Un'amicizia che profuma d'amore

di _Francy93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Buonasera! Fino ad ora avevo scritto sempre nel fandom Twilight e questa è la prima volta che mi cimento in qualcosa di originale, quindi siate clementi!
Piccola informazione: questa storia l'avevo scritta in terza persona ma poi ho cambiato idea e l'ho trasformata in prima e dopo tanto pensare ho deciso di pubblicarla, anche grazie al sostegno di una mia cara amica (si, sto parlando di te
shasha5, ti adoro!!!) e spero tanto che vi piaccia!!!
Vi lascio alla lettura!




Un'amicizia che profuma d'amore

Capitolo 1
 

Avevo sette quando mi innamorai, per la prima volta, del nuovo compagno di classe.
Beh, forse innamorata non era la parola giusta. Chiamiamola semplice cotta da bambina.
Allora non conoscevo il vero significato celato sotto quella parola tanto piccola che a solo pronunciarla diventava grande come il mare.


… 12 anni dopo…

Era passato moltissimo tempo da allora e dopo essere stata respinta per ben due volte dal ragazzo che avevo continuato ad amare fino all'età di quindici anni, mi ero detta basta!
Non potevo continuare a soffrire per uno che nemmeno mi calcolava in quel senso ma mi considerava una semplice amica.
Avevo provato anche a dimenticarlo in ogni modo possibile ma senza alcun risultato, nemmeno odiarlo era servito a molto perchè non c'era affatto verso. Non aveva funzionato.
<< Francy, non pensare più a lui! Non ne vale la pena!>> mi disse la mia amica Imma.
<< Ma io non penso più a lui, Imma! Non in quel senso almeno>> le risposi con tono sicuro e fermo.
Io e Imma ci eravamo conosciute in seconda elementare e avevamo continuato la scuola insieme fino alle medie, dopo di che le nostre strade si erano divise.
Ci eravamo ritrovate solo di recente.
Io avevo preso il diploma di Operatore Turistico, mentre lei quello di ragioneria.
All'inizio consideravo quella di Imma un'amicizia di convenienza, visto che ai tempi della scuola mi chiamava solo per i suoi comodi.
Da quando ci eravamo ritrovate, lei aveva fatto di tutto per ottenere il mio perdono per il pessimo comportamento che aveva assunto nei miei confronti, cosa che era servita visto che l'avevo perdonata e speravo davvero con tutto il cuore che Imma non commettesse nuovamente lo stesso errore di tanto tempo fa.
<< Spero davvero che sia così, perchè tu non meriti di soffrire in eterno. Mi capisci?>>
<< Perfettamente e fidati. Non soffrirò>> l'avevo rassicurata.
<< Dai, adesso usciamo perchè ho tanta voglia di divertirmi stasera!>>
Io scossi la testa davanti al suo atteggiamento ma non potevo farci nulla: lei era così e non avrei cambiato amica nemmeno se me l'avessero servita su un piatto d'argento.
Prima di uscire, mi diedi un'ulteriore controllata allo specchio.
Indossavo un paio di pantaloni celeste a vita bassa, un top dello stesso colore e avevo abbinato un braccialetto molto carino con le perle e un paio di scarpe azzurre. In pratica ero tutta azzurra e quel colore mi donava.
<< Andiamo che stai benissimo! Farai strage di cuori stasera!>> mi stimolò Imma.
Io sorrisi. Infondo non avevo niente da invidiare alle altre ragazze.
Ero una ragazza molto carina, capelli lunghi scalati che mi arrivavano sulle spalle, occhi castani ereditati da mia madre e un fisico slanciato con le curve al punto giusto.
<< Si, forse hai ragione>> risposi voltandomi verso di lei e iniziai a squadrarla.
Indossava un paio di pantaloni attillati color rosso scarlatto, un top del medesimo colore, scarpe rosse con i tacchi e al polso un braccialetto.
Imma sbuffò sonoramente davanti al mio sguardo: << So cosa stai pensando. Una cosa tipo "Devi acchiappare il toro, per caso?">> disse convinta.
A quel punto, mi misi a ridere per un buon quarto d'ora e quando mi calmai le chiesi scusa.
<< Dai, andiamo torero in versione femminile!>> le dissi poi, trattenendo le risate prima che tornassero e uscimmo per la nostra serata all'insegna del divertimento.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




Capitolo 2
 

Era domenica ed io stavo dormendo tranquillamente, fino a che non mi svegliò il suono del telefono.
<< Veramente, Francesca sta dormendo e non può rispondere>> disse la voce di mia madre al suo interlocutore telefonico.
Mia madre, Giusy, era una donna che non passava affatto inosservata: capelli lunghi castani come me, corpo mozzafiato e quando passeggiava per strada, tutti i passanti appartenenti al genere maschile non le toglievano gli occhi di dosso.
Tempo fa aveva lavorato come sarta e adesso, invece, era una casalinga.
<< Mamma, chi è?>> dissi con voce assonnata.
Lei entrò in camera e mi porse il telefono: << E' Imma>>
Io presi il telefono e mamma tornò in cucina.
<< Pronto?>>
<< Te l'avevo detto che avresti fatto strage di cuori!>> disse Imma.
Mi voltai verso la sveglia per vedere l'orario. Erano le otto e mezzo.
<< Imma, ti rendi conto di che ore sono?>> le chiesi con tono di rimprovero.
<< Le otto e mezzo, perchè?>>
<< E' domenica, unico giorno in cui posso dormire un pochino in più, e tu mi svegli a quest'ora per dirmi una cosa del genere?>> continuai.
<< E ti sembra poco? Ti ricordo che ieri un tizio dal fisico mozzafiato non ti ha tolto gli occhi di dosso!>> mi ricordò lei pensando alla serata che avevamo trascorso ieri.
Ieri, dopo essere uscite, eravamo andate a fare una passeggiata e a prendere un gelato. Dopo di che siamo andate a ballare.
Avevo imparato a ballare solo grazie all'aiuto della mia amica Desirèe, la quale lavorava come animatrice e coreografa e ballava divinamente.
Comunque, mentre ballavo mi sentivo addosso gli occhi di qualcuno e non mi sbagliavo.
In lontananza, vidi un ragazzo molto affascinante: alto,moro, occhi verdi e fisico muscoloso al punto giusto. Era molto, molto sexy e non lo potevo negare.
<< L'avevo notato>> le dissi col sorriso sulle labbra.
Essere guardata mi lungava molto.
<< E?>> insistette lei.
<< E cosa?>>
<< Non ti attraeva nemmeno un pò?>>
Scossi la testa. Era mai possibile che la mia amica volesse a tutti i costi che mi dimenticassi di quel cretino che mi aveva rifiutata uscendo con un altro ragazzo, mettendo in atto il metodo "chiodo schiaccia chiodo"?
<< Ti ho già detto che non intendo uscire con nessuno. E questo non vuol dire che non trovi affascinante il ragazzo di ieri sera>> dissi alla mia amica.
<< Allora lo ammetti che era carino>> insistette Imma con tono malizioso.
<< E perchè mai dovrei negarlo?>> risposi per poi scoppiare a ridere seguita da lei.
<< Ecco, grazie a te mi è passato il sonno e credo che debba alzarmi, dato che sicuramente non riuscirò più ad addormentarmi. Ciao, amica!>>
<< Ciao, carissima!>> e riattaccai.
Una volta alzata, feci una rapida doccia e mi vestii. Indossai i pantaloni di una tuta, per stare comoda, e una t-shit bianca e rossa. L'aria era un pò fresca.
Cominciai i lavori domestici: lavai i piatti dopo aver fatto colazione, tolsi la polvere e feci i letti. E mentre stavo stendendo il bucato, bussarono alla porta.
Lasciai quello che stavo facendo e andai ad aprire.
<< Ciao, Giusy! Entra>> 
Giusy era un'altra mia migliore amica, insieme a Imma.
Ci eravamo conosciute sulla fermata del pullman e all'inizio non le rivolgevo la parola perchè ero troppo timida. 
Quando poi ci parlammo, legammo immediatamente e ogni volta che a scuola c'era un'assemblea d'istituto, trascorrevamo tutto il tempo insieme.
Giusy era una ragazza minuta, a scuola la soprannominavano (e lo fanno ancora) "nana", però era molto carina: bionda, occhi castani e portava un paio di occhiali.
L'adoravo e le volevo molto bene.
<< Sono venuta a vedere come stava la mia amica>> disse Giusy salutandomi con un bacio sulla guancia.
<< Tutto bene, come vedi. E tu? Se non ricordo male quest'anno hai l'esame di stato>>
Giusy era all'ultimo anno delle superiori  e doveva affrontare l'esame di maturità.
<< E' vero, ma puoi stare tranquilla perchè mi sto impegnando seriamente. Mi conosci bene e sai come sono fatta>>
<< E' proprio perchè ti conosco che mi fido ciecamente>> la rassicurai mentre finivo di stendere il bucato.
<< Senti, se hai finito usciamo un pò? Mi potresti accompagnare al centro commerciale. Sai, dovrei fare alcuni acquisti>> chiese Giusy.
<< Va bene. Aspetta che mi cambio>> le risposi.
Optai per dei pantaloni neri, maglietta a maniche corte e ai piedi delle converse nere.
Avvisai mia madre che stavo uscendo e lei mi raccomandò di non fare tardi.
Accompagnai Giusy al centro commerciale come mi aveva chiesto e acquistò un paio di pantaloni taglio jeans gialli e una maglietta bianca con la stampa di un grazioso gattino.
<< Tu sì che hai le idee chiare!>> le dissi allegramente.
<< Per fortuna, non ho gusti difficili come le tue vecchie compagne di classe che quando fanno compere ci mettono ore!>> mi rispose facendomi ridere di gusto.
Anche se non aveva poi tutti i torti.
Quando le mie compagne di scuola andavano a fare shopping, ci mettevano sempre tanto per decidere cosa prendere. Soprattutto se si trattava di scarpe, borse e trucco!
Quando poi andammo a pagare, mi bloccai non appena mi accorsi chi c'era davanti a me.
Dall'altra parte della cassa, a sistemare la sua spesa nelle buste, c'era il ragazzo che avevo visto l'altra sera.
<< Non è possibile>> mi dissi.
<< Cosa?>> chiese Giusy non capendo quale fosse il problema.
<< Niente, niente. Dai, andiamo a pagare>> risposi cambiando discorso.
Una volta pagato, tornammo a casa ed io non riuscivo a credere di aver rivisto quel ragazzo proprio in quel centro commerciale. Quando si dicono le coincidenze!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




Capitolo 3
 

Il giorno seguente, chiamai la mia amica Imma e la informai dell'incontro fatto il giorno prima.
<< Cioè, fammi capire: tu hai visto quel figo da paura non hai fatto niente?>> mi chiese per vedere se aveva capito bene.
<< Cosa volevi che facessi? Che mi mettessi a parlare con uno sconosciuto?>>
<< Ma così non conoscerai mai un altro!>> insistette.
Io sbuffai sonoramente. Era mai possibile che Imma avesse in mente solo il desiderio di vedermi a tutti i costi accanto ad un ragazzo? Non pensava minimamente a se stessa? Era chiaro che lo facesse per il mio bene, ma a volte era proprio pesante!
<< Imma, per favore, potresti pensare a te per una volta? Alla mia vita ci penso io! Grazie!>> e riattaccai senza darle il tempo di rispondere.
<< Che cosa credi? Che io non voglia più innamorarmi? Ti sbagli, cara!>> mi dissi a voce alta.
"Voglio innamorarmi nuovamente. Ma ho paura di non riuscire a farlo. 
Ho paura di non poter più aprire le porte del mio cuore ad un nuovo, futuro amore. Ma devo provarci perchè altrimenti non mi innamorerò più di nessun ragazzo. Io invece voglio farlo: voglio incontrare qualcuno che per me sarà l'unico vero amore, l'uomo della mia vita".
Era questo quello che pensavo e provavo nel profondo della mia anima.
Volevo incontrare qualcuno che per me sarà speciale e con cui condividerò tutto. Ogni cosa. Bella o brutta che sia.
Decisi di andare a fare una passeggiata, in modo che potessi sbollire un pò la tensione e la rabbia.
Mi fermai in un bar e decisi di fare colazione lì, ordinando un bicchiere di caffellatte e un cornetto alla crema.
<< Grazie>> dissi al ragazzo che mi servì l'ordinazione e non appena alzai il viso mi resi conto di chi fosse.
Era il ragazzo sexy dell'altro giorno.
<< Ma allora è una persecuzione!>> dissi a voce bassa per non farmi sentire.
<< Come, scusa?>> chiese lui.
<< No, niente. Lascia stare>> risposi io cambiando discorso.
Il ragazzo mi guardò per un attimo.
<< Io ti ho già visto da qualche parte>> disse ad un tratto rimuginandoci su.
<< Se per questo anch'io>> dissi un pò indifferentemente.
<< Ma certo! Tu sei la ragazza che ballava qualche sera fa!>>
<< E tu sei quello che non la smetteva un attimo di fissarmi>> gli risposi guardandolo finalmente negli occhi. Era meglio se non l'avessi fatto.
Gli occhi verdi del ragazzo mi fissavano come se volessero ipnotizzarmi ed io non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui.
<< Quando vedo una cosa bellissima, difficilmente riesco a toglierle gli occhi di dosso>> disse lui continuando a guardarmi. Io arrossii di botto e distolsi lo sguardo per un attimo.
<< Comunque piacere, Andrea>> si presentò.
<< Piacere, Francesca>> risposi stringendogli la mano. A quel contatto, sentii una leggera scossa e allontanai subito la mano.
Alzai lo sguardo per vedere la sua espressione e mi accorsi che era la stessa che avevo assunto io qualche istante prima.
Possibile che avesse sentito anche lui quella scossa?
Scossi la testa come per scacciare quel pensiero secondo me ridicolo.
Finito di mangiare, decisi di andare a casa e salutai Andrea.
<< Arrivederci e piacere di averti conosciuto, Andrea>> lo salutai.
<< Piacere mio. A presto, bellissima!>>
Io arrossii ancora una volta e uscii dal bar.
Non appena entrai in casa, il telefono cominciò a squillare.
<< Francesca, rispondi tu!>> disse mia madre.
<< E non sono nemmeno entrata>> dissi un pò infastidita.
<< Pronto?>> dissi una volta alzata la cornetta.
<< Ti sembrava quello il modo di reagire? Attaccandomi il telefono in faccia?>> mi rispose la mia interlocutrice dall'altra parte.
<< Ciao, Francy! Come stai? Ciao, Imma! Tutto bene, e tu? Tutto bene, grazie!>> risposi ironicamente. << Hai forse dimenticato le buone maniere, per caso?>> continuai.
<< E' vero, scusami tanto! Stai bene?>> disse lei.
Sospirai. << Si, certo. E tu?>> chiesi.
<< Idem, grazie. Ma mi spieghi che ti è preso stamattina?>>
Imma aveva ragione. Mi ero comportata davvero male rispondendole in quel modo e riattaccandole il telefono in faccia.
<< Hai ragione, ti chiedo scusa. Non avrei dovuto aggredirti in quel modo. Mi perdoni?>> mi scusai.
<< Si, io ti perdono perchè non riesco ad essere arrabbiata con te, ma tu dimmi cos'è che ti ha fatto scattare in quella maniera>> mi disse la mi amica chiedendo delle spiegazioni.
Io volevo spiegarle il motivo del mio atteggiamento nei suoi confronti, ma non sapevo come iniziare il discorso.
<< Beh, in pratica mi ha fatto scattare il fatto che tu voglia vedermi per forza con qualcuno>> le risposi dopo un pò.
<< Hai ragione... Ti chiedo scusa. Prometto che d'ora in avanti cercherò di non intromettermi nella tua vita>> mi disse Imma in tono solenne.
<< Lo spero>> risposi solamente.
<< La sai la novità? Raffaele mi ha lasciata>> disse come se niente fosse.
<< Cosa? E quando, scusa?>> le domandai stupita.
<< Qualche settimana fa>> rispose.
<< E me lo dici solo adesso? Scusa, ma non ci stai male?>> continuai.
Imma e Raffaele stavano insieme da mesi e il fatto che l'avesse lasciata mi sembrava un pò strano.
<< Ha solamente detto "Non ti amo più" e mi ha scaricata. Comunque è logico che ci sono rimasta male, ma ho pianto così tanto per lui che adesso parlarne non mi fa alcun effetto>> dichiarò poi.
<< Bene, sono contenta di sapere che non ci soffri più ma adesso basta discorsi tristi! La vuoi sapere la mia di novità?>> dissi stendendomi sul letto.
<< E me lo chiedi? Certo che sì! Avanti, spara!>> mi incitò.
<< Poco fa sono andata a fare colazione in un bar e indovina un pò chi era uno dei ragazzi che lavorano lì?>> la incuriosii.
<< Chi?>> disse lei confusa.
<< Il ragazzo sexy>> risposi in un soffio.
<< Oh mio Dio!>> urlò dall'altro lato della cornetta.
<< Ma sei impazzita? Vuoi farmi diventare sorda?>> la rimproverai.
<< Scusa, scusa, scusa! Allora, cosa è successo?>>
<< Niente di particolare. Mi ha riconosciuta e si è presentato... Dio, è così bello!>> mi lasciai scappare.
<< Ah però! Non ti eri mai lasciata andare a commenti del genere nemmeno quando pensavi a quell'imbecille>> mi disse sorpresa.
<< Non voglio parlare di lui, d'accordo?>> le dissi con tono grave.
<< D'accordo! Beh, come si chiama?>>
<< Andrea>> dissi soltanto.
<< E' un bel nome, non trovi?>> disse ed io annuii.
<< E non sai altro di lui?>> domandò poi.
<< Imma, io sono andata a fare colazione e non un'intervista!>> scherzai. << Comunque no, non so altro. Ma se vuoi qualche altro dettaglio, posso dirti che forse ha 20 o 21 anni, non di più>> finii.
<< Meglio di niente>> sorrise. << Adesso ti saluto, mia sorella mi chiama. Vuole che l'aiuti con i compiti>> continuò.
<< Va bene. Ciao e salutami anche tua sorella>> la salutai. Imma ricambiò e riattaccammo in contemporanea.
Non riuscivo a dimenticare l'incontro fatto prima e gli occhi magnetici del ragazzo che mi fissavano. Un sorriso spontaneo nacque sul mio viso, poi decisi di cambiarmi e dedicarmi alla casa per dare una mano a mia madre, cercando di non distrarmi pensando a quel ragazzo che molto probabilmente avrei incontrato molte altre volte.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***




Capitolo 4
 

<< Allora?>>
<< Allora che?>> domandai.
<< Hai più rivisto quel ragazzo?>> continuò lei.
<< Dopo la colazione? No, non l'ho più visto>>
Stavo passeggiando per strada con la mia amica e discutevamo di quel ragazzo moro.
<< A me piacerebbe incontrarlo>> mi disse Imma pensierosa.
<< Contenta tu>> risposi io.
<< Ciao, ragazze!>> ci salutò Giusy.
<< Ciao, amica!>> la salutai allegra, mentre Imma biasbicò un ciao secco.
Per me non era una novità, visto che sapevo che Imma era sempre stata gelosa delle altre mie amicizie femminili.
<< Eddai, Imma! Non mi dirai che sei ancora gelosa di Giusy?>>
<< E se anche fosse?>> rispose lei un pò arrabbiata.
<< Caspita, non ti vedevo così gelosa dai tempi della quinta elementare quando arrivò Angelina dall'Albania ed io mi offrii di aiutarla ad ambientarsi!>> dissi io lasciandomi andare ai vecchi ricordi.
<< Posso unirmi a voi per la passeggiata?>> domandò Giusy, ignorando l'occhiataccia di Imma.
<< No!>> ribattè Imma contrariata.
<< Imma, per favore, piantala. Tanto io sono e sarò sempre amica di entrambe. Adesso andiamo>> risposi prendendo sottobraccio le mie due amiche e continuammo la passeggiata.
Ad un tratto, sentimmo qualcuno parlare ed io mi fermai di botto quando udii quelle parole e quella voce che avrei riconosciuto ovunque.
<< Ciao, bellissima!>>
Io mi voltai e vidi Andrea.
<< Ma sei dappertutto! Comunque ciao a te... Andrea>> gli risposi.
Il ragazzo rise di gusto davanti alla mia reazione e quando le risate si placarono, si presentò alle due ragazze.
<< Piacere, io sono Andrea>>
<< Il piacere è tutto nostro!>> risposero Imma e Giusy contemporaneamente.
Alzai gli occhi al cielo davanti alla reazione delle mie amiche.
<< Mi dispiace non potermi trattenere con voi, ma devo andare a lavorare nel negozio di dischi qui all'angolo. A presto, ragazze! Arrivederci, bellissima!>> mi salutò allontanandosi.
<< Ma quanti lavori fai?>> gli chiesi alzando un pò la voce sperando che mi sentisse.
<< Tutti quelli che mi permettono di mantenermi!>> mi rispose, salutandomi con un cenno della mano.
Rimasi sorpresa: come faceva a lavorare ovunque? Dove lo trovava il tempo di svolgere tanti lavori uno dopo l'altro? Non si stancava?
Una volta smesso di farmi tutte quelle domande che non mi riguardavano minimamente, mi voltai e notai gli sguardi delle mie due amiche.
<< Beh, che c'è? Che cosa avete?>> domandai loro.
<< Mi sono persa qualcosa, per caso?>> chiese Giusy incuriosita.
Imma, invece, mi guardava in modo strano e non riuscivo a capirne il motivo. Quello che sapevo è che avrei dovuto dare delle spiegazioni a Giusy e il fatto che Imma fosse presente non mi aiutava di certo, sapendo bene come si sarebbe comportata e cosa avrebbe detto una volta arrivate a casa.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***




Capitolo 5
 

Finita la passeggiata, e dopo aver preso un gelato alla gelateria che si trovava sulla strada che portava a casa mia, portai le ragazze lì.
<< Mamma, sono tornata!>>
<< Ciao, Kekka! Oh, ciao anche a voi, ragazze>> rispose mia madre salutando anche le altre.
<< Ciao, Pina!>> ricambiò Imma.
<< Salve, signora>> disse Giusy.
Per poter parlare tranquillamente, andammo nella mia stanza e ci mettemmo tutte e tre sul mio letto.
Imma alla mia sinistra e Giusy alla mia destra, mentre io mi trovavo in mezzo.
<< Non so perchè ma mi sembra di stare in una delle puntate di Fuoricorso ed io interpreto il povero Secondo in questo momento!>> esclamai.
<< Molto spiritosa, cara! Senti, ma tua sorella e tuo fratello non ci sono?>>
<< Se non li vedi in casa, vuol dire che sono usciti. Non ti pare?>> risposi io in modo ironico.
<< Adesso basta! Francy ora dimmi quello che mi sono persa!>> disse Giusy con tono euforico.
<< E va bene. Io parlo e tu Imma non mi interrompere>> dissi con tono che non ammetteva repliche.
Cominciai a parlare, raccontando tutto senza tralasciare nemmeno un dettaglio.
La sera della discoteca, l'incontro nel bar e quello avvenuto quel giorno, o meglio quella mattina.
Finito di raccontare, guardai le mie amiche: Imma non aveva parlato per tutto il tempo, anche se a volte era tentata ad aprire bocca, e Giusy aveva un'espressione sorridente.
<< Beh? Non dite niente?>> domandai.
<< Quello che penso lo sai già, ma posso solo dirti che potrei anche saltargli addosso>> disse Imma tranquillamente.
La guardai con espressione sorpresa.
<< Io, invece, penso che dovresti provare a farci amicizia. Così vi conoscerete meglio>> disse Giusy. Probabilmente, tra le due, lei era l'unica con un pizzico di buon senso.
<< Va bene, poi si vedrà. Cambiando argomento: Giusy come va con Ciro?>> chiesi curiosa.
<< Tutto bene, per fortuna non abbiamo nessun problema>> rispose lei felice.
<< Mi fa davvero molto piacere saperlo. E l'altro Ciro? Si è fatto vedere di nuovo in giro?>>
L'altro Ciro di cui parlavo era stato con Giusy prima del suo ragazzo attuale e li avevo fatti incontrare io durante un'assemblea d'istituto. Ciro le aveva fatto una corte spietata per ben 2 anni, prima che Giusy si decidesse a dargli una possibilità. Poi però litigarono, cosa normale in una coppia (solo che tra loro accadeva abbastanza spesso) e questo portò alla loro rottura definitiva.
<< Ringraziando il cielo no, e poi è stato lui che ci ha perso>> rispose Giusy.
<< Questo è vero>> concordai.
Passammo tutto il pomeriggio a parlare del più e del meno ed io invitai le mie amiche a restare a cena da me.
La cena passò tranquillamente, fino a che non arrivò il momento di tornare a casa per Imma e Giusy. Si era fatto abbastanza tardi.
Una volta che furono andate via, feci una doccia veloce e mi cambiai.
Passai tutto il tempo a rimuginare su cosa fare e se dare retta ai consigli delle mie amiche, fino a che il sonno non si impadronì di me e finii nel mondo dei sogni.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***




Capitolo 6
 

La mattina dopo, mi svegliai ben riposata ma ancora con qualche dubbio su quello di cui avevo parlato con le mie amiche il pomeriggio precedente.
Mi domandavo se davvero avrei dovuto provare a conoscere meglio quel ragazzo, così magari avremmo potuto, con il tempo, instaurare una bella amicizia.
Scossi il capo e decisi che ci avrei pensato a tempo debito.
Come tutte le mattine, una volta essermi vestita, feci le faccende domestiche, che mi tennero occupata fino all'ora di pranzo.
Dopo un pò di tempo, ovvero nel pomeriggio, mi misi a leggere in tutta tranquillità, fino a quando non mi venne voglia di andare al pc.
Mentre ero intenta a leggere qualche stato o commento, mi squillò il cellulare. Era la mia amica Giusy.
<< Ciao, Francè!>>
<< Ciao!>> la salutai con enfasi.
<< Come stai? Tutto bene?>>
<< Si, e tu?>>
<< Bene, grazie>> rispose.
<< Mamma mia Francy, non puoi immaginare come a scuola mi stiano tartassando!>>
<< Ci credo! Sei all'ultimo anno!>>
<< La settimana prossima sono piena di compiti in classe. Lunedì economia, martedì inglese, mercoledì diritto, giovedì matematica, venerdì italiano e sabato informatica!>> disse.
<< In pratica hai la settimana piena>> dissi io.
<< Infatti! Di questo passo all'esame ci arriverò con la mente fusa!>>
<< Concordo!>> l'assecondai.
Continuammo a chiacchierare sulla scuola e su come andava lei, fino a che Giusy non mi chiese di aiutarla in matematica e a preparare la tesina ed io, ovviamente, accettai volentieri.
<< Ah, Francy non immagini cosa è successo...>> iniziò dopo un pò.
<< Cosa?>> domandai.
<< Mi ha chiamata Ciro>>
Io ci misi qualche secondo per capire di quale Ciro parlasse.
<< Cosa? Quando?>> chiesi incuriosita.
<< Qualche mese fa. Ma dopo 2 anni? Ti sembra normale?>>
<< Non so che dirti... ma che voleva?>>
<< Mi ha detto "Stavo vedendo le tue foto su Facebook e mi è venuto lo stimolo di chiamarti". Ed io ho risposto: lo stimolo? Devi andare in bagno?>> e iniziai a ridere.
<< Poi continuò dicendo: "Mamma mia, come sei aspra!" ed io gli ho risposto a tono: E mettici un pò di limone!>> e dopo questa affermazione, ci furono altre risate da parte mia.
<< Hai finito?>> disse Giusy iniziando a ridere contagiata da me che, invece di smetterla, continuai a ridere a crepapelle.
Una volta che mi fui calmata, le chiesi di continuare.
<< Poi ha detto: "Lo so che ti sei messa con quell'altro perchè si chiama come me, ma se vuoi ricordarti di me basta che pronunci il mio nome". Io per poco non gli ridevo in faccia! Cioè, ti rendi conto?!>>
<< Oh vi prego, chiudete la fabbrica di cioccolatini!>>
<< Vuoi riattaccare?>> chiese Giusy
<< No, mi riferivo al fatto che quel ragazzo ah mangiato troppi baci Perugina. Capisci?>> spiegai  e lei annuì dall'altra parte.
<< Dico io, adesso tu stai con un altro. Perchè non si arrende?>>
<< Credo sia malato. Il suo è un amore morboso>> mi rispose.
<< Io direi piuttosto che è un'ossessione>> continuai.
Continuammo a parlare per circa un'ora e mezza e Giusy mi informò che aveva litigato con un'amica (anche lei di nome Giusy) per colpa di uno stupido voto.
Una aveva preso 7 e mezzo ad un compito e l'altra 8, nonostante i molti errori.
Tralasciando il fatto che gli insegnanti (anche se nuovi) si confondevano con i loro nomi, nonostante i cognomi differenti, ma il fatto che avessero litigato solo per un voto a me sembrava esagerato.
Concludemmo la telefonata mettendoci d'accordo che Giusy mi avrebbe chiamata per decidere quando venire a casa mia per aiutarla a ripetere le materie e preparare la tesina.
Io ero entusiasta di poter trascorrere più tempo con la mia amica, alla quale ero molto affezionata e non vedevo l'ora di aiutarla.
Ero, inoltre, felice di vedere che l'amicizia che ci legava non era sparita con il passare del tempo e le volevo davvero molto bene.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




Capitolo 7
 

Era già passato un mese ed io non avevo più sentito Giusy dall'ultima volta che ci eravamo parlate per telefono.
"Probabilmente è impegnata con la scuola" pensai.

Come se avessimo comunicato col pensiero, mi squillò il cellulare. Era Giusy.
<< Ciao!>> la salutai allegramente.
<< Ciao, Fra!>>
<< Ehi, che succede?>> domandai notando lo strano tono di voce della mia amica.
<< Niente, semplicemente ho deciso di ritirarmi dalla scuola>> rispose come se niente fosse.
<< Che stai blaterando? Tra due mesi hai l'esame, non puoi lasciare tutto così all'improvviso!>>
<< Ci ho pensato a lungo e non ce la faccio proprio. Mio padre è anche andato a parlare con i professori>>
<< E loro cosa hanno detto?>> domandai.
<< "Ma come? Sua figlia è un ottimo elemento e non deve assolutamente lasciare! Ha ottimi voti ed è un peccato">> rispose lei dicendo le esatte parole degli insegnanti.
<< Beh, secondo me hanno ragione. Non devi lasciare>>
<< Si, ma io proprio non ce la faccio! Tra stage, preparazione della tesina e studiare le materie sono rimasta parecchio indietro. Non ce la farò a recuperare!>>
<< E allora prova a chiedere ai prof di andare più piano>> le consigliai io.
<< Dici?>>
<< Certo! Tentare non costa niente>> la rassicurai.
<< Parlerò con i prof e vedrò cosa diranno>> si convinse.
<< Brava!>> sorrisi.
<< Ma adesso cambiamo argomento! Hai più rivisto quel ragazzo dopo la tua passeggiata?>>
Istintivamente sorrisi pensando ad Andrea. Non sapevo però spiegarmi il motivo.
<< Purtroppo no, magari è molto impegnato>>
<< Si, può essere... allora adesso stacco, mi metto a studiare per provare a recuperare qualcosa>>
<< Bene, allora buono studio! Io esco a fare un giro con Imma, magari lo incontro per strada>> dissi ridacchiando.
<< Ciao, amica! Ti voglio bene!>>
<< Anch'io!>> e riattaccai.

Nel pomeriggio, io e Imma facemmo una passeggiata e un giro per i negozi, commentando i prezzi dei vari prodotti.
<< Un paio di jeans 75 €? Ma sono forse impazziti?>>
<< Ti ricordo che erano di marca, è normale che abbiano un prezzo alto>> commentammo una volta fuori dal negozio.
<< E' un'ingiustizia, però!>> rispose Imma con la voce di una bambina piccola.
<< Mi sembravi Calimero! Ah ah ah!>> risi e Imma mi seguì a ruota.
Quest'ultima, però, si bloccò all'improvviso.
<< Figo da paura in arrivo>> commentò lei ed io guardai nella sua stessa direzione.
In effetti, si stava avvicinando Andrea e sembrava che andasse molto di fretta.
<< Ciao!>> lo salutai.
<< Ciao, bellissima!>> rispose lui, guardandosi poi indietro.
<< Ehm... come mai ti guardi in giro? Cerchi qualcuno?>> domandai.
<< No, veramente sto scappando>>
<< Ah si? E da cosa?>>
Negli ultimi tempi, io e Andrea avevamo instaurato un ottimo rapporto. Potevamo definirci buoni amici.
<< Da una tizia con gli ormoni in subbuglio>> disse con tono seccato Evidentemente questa ragazza gli correva dietro da molto tempo.
Entrambe ridacchiammo: << E' logico, con un bel ragazzo come te come pretendi che le ragazze non diventino delle pazze con gli ormoni a mille!>> dissi io, ma poi mi fermai e mi resi conto di quello che avevo pronunciato.
<< Vi prego, ditemi che non ho detto davvero quello che ho detto...>>
Il mio viso andò in fiamme e la leggera risata di Andrea peggiorò la situazione.
<< Ascolta Francy, noi siamo amici vero?>>
<< Ma certo! Che domande!>> gli risposi.
<< Quindi, se ne ho bisogno mi aiuteresti?>> continuò.
<< E' ovvio! Se c'è qualcosa che posso fare, lo faccio volentieri!>>
<< Allora, per favore, reggimi il gioco...>>
<< Eh? Reggerti il gioco? In che sen...>>
Non potei terminare la frase perchè le labbra di Andrea si posarono sulle mie.
Non capivo cosa stava succedendo, ma non potei fare a meno di ricambiare il bacio.
Non era un bacio passionale, con lingua e tutto il resto, ma dolce e tenero. Solo uno sfiorarsi di labbra.
E probabilmente, lo potevo considerare il mio primo vero bacio.
Quando poi le nostre labbra si staccarono, lo guardai con un'espressione confusa e piena di domande.
Ma non ero triste per quello che era appena successo, anzi.
Dentro di me ero felice.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***




Capitolo 8
 

Nessuno dei due parlava. Non sapevamo cosa dire.
O meglio, io non sapevo cosa dire e Andrea era quello che mi doveva delle spiegazioni.
<< Mi spieghi cosa ti è saltato in mente?>> disse Imma esprimendo proprio l'interrogativo che mi stavo ponendo io, che non avevo ancora aperto bocca.
<< Ehm... io...>> Andrea non sapeva da dove iniziare.
<< Ecco... sinceramente era la prima cosa che mi era passata per la testa per liberarmi di quella...>>
A quelle parole, fu come se il mio cuore si spezzasse.
Comprendere che il mio primo vero bacio era solo un modo per liberarsi di un'altra ragazza, mi fece molto male.
Avrei voluto schiaffeggiarlo, ma non ne avevo la forza.
<< Imma, per favore andiamo via>> dissi in un sussurro debole.
<< Va bene>> acconsentì lei per poi tornare a casa senza salutare Andrea.
Non appena fui a casa, la prima cosa che feci fu quella di entrare in camera mia e stendermi sul letto.
<< Non capisco! Come ha potuto baciarti solo per... Ah! Non riesco proprio a concepirlo!>> si sfogò Imma.
<< Il mio primo vero bacio...>> sussurrai.
<< Appunto! Era il tuo... eh? Aspetta un momento. E quello che successe con Stefano anni fa? Cos'era?>>
<< Ma quello non lo posso considerare un vero bacio! Andavamo alle elementari e mi aveva chiesto di fare come Sana ed Heric! Anche se a me è sembrato più come Vera e Thomas J. Capisci? Quindi non vale!>>
Imma annuì: << Mentre quello con Andrea vale>>
<< Si...>> risposi io affondando il viso nel cuscino.
<< E tu perchè non ti sei spostata?>>
<< Non ho potuto, mi ha presa alla sprovvista! E poi come facevo a sapere che mi avrebbe baciata?!>>
<< Già, hai ragione. Scusami>> si scusò ed io feci un gesto con la mano intimandola a lasciar perdere.
<< Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia se lo dovessi rivedere in giro>> dissi ancora con la testa nel cuscino.
<< Veramente è stato lui a baciarti per divertimento, non il contrario...>>
<< Ma comunque non riuscirò a guardarlo in faccia!>>
<< Ma sei proprio cocciuta!>> commentò.
<< Non fa niente!>>
Imma non capiva. Quello era il mio primo vero bacio, maledizione!
Passò una settimana, e ogni volta che uscivo facevo sempre in modo di non incrociare Andrea.
Ma un giorno non potei proprio evitarlo.
Ero appena uscita dalla salumeria dopo aver fatto un favore a mia madre, e lo vidi attraversare la strada per arrivare da me.
Allora io affrettai il passo. Non volevo vederlo!
<< Aspetta!>> disse dietro di me.
<< Non voglio vederti, quindi vattene>>
<< Perchè? Cosa ti ho fatto?>> domandò.
Adesso faceva anche il finto tonto! Di bene in meglio!
<< Lo sai benissimo, e adesso lasciami andare!>>
<< No, non lo so! Altrimenti non ti avrei fatto questa domanda!>>
Sbuffai. << Allora sforza il cervello, se ne hai uno, e arrivaci da solo!>> e lo lasciai lì sul marciapiede.
Tornata a casa, mi cambiai e mi stesi sul mio letto e dopo un pò squillò il mio telefonino.
Risposi senza nemmeno vedere chi era.
<< Chiunque tu sia, non voglio essere rotta le scatole!>>
<< Devi ascoltarmi!>>
Io sbarrai gli occhi nel sentire quella voce.
<< Andrea? Ma come diavolo hai fatto ad avere il mio numero?>>
<< L'ho chiesto ad un tuo conoscente e me l'ha dato. Adesso, ti prego, ascoltami!>>
<< Ho detto di no, smettila!>> e gli riattaccai il telefono in faccia.
All'improvviso, ci fu una bussata di porta e dopo che mia madre andò ad aprire, un uragano dai capelli castani piombò in camera mia.
<< Ciao, amica!>>
<< Ciao, Imma>>
<< Che faccia! Cosa è successo?>>
<< Dimmi una cosa: hai dato il mio numero a qualcuno?>> le domandai.
<< Ehm... ecco...>> balbettò. << Cosa te lo fa pensare?>>
<< Il fatto che tu non mi risponda. Allora, si o no?>>
Lei capì subito dove volevo arrivare.
<< Scusa, Francy! Ma lui ha insistito così tanto che alla fine mi ha convinta e gli ho dato il tuo numero!>> si arrese confessando.
Sospirai: << Avrei dovuto immaginarlo...>>
Ad un tratto, bussarono alla porta. Mi alzai dal letto e prima di aprire, guardai attraverso lo spioncino.
<< Chi è?>> domandò Imma dietro di me.
<< La persona che ha voluto il mio numero>>

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Buon pomeriggio a tutti!
Chiedo scusa a tutti per l'enorme ritardo, ma sinceramente questo capitolo è stato un vero parto. Si, avevo le idee chiare in testa ma all'improvviso l'ispirazione andava e veniva, credo che volesse anche lei un pò di ferie XD
Comunque, ecco a voi il nuovo capitolo e spero che sia di vostro gradimento!
Buona lettura!

 


Capitolo 9

 
<< E' colui che ha voluto il mio numero>>
Proprio così: Andrea era venuto fino a casa mia per parlarmi. E invece di bussare, si mise ad urlare:
<< Forse ho capito perchè sei così arrabbiata con me. E' per il bacio, vero?>>
"Allora il cervello gli funziona!" pensai.
Ma io non ero arrabbiata per il bacio in sè per sè, più che altro lo ero per il motivo che l'aveva spinto a farlo.
<< Non è proprio per quello!>> gli risposi.
<< E allora cosa c'è?>>
"Ma allora è ottuso?! Il suo cervello è andato proprio in standby!"
<< Mi fa stare male il motivo che ti ha spinto a baciarmi! E in più...>>
<< In più?>> domandò.
<< Quello era il mio primo vero bacio, cretino!>> sbottai e tornai di corsa in camera mia.
<< Stavolta credo che il messaggio l'abbia ricevuto>> disse Imma, la quale mi aveva seguita.
<< Speriamo. Anche perchè non ho intenzione di ripeterlo>> le risposi io.

La giornata passava, Imma rimase a pranzo da me e mi fece compagnia fino a pomeriggio inoltrato. Andrea, invece, non si era mosso di un millimetro ed era ancora fuori davanti casa mia.
<< Se ne è andato?>> domandò mia madre.
<< No>>
<< E' proprio testardo>> continuò lei.
<< Ecco un'altra cosa che avete in comune>> affermò Imma.
Era vero. Nella vita sono sempre stata testarda in ogni cosa, in ogni circostanza che mi si presentava davanti e lui non era certo da meno.
Forse è anche per questa caratteristica che ci accomunava che ci siamo sempre capiti. Fino ad ora.

Dopo un pò, Imma andò via e l'accompagnai alla porta.
<< Allora ci sentiamo in questi giorni, ok?>>
<< Ok, ciao Imma>> risposi salutandola.
Prima di chiudere la porta, però, diedi un'ultima occhiata oltre il marciapiede e Andrea era ancora lì ad aspettare.
<< Non avrà mica intenzione di rimanere lì impalato per tutta la notte?>> mi domandai ad alta voce.
Chiusi la porta, poi presi tutto ciò che mi serviva per fare un bagno e mi avviai alla toilette.
Mentre ero immersa nella vasca piena di schiuma, la mia mente cominciò a viaggiare a briglia sciolta, senza freni.
La prima volta che lo incontrai in discoteca quel sabato sera, nel quale senza le insistenze di Imma non sarei uscita; al centro commerciale, al bar... fino al momento in cui mi baciò.
Quello fu il momento in cui litigammo per la prima volta e mi dispiaceva da morire.
Ad un tratto sentii un tuono, seguito poi dalla pioggia e il mio pensiero andò subito a lui, che se ne stava lì fuori.
Mi asciugai per bene, indossai il pigiama e prima di cenare andai ancora una volta alla porta.
Presi l'ombrello, uscii fuori e mi avvicinai a lui riparandolo dalla pioggia.
<< Ti prenderai un malanno>> dissi e nel sentire la mia voce, alzò il volto verso di me.
<< Vieni, entriamo in casa>> continuai e lo presi per mano conducendolo all'interno di casa mia.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Buonasera, ragazzi! 
Chiedo scusa se non ho più aggiornato ma volevo aspettare che arrivassero delle recensioni, però adesso non mi sembra giusto farvi attendere oltre.
Spero che il nuovo capitolo sia di vostro gradimento :)
Buona lettura!

 
 


Capitolo 10

 
Una volta averlo fatto entrare in casa, lo portai in cucina e gli dissi di attendere un momento.
Andai in bagno per procurarmi un asciugamano e ad un tratto lo sentii starnutire.
<< L'avevo detto io!>> sussurrai.
Preso l'asciugamano, tornai in cucina e lo trovai esattamente come l'avevo lasciato: seduto con i capelli gocciolanti a causa della pioggia. Quanto era bello, dannazione!
"No, basta! Non devo avere pensieri simili su di lui! Non devo!" mi dissi.
<< Tieni>> gli passai l'asciugamano e se la portò sui capelli.
<< Grazie>> disse, per poi starnutire ancora.
<< Figurati. Credo che dovresti farti una bella doccia e uno schampoo, per evitare che ti venga davvero un accidente>> risposi.
<< E con i vestiti come faccio?>>
<< Ti presteremo qualcosa di mio fratello che potrebbe andarti bene>>
<< Ah, va bene. Sei sicura che tuo fratello non avrà nulla da ridire?>> domandò.
<< Non credo, anche perchè glielo dirò dopo>>
<< Va bene>> sorrise. << Grazie mille>>
<< Figurati>> risposi io ricambiando il sorriso.
Andò in bagno a farsi una doccia, mentre io rimasi in cucina ad aspettare e a cercare di calmare il mio cuore che, da quando lui mi aveva sorriso, aveva cominciato a battere forte come se fosse impazzito.
Mi misi una mano sul cuore, provando a regolarizzare il battito.
<< Perchè mi fa questo effetto? Perchè?>> cominciai a pensare a voce alta. << Non sarà che...>>
<< Kekka, dov'è il tuo amico?>> domandò Genny, mio fratello.
<< In bagno a fare una doccia. A proposito, dovresti prestargli qualcosa di tuo, visto che i suoi vestiti sono fradici e non ha nulla con cui cambiarsi>> gli feci presente.
<< Mmm... d'accordo, gli darò un mio pigiama>>
<< Giusto! Anche perchè dubito che lo farò tornare a casa con questo tempaccio>> affermai con tono sicuro e fermo.
Dopo di che, mio fratello uscì dalla nostra stanza con un suo pigiama.
Bussai alla porta del bagno: << Andrea, quì fuori c'è un pigiama di mio fratello. Penso che ti andrà bene>>
La serratura scattò e Andrea aprì la porta mostrando la testa.
<< Pigiama? Ma non resto a domire quì>>
<< E invece sì. Pensavi che ti avrei fatto tornare a casa con questo tempo, e per di più a piedi?>> gli risposi a tono.
Lui mi guardò, scosse la testa con un sorriso divertito: << Grazie>> disse.
Prese il pigiama e richiuse la porta.
Il mio cuore, che prima ero riuscita a calmare, prese nuovamente a battere come un tamburo, così forte che lo sentivo rimbombarmi nelle orecchie.

"Ancora? Che diavolo mi sta succedendo?" pensai.
Ma in realtà, non c'era bisogno di pensare proprio a nulla.
Mi stava succedendo qualcosa e sapevo già cosa, perchè quelle sensazioni ed emozioni le avevo già provate una volta ed ero seriamente convinta che non sarei più riuscita a provare cose del genere.
Mi stavo innamorando di lui. O forse lo ero già ma non riuscivo ad ammetterlo, forse per paura.
Paura di non riuscire più a provare simili sentimenti per qualcuno.
Paura di soffrire ancora.
Paura di vivere nuovamente un amore non corrisposto.
Con quei pensieri, giunsi ad una conclusione che il mio cuore conosceva già da tempo.
Mi ero innamorata di Andrea.
E ne ero felice, anche se avevo una paura incredibile. Ma era comprensibile, no?
Però, questa paura non avrebbe cambiato una realtà: finalmente mi ero innamorata di nuovo.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Buonasera a tutti!
Lo so, è passato un mese dall'ultimo aggiornamento ma eccomi di nuovo qui! Non sono sparita, tranquille ^^
Spero che questo capitolo vi piaccia!!
Buona lettura!

 


Capitolo 11
 
Era notte fonda e non riuscivo a prendere sonno.
Continuavo a pensare al fatto che Andrea era a pochi passi da me che dormiva serenamente nel divano del soggiorno ed io ero tentata di alzarmi e andare a guardarlo dormire.
Cosa mi faceva quel ragazzo!
Mi faceva pensare di fare cose che non avevo mai fatto nemmeno con Stefano!
Decisi di andare a bere qualcosa in cucina, magari dopo sarei riuscita a dormire.
Presi un bicchiere e lo riempii di acqua frizzante, la preferivo di gran lunga.
<< Che ci fai ancora sveglia?>>
Mi voltai e vidi Andrea.
<< Non riuscivo a dormire e allora sono venuta a bere un pò. Tu?>>
<< Stesso motivo... Ti dispiace se prendo un pò d'acqua?>> domandò.
<< No, fai pure>> l'autorizzai e lui si servì.
Ci sedemmo e cominciammo a bere entrambi.
Ogni tanto vedevo che mi fissava e ad un tratto mi prese la mano che tenevo appoggiata sul tavolo.
<< E' tutto a posto?>>
Capii subito che si riferiva alla situazione che si era creata tra noi.
<< Si, va tutto bene>> lo rassicurai.
<< Lo so che mi sono già scusato, ma ci tengo a rifarlo. Non volevo farti stare male, io ti voglio bene e non voglio che la nostra amicizia si rovini per una mia sciocchezza. Non avrei dovuto baciarti solo per...>>
<< Andrea, va tutto bene te l'assicuro. Non c'è nessun problema, dico davvero>>
Non ero più arrabbiata. Ormai mi era passata quando l'ho visto stare sotto la pioggia tutto quel tempo.
<< Sul serio?>>
<< Certo. Adesso però è meglio se andiamo a dormire, altrimenti domani come torni a casa? Con le occhiaie stile zombie?>> scherzai.
<< Hai ragione. Allora buonanotte>> disse.
<<'Notte!>> risposi io e prima di andare a letto, mi diede un bacio sulla fronte.
Io chiusi gli occhi per godermi al meglio quel contatto.
Quando si allontanò, il mio cuore cominciò a battere forte. Se questo era l'effetto di un bacio sulla fronte, non osavo immaginare quali effetti avrebbe su di me il resto! Semmai ci fosse stato!

Il giorno dopo, Andrea tornò a casa sua, dicendo che appena avrebbe lavato il pigiama di mio fratello me l'avrebbe restituito.
Quello stesso giorno, decisi di uscire con Imma per prendere un gelato, così mi sarei svagata un pò.
<< Mi stai dicendo che alla fine l'hai fatto entrare in casa e ha dormito da te?>>chiese lei per cercare di capire.
<< Esatto, ma non è successo niente di quello che stai pensando. Ormai conosco bene la tua mente perversa!>> l'avvisai.
<< Non sto pensando proprio niente>> si difese lei.
<< Si certo, come no!>>
<< Piuttosto, Giusy dove è finita?>> domandò.
<< Non lo so. E' dal mese di giugno che non la sento>> dissi.
Infatti, da quando mi aveva detto che voleva ritirarsi dalla scuola non l'ho più sentita.
Avevo anche provato a chiamarla innumerevoli volte, ma senza successo. Ogni volta mi diceva "Connessione impossibile" ed io non sapevo più cosa fare.
<< Strano...>> sussurrò lei.
<< Già>>
<< Ehi!>> sentii. Mi voltai in direzione della voce e vidi Andrea nel negozio di dischi.
Non avevo notato che nel camminare fossimo arrivate lì.
<< Ciao!>> lo salutammo entrambe.
<< Perchè non entrate a dare un'occhiata?>> ci chiese.
<< Veramente non vorremmo disturbare...>>
Lui mi sorrise: << Nessun disturbo!>>
Io e Imma ci guardammo, annuimmo e decidemmo di entrare nel negozio.
<< Avete fatto pace, quindi>> mi sussurrò all'orecchio.
<< Si, ieri>> le risposi.
Cominciammo a guardarci intorno, fino a che Imma non mi chiamò.
<< Vieni a vedere una cosa!>>
Mi avvicinai a lei chiedendole cosa avesse visto e quando notai cos'era, sorrisi.
<< Sapevi che sarebbe uscito il suo nuovo disco, vero?>>
<< Si, e per fortuna già l'ho preso. Me l'ha portato mia sorella martedì>> la informai.
<< Avrei dovuto immaginare che già l'avessi preso>> commentò lei ed io iniziai a ridere.
<< Io ho finito il turno, se vuoi facciamo la strada insieme e ne approfitti anche per prendere il pigiama di tuo fratello>> disse Andrea alle nostre spalle.
<< Ah... va bene>> sorrisi.
<< Io approfitterei di lui seduta stante>> disse Imma sottovoce ed io le diedi una gomitata per zittirla.
Andrea chiuse il negozio, Imma ci salutò e ci lasciò da soli.
<< Andiamo?>>
<< Certo>> sorrisi.
Durante il tragitto, nessuno parlò fino a che lui non ruppe il silenzio creatosi.
<< Ehm... non fare caso al disordine che troverai in casa, va bene?>> disse passandosi una mano nei capelli per l'imbarazzo.
<< L'ordine non è il tuo forte, scommetto>>
<< Non è questo. E' che con tutti i lavori che faccio non ho mai un attimo libero e quando torno a casa ho giusto il tempo di mangiare, fare una doccia e andare a letto stanco morto>> mi spiegò.
Mi ero dimenticata che faceva tanti lavori per mantenersi.
<< Immagino... scommetto che ti alzi alle quattro del mattino>> lui annuì. << Ma ancora non capisco come riesci a lavorare così tanto. Rischi di ammalarti se continui così!>> gli dissi.
Lui mi sorrise e mi accarezzò una guancia.
<< Sei carina a preoccuparti. Grazie>>
Appoggiai il capo sulla sua mano: << Non mi preoccuperei se non mi importasse>> dissi sinceramente.
Forse mi stavo esponendo troppo, ma non mi importava.
Volevo che lo sapesse.
Andrea sorrise ancora una volta: << Adesso è meglio andare, altrimenti tuo fratello non riavrà mai il suo pigiama>>
<< Giusto>> sorrisi e ci avviammo.
Non potevo immaginare il caos che avrei trovato a casa sua una volta arrivati.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Buon pomeriggio a tutti!!
Anche se ultimamente non stanno arrivando recensioni (ed è comprensibile, essendo molto impegnati in questo periodo), ho deciso lo stesso di pubblicare un nuovo capitolo visto che l'avevo già pronto da un pò ^^
Spero tanto che vi piaccia!
Buona lettura!!

 


Capitolo 12
 
<< Cosa è successo quì dentro?>>
Arrivati davanti alla casa di Andrea, lui aprì la porta e non potete immaginare cosa trovai: il caos più assoluto.
Lui abitava in un condominio ma le stanze non erano piccole, o meglio non sembravano piccole a me da quella distanza.
<< E' passato un tornado in questa casa?>> continuai a parlare.
<< Te l'avevo detto che non ho il tempo di fare nulla>> ribattè lui.
Per terra c'erano un mucchio di vestiti sparsi e non essendoci spazio per camminare, ero costretta a metterci i piedi sopra per passare.
<< Si, me l'avevi detto ma non immaginavo che regnasse un caos del genere!>>
In cucina, poi, la situazione era ben peggiore!
La tavola piena di avanzi di cibo, i piatti sporchi nel lavello che, a giudicare dal colore che avevano, dovevano essere lì da molto tempo.
<< Ok, tu hai decisamente bisogno di una donna!>>
<< Che?>>
<< Come fai a vivere in mezzo a questo casino?>> gli chiesi.
Lui si passò una mano nei capelli con fare imbarazzato: << Sinceramente non ne ho idea>>.
Per fortuna la camera da letto era messa meglio e sul letto c'era il pigiama di mio fratello.
<< Va bene, rimbocchiamoci le maniche!>> dissi.
<< Che cosa vuoi fare?>>
<< E' semplice: ti aiuto a mettere un pò in ordine>> risposi in modo ovvio.
<< Non se ne parla nemmeno! Sei un'ospite, non una cameriera>>
<< Si, ma sono tua amica e ti voglio dare una mano>>
Lui sorrise scuotendo la testa: << Sei proprio cocciuta>>
<< Lo so>> sorrisi.
Presi il pigiama di mio fratello, lo posai sul divano della cucina e cominciai a prendere i vestiti da terra.
<< Dov'è il bagno?>>
<< Da quella parte>> mi indicò.
<< Bene>> risposi. << Non stare lì impalato! Collabora!>>
Una volta finito di mettere i vestiti in lavatrice, mi misi a lavare i piatti.
Dopo un tempo che sembrava non passare mai, avevo quasi finito di lavarli quando una sua mano mi fermò.
<< Lascia stare, ci penso io dopo>> mi disse.
<< Non fa niente, tanto ho quasi finito>>
Accidenti! Averlo dietro di me non mi aiutava affatto, soprattutto se era attaccato al mio corpo.
Ehi, un momento! Quando si era avvicinato così tanto?
In quel momento, nonostante fossi impegnata a lavare i piatti, non potevo e non riuscivo ad ignorare il battito impazzito del mio cuore.
Ultimamente, con lui era sempre così: riusciva a far battere forte il mio cuore in qualunque modo. Che mi fissasse, mi sorridesse o fosse semplicemente accanto a me, riusciva sempre a farmi perdere un battito.
<< Fatto!>> dissi e mi allontanai da lui dopo essermi asciugata le mani.
<< Bene>> sorrise. << Ti va un caffè prima di tornare a casa?>>
<< Certo>> dissi ricambiando il sorriso.
Preparò il caffè e intanto io mi guardai intorno.
Avevo visto bene dicendo che quella casa non era affatto piccola, anche se da fuori poteva sembrare il contrario.
<< Ecco qua!>> esclamò Andrea porgendomi una tazzina di caffè.
Ci soffiai sopra per raffreddarlo un pò, poi ne bevvi un sorso.
<< Sei stata gentile ad aiutarmi, anche se non eri affatto obbligata a farlo>> disse dopo un pò.
<< Te l'ho detto: l'ho fatto volentieri e non c'è bisogno che mi ringrazi>> risposi e terminai il mio caffè.
Una volta finito di bere, posai la tazzina nel lavandino e presi il pigiama di mio fratello che avevo lasciato sul divano pronta per tornare a casa.
<< Grazie mille per il caffè>>
<< Figurati. Vuoi che ti accompagni?>> mi propose.
<< No, grazie lo stesso. E' meglio che tu resti quì, sarai molto stanco>> dissi declinando gentilmente il suo aiuto.
<< Va bene, allora ci vediamo>>
<< Si, certo. Ciao!>> lo salutai lasciandogli un bacio sulla guancia.
Arrivata a casa, mi cambiai e mi preparai per la cena.
Ero stata bene a casa di Andrea ed ero contenta di essere stata utile.
Speravo solo che si decidesse a lavorare un pò meno, non volevo che si ammalasse e che mi chiedesse di fargli da infermiera. Sarebbe stato il colmo!
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Buon pomeriggio a tutti!!
Volevo augurarvi una buona Vigilia, Buon Natale e già che ci sono anche un felice e sereno anno nuovo :) E quale modo migliore potevo trovare se non postando il nuovo capitolo della storia?
Spero tanto che sia di vostro gradimento e ancora auguri!!!

 


Capitolo 13
 
Il giorno successivo, Imma mi sequestrò per l'intera giornata perchè voleva trascorrere del tempo con me e che l'accompagnassi a fare compere per i regali di Natale.
Ormai eravamo a dicembre e nell'aria aleggiava l'arrivo di quella festività che mi era sempre piaciuta.
Non sapevo dire cosa precisamente mi attraesse di quella festa, fatto sta che era la mia preferita.
Forse per gli addobbi natalizi, tutte quelle luci colorate che c'erano per strada e nei negozi, i regali da fare... non lo sapevo dire con precisione. Sapevo solo che questa festività mi metteva sempre di buonumore.
Erano già passate due ore da quando eravamo uscite di casa e stavamo ancora girando per i vari negozi perchè Imma non aveva ancora scelto cosa regalare ai suoi genitori e a sua sorella.
<< Imma, si può sapere perchè ci metti così tanto a decidere cosa comprare?>> sbuffai.
<< Perchè sono ancora indecisa! Abbi un pò di pazienza, amica!>> 
<< Ma sono ore che camminiamo per i negozi! Quando esci di casa devi avere le idee chiare!>> ecco cosa pensavo e cosa mi diceva mia sorella ogni volta che andavamo alla Star Shop e alla Feltrinelli.
<< Tu hai qualche consiglio?>> mi domandò.
<< Per tua madre potrebbe andare bene anche un profumo, i suoi gusti li sai>> provai a dire.
<< Giusto! Allora andiamo in quella profumeria!>> disse cominciando ad incamminarsi in direzione del negozio.
Sua madre, Claudia, era una donna semplice e con ottimi gusti in fatto di profumi.
La seguii, visto che non potevo fare altro, e ad un tratto mi fermai davanti ad una gioielleria.
<< Imma, tu vai avanti! Ti raggiungo subito!>> le gridai, sperando che mi sentisse. La vidi annuire.
Entrai nella gioielleria e cominciai a guardarmi intorno, c'erano bracciali, orecchini e collanine di ogni tipo fino a che non mi fermai davanti ad una di esse, tipicamente maschile. Era in oro bianco, semplice ma bellissima, con il ciondolo della sua iniziale. Era perfetta per lui.
la presi e mi diressi alla cassa chiedendo di potermela incartare in un pacchetto regalo, una volta pagato uscii da lì e mi affrettai a raggiungere Imma.
Quando entrai nella profumeria, la trovai intenta a fissare con attenzione ogni confezione contenente un profumo per scegliere quello che più si addiceva a sua madre.
<< Direi che questa è perfetta! Che ne pensi?>> mi disse indicandomi la confezione del profumo scelto. Era all'iris.
<< Certo! Sai, è anche il preferito di mia madre>> le dissi.
<< Bene! Allora prendilo anche tu!>>
<< La prossima volta. Preferisco farle un regalo che sia da parte mia e dei miei fratelli, come abbiamo sempre fatto>>
<< Se è così, allora va bene. Cosa hai preso?>> chiese indicando la piccola busta che avevo tra le mani.
<< Oh, una cosetta per Andrea. Mi piaceva e l'ho presa, credo che piacerà anche a lui>> dissi.
<< Hai preso un regalo per lui e non per me? Ora sono offesa!>> disse lei mettendo su il broncio.
<< Non ho trovato niente adatto a te. Magari nel prossimo negozio avrò fortuna>> le sorrisi e lei ricambiò.
Prima di tornare a casa (ovvero dopo un'altra oretta), trovai il regalo per lei in un'altra gioielleria, ma ovviamente non glielo feci vedere.
Una volta arrivata a casa, nascosi i regali in una mia borsa, li avrei tirati fuori solo a Natale.
Imma era venuta con me e l'avevo invitata a restare a mangiare. Per fortuna eravamo tornate giusto in tempo per il pranzo.
<< Allora, mi vuoi dire cosa è successo ieri quando sei andata via con Andrea? Non pensare che me ne sia dimenticata!>> affermò lei con decisione.
Aveva ragione, alla fine non le avevo detto più nulla.
<< Beh, non c'è niente di particolare da raccontare. Sono andata da lui per recuperare il pigiama di Genny e non sai che caos ho trovato appena entrata!>>
<< Si sa che i ragazzi e l'ordine non vanno molto d'accordo>> affermò lei facendomi ridacchiare. Non potevo darle torto.
<< Vero, ma non è colpa sua. Con tutti i lavori che fa non ha tempo per fare niente, tranne mangiare e fare una doccia prima di andare a dormire. Così mi sono offerta di aiutarlo>> le raccontai in parole povere.
<< Ma così quello si ammazza! Ed è successo qualcosa tra voi?>> disse lei.
<< E' quello che gli ho detto anch'io! E poi no, non è successo niente>> risposi sussurrando l'ultima parte.
<< Dovrei crederti?>> disse inarcando un sopracciglio.
Sbuffai: << Fai come vuoi!>> affermai e andai a lavarmi le mani e Imma mi seguì.
<< Non credere di scapparmi più tardi!>> disse decisa.
Io scossi la testa. Era la solita testa dura!

Dopo pranzo, come già detto da Imma, non potei più scappare.
Entrammo in camera mia e mi sedetti sul letto.
<< Dai, racconta!>> mi spronò.
<< Te l'ho già detto! Non è successo niente di particolare!>>
Lei sbuffò: << Sicura?>>
Alzai gli occhi al cielo: << Sicurissima! L'unica cosa che ti posso dire è quello che ho provato nell'averlo accanto a me>>
Alle mie parole, gli ochhi cominciarono a luccicarle.
<< Dimmi tutto!>> disse prendendomi le mani. Feci un respiro profondo.
<< Mi sentivo serena e agitata allo stesso tempo, mi sentivo felice e sempre col sorriso sulle labbra grazie alla sua sola presenza. Se penso a lui, alla sua voce o a qualsiasi altra cosa che lo riguarda, sorrido come un'ebete. E quando era o è accanto a me, come ieri a casa sua, il mio cuore comincia a battere forte come se fosse impazzito e non riuscivo a fermarlo! Ti rendi conto di come sono messa?!>>
<< Altrochè! Tu sei proprio partita, cotta, innamorata persa!>>
<< Me ne sono già accorta, grazie>> dissi sprofondando con la testa nel cuscino.
<< Secondo me prima o poi dovresti dirgli quello che provi>> affermò lei convinta.
<< Cosa? Non ci penso nemmeno!>> risposi tornando in posizione eretta.
<< Ed eccola che ritorna con questo atteggiamento!>> disse roteando gli occhi. << Perchè no? Sentiamo>>
<< Non ho nessunissima intenzione di perdere la sua amicizia per un mio sentimento più forte nei suoi confronti. Se per non perderlo dovrò tenere la bocca cucita, allora così farò!>>
<< Odio quando fai questi ragionamenti>> disse lei in tono rassegnato.
Sapevo che a lei non piaceva per niente quando parlavo in quel modo, e che era lo stesso atteggiamento che avevo avuto quando ero innamorata di Stefano, ma non potevo farci nulla.
Se nascondere i miei sentimenti per lui significava poter continuare ad essere sua amica, allora l'avrei fatto. Avrei seppellito quello che provavo nel profondo della mia anima e l'avrei amato in silenzio, anche se questo avrebbe portato sofferenza per me e per il mio cuore.









 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Buonasera a tutte!!
Ebbene si, dopo le feste natalizie sono tornata con questa mia storia originale e mi dispiace avervi fatto aspettare tutto questo tempo.
Spero tanto che questo nuovo capitolo vi piaccia e vi anticipo che l'avevo iniziato a scrivere proprio durante le feste, ecco perchè è ambientato a Natale.
Mi auguro inoltre che col tempo possano esserci sempre più lettrici :)
E adesso.... buona lettura!!!


 


Capitolo 14
 
Il Natale era finalmente arrivato e con esso avevo anche scoperto i miei regali: qualche manga, abbigliamento, stivali e soldi. Direi che non me la sono cavata male.
Anche i miei famigliari avevano ricevuto regali di abbigliamento.
Quel giorno ci divertimmo da pazzi, tra film da vedere, partite a tombola e risate a non finire. Unica nota stonata fu il fatto che mi beccai il raffreddore. Come ogni anno.
Ricevemmo gli auguri anche da qualche zio e zia che tutti noi, ovviamente, ricambiammo.
E venne a trovarmi anche Imma per darmi i suoi auguri di buon Natale di persona, invece di telefonare.
<< Ciao, amica! Buon Natale!>>
<< Buon Natale anche a te!>> l'abbracciai.
<< Tieni, questo è per te>> disse porgendomi un pacco.
Le sorrisi: << Grazie! Anch'io ho qualcosa per te>> risposi porgendole la bustina che avevo conservato nella mia borsa.
Entrambe aprimmo i nostri regali. Io mi trovai davanti il terzo libro de "Il diario del vampiro" e quando lo vidi le saltai al collo ringraziandola. Sapeva quanto amassi leggere.
Quando lei vide il regalo che le avevo fatto, fu il suo turno di abbracciarmi. Le avevo regalato la collana che tanto desiderava.
Invitai lei e i suoi a restare a pranzo, così ci saremmo divertiti ancora di più.
Dopo pranzo, giocammo a tombola e per poco non vincevo tutto io!
Mentre giocavamo, poi, bussarono alla porta e andai ad aprire.
<< Non fregatemi i soldi, eh!>>
Aprii la porta e mi ritrovai Andrea davanti agli occhi.
Lo feci entrare e lo salutai: << Ciao!>> dissi dandogli un bacio sulla guancia.
<< Ciao! Buon Natale!>> disse lui ricambiando il mio gesto e porgendomi un pacchetto.
<< E' per te, tieni>> affermò portandosi una mano tra i capelli.
Presi il pacchetto: << Grazie mille!>>
Lo aprii e trovai una collana con un ciondolo a forma di cuore. Era bellissima.
Sorrisi: << E' stupenda! Grazie mille, Andrea!>>
<< Sono contento che ti piaccia>> disse lui accarezzandomi una guancia.
Presi la collana dalla scatolina, la porsi a lui e mi voltai.
<< Ti dispiacerebbe allacciarmela?>>
Lo sentii sorridere: << Con molto piacere>>
Prese i due lati della collana e l'allacciò.
Nel sentire le sue mani a contatto con il mio collo, fui percorsa da mille brividi lungo la schiena.
Non potevo credere che mi facesse quell'effetto.
Mi voltai nuovamente verso di lui.
<< Ti sta davvero bene>> affermò sorridendo.
<< Grazie>> sorrisi di rimando. << Dimenticavo! Vai in cucina, io vado a prendere una cosa e ti raggiungo>> gli dissi per poi andare in camera mia. Presi il regalo che avevo comprato per lui e lo raggiunsi in cucina.
Lo trovai mentre guardava la tv con mio padre.
Mi avvicinai a lui e gli porsi la bustina che avevo tra le mani.
<< Anch'io ho qualcosa per te. Spero che ti piaccia>> sorrisi un pochino in imbarazzo. Anche se non capivo perchè.
Lui sorrise: << Non c'era bisogno>> e afferrò il regalo.
Scrollai le spalle: << E' solo un pensierino>>.
Aprì la bustina e tirò fuori la scatolina. Alzò il coperchio e lo vidi sorridere.
<< Allora? Ti piace?>> gli domandai con ansia.
Mi guardò e il suo sorriso si accentuò.
<< E' bellissima. Grazie mille>> disse baciandomi una guancia.
Arrossii e ricambiai il sorriso. Ero felice che il regalo gli fosse piaciuto.
Prese la collana e se l'allacciò. Gli stava davvero bene.
Anche lui rimase a cena da me e ci divertimmo tutti quanti insieme.
Tra film in tv, piccoli battibecchi tra mamma e papà, battute e risate, trascorremmo una serata piena di allegria.
Ad un certo punto, Imma mi sussurrò qualcosa nell'orecchio.
<< Allora, ci sono stati sviluppi?>>
<< A che proposito?>> chiesi per capire a cosa si riferisse.
<< Non fare finta di non capire. Mi sto riferendo a te e Andrea. Ci sono novità?>>
Sapevo bene cosa voleva sapere.
<< E' esattamente tutto come sempre>> le dissi.
<< E non intendi fare nulla?>>
<< Cosa dovrei fare, scusa?>>
<< Non lo so, ma devi provare a sbloccare la situazione>>
La guardai ancora più confusa: << Sbloccare la situazione? E come? Dovrei saltargli addosso dando sfogo ai miei ormoni?>>
Lei mi guardò: << Sarebbe già qualcosa>>
Scossi la testa. Io lo dicevo per scherzare e lei mi dava retta? Solo io potevo avere un'amica così pazza.
Però su una cosa aveva ragione.
Dovevo fare qualcosa per sbloccare la situazione.
Qualcosa che avrebbe potuto cambiare un pò quello che c'era tra me e Andrea.
Non che l'amicizia che ci legava non mi piacesse, anzi al contrario. Ma se la nostra situazione si fosse movimentata un pò, non mi sarebbe di certo dispiaciuto.
Magari la nostra amicizia sarebbe potuta diventare qualcosa di più.
Mi sarebbe piaciuto molto e avrei fatto qualsiasi cosa fosse in mio potere per far cambiare qualcosa, sperando di non perderlo perchè altrimenti ci avrei sofferto troppo. Ed io ero stanca di soffrire.
Se non avessi fatto io qualcosa, quì non sarebbe cambiato assolutamente niente.
E se lui mi respingesse?
Se lo facesse, probabilmente soffrirei come mai prima d'ora. Perchè quello che provavo per lui non era una semplice cotta.
No, non lo era.
E l'avevo sempre saputo, ancor prima di comprendere i miei sentimenti nei suoi confronti.
L'unico a non saperlo era lui e speravo tanto che prima o poi lo capisse da solo.
Doveva capirlo.
Oppure.... avrei dovuto farglielo capire io in qualche modo?
Però era strano. Prima dicevo che non gli avrei detto nulla per non perdere la sua amicizia... adesso, invece, affermavo tutto il contrario. Ero un caso disperato.
Dopo tanto pensare, presi una decisione.
Avrei aspettato che capisse quello che provavo per lui, e se con il tempo non ci fosse arrivato sarei intervenuta io stessa.
Non sapevo ancora come ma l'avrei fatto.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Buonasera a tutte!
Non so in quante leggeranno il nuovo capitolo ma ci tenevo a postarlo lo stesso.
Spero tanto che vi piaccia!
Buona lettura :)


 


Capitolo 15
 
Capodanno passò in fretta e in men che non si dica, arrivò il giorno del mio compleanno.
Non sapevo perchè, ma sentivo che quel giorno sarebbe successo qualcosa. Qualcosa di bello.
Mamma, il giorno prima, aveva preparato la torta e si doveva solo finire l'opera aggiungendo il numero.
Per l'occasione, indossai quello che mi avevano regalato i miei e dovevo dire che non stavo affatto male.
Quel giorno ai festeggiamenti si unì anche Imma, la quale aveva affermato che non poteva mancare al compleanno della sua migliore amica.
Ne ero davvero felice.
Però, una cosa mi dispiaceva: non sentivo più Giusy.
Era come se avessimo perso i contatti, senza volerlo.
O, almeno, io non volevo. Per quanto riguardava lei non sapevo niente.
Ma decisi di non pensarci per non rovinarmi la festa.
Ringraziai qualche zio e amico di famiglia che si era ricordato di farmi gli auguri telefonandomi, poi iniziammo la festa.
Scattammo delle foto e quando ero sul punto di soffiare sul numero che c'era sulla torta, bussarono alla porta.
Andai ad aprire io e notai che era Andrea.
Col sorriso sulle labbra lo feci entrare in casa.
<< Te ne sei ricordato>> affermai felice.
Lui sorrise: << Non avrei mai potuto dimenticare un giorno importante come questo>>
Andammo in cucina per continuare la festa, scattai delle foto anche con lui e poi arrivò il momento di mangiare la torta.
Ogni tanto, quando non guardava nella mia direzione, mi ritrovavo a fissarlo e non mi stancavo mai di farlo.
<< Sbaglio, o te lo stai mangiando con gli occhi?>> mi sussurrò Imma.
<< Piantala!>> le risposi a bassa voce. Non volevo che ci sentisse.
Finito di mangiare, chiacchierammo un pò e poi giunse il momento di aprire i regali che mi avevano fatto.
Quello dei miei l'indossavo fin dall'inizio della festa, quindi andai avanti.
Imma mi aveva regalato una collana che decisi di indossare subito.
Per quanto riguardava Andrea, non sapevo proprio cosa aspettarmi dato che tra le mani non aveva nulla.
<< Ehm... per la verità, non ho trovato niente che ti potesse piacere e così....>>
Lo guardai con espressione sbalordita: << Quindi mi stai dicendo che ti sei presentato a mani vuote?>> dissi in tono scherzoso. Lui aveva capito subito.
<< Touchè>> rispose ed io risi.
<< Non fa niente! Il solo fatto che tu sia venuto mi basta>>
Ad un tratto, lo vidi fissarmi intensamente.
<< A dire il vero, un regalo per te ce l'avrei ma non è materiale>>
Cercai di capire il senso delle sue parole ma non ci riuscii.
<< Cosa vuoi dire, scusa?>>
Si avvicinò ancora di più a me: << Questo>> e mi baciò.
Di nuovo.
Mi baciò di nuovo.
Ma quella volta, non rimasi ferma.
Portai le mani dietro al suo collo, fino a sfiorargli i capelli, e ricambiai il bacio.
Riuscivo a sentire il sapore delle sue labbra che si mischiava al mio e le nostre lingue giocare tra loro.
In quel momento, non mi importava che i miei fossero presenti e stessero assistendo alla scena.  Mi importava solo delle nostre labbra che si univano, delle sue mani che mi tenevano per i fianchi... mi importava solo di lui.

Solo di lui e della felicità che stavo provando.
Non avrei potuto trascorrere un compleanno migliore: con la mia famiglia, la mia migliore amica e con il ragazzo che amavo.
Non potevo chiedere di più. Ero felice e le cose non potevano andare meglio di così.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Buonasera a tutte!
Lo so, è passato un mese dall'ultimo aggiornamento e mi dispiace. Purtroppo tra l'ispirazione che andava e veniva e il non ricevere recensioni mi sono un pò demoralizzata. Ma adesso eccomi qui con un nuovo capitolo, sperando che vi piaccia ^^
Buona lettura!!

 


Capitolo 16
 
Il nostro bacio durò a lungo, sotto gli sguardi stupiti di tutti i presenti.
Quando ci staccammo, ci guardammo fissi negli occhi.
Non riuscivo a credere che fosse successo di nuovo.
E anche quella volta non ero riuscita a sottrarmi, non ero riuscita ad impedire che mi baciasse.
Infondo... perchè mai avrei dovuto respingerlo se era la stessa cosa che volevo io?
Si, è vero.
Volevo che mi baciasse di nuovo.
Volevo sentire ancora una volta le sue labbra sulle mie.
Volevo baciarlo ancora. Volevo abbracciarlo, stringerlo a me.
E tutto questo era accaduto.
Ma la domanda che più bramava una risposta era: lui voleva davvero la stessa cosa? Voleva davvero fare quello che ha fatto? O tutto era dovuto al suo impulso?
Se fosse stato per la seconda ipotesi ci avrei sofferto parecchio.
Decisi di domandarglielo per togliermi ogni dubbio.
<< E' questo il regalo che avevi in mente?>>
<< Esatto. Non sai da quanto desideravo farlo>>
Sorrisi: << Desideravi farlo sul serio o è stato il tuo impulso come la volta scorsa?>>
Era ciò che più mi interessava sapere.
Lui ricambiò il mio sorriso: << No, nessun impulso>> mi rassicurò e a quel punto gli diedi un bacio a fior di labbra.
Tutti i presenti ci guardavano senza proferire parola, soprattutto mia madre che sicuramente non vedeva l'ora di avere delle spiegazioni.


La festa proseguì senza intoppi, fatta eccezione per le occhiate confuse di mia madre e mio padre e quelle maliziose di Imma.
Quando la festa giunse al termine, Andrea mi salutò con un bacio sulla fronte e disse che domani si sarebbe dovuto alzare presto per andare a lavorare.
<< Va bene, allora ci sentiamo per telefono o in giro>>
<< Certo. Anche se io preferirei il telefono>> sussurrò ad io ridacchiai.
<< Vada per il telefono>> dissi.
<< Perfetto! Allora ciao e ancora auguri>>
<< Ciao e grazie!>> risposi salutandolo, poi chiusi la porta.
Mi voltai e mi trovai Imma e mia madre davanti agli occhi.
<< Adesso ci devi qualche spiegazione, non ti sembra?>>
<< Mamma, un conto è soddisfare la curiosità di Imma... ma adesso ti ci metti anche tu?>>
<< Sono tua madre e mi interesso della tua vita>> ribattè lei.
Sbuffai e mi arresi: << E va bene>>
<< Abbiamo notato che tra voi c'è un'intesa molto forte. C'era anche prima a dire la verità, ma ultimamente si è rafforzata parecchio e stasera ne abbiamo avuto la prova. Dì la verità, c'è qualcosa di più tra voi?>>
<< Ma no, mamma. Non c'è niente tra di noi... purtroppo>> risposi sussurrando l'ultima parola, ma la sentirono ugualmente.
Mia madre sorrise e lo stesso fece Imma: << E' vero, non c'è niente tra voi... ma ancora per poco>> disse Imma. << Si vede lontano un miglio che lui prova qualcosa per te, altrimenti non ti avrebbe baciata una seconda volta>>
Si, probabilmente aveva ragione lei.
<< E poi, sono sicura che anche tu provi qualcosa per lui. Vero, Francy?>> affermò mia madre.
Che cosa dovevo dire? Dovevo aprire il mio cuore di fronte a mia mamma, esattamente come avevo fatto con Imma tempo prima?
Era mia madre, se non mi confidavo con lei con chi avrei dovuto farlo?
Presi tutto il coraggio che avevo dentro di me e parlai:
<< Si, mamma. Io... io... lo amo>>
Ci ero riuscita. Avevo confessato a voce alta ciò che provavo nei confronti di Andrea e mi sentivo bene.
E ciò che avevo affermato era la pura e semplice verità.
Io amavo Andrea.
E ne ero felice.
Mia madre mi abbracciò e ad un tratto sentii qualcosa bagnarmi le guance.
Lacrime.
Lacrime di felicità.


Erano le quattro del mattino e non riuscivo a dormire.
Pensavo ad Andrea.
Ero convinta che a quest'ora fosse già sveglio per andare al lavoro.
Decisi di mandargli un sms.

Da: Francy
A: Andrea
Testo: Buongiorno :)
Non riesco a dormire e ho pensato 
di scriverti per augurarti buon lavoro.
Dacci dentro!
Ti voglio tanto bene! <3



Premetti invio e con un sorriso sulle labbra mi addormentai.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Buonasera, ragazze!! 
Come state??
Lo so, sono passati quattro mesi dall'ultima volta che ho pubblicato il capitolo 16 e mi dispiace aver fatto passare tutto questo tempo, ma sono rimasta "bloccata".
Spero davvero tanto di non avervi perse del tutto e mi auguro che la storia vi piaccia ancora.
Piccola informazione; questo è un capitolo estivo (eravamo rimaste al compleanno della protagonista), quindi ho fatto si che passasse del tempo da Capodanno e che la protagonista compisse gli anni in estate ^^
Spero che la precisazione sia abbastanza chiara :)
E adesso.... buona lettura!!!


 

 
Capitolo 17
 
La mattina seguente, mi svegliai felice anche se non sapevo perchè.
La prima cosa che feci fu quella di accendere il cell e notai subito un nuovo sms. L'aprii subito.

Da: Andrea
A: Francy
Testo: Buongiorno anche a te, tesoro!
Dovresti dormire a quest'ora, sai?
Comunque stai tranquilla, mi sto impegnando e il mio capo mi spreme come un limone XD
Ti voglio tanto bene anch'io, non dimenticarlo mai :)


Il sorriso con il quale mi ero svegliata si accentuò ancora di più. La giornata era iniziata proprio bene!

Quella mattina andai al mare con Imma (mi aveva chiamata presto per chiedermi se volevo andare con lei e avevo accettato).
Arrivammo in spiaggia alle 9:00, una volta scelto il nostro ombrellone rimanemmo in costume da bagno e ci mettemmo la protezione solare.
<< Imma, ti voglio avvertire: non farmi foto in costume perchè non voglio>>
<< Va bene. va bene>> 
Mi sembrava strano che non controbattesse quello che le avevo detto, ma non ci badai.
Ci divertimmo come delle pazze, Imma mi schizzava l'acqua ed io la ripagavo con la stessa moneta.
Fatto il bagno, ci stendemmo sui nostri asciugamani per prendere un pò di sole.
<< Sai che Andrea a quest'ora sta lavorando?>>
<< Siamo in estate, dovrebbe essere in vacanza e invece continua a lavorare?>>
Ero perfettamente d'accordo con lei.
<< Si è preso una settimana di ferie ed è stato con amici e parenti. Finita la settimana ha ripreso a lavorare>>
<< Con il caldo che fa, non oso immaginare come sta>> disse lei.
Già. A quest'ora starà maledicendo il caldo e il fatto di dover lavorare.
Ad un tratto sentii il rumore di uno scatto. Imma mi aveva fatto una foto col suo cellulare.
<< E questo perchè ti avevo detto che non dovevi farmi foto col costume!>>esclamai e lei iniziò a ridere dicendo che stavo bene.
Quando poi vidi che stavano cominciando ad arrivare le onde giganti, Imma disse che voleva farsi un altro bagno.
<< Ma sei pazza? Vuoi andare all'altro mondo?>>
<< No, ma così è più divertente stare in acqua>> rispose lei.
<< Allora ti bagni solo tu, io non vengo!>> affermai con convinzione. << Preferisco passeggiare sulla riva>>
Detto questo, l'accompagnai: lei entrò in acqua ed io rimasi dov'ero.
Ma nonostante il mio proposito fosse quello di non fare un secondo bagno, una delle onde mi colpì ugualmente scatenando le risate da parte della mia amica.
A quel punto scoppiai a ridere anch'io, infondo fu divertente.
Passammo il resto del tempo a mangiare qualcosa, fare cruciverba, giocare a carte e tanto altro.
Tornammo a casa per l'ora di pranzo e invitai Imma a mangiare con me.
Fu una bellissima giornata, cominciata con il piede giusto e finita ancora meglio!







Ok, ecco il nuovo capitolo ^^
Spero tanto che vi sia piaciuto!
Alla prossima!!

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Buon pomeriggio a tutte!!
Come va??? So che è da tanto che non pubblicavo un capitolo ma sono stata bloccata con l'ispirazione e la mancanza di recensioni mi demoralizza sempre un pò.
Spero comunque che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento!
Buona lettura!!

 



Capitolo 18
 
Le vacanze passarono in fretta e si tornò alla solita routine di tutti i giorni.
Andrea tornò a fare turni normali al lavoro, Imma iniziò un corso (non ho capito bene di cosa) mentre io ero intenzionata a fare qualcosa, forse andare in una scuola per parrucchiere o qualcosa del genere.
Una cosa bella accaduta quest'estate, è che Stefano era diventato papà di una carinissima bambina di nome Sofia. Quando lo raccontai a Imma rimase sorpresa ma non più di tanto.


Flashback


<< Cosa? Papà?>>
Annuii solamente. Quel giorno decisi di raccontarle quello che avevo saputo su Stefano, cioè che la sua ragazza Sabrina era rimasta incinta e aveva dato alla luce una bambina il giorno di Ferragosto.
Quando venni a sapere della cosa, non mi ero stupita più di tanto... non mi aveva fatto nè caldo nè freddo.
<< Con tutte le ragazze che ha avuto, una cosa del genere prima o poi sarebbe successa. Certo, avrebbero dovuto stare più attenti ma ormai il fattaccio è stato fatto>>
<< E' la stessa cosa che ho pensato io>>
<< Almeno ora è felice, no?>>
Sorrisi: << Si>>



Fine Flashback


Ora la piccola ha un mese e i genitori sono molto felici.
Mi chiedo solo se si sposeranno o no..... manca solo il matrimonio per completare l'opera.
Ero così presa dai miei stessi pensieri che non mi resi conto dell'arrivo di Andrea e se lui non mi avesse dato un bacio fra i capelli, probabilmente non mi sarei mai accorta della sua presenza.
<< Ehi...>>
<< Ehi, che ci fai qui? Non devi lavorare?>>
<< Ho finito prima, ti ho vista e ho pensato di salutarti. Qualcosa non va?>>
<< No, tutto ok. Stavo solo pensando che un mio vecchio amico d'infanzia è diventato papà un mese fa>>
<< E questo tuo amico d'infanzia sarebbe....>>
<< Il mio primo amore>> risposi tranquillamente.
Ad un tratto vidi Andrea stringere i pugni.
<< E tu... stai male per questo?>>
<< Che? Assolutamente no! Quello che provavo per lui l'ho superato da un pezzo!>>
Lo vidi sorridere, sedersi accanto a me e assaggiare il mio gelato.
<< Ehi!>> lo sgridai. Poi alzò lo sguardo su di me. Si avvicinò sempre di più fino a che le sue labbra non toccarono le mie.
Cosa c'era tra noi?











Ed ecco a voi il nuovo capitolo dopo tantissimo tempo!
Spero che vi sia piaciuto :) Lo so che è piccolo ma non sono riuscita a fare di più XD
Bacioni e alla prossima! Mi raccomando fatevi sentire ;)

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Buonasera a tutte (o meglio a chi legge e segue ancora questa storia). Sono che sono stata assente per un anno e non mi sono fatta sentire, ma la verità è che non avevo un briciolo di ispirazione. Oggi sembra essere tornata e ho voluto approfittarne ^^ Mi auguro che il capitolo vi piaccia e che lo leggiate con interesse!
Buona lettura!!!


 


Capitolo 19
 
Cosa c'era tra noi?
Era questo ciò che mi stavo domandando da quando le nostre labbra si erano staccate le une dalle altre.
Cosa provava lui per me?
Sentiva ciò che sentivo io oppure.....?
Ma non avevo il coraggio di fargli una simile domanda, perciò la tenni per me.
<< Ehm... adesso devo andare, si sta facendo tardi. E' meglio che vada anche tu>> mi disse, mi baciò una guancia e se ne andò.
Io rimasi ferma, bloccata senza dire una parola.
Cos'era successo? Perchè se ne era andato via in quel modo?
Più ci pensavo e meno risposte trovavo.
Decisi di tornare a casa, avevo la testa tra le nuvole e la cosa durò fino a che non entrai in camera mia e mi stesi sul letto.
A distrarmi fu il suono del mio cellulare che stava squillando da un quarto d'ora e non me ne ero nemmeno accorta.
<< Pronto?>>
<< Si può sapere perchè ci hai messo così tanto a rispondere?>>
<< Scusami, Imma. Ero persa nei miei pensieri e non avevo sentito il cell. Tutto ok?>>
<< Questo dovrei chiederlo io a te! E' successo qualcosa?>>
Rimasi in silenzio un attimo. << Ecco..... veramente ho incontrato Andrea, ci siamo messi a parlare e poi..... mi ha baciata>> risposi poi sussurrando a bassa voce le ultime parole, anche se lei aveva sentito lo stesso.
<< Come? Ti ha baciata?>>
<< Esatto. La cosa strana è che dopo mi ha salutata e se ne è andato...>>
<< All'improvviso? Senza darti una spiegazione?>> disse ed io annuii.
<< E' strano, molto strano>> continuò.
<< Chissà cos'ha.....>> dissi a me stessa.
<< Per me, ha paura di provare sentimenti diversi dall'amicizia nei tuoi confronti>> disse Imma.
<< Cosa?>>
<< Non hai mai pensato neanche per un secondo che Andrea stia cominciando a provare amore per te?>>
Eh? Amore?
Andrea innamorato di me? Non può essere.
Magari fosse vero!
<< Imma ma cosa stai dicendo? Ti rendi conto che è un'assurdità?>>
<< Non è un'assurdità! Pensaci: una persona non innamorata si comporterebbe mai come ha fatto lui? Insomma: ti bacia più volte, ti regala un gioiello per il tuo compleanno e ti ribacia! Se non sono atteggiamenti da persona innamorata i suoi, allora non so cos'abbia!>>
Il suo ragionamento mi ha messo pulci nelle orecchie.
E se avesse ragione? E se lui fosse davvero innamorato di me?
Se davvero mi amasse, io sarei la più felice del mondo!









Ed ecco il nuovo capitolo ^^
Spero che vi sia piaciuto e che soprattutto ci sia ancora qualcuno che segue questa storia, mi dispiacerebbe interromperla.
A voi i commenti!

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Buonasera a tutti/e! Lo so, è passato un pò dall'ultima volta che ho aggiornato e mi dispiace, ma ho avuto mancanza di ispirazione e unita a quella delle recensioni non ha aiutato a migliorare la cosa. Nonostante questo, non ho intenzione di abbandonare la storia (non so nemmeno di quanti capitoli dovrà essere, per di più) ma spero ancora che prima o poi qualcuno segua ancora questa storia perchè ci tengo molto.

N.B. I nomi di tutti i personaggi li ho presi da persone veramente esistenti, tranne quello di Andrea ^^ Ci tenevo a chiarire questo punto.
E adesso...... buona lettura!


 



Capitolo 20
 
Con il passare dei mesi, io e Andrea ci vedevamo sempre meno a causa del lavoro di lui che lo tratteneva sempre più e non abbiamo mai avuto modo di parlare di quel bacio.
Parlavamo tramite gli sms, o meglio gli scrivevo io e lei mi rispondeva appena aveva del tempo e si scusava sempre per non rispondermi subito.
In compenso, tramite internet avevo conosciuto la sua migliore amica: Vanessa.
Avevamo legato subito. Era una ragazza simpatica e avevamo molte cose in comune.
All'inizio, vedendo il tipo di rapporto d'amicizia che c'era tra loro, ero gelosa e credevo che tra lui e lei ci fosse del tenero.
Ma poi mi sono ricreduta, soprattutto dopo che Nene (quello era uno dei nomignoli di Vanessa ed era il suo preferito) mi confessò la sua omosessualità.
Quando me lo disse, lei era preoccupata che quella cosa di se potesse essere un problema, ma la rassicurai che era tutto ok.
E mentre i giorni passavano, io e lei parlavamo sempre di più e mi raccontò più cose di se.
Era di Palermo, la sua ragazza si chiamava Barbara e stavano insieme da quasi quattro anni (il loro anniversario sarebbe stato ad agosto). Avevo visto le loro foto ed erano davvero carine insieme.
Parlare con lei era piacevole e mi divertivo sempre.

Mi sarebbe piaciuto chiacchierare ancora di più con lei ma non possedevo uno di quei cellulari moderni con l'applicazione che andava di moda ultimamente.
Perciò, avevo deciso che volevo anch'io un telefonino moderno come quelli di oggi, dato che il mio sembrava uno di quelli di un'altra epoca (o come dicevo sempre io: era un cellulare del 1915-1918, e ogni volta che lo dicevo mi veniva da ridere)!
Quando poi mia madre seppe che avevo fatto amicizia con una ragazza che aveva tendenze sessuali diverse, era rimasta un pò... non sapevo dire esattamente come, forse perplessa.
Non che avesse qualcosa contro gli omosessuali, ma sapere che delle persone dello stesso sesso si baciassero le faceva uno strano effetto.
Ero al telefono con Imma e stavamo parlando del più e del meno.
<< Mi raccomando, quando ti sarai "rimodernizzata" fammelo sapere!>>
<< Certo, così potrò chiacchierare di più con te, Vanessa e Consuelo!>>
Consuelo era una ragazza che avevo conosciuto virtualmente grazie alla passione per una saga che ci accomunava.
Era di Roma, ci conoscevamo da quasi sette anni e la consideravo la mia migliore amica, forse anche più di Imma.
<< Mmm... penso che vuoi più bene alle tue amiche virtuali che a me...>>
<< Ma che dici! Lo sai meglio di me che non ho preferenze in amicizia e che l'affetto che provo è uguale per tutte!>>
<< Lo so, lo so! Ogni tanto mi faccio delle paranoie, scusami!>> disse ed io la tranquillizzai. << Adesso ti saluto, devo andare con mia madre a fare un pò di spesa. Ci sentiamo, un bacio>>
<< Ok, ciao!>> e riattaccai.
E dopo aver riagganciato, il mio pensiero era fermo sul nuovo cellulare che volevo comprarmi e che non vedevo l'ora di usare!










Capitolo finito! Spero tanto che vi piaccia!
Alla prossima!

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Buon pomeriggio a tutte/i! Si, lo so che è passato moltissimo tempo dall'ultima che ho aggiornato ma la mia ispirazione aveva deciso di farsi un bel viaggetto e di tornare solo adesso XD Spero davvero tanto di trovare ancora qualcuno disposto a seguire questa storia........ e magari a lasciare una recensione.
Mi auguro che il capitolo vi piaccia ^^
Buona lettura!!!!


 



Capitolo 21

 
Alla fine di luglio, finalmente, ebbi il mio telefonino nuovo.
Dato che era la prima volta che ne possedevo uno di quel tipo, chiamai mio cugino (che se ne intendeva più di me) per farmi aiutare ad installare Facebook e Whatsapp.
Fatto ciò, lo provai e le prime persone che contattai furono Vanessa, Consuelo e Imma.
Col passare del tempo, mi abituai in fretta e imparai ad usare subito il nuovo telefonino.
Chiacchieravo con le ragazze ogni sera e mi divertivo un sacco!
Un pomeriggio, Nene mi disse:
<< Domani sera sono a Napoli>>
<< Scherzi?>>
<< No XD>>
<< Quando parti?>>
<< Domani mattina alle 10:00 e sarò a Napoli per le 19:00. Se ti va ci vediamo>>
Io accettai. Dovevamo solo metterci d'accordo.
Mi raccontò che sarebbe dovuta partire con la sua migliore amica ma i genitori di lei non hanno voluto, per cui doveva partire sola.
Le chiesi cosa ne pensasse Barbara e mi rispose che era una storia lunga che mi avrebbe raccontato in seguito.
Qualcosa mi diceva che Barbara non aveva preso bene la partenza di Nene e mi sembrava normale.
I giorni successivi, Vanessa fece i giri per Napoli insieme all'amica che l'ospitava. Purtroppo però non eravamo riuscite ad organizzarci per vederci ma ci promettemmo che l'avremmo fatto la prossima volta che sarebbe venuta.
Il tempo passava e chiacchierando con Nene venni a sapere che lei e Barbara si erano lasciate a causa di litigi continui e incomprensioni.
Sapevo che entrambe provavano ancora qualcosa l'una per l'altra e speravo che prima o poi le cose tra loro si sistemassero.
Qualche tempo prima che Vanessa mi raccontasse quello che le stesse succedendo, venni a sapere che Andrea aveva lasciato i lavori e, con i soldi guadagnati in precedenza, voleva trasferirsi a Londra.


Flashback

<< Londra?>>
<< Si! E' una grande città e sicuramente troverò un lavoro migliore e ben retribuito!>> disse sorridendo.
Io da una parte ero veramente felice per lui, ma dall'altra temevo per noi e il nostro rapporto. E se esisteva un noi, dato che non avevamo mai messo in chiaro come stessero le cose.
Lui poi si avvicinò a me sfiorandomi una guancia: << Non devi avere paura, ci vedremo ogni volta che tornerò a Napoli quando avrò le ferie>>
<< Si, va bene... ma... ho un dubbio che mi assale>> risposi io.
<< Quale?>> domandò.
Lo guardai dritto negli occhi: << Cosa c'è tra noi? Cosa siamo?>>
Eravamo stesi sul suo letto in camera sua e mi stringeva a sè.
Poi avvicinò il suo viso al mio: << Vuoi sapere cosa siamo?>>
Io annuii.
Allora mi baciò e rimanemmo in quella posizione per un po'.
Quando si staccò da me disse: << Io ti considero la mia ragazza da un po'. E mi dispiace non essere riuscito a dirtelo o fartelo capire ma..... io ti amo>>
Io non riuscivo a parlare. Sentivo solo il mio cuore che batteva forte per ciò che mi era stato detto.
Dopo un attimo di sorpresa, sorrisi di felicità e avvicinandomi alle sue labbra lo baciai.
<< Sai, era un po' che volevo dirtelo..... io provo la stessa identica cosa. Ti amo anch'io!>>
Sulle sue labbra spuntò il mio stesso sorriso e mi strinse ancora di più a sè.
<< Meno male!>> e mi lasciò un bacio sul capo.


Fine Flashback



E così, una settimana dopo Andrea partì per Londra e, prima di trovare un appartamento per sè, andò a stare da un vecchio amico per qualche giorno.
Ora abitava vicino al suo nuovo posto di lavoro, il quale stava andando a gonfie vele.
Qualche settimana dopo poi, Nene mi disse che lei e Barbara stavano provando a fare pace ma c'era un problema: la sua partenza.
Infatti lei aveva deciso di andare a Londra da Andrea per qualche giorno e Barbara non l'aveva presa bene, ed era normale visto che stavano cercando di riavvicinarsi soltanto da poco.
Un mese dopo capii che si erano lasciate forse definitivamente perchè scoprii che Vanessa si era messa con una persona che ai suoi non piaceva ma che la faceva sentire bene e pensai che fosse meglio così.
Poi, poco tempo dopo mi resi conto che Consuelo si comportava in modo strano.
Dopo avermi detto che aveva problemi col telefonino (non riceveva subito i messaggi, le notifiche e si cancellavano le conversazioni), aveva smesso di parlarmi senza una ragione.
Un giorno, ricevetti un messaggio privato che affermava di essere da parte di sua madre e mi disse di non scrivere alla figlia per un periodo perchè lei non voleva. Non sapevo cosa stesse accadendo ma accettai di rispettare la decisione e per un pò non mi feci sentire da lei.
Fino a quando non commentai una sua foto e mi arrivò un messaggio arrabbiato che sembrava infastidito dal fatto che commentassi e mi chiedevo perchè.
Non riuscivo a capire il motivo del suo atteggiamento ma una cosa era chiara: la nostra "amicizia" era improvvisamente finita.







Ok, questo era il capitolo.
Spero davvero che sia di vostro gradimento e se mi lasciasse qualche recensione con la vostra opinione mi farebbe molto piacere :)
Alla prossima!!!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Buonasera a tutti! Mi rendo conto che è da tempo che non aggiornavo questa storia ma sinceramente (e non scherzo) la mia ispirazione era proprio sparita per un pò ma spero davvero tanto che ci sia ancora qualcuno disposto a seguire la storia, ci terrei molto.
Non mi dilungo troppo e vi auguro buona lettura!


             
 



Capitolo 22

 
Le cose non erano cambiato molto nel corso dei mesi.
Avevo accettato che Consuelo non mi parlasse più, anche se non voleva dirmi perchè e alla fine la delusione causata dall'aver capito che non era l'amica che credevo che fossi passò.
Ci sono però state delle novità. La prima era che Nene non era più potuta andare a Londra. A quanto pareva, si era aperta anche la possibilità di andare in Germania (voleva trasferirsi lì con la sua ragazza) ma quando doveva prendere i biglietti, la persona che si era interessata (una sua "amica") se ne era lavata le mani e Nene dovette rinunciare a quella possibilità.
Invece a Londra non era potuta andare perchè non era riuscita a trovare un affitto a buon prezzo.
<< Purtroppo le persone false stanno ovunque>> le avevo detto.
Un'altra novità è stata quella di aver conosciuto, sempre tramite internet, una ragazza giapponese davvero simpatica. Si chiamava Alice ed era sicula-nipponica.
Viveva con il padre, il nonno e la sorella maggiore a Yokohama; la madre viveva in Sicilia (i suoi erano separati).
Era veramente un portento! Non conoscendo molte cose dell'Italia, ogni volta che sbagliava a dire qualcosa mi faceva morire dalle risate!

Iniizo Flashback

Stavo spiegando ad Aly come si facevano gli gnocchi alla sorrentina...
<< Poi si aggiunge il parmigiano>>
<< Il parmigiano è un volatile?>>
Risi di gusto: << No! E' formaggio da grattuggiare>>
<< Ah, io mi stavo già immaginando la pasta con l'uccellino! Che figura!>>


Fine Flashback

E questo era solo una delle cose buffe e divertenti che mi accadevano con lei e se ci pensavo mi veniva ancora da ridere!
Il tempo passava e le risate con lei non mancavano mai. Parlando parlando scoprii che le amiche dalla sorella, quando andavano a casa loro, di nascosto da Miyu (sorella di Aly) la prendevano in giro per vari motivi e lei non voleva raccontarlo alla sorella perchè voleva evitare che litigasse con loro.
Le risposi che secondo me doveva dirle tutto in modo che lei l'aiutasse e alla fine la convinsi.
Quando seguì il mio consiglio, lei mi ringraziò per averla convinta a prendere il coraggio di parlarne con Miyu ma non c'era bisogno che lo facesse.
Qualche settimana fa, venni a sapere che Andrea aveva lasciato il lavoro e gli chiesi il perchè durante una nostra chiacchierata.
<< Perchè il manager è uno stronzo!>> mi disse.
<< Ho capito. Spero tanto che tu riesca a trovare un altro lavoro>>
<< Grazie mille, tesoro. Non temere, ce la farò!>>
Gli raccontai di Alice e delle risate che mi facevo con lei facendolo ridere.
Parlando con lui capii che se avevo conosciuto Alice poco dopo la sparizione improvvisa di Consuelo, era perchè il suo ruolo nella mia vita era finito ed era arrivato il momento di una nuova amicizia che probabilmente sarebbe stata anche migliore della precedente.








Ed ecco qui finalmente il nuovo capitolo ^^
Spero tanto che vi piaccia e che qualcuno torni a leggere e seguire la storia :)
Alla prossima!!

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Salve a tutti!
Dopo due mesi torno con un nuovo capitolo ma spero davvero tanto che ci sia ancora qualcuno che segui questa storia ^^
Mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento :)
Buona lettura!!!!

 


Capitolo 23



 
Il fatto che con Alice sarebbe nata una bella e sincera amicizia era assolutamente vero. Non mi ero sbagliata.
Certo non potevamo chiacchierare sempre, anche per via dei vari lavori che faceva, ma non importava.
Ero sempre stata una persona che vedeva il buono negli altri e questo, nonostante le varie batoste ricevute nel corso degli anni, non sarebbe mai cambiato.
Qualche settimana dopo, Nene mi disse che aveva perso il telefono e nonostante le numerose ricerche fatte (casa del cugino, casa del fratello, l'auto e i posti dove era stata recentemente) non lo trovava da nessuna parte.
Le consigliai di far bloccare la scheda e magari di fare anche una denuncia contro ignoti (come feci io quando mi rubarono il cellulare), anche se secondo lei non avrebbe concluso nulla perchè se l'aveva trovato qualcuno avrebbero potuto benissimo togliere la scheda.
Sperava comunque di riuscire a trovarlo, anche perchè si stava mettendo in contatto con delle persone per lavorare e mi auguravo che ci riuscisse.
Dopo un pò di tempo, seppi che Andrea aveva trovato un nuovo lavoro, nella stessa compagnia ma in un altro negozio. Ero davvero felice per lui.
C'era una cosa che mi ingelosiva però.
Recentemente avevo visto alcune foto che si era fatto con due ragazze: una sua amica ed una sua collega.
Mi divertivo a punzecchiarlo, quindi gli scrissi un messaggio.
"Quindi il tuo nuovo lavoro ha a che fare con le ragazze?"
Lui mi rispose poco dopo: "Gelosa? XD"
Io risposi subito: "Ovviamente! XD"
Poi mi chiamò ed io risposi:
<< Donnaiolo!>> dissi e lo sentii ridere.
<< Lo sai che benissimo che sei l'unica per me>>
Sorrisi: << Ruffiano!>> dissi ridendo. << Ti amo>>
<< Ti amo anch'io>>
Continuammo a parlare per un po'. Ero davvero felice che nonostante la distanza il nostro rapporto non fosse cambiato e speravo che continuasse ad essere così per molto tempo. 
Ero contenta inoltre di aver trovato qualcuno che ricambiasse i miei sentimenti e mi auguravo che quello che c'era tra me e Andrea non finisse mai.










So che come capitolo non è lungo ma spero che vi piaccia lo stesso!
Alla prossima ;) 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Buona domenica a tutti/e!
Finalmente ecco a voi il nuovo capitolo :) Volevo aggiornare ieri ma non ho avuto tempo. 
Spero davvero tanto che vi piaccia e se è si fatemelo sapere con una recensione!
Buona lettura!!!


 



Capitolo 24

 
Qualche giorno dopo, non ebbi ancora nessuna notizia riguardo al cellulare di Nene. Anzi, mi disse che stava parlando con il cugino per trovarne uno... forse come il mio.
Poi, mi disse anche che era un po' giù perchè aveva saputo una cosa non tanto bella: il suo problema d'udito era peggiorato molto e mi dispiaceva tantissimo per lei.
Aveva fatto molte visite e controlli e il medico le aveva suggerito una terapia da fare, anche se questa forma aggressiva al canale acustico sembrava irrefrenabile, per cercare di migliorare. Purtroppo non poteva nemmeno fare un'operazione perchè il rischio che potesse andare male era molto alto.
Mi dispiaceva da morire per lei ma speravo davvero tanto che potesse stare meglio.
Decisi di parlare d'altro per distrarla. Parlammo dei nove gatti che aveva il cugino e di uno di loro che era prossimo al parto.
Lei amava tantissimo i gatti e quindi era subito tornata di buonumore!
A fine mese, Nene ebbe un telefonino nuovo (datole da suo padre) e finalmente potemmo tornare a parlare come prima.
Lei mi disse che più avanti avrebbe dovuto partecipare al matrimonio di un suo cugino, mentre io a fine Aprile sarei dovuta andare alla cresima dei miei cugini. Ci consigliammo anche su come vestirci.
<< Poi mi mandi una foto del vestito scelto?>>
<< Certo! Però credo che metterò qualcosa di meno elegante>>
<< E' vero, alle cresime ci si può vestire in modo non eccessivamente elegante>> concordò anche lei.
Chiacchierammo ancora un po' e poi le diedi la buonanotte.


 
*****
 
Fine Aprile
 
La funzione della cresima durò un bel po'. In totale erano 50 le persone che dovevano cresimarsi e, dato che la chiesa era pienissima, io e la mia famiglia restammo in piedi per tutto il tempo.
E la cosa divertente era che il vescovo (c'era anche lui) quando parlava sembrava che avesse la stessa voce del Boss delle cerimonie di Made in Sud!
Terminata la funzione, andammo a casa di mia zia a festeggiare e c'era anche qualche amico dei miei cugini.
Fu una festicciola molto carina con tanti stuzzichini da mangiare. Dopo un po' tornammo a casa.
Mi cambiai e poi mi misi a letto, ma prima che potessi addormentarmi mi arrivò un messaggio da parte di Andrea.


A: Francy
Da: Andrea
Testo: Spero che alla cresima sia andata tutto bene. Non ti ho sentita per tutto il giorno e mi sei mancata. Buonanotte amore mio. Ti amo.



E con quel messaggio riuscii a dormire profondamente.
<< Ti amo anch'io>>










Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima!!!
 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Buonasera a tutti!
Ho deciso di ripubblicare questo capitolo perchè tempo fa c'è stato un problema con il sito e il capitolo era sparito. Dato che non è ricomparso da solo lo ripubblico :) E se dovesse ricomparire quello che c'era prima (risultando così due capitoli uguali) ne cancellerò uno ^^
So che probabilmente ormai non ci saranno più tante persone interessate alla storia ma io co tengo a continuarla, quindi non mi dlungo troppo: buona lettura!!!


 



Capitolo 25

 

Qualche settimana dopo, venni a sapere che Nene aveva cominciato a vendere vestiti, borse, costumi ecc e le vendite procedevano bene. Era per questo che non ci sentivamo spesso!
<< Non diventerò milionaria ma è sempre meglio che restare con le mani in mano>>
Su questo aveva ragione.
<< Poi devo anche trovare un materasso matrimoniale>>
<< Per fare che cosa?>>
<< Perchè io e Viviana conviviamo e probabilmente andremo a vivere da un'altra parte. E tra le mie cose e le sue è un casino XD>>
<< Non lo sapevo! Auguri a tutte e due!>>
<< Come? Ma te l'avevo detto dall'inizio!>>
<< No, mi dicesti che avresti voluto vivere con lei, non che già lo facevate>> dissi io.
E lei, convinta di avermelo già detto, mi raccontò ogni cosa.
Viviana viveva a casa sua da otto mesi (praticamente da quando stavano insieme) perchè la sua famiglia l'aveva cacciata di casa dopo averla picchiata. Il motivo? La sua omosessualità.
E le avevano anche detto che se la vedevano per strada l'avrebbero ammazzata.
Come può una famiglia dire cose del genere a qualcuno che ha cresciuto?
Dire ad una figlia di volerla uccidere solo perchè è lesbica?
Era nata così, non si poteva tornare indietro.... io li avrei denunciati se fossero stati la mia famiglia.
Per fortuna, adesso che stava con Nene e la sua famiglia era al sicuro.
Poi parlammo di altre cose più allegre: dei nostri animali, del cibo e questo portò a farmi avere fame!
<< Come è andata a finire con quella tua amica..... Consuelo?>> domandò dopo un po'.
<< Niente di nuovo, dall'ultima volta che parlammo non si è più fatta sentire ma è meglio così. Mi sono liberata di una persona falsa, come già ti dissi>>.
Lei annuì e parlammo d'altro. Mi disse che le vendite stavano andando bene ma aveva bisogno di aiuto perchè da sola non era facile fare tutto (prendere gli ordini, preparare la merce ecc) e aveva chiesto alla sua migliore amica ma le aveva risposto di no perchè era convinta che non se la sarebbe cavata e preferiva vendere gadget sugli anime.
Poi, con il passare dei giorni gli ordini aumentavano e Nene era veramente soddisfatta.
Parlammo di tanto altro, come ad esempio delle cose buffe che facevano i nostri animali ecc.
A quanto avevo capito, fra pochi giorni si sarebbe assentata forse per andare a trovare il padre e probabilmente avrebbe trascorso il suo compleanno lì.
Qualche giorno dopo, mi resi conto che Nene non si faceva sentire, mi preoccupai e allora provai a farle due squilli ma la telefonata si interrompeva da sola.
Provai anche a scriverle un messaggio sul social network e dopo un giorno mi rispose. Mi ringraziò della premura che avevo avuto nel preoccuparmi per lei dicendo che le aveva fatto piacere e mi spiegò cos'era successo: il suo cellulare si era rotto.
Mi disse che una mattina doveva rispondere a dei messaggi di alcuni clienti e poi, mentre stava appoggiando il telefonino sul mobile del bagno (o meglio lei era convinta che lo stesse appoggiando lì), esso cadde nel secchio dell'acqua con la candeggina e quindi morì definitivamente!
Di conseguenza non parlammo per un po' di tempo.
Poi, quando tornammo a parlare mi disse che stava usando il cellulare di Viviana (anche per lavorare).
E a metà mese mi arrivò un messaggio sul cellulare: era Nene che mi diceva di essere di nuovo reperibile!
Tornammo a parlare come prima e mi disse che stava usando un suo vecchio numero sul telefono che le aveva prestato la sua migliore amica, allora le avevo raccomandato di stare attenta stavolta.
<< Assolutamente, altrimenti Laura mi uccide una volta per tutte XD>>
Ero davvero felice di poter tornare a parlare con lei come facevamo prima.
La sera, poi, mi misi a parlare con Andrea e mi disse che a fine mese sarebbe tornato per trascorrere le vacanze estive qui e saremmo stati un po' insieme.
<< Non vedo l'ora di rivederti!>> gli dissi contenta.
<< Anch'io, non sai quanto. Ti amo>>
<< Ti amo anch'io! Tantissimo!>>
Ero emozionata all'idea di rivederlo e di stare con lui per un po' e sinceramente non vedevo l'ora che arrivasse la fine del mese!











Ecco il nuovo capitolo!
Spero davvero tanto che vi piaccia!
Alla prossima!!

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Buonasera a tutte!
Sicuramente non ci saranno tante persone a seguire la storia ma io ci tenevo a continuarla e spero tanto che prima o poi arriveranno nuove persone a recensire :)
Ora vi lascio e buona lettura!!

 


Capitolo 26

 
Finalmente era arrivato il momento che tanto aspettavo: quel giorno sarebbe arrivato Andrea e dopo tanto tempo saremmo stati un po' insieme.
Ero emozionata e non vedevo l'ora di andare all'aeroporto a prenderlo!
Volevo essere carina, quindi decisi di truccarmi un po' (anche se io non ero affatto il tipo che si truccava troppo): misi un po' di ombretto, lucidalabbra e phard. Indossai i vestiti che avevo scelto il giorno prima e fui pronta per uscire.
Arrivata all'aeroporto, mi misi a guardarmi intorno per vedere se riuscivo a scorgerlo tra la folla.
Quando finalmente lo vidi, sorrisi anch'io ricambiando il suo sorriso e gli corsi in contro gettandogli le braccia al collo. Lui rise e mi strinse forte a sè.
<< Mi sei mancato tanto!>> dissi stringendolo più forte.
<< Anche tu mi sei mancata>> rispose lui baciandomi il collo.
E sempre restando abbracciata a lui lo baciai.
Quanto mi erano mancate le sue labbra...
Il suo sapore di menta...
Quanto mi erano mancato abbracciarlo, stringerlo a me...
Insomma, mi era mancato tutto di lui!
Ci staccammo dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo e lui iniziò a guardarmi tutta fino a che non parlò:
<< Sei bellissima>> disse accarezzandomi il volto.
Io arrossii: << Grazie... è merito del trucco però...>> risposi ma lui negò: << Assolutamente no>> disse baciandomi la fronte: << Non è merito del trucco. Tu sei bellissima già al naturale ma non te ne rendi minimamente conto>> continuò  respirando il mio profumo.
Dio, quanto mi era mancato!
Dopo tutte quelle effusioni, decidemmo di andare via a piedi restando abbracciati.
Ogni tanto lui mi baciava; che fossero le labbra, la fronte o la testa non aveva importanza perchè io mi godevo al massimo ogni contatto. Non avevo la minima intenzione di perdermi niente nel periodo in cui era con me.
<< Senti tesoro, adesso vado a casa mia a posare le valige, mi faccio una doccia e mi riposo un po'. Così poi più tardi ti passo a prendere e stiamo ancora insieme. Va bene?>> mi disse dopo un po'.
<< Certo>> risposi con un bacio. << Allora ci vediamo dopo>> finii e lui mi baciò ancora prima di andare.
Tornai a casa felice e aiutai mia madre con il pranzo.
Non vedevo l'ora di stare di nuovo con Andrea.
Quel pomeriggio, Andrea mi venne a prendere e mi portò a casa sua, quella in cui viveva prima di trasferirsi a Londra e che aveva deciso di non vendere. Diceva che sarebbe stata utile per quando aveva le ferie dal lavoro e tornava qui ogni volta che poteva.
Passammo il tempo a chiacchierare su come andavano le cose e a baciarci, fino a che non ci stavamo per lasciare andare. Ma lui si fermò.
<< Sto correndo troppo.... forse è meglio se mi.....>> ma non lo lasciai finire.
<< No>> dissi. << Non serve che ti fermi. Sono pronta>>
<< Sei sicura?>>
Quella sarebbe stata la mia prima volta e se c'era una cosa su cui ero certa era che non c'era altra persona con cui avrei voluto fare l'amore.
<< Si, sono sicura>> affermai. << Solo.... fai piano, ti prego. Non l'ho mai fatto prima>>
Lui mi sorrise: << Sarò delicato, promesso>> mi rispose baciandomi, poi mi prese in braccio e mi portò nella sua stanza. Mi misi a ridere.
<< Cosa c'è?>> domandò.
<< Addirittura in braccio?>> dissi io.
<< Si, che c'è di male? Voglio che la tua prima volta sia speciale e perfetta>> mi rispose appoggiandomi sul letto.
<< Tu sei speciale e perfetto>> dissi attirandolo a me e baciandolo.
Tra baci e carezze ci alternavamo: lui mi toglieva la maglia ed io gli toglievo la sua, poi passò ai pantaloni ed io feci lo stesso. Anche il mio intimo e il suo sparirono.
Cominciò a baciare il mio corpo centimetro per centimetro, facendomi provare delle sensazioni e delle emozioni incredibili che mai avevo provato.
Una volta arrivato alle labbra mi guardò intensamente negli occhi: << Se ti faccio male dimmelo e mi fermerò>>
<< Okay>> risposi e si posizionò fra le mie gambe.
Con estrema delicatezza cominciò a penetrarmi, cercando di non farmi male; iniziai a provare un leggero fastidio ma era sopportabile.
Quando poi il fastidio aumentò leggermente, gli chiesi di fermarsi.
<< Ti sto facendo troppo male?>>
<< No... un po' di dolore la prima volta è normale..... aspetta...>> gli dissi e aspettammo qualche minuto. Poi:
<< Continua...>> dissi. Lui mi guardò.
<< Se non vuoi ci fermiamo, non preoccuparti. Basta dirmelo>>
<< No, continua ti prego... è tutto okay adesso>>risposi, lui mi baciò e riprese da dove si era fermato.
Fu davvero delicato, esattamente come mi aveva promesso.
Ad ogni spinta lo stringevo di più a me, provavo emozioni forti e amplificate  una sensazione nuova: mi sentivo completa.
Al termine dell'amplesso, Andrea si stese accanto a me e mi strinse forte a sè.
<< Ti amo>> disse baciandomi il capo.
<< Ti amo anch'io>> risposi baciandogli il petto nudo e poco dopo mi addormentai.

Non sapevo per quanto avevo dormito ma quando mi svegliai mi accorsi che Andrea si stava rivestendo.
Osservavo la sua schiena nuda e le sue spalle forti ed erano assolutamente perfette.
Sentendosi osservato, si voltò verso di me.
<< Ehi, ben svegliata>> disse e mi diede un bacio che ricambiai con piacere.
<< Ciao>> risposi baciandolo ancora. << Ti stai rivestendo>>
<< Si, perchè? Vuoi fare il secondo round?>> disse sorridendo per poi baciarmi il collo.
<< Spiritoso... Mi piacerebbe ma non adesso, mi sento un po' indolenzita e vorrei farmi una doccia. Posso usare il tuo bagno?>>
<< Certo che puoi! Ehm... amore stai bene?>>
Non risposi subito, cercai di metabolizzare come mi aveva chiamata. Aveva sempre detto "tesoro" mentre adesso mi aveva chiamata.....
Amore.
<< Ripetilo>> sussurrai.
<< Cosa? Stai bene?>>
<< No, non quello... ripeti come mi hai chiamata>>
Sorrise: << Amore>> e avvicinandosi di più a me ripetè: << Amore>> e l'abbracciai forte. Dopo un po' lo lasciai andare e mi diressi in bagno ma prima dissi: << Sto benissimo e tu sei stato perfetto!>> gli mandai un bacio e chiusi la porta.
Feci una doccia rinfrescante, poi indossai i vestiti di prima e mi sedetti sul letto.
Ancora non riuscivo a credere che fosse successo veramente, ma quando il mio sguardo si posò su una macchiolina rosa capii che non era stato un sogno.
<< Che ne dici di restare a cena qui da me?>> chiese Andrea risvegliandomi dai miei pensieri.
<< Okay ma devo avvertire casa prima>> risposi.
<< Va bene... cosa fai?>> disse e venne a sedersi anche lui.
<< Niente... osservavo questa>> dissi, lui si sporse un po' per vedere a cosa mi riferivo e sorrise stringendomi da dietro.
<< Sono felicissimo di essere stato il primo. Ora sei completamente mia>> affermò. Io sorrisi e gli baciai una guancia. << Già. Avevi dei dubbi, forse?>> e lui negò con la testa.
Per cena aveva ordinato due pizze e degli stuzzichini. Trascorremmo una serata bellissima.
Dopo aver cenato, decisi di andare a casa e lui si offrì di accompagnarmi.
<< Non serve, tranquillo! Dico davvero ma grazie del pensiero>>
<< Sicura?  Guarda che lo faccio con piacere>>
<< Lo so>> e lo baciai. << Ma davvero non serve. Ci vediamo domani?>>
<< Va bene, allora non insisto più. A domani, amore. Ti amo>> e mi baciò a lungo, come se non volesse lasciarmi andare.
<< Ti amo anch'io. A domani>> lo salutai e tornai a casa.
<< Sono tornata!>> annunciai e salutai mia madre.
<< Tutto bene?>> domandò.
<< Certo, perchè?>>
<< Sei diversa>> affermò lei.
<< Ma no, sto benissimo! Ora vado a letto, buonanotte!>>
<< 'Notte>> e mi guardò come qualcuno che sapeva tutto.
Che avesse capito?














Eccomi qua!
Dopo tanto tempo sono tornata con un nuovo capitolo ;)
Spero davvero tanto che prima o poi qualcun altro passi a leggere la storia perchè ci tengo tanto ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!!!

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Salve a tutti/e! 
Lo so, è ormai un anno che non aggiorno e non so se qualcuno segue ancora questa mia storia ma ci tengo molto e non voglio assolutamente lasciarla incompleta. L'ispirazione se ne era andata ma per fortuna ogni tanto ritorna, quindi eccomi qua :) Spero che il capitolo vi piaccia!
Buona lettura :)
 

 



Capitolo 27


 
Quella mattina mi svegliai felice e il mio pensiero andò al giorno precedente.
Ripensai a tutto ciò che era successo, alle emozioni fortissime che avevo provato..... e mi emozionai ancora una volta.
Ancora non riuscivo a crederci che io e Andrea l'avevamo fatto!
Avevo sempre detto che avrei aspettato il matrimonio ma..... mi sentivo pronta e quindi non me ne pentii affatto.
Il suono dell'arrivo di un messaggio mi risvegliò dai miei pensieri. Era Andrea.

​<< Buongiorno, amore:) Dormito bene?>>
<< Buongiorno a te <3 Si, ho dormito bene. Anzi, non sono mai stata meglio>>
<< Sono contento. Ti va di andare al mare insieme?>>
<< Certo! Faccio colazione e mi preparo!>> gli risposi.
Una volta essermi lavata e vestita, mi misi a fare colazione. Dopo un po' arrivò mia madre.
<< Ti sei alzata presto!>> disse ed io sorrisi.
<< Si, tra poco Andrea verrà a prendermi perchè mi ha chiesto di andare al mare insieme ed io ho accettato>>
<< Ah bene, mi raccomando però mettetevi la protezione solare, quest'estate e questo sole sono peggio dell'anno scorso>> disse.
<< Certo! Lo sai che la metto sempre>> la rassicurai.
Poi, mentre finivo di fare colazione, mi accorsi che mia madre mi osservava.
<< Cosa c'è?>> le chiesi.
<< Niente, è che.... ci avevo visto giusto ieri sera, sei diversa. Tutto a posto con Andrea?>> mi domandò.
<< Si, tutto a posto>> sorrisi. << Va tutto a gonfie vele>> le risposi.
Mi prese una mano: << Senti, sono tua madre e lo sai che mi puoi dire tutto..... E' successo qualcosa di importante ieri che ti ha reso così felice? Non credere che non abbia notato niente! Anzi, sono felice di vederti così>> sorrise ed io ricambiai.
Non mi ero sbagliata, mia madre aveva capito tutto.
<< Mamma io...>> ma non sapevo come andare avanti con il discorso.
<< Dimmi la verità: tu e Andrea avete...>> disse ed io non avevo idea di come risponderle.
Ma poi mi resi conto che non aveva senso tenerglielo nascosto e le raccontai tutto.
Quando finii di parlare, le chiesi ciò che mi preoccupava:
<< Mamma? Senti, adesso che sai tutto.... credi che io sia come tutte le ragazze che ci sono oggi?>>
Lei mi guardò come se avessi detto un'eresia: << Come puoi anche solo lontanamente pensare questo? Per te lui è stato il primo>> cominciò ma io la interruppi.
<< Si ma non ho atteso fino al matrimonio...>>
Lei si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia e disse: << E' vero ma questo non significa che tu sia come le ragazze di oggi, per niente. Loro la danno al primo che passa e cambiano ragazzo di contnuo, tu invece hai aspettato. Hai aspettato fino a che non è arrivato Andrea che è diventato con il tempo il tuo ragazzo, il primo ragazzo della tua vita...>>
<< E l'ultimo, spero>> la interruppi sorridendo e lei sorrise di rimando.
<< E se ti sei concessa a lui vuol dire che per te è quello giusto, altrimenti non l'avresti fatto>> terminò.
<< Si>> dissi soltanto. Non c'era altro da aggiungere, aveva ragione.
Ad un tratto sentimmo il suono di un clacson.
Andrea era arrivato.
<< Questo è Andrea. Vado a prendere la borsa>> dissi e dopo aver preso la borsa salutai mia madre che mi fece le solite raccomandazioni, poi salutò anche Andrea.
<< Mi raccomando, ti affido mia figlia quindi trattamela bene>> disse mentre salivo in macchina.
<< Come sempre, Giusy>> le rispose lui. Ormai aveva confidenza con mia madre tanto da chiamarla per nome.
Poi mi baciò la mano davanti a lei, salitai mia madre ancora una volta e partimmo.
Prima di uscire dal viale in cui abitavo però lui fermò la macchina.
<< Che c'è?>> chiesi.
<< Non ti ho ancora salutato come si deve>> rispose avvicinandosi alle mie labbra.
<< Ciao>> disse con voce sensuale.
<< Ciao>> risposi io e mi baciò. Avevo già detto quanto mi piaceva il suo modo di baciarmi?
Quando si staccò da me prese la mia mano, l'intrecciò alla sua e la portò sul cambio.
Dopo circa un'ora e mezza arrivammo a destinazione, parcheggiammo, prendemmo le nostre cose e dopo aver pagato al parcheggio scendemmo in spiaggia.
Scegliemmo un ombrellone, sistemammo le nostre cose e ci spogliammo rimanendo in costume.
Era la prima volta che andavo al mare con un ragazzo e, nonostante Andrea mi avesse già vista senza vestiti il giorno prima, un po' di imbarazzo c'era comunque.
Lui, capendo il mio stato d'animo, si avvicinò a me: << Tranquilla, ho già visto ciò che c'era da vedere>> disse scherzando.
<< Ah-Ah, spiritoso>> dissi di rimando e lui rise poco prima di baciarmi la fronte.
Ci mettemmo la protezione solare a vicenda e quando sentivo le sue mani su di me nella mia mente c'erano pensieri che non erano da me, non avevo mai avuto pensieri simili e sinceramente vederlo in costume e a petto nudo non mi aiutava per niente.
Aspettai qualche minuto, poi dissi: Facciamo un bagno?>>, lui accettò ed entrammo in acqua.
Dato che io non sapevo nuotare, portai con me un materassino a cui aggrapparmi.
Andrea invece sapeva nuotare, infatti si buttò subito sott'acqua e quando riemerse con quei capelli bagnati era un'assoluta visione. Ed era mio.
Quando vide che ero aggrappata al mio materassino si avvicinò, mi sorrise e mi tolse il mio appoggio.
<< Questo non ti serve>> disse e dopo aver portato il materassino sotto l'ombrellone tornò da me.
<< Ti ricordo che io non so nuotare>> affermai.
<< Si lo so, ma quell'aggeggio non ti servirà>> rispose avvicinandosi a me << Perchè ci sono io a cui puoi appoggiarti>> terminò facendomi aggrappare a lui.
Io sorrisi: << In effetti tu sei molto meglio del materassino>> dissi baciandolo.
Sentivo il profumo della sua pelle mischiato a quello del mare. Era buonissimo.
Mi strinsi ancora di più a lui quando cominciarono ad arrivare onde un pochino più grandi e ad un tratto sentii il suo bacino premere contro il mio.
<< Ma l'acqua non dovrebbe calmare i bollenti spiriti?>> scherzai beccandomi un'occhiataccia da parte sua.
<< Dovrebbe infatti, ma non nel mio caso.... indovina un po' di chi è la colpa? rispose ed io risi di cuore prima di baciarlo.
Lui ricambiò il bacio in maniera molto passionale e nonostante mi facesse impazzire era meglio se si fermasse. Eravamo pur sempre in un luogo pubblico.
Quando ci stancammo di stare in acqua, uscimmo per prendere un po' di sole e con il caldo che faceva ci mettemmo pochissimo ad asciugarci.
Una volta asciugato il suo costume, Andrea si avvicinò a me per baciarmi a abbracciarmi.
<< Calmati i bollenti spiriti?>> risi.
Lui mi baciò una tempia: << Con la tua vicinanza non si può mai dire>> rispose ed io sorrisi. Era bellissimo sapere di fargli quell'effetto, mi faceva sentire desiderata.
Trascorremmo la giornata lì fino a quando non ci stancammo e il sole non divenne più caldo e bollente.
Ci rivestimmo, recuperammo le nostre cose e tornammo alla macchina.
<< Cosa ne dici se in serata andiamo a fare una passeggiata, amore?>>
<< Certo! Per me va bene>> risposi io. Passare del tempo con lui era sempre bellissimo.
Arrivata a casa, salutai Andrea con l'impegno di rivederci in serata così lui avrebbe trascorso del tempo con i suoi genitori ed io avrei pranzato con la mia famiglia e guardato un po' di TV.
Arrivata la sera, Andrea passò a prendermi e andammo a fare una passeggiata.
Camminammo abbracciati e ad un tratto dissi: << Sai, quando sei lontano mi manchi moltissimo, per questo adesso che sei quì in vacanza voglio approfittare di ogni più piccola occasione per stare insieme a te>> finii stringendomi ancora più forte a lui che ricambiò.
<< Anche per me è la stessa cosa, lo sai>> disse dandomi tanti piccoli baci sulla testa.
<< Magari un giorno verrai a stare con me a Londra>> continuò guardandomi negli occhi.
<< Io non sono mai stata lontana dalla mia città come hai fatto tu.... ma chi lo sa, forse un giorno potrei anche venire>> gli risposi sorridendo e lui fece lo stesso, un sorriso che faceva brillare anche i suoi bellissimi occhi verdi.
<< Lo spero davvero tanto, non vedo l'ora>> disse felice, poi mi baciò e continuammo la nostra passeggiata fino a che non si fece tardi e mi riaccompagnò a casa.








Ed è finito anche questo capitolo.
Spero tanto che vi sia piaciuto e che ci sia ancora qualcuno che legge :)
Alla prossima!!!
 

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