Il volo ad Oakland

di Good_Riddance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era il 7 giugno e Sheena si trovava a scuola. Faceva caldo e continuava a fissare l’orario sullo schermo del cellulare nascosto dietro l’astuccio, non c’è la faceva più voleva uscire da lì andare a casa, riposarsi e uscire la sera con Cristen la sua migliore amica e la sua compagna di banco.
Altri due minuti, la ragazza fissava fuori dalla finestra e pensava alla sua band preferita i Green Day si chiedeva tante cose su di loro cosa stessero facendo in quel momento, come stavano, se stavano dormendo o se erano in studio di registrazione, vagava con la mente e aveva lo sguardo perso nel vuoto, quando i suoi pensieri furono interrotti dal suono fastidioso della campanella.
Sheena aveva 16 anni, era magra di media statura, capelli lunghi, biondi e ricci con degli occhi verdi verdi, indossava una maglietta nera dei green day raffigurante la copertina dell’album American Idiot, dei pantaloni lunghi attillati in pelle e delle converse rosse a caviglia alta, Cristen fece una corsa per raggiungerla quando la chiamò: “Sheena!” si sentiva dall’uscita della scuola, la ragazza si voltò e vide l’amica proprio dietro di lei.
“Wow sei un fulmine, dimmi pure” disse tutta interessata
“Dimmi pure? Hai dimenticato che oggi devo venire a mangiare a casa tua?” chiese perplessa
“Davvero? Non me lo ricordo hahaha”
Cristen sgranò gli occhi meravigliata e rispose: “Sai ieri quando sono venuta a portarti lo spartito tua madre mi ha trattenuta e  mi ha invitata a pranzo oggi” disse tutta convinta
“Ah si adesso ricordo, scusa è che con questo caldo, la scuola e le prove di musica non c’è la faccio più voglio andare in vacanza!” ribattè tutta scocciata
“si hai ragione comunque tuo padre ci sta aspettando andiamo?”
“si andiamo”.
Arrivati dall’altra parte della strada entrarono in macchina e il padre tutto contento salutò Cristen:
“Ciao Cristen! Allora oggi vieni da noi?” Chiese tutto contento
“Si!” disse lei entusiasta
“Bene mi fa piacere, allora Sheena c’è una sorpresa per te!” si girò e guardò la figlia con immensa felicità
“Di che si tratta?”   disse perplessa
“Se te lo dico non è più una sorpresa” replicò.
Arrivati sul vialetto di casa, mentre il padre parcheggiava l’auto Sheena e Cristen entrarono in casa e filarono subito in camera.
“Chissà che ti farà trovare adesso tuo padre!” esclamò l’amica
“Non saprei, però ho notato che c’è un’atmosfera strana, diversa dal solito” disse tutta dubbiosa
“Che intendi?”
“Di solito quando arrivo a casa non c’è il profumo dei fiori ma odore di cucina, mia madre ha il televisore acceso e non spento e infine la casa è troppo pulita!” aveva tante domande da porsi ma proprio non riusciva a capire tutto quel cambiamento a cosa era dovuto.
“Beh scusa forse tua madre ha fatto un po’ di pulizia che c’è di strano?
“No niente forse è una mia impressione, scendiamo in cucina?”
“Si, ho fame!” disse Cristen, poverina a momenti sveniva per la troppa fame che aveva, non si era mai portata la merenda a scuola e la mattina non faceva colazione!
Quando Sheena entrò in cucina sgranò gli occhi e non credeva a quello che aveva di fronte.
Sua zia era venuta a trovarla per una notizia che sicuramente sarebbe interessata non solo a lei ma anche alla sua migliore amica. Sua zia era americana e veniva da Oakland e questa visita improvvisa la riempì di tanti punti interrogativi.
“Su dai non stare lì impalata, so che non te lo aspettavi ma potresti almeno dire qualcosa!” esclamò la madre. La ragazza corse subito ad abbracciare la zia “hahaha era questa la sorpresa? Sono felicissima! Che ci fai qui?” chiese tutta emozionata.
“Beh volevo chiederti se ti piacerebbe venire per un po’ con me ad Oakland, insomma sei sempre qui a fare la stessa routine e la settimana scorsa i tuoi genitori mi hanno chiamata dicendo che eri stressata e stanca di tutto così ho proposto di portarti con me in America e se vuole può venire anche Cristen” detto questo ridacchiò nel vedere le espressioni delle due ragazze.
“Certo che si! Insomma devo prima chiedere a mia madre, posso chiamare con il vostro telefono? Il mio è scarico” dopo aver detto ciò si sentiva a disagio
“Ma certo cara tu ormai sei di famiglia certe cose non dovresti neanche chiederle” rispose la madre.
“Pranzi con noi?” chiese Sheena
“Oh no non posso, insomma ho un volo da organizzare, e tante cosa ancora da sistemare. Una volta arrivate ad Oakland…” stette subito zitta perché anche quella era una sorpresa
“Una volta arrivate ad Oakland cosa? Mi fai conoscere i Green day?” rispose ridendo
“Oh no, no anche se li vedo ogni tanto” fece la preziosa e quello che aveva in mente di sicuro avrebbe cambiato la vita delle due ragazze di Sheena in particolare.
“beh grazie vivono lì!” esclamò, venne interrotta quando Cristen entrò in cucina e disse: “I miei hanno detto che va bene, quando partiamo?”
“Domani mattina, adesso vado a prenotare il volo, e… un’altra cosa portatevi il basso e la chitarra e tutto ciò che serve” rispose la zia
“Perché ci dobbiamo portare gli strumenti?” chiese Cristen tutta perplessa.
“Beh anche questa è una sorpresa! Adesso vado passerò domani mattina alle 06.00 quindi fatevi trovare pronte” salutò tutti i presenti e se ne andò felice e soddisfatta.
La sera quando Sheena stava per andare a dormire ricevette una telefonata da Cristen.
“Hey che piacere sentirti, dimmi tutto!” la ragazza non stava più nella pelle per il giorno dopo.
“Niente è solo che non riesco a dormire e sono troppo felice, grazie a tua zia ho ritrovato il senso della mia vita” disse ridacchiando
“Smettila dai hahaha, cosa hai messo nella valigia?”
“Mezza casa tu?” chiese ridendo
“Più o meno anche io!” rispose
“Va bene dai provo a dormire e comunque mi sto portando più cose dei Green day che cose mie, insomma andiamo ad Oakland se li incontriamo ci devono riconoscere!” esclamò l’amica
“No guarda ci facciamo riconoscere tranquillamente, dai adesso stacco domani alle 06.00 puntuali a casa mia”
“Ok buonanotte!” Cristen riagganciò.
La mattina seguente Cristen stava aspettando Sheena fuori al vialetto, per essere giugno tirava un venticello fresco che faceva pensare all’inverno, si vedevano i primi raggi di sole e transitavano poche auto. Vide il portone aprirsi e Sheena stava uscendo con 2 valigie più la chitarra e l’amplificatore. Poverina non riusciva a muoversi dopodiché uscì la madre con un’altra valigia e si sentivano le due dialogare:
“Aspetta Sheena portati anche questa per sicurezza!”
“Ma mamma sono già carica some un asino poi come faccio a muovermi?” disse la ragazza alzando un po’ il tono di voce
“Si ma starai via a lungo e poi dall’altra parte del mondo devi avere qualcosa per sicurezza”
“Si ma un conto è qualcosa un conto è una valigia in più che non so dove mettere”
Cristen stava godendo la scena e iniziò a ridere, fu proprio la sua risata che richiamò l’attenzione delle due.
“Buongiorno” disse Sheena
“Hey” seguito da uno sbadiglio
“Non addormentarti”
“no tranquilla, è quella l’auto di tua zia?” chiese perplessa
“Buongiorno ragazze, dai adesso vi aiuto, gli strumenti portateli voi però perché ho paura di danneggiarli” era più entusiasta di tutte e due le ragazze messe insieme
“A che ora c’è il volo?” chiese Cristen
“Alle 7.30 se vogliamo arrivare in orario dobbiamo sbrigarci!” esclamò
“Va bene” dissero in coro le ragazze.
Arrivate all’aeroporto, presero l’aereo e Sheena disse: “Cavolo tutto questo casino per prendere l’aereo!” crollò sul sedile, ed entrambe le ragazze si addormentarono.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


L’aereo stava per atterrare e le due ragazze ancora dormivano, poverine non avevano chiuso occhio tutta la notte e alle 06.00 di mattina stavano in piedi sul vialetto della casa di Sheena ad aspettare la zia. La donna svegliò le due ragazze che sobbalzarono.
“Siamo arrivate” disse la zia
“Ma quanto abbiamo dormito?” chiese Cristen
“Per tutto il viaggio” rispose la donna
“Scusa, ma ogni tanto mi dimentico il nome di tua zia, come si chiama?”
“Angie” disse Sheena
“Angie scusa staremo a casa tua?” chiese la ragazza
“Si, adesso prendiamo un taxi che ci lascerà proprio davanti casa così non dobbiamo fare giri a vuoto con tutta questa roba” rispose Angie.
Fuori dall’aeroporto si respirava un aria afosa e le due ragazze erano affamate, la zia chiamò il taxi che le portò a destinazione.
Sheena e Cristen non si staccavano dal finestrino, guardavano ogni cosa, ogni persona era tutto così diverso, tutto più grande rispetto all’Italia. C’erano grandi gruppi di ragazzi che salivano dalla spiaggia e si dirigevano verso le loro auto, una più bella dell’altra tutte di ultima generazione e ogni ragazzo era accompagnato da “un’amichetta”. Non vedevano l’ora di cominciare una nuova vita.
“Ma questa casa è enorme!” Disse Sheena
“L’ho comprata un mese fa” rispose Angie
“La nostra camera dov’è?”chiese Cristen
“Allora di sopra l’ultima porta a sinistra” indicò la zia
Le due salirono al piano superiore e aprirono la porta della loro stanza rimasero meravigliate alla vista di quella camera. Le pareti erano color crema, c’era un terrazzo enorme e sulla finestra cadevano delle tendine a vetro di colore azzurro caraibico, la stanza era larga e riuscirono subito a posizionare il basso, la chitarra e tutto ciò che serviva per quei due strumenti, c’erano due bagni in camera, due letti a una piazza e mezza e due armadi grandi. Insomma che cosa si poteva chiedere di più?
Il terrazzo era in legno e c’erano piante appese alla ringhiera e il profumo dei fiori andava ad invadere l’atmosfera della camera, poi c’era un tavolo con delle sedie sempre in legno e un ombrellone se nel caso le ragazze volevano esporsi lì nelle ore dove il sole era in cima.
Dopo aver sistemato i vestiti e tutto ciò che si erano portare dietro, si cambiarono e scesero giù nel soggiorno.
“Zia ci siamo sistemate e grazie per quella stanza! È stupenda volevamo chiederti… possiamo andare a fare un giro?” disse Sheena
“Ma certo divertitevi!” rispose la zia
Le ragazze girarono a lungo quando ad un certo punto Sheena iniziò a respirare in modo pesante e Cristen si spaventò:
“Hey ma che ti succede?”chiese preoccupata
“Bi-bi-bi” povera ragazza non riusciva a parlare
“Bi cosa? Dai!” l’amica era confusa e notò che Sheena guardava fisso qualcosa. Non batteva ciglio. Si girò e notò che poco dietro di lei c’era Billie Joe e quando Cristen se ne accorse Sheena prese fiato e fece finta di nulla e cercò di andargli incontro.
“Adesso noi lo seguiamo e facciamo finta di niente senza dare nell’occhio”
Cristen la guardò e disse:”e se se ne accorge?”
“Nàh! Se notiamo che ha qualche sospetto ci fermiamo a parlare tra di noi” replicò la ragazza
Lo seguirono per più di mezz’ora quando lo persero di vista.
“Oh cavolo dove siamo?” disse Cristen
“Non lo vedo più” disse Sheena    
“Aspetta si legge il nome della strada.. 8th avenue serenade” replicò l’amica
“Ti ricordi la strada che abbiamo fatto?” chiese la ragazza
“Più o meno, mi ricordo il nome della via di casa nostra però magari possiamo chiedere indicazioni” disse dirigendosi verso un passante
Sheena rimase ferma e cercò di scorgerlo ma Billie era sparito nel nulla così all’improvviso.
Cristen si avvicinò e disse:” ho i soldi per prendere un taxi andiamo a casa che si è fatto tardi”.
Quando tornarono a casa, la zia le vide davvero stanche e distrutte, filarono in camera loro e si addormentarono subito.
La mattina seguente Sheena svegliò Cristen con un  assolo di chitarra che fece tremare le pareti. L’amica cadde dal letto.
“Buongiorno dormigliona!” esclamò
“Adesso apri la porta, posi la chitarra conto fino a tre e poi scappa” disse l’amica spiaccicata sul pavimento.
Corsero e andarono in cucina.
“Buongiorno ragazze, le uova sono sul tavolo il latte è li caldo caldo e se volete qualcos’altro beh le dispense le vedete” disse la zia
“Buongiorno” disse Cristen con gli occhi lucidi
“Ragazze ieri sera vi ho viste con una faccia strana, è successo qualcosa?” chiese Angie
“A dire il vero sì, siamo andate a fare un giro quando abbiamo visto Billie e lo abbiamo seguito, poi siamo arrivate ad una stradina chiamata 8th avenue serenade e l’abbiamo perso di vista così abbiamo fermato un passante chiesto indicazioni per tornare qui e abbiamo pagato un taxi”.
“Billie Joe Armstrong dei Green day?” la zia sgranò gli occhi
“Si proprio lui” disse Sheena
“e vi ha viste?” chiese la donna
“no non si è mai girato” rispose Cristen
“Va bene ragazze è arrivata l’ora di svelarvi la sorpresa” disse la zia mentre si sedeva.
“C’è una sorta di stage di musica e visto che suonate da quando eravate piccole beh ho pensato che vi sarebbe piaciuto, così ne ho parlato con i vostri genitori e vi ho iscritte a questo stage probabilmente ci saranno anche i Green day”.
“Oh mio Dio! E quando dobbiamo andarci?” chiese Cristen
“Oggi pomeriggio alle 16.00 dovete già stare la, però dovete preparare una canzone da portare, l’assistente mi ha detto anche se portate la cover di una canzone famosa va bene lo stesso”. Disse la zia
“Pensa che bello suonare una loro canzone davanti a loro! Non vedo l’ora di conoscerli!” esclamò Sheena
Le due ragazze mangiarono in fretta e andarono in camera. Quando la zia entrò le trovò con gli strumenti in mano e chiese:”che canzone portate?”
“Basketcase” disse Sheena
“fatemela sentire, su” esclamò tutta felice
Le due ragazze suonarono con entusiasmo senza mai fermarsi.
“Siete molto brave, ma senza batteria fa un altro effetto” aggiunse la zia
“Eh beh ci arrangiamo già è tanto se ci viene bene ” disse Cristen ridendo
“Devo ricordarmi di accordarla prima di andare lì oggi pomeriggio immagina che imbarazzo iniziare a suonare e scoprire la chitarra è scordata. No, non voglio farmi riconoscere in questo modo e la stessa cosa vale anche per te Cristen” replicò Sheena.
Erano le 15.40 e la zia le stava già portando nel luogo dello stage e le due ragazze notarono che passarono per 8th avenue serenade. Infondo alla stradina c’erano già tutti i ragazzi con gli strumenti. Angie le lasciò lì disse loro di tornare da sole così avrebbero imparato la strada e sarebbero andare da sole.
Le due ragazze entrarono e videro i Green Day. Cristen stava per vomitare dall’agitazione insomma suonare una loro canzone davanti a tutta quella gente due sedicenni che venivano dall’Italia, tutti questi pensieri facevano agitare Cristen. Sheena la prese da parte e la tranquillizzò.
Billie era seduto con Mike e i due stavano parlando, ma non vedevano più Trè che un attimo prima era davanti ai loro occhi. Si girarono e se lo trovarono dietro e disse: “Sapete dove era Billie ieri sera?”
“tu tu tu tu tu sei trè cool” disse Cristen con una espressione buffa
“Sei davvero tu? Wow non riesco a crederci ho trè cool davanti a me” disse Sheena con due occhioni spalancati
“allora sapete dov’era Billie ieri sera si o no?” chiese nuovamente con un’aria furtiva
“no, non lo sappiamo” disse Cristen
“Strano perché ieri sera vi ho viste e lui era davanti a voi” replicò il batterista
“Secondo me si è accorto che stavamo seguendo Billie” sussurrò Sheena
“Ma no! Non me ne sono resa conto!” disse Cristen
“Allora che canzone portate?” chiese Trè
“Basketcase” disse Sheena
“Ah bello! Allora buona fortuna!” si allontanò e andò dagli altri e due.
Rimasero dietro al palco ad accennare la canzone quando uno degli addetti le chiamò per dirle che toccava a loro due.
Billie faceva avanti e dietro per il backstage e lo sentirono dire: “Strano hanno portato le canzoni di tutti gli artisti ma dei Green Day non si è visto ancora nessuno”.
Le due ragazze si guardarono e salirono in fretta sul palco.
“Allora ragazze che canzone portate?” disse la direttrice dell’organizzazione di quello stage
“Basketcase dei Green day” Disse Sheena
“Bene manca la batteria giusto?” chiese la direttrice
“Si” rispose Cristen
“Va bene vi mandiamo qualcuno”.
Quando le due salirono sul palco notarono che la loro band preferita era proprio sotto al palco a fissarle e si bisbigliavano qualcosa.
Iniziarono a suonare, Sheena aveva una forza dentro che non aveva mai avuto mentre Cristen era un po’ preoccupata. Tutti guardavano interessati e le due ragazze fecero scintille. Quando finirono la performance si sedettero dietro al palco.
“Come mai sei così preoccupata? È andata bene!” esclamò Sheena
“Ho sbagliato una nota” disse Cristen amareggiata
“Dai non penso che per una nota ci facciano fuori” replicò la ragazza.
“Ho sete mi accompagni al distributore in fondo al corridoio a prendere una bottiglietta d’acqua?” chiese l’amica
“Certamente” disse Sheena e poi si alzò.
Mentre Cristen infilava la moneta Sheena la interruppe: “Senti vado a cercare il bagno”
“ok fai subito” si raccomandò Cristen
Girava tutta la struttura ma non trovava il bagno così decise di lasciar perdere e di tornare dietro al palco, quando si girò per cambiare direzione urtò Mike.
“Oh mio Dio scusa! Non ti avevo visto! Aspetta ma tu sei Mike” disse tutta sorpresa
“No tranquilla non è successo niente, piuttosto siete state brave davvero non c’è lo aspettavamo, e… si sono io” disse il bassista
“Grazie detto da te è più che un complimento, prima mi sono trovata Trè davanti e adesso ho te insomma non riesco a crederci è da tempo che sogno di incontrarvi e finalmente è successo” disse tutta agitata
“Hahaha stai tranquilla! Tornate domani mattina alle 10.30 che iniziamo lo stage, questa era una specie di ammissione”. disse Mike
“Quindi possiamo andare via?” chiese Sheena
“Certo, siete state brave e siete state ammesse, ottimo lavoro ci vediamo domani!” disse andando via.
Sheena corse da Cristen a raccontarle il tutto, e tornarono a casa.
“Allora com’è andata?” chiese la zia
“Tutto bene ci hanno ammesse e dobbiamo tornare lì domani mattina alle 10.30” disse Sheena
“va bene allora andate a riposare” disse mentre le accompagnava in stanza. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Le due ragazze dormivano profondamente quando ad un certo punto Sheena in stato di dormiveglia sentì sbattere il portone. La zia era uscita e tutta assonnata guardò l’orario alla sveglia: 10.16
Svegliò subito Cristen che dormiva come un angioletto: “Avanti svegliati bella addormentata!”
“che vuoi?” disse l’amica tutta scocciata
“è tardi sono le 10.16” esclamò tutta agitata
“cavolo!” disse saltando dal letto
“vestiamoci e andiamo direttamente lì non c’è tempo per fare colazione” affermò mentre si vestiva.
Uscirono di casa correndo e arrivarono a 8th avenue serenade alle 10.35.
Erano le uniche due che erano in ritardo. Non passavano inosservate erano tutte sudate e con il fiatone per un certo momento si sentivano alcuni ragazzi che le prendevano in giro e si sentirono umiliate. La direttrice le prese da parte dicendo: “qui siamo seri, pretendiamo professionalità e se arrivate in ritardo beh mi dispiace un altro ritardo e siete fuori! Non basta solo la bravura, di talento ne avete da vendere ma non basta se volete arrivare in alto. Per questa volta ci metto una pietra sopra ma alla prossima vi sbatto fuori ..” venne interrotta quando Billie si avvicinò
“che succede?” chiese
“non possono arrivare quando vogliono loro devo essere in orario ogni qualvolta c’è lo stage!” esclamò arrabbiata la direttrice
“va bene ma un ritardo può capitare a tutti, per una volta non succede niente e poi le guardi si vede che hanno fatto una corsaccia nel venire qua in orario e poi per 5 minuti?”.Billie cercò di difenderle e poi le fece accomodare le fermò per un braccio e disse: “ e la prossima volta non mi seguite”.
“ci ha davvero toccato il braccio?” disse Sheena che stava per svenire, Cristen invece quasi non respirava più.
Rimasero a fissarlo, divisero i ragazzi in sezione: i bassisti da una parte con Mike, i batteristi con Trè e i chitarristi con Billie.
Erano le 11.40 quando a metà stage Sheena iniziò ad avere la bocca secca, ma nemmeno voleva chiedere di uscire a bere visto la figuraccia che aveva fatto prima.
Ai ragazzi era stato spiegato come suonare una canzone dei Green Day ed erano tutti molto bravi, imparavano in fretta ma a Sheena tormentava una cosa. Billie le si avvicinò e le disse:” ti è tutto chiaro? Hai difficoltà bisogno di qualcosa?” chiese tutto gentile
“non riesco a fare la parte che hai spiegato all’inizio” disse tutta timida
“va bene dai te la rispiego e poi la proviamo, ti vedo strana stai bene?” chiese lui tutto preoccupato
“ no a dire il vero mi dispiace per la figuraccia fatta prima e ci ripenso poi io non sono all’altezza di questo stage insomma mia zia mi ha iscritta perché sa che i Green Day sono la mia band preferita e voleva farmi una sorpresa, mi piace stare qui con voi a fare lo stage e mi piace suonare davvero ma sono pessimista e non c’è la farò mai.” Disse con gli occhi lucidi come se volesse piangere
“no dai non dire così piano piano con la pratica si impara non ti devi preoccupare non lo sai fare oggi, domani, dopodomani ma guarda forse il giorno dopo qualcosa uscirà” disse per tranquillizzarla.
Mike si avvicinò a Billie dicendo che poteva andare benissimo così, far fare una pausa ai ragazzi e farli tornare oggi pomeriggio.
“Va bene dillo anche a Frank” disse a Mike
“Senti per oggi va bene così oggi pomeriggio per le 15.00 ritornate così ti rispiego quella parte che non riesci a fare” la salutò e si allontanò.
Cristen e Sheena erano distrutte non volevano andare a casa ma volevano rimanere lì per evitare di arrivare un’altra volta in ritardo.
“Sto morendo di fame e di sete e soprattutto di vergogna” disse Sheena
“Dai non fa niente per il ritardo, per la fame e la sete invece..” replicò Cristen
“Dovrebbe pur esserci un fast food nelle vicinanze” dopodiché Sheena si alzò dai gradini della struttura dello stage sui quali era seduta e Cristen la seguì.
“Non c’è assolutamente niente ho visto io prima” esclamò l’amica
“Cosa? In che senso?” chiese Sheena
“Sai com’è ho sempre fame e quando sono in giro squadro ogni angolo per vedere se c’è qualche posto per mangiare e qui non c’è ne sono, casa nostra è lontana e guarda che ore si sono fatte” disse Cristen.
“Allora che facciamo?Rimaniamo qui a morire di fame? Che me ne frega di un altro ritardo! Ho fame e vado a casa se faccio tardi un’altra volta non mi importa!” disse Sheena, quest’ultima mentre stava per girarsi si trovò i Green Day dietro
“Siete ancora qui? Sono andati via tutti quanti” disse Mike
“Casa nostra è lontana, stamattina ci siamo alzate tardi siamo uscita di casa senza fare colazione e non c’è la facciamo ad andare a casa mangiare e a tornare un altro ritardo e chi la risente quell’isterica della direttrice” aggiunse Cristen
“Va bene ma non potete morire di fame, scusate ragazze ma perché non vi siete portate qualcosa da mangiare?” disse Billie
“Siamo uscite in fretta di casa non ci abbiamo pensato poi non solo non abbiamo nemmeno preso i soldi per mangiare quindi anche se ci fosse un posto non potremmo comunque mangiare” rispose Sheena
“Avete proprio un bel problema” commentò Trè
“Non trovo soluzione stasera quando torniamo a casa svaligiamo il frigo e le dispense” disse Cristen guardando Sheena
“Vivete insieme?” chiese Mike
“Si, a dire il vero a casa di mia zia insomma noi siamo italiane veniamo da Roma, ecco mia zia abita qui voleva farci una sorpresa iscrivendoci a questo stage e noi ne siamo felici le dobbiamo tanto per tutto quello che sta facendo per noi però siamo due stupide non pensiamo a niente e ci ritroviamo sempre in situazioni difficili” disse Sheena
“Ah ho capito vabbè comunque se state a digiuno, e non bevete cavolo crollerete quando andrete a suonare e poi non si può pensare lucidamente in queste condizioni, sentite se vi prestiamo qualche moneta vi arrangiate alla macchinetta  e domani c’è li restituite” propose Billie
“No no non possiamo accettare questo gesto ci fa piacere che vi preoccupate per noi ma davvero non è il caso insomma sono lusingata ma…” Mike la interruppe “non preoccuparti ecco andate” disse mentre i tre davano i soldi alle ragazze.
Dopo che soddisfarono i loro bisogni si prepararono per lo stage. La direttrice entrò per controllare che tutto fosse in ordine  e quando vide le due ragazze disse: “Cosa ci fate ancora qui?”
Cristen si alzò e rispose:”beh se siamo in ritardo non va bene in anticipo nemmeno ma io non lo so cosa pretende! Faccia pace con sé stessa!”
Sheena iniziò a ridere e sulla soglia dell’entrata c’era Trè che si gustava la scena e inziò a ridere anche lui, dopodiché la direttrice si dileguò.
Iniziarono ad arrivare altri ragazzi tra i quali il ragazzo che alla prova di ammissione suonò con loro Basketcase visto che mancava la batteria.
“Bene ragazzi riprendete le disposizioni di stamattina” disse Mike
“Allora dovevo spiegarti quel pezzo giusto?” disse Billie a Sheena
“Si, ho provato a ripassarlo a mente ma proprio non riesco a capirlo” rispose amareggiata Sheena
“Tranquilla fammi vedere più o meno dove riesci ad arrivare” disse cercando di incoraggiarla. Sheena iniziò a suonare e tutti quei pensieri, quel pessimismo che aveva dentro di certo non la aiutava ad avere buoni risultati.
“Vedi? Sono un’incapace, mi ci vorrà un’eternità” disse posando la chitarra
“Guarda che se molli così non c’è la farai mai, devi concentrarti solo su quello e cercare di dare il meglio, ci serve pratica ed esercizio, guarda se vuoi possiamo anche vederci fuori da qui per imparare a farlo, ma se tu ogni volta rinunci fai tira e molla tira e molla non migliori” replicò facendo un sorriso amichevole
“Ok ho afferrato, ma.. in che senso possiamo vederci anche fuori di qui? Non riesco a capire” chiese perplessa la ragazza mentre riprendeva lo strumento.
“Nel senso che per tre giorni lo stage non si farà perché questa struttura serve per un’altra cosa però insomma noto che se ti sto vicino qualcosa pure pure riesci a fare, ma se proprio hai difficoltà bisogna che ci vediamo in questi tre giorni e visto che io sono libero puoi venire da me, ma se ti azzardi a dire dove abito e mi ritrovo una folla davanti casa giuro che…” iniziò a ridere e non continuò la frase, guardò Sheena e anche lei inziò a ridere.
“Va bene ma… sono un po’ imbarazzata cioè tu sei il mio idolo mi fa piacere stare con te ma.. venire a casa tua dopo che mi hai difesa da una figuraccia, dopo che mi hai dato i soldi per mangiare insomma non me la sento tanto” disse arrossendo
“Ma non ti devi mettere in imbarazzo sei una fan e io aiuto volentieri i fan quindi non c’è problema se domani vuoi venire da me, la mattina verso le 10.00 va anche bene” e scrisse il suo indirizzo su un foglietto, glielo diede e si avvicinarono Cristen e Mike.
“Come va?” chiese Mike
“Bene grazie” replicò Sheena
“Domani alle 10.00 viene a casa mia che la aiuto perché ha difficoltà nel fare una cosa e visto che la struttura poi serve e per tre giorni non ci vediamo ho pensato: cavolo non posso lasciarla così” disse Billie
“Si anche Cristen ha un po’ di problemi ma non pensavo di farle venire a casa” rispose Mike tutto dubbioso
“Mike guarda apprezzo lo sforzo che stai facendo per me e per aiutarmi ma.. davvero non ne vale la pena” disse la ragazza
“Ma no ti aiuto volentieri insomma sei una fan” disse lui continuando a pensare.
“Va bene si è fatto tardi e sono stanco, stacco ci sentiamo domani!” disse dando una pacca sulla spalla di Mike
Sheena lo seguì correndo dopo aver messo apposto la chitarra.”Billie aspetta!”
“Dimmi” disse lui
“Senti ma sei proprio sicuro?”
“Beh ti ho detto di si, vuoi anche il mio numero per sicurezza?” Disse lui tirando fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni
“Ok” disse Sheena che tirò il cellulare fuori dalla custodia della chitarra.
Dopo che si scambiarono i numeri ognuno proseguì per la propria strada e Cristen e Sheena tornarono a casa distrutte come al solito.
La mattina seguente Sheena si svegliò presto, si lavò fece colazione e provò un  po’ con la chitarra, l’amica la osservava.
“Se devi andare da lui è inutile che ti consumi adesso le dita” disse Cristen
“Beh che ci posso fare sono agitata e non so neanche come mi devo vestire!” disse Sheena
“Cavolo prendi un jeans una maglietta qualsiasi le converse ed esci di casa!” poi si alzò e si diresse verso l’armadio di Sheena; prese la maglietta di american idiot, un pantalone nero attillato con le lampo di lato e strappato alle ginocchia, poi prese le converse rosse e una cintura con le borchie si girò e mise il tutto sul letto dell’amica.
“Così vai sul sicuro!”
Dopo che si vestì erano le 9.30 ed era sempre più agitata. Si diresse verso la sua borsa prese la somma che gli prestò Billie il giorno prima e li mise nella custodia della chitarra insieme al cellulare. Partì di casa da sola e riuscì ad arrivare a casa di Billie cinque minuti prima.
Pensava tra sé e sé: e se lo disturbo? E se sta facendo qualcosa di importante? E se poi è successo qualcosa e non è in casa? E se ho sbagliato indirizzo? Ma cinque minuti non sono niente alla fine cavolo me ne frega andò vicino al cancello e suonò al campanello. “Oh mio Dio cosa ho fatto? Ho suonato il campanello di casa sua!”
“Chi è?” chiese una voce femminile
“Sono Sheena, Billie mi ha detto di passare a quest’ora” Rispose tutta titubante
Alla fine si aprì il cancello ed entrò. Osservava ogni centimetro, le piaceva tanto il giardino insomma colorato e ben curato e si stava piuttosto bene lì.
Si avvicinò alla porta di ingresso e sull’uscio c’era Adrienne (la moglie di Billie) che stava sorridendo alla ragazza.
“Sei tu Sheena?” Chiese tutta gentile
“Si, sono io” rispose arrossendo
“Su non essere timida accomodati e non avere paura” disse ridendo
“E’ che è strano incontrare Billie che da un momento all’altro dice: oh vieni a casa mia” replicò cercando di essere più sicura
“Si, hai ragione ti capisco, comunque è dillà in salotto ti accompagno”
“Ti ringrazio” disse sorridendo
“Billie è arrivata!” esclamò  indicandola
“Ah bene! Come stai? Tutto bene?” chiese lui tutto contento
“S-s-si” fu l’unica cosa che riuscì a dire
“Va bene iniziamo subito, vieni accomodati” le disse sorridendo         
Prese la chitarra e dalla custodia estrasse i soldi: “tieni questi sono quelli che mi hai prestato ieri”
“ah me li hai riportati, mi piaci sei onesta” disse tutto soddisfatto
“allora…  fammi sentire che sei riuscita a mettere insieme” disse interessato
Sheena iniziò a suonare e andava piuttosto bene, Adrienne entrò in salotto e si accomodò vicino a loro, guardava Sheena suonare e sorrideva poi Billie si girò la guardò e le fece un cenno con la testa. Ma ecco che arrivata a quel punto si fermò.
“Ecco dove casca l’asino, allora guarda ti faccio vedere dall’ultima strofa” disse lui
Sheena stava per dargli lo strumento ma Billie la fermò e le disse: “No è personale non darlo a me, prendo la mia di chitarra” replicò serio
“Ok va bene” rispose la ragazza mentre si riavvicinava la chitarra
“Adie che per favore me la prendi tu?” disse sbattendo le ciglia
“Certo, quale ti prendo?” chiese lei
“Prendi quella del video di Oh love l’ho lasciata insieme a quella acustica”
“Va bene, torno subito” .
Sheena non riusciva a smettere di guardare il salotto, era così ordinato, spazioso e pieno di luce.
Billie la guardava a rideva. “Perché ridi?” chiese arrossendo
“No guadavo la tua espressione, è da quando sei entrata che non ti perdi una mossa e che guardi tutto nei minimi dettagli”
Sheena guardò i suoi occhi verdi e sorridenti, in lui leggeva una persona onesta, buona e con un gran cuore e pensava: “Cavolo Adrienne è davvero fortunata, chissà i figli dove saranno”.
I suoi pensieri furono interrotti dal cellulare di Billie che squillava, “scusa un secondo” disse lui
“Pronto? Si dimmi, va bene, stai tornando a casa? ok.. ah Joey tuo fratello Jakob è con te? Va bene, fate attenzione mentre tornate ciao!” attaccò il cellulare.
“Conosci Joey e Jakob sì?” chiese Billie
“Si cioè sono i tuoi figli se non sbaglio Joey è quello più grande” disse Sheena
“Si, proprio così”.
“Eccola tesoro” disse Adrienne dandogli la chitarra
“Grazie, ah a proposito Joey mi ha chiamato stanno tornando”
“Va benissimo.. volete qualcosa da bere?” chiese prima di andare in cucina
“Potrei avere un bicchiere d’acqua?” chiese Sheena
“Certamente, tu Billie vuoi qualcosa?”
“C’è la soda?”
“L’hai finita ieri sera”
“Davvero?”
“Si”
Billie annuì e disse “va bene allora… porta anche a me l’acqua”
“Allora adesso ti faccio vedere come si fa quella cosa abbiamo detto attacchiamo da quella strofa lì perfetto” disse tutto concentrato
Sheena lo guardava suonare e per un attimo volle saltargli addosso, abbracciarlo e ringraziarlo ma riuscì a trattenersi ma i suoi sforzi sembravano inutili.
“Prova tu ora, guarda ti svelo un trucco per fare questa cosa, quando arrivi a questa nota (disse prendendole la mano) sposta il polso un po’ più verso di me per evitare di prendere la corda dietro così poi non riscontri problemi alla fine dipende da come tieni il polso perché il resto lo fai abbastanza bene” si staccò da lei e osservò Sheena che teneva la posizione del polso come le aveva spiegato lui.
Sheena provò a suonare e andava meravigliosamente bene, e quel pezzo finalmente uscì.
Abbracciò Billie “Grazie! Grazie! Oddio ti ringrazio davvero tanto non so come avrei fatto senza di te!” disse la ragazza tutta felice.
“Di nulla ti serviva solo una spinta”.
Joey e Jakob entrarono nel salotto e a quel punto Sheena si sentiva persa, insomma di fronte a due suoi coetanei non sapeva come comportarsi.
“Ciao, chi sei?” disse Joey
“Mi chiamo Sheena e stavo facendo uno stage con vostro padre ma avevo delle difficoltà e Billie mi ha detto di passare stamattina per cercare di aiutarmi”
“Ah ho capito” il ragazzo si avvicinò e le strinse la mano “piacere Joey”, poi fu la volta dell’altro  “Piacere Jakob”
“Sheena se vuoi rimanere a pranzo da noi puoi tranquillamente” disse Adrienne
“Grazie, ma devo avvisare Cristen e mia zia” disse la ragazza
“Va bene fai pure” disse la moglie di Billie
Dopo aver detto tutto l’accaduto a Cristen e Angie, Sheena rimase a casa Armstrong.  

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Billie e Adrienne rimasero sul divano del soggiorno mentre Joey e Jakob avevano chiesto a Sheena di andare in giardino con loro.
“Quanti anni hai?” chiese Jakob
“16…” rispose Sheena
“Hai un accento diverso scommetto che non sei di qui vero?” disse Joey
“Si, sono Italiana, vengo da Roma”
“Capisco, qual è la tua band preferita?” chiese il fratello maggiore
“I Green day”
“Non l’avevo notato” disse Jakob ridacchiando.
Silenzio assoluto. Nessuno dei tre parlava, Sheena era in imbarazzo e non sapeva come comportarsi, aveva paura di osare troppo nel chiedere qualcosa o di metterli a disagio oppure dire qualcosa che li avrebbe infastiditi insomma.. magari conosceva bene la band dei Green day ma quando li aveva davanti a sé non sapeva come reagire.
“Che volete fare?” chiese Jakob
“Non so proponete voi per me va bene qualsiasi cosa” rispose Joey
“Non saprei” disse arrossendo
“Suoni la chitarra vero?” domandò Jakob
“Si..”
“Magari puoi farci sentire qualcosa, sempre se ti va ovvio” aggiunse Joey
I tre tornarono in casa e Sheena entrò nel salotto a riprendere la chitarra e quando tornò i due la fissavano.
“dove posso collegarla?” chiese la ragazza
Joey la prese “da qua faccio io”
dopo essersi sistemata Sheena iniziò a suonare Know your enemy, non si preoccupava di sbagliare oppure di sfigurare era una semplice ragazza con la passione per la chitarra che stava suonando davanti a due suoi coetanei.
“Sei brava” esclamò Jakob
“Si infatti, da quanto tempo suoni?” chiese il fratello minore
“Sono autodidatta”
“Anh” dissero i due assieme
“Ragazzi venite è pronto il pranzo” disse Billie
i tre si alzarono ma Sheena rimase perplessa con la chitarra in mano quando Billie la guardò rise e le disse: “ci penso io”.
Si accomodarono a tavola, Sheena rimase sorpresa dal vedere la cucina italiana.
“Wow non pensavo di trovare queste cose” esclamò la ragazza
“è per l’occasione, spero ti piaccia” disse Adrienne
“oh di sicuro” disse prendendo la forchetta.
Dopo il pranzo si accomodarono in salotto e Billie chiese a Sheena: “Senti visto che ormai hai imparato non penso che ci dovremmo rincontrare al di fuori della struttura dello stage, comunque mi ha fatto piacere passare il tempo con una fan, davvero e sei stata piuttosto brava”
“beh anche a me ha fatto piacere stare con voi insomma all’inizio ero rigida insomma non sapevo come comportarmi perché non capita tutti i giorni di ritrovarsi a casa del proprio idolo insomma io ancora adesso sono in imbarazzo…” e si fermò
“ma in imbarazzo di che? Siamo persone normali” disse Billie
“si ma tu e loro insomma non me lo sarei mai aspettato” rispose ridendo.
“Va bene vado, grazie di tutto non so come sdebitarmi insomma vi devo davvero tanto” disse abbracciando Billie
“tranquilla non l’abbiamo fatto per avere qualcosa in cambio, ci si vede!” rispose lui.
Sheena stava tornando a casa: erano le 16.00 e incontrò Trè con Mike, li salutò e loro si fermarono.
“Hey com’è andata, tutto bene?” chiese Mike
“S-s-s-si davvero b-bene”  rispose la ragazza che non aveva ancora realizzato di averli davanti
Trè la guardava con aria strana e Sheena rimase con uno sguardo perplesso,mentre Mike era sul suo piccolo mondo. Silenzio totale.
“perché mi fissi così?” chiese Sheena a Trè
“è la mia faccia, dovresti saperlo” rispose il batterista
“ah si è vero” e scoppiò a ridere, e Trè iniziò a fare lo stesso, “va bene… ci si vede!” disse Mike e i due andarono via.
Sheena tornò a casa e trovò Angie e Cristen sul divano con un cartone di pizza e una bottiglia di thè, “ciao sono tornata”
“ah finalmente, come è andata?”  chiese la  zia
“alla grande” rispose la ragazza
“vuoi della pizza? Un po’ è rimasta” disse Cristen
“no grazie, ho mangiato da loro, mi hanno invitata a pranzo”
“davvero? C’era solo Billie?” chiese l’amica
“ no c’era Billie con Adrienne e i figli”
“come sono i figli?” chiese la zia
“abbastanza tranquilli, poi sono gentili insomma sono brave persone sono stata bene.”
“perfetto, che facciamo domani?” chiese Cristen
“che ne dici di andare in spiaggia?” propose Sheena
“si ci sto, andiamo di mattina, si sta meglio..”
“va benissimo, al ritorno ho incontrato Mike e Trè, Trè è davvero strano ma mi piace quella sua espressione insomma un batterista così dove lo trovi?”
“hahaha è vero” disse Cristen.
Nel pomeriggio le due provarono la canzone che stavano studiando allo stage, entrambe erano migliorare e  riuscirono a suonare il tutto senza alcun problema.
Andarono a letto presto quando ad un certo punto nella notte sentirono strani rumori. Cristen sobbalzò e si avvicinò al letto di Sheena.
“Sheena svegliati, dai!” le disse sussurrando
“che succede?”
“c’è qualcuno” disse Cristen tutta allarmata
“sei sicura che non è Angie?”
“si ho sentito dei rumori strani”
“ma in casa o fuori casa?” chiese Sheena
“fuori casa”  
“beh finchè è fuori non c’è nessun problema”
“non lo so ho paura” disse mentre si metteva il lenzuolo in faccia
“va bene ho capito scendo a controllare” disse la ragazza mentre si metteva addosso una felpa
“no non andare da sola vengo anche io”
Controllarono la casa e non c’era nessuno. Allora Sheena andò a controllare l’ingresso, aprì la porta e c’era sua zia che stava caricando delle cose in macchina.
“Visto? Che ti avevo detto che era mia zia?”
“Oh Cristo per poco non mi veniva un infarto” disse Cristen sedendosi sulla panchina all’ingresso
“Ragazze che ci fate quì? Andate a dormire”
“Zia ma che stai facendo?”
“Ragazze c’è stato un problema e dobbiamo ritornare in Italia.. mi dispiace”.
“Cosa? Cos’è successo?” chiese Sheena
“Niente domani mattina vi spiego, il volo ci sarà alle 14.20 quindi.. mi spiace per lo stage ma davvero non possiamo trattenerci.”
Le ragazze rientrarono in casa dispiaciute e nessuna delle due riusciva a chiudere occhio.
Erano le 05.00 del mattino quando Cristen disse: “Però che cosa strana”
“Cosa?” disse Sheena appoggiandosi su un fianco
“Qualche giorno fa eravamo a scuola a sbuffare perché volevamo andare in vacanza, poi siamo tornate a casa e c’era tua zia che ci diceva: andiamo ad Oakland, è una sorpresa però portatevi gli strumenti, poi siamo arrivate qui abbiamo scoperto lo stage con i Green Day, abbiamo suonato davanti a loro Basketcase abbiamo incontrato i nostri idoli, tu sei persino andata a casa di Billie poi durante lo stage Mike scherzava con me perché ha capito che se voglio imparare bene devo imparare scherzando e adesso… tutto è cambiato domani a quest’ora saremo nei nostri letti a Roma a rigirarci e a pensare ai bei momenti. Non li vedremo mai più ne sono sicura. E di una cosa anche sono sicura”
“Quale?” disse Sheena
“Non dimenticherò mai la faccia di Trè quando ci ha scoperto che stavamo seguendo Billie”
“Hahaha ma tu l’avevi visto?” chiese Sheena
“No a dire il vero no”
“Ma Billie che ci afferra per un braccio e ci dice: la prossima volta non mi seguite?”
“Quella neanche la dimenticherò, una cosa che non mi mancherà sarà la direttrice dell’organizzazione!” esclamò Cristen
“vero vero… comunque andiamo lo stesso in spiaggia”
“si… provo a chiudere occhio per qualche minuto visto che è già mattina” concluse l’amica.
La mattina dopo le due si prepararono con calma, e scesero in spiaggia.
Cristen stava stendendo gli asciugamani mentre Sheena si stava mettendo la crema, la raggiunse e disse: “Sheena, hai visto com’è l’acqua?”
“No ho appena messo la crema penso che resterò seduta per qualche minuto e poi andrò a vedere”
“Va bene allora ti seguo”
“Sheena!” si sentì chiamare, le due ragazze si girarono e Cristen esclamò: “Oh mio Dio ma quello non è il figlio di Billie.. come si chiama? Me lo dimentico”
“Jakob”
“Si ecco proprio lui”
Il ragazzo si stava avvicinando e le due ragazze fecero lo stesso.
“Anche tu qui?” disse Sheena
“Si sono con mio fratello.. tu chi sei?” chiese il ragazzo
“Sono C-c-c-risten l’amica di, l’amica di, l’amica di cosa, si lei.. l’amica di questa” rispose tutta emozionata
“Sei più strana di lei.. comunque che si dice?”
“Niente solo brutte notizie” disse Sheena triste
“Che è successo?”
“Oggi alle 14.20 abbiamo il volo per l’Italia non so è successo qualcosa e nostra zia non c’è ne ha ancora parlato ma la cosa peggiore è che non faremo più lo stage con i Green day insomma.. peggio di così non poteva andare” concluse sedendosi a riva
“Mi dispiace… quindi è l’ultimo giorno che siete qui?” chiese sedendosi accanto a lei
“Si” rispose Cristen
“Cavolo non ci voleva..” disse Jakob.
Sheena inziò a piangere quando Joey si stava avvicinando
“Ciao! Mamma mia… che facce.. che è successo?” chiese il ragazzo
“è l’ultimo giorno che rimangono qui perché oggi pomeriggio ritornano in Italia, dice che è successo qualcosa e quindi non possono continuare lo stage”
“mi dispiace tanto… “
“anche a noi” disse Sheena piangendo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


“Non fare così dai” disse Jakob per consolarla
“Mi dispiace tanto per tutte e due, tu sei…” e Joey rimase perplesso
“Sono Cristen”
“Piacere.. non ci voleva proprio… Jakob si è fatto tardi papà, e mike ci aspettano, fate buon  viaggio e… non so che dire mi dispiace insomma è da poco che vi conosco ma tipo con te Sheena sono stato bene ho pensato: cavolo un’altra amica, che bello!”
Sheena si alzò e abbracciò Joey “grazie ma non devi preoccuparti”
“e invece ci preoccupiamo e come per tutte e due” disse Jakob
“sentite.. dite a vostro padre questa cosa insomma… non voglio disturbarlo”
“va bene.. ci ha fatto piacere conoscervi” disse Joey
“ciao e statemi bene!” esclamò Jakob.
Le due ragazze tornarono a casa dispiaciute e prepararono le valigie. La zia salì al piano di sopra, aprì la porta lentamente per non attirare l’attenzione delle ragazze, ma fu tutto inutile.
“a che punto siete?”
“abbiamo fatto scendiamo” disse rattristata Cristen
“grazie di tutto zia davvero! Senza di te non avrei mai incontrato i miei idoli e non sarei venuta qui. Vale anche per Cristen”
“lo so e mi dispiace davvero tanto ragazze ma c’è stata questa emergenza e non si poteva più continuare”
“ma di che si tratta zia?”
“non voglio essere io a dirvelo, i vostri genitori vi aspettano all’aeroporto ve lo diranno loro”
“ah va bene…” disse Sheena.
Presero l’aereo ed entrambe le ragazze guardavano il panorama, nessuna delle sue spiccicava una sola parola, nessuna delle due che si staccava per un secondo dal finestrino. Quella scena era davvero triste. Vedere due ragazze che andavano via da ciò che amavano e vedevano i loro sogni andati in fumo per una notizia che ha mandato tutto all’aria.
C’erano i genitori ad aspettarle all’aeroporto e appena arrivate le ragazze li abbracciarono.
“Sheena ci sei mancata!” esclamò la madre
“Come stai Cristen?” esclamò la madre di quest’ultima
“Tutto bene… qual è la brutta notizia?” chiese Sheena, i genitori di entrambe e Angie si guardavano intorno e ad un certo punto il padre di Cristen prese la parola: “Ecco.. Cristen io non so come dirtelo… il mio capo mi ha promosso e… dobbiamo trasferirci a Milano, domani mattina devo essere già sul posto di lavoro e dobbiamo partire per forza stasera” dopodiché abbassò lo sguardo dispiaciuto. Cristen inziò a piangere e Sheena non batteva ciglio
“no papà no io non posso abbandonare la musica, la mia scuola e Sheena che è l’unica amica che ho avuto fino ad ora no non posso voglio rimanere qui”
“tesoro ci dispiace anche noi non sappiamo come fare insomma… deve trasferirsi tutta la famiglia”
“Cristen…” disse Sheena abbracciandola
“Sheena promettimi che non appena finita la scuola che saremo maggiorenni ci rincontreremo e sfonderemo nel mondo della musica, è una promessa che devi fare e che devi mantenere ti prego” disse Cristen stringendole le mani
“te lo prometto” rispose Sheena piangendo.
Un ultimo abbraccio e le due si divisero. Non appena arrivate a casa Sheena filò in camera sua a sistemare le cose messe nelle valigie. Sistemò con cura i vestiti, la chitarra e si buttò sul letto; prese il cellulare per inviare un messaggio a Cristen ma il telefono era scarico e la ragazza arrabbiata lo lanciò contro l’armadio.
“Sheena..” disse madre entrando nella stanza
“dimmi”
“visto che la scuola si chiude la settimana prossima.. volevo chiederti se domani te la sentivi di andarci”
“Si… tanto che rimango a fare qui a casa? Cristen è partita e non torna più” in seguito la ragazza scoppiò in un pianto tremendo e la madre si sentì impotente e dispiaciuta al tempo stesso.
“Scommetto che non scendi per la cena… comunque cerca di riposare, buonanotte piccola mia”,le diede un bacio sulla fonte, uscì dalla stanza e chiuse la porta.
La mattina dopo Sheena alle 07.45 stava già andando a scuola (le lezioni iniziano alle 08.00), era tutto diverso, di solito la mattina aspettava Cristen che scendeva dal bus della scuola e andavano insieme a piedi, poi entravano insieme in classe e si sedevano allo stesso banco, invece quella mattina Sheena era sola, triste e il mondo non la vedeva (come al solito), entrò in classe triste e si mise al solito posto. Non voleva guardare quello spazio vuoto senza la sua migliore amica, ma i suoi pensieri svanirono quando il gruppetto “popolare” le si avvicinò per romperle le scatole.
“Allora sei andata ad Oakland con la tua amica, e dov’è adesso l’hai lasciata lì? Oppure non ti sopportava e ti ha mandata via? Ti ha rispedito qui come una semplice cartolina?” disse Anna una ragazza alta, snella, bionda e con occhi azzurri e vestita tutta firmata
“Lasciami in pace non è giornata e adesso che ti ho visto vorrei rimettere”
“calmati e abbassa la cresta, ah no tu vai appresso al punk non puoi abbassare la cresta” disse l’amica Francesca
“Sapete cosa vi dico? Mi sono stancata di voi! E di tutto questo schifo! Mentre voi eravate qui a parlare male di me e della mia amica io ero a Oakland a suonare con i Green Day e non solo, ma sono anche andata a casa di Billie Joe Armstrong” disse alzandosi di scatto e alzando il tono
Tutta la classe iniziò a prenderla in giro, a ridere di lei e a dire strane cose.
“Ma per favore raccontala a qualcun altro come se Billie adesso prende una a caso per  invitarla a casa sua! Hahaha sei ridicola, e poi chi sei tu per frequentare uno come lui?” disse Francesca
“Ma per favore, lui non si crea tutti questi problemi è una persona gentilissima, solare e di certo è meglio di tutti voi messi assieme” rispose Sheena.
Durante le lezioni la ragazza non seguiva e i professori la riprendevano più volte, non si era nemmeno portata i libri,si era messa ad un angoletto e guardava fisso lo schermo del cellulare nell’attesa di un messaggio dell’amica ma nulla, stava guardando il vuoto.
Prese il cellulare e iniziò a guardare tutti i messaggi di Cristen, poverina voleva piangere ma in quella classe di demoni proprio non le era permesso, e poi lei aveva la reputazione di quella emarginata dalla società e acida con tutti, tutti tranne la sua migliore amica. Continuava a guardare i messaggi e non si era resa conto che alle 03.48 ne aveva ricevuto uno. Era Billie. A quel punto Sheena si ricordò di quando si erano scambiati i numeri per via dell’invito che il chitarrista le aveva proposto. Lo aprì e c’era scritto: “Hey Joey e Jakob mi hanno detto cosa è successo, è terribile e mi dispiace tanto, eri migliorata moltissimo e davvero non so che dire. Spero che ci rincontreremo, magari a qualche concerto! O forse verrò in Italia e mi incontrerai per strada come è successo la prima volta a Oakland. Per essere una fan mi sono davvero affezionato a te, dal primo momento che ti ho vista mi hai ispirato simpatia e mi rattrista che tu sia dovuta andare via così di corsa.. ma che vogliamo fare? Anche io sono sempre di corsa tra tour, studio di registrazione, interviste, servizi fotografici, video musicali e tante altre cose. Sai credo che tu abbia la stoffa per diventare ciò che sogni quindi un consiglio che do a te e alla tua amica Cristen: non mollate, perché siete grandi. Con tanto affetto dai Green Day e famiglia.”
A quel punto Sheena si stava per commuovere quando l’atmosfera venne interrotta dall’insegnante che le si avvicinò. La ragazza alzò lo sguardo e non sapeva cosa fare, poi il prof disse: “Sheena non ti è permesso usare il cellulare in classe, da qua che te lo sequestro. Dì ai tuoi genitori di venire domani a prenderlo in presidenza”
“no prof aspetti, lei non capisce devo uscire a fare una telefonata, è urgente!” disse la ragazza urlando
“non voglio sentire nulla, nelle ore di lezione non ti è permesso usare il cellulare, se devi chiamare urgentemente qualcuno chiedi il permesso di uscire e vai in segreteria alunni” rispose l’uomo
Sheena si alzò violentemente e andò vicino alla cattedra “signorina non faccia questi scatti con me!”
“me ne frego di lei e di tutta la sua autorità, adesso mi ridia il cellulare, è una cosa urgente!”
“Sheena stai rischiando la nota sul registro, o vuoi andare direttamente dal preside?”
“mi porti anche dal primo ministro ma io da qua non mi muovo fino a quando non mi ridà il cellulare”
“adesso basta convoco i tuoi genitori, non accetto un simile comportamento! E poi alla fine dell’anno?! Ma stiamo scherzando?!” disse l’insegnante urlando.
Sheena si trovava in presidenza con il professore, il preside entrò: “oh buongiorno professore, che cosa è successo?” chiese gentilmente
“questa ragazza si è scagliata contro il sottoscritto, rivolgendo delle offese” disse l’insegnante
“ma quali offese? Lei è pazzo!” esclamò la ragazza
“vede? Io non riesco a tenerla a bada continua a rispondere e a ribellarsi”
“Va bene Sheena mi dici cosa è successo?” chiese gentilmente il preside
“Allora durante la lezione, mi è arrivato un messaggio e io impaziente di leggerlo l’ho aperto, il professore mi si è avvicinato dicendo che mi avrebbe sequestrato il telefono chiamando i miei genitori i quali domani mattina…” venne interrotta dal preside “si per riprenderlo, vai avanti”
“il problema è che devo fare una chiamata urgente ma questo qua non mi ha dato modo, e visto che non mi ha lasciato altra scelta mi sono alzata, sono andata vicino alla cattedra pretendendo di riaverlo indietro”
“va bene capisco che dovevi fare una chiamata urgente ma questo non era il modo di rivolgersi ad un insegnante”
“ok va bene lo capisco ma è davvero importante io devo riaverlo indietro, la prego ero fuori di me e ho reagito senza pensare ma è urgente la prego mi ridia il cellulare”
“va bene Sheena per questa volta chiuderò un occhio ma la prossima volta chiedi cortesemente di uscire e usi il telefonino ci siamo intesi?”
“si! La ringrazio!” disse la ragazza prendendo il cellulare e uscendo dalla presidenza.
La ragazza si chiuse in bagno e chiamò Billie, quando si accorse che Billie vive in America e quindi doveva pagare per le chiamate estere, e lei non aveva soldi nel cellulare.
“fanculo tutti, fanculo tutto mondo infame” disse a bassa voce
Inviò un messaggio alla madre dicendo di venirla a prendere prima. E così fu’.
“Mamma senti devo fare una chiamata ad una persona che vive in America, potresti farmi una bella ricarica?” disse mentre era in macchina
“A chi devi chiamare?” chiese la madre perplessa
“a zia…”
“va bene mi fermo al tabacchino giù a quell’angolo tu aspetta in macchina.” Disse la madre uscendo dall’auto.
Il cellulare di Sheena squillò: “pronto?”
“Billie sei tu, grazie al cielo qualcosa di buono”
B: “Ti è arrivato il messaggio di ieri sera?”
S: “Si, ma non ho potuto risponderti insomma sono senza un soldo al cellulare”
B: “Ah perfetto, come stai?”
S: “Male anzi malissimo ancora non ci credo e per la cronaca oggi sono stata sbattuta anche in presidenza”
B: ”Che hai combinato?”
S: “Ho letto il tuo messaggio mentre il professore spiegava, è venuto vicino a me, mi ha sequestrato il cellulare  e io gli ho detto che doveva ridarmelo perché era una cosa urgente ma non ha voluto sentire ragioni, mi sono alzata sono andata alla cattedra a ribellarmi e mi ha portato dal preside, la buona notizia è che il preside ha chiuso un occhio e m ha ridato il cellulare. Ho chiamato mia madre per dirle di venirmi a prendere prima e infatti sono appena uscita da scuola”
B: “Inizia bene allora la giornata, io invece sono in studio di registrazione”
S: “Beato te”
B: “Si, ma fa caldo, si soffoca qua dentro, credo che uscirò a prendere qualcosa da bere e poi ritornerò, non ho fatto neanche una pausa”
S: “Non ti stressare, ti vogliamo sveglio e pimpante!”
B: ”Lo so ma quello che stiamo facendo è una sorpresa per voi fan quindi…”
S: “Cioè?”
B: “Un nuovo tour probabilmente tra quattro mesi saremo in giro giusto una settimana per finire lo stage, perfezionare alcune cose e poi un po’ di relax prima di partire, poi ovviamente proveremo fino a tardi”
S: “Siete grandi ricordatevelo!”
B: “Grazie, adesso vado è tornato Trè e dobbiamo finire degli arrangiamenti”
S: “Buon lavoro a tutti”
B: “Grazie, ciao!”
“Con chi parlavi al telefono cara?” disse la madre entrando in auto
“Cristen..”
“Che ti ha detto?”
“Niente è caduta la linea”
“Capisco, andiamo a casa che mi aiuti a preparare il pranzo” disse la madre mettendo in moto
“Yuppi…” disse Sheena sbuffando.
Dopo il pranzo Cristen la chiamò
C: “Hey come va?”
S: “Uno schifo”
C: Si, ti capisco… io mi sono fatta trasferire dalla mia scuola a questa qua a Milano”
S: “Quindi è definitivo che tu rimani lì”
C: “Si.. hey però guarda quando ci danno le vacanze potresti tranquillamente venire da me”
S: “Prima mi ha chiamata Billie”
C: “Ah novità?”
S: “Tra quattro mesi faranno un tour, che ne dici ci andiamo al concerto?”
C: “Si, insomma se si può certamente”
S: “No, non è se si può, noi ci andremo lo stesso costi quel che costi, arriveremo nelle prime file va bene?”
C: “Va bene ci sto! Senti devo uscire a comprare delle cose ci sentiamo ciao!”
S: “Ciao!”
Passarono i mesi e Sheena continuava a suonare la sua chitarra, voleva chiamare Billie ma aveva paura di disturbarlo e di essere invadente. Una bella mattina di marzo la ragazza andò sul sito ufficiale dei Green Day, e urlò dalla gioia quando lesse che a breve sarebbero venuti a Roma per un concerto. Non stava più nella pelle doveva chiamare Cristen.
C: “Ciao Sheena! Che piacere sentirti!”
S: “Piacere mio, ho una notizia da darti”
C: “Dimmi pure”
S: “I Green day a breve suoneranno a Roma”
C: “Ah ho già capito.. tu vuoi andare al concerto e non vuoi sentire ragioni”
S: “Esatto”
C: “Si ma quanto costa il biglietto?”
S: “Qui c’è scritto 50,60”
C: “Cavolo metti i soldi per il viaggio, il biglietto insomma… no me la sento di chiedere ai miei”
S: “Almeno provaci dì loro che è un’occasione per rivederci”
C: “Il punto p che a casa non ci sono quasi mai e a breve c’è una gita scolastica”
S: “Ci andrai?”
C: “Mi hanno dato i soldi per quella”
S: “Ah…”
C: “A meno che..”
S: “A meno che cosa?”
C: “A meno che io non mi faccio ridare i soldi indietro dal professore dicendo che non vado più alla gita, così facendo potrò venire da te a Roma facendo finta di stare in gita e invece sono al concerto dei Green day”
S: “No, è troppo pericoloso”
C: “Dai lasciamelo fare, so quanto significa per te”
S: “Va bene, ma se succede qualcosa io non voglio sapere niente”
C: “Mi metto all’opera ciao!”
e riagganciò il telefono. Il giorno dopo Sheena fece finta di stare male e non andò a scuola, aspettava con ansia la chiamata da Cristen e non se la sentiva di stare in classe con un pensiero che l’avrebbe tormentata per tutta la giornata.
“Ti senti meglio?” chiese la madre
“Si, senti mamma… c’è un concerto dei Green day a Roma a breve.. il biglietto sta 50,60 e Cristen ha chiesto ai suoi genitori di farla venire qui per l’occasione… che ne dici?”
“Non mi sembra il caso insomma dove le fanno le tappe?”
“Roma, Bologna, Bolzano e Trento”
“Ah… beh se vuoi raggiungerla e andate a Bologna tutte e due che male c’è?”
“Nessuno va benissimo, a Bologna c’è il 28 marzo a Roma il 26”
“Va bene ti do i soldi per Bologna, così la raggiungi lì. Chiamo i genitori di Cristen”
Sheena saltò dal letto “no mamma tranquilla mi ha detto che ne avremmo riparlato oggi pomeriggio quindi stai tranquilla”
“va bene mi voglio fidare, stai già meglio si vede”
“ehm…”
“volevi saltare la scuola?” chiese la madre guardandola come per dire: ti ho scoperto
“ no macchè io adoro stare sui libri, adoro sedermi dietro al banco a sentire tizi che parlano di cose strane per 5 o 6 ore di fila.. no.. cosa ti fa pensare che io abbia fatto finta di sentirmi male?”
“Sheena al figlio muto lo capisce la mamma ricordati gli insegnamenti di tua nonna!”
“ah si… che risposi in pace” e dopo aver detto questo la madre uscì dalla stanza.
Squillò il cellulare:
C: “Sheena c’è l’ho fatta ho detto ai miei che la data è stata spostata però non so che giorno c’è il concerto… che facciamo?”
S: “Il 28 a Bologna mia madre ha detto che mi manda là”
C: “Ah quindi ci incontriamo a Bologna..”
S: “Si per forza”
C: “Va bene allora ci vediamo ciao!”
S: “Ciao!”.
Eccolo arrivato quel giorno tanto atteso, Sheena alle 06.00 di mattina stava aspettando il treno che la portasse a destinazione. Faceva freddo e non vedeva l’ora di partire. Salì sul treno e lo trovò affollato, possibile che erano tutti lì per il concerto?
Arrivò quasi agli ultimi posti e si sedette in disparte in un angoletto a fissare il finestrino mentre ascoltava la musica. Arrivò a Bologna entro quattro ore alle 09.00 era già lì e Cristen era già arrivata da parecchio tempo e la stava aspettando. Le due si abbracciarono e presero un taxi che le portò alla struttura del concerto. Per fortuna c’era poca gente a fare la fila insomma alle 10.00 uno si aspetta una gran folla e invece stavano arrivando tutti nello stesso momento.
“Vorrei prendere almeno qualcosa alla bancarella ma se mi muovo mi prendono il posto” disse Sheena
“Facciamo così vai prima tu e poi io così nessuna delle due perde il posto” propose Cristen
“Perfetto”. Sheena si presentò con due magliette, tre plettri e 4 spillette più una fascia, mise tutto nella borsa che si era portata insieme ad una bottiglietta d’acqua e al portafoglio.
“Perfetto aspettami qui adesso vado io”.
Aspettarono tutta la giornata sotto al sole, tutti quelli che erano la a fare la fila iniziarono ad innervosirsi. Erano le 20.00 e non avevano ancora aperto per far entrare tutta quella gente. Entravano a gruppi e dopo aver fatto vedere il biglietto Sheena e Cristen partirono a fare una tremenda corsa per arrivare sotto al palco. Sheena cadde, ma non le importava si alzò e riprese a correre. Ecco le prime file tanto desiderate. Si inchiodarono davanti alle transenne e… 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ed ecco che il concerto stava per iniziare.
I green day salirono sul palco carismatici, pieni di energia (come al solito), Billie aprì il concerto con una specie  di discorso: “Sapete… c’era uno stage a Oakland un anno fa, lì ho incontrato dei ragazzi davvero capaci e promettenti, ognuno suonava con un proprio stile ed erano tutti davvero grandiosi. Lì ho conosciuto una ragazza, non riusciva a fare un pezzo e allora mi sono messo vicino a lei, ho iniziato a spiegarle e non ci riusciva comunque. È venuta a casa mia e lì abbiamo avuto tempo per provare e alla fine c’è riuscita. Ha conosciuto la mia famiglia e questa ragazza è davvero speciale, è una fan speciale come tutti voi che oggi siete qui a vivere questo concerto come se fosse l’ultimo. Quella ragazza, si chiama Sheena… è dovuta andare via a causa di un’emergenza e non ha potuto finire lo stage che le avrebbe aperto le strade del successo a lei e alla sua amica Cristen. Sheena alla chitarra e Cristen al basso. Questa storia di due amiche che cercano di fare musica insieme sacrificandosi mi ricorda tanto ciò che abbiamo vissuto io e Mike, ragazze ovunque voi siate, sappiate che i Green day sono dalla vostra parte e che vi sostengono quindi non mollate. Non vale solo per loro due ma vale per tutti quelli che hanno visto i loro sogni e le loro speranze morire da un giorno all’altro esattamente come queste due ragazze, tenete duro e andate avanti.”
Finito il discorso Sheena si commosse e Cristen l’abbracciò:
“Si è ricordato di noi due” disse Cristen
“Davvero non pensavo che una cosa del genere accadesse”.
Durante i primi minuti del concerto le due ragazze potevano dire: sto vivendo adesso!
Sheena cercava di attirare l’attenzione di Billie e Mike, avrebbe provato anche ad attirare l’attenzione di Trè ma poverino era in fondo alla batteria non l’avrebbe mai vista la sua faccia era ricoperta da un piattello. Billie si avvicinò al pubblico: “Chi vuole salire a suonare la mia chitarra?”
Sheena allora iniziò a saltare e a cercare di attirare la sua attenzione: “Billie!” lo chiamava dalla prima fila,  poi quando Billie faceva avanti e indietro per il palco e guardava le prime file, la vide e sorrise: “tu vuoi salire sul palco?” Sheena annuì ma non aveva capito che la star c’è l’aveva con una ragazza dietro di lei, quando la ragazza salì sul palco, Billie si girò e diete un cenno di testa a Sheena come per dire: ti ho vista.
A quel punto iniziò a pensare alle peggio cose e Cristen la guardava ridendo
“cavolo ma m’è l’ha fatto apposta?”
“hahahaah direi di sì, ma non preoccuparti dopo il concerto andiamo di nascosto nel backstage, non penso che facciano commedia insomma” rispose l’amica.
Alla fine del concerto le due ragazze rimasero appese alla transenna per la troppa stanchezza, quando sfollò e vide che le guardie di sicurezza giravano intorno al palco per vedere se era rimasto qualcuno, le due ragazze fecero il giro del palco.
Transenne e guardie ovunque, non sapevano cosa fare, allora a quel punto provarono a strusciare sull’erba per evitare di essere viste, Cristen arrivò quasi all’entrata e riusciva a vedere la sua band preferita, Sheena però rimase parecchio indietro così si alzò e corse dall’amica ributtandosi a terra. Non vedendo la mano di Cristen però ci si buttò sopra e quest’ultima urlò: “Ahia Sheena!”
Le guardie si avvicinarono e le alzarono da terra
“Oh no vede non è come sembra”disse Sheena
“Non è come sembra? Stavate per entrare non è così?” disse la guardia
“No è che… Mike! Billie! Trè!” urlò Cristen
“Non si girano Cristen urliamo insieme” disse Sheena
Dopo svariati tentativi di ribellione e cercando di urlare i nomi dei membri della band, le due vennero cacciate.
“Non mi arrendo così” disse Cristen
“Siamo fuori dalla struttura!” esclamò Sheena
“E se ci riproviamo? Magari ci arrampichiamo sugli alberi”
“Proviamoci” disse Sheena
Entrarono di nuovo all’interno della struttura e i Green day stavano scherzando tra di loro, le due ragazze iniziarono ad arrampicarsi sugli alberi e riuscirono ad arrivare all’entrata del backstage (il concerto era all’aperto), quando Sheena disse:
“per entrare ci dobbiamo buttare dall’albero e correre verso di loro c’è la faremo mai?”
“si, ricordati quello che ci hanno detto i Green day: siamo forti” disse l’amica
“va bene al mio tre: uno… due…. Tre!” quando Sheena esclamò il tre le due si buttarono dall’albero e le guardie le videro comunque.
“Hey ancora voi due?!”
“Corri!” esclamò Sheena
Le due iniziarono a correre come se stessero per vincere una maratona. I membri della band erano lì tranquilli che sorseggiavano qualcosa da bere, quando Billie si accorse del casino e si alzò voltandosi, vide Sheena che gli saltò addosso
“Billie!” esclamò la ragazza urtandolo a terra
“Hey ma che ci fai qui?” esclamò lui
“S-s-solo un sec-se-secondo” disse sfiatata
“Oddio ho perso un polmone” disse Cristen
“Queste due si sono intrufolate, è meglio che le cacciamo” disse la solita guardia
“No aspetta lasciale le conosciamo” disse Trè
“Certo che siete terribili” disse Mike ridendo
“Ok… voi non immaginate che cosa abbiamo dovuto fare per venire quì” disse Sheena
“Cosa?” chiese Mike
“Allora io in questi giorni dovrei essere a fare un campo-scuola o meglio i miei genitori sanno che è così perché non mi avrebbero mai mandata ad un concerto da sola” rispose Cristen
“Quindi aspetta… fammi capire… tu hai detto ai tuoi che sei ad un campo-scuola e invece hai inventato una serie di scuse per venire qua da sola per incontrare Sheena e noi, scusa ma se state nella stessa città perché hai fatto una cosa simile?” disse Trè
“Lei è un anno che si è trasferita a Milano e io sono rimasta sola a Roma e infatti quando ho letto sul vostro sito che c’erano le date in Italia l’ho subito chiamata per cercare un modo per rivederci”
“Ragazze è pericoloso e se fosse successo qualcosa?” disse Mike
“Io gliel’ho detto ma lei non ha voluto sentire ragioni” rispose Sheena
“Sheena posso parlarti in privato?” chiese Billie
“Certo”
“Vieni nel mio camerino” disse prendendola per un braccio.
Arrivati nel camerino la fece accomodare su un divano. La guardò, le sorrise e iniziò a parlare: “sai… scusa se non ti ho fatta salire sul palco ma io e te ci siamo già incontrati a Oakland quindi pensavo fosse giusto far salire qualcun’altra”
“no tranquillo l’avevo intuito, non me la sono presa” disse sorridendo
“va bene quello che volevo dirti… è…” le si avvicinò in modo strano e Sheena iniziava a pensare alle peggio cose
“Billie non soffermarti dillo e basta”
“vuoi venire con me a Oakland? Tu e Cristen insomma quel ragazzo che ha suonato basketcase con voi vi cercava ma quando gli ho dato la notizia lui ci è rimasto male, voleva fondare un gruppo con voi perché davvero voi tre insieme avete fatto scintille, io adesso ho il suo numero di telefono così se nel caso ci saremo sentiti glielo dicevo”
“mi piacerebbe, ma i nostri genitori non sanno nulla” disse Sheena
“dite la verità e venite a Oakland, Sheena io a te ci tengo tu sei geniale” disse prendendole la mano e avvicinandosi di più a lei
Sheena iniziava ad agitarsi e si perse nei suoi occhi. Billie l’abbracciò forte e le diede un bacio quasi vicino alle labbra e lì Sheena si staccò.
“che ti prende?” chiese lui
“Billie.. lo sai” disse Sheena
“Bacio i fan in continuazione! Lo vedi anche tu sul palco”
“si ma Billie… è strano insomma è bello stare con te mi piace davvero tanto, un bacio da parte tua? Magari!”
“e allora perché ti sei staccata? Non era nemmeno sulle labbra”
“penso ad Adrienne, insomma l’ho conosciuta è una brava persona e sapere che suo marito mi si avvicina per un bacio mi fa strano”
“ah ho capito, ma io la amo non fraintendere non sono uno che la prima che passa la prende io lo faccio così perché amo voi fan”
“si ma.. non so”
“e dai tutti quelli che chiamo sul palco non si fanno questi problemi”
“si ma a loro è diverso”
“Sheena..” disse lui prendendole nuovamente la mano
“perché insisti?” chiese lei
“perché mi sento legato a te, non nel senso in cui pensi tu ma nel senso che sei diversa da tutti gli altri fan”
Sheena lo abbracciò, lo guardò e gli disse: “va bene Billie facciamo una cosa i miei non ci crederanno mai se gli dico tutto ciò che è successo qui e ad Oakland, quindi dovresti farmi un favore”
“dimmi faccio quello che vuoi”
“puoi dirlo tu a loro?”
“e come faccio?”
“eh boh” disse la ragazza ridendo “se ti do il numero di casa mia?”
“e poi che faccio? Salve sono Billie Joe Armstrong sapete..” disse lui guardandola come per dire: tu sei matta
“fallo fare al tuo manager che ne so!”
“giusta osservazione domani gliene parlo, adesso che fate? Prendete il treno e andate via da sole di notte? Non  è pericoloso?”
“si ma che possiamo fare?” disse Sheena
“Sentite.. io voglio aiutarvi davvero anzi noi tutti vogliamo aiutarvi, se venite in albergo con noi?”
“ok.. se proprio ci tieni va bene”
Tornarono dove erano tutti gli altri e poco prima del backstage Billie afferrò Sheena e le diede un bacio a stampo.
“Oh ma..” disse lei perplessa
“E dai non ti ho chiamata sul palco e l’ho dato a quella ragazza, ma a te che ti conosco bene cavolo non potevo non farlo” disse con uno sguardo furbo
“Cristen Billie ha detto se vogliamo fermarci in albergo con loro stanotte, insomma ha paura a mandarci da sole con il treno a quest’ora”
“Si me lo stava chiedendo anche Mike e ho detto che va bene”.
Quando andarono in hotel presero stanze separate, Sheena e Cristen nella stessa stanza? Pensarono le due ragazze, avrebbero sfasciato l’hotel.
La mattina Cristen si alzò presto e sentì bussare alla porta, la aprì e trovò Trè davanti: “buongiorno, preparatevi che dobbiamo andare, scendiamo a Roma”
“Buongiorno, certo dieci minuti e siamo giù”
“va bene, a dopo!” disse il batterista.
Dopo che Cristen svegliò Sheena, le due corsero immediatamente giù, c’era il manager, Mike, Trè la troupe ma Billie no.
“Che fine ha fatto Billie?” chiese Cristen
“Sai com’è.. quando vede uno specchio” disse Mike e tutti i presenti ridacchiarono, Billie scese le scale e uscì dall’albergo consegnando la chiave della stanza.
“Buongiorno a tutti, oggi a Roma?” disse guardandosi intorno
“Si” gli rispose il manager
“Io scendo sicuro con il treno a Roma ma… Cristen dovrebbe andare a Milano, come facciamo?”
“Ah non ci avevamo pensato” disse Mike
“Posso anche andare da sola, insomma come sono venuta posso anche tornare”
“A proposito Billie mi ha parlato del fatto che devo parlare con i vostri genitori se cortesemente mi date il numero” disse il manager. Dopo che diedero il numero andarono alla stazione, Cristen e Sheena si salutarono lì
“ci rivedremo a breve” disse la bassista
“certo, attenta quando torni a Milano” disse la chitarrista abbracciandola
“tranquilla, grazie di tutto!” e Cristen se ne andò
Dopo che il treno partì Sheena disse: “il mio treno c’è tra dieci minuti”
“scusa ma se andiamo a Roma vieni con noi no?” disse Mike
“è che mi sembra di essere invadente” rispose la ragazza arrossendo
“ma stai tranquilla” disse Billie.
Arrivarono a Roma tutti insieme e a quel punto Sheena prese il solito taxi che la riportava a casa.   
Arrivò a casa e trovò i genitori intorno al tavolo tutti arrabbiati.
“Ciao mamma, pa… ehi che facce cos’è successo?”
“Signorina tu non esci più di casa e se non inizierai a studiare seriamente adesso che torni a scuola quella chitarra la vedi volare dalla finestra è chiaro?” disse il padre
“cos’è successo?” chiese agitata
“ho chiamato i genitori di Cristen per dirle la cosa del concerto e loro sanno che è al campo scuola e che mai e poi mai l’avrebbero mandata ad un concerto da sola. Adesso che hai da dire?” disse la madre
“potevate almeno chiamarmi”
“signorina ti ho chiamata per tutta la notte e nessuna delle due rispondeva, siamo stati una notte in bianco a pensare a tutte le cose brutte che…” la madre se ne andò sbattendo la porta
“…. Papà…” disse mentre il padre uscì seguendo la madre.
Sheena rimase tutto il tempo chiusa in stanza a piangere e a insultare se stessa, la madre entrò nella stanza:
“domani mattina alle 08.30 sul posto di lavoro, ti accompagna papà”
“quale lavoro?” chiese Sheena facendo cadere il cellulare sul letto
“lavorerai in spiaggia, sotto al sole per ore. Così guadagnerai per i fatti tuoi e la smetterai di chiederci i soldi, insomma se sei abbastanza grande da ingannare chi ti ha messa al mondo, prendere un treno e andare da sola a Milano per poi tornare a Roma beh sei abbastanza grande da andare a lavorare non trovi?”
Sheena annuì. Alle 07.30 era già pronta e ci volle un’oretta per arrivare in spiaggia a Ostia.
Il padre la lasciò lì e le disse: alle 20.00 fatti trovare qua fuori che ti riaccompagno, divertiti tesoro”.
Odiava i suoi genitori, pensava: brutti stronzi mi avete trascinata a lavoro senza sapere niente, mi avete detto che la mia chitarra volerà dalla finestra e che non uscirò mai più di casa? Wow quanto siete ribelli!
“Scusa sono la nuova bagnina, dove posso sistemarmi?”
“Ah ciao io sono Rob il padrone, Roberto ma tutti mi chiamano Rob”
“Piacere” disse stringendogli la mano
“Allora vai giù al corridoio, la prima porta a sinistra, poi scendi in spiaggia e Alex ti farà vedere come aprire gli ombrelloni e come posizionare le barche da salvataggio” disse Rob andando via
“Grazie”
Sheena si sistemò, si mise il costume e scese in spiaggia.
“Ciao, tu sei Sheena? Non vedevo l’ora che arrivassi!” disse Alex
“aspetta io ti conosco”
“eh si lo stage mi è andato benissimo, ho le porte aperte”
“Io son dovuta andare via perché la mia amica Cristen si è dovuta trasferire a Milano proprio ieri siamo andate al concerto dei Green Day a Bologna insomma ormai ci abbiamo preso confidenza e mi ha detto che ci tenevi a fondare un gruppo con noi” disse Sheena sorridendo
“si beh gliel’ho detto io, adesso vieni ti faccio vedere come aprire questi cosi”
“sono ombrelloni” disse la ragazza alzando un sopracciglio
“allora prendi la cordicella, la tiri e lo porti su, attenta che sono pesanti e quando senti un rumore significa che si è incastrato”
“va bene proviamo” disse mentre si avvicinava a uno di essi
“perfetto, sistemo le barche per il salvataggio, ah a proposito ombrellone 21 in prima fila c’è una maglietta con lo stemma dello stabilimento, indossala e poi vieni sotto l’ombrellone dei bagnini”
“va bene”.
Sheena aprì gli ombrelloni e si mise la maglietta dello stabilimento, quindi andò da Alex, e gli disse:

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Sheena si accomodò sotto l’ombrellone e Alex le si avvicinò: “Allora.. abbiamo degli ospiti speciali ha detto il direttore”
“Davvero? Chi sono?”
“Non ne ho la più pallida idea, immagina se fossero i Green day” disse Alex tutto entusiasta
“No sono in giro a fare concerti anche se effettivamente è da ieri che sono a Roma”
“E tu come lo sai li hai visti per caso?”
“Sono andata al concerto con Cristen l’altra ragazza, finito il concerto ci siamo intrufolate nel backstage, abbiamo trascorso un po’ di tempo con loro e alla fine mi hanno accompagnata qua a Roma, Cristen è dovuta andare da sola  a Milano, sai.. si è trasferita.”
“Ah capisco, mi dispiace per Cristen era in gamba, ma vi sentite ancora?”
“Certo che si ovviamente non più come prima ma siamo rimaste migliori amiche anche se io adesso sono rimasta sola…” disse Sheena abbassando lo sguardo
“No dai vedrai che con questo progetto della band tutto si risolverà, io sono di Roma nord tu?”
“Roma sud… vedi? È complicato anche per noi due vederci e siamo nella stessa città figuriamoci lei che è di Milano”
“Hai ragione.. comunque dobbiamo andare sopra nella sala riunioni”
“C’è una sala riunioni?” disse la ragazza pensierosa
“Si, c’è una sala apposta per lo staff dove si mangia, si scherza e ormai tu sei di famiglia nonostante sia il tuo primo giorno, il direttore è mio zio è il fratello di mia madre quindi”
“Ah adesso ho capito, va bene, andiamo allora”.
Arrivati nella sala dello staff il direttore annunciò gli ospiti di quel giorno: I green day.
Alex e Sheena urlarono, saltarono si abbracciarono mentre tutti li guardavano con aria seria, i due ragazzi schizzavano gioia da tutti i pori della pelle.
“Ragazzi professionalità per favore contenetevi, Sheena e Alex scendete in spiaggia sono passati prima quindi andate” disse il direttore come per dire: che ci vuoi fare sono giovani.
I due scesero nuovamente in spiaggia  e trovarono i green day vicino all’ombrellone del bagnino.
“Oh ma guarda ci manca solo la bassista, dove l’avete lasciata?” disse Trè
“Penso sia andata a Milano..” disse Sheena
“Si è dimenticato del fatto che si è trasferita l’anno scorso, dove ci dobbiamo sistemare?” chiese Mike, Alex guardò il registro per vedere se suo zio aveva lasciato qualche nota e infatti c’era scritto che la band doveva sistemarsi in prima fila al primo ombrellone.
“Questo qua di fianco il primo in prima fila”
“Grazie ragazzi, lavorate qui quindi..” disse Billie
“Si i miei genitori hanno scoperto quello che è successo, hanno chiamato il padre e la madre di Cristen per parlare di questa cosa del concerto e va bene poi voi sapete che lei ha mentito dicendo di andare al campo-scuola e invece era al concerto con me, i miei si sono arrabbiati hanno detto che non uscirò più di casa, che dovrò studiare seriamente altrimenti mi avrebbero tolto la chitarra e con mia sorpresa ieri sera ho scoperto che mi avevano trovato un lavoro e per me oggi è il primo giorno… loro pensano che sia una punizione e invece” concluse la ragazza ridendo
“Ah quindi adesso rischiate grosso… comunque il nostro manager ha chiamato stamattina a casa vostra e i tuoi genitori stai tranquilla che adesso sono di buono umore anche se pensano che tu debba prima finire gli studi qui in Italia e poi venire da noi in America per vedere come sistemare la vostra band, intanto se volete iniziate a comporre qualcosa… il che è complicato perché la bassista è a Milano quindi non so ragazzi vedete voi, comunque sarebbe meglio se qualcuno di voi prende l’iniziativa” concluse Mike
“Certamente, avevo già in mente qualcosa” rispose Alex
“Va bene… vi lascio al vostro lavoro“ disse Mike strappando un sorriso ai due ragazzi.
Sheena prese il registro e trovò alcune note anche per lei. “Uffa devo fare tutta questa roba?”
“Beh si il pedalò è ancora sulla spiaggia, se fossi in te lo porterei in acqua, c’è una cosa per attaccarlo adesso ti spiego come fare il nodo” disse Alex.
I due andarono a riva, spinsero il pedalò in acqua e Alex mostrò a Sheena come fare il nodo.
La ragazza si girò e trovò Trè dietro di lei e sobbalzò: “Sei sempre dietro tu?”
“Mi piace vedere la tua faccia quando sobbalzi, sei buffa” rispose il batterista
“Ah pure!” disse lei ridendo
“Comunque trovo strano il fatto che non abbiate chiesto foto o autografi”
“Strano ma non mi è proprio passato per la mente” disse Sheena
“Se volete più tardi…”
“Oh certamente”
“Di che parlate di bello?” chiese Billie interrompendoli
“Niente di che” disse Trè andando via
“Allora… tra un mesetto partirete per Oakland ok?” disse Billie
“Davvero?” chiese la ragazza sgranando gli occhi
“Davvero… abbiamo parlato con i vostri genitori e abbiamo trovato così l’accordo quindi adesso che torni a casa non fare stupidaggini altrimenti potrebbero rimangiarsi la parola ok?” disse avvicinandosi alla ragazza
Sheeno lo abbracciò “Grazie Billie ti devo la luna davvero”
“Hahaha no tranquilla come ti ho sempre detto: se ti aiuto non è perché voglio qualcosa in cambio”
Alex prese un foglietto e una penna, si avvicinò a Billie tutto timido: “Mi fai l’autografo?”
“Arrivi tardi per chiedermelo èh? Va bene ecco fatto” disse mentre firmava il foglio, aveva scritto: Ad Alex un batterista in gamba, RageAndLove Billie Joe
“Ti ringrazio, vado dagli altri due” disse Alex correndo dalla riva
“Va bene io torno al mio lavoro… “
“Che devi fare ora?”
“Pulire la spiaggia il che è strano insomma sono le 09.00 potevo farlo appena arrivata ma no lo faccio adesso che c’è gente” disse dirigendosi sotto l’ombrellone.
La giornata fu davvero faticosa, Sheena aveva lavorato sodo non solo per rispettare l’impegno ma anche per fare bella figura con gli ospiti in un certo senso. Arrivata la sera Sheena andò via, salutò Alex e gli altri dello staff e si diresse verso il cancello. Suo padre era già lì.
“Ecco la mia piccola lavoratrice, com’è andata?” chiese dandole un bacio sulla guancia
“Bene papà, ma sono molto stanca” rispose sbadigliando
“Adesso che andiamo a casa io e la mamma dobbiamo parlarti di una cosa importante, e stavolta c’è anche tua zia. La ospiteremo a casa poi il mese prossimo vedrai che sorpresa” disse il padre facendo manovra per uscire dal cancello
“Si… un’altra sorpresa… non vedo l’ora….”
“Adesso dici così perché sei stanca ma fidati ti farà davvero felice, e scusaci se siamo stati così duri con te la sera scorsa, non volevamo ma davvero avete azzardato troppo ma sono felice che vi siete riviste” concluse il padre.
Il viaggio durò un’ora e Sheena stava per crollare, aveva fame ma voleva solo dormire, quando arrivò a casa aveva lo stomaco chiuso, si sentiva distrutta anche per via delle troppe ore nelle quali si era esposta al sole. Trovò la zia e la madre nel salotto che stavano parlando tra di loro, scherzavano sulle celebrità e facevano strani commenti, ma Sheena frastornata com’era non riusciva a capire una sola parola, voleva andare in stanza e buttarsi sul letto ma poi era scortese se andava a dormire senza dire alla madre: sono a casa oppure senza salutare la zia, così raccolse tutte le forze e andò in salotto con il padre.
“Ciao cara come stai?” chiese la madre sorridente
“Bene sono stanchissima però, infatti mi si è chiuso anche lo stomaco”
“Ah giusto tu adesso lavori in spiaggia” disse la zia
“Che ci fai qui Angie?” chiese Sheena   
“Beh tra un mese lo scoprirai, se sei stanca va a dormire domani se vuoi ne riparliamo” rispose nuovamente la zia.
Sheena entrò in stanza, si buttò sul letto e si addormentò subito. La mattina dopo… 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


…il padre andò a svegliarla.
“Sheena! Tra un’ora devi essere al lavoro” disse bussando alla porta, Sheena prese il cuscino e glielo lanciò contro ma non si era accorta che il padre era già uscito dalla stanza.
Andò in bagno si sciacquò la faccia con l’acqua ghiacciata nella speranza di riprendersi e si diresse in cucina.
“Buongiorno dormigliona!” disse la mamma
“..giorno..” disse la ragazza che con la mente era su un altro pianeta
“Allora caffè e latte o… cappuccino?” chiese la zia
“Che cambia scusa?” disse Sheena
“Allora vedi che sei sveglia? Ti do il cappuccino e un cornetto” rispose Angie ridendo
“Ieri sera avevo così tanta fame che avrei divorato il mondo intero ma ero talmente stanca che non mi reggevano le gambe”
“Però dai hai riposato bene e adesso vai in spiaggia… cara dovremmo parlarti di una cosa appena torna tuo padre” disse la madre affondando il coltello nel barattolo di marmellata
“Di che si tratta?” disse Sheena mordendo il cornetto
“No no aspettiamo tuo padre poi te lo diciamo” rispose la madre sorridendo e spalmando la marmellata sulla fetta biscottata
“Rieccomi” disse il padre entrando in cucina
“Allora ieri qui ha chiamato il manager dei Green day, il quale ci ha raccontato tutta la storia di Oakland e… tu non ci avevi accennato niente di quello che ci ha detto quell’uomo. Ma non è questa la cosa più importante, hai conosciuto un certo Alex che fa il batterista, vi siete presentate all’audizione di questo stage con lui e i presenti sono rimasti sbalorditi del fatto che anche se non conoscevate il batterista siete stati tutti molto bravi e sembravate un gruppo vero e proprio con esperienza, quindi i tuoi idoli vorrebbero aiutare te, Cristen e Alex a sfondare con la band. Ma per fare questo dovete andare da loro in America, solo che non avete ancora finito gli studi e se perdete questa opportunità e non sfondate con la band intanto avete perso un anno di studio e siete bocciati. Io vorrei mandarti ma ho paura che qualcosa vada storto. Io credo in voi e tu sei molto brava Sheena ma non so che dire ed è per questo che dobbiamo ancora prendere una decisione.”
“Va bene mamma ho capito ma se non mi ci fai provare non lo saprò mai. E poi se non va bene una volta ci riprovo non va bene una seconda? E qual è il problema? Uno ci prova se poi è destino accadrà” disse la ragazza cercando di convincere i presenti
“Più tardi ne riparleremo tutti insieme adesso va a cambiarti che è già tardi” disse il padre
“Va bene pà!” disse la ragazza pulendosi la bocca.
Sheena andò in stanza a cambiarsi, sistemò la borsa del mare e scese in giardino. Il padre era sul vialetto a fare manovra con l’auto.
Arrivata in spiaggia Sheena andò subito a mettersi la divisa del bagnino, andò giù da Alex che stava discutendo con lo zio.
“Ti ho detto cento volte che la mattina devi arrivare prima! Altrimenti chi li apre gli ombrelloni!?” disse lo zio
“Si zio scusa hai ragione ma vedi ieri sono stato invitato ad una festa, ho fatto tardi e…”
“E cosa? Hai un lavoro cerca di essere responsabile! Io odio discutere con te sai che sono sempre stato dalla tua parte ma non puoi approfittarti Ale. Svegliati e comincia su, e scusa se ho alzato la voce”
“No hai ragione tu” disse il ragazzo sorridendo
“Scusate il ritardo!” disse Sheena correndo
“Ah bene tutti in ritardo! Non si rispettano più le regole!” disse lo zio mentre Mike si avvicinava
“Ragazzi, ma oggi è la giornata mondiale dell’anarchia!? Ci sono delle regole e rispettiamole!”
“Scusi ma ho avuto un contrattempo per colpa della famiglia” disse Sheena facendosi piccola piccola
“Fa niente scusate ragazzi oggi sono nervoso” disse l’uomo andando via.
Mike si avvicinò ridendo “Giornata mondiale dell’anarchia? Che avete combinato?”
“Siamo arrivati in ritardo tutti e due e mio zio si è arrabbiato dicendo che le regole non si infrangono e poi se ne è uscito con questa cosa, l’ombrellone è sempre quello di ieri fino a quando sarete qui quello è vostro” disse Alex
“Grazie, gli altri e due arriveranno a momenti” disse Mike appoggiandosi sulla sdraia
“Come mai?” chiese Sheena
“Trè si è svegliato tardi e Billie sapete che quando vede uno specchio…” lasciò in sospeso la frase
“Come quando stavamo all’hotel” disse la ragazza sorridendo
“Eh già” rispose Mike ridendo
Sheena iniziò a pulire la spiaggia mentre Alex sistemava gli ombrelloni. Trè e Billie arrivarono e come al solito Trè si mise dietro Sheena.
La ragazza vide un’ombra dietro di sé e si girò: “Ormai non ci casco”
“Come hai fatto a prevederlo?” disse Trè
“Beh non so forse dall’ombra”
“Ah già non ci avevo pensato”
“Tu pensi?” disse Sheena prendendolo in giro
“No hai ragione parlo solo di polli io” disse il batterista ridendo.
Alex si avvicinò alla ragazza: “Trè è strano”
“In che senso?”
“Osserva e non dice niente mentre Billie ci aiuta, Mike lo asseconda e lui rimane lì ad osservare”
“Beh forse non sa che fare”
“Probabile ma di solito non è uno che se ne sta là zitto e buono”
“Sta sempre dietro di me”
“Dice che sei buffa quando ti spaventi” concluse Alex.
Era mezzogiorno e Sheena crollò sulla sedia sotto l’ombrellone dei bagnini, chiuse gli occhi e all’improvviso si sentì oscurare la vista. Aprì gli occhi e Billie era vicino a lei.
“Allora che hanno detto i tuoi genitori?”
“Hanno detto che ne devono parlare perché hanno paura che se la cosa non vada bene.. insomma… salto un anno di scuola e non avrebbe senso”
“Io mi sono ritirato dalla scuola e guardami adesso” disse Billie infastidito da quella frase
“Che ti prende?” chiese Sheena
“Non riesco a capire perché devono imporre per forza qualcosa e quel qualcosa ti impedisce di fare quello che vuoi. Si certo lo studio è importante giusto per non essere ignoranti ma che la scuola arriva fino a questo punto ad ostacolarti da ciò che ti piace mi fa salire i nervi” disse alterandosi
“Ci tieni più di me a questa cosa vero?” disse guardandolo negli occhi
“Si perché nulla andrà storto cavolo io e i “ragazzi” abbiamo anni di esperienza alle spalle, sappiamo come vanno queste cose, vogliamo aiutarvi perché meritate davvero e questa cosa della scuola davvero..” Sheena lo interruppe
“Io stavo già pensando di ritirarmi..”
“Come mai?”
“Perché la scuola dove sto fa schifo, insomma vado bene studio perché i miei non mi farebbero più suonare ma i compagni di classe e i professori poi io sono considerata lo scarto della società quindi non mi va di restare a farmi prendere in giro, io voglio fare musica e poi con il diploma ci si puliscono il lato B quando vai a cercare lavoro, scusa la volgarità…”
“No tranquilla ma vedi anche questa cosa? O vai bene a scuola sennò non suoni. Io ti dico come ho fatto con i miei figli: andate a scuola studiate e se avete qualche problema ditelo poi sin da quando erano piccoli io e Adie li abbiamo educati alla musica. Guarda adesso il figlio più grande, è diplomato e ha una band tutta sua, l’altro anche è in gamba. Dì ai tuoi genitori di non ostacolarti da ciò che ti appartiene. Se la musica fa parte di te non riuscirai mai a mandarla via dalla tua vita. Si certo puoi non suonare per un periodo ma starai male perché manca una parte di te. Fallo capire ai tuoi.”
“Hai ragione, grazie Billie”
“Non voglio metterti contro di loro per carità ma è sprecato se non ti lasciano andare” disse il musicista appoggiandogli una mano sulla spalla
“Stasera gliene parlerò” disse lei sorridendo.
Sheena tornò a casa accompagnata dal padre (come sempre) e andò in cucina.
“Ciao mamma ciao zia”
“Hey allora tutto bene? So che i green day sono allo stabilimento dove lavorate tu e Alex” disse Angie
“Si e Billie mi ha chiesto se andavo con lui in America e di questo volevo parlare..” disse Sheena sedendosi a capotavola
“Beh io e tuo padre ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che prima ti diplomerai e poi partirai” affermò la madre sorridendo
“Ah e ti viene anche da ridere?” chiese Sheena arrabbiata e con le lacrime agli occhi
“Che pretendi? Se va male salti un anno di scuola e la scuola è importante per…” Sheena si alzò di scatto e alzò la voce
“Non mi importa della scuola, stavo già pensando di ritirarmi perché qua è tutto uno schifo e adesso mi vieni anche a dire che non mi posso realizzare?”
“Signorina abbassa il tono!” disse il padre alterandosi
“Alzo il tono con chi voglio, quando voglio e come voglio! Mi sono stufata! Voi non sapete un bel niente di me e siete i miei genitori”
“Mi dici che significa adesso?” chiese la madre
“Tu pensi che io abbia tanti amici là fuori, che la mia vita sia felice, spensierata e che tutto vada bene a scuola?” disse Sheena piangendo
“Si.. è quello che abbiamo sempre.. che succede perché piangi?” chiese il padre
“Non ho amici, se vado bene a scuola è perché voglio andarmene il prima possibile perché sono vittima di bullismo psicologico ogni giorno mi vengono a rompere le scatole e sono sempre in conflitto con i professori, sono lo scarto della società e la musica è l’unica cosa che ho e voi che volete fare? Mi volete ostacolare?” chiese piangendo ininterrottamente
“Non sapevamo perché non c’è l’hai mai detto?” chiese la madre
“Perché tanto a voi interessa solo che io mi diplomi e che vada a scuola voi pensate sempre che io debba studiare e studiare ma la verità è che io mi voglio ritirare da quello schifo e voglio fare musica non mi importa  più di niente e di nessuno avete capito?” disse la ragazza uscendo dalla cucina.
Si buttò sul letto piangendo con rabbia, prese il telefono e mandò un messaggio a Billie.
‘Ciao Billie sono Sheena, scusa per l’ora ma volevo chiederti se domani ci potevamo vedere, sono disperata e ho bisogno di parlarti. Non ho il  turno di lavoro in spiaggia il pomeriggio quindi se la sera ti va di uscire magari andiamo a prendere qualcosa. Ho bisogno di te. Buonanotte, Sheena.’
La mattina dopo Sheena si alzò presto e la casa era silenziosa. Non c’era nessuno? Alle 06.30? Ah stavano ancora dormendo. La ragazza aveva lo stomaco chiuso e non voleva mangiare.
‘Giusto un sorso di tè freddo’ pensò.
Andò a cambiarsi ed era pronta per andare al solito posto. Sentì il rumore della macchina del padre, si affacciò alla finestra e lo vide andare via con la madre.
La ragazza si preoccupò, girò per tutta la casa e non c’erano tracce della zia, si spaventò e chiamò Alex.
“Buongiorno” disse lui allegro
“Alex ho un problema, a casa mia non c’è nessuno e non so come arrivare in spiaggia”
“Fai come faccio io”
“Come?” disse la ragazza con la voce che tremava
“Tranquilla, prendi i mezzi pubblici dico io a mio zio che hai avuto questo problema se nel caso arrivi tardi.”
“Grazie non ci avevo pensato, sono andata nel panico”
“Di niente, a dopo!” disse il ragazzo riattaccando.
Sheena uscì di casa e si diresse verso la stazione dei bus. Su uno c’era scritto Ostia e senza pensarci due volte salì , diede il biglietto e si accomodò.
Scese dopo un’oretta ‘ fantastico un’oretta come sempre e come quando mi accompagnava mio padre, perfetto sono arrivata’ pensò.
Si guardò attorno e non riusciva a capire dov’era i suoi pensieri furono interrotti dal cellulare che squillava.
“Alex dimmi”
“Dove sei?”
“Non lo so”
“Come non lo sai!?”
“Non so forse ho sbagliato a prendere il bus” disse Sheena tirando giù santi e madonne nella sua testa
“Quale hai preso?”
“C’era scritto Ostia e sono salita”
“Ah ho capito, c’è un piccolo alberghetto lì vicino?”
“Si ci sono di fronte”
“Bene sei dall’altra parte della spiaggia e ti manca una mezz’oretta per arrivare qui”
“Madonna e come faccio, a piedi?”
“è l’unica soluzione che hai mi spiace, parlerò con zio tu sbrigati intanto” e il ragazzo riattaccò.
“Uffa, che mannaggia tutte a me che rottura di pa…” disse Sheena che quasi urlava, si girò  e tutti i passanti la fissavano, voleva solo sprofondare. Una macchina accostò al marciapiede e il finestrino dal lato passeggeri si abbassò. Era Trè.
“Che succede?”
“Che non succede, oggi è una giornata no” disse Sheena avvicinandosi
“Sto andando in spiaggia ti accompagno?”
“Mi fai un favore”
Trè aprì la portiera “dai sali”
“Grazie”.
‘Se non c’era Trè come avrei fatto?’ pensò la ragazza, lo guardava ed era troppo silenzioso.
“Come mai sei così silenzioso?”
“Non mi capita mai però non so stavolta che mi succede”
“Ho parlato con i miei genitori ieri sera”
“Verrai?”
“Non ci conto, speravo che capissero e invece.. stamattina è successa una cosa strana”
“Cosa?” disse il batterista cambiando la marcia
“I miei genitori sono andati via alle sette stamattina e mia zia a casa non c’era”
“Aspetta… andati via? E tu sei sola a casa tua?”
“Si e ho paura avrebbero potuto svegliarmi e dirmi qualcosa ma invece..”
“Dai non ti preoccupare forse sono dovuti andare a fare una cosa e quando tornerai li ritroverai lì”
“Spero non so più cosa pensare”
Trè parcheggiò, i due scesero e andarono in spiaggia. Erano le 09.00. Sheena deviò per gli spogliatoi e Trè disse: “ehi ma dove vai?”
“Vado a mettermi la divisa” disse Sheena turbata
“Ah è vero va bene ci vediamo giù”.
Sheena scese e andò da Alex “Se non incontravo Trè non ero qui”
“Sei fortunata che mio zio è di buon umore e io ho dovuto fare tutto il tuo lavoro!”
“Billie?” disse Sheena guardandosi attorno
“E’ lì, si sta facendo un bagno”
“In effetti fa caldo mi butto un po’ anche io”
“Va bene”
Sheena si tolse la maglietta dello stabilimento i pantaloncini e si tuffò. Nuotò fino alla seconda secca e poi tornò indietro. Mentre era sott’acqua aveva sbattuto a qualcosa, emerse e si strizzò gli occhi.
“Oh Billie scusa”
“Sei veloce a nuotare èh?” disse lui ridendo
“Si, mi piace tanto il mare.. beh quando non  c’è gente e sono solo le nove e qualcosa”
“Hai parlato con i tuoi?”
Sheena iniziò a piangere e a singhiozzare.
“Ehi ehi calmati non fare così” disse lui abbracciandola
“Billie la mia vita non ha più senso”
“Shh non piangere” disse lui abbracciandola forte e asciugandole le lacrime
“Ti ho inviato un messaggio ieri sera”
“Si l’ho letto e scusa se non ti ho risposto ma ero stanco e sono crollato con il cellulare in mano, comunque per me va bene, ti va se ti passo a prendere io?”
“Ti segno l’indirizzo” disse la ragazza uscendo dall’acqua.
Andò sotto all’ombrellone dei tre e salutò anche Mike.
“Hey tutto bene?” disse Mike sorridente
“Tutto no diciamo che si va avanti”
Mike sorrise “Cristen di sicuro vorrebbe parlarmi”
“Conoscendola si, aspetta solo quello”
“Se mi dai il suo numero vedo che posso fare”
“Certo prendo il cellulare”.
Sheena tornò con il cellulare e diede il numero dell’amica a Mike, poi Billie riuscì a trovare carta e penna e Sheena scrisse il suo indirizzo.
“Un po’ lontano da qui neh?” disse il chitarrista
“Scusa sei meglio tu che abiti dall’altra parte del mondo!” disse la ragazza ridendo
“Beh ovvio che io sono meglio” disse Billie ridendo
Sheena tornò a casa con il solito bus. Aprì la porta di casa e c’erano i genitori e Angie che ridevano.
“Ah sei qui” disse Angie
“Mi dite che è successo questa mattina?”
“Nulla siamo dovuti andare a fare una cosa per la casa” disse il padre
“Ah va bene” disse Sheena e si chiuse in camera.
Sentì bussare alla porta “Avanti”
“Mi dispiace per quello che è successo tu sai che ti vorrei portare anche adesso ma i tuoi genitori sono testardi e ottusi, comunque.. vieni a mangiare?”
“Non ho fame.” Disse Sheena sdraiata sul letto con il cellulare in mano
“Va bene cara, qualsiasi cosa vieni da me” disse la zia chiudendo la porta.
Sheena prese la chitarra e passò tutto il pomeriggio a suonare. Squillò il cellulare
“Pronto?”
“Ehy! Sono Billie”
“Dimmi”
“Preparati che vengo a prenderti sono già a metà strada”
“Dove mi porti?”
“Eh è una sorpresa tu non preoccuparti per come ti devi vestire” e attaccò il telefono.
Sheena aprì di corsa l’armadio, prese un pantalone nero di pelle attillato con gli strappi e la lampo di lato, un toppino azzurro elettrico con la scritta: I believe in rock n’ roll, delle scarpe a caviglia alta dello stesso colore della maglia, con delle borchie applicate sopra, una borsetta nera con le borchie dorate come il braccialetto.
Prese la collanina con una chitarra come ciondolo, raccolse i capelli in una coda alta, mise matita eyeliner e un lucidalabbra rosso (non volgare). Prese degli orecchini con la chiave di violino color oro e uscì  di casa.
“Ma dove vai?” Disse la madre
“Esco con Billie”
“E me lo dici così?”
“Beh voi stamattina non mi avete detto che andavate via alle sette e che avrei dovuto prendere un bus e farmela a piedi per poi arrivare tardi a lavoro e rischiare qualche discussione con il padrone dello stabilimento” detto questo la ragazza uscì di casa sbattendo la porta.
C’era un BMW nero parcheggiato fuori dal vialetto. Scorse a malapena Billie dentro l’auto, ad un certo punto iniziò ad agitarsi e aveva una strana ansia, entrò in auto. “Ciao”
“Hey ma come siamo belle stasera”  disse Billie
“Tanto guarda”
“Cosa c’è scritto su questa maglia? I believe in rock n’ roll… mi piace”
“Chissà perché” disse lei ridendo
“Va bene andiamo prima a farci una camminata” disse mettendo in moto l’auto
“Scusa non hai paura di essere riconosciuto?”
“Ci ho già pensato, spero che non mi riconoscano altrimenti ci porteremo uno sciame di fan dietro per tutta la serata e vorrei rilassarmi un po’. Amo stare con i fan e li adoro però certe volte diventano invadenti e vorrei solo chiudermi da qualche parte per stare in pace da solo”
“Beh hai ragione hai diritto dopotutto”
“Che stavi facendo prima che venissi?” chiese Billie
“Stavo suonando”
“Ah bello, e che suonavi?”
“Boh non lo so nemmeno io, non ci sto più con la testa ormai”
“Vedrai che tutto questo passerà”.
Arrivarono nella piazzetta principale e i due iniziarono a camminare.
“Oh no” disse Sheena
“Che c’è?” chiese Billie guardandosi attorno per assicurarsi che nessuno l’avesse riconosciuto
“C’è il gruppetto dei “fighetti” disse lei con una vocetta fastidiosa
“E che ti importa?”
“Mi importa perché adesso mi rompono le scatole” le ultime parole che la ragazza disse prima che il gruppetto si avvicinò, Anna prendeva sempre la parola
“Sei andata a casa di Billie Joe Armstrong oggi? Disse prendendola in  giro con tutto il gruppetto
“No aspetta meglio ci ha fatto una collaborazione insieme e probabilmente questa chitarrista da quattro soldi a momenti sfonderà nel mondo dello spettacolo, anzi no non succederà perché 1. a Billie non importa nulla di lei come il resto del mondo e 2. chi sei tu per inventare queste cose? Se Billie ti sentisse suonare direbbe: sei un disastro vai via non ti sopporto!” disse Francesca l’amica di Anna, si avvicinò un compagno di classe che faceva parte di questo gruppetto, Mario si chiama un principiante bassista della zona “Hey perché parlate con lo scarto? Ah e dì alla tua amica che ci rinuncia con il basso sai com’è il miglior bassista sono io in zona” disse ridendo
“Mi hai chiamata scarto?” disse Sheena avvicinandosi al ragazzo
“Problemi?”
“Si la tua faccia da schiaffi, sarò anche lo scarto della società ma quello che fa ridere qui in mezzo sei tu insieme a quelle due oche” disse alzando la voce
“Ecco che la punk si ribella!” disse Anna
“No! Scappiamo prima che lanci qualche granata!” disse sarcasticamente Francesca.
Il gruppetto si allontanò prendendola in giro e Billie si avvicinò a Sheena
“Che stronzi lasciali perdere” disse prendendole la mano
“Billie capisci adesso? Ogni giorno è così”
La guardò in viso e gli occhi brillavano come stelle, come stelle…  a Billie venne un’idea.
“Dai facciamoci questa passeggiatina  poi il resto della serata andrà meglio”
Passeggiarono a lungo e ovunque andavano c’era qualcuno che prendeva in giro Sheena, qualcuno si chiedeva anche chi fosse il tizio di fianco a lei. Non aveva amici figuriamoci se aveva qualcuno con cui uscire ed essere fidanzata. Ma a Sheena non importava questo e non le passava nemmeno per la testa di fare finta che fosse il suo ragazzo, insomma era sposato e con due figli.
Salirono in auto un’altra volta e Billie la portò al ristorante. Era un posticino tranquillo e c’era una bella atmosfera.
“Buonasera, un tavolo per due?” chiese il cameriere
“Si grazie” disse Billie
“Che ne dite di quello laggiù?”
“Oh è perfetto” rispose il chitarrista
I due si sedettero e Billie la guardava, rimasero in silenzio fino a quando lui non prese la parola “Hey che hai fatto?”
“Niente volevo parlarti di questa cosa della band e del fatto che debba venire a Oakland con te”
“Ah si mi dovevi dire che cosa hai detto ai tuoi genitori”
“Allora.. la sera sono arrivata a casa e mia madre ha aperto la parentesi dicendo che prima mi diplomo e poi vengo da voi a Oakland per la band, io mi sono alterata e il bello è che lei lo diceva sorridendo. Ho alzo la voce mi sono alzata di scatto e ho detto: Non ho amici, se vado bene a scuola è perché voglio andarmene il prima possibile perché sono vittima di bullismo psicologico ogni giorno mi vengono a rompere le scatole e sono sempre in conflitto con i professori, sono lo scarto della società e la musica è l’unica cosa che ho e voi che volete fare? Mi volete ostacolare?”
“E loro che ti hanno risposto?” chiese Billie con aria turbata
“Hanno detto: e perché non ci hai mai detto niente?”
“E tu che hai detto?”
“Ho detto: Perché tanto a voi interessa solo che io mi diplomi e che vada a scuola voi pensate sempre che io debba studiare e studiare ma la verità è che io mi voglio ritirare da quello schifo e voglio fare musica non mi importa  più di niente e di nessuno avete capito? Poi gli ho detto che già volevo ritirarmi da scuola” disse la ragazza abbassando lo sguardo
“Tesoro mi dispiace ma davvero sono così testardi e ottusi?”
“Si davvero, lo dice anche mia zia”
“Questa cosa mi fa rattristare” disse Billie avvicinandosi al tavolo
“Scusate, cosa vi porto?” disse la cameriera
“Allora io come antipasto vorrei quello di mare, poi vorrei una omelette con i funghi e se si può avere una caprese e un’insalatina” disse Billie guardando il menù
“E per lei?” chiese la cameriera mentre scriveva
“Anche per me” rispose la ragazza sorridendo
“Perfetto, e da bere?”
“Cosa avete da bere?” chiese Billie
“Vino, Birra alla spina poi ovviamente acqua naturale  e frizzante”
“Se prendiamo l’acqua frizzante per te va bene Sheena?”
“Si certamente”
“Ok quindi due antipasti di mare, due omelette con i funghi due capresi e due insalatine acqua frizzante e il dolce lo volete?”
“Che dolce c’è?”
“Specialità della casa tiramisù”
“Va bene” disse l’uomo
“Perfetto” disse andando via con il blocchetto in mano.
Dopo la cena, Billie la fece salire in auto e Sheena notò che stava andando in aperta campagna.
“Dove andiamo?” disse la ragazza
“Adesso vedi”
“Come mai stai andando fuori città?”
“E’ una sorpresa, tu stai tranquilla”
“Va bene”.
Arrivati a destinazione Billie parcheggiò l’auto…

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


..scese e prese Sheena per la mano, la portò lontano dalle luci della città, tirava un vento fresco e la fece sedere su un prato enorme, era buio e non si vedeva gran che.
“Siamo parecchio lontani dalla città?” chiese Sheena
“Non è questo quello che importa, sdraiati” disse lui con voce dolce e gentile
“Perché che vuoi fare?” domandò la ragazza turbata
“Niente non pensare male” rispose lui ridendo
“Va bene..” disse mentre si sdraiava.
L’aveva portata dove non c’erano luci perché voleva farle vedere quanto fosse bello il cielo stellato.
Billie si sdraiò di fianco a lei e le disse: “Non è una meraviglia? Io amo guardare le stelle, delle volte mi ispira anche per qualche testo”
“Si anche a me piace tanto guardare il cielo, così tanto che delle volte mia zia dice: i tuoi occhi stanno per prendere il suo colore”
“Io invece lo guardo perché mi rilassa e perché ogni stella è come una speranza”
“E quando c’è una stella cadente cos’è? La speranza che si è persa?” chiese Sheena
“Si, le stelle sono infinite”
“Chissà se è vero che l’universo sia infinito, se non fosse così allora cosa ci sarebbe?”
“Un altro mondo penso, e spero sia meglio di questo”
“Probabile” disse Sheena
“Ricordo la prima volta che ho visto Adie, ogni giorno mi sembra come se l’avessi conosciuta ieri, vorrei poterle dare tutte queste stelle”
“Disse il ragazzo dolce che cantava platypus (i hate you)”
Billie rise “si quella canzone è molto dolce”. Si era fatta mezzanotte e un quarto e Sheena sentì squillare il cellulare.
S: “Pronto mamma”
M:” dove sei?”
S: “Con Billie”
M: “E’ tardi e ci stiamo preoccupando”
S: “Mamma stavamo solo parlando”
M: “E vi ci vuole tutto questo tempo?”
S: “Scusa mamma adesso torno a casa e vado a dormire così domani filo a lavoro, ma non c’è bisogno che ti arrabbi, sto bene e mi sto divertendo”
M: “Va bene, fate attenzione quando tornate”
Sheena attaccò il telefono. “Andiamo, ti accompagno” disse alzandosi
“Grazie” disse la ragazza.
La accompagnò a casa e arrivarono lì alle due del mattino, Billie l’abbracciò forte e poi la lasciò andare “ci vediamo domani” disse il chitarrista.
La casa era buia, tutti dormivano e Sheena si buttò sul letto, pensò a quella serata e non voleva dormire, anzi le venivano in mente testi di canzoni e melodie così iniziò a scrivere i testi delle canzoni e li mise nella borsa del mare, voleva farli leggere ad Alex così magari avrebbero avuto più materiale se nel caso volevano iniziare a comporre qualcosa. Erano le quattro e Sheena ancora non dormiva, pensava a quanto fosse dolce Billie, a quanto fosse fortunata Adrienne e i suoi figli. Per un attimo pensò anche a Mike, pensava: ha uno sguardo bellissimo ed è davvero una gran brava persona, poi iniziò a pensare a Trè: quel panda meno male che stamattina c’era lui! Altrimenti sarei non so dove a quest’ora!.
Si addormentò, la mattina dopo la zia andò a svegliarla.
“Sheena, svegliati” disse la zia sottovoce
“Voglio dormire”
“Fai tardi a lavoro sono già le sette e mezza”
Sheena spalancò gli occhi e trovò già tutto sistemato, doveva solo cambiarsi e la zia quel giorno l’avrebbe accompagnata.
“Mi accompagni tu?” disse la ragazza quando chiuse la porta di casa
“Si i tuoi genitori stranamente ancora non si svegliano e visto che ne stai passando di tutti i colori voglio contribuire per renderti le cose un po’ più facili”
“Grazie zia che cosa farei senza di te?”
“Oh su via sai che io per te ci sono sempre, comunque voglio parlare con i Green day e Roberto voglio vedere se riusciamo a farvi sfondare e comunque sia non sei per niente sveglia come ragazza”
“Che significa questo?”
“Beh hai parlato con i green day di questa cosa nei minimi dettagli?”
“Beh ovviamente Angie ma non ho ancora capito”
“Aspetta, ti hanno detto che ciò accadrà tra un mese?”
“Si e con questo?”
“E con questo i tuoi genitori non ti hanno detto che tra un mese c’è una sorpresa per te?”
“Ehm.. si…”
“E io che sto a fare qui secondo te?”
“Aspetta tu sei d’accordo con loro?”
“Si ma i tuoi non sanno niente, gli ho detto che volevo trascorrere un po’ di tempo con loro data la faccenda di Oakland”
“E io a che pensavo?”
“Tu sai”.
Arrivate allo stabilimento Sheena scese in spiaggia e come si aspettava trovò Roberto.
“Roberto!”
“Ah oggi tutti in anticipo!” disse ridendo
“Già, c’è mia zia Angie sopra che vorrebbe parlarti”
“Adesso?”
“Si”
“Va bene allora vediamo un po’”
“Che vuole tua zia?” chiese Alex
“Vuole convincere tuo zio a farti venire a Oakland”
“I tuoi hanno detto di si?”
“No non sanno niente insomma te sai tutta la storia che è successa quando eravamo a fare lo stage io e Cristen?”
“Si certamente”
“Bene mia zia prendendo questa scusa è venuta a casa e ha tutte le idee pronte per assecondarci e per farci andare a Oakland”
“E questo significa che il mese prossimo partiremo tutti e tre?”
“Lo spero” disse Sheena con gli occhi sognanti
Alex l’abbracciò saltandole addosso e lei ricambiò, i green day erano dietro di loro che si godevano la scena
“Quindi è un si?” chiese Billie
“Si”
“Ah finalmente” disse il chitarrista abbracciandola
“Bene io ieri ho parlato con Cristen e il nostro manager la sta rintracciando a Milano per parlare anche con i genitori quindi mi serve la conferma di voi due” disse Mike
“Finalmente ci sono riuscita”
“Hey prima dobbiamo prepararvi, poi bisogna incidere il disco lanciare almeno un singolo e girare un video poi se tutto va bene la Adeline sarà dalla parte vostra” disse Billie
“Perfetto, vado a vedere zio che dice” disse Alex correndo su al chiosco.
Trè la fissava e Sheena si avvicinò, a quel punto il batterista iniziò a guardarla con aria di sfida “cara Sheena… ieri ho visto mentre ti sei buttata in acqua e sei davvero veloce”
“aha.. e allora?”
“Ti sfido al primo che arriva alla seconda secca”
“Va bene”
I due si misero sulla riva e  Mike e Billie arbitravano la “sfida”.
“Va bene sapete come funziona al tre si parte” disse Billie
“1..2..3..!” esclamò Mike
Restarono entrambi a guardare e i due andavano a pari passo il che era strano ma quando tornarono a riva i due pareggiarono e si buttarono a terra.
“Che schiappe che siete” disse Mike sorridendo
“Prova..ci tu oddio non pre..ndo fi..ato” le uniche parole che riuscì a dire Sheena
“Va bene adesso gara di batteria” disse il batterista
“E chi la sa suonare la batteria?!” disse Sheena mentre si rialzava
“Te l’ho detto proprio perché ho la vittoria assicurata”
“Beato te”
Alex si avvicinò con Rob tutto sorridente.
“Il mese prossimo si parte!”
“Alla faccia di chi ci vuole male Ale!”
“Speriamo che Cristen si faccia sentire presto” disse Alex
“Lo spero anche io”.
Trascorso un mese Sheena iniziò a preparare i testi che aveva scritto (ben 18 testi), preparò la chitarra e la valigia, nascose tutto sotto al letto quando qualcuno bussò alla porta.
“Chi è?”
“Sheena sono tua madre apri”
“Si mamma”
“La tua camera non è mai stata così pulita, che trami ragazzina?”
“Assolutamente niente”
“Ricordati che la settimana prossima si apre la scuola” disse la madre emozionata
“Si.. iuhu!” disse lei con tono sarcastico
“E non prendermi in giro, inizia a ripassare qualcosa quando torno ti voglio vedere con qualche libro aperto chiaro signorina? Sai è un bene che tu non sia partita per Oakland, è meglio così almeno se finisci gli studi e hai un diploma se nel caso il progetto della band dovrebbe andare male almeno hai un lavoro assicurato, tua zia domani mattina partirà per Oakland e mi ha chiesto se per qualche giorno volevi stare da lei”
“Magari!” disse la ragazza ridendo
“Prepara qualcosa e domani alle sei scendi e fatti trovare sul vialetto”
“Va bene mamma”
“Notte”
“Notte!” disse facendo segno con la mano.
Il cellulare squillò, era Cristen.
C: “Allora domani è il gran giorno! Ci vediamo all’aeroporto”
S: “Si, non vedo l’ora, come l’hanno presa i tuoi?”
C: “Benissimo e i tuoi?”
S: “Non sanno niente, penso che zia li abbia ingannati”
C: “Speriamo che stavolta non ci scappa niente”
S: “No tranquilla”
C: “Ok a domani!”
S: “Ciao!”
Il giorno dopo Sheena scese con i bagagli, si stava portando dietro mezza casa, dopotutto sarebbe rimasta a Oakland per molto tempo e non per tre giorni come credevano i genitori.
“Quanta roba!” esclamò il padre
“Sai come siamo fatte noi ragazze, ci portiamo dietro tutta la casa quando andiamo in giro!”
“Arrivederci!”
“Ciao tesoro!”
“Ciao mamma ciao papà!”
Caricò i bagagli sulla macchina della zia e andarono all’aeroporto. Cristen era già lì e le due ragazze erano contentissime. Nel pomeriggio arrivarono in America e come al solito si sistemarono nella loro stanza.
“Cavolo che bello, tutto questo solo grazie ai Green day”
“Si è una cosa stupenda”
“Mike mi ha chiamata dicendo che stanno aspettando con ansia il nostro arrivo e stasera ci dobbiamo vedere all’8th Avenue Serenade.. ricordo perfettamente la strada”
“Si anche io!”
Le ragazze si sistemarono, si diedero una rinfrescata, divorarono un pasto e uscirono per andare a trovare i Green day.
“Eccoli sono laggiù” esclamò Sheena
“Che facce strane che hanno”
“In che senso strane?”
“Guarda Mike è pensieroso, Billie fa gli scatti soliti di uno che ha l’ansia per qualcosa e Trè vabbè lasciamolo per scontato sta fissando il vuoto” affermò Cristen
Attraversarono la strada e i tre le salutarono.
“Ragazze è successa una tragedia…”
“Billie no ti prego non iniziare così un discorso”
“Beh come leader del gruppo questo peso da dire lo hanno dato a me”
“Hey mi sto preoccupando che succede?” chiese Cristen
“A causa di alcuni problemi il tour è anticipato e domani sera dobbiamo partire per l’Asia” disse Mike
“Ragazze ci dispiace tanto, ma abbiamo già trovato la soluzione” disse Trè
“Che palle! Dio c’è l’ha con me!” disse Sheena arrabbiata
“No stai tranquilla non ti preoccupare” disse Mike per rassicurarla
“Ecco l’idea che abbiamo…” disse Billie

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


“Sapete che l’Adeline l’ho fondata con Adie quindi mentre noi siamo via voi iniziate a fare qualche pezzo e se avete problemi andate lì, tanto la troverete sicuro vi aiuterà lei se avete difficoltà. Poi al nostro ritorno vediamo che cosa siete riusciti a fare va bene?” spiegò Billie
“Va bene ma non sappiamo dov’è” rispose Cristen, Billie cacciò un biglietto da visita della casa discografica e lo diede alle ragazze.
“C’è scritto tutto, adesso dobbiamo andare a prepararci, ci dispiace un casino sappiamo cosa avete dovuto passare per arrivare qui” disse il chitarrista
“Billie ecco io…” disse Sheena ma venne interrotta
“Tranquilla Sheena vedrai che nulla andrà storto” disse Mike. La band salutò le ragazze e quest’ultime tornarono a casa.
“E’ incredibile però dai almeno abbiamo rimediato qualcosa” disse l’amica
“Non abbiamo rimediato proprio un bel niente se i miei genitori vengono a sapere che sta succedendo beh inizio a preparare il testamento” ribattè Sheena.
Il cellulare di quest’ultima squillò, era Alex
A: “Hey sono arrivato!”
S: “Fantastico”
A: “Tua zia è stata gentile ad ospitarmi, sono giù al cancello, che per favore apri?”
S: “Oh certamente”.
“Alex è qui sotto andiamo ad accoglierlo” disse
“Ah quindi tua zia ospita anche lui che bello!” esclamò Cristen.
Aprirono il cancello e Alex era sommerso dai bagagli più i pezzi della batteria.
“Ci vorrà un po’ per sistemarmi” disse il ragazzo
“Cavolo quanta roba” rispose la mora
“Cristen non l’avevo mai notato ma sei mora con gli occhi azzurrini”
“Grazie” disse arrossendo
“Va bene zia ha liberato una stanza bella grossa vediamo un po’ come organizzarci per portare su tutte queste cose e dopo… ti dobbiamo dire una cosa…”
“Va bene… “ queste ultime parole della ragazza fecero intendere al batterista che qualcosa non andava.
Erano arrivati in stanza e stavano sistemando i bagagli mentre Alex montava la batteria e provava qualche pezzo.
“Allora… qual è la cosa che mi dovevi dire?”
“Ecco prima abbiamo incontrato i green day e ci hanno detto che a causa di alcuni problemi il tour in Asia è anticipato e che stasera devono partire” disse Sheena
“Ah cavolo non ci voleva, e adesso come facciamo?”
“Billie ci ha dato il biglietto da visita dell’Adeline e ci ha detto che Adrienne è sempre lì quindi se abbiamo problemi o difficoltà possiamo andare da lei a trovarla” disse Cristen
“Ah quindi dobbiamo comunque comporre qualcosa, perfetto.. qualcuno di voi ha sotto mano un po’ di materiale?” chiese Alex
“Io ho 18 testi..” rispose la bionda
“Beh che aspetti a farceli leggere?” ribattè il ragazzo ridendo.
Sheena andò a prendere i testi e li fece leggere agli altri due.
“Sono bellissimi” disse Alex
“Sono molto belli” riprese Cristen.
I ragazzi iniziarono a comporre e rimasero per tre giorni a casa di Angie. Arrivati al terzo giorno Sheena si dimenticò totalmente del fatto che la sera sarebbe dovuta tornare a casa con la zia e partì una chiamata inaspettata..
“Oh scusate ragazzi mi squilla il cellulare” disse posando la chitarra
S: “Pronto?”
M: “Hey allora tutto bene?”
S: “Mamma si.. tutto bene”
M: “Allora.. state tornando?”
S: “Dove?”
M: “Ma come dove? A casa!”
S: “Ah si certo”
M: “Sai ho visto un pezzo del tour dei green day in Asia e sono davvero felice del fatto che tu sia li senza di loro insomma.. potevi dare inizio ad una carriera come programmato e invece non ci sono e sto tranquilla, tra due giorni inizia la scuola vedi di iniziare a ripassare qualcosa anche mentre sei lì”
S: “Certo mamma”
M: “Sono entrata in camera tua ed è quasi scomparso tutto anche la chitarra.. mi devi dire qualcosa?”
S: “Niente e comunque adesso sono in luogo dove non posso parlare, ci sentiamo”
M: “Chiamerò Angie più tardi”
S: “Ciao”.
Alex le si avvicinò: “successo qualcosa?”
S: Ho paura
C: Paura di cosa?
S: Che i miei scoprano tutto insomma mia zia c’è la sta mettendo tutta per aiutarmi ma secondo me qualcosa andrà storto
A: Adesso dici così perché è  solo l’inizio ma vedi che più in là le cose si sistemeranno abbiamo già composto 6 canzoni in 3 giorni dovresti essere felice altre due e possiamo andare all’Adeline a presentarle
S: Si ma ho paura
C: Hey ci siamo noi qui non devi avere paura
A: Ma perché che tipi sono i tuoi genitori?
S: Adesso ti racconto… quando avevo otto anni chiesi una chitarra e loro me la diedero ma pensarono che fosse una perdita di tempo suonare uno strumento e infatti sono autodidatta non ci sono mai andata a lezione, adesso che sono cresciuta continuano a pensare che stia perdendo tempo perché a loro interessa solo lo studio, diplomarmi e avere un lavoro che dia i suoi frutti ma la verità è che loro non mi capiscono di me non sanno niente perché ogni cosa per loro è superflua se non si tratta di scuola, io odio quel posto e l’unica cosa che mi salva è la musica ma sono talmente testardi e ottusi che non mi considerano neanche più quando cerco di parlare con loro del fatto che io voglia ritirarmi da scuola per la musica”
A: “Mi dispiace ma hey hai paura perché sei solo all’inizio vedrai che quando tutto si sistemerà capiranno senza che tu gli dica niente”
C: Ci siamo noi che ti aiutiamo non ti devi preoccupare.
Il giorno seguente fu il più tragico i Green day tra una settimana sarebbero tornati ma in quella settimana poteva accadere di tutto pensava Sheena e aveva terrore dei suoi genitori. La notte sognava di aprire la porta di casa per andare da Mike che la chiamava per dire: “ti aspetto all’Adeline”, apriva la porta e trovava i genitori che la portavano via, in quello schifo dov’era cresciuta dove tutti la chiamavano scarto, dove tutto faceva cadere a pezzi quella povera ragazza.
Si svegliò alle sette e il cuore iniziò a batterle forte, a quell’ora doveva essere già in Italia, la zia si avvicinò al letto con un vassoio: spremuta di arancia e un cornetto con la marmellata.
“Buongiorno” disse Angie
“Ciao zia” rispose agitata
“Hey stai tranquilla”
“Ho paura che mi portino via”
“Non accadrà proprio un bel niente tu rimarrai qui e comunque non sanno nemmeno dove si trova Oakland quindi non possono venire a prenderti!” rispose la zia
“Si ma possono fare benissimo una ricerca”
“Quei due? Ma per favore!”
Cristen iniziò a ridere insieme alla zia ed entrambe guardavano Sheena perplessa.
Il giorno seguente Sheena e Cristen provarono gli arrangiamenti dei testi composti, si erano fatte le 12.00 Alex stava ancora dormendo per via del fuso orario, nessuno dei tre ragazzi pranzò e la casa era vuota. C’erano solo loro tre. La zia tornò parlando al telefono e dalla faccia non sembravano buone notizie.
“Sheena tua madre è arrabbiata perché sono le tre del pomeriggio e devi essere in Italia.. domani inizia la scuola” disse Angie
“Zia vedi che sta andando già tutto storto?” disse la ragazza inciampando ad una corda della chitarra
(i ragazzi stavano provando)
“Sheena tranquilla i tuoi genitori non verranno qui, avete qualcosa da fare oggi pomeriggio?”
“Dobbiamo andare all’Adeline”
“Ah fantastico.. vi accompagno per le quattro va bene?”
“Penso di si..”
I ragazzi fecero una pausa e si incollarono davanti al televisore.
“Perché i programmi americani sono così stupidi?” sbuffò Cristen
“Beh quelli italiani non è che sono meglio permetti” rispose Alex ridendo
I due guardarono Sheena, non era sul pianeta terra. I suoi occhi si arrossarono all’improvviso e le si avvicinarono.
C: “Hey tutto bene?..”
S: “Perché l’ho fatto?”
A: “Andiamo alla fine è per il tuo bene, magari l’avessi fatto io!”
S: “Che intendi?”
A: “Quello che stai facendo e cioè andare via di casa per un anno senza dire niente ai tuoi genitori dall’altra parte del mondo, saltando la scuola e tutto questo solo per la musica? Mi piace è una cosa ribelle”
S: “Proprio tanto, alla fine lo so che verranno e mi porteranno via.. intanto in questa settimana potrebbe succedere di tutto e i green day non ci sono”
C: “Mancano solo tre giorni e saranno quì, Sheena smettila di pensare a cosa succederà pensa a goderti questo momento ora ci sei e se è proprio come dici tu beh allora dovresti vivere tutto quello che hai qui prima di tornare indietro e pentirti di non aver fatto nulla non credi?”
S: “Hai ragione.. sono quasi le quattro andiamo”
A: “Si”.
I ragazzi lessero l’indirizzo sul biglietto da visita che gli aveva dato Billie e arrivarono all’Adeline.
Entrarono e si guardarono attorno, si sentivano persi la gente iniziava a fissarli.
“Ciao ragazzi, che vi serve?” chiese un uomo alto e robusto
“Cerchiamo Adrienne” disse Sheena
“Adrienne la moglie di Billie?” chiese con aria buffa
“Si” esclamarono i ragazzi insieme. L’uomo iniziò a ridere, “Ma per favore e chi sareste voi?”
“Una band emergente” disse Cristen
“Ah davvero? Cantatemi qualcosa” disse ridendo ancora una volta
“Senti è un periodo no e mi sono fatta il mazzo per arrivare fin qui tu adesso ci porti da Adrienne va bene?” disse Sheena
“Hey ragazzina abbassa le piume, e che musica fate voi?”
“Punk” disse Alex
“Uh abbiamo dei ribelli”
I ragazzi iniziarono a discutere quando Adrienne li vide e si avvicinò.
“Che succede?”
“Adrienne questo tizio non vuole farci entrare”
“Beh mi hanno detto che ti cercavano e che sono una band punk emergente e poi hanno iniziato a ribellarsi io non li ho mai visti qui e non sono nemmeno americani chi dovrebbe credergli scusa?”
Disse l’uomo
“No li conosco e si dovevano venire oggi pomeriggio quindi la prossima volta che li vedi falli entrare senza rompergli le scatole” disse in modo gentile
“Va bene scusi Signora Armstrong” rispose l’uomo allontanandosi con un sorriso.
“Fa sempre così, vuole evitare che succedano casini pensate un po’ che il mese scorso dei fans entrarono dicendo che dovevano fare una collaborazione con i Green day, il bello è che non c’erano nemmeno quindi li abbiamo scoperti subito.” Disse ridendo
“Si noi fans facciamo le cose più strane” ribattè Alex
“Va bene ragazzi allora seguitemi nello studio di registrazione, fatemi vedere che avete combinato” disse facendo segno di seguirla.
I tre guardavano ogni centimetro e non si perdevano una mossa di tutto quello che succedeva all’interno dell’Adeline.
Ecco arrivati nella sala di registrazione.
“Va bene.. i testi posso prima leggerli?” chiese gentilmente Adie
“Oh certamente” rispose Sheena estraendo una foderina dalla custodia della chitarra.
Si avvicinò e li consegnò. Iniziò a leggerli e dalla faccia sembrava le piacessero.
“Si.. mi piacciono.. non sono male anzi sono davvero belli. Che ne dite di iniziare ragazzi?” chiese sorridendo. I tre presero posizione  e iniziarono a suonare le canzoni.
Adrienne li guardava e sorrideva, sono bravi, pensava, ma ad un certo punto li fermò.
“Ragazzi aspettate un secondo, fermi”
“Che succede?” chiese Cristen
“L’ultimo pezzo che avete fatto non suona bene”
“Si lo sappiamo che non è un gran che ma non riusciamo a fare gli arrangiamenti”
“Per come avete messo le cose va bene solo che dovete dare un ritmo un po’ più forte, insomma è un testo arrabbiato poi provate ad aggiungere qualche coro nell’ultima parte vediamo se funziona, state andando davvero bene però un’altra cosa cercate di dare energia, anche tu Sheena quella chitarra falla suonare in modo deciso non con insicurezza so che sei un po’ timida ma io non sono qui per giudicarti se sbagli non fa niente riprendiamo da capo ma dovete stare tranquilli va bene ragazzi?” disse sorridendo
“Va bene” dissero in coro. Ripresero a suonare con le dritte che Adrienne aveva dato loro e la canzone funzionava bene.
Finito di suonare i ragazzi si avvicinarono al mixer dove la donna stava firmando alcuni fogli.
“Perfetto ragazzi io direi che vanno bene insomma avete presentato 8 testi tutti buoni, continuate ad esercitarvi qui, intanto io faccio una chiamata a Billie sperando che mi risponda, è da questa mattina che lo chiamo e non mi risponde, vabbè sarà impegnato” disse prendendo il cellulare
“Va bene” disse Alex
“Torno subito” disse chiudendosi la porta alle spalle.
Sheena si avvicinò al mixer e iniziò ad osservarlo, Alex si avvicinò al microfono e Cristen stava immobile.
“Ma come fanno a capire come funziona questo coso?” disse Sheena
“Wow che cosa stupenda qui dentro” esclamò Alex
“Ragazzi se fossi in voi mi farei i fatti miei per evitare di si beh ecco… distruggere la sala” disse Cristen sedendosi con calma
“Andiamo Cristen che vuoi che succeda?” chiese Alex in modo sarcastico
“Non lo so ogni volta che dei ragazzini vanno in una sala di registrazione la distruggono”
“Ma va la guarda mi siedo vicino a te così siamo sicuri che non succede niente” disse l’amica
“Va bene vengo anche io vicino a voi” ribatté Alex.
Adrienne entrò, li osservò e rise.
“Avete paura di fare qualche casino?”
“Si..” dissero tutti e tre insieme
“Ho chiamato Billie e finalmente mi ha risposto, mi ha detto che l’ultima tappa è stata cancellata”
“Come mai?” chiese il batterista
“Eh problemi per l’organizzazione, pare che lì dove dovevano suonare dopodomani ci devono ritornare per un meet and greet e un’intervista quindi volendo i fans possono comunque incontrarli”
“Va bene ma comunque un concerto saltato dispiace..” disse Sheena
“Eh lo so ma potrebbero anche fare un secret show, hanno scoperto un posto dove è pieno di ragazzini un locale in centro magari possono organizzarlo lì ma se ne parla per l’anno prossimo”
“Capito..” rispose Cristen
“Ah a proposito di voi.. gli ho detto che siete molto bravi e che il materiale che avete presentato è davvero buono, né è felice e non vede l’ora di tornare per ascoltarvi quindi per domani pomeriggio non lo so, il volo ancora lo devono prenotare poi stasera lo chiamo e se ho qualche novità vi contatto.. uno di voi mi lascia il numero?” chiese gentile
“Ah certo, ragazzi per me è indifferente tanto siamo nella stessa casa” disse Sheena
“Glielo do io” disse Alex
“Stessa casa?” chiese lei perplessa
“Si mia zia ha una villa e ci ha ospitati tutti e tre quindi al momento siamo lì”
“Beh meglio di niente”. Rise.
Alex lasciò il numero ad Adrienne e i ragazzi tornarono a casa.
Faceva caldo e i tre decisero di andare in gelateria, sedettero ad un chiosco vicino al mare a guardavano la gente passare.
“Domani tutti a scuola e noi in America, che pacchia” disse Cristen
“Chi la sente ora mia madre?”
“Uffa ancora con questa storia? Stai tranquilla, vedi? Domani i Green day ritornano e  se tutto va bene registriamo” disse Alex affondando il cucchiaino nella coppetta
“Ragazzi.. con quali soldi registriamo?” chiese la chitarrista
“Eh beh.. oh.. io credo che.. si insomma…” venne interrotto da Cristen “Oh andiamo Alex non sai che dire… comunque è vero non lo so non ci avevo pensato”
“Speriamo che mia zia potrebbe farci un prestito”
“Ragazzi ma se torniamo a casa e glielo chiediamo?” Chiese la bassista.
I tre tornarono a casa e Angie era lì che cucinava la cena e sorrise quando li vide arrivare.
“Oh ciao ragazzi tutto be…” non continuò
“Si zia abbiamo un problema”
“Che succede?”
“I soldi per incidere il disco?”
“Oh ma ci ho già pensato io domani mattina chiamo all’Adeline e chiedo”
“Aspetta a me dovrebbe arrivare una chiamata da Adrienne se vuoi senza che chiami posso parlarci io quando mi contatterà” disse Alex
“Oh ti ringrazio!” esclamò Angie mentre spegneva un fornello.
Il cellulare di Sheena squillò, era la madre.
S: “M..mamma…?”
M: “Signorina siamo davvero arrabbiati con te!”
S: “No aspetta io..”
M: “Aspetta cosa? Adesso resti la e ci hai ingannati insieme a tua zia?”
S: “Mamma ecco vedi”
M: “Non mi importa non voglio ascoltarti”
S: “Non vuoi ascoltarmi? Adesso dimmi quand’è che mi hai prestato attenzione!?”
M: “Sbrigatevi a tornare in Italia, tu rimarrai chiusa dentro casa, non suonerai più e non rivedrai mai più tua zia, quell’imbrogliona hai capito!?”
S: “No! Io resto qui, ho già presentato le canzoni alla casa discografica e sono piaciute, per una volta che riesco a realizzarmi tu arrivi e mi metti i bastoni fra le ruote? No mi dispiace ma io a casa non ci torno più non ne voglio più sapere, voi continuate a mettermi in una gabbia per i fatti vostri e non vi importa se sto male quindi adesso perché a me dovrebbe importare di voi?”
M: “Quando torni facciamo i conti e vedi come li facciamo!”
La madre attaccò al telefono. Sheena iniziò a piangere, Angie e gli altri due si avvicinarono..

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Angie prese la parola: “Guarda non c’è bisogno che dici niente, abbiamo sentito tutto per quanto urlava tua madre”
“Io non so più a cosa pensare” disse Sheena piangendo
“Dai non pensarci tu rimarrai qui tanto ecco Adrienne ci deve chiamare dopodiché gliene parleremo anche se credo che sappia ogni cosa” disse Alex
“Infatti Billie le avrà detto qualcosa!” esclamò Cristen.
Sheena riprese il telefono, fece il numero di Billie e lo chiamò, dopo gettò il telefono.
“A chi chiamavi?” chiese la zia
“A Billie”
“E perché hai gettato il telefono?” domandò Cristen
“Ha messo la segreteria, dice che è occupato che non può rispondere Rage&Love Billie Joe.”
“Ma che segreteria interessante” disse Alex ridendo.
La mattina dopo i tre ragazzi si svegliarono per colpa del cellulare del batterista.
“Alex spegni quel coso!” disse Sheena
“Alex fallo smettere” disse in seguito Cristen dalla voce assonnata. Alex si alzò con gli occhi socchiusi come se fosse un sonnambulo e sbattè al comodino cadendo e realizzando cosa era successo “Il buongiorno si vede dal mattino èh!? Oh cavolo è Adrienne, alle 7.00?”
“Wow non ha niente da fare” disse Cristen girandosi su un lato
“Pronto? No non disturbi, buongiorno anche a te! Ah sono arrivati adesso.. va bene, stamattina no abbiamo già altri impegni se vuoi possiamo venire alla stessa ora di ieri come previsto, perfetto, va bene, ah certamente chiederemo ad Angie, va bene, a dopo, si, ciao e grazie!” Alex attaccò al telefono.
“Che ha detto?” chiese la chitarrista
“Ha detto che i Green day sono appena arrivati a casa, se potevamo andare stamattina ma gli ho detto che abbiamo da fare.. è la scusa per provare un po’ di più, e Angie deve venire perché qualcuno deve pur firmare il contratto e ovviamente c’è lo daranno dopo aver fatto sentire gli otto pezzi e dopo aver avuto la conferma dell’incisione del primo disco”
“Ma no! Pensavo di andare lì e far firmare fresco fresco il contratto appena stampato!” disse Cristen
“Scusa sei meglio tu che ti lamenti!”
“Io non mi lamento per niente!”
“Ah no? È da ieri pomeriggio!”
“Oh sentite sono le sette e cinque e mi sono appena svegliata, già ho i miei problemi non vi ci mettete anche voi due”.
I ragazzi scesero al piano di sotto e si diressero verso la cucina
“Buongiorno ragazzi! Sheena.. tua madre ha appena chiamato” disse Angie
“Uffa che vuole?”
“Ha detto che se ti azzardi ad intraprendere una carriera musicale senza il suo permesso ti trucida”
“E basta? Ha chiamato per dire una cosa così ovvia? È più stupida di quanto penso allora” disse affondando la forchetta nelle uova e con un sorriso sarcastico
“Si beh ha detto che tuo padre non ti rivolgerà la parola per un bel po’ di tempo e che adesso che torni in Italia saranno fatti tuoi e io e te non ci rivedremo mai più”
“Ha sempre detto così e non è mai stato vero niente, scusate se mi sono intromessa” disse Cristen mentre versava la spremuta d’arancia
“Se fossi in voi non mi preoccuperei più di tanto, adesso stamattina proviamo poi oggi pomeriggio ci riposiamo  e quando sarà ora andiamo all’Adeline a presentare quello che abbiamo fatto, ah a proposito Angie! Ha chiamato Adrienne poco fa e ha detto che oggi pomeriggio devi venire anche tu per firmare il contratto” disse Alex
“Ah perfetto finalmente c’è l’abbiamo fatta! Ragazzi miei non vi preoccupate!”
“No ma che! i nostri genitori sanno che siamo in buone mani!” disse Cristen.
I ragazzi provarono tutta la mattina e dopo pranzo si buttarono nella piscina dietro la villa della zia.
Alle quattro Angie andò a chiamarli, i ragazzi si prepararono e insieme raggiunsero la casa discografica, cercarono Adrienne la quale era lì che li aspettava entusiasta insieme ai Green day.
“Perfetto siete qui! Oh piacere Adrienne suppongo che lei sia Angie prego si accomodi”
“Oh grazie ma non c’è bisogno di tutta questa formalità”
“Finalmente è arrivato il momento!” disse Billie abbracciando Sheena
“Si mia madre ha detto che adesso che torno a Roma me ne fa vedere di tutti i colori ma lei non sa che sono qui insieme a voi!”
“Beh forse le cose andranno così bene che forse a Roma non ci torni più!” esclamò Mike
“Si forse è così, va bene non vedo l’ora di sentirvi avanti iniziate” disse Trè
“Con calma falli respirare” disse Adrienne
“Oh scusa è che sono più agitato di loro” rispose il batterista
“Perfetto fateci sentire ragazzi, gli strumenti sono lì pronti il resto è cosa vostra” disse Mike accomodandosi vicino al mixer.
I ragazzi suonarono i loro pezzi e ai Green day piaceva, la zia non smetteva di sorridere e faceva segni di incoraggiamento ai ragazzi.
“Ragazzi, siete forti davvero! Non lo dico per darvi il contentino!” disse Billie
“No davvero siete molto bravi si si meglio di quanto credevo” seguì Mike
“La vostra è una band che merita senza alcun dubbio!” riprese Trè
“Allora? Li facciamo incidere?” chiese Adrienne sorridente
“Facciamoli incidere” rispose Billie con lo stesso sorriso.
“Qual è il nome della band?” Chiese il bassista
“Ehm.. non abbiamo un nome anzi a dire il vero non ci abbiamo mai pensato” rispose Alex
“Provate a sceglierlo al momento allora” disse Billie
“Allora.. vediamo… che ne dite di…ehm..” disse Alex
“Non mi viene nulla” rispose Sheena
“Neanche a me” commentò Cristen
“Qualcosa che ha a che fare con la vostra vita con la vita di ognuno poi mette il tutto insieme” consigliò Billie
“Io sono una sfigata” disse Sheena
“Io non lo so”
“Nemmeno io”concluse Alex
“Without name è perfetto” disse Alex ridendo
“Senza nome?” chiese Sheena
“Beh uhm.. potrebbe non lo so” rispose perplessa Cristen
“Non lo so è che fa strano come nome”
“Vogliamo parlare dei nomi delle band beh: Porte (Doors), Chi (Who), Viola profondo (Deep purple) Sex Pistols devo continuare? 30 secondi a marte, e non può esserci una band che si chiama senza nome?”
Tutti i presenti scoppiarono a ridere
“Vogliamo mettere questo nome? Più in là poi se è qualcosa lo cambiamo?” disse Sheena
“Come gli sweet children lo cambiarono in green day” rispose Cristen
“Hey, se volete cambiare nome in seguito va bene”
“Sentite io penso che visto che siamo qui il merito è non solo di mia zia ma soprattutto dei green day quindi posso fare una proposta?” disse Sheena
“Certo” disse Mike
“Possiamo usare il titolo di una vostra canzone?”
“Beh dipende.. quale canzone?” chiese il chitarrista
“Pensavo a worry rock”
“Se volete perché no?” chiese Trè
“Worry rock.. si mi piace”
“Si anche a me!” esclamò Alex
“Quindi è andata per Worry rock?” chiese Adrienne
“Si” dissero tutti e tre insieme
“Beh WORRY si adatta alla vostra situazione quindi direi che è perfetto” disse Mike ridendo.
I ragazzi firmarono il contratto, incisero il disco, fecero un servizio fotografico ed estrassero un singolo con il quale girarono un video musicale. Il singolo uscì in radio, poi seguì il video su youtube e la vendita del disco.
Per 4 mesi i ragazzi lavorarono in America ma qualcosa andò storto dopo tanto tempo…

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Sheena si svegliò tardi, tutti erano già svegli e lei aveva bisogno di stare un po’ da sola per pensare alle cose accadute in quei 4 mesi in America.
Uscì di casa, girò l’angolo e vide un’auto identica a quella dei suoi genitori, si spaventò mai poi si rassicurò e vi girò intorno. Panico. I suoi genitori erano ad Oakland si voltò e c’era suo padre.
P: Signorina adesso prendi le tue cose e vieni via
S: No papà, no non voglio io ho già inciso un disco, fatto un servizio fotografico, cantato in radio e pubblicato un video musicale la mia carriera è appena iniziata e tu non mi porterai via
P: Non voglio sentirti sei esattamente bugiarda come tua zia, prendi le tue cose e vieni via ho detto!
S: No! Resto qui!
P: Allora mi devi costringere.
Il padre entrò in casa prese le cose della figlia e la portò via in aeroporto. Strada facendo Sheena vede Mike su un marciapiede che camminava tranquillo, voleva chiamarlo ma aveva paura dei suoi genitori in quel momento.
In aereo nessuno parlava, la madre la guardò con un sorrisetto e parlò: Sai penso che ti piacerà la tua nuova stanza
S: Non ne voglio sapere
M: Oh devi, ci hai costretti tu ad essere cattivi quello che hai fatto è davvero da irresponsabili, avevi dato inizio ad una carriera? Bene se ti andrà storta intanto hai saltato 4 mesi di scuola, andrai a ripetizione ogni pomeriggio e non suonerai più la chitarra chiaro?
S: Dov’è la mia chitarra?
P: L’ho lasciata a casa di tua zia
S: Ma vi sentite cosa dite? State facendo sul serio?
M: Il viaggio è ancora lungo, leggi qualcosa nel frattempo.
Arrivati in Italia la sera Sheena entrò in camera sua. Dov’erano i poster attaccati all’armadio, alla porta e alle pareti? Dov’era la colonna dei cd? Dov’era lo stereo? Non c’era più nulla, i genitori comprarono 2 scaffali ed erano pieni di libri, la ragazza iniziò a piangere disperatamente e ad urlare
M: Che ti prende?
S: Ma cosa avete fatto?
P: La musica ti faceva perdere tempo adesso basta inizia a fare la persona matura, vedrai che ti ci abituerai subito
S: Voi siete completamente pazzi
P: No qua la pazza sei tu che pensavi di andare in America a fare musica
M: Adesso smettila di piangere, sulla scrivania c’è l’orario della scuola, i libri nuovi sono lì e domani mattina ti accompagnerà tuo padre.
Detto questo la ragazza quella notte non dormì, quella stanza era inquietante e i suoi genitori le avevano tolto un pezzo dell’anima, ma come è possibile che dei genitori siano così ottusi, testardi e privi di ragione? Era solo una ragazzina che voleva fare musica, della scuola non le è mai importato niente, il cellulare si illuminò era Billie che la chiamava
B: “Ehy ma che è successo?”
S: “Billie tu devi venire a prendermi” disse piangendo
B: “Calmati e dimmi che è successo non ci sto capendo niente”
S:  “Mi hanno riportata in questo schifo e non puoi immaginare che hanno fatto”
B: “Cosa?”
S: “La mia stanza era tappezzata dei vostri poster e di altre band poi c’era una colonnina dove c’erano tutti i vostri dischi, quelli dei ramones dei nirvana insomma di tutte queste band e hanno tolto tutti i poster i cd andati in fumo e negli spazi vuoti ci hanno messo degli scaffali con i libri sopra e la chitarra l’hanno lasciata in America a casa di Angie”
B: “Ma sono impazziti? Calmati troverò una soluzione”
S: “E come se non bastasse domani torno a scuola”
B: “No, no no! Non doveva andare così! Senti per la chitarra ci penso io anzi tu sta la ferma e non fare cose stupide tu ritornerai qui costi quel che costi”
S: “Grazie Billie”
B: “Hey non piangere sta tranquilla Sheena tu ritornerai in America e ci rimarrai visto che là non hai speranze”
S: “Grazie Billie”
B: “Ciao..”
Finita la chiamata Sheena si addormentò in lacrime. La mattina dopo si alzò infuriata, triste, confusa. Scese in cucina a fare colazione mangiò senza guardare in faccia i genitori senza parlare, filò in camera a prepararsi e scese con lo zaino su una spalla, entrò nella macchina del padre e la lasciò esattamente dentro al cancello della scuola. Entrò in classe e non vedeva il suo banco
S: “Dov’è il mio banco?”
Anna rispose: “è quello scheggiato nell’angoletto miss sono andata a casa di Billie Joe Armstrong”
S: “Senti mi hai rotto le scatole vai al diavolo tu e tutta questa società del cavolo!”
L’insegnante entrò in classe quando Sheena stava urlando
I: “Signorina, qui non tolleriamo comportamenti del genere, e per questi 4 mesi dove è stata? Avanti prenda quel banchetto e si metta centrale in prima fila”
Tutti la guardavano con odio e quelle sei ore a scuola furono un inferno, non poteva fare niente ormai era successo e le toccava subire “Speriamo che Billie si dia una mossa” pensava tutto il tempo.
All’uscita da scuola il padre era esattamente dove l’aveva lasciata.
Per una settimana andò avanti così litigando con i genitori, pomeriggi chiusi in casa sui libri, a scuola litigava con gli insegnanti e con i compagni di classe, finalmente le vacanze di Natale, la prima mattina a casa sentì suonare al campanello. Scese e notò che in casa non c’era nessuno “Probabilmente sono in giro a fare regali ma che mi importa” pensò, aprì la porta e c’era il postino: “è lei la signorina Sheena?”
S: “Si sono io”
P: “Questo pacco è per lei”
S: “Wow è bello grande ma io non ho ordinato niente”
P: “Qui c’è scritto che viene dall’America, California più precisamente”
S: “Ah si allora si”
P: “Metta una firma, arrivederci” disse dopo aver ripreso il blocchetto.
Lo trascinò in camera, era davvero pesante. Lo aprì e c’era un altro pacco dentro incartato e con un grande fiocco, prese il bigliettino che vi era attaccato su un lato, lo aprì e lesse:
“Cara Sheena ci dispiace che te ne sia andata ma davvero non riusciamo a crederci, questa storia sembra non finire comunque stiamo pensando a un modo per farti tornare da noi, non preoccuparti tu tieni duro intanto vogliamo farci perdonare per l’attesa con questo ‘regalo’ è il minimo che possiamo fare per renderti felice quindi adesso che lo apri assicurati di essere sola per evitare qualche altro casino. Con amore i Green Day, Angie, Alex e Cristen.”
Non c’è la faceva ad aspettare aprì il pacco e c’era la sua chitarra dentro con le dediche fatte da Billie, Mike, Trè, le avevano spedito tutti i pezzi ma adesso il problema era: dove la nascondo? Mise la chitarra in un lato nascosto dell’armadio e fece cadere sopra un telo nero per mimetizzarlo poi l’amplificatore e una cassa li nascose in uno sportello alto sulla porta. Non potevano scoprire cosa era successo così butto l’imballaggi e la carta e mise il bigliettino nel portafoglio.
I genitori tornarono a casa e per tutto il tempo durante le vacanze di Natale se la portarono dietro come un cane bastonato. Arrivarono in piazza dove si stava tenendo un evento musicale “Le band del futuro provenienti da tutto il mondo” si chiamava, i genitori della ragazza decisero di prenderne parte almeno per farla svagare un po’ (del resto era il minimo che potevano fare).
La prossima band: Worry rock i genitori guardarono il video musicale, Sheena lo guardava sorridendo e piangendo i genitori si voltarono e la guardarono
M: “Bravi si molto ma non ci torni a Oakland”
P: “Mi dispiace perché hai talento ma tu te la sei andata a cercare”
S: “Posso fare un giro da sola?”
P: “Dieci minuti qua attorno e guai a te se sparisci”
S: “No.. resto qui..”
M: “Vedo che stai imparando”
Sheena girò la piazzetta e dopo cinque minuti si nascose in un angolo, qualcuno la fissava e si avvicinava, era impaurita e quella ‘cosa’ le sussurrò: “Vieni con me non avere paura”
S: “Chi sei?”
T: “Sono Trè avanti vieni! E non farti vedere da nessuno”
S: “Grazie al cielo”.
Seguì  il batterista e la fece salire in macchina dietro, c’erano anche Billie e Mike.
B: “Posso mettermi io alla giuda? So dov’è casa sua”
T: “Va bene”
S: “Sbrigatevi io dovrei essere dai miei genitori”
M: “Adesso andiamo a casa tua, fai le valigie e ti riportiamo in America”
S: “E se succede qualcosa? Tipo denuncia per scomparsa di minori?”
M: “Glielo dici che stai andando in America e che stai per partire in un tour”
S: “Davvero già faremo un tour?”
M: “No ma che sei pazza? Avete appena iniziato, e comunque il vostro disco sta vendendo davvero tante copie, complimenti”
S: “Grazie”
Arrivati a casa Sheena salì di corsa in camera, prese tutto quello che le serviva 5 valigie, i pezzi della chitarra e il tutto in 10 minuti, la band la aiutò a portare in macchina i bagagli e si diressero verso l’aeroporto.
Sheena prese il cellulare che squillava
P: “Torna subito qui”
S: “No”
P: “Dove sei?”
S: “Non te lo dirò mai”
P: “Ah non me lo dirai mai, è così? Sappi che se vai ad Oakland ti raggiungeremo esattamente come l’ultima volta”
S: “Sto partendo per un tour e la dovete smettere di ostacolarmi”
P: “Un tour e dove vai sentiamo?”
S: “In giro per il mondo a fare quello che voglio senza voi alle calcagna e ah a proposito andate al diavolo voi e la scuola” attaccò il cellulare.
Arrivati ad Oakland la mattina verso l’ora di pranzo Billie portò Sheena a casa sua.
S: “Hey ma che fai?”
B: “Se torni a casa di tua zia ti riporteranno via, ho fatto preparare la stanza per gli ospiti, per un po’ starai da me”
S: “Ma sei impazzito?”
B: “Si, voglio aiutarti e te l’ho sempre detto. Tanta fatica io non la getto al vento”
La ragazza si sistemò a casa Armstrong e scese in soggiorno dove era riunita tutta la famiglia
“vi ringrazio per tutto quello che state facendo”
“Non ti devi preoccupare Billie ci ha raccontato la storia e non riesco a capire come facciano i tuoi genitori a trattare così una figlia, sono accecati da questa cosa dello studio mentre il tuo posto è nella musica” disse Adrienne
“Mi hanno distrutto i dischi, tutti i poster e questa cosa mi fa contorcere”
“Ci dispiace tanto ma hey qui parlano tutti dei Worry rock” disse Jakob
“Qui non ti troveranno mai, se casa nostra per anni non l’hanno mai trovata i fans figuriamoci i tuoi genitori” disse Joey
“Lo spero”
Nel pomeriggio…   

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


.. Sheena si incontrò con Cristen e Alex e andarono a prendere da bere ad un bar vicino alla pista di pattinaggio, iniziava a nevicare e i ragazzi rimasero al caldo nel locale: Sheena sorseggiava una cioccolata calda, Cristen un cappuccino e Alex un thè.
Il bar fu invaso da una folla di fans che si avvicinarono al tavolo dei Worry Rock, iniziarono a chiedere autografi, foto e comparvero dei giornalisti i quali non si disturbarono nel fare domande di tutti i generi: la loro provenienza, come si sono incontrati ecc..
Uscirono dal locale tutti frastornati
“Ma come è potuto accadere?” chiese Sheena
“Ah non lo so” rispose Alex
“Ragazzi che ne dite di andare a pattinare? Io non voglio tornarmene a casa insomma… siamo in America ed è il primo Natale che passiamo qui” propose Cristen
“Si hai ragione, io non so che regali fare insomma… a mia zia e a voi due lo so ma.. vorrei fare qualche pensierino anche alla famiglia di Billie insomma… mi stanno ospitando e per me hanno fatto anche troppo. Devo trovare un modo per sdebitarmi ah e poi vorrei farlo anche a Mike e Trè” disse Sheena
“Si hai ragione dobbiamo fare dei regali anche a loro” intervenne Alex
“Si ma cosa? Insomma… non sappiamo di preciso quello che gli piace oppure no.. come facciamo? E comunque propongo di farlo tutti insieme per quanto riguarda ai Green day, poi alle famiglie..” disse Cristen
“Io provo a parlarci insomma del più e del meno chiedendo qualcosa che gli piace o cosa odiano poi vedo, è l’unico modo io mi sento anche in imbarazzo a stare a casa loro, non so come comportarmi”
“Si ma è meglio stare in imbarazzo a casa del tuo idolo che in lacrime su un aereo che ti porta all’inferno” disse Cristen
“Dai andiamo a pattinare poi domani vediamo come organizzarci” interruppe Alex speranzoso, povero ragazzo era troppo attratto da quella pista.
Sheena tornò a casa alle 23.00 sperando di non disturbare casa Armstrong, “casa loro, regole loro. Adattati idiota” pensò tra sé e se. Entrò in soggiorno (l’unico posto dove la luce era accesa) e vi trovò Joey che giocava con il cellulare, Jakob che guardava la tv mentre Billie e Adrienne discutevano su delle cose dell’Adeline.
“Salve” è l’unica cosa che disse
“Non restare lì ferma siediti” disse Billie
“No è che sono un po’ in imbarazzo, è una situazione bizzarra”
“Ma non ti devi preoccupare, mamma domani facciamo l’albero?” chiese Jakob
“Uffa che rottura va bene domani ve ne occupate voi giovani io e vostro padre andiamo a fare delle commissioni nella mattinata” disse Adrienne scherzosa
“Proprio domani mattina avete da fare voi due?” chiese Joey
“Eh che ci vuoi fare il pomeriggio devo andare con la band a fare degli arrangiamenti per i pezzi nuovi e la sera devo fare un’intervista” rispose Billie
“Che intervista tesoro? Non me ne hai parlato” chiese Adie
“Sulla collaborazione con Lady Cobra”
“Ah pure?! E ci sarà anche lei suppongo!” esclamò con un sorrisetto
“Ehm… forse…” disse il chitarrista abbassando lo sguardo
“Armstrong non mentirmi sono anni che ti conosco”
“Ma scusa se sai la risposta che me lo chiedi a fare?”
Adrienne si alzò e si diresse verso il divano dove c’era il figlio maggiore, seguita da Billie
“Oh ma dai Adie sai che amo solo te.. sei la mia sweet 16”
“Ma lo so stavo scherzando” disse lei abbracciandolo
“Ah bene mi hai fatto prendere un colpo”
Sheena arrossì nel vedere quella scena e cercava di non ridere, si guardò intorno e c’era Joey che la fissava, quest’ultimo prese la parola: “Ridi pure tanto oggi sono anche normali certi giorni fanno di peggio” disse ridendo
Billie si girò e la guardò: “Allora… Natale lo passerai con noi, sei felice?”
“Certo! Quando sono uscita prima al bar ci hanno assaliti dei fans che hanno iniziato a chiedere foto, autografi e poi dei giornalisti ci sono piombati addosso: interviste, scatti da tutte le parti non lo abbiamo ancora realizzato, è stato così all’improvviso che non l’abbiamo concepito” ripose entusiasta
“Ah allora il gruppo va a gonfie vele! Perfetto avete venduto già un bel po’ di dischi.. io proporrei di fare un sito” disse Adrienne
“Tu dici?” chiese Billie
“Si insomma ci hanno presentato 8 canzoni se adesso fanno delle cover si può organizzare un concerto qui ad Oakland giusto per vedere come se la cavano dal vivo” propose a bassa voce
“Mhh.. vorrei prepararli un po’ di più insomma ancora stanno imparando”
“Ok.. io vado a letto sono stanca notte ragazzi” Disse Adrienne dando un bacio ai figli e al marito.
“Si vado anche io, oggi è stata pesante” disse Joey
“Io ancora non mi sono abituata al fuso orario insomma America, Italia, America e Italia”
“Va bene allora tutti a nanna” disse Billie ridendo
“Nah sono le undici e qualcosa è ancora presto” disse Jakob
“Danger mi sorprendi, va bene io vado dillà a sistemare tutte queste scartoffie” disse Billie mentre usciva dalla stanza
“E attento ai fantasmi danger!” esclamò il fratello maggiore
“Hahaha spiritoso non è come quando avevo 5 anni!” disse lui da una stanza all’altra mentre cambiava canale
Sheena si mise dietro il divano contò 10 secondi e saltò addosso al fratello minore per spaventarlo
“Mi hai fatto prendere un colpo”
“Scusa” rise divertita
“Ti stai sciogliendo va bene.. domani ci aiuterai” disse spegnendo la tv
“Adesso vai a dormire?”
“Si tanto in tv non passa niente qua sono tutti stanchi e io che rimango a fissare il muro?”
“Anche a casa mia succede… poi gioco con il cellulare sotto le coperte”
“Anche io” rise
“Va bene notte”
“Buonanotte”.
Durante la notte Sheena si svegliò con la bocca secca, non aveva voglia di alzarsi a prendere un bicchiere d’acqua ma poi iniziò a tossire quindi raccolse le forze e uscì dalla stanza.
“Dov’è la cucina?” pensò “Vabbè giriamo a vuoto prima o poi”
La casa era davvero grande, scese al piano di sotto ma era buio e non vedeva nulla, decise di tornare al piano di sopra. Cadde per le scale e cercò di non fare altro rumore, panico. Una luce si accese.
“Sheena sei tu?” chiese Adrienne
“Secondo me è arrivato Babbo Natale… ma non avrà mai i miei biscotti” disse Billie insonnolito
“A nanna” disse Adie
“Non prendo ordini”
Adrienne si girò e lo guardò
“Si cara”
“Ahia” l’unica cosa che disse. Si alzò “Non volevo svegliarvi è solo che avevo sete e non riesco a trovare la cucina poi sono inciampata e..”
“Tranquilla vieni con me” disse Adie
Dopo che prese un bicchiere d’acqua tornarono a dormire.
La mattina dopo alle 07.00 la ragazza si svegliò, si guardò intorno e accese il cellulare.
Scese al piano di sotto e si diresse in cucina (finalmente mi ricordo dove sta)
“Buongiorno”
“Ehy! Dormito bene?” disse Billie
“Si insomma dopo essere caduta si”
“Ah eri tu quindi..” disse Jakob posando la tazza sul lavandino
“Io anche avevo sentito qualcosa ma non avevo voglia di alzarmi” disse Joey
“Insomma ho svegliato tutti e solo per un bicchiere d’acqua.. vai così Sheena!”disse alzando un braccio alla fine
“Vuoi un po’ di latte e caffè?” chiese Adrienne
“Si lo gradirei grazie”, la ragazza allungò la mano per prendere i biscotti quando sentì ridere e si guardò attorno.. Billie la fissava male così ritirò la mano
“Ah vedo che sei intuitiva” disse lui ridendo
“Prima bisogna chiedere il permesso” disse Joey
“E fatela mangiare in pace!” esclamò Adrienne
“Oh stiamo scherzando puoi prendere!” disse Billie, iniziarono a ridere tutti quanti e Sheena si sentiva stupida.
Finita la colazione si sitemò, andò in salotto dove c’erano un mucchio di scatoloni che la famiglia stava smistando.
“Ehy ci aiuti a fare l’albero?” chiese Joey
“Certo” disse Sheena
“Va bene ragazzi lì ci sono le palline grandi, sopra quelle medie e poi le piccole sono lì, per l’esterno ci pensiamo noi non fate stupidaggini e se avete problemi fatti vostri” disse Billie
“Billie e dai” disse Adrienne ridendo
“Se avete qualche problema non esitate a chiamarci, buona giornata” disse ridendo
“I ragazzi rimasero ad addobbare la casa per Natale tutta la mattinata”
Nel pomeriggio Sheena iniziò a ripassare qualcosa con la chitarra, quando Joey e Jakob entrarono nella stanza. Mentre Sheena suonava Jakob metteva le mani sulla tastiera dello strumento: “ma che ti prende?”
“è la vendetta per ieri sera, comunque sei brava”
“che ne dici di venire con noi oggi pomeriggio?” propose Joey
“Dove andate?”
“Andiamo a fare i regali a mamma e papà se vuoi venire”
“Si beh ecco ci stavo già pensando, insomma..vorrei fare qualcosa per sdebitarmi è solo che non so..”
“tu non preoccuparti vieni con noi poi se hai qualche dubbio ti diamo una dritta” disse il fratello minore
“infatti neanche noi sappiamo cosa regalare” ribattè il fratello maggiore
“perfetto sono in buone mani”
“non preoccuparti” dissero ridendo
Al centro commerciale…

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


.. Sheena puntò un negozio di dischi, i ragazzi si guardarono ed entrarono. C’era di tutto dagli LP ai dischi di oggi, Sheena si avvicinò a Joey: “Ai tuoi potrebbe piacere un LP dei Led Zeppelin?”
“Altro che!”
“Non so non ti sembra poco?”
“Nah conta il pensiero”
“Voglio vedere se riesco a trovare qualcos’altro”
“Fa pure io mi faccio un giro”
“Va bene”
“Hai trovato qualcosa?” chiese Jakob
“Si un LP dei Led Zeppelin e stavo puntando a questo dei Queen”
“Ai miei piacerà di sicuro”
“Lo so infatti ecco perché ho optato per un negozio di musica, almeno so che generi possono piacere”
“A casa è solo quello rock, punk rock insomma…”
“Allora ragazzi andiamo?” chiese Joey
“Si” rispose Sheena
I ragazzi passarono il pomeriggio al centro commerciale a fare regali per il Natale, la sera quando tornarono a casa Billie portò Adrienne a cena fuori.
“Mi raccomando di non distruggere la casa” disse Adrienne
“Mamma ci conosci!” esclamò Jakob
“Sheena li lascio nelle tue mani” disse speranzosa guardando la ragazza
“Che è più o meno la stessa cosa” ribattè ridendo.
“Divertitevi” disse Billie.
La mattina di Natale Sheena andò a pranzo da sua zia e inziò a comporre altre cose con Cristen e Alex. La sera erano tutti invitati a casa Armstrong.
“Scommetto che sarà una cena con molte persone” disse Sheena
“Cosa te lo fa pensare?” chiese Adrienne
“Beh i vostri parenti mia zia noi ragazzi insomma siamo tante persone o no?”
“Si, hai azzeccato”
Finita la cena scartarono i regali.
“E questo è per te Sheena”disse Billie
“Chissà cosa c’è”
“è da parte di tutti quanti” disse Joey
Sheena aprì il regalo e vi trovò dentro tutti i dischi che i genitori le avevano distrutto.
“E’ il regalo più bello che mi sia mai stato fatto, vi adoro, grazie!”
 
Il giorno dopo Billie andò a svegliare Sheena
“Sheena svegliati”
“Che succede?”
“è una cosa urgente vieni dillà”
“Dove?”
“In soggiorno”
Ma cosa stava succedendo? Alle sei di mattina? Sheena si preoccupò.
“Buongiorno” disse Adrienne
“Successo qualcosa?”
“No ma comunque hanno finanziato la band per un tour quindi…”
“Cristen e Alex già lo sanno?”
“Certo che si li abbiamo chiamati prima e stanno facendo le valigie, il vostro disco ha venduto davvero tanto da tutte le parti quindi direi che un “tour di prova” si potrebbe fare. Partiranno anche i Green day giusto per farvi avere una spalla” disse Billie
“Non ci credo no! Vi ringrazio!”
“Di niente il merito è stato solo vostro” .
I ragazzi partirono per il tour, girarono il mondo e i genitori di Sheena continuavano a tormentarla con le chiamate quando arrivò il momento di fare un tappa in Italia, i genitori si presentarono al concerto.
“Signorina Sheena” disse una guardia del corpo
“Dimmi”
“Ci sono due signori che la vorrebbero vedere”
“Li faccia entrare”
Aveva i suoi genitori davanti.
“Mamma papà che volete?”
“Congratularci”
“Ah mi dispiace se non sono tornata”
“Sheena abbiamo capito dove abbiamo sbagliato quindi se vuoi possiamo trasferirci a Oakland con te”
“Ma dite sul serio?”
“Si, ti abbiamo fatto una violenza insomma.. ci dispiace e siamo pentiti. Tu figlia mia non avrai finito la scuola, ci hai dato tanti problemi e preoccupazioni. Anche se alla fine non hai fatto quello che abbiamo cercato di importi per avere una figlia modello va bene così. Ti sei realizzata e siamo orgogliosi di te.”
Sheena pianse e abbracciò i genitori, tutti i presenti rimasero a guardare quella scena da film.
“Scusate non vorrei interrompere questo momento ma penso sia giusto se ci presentiamo, io sono Billie lui è Mike e l’altro è Trè Cool o meglio Frank, siamo stati noi ad aiutare vostra figlia”
“Oh vi ringraziamo Sheena non faceva altro che mettere i vostri dischi a palla e io mi sento in colpa per averle distrutto tutto quello che aveva”
“Si c’è ne ha parlato” disse Mike
“Comunque non è mai troppo tardi per  rimediare, l’Italia è l’ultima tappa quindi se vuoi rimanere per un po’ con i tuoi genitori e poi tornare in America fai pure te lo meriti un po’ di riposo”
“Vi ringrazio”.
Sheena stava posando la chitarra quando Billie si avvicinò: “Alla fine tutto è andato per il meglio. Che ti avevo detto? Una volta realizzata capiranno e così è stato. Sheena congratulazioni. Davvero” e l’abbracciò.
Dopo le vacanze in Italia, la famiglia di Sheena andò a vivere in una villa non lontano da dove abitavano gli Armstrong.
 
In un anno i Worry Rock divennero famosi in tutto il mondo e si affermò come la band più prestigiosa.
 
Come si dice? Se un sogno ha tanti ostacoli, significa che è quello giusto, e così è successo con Sheena.

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