!  >> urlacchiò entusiasta.
<<  Non ho alcuna intenzione di ascoltarti, vedi di tenere chiuso il becco  >>
Ovviamente il ragazzo non aveva ascoltato la risposta burbera del compagno, così aveva continuato a parlare noncurante di tutto.
<<  Secondo si possono inventare nuovi attacchi come l’onda energetica? Si insomma, mi chiedevo che ne dici di inventare una nuova tecnica? Sarebbe fantastico!  >>
Il principe dei saiyan rimase in silenzio, infondo l’idea del rammollito non era male, perché non provarci?
<<  Andiamo in giardino…  >>
Si erano entrambi diretti nell’immenso giardino della Capsule& Co, si erano posizionati l’uno di fronte all’altro, anche se infondo nessuno, sapeva da dove iniziare.
<<  Apri le braccia e cerca di congiungere le mani, dopodiché concentra la tua energia sui palmi, cerca di non scaricarla subito con un’onda, aspetta un po’…  >>
Vegeta voleva elaborare, nel frattempo faceva la stessa cosa anche lui.
<<  Le mani mi bruciano!  >> aveva piagnucolato il ragazzo soffiando esattamente in direzione dei palmi.
<<  Razza d’idiota devi solo trattenerla un po’ e dopo la rilasci! >>
Goku ci aveva riprovato, la tecnica era diversa dalla solita onda energetica, forse Vegeta voleva imparare a emanare un fascio di energia più piccolo ma più potente. Purtroppo, dopo vari tentativi, Goku aveva lanciato il fascio di energia, beccando in pieno i capelli di Vegeta.
Entrambi rimasero immobili, nel frattempo dalla testa di Vegeta un piccolo fumo iniziava a diffondersi nell’aria. I suoi occhi erano diventati rosso sangue, voleva disintegrarlo, voleva ridurlo in briciole.
<<  CHE DIAVOLO HAI FATTO RAZZA DI IDIOTA! I MIEI CAPELLI!  >>
Nessuno sapeva del piccolo segreto di Vegeta, lui amava molto la sua chioma folta, per lui significava tutto.
<<  Ti prego scusami!  >>
Nel frattempo Goku aveva iniziato a soffiare sulla testa del compagno, prendendo dell’acqua e gettandogliela in testa.
<<  LASCIAMI STARE!  >>
L’urlo era stato così potente tanto da rompere perfino i vetri della casa. Goku era dispiaciuto, voleva scomparire dalla faccia della terra.
Mentre era ancora lì, sul punto di piangere, Vegeta gli aveva sferrato un colpo micidiale nello stomaco e infine l’aveva preso per la testa staccandogli con forza un ciuffo di capelli.
<<  Così impari, lurida terza classe!  >>
La giornata era terminata con un Goku piagnucolante senza un ciuffo di capelli e un Vegeta rinchiuso in bagno a tagliare i ciuffi di capelli bruciati.


 
 
 Angolino**
Eccomi qui ragazze! Ho aggiornato in frettaaaaa AWWWW che voglia matta di scrivere *___*
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo! Vi amo!

Sitter 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Regola n° 10 ***


Regola n° 10
Sappiate sbalordirla.

Continuavano ad allenarsi senza sosta, il tramonto era ormai prossimo ma loro non smettevano di tirarsi pugni e calci in aria. Scendevano al suolo, si arrotolavano nel fango pronti a scagliarsi altri nuovi attacchi super potenti. Erano entrambi esausti ma non demordevano, in fin dei conti erano saiyan, non avrebbero mai mollato. Giunto ormai il tanto atteso tramonto, Goku aveva proposto al principe dei saiyan di ritirarsi. Erano entrambi inzuppati di sudore e sporchi di fango e sangue. Si diressero verso la Capsule & Co, Goku aveva pregato Vegeta di poter usufruire del suo bagno, lui amava la sua vasca idromassaggio. Quest’ultimo aveva accettato, solo per non continuare a sentire la sua voce del tutto irritante.
<<  Vedi di mantenere l’ordine regale, brutto ammasso d’immondizia!  >>
Come al solito i battibecchi erano arrivati subito e Vegeta non risparmiava critiche e disprezzi al suo compagno.
Goku si rinchiuse in bagno, voleva rendersi bello per il suo principino. Si era immerso subito nella vasca iniziando a usufruire dell’idromassaggio. Era molto rilassato tanto da non sentire la voce insistente di Vegeta che dall’altro lato urlava dicendogli di finire presto, addirittura aveva minacciato di rompere la porta.
<<  Urca! Vegeta entra!  >>
La sua voce era arrivata subito alle orecchie regali del principe, tanto che, non contando affatto la questione di trovare Goku nudo, si era precipitato nel bagno. I suoi occhi si erano posizionati subito sul corpo nudo del ragazzo che, ignaro di tutto, continuava a fissare il rasoio e il ciuffo di peli che aveva tolto dal suo braccio.
<<  Guarda cosa sa fare !  >>
Aveva preso il rasoio e lo aveva posizionato sul braccio destro facendolo scorrere piano, alla fine si ritrovava con dei ciuffi di peli in mano e il braccio totalmente liscio.
Vegeta, imbarazzato nel ritrovarsi in reietto nudo sotto il suo cospetto, non aveva badato affatto al rasoio, poiché era avvampato d’imbarazzo.
<<  Copriti idiota!  >>
Goku continuava senza badare a nulla, gli piaceva radersi, ma non aveva contato affatto alla possibilità di potersi fare del male. Infatti, mentre il rasoio scorreva sulla sua pelle, aveva sentito un piccolo strappo, l’aveva tolto e si era ritrovato la pelle tutta sbucciata con sangue colante.
<<  Oddio aiutami!  >> aveva iniziato a urlacchiare uscendo dalla vasca nudo e dirigendosi verso Vegeta che lo fissava inorridito.
<<  Vuoi coprirti maledizione?  >>
<<  Vegeta aiutami! Guarda, brucia! >> soffiava sulla pelle sbucciata senza rendersi conto che Vegeta avrebbe voluto sotterrarsi in quel momento.
<<  Smettila razza di idiota che non sei altro! Ogni giorno ti fai ferite molto più profonde! E vedi di coprirti dannazione!  >>
Solo allora Goku si era reso conto di essere nudo e la vista di Vegeta, bello più che mai, gli aveva provocato una certa reazione al basso ventre. Il principe scorbutico com’era aveva notato il “risveglio” di ciò che il reietto aveva tra le gambe e la cosa non gli era piaciuta per niente.
<<  Vattene immediatamente  >> aveva sibilato tra i denti.
<<  Non è come pensi!  >>
<<  VATTENE! >>
Detto ciò aveva sollevato il povero Goku dal braccio e con una potentissima spinta l’aveva fatto volare dalla finestra. Il tonfo era stato abbastanza forte e il dolore era stato raddoppiato vista l’incosciente nudità del povero ragazzo, che si era ritirato a casa sua nudo, ferito e con le natiche completamente arrossate.


 
 
 
Eccomi qui! Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!
Ora scappo un bacio a chi legge e recensisce ^_^
Sitter 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Regola N°9 ***


Regola N° 10
Le donne amano i dolci.

Era da tanto che non trascorrevano del tempo insieme , nell’ultimo periodo Vegeta aveva deciso di starsene sempre solo e di allenarsi in completa solitudine. Non voleva nessuno tra i piedi.Goku invece non faceva altro che pensarlo, lo desiderava e leggeva ogni giorno il suo manuale. Non sapeva più cosa inventarsi per sbalordirlo, per conquistarlo definitivamente. Ormai trascorreva le giornate su quel manuale, cercando di sfogliarlo velocemente senza farsi vedere dalla sua famiglia.
Chichi non lo aiutava affatto, lo stressava molto e Goku non ne poteva più. Così colto da un gesto folle, decise di andare in città, voleva comprarli qualcosa, un dolce per l’esattezza.
Sapeva perfettamente quanto amasse i pasticcini il suo Vegeta, così si diresse verso una pasticceria nota e ordinò qualche vassoio di pasticcini.
Il principe dei saiyan non sapeva nulla e se ne stava buono ad allenarsi nella sua tanto amata gravity room. D’un tratto un’aura molto conosciuta e tanto odiata gli arrivò diritta, costatando che l’inaspettabile  idiota era arrivato a fargli visita. Quando lo vide entrare con dei pasticcini rimase sbalordito, in realtà aveva voglia di fare uno spuntino, quindi gradì molto il gesto.
<<  Che vuoi?  >>
Lo fissò da capo a piedi verificando se il maniaco era vestito o meno.
<<  Ecco sono tutti per te! >>
Trillò allegramente il giovane iniziando a scoprire i vassoi. Vegeta aveva l’acquolina in bocca ma tratteneva la sua fame solo per non dargli tanta soddisfazione.
<<  Suvvia Vegeta mangia!  >>
Il giovane ragazzo si avvicinò allegramente cercando di prendere un pasticcino e farglielo assaggiare, lo pose sulle labbra regali del principino che lo guardava scandalizzato.
<<  Dai…  >> sussurrò rimanendo immobile davanti alle labbra sottili del principe. Goku voleva baciarlo, ormai sognava quel maledetto bacio ogni notte.
<<  Che stai facendo razza di maniaco sessuale?  >>
Lo scostò violentemente facendo cadere il pasticcino ripieno di panna e crema per terra.
<<  Dai Veggy assaggialo…  >> ci riprovò prendendo un pasticcino di forma allungata posandoglielo sulle labbra.
<<  Guarda… è enorme…  >>
Il povero Goku pronunciò tale frase senza malizia ma non sapeva che il povero Vegeta aveva compreso male la sua frase.
<<  C- cosa stai cercando di d-dirmi? LEVA LE TUE SPORCHE MANACCE DI DOSSO! >>
Detto ciò si scagliò  puntandoli una mano contro sprigionando una forte onda luminosa. Il povero Goku non ebbe nemmeno il tempo di reagire che si ritrovò spiaccicato contro la gravity room che crollò immediatamente.
Ancora una volta aveva fallito e sanguinante e dolorante se ne ritornò a casa.
 
 
 
  

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1108510