WARRIOR.

di Never say hopeless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - And you can never hurt me again. ***
Capitolo 2: *** I've got scars that i'll never show ***
Capitolo 3: *** I was broken and bruised ***



Capitolo 1
*** Prologo - And you can never hurt me again. ***


WARRIOR.
 
And you can never hurt me again.
 
 
 
 
'Demi, muoviti! Non lamentarti o farti tanti problemi, scendi e basta!'
'Arrivo mamma!'
Ancora questa stupida storia del ballo... forse mia madre non si rende conto che NON ci andrò al ballo scolastico da sola.
NON mi metterò mai nessun vestito elegante, poi NON andrò in un posto pieno di gente che mi odia solo perchè mia madre vuole che io vada ad uno stupido ballo... 'Sono dei bei ricordi Demi' ceerto mamma, ne sono sicura.
Sai quanto mi diverto a passare una sera completamente sola in mezzo a gente che mi odia. 
Mi limito ad indossare il vestito del ballo che un tempo fu di mia madre e a mettere addosso un sorriso. 
Scendo in soggiorno e lei è lì, con la sua macchina fotografica in mano, pronta a scattare questa foto. 
Mia madre. Lei è unica. Credo che sia l'unica amica che ho veramente... Anche se per il lavoro avvolte mi trascura, c'è sempre.
Mio padre l'ha lasciata quando lei era ancora giovane e incinta di me. Mi dispiace solo che lei sia convinta che io sia sempre felice e allegra e che vada sempre tutto bene, anche se non è così. 
I rapporti con mio padre non altrettanto buoni... Ci ha abbandonate ed è un alcolizzato, non lo vedo da anni.
Non ha mai chiamato in questi anni, non c'è mai stato per me... E' come insesistene. 
Comunque se mia madre si aspetta che io vada al ballo, be' convinta. 
 
Rientro a casa dalla finestra e mi metto dei vestiti comodi. Prendo una torcia e spengo la luce; prendo anche il mio diario.
Tutto ciò che ci scrivo è importante. Dentro ci sono le mie canzoni e tutte le frasi che possono aiutare la mia memoria. 
Poco tempo fa ho avuto dei problemi con la memoria, ho scordato una parte importante della mia vita...
Ogni giorno devo ripetere frasi scritte sul mio diario. 
''Mi chiamo Demetria, ho 16 anni, nove mesi fa io e mia mamma ci siamo trasferite per vari problemi che ci sono stati nella mia storia. Vengo picchiata da alcuni bulli, vengo presa in giro per il peso, sono un'autolesionista.''
Dio, l'ultima parte è indimenticabile.
Ogni giorno nella mia vecchia scuola venivo picchiata e insultata.
Nessuno mi ha mai considerata, 
Nessuno mi ha mai chiesto se sto DAVVERO bene. 
A nessuno è mai importato di me.
''Non ho mai avuto un ragazzo. Il mio migliore amico, di cui ero segretamente innamorata, si è suicidato.''
Ogni frase che leggo mi fa scendere lacrime amare.
 
Faccio cadere un libro. 
''Demi?!'' sento mia madre che sale le scale. Ci avrei giurato che non credeva che io fossi andata sul serio al ballo. 
Merda.
Merda.
Merda.
Esco dalla finestra e salgo il tetto, proprio nel momento in cui entra in camera mia.
Per fortuna se ne va subito e scende in salotto. Appena chiuso la porta, salto in camera, mi metto il vestito per il ballo ed esco dalla finestra.
Arrivo davanti alla porta: mia madre è in soggiorno.
Suono con molta discrezione. Mia madre apre la porta '' Ma Demi, sei già qui?''
In quel momento l'ansia mi pervade e dico la prima scusa che mi frulla per la mente ''Si, non mi sentivo molto bene.''
Corro su per le scale fino in bagno, mi strucco e mi metto il pigiama. 
Mi chiudo in camera e prendo il mio diario.
Mi rendo conto di non aver finito una canzone: prendo la penna e scrivo di getto.
<< I'm a warrior and you can never hurt me again.>>
Chiudo il mio diario con le lacrime agli occhi, mi infilo sotto le coperte e dopo un po' di tempo mi addormento.


Recensioni?
Spero vi piaccia.
E' la prima ff che scrivo su efp e su Demi.
Baci,
ciao.

Demi Lovato + Justin Bieber + Jamie 

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Capitolo 2
*** I've got scars that i'll never show ***


WARRIOR.
I've got scars that i'll never show

<< There's a part of me i can't get back, a little girl gre up too fast. >>
Un'altra frase aggiunta alla mia canzone.
Richiudo il mio diario e lo poso sotto il cuscino.
Decido di ''USCIRE DI CASA'' anche se solo per andare a ritirare il computer che casualmente è caduto dal balcone, CASUALMENTE.
E poi, ho finito il cibo.
Io vivo a New Orleans, anche se sono nata e cresciuta a Little Rock, in Arkansas.
Cammino lentamente sotto gli alberi del parco.
Odio il sole.
Odio la gente.
Odio tutto
. Mi piacciono solo il mio letto, il cibo e il mio computer.
Raggiungo in fretta casa di mio cucino minore; quando entro in quella casa mi sento sempre stupida perchè, cioè, com'è posssibile che un ragazzino di 12 anni sia un genio?! Sono un'emerita deficiente in confronto a lui.
Suono il campanello... mi apre mia zia Mandy.
'Ciao Demi, sei venuta qui per il computer vero?'
'Ciao zia, be' si ma, come hai fatto a capirlo?'
'Non ti fai mai vedere da queste parti se non ti serve qualcosa.'
'Si be' ma scusami zia, è solo che... la mia casa... mi piace troppo e mi piace restare lì. Per questo non esco mai.'
'Sul serio?'
'Eh già'
'Oh, okkay'
'Ora... posso entrare?'
'Oh certo! Tuo cugino è su in camera, vai pure.'
Salgo le scale con calma.
Entro in camera di mio cugino senza nemmeno bussare.
'EHI MIO PICCOLO NERD!! COME STA IL MIO CUGINETTO PREFERITO?'
'Ciao Demi.'
Si sentiva solo il ronzio del computer.
'Il tuo computer è lì sopra, prendilo pure.'
'Wow, grazie mille. Be' io vado, ciao!'
Prendo il computer e mi affretto a uscire.
'Comunque Demi, non mi devi mentire... So che mi odi.'
'Jamie non dirlo nemmeno per scherzo, io ti voglio bene! Ora però devo andare, ciao'
Scendo le scale.
'Ciao zia Mandy, vado a casa.'
'No no no bella, tua madre ha appena chiamato: sarà a Phoenix per tutta la settimana e tu devi stare qui da noi.'
'Va bene zia.'
'Ora andiamo a casa tua a prendere quello che ti serve'
'JAMIE'
Mado' ha urlato così forte da far cadere il gatto dal divano.
Dalla camera di mio cugino esce un grugnito.
'Andiamo a casa di Demi e torniamo, ciao'
Silenzio.

Usciamo di casa e arriviamo a casa mia.
Entro e salgo subito il camera.
Prendo uno zaino e ci metto dentro tutto quello che mi può servire e il mio diario.
Scendo e io e la zia torniamo subito a casa.

Arrivate a casa, Jamie aveva preparato la tavola e aveva pure preparato la sua camera che dobbiamo condividere.
La zia si mette subito a cucinare mentre io e mio cugino stiamo al computer.
Siamo proprio dei nerd.
Dopo aver cenato Jamie corse sul divano, io e zia lo abbiamo raggiunto con calma.
Il computer si illumina: mio zio Oliver ci stava videochiamando dal Brasile.
Lui e la zia Mandy hanno divorziato.
Dopo io e Jamie ci preparammo per dormire.
Dopo che la zia ci aveva mandati in camera a dormire, io presi il mio diario e continuai Warrior. << I've got shame, i've got scars that i'll never show, i'm a survivor in more ways than you know
>>.
Odio mentire così a tutti: a mia madre, a mia zia, a Jamie... mi sento in colpa.
Metto il diario sotto il mio cuscino e mi addormento.

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Capitolo 3
*** I was broken and bruised ***


WARRIOR.
I was broken and bruised

 


La mattina zia Mandy ci ha urlato dal piano di sotto per svegliarci.
Quando la sera Jamie mi disse che la zia lo svegliava così ogni mattina, io credevo che mi prendesse in giro.
Invece no.
Ha urlato così forte da farmi saltare giù dal letto.
Penso sempre al suo gatto. POVERO GATTO che se la subisceda anni ormai.
Sono scesa dal letto in modalità zombie, emettendo un grugnito basso.
Per colazione ci ha preparato una torta al cioccolato.
Be' in effetti inizia a piacermi stare in questa casa.
Salgo le scale in fretta per aver il diritto di usare per prima il bagno.
Mi vesto in fretta: metto un paio di jeans a sigaretta, una felpa molto larga con sopra il simbolo dei doni della morte di Harry Potter e le mie converse basse rosse.
Guardandomi allo specchio mi rendo conto di essere davvero orrenda... va be', per quel che me ne importa.
Mi insulterebbero anche se fossi vestita bene.
Scendo al piano di sotto, dove mia zia si offre di portare me e Jamie a scuola.
Siamo in ritardo.
Dato che Jamie è più in ritardo di me la zia mi lascia un paio di isolati vicino alla scuola... ci metto comunque venti minuti a piedi.

Entro in classe quando la lezione è ormai iniziata.
Appena apro la porta tutti gli occhi sono puntati su di me.
'Sei davvero molto indiscreta, Demi.' mi sussurro.
'Lovato, vuoi prendere posto alla lezione o intendi rimanere sulla porta tutta l'ora?'
Non le rispondo.
Mi sta abbastanza sul culo sta prof.
Prendo posto nell'unico banco libero, nell'ultima fila affianco a Holly Simmons, è simpatica ma troppo calma in confronto a me.
Nel banco davanti a me c'è seduta Macy Roberts, la troietta della classe, la odio più di qualunque cosa.
E io odio una marea di cose.
Diciamo la verità: il mio amore per lei è pari a quello di Harry Styles per il suo telefono... se potessi la butteri nel cesso e tirerei lo sciaquone.
E' andata a letto con la metà dei ragazzi della scuola.
Si gira verso di me e mi chiede:
'Sei arrivata tardi a scuola perchè eri troppo impegnata a piangerti addosso perchè sei grassa?'
'No Macy, mia zia mi ha lasciato a piedi... risparmiati: non me ne frega dei tuoi insulti.'
La verità è che mi importa eccome dei suoi insulti.
La lezione passa molto lentamente.
Finalment quest'incubo geografico a un certo punto finisce.
prima che suoni la campanella, la prof ci fa un annuncio.
'Mercoledì arriverà un nuovo ragazzo'.
Mi avvicino a Macy.
Contenta? La tua vagina avrà un nuovo amico.'
'Lovato se hai finito continuo il mio discorso'.
'Scusi prof'.
Ora nemmeno più una battuta si può fare.
'Allora stavo dicendo, sempre se Lovato mi permette di andare avanti, volevo spiegarvi che faremo questo mercoledì: uno dei vostri genitori verrà a racconarci qualche cosa sul suo lavoro.'
Alzo la mano.
Uffa sono così bassa che non mi vede.
Mi  metto a urlare.
'Prof! Prof!'
'Cosa c'è ancora?' sbuffa.
Non mi piace il suo comportamento.
'Mia madre è a Phoenix per lavoro, prima della prossima settimana non tornerà'.
Che peccato ceh salta questa lezione. Davvero un peccato.
'E tuo padre?'
Macy  mi guarda ridendo.
'Mio padre non verrà... glielo posso garantire.'
La prof esce dall'aula.
Macy si gira di nuovo, facendo stare tutti in silenzio per ascoltarla mentre mi insultava.
FANTASTICO.
'Demi su, dicci dov'è tuo padre'.
Sento la gola bruciarmi dalle lacrime che trattengo.
La rabbia mi ribolle nelle vene.
'Primo non sono affari tuoi'.
Prendo una penna e incomincio a giocarci.'
'E secondo: sei una grandissima stronza, Macy'.
'Cosa hai detto prego? Non credo che la pensavi così quando eravamo amiche'.
Tutta la classe trattenne il fiato.
'Be' perchè quando eavamo amiche, non eri una troia che si scopa pure i barboni per strada.'
Fine quanto lo può essere un ornitorinco in calore in una calda giornata d'estate.
Non rispose.
Per una volta la Lovato ha spaccato i culi a qualcuno.
Holly mi guarda soddisfatta.
Le ore della mattinata passano in fretta.
Anche l'ultima ora passa in fretta, nonostante la lezione di matematica.

Decido di non andare a casa a mangiare: non voglio mangiare.
Vado nel parco vicino a casa, mi siedo sotto l'ombra di un albero, prendo il computer e leggo storie inventate su Harry Potter e Hunger Games.
Mentre leggo le storie, un ragazzo si siede affianco al tronco dell' albero.
Non lo guardo: sono troppo impegnata a leggere.
A un certo punto, inizia a parlare.
'Ti dispiace se rimango qui?'
'No no, rimani pure'.
Lo guardo.
Oh mio dio è stupendo.
'Piacere sono Jeremy'.
'Demi, picere mio'.
Ti disturbo se rimango qui?'
'Me l'hai già chiesto'.
'Oh, è vero'.
Ride.
E' così tenero.
Ha gli occhi marroni, tendenti al color miele e i capelli biondo scuro.
Indossa dei jeans a cavalllo basso, una maglietta bianca e delle supra viola.
Gli sorrido.
Sembro davvero molto stupida.
Sono davvero molto stupida.
Iniziamo a parlare per ore, di molte cose.
Parliamo dei nostri gusti, dei nostri caratteri e ci conosciamo meglio, insomma.
Mi squilla il telefono: è mia zia.
Rispondo.
'Si zia, che c'è?'
'Demi corri a cas, subito!'
'Che succede zia?'
'Jamie vomita sangue, è appena arrivata l'ambulanza'.
Sentivo che mi stavano per scendere delle lacrime.
'Vai a casa Demi e aspetta che torniamo'.
'Scordatelo zia, vi raggiungo all'ospedale'.
Riattacco.
Jeremy mi guarda preoccupato.
'Che succede Demi?'
'Scusa, devo andare. devo raggiungere mia zia all'ospedale'.
'Ti ci porto io in macchina'.'No, non voglio disturbarti'.
'Ma pe favore, stai zitta. Sali in macchina e andiamo'.
Ho fatto ciò che mi ha detto; siamo saliti in macchina e siamo partiti verso l'ospedale.






















 

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