Endless Story

di MaryFangirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pov Reira ***
Capitolo 2: *** Takumi ***



Capitolo 1
*** Pov Reira ***


A volte mi chiamano Angelo. A volte mi sorridono o mi donano una carezza. Anche se non li conosco.
Sono in un dormiveglia molto dolce.
Per la prima volta dopo tante albe non voglio piangere.
Io, che faccio piangere chi mi ascolta.
Takumi. Il mio Takumi.
Finalmente sorrido, al mio bel sogno; una dolce realtà.

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Avevo ancora i capelli bagnati e mi davano fastidio.
Avevo sonno ma volevo asciugarli, perché le serate diventano sempre più fresche.
Ma sono fredde quando si è da soli, anche se si ha a disposizione un grande letto caldo.
Camminavo a piedi nudi sul pavimento freddo. Avevo voglia di piangere, senza un motivo.
Non volevo dormire e non sapevo cosa fare; cominciai a spazzolarmi i capelli. Li asciugai pure, perché non diventassero crespi. Mi chiamano La Creatura Perfetta. Se è perfezione che il pubblico vuole, la perfezione avrà. Glielo devo. Tolto l’accappatoio, indossai la camicia da notte che un’ammiratrice mi aveva lanciato sul palco, aggiungendo che l’aveva ricamata lei. L’avevo vista di sfuggita, ma i suoi occhi lucidi sono sempre stampati nella mia mente. Era proprio della mia misura. Legai i capelli, anche se di solito non lo faccio, perché mi piace lasciarli sciolti.
Alcuni dicono che sono bella anche coi bigodini, ma non è vero: oltretutto non mi sono mai messa bigodini in vita mia. Alcuni dicono che sono bella anche con uno straccio addosso. Non so se è vero. Mi piace vestirmi bene e i costumisti hanno buon gusto; dato che sono l’unica donna del gruppo, vengo viziata con decine di splendidi abiti.
Non posso lamentarmi di come sono, questo no.
Mi mancava ciò che non avevo. Lui. Lui mi mancava, anche se non l’avevo mai avuto. E se lo avessi avuto, non sarebbe stato per me, solo per me. È lui, però, il perno su cui ruotano i testi delle canzoni che scrivo, ma non so se ne sia mai accorto. Winter Sleep è sua. Per dirgli quanto lo ami e quanto abbia freddo senza di lui.
Ad un tratto, decisi di scrivere una nuova canzone.
L’avrei presentata a tutti come singolo a sorpresa.


This endless story began when you were born
Beautiful little star
You shine in those darkness nights
You’re my wish
Stay here, with me
I won’t feel any pain
I see you
I see a sunshine
Wonderful, baby
I see your smile
I don’t cry…I won’t cry again…
Never more…
My wish, my wish, baby
My dream
By my side, your hands, your deep eyes…



Qualcuno bussava alla porta. Non erano colpetti leggeri, anzi, erano piuttosto scanditi e poco pazienti.
Quando aprii la porta, presi a boccheggiare.
“Che ci fai qui…Takumi?”
Sì, era lui. Il mio Takumi, l’unico che ami così tanto da permettermi di scrivere i nostri brani più famosi e scaricati da Internet. “Ciao Reira” di solito mi saluta scompigliandomi i capelli, ma sembrava stupito di vedermi coi capelli legati. “Non ti ho mai vista coi capelli legati” disse, e mi sembrava che gli tremasse, appena appena, la voce.
“Sono così strana?” domandai. “No, sei carina. Ma sei da sola?” ribatté sfiorandomi il viso.
Perché mi fa stare male così?, pensavo. Io e lui dovremmo vederci solo quando apparteniamo ai Trapnest.
Non voglio illusioni. Non mi ha mai illuso, il mio Takumi, e non è mai venuto da me.
“Sì, che sono sola. Tu…non dovresti essere con tua moglie? È tardi, sai” che pugnalata al cuore.
“E tu sai che non sposerò proprio nessuno?” E’ stata come una di quelle scene in bianco e nero, che nei film ripetono almeno tre volte per soffermarsi sull’espressione del personaggio che ha ricevuto una notizia shockante.
Takumi mi era vicinissimo. Mi sfilò l’elastico dai capelli. Vi giocò con le mani. “Sono bellissimi…”
Gli scostai le mani. “Cosa significa che non ti sposi?” Lui ammiccò un sorriso. “La mia cara…uhm…ex consorte è innamorata di un altro, e non mi è piaciuto sentire il nome del piccolo Nobu mentre era a letto con me”
Non mi capita spesso di arrabbiarmi, ma in quel momento fui scossa da un brivido di furia.
Quella ragazza…lei aveva avuto colui che io amo da sempre, e non lo apprezzava.
“Mi spiace…” non era vero. Non mi dispiaceva affatto per lei, perché aveva avuto Takumi mentre amava un altro.
Mi sono accorta di aver fatto più o meno come lei. Ho avuto Shin mentre amavo Takumi. Però non l’ho illuso, e lui sapeva che non lo amavo.
Takumi mi abbracciò. “Adoro i capelli lunghi e mossi appena lavati” Io singhiozzai e lo abbracciai.
Lo amavo ancora. Lo amavo da morire.
“Takumi…” sollevai il volto. Lui mi baciò.
Doveva sentire il sale delle mie lacrime. La mia voglia di piangere era stata soddisfatta.
“Perché piangi?” “Non posso spiegartelo…”
“Reira…” Mi baciò ancora. Sulle labbra, sul collo. Arrotolò il dito intorno alla spallina.
“E’ quella che ti ha lanciato una tua fan, vero?”
Annuii, senza capire la domanda. Non me ne importava. 
Mi stese sul letto, allungando le braccia sulle mie.
“Reira…” rantolava, mentre mi scoprivo nuda sotto di lui. Slacciai la fila di bottoni della sua camicia stropicciata e intanto lui si tolse i pantaloni. Io fremevo, lui sembrava invaghito.
“Ta…Takumi…” 
“Non pensare a niente, Reira…” non pensavo a niente, lui mi solleticava i seni.
Non pensavo a nulla.
Quando entrò in me, lo fece con calma ed un’altra, impercettibile lacrima mi rigò la guancia.
“Non devi piangere…”
“Non so se lei te l’ha mai detto…io ti amo…”

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No, lei non gli ha mai detto che lo ama. Io lo so. Non ho mai detto a Shin che lo amo, perché non lo amo.
“No, non me l’ha mai detto”
Non sapevo che fosse sveglio.
“Come farai con tua figlia?” “Non la lascio senza un padre” “Tornerai da lei?” “Solo per vedere mia figlia. Lei ama Nobu…” “E tu?” “Tsk…io ho da organizzare la mia storia senza fine…con te”


La mia storia senza fine.
Takumi è stato entusiasta della mia canzone.
Mi ha suggerito il titolo.

Endless story.

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Capitolo 2
*** Takumi ***


Un abito da sposa non è poi la fine del mondo. Ma non esito a pensare che sia bellissimo. Se lo indossa Reira.
Anche i vestiti che infagotterebbero chiunque, su di lei sono stupendi. Non l'ho mai capito, quello che provo per Reira.
Affetto fraterno. Troppo rispetto per poterci andare a letto. Questo ho sempre detto.
Che idiozie. Tutto per non ammettere che non sono mai riuscito, da quando la conosco, a togliermela dalla testa.
Tutte le donne che si vantano di essere state con me...sì, hanno ragione, ma per me, il dongiovanni bello e senza cuore, non significano poi molto; ed io per loro sono solo la gallina dalle uova d'oro.
Non pecco di vanità se dico che le donne farebbero carte false per dire che sono state a letto con me, o meglio, per apparire sulle riviste.
Ma Reira. Lei è il mio sogno proibito. Più volte l'ho abbracciata, accarezzata, presa per mano. E mi sembrava di non essere degno di farlo, perchè lei è così perfetta, così incantevole.
E' bella dovunque. Comunque.
Sono legato a Nana per via di Sachiko. Amo quella bambina, ma provo un tenue affetto per sua madre.
A me manca Reira; la cosa è divertente, perchè non l'ho mai avuta. 
Reira. Reira ha i capelli lunghi e ondulati, gli occhi di un colore troppo bello per poterlo descrivere, una voce magica, la pelle simile a porcellana.
La desidero da sempre e so per certo che lei non ha nulla a che vedere con le altre.
Lei è diversa. E' fragile, ed è sempre così triste, anche quando sorride. I suoi testi sono meravigliosi, ma sempre velati di dolce malinconia.
Volevo vederla. Nana sarebbe sempre stata la madre di mia figlia, ma la mia vita necessitava di Reira.

La sentivo cantare. La sua voce è in grado di trasportare chiunque in Paradiso anche senza il resto dei Trapnest. Non la conoscevo, quella canzone.
Bussai.
Lei aprì la porta. Era sorpresa. Mi chiese che cosa ci facessi lì. La salutai, e mi stupì il fatto che avesse i capelli legati; l'ho sempre vista coi capelli sciolti.
Era bellissima lo stesso. Le sfiorai il viso.
Mi disse che era strano che non fossi a casa con Nana.
Mi guardò stranita quando le dissi che io e Nana, in fondo, eravamo solo i genitori di Sachiko. Nana non era niente.
Mi sembrò seccata, mi disse che Nana non mi meritava. L'abbracciai. Aveva un profumo così intenso e buono.
La amavo. La sentii singhiozzare. La baciai sulle guance. Scorsi un foglio e una penna sul tavolo del soggiorno. Mi spiegò che stava scrivendo un nuovo singolo in inglese, ma che non l'aveva ancora concluso.

This endless story began when you were born
Beautiful little star
You shine in those darkness nights
You’re my wish
Stay here, with me
I won’t feel any pain
I see you
I see a sunshine
Wonderful, baby
I see your smile
I don’t cry…I won’t cry again…
Never more…
My wish, my wish, baby
My dream
By my side, your hands, your deep eyes…


"Reira..."
La baciai sulle labbra e sul collo. Le abbassai la spallina della camicia da notte. Tremava, non oppose resistenza mentre la sdraiavo sul letto.
Nuda, sotto di me, mi slacciò la camicia e i pantaloni.
"Non pensare, Reira..."
Un'altra lacrima le rigò la guancia.
"Non piangere..." "Io ti amo..."

Mi sussurrò che mi aveva sempre amato.
"La mia storia con te...non ha una fine"

Lei era il mio angelo. La mia carezza, colei che rende caldo un letto altrimenti gelido.
Lei è la mia stella, lei brilla, lei è il mio desiderio, il mio amore.
Lei è la mia storia senza fine.


FINE

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