Di numeri e combinazioni.

 

Cowlick
Lily Evans - Minerva McGranitt.

Lily aveva uno strano ciuffo ribelle che non stava mai giù, proprio nel punto in cui i capelli si dividevano e formavano un'ordinata fila. Il ciuffetto restava fieramente alto, nonostante i continui tentativi della ragazza di sistemarlo, e ciò aveva alimentato a suo tempo le prese in giro da parte di Potter – come se poi i suoi capelli fossero migliori. La McGranitt gli aveva dato una punizione esemplare quando l'aveva scoperto a deriderla, facendogli pulire l'intera biblioteca (scaffali, libri, sedie, tavoli) per circa tre mesi – il fatto era che Lily le ricordava troppo lei, procurandole una sorta di sentimento di protezione nei suoi confronti che proprio non riusciva a far tacere. Lily aveva uno strano ciuffo ribelle simile a quello che aveva la professoressa quando portava i capelli sciolti, che rappresentava un po' anche il loro carattere così affine. 

Minerva lo osserva prima di spazzolarle i capelli per farle un'ordinata crocchia – perché quel ciuffo ribelle strideva troppo con il trucco perfetto e il magnifico abito bianco. 

Minerva ne osserverà la mancanza prima che il coperchio della bara la nascondi alla sua vista – perché quel ciuffo vitale striderà troppo con il volto pallido e il cuore immobile.
 

[200 parole.]

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Come detto nell'introduzione, la raccolta è stata scritta per la Challenge "Coppie scoppiate." indetta da Finn_the_raccoon.
In poche parole, si deve stilare una lista di 15 personaggi e accoppiarli secondo le combinazioni indicate nel bando.
Questi sono i miei "accoppiamenti":

Di numeri e combinazioni.

 

Insane

Barty Crouch Jr - Alice Paciock.

All'inizio Barty tremava come un bambino. Bellatrix l'aveva deriso e lui aveva incassato la testa nelle spalle, suscitando le risate dei fratelli Lestrange. Credevano lui avesse paura, ma in realtà tremava per l'eccitazione. Fremeva, Barty, e sentiva la gola ardere dal desiderio di dissetarsi con le sue urla. Aveva ingoiato saliva e sangue – si era morso il labbro inferiore con tanta forza da farne uscire un po' dalla piccola ferita e ne aveva sentito e assaporato il sapore sulla lingua –, cercando di placare l'arsura, ma non aveva funzionato. Il sospiro di sollievo era uscito spontaneo dalla sua bocca non appena aveva scorto la porta d'ingresso. La bocca con la stessa spontaneità si era distorta in un sorriso malato non appena aveva scorto l'orrore sul volto della sua vittima.

Barty indossava quel sorriso quando aveva scagliato per la prima volta la maledizione – Alice urlava, e Barty pareva sorseggiarne il grido mentre sentiva la gola bruciare un po' meno.

Barty si era leccato le labbra quando l'aveva scagliata per la seconda volta – Alice aveva il volto deformato dal dolore e dalla supplica, e Barty ne accarezzava le distorsioni con gli occhi mentre sentiva il desiderio accrescere.

Barty tremava quando l'aveva scagliata ancora e ancora e ancora – Alice si contorceva su sé stessa, e Barty stringeva più forte la bacchetta mentre sentiva l'eccitazione scivolare verso il basso ventre.

Alice urlava, e Barty ne godeva; Alice urlava, e Barty se ne dissetava.

Alla fine Barty impazziva mentre Alice si perdeva.

 

[252 parole.]

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Storia scritta per la Challenge "Coppie scoppiate" indetta da Finn_the_raccoon.


Ho trattato Barty solo in un'altra Drabble, quindi proprio non saprei dire se l'ho inquadrato bene - so solo che trattare questo personaggio mi paice molto. Diciami che, in qualche modo, questa si ricollega all'altra, in cui viene detto che Barty tortura i Paciock per questa sua ossessione verso Frank - ecco spiegato perché fin dall'inizio si parla solo di una vittima, in quanto principalmente lui voleva torturare Alice per avergli portato via Frank, ed ecco perché si ci sofferma poi solo su di lei.
Che altro dire? Spero che la storia piaccia, nonostante il possibile OOC di Barty - ma spero proprio non sia così.

Ringrazio chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_

Di numeri e combinazioni.

 

Torment

Bellatrix Lestrange - Marlene McKinnon.

Bellatrix aveva sempre considerato veritiere le parole del suo Signore, quando diceva che l'amore rendeva deboli – l'aveva compreso dall'assottigliamento delle file nemiche, troppo sentimentali per combattere una guerra. Era per questo che non si era mai lasciata andare a quell'emozione. Lei provava passione, ossessione, verso qualcosa o qualcuno, ma non amore. Rendeva deboli, e Bellatrix odiava esserlo.

Aveva dovuto ricredersi, però. Quando aveva sentito il terriccio nella bocca, aperta per far uscire urla di straziante dolore; quando si era arpionata al terreno con le unghie – graffiando e dibattendosi e ridendo, preda della follia –, nel tentativo di placare la sofferenza fisica; quando aveva visto Marlene McKinnon – la disgustosamente dolce e timida e troppo buona Marlene McKinnon – cruciarla, senza timore, senza tremare, ma con una furia cieca – e tanto odio – negli occhi. Quando aveva visto nella disgustosamente debole Marlene – troppo incapace di nascondere i suoi sentimenti per quel Prewett, ucciso dai suoi compagni insieme al fratello – una straordinaria forza, che sapeva essere superiore alla sua.

Per la prima volta Bellatrix aveva avuto paura – mentre si schiacciava sempre di più sul terreno, respirandone l'odore muffoso, e la gola bruciava e le grida e le risa si disperdevano nell'aria, coperte dalla pioggia e da quelle degli altri combattenti (loro gridavano incantesimi, ordini, ammonimenti, lei il suo dolore, ridendo della sua stessa debolezza). Per la prima volta Bellatrix aveva dovuto ammettere che il suo Signore aveva sbagliato. Era la disperazione – e il livore e il rancore – di un amore perso a rendere la McKinnon così potente.

Bellatrix, però, ne capirà pienamente l'intensità solo quando si renderà conto che il suo Signore sarà realmente caduto – e di nuovo urlerà il suo dolore e riderà della sua debolezza. Non accetterà, tuttavia, di essere torturata da sola, e crucierà le sue vittime per fargli provare il suo stesso tormento.

Negli occhi, la stessa furia cieca della disgustosa traditrice.

 

[324 parole.]

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Storia scritta per la Challenge "Coppie scoppiate" indetta da Finn_the_raccoon.

Okay, non è che penso che tutti i Mangiamorte siano pazzi o che tutti i Mangiamorte impazziscano quando torturano i Paciock, sia chiaro xD È che, oggettivamente parlando, Bellatrix e Barty lo sono. Bellatrix lo è già da prima dei Paciock, ma tutta la sua follia esce fuori nel momento della loro tortura proprio perché, come scritto nella storia, è quello il momento in cui si rende conto che Voldemort è veramente morto e la loro causa è persa. Barty invece ha tutti i suoi motivi, già spiegati nella precedente flash. Mi dispiace solo che a rimetterci debbano essere sempre quei poveracci di Alice e Frank :(
Volevo anche sottolineare il fatto che anche se Marlene si era rinforzata grazie (?) alla disperazione per il perduto amore, e l'ultima frase è praticamente una similitudine tra lei e Bellatrix, non significa che quest'ultima fosse innamorata dell'Oscuro. Anzi, tutt'altro. Infatti, anche se lei si rende conto che l'amore non rende necessariamente deboli, la prima parte della storia resta com'è, nel senso che Bellatrix non prova e non proverà mai amore, ma solo ossessione. E credo che la disperazione per un'ossessione persa sia anche più straziante di quella per un'amore perso, tant'è vero che la Black impazzirà totalmente.
Credo di aver detto tutto, per qualsiasi cosa, comunque, non esitate a domandare, mi farebbe molto piacere avere un vostro parere ^^
 

Di numeri e combinazioni.

 

Trust
Lily Potter - Gideon Prewett.

Lily era imbronciata, seduta con le braccia incrociate sotto il seno e il piede sinistro che batteva furiosamente per terra. Sembrava una bambina – una bella bambina arrabbiata, come avrebbe detto James.

Ma lei non era affatto una bambina; lei era una donna, per di più incinta. E non era affatto arrabbiata, ma stava morendo dentro dalla preoccupazione.

Avrebbe voluto seguirlo, James, in quella missione – la prima in cui non erano supervisionati da adulti, esperti, ma solo da ragazzi come loro, i Prewett –, ma gliel'avevano proibito, dicendole che non doveva rischiare, che doveva riposare, e lei era stata costretta ad obbedire – non prima di aver mandato a quel paese un paio di persone, tra cui Sirius, Remus e (e qui si era resa conto di stare esagerando e si era seduta sulla sedia) la McGranitt. James non aveva neanche provato a farla ragionare, lasciando agli altri l'incombenza, tanto già sapeva che il suo gli sarebbe arrivato quella sera stessa, quando si sarebbero ritrovati da soli a casa. Così, era in un angolino a parlare e stemperare l'agitazione con Fabian, mentre Lily, dalla sua sedia posta nel lato opposto della stanza, lo fissava con preoccupazione e furia crescente. Quando, poi, era arrivato il momento di andare, James le si era avvicinato, ma, incrociando il suo sguardo – che sembrava dirgli: vedi di ritornare sano e salvo, ché voglio provare io la gioia di stroncare la tua giovane vita –, aveva capito che non era il caso e si era allontanato il più velocemente possibile. In realtà, però, lui aveva colto anche l'altro significato che Lily cercava di trasmettergli: ti amo, ti prego non morire.

Quello che lei non si aspettava era che Gideon le si avvicinasse, posandole una mano sulla spalla e fissandola, per una volta serio, negli occhi. Né si aspettava le sue parole, che riuscirono a placare un po' la sua ansia: «Fidati di me, di noi, Lily. Ti prometto che te lo riporteremo indietro, a costo della vita».

Lily aveva annuito, decidendo in un istante di fidarsi di quegli occhi sinceri – in realtà era stata costretta dalla necessità impellente che sentiva di aggrapparsi a qualsiasi speranza –, e aveva risposto con un sorriso stentato a quello allegro del ragazzo, che, dopo un ultima pacca sulla spalla, si era allontanato, raggiungendo il fratello e James.

Quando, tempo dopo, vedrà James ritornare, penserà che Gideon ha mantenuto la sua parola e avrà voglia di abbracciarlo e ringraziarlo. Poi, sentirà il suo cuore spezzarsi.

A costo della vita, si ricorderà.

 

[427 parole]

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Storia scritta per la Challenge "Coppie scoppiate" indetta da Finn_the_raccoon.

Potevo, secondo voi, mai scrivere qualcosa di allegro? OVVIO CHE NO!
I miei poveri Gideon e Fabian ç.ç Maledetto sia il giorno in cui ho deciso di partecipare a questa Challenge!
In realtà, però, per tutto quest'angst oggi ho una scusante: il mio cuore sta ancora piangendo la morte di Giuliano de Medici, e quindi non potevo assolutamente scrivere altro che non parlasse di morte. Sono in lutto, mio marito è morto, capitemi ç.ç
Detto ciò: non ho idea di quando siano morti i Prewett di preciso, per questo non vogliatemene se ne ho anticipato o posticipato la fine. Cercado nel web davvero non ho trovato nessuna data - ma magari sono io ad essere una capra nel cercare notizie.
Comunque, credo che la Flash si capisca da sé, in ogni caso, se avete bisogno di qualsiasi chiarimento, non esitate a domandare.