Perchè ogni tanto sorride anche lei

di Sayuri_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Uscire insieme? ***
Capitolo 3: *** 2. L'appuntamento ***
Capitolo 4: *** 3. È tutta questione di fiducia ***
Capitolo 5: *** 4. La seccatura ed il masochista ***
Capitolo 6: *** 5. La cena ***
Capitolo 7: *** 6. La situazione peggiore di tutte ***
Capitolo 8: *** 7. Più forte del dolore ***
Capitolo 9: *** 8. Il ragazzo migliore del mondo ***
Capitolo 10: *** 9. La fine dell'inverno ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Perchè ogni tanto sorride anche lei

Prologo

 
Calde e copiose lacrime rigavano il viso di una giovane donna, ferma dinnanzi a due lapidi grigie. Il suo volto era deturpato dal dolore, seppur cercasse di nasconderlo ai pochi presenti.
La terza grande guerra Ninja era terminata da poco e Konoha ne era uscita vittoriosa, soprattutto grazie all'enorme contributo di uno Shinobi eccezionale, conosciuto da tutti come Lampo Giallo. Purtroppo, però, c'erano state ingenti perdite. Numerosi bambini erano rimasti orfani ed altrettante famiglie avevano perso molti dei loro cari. La pace era stata raggiunta, ma a quale prezzo?
In quella fredda giornata di metà Dicembre, si stava celebrando l'ennesimo funerale, contornato da pianti e tristezza.
" Coraggio ... " mormorò una giovane donna dai capelli rossi, appena ventenne, poggiando la mano sulla spalla dell’amica distrutta. Quest'ultima annuì debolmente con il capo, senza pronunciare parola. Aveva lunghi capelli castani ed occhi del medesimo colore, un fisico snello e temprato dai numerosi allenamenti. Il suo sguardo era carico di tristezza e dolore per le perdite subite, nonostante cercasse di mascherare le sue emozioni, di non mostrarsi debole.
“ I tuoi genitori sono morti da veri Shinobi, Yoshino. ”
Questa volta a parlare era stato il Neo Quarto Hokage, Minato Namikaze, il famoso Lampo Giallo, compagno fisso di Kushina Uzumaki, il Jinchuuriki del Kyuubi, nonché l'unica amica di Yoshino. Quest'ultima annuì nuovamente con il capo, senza spiccicare parola.
“ Vuoi dire qualcosa? ” domandò l'Uzumaki, terribilmente addolorata per la perdita della giovane.
Al funerale erano presenti solo poche persone, molti avevano preferito evitare di venire. Troppe cerimonie dolorose c’erano state in quel periodo, troppa tristezza.
Yoshino si girò verso la coppia di fidanzati, accennando un tirato e falso sorriso, come a volerli tranquillizzare.
“ Non è necessario, Kushina. Grazie mille per essere venuta, grazie a tutti voi. ” disse la castana, scostando lo sguardo sui pochi astanti. Oltre i suoi due amici, si trovavano altri sei Shinobi di cui non conosceva il nome. Solo uno le sembrò familiare, un giovane uomo dai capelli marrone scuro raccolti in un alto codino, un appartenente al Clan Nara. I suoi genitori erano amici di quelli altrui e forse era per tale motivo che si era presentato.
“ Può bastare così. Per me è ora di tornare a casa. ” continuò Yoshino, scostando lo sguardo di lato.
L'Uzumaki annuì con la testa, rispettando il suo dolore.
I saluti furono frettolosi e Yoshino fu rapida a dileguarsi, dirigendosi verso la sua vuota abitazione, dove nessuno l’avrebbe aspettata.
Era impossibile far capire agli altri ciò che provava in quell’istante, inutile. Aveva perso tutta la sua famiglia in una volta sola, da un giorno all’altro, senza un minimo di preavviso. Ciò di cui si rammaricava di più era non essere riuscita a salvarli, a salutarli, a dirgli di volergli bene e tutto per il suo caratteraccio freddo e scostante.
Glielo avevano sempre detto, loro, gliel’avevano ripetuto fino alla nausea: doveva cambiare o avrebbe avuto molti rimpianti. Era acida ed incuteva paura alle persone, un vero e proprio maschiaccio. Gli unici che la sopportavano erano Kushina e Minato. Si era sempre trovata bene con l'Uzumaki, essendo anch’ella una donna forte e decisa, con un caratteraccio simile al suo.
“ Yoshino. ”
Una voce la distrasse dai suoi pensieri, costringendola a girarsi verso colui che aveva pronunciato il suo nome. Si sorprese nel notare quel giovane uomo del Clan Nara, ma ciò che la stupì di più fu il fatto che lui conoscesse il suo nome. Lei non aveva la minima idea di come si chiamasse.
“ Credo di non conoscerti. ” disse la castana, risultando acida come sempre. Si maledisse mentalmente per il tono scortese che aveva usato, ma proprio non riusciva ad essere gentile.
“ Non mi sono mai presentato, è colpa mia. Io sono Shikaku. ” asserì il Nara, porgendole la mano. La ragazza, con quel minimo di educazione rimastale, l’afferrò, stringendola.
“ Il mio nome lo conosci già. ” sibilò gelida, in attesa di capire cosa volesse.
Shikaku accennò un sorriso, non sembrando minimamente infastidito per il suo atteggiamento scontroso.
“ Volevo solo porgerti le mie condoglianze. Mi dispiace molto per la tua perdita. I tuoi genitori erano grandi Shinobi, ma soprattutto delle persone meravigliose. ” disse il castano, con un’espressione triste sul volto.
Yoshino lo scrutò attentamente, cercando di capire se il suo fosse un dispiacere reale o se fosse solo dettato dalle circostanze. Sembrava essere sincero e ciò la lasciò alquanto perplessa. Sapeva quanto le persone fossero ipocrite ed egoiste e sapeva che molte di esse gioissero perché non fossero morti i loro cari. ‘Meglio loro che noi’ era la classica frase che ripetevano di nascosto, alle spalle degli altri. Non si fidava quasi di nessuno, era sempre stata diffidente, un altro dei suoi innumerevoli difetti.
“ Ti ringrazio, Shikaku. Ora devo proprio andare. ”
Quella frase le era uscita più acida di quanto volesse. In fondo era stato gentile e non si meritava un trattamento così sgarbato.
Lui, però, sembrò comprendere il suo stato d’animo dettato da quella triste situazione e, sempre con estrema gentilezza ed educazione, si congedò.
Yoshino si rincamminò verso la sua abitazione, pensierosa per quell’incontro. L’aveva incrociato di sfuggita varie volte, ma mai ci aveva parlato. Era di un anno più grande e di conseguenza si era diplomato all’accademia quando lei ancora la frequentava. Aveva sentito parlare di lui, rinomato soprattutto per le sue grandi doti di stratega e la sua intelligenza. Non pensava che fosse anche un uomo gentile. Tuttavia, ci diede poco peso. Il pensiero fisso dei suoi genitori periti tornò ad esser il principale oggetto dei suoi pensieri, ad opprimerle il cuore ed a farla soffrire. Anche se si mostrava forte, era in realtà fragile come una bambola di porcellana.



To be continued ...

So che è una coppia abbastanza insolita e so che non si sa praticamente nulla su Yoshino, ma era da tanto che volevo scrivere su di loro. Amo Shikamaru e tutti i personaggi che lo circondano, compresi i suoi genitori e visto che su questo paring ci sono veramente pochissime storie, mi sono cimentata in questo esperimento >.< Spero vi piaccia =) A breve aggiornerò anche l'altra mia Fic in cordo ;) Al prossimo capitolo!
Ah, ecluso il prologo ci saranno 9 capitoli in totale.


Baci, Sayuri_92

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Capitolo 2
*** 1. Uscire insieme? ***


- Capitolo 1 -
Uscire insieme?



Erano passati diversi giorni da quando si erano celebrati i funerali dei genitori di Yoshino e costei sembrava essersi leggermente ripresa, o almeno questo era ciò che faceva vedere agli altri.
L'inverno era appena giunto ed il freddo iniziava ad essere sempre più pungente.
La castana camminava per le vie di Konoha, con le buste della spesa tra le mani. Aveva comprato molte cose per la cena, avendo invitato Kushina e Minato da lei, o meglio, si erano autoinvitati pensando che un po’ di compagnia le facesse bene.
Svoltò per un vicolo, optando per una scorciatoia. Desiderava solo raggiungere la sua abitazione e cucinare per tutto il pomeriggio, così da tenere la mente occupata e non pensare ai suoi genitori.
Improvvisamente degli strani individui le si pararono dinnanzi, obbligandola a fermarsi.
Li osservò attentamente, squadrandoli da capo a piedi. Erano due uomini sulla trentina, uno magrissimo e l’altro più in carne, con una pancia similare a quella di un alcolizzato.
“ Che volete? ” chiese Yoshino, acida e scortese , pronta ad ingaggiare battaglia se necessario.
“ Non temere, non ti faremo nulla … vogliamo solo i soldi che hai con te. ” disse l’uomo magro, allungando una mano verso di lei.
La castana sbuffò, comprendendo di trovarsi di fronte a due rapinatori da quattro soldi. Ce n’erano sempre stati a Konoha, ma quella era la prima volta che ci si imbatteva.
“ Allora? ” domandò l’uomo più in carne, impaziente.
Yoshino li squadrò attentamente, seccata da quella situazione. Poggiò le buste della spesa a terra, estraendo un Kunai dalla borsetta posta al suo fianco.
“ Siete capitati male. Sono una Kunoichi di Konoha e vi consegnerò all’Hokage. ” asserì la castana, pronta ad attaccarli.
I due, anticipando le sue intenzioni, ghignarono, balzando verso l’alto in contemporanea. Lanciarono entrambi dei Kunai con delle carte bombe attaccate verso la figura della donna che, abilmente, saltò via, evitando di rimanere coinvolta nell’esplosione. Sfruttò la parete di un palazzo per darsi una spinta verso l’uomo magro, tirandogli un pugno impregnato di chakra in pieno volto. L’altro approfittò di questa situazione per attaccarla alle spalle, colpendola con un calcio alla schiena.
Yoshino accusò il colpo,senza però demordere. Era famosa per la sua forza ed il tizio che aveva colpito ne fu la prova. Era finito a terra, con la mandibola spaccata ed il volto insanguinato.
“ Bastarda, guarda come hai ridotto il mio compagno! " sbottò l’unico malvivente rimasto in piedi, tornando all’attacco. A differenza del precedente sembrava essere più abile, tanto che non si avvicinò alla castana, avendo capito che la sua specialità era il Taijutsu.
Il nemico compose dei rapidi sigilli, andando successivamente a sputare dalla bocca un getto potentissimo d’acqua. Yoshino lo schivò per miracolo, non aspettandosi un vero Ninja come avversario. Per fortuna i suoi riflessi l’avevano salvata. Alcuni schizzi d’acqua la raggiunsero, bagnandole la felpa rossa che indossava.
Sarebbe tornata all’attacco se solo il nemico non si fosse bloccato improvvisamente, come paralizzato. Non comprendeva cosa fosse accaduto, ma tutto le fu chiaro quando il suo sguardo cadde sull’ombra a terra, fin troppo lunga rispetto alla norma. La seguì con lo sguardo, risalendo lungo tutta la superficie dell’abitazione al suo fianco, fino ad individuare la figura di Shikaku, l’uomo incontrato qualche giorno prima.
“ E’ da vigliacchi avventarsi in due contro una donna. ” disse il castano, in piedi sul tetto di un palazzo. La sua era una tecnica molto particolare, famosa nel villaggio della Foglia. In pochi erano in grado di utilizzarla, trattandosi di un Jutsu segreto.
“ E tu che ci fai qua? ” domandò Yoshino, scontrosa come al solito.
“ Mi sembra ovvio … ti aiuto. ” rispose il Nara, componendo nuovi sigilli. “ Kage Kubi Shibari no Jutsu! ” esclamò successivamente, utilizzando un’altra delle sue tecniche uniche.
La castana osservò l’ombra del nemico iniziare ad attorcigliarsi attorno al suo corpo, fino ad arrivare al collo, in un tentativo di strangolamento. L’ombra strinse, fino a quando l’avversario  non perse i sensi. Dopodiché si ritirò.
“ Non era necessario il tuo aiuto, me la sarei cavata benissimo da sola. E poi per quale motivo non si sarebbero dovuti avventare in due contro una donna? Sei per caso uno di quei ragazzi maschilisti che crede di essere superiore? ” domandò la Kunoichi, incrociando le braccia sotto il seno. La seccava quell’intromissione ed il suo orgoglio le impediva di ringraziare.
“ Ohi, ohi ... non ho detto nulla di tutto ciò. Solamente che ... nella vita non bisogna affrontare tutto da soli per forza, a volte un aiuto può far piacere. ” disse Shikaku, balzando giù dal tetto. S’avvicinò alla ragazza, sorridendole in modo genuino e spontaneo.
“ Resto dell’idea che li avrei gonfiati di botte da sola. ” borbottò la castana, scostando lo sguardo di lato.
“ Ne sono sicuro, in fondo è rinomata la tua forza nel villaggio. Molti Shinobi tremano solo sentendo nominare il tuo nome. ” mormorò il Nara, continuando a sorriderle in quel modo così dolce. L’odiava per questo, l’odiava perché lui riusciva ad essere gentile ed affabile, mentre lei no.
“ Appunto, se ne sei a conoscenza perché sei intervenuto? ” chiese nuovamente Yoshino, sbuffando.
“ Perché mi andava di aiutarti. ”
Quella risposta la lasciò spiazzata. Non riuscì a ribattere, non avendo idea di cosa dire. Generalmente tutti si tenevano a debita distanza da lei, così da evitare delle sfuriate, battutine acide o nella peggiore delle ipotesi di beccarsi un po’ di botte. A parte Kushina e Minato, pochi le avrebbero offerto il loro aiuto spontaneamente.
“ Non hai freddo? ” chiese Shikaku, interrompendo il flusso dei suoi pensieri. Yoshino si guardò la maglia, accorgendosi di essere bagnata come un pulcino. Con il freddo che faceva rischiava di prendersi un bel malanno.
“ No ed anche se fosse sono problemi miei. ” asserì la castana, risultando scontrosa ancora una volta. Non voleva rispondere a quel modo, non voleva trattarlo male, ma come ogni volta le parole le erano uscite taglienti e spontanee.
“ Non è necessario stare sulla difensiva, non siamo tutti lupi cattivi e famelici. ” sibilò il Nara, sorridendole.
La Kunoichi avrebbe desiderato prenderlo a pugni. Come faceva a sorriderle a quel modo anche dopo le risposte acide e fredde che gli dava? Come faceva a non andarsene offeso o quantomeno arrabbiato per il suo comportamento? Non riusciva proprio a capirlo, era un vero mistero.
“ Non sto sulla difensiva. ” rispose la castana, tradendosi con il suo stesso tono incerto e scorbutico.
Se ne accorse lei stessa, abbassando lo sguardo repentinamente, imbarazzata per la figuraccia che stava facendo. Non riusciva nemmeno a dire una bugia come si doveva. Era proprio una ragazza patetica.
Sentì qualcosa poggiarsi sulle sue spalle ed il suo viso si sollevò di scatto, andando a fissare il volto di Shikaku. Si era tolto la giacca e gliel’aveva avvolta attorno al busto, così da riscaldarla ed evitarle di prendersi una polmonite.
Quel gesto estremamente gentile e dolce la fece arrossire vistosamente, facendola diventare dello stesso colore dei capelli di Kushina. Nessun ragazzo aveva mai dimostrato interesse nei suoi confronti, anzi, più stavano a distanza più erano contenti e per tal motivo non era abituata a certe circostanze.
“ G-Grazie. ” balbettò la castana, non sapendo cosa altro dire. Raramente le capitava di balbettare, se non in situazioni di estremo imbarazzo.
“ Allora a volte sai essere anche gentile … quel rossore sulle guance ti dona. ”
Che fosse un complimento quello che l’uomo le aveva appena fatto?
Yoshino non riusciva proprio a capire il perché di quei comportamenti gentili, di quei sorrisi donati solo ed unicamente a lei, così come non riuscì a capire perché il suo cuore iniziò a battere un po’ più forte. Si sentiva strana, come mai prima di quel momento. Le gambe quasi le tremavano e nemmeno di fronte al nemico più pericoloso e temibile le era capitato. Che si stesse ammalando? Forse sì, forse si stava ammalando di una malattia unica ed incurabile nel suo genere, una malattia d’amore.
“ Perché … perché sei così gentile? ” domandò la Kunoichi, trovando il coraggio di porgli quella domanda.
Shikaku sembrò pensarci un po’ su, ma poi le sorrise nuovamente, come se avesse trovato la risposta.
“ Perché sei una ragazza molto interessante e mi piacerebbe uscire con te. ”
Quella richiesta fu come un fulmine a ciel sereno. Un uomo le stava chiedendo di uscire, le stava chiedendo un appuntamento. Mai aveva pensato di maritarsi, anche perché era sicura che non avrebbe mai trovato qualcuno che la sopportasse, così come mai avrebbe pensato che qualcuno la invitasse ad uscire.
“ Mmh … ” mugugnò Yoshino, cercando di prendere tempo per pensare e riflettere. La sua mente era nel caos più totale in quell’istante, non riusciva a mettere insieme un pensiero di senso compiuto.
“ Credo … credo di sì, credo che vada bene. Sì, insomma, ok. ” rispose in seguito, confusa, maledicendosi mentalmente per aver dato una risposta tanto idiota. Poteva rispondere ‘sì’ e basta, senza tutti quei giri di parole.
“ Perfetto! Allora ci vediamo domani alle quattro, davanti al chiosco di ramen. ” mormorò il Nara, sorridendole ancora. Lei si limitò ad annuire, senza pronunciare più nulla. Era meglio se rimaneva in silenzio, almeno avrebbe evitato di fare figuracce.
Shikaku si avvicinò ai corpi dei due Shinobi svenuti, sollevandoli da terra e caricandoseli sulle spalle.
“ A loro ci penso io, tu vai pure. Ci vediamo! ” la salutò il castano, balzando sul tetto di una delle case.
Yoshino lo fissò andar via, restando immobile come una perfetta idiota. Scosse la testa, cercando di riprendersi da quel trance in cui era caduta.
La vita era realmente imprevedibile. Tutto poteva accadere, perfino che lei avesse un appuntamento. Ne avrebbe parlato con Minato e Kushina, aveva bisogno di un consiglio.


Yoshino aveva preparato molti manicaretti per la coppia di fidanzati e li attendeva con ansia. Si sentiva come una tredicenne alla prima cotta, peccato che lei avesse compiuto da poco la maggiore età e fosse ormai una giovane donna. Avrebbe dovuto gestire meglio quella situazione e non cadere nel panico.
Il campanello della porta suonò, facendola catapultare ad aprire.
Fece entrare il duo, osservando i loro volti sorridenti e felici. Forse era l’amore a renderli così sereni e spensierati, così gioiosi di vivere.
Si accomodarono a tavola scambiandosi i soliti convenevoli, pronti a gustarsi una bella cenetta.
“ Ti vedo molto con la testa tra le nuvole. ” disse l'Uzumaki, inclinando la testa di lato, perplessa.
“ Uh? No, no … cioè, forse un po’. ” mormorò Yoshino, facendo restare perplessi i due.
“ Sei sicura di sentirti bene? Hai sicuramente la febbre, dattebane! ” sbottò la rossa, allungando repentinamente una mano verso la fronte dell’amica.
“ No, no! Sto bene! ” esclamò la castana, scostandosi da quel tocco.
“ Oggi Shikaku Nara si è presentato nel mio ufficio e mi ha spiegato quello che è successo con quei due ladruncoli. C’entra con questo? ” chiese Minato, perspicace come pochi.
Yoshino avvampò, abbassando lo sguardo. Il biondo Hokage aveva centrato il punto della situazione con estrema facilità.
“ Yoshino che arrossisce? La situazione è più grave del previsto! ” asserì Kushina, sgranando gli occhi.
Minato sorrise, quasi divertito da quella situazione poco consueta.
“ Appunto di questo volevo parlarvi, insomma … chiedere un consiglio. ” disse la castana con un fil di voce, sentendosi quasi una stupida a chiedere pareri su simili questioni. Le sembrava strano parlare di un argomento così poco familiare.
La Jinchuuriki, ancora una volta, sgranò gli occhi. Sbatté le mani sul tavolo, alzandosi in piedi.
“ Sei sicura di non avere qualche strana malattia? Minato, dobbiamo chiamare un Ninja – Medico, dattebane! ” sbottò ancora l'Uzumaki, agitata e preoccupata per la situazione dell’amica.
“ Kushina, smettila con questa malattia! Sto benissimo! ” esclamò Yoshino, sbattendo anch’ella le mani sul tavolo. Le due donne si lanciarono uno sguardo di fuoco, fulminandosi a vicenda. Spesso e volentieri battibeccavano per nulla, ma anche quello faceva parte del loro rapporto di amicizia.
“ Ehm … calmatevi … ” provò a dire il povero Quarto Hokage, sentendosi in mezzo a due fuochi.
“ Sei troppo acida! ” esclamò la rossa, assottigliando gli occhi.
“ Potrei dire lo stesso! ” sbottò la castana, digrignando i denti.
“ Perché non torniamo alla questione del consiglio? ” propose il biondo, osservandole girarsi di scatto verso di lui. Entrambe lo incenerirono con lo sguardo e Minato comprese che forse era meglio tacere. Quelle due erano peggio di tutti e nove i Bijuu assieme.  Avrebbe preferito combattere con il più terribile dei nemici che trovarsi a subire la loro ira.
“ In ogni caso … ” mormorò Yoshino, tossicchiando. Così come si era arrabbiata, si placò e lo stesso accadde a Kushina. Tornarono a sedersi, pronte a riprendere il loro discorso lasciato in sospeso.
“ C’è un enorme, grandissimo problema. ”
Yoshino introdusse così l’argomento, diventando nuovamente rossa per l’imbarazzo.
“ Che problema?” domandò l'Uzumaki, preparandosi a qualsiasi rivelazione possibile.
“ Shikaku mi ha chiesto di uscire. Ha detto che sono una ragazza interessante ed io … ho accettato. ” raccontò la castana, mettendosi le mani nei capelli. “ Non avrei dovuto … è un’idea assurda quella di uscire con lui! Quando mi conoscerà meglio mi odierà sicuramente. Devo dirgli che non voglio più andare all’appuntamento, vero? ” continuò, per la prima volta indecisa su qualcosa.
Kushina e Minato rimasero entrambi spiazzati da quella notizia. Tutto si aspettavano, fuorché un appuntamento. La loro amica non aveva mai mostrato interesse per il genere maschile, preoccupandosi solo della sua vita da Ninja e delle sue pochissime amicizie.
“ Ma è … una notizia fantastica! ” esclamò la rossa, alzandosi nuovamente in piedi.
“ Cosa? ” chiese Yoshino, perplessa per quella reazione.
“ Sono dell’idea che dovresti andarci. ” disse Minato, esponendo anch’egli la propria opinione.
“ Concordo con lui! Shikaku Nara è un uomo molto intelligente, non è come gli altri. Sono certa che potrebbe piacerti e poi se vuole uscire con te evidentemente gli interessi. Ti mostri sempre per come sei, non scoprirà nulla di peggio, tranquilla! ” asserì la Jinchuuriki, sorridendole.
“ Intendi dire che mostro sempre il mio lato peggiore? ” domandò la castana, con una venuccia pulsante sulla tempia destra.
“ Esattamente, il tuo caratteraccio già lo conosce. ” mormorò l'Uzumaki, annuendo con la testa.
“ Kushina ... io ti meno! ” esclamò Yoshino, alzandosi di botto in piedi.
“ Cosa? Perché? ” chiese la Jinchuuriki, mettendosi sulla difensiva.
“ Maledetta vipera! Non mostro sempre il mio lato peggiore! ” sbottò  la diciottenne, alterata, seppur sapesse che in fondo fosse la verità.
“ Maledetta vipera? Yoshino, ti faccio a pezzi, dattebane!” urlò la ventenne, digrignando i denti.
Minato si mise le mani nei capelli, domandandosi mentalmente perché quelle due finissero sempre così. Era ovvio che andassero d’accordo, avevano entrambe un caratteraccio da far paura.
Così, tra un litigio ed una risata, la serata passò in modo più o meno piacevole. Al Quarto Hokage sarebbero presto venuti i capelli bianchi, ma quelli erano solo futili dettagli.
Yoshino salutò i due fidanzati verso le undici di sera, ritrovandosi sola in quell’enorme casa, con i suoi numerosi dubbi.
Doveva andarci all’appuntamento oppure no? Minato e Kushina le avevano consigliato di recarcisi e fare conoscenza con il Nara, ma lei era dannatamente dubbiosa. Temeva di fare una brutta impressione e mandare a rotoli l’unica relazione nella quale si sarebbe potuta cimentare, anche perché solo Shikaku poteva essere così folle da interessarsi a lei. Dall’altro lato, però, se non ci fosse andata avrebbe perso automaticamente quell’unica occasione, senza nemmeno tentare. Un dilemma senza soluzione.
Magari la notte le avrebbe portato consiglio e l’avrebbe aiutata a decidere cosa fare il giorno successivo.


To be continued ....


Eccomi qui  con il primo capitolo ^^ Spero vi sia piaciuto =) Alcune scene sono state pensate apposta per lasciare un sorriso e spero che questo accada. Insomma, siamo agli inizi. Il primo appuntamento sarà un grande passo, ma avverrà? E se avverrà, cosa accadrà? Scoprirete tutto nel prossimo capitolo e spero che la storia vi interessi =) Fatemi sapere che ne pensate! Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, tra le seguite, le ricordate e chi ha recensito ^^ Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** 2. L'appuntamento ***


- Capitolo 2 -
L'appuntamento
 
Dopo una notte passata insonne a pensare e ripensare sul da farsi, Yoshino aveva preso la sua decisione. Si sarebbe recata all’appuntamento e se fosse andata male non ci avrebbe dato troppo peso. Sarebbe stato il destino a designare il suo percorso. Non era da lei lasciare qualcosa d’intentato ed i suoi genitori le avevano insegnato a cogliere le occasioni al volo, senza lasciarsele sfuggire. 
Si guardò per ore ed ore davanti allo specchio, indecisa su cosa mettersi. Non possedeva abiti molto femminili, prediligeva uno stile comodo ed adatto al combattimento. 
Aveva praticamente svuotato il suo armadio, trovando solo pantaloni su pantaloni, maglie semplici e poco adatte ad un’uscita con un uomo e felponi larghi, che non lasciavano intravedere un minimo di forme. Solo in quel momento si rese conto che non aveva nulla di adatto ad un appuntamento o ad un’occasione carina. L’unica gonna presente nel suo guardaroba era quella nera, abbinata al completo per i funerali.
“ Dannazione! ” sbottò la castana, mordicchiandosi il labbro inferiore. Le sarebbero andati bene anche un paio di pantaloni un po’ più carini e femminili, non necessitava per forza di un vestito o di una gonna.
Un’idea le venne improvvisa. Come aveva fatto a non pensare prima alla sua amica Kushina? Lei le avrebbe sicuramente prestato qualcosa. Mancava solo un’ora alle quattro, quindi aveva poco tempo.
Si legò alla cintura dei pantaloni la sua borsetta d’armi ninja e si catapultò fuori di casa. Solo in un secondo momento pensò che ad un appuntamento non sarebbero servite a nulla le armi, ma la prudenza non era mai troppa.
Corse per le stradine di Konoha, fino ad arrivare alla casa della Uzumaki. Per fortuna la sua finestra era aperta e con un balzo la raggiunse, entrando all’interno della sua camera.
“ Yoshino! ” esclamò Kushina, già sulla difensiva. Aveva pensato si trattasse di un qualche nemico, invece era solo la sua amica.
“ Ho urgente bisogno di te. Non ho niente di carino per un appuntamento! ” esclamò la castana, nel panico completo.
La Jinchuuriki sorrise, avvicinandosi al suo armadio. Lo aprì, scrutandolo per diversi minuti. Alla fine tirò fuori dei semplici pantacollant neri, lunghi fino alle caviglie ed una maglia lunga fino alle cosce di color celeste. 
“ Metti questi. Non sono eleganti, ma sono carini e comodi. ” mormorò la rossa, porgendole gli abiti.
Il volto della Kunoichi si illuminò ed immediatamente si cambiò, indossando quei vestiti che non sentiva suoi.
Si diede un’occhiata alla specchio, non riuscendo a vedersi conciata a quel modo. Ci stava bene, quello doveva ammetterlo, ma doveva abituarsi. Oltretutto si sentiva messa in mostra. Le sue forme erano evidenziate da quella maglia, stretta in vita e più morbida sui fianchi. Sembrava essere stata fatta apposta per lei, le calzava a pennello.
“ Stai molto bene. ” Commentò l'Uzumaki, facendo accennare un piccolo sorriso all’amica. Era raro che lei sorridesse, molto raro, ma in quel momento non riuscì quasi ad evitarlo, sentendosi per la prima volta in vita sua una donna e non solo una Ninja dedita alle missioni.
“ Da quando stai con Minato hai iniziato a comprare molti vestiti carini. ” commentò Yoshino, timorosa che l’amore potesse trasformare anche lei, sempre se mai l’avesse provato veramente. 
“ Tu dici? Io non me ne sono accorta. ” sibilò la rossa, pensierosa.
“ Mi sciolgo i capelli? ” chiese la castana, cambiando argomento. Si guardò ancora una volta allo specchio, immaginandosi senza coda. Non portava mai i capelli slegati, reputandoli un intralcio per il combattimento.
“ Sì. ” fu la risposta secca di Kushina, che continuava a sorridere, quasi più emozionata dell’amica per quell’appuntamento.
“ Beh, penso di essere pronta … allora io vado. ” mormorò Yoshino, tesa, deglutendo rumorosamente.
“ Poi voglio sapere tutto … buona fortuna. ” disse l'Uzumaki, facendole un occhiolino.
“ Me ne servirà. ” sibilò la castana, balzando fuori dalla finestra.
 Saltò sui tetti delle varie case, conscia di essere almeno dieci minuti in ritardo. Ci diede poco peso, in fondo si diceva che le donne facessero aspettare e lei, anche se lo dimostrava poco, apparteneva al genere femminile.
Raggiunse finalmente la stradina dove si trovava il chiosco di Ramen, optando per continuare a piedi. Non le sembrava carino arrivare da un tetto.
Prese un bel respiro, dandosi coraggio da sola. Dopodiché iniziò a camminare, cercando con lo sguardo la figura di Shikaku. Ci mise poco ad individuarlo, trovandolo poggiato con la schiena al muro e le braccia incrociate.
Forse l’aveva fatto aspettare troppo e si era seccato o forse era lei che si stava facendo troppi problemi.
“ Ehi Yoshino. ” disse il Nara, notandola. La salutò con un cenno della mano e le sorrise di nuovo in quel modo così gentile e dolce.
“ Ciao! ” esclamò la castana, con un tono fin troppo teso. Voleva apparire naturale e rilassata, ma aveva fallito.
“ Ti va di fare una passeggiata? ” domandò lo Shinobi, facendole cenno di seguirlo.
La ragazza annuì, camminando al suo fianco. Lo scrutò con la coda dell’occhio, notando il suo abbigliamento informale, uguale al solito. Forse si era preoccupata troppo per come sarebbe apparsa agli occhi altrui, lui nemmeno ci aveva fatto caso. 
“ Stai molto bene vestita così. ”  
Yoshino rimase di stucco. Sembrava come se le avesse letto nel pensiero e avesse detto la frase giusta al momento appropriato. Scostò lo sguardo di lato, imbarazzata fino al midollo.
“ Non mi sono messa nulla di particolare. ” commentò, risultando ancora una volta acida.
“ L’azzurro ti sta bene. ” sibilò il castano, sorridendole.
La Kunoichi si zittì di nuovo, non sapendo cosa rispondere. Lui aveva la capacità di farla tacere, dono di pochi. La sua lingua velenosa era solita pungere chiunque e mai si riusciva a tenerla a bada, fatta eccezione per Shikaku che ci stava riuscendo a perfezione. 
Ci furono imbarazzanti secondi di silenzio, durante i quali Yoshino non sapeva cosa dire o fare. Lei era tesa come un violino, mentre Il Nara sembrava tranquillo e rilassato. Come facesse era un mistero.
“ E’ molto interessante il tuo Jutsu dell’ombra. ” sibilò improvvisamente la castana, optando per parlare di tecniche Ninja. Veramente una mossa poco intelligente.
“ E’ un Jutsu segreto che si tramanda di generazione in generazione nella mia famiglia, nessuno oltre i Nara è in grado di eseguirla. “ spiegò Shikaku, portandosi le mani in tasca.
“  Ho sentito dire che sei molto intelligente ed anche un abile stratega … immagino che questo, unito al Jutsu dell’ombra, sia una combinazione devastante. ” mormorò la Kunoichi, interessata all’argomento.
“ Bisogna sapere come sfruttarla, altrimenti non serve a molto. Ho trovato due compagni con i quali formo un Team imbattibile. ” disse il Nara, sorridendole.
“ Ho sentito parlare anche di loro … ” mormorò Yoshino, ricordandosi di qualche racconto sul formidabile trio Ino - Shika - Cho.
“ Io invece ho sentito dire che sei molto violenta e picchi duro, eppure non mi è sembrato così. ” asserì Shikaku, facendola voltare contrariata verso di lui.
“ Sono violenta solo con chi se lo merita, non picchio innocenti. ” specificò la castana, per nulla sorpresa della reputazione che si era fatta.
“ Quindi io non me lo merito. ” mormorò lo Shinobi, arrivando a quell’ovvia conclusione.
“ Non mi hai fatto niente, perché dovrei picchiarti? ” chiese Yoshino, come se fosse la domanda più ovvia del mondo.
“ Sai … come ti ho già detto sei una ragazza molto interessante. Sembri perennemente acida e scontrosa, ma sono certo che in realtà non vorresti essere così. ” sibilò il castano, osservandola di sottecchi.
“ Quello che stai dicendo è falso. Io sono acida e scontrosa con tutti e non vorrei cambiare. ” sbottò la ragazza, aggrottando le sopracciglia. Stava mentendo e ne era perfettamente conscia, ma non avrebbe mai ammesso qualcosa di tanto personale. Dentro di sé era piena di stupore per ciò che lui era riuscito a capire in così breve tempo, anche perché quasi nessuno conosceva il suo lato fragile e desideroso di affetto. Forse solo Kushina, ma in parte.
“ E se stai sperando di cambiarmi in futuro, toglitelo dalla testa. ” aggiunse successivamente, non sapendo nemmeno lei perché se la stesse prendendo tanto.
“ Io non ho nessuna intenzione di cambiarti, voglio solo conoscerti. ”
Ancora una volta rimase stupita dalle sue parole. Com’era possibile che riuscisse sempre a dire la frase giusta? Era una sorpresa continua, più intrigante di quanto pensasse.
“ Potresti pentirtene. Non sono una bella persona. ” asserì Yoshino, abbassando lo sguardo. Forse non avrebbe dovuto dirlo, ma voleva che lui ne fosse al corrente. Aveva un caratteraccio e lei stessa non si sopportava da sola.
“ Io invece credo il contrario … ” mormorò Shikaku, sorridendole ancora in quel modo così dolce.
I battiti del suo cuore accelerarono nuovamente ed un rossore tinse le sue guance. Si sentiva strana e riusciva finalmente a percepire le cosiddette farfalle nello stomaco. Che si stesse innamorando di quell’uomo? Impossibile, lo conosceva da troppo poco. Non credeva nei colpi di fulmine, non credeva che due persone potessero amarsi senza sapere tutto l'uno dell'altra.
“ Vuoi mangiare qualcosa? Ti offro un dolce. ” propose il castano, distogliendola ancora una volta dai suoi pensieri.
“ Sì, ottima idea. ” rispose la Kunoichi, seguendolo. Non sapeva dove l’avrebbe portata, ma qualsiasi posto le sarebbe andato bene.
Dopo diversi minuti di cammino raggiunsero un chioschetto che vendeva Dango. Senza nemmeno farlo apposta, Shikaku aveva indovinato quale fosse il suo dolce preferito.
“ Ti piacciono? ” chiese il Nara, lanciandole uno sguardo interrogativo.
“ Sono i miei preferiti. ” mormorò la castana, accomodandosi su uno degli sgabelli.
“ Fantastico. Allora ci dia quattro Dango, grazie. ” ordinò lo Shinobi, sedendosi accanto alla ragazza.
“ Qual è il tuo dolce preferito? ” domandò improvvisamente la Kunoichi, volendo scoprire qualcosa di più sull’uomo.
“ I Dango. ”
Avevano qualcosa in comune e chissà quanto altro potevano scoprire l’uno dell’altra. Un dubbio, però, continuava a girare nella testa di Yoshino: perché aveva scelto lei e non altre? Perché aveva deciso di invitare una persona solitaria e poco amata invece di una solare e simpatica a tutti? Obiettivamente era un bell’uomo e di certo non avrebbe avuto problemi a trovare qualche altra ragazza disponibile.
I dolcetti arrivarono, serviti su un unico piatto. Si trattava di semplice palline dolci, similari a polpette, infilate a tre a tre su degli stecchi.
La Kunoichi ne afferrò uno, addentando una delle palline. Il Nara fece lo stesso, osservandola mangiare.
Una volta terminato il loro spuntino, Shikaku pagò per tutti e due, offrendo da bravo gentil’uomo. 
Senza che nemmeno se ne accorgessero, si era già quasi fatta ora di cena. Era calata la sera da un bel po’ e Yoshino decise di tornare a casa.
“ Ti accompagno. ” si offrì Shikaku, non intenzionato a farla tornare sola. Non era preoccupato per la sua incolumità, in fondo sapeva difendersi meglio di chiunque altro, ma voleva semplicemente farle compagnia.
La castana accettò con un silente cenno d’approvazione, iniziando ad incamminarsi verso la sua abitazione, affiancata dal Nara. Camminava a testa bassa, con mille dubbi che le affollavano la mente. Non poteva perdere l’occasione, doveva trovare risposta ai suoi quesiti.
“ Per quale motivo mi hai invitata ad uscire, Shikaku? Sai bene quale fama ho e non riesco a rispondere da sola a questa domanda. ” sibilò Yoshino, mantenendo lo sguardo sul suolo. Aveva trovato il coraggio di domandarglielo ed era disposta a sentire qualsiasi risposta pur di sapere. Cercare di tenere a freno la curiosità era diventato fin troppo difficile e sapere perché avesse scelto lei e non altre le sembrava la cosa più importante in quel momento.
Il Nara sorrise, come se si aspettasse una simile domanda. Spostò lo sguardo verso il cielo, osservando i nuvoloni sopra le loro teste. 
“ Premetto che non ho mai creduto alle voci che si spargono in giro. Valuto sempre con i miei occhi com'è veramente una persona e poi ... circa due settimane fa ti ho vista seduta su una panchina, con un fiore in mano … ” iniziò a spiegare il castano, spostando lo sguardo verso di lei. “ … ed hai sorriso. Eri pensierosa e forse credevi che nessuno ti vedesse, ma io ero lì ed è stato in quell’occasione che ho capito che ogni tanto sorridi anche tu e diamine … era il più bel sorriso che avessi mai visto. ” terminò di dire, fornendo la risposta a tutti i suoi dubbi.
Yoshino lo osservò basita, non aspettandosi una motivazione simile. Si ricordava bene quel giorno nel parco. Aveva raccolto una margherita e si era messa a guardarla. Adorava i fiori e la natura e non era riuscita a fare a meno di sorridere ripensando a qualche aneddoto divertente, convinta che fosse sola, che fosse lontana da occhi indiscreti. Eppure lui l’aveva vista ed aveva apprezzato il suo sorriso.
“ Questa è la ragione per cui ti ho chiesto d’uscire. Sono certo che tu non sei come ti mostri agli altri, devo solo trovare il modo di abbattere quella corazza. ” aggiunse il Nara, divertito da quell’espressione di sconcerto dipinta sul volto della ragazza.
Yoshino arrossì nuovamente, raggiungendo qualsiasi tonalità di rosso esistente. Quell’uomo riusciva a metterla più in imbarazzo di qualsiasi altra persona, pronunciando frasi che non si sarebbe mai sognata di sentire.
La porta di casa sua era terribilmente vicina, per fortuna, almeno sarebbe potuta scappare dentro la propria abitazione ed evitare altre situazioni imbarazzanti alle quali non avrebbe saputo dare una risposta.
Quegli attimi di silenzio furono interrotti da un “ Oh ” pronunciato da lei stessa. Qualcosa di freddo e piccolo le aveva toccato la guancia, bagnandola. Alzò lo sguardo verso il cielo, notando come piccoli fiocchetti di neve avessero iniziato a cadere verso il basso.
“ Nevica. ” fu il commento di Yoshino, la quale accennò un piccolo sorriso. Adorava il freddo, le cioccolate calde e soprattutto la neve. L’inverno era senza ombra di dubbio la sua stagione preferita.
“ E’ proprio di questo che ti parlavo … ” sibilò Shikaku, accennando anch’egli un sorriso.
La castana lo fissò interrogativo, non capendo a cosa si stesse riferendo.
“ Quel sorriso che ogni tanto ti esce, così spontaneo e naturale … è veramente molto bello. ” proseguì, lasciandola ancora una volta di stucco. Improvvisamente le era venuta una voglia matta di baciarlo, ma subito scacciò quel pensiero non da lei. Non sapeva nemmeno perché il suo cervello avesse elaborato una simile idiozia! Lo conosceva da pochi giorni e certamente non era il caso di affrettare i tempi, anche perché non sapeva se sarebbe nato qualcosa o meno.
“ T-Ti ringrazio ... ” balbettò la castana, alzando lo sguardo verso di lui. Lo fissò per qualche attimo negli occhi, non potendo far a meno di sorridergli ancora, in modo sincero.
Shikaku ricambiò il suo sorriso, sfilandosi la giacca. Lei non comprese cosa volesse fare, ma tutto le fu chiaro quando allargò l’indumento sopra le loro teste, così da ripararli dalla neve. 
“ Almeno eviterai di prenderti un malanno. ”
Era così apprensivo nei suoi confronti, così dolce, come mai nessuno lo era stato. Possibile che non l’avesse mai notato? Se avesse saputo prima com’era il suo carattere, certamente avrebbe provato ad avvicinarsi.
“ Io sono arrivata. ” mormorò Yoshino, indicandogli con la testa la porta di casa. Se prima desiderava tanto rinchiudersi dentro la propria abitazione, in quel momento maledisse che fosse già giunto il momento di salutarlo.
“ Allora … spero che vorrai uscire nuovamente con me. ” disse Shikaku, togliendo il cappotto da sopra le loro teste.
“ Perché no, è stata una giornata … ” mormorò la castana, ponderando sulla parola da usare. “ ...piacevole.” forse quello non era il modo più appropriato per descrivere quanto fosse stata bene, ma i termini stentavano a venirle. I suoi neuroni avevano optato per un bel suicidio di gruppo!
Il colpo definitivo lo ebbe quando Shikaku si chinò in avanti, posandole un delicato bacio sull’angolo della bocca, un bacio molto casto, ma che a Yoshino sembrò un atto estremamente peccaminoso.
Arrossì nuovamente, salutandolo frettolosamente e rientrando in  casa.
Stupida. Non aveva altre parole per definirsi. Una fuga del genere era da vera codarda, oltre che da persona scortese. Lui la baciava, nemmeno sulla bocca tra l’altro, e lei scappava. Non aveva altre parole per definirsi se non stupida.

To be continued ...

Perdonatemi per il ritardo nel pubblicare, ma sono sotto esame e lo studio mi lascia ben poco tempo libero ç_ç giuro che il prossimo aggiornamento sarà più veloce! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che la mia versione di Yoshino strappi almeno un sorriso xD E' una pazza ed a breve ne avrete un'ulteriore conferma. Grazie a chi ha recensito e a chi segue la mia storia =) al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** 3. È tutta questione di fiducia ***


- Capitolo 3 -
È tutta questione di fiducia
 
Era passato un giorno dalla splendida uscita con Shikaku. Yoshino si trovava a camminare per le vie di Konoha assieme a Kushina. Le aveva raccontato ogni cosa accaduta il giorno prima, senza omettere alcun particolare. Necessitava di un consiglio e lei era l’unica che potesse dargliene, essendo la sola persona di sesso femminile con la quale avesse un minimo di rapporto.
“ Ma è fantastico, dattebane! ” esclamò l'Uzumaki, sorridente per il racconto dell’amica. “ Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto! ” continuò, dando leggeri colpetti sulla sua spalla.
“ Veramente è ancora presto per dire che mi piace, potrei scoprire dei lati nascosti del suo carattere. Tutti abbiamo dei difetti e lui, per ora, non sembra averne. Questo mi insospettisce. ” mormorò la castana, sospirando sconsolata.
“ Potrebbe anche essere che per altri ha dei difetti, ma che ai tuoi occhi sono solo altri pregi! ” esclamò la rossa, annuendo convinta. Anche per lei Minato appariva come l’uomo perfetto, mentre altre persone lo dipingevano come un ragazzo pieno di difetti. 
“ Non mi fido … ragionandoci a mente lucida, quale pazzo uscirebbe con me solo per avermi vista sorridere? ” domandò Yoshino, diffidente come al solito.
“ Spesso l’amore compare nei modi più strani. ” asserì la Jinchuuriki, rimembrando il modo in cui lei e il Namikaze si erano innamorati qualche anno prima.
“ Non sono tutti principi azzurri come Minato e te lo ripeto, mi sembra strano che sia voluto uscire proprio con me. Poteva scegliere una qualsiasi altra ragazza del villaggio, anche più carina e simpatica. ” disse Yoshino, portandosi le mani tra i capelli. Non riusciva a darsi pace, quella situazione le sembrava così assurda e meravigliosa al tempo stesso.
“ Molte delle ragazze di Konoha sono frivole e senza un minimo di personalità. Tu, invece,  sei diversa. E’ normale che persone intelligenti come Shikaku cerchino qualcosa che vada al di là del semplice bell’aspetto e dell’apparenza. ” asserì Kushina, saggiamente. Crescendo era maturata molto, diventando una donna che sapeva il fatto suo, seppur il suo caratteraccio non fosse mutato poi molto.
“ Un uomo cerca sempre una bella donna da mostrare, che sia brava a cucinare e nelle faccende domestiche, ma soprattutto che sia dolce e carina. Una brava moglie ed una brava mamma ed io sono certa che non sarei nessuno dei due. Probabilmente, se mai avessi un figlio, sarei severa e lui arriverebbe a temermi. ” mormorò la castana, storcendo le labbra. 
“ Credi che io piaccia a Minato per queste caratteristiche? Pff, tutt’ora combino disastri quando cucino e spesso le mie pietanze sono immangiabili. Non sono molto dolce e nemmeno tutta questa grande bellezza, perciò è ovvio che gli uomini intelligenti non cerchino solo una bambolina da mostrare, ma una vera donna con cui condividere la propria vita. ” asserì la Jinchuuriki, sorridendole. Yoshino era troppo insicura, soprattutto perché non si era mai sentita molto bella e non aveva una grande autostima di sé. Questo Kushina lo sapeva bene e sapeva anche cosa dire per aiutarla.
“ Forse … forse potresti avere ragione. ” sibilò la Kunoichi, sorridendo grata alla sua amica. 
“ Kushina Uzumaki ha sempre ragione! Ed ora aspetto con ansia la prossima vostra uscita! Magari vi sposerete anche, dattebane! ” esclamò la rossa, emozionata alla sola idea che la sua amica si maritasse.
“ Ohi, ohi, non correre troppo! Non voglio sposarmi così giovane! Ancora non stiamo nemmeno insieme e tu già pensi al matrimonio. ” disse Yoshino, scuotendo la testa divertita. L'Uzumaki era una vera e propria pazza, ma era questo a renderla speciale. 
“ Aaaaah, sono già le undici e mezzo! Avevo promesso a Minato di passare in ufficio da lui con il pranzo! Devo correre a prepararlo, perdonami Yoshino! Ci vediamo nel pomeriggio o domani, ciao! ”
Come un tornado, Kushina corse via, senza nemmeno darle il tempo di rispondere. D’altronde era fatta così. Un attimo prima c’era, l’attimo dopo era scomparsa.
La castana scosse la testa divertita, incamminandosi da sola verso il negozio di dolci. Quella mattina si era svegliata con una voglia matta di Dango ed anche se aveva già fatto colazione da un pezzo, se ne sarebbe comprati un paio.
" Ehi ragazza. " 
Una vecchietta la richiamò, facendola girare di scatto. Era una donna sull'ottantina, con un viso molto simpatico e cordiale.
" Dice a me? " chiese Yoshino, avvicinandosi all'anziana.
" Sì, proprio a te. Non è che potresti aiutarmi a portare questi pesanti scatoloni dentro il negozio, cara? Non ho più l'età per certe cose. " sibilò la vecchietta, indicandole circa sei scatoloni di fronte alla sua panetteria.
" Sì, certo. " rispose la castana, stranamente gentile. Rispettava le persone anziane, soprattutto se cordiali ed educate.
Si avvicinò ad uno scatolone ricolmo di roba, alto la metà di lei e largo atltrettanto. Era veramente enorme. Allargò le braccia, afferrandolo e sollevandolo con fatica. Seppur fosse molto forte, quando qualcosa pesava, pesava anche per lei!
" Sembra che ci sia del piombo qui dentro! " ironizzò la Kunoichi, facendo qualche passo verso l'entrata del negozio. Purtroppo ciò che teneva tra le braccia le oscurava la visuale, impedendole di notare uno scalino.
Inciampò come una stupida e sarebbe caduta a terra se non fosse stato per il pronto intervento di qualcuno. Sentì due forti braccia avvolgerle la vita, sorreggendola ed evitandole di combinare un bel guaio, oltre che di farsi male.
Quelle stesse braccia, dopo averle fatto riacquistare stabilità, andarono a portarsi ai lati dello scatolone, sorregendolo. Tutto il peso sparì all'improvviso e quel contenitore ricolmo di roba le sembrò improvvisamente leggero. 
Girò la testa, lentamente, così da vedere a chi appartenessero quelle braccia. Quasi le venne un infarto nel notare la figura sorridente di Shikaku, ma ciò che più la fece preoccupare fu l'eccessiva vicinanza tra i loro corpi. Era praticamente spalmata contro la sua schiena e ciò bastò a farla diventare rossa come un pomodoro.
" S-Shikaku! " balbettò Yoshino, in un evidente stato d'imbarazzo.
" Questi scatoloni sono molto pesanti, lascia fare a me. " sibilò il Nara, sollevando maggiormente il peso che teneva tra le braccia, così da permettere alla ragazza di sgusciare via. La castana non esitò a togliersi da quell'equivoca posizione, lasciando la presa sullo scatolone e passando sotto le braccia dello Shinobi.
" T-Ti ringrazio. " balbettò ancora la Kunoichi, osservandolo mentre trasportava i vari pesi all'interno del negozio, sistemandoli dove la vecchietta gli ordinava.
" E con questo ho finito. " disse Shikaku, asciugandosi con l'avambraccio il sudore sulla fronte. " Erano proprio pensati. " continuò, sorridendo alla diciottenne. Quest'ultima arrossì nuovamente, incrociando le braccia sotto ai piccoli seni.
" Vieni a fare una passeggiata con me? " domandò successivamente il Nara, avvicinandosi alla sua figura. Yoshino si limitò ad annuire, scostando lo sguardo verso l'anziana signora. Entrambi i Ninja la salutarono, incamminandosi verso una meta ancora da definire.
Un silenzio imbarazzante era calato da diversi minuti e la Kunoichi non si azzardò certamente ad interromperlo. Possibile che in presenza di quel ragazzo diventasse una perfetta idiota e non riuscisse a dire una singola parola di sua iniziativa?
" Ti piacciono gli Shoji? " domandò improvvisamente Shikaku, voltando lo sguardo verso la figura della diciottenne.
" Sì, mio padre tempo fa mi insegnò a giocare. Sono anche molto brava. " asserì la castana, ghignando sicura di sè. A volte si dimenticava cosa fosse la modestia.
" È raro trovare una donna che sappia giocarci. Vuoi fare una partita?" chiese il Nara, sorridendole dolcemente.
" Quindi anche tu sai giocare. Sei bravo? "  domandò Yoshino, evidentemente curiosa.
" Me la cavo. Ho giocato qualche volta. " spiegò lo Shinobi, infilandosi le mani nelle tasche.
" Capisco. Allora non restarci troppo male quando ti batterò! " esclamò la ragazza, fin troppo sicura delle proprie capacità. Si sentiva di avere già la vittoria in mano.
" Va bene, eviterò di farne un dramma. Ora vieni, casa mia è da questa parte. " disse il castano, indicandole con la testa una viuccia secondaria.
" C-Casa tua? " balbettò Yoshino, presa alla sprovvista. Effettivamente non ci aveva pensato. Dove andavano a giocare a Shoji, altrimenti? Era fin troppo ovvio che l'avrebbe portata alla sua abitazione.
" È un problema? " chiese Shikaku, inarcando un sopracciglio.
" Problema? No, no! Va benissimo! " esclamò la castana, totalmente rossa in volto. Non era mai stata a casa di nessun ragazzo, o almeno non ci era mai stata da sola. Non credeva che la sola idea potesse provocarle tanto imbarazzo e disagio. Tuttavia, di cosa doveva avere paura? Lui non era certamente il tipo da saltarle addosso e violentarla, anche se sua madre le aveva ripetuto per anni ed anni quanto le persone fossero imprevedibili e di fare attenzione a tutti. Forse era così diffidente per questo motivo?
" Va tutto bene? " domandò il Nara, sventolandole una mano davanti al volto.
" Cosa? Bene? Sì, sì. Benissimo! " rispose la castana, facendo nuovamente la figura dell'idiota. Si era persa nei suoi pensieri ed aveva finito con il rintanarsi in un mondo tutto suo, ignorando il povero Shikaku. Era certa che entro pochi giorni si sarebbe arreso e l'avrebbe lasciata perdere, era fin troppo strana ed insopportabile perchè potesse piacere a qualcuno.
Camminarono in silenzio per la maggior parte del tragitto. Il Nara ci aveva provato a dire qualcosa, ma Yoshino era monosillabica e continuava a farsi paranoie su ciò che sarebbe potuto accadere in quella casa. Aveva preso in considerazione tutte le ipotesi peggiori, quali omicidio, stupro, rapimento, maltrattamenti vari e torture. Insomma, non riusciva proprio a pensare positivo.
" Siamo arrivati. " le fece notare lo Shinobi, indicandole l'entrata di una villa particolarmente grande, con tanto di laghetto e giardino. Il suo misero appartamento sfigurava a confronto.
" Tu abiti qua? " domandò la castana, sbalordita. 
" Sì. Vieni, ti faccio strada. " sibilò Shikaku, divertito dalla sua reazione.
Yoshino lo seguì, non riuscendo a togliersi dalla faccia una stupida espressione di puro stupore. I genitori del ragazzo erano venuti spesso a casa sua, essendo amici dei suoi defunti genitori, ma lei non si era mai sognata di partecipare a quegli incontri, a suo parere insensati, nè tanto meno di seguire suo padre e sua madre a casa di altri. Si era sempre fatta gli affari suoi.
Quando entrò all'interno della villa, il suo stupore aumentò. Se da fuori sembrava grande, dentro lo era ancor di più se possibile. Era una reggia! Dovevano avere molti soldi per permettersi un simile lusso.
" Vuoi qualcosa da bere o da mangiare? " domandò il Nara, cortesemente, porgendole delle ciabatte apposite per gli ospiti.
Yoshino si tolse le scarpe, continuando a guardarsi attorno. La casa sembrava molto silenziosa e forse non c'era nessun altro all'interno. Ciò le fece tornare in mente la faccenda dello stupro, morte, torture ecc. 
" No, nulla grazie." rispose la castana, scrutando le stanze con aria sospettosa.
" Come preferisci. Vieni, la sala è di qua. "
Shikaku la guidò fino ad una stanza enorme, facendola accomodare su un cuscino. Lui le si mise di fronte e tra loro poggiò la scacchiera ed iniziò a disporre tutti i vari pezzi degli Shoji.
La Kunoichi arrivò addirittura a pensare che quel comportamento apparentemente normale potesse essere una trappola per farle abbassare la guardia e per tal motivo decise di mantenere tutti i suoi sensi allarmati. Forse era un po' troppo paranoica.
" Cominciamo pure. " disse il castano, muovendo il primo pezzo.
Così la partita iniziò e durò per l'esattezza tre minuti e trentasette secondi. Shikaku l'aveva battuta in dieci mosse, riuscendo a fare scacco matto.
Lei rimase sbalordita, non potendo credere di aver perso. Si era sempre reputata brava, ma fu in quel momento che comprese di essere una vera schiappa.
" E tu te la cavavi? Diamine, sei un mostro degli Shoji! " esclamò la Kunoichi, sbuffando. Odiava perdere e la sconfitta le bruciava.
" Non sono poi così bravo e tu te la sei cavata bene. " mormorò il Nara, modesto.
" Mah ... toglimi una curiosità, siamo soli in casa? " chiese Yoshino, guardandosi a destra e manca.
" Beh, sì. " rispose lo Shinobi, perplesso per quella domanda.
" Uh? Aspetta, aspetta, aspetta! Non capire male! Era solo per sapere, non alludevo a nulla! " esclamò la castana, mettendo le mani avanti prima che quella situazione degenerasse.
" Non avevo pensato a nulla di male. Avrei dovuto? " domandò  Shikaku, facendole capire di essere finita in trappola. Involontariamente era caduta dalla padella alla brace.
" No, no, no! Assolutamente no! " sbottò la diciottenne, balzando in piedi. Era evidentemente imbarazzata e tutte le paranoie che aveva in testa la stavano facendo impazzire.
" Non c'è bisogno di essere così agitata, scherzavo. " sibilò il Nara, sorridendole. Si alzò in piedi anche lui, avvicinandosi alla sua figura. " Ti offro qualcosa di caldo, vieni con me. " continuò, poggiandole una mano sulla spalla.
Non lo avesse mai fatto. La Kunoichi si irrigidì a quel contatto, scostandosi indietro, come se fosse stata scottata. Ogni cosa che l'uomo diceva, a lei sembrava così equivoca ed era riuscita a trovare un doppio senso anche in 'qualcosa di caldo'.
Shikaku inarcò un sopracciglio, non riuscendo a comprendere quel comportamento così schivo. Si teneva sulla difensiva, come se lo temesse.
" Va tutto bene? " le domandò, giusto per accertarsene.
" Cosa vuoi tu da me? " chiese Yoshino, spiazzandolo con quella domanda.
" Cosa intendi? " domandò il Nara, avendo ben compreso che ci fosse qualcosa sotto.
" Perché mi hai invitata a casa tua? E perché quel bacio sull'angolo della bocca? E perché tutto questo? Vuoi portarmi a letto ed avere un trofeo da esporre? Oppure vuoi uccidermi? "
Tutte quelle parole erano uscite dalla sua bocca di getto, senza che neanche ci pensasse. Si maledisse solo in un secondo momento, quando realizzò tutte le idiozie che aveva pronunciato. Ormai il danno era fatto, era tardi per rimediare.
" C-Cosa? " balbettò Shikaku, evidentemente sorpreso dalla piega che aveva preso il discorso.
Yoshino pensò che a quel punto o sarebbe scappato o l'avrebbe cacciata di casa, ma la sua reazione la sorprese. Non fece nulla di quanto si aspettasse, anzi, scoppiò letteralmente a riderle in faccia.
" Ahahahahaha, certo che sei paranoica! " esclamò il Nara, facendola arrossire vistosamente. " Tranquilla, non voglio farti nulla, nè portarti a letto, nè tanto meno ucciderti. Il bacetto di ieri te l'ho dato perché mi piaci. E ti ho invitata qua solo per una partita a Shoji, lo giuro. Sono innocente! " proseguì, alzando le mani.
La castana sarebbe voluta sprofondare dieci metri sotto terra e restare lì. Quella situazione era diventata decisamente troppo imbarazzante.
" Mi avevano detto che eri un po' strana e a dir la verità lo avevo immaginato da solo dopo averti parlato, ma non credevo così tanto! Come mai pensi queste cose? " domandò Shikaku, evidentemente curioso.
" Io ... beh ... ecco ... siamo qui, da soli e le persone non si finiscono mai di conoscere. Non bisogna fidarsi di nessuno. E poi tu continuavi a fare allusioni e volevi offrirmi qualcosa di 'caldo'! " spiegò la Kunoichi, sbuffando. Ancora una volta si rese conto di aver parlato troppo. Perché era così stupida?
Il Nara, come prevedibile, sgrano gli occhi. 
" Intendevo una cioccolata calda o un thè. " si giustificò, non avendo minimamente pensato ad altro. 
" Non sono quel tipo di uomo, non temere. Non sfiorerei una donna nemmeno con un dito, sempre che non si tratti di una nemica. E non voglio uscire con te solo per portarti a letto. Hai avuto delle brutte esperienze, per caso? " chiese  successivamente il castano, avendo intuito qualcosa.
" Non proprio. O meglio, l'unico ragazzo che mi si era avvicinato voleva solo una cosa da me ed ovviamente ha ottenuto una bella dose di pugni. Voi uomini pensate che siamo tutte facili e voi siete superficiali, cercate solo il sesso e non capite quanto molte ragazze siano serie. " disse Yoshino, sbuffando. Perché diamine era finita a parlare di certe cose? Era l'ultimo argomento che sarebbe dovuto uscire al loro secondo appuntamento.
" Sono d'accordo. Molti uomini sono così e personalmente non condivido il pensiero. Detesto le ragazze facili, non mi dicono nulla e poi ... non tutte le donne sono frivole, così come non tutti gli uomini sono  superficiali. " mormorò il Nara, provando a farla ragionare.
" Questo è vero. Solo che ... non so di chi fidarmi. È così difficile capire com'è veramente una persona. " confessò la castana, portandosi le mani nei capelli. 
" Prova a conoscermi ed a darmi fiducia, Yoshino. Tu mi piaci veramente e ti assicuro che non farei nulla che possa ferirti. "
Quella frase la colpì come un fulmine a ciel sereno. Lui aveva sempre detto di essere attratto da lei, ma quella era una vera e propria dichiarazione, oltre che una sorta di promessa a non farle del male, sia fisicamente che mentalmente.
Cosa doveva fare? Come doveva rispondere ? Forse, per una volta, per una sola volta nella sua vita, non avrebbe seguito ciò che le diceva il cervello, ma quello che il cuore le suggeriva.
Si avvicinò di scatto alla figura dello Shinobi, eliminando le distanze tra loro. Poggiò le proprie labbra su quelle di Shikaku, in un casto e fugace bacio a stampo.
Un solo gesto valse più di mille parole, un solo gesto fu la sua risposta alla domanda che il Nara le aveva posto. Voleva fiducia? E fiducia gli avrebbe dato. 

To be continued ...


Ed eccomi qua con un nuovo aggiornamento =) Chiedo nuovamente perdono per il tempo che ci ho messo ad aggiornare, ma le sessioni di esami non mi hanno lasciato un attimo di respiro >.< Ora dovrei avere un po' più di tempo xD Al prossimo capitolo, bye ;)


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Capitolo 5
*** 4. La seccatura ed il masochista ***


- Capitolo 4 -
La seccatura ed il masochista
 
La situazione era degenerata. Yoshino, camminando al fianco della sua amica Kushina, si stava sfogando per quanto successo il giorno prima. Aveva baciato Shikaku, non era riuscita a trattenersi, ma il peggio era successo dopo.
Lei, forse impazzita, si era staccata bruscamente dallo Shinobi, schiaffeggiandolo senza motivo. Dopo un istante si era resa conto di cosa avesse fatto, finendo con lo scoppiare a piangere e scappare via da quella casa. 
Ancora una volta aveva dimostrato di essere contorta e pazza. Non riusciva a capirsi nemmeno da sola, non comprendeva perchè avesse dato di matto a quel modo.
Forse, anche se si era trattato di un bacio molto casto, il suo cervello aveva finito con il credere che tutto stesse accadendo troppo in fretta, stroncando sul nascere qualcosa di bello.
" Sono una stupida. " asserì Yoshino, mettendosi le mani nei capelli.
" Concordo in pieno. Certo, anche io a volte ho colpito Minato,  ma perchè mi faceva arrabbiare! Tu, invece, sei totalmente pazza, dattebane! " disse Kushina, scuotendo la testa sconsolata.
" Grazie per il complimento, è sempre bello sapere che le amiche ti sostengono. " commentò la castana, fintamente offesa.
" Quanto la fai lunga. Ho solo detto la verità. Fossi in te correrei da lui a scusarmi. Non dovresti farti scappare Shikaku, è un ragazzo d'oro, come pochi al giorno d'oggi! " esclamò la rossa, con un'aria di chi la sapeva lunga.
" Certo, è facile a dirsi. Dove lo trovo il coraggio di andarci a parlare dopo come mi sono comportata? " chiese la Kunoichi, sull'orlo di una crisi isterica. Ci mancava solo quella e dopo avrebbero potuto rinchiuderla in un manicomio.
" Ma come, la forte e fiera Yoshino, la ragazza che terrorizzava i maschietti della sua classe non ha il coraggio di andare a parlare con una persona? Mi deludi. " asserì l'Uzumaki, punzecchiandola dritta nell'orgoglio. La conosceva bene e sapeva quali fossero i punti su cui fare pressione.
" Sappi che ti odio e ti odierò per sempre. " borbottò la castana, aumentando il passo.
L'Uzumaki sorrise, fermandosi. Sapeva che si stesse finalmente dirigendo da Shikaku, così da parlarci e magari risolverci, sempre che non fosse impazzita nuovamente.
" La cosa è reciproca, mia cara! E tienimi informata, voglio sapere come si evolverà la faccenda! " urlò la rossa, curiosa di conoscere gli sviluppi di quella situazione. 
Yoshino, passo dopo passo, giunse dinnanzi all'abitazione del Nara.
Le sue gambe si erano mosse da sole, come se conoscessero la strada a memoria. 
Si trovava lì davanti, ma cosa doveva fare? Forse suonare il campanello era una buona opzione, ma il suo corpo si rifiutava di collaborare. L'indice non voleva premere quel pulsantino ed uno strano tremore iniziò a pervaderla. Che avesse paura? Quel comportamento non era da lei.
" Yoshino. "
Nel sentire il proprio nome, la castana trasalì. Riconobbe al volo quella voce, girandosi verso l'uomo alle sue spalle con estrema lentezza.
Non c'era stato il bisogno di suonare, Shikaku era magicamente apparso dietro di lei. Che avesse qualche potere paranormale?
" C-Ciao! " balbettò la Kunoichi, sforzandosi di risultare naturale, fallendo miseramente.
" Che ci fai qui? Tra poco nevicherà e fa molto freddo. Dovresti essere a casa. " disse il castano, apprensivo.
" I-Io ... ecco ... vorrei parlarti. " mormorò la ragazza, non sapendo da dove iniziare. Stava già entrando nel pallone e l'aveva appena incontrato. La situazione si preannunciava disastrosa.
" Credevo che non ti saresti più fatta vedere. " confessò il Nara, lievemente perplesso.
" Oh beh ... beh, beh, beh! Intendi per quello che è successo ieri? " chiese la diciottenne, ponendo una domanda fin troppo stupida.
" La guancia mi fa ancora male, mi hai dato proprio un bel colpo. " ironizzò il castano, sorridendo. Non sembrava minimamente arrabbiato, non sembrava avercela con lei.
" A proposito di ciò ... credo di ... di doverti ... ecco, sì, delle scuse. " mormorò Yoshino, arrivando al punto del discorso dopo vari giri di parole e qualche balbettamento. Pronunciare quelle parole le era risultato più difficile del previsto. 
" Non mi importa delle scuse. " disse Shikaku, lasciando di stucco la Kunocihi. Quest'ultima, di scatto, sollevò lo sguardo, fissandolo dritto negli occhi con un lieve velo di terrore. Finalmente comprese perchè provasse paura: temeva di perderlo, di lasciarsi scappare una persona tanto bella a causa dei suoi stupidi comportamenti. Possibile che dopo così poco tempo ci tenesse già così tanto? Possibile che potesse piacerle una persona appena conosciuta?
" Ohi, ohi ... cos'è quello sguardo? Non avevo finito di parlare. Volevo dire che non mi importa delle scuse, non sono arrabbiato. Mi piacerebbe solo capire perchè hai reagito così, se ho sbagliato qualcosa. " proseguì il Nara, cercando di tranquillizzarla. Da quando la conosceva, quella era la prima volta che la vedeva spaventata a quel modo.
La castana si rilassò leggermente nel sentire le sue parole ed abbassò lo sguardo.
" Tu non hai sbagliato nulla, il problema sono io. " confessò la Kunoichi, decisa a dirgli come stavano esattamente le cose.
" Che intendi? " chiese lo Shinobi, volendo arrivare fino in fondo.
" Sono diffidente, contraddittoria, insopportabile, manesca ed acida e per tutti questi miei comportamenti provo paura. Tu ... " sibilò Yoshino, alzando nuovamente lo sguardo verso di lui. Aveva un tono dolce ed uno sguardo spaurito, insicuro, molto poco da lei. " ... tu mi piaci molto, devo ammetterlo ed è la prima volta che mi capita una cosa del genere.  Sei il primo che mi colpisce, il primo tanto folle da interessarsi a me e per questo ho paura. Da un lato mi autoconvinco che in realtà stai fingendo, che mi stai ingannando, ma quando capisco l'assurdità di questi pensieri, è inevitabile che sopraggiunga la paura. " fece una breve pausa, divenendo rossa come un pomodoro. " Dannazione, io ho un carattere forte, con queste parole sto distruggendo il mio orgoglio. " continuò a blaterare, sbuffando. " Però ... ormai  sono in gioco e vorrei che tu sapessi che ... insomma, che la mia paura è quella che tu possa scappare da me, che tu ti accorga che in realtà non sono una bella persona, nè esteriormente, nè tanto meno interiormente. Ho veramente terrore che tu mi possa abbandonare. " 
L'ultima frase fu quasi un sussurro, un sibilio che il Nara riuscì ad udire a stento. Lui di certo non si aspettava un simile discorso, una simile confessione. Si conoscevano da poco, questo era vero, eppure, in quei giorni passati assieme, era nato qualcosa di profondo. Non potè far a meno di sorridere, addolcito da quelle parole.
" Hai dimenticato di dire che sei una stupida. " disse Shikaku, facendo restare sbalordita la Kunoichi. Tutto si aspettava, meno che quella frase.
" Anzi, direi più che sei una seccatura. Le donne in generale lo sono, ma tu le batti tutte. " aggiunse, facendo abbassare lo sguardo a Yoshino, già convinta che la stesse lasciando ancor prima di mettersi insieme.
" Eppure mi piaci da impazzire e sarei un idiota a pensare di abbandonarti. È proprio questo tuo carattere che mi ha colpito, quel tuo sguardo da finta dura, quei tuoi comportamenti contorti e che un po' mi mettono paura. Se speri di liberarti di me, sei fuori strada. Purtroppo sono strano anche io e non riesco a stare alla larga dalle scocciature come te. " terminò il castano, avvicinandosi maggiormente alla ragazza.
Le sollevò il viso con due dita, costringendola quasi a guardarlo negli occhi. Poteva leggere nel suo sguardo stupore, perplessità e gioia. Il suo discorso l'aveva colpita, ancora una volta. Sperava solamente che non gli tirasse un altro schiaffo, la sua guancia chiedeva pietà.
" Tu ... " mugugnò la castana, incapace di pronunciare una frase di senso compiuto. I suoi neuroni aveva optato per un bel suicidio di gruppo, aggiungendo ai suoi difetti anche la pateticità.
" Ti piacerebbe diventare la mia scocciatura personale? " domandò il Nara, avvicinando leggermente il suo viso a quello della Kunoichi, senza però baciarla. Si trovavano ad un respiro di distanza e lui non si sarebbe mosso di un altro millemetro. Mai avrebbe osato fare qualcosa che lei non volesse o che semplicemente non si sentisse.
Yoshino, dal canto suo, era rimasta imbambolata. Senza nemmeno volerlo si era persa in quelle due iridi nocciola. Quegli occhi le sembrarono i più belli e profondi che avesse mai visto. Il suo cuore le batteva all'impazzata e le sue gote si erano tinte ancor più di rosso. Forse quello era ciò che si provava nell'essere innamorati, forse lei era veramente cotta a puntino.
Aprì la bocca per rispondere, ma non una sola parola uscì. Era inutile provarci, il suo cervello non era più attivo, aveva deciso di abbandonarla nel momento di maggior bisogno.
A quel punto il suo corpo decise da solo e per la seconda volta fu lei ad eliminare le distanze tra i loro volti, lei a prendere l'iniziativa e baciarlo. Tuttavia, questa volta era diverso. Non si trattò di un semplice e fugace bacio, ma di uno vero e proprio. 
Le loro lingue finirono per toccarsi, insinuandosi l'una nella bocca dell'altro, danzando assieme a ritmo di una musica immaginaria perfetta.
La mano destra del Nara andò a poggiarsi dietro la nuca della ragazza, mentre quella sinistra le sfiorò il fianco, per poi dirigersi dietro la schiena ed avvicinarla a sè, con vigore, come a sottolineare che ormai gli appartenesse, che ormai fosse diventata la sua donna.
Si staccarono dopo pochi secondi, fissandosi negli occhi. Yoshino aveva un'aria stralunata e sognante che proprio non le si addiceva, mentre Shikaku sorrideva contento, essendo riuscito a conquistare ciò che più desiderava.
" Devo ... devo dirti una cosa. " mormorò la Kunoichi, divenendo improvvisamente più rossa del normale.
" Di cosa si tratta? " chiese il castano, curioso.
" Promettimi che non riderai. " sibilò Yoshino, scostando lo sguardo di lato.
" Ne avrei motivo? " domandò il Nara, perplesso.
" Non lo so, forse. " disse la castana, sbuffando.
" Smettila di girarci attorno e dimmi. " mormorò Shikaku, scuotendo la testa divertito.
" Questo è stato il mio primo vero bacio. Però non ridere, so che alla mia età già dovrei averne dato uno. " sussurrò la ragazza, vergognandosi come una ladra. Sarebbe voluta sprofondare dieci metri sotto terra.
" Solo un idiota riderebbe di una cosa simile. Non esiste un'età giusta per dare il primo bacio, ognuno ha la propria. Può capitare a sedici anni, come a trenta. " disse saggiamente il Nara, facendo illuminare gli occhi della ragazza.
" Allora sei veramente intelligente come tutti dicono! " esclamò Yoshino,contenta di quell'ulteriore conferma. " Anche se sei un po' masochista a voler stare con me. " proseguì, ridacchiando.
" Dipende dai punti di vista, ma non mi ritengo stupido. Forse un po' masochista sì. " sibilò il castano, sorridendole.
" Sono felice che la pensi così, vuol dire che non mi ero sbagliata su di te. Non sei come molti ragazzi, tu sei diverso, più maturo e con un cervello. " disse la Kunoichi, accennando un sorriso. Quel giorno era in vena di troppe confessioni ed il suo orgoglio ne stava risentendo. Sarebbe dovuta tornare la ragazza forte ed acida di sempre, altrimenti la sua reputazione sarebbe andata distrutta. Possibile che Shikaku avesse il potere di renderla così dolce?
" Se devo esser sincero ... " mormorò il Nara, avvicinandosi al suo orecchio. " ... sono molto felice di essere stato il primo, significa molto per me. " proseguì, sussurrandole una frase destinata solo a lei.
La castana arrossì nuovamente, domandandosi ancora una volta cosa avesse fatto per meritarsi una così bella persona. Magari con il tempo avrebbe scoperto tutti i suoi difetti, ma per il momento preferì non pensarci e concentrarsi per una volta sulla magia e la bellezza di quegli attimi, senza trovare sempre il lato negativo. Perchè non godersi la vita ed accoglierla così come veniva? 
 
 
Yoshino e Shikaku si erano messi insieme da meno di ventiquattr'ore e alla ragazza sarebbe piaciuto tenere la faccenda per sè almeno per qualche tempo, giusto per abituarsi all'idea di avere un ragazzo, ma Kushina sembrò voler rovinare tutti i suoi piani.
" Che cosa? Tu e Shikaku Nara vi siete fidanzati ieri ed io lo vengo a sapere solo oggi, dattebane? " urlò letteralmente la Uzumaki, nel bel mezzo di Konoha.
La castana aveva deciso di dirglielo, ma forse l'amica non aveva ben chiaro il concetto di segretezza.
" Kushina ... lo sai vero che non ti dirò più niente in vita mia? Volevo che nessuno lo sapesse ed ora, grazie alle tue grida, penso che non ci sia una singola persona in tutto il paese del fuoco che ne sia all'oscuro! " sbottò la castana, digrignando i denti.
" È colpa tua. Non dovresti darmi le notizie così di colpo, non ero preparata. " si giustificò la rossa, incrociando le braccia sotto al seno.
" Ma se lo sapevi prima di me che mi ci sarei messa insieme! " esclamò con disappunto Yoshino, inviperita.
" Sono solo dettagli e poi io ti incoraggiavo per non farti gettare la spugna prima di tentare, ma devo ammettere che non ci ho mai creduto più di tanto. Sei troppo strana e pazza, dattebane. " mormorò l'Uzumaki, annuendo con la testa.
" Ti ringrazio tanto, ora so che il mio odio nei tuoi confronti è ricambiato. Mi domando cosa ci veda Minato in te, sei una strega. " asserì la Kunoichi, schioccando la lingua sul palato.
" Senti qua chi parla, miss acidità. " rispose a tono la Jinchuuriki, assottigliando gli occhi.
" Miss vipera, parlando d'altro ... vorrei farti conoscere Shikaku un giorno di questi. Magari posso invitare te e Minato a cena da me. " propose Yoshino, scostando lo sguardo lontano dalla figura dell'amica.
" Oddio! Hai di nuovo la febbre! Tu che mi inviti a conoscere il tuo primo e nuovo fidanzato? Un Ninja medico, ci serve immediatamente un Ninja medico! Devi essere grave, dattebane! " sbottò la rossa, allarmata come non mai. 
" E smettila, Kushina! Sto benissimo ... solamente che lui vuole farmi conoscere i suoi due migliori amici ed ha espresso il desiderio di conoscere anche i miei. Tu e Minato siete gli unici. " si giustificò la castana, diventando rossa come un pomodoro.
" Questo ragazzo sta facendo miracoli, dovrò ricordarmi di fargli i complimenti. Stai diventando più dolce e docile. L'amore ti fa bene. " mormorò l'Uzumaki, con un sorriso di chi la sapeva lunga.
" Giuro che ti odio. Prima o poi ti ammazzerò. " disse Yoshino, digrignando i denti. 
Solo Kushina riusciva a farle perdere le staffe a quel modo, punzecchiandola nei punti giusti. In fondo anche per questo era la sua migliore amica.
" Si, lo so che mi vuoi molto bene. Quindi facciamo domani sera a casa tua? " domandò la Jinchuuriki, poggiando una mano sulla spalla della diciottenne.
" Va bene, lo dirò a Shikaku. Tu avvisa Minato, da quando è diventato Hokage è sempre impegnato, non riesco più a scambiarci quattro chiacchiere. " mormorò la castana, sbuffando.
" Lo so, è il brutto di gestire il villaggio. Perfino io ci passo molto poco tempo assieme. " confessò la rossa, lievemente seccata.
" Vedrai che andrà meglio. " la consolò la diciottenne, scrutandola con la coda dell'occhio.
" Ah sì, questo è certo! Credo di essermi dimenticata di dirti che andremo a vivere assieme. Me l'ha proposto ed io ho accettato, dattebane. " confessò l'Uzumaki, lievemente imbarazzata, facendo strabuzzare gli occhi alla povera Yoshino.
" E quando pensavi di dirmelo? Magari quando avreste deciso di compiere il grande passo e mettere su famiglia? Oppure quando sarebbero nati i vostri bambini? " chiese la castana, visibilmente irritata.
" Eddai, non farla lunga. È solo un paio di settimane che l'abbiamo deciso. " sibilò la rossa, sorridendo colpevole.
" Un paio di settimane? E tu ti lamentavi perchè ti ho detto di essermi fidanzata con Shikaku dopo un giorno? " chiese la diciottenne, guardandola malissimo.
" È diverso. Ed adesso non parliamo di me, voglio tutti i dettagli di quello che è successo tra voi!" esclamò la Jinchuuriki, cambiando rapidamente discorso.
Yoshino sbuffò, sbattendosi una mano sulla fronte. Kushina non sarebbe mai cambiata e l'avrebbe fatta esasperare per tutta la vita. Tra tutte le ragazze esistenti, proprio lei doveva scegliersi come migliore amica? 

To be continued ...

Ed eccomi qui con un nuovo aggiornamento =) Questa volta ho postato il capitolo più velocemente. Spero vi sia piaciuto e che la pazza Yoshino vi strappi una risata xD 
Al prossimo capitolo e spero di pubblicarlo a breve, anche se a breve avrò un parziale e dovrò studiare >.< dannata università! Bye

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Capitolo 6
*** 5. La cena ***


- Capitolo 5 -
La cena
 
Yoshino, Kushina e Minato si trovavano tutti a casa della castana, in attesa di Shikaku. Quella sera avrebbero cenato assieme e finalmente l'Uzumaki avrebbe conosciuto il fidanzato dell'amica, nonostante già ne avesse sentito molto parlare.
" Non farmi fare brutte figure, Kushina. " si raccomandò Yoshino, preoccupata per la serata.
" Non ti preoccupare, ci pensi già da sola a farle. " mormorò la rossa, sorridendole.
" È sempre bello avere il sostegno degli amici. Sei proprio una vipera! " sbottò la castana, digrignando i denti.
" Ohi, ohi ... non cominciate, vi prego. " disse Minato, speranzoso di calmare quegli animi così carichi d'energia.
" Non ti preoccupare, oggi non sono in vena. Sono troppo emozionata all'idea di conoscere Shikaku, dattebane! " esclamò Kushina, più euforica della fidanzata del Nara.
" Mi chiedo per quale motivo io abbia accettato di farvi conoscere. " si domandò tra sè e sè la diciottenne, sbuffando.
" Io già lo conosco. " sottolineò il Namikaze che, in quanto Hokage, aveva un minimo di rapporto con tutti i Ninja del villaggio.
" Lo immaginavo. A proposito, Minato! " sbottò improvvisamente la castana, facendo irrigidire il biondo. " Perché non mi hai detto che tu e Kushina andate a vivere assieme? Sei proprio un bell'amico! " continuò, incrociando le braccia sotto al seno, fintamente offesa.
" Beh, immaginavo ci avrebbe pensato lei. In fondo è la tua migliore amica. " si giustificò Lampo Giallo, non volendo incombere nelle ire di una donna. 
" Anche tu hai ragione, la colpa è tutta di Kushina! " esclamò Yoshino, scuotendo la testa.
" Minato ... " 
Un sibilo, accompagnato da un'occhiata gelida di Kushina, arrivò al povero Hokage, che si irriggidì nuovamente, sentendosi minacciato dalla sua dolce metà.
" Ovviamente avrei potuto pensarci e dirtelo io. " si corresse il Namikaze, tenendoci alla propria incolumità. 
Fortunatamente la situazione fu salvata dal campanello di casa. 
Minato doveva ricordarsi di ringraziare Shikaku, l'aveva appena tirato fuori da una situazione difficile.
" È arrivato, è arrivato, dattebane! " esclamò Kushina, iniziando a saltellare a destra e manca.
" Comportati da persona matura! " sbottò la castana, diventando rossa. Non voleva che il Nara si facesse delle cattive idee.
Visto che nessuna delle due donne si decideva ad aprire la porta, ci pensò il biondo a farlo, accogliendo il Nara come se fosse il padrone di casa.
" Quarto Hokage! " esclamò Shikaku, sorpreso di vederlo. Non aveva la minima idea di chi fossero gli amici di Yoshino, ma non si aspettava di certo di trovare lo Yondaime.
" Puoi anche chiamarmi Minato qui... vieni, dillà ci sono due furie in gonnella. " mormorò esasperato il Namikaze, sull'orlo di una crisi.
Il castano lo fissò comprensivo, avendo un'ulteriore conferma della sua teoria: le donne erano solo una scocciatura!
" Shikaku, ciao! " esclamò Yoshino, senza avvicinarsi, osservandolo entrare nel salotto assieme al biondo.
" Avanti, dagli un bacetto per salutarlo ... " sibilò Kushina, tirando leggere gomitate all'amica.
" Smettila o giuro che dopo ti faccio fuori. " la minacciò sotto voce la diciottenne, ringhiandole contro.
" Quanto siamo timide, forza ... dagli il benvenuto. " continuò a prenderla in giro l'Uzumaki, ridendo sotto i baffi.
" Ti odio, dal profondo del cuore." mormorò la castana, avvicinandosi al fidanzato. Era particolarmente rigida e tesa, oltre che in imbarazzo. Non le piaceva fare certe cose davanti a persone che conosceva o comunque con gente intorno.
" Ciao Yoshino. Non mi presenti la tua amica? " domandò Shikaku, avendo ben intuito il disagio della ragazza. Era anche per questo che a lei piaceva! Riusciva a capirla al volo.
" Oh sì, lei è Kushina Uzumaki, la vipera numero uno di Konoha, o Habanero rosso sangue, come tutti la definivano tempo fa. " spiegò la diciottenne, ghignando vittoriosa verso l'Uzumaki che, al contrario, si irritò. Odiava essere soprannominata a quel modo e l'amica lo sapeva bene. Le aveva tirato un colpo basso!
" Credo che Minato non abbia bisogno di presentazioni, lui lo conoscono tutti. Ah, sono fidanzati loro due. " proseguì Yoshino, facendo sorridere il castano. Dal momento in cui era entrato in quella casa si era immaginato che il Quarto Hokage e la ragazza dai capelli rossi fossero una coppia e poi ne aveva sentito anche parlare.
" Molto piacere, Kushina. Io sono Shikaku Nara. " si presentò, gentile e garbato.
" Mmh ... piacere. Sei molto educato! Dovresti insegnare un po' di buone maniere a Yoshino, lei è così scortese ... " sibilò la rossa, lanciando un'occhiata di fuoco all'amica. 
La castana ringhiò, ricambiando quello sguardo. La guerra tra loro era ufficialmente iniziata e di questo Minato se ne rese conto immediatamente. Si sbattè una mano sulla fronte, esasperato. Sperava che un giorno o l'altro l'avrebbero smessa.
I tre ospiti si misero a tavola e Yoshino iniziò a portare le sue pietanze. Come cuoca non era niente male. Sua madre le aveva insegnato molte cose e forse cucinare era uno dei pochi hobby che aveva.
" Aspetta di assaggiare i suoi manicaretti, ne rimarrai entusiasta, dattebane! " esclamò Kushina, rivolgendosi a Shikaku. 
Yoshino sorrise, scuotendo la testa divertita. Almeno qualcosa di buono lo stava dicendo.
" Dall'aspetto sembra tutto buonissimo. " disse il Nara, sorridendo.
A tavola c'erano degli spaghettini di soia con carne, riso al curry, polpette di polipo e di pesce vario, pollo fritto, alla piastra ed al vapore, insalata e contorni di ogni genere. Sicuramente non sarebbero morti di fame!
" Oggi non hai fatto il Ramen? " domandò Minato, non vedendo il suo piatto preferito da nessuna parte. Generalmente glielo preparava sempre quando veniva, ma quel giorno aveva decisamente cambiato menù.
" Non ho fatto in tempo. " rispose la castana, alzando le spalle.
" Te lo preparo domani io." sibilò l'Uzumaki, facendo sorridere il biondo.
Quei due erano proprio una bella coppia!
" Vi conoscete da molto? " domandò Shikaku, notando una certa affinità tra i tre.
" Io e Yoshino sì, fin dai tempi dell'accademia. Non frequentavamo la stessa classe, lei è di due anni più piccola, ma avevamo comunque stretto amicizia. Poi è subentrato Minato e da allora siamo diventati un bel trio, seppur lei sia insopportabile ed arrogante. " spiegò la Jinchuuriki, non tralasciando qualche insulto all'amica.
" Non smetterò mai di ripeterlo ... è sempre bello ricevere complimenti da una strega come te, Kushina. " mormorò Yoshino, seccata.
Il Namikaze sospirò ancora una volta, sperando che le due ragazze non ricominciassero a litigare come al loro solito. Il Nara gli lanciò un'occhiata comprensiva, capendo finalmente il significato della frase di poco prima. Due donne insieme erano una scocciatura ancora più grande!
" Ho saputo che vuoi presentare i tuoi amici a Yoshino. Immagino si tratti di Choza ed Inoichi. " disse Lampo Giallo, cambiando abilmente discorso. 
" Esattamente, proprio loro. Siamo amici fin dai tempi dell'accademia. " mormorò il castano, sorridendo.
" Devi sapere Yoshino che il Team di Shikaku è molto famoso tra i Ninja di Konoha. Sicuramente ne hai sentito parlare. Sono un gruppo formidabile! " esclamò Minato, riuscendo nel suo intento di far placare gli animi delle due donzelle.
" Sì, avevo sentito qualcosa in giro. Se non erro conoscono tutti e tre dei Jutsu segreti del villaggio. " sibilò la castana, scostando lo sguardo sul fidanzato, in cerca di risposte. Lui non tardò ad annuire, sorridendole ancora.
" Questo riso al curry è eccezionale! Poi devi darmi la ricetta." intervenne l'Uzumaki, cambiando totalmente discorso.
" Kushina ha ragione, è ottimo. " mormorò Shikaku, dovendo ammettere che la ragazza se la cavasse ai fornelli.
La cena terminò in tutta tranquillità ed il quartetto finì a parlare del più e del meno. Fortunatamente non ci furono altri litigi tra Kushina e Yoshino e la serata andò a buon fine. Shikaku aveva fatto un'ottima impressione sulla Jinchuuriki, la quale approvò tacitamente il loro fidanzamento.
" Prima che mi dimentichi, domani passa nel mio ufficio, ho una missione da affidare al tuo Team. Avvisa anche Choza ed Inoichi. " disse Minato, afferrando la sua giacca. Ormai era giunta l'ora di tornare a casa.
" Va bene. " si limitò a rispondere il Nara, pronto a svolgere i suoi doveri.
" Missione? " chiese Yoshino, assottigliando gli occhi.
Il Namikaze avvertì immediatamente il pericolo a cui sarebbe andato incontro se avesse detto una frase sbagliata e fu per questo che decise di mettere le mani avanti prima di combinare qualche danno.
" Non temere, non starà via molto! È questione di un paio di giorni. " la tranquillizzò il Quarto Hokage, prima che lo sbranasse. In quegli anni aveva imparato a conoscerla, a capire i suoi comportamenti, ed aveva intuito che allontanare il suo neo fidanzato per tanto tempo, proprio quando si erano appena messi assieme, non sarebbe stata una saggia idea. Oltretutto non ce n'era nemmeno il bisogno, erano in tempo di pace.
" Non volevo mica saperlo. " mentì la castana, lievemente imbarazzata per essere stata colpita ed affondata.
" Forza Minato, andiamo! " sbottò Kushina, trascinando letteralmente il povero biondo. Prima di chiudere la porta, fece un occhiolino a Yoshino, la quale ricambiò con una linguaccia.
Avevano avuto fretta di andarsene così da lasciarla sola con Shikaku. Non c'era nulla di peggiore! Non sapeva come comportarsi ed avrebbe finito per imbarazzarsi e sbagliare qualcosa. Doveva ricordarsi di picchiare l'amica alla prima occasione, se lo meritava.
" Sono molto simpatici. " commentò il Nara, poco dopo che i fidanzatini se ne fossero andati.
" Si, è vero. Anche se Kushina è una serpe. " commentò ironicamente, accennando un sorriso.
" Avete un bel rapporto voi due. " sibilò il castano, aiutando la fidanzata a sparecchiare.
" Lascia, faccio io. Non ti preoccupare, tu sei un ospite. " disse Yoshino, che seppur fosse scorbutica ed acida, un minimo d'educazione l'aveva.
" Lo faccio volentieri. " rispose Shikaku, non mostrando la minima intenzione di stare con le mani in mano.
La castana si arrese, poggiando i piatti nel lavandino. Aprì l'acqua e, prendendo la spugnetta, iniziò a lavarli. 
Il Nara le si affiancò, utilizzando il secondo lavandino per dare una mano alla fidanzata.
" Cucini molto bene e sei una brava casalinga. C'è qualche altra tua qualità che mi tieni nascosta? " domandò ironicamente Shikaku, sorridendole.
" Mmh ... non ho molte qualità. Kushina dice sempre che mostro il peggio di me. " disse Yoshino, accennando un ghignetto.
" Io non direi ... a me piace molto il tuo carattere. " commentò il castano, facendo vistosamente arrossire la Kunoichi. Quest'ultima accennò un sorriso, lanciando un'occhiata al fidanzato. Era incredibile come riuscisse a farla sentire sempre unica e speciale.
" Eccolo di nuovo quel tuo sorriso. Sei proprio bella. "
Se Shikaku avesse continuato a farle tutti quei complimenti, probabilmente Yoshino sarebbe morta di vergogna entro breve. 
Però non le dispiacevano quei complimenti e ciò la sorprese particolarmente. In fondo non aveva mai apprezzato quando qualcuno le diceva belle parole, reputandoli bugiardi o comunque con qualche doppio fine. Lui, invece, era sincero e non mirava ad altro se non a farla sentire amata.
" Ancora mi sembra assurdo che tu ti sia interessato proprio a me, eppure ... se prima ero sciettica, ora ne sono felice." 
Una vera e propria ammissione quella della Kunoichi, la quale si girò verso lo Shinobi con un bel sorriso dipinto sul volto.
Shikaku non riuscì a resistere e con un movimento fulmineo, si chinò sulla ragazza, baciandola con passione. La castana rispose a quel bacio, lasciando perdere i piatti e portando le braccia attorno al suo collo.
L'uomo poggiò una mano dietro la sua nuca e l'altra sul fianco, attirandola maggiormente a sè. 
La fece poggiare contro il lavandino, iniziando a posarle piccoli baci sulla guancia, scendendo successivamente lungo il collo, lasciandole una scia umida.
Yoshino si irriggidì, lievemente spaventata per quello che sarebbe potuto accadere. Non stavano facendo nulla, ma aveva letto in molti libri che, generalmente, i rapporti sessuali iniziavano proprio in quel modo.
Poggiò le mani sul suo petto, come a volerlo allontanare da sè.
" Credo che sia giunto il momento che io torni a casa ... " sibilò il castano, poggiando la fronte su quella della ragazza.
" Sì, forse è meglio ... inizia ad essere tardi. " mormorò Yoshino, leggermente a disagio. 
" Probabilmente domani partirò per una missione, ci vediamo al mio ritorno." disse il Nara, sorridendole. Non sembrava minimamente arrabbiato, forse aveva capito che per lei era troppo presto fare qualsiasi cosa che andasse oltre il bacio.
" Va bene ... fai attenzione. " sibilò la castana, cercando di nascondere una lieve preoccupazione. Temeva sempre che le persone a lei care morissero in missione, uccise da qualche nemico, proprio com'era accaduto ai suoi genitori.
" Non ti preoccupare, tornerò sano e salvo e quando sarò di  nuovo a Konoha, ti presenterò i miei amici. " disse Shikaku, posandole un delicato bacio a fior di labbra.
" A presto. " mormorò Yoshino, sorridendogli. Lo seguì con lo sguardo, fino a quando la sua figura non scomparve dietro la porta. Era riuscito a farla tornare a suo agio, a non farle pesare il fatto che volesse aspettare. Era proprio l'uomo perfetto, almeno per lei.

To be continued ...

Ed eccomi qui con un nuovo aggiornamento =) perdonate l'attesa, purtroppo sono sotto esame. Spero che il capitolo vi piaccia ^_^ Ci vediamo la prossima settimana!

Sayuri_92

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Capitolo 7
*** 6. La situazione peggiore di tutte ***


- Capitolo 6 - 
La situazione peggiore di tutte
 
Yoshino camminava per le strade di Konoha, scura in volto. Il suo passo era fin troppo frenetico ed il suo volto rabbioso sarebbe stato evidente anche ad un cieco.
Raggiunse il palazzo dell'Hokage, dirigendosi verso l'ufficio di Minato. Entrò senza bussare, facendo sobbalzare il povero Yondaime.
" Yoshino! " esclamò il biondo, sorpreso di vederla.
" Sono passati cinque giorni, avevi detto che sarebbe tornato dopo due! " sbottò la castana, sbattendo le mani sulla sua scrivania. 
Il Namikaze divenne improvvisamente serio, scrutando l'amica. Sapeva a chi si riferisse e, vista la sua agitazione, evitò di rimproverarla per il suo comportamento poco rispettoso.
" Calmati e ricorda che sono pur sempre l'Hokage. In ogni caso, non abbiamo più notizie della sua squadra da più di tre giorni. Ho già mandato due Team a cercarli, ma sembrano svaniti nel nulla. " asserì l'uomo, aspettandosi una brutta reazione da parte della Kunoichi.
" C-Che ... che cosa? " domandò la castana, visibilmente sbigottita.
" Stiamo facendo tutto il possibile per ritrovarli, Yoshino. Cerca di mantenere la calma." mormorò il Namikaze, comprensivo. Probabilmente se fosse sparita Kushina anche lui avrebbe reagito male.
" Mandami in missione. Voglio cercarlo personalmente. " 
Più che una richiesta, quello della donna sembrò un vero e proprio ordine.
" È meglio di no. Ci sono pochi Ninja al villaggio e tu sei troppo coinvolta emotivamente. Anche se siamo in tempo di pace, è sempre meglio avere delle buone difese. " spiegò l'Hokage, serio.
" Non puoi impedirmi di andarlo a cercare, Minato. " disse Yoshino, digrignando i denti.
" Ti prometto che non appena sapremo qualcosa, sarai la prima ad essere informata. " mormorò lo Yondaime, sospirando.
" Se Kushina sparisse ... sono certa che tu andresti a cercarla personalmente e non riusciresti a stare con le mani in mano. " disse la Kunoichi, abbassando lo sguardo. 
" Forse è vero, però sono anche il Quarto Hokage e come tale è mio compito prendere le decisioni più giuste. " asserì il biondo, dispiaciuto per quelle parole, ma purtroppo non poteva comportarsi in modo diverso.
Yoshino ringhiò, dando le spalle al Namikaze. Si avviò furente verso la porta d'uscita, non avendo più nulla da dire.
" Ricordati che lasciare il villaggio senza permesso è reato. " disse Minato, prima che la fanciulla uscisse dal suo ufficio.
 
Yoshino camminava con le mani nelle tasche per le vie di Konoha. Era particolarmente triste e non riusciva a darsi pace. Le parole del Quarto l'avevano fatta innervosire molto, ma, ragionandoci a mente lucida, lui aveva ragione. Probabilmente anche lei avrebbe impartito un ordine simile da esterna.
Non intenzionata ad abbandonare il villaggio senza permesso, si diresse verso le porte di Konoha, speranzosa di vedere in lontananza Shikaku ritornare. Le aveva promesso che sarebbe rientrato sano e salvo e lui non era tipo da infrangere la parola data.
" Aspetti qualcuno?" domandò uno dei Ninja di guardia, sorridendo in direzione della ragazza.
" Non proprio. " rispose la castana, risultando più acida di quanto volesse.
Lo Shinobi non ebbe il tempo di risponderle, distratto da una richiesta d'aiuto. In lontananza, due uomini stavano barcollando verso il villaggio, sorreggendosi a vicenda.
Nessuno dei due sembrava essere Shikaku, ma Yoshino scattò comunque in loro direzione, intenzionata a dargli una mano.
" Ehi, voi! " esclamò la Kunoichi, raggiungendo il duo. Anche il Ninja di guardia fece lo stesso, pronto a soccorrerli.
I due feriti erano Shinobi della Foglia, riconoscibili grazie al coprifronte. Uno aveva i capelli biondi, con gli occhi azzurri, mentre l'altro era castano e parecchio grassottello.
" Dovete aiutarci ... " balbettò il biondo, cadendo sulla ginocchia. Immediatamente Yoshino lo sorresse, mentre la guardia pensò ad aiutare l'altro.
" Cos'è successo? " domandò la castana, notando svariate ferite sul corpo dell'uomo.
" Un'imboscata ... hanno catturato il nostro compagno, Shikaku Nara ... l'Hokage, dobbiamo parlare con il terzo ed il quarto. " disse l'uomo, facendo sgranare gli occhi alla povera diciottenne.
" Voi ... voi siete Inoichi e Choza, vero? " chiese Yoshino, trattenendosi dall'avere una crisi di nervi.
" Sì, ma non importa ora ... dobbiamo ritrovare il nostro compagno. " balbettò Inoichi, tossendo.
" Dove è successo tutto ciò? " domandò la castana, assottigliando gli occhi. Improvvisamente sapeva che cosa fare. Il suo cervello ed il suo cuore avevano fatto una tregua.
" A cinquanta miglia ad est da qui ... vicino un piccolo lago. Riferisci tutto all'Hokage, ti scongiuro. " fu quasi una preghiera quella del biondo.
" Farò di meglio. Andrò a cercare Shikaku. In fondo ... sono la sua fidanzata." disse Yoshino, alzandosi in piedi. Solo in quel momento Choza ed Inoichi si resero conto di chi avessero davanti e dell'enorme errore che lo Yamanaka avesse commesso nel rivelarle la posizione in cui erano stati attaccati. L'amico gli aveva parlato di lei ed erano certi che il Nara avesse voluto tutto, tranne che la mettessero in pericolo.
Prima che riuscissero a dire qualsiasi cosa, Yoshino lanciò uno sguardo al Ninja di guardia, come ad intimarlo di occuparsi dei due. Dopodiché, fulminea, balzò via, conscia che quell'iniziativa avrebbe avuto gravi ripercussioni. Nè Minato nè il Sarutobi le avevano dato il permesso di lasciare Konoha, quello era un vero e proprio reato.
 
Aveva balzato di ramo in ramo ininterrottamente, giungendo al luogo che Inoichi le aveva illustrato. Era sola, senza alcuna squadra e senza il permesso di nessuno, con probabili nemici particolarmente forti nei dintorni. Si era cacciata proprio in un bel pasticcio, ma non le importava. Quella era la prima decisione giusta che aveva preso, la prima scelta fatta per aiutare realmente qualcuno.
Si guardò attorno, alla ricerca di indizi, ma l'unica cosa che notò fu una macchia di sangue a terra. Già sapeva che quello era il luogo dello scontro e non essendoci altro sangue nei dintorni, quella traccia era inutile.
" Se solo mi fossi portata uno del Clan Hyuuga. " mormorò tra sè e sè, sbuffando. 
Iniziò a curiosare nei dintorni, speranzosa di trovare qualcos'altro che potesse condurla al luogo dove tenevano Shikaku, sempre se non l'avessero ucciso, ma quell'ipotesi quasi non volle prenderla in considerazione.
Forse furono i troppi pensieri nella sua mente, forse fu l'eccessiva preoccupazione per il Nara, ma qualcuno riuscì a coglierla alla sprovvista, alle spalle, tirandole un colpo secco dietro la nuca. Aveva abbassato la guardia ed il nemico ne aveva approfittato per metterla fuori gioco. D'altronde cosa sperava di concludere? Era sola e quei nemici dovevano essere sicuramente fortissimi per aver sconfitto il famoso trio Ino - Shika - Cho. Minato aveva avuto ragione fin dal principio, sarebbe dovuta restare a Konoha.
L'ultima cosa che vide fu il terreno, dopodiché il buio l'avvolse ed il suo corpo fu lasciato in balia dell'avversario.
 
Non aveva la minima idea di quanto tempo fosse passato, ma dato che si risveglio in spalla a qualcuno, con le mani legate da speciali corde trattieni - chakra, ipotizzò che si trattasse solo di pochi minuti.
Aveva un bavaglio alla bocca, ma i suoi occhi erano liberi da qualsiasi impedimento.
" Mmmmh! " mugugnò, agitandosi sulla spalla del suo nemico, un bestione più largo che alto.
" La principessa si è svegliata. Non temere, ti sto portando nella tua reggia. " disse quella sottospecie di orso bruno, ghignando.
Yoshino si rese conto solo in quel momento di trovarsi in una sorta di covo. L'uomo camminava per un corridoio semi buio ed umido, probabilmente diretto in qualche cella dove poggiarla. Aveva un'unica domanda per la testa: anche Shikaku era lì?
Non dovette aspettare molto per avere una risposta, venendo letteralmente tirata all'interno di una stanza dove si trovava il Nara, anch'esso con i polsi legati da quelle particolari corde.
" Buon soggiorno, Ninja di Konoha. " disse il bestione, prima di sparire.
Shikaku, a causa di una ferita piuttosto grave al ventre e delle poche energie rimaste, aveva la vista offuscata e ci mise qualche attimo a riconoscere la ragazza. Oltretutto il buio non aiutava minimamente.
" Yoshino ... " balbettò flebilmente, sbattendo più volte le palpebre, come a volersi assicurare che non fosse un sogno, o meglio, un terribile incubo. Non avrebbe mai voluto vederla in una situazione simile.
" Mmh ... Mhmh! " mugugnò la castana, avvicinando le mani al bavaglio che, seppur fossero legate, almeno non si trovavano dietro la schiena. Se lo tolse, tornando finalmente libera di parlare.
" Shikaku! Dannazione, stai bene? " domandò successivamente, avvicinandosi alla figura del fidanzato.
" Che ci fai qui? " domandò il Nara, serio in volto. Non riuscì a nascondere una nota di preoccupazione nella sua voce, così come una di dolore a causa di quella ferita che lo stava lentamente uccidendo.
" Ero venuta a cercarti. Che ti hanno fatto? " chiese Yoshino, analizzando ogni centimetro del suo corpo, alla ricerca di qualche lesione. Ci vollero pochi istanti perché notasse i suoi vestiti macchiati di sangue, all'altezza del ventre. Anche se c'era poca luce, riuscì chiaramente a vedere un profondo e lungo taglio. Aveva bisogno di cure immediate o la ferita si sarebbe infettata.
" Non saresti dovuta venire. Ora siamo stati catturati in due e tu sei in pericolo. " disse Shikaku, storcendo le labbra. Quella era la situazione peggiore che poteva esserci.
" Mi avevi promesso che saresti tornato sano e salvo. Non l'hai fatto, così eccomi qua. " mormorò la castana, cercando di spostargli la maglia con le mani, ma le corde erano un impedimento piuttosto grande. Erano così strette che il sangue le circolava a fatica e togliersele era quasi impossibile. Chiunque avesse fatto quel nodo, era molto abile.
" Sarei tornato, in un modo o nell'altro. Sei ferita? " chiese il Nara, preoccupato per le sue condizioni.
" No, io sto bene. " rispose la Kunoichi, provando ancora a scoprirgli la ferita.
" Allora devi cercare di fuggire. Da quello che ho capito, vogliono informazioni riservate su Konoha e non avranno problemi a torturarti se necessario. " sibilò il castano, con un tono fin troppo imperativo.
" Non ti lascio qui, scordatelo. Anche se ho un caratteraccio, ho un mio codice d'onore. " disse Yoshino, quasi indignata da quella 'proposta'.
" Non è il momento di fare i capricci. Vattene via, io saprò cavarmela. Non me lo perdonerei mai se ti facessero qualcosa. " confessò Shikaku, abbassando lievemente lo sguardo.
" E pensi che io riuscirei a perdonarmelo se facessero qualcosa a te? Ti ho già detto di toglierti dalla testa l'idea che me ne vada da qua. " asserì la Kunoichi, irremovibile.
" Sei proprio una scocciatura ... non dovevi venire. " ribadì il Nara, fin troppo preoccupato per le sue sorti. Lui avrebbe potuto reggere tutte le torture del mondo, ma come avrebbe reagito se avessero fatto qualcosa di male a lei? Era la sua fidanzata e provava dei forti sentimenti nei suoi confronti. Era suo compito e dovere proteggerla a qualsiasi costo.
Finalmente Yoshino riuscì a sollevargli la maglia, mettendo in mostra quel profondo taglio che era anche peggiore del previsto. Era gonfio e c'era molto pus. La ferita si stava infettando e se non fosse stato curato al più presto, rischiava di finire in cancrena.
" Hai bisogno di cure immediate ... " commentò la castana, inorridendo dinnanzi a quella vista. Non sapeva come facesse a celare così bene il dolore, ma doveva fargli un male del diavolo.
" Non è così grave. Se ne avessi la possibilità, ti scongiuro, scappa. " 
Questa volta le parole del Nara non suonarono più come un ordine, bensì come una preghiera.
" Solamente insieme a te. "
Tuttavia, Yoshino era più testarda del previsto. Non si sarebbe mai lasciata comandare, così come non avrebbe mai tradito i propri ideali.
Shikaku storse le labbra, ancora una volta, seccato da tutta quella situazione. Sperava che almeno Choza ed Inoichi fossero arrivati al villaggio ed avessero informato Minato.
Il Nara avrebbe continuato ad insistere sulla questione fuga, se solo il bestione di poco prima non fosse tornato, aprendo la porta della cella. Assieme a lui si trovava anche un altro individuo, più minuto e particolarmente magro.
Yoshino sgranò gli occhi, riconoscendolo al volo, così come Shikaku, che non sembrò poi tanto sorpreso.
" Tu! " sbottò la castana, digrignando i denti. Se lo ricordava bene. Lui era l'uomo che, assieme ad un altro, aveva cercato di derubarla qualche tempo prima. Ne aveva messo K.O. uno e poi era intervenuto Shikaku. Cosa ci faceva lì? E soprattutto ... perché non era nelle prigioni di Konoha?
" A quanto pare il destino è proprio dalla mia parte. Tra tutti i Ninja che potevo incontrare, proprio i due bastardi che mi hanno catturato. Devo ringraziarvi, era proprio ciò che volevo. " disse l'uomo magro, ghignando divertito.
" La nostra missione era catturare due fuggitivi, per la precisione lui ed il suo compagno. " mormorò Shikaku, informando la fidanzata su quel dettaglio che non conosceva.
" Quello che non mi è chiaro, però, è perché due ladruncoli come voi ci abbiano catturato. Che diamine volete? " sbottò la castana, digrignando i denti.
" Veramente non ci arrivi da sola? " domandò l'uomo magro. Aveva capelli biondi ed occhi verdi e dei baffetti tenuti piuttosto male. 
" Non erano semplici ladruncoli. Si sono infiltrati a Konoha, spacciandosi per rapinatori di bassa lega per attirare l'attenzione di qualche Ninja ed essere portati nelle celle. Probabilmente era proprio lì che volevano arrivare, così da liberare un terzo individuo. Una volta evasi, contavano che qualche squadra venisse a cercarli e così hanno atteso il momento propizio per avere un prigioniero. " spiegò Shikaku, perspicace come al suo solito.
" Ottima ed elaborata deduzione, sei proprio uno Shinobi acuto. " constatò il biondo, ghignando. " Perciò ora sapete entrambi che voglio delle informazioni da voi e sono pronto ad ottenerle in qualsiasi modo. " continuò, scostando lo sguardo da Shikaku a Yoshino e viceversa.
" Chi è il terzo evaso? " domandò la Kunoichi, all'oscuro di quel dettaglio.
" Uno Shinobi della Roccia. Probabilmente anche i due ladruncoli lo sono. Il loro villaggio vuole distruggere Konoha da anni e sono certo che il loro scopo è avere informazioni riservate, così da agire indisturbati. " ipotizzò Shikaku, assottigliando gli occhi. Quella situazione stava diventando troppo rischiosa, doveva trovare una soluzione per far fuggire la ragazza.
" Sei molto informato ed intelligente. In ogni caso ... chi volete che inizi a torturare? Questa bella fanciulla piena di grinta o questo uomo ferito ed indifeso? " domandò il biondo, aprendo una borsetta posta vicino al sedere, dalla quale estrasse un frustino nero. Sulla punta si trovava una mini lama, che probabilmente serviva a fare solo più male.
" Vorresti prendertela con una femminuccia? Sono io quello che ha l'informazioni che ti servono e sono io che devi far parlare. " disse il Nara, con tono di sfida. Era chiaro che mirasse a farsi torturare, salvando così la fidanzata da quella brutta sorte.
" Femminuccia? " chiese Yoshino, aggrottando le sopracciglia. Tuttavia, ci passò sopra. Non era quello il momento di arrabbiarsi per simili sciocchezze. " Tu sei già ferito gravemente, non dire idiozie. Non è certo quella cordicella a spaventarmi. Tortura me, brutto bastardo. Non hai nemmeno il coraggio di affrontarci lealmente. " proseguì, digrignando i denti.
Il Nara maledisse tutti i Kami mentalmente, domandandosi perché non si fosse innamorato di una donna un po' più taciturna. Parlava sempre troppo e l'ultima cosa che voleva era che qualcuno la ferisse.
" Adesso mi commuovo, che carini. Vi proteggete a vicenda. " li prese in giro il Ninja della Roccia, scoppiando a ridere. " Siete patetici, ma ho preso la mia decisione. " continuò, scostando lo sguardo su Shikaku. " Amo sentire le grida femminili e chissà ... magari sarà più efficace che torturare te. Quanto resisterai alle urla della tua compagna? " terminò, facendo raggelare il sangue nelle vene al Nara. Tutto, ma non quello. Avrebbe sopportato ogni ferita, umiliazione, qualsiasi dolore, ma quella era la più crudele delle torture. Stava giocando con la sua psicologia, stava facendo pressione sui suoi sentimenti per farlo cedere e farlo parlare, ma non poteva tradire il suo villaggio, così come non poteva permettere che facessero del male a Yoshino.
Quella situazione era veramente la peggiore di tutte. Possibile che non esistesse una soluzione che non includesse mettere in pericolo Konoha?

To be continued ...

Più leggo questo capitolo e meno mi convince il modo in cui è scritto, non so perchè xD Beh, spero che comunque vi piaccia ;) Cosa succederà ai nostri cari Shikaku e Yoshino? Lui riuscirà a salvarla o sarà costretto ad udire le sue urla? Tutto questo ed altro nel prossimo capitolo! Grazie a chi ha recensito e a chi segue la storia tacitamente =)

Sayuri_92

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Capitolo 8
*** 7. Più forte del dolore ***


- Capitolo 7 -
Più forte del dolore
 
Yoshino ghignò, osservando il bestione avvicinarsi a lei. Non aveva paura, o meglio, un poco ne provava, ma perlomeno era riuscita a salvare Shikaku. Non ce l'aveva fatta con i suoi genitori e non voleva che accadesse la stessa cosa con il suo fidanzato.
" Se speri che ti riveli delle informazioni, ti sbagli di grosso. Non parlerò, nemmeno se torturerai lei. " disse il Nara, cercando di convincerlo delle sue parole. Anch'egli stava applicando la psicologia inversa e sperava vivamente che il nemico cadesse nel suo tranello e lasciasse stare Yoshino.
" Ottimo tentativo, ma voglio verificare con i miei stessi occhi. Sono dell'idea che non riuscirai a sopportare a lungo le sue grida. " asserì il biondo, facendo un cenno con la testa al suo subordinato.
Il bestione, senza pensarci due volte, afferrò il frustino del suo capo, costringendo la castana ad abbassarsi, facendola poggiare sulle ginocchia. La fece mettere di spalle, avendo così la sua schiena a portata di frusta.
Con un gesto netto, le strappò parte della maglia, scoprendola dalle scapole alla zona lombare.
Shikaku non potè far a meno di ringhiare rabbioso, sforzandosi di trovare una soluzione, ma quando alle sue orecchie giunse il suono della prima frustata, il suo cervello smise di pensare ed il suo cuore andò in frantumi.
Yoshino si sforzò di non emettere alcun suono, di non dare soddisfazioni al nemico e preoccupazioni al fidanzato, ma ogni volta che quella corda scavava le sue carni, il dolore si intensificava sempre di più, fino a costringerla ad urlare in modo straziante.
Non aveva mai subito torture ed era sempre stata convinta che non fosse così terribile, o meglio, che riuscisse a sopportarle. Solo in quel momento si rese conto di quanto la realtà fosse diversa, che tutte le ferite ricevute in battaglia erano niente in confronti a colpi ripetuti che si era consapevoli di ricevere.
" Quando ne avrai abbastanza, dimmi pure. Possiamo continuare ancora per molto. " disse il biondo, volgendo lo sguardo verso Shikaku.
Il Nara strinse i pugni, speranzoso che quell'agonia finisse al più presto. Se solo non avesse avuto quelle corde a risucchiargli tutte le energie, li avrebbe uccisi uno ad uno.
Un nuovo grido uscì dalla bocca di Yoshino. Non riuscì più a sorreggersi da sola, cadendo in avanti, inerme e con la schiena totalmente insanguinata.
Il dolore era così acuto che a breve avrebbe perso i sensi, ma quei Ninja della Roccia non sembravano minimamente intenzionati a concederle il sollievo dello svenimento.
Un cenno del biondo bastò a far fermare il bestione che, con forza inaudita, afferrò la castana per i capelli, scaraventandola verso Shikaku. Quest'ultimo, seppur avesse le mani legate, cercò di attutire come meglio poté la sua caduta, così da non procurarle ulteriori danni.
" Torneremo tra qualche ora. Tortureremo ogni volta la ragazza, perciò pensaci bene, stupido Ninja di Konoha. Chissà quanto riuscirà a resistere ... magari morirà, magari sopravviverà tra atroci sofferenze. " mormorò il Ninja della Roccia, uscendo dalla cella insieme al bestione. Le loro risate si udirono per diversi secondi, per poi svanire.
Il Nara digrignò i denti, scostando lo sguardo verso la fidanzata. Era inerme addosso a lui, probabilmente semi cosciente.
" Adesso troviamo il modo di fuggire. " disse Shikaku, imperativo.
" Non sarebbe male ... come idea. " balbettò la castana, tirandosi su a fatica, quel tanto che bastava per guardarlo in faccia e stare seduta.
" Per questo non saresti dovuta venire. Io posso sopportare, tu a quanto pare no. " sibilò il castano, non riuscendo a guardarla negli occhi.
" Non ti devi preoccupare per me, anche se fa male ... posso sopportare. " disse la Kunoichi, scrutandolo con la coda dell'occhio.
" Non potrai sopportare a lungo. Troverò un modo per tirarci fuori da questa situazione. " mormorò lo Shinobi, facendo appello a tutta la sua intelligenza. " La schiena ... ti fa molto male? " chiese successivamente, trovando il coraggio di voltare lo sguardo verso di lei.
" Il dolore si attenua pian piano." mentì Yoshino, provando a nascondere un'espressione sofferente, con scarsi risultati.
" Adesso siamo in due ad aver bisogno di un medico. " sibilò l'uomo, pensieroso. " Dobbiamo trovare un modo per fuggire prima del loro ritorno, non voglio assistere ad un'altra scena del genere. " proseguì, guardandosi attorno, alla ricerca di qualcosa che potesse tornargli utile. 
" Sì, dobbiamo trovare un modo di fuggire ... " confermò Yoshino, accasciandosi di lato, fino a poggiare la testa sulla spalla del castano, debole e stanca. Desiderava chiudere gli occhi, non riusciva più a tenerli aperti.
" Ohi, ohi ... cerca di restare sveglia, non addormentarti. " disse Shikaku, allarmato.
" Sono stanca ... e ho freddo, tanto freddo. " sibilò la Kunoichi, tremando. Era inverno ed in quella cella c'era anche una piccola finestrella con le sbarre che permetteva all'aria fredda di entrare. Oltretutto stava anche nevicando e ciò non giovava alle loro condizioni. Lui era più forte fisicamente, ma Yoshino non ce l'avrebbe fatta, soprattutto dopo l'ingente quantità di sangue perso.
Shikaku storse le labbra, facendola sedere tra le sue gambe. Aveva le mani legate e non poteva abbracciarla, ma almeno standogli vicino le avrebbe trasmesso un po' di calore.
" Sono felice di essere venuta ... " mormorò la castana, facendo inarcare un sopracciglio al fidanzato.
" Tu sei matta. " commentò il Nara, guardandola in modo dolce. Gli faceva tenerezza e si sentiva in colpa per ciò che stava passando.
Yoshino non rispose, chiudendo gli occhi. Aveva perso i sensi e ciò scaturì un'immensa preoccupazione nel cuore di Shikaku. Doveva liberarsi di quelle corde al più presto ed evadere di lì.
Le forzò più e più volte, tanto che perse la cognizione del tempo, non accorgendosi che fossero passate già un paio d'ore.
I loro due aguzzini tornarono, con un'aria più odiosa della precedente.
Il Nara si mise subito sulla difensiva, temendo per le sorti della fidanzata. Era già priva di coscienza, non avrebbe potuto subire altre torture, o sarebbe stata la fine per lei.
" Noto con piacere che la ragazza ha gradito il nostro trattamento. " commentò il biondo, scrutando i due Ninja di Konoha.
" Lo sai che ti farò a pezzi? " disse Shikaku, assottigliando gli occhi. 
Lo Shinobi della Roccia accennò un ghigno, scambiandosi un'occhiata con il bestione. Quest'ultimo uscì dalla cella, tornando poco dopo con un secchio d'acqua gelata. 
Il Nara sgranò gli occhi, conscio di cosa volesse fare. Non riuscì ad impedirlo, beccandosi insieme a Yoshino quella secchiata ghiacciata. Ciò bastò a far rinvenire la castana, che sgranò gli occhi, iniziando a tremare ancora di più. 
Il bestione, senza troppi complimenti, si avvicinò alla coppia di prigionieri, afferrando per i capelli la ragazza, fino a trascinarla al centro della cella.
" Devo dare l'ordine di torturarla ancora o ti decidi a parlare? " domandò il biondo, osservando Shikaku. Era sicuro che avrebbe ceduto prima o poi, che il suo metodo sarebbe servito a farlo parlare.
Tuttavia, il silenzio del Ninja di Konoha bastò come risposta. Con un cenno del capo, diede l'ordine di torturare nuovamente Yoshino.
Shikaku si sentiva impotente. Non sapeva cosa fare, come uscire da quella situazione. Forzò ancora una volta le corde, nella vana speranza che si rompessero, ma ciò non accadde.
Il bestione, questa volta, iniziò a colpire la Kunoichi con un bastone, mirando a viso, braccia e gambe, facedo ben attenzione a non ammazzarla. Voleva procurarle dolore e farla restare cosciente, così che patisse le pene dell'inferno.
" Basta così. A quanto pare le sue urla non servono a molto. " disse improvvisamente il biondo, facendo fermare all'istante il compagno.
Shikaku rimase perplesso, cercando di prevedere la sua prossima mossa. Sperava che si sarebbe finalmente concentrato su di lui, lasciando perdere la fidanzata.
" Hai deciso di comportarti da uomo e prendertela con me? " chiese il Nara, provocandolo volontariamente.
" No, ho semplicemente scelto di cambiare metodo di tortura." mormorò il nemico, facendo cenno al subordinato di scansarsi.
Si avvicinò alla ragazza inerme, rannicchiata al suolo, immersa in un bagno di sangue.
" Sei un bastardo. Non hai ancora capito che così non otterrai niente? " sibilò il Nara, cercando di nascondere la sua rabbia.
" Vedremo come reagirai a questo ... " mormorò il biondo, sorridendo in modo ben poco rassicurante. Avvicinò una mano verso Yoshino, girandola e facendole poggiare la schiena sul freddo pavimento. Ciò la fece raggelare ancora di più e servì anche a procurarle un immenso dolore. Le ferite delle frustate erano ancora aperte e le bruciavano da morire.
Con un gesto netto, quello Shinobi della Roccia le strappò via ciò che restava della sua maglia, lasciandola in reggiseno.
Sia Yoshino che Shikaku sbarrorono gli occhi, non aspettandosi una simile mossa.
" C-Che vuoi fare? " balbettò la castana, terrorizzata per ciò che sarebbe potuto accadere.
" Ma che razza di uomo sei? Semttila, bastardo! " sbottò Shikaku, perdendo letteralmente le staffe. Tutto poteva sopportare, ma non una violenza sessuale su una donna. Era il gesto più ignobile e miserabile che un individuo potesse commettere, soprattutto perché la ragazza in questione era la sua fidanzata.
" Voglio proprio vedere se parlerai, adesso ... " mormorò il biondo, poggiando una mano sul seno di Yoshino, la quale tremò in maniera più vistosa e questa volta non era per il freddo.
Mai nessun uomo l'aveva toccata in determinate zone, nemmeno Shikaku.
" F-Fermati ... " balbettò la Kunoichi, terrorizzata.
" Smettila, lasciala stare!" sbottò ancora una volta il Nara, agitandosi più che mai. Forzò ancora una volta le corde, ma non ne volevano sapere di arrendersi alla sua forza.
" Vedo che ti stai infervorando ... allora questo genere di torture ti fanno più effetto. " sibilò lo Shinobi della Roccia, ghignando. Posò un rude bacio sulla guancia della castana, costringendola successivamente a donargli le sue labbra. Fu inutile per Yoshino agitarsi, non c'era verso di sfuggire a quei tocchi violenti, a quelle labbra viscide. 
" Lasciami, lasciami ... lasciami stare! " gridò la Kunoichi, non riuscendo a sopportare una simile umiliazione, una tortura tanto crudele.
" Shikaku! " urlò nuovamente la castana, voltando lo sguardo verso il fidanzato, alla ricerca di aiuto.
Un grido disumano fuoriuscì dalla bocca di Yoshino quando il nemico le sfiorò le zone basse, un grido che bastò al Nara a trovare la forza necessaria di rompere quelle dannate corde.
Il corpo del biondo si bloccò improvvisamente. Le sue mani non toccarono altro ed uscirono lentamente dai pantaloni della fanciulla.
Yoshino fissò sconvolta il nemico, scostando lo sguardo verso Shikaku, finalmente libero. Aveva utilizzato la tecnica del controllo dell'ombra, potendo in tal modo manovrare le movenze del nemico. 
Il bestione provò subito a colpirlo, venendo rispedito indietro con un calcio. Non era un granché nel corpo a corpo, era evidente che fosse tutto fumo e niente arrosto. 
La rabbia di Shikaku era immensa in quel momento, così grande che non esitò ad utilizzare la tecnica dello strangolamento dell'ombra. 
Non si fermò quando il nemico svenne e proseguì con il soffocamento, intenzionato ad ucciderlo. Una volta raggiunto il proprio obiettivo, scattò verso la fidanzata. La prese tra le braccia, alla ricerca di un modo per uscire da quel covo. Se ne sarebbero andati entrambi, sarebbero tornati assieme a Konoha. 
 
Shikaku, nonostante la ferita al ventre, era riuscito ad eludere la sorveglianza e mettere K.O. coloro che l'avevano visto. Erano tutti Ninja di bassa lega ed alla fine era fuggito da quel postaccio, ma le condizioni di entrambi lo impossibilitarono ad andare troppo lontano. Oltretutto faceva molto freddo e la neve non aiutava, così il Nara prese la decisione più ovvia: rifugiarsi in una grotta e riposarsi un po'.
Il castano si sedette a terra, poggiando la schiena alla rocciosa parete. Teneva ancora tra le braccia Yoshino, non avendola lasciata nemmeno per un istante. Non l'aveva mai vista così sconvolta. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto e non aveva più reagito a nulla. Oltretutto tremava, ma ciò era sicuramente determinato dal freddo. Indossava solo il reggiseno e le temperature erano veramente molto basse.
Con estrema fatica, Shikaku si sfilò la sua pesante maglia a maniche lunghe, infilandola impacciatamente alla fidanzata. Mai si sarebbe approfittato della situazione ed il suo occhio non era caduto nemmeno una volta sulle sue beltà.
" Fa freddo ... indossa anche le maniche. " sussurrò il Nara, ma lei rimase immobile, senza reagire in alcun modo. Il calore della maglia non sembrò darle alcun sollievo e continuò a tremare, forse anche più di prima. 
" Yoshino ... " mormorò nuovamente lo Shinobi, tenendola stretta tra le braccia. " ... mi dispiace per quanto successo, non sono riuscito a svolgere il mio dovere da uomo, non sono riuscito a proteggerti. " proseguì, con tono colpevole.
" Non è colpa tua ... " si limitò a dire la castana, mantenendo lo sguardo basso.
Shikaku la fissò serio, non riuscendo a darsi pace.  Se lei era ridotta in quello stato, la colpa era solo sua.
" Dobbiamo tornare a Konoha ... hai bisogno di cure immediate. " sibilò il Nara, cercando di ignorare il freddo. 
" Non voglio tornare da loro. " balbettò Yoshino, con la voce incrinata.
" Loro? Loro chi? " chiese lo Shinobi, non riuscendo a comprendere. 
" Non voglio tornare lì. " sussurrò la castana, raggomitolandosi su se stessa. Si portò le mani tra i capelli, strizzando gli occhi. Stava per piangere, l'avrebbe capito anche un idiota.
" Non tornerai lì, non lo permetterò. Ti prometto che, d'ora in poi, ti proteggerò a qualsiasi costo. " 
Un giuramento quello che fece il Nara, una promessa che avrebbe mantenuto  a costo della sua stessa vita.
" Io nemmeno volevo diventarlo un Ninja, non volevo fare questo nella mia vita. " iniziò a farneticare Yoshino, confessando un segreto che si era sempre tenuta dentro.
Shikaku rimase silente, ascoltando quanto avesse da dire.
" L'ho fatto solo perché i miei genitori lo desideravano, perché sarebbero stati orgogliosi di me e perché così nessuno mi avrebbe mai messo i piedi in testa, ma alla fine ci sono comunque riusciti. Io non volevo tutto ciò, volevo essere una semplice cittadina, lavorare in una pasticceria. Non volevo questo! " sbottò la Kunoichi, scoppiando a piangere. Si sentiva debole, indifesa, ma soprattutta macchiata in modo indelebile.
" Se non volevi essere un Ninja, non saresti dovuta diventarlo. " disse il Nara, carezzandole delicatamente i capelli.
" Ed ora sto anche piangendo come una stupida. Sono solo un fallimento. " balbettò la Kunoichi, coprendosi il volto con le mani.
" Sfogati, Yoshino. Con me puoi farlo. Non sei nè una stupida, nè un fallimento. Quando torneremo alla nostra vita normale... vedremo anche di realizzare i tuoi sogni, quelli veri, intendo." mormorò il castano, dolce nel suo dire.
" Shikaku ... Shikaku ... " si limitò a ripetere la ragazza, singhiozzando come una bambina.
Il Nara iniziava a sentirsi debole e stanco. Era certo che a breve avrebbe perso i sensi e tutto quel freddo non giovava minimamente. Oltretutto anche la fidanzata era debole e fin troppo sconvolta. Avrebbe ceduto a breve.
Con tutte le forze rimaste nel suo corpo, lo shinobi si alzò in piedi, prendendo in braccio Yoshino. Barcollando, si diresse verso l'uscita della caverna, ma fu costretto a fermarsi. Forse si trattò di una piccola valanga, forse di un accumulo di ghiaccio diventato troppo pesante, fatto sta che l'uscita venne bloccata dalla neve. Il duo era troppo debole perché potesse far qualcosa per uscire ... Erano in trappola.

To be continued ...

Ed eccomi qua con un nuovo aggiornamento :) Se possibile, questo capitolo mi convince ancora meno del precedente, ma sorvoliamo xD Spero che vi sia piaciuto!  Ci vediamo al prossimo aggiornamento >.< mancano solo due capitoli alla fine :) Fatemi sapere che ne pensate! Bye!

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Capitolo 9
*** 8. Il ragazzo migliore del mondo ***


- Capitolo 8 - 
Il ragazzo migliore del mondo
 
Shikaku e Yoshino erano rimasti bloccati all'interno della caverna, impossibilitati ad uscire. Faceva freddissimo ed entrambi erano zuppi a causa della secchiata d'acqua. Oltretutto erano feriti abbastanza gravemente e se non avessero ricevuto cure immediate, avrebbero rischiato la morte.
" Shikaku ... " mormorò la castana, spaventata. Il ragazzo, istintivamente, la strinse maggiormente a sè, rimanendo in piedi dinnanzi a quel muro di ghiaccio.
Non aveva idee, non aveva un piano .
" Usciremo di qui. " disse il Nara, seppur ci credesse poco anche lui.
Non avevano armi ed erano a corto di Chakra a causa delle loro condizioni fisiche. Quali speranze potevano avere? Forse scavare nella neve era un'idea.
" Sai padroneggiare il fuoco? " domandò Yoshino, speranzosa.
" No, non è il mio elemento ed in ogni caso sono a corto di Chakra. " sibilò lo Shinobi, sbuffando. Si sentiva estremamente debole ed era un miracolo che fosse riuscito ad arrivare fin lì con in braccio la fidanzata. 
Prima che cadesse a causa di un capogiro, si sedette nuovamente a terra, poggiando la schiena alla fredda parete rocciosa.
Non lasciò nemmeno per un momento la Kunoichi, così da scambiarsi calore a vicenda.
" Che brutto modo per morire. " commentò la castana, tremando come una foglia. Le opzioni erano tre: o sarebbero morti assiderati, o di fame e stenti, o a causa delle loro ferite.
" Non moriremo, te lo prometto. " sibilò Shikaku, cercando di confortare sia se stesso che la ragazza.
" Dovresti riprenderti la tua maglia, sei ghiacciato. " mormorò Yoshino, poggiando una mano sulle sue braccia semi scoperte.
" Posso sopportare un po' di freddo. " disse il Nara, tradito dal suo tremore.
" Mi dispiace ... " sussurrò la Kunoichi, andando ad abbracciarlo, nel vano tentativo di infondergli un po' di calore. 
" Non c'è nulla per cui tu debba dispiacerti ... " sibilò il castano, cingendole la vita, facendo attenzione a non farle male. Era piena di ferite sparse un po' ovunque e probabilmente aveva faticato ad abbracciarlo.
" Se non fossi venuta, sono certa che saresti riuscito a fuggire da solo. Così ci ho solo condannati entrambi. " mormorò la ragazza, sentendosi in colpa.
" Se non fossi venuta, probabilmente a quest'ora sarei un vegetale o peggio, già morto. " provò a tranquillizzarla, accennando un sorriso. Per quanto quella situazione fosse disperata, quella era la prima volta che lei lo abbracciava.
" Inizio a sentirmi stanca. " disse Yoshino, staccando le braccia dal suo corpo. Si portò le mani al volto, stropicciandosi gli occhi.
" Non devi addormentarti, per nessun motivo. " asserì il Nara, sentendosi anch'egli sull'orlo di uno svenimento.
" Lo so, lo so. Rimanere svegli sarà difficile. " sibilò la castana, avvertendo sempre più la debolezza.
" Parliamo, ti obbligherò a non dormire. " mormorò Shikaku, a corto di idee.
" A che servirà? Prima o poi crolleremo. Non usciremo mai di qui. " disse la Kunoichi, rassegnata e pessimista.
" Ci saranno sicuramente delle squadre che ci cercano. Ci troveranno. " affermò il Nara, ottimista.
" Come speri che riescano a trovare questa grotta? Non sanno che siamo qua, non sanno che siamo fuggiti. " sibilò Yoshino, sentendo le palpebre sempre più pesanti.
" Ascoltami bene. Choza ed Inoichi non si daranno per vinti finchè non ci avranno trovati, così come Kushina ed il Quarto Hokage, ne sono certo. Devi restare sveglia, devi resistere! " sbottò il castano, sentendola sempre più tremante e debole.
" Spero allora che riescano a salvare almeno te ..." mugugnò la ragazza, chiudendo gli occhi per diversi secondi, riaprendoli poi di scatto. Non ce l'avrebbe fatta a resistere per molto, era agli sgoccioli.
" Yoshino, ascoltami dannazione! Devi lottare, non arrenderti. " 
La voce di Shikaku si faceva sempre più distorta e lontana. Il suo volto stava diventando opaco, la sua immagine poco nitida, fino a quando non riuscì più a vedere nulla. La Kunoichi aveva perso definitivamente i sensi, abbandonandosi all'oscurità.
Il Nara cercò di svegliarla in tutti i modi, urlandole in un orecchio e scuotendola, ma non c'era nulla da fare. Oltretutto, ogni attimo che passava, anche lui si indeboliva ed il freddo iniziava ad avere la meglio sul suo corpo. 
Fu inutile cercare di far rinvenire Yoshino, soprattutto perchè non riusciva nemmeno a restare cosciente lui stesso. I suoi occhi divennero sempre più pesanti, i suoi brividi più intensi e prima di sprofondare definitivamente in un sonno profondo, riuscì a sentire delle voci ovattate, a vedere delle sagome poco definite.
Non importava più restare svegli, qualcuno li aveva trovati. Shikaku svenne con questa consapevolezza.
 
 
Quando il Nara si svegliò, si ritrovò in un letto caldo. La stanza dove si trovava era bianca, con le tendine tipiche degli ospedali. Ci mise qualche attimo a ricordare quanto successo ed il suo primo pensiero fu per Yoshino.
Se un medico l'avesse visto, sicuramente avrebbe disapprovato, ma lui decise di alzarsi e vagare per le stanze alla ricerca della fidanzata. Era certo che fosse lì intorno, era certo che fosse viva.
Facendo ben attenzione a sfuggire alla vista dei dottori, si aggirò per il corridoio, setacciando una ad una le camere d'ospedale.
Nella quarta stanza che visitò, riuscì a trovare la ragazza bramata, ancora dormiente. Vicino a lei si trovava Kushina, anch'ella sprofondata in un sonno profondo, seduta su di una sedia e con la testa e le braccia poggiate ai piedi del letto.
Shikaku si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, felice che fosse salva ed, apparentemente, stesse bene.
Senza far rumore, prese una sedia e si mise vicino al suo letto, così da attendere che rinvenisse.
Quando riposava aveva il volto molto più rilassato e sembrava una ragazza dolce.
La prima a risvegliarsi fu Kushina, infastidita dai raggi del sole che avevano deciso di posarsi proprio sul suo viso. Era spuntata da poco l'alba ed a breve sarebbe stata ora di colazione.
" Buongiorno. " disse il Nara, sottovoce.
" Mmh? Ehi, ciao. " mugugnò l'Uzumaki, con la bocca impastata dal sonno. Ci aveva messo diversi secondi a riconoscerlo, ancora stordita da quel risveglio poco piacevole.
" Sei stata tu a trovarci? " domandò il castano, curioso di conoscere i dettagli del loro salvataggio.
" Io ed altri quattro Shinobi. I tuoi compagni ci hanno fornito tutti i dettagli necessari ed abbiamo trovato il covo dei nemici, ma voi non c'eravate. Così, anche se le tracce erano quasi totalmente sparite a causa della nevicata, abbiamo cercato in tutti i possibili rifugi nei dintorni, fino a trovarvi. " spiegò la Jinchuuriki, sorridendo, fiera di se stessa.
" Ringrazio molto te e la tua squadra. " mormorò il Nara, scostando lo sguardo sul volto della fidanzata. " Lei come sta? " chiese successivamente, preoccupato.
" I dottori hanno detto che ve la siete vista brutta, ma sono riusciti a salvarvi. Rinverrà entro oggi. " lo rassicurò Kushina, sorridendo.
" Meno male ... Choza ed Inoichi stanno bene? " domandò Shikaku, certo che quei due avessero la pellaccia dura.
" Non potrebbero stare meglio. Si sono ripresi del tutto. " sibilò l'Uzumaki, stiracchiandosi.
" Dovrò fare rapporto al Quarto Hokage. " disse il Nara, ripensando a quanto successo.
" Meglio che attendi anche Yoshino. L'ha combinata grossa e Minato vuole farle una bella lavata di capo. Ha lasciato il villaggio senza permesso, recandosi a svolgere una missione non ufficiale da sola. È proprio una baka, dattebane! " esclamò la Jinchuuriki, scuotendo la testa. Dentro di sè sapeva che si sarebbe comportata allo stesso modo se nei guai ci fosse stato Minato ed in fondo non la biasimava.
" Spero non ci siano ripercussioni gravi. Mi ha salvato la vita e se non ci fosse stata lei, a quest'ora sarei morto. Anche se ha disubbidito, mi ha comunque salvato la pelle. " mormorò il castano, gonfiando un po' la cosa, così da aiutare la fidanzata.
Kushina sorrise, felice che l'amica avesse trovato un così bravo ragazzo.
" Vedrò di intercedere io per te. " disse la rossa, facendogli l'occhiolino.
La loro conversazione terminò lì, interrotta dal risveglio di Yoshino. Riaprì gli occhi lentamente, ancora in evidente stato confusionale. Ci mise diversi secondi a ricordarsi tutto quello che era successo e non potè far a meno di alzarsi di scatto, sentendo fitte in tutto il corpo.
" Stai giù, devi riposare. " l'ammonì Shikaku, nonostante lui fosse stato il primo a trasgredire alle regole.
" Come ... come siamo arrivati qua? " chiese la castana, accorgendosi solo in quel momento che ci fosse anche Kushina.
" Vi ho salvati io con la mia squadra! " esclamò l'Uzumaki, battendosi un pugno sul petto.
" Beh ... anche se sei una vipera, ti ringrazio. " sibilò Yoshino, accennando un sorriso di gratitudine.
" Di niente, strega. " rispose a tono la rossa, facendo sorridere il Nara. Quelle due erano proprio comiche assieme.
" Adesso che so che stai bene e che potrò continuare ad insultarti, vado a trovare Minato. Ciao ciao! " disse la Jinchuuriki, inventandosi la prima scusa che le veniva in mente per lasciare la coppietta in solitudine.
Una volta che Kushina fu uscita dalla stanza, Shikaku e Yoshino si scambiarono uno sguardo complice.
" Avevi ragione, ci hanno salvati. " sibilò la castana, scrutandolo con uno sguardo semi dolce.
" Appena ti sarai rimessa, voglio portarti in un posto. " disse il Nara, facendola incuriosire.
" E mi farai conoscere come si deve i tuoi amici. " aggiunse la Kunoichi, avendoli visti per la prima volta in una situazione poco tranquilla.
" Certo, quello l'avevamo già stabilito. " mormorò Shikaku, poggiando la propria mano su quella della ragazza.
A quel contatto, Yoshino tremò appena, ritraendo di scatto la mano. Il suo volto divenne teso ed il suo corpo si irriggidì.
Il castano divenne serio, sorpreso da quella reazione. Poi, però, gli tornò alla mente ciò che era successo all'interno di quella cella, della tentata violenza sessuale nei suoi confronti.
Sicuramente quella era una delle conseguenze. Sapeva che per una donna era un'esperienza terribile ed immaginava come si sentisse.
" Yoshino ... " mormorò il Nara, sospirando affranto.
" No, non dire nulla. " disse acidamente la castana, fulminandolo con lo sguardo. Subito dopo se ne pentì, abbassando il capo. " Non volevo essere così brusca. " proseguì, sentendosi in colpa.
" Non preoccuparti. " la tranquillizzò il castano, sorridendole. L'ultima cosa che voleva era crearle problemi in più. Avrebbe semplicemente evitato i contatti fisici, le avrebbe dato il tempo che le serviva. Non aveva fretta e poteva aspettare anche per anni se necessario.
" Dovresti riposare anche tu, eri ferito piuttosto gravemente. " sibilò la Kunoichi, scrutandolo con la coda dell'occhio.
" Hai ragione. Tornerò a farti visita dopo pranzo, sperando che i dottori non mi becchino. Per qualsiasi cosa, sono quattro stanze più avanti. " mormorò il Nara, salutandola con un cenno della mano. Forse necessitava di stare da sola, forse aveva il bisogno di piangere in santa pace, senza che nessuno le dicesse nulla.
 
 
Shikaku, proprio come promesso, si era recato a far visita a Yoshino dopo pranzo. Dopodichè era sgattaiolato nella sua stanza per almeno tre volte al giorno, fino a quando, una settimana dopo, non li dimisero entrambi.
" Dovresti ringraziarmi. Se Minato ha deciso di non prendere provvedimenti, è solo merito mio. " disse Kushina, aiutando l'amica a prendere le ultime cose all'interno della stanza d'ospedale.
" Sono certa che in qualche modo l'avrei scampata comunque. " sibilò Yoshino, ghignando.
" Certo, come no. Ah, la sai l'ultima? " chiese l'Uzumaki, in vena di spettegolare.
" No, qual è? " domandò la castana, assecondandola.
" Mikoto, quella mia amica del Clan Uchiha, si è fidanzata con Fugaku, quello che tiene sempre il muso! " esclamò la rossa, ridacchiando.
" Con lui? Secondo me meritava di meglio. Lei è così carina e solare, non mi sembra adatta ad un tipo come lui. " mormorò la Kunoichi, pensierosa. " Però l'amore è cieco. Ad ognuno la sua metà. " proseguì, sentendosi quasi in colpa per aver detto quella cattiveria. Cosa le stava accadendo? Un tempo avrebbe sputato veleno e basta, senza avere sulla coscienza nessuno. Che stare con Shikaku l'avesse fatta diventare più dolce?
" Scommetto che stai pensando al tuo uomo ed ai suoi bei muscoli, dattebane! " esclamò la Jinchuuriki, prendola in giro.
" Taci, serpe. " mugugnò Yoshino, storcendo le labbra.
" Ecco, sei tornata acida come sempre. " sbuffò Kushina, scuotendo la testa con finto fare esasperato.
" Smettila ed andiamo. Non voglio più vedere una stanza d'ospedale per il resto della mia vita! " sbottò la castana, uscendo frettolosamente dalla camera. 
L'Uzumaki la seguì, sorridendo divertita. Diceva sempre così quando finiva in ospedale.
Non appena varcarono la soglia d'uscita, le due Kunoichi poterono notare Shikaku poggiato con la schiena contro un muro, dinnanzi a loro, probabilmente in attesa di Yoshino.
Kushina sorrise, tirando leggere gomitate all'amica.
" Guarda un po' chi c'è. " sussurrò la rossa, sghignazzando.
" Lo so, l'ho visto. " rispose la castana, lanciandole un'occhiataccia.
" Dai, vai da lui. Io tanto avevo promesso a Minato di passare a trovarlo. " disse la Jinchuuriki, facendole un cenno di saluto.
Yoshino sorrise, grata all'amica per averli lasciati soli. Dopo una settimana passata a letto, aveva proprio voglia di passeggiare con il suo fidanzato. Era parecchio che non si baciavano ed un po' le mancava farlo, anche se provava un terrore insensato. Di lui non avrebbe dovuto aver paura, allora perché era così restia ad averci un contatto fisico?
" Shikaku, ciao! " esclamò la castana, avvicinandosi al Nara.
" Noto con piacere che sei anche più in forma di ieri. Dai, vieni con me. " mormorò il diciannovenne, facendole cenno di seguirlo.
" Dove andiamo? " chiese la Kunoichi, curiosa.
" Vedrai. " disse lo Shinobi, misterioso.
" Senti ... alla fine che ne è stato dei restanti Ninja della Roccia?" domandò Yoshino, non avendone saputo più nulla. Non aveva trovato il coraggio per chiederlo prima, abbastanza seccata da quell'argomento.
" Sono stati catturati ed imprigionati dalla squadra di Kushina. Ci penserà il Quarto Hokage a decidere delle loro sorti. " sibilò il Nara, scrutando con la coda dell'occhio la fidanzata, così da osservarne la reazione.
La castana sembrò sollevata da quella notizia, ma subito dopo abbassò lo sguardo.
" Quello che ha cercato di farti del male, l'ho ucciso con le mie stesse mani. Non lo vedrai più, Yoshino. " proseguì Shikaku, speranzoso che quelle parole servissero a tranquillizzarla un minimo.
" Sono felice che tu mi abbia difesa e vendicata, ma mi sarebbe piaciuto ridurlo in poltiglia con le mie mani. " disse la ragazza, stringendo un pugno. Agli occhi del Nara, la fidanzata sembrò terribilmente forte e spaventosa. 
" È compito dell'uomo difendere la propria donna. " sibilò il castano, sorridendole.
Yoshino fece spallucce, continuando a camminare. Dopo diversi minuti di tragitto, finalmente lui si fermò, indicandole un negozio proprio lì vicino.
" Lo vedi? " chiese Shikaku, non volendosi perdere la sua reazione.
" Una pasticceria? " domandò la Kunoichi, confusa.
" Già. È piccola, ma ti assicuro che è molto buona ed accogliente. Cercano un'apprendista ed il proprietario è un mio amico. Ti assumerebbe volentieri. " disse il Nara, sorridendole ancora.
Yoshino rimase sorpresa da quelle parole, non aspettandosi un simile gesto. Lui aveva realmente ascoltato il suo sfogo e l'aveva compreso, lui l'aveva capita meglio di chiunque altro.
" Ma io ... non posso abbandonare il mondo dei Ninja. " mormorò la ragazza, scrutandolo con sguardo confuso.
" Questa mattina, appena uscito dall'ospedale, sono andato dal Quarto Hokage per fornirgli il rapporto completo. Ne ho approfittato per parlargli della questione e lui è d'accordo. Kushina già sapeva di questa cosa, probabilmente gliene avevi parlato tu e lei l'aveva riferito a lui. Insomma, se è quello che vuoi, hai il via libero. " asserì Shikaku, in attesa di una sua risposta.
La castana rimase ancora più basita. Era vero, lei ne aveva parlato all'Uzumaki qualche tempo prima ed anche l'amica le aveva suggerito di seguire i suoi sogni, ma mai si era convinta a farlo.
Il suo fidanzato, invece, le stava offrendo il desiderio di tutta una vita su un vassoio d'argento. 
" Shikaku ..." mormorò Yoshino, sollevando lo sguardo su di lui. " ... ti ringrazio infinitamente! " proseguì, saltandogli letteralmente al collo. Le loro labbra si incontrarono, così come le loro lingue.
Quel gesto le era uscito spontaneo, quel bacio era naturale e voluto. Inconsciamente aveva superato il suo blocco. Avere un contatto fisico con lui, era ciò che di più bello esistesse.

To be continued ...

Ed eccomi qua con il penultimo capitolo =) la situazione si è risolta ed ormai manca solo il finale. Spero vivamente vi sia piaciuto. Ho pensato a lungo se far lasciare a Yoshino il mondo degli Shinobi o meno, ma alla fine l'ho inquadrata come un ragazza forte e tenace, con altre passioni però e non quelle delle missioni xD Se non erro nel manga non si è mai vista combattere e nemmeno con un coprifronte, quindi immagino non sia una Kunoichi >.< al prossimo capitolo e fatemi sapere che ne pensate =)

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Capitolo 10
*** 9. La fine dell'inverno ***


- Capitolo 9 -
La fine dell'inverno
 
Erano ormai diversi giorni che Yoshino lavorava alla pasticceria di Konoha, più felice che mai. Si era congedata dal mondo degli Shinobi, senza però perdere l'amicizia di Minato e Kushina. Loro approvavano la sua decisione ed erano lieti di sapere che avesse realizzato uno dei suoi sogni.
Shikaku era sempre molto carino nei suoi confronti e si recava quotidianamente a farle visita all'ora di pranzo ed all'uscita del lavoro. Non era mai mancato ed era sempre stato puntuale. Un uomo modello, come pochi. 
" Shikaku! " esclamò la castana, avendo terminato il suo turno di lavoro anche per quel giorno.
" Ehi ... com'è andata oggi? " domandò il Nara, posandole un dolce bacio sulle labbra.
" Benissimo. Mentre non c'erano clienti, ho preparato dei Dango. " mormorò Yoshino, entusiasta al solo pensiero che potesse cucinare ogni giorno, senza preoccupazioni.
" Sono venuti buoni? " chiese il castano, curioso.
" Certamente! Te ne ho portati tre. " disse la diciottenne, porgendogli un fagotto. " Ho anche iniziato a leggere un libro. " proseguì, terminando il riassunto della sua giornata.
" Uhm, di cosa parla? " domandò lo Shinobi, afferrando i dolcetti.
" È la storia di un'assassina. Uccide i suoi amanti nel sonno, facendogli patire le pene dell'inferno. " disse la ragazza, forse con un po' troppo fervore.
Shikaku deglutì rumorosamente, spaventato dalla sua bella fidanzata. Sperava vivamente che non prendesse ispirazionne da quel libro.
" Molto interessante. Però ora andiamo, ricordi che oggi ceniamo con Choza ed Inochi? " domandò il Nara, cambiando volutamente discorso.
" Oh sì, sì. Ricordo benissimo. Sono proprio curiosa di conoserli meglio. " asserì la castana, camminando felicemente al fianco del fidanzato.
Shikaku sorrise, lieto che in quel periodo fosse così gioiosa. Sembrava un'altra persona rispetto alla ragazza che aveva conosciuto la prima volta, nel giorno in cui si erano celebrati i funerali dei suoi genitori.
" Sono certo che li troverai simpatici. " mormorò il Nara, andando a stringere la sua mano.
Camminarono assieme fino alla casa di Shikaku, o per meglio dire, la villa. La ragazza, ogni volta che ci entrava, si stupiva ancora delle dimensioni di quell'abitazione. Era un castello!
" Choza ed Inoichi arriveranno a momenti. Tu fai come se fossi a casa tua. " disse il diciannovenne, porgendole delle ciabatte da indossare in casa.
La castana ripensò alla prima volta che il fidanzato la portò nella sua abitazione. Erano successi un bel po' di guai e lei stentava a fidarsi di lui. Com'erano cambiate le cose da quel giorno!
" Hai della cioccolata e del latte? " domandò improvvisamente Yoshino, con un'idea in mente.
" Sì, certamente. " mormorò il Nara, osservandola sgattaiolare in cucina.
La seguì, curioso di vedere cosa volesse fare, anche se un'ipotesi l'aveva.
La ragazza prese uno dei tanti pentolini d'acciaio, scaldando il latte. In un altro sciolse il cioccolato, andando successivamente a mischiare i due composti.
" Con questo freddo direi che è l'ideale un po' di cioccolata calda. " disse la castana, speranzosa che bastasse per tutti e quattro. Non era mai stata brava a dosare gli ingredienti ad occhio.
" Meglio approfittarne finché possiamo, a breve l'inverno finirà. " mormorò Shikaku, con l'acquolina in bocca.
Il campanello di casa suonò, segno che i due amici del Nara fossero arrivati.
Yoshino rimase in cucina, in attesa che la cioccolata calda fosse pronta, mentre lo Shinobi andò ad accogliere il duo. 
Choza ed Inoichi fecero il loro ingresso in cucina, salutando con un sorriso la diciottenne.
" Cioccolata calda! " esclamò l'Akamichi, riconoscendola dall'odore.
" Esattamente. " confermò la castana, spegnendo il gas.
" Shikaku, sposatela. " disse Choza, sorridendo a trentadue denti.
Yoshino arrossì, mentre il Nara scoppiò a ridere, tirando una pacca sulla spalla del compagno. Evidentemente erano cose normali per loro.
" Ho sentito che non sei più una Kunoichi. " sibilò Inoichi, scrutandola curioso.
" Sì, è vero. Il mio sogno era un altro. " mormorò la castana, versando la calda bevanda nei vari bicchieri.
" Scommetto che è stato Shikaku. È troppo orgoglioso per permettere alla sua donna di lavorare e preferisce essere lui a portare i soldi a casa! " esclamò lo Yamanaka, ben lontano dalla verità.
" Io lavoro comunque, ma in una pasticceria. Niente più missioni pericolose, niente più vita a rischio. " disse la ragazza, poggiando i bicchieri su un vassoio, così da spostarsi nel soggiorno.
" Lei può fare quello che vuole, di certo non le impongo di stare a casa. " puntualizzò Shikaku, onde evitare possibili liti future.
" E poi è ancora presto per parlare di convivenza. Stiamo assieme da un mese e mezzo, mica da anni. " aggiunse la castana, recandosi verso il soggiorno. Poggiò il vassoio su un basso tavolino posto davanti al divano, sedendosi successivamente. I tre uomini fecero lo stesso, pronti a gustarsi quella cioccolata fumante.
" Ah Shikaku, lo sai che anche Inoichi si vede con una ragazza? " disse improvvisamente Choza, sghignazzando.
Lo Yamanaka divenne paonazzo, lanciando un'occhiataccia al compagno.
" Non immagino come possa questa povera donna sopportarti. " scherzò il Nara, immaginandosi una possibile donna per l'amico. Sicuramente era bionda!
" Non siete divertenti. " mormorò Inoichi, incrociando le braccia al petto.
Yoshino non poté far a meno di sorridere. Quei tre stavano proprio bene assieme, erano un gan bel trio.
 
 
La giornata con Choza ed Inoichi era stata divertente ed a quella ne susseguirono molte altre. Le uscite e gli incontri si alternavano tra gli amici della ragazza e quelli del ragazzo. Alcune volte era anche capitato che si ritrovassero tutti assieme, formando un solo grande gruppo.
" Come mai così bella? " domandò Kushina, osservando l'abbigliamento di Yoshino, decisamente più femminile del solito.
" Oggi sono tre mesi che io e Shikaku ci siamo conosciuti. Mi ha invitata a cena a casa sua. " spiegò la castana, sperando di non aver esagerato. Non era vestita in modo troppo sensuale. Indossava un abitinno azzurro, molto semplice, senza scollature. Le arrivava al ginocchio ed era morbido, così da non evidenziare in modo eccessivo le sue curve.
" Stai proprio cambiando. Tempo fa non avresti comprato nemmeno morta un vestito simile. " disse la Jinchuuriki, sghignazzando.
" Tempo fa non avevo un fidanzato. " puntualizzò la castana, in imbarazzo.
" Suvvia, non c'è nulla di male, strega. " mormorò Kushina, felice che la sua relazione stesse andando così bene.
" Come va la tua convivenza con Minato, viperaccia? " chiese la ragazza, curiosa.
" Oh, direi benissimo! Sai che è bravissimo a cucinare? E mi aiuta con le pulizie! È un uomo da sposare. " asserì la rossa, con sguardo sognante.
" A breve lo farai sicuramente, non temere. È un bene che sappia cucinare, almeno non morirete di fame. " mormorò Yoshino, ghignando in modo crudele.
" Che stai cercando di insinuare? " chiese l'Uzumaki, fulminandola con lo sguardo.
" Io? Niente, niente. Credo proprio che sia ora di andare! Divertiti con il tuo Minato e salutamelo! " esclamò la castana, optando per la fuga.
" Sei proprio una strega. Buon divertimento con Shikaku. " disse Kushina, salutandola con un cenno della mano.
Yoshino si recò verso l'abitazione del Nara, curiosa di scoprire cosa le avesse preparato per cena. Non aveva mai avuto l'opportunità di assaggiare qualche suo manicaretto e non sapeva se conoscesse l'arte culinaria o meno.
Quando raggiunse la sua abitazione, il fidanzato l'accolse con un sorriso sulle labbra. La condusse nella sala da pranzo, facendola accomodare a tavola. Era già apparecchiata ed una candela si trovava tra i loro bicchieri, illuminando con la sua fioca luce l'ambiente attorno e donando un tocco di romanticità a quella serata.
" Non aspettarti chissà quale prelibatezza, non sono un gran cuoco. " disse Shikaku, sorridendo imbarazzato.
" Non preoccuparti, sono certa che sarà buono. " sibilò la castana, emozionata per tutto ciò che stava facendo solo ed esclusivamente per lei.
Il Nara abbandonò la stanza, tornando poco dopo con due scodelle fumanti. Al loro interno si trovava del Ramen, un piatto molto amato dagli abitanti di Konoha.
" Ramen! " esclamò Yoshino, riconoscendolo al volo. Kushina e Minato ne andavano pazzi. Assieme a loro l'aveva mangiato almeno mille volte.
" Credo ti piaccia, ho chiesto consigli a Kushina. " ammise il castano, poggiandole il piatto davanti.
" Quella strega. " commentò la ragazza, capendo solo in quel momento che l'amica sapesse tutto fin dal principio. Aveva mantenuto per bene il segreto! 
" Devo dedurre che non ti piace? " chiese Shikaku, lievemente confuso.
" No, no. Lo adoro. Solo che Kushina ha recitato bene la sua parte. Non sospettavo ti avesse aiutato. " sibilò Yoshino, afferrando le sue bacchette.
" Ne sono lieto, dovrò ringraziarla. " disse il Nara, in attesa che la fidanzata mangiasse il primo boccone. Era teso, voleva conoscere il suo giudizio.
" Ma è delizioso! Caspita Shikaku, se l'avessi saputo prima, ti avrei fatto cucinare più spesso! " esclamò la ragazza, per la gioia del castano.
Mangiarono in tutta tranquillità il Ramen, parlando del più e del meno. Era un pasto completo, che saziava, soprattutto perché la porzione era molto abbondante.
" Sto per esplodere. " commentò Yoshino, portandosi le mani sulla pancia.
" No, non ancora. C'è il dolce! " esclamò il Nara, sparendo nuovamente dalla sala da pranzo.
" Morirò. " mormorò la castana tra sè e sè, lieta che il fidanzato si fosse dato tanto da fare.
" Rieccomi! " disse Shikaku, tornando con un vassoio pieno di Dango! Ce n'erano in quantità industriale, per un esercito.
" Credo che tu abbia esagerato con il dosagio. " mormorò la castana, in lutto per il suo povero stomaco e la sua linea.
" Non è il mio forte. " sibilò lo Shinobi, facendo sorridere la fidanzata. Avevano un'altra cosa in comune!
Mangiarono qualche Dango, lasciandone la maggior parte. Erano buoni, ma entrambi si erano già saziati ancor prima di terminare il Ramen.
" Credo proprio che scoppierò. " commentò Yoshino, con una leggera nausea a causa dello stomaco troppo pieno.
Shikaku la fissò con sguardo dolce, prima di tirare fuori una scatoletta e porgergliela.
" Tieni, un regalo per te. " disse il castano, divertito dalla sua faccia sorpresa.
" Ma ... ma io non ti ho fatto niente! " esclamò la ragazza, in evidente imbarazzo.
" Non serviva, infatti. " sibilò lo Shibobi, in attesa che afferrasse il suo regalo.
Lei, titubante, lo prese. Ci mise un'infinità di secondi a decidersi ad aprirlo, andando a riscoprirne un semplice anellino d'argento, senza alcuno sfarzo. Sembrava una fede grigia.
" Aaaaaah! " esclamò la castana, alzandosi di scatto in piedi. " È troppo presto per sposarci, Shikaku! Siamo troppo giovani e stiamo insieme da troppo poco! Non è un rifiuto, è solo ... aaah! Oddio, che situazione. " proseguì, entrando letteralmente in panico.
Il Nara scoppiò a ridere di gusto, tanto da doversi portare le mani sulla pancia.
" Sei impazzita? Non è una proposta di matrimonio, è solo per ufficializzare il nostro fidanzamento. È una tradizione della mia famiglia, per il matrimonio c'è tempo! Direi che ci vorranno anni prima che mi decida a condannarmi da solo!" scherzò Shikaku, divertito dalla sua reazione.
Yoshino sospirò di sollievo, lasciandosi cadere sulla sedia. Per un attimo aveva realmente creduto che volesse sposarla. Non che non le piacesse il suo fidanzato, ma non si sentiva decisamente pronta.
Posò nuovamente lo sguardo sull'anello, afferrandolo ed infilandoselo all'anulare sinistro. Le stava benissimo e la misura era stranamente perfetta.
" È veramente molto bello, ti ringrazio. " mormorò la castana, sorridendo in modo dolce e spontaneo.
" Devo farti regali più spesso. Credo sia la prima volta che sorridi a quel modo. " sibilò il Nara, affascinato dal suo sorriso. Ogni volta che lei gliene concedeva uno, si sentiva l'uomo più fortunato del mondo.
" Shikaku ..." sibilò la ragazza, alzandosi in piedi. Si avvicinò a lui, chinandosi e donandogli un dolce bacio sulle labbra.
Anche il castano si mise in posizione eretta, poggiando le mani sui fianchi della sua fidanzata.
Tutto accadde da solo, non ci fu nulla di deciso o organizzato.
Shikaku la prese tra le sue braccia, trasportandola fino al letto della sua camera. Si baciarono e si esplorarono a vicenda, donandosi tocchi e carezze delicate.
Quella notte si unirono, diventando una cosa sola, quella notte fecero l'amore per la prima volta, perdendo entrambi la verginità.
La mattina seguente furono i raggi solari a svegliare entrambi, filtrando prepotentemente attraverso i vetri della finestra.
Si risvegliarono abbracciati l'uno all'altra, con Yoshino poggiata sul petto del Nara.
" Buongiorno ..." mormorò il castano, carezzandole delicatamente la testa.
" Buongiorno ..." rispose la ragazza, alzando il volto e donandogli un nuovo sorriso. 
" Oggi è iniziata la primavera." disse Shikaku, perdendosi in quegli occhi carichi di felicità.
" È vero, l'inverno è finito. Peccato, è stato il migliore della mia vita. " sibilò, facendoci caso solo in quel momento.
" Yoshino? " la richiamò il Nara, portandosi a sedere sul letto.
" Sì? " domandò la ragazza, scrutandolo attentamento.
" Ti amo. " quelle parole uscirono spontanee dalla bocca di Shikaku, così dolci e naturali.
La castana sorrise, ancora, perchè in fondo anche lei ogni tanto lo faceva, con le persone che se lo meritavano ed a cui teneva, ma solo qualche volta.
" Ti amo anche io, Shikaku. "
 
The End

Ed alla fine ce l'ho fatta a pubblicare l'ultimo capitolo =) che dire? Anche se la coppia è poco convenzionale e non piace molto, sono tremendamente orgogliosa di questa storia, un po' perchè è una delle poche cose dolci ed a lieto fine che scrivo, un po' perchè ho amato tutti i personaggi della Fic >.< spero che il finale vi sia piaciuto, in quanto il tema originale del contest era proprio l'inverno =) grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta ed hanno letto questa storia, siete stati magnifici. Spero di risentirvi presto ^_^

Sayuri_92

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