The Dark Side Of BB

di GDragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ombra oscura dietro quella persona ***
Capitolo 2: *** Per lui posso uccidere sorridendo ***
Capitolo 3: *** L'altra faccia della medaglia ***



Capitolo 1
*** L'ombra oscura dietro quella persona ***


The Dark Side Of BB

L’ Ombra oscura dietro quella persona

 
 
10 : 44 PM
Nella penombra di una lussuosa camera d’albergo un’ uomo guardava fisso l’orologio e un sorriso apparve sul suo volto,
“ credo che l’ora sia giunta”
Disse distogliendo lo sguardo dall’orologio e andando a posizionarsi davanti allo specchio, si porto le mani sulla cravatta aggiustandosi il nodo
“ sono pronto! ”
I suoi pensieri vennero distolti dal suono del cellulare… si avvicinò al comodino e lo prese in mano
- Numero sconosciuto  –
Accettò la chiamata e se lo portò all’orecchio
“ stavo per andare, ditegli che presto avrà quello che vuole “
Chiuse la chiamata e si avviò alla porta, la apri…
“i giochi possono iniziare “
Disse richiudendosela alle sue spalle.
Si diresse verso la sala da ballo dell’albergo dove si stava tenendo una sontuosa festa piena di personaggi importanti e pezzi grossi appartenenti alla politica, arrivò davanti al portone della sala e due camerieri posti hai lati l’aprirono e le luci della stanza lo accecarono, sorrise divertito,
“ adoro i posti luminosi mostrano il mio lato migliore”
Dopo essersi ripreso dal bagliore notò accanto a lui un signore
“ si? “
“ messere gradirei che mi mostrasse il suo invito… “
“ invito? Ah…ma certo “
Mise la mano nella tasca interna della giacca e ne tirò fuori una lettera dalla carta bianca e i bordi dorati
“ ecco a lei “
E la porse al maître, lui la apri e ne lesse il contenuto
“ bene signor deputato, le do il benvenuto la prego mi segua la porterò al suo tavolo “
Lui lo segui silenzioso e con lo sguardo cominciò a vagare per la sala scrutando con attenzione ogni singola persona presente…
“ prego signore ecco il suo tavolo “
Fece un mezzo inchino e se ne andò…
<<        bene ora si passa all’azione, il mio obiettivo è oltre questa sala, sicuramente ci saranno degli ostacoli, ma non saranno un problema       >>
Sorrise compiaciuto,
“deputato Cho! “
Si girò verso la voce che lo stava chiamando
“deputato Hang, che piacere vederla! “
Si avvicinò all’uomo e i due si strinsero la mano
“ mi avevano detto che non sarebbe venuto stasera… per caso ha cambiato idea? “
“ come volano le notizie “
Disse ridendo
“come potrei restarmene a casa quando da qualche parte a Seoul è in corso una festa? “
“ bè ho sempre pensato che lei non fosse tipo da feste… “
“ ah si? Bè allora si dovrà ricredere “
Disse di nuovo ridendo…
<< quanto tempo ancora vorrà farmi perdere? >>
“ bè deputato Hang non vorrei farle perdere ulteriore tempo, immagino abbia molti altri impegni… “
Gli strinse la mano per salutarlo e si dileguò tra la folla
“ ma…non – si – doveva – preoccupare… “
Il deputato Hang lo vide sparire tra gli altri invitati senza dargli il tempo di finire ciò che stava dicendo
“ che uomo strano andarsene cosi.. “
Ma subito i suoi pensieri vennero interrotti da un altro deputato che sembrava conoscere e si diresse verso di lui per salutarlo.
<<       Finalmente… sembra che non mi stia seguendo      >>
Pensò mentre si guardava indietro,
- Rumore del microfono –
“ A – a – a prova prova, mi sentite? Bene spero che gli invitati si stiano divertendo… “
Disse l’uomo dietro al microfono
“ eccolo finalmente si è mostrato… il presidente Kang della SM Group… “
Sorrise e con passo veloce si diresse dall’altra parte della sala, due uomini stavano di guardia hai lati della scala a chiocciola e sembrava quasi impossibile passare
<< cos’è uno scherzo? Solo due uomini? È proprio vero che quando si è ricchi ci si monta la testa pensando di essere i padroni del mondo >>
Rise e si avvicinò disinvolto all’uomo posto sulla destra della scalinata
“buona sera… trovo davvero che sia una splendida festa si vede che c’è il tocco del presidente “
La guardia fece un’ inchino e lo ringrazio
“ a nome del presidente sono lieto che la festa sia di suo gradimento “
Il deputato fece un mezzo sorriso e si portò alla bocca il bicchiere di vino preso in precedenza da un cameriere
“ mmm… squisito, questo sapore… è una delizia per il palato, nelle cantine di questo all’bergo fanno invecchiare il miglior vino di tutta Seoul “
Dicendo questo ne mandò giù un altro sorso
“ oh ma che maleducato sono… non volete assaggiarne  anche voi un goccio? Vi vedo alquanto assettato… “
E gli porse davanti gli occhi il bicchiere,
“ no, mi spiace signore ma sono in servizio non posso bere… “
“ solo un goccio non può mettere a repentaglio il vostro eccellente lavoro vi pare? “
“ effettivamente cosa può fare un solo goccio? “
La guardia prese il bicchiere senza preoccupazioni e ne bevve un goccio come aveva promesso
“ avevate ragione è davver… “
Le parole gli morirono in gola mentre il suo viso cominciò a perdere colorito e la vista calare, ebbe un colpo di tosse e il bicchiere gli scivolo dalle mani andando a frantumarsi a terra
“ ma cos… “ un rivolo di sangue scese dal lato della sua bocca, alzo il viso pensando di incrociare lo sguardo preoccupato dell’uomo che gli aveva offerto quel bicchiere di vino ma quello che incrociò non era uno sguardo preoccupato ma bensì uno sguardo freddo senza alcun sentimento… l’unica cosa che notò prima di accasciarsi a terra a causa di una fitta all’addome fu un sorriso divertito più freddo anche del suo sguardo.
Intanto le persone intorno non si erano accorte di nulla erano tutti presi dal discorso del presidente, neanche la guardia posta dall’altro lato si rese conto di nulla e il deputato continuava a godersi la scena divertito, poi si abbassò verso il corpo ormai morente della guardia
“ sai c’è qualcuno la fuori che non sarebbe molto felice di sapere che stasera ho ucciso in nome di quella persona al posto suo… quindi fa che la tua morte mi sia utile… “ un’ ultimo sogghigno si rialzò e la sua espressione cambio, si avvicinò di fretta all’altra guardia
“ ehi, non vorrei disturbarla ma il suo collega sembra avere qualche problema… “
La guardia si voltò verso il collega e notò che era a terra
“ cosa stai facendo? Vuoi essere licenziato? “
Una donna stava andando verso il bagno quando notò l’uomo a terra e si avvicinò a lui
“ ragazzo? Tutto bene? “
Avvicinandosi vide sotto il suo corpo un liquido rosso che continuava ad espandersi
“m… ma quello è sangue!!! “
La donna fece cadere la borsa a terra per la paura e un urlo di terrore usci dalla sua bocca, la guardia intanto stava guardando la scena quando la senti urlare si avvicinò di corsa verso il collega a terra
“ fratello… fratello? “
La guardia si gettò a terra e prese tra le braccia il corpo mentre nella sala si scatenava il panico anche le altre guardie poste al piano di sopra scesero di corsa attirate dagli urli, il deputato che nel frattempo si era messo da parte per non dare nell’occhio prese al volo l’occasione e Sali di corsa le scale ridendo di gusto ma nessuno poteva udirle a causa delle continue  urla che le donne lanciavano disperate.
Il piano di sopra era molto silenzioso ciò significava che non c’era nessun’altro a parte lui
“ sei stato molto utile ragazzo, ti ringrazio “
Si diresse verso il suo obiettivo senza fretta, mentre si avvicinava alla porta posta davanti a lui si tolse il travestimento
“ finalmente… stavo morendo di caldo li dentro “
Il suo aspetto non era più quello di un’ uomo vecchio ma bensì di un giovane di bell’aspetto sulla ventina, apri la porta e si introdusse all’interno della stanza, cominciò ad ispezionarla da cima a fondo con velocità e precisione
“ dove diavolo lo avrà messo? La mia fonte mi ha detto che se li era portati con se… “
Poi qualcosa attirò la sua attenzione, alcuni libri sulla biblioteca avevano una strana posizione, curioso li rimise a posto e un rumore provenni da dietro il mobile questo si spostò sulla sinistra mostrando ciò che nascondeva e ciò che lui cercava
“ non avevo assolutamente pensato all’eventualità che ci potesse essere una cassaforte “
Sorrise…
“ il direttore di quest’albergo è un bel traditore dopo tutto quello che gli è stato concesso per volere di quella persona lui ci volta le spalle cosi? Nono non si fa mio caro direttore…  “
Scosse la testa in segno di disapprovazione, mise le mani sulla cassaforte e la apri con facilità e professionalità
“ ma ce n’è per tutti in questo mondo e nell’altro… “
Smuccino nella cassaforte finché non trovo una cartella con sopra una targhetta con scritto
- SECRET –
La apri e ne lesse il contenuto
“ mission complete”
Si infilò la cartella nella giacca chiuse tutto e usci con disinvoltura   dalla stanza.
“ cosa diavolo è successo li sotto? “
“ non lo so signor presidente”
“ direttore si rende conto che la mia festa è saltata a causa di una delle sue guardie? “
“ ne sono dispiaciuto, avrei dovuto scegliere meglio la sicurezza…”
Poi un trambusto proveniente dall’altra ala dell’albergo attirò l’attenzione dei due uomini
“ cosa sta capitando in questo posto stasera? “
La porta della stanza si apri di scatto facendo sobbalzare il direttore
“cos’ altro succede? “
“direttore ci sono state 3 esplosioni abbiamo chiamato subito i pompieri e abbiamo fatto evacuare tutti… “
“esplosioni???? Oh no… cosa ho fatto… “
Il direttore si accascio a terra
“cosa le prende? Di cosa parla? “
“ non avrei mai dovuto farle usare il mio albergo… sono rovinato… mi farà uccidere… “
“non starà parlando… “
Il presidente si avvicinò ansimante verso la biblioteca la apri e notò qualcosa di diverso nella cassaforte… la sua ansia continuò a crescere cominciò frugarvi dentro…
“no la …la cartella non c’è… non c’è più!!! “
“ la sua ombra nera è stata qui… lui sa tutto… quella persona me la farà pagare per averlo tradito… “.
Fuori dall’albergo qualcun altro si godeva lo spettacolo
“ c’è sempre una giustizia… non avrebbe mai dovuto farlo… “
“ Ri! “
Il ragazzo si girò verso la voce che lo stava chiamando
“ capo! “
Una macchina nera si era fermata  al suo fianco, aveva il finestrino dietro abbassato ma non si riusciva a vedere chi ci fosse all’interno…
“ Ri, mi hai portato ciò che volevo? “
“ certo capo… “
Prese da dentro la giacca la cartella e la passò alla persona seduta dietro  al finestrino della macchina
“ hai fatto un’ ottimo lavoro, le bombe sono state un tocco di classe degno di te… i traditori non meritano ne perdono ne pietà e questo è solo l’inizio… “
“capo…nessuno può tradirla e pensare di passarla liscia… “
“ bene Ri ora puoi ritirarti domani voglio il tuo rapporto sugli invitati di questa meravigliosa serata… di cui non ho ricevuto l’ invito per parteciparvi… “
Rialzò il finestrino e la macchina riparti velocemente sparendo nel buio della notte
“ la ringrazio per essere venuto personalmente… per lei darei la vita… “
Fece un profondo inchino nella direzione in cui era sparita la macchina…
“uff… è stata una giornata lunga “
Disse tirandosi su, prese il casco che stava sulla moto di fianco a lui e se lo mise... accese il motore e parti…
<<        nel mondo notturno tutti mi conoscono come “ l’ombra oscura di quella persona” ma in realtà mi chiamo Lee Seung Hyung ma nessuno mi chiama con questo nome…a lavoro mi conoscono come SeungRi la spia e si lavoro per quella persona e non me ne pento per niente anzi ne sono felice, gli devo molto e quello che faccio non sarà mai abbastanza per ripagarlo… quindi vi dico e parlo a tutti quelli che pensano di potergli voltare le spalle e tradirlo senza che lui sappia nulla…bè state attenti perché prima ancora che voi possiate anche solo pensarlo io lo saprò… perché io sono la sua “Ombra oscura” SeungRi la SPIA…        >>
Fece un’ impennata con la moto e spari nel buio della notte.

FINE 1° Capitolo
 

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Capitolo 2
*** Per lui posso uccidere sorridendo ***


The Dark Side Of BB

Per lui posso uccidere sorridendo

 
“ Sei convinto della tua scelta? “
<<  questa non era la prima volta che qualcuno mi faceva una domanda simile, e pure non avevo mai pensato a quale risposta avrei potuto dare… anzi mi domando se ci fosse davvero una risposta…  >>
Erano questi i pensieri con la quale la sua mattina era iniziata,  ma questo per lui non comportava un grosso problema… si era diretto verso la porta della sua stanza quando girandosi verso lo specchio notò che mancava qualcosa al suo vestito
“ oh… stavo per dimenticarmi il cravattino “
Disse dandosi un piccolo pugno in testa, lo prese da sopra il letto e se lo mise…
“ bene ora sono perfetto “
Disse sorridendo, poi si diresse di nuovo verso la porta la apri ed usci dalla stanza, guardò l’orologio che portava al polso e notò che era in perfetto orario
“ cosa potrei preparargli stamattina per colazione? Forse stamattina è nervoso… “
“ signore… “
Quando si senti chiamare si fermo e si girò…
“ cosa c’è? “
“ mi è stato chiesto di portarle questo… “
E gli consegnò una busta
“ e mi è stato detto di dirle anche che “questa mattina non deve andare da lui ma occuparsi solo del contenuto della busta “ questi sono i suoi ordini per lei… “
“ se questi sono i suoi ordini… ora puoi andare… “
Il ragazzo fece un’ inchino e se ne andò
<< mi domandavo quando sarebbe stata la mia ora… >>
Pensò dirigendosi verso il parcheggio dell’edificio…
<< chissà di cosa si tratta… >>
Pensò mentre si dirigeva  a passo spedito in direzione della macchina… apri la busta e ne lesse il contenuto
<< a quanto pare c’è qualcuno che devo far fuori… come al solito… la mattina mangio pane e omicidi >>
Pensò sarcastico
<< vediamo un po’ chi è… ma è il direttore di quel' albergo… il capo non ci ha pensato due volte ad affidarmi l’incarico… deva averla fatta grossa… >>
Continuò a leggere concentrato quando si rese conto di essere arrivato alla macchina, rimise a posto i documenti apri la portiera ed entro dentro, si mise sul voltò gli occhiali da sole e accese il motore…pigio sull’acceleratore e usci dal parcheggio.
-RUMORE DEL CELLULARE-
“ Bom sono io… ho bisogno di vederti… mi servono alcune informazioni, incontriamoci al solito bar “
Riagganciò la chiamata e continuò il suo viaggio in macchina.
Quando arrivò davanti al bar la ragazza era già li che lo stava aspettando, lui scese dall’auto ed entrò nel locale
“ehi… scusa se ti ho chiomata con cosi poco preavviso… ma anche lui mi ha affidato l’incarico questa mattina… “
Disse  accomodandosi davanti a lei
“ non ti preoccupare… questo è il mio lavoro infondo io reperisco informazioni in modo che la missione abbia successo è la stessa cosa che ho fatto con SeungRi… “
“ il suo lavoro è davvero impeccabile signorina Park Bom “
Disse il ragazzo ridendo
“ bè il merito non è solo mio… ma anche all’altra spia che si occupa di corrompere gli uomini giusti “
Disse lei facendo un sorrisino sarcastico anche il ragazzo sorrise
“ e per la mia missione che notizie mi porta? “
“ bè è riuscita a tirare fuori molto più di quanto ci aspettassimo… “
La ragazza apri la cartella che portava con sé e tirò fuori vari documenti
“ da quello che abbiamo scoperto il nostro caro direttore si aspettava di essere eliminato e il suo intento era quello di scappare in Giappone… ma come hai potuto notare tu stesso non è passata nemmeno una settimana dalla missione di Ri e della scoperta del suo tradimento che il capo ti ha già affidato il compito di eliminarlo… “
“ effettivamente… ma da lui queste cose me le aspettò… “
Bom rimise i documenti nella cartella e la passò al collega
“ qui dentro troverai l’indirizzo di dove si trova ora e quello che fa durante il giorno… cosi ti organizzerai sul da farsi… “
Detto questo si alzo
“ te ne vai? Pensavo che avremmo preso un tè insieme con tutta calma? “
“ con tutta calma? Tu? Ma se non vedi l’ora di andarlo a servire al capo il tè “
Disse ridendo
“ e poi lo sappiamo bene entrambi che la vita che abbiamo scelto… non ci permette di stare seduti tranquilli a bere tè…ti saluto buon lavoro, e mi raccomando fai un lavoro pulito come solo te sai fare “
Dicendo questo la ragazza se ne andò
<< la vita che abbiamo scelto? Ecco che di nuovo questa parola “ scelta” torna a presentarsi sul mio cammino >>
Pensò tra sé, si alzo anche lui e si diresse di nuovo verso la macchina
<<è stata una scelta la mia? Ho davvero scelto io questa vita? >>
Continuava a porsi la domanda ma non sapeva dargli risposta… apri la portiera della macchina con la mente offuscata dai pensieri e riparti
Intanto Bom che una volta uscita era rimasta li a guardarlo lo vide partire con la sua jaguar nera…
“ finalmente ha cominciato a porsi delle domande sulla vita che a vissuto fino ad ora “
Disse Bom alla ragazza dietro di lei
“ Bom… spiegami il motivo per la quale il capo adesso sta cercando di insinuare il dubbio dentro di lui? È un controsenso… questa vita ormai è la sua quotidianità… “
“ Luna… anche tu fai questo mestiere giusto? E pensi che io come tuo superiore sia felice? “
La ragazza rimase li a guardarla senza proferire parola
“ ora sai quello che prova il capo… “
Luna non rispose all’affermazione di Bom e continuò a guardarla poi si girò verso il punto in cui era sparita la macchina.
<< secondo i fogli di Bom il nostro amico direttore in questo momento dovrebbe avere un’ appuntamento al campo da tennis… certo che per uno che ha paura mi pare che si stia divertendo parecchio >>
Rimise i fogli a posto e si diresse verso il campo, si guardava attorno cercando il suo obiettivo ma di lui nessuna traccia… poi una leggera brezza gli sfiorò il viso e un bellissimo sorriso apparve sul suo volto
“ giovanotto… ma che bel sorriso luminoso che hai… “
Il ragazzo si girò di scatto e vide un vecchietta in tenuta da pulizia e sul suo volto apparve un leggero rossore d’ imbarazzo
“ ma cosa dice signora… non stavo sorridendo… “
La signora ridete mentre lui ancora imbarazzato si allontanò da lì… poi senti delle grida e si girò e vide la signora che veniva spinta a terra da due ragazzi e si affrettò a raggiungerli
“ cosa state facendo? “
“ ehi tu non ti intromettere “
Uno dei due ragazzi si avventò su di lui… ma con un rapido scatto si spostò a lato e gli prese il braccio portandoglielo dietro la schiena
“ non ti vergogni? Spingere una signora anziana… “
L’altro ragazzo vedendo che lui gli dava le spalle ne approfittò per attaccarlo… sentendo il pericolo si girò facendosi scudo con l’altro tizio che si prese un pugno in piena faccia…
“ sentite non ho tempo da perdere con voi… quindi invece di fare cose stupide come queste sarebbe meglio che chiedeste scusa alla signora “
“ va bene ma la prego mi lasci “
Lui lasciò la presa sul suo braccio e i due ragazzi si diressero verso ola signora e si inginocchiarono davanti a lei
“ la prego di perdonarci siamo due idioti “
Dissero in coro e la signora rise
“ va bene potete andarvene “
I due non se lo fecero ripetere due volte e scapparono a gambe levate
“ ti ringrazio giovanotto…  “
“ si figuri… tutto bene? “
“ si sono una signora molto forte a quanto pare anche tu lo sei… “
Il ragazzo sorrise diventando di nuovo rosso d’imbarazzo… poi il suo sguardo cadde su un gruppo di uomini bene vestiti e li in mezzo notò che c’era anche il suo obiettivo
“ mi scusi signora ma ora devo andare… “
“ ah si tranquillo vai pure… e grazie ancora… ah scusa come ti chiami? “
La signora non fece in tempo a sentire la risposta che lui era già sparito
“ doveva avere davvero molta fretta… bè allora spero di rincontrarti presto “
“ Signori è stata davvero una splendida partita… “
Disse uno dei signori del gruppo
“ sento dolore ovunque “
Disse il direttore
“ è perché non fa molta palestra caro signor direttore “
“ avete ragione anche voi “
Risero e si diressero verso gli spogliatoi… mentre un’ombra scura nascosta li stava ascoltando, un brivido freddo percosse la schiena del direttore e il suo viso sbianco
<< cos’era… >>
Pensò mentre si guardava intorno…
<< non mi piace questa sensazione… >>
Corse in direzione della porta ed entrò negli spogliatoi
“ ehi direttore Hang che ti era preso? “
“ eh? No nulla pensavo che qualcuno mi avesse chiamato “
Gli altri signori risero
“ stai diventando vecchio… comunque noi stavamo pensando di andarci a bere qualcosa dopo sei dei nostri? “
“ vi ringrazio ma penso che tornerò a casa… ho ancora delle cose da sistemare “
“ come vuoi allora “
Tutti andarono a farsi la doccia mentre lui rimase solo, prese il cellulare e compose un numero
- TU TU TU… CLICK –
“ pronto? Vorrei che stasera mi venissi a prendere ti aspetterò all’entrata mi raccomando... non farmi aspettare “
Richiuse la chiamata e andò sotto la doccia.
“ è meraviglioso passare una giornata cosi… “
Disse uno dei signori mentre usciva dagli spogliatoio
“ allora direttore Hang è sicuro che lei non voglia venire? “
Lui si guardò intorno in cerca dell’autista quando lo vide appoggiato alla machina che lo stava aspettando
“ no mi rincresce dover rifiutare… sarà per la prossima volta “
Sorrise e si diresse verso la macchina
“ per fortuna sei già qui… andiamocene via velocemente “
Senza proferir parola l’autista sali sull’automobile accese il motore e veloce si allontanò dallo stabilimento di tennis… il direttore si rilasso contro il sedile della macchina… quando si guardò intorno notò che l’auto era diversa da come la ricordava
“ Joon-Hong perché la macchina mi sembra cosi diversa? “
D’un tratto le portiere si chiusero e i finestrini si alzarono… anche la finestra che separava la parte passeggeri con l’autista si chiuse… ed un gas inondo l’abitacolo e il direttore crollò sul sedile della macchina… mentre l’ autista se la rideva soddisfatto
Quando l’uomo riapri gli occhi pensò di aver sognato ma quando provò a muovere le braccia non ci riuscì…
“ cosa sta succedendo!? “
“ si calmi signor direttore… non è più tanto giovane per permettersi di agitarsi… “
“ Joon-Hong cosa stai facendo? “
“ no no sbagliato… “
Il ragazzo si tolse il capello e mostrò il suo voltò
“ tu… tu chi sei? “
“ ma come non mi stavi aspettando? “
n…… no è solo un sogno tutto questo… “
il ragazzo sghignazzo divertito, mentre il direttore cominciò a sudare freddo
“ mi dispiace… ma è tutto vero… “
Disse continuando a ridere
“ dove ci troviamo? “
“ siamo in uno dei suoi molteplici capannoni… “
“ quindi tu sei… il suo assassino? “
“sembrerebbe proprio di si “
Gli rispose sorridendo… poi prese dall’interno della giacca la pistola e gliela puntò contro
“ no ti prego no… non farlo… ti prego digli che voglio incontrarlo… gli spiegherò come sono andate le cose… e… “
“ silenzio… se avesse voluto incontrarti non avrebbe mandato me… non ti pare? Ormai la sua decisione è presa e anche se non ti ammazzassi con questa pistola… il gas che hai respirato non serviva certo solo ha farti addormentare… “
“ ti scongiuro aiutami ti darò tutto quello che vuoi… “
“ e cosa potrebbe mai offrirmi un tipo come te… senza più nulla? “
“ senza più nulla? “
“ ah giusto forse dovrei avvisarti… i soldi che avevi sul tuo conto sono stati prosciugati e anche l’albergo adesso è nelle sue mani… ma non ti preoccupare ne avrà buona cura…”
Detto questo gli puntò la pistola contro
“ Addio direttore Hang… “
Caricò la pistola
“ NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO “
L’urlo rimbombo in tutto il capannone… facendo girare entrambi verso l’ingresso
“ Madre… “
“ ma lei è la signora… “
“ ti prego non uccidere mio figlio… ci sarà un altro modo… ti prego tu sei buono non sei cattivo… “
Gli disse la donna avvicinandosi
“ madre cosa state facendo qui? “
“ bè sapevo che oggi saresti andato a giocare a tennis… e siccome eri molto strano ultimamente ti ho seguito e sono stata con te tutto il giorno e… “
Non fece in tempo a finire di parlare che un colpo di pistola parti trafiggendogli la spalla
“ MADRE!!!!!????? Noooooo “
“ è tutto veramente molto toccante… ma ahimè io devo finire altrimenti farò tardi per cena non so se riuscite a capirmi… “
Disse sorridente
“ tu brutto bastardo… cosa centra mia madre? “
“ bè questa è una domanda che dovresti farti da solo non ti pare? “
“ signora mi raccomando non mi sporchi il pavimento… altrimenti il capo mi rimanderà qui per pulire “
“ perché… perché stai facendo questo? Sei sicuro della tua scelta? “
“ di nuovo questo inutile domanda… non ne posso più vi giuro… tutti a chiedermi la stessa coso… “
Dicendo questo cominciò a passeggiare nervoso su e giù davanti a loro
“ ora basta… i giochi finiscono qua… “
Puntò la pistola verso il direttore e senza ulteriore gli sparò in piena fronte… la donna cominciò a piangere violentemente
“ tu sei… come hai potuto farlo? “
“ è il mio lavoro… se lui vuole che io uccida… allora posso farlo anche con il sorriso senza alcun rimorso mi creda… ma non si preoccupi non la lascerò sola su questa terra… la manderò da suo figlio “
Si avvicinò alla donna e gli punto la pistola addosso, la donna strabuzzo gli occhi terrorizzata… e con le ultime forze provò a scappare ma fu tutto inutile… una’ altro colpo la prese alla gambe e lei cade a faccia avanti
“ non faccia resistenza… a me non fa alcuna differenza che lei sia una donna o meno… non avrò alcun rimorso per questo… “
“ allora perché oggi mi hai aiutata? “
“ semplice cortesia e buone maniere… non sono mica un rozzo solo perché porto una pistola con me “
“ posso farti solo un’ultima domanda? “
“ si finiamola in fretta… non posso perdonarti per esserti intromessa… sarebbe stato meglio se te ne fossi stata dov’ eri… “
Disse avvicinandosi a lei
“ qual è il tuo nome? “
“ tutto qua? È il mio nome che t ‘interessa? Bè se proprio ci tieni… mi chiamo Daesung e sono il suo assassino “
“ che bel nome hai… bello proprio come il tuo sorriso… “
Dae sorrise un’ultima volta poi le sparò in fronte
“ fiù finalmente che strazio… non sopporto proprio che si rovinino i miei piani e tu lo sai bene vero Bom? “
La porta del capannone si apri lasciando entrare un gruppo di uomini che si precipitarono all’interno con un furgone
“ sapevi che ti stavo aspettando? “
“ bè di solito sei te che ti occupi di queste cose no? Io uccido te fai sparire i corpi “
Bom rise
“ perdonami ti sottovaluto sempre… perché penso che uno come te con una faccia come questa non possa davvero avere il coraggio di fare certe cose ed invece…”
“ parli di questa donna? Sei stata tu a chiamarla? “
La ragazza non rispose e il dubbio si insinuò in Dae
“ è stato lui? “
“ bè lo sai com’è fatto… voleva essere sicuro che questo fosse davvero ciò che volevi… è il nostro capo però si preoccupa sempre per noi… sa perfettamente quanto è duro il nostro lavoro… ci è passato prima di noi… “
“ quindi come sono andate le cose? “
“ mi ha chiesto di contattare questa donna dicendogli che probabilmente lui le stava nascondendo qualcosa… e gli ho consigliato di seguirlo… tutto qui “
Disse sorridendo imbarazzata
“ comunque credo sia meglio che tu torni al quartier generale… sicuramente vorrai parlargli… bè ti sta aspettando… “
Daesung non se lo fece ripetere due volte e corse velocemente fuori dal capannone entro in macchina e si diresse velocemente verso il palazzo YG… all’ apparenza sembrava un normalissimo edificio pieno di uffici… nessuno si sarebbe mai aspettando che all’interno invece ci fosse ben altro
Con la macchina entrò nel parcheggio… spense il motore e si diresse verso l’ ascensore e si diresse verso gli ultimi piani
<< anche questo avrei dovuto aspettarmelo da lui… è talmente imprevedibile… “
Le porte dell’ascensore si aprirono mentre scese andò a scontrarsi con un’altra persona
“ Ri? “
“ Dae? Wow amico… sai è tutto il giorno che ti cerco… “
“ non è il momento Ri… “
Spinse il ragazzo da un lato e si diresse verso il grande ufficio…
“ ok amico… quando ha la luna storta meglio lasciarlo perdere… bah “
scosse la testa e sali sull’ascensore… intanto Dae era arrivato… si sistemò la giacca e il cravattino e bussò
“ entra “
Dae apri le porte ed entro nell’enorme stanza
“ capo… “
“ lo so quello che mi vuoi chiedere… ma lo fatto solo per una sicurezza mia… io ho bisogno che tu sia freddo come la roccia… “
“ sa queste sue preoccupazioni… mi offendono… io non ho alcun ripensamento riguardo la mia scelta e con oggi credo di averglielo dimostrato… “
“ perfettamente… “
Nella stanza era tutto buio e l’unica cosa che Dae davanti a lui fu una poltrona girata verso l’enorme finestra
“ penso che tu ora possa andare… domattina ti voglio qui come sempre… quando non ci sei la mia giornata inizia in maniera orrenda “
Con la mano gli fece cenno di congedarsi… Dae sorrise
“ ma certo mio signore… come lei sempre desidera “
Usci dalla stanza e richiuse la porta dietro di se… aveva un sorriso enorme
“ ehi faccia da ebete… cosa ti ha detto il capo per farti sorridere in quel modo? “
Dae si girò e vide di nuovo Ri
“ ma tu ancora qui stai? Sei una persecuzione… “
“ ehi… si anche tu mi sei mancato… “
Senza ascoltarlo si diresse verso la direzione opposta
“ ehi quando uno ti parla di solito l’altro ascolta… “
Dae alzò gli occhi al cielo e sbuffo
<< mi chiamo Kang Daesung… Non ho un nome d’arte come gli altri al mio capo piace cosi, io sono il suo maggiordomo ma allo stesso tempo sono anche colui che si occupa del lavoro più sporco… uccidere coloro che lo tradiscono o lo imbrogliano, da quando sono con lui ne ho ammazzati talmente tanti da averne perso il conto ma sono sincero quando dico che non mi pento della mia scelta… se non fosse stato per lui io non sarei qui insieme a questo pazzo che mi sta seguendo… io sono il maggiordomo assassino di quella persona Daesung e non ho alcun problema ad uccidere sorridendo per lui lo farei… >>
Fine 2° Capitolo

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Capitolo 3
*** L'altra faccia della medaglia ***


The Dark Side Of BB

L’altra faccia della medaglia

 
Un’ uomo distinto e ben vestito camminava fiero lungo il corridoio, guardandosi ogni tanto alle vetrate delle porte degli uffici.
“ Buongiorno presidente…” disse una ragazza parandosi davanti a lui.
“Buongiorno Minzy… che succede? Quando mi ti pari davanti cosi non c’è mai niente di buono…” rispose l’uomo sistemandosi gli occhiali.
La ragazza rise “allora lo sapete anche voi Presidente… mi dispiace sapere che è questo che pensate ogni volta che mi vedete…” disse mettendo un finto muso, l’uomo non si scompose  e continuo chiedendo,
“ insomma cosa succede?”
“ma nulla c’è vostra moglie che vi aspetta”
“ e me lo dici cosi? La trovi una cosa cosi normale? Quando viene in ufficio non c’è mai da star tranquilli”
La ragazza rise di nuovo e intanto lui riprese velocemente a camminare verso il suo ufficio e lei lo segui cercando di stare il più possibile al suo passo.
“ Presidente non c’è bisogno di camminare cosi velocemente, l’ufficio non scappa mica…”
“ sono felice per lei signorina Minzy che la pensa cosi… ma forse non ha ancora compreso chi sia realmente mia moglie, e poi sono in ansia… per quello che sicuramente mi dirà”
Fini di dire con un sonoro sospiro… Minzy lo guardò  con aria interrogativa
“ sapete già cosa vuole dirvi?”
L’uomo si tocco la fronte con le dita come se gli fosse venuto mal di testa e sospirò di nuovo
“bè credimi lo immagino”
BRRR BRRR
Minzy si tocco la tasca della giacca dove sentiva squillare il cellulare, lo estrasse e se lo porto all’orecchio
“Pronto? Si sono io… capisco arrivo subito”
L’uomo si girò verso di lei capendo chi fosse al cellulare
“Presidente buona chiacchierata con vostra moglie, ci vediamo più tardi”
Si fermò e fecce un’ inchino veloce per poi fare dietro front dirigendosi verso l’ascensore, l’uomo fece un cenno con la testa e continuò il suo percorso.
Arrivato davanti alla porta del suo ufficio fece un profondo respiro ed entrò, la luce del mattino lo accecò… il suo ufficio si affacciava sulla vista più bella di tutta Seoul, vetrate enormi  mostravano lo splendido spettacolo che si parava davanti ha chiunque entrasse… davanti ha quelle vetrate vi era posta un’enorme scrivania con una pilla di documenti posti in maniera ordinata, quasi maniacale, un pc di ultima generazione un portapenne lavorato a mano e infine il tutto accompagnato da una poltrona in pelle nera lucida, davanti alla scrivania c’erano dei divanetti due posti uno di fronte all’altro, e un’ ultimo posto proprio davanti hai due, al centro vi era una tavolo nero e tutto intorno vi era un’ arredamento piuttosto sobrio, attaccate alle pareti vi erano attestati, Lauree e master ricevuti in molte università prestigiose.
Seduta proprio su uno dei divani c’era sua moglie con un’aria preoccupata, appena lo vide entrare si alzo
“Caro, buongiorno, perdona la mia intrusione durante i tuoi orari di lavoro”
Disse facendo un mezzo inchino in segno di scuse
“non c’è bisogno… sono solo curioso di sapere cosa c’è di tanto importante da dirmi, tanto da non poter aspettare il mio rientro ha casa…”
Rispose mentre raggiungeva l’altro divano posto dietro la scrivania e facendo segno alla moglie di sedersi
“vedi caro… sono preoccupata e tu lo sai, questo lavoro che fai è solo una copertura per mascherare ciò che realmente esiste dietro questa società…”
“ e tu sei venuta ha disturbarmi per questo? Non ti sembra ridicolo? Ti vorrei ricordare che questo lavoro ti permette di fare la signora, con la villa, la piscina, le sedute ad ogni ora con le estetiste, i massaggi, i camerieri, i maggiordomi e tutte le domestiche e ti ricordo anche che se vesti solo roba firmata e vai ad incontri con gente importante è sempre grazie a questo lavoro che tu critichi tanto…”
Disse alterato, si alzo dal divano e si diresse verso le vetrate
“ tu non immagini nemmeno quanto sangue io abbia sputato per questo lavoro, quante persone mi hanno messo i piedi in testa prima di arrivare dove sono ora… e non saranno certo le lamentele di una donna che ho dovuto sposare per forza che mi faranno cedere questo posto ad altri…se non ti sta bene io le carte di divorzio le firmo quando vuoi… ma sai bene che finirai a stracci se mi lasci…”
Sogghignò malefico
“ e se mi lasci sai bene che non c’è via d’uscita per te,  non penserai certo che mi metta contro il mio capo per te… che butti la mia vita e il mio lavoro?”
Si girò a guardare la sua espressione e quello che vide lo soddisfò parecchio… una faccia impietrita dalla paura, occhi sgranati, fiato corto incapace di mettere a fuoco la situazione, lui ci godeva troppo ha vederla cosi… non che fosse una brutta donna… ho si immischiasse troppo nei suoi affari, anzi era un buon partito per lui e per la sua famiglia, ma quel matrimonio lui non lo voleva…e tanto meno voleva che lei mettese bocca sul suo lavoro.
“ascolta, già il fatto che tu parli in questo modo ti mette in una brutta posizione, e anche il fatto che io sia stato zitto mette anche me in una brutta situazione… quindi perché non ti tieni quello che hai e ti comporti come una moglie che dovrebbe stare al mio fianco? Non ti faccio mancare nulla e anche se io non ti volevo ti ho sposato perché questa era la volontà di mio padre e lo rispettata… ma non ti consento di prenderti libertà che non ti ho mai dato…  e mettersi contro il mio capo vuol dire solo guai… sono stato sufficientemente chiaro, moglie…”
Disse sottolineando quell’ultima parola come se fosse un patto fatto con il diavolo piuttosto che un contratto di matrimonio, la donna si ricompose e dopo aver fatto lunghi respiri si girò verso di lui
“ capisco le mie parole non valgono niente per te… ma io lo dico da donna innamorata che ha paura di perderti… “
Aveva le lacrime agli occhi, il solo pensiero di perderlo la annientava, ma sapeva che lui la pensava diversamente…
“ perdona le mie parole poco consone e se vorrai riferire a lui c’ho che ho detto… sono pronta ad inginocchiarmi e ha chiedere il suo perdono se necessario… non voglio metterti sotto una cattiva luce hai suoi occhi… quindi adesso me ne andrò ha casa come se questa conversazione non fosse mai avvenuta… e ti chiedo di nuovo di perdonare la mia mancanza di rispetto…”
Dicendo questo si alzò avviandosi verso la porta
“aspetta..”
Lei si fermò e si girò verso di lui, lo vide seduto sulla sua poltrona che la guardava… con il suo sguardo magnetico che le faceva girare la testa tutte le volte, era di questo che si era innamorata del suo sguardo, del suo essere sempre fiero e sicuro di sé, era un’ uomo rispettato da tutti con alte qualifiche e ovunque andassero insieme  le donne gli morivano dietro e lei si sentiva potente… perché sapeva che anche se lui non provava niente, sulla carta e davanti ha quei fiume di persone lui era suo gli apparteneva.
“ anche se non ti volevo adesso sei comunque mia moglie… sono già passati due anni da quando ci siamo sposati e averti vicino è diventata un’abitudine, quindi cerca di non portarmi a fare scelte… rimani nel bel mondo che ti ho dato… l’oscurità lasciala a me e siccome mi ami cosi tanto fa come ti dico e vivremmo sereni per molto tempo, sai benissimo che tipo di uomo sono… se pensi che qualcuno possa di nuovo acciaccarmi ti sbagli, e ora va… esci vai con le amiche, fai shopping fai tutto quello che vuoi ma non parlarmi più di questo, chiaro?”
“si, marito mio… sei stato chiarissimo… questa sera tornerai a casa?”
“ho del lavoro da sbrigare quindi potrei far tardi, a stasera”
La donna fece un’ inchino di rispetto apri la porta ed usci, quando la porta si richiuse l’uomo si accascio sulla poltrona stravolto…
“è le mogli, una spina nel fianco vero?”
Quella voce lo fece scattare dalla poltrona, prese la pistola dalla giacca e la puntò verso l’angolo in cui l’aveva sentita
“ehi ehi calmo, sei pazzo? Non parlarci con tua moglie se ti rende cosi suscettibile…”
“Ri?”
Alla vista di Ri l’uomo si tranquillizzo e rimise la pistola apposto rimettendosi seduto
“ti pare questo il modo di arrivare? Avrei potuto spararti…”
“ehi con chi pensi di parlare?? Io sono l’ombra pensi davvero che potrei fare quello che faccio se fosse cosi facile farmi fuori?”
Disse un Ri sorridente, poi si avvicinò hai divani e si sedette, intanto lui si era messo ad armeggiare con alcuni documenti
“amico mio bella la vita chiuso in questo ufficio al sicuro da tutti vero?”
“sei venuto per lamentarti del tuo lavoro Ri?”
“naaa solo per darti fastidio… “
Disse ridendo
“Ri… li vedi questi pezzi di carta? Devo eliminarli il più velocemente possibile non ho tempo da perdere…”
“eddai… sei sempre il solito… rovini ogni bella atmosfera, non fare quella faccia imbronciata al tuo Ri sorridi”
Si avvicinò a lui e con le dita agli angoli della bocca gli fece fare una smorfia che voleva sembrare un sorriso, lui lo fulminò con lo sguardo e poi si scostò togliendosi dal suo tocco, Ri si ributto sul divano ridendo a crepapelle
“sei uno spasso te lo giuro… sei anche più divertente di Dae…”
“a proposito di Dae… è vero che era arrabbiato con te?”
Ri si rizzò dal divano e guardo l’uomo davanti a lui con aria interrogativa
“arrabbiato? Con me? E perché mai?
“ per quello che hai combinato in quel Hotel…”
“ aaa ma parli di quello… non gli ha fatto ne caldo ne freddo… alla fine il pezzo grosso se l’è presso lui come sempre no?”
L’ uomo alla scrivania  sogghignò
“ha voi il lavoro sul campo a me le scartoffie, credo che vada bene cosi… nessuno di voi potrebbe prendere il mio posto…”
“bè non mi ci vedo per niente chiuso in queste 4 mura…”
“è ha dover usare il cervello… deve essere davvero troppo difficile”
Lo interruppe lui , Ri lo fulminò
“ah – ah – ah spiritoso…”
Disse mettendo il muso
BIP BIP BIP
l’uomo rispose al telefono posto vicino a lui in vivavoce
“si che succede?”
“presidente sono minzy… volevo sapere se era ancora impegnato…”
“no vieni pure”
TOC TOC
“avanti…”
Minzy apri la porta ed entrò
“buongiorno di nuovo presidente”
Fece un mezzo inchino e richiuse la porta quando si girò di nuovo noto che c’era un’altra persona che conosceva
“Ri? E tu cosa ci fai qui?
“ecc---“
“ è venuto perché si annoiava… al bambino se non gli viene data una missione diventa triste vero?”
Gli disse prendendolo in giro, Ri incrociò le braccia al petto e rimise il muso
“tsk…bell’amico sei…”
L’uomo risse
“andiamo Ri non prendertela… stavo scherzando… oppure puoi farlo solo tu?”
“ok, mi arrendo hai vinto…”
Minzy se la rideva sotto i baffi… quando non erano in veste ufficiale… sembravano delle persone totalmente diverse…
“mmm comunque presidente… non vorrei disturbarla mentre se la ride con il suo amico… ma sono arrivati gli ordini da parte di lui…”
Disse in tono serio e anche Ri e l’uomo smisero di ridere, quando si trattava di quella persona e delle missioni che affidava… finiva il tempo del divertimento e si passava al lavoro vero
“dammi qua, di cosa si tratta?”
“sicuramente si tratta della missione che abbiamo già affrontato io e Dae”
Disse Ri  l’uomo apri la busta e ne lesse il contenuto
“come hai detto tu prima, a noi il lavoro sul campo a te le scartoffie… “
Il presidente lo guardò e sorrise
“quindi questo è l’albergo di quell’uomo… io dico perché queste persone non giocano mai bene le loro carte?”
“perché il capo gli da troppo e loro pensano di potersene approfittare, non trovi che siano uno spasso? Dovevi vederlo mentre balbettava… se la stava facendo sotto dalla paura”
“e ci credo… non vorrei mai aver ha che fare con te o Dae in queste circostanze…”
“ehi guarda che per te vale lo stesso… non sei tu che hai prosciugato tutti i conti di quell’uomo e preso ogni bene? “
“bè erano questi gli ordini… ed ora quest’albergo è diventato una nostra proprietà cosi come i soldi ed i beni…”
“che gestisci tu! Quindi alla fine anche tu sei temibile, per quanto il tuo potere sia dovuto a quella persona, lui sa bene come usare il tuo cervello e le tue doti…”
Intanto lui continuava a visionare la cartella e si soffermo a guardare un foglio in particolare
“emmh Ri…”
“che c’è?”
“questo per caso sei stato tu??”
Gli giro il foglio mostrandogli la foto di una parte dell’albergo distrutto, Ri sorrise
“non pensavo sarebbe diventata una nostra proprietà altrimenti avrei avuto un’ occhio di riguardo… comunque quel giorno alla festa… c’era il presidente della SM ma ancora non sono riuscito a dirlo al capo”
“notizia interessante… chissà cosa sta architettando… sono davvero curioso, comunque sia appena riuscirai ad avere un’ incontro con lui riferisciglielo immediatamente…”
“è quello che voglio fare… ma ultimamente non si mostra, puoi riuscire a vederlo solo se vieni chiamato…”
“è sempre più impegnato di noi, dovresti saperlo…”
“lo so, lo so…”
Disse di nuovo imbronciandosi, Minzy era ancora in piedi davanti a loro e attendeva ordini
“cosa volete fare presidente?”
“ bè dobbiamo far riparare la parte… distrutta da Ri…”
Disse fulminandolo poi tornò a guardare Minzy
“visto che diventerà nostra… rendiamolo un’ albergo memorabile come gli altri naturalmente… cambiate tutte le carte che lo riguardano, eliminate ogni cosa che possa ricondurre al vecchio proprietario e diamogli un nome più interessante… mmm voglio dedicarlo al capo, che ne dite di un nome Italiano? Io opterei per Dolce Vita che ve ne pare?”
Intervenne Ri
“è fantastica degna del capo”
Disse con gli occhi luccicanti, Ri adorava il capo… e tutti lo sapevano, Minzy infatti lo guardava sorridente
- quanto è tenero, quando si parla del capo diventa ancora più carino –
Pensò arrossendo
“Minzy, facciamo un lavoro impeccabile”
“come sempre presidente”
L’uomo firmò delle carte e le passò a Minzy, si inchinò ed usci velocemente dall’ufficio .
“e anche questa è fatta…”
Disse alzandosi dalla poltrona, poi si girò verso Ri
“che dici ci prendiamo qualcosa da bere?”
“offri tu?”
Ribatté un Ri sorridente
“mmmmm…no, te la devo far pagare per quella parte distrutta…”
“oooo eddai, non fare cosi…lo sai quando sono perso nel mio lavoro non capisco più niente”
“e di niente t’importa direi…”
Ri ci pensò un’ attimo  e poi annui convinto, l’uomo scosse la testa in segno di rassegnazione, si alzò dalla poltrona e si diresse alla porta, si fermò dinanzi ad esse e si giro verso Ri
“allora? Vuoi venire o no? Guarda che ti mollo qui”
Ri scattò dal divanetto e si lanciò contro la porta
“nono sto arrivando”
Uscirono fuori dall’ufficio e percorsi un paio di metri tra chiacchiere e risate di botto si fermarono e videro Minzy parlare con qualcuno che conoscevano molto bene e si avvicinarono.
“Maggiordomo sorridente?”
Disse Ri per primo, il ragazzo si girò e mostrò il suo splendido sorriso angelico
“salve Ri, ti trovo in splendida forma!”
“ te lo giuro sono scioccato… chi direbbe mai che sei un killer con quel sorrisetto”
Disse beffeggiandolo, il sorriso del ragazzo si allargò ancora di più
“vogliamo provare?”
Ri indietreggiò e rifiuto gentilmente l’offerta
“come mai ti trovi qui Dae?”
Il maggiordomo girò il suo sguardo verso l’uomo accanto a Ri e gli sorrise
“sono venuto qui da parte sua, vuole vederti e vuole che sia io a portarti da lui”
L’uomo strabuzzò gli occhi e rimasse impietrito
“ehi sta tranquillo non c’è niente di cui ti devi preoccupare…”
Lo rassicurò Dae, l’uomo si rilassò e lo segui fuori dall’edificio in direzione dell’auto
“bè allora andrò a bere qualcosa con Minzy… buona chiacchierata col capo”
Intervenni sarcastico Ri, l’uomo si girò e gli fece una smorfia di sorriso, Dae  intanto apri la portiera della macchina e lui sali. Arrivarono davanti la sede centrale, Dae scese dalla macchina e andò ad aprirgli la portiera.
“lui è su che ti aspetta… “
Fecce un cenno del capo e si diresse all’interno dell’edificio, ed agitato, emozionato e anche un po’ eccitato all’idea di rivedere il capo, ma chi non lo sarebbe stato tra loro? Specialmente ultimamente…era difficile incontrarlo e parlargli di persona… erano veramente poche le persone che potevano permettersi questo lusso… invaso dai pensieri non si accorse di aver raggiunto la porta del suo ufficio e facendosi coraggio bussò…
“avanti…”
Si senti dire dall’interno, l’uomo apri la porta ed entrò
“Buonasera capo…”
“Sera Top…sai questo soprannome ti sta a pennello te lo mai detto?”
“tutte le volte che ne avete avuto la possibilità”
Rispose sorridendo Top, anche l’uomo seduto sulla poltrona rise
“perdonami per averti fatto portare cosi senza avvisarti…però avevo bisogno di parlarti”
“non importa lo sa che per lei io non ho mai impegni…”
“quanta importanza mi date… delle volte penso se la merito davvero…”
Top guardò l’uomo seduto davanti a lui
“signore c’è qualcosa che vi preoccupa?”
“ho saputo del discorso che hai avuto con tua moglie…”
Top rimase impassibile
“ma non ti devi preoccupare… non sono arrabbiato… anche io fossi in lei sarei preoccupato”
“vi ringrazio infinitamente della vostra bontà e comprensione…”
L’uomo seduto sogghigno
“non ce n’è bisogno credimi, il lavoro come procede?”
“oggi ho ricevuto le carte di quel compito… ed è già sistemato”
“bene… allora tieniti pronto per la prossima missione, ora puoi andare”
“si!”
Fece un’ inchino ed usci, riprese a respirare… e tornando al suo sguardo serio si diresse all’uscita
<< mi chiamo TOP, perché il sono il meglio del meglio…cosi dice il mio capo e io gli credo, mi occupo dell’azienda della YG e dei lavori sporchi sotto banco…quelli che non si possono vedere alla luce del sole… La YG è un’azienda molto potente e mette in mano a me tutto il suo potere… e io so come usarlo… se lui lo chiede, i conti possono venire prosciugati, aziende possono chiedere, macchine case e stati di famiglia sparire…questo è il mio compito…un lavoro dietro la scrivania… che si occupa dell’altra faccia della medaglia… >>
Fine 3° capitolo


 
 
 
 

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