Damned Souls

di LoStregatto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
Damned Souls


Capitolo 1
 
 
 
                        Inghilterra,Londra 1890
La pioggia cadeva monotona sui tetti di Londra;grigia capitale inglese. Le strade erano deserte e inanimate.Le persone preferivano rimanevano chiuse in casa,al sicuro.
La popolazione era ancora scossa dallo spaventoso caso di Jack the Ripper, nonostante fossero passati quasi 1 anno dalla sua risoluzione.Molti credevano che prima o poi gli orribili omicidi che avevano piegato Londra sarebbero ricominciati e mandavano avanti la loro esistenza con questa paura.
Ma la vita della gente era andata inesorabilmente avanti;opaca,fredda come la loro città e tutti cercavano di dimenticare,di tornare alla normalità e riacquistare  la quotidiana tranquillità di tutti i giorni.
Ma Londra non era mai stata una città sicura e tranquilla  e anche se nessuno lo vedeva o  fingeva la loro inesistenza ogni giorno crimini e ingiustizie di ogni genere venivano commessi tra quelle vie e strade ora bagnate dalla pioggia.
 
 
Residenza Phantomhive,1891
 
 Tutto procedeva tranquillo e nella normalità:il conte era  nel suo ufficio a contemplare  il resoconti delle vendite mensili della sua compagnia,i domestici svolgevano il loro lavoro diligentemente e in silenzio.
Tutto faceva pensare che quella fosse una normale mattinata alla residenza di una delle più rispettate famiglie di Londra se non fosse stato per…
-Ciel,Ciel,CIEL!- Un urlo risuonò per la villa propagandosi in tutte le stanze mentre il persona che lo aveva emesso correva instancabile per tutti i lunghi corridoi della magione.
Quando finalmente trovò la stanza che cercava vi fece irruzione spalancando la porta.
Subito si avvicinò con impazienza alla scrivania posta all’ altro lato della camera e sbatté con forza le mani sul ripiano nel tentativo di attirare l’attenzione della figura  dall’altro lato della scrivania.
La persona seduta al tavolo non fece trasparire nessun fastidio provocato dal gesto del giovane e rimase indifferente davanti all’altro;ma ad un attenta osservazione si poteva notare quanto Ciel stesse tentando di trattenersi:infatti una vena pulsava pericolosamente sulla fronte del ragazzo,segno del suo nervosismo e all’ingresso del conte aveva stretto con tanta forza il foglio che aveva in mano da poterlo quasi stracciare,immaginando che al posto del documento ci fosse il collo del biondo ragazzo davanti a lui.
Ma nonostante questo appariva tranquillo e controllato agli occhi dell’ altro.
-Che cosa vuoi,Alois?Non vedi che sto lavorando!-,Chiese con tono indifferente senza distogliere gli occhi dai documenti posti sulla scrivania. Alois parve ancora più infastidito dalla reazione di Ciel e con fare teatrale alzò gli occhi al cielo.
-E’ proprio questo il problema,Ciel!tu lavori sempre e io mi annoio!non potremmo fare qualcosa,qualsiasi cosa,una volta tanto?-.Manmano che parlava la sua voce aveva assunto un tono di voce sempre più implorante; Ciel pensò che stava diventando proprio  un bravo attore ma non si lasciò minimamente intenerire dagli occhioni color cielo con cui l’altro lo stava guardando convinto di poterlo convincere.
-Te  l’ho già detto e ripetuto Alois!Io devo lavorare ma tu puoi fare quello che più ti aggrada a patto di non incendiare mezza residenza come l’ultima volta-. Il conte Phantomhive lasciò trasparire un certo fastidio nella voce al ricordo dell’ “incidente” provocato dal conte Trancy nemmeno una settimana prima.
Alois fece uno sbuffo teatrale e diede mostra di una delle sue espressioni più drammatiche;-Ma Ciel!Non penserai davvero che io l’abbia fatto di proposito vero?E poi sai che era un incidente;io volevo solo prepararmi un thé !”
Ormai Ciel era ai limiti della sopportazione tanto da domandarsi perché quando lo aveva trafitto con la spada non fosse morto e cosa lo avesse spinto a salvarlo da Claude quando tentò di ucciderlo.
-Potevi chiedere a Sebastian!Ho un maggiordomo per qualcosa!-Ormai anche Ciel stava urlando e si stava appunto chiedendo dove fosse in questo momento il demone e perché  non intervenisse per portare via il biondo.
Alois sentendo il nome del maggiordomo fece una faccia disgustata; -Ah no,non pensarci nemmeno!Io a quel corvaccio del malaugurio del tuo demone non rivolgo nemmeno la parola!-.
Ora fu il turno di Ciel di alzare gli occhi al cielo;-Ti devo forse ricordare che e’ stato quel “corvaccio del malaugurio”  a salvarti la vita quella notte?!-Alois non si fece scoraggiare e continuò con il suo discorso:-Ma solo perché tu glielo avevi ordinato,altrimenti non avrebbe alzato un dito-.
Ciel era ormai stufo di quel discorso con il biondo fece cadere nuovamente lo sguardo ai vari documenti  sperando che il conte se ne andasse lasciandolo così al suo lavoro.
Purtroppo il biondo non desistette e con uno scatto fulmineo della mano stappo a Ciel i documenti che stava esaminando.
-La smetti di ignorarmi!Odio quando le persone mi ignorano e tu lo stai facendo!-Sbraitò il conte Trancy.
Ciel ormai aveva rinunciato totalmente all’ idea di dedicarsi hai numerosi documenti e con un sospiro rassegnato alzò gli occhi su Alois; -E sentiamo, cosa dovrei fare?Io il mio lavoro ce l’ho e tu invece l’unica cosa che sai fare è lamentarti quando invece dovresti essermi grato per il fatto che ti permetta di vivere alla residenza- Alois era sempre più irritato dai discorsi del conte Phantomhive tanto che riprese ad urlare -Ma io continuo ad annoiarmi e l’unica persona nell’ intera residenza che sfiori i limiti della decenza sei tu perciò proponi qualcosa da fare altrimenti non ti lascerò più in pace!-
A Ciel scoppiava la testa ma piuttosto di sentire le lamentele di Alois tutto il pomeriggio si sarebbe inventato qualcosa,qualsiasi cosa.
-Devo recarmi a Londra per affari questo pomeriggio,vieni con me?-il conte Phantomhive aveva proposto la prima cosa che gli era venuta i mente per calmare il biondo e poi non si fidava a lasciare Alois alla residenza solo con quegli incapaci dei suoi dipendenti mentre lui e Sebastian erano a Londra.
Alois sentendo la proposta di Ciel esultò tutto felice battendo le mano come un bambino in un negozio di giocattoli -Davvero!?E quando partiamo?- il conte non si fece contagiare dall’entusiasmo del biondo e impassibile rispose:-Immediatamente!-
I due conti lasciarono la stanza diretti al grande atrio dove Sebastian gli stava aspettando. Scese le scale presero i loro mantelli e si diressero all’entrata ma una strana piega degli eventi non gli avrebbe mai fatto attraversare quella porta.
 
“ci si aspetta di tutto ma non si è mai preparati”   
 
Una raffica di proiettili cadde contro i due conti e fu schivata solo grazie a  Sebastian che,con uno scatto permesso dai suoi poteri di demone,si frappose tra i due e i colpi di arma da fuoco e li deviò con i suoi coltelli.
Deviati i colpi prese i due conti e con un agile scatto andarono a ripararsi dietro ad una colonna del salone.
Ciel diede subito voce alla domanda che tutti si stavano porgendo:-Ma che diavolo sono?E soprattutto cosa vogliono da noi?”; Alois stressato cercava di vedere la situazione da dietro la colonna ma senza grandi risultati,-Questo non mi pare il momento di fare domande Ciel!Pensa piuttosto a come fare per salvarci la pelle!-.Il conte odiava essere contraddetto ma in questo caso il biondo aveva ragione!
Intanto Sebastian cercava di contrastare gli uomini che erano entrati nella residenza ma stranamente senza molto successo. Ormai era chiaro che gli individui non fossero normali esseri umani ma creature sovrannaturali come il maggiordomo.
Sebastian respingeva i colpo degli avversari con facilità ma questi non desistevano e continuavano a colpirlo. In poco tempo il maggiordomo avrebbe potuto uccidere tutti gli avversari ma ad un certo punto la situazione si capovolse.
Sebastian fu colpito al petto da un colpo cha a differenza degli altri lo lasciò senza fiato per parecchi secondi per poi farlo cadere a terra.
Nello stesso instante Ciel non poté trattenere un  gemito di dolore a causa di una forte fitta all’ occhio dove era impresso il sigillo del patto con il demone. Immediatamente si andò a coprire la parte lesa con la mano tentando di alleviare il bruciore ma senza grande successo.
I due conti erano così sbalorditi dalla scena appena svolta che inconsciamente si sporsero fuori dal loro nascondiglio dietro la colonna per osservare meglio l’accaduto.
Ciel era completamente basito;mai,in nessun caso Sebastian era stato soprafatto con una tale velocità da un loro avversario,per giunta senza un apparente utilizzo di nessun arma demoniaca o sovrannaturale.Nemmeno nello scontro con Claude,il demone ragno,si era mostrato così in difficoltà. Anzi,non aveva proprio fatto trasparire nessuna preoccupazione per lo scontro in atto ed era rimasto impassibile fino alla sua conclusione.Adesso invece,per il conte Phantomhive vederlo in seria difficoltà era qualcosa che lo lasciava sbalordito e sorpreso ma sopratutto spaventato.
Alois nonostante fosse anche lui molto sorpreso dalla particolare piega degli eventi,faceva vagare lo sguardo per la stanza in cerca di altri eventuali nemici.
Gli avversari approfittarono della posizione nettamente scoperta dei due conti per colpirli nuovamente ma i colpi andarono a vuoto in quanto il conte Trancy trascino Ciel  fuori dalla loro traiettoria,diretto nuovamente al riparo;i due si misero a correre verso un riparo ma la loro corsa fu bloccata da un esplosione che gli fece arrestare in mezzo al salone.
Improvvisamente tutti gli spari si arrestarono;Ciel e Alois rimasero immobili al centro dell’atrio non sapendo cosa sarebbe successo di lì a poco.
Dall’ ombra apparve un uomo e lentamente cominciò ad avvicinarsi ai due ragazzi che rimanevano immobili.Era un uomo sui 30 anni e indossava un mantello scuro che copriva tutta la sua figura.
Quando fu a qualche metro di distanza dai due conti,che lo scrutavano con espressione seria e impassibile,si fermò e fece un teatrale inchino,del tutto fuori luogo data la situazione.
-Conte Phantomhive, Conte Trancy! Quale onore, finalmente ci incontriamo-. Nonostante le parole appena pronunciate il suo tono di voce era freddo e sembrava prendersi gioco dei due ragazzi.   
Ciel mantenne un espressione impassibile e rispose con  freddezza:-Che cosa vuoi da noi?-. L’ uomo allora proruppe in una risata beffarda.-Cari conti,da voi non voglio nulla di particolare ma mi servite per arrivare al mio scopo-.
Ora fu Alois a parlare,usando lo stesso tono di Ciel: -E a che cosa ti serviamo?Sono proprio curioso di saperlo-.L’uomo allora gli osservò con sguardo sadico prima di rivelare:-Da voi voglio solo la vostra morte!-
Dopo questa rivelazione da sotto il mantello tirò fuori un spada che era rimasta  celata nel suo fodero e la alzo verso i due conti scattando simultaneamente verso di loro.I due ragazzi rimasero immobili ormai consci del loro inevitabile destino.
La spada era quasi calata su di loro quando un colpo di proiettile fece deviare la lama. L’uomo sorpreso fece saettare lo sguardo per la sala in cerca della persona che aveva fatto partire il colpo e quando la trovò,seminascosta sopra la scalinata,sul suo volto comparve un’espressione di profondo fastidio.
La figura con un agile scatto abbandono la sua posizione in penombra per atterrare al centro dalla sala e svelare a tutti il suo volto.Sollevato lo sguardo puntò un fioretto al volto dell’ uomo.
  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


A Roberta,che mi ha appoggiato in questa storia fin dall’inizio.
 

Damned Souls


Capitolo 2
 
 

La spada era quasi calata su di loro quando un colpo di proiettile fece deviare la lama. L’uomo sorpreso fece saettare lo sguardo per la sala in cerca della persona che aveva fatto partire il colpo e quando la trovò,seminascosta sopra la scalinata sul suo volto comparve un’espressione di profondo fastidio.

La figura con un agile scatto abbandono la sua posizione in penombra per atterrare al centro dalla sala e svelare a tutti il suo volto. Sollevato lo sguardo puntò un fioretto al volto dell’ uomo.


I due conti osservavano immobili la scena che si presentava davanti ai loro occhi;troppo stupiti e sorpresi per proferire parola o fare alcunché!

Il tempo parve fermarsi. In quel salone niente e nessuno osava muoversi e l’attenzione era calamitata da quelle due figure che si scrutavano con odio reciproco.

L’uomo osservava la giovane posta davanti a se incurante che questa lo stesse minacciando con un fioretto alla gole e ne stesse osservando il volto con un espressione che a stento tratteneva il fastidio per colui che aveva davanti.
 
                                                                                   
                                                                                     . . .
una ragazza. . .
 
 
Era quello il pensiero che saettò nella mente dei due ragazzi alla vista del viso dell’ loro “soccorritore” e questo pensiero riuscii  a gelarli completamente.

Il loro “salvatore” si era rivelata una ragazza. La giovane aveva lunghi capelli corvini che incorniciavano un volto dai lineamenti delicati e due profondi occhi blu notte. La figura magra e slanciata era fasciata da un vestito blu che ne risaltava gli occhi del medesimo colore.

Alois nel vederla non potè fare a meno di notare una leggera somiglianza con…    

A distoglierli dalle loro riflessioni fu la fragorosa risata in cui proruppe l’uomo.Quella risata non aveva nulla di allegro o scherzoso ma al contrario,sembrava la risata di un pazzo.

-Finalmente ti sei decisa a farti avanti!cominciavo a credere che non saresti più intervenuta!Ma non pensavo avresti atteso che fossi così vicino ad ucciderli per fermarmi- Disse l’uomo con arroganza non distogliendo mai gli occhi dalla figura che gli stava di fronte.

In tutta risposta la misteriosa fanciulla aumentò la pressione che il fioretto esercitava sul collo dell’individuo tanto che Ciel temette che da un momento all’altro gli avrebbe trapassato la gola.

L’uomo però sembrava indifferente alla muta minaccia che la giovane stava esercitando su di lui e il suo viso non accennava ad abbandonare quel espressione di pura arroganza che lo avevano caratterizzato fin dalla sua apparizione nella sala.

-Adesso non esagerare!Sai bene che non puoi uccidermi perciò non vedo come dovremmo continuare questa messinscena- Continuò l’uomo. –Perciò abbassa quell’arma!-.

-Hai ragione!Mi servi vivo ma non incolume. . . -.Mentre la giovane parlò il suo volto finora inespressivo si distorse in un espressione di determinazione e velocemente fece saettare la lama con l’intento di ferire l’uomo.

Anche l’altro fece saettare la spada per cercare di intercettare il colpo dell’altra e ci riuscì,anche se con estrema fatica.
Ma la ragazza non desisteva e continuava a colpirlo con velocissimi affondi  ma tutte venivano bloccati dall’uomo anche se ad ogni mossa questo retrocedeva di qualche passo sopraffatto dalla forza della misteriosa ragazza.

Con un’ ultima stoccata alle ginocchia  la giovane riuscì a far sbilanciare l’avversario e farlo cadere al suolo decretando la sua sconfitta.

  Immediatamente la ragazza puntò il fioretto al volto dell’uomo,dritto all’occhio,in modo da evitare altri suoi movimenti.
Con voce seria e autoritaria si rivolse allo sconfitto; -Avanti Samuel!E’ inutile che continui. Dimmi subito dove si trova tua fratello e facciamola finita qui!-

-Come mai sei così sicura che parlerò?E poi chi ti dice che sia finita?-velocemente l’uomo che doveva chiamarsi Samuel fece scivolare la mano tra le pieghe del mantello per poi estrarvi un pugnale. Stava per sollevare l’arma  per colpire la ragazza quando un coltello da lancio saettò nella sua direzione sfiorando per poco il suo viso e provocando un leggero taglio alla guancia di Samuel.    

Dei passi risuonarono sul pavimento di marmo per annunciare l’arrivo di un nuovo arrivato.

Tutti voltarono la testa nell’ udire quei passi e rimasero sbalorditi nel veder comparire un’altra ragazza. Ma questa a differenza dell’altra aveva capelli biondi lunghi fino a metà schiena e occhi color  del cielo.

L’unica che rimase impassibile dinanzi la nuova comparsa era la corvina che senza voltare la testa dal Samuel ancora steso a terra rivolse un secca domanda:-Dove sei stata finora?- 

Ciel e Alois non ci stavo capendo più nulla e tentavano invano di dare un senso logico agli ultimi avvenimenti,ma senza grande successo.

Intanto la ragazza,senza rispondere alla domanda che gli veniva  rivolta,lentamente si avvicinò ai presenti e con fare scherzoso si  rivolse a Samuel:-Nonostante tutto non cambierai mai!Sempre il solito vigliacco bugiardo che appena può,scappa a nascondersi nella sua tana. . . Ma questa volta ti è andata male!Non sperare di cavartela con uno dei tuoi trucchi subdoli perché  se non mi dici subito quello che vogliamo sapere giuro su cosa ho di più caro al mondo che ti provocherò tanto dolore che alla fine mi implorerai strisciando di concederti la morte!-  Manmano che parlava  la bionda aveva cambiato completamente tono di voce che da scherzoso divenne minaccioso e il volto si deformò  in un espressione che fece rabbrividire l’intera  sala.

Ormai vicina a Samuel, ancora bloccata a terra dalla corvina, rivolse all’ uomo  un occhiata di puro disgusto per poi posarla sui due conti che osservavano la scena in disparte;immobili e muti.

Ciel non seppe interpretare lo sguardo che gli rivolse la  ragazza ma sicuramente non era uno sguardo d’odio,di questo ne era sicuro.

Samuel approfittando della disattenzione dei presenti sussurrò delle parole che hai presenti rimasero ignote ed immediatamente scomparve.

Le due ragazze tentarono di fermarlo ma i loro sforzi furono vani,infatti ora Samuel si trovava chissà dove,ormai lontano da loro.

La corvina per la frustrazione strinse talmente tanto i pugni  da fargli diventare bianchi mentre la bionda per la rabbia cominciò ad imprecare furiosamente.

Intanto Ciel e Alois si guardavano in viso dubbiosi,chiedendosi se la scomparsa di Samuel fosse un bene o un male,ma preferirono sostituire la questione con una momentaneamente  più importante.

Fu Ciel a porre alle due ragazze la domanda che i due si stavano chiedendo da ormai troppo tempo:
-Chi siete voi?-
 
 Buon salve a tutti voi!!!
Essendo la mia prima storia non so bene cosa scrivere in questi angolini degli autori/autrici ma mi inventerò qualcosa.
Volevo innanzitutto ringraziare chiunque abbia letto la mia storia e sopratutto  Eira_LaMatta che ha recensito il primo capitolo!grazie grazie grazie.
Spero che il secondo capitolo vi piaccia e non vi annoi e se avete tempo vi sarei grata se lasciaste una piccola,minuscola recensione per farmi sapere che cosa ne pensate.
Saluti da LoStregatto!!!

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


A mia cugina Bice;
per avermi ispirato il nuovo capitolo.
 

Damned Souls


Capitolo 3



Fu Ciel a porre alle due ragazze la domanda che i due si stavano chiedendo da ormai troppo tempo:
-Chi siete voi?-

Il giovane conte aveva cercato di utilizzare un tono che sembrasse il meno possibile accusatorio verso le due ragazze.Infondo,senza il loro intervento lui e Alois in quel momento sarebbero già stati uccisi da Samuel,dunque cercò di mostrare un minimo di riconoscenza nei loro confronti ma il bisogno di ottenere risposte era troppo grande.
Stranamente Alois rimaneva inspiegabilmente silenzioso al suo fianco,senza proferire parola.

 Tutti stavano fermi e immobili senza fare alcunché ma il silenzio creatosi stava diventando davvero imbarazzante.
Ad un tratto la corvina fece vagare lo sguardo per la stanza fino ad andare a posarsi su una figura a terra,qualche metro distante da loro.

Senza proferire alcuna parola si incamminò verso il maggiordomo demoniaco.Arrivatagli dinanzi si inginocchiò così da poter osservare meglio il demone:

Era disteso a terra con gli occhi chiusi.Non si era mai mosso da quando era stato colpito da quel colpo che non avrebbe dovuto nemmeno provocargli il minimo dolore.

Il proiettile aveva colpito il petto all’altezza del cuore dove,sull’immacolata camicia,si era andata a formare una piccola rosa di sangue.

Dopo aver osservato per qualche secondo il demone protese le mani verso la ferita e dopo pochi attimi si rialzo stingendo tra le mani il  proiettile che aveva colpito il maggiordomo,ora  estratto dal petto del diavolo.
La ragazza si mise subito a guardare con vivo interessa la pallottola trovandovi inciso sopra uno stano simbolo che non tardò a riconoscere.

Alzato lo sguardo si rivolse all’altra ragazza cha era rimasta affianco ai due conti e con voce seria disse:
-Alice,controlla il marchio sull’occhio!-. Rapida la bionda fece saettare dalla manica del suo abito un coltellino a serramanico e con uno scatto deciso dell’arma tagliò il filo che legava  la benda che copriva l’occhio destro di Ciel,dove era stato impresso il marchio.

La benda cadde al suolo lasciando vedere il sigillo del contratto che legava il conte Phantomhive al demone Sebastian Michaelis.

La bionda ragazza si protese per osservare più da vicino il marchio,mettendo non poca soggezione al conte, e dopo un’attenta osservazione si voltò verso la compagna e disse sicura: -Tutto a posto,il contratto non ha subito ripercussioni.-

Quest’ultima frase ebbe il potere  di far ridestare Ciel dai suoi pensieri e iniziare ad inveire contro le due ragazze.
Era un’ evento più unico che raro vedere il conte Ciel Phantomhive perdere la calma in quel modo anche perché solitamente celava agli altri anche le più piccole emozioni,ma gli ultimi avvenimenti l’aveva scosso molto più del previsto e questo era il risultato.

La ragazza;che diceva di chiamarsi Alice; dinanzi all’ esagerata  reazione del giovane,rimase perfettamente immobile anche se la sua espressione lasciava trasparire tutto il fastidio provato nel ritrovarsi un ragazzo isterico,a detta sua, che le sbraitava contro.

Quando  il conte,ormai senza fiato si bloccò,Alice con sguardo seccato disse: -Hai finito la scenata o devo stare ancora qui a subirmi le tua sputare in faccia?-Questa frase provoco le risa ad Alois che finora era rimasto zitto e immobile.

Ciel si girò di scatto verso il biondo.-Che hai da ridere tu!!Non mi sembra che siamo in una situazione molto divertente-.
Il giovane conte era piegato in due dal ridere e aveva le lacrime agli occhi,ancora ridendo cercò di rispondere al ragazzo.-Scusa Ciel,ma è davvero raro vederti pendere le staffe così.Solitamente hai la sfera emotiva di un cucchiaino da the!- Adesso fu il turno di Alice di emettere una breve risata alla battuta del biondo.

Intanto la corvina si era avvicinata al gruppo e con un sorriso si era rivolta alla bionda –Beh dai!possiamo dire che non è andata troppo male- La giovane l’aveva guardata con sguardo scettico ignorando i borbottii di Ciel in sottofondo. -Tu dici?!Sei sempre troppo positiva per i miei gusti-.

La giovane poi si era voltata e si rivolse ai due conti, -Scusate la maleducazione per non esserci presentate prima ma come potete vedere la situazione non era delle migliori. Comunque lei è Alice mentre io sono Saraphine,siamo qui per aiutarvi - Disse la ragazza con un sorriso.

I due ragazzi erano molto sorpresi,durante tutto il combattimento la giovane:Saraphine, si era dimostrata fredda e spietata e adesso si rivolgeva loro con un caloroso sorriso che gli lasciava spiazzati.       
Alois domandò con sguardo fin troppo innocente: -A che casato appartenete?Ci avete detto soltanto i vostri nomi ma non avete menzionato i cognomi-.

Fu Alice a rispondere ma a differenza di Saraphine utilizzò un tono brusco. -Non sono affari che ti riguardano!-
Il biondo stava già per rispondere per le rime contro Alice quando Ciel lo precedette,-Ora non lasciatevi trasportare troppo.Passiamo a cose più importanti: cos’ha di tanto particolare quella pallottola per aver fermato Sebastian in quel modo;solitamente le armi da fuoco non gli fanno ne caldo ne freddo-

La corvina,sempre con tono calmo e controllato,senza badare al tono brusco di Ciel, cominciò a spiegare: - Quella che vedi non è un semplice proiettile ma è un oggetto particolare chiamato “pallottola antidemone”,questi colpi sono stati progettati appositamente per fermare i demoni.Queste armi possono avere conseguenze anche sui padroni dei demoni con cui hanno un contratto alterando,ma solo in rari casi,il patto stipulato ma questo non è il tuo caso Ciel.Anche se hai avvertito dolore all’ occhio quando il tuo demone è stato colpito,vero?-
Il conte fece un ceno affermativo con il capo mentre rimuginava sulle parole appena udite.

Intanto Alois con modo irruento si rivolse alle due ragazze –Io non ho mai sentito parlare di queste “pallottole antidemone” e mi pare alquanto strano visto che fino a poco fa avevo anch’io un contratto con un demone!-

Alice si lasciò nuovamente trasportare dalla rabbia e sbottò contro il biondo:-Ma certo che non ne hai mai sentito parlare,razza di idiota!Visto che sono…-

Saraphine con gesti rapidi aveva  tappato la bocca della bionda con una mano per impedirle di continuare il discorso.
Quando la ragazza riuscì a liberarsi dalla mano che le impediva di parlare scoccò un’occhiata di puro odio alla fanciulla ma questa rimase impassibile.

Ciel e Alois intanto erano rimasti sorpresi davanti alla scena.

Alice con uno sbuffo contrariato si girò verso Sebastian e infastidita borbottò:-Ma quanto ci mette quel demone a svegliarsi?!non ho mai visto nessuno dormire così tanto per una semplice “antidemone”!E pensare che i demoni non hanno nemmen bisogno di dormire, se non si sveglia finisce che Samuel  ci trova ancora qui e possiamo già farci scavare la fossa da Undertaker !-

Ciel fu percorso da un brivido freddo a sentir nominare l’uomo.-Conosci il becchino?!-domandò ad Alice.

Lei in risposta alzò gli occhi al cielo come se avesse sentito una domanda ovvia. –Certo che lo conosco e se non ci sbrighiamo ad andarcene da qui dovrai accettare molto presto quella bara su misura che aspetta solo in tuo cadavere!Oh finalmente il corvaccio si è svegliato…-

Tutti si girarono verso il demone che si stava alzando da terra. Quando si soffermò sul gruppo poco distante da lui Ciel disse sbrigativo –Dopo ti spiego,ora vieni qui e ascolta in silenzio-
Quando furono tutti uno di fianco all’altro Saraphine cominciò il suo discorso, –Bene,mi pare ovvio che questo luogo non è più sicuro perciò dovremmo muoverci in fretta e sperare che Samuel, o peggio:suo fratello, non ci trovi- Dopo un sospiro rassegnato continuò –Procederemo in questo modo:Io,Alice,Ciel e Alois ci dirigeremo in un posto sicuro mentre tu,Sebastian dovrai trovare un persona-

Sebastian era molto riluttante a lasciare il suo padroncino con delle sconosciute e molto di più con Alois,che attirava la sfortuna come una calamita,ma questo non lo diede minimamente a vedere e rivolse semplicemente lo sguardo verso il Ciel che con sguardo serio e imperioso fece un cenno con capo come autorizzazione;quel gesto per Sebasian era significativo come un ordine perciò si limitò a chiedere:-Di chi si tratta e dove posso trovarla?-

Saraphine a quella domanda fece un sorriso enigmatico e un po’ malizioso.

-Non ti sarà di nessun aiuto sapere il suo nome visto che l’ha cambiato più volte di quante io possa ricordare. So comunque che si trova in Russia,da qualche parte del Bassopiano Siberiano Occidentale.L’ultima volta che ci siamo viste l’ho incontrata a Novosibirsk,perciò seguendo il corso del fiume Ob non dovrebbe essere difficile trovarla-

Ciel e Alois erano asterrefatti:Sebastian era un demone che riusciva a compiere incarichi pressoché impossibili per gli esseri umani ma chiedergli di trovare una persona basandosi solo su quelle poche informazioni era esagerato persino per lui.

Nonostante i pensieri dei due conti,il demone rimaneva impassibile e sempre con quel tono suadente chiese: -E quando l’avrò trovata dove dovrò condurla?-

Fu Alice a prendere la parola,-Questo non possiamo rivelartelo,nel caso tu fossi catturato,Samuel  scoprirebbe dove siamo diretti e sarebbe la fine. Sarà lei a portarti da noi… Quando la incontrerai dovrai dirle che deve tornare tra i matti e venire a prendere un the con il cappellaio;capirà immediatamente cosa fare-

Ora perfino Sebastian si mostrava riluttante;cercare un persona nel bel mezzo della russia affidandosi solo ad una frase del libro di Lewis Carrol…!? Ma gli ordini erano ordini.

Alois ancora sorpreso dalla frase appena pronunciata chiese:-E noi cosa facciamo intanto?-
Alice rispose: -Faremo arrabbiare la Regina Rossa-Ed il suo sorriso inquietante  non lasciava presagire nulla di buono.  
 
 
 
 
 
 Buon salve a tutti!!!
Allora… intanto volevo scusarmi con tutti voi per l’immenso ritardo nell’aggiornare la storia ma problemi di connessione hanno reso tutto dannatamente difficile.
Un ringraziamento speciale va a Eira_LaMatta ed Onice per aver recensito la mia storia (grazie grazie grazie)
Ringrazio inoltre tutte le persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite:
-Bonnie1989
-Gatta1290
 
 -Kira_chan_98
-Onice
E ovviamente a tutti quelli che hanno letto la mia piccola storia e che mi seguono in silenzio.
Spero che il capitolo vi piaccia e se volete potete lasciare tranquillamente una recensione (accetto critiche) 
A presto,LoStregatto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Salve a tutti!!!
Dopo un immemore ritardo non so con che coraggio provo ad aggiornare. . .
Spero mi perdoniate. Mi affido alla vostra clemenza e chiedo umilmente scusa in anticipo per gli immancabili errori di battitura che ormai contraddistinguono la mia storia.
Spero che il capitolo sia comunque di vostro gradimento.
 
 

Damned Souls


Capitolo 4


 
La campagna inglese scorreva lenta e monotona davanti agli occhi dei quattro ragazzi che osservavano distrattamente il paesaggio circostante cercando di ingannare il tempo.

Il silenzio era interrotto solo dai frequenti sbuffi annoiati di Alois. Ogni volta che il ragazzo sospirava la pazienza di Ciel diminuiva sempre di più fino a che,all’ennesimo sospiro,questa non andò ad esaurirsi per la seconda volta in quel pomeriggio facendo provare al giovane l’immenso desiderio di ritentare di strozzare il biondino al suo fianco,che sedeva scomposto sulla scomoda panca di legno.

Questa situazione andava ormai avanti da parecchio tempo,precisamente da quando era cominciato il viaggio che gli avrebbe condotti a Londra.Per quell’occasione il loro mezzo di trasporto si era rivelato un malridotto carretto rubato per l’occorrenza ad un ignaro contadino. Prima di lasciare la villa dei Phantomhivei ragazzi,sotto insistenza delle ragazze,si erano cambiati d’abito.

Saraphine aveva portato loro dei vestiti da semplici popolani che aveva trovato a casaccio per la residenza ma che dovevano provenire  principalmente dai guardaroba dei tre servitori di Ciel:Mey-Rin,Bard e Finny.
-Non possiamo farci vedere in giro,soprattutto a Londra,con dei vestiti di alta sartoria.Vi riconoscerebbero subito e questo è l’ultima cosa che deve succedere- Aveva ribattuto seria dopo aver consegnato ai ragazzi gli abiti per cambiarsi ed essere andata in un'altra stanza insieme ad Alice per cambiarsi a sua volta.

Ciel aveva sbuffato contrariato per poi cominciare a rovistare nel mucchio di abiti posti ai suoi piedi.
Alois  intanto stava provando dubbioso una camicia di Bard e dopo averla indossata esclamò tra il seccato ed il lagnoso: -Questa camicia odora di carbone!Ma cosa diavolo cucina il tuo cuoco?- Ciel aveva ribattuto sarcasticamente –Cucina quello di cui tu ti abbuffi a colazione,pranzo e cena,ma non mi pare che tu ti sia mai lamentato!- In risposta il biondino gli rivolse una linguaccia.

Il giovane intanto aveva indossato una maglia bianca con i bordi delle maniche e del colletto bordate di rosso che ovviamente  apparteneva a  Finny ma che lo faceva apparire ridicolo,tanto che vedendolo Alois scoppiò a ridere talmente forte da non riuscire a stare dritto in piedi,col risultato di farlo finire piegato in due mentre Ciel lo guardava rosso per l’imbarazzo.

-Perché non posso mettere anche io una camicia di Bard invece di questa sottospecie di maglietta stropicciata?!-Aveva ribattuto il ragazzo stringendo i pugni. Alois, asciugandosi le lacrime rispose provocatorio: -Perché nano come sei con una camicia del tuo cuoco addosso sembrerebbe che vai in giro in camicia da notte-

La faccia di Ciel tornò a colorarsi di un’evidente sfumatura porpora ma questa volta era dovuta alla profonda ira verso il biondo. –Ma come ti permetti!E poi tu non sei molto più alto di me!-sbraitò verso Alois che lo guardava con sguardo scettico; -Ma se ti supero di tutta la testa!Da tanto che sei basso ancora un poco e non ti si vede otre la scrivania!-Ad Alois era quasi sembrato di vedere del fumo uscire delle orecchie di Ciel da tanto era arrabbiato ma provocarlo era uno dei suoi passatempi preferiti. –Attento Ciel,con ancora un po’ di tacco alle scarpe finisce che ti scambiano per una donna e  poi,bisbetico come sei chi ti sposa più!-continuò a deriderlo il biondo.

Dal canto suo Ciel,dopo quella provocazione abbandonò compostezza e l’apparente autocontrollo che aveva mantenuto fin’ora per lanciarsi contro il biondo e prenderlo per il collo.

 Il giovane conte,che non si era aspettato quella reazione da parte del coetaneo si ritrovò inaspettatamente a rotolare sul pavimento con Ciel che tentava di strozzarlo con innata forza per uno della sua stazza. Ormai senza più aria nei polmoni,il biondo provò a scostare le mani del ragazzo dal collo ma senza grandi risultati. Ormai quasi al limite, con le ultime forze tirò una gomitata alle costole del giovane,che lasciò il collo di Alois che cercò  immediatamente di alzarsi per fuggire dall’ira omicida del conte,ma con uno strattone Ciel lo agguantò per il colletto della camicia ancora mezza sbottonata e lo fece ricadere con un tonfo sordo sul pavimento. Il biondo rapido,quasi senza pensarci tirò un pugno sul naso a Ciel che in risposta ne tirò uno a sua volta ma che andò a colpire la mascella di Alois.

Le due ragazze che intanto avevano indossato due abiti di Mey-Rin furono attirate dal rumore nella stanza e insospettite andarono a controllare. Aperta la porta si ritrovarono uno spettacolo assai inusuale ai loro occhi:I due conti che si prendevano reciprocamente a pugni sul pavimento.

 Saraphine osservò sbalordita la scena per poi commentare infuriata:-Sono davvero due imbecilli!E  mai possibile che appena  vengono lasciati soli un attimo combinano di quei casini catastrofici. Altro che demoni maggiordomi!Qui ci vorrebbero dei demoni babysitter!-

Alice intanto li guardava appoggiata allo stipite della porta ridendo di gusto per la scena. La corvina allora,ancora più arrabbiata si girò verso la compagna per poi dire seccata: -Allora!?Hai intenzione di ridere ancora per molto o andiamo a fermarli?- La bionda la osservò stupita per poi esclamare:-Fermarli?Io non ne ho la minima intenzione. Quando mi ricapiterà più uno spettacolo del genere e poi voglio vedere chi vince dei due. Apriamo le scommesse?-Saraphine scosse la testa sconsolata ma le scappò un sorriso.In fondo,anche lei trovava divertente la cosa ma doveva intervenire altrimenti di quei due sarebbe rimasto ben poco.

Con un sospiro esasperato si avvicinò ai due che incuranti delle spettatrici continuavano la loro reciproca scazzottata. Con scatto fulmineo afferrò con la mano sinistra il capo di Alois e con quella destra quello di Ciel per poi far cozzare violentemente tra loro le  fronti dei due giovani. I due ragazzi, tramortiti dalla violenza del gesto di trovarono distesi sul pavimento mentre Alice incapace di trattenersi scoppiava a ridere come aveva fatto poche volte nella vita.

Ciel e Alois si girarono confusi verso la corvina che con sguardo a dir poco furioso gli rimproverava.-Allora razza di idioti,avete finito con lo spettacolo?Ho visto combattimenti  tra polli che erano meno ridicoli!- Dopo quell’esclamazione la bionda ragazza non ce la fece più e si accasciò al suolo ridendo incontrollata mentre i due ragazzi si osservavano spaesati.

Come conseguenza alla scazzottata i due giovani avevano rimediato reciprocamente:un occhio nero ed un taglio sul sopracciglio destro per Alois ed un labbro spaccato e un livido allo zigomo sinistro per Ciel.

I due ragazzi costretti dalle circostanze a sedere vicini si scoccavano ad intervalli regolari delle occhiatacce di puro odio reciproco mentre una divertita Alice assisteva allegra alla scena. Dopo un altro sospiro di Alois ,Ciel esplose definitivamente. –La vuoi smettere di sbuffare!?Già il viaggio è scomodo di suo se poi ti ci metti anche tu diventa un suicidio!-sbraitò il giovane,ben attento a non riaprire il taglio sul labbro mentre parlava.

 Allora Alois rapido ribatté acido.-Senti chi parla razza di nano!Non pensare che tu sia…-Il biondo non fu in grado di concludere la frase perché una infuriata Saraphine,che guidava il caretto, si rivolse con ira ad entrambi.-Ora smettetela!Siete due insopportabili isterici e se non la smettete vi metto insieme al cavallo a trainare il carro e vediamo se avete ancora la forza di parlare tanto e poi chissà,magari arriviamo più in fretta a Londra.-Disse con acidità ma anche con una punta di sarcasmo.

Dopo  l’intervento della ragazza il silenzio tornò a regnare tra i quattro giovani fino a che,dopo un tempo che parve interminabile,la corvina informò i passeggeri.-Siamo quasi arrivati,fra un po’ abbandoneremo il carretto e proseguiremo a piedi e mi raccomando:mantenete un profilo basso,Samuel e suo fratello potrebbero avere uomini dappertutto.-Gli altri in risposta fecero un cenno d’assenso.

Lasciarono il carretto dietro a dei cespugli e prima di arrivare nei pressi della città trovarono anche dei mantelli da indossare per nascondersi meglio da occhi indiscreti. Arrivati alle porte della caotica capitale inglese Ciel voltò un attimo lo sguardo verso la strada che avevano appena percorso. “E’ proprio strana la vita”pensò con finta ironia il ragazzo.”Questa mattina ero il Conte Phnatomhive:capo di una delle famiglie più ricche ed importanti d’Inghilterra ed ora sto fuggendo come un fuorilegge.Braccato da un uomo che cerca di uccidermi per un motivo che nemmeno conosco. Il mio demone è partito per chissà dove e non so nemmeno quando e se tornerà ,sono accompagnato da quello che una volta era il mio peggior nemico e a condurre sono due ragazze di cui conosco soltanto il nome. Già,è proprio strana la vita.

 Richiamato da quelli che ormai erano diventati i suoi compagni di avventuro (o sventura si sarebbe potuto anche dire) si addentrò sicuro nei vicoli scuri della città,senza più voltarsi indietro.
 
 
Alloooooora… * tossicchia nervosa *
Che ve ne pare?vi scongiuro di essere clementi con me e con questo capitolo che è stato scritto in un moto di pazzia tra l’1.30 e le 2.45 di notte.
Spero di aver scritto bene il flashback alla villa e che nessuno venga a cercarmi incazzato per aver inscenato una scazzottata tra Ciel e Alois,è stato un altro delirio notturno,lo giuro!!!!!!
So che questo non è un capitolo molto lungo ma prometto che tenterò di scriverne uno più lungo nel prossimo aggiornamento.
Ovviamente non possono mancare i ringraziamenti a quelle persone che hanno recensito questo e i precedenti capitoli:
 Eira_LaMatta
Bilo99
KeynBlack
Onice
Quelli che hanno messo la mia storia tra le seguite:
 Bonnie1989 
gatta1290 
KeynBlack
Kira_chan_98 
Onice 
Ed ovviamente a tutti quelli che seguono la mia storia in silenzio. GRAZIE MILLE A TUTTI!!!!sono bene accette le recensioni

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dedico nuovamente il capitolo a mia cugina Bice;
per avermi minacciato di pestarmi se non aggiornavo.

Damned Souls
 


Capitolo 5

 
 
In un grigio pomeriggio londinese il cielo si estendeva plumbeo e monotono sopra la città di Londra.Nonostante questo però,la capitale era brulicante di vita.

La gente passeggiava tranquilla per i viali o faceva spese per i negozi; ma anche i più piccoli e nascosti viottoli erano stranamente popolati quel giorno. Ed è proprio tra quelle vie tortuose che quattro figure si stavano celando da occhi indiscreti.
Si guardavano attorno furtive,con la paura di essere scoperte,senza mai abbassare la guardia.

A capitanare il gruppo erano due ragazze.Rispettivamente una dai lunghi capelli biondo chiaro e l’altra con un’indomabile cascata di boccoli color dell’ebano più nero.

I due ragazzi al seguito ignoravano completamente la loro destinazione ma la curiosità gli stava divorando.

Ciel tentava di sopprimere questa lacerante curiosità,cercando di capire da sé dove fossero diretti,ma senza grandi risultati.
Alois invece,era di tutt’ altro ragionamento,essendo di carattere molto più esuberante del coetaneo.Svoltato l’ennesimo angolo,il ragazzo non ce la fece più ed esclamò:-Ora basta!Mi sto annoiando,possibile che dobbiamo girare tutta Londra per trovare il posto che cercate?!-.Mentre parlava Alois aveva assunto un’ aria sempre più implorante,spalancando  gli occhi azzurro cielo.

Allo sbotto d’ira del ragazzo tutti gli altri componenti del gruppo si voltarono nella sua direzione.Alois si aspettava di essere rimproverato dai compagni per aver alzato così tanto la voce ed attirato l’attenzione,ma questo non accadde.
Alice,con un sorriso trionfante in volto,si girò verso Saraphine e tese la mano verso la ragazza.-Mi devi 20£!-Esclamò raggiante.

Saraphine,facendo uno sbuffo infastidito e cominciò a rovistare nelle tasche dell’abito color prugna che indossava,fino a che non trovò i soldi citati e con riluttanza li porse ad Alice.

Solo dopo questo gesto le due ragazze si accorsero che Ciel e Alois le stavano osservando con sguardo interrogativo.Chiaramente non capendo nulla di quello che era appena accaduto.
Alice,sempre con il sorriso,si appestò a chiarire:-Questa ragazzi…-disse mentre sventolava la banconota.-E’ la mia vincita alla scommessa fatta con la qui presente Saraphine,che oggi ha subito una pesante sconfitta!-Concluse gioiosa.

Ciel,con sguardo sconcertato,domandò:-E la scommessa sarebbe..?-A quel punto Alice fece un inchino teatrale.-Lascio alla perdente l’onore di esporre le clausole-.Saraphine,dopo aver alzato gli occhi al cielo per i gesti della coetanea,cominciò a spiegare:-Avevamo scommesso che se vi avessimo fatto girare a vuoto senza dirvi dove stessimo andando voi prima o poi avreste chiesto informazioni.Ogni 20 minuti passati senza chiedere niente corrispondevano a 10£ nella scommessa.Io avevo sperato che Alois ci mettesse molto di meno per sbottare,vedendo il suo carattere.Ciel non l’ho neanche preso in considerazione;è troppo orgoglioso per domandare qualcosa che non sa,preferisce arrivarci da solo.Ho ragione?-
Ciel era sbigottito.Non tanto per la scommessa,che comunque aveva un che di totalmente assurdo, ma per il fatto che,nonostante conoscesse quelle ragazze da poco meno di un giorno,loro fossero riuscite ad immedesimarsi alla perfezione e prevedere le loro reazioni come se si conoscessero da una vita.
 




 
“A volte le persone sono prevedibili nella loro imprevedibilità”




   
 
Dopo quella che parve un’eternità i quattro si fermarono. Alice si voltò verso i due conti e con uno smagliante sorriso pronunciò le tanto attese parole: -Ragazzi,siamo arrivati!-.

Nonostante fosse felice che fossero finalmente giunti alla loro destinazione,Ciel non poté non notare una sfumatura sinistra nel sorriso di Alice.

Alois sembrò non accorgersi di niente ed esuberante come al solito esclamò: -Allora!Dove siamo?-L’entusiasmo della bionda ragazza non si smorzò e con un gesto della mano indicò un punto dietro di loro.
Solo dopo aver alzato lo sguardo Ciel realizzò finalmente dove fossero capitati e questa consapevolezza ebbe il potere di gelarlo fin nelle ossa.

-Lo so io dove siamo,Alois…-Disse con tono incerto mentre osservava l’insegna posta sopra la porta,che sembrava dover precipitare al suolo al minimo soffio di vento.

Le due ragazze e il conte Phantomhive gardavano con intensità le parole scritte sopra,come se ci potesse essere un significato molto più profondo celato dietro di esse.

Solo Alois sembrava non capire e con indifferenza lesse quelle tanto scrutate lettere.-UNDERTAKER.Ma che razza di posto è!?Dopo tutti questi giri ci avete portato alle pompe funebri!Magari adesso ci mettiamo pure a bere un the con il becchino!-Esclamò ma fu subito interrotto da Ciel che con un brivido lungo la schiena ,rammentando esperienze precedenti,commentò aspro:-Non ti conviene proprio se ci tieni alla vita…- .

Senza ulteriori indugi Saraphine afferrò sicura la maniglia della porta e con decisione la spalancò.Una ventata di aria gelida proruppe dall’interno e fece rabbrividire le quattro persone ferme sull’uscio.

La stanza sembrava vuota ma per esperienza personale Ciel sapeva che appena fossero entrati,il becchino sarebbe spuntato da qualche parte spaventato tutti a morte.Ormai rassegnato a questa idea,il ragazzo entrò.

Quando tutti e quattro si trovarono all’interno cominciarono a guardarsi attorno aspettando di veder comparire Undertaker.
-Questo posto non cambia mai vero?Non sembra passato nemmeno un giorno…-Disse Saraphine con aria assorta.Mentre Alice aggiunse solo un secco:-Già-

Intanto Ciel cercava di dare un senso logico alle parole delle due ragazze ma senza riuscirci.Il loro passato era avvolto nel più completo mistero.

Alois non essendo mai stato da Underteker non aveva idea delle stranezze cha caratterizzavano il becchino e il suo negozio e si aggirava tranquillo per la stanza,osservando gli oggetti posti in giro.
Arrivato dietro il bancone,il biondo osservo scettico un barattolo posto dietro di esso e attirando l’attenzione degli altri tre esclamò:   -Ehi ragazzi qui ci sono dei biscotti!magari ne prendo uno…-

Questa frase ebbe il potere di mettere in allarme Ciel e Saraphina che esclamarono all’unisono:
-Metti giù i biscotti!-

Alois gli guardò dubbioso.-Perché?Mica esplodono-

-Non mangiarne nemmeno uno!Tu non hai idea di cosa c’è dentro-Esclamò Ciel.

-Mettili giù molto lentamente prima che…-Disse la ragazza con sguardo teso.

-Quelli sono i miei biscotti!-Sbottò Alice,che fino a quel momento non aveva proferito parola.
Tutti si girarono verso di lei e Ciel non poté fare a meno di chiedere con orrore:-A te piacciono quei biscotti!?-.Alice lo guardò basita.-Perché?A te non piacciono?-.Il colorito verdastro che assunse la pelle del ragazzo fu una sufficiente risposta.

-Che maleducato,Conte.Io speravo che apprezzassi i miei biscottini fatti in casa ihihihihi-.Una nuova presenza nella stanza fece trasalire tutti i presenti.Infatti il becchino aveva appena fatto la sua comparsa.

-Che inaspettati visitatori  giungono oggi.Il Conte oramai è un cliente abituale ma questo giovane ragazzo è una presenza nuova.Capelli biondi,occhi color del cielo più limpido…Senza ombra di dubbio sei il conte Alois Trancy,il Ragno della Regina.-Disse Undertaker con il suo solito tono da brivido.

-Mentre voi due…Quanto tempo che è passato dal nostro ultimo incontro.Tutto mi sarei immaginato tranne di vedere voi quattro assieme-Disse divertito.

Mantenendo  sempre lo stesso tono scherzoso si rivolse alle due giovani:-Ma la domanda che ora vi pongo è:Siete consapevoli delle conseguenze delle vostre azioni?-.

Un gelante silenzio accompagnò le parole del becchino,ma con lo stesso gelo della voce Saraphine rispose.-Ormai è completamente inutile domandare se siamo pronte per farci carico delle conseguenze delle nostre azioni.Quello che è stato è stato e non si può cambiare ormai perciò ti chiedo di non soffermarti su discorsi inutili e privi di alcuna logica-

Il becchino proruppe in una fragorosa risata che continuò per svariato tempo,ma quando questa si concluse solo il becchino eveva in volto un espressione divertita.I ragazzi si osservavano tra loro in cerca di chiarimenti sulle parole scambiate da Undertaker e Saraphine ma i due giovani conti leggevano solo una profonda tristezza negli occhi di Alice e ferma determinazione in quelli della ragazza al suo fianco.



 
 
“Può sparare solo chi è pronto a ricever il proiettile”



 
 
A quel punto intervenne Alice e con la medesima fermezza della coetanea si rivolse al becchino. -Sai perché siamo qui.Lo sai fin da quando abbiamo varcato quella porta e se non ci aiuti Samuel ci troverà e tutto quello che abbiamo fatto finora sarà completamente inutile.Perciò io ti chiedo:Adrian Crevan,Shinigami leggendario.Ci aiuterai?-.Il suo sguardo non lasciava trasparire nessun indugio e  rimaneva fisso sul volto di Undertaker.

Dopo un eterno momento,in cui il tempo parve fermarsi,il becchino si lasciò sfuggire una flebile risata,ma che non aveva nulla di allegro o spensierato.Questa risata andò ad aumentare di tono fino ad esaurirsi e disperdersi per la stanza.

-Sono secoli che nessuno mi chiama in questo modo…-disse con voce assente.Mentre pronunciava quelle flebili parole una mano andò a sfiorare i lunghi capelli che gli andavano a coprire gli occhi e la maggior parte del viso.Con gesti decisi il becchino scostò quei bianchi fili che gli incorniciavano il volto,rendendo visibili gli occhi dall’iride del più brillante verde che i presenti avessero mai visto;segno inconfutabile della sua appartenenza alle schiere degli Dei della Morte.

-Accetto-.
 
*Citazione presa da Code Geass
**Adrian Crevan:E’ il vero nome di Underteker prima che diventasse uno Shinigami.Io non so se conoscete il resto della sua storia ma se seguite il manga penso che vi interesserebbe… Ovviamente io non faccio spoiler!
 

 
 
 
 
* Rullo di tamburi *
Signori e Signore…Sono tornataaaaa!
Non so con che coraggio riesco ad aggionare.Quando vedo la data dell’ ultimo capitolo mi viene una stretta al cuore…
Ma oggi,approfittando dell’influenza che mi affligge,ho deciso di mettermi l’anima in pace e scrivere qualcosa che sia almeno lontanamente decente.
Devo confessarvi che nei precedenti mesi avevo già provato a sperimentare qualche “bozzetto” del capitolo ma entravo in depressione ogni volta che fissavo la pagina bianca di Word.
Vi starete chiedendo cosa mi ha spinto a scrivere in questo giorno qualunque ma posso solo dirvi che oggi mi sono svegliata con la voglia di scrivere perciò mi sono attrezzata.
1.Ho preso il portatile e ho disposto attorno mooolte candele su appositi candelabri(mi aiutano a creare l’atmosfera).
2.Mi sono munita di cellulare con le mie “canzoni d’ispirazione”.
3.Saccheggiato il frigorifero di tutte le schifezze ultrazuccherate possibili(nutella,caramelle ecc…)
4.Una Sacher che mia madre cercava di tenermi nascosta.
5.Il mio gatto,che con il suo mutismo è il migliore dei consiglieri…

Passiamo ai ringraziamenti:


Ringrazio che ha recensito la mia storia:
Kimiko0248
Eira_LaMatta
ShinigamiGirl
Ice98
Bilo99
KeynBlack
Onice

Chi ha messo la mia storia tra le seguite:
Bonnie1989
KeynBlack
Kimiko0248
Kira_Devil
LaylaTheShinigami
Onice
ShinigamiGirl

Chi ha messo la mia storia nelle preferite:
TheDarkWonderland
Chi mi ha messo fra gli autori preferiti:
Ice98
 YuuKanda345


Ringrazio infine tutti quelli che leggono e/o seguono la mia storia in silenzio
SIETE TUTTI MERAVIGLIOSI!VI RINGRAZIO DI CUORE


Vi sarei grata se usaste l’8% del vostro tempo per lasciare un piccola,minuscola recensione per farmi capire cosa ne pensate…


A presto,LoStregatto

 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Damned Souls

Capitolo 6

 





Con gesti decisi il becchino scostò quei bianchi fili che gli incorniciavano il volto,rendendo visibili gli occhi dall’iride del più brillante verde che i presenti avessero mai visto;segno inconfutabile della sua appartenenza alle schiere degli Dei della Morte.
-Accetto-.
 
 
“La vita è un lampo tra l’oscurità del nulla e quello della bara”
Giovanni Soriano.
 
 
Nonostante le numerose occasioni in cui il conte Phantomhive aveva richiesto i servigi del becchino,mai in quei tre anni,gli era capitata l’occasione di vedere Undertaker così serio. Questo fatto  lo impensieriva più di quanto avrebbe voluto,ma nel corso di una sola giornata ogni sua certezza era stata completamente spazzata via e riscritta con altrettanta rapidità. Questo nuovo lato dello Shinigami non ne era che un’altra conferma.

Ma quello che tormentava più Ciel era:Quanto davvero sapevano quelle due ragazze?Ogni loro gesto faceva capire che la situazione in cui erano capitati era molto più enigmatica di ogni sua aspettativa.
Il coinvolgimento del becchino faceva chiarezza sulla grandiosità della faccenda. Lo Shinigami Leggendario sapeva qualcosa a lui ignota e questo lo faceva infuriare oltre ogni limite.

Le sue riflessioni furono interrotte da un risata di Undertaker che con tutta tranquillità avvisò i presenti. –Mi duole interrompere la nostra divertente conversazione,ma la vostra presenza qui è stata scoperta.-
Come per ribadire questa rivelazione,la porta cominciò a tremare sotto i colpi delle persone all’esterno che cercavano di sfondarla.

Il panico assalì tutti i presenti a parte il proprietario,che manteneva da copione un’espressione di puro divertimento.
-Dannazione!non pensavo che ci avrebbero trovato così velocemente.-esclamò con voce seccata Alice. La coetanea,ripresa la calma,si rivolse allo Shinigami: -Suppongo che visto l’evolversi della situazione non ci sia più tempo da perdere. Allora,dove si trova la Porta?-

Il becchino proruppe in una fragorosa risata che stonava totalmente con le espressioni degli altri,che manmano che la porta veniva scossa dai colpi,divenivano sempre più preoccupate e tese.
-Sempre così impaziente,mia cara ragazza… Ma come ben saprai i miei servigi richiedono un pagamento ben preciso,se capisci cosa intendo.-

“Non è possibile”.Questi furono i pensieri che animarono Ciel,udite quelle parole. “Erano in un momento critico e lui pensava alle sue risate”.
La situazione era disastrosa e Alois stava già pensando a cosa avrebbero fatto una volta che quella decadente e malmessa porta avesse ceduto. Lanciare addosso ai nemici il vaso di biscotti era un’opzione che prese in considerazione,ma sarebbe stato decisamente poco produttivo:Alice lo avrebbe ammazzato.
Intanto le due ragazze si lanciavano penetranti occhiate che volevano sostituire un intero discorso ma nessuna delle due era decisa a cadere sotto lo sguardo dell’altra fino a che…

-E va bene!Per tutti i diavoli,lo faccio!Contenta!?-esclamò esasperata Alice,rivolta a Saraphine.La ragazza in risposta le lanciò solo la medesima occhiata ricca di significato.

La bionda ragazza si avvicinò ad Undertaker con passo furente ed i pugni serrati.Il suo volto si stava già tingendo di rosso per la vergogna mentre l’altro già pregustava le ricche risate che avrebbe fatto di li a poco.

Arrivata davanti all’uomo fece un profondo respiro,come per acquistare la concentrazione necessaria,per poi mettersi a sussurrare qualcosa all’ orecchio del becchino.

Appena finito di parlare l’uomo si rovesciò letteralmente sopra al bancone di lavoro,assalito da fragorose risate.
Alice al contrario era di una tonalità rosso porpora e visti gli sguardi interrogativi degli altri ragazzi minacciò: -Non.Una.Sola.Parola.- Lanciando loro occhiate di fuoco.

Lo Shinigami,ora ripreso, si asciugò le lacrime e battendo le mani scese dal tavolo e con tranquillità si incamminò ad un angolo del negozio.
Intanto un cardine della porta aveva ceduto e si portavano già intravvedere le mani degli uomini che cercavano di farvisi largo.

-Maledizione!Undertaker,sbrigati!- Esclamò Alice,presa dal nervosismo,mentre lanciava occhiate tese alla porta ormai mezza scardinata.
-Quanta fretta che avete voi giovani al giorno d’oggi…- disse calmissimo per poi andare davanti ad una bara appoggiata alla parete.

Scostando il coperchio si aprì alla vista dei ragazzi una stretta e ripida scala che andava perdersi nell’oscurità.
 
I segreti più impenetrabili sono nascosti in bella vista”
 
I quattro giovani,vedendo il passaggio nascosto si avvicinarono sollevati,ma prima che vi si potessero addentrare uno sparo risuonò nell’aria. Infatti un uomo da fuori  era riuscita a infilare la mano oltre la porta e a far partire il proiettile all’interno.

Istintivamente tutti si abbassarono e quando il risuono del colpo si attenuò si guardarono in giro frenetici per cercare eventuali danni prodotti dall’arma.
Ciel osservava la stanza circostante per capire dove avesse colpito la pallottola,con sollievo si rese conto di non essere stato ferito,ma tutto il suo momentaneo  sollievo andò a scemare quando il suo sguardo si posò su Alois.

Gli occhi celesti del giovane erano innaturalmente spalancati e sul suo viso era dipinta un’espressione di pura sorpresa che andò a trasformarsi in dolore.

Con orrore Ciel si accorse che la camicia bianca del ragazzo,sulla spalla destra, si stava tingendo di rosso.

Quando anche le due ragazze se ne resero conto si precipitarono da Alois,ma il biondo non sembrava accorgersi di quello che gli accadeva attorno ed esitante andò a poggiare la mano sinistra sulla ferita,per poi  guardare la mano tremante sporca del suo sangue.

Vedendo che il ragazzo era malfermo sulle sue gambe Saraphine andò subito a sorreggerlo,afferrandolo per la spalla che non era stata ferita.
Ogni traccia di sicurezza era scomparsa dal suo viso,solitamente così freddo e composto,per lasciare spazio alla disperazione alla vista della macchia scarlatta che andava allargandosi sulla candida camicia.

Quando la corvina lo sostenette,Alois si abbandonò totalmente,come una marionetta a cui sono stati tagliati i fili e se la ragazza non lo avesse sorretto,l’impatto con pavimento sarebbe stato irrimediabile.

-Non possiamo più rimanere qui!dobbiamo muoverci altrimenti ci prenderanno.-Esclamò Alice mentre lanciava occhiate terrorizzate alla porta ed al ragazzo.
Saraphine era in difficoltà a sostenere Alois da sola e nonostante fosse magro di costituzione il suo peso non era indifferente.
-Ciel,vienimi ad aiutare. Altrimenti non abbiamo possibilità di portarlo fuori da qui.
Il conte si precipitò a sostenere il coetaneo e seppur con fatica arrivarono all’entrata/bara.

La situazione precipitò quando la porta fu totalmente sfondata sotto i colpi degli uomini nemici che dilagarono nella stanza.

Presi dal panico i tre ragazzi si guardarono e con un cenno d’intesa si lanciarono dentro l’apertura proprio quando una scarica di proiettili si abbatté su di loro.
Appena saltati la bara che fungeva da entrata si sigillò dietro di loro,bloccando le pallottole.
 
“Arriva sempre un momento nella vita,in cui non c’è altro da fare che rischiare”
 
 
Rotolarono malamente per tutta la rampa di scale,urtando braccia a gambe,ma cercando di proteggersi come poterono.

Quando finalmente toccarono nuovamente il suolo si ritrovarono una stanza completamente buia;visto che l’unica fonte di luce era l’entrata,ora sigillata.

Si rialzarono doloranti dopo la caduta. Ciel e Saraphine andarono subito a sorreggere Alois,ancora in stato di incoscienza. Alice notò con rammarico che sul terreno della stanza,dove il biondo era caduto,si era venuta a creare una piccola pozza di sangue.

-Dobbiamo andare avanti ancora per un tratto e poi saremo salvi.-Disse Saraphine agli altri,ma sembrava più un incitamento rivolto a lei stessa.
Rivolse poi il suo sguardo al ragazzo biondo che ancora svenuto,veniva sorretto da lei e Ciel e conscia del fatto che non avrebbero potuto trascinarlo  a peso morto ancora per molto,cominciò a scuoterlo per fargli riprendere conoscenza.

Cercò di essere delicata per non aggravare la ferita,ma il tempo era poco e dovevano sbrigarsi ad arrivare alla Porta.

Vedendo che il ragazzo non accennava a svegliarsi  la giovane iniziò a strattonarlo con poca delicatezza fino a che,seppur con molta fatica,Alois non riuscì ad aprire gli occhi.

-Luca…?-

Quel nome provocò a tutti i presenti un sussulto di sorpresa.Il conte Trancy non parlava mai della sua vecchia vita e nonostante Ciel ne fosse a conoscenza non aveva mai cercato di parlarne con l’altro. Tutti e due avevano vissuto un passato doloroso che avrebbero voluto cancellare.

Saraphine,che doveva sapere a chi apparteneva quel nome,si addolcì e con voce più pacata possibile si rivolse al biondo. –Alois?so che sei stanco,ma devi cercare di camminare.-Alois fece un cenno stanco con la testa a anche se debolmente cominciò a fare qualche passo sostenuto dagli altri due.

Anche se molto lentamente,il gruppo avanzò per la stanza.Alice procedeva in testa e con le mani protese in avanti tastava l’ambiente circostante in cerca di ostacoli ed oggetto per poi avvertire gli altri dietro.

Ciel a differenza dell’altra ragazza però,faceva molta più fatica a sostenere il biondo che,nonostante non lo volesse ammettere,era molto più alto di lui.
Alois resosene conto non poté non esclamare:-Sicuro…di non voler…le scarpe alte?sarebbero utili…-Si aspettava come risposta un esplosione di insulti,ma con suo rammarico il conte scrollo le spalle e con altezzosità rispose:-Non parlo con un cadavere che cammina-

-Se sapevo che finiva così tu rimanevi svenuto e tu nella bara di Undertaker- Esclamò Saraphine seccata,ma nel profondo più tranquilla:se quei due riuscivano a fare battute anche in un momento del genere voleva dire che poi tanto male non stavano.

Andarono avanti ancora per un po’ fino a che Alice,con le mani protese in avanti,non andò a toccare della stoffa che andava a coprire una alto oggetto,posizionato al centro della stanza.

La ragazza entusiasta per aver finalmente trovato ciò che cercavano si girò verso i compagni ed esultò: -Saraphine,l’ho trovato!presto muovetevi.-

Sentendo quelle parole il trio accelerò  per raggiungerla e quando furono tutti davanti al misterioso oggetto,Alice afferrò con decisione il pesante telo che lo avvolgeva e con uno scatto deciso lo scostò per poi farlo cadere al suolo.

Nonostante non vi fossero fonti di luce nella stanza,dalla cornice che circondava l’oggetto provenivano dei deboli riflessi argentati che facevano intuire le reali dimensione dell’oggetto.

-Che cos’è esattamente?-chiese Ciel alle due ragazze che non avevano distolto lo sguardo nemmeno per un momento.

-La nostra salvezza-
 




*Entra di soppiatto nella stanza senza fare rumore*

Salve…si prega di lasciare le dichiarazioni di morte sull’apposito tavolo in una pila ordinata e composta.Tornando a qualcosa di allegra:
Sono tornataaaaaaaaaaaaa!

In questo capitolo ho voluto aggiungere un po’ di azione anche perché mi ero stancata di questa calma piatta…
Spero che apprezzerete lo sforzo e nessuno mi impali per aver ferito il caro Alois.


Ma ora passiamo ai ringraziamenti:

A chi ha messo le mia storia tra le seguite:
 1 - Bonnie1989 
2 - devil_angel_vampire 
3 - KeynBlack 
4 - Kimiko0248 
5 - Kira_Devil 
6 - Ossy_chan 
7 - QueenGiulietta 
8 - ShinigamiGirl 

Non saprei cosa fare senza di  voi!grazie infinite <3
 
A chi ha messo la mia storia tra le preferite:
  1 - TheDarkWonderland 
  2 - _Vanilla 

Mi inchino dinanzi a voi

Ma il più grande dei riconoscimenti  va a chi ha permesso questo aggionamento: Akari  Sakura Uchiha e KeynBlack 

Ringrazio anche YouTube per il sottofondo sonoro,essenziale per la stesura del capitolo.

Come in ogni aggiornamento mi scuso con tutti voi per il mostruoso ritardo ma l’ispirazione è come la fortuna:una ruota che gira… L
Nonostante questo,spero che gradirete il capitolo e se vorreste lasciare una recensione (anche minuscola) per farmi sapere cosa ne pensate mi renderete la ragazza più felice del mondo

A presto,LoStregatto

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Dedicato alla cara Beuccina,
che insistendo,riesce ad ottenere qualsiasi cosa.
 


Damned Souls



Come promesso a Akari Sakura Uchiha, posto un'immagine di Saraphine.Spero vi piaccia.
BUONA LETTURA!


Capitolo 7



-Che cos’è esattamente?-chiese Ciel alle due ragazze che non avevano distolto lo sguardo nemmeno per un momento.
-La nostra salvezza.
 
 
 
“Nella vita l’unica cosa certa è la morte,
cioè l’unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.”
 
 
Ogni cosa nella stanza sembrava sminuita al confronto del grande oggetto posto di fronte a loro.Nonostante non sapesse cosa fosse,Ciel ne era irrimediabilmente attratto.Tutta la loro attenzione era calamitata in un unico punto.
-Che cosa dovremmo farci,con questo enorme specchio?-
-Questo non è un semplice specchio,ma il nostro biglietto d’uscita da questa situazione.-disse Alice,che con movimenti lenti e misurati andò a poggiare il palmo della mano sull’intarsiata cornice che contornava lo specchio.
Dal modi in cui le dita scorrevano sulla superficie,Ciel poté capire che la specchiera,in qualche modo,doveva essere molto importante per le due ragazze.Lo si riconosceva dallo sguardo di Alice,che osservandolo sembrava persa in un mondo tutto suo.Un mondo di ricordi lontani che lo specchio aveva risvegliato nelle sue memorie.
-Spiegati meglio.-Ribatté il conte.
A quel punto Saraphine,che per tutto il tempo era rimasta in disparte con Alois,che era nuovamente svenuto,si avvicinò agli altri due. –Come già puntualizzato da Alice,questo non è un comune specchio,ma un Artefatto creato dagli Shinigami molti secoli fa.Per questo motivo era in possesso di Undertaker,il Dio della Morte più potente.-Spiegò pazientemente la corvina.
-Un Artefatto degli Shinigami!E’ impossibile,e se anche riuscissi a credervi,è assolutamente impensabile che io non ne conoscessi l’esistenza!-Esclamò il Conte Phantomhive,incredulo.
-Invece questi tipi di oggetti esistono realmente,nonostante siano alquanto rari.Ma non mi stupisco del fatto che tu ne fossi all’oscuro.Il tuo predecessore è morto prematuramente e molte delle informazioni che ti avrebbe dovuto trasmettere sono andate perdute con la sua dipartita.-
Dopo quest’affermazione così diretta,Ciel ammutolì.Scoprire che suo padre era coinvolto con quest’oggetto lo lasciava sbalordito,ma anche sconcertato.Per ogni minuto che passava nuove inimmaginabili realtà venivano alla scoperto,aumentando sempre più la consapevolezza di conoscere solo in superficie il mondo con cui aveva a che fare.
Mentre queste riflessioni si facevano strada nella mente del conte,Alice si voltò verso di loro.-Non possiamo perdere altro tempo.Non ci metteranno molto a trovare il sistema per aprire quella sottospecie di bara,ed entro quel periodo noi dovremmo già essere fuori.-
-Giusto-Assentì la ragazza,mentre Ciel rispose semplicemente con un cenno del capo.
-Un’ultima cosa:come faremo ad uscire?io non vedo porte o altro…-Chiese ingenuamente il ragazzo,ma la sua voce aveva un ché di provocatorio.A quella domanda,Alice scoppiò a ridere facendo un gran rumore.Ciel la osservò con astio,non capendo cosa ci trovasse di tanto buffo nella sua richiesta di spiegazioni.
-Ahahaha!Sei proprio divertente,nanetto.A volte mi chiedo se le pensi in anticipo le battute che dici.-Articolò a fatica la bionda ragazza,mentre cercava di arrestare le risate e con la mano andava ad asciugare le lacrime causate dal riso.-Ovviamente useremo lo specchio.-disse infine,tornando immediatamente seria.
Se all’inizio il conte era scettico,adesso tutta la situazione gli sembrava a dir poco assurda.-Lo specchio?Posso capire la storia dell’Artefatto,ma tutto questo è inconcepibile.-Esclamò alteraro.
-…Come sarebbero inconcepibile l’esistenza di Demoni,Shinigami,Zombie,Angeli e tutto quello che stiamo vivendo..?Apri gli occhi,insomma!Fino ad ora tutto quello che hai affrontato era soltanto una misera facciata.Pensi davvero che quello che hai visto sia tutto quello che questo mondo ha da offrire?Fino ad adesso hai vissuto nella tua personale campana di vetro,protetto dal tuo demone,ma questo è soltanto uno scorcio di quello che è celato agli occhi delle persone comuni!-Urlò Alice.-Perciò ora fammi il favore di smetterla con questi “è impossibile” e cerchiamo di muoverci.L’ultima cosa che voglio è trovami qui quando i tirapiedi di Samuel arriveranno-
Ciel intanto era diventato sempre più furente.Mai nella sua vita gli si erano rivolti in quel modo,trattandolo con un tale disprezzo.Saraphine dovette capire lo stato d’animo del compagno,perché con sguardo apprensivo andò a poggiare una mano sulla spalla del conte,facendolo ridestare dalla sua rabbia.
-Capisco che tu sia arrabbiato.Alice non è una persona facile da capire e tende ad essere aggressiva a volte.Tutta questa situazione non è facile per nessuno.Neanche noi avevamo previsto questi avvenimenti,ma ti posso garantire che quando saremo usciti da qui vi spiegheremo tutto ci che ci è concesso dirvi.Adesso però,cercate di collaborare-Patteggiò con entrambi.    -Alois ha bisogno di essere curato.Quella ferita non mi piace per niente ma ora come ora non siamo in grado di fare molto.-
Gli altri due,anche se di malavoglia,furono costretti ad assentire.La corvina,di rimando,sorrise compiaciuta.
-Bene!per attivare l’Artefatto ci serve il nostro sangue.Qualche goccia dovrebbe bastare,ma la precisione non è mai stata una prerogativa di questa vecchia ferraglia-Commentò Alice,dando un leggero colpetto allo specchio.
Allora l’amica estrasse dalla manica del semplice vestito che indossava un piccolo coltellino,molto sottili e dalla lama completamente piatta,lo fece scorrere sul palmo della mano ed applicandovi una leggera pressione,andò a creare una leggera ferita da cui uscirono poche gocce di sangue scarlatto.
Con lentezza,Saraphine si posizionò davanti allo specchio e distese la mano sulla superficie riflettente;questa in risposta si mosse come acqua increspata.La ragazza ritirò la mano,soddisfatta del risultato.
Fu poi il turno di Ciel ,che ripeté i medesimi gesti.Alois essendo svenuto,venne posto dinanzi alla superficie riflettente da Saraphine,che ancora lo sosteneva,e Alice incise un piccolo taglio sul palmo per poi adagiare la mano sul pannello.Anche in quel caso il vetro reagì come per gli altri componenti del gruppo.
Mancava solo la bionda,ma prima di compiere il procedimento si piegò leggermente il avanti col busto,in modo da afferrare l’orlo della gonna.Presa la superficie,sollevò il vestito,provocando la risata dell’amica,ormai abituata ai modi poco femminili della compagna e il mortale imbarazzo di Ciel,che poté ammirare un buono scorcio delle gambe di Alice.Il ragazzo si ritrovò a ringraziare l’oscurità della stanza in cui si trovavano,altrimenti le altre due avrebbero sicuramente notato l’evidente rossore che era andato ad imporporare il viso del Conte Phantomhive.
Afferrata la sottogonna,Alice,con un deciso strattone,andò a strappare un lembo del tessuto,che utilizzò per fasciare la ferita alla spalla di Alois.Il ragazzo a causa del contatto tra la ferita ed il tessuto,mosse leggermente la testa,per poi appoggiarla sulla spalla di Saraphine.
Al gesto di Alice,Saraphine lanciò un’occhiata ricca di sottointesi all’amica che imbarazzata si affrettò a rispondere:-Lo faccio perché come ho detto prima,la vecchia ferraglia non è precisa e potremo capitare dovunque.Se quando arriviamo e la ferita si sporca rischia d’infettarsi.L’ho fatto solo per quello!-Concluse la frase con un tono molto acuto che non convinse minimamente l’amica,che andò a guardare il biondo ragazzo.La corvina nell’ osservare l’altro,pensò che nonostante fosse un giovane molto strano e dal temperamento fin troppo mutabile,quando dormiva la sua espressione era di totale beatitudine e calma.
Intanto Alice,per sviare gli sguardi degli altri due prese nervosamente il coltellino e velocemente si ferì la mano e la appoggiò sullo specchio.Questo,a contatto con il sangue di ognuno dei ragazzi,si illuminò per un istante,accecando i giovani.
Quando la luce si attenuò,i tre videro che la superficie era mutata ed ora emanava bagliori grigiastri ed argentati.
Con un sospiro di sollievo,Alice dichiaro decisa:-Andrò io per prima e poi voi mi seguirete e speriamo che vada tutto per il meglio.-
Con sguardo un po’ incerto si avvicinò all’Artefatto e preso un profondo respiro si protese verso la superficie mobile,che la assorbì senza un suono.
Gli altri ragazzi trattennero il fiato a quella vista.Saraphine perse coraggio e sorreggendo Alois,entrò anche lei nello specchio.
 
 
“Per i paurosi il futuro resterà sconosciuto
Per i deboli sarà irraggiungibile

Per gli incoscienti offrirà nuove opportunità"



 
L’ultimo rimasto era Ciel,che ancora cercava di assimilare l’idea di passare ATTRAVERSO uno specchio.Soltanto l’idea lo faceva ridere.Con passo incerto si posizionò davanti all’oggetto e indeciso protese la mano con l’intento di toccare quella superficie simile ad acqua.Quando il suo arto ne venne in contatto sentì la medesima sensazione di quando immergeva la mano in una bacinella d’acqua.Prese coraggio,serrò forte gli occhi e con una leggera spinta si fece cadere.
Gettarsi fu come fare un tuffo e nonostante oltre lo specchio non fosse ne caldo ne freddo,il Conte non poté non rabbrividire quando attraversò quella “sostanza” simile ad acqua.Resosi conto di avere ancora gli occhi fortemente sigillati,con non poca indecisione gli aprì.
Quel che vide lo lasci a dir poco stupefatto.Ogni cosa attorno a lui sembrava viaggiare a velocità sorprendente.Tale era la rapidità con cui sembrava muoversi che soltanto di rado si scorgevano sagome confuse.Il suo corpo non si muoveva,ma sembrava come trascinato dalla corrente.
Ad un certo punto però il “tuttnel” fece una brusca virata e si dispose in maniera verticale.Se prima Ciel aveva provato solo un vago senso di inquietudine,ora sentiva un vero e proprio terrore.Ogni sostegno che sorreggeva il suo corpo si annullò ed il conte si trovò a precipitare nel vuoto.
Il terrore era tale che cominciò ad urlare a squarcia gola,fregandosene della compostezza da lui sempre mantenuta.Manmano che cadeva le sagome attorno a lui si stabilizzarono fino a tornare nella loro forma originale.
Improvvisamente il tunnel si dissolse lasciando Ciel a cadere nel vuoto.Solo che ora il giovane Phantomhive era sospeso a diversi metri dai suolo e stava andando  a tutta velocità in uno….
-STAGNO!!!-
Quando la sua corsa si arrestò,si trovò immerso totalmente nell’acqua gelata di un piccolo laghetto.Privo di ossigeno si affrettò a raggiungere la superficie ed uscito parzialmente dall’acqua prese grandi boccate d’aria.
Cercando di rimanere a galla il più possibile,si guardò intorno per capire dove si trovasse.Avvistata la riva si mise goffamente a nuotare per raggiungerla,ignorando tutti i tipi di alghe che andavano ad impigliarsi nei suoi vestiti.
Quando fu  in grado di toccare il fondale si raddrizzò sgraziatamente a causa della pesantezza degli abiti oramai fradici e pieni di fango e alghe.
Ormai il conte aveva raggiunto l’apice della sua pazienza e mentre scostava nervosamente delle canne che crescevano sulla riva si mise a borbottare insulti sconnessi.
Attraversata la fitta vegetazione fluviale,si guardò in giro e finalmente notò i tre ragazzi che lo stavano aspettando sulla riva.
Quando Alice vide in che stato era,cercò in tutti i modi di trattenersi dal ridere,ma senza grandi risultati.Anche Saraphine provò a trattenere un sorriso,ma la situazione era troppo buffa.
L’unico lato positivo era che Alois era ancora svenuto,altrimenti lo avrebbe sommerso di commenti maligni sullo stato in cui versava.
Arrivato dinanzi le due ragazze,raccolse i pezzi della sua dignità e con il tono che si addiceva al suo rango sociale chiese.-Dunque,dove siamo?-
Per le due ragazze,questa fu la goccia che fece traboccare il vaso e non riuscendo proprio a trattenersi,scoppiarono entrambe a ridere,facendo provare al conte una vergogna indicibile.
Quando finalmente le due ragazze smisero di ridere,il sollievo di Ciel fu immediato,sperò solo che quel imbarazzante episodio venisse dimenticato in fretta.
Non appena posò lo sguardo sulle due ragazze però,vi trovò una stana luce,un euforia inspiegabile,agli occhi del ragazzo.Infatti le due giovani si guardavano intorno frenetiche,avide di ogni singolo dettaglio che il panorama circostante aveva loro da offrire.
Con un enorme sorriso,estraneo sul volto della ragazza,Alice si rivolse al conte.-Siamo a casa.-
 
 
 
Ma salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!
Credevate che no avrei più aggiornato,ma eccomi qui!!So che mi sto comportando da pazza,ma non ne posso fare a meno.
Voi non potete immaginare la mia gioia nel vedere le 3 recensioni del precedente capitolo!Mi rendete la ragazza più felice del mondo!!!!
Devo anche confessarvi (con un pizzico di vergogna) che mi sono messa a scrivere questo capitolo perché non avevo niente da fare…
Anime nuovi non riesco a trovarli e per ora tutte le scan dei manga che seguo non si aggiornano D:
Voi ragazze/i capirete la mia disperazione ,ma vi prego non giudicatemi per questo.
L’alternativa alla stesura del capitolo era studiare inglese,ma poi mi sono detta:”chi ha bisogno di studiare inglese!?io no di certo!”
So che questo capitolo non è ricco di azione e se vi annoierà un pochino vi capisco benissimo,ma questo capitolo mi serviva per la trama della storia perciò vi prego di pazientare un altro po’.
Passiamo ora ai ringraziamenti.
Ringrazio infinitamente le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite:
1 - Akari Sakura Uchiha 
2 - TheDarkWonderland 
3 - _Vanilla 

Ovviamente anche chi ha messo la mia storia tra le seguite:
1 - Akari Sakura Uchiha 
2 - 
Bonnie1989 
3 - devil_angel_vampire 
4 - KeynBlack 
5 - 
Kimiko0248 
6 - Kira_Devil 
7 - Ossy_chan 
8 - QueenGiulietta 
9 - ShinigamiGirl 
10 - 
TheLadyVampire97 
E per ultimi,ma non meno importanti
Tutte quelle adorabili persone che hanno recensito la mia storia
17  RECENSIONI! NON POSSO CREDERCI!!!!!
1 Lady_Mad_Hatter
2 Akari Sakura Uchiha
3 ShinigamiGirl
4 KeynBlack
5 Kimiko0248
6 Eira_LaMatta
7 Ice98
8 Bilo99
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vorrete lasciare un piccolo commento non potrei che esserne più contenta!
A presto,LoStregatto.
 

Come promesso,inserisco delle immagini e ringrazio infinitamente la Roby per il supporto morale indispensabile (ringraziate lei per essere riuscita a spiegarmi come postare le immagini).

 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
    
 
  
 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 
Damned Souls
Capitolo 8
 
 
 
 
Con un enorme sorriso, estraneo sul volto della ragazza, Alice si rivolse al conte. -Siamo a casa.-
 
 
Allontanati dal laghetto in cui erano arrivati, i quattro ragazzi si incamminarono per il sentiero sterrato che avevano scorto a poca distanza da loro. Il percorso procedeva nella foresta, ma non sembrava troppo accidentato, perciò vi si addentrarono.

Camminavano in fila e nessuno apriva bocca; ognuno era perso nei suoi pensieri e con l’infittirsi del bosco si infittivano anche le riflessioni dei giovani.
Il capo fila era Alice e subito a seguire Ciel, per poi concludersi con Alois e Saraphina.
Il ragazzo, dopo il “tuffo” nel laghetto si era ripreso il necessario per intraprendere la camminata. Alice aveva assicurato che non mancava molto alla loro destinazione e il Conte Trancy non vedeva l’ora di potersi riposare veramente. Il praccio gli mandava delle fitte allucinanti e la linda camicia era ormai macchiata di sangue che l’aveva fatta attaccare alla pelle, aumentando il fastidio della ferita.

Il dolore si era presto trasformato in irritazione e Alois, per sbollire il nervosismo accumulato, calciava con rabbia i sassolini che incontrava sul suo cammino.
Ciel, notando il comportamento dell’ altro, cercò in tutti i modi di trattenersi dal fare un commento sarcastico sulle azione del biondo e per distrarsi si mise ad osservare il paesaggio circostante.

La flora predominante era composta da querce e betulle e il terreno era interamente ricoperto dalle foglie di quest’ultime. Un tiepido sole si affacciava tra le chiome degli alberi e in lontananza si poteva udire il pigolare degli uccelli; in sostanza, quella era una comunissima foresta ingles…

Pam!

Qualcosa lo aveva colpito alla testa. Fulmineo si girò, già consapevole dell’ identità del responsabile. Alios guardava con malcelata noncuranza il cielo, ma tutto della sua persona facevano intuire che non vedesse l’ora di iniziare un battibecco col coetaneo; così Ciel decise di ripagarlo con la sua stessa medicina.

 Il ragazzo si girò con indifferenza e come prima, tentò in tutti i modi di ignorarlo. Ci era quasi riuscito quando un sassolino gli colpì la nuca.
-Calmati Ciel. Ignoralo, sta solo cercando di infastidirti per attirare l’attenzione.- Pensò il ragazzo. Fece un profondo respiro per calmarsi e continuò a camminare senza voltarsi.
Perse definitivamente la pazienza quando un grosso legno cozzò contro la spalla.

-Cosa diavolo vuoi?! -

-Io? Niente. Mi annoiavo e il braccio è fastidioso. - Rispose calmo Alios. Se i sassi e il legnetto avevano innervosito Ciel,quella risposta fu la goccia che fece traboccare il vaso. Tutte la tensione accumulata in quelle ore esplose in un momento, riversandosi su Alois.
-Smettila di importunarmi! Un intero bosco e tu vieni a dar fastidio a me. Mi chiedo proprio cosa devo aver pensato quella notte quando ho mandato Sebastian a salvarti. Potevo lasciarti lì così almeno sarei stato in pace. – Il Conte urlò senza freni in faccia all’ ragazzo e solo quando si fu sfogato si rese conti di cosa aveva realmente detto.

Ciel non penava realmente alle parole appena pronunciate. Non era pentito di aver salvato Alois dal suo demone. Nonostante tutte le frecciatine ed il continuo comportamento infantile del ragazzo, non si era mai pentito dell’ ordine  pronunciato quella notte.

Avrebbe potuto lascarlo morire, ma qualcosa glielo aveva impedito. Forse fu la consapevolezza che loro due si assomigliavano più di quanto gli piacesse ammettere e tutto il dolore che aveva provato il biondo gli faceva ricordare il proprio.

Nessuno dei due meritava i torti subiti e nonostante continuasse a negarlo in tutti i modi possibili, si era abituato alla presenza del ragazzo. Anche se combinava disastri peggio di tutti i suoi servitori messi assieme, era diventata  routine sentire i suoi schiamazzi per tutta la magione.

Ed ora, Ciel desiderava solo un modo per rimangiarsi tutte le parole dette; perché vedere l’espressione sul volto di quello che ormai, senza desiderarlo,  poteva definire un amico, era peggio di qualunque pietra lanciatagli contro, era peggio di qualunque cosa.

-Sai Ciel, per me potresti fare carriera nel mondo della lirica.-

L’affermazione di Saraphine lo lasciò completamente spiazzato, tanto da non trovare parole  diverse per rispondere: -Eh!?-

-Hai capito bene. Quell’infuriata di poco fa; ad un certo punto hai fatto un acuto da far invidia ad una cantante dell’opera. Per me hai talento.- lodò la ragazza con un’alzata di spalle. Ciel dalla sua, la guardava come se fosse impazzita del tutto. Solo la fragorosa risata di Alois lo riscosse dal suo stupore.

- E’ ufficiale: sono tutti impazziti.- Pensò sconsolato il conte mentre osservava l’altro ragazzo che cercava invano di trattenere le risate.
A fermare le sue risa fu una fitta alla spalla che lo costrinse ad arrestarsi e,  con una smorfia di dolore, a tornare serio. Gli altri tre ragazzi se ne accorsero e con un muto assenso decisero di riprendere il percorso.

Passarono solo una decina di minuti e in lontananza si cominciò a scorgere la sagoma di una casa. Rassicurati da quella vista, i giovani aumentarono il passo, ma quando finalmente vi si trovarono davanti, tutto il loro entusiasmo svanì veloce com’era venuto.

La villa era di modesta grandezza, con un portico sull’entrata e ampie finestre alle pareti. Delle torrette svettavano dal tetto a spioventi e ampie terrazze si scorgevano da terra. L’unica pecca: la casa era completamente diroccata. L’intonaco era scrostato e le persiane erano mezze sospese nel vuoto, attaccate ad un solo cardini. Alcuni vetri alle finestre erano rotti e sul prato si notavano  grosse schegge di vetro, in ricordo delle vetrate ora in frantumi. La casa era, nella sua totalità, completamente trascurata e abbandonata a se stessa.

Alois e Ciel la guardavano con sospetto. –Chi mai avrebbe potuto vivere in un posto del genere?!- Si stavano chiedendo i due.

-Ha fatto pulizie dall’ultima volta, non trovi?- Chiese innocentemente Alice all’amica; questa rispose con un profondo assenso col capo.-Assolutamente!E’ messa dieci volte meglio dalla nostra ultima visita-

I due ragazzi non poterono che guardarle con orrore. Se la casa era così, entrambi non poterono non chiedersi come fosse ridotto il proprietario, ma a questa domanda preferirono non soffermarsi troppo.

Intanto Saraphine, con passo sicuro, aveva salito i tre gradini del portico e ora  bussava insistentemente alla porta d’ingresso.

-Zio? Tanto lo so che sei in casa. O apri questa porta o dico ad Alice di buttarla giù!- Minacciò la ragazza, parlando al legno della porta.

Ciel e Alois sentirono un brivido corrergli lungo la schiena. Incapaci di proferire parola si guardarono.

-Zio?!-
 
 
 Salve ragazzi! Come ve la passate?
Vi starete sicuramente chiedendo che fine avevo fatto, ma al momento non mi  viene in mente nessuna scusa che regga. Posso solo chiedere perdono per il ritardo e nonostante lo ribadisca in ogni singolo capitolo, ad ogni aggiornamento è sempre la stessa storia: Il tempo passa e io, da perfetta idiota, ne dimentico l’inesorabile scorrere.

Ma non pensiate che io abbia dimenticato questa storia! Non potrei mai farlo e non ne ho intenzione, infatti le vostre recensioni mi mandano in estasi e non potrei mai trovare le parole per ringraziarvi.

Ora passiamo al motivo per cui ho voluto aggiornare proprio oggi: VADO A LONDRA DUE SETTIMANE!!! Parto dopodomani e per un ignoto motivo (non la beve nessuno …) mi sentivo particolarmente ispirata.

Sono emozionatissima e per tutta la stesura del capitolo ero solo che mi immaginavo a passeggiare per la capitale inglese.

Ma basta parlare di me!

Passiamo a cosa più importanti: I RINGRAZIAMENTI!

Nel capitolo precedente siamo arrivati a 20 recensioni e non saprei come descrivere la mia felicità. Posso solo dire che ballavo la samba per casa stringendo il computer… Sono proprio pazza lo so.

Ringrazio infinitamente le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite:
1 - Akari Sakura Uchiha 
2- _Vanilla 

Ovviamente anche chi ha messo la mia storia tra le seguite:
 1 - Akari Sakura Uchiha 
2 - Bonnie1989 
3 - Dayana Phantomhyve 
4 - devil_angel_vampire 
5 - KeynBlack 
6 - Kimiko0248 
7 - Kira_Devil
 8 - Ossy_chan 
9 - QueenGiulietta 
10 - ShinigamiGirl 
11 - TheLadyVampire97 

E per ultimi,ma non meno importanti: 
Tutte quelle adorabili persone che hanno recensito la mia storia
1 Lady_Mad_Hatter
2 Akari Sakura Uchiha
3 ShinigamiGirl
4 KeynBlack
5 Kimiko0248
6 Eira_LaMatta
7 Ice98
8 Bilo99

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vorrete lasciare un piccolo commento non potrei che esserne contenta!
A presto,LoStregatto.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Damend Souls 

Capitolo 9


Saraphine continuava instancabile a bussare la porta ma, nonostante tutti i suoi sforzi, essa rimaneva inesorabilmente chiusa.
La porta in questione era, come tutta l'abitazione, usurata dal tempo e corrosa dalle  termiti. Un tempo doveva essere stata una porta molto elaborata ed elegante. Ma lo sarebbe stata ancora per poco, viste le percosse della ragazza. Ad ogni colpo il legno cigolava e strideva, ma insisteva nel non aprirsi.

Saraphine, ormai stanca, si girò verso l'amica e con un cenno del capo le dette l'OK. La ragazza saltellò tutta gioiosa fino all’ entrata e si preparò a sfondare la porta.

"Non ho mai visto una ragazza così poco femminile in vita mia" Pensò sconsolato Ciel. "Una ragazza si comporta così quando é ad una festa o deve acquistare un abito nuovo;almeno, Elisabeth si comporta così, ma Alice non mi sembra la classica persona che si entusiasma per un vestito nuovo."
Liquidò la questione con la classica frase: "Impossibile capire le donne".

Intanto Alice si preparava per eseguire il compito affidatole: Afferrata la gonna con le mani, per non intralciarla nei movimenti, la sollevò fino ai gomiti, dando mostra della sua biancheria intima. Fatto ciò si preparò a tirare un potente calcio.
Com'era prevedibile, alla vista della sottogonna della giovane, Ciel arrossì violentemente, mentre Alois fece un lungo fischio di approvazione per poi girassi verso il conte e ridacchiare.
-Verginello-
-Dannato- Riabbatté offeso Ciel.


Il battibecco fu interrotto dal cigolio della porta che, come se avesse capito il destino che l'attendeva, si aprì lentamente.

La scena era inquietante e Alois lo fece largamente notare con un lamento di dissenso.
Entrare non era esattamente in cima ai desideri dei due ragazzi e vedendo Alice e Saraphine avanzare sicure piantarono bene i piedi per terra.

"Dannazione! Dov'è Sebastian quando serve?! Adesso farebbe una delle sue irritanti battute per farmi muovere." Il Conte Phamtomhive si pentì di questi pensieri un secondo dopo averli formulati e il suo irremovibile orgoglio si fece sentire ancora una volta. Prese coraggio e si incamminò oltre l'entrata, seguito da Alois.

L'interno della casa non era ridotto meglio dell'esterno: Il corridoio era semibuoi e si respirava un forte odore di chiuso. C'era solo un mobile a muro e, come poté constatare Alois passandovi un dito sulla superficie, era ricoperto da uno spesso strato di polvere.
Con un verso di disgusto si affrettò a pulire le dita sporche sulla camicia di Ciel che, di rimando, gli lanciò un uno sguardo di puro odio.

Finito il corridoio, si apriva un atrio di medie dimensioni da cui partiva una scala che portava al piano superiore. Sarebbe stata un abitazione elegante e raffinata se solo non fosse totalmente abbandonata a se stessa.  Come il mobile, tutto era coperto da polvere e il lampadario era insediato dalle ragnatele.

Saraphine si mise esattamente al centro del salone e mettendosi le mani sui fianchi cominciò a guardarsi attorno. - Come ho già detto, ha fatto pulizie dall'ultima volta.- constatò contenta la ragazza.
- Tralasciamo la descrizione gli interni per un attimo e andiamo a focalizzarci sul problema principale: Come facciamo a trovare quella vecchia carogna dello zio Kevin. Questa casa è enorme; potrebbero volerci anni per trovarlo.- Esclamò Alice, guardando con disappunto l'amica.
- Posso ricordarvi che non abbiamo degli anni per trovare questo misterioso zio e Alois, qui dietro, è più morto che vivo- Aggiunse Ciel. 

Usare Alois come pretesto per far smuovere le ragazze sembrò funzionare. Le due cominciarono a discutere, ma i pensieri di Ciel volarono altrove.

" Facciamo il punto della situazione: se questo posto é davvero sicuro come dicono allora potremmo avere qualche ora, massimo un giorno, di vantaggio su quei pazzi. Considerando come ci hanno facilmente trovato finora posso dire che mi sembra un buon vantaggio.
Resta il fatto che non ho abbastanza informazioni per aver un quadro generale della situazione; quelle due sono state ben attente a non svelare più dello stretto necessario su di loro e, al contrario, sembrano sapere fin troppo su di noi.
Appena lo zio pazzo si sarà fatto vivo voglio delle spiegazioni e non riusciranno a rimandare come'è successo fino ad ora."

Mentre formulava questi pensieri Saraphine e Alice continuarono a discutere gesticolando, ma Ciel non ci prestò troppa attenzione.
Sono l'osservazione di Alois sembrò farle arrestare. -Certo che questo zio è proprio un alcolizzato. Ci sono bottiglie vuote in ogni angolo.-

A sentire queste parole le due ragazze si illuminarono. Sembrava che quella frase fosse la soluzione a tutti i loro problemi.
- Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? È tutto così ovvio e io non ci sono arrivata.- Si lamentò Saraphine, mentre si batteva la fronte con il palmo della mano.
- Hai ragione... Alois, a volte sei un vero genio.- Si congratulò Alice.
Il biondo a sentire le lodi della ragazza sorride soddisfatto.

" Quel ragazzo è un completo narcisista." pensò sconsolato Ciel.

- Non vedo in che modo un paio di bottiglie possano aiutarci. Nel senso... Sono semplici bottiglie.- Ciel era dubbioso sotto tutti i punti di vista.
Quella situazione risultava più bizzarra ogni momento che passava.
Saraphine sembrò intuire il suo scetticismo e si affrettò a spiegare: - La faccenda è abbastanza semplice e, per quanto poco elegante, non vedo altra soluzione. Se ci ragionate bene è quasi immediato: gli alcolisti cercano sempre e solo una cosa...-

-Alcolici!- Eslamò sorpreso Alois che, annoiato dal discorso, si era messo a curiosare per il salone fino a trovare un armadietto contenente dei recipienti sorprendentemente ancora intatti. 

- Questo semplifica di molto le cose. - Disse Alice avvicinandosi al ragazzo. Osservato il mobile, prese una bottiglia dallo scaffale intermedio. Lei e Alois si misero a leggere l'etichetta applicata alla superficie e quando conclusero entrambi rimasero ammirati.
- Scotch whiskey del 1827! Certo che questo zio ubriacone ha buon gusto per il bere.- Dichiarò Alois, colpito, prendendo la bottiglia dalle mani di Alice.
La ragazza  la riprese velocemente, afferrandola per il collo. - Bene! Allora non credo gli dispiacerà se adesso le faccio fare un bel volo sul pavimento.

La ragazza alzò le braccia, pronta a lanciare quando una voce proveniente dalle scale interruppe il suo gesto.
- Non hai mai apprezzato un buon whiskey, ma questo è un vero affronto alla mia persona. Non lo sai che bere é uno dei piaceri della vita, mia piccola Alice?


Buon giorno a tutti!
Non ho veramente scusanti per giustificare il mostruoso ritardo della pubblicazione di questo capitolo.
In mia difesa posso solo dire che una serie di eventi si sono susseguiti a velocità rapida per tutta la fine dell'estate, facendomi rimandare sempre di più l'aggiornamento.
Poi, con l'inizio della scuola, le cose si sono ulteriormente complicate faccendoni completamente uscire di testa questa storia.
Però, ora che le verifiche di ottobre sono finalmente terminate, mi sono rimboccata le maniche e fra compiti e altre faccende ho scritto questo capitolo.
Ora mi rivolgo direttamente e personalmente a voi lettori/lettrici che mi onorate di leggere questa storia:
Da un po di tempo ho in mente una nuova storia, ma non so ancora se concretizzarla o meno perciò mi affido a voi per un parere. 
Non so se apprezzate questo mio primo esperimento e il fatto che io sia una persona mortalmente insicura in questo frangente non aiuta affatto.
Spero che mi possiate perdonare per questo ritardo e continuate, silenziosi o meno, a seguire questa storia.

Di nuovo Grazie.
A presto, LoStregatto.

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