Organization XIII VS Akatsuki

di Princess of the Rose
(/viewuser.php?uid=26989)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 -Prima Parte- ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 -seconda parte- ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Mondo che non esiste. Covo dell'Organizzazione XIII. Ora non meglio definita.
In un'enorme sala bianca, tredici persone, con addosso dei neri cappotti aderenti stavano sedute su degli altissimi troni, posti ad altezze differenti, a seconda del ruolo che ricoprivano all'interno del gruppo.
Un uomo, dai lunghi capelli argentati e gli occhi arancioni, il Supremo, prese la parola.
-Ascoltatemi...

Terra dl fuoco. Covo dell'Akatsuki. Ora: mezzogiorno circa.
Nove figure stavano sedute attorno ad un tavolo, in cerchio, in un rigoroso silenzio. Un uomo dai capelli arancioni e gli occhi grigiastri con curiose forme a spirale nell'iride entra dentro la stanza. Subito, tutta l'attenzione viene rivolta a lui.
-Ascoltatemi...


-Nel nuovo mondo che Larxene e Marluxia hanno trovato l'altro giorno, ci sono nove demoni, dette bijou. Il nostro obbiettivo è di impadronirci di quelle forze, e con esse aprire Kingdom Hearts.
-Tutto qui?- chiese un uomo dai capelli neri con delle enormi basette.
-L'obbiettivo principale è questo- continuò Xemnas voltandosi verso il numero tre- ma abbiamo qualcuno che vuole ostacolarci...

-Un'organizzazione criminale vuole impadronirsi dei bijou- disse il Leader guardandosi attorno- e in circolazione, come sapete, ce ne è solo uno.
-Kyuubi- concluse una donna dai capelli blu.
-Esatto. Ma dubito si fermeranno a lei- riprese il capo- cercheranno sicuramente di impadronirsi degli altri, e appena capiranno che li abbiamo noi...
-Ci attaccheranno?- chiese un ragazzo mascherato.
-Esatto.

-Un gruppo di pericolosi criminali, chiamato Akatsuki, cerca da anni di impadronirsi di questi demoni- disse il Superiore con tono che non traspirava un minimo di preoccupazione- fin'ora ne hanno catturati otto. Il nono, un demone con nove code, non è ancora nelle loro mani. Sarà compito di Roxas e di Larxene catturalo.
-Perchè io devo stare col moccioso?!- sbottò un bella ragazza dai capelli dorati con due curiose ciocche che, da come erano messe, ricordavano quesi due antenne
-Ehi, non sono un moccioso!- ribattè l'interessato, un ragazzino biondo con due grandi occhi azzurri quasi come il mare più limpido.
-Basta voi due- disse Xemnas minaccioso- adesso dobbiamo preoccuparci di cose più importanti. Come ad esempio, avere più informazioni possibili su di loro.

-Cosa sappiamo di loro?- chiese un ragazzo moro, gli occhi del medesimo colore.
-Non molto purtroppo. Sappiamo che sono in tredici, tra di loro c'è solo una donna. Inoltre, sembra che non abbiano cuore.
-Sono così crudeli?- disse un dai capelli biondi, con una ciocca che li ricadeva sull'occhio sinistro coprendolo interamente.
-Non in quel senso Deidara- disse Pain- sono letteralmente senza cuore.
-Senza cuore, nel senso che sono molto più crudeli di noi, o proprio non ce l'hanno?- a parlare fu di nuovo il ragazzo mascherato.
-Non hanno proprio il cuore- disse il capo, mentre uno strano senso di confusione entrava gli nella testa.
-Scusi capo- disse un uomo dalla pelle azzurrognola e con un aspetto che ricordava quello di uno squalo- ma se sono letteralmente senza cuore, come dice lei, come fanno a vivere?
Silenzio tombale.
-Non ne ho la più pallida idea.

-All'Akatsushi chi ci pensa?- chiese un ragazzo dai capelli rossi.
-A parte che è AkatsiKI, Axel- disse Xemnas nervoso, intuendo che il numero otto non l'aveva minimamente ascoltato- per quanto riguarda loro, ci penserò più tardi. Xaldin, Xigbar, a voi il compito di avere più informazioni possibili su di loro.
-Agli ordini capo- i due sparirono in un portale oscuro.
-Roxas, Larxene, partirete domani.
-Secondo quele criterio sarà domani?- chiese un ragazzo biondo e gli occhi acquamarina, il numero nove.
Silenzio tombale.
-Anche a questo penserò più tardi- disse il capo- e ora andate.

___________________________________________________________________________________________________________________

Arieccomi con una nuova Cross-over. Che ci volete fare, vado pazza per questi mix. Come avrete capito, vedremo scontrarsi le due Organizzazioni più popolari:
L'Organizzazione XIII alla mia destra...
Gruppo di fan accaniti\e: W L'ORGANIZZAZIONE XIII!!!!!!!!!!!!!!!!
... e l'Akatsuki alla mia sinistra!
Gruppo di fan Accaniti\e: GRANDIIIIIII!!!!!! SIETE FORTISSIMI!!!!!!
Bene. LA fanfiction è ufficialmente iniziata. I personaggi non sono di mia proprietà, ma di Kishimoto e di Nomura.
Tengo a precisare che questa fanfiction sarà un'anticamera di un'altra. Per scrivere quest'altra fanfiction, mi serve i vostro parere. Quindi, ecco un piccolo sondaggio: secondo voi, chi ha la divisa più bella? Commentate!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Secondo te come sono ?
-Chi?
-I membri dell'Akatsuki.
-Mah, non saprei. Sicuramente non sono forti come noi, stanne certo.
-Sarà- disse Xigbar, anche se con un po' di titubanza. Per lui, Xaldin faceva un grosso errore a sottovalutare questa Akatsuki. Non sapeva perchè, ma aveva un gran brutto presentimento.
-Su con la vita, Xigbar! Ti pare che noi, che siamo in tredici, possiamo perdere contro nove novellini?- disse Xaldin mettendoli un braccio attorno alle spalle.
-Dipende da quanto sono forti questi novellini- disse l'altro togliendo il braccio del Feroce Lanciere dalle sue spalle- anche Demyx è debole eppure, se solo volesse, potrebbe ricoprire questa valle non con uno, ma con dieci tsunami!
Xigbar aveva molta fiducia nelle capacità del numero nove dell'organizzazione. Sapeva dei veri poteri che Demyx poteva scatenare, e lo sapeva anche Xemnas. Proprio quest'ultimo aveva proibito al numero due di allenare il chitarrista, per evitare un inutile macello che avrebbe potuto portare a gravi conseguenze.
-Se solo volesse- precisò il Xaldin- ma neanche sa di avere tale forza. Meglio lasciarlo all'oscuro della cosa.
Xigbar annuì, anche se non era molto convinto. Ma adesso era meglio pensare alle informazioni.
-Siamo arrivati.
I due si fermarono quando videro, in lontananza, le mura del villaggio della foglia.
-Inizia lo spettacolo.

-Ahia! Mi hai fatto male!
-Te lo meriti Naruto!
-Ma perchè! Sakura-chan aspetta!
Un ragazzo biondo, con due occhi sfavillanti come due pietre preziose, stava rincorrendo una ragazza dagli insoliti capelli rosa.
-Baka, vuoi starmi lontano!?- esclamò Sakura disperata. Era da quella mattina che Naruto non faceva altro che seguirla (in realtà non accettava il fatto che dovessero fare sempre la stessa strada, ogni mattina, per andare agli allenamenti). Logico che alla fine avesse perso la pazienza.
-Ehi, voi due, vi volete sbrigare!- disse un uomo dai capelli bianchi, il volto coperto da una maschera.
-Arriviamo Kakashi-sensei!- dissero i due in coro, mettendosi a correre per raggiungere il loro maestro e il nuovo compagno, Sai, un ragazzo appartenente al gruppo della Radice.
-Ecco che arriva chi non ha le palle- disse subito il moro con un sorrisetto di scherno.
-Senti, non iniziare, eh? Già sono di cattivo umore, se ti ci metti anche tu abbiamo finito, dattebayo!- disse il biondo fulminando il ragazzo moro con lo sguardo; ma quest'ultimo rimase impassibile, un sorrisetto evidentemente falso sulle labbra sottili.
-Smettete di litigare, e iniziamo ad allenarci- disse Kakashi dirigendosi verso la foresta. Tutt'ad un tratto, però, si fermò.
-Che succede?
-Zitta- disse l'uomo guardandosi a destra e a sinistra. Aveva avvertito chiaramente qualcosa muoversi tra i cespugli.
-A TERRA!
Appena in tempo, pensò. Alcuni coltelli erano stati lanciati da dietro un albero, conficcandosi nella corteccia di una pianta lì vicino senza ferire nessuno, fortunatamente. Kakashi notò che la forma di quelle armi era decisamente molto strana: sembravano una specie di cuore, giallo e verdi, dalla forma esageratamente allungata in forma verticale. Provò a prenderne uno in mano, ma subito la ritirò. Era come se avesse ricevuto una scossa appena sfiorato il metallo.
-SAI ATTENTO!
-Che...
Altri due di quelli strani coltelli erano stati lanciati, ed erano diretti verso il ragazzo della Radice. L'intervento di Naruto impedì che il moro ci lasciasse un'occhio.
-Tutto bene?
-Starei meglio se ti alzassi da sopra di me- disse Sai scostandolo da sopra di lui.
-Ingrato!- sbottò il biondo- Era meglio se ti lasciavo colpire da quei cosi!
-State bene?- chiese Sakura raggiungendo i due, che annuirono.
-Non per molto!
Un ragazzo biondo, uscendo da dietro un'albero, si gettò contro i tre ad una velocità che pochi riuscivano a raggiungere. Naruto, Sakura e Sai si scostarono in tempo, ma la rosa rimase comunque ferita al braccio.
-Accidenti!
-Adesso Larxene!
Una donna bionda si fiondò, veloce come un fulmine, addosso a Naruto. Ma Kakashi si frappose fra loro.
-Ma cosa...-Larxene era decisamente sorpresa. Nessuno riusciva ad eguagliare la sua velocità, neanche Roxas, che era il più veloce dopo di lei. Probabilmente era partita in ritardo. Con un balzo, si portò dietro i due.
-Chi siete?- domandò Naruto mentre osservava le giacche nere, prive di qualunque simbolo identificatore. Sicuramente non erano ninja.
-Non credo ti serva saperlo da morto!- disse la donna lanciando un altro coltello, ma che Naruto schivò facilmente. Ciò che non potè evitare, fu un fendente orizzontale di Roxas, che lo colpì in pieno.
-NARUTO!!
La rosa andò in soccorso dell'amico. Constatò con orrore che la ferita sulla schiena era molto profonda. Dopo aver composto alcuni simboli con le mani, prese a medicare il biondo.
"Sono veloci" pensò Kakashi osservando i due, "neanche mi ero accorto che quel ragazzino era dietro Naruto".
-Sai dov'è?- chiese l'albino, notando che il moro mancava all'appello.
-E' andato a cercare aiuto- rispose la rosa senza togliere lo sguardo dalla ferita del ragazzo.
-Larxene, credo che possiamo ritirarci- disse Roxas alla compagna, dopo essere rimasto ad analizzare la scena per qualche minuto.
-Ma ora che mi diverto!- disse la bionda con un finto broncio.
-Andiamo, adesso sappiamo come organizzarci- disse il biondo scomparendo in un portale oscuro.
-Oh be', ci vediamo pivelli!- e se ne andò anche lei.Il ninja copiatore rimase letteralmente impalato come uno stoccafisso a fissare il punto in cui i due nemici erano scomparsi.
-Ma che...
-Kakashi sensei, non riesco a curare Naruto!- le parole di Sakura lo ridestarono dal suo stupore.
-Che cosa!?
La rosa, che stava mettendo sempre più chackra nella ferita, aveva notato che essa si era rimarginata di pochissimo.
-Portiamolo da Tsunade-sama- disse il sensei prendendo in spalla il biondo, che era svenuto a causa della perdita di sangue.
-Sensei!
I due si voltarono, vedendo Sai di ritorno con Gai e i suoi allievi.
-Che è successo a Naruto!?- chiese una ragazza dai capelli marroni legati in due chignon.
-Siamo stati attaccati- disse Sakura- dobbiamo tornare al villaggio e in fretta!

-Non credi di aver esagerato?- chiese Larxene al ragazzo più piccolo.
-No- disse Roxas entrando nel castello- una ferita causata da un Keyblade è grave certo, ma presto l'effetto coagulante della lama finirà. Non ho impresso molta energia.
-Lo spero per te- disse la bionda- quel coso che ha dentro di sé il ragazzino ci serve, e da morto non è molto utile!

_____________________________________________________________

E il secondo capitolo è andato! Allora ringrazio:

riza hawkeye93: e siamo ad uno per L’organizzazione. Allora concordi con me sul fatto che le divise dell'orga sono meglio di quelle dell'Aka. Ma allora non sono l'unica! Sono commossa!!!!

falcediluna: grande l'Akatsishi! Anche se devo dire una cosa: all'inizio io credevo veramente che si chiamasse Akatsushi.
Akatsuki: CHE COSA!!!!!!
-Aho, è successo che ve devo di!?

IceLord: si c'è, si chiama Demyx!

Continuate a commentare. Il sondaggio della volta scorsa è ancora aperto! Per chi non se lo ricorda: è meglio la divisa dell'Aka e Dell'organizzazione XII!?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Nell'ufficio dell'Hokage, una donna bionda che dimostrava tutto fuorché i suoi cinquant'anni stava beatamente sonnecchiando sopra un ammasso di scartoffie varie, quando lo sbattere di una porta la risvegliò dal suo torpore.
-Uhm, sono sveglia!
-Tsunade-sama!- Kakashi si era affacciato alla porta, decisamente preoccupato a giudicare da quel poco che si poteva vedere del suo volto.
-Che succede?- chiese l'altra strofinandosi gli occhi.
-Si tratta di Naruto.
Subito la donna diventò seria. Quando si trattava del biondo, il 90% delle volte erano notizia preoccupanti.
-Che è successo!?
Kakashi le raccontò tutto, dell'attacco dei due personaggi sconosciuti, della loro forza, della ferita della kitsune e di come Sakura non fosse riuscita a curarlo.
-E ora come sta?- chiese l'Hokage, preoccupata.
-E' all'ospedale, non sappiamo cos'abbia. Neanche Shizune è riuscita a curarlo.
Sul volto di Tsunade si formò un'espressione sincera costernazione: se neanche la sua assistente, la migliore allieva che avesse mai avuto, era riuscita rimarginare quella ferita, vuol dire che doveva essere qualcosa di grave, molto grave.
-Vado subito.
I due si diressero verso l'ospedale, e in pochi minuti Tsunade era già nella camera del biondo. Osservò prima Naruto, disteso a pancia in giù, con una brutta ferita sulla schiena, Sakura che piangeva mentre provava a curarlo un'altra volta, e Sai, impassibile, che guardava tutta la scena.
-Sakura.
La rosa alzò lo sguardo verso la sua sensei. Dai suoi occhi verdi si poteva leggere paura di perdere un'altro amico, stavolta in maniera definitiva.
-Lascia fare a me- disse la donna gentilmente. Sakura le lasciò il posto, mentre Tsunade iniziò ad esaminare il corpo svenuto del ragazzo. A prima vista poteva sembrare una ferita qualunque; eppure, avvertiva una strana energia provenire da quello squarcio. Provò a medicare la ferita, ma c'era come qualcosa che assorbiva il chackra.
-Non capisco.
-Che cosa?- dissero Kakashi e Sakura in coro.
-Sembra che non abbia effetto.
La rosa iniziò a singhiozzare, mentre l'albino abbassò lo sguardo. Se solo si fosse accorto prima di quel ragazzino, ora Naruto non starebbe in queste condizioni.
La Gondaime provò a sprigionare più energia, ma sempre stando sotto certi limiti: troppo chackra rischiava di danneggiare gli organi interni e ferire i tessuti. Ma non ottenne risultati. Provò e provò per parecchie volte, ma l'unica cosa che era riuscita a fare era stato fermare l'emorragia.
Quando pensò che non potesse fare più niente, però, la ferita iniziò a richiudersi normalmente sotto il flusso di chackra. La cosa aveva dell'incredibile, se si pensa che fino ad un attimo prima nulla aveva funzionato. Tra la sorpresa dei presenti (perfino di Sai), Naruto aprì gli occhi.
-Ma, che è successo?- chiese non appena si fu messo in ginocchio sul letto. Ma da nessuno dei presenti ricevette alcuna risposta. Solo dopo un po', Sakura disse- Non ti ricordi? Naruto si grattò la testa, pensieroso.
-Ricordo che stavamo combattendo contro quei due tizi; poi ho sentito una grande dolore alla schiena, e devo aver perso i sensi, perché non ricordo altro.
-Esatto- disse Sai per la prima volta da quando erano all'ospedale- e devo dire che ti sei salvato per miracolo.
-Perchè?- chise il biondo ingenuamente.
-La ferita non si rimarginava- disse Sakura asciugando le ultime lacrime- credevo che...
-Sarei morto? Oh andiamo Sakura-chan! Lo sai che sono forte!
-Comunque- dise Kakashi- devo dire che erano davvero forti. Inoltre avevano della armi strane.
-Che tipo di armi- chiese Tsunade voltandosi verso il bianco.
-Tipo queste- disse il ragazzo della Radice porgendo all'Hokage il suo album da disegno- erano più o meno così. Non ricordo bene perchè sono andato subito a cercare aiuto.
-Si si, come no, di la verità, sei corso via dalla paura vero?- disse Naruto immaginandosi Sai correre per la foresta urlando come una femminuccia.
-Fossi in te starei zitto, al contrario di te, io le palle ce le ho- disse Sai con un sorrisetto di scherno.
-Brutto- Ahio!!!- Naruto si portò una mano alla schiena dolorante, imprecando contro qualche divinità non meglio identificata.
Intanto Tsunade osservava il disegno del moro. Sopra il foglio c'era la figura di una specie di kunai a forma di cuore allungato, una spada nera dalla punta affilata e un'altra con la punta a forma di stella, entrambe ricordavano vagamente una chiave.
-Non ricordi altri particolari, Sai?- chiese la donna voltandosi verso il ragazzo.
-No, ho disegnato tutto ciò che mi ricordavo- disse lui riprendendosi l'album che l'Hokage gli aveva ridato.
-Bè, farò delle ricerche. Non so perchè, ma quelle due spade sono sicura di averle viste da qualche parte- la Gondaime si voltò verso Naruto- e tu a riposo per una settimana.
-Che cosa?! Ma io mi devo allenare!- protestò il biondo balzando praticamente in piedi sul letto, senza trattenere un gemito di dolore.
-E invece rimanderai gli allenamenti per un po'-disse Tsunade, seria- Kakashi, nel mio ufficio. Voi altri potete restare se volete- disse riferendosi agli altri due. Questi annuirono.
Quando uscirono, Tsunade ripensò a quel disegno. Dove aveva già visto quelle spade, non se lo ricordava proprio.

Se fosse stata più attenta, forse si sarebbe accorta di una figura che spariva nell'ombra. Ora, essa ritornava nel covo dell'Akatsuki, dove riferì cosa aveva visto e sentito a Konoha.
-E non è tutto- riprese Zetsu- la ferita è guarita all'improvviso, come se di colpo un non so quale illusione fosse scomparsa.
-Interessante- disse Pain incrociando le braccia- bè, l'importante è che il ragazzo non sia morto. Se lui muore, muore anche Kyuubi, e non possiamo permettere ciò. Hai informazioni sull'Organizzazione XIII?
-Purtroppo no- disse la parte nera dell'uomo pianta- sappiamo soltanto che due di loro hanno attaccato Naruto e il suo team. Inoltre sembra che altri due si stiano dirigendo a Konoha per prendere informazioni su di noi.
Il volto del Leader si oscurò.
-Male, molto male. Troveranno innumerevoli informazioni su di noi, soprattutto su Itachi- disse portandosi una mano sotto il mento- puoi andare adesso. Penserò a qualcosa più tardi.
-Agli ordini- dissero le due entità scomparendo in uno sbuffo di fumo.
-Itachi.
Un ragazzo dai capelli neri, gli occhi dello stesso colore e la pelle chiara uscì dall'oscurità dove era nascosto.
-Dov'è Kisame, ho una missione per voi.
-E' uscito pochi minuti fa- rispose l'Uchiha avvicinandosi di più al leader.
-Bè, trovalo. Voglio che catturiate uno dell'Organizzazione XIII e lo portiate qui, vivo- disse scandendo l'ultima parola.
-Come vuole- disse Itachi inespressivamente, congedandosi come aveva fatto Zetzu.
-La cosa si fa interessante- disse Pain girandosi verso il muro alla sua destra- non credi Konan?
La donna dai capelli blu si avvicinò al Leader, abbracciandolo da dietro come faceva quando era più piccola.
-Sono d'accordo- disse lei, sussurrandogli le parole all'orecchio- sono proprio curiosa di vedere cosa sono capaci di fare.

"FLASH BACK"
-Xigbar e Xaldin sono tornati poco fa, con alcune notizie interessanti. Sembra che due di loro non siano del tutto "normali"- disse Xemnas, tentando di immaginarsi una uomo pesce e un uomo pianta- uno di questi due riesce a controllare l'acqua. Demyx, il tuo compito è quello di affrontarlo.
-CHE!?!?! Ma perchè io!!!?- chiese il biondo musicista.
-Perchè tu controlli l'acqua, e quindi sei l'unico che lo può affrontare.
-Ma, ma io...
-Non discutere e vai!!!- disse l'argenteo con una simpatica venetta sulla fronte.
"FINE FLASH BACK"

-Ma perchè succedono tutte a me?- si chiese il povero numero nove mentre passeggiava per la strada verso un posto che neanche sapeva come si chiamasse- probabilmente si era pure perso.
In lontananza, notò che un'altra figura si stava avvicinando, ma il biondino non ci fece tanto caso. Solo quando fu abbastanza vicino notò che aveva la pelle blu, un mantello a nero con nuvolette rosse, e una leggera (si fa per dire) somiglianza con uno squalo nel volto.
-'Sera- disse il musicista allo sconosciuto.
-Buona sera anche a te- disse l'altro facendo chinando un po' il capo reggendo con una mano il cappello di paglia. Il biondo continuò per la sua strada, ma poco dopo si rammentò di una cosa; l'uomo che doveva uccidere aveva l'aspetto di un pesce, più precisamente di uno squalo...
-O MIO DIO!!! E' IL TIZIO CHE DEVO UCCIDERE!!!!!

__________________________________________________________________________________

Come se la caverà il nostro Demyx alle prese con Kisame? E chi lo sa! Lo vedremo nel prossimo capitolo. Ringrazio:

riza hawkeye93: eeeh vedremo se sarà l'Organizzazione a vincere. non posso anticipare niente!

Hinata-chan388: e siamo a uno per l'Aka. Io sinceramente preferisco quelle Dell'Orga. Però ho notato che anche che sei una fan di Axel. Bene!

kia88: lo prendo come un voto per l'Aka se non ti dispiace. Anche io avevo pensato ad una combinazione delle due divise. Sarebbe una divisa fantastica.

Killkenny: eheh,lo so che non la devono sottovalutare. Per quanto riguarda la NaruHina ... Si vedrà.

falcediluna: intanto Itachi è apparso. Vedrai che ti combina nel prossimo capitolo.

Matta_Mattuz: grazie per il commento! Ma si, arriverà anche Zexy-sexy, come lo chiamo io (non chiedermi come mi è uscito, non lo so neanche io).

Nuovo sondaggio: che coppie volete che combattano? (Nel senso SasoriVSMarluxia oppure ZexionVSItachi) A voi la parola. E commentate!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Xemnas.
Un uomo dai capelli azzurri e gi occhi gialli, con una vistosa cicatrice a forma di "x" sulla fronte si avvicinò al Superiore.
-Si Saix?
-Superiore, è sicuro che Demyx possa farcela nel compito che gli ha affidato?
L'altro si limitò ad osservare l'enorme luna a forma di cuore che sovrastava il cielo del Mondo che non Esiste. Poi sorrise.
-Fidati Saix- disse infine- se la caverà.


"Adesso che faccio!? Adesso che faccio!?!? ADESSO CHE FACCIO!!!???"
Demyx guardava il membro dell'Akatsuki allontanarsi, mentre pensava a cosa potesse fare.
"Se lo affronto, sicuramente mi riduce in mille pezzi. Se però non faccio nulla, sarei, nel migliore dei casi, banditi a vita dall'Organizzazione."
Osservò il mantello con le nuvole rosse allontanarsi ancora di più, poi prese la sua decisione.


-Chissà chi era quello- pensò Kisame ripensando a quel curioso ragazzo dai capelli all'insù e con la giacca nera. Strano che lo avesse salutato. Provò a ricordare, ma niente gli veniva in mente che potesse riaccordarsi a lui.
-Uhm?
-'Sera di nuovo.
Demyx li si era posto davanti, con una faccia seria (anche se in realtà aveva una fifa micidiale).
-Ciao- rispose l'altro, non capendo che cosa volesse il biondo. Ma soprattutto, si stupì di non essersi accorto della sua presenza- che cosa vuoi?
Demyx non rispose, ma alzò il braccio verso l'altro, mentre sul suo palmo si creava una bolla d'acqua. Da essa, evocò il Sitar. Kisame lo guardò stupefatto. Mai in vita sua aveva visto una cosa del genere. Giunse alla conclusione che non fosse un ninja.
-Ho l'ordine di sconfiggerti e di portarti con me- disse il biondo- che ti piaccia o no.
-E come pensi di fare?- chiese l'altro divertito. Se quel ragazzino pensava davvero di poter battere uno come lui, si sbagliava di grosso.
-Vedrai- disse Demyx sorridendo. Sistemò il Sitar e iniziò a suonare.
-Dance! Water! Dance!
Un numero di copie d'acqua circondò lo spadaccino, che guardava sorpreso e confuso quella strana tecnica. Riuscì ad evitare numerose copie, e ad avvicinarsi all'avversario.
"Che novellino" pensò mentre prendeva Samehada, pronto a colpire il ragazzo. Ma un muro d'acqua si parò tra i due, e Kisame venne spedito in aria.
-Ti piace la mia musica?- chiese il più giovane continuando a suonare. Altre copie spuntarono fuori, mentre delle bolle circondavano lo spadaccino, pronte a colpirlo. Ma Kisame non si fece trovare impreparato. Del resto, l'acqua è il suo elemento, e non poteva certo perdere. Fece alcuni segni con le mani, e dal nulla quattro raggi d'acqua colpirono in pieno il povero sitarrista, che venne sbalzato qualche metro più in là.
-La battaglia si preannuncia interessante- bisbigliò il biondo mentre riprendeva a suonare la sua melodia.


-Hokage-sama!!
-Che c'è Shizune?- chiese Tsunade osservando il fare agitato della sua assistente.
-Presto, deve venire nel suo ufficio- disse la ragazza trascinando la donna nella stanza dell'Hokage. Quando arrivarono, la bionda strabuzzò gli occhi- l'ufficio era completamente distrutto.
-Ma, che è successo!?
-Credo siano stati ladri- disse Shizune indicando la finestra aperta- dovevano essere molto bravi, perchè non ci siamo accorti subito della loro presenza.
Tsunade avanzò nell'ufficio, notando che il cassetto dei documenti era aperto e vide che, con suo sommo orrore, era il cassetto dedicato a tutti i mukenin di livello S del paese. Rovistò un po' e capì che i suoi sospetti erano fondati: mancava la cartella di Itachi Uchiha.
-Ma che è successo qui dentro?
Kakashi entrò nella stanza, sconvolto da tale disordine.
-Kakashi- disse la Gondaime- pensi che siano state le stesse persone che hanno attaccato te e il tuo team?
-No- disse l'uomo osservano alcuni segni sulle pareti- questi sembrano segni di lance, o qualcosa del genere.
-Lance?- chiese Shizune sorpresa- ma come è possibile?
-Hanno rubato qualcosa?- chiese il bianco rivolgendosi all'Hokage.
-Si, alcuni documenti riguardanti Itachi Uchiha.
Al quel nome, Kakashi rabbrividì. Chi era quell'idiota che sfiderebbe uno come Itachi, si chiese.
-Kakashi, ti pregherei di metterti alla ricerca di queste persone che hai incontrato.
-Va bene.
-Shizune- l'interpellata alzò il capo- vorrei che andassi a visitare Naruto, ho paura che possa avere una ricaduta.
-Come vuole- disse la mora uscendo dalla stanza assieme A Kakashi.
-Questa storia non mi piace- disse infine Tsunade, una volta rimasta sola- per niente.


-Accidenti, ma non muori mai?
Demyx si trovava in seria difficoltà. Kisame si era rilevato più forte del previsto, e ciò non li facilitava le cose.
-Ragazzino- disse l'uomo-squalo alzando la sua spada- l'acqua è il mio elemento, chiunque ti abbia mandato, è stato proprio uno sciocco.
-Anche quello che ha mandato me?- chiese una voce poco distante dai due. Demyx non fece in tempo a realizzare, che Kisame venne spazzato via da un'onda di fuoco.
-Nessuno può far del male al mio migliore amico- disse un ragazzo dai capelli rosso fuoco- Got it memorized?


Intanto, in un altro mondo, in una stanza bianca, tanto che la luce che entrava dall'unica finestra era quasi accecante, una ragazza bionda disegnava sul suo album da disegno una foresta, con una ragazza dai capelli neri che sembrava passeggiasse tranquilla per una piccola strada. Ma Naminè sapeva, quanto quella ragazza era forte. E lo avrebbe dimostrato, un giorno.

__________________________________________________________

Ecco finito un altro capitolo. Mi dispiace, sia per il capitolo corto e orrendo, sia per l'entrata in scena di Itachi, che ho dovuta posticipare per adattamenti. Allora, ringrazio:

Killkenny: Hai visto che qualcuno è andato in soccorso di Demyx? Mica potevo permettere che si facesse troppo male, no?

riza hawkeye93: Si, una bella lotta tra capi ci sta benissimo!

Hinata_chan388: Sono perfettamente d'accordo con te. Uno scontro tra EMO proprio!

falcediluna: eh, Naru-chan sta davvero messo male. Poro l'amore mio!ç_ç (ma se sei tu che fai avverare queste cosa!ndTutti| Mi sembrava strano che nessuno fosse ancora venuto a rompere.ndMe)

kia88:*si immagina la fusione tra le due divise* eh si, non sarebbe male davvero*ç*

ColdFire: grazie, sono molto felice che la fanfiction ti piaccia. Spero che continuerai a commentare, anche se non sei molto informata su KH!

Ringrazio tutti (di nuovo) e il sondaggio della volta scorsa è ancora aperto. Perciso che le coppie sfidanti non devono per forza appartenete d una delle Organizzazioni (ad esempio di può fare una LuxordVSTsunade)


Commentate!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


-E tu chi sei?- chiese Kisame una volta che fu riuscito ad alzarsi.
-Axel. A-X-E-L. Got it memorized?
L'uomo-squalo lo fissò con una gocciolina che li pendeva da un lato del capo. Ok, pensò, stiamo calmi e analizziamo la situazione. Ma poi sentì uno strano odore di bruciato.
-Ehm- disse Demyx indicando Kisame- la tunica... Infatti, il mantello con le nuvolette rosse stava andando a fuoco. Kisame, con gli occhi ridotti a due palline da tennis dalla paura, iniziò a correre come un matto per tutta la strada, finchè non inciampò, ritrovandosi a terra. Poi ripensò ad un vecchio programma sul pronto soccorso in caso di incendio che aveva visto qualche giorno fa, e così iniziò a rotolarsi per terra. Intanto, Demyx e Axel lo guardavano confusi.
-Ma tu hai capito che sta facendo?- chiese il biondo, grattandosi la testa.
-No- disse l'altro più confuso del compagno.
Kisame, alla fine, era riuscito ad evitare di morire affumicato, e una volta toltosi di dosso cosa rimaneva del mantello, riafferrò la spada, e molto incazzato, disse- ora vi ammazzo!
Ma non fece in tempo a finire la frase, che una colonna di fuoco colpì in pieno i due membri dell'Organizzazione. Itachi Uchiha aveva fatto la sua comparsa.
-Tu, bastardo!- Axel si gettò contro Itachi, ma quest'ultimo schivò facilmente i suoi colpi e, dopo averlo tramortito, si avvicinò al corpo svenuto di Demyx.
-Prendilo- disse il giovane a Kisame- ci servirà.
-Eh? Ma non sarebbe meglio prendere l'altro?
-No, sono sicuro che sia più semplice estrarre informazioni da questo ragazzino che da quel rosso- disse l'Uchiha ripensando al fatto che la sua tecnica dell'arte del fuoco non aveva scalfito minimamente Axel.
-E va bene- disse Kisame caricandosi il biondo sulle spalle- spero solo che non combini casini.


-HANNO CATTURATO DEMYX!!!!????
Xemnas era a dir poco infuriato. Come aveva fatto Axel, uno dei suoi membri più forti, a fallire e, per di più, a far catturare uno di loro? Era inconcepibile da sotto ogni punto di vista!
-Mi dispiace- disse Axel abbassando in capo, senza però trattenere un lamento di dolore. Quel ragazzo lo aveva colpito molto forte alla nuca. Per foruna Xigbar e Xaldin passavano di li, altrimenti, non osava immaginare cosa sarebbe potuto accadere. E se fossero tornati? Rabbrividì al solo pensiero di quel ragazzo con gli occhi rossi.
-Sei un idiota- urlò il numero quattro, Vexen- ti rendi conto, adesso delle cose che sapranno su di noi? Demyx non sa resistere neanche ad un pizzicotto! Figurarsi torture su torture!
-Calmati Vexen- disse il Superiore- adesso dobbiamo pensare a liberarlo. Saix, Axel, ve ne occuperete voi.
-Sissignore- disse l'uomo dai capelli azzurri scomparendo in un portale oscuro.
-Arrivo amico- e andò via anche Axel.

-Hinata-chan!
Un ragazzo castano, seguito da un grosso cane bianco, si era avvicinato alla giovane Hyuuga, con uno splendente sorriso sulle labbra. Dietro di lui, Shino si nascondeva dietro i suoi classici occhiali da sole.
-C-Ciao Kiba-kun- disse la mora arrossendo. Inutile, era più forte di lei. Non riusciva a non arrossire se qualcuno le rivolgeva la parola. Specialmente se quel qualcuno era un certo biondino di nostra conoscenza.
-Come mai qui tutta sola?- chiese l'Inuzuka un po' imbarazzato. Hinata le piaceva tantissimo, ma non sapeva mai come comportarsi con una ragazza timida come lei.
-Hai saputo?- disse Shino, sorprendendo non poco gli altri due. Raro era sentir parlare l'Alburame.
-N-No cosa?- chiese la mora tirandosi indietro una ciocca de lunghi capelli setosi.
-Hanno distrutto l'ufficio dell'Hokage- disse il moro sistemandosi gli occhiali- e Naruto e i suoi compagni sono stati attaccati da due persone sconosciute.
-Davvero?- dissero in coro i due.
-Na-Naruto-kun c-come sta?- chiese timidamente la ragazza.
-E' stato ferito a morte, ma se l'è cavata.
Hinata sospirò di sollievo. Appena aveva sentito la parola morte, subito si era spaventata per la vita del ragazzo. Kiba di questo se ne accorse, e un po' se ne dispiacque. Akamaru, il cane del ragazzo, d'un tratto iniziò a ringhiare.
-Che succede piccolo?- chiese l'Inuzuka iniziando a guardarsi attorno. Se Akamaru aveva iniziato ad agitarsi, voleva dire che c'era qualcosa che non andava. Sarà meglio tornare al villaggio- disse Shino incamminandosi.
Kiba e Hinata lo seguirono, anche se il primo era piuttosto preoccupato, a causa dei ringhi del suo ormai non più cucciolo.

Intanto dietro un albero, nascosto nell'ombra, Zexion pensava ad un piano per poter catturare la volpe a nove code. E forse quella ragazza poteva essergli utile.

_________________________________________________________________________

Andato anche il quinto capitolo! Allora, ringrazio:

KillKenny: Hai visto? L'Uchiha maggiore è intervenuto alla fine. E deve ancora venire il bello.

riza hawkeye93: Si era Hinata, ma.... Odi Axel?! Nuuuuu ç__ç. Povero il mio Axy-chan!! Ma continuerai a commentare anche se io Axel lo amo, no?

Matta_Mattuz: Prenderò in considerazione questo scontro!

falcediluna: Effettivamente, non mi andava di farlo troppo fifone. E poi quando affronta Sora la seconda volta, poteva scappare, ma non l'ha fatto. Poi è morto, purtroppo. ç__ç

ColdFire: grazie tantissimo! Naminè stranamente la ricordano tutti. Vabbè, è anche tra i miei personaggi preferiti, quindi non dico nulla!

Il sondaggio dell'altra volta è ancora aperto: chi volete che si scontri? Fin'ora, è sicuro, che si scontreranno (se non volete rovinarvi la sorpresa, non leggete)
HidanVSAxel
TsunadeVSLarxene
RoxasVSNaruto

Continua a commentare!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Va bene, stiamo calmi. Non è successo nulla di grave.
Squall (occhiataccia da parte de suddetto) pardon, Loen, stava camminando avanti e inditro per l'enorme stanza blu del seminterrato di Hollow Bastion. Osservava l'enorme cupola bianca, dove all'interno riposava una figura non molto alta. Non era possibile distinguere il sesso, ma dava l'idea di essere un adolescente.
-Leon.
Una ragazza castana e dai grandi occhi verdi si avvicinò all'ex SeeD, piuttosto preoccupata.
-Come sta.
Squall guardò il computer che registrava i battiti cardiaci e le attività celebrali della figura. Poco fa, c'era stata una profonda ricaduta.
-Si è ripreso- disse poi- ma non so quanto potrà reggere in questa condizioni.
Aerith (o Aeris, come vi pare) si rabbuiò. Si avvicinò alla cupola e poggiò una mano sulla superfice cristallina.
-Guarisci presto, abbiamo bisogno di te.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
Ennesimo urlo + Ennesimo svenimento = Crisi di nervi
La matematica non è un'opinione. Lo sa bene Deidara che, quando Demyx era svenuto per l'ennesima volta, divenne talmente isterico da sembrare una vecchia suocera rompiscatole.
-NON PUOI SVENIRE DI NUOVO!!- urlava il biondo scuotendo l'altro per il bavero del cappotto- TU.DEVI.DARCI.LE.INFORMAZIONIIII!! UNH!!!!!
-Lascialo stare- disse la parte buona di Zeztu- non credo si riprenderà facilmente.
-E' tutta colpa tua!!!- disse Deidara indicando l'uomo pianta. Quest'ultimo alzò un sopracciglio.
-Cosa?
-E' colpa tua, unh!
-Ma che ho fatto?! Sono semplicemente stato qui- si giustificò l'uomo-pianta.
-E colpa tua!- ripetè l'artista- tua e della tua brutta faccia! E' ovvio che sia svenuto. Sei talmente brutto da far venire la pelle d'oca perfino alla tua ombra, unh!
Zeztu nero, mezzo incazzato (anzi, toglieteci il mezzo), gli si avvicinò e gli urlò a pochi centimetri dalla faccia- Caso mai saranno le tue mani a fargli paura!! Non è umano avere delle bocce sulle mani che sputano argilla esplosiva! E poi, neanche te sei tutta questa bellezza.
Deidara si irritò.
-Vuoi vedere un po' di arte, Zeztu.
-Grazie, non ci tengo.
-Ehm Ehm.
I due si voltarono verso la porta della prigione.
Itachi, con la sua solita faccia seria e fredda, si avvicinò ai "suoi" compagni.
-Allora, che informazioni siete riusciti a cavargli dalla bocca- disse, sperando che i due avessero concluso qualcosa.
Come immaginò, silenzio tombale.
Deidara e Zeztu si scambiarono un'occhiata come a dirsi "Mo' che cazzo ie dimo?". A prendere la parola fu Deidara.
-Vedi Itachi- disse tentando di trovare qualcosa di abbastanza credibile da dire- abbiamo preso moltissime informazioni, unh. E Zeztu sarà a dirtele!
L'interpellato lo guardò con uno sguardo omicida.
-C-Che cosa?
-Ma sì- disse il biondo- non fare il modesto, unh! Infondo è tutto merito tuo e.... ugh!
Zeztu, approfittando del fatto che Deidara aveva chiuso gli occhi per risultare il più credibile possibile, se l'era prontamente svignata.
-Tu brutto bastardo!! Non puoi *beep* andartene, brutto figlio di *beeeeep*. (NOOOO!!! LA MEDIASET CHE CENSURA NO!!!!! nd:PersonaggidiNaruto| Andate via dalla mia fanfiction, chi vi ha invitato!! ndMe| Io, ho fatto mele?ndXemnas| *tutti i personaggi di Naruto si avventano sul Superiore. La Mediaset e le sue censure non le sopporta più nessuno*| E te credo ndTutti)
-Zeztu non c'è- disse l'Uchiha- vuoi dirmi tu ha detto quel tipo, Deidara.
Ma anche Deidara se l'era svignata.
-Inutili idioti, come hanno fatto anche solo a diventare ninja!- disse Itachi con una simpatica venetta pulsante sulla tempia.

-AHI!
-Sta zitto idiota- disse un uomo dai lunghi capelli azzurri- se ci individuano sono guai, anche grossi.
-Ma mi hai calpestato il piede- si lamentò Axel massaggiandosi la parte dolorante.
-Zitto.
I due membri dell'Organizzazione erano dentro il covo dell'Akatsuki, nel tentativo di individuare la cella dove era rinchiuso Demyx. Solo che Saix era piuttosto preoccupato a causa della parlantina del rosso. Se continuava a parlare, gli avrebbero sicuramente scoperti.
Ad un tratto si fermò. Avvertiva chiaramente delle presenze. Si nascose dietro una colonna, portandosi dietro Axel, che lo guardava sorpreso, ma non disse nulla. Anche se poco, molto poco, si fidava di Saix. Perlomeno finchè era sotto gli ordini di Xemnas.
Adesso si era messo a fissare due persone con dei lunghi cappotti neri con le nuvolette rosse che, all'apparenza, stavano discutendo animatamente.
-Itachi è un idiota- si lamentava una figura dalla lunga chioma bionda, rivolgendosi ad una uomo dai capelli bianchi- come si permette di trattarmi così?
-Non sei riuscito neanche a sapere il suo nome- disse Hidan- non ha tutti i torti.
-Tu dovresti difendermi- disse il biondo irato.
-Si come no, andiamo va.
Non appena i due sparirono in uno sbuffo di fumo, Saix e Axel uscirono dal loro nascondiglio.
-Dobbiamo dividerci- disse l'azzurro rivolto al compagno- tu ispezionerai i sotterranei, io vedo se posso fare qualcosa a questo piano.
Ricevuto capo- disse Axel incamminandosi.
-Spero solo non faccia sciocchezze- pensò Saix entrando in un corridoio- ho un brutto presentimento.

Il sotterraneo era tetro e buio, tantè che Axel dovette ricorrere ad una fiamma per riuscire a vedere qualcosa. Fin'ora era andato tutto liscio, se non fosse stato per il fatto che era mezz'ora che vagava qua e la senza trovare un qualcosa che assomigliasse ad una porta.
-Chissà dov'è- si chiese, quando un rumore sospetto lo indusse a voltarsi...
-Ma che....
SHAFF!!!!

Stanza bianca. Lei.
Sempre seduta su una sedia. Sempre a disegnare, la Strega scava nei ricordi. Un bambino piange, circondato da tante persone. Odio e disprezzo nei loro occhi. Lei ripassa una tonalità diversa sui occhi: non azzurro normale, ma uno più simile al colore del cielo, per poi ripassarci sopra un leggero color blu oltremare. Ecco, ora a terminato.
Posa i suoi colori, la manipolatrice dei ricordi. Nella sua rete era caduto anche lui. Prese il foglio e lo appese al muro, tra il disegno di un ragazzo moro, con gli occhi colore del sangue, in cui si legge odio e un grande desiderio di vendetta, e quello di una ragazza dai cappelli color dei fiori di ciliegio, nei suoi occhi smeraldini si legge determinazione, ma anche tanta tristezza e abbandono. La Strega guarda il bimbo che piange. I suoi occhi azzurri trasmettono odio, rabbia, voglia di avere una possibilità che non avrà mai, di riscattarsi. I suoi occhi sono gli occhi di un demone.

__________________________________________________________________

Il finale fa letteralmente schifo, lo so. Comunque, ringrazio:

ColdFire: quella di Kisame che si rotola per terra non so come mi è venuta. Comunque si, il ragazzo dai capelli rossi si chiama Axel. Per quanto riguarda Hinata... Continua a leggere e lo scoprirai...

Matta_Mattuz: eheh, lo so. Povera Hinata. E il peggio deve ancora arrivare. *risata malefica, tutti rabbrividiscono*

riza hawkeye93: visto che non gli hanno fatto niente? Anche perchè da svenuto gli potevano fare ben poco.

Killkenny: Tobi apparirà un po' più avanti. Zexion e Hinata: il grande dilemma. Troppo generosa per il voto!^__^

falcediluna: voto aggiudicato! Lo so, Itachi è mitico! E, diciamocela tutta, e un gran bel figo! Per quanto riguarda Hinata-chan... continua a leggere!

Nuovo Sondaggio: che coppie volete? Si, tra innamorati. Vanno bene anche coppie cross-over (es: NarutoXNamine)


Sbizzaritevi!!!
Commentate!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Per poco- disse Axel osservando la roccia che era dietro di lui andare dividersi in due. L'uomo dai capelli bianchi e gli occhi color porpora sorrise.
-Sei agile- commentò Hidan alzanzo la falce orizzontalmente- e anche molto fortunato, ma ciò non basterà contro di me.
-Chi sei?- chiese Axel rimettendosi in piedi.
-Non ha importanza- rispose l'altro- dire ad uno che sta per morire il nome del suo assassino, non pensi?
Axel si accigliò. Quell'uomo lo faceva irritare, per quanto un Nobody potesse provare una cosa del genere. Eppure, lo temeva. Non lo aveva neanche sentito arrivare.
-E credimi- continuò Hidan sorridendo beffardo- credo proprio che adesso morirai.
-Davvero?- chiese Axel divertito- bè, allora credimi...
Posizionò le mani orizzontalmente mentre, sotto lo sguardo di uno Hidan stupito, due cerchi di fuoco ruotavano a poca distanza dalle sue mani.
-...Non mi lascerò sconfiggere così facilmente- disse il rosso afferrando due strane ruote circondate da delle punte molto affilate.
-Got it memorized?


-Naruto, ancora non puoi alzarti.
-Ma io mi annoio!- protestò il biondo tentando di alzarsi, nonostante il leggero fastidio alla schiena.
-Ho detto di no- disse Shizune facendolo sdraiare di nuovo- ancora non sappiamo cosa ti è successo esattamente, perciò non ti azzardare ad alzarti- detto questo uscì dalla stanza
-Uffa!
Naruto si rimise sdraiato. Guardò fuori dalla finestra. Ormai lo tenevano li da ore, gli avevano fatto tutti gli esami immaginabili, fatto rivestire e svestire di continua per verificare la ferita, anche se era rimasta solo una leggera cicatrice che, ha detta di Tsunade, sarebbe durata si e no qualche settimana, prima di scomparire.
Sbuffò. Poi la porta si aprì, rivelando le figure di Kiba, Shikamaru, Chouji.
-Ehi amico- disse l'Inuzuka avvicinandosi al lettino d'ospedale- vedo che sei stato messo al tappeto.
-Non farmici ripensare- disse il biondo ripensando al ragazzo che gli aveva dato quel fendente.
-Ma come è successo?- chiese Shikamaru, piuttosto sorpreso. Quando aveva saputo delle condizioni del biondo, non ci aveva creduto. Naruto era diventato fortissimo, e non credeva che fosse stato battuto con un solo colpo.
-Ci hanno attaccati di sorpresa- disse il biondo- dovevi vederli, erano velocissimi. Mai visto nulla del genere.
-Erano ninja?- chiese Chouji prendendo una patatina dal suo inseparabile pacchetto.
-No, non avevano ne un coprifronte, ne delle divise.
-Ehi ragazzi- disse Kiba sedendosi su una sedia- non pensiamo a questo. Cambiamo argomento.
-Tipo?- chiese Shikamaru.
-Che ne so... di donne!
-Oh Kiba, quello proprio no!
-Eddai Shika- disse Chouji- non dirmi che ti vergogni!
-Macchè- disse il moro- solo che non saprei cosa dire. Sono tutte strane.
-Io inizio a credere che questa sia una scusa per nascondere il fatto che sei gay- disse Naruto pensieroso.
Shikamaru scattò, rosso come un peperone, verso Naruto prendendolo per il colletto della maglietta.
-Ma sei scemo cosa! Ti sembro gay per caso?- disse il moro arrabbiato quanto imbarazzato.
-Bè...- disse Kiba- uno che non si interessa e per di più, odia le donne...
-Quando mai ho detto che le odio?
-Mi correggo allora, non le capisci.
-Ma che succede qui?
Un ninja-medico era appena entrato nella camera,e con faccia molto severa osservava i tre ragazzi entrati nella stanza senza un permesso
-Non sapete che Naruto deve riposare? Forza, smammare, su!
-Ma dottore- disse il malato facendo no con la testa- non mi danno alcun fastidio!
-Non mi interessa. Le regole sono regole. L'orario delle visite è finito mezz'ora fa. Forza, andatevene per favore.
-Bè, ci si vede amico- disse Kiba sorridendogli- ci vediamo.
-Ciao ragazzi disse Naruto salutandoli con un cenno della mano. Una volta che i tre furono usciti, Naruto chiuse gli occhi, sperando di addormentarsi, senza successo. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era quel ragazzo che lo aveva attaccato, ed i suoi occhi. Di un colore azzurro intenso, dello stesso colore dei suoi. Eppure così... vuoti. Naruto ebbe un brivido. Quegli occhi, gli ricordavano tanto i suoi, fino a qualche anno fa.


-Anf...Anf...
-Sei bravo- si complimentò Hidan rimettendosi in piedi- ma come ti ho detto, ciò non basta per sconfiggermi.
Axel si trovava in seria difficoltà. Hidan si era rivelato un avversario molto più forte del previsto, e a fatica riusciva a schivare quella maledetta falce.
Fece ruotare i suoi chackram, creando dei cerchi di fuoco, per poi scagliarli contro l'uomo. Quest'ultimo schivò di nuovo l'attacco, buttandosi poi contro il rosso.
Questa è la fine, pensò Axel chiudendo gli occhi, pronto a ricevere il colpo. Ma non successe niente. Gli riaprì e, con suo sommo sollievo, notò che Saix aveva colpito il suo avversario, scaraventandolo dall'altra parte e rompendo la falce.
-Saix, grazie al cielo!
-Alzati idiota!- disse l'azzurro, non è ancora finita.
Infatti Hidan, una volta rialzatosi, aveva iniziato a fare alcuni sigilli con le mani, ma il numero sette dell'Organizzazione fu più veloce, e con un colpo netto della sua spadona, tagliò la testa dal corpo. Axel rabbrividì a quello spettacolo.
-Forza, dobbiamo trovare Demyx.
-V-va be.
I due si allontanarono velocemente, ma non si accorsero che il capo dell'Akatsuki era rimasto nascosto dietro ad una roccia per tutto il tempo, e che adesso si dirigeva verso il corpo del religioso.
-Ti sei rammollito Hidan?- chiese con una leggere punta di ironia.
In un modo quasi straordinario quanto raccapricciante, la testa del biondo aprì gli occhi e mosse la bocca, iniziando a parlare.
-Mi perdoni Leader- disse la testa mentre sentiva il proprio corpo sollevarla e poggiarla sul collo. In pochi minuti, capo e testa erano perfettamente attaccati- non accadrà più.
-Meglio- disse Pain voltandosi- adesso se ne sta occupando Deidara. Vallo ad aiutare.
-Agli ordini- e con un puff, Hidan sparì.


Zexion avanzava per i corridoi di casa Hyuuga, deluso dal fatto che nessuno delle persone che aveva incontrato era stato capace di fermarlo. Tutti usavano la stessa tecnica, e per uno che aveva una memoria come la sua, era una passeggiata battere tutti coloro che gli si erano parati davanti. Solo un ragazzo castano lo aveva vagamente sorpreso, in quanto il suo stile di lotta era un po' diverso dagli altri. Arrivato ai piedi di una scala, avvertì una porta aprirsi.
Hinata era appena entrata in casa, dopo un allenamento in giardino con il padre. Stanca, ma soprattutto triste a causa degli insulti del padre, neanche notò il ragazzo dai capelli color lavanda.
-Buon giorno.
La mora si voltò spaventata, incrociando due occhi dall'indescrivibile colore blu.
-Chi- Chi sei?
-Chi sono?- Zexion sorrise- sono il Burattinaio Mascherato.


Xigbar e Xaldin analizzavano i rotoli che avevano rubato dall'ufficio dell'Hokage. Il primo osservava incuriosito la foto del più grande degli Uchiha, leggendo le varie tecniche che possedeva. Tra queste, lo aveva colpito lo Sharingan. Quei documenti non dicevano molto riguardo questa capacità. Decise che avrebbe fatto una ricerca più tardi.
-Ehi Xigbar, guarda qui- disse l'uomo dai rasta indicando la foto di una ragazzo moro, gli occhi dello stesso colore dei capelli e la pelle chiara, molto simile ad Itachi- c'è scritto che si chiama Sasuke Uchiha. Penso sia il fratello minore.
-E' logico che sia il fratello minore- disse il guercio sistemando il rotolo che stava leggendo in una borsa- oltre ad assomigliarsi hanno anche lo stesso cognome.
-Sai che ti dico- disse l'altro sorridendo in modo sinistro- mi è venuta un'idea.
-Un'idea? MIRACOLO! DIO ESISTE!!!- Urlò Xigbar alzando gli occhi (anzi, l'occhio) e le braccia al cielo.
-Spiritoso- disse il maestro dei venti con una leggera venetta pulsante sulla tempia- piuttosto, sta a sentire...

______________________________________________________________________

Questo capitolo non mi piace molto, anzi fa schifo!
Comunque, prima dei ringraziamenti, dico una cosa: accidenti, per la NaruXHina c'è stato un plebiscito nel vero senso della parola. Grazie, anche perchè quando dico che mi piacciono le NaruXHina, tutti mi ridono in faccia TT_____TT!

Ringrazio:

falcediluna: eh si, hai visto che bel metodo si è inventato Demyx (anche se dubito fingesse | Che vorreste dire, che sono fifone!? ndDemyx | *incrocia le dita dietro la schiena* Assolutamente no, Demuxiuccio, come ti viene in mente una cosa del genere? ndMe). La strega è.... lo scoprirai più avanti.

Matta_Mattuz: XemnasXTsunade O_____O?!!! Ma... Ma... E' geniale! Devo prendere in considerazione questo paring (anche se io sto per le JiraXTsu)

riza hawkeye93: Tutti NaruXHina, se fa prima a dire così!

Hinata-chan388: Ma chi non la ama? (i tuoi compagni di classe ndItachi | Non farmici ripensare ndMe)

Killkenny: *Itachi ruba la tastiera all'autrice* Ma allora c'è qualcuno a questo mondo che mi capisce! Grazie sono commossooooooo!!!! *tira un pugno ad Itachi e si riprende la tastira* A parte lo stupido siparietto, SasuSaku devo sinceramente vedere come la posso sviluppare, riguardo alla strega... Perfettamente d'accordo!

I sondaggio è sempre quello della volta scorsa! Che coppie volete? Fin'ora sono state proposte:


NaruXHina
SusuXSaku
XemnasXTsunade
DemyxXLarxene

Proponete anche i paring più strani. Anche come nell'ultima coppia!

Commentate!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ansima. Sente il cuore accelerato all'impazzata, goccie di sudore che gli imperlano le tempie. Alla fine, riesce a ricomporsi. Si volta verso l'entrata. Le mani ancora sporche del sangue afferrano la maniglia della porta, macchiandola col liquido rosso. Una volta uscito, si appoggia alla parete, ed inizia a ridere. Ma la sua risata non sa di niente. Ride perchè è diventato forte.Molto forte. Forse più di lui.

Non provi abbastanza odio...

Odio. Oh se ne provava di odio. Adesso era pronto. Strinse la katana tra le mani, ed uscì. Fuori c'erano ad aspettarlo i suoi compagni. Karin, Saigetsu e Juugo. Sasuke sorrise.
Finalmente, pensò, avrò la mia vendetta (mamma quanto sei ripetitivo ndMe| Ma tu ce l'hai con me o cosa? ndSasu| Si, ce l'ho con te, perchè sei un emerito cretino è___é ndMe| Come ti permetti!?! ndSasu| Possiamo continuare la storia per favore?| ndNaru| Agli ordini Nacchan! ^^ ndMe)

-Una luce in più no, eh?- disse Axel sarcastico. Il covo dell'Akatsuki, infatti, era completamente al buio, salvo per alcune torce che si intravedeva ogni mezzo kilometro. Sembrava che più si andasse a fondo, più diventasse buio.
-Axel, sbaglio o comandi il fuoco?- disse Saix alzando un sopracciglio.
-Si e allora? Saix si portò una mano alla fronte, esasperato.
-Allora fa luce col tuo elemento, idiota!- disse tentando di mantenere il suo self control.
-E potevi dirlo prima- detto ciò, il rosso controllò il fuoco delle torce, per farlo aumentare di intensità. Il risultato fu che, finalmente, si ebbe una illuminazione decente. Fu in quel momento, che i due notarono una ragazzo dai capelli biondi avvicinarsi.
-Grazie per aver fatto un po' di luce- disse Deridara sorridendo- non riesco mai a vedere con questo buio.

-Finalmente se ne sono andati.
Demyx sospirò. La faccia di quella sottospecie di pianta lo aveva a dir poco traumatizzato. (AHHAHAHAHA Chi è che fa paura adesso, eh? AAHHAHAHAHAHA ndDeidara| Brutto musicista dei miei stivali ndZeztu| Orsù Deidara, basta sfotterlo ndMe| Grazie ndZetsubianco| Anche perchè non è colpa sua se è talmente brutto che in confronto Samara di The ring gli fa una pippa ndMe| Ma va a cagare ndZetzunero)
-Ok, adesso devo pensare a come liberarmi.
Strattonò un po' le catene, inutilmente. Demyx era sicuramente troppo debole per poterle anche solo rompere. Avrebbe potuto usare l'acqua, ma senza Sitar era perfettamente inutile. Utilizzare la telecinesi per comandare il suo elemento , poi, era inpensabile. poichè ciò disperdeva molte energie, e adesso aveva bisogno soprattutto di quelle.
Dopo un po' avvertì dei rumori. Chiuse gli occhi, fingendosi svenuto. Sentì la porta della cella aprirsi, i passi di più persone, forse tre.
-E' lui?- chise una voce.
-Si- disse una seconda che Demyx riconobbe come quella dell'uomo-squalo.
-Non sembra molto forte- disse una treza persona.
-L'apparenza inganna, Sasori- disse Kisame- ti assicuro che infondo mi ha dato del filo da torcere.
-Sarà- disse Sasori pacatamente.
Demyx avverti qualcosa toccargli la la guancia. A tatto, sembrava legno.
-Sarebbe un'ottima marionetta, se è come dici tu- disse Sasori- per quanto tempo lo dobbiamo tenere vivo?
-Finchè non ci darà le informazioni che ci servono- disse la voce che aveva parlato per prima.
-Quando si sveglia ci pensi tu, Kakuzu?
-Va bene- disse la voce- andate.
Demyx sentì dei passi allontanarsi, poi lo sbattere di una porta. Avvertì tuttavia una presenza vicino a lui.
-Vedi di svegliarti in fretta novellino- disse Kakuzu sedendosi poco distante dal biondo.
Merda, pensò il biondo, ragazzi, aiutatemi.

-Adesso?- chiese Roxas davanti alle porte dell'ospedale.
-Entriamo- disse Larxene sorridendo malignamente.
I due biondi entrarono nell'ospedale, stordirono la guardia all'ingresso e controllarono la camera della kitsune. Stanza 108, secondo piano, terapia intensiva.
-Dicevi che il keyblade non avrebbe avuto conseguenze gravi su di lui- disse la numero dodici alzando un elegante sopracciglio, non appena lesse la cartella clinica di Naruto.
-Infatti- disse il biondo iniziando a salire le scale- avrenno sicuramente sopravvalutato la cosa.
-Lo spero per te- disse la bionda- quel ragazzino ci serve vivo, possibilmente sano.
-Non rompere e sali!- sbottò l'altro interrompendo la ragazza, che lo guardò piuttosto irritata.
-Stai al tuo posto ragazzino!- disse Larxene evocando i suoi famosi coltelli- solo perchè hai la capacità di poter utilizzare il keyblade, ciò non significa che tu possa fare quello che ti pare e piace, chiaro?
-Come vuoi- disse Roxas impassibile. Larxene non gli aveva mai fatto grande paura, anche se non poteva non dire che quando si arrabbiava avvertiva il vago ricordo della sensazione chiamata inquietudine.
-Sbrighiamoci- disse la bionda superando il ragazzino- non abbiamo molto tempo.

___________________________________________________________

Ed è finito anche questo capitolo! Fa schifo anche questo, lo so. Spero di rifarmi con il prossimo. Allora, ringrazio:

falcediluna: Axel si è spostato appena in tempo, appena a sentito la lama di Hidan, diciamo, tagliare l'aria. Ecco perchè e sopravvissuto. Hidan però perde la testa un po' troppo spesso, ve'?

Matta_Mattuz: Roxas o Naruto? ............. Che dilemma! Come si fa a non amare questi bei cucciolotti biondi! *stritola i suddetti in un abbraccio mozzafiato*
Naru&Roxas: S-Soff-- aiu-- co!
Io: ODDIO! Chiedo perdono!

riza hawkeye93: COME NOOOOO!!! Ah è vero, a te non poace Axel, vabbè, non importa. Grazie lo stesso per il commento! ^^

Killkenny: KabutoXShizune si puo fare. LarxeneXRockLee.......... MWAHAHAHAHAHAHAHHA Geniale!!!!! Ci penserò seriamente!!!

COMMENTATE!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


-E questa chi è?- chiese Axel al suo compagno.
-Non ne ho idea- disse Saix.
-Perchè lo sappiate- disse Deidara con una bella venetta sulla tempia- io sono un uomo!
I due dell'Organizzazione prima si guardarono, poi Axel scoppiò in una fragorosa risata, mentra Saix si limitò ad un sorrisetto di scherno.
-AHAHAHAHAHHA, U-UAAAAHHAHAHAHAHA!
-Che hai da ridere!?- chiese l'artista sempre più nervoso.
-Se sei un uomo, allora io sono un simile- riuscì a dire Axel fra una risata e l'altra.
-MA COME TI PERMETTI!!!!!! IO. SONO. UN. UOMO. Lo so che ha prima vista posso sembrare una donna, ma io sono un uomo!- disse il biondo seriamente arrabbiato. Ma Axel non accennava a smettere di ridere. Così, fece per prendere dell'argilla, ma la rimise apposto. Ricordava fin troppo bene cosa era successo l'ultima volta che aveva usato l'argilla dentro il covo precedente.

INIZIO FLASHBACK


-DEIDARA!!!!! CHE HAI COMBINATO!!!!!!
-M-ma io.
Deidara e Pain stavano fissano il covo, o meglio, quello che ne era rimasto. Infatti, a seguito di una discussione con Sasori, il simpatico biondo artista aveva fatto esplodere il covo, senza troppi complimenti. Per fortuna, nessuno era rimasto ferito, ma adesso dovevano cercarne un altro (di nuovo).
-C-Capo...
-IO TI AMMAZZO!!!!
-O____O Ehm,. guardi, mi sono ricordato di dover fare una cosa e...
Indietreggiando, però, Deidara era andato a finire contro Kakuzu. Con suo sommo orrore, il biondo notò che tutti i membri dell'Akatsuki (tranne Tobi, perchè lui è un bravo ragazzo, e non picchia la gente) lo stavano guardando con fare omicida.
-Oh oh...
-ADDOSSO!!!
-AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per sensibilità del lettore, evito di dire cosa l'Akatsuki fece al povero Deidara. Sappiate solo che dovette andare da uno psicologo per quasi tre mesi di fila.

FINE FLASHBACK


-Allora?
Il biondo alzò lo sguardo. Era talmente preso dai suoi pensieri, che neanche si era accorto che Axel e Saix avevano sfoderato le loro armi. Ma che razza di armi sono, pensò l'artista mentre osservava due strani anelli pieni di punte e una sottospecie di enorme spada.
-Non combatti?- chiese il rosso mentre iniziava a far oscillare i chackram vicino ai fianchi.
"O cazzo"


-Uffa, che noia!
Ormai Naruto era al limite della sopportazione. Voleva uscire il più presto possibile dai li, o comunque voleva che accadesse qualcosa. Non sapeva che presto qualcosa sarebbe accaduto.
Infatti, Roxas e Larxene erano dietro la porta, pronti ad attuare il loro piano.
Appena sentì la porta aprirsi, Naruto si girò subito, ma ciò che vide non gli piacque.
-Buongiorno, novellino- disse la ragazza sorridendo malignamente.
-Ancora voi, maledetti bastardi.
-Vacci piano con le parole amico- disse l'altro evocando il keyblade oscuro- vogliamo solo una cosa da te.
-Fatemi indovinare... Kyuubi?
-Immagino non sia la prima volta che qualcuno tenta di rapirti, eh novellino?- disse Larxene scagliando uno dei coltelli sul letto. Naruto si scansò appena in tempo, scendendo dal letto e afferrando la sua felpa.
-No, infatti- ma dove diavolo ho messo la borsa con i kunai, pensò il biondo mantre si guardava nervosamente attorno.
-Cerchi questo, percaso?- disse Roxas mostrando un borsellino con dei pugnaletti all'interno.
Merda, imprecò Naruto, ma come ha fatto a prendermeli.
-Ora tiocca a me.
Larxene si getto addosso alla kitsune, con l'intento di infilzarlo con i suoi coltelli. Per tutta risposta, Naruto schivò i primi colpi, ma il dolore alla schiena, non del tutto passato, e il poco spazio limitavano le sue possibilità di fuga. L'unica era andare verso la porta, ma davanti ad essa c'era Roxas, e non voleva certo fare il bis di quella mattina. Rimaneva la finestra. Bene o male, si sarebbe rotto qualche costola, ma almeno non avrebbero preso Kyuubi.
"Ehi, kyuubi"
"Che c'è"
"Se io mi butto dalla finestra, tu dopo mi curi, vero?"
"Col piffero che ti curo! Approfitti un po' troppo di questa mia capacità"
"Chiamami scemo! Perchè mi devo far curare da Sakura o da Tsunade quando puoi farlo tu? E poi guarda che rischio la pelle se non lo fai. E dubito che tu voglia farti strappare dal mio corpo"
La volpe ci pensò un po' su, ma poi acconsentì.
"E va bene. Ma fai in fretta"
"Agli ordini!!"
Naruto, una volta assicuratosi che dopo l'ultimo colpo di Larxene le facesse perdere l'equilibrio quel poco che gli serviva per fuggire, si parò gli occhi con il braccio, e sfondò la finestra.
-Ma è pazzo- disse Roxas sorpreso. Mai avrebbe pensato che il biondo potesse buttarsi dalla finestra.
-Tanto non mi fermerà.
Detto ciò, anche Larxene si buttò dalla finestra.
Naruto, grazie al chackra di Kyuubi, era riuscito a cadere perfettamente in piedi, ed il dolore alla schiena era scomparso.
-Naruto!
-Acc...
Il biondo si voltò, vedendo una Tsunade a dir poco furibonda avvicinarsi a lui.
-Ti avevo detto di stare nella tua camera finchè non ti avrei dato il via libera, o sbaglio?
-Ehm, no, però...
-Però cosa?
Naruto deglutì, per poi guardare in alto e, notando che anche Larxene aveva fatto una balzo dalla finestra per raggiungerlo, spaventato, spostò Tsunade appena in tempo.
-Si levi!!!
-Ma che...
Appena la bionda ragazza dell'Organizzazione toccò terra, un fulmine si scagliò sulla terra, proprio dove lei era atterrata. Ma in cielo non c'era neanche una nuvola.
Incredibile, pensò la Gondaime alzandosi, mai visto niente del genere.
-Ecco, vedi, Oba-chan- disse Naruto indicando la ragazza- è lei assieme ad un altro tizio che mi hanno attaccato.
-Davvero?
Narutto annuì. La donna si voltò verso l'altra, notando i coltelli. La forma era la stessa del disegno di Sai.
-Chi siete? Che cosa volete?
-Sta zitta strega- disse Larxene preparandosi a combattere- piuttosto, finiamo quasta pagliacciata in fretta, per piacere.

-Che c'è Marluxia?
Xemnas osservò sorpreso il numero due entrare nell'Altare del Niente. Sapeva che l'uomo detestava quel posto per il fatto che faceva incredibilmente freddo. Anche i Nobody non sono immuni ai cambiamenti atmosferici.
-Sono un po' preoccupato per gli altri. Non sono ancora tornati e...
-Capisco- disse il capo. Sapeva che Marluxia, in realtà, era preoccupato solo di Larxene, e sapeva che tra i due c'era qualcosa che si poteva chiamare amore, se avessero avuto un cuore.
-Prendi qualcuno a tua scelta e va ad aiutarli.
Il rosato fece un leggero inchino, per poi andarsene.
-Spero che vada tutto bene- disse Xemnas osservando la bella luna a forma di cuore del Mondo che non Esiste- non posso perdere il custode del keyblade.

________________________________________________________________

Spero che questo capitolo sia venuto bene. Allora, ringrazio:

riza hawkeye93: Demyx mi sa che sarà prigioniero ancora per un po'. Bè, comunque sono felice che il capitolo ti aggrada.

Killkenny: Ma come potevano non interessarmi. Però è vero. Mi chiedo se Kakuzu accetti monney...

falcediluna: Speriamo!

Matta_Mattuz: Allora non sono l'unica a pensarlo! Meno male! (Ma che ho fatto di male che mi odiate tutti? ndSasu | *prende un rotolo ed inizia a leggere* Allora, hai tradito Konoha, mi hai quasi ucciso, hai ucciso Orochimaru, sei stato crudele con Sakura... ndNaru| Va bene, ho capito ndSasu) Ma povero Demyx. Non ce lo vedo proprio versione marionetta.

NUOVO SONDAGGIO: Chi è che odiate di più? Si si, chi odiate di più all'interno delle due Organizzaioni? A voi l'ardua sentenza!

Commentate!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


-Come mi hai chiamato?- disse Tsunade scandendo moooltooo lentamente le parole. Naruto la guardò con un moto di paura misto ad orrore. Sapeva che quando l'Hokage si arrabbiava, neanche una valanga la poteva fermare. A tratti ricordava Sakura.
-Strega. Vuoi che ti faccia lo spelling vecchietta?- disse Larxene con un sorrisetto divertito stampato in faccia.
-IO TI AMMAZZO!!!- disse la donna prima di buttarsi verso la ragazza bionda. Quest'ultima schivò con molta facilità i suoi colpi, tantè che Tsunade si dovette fermare, ormai senza fiato.
-Ehi già stanca? Oh, ma è vero sei troppo vecchia per combattere- disse Larxene sfoggiando i suoi coltelli- vorrà dire che ci andrò piano.
La bionda ragazza si diresse a grande velocità contre Tsunade, che a causa dell'agilità dell'altra, a fatica riusciva a seguire i suoi movimenti.
-Tsunade oba-chan!- disse il biondo tentando di raggiungere la donna. Ma fu in quel momento che davati a lui, si può dire che atterrò Roxas.
-Tu dove credi di andare- disse il biondo sfoderando i suoi keyblade- noi due abbiamo un conto in sospeso.
-Levati!- disse Naruto tentando si scostarlo, senza successo.
-Dammi Kyuubi e forse ti farò passare- disse Roxas con uno strano sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
Intanto, le due donne erano ancora intente a combattere. Larxene, suo malgrado, ammise di aver sottovalutato Tsunade: la vecchietta, infatti, si era rivelata un vero osso duro. Dall'altro canto, anche la Gondaime aveva serie difficolta, e quindi iniziò a preoccuparsi seriamente. Erano anni che non trovava un avversario al suo livello.
-Ehi vecchietta- disse Larxene- tutto qui quel che sai fare? Per essere il capo di questo villaggio, come combattente fai a dir poco pena.
"Tsunade, mantieni la calma" pensò la donna respirando a fondo. Poi le venna in mente un'idea. Caricò su una mano una grande quantità di chackra, per poi gettarsi a grande velocità su Larxene, mentre con la mano libera le tirava addosso dei kunai, che la numero dodici schivò facilmente.
"Ho un colpo solo" pensò l'Hokage mandando indietro la mano.
"Devo mirare..."
Larxene fece un balzo all'indietro per evitare l'ultimo kunai, ma nel farlo dovette abbassare le sue difese.
"Dritto..."
Tsunade inquadrò bene la bionda, puntando al petto.
"Al cuore!!!!"
Colpita in pieno.
Roxas, sentendo l'urlo della compagna, si voltò preoccupato, ma in quel momento sentì un forte bruciore alla guancia. Naruto lo aveva preso in pieno con un pugno sulla guancia destra. L'altro ne approfittò per correre dalla sannin, che a prima vista sembrava stesse bene.
-Oba-chan, stai bene?- chiese seriamente preoccupato.
-Si non preoccuparti.
-Io non ne sarei così sicura.
Tsunade spalancò gli occhi. "Non è possibile..."
Si voltò lentamente, e vide l'ultima cosa che avrebbe immaginato di vedere in quel momento. Larxene si era alzata, anche se un po' ammaccata.
-Impossibile- esclamò la Godaime- quel colpo avrebbe dovuto recidere le arterie del tuo cuore. Saresti dovuta morire all'istante!
-Appunto, usa in condizionale nonna- disse la bionda con un ghigno- queste tecniche non hanno effetto su chi non ha un cuore.


"O santa pace" pensò Deidara schivando uo dei chackram di Axel "se non usciamo subito da qui, ho ben poche speranze di vincere, un.
-Sei scarso- disse Saix impassibile- se gli altri sono deboli come te e come quel tuo compagno di prima sarà più facile del previsto.
-Hai ragione- disse il numero otto sorridendo- se sono tutti così, questa Akatsushi non vale niente.
-Akatsushi?- chiese confuso il biondo.
-Voleva dire AkatsuKI- disse l'azzurro innervosito
-Ah. O bè, non importa.
Fu un attimo...
SHAFF!
-Ma che ca...
-Axel attento!
Il rosso schivò per un soffio (nel vero senso del termine) la falce di Hidan.
-Non è possibile- disse Saix sorpreso. io ti avevo decapitato!
-Non puoi decapitare un essere immortale!- disse il religioso- e adesso vi sacrificherò a Jashin-sama.
-Aridaie con questo Jashin, un!- disse Daidara esasperato.
-Non offendre Jashin, miscredente- gli urlò Hidan alzando la falce- gli atei moriranno, quando...
-Se se... piuttosto- e qui il biondo si avvicinò all'orecchio del bianco- aiutami a portarli fuori, dentro il covo non posso usare l'argilla, un.
-Va bene- accettò l'altro mettendosi la falce su una spalla- allora signori, se non vi dispiace, io e il mio compagno vorremmo andare a combattere fuori.
-Ma non pensarci nemme...
-Accettiamo.
-Che cosa!?- disse Axel con gli occhi fuori dalle orbite.
-Hai sentito bene- disse l'azzuro facendo scomparire in un fascio di luce azzurra la sua spada- fateci strada.


Zexion entro nell'enorme sala dei Tredici Troni (nome puramente inventato), sedendosi al suo posto.
-Ho preso la ragazza- disse il numero sei quando vuole possiamo iniziare il processo per toglierle il cuore.
-Aspetta ancora un po'- disse Xemnas- possiamo tranquillamente prendere sia il cuore della ragazza che Kyuubi con un colpo solo.
Zexion afferrò al volo il messaggio, per poi ritirasi.
-Sta andando tutto secondo i piani- disse Xemnas sorridendo- non vedo l'ora di aprire Kingdom Hearts.

___________________________________________________________

E via pure il decimo capitolo! Si ringrazia:

falcediluna: Bè, mi sa che alla fine non ho fatto arrabbiare così tanto Tsunade. Giudica te.

Rya: felice cha la fanfiction ti piaccia, e spero che continuerai a commentare. Anche io adoro Axel e Demyx (e tutta l'Oraga) Sul fatto che Sasuke sia noioso, d'accordissimo (BASTAAAA!! Alla prossima offesa mi taglio le vene!ndSasu| Evvai! Rega, tutti all'Ichikaru, pago io!| *si ritira in un angolo a fare cerchietti per terra* ma perchè non mi vuole bene nessuno. Ma c'è qualcuno che mi vuole bene in questo misero mondo? ndSasu)

riza hawkeye93: E mo vedrai che te combina Marlu-kun.

Matta_Mattuz: Giusto! Naru è pucciosissimo, Sasu rompe! (E mi stavi pure simpa... Ma dove è andato? ndMe| A taglirsi le vene credo ndIta| O____O Accidenti, lo fa sul serio....... FERMATELO!!!! Mi serve per la fanfiction!!!ndMe) Organizzazione XIII 4EVER (ma tu sei di parte ndAka| *incrocia le dita dietro la schiena* Non perchè ndMe)

Killkenny: Felice che il capitolo sia stato di tuo gradimento. Poi guarda: dire che Mandara è uno psicopatico è fargli un complimento.

Sondaggio: Chi sono i personaggi che amate? A voi l'ardua sentenza!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Axel, Saix, Hidan e Deidara stavano camminando lungo il corridoio roccioso del covo dell'Akatsuki, tutti e quattro in rigoroso silenzio. Si guardavano con fare sospetto, per evitare brutte sorprese da parte del nemico.
Il rosso si avvicinò al suo compagno, e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
-Ma si può sapere perchè cavolo hai accettato?- chiese piuttosto confuso il numero otto.
-Perchè- disse l'azzurro- fuori di qui posso utilizzare molto meglio il mio potere.
-Ti ricordo che qui non c'è la luna di Kingdom Hearts, e tu puoi andare i Berseker solo guardando quella luna.
-Sta tranquillo- Saix ghignò- vedrai di cosa sono capace.
Intanto, Deidara e Hidan osservavno i due con la coda dell'occhio.
-Secondo te di cosa parlano, un?- chiese l'artista notando il sorriso molto poco rassicurante del numero sette dell'organizzazione.
-Non lo so- disse Hidan- ma appena siamo furi , falli esplodere.
-Agli ordini- disse il biondo mettendo una mano sulla fronte come fanno i militari.
Il gruppetto continuava a camminare, finchè ad Axel sorse un dubbio.
-Scusate- disse alzando la mano, come a chiedere la parola- ma perchè ci impiegamo tanto a uscire di qui?
I due membri dell'Akatsuki si fermarono, si guardarono, guardarono Axel, si riguardarono e, molto imbarazzati, continuarono a camminare. Forse non era il caso di dirgli che non si ricordavano dove era l'uscita. (Ma non è colpa nostra, questo covo è una labirinto! ndDeidara&Hidan | -__-' ndSaix&Axel).


-S-senza cuore- ripetè Tsunade sorpresa. Anzi, sarebbe meglio dire confusa.
-Sorpresi, vero?- disse Roxas mattendosi vicino alla compagna- ma è così. E' l'oscurità a tenere in vita i nostri corpi vuoti. A prima vista può sembrare incredibile, ma è così- agitò la mano con nonchalance- ma daltronde, come possono delle menti inferiori come le vostre capire questo processo?
-Cosa hai detto?- disse Naruto piuttosto incavolato.
-Ragazzino, sta zitto!- disse la Gondaime, e poi chiese- un uomo non può vivere senza cuore. Il sangue non arriverebbe agli organi e...
-Ma noi non siamo uomini- disse Larxene divertita- siamo gusci vuoti. Come ha detto Roxas, è piuttosto improbabile che capiate ciò che vogliamo dire.
All'improvviso, da dietro un cespuglio sbucò un kunai, che sembrava dirigersi verso i due dell'organizzazione a grande velocità. Inutile dire i due biondi lo schivarono con una facilità estrema.
-Fatti vedere- disse la ragazza scagliando un coltello. Da ditro le foglie, venne fuori un uomo sulla cinquantina, capelli bianchi e occhi scuri.
-Ero-sannin- disse Naruto piacevolmente sorpreso alla vista dell'uomo che per tre anni gli aveva fatto da maestro.
-Ti ho detto migliaia di volte di non chiamarmi così!- disse Jiraya con una venetta sulla tempia. Detestava quel soprannome, e il biondo lo sapeva; per questo lo chiamava così, per il solo gusto di vederlo arrabbiato.
-E questo chi è?- chiese Roxas sorpreso dalla nuava comparsa. Il sannin, per tutta risposta, dopo aver fatto alcuna strane mosse, disse- io sono il grande Jiraya, uno dei sannin leggendari della foglia, amato dalle donne...
-E te pareva che non ce metteva pure questo!- dissero Naruto e Tsunade sospirando.
-Con questo che vorreste insinuare?- disse il bianco più nervoso di prima.
-Ehm ehm- disse Larxene facendo finta di tossire- noi avremo un combattimento in sospeso.
Jiraya, appena notò la bionda, fece le cose nel seguente ordine:
-spalancò gli occhi;
-si grattò la fronte;
-fece degli apprezzamenti vero la ragazza (che mandò a gambe all'aria sia Naruto che Tsunade, nel vero senso del termine);
-appena vide una coltello sfirargli per poco l'occhio destro, ritornò con i piedi per terra.
-Guardi che era un complimento- disse Jiraya.
-Non mi importa- rispose l'altra.
-Che idiota- disse Roxas.
-Concordiamo- dissero la kitsune e l'Hokage.
-Come comcordate!- disse il sannin voltandosi verso l'ex compagna e l'allievo.
-JIRAYA, ATTENTO!
L'uomo schivò per poco un fendente del numero tredici, facendo un balzo in avanti.
"Però" pensò "è agile. Non sarà facile batterlo"


Sasuke, Karin, Juugo e Suigetsu stavano saltando da un ramo all'altro con grande agilità, allontanadosi sempre di più dal covo di Orochimaru.
-Dove andiamo adesso?- chiese lo squalo al loro capo.
-Prima, cerchiamo un riparo- disse l'Uchiha- poi, si vedrà.
Non fece neanche in tempo a finire la frase, che sentì qualcosa sfiorargli la guancia. Il quartetto del suono si voltò verso l'oggetto che aveva colpito il moro, e notarono uno strano cristallo fucsia, conficcato nel tronco dell'albero.
-Ma che diavolo è?- chiese Juugo. Pochi secondi dopo, un'intera pioggia di quei cristalli stava per abbattersi su di loro. I quattro si separarono, nascondendosi sotto dei rami. Sasuke provò ad afferarne uno che gli era caduto vicino, ma appena lo toccò, questo svanì in una polvere luminosa.
"Che strano. E' svanito nel nulla. Ma che razza di materiale è?"
-Ehi ragazzini- disse un uomo all'incirca cinquantenne e senza una occhio comparendo sopra il nascondiglio di Suigetsu- uscite fuori, e non vi ucciderò subito.
-Chi di voi è Sasuke Uchiha?- chiese un omone peloso avvicinandosi. Ai quattro non passò inosservato il fatto che quell'uomo riuscisse a stare sollevato da terra, come non passarono inosservate le sei lance che gli roteavano attorno.
-Sono io- disse il moro uscendo da dietro un cespuglio.
-Molto bene- disse Xaldin ghignado- vorrei farti qualche domanda.


Stanza bianca. Lei. Tiene in mano un pastello nero, per colorare i suoi capelli, poi ne prende uno bianco sporco, per fare il kimono. Sasuke uchiha, piano piano, stava prendendo forma nella parte desta del foglio. Dall'altra parte, un bel disegno raffigurante Itachi. Due fratelli. Due cuori pieni di odio. Due marionette nelle mani di un pazzo.
Posò il foglio sul tavolo, lo avebbe finito più tardi. Prese l'album da disegno e lo aprì. Sulla prima pagina, Xemnas combatteva contro i keybleder della luce e dell'alba. Sospirò. Purtroppo, Sora era morto, e lei, anche se indirettamente, aveva contribuito. Passò al secondo disegno, che raffigurava un'enorme cupola bianca, a forma di fiore. All'interno, si poteva vedere loa figura di un giovane dai capelli argentati.
Si ripromise che non avrebbe più commesso lo stesso errore. Alla prima occasione, sarebbe riuscita ad evadere da quelle quattro mura che erano la sua prigione, anche se questo avrebbe significato il voler dire addio all'unica persona nell'organizzazione che un nobody come lei poteva definire "amico". Anche se, lui, non era proprio un amico. Giusto, Naminè?

_____________________________________________________

E via anche l'undicesimo capitolo! Si ringrazia:

Rya: ti piacciono Narutino e Roxino! Ti piacciono anche Hinata e Naminè!... NON SONO L'UNICA!! Evvai. Ti adoro!

falcediluna: Eh già. E dopo chi lo sente Cashin. (Jashin! ndHidan | Evvabbè! ndIo)

Matta-Mattuz: Davvero ti piacerebbe il nobody di Hinata? O bè, in questo caso... aspetta e vedrai.

riza hawkeye93: grazie tante!

Killkenny: Sulle capacità assurde sono d'accordo! Riguardo Hinata... Meglio che sto zitta. (Ehi no, aspetta, ora mi hai messo la curiosità! ndNaru | Aspetta e vedrai Nacchan. T ora èreoccupati di Larxene e Roxy-kun ndMe)

Nuovo sondaggio: come vedreste il nobody del vostro personaggio perferito?

A voi i commenti! Bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Dopo un'ora circa, Deidara, Hidan, Axel e Saix riuscirono, finalmente a trovare l'uscita, ritrovandosi in una piccola radura. Il religioso ringraziò Jashin per avergli fatto trovare la strada giusta, e fece un piccolo messale in onore del dio guerriero. Risultato? Altra mezz'ora buttata al vento. Nel frattempo, gli altri tre si erano messi a giocare a poker. Il che fu disastroso per le tasche del rosso.
Quando Hidan ebbe finito, prese Deidara per un orecchio e lo allontanò dai due, per poi ricordargli che gli doveva far saltare in aria. Il biondo annuì e, dopo pochi minuti, un piccolo uccellino d'argilla si dirigeva verso i due dell'organizzazione, che gurdavano piuttosto incuriositi quella strana cosa dirigersi verso di loro. Appena l'uccellino toccò terra, però, successe una cosa che i due non si sarebbero mai immaginati.

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!

Un'enorme esplosione colpì in pieno Saix, ma lasciò illeso Axel, che controllando il fuoco, aveva fatto in modo che le fiamme non gli torcessero un capello. Purtroppo, lo stesso non fu per il povero azzurro, che si ritrovò scaraventato ad una decina dal compagno.
-Saix!- Axel evocò i chackram e gli scagliò contro i due avversari, che però gli schivarono facilmente, ma non avevano calcolato una cosa: le armi di Axel funzionavano come bumerang, e perciò ritornavano dritte verso il proprietario. Deidara si accorse della cosa solo quando uno dei cerchi gli ferì di poco la spalla. Hidan osservò i chackram tornare dal loro padreone, e Saix alzarsi. Apparentemente, sembrava non si fosse fatto nulla di grave.
-Se è questo tutto ciò che sai fare, bè, sei piuttosto scarso- disse il numero sette.
-A si?- disse il biondo- allora ti mostrerò la vera arte.
Deidara prese altra argilla e creò un uccello, questa volta più grande, e lo scagliò contro l'avversario. L'onda d'urto che creò l'esplosione fu così forte che sia Axel che Hidan vennero scaraventati all'indietro di qualche metro. Deidara Guardò soddisfatto la sua creazione, ma quando vide una figura avvicinarsi, nascosta dal fumo, per poco non ebbe un attacco di panico: Saix era ancora vivo.
-Sei scarso- ripetè l'uomo prendendo la sua spada, mentre una strana luce rossa gli circondava la testa.
Hidan, intuendo il pericolo che costituiva la luce rossa attorno a Saix, corse verso il compagno, ma Axel gli si parò davanti.
-Ti consiglio di non interferire- disse Axel con un sorrisetto poco rassicurante- quando va in beseker, è meglio lasciarlo sbollire.

-Manca ancora molto?- grachiò Vexen mentre comminava nella foresta che circondava il Konoha.
-Non credo- disse Marluxia- arriveremo al villaggio tra pochi minuti.
-Speriamo- disse l'altro guardandosi attorno nervoso.
Non capiva perchè il numero undici avesse scelto lui come compagno di squadra, ma sapeva che non era niente di buono.
Vexen non si fidava del numero undici. Fin dalla sua entrata nell'Organizzazione XIII, aveva cercato di stargli il più lontano possibile, ritenendolo un inetto e un traditore. Ma in realtà, credeva che tutti i nuovi arrivati fossero un gruppo di idioti. La verità era che li temeva tutti, a causa del loro potere che, spesso, superava il suo, e questo lo faceva stare sempre in allarme. Marluxia, soprattutto, lo inquietava in modo particolare. C'era qualcosa di strano in qesto ragazzo, che gli metteva paura.
-Siamo arrivati- annunciò il rosato osservando le mura del Villaggio della Foglia. Li, si trovava la sua Larxene.
E qualcosa gli diceva che era nei guai.
-Sbrighiamoci- disse Vexen, prima torniamo alla base, meglio è.
Il rosato gli lanciò un'occhiataccia, per poi avvicinarsi alle porte. Di guardia non c'era nessuno.
-Strano- disse il biondo- non c'è nessuno a controllare l'entrata.
-Meglio così- disse l'altro- non daremo nell'occhio.

Allora, mentre i quattro all'inizio del capitolo continuano a pestarsi, e il numero undici e il numero quattro entrano nel villaggio senza accorgersi di essere seguiti, ritorniamo al nostro povero Demyx. Ricordate? Lo avevamo lasciato tutto solo nelle mani di Kakuzu e una chiara minaccia da parte di Sasori di trasformarlo in una marionetta (sempre che un nobody possa essere trasformato in una bambola).
Adesso, il nostro sitarrista preferito sta ancora facendo finta di essere nel mondo dei sogni, nella più rosea speranza che Kakuzu: a) se ne fosse andato; b)si fosse addormentato; c) stesse contando dei soldi.
Purtroppo per lui, il tesoriere dell'Akatsuki lo stava ancora fissando, aspettandosi un qualunque segno di vita da uno che non ha un cuore. "Certo fa uno strano controsenso pensarla così" disse fra se e se l'uomo avvicinandosi al biondo "ora lo sveglio io".
Demyx, avvertendo il passi, iniziò ad avere paura. Chissà cosa gli avrebbe fatto. Chissà quali orrende torture averebbe dovuto sopportare. Lo avrebbero frustato? Dato scosse elettriche? Pestato e sangue? Ma soprattutto: sarebbe sopravvissuto? Avrebbe più suonato la sua amata sitarra? E chi lo sa!
D'un tratto sentì un bruciore alla guancia. Infatti, Kakuzu stava utilizzando il metodo più antico del mondo per svegliare una persona, come gli aveva insegnato sua madre (Pace all'anima sua ndKakuzu | *minuto di silenzio* Amen ndTutti): predere una persona a sberle (Cioè, tu hai fatto tutto sta suspence per quattro sberle? nd Sasuke | E allora? Le vuoi pure te? ndMe| Io sono sveglio! ndSasuke| *gli da una martellata in testa, e Sasuke sviene* ora puoi prenderlo a sberle ndItachi| *occhi che brillano maligni* Grazie Ita-chan! ndMe| E di che! E' il mio mestiere farlo soffrire ^___^ ndItachi)
Sulle prime, Demyx cercò di trattenersi, ma quando l'avaro si mise ad urlargli nell'orecchio -Svegliati idiota!- non resistette più.
-PIANTALA CRETINO! SONO SVEGLIO!!!! SONO SVEGLIOOOOO!!!! PIANTALA DI PRENDERMI A BOTTE!!!!!!
Kakuzu, dopo che i suoi cinque cuori ripresero a battere normalmente (s'era preso un bel colpo), osservò il ragazzo dagli occhi acquamarina. Quest'ultimo capì di aver fatto una grossa cazzata a svegliarsi.
-Bene- disse il tesoriere massaggiandosi un orecchio- ora che sei sveglio, possiamo iniziare l'interogatorio- si avvicinò al biondo- come ti chiami?
Demyx rimase zitto- Si era ripromesso che non avrebbe dato informazioni, e non ne avrebbe date.
Kakuzu aspettò la risposta, che però non arrivò.
-Come. Ti. Chiami?- ripetè di nuovo sperando che l'altro desse una risposta, ma niente. Sospirò. A mali estremi...
Demyx sentì qualcosa salirgli lungo il corpo, per poi stringersi con forza attorno al suo collo: Kakuzu, con i suoi tentacoli, lo stava soffocando.
-Allora?- ripetè l'altro- o rispondi, o vai all'inferno, amico. Vuoi scegliere?

___________________________________________________________

Capitolo 12 andato! Si ringrazia:

Killkenny: Non vuoi porti la domanda? Ohiohi... Maglio che non aggiunga altro.

Matta_Mattuz: Lo so. Anch'io quando ho battuto Demyx sono rimasta di stucco. Se quello non è provare dolore per la propria morte, non so cosa sia! Comunque, riguardo la nobody di Hinata, sono assolutamente d'accordo! Troppo pucciosa!

falcediluna: eheh, perdersi nel proprio covo deve essere stato davvero vergognoso per il proveri Akatsukini.

Rya: il nobody di Naruto? *immagina|sviene*
Naruto: O__O Oddio è svenuta!
Roxas: Deve averti immaginato strafigo.
Naruto: Ma io lo sono già!
Roxas: -.-' Ssssssssssssse, come no.

NUOVO SONDAGGIO: La coppia d'amore che MAI vorreste vedere in questa fanfiction, qual'è?
A voi la parola!

Buona notte e commentate!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Naruto correva per i corridoi dell'ospedale. Aveva saputo che più della metà del clan Hyuuga era stata sconfitta e massacrata. Sperava solo che tra i feriti gravi non ci fossero anche Neji e Hinata. Poi ripensò allo scontro con Larxene e Roxas, e per un momento ringraziò il cielo che ci fosse stata quella notizia.

INIZIO FLASH BACK

Naruto osservava esterefatto Jiraya e Tsunade in difficoltà. Due dei sannin leggendari in difficoltà contro due sconosciuti, che per giunta volevano catturalo. "Come se fosse una novità" disse Naruto fra se e se mentre si rialzava.
-Accidenti, è tanto che nessuno riusciva a tenerci testa- disse Jiraya all'ex compagna con un ghigno divertito.
-Già- rispose lei- ma non mi faccio certo intimidire da due ragazzini- "però" pensò "c'è qualcosa di strano. Non è assolutamente normale che nessuno dei miei colpi gli abbia feriti. E non è nemmeno normale che non abbiano un cuore. Eppure sono sani come pesci. Ma chi diavolo sono!?"
-Roxas- disse Laxene- tu occupati della volpe, io tengo occupata questi due.
-Sei sicura di farcela da sola?- chiese Roxas, facendole notare che quei due erano già molto forti singolarmente, messi insieme poi...
-Tranquillo- disse l'altra con un ghigno poco rassicurante sulla faccia- me la saprò cavare.
Il biondo annuì, per poi correre verso Naruto, schivando con un balzo i due sannin, e trovandosi faccia a faccia con lui.
-Consegnami la volpe- disse il numero Tredici.
-Mai- rispose l'altro.
-Allora sarò costretto ad ucciderti- disse Roxas scattando in avanti. Naruto schivava con difficoltà i fendenti del ragazzo, a causa dell'innata agilità di questo.
Intanto, nonostante fossero in due, Jiraya e Tsunade avevano serie difficoltà a tenere testa a Larxene. La ragazza era molto più agile di quello che sembrava. Per non parlare delle numerose scosse elettriche che i due poveretti stavano ricevendo dall'avversaria.
Naruto osservò per un momento i due sannin combattere, poi, dopo aver schivato l'ennesimo attacco, si gettò contro Roxas, mentre sulla mano destra brillava una sfera fatta di chackra.
-RASENGAN!- la sfera colpì in piano stomaco Roxas, che venne scaraventato qualche metro più in la. Destino volle(tanto per fare contento Neji ndMe) che Larxene fosse sulla, chiamiamola così, traiettoria del biondo, e fu così che entrambi finirono per terra.
-Ben fatto Naruto- disse Jiraya riprendendo fiato. Il biondino fece un megasorriso a trentadue denti, che si spense subito non appena vide che i due si stavano rialzando. Ma Roxas era messo piuttosto male, e non riuscì a reggersi sulle gambe, cadendo rovinosamente sulle ginocchia. Larxene lo guardò. Se Roxas era troppo debole per combattere, allora lei era finita: non era certo imbattibile, questo doveva ammetterlo anche lei. Ricordò lo scontro con i custodi del keyblade. Fu una cosa apocalittica, ma adesso era meglio concentrarsi sul combattimento. Poi, ad un tratto, vide l'ultima cosa che si fosse aspettata di vedere.
-Marluxia- disse a bassa voce mentre gli occhi si spalancavano dalla sorpresa.
-Chi?- disse Naruto, che non era riuscito a capire cosa la bionda avesse detto. Quando, poi, sentì qualcosa sfiorargli l'orecchio, capì.
Si girò, e vide un uomo dai capelli biondi e un'altro dai capelli rosa avvicinarsi a loro.
-Larxene- gridò il rosato avvicinandosi alla bionda- stai bene.
-Si- disse lei, ancora sorpresa per l'arrivo del ragazzo- ma non si può dire lo stesso di lui- e indicò Roxas.
-Maledetto- sibilò il biondo stringendo Dolce Ricordo, il keyblade bianco, nella mano sinistra- non la passerai liscia, ugh!
-Sta buono- disse Vexen- credo che sia meglio ritirarci per il momento.
-Cosa!?- disse la bionda andando su tutte le furie- io non sono affatto stanca!
-Ma Roxas è ferito- disse lo scienziato- dobbiamo portarlo al castello, se non vogliamo che ci rimetta qualcosa. E tu sai come la pensa Xemnas, se succede qualcosa al custode del keyblade- queste ultime parole vennero sussurrate ai due compagni, per evitare che Roxas sentisse qualcosa.
-Ehi voi!
I quattro si voltarono verso Naruto che, piuttosto irritato, si era avvicinato.
-Io e lui stavamo lottando, se non vi dispiace vorrei riprendere.
-Naruto, non fare l'idiota!- disse Jiraya.
Il biondo lo ignorò, e continuò a guardare con aria di sfida il custode. Quest'ultimo sembrava della stessa idea della kitsune, ma in quel momento era veramente esausto. Quel colpo gli aveva tolto tutte le energie.
-TSUNADE-SAMA!! E' SUCCESSA UNA COSA TERRIBBILE!!! Shizune correva verso il gruppo, continuando a chiamare la sensei. Tsunade si voltò, seguita da Jiraya e da Naruto. Intanto, i quattro ne approfittarono per scomparire in un portale oscuro.
-Ehi!- Naruto non fece in tempo ad arrabbiarsi, che le parole dell'assistente dell'Hokage gli fecero perdere un battito del cuore.
-Quesi tutta la famiglia Hyuuga è stata sterminata. Salvo alcuni, tutte le persone attaccate sono morte.
L'unica cosa concreta che riuscì in quel momento a formulare il cervello del biondino furono due nomi: Neji e Hinata. Subito rientrò nell'ospedale, ignorando la chiamata della Gondaime, sperando vivamente che tra i morti non ci fossero i suoi due amici.

FINE FLASHBACK

Adesso si trovava nel corridoio del secondo piano del palazzo. Camera 306, quarto piano. In quella stanza stavano Hinata e Neji. Aumentò la velocità della corse e, senza accorgersene, va a sbattere contro qualcuno.
-AHI! Che male!- si lamentò il biondo massaggiandosi il sedere- mi dispiace, non l'avevo... Hinata?
La mora, infatti, davanti a lui, ancora per terra. A prima vista, sembrava stesse bene. Eppure, Naruto sentiva che c'era qualcosa che non andava.
-Accidenti scusa, non ti avevo visto!
-N-No, n-non scusar-ti- balbettò la mora rialzandosi, completamente rossa in volto.
-Invece mi scuso, dovevo stare più attento! Approposito, come stai? Sei ferita?
-Eh?- la mora lo osservò, confusa. Naruto alzò un sopraciglio.
-Non ti sei fatta male? Insomma, ho saputo che la tua famiglia è stata attacca e...
-Ah, quello... ehm... i-io non ero a-a c-casa- disse la mora. Non sapeva perchè avesse mentito. Sapeva solo che doveva farlo.
-Ah... ehm... bene. Cioè, bene bene proprio no, però... insomma...- disse il biondo mettendosi una mano dietro la testa. Ma perché aveva iniziato a balbettare?
-I-Io vado- disse la mora spostandosi per passare ma, per una strana coincidenza, inciampò. Non si sa come avesse fatto, forse sarà stata l'emozione di avere l'amato davanti, fatto sta che sarebbe caduta, se Naruto, con una tempestività della quale si stupì lui stesso, non l'avesse sorretta, facendo ricadere la testa della mora sul suo petto, mentre un braccio stava sulla vita, l'altro sulla spalla. Un abbraccio in piena regola. Hinata era sicura di svenire, ma stranamente era ancora cosciente, anche se il cuore sembrava un martello pneumatico nel petto. "Oddio" pensava lei "siamo vicini, troppo vicini. Accidenti, che emozione. Hinata, datti una calmata, accidenti! Siamo più vicini di quella volta che andai a trovarlo all'ospedale. Cioè, praticamente mi sta abbracciando. Oh, kami! Che devo fare!? CHE DEVO FARE!!!???"
D'altro canto, Naruto era in piena confusione mentale. Per darvi un'idea, stava peggio di come stava Hinata in quel momento. Quando aveva realizzato che la Hyuuga era praticamente poggiata sul suo petto, aveva sentito il cuore accelerare di colpo. Da 80 battiti cardiaci al minuto, minimo era passato al triplo. Inoltre, come se non bastasse, sentiva che le gambe stavano per cedergli.
"Ok, stiamo calmi. Deve essere l'imbarazzo per questa posizione. Giusto?
Io non credo.
Nessuno ha chiesto il tuo parere, volpaccia.
E chissene frega. Io parlo quando mi pare e piace. Comunque, se vuoi il mio parere...
Ecco, appunto. Io non voglio il tuo parere.
Senti, per una volta che tento di essere gentile, potresti almeno non rispondermi male?!
Fammi pensare......... no!
Brutto ragazzino impertinente, io ti ammazzo, ti squarto vivo, ti... ti...
Ti ricordo che sei chiusa in una gabbia da una sigillo.
...Ti odio
Comunque, che stavi dicendo prima?
Ah, adesso vuoi il mio parere? E no, eh! Troppo facile così
Senti, o mi dici cosa ti passa per la testa, o vai a farti fottere!
...
Kyuubi? Kyuubi?!
...
VAFFANCULO!"
Intanto, mentre nella testa del biondo stava avvenendo questo scontro con la volpe a nove code, Hinata era riuscita a rimettersi in piedi.
-N-Naruto- disse sottovoce, in modo quasi impercettibile. Tuttavia, il biondo sentì quel piccolo richiamo e abbassò il volto, incrociando gli occhi della Hyuuga. E rimase incantato da quel bianco, con delle sfumature grigio-lilla. "Un colore più unico che raro" pensò. Senza rendersene conto, l'Uzumaki spostò lo sguardo dagli occhi alla bocca di lei, rosea e piena, sicuramente morbida. Il biondo deglutì a fatica, mentre iniziava a sudare. Mai, nemmeno con Sakura, gli era capitata una cosa del genere. E dire che era innamorato della rosa da ormai quattro anni.
Hinata, invece, diventava sempre più rossa, e abbassò la testa. Alcune ciocche scure le scesero sugli occhi.
Naruto fece tutto come se fosse una specie di automa: con la mano che stava sulla spalla, spostò quel piccolo gruppo di capelli, constatandone col tatto l'incredibile morbidezza, e osservando la lucentezza che essi sprigionavano.
Poi, qualcosa scattò in Hinata. Una voce le diceva di allontanarsi il più in fretta possibile da li, seguita da una dolore lancinante alla testa. Si portò le mani al capo, come se dovesse reprimere qualcosa, per poi cadere in ginocchio. Naruto, notando ciò e peoccupandosi di conseguenza, si chinò subito per sorreggerla.
-Hinata? Hinata!? Che hai!? Ehi, Hinata?!
Tutto finì all'improvviso. La Hyuuga si calmò di colpo, per poi rialzarsi. Il biondo la guardò preoccupato, non capendo cosa le fosse preso all'improvviso.
-Devo andare- disse la mora con voce fredda
-Eh?
-Scansati- disse lei freddandolo con lo sguardo- devo andare.
-Ma...- Naruto rimase pietrificato. Gli occhi di Hinata avevano perso di colpo la loro dolcezza, ed erano diventati duri. Si scansò, facendola passare. La guardò allontanarsi. Forse aveva solo la luna storta, chi lo sa.
Quella giornata era stata infernale e piena di punti interrogativi. Chi diavolo erano quelle persone vestite di nero che avevano tentato di attaccarlo (Come se già non bastasse l'Akatsuki ndNaruto)? E prechè gli Hyuuga erano finiti in ospedale? Ma soprattutto, che era successo ad Hinata così all'improvviso?
Solo una cosa era certa: il suo cuore non aveva ancora smesso di battere veloce.

________________________________________________________

E via anche questo cappy! Spero sia piaciuto questo accenno di NaruHina. Si ringrazia:

Matta_Mattuz: Saix in beseker piace a molte. E' incredibile come riesca a stare calmo e pochi minuti dopo a diventare una furia.

falcediluna: SakuNaru? MAIIIIIIII! Questa è la coppia che più odio in assoluto. Come si fa a far mettere Nacchan con quella piattola (non voglio essere offensiva nei confronti di chi, invece, ama questa coppia; ma mi spiace, io proprio non la sopporto!)

Rya: Tutti tifano Saix! Vai micio! XD

Killkenny: SasuHina? Vedi che ho scritto della SakuNaru, e poi esprimi la tua opinione.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Sasuke osservava attento ogni movimento sospetto da parte dei due membri dell'Organizzazione XIII. Non si sentiva tranquillo: quella strana pioggia di cristalli lo aveva del tutto colto impreparato. E dire che i suoi sensi si erano sviluppati da quando si era alleato con Orochimaru. Eppure, non aveva avvertito la minima presenza.
-Allora- disse Xaldin- prima domanda: tuo fratello, si chiama Itachi Uchiha?
A quel nome, il moro ebbe un sussulto, ma si ricompose quasi subito. Quando c'era di mezzo suo fratello, erano sempre e solo guai.
-E perchè vorreste saperlo?- chiese con un tono di voce che faceva traspirare la sua irritazione.
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda- disse Xaldin con un ghigno poco rassicurante stampato sul volto.
-Prima rispondete.
-La prima domanda l'abbiamo fatta noi- disse Xigbar- perciò prima devi essere tu a darci una risposta.
Sasuke ci pensò un po', per poi dare una risposta affermativa.
-Bene- disse Xaldin- passiamo al secondo quesito: essendo un Uchiha, possiedi lo Sharingan, no?
-E se anche fosse?
-Dovresti venire con noi- disse Xigbar come se fosse la cosa più normale del mondo- ordini del capo.
-E cosa vi fa pensare che io vi segua?- chiese il giovane guardando con disprezzo i due uomini.
-Oh, lo farai- disse il maestro dei venti- altrimenti...
In una attimo, Karin si ritrovò, puntata alla nuca, una lancia viola, comparsa chissà come. La mora si voltò lentamente, trovandosi la punta dell'arma a due centimetri dalla faccia.
"O santo cielo" pensò "e questa come ci è arrivata dietro di me? Non mi sono accorta di nulla! Eppure, io so percepire distintamente il chackra. Certo, sempre ammesso che questa energia avverto sia chackra".
-La ragazza li- disse Xaldin- farà una brutta fine.
Sasuke osservò la mora, poi il numero tre, e infine di nuovo la mora. Doveva trovare un modo per salvarla. Non che gli si fosse affezionato, chiaro: soltanto un idiota poteva affezionarsi a quella specie di sanguisuga. Solo che aveva appena formato la squadra, e non gli andava di perdere già un componente.
-Allora?
-Per quanto mi riguarda- disse infine Sasuke- potete farle quello che volete.
-C-Come?- disse Karin voltandosi verso il moro- che vuol dire che possono farmi quello che vogliono, sei impazzito per caso?!
Sasuke non la ascoltava. Era troppo concentrato ad aspettare il momento giusto.
-Davvero?- disse Xaldin sorpreso dal comportamento del ragazzo verso la compagna di squadra. Constatò che fosse un novellino e che non avessa la minima idea di come gestire un gruppo.
-Ehi Uchiha!
Il moro si voltò verso Suigetsu, che lo guardava con sguardo truce.
-Che è questa storia che possono fare ciò che vogliono di Karin?
-Sta zitto- ribattè atono l'Uchiha spostando lo sguardo su Xaldin, e ignorando gli insulti che gli mandava lo squalo.. Calcolò i tempi, e pensò che gli sarebbero bastati pochi secondi.
-Sta zitto ragazzino- disse Xigbar infastidito dalle urla dell'altro- se lui decide di venire con noi, non capiterà niente alla tua ragazza.
-Lei non è la mia ragazza- disse il bianco alzando lo sguardo verso il guercio, diventando rosso come un peperone.
-E allora perchè te la prendi tanto a cuore?
-Lascialo stare Xigbar- disse il Feroce Lanciere- ora conta la risposta del ragazzo.
Ma quando Xaldin tornò con lo sguardo sul ramo dove avrebbe dovuto esserci Sasuke, questi non c'era più. "Ma dove è finito?" pensò mettendosi in guardia.All'improvviso sentì una fitta al fianco: uno shuriken lo aveva preso in pieno.
Xigbar guardò sorpreso il compagno ferito, e questo gli costò caro: Suigetsu, approfittando di quell'attimo di distrazione, lo aveva colpito in pieno, facendolo cadere dall'albero. Nel frattempo, Juugo aveva liberato Karin.
-Maledetti ragazzini- disse il guercio (ma perchè io devo essere il guercio? ndXigbar| -__-' E te lo chiedi pure ndTutti) rimettendosi in piedi.
Sasuke, nascosto dietro un albero, osservava allibito come Xaldin si stesse togliendo lo shuriken senza la minima smorfia di dolore. "Ma chi diavolo sono questi" pensò il moro, mentre il numero tre si avvicinava, avendolo visto di sfuggita. Sasuke si spostò dietro un cespuglio.
-Sei agile- disse- ma ciò non ti servirà a niente. Detto questo, alzò le braccia. Un forte vento iniziò a soffiare, staccando qualche ramo. L'Uchiha venne letteralmente sbalzato in aria da un ramo più grande di altri, atterrando poi a qualche metro di distanza.
-E questa che razza di tecnica è?!- disse Karin mentre riafferava gli occhiali che stavano volando via.
-Questi non sono ninja- disse Juugo preparandosi ad un attacco.
-Ma va, non ce ne eravamo accorti.
-Suigetsu, adesso facciamo volentieri a meno del tuo sarcasmo. Dobbiamo aiutare Sasuke-kun!
Il vento era sempre più forte. Ad un tratto, si sentì qualcosa squarciare l'aria. La tromba d'aria cessò, e due persone, un ragazzo biondo con gli occhi azzurri con una grossa spada e una ragazza mora con gli occhi rossi e piuttosto prosperosa, fecero il loro ingresso.
-Lasciateli stare- disse Tifa LockHeart mettendosi in posizione di guardia.
-Ma guarda chi si rivede- disse Xigbar con un ghigno- gli amichetti di quel moccioso.
-Andatevene- disse Cloud Strife puntando la spada verso il Tiratore Libero.
-Xigbar, credo che sia meglio andare- disse Xaldin ripensando ai poteri di quei due. Da soli non ce l'avrebbero fatta. Inoltre, lui era anche ferito.
-Come vuoi- disse l'altro- ci rivedremo presto.
I due scomparirono in un portale oscuro.
Appena i due se ne andarono, Tifa si guardò intorno: il paesaggio era completamente devastato, e nel punto in cui si trovava Xaldin (praticamente l'occhio del ciclone), non era rimasto niente nel vero senso del termine.
-Tifa vai ad aiutare quel ragazzo- disse Cloud riferendosi a Sasuke, che era svenuto, mentre un leggero rivolo di sangue scendeva dalla tempia.
-Si- disse la ragazza avvicinandosi all'Uchiha. Una volta aver fatto una veloce analisi delle condizioni in cui si trovava il ragazzo, prese una piccola boccetta verde, la aprì e iniziò a medicarlo. Nel frattempo, Cloud si avvicinò ai tre.
-Ascoltatemi- disse il biondo- non dovete avere paura. Anche noi stiamo combattendo contro l'Organizzazione XIII.
-L'Organizzazione XIII- disse Karin piuttosto confusa. Mai in vita sua aveva sentito parlare di questo gruppo.
-Vi spiegheremo tutto più tardi- disse Tifa- adesso dobbiamo occuparci di questo ragazzo, credo che gli abbiano lanciato una maledizione.


-Ce li avevamo in pugno, perche te ne sei voluto andare?- chiese Xigbar piuttosto irritato, infondo, quella ritirata gli aveva dato non poco fastidio, per uno orgoglioso come lui.
-Non ricordi che cosa abbiamo passato qualche mese fa? disse il Feroce Lanciere fulminandolo con lo sguardo- non ci siamo ancora ripresi. E' meglio non rischiare.
-Non rischiare un corno!- ora si stava veramente incazzando- non mi sono mai ritirato da una battaglia in vita mia, è una questione di onore!
-Onore? Ma fammi il piacere! Chi non ha un cuore, non ha onore! Tu hai solo il ricordo di cosa sia l'onore.
-E allora!?
-E allora è meglio che non ti attacchi troppo a quei ricordi!
Detto ciò, Xaldin se ne andò, seriamente arrabbiato. Gli faceva male dirlo, ma era così: erano solo ricordi.


"Maledizione, se non trovo subito un modo per difendermi efficacemente sono spacciato"
Dopo aver evitato l'ennesimo colpo, Deidara era letteralmente esausto. Aveva quasi finito l'argilla e il chackra, e dubitava che Hidan stesse messo meglio. "Beato lui che è immortale" pensò prendendo dell'altra argilla e creando un piccolo stormo di uccelli kamikaze diretti verso Saix. ma quest'ultimo si parò dell'esplosione con la spada, e non si fermò qui: infatti diede un colpo secco sul terreno. Dal punto colpito, partì una lunga scia di fuoco azzurro, che Deidara non riuscì, purtroppo a schivare. Il poverino venne scaraventato via, con il mantello leggermente bruciacchiato ai bordi.
Nel frattempo, Axel e Hidan combattevano assiduamente. Il religioso si trovava in leggero svantaggio a causa del fatto che fosse a corto di chackra. Battersi col numero otto si era rivelato più difficile del previsto, soprattutto quando doveva schivare enormi colonne di fuoco o cerchi appuntiti bumerang.
Ad un certo punto, uno dei chacram, mentre tornava dal suo proprietario, taglio la parte inferiore della falce di Hidan. Questi imprecò mentalmente, pensando ad un modo per potersi sbarazzare di quel rosso.
-Ehi Saix- disse il rosso voltandosi verso il compagno- come va?
-Bene- disse l'azzurro- sono davvero scarsi, mi aspettavo di più.
-C-Come t-ti permet-ti- disse Deidara mettendosi in ginocchio, anche se a fatica. L'ultimo colpo lo aveva indebolito parecchio.
-Perchè, non è così?- chiese il numero sette con un leggero sorrisetto di scherno.
-B-Bastardo.
Axel fece tornare la sua attezione verso il suo avversario, poi gli venne in mente il motivo per cui era li assieme a Saix.
-Dov'è Demyx!?- chiese ad un tratto quasi ringhiando.
-Intendi quel biondo con i capelli a spazzola?- rispose Hidan- è nelle prigioni.
-Liberatelo- disse il rosso con rabbia- S-U-B-I-T-O. Got it memorized?
-Spiacente- disse il religioso prendendo quello che rimaneva della falce- lui ci serve!
Axel si gettò contro di lui a tutta velocità. "Se solo riuscissi a fare il cerchio" pensò il bianco "potrei avere qualche possibilità di vincere. Ma se continua, sarà impossibile".
-Axel.
A quella voce, i due si fermarono, voltandosi verso l'azzurro.
-Andiamo.
-Cosa!?- chiese incredulo il numero otto.
-Hai capito perfettamente. Andiamo- ripetè l'altro aprendo un portale oscuro.
Il rosso stava per replicare, ma lo sguardo dell'altro lo fece desistere dal suo intento.
-Maledizione- sussurrò con rabbia prima di scomparire in un portale.
Hidan tirò un sospiro di sollievo. Se l'era vista brutta. Recuperò i due pezzi della falce, per poi osservare come fosse messo il compagno. Quest'ultimo era a pochi metri da lui, svenuto, ferito in più parti del corpo e con qualche bruciatura. Gli si avvicinò, per poi caricarselo sulle spalle e rientrare nel covo.


-Cazzo Hidan, che è successo!?- chiese Sasori vedendo il religioso mezzo bruciato e Deidara svenuto e sanguinante.
-Sono venuti a farci visita due dell'Organizzazione XIII- disse il bianco- volevano liberare il loro compagno.
-Cavolo, Pein-sama aveva ragione, non dovevamo sottovalutarli- disse il marionettista.
-Si, ora potresti aiutarmi? Sai, Deidara non è così leggero come sembra- disse l'altro indicando con la testa il biondo.
-SEMPAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hidan e Sasori fecero letteralmente un balzo di tre metri, mentre un preoccupatissimo Tobi si avvicinava ai due, scacciando il religioso con un calcio e prendendo in braccio il povero artista.
-SEMPAAAIIII!!! Che le hanno fatto!? Chi è stato!!!!!???? Perchè le hanno fatto questo!!??? Sempaiii!!! TTT____TTT- disse il ragazzo mascherato stritolando il povero ragazzo. Sentendo quelle urla, il biondo artista si svegliò.
-T-T-Tob-b-i..... m-mi s-sta.i soff-...coff coff!!
-Tobi, così lo soffochi!- disse Sasori pacatamente.
-Oh, ha ragio Sasori-san- deto ciò, lasciò il biondo che, sentendosi libero da quella stretta a polipo, fece un lungo respiro.
-Aria- disse prima di svenire di nuovo.
-Meglio portarlo in infermeria- disse Sasori- li lo cureranno.
-Giusto. Ah, senti- disse Hidan- il ragazzino ha parlato?
-No- disse il rosso- purtroppo, è svenuto di nuovo.

__________________________________________________________

Eccomi! Mi scuso per il ritardo nel postare, ma ho avuto problemi con internet! Spero che questo capitolo non deluda le vostre aspettative. Si ringrazia:

giodan: felice che la ficcy di piaccia! Anche a me piaccio le DemyxXLarxene, li vedo troppo bene assieme!

falcediluna: eeeh, vedrai... capirai... scoprirai...

Rya: Grazie! Bè, come ho detto prima, vedrai... capirai... scoprirai...

Killkenny: evvai il batticuore. Che dici, ce la farà Naru a capire che la piattola non gliela darà mai? (Tanto io non mi arrendo ndNaruto| Se se, vedremo ndMe)

Matta_Mattuz: eh, vedrai che ti combina Zexyon.

Sondaggio: secondo voi, chi potrebbe essere il rpimo a morire in questa ficcy? Uno dell'Aka? Uno dell'Orga? O uno dei buoni? Datemi il vostro parere!

Bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Era passata una settimana dall'attacco dell'Organizzazione. Da allora non si erano più fatti vedere a Konoha, con grande sollievo per Naruto. Proprio quest'ultimo adesso era a casa sua, sul letto, ad osservare con sguardo vacuo il soffitto. Sospirò, strofinandosi gli occhi. Più ci pensava, più era confuso. Sbuffò. Ma perchè tutto doveva essere così difficile. Si alzò dal letto, si fece una doccia veloce, mise la solita tuta arancione e uscì dall'appartamento. Lungo la strada, continuava a pensare a quello che era accaduto una settimana fa, all'ospedale. L'abbraccio con Hinata lo aveva scosso non poco.
"Non capisco. Ma perchè mi succede questo?
Ma proprio non ci arrivi?
Ancora tu! La vuoi smettere di entrare nella mi testa, stupida volpaccia!
Ignoro l'insulto e ripeto la domanda: ma proprio non ci arrivi?
A cosa?
Se avesse potuto, Kyuubi si sarebbe messa una mano sul viso dall'esasperazione.
Ok, allora, esaminiamo i sintomi.
E che è una malattia!?
Non sapevo che altro modo esprimermi, ok? Allora, quando pensi a quella ragazza, la...
Hinata.
Si, vabbè, quella li. Quando pensi a lei, cosa senti oltre al batticuore?
Ehm... non saprei. Mi sento agitato, strano... E poi ho notato che è più carina del solito.
Ok. Non sai dire altro?
No.
Bene, la conclusione è semplice.
Cioè?
Ti sei preso una cotta per lei.
COSA!? Ma non è vero, a me piace Sakura-chan... Credo.
Ma ne sei sicuro?
Bè, fino a qualche settimana fa non avrei avuto dubbi, avrei detto si. Adesso, non so"
Il dialogo tra Naruto e la volpe venne interrotto da una voce squillante appartenente ad un ragazzo dai capelli neri e le sopracciglia moooooolto, ma mooooolto folte.
-Naaaaruuutoooo!
-Ah, ciao Rock Lee.
Il ninja con la tuta verde si avvicinò al biondo col fiatone, visto che per raggiungerlo aveva dovuto correre un bel po'.
-Cavolo ma sei sordo, ti ho chiamato non so quante volte!- disse il moro mentre tentava di riprendersi.
-Scusa, non ti avevo sentito- disse il biondo mettendosi una mano dietro la testa.
-E me ne sono accorto. Comunque, ti cerca Tsunade-sama.
-Ah, va bene, grazie mrSopracciglia!
-Di nie... EHI! COME MI HAI CHIAMATO!- disse, o meglio urlò, Rock Lee, ma Naruto era già lontano, diretto al palazzo dell'Hokage.

Una volta davanti al palazzo, trovò Sai fuori dalla porta ad aspettarlo. Quest'ultimo, appena avvertì la presenza del biondo, si voltò verso di lui, esibendo uno dei suoi falsi sorrisi.
-Ah, sei arrivato, finalmente.
-Già, scusa il ritardo- disse Naruto sorridendo- entriamo.
Il moro annuì, seguendo il ragazzo che aveva davanti lungo le scale. Una volta arrivati, bussò un paio di volte poi, quando sentì un -Avanti- dall'altra parte, aprì la porta.
Quando i due entrarono, trovarono Sakura e Tsunade intente a parlare con tre persone, una ragazza dai capelli castani e gli occhi verdi vestita di rosa, un ragazzo castano, con gli occhi azzurro-chiaro e una cicatrice fra gli occhi e una ragazza, avrà avuto si e no la stessa età di Sai, Naruto e Sakura, mora, con grandi occhi castani e equipaggiamento da ninja.
-A siete arrivati- disse Tsunade- questi sono Aeris, Leon e Yuffie.
-Piacere- dissero Naruto e Sai con un leggero inchino.
-Piacere nostro- disse la ragazza di nome Aeris con una voce dolce. Leon si limitò a piegare la testa come in segno di saluto, mentre Yuffie li salutò con un grande sorriso.
-Naruto- disse la Gondaime facendosi seria- sono qui perchè sanno qualcosa sui tizi che ti hanno attaccato la settimana scorsa. Il biondo si fece più attento, pronto a sentire tutto ciò che quelle persone avevano da dirgli.

Cambiamo posto, anzi mondo.
Una ragazza dai capelli rossi osservava tristemente la grande cupola bianca davanti a lei. Sfiorò con le dita la superficie, come a voler superare quella barriera, dietro la quale c'era, anche se in un'immagine sfocata, uno dei suoi migliori amici. Una goccia salata scese lenta sulle guance chiare.
-Ti prego- disse Kairi mentre a stento tratteneva le lacrime- svegliati, mi sei rimasto solo tu.
Cadde in ginocchio, lasciando libero sfogo al pianto, l'ennesimo in quei tre mesi trascorsi dalla SUA morte.
-Perchè te ne sei andato?- sussurrò mentre affondava tra le mani.
-Perchè mi hai lasciata da sola, Sora?!


Cambiamo di nuovo mondo.
Nel covo dell'Akatsuki, Pein osservava pensieroso il muro che aveva davanti. Quando aveva saputo dello scontro con i due membri dell'Organizzazione, era rimasto un po' spiazzato. Sinceramente non si apsettava che andassero subito alla carica per salvare il loro compagno. Ma la cosa che più lo aveva fatto preoccupare erano le ferite riportate da Deidara. Mai, in tutta la sua vita, aveva visto delle ferite come quelle. Nessuna arma, e non si parla solo di quelle ninja, sarebbe capace di creare delle ferite del genere. Sperava che il biondo si rimettesse al più presto, anche perchè in una situazione come quella aveva bisogno che tutti i membri dell'Akatsuki fossero in perfetta forma. I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore sordo. Qualcuno stava bussando alla sua porta.
-Avanti- disse il leader. Dentro la stanza entrò Kakuzu.
-Allora, ha parlato?- chiese speranzoso il biondo. Ormai era una settimana che lo tenevano li, e Demyx non aveva fiatato. Il tesoriere fece segno di no con la testa.
-No, continua a non voler dire niente. Le ho provate tutte, ma sembra che non risenta minimamente delle torture che subisce. E nemmeno delle umiliazioni.
Pein sospirò.
-Maledizione! Ormai quelli la sanno quasi tutto su di noi. Hanno attaccato decine di villaggi alla ricerca di informazioni sul nostro conto. Per adesso sono in netto vantaggio. Accidenti.
-Scusi Pein-Sama- Tobi entrò nella stanza, sorridendo da dietro la maschera- c'è qui un topo che vorrebbe parlarle.
I due guardarono restarono un attimo a guardare il ragazzo mascherato. Poi, esasperato, Pein gli tirò in testa la prima cosa che gli capitò sottomano, alias un astuccio di metallo.
-Ti sembra questo il momento di stupidi scherzi razza di idiota!
-Ma...Ma è vero. Guardi- detto ciò, Tobi uscì dalla stanza, poi si sentì un -Mettimi giù- da parte di una voce piuttosto acuta. Kakuzu e il leader si guardarno, non capendo che cosa stesse architettando il giovane. Pochi minuti dopo, Tobi tornò con in braccio una specie di topo gigante. Kakuzu strabuzzò gli occhi, iniziando ad immaginare quanti soldi avrebbe potuto fare esibendo l'animaletto ad un circo (ma tu sempre a quello vai a pensare? ndTutti| *çç* Sooooldiiii ndKakuzu| E' andato ndHidan). Pein, invece, credeva di trovarsi davanti uno scherzo della natura.
-Ma che diavolo è?- chiese osservando il topo che si contorceva per liberarsi.
-Piacere- disse lo sconosciuto una volta riuscito a liberarsi dalla stretta di Tobi- sono re Mickey, e dovrei parlare con il vostro capo.

Mondo che non esiste.
Xemnas, Zexion e Laxeaus erano sull'altare del niente, intenti in una conversazione di vitale importanza.
-E così- disse il Superiore- tu dici che sia vivo?
-Non dico- disse Zexion- ne sono sicuro.
Xemnas osservò la luna di Kingdom Hearts. Se lui era davvero vivo, allora...
-Bè, meglio prevenire che curare- disse infine voltandosi verso Zexion- scopri tutto quello che sai.
-Se permette- disse Laxeaus- preferirei che andasse la nuova arrivata.
Xemnas guardò il numero cinque, per poi annuire.
-E sia. Andatela a chiamare.

Casa Hyuuga.
-Hinata-sama- disse Neji sorreggendo la cugina, senza però trattenere un gemito di dolore a causa del braccio ferito- che cos'ha?
Hinata non rispose. Si limitava a tenere la testa fra le mani, in preda ad un forte dolore. Poi, come all'ospedale, con Naruto, tutto finì di colpo. Neji la osservò preoccupato. Infondo, si era affezionato a lei, era logico che si preoccupasse.
-H-Hinata?- la chiamò, squotendola piano.
La mora si alzò da sola e dopo aver proferito un- Esco, avverti tu mio padre- uscì.

_____________________________________________________

Uff, che fatica! Allora, si ringrazia:

Killkenny: Purtroppo, Sasuke vivrà per un bel po' *guarda impaurita le fan di Sasuke che imbraccano forconi e torce*

Matta_Mattuz: O___O E la fanfiction come continua se non muore nessuno dei cattivi?

falcediluna: E chi lo sa, potrebbe morire anche uno dei cattivi per primo. Anche Itachi (NON TI AZZARDARE!: ndfandiItachi| O____O Maremma santa ndMe)

Rya: a, su questo sono d'accordo (vuoi dire che sono troppo debole per battere un guercio e un orso? ma figuriamoci ndSasuke| Ehm... Sasuke, l'orso e il guercio sono dietro di te ndItachi| O____O *Si gira mooolto lentamente* oh oh ndSasuke| è__é *iniziano a menare Sasuke* COME CI HAI CHIAMATO! ndXigbar&Xaldin| Vai ragazzi! Ammazzatelo, squartatelo, decapitatelo crivellato, fate quel che volete, ma toglietemelo dalla vista ndMe)

giodan: Squall eccolo, e ovvio che ci sarà anche Yuna, ma dubito che saranno in coppia.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 -Prima Parte- ***



Vendicami...
Leggeri sussuri...
Uccidilo...
Sono sempre di più...
Espia la sua colpa...
Sempre più vicini...
Vendica gli Uchiha...
-B-Basta...
Sasuke...
-BASTA!

Sasuke si svegliò di colpo, mettendosi seduto. Tentò di calmarsi, dopo l'ennesimo incubo. Ormai, quelle immagini, quelle voci, lo persegiutavano da quando era stata sterminata la sua famiglia. Era certo che prima o poi sarebbe diventato pazzo a forza di rivederle. Si prese la testa dolente tra le mani. Ma cosa è successo?
Si guardò attorno, senza riconoscere il posto in cui si trovava a causa del buio. L'unica fonte di luce era una candela posta vicino a lui.
Provò ad alzarsi dal letto, ma le gambe non ressero e cadde in ginocchio. Dopo aver imprecato mentalmente, si appoggiò al comodino, rimettendosi in piedi. Poi sentì qualcosa posarsi sulla sua spalla.
-Dovresti stare a letto- disse gentilmente una voce femminile mentre lo aiutava a sedersi- la maledizione che ti ha lanciato Xigbar è molto potente. E' meglio se ti riposi un altro po'.
Sasuke alzò lo sguardo, per incrociare quello di una ragazza dai grandi occhi rossi, che gli sorrideva dolcemente.
-Chi sei?- chiese il moro una volta sdraiato di nuovo sul letto.
-Io sono Tifa- disse la ragazza prendendo un fazzoletto bagnato, per poi posarglielo sulla fronte. Sasuke rabbrividì al contatto della pezza fredda.
-Tu devi essere Sasuke.
-Come fai a sapere il mio nome?- chiese sorpreso il ragazzo.
-Quella ragazza non faceva altro che ripetere il tuo nome- disse l'altra riferendosi a Karin che, disperata, tentava di far riprendere il ragazzo. Sasuke sospirò. Sempre la solita.
-Capisco.
-Certo che Xigbar e Xaldin vi hanno ridotto davvero male- disse la giovane controllando le ferite sulle braccia del ragazzo.
-Chi erano quelli?- chiese Sasuke.
-Te lo spiegherò più tardi- disse la ragazza- quando ti sarai ripreso e quando saranno presenti anche i tuoi amici.

Nell'ufficio dell'Hokage, il tean 7 ascoltava, meravigliato, il racconto dei tre sconosciuti-
-Allora- disse Leon parlando per la prima volta da quando era entrato nell'ufficio- abbiamo saputo che due membri dell'organizzazione XIII ti hanno attaccato.
-Si- disse Naruto- erano fortissimi, non ho mai visto niente del genere.
-Immagino- disse il castano- siamo venuti per aiutarvi. Prima, però, sarà il caso che vi spieghi chi sono i membri dell'Organizzazione.

-R-Re Mickey?- chiese Sasori osservando il topone che gli stava davanti. Pain aveva radunato tutta l'Akatsuki nella sala principale, come aveva chiesto il piccolo re. Inutile dire dello stupore dei altri membri nel vedere un topo gigante che impuganava un'enorme chiava d'oro, e che per di più parlava.
-Allora- disse Mickey schiarendosi la voce- grazie ad alcune fonti, sono venuto a sapere che l'organizzazione XIII è passata all'attacco, e che ha iniziato proprio con voi.
Il re si interrippe, notando che tutti erano più interessati a osservarlo che ad ascoltarlo.
-INSOMMA, STATEMI A SENTIRE IDIOTI!!!
I nove saltarono sul posto dallo spavento, per poi concentrarsi su ciò che il topastro aveva da dire.
-Ci scusi- disse Konan- è che... insomma... è piuttosto inusuale vedere un topo che parla.
-E di queste dimensioni- aggiunse Kisame, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del re.
-Comunque- riprese- ho qualche informazione che potrebbe interessarvi.
A quella frase, tutti si concentrarono per quello il re aveva da dire.

-Allora, partiamo dall'inizio- disse Colud una volta che tutti si fossero sistemati- l'Organizzazione XIII è un gruppo formato da tredici componenti, tutti senza cuore, che vogliono aprire Kingdom Hearts.
-E cosa sarebbe?- chiese Suigetsu mentre si sistemava meglio sulla sedia.
-Il regno dei cuori. Il luogo dove risiede il cuore del mondo.
-E cosa ci vogliono fare con questo cuore?- chiese Karin iniziando ad interessarsi.
-Non è tanto quel cuore che gli interessa- disse Tifa parlando a posto del biondo- ma i cuori che risiedono nel resto del regno. E' da li che vengono creati tutti i cuori. I membri dell'Organizzazione, avendo perso il loro in seguito ad un esperimento, cercano di aprire il regno per riaverlo.
-Aspetta aspetta, vuoi dire che non hanno il cuore?- chiese lo squalo, sinceramente stupito.
-Esatto, ma prima di qualsiasi domanda, lasciateci finire.

-S-Senza cuore?- dissero in coro i tre giovani, non riuscendo a capire come una persona potesse vivere senza l'organo vitale. D'altro canto, Tsunade capì come mai il suo colpo non avevesse minimamente scalfito Larxene.
-Si- disse Aeris- vedete, loro vivono grazie all'oscurità che risiede al posto di questo. Questi essere sono una specie di guscio vuoto che, dotato di una grande forza di volontà, si trasforma, diventando un Nobody. In parole povere, questi esseri non sono niente.
-Ma esistono- continuò Yuffie- a tenerli in vita è la loro forza di volontà. Ma sono esseri incompleti. Sono incapaci di provare sentimenti, e ciò che provano è solo un ricordo di quello che è stato.
-In sostanza- disse infine Leon- sono essere pericolosi, è in quanto tale vanno fermati.
Silenzio. Con enorme rammarico, i tre notarno, anche a causa dei numerosi puntini di domanda sulla testa dei quattro, che non avevano capito niente.
Proprio in quel momento, con uno sbuffo di fumo, fece la sua entrata Kakashi. -Scusate il ritardo- disse- Allora? Mi sono perso qualcosa?

La stessa storia era stata raccontata ai membri dell'ALBA, e anche loro sembrava che non ci avessero capito molto.
-Chi ha delle domande?-. chiese il re. Nove mani si alzarono in aria, facendo sospirare triste il re.
-Oooook, tu- disse indicando Kakuzu- che domanda vuoi fare.
-Ecco, come fanno a vivere senza cuore.
-VE L'HO APPENA SPIEGATO! QUESTO VUOL DIRE CHE NON MI AVETE ASCOLTATO PER NIENTE!!!?- urlò il piccolo re che, dalla rabbia, si era fatto un gigante. Gli Akatsukini, invece, si erano rimpiccioliti fino a raggiungere la loro chibi-form, e si erano rannicchiati l'uno contro l'altro, impauriti e tremanti.
Una volta calmatosi, tutto tornò normale, e il re decise di riniziare il racconto da capo, senza accorgersi che una figura vestita di nero stava ascoltando l'intera conversazione.

_____________________________________________________

Evvia un altro capitolo, con un'Akatsuki e un Topolino un po' OOC! Si ingrazia:

Rya: grazie, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto ^^!

Killkenny: te le compro tutte! (No ti prego, o non avremo più la privacy ndOrganizzazioneXII| E chissene frega! NdMe)

giodan: ci penserò!

falcediluna: ed era pure ora, o no!?

Commentate!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 16 -seconda parte- ***


Cloud e Tifa si guardavano il team Hebi, cercando di captare un qualsiasi segnale di confusione. Non ci volle molto per capire che: Suigetsu non ci aveva capito niente, Karin aveva capito ma, essendo medico, faticava a credere che i Nobody fossero esseri senza cuore, Juugo non si capiva se aveva capito o era nello stesso stato di Suigetsu, e che Sasuke aveva si e no capito qualcosa.
-Ci sono domande?- chiese Tifa gentilmente.
-Ma...- iniziò Karin- come fanno a non esistere se ci sono? Cioè, noi li vediamo, possiamo combattere contro di loro e ferirli, e loro possono ferire noi; ma allora come si fa a dire che non esistono.
-E' difficile da spiegare- disse Cloud- a dire il vero, non una definizione che gli abbiamo dato noi: è stato il mago Yen Sid a dirci ciò. Se devo dire la verità, neanche io ci ho capito molto.
E chi sarebbe Yen Sid- chiese Juugo per la prima volta.
-E' un mago molto potente, ma non è questo il momento per parlare di lui.
-E sentiamo, come si posso battere questi Nobody?
-Come una persona qualunque. Solo che hanno poteri che li rendono quasi invincibili. Ognuno di loro controlla una preciso elemento, come l'aria o l'acqua, e questo li rende particolarmente forti in certi luoghi, capisci?
Sasuke annuì, per poi tornare a pensare allo scontro con Xaldin e Xigbar. Poi, gli venne in mente una cosa che avevano detto.
-Prima, quell'uomo con i rasta mi ha chiesto di mio fratello. Cosa centra lui con questa organizzazione?
-Non lo sappiamo- disse Tifa- sappiamo solo che sono interessati a delle forze portanti, i bijou, e che un gruppo, chiamato Akatsuki, tenta di fermarli. Tuo fratello fa parte di questo gruppo, per caso?.
L'Uchiha ebbe un sussulto a quelle parole, perchè automaticamente gli venne in mente la persona che aveva tentato più volte di uccidere.
"Dobe" pensò, "possibile che riesci sempre a cacciarti nei guai?"


Nell'ufficio dell'Hokage, intanto, Leon si era reso conto che, finalmente, i cinque erano riusciti a capire le cose basilari (a dire il vero, aveva seri dubbi riguardo a Naruto, ma decisa di lasciar passare).
-Naruto, sicuro di averci capito qualcosa?- chiese Sai con l'intento di iniziare un piccolo battibecco, visto che non aveva niente da fare (col senno di poi, se ne pentì amaramente).
-Ssssi- disse il biondo, anche se non sembrava molto convinto.
-Lo spero- disse il moro sorridendo- altrimenti, questo vorrebbe dire che, oltre al pisello, hai anche il cervello piccolo. In quel caso la cosa sarebbe veramente grave.
Una piccola venetta spuntò sulla tempia della kitsune.
-Cosa?- chiese Aeris rivolgendosi ai due.
-Oh, nulla- disse il ragazzo biondo agitando le mani davanti al busto- lo lasci stare, scherza sempre. Anche troppo è__é
-Eddai, non essere così pudico- disse l'altro, senza rendersi conto che stava sorpassando un certo limite di sopportazione- so che avercelo piccolo è una vergogna, ma tu puoi superarlo facilmente, no?
Avete presente il detto: la goccia che fa traboccare il vaso? Ecco, fu quello che accadde. Naruto, preso da un raptus omicida, afferrò il collo di Sai e iniziò a scuoterlo (Alla fine anche un santo perde la pazienza ndNaruto| Sono d’accordo con te ndMe | E intanto quello che rischia di soffocare sono io ndSai| Lo sai, a molti faresti un favore ndMe| *Inizia a fare cerchi per terra* Sono tutti cattivi con me ndSai! Occhio per occhio, dente per dente bello ndMe&Naruto). Sembrava tanto una scena in stile Homer-Bart Simpson.
-Brutto bacarospo! Io ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo!!!!!
-A-aiu-tooo!!
-O___O Naruto, lascialo, lo stai soffocando!- disse Sakura tentando di staccare i due.
-Succede spesso?- chiese Yuffie alla Gondaime.
-Credo di si, almeno nella testa di Naruto- disse Tsunade leggermente irritata.
-Kakashi-sensei, non stia li impalato, mi aiuti!- disse la rosa mentre tentava di far riprendere, a suon di mazzate, il biondo dal suo momento di pazzia. Intanto, la faccia di Sai stava assumendo i colori dell'arcobaleno. -S-si- disse l'Hakate, anche se avrebbe preferito stare lontano dal biondo quando era in quello stato.
Alla fine, la scena era più o meno questa: un Naruto con gli occhi rossi strozzava un Sai più pallido del solito, mentre una Sakura molto incazzata lo prendeva a pugni in testa e un Kakashi molto preoccupato tentava di staccare i due. A ciò si aggiunsero le urla dell'Hokage.
-E questi sarebbero dei ninja seri?- chiese Leon a Yuffie.
-Bè- disse questa con una piccola goccia dietro la testa- mio padre me gli aveva descritti in modo molto diverso.


Covo dell'Akatsuki. Re Mickey osservava i nove del gruppo, sperando con tutto se stesso che, dopo aver rispiegato il concetto venti volte, avessero finalmente capito cosa intendeva. Le sue speranze scemarono quando Tobi gli fece la stessa identica domanda che Kakuzu gli aveva fatto prima. Al che, il topo stava per avere lo stesso raptus omicida che aveva avuto prima Naruto, ma venne preceduto da Zetsu, che gli rispiegò tutto. Finalmente, sembrava che il ragazzo mascherato avesse capito qualcosa.
-Ok- disse cauto il re- ci sono domande?
Silenzio tombale. Rendendosi contro che gli Akatsukini avevano finalmente capito, il piccolo re prima cantò un'alleluia, poi si mise a ballare la samba. I nove lo guardarono sconcertati, iniziarono a pensare che il topastro fosse diventato pazzo (e te credo, dopo aver detto la stessa cosa venti volte ndMe).
Dopo essersi ricomposto, il piccolo re si voltò con un sorriso a 360 denti stampato in faccia.
-Allora- disse- dopo esserci chiariti, vi spiegherò il motivo per cui sono qui. Vi propongo un affare.
-Che genere di affare?- chiese Pein.
-Vi aiuterò.
-In che senso?- chiese Konan leggermente stupita.
-Nel senso che vi offrirò tutto l'aiuto possibile. Anche, come voi, sto cercando di battere l'Organizzazione XIII. Ho pensato che con degli alleati sarebbe stato più semplice.
-E cosa le fa pensare che avremo accettato?- chiese Hidan alzando un sopracciglio.
-Ho saputo che siete riusciti a catturare un membro dell'Organizzazione, vorrei vederlo.
Un leggera risata si levò dalle bocche dei nove, al che, Re Mickey si irritò non poco.
-Cosa c'è di così buffo?- chiese il piccolo re.
-Vede re Mickey- disse il Leader con un leggero ghigno stampato in faccia- forse non lo sa, ma noi siamo un'organizzazione di criminali di livello S, non dei novellini. Perciò, non abbiamo bisogno di nessun aiuto.
-Ma...
Niente ma. La ringraziamo dell'offerta, ma sappiamo cavarcela da soli. Non abbiamo certo bisogno di un topo come balia.
Re Mickey, a quelle parole, si alterò non poco, ma restò comunque calmo. Provò a convincere l'Akatsuki ad allearsi con lui, ma alla fine fu costretto ad andarsene.


Intanto, la figura in nero, che aveva visto e sentito tutto, decise che era il momento di agire. Iniziò a camminare per i corridoi della grotta, per poi arrivare alla prigione dove Demyx era rinchiuso. Con un colpo ben assestato, ruppe il lucchetto che chiudeva la porta ed entrò.
Pensando che fosse Kakuzu, Demyx non si preoccupò neanche di alzare lo sguardo. Ma quando sentì le catene che che gli avvolgevano i polsi e le caviglie staccarsi, non potè fare a meno di guardare la persona che lo stava liberando. Davanti a lui, una giovane dai capelli dorati, la pelle nievea e gli occhi bianco-violetto lo guardava con sguardo inespressivo.
-M-Ma tu chi sei?- chiese il musicista mentre osservava la bellezza candida della ragazza, pensando che mai aveva visto qualcuno di più meraviglioso. -Io sono Xaniath- disse la giovane con una voce fredda e impassibile- sono qui per liberarti.

____________________________________________________

Ve lo aspettavate? Oddio spero di no! Se no vuol dire che che l'effetto sorpresa è andato a farsi benedire.
Si ringrazia:

Matta_Mattuz: ma no, non è che sono stupidi. Solo che certi concetti sono più difficile da capire rispetto ad altri.

Rya: Forse, anzi, sicuramente ho fatto Topolino troppo OOC, ma non mi andava che sembrasse tutto rose e fiori. Ho preferito farlo un po' bastardo ^^.

giodan: Perchè mi piace più il nome inglese che quello italiano.

falcediluna: eeh, lo so, ma è necessario per il continuo della storia (Ma dilla tutta, non te ne frega niente! ndXemnas| Ma che dici! Io sto dalla parte di tutti!NdMe)

Killkenny: Adesso non mi ammazzerai per quello che ho fatto, vero?

Soruccio: Salve! Sono contenta che la ficcy ti piaccia. Riguardo a Sora... Aspetta e vedrai!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


- S-sei un nuovo membro dell'Organizzazione?- chiese Demyx a Xaniath mentre camminavano nella base dell'Akatsuki, tentando di non farsi notare.
-Si- rispose lei- e ora chiudi quella bocca, capito? O vuoi ritornare in quella prigione. Demyx ci pensò su, e rabbrividì al solo pensiero di quel tizio con i tentacoli.
-No no, vengo con te, starò muto come un pesce.
"O seri dubbi a proposito" pensò la bionda con una venetta sulla testa. Aveva paura che qualcuno dell'Akatsuki potesse sentirli e cercare di catturarli. E ciò comportava un combattimento. E Xaniath proprio non voleva combattere, non perchè non fosse forte; più che altro perchè non aveva piena conoscenza dei propri poteri, e non le andava di creare inutili macelli.
-Se non ricordo male, l'uscita dovrebbe essere di la- disse la ragazza indicando un piccolo corridoio.
-Allora andiamo, no?- disse Demyx facendo per entrare nel luogo indicatoli dalla ragazza, ma questa lo fermò.
-Aspetta- disse- è troppo facile così.
-In che senso?
-Non sono degli sprovveduti, dopo che il numero sette e il numero orro hanno cercato di venirti a salvare, avranno attivato chissà quale trappola.
-E allora che si fa?
La ragazza non rispose, ma chiuse gli occhi, si concentrò un attimo e attivò il potere che, un tempo, apparteneva al suo Somebody: il Byakugan. I nervi attorno all'occhio andarono in superficie, permettendole di rafforzare la vista. Guardò nel corridoio, e notò dei fili di chackra che scorrevano da una parete all'altra, probabilmente servivano ad attivare una qualche trappola, o ad avvertire che c'erano intrusi.
-Metti i piedi dove gli metto io- disse la ragazza calcando le ultime due parole.
-Va bene- disse il musicista, senza afferrare la minaccia nascosta nella frase della dalla bionda (alias: "Facci beccare e ti pesto di botte").
Sempre con la tecnica oculare, Xaniath riuscì a superare i primi tre fili senza troppo difficoltà. Ora arrivava il difficile: fare in modo che Demyx non combinasse guai. Il che le risultava difficile, vedendo ciò che il ragazzo in pochi minuti era riuscito a fare più casino di elefante in un negozietto di vetri: quando lo aveva liberato, aveva iniziato ad urlare di gioia, e lei aveva dovuto minacciarlo per farlo smettere; era inciampato sulle catene; aveva fatto cadere un vaso; per poco non cadeva in una buca; era andato a sbattere contro sette muri, nonostante si vedessero benissimo. E termino qui per pietà del lettore e del povero Demyx. (Le torture dell’Aka lo hanno rimbecillito)
-Fa lentamente un passo a destra, poi abbassati di 40 gradi e girati.
Demyx fece come la ragazza gli aveva detto, anche se non capì il motivo di quegli strani movimenti.
-Ora alzati, fa tre piccoli passi. Ho detto piccoli! Ok, diciamo che va bene. Poi abbassati. Un po’ di più… un po’ di più… Non così idiota!
-Ma non è colpo mia ç___ç
-E no, e allora di chi è? Vabbè, lasciamo stare. Allora, mooolto lentamente, metti il piede sinistro avanti… Ho detto il sinistro, idiota! No non li, più destra. Ok, ora vieni avanti, sempre lentamente... Oh, visto, non è complicato.
-Parla per te- disse Demyx leggermente alterato. Xaniath sospirò. Sarebbe stata dura lavorare col numero nove.

Cambiamo luogo.
Finalmente, Naruto si era ripreso dalla sua furia omicida, e Sai si era ripreso. Adesso, il moro aveva proibito al biondo di avvicinarsi a lui e, per sicurezza, si era allontanato di quattro metri, si sa, la sicurezza non è mai troppa.
-Bene, adesso passiamo al motivo per cui siamo qui- disse Leon.
-Certo, ti ascoltiamo- disse l'Hokage.
-Ecco, come avrete intuito, l'Organizzazione XIII cerca Naruto per aprire Kingdom Hearts.
-L'energia di Kyuubi- spiegò Aeris- è necessaria per attivare l'energia. Ma essa da sola non basta. Cercheranno di prendere gli altri cercoteri. Sappiamo che un gruppo chiamato Akatsuki li sta cercando, è vero?
-Si- disse Naruto rabbuiandosi. Non bastava L'Akatsuki che voleva Kyuubi, Sasuke che se ne era andato e che voleva ucciderlo, il villaggio che lo odiava per una colpa non sua? No, adesso c'era anche questa Organizzazione XIII. Ma perchè dovevano capitare tutte a lui?
Sakura lanciò uno sguardo al biondo, preoccupata dagli occhi tristi che guardavano a terra. Automaticamente, si intristì anche lei. Sapeva che Naruto ne aveva passate di tutti i colori e aveva capito che, dietro quei sorrisi, c'era tanta malinconia.
-Per proteggerlo- riprese l'ex SeeD- avevamo intenzione di portarlo con noi, nel nostro mondo. Sarebbe al sicuro dall'Akatsuki e...
-Non se ne parla nemmeno- disse l'Hokage.
-Ma...
-Niente ma. Naruto rimane dov'è.
-Cerchi di capire, Tsunade-sama- disse Aeris- non vogliamo portarlo via per sempre. Solo fino a quando non avremo messo a tacere l'Organizzazione XIII
-Siamo perfettamente in grado di proteggerlo qui. I nostri ninja sono tra i più forti del paese del fuoco. Metterò una squadra di ANBU per seguirlo.
-Non bastano i vostri guerrieri per batterli, credetemi. E poi avete anche l'ALBA a cui badare. Avrestre un problema in meno.
-Mi spiace, ma io non intendo...
-Tsunade oba-chan- disse improvvisamente il biondo. Tutti gli sguardi convergerono su di lui.
-Credo che sarebbe meglio che accettasse.
-M-Ma Naruto...
-Hanno ragione, avreste un problema in meno- disse con tono triste, come se con quella frase volesse dire che il problema era lui, anche se dopo sfoggiò uno dei suoi sorrisi- e poi mi piacerebbe vedere altri mondi.
-Naruto...
Kakashi osservò il suo allievo, un po' triste. Quella nota di autocolpevolezza l'aveva sentita perfettamente, ma non disse nulla.
Ci fu un attimo di pausa. Alla fine, Tsunade sospirò.
-Va bene, potrai andare. Ma Sai e Sakura dovranno venire con te.
-Ok, per voi va bene?
-Certo Naruto- disse la rosa sorridendo.
-Come desidera Hokage-sama- disse con un sorrisetto Sai- sarà un piacere seguire Naruto. Spero solo che non combini i soliti cas.- si bloccò subito, vedendo che Naruto era sul punto di saltargli di nuovo addosso. E certo non voleva ripetere l'esperienza di poco fa.
-Partiremo tre una settimana- disse Yuffie- nel frattempo, perchè non ci fate vedere il villaggio?
-Ok- disse Sakura sorridendo cordiale alla ragazza. Yuffie le piaceva, era simpatica.
-Allora, noi ci congediamo- disse Leon. Con un piccolo inchino, le persone presenti nella stanza se ne andarono, lasciando sola l'Hokage.
Tsunade si alzò dalla scrivania, per poi avvicinarsi alla finestra, preoccupata.
"Ho un brutto presentimento" pensò mentre osservava il cielo farsi grigio, segno di una imminente pioggia.

___________________________________________________

Questo capitolo fa schifo! Uffa, è che ho avuto poco tempo come facevo!
Sasuke: Ma quale poco tempo! La verità è che sei pigra!
Io: Ma ti fai i fattacci tuopi EMOkid dei miei stivali.
Sasuke: Come ti permetti!
Io: Mi permetto e come bello mio! E, guarda, non sei
neanche bello. Sei solo uno...
Naruto: Autrice!
Io: Si Nacchan?
Naruto: Sarebbe meglio se moderassi il linguaggio. E'
sempre un fanfiction che possono leggere anche i minori 'ttebayo.
Io: Giusto. Piuttosto, passiamo ai ringraziementi:

Rya: Grazie, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto. E che ti sia piaciuta la nobody di Hinata! ^^

giodan: No, me lo sono inventato!

Killkenny: Almeno non rischio il linciaggio!

<è>falcediluna: Felice che il capitolo ti sia piaciuto.

Nel prossimo capitolo, vedremo se Demyx e Xaniath tiusciranno a fuggire o verranno scoperti!

Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


-E così questa è Konoha- disse Yuffie mentre osservava curiosa gli edifici del villaggio della foglia.
-Eh si- disse Sakura- ti piace?
-Eccome- disse la ninja dai capelli neri- avevo sentito parlare di questo villaggio da mio zio un sacco di volte. E non ha deluso per niente le mie aspettative! Quelli chi sono?
-Quelli, sono i volti dei quattro Hokage di Konoha- disse Naruto volgendo lo sguardo sulle effigi dei capi villaggio scolpiti nella montagna.
-Ah. E come si chiamano?
-A dire il vero, i nomi dei primi due non gli conosco- disse Sakura- il terzo si chiama Sarutobi mentre il quarto... ehm... non lo so!
-Come fai a sapere solo il nome del terzo Hokage?
-A dire il vero, nessuno di noi sa quale sia il suo nome... Naruto che hai?
I biondo infatti, era clamorosamente inciampato su una pietra, cadendo in modo a dir poco rovinoso.
-Ehm... Niente- disse il biondo rimettendosi in piedi- sono solo inciampato. Ehm... Ehi vi va di andare a mangiare, ho un certo languorino.
-Naruto, possibile che pensi solo a mangiare?- disse la rosa esasperata.
-A dire il vero- disse Aeris, che gli aveva seguiti- anche noi avremmo un po' fame. Stammattina non abbiamo fatto colazione e...
-In tal caso- disse il biondo- vi porto nel migliore ristorante del villaggio. Vi piace il ramen?
-Ehm, non l'ho mai assaggiato- disse Yuffie, curiosa di sapere cosa fosse questo nuovo piatto. Così si fece contagiare dall'energia di Naruto, e lo seguì verso l'Ichikaru Ramen. Aeris sorrise nel vederla così spensierata: da quando Midgar era stata distrutta, era raro vederla così sincera e felice. Konoha era stata una mano santa per tutti.
Alzò lo sguardo al cielo. Si, quella settimana sarebbe stata perfetta.

(Come si sbagliava...)

Nel mondo che non esiste, intanto, Xemnas stava avendo una discussione con Zexion.
-Sei sicuro di quello che fai?- chiese l'albino voltandosi verso il giovane- è una matricola, e non sappiamo ancora di che poteri sia dotata.
-Xemnas, sta tranquillo- disse l'altro- ho studiato quella ragazza, non abbiamo alcun motivo di preoccuparci. Si fida ciecamente di me, farà tutto quello che le chiedo. Il capo dell'Organizzazione XIII lo fulminò con lo sguardo.
-Non lo so- disse- E' meglio aspettare ancora per darle una missione vera e propria.
-L'hai mandata a liberare Demyx- disse Zexion non capendo dove Xemnas volesse arrivare.
-Quella non è una missione, è una prova. Non è così difficile fregare quegli idioti dell'ALBA. Se faranno attenzione saranno fuori in un baleno. Altrimenti vorrà dire che hai puntato sul cavallo sbagliato Zexion.
Il numero dei strinse i pugni. Quell'incapace del superiore stava sminuendo le sue scelte, oh ma gliela avrebbe fatta vedere lui. Ma non ora. Adesso, era meglio continuare a fare il bravo sottoposto.
-Come va con la volpe a nove code?- chiese ad un certo punto il Superiore mentre si dirigeva verso una finestra della Sala dei Sospiri (luogo assolutamente inventato dalla sottoscritta ndMe).
-Leon è riuscito a rintracciarlo- disse il Burattinaio Mascherato- lo ha preso sotto la sua protezione.
-Maledizione, possibile che quei deficienti debbano sempre mettersi in mezzo?!- ringhiò Xemnas, per poi calmarsi e voltarsi verso il numero sei.
-Appena la numero quattordici tornerà- disse- voglio che lei e il numero tredici vadano al villaggio della foglia. -Come desideri- disse Zexion facendo un piccolo inchino, per po aprire la porta.
-Ah, un'ultima cosa,- si fermò sull'uscio, pronto ad ascoltare l'ordine- di a Luxord di prepararsi. Deve fare visita ad un certo Kazekage di Suna...

Dopo varie peripezie, Xaniath e Demyx erano riusciti e sorpassare il corridoio delle trappole, e adesso si accingevano ad uscire dal covo del'Akatsuki.
-Finalmente l'uscita!- disse il biondo mentre un enorme sorriso si dipinse sul suo volto. L'altra non ebbe alcun tipo di reazione alla vista della luce che si avvicinava ad ogni passo. All'improvviso, però, sentì qualcosa tagliare l'aria.
-GIU'!- disse afferrando il musicista per la manica della giacca e per poi buttarlo a terra.
-Ma cosa...
-Dove pensate di andare- disse una voce dietro di loro. Xaniath si voltò, per poi trovarsi a fronteggiare un giovane dai capelli rossi e gli occhi marroni, con addosso l'uniforme dell'ALBA.
-Fuori da qui- disse Xaniath rimettendosi in piedi- perchè, vorresti fermaci?
-Questi sono gli ordini.
Xaniath fece un piccolo ghigno. Attivò il Byakugan, per poi mettersi in posizione di guardia.
-Prima che ti finisca- disse la bionda - potrei sapere il tuo nome?
-Akasuna no Sasori- disse il rosso mentre prendeva un rotolo. La battaglia era appena iniziata.

___________________________________________________

Eccomi con un nuovo capitolo! Allora, si ringrazia:

Killkenny: E chi lo sa cosa farà Naruto...

giodan: eh, lo so. Ho voluto fare il nobody di Hinata un po' più forte del suo Somebody.

Rya: Hai gufato, gli ha beccati. (ahah ^__^ndAkatsuki| Brutti è__é... ndOrganizzazioneXIII)

falcediluna: *prende la tastiera* No grazie, devo vivere per diventare Hokage! *si riappropria della tastiera* grazie per il commento!

Matta_Mattuz: Grazie. sono contenta che ti sia piaciuta!

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Una volta arrivati all'Ichikaru Ramen, il proprietario del ristorante notò subito quei tra ragazzi che accompagnava il nuovo team sette. A dire il vero, sarebbe stato impossibile non notare una ragazza completamente vestita di rosa (peggio di Sakura ndMe| Perchè mi sa tanto di insulto? ndAeris| No, perchè? ndMe), un'altro con un cappotto di pelle nonostante facessero quasi trentaquattro gradi (Che c'è, sento freddo ndLeon| O___O ndTutti) e una ragazza rumorosa quanto Naruto.
Nonostante ciò, servì più che volentieri i nuovi clienti, cercando anche di carpire i discorsi che stavano facendo.
-Allora- disse Naruto cercando di farsi capire anche avendo la bocca piena- voi venite da un'altro pianeta giusto?
-Bè, si- disse Aeris mentre osservava la ciotola di ramen, non del tutto convinta.
-E, com'è questo mondo?
-Ehm... non c'è più?
-Uh? In che senso?- chiese Sakura.
-Ecco, il nostro mondo è stato inghiottito dall'oscurità- disse Yuffie perdendo di colpo tutta la sua allegria.
-Ah... Scusate se noi... ecco...
-Tranquilla Sakura, non fa niente- disse Aeris sorridendole dolcemente- ormai ci siamo abituati a questa cosa. Certo, la nostra casa ci manca, ma finchè staremo insieme, non ci mancherà nulla.
-Scusate ancora... Ma cambiamo argomento. Parlateci un po' di questa organizzazione XIII. Oltre al fatto che sono senza cuore e sono in tredici, non sappiamo nient'altro.
-Giusto... bè, come hai già detto te, Naruto, sono tredici gusci vuoti: Xemnas, il loro capo, Xigbar, il tiratore libero, Xaldin, il feroce lanciere, Vexen, il freddo accademico, Laxeaus, l'eroe del silenzio, Zexion, il burattinaio mascherato, Saix, il mago che danza sulla luna, Axel, soffio di fiamme danzanti, Demyx, il notturno melodico, Luxord, lo sfidante del destino, Marluxia, il leggiadro sicario, Larxene, la ninfa selvaggia, e infine Roxas, la chiave del destino.
-Larxene e Roxas- disse Sai, interessandosi solo all'ora della conversazione- non sono quei due che ci hanno attaccato?
Poi, avvertì un'aura malefica alle sue spalle. Si voltò lentamente, nella speranza che Naruto non lo volesse strozzare di nuovo. Infatti, il biondo era circondato da un chackra rosso, gli occhi dello stesso colore, e stava lanciando contro il povero numero tredici tutte le maledizioni che conosceva.
-Giuro che se prendo quel nanerottolo- disse ad un certo punto- me lo mangio per cena.
******************************
Nel Mondo che non Esiste...
-Che strano- disse Roxas ad un certo punto.
-Che cosa?- disse Axel fermandosi quando sentì le parole dell'amico.
-Mi fischiano le orecchie, come se qualcuno stesse parlando male di me.
******************************
Nonostante la rabbia del momento, Naruto capì perfettamente il seguito del racconto di Leon: I fondatori dell'Organizzazione erano stati i primi sei, i quali erano gli assistenti di un certo Ansem the Wise, che stava facendo una ricerca riguardante l'oscurità e i l'influenza che poteva avere sui cuori. Xehanort, il Somebody di Xemnas, si fece prendere così tanto dalla ricerca, che ne rimase personalmente coinvolto, assieme agli altri cinque. In seguito, Ansem provò a fermarli, fallendo. Quando Sora e gli altri avevano provato a sconfiggere l'Organizzazione nel loro castello, lo scienziato si era sacrificato per salvarli, anche se alla fine ciò si rivelò inutile.
-E chi sarebbe questo Sora?- chiese Sai alzando un sopracciglio, mentre pensava al fatto che Sora fosse un nome generalmente usato per una donna, e invece Leon ne parlava come se fosse un uomo.
-E' il custode del keyblade.
-Il custode di che?
-Del keyblade. E' un'arma potentissima, capace di distruggere tutto, ma, allo stesso tempo, di poter dare la vita.
-Ma come può una cosa che distruggere fare del bene?=
-Dipende da chi la impugna, se vuole usarla per il male o per il bene- disse Yuffie prima di bere quel po' di sugo che era rimasto sul fondo- però, questo ramen è davvero buono. Ptrebbe darmene un'altra porzione per favore?
-Certo- disse Teuchi iniziando subito a preparare la nuova pozione.

Intanto, nell'ufficio dell'Hokage, Tsunade stava pensando se avesse fatto la scelta giusta nel permettere a Naruto di andarsene. Neanche sapeva chi fossero quei quattro ragazzi. E se fossero alleati dell'Organizzazione XIII? O, peggio ancora, dell'Akatsuki? Eppure, quei ragazzi gli erano sembrati così per bene...
La porta si aprì di colpo, e un'affannata Shizune entrò nello studio.
-Tsunade-sama- disse la ragazza quasi urlando. La bionda, vedendola così scioccata, le chiese subito cosa fosse successo.
-E' arrivato un messaggio d'aiuto da Suna- disse l'assistente cercando di riprendere un po' di fiato- Dice che un uomo con una giacca nera abbia attaccato il vilaggio, assieme a delle strane creature bianche, ed abbia sbaragliato metà dei jounin. Penso che sia uno dell'Organizzazione XIII
-O no- disse la Gondaime- chiama Naruto e gli altri, subito. Devono partire per il Suna il più presto possibile.

Nel covo dell'Akatsuki, Demyx assisteva, impotente, allo scontro tra Sasori e Xaniath. Il rosso, non si sa da dove, aveva fatto spuntare dal nulla, tre marionette, tutte fin troppo simili ad un essere umano, e le comandava con estrema maestria. La bionda non sembrava troppo in difficoltà, anche se le numerose trappole nei corpi delle bambole meccaniche avevano rischiato più volte di colpirla.
-Non sei male- disse il marionettista- ma non servirà questa bravura con me, te lo posso assicurare.
Non aveva neanche finito di parlare, che con un colpo ben assestato da parte della numero quattordici aveva distrutto una marionetta.
-Dicevi?- disse la bionda facendo un piccolo sorriso di scherno. Sasori rimase in silenzio, mentre osservava i resti della sua bambola.
-Eeehm, si.... allora.... stavo dicendo... (Che figura di merda)... Mi rimangono comunque due marionette.
Detto questo, una delle due bamble partì alla carica, mentre sulle braccia al posto delle mani spuntavano delle lame rotanti. Xaniath le schivò facilmente, ma l'altra marionetta si era messa dietro di lei e l'aveva catturata.
-Maledizione! Demyx, aiutami!
La marionetta con le lame stava per andarle addosso, ma un getto d'acqua la spedì contro un muro.
-Ma cosa...
Sasori si voltò verso il musicista, che teneva in mano il suo sitar.
-Non ti hanno mai detto- disse il biondo iniziando a suonare- che le donne non si sfiorano neanche con un fiore?

Una volta finito di mangiare, fu il momento per tutti di salutarsi. Naruto stava per andarsene quando Sai gli prese la mano, fermandolo.
-Uhm... Che c'è Sai?- chiese il biondo voltandosi verso il compagno.
-Prima- disse il moro- quando Sakura stava dicendo i nomi degli Hokage, mi sei sembrato strano.
-Eh? In che senso?- chiese il biondo, anche se uno strano brivido di inquietudine gli attraversò la schiena.
-Tu non sei inciampato. Quando Sakura ha detto di non sapere il nome del quanrto Hokage, prima hai fatto una faccia strana, e poi sei caduto. Potri sapere il motivo? Naruto lo osservò a bocca aperta. Come diavolo aveva fatto ad accorgesene.
-Ma no, tranquillo... Sarà stata una tua impressione.
Ora scusa, ma devo proprio andare, ciao!- detto ciò, si liberò della presa del compagno e corse via. LKa'ltro restò a guardarlo per un po, per poi dirigersi verso il suo monolocale. Era certo che il biondo nascondesse qualcosa. Ancora non lo sapeva, ma lo avrebbe scoperto.

_______________________________________________________

Non riesco capire, mi escono capitoli uno più brutto dell'altro, ma perchè?! Sigh! Vabbè, lascio un piccolo avviso. Molto probabilmente, questo sarà l'ultimo capitolo che riuscirò a postare.
Sasuke: Nel senso che è finita la fic? SIIII!!!!!!
Io: Mi spiace per te, ma non è così.
Sasuke: Sigh ç___ç
Per i prossimi due mesi non potrò aggiornare nessuna delle fanfiction che sto scrivendo, in quanto a luglio sono al mare (abbiamo affittato una casa li, purtroppo non c'è il computer e non ho la più pallida idea di dove sia un internet point, perchè al massino mi portavo la chiavetta con i capitoli) e ad agosto in montagna (li proprio non prende internet). A settembre ricomincerò a postare, ma non è detto che qualche capitolo, purtroppo breve, riesca a postarlo durante luglio.
Passiamo ai ringraziamenti:

Matta_Mattuz: Xemnas al rogo... Non è una cattiva idea, considerando che ci ho impiegato tre ora per riuscire a batterlo.

falcediluna: lo scoprirai ra due mesi ^__^ Sorry !

Killkenny: credo lo siano in molti!

giodan: Bè, credo che questi sia più lungo di altri.

Comentate e, miraccomando, ci vediamo tra due mesi ;) !

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


SONO TORNAAAAATAAAAA!!!! Ebbene si ragazzi, la vostra autrice è finalmente tornata da delle lunghe, lunghissime, vacanze!
Sasuke: NOOOOOOOOOO!!!!!!!! *si nasconde sotto il tavolo con in mano una croce* Stammi lontano, essere immondo!
Me: Essere immondo sarà tua sorella, bel cafone che non sei altro. Ti pare questo il modo di darmi il benvenuto? è__é*
Naruto&Roxas: Ben tornata Princess of the Rose. Passate bene le vacanze? ^__^
Me: OH i miei amorini! Ecco, dovresti prendere esempio da loro, che mi trattano gentilmente, come dei veri gentelmen. Si ragazzi, mi sono proprio riposata *si stiracchia*. Pronti ad iniziare?
Metà dei personaggi: SIIIII! ^^
L'altra metà dei personaggi: NO!
Me: E che me frega, almeno non vi devo pagare.
L'altra metà dei personaggi: O__O Quando si inizia? ^^
Me: Ecco, bravi. O bè, non c'è molto da dire. Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia!^^

___________________________________________________________

"Ok" pensò Sasori mentre osservava i volti dei due membri dell'Organizzazione farsi avanti, pronti a combattere "sono nella merda. Se solo ci fosse Deidara..."
-Allora, ragazzino- disse Xaniath facendo un sorrisino- hai due possibilità: o combattere e morire, o lasciarci andare e salvarti la pelle. Che dici?
-1: non sono un ragazzino, ho più di trent'anni. 2: a me non importa nulla della vostra forza- disse il marionettista, mentre dietro di lui altre nove marionette apparvero con un "puff"- posso battervi in qualsiasi momento.
-Non credo- disse la bionda spostandosi una ciocca dal viso- siamo due contro uno bello, non hai speranza.
Demyx si limitò ad annuire.
Poi, una frizzante melodia iniziò a propagarsi nell'aria. Numerose copie d'acqua del musicista si crearono dal nulla, e si accingevano ad attaccare il rosso, che si difese con le undici marionette. Xaniath, nel frattempo, provava ad avvicinarsi, ma le copie erano troppo deboli per le marionette, perciò Sasori si concentrò più su di lei che sul numero nove. Quest'ultimo nel frattempo, approfittando del fatto che il nemico non gli badava molto, cercava di aprirsi un varco per poter fuggire con la numero quattordici, senza successo.
-Xaniath- disse Demyx a alla bionda quando si trovarono spalla a spalla- quanto pensi di poter resistere?
-Ancora per un po'- disse la bionda- ma non credo che resisterà ancora per molto. Ha poco spazio qui, non riesce ad utilizzare molte delle sue tecniche.
-Come fai a dirlo?
-Non lo vedi come si muove? E' logico che questo spazio gli sta stretto, e ciò gioca a nostro vantaggio. Continua ad attaccarlo con le copie, per fargli sprecare più chackra possibile. Poi, cercherò di attaccarlo quando è più debole, e dopo ce ne potremo andare.
Demyx eseguì le istruzioni che la ragazza gli aveva dato. Sasori, dal canto suo, iniziò ad intuire quale fosse il loro piano, e per contrastarli diminuì il numero di marionette, da undici a sette.
"Maledizione, ha capito tutto!"
-Non sono uno sprovveduto- disse il rosso- queste sette marionette basteranno per uccidervi.
-Sasori-danna!!?
-...O no.- sospirò il marionettista mentre, lentamente, voltava la testa verso Deidara, l'aitante artista/terrorista biondo (Perchè terrorista? ndDeidara | Non lo immagini? ndTutti?).
-Che succede, un?- chiese il biondo osservando il loro prigioniero e Xaniath a poca distanza l'uno dall'altra.
-Vattene via, artista da strapazzo, non ho tempo di litigare con te- disse il rosso girando la testa verso i due.
-Artista da strapazzo?!- ripetè il biondo scandendo le parole una ad una- Ma come ti permetti stupida marionetta che non sei altro, un! Ti pare questo il modo di trattare un compagno di squadra, eh?
-Squadra?- disse pacatamente l'artista- io e te non siamo una squadra.
-Lo so bene- disse Deidara, la voce un po' più incerta di prima- però non devi fare tutto da solo, un. Almeno lasciati aiutare, un.
-Vattene- disse il marionettista voltandosi verso di lui- tu e la tua sciocca arte effimera mi siete di intralcio.
La bellezza di ben cinque venette iniziarono a pulsare sulla fronte del biondo che, sentendo nominare la propria arte come sciocca, logicamente si era arrabbiato.
-BRUTTA MARIONETTA DEI MIEI STIVALI!!! COME TI PERMETTI DI OFFENDERE COSì LA MIA ARTE!!!! TU ED IL TUO STUPIDO CONCETTO DI ARTE ETERNA FATE PENA!!!
-P-pena?- adesso era Sasori ad essere un po' arrabbiato- RAZZA DI IDIOTA!! TU ED IL TUO MOMENTO ISTANTANEO POTETE ANCHE ANDARE A FARVI BENEDIRE! QUI SICURAMENTE SEI INUTILE!
-ASCOLTAMI BENE, BELL'IMBUSTO CHE NON SEI ALTRO, LA VERA ARTE è UN ISTANTE EFFIMERO, CHE TI PASSA DAVANTI IN UN LAMPO. CERTAMENTE NON è UNA COSA CHE DURA CENT'ANNI!
-DEIDARA, SEI PROPRIO UN VERO IDIOTA! LA VERA ARTE è UNA COSA CHE TU PUOI AMMIRARE PER TUTTA LA VITA. CERTAMENTE NON UNA COSA CHE DURA TRE SECONDI E VIA!
Mentre i due litigavano su quale fosse la VERA forma d'arte, Demyx e Xaniath gli guardavano con una gocciolina che pendeva dalle loro tempie.
-Xaniath, ma te sai di cosa stanno parlando?
-No- ammise lei- però che dici di approfittarne e darcela a gambe levate?
-Sono d'accordo- disse il biondo, capendo che stare nello stesso luogo dove uno che aveva evocato un'altra dozzina di marionette e un altro che stava tirando fuori dell'argilla (Demyx non sapeva che era esplosiva, però i botti si erano sentiti fino alle prigioni)non era molto sicuro. Così, silenziosamente, i due biondi raggiunsero l'uscita, e tornarono nel Mondo che non Esiste.
Nel frattempo i due artisti continuavano a litigare, fino a che Itachi e Konan, passando di li, sentirono le urla isteriche dei due.
-Ragazzi, la volete piantare?- disse l'Uchiha, stufo di sentirli litigare per la ventottesima volta (Capperi, in pochi giorni hanno litigato così tante volte? ndMe | Macchè, in un giorno solo, e calcola che sono solo le due del pomeriggio ndItachi | O__O Ah ndMe).
Sasori, dopo averlo fulminato con lo sguardo assieme a Deidara, fece un brusco ritorno alla realtà. Sbiancò di colpo (per quanto una marionetta possa sbiancare, si intende) e si voltò a destra e a sinistra, e notò, con sua enorme disperazione, che dei due Nobody non c'era traccia.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO- avete presente quando un personaggio urla e l'inquadratura di estende all'area circostante, poi al paese, poi al continente, eccetera? Ecco, immaginatevi così l'urlo di Sasori, con una faccia simile al famoso quadro di Munch.
-Ma che ha?- chiese Konan osservandolo come se fosse pazzo.
-Ve lo spiego subito- disse il biondo artista mentre immaginava con un ghigno soddisfatto la punizione che sarebbe aspettata a Sasori. Nessuno poteva offendere la sua arte senza venire punito!


Mondo che non Esiste.
Xaniath osservava curiosa l'enorme castello bianco che aveva davanti. Fin'ora, l'aveva visto solo nei sogni della sua Somebody, e doveva ammettere che il castello aveva superato ogni sua aspettativa in quanto a grandezza. L'edificio, infatti, era enorme, con tre torri talmente bianche che sembravano risplendere di luce propria, con alcune finestre grandi e nere. Faceva uno strano contrasto con il resto della città buia e del cielo eternamente nero.
-Bello eh?- disse Demyx con un sorriso- anche io quando l'ho visto la prima volta ero un po' scioccato, però col tempo mi sono abituato.
-Sta zitto- disse la bionda lanciandogli uno sguardo tagliente come le doppie lame di una spada- nessuno ti ha chiesto qualcosa.
-Ehi! Come ti permetti!?- disse il sitarrista- sono più vecchio di te. Perciò devi rispettarmi, chiaro!?
-Non ti conviene darmi ordini, se hai un minimo di gratitudine nei miei confronti. Ti ricordo che se non era per me, te stavi ancora in quelle prigioni.
A quelle parole, Demyx iniziò a sbraitare cose come "Mi sarei liberato da solo" oppure "Non ho bisogno del tuo aiuto", ben sapendo che lei diceva la verità.
D'altro canto, Xaniath non lo stava minimamente ascoltando. Stava ripensando al ragazzo biondo che aveva visto nel covo dell'Akatsuki. C'era un qualcosa in lui, che l'aveva fatta sentire... strana. Come se un sentimento simile alla nostalgia si fosse impossessato di lei. Poi, le apparve in mente il volto di una ragazzo, biondo, con gli occhi azzurri e la pelle ambrata. Scosse la testa, e l'immagine sfumò.
-Ehi che hai?- chiese Demyx osservando lo strano brivido che aveva scosso le spalle della Nobody.
-Niente- disse- sento solo un po' freddo. Entriamo? Qui fuori si congela!


"-Naruto, Sai, Sakura. Voglio che andiate subito a Suna per aiutare il Kazekage. Sembra che un membro dell'Organizzazione XIII stia attaccando il villaggio. Vi accompagnerà il team 10. Conto su di voi."
Queste erano state le parole testuali di Tsunade. Yuffie aveva insistito per accompagnarli, perché "-Voglio vedere ogni cosa di questo mondo. Sembra così affascinante!-"
Ora, ecco il problema: Leon gli aveva detto che sarebbe venuto anche lui, e che gli avrebbe accompagnati con la Gummiship, la loro astronave, non solo perchè così avrebbero fatto prima, ma anche per fargli conoscere Peperino e Pippo (e già dai nomi si capiva che c'era sotto qualcosa ndNaru,Sai,Saku).
I due team avevano accettato, anche perchè non c'era motivo per non farlo, anche se Shikamaru non era molto convinto di combattere a fianco di tre persone che neanche conosceva. Solo che erano due ore che aspettavano, e questa Gummiship non si faceva vedere.
-Ma quanto manca prima che questa cosa arrivi?- chiese seccato Shikamaru mentre fregava qualche patatina a Chouji.
-Poco, Paperino ha detto che stanno arrivando- disse Aeris, chiudendo la piccola radiolina tascabile con la quale si teneva in contatto con l'astronave.
-Paperino e Pippo. Questi nomi non mi dicono nulla di buono- disse una bella ragazza bionda, con gli occhi azzurro-chiaro. Sai mantenne una espressione neutra, mentre continuava a disegnare (*controlla cosa c'è sopra* Vediamo che disegni di bello... O____O TI ADORO!!! *lo abbraccia e lo immette nella sua lista bianca* ndMe |Eheh grazie autrice, sapevo che ti sarebbero piaciute quelle tavole, considerale un regalo per il tuo ritorno ndSai |- ___-Che ruffiano ndSasuke | Che c'è disegnato sopra? ndTutti? | Eeeh sapeste ndMe&Sai).
-Ehi, lo sentite anche voi questo rumore?- disse ad un certo punto Naruto, mentre avvertiva una specie di rimbombo lontano.
-Si, ma cos'è?- chiese Chouji alzando lo sguardo.
-E' la Gummiship che si avvicina- disse Leon.
-Ah.
In effetti, in lontananza si vedeva un puntino arancione che si avvicinava velocemente. Poco dopo, una astronave atterrò nella piccola radura dove i due team la stavano aspettando.
-E questa sarebbe la Gummiship?- chiese Sai osservando la navicella. Sinceramente, se la aspettava un po' più grande. Come ci sarebbero entrati li dentro, lo sapevano solo i Leon e le due ragazze.
-Già- disse l'ex SeeD- lo so che a prima vista sembra piccola, ma in realtà è molto spaziosa.
Sai non sembrò lo stesso convinto.
Lo sportello della navicella si aprì, e due ombre, una decisamente bassa, e una decisamente alta, si avvicinavano.
-Ragazzi- disse Yuffie tutta allegra- ecco a voi Pippo e Paperino!!

-Sasuke-kun, ti sei ripreso?!?!?!?!- chiese Karin arpionandosi al braccio dell'Uchiha, controllando che non fosse ferito. Per fortuna, Tifa conosceva numerose magie curative e Sasuke si era ripreso quasi subito (Con enorme dispiacere per tutti ndMe | Ma la vuoi piantare! ndSasuke).
-Si Karin, sto bene, ora, fammi l'enorme piacere di staccarti da mio braccio- disse, nel tentativo di scrollarsi di dosso lei e il suo abbraccio "stile polipo del cavolo".
-Sei proprio sicuro?
-Si- una venetta.
-Ma proprio sicuro sicuro sicuro?
-Si- due venette.
-Ma proprio sicuro sicuro sicuro sicuro sicuro?
-Aridaie, SI!- tre venette.
-Ma sei proprio...
-Karin.
-Si, Sasuke-kun?
-Chiudi quella boccaccia!è__é
-Ma...ç__ç
-è___________________é
-Sigh ç__________________ç
Mentre il nostro maleamato Sasuke tentava di scrollarsi di dosso la piovra umana, nell'altra camera Cloud stava facendo quattro chiacchiere con Suigetsu e Juugo (anche se quest'ultimo non parla mai)
-Allora, spero che sia tutto chiaro ciò che dobbiamo fare.
-Si- disse lo squalo- solo mi sorprende che Sasuke abbia accettato di allearsi con voi. Non so, non mi sembra il tipo. (Ti basti sapere che alla parola Akatsuki il suo cervello bacato ha fatto Alba= Itachi= vendetta ndMe | Aaah, ora è tutto più chiaro ndSuigetsu).
-Abbiamo i nostri metodi (vedete sopra). Comunque, non credo che si fidi completamente di noi.
-Come se si fidasse del suo team, del resto- commentò Juugo con voce neutra.
-Bè, non siete suoi amici?- chiese Tifa entrando nella stanza in quel momento.
-Amici- Suigetsu fece una faccia pensierosa- più che altro, abbiamo degli interessi in comune. Ma da qui all'amicizia ne passa.
-Oh- disse la mora sedendosi su una delle poltrone del salone della casa abbandonata dove avevano portato i quattro ragazzi.
-Comunque, ora priorità è sconfiggere l'Organizzazione- disse il biondo- non ho escluso la possibilità che l'Akatsuki partecipi all'attacco, anche se non come alleata. Ma tutto può accadere.
-Mi sembra piuttosto probabile, visto che entrambi cercano i bijou. L'Akatsuki ne ha presi otto, non se li farà prendere facilmente.
-Non è questo il punto, Juugo. Quello che intendo, e che l'Organizzazione Alba potrebbe non partecipare non perchè non voglia o non le interessa, ma perchè potrebbero essere tutti passati a miglior vita.
Il ragazzo annuì, ricordando come quei due uomini vestiti di nero gli avessero stesi con un colpo solo. Non era da escludere che l'Akatsuki, per quanto forte, potesse non sopravvivere ad una attacco di tutti i membri.
-Ma basta parlare di missioni- disse il ragazzo squalo che, con un sorriso malizioso, si rivolse alla mora- tu ti chiami Tifa, no?
-S-Si- disse la ragazza mettendosi in allerta. Quello sguardo non le piaceva.
-Prima non ci siamo potuti presentare per bene- disse alzandosi e porgendole la mano- comunque, io sono Suigetsu, e sono contento di fare la tua conoscenza, pupa.
-E-EH?
Lo squalo si sedette vicino a lei, con un sorriso a trentadue denti aguzzi.
-Lo sai che sei davvero carina?- disse il giovane, osservando di sfuggita le generose forme della mora- Che ne dici se alla fine di tutta questa storia, io e te usciamo insieme, eh? ^__^
Tifa lo osservò, sconvolta. Quel ragazzino ci stava provando con lei!
-M-Ma n-non c-credi che i-io sia un po' t-troppo grande per te?^^'- chiese, con un sopracciglio un po' tremante.
-Affatto, mi piacciono le ragazze mature ^__^! Ahi!- riuscì a finire il ragazzo prima che Juugo lo prendesse per un orecchio e lo rimise al suo posto.
-Frena gli ormoni, Casanova, prima l'Organizzazione, poi potrai limonare.
-M-Ma...
L'altro gli lanciò un'occhiata così gelante, che Suigetsu non potè far altro che starsene al suo posto, borbottando qualcosa come "Con voi non ci si può mai divertire".

Naminè sedeva nella solita stanza bianca, fissando inespressiva il ritratto del numero tredici. C’era un qualcosa che non le quadrava in quella figura, ma non sapeva cosa. Ad un certo punto, sentì la porta aprirsi e nascose il suo album segreto in un cassetto.
- Ehi!- un ragazzo biondo con gli occhi azzurri la salutò allegramente.
-Oh, ciao Roxas- disse la ragazza mettendosi un po’ più composta sulla sedia.
-Che fai di bello?- chiese il ragazzo sedendosi vicino a lei.
-N-Nulla. Disegno, come al solito- disse lei mostrandogli un nuovo disegno, la figura di un ragazzo intrappolato dietro delle sbarre enormi, sullo sfondo dei grandi occhi rossi.
-E’ lui! E’ quel baka di un biondino!- disse con un sibilo Roxas mentre nella sua mente immaginava ogni tortura possibile da infliggere al cercotero della Volpe a nove code.
***********************************************************
Etciù!!!!
-Ohi, Naruto che hai?
-Ma che ne so. Qualcuno sta parlando male di me! Sai….
-Giuro che non sono stato io!
-Bugiardo!
-...AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Naruto, ti prego non lo ammazzare!
***********************************************************
R-Roxas stai bene?- chiese la bionda preoccupata dalla strana aura che si era formata attorno il corpo del biondo.
-Eh? Ah si!- disse l'altro tornando in se- Comunque, ero venuto a vedere come stavi.
-Chi, io?
-E chi altri se no?!- disse sorridendogli.
Fu in quel momento che Naminè sentì un dolore all'altezza del petto. Era un senso vuoto che provava da tanto, troppo tempo. Da quando era entrata nell'Organizzazione. Quando il Nobody di Sora non era con lei, stava bene, per quanto una persona senza cuore potesse esserlo. Eppure, quando gli stava accanto, sentiva quella sensazione era opprimente, come se la cosa che doveva batterle nel petto dovesse accellerare di colpo.
-Sto bene, si.
-Mi fa piacere- sorrise, e la sensazione di vuoto aumentò- forse è meglio che vada, prima che MArluxia venga a controllarti.
-Si, forse è meglio.
Il numero undici aveva espressamente vietato a Roxas di avvicinarsi alla ragazza, poichè, secondo lui, ciò era un'inutile distrazione.
-Allora ci vediamo.
Dopo averle dato un bacio sulla guancia (il vuoto aumentò in maniera insopportabile). Uscì dalla stanza bianca.
Naminè rimase a fissare il vuoto per qualche minuto, poi riprese l'album e ricontrollò, e capì dov'era l'errore: non era riuscita a riprodurre la lucentezza negli occhi blu del ragazzo.

-Merlino! Merlino!!!- Kairi iniziò a correre, raggiungendo subito la casa dell'anziano mago dalla folta barba bianca.
-Kairi, che è successo?- chiese preoccupato il vecchio, notando le lacrime che sgorgavano dagli occhioni blu della ragazza.
-Riku si è svegliato!

______________________________________________________________


Questa volta credo di aver fatto un capitolo molto più lungo degli altri. Ma questo per farmi perdonare dei due mesi in cui sono mancata!
Sasuke: Ma non potevi startene in vacanza!
Me: Guarda, non sai quanto l'avrei voluto. Purtroppo è iniziata la scuola. E poi mica potevo lasciare le mie lettrici senza una finale! ^^
Sasuke:Ma chi, quei quattro gatti che leggo questo schifo?!
Me: S-Schifo?
Sasuke: Eh già! Non te lo dicono, ma lo pensano tutte, perchè è la verità!
Me: Cattibo!!!!!!!!!!! ç_____ç
Naruto: Oh andiamo Princess, non piangere! Sasuke, dovresti vergognarti, le ragazze non si fanno piangere! è__é
Sasuke: Ma...
Naruto: Se proprio un cafone! Sarà pure vero che sono tante quelle che ti vengono dietro, ma non sai proprio come comportarti con una donna!
Sasuke: Come se te lo sapessi, no?
Roxas (passandole un fazzoletto): Tieni autrice.
Me: ç__ç Grazie Roxy!
Itachi: non stare ad ascoltare quell'idiota di mio fratello. E' solo geloso perchè non sa scrivere una storia.
Sasuke: EHI!
Me: Dici?
Itachi: Certo!^__^
Me: Grazie Icchan. Vabbè, ora passiamo ai ringraziamenti! E con te faccio i conti dopo!
Sasuke: O__O' Oh oh...
Si ringrazia:

giodan: Confermo. Vedi, avevo in mente la fanfiction da un po', ma non sapevo come farla iniziare. Quel video mi è servito! Comunque, però devi ammettere, mia cara (o caro, sei maschio o femmina?) che nel video non c'è Suigetsu che ci prova con Tifa! ^^

Black_cat: Salve! Sono contenta che la ficcy ti piaccia. Gaara lo vedrai nel prossimo capitolo.
RockLee: Sati tranquilla, tutina, noi non ci lasceremo mai, mai, mai ,mai. Sei il mio tessssoro.
Tutti: O____O OMG!
Me: Qualcuno chiami un esorcista, abbiamo un posseduto, qui!

Rya: Rieccomi qui! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!

falcediluna: *Pain prende la tastiera* Occhio per occhio, ragazza mia! *fa un occhio nero a Pain e a tutti i suoi corpi* Non provarci mai più, chiaro Pain! è__é
Pain: S-Si (Accidenti, quanto assomiglia a Konan quando si arrabbia!)

Killkenny: Purtroppo, lo spazio era limitato.

Bene, ho finito! Vi ringrazio in anticipo per i commenti e...
Sasuke: Sempre che ci siamo!
(Due secondi dopo, Sasuke è ridotto ad una sostanza informe non meglio identificata)
Commentate!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Tremava. Per la prima volta, nella storia ninja, nella storia umana, nella storia che ve pare, una marionetta tremava di paura. Non perchè aveva davanti un nemico molto più forte lui, ma perchè si trovava davanti gli sguardi a dir poco furibondi di tutti i membri dell'Akatsuki, tranne uno, quello compiaciuto del suo partner Deidara. Per la prima volta, da quando da piccolo era stato beccato da sua nonna a spiare le bambine che giocavano al parco (solo il nostro Signore sa cosa sua nonna Chikio gli fece) Akasuna no Sasori se la stava facendo sotto!
-Sasori- cominciò Pain mentre con le mani stringeva una di quelle palline anti-stress ("casualmente", quest'ultima aveva la forma del povero marionettista)- che ca... spio e successo? (Deco pur sempre mantenere un contegno, no?ndPain)
-E-e-e-e-e-ecco, i-i-io...
-Perchè i prigionieri non sono prigionieri?- continuò il mezzo rosso mentre strappava la testa del pupazzetto.
-O____O O santa pace- sussurrò il poveretto facendosi piccolo piccolo- ecco, capo, io posso spiegare. Stavo combattendo contro quel ragazzo e un'altra ragazza bionda che era con lui. Gli stavo tenendo testa, poi però...
-Poi, cosa?
-E' sbucato quell'idiota di Deidara che ha rovinato tutto!
Il biondino in questione si ritrovò addosso sei paia di occhi furibondi e uno sorridente (indovinate di chi).
-Deidara- sussurrò a denti stretti Pain, con gli occhi iniettati di sangue- che è successo?!
Stavolta, toccò a Deidara tremare, e a Sasori sogghignare.
-Bè... io... n-non è come sembra, giuro!
-Ah, no?- disse l'altro con il sopracciglio destro leggermente tremante (e con leggermente, si intende che sembrava aver preso vita propria e che stesse avendo le convulsioni)
-Vede, capo... io ero andato in aiuto di Sasori... perchè avevo sentito il rumore della battaglia... però quando sono arrivato, non solo mi ha insultato, ma ha anche detto che l'arte non è una cosa di pochi attimi! Capisce, Pain-sama! Ma come si può dire una sciocchezza del genere!!!?
-Non provare a rigirartela come ti pare, terrorista dei miei stivali!!!!- esclamò il marionettista ritrovando il suo self-control- Mi sono distratto a causa sua! Non lo ascoltate!
-Guarda che eri tu quello che doveva combattere contro quei due. Io non centro nulla!
-Cosa?! Ma sentitelo! Se non era per te, a quest'ora avevamo un secondo prigioniero! è__é
-Non è colpa mia se tu e le tue eterne marionette non sapete combattere contro due ragazzini! è___é Se c'ero io...
-Se c'eri tu eravamo saltati tutti per aria! (Non ha tutti i torti ndMe&Akatsuki | Fatevi gli affari vostri! è__é ndSasori&Deidara)
-Ma almeno non sarebbero fuggiti!
-Ma noi saremo morti sotto le macerie, grazie alla tua concezione istantanea!
-Embe!? QUELLA, è la vera forma d'arte!
-No!
-Si!
-Nooo!
-Siii!
-NO!
-SI!
-NOOO!!!
-SIII!!!
-TI HO DETTO DI NO!!!! è__é
-E IO INVECE TI DICO DI SI!!!!! è___é
-E NOI VI DICIAMO DI FARLA FINITA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- dissero in coro tutti i membri dell'ALBA, iniziando a pestare selvaggiamente i due poveri artisti, che in un attimo si trovarono con costole rotte, braccia e gambe sfasciate, mezzi ciechi e senza un dente o naso sano. Avranno un ricordo eterno della parcella del loro medico curante.

Adesso, passiamo ad altro.
Dopo esserci assicurati che la nostra kitsune non volesse più attentare alla vita del povero artista, ecco l'espressione che Naruto, Sakura, Sai (se pure lui ha una faccia così, c'è da preoccuparsi), Shikamaru, Chouji e Ino avevano il quel momento: O_______________________O WTF!!!!??? e OMG!!!!!
Facce tutt'altro che incomprensibili, visto che i sei ninja si erano ritrovati davanti non due uomini, ma bensì una sottospecie di cane dalla faccia non troppo sveglia e un papero.
Adesso, questi ultimi fissavano i giovani con aria sospetta. Leon gli aveva parlato di sei validi guerrieri, non di sei ragazzini uno più strano dell'altro: una con i capelli rosa (Ma che hanno che non va? T__TndSakura) , un altro con delle strane linee sulle guance che sembravano baffi (Non è colpa mia se ho questa cicatrici, gentile “regalo” di Kyuubi-__-‘ ndNaruto), un altro ancora aveva la pelle così pallida che sembrava un cadavere (-__-Ora non esageriamo ndSai), un'altra sembrava la tipica bionda ochetta (EHI è__é! ndIno), un altro aveva i capelli che sembravano un ananas (O_O Davvero?! ndShikamaru), e l'ultimo sembrava un gigante per quanto era grosso. (Grosso a chi? è__é ndChouji)
Insomma, nessuno si aspettava ciò che avevano davanti.
-...E questi sarebbero Paperino e Pippo- disse Shikamaru con una strana gocciolina pendente dalla tempia.
-Que fafcsghk cob qvesbs?- chiese Paperino molto arrabbiato!.
-AAAH!!! PARLA!!!- urlarono Ino e Sakura, la prima era saltata in braccio alla seconda.
-O__O Ma che ha detto?- chiese Chouji più confuso che mai.
-Ayack (come si scrive il verso che fa ogni tanto Pippo?)Scusatelo, purtroppo soffre di una leggera forma di dislessia. Ha detto: "E con questo che vorreste dire?"- disse l'altro- comunque, io sono Pippo, mentre lui è Paperino, come penso abbiate già intuito. E' un piacere fare la vostra conoscenza.
-S-Salve- disse Naruto stingendogli la mano. Intanto, Sakura si accorse della situazione in cui si trovava, e cioè Ino in braccio a lei, con gli arti superiori saldamente ancorati al suo collo.
-...Ino...
-Eh?- disse quest'ultima voltandosi verso la rosa.
-Scendi. Immediatamente. Dalle. Mie. BRACCIA!!- e fu così che la bionda si ritrovò col sedere per terra.
-Ma sei scema!?! Cavolo, mi hai fatto male!
-Che c'è Ino-pig, non sai sopportare un po' di dolore?- chiese la rosa con un ghigno derisorio. L'altra si irritò.
-Guarda, mia cara fronte spaziosa, che il dolore lo sopporto perfettamente. Del resto, non sono io quella che si arrabbia per ogni singola cosa- disse la bionda con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
-Intendi dire che sono permalosa?- chiese la rosa con una venetta pulsante sulla tempia.
-Perchè, non lo sei? Ogni volta che ti arrabbi, le persone che ti stanno intorno devono correre via, altrimenti rischiano di essere travolte dalla tua furia omicida.
Insomma, le due iniziarono a litigare, fregandosene altamente dei due nuovi arrivati e dei loro team, che le guardavano con una goccia pendente sulla tempia.
-Ma qukaiqn wioniq qiiqom?- chiese Paperino rivolgendosi a Naruto e Sai. Questi ultimi lo fissarono come se venisse da un altro pianeta.
-Ha detto, "Ma fanno sempre così?"- tradusse Pippo.
-Ah, bè... si- rispose Naruto mettendo una mano dietro la testa.
-Va bene ragazzi- intervenne Aeris prendendo la parola- non credete che sia ora di andare?
-Effettivamente- disse Shikamaru avvicinandosi al pennuto- scusi signor oca, potrebbe portarci a Suna, per cortesia.
Ad essere chiamato “oca”, il suddetto volatile in questione si avventò sul povero Nara, iniziando a strangolarlo.
-Qua quebek quu quihuqi, quqai auiioo qi uyq y! Qoiu qu qaerrq!!!!! (Traduzione Italiano:Paperinese: Brutto idiota che non sei altro, come ti permetti di chiamarmi oca! Io sono un papero!!!)
-A-Ai-i-iuu... to..o.
-Peperino lascialo!- lo minacciò Yuffi prendendo un kunai. Ma l'altro, invece di lasciarlo, iniziò a prenderlo a bacchettate sulla testa con il suo scettro magico.
-Potete aiutami a prenderlo?
-Certo Yuffie- risposero Naruto e Chouji tentando di staccare i due, senza successo.
E fu così che i tre ninja cercarono di staccare Shikamaru dalle grinfie di Paperino, sotto lo sguardo attento di Sai che disegnava tutta la scena. Nel frattempo, Ino e Sakura continuavano a litigare e Pippo e Aeris parlavano tranquillamente, non avendo nulla da fare.
Ora, immaginatevi come doveva stare quel povero bonaz... cioè, volevo dire, ragazzo di Leon. Infatti, il suddetto ex SeeD se ne stava in un angolo, con un numero imprecisato di venette sulla testa che aumentavano ad ogni schiamazzo dei ragazzi davanti a lui. Alla fine, sorprendendosi lui stesso della sua pazienza, con voce calma, un po’ traballante, ma calma, chiamò il piccolo gruppetto, ricordandogli che dovevano andare a Suna per aiutare il Kazekage.
-Giusto! Meglio partire subito!- disse Naruto, trovando subito consensi nel gruppo, tranne che in Paperino, che con bava alla bocca e occhi iniettati di sangue, cercava di divincolarsi dalle braccia dell’Akimichi, inutilmente.
Dopo tante peripezie, i due team riuscirono a partire. Ma non sapevano che spettacolo si sarebbero trovanti davanti una volta giunti nel Villaggio della Sabbia.

Proprio li, nello stesso momento, il giovane capo villaggio si teneva la testa tra le mani, mentre provava a creare un piano che potesse fargli vincere la battaglia. I migliori jounin e chuunin di Suna erano stati sbaragliati con una facilità impressionante, e strane creature bianche stavano facendo strage tra i civili.
Sentì la porta aprirsi. Voltandosi, vide una ragazza bionda con gli occhi acquamarina.
-Gaara- disse lei con sguardo stanco, insolito per una con il carattere forte come il suo- che dobbiamo fare?
Il rosso la guardò, per poi tornare ad osservare la cartina del villaggio che aveva davanti. Gli aiuti da Konoha sarebbero arrivati tra minimo tre giorni, ed erano rimasti quasi senza difese.
-Non lo so Temari. Non lo so.

Mondo che non Esiste.
Nella sala dei Tredici Troni, si era aggiunto un posto a sedere, occupato da una bella ragazza bionda, con gli occhi bianco-grigio e un viso troppo dolce per l’espressione austera che aveva in quel momento. Non le donava.
-Allora, Xaniath, numero quattordici- cominciò Xemnas osservandola con sguardo neutro- sei contenta di essere entrata nell’Organizzazione XIV?
-Perché, un Nobody può essere contento?- chiese l’altra poggiano la testa su una mano.
-No. Questo vuol dire che non hai strane idee su chi siamo. Meglio così. Zexion ti ha spiegato la tua missione?
La bionda annuì.
-Bene. Il numero sei sarà il tuo tutore. Per qualsiasi cosa, chiedi a lui.
-Xaniath- disse Laxeaus guardandola sospettoso- spero che tu sappia con chi hai a che fare. Se sbaglierai, verrai punita, lo sai questo?
-Sinceramente, non me ne importa nulla- disse lei guadagnandosi un’occhiataccia- adesso vorrei solo andare a riposare.
-Lo fari più tardi- disse il Superiore- ho una missione per te e per il numero Tredici. Andate a Konoha, e uccidete l’Hokage. Ah, prima che tu replichi, voglio avvisarti: quello che io dico, è legge.
La bionda annuì, stanca. Quella nuova “non vita” già gli stava stretta.

___________________________________________________________

Chiedo scusa per il ritardo, ma la scuola mi ha preso un sacco in questi giorni. Comunque volevo ringraziarvi tutti per aver commentato, per aver fatto arrivare questa mia fanfiction a 100 commenti! Grazie!! Grazie! Grazie!!!
Sasuke: O__O Lo ammentto, non me lo aspettavo.
Io: Ahah, hai visto, mio caro EMO-kid che la mia fanfiction non è così brutto?
Sasuke: Io continuo a considerarla uno schifo.
Io: ç__ç Cattibo...
Naruto (tappando la bocca a Sasuke): Tranquille, autrici, stava solo scherzando! Non voleva dire sul serio^__^'
Autrici (Rimettendo apposto cannoni, spade, lancie, ecc): ah, ecco...
Passiamo ai ringraziamenti veri e propri:

Ikumi91: Grazie per il commento!

Bloodlily: Hai ragione! Vanno tutti contro l'organizzazione XIII, quando loro volgiono solo un cuore! Non è giusto! Grazie per il commento, comunque!

Sapphire: Grazie per la protezione, ma soprattutto sono contenta che ti piaccia la fanfiction!

falcediluna: Spero che questo capitolo si avvicini un po' a come lo avevi immaginato.

nueblackcrowfriend: Per il nome dell'arma di Saix, io aveavo letto su Wikipedia che era una spada. Per questo l'ho chiamata così. Comunque, sono contenta che la fanfiction ti piaccia.

Rya: Grazie! ^__^

KillKenny: Sta tranquilla, ci sarà una svolta, non c'è bisogno che paghi qualcuno. Rispalmia i soldi. Vedrai che accadrà.

giodan: ah scusa carO. Comunque, non penso che ci sarà una DemyxXLarxene, sorry!

E' ora dei saluti, ma prima, una piccola scenetta accaduta mentre leggevamo i commenti (e con leggevamo si intende io, Sasuke, Naruto, Roxas, Itachi e Axel)

Io*leggendo i commenti e ballando la samba*: 100 commenti! 100 commenti! 100 commenti! YEAH!!! Che bello!
Sasuke:...
Roxas: Ohi, che hai?
Sasuke: MA PERCHè MI ODIANO TUTTI QUANTI!!!? CHE HO FATTO DI MALE!!? T___T
Naruto: Ti ho già fatto la lista una volta, non ti basta?
Sasuke: Ma quelli non sono motivi!
Naruto: E allora che sono? Indovinelli?
Sasuke: Cavolate, ecco cosa sono! Io voglio motivi veri!
Itachi: A me sembrano motivi più che validi.
Sasuke: Tu devi stare zitto, capito!? è__é
Itachi *attivando lo Sharingan*: Come ti permetti di parlarmi in questo modo?
Axel: Calma calma, non litigate, su, non c'è motivo! Piuttosto, godetevi la festa che l'autrice ha organizzato per i 100 commenti!
Sasuke: O andiamo, per un centinaio di commentucci, che sarà mai.
Roxas: -__- E poi ti chiedi perchè ti odiano.

E dopo questo sclero mentale, vi ringrazio ancora, e miraccomando:

COMMENTATE!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


La prima domanda che si era fatto era stata "Dove sono?"
L'unica cosa che vedeva attorno a se era bianco. Tanto bianco. Iniziava a detestarlo, quel colore che aveva iniziato a perseguitarlo da quando era entrato a Castle Oblivion. Prima pensava che sarebbe potuto essere la sua salvezza dal nero dell'oscurità. Ma quando si era scontrato con l'Organizzazione, tutto era diventato bianco. Troppo.
Non aveva più aperto gli occhi da allora. Si era categoricamente rifiutato di svegliarsi, preso dalla paura di ciò che avrebbe visto. Aveva preferito il nero buio alla bianca luce.
Ma ora, il letargo era finito. Doveva andare avanti, continuare a vivere, per proteggerla, come promesso.

-SORA!
-Prenderti cura di Kairi.
-SORA, NOOO!!!

E così, aprendo gli occhi, si era trovato nuovamente immerso nel bianco.
Non aveva realizzato subito di essere dentro una capsula. Lo capì solo quando vide il bianco sostituito da colori veri. Viola, verde, blu, rosso... Non gli erano mai parsi tanto belli. E allora notò la stanza e la cupola a forma di fiore che lo aveva curato per tre mesi.
Piano piano, mentre i sensi si stavano risvegliando uno a uno, sentì la morbidezza della stoffa tra le sue mani, un caldo guanciale accoglieva la sua testa argentata. Si girò, mettendo a fuoco il classico disordine che regnava nello studio di mago Merlino, e due figure, una rossa e l'altra azzurra; riconobbe Kairi, in lacrime, e l’altra proprio dell’incantatore, un'espressione sorpresa sul volto anziano, intenti a discutere. Si concentrò, cercando captare di cosa stessero parlando.
-Eppure- disse il vecchio mago mentre consultava dei fogli- non deveva riprendersi per almeno un anno. E' proprio forte, questo ragazzo.
-Lo so- disse la rossa sorridendo, asciugandosi le gocce salate che scendevano sulle guance rosee- l'ho sempre saputo. DOVEVA svegliarsi.
Avrebbe voluto chiamarla, ma a malapena aveva la forza per tenere aperti gli occhi, figuriamoci per usare la voce o muovere un singolo muscolo, senza, per altro, avvertire un grande dolore.
-...k..a- niente. Non usciva nulla dalla sua bocca. Solo in quel momento si accorse del tubo che aveva ficcato nella gola. "Maledizione", pensò. Doveva cercare di attirare l'attenzione dei due.
-Tra quanto torneranno Leon e gli altri?
-Tra una settimana. Cloud dovrebbe partire subito con il suo gruppo, gli anticiperà nella Città di Mezzo.
Che? Gruppo? Città di Mezzo? Ma di che stanno parlando?
-Siamo sicuri che possiamo fidarci di loro, vero?- chiese Kairi, sedendosi su una sedia.
-Certo- disse Merlino sorridendo- ho controllato personalmente ogni singola informazione su di loro. Stai tranquilla.
-Non mi fido. Perchè dobbiamo chiedere aiuto anche a dei criminali?- chiese la rossa, voltandosi irritata verso il mago.
-Ti ho detto di stare calma. Quei quattro ragazzi che Cloud sta portando qui sono molto più deboli di noi, non ci vorrà molto per batterli, se ci attaccheranno. E dubito che lo faranno.
Nuovi alleati? Criminali? Ma che è successo mentre dormivo?!
All’improvviso, Riku notò che Merlino si stava avvicinando a lui. Lo vide allunare una mano verso il tubo che aveva su collo, per poi staccarlo. Avvertì una vago dolore, come la pelle che viene tirata e in parte staccata. Poco dopo, si mise a sedere, nonostante i giramento di testa che avvertì quasi subito.
-Ben svegliato Riku- disse il vecchio per poi lanciargli un Energiga, che mise quasi subito in forze il giovane argenteo- dormito bene?
-Più o meno- disse l’altro con voce leggermente roca, avvertendo la gola secca. Non si sorprese quando vide davanti a se un bicchiere d’acqua sospeso in aria. Lo afferrò, per poi bere un lungo sorso. Si sentì subito meglio.
-Non bere troppo in fretta- disse Kairi prendendo il bicchiere e poggiandolo sul comodino- rischi di vomitare. E’ tanto che non prendi qualcosa che non siano flebo.
-Ridammelo- disse ricominciando a sorseggiare, stavolta più lentamente.
-Immagino che tu abbia sentito la nostra conversazione, allora, cosa ne pensi?
-Vorrei che approfondiste l’argomento, che cos’è questa storia di alleati da altri mondi? Ma soprattutto, chi sono loro?
-Sarà il caso di ricominciare dall’inizio- disse il vecchio mago sedendosi su una poltrona. Battè un paio di vote le mani, e un vecchio libro si posò delicatamente sul grembo di Riku. Si aprì alla prima pagina, mostrando l’immagine di un castello bianco, sullo sfondo una grande luna dall’insolita forma di cuore.
-Immagino che ricordi dell’attacco alla fortezza dei Nessuno, vero?
Che domanda sciocca. Come poteva dimenticarla. In quella battaglia era rimasto quasi ucciso, oltre ad aver perso il suo migliore amico. Probabilmente, sarebbe rimasto segnato a vita. Tuttavia, si limitò ad annuire.
-Bene. Devi sapere che, quando Sora è morto, l’Organizzazione si è impegnata a cercare un altro modo, diciamo, più soft, per potere aprire Kingdom Hearts. Agendo nell’ombra, è andata in vari mondi, per fortuna senza trovare qualcosa o qualcuno che potesse essergli utile, almeno finchè non sono arrivati in un mondo, diciamo, un po’ particolare.
E qui, le pagine del libro iniziarono a scorrere autonomamente, fino a fermarsi sull’immagine di un mondo che Riku non aveva mai visto. Nella pagina a destra, c’era una didascalia delle varie città e località di quello strano pianeta.
-In questo mondo, abitano nove potentissimi demoni, i bijou. Devi sapere che la loro forza, messa assieme, è capace di aprire il Regno dei Cuori.
A quella notizia, i bianco spalancò gli occhi. Era certo che Kingdom Hearts si potesse aprire solo grazie ai cuori che vi venivano immessi. Questa era una novità per lui.
-Immagino che l’Organizzazione se ne sia già impadronita.
-No. Anzi, non ne hanno neanche uno. Vedi, c’è anche un altro gruppo di criminali, chiamato Akatsuki, che cerca questi demoni. Hanno otto bijou, per adesso. Ne manca uno solo, quello di una volpe, che Leon è andato a prendere personalmente. I Nobody non ne hanno neanche uno, per il momento.
-C’è qualcuno, oltre a noi, che riesce a tener testa ai Nessuno?!- chiese, incredulo, il ragazzo agitandosi, provocando così un fitta al petto.
-Calmati Riku. Stai giù, devi ancora riposare- disse Kairi cercando di farlo sdraiare, ma l’altro fece resistenza, cosciente del fatto che steso sul letto avrebbe fatto fatica a tenere gli occhi aperti e ad essere concentrato su ciò che Merlino gli stava dicendo.
-Tranquilla Kairi, penso che ormai stia bene. Comunque, ha ragione, evita di affaticarti, o non ti riprenderai mai. Dove ero rimasto? A si… Allora, sembra che qualcuno ci riesca, anche se a fatica. Per questo, stiamo cercando di farceli alleati. Cloud ha chiamato poco fa, dicendo che è riuscito a convincere un gruppo di ragazzi. Adesso stiamo aspettando la telefonata di Re Mickey e di Leon.
-Capisco- disse l’argenteo. Poi gli venne in mente una cosa.
-Prima stavate parlando di criminali. Che volevate dire?
-Bè, vedi… il gruppo che sta portando Cloud e formato da quattro ragazzi, saranno all’incirca delle tua età, anno più anno meno. Comunque, devi sapere che, ecco...
-Sono dei traditori- disse la rossa guardandosi le mani. Non le andava a genio l'idea di dover collaborare con dei simili soggetti, ma se erano veramente riusciti a stare al passo con i senza cuore, non aveva altra possibilità. Avrebbe dovuto fidarsi.
-V-vi siete alleati con dei traditori!? Ma siete impazziti!? Come se non avessimo abbastanza guai, adesso dobbiamo anche coprirci le spalle!?
-Riku, calmati!- disse la ragazza, tentando di far star fermo il ragazzo, senza successo.
-Non vi permetterò di farlo!
-E' troppo tardi Riku- disse Merlino, la voce aveva assunto un tono molto serio- adesso dobbiamo stare con loro, ma solo temporaneamente, finchè l'Organizzazione XIII non sarà solo un brutto ricordo. Poi gli lasceremo sulla loro strada.
L'argenteo si calmò, anche perchè avvertì una fitta al fianco. Le ferite non erano ancora del tutto guarite. Alzò lo sguardo, incrociando quello di Kairi. Intuì che neanche lei era molto contenta della cosa.
-Arriveranno tra qualche giorno- continuò il mago, uscendo dalla stanza- evita di fare azioni di cui potresti pentirti.
Riku lo osservò uscire, per poi essere seguito dalla rossa, che se ne andò dicendo che sarebbe tornata subito. Non tornò per il resto della giornata.

Fin da quando l’aveva vista, Xaniath le era sembrata fredda quasi quanto era bella. I suoi capelli biondo cenere, gli occhi insolitamente bianchi, con leggere punte di magenta e grigio qua e la, non molto alta e la pelle chiara la facevano sembrare una bambolina di porcellana. Per non parlare poi di cosa la ragazza nascondesse sotto la divisa dell’Organizzazione: infatti, essa mostrava un corpo ben modellato, messo in risalto dalla canotta nera aderente, leggermente scollata e i pantaloni scuri stretti sui fianchi morbidi. Avrebbe fatto sicuramente concorrenza a Larxene, anche lei molto bella, ma adesso, sinceramente, non gli importava.
Xaniath, la Fata Oscura, era una pedina fondamentale per il piano di ribalta dell’Organizzazione di Zexion. Era vero, lei si fidava totalmente di lui, ma i ricordi della sua vita precedente erano ancora molto vivi in lei. Avrebbe dovuto agire lentamente, lasciare che i ricordi svanissero, senza forzarla. Con i neonati, bisognava agire con i piedi di piombo.
-Xaniath- la chiamò, osservandola mentre era affacciata ad una della grandi finestre nere, intenta a vedere Kingdom Hearts- che fai qui? Non lo sai che è proibito stare in questo luogo? Solo a noi anziani è permesso.
La bionda si girò, incrociando lo sguardo blu del numero sei.
-Mi scusi, Zexion-san, ma… vede… mi chiedevo cosa fosse quella- e indicò l’enorme luna a forma di cuore che sovrastava l’immenso cielo del Mondo che non Esiste.
-Quello è Kingdom Hearts, il regno dei cuori. Te ne ho parlato, ricordi?
-A si. E’ quella “cosa” che state cercando di aprire per avere di nuovo il vostro cuore. E che non potete aprire perché i custodi del Keyblade sono scomparsi in seguito ad uno scontro diretto. E’ per questo che cercate i bijou anche voi, no? Per usarli come chiave.
-Esatto, vedo che sei stata attenta- disse l’altro sorridendo. Ecco un’altra cosa che le piaceva di lei: era sempre attenta, quando qualcuno le parlava, capiva al volo i concetti chiave e sapeva esporre accuratamente le informazioni assimilate. Sotto questo aspetto, loro due si assomigliavano molto.
-Dovresti andare a preparati, tra un po’ dovrai andare a Konoha per la missione. Ma prima, c’è una cosa che voglio che tu faccia.
La giovane ascoltò l’ordine che le diede il suo tutore, per poi andarsene. Aveva già in mente un piano per riuscire ad esaudire l’ordine del suo maestro. Doveva solo riuscire a far stare il numero XIII al suo posto.
“Voglio l’Haertless e il Nobody si della Gongaime Hokage. Mi raccomando: usa i tuoi poteri psichici con cautela. Ancora non siamo sicuri dei loro effetti. Inoltre, non farne parola col Superiore, chiaro?”
_____________________________________________________ Capitolo 23: VIA!!!! Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Cavoli, il secondo liceo è duro! Comunque, vi anticipo una cosa: per motivi di tempo (nel senso che mi risulta difficile organizzarmi con le cose che ho da fare), il numero di capitoli della ficcy diminuirà. E, lo so, e una cosa brutta, però gli impegni sono tantissimi, e ormai gli aggiornamenti non sono molto regolari. In cambio, cercherò di fare capitoli più lunghi, forse così riesco a recuperare qualcosa.
Poi, vi volevo dire che questa ficcy non sarò più solo una, ma diverrà una triologia. Ci saranno tre parti:; questa, una seconda, chiamiamola così, serie, e una specie di spin-off. Spero che così, almeno, ho rimiediato a qualcosa.
Bene, passiamo ai ringraziamenti:
Bloodlily: Tranquilla, ho provveduto personalmente di dotare Paperino di uno speciale microchip che ci consentirà di capire che dica.
giodan: E Riku eccolo qui! Grazie per il commento!
falcediluna: Lo scoprirai il prossimo capitolo!
nueblackcrowfriend: Ma povero Pippo XD
Sapphire93: Anche perchè se no sa cosa gli faccio, quindi...
Soruccio: Però, non sapevo che Naruto e Sora avessero dei fratelli gemelli malvagi XD! Commentate!

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Per Pain, Konan era sempre stata un mistero. Era una donna bella, indubbiamente bella, una di quelle bellezze malinconiche, che non ti stancheresti mai di guardare, per cercare di capire cosa ci sia dietro quella apparente tristezza, sempre che fosse apparenza. Non si capiva spesso cosa celassero i suoi profondi occhi blu cobalto, non si riuscivano ad analizzare neanche i suoi piccoli gesti, come passarsi una mano nei capelli azzurri come gli abissi marini, sistemare il piccolo fiore che donava femminilità alla sua immagine, nonostante il pirsing che aveva sotto il mento la rendesse, almeno a prima vista, più forte e coraggiosa di una ragazza della sua età .
Il capo dell’Akatsuki (se ancora ti si può chiamare così ndMe) era affascinato dalla sua compagna d’armi. Era vero, si conoscevano fin da quando erano bambini, però era solo da quando era nell’ALBA si era reso conto di provare qualcosa per lei. Rispetto? Assolutamente. Amicizia? Si, certo. Amore? Forse.
Fatto sta, che Pain adesso si trovava nella sua camera, quando il fulcro dei suoi attuali pensieri entrò.
-Pain- lo chiamò Konan con la voce ferma, ma con una strana incrinatura, come se fosse nervosa- cosa facciamo?
Ecco. L’unica domanda che non aveva risposta, o meglio, ce l’aveva, ma era l’unica che l’Akatsuki non avrebbe accettato, neanche sotto tortura: arrendersi. Ormai avevano tutti e otto i bijou, mancava soltanto il Kyuubi, e adesso questa Organizzazione del cavolo veniva a mettergli i bastoni fra le ruote.
-Per ora, nulla- disse alzandosi- adesso, dobbiamo solo pensare a catturare l’ultimo Jinchuuri rimasto prima che lo prenda l’Organizzazione. Poi ci penseremo.
La donna annuì, ma invece di andarsene si avvicinò all’uomo, gli si inginocchiò vicino e lo abbracciò, accarezzandogli la testa. Lo conosceva, e sapeva leggergli gli occhi. Aveva capito il nervosismo e l’impotenza che provava, e così aveva provato a consolarlo come poteva.
A quel gesto, Pain rimase un pochino sorpreso. Ma poi sospirò e appoggiò la testa sulla spalla di lei, respirando il suo delicatissimo profumo di lavanda.
Non seppe quanto rimasero così. L’unica cosa che voleva in quel momento era stare con lei. Per questo, quando lei se ne andò, non potè fare a meno di pensare, neanche farlo apposta, che avrebbe dato tutto pur di risentire quel bel odore di lavanda.


-Insomma, quanto ci vuole?- chiese Roxas voltandosi verso la ragazza che lo stava accompagnando.
-Senti- disse Xaniath stufa delle lamentele del biondo- perché non vedi di cucirti quella tua boccaccia e di continuare a camminare? Non è colpa mia se quell’idiota del Superiore ci ha spediti a mille miglia dal villaggio della Foglia.
Il numero tredici, bene o male, dovette darle ragione, anche se avrebbe voluto darle un sacco di mazzate.
Purtroppo, essendo una donna (ed essendo l’autrice una femminista convinta), gli era proibito anche solo torcerle un capello. Perciò dovette reprimere i suoi istinti omicidi quando la suddetta numero quattordici iniziò ad elencare i suoi difetti che aveva notato in lui durante il viaggio. Quello che non sapeva, era che mancavano ancora tre miglia!
-…E infine penso che tu sia un gran maleducato. Ehi, ma mi stai ascoltando?
No. No la stava ascoltando. Era troppo impegnato a pregare dei di ogni genere perché le lanciassero un fulmine per sentire ciò che lei gli diceva.
-Tsk, l’ho detto che eri un cafone.
-Hai finito di offendermi ogni tre minuti?- chiese il biondo tremante di rabbia.
-Offenderti?- chiese Xaniath facendo finta di essere sorpresa- ma come puoi pensarlo? Le mie sono solo precisazioni.
“Te le do io le precisazioni se non ti stai zitta” pensò l’altro incrociando le braccia.
-Quanto manca?
-Qualche ora e saremo arrivati.
Tra i due calò il silenzio. Un silenzio che dire fosse carico di tensione era ben poco. Comunque, camminando, camminando, camminando, finalmente arrivarono, Xaniath in perfetta forma, Roxas in ambulanza a causa dei piedi in fuoco.
-Ok, eccoci qui- disse la bionda avvicinandosi al portone- non vieni?
-Si si, arrivo- disse l’altro scocciato.


Le due guardie all’entrata del portone stavano tranquillamente parlando tra loro, quando videro due ragazzi avvicinarsi.
-Ehi voi, fermi- disse uno dei due avvicinandosi. All’inizio osservò curioso la ragazza, per poi riconoscerla. Era Hinata Hyuuga, l’erede di uno dei clan più forti di Konoha.
-Oh, Hinata-sama, non l’avevo riconosciuta- disse la guardia facendo un piccolo inchino, anche se sentiva che qualcosa non andava. Per quanto ne sapeva, la giovane era mora, non bionda.
-Immagino che siate tornata da una missione. Chi è questo ragazzo?
La ragazza non rispose. L’unica cosa che fece fu colpirlo con veemenza dritto al cuore, lanciandolo contro un albero, privo di vita.
-C’era bisogno di ucciderlo?- chiese il numero tredici osservando il cadavere del giovane. L’altra sorrise.
-Odio quando mi confondono col mio Somebody- disse andando verso l’altra guardia.
-H-Hinata-sama?- disse, poco prima di fare la stessa fine del compagno, stavolta per mano di Roxas.
-E te, perché l’hai ucciso?
-Per tenerti a bada. So dei tuoi poteri, non voglio trovarmi a dovermi difendere da te per aver perso il controllo.
-Gli so controllare- disse la ragazza entrando nel villaggio.
-La prudenza non è mai troppa.
Xaniath sorrise. Neanche era la prima missione, e già voleva ucciderlo. Andiamo bene.


Ora, andiamo nella navicella spaziale più famosa di Final Fantasy. Ebbene si, la Gummi Ship. Perfetta per tre persone, massimo cinque, assolutamente scomoda per undici persone. Lo sapeva bene il team 7 e il team 10, che si trovava praticamente spiccicato contro una parte.
Precisiamo, solo Naruto e Shikamaru erano spiaccicati alla parete. Sai e Sakura erano schiacciati contro i due, e a loro volta erano soffocati dal “dolce” peso di Chouji. Ino era l’unica che stava comoda. Con comoda si intende che era seduta sulle ginocchia di Yuffie, che a sua volta era seduta su Leon. Paperino, Aeris e Pippo erano nei posti pilota.
-Aiuto, mi manca l’aria- disse la rosa cercando di respirare ossigeno, inutilmente- qualcuno mi aiuti!
-Ch…s……ti……g…o-
-Che c’è Shikamaru?- chiese Chouji cercando di voltarsi nel poco spazio che c’era.
-Ha detto “Chouj spostati ti prego”- tradusse Sai, anche lui un po’ paonazzo dalla mancanza d’aria ma con la faccia che non mostrava emozioni.
-E come faccio, non posso andare avanti, a malapena sto tra questa sedia e voi- disse il suddetto indicando il posto dove erano seduti la sua compagna di squadra e gli altri due. Yuffie iniziò a preoccuparsi, visto che era un bel po’ che non gli sentiva parlare.
-Naruto Shikamaru state bene?- chiese la ninja voltandosi, ma non ricevette risposta- ragazzi? Ragazzi? Ohi, ci siete.
Niente.
-Oh oh. Chouji spostati credo che stiano soffocando, poverini.
-Ma non posso!- rispose l’Akimichi disperato.
-E che caspio, rischiano di rimanerci soffocati! Naruto mi senti.
-…
-Oddio!!!!!! Qualcuno ci aiuti. Dobbiamo scendere! -Non possiamo scendere, siamo a tremila metri di quota, Yuffie- disse Leon calmissimo, prendendosi così un pugno in testa dalla suddetta ninja.
-Come fai a stare così calmo, razza di idiota! Colui che dobbiamo proteggere sta per morire, e te ne stai li buono come un agnellino!?
-Ti ricordo che te e la biondina qui siete sopra le mie gambe, è un po’ difficile che riesca a muovermi- rispose l'altro con tutta calma. Per tutta risposta, l'altra gli diede una nuova randellata di botte.
Intanto, Pippo era sceso per avvertirli che presto sarebbero arrivati, ma la scena che si ritrovò davanti gli fece morire le parole in gola: Yuffie era intenta a strozzare il povero Loen, che cercava un il suo Gunblade, senza sapere che esso era finito nelle mani di Ino, che stava pensando a quali fossero le funzioni di quella spada dallo strano manico; intanto, Sakura cercava di levarsi di dosso Chouji, senza successo, mentre ormai Sai era sull'orlo di una crisi respiratoria (ciò lo si deduceva dal leggero colore bluastro che aveva assunto la sua faccia). Gli unici che non vedeva erano Naruto e Shikamaru.
-Ehm, scusate- disse pacatamente, cercando di attirare l'attenzione. Nessuno se lo filò manco de striscio (Sai, penso che questo tuo parlare romano influenzi negativamente la tua fanfiction ndSasuke| Io penso che la tua presenza influenzi negativamente tutta la storia di Naruto ndMe ! T__T Mi trattate sempre male ndSasuke)
-E-ehi?
Niente neanche stavolta.
-EHI!!! SIAMO QUASI ARRIVATI ALLACCIATEVI LE CINTURE!!!!
Tutti si fermarono di colpo, osservando la sua faccia di solito un po' scema trasformata in una smorfia da assassino, tranne quei due poveri disgraziati che stavano appiccicati alla parete che, con la poca aria che avevano nei polmoni, iniziarono ad intonare mooolto piano l'Alleluia.
Insomma, tutto tornò alla normalità, per quanto una cosa del genere potesse essere normale, ovviamente.
Comunque, fatto sta che, non appena arrivarono a Suna, (e furono riusciti a far riprendere fiato a Naruto e Shikamaru con la respirazione bocca a bocca), lo spettacolo che si trovarono davanti fu devastante.


Passiamo in un altro posto, sempre nello stesso mondo.
Ricordate dove avevamo lasciato Cloud, Tifa e il team Hebi? Erano nella casa, dopo l'attacco subito da Xigbar e Xaldin, per curare Sasuke, ormai guarito, e Suigetsu che ci provava con Tifa. Perchè vi ricordo questo annedoto? Per il semplice motivo che la povera Lockheart da allora era letteralmente E-S-P-E-R-A-T-A. Il giovane, infatti, non faceva altro che farle la corte, ogni cinque minuti, nel tentativo di farsi dare anche un solo appuntamento (non vi ricorda qualcosa questa scena? ^^ndME).
Puntualmente, le rifiutava, anche perchè non voleva essere accusata di approfittarsi di innocenti e poveri ragazzini (anche Suigetsu era tutto fuorchè innocente e sinonimi) e, soprattutto, perchè era innamorata di un'altra persona. Aveva pensato di farlo desistere con un cazzotto, ma l'idea era sfumata quando aveva scoperto, grazie ad un attacco d'ira di Karin, che lui era praticamente invulnerabile agli attacchi fisici, visto che il suo corpo era capace di diventare acqua. Non se la sentiva di utilizzare la magia, però se non l'avesse fatta finita non ci avrebbe pensato due volte a mandargli un Thundaga dritto in testa.
Adesso, si trovavano in una seconda Gummiship, identica alla prima, solo rossa, che gli avrebbe portati a Radiant Garden. Di solito, il viaggio durava poche ore. Ma quelle ore, per Tifa, sembrarono anni, visto che il ragazzo-squalo non faceva altro che dare occhiatine al suo prosperoso petto.
D'altro canto, Suigetsu era veramente attratto da lei. Sia per quel ben di Dio che era Tifa, sia perchè era rimasto colpito dal carattere deciso della ragazza. Gli erano sempre piaciute le ragazze forti di carattere, e lei ne era la perfetta incarnazione.
Cloud non sembrava troppo disturbato dalla cosa, anche perchè lui era più concentrato sulla missione da svolgere, e in quel momento era più occupato a schivare asteroidi e armi nemiche per preoccuparsi del fatto che la sua migliore amica venisse molestata da un ragazzino.
Secondo voi, che stava facendo Karin? Avete indovinato. Stava cercando anche lei di molestare Sasuke, che d'altro canto ne aveva fin sopra le scatole di quella piattola rossa. Le aveva provate tutte, ma nulla sembrava levargli di dosso quella palla al piede.
E Juugo in tutto questo che faceva? No, non ha avuto un attacco omicida. Si era semplicemente addormentato. Ebbene si, con tutto quel casino, lui se la dormiva beatamente. Beato lui, direte. E avete ragione. Comunque, adesso torniamo a Tifa.
La mora, cercando di non badare agli “sguardi molesti”, si era voltata verso il finestrino, ma ci ripensò quasi subito, quando osservò lo slalom che si vedeva da fuori. Avrebbe fatto venire la nausea a chiunque. Non poteva neanche voltarsi dall’altra parte, anche perché in quel caso avrebbe incontrato lo sguardo assatanato del suo giovane corteggiatore, e non gli andava molto a genio l’idea. Sospirò.
Chissà se un giorno il suo amato Cloud gli avrebbe mai rivolto uno sguardo così intenso, magari un po’ meno pervertito.

__________________________________________________________

Perfetto, oltre alla scuola ora ci si mette anche mio fratello. Grrrr, non lo sopporto.
Sasuke: Vedo che abbiamo qualcosa in comune.
Io: Ma se tu lo adoravi.
Sasuke: Appunto, adoravo.
Io: Senti, dopo quello che è successo negli ultimi capitoli della serie...
Tutti: SPOILER!!!
Io: Azz... E' vero. Me tapina. Comunque, passiamo ai commenti:

Killkenny: allora, io non posso parlare, ma sei vuoi puoi fare due chicchiere con lei ^^' *le mette davanti Xaniath*
Xaniath: Ehi, bastarda, non ti azzardare a... Ehm, salve ^^'

Bloodlily: Guarda, io ci provo. Ma non assicuro nulla.

Rya: *si prende la tastiera* Dimmi che ti ho fatto! Perchè mi odi! Perchè tutti quelli che commentano questa fanfiction non mi sopportano! *Randella Sasuke e riprende la tastiera* Sono contenta che che l'idea della triologia di aggradi ^__^.

giodan: Non posso dire nulla!

falcediluna: Povero Riku, ha proprio ragione!

nueblackcrowfriend: Guarda ciò che ho scritto a giodan.

E via anche il 23esimo capitolo. Però, Xaniath ha un bel caratterino, nè?
Roxas *con un occhio nero*: sono d'accordo.
Io: O__O Oddio, che ti ha fatto?
Roxas: Ho detto che semplicemente che il grigio non le donava, la ingrassava un pochino. Deve avere le sue cose, perchè mi ha dato tante di quelle mazzate... Solo per una sciocchezza simile.
Io: Tutto l'incontrario di Hinata proprio. Comunque, vi ringrazio tutti per il vostro commento.

Commentate!!

Bye!!

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Erano rimasti tutti di stucco. Quello che si trovavano davanti, erano le porte del Villaggio della Sabbia completamente distrutte, con le guardie a terra, sanguinanti e ormai morenti. Si poteva vedere l'interno del villaggio, alcune case andavano a fuoco.
-O mio...- Sakura si mise le mani davanti alla bocca, imponendosi di non urlare.
-Ma che è successo?- disse Shikamaru, rimanendo anche lui sbigottito.
-Naruto- disse Leon voltandosi verso l'altro- appena entriamo, dirigetevi subito verso il palazzo del Kazekage. Qualsiasi cosa succeda, NON vi fermate. Ai Nobody ci pensiamo noi.
-D-da soli?- chiese il biondo, sperando di aver capito male.
-Si- rispose l'ex SeeD impassibile, sguainando il Gunblade.
-Non preoccupatevi- disse Yuffie sorridendo- ce la caveremo. Non siamo dei novellini, sappiamo combattere, e anche abbastanza bene.
E non era una rassicurazione. Leon era un mercenario, perciò bravissimo nell’usare armi e non avere pietà per nessuno; Yuffie era una ninja bravissima, anche se non controllava il chackra come Naruto e gli altri; Aeris non era molto forte fisicamente, ma era una maga potentissima, con una conoscenza di incantesimi pari a quella di Merlino, per non parlare poi delle magie bianche, il suo punto forte.
-Si, però...
-Naruto, fa come ti dicono- disse Shikamaru- non abbiamo alternative.
Il biondo annuì, anche se titubante. Era preoccupato, soprattutto la ragazza castana. Gli sembrava così fragile…
-Paperino, Pippo, accompagnateli e proteggeteli.
I due annuirono, per poi iniziare a correre verso il villaggio, incitando gli altri a seguirli. Ovviamente, il gruppo non se lo fece ripetere due volte, anche se erano ancora un po’ titubanti.
Presto, si ritrovarono nel villaggio, assistendo allo spettacolo straziante dei corpi martoriati di jounin e di chuunin.
"Ma come hanno fatto a fare una strage del genere? Erano interi squadroni di ninja preparatissimi!" pensò Ino guardandosi attorno, non facendo caso alla presenza che si stava avvicinando a lei.
-INO ATTENTA!
La bionda si voltò appena in tempo, prima che venisse colpita da una strana creatura bianca. Aveva una forma vagamente umana, con una testa enorme e un corpo sottile e flessuoso, che muoveva contorcendosi; non si vedevano ne occhi ne naso, mentre la bocca sembrava una cerniera e le mani avevano la forma di una punta di spada ripiegata all'indietro. Inutile dire che i nostri ninja non avevano mai visto qualcosa di simile.
-E quello che cos’è?
-E un Nessuno, andate via, presto!
Il gruppo corse via, notando che di colpo tante di quelle creature avevano iniziato a comparire e a seguirli. Yuffie, Aeris e Leon gli annientavano con difficoltà, soprattutto il castano che, usando attacchi fisici, difficilmente riusciva a colpire i suoi agili avversari. D’altro canto, Paperino e Pippo non sembravano avere grosse problemi: il papero usava delle magie, che controllava grazie ad uno scettro con la punta a forma di cuore alato, mentre l’altro utilizzava uno scudo, anch’esso con lo stemma del cuore alato. I ninja non dovettero fare molto, anche perché scoprirono che gli attacchi fisici erano assolutamente inutili con quei mostri, salvo qualche tecnica che utilizzava esclusivamente chackra, come i disegni di Sai. Comunque, arrivarono al palazzo del Kazekage quasi indenni.
Vicino all’entrata però, notarono un ragazzo castano a terra, con una profonda ferita al fianco e alcuni resti di marionette attorno a lui.
-Kankuro!- disse Naruto osservano il fratello del capo villaggio mentre alzava la testa.
-U-Uzumaki- chiamò con la voce impastata dal sangue, per poi tossire. A terra comparvero delle macchioline rosse. Vedendole, il ragazzo ricadde a terra, stanco morto. Sentiva le energie abbandonarlo. Poi sentì alcune mani voltarlo supino, e si ritrovò a guardare il cielo grigio di Suna.
-E' ferito gravemente, probabilmente ha una costola rotta infilzata in un polmone- disse Sakura esaminando lo squarcio che si apriva sul fianco del ragazzo- non dobbiamo muoverlo, altrimenti rischiamo che si aggravi e di creare una nuova emorragia.
-Che facciamo?- chiese Ino.
-Non lo so. Dobbiamo cercare di portarlo dentro.
-Non preoccupatevi- disse Paperino (Miracolo! Ti capiamo! ndTutti| L’ho detto che il traduttore funzionava ^^ndME)- posso pensarci io. Levita!
Di colpo, Kankuro si sentì sollevato da terra, ma non sentiva nulla che lo stesse alzando. Infatti, l’incantesimo di Paperino serviva a farlo sollevare da terra, senza muoverlo troppo. Non penso che serva descrivere la faccia che hanno fatto Sakura e Ino vedendolo sollevarsi come fanno i prestigiatori, no?
-M-Ma…
-Coraggio, lo porto io, dobbiamo sbrigarci.
Così, con uno corpo sollevato da terra appresso, entrarono nel palazzo del Kazekage.


Gaara si teneva la testa fra le mani, mentre cercava di capire come potesse uscire da una situazione come quella. Dire che le aveva provate tutte era un eufemismo. Ormai, doveva solo sperare nell’arrivo degli aiuti da parte di Konoha. Tre giorni. Doveva resistere altri tre giorni. Ma ormai le risorse umane erano diminuite, e di molto anche. Erano rimesti solo alcuni squadroni di chuunin, genin e un gruppo di marionettisti. Dubitava fortemente che sarebbero riusciti a fermarli. Inoltre, col fatto che il consiglio non aveva intenzione di farlo muovere da quella stanza, non sarebbe potuto intervenire di persona. Ma dov’era finito Kankuro? In quel momento, però, la porta dello studio si aprì di colpo, e una guardia, tutta trafelata per la corsa, cercò di mettersi sull’attenti, per quanto la stanchezza e le ferite potessero permetterglielo.
-S-Signore- disse con voce spezzata- a-abbiamo perso a-ltri t-trenta uomini. Attendiamo ord…
Ma il jounin non finì mai la frase. Infatti, in quel momento, cadde a terra, mentre il sangue iniziava a cadere lungo la sua schiena, partendo dalla ferita che gli aveva provocato uno shuriken. No, un momento, quello non è uno shuriken, è una carta. Gaara osservò, stupito, il cadavere a terra, per poi spostare lo sguardo verso la porta.
Sulla soglia, era comparso un uomo biondo, dagli occhi azzurri, alto, con degli orecchini sull’orecchio sinistro, e con un ghigno dipinto sul volto, molto poco rassicurante.
-Piacere di conoscerla, Kazekage-sama- disse con accento inglese,che risultò irritante alle orecchie del rosso- sono qui per occuparmi di lei, se desidera seguirmi…


Ma adesso passiamo in un altro luogo.
Kiba e Shino, assieme alla loro sensei Kurenai (una donna molto bella, ma dal carattere altrettanto deciso), stavano tenendo un allenamento assieme al team Gai, formato però solamente da TenTen, Rock Lee e il sensei Gai, in quanto Neji non si era ancora ripreso dalle ferite riportate. In quel momento, stavano tornando al villaggio, dopo un breve allenamento, quando Akamaru iniziò ad abbaiare.
-Ehi, amico che hai?- chiese l’Inuzuka, mentre osservava l’animale ringhiare. Si voltò un paio di volte, ma non vide nulla di particolare.
-Anche gli insetti si comportano in modo strano- disse Shino, mentre in lui nasceva un brutto presentimento.
-Sarà l’arrivo di un temporale, forse è per questo che sono agitati- ipotizzò TenTen notando che, effettivamente, all’orizzonte si notavano alcune nubi nere- però il vento non arriva da questa parte.
-Mh- l’Aburame non sembrava molto convinto, anche perchè un semplice temporale poteva dare fastidio agli insetti, ma era improbabile che agitasse Akamaru.
Arrivarono davanti le porte del villaggio senza neanche accorgersene, e fu li che per poco non gli venne un infarto: le due guardie che dovevano stare a difesa dell’entrata erano a terra, apparentemente sembravano senza vita.
-Arashi, Toshio!!!- disse Kurenai correndo verso i due. Provò a sentire il battito cardiaco di uno di loro, ma ebbe esito negativo- è morto.
-Ma che è successo?!- chiese Rock Lee.
-K-Kurenai-san- disse l’altra guardia con voce fiebile. La donna si voltò verso la voce, contenta che uno dei suoi compagni fosse ancora in vita.
-Toshio, sei vivo!- disse avvicinandosi a lui, notando subito lo squarcio che partiva da collo per terminare poco più su dell’anca sinistra.
-Hina... Hinata-s-sama…
-C-Che è successo a Hinata?- chiese Kiba, o meglio urlò, non appena sentì il nome della ragazza che amava.
-E’… nel v-villaggio… era a-assi-assieme a un ragazzo…
Toshio tossì un paio di volte, ma non continuò la frase: spirò subito dopo.
-Maledizione, dobbiamo avvertire l’Hokage.
-Rock Lee, Ten Ten, ci pensate voi?
-Si Gai-sensei- disse i due in coro, per poi sparire dirigendosi verso il palazzo del capo-villaggio. Ma non fecero molta strada che una specie di boomerang nero gli sbarrò la strada, finendo poi conficcato in un albero. Per fortuna, i due riuscirono a schivarla, e si resero conto che quella era una spada, dalla forma decisamente strana.
Era di colore nero, con striature viola e la punta decisamente affilata, a giudicare da come si era ficcato nell’albero. La castana provò a sfiorarlo, ma l’arma emanò una scossa elettrica che la fece cadere per terra, per poi scomparire lasciando delle lucine viola dietro di se.
-Ehi voi!
I due si voltarono, trovandosi davanti un ragazzo biondo, più o meno della loro età, con due penetranti occhi azzurri, che gli guardavano duramente. Gai lo riconobbe grazia al cappotto nero: secondo la descrizione di Kakashi (che quest’ultimo gli aveva riferito , così da avvertirlo in caso di avvistamenti) quel ragazzino doveva essere un membro dell’organizzazione che stava dando la caccia a Naruto.
-E tu chi sei?
Il biondo non gli rispose (diciamo che non lo calcolò nemmeno), più interessato a guardare un albero dove, anche se di poco, si intravedeva una figura esile.
-Ma come hai fatto ha vederli?
-Semplice- disse le voce appartenente alla ragazza bionda che stava uscendo da dietro la pianta- la mia vista mi consente di vedere attraverso le cose. Grazie ai ricordi della mia Somebody, è stato facile individuarli e sapere chi fossero.
-A si? E loro allora sono…?
-Il suo ex-team, dei compagni in pratica- disse Xaniath mettendosi vicino al numero tredici, il Byakugan attivato.
I ragazzi e i due sensei erano rimasti a bocca aperta. Quella che si trovavano davanti era…
-Hi-Hinata-chan- sussurrò Kiba, sconvolto da tono freddo della voce della ragazza. Quest’ultima di girò di scatto verso di lui, un’aria scocciata e arrabbiata sul volto.
-Come. Mi. Hai. Chiamata?- chiese scandendo perfettamente le parole. Non un’ombra di timidezza, né nella voce, ne nel viso. Troppo estranei per la persona che conoscevano loro.
-M-Ma Hinata cosa dici?- chiese Kurenai, non meno sconvolta degli altri dal comportamento della sua allieva- Che vuol dire “Come mi hai chiamata”, è il tuo nome. Ma che hai fatto ai capelli?
-Ehm, se volete un consiglio- si intromise Roxas- non continuate ad insistere, sarebbe inutile. A meno che non vogliate fare la fine di quei due- e indicò i due ninja a terra, senza vita.
-S-Siete stati voi- disse Rock Lee che, in un impeto d’ira, strinse i pugni così forte che le nocche divennero bianche.
-Può darsi- disse il custode del Keyblade- comunque, mi spiace che questo nostro incontro sia durato così poco, adesso dobbiamo andare dell’Hokage, giusto Xaniath?
L’altra annuì, per poi congiungere le mani, come se stesse pregendo. Le riaprì, al loro interno si era formata una piccola sfera verde-blu, la luce che emanava non era molto intensa, ma non per questo meno minacciosa.
-Chiudi gli occhi, Roxas, altrimenti rischi di rimanere cieco anche te.
-Addirittura?!- chiese l’altro voltandosi verso la bionda, per poi guardare la sfera. Effetivamente, anche solo guardandola, si avvertiva un leggero fastidio agli occhi.
-Non voglio ucciderli, anche se quell’Inuzuka se lo meriterebbe- la sfera di ingrandì- diciamo che.. gli stordirò per un po’.
-Hinata aspetta!!!- urlò Kiba, anche se non sapeva che dire. Il cambiamento della compagna lo aveva sconvolto. Dov’era la piccola Hinata che arrossiva sempre, anche per le cose più insulse?
-Non conosco nessuna Hinata- disse la bionda- io sono Xaniath, la numero XIV dell’Organizzazione XIV!
In quel momento, la sfera esplose, emanando una luce accecante, che fece temporaneamente perdere la vista ai due gruppi. Quando si ripresero, di Roxas e di Xaniath non c’era più traccia.

________________________________________________________

Chiedo umilmente perdono per il capitolo orrendo e per il fatto che non posso rispondere ai commenti, perchè un "caro fratellone di nome Andrea" mi sta punzecchiando da ore con la matita per farmi tigliere dal computer. Se qualcuno mi da un consiglio per farlo tacere, mi fa un grossissimo piacere! Mi spiace ancora, vedrò se posso aggiungerli domani.
Vi ringrazio tutti, comunque per il commento!
Bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Saix sapeva di trovarlo li, sull’Altare del Niente, intento ad osservare la grande luna a forma di cuore che sovrastava il cielo terso del Mondo che non Esiste, perso nei suoi pensieri.
Infatti, eccolo li. La testa rivolta verso l’alto, assorto come sempre in cose che ha nessuno era dato conoscere. Solo.
L’azzurro era l’unico veramente fedele a Xemnas, l’unico su cui il fondatore dell’Organizzazione XIII poteva contare senza rischiare la sua non-vita.
Se avesse avuto un cuore, l’azzurro dubitava che avrebbe cambiato atteggiamento con lui. Fu il primo dei neofiti ad essere entrato a far parte dell’Organizzazione, grazie al Superiore, nonostante il parere opposto di Vexen. Sempre grazie a lui, era riuscito a sviluppare al massimo i suoi poteri, grazie ad alcuni allenamenti intensivi e a controllare la propria bellicosità. Insomma, gli doveva molto. Ed è per questo che, in nome di ciò che un tempo chiamava onore e gratitudine, continuava a fare il suo dovere, eseguendo gli ordini senza chiedere il perché di certe scelte.
Ma sapere che adesso, in quel momento, lui era inutile per i suoi piani, gli fece provare il ricordo (perché sapeva che era questo ciò che provava era solo un insulso ricordo) del sentimento del sentirsi insulso e inutile.
-Sir.
L’argenteo si voltò verso il numero sette, gli occhi arancioni osservarono freddi il numero sette.
-Si, Saix?
-Attendiamo ordini. Cosa vuole che facciamo?
-Per ora nulla. Roxas è andato con Xaniath ad uccidere la Gondaime. Questo servirà anche per testare le capacità della nuova arrivata. Sono curioso di vedere se cosa sa fare con i suoi poteri
-Non si fida della scelta di Zexion?
-No, non è questo il punto- disse l’uomo dirigendosi verso le scale che lo avrebbero portato nella stanza antecedente all’Altare- per quel poco che ho potuto vedere, la numero XIV possiede ottime capacità atletiche, oltre che dei poteri psichici non indifferenti. Comincio a pensare che lasciarla alle cure del numero sei sia stato un errore.
-Se permette Sir, penso che il numero sei sia l’unico in grado di riuscire a controllare il poteri della numero quattordici. Bene o male, le loro capacità si assomigliano, anche se Zexion controlla la mente mentre Xaniath agisce sul corpo.
-Forse ai ragione, ma la prudenza non è mai troppa. Aspetterò la fine di questa missione per decidere cosa fare della numero quattordici e su chi affidarla.
Saix annuì. Negli ultimi tempi, aveva notato un leggero staccamento nei rapporti tre il Burattinaio e il Superiore, e non aveva saputo spiegarsi il motivo.
Sembrava quasi che Zexion stesse macchinando qualcosa alle spalle del capo, e che questi lo avesse in qualche modo intuito, anche se non poteva averne la completa certezza. Non poteva certo accusarlo senza prove, anche perché questo avrebbe messo contro di lui il numero quattro e il numero cinque, nonché avrebbe dato un pretesto per una seconda ribellione. Il Superiore sapeva che l’intelligenza di Zexion lo poteva portare a capo dell’Organizzazione, ma non poteva fare nulla, se non cercare di esaudire le sue richieste. Xemnas sapeva che così stava facendo il suo gioco, ma non aveva altra scelta per sopravvivere.

-Xaniath?
-Mh?
-Che effetto ti ha fatto rivederli?- chiese Roxas voltandosi verso la compagna, curioso di sentire cosa si provasse nell’incontrare persone appartenenti alla tua vita precedente.
La bionda non rispose, continuando a camminare per le strade affollate di Konoha, attirando su di se gli sguardi della gente che passava li, incuriositi da quei ragazzi dalla strano abbigliamento. Che effetto le aveva fatto rivedere i suoi compagni? Un senso di incompletezza, che però aveva subito attribuito alla presenza ancora molto forte dei ricordi della sua Somebody.
-Ehi, mi vuoi rispondere?!
-…
-Uff, quanto sei antipatica quando fai così.
-Roxas.
Il tempo di un secondo, e il biondo di ritrovò premuto contro un muro, un mano della ragazza afferrava il colletto della giacca nera, mentre l’altra era alzata in alto, un luce verde circondava le dita affusolate, emanando delle lievi scariche elettriche.
-Sinceramente, tu parli un po’ troppo. Vedi di stare zitto, se non vuoi ritrovarti con qualcosa ficcato in “certi posti”- disse la ragazza dagli occhi bianchi, provocando un brivido lungo la schiena dell’altro.
-Xaniath mettimi giù, ci stanno guardando tutti, maledizione- disse riferendosi alla piccola folla che si stava formando attorno a loro.
-E che guardino, tanto tra un po’ andranno tutti all’altro mondo, quindi non c’è da preoccuparsi- disse in un sussurro la ragazza, gelandolo con lo sguardo. Restarono ancora un po’ così, dopo di che, lasciò la presa.
Roxas si portò una mano al collo, massaggiandolo leggermente e tossendo un paio di volte. Accidenti, quella ragazza era forte, e tanto anche. Si ricordò lo scontro con Tsunade, di come la donna non fosse riuscita a tenere testa a Larxene. Sorrise. No, quella donna non aveva speranze di sopravvivere ad uno scontro con la sua compagna.
-Alzati, allocco, dobbiamo sbrigarci- disse la bionda ricominciando ad incamminarsi. L’altro la seguì, cercando di non perderla di vista. Ci mancava solo che si perdesse dentro quel villaggio, e quel giorno avrebbe fatto tombola.
-Allora, dov’è che abita questa tizia?
-Andiamo sempre dritto- rispose Xaniath, ma ad un certo punto si fermò, facendo una faccia pensierosa e mettendo una mano sotto il mento- credo.
Al numero tredici si gelò il sangue.
-C-Come credi?
-Bè, ad essere sincera- disse la bionda arrossendo- non mi ricordo dov’è l’abitazione dell’Hokage.
Roxas cadde con le gambe all’aria.
-C-Cioè, fammi capire: stiamo girando da ore per strade che nessuno di noi due conosce, quando tu mi avevi assicurato di sapere dove andare?
-Non ho mai detto di saperlo per certo. E poi, su, non è così grave, basterà chiedere informazioni.
-Sempre che tu non gli ammazzi dopo che ti hanno scambiato per la tua Somebody.
-Roxas, la minaccia di prima è ancora valida.
L’altro annuì, anche se non era molto convinto. Era sicuro che ci avrebbero messo un’eternità prima di riuscire a trovare l’edificio dell’Hokage.

Ma dovete sapere che Xaniath e Roxas non erano gli unici ad essersi persi. Infatti, a Suna, Naruto e gli altri non riuscivano a trovare l’ufficio del Kazekage dentro il suo palazzo. L’avevano girato in lungo e largo, su e giù, destra e sinistra, e ormai erano esausti. Poverini.
-Santa pace, dove diavolo è quella stramaledetta stanza!!!- urlò Paperino mettendosi le mani (o forse è meglio dire ali) tra le piume della testa.
-E che se lo ricorda- ammise Sakura piuttosto sconsolata, per poi voltarsi verso il corpo sollevato a mezz’aria vicino a lei- se solo Kankuro si svegliasse.
-Ma chi è quel ragazzo?- chiese Pippo indicando il ferito.
-E’ il fratello del Kazekage, Sabaku no Kankuro. E’ a capo delle squadra marionettistica del villaggio della Sabbia- rispose Shikamaru, nel tentativo di riprendere fiato (si erano fatto un qualcosa come cinque piani, su e giù per almeno una ventina di volte, vorrei ben vedere se non erano stanchi ndMe)
-Ah.
-Vebbè, facciamo mente locale, allora…- la kitsune si mise a pensare su dove potesse essere lo studio, ma proprio non riusciva a ricordarselo. E dire che ci era già stato a Suna.
All’improvviso, si avvertì un rumore sorso, provenire dal piano superiore, come se un muro fosse andato in frantumi. E, in effetti, era così.
I rumore era stato provocato dalla sabbia di Gaara, che aveva afferrato Luxord e fatto sbattere contro la parete. Ma il numero dieci non si era fatto nulla, neanche un graffietto.
-Eheh, devo ammettere che sei un bel tipetto- disse il biondo, mostrando un ghigno molto poco rassicurante- ma contro di me non basta, mi spiace.
Gli lanciò contro alcune delle sue carte, che vennero prontamente bloccate dalla sabbia. Il numero dieci sgranò leggermente gli occhi, per poi riprendere l’aria da sbruffone.
-Allora è quella la tua famosa “arma”- disse- bè, vediamo cosa sa fare.
Con uno schiocco di dita, fece apparire un paio di Simili, che non esitarono ad attaccare il giovane capo villaggio. Quest’ultimo cercò di proteggersi usando la sabbia: intrappolò i due Nessuno dentro della gabbie, anche se il fatto che i Simili fossero molto snodabili non gli facilitò il compito, per poi stritolarli, facendoli scomparire.
-Mmmh, interessante- disse Luxord- allora forse sarai degno di diventare il nuovo numero XV. Devo ammetterlo, Zexion non sbaglia mai.
Alzò una mano, facendo apparire quattro carte.
-Allora, Kazekage-sama, adesso io e te faremo un bel giochetto. Dovrai indovinare dove si cela l’asso di cuori- e gli mostrò la suddetta figura, anche se la forma era leggermente diversa da quella che si disegna di solito- se indovini, io me ne andrò e lascerò in pace questo villaggio, ma se per caso non dovessi azzeccarci…
E lasciò la frase in sospeso, facendogli ben intendere cosa potesse accadere, senza specificarlo. Gaara assottigliò lo sguardo. Quella situazione non gli piaceva per niente.
-Smettila di giocare!- disse il rosso mandandoli contro un braccio di sabbia, con l’intento di usare il Funerale del Deserto. Ma Luxord lo schivò facilmente, nascondendosi in una delle carte e ricomparendo dietro l’altro. Questi, dopo un leggero smarrimento, si girò, osservando il biondo che aveva un’espressione trionfante sul volto.
-Chi sei?- chiese infine avanzando di qualche passo.
-Io sono il numero dieci dell’Organizzazione XIII, Luxord, il giocatore del destino. Sono qui per prenderti con me e portarti nel Mondo che non Esiste.
-L’Organizzazione XIII?
-Non mi sorprende che tu non la conosca- disse il biondo ghignando- ma non preoccuparti: se verrai con me, capirai tutto.
-E cosa ti fa pensare che io ti segua?
-Hai visto che cosa sono capaci di fare i miei amichetti- e indicò un altro Nobody che si era materializzato vicino a lui- potrei distruggere questo villaggio in pochissimo tempo.
Il rosso sussultò. Era vero, maledizione. Ormai Suna era senza difese, un altro di quegli attacchi e sarebbe stata la fine. Ma mai si sarebbe arreso. Nonostante non avesse più lo Shukaku dentro il suo corpo, rimaneva comunque un ottimo ninja. Cavolo, era o non era il Kazekage!?
-Allora, scegli una carta, e ricorda che devi trovare l’asso di cuori.
Luxord gli mostrò le carte: oltre al quella con il cuore, ce ne era una col jolly, una col due di picche e un’altra con il re di fiori. Mischiò le carte, sempre sotto lo sguardo attento di Gaara, e gliele mise davanti.
-Prego.
L’altro le guardò. Aveva seguito attentamente il movimento delle carte e, se aveva visto bene, l’asso di cuori doveva essere la seconda carta. Eppure, qualcosa non lo convinceva. E se il nemico avesse sostituito le carte?
-Allora? Hai scelto?
-La seconda- decise di fidarsi del suo istinto. Se lo avesse attaccato, sapeva difendersi.
Il numero dieci prese la carta e gliela mostrò: sopra vi era raffigurato il jolly.
-Maledizione!
-A quanto pare hai fatto cilecca, mi spiace- osservò l’altro- bè, vorrà dire che sei costretto a…
-GAARA!!!!
Una folata di vento colpì in pieno Luxord, facendolo scontrare contro il muro, che all’impatto si sgretolò, facendolo volare fuori dall’edificio.
-Temari!
La bionda sorrise al fratello, nonostante una brutta ferita al fianco le provocasse un dolore non indifferente. Si avvicinò, controllando che stesse bene, per poi chiedergli dove fosse Kankuro e perché non fosse con lui.
-L’ho mandato in aiuto ai ninja all’ingresso, però non so dove sia- disse, iniziando a preoccuparsi seriamente per il fratello. Ma quando si sentì chiamare da una voce che conosceva fin troppo bene, non potè fare a meno di sentirsi sollevato. Si voltò verso l’entrata, sorridendo alla vista della più che conosciuta zazzera bionda
-Naruto!
-Ehi, per fortuna state bene- disse una Sakura un po’ trafelata per la corsa entrando assieme al biondo, seguita poi dal resto del gruppo.
Temari osservò ognuno dei presenti, alzando un sopracciglio quando il suo sguardo di posò sui due nuovi arrivati. Anche Gaara gli aveva notati.
-E loro chi sono?- chiesero in coro i due Sabaku indicando il papero e il cane che gli accompagnavano.
-Piacere, io sono Pippo e lui è Paperino- rispose il più alto dei due tendendo la mano, che Temari strinse con una certa… diaciamo… riluttanza? Si, si può dire così. Del resto, vedere due soggetti del genere non era cosa da tutti i giorni.
-Come avete fatto ad arrivare così velocemente?- chiese il Kazekage, notando solo in quel momento che non potevano averli raggiunti in così breve tempo. Per attraversare il deserto, ci volevano almeno tre giorni.
-Grazie al questi due e la loro astronave- disse Shikamaru, prendendosi subito dopo una bacchettata dove un uomo mai vorrebbe essere colpito da Paperino e un –Questi due hanno un nome, idiota!
-Eeehm, si. Comunque, abbiamo sentito un’esplosione, prima, che cos’era?- chiese la Yamanaka, voltandosi verso l’enorme buco che si era formato nel muro.
-Uno che voleva attaccare Gaara, ugh!- la maggiore dei Sabaku dovette portarsi una mano al fianco ferito, a causa di un improvviso spasmo di dolore. Sakura si precipitò subito da lei, curandole la ferita.
-Ehi, non è che per caso venendo qui avete visto Kankuro?- disse il rosso, ma poi capì che la sua domanda avrebbe trovato subito risposta: infatti, fu in quel momento che vide il corpo sollevato a mezz’aria del fratello. Non vi descrivo la faccia che fece per conservare , diciamo così, “la classica versione di Gaara”.
Comunque, sciolto l’incantesimo Levita, si potè procedere anche alle cure del secondo fratello Sabaku.
-Chi vi ha attaccati?- chiese Shikamaru una volta che Temari si riprese.
-Un uomo biondo, era seguito da delle strane creature. Ha fatto strage tra i migliori ninja della Sabbia, maledizione- disse la ragazza con voce scura, dando un pugno al pavimento.
-Ce lo potreste descrivere, per cortesia- chiese Pippo avvicinandosi a lei- è probabile che lo conosciamo.
-A si? E come?
-Non abbiamo tempo di spiegare. Dicci com’era e basta!
-Ehi, guarda che io non prendo ordini da nessuno, chiaro!?- disse la Sabaku fulminandolo con lo sguardo.
-Non credo che servirà la loro descrizione- disse una voce dall’inconfondibile accento inglese- quando c’è l’originale davanti a voi.

______________________________________________________

Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma questi giorni sono stressatissima! Non ce la faccio piùùùùùùùùùùù! Voglio dormireeeee! *sviene*
Sasuke (trattenendo a stento la gioia): E'... morta?
Itachi: Non esultare troppo presto, otooto. E' solo svenuta a causa dello stress.
Sasuke: Ah -__-
Roxas: Vabbè, siccome l'autrice è K.O., per questa volta sarò io a fare i ringraziamenti.Aspetta, gli aveva scritti da qualche parte... Eccoli qua! Allora, si ringrazia...

TheKeyofDestiny: grazie per il commento, spero che continuerai a seguirci ^^. E grazie per il consiglio!

Killkenny: non preoccuparti per il ritardo. Per quanto riguarda quello, bè, credo che ancora ci sarà da aspettare un capitolo.

Ikumi91: grazie per il commento. Allora c'è qualcuno che ti vuole bene, eh Sasuke?
Sasuke: Una volta tanto...

Shakuma92: la vera LuxordVSGaara la vedrete solo nel prossimo chappy! (Come fai a saperlo? ndItachi| Ho sbirciato tra i file dell'autrice ^^ ndRoxas)

falcediluna: grazie ^^!

Rya: vedrai che ti combina Luxord!

nueblackcrowfriend: dici? E meno male che alcune parti le avevo tolte! Credevo che così andasse bene ^^'. Per quanto riguarda il consiglio, mi serve un qualcosa che non lasci tracce, una chiave inglese èuna prova inconfutabile.


Bloodlily: già provato, non attacca, purtroppo! Grazie comunque per l'aiuto!

Grazie a tutte voi e... Ma l'autrice non si è ancora ripresa?
Itachi: Macchè, sta ancora qui.
Roxas: Poverina, doveva essere esausta. Comunque, stavo dicendo, grazie per i commenti, e miraccimando, continuate a farlo!

Bye

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


Zexion camminava per sotterranei del Castello dell’Oblio, intento a pensare a come la sua allieva sarebbe riuscita a compiere la sua missione senza dare nell’occhio o, almeno, senza che il Superiore lo venisse a sapere. Ma, ovviamente, ciò era impossibile. Le aveva chiesto di portarle il Nobody di Tsunade solo per poter testare la sua fedeltà. Fin dalla sua infanzia, Ienzo era bravissimo a capire il carattere della gente, a captare i loro pensieri tramite le espressioni facciali o gesti che all’apparenza sembrano normali, come il tenere le braccia incrociate, ma che in realtà hanno un significato nascosto che spesso neanche chi gli compie sa di farli. Capacità che non aveva perso nella sua trasformazione.
Xaniath non gli era sembrata molto insicura, anzi: pareva quasi che fosse pronta a tutto pur di dare un risultato alla missione affidatagli. Un punto a suo favore. Eppure, aveva visto un qualcosa di strano nei suoi occhi quando le era stato chiesto di andare a Konoha, un qualcosa di… triste? Punto a suo sfavore. Inoltre, per quel poco tempo nel quale aveva potuto osservarla, l’aveva spesso trovata sovrappensiero. Queste due ipotesi, assieme ad altre, lo avevano portato ad un’unica conclusione: troppo attaccata ai ricordi.
Anche se non lo avesse ammesso, questa era la verità. Ora, il punto era: che poteva fare per cancellare le immagini della sua vita passata? Aveva pensato che la cosa migliore fosse far passare del tempo, e i ricordi sarebbero andati via da soli, fino a diventare dei lievi frammenti indistinti. Però, quella scintilla negli occhi bianchi di lei non lo convinceva per niente.
-Dovresti smetterla di pensare troppo, sai Zexion?
Il ragazzo si voltò verso un angolo buio del corridoio, osservando la figura alta e possente di un uomo dalla riccia chioma castana e gli occhi di un tenue azzurro.
-Laxeus, che ci fai qui? Credevo che stessi giù al laboratorio con Vexen.
-Infatti, lo ero fino a poco fa- disse l’altro uscendo dall’oscurità che lo avvolgeva- ma ero stufo di sentirlo parlare sulla capienza di Kingdom Hearts e delle probabilità di riuscita del nostro piano. Secondo lui, aumentano dello 0,2% per ogni cuore catturato.
-Interessante- disse il numero sei senza entusiasmo. A dire il vero, anche lui era stufo degli esperimenti del compagno, visto che molte volte si rivelavano inutili. Ma che poteva farci? Vexen era uno scienziato, certe doveva averle nel sangue.
-Già, comunque, riprendendo il discorso di prima: dovresti smettere di pensare così tanto. Non ti fa bene.
-Tanto non ho altro da fare.
-Sei preoccupato per quella ragazza?
-Chi, Xaniath? Figurati! Se la caverà, ne sono certo. Però, voglio vedere fino a dove può spingersi il suo potere e la su fedeltà all’Organizzazione XIII. Non so, ho come l’impressione che i suoi ricordi la condizionino molto. Sto pensando ad un modo per farle perdere la memoria.
Il numero cinque annuì, rimanendo in silenzio. Zexion aveva sempre avuto la tendenza ad esagerare, per lui tutto doveva essere perfetto nei minimi particolari. Ma dovette ammettere che quello rischiava di diventare un bel problema, ma era certo che il compagno si stesse preoccupando inutilmente: i primi tempi, i ricordi era sempre molto vivi. Sicuramente, in un mese o due tutto si sarebbe sistemato.
Ad un certo punto, però, vide il più piccolo sussultare, per poi esibire un ghigno molto, ma molto poco rassicurante.
-Ehm, Zexion?
-So come fare- disse il numero sei, per poi voltarsi vero l’altro- di un po’, Marluxia non c’è vero?
-No, è stato mandato con Xigbar a fare un’ispezione nel mondo della Bestia- disse- come mai ti interessa?
-Lo capirai tra poco. Piuttosto, non ti dispiace accompagnarmi da Naminè, vero?

La prima cosa che Temari aveva pensato era stato “Deve essere una allucinazione, nessuno può sopravvivere, o almeno rimanere indenne, ad un volo del genere”.
Luxord era davanti e a loro, senza nemmeno un graffio.
-Ma bene- disse mostrando un ghigno leggero- è venuta anche l’altra combriccola, interessante. Tu, biondino, devi essere il famoso vessilo di Kyuubi.
“Eccone un altro” pensò il biondo “ma quando sono nato mi hanno fatto un sigillo per attaccarmi la sfortuna a vita?”-Si, perché?
-Bene, due piccioni con un fava- e lanciò due carte verso Naruto, il quale le schivò facilmente, anche se una gli sfiorò la guancia, provocando un graffio leggero.
-Uff, ma perché non volete farvi catturare? Sarebbe tutto molto più semplice e soffrireste di meno - disse il biondo (omettendo ovviamente le torture alla quale i due sarebbero stati sottoposti se fossero stati presi) incrociando le braccia davanti al petto. Non aveva mai amato combattere, decisamente preferiva uno scontro diplomatico, magari una partita a scala quaranta o a briscola. Pugni, calci, magie: tutto gli risultava completamente inutile, se non per farsi ricoverare in un ospedale.
Pensieri di Gaara e Naruto “Chiamaci scemi. Siamo ancora troppo giovani per morire, non credi?”
-Comunque- disse il numero dieci- mi sono stufato di giocare. Io e il Kazekage stavamo avendo una conversazione pacifica, prima che la signorina si avventasse su di me senza un buon motivo. Fino a prova contraria, non stavo facendo nulla di male.
-Ma lo stavi per fare- disse Temari prendendo il ventaglio- e questo mi basta per massacrarti di botte!!
Un secondo colpo d’aria venne scagliato contro Luxord, ma questi non si fece cogliere impreparato, saltato appena in tempo. Ancora in aria, schioccò le dita, facendo comparire strane creature nere con oggi gialli. Cinque, per la precisione. Cadde perfettamente in piedi, vicino ai mostri appena evocati.
-Sono sicuro che per il vostro livello, questi heartless bastino e avanzino.
-Hear- che?
-Lascia stare Naruto- disse Pippo mettendosi davanti al biondo e alzando lo scudo per proteggerlo- noi ci occupiamo di loro, voi cercate di aiutare il Kazekage.
-No no- disse il giocatore del destino con un ghigno molto poco rassicurante. Poco dopo, dieci carte enormi iniziarono a vorticare attorno agli otto ninja, i due guardiani e gli Heartless (che raddoppiarono di colpo), creando una barriera tra loro e Gaara. Quest’ultimo osservò le carte girare per poi scomparire. Del gruppo non era rimasto nulla.
-Perfetto, adesso ricominciamo da dove eravamo rimasti.
-Dove sono?- chiese il rosso lanciando uno sguardo pieno d’ira al suo avversario.
-Oh, sono sempre qui- disse il biondo sogghignando- però in una dimensione parallela. Li avranno più spazio per combattere gli Heartless che gli andranno contro.
-Heartless?
-E’ inutile che ti spieghi tutta la faccenda, perderei solo tempo prezioso, e io voglio andarmene al più presto da qui. Non immagini neanche quanto possa essere difficile la vita per un Nobody come me- avvicinandosi al buco creato prima dal colpo d’aria della sorella del Kazekage- qui stiamo un po’ stretti. Che ne dice di uscire a prendere una boccata d’aria.
-ORA BASTA!!!
Un’onda di sabbia ricoprì il numero dieci, che non face nulla per fermarla, ma si lasciò trascinare fuori dal palazzo. Poco prima dell’impatto col terreno, creò un varco oscuro,evitando così di rimanere spiaccicato, per poi riapparire poco lontano. Nel frattempo, Gaara lo aveva raggiunto con un salto degno di un acrobata. Rimase di stucco, come vide le case che circondavano il palazzo dell’Hokage completamente distrutte. Un altro moto di rabbia.
-Complimenti- disse il biondo mostrando ancora una volta il suo sorriso sghembo- sei agile. Scommetto che sarai un ottimo Nobody. Sono curioso di vedere cosa sa fare il tuo Heartless.
-Sta zitto, e dimmi cosa diavolo vuoi da me!
-Ma come siamo impazienti Kazekage. Gliel’ho già detto: il suo cuore.
A quella affermazione, Gaara spalancò gli occhi. Era convinto che fosse venuto per lo Shukaku, magari senza sapere che non ne era più il contenitore, e che quelle affermazione fossero rivolte al demone, (Ma se sono tre ore che ti sta dicendo che vuole te ndTutti | E vebbè, avevo capito male, capita anche ai migliori, no? ndGaara).
Fece un salto all’indietro, come altre carte gli vennero mandate contro, per poi scattare contro in nemico. Luxord sentì la sabbia sprofondare sotto di lui, fin sopra le ginocchia. Si trovò bloccato, in balia dell’attacco frontale dell’altro, alias un pugno di sabbia. Stavolta, non riuscì a bloccarlo.
Il rosso sorrise come la vide il numero dieci sbalzato in aria dal suo colpo. Quest’ultimo atterrò piuttosto facilmente, ma non aveva fatto i conti col turbine di sabbia che lo aspettava. Se ne accorse solo quando avvertì i granelli graffiargli la pelle del volto, l’unica parte scoperta del suo corpo. Imprecò mentalmente, cercando di tapparsi il naso per evitare che la terra gli entrasse nei polmoni. Quando riuscì a liberarsi, fu cadde piuttosto pesantemente, una mano guantata percorse le lievi ferite sul viso. Erano così superficiali che non usciva neanche i sangue.
Interiormente, ammise che aveva sottovalutato quel ragazzo. Si rialzò, per poi far comparire in un primo schiocco di dita le dieci carte che avevano fatto scomparire Naruto e gli altri, e con un secondo una enorme creatura nera, dalla forma vagamente umana. Era alta almeno tre volte il Kazekage, e indossava un’armatura rossa, simile a quella dei samurai, con tanto di spada lunga e sottile. Su quella che doveva essere la testa, padroneggiava un copri fronte rosso, con al centro la forma di un cuore, identico a quello che aveva visto sulle carte di Luxord, sotto due occhi piccoli e gialli; non c’era traccia ne del naso ne della bocca. L’unica cosa che riuscì a dire, o meglio sussurrare, fu un -O mio Dio-, sconvolto nel vedere un mostro simile.
-G-Gaara
Il rosso si voltò verso la sorella, che era riapparsa poco distante da lui assieme a tutto il gruppo. Sembravano tutti molto affaticati, come se avessero sostenuto un battaglia molto dura.
Ma appena l’Heartless che stava davanti a loro emise un grido a dir poco straziante, a momenti non morirono di infarto tutti quanti (Luxord compreso, anche se vi può risultare un po’ strano)
-ODDIO, CHE COS’è QUELLO!!!!- urlarono all’uni suono Ino e Sakura mentre l’enorme “cosa” si avvicinava ai ninja.
-State indietro- disse Goofy mettendosi davanti a tutti con Paperino accanto- ci pensiamo noi. Nel frattempo, cercate un posto dove nascondervi.
-Io non vado da nessuna parte.
-Naruto, dagli retta- disse Shikamaru prendendolo per un braccio, avendo notato che stava per correre incontro al mostro- non siamo riusciti a fronteggiare le “cose” di prima, come pensi di riuscire a battere quello!
Il biondo si fermò, non tanto per le parole dell’amico, ma bensì per l’improvvida scossa che aveva avvertito lungo la schiena. Una scossa che non gli piacque per niente. Aveva un orrendo presentimento. Si voltò a destra e a sinistra, ma come se il motivo della sua preoccupazione fosse li vicino, ma non vide nulla. Non vide neanche la spada che, a grande velocità, si dirigeva verso lui e Shikamaru.
-RAGAZZI!!!!!


Nel frattempo, a Konoha, dopo tante vie sbagliate, su e giù per i vicoli, Xaniath e Roxas, ormai esausti, erano arrivati davanti ad una grande villa, pronti a sedersi su primo gradino davanti al portone.
-Anf… Non ce… Anf… Faccio…. Più…- disse il numero tredici, sedendosi subito nel tentativo di riprendere fiato (c’è da dire che all’ultimo si erano messi a correre, forse sperando di trovare prima la casa dell’Hokage)- Io… Ti… Ammazzo…
-Anf… Chiudi… Il… Becco… Baka…- disse la biondo, per poi sgranare gli occhi non appena notò l’ingresso della villa. Aveva un che di famigliare.
-Ehi… Che hai?- chiese l’altro osservando il volto stupito della ragazza. Si voltò verso l’oggetto della sua attenzione, ma a parte la casa, non notò altro.
Xaniath rimase un altro po’ ad osservare il portone dell’ingresso, prima che un’ondata di ricordi le invadesse la testa.
-Sei inutile, una perdente- altri insulti, altre umiliazioni.
-Vedi di non essere un peso per i tuoi compagni- aggiunse l’uomo prima di dare le spalle alla figlia.
-Vedi di non intralciarmi, nee-san- disse la ragazza lanciandosi nella lotta.
-Come vuole Hinata-sama- disse il giovane con tono sprezzante.
Tanti immagini, tante persone conosciute, che non fecero altro che far aumentare uno strano vuoto all’altezza del petto. Giurò che quella poteva essere ira. All’improvviso sorrise. Un sorriso sadico, crudele, che mise i brividi a Roxas.
-Ascolta- disse ad un certo punto- dobbiamo tornare subito dal Superiore per riferirgli della missione?
-N-No, perché- chiese il biondo.
Xaniath ampliò il sorriso glaciale.
-Perché vorrei fare una piccola deviazione- disse poco prima di sfondare i cancelli di villa Hyuuga.

____________________________________________________

Non so che dire per scusarmi dell'enorme ritardo. I fatto è che in queste settimane ho dovuto prepararmi per l'esame di recupero di matematica (purtroppo io e questa materia non andiamo molto d'accordo) e mio fratello mi ha proibito di usare il computer.
Sasuke: Non sa scrivere, ed è pure ignorante.
Roxas: Non la istigare proprio il giorno di Natale.
Ecco, appunto. Comunque, se l'ho superato ancora non lo so (immaginatevi come starò per tutte le vacanza). Solo questi giorni mi è permesso postare. Chiedo ancora perdono. Passiamo ai ringraziamenti:

Rya: grazie per il commento. Probabilmente hai ragione, poro Roxy! ^^

Ikumi91: Si si, ma non ora.

Shakuma92: Grazie!

falcediluna: Spero che lo socntro non abbia deluso nessuno.

nueblackcrowfriend: Riguardo Matsuri non posso parlare.

Killkenny: Tranquillo, perchè ci stiamo avvicinando allo scontro fatidico.
Luxord: Bè poteva consigliarmi prima di non sfidare
Naruto.
Io: Perchè?
Naruto: Autrice?
Io: Si?
Naruto *mostrando un enorme sacco pieno di munny* quant'è il cambio munny/ryo?
Io: O__O Ehm...

Addesso vi devo salutare, ma prima...
Io: Forza ragazzi!
Tutti: BUON NATALE!!!
Io: Buon natale a tutti quelli che hanno commentato questa fanfiction e che sono riusciti a sopportare me e i miei ritardi. Vi voglio avvisare che ci stiamo avviando verso la fine della prima parte, e che tra un po' inizierà la seconda. Intanto, godetevi questo chappy (nella speranza che vi piaccia)- Probabilmente ci vedremo il prossimo anno. Nel caso non riuscissi a postare prima, vi auguro anche un buon 2009! Ciao a tutti *a a ballare la conga mentre in sottofondo si sente "Brigitte Bardot-Bardot. Brigitte Bejo-Bejo".

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


Hiashi stava seduto nel salotto di villa Hyuuga, gli occhi chiusi, intento a meditare. Erano passati due giorni da quando Hinata era andata via da casa, dicendo che sarebbe tornata tardi. Ma non c’era alcuna traccia della giovane.
Non era da lei. Sempre rispettosa delle regole, sottomessa completamente alla famiglia e così timorosa delle conseguenze delle sue azioni , la maggiore delle sue due figlie non avrebbe mai osato stare lontano da villa Hyuuga così a lungo. Iniziava ad essere veramente in pensiero. Dove diavolo poteva essere? Non aveva missioni, lo avrebbe saputo.
Forse, dopo l’ennesimo rimprovero, aveva deciso di non tornare a casa. Le possibilità per fuggire le aveva, nel clan non c’erano persone che si preoccupavano troppo per lei. Inoltre, era talmente silenziosa, sia nel carattere che nelle movenze, che probabilmente nessuno l’aveva vista uscire e, se qualcuno l’aveva notata, non si sarebbe sorpreso se non l’avessero bloccata, certi che era andata ad allenarsi da sola o col tuo team. E invece…
Il capo del clan aveva pensato che, forse qualcuno l’aveva aiutata. Infondo, era difficile che fosse andata via da sola.
Per primo, aveva pensato a Neji. Ormai aveva capito che il giovane non provava più odio per la cugina, e forse si stava avvicinando ad un affetto fraterno. Però anche lui era molto rispettoso delle regole, era difficile pensare che fosse arrivato a tanto per una ragazza che fino a qualche tempo fa era solo oggetto di scherno; e poi, non era stato lui stesso a dare l’allarme per la scomparsa di Hinata? Se l’avesse coperta, perché avvertire che non tornava? Hiashi decise di togliere il nipote dalla lista degli indagati.
Aveva poi pensato ad Hanabi, ma l’aveva subito scartata. Dubitava fortemente che lei, così imperiosa e obbediente, avrebbe aiutato la sorella. Probabilmente, neanche sapeva che era andata via.
Poi pensò che qualcuno l’aveva aiutata da fuori, e si mise a riflettere su chi e come poteva averla aiutata. I suoi compagni di squadra, Kiba Inuzuka e Shino Aburame, avevano libero accesso nella casa, ormai gli conosceva. Aveva notato un certo interesse del giovane erede del clan Inuzuka nei confronti di sua figlia. Già aveva in mente la scena: Hinata in lacrime per il rimprovero, e il ragazzo che le prometteva il suo aiuto. Non era un’ipotesi da scartare. Forse l’Aburame era loro complice. Non era da escludere che anche la loro sensei, Kurenai, fosse coinvolta. Del resto, c’era un profondo legame affettivo tra le due, per Hinata, la sua maestra era come una madre, o sorella maggiore. Più volte aveva notato che la donna non sembrava aver preso in simpatia il capo clan degli Hyuuga. Perché non aiutare l’amata allieva a fuggire? Il ragionamento filava.
Avrebbe continuato a pensare sulla fuga della figlia, quando sentì il rumore dei cancelli che venivano sfondati. Si alzò subito, andando con passo veloce a vedere cosa stava accadendo. Quando arrivò davanti all’ingresso, non potè fare a meno di spalancare gli occhi alla scena che gli si era presentata davanti: Hinata, in piedi vicino a quello che era rimasto delle porte, il volto basso, vicino ad un ragazzo biondo che guardava incuriosito il guardino della villa. La sorpresa si tramutò subito in rabbia, quando si rese conto che era tornata dopo tanto tempo.
-Dove diavolo sei stata?- chiese con tono freddo ma che, al contrario delle sue aspettative, non fece arrossire di vergogna la figlia.
Hinata non rispose.
-Hinata Hyuuga, rispondimi! Dimmi dove accidenti sei stata!- ora iniziava a perdere la pazienza. Da quando quella ragazzina era diventata così insolente?
-Rispondimi ho detto!- ripetè quando capì che la ragazza non aveva intenzione di parlare- e poi, che cosa hai fatto ai capelli. Non dirmi che anche tu sei diventata come quelle sciocche ragazze che seguono la moda? Dovevo aspettarmelo da te. Adesso entra in casa, dopo di che faremo un bel discorsetto.
-Hai finito?- chiese la bionda, parlando per la prima volta.
-Che hai fatto alla voce?- chiese notando un leggero aumento di tonalità, leggermente più acuto, nelle parole pronunciate dalla ragazza.
-Ho detto, hai finito di ciarlare, papà?- chiese con un tono quasi di scherno, alzando il viso a aprendo gli occhi bianchi, che fino a quel momento aveva tenuto chiusi.
Per un momento, Hiashi aveva creduto che quella non fosse Hinata, ma adesso ne era sicuro: era lei, che gli aveva risposto in modo così irrispettoso?
-Come ti permetti ragazzina!? Adesso entra in casa, SUBITO!
-No- rispose semplicemente la ragazza- non prendo più ordini da te.
-Hinata!
-Spiacente, non conosco nessuna Hinata- rispose la bionda- io sono Xaniath, il numero XIV dell’Organizzazione XIII. Immagino che tu sia il padre della mia Somebody.
-Quello è tuo…
Occhiata assassina (indovinate di chi).
-…cioè, volevo dire… SUO padre?- chiese Roxas mettendo molta enfasi nel “suo”.
-Esatto. Uno stronzo di prima categoria, capace soltanto di insultare la figlia, senza mai una parola buona per lei, troppo preso dal “piccolo prodigio di casa”- disse la bionda con disprezzo. Roxas intuì che la “il piccolo prodigio” doveva essere un parente. Chissà, forse aveva un fratello.
Ritornò ad osservare l’uomo davanti a lui. Aveva gli occhi bianchi sgranati dalla sorpresa e dalla delusione. Vide delle fasce mediche attraverso la spaccatura sul petto dello yukata, probabilmente uno dei “ricordini” lasciati da Zexion durante la sua visita a Konoha. Ne notò altre sulla mano sinistra e una piccola cicatrice sulla tempia destra.
-Xaniath, ma sei sicura che tu… cioè, lei e quell’uomo siete parenti?
-Ovvio, perché me lo chiedi?
-No, niente.
In realtà, si era chiesto come una ragazza carina come la bionda potesse essere imparentata con un uomo del genere. Non che fosse brutto, o che avesse qualche interesse per lei, però non notò molte somiglianze, a parte per gli occhi bianchi. I lineamenti dell’uomo, molto marcati, la fronte alta e ben definita, e la forma degli occhi non erano per niente simili a quelli di Xaniath, troppo dolci e armoniosi. In quel momento, però, lo sguardo di entrambi era identico. Gli occhi di Hiashi erano diventati freddi e pieni d’ira, esattamente come quelli della ormai non più figlia.
-Di un po’, hai forse perso qualche rotella, figlia? Non osare mai più dire certe parole in mia presenza, ma soprattutto, non ti azzardare ad avere questo atteggiamento con me, chiaro?
-Ma perché vuole farla arrabbiare?- chiese atono il custode del Keyblad- ti ha già detto chi è e, da quanto ho capito di lei, detesta ripetere le cose. Sono giovane. Voglio vivere- disse Roxas, ripensando alle leggeri schiaffetti della ragazza (io continuo a pensare che abbia le sue cose, non è normale che… *finisce in cenere* ndRoxas | Qualcuno a qualcosa da aggiungere? ndXaniath | Chi? Noi? No no nd Tutti).
Hiashi osservò impassibile il ragazzo che accompagnava sua figlia.
-Sei tu che hai aiutato mia figlia a fuggire?
-Fuggire? Assolutamente no. Non so cosa le abbia detto Zexion, ma le assicuro che IO non centro niente.
-Hinata non era fuggita. Era semplicemente andata via- disse la bionda scostando una ciocca di capelli- adesso, lei non esiste più. In cambio ci sono io, decisamente molto meno timida di tua figlia e, forse, più spietata di lei. Che dici, adesso che una dei tuoi pargoletti non si fermerà più davanti ad un visino che piange, sarò degna di essere una Hyuuga?
L’uomo strinse i pugni. Ora era davvero troppo.
-Hinata Hyuuga…
-Ancora! Sei testardo, eh? Quando vorrai capire che io non sono tua figlia? Comunque…- con uno scatto felino, la giovane si trovò a pochi centimetri dal padre, che rabbrividì non appena vide lo sguardo assassino della giovane- questo è per una parte di tutte quelle volte che mi hai offeso e umiliato.
Pochi minuti dopo, Hiashi si ritrovò a terra. Si notavano alcune lievi scariche elettriche provenire dalla leggera bruciatura all’altezza dello stomaco. Provò a rialzarsi, ma si ritrovò di nuovo disteso quando sentì il piade della ragazza premere sulla schiena.
-Sta giù, padre, sei ferito, non vorrai far preoccupare la tua figliola, no?- chiese Xaniath con un tono cantilenante.
-Hinata-sama!
Neji era appena uscito dalla casa, pronto ad andare all’ospedale per dei controlli, quando aveva visto tutta la scena. All’inizio, neanche lui aveva creduto che quella bionda dal carattere tanto aggressivo potesse essere la cugina, ma solo la famiglia Hyuuga aveva i caratteristici occhi bianchi.
La numero quattordici si girò, osservando con sguardo tra l’annoiato e il vagamente sorpreso il ragazzo appena uscito dalla villa
-Oh, ma guarda un po’ chi abbiamo qui… Il genio del clan Hyuuga.
-Quello è tuo fratello?- chiese Roxas, pensando che fosse strano che in quella famiglia avessero gli occhi solo di quel colore.
-No, baka, è mio cugino- disse la bionda, ignorando le lamentele del ragazzo sul fatto che dovesse smetterla di offenderlo sempre.
-Era solo un’osservazione, in questa famiglia vi assomigliate tutti- disse l’altro incrociando le braccia davanti al petto. Fu automatico chiedersi, allora chi fosse “il piccolo prodigio” di cui Xaniath parlava.
-Hinata-sama, ma che ha fatto hai capelli?
-Nulla, sono biondo naturale. E comunque io mi chiamo Xaniath, e questa è l’ultima volta che lo ripeto, chiaro? Il prossimo che mi chiama Hinata, giuro che gli faccio fare un bruttissima fine!
Neji alzò un sopracciglio. Ok, quella non poteva essere sua cugina. Da quando faceva una frase di senso compiuto senza balbettare e, soprattutto, minacciava qualcuno di morte? Non era nemmeno arrossita!
Intanto, il piede sulla schiena del clan Hyuuga fece una pressione ancora più forte, e calcolando che Xaniath portava della scarpe come di Tsunade, non c’era da sorprendersi del dolore che provava Hiashi nel sentire la punta del tacco premere sulla ferita non del tutto rimarginata.
-Fa male?- chiese divertita- Bè, pensa che questa è solo una piccola parte del dolore che ha provato Hinata. Sfortunatamente, ho perso il mio cuore, e quindi non posso sapere che cosa si provi.
Allora cos’era quel senso di soddisfazione e, nello stesso tempo, di colpa?
-Hina…
-ETCIUUU!!!- Roxas fece uno starnuto molto forte, tutto pur di evitare lo scatenarsi dei poteri psichici della ragazza. Ma ormai era tardi.
La numero quattordici spalancò gli occhi, mentre il corpo veniva avvolto da delle scariche elettriche.
-Io… Non… Sono… HINATA!!!
Dopo il raggio che lo investì, Neji riuscì solo a sentire ciò che gli accadeva attorno.


O. Santo. Cielo.
Era l’unica cosa che la mente di Shikamaru era riuscita a pensare, mentre osservava la grande ,e molto probabilmente affilata, lama staccarsi dal terreno sabbioso. L’enorme Heartless gli aveva mancati per un soffio. Fortunatamente, era riuscito a scansarsi in tempo, portandosi dietro il biondo, se no… Non voleva nemmeno pensarci a cosa poteva accadere.
-Scusa- la voce dell’amico lo riscosse dal mantra della sua mente.
-Stai bene?- chiese alzandosi e levandosi alcuni granelli di sabbia.
-Si- rispose l’altro- non so cosa mi è preso.
-Lascia stare, adesso pensiamo agli altri.
Naruto annuì. Eppure, quei brividi non volevano andarsene. L’orrenda sensazione che fosse accaduto qualcosa di brutto a Konoha persisteva, stringendogli lo stomaco. Cercò di concentrarsi sulla strada da seguire per arrivare al piccolo nascondiglio creato tra alcune macerie, ma la nulla cancellò il fastidio.
Intanto, Paperino e Pippo combattevano contro la creatura oscura. Il mago continuava a lanciare tutti gli incantesimi che conosceva, ma esse rimbalzavano contro l’armatura, senza neanche scalfirla.
-Accidenti!!! Ma perché non funziona!!!?
-Calmati Paperino, non scaldarti subito. Cerchiamo di ragionare- disse il cane cercando di parare una sfera che gli veniva addosso e di evirate un fendente orizzontale.
L’Heartless giunse le mani, mentre attorno a lui comparivano altre piccole creature nere, gli Shadow. Si muovevano a scatti, ed erano molto più grossi del normale, quasi quanto un cane di grossa taglia. Purtroppo, Pippo e Paperino,per quanto bravi fossero, non potevano certo badare ad un gruppo di Heartless e, allo stesso tempo, al loro capo.
Dopo che il mago lanciò l’ennesimo Thundaga, che rimbalzò nuovamente contro la corazza e andò moooolto vicino ai ninja (un po’ troppo vicino), un enorme shuriken spazzò via gran parte degli Shadow.
I due sospirarono non appena videro arrivare Leon, Yuffie e Aerith.
-Scusate il ritardo, abbiamo avuto qualche difficoltà con dei civili- disse la ninja con un sorrisetto poco rassicurante- allora… questo chi è? E dov’è Luxord?
-Un Haertless, non lo vedi? Comunque, ora che ci penso, non ho la più pallida idea di dove sia quel inglesino da strapazzo- disse Paperino guardandosi attorno con sospetto.
-Io vado da Naruto e gli altri a vedere se stanno bene- disse Aerith correndo verso il loro nascondiglio.
Leon annuì, per poi concentrarsi sull’enorme “cosa” che avevano davanti a se. In quattro sarebbe stato più semplice abbatterlo, se avessero scelto le mosse giuste. Lanciò un paio di sfere di fuoco, spalancando leggermente gli occhi quando queste rimbalzarono sulla corazza (e atterrarono di nuovo vicino ai ninja, che cominciarono seriamente a pensare di mandare fuori Naruto, visto che sembrava che tutte le sfighe del mondo andassero a lui; chissà, magari veniva veramente colpito da un pezzo di ghiaccio o da un fulmine e finalmente avrebbero avuto un attimo di pace)
-E’ inutile colpirlo con le magie, rimbalzano sulla corazza- disse Pippo.
-L’ho notato. Avete provato con degli attacchi fisici?
-E’ impossibile avvicinarlo, con quella spada enorme che muove continuamente a destra e a sinistra e gli Heartless che evoca.
-Capisco, quindi, dobbiamo cercare di disarmarlo, in un modo o nell’altro.
-Ti pare facile! Se era così semplice, avremmo già vinto- disse Paperino scaldandosi.
Leon si mise a riflettere. Se nulla riusciva a disarmarlo, era meglio cercare di farlo cadere, possibilmente sopra gli Shadow che evocava. Si rese conto che sarebbe stata una cosa molto difficile quando l’enorme katana quasi non lo colpì. Oltre ad essere enorme, quell’Heartless era decisamente agile.
Nel frattempo, Aeris (dopo aver schivato il fulmine) aveva raggiunto i ninja. Subito aveva controllato che non ci fossero ferite gravi suoi corpi dei giovani, rallegrandosi nel constatare che erano solo lievi graffietti.
-Per fortuna state tutti bene- disse sorridendo dolcemente, per poi rivolgere lo sguardo verso i tre ninja della sabbia- loro chi sono?
-Il Kazekage, con sorella e fratello- disse Shikamaru indicandoli.
-Oh, molto piacere Kazekage-sama.
Gaara accennò un saluto, mentre Temari si diresse verso di lei.
-Tu sei amica di quell’anatra e di quel cane?
(Si sente in sottofondo –NON SONO UN’ANATRA, SONO UN PAPERO!!!!!!!!)
-Si, sono Aeris. Immagino che tu sia Temari. Shikamaru mi ha accennato qualcosa riguardo te e i tuoi fratelli.
La bionda annuì, osservando di sfuggita il Nara mentre faceva un sonoro sbadiglio, chiedendosi automaticamente come facesse ad essere preoccupato quando un specie di gigante con una katana enorme stava distruggendo un intero villaggio accompagnato da delle creature grandi come un cane di grossa taglia, e gli unici a contrastarlo erano due sottospecie di umanoidi non troppo svegli, una ragazza che non sembrava molto pratica della lotta e un uomo che dalla faccia non molto intelligente (EHI!!! ndLeon). E non si preoccupò minimamente di non farglielo notare.
-Ah, stai tranquilla. Con quell’oca in giro, sta certa che siamo tutti salvi- disse il moro riportando alla memoria calci in certi posti sensibili, incantesimi, sguardi assassini e numerosi tentativi di omicidio.
Un Thundaga cade decisamente troppo vicino al nascondiglio per essere una coincidenza (Ma che ha Paperino, le orecchie da pipistrello? ndTutti i personaggi di Naruto)
-Oh si, adesso sto decisamente molto più tranquilla.

__________________________________________________________

E' NATOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!! *mostra orgogliosa la pila di fogli avvolta in fasce!!!!* Ce l'ho fatta!!!! Ma vai, ma vieni, ma chi sono io, chi sono?!
Tutti: UNA RITARDATARIA!!
Io: EEEH, mo', infonfo non aggiorno da... Natale................... Oh, bè, l'importante era postare.
Sasuke *entrando con un pacchetto*: Chi è il nascituro?
Io: Nessuno, sono io che sono riuscita a postare.
Sasuke: Ah peccato. Ero venuto a fare le condoglianze al bambino.
Io: o__O Condoglianze?
Sasuke: Con una madre come te.
L'autrice inizia a pestare selvaggiamente Sasuke.
Io: Dopo essermi ripresa da pestaggio, ecco i ringraziamenti:

aer_alchemist: grazie!!! Infatti, ho provveduto a mettere l'OOc, per sicurezza.

Killkenny: Grazie!!

Ikumi91: Davvero mi manderesti qualche disegno? Non vorrei distirbarti, però, se puoi ovviamente, mi maderesti qualcosa. Quello che vuoi, scegli te una scena e lo stile. Grazie per la disponibilità! ^__^

YheKeyOfDestiny: Leggi e dimmi che ne pensi.

nueblackcrowfriend: No, l'Heartless è uscito dalla mia mente (Bacata ndSasuke! Però te la vai a cercare! ndNaruto.

falcediluna: Grazie!

stuck 93: Grazie tante, spero continuerai a recensire.

Inoltre, volevo dire una cosa: per via privata, ho ricevuto una critica riguardante l'OOc dei personaggi di Naruto. Allora, io pensavo che fosse piuttosto ovvio il perchè di questo lieve distaccamento dai caratteri originali, ma nel caso qualcuno non lo capisca, metto una breve spiegazione: -Anche se all'inizio era nata per gioco, quando ho fatto questo cross-over, mi sono posta un problema abbastanza rilevante, e cioè unire un mondo molto violento come quello di Naruto a quello decisamente più dolce della Disney. Ora, per riuscire bene nel mio intento, e cioè fondere questo manga con il mondo di disneiano, dovevo per forza alleggerire un po' i caratteri dei personaggi di Naruto, almeno quelli troppo seri. Ho cercato di non discostarmi troppo dai personaggi originali. Diverso sarebbe stato il discorso se invece di Kingdom Hearts avessi messo solo Final Fantasy, perchè già li ce gli vedo meglio. Invece, in questa triologia vedremo Naruto&Co. a stretto contatto con i personaggi della Disney. Si ritrovano, ce li vedete voi con i personaggi Disney? No, appunto.


Tenevo a precisare questa piccola cosa.

Allora, bey!!!

Maria Chiara

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Accogliente e un po’ spoglia. Era stata la prima impressione di Karin quando era scesa a Radiant Garden. Il viaggio era durato molto meno di quanto si aspettasse, ma abbastanza per intorpidirle le gambe, tant’è che quando aveva provato ad alzarsi, a momenti non era ricaduta sul sedile. Fatto sta, che quando era uscita dalla Gummiship, si era ritrovata davanti un piccola cittadina, a dir poco deliziosa. Sembrava tanto uno di quei villaggi delle fiabe.
-Oh- fu l’unica cosa che disse appena guardò il gruppo di case costeggiate ad una bella piazza centrale.
-Carino, eh?- disse Tifa avvicinandosi alla rossa. Questa emise un lieve “Nh” per confermare ciò che era stato detto ragazza più grande, prima di scendere le scale che portavano davanti ad un gruppetto di negozi. Osservò curiosa le strane insegne brillare sopra le porte di legno, e uno dei suoi strani proprietari. Strano perché nel primo negozio che aveva visto (e non capita tutti i giorni) c’era una specie di piccolo papero, vestito con una maglietta rossa e una berretto dello stesso colore.
-Salve signorina- disse allegro Qui salutandola con la mano (o con l’ala?)- vuole vedere la merce? Ho roba di ottima qualità.
-Ehm, no grazie, sto solo dando un’occhiata qua intorno- rispose la rossa, con una certa nota di perplessità nella voce, che non passò inosservata il giovane papero. Tuttavia, questi decise di lasciar correre, più occupato a vendere qualcosa alla ragazza davanti a lui.
-Oh, andiamo, se vuole le faccio uno sconto, non ci sono problemi. Guardi, le vendo queste pozioni a 25 munny invece che 50.
-M-munny? Ma, a dire il vero io…
-Qui- con somma gioia di Karin, Tifa si era avvicinata al bancone e stava rimproverando con voce dolce l’essere (solo così aveva potuto definire quella specie di ragazzino-mutante) a forma di papero- quante volte ti ho detto di lasciar stare le persone se non vogliono comprare qualcosa?
-Tante- disse il più piccolo sorridendo timidamente- ma mi servono soldi. Voglio comprarmi un gelato al sale marino, ma con i prezzi di Zio Paperone non posso permettermeli.
-Non preoccuparti, se vuoi dopo te ne prendo uno io.
-Grazie!!- disse Qui con gli occhi sbrilluccicanti, nella bocca già riusciva ad immaginarsi il gusto salato-dolce del gelato.
-Senti, non è che per caso sai se Marlino è a casa sua?
-Si, è assieme a Kairi. Lo sai che Riku si è risvegliato?
La mora sgranò gli occhi, per poi sorridere raggiante.
-Per fortuna, abbiamo proprio bisogno di lui in questo momento. Bene, credo che possiamo andare.
Detto ciò, si incamminò assieme alla rossa verso il gruppo di ragazzi che osservavano, chi curioso, chi annoiato, la bella piazzetta.
-Allora, Karin- disse Tifa tentando di iniziare un qualsiasi discorso (stano che durante tutto il viaggio non si fossero mai rivolte la parola)- cosa ne pensi di Radiant Garden?
-Mn- disse di nuovo l’altra, osservando l’orizzonte, dove intravide un castello che i colori del tramonto rendevano rosato- non male. Ma non mi suggerisce niente di particolare.
-Già, effettivamente, questo mondo non lo si può certo definire, ehm… avventuroso. Comunque, partiremo tra una settimana.
-Per dove?- chiese Karin voltandosi verso la mora, per una volta interessata a quello che diceva.
-Andremo in un altro mondo, Twilight Town, li andremo a prendere alcune informazioni, e ne approfitteremo per allenarvi un pochino per fronteggiare gli Heartless.
-Gli Heartless?
-Capirai più avanti. Adesso andremo da Merlino, che vi farà una magia che vi permetterà di battervi sia con loro che con i Nessuno.
Una venetta comparve sulla fronte della più grande all’ennesimo -Mn- di Karin. Ma quella ragazza non poteva fare almeno finta di essere interessata? O almeno che la smettesse di dire –Mn- di qua e –Nh- di la?
Quando raggiunsero gli altri, la rossa si arpionò subito al braccio di Sasuke. Il comportamento di quella ragazza risultò alquanto strano agli occhi della LockHeart : si comportava in modo assolutamente apatico, almeno finchè non vedeva, anche solo in lontananza, l’Uchiha. Allora si infiammava come tutte le ragazze della sua età. Sinceramente, iniziava ad essere piuttosto preoccupata per la sua salute mentale. Ma, infondo, non erano affari suoi, no?
Così, il nostri sei “eroi” (Perché hai messo eroi tra virgolette? ndI suddetti sei |Ehm… così ^^ ndMe) andarono alla casa del famoso mago Merlino. Davanti alla porta, però, il team Hebi divenne improvvisamente nervoso: non sapevano cosa aspettarsi. Cloud aveva accennato loro che si trattava di un mago potente, ma a parte questo non avevano il minimo indizio su come potesse essere di aspetto fisico.
Sasuke non si aspettava un granchè, probabilmente era un vecchio rimbambito con una barba lunga mezzo metro e con qualche rotella fuori posto. Perciò, quando entrò non lo stupì la vista dell’ anziano signore al centro della stanza. La cosa che lo lasciò colpito, invece, fu vedere il suddetto anziano intento a comandare, almeno così sembrava, varie tazze da tè, divani, poltrone, lampade ecc. E sembrava che ci stesse addirittura parlando!
-Mi raccomando- diceva ad una piccola stufa- Cloud e Tifa saranno di ritorno fra poco, dobbiamo fargli trovare tutto in ordine. Non voglio che quando arrivino i ninja pensino che sia pazzo a parlare con degli elettro-domestici.
-Troppo tardi- disse in un sussurro Suigetsu che tuttavia via arrivò chiaro alle orecchie degli altri, provocando un leggero riso in Karin e Tifa e un ghigno in Juugo. Cloud invece aveva una faccia imperturbabile (anche se dentro di se stava le stava mandando di cotte di crude contro il mago). Sasuke… non si può dire che sembrasse “scioccato”, però stiamo li vicino.
-Allora, le tovaglie vanno li, il tavolo li, le sedie qui…
Appena avvertì il colpo di tosse provenire dall’uscio, Merlino suppose che i suoi ospiti dovevano essere arrivati. Infatti, appena si voltò, andò subito a salutare i sei giovani, non notando i mezzi sorrisi delle due ragazze.
-Cloud, Tifa, finalmente siete tornati. Come sono contento di vedervi sani e salvi. Oh e questi devono essere i ragazzi che avete portato con voi. Io sono Merlino, il mago.
-Piacere- disse Karin stringendo la mano che l’altro gli aveva teso. I tre maschi si limitarono ad un accenno del capo.
-Allora, immagino che tu sia Sakura.
-Chi?
-Ehm, Merlino, loro non sono i ninja della Foglia- disse la Lockheart con una lieve nota di imbarazzo nella voce.
-Lo so, sono quei… ehm… di quell’altro villaggio, come di chiama…. Ono? No, ehm.. Omo? No, non era così… Oso?
-Oto.
-Ah, si, grazie… Sai giusto?
“Ma che si è fumato questo?”- No, mi chiamo Sasuke Uchiha.
-Sasuke Uchiha. Ma non facevi parte di quel villaggio, Konoha.
-Merlino, Leon, Aeris e Yuffie, dovevano portare qui quelli della Foglia- disse Cloud con uno sguardo tagliente. Seguì un silenzio imbarazzante, nel quale Suigetsu dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per cercare di non scoppiare a ridere, Sasuke dovette trattenersi dal prendere la sua katana e infilzarla nella gola del vecchio e Karin continuava a domandarsi chi fosse questa Sakura, per non parlare dell’imbarazzo del mago.
-Avevo capito il contrario. Vabbè, ma può capitare ai vecchietti come me, no?
Ma ormai Sasuke non lo stava ascoltando. Infatti, i suoi neuroni avevano appena registrato l’informazione malcelata nelle parole dell’anziano incantatore. Aveva capito bene? Sarebbero venuto anche il dobe e tutta la combriccola del villaggio?
-Voi due…- iniziò con voce molto, ma molto poco rassicurante, rivolgendosi ai giovani che gli avevano portati li (i quali avvertirono un leggero brivido lungo la schiena)- non mi avevate accenato a Konoha.
-Ehm… davvero?- chiese Tifa portandosi una mano dietro la testa. In realtà non l’avevano fatto perché erano al corrente del tradimento dell’Uchiha nei confronti di quel villaggio (non erano degli sprovveduti, prima di fare qualunque cosa si erano informati), anche se non erano al corrente del vero motivo che lo avesse spinto a farlo.
-Già.
-Ehm, o bè, può capitare di scordarsi le cose, no?
Scusa poco convincente alla quale Sasuke, ovviamente, non abboccò. Anzi, se non fosse stato per il suo autocontrollo, probabilmente avrebbe già fatto esplodere quella casa con un jutsu di fuoco. Comunque, questo autocontrollo sembrò temporaneamente mancare quando prese la katana e la puntò contro Cloud.
-MA IO VI…
-Oh, andiamo Uchiha- disse Suigetsu intromettendosi nella conversazione appena aveva avvertito la piaga che stava prendendo- non credi di esagerare? Se se l’è dimenticato, se l’è dimenticato, punto.
Sentendo le parole del ragazzo-squalo, il moro non potè far altro che constatare quanto l’amore rendesse completamente scemi, è ringraziò di non essersi mai innamorato di una persona. Si chiese se quel ragazzo avesse davvero pensato le parole appena dette o le avesse buttate li a casaccio solo per difendere l’amata.
-Non mi interessa, non voglio avere nulla a che fare con Konoha!
-Infatti non ci avrai nulla a che fare- disse Cloud, freddo- ti l’ho detto che ci siamo informati, no? Non era difficile, a giudicare dal tuo comportamento, immaginare in che rapporti fosse col tuo villaggio natale. Andremo in due missioni separate: noi in un mondo, loro in un altro. Perciò…
-Perciò vedi di non rompere le scatole e di stare al tuo posto.
Sasuke, innervositosi ancora di più, si voltò verso il ragazzo albino che aveva appena parlato. Avrà avuto la sua stessa età, gli occhi verde acqua lo stavano squadrando con durezza. Dietro di lui, si ergeva l’esile figura di una ragazza dai capelli rossi e gli occhi blu.
-Anvedi, una persona ha osato rivolgersi in tono sgarbato ad Uchiha- disse scherzosamente Suigetsu volgendo lo sguardo all’altro ragazzo.
-Riku, torna a letto- disse la ragazza dietro di lui, prendendolo per le spalle e cercando di farlo rientrare nell’altra stanza da dove era uscito.
-Tranquilla Kairi, ce la faccio- disse scostando le mani di lei e appoggiandosi al muro, per poi riprendere in tono sgarbato- allora, immagino che voi siate gli stranieri provenienti da quel mondo ninja.
-E’ lui Riku?
-Si Juugo- disse Tifa, prevedendo – a giudicare dagli sguardi omicidi che Sasuke e Riku si davano- tempesta.
Karin, alla vista del possessore del Keyblade, non aveva potuto fare a meno di pensare che fosse davvero un bel ragazzo. Eccome se era un bel ragazzo: sarà stato alto quanto Sasuke, forse qualche centimetro in più; aveva capelli argentei, che cadevano elegantemente sul volto ovale, per non parlare degli occhi: non aveva mai visto un colore così bello in tutta la sua vita. Doveva ammettere che, sotto certi aspetti, era anche più bello dell’Uchiha. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Merlino che, capendo cosa stava per accadere,aveva prontamente cambiato discorso.
-Ehm… Allora Riku, loro sono Sasuke e… ehm…
-Io sono Suigetsu- disse il ragazzo-squalo avvicinandosi all’altro- quello alto si chiama Juugo, e la racchia rossa è Karin.
-Come. Mi. Hai. Appena. Chiamato?- disse la rossa mentre un’aura omicida iniziò a circondarla.
-Racchia. Vuoi che ti facci anche lo spelling? R come rana; A come anatra; C come…
Non continuò la frase, che un pugno ben assestato della ragazza ridusse il volto e metà della parte superiore del corpo in tante piccole goccioline.
-O mio…- Kairi era rimasta scioccata. Aveva veramente visto un ragazzo diventare acqua o se l’era immaginato? Sospirò, per poi stropicciarsi gli occhi. Probabilmente, era stata una allucinazione, dovuta alla stanchezza –da quanto tempo non dormiva in modo decente? Tre, forse quattro settimane.
Quando gli riaprì, capì che non era un sogno: le gocce stavano ritornando nella loro forma originaria, cioè il volto del ragazzo.
-Racchia e pure violenta- disse l’albino appena si ricompose, per poi ripetere la scena di prima, peccato che stavolta di aggiunse anche un calcio in certe aree basse. Ora, va bene che il corpo diventava acqua e che il dolore diminuiva sensibilmente, ma comunque, un po’ di fastidio rimaneva. Specialmente se colpito in certe parti rimaneva. Così, mentre Suigetsu si ricomponeva (e si lamentava), Karin ne approfittava per fare “conoscenza” con il loro futuro compagno.
Nel frattempo, Juugo, l’unico che non aveva spiccato parola per tutto il tempo, decise di uscire, tanto per fare qualcosa che non fosse ascoltare il litigio tra quei due ragazzini o assistere allo scontro silenzioso tra Sasuke e quell’altro ragazzo dai capelli bianchi o stare a fare il palo.
Appena mise piede fuori, però, avvertì una presenza. Si concentrò meglio, e avvertì un altro tipo di chackra proveniente da li vicino. Seguì la debole scia fino a giungere in un vicolo cieco, e vide una figura incappucciata, piuttosto minuta, che si stava dirigendo verso di lui. Automaticamente, si mise in posizione di guardia, pronto a ricevere un attacco. Sembrava che stessero per scontrarsi, ma, invece, la figura sparì poco prima di toccarlo.
Il ragazzo si guardò attorno confuso. Dov’era finita quella persona? Era sicuro di non essersela immaginata.
-Juugo?
L’interpellato si voltò verso Tifa, che era uscita evidentemente preoccupata dalla sua improvvisa assenza.
-Eccomi, arrivo- disse il ragazzo, rientrando dentro la casa del mago.

_________________________________________________________


Ecco un'altro aggiornamento, purtroppo in mega ritardo. Avrei dovuto postare la settimana scorsa, ma sono stata riempita di compiti in classe fino al collo *mostra i fogli con sopra vari voti*- E' stato un inferno!!!
Comunque, come penso abbiate notato, questo capitolo è tutto dedicato al Team Hebi. Dopo tanto che non leggevate qualcosa su di loro, ecco un bel capitolone!!!! Il prossimo sarà tutto per l'Akatsuki!!
Karin: Di la verità: ti eri scordata di noi!
Io *sudando freddo*: ehmmm, ma no, ma come puoi pensarlo? ^^'''''''''''''
Karin: Perchè dovevi postare la fine del combattimento con il Kazekage e quella specie di bestione nero-samurai. Poi un tuo compagno ti ha ricordato di noi durante un conversazione e ti sei messa subito a scrivere urlando "MANNAGGIA MANNAGGIA MANNAGGIAAAAAA!!!!! MI SONO SCORDATA DI LORO!!!!".
Io:....... BUGIE!!! TUTTE BUGIE!!!!
Roxas (con l'ennesimo occhio nero): Passiamo ai ringraziamenti:

falcediluna: grazie! Felice che il nobody di Hinata ti piaccia ^^.

nueblackcrowfriend: grazie!

Ikumi91:ti ringrazio ancora per i bellissimi disegni, spero di riceverne altri ^^. E grazie anche del commento!

Killkenny: ehmmmmmmmmmm........... Lo sai che Sasuke voleva parlarti? *gli mette davanti l'Uchiha e scappa via* Sasuke: TORNA QUIIIIIIIIII, NON PUOI LASCIARMI DA SOLO!!!!!!!

aer_alchemist: Riku e Kairi eccolo qui. Per Naminè c'è da aspettare un po'. Comunque, io non ho mai scritto che Neji è morto...

Suikotsu: Grazie!

Spero di aggiornare al più presto, ma vi avverto: sto preparando dei capitoli per una raccolta, più tre one-shot in fase di stesura, quindi sono molto impagnata! Spero comunque di fare in fretta.

Ci vediamo la prossima volta e miraccomando, commentate!! *scappa perchè Sasuke la sta inseguento con la katana sguainata, con il fuoco alla bocca, il kidori nella mano destra, lo sharingan attivo e mezzo sanguinante, nel tentativo di ucciderla nel modo più doloroso possibile.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Era un bel po’ che non avevano notizie dell’Organizzazione XIII. Non c’erano stati avvistamenti dei due tizi che fino a qualche tempo fa giravano per il paese del fuoco in cerca di informazioni e, fortunatamente, non c’erano stati nemmeno degli attacchi, e così avevano potuto curare i feriti e rimetterli in sesto. Ma era anche vero che, a quel punto, non avevano la ben che minima informazione o indizio che potesse portarli a loro.
Pain sospirò, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra. Per la prima volta, si sentiva… inutile. No, non inutile, era un leader, e un leader non è mai inutile. Altrimenti, non sarebbe un leader. Forse, era meglio dire stanco. Non sapeva cosa fare, ecco. Aveva mandato tutte le spie del villaggio della Pioggia per sapere qualcosa su questa organizzazione, ma niente. Sembrava che fosse comparsa dal nulla, nata dall’oscurità.
Si ricordava di quando avevano scoperto quei due ragazzi aggirarsi nel villaggio (una bionda e uno dai capelli rosa), nella ricerca di informazioni. Erano stati scoperti e in seguito cacciati. Non si erano più fatti vedere, da allora, con il sommo piacere della squadra di chuunin che aveva cercato di mandarli via- non era stata una cosa semplice schivare una falce e strani kunai porta fulmini, e in più c’era stata anche una perdita di grande rilievo.
Prese i fogli contenenti il rapporto di quella missione e, per la quarta volta in quella giornata, lo rilesse.

Grado missione: B

Membri squadra: Soichiro Namikawa, Shizuka Omori, Raito Fugi.

La missione si è rilevata molto più difficile del previsto. I due infiltrati, un uomo, di cui sappiamo il nome ( Marluxia) e una donna, si sono dimostrati molto forti e spietati. Hanno massacrato molti degli uomini mandati prima del nostro gruppo, e solo una ragazza, che adesso è all’ospedale, è riuscita a sopravvivere.
I due, dopo aver affermato di appartenere ad una organizzazione criminale, identificata come Organizzazione XIII, hanno fatto numerose domande sul gruppo Alba. Non abbiamo risposto a niente, neanche quando una delle nostre compagne è stata presa in ostaggio dalla donna. Purtroppo, Shizuka Omori ha pagato con la vita il nostro silenzio.
Alla vista della morte dell’amica, Soichiro Namikawa si è gettato contro la nostra avversaria, avendo però la peggio. Ha riportato lievi ustioni sul corpo e un grave trauma celebrale.
Si è scoperto che la donna ha il controllo dei fulmini, e purtroppo, il cattivo tempo non ha facilitato la nostra missione. L’uomo, invece, usava una falce per attaccare e arti illusorie a noi sconosciute. Io stesso ho riportato ferite da taglio sugli arti.
Concludo dicendo che, purtroppo, la missione è fallita.
Distinti saluti
Raito Fugi, capitano squadra 4

-Perfetto- mormorò tra se- proprio quello di cui avevo bisogno.
Poggiò il resoconto della missione sul tavolo, si alzò ed uscì dalla stanza. Forse una passeggiata gli avrebbe fatto bene.

Una volta fuori, non potè far altro che godere dell’acqua fresca che gli bagnò il volto. Sospirò forte, mentre cercava un’idea che potesse aiutarlo in quella guerra impari, ma si ritrovava sempre ad un punto morto.
Non aveva la minima idea di dove fosse il covo dell’Organizzazione XIII, e il fatto che Sasori (non ancora ripresosi dalle botte prese) si fosse lasciato scappare l’unica persona che poteva dargli un qualche indizio, non lo stavano aiutando. Anzi, al solo pensiero, gli prudevano ancora le mani. Ma doveva mantenere la calma.
Meglio avere una mente fredda e capace di ragionare che una calda e impulsiva. Analizzò quel poco che sapeva, arrivando a due conclusioni: uno, i loro nemici avevano poteri sovrannaturali, assolutamente estranei al mondo ninja; due, probabilmente, non erano neanche di quel mondo. Ipotesi che non erano così insensate, visti gli ultimi avvenimenti, come la visita di quella specie di topo gigante. A proposito, chissà che fine aveva fatto. Secondo Zetzu, fino a poco tempo fa cercava di avere un secondo incontro con lui, ma non veniva mai ascoltato. Era una settimana che non si faceva vedere. Fu automatico chiedersi se fosse nei paraggi: sembrava sapere molto del loro nemico e forse…
E li, l’idea lo colpì come un fulmine a ciel sereno. Un ghigno mooooltooo poco rassicurante si dipinse sul volto pirsingato del capo dell’Akatsuki, e una strana risata si fece strada nella sua gola, mentre si auto elogiava per l’idea avuta.
-KUKUKUKUKUKUKUKUKUKUKUKUKU (O__O ndtutti) SONO UN GENIO, MWAHAHAHAHAHAH-

Nel frattempo, in un’altra parte del villaggio della Pioggia…
-MWAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!!
-O santa pace.
-Che succede Konan-sama?
-Niente, credo che Pein stia avendo una attacco di risate isteriche. Tobi, puoi portarmi quell’anestetizzante che ti dicevo…
-Ah, si, glielo porto subito, non si preoccupi ^__^!- detto ciò, il ragazzo mascherato se ne andò.

Ritorniamo dal nostro leader, a cui, ormai, la parola “modestia” ricordava un semplice raggruppamento di otto lettere senza il ben che minimo senso.
Così, mentre Pein continuava ad auto-dirigersi complimenti su complimenti, una Konan calma- calma tanto da risultare quasi inquietante, lo raggiungeva e, prendendolo da dietro le spalle, infilò la piccola punta dell’ago, collegato ad una siringa piena di morfina e altre cose che a noi non è dato sapere, iniettando l’anestetizzante.
Tempo 0,001 secondi: il leader, uno dei ninja più temuti del mondo ninja, possessore di una delle tecniche oculari più spaventose, se non la più, l’unico che riuscisse a tenere a bada otto criminali uno più pazzo dell’altro, cadde a terra, con tanto di bavetta alla bocca e occhioni luccicanti. NON vogliamo sapere casa si stesse sognando. Sappiamo che Konan, schifata dal lago di bava che si stava formando vicino alla cocca del Leader, prese due pinze extra-large, afferrò la testa arancione con queste, e lo tirò via verso il covo. Nessuno osò chiederle perché Pain fosse ridotto in quelle condizioni, né il motivo del suo gesto. Quel che sappiamo, e che forse può aiutarci a comprendere, è che lei, dopo l’esperienza con Orochimaru, ODIAVA le risate da “esaltato megalomane che si auto-elogia per le proprie idee”.

Nel covo, e dopo che si Pain si era ripreso (ripreso per modo di dire)…
-Bene- iniziò il Leader con una voce ferma e decisa quanto quella di un zombie assonnato.
-Ma perché Pain traballa tutto?- chiese Hidan sottovoce per non farsi sentire.
-Ma che ne so, forse ha sonno. Non riesce a tenere gli occhi aperti- rispose Kakuzu, con voce altrettanto bassa.
-Ho un’im.. impo.. importante a… annuncio da fare… oooohhooho (sta per cadere, ma riesce a rimettersi in piedi)- ho… ho trova… trovato il m… mo… oddio che sonno… modo per ba… battere l’Orga… organizazione.. cioè… Organizzazione XIII.
-Bene, capo. Dica, e noi faremo- disse Kisame, sfoderando una sorriso che, almeno per lui, doveva essere d’intesa.
-S-si ehm, ecco, noi pre..PREN… deremo… rem.. re Mic… zzzzzzzzzzzzzzz (pericolosamente inclinato a destra).
L’intera Akatsuki guardò i loro leader, con una goccia pendente dietro il capo- c’era anche chi cercava di trattenersi dal ridere, ma questi sono particolari Konan, accortasi del pericolo, prese un megafono- non si sa dove l’abbia preso, e urlò- PAAIIIIIIIIN!!!
-Eh? Oh, ma che è succe… Ah si! Allora, come stavo dicendo, prenderemo re Mikey e gli chiederemo di portarci dai nostri nemici (ammazza, che recupero ndMe).
-E secondo lei come potrebbe portarci da loro?
-Vedi Tobi, Loro sono venuti, in un modo o nell’altro.
Sono sicuro che anche il sorcio saprà come andare o venire da qui. Perciò, rapiremo re Mickey, e lo costringeremo a portarci da questi tizi, ovunque essi siano!- concluse gonfiandosi il petto d’orgoglio, sempre alla faccia della modestia. Intanto, i mukenin si guardarono tra loro, chi perplesso, chi preoccupato per i costi del viaggio, chi già pensava alle cose da portare in valigia, chi pensava al modo per poter elogiare il proprio dio anche fuori dal proprio mondo, chi giocava alla NSD (in questo caso, vedi Itachi e Kisame, rispettivamente con la consol a giocare a Super Mario),e si deduce, di conseguenza, che non sono stati minimamente attenti alle parole del Leader, o chi, semplicemente stava zitto.
-Viaggeremo in altri mondi, quindi- chiese Deidara, con una nota di eccitazione nella voce.
-Penso di si. Però, adesso… Kakuzu, Hidan, voglio che andiate a cercarlo.
-Secondo le ultime notizie che mi sono arrivate- disse Zetsu bianco- dovrebbe trovarsi nei pressi di Suna
-Allora non le dispiacerà- disse Sasori- se vedo anch’io con loro.
-Non ce né bisogno, basteranno loro due. L’unica cosa che mi raccomando- disse il Leader ai due- è di portarlo qui, VIVO e senza un graffio.

____________________________________________________________

Un mese, è passato un mese dal mio ultimo aggiornamento. Tutto per colpa di un virus. Mi ha cancellato tutti io dati (capitoli compresi) ho dovuto cambiare tutto: computer,desk-top, tutto quanto. E oggi, mi hanno rimesso la connessione, e ho copiato il capitolo che avevo messo su un foglio per iscritto. Non so quando potrò postare il prossimo. So solo che mi dispiace tantissimi raga. Spero di aggiornare il più presto possibile.

Passiamo ai ringraziamenti:

Killkenny: Ecco che era il rosso sul viso di Sasuke... O, bè... Credo dovrò iniziare a fare il testamento.

TheKeyOfDestiny: Grazie.

nueblackcrowfriend: Grazie anche a te! Ci stavo pensando comunque, dipende se riesco a metterli.

falcediluna: vedrai, vedrai.

Ikumi91: Grazie ^^!!!

Rya: Grazie!

Speriamo in bene!
Bye!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Deserto nei pressi di Suna, non molto distante dal villaggio.
Una figura vestita di nero, bassa, con curiose orecchie tonde che spuntavano dal cappuccio, correva tra le varie dune sabbiose, non senza una certa difficoltà dovuta all’altezza, non proprio vantaggiosa.
Re Mickey aveva ricevuto l’allarme mentre, triste per non essere riuscito a convincere l’Akatsuki ad allearsi con lui, era salito sulla sua Gummi Ship e si era lasciato cadere sul sedile. Dopo vari sospiri sconsolati, aveva notato, sul display della navicella, una lucetta rossa. Un messaggio di allarme, mandato dalla nave di Leon- probabilmente, quando era ancora in viaggio, il ragazzo aveva pensato che sarebbe stata una buona idea avvisare il Re.
Così, una volta individuate le coordinate esatte, era subito partito alla loro ricerca. Purtroppo, la varie tempeste di sabbia rischiavano di danneggiare il veicolo (a differenza di quella di Leon, il pulsante che attivava lo scudo speciale che proteggeva dai granelli di sabbia o di roccia- non si sa mai cosa puoi trovare nello spazio-era posizionato sul soffitto, leggermente più alto del re di circa un metro e mezzo, e ho detto tutto) e, di conseguenza, aveva deciso di parcheggiarlo a qualche chilometro dal villaggio della Sabbia, e di proseguire a piedi.
L’altezza era un po’ sfavorevole, sia perché non riusciva a vedere bene, si perché ci voleva un pochino per uscire dalla sabbia- nel caso non abbiate capito, avete presente quando i piedi affondano nel terreno?
Comunque, con sudore, fatica e tanta, ma tanta pazienza, Re Mikey riuscì ad arrivare a destinazione.
-Accidenti- disse, appena passò le porte del villaggio- ma che cosa hanno fatto!?
Lo scenario dei feriti e dei morti a terra era straziante. Dovette, a malincuore, ignorargli e dirigersi in fretta verso la piazza principale dove, in lontananza, si riusciva ad intravedere l’enorme figura dell’Heartless Samurai.
Uccise alcuni Nessuno e, una volta assicuratosi che non ci fossero più pericoli, si affrettò a raggiungere gli altri.

Sakura osservava Yuffie combattere come poche volte aveva visto combattere una persona in vita sua: quasi completamente sgraziata e un po’ impacciata nei movimenti, ma tutto sommato era un’ottima combattente.
Prima non ci aveva fatto caso, però ora si era accorta che la giovane di Watai non usava chackra: l’aveva vista usare tutte le armi convenzionali di un guerriero ninja, ma mai un’arte illusoria o magica. Si chiese come facesse, ma non ebbe il tempo di elaborare una teoria, che vide la Kisaragi sbattuta contro un edificio da un colpo dell’Heartless.
-YUFFIE!!!- si alzò per andare a soccorrerla, ma venne fermata da Aeris.
-Sta nascosta, se quel mostro ti vede non so cosa potrebbe farti- disse l’altra. Apparentemente non sembrava preoccupata.
-Ma non hai visto che Yuffie è stata colpita gravemente!?- urlò la rosa indicando la mora svenuta.
-Tranquilla, ti assicuro che è troppo forte per farsi mettere i piedi in testa in questo modo. E poi, ci penserò io a curarla- detto ciò, la castana volse lo sguardo verso la compagna. Giunse le mani, mormorò alcune parole che Sakura non riuscì a comprendere, e tese un braccio verso la ninja.
La Haruno osservò una specie di fiore giallo, avvolto in una luce verde, formasi sopra la testa di Yuffie, per poi perdere alcuni petali, i quali si posarono sulle ferite infertile dal mostro. La rosa si stupì quando rivide la ninja di Watai rialzarsi, apparentemente in forma, e ritornare a combattere con nuovo vigore.
“Ma che…”
-Non preoccuparti, ti spiegherò più tardi, ma ora sta giù.
Sakura fece come le era stato ordinato, ma non potè fare a meno di chiedersi quanto forti potessero essere quei ragazzi.
Domanda che si posero anche Sai e Shikamaru, che ancora non si fidavano di loro: il primo per abitudine, il secondo andava semplicemente ad istinto. Naruto non sembrava preoccuparsi più di tanto, più affascinato dalle magie create da Paperino e Leon. Anche Ino e Chiuji non sembravano preoccuparsene.
Intanto, Leon, Yuffie, Paperino e Pippo continuavano la loro lotta.
L’Heartless non era un granchè- avevano affrontato nemici peggiori. La difficoltà stava nello schivare gli attacchi e riprendersi se colpiti- il mostro non era esattamente un peso piuma.
Erano comunque riusciti ad infliggere pesanti danni, come la distruzione della corazza, il che lo vedeva, finalmente, vulnerabile agli attacchi magici, per la gioia della nostra anat… cioè, papero, volevo dire… per il nostro papero preferito ^^’; infatti, tra Thundaga, Firaga, Blizzaga, etc, si stava scatenando a più non posso.
-SIII, prendi questo, brutto Heartless dei miei stivali!!!!!- urlava frenetico con una sguardo alla Psico.
-Sono seriamente preoccupato per la sanità mentale di Paperino- disse Leon con una goccia pendente sulla tempia.
-Anch’io, stare lontano da Paperina non gli fa molto bene- concluse Pippo ridendo nervosamente.
-TIE’, TIE’, TIE’!!!!! THUNDAGA, BLIZZAGA, FIRAGA, VAIAQUELPAESEAGA (Ma che razza di magia è quella!!! ndTutti| E’ una magia, qualcosa in contrario? ù__ù ndPaperino)
All’improvviso l’Heartless, facendo un movimento brusco, prese con il gomito uno dei palazzi li vicino, facendone crollare la parte superiore. Questa rischiava di cadere addosso al mago, ma il provvidenziali arrivo di una bassa figura nera lo salvò dal diventare un’ana… cioè, papero schiacciato (Questa me la paghi ndPaperino)
-Ehi ma che…- iniziò il mago, per poi spalancare gli occhi non appena riconobbe la figura del re- MAESTA’?
-Come stai Paperino?- chiese il Re sorridendo gentilmente, posandolo poi al suolo, dietro un masso, per evitare di essere visti. Rischiò di cadere quando il mago gli saltò addosso, quest’ultimo era troppo contento di aver finalmente rivisto il suo re, non che amico.
-Oh Maestà! Io e Pippo eravamo così preoccupati. Come sta? L’Akatsuki le ha fatto qualcosa?
-No, non preoccuparti, sono sano come un pesce- lo rassicurò l’altro sorridendo- piuttosto, dovresti dirmi te come stai. Quell’Heartless deve essere molto forte, visto come vi ha ridotto.
-Maestà!- la voce di Leon, che lo stava raggiungendo, gli arrivò stranamente affannata.
-Leon… Ma che ti è successo?- disse non appena notò la brutta ferita, ancora aperta e sanguinante, sul costato del ragazzo.
-Niente, è solo un graffio. Quel mostro è piuttosto forte, ma ho affrontato di peggio. Ma l’Akatsuki dov’è?
Lo sguardo demoralizzato del re gli fece capire la situazione.
-Non disperi, sono sicuro che prima o poi… ugh!- il castano si accasciò a terra, una mano a coprire la ferita. Paperino, vedendone le condizioni, stava per usare un Energiga, ma l’Heartless, che gli aveva visti, alzò la spada, con la chiara intenzione di decapitare i tre. La lama scese giù, impietosa, e i tre si mossero troppo tardi per evitarla. Ma arrivò un aiuto inaspettato.


Sakura, avendo assistito a tutta la scena, era subito scattata in avanti per andare in loro soccorso, ignorando apertamente Aeris, che le diceva di stare al suo posto. Caricò un pugno di chackra e, appena fu abbastanza vicina, colpì la lama che, da contraccolpo, si spezzò in prossimità della punta. Punta che volò qualche metrò, per poi conficcarsi in un pezzo delle macerie di un palazzo.
-Accidenti- disse il piccolo guardando la ragazza dai capelli rosa davanti a lui.
-State bene?- disse quest’ultima voltandosi verso di loro. Subito, si chinò per curare la ferita di Leon, che guardava con occhi sbarrati il pezzo di spada volato via- e non pensiate che Paperino e Re Mickey fossero da meno.
-S-Si, più o meno- disse il castano tentava di rialzarsi, ma venne fatto risedere dalla rosa, che prima voleva rimetterlo in sesto.
Intanto, l’Heartless-Samurai , anche lui stupito dal fatto che la sua lama si fosse spezzata, dopo essersi ripreso era intenzionato a tornare all’attacco, ma non aveva fatto i conti con Yuffie, Paperino e Pippo: i tre, approfittando della sua distrazione, avevano iniziato ad attaccarlo alle gambe, nel tentativo di farlo cadere. Cosa che accadde quando un dei shuriken giganti della ninja di Watai gli tagliò le gambe, facendolo andare indietro e scontrare con uno degli edifici distrutti.
Re Mikey, ripresosi dallo shock dopo aver visto volare pezzi di spada, ne approfittò per contrattaccare: fece un balzo, per poi lanciare il keyblade al centro esatto del vuoto a forma di cuore che stava nel petto dell’Heartless. Dall’arma, appena si bloccò, scaturì una luce molto forte, che in un attimo avvolse il corpo del mostro. Dopo pochi secondi, il Samurai spari nel nulla, senza che ne rimanesse alcuna traccia.

________________________________________________________________

M inginocchio e chiedo perdono: la scuola è un'inferno! Ci sono stati degli atti vandalici negli ultimi tempi e, chissà per quale misterioso motivo, hanno accusato noi del secondo liceo di questi atti. Non sto a spiegarvi, ma è successo un casino, sono letteramente sconvolta e non ho avuto la testa per continuare i capitoli. Passiamo ai ringraziamenti veri e propri:

Ikumi91: Grazie, ma avresti tutte le ragioni del mondo per dirmelo.

Killkenny: Perchè? Io penso che gli doni ^^.

nueblackcrowfriend: Grazie!
Pain: Avverto dell'ironia o è una mi impressione?

falcediluna: Grazie.

Bene.................................. CE L'HO FATTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sasuke: Peccato, credevo che sta' mer...
*Tutti corrono a tappargli la bocca*
Yuffie: Finalmente lo scontro col tizio Hertless è terminato, avrei preferito che fosse più lungo però.
Io*leggermente nervosa per quello che voleva dire Sasuke*: Anche io, però se continuo a questo ritmo non riuscirò mai a finire questa prima parte e passare alla seconda.
Sasuke *liberandosi da tutte le mani*: SECONDA!!!!?
Roxas: Si questa è una triologia, non lo sapevi?
*Sasuke diventa di pietra dallo shock*
Itachi: Credo sia morto.
Sasuke*ritornando normale*: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *si rintana in un angolo a fare cerchietti*
Tutti i personaggi di Naruto: -__-'''''

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Avviso ***


Allora, vediamo se riesco a trovare le parole...
A scuola, in questo periodo, sono incredibilmente stressata, e mi devo concentrare molto su tutte le materie, specie matematica, la mia vera e propria bestia nera. Inoltre, in questo ultimo periodo sto soffrendo di vere e proprie crisi isteriche.
Ora, io non so che fare. Complice un calo di ispirazione, mi trovo costretta a sospendere questa fanfiction minimo fino alla fine di giugno. Lo so, sono imperdonabile, ma è il massimo che posso fare, e non voglio più fare ritardi enormi come questo. Il prossimo capitolo non è ancora terminato, però se riesco a sfruttare al meglio le ore libere, credo che per luglio sia tutto pronto, solo che a luglio parto per il mare. Ora, io intendevo finire la prima parte entro la fine di giugno, ma ormai credo che sia impossibile. Quindi, probabile che tutto riprende addirittura a settembre. E' giusto che vi avvisi, ma per allora, sono certa di averlo finito (e vorrei ben vedere).
Rinnovo fortemente le mie scuse, sono imperdonabile, lo so, ma sono disperata, e non so che fare.
Mi spiace ancora.
Maria Chiara

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=190691