nada es como tù y yo.

di heiblaine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** All'improvviso. ***
Capitolo 2: *** l'uomo che amavo. ***
Capitolo 3: *** piccola sono qui ora. ***



Capitolo 1
*** All'improvviso. ***


Salve, sono Federica Gambarè, sorella di Facundo. Io e mio fratello eravamo diversi, io ero mora con striature bionde e lui moro come mio padre, e io come mia madre. Vivevamo insieme, non riuscivamo a stare separati, era più forte di noi. Eravamo qualcosa di troppo unito, più di due fratelli normali, era mio fratello e lo amavo. Quando mi fidanzavo con qualche ragazzo mi sottoponeva a interrogatorio e ogni volta voleva conoscerlo per accertarsi che fosse un bravo ragazzo.
Come tutti i giorni dopo l’università andai allo “Studio 21.” Era li che si tenevano le riprese di Violetta,mi avvicinai a mio fratello e Jorge che si trovava al suo fianco.
“hei.” Esordì mio fratello.
“hei meraviglia.”
“hei jorge.”
“bella la canzone “Are you ready for the ready.”
“davvero?” chiese mio fratello.
“no ti prendo in giro.Ovvio che si, ma non per te che è bella.”
“bella sorella.”
“si effettivamente tua sorella è bella.”
Un minuto di silenzio, Jorge mi aveva fatto un complimento?
A me, Che mi consideravo una delle tante?
Arrossi, e lui se ne accorse.
“te la metto.”  Si allontanò, prese l’iphone e mise la canzone.
Cominciai a muovermi lentamente, per poi aumentare velocità. Al ritornello mi scatenai, mi mossi più sensualmente. La voce di Jorge mi dava carica, guardai mio fratello e Jorge, aveva gli occhi puntati su di me. La canzone finì e io tornai come prima, avevo avuto la mia carica mattutina.
“Wwow.”
“ma da quando sei brava a ballare.”
“da quando sono nata fratello.”
Vidi Diego (Dominguez) avvicinarsi, gli piacevo ma a me lui non piaceva nella maniera più assoluta. Ci provava con me da quando si era messo con Martina la quale per lui aveva lasciato Jorge.
Perché mi tormentava? Conoscevo le sue intenzioni e gli avevo spiegato il perché non lo volessi in mezzo.
“ti ho visto come ti muovevi, sei sexy.”
“Diego vattene.”
“andiamo pupa, lo sanno tutti che impazzisci per me.”
“io cosa? Ma fammi il piacere, sei un verme.”
“ma mi trovi sexy.”
“VATTENE.” Dissi alzando la voce.
“DIEGO, HA DETTO DI ANDARTENE.” Esordì Jorge.
Mio fratello nel frattempo si era allontanato per raggiungere Mercedes, la sua fidanzata. Era completamente diversa dal personaggio che interpretava, era dolcissima.
“JORGE NON METTERTI IN MEZZO.”
“SENTI DIEGO,VATTENE.”
“ALTRIMENTI CHE MI FAI BLANCO?”
“VUOI VEDERE?”
“TI STO ASPETTANDO.”
Mi misi immediatamente in mezzo tra i due.
“COSA FATE?” alzai la voce.
“NESSUNO QUI SI FARÁ DEL MALE, E ORA DIEGO VEDI DI ANDARTENE”
 mi avvicinai al viso di Diego, il quale sperando in un bacio si prese uno schiaffo in pieno viso.
“E ORA VAI VIA.”
Lo vidi allontanarsi, intanto pensai a quanto fosse stato dolce Jorge,mi voltai e lo vidi sorridere guardandomi
“la pausa è iniziato ora, ti va se andiamo a pranzo insieme?”
“certo.”
Lentamente ci avviammo verso la piazza.

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Capitolo 2
*** l'uomo che amavo. ***


Arrivammo in piazza, ed entrammo in gelateria.

“Io pago per me.” Esordii
“Non pensarci nemmeno! Io ti ho invitato a pranzo con me e io pago.”
“Jorge,non voglio debiti.”
“non discutere, si fa così e basta.”

Stetti zitta, sapeva essere autorevole quando voleva, e ci riusciva alla grande. Prendemmo i gelati, uscimmo e ci sedemmo sulla panchina.

“Come vanno le riprese?” chiesi per spezzare il ghiaccio.
“bene,bene. Scusa per prima,scusami. Il punto è che ti ho invitato a pranzo e voglio essere un gentiluomo.”
“già lo sei, prima mi hai difesa con Diego ed è stato…”
“come è stato?”
ecco qua,e ora divento rossa come un peperone e lui se ne accorge. Sono proprio intelligente, come mio fratello.
“emh..”
“sei rossa.”
Ha sorriso, potrei morire davanti a quel sorriso.
“Emh…..”
“come fai a conoscere diego?”
“lascia perdere….”
“mi interessa, davvero.”
“yo soy asi, è una canzone sua. L’ha scritta per me… non era così una volta.”
 

Fra poco scoppio a piangere, Diego…nessuno sa quanto mi manchi.
Che cosa gli dico ora?...che idiota. Oramai continuo a parlare, posso fare solo questo no?

 “ma non si torna più indietro…è tardi.”
“ti proteggerò,non importa cosa succederà, non importa se faremo a botte perché io ti proteggerò.”
 
Quelle parole…così sincere, così vere.
“davvero jorge?”
“si, lui è diventato così e tu hai bisogno di qualcuno che ti protegga…non voglio che ti faccia del male.”
 

Lo vedo scrutare l’orologio sul polso sinistro.

 
“s’è fatto tardi, tu che fai ora?”
“torno sul set e vedo cosa intende fare mio fratello, poi vedo.”
“facciamo la stessa strada?”
“va bene”
Sorrido e anche lui rispose allo stesso modo.
Tempo 5 minuti e arriviamo sul set, andai da mio fratello e Jorge si allontanò. Due braccia forti e potenti mi tirarono indietro, sentii lo scatto di una chiave che era stata girata chiudendo la porta. Eravamo nello sgabuzzino.
“hei piccola…”

A quelle parole rabbrividii, era lui. L’uomo che amavo.
 

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Capitolo 3
*** piccola sono qui ora. ***


CAPITOLO 3


  “D-Diego,cosa vuoi?”

“Lo sai.”

“Oh se ti aspetti di farci una bella chiacchierata, come due amici hai sbagliato.”

Mi prese il braccio e mi fece voltare per osservare meglio i suoi occhi verdi, che una volta mi guardavano come la prima volta.

Mi spieghi perché sei diventata così con me?”

Ci sedemmo e mi fece sedere sulle sue gambe.

“Non voglio farti del male,questo lo sai. Solo che sto soffrendo e volevo affrontare quest’argomento con te..”

Presi un bel sospiro. Che senso ha tenere tutta questa rabbia dentro? Non era da me, o almeno, non con lui. Ma Jorge? Come l’avrebbe presa?

“Piccola,parlami.”

“ Vedi Diego, da quel giorno tu non sai quanto ho sofferto, il tuo ricordo per me era ancora cosi vivo. Come una foto scattata da poco, e via via il dolore se ne è andato così come il colore della foto. Eppure per me, vederti qui, è stato una dolore troppo forte per me. Sono diventata così, dura, ribbelle, come te. Ci siamo tutti e due trasformati, e entrambi allo stesso modo. Io ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire amata, di qualcuno che mi possa proteggere. Tu l’hai fatto, è vero, ma ora cosa hai fatto? Te ne sei fregato, ti sei fidanzato con Martina, e fai lo spaccone con me. Per me sei stato importante e una piccola parte di me ancora ti conserverà dentro come un bellissimo ricordo.”

Durante il racconto avevo osservato il pavimento per trovare una migliore concentrazione e dire quindi quello che pensavo.
Alzai lo sguardo, scorsi Diego a piangere. Due semplici lacrime rigavano il suo viso. Gliele asciugai e gli feci un sorriso accennato.

“Ricordati che tu per me sarai sempre la donna che avrei voluto affianco per il resto della mia esistenza. Ricordatelo sempre chiaro?”

Annuii leggermente con il capo. Mi alzai e abbracciai per un’ultima volta Diego, mi diede la chiave e uscimmo dallo sgabuzzino.
Una volta uscita mi sentii come se mi mancasse qualcosa, un po’ era Diego e un po’ era Jorge. Quest’ultimo mi alimentava dentro, con ogni suo sorriso, così speciale.

Mi voltai indietro e vidi Diego, ancora in piedi, decisi di andare avanti e uscii fuori. Salii le scale e andai verso la panchina più riparata del giardino. Mi accovacciai su me stessa, e , dopo aver tirato un grande sospiro mi misi a piangere. In quel momento sentii di aver bisogno di Jorge più di qualsiasi altra cosa. Avrei avuto di un suo abbraccio, di un suo “io sono qui.”, semplicemente avevo bisogno di lui. Rimasi nei miei pensieri fino a quando,una voce mi fece alzare lo sguardo.
 

Puedo pasar mil años
soñando que vienes a mi
Porque esta vida
no es vida sin ti”
 
Queste poche parole cantate, mi fecero semplicemente sorridere.
Quella voce, era quella che volevo sentire e, non so come, ci ero riuscita.

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