Reman, la guerra della Forza

di SweetNemy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il pianeta Reel ***
Capitolo 2: *** I padroni della Forza ***
Capitolo 3: *** Il piano del dio Light ***
Capitolo 4: *** Il varco ***
Capitolo 5: *** Un'idea strana ***
Capitolo 6: *** Unione o amore? ***
Capitolo 7: *** Il Ritorno ***
Capitolo 8: *** La guerra magica ***
Capitolo 9: *** Ritorno alla pace ***



Capitolo 1
*** Il pianeta Reel ***


 

 Eccomi tornata con una nuova storia più nel mio stile! Come ho detto nell'intro sarà basata su due personaggi che vivono su un pianeta dove domina la magia! Buona lettura :)
P.S. Dato che è solo un capitolo d'introduzione è descrittivo ed è abbastanza breve! ;)

 

Reman, la guerra della Forza 

 

Capitolo 1.

-Il pianeta Reel-

In un tempo sconosciuto, tanti anni fa, in un angolo remoto dell’universo vi era una piccola galassia colma di stelle luminose  che ogni notte rallegravano il cielo.
Tra tante stelle ce n’era una, chiamata dagli antichi Rigea per il suo colore rosso fuoco. Intorno a questa stella girava un pianeta molto piccolo e simile alla Terra, abitato da un popolo simile ai terrestri chiamato Reelijen, dal nome del pianeta Reel.
Gli abitanti avevano tutti la carnagione molto chiara, i capelli biondi o blu e gli occhi blu, verdi o neri.


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Tutto su quel pianeta era legato alla magia: appena compiuti quattordici anni tutti i ragazzi e le ragazze venivano invitati a una cerimonia dal saggio del villaggio.
Se il ragazzo era in grado di volare e quindi di controllare la forza, il saggio gli conferiva il potere di controllare ogni tipo di forza, oltre quella riguardante se stesso.
Se il ragazzo non era in grado di volare veniva condannato all’impiccagione.
Le ragazze invece, se in grado di controllare la forza avrebbero ricevuto il potere e avrebbero potuto occupare i ruoli più alti della società; quelle non capaci avrebbero continuato la vita precedente.
Queste regole erano molte severe, ma venivano rispettate perché imposte dagli dei. Essi si generarono da un disco denso chiamato dagli antichi Seller. Da qui nacquero due divinità contrapposte: Lean, il dio della notte e Celes, la dea del giorno. Da questi due dei primordiali nacquero tutte le altre divinità.
I Reelijen veneravano dodici divinità, ma le più importanti erano tre: Seeyn, il dio degli abissi e del vento; Skyn, il dio dei cieli e padrone del Paradiso e infine Light, il dio della luce e della forza naturale.

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In contrapposizione a questi vi erano delle divinità malvagie: Dast, il dio della guerra; Dakyn, dio delle tenebre e Deel, il dio della morte nera.
Gli abitanti di Reel credevano in due tipi di morte: la morte nera (con la quale l’anima si disperdeva nell’universo) e la morte chiara (con la quale l’anima veniva salvata e inviata in Paradiso).
La realtà però è ben diversa! È solo il Paradiso ad esistere, un luogo caldo e accogliente per le anime che sono state impiccate o per coloro che, in modo naturale, hanno perso la vita.
Nonostante ciò, il Paradiso era diviso per i due tipi di morte.
I Reelijen credevano in una sorta di “reincarnazione del defunto”, dove l’anima del defunto stesso si reincarnava in un albero della Grande Foresta di Telly (chiamata così da Tels, nome della dea delle foreste) e ogni sei anni, all’avvenire di un cambiamento nel cielo, ovvero l’allineamento di Reel con Rigea e con Miin, il satellite naturale del pianeta, nonché flusso della magia e della forza interiore e dimora degli dei, il cielo si oscurava (lì era sempre illuminato) e gli alberi si irradiavano di un giallo luminoso, quasi dorato, e emanavano un suono identico alla voce del defunto che vi si era reincarnato. In questi avvenimenti, la felicità della gente era immensa, ma il dopo era ciò che li preoccupava.
Dopo questi avvenimenti, poteva aprirsi un varco spazio-temporale, che avrebbe potuto portare guerre, carestie o addirittura una diminuzione del flusso della magia.
Ogni quattro anni si tenevano i “Giochi Baskoos”, ovvero “voluti dalla forza”, che consistevano in una specie di tornei dove si combatteva con la forza interiore, il “Koos” e si perdeva ogni volta che un combattente andava in Noskoos, uno stato di incoscienza e di sonno magico profondi che, se non annullato subito con un antidoto poteva portare alla morte.
Questa è la storia di uno dei popoli più affascinanti dell’universo e di due ragazzi, così diversi, ma con una grande affinità.


Spero vi sia piaciuta, a fine settimana posto il 2° capitolo, ciaoo a tutti e grazie per l'attenzione! :)
SWEETNEMY <3

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Capitolo 2
*** I padroni della Forza ***


Ciaoo Ragazzii, come promesso sono tornata con il nuovo capitolo.. qui la storia inizia a prendere forma e che dire! Spero vi piaccia! :)
Credo che per il prossimo dovrete aspettare una settimana! 
Buona Lettura! 
SweetNemy <3

Capitolo 2.
-I padroni della forza-

L’edizione, forse, più importante dei Giochi Baskoos avvenne dopo una guerra che spazzò via un terzo della popolazione di Reel; questa era la ventiquattresima edizione!
Nei due tornei, quello maschile e quello femminile vinsero due ragazzi destinati a diventare grandi amici.
Per le ragazze la vincitrice fu Andel, una ragazza dai capelli neri e corti e dagli occhi blu intenso come il mare. La sua forza era pari a 10840 Nevis (unità di misura della forza, indicata con À), una forza interiore immensa e una mente accesa e brillante a soli diciannove anni non era da tutte le ragazze e ciò la rendeva speciale, adorata e rispettata da tutti.
Per i ragazzi il vincitore fu Mike, un giovane brillante e talentuoso con una forza pari a 11470 À. Aveva i capelli biondi, tipici dei ragazzi del pianeta,e gli occhi verdi che si mescolavano col celeste in un contrasto perfetto. Per la sua immensa bellezza e la sua grande forza era adorato da molte ragazze che lo paragonavano a Nidian, il dio della bellezza.

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Era arrivato finalmente il giorno della celebrazione e i due ragazzi erano tanto agitati quanto emozionati e felici di ricevere il bracciale della forza dal saggio, con il quale avrebbero avuto il controllo completo di ogni tipo di forza, anche quella spazio – temporale il cui segreto era difficilissimo da scoprire.
-Vi do il benvenuto a Keel, la capitale di Reel, il nostro fantastico e magico pianeta. Siamo tutti qui oggi riuniti per celebrare l’acquisizione del bracciale della forza da parte dei due ragazzi più forti del pianeta.
Andel, ricevi questo bracciale come donna più forte di Reel. Ricorda di tener sempre fede ai suoi princìpi e alle sue regole.
Accettalo, in segno della tua forza. – disse il saggio con tono sicuro.
-Lo accetto e prometto solennemente di tenergli sempre fede. –
Le stesse parole furono ripetute per Mike, che accettò e fece le sue promesse al saggio. Così ricevette anche lui il magico bracciale della forza.
La celebrazione durò un’intera serata, tra banchetti vari pieni di pietanze deliziose tipiche del pianeta; di balli sfrenati guidati dalle esperte ballerine del luogo; e di musica forte e decisa che aveva sempre come tema centrale la forza e la vita!
Alla fine di questa festa Mike andò da Andel per congratularsi. La ragazza assisteva alla festa dal terrazzo del palazzo del saggio.
Mike iniziò a parlarle, forse un po’ imbarazzato:
-Ciao. – disse con le guance più rosse di un pomodoro.
-Ciao. E così tu sei il ragazzo più forte di Reel, complimenti! Io sono Andel! – disse porgendogli la mano.
- Mike, piacere di conoscerti. E così siamo i più forti del pianeta! La cosa mi rende davvero orgoglioso. – non sapendo cosa dire, le fece una domanda un po’ imbarazzante – ti andrebbe di uscire qualche volta? – disse il ragazzo con voce notevolmente tremante.
-Certo, tra due giorni ci sarà la reincarnazione delle anime nella foresta di Telly. E’ un evento unico e mi farebbe davvero piacere andarci con te. Vorrei risentire la mia cara sorella. Vorrei rivedere il suo limpido sguardo e riascoltare il candore della sua voce.
Ella, dodici anni fa, perse la vita brutalmente in una guerra avvenuta dopo la reincarnazione.
Ricordo che stava scappando con me e venimmo colpite: io fui ferita e tutti mi crebbero morta, lei invece non ce la fece. Non so se chiamarlo destino questo...
Sai, si dice che dopo questo fenomeno straordinario avverrà una guerra come quella di dodici anni fa, anzi, ancora più pericolosa e noi abbiamo il dovere di proteggere la nostra terra, il nostro popolo! –
-Sei in errore, mia valorosa Andel. Noi guerrieri maschi abbiamo il compito di difendere Reel. Tu fa il tifo per me, non ti abbandonerò. –
-Su questo pianeta non si fa altro che creare leggi, regole di ogni genere e ci impongono di rispettarle. Ma i diritti? I diritti per noi donne? Non esistono!
Veniamo reputate esseri inferiori, non in grado di combattere una guerra, ma in realtà la nostra intelligenza è pari alla vostra! Nei giochi Baskoos c’è una sezione a parte per le donne, le donne incapaci di controllare la forza riprendono la propria vita ordinaria invece gli uomini ricevono il giusto trattamento della morte. – disse la ragazza notevolmente arrabbiata.
-Andel, le donne sono preziose come l’oro e su questo pianeta sono poche. Cerca di capire, non possiamo permetterci di perderle.
-Forse hai ragione, ma tu... tu non conosci la voglia di combattere che freme dentro di me, la voglia di vendicare mia sorella è accesa dentro di me come un fuoco che brucia e che non si spegne mai. – disse con rabbia che si poteva notare dalle labbra arricciate, dalle mani tese, dalla fronte corrucciata e dagli occhi un po’ brillanti.
-La vendicherò io per te – disse il ragazzo guardandola negli occhi e poi avvicinandola a sé, fino ad abbracciarla.
La sera cominciava a scendere rapidamente e, attraverso la tiepida luce del tramonto, il cielo si riempiva di punti luminosi, senza però oscurarsi.
E, con l’avvenire della notte, il freddo non scendeva solo sul pianeta, ma anche nei cuori della gente, che si preparavano al grande evento che da lì a poche ore si sarebbe verificato.
Freddo, gelo, disperazione, e anche paura per la grande guerra che sarebbe avvenuta dopo...
L’evento presto arrivò e come prestabilito Mike vi accompagnò Andel che desiderava tanto risentire sua sorella.
-Tu non ha nessuno tra questi alberi? – chiese Andel guardandosi intorno.
-No. – rispose il ragazzo quasi scocciato da questa risposta, sospirando, forse, per nascondere un po’ di dolore.
-Davvero? E come mai? -
-Sono figlio unico, e non ho mai conosciuto i miei genitori. -
-Scusa. Mi dispiace, non dovevo chiedertelo. –
-Tranquilla, non potevi saperlo. E poi il saggio una volta mi disse che sono nato dalla forza stessa. -
-Quindi tu sei il guardiano della forza? Il Prescelto, colui che salverà Reel dal catastrofico evento? – chiese Andel lasciando trasportare la voce su un tono più alto, scombussolando la normale quiete di quel posto.
-No. Non lo sono... sono un aiutante di colui che salverà la forza... – disse con un’espressione cupa – in realtà anch’io credevo di esserlo, ma il saggio mi smentì.
-Cosa ti disse? – disse Andel fermandosi immobile a fissare lo sguardo basso di Mike.
-Colui che salverà la forza, colui che salverà la gente di questo pianeta è contraddistinto da un segno... – affermò guardandosi il dorso della mano sinistra – la cicatrice di Light.
-Ma Light è il dio della forza, vero? E come mai il valoroso dio ha scelto un mortale per un incarico così importante e rischioso? –
-Te lo spiegherò più tardi, adesso siamo arrivati... –
Così Mike lasciò Andel immobile, nell’indecisione più assurda, lasciandole solo immaginare le sorti del racconto.

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Capitolo 3
*** Il piano del dio Light ***


Ciaoo a tutti, eccomi tornata con il nuovo capitolo :P
Spero vi piaccia :) Parla generalmente del piano del dio e dell'incontro di Andel con sua sorella ;)
Don't miss! 
SWEETNEMY <3

Capitolo 3.

-Il piano del dio Light-

Andel e Mike erano lì, fermi, ad aspettare che quell’albero così alto diventasse dorato per poter ascoltare l‘anima di Sleni, la sorella di Andel.

Passarono pochi minuti e i due erano comodamente seduti sull’erba con le gambe incrociate aspettando l’evento, finché Andel si accorse che ci sarebbero volute altre due ore all’inizio.

-Allora Mike, perché non mi racconti la leggenda del dio Light? – disse Andel annoiata.

-Perché tra poco l’evento sarà iniziato. –

-Mancano due ore... racconta! –

D’accordo. Devi sapere che all’atto della formazione di Reel, della forza e di tutti gli abitanti da parte degli dèi, questi ultimi scesero sul pianeta e conferirono la forza ad un uomo, chiamato Light.

Egli era figlio puro degli dèi, ma restava comunque un Reelijen.

Quando gli dèi scesero su questo pianeta, essi crearono un varco tra i due mondi e le divinità maligne riuscirono ad entrarvi con un incantesimo studiato per anni ed anni.

Gli dèi combatterono per un lungo, lunghissimo tempo contro le forze del male, ma nulla potevano contro tanto odio e ingiustizie e quindi furono, purtroppo sovraffatti.

Quando credevano sarebbe arrivata la fine, un giovane e valoroso guerriero dai capelli dorati entrò in volo nel regno divino e con l'ausilio della sua elegantissima spada argentata riuscì a sconfiggere gli dèi maligni: questo giovane era Light!

Come ricompensa per aver salvato il loro regno gli fu offerta l'immortalità, ma egli rifiutò spiegando che non era condizione necessaria per un uomo.

Quindi la dea Celes gli parlò e gli spiegò che una forza tale unita a un'intelligenza come la sua era di vitale importanza per la difesa del regno sovra-terreno.

Light accettò e divenne in questo modo dio della luce e della forza vitale presente nelle piante, negli animali, negli uomini, nel cielo e in ogni singolo particolare di quel mondo incantato e, inoltre, decise di conferire il potere a tutti gli abitanti di Reel, sia uomini che donne che bambini.

Gli dèi erano debitori al valoroso dio e si resero conto che mai più bisognasse abbandonare il regno sovra-terreno, quindi Light decise di conferire il potere ad una persona, un bambino per l'esattezza, tagliandolo con la sua spada magica.

Il taglio restò impresso sulla mano del piccolo fino a formare una cicatrice a forma di x, la quale significava... significa Xenyn, prescelto.

La leggenda narra che questo bambino, con l'aiuto del valoroso dio, si sia reincarnato in varie vite e che sia ancora tra noi.

Egli è l'unico di sconfiggere gli dèi in caso di un loro attacco! Quello che c'è da chiedersi è perché si farà vivo solo ora! -

-Quindi colui che possiede questa cicatrice è di sicuro Il Prescelto? - chiese Andel colpita dal fascino immenso e devastante di quella storia.

-Sì, ma tu... tu hai per caso visto qualcuno con questa cicatrice? -

-No...- disse la ragazza a voce bassa abbassando gli occhi.

Mike le stava per chiedere una conferma, data l'incertezza della sua risposta, ma qualcosa lo distolse dal suo intento: gli alberi verdi e folti cominciavano a colorarsi di oro puro e il cielo diveniva scuro, di un profondo blu oltremare sfumato a tratti col nero e col viola.

Dietro la prima porzione di cielo s'intravedevano scie di ogni colore dello spettro visibile: era il cosidetto dagli abitanti di Reel Arcobaleno Divino provocato dall'arrivo delle anime del Paradiso sul pianeta magico.

Andel era ammirata da quel cielo così profondo, vederlo così scuro era una cosa molto rara sul pianeta; il suo sguardo si spostò poi sull'albero di fronte ai suoi occhi. Ella rimase attenta finché un vento gelido non le scosse i capelli: era il flebile respiro di sua sorella.

-Andel, ti sono così grata di essere qui con me ancora una volta. - disse una voce cupa, sembrava quasi fosse triste.

-Mia cara sorella, sei proprio tu? Come mai ti sento così triste? C'è qualcosa che non va? -

-No, qui è tutto fantastico! Non avrei mai pensato che il Paradiso fosse così bello! È pieno di fiori colorati e piante profumate. Nel cielo brilla sempre un tiepido e raggiante sole verde-limone che riempie di luccichii le limpide acque del lago che di tanto in tanto ci accarezzano il viso con una fresca brezza lacustre.

Inoltre qui le suonatrici ci adornano con il loro dolce canto e poi qui nessuno è superiore: tutti sono in grado di volare e indossano un lungo abito bianco con alla fine una piega all'indietro. È davvero tutto meraviglioso! -

-Oh, sono così felice per te! Però la tua mancanza si fa sentire e percepisco il vuoto nel mondo per la tua assenza.- disse Andel con la voce che diventava più acuta e facendosi sfuggire qualche lacrima.

-No, tu percepisci il vuoto nel mondo per quello che sta per accadere... -

-A cosa ti riferisci? Cosa accadrà? -

-Dovrei tenerti all'oscuro di tutto per rispetto del naturale corso degli eventi chiamato da voi Fato, ma parlartene non infrange nessuna regola a me imposta. Tra due giorni, quando la

reincarnazione sarà completata, il cielo tornerà ad essere chiaro e in quel flagello di secondo in cui esso cambierà il suo colore, le forze del male si avventureranno su Reel e sarà impossibile sconfiggerle se non con la mente del Prescelto. -

-Chi è il Prescelto? Ti prego, dimmelo! È importante. -

-Non mi è concesso rivelare il suo nome, potrei essere punita severamente, ma sappi che è la persona più vicina a te! -

-È Mike? -

-È importante, ricorda la cicatrice del Dio Light, il Prescelto è l'unico ad averla: è una x allungata e stretta di uno strano colore rosso fuoco dai contorni viola scuro. -

-Non mi hai risposta... -

-Te l'ho detto, non mi è concesso dirti il suo nome, ma... presto lo scoprirai... ora devo andare! Arrivederci e buona fortuna! -

-No, Sleni, aspetta! - urlò all'anima della sorella mente l'albero velocemente ti spegneva.

Restò immobile con le mani rivolte alla pianta rinverdita che ospitava alla base un varco di un colore più profondo del nero e con le lacrime agli occhi velocemente si avvicinava all'albero, come se fosse ipnotizzata.

Mike urlava il suo nome disperato per non farla precipitare, ma lei non riusciva a sentirlo, eppure doveva fermarla!

D'istinto si avvicinò a lei e la afferrò con entrambe le sue braccia possenti sollevandola in aria e la trasportò volando al di fuori della foresta.

-Andel, stai calma! - esclamò Mike preoccupato, mentre la ragazza era disperata.

-Mike, se la guerra ci ucciderà io non la rivedrò più. -

-Andel, ce la farò, te lo prometto. -

-Ma l'hai sentita? Solo il Prescelto potrà vincere la guerra. Tu sei il Prescelto? - continuò a voce alta prendendo la mano del ragazzo - ecco! Guarda! Tu non hai niente sulla mano, non hai quella cicatrice! La tua mano è liscia come l'olio. - ora il suo di voce si abbassò - a volte penso che potrebbe non esistere nessun Prescelto, nessuno che ci salverà dalla guerra! E se così fosse... come vinceremo la guerra? - nuovamente alzò la voce insieme al suo sguardo puntando i suoi occhi blu in quelli più chiari del ragazzo - Come? Me lo spieghi? -

-Per favore, stai calma! Non devi dubitare delle parole del saggio, degli esponenti della forza. Il Prescelto arriverà a tempo debito e ci salverà dalle forze del male. -

-Mancano due giorni e il cielo tornerà ad essere del suo colore naturale e in questo velocissimo cambiamento si aprirà un varco nel cielo che favorirà il passaggio delle forze del male: forze a noi ignote! E se fossero troppo forti per noi? E se... se sconfiggerli è una missione impossibile per i soldati di Reel? -

-Impossibile! Il destino è già scritto. Il Prescelto salverà ogni cosa presente su questo mondo. Il dio Light ha già sconfitto le forze del male, conosce la loro potenza. Sicuramente non ha scelto a caso l'uomo che salverà Reel.-

-Nessuna regola ti impedisce di dirmi che sei tu... -

-Credimi, se fossi io te lo direi... - disse appoggiando le mani sulle spalle della ragazza - E, anche se mi rincresce molto dirtelo, non sono io e non so chi sia costui. -

-Capisco... A quanto arriva la sua forza? -

-So che supera i 15000 À, un limite irraggiungibile per gli abitanti di questo pianeta -

-Non sarà difficile arrivarci con un po' di allenamento... -

-Potremmo raggiungerlo con un allenamento durissimo nella camera speciale al palazzo del saggio di circa due anni. Non non abbiamo tutto questo tempo! -

Mike ormai era stufo di pensare, ma non riusciva a farne a meno. Si chiedeva come sia possibile che tutte quelle piccole incertezze elaborate da Andel gli destassero così tante preoccupazioni.

Era certo che questa guerra, rispetto alle due precedenti cui aveva assistito, gli incuteva più timore. Forse perché le sorti di quella guerra dipendevano anche da lui, dall'impegno, dalla determinazione, dalla tenacia con cui avrebbe lottato per vincere quella guerra.

Egli non voleva appoggiarsi unicamente al Prescelto, voleva contribuire a un'eventuale vittoria anche con le sue forze.

Andel, invece, si sentiva più coinvolta che mai in quella situazione, eppure lei non avrebbe dovuto combattere...

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Capitolo 4
*** Il varco ***


Salve a tutti, scusate il ritardo ma ho avuto problemi con il computer. Vorrei dire una cosa, alcune persone hanno scritto nei commenti che mi sono ispirata a "Hunger Games" o a Sparta. Allora, io non sapevo cosa fosse "Hunger Games" prima che me lo scriveste nelle recensioni e mi sono ispirata a Sparta, ma in generale al modo di combattere della Grecia antica perché sono un'appassionata di storia classica :)
Mi sono ispirata, non ho copiato niente! 
Ci tenevo a scriverlo. Ora gustatevi il capitolo :P
E, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate sia del capitolo che della storia in generale! ;)
SweetNemy <3

Capitolo 4.

-Il varco-

Quella mattina Mike si svegliò di colpo per un brutto sogno che riguardava il Prescelto: egli si sentiva legato a lui in qualche modo, ma era sicuro di non conoscerlo.
Si alzò e come ogni mattina andò a combattere nella sala speciale per varie ore, finché non ricevette una telefonata sul suo orologio magico: un orologio da polso da cui compariva un ologramma del mittente.
Rispose. Era il saggio.
-Valoroso Mike, la battaglia è imminente e ti chiedo di riunire tutti gli uomini che abbiano una forza superiore ai 7000 À: sono circa 18.000. e in seguito portali nella grande altura di Kan, il punto più alto del pianeta, dove si sono consumate le battaglie più violente. Lì con te ci sarà anche il Prescelto. –
-Il Prescelto? E come lo riconoscerò? –
-Ha più o meno la tua altezza, forse un po’ più basso. Indossa un’armatura simile a quella dei soldati, nascosta sotto un ampio mantello nero. Sappi che non mostrerà mai il suo volto! –
-Ma lei sa chi è? La prego, me lo dica! –
-È stato Light a dirmelo! Ero un po’ contrario all’inizio, ma egli è un semidio e tutti gli uomini e gli esseri divini gli sono debitori e quindi la sua parola non può essere messa in dubbio. Mi ha riferito che il Prescelto è l’unico e il più forte di Reel. Ma purtroppo, per questioni di sicurezza non posso rivelarti la sua identità. –
-Perché mai per motivi di sicurezza? Lo conosco? –
-Vai! È tardi! – disse il saggio mentre l’ologramma che lo raffigurava diventava sempre più rarefatto fino a scomparire.
Il ragazzo, più incerto che mai, con mille pensieri che gli passavano in ogni angolo della mente, si vestì della sua possente armatura bronzea: era provvista di stivaletti neri di un materiale simile al cuoio, ma più morbido e resistente esistente solo su Reel, in quanto se rovinato tornava all’istante allo stato originale; inoltre provvisti di parastinchi nell’apposita zona di bronzo.
Un pantalone stretto nero che arrivava fino al ginocchio di un materiale resistentissimo e nero, chiamato Caros; sul petto un armatura che andava dalle spalle al basso ventre e sotto una maglia sempre di Caros nera a mezze maniche; sulla testa un elmo bronzeo che copriva tutta la circonferenza del cranio, lasciando scoperti solo gli occhi e la bocca; questo era ornato di un cimelio blu scuro, lungo una ventina di centimetri che arrivava fino a metà testa circa e scendeva rivolto verso sinistra.
La sinistra per gli antichi popoli della Terra rappresentava il male; ma in quel mondo in cui tutto è basato sulla magia, essa rappresenta  il bene ed era simbolo di speranza e di vittoria.
Era segno che lui, insieme a tutti i soldati e, perché no, insieme al Prescelto avrebbero combattuto fino alla fine, senza mai smettere; come diceva il giuramento dei soldati Reelijen:
“Lottiamo per il nostro mondo, lottiamo per la nostra libertà.
Finché i nostri occhi aperti resteranno;
Finché le nostre gambe non cederanno;
Finché gli attimi delle nostre vite non finiranno.
Fino a che ognuno ce la farà,
Soldati, lottiamo per la libertà!”
Avrebbe lottato finché ce l’avrebbe fatta, forse anche per dimostrare al Prescelto che anche lui poteva, sapeva, doveva combattere.
Tra gli uomini era di certo il più forte di Reel!
Chiuse i suoi pensieri per concentrarsi sulla battaglia e per richiamare i guerrieri sulla grande altura.
-Popolo di Reel, ascoltatemi! Sono Mike, l’uomo più forte di questo pianeta nonché vincitore dei giochi Baskoos. Vengano su questa altura tutti i Reelijen con forza superiore a 7000 À. –
Detto questo tutti gli uomini interpellati si diressero sull’altopiano di Kan e lì tutti insieme a Mike fecero il solenne giuramento di guerra, mentre il cielo si schiariva e un varco cominciava ad aprirsi.
-Bene soldati! Pronti per la guerra? – Mike aveva detto quelle parole con il sorriso, un sorriso però forzato, come se lui non fosse pronto... oppure fosse in uno stato di forte ansia.
Mentre guardava in alto preoccupato aspettando l’arrivo delle divinità maligne sentì delle urla in fondo al gruppo di soldati e si voltò per controllare la situazione.
-Soldati. Che succede? –
Mentre si voltava vide un uomo che indossava un ampio mantello nero e degli stivaletti dello stesso colore uguali ai suoi. In un attimo gli vennero in mente le parole del saggio.
-Mike, chi è quell’uomo? Emana una forza pazzesca! – disse uno dei soldati impaurito.
-Sta indietro! – riferì Mike al soldato avvicinandosi a quell’uomo sconosciuto – chi sei? – chiese anche già conoscendo la risposta.
-Valoroso guerriero, in te vi è una grande forza! Lo sento bene. Chi sono? Perché mi poni domande di cui già conosci le risposte? – parlava mentre ancora era sospeso in aria. Fece una pausa e poi continuò – sono il Prescelto! Secondo la profezia colui che salverà il mondo dal male. –
-Come provi che non stai mentendo? Non hai neanche il coraggio di mostrare il tuo volto, come puoi avere il coraggio di combattere una guerra? Di rischiare di morire? –
Il Prescelto non gli fece neanche finire la serie di domande che mostrò la mano sinistra al giovane dove era incisa la cicatrice di Light.
-Ora mi credi? Mike, ascolta. La guerra inizierà tra dieci minuti esatti e voglio dirti una cosa molto importante. –
-Certo, parla pure. –
-Le divinità maligne sono state sconfitte da Light tempo fa. Il pericolo a cui andiamo in contro è ben altro! –
-Scusami, ma cosa vai dicendo a questa gente? Lo sappiamo benissimo che gli dèi maligni si sono rigenerati grazie al talismano magico da cui sono nati. Finché il talismano non verrà distrutto essi continueranno ad esistere e ad attaccarci. –
-Eh, no. Il dio della luce ruppe il talismano dopo aver ucciso le divinità del male. Mi è stato riferito da lui in persona. –
-Che cosa? E chi dovremmo affrontare se i nostri più grandi nemici non esistono più ormai? –
-Alcuni abitanti di Allén, un pianeta abitato da esseri umani privi di magia, situato nella nostra stessa galassia, hanno trovato il modo di viaggiare attraverso lo spazio con delle navi speciali. Hanno radunato più di 10000 uomini pronti a scendere su Reel quando lo scudo protettivo diventerà più rarefatto, cioè tra pochi minuti. Essi hanno il compito di sterminarci per prendere possesso del pianeta magico. –
-E come combatteranno senza la magia? –
-Usano la forza fisica. Altro non so, lo scopriremo! –
-Che idiozia è mai questa! Noi possediamo la magia, l’intelligenza, la logica più di qualsiasi forma di vita presente nell’universo. – affermò il ragazzo sicuro di sé.
-E la forza fisica? Nessuno di noi ne possiede a sufficienza per un corpo a corpo con gli avversari in questione. Gli Alléniani sono alti più di due metri e mezzo e si nutrono unicamente di squali spaziali; inoltre hanno una corporatura molto robusta, anche troppo per noi! –
Mike stava per replicare, ma un suono acuto proveniente dall’alto lo zittì. Vedeva qualcosa simile a un buco nero, ma era chiaro, del naturale colore del cielo. Dava un’idea di profondità, di infinito, doveva esserlo!
Subito dopo tanti esseri giganti e spaventosi con la pelle rosa chiaro, calvi e con dei muscoli grandissimi scesero sul pianeta e iniziarono a fare strage dei poveri soldati che usavano tecniche che a loro facevano il solletico.
-Prescelto, cosa proponi? – disse Mike quasi con un tono ironico.
-Certo che non sei per niente intuitivo! Combatti! – disse avvicinandosi a un Alléniano e trafiggendogli la schiena con la sua spada magica.
Il mostro si voltò intento a dargli un pugno, ma l’abile Prescelto lo schivò ed estrasse la spada, poi lo guardò negli occhi e lo accecò con dei laser magici.
Mike nel frattempo combatteva con un altro mostro. Sembrava avesse la peggio. Continuava ad attaccarlo con la stessa tecnica che lo allontanava di pochi metri. Ma il mostro si divertiva e si avvicinava ogni volta per essere buttato indietro.
Il povero ragazzo sembrava arrendersi finché non vide la tenacia con cui si batteva il Prescelto. Perché egli ci riusciva e lui no? Era frustrante per Mike realizzare che non gli era per niente d’aiuto! E pensare che egli voleva dimostrargli quanto fosse forte, forse anche più lui. Ma non poteva, dato il suo netto svantaggio.
Si era ormai rassegnato, stava per arrendersi finché non sentì una voce, la sua voce.
-Mike cosa fai? Ti arrendi proprio ora? Combatti! – era Andel che gli parlava, forse con la mente, aveva pensato Mike. Eppure sentiva la sua voce così vicina!
Di scatto si alzò in volo e con il cuore a mille per gli sforzi disse al mostro:
-Cosa c’è? Sono troppo in alto per te? – guardandolo così dall’alto Mike si sentiva superiore, ma sapeva bene di non esserlo. Eppure poteva farcela perché il giovane ragazzo possedeva una potenzialità che il temibile mostro non aveva: l’intelligenza!
Mentre girava sulla sua testa volteggiando in aria notò che aveva un buco sulla testa che portava direttamente all’interno del corpo! Ma era coperto da alcune spine che ne impedivano l’ingresso a corpi estranei. Stava per avere un’idea che forse avrebbe cambiato le sorti della guerra.
Nel frattempo gli altri soldati combattevano a stento ed erano già esausti dopo neanche un’ora...

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Capitolo 5
*** Un'idea strana ***


Salvee a tuttii! Beh, questo è il 5°.
Voglio dire che la storia non sarà molto lunga, non supererà i 10 capitoli però ci tengo che la leggiate e che mi diate un'opinione! :)
Questo capitolo alla fine è molto suggestivo, spero vi trasmetta molto!.
SWEETNEMY <3

Capitolo 5.
-Un’idea strana –

La mente superlativa di Mike aveva dato i suoi frutti: finalmente aveva avuto un’idea! Gli era ben chiaro che l’idea fosse strana, ma in quella situazione nessun idea era da buttare: ogni cosa poteva risultare importante per le sorti della guerra e del pianeta.
Il ragazzo osservava ammirato quel foro sulla testa del mostro, quasi spiccava un sorriso sul suo volto per la trovata e quindi decise subito di mettersi al lavoro.
Decise dapprima di accecare il mostro con i laser che gli attraversarono gli occhi neri oscurandoli per qualche minuto; poi passò alla fase successiva: raccolse una grande quantità di energia e la scagliò verso la testa del mostro, diretta proprio verso le spine bianche che ricoprivano quel foro.
E infine, il colpo di grazia... lanciò una specie di bomba esplosiva nel suo cervello: un attacco che dapprima non causa nessun dolore e nessun sintomo e che poi, nel giro di pochi istanti, finisce per disintegrarti.
E così successe, la testa del mostro saltò in aria e con essa anche egli stesso morì.
-Ma come ci sei riuscito? – chiese il Prescelto stupito dalla trovata del ragazzo.
-Mira al foro che ha sulla testa! – rispose al ragazzo che combatteva da tempo alla pari senza riuscire neppure a lesionare il mostro, poi si rivolse ai soldati – Soldati, mirate al foro che hanno sulla testa –
Tutti i soldati, compreso il Prescelto seguirono il consiglio di Mike e in poche ore tutti i mostri furono sconfitti!
Per prevenzione passarono la notte nelle tende, ma il pericolo era stato finalmente annientato.
Tuttavia, la mente di Mike sembrava aver elaborato quel piano per porre subito fine alla guerra, perché ciò che voleva fare, ciò che voleva sapere era ben altro: egli desiderava sapere più di ogni altra cosa chi si nascondesse sotto quel mantello scuro, chi fosse il Prescelto.
Decise di andare nella sua tenda.
-Volevo congratularmi per il coraggio dimostrato in battaglia, sei davvero un guerriero valoroso! –
Il Prescelto aveva la manica alzata per curare una ferita al braccio destro e appena avvertì la sua presenza, e in seguito la sua voce, subito la abbassò; tuttavia Mike notò la sua ferita piuttosto profonda.
-Cos’è successo? Ti sei tagliato? –
-Non è niente! –
-Era molto profonda, fa vedere. –
Il ragazzo cercava di avvicinarsi ma il Prescelto scappava, ciò nonostante in una tenda così piccola non si può andare lontano e riuscì a prenderlo dopo vari tentativi.
-Ti ho preso! – disse forzandolo a sedersi.
Si sedette accanto a lui, alla sua sinistra e alzò la manica: la prima cosa che gli saltò all’occhio non era il taglio piuttosto profondo, ma ciò che aveva al polso.
Era incredibile...
-Ma questo è... – disse guardandolo negli occhi – tu sei... –
-Sì, sono io. – rispose una voce meno grave di quella che aveva sentito fin ora!
Quel ragazzo, il Prescelto, indossava il bracciale della forza ricevuto dal saggio, e quel bracciale era posseduto solo da Mike e da Andel.
Il ragazzo le tolse il cappuccio delicatamente lasciando scoperto il suo viso dolce e il suo sguardo intenso, reso ipnotico dai suoi occhi cristallini.
-Sono Andel. –
-Andel, perché non mi hai detto che eri tu? Il Prescelto.. anzi no, la Prescelta! –
-Non potevo. Avrei corso un gran rischio. –
Il ragazzo quasi non l’ascoltò. Prese solo la sua mano e chiuse gli occhi.
-Ma cosa vuoi fare? –
In pochi secondi il taglio di Andel scomparve.
-Mike tu non puoi guarire un taglio, non ti fa bene! –
-Sto bene! Sono abituato. –
-Non stai bene, ti è salita la febbre! –
-Dammi qualche foglia di menta unita a dell’acqua magica. È un buon rimedio! –
-Tu sei masochista! Vuoi per caso ucciderti? –
-Sono già morto quando ho scoperto che il Prescelto, che credevo fosse il figlio di Light o un guerriero potentissimo, era una ragazza, eri tu. Mi sono sentito ferito nell’orgoglio, è come se la mia dignità di uomo, di soldato fosse andata in mille pezzi... –
-Allora è vero. Ci reputate esseri inferiori! Beh, il dio Light non la pensa così..! E comunque non sei nato dalla forza. Sei un semi-mediano. –
-Cos’è un semi-mediano? –
-È l’unione tra un mediano, ovvero un dio che non si può dire sia buono o maligno perché seguace degli istinti umani o dei sentimenti, e di un essere umano. Sei il figlio del dio della verità. Tua madre è stata uccisa poco dopo la tua nascita credendo ti portasse ancora in grembo e...– disse la ragazza intenzionata a continuare.
-Ti prego basta! Non voglio sapere altro. Non sono di certo belle notizie... e tu? Tu puoi avere origini più dignitose? Hai un neo sotto l’occhio sinistro, simbolo del tradimento. –
-Sono nata da un tradimento sì... ma secondo la mia opinione è stato giusto perché era vero amore! –
-La tua opinione non vale molto e poi... vero amore? Hai idea cosa sia “l’amore”? –
-So solo che è un legame indissolubile che non può essere separato da nulla, neanche dalla morte! –
-Sei poco informata sui sentimenti umani. All’origine noi eravamo umani, quindi i sentimenti ci appartenevano. Ma quando siamo diventati esseri magici, l’unione è l’unica cosa valida.
Certo, un po’ di essere come gli umani ci è rimasto col tempo, ma non così tanto in grado da provare il più grande sentimento mai esistito. –
-Che sentimento provi adesso? –
-Rabbia... –
-Hai mai provato odio? –
-Una sola volta e ho rischiato di uccidere degli innocenti per questo. –
-Se hai provato odio, perché non puoi provare amore? –
-Perché non so quando si ama... –
-È quando non puoi fare a meno di qualcuno... –
-Chi sono i tuoi genitori? –
-Perché cambi discorso? – chiese la ragazza guardandolo negli occhi, ma dopo aver notato l’imbarazzo del ragazzo decise di rispondergli. Prese un respiro – sono figlia di Light, che come sai è sposato con Gilia, la dea dell’allegria, ma mia madre è una mortale. –
-Capito. –
-Perché ti imbarazza parlare d’amore? –
-Allo stesso modo per cui a te imbarazza parlare della fedeltà. –
-Sei innamorato? –
-Così sembra... –

 

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Capitolo 6
*** Unione o amore? ***


Salvee ragazzii, ho postato il prima possibile! Chi voleva amore, in questo capitolo ne troverà a volontà! :P 
Tranquilli, mi sono mantenuta nel rating giallo ahahahaha! Preoccupatevi semmai metterò il rosso! 
Dai scherzo xP
Spero vi piaccia e per qualsiasi cosa recensiteee <3
SweetNemy 

Capitolo 6.

-Unione o amore?-

Erano rimasti in silenzio per vari secondi, l’imbarazzo che si era creato era tanto. Era come se entrambi avessero qualcosa da dire, come se entrambi volessero parlare, ma per farlo aspettavano che l’altro lo facesse al loro posto.
Ad un certo punto la voce tornò ad entrambi nello stesso momento.     
-Ascolta – dissero insieme, poi sorrisero.
Si susseguirono dei “prima tu” ; “no, prima tu” ; “dai, ti prego, parla prima tu”, finché l’orgoglio di Mike non reagì e in un attimo tornò serio.
-D’accordo, parlo prima io. Volevo dirti di dimenticare quello che ho appena detto! –
-Lo farò solo se mi dici chi è. –
-Chi è? –
-Non far finta di non aver capito, la ragazza di cui sei innamorato, chi è? – disse schiacciando le foglie di menta.
-Chi ti ha detto che è una ragazza! Sono innamorato del mio orgoglio, di me stesso! –
Andel rimase scioccata, poi gli mise una mano sulla fronte notando che scottava più di prima.
-Scotti molto! Stai delirando. Hai la febbre alta. –
La ragazza subito si affrettò ad unire le foglie di menta, che ora somigliavano più ad un pesto, all’acqua magica, la quale assunse un colore verdastro ed emanava un forte profumo.
Bagnò delle bende con quel liquido e gliele mise sulla fronte.
Il ragazzo aveva gli occhi socchiusi, quasi come se stesse perdendo conoscenza dall’altissima temperatura corporea, questo però solo per una decina di secondi; poi, spalancò gli occhi come se avesse avuto un incubo.
-Andel, cos’è successo? –
-Hai la febbre! –
-Avevo, ora non la sento più. Mi sarà passata. –
La ragazza tolse le bende e poggiando il polso sulla tempia di Mike notò che la febbre gli era magicamente passata!
-Vado nella mia tenda! – disse il ragazzo alzandosi.
Si mise gli stivaletti in fretta e si avvicinò alla “porta” intento ad uscire; tuttavia un suono, una voce lo fermò.
-Aspetta. – disse Andel con un filo di voce. – di chi sei innamorato? –
Mike era bloccato a pochi metri dall’ingresso e non riusciva ad emettere alcun suono, poi senza muoversi di un millimetro proferì parola.
-Della ragazza più forte di Reel. – disse e lentamente fece per uscire.
-Aspetta! Anch’io sono innamorata. Avevi ragione, è complicato per noi, essere superiori, provare qualcosa di così umano come “l’amore”. Ma sappi che entrambi siamo semi-dèi.-
-Errore, mia valorosa Andel. Tu sei una semi-dea; io non sono altro che un misero semi-mediano. –
-Non avere rancore, Trust è comunque un dio! Ed essendo il dio della verità, giudizio puramente umano, unicamente mortale, tu sei più umano di tutti gli abitanti di questo pianeta! Ma io, povera me! Che sono figlia del più potente dio so cos’è più di ogn’altro la forza, l’intelligenza, la bellezza. Ma l’amore mi è ignoto. So solo che è qualcosa di così profondo da sfidare anche la morte! –
-Tutte sciocchezze! Nulla può sconfiggere la morte! E questo perché essa appartiene solo agli dèi. Con permesso, signorina generata dal più potente degli dèi. –
Mike stavolta era deciso, e anche arrabbiato più che mai. Stava per lasciare la tenda definitivamente. Cosa poter fare?
Andel, così forte, così audace, eppure incapace di fermare un uomo che lasciava la sua tenda. Una solo era il modo di fermarlo e così avrebbe fatto.
Avrebbe preso fiato, se necessario tutto quello che aveva in corpo, avrebbe chiuso gli occhi e aperto il cuore e avrebbe gridato:
-Ti amo! –
Il ragazzo si voltò istintivamente.
-Sul serio? – i suoi occhioni verdi erano spalancati e più incerti che mai. Aveva combattuto la più terribile delle battaglie con tutto il suo coraggio, tutta la sua forza. Eppure... stava tremando di fronte ad una cosa così semplice.
Si allontanò dalla porta e si avvicinò ad Andel prendendole le mani.
Risalì con la sua mano destra il braccio sinistro della ragazza fino a giungere al suo viso: la sua pelle candida e morbida quasi tremava sotto la mano del giovane.
-Sai, una volta il saggio mi disse che sarei stato in grado di fare qualunque cosa avessi voluto. Ora so che si sbagliava! Io non so a... –
Non finì di parlare, ma si poteva ben intuire ciò che volesse dire. Era stato interrotto da un dolce bacio da parte della ragazza.
All’inizio era pietrificato, si sentiva come in un uragano e non la smetteva di girare intorno a quel vortice. D’istinto chiuse gli occhi e venne teletrasportato in un altro mondo: quello dell’amore.
-Mike, scusa. Non dovevo! –
-E invece dovevi! – disse sorridendo un po’ maliziosamente.
Le tolse il mantello e l’armatura di bronzo appoggiandola delicatamente sul letto. Anch’egli si tolse l’armatura e poi rimase ad ammirarla in tutta la sua bellezza! Era davvero molto femminile.
Se non potesse toccarla, o vedere il suo bel volto, giurerebbe che fosse un angelo!
E se lo fosse? Sarebbe un angelo caduto dal cielo.
Le tolse tutto ciò che rimaneva lasciando la sua pelle nuda in ogni punto.
Si gettò su di lei cominciando a baciarla. All’inizio i baci erano molto dolci, poi cominciò a renderli più intensi, cominciò a baciarla con più foga.
Tutti e due erano ben consapevoli di ciò che stessero facendo tanto che anche Mike poco dopo si ritrovò nudo insieme alla sua amante sotto le coperte.
Tutto andò avanti in modo molto intenso; la loro pelle, quasi congelata dal freddo della paura, ora era tutto un fuoco. Loro due erano un fuoco, caldi, accesi, colmi di passione e allo stesso tempo d’amore.
Non sapevano resistere a nulla tranne che a smettere! No, non avrebbero smesso perché ciò che stavano vivendo in quel momento era un’esperienza nuova per entrambi che li avrebbe segnati per tutta la vita!
Così andò avanti quella notte, nella follia più assoluta!

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Capitolo 7
*** Il Ritorno ***


Oddio, ragazzi scusate il ritardo ç.ç non avevo mai tempo per postare :P
Spero vi piaccia il capitolo :)
A breve il prossimo u.u 
SweetNemy

Capitolo 7.
-Il ritorno-

Si risvegliarono tutti e due insieme, lì, in quel letto dove si era consumata la loro passione, così, vicini, abbracciati e innamorati più che mai.
Mike fu il primo ad aprire gli occhi e si alzò riappropiandosi dei propri vestiti, per poi uscire dalla tenda e andare nella sua.
Dopo qualche minuto anche Andel si svegliò e si rivestì andando nella tenda di Mike.
-Da quanto sei qui? –
-Ehi, mi hai spaventata. Solo cinque minuti! Non volevo svegliarti, dormivi così bene... – disse il ragazzo mentre si allacciava gli stivaletti.
-Non ti ho mai visto così felice, ti brillano gli occhi. –
-Merito tuo! – le disse sorridendo.
 
Due mesi dopo
 
Erano passati già due mesi dalla fine della guerra e tutto procedeva per il meglio: i soldati erano tornati vittoriosi dalle proprie famiglie; Andel e Mike si erano sposati; nessun mostro si era fatto vivo. Ma allora perché continuare a  narrare questa storia?
Il perché è scontato! Il bene è una cosa provvisoria: ricordate, non dura mai per sempre!
La vita a Keel proseguiva per il meglio: tutte le attività erano più fiorenti che mai e in tutto il pianeta c’era un benessere sempre in crescita.
Mike e Andel si allenavano ogni giorno come erano abituati a fare e sembrava che la ragazza fosse sempre più forte del suo sposo; in compenso Mike aveva un livello di logica così alto da far invidia agli dèi più potenti.
Era un sereno giorno di primavera, quando Andel e Mike si ritrovarono a parlare nella loro dimora.
-Mike, devo parlarti... – disse la ragazza piuttosto preoccupata.
-Cos’è successo? –
-È una cosa piuttosto seria, e voglio che mi ascolti attentamente. –
-Ma certo. Di cosa si tratta? –
-Promettimi che mi rimarrai per sempre accanto. –
La ragazza disse queste parole in contemporaneo al suono della porta, Mike andò ad aprire.
-Mike, devi venire immediatamente al palazzo, il saggio deve parlarti di una questione importante. -
-D’accordo, arrivo subito. – disse prendendo la giacca e dando un bacio ad Andel.
-Parliamo un’altra volta tesoro, ok? –
-Va bene, vai! È tuo dovere! – rispose sorridendo.
Mike e Amil, il messaggero, nonché confidente e migliore amico del saggio, si recarono in volo al palazzo. Il ragazzo era piuttosto preoccupato perché non c’erano stati cambiamenti importanti nel cielo in questi due mesi e non sapeva di cosa volesse informarlo il vecchio uomo.
Finalmente arrivò e senza bussare entrò andando fino al balcone dove si poteva osservare tutto il mondo, lo stesso dove egli aveva chiesto per la prima volta alla sua sposa di uscire. A questo pensiero gli venne un sorriso, che però cacciò via subito divenendo serio.
-Di cosa voleva parlarmi? –
-Mike, sei qui finalmente! –
-Non ci sono stati cambiamenti nel cielo, nessun pericolo è imminente. Ma allora perché mi ha fatto chiamare? –
-So che la tua ira non è dovuta a me, ma a ciò che Andel ti stava per dire, quindi lascio stare, ma ti prego di ascoltarmi con estrema attenzione. –
-Lei sa cosa Andel voleva dirmi? –
-No, solo tuo padre lo sa, ma non ti consiglio di disturbarlo, è piuttosto irascibile. Solo, ho notato che sei preoccupato per lei. –
-Mio padre è ancora vivo? –
-Tuo padre, il dio della verità, è immortale in quanto è un essere divino e... se ti riferisci alla grande battaglia che divise le divinità buone da quelle malvagie da un lembo di universo, beh... egli non combatté per paura e si rifugiò in questo piccolo spazio insieme ad altre dieci divinità costruendovi una terza dimora per gli dèi. –
-Mio padre era un vigliacco, bene! Mi dicono sempre tante belle cose sul suo conto. –
-Tu non sei come lui... –
-E non vorrei mai diventarlo. Una cosa, lei mi ha fatto venire qui per raccontarmi chi fosse mio padre? –
-In realtà no... è una questione delicata! Tu sai come si è generato questo pianeta, vero? –
-Certo, me l’ha raccontato qualche anno fa... –
-E sai anche come si è generato questo sistema magico? –
-È uno dei segreti universali, nessuno lo sa!-
-Tutte sciocchezze! Un tempo le quattro pendici della vita, chiamate anche quattro elementi vitali: acqua, terra, aria e fuoco, vennero indirizzate da una corrente spaziale nella stessa direzione e collisero tra di loro. Da quell’esplosione si formò questo sistema. I due elementi della vita divennero l’acqua e l’aria e i due della morte la terra e il fuoco. Il nostro sistema è quello dell’aria e il sistema del fuoco ha radunato i suoi guerrieri più forti su una cometa che è riuscita ad entrare nel nostro sistema. Questa cometa tra ventiquattro ore si schianterà su Reel, senza però provocare danni né alla gente, né al pianeta.
I soldati che vi viaggiano sopra sì però; saranno più forti degli Alléniani e sconfiggerli sarà durissima, per questo ho chiesto aiuto al sistema parallelo a noi: quello dell’acqua! –
-Con il loro aiuto riusciremo a sconfiggerli? –
-Lo spero, ragazzo mio, lo spero...-

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Capitolo 8
*** La guerra magica ***


Ragazzii.. mi scuso immensamente per il ritardo, ma nn avevo mai tempo per la scuola e impegni vari.. anyway questo è l'8 :D la storia si concluderà nel prossimo capitolo, dove ci saranno tantissimi colpi di scena :3
SweetNemy
Capitolo 8

-La guerra magica-

-Andel pronta a combattere? – disse Mike mentre la sua sposa gli apriva la porta di casa.
-Combattere?-
-Sì. Tra ventiquattro ore una cometa si schianterà su questo pianeta e gli uomini del fuoco ci distruggeranno, e noi dobbiamo impedirglielo!
-È stato il saggio a darti queste informazioni? –
-Certo. Perché? –
-No, senza motivo. Pura curiosità. Beh, se è stato il saggio a dirtelo sarà sicuramente vero.-
-Hai dei dubbi? –
-No, solo un brutto presentimento, ma sarà la cometa in arrivo.-
Dopo queste parole la ragazza si allontanò da Mike e andò a stendersi sul letto.
Ella era sopraffatta dai dubbi, le sembrava impossibile, ma non riusciva a capire perché; le sembrava di ricordare spezzoni di conversazioni con suo padre dove si toccava di questo argomento. E se suo padre glielo avesse detto e lei se ne fosse dimenticata? Avrebbe potuto aiutare tutti, avrebbe potuto salvare il suo pianeta, che sarebbe stato distrutto a causa sua.
Lo sapeva cosa significasse combattere con il senso di colpa, o con qualcuno che la odiasse o non avesse fiducia in lei; ma non credeva avrebbe potuto combattere con un così grande peso sulla coscienza.
Lei era la Prescelta, che grande parola! Aveva una così grande responsabilità sulle spalle. Era una ragazza giovane, bella, forte e intelligente, scelta dal destino per un ruolo così grande.
E lei lo sapeva bene, sapeva di essere all’altezza di qualsiasi battaglia, sapeva bene che con la sua forza, la sua intelligenza, ma soprattutto con la sua volontà avrebbe potuto combattere da sola contro un qualsiasi immenso esercito.
Non le spaventava questo, certo che no! Le spaventavano le responsabilità ora più che mai... nella prima guerra nessuno sapeva del suo segreto, del suo titolo di Prescelta tra milioni e milioni di combattenti validi in tutto il mondo fatato, ma ora qualcuno lo sapeva, solo una persona, certo, ma era l’unico di cui le importasse realmente. Lui era formalmente suo marito, ma non era di certo una fede nuziale a stabilire il legame tra due persone! Tante coppie di giovani sposi le portano al dito, forse, senza neanche conoscerne il significato, ma lei lo conosceva bene! Lui, Mike, suo marito, era in realtà molto più di uno sposo: era il suo migliore amico, colui a cui confidare ogni cosa, ogni sua paura e preoccupazione senza venire giudicata; era il suo amante, con cui poteva sfogare le sue passioni più grandi.
Ma, cosa più importante, era qualcuno da cui ricavare sicurezza e serenità, perché i suoi occhi, di un colore ignoto e opaco, brillavano di luce propria, come fanno le stelle. E la luce che ella stessa emanava, era riflessa dai suoi occhi, così come i pianeti riflettono la luce delle stelle.
Questa luce che la rendeva così bella, intelligente e fiduciosa in se stessa era la sicurezza che quel ragazzo riusciva a trasmettergli con un solo sguardo, anche senza contatto fisico.
Questo per lei significava amare. Ma più importante dell’amare, per lei era l’essere amati, perché quando l’amore è corrisposto non esiste guerra impossibile, battaglia che non possa esser vinta o guerriero che non possa essere sconfitto.
I suoi dolci pensieri furono interrotti da una voce, che dicendo il suo nome le fece confermare tutte le sue ipotesi.
-Ambra, io ho un brutto presentimento. Devo andare subito sull’altura di Kan, mi viene in mente quel posto incessantemente, e so che sta per succedere qualcosa lì. –
-Forse lì si schianterà la cometa... –
-No, è qualcos’altro. Qualcosa che il saggio non ha voluto dirmi. – si fermò un attimo a pensare a cosa potesse essere, quando nella sua mente riapparvero quelle aspre e distruttive rocce. Scosse il viso per mandare via i suoi pensieri e riprese il discorso – Devo andare. Non credo sia pericoloso, ma se così fosse, non temere per la mia vita. Tornerò così come sono ora, con forse un dubbio in meno. –
-Fai attenzione, Mike. Sai che... – stava per dire qualcosa, che era il frutto di quei pensieri precedentemente elaborati, ma si fermò pensando che non fosse il momento opportuno. – nulla, abbi cura di te. –
Il ragazzo rise, rispondendole “anch’io”. Aveva evidentemente capito le parole troncate della sua sposa.
Uscì di casa lentamente, ma una volta fuori, quando ebbe di faccia la possente altura, volle raggiungerla a tutti i costi. Cominciò a volare a velocità standard, pensando alle miriadi di cose che potrebbero essere successe: un soldato che ancora vivo, era stremato e cercava aiuto, un messaggio da parte degli dèi di cui preoccuparsi e migliaia di altre possibili ipotesi che il giovane neanche riusciva a ricordare dopo solo cinque minuti.
La grande quantità di pensieri prendevano il sopravvento sulla sua mente in modo tale, che non si accorse di stare correndo a velocità massima per il cielo e che così facendo consumava molta energia che poteva essergli utile in un ipotetico scontro.
Il dubbio cresceva man mano che si avvicinava, ma andando più avanti le montagne diventavano sempre più grandi e possenti, e sempre più dettagliate, così come le paure che scorrevano dentro al suo coraggio.
Finalmente, dopo tanti dubbi arrivò lì. Lo spettacolo era pietrificante: il cielo era coperto dalle nuvole, la terra era diventata di un grigio più scuro di quello che ricordava e ogni tanto era interrotto dal rosso del sangue dei soldati, i cui corpi non erano stati sepolti.
Quel posto era privo di vita: neanche un germoglio verde ravvivava quel posto. Per gli abitanti di Reel era quasi un paradosso, perché rappresentava il riscatto, la vittoria, e al tempo stesso, l’assenza di vita e quindi di speranza.
Tutt’un tratto sentì una voce alle sue spalle, gli era familiare anche non avendola mai sentita. Rimase di pietra, forse più immobile di quelle rocce.

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Capitolo 9
*** Ritorno alla pace ***


Cari ragazzi, così si conlude questa storia, spero bella :3
Un bacio a tutti coloro che l'hanno letta! 
SweetNemy <3
P.S. Non so la prossima quando la pubblicherò, ma di tanto in tanto non mancheranno le one-shot! 
 

Capitolo 9
-Ritorno alla pace-
Si voltò di scatto, per scoprire chi fosse a parlare, ma non vide nessuno se non la desolazione di quel posto.
Si guardò in giro, facendo molta attenzione, poi guardò in alto, ma i suoi occhi non cambiavano l’immagine davanti ad essi, tutto restava com’era... a parte quella voce strana.
Gli era sconosciuta, nel senso che non aveva mai sentito quel timbro; ma nonostante ciò gli era familiare: era come se gli appartenesse in qualche modo.
Dopo pochi istanti eccola di nuovo, questa volta più forte e chiara, ripeté il suo nome una sola volta, ma una eco lo fece disperdere nell’aria come tanti cerchi concentrici: man mano sempre più piccoli.
-Chi è? Chi è che parla? – chiese Mike anche un po’ timoroso della situazione.
-Sono io. – disse quella voce, questa volta con tono più basso e meno aulico, quasi come se fosse affranto dai sensi di colpa.
Il ragazzo si girò e lo vide, un uomo alto dagli occhi verdi e i capelli castani lunghi, sul suo volto neanche una ruga nonostante era in età matura; anzi, la sua pelle era candida e emanava una strana luce bianca, quasi come il sole.
Aveva uno strano abito bianco e rosso sporcato di fango e il mantello, anch’esso rosso, che volava anche in assenza di vento. Nella mano destra uno scettro dorato con una sfera bianca incastonata sopra.
Mike era sicuro di non averlo mai visto, un tipo vestito così l’avrebbe di certo riconosciuto anche dopo vent’anni, ma non aveva mai incontrato nessuno come lui, anche per la tremenda forza che sprigionava attraverso quella pallida luce.
Eppure quel viso, quegli occhi, lui li aveva già visti, non in lui, ma in qualcun altro, qualcuno che conosceva bene.
-Sono Trust, dio dell’unica cosa che tutti cercano, ma che non porgono: la verità. – si fermò un attimo e con tono più docile disse – sono tuo padre, Mike. –
Ora Mike aveva capito che la persona in cui aveva visto quegli occhi era egli stesso e questo gli faceva provare una sensazione strana: come se volesse cacciare fuori tutta la rabbia accumulata in questi anni, per il suo abbandono e per il non essere mai stato presente, neanche nei momenti peggiori; eppure allo stesso tempo gli veniva da piangere per aver conosciuto la persona che più di tutti lo conosce. Scelse però di mostrarsi indifferente, per coprire sia la sua rabbia, che il suo dolore.
-Cosa ci fai qui? –
-Devo dirti una cosa molto importante. Però ho bisogno che tu ti fidi me. E non devi essere arrabbiato con me, l’ho fatto per il tuo bene. –
-Arrabbiato io? No, mi fa piacere vederti! –
-Io sono il dio della verità, non puoi mentirmi. –
Mike chinò il viso, per non mostrargli la propria rabbia.
-Non mi serve neanche guardarti negli occhi, il tuo cuore mi dice se sei sincero o no. E tu hai un cuore nobile... – continuò il dio, ma fu interrotto.
-Per favore, basta! Sei stato un vigliacco: hai lasciato tutti gli altri dèi a morire mentre tu studiavi un modo per metterti in salvo. Dio della verità, la verità... ne parli come qualcosa d’importante. Ma a cosa serve? A cosa può servire all’uomo sapere la verità, intesa come vera versione dei fatti? A nulla, solo a far accrescere la sua sofferenza e la sua rabbia. Mi chiedi di fidarmi di te, è come fidarmi di qualcosa di immateriale e ingannevole, come la verità stessa. Fai un uso improprio dei tuoi poteri, questo ti ha reso superbo! –
-Mi ferisce sentirti parlare in questo modo, ma questa è la verità purtroppo. Mi sono comportato da vigliacco, ho avuto paura. La paura è un sentimento umano e tu lo sai bene. –
-Ma tu non sei umano, tu avevi dei compiti, e ne sei venuto meno. Cosa ti ha spinto oggi a tornare? A tormentare la mia mente affinché venissi qui?-
-Non è vero! Non è vero che una cometa sta per schiantarsi su questo pianeta e che sarete invasi dagli esponenti del fuoco, non è vero che noi apparteniamo alla schiera dell’aria: i quattro elementi sono racchiusi in quattro entità fondamentali e dispersi nella natura. Il saggio non si mostra per chi è realmente. Egli è un vecchio mago che vuole racchiudere la magia nelle sue mani, infatti ora sta preparando un incantesimo affinché tutti voi moriate e lui rimanga l’unico essere fatato su questa terra. Non ti sto mentendo, ti prego, devi credermi. –
-E gli dèi non sono a conoscenza di questo fatto? –
-Essi riescono a vedere fin nell’anima di una persona, e l’anima è qualcosa di astratto, che nessuno ha mai compreso, qualcosa come un gas, che non ha forma e che vaga nel corpo di qualcuno. Io, invece, sono l’unico in grado di vedere nel cuore di una persona. Il cuore è il posto nel quale hanno origine i sentimenti e le idee: la mente è dominata dal cuore! E ho visto nel cuore di quel vecchio, e non c’è altro che cattiveria e voglia di distruzione. Ti prego, credimi! –
-Ti crederei se solo tu lo potessi dimostrare in qualche modo. Allora, puoi? –
-Possiamo andare al palazzo del saggio!-
-No, vado da solo. E non seguirmi. –
Il ragazzo sfrecciò via in direzione del vecchio palazzo biancastro e lo vide come non l’aveva mai visto: era distrutto, rovinato; non era più come prima. Decise comunque di entrarvi e di andare dal saggio per chiedere spiegazioni.
Sentiva la sua voce, piena di rabbia, che diceva delle strane parole in una lingua a lui ignota. Poi ne ascoltò una: Mirianos; quella parola la conosceva, sì.
“Ma certo, i Mirianos sono gli esponenti del male che hanno fin da subito cercato di appropriarsi di questa dimensione magica... ma tu vuoi vedere che... che lui aveva ragione, non mi stava mentendo.” Questi erano i pensieri del giovane.
-Sì, hai sentito bene, i Mirianos.-
-Cosa ci fai qui? Ti avevo detto di non venire! –
-È troppo pericoloso. Non voglio che ti accada qualcosa. –
-E in tutti questi anni non hai mai pensato che potesse accadermi qualcosa? – abbassò il viso e cambiò il tono della voce – non hai mai voluto proteggermi, mai. Non ci sei mai stato, mai.-
-Se mi scoprissero qui sarei finito.-
-Allora perché sei venuto? – chiese il ragazzo rialzando il viso pieno di rabbia e dolore sottoforma di lacrime.
-Avevo bisogno di vederti, avevo bisogno di dirti tutta la verità... – sospiri – avevo bisogno di dirti che per me sei importante, più importante di tutto, anche della verità stessa. –
-Chi va là? – quella importante confessione fu interrotta dalla voce dello stregone, che aveva sentito parlare al di là della sua stanza. –Mike, figliolo. Cosa ci fai qui? –
-Lei è esponente dei Mirianos... non me l’aspettavo. Per me era come un padre e mi ha deluso, davvero. Ora le spetta la fine che merita!-
-È stato tuo padre a dirtelo, vero? Quel traditore, è un codardo e dopo tanti anni all’improvviso si fa vivo e inizia a fare il padre. Quando non c’è stato per te per una vita intera. –
-Mike sta cercando di provocarti, non perdere la calma.-
Tra queste parole e quell’altre il giovane aveva le orecchie tappate, non ascoltava nessuno e all’improvviso scagliò un’onda di energia potentissima verso il mago, distruggendo sia lui che tutto il palazzo.
-Andiamo, svelto! – disse a suo padre.
-Vai tu, io non sono degno di restare in questa vita. –
-Allora addio... –
-Addio. –
Mike uscì fuori dal palazzo troppo lentamente, il fumo gli impediva di vedere bene e le fiamme gli bloccavano l’uscita. Non sapeva come scappare, era convinto di essere arrivato alla fine dei suoi giorni.
Quando all’improvviso qualcuno gli prende la mano e gli dice di chiudere gli occhi. Quando li riaprì furono fuori da quell’inferno che bruciava: lui, la sua vita e suo padre.

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