Sometime loving someone is too much.

di giulsgn
(/viewuser.php?uid=373171)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Be blessed ***
Capitolo 2: *** I missed you. ***
Capitolo 3: *** I was afraid, so afraid. ***
Capitolo 4: *** The silence is sometimes better than words. ***
Capitolo 5: *** Again ***
Capitolo 6: *** i'm yours ***
Capitolo 7: *** let it be beautiful ***
Capitolo 8: *** fuck you. ***
Capitolo 9: *** mi dispiace ma non ce la faccio. ***
Capitolo 10: *** New York. ***
Capitolo 11: *** Remember. ***
Capitolo 12: *** Goodbye ***
Capitolo 13: *** with you ***
Capitolo 14: *** boyfriend ***
Capitolo 15: *** finally ***



Capitolo 1
*** Be blessed ***


Allora faccio una sorta di presentazione della mia vita altrimenti non capireste nulla.
Mi chiamo Skyler e odio chi mi chiama per cognome.
Ho i capelli neri e gli occhi azzurri, fino a poco tempo fa odiavo il mio corpo ma ultimamente sto iniziando ad accettarmi.. Non mi piace parlare della mia famiglia (intesi mamma e papà).La persona più importante della mia vita era mio nonno che purtroppo non c'è più da un anno. Lui è il motivo per cui amo cantare. Lui è la persona per cui lo faccio. Sin da piccola ho cercato di seguire questa passione che accomuna la mia famiglia e ora è diventato il mio sogno. Mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra, ma avete presente le cose che vorreste fare ma che alla fine passano all'ultimo piano? Ecco, imparare a suonare la chitarra è in quel tipo di lista. Il mio colore preferito è il verde e mi piace anche il significato che gli hanno attribuito. La mia città preferita è Londra sin da quando ero piccola. Amo mia sorella più di tutto. Ho un rapporto complicato con mio padre. I miei si erano separati per poi rimettersi insieme e io non accetto questa cosa, infatti il rapporto in casa è cambiato. Non parlo con nessuno sinceramente delle mia famiglia. Ho passato un periodo in cui facevo incubi di cui ho visto il significato, riguardante alla mancanza di fiducia verso la famiglia. Amo la musica, lei è il mio tutto. La musica mi aiuterà sempre, non importa cosa stia passando. Mi piacciono i fiori, soprattutto i Narcisi. Mi piacciono molto le cose strambe e stravaganti. Mi hanno sempre attratto i posti di periferia e l'idea dei ragazzacci.. non chiedetemi il perchè. Ho la brutta abitudine, che se mi sta sul cavolo una persona so essere davvero tanto stronza, mi comporto come una di quelle a cui da fastidio anche il bambino che attraversa la strada. All'elementari ero penalizzata al massimo. Dalla seconda media in poi ho iniziato a chiudermi in me stessa, non mi filavo nessuno, iniziai ad essere una "dura" mi facevo rispettare, vestivo in un certo modo e rivolgevo il saluto a determinate persone. Poi arrivò il giorno in cui conobbi il mio angelo, Christopher, per me Chris. Il nostro primo incontro non fu uno dei migliori, ma ringrazio il signore per averlo fatto sbattere, quel giovedì di novembre, al mio motorino. Ci conosciamo da 5 anni, abbiamo entrambi 18 anni e frequentiamo la stessa scuola. Quando siamo insieme siamo solo io e lui, il resto delle persone scompare, o è come se fossero delle formiche, non si vedono e non si sentono, ma questo purtroppo non vale sempre, come ora, che la voce di mio padre mi sta sfracassando le orecchie. Non abito con i miei da quest'estate più o meno. Essendo Settembre sono tornata a casa per prendermi dei vestiti più pesanti.. Non abito molto lontano da loro, solo la casa accanto, ma vi va più che bene. L'importante è che siamo divisi, almeno durante il resto dell'anno, tranne per le feste, tipo natale, in cui sono obbligata a subirmi le domande dei miei parenti e le cazzate che spara il vecchio zio Carl.
-Skyleeeeeeeeer! Vuoi rispondermi quando ti chiamo?- interruppe nella mia vecchia stanza mio padre urlando.
-Cosa c’è?- risposi innervosita
-Magari.. potresti fermarti a cena, sai viene zia Matilda con i tuoi cugini ed è tanto che non ti vede..- chiese speranzoso
-L’ho vista la scorsa settimana per un ora, per l’appunto, l’ora più lunga della mia vita. Comunque no, ho Chris a cena stasera.-
-Ancora quel Christopher? Ti ho già detto..-
-E io ti ho già risposto che gli amici me li scelgo da sola!- lo interruppi irritata al ricordo delle sue affermazioni sul mio migliore amico.
-Fai come vuoi!- urlò uscendo finalmente dalla mia camera..
-Lo faccio già da tanto!-risposi  prendendo le valige, ora piene, scendendo di sotto.
-Non ti fermi a cena?- chiese dispiaciuta mia madre vedendomi diretta al portone
-No mamma- dissi dandole un bacio in guancia, aprii il portone posando fuori il valigione – Ci vediamo Eleonor !- urlai per farmi sentire da mia sorella, chiusi la porta e afferrando la valigia mi incamminai nel mio vialetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I missed you. ***


Bene, era la quarta volta che provavo a chiamarlo e non rispondeva. La pizza era arrivata da 20 minuti e per quanto potessi tenerla chiusa si stava raffreddando.
-Ci rinuncio!-Buttai il cellulare sul tavolino e prendendo il primo trancio di pizza iniziai a mangiare. Di solito il venerdì sera fino alla domenica dormiva da me, se stanotte si fosse fermato, avrebbe dormito sul divano, giuro. Presi la coperta e mi sdraiai sul divano, lo avrei aspettato sveglia.
Due ore dopo 23:30.
Un rumore di chiave che gira nella serratura mi fece balzare.
Solo Chris aveva la copia delle mie chiavi, e se le avesse perse e un maniaco malato di mente le avesse trovate e stesse cercando di entrare in casa mia per uccidermi?!Da annotare, NON GUARDARE MAI Più HORROR.
Eccolo lì, jeans a vita bassa scuri, maglietta bianca e il sorriso che tanto amo. La mia intenzione era quella di saltargli addosso e riempirlo di baci e abbracci, ma riuscii a trattenere i miei impulsi. Senza degnarlo di uno sguardo mi girai e me ne tornai sul divano facendo finta di riaddormentarmi. Sentii i suoi passi sempre più vicini e il suo profumo mandarmi a quel paese. Lo sentii sedersi accanto a me e ridere. Aprii un occhio notando che non mi avesse rivolto ancora la parola, strano. Stava mangiando. Idiota. Sbuffai e mi girai dall’altra parte dandogli le spalle.
-Ti ho svegliata?- disse a bocca piena.. non risposi.
-Suppongo di si..- si rispose da solo
-beh mi dispiace ma Mark mi ha tenuto in officina per cambiare il motore di un auto nuova e..-
-Non mi interessa- Risposi irritata interrompendolo, odiava essere interrotto. Lo sentii schiarirsi la voce. Bene. Poggiò le sue dita sui miei fianchi sfiorandoli dal basso verso l’alto. Poggiò le sue labbra dietro il mio orecchio baciando la mia pelle. Stronzo.
-Voglio stare sola-
-anche io voglio stare solo- disse ovvio
-ti va di stare soli insieme?- disse successivamente. L'avrei mandato al diavolo, all'inferno, da qualunque parte, ma giuro, sarei sempre andata a riprendermelo. Mi girai di scatto portando le mie braccia dietro il suo collo stringendolo forte. Erano 5 giorni che non lo vedevo. Mi era mancato da morire.
-Mi sei mancato- dissi stringendo la presa..
-Mi sei mancata anche tu- rispose affondando la faccia nell’incavo del mi collo.. Lo strinsi più forte e lo portai letteralmente sopra di me.. Sarei stata così tutta la vita. In silenzio, tra le sue braccia.. ma no, iniziò a ridere come un cretino senza motivo.
-Che c’è da ridere ora?- chiesi spostandolo
-No niente..- disse continuando a ridere
-Parla Brown - ordinai mettendomi seduta accanto a lui
-Se.. se volevi qualcuno da.. insomma dai potevi dirmelo, avremmo fatto subito.- rimasi in silenzio a pensare alle sue parole.. Ci ripensai più volte cercando di convincermi di aver capito male. Purtroppo non ci riuscii.
-Sai, a volte mi ripeto quanto sia fortunata a non essere una completa idiota come te.-
-Ooh andiamo stavo scherzando..- disse abbracciandomi
-Levati se non vuoi dormire sul divano-
-Ssssh- disse ridendo, io lo ammazzo. Mi alzai e dopo avergli buttato la coperta in faccia me ne andai in camera urlandogli
-divertiti sul divano-
-Ma non posso! Sai che non riesco a dormire senza abbracciare qualcuno- rispose lamentandosi e venendomi dietro..
-Come fai durante la settimana Chris?-
-Abbraccio il mio cuscino..-rispose imbarazzato, presi un cuscino dal mio letto e glielo tirai. Lo prese al volo e mi guardò dubbioso..
-Eccoti il cuscino!- chiusi la porta sorridendo e me ne andai a letto soddisfatta. Ora il problema era: Come faccio senza di lui?
 
 
-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I was afraid, so afraid. ***


Avrò dormito si e no 4 ore.
E’ mezz’ora che mi giro e rigiro nel letto in cerca di una posizione comoda ma niente..
-Chris?-
-……………-silenzio.
-Chiiiirs ?-ripeto in cerca di un semplice “che vuoi?”
-……………………-doppio silenzio.
_Christopher!-
-Che cazzo ti urli alle 4:00 di mattina?-Un colosso senza maglietta entrò, con il cuscino stampato in faccia, nella mia camera.
-Sei senza maglietta- gli feci notare
-Mi hai chiamato per dirmi di mettermi una maglia?-
-…..-
-stai scherzando spero..-
-non riesco a dormire.- ammisi
-Fammi spazio- disse sdraiandosi accanto a me. Mi circondò la vita e si rilassò, che poi io rilassata non ero, era senza maglietta, appiccicato, incollato a me. Senza maglietta. Dietro di me. Se avevo intenzione di dormire, non ci sarei riuscita.
-Chris?-
-che c’è?- chiese calmo rimanendo immobile.
-ti va di parlare?-
-hai un problema?-
-forse.. ma preferisco chiamarli “pensieri che voglio far sparire”-
-oh, allora ricominciamo..- disse girandomi verso di lui. Lo fissai in attesa di qualcosa. Un segno. Un accenno.. qualcosa.
-Ci sei?- chiesi guardandolo preoccupata..
-su dai rifammi la domanda..- disse ovvio muovendo la mano in segno di proseguire; Lo guardai male e parlai.
-Ti va di parlare?- chiesi incerta
-Hai “pensieri che vuoi far sparire”?- scoppiai a ridere ad udire la sua risposta e annuii sorridendo.
-Beh allora parla- disse mettendosi comodo.
-Vorrei cambiare alcune cose della mia vita-
-Per quale motivo?- chiese
-Beh, non.. non lo so. Forse per me.. vorrei cambiare-
-Che cosa?- urlò poggiando un gomito sul materasso per reggersi il capo.
-Non mi sento giusta.. Ho diciott’anni e non ho un ragazzo. Ho diciott’anni e non ho un lavoro e ho diciott’anni e non so che cazzo fare della mia vita. Cosa può aspettarsi la gente da una che si sente libera vivendo nella casa accanto ai suoi?!Sono così.. noiosa.-
-Punto primo, tu non avrai nessun ragazzo. Punto secondo, puoi aiutarmi in officina, non saresti male. Punto terzo, hai me, so che non sono uno dei ragazzi più desiderati del quartiere ma come amico vado bene.. e punto quarto, la vita con te non potrebbe mai essere noiosa Skyler.- rispose sorridendo. Lo fissai, avevo il migliore amico del mondo. Mi buttai di getto su di lui stringendolo in un abbraccio meraviglioso. Che pretendevo? Avevo lui, ed era come se avessi tutto ,ma purtroppo questo pensiero rimaneva saldo nella mia mente solo quando ero con lui, quando ero solo però ricominciava tutto, ricominciavano le paranoie, ricominciavano le incertezze, i complessi, le paure..
-Rimarrò sola tutta la vita a dar da mangiare ai gatti del vicino?- chiesi preoccupata
-Probabile..- Mi scansai da lui guardandolo scioccata. Presi un cuscino e glielo tirai incredula delle sue parole.
-Ma taci – risposi sdraiandomi lontana da lui chiudendo gli occhi.
-Buonanotte gattara -
-Idiota – mormorai sorridendo.
 

 
Una musica assordante si fece spazio nella mia mente.
Mi alzai di scatto causandomi un forte mal di testa. DA ANNOTARE,NON ALZARTI MAI VELOCEMTENTE.
Tornai al mondo reale e mi diressi verso la cucina.
-Buongiorno- dissi spegnendo lo stereo
-Perché l’hai spento?-chiese Chris poggiando la tazza nel lavandino
-Mi fa male la testa..-
-ah- era strano.
-va tutto bene?- chiesi incerta avvicinandomi a lui
-si certo.. benissimo- disse guardandosi intorno..
-Parla-
- non ho niente-
- Stai mentendo Chris-
- Non sto mentendo, non ho niente da dirti-
-Raccontala a qualcun altro- dissi andandomene in camera.-Skyler vieni qua dai- urlò dalla cucina supplicandomi. Entrai in bagno e mi lavai in fretta e furia, avevo voglia di uscire.. Di solito non avevo mai avuto bisogno di pregarlo per farmi dire cosa avesse, oggi era diverso e la cosa mi preoccupava.. forse non si fida più di me. Tornai in camera prendendo alcuni vestiti dall’armadio, decisi di mettere una tuta, non avevo voglia di acchittarmi come al solito. Notai però un pacchetto sotto un paio di jeans. Se la mia memoria non mi inganna io non ce lo avevo messo, o meglio, io non l’avevo mai visto quel pacchetto. Lo presi tra le mani guardandomi intorno.. sciolsi il nodo fatto da una piccola corda fina e tolsi la carta che lo ricopriva. Sembrava un regalo. Tolsi il coperchio dalla scatola e una bustina piena di roba bianca mi fece perdere 10 anni di vita. Rimasi lì. Ferma e immobile a fissarla. Come se un mio movimento potesse causare un disastro. Per un secondo pensai di aver scordato come si respirasse ma fortunatamente ripresi coscienza di cosa stava accadendo. Se quella roba non era mia, poteva essere solo di una persona. Avevo paura, tanta paura. E in quel momento capii che stavo per fare la più grande cazzata della mia vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The silence is sometimes better than words. ***


-Esci fuori da casa mia!- urlai entrando il salotto. Era lì, sdraiato sul divano a vedere tranquillamente un programma su MTV. Balzò seduto guardandomi sconvolto.
-Che succede?- chiese venendo verso di me
-Non toccarmi!- urlai allontanandomi
-Skyler smettila di urlare e spiegami cosa sta succedendo!- disse innervosito massaggiandosi le tempie
-No, spiegami tu cosa sta succedendo a te!-
-Se non so di che parli come faccio?!- rispose ovvio.
Tirai fuori la bustina dalla tasca anteriore della mia tuta e gliela tirai sul petto.
-Fin quando non mi spieghi che cazzo significa questa merda nel mio armadio, come se non la trovassi, tu non entri mai più qui dentro, intesi!?- urali con tutta la rabbia che avevo in corpo
-Skyler posso spiegarti..- disse avvicinandosi piano a me
-Ti ho detto di non avvicinarti!- sbraitai di nuovo allontanandolo. Neanche un megafono sarebbe riuscito ad imitare il mio tono di voce in quel momento. Lo presi per la maglietta e lo accompagnai bruscamente al portone di casa mia, lo aprii di scatto e lo spinsi fuori sbattendo la porta. Ma la riaprii subito dopo per il gran finale..
-MI FAI SCHIFO!- dissi stavolta flebilmente, come se la mia voce avesse deciso di cessare tutto d’un tratto. Richiusi la porta e mi buttai a terra scoppiando in un pianto liberatorio.Lui era il mio migliore amico. Lui era il nastro dove io avevo registrato i miei filmati migliori. I più importanti. I più belli. Lui era parte di me. Lui mi completava. Ed ora? Ero stata una stupida a non farlo parlare, a non farmi dare delle spiegazioni.. perché in fondo io le esigevo, io ne avevo bisogno di spiegazioni, lui doveva darmele. Ma la testardaggine quando sono arrabbiata, per non dire altro, prende il sopravvento su di me. Ed ora eccomi qua. Seduta a terra con le lacrime agli occhi.Era tanto che non lo facevo. Anche se mi impegnavo e mi sforzavo, non ci riuscivo. Le lacrime non conoscevano da troppo tempo la forma delle mie guance, la linea del mio viso, la luce del di fuori. Silenziose per natura, arrivate agli occhi cadevano all'indietro giù fino in fondo al cuore che sempre più faticava a galleggiare. Presi il telefono sul comodino vicino alla porta e notai un messaggio da Chris, lo aprii e iniziai a leggerlo..
C *Se solo mi lasciassi spiegare invece di urlare e basta, sapresti che quella roba non è mia*
*Mh di chi è? E perché era nel mio armadio?*
C* Sono entrato in un giro okay? Ora lo sai.*
*Ripeto, perché era nel mio armadio e di chi è. Per quale cazzo di motivo non me ne hai parlato? Da quanto e perché?!*
C* E’ di una mia amica.. mi ha chiesto un favore. Non te ne ho parlato perché sapevo che avresti reagito così, è da un mesetto che ci sto, mi pagano.*
*Okay l’importante è che non è tua.. ma aspetta, quindi non hai intenzione di finirla qui con il favore? Se è una tua AMICA non ti portava in questo giro di merda.*
*E’ una lunga storia..*
*Sono pronta ad ascoltarla* il telefono di casa iniziò a squillare stridulamente provocandomi un fastidio in testa, mi alzai svogliatamente e lo afferrai buttandomi sul divano.
-Pronto?-
-Hey sono io, Chris..-
-Quanto tempo..- risposi sarcastica.
-Dove sei?- 
-Sto rapinando una banca.-
-Oddio davvero?- rispose incredulo, ti prego!
-No Christopher, mi hai chiamato al telefono di casa, dove vuoi che sia?!- risposi sconvolta.
-Oh hai ragione..-
-No, davvero!?-
-Scusami..-
-Allora?-
-Cosa?- che problemi ha?
-La lunga storia…-
-Ah beh ecco.. lei mi piace e se gli avessi fatto questo favore, sarebbe uscita con me.-
-Ah- no, fermi tutti. Al mio migliore amico piace una ragazza e non me ne ha parlato?!
-Non dici nient’altro?- in realtà ero stupita anche io. Proprio mentre le parole “lei mi piace” si fecero spazio nel mio cervello un nodo nello stomaco iniziò a farsi più stretto.
-Non.. non ho niente da dire- risposi acidamente. Non ce l’avrei fatta. Era già successo una volta che si frequentasse con una ragazza e dal quel giorno iniziai a fumare e a non uscire per non vederli insieme, e sinceramente non avevo voglia di ripetere quelle esperienze, soprattutto per il giro che avevo iniziato a frequentare, potevo cercare di dimenticare quei giorni.. sarebbe stato facile, ma non sarei mai stata in grado di togliermi di torno quella gente. Quelli che stanno nella periferia della mia città sono come sanguisughe. Se inizi a parlar con loro, anche solo per chiedergli un informazione, loro…non ti lasciano più.
-Sei sicura?- chiese stupefatto, si capiva dal tono con cui me lo aveva chiesto che era davvero spiazzato.
-Senti Chris io credo sia meglio non vederci per un po’-
-Che cosa? Stai scherzando spero!- urlò incredulo quasi quanto me. Anzi, forse di più. Non risposi. Attaccai senza salutarlo. Dovevo dimenticarmelo, anche se non avevo mai ammesso di averlo fatto entrare nella mia mente, tanto meno nel mio cuore nel senso.. come dire, amoroso? Il silenzio a volte è meglio delle parole.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Again ***


Bene. Sto passando il sabato sdraiata sul divano a vedere film deprimenti con una vaschetta di gelato tra le mani e dei fazzoletti sparsi a terra. Non posso chiedere di meglio…Mi alzo  convinta dirigendomi verso la porta di casa, devo uscire!
L’aprii convinta come se fosse la porta diretta al paradiso, ma la chiusi subito dopo. Troppo sole. Tornai sul divano con il cellulare aperto su messaggi. Me ne erano arrivati ¾. Due erano di Chris. Uno di mia madre e l’altro di un numero sconosciuto.
Aprii quello di mia madre, saranno le solite cazzate da madre che finge di esser preoccupata per sua figlia giusto per far scena.
M*Tesoro mio come stai? è tanto che non ci vediamo.. sai mi manchi tanto. Stasera verrà zia Matilda a farti visita un bacio mamma* il mio intento è quello di uccidermi dentro l’armadio, ma sorpassai quest’idea allertante e decisi di risponderle.
*Ciao mamma, sto una merda. Ti ho visto ieri sera. Non mi manchi anche tu e per quale assurdo motivo deve venire quella donna in casa mia?* va più che bene.
Tornai indietro e aprii i messaggi di Chris.
C*Non ho intenzione di far quello che hai detto tu, io ho bisogno di te*
C*dammi un motivo valido per smettere di vederci, se è per il giro.. non lo faccio per passatempo, ho bisogno di soldi e lo sai* è più difficile di quanto pensassi. Più cerco di non pensarlo e più lo penso.
*Vuoi saper la verità? Non ce la faccio. Non posso vederti sapendo che pensi a lei. Non ci riesco.*
Ritornai indietro e aprii l’ultimo messaggio da un numero sconosciuto.
*Stai lontana da Christopher, Skyler. E’ meglio per te.* e ti pareva, era di sicuro qualcuno del giro.
*Chi sei?*
*Non sono affari tuoi, segui il mio consiglio* rispose subito a differenza di come mi aspettavo..
*Sono affari miei. Non ho bisogno dei tuoi consigli, so sbagliare da sola.*
Chiusi tutto e proprio mentre stavo per cambiare canale il cellulare vibrò, segno che fosse arrivato un nuovo messaggio.
C*Cosa vorrebbe dire tutto questo scusami?*
*Mi da fastidio okay? E’ già successo una volta, non voglio star male di nuovo.*
C* E’ già successo una volta? Di cosa stai parlando Skyler?*
*Melissa*
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** i'm yours ***


Mi meravigliai di me stessa quando ebbi il coraggio di attaccargli in faccia. Non ce l’avrei fatta. Non avrei retto ancora per molto le sue parole. Cosa avrei dovuto fare? Ero sola, completamente sola. C’era talmente tanta roba nella mia testa che il mondo fuori lo sentivo appena, passava come un’ombra, la vita era tutta nei miei pensieri e continuando di questo passo sarei scoppiata.
 
“Passarono i giorni.. lui non si fece ne vedere ne sentire, o almeno questo era quello che pensava Skyler. Parlando di lei, si trasferì di nuovo dai suoi genitori, quella casa gli ricordava troppo lui e i momenti che passarono insieme, le litigate, le risate.. e gli abbracci. Si, gli abbracci erano il ricordo che faceva più male ad entrambi. Si sentivano completi, l’uno nelle braccia dell’altra. Erano così dannatamente legati, che neanche due settimane senza vedersi sarebbero riuscite a farli dividere.”
 
Era assurdo il fatto di star così giù per un ragazzo a cui non importa nulla di me e della nostra amicizia. Era di rituale per noi un suo messaggio la sera, prima di andare a dormire. Lavorava fino a sera in officina e per me quel messaggio significava che fosse tutto apposto, e che potevo andare a dormire tranquilla. Ma forse era più assurdo il fatto che io continuassi ad aspettarlo imperterrita, anche quando la mattina mi accorgevo che non c’era. O forse era più stupido il fatto che continuassi a far finta che non mi importasse niente di lui davanti alle mie amiche per poi difenderlo se davano ragione a me, un contro senso. Avevo deciso di tornare a scuola, assurdo, anche questo. Avevo anche trovato un lavoretto da bob, il vecchio barista del molo, dal lunedì al venerdì dalle 18:00 alle 20:00. Andava più che bene.
 Ora mi trovo davanti il cortile di scuola ad aspettare la mia presunta compagna di banco a cui ho raccontato tutti i miei problemi senza volerlo. Alla fine però è stato un bene il fatto che io abbia detto tutto a Cher, ho scoperto che conosce Chris, e mi ha fatto venire a conoscenza del fatto che anche lui è tornato a scuola, bene.
- Ehi raggio di sole! Hai un figo pazzesco dietro di te che non smette di fissarti..-
 - E chi è?- chiesi curiosa..
- Chris..- disse sorridendo
 - è una persecuzione- sussurrai sbuffando. -Perché mi dovrebbe fissare?- non posso negare che il mio cuore al suono del suo nome iniziò a battere talmente forte che la paura che uscisse fuori dal petto mi tormentava. Mi girai con disinvoltura, ed i miei occhi incontrarono i suoi. Mi sentii completa e spaesata, come poteva con un solo sguardo colmare il vuoto che mi aveva causato dentro? Come? Mi girai di scatto iniziando a correre via da lì. Le lezioni erano finite e io non avevo intenzione di rimanere un minuto di più. Arrivai a casa in pochi minuti, era abbastanza vicina all’istituto.
- Mamma sono a casa!- urlai per farmi sentire, corsi in camera e mi chiusi la porta a chiave per poi buttarmi sul letto di peso. Delle lacrime iniziarono a scendere sul mio viso.. mi mancava così tanto che fosse lui ad asciugarmele. Mi ero sinceramente rotta le palle di tutto questo. Lo rivolevo per me. Non come amico, anzi si, ma solo se la lettera che stavo per scrivere non fosse stata abbastanza. Appena ebbi finito di scriverla e dopo averla lette e riletta almeno 10 volte uscii di casa e mi diressi nel suo appartamento. Appena arrivai mi sentii così attiva, non so il perché, presi la lettera e la misi sotto la sua porta, suonai il campanello e corsi via.
CHRIS’S POV.
 Il campanello suonò svegliandomi, cazzo non dormivo da una settimana e ora che ero riuscito a prendere sonno vengono a rompermi le palle, grazie di cuore. Aprii la porta e non vidi nessuno, uscii n po’ fuori guardandomi intorno ma niente. Ora mi prendevano anche per il culo..
Sentii i piedi calpestare un foglio “per Christopher” lo aprii e iniziai a leggero.
“So che non mi scriverai mai. E che non ti aspetteresti mai qualcosa scritto per te, da me. Ma scegli me. So che non sono bella. Che non ho un fisico perfetto, dei capelli perfetti, un naso perfetto. So che non ho un viso perfetto. Uno di quelli che tutti si fermerebbero a guardare, che non ha difetti, che non ha bisogno di essere coperto col trucco perchè è bello, così com’è. So che non sono quel che vorresti. Quel che vorrebbero gli altri. La persona che tutti vorrebbero al loro fianco, che vorrebbero come amica, come compagna di avventure. Ma scegli me. Scegli me; che non ho nulla da offrirti, se non quel che provo, quel che penso, quel che sento dentro di me. Che non sono da ammirare mentre cammino per le strade, ma ho un sorriso che, se sincero, diventerebbe il più bello del mondo, grazie a te. Che so che non mi pensi, che non mi penseresti mai al mattino, appena ti alzi, durante la giornata, prima di addormentarti la notte. Che non penseresti mai di stare con me. Ma scegli me. Scegli me e il mio affetto; me e le mia mancanze notturne, i miei pensieri contorti, le mie immaginazioni e i miei sogni; me e le mie speranze. Scegli me. Scegli me e le canzoni che canto sottovoce; me e i miei capelli che cambiano sempre forma, me e le mie gambe un po’ muscolose, come quelle dei calciatori; me e la mia pancia non piatta, me e il mio fisico un po’ da bambina, me e il mio naso non alla francese, me e i miei occhi piccoli sempre un po’ malinconici. Scegli me. Me e le mie parole, me e i miei silenzi; me e i miei abbracci bisognosi d’affetto, me e la mia dolcezza, me e la mia compagnia a casa, sotto il cielo, lontano dal resto del mondo.
Scegli me.
Potresti provarci.
Magari potresti pentirtene.
Magari potresti star bene. Ma scegli me. So che non ho nulla da offrirti, se non me.
Ma scegli me.
 Potrebbe valerne la pena.
Tua, skyler”

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** let it be beautiful ***


Posso giurare di non aver mai letto una lettera che mi rendesse così felice, come ora, in vita mia.
Sono indeciso, gli rispondo con la penna o la chiamo? Credo che sentire la sua voce dopo una settimana mi faccia prendere di sicuro un colpo al cuore. Dannazione mi manca in una maniera assurda. Non credevo fosse così doloroso stare così poco tempo senza di lei. Prendo carta e penna e inizio a buttar giù qualche frase che non sia di quelle da film, dato che so che lei le odia particolarmente tanto.

Piegai il pezzo di carta e lo misi in tasca uscendo dal mio appartamento. In questi giorni sono stato davvero in ansia. Lei non lo sa, ma ogni sera chiamavo a casa sua per sapere come stava e sua madre è sempre stata così gentile da non dirle nulla, mi scuserò anche con lei per avergli rotto tutte le sante sere. Era l’unico modo per stare tranquillo.
Ero finalmente vicino casa sua. Sapevo che anche lei era tornata a scuola, e ne ero felice. Io avevo spostato i miei turni in officina per il pomeriggio, per aver almeno il tempo di andare a scuola. Odiavo studiare ma non potevo continuare a lavorare fino a tardi dentro delle cazzo di macchine sfasciate per una paga misera.
-Che ci fai qui?- una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare.
Era lei. Non me la ricordavo così bella.. che cazzo dico?! l’ho vista stamattina.
-Ero venuto a darti questa..- dissi porgendole il pezzo di carta scritto pochi minuti prima. Lei lo prese e le nostre dita si sfiorarono per un secondo, e posso giurare di aver sentito il cuore fermarsi un attimo. Sorrise appena fissando il foglio e il mio cuore riprese a battere più forte di prima. Odio essere così sdolcinato, e devo smetterla di vedere i film che mi ha prestato tempo fa.
-Tieni- disse riporgendomelo.
-Che cosa? Perché?- sussurrai incredulo
- voglio che me lo legga tu- rispose andandosi a sedere sulle scale di casa sua. Questa non ci voleva. Mi schiarii la voce il più che potevo e mi girai verso di lei coprendo il suo viso con il foglio, mi avrebbe aiutato a non bloccarmi.
-Io lo so che tu sei paranoica, che hai le tue lune storte, che vuoi startene per conto tuo e che ami più i libri che le persone. So che di notte aspetti un mio messaggio e io sono talmente stronzo da non mandartelo, mi piace sapere che aspetti un mio gesto, è egoista ma mi piace. Lo so che quando le tue amiche mi nominano tu rispondi semplicemente “Ma si è da lui, è un deficiente” ma intanto ti tormenti le mani è ripensi alle cazzate che abbiamo fatto insieme. Lo so che quando sei in giro speri di incontrarmi e che quando ti dicono “Guarda che ti sta fissando” tu rispondi “Perché mi dovrebbe fissare” ma intanto il tuo cuore batte a mille e quando torni a casa mi pensi finché non ti addormenti. Quando nominano qualcosa che ti ricorda me sbuffi dicendo “E’ una persecuzione”. Poi però sai che ti dico?- dissi lentamente sbirciando da dietro il foglio per vedere la sua faccia..
-io so anche che mi sogni di notte, che ti piace che la gente mi nomini, che ti incazzi quando mi offendono, anche se sei tu la prima a farlo. Sappi che ti sussurrerò che “non voglio perderti” tante di quelle volte che ti sfinirò. E sinceramente non vedo l’ ora di farlo. Mi dispiace per tutto quello che ho fatto, davvero, non volevo arrivare a questo. Scusami, ma ti ho scelto dalla prima volta che ti ho vista.
Tuo, Chris.- Abbassai definitivamente il foglio e lo piegai guardandola. Stava piangendo. Cazzo non ero capace di far un cazzo di niente. Neanche il tempo di potermi scusare che me la ritrovai appiccicata letteralmente al mio petto che mi stringeva come se volesse far di noi una cosa sola. Sorrisi, il sorriso più grande e sincero della mia vita.
La strinsi più forte a me e mi avvicinai al suo orecchio
- Scusami- dissi strusciandola con me sulle scale
- Sei un cretino- disse baciandomi la guancia.
- Hai ragione…- risposi guardando in basso.
- Si, lo so- riportò le sue braccia attorno al mio collo e mi strinse a se. E fu in quel momento che mi resi conto di non poter star più senza di lei.
*La sera stessa…*
 Skyler’s pov.
-E così hai trovato lavoro eh..-
-già, posso finalmente comprarmi quello che voglio, quando voglio e quanto voglio.- risposi soddisfatta.
- vacci piano skyler.. non è così semplice i soldi vanno trattati con..-e bla bla bla.. smisi di ascoltarlo fissando il televisore che trasmetteva immagini dell’ultima puntata della prima stagione di gossip girl.
- mi stai ascoltando?- chiese chris svegliandomi
- uhm?- merda.
- fai sul serio skyler?-
- scusami chris..ma un padre che mi fa discorsi del genere non mi manca, quindi per favore non mettertici anche tu-
-Okay scusa..-
- è okay!- dissi sorridendogli
- credi sia ora di andare a letto?- lo spinsi sdraiato sul letto e controllai l’orologio appeso al muro. Erano le 23:00.
- Io ho sonno.- dissi mettendomi sotto le coperte..
- anche io, ci vediamo domani?- disse alzandosi prendendo il suo new era dalla mia testa.
-No!- urlai
- perché?- chiese stralunato
- no, intendevo, non andartene.- risposi scoppiando a ridere e lui fece lo stesso
- dormo con te?- chiese sarcasticamente
-si- dissi facendogli spazio.
- fai sul serio?-
- ma stata più seria di ora- risposi  mettendomi in ginocchio per arrivare alla sua altezza. Portai le mani sui suoi fianchi e gli alzai piano la maglia, fino a toglierla completamente. Mi guardò estasiato negli occhi. Rabbrividì. Mi sentii strana, tanto. Tutto d’un tratto mi era venuta una voglia pazzesca di assaporare le sue labbra. E il suo sguardo.. oh mio dio. Era così.. wow. Non ho parole per descrivere la mia situazione, davvero. Gli tolsi il cappello e lo tirai sulla mia scrivania insieme alla sua maglietta.
-Vuoi togliermi anche i pantaloni?- disse avvicinando le mie mani alla sua cintura..
-Idiota!- dissi portando le mani sul suo viso. Accarezzai per un secondo la sua guancia e con uno scatto pieno di voglia mi fiondai sulle sue labbra piene. In quel momento iniziai a non ragionare più.Mi strinse sotto le cosce portando le mie gambe intorno al suo bacino. Cazzo non ce l’avrei fatta. Mi mise al muro, intrappolata con il suo petto e mi diede un bacio vero, così lungo che alla fine non sapevo più dov'ero!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** fuck you. ***


Era mattina. Lo capivo dall’odore di bacon che proveniva da di sotto. Grande mamma! Mi alzai di fretta andando verso le scale. Faceva un po’ freddo. Entrai in bagno e sobbalzai guardandomi allo specchio. Ero in intimo. Cosa? Oh cazzo. Corsi in camera e presi subito la prima cosa che trovai sulla sedia, la misi e tornai in bagno. Aspetta.. quella non era la mia maglietta. In un attimo i ricordi della notte passata si fecero vivi nella mia mente.
“flashback”
-Ti prego fermami non penso di riuscire a fermarmi da solo-  sentii ansimare a Chris.
-Non voglio che ti fermi- risposi decisa ribaltando le posizioni
-ah ti prego!- cercò di non alzare il tono della voce. Era incredibile. Solo lo sfiorarsi dei nostri corpi ci faceva sentire in paradiso. Portò le sue mani sul mio sedere stringendolo. Mi avvicinai al suo collo ed iniziai a lasciare dei piccoli baci su di esso. Sentivo il suo cuore battere forte contro il mio petto cavolo! Sentii dei rumori di sotto e mi tolsi immediatamente con il fiato corto. Erano tornati i miei, ne ero sicura. Mi misi sotto le coperte e mi avvicinai accanto a lui sussurrando..
-dormi!- lasciai un bacio sulla sua guancia e mi allontanai il più possibile da lui, la sua vicinanza mi faceva impazzire.
“fine flashback”
Mi ritrovai seduta sulla vasca con gli occhi a cuoricino.
Ma ora dov’era Chris? La sua maglia l’avevo io e non mi era sembrato che fosse rimasto a letto anzi, non c’era proprio.
Mi sciacquai il viso e mi lavai i denti ed il resto in fretta e furia.
Uscii frettolosamente dal bagno correndo in cameretta. Non c’era.
-Skyler non è il momento di allenarsi per la maratona non credi?!- urlò mia madre dal piano di sotto..
-scusa mamma!- ribattei sedendomi sul letto. Stavo correndo troppo per i suoi gusti.
Afferrai il cellulare sopra il comodino e notai 1 messaggio.
-Skyler scendi è pronta la colazione!- sbuffai e mi diressi in cucina cercando di non sbattere i piedi sulle scale.
-Come mai stamattina sei così energica?- chiese mia madre porgendomi il piatto pieno che afferrai subito.
-non lo so- affermai iniziando a mangiare, mentre con l’altra mano smanettavo il cellulare. Niente da fare, la mano sinistra non era per me.
-buongiorno skyler!- disse sorridendo mio padre..
-ciao papà- Aprii il messaggio, era da  Chris.
* scusa se sono scappato, ma tua madre stava salendo le scale e la mia condizione non le sarebbe piaciuta ahah a dopo x*
scoppiai a ridere leggendo il messaggio che avevo appena ricevuto..
- perchè ride?- sentii chiedere da mia madre guardando mio padre..
-Che succede skyler? con chi stai parlando? posso vedere? è una barzelletta? cosa stai cercando di nasconderci?-
-Papà!- urlai esasperata dalle sue domande continue, una dopo l'altra.
-cosa c'è?-
- respira!- dissi sconvolta alzandomi dal tavolo.
- lo sto già facendo veronica-
- e non chiamarmi veronica!-
- è il tuo secondo nome tesoro,  devi accettarlo-
- hai detto bene, è secondo, ovvero, possibile da trascurare ciao!- dissi salendo le scale. Presi dal mio armadio un pantaloncino corto e una maglietta dell’adidas, la mia preferita. Andai in bagno e mi vestii e truccai tranquillamente. Finalmente era sabato! Uscii di corsa da casa mia e mi diressi davanti ad un palazzo. Lo conoscevo bene, forse troppo. Suonai il campanello e aspettai che mi venissero ad aprire.
-Ehy!- disse aprendo la porta. Senza che potesse dire altro mi fiondai sulle sue labbra. Iniziai a baciarlo con foga e lui, sorpreso, fece lo stesso. Non mi ero mai sentita così.Con un calcio chiuse la porta di casa e appena lo fece con le sue mani mi strinse a se mordendo il mio labbro inferiore. Era una sensazione così.. bella. Arrivammo fino al divano senza staccarci, nemmeno un attimo. Ci sedemmo e lo scansai sorridendo.
-Devo prendere fiato- dissi respirando forte
-wow- rispose sorridendo.
Eravamo imbarazzati, entrambi. In effetti non era quello il modo in cui volevo entrare ma dettagli.
-scusa..- dissi fissandolo colpevole.
-di cosa?- domandò avvicinandosi
- di esserti saltata addosso- mi giustificai – non volevo.. cioè si, volevo ma non così..- dissi sentendomi una pazza.
- tranquilla! Era quello che volevo- rispose tranquillo
- cosa?- chiesi stralunata
- si, ne avevo bisogno..- rispose di nuovo tranquillamente.
-inizi a spaventarmi- risposi cambiando divano, ma lui prontamente si alzò e si rimise accanto a me intrappolandomi tra le sue braccia.
- dai Chris lasciami..- dissi cercando di liberarmi dalla sua presa ridendo. Ma lui sembrò far finta di non avermi sentito. Si avvicinò di più facendosi serio.
-va tutto bene?- chiesi dato il suo cambio d’espressione
- no..- rispose guardando in basso.
-che succede?- chiesi portando una mia mano sul suo viso carezzandolo.
- non.. non possiamo stare insieme- quella sua affermazione mi fece innervosire. E quando mi innervosisco inizio a dire cose che non penso realmente, o quasi.
- io non ho mai detto di voler stare insieme a te- insinuai tirandomi su e mettendomi in ginocchio.
- oh certo, ora è già finito tutto skyler?-  dio mio era odioso.
- è mai nato qualcosa?- risposi irritata.
-vaffanculo!- urlò esasperato.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** mi dispiace ma non ce la faccio. ***


ragazze mi dispiace ma non credo di poter continuare questa ff. Ho saputo che hanno tolto a Chris l'opportunità della libertà vigilata,che ha avuto fino ad ora,e che vogliono metterlo in carcere per 4 anni.Io non ce la faccio.Sto una merda.Sono tre giorni che i miei amici mi obbligano a uscire per non farmici pensare e puntualmente quando torno a casa scoppio a piangere finchè non mi addormento. *«scusate.»*

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** New York. ***


Ci misi poco tempo ad andarmene da casa sua, ma ce ne misi tanto a cercare un motivo alle sue affermazioni. Era assurdo! Perchè? Puntualmente quando penso di star bene, quando mi sento felice e completa succede sempre qualcosa di sbagliato. Qualcosa in grado di rovinare il mio benessere mentale. Ultimamente erano più le volte che stavamo lontani e purtroppo ero arrivata a pensare di doverci fare l’abitudine. Ero sdraiata sul letto da una buona mezz’ora. Il soffitto è sempre interessante quando hai tanti pensieri per la testa. Forse doveva andare così. Forse non siamo fatti per stare insieme. Forse il fatto che la mia testa si incastrasse perfettamente nell’incavo del suo collo, come se dovesse star lì per sempre, era uno stupido dettaglio. Per la prima volta in vita mia avevo deciso, ed ero riuscita, a confidarmi con mia madre. Non avrei saputo con chi parlare dato che il mio migliore amico era la causa dei miei sbalzi d’umore continui. Mi vibrò il cellulare e con uno scatto lo presi.
-sarà destino..- recitai ad alta voce il testo del messaggio guardando mia madre accigliata.
-Skyler  ti voglio bene, ma voglio dirti una cosa, non come mamma ma come amica. Il destino è per i perdenti, alza il culo e prenditi quello che ti spetta!- rimasi spiazzata dalle parole appena uscite dalla sua bocca.
-c-cosa?- chiesi sconvolta
- hai capito bene tesoro. Ora vai da lui!-
-vado?- chiesi incerta. Il cellulare vibrò di nuovo.
-ma io ho bisogno di te. Ti prego parliamone!- rilessi il messaggio ad alta voce dando spazio a un sorriso enorme sul mio viso.
- muoviti! Che ci fai ancora qui?- urlò mia madre spingendomi fuori dalla mia stanza. Risi di gusto scendendo le scale.
-dove vai?- chiese mio padre allarmato
- A prendere quello per cui vivo ancora!- urlai sbattendo la porta alle mie spalle. Corsi il più veloce possibile senza dar conto alle persone che mi squadravano incuriosite. Lo trovai nel giardinetto mentre trafficava con degli oggetti da lavoro.
-Disturbo?- chiesi alle sue spalle. Si girò di scatto spalancando gli occhi e contemporaneamente le sue braccia dove mi fiondai in un attimo.
- scusami!- disse stringendomi a sé.
-sono un’idiota- risposi chiudendo gli occhi e assaporando quel momento il più possibile.
- mi piaci per questo- rispose guardandomi negli occhi. Gli sorrisi e lo trascinai con me sulle scale.
-Allora? Parliamone.- affermai portando le ciocche dal mio viso dietro l’orecchio, pronta per ascoltare e lottare per averlo tutto per me.
-Sarò diretto.. senza giri di parole.- disse sedendosi accanto a me. Annuii distrattamente curiosa.
-Mi hanno chiamato per registrare una delle canzoni che ho scritto e devo trasferirmi a New York.
*
*
*
*
sono tornataaaaaaaaaaaaa! Ho deciso di tornare a scrivere capitoli. Voglio finire questa storia e se ne ho la possibilità vorrei fare il sequel. Che ne pensate? Per ora non è niente di che ma ho delle sorprese, sia positive che non.. fatemi sapere!!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Remember. ***


Le parole che uscirono dalla sua bocca passarono nelle mie orecchie e dopo averle recepite si scagliarono in un attimo sul mio cuore, assurdo.
-e.. tu ci andrai?- chiesi debolmente guardandolo negli occhi, come se potessi leggerci il suo stato d’animo, assurdo anche questo.
- io non posso..- disse guardando in basso – non andarci Skyler- continuò riportando lo sguardo su di me. Per un momento l’ansia era sparita, ma era tornata in un attimo, come se il suo posto fosse sempre stato quello. Ero sconvolta.
-Che cosa?- gridai in preda a una grande e lunga crisi di pianto. In un attimo i miei occhi iniziarono a versare lacrime ininterrottamente. Il respiro si fece corto e iniziai a singhiozzare fortemente. Ero scioccata. Non.. non poteva andarsene!
-Tu non puoi andartene!- urlai allontanandomi da lui che non sapendo cosa fare cercò di avvicinarsi a me.
- lo so skyler.. mi dispiace-
- non dirlo cristo santo! Non dirmi che ti dispiace!- urlai superando il suo tono di voce.
- Se ti dico che mi dispiace è perché mi dispiace davvero!- urlò sbattendo il suo petto contro il mio. Ero furiosa! Iniziai a tirare pugni contro il suo petto senza fermarmi un attimo. Le mie nocchie gridavano pietà dato i suoi pettorali duri e forti. Ci stavo mettendo tutta la forza che avevo in corpo ma a lui sembrò non fargli nulla, ovvio Skyler. Che mi aspettavo? Che cadesse a terra gridando di fermarmi? Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti!
-Skyler fermati- disse calmo Chris cercando di afferrare le mie mani. Iniziai a singhiozzare più forte e non accennai neanche un attimo a fermare i miei movimenti. Senza avviso prese la mia testa e la spinse contro il suo petto stringendomi a lui. Esitai un attimo prima di gettare le mie braccia intorno a lui e iniziando un pianto liberatorio pensai che il mio aspetto fosse orribile.
Non so dire esattamente per quanto tempo rimanemmo così, abbracciati, come se non servissero le parole ma so che mi fece bene.
Mi svegliai contro voglia sentendo il mio cellulare squillare, dannazione! Lo afferrai di prepotenza e leggendo il nome “mamma” risposi svogliatamente
-Skyler ti ho detto di andare a chiarire non di viverci!- disse ironica mia madre..
-scusa mamma.. 10 minuti e arrivo- attaccai e mi ristesi sul letto. Sentii il suo braccio circondarmi la vita e girandomi verso di lui lo vidi stringersi a me sorridendo amaramente.
- Quando parti?- gli chiesi cautamente
- venerdì- rispose teso
- cosa? È dopo domani Chris!- risposi lagnandomi e sdraiandomi su di lui per abbracciarlo.
-Lo so..- rispose stringendomi. Iniziai a lasciare piccoli baci sul suo collo..
- Skyler?- chiese confuso
- mhmh- risposi continuando
- che cos.. aah- ansimò quando succhiai la sua pelle.
- devi dirmi qualcosa?- risposi soffiando a 2 centimetri dalle sue labbra.
-no- rispose deciso baciandomi mentre ribaltava le posizioni deciso, sorrisi avvinghiandomi a lui. Il suo cellulare squillò imperterrito costringendolo a staccarsi da me. Andò a rispondere e ne approfittai, anche se controvoglia, per andarmene a casa.
 
Ero seduta sulla mia scrivania a scarabocchiare distrattamente un foglio quando la vibrazione del mio cellulare echeggiò nella mia stanza. Lo presi e aprii il messaggio.
“ potevi anche non scappare così eh
Chis x”
“ dovevo andare a casa.. era tardi” risposi. Stavo per ripoggiare il telefono sul ripiano ma la risposta arrivò subito dopo.
“ ti mancherò?” che domande.
“ certo, ma non ti aspettare messaggi tipo “ mi manchi”. Quando tornerai non ti assicuro che sarò ancora qui, dopo la tua futura carriera.. se fosse, dirò che non sopporto vederti in giro e terrò per me il: "senza di me"
Dirò che mi irriti e terrò per me il: "quando non mi cerchi"
Dirò che sei sempre il solito e terrò per me il: "che mi fa impazzire"
Ti dirò un sacco di stronzate, tutte piene di rabbia, tutte sospese con un finale che terrò nello sguardo.
Sta a te scegliere se leggere negli occhi, nella voce tremante, nelle mani molli o lasciare tutto così, andandotene” ero soddisfatta della mia risposta per una volta.
“L'amore non è tutto,
ci sono quei momenti in cui pensi che chi se n’è andato non può più tornare, che qualcuno ti mancherà per sempre, che chi ti ha fatto del male non lo dimenticherai mai, che non imparerai mai a camminare a testa alta, che hai paura, ma paura da morire, e in quei momenti l’amore non è tutto, ma se c’è, è meglio. RICORDALO.” E  così mi addormentai. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Goodbye ***


Due giorni passarono in fretta, troppo velocemente per i mei gusti.
Erano le otto di mattina ed ero in salotto ,seduta sul divano, a fissare la televisione che trasmetteva l’ennesima puntata dei Simpson. Sono sempre stati il mio cartone preferito, ma oggi per me niente era più degno di essere visto, ascoltato o adorato. Tanto che non mi accorsi del campanello che suonò.
CHRIS.
Dentro di me c’erano migliaia di sensazioni che non riuscivo a controllare. Ero felice di dover andare, finalmente, incontro al mio sogno ma ero dispiaciuto di lasciare la città, ma chi voglio prendere in giro? Ma quale città? Io non volevo lasciare Skyler sola. Avrei voluto portarla con me ma il produttore non mi aveva neanche ascoltato, bastardo. Suonai il campanello e sua madre mi venne ad aprire sorridente. Diversamente da come mi aspettavo, chiuse la porta alle sue spalle e uscì fuori guardandomi comprensiva.
-e così devi partire..-
-già..- la situazione era imbarazzante, a dove voleva arrivare?
- Ovviamente ti dirà che è felice per te e mostrerà il suo famosissimo sorriso, ma guarda in quegli occhi.. piccolo, l'hai distrutta.- disse indicando dietro di se. Ero distrutto da quelle parole, mi dispiaceva così tanto.
-Lo so signora, e non sa quanto non vorrei lasciarla sola.. ma è il mio sogno. Non starò via molto lo giuro!- dissi speranzoso.
- tesoro..-disse accarezzando la mia guancia.- il tempo non cambierà le cose.- disse sorridendomi, aveva gli stessi occhi di sua figlia e in quel momento mi sentii come se fosse mia madre a parlarmi, mi sarebbe piaciuto.
- mi dispiace..- risposi abbassando lo sguardo.
- mamma..- una voce familiare sussurrò alle spalle della donna davanti a me, che si spostò lasciando uscire la mia Skyler.
La signora rientrò dentro facendomi un sorriso riconoscente, non pensavo fosse così gentile e premurosa.
Sorrisi guardando Skyler, forse guardando nei suoi occhi avrei trovato le parole.
-Mi mancherai sempre forse. Mi mancherai perchè ce l’ho da matti con te, eppure se potessi correrei ad abbracciarti SEMPRE. Mi hai fatta sentire viva per un attimo, mi hai fatta sentire una persona. Ti avrei voluto bene con tutta me stessa. Anzi, te ne voglio e te ne vorrò sempre. Nonostante tutto. Nonostante tutti. Siamo stati una cosa sola, la più strana, e rara di sempre.- disse sorridendo per poi far uscire dai suoi bellissimi occhi azzurri una lacrima. L’asciugai immediatamente sorrisi anche io.
-Stai tranquillo, sono felice per te.- affermò
-non dirlo se non lo pensi davvero, è comprensibile..- mi guardò annuendo. Cercai di trattenermi e limitarmi a un semplice e caloroso abbraccio.. ma non sono mai stato bravo a fermare i miei impulsi. Mi fiondai sulle sue labbra prepotentemente facendo scontrare bruscamente la sua schiena contro il legno della porta dietro di lei, ma la cosa non sembrò turbarla date le sue lunghe mani che in un attimo si avvolsero dietro il mio collo. Le nostre labbra erano incollate e non avevano intensione di staccarsi. Con mia sorpresa lei, premette la sua mano sul mio petto allontanandomi. Mai sentito così vuoto.
-devi andare..- disse sorridendo, un sorriso triste, un sorriso che non avrei mai voluto vedere su di lei, mai.
-oh ehm scusa, hai ragione..- risposi allontanandomi per un attimo. Guardai verso la macchina che mi aspettava e prendendo un respiro profondo stampai un bacio sulle sue labbra. La guardai per l’ultima volta negli occhi e mi incamminai verso il veicolo. Mi girai un ultima volta trovandola sempre lì, con le lacrime agli occhi. Aprii lo sportello e dopo essermi seduto la macchina partì senza darmi il tempo di urlagli che mi sarebbe mancata da matti.
SKYLER.
E fu così che finì. Questo è quanto. Nessun ultimo abbraccio, quello che dovrebbe consolarti e augurarti buona vita dicendo pure "ahimè,mi mancherai".
Nessun "comunque sei stato la cosa migliore che mi sia mai capitata." Niente di niente.
So solo che alla fine ci ritrovammo a non aver più nulla da dirci.
*
*
*
*

CIAO BEDDE.
Che ne pensate? Ho tante sorprese dio mio non vedo l'ora di continuare aaaah okay basta.
Recensite pls :)

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** with you ***


Due settimane.
Due interminabili, noiose, senza senso, schifose settimane senza vederlo.
Non credevo di potermi sentire così vuota in vita mia, eppure ora ero peggio del frigorifero di casa sua. Una volta mi ricordo che lo aprimmo e notammo che talmente era vuoto che c'era l'eco, assurdo ma tipico di lui. Dannazione, più cercavo di non pensarci e più lo trovavo in ogni argomento che tiravo fuori. Era ovunque. Sull'autobus la mattina mentre andavo a scuola. Nei volti dei passanti per strada, e anche nel libro di storia che sto cercando di imparare da circa un ora. Mi mancava dannatamente troppo. Ci siamo sentiti quasi tutti i giorni ma del produttore ancora non si sa niente, e c'è partito due settimane prima. Quest'attesa mi preoccupa. Mi manca l'attimo prima del bacio, quando le labbra sono umide e gli occhi sorridono a trentadue sentimenti. Mi manca l'attimo del bacio quel fantastico compromesso, quando essere felice è l'unica scelta che hai. Mi manca il momento dopo il bacio, quello che dura solo un'istante. Perchè sapevo che mi avrebbe baciato di nuovo. Sapevo che avrei incrociato di nuovo le sue labbra, il suo respiro che, impercettibilmente, cominciava a regolare il mio.
 
*dieci minuti dopo...*
 
Erano cinque buoni minuti che eravamo al telefono a parlare, stava bene e tra due giorni avrebbe incontrato il produttore.
-e tu? tu come stai?- mi chiese poi..
- come sto? che cazzo di domande. Ho tre fori nel cuore ma sto comunque in piedi, grazie.-  risposi sospirando. Se io stavo bene mia madre è Naomi Campbell(?).
- Skyler pensi che non mi interessa? il solo pensiero che tu non ci sei mi stressa. Perchè sembra che il tempo passa, la testa si abbassa, e sento salire il bisogno di te.- urlò esasperato.
- stai.. oh dio stai piangendo?- domandò esausto. Puntualmente dopo ogni telefonata tra di noi scoppiavo a piangere ma stavolta le lacrime mi avevano battuto sul tempo.
- si ma..-
-Allora chiudi gli occhi, io sono lì ad abbracciarti con il pensiero- sorrisi asciugando una lacrima e chiusi gli occhi davvero
-Poi ci addormenteremo nel tuo letto e io ti guarderò dormire. E nonostante gli occhi gonfi penserò che tu sia bellissima.- dio mio era così dolce, lo avrei stretto a me e non l'avrei lasciato più, mai più.
- ti prego non complicare le cose.. se continui con frasi del genere sarei tentata a venire fin lì a piedi per stritolarti- risposi ridendo mentre asciugavo le ultime lacrime.
- uh allora penso di poter continuare per i prossimi venti minuti!- rispose ridendo e io mi unii alla sua bellissima e calorosa risata.
- mi manca vederti sorridere- affermò
- a me manchi tu- risposi convinta. Ci fù un minuto di silenzio e pensai che avesse attaccato, quando la sua voce cancellò i miei istinti omicida verso di lui.
- apri la porta- ordinò.
- cosa? quale porta?- risposi stralunata mentre mi alzavo dal letto.
- quella di casa tua- rispose duramente.
- cosa? quella di cas.. oh cazzo!- Corsi di sotto in un nano secondo e, lanciando il telefono in un punto a me sconosciuto della casa, mi fiondai ad aprire la porta. Una ventata calda si scagliò su di me facendomi respirare a fatica. Aprii del tutto la porta e rimasi spiazzata vedendolo davanti a me in carne ed ossa.
Mille domande tempestarono la mia mente ma i miei istinti le superarono e così mi fiondai su di lui abbracciandolo forte.
-Skyleeeer!- urlò ridendo mentre lo stringevo tra le mie braccia.
- non voglio lasciarti più- affermai stringendolo più forte
-Non andrò da nessuna parte Skyler, perché penso tu sia la mia più grande occasione.-
- significa che hai lasciato..- dissi staccando la mia faccia dal suo petto per guardarlo negli occhi.
-Credo che tu mi renda migliore. Tu mi fai venire voglia di imparare, mi fai venire voglia di essere bravo e credo di poterci riuscire, con te credo di poterlo fare. Quindi non andrò da nessuna parte e tu smettila di nasconderti. E se vuoi avere paura va bene, ma abbi paura insieme a me. Perchè io voglio stare con te.- in un attimo la mia mente fu come resettata. Non sapevo più dov'ero, ne chi fossi e non ricordavo più come si facesse a parlare. Volevo gridare, piangere e sorridere la l'unica cosa che riuscivo a fare era rimanere a bocca aperta, così optai per qualcosa che non includesse il parlare. Senza avvisare niente e nessuno strinsi il suo viso tra le mie mani e premetti le mie labbra sulle sue come se non desiderassi altro da tutta la vita. Si staccò da me e prendendo la mia mano mi portò dentro casa. Ci sedemmo sul divano e mi sentii in dovere di dargli una risposta a parole, anche se quella che gli avevo dato mi sembrava abbastanza chiara.
-mi piaci- dissi di getto.
- mi piaci come un bagno al mare quando il sole scotta troppo.
mi piaci come stare a guardare un film davanti al camino mentre fuori nevica.
mi piaci come il gelato, come l’odore della lavanda, come le fragole, come il mare.
mi piaci come il mio libro preferito, come quella frase che ti rimane impressa appena la leggi, perchè sembra proprio parlar di te.
mi piaci come la canzone che amo di piú, come la pasta, come le risate, come gli sguardi sinceri e le chiamate in piena notte.
mi piaci tanto Chris.- e fu così che mi baciò. Non fu un bacio normale, assolutamente. Non sarebbe stato un bacio di cui avrei potuto parlare alle mie amiche, no. Perché dopo aver sentito le nostre labbra unirsi non potei far a meno di pensare a quanto fossi felice.
 
*La sera stessa..*
CHRIS.
 
-Allora.. mi hai detto che proverai a incidere qui e te ne sono grata, ma non mi hai fatto sentire nemmeno una canzone- disse imbronciandosi, dio mio quando faceva queste facce l’avrei sbattuta al muro e l’avrei baciata in un modo.. devo contenermi.
 
-allora? Vuoi rispondermi?- disse poi irritata.
- Non.. non credo sia il caso. Io.. insomma non sono niente di che..-
- Christopher sei stato chiamato da un produttore di New York e vuoi dirmi che non sei niente di che?- affermò sapendo di aver ragione. Il problema era che davanti a lei non avevo mai cantato “da solo”. Abbiamo sempre cantato insieme a squarciagola in auto ma io da solo mai e la cosa mi metteva in soggezione. Il suo sguardo di ghiaccio.. mi intimoriva mi faceva sentire inutile.
- E vabene...- la vidi sorridere e il cuore mi si riempì di gioia.
 
-Hey lil mama, ooh you’re a stunner
Hot little figure, yes you a winner, and
I’m so glad to be yours
You’re a class of your own and
Ooh little cutie, when you talk to me
I swear the whole world stops
You’re my sweetheart and
I’m so glad that you’re mine
You are one of a kind, and
You mean to me what I mean to you
And together baby there is nothing we won’t do
‘Cause if I got you
I don’t need money
I don’t need cars
Girl you’re my heart
And oh, I’m into you and
Girl no one else would do
With every kiss and every hug
You make me fall in love
And now I know I can’t be the only one
I bet there’s hearts all over the world tonight
With the love of their life who feel
What I feel when I’m with you, with you, with you, with you, with you… girl
With you, with you, with you, with you, with you… Oh girl!
Ora basta- risposi ridendo. La sua faccia era un misto tra lo sconvolto e il meravigliato. Non parlava e non sapevo se esser felice o meno..
 
-oh mio dio- disse solamente.
*
*
*
*

Buh non so se vi piace.. ho cercato di allungarlo, ma fino ad un certo punto. Fatemi sapere che ne pensate… ciau :)

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** boyfriend ***


Non immaginavo di avere un “migliore amico” con un talento del genere. La sua voce emanava un sentimento e una voglia di cantare enorme. Non avevo mai sentito in vita mia niente del genere, non era una di quelle voci paragonabili ad un cantante famoso, non era una di quelle voci che ti facevano pensare impercettibilmente “questa voce starebbe bene nel prossimo cd che comprerò”, no. La sua voce era qualcosa di unico ed inimitabile. Non mi sarei mai stancata di sentirla e sinceramente gli avrei chiesto di non smettere di cantare, ma notando il suo evidente imbarazzo mi contenei contro voglia.
 
-posso prenderlo come un complimento?- sussurrò incerto sedendosi meglio.
-scherzi?- risposi cacciando un urletto stridulo.
- non ho mai sentito niente del genere Chris, davvero sei.. wow mi hai emozionato tantissimo!-  conclusi abbracciandolo senza dargli il tempo di parlare.
Lo sentii ridacchiare per poi sussurrare un leggero
 – grazie- piccolo ma pieno di gratitudine, si percepiva da lontano che per lui queste opinioni erano di vitale importanza.
-beh da oggi in poi posso far a meno di accendere lo stereo!- affermai alzandomi e dirigendomi in cucina seguita da lui.
-e perché mai?-
- ho una radio che respira come migliore amico!-
Risposi eccitata all’idea. Nella mia mente filmini oscar iniziavano a prodursi da soli.. diventerà una star!
Ridacchiò amaramente sussurrando un – migliore amico..- mentre se ne andava in salotto.. che avevo detto di male?
Lo seguii incuriosita e lo bloccai mentre apriva.. la porta di casa?
-Ehi Chris dove diavolo stai andando?- domandai stranita prendendolo per il lembo della maglia.
- Che c’è?- rispose scorbuticamente sbuffando.
- che ti prende?-
- sono solo il tuo migliore amico no?- rispose fulminandomi con lo sguardo, cosa?
- non ti sto capendo..- risposi sentendomi stupida, davvero non capivo dove volesse andare a parare.
-per te sono solo un migliore amico del cazzo!-
-e che c’è di così brutto? Lo sei sempre stato come lo sono o ero io per te!-
-no skyler, è qui che sbagli. Io non voglio essere il tuo migliore amico! Io voglio stare con te!-
- tu..-
- voglio essere il tuo ragazzo!-



 

Si,so che è davvero cortissimo ma sono a corto di idee.Sono stata indaffaratissima con i compiti che come sempre mi riduco a fare all'ultimo e sono impazzita.Di solito non si chiede..ma come vorreste che continuasse la storia? è per avere qualche spunto..poi sceglierò solo un opinione tra le vostre e quella che mi piace l'utilizzerò :) scusate per il ritardo e per la bruttezza del "capitolo".. adieu(?)

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** finally ***


Rimasi in silezio fissandolo, ametto che con quello sguardo ero davvero inquietante ma non riuscivo a fare altrimenti.
Era quello che volevo?Lasciarlo andar via così di punto in bianco, lasciandomi scappare quello che volevo per uno stupido motivo?
-aspetta!- urlai correndogli dietro.Si fermò e si girò verso di me guardandomi con un sguardo imbronciato.
- che vuoi?- rispose malamente
- anche io voglio stare con te.- non ci pensai nemmeno un attimo e lo baciai con tutto l'amore e il sentimento che avevo in corpo.Non so come ma ci ritrovammo entrami in sul letto.Era circa un ora,se non di più, che ci baciavamo con passione.Stavo talmente bene che non sentivo neanche il bisogno di respirare.Mi staccai e lo guardai negli occhi.In quel momento decisi di far parlare il mio cuore, una volta per tutte.
-In te ho trovato l’amore, ho trovato un migliore amico, ho trovato un confidente, ho trovato una persona su cui contare sempre. Forse è per questo che nel mio cuore c’è un posto riservato esclusivamente a te, un posto in cui posso tenerti con me ogni istante della giornata. È così bello che qualcosa di speciale come te abbia scelto proprio me.-
-Ti amo-

è l'unica cosa che ricordo di quel giorno.
-
-
-hola(?) come state? scusatemi per non aver continuato ma ho avuto tanti problemi e sinceramente continuare questa ff era l'ultima cosa che avrei potuto fare.Ho una sorpresa che poi non so come la prenderete ma sicuramente non la potete immaginare.Sto scrivendo anche un altra ff, ora ho più tempo e giuro che mi dedicherò di più a a scrivere. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2242462&i=1 passate? vi prego ditemi che ne pensate con una recensione, è importante.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1830897