Life goes on without you

di Dakota Blood
(/viewuser.php?uid=159886)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Picture Perfect ***
Capitolo 2: *** The Flood ***
Capitolo 3: *** Harder than you know ***
Capitolo 4: *** Listen up 'cause this is not the end! ***
Capitolo 5: *** Stand inside your love ***



Capitolo 1
*** Picture Perfect ***


Quel fottuto mal di testa non voleva saperne di lasciarlo in pace, si era rigirato tutta la notte e non era riuscito a dormire nemmeno per due ore di seguito.
Aveva pianto tutta per tutta la serata e adesso gli occhi erano gonfi e il trucco era soltanto un ricordo, una nuvola nera che si allontanava lasciando uno squarcio nel cielo privo di stelle. La testa gli pulsava e non riusciva a mettere i piedi fuori dal letto. Sarebbe stata una giornata pietosa, peggiore di quelle che aveva trascorso due settimane prima quando aveva saputo che il suo migliore amico Ronnie Radke doveva rinchiudersi in una clinica per disintossicarsi da tutta quella merda che si era buttato giù in corpo, la droga che gli era servita per dimenticare il dolore provocato dall'amore per Max Green, quello stronzo. 
Adesso Ronnie non c'era e le infermiere avevano ben avvisato Craig di non chiamare sul telefono e di non presentarsi all'ospedale, perchè aveva bisogno di stare da solo. 
Bene, non poteva parlare con nessuno in pratica... Il suo ragazzo, TJ Bell, se n'era andato solo qualche giorno fa, ma non era andato in riabilitazione o a fare un lungo viaggio, no.
Era andato via per sempre, e ora l'unica cosa che gli rimaneva di lui era il suo profumo tra le lenzuola, quell'aroma dolce di shampoo alla pesca e tabacco.
Non era andato via a causa del fumo, non era stata quella la causa della sua morte, no.
Era morto per colpa di un idiota che era alla guida di un grosso veicolo senza aver mai conseguito l'esame per la patente e per di più si era scoperto avesse fatto uso di psicofarmaci.
E ora, per colpa di un mostro il suo ragazzo non c'era più. Non gli restava altro che piangere sull'unica foto che lo ritraeva assieme a lui, dove ridevano mentre guardavano il tramonto.
Quella foto così perfetta quanto lui.









Benissimo, son tornata con una nuova fanfiction!  
C'è un nuovo personaggio, Il Tj 'Campana'  come non amarlo? Quel faccino tenero! Non compare nella FF ma allo stesso tempo c'è sempre. 
Spero apprezziate, siete pregati di recensire, vi prego.

un abbraccio, Dak Blood

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The Flood ***


Il sole brucia gli occhi, soprattutto quando sono occhi spenti che hanno versato troppe lacrime.
Quella maledetta tenda non era stata spostata e aveva fatto filtrare tutta la luce sul viso di Craig, che sbuffava e non voleva saperne di alzarsi, voleva che la stanza intera sparisse assieme a lui, voleva che il pavimento lo inghiottisse per sempre.
E invece si alzò, si stiracchiò con il cuore che gli pesava come se anzichè avere un muscolo nel petto, ci fosse un martello pneumatico, e guardò l'intera camera.
Non c'era cosa che non gli ricordasse che TJ non c'era più.
I suoi fiori preferiti quasi completamente secchi, l'acqua con i suoi pesci rossi, sporca da cambiare... e poi tutta quella roba ancora lì sulla sedia.
I suoi bracciali con le borchie, il gilet in simil pelle con i teschi bianchi, quello che avevano comprato assieme ridendo di gusto perchè li avrebbero scambiati per gemelli.
Aveva aperto l'armadio e aveva visto tutto ciò che apparteneva a lui, i pantaloni neri strappati, le maglie delle sue band preferite, la maglia che gli aveva regalato Max assieme a Ronnie il giorno del suo ventesimo compleanno.
Si sentiva il suo odore lì dentro, e Craig chiuse gli occhi e inspirò a fondo, per imprimere fin dentro i polmoni e nelle ossa quell'aroma di Tj, l'amore che aveva provato per lui.
Perchè diamine era finito tutto così?!
TJ quella notte non aveva voluto bere niente, perchè sapeva che avrebbe dovuto guidare nel cuore della notte, solo, perchè Craig doveva fermarsi in sala di registrazione e sarebbe rientrato a casa la mattina seguente.
L'aveva baciato, gli aveva rivolto uno di quei sorrisi talmente dolci da farti sciogliere il cuore, e si era chiuso la porta alle spalle.
Aveva percorso solo cinque chilometri, si era acceso una sigaretta e aveva messo su il loro ultimo singolo 'Ungrateful'...Poi il buio.
La macchina gli era piombata addosso come un forte schiaffo dato con rabbia e violenza, uno di quelli che ti fanno rivoltare dall'altra aparte lasciandoti dei segni ben evidenti.
E infatti i segni c'erano stati, tanto da non riuscire quasi più a riconoscere quel corpo che aveva sempre riconosciuto anche in mezzo ad altre mille persone.
Il veicolo sul quale guidava TJ era stato sballottato fino ad una cunetta, per poi essere capovolto compiendo cinque giri e andando a finire giù nel pendio che dava sul mare.
Non era rimasto più nulla, a parte un dorpo in frantumi che combaciava alla perfezione con le lamiere.
In quel momento aveva iniziato a piovere, e le lacrime di Craig si erano mischiate al dolore, alla rabbia e all'amore che provava per quel ragazzo che ormai rimaneva solo nelle foto più perfette che avessero mai scattato.

Ora a distanza di pochi minuti da quei dolorosi ricordi, Craig usciva dalla sua casa per incamminarsi verso il cimitero della città, con un mazzo di rose nere, il loro colore preferito.
La tomba era posizionata vicino a quella della nonna di TJ, una signora che aveva avuto la sfortuna di morire piuttosto giovane, e a quel ricordo gli occhi di lui si riempirono di lacrime.
Perchè succedevano cose così brutte?
Perchè la vita doveva separare delle persone che si volevano così bene come loro o che si amavano alla follia?
Scalciò via un sasso, il sentiero era pieno di erbacce e di albero alti che ondeggiavano nel forte vento di Gennaio, freddo quanto il marmo delle tombe.
Arrivò davanti alla foto di TJ e non riuscì più a controllarsi, si buttò a terra graffiandosi le ginocchia con le pietre del selciato e sporcandosi le maniche della felpa di matita nera mischiata alle lacrime ormai grigie.
- Amore.. io.. non posso vivere senza te, ti prego.. devi darmi la forza per andare avanti! Aiutami-
Pronunciò quelle parole con un filo di voce, mentre guardava la foto che ritraeva TJ con i capelli rossi e quei suoi denti bianchissimi, come la neve candida e pura.
Non poteva sopportare tutto quel silenzio, che veniva interrotto ogni tanto solo da qualche corvo che gracchiava.
-Io,.. non accetterò mai questa cosa, non vivo senza te..dammi un segno qualsiasi, dammi la forza di cui ho bisogno, io ti amo e ti amerò sempre...-
Pianse, e lo fece senza contegno, senza preoccuparsi di poter essere sentito da qualcuno o di attirare l'attenzione di quelle signore che portavano i fiori ai mariti deceduti e poi rimanevano lì per  ore a pregare e pulire le tombe.
Il dolore no conosce paura, timore o rimpianto.
Non abbiamo un posto così grande dentri di noi da poter conservare tutto il dolore, e così hanno bisogno di fuoriuscire anche se non è il momento adatto.
Pianse mentre intorno a lui si erano ormai radunati alcuni corvi che lo guardavano in modo curioso, come se volessero fargli compagnia o tentare di consolarlo.
Quando alzò lo sguardo, ormai con gli occhi appannati dalle lacrime e dal dolore, vide un petalo di rosa nero che si era staccato dal mazzo e andava a posarsi per terra.
Allungò il braccio, tese la mano e riuscì a prenderlo.
Aveva un buon profumo, ma non era quello tipico dei fiori, no, si sentiva un leggero odore di tabacco e di pesca, che gli fece tornare il sorriso.
Si alzò, baciò la foto di TJ e gli sussurrò un 'Ti amo amore mio' e mentre si ripuliva i pantaloni dal resto della ghiaia, un forte rumore lo fece voltare di scatto.
Solo dopo capì che si trattava di un tuono.
Si mise il cappuccio, riordinò meglio i fiori e salutò per l'ultima volta TJ.
Iniziò a piovere piano e nel giro di soli due minuto quella leggera pioggia si trasformò in un alluvione vera e propria.
Evidentemente quel giorno il cielo aveva voglia di piangere con lui.





Angolino autrice: Ok, eccomi con il secondo capitolo!  Perchè le rose nere? Perchè sono i miei fiori preferiti e perchè mi facevano pensare molto allo stato d'animo di Craig.. La rosa nera è tanto bella quanto misteriosa e gotica.. spero di non aver deluso, recensite miraccomando!
Baci e abbracci,  
Dak Blood.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Harder than you know ***


Tornò a casa fradicio, i capelli appiccicati al viso, gli occhi rigati di lacrime ormai impercettibili perché mischiate al diluvio che lo aveva accompagnato dall'uscita del cimitero fino al ritorno a casa.
Entrò in cucina, aprì il frigo cercando di non prendere la scossa e prese una birra.
Ghiacciata.
Perfetta per nascondere quel dolore che gli stava attanagliando lo spirito.
Si portò la lattina alle labbra e mandò giù tutto d'un sorso, chiudendo gli occhi per assaporarne al meglio quell'amara fragranza.
L'Heineken era la preferita di TJ, quella che prendeva sempre al market non molto distante da casa loro, e che una volta l'aveva addirittura costretto ad uscire, prendere la macchina e guidare alle sette del mattino perché non ne era rimasta neanche una bottiglia.
Quella volta si era comportato come una donna incinta con le sue fottute voglie negli orari meno consueti.
Chiuse il frigo e vi ripose all'interno la lattina vuota, non sapeva il perché ma non voleva gettarla via, forse l'avrebbe potuta conservare per sempre o portarla da TJ, lasciarla sulla tomba come tante persone lasciano altri ricordini.
Andò verso il bagno, poi ci ripensò su e decise di andare in camera a prendere un asciugamano pulito, candido.
Entrando, si guardò allo specchio e l'unica cosa che riconobbe di se stesso fu lo sguardo spento che ormai lo contraddistingueva da quando la sa vita non aveva più alcun senso.
L'asciugamano era troppo piccolo per far in modo che gli avvolgesse tutto il corpo, ma decise di utilizzarlo ugualmente.
Si diresse in bagno, fece scorrere l'acqua bollente e in un attimo l'intera camera affogò in un vapore che non permetteva di vedere quasi nulla.
Passò una mano sul vetro per cercare la sua immagine e proprio mentre faceva spazio, vide due lettere apparire proprio davanti ai suoi occhi, come per magia.
TJ
Pianse, chiuse di colpo l'acqua e si lasciò cadere a terra, nudo, tranne che per un paio di calzini neri che gli stavano un po troppo larghi.
Pianse di gioia, perché sapeva che quella era la prova inconfutabile che quando un amore è davvero forte può vivere oltre la morte.
 
-Ti amo, TJ, e lo farò sempre- 
Quelle parole quasi non le udì, le sussurrò soltanto, come se gli fossero state suggerite dal vento.
Sorrise e mentre continuava a rivolgere lo sguardo verso la scritta, si immerse completamente, facendosi cullare dalla schiuma bianca e dai sali profumati.
-Ti amo con tutto il cuore TJ-
vivere senza te è più difficile di quanto tu possa immaginare o sapere.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Listen up 'cause this is not the end! ***


Qualcuno, evidentement una vicina di casa o un passante aveva notato qualcosa di strano nel vedere una luce accesa al piano di sopra proprio alle dieci del mattino, e così la polizia non  aveva tardato ad arrivare, buttar giù la porta, vedendo che non arrivava nessuno ad aprire.
Due poliziotti salirono le scale in perfetto silenzio, mentre un terzo era rimnasto giù al pian terreno per controllare la situazione anche da lì.
La prima cosa che videro non appena raggiunsero la porta del bagno fu un piede pallido, bianchiccio come sa essere solo quello di un fantasma, che bloccava per metà la porta, lasciando intravedere tutto il casino che c'era all'interno della camera.
Vasetti di crema per terra, rasoi lasciati a testa in su imbrattati di sangue, una boccetta di profumo da cui colava tutto il contenuto finendo dritto nello scarico del lavandino.
Si avvicinarono ulteriormente e videro un corpo che giaceva a terra, immobile, presumibilmente privo di vita.
Lo sollevarono, cercarono subito un qualcosa di utile che potesse coprire la sua nudità e trovarono solo quell'asciugamano troppo piccolo.
Bastò per far si che il ragazzo non dovesse vergognarsi di avere due uomini che lo vedevano completamente nudo e privo di sensi.
Capirono che era ancora vivo perchè aveva mosso le palpebre e il polso dimostrava che il battito cardiaco era regolare, seppure piuttosto debole.
-Portiamolo al pronto soccorso, credo abbia tentao il suicido-
I due poliziotti lo trascinarono giù per le scale, facendo attenzione che non sbattesse la testa o altri organi vitali.
Chiamarono l'ambulanza che in meno di quindici minuti arrivò trasportandolo all'ospedale più vicino della zona.



-Craig, Craig!-
Un voce ben nota che proveniva da  lontano, lo chiamava come per impedirgli di far l'ennesima cazzata.
Non seppe dire con certezza quanto tempo passò prima di riuscire a vedere addirittura il volto di quella stessa persona, ma appena gli apparve, sorrise e si sentì rinato.
-Craig, sono qui!-
-TJ, che ci fai qui?-
-Sh, abbassa la voce, non sono qui, come tu non sei qui con me.. siamo in un'altra dimensione, mi devi ascoltare bene-
Craig spalancò gli occhi come se stesse sentendo un angelo e gli prestò la massima attenzione.
-Ecco, tu ora ti trovi in un ospedale e i medici stanno cercando di fare il possibile per salvarti-
-Cosa mi è successo??-
-Hai perso troppo sangue-
-Si, ma come? Io... non so più nulla-
-Craig,,hai tentato di suicidarti praticandoti dei profondi tagli nei polsi, in poche parole ti sei tagliato le vene-
Si portò entrambe le mani ai lati della bocca come per soffocare un grido e TJ gliele prese, lo avvicinò sempre più a se e lo strinse forte.
Craig chiuse forte gli occhi e appoggiò la testa sulla sua spalla, inspirando a fondo quell'amabile profumo di pesca e tabacco.
-Mi manchi TJ-
-Anche tu, ma la vita va avanti, anche senza di me-
-Ma io non voglio, ora ch ti ho di nuovo, voglio stare con te-
TJ lo guardò negli occhi, posandogli le braccia lungo i fianchi per poi accarezzargli il viso.
-No, tu devi vivere ancora, devi innamorarti di nuovo, voglio che tu viva per me, promettimelo ora!-
Craig pianse senza sapere come comportarsi.
-Io.. io.. ti amo-
-Ti amo anch'io e so che vivrai per me.-
-Va bene lo farò-
-Sei pronto per andare allora-
-Andare dove? Io non capisco-
-Addio Craig, ti amerò per sempre-

Sparì come se non fosse un ragazzo ma un cumulo di nebbia, e non rimase altro che il suo odore e un buio impenetrabile.


Due ore dopo.

-Craig, Craig!-
-Mh, chi è? TJ?!-
-Cosa? Non mi dispiace Craig.. sai che TJ è morto ormai, sono io Max!-
Aprì gli occhi e vide il volto paffuto e sorridente decaro amico
-Ciao Maxwell, che bello vederti!-
-Anche per me.. ma cosa cazzo hai combinato? Ti ho dovuto dare quasi un litro di sangue!-
-Questioi delicate.. lascia perdere.. Piuttosto Ronnie?-
-Ah, Ron non è potuto venire, sai quell infermiere di merda.. ma ti porta i saluti e dice che verrà a trovarti non appena ti dimetteranno-
-Il solito coglione in pratica-
-ahhaahh si.. ma come mai cercai TJ? Non voglio che tu stia male sappilo, ma credo dovresti pensarci di meno-
-Ho fatto un sogno, credo.. e beh. lui mi aiutava-
-Davvero? E in che modo?-
-Mi ha detto che nonostante tutto al vita deve continuare-
-E tu lo farai? Cioè andrai avanti?-
-Certo-
-Anche senza di lui?-
-Anche senza di lui-


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Stand inside your love ***



 
Casa Mabbitt ore 7:30
 
Un suono quasi impercettibile, dapprima lontano, poi sempre più vicino e forte, sino a farsi chiaro e definito.
Lo squillo di un telefono.
Uno, due, tre, poi smette perché una mano leggera, con le unghie mangiucchiate e smaltate di un nero estremo, solleva il ricevitore, mostrando due piccole bende che circondano i polsi ormai risanati.
-Pronto, chi è-
-Casa Mabbitt?-
-Si, ma chi cazzo è?-
Voce impastata dal sonno, occhi semichiusi e colorito cadaverico o zombesco.
-Sono io no? Il tuo vecchio Ronald!-
-Ron? Sei tu?-
-Te l’ho appena detto, foca! Chi pensavi che fossi, Ronald Mc Donald che chiama per un Happy Meal?-
-Scemo, mi fa piacere sentirti-
-Anche a me, tanto. Sono ancora in quel posto incasinato, ho preso di nascosto il telefono e vi ho chiamati-
-Vi ho?-
-Te e quello stupido di un omino verde-
-Ma oggi hai visto troppi cartoni mi sa, chi cazzo è? Un alieno?-
-No! Il Green-
- ‘ il Green’ sembra il nuovo film di Tarantino’-
-Sono felice di sentirti allegro e pieno di vita-
Silenzio da entrambe le parti.
-Ehm scusa Craig, non volevo….-
-No, no figurati, da quando mi hanno dimesso sto veramente bene. Voglio vivere la mia vita, lasciandomi il passato alle spalle, non dimentico  nulla, ma non voglio continuare a piangere ogni giorno-
-Da dove sbuca fuori tutta questa improvvisa vitalità?-
-è un segreto che sta nel mio cuore, comunque dicevi di Green?-
-Ah si, l’ho chiamato giusto dieci minuti fa e abbiamo deciso di passare da te, farti visita e poi se sei d’accordo andare tutti assieme da TJ-
-Oh grazie, siete due veri amici , a che ora è?-
-Mh facciamo alle 16:00 da te e alle 16:40 da TJ, va bene? …. E basta! Fottetevi tutte! Zitelle di merda, chiudete il becco!-
-Cosa??-
-No, dicevo alle infermiere-
-Son così atroci?-
-Altro che, devo chiudere, a stasera Mab-
-Ciao!-
 
Poggia il telefono. Si stiracchia e si volta verso la finestra da cui entra un debole sole freddo ma pur sempre accogliente.
Sembra proprio la giornata giusta per salutare il suo dolce amore.
 
 
 
Casa Mabbitt ore 16:00
 
Ennesimo suono, questa volta più metallico e deciso, meno lontano o evanescente.
Il campanello suona giusto due volte e le stesse mani delicate e pallide ruotano attorno al pomolo della porta a vetri.
Davanti a Craig, l’uno con un mazzo di fiori in mano, l’altro con una scatola enorme di cioccolatini, ci sono rispettavi mante Max e Ronnie.
Li fa entrare, poggiano il tutto sul tavolo e Craig li fa accomodare in salotto dove gli serve due tazzone di cioccolata calda, quella che piace soprattutto a Ronnie.
 
-Max, cosa cazzo hai combinato alla faccia?-
-Oh niente, sono caduto dalla moto e mi sono quasi rotto lo zigomo destro-
-è tutto scemo- Fa Ronnie.
Craig ride felice di non sentirsi solo e affranto.
È strano come bastino le persone giuste per farti vivere al meglio un periodo che invece sembrava segnare la fine di tutto. Prima il sogno, poi il ritorno a casa e adesso l’amore dei suoi amici.
È proprio vero che l’amore fa miracoli.
 
 
-Beh Mabbitt, non ci dici niente di quello che ti abbiamo portato? Ti piacciono i fiori? Perché non li metti sopra la mensola, ci starebbero benissimo-
-Ecco, vi ringrazio ragazzi siete stati gentilissimi, ma io so già cosa ne farò-
Interviene Max che si massaggia la guancia dolorante
-Ho già capito tutto, li portiamo a TJ non è vero?-
Craig sorride compiaciuto della sua perspicacia –Esatto-
-Bene- dice Ronnie, se non abbiamo altro da fare io direi di andare, Craig hai una busta per portare il tutto?-
-Oh si la vado a prendere-
-Bene, ti aspettiamo fuori in macchina-
-Cinque secondi e arrivo-
 
 
Cemetery Falls, ore 17:05
 
La macchina nera percorre il sentiero di ghiaia, schiva piccoli pezzi di legno caduti a qualche uccello mentre cercava forse di costruirsi il nido tra i robusti rami dei giganteschi pioppi che sembrano gli assoluti custodi di quel cimitero.
Il freddo avvolge le vedove che piangono silenziosamente sulle tombe dei proprio mariti morti durante la grande guerra.
I tre ragazzi scendono, chiudono gli sportelli e si dirigono verso al tomba di TJ-
Durante il percorso incontrano una grande statua bianca che raffigura un angelo mentre indica il libro che tiene in mano dove c’è scritto di fare silenzio!
Poco più avanti si vedono le immense tombe di famiglia, quelle dei personaggi illustri, quelle delle persone vissute nell’800 e la tomba di un bambino morto a soli sei mesi.
Nella foto sorride mentre la mamma lo tiene in braccio e cerca di fargli il bagnetto.
Non sorriderà mai più e non farà mai più il bagno.
Svoltando l’angolo e proprio accanto a quella della nonna, ecco la foto di TJ.
Craig è il primo ad avvicinarsi, sussurrando il nome del suo ragazzo e sorridendo tristemente.
Ronnie si avvicina a Max e restano in silenzio separandosi dall’amico in questo momento così intimo e importante.
 
-Ciao amore mio, rieccomi qui da te-
TJ gli sorride, ma quell’immagine è così troppo ferma, rigida, come quella del bambino visto poco prima.
Il sorrido dei morti ti gela il cuore.
-Voglio chiederti scusa per aver fatto quella stronzata e voglio ringraziarti per avermi salvato e avermi insegnato  nuovamente a vivere, ti amo-
Guarda la foto mentre con un dito gli accarezza il volto, chiuso in quella cornice ovale d’oro e vetro.
È triste poterlo toccare solo in un’immagine, ma è l’unica cosa che può fare e che lo rende felice.
Cerca di trattenere le lacrime.
-Ti ho portato delle cose che senza dubbio apprezzerai molto. Senti che ben profumo questi fiori, e i cioccolatini che buoni! Te li lascio proprio qui, tornerò domani così li mangeremo assieme. Ciao TJ, ti amo-
 
Proprio mentre è convinto di avercela fatta, almeno per questa, crolla sulla sua tomba, come sempre d’altronde.
Si stende a terra e implora Dio affinchè custodisca TJ e lo tenga al sicuro. È troppo speciale, non è come gli altri.
Lo vedono Max e Ronnie e gli vengono incontro, facendolo rialzare da terra e aiutandolo.
-Craig,  è molto meglio se andiamo, vieni-
Lo trascinano via per paura che crolli di nuovo e nell’assoluto silenzio del cimitero le uniche parole di Craig rivolte al suo ragazzo sono queste
CHI VUOL ESSERE L’UNICO CHE TU AMI?
CHI VUOL RIMANERE DENTRO IL TUO AMORE?
Max e Ronnie si guardano, mentre Craig sorride, con la stessa espressione di chi ha appena visto un angelo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1881711