McLennon forever

di J_Marti_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


NOTE DELL’AUTRICE:
questa è la mia prima fanf sulla McLennon e probabilmente i risultati non sono stati i migliori. Non uccidetemi ma abbiate pietà di me.
Spero lo stesso che la apprezzerete o per lo meno che apprezzerete il mio sforzo.
 
Mrs. McCartney
 

 
 
Paul –“ John! Ti prego!!”-
John scuotendo il capo –“ no!!!”-
Paul facendo il labbruccio e gli occhi dolci –“ ti supplico!!!”-
Era da più di un ora che Paul stava implorando John, ma questo era irremovibile –“È inutile che continui!! La mia risposta è no!!”-
Paul non si lasciò scoraggiare –“ se vieni, ti prometto che farò qualsiasi cosa tu mi chiederai! Te lo giuro!!”-
John allora si mostrò interessato dalla sua proposta –“ davvero??”-
Paul –“ si!! Farò tutto quello che vorrai!!”-
John sorrise malizioso –“ allora devi farmi un pompino!!”-
Paul lo guardò contrariato e estremamente imbarazzato –“ io .. cosa???”-
John scoppiò a ridere –“ stavo scherzando!! .. non sono mica una checca come te!!”-
Paul fece una smorfia –“ che simpatico!!”-
John –“ lo so!! .. comunque vengo a patto che tu faccia il giro del quartiere in mutande .. e .. fammi pensare … ah ci sono!! Che tu baci George in bocca!!”-
Paul incredulo –“ ma perché vuoi mettere a rischio la mia sessualità??”-
John ironico –“ di quale sessualità stai parlando Paolina cara?? … comunque è l’unico compromesso, altrimenti non se ne fa niente!!”-
Paul dovette accettare anche se questo avrebbe comportato una grande umiliazione –“ ok!! Affare fatto!! … comunque non so se George sarà così ben disposto!!”-
John –“ Paulie non ti preoccupare, lui non farà nemmeno pio, te lo posso giurare!! .. altrimenti può dire addio alla sua amata chitarra!”-
Paul –“ allora è deciso , verrai anche tu al Camp estivo dei boy-scout!”-
John –“ si!! Però io non canto quelle canzoncine stupide, che sia chiaro .. e soprattutto non indosserò quei ridicoli pantaloni!!”-
Paul –“ John .. credo che tu non abbia scelta per l’abbigliamento!”-
Allora John sorrise maligno –“ Paulie non dovevi fare qualcosa, o sbaglio??”-
Paul non capendo a cosa si riferisse –“ cosa??”-
John –“ ma come fai il finto tonto adesso!! .. non ti ricordi della passeggiata. Non penserai di farla con tutti quei vestiti addosso!!”-
Paul annuii sommesso e poi si spogliò rimanendo solo con indosso i suoi boxer.
Si sentiva estremamente a disagio, per sua sfortuna stava indossando le sue mutande peggiori e purtroppo John se ne era accorto e stava per fare una delle sue solite battutine.
John si avvicinò e gli diede una pacca sul sedere –“ guarda che belle mutandine .. ti donano proprio gli elefantini!”-
Paul che era già rosso come un peperone, divenne ancora più rosso.
John che notò il suo rossore lo punzecchiò ancora di più –“ non ti stai mica emozionando, eh? .. è normale, sai! Sono così irresistibile!”-
Paul –“ fanculo! .. non perdiamo tempo, andiamo fuori! .. così la finiamo subito con questa stronzata!”-
John –“ certo Paolino!”-
Paul così aprì la porta di casa di John, ma rimase lì in piedi fermo.
John allora lo spronò –“ avanti!! Cosa aspetti! Non fare il timido!”-
Così Paul si fece coraggio “cosa vuoi che sia? È solo uno stupido gioco, e poi è come se fossi in costume” e poi dopo aver sospirato uscì.
John lo seguì dietro e senza farsi vedere gli scattò delle foto mentre Paul faceva la sua insolita camminata.
Per sua fortuna non c’era nessuno per la via e così non fu terribile come si aspettava perché John rimase insolitamente in silenzio.
 
Il motivo del suo silenzio però fu svelato il giorno dopo durante le prove del gruppo. Lennon si presentò a casa McCartney in anticipo e con una busta di carta in mano.
Paul –“ ciao John! .. come mai così in anticipo?”-
John guardandosi i piedi –“ perché non avevo di meglio da fare, e Mimi rompeva troppo .. così eccomi qui!”-
Paul –“ mmm. .. entra!”-
John –“ non sono ancora arrivati gli altri?”-
Paul –“ stranamente sei il primo!”-
John –“ che peccato! Avevo portato una sorpresa per tutti .. vuol dire che aspetterò”-
Paul curioso –“ posso sapere di che si tratta?”-
John –“ Macca dovrai aspettare!”-
Non tardarono molto però ad arrivare anche George, Pete (Shotton), Colin (Hanton).
John –“ finalmente!”- poi tutto pimpante mostrò la busta –“ cosa c’è qua dentro secondo voi?”-
George –“ piscio di cane!”-
John –“ ma che ti passa per il capo? Idiota! .. avanti Paul , prova ad indovinare”-
Paul senza particolare entusiasmo –“ quel poco di cervello che ti rimaneva?”-
John lo imitò –“ quel poco di cervello che ti rimaneva .. gne, gne .. ma no!”- poi scosse il capo
 –“ ho capito! Ve lo dico io, o meglio ve lo faccio vedere io!”- così aprì la busta e tirò fuori il contenuto.
George –“ ma sono delle stupide foto!”-
John con un sorriso strafottente –“ Harrison, credimi queste non sono delle stupide foto”- poi le girò facendole vedere a tutti.
Paul avvampò e si infuriò –“ JOHN!! .. MA CHE CAZZO HAI FATTO?? .. SEI UN FOTTUTO IDIOTA!! ORA CAPISCO perché ERI IN SILENZIO IERI!! SEI UN BASTARDO!!”-
John –“ ma perché ti arrabbi? Sei venuto così bene .. non potevo non fotografarti. Eri così bello!”-
Nel frattempo gli altri tre erano scoppiati a ridere.
John –“ ah Paul! Non credere me lo sia scordato! … non dovevi fare quell’altra cosa? .. George non vede l’ora!!”-
Paul contrariato –“ no!! Hai già fatto abbastanza, non credi???”-
John –“ lo avevi giurato!”-
George sospettoso –“ cosa non vedrei l’ora di fare, scusate??”-
John –“ Paul! Avanti non fare il timido!”-
Paul –“ ti odio!!”- poi scosse il capo rassegnato e si rivolse a George –“ dobbiamo baciarci!”-
George indignato –“ noi cosa???? Non ci penso nemmeno!!”-
John allora lo prese per il colletto –“ non ho sentito bene, scusa .. tu non fai cosa???”
George intimorito, deglutii e fu costretto ad accettare –“ va bene .. lo faccio!”-
Così lui e Paul  disgustati si diedero un veloce bacio sulla bocca, mentre John si divertiva a sbeffeggiarli.
I due appena si staccarono si pulirono le loro bocche disgustati dal contatto che avevano avuto alcuni minuti prima.
George –“ Bleah!!! Che schifo!!! Baci come una ragazza!!”-
Paul –“ e tu come una scimmia!”-
John invece di ridere a quell’ilare scena come avrebbe dovuto, provò una fitta di gelosia. ‘quel baci come una ragazza’  riferito a Paul, e l’idea delle sue labbra soffici a forma di rosa, gli fecero desiderare di baciarle con foga.
“ ma che cazzo ti prende?? Stai diventando frocio!! Quello è il tuo migliore amico ed è un ragazzo, un fottuto ragazzo!!!” pensieri contrastanti cercavano  di riprendere il controllo della situazione. Ma Paul aveva davvero delle labbra stupende.
Paul interruppe la scia di pensieri che intasava la sua mente –“ ora sei contento, John?? .. possiamo continuare con le prove, adesso!”-
John annuii distrattamente, i suoi occhi erano rapiti dal movimento di quelle labbra così dolci e piene, non ci aveva mai fatto caso prima, ma adesso non riusciva a torgliersele dalla testa.
Paul richiamò la sua attenzione sventolandogli una mano davanti –“ John!! John!! .. ci sei??”-
John fu riportato così alla realtà –“ ah  ..si!!”-
 
****
Arrivò il famigerato giorno della partenza. Il ritrovo dei boy-scout era davanti all’oratorio di St. Peter Church all’alba.
John non era abituato ad alzarsi così presto, soprattutto la domenica.
Quando Paul arrivò a casa sua per andare insieme al ritrovo, dovette svegliarlo e fu costretto a tirarlo giù dal letto.
John a causa del brusco e improvviso risveglio aveva l’umore nero, e quando Paul gli diede il buongiorno, quello gli rispose con un –“ Fottiti stronzo!!”-
Paul sarcastico –“ qualcuno si è svegliato con il culo storto!!”-
John lo ignorò e si chiuse in bagno. Non solo lo aveva buttato giù dal letto, ma ora si permetteva anche di fare del sarcasmo, quello scemo.
Dopo venti minuti, i due uscirono di casa.
John era ancora arrabbiato. Anche se non era ancora iniziato quel cavolo di camp iniziava già a detestare tutto.
Dato che il campeggio era lontano invece di andare a piedi presero un pulmino.
Per passare il tempo si misero a cantare tutti insieme mentre John rimase in silenzio.
Paul allora lo spronò –“ John, avanti! Non fare l’associale!! Canta anche tu!”-
John –“ avevo detto niente canzoncine!!!”-
Paul non si arrese e insistette picchiettando sulla sua spalla –“ su, Johnny!! Prendi la chitarra e facciamo vedere a questi pivelli di che pasta siamo fatti!!”-
Alla fine John si lasciò convincere dall’amico. Così i due impugnarono le loro chitarre e sbalordirono il loro “pubblico” con il loro strabiliante talento.
Tutti i ragazzi che erano sull’autobus quando ebbero finito di suonare li applaudirono perché erano stati bravissimi.
  

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Quando arrivarono al campeggio, che era a Weston Super-Mare, i ragazzi furono sistemati in delle casette di legno. Paul e John riuscirono a finire in stanza insieme, perché quest’ultimo non conosceva nessuno. Nel loro piccolo alloggio c’era un letto a castello e John con prepotenza prese subito il letto in alto.
–“ io dormo qui!!”-
Paul contrariato –“ non è giusto!”-
John con arroganza –“ cosa non sarebbe giusto? Io sono il più grande e quindi sto sopra!”-
Paul annuii sommessamente. Era inutile discutere con Lennon.
 
Paul non riusciva a prendere sonno e quindi sfidò la sorte, chiamando John per vedere se era ancora sveglio –“ John! .. John! .. sei sveglio?”-
John sbuffò –“ sbuff! .. adesso si! .. cosa vuoi?”-
–“ mi dispiace averti svegliato .. ti ho chiamato per vedere se eri ancora sveglio. Non riesco a dormire .. e bè così possiamo parlare!”-
–“ ma che siamo delle ragazze?? .. non ho nessuna voglia di parlare .. ma visto che adesso non ho più sonno per colpa tua, possiamo fare qualcosa che piace a me!”-
Paul curioso –“ cosa??”-
–“ possiamo squagliarcela da questo branco di sfigati, per spassarcela! .. non so se l’hai notato, ma credo di no, ma dall’altra parte del campeggio c’è un gruppo di pollastrelle in vacanza tipo come noi .. che non aspettano altro che dei benefattori come noi le facciano visita!”-
 –“ ma sei impazzito, per caso?? Se ci scoprano siamo finiti!!”-
John sbuffò –“ Paul, sei il solito verginello del cavolo!! Vuoi divertirti o no?? .. pensa a quante mutandine potrai vedere o meglio sfilare .. Carpe diem!! Un’occasione come questa quando ti ricapiterà!!”-
Paul dubbioso –“ e chi ti dice che siano così disponibili???”-
 –“ non hai proprio fiducia nel tuo vecchio Johnny .. quelle lì non aspettano altro ad aprire le loro gambe .. è per questo che vanno in colonia, perché sanno che qui possano divertirsi! .. avanti, Paul! Pensa a tutte quelle donzelle in biancheria!!”-
Paul si lasciò convincere, e così i due in punta di piedi sgattaiolarono via dal loro dormitorio, e si ritrovarono di fronte a quello dove dormivano le ragazze.
Paul a bassa voce –“ ma sei sicuro che ci siano sul serio delle ragazze??”-
 –“ stai parlando con me, o sbaglio?”-
–“ già!”-
John tirò una gomitata a Paul –“ aiah!!!”-
John gli tappò la bocca e tra i denti –“ zitto!!! Idiota!!”-
Paul lamentandosi –“ mi hai fatto male!”-
John sbeffeggiandolo –“ oh povero cucciolo!! .. invece di lamentarti guarda laggiù!!”-
 –“ allora?”-
John sbottò –“ cazzo! Sei proprio scemo! L’ho visto io che sono orbo! … ci sono due ragazze che sono sedute, e stanno facendo qualcosa .. sicuramente staranno parlando, le ragazze non fanno altro!”-
–“ ah! Ora le vedo!”-
John estremamente curioso –“ come sono???”
Paul le scrutò bene. Contro ogni sua pessimistica previsione, avevano beccato due ragazze entrambi molto belle.
-“ sono due belle pollastrelle!! .. una bionda e una mora! .. la bionda è mia che sia chiaro!”-
–“ senti un po’ marmocchio, non sei tu che scegli quali prendere! .. se non erro sono stato io ad avere quest’idea, quindi attaccati bello! .. comunque cosa stanno facendo??”-
Paul –“ stanno fumando!”-
John –“perfetto!! Vuol dire che entrare nelle loro mutandine sarà un gioco da ragazzi .. sono delle trasgressive, e quindi la danno via come se fosse niente!! .. avanti! Cosa aspettiamo? Realizziamo i loro desideri!”-
I due si avvicinarono alle due ragazze silenziosamente.
John –“cosa ci fanno delle belle ragazze come voi, tutte sole, in un posto come questo? Lo sapete che potrebbero arrivare dei villani ad approfittarsene? .. ma per vostra fortuna ci siamo qua noi!”-
La mora con arroganza –“ non ti preoccupare noi due sappiamo provvedere bene a noi stesse!”-
John sorrise e si avvicinò a lei –“ che bel caratterino che hai! Mi piaci, sai?”-
–“ e tu per niente”-
-“ davvero?! … ah! che villano non mi sono presentato in maniera adeguata. Io sono John Lennon e lui è il mio amico Paul McCartney  … con chi abbiamo l’onore di conversare??”-
Adesso fu la bionda a parlare –“ io sono Alice Smith e lei è la mia migliore amica Heather Johnson”-
Paul allora le baciò la mano –“ Enchantés mademoiselle”-
Alice arrossì e guardò con aria sognante l’amica. Ovviamente Paul baciò la mano anche ad Heather –“ ma cherie!”-
Heather però non si emozionò come l’amica, ma si rivolse a John –“ il tuo amico è a posto, ma tu ..”-
John curioso –“ ma io??”-
–“ tu sei tutt’altro che raccomandabile”- poi si avvicinò all’ orecchio di John e con malizia gli sussurrò –“ ma mi fanno impazzire i cattivi ragazzi”-
-“ ti va di fare un giro con questo cattivo ragazzo?”-
-“ perché no? Alice ti dispiace se vado via con lui?”-
La biondina –“ no, no!”-
La moretta –“ tanto sei in buone mani”-
Così John ed Heather si imboscarono lasciando soli gli altri due ragazzi in un silenzio imbarazzante.
Paul tra sé “ ti pareva strano che se la prendesse lui la più focosa … ma vabbè lei è quella più carina”.
Paul alla fine decise di interrompere quel silenzio imbarazzante che si era creato tra i due
–“ allora Alice ti va di fare una passeggiata al chiarore della luna? Se per te non è un problema!”-
-“ non aspettavo altro che me lo chiedessi”-
Paul da perfetto gentleman le offrì il suo braccio, e così i due camminarono a braccetto per il campeggio. Quando arrivarono alla spiaggia si sedettero sulla sabbia a guardare le stelle. Alice appoggiò la sua testa sulla spalla di Paul –“ chissà cosa staranno facendo Heather ed il tuo amico?”-
–“ se la tua amica si è fatta imbambolare, sicuramente niente di appropriato e di galante!”-
-“ allora credo niente di buono .. voglio bene a lei. Ci conosciamo da tanto … ma è tutto tranne che una brava ragazza!”- poi aggiunse  -“ Paul .. non trovi che sia un po’ freddino?”-
-“ no .. però aspetta un momento ..”- si tolse la felpa e la avvolse sulle spalle della ragazza
–“ecco! .. ora va meglio?”-
-“si!”- poi diede un timido bacio sulle labbra del ragazzo, che ricambiò il tenero gesto.
 
Nel frattempo da un’altra parte John ed Heather stavano facendo cose tutto fuorchè tenere.
John stava gemendo, e con una mano teneva la testa della ragazza che con la sua bocca gli stava procurando del piacere attorno al suo inguine –“ oh si dolcezza!! .. così!! .. oh cazzo!!”-
Poi però quando stava per venire, fece allontanare la ragazza. La fece sdraiare ed allargandole le gambe entrò dentro di lei. La tensione che aveva accumulato si sciolse dentro la ragazza dopo poche spinte, mentre lei inarcava la schiena per assecondare i suoi movimenti.
Però quando si stavano ricomponendo, un brivido percorse la schiena di John quando la ragazza lo accarezzò e gli sorrise. Qualcosa in quel gesto e nella sua espressione gli ricordarono una persona a lui molto familiare. Quella ragazza ora che la guardava meglio da vicino alla luce della luna, era la sorella gemella di Paul. Tutto in lei gli ricordava in maniera sconcertante l’amico. La cosa che lo rendeva più nervoso, era che questo fatto non lo turbasse affatto anzi lo eccitava ancora di più. “ ma cosa ti prende Johnny? Non sei una fottuta checca! Ma che ti salta per il capo?? Paul è un tuo amico .. ma soprattutto è un ragazzo!!”.
La ragazza si era accorta del suo improvviso cambio d’umore –“ hey biondo!! Qualcosa non va?... fino a un secondo fa eri così caldo, ma ora invece ..”-
John un po’ scocciato si alzò e si rivestì –“ ti dispiace se ritorniamo? Sono stanco!!”-
La ragazza anche se contrariata accettò, ma bofonchiò facendosi sentire volutamente –“ ma guarda un po’ questo qui! .. tutti quelli strani devo beccare!”-
John però non la stava ascoltando, perché la sua mente era da un’altra parte.
Quando arrivarono al luogo dove lui ed Heather avevano abbandonato prima Paul ed Alice, e non li trovarono, il cuore di John sussultò. Non poteva sopportare che lui se la stesse spassando con qualcuna. Era inaccettabile.
John divenne ancora più nervoso –“ dove ha portato quella sgualdrina il mio amico?”-
La ragazza si infiammò –“ Alice è tutto fuorché una sgualdrina, capito?? .. probabilmente saranno sulla spiaggia”-
John così si incamminò, ma in quel momento ritornarono Paul ed Alice mano nella mano sorridenti.
Paul notò subito l’umore nero dell’amico –“ cosa c’è John??”-
-“ si è fatto tardi! Saluta la tua amica ed andiamocene”-
Paul protestò –“ ma come??”-
John irritato -“ ho detto che è tardi!!!”-
Paul sbuffò e così salutò la sua nuova conquista –“ a presto Alice! .. ho passato una bella serata con te. Spero di rivederti!”-
La ragazza arrossendo lievemente -“ anche io!!”- poi i due si scambiarono un bacio.
Quando ritornarono alla loro capanna John era ancora arrabbiato e mise il muso all’amico per tutto il tragitto, tanto che Paul stufo di questo suo inspiegabile atteggiamento lo prese per il braccio per chiedergli spiegazioni –“ John! .. cosa diamine c’hai?? Prima eri al settimo cielo, poi appena ci rivediamo ti girano i coglioni!”-
John con un gesto brusco si liberò dalla sua presa e dopo averlo guardarto in cagnesco lo aggredì verbalmente –“ MOLLAMI, FINOCCHIO! CHE CAZZO TE NE FOTTE A TE??”-
Paul visibilmente irritato dello scatto dell’amico –“ stai un po’ calmino! Io non ti ho offeso, e visto che sei stato tu ad interrompermi mentre mi stavo divertendo quello arrabbiato dovrei essere io!!!”-
John allora gli diede un forte schiaffo. Non poteva sopportare che Paul, che era più piccolo di lui, lo rimproverasse.
Paul lo guardò con gli occhi da cucciolo ferito e per evitare di esplodere lì davanti e rendersi ancora più ridicolo, uscì sbattendo violentemente la porta.
John si sentì estremamente in colpa per quello che gli aveva fatto, non era intenzione fargli del male. Ormai però era troppo tardi, il danno era stato fatto. Paul, come gli altri in passato lo avrebbe abbandonato e lui avrebbe continuato ad essere solo. Il solo pensiero di non poter più parlare con Paul e di non essergli più amico lo faceva stare veramente male. Non poteva perdere anche lui .
“ Lo sapevo che non ci sarei dovuto venire in questo posto di merda! .. ora come faccio con  Paul?..  Dovrei chiedergli scusa? Ma se poi non ne vuole sapere lo stesso?”.
Delle calde lacrime senza che se ne rendesse conto stavano uscendo dai suoi occhi e stavano bagnando il suo cuscino. Anche se voleva fare il duro in fondo John era un tenerone, perché quella dell’arrogante e del cattivo ragazzo era solo una facciata che usava per nascondere la sua vera e bellissima personalità. Paul era stato uno di quelli che era riuscito ad intravederla ed era per questo motivo che non si sarebbe mai separato da lui, anche se John faceva di tutto per rendersi estremamente insopportabile, per mettere così alla prova la sua tenacia e la sua considerazione verso di lui.
Paul era ancora fuori e stava ancora sfogando tutta la sua frustrazione a seguito di quel brutto litigio. Non poteva  permettersi di scoppiare a frignare come una “femminuccia” davanti a John, perché lo avrebbe sicuramente schernito pesantemente.
Lui e John litigavano spesso per via dei loro caratteri completamente differenti, ma John non aveva mai alzato le mani su di lui come aveva fatto quella sera. Sentiva ancora sulla guancia il dolore di quel violento colpo, che lo aveva completamente colto alla sprovvista. Non poteva sopportare l’idea che John lo detestasse e pensasse quelle cattiverie su di lui, lo ferivano profondamente. Alla fine delle loro discussioni lui ne usciva sempre con il cuore a pezzi e detestava essere in contrasto con il suo migliore amico.
 
 
 
 
  

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


John era caduto in un lento e profondo sonno, mentre stava ancora piangendo.
Il sogno che fece lo fece bruscamente risvegliare, con il volto coperto dal sudore ed i capelli appiccicosi. Si accorse, mentre si stava riprendendo da quel tremendo incubo che Paul non era ancora rientrato e che il suo letto era ancora rifatto.
Preoccupato decise di uscire a cercare l’amico, ma appena aprì la porta lo trovò subito che si era addormentato su una panchina lì di fronte. Le sue guance ed i suoi occhi erano ancora umidi, sintomo che si era addormentato da poco e che aveva pianto per tutto il tempo fino a stancarsi.
John allora con un gesto delicato lo scosse leggermente sulla spalla –“ Paulie! .. svegliati, su!”-
Paul aprì gli occhi ancora appesantiti dal sonno e con la voce ancora impastata chiese –“ che c’è??”-
-“ non puoi dormire qua fuori. Fa fresco e poi .. io sono un idiota e non dovevo trattarti a quel modo, perché tu sei mio amico e non dovrei allontanarti da me ma cercare di tenerti vicino!”-
Paul sorrise –“ lo so che mi prenderai per una checca, ma voglio dirtelo lo stesso .. ti voglio bene!”-
-“ anche io .. anche se non te lo dimostro è così, credimi!”-
Tra i due era calato un silenzio imbarazzante e fu John a romperlo–“ che ne dici se rientriamo dentro?”-
Paul annuii.
John si era fatto all’improvviso molto triste, si era ricordato dell’incubo che lo aveva bruscamente svegliato. Paul notò il malessere che affliggeva l’amico –“ John! Va tutto bene??”-
John con un tono poco convincente –“ si, si”-
-“ John, dimmi la verità! Puoi dirmi tutto, lo sai!”-
-“ cosa hai provato quando Mary è morta?”-
Paul sentendo nominare all’improvviso il nome della madre, si irrigidì e si fece scuro in volto
 –“cosa centra adesso lei??”-
-“ scusami .. non era mia intenzione ferirti!”-
Paul si ricompose –“ non ti scusare .. lo so che non volevi ferirmi, ma sai quando sento nominare mia madre all’improvviso reagisco sempre così .. perché mi fai questa domanda?”-
-“no, niente! .. lascia perdere. A volte parlo a vanvera!”-
-“ John!??”-
-“ Paul, ho fatto un incubo, nel quale Julia moriva .. io .. sembrava così reale .. mi sono svegliato di soprassalto .. ho paura!”- John aveva iniziato a tremare.
Paul si permise di abbracciarlo –“ John, era solo un incubo .. non vuol dire che sia reale”-
-“ Paul, non capisci. Non ho mai fatto un sogno del genere, su nessuno .. è una premonizione, Paul!”- poi iniziò a piangere sulla spalla dell’amico –“ io non voglio perderla! Non posso .. non ora!”-
Paul non aveva mai visto John cedere così alle sue emozioni, lo aveva sempre visto reprimerle. Doveva affliggerlo profondamente quella sensazione, e l’idea che avesse scelto lui come suo confidente lo riempiva di gioia. Paul non desiderava altro che le attenzioni del più grande.
Così lo teneva stretto a sé e baciandogli dolcemente la tempia -“ Johnny! Su non ci pensare!”-
John alzò la testa verso l’amico e i loro sguardi si incontrarono –“ Paul!”-
-“ si, John?”-
-“ nulla! .. mi andava di dire il tuo nome”- poi il suo naso fu come rapito dal profumo di Paul. Aveva proprio un buon odore, ma non se ne era mai accorto prima –“ profumi come una ragazza, lo sai??”-
Paul arrossendo balbettò -“g ..graz .. ( poi appena comprese la natura della frase si interruppe, e indignato chiese ) io cosa??”-
-“ stavo scherzando, sciocchino!! … ( e si lasciò sfuggire) ma hai comunque un buon odore!”-
Ora si era un po’ ripreso, però i suoi occhi ormai erano rapiti da quelli di Paul e non voleva far terminare il loro abbraccio. Senza rendersene conto la sua bocca si era avvicinata a quella dell’amico. Prima che uno dei due dicesse qualcosa le labbra sottili di Lennon incontrarono quelle carnose di McCartney. Si scambiarono un intenso e languido bacio, che racchiudeva tenerezza ma allo stesso tempo passione ed anche insicurezza, insomma un misto di emozioni che i due avevano sempre provato l’uno per l’altro. Si abbandonarono a quel tenero bacio senza che uno dei due protestasse.
Quando si staccarono per riprendere fiato, John si allontanò e si pentì del suo gesto –“che diamine? ..io .. mi dispiace!! .. ora vado a dormire”
–“ma John.. io”-
-“ Paul, per favore! Lascia perdere! .. ti prego!”-
Paul allora deluso lo lasciò andare. Era una situazione troppo delicata e se John non voleva parlarne era inutile insistere, anche perché nemmeno lui era veramente pronto per affrontarla.
Era successo tutto così in fretta, troppo in fretta. Per colpa di quel bacio adesso le cose tra i due si sarebbero inevitabilmente complicate. Non sarebbero più stati gli amici di sempre. Probabilmente John aveva capito i sentimenti che Paul provava  per lui da molto tempo. Paul si era accorto infatti di non vedere John solo come un amico, di essere geloso di lui, di volere essere come lui , ma soprattutto di volerlo. Era sempre riuscito a nascondere il suo amore per lui, ma purtroppo però con il bacio che si erano scambiati prima aveva ceduto e aveva rovinato tutto. L’unica cosa che però lo consolava era il fatto che fosse stato John a fare il primo passo, forse provava anche lui qualcosa. “ Paul, non essere sciocco!! John non prova niente per me, è stato solo un momento di debolezza, ecco tutto! .. poi lui è il mio migliore amico .. devo togliermelo dalla testa, una volta per tutte!!” si torturava il bel ragazzo con questi pensieri.
 
John nel frattempo stava combattendo la medesima battaglia interiore dell’amico, solo che lui non aveva mai provato nulla per Paul o meglio non se ne era mai accorto prima. Paul cosa avrebbe pensato adesso di lui, che era una maledetta checca. Era stato lui a baciarlo per prima, però Paul non aveva protestato. Che anche lui? No non poteva essere così. A Paul piacevano le ragazze. Soprattutto a lui piacevano le ragazze. Però quando prima aveva visto Paul con quella ragazza ci era rimasto veramente male.
Non poteva certamente negare che il legame che aveva con Paul non lo aveva mai avuto prima con nessun altro suo amico. Erano così diversi ma nonostante questo i due erano uniti da qualcosa che nemmeno loro sapevano spiegare. La prima persona a cui pensava John era Paul, lui era stato l’unico a cui aveva mostrato il vero John, lui era l’unico a cui aveva mostrato le sue debolezze ed il suo lato vulnerabile.  Lui era il fratello che non aveva mai avuto? Lui era il suo migliore amico? O era qualcos’altro? Era tutto troppo confuso ed incasinato.
“ è meglio che ci dorma sopra. Domani è un altro giorno e potrò far finta che quello che è appena successo non sia mai accaduto”.
 
****
John stranamente fu il primo a svegliarsi e i dubbi con cui si era addormentato erano rimasti nella sua mente e ansi si erano fatti più grandi. Cosa era veramente successo tra lui e Paul la sera prima? Perché era successo? Che cosa erano quegli strani sentimenti che lo stavano torturando?
Decise di andare a prendere una boccata d’aria, prima che Paul si svegliasse.
Prima che uscisse dalla stanza si fermò per un momento a fissare l’amico. Era veramente adorabile quando dormiva, cioè lo era sempre, ma quando dormiva lo era di più, sembrava così dolce e vulnerabile, proprio come un bambino.
“ Fanculo John! Ma cosa diamine stai facendo? Lascialo perdere”.
Per sua sfortuna Paul si svegliò in quell’istante e con la voce ancora assonnata chiese –“ cosa succede?? ..che ore sono?”-
John rispose bruscamente –“ non fai in tempo a svegliarti che fai già duecentomila domande!”-
-“ scusa.. ma sai com’è, sei sempre l’ultimo ad alzarsi ed allora ho chiesto, tutto qui! .. poi mi stavi fissando mi pare giusto che ti chieda il perché”-
-“ perché, perché, perché .. bla bla .. cosa diamine te ne importerà! .. poi tu sei fissato, io non stavo guardando, lo so che ti piacerebbe, ma non è così perché io non sono una checca come te”-
Paul nascondendo meglio che potesse il suo tono ferito –“ pensa pure quello che vuoi, ma ieri sera quello che mi ha baciato per primo sei stato tu e non io!”-
John lo guardò minaccioso –“ io non ti ho baciato per primo, sei stato tu, chiaro?? Te ne sei approfittato”-
Paul estremamente offeso -“ fanculo John! Sei solo un coglione, non ti vuoi neanche prendere le tue colpe .. e comunque anche se come dici te sono stato io ad iniziare, te non hai fatto molto per impedirlo!”-
-“ la sai una cosa, non ne posso più di stare in stanza con te .. chiederò di cambiare!”-
-“ a me va benissimo! Perlomeno non sono più costretto a sopportare te ed il tuo carattere lunatico! .. non so ancora perché ti ho chiesto di partecipare a questo Camp estivo insieme a me!”-
 
Così i due cambiarono compagni di stanza e quando si riunivano assieme agli altri ragazzi, i due si ignoravano, e quando facevano i giochi di squadra i due stavano sempre nelle squadre rivali.
Nessuno dei due accennava a fare la prima mossa e a chiedere scusa all’altro, erano troppo orgogliosi per farlo. Questo però non voleva dire che non ci stessero male. Paul si struggeva ed aveva il cuore a pezzi, mentre John si sentiva profondamente in colpa e sentiva la mancanza di lui. Sarebbero ritornati di nuovo amici?
 
Alla vigilia dell’ultimo giorno di quel “ disastroso” Camp, durante il quale i due non si erano più parlati, fu organizzata una caccia al tesoro e visto che le coppie le sceglieva il capo gruppo decise di mettere insieme i due.
John e Paul protestarono, però inutilmente. Infatti il capo li aveva liquidati con –“ormai le coppie sono già formate! .. e poi stando insieme potrete anche approfittarne per discutere e fare pace!”-
Amareggiati presero l’occorrente e si avventurarono nel bosco.
John camminava spedito, ignorando i lamentii di Paul che chiedeva di rallentare.
Quando si trovarono a un bivio i due iniziarono a discutere su quale fosse la strada che dovessero prendere.
-“ io vado a destra!!”-
-“ ma la mappa dice a sinistra”-
-“ ma io non sono la mappa, sono John Lennon quindi faccio come cazzo mi pare!”-
-“ che discorso del cavolo è questo? .. la mappa non l’hai fatta tu, idiota! L’hanno fatta loro e loro sanno dove andare e tu invece no!!”-
John allora si irritò ancora di più, non poteva sopportare che qualcuno usasse con luiun tono di voce insolente, tantomeno un moccioso come Paul –“ Senti un po’ femminuccia, non ti devi mai più azzardare a parlarmi a questo modo o altrimenti”-
Paul sostenne il suo sguardo con un’aria di sfida –“ altrimenti cosa mi farai, eh? Sentiamo un po’ ! .. mi bacerai di nuovo e poi darai la colpa a me! Uh, che paura!! Sto tremando”-
John livido dalla rabbia prese il colletto della sua camicia e lo sollevò da terra –“ brutto figlio di puttana..”- sapeva che quello che aveva detto, aveva inevitabilmente ferito Paul più delle botte.
Infatti Paul lo guardò con sguardo truce e appena si liberò dalla presa, che John aveva allentato, se ne andò via imboccando il sentiero opposto a quello che indicava la mappa.
John rimase lì a fissarlo mentre si allontanava, senza fermarlo e scusarsi. Adesso qualunque cosa gli avrebbe detto, Paul non lo avrebbe più ascoltato, con quella cattiveria aveva veramente toccato il fondo.
John che imboccò il sentiero giusto arrivò a destinazione. Scoprì con profonda preoccupazione che il suo compagno non era ancora arrivato.
All’iniziò aspettò, ma poi quando iniziò a farsi buio decise che doveva andare a cercarlo. Poteva essergli successo qualsiasi cosa. Poteva essere ferito, oppure in pericolo. Non voleva nemmeno pensarci. Doveva fare alla svelta a trovarlo. Non se lo sarebbe mai perdonato se gli fosse successo qualcosa.
Giunse al punto dove prima si erano separati e prese quella strada che prima aveva imboccato l’amico, chiamandolo ad alta voce –“ PAUL!! PAUL!! .. DOVE SEI?? PAUL!! .. RISPONDI, TI PREGO!!”-
Aveva percorso qualche chilometro senza trovare alcuna traccia dell’amico ed era in pensiero, fino a quando non sentii una voce lontana proveniente dal basso rispondere al suo richiamo.
John si avvicinò alla fonte di quel rumore, proveniente da una fossa –“ Paul!! Sei tu??”-
-“ John!!”- la sua voce era interrotta da dei singhiozzi.
-“ Paul va tutto bene??? .. cosa ci fai laggiù?”-
-“ ero arrabbiato e non mi sono accorto di avere preso il sentiero sbagliato e così ho camminato per molti chilometri .. ma più camminavo e più mi accorgevo che non era la strada giusta .. sono ritornato indietro, ma poi ha iniziato a farsi buio, ed io spaventato da dei rumori ho iniziato a correre .. e poi sono inciampato in un sasso e sono finito quaggiù! Ho provato ad alzarmi, ma senza successo .. credo di essermi slogato la caviglia!”-
John con tono afflitto -“ mi dispiace da morire, Paulie! È tutta colpa mia! .. ci dovrei essere io al posto tuo dopo tutte le cose brutte che ti ho detto! .. io ti voglio bene e non me lo perdonerei mai se ti accadesse qualcosa!”-
-“ oh, John! Ti perdono, sei il mio migliore amico e non voglio litigare più con te!”-
John aggrappandosi al suolo per non scivolare e cadere, scese giù dove si trovava Paul.
-“ ma come facciamo a salire?”-
-“ non ti preoccupare! .. pensa solo ad aggrapparti forte a me, capito?”-
-“ ok!”-
Così John sollevò Paul e lo portò sulla sua schiena, mentre quest’ultimo si stringeva forte temendo di far cadere entrambi.
-“ John! Sei sicuro di farcela?”- chiese, notando lo sforzo che ci stava mettendo l’altro per risalire il piccolo fosso.
-“ l’ho combinato io questo guaio ed è giusto che sia io a risolverlo!!”-
Paul non era affatto leggero , però John non voleva abbandonarlo lì. Voleva essere lui a salvarlo, perché facendo così Paul avrebbe riacquistato fiducia in lui.
Quando John uscì dal fosso fece scendere Paul dalla sua schiena, e lo aiutò a camminare sorreggendolo per un braccio.
 
Fuori dai loro dormitori c’erano alcuni dei boy-scout che stavano aspettando di fronte al fuoco il ritorno degli altri boy-scout che erano andati alla ricerca di Paul.
Appena lo videro lo accolsero pieni di gioia e si rassicurarono vedendo che non gli era successo nulla di brutto, a parte la piccola slogatura alla caviglia.
John al nuovo compagno di stanza di Paul –“ ti dispiace se per questa notte rimango io in stanza con Paul?”-
Questi ovviamente accettò –“ per me va bene!”-
Così John aiutò a stendersi Paul sul suo letto e poi mise del ghiaccio e una fasciatura alla caviglia dell’amico.
Paul sarcastico –“ come mai tutte queste premure verso di me, adesso??”-
-“ perché sono stato uno stronzo, e mi sento in colpa per quello che ti è successo!”-
Si avvicinò a Paul –“ avanti, fammi posto!!”-
-“ ma perché non puoi andare nell’altro letto?”- disse Paul con un tono misto tra il sorpreso e l’imbarazzato.
-“ perché ho bisogno di stare accanto al mio migliore amico!”- si lasciò sfuggire John.
Questo fu sufficiente a far illuminare gli occhi di Paul dalla contentezza. Lui non desiderava altro che la continua approvazione del più grande, e l’idea che John lo considerasse il suo migliore amico lo riempì di gioia.
Così John si sdraiò vicino a lui, e poi con la voce che sembrava quasi un sussurro –“ io non penso che tu sia una checca, tu non lo sei … quel bacio .. sono stato io a dartelo .. non è stato un errore. Mi è piaciuto, non lo so come mai, ma è stato proprio così .. però mi ha anche confuso!”-
Paul arrossii e balbettò –“ a..anche a me .. è piaciuto .. il bacio, insomma!”-
Si addormentarono abbracciati .
 
 
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Perdonate questo schifo, ma non ho avuto molto tempo per scriverlo e l'ho scritto in questo weekend.
Paul che cade e si ferisce la caviglia, lo so che potrà sembrare un classico da film, ma l'ho trovato così tenero soprattutto immaginando che poi John va in suo soccorso.

  

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Capitolo 4
*** 4° capitolo ***


John e Paul quando erano ritornati a Liverpool non parlarono più del loro bacio. Quello che era successo in quel campo estivo rimase un segreto, ma non per questo i due smisero di provare dei sentimenti l’uno per l’altro, anzi più passavano i giorni e che più si facevano forti.
 
Il 16 luglio però quell’incubo che aveva fatto John si rivelò essere un sogno premonitore. Infatti sua madre morì investita da un poliziotto ubriaco.
John non aveva detto niente a Paul di sua madre, o meglio non aveva più detto una sola parola da quel giorno.
Paul lo seppe la sera del giorno dopo quando Mimi preoccupata chiamò a casa sua per sapere se John era da lui. Infatti era uscito di casa, ed era dalla mattina che non aveva più sue notizie.
Paul, anche se era tardi, decise di uscire di nascosto di casa per andare a cercarlo. Era troppo in pensiero per l’amico per preoccuparsi delle brontolate del padre.
Aveva un’idea di dove potesse essere e così andò lì per vedere se il suo istinto non si era sbagliato.
Appena arrivato a Strawberry Fields, scavalcò con agilità il grosso cancello rosso e poi iniziò a chiamare ad alta voce il nome dell’amico –“ JOHN! .. JOHN! .. SONO PAUL”-
John che era disteso in mezzo al prato, appena sentì la voce del ragazzo si alzò di scatto.
Quando Paul lo vide gli andò in contro, correndo nonostante avesse il fiatone. Era felice di averlo trovato, ma John invece non era altrettanto contento e lo aggredì scatenando la sua ira contro di lui.
Lo prese per i risvolti della camicia e lo percosse urlando-“ MI AVEVI DETTO CHE ERA SOLO UN SOGNO E CHE A MIA MADRE NON SAREBBE SUCCESSO NULLA! MI HAI MENTITO! È TUTTA COLPA TUA!!”-
Paul cercò di farlo ragionare –“ John io non sono un veggente. Come potevo sapere che le sarebbe successo questo. Io non ho fatto niente!”-
Lo scaraventò violentemente per terra –“ sta zitto!! Sei un bugiardo! … è tutta colpa tua! .. è colpa tua!”- ma fu interrotto dal sopraggiungere inaspettato e violento delle lacrime che oscurarono ulteriormente la sua già scarsa vista –“perché ? perché a me? .. cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo dolore? Dimmelo, Paul! Come mai a me? .. io non ho fatto niente!”-
Poi crollò in ginocchio per terra scoppiando a piangere come non aveva mai fatto in vita sua.
Paul si alzò da terra per inginocchiarsi accanto a lui, ed ignorando le proteste dell’altro lo strinse in un caldo e rassicurante abbraccio.
John anche se all’inizio lo aveva respinto si poi era abbandonato a quella manifestazione di affetto e amore di cui aveva bisogno in quel momento così cupo della vita, e che gli ricordava in qualche modo l’abbraccio materno che non avrebbe più ricevuto.
-“ non la vedrò più, vero?”-
-“ no, John, non la vedrai più”-
-“ ma io non ce la posso fare .. sono solo adesso”-
Paul prese il volto di John tra le sue mani , ma questo abbassò lo sguardo –“ John, ti prego guardami .. tu non sei solo, chiaro? No fino a che ci sarò io .. io starò sempre con te e non ti abbandonerò mai, e non smetterò mai di volerti bene e di amarti, qualsiasi cosa succeda .. capito?”-
John annuì e fu lui adesso a stringere Paul e a dargli dei piccoli teneri baci per tutto il suo viso –“ mi dispiace per averti trattato male, scusami ti prego .. non volevo veramente”-
Paul che era arrossito per quelle attenzioni inaspettate-“ non ti preoccupare Johnny .. ti capisco .. io so quello che stai provando”-
John scoppiò a ridere–“ già solo tu mi puoi capire”-
Paul all’inizio lo guardò sbalordito, ma poi anche lui si abbandonò a quella macabra risata.
Senza rendersene conto le loro mani si sfiorarono, e prima che potessero dire qualcosa le loro bocche si incontrarono in un caldo bacio. Questa volta però non ci furono ripensamenti e nessuno dei due era intenzionato ad interrompere quel bacio. L’unico momento in cui le loro bocche si separarono fu per prendere fiato, e per poi riprendere subito. Le loro mani cominciarono a liberare dai vestiti i loro corpi in attesa. Per entrambi tutto questo era nuovo, e quindi data l’inesperienza la presero con molta insicurezza ma anche delicatezza.
Anche se non sapevano precisamente cosa stessero per fare, seguirono il loro istinto. Paul si distese per terra e John subito dopo si posizionò sopra di lui. Appena John spinse dentro a Paul, il ragazzo affondò le unghie nella pelle delle spalle dell’altro e gemette di dolore. Preoccupato il più grande uscì da lui –“ oh cielo, Paulie! Non volevo farti de male .. scusami”-
Ma Paul avvicinandolo a sé lo incoraggiò a non smettere –“ no, ti prego! .. continua”-
Infatti dopo pochi minuti quel bruciore intenso che aveva provato all’inizio svanì, per dare spazio al piacere che si stava diffondendo sempre di più nel suo corpo.
John anche lui dopo la rigidità iniziale e la paura di fare male a Paul, si sciolse e cominciò a spingere sempre più forte, mai sazio di udire i gemiti lussuriosi sempre più alti dell’altro.
L’estasi non tardò ad arrivare, e i due raggiunsero l’orgasmo insieme invocando i reciprochi nomi.
John sfinito crollò sopra al corpo ancora percorso dagli spasmi di Paul.
Con la voce ancora affannosa e flebile Paul disse -“ John!”-
John alzò pigramente la testa –“ si?”-
-“ è stato bellissimo! Però adesso potresti scendere, mi stai schiacciando!”-
-“ oh si! Scusami!”- così scese da Paul.
-“ grazie”-
Il corpo di Paul fu attraversato da un brivido di freddo e John lo notò –“ forse è meglio se ci rivestiamo”-
Una volta vestiti i due rimasero seduti in silenzio a fissare le stelle.
Fu Paul ad interrompere quel silenzio –“ quello che .. insomma .. è successo prima .. io .. non”-
John lo interruppe con un bacio –“ non è stato un errore, chiaro? ..non lo dire!! .. io non lo sopporterei .. per me è stato molto importante … Io non sono gay , ma quello che è successo tra noi è stato .. non so come spiegarlo.. è stato magico”-
-“ davvero??”- chiese Paul con desiderio misto a curiosità.
-“ si!!”- poi però si alzò da terra –“ ma ora che ne dici di ritornare a casa? Sicuramente tuo padre non sarà felice che tu sia fuori di casa a quest’ora, e non voglio che tu finisca nei guai per me .. poi anche se questo mi rattrista ammetterlo, non mi piace che quella scorbutica di Mimì stia in pensiero per me .. su! Alza il culo”- e lo aiutò ad alzarsi.
 
Lungo la strada del ritorno–“ senti John .. se vuoi puoi rimanere con me stanotte, così non rimani solo .. ad avvisare tua zia ci penso io se per te è un problema”-
John diede una piccola spintarella con il suo fianco contro quello di Paul –“ te ne vuoi approfittare,eh??”- disse sbeffeggiandolo.
Paul imbarazzato si strinse nelle spalle –“ no! Certo che no!”-
-“ stavo scherzando! .. lo so che non vuoi approfittartene”-
-“ok!”-
-“ comunque va bene”-
-“cosa?”-
John rimase a bocca aperta -“ Paul ma che sei demente?? Menomale che sono io quello che non si ricorda nulla .. ho detto che per me va bene rimanere a dormire da te, e soprattutto mi va bene che sia tu a parlare con mia zia”-
 
****
Mimi era felice di sapere che il nipote stesse bene, e non fece punte proteste quando Paul gli chiese se John potesse rimanere a dormire da lui.
Preferiva che John ritornasse a casa ma se stare da Paul lo faceva stare meglio, lei non voleva impedirglielo, perché ora come non mai aveva bisogno di sentirsi al sicuro e rassicurato.
Paul senza problemi gli cedette il suo letto, ma John protestò –“ Paul, non se ne parla, tu non ci dormi per terra, chiaro?”-
-“ ok! .. ma tu?”-
-“ Paul, dormiamo nello stesso letto”- poi però rifletté su quello che aveva appena detto e timidamente chiese –“ se a te va bene, ovviamente”-
-“ certo!”- disse l’altro senza pensarci un secondo.
 
Mentre erano sdraiati nel letto di Paul cercando di prendere sonno, il più giovane osò chiedere –“ quando c’è il funerale di Julia?”-
-“ domani”-
-“ ci andrai?”-
John si innervosì –“ che cazzo di domanda è? Certo che ci vado”-
-“ scusami, non volevo”-
-“ scusa per cosa? Non hai mica ammazzato nessuno”- voltandosi di fianco verso Paul –“tu ci sarai, vero?”-
Paul gli strinse la mano in maniera rassicurante –“ certo John. Non posso abbandonarti in un momento così difficile”-
John si strinse a lui –“ grazie”- poi esclamò –“ ti amo”-
Paul sorrise a quell’inaspettata rivelazione –“ anche io”-
 
 
****
Il funerale di Julia fu uno dei giorni più deprimenti della sua vita. Adesso era sicuro che non c’era più. Non c’era più nessuna possibilità che ritornasse. Non avrebbe più abbracciato sua madre, la donna che gli aveva insegnato come essere felici e a non curarsi dell’ipocrisia della gente.
Non avrebbe più udito quella spensierata risata che la caratterizzava. Non sarebbe più stato contagiato da quell’ingenuità con cui lei affrontava l’amarezza e la tristezza della vita. Non avrebbe più rivisto quei bellissimi e fluenti capelli rossi che risplendevano sempre alla luce del sole, e che venivano sempre scompigliati in maniera ipnotica dal vento. I suoi occhi verdi non avrebbero più brillato di quella magica luce. Tutto questo, non lo avrebbe più rivisto e questa volta non era più per qualche giorno, qualche mese o qualche anno, ma era per sempre. Questa consapevolezza era insopportabile, ma sapere che Paul era lì con lui e che anche lui aveva provato le stesse cose rendeva il tutto meno difficile e doloroso.
Incurante di quello che la gente avrebbe pensato di questa debolezza, pianse per tutto il tempo con la faccia nascosta nella spalla di Paul.
Quando però arrivò il momento in cui gettarono la terra sopra la sua bara, lui non ce la fece più e se ne andò via. Paul lo seguì a ruota e dicendo a Mimi –“vado io da John”-
John era seduto sopra una tomba e stava fumando una sigaretta.
Paul si sedette accanto a lui –“ ciao”-
John alzò lo sguardo e gli offrì una sigaretta –“ vuoi?”-
-“ no, grazie .. come va?”-
John rispose alla domanda facendogliene un’altra–“ tu cosa hai provato quando hanno sepolto Mary?”-
-“ io non c’ero al suo funerale .. mio padre non volle che io e mio fratello ci andassimo”-
-“ allora sei stato fortunato”-
-“ no, perché sono stato male lo stesso”-
John si voltò a guardare la tomba su cui era seduto e scoppiò a ridere istericamente.
Paul incuriosito gli chiese il motivo –“ perché stai ridendo?”-
-“ Questa Eleanor Rigby è morta in solitudine. Proprio come succederà a me .. poveretta ti immagini il suo funerale? Gli unici presenti erano lei dentro alla sua bara ed il prete che diceva il suo sermone che nessuno ha ascoltato .. questa Eleanor avrà vissuto sognando il suo matrimonio che non ha mai avuto perché il suo amato è morto prima. Perché Paul siamo tutti soli a questo mondo. Nasciamo soli e moriamo soli”-
Paul divenne scuro in volto –“ finiscila di pensare a queste stronzate. Julia non avrebbe voluto questo, lei avrebbe voluto che tu fossi felice.”-
-“ allora perché è morta?”-
-“ perché era destino .. John, cerca di non mollare. Fallo per Julia e fallo per me, ti prego. Tu e la musica siete le cose a cui tengo di più, senza di voi non ce la posso fare.”-
Così John si alzò –“ avanti andiamo a prendere le nostre chitarre”-
-“ che hai in mente?”- chiese curioso l’altro.
-“ voglio dare un ultimo addio come si deve a mia madre, e voglio che tu insieme a me suoni una canzone per lei”-
-“ ci sto”-
I due amici diedero un loro ultimo saluto alla madre di John suonando al meglio tutte quelle canzoni che lei amava, compresa “I lost my little girl” che aveva scritto Paul quando era morta sua madre.
 
 

NOTE DELL’AUTRICE:
perdonate il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo, ma non ho avuto tempo e anche ispirazione ultimamente. Ma soprattutto perdonate questo schifo che ho scritto. La parte della morte di Julia mi ha messo così tanta tristezza che non so se sono riuscita ad esprimere al meglio i sentimenti che ha provato il povero Johnny. Mentre la parte in cui loro due hanno fatto l’amore (era l’ora XD), lo so che sono stata piuttosto breve e non molto dettagliata, ma il rating non mi ha consentito di fare altrimenti..ed io inizialmente non volevo essere molto accurata, quindi sono rimasta in linea, perché credo di non essere capace di scriverla più hot.
Ancora scusate questo schifo e prima che mi tiriate i mattoni levo le tende.
 
Mrs. McCartney
  

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