Idi di Marzo

di V a l e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un funerale in paradiso ***
Capitolo 2: *** Al Ministero ***
Capitolo 3: *** Lettere e rivali ***
Capitolo 4: *** La riunione ***
Capitolo 5: *** L'amore è paterno ***
Capitolo 6: *** La festa al mare ***
Capitolo 7: *** Bristol ***
Capitolo 8: *** La prima prova ***
Capitolo 9: *** A cena con i Malfoy ***
Capitolo 10: *** Occlumanzia ***
Capitolo 11: *** Materie di consiglio ***
Capitolo 12: *** La seconda prova ***
Capitolo 13: *** Macchine e compleanni ***



Capitolo 1
*** Un funerale in paradiso ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Vassilissa







 

IDI DI MARZO - 1. Un funerale in paradiso














Lily camminava lentamente, adorava ascoltare lo spezzarsi dei sottili rametti di paglia appena arati. Un leggero venticello soffiava tra i suoi capelli rossi, mentre il sole delle sei splendeva ancora alto nel cielo, senza mostrare la minima intenzione di tramontare. Faceva caldo, in quel pomeriggio di luglio, e il vestito nero che indossava non contribuiva affatto ad abbassare la temperatura corporea. Si mise una mano sugli occhi e scrutò l'orizzonte.

 

- Ehi Lily! E' da più di mezz'ora che ti chiamo! Aspettami! -. Suo fratello Albus la raggiunse e le cinse le spalle con il braccio - A cosa pensi? - le chiese.

 

- La vita è breve, Al - Lily continuò a scrutare l'orizzonte - La vita è breve, ho troppo poco tempo e voglio fare un mucchio di cose! -.

 

Lily riprese a scendere dalla collina con energia. La vallata che Kingsley Shacklebot aveva scelto come luogo di riposo eterno era, a tutti gli effetti, un bellissimo posto per riposare. Magnolie, pioppi e betulle contornavano ogni villa che si stagliava sull'orizzonte e ogni fiore contribuiva alla fragranza che si poteva respirare a pieni polmoni in un bellissimo paradiso di campagna.

 

Albus guardò sua sorella che camminava impettita sulla collina e si chiese quale forza della natura si fosse impossessata di lei al momento della nascita. A giudicare dal colore dei suoi capelli, il fuoco poteva essere la risposta più azzeccata. Si mise a correre, per raggiungere la piccola figura che lo distanziava.

 

Nel piccolo cimitero di Blisland un esiguo gruppo di persone aveva già circondato la tomba del migliore, ed ormai ex, Ministro della Magia che il mondo magico avesse mai avuto. Un lungo periodo di pace terminò quando Kingsley, mentre leggeva nel suo studio, esalò l'ultimo respiro. La Gran Bretagna aveva migliorato i suoi rapporti esteri, posto accezioni importanti sulla salute, il benessere e il tenore di vita di ogni cittadino del mondo magico, creature incluse. Una grave perdita che scosse profondamente tutti gli abitanti del mondo magico, ma soprattutto, i suoi più cari amici, che quel giorno lo ricordavano con tristezza.

 

Lily raggiunse suo padre che le cinse le spalle con il braccio e le diede un bacio sulla fronte. Hugo la salutò, sporgendosi dal largo profilo di Molly e Rose imitò il fratello. La famiglia Weasley era al completo, così come la famiglia Potter. James era in prima fila con la sua fidanzata Helena. Neville Paciock ascoltava, o forse sentiva, le parole di Hermione, ma la sua espressione indicava chiaramente che la sua mente vagava altrove. Altri amici di Kingsley erano venuti a ricordarlo: chi piangeva, chi rimaneva impassibile, chi ascoltava.

 

- ... un unico Ministro, l'unico che io porterò sempre nel cuore -. Un piccolo applauso si levò per Hermione, che lentamente tornò al suo posto.

 

Harry si fece largo e raggiunse la tomba bianca, dove il nome del defunto era stato inciso con lettere d'oro.

 

- Kingsley è stato uno dei miei migliori amici per molti anni , lo conoscevo... da tantissimo tempo, lui mi conosceva da tutta la vita. Ricordo ancora la prima volta che lo vidi: un enorme gigante che infondeva sicurezza con il suo sguardo mite e la sua voce, profonda e gentile. Un Eroe che ha lottato coraggiosamente al fianco di noi tutti e ci ha salvato la vita in svariate occasioni... mi ricordo che il primo giorno in cui iniziai a lavorare per il Ministero, lo presi in giro per il suo eccentrico... vestito - Harry si lasciò sfuggire una risatina - portava uno strano cappello rosa e il suo abito sembrava l'incrocio di due tovaglie; io gli chiesi se per caso aveva avuto problemi in cucina e lui mi rispose se io per caso ne avessi avuti con la divisa della scuola... Kingsley era un grande uomo d'onore, umile, gentile e coraggioso ed è con questi momenti che io voglio ricordarlo per sempre. -

 

Un piccolo applauso si levò per Harry. Dopo di lui, nessuno parlo più e la piccola folla, pian piano andò dileguandosi. La famiglia Weasley raggiunse i Potter. Ci fu un lungo scambio di baci e abbracci, poi s'incamminarono tutti quanti insieme.

 

Hugo e Lily camminavano a braccetto, distaccandosi dal gruppo. I due cugini erano legati da ciò che nessun altro avrebbe mai potuto capire. Non che non andassero d'accordo con i loro fratelli, tutt'altro, ma tra i due c'era una sintonia che si poteva spiegare soltanto guardandoli. Una luce avvolgeva i loro occhi mentre le loro risate, amalgamate alla perfezione, creavano un tintinnio che sembrava provenire da un solo campanile di pietra. Le persone chiedevano spesso alle loro famiglie come facevano ad essere così legati, ma mai nessuno riuscì a trovare una risposta in grado di spiegare quel legame tanto particolare. Due creature così diverse eppure così unite allo stesso tempo.

 

Lily. Un'esuberante ragazza, intelligente, ambiziosa, e con poche inibizioni, ma soprattutto nessuno scrupolo. Quando parlava, non diceva mai nulla di banale e la forza delle sue argomentazioni era l’arma migliore che possedeva. Era combattiva e quando si metteva in testa qualcosa, c'era poco che si potesse fare. Non importava con chi si dovesse scontrare o pestare i piedi, lei raggiungeva il suo obiettivo. Concentrata e caparbia, arrivava ai suoi scopi.

Questo era uno dei motivi per cui i litigi con suo padre erano all'ordine del giorno. Harry cercava di contenere la forza di sua figlia, mettendola spesso in punizione o scontrandosi con lei, ma Lily semplicemente non ascoltava. Ripeteva sempre a suo padre di non essere "una sciocca, frivola ragazza" ma di essere responsabile e con la testa sulle spalle. Per quanto lei avesse dimostrato in diverse occasioni che ciò era vero, suo padre sentiva sempre il bisogno di proteggerla.

Ginny sapeva da quale patrimonio genetico aveva eredito la sua cocciutaggine, perciò si limitava a consolare il marito quando scopriva che, ancora una volta, sua figlia gli aveva disobbedito. -Lasciala fare! Anch'io ero così, e ti piacevo per questo!- gli ricordava sempre.

Albus sosteneva e appoggiava la ragazza in ogni occasione. Era un ragazzo che si lasciava spesso coinvolgere nelle decisioni della sorella e perciò la sosteneva e aiutava. James, al contrario, era sistematicamente contrario a qualsiasi cosa Lily volesse fare. Si dichiarava spesso d'accordo con il padre, ostentando la banalità di ciò che più appassionava la ragazza, ma ciò che muoveva il contrasto del fratello era l'invidia per le attenzioni del padre. L'unica femmina, la piccola di papà. Nonostante ciò, voleva comunque bene a sua sorella, e avrebbe pestato chiunque le avesse torto un capello.

 

E poi Hugo. La sua delicatezza nei modi e anche nei suoi tratti fisici, lo rendeva amabile a chiunque. Un ragazzo semplice, gentile, posato ed educato che sorrideva spesso e conquistava tutti. Ron e Hermione si chiedevano spesso da chi avesse preso queste particolarità, poiché entrambi avevano caratteri opposti al suo e di certo non avevano grandi capacità relazionali, che invece Hugo possedeva. Sapeva ascoltare, e ascoltava con passione qualunque cosa i suoi amici decidevano di confidargli. Lui e Rose erano molto legati, ed egli rincuorava sempre la sorella, quando si faceva prendere dalla sua insicurezza e fragilità. Era un ragazzo intelligente, riservato, sveglio, con valori nobili e ideali, ma la sua vera passione era il teatro magico. Era un figlio dell'arte e, oltre ad essere un abile mago, aveva una bellissima voce. Il palcoscenico era il posto in cui si realizzava pienamente poiché sapeva di fare ciò che veramente lo appassionava. I suoi genitori erano molto orgogliosi di lui, soprattutto il padre: nonostante Ron sostenesse che il teatro "era roba da femminucce" non si perdeva uno spettacolo del figlio.

 

- Allora com'è andato il tuo ultimo lavoro? - chiese Hugo alla cugina, calciando una piccola pietra che ostruiva il cammino.

- Sssssh parla piano! Se mio padre mi scopre, mi ammazza! - bisbigliò Lily, dando una pacca al cugino. I due si fermarono per potersi distaccare.

- E' andato molto bene, - continuò Lily, riprendendo a camminare - e mi hanno pagato bene. Con quei galeoni, ho deciso - e drizzò la schiena in modo fiero - di candidarmi alle prime elezioni democratiche del mondo magico! -

Hugo, stupito, avvolse la cugina in un profondo abbraccio. - Davvero? E' fantastico! Congratulazioni! -

-Grazie! Lunedì mattina vado al Ministero a depositare la firma e a ritirare tutto ciò che serve per cominciare la campagna! -

- Ce la farai con i soldi? - chiese Hugo.

 

Lily si rabbuiò. La sua più grande passione era la politica e sapeva quanto suo padre fosse contrario a ciò. Non gli aveva mai passato nemmeno una falce e così, per partecipare a convegni magici e conferenze, Lily era costretta a lavorare di nascosto. Mantenere una campagna elettorale non era la stessa cosa di una conferenza.

 

- Purtroppo mi hanno licenziato dalla taverna “Il Basilisco” quindi non ho più nemmeno quell'entrata fissa. Dovrò cercare qualcos'altro, magari riesco a fare qualche altro servizio per la moda. -

- Ah non mi voglio perdere i tuoi scatti! Su quale rivista hai detto che usciranno?-

- Il servizio non uscirà su una rivista, ma sul catalogo “Moda Strega”. Te ne farò avere una copia, però ricordati: nessuno deve sapere! Mio padre mi ammazza veramente stavolta! -

Hugo rise. - Già, lo zio che becca sua figlia a fare la modella! Ahahaha gli verrebbe un colpo! -

- In verità non so cosa potrebbe farlo cadere dalla sedia di più tra la vista delle mie foto per la moda oppure la visione di me come suo capo!-

I ragazzi risero all’eccessiva protezione di Harry, che a volte diventava invasiva e imbarazzante.

- Piuttosto parlami di te - continuò Lily con tono malizioso - L'ultima volta che ci siamo visti mi hai citato un certo ragazzo, Adam se non ricordo male, con cui eri uscito una certa sera... –

 

Le guance di Hugo si colorarono di rosso. Non gli piaceva parlare di lui, era molto riservato sulle sue questioni di cuore e il fatto di essere gay lo imbarazzava. A parte sua cugina e sua sorella non lo sapeva nessun altro. L'omosessualità era ancora un tabù nel mondo magico e, nonostante la campagna di sensibilizzazione svolta da Kingsley, non era una cosa da poter dichiarare apertamente.

 

- Beh, sì, c'è ancora... -

- E quindi? Ti piace o è solo una cotta? -

- Penso che sia una cosa seria - disse Hugo tutto d'un fiato. Le sue guance non accennavano a cambiare colore.

- Se è così credo che dovresti dirglielo - suggerì la cugina.

- Non ci penso proprio! - Hugo si allontanò dalla cugina, che lo rincorse.

- Avanti Hugo, non puoi ti nascondere per sempre! Nessuno avrà problemi! -

- Ah tu credi?! - Hugo si passò una mano tra i capelli, scoraggiato - Ti ricordi quando mi videro insieme a un ragazzo a Hogwarts, quanto scalpore fece? Il preside Hall dovette usare un Oblivion in pratica su tutti gli studenti! -

Lily raggiunse Hugo e lo strinse in un abbraccio. - Ti prometto che mi batterò per la tua causa al Ministero! E' tutto ciò che posso fare per ora! -

 

I ragazzi furono richiamati dalle famiglie e corsero insieme verso la passaporta che li avrebbe riportati a Londra.


















 

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Capitolo 2
*** Al Ministero ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Vassilissa







 

IDI DI MARZO - 2. Al Ministero

 














Lily aspettava il suo turno all'Ufficio Servizi Magici Generali, davanti a lei aveva oramai solamente un paio di persone. Dopo aver pianificato tutto alla perfezione, per non essere scoperta, era uscita verso le dieci e trenta del mattino, sicura che il padre sarebbe stato occupato.

 

Qualche sera prima Harry, che lavorava al Ministero come Capo del Dipartimento Auror, si era lamentato del fatto che il lunedì seguente avrebbe dovuto partecipare ad un corso di aggiornamento sulle nuove tecniche oscure.

- Come se un corso d'aggiornamento bastasse contro tutti i criminali del mondo! - aveva bofonchiato una sera a cena.

Fu proprio in quel momento che Lily decise: il lunedì seguente sarebbe andata al Ministero.

 

Nonostante il padre fuori gioco, i suoi zii avrebbero potuto vederla e la ragazza doveva stare ben attenta. Fortunatamente, all'Ufficio Servizi Magici Generali c'era solo un dipendente e quindi la coda era piuttosto folta e lunga. Era passata davanti ad un paio di persone e si era messa di fianco ad un energumeno con l'aria imbronciata. Il signore portava un tabarro verde bottiglia, da cui spuntavano solamente un paio di caviglie troppo piccole per sostenere tutta la massa corporea e delle mani nodose e grandi.

- Senti ragazzina, non pensare di potermi superare! Sono qui dalle dieci! -. L'energumeno frenò con il suo lungo braccio Lily.

- Non intendevo passarle davanti signore, mi scusi infinitamente - rispose Lily cortese.

- Eh no, stavolta quelli dell'Ufficio Relazioni con i Folletti mi sentiranno! Quei sudici esseri non possono portarmi via l'anello del mio matrimonio sostenendo che sia loro! E' già la terza volta che vengo qua... -. L'energumeno andò avanti a raccontare i suoi scontri con i folletti per qualche minuto abbondante; dopodichè l'incaricato ministeriale chiamò il suo nome, con sollievo di Lily. Ora solo un ragazzo biondo la precedeva.

 

Il turno dell'energumeno si spinse oltre al semplice reclamo. Ricoprì d’insulti il dipendente ed inveì contro tutto il Ministero. Il timido dipendente dietro lo sportello cercò di calmarlo senza successo. Il giovane ragazzo biondo si girò, offrendo a Lily un sorriso complice che la ragazza ricambiò. Aveva i capelli biondo platino, quasi bianchi e sottili come fili di seta. Il taglio corto e scalato era stato portato all'indietro da un sottile strato di magigel per capelli. I suoi occhi erano color nocciola, in tinta con la cravatta che portava su un completo nero ed elegante. Era un ragazzo affascinante, una bellezza rara che a Lily parve di aver già visto.

Mentre pensava chi potesse essere, il ragazzo le rivolse la parola.

- Scusami - chiese cortesemente - ma per caso sei imparentata con Albus Potter? -

- Sì è mio fratello -

- Mi sembravi un volto familiare! -. La bocca del ragazzo si aprì in un sorriso. - Scusami se ti sono sembrato invadente, ma mi ricordavi qualcuno e non riuscivo a capire chi. Comunque piacere, il mio nome è Scorpius Malfoy -. Il ragazzo tese la mano verso Lily.

- Sì mi ricordo di te! Eri prefetto di Serpeverde al settimo anno giusto? Io frequentavo il quinto allora e mio fratello era prefetto di Grifondoro!-

I ragazzi si scambiarono un paio di battute, prima che l'energumeno andasse via maledicendo il mondo e il nome di Scorpius fosse chiamato dal funzionario.

 

Il turno di Scorpius non durò a lungo, il ragazzo doveva solo ritirare delle pergamene. Il nome di Lily Potter fu richiamato e la ragazza si fece avanti.

- Salve, sono qui perché vorrei presentare la mia candidatura a Ministro della Magia -.

- Sì, torno subito – rispose l'incaricato.

 

Il ragazzo scomparve dietro una tenda nera che fungeva da separé tra l'ufficio e l'archivio dei documenti. Scorpius toccò la spalla di Lily.

- Scusami ancora, ma ho sentito che ti vuoi candidare come Ministro della Magia. Io vorrei propormi come Consigliere Ministeriale. Se sei interessata ad avermi nella tua lista, mandami un gufo! -. Il ragazzo si allontanò senza dare il tempo a Lily di rispondere. Che cosa significava "vorrei propormi come Consigliere Ministeriale"?

- Ecco, questi sono i documenti che devi compilare e consegnare all'Ufficio Applicazione della Legge Magica, secondo livello, chiedi del mago Repeteur. Ti spiegherà tutto - disse il funzionario risvegliando Lily dai suoi pensieri e consegnandole un plico di pergamene.

 

Mentre si dirigeva verso l'ascensore, Lily gettò un'occhiata alle pergamene. Chiedevano i dati anagrafici, il tipo di bacchetta, titolo di studio, i reati commessi in precedenza, il motivo della candidatura e così via. Il Ministero voleva essere sicuro di non avere come futuro capo un ipotetico criminale. Al secondo livello chiese indicazioni riguardo all’ufficio del signor Repeteur e lo trovò senza troppe difficoltà. Bussò tre volte sulla porticina di legno e attese una riposta.

 

- Avanti, avanti - rispose un burbero vocione dall'interno. Lily aprì la porta e la chiuse dietro di sé.

- Salve, mi hanno mandato qui dall'Ufficio Servizi Magici Generali. Vorrei candidarmi come Ministro -

Il mago che Lily si trovò di fronte era piuttosto eccentrico. I capelli bianchi e spettinati contornavano un faccione rotondo con un naso a patata, su cui poggiavano i piccoli occhiali a mezzaluna. La barba a punta era riccia e folta, e finiva sotto il mento. Quello che colpì maggiormente però fu il bazar di colori che il mago indossava: la tunica, colorata di verde nella metà destra, di rosa nella metà sinistra e cosparsa di stelle e lune dorate, lasciava intravedere una maglietta di ciniglia blu notte. I bermuda color cachi scoprivano calzini neri e scarpe rosse.

- Dunque, dunque - continuò il mago con il vocione - lei si vorrebbe candidare signorina? Quanti anni ha? Mi sembra molto giovane. -

- Ne ho venti - rispose Lily.

Il signor Repeteur alzò la bacchetta, appellò un pacco di pergamene legate con lo spago e si lasciò cadere nella poltrona dietro la scrivania, con la stessa grazia di uno Schiopodo Sparacoda.

- Bene, bene signorina mentre mi compila i moduli che le hanno consegnato prima, io le spiegò tutto. -

Il mago si alzò, come se dovesse accingersi ad affrontare un vasto pubblico e cominciò a parlare.

- Tutti, tutti i candidati - iniziò, alzando l'anulare destro e mettendo la mano sinistra dietro la schiena - devono aver compiuto la maggiore età, non devono aver commesso reati punibili per legge e devono avere un titolo di studio non inferiore al MAGO. Dopo un'accurata analisi, saranno scelti quattro candidati e, se lei sarà tra questi, un gufo le arriverà il giorno ventuno del mese di luglio, dieci giorni oggi. Il giorno seguente, lei dovrà consegnare la Lista.-

- La Lista? - Lily interruppe il signor Repeteur.

- Sì, sì, la Lista - rispose il mago bruscamente, non sopportava che qualcuno lo interrompesse, soprattutto durante discorsi lunghi. Iniziò ad agitarsi per la stanza. - La Lista è il suo gruppo, il suo team, non lo so, lo chiami come vuole signorina, ma è composta dai rappresentanti degli Uffici più importanti del Ministero che saranno eletti insieme al Ministro. Ogni membro della Lista è chiamato Consigliere Ministeriale e dovrà consigliare il Ministro nella materia da lui rappresentata. I Consiglieri Ministeriali sono sei come lo sono le rappresentanze: Consigliere per i Rapporti Interni, Consigliere per i Rapporti Esteri, Consigliere per le Relazioni con i Babbani, Consigliere per le Relazioni con le Creature Magiche, Consigliere per Situazioni Tragiche e Consigliere per gli Affari Generali. Il giorno della presentazione dei candidati, ossia il trentuno del mese di luglio, lei dovrà presentare la Lista. Da quel giorno inizierà la campagna elettorale, che sarà svolta nelle principali città di ogni regione d'Inghilterra. I candidati si affronteranno in dibattiti, conferenze pubbliche dove potranno esprimere le proprie opinioni e, per valutare le abilità magiche, saranno sottoposti ad una prova di magia nella città ospitante. Il giorno quattordici del mese di marzo prossimo, i candidati si affronteranno in un torneo, per permettere ai Cittadini di osservarli in duello. Il giorno dopo, gli stessi cittadini saranno chiamati a votare.-

Lo strampalato mago finì il discorso parlando molto velocemente poiché temeva un'altra interruzione.

 

- Dunque, dunque ora mi faccia esaminare i suoi documenti -. Si risedette con la stessa grazia mostrata poco prima. Allontanò e avvicinò le pergamene di Lily, mettendole bene a fuoco prima di cominciare a leggere. - Allora, allora lei è la signorina Lily Luna Potter - il mago alzò lo sguardo verso Lily - Ah, ah ma lei è la terza figlia di Harry Potter! Poteva dirlo subito! -

 

Lily accennò un lieve sorriso di circostanza. Odiava il suo cognome, era un fardello enorme da portare sulla schiena. La gente si aspettava sempre moltissimo da lei quando indovinava l'identità di suo padre, mentre lei voleva essere riconosciuta solamente per se stessa e per le sue capacità.

- Comunque, comunque... ha preso il MAGO quattro anni fa, poi si è iscritta a un TAN* in Economia Magipolitica che ha completato con successo l'anno scorso... non è mai stata ad Azkaban... mmh, mmh molto interessante il suo Magiculum... -. Il mago appoggiò di scatto le pergamene. - Bene, bene signorina può andare, le faremo sapere: intanto crei la sua Lista! -

Lily strinse la mano a quel mago pazzo e poi si diresse verso l'Atrium, dove si smaterializzò per raggiungere casa. Quel pomeriggio avrebbe lavorato in biblioteca.


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La polvere le solleticava il naso, mentre dettava a una penna incantata i titoli dei libri che doveva riporre. Quel giorno il suo lavoro era elencare e archiviare vecchi libri. La signorina Somelin era stata gentile a mandarle un gufo per offrirle un lavoro di due giorni alla biblioteca di Londra. Per una volta non aveva mentito a Harry, anzi era stato proprio lui a consigliarla alla bibliotecaria.

I vecchi volumi erano rilegati in stile antico e alcuni erano stati impreziositi da inserti in oro. Lily stava leggendo qualche pagina di "La magia nel Medioevo" quando si ritrovò davanti il ragazzo conosciuto quella mattina.

- Ciao! Che ci fai qui? - gli chiese la giovane maga con un sorriso.

- Sto cercando un libro antico e la bibliotecaria mi ha detto di rivolgermi a te. Scusami di nuovo, stamattina sono stato davvero un cafone e non ti ho chiesto come ti chiami -. Scorpius fece un brillante sorriso.

I suoi modi frizzanti rallegrarono Lily, annoiata dal lavoro di archiviazione.

- Mi chiamo Lily. Lily Potter. Che libro stavi cercando? -

- Un manufatto che riporti antiche genealogie all'incirca dal XIV secolo, mio padre sta cercando di ricostruire la storia completa della nostra famiglia -.

Lily consultò la pergamena. - Forse potresti provare in "Grandi Maghi del 1300" -.

Scorpius annuì sfogliando il librone. - Hai pensato alla mia proposta di stamattina? -

- Quale? -

- Quella di diventare Consigliere Ministeriale! -

- Oh sì quella... sì, penso che possa andare bene... per quale carica?-

- Consigliere per i Rapporti Esteri. Ho preso un TAN in Lingue e ne parlo correttamente nove. Se hai bisogno del mio Magiculum, ti faccio avere un gufo. Dove abiti? -

- Si mandami un gufo, abito a Notting Hill, numero sette di Ladbroke Grove -

- Non siamo neanche lontani, io abito a Chelsea. Bene... vado. Ti manderò quel gufo -

Il ragazzo svoltò l'angolo ma poi tornò indietro.

- Senti ma tu lavori qui? -

Lily fece un gran sorriso. - Oggi! E domani... dopodomani non lo so! -

- Ah... beh niente... vado... ciao! -. Scorpius fece un rapido gesto con la mano.

Lily scosse la testa: era davvero un ragazzo strano!














 

*Il TAN è una mia invenzione. E’ un corso triennale post-mago in cui ognuno si specializza in quello che vuole. Una sorta di università. TAN vuol dire “Triennum Afetr Newt” cioè Triennio dopo i MAGO.

• Repeteur è un’altra mia invenzione dialettale. Deriva dal francese “Répétiteur” che vuol dire ripetitore. Infatti il mago ha il vizio di ripetere due volte la prima parola del discorso!

Etimologia e invenzioni a parte... Vorrei ringraziare tutti quelli che mi seguono! Grazie mille a tutti!
Un abbraccio
Vale





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Capitolo 3
*** Lettere e rivali ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi)







 

IDI DI MARZO - 3. Lettere e rivali

 














Il sole di luglio scaldava uno dei rari pomeriggi afosi di Londra. Al numero sette di Ladbroke Grove, le risate di due ragazzi si mescolavano al canto di cicale e usignoli. Lily e Albus giocavano duellando nel giardino della loro casa. Il palazzo si ergeva su tre piani: il primo ospitava la cucina, il soggiorno e il salotto; il secondo le stanze da letto e i bagni, mentre il terzo era stato trasformato in una guferia, in cui vivevano i gufi della famiglia Potter. Nel retro della casa, si stanziava un piccolo e verde giardino con tre grosse querce, formanti un semicerchio. Al centro era stato posto da Ginny un piccolo tavolino con cinque sedie. Nelle sere d'estate, tutta la famiglia vi si riuniva spesso a cenare, di solito per festeggiare James, di ritorno da uno dei suoi viaggi di lavoro.

 

Il maggiore dei fratelli Potter lavorava come rappresentate della più grande ditta inglese produttrice di scope e il suo ruolo era promuovere all'estero i prodotti realizzati. Era un incarico importante, che permetteva a James di guadagnare molto ma era spesso fuori casa. Dopo il funerale di Kingsley era partito alla volta del Portogallo per proporre la nuova Firebolt 4.0, "La scopa più veloce del mondo! 400 Km/h in meno di 4 secondi!" recitava lo slogan. James era una star nel suo campo, appariva spesso nei manifesti pubblicitari e qualunque persona incontrasse Albus o Lily per strada chiedeva spesso di lui. Per Albus non era un problema, ma Lily odiava dover sempre esaltare le gesta eroiche del fratello in paesi stranieri con amici e parenti. Il rapporto amore - odio instauratosi tra i due fratelli era quindi reciproco.

 

Albus faceva un lavoro molto più umile. Lavorava come cameriere nel ristorante "La zuppa passata" a Cromwell Road. Al contrario dei due fratelli, più chiusi e riservati, lui era estremamente solare ed estroverso, amava conoscere nuove persone e andava d'accordo con tutti. Da bambino combinava spesso dei guai, ma risolveva la situazione con il suo buffo sorriso sproporzionato. La sua compagna di giochi preferita era la cugina Rose e insieme erano due piccoli terremoti. Anche se lei non lo avrebbe mai ammesso, quei due erano i nipotini preferiti di Molly Weasley. Una volta aveva confidato al figlio Ron che strillare dietro alle due pesti le riportava l'allegria che aveva perso con la morte del marito Arthur.

 

- Ah! Ti ho battuto! - esultò Lily, disarmando il fratello. Albus sospirò. - Sei sempre la più brava nei duelli -.

I due ragazzi si sedettero sull'erba all'ombra di una delle querce. Quel pomeriggio erano i soli a essere in casa: Harry e Ginny lavoravano, mentre James si trovava ancora in Portogallo. I due stettero in silenzio ad ascoltare il rumore dell'estate, accarezzando l'erba fredda.

- Allora, come prosegue la ricerca dei Consiglieri Ministeriali? -. Albus fu il primo a rompere la tranquillità.

- Oh bene... Lorcan ha accettato di essere Consigliere per le Relazioni con le Creature Magiche. Al Mistero mi hanno dato una lista con i nomi delle persone che si sono proposte come Consigliere quindi ho scritto ad Adalberta Winet per le Relazioni con i Babbani e a Francis Plume per i Rapporti Interni, ... E poi sto aspettando il curriculum di Scorpius Malfoy: si è proposto per i Rapporti Esteri-.

- Francis Plume lo conosco. Mi ha dato ripetizioni in Incantesimi quando ero al primo anno a Hogwarts. E' un bravissimo ragazzo, molto intelligente. Conosco anche Malfoy, era in classe con me ma non siamo mai stati amici -.

- Vi odiavate? -

Una smorfia apparve sul volto di Albus. - No. Eravamo semplicemente indifferenti. Nulla di più -.

- Comunque, mi mancano un Consigliere per le Situazioni Tragiche e uno per gli Affari Generali. Chi potrei chiamare secondo te? Darò un'altra occhiata alla pergamena del Ministero -

Lily si alzò di scatto e corse in casa. Salì in camera sua e si sedette alla scrivania, esaminando la pergamena delle proposte.

 

In quel momento un minuscolo gufo reale, veramente piccolo per le normali dimensioni della sua razza, planò sulla scrivania di Lily attraverso la finestra aperta. Lily slegò la lettera legata alla zampa sinistra ed evocò un piccolo verme che il gufo disdegnò. Si voltò e volò via, nella stessa direzione del suo arrivo.

La giovane maga aprì la lettera.

 

A Lily Potter

Ladbroke Grove, 7

Londra

 

Sono Scorpius Malfoy e come da tua richiesta ti ho inviato il mio Magiculum. Spero che dopo aver letto delle mie capacità, tu possa accettarmi nella tua Lista come Consigliere per i Rapporti Esteri. Ho frequentato la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dove sono stato smistato nella Casata di Serpeverde. Dopo aver acquisito con successo i GUFO ho superato con ottimi voti anche i MAGO e dopodiché ho voluto proseguire nella mia carriera accademica, iscrivendomi a un TAN in Lingue, vista la mia passione per le stesse. Grazie al mio indirizzo di studi, ho potuto viaggiare molto e conoscere diversi Paesi. Parlo correttamente nove lingue: inglese, la mia lingua madre, italiano, spagnolo, tedesco, greco, russo, svedese, serpentese, maridese e capisco anche il latino. Dopo aver conseguito il TAN, ho trovato lavoro come interprete presso uno scrittore di fama mondiale. Rimasi presso di lui per circa tre anni, poi diedi le dimissioni per compiere altri viaggi, soprattutto in Germania.

A causa dei suddetti motivi, che quindi ti permetterebbero di affidarmi diversi compiti importanti, ti chiedo di valutare seriamente la mia proposta. Aspetto al più presto una tua risposta.

Distinti saluti,

 

Scorpius Hyperion Malfoy

 

Accanto al nome in fondo alla lettera, un timbro rappresentava lo stemma della famiglia di Scorpius, lo stesso impresso dalla ceralacca rosso sangue che chiudeva la pergamena ripiegata. Dalla lettera traspariva un ragazzo sicuro di sé, cosciente delle sue capacità e con voglia di assumersi delle responsabilità: tutte qualità che Lily apprezzava. Trovava comunque il ragazzo un po' strano, ma vista la sua conoscenza delle lingue era indubbiamente il candidato perfetto a una carica come quella di Consigliere per i Rapporti Esteri. Prese una pergamena e iniziò a scrivere.

 

A Scorpius Malfoy

Old Church Street, 65

Londra

 

Ho letto accuratamente il tuo Magiculum e sono più che sicura nel dirti che puoi considerarti il candidato perfetto per la carica di Consigliere per i Rapporti Esteri nella mia Lista. La tua vasta conoscenza di lingue straniere saranno sicuramente un vantaggio, di cui potremmo vantarci sia durante la nostra campagna elettorale, sia durante la nostra reggenza al Ministero, se saremo eletti. Ti comunico inoltre che, per quanto riguarda i Paesi più grandi a noi vicini, ci completiamo: io parlo francese e ciò più la tua conoscenza delle altre lingue, ci daranno un grande vantaggio nel patteggiare con i Paesi più influenti, quindi Francia, Germania, Spagna, Italia, Russia, Grecia e Svezia. Detto ciò, la carica di Consigliere cui aspiri è sicuramente tua. Ti comunicherò il giorno in cui ci troveremo, probabilmente sarà il venti di questo mese, il giorno prima dell'avviso ministeriale sui candidati.

Un grande in bocca al lupo a entrambi,

 

Lily Luna Potter

 

Lily non usava mai il suo secondo nome, lo fece per rispettare i toni della lettera inviatole da Scorpius. Dopo averla inviata attraverso il suo fedele barbagianni Glù, passò a esaminare la pergamena del Ministero con i nomi di chi voleva proporsi consigliere. Trovò tra i vari nomi Blessing Steeval, cui scrisse per le Situazione Tragiche e Chris Wespurt, che contattò per gli Affari Generali.

 

Il ritorno di Glù con un giornale distrasse la giovane maga dalla burocrazia con la quale aveva a che fare in quei giorni. Era il catalogo "Moda Strega" e c'era allegato un biglietto di Edmund Lycer, il fotografo. Il biglietto recitava "Ecco la tua copia omaggio! Se ti andrebbe di lavorare ancora per noi faccelo sapere. Edmund". La campagna pubblicitaria di vestiti aveva aiutato Lily con la quota da pagare per potersi candidare a Ministro. Sfogliò il giornale. Il suo portrait s’intitolava "Quando la strega va in vacanza: ecco a cosa non può rinunciare". Le foto incantate erano circa una decina e mostravano Lily fingere di aspettare il Nottetempo oppure sorseggiare una burrobirra in un bar. Il fatto che il giornale capitasse proprio quel giorno fu una fantastica coincidenza: la sera avrebbe assistito allo spettacolo teatrale della compagnia di Hugo e clonò per il cugino una copia.

 

- Siete pronti ragazzi? - chiese Ginny, urlando per la tromba delle scale. Lily e Albus scesero vestiti eleganti. Tutta la famiglia Potter era vestita elegante, per assistere alla prima dello spettacolo teatrale di Hugo.

 

Quella sera, la compagnia "Magici Palcoscenici" presentava "Lo stregone dal cuore peloso", una fiaba di Beda il Bardo. Uno stregone che disprezzava l'amore decise di isolarsi nelle Arti Oscure. Un giorno, sentendo commenti maligni su di lui, decise di trovare moglie, per suscitare l'invidia altrui. A una festa conobbe una strega, che accettò di sposarlo se e solo se lui le avessee mostrato di possedere un cuore. Lo stregone la portò a casa sua e le mostrò la teca di cristallo in cui era contenuto il suo cuore, divenuto peloso e tumefatto a causa delle magie oscure. La strega scioccata chiese allo stregone di rimetterlo a posto nel proprio petto e così lui fece. Gli invitati, non trovando più né lo stregone né la strega, andarono a casa di lui e furono colti dal raccapriccio quando videro i due giacere per terra morti e lo stregone con due cuori in mano. Voleva sostituire il suo con quello puro della dama, ma il suo cuore era divenuto ormai troppo selvaggio. Così lo stregone se lo strappò dal petto e morì.

 

Hugo recitava la parte di uno degli invitati alla festa. Al Teatro Haymarket tutta la famiglia del ragazzo era al completo: la nonna Molly, gli zii Bill, Charlie, George e Percy con le rispettive famiglie, oltre che Ginny. Lo spettacolo fu un vero successo: gli attori salutarono il pubblico per ben due volte, a causa degli infiniti applausi.

 

Quando Hugo uscì dal retroscena, cambiato e vestito per la cena, era con un ragazzo. Raggiunse Lily e le stampò un bacio sulla guancia.

- Ciao Lily! Ti presento Adam! -. I due ragazzi si strinsero la mano e si scambiarono un paio di battute, dopodichè Adam se ne andò con un cenno di saluto e un sorriso verso Hugo.

- Non l'hai ancora detto a nessuno vero? - bisbiglio la cugina.

Hugo fece un piccolo sorriso giustificatore.

- Vabbè... - rispose rassegnata. - Guarda cosa ti ho portato! -. Tirò fuori dal suo mantello la copia di "Moda Strega" e la passò di soppiatto al cugino.

- Le guarderò a casa! -. I due complici si strinsero la mano e si Smaterializzarono, insieme ai loro parenti.

 

Si ritrovarono davanti al ristorante "Da Ubaldo", uno dei più famosi di tutta la città. Il cameriere li accompagnò gentilmente al salone che avevano prenotato per farci stare un tavolo molto lungo. La cena si svolse allegra e tranquilla, quando alla fine Percy si alzò in piedi, tintinnando con il cucchiaio da dolce sul bicchiere. - Devo fare un annuncio! - sorrise. Il brusio che si sollevava dal tavolo si spense. Percy rivolse uno sguardo complice alla moglie Audrey. - Mi sono candidato Ministro! - rivelò.

Lily, Albus e Hugo si scambiarono uno sguardo contemporaneamente.

- Oh mio caro è fantastico! -. Molly si alzò faticosamente in piedi e raggiunse il figlio per abbracciarlo.

- Non è una cosa sicura: sarà comunicato ufficialmente il trentun luglio -.

- Non importa, festeggiamo! -

Tutti si alzarono in piedi per congratularsi con Percy. Quando giunse il momento di Lily, i due si scambiarono un bacio sulla guancia.

- Buona fortuna zio - gli disse.

- Grazie - rispose cortesemente Percy, nell'inconsapevolezza di aver appena ringraziato il suo incubo più vicino.


 

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Capitolo 4
*** La riunione ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi)







 

IDI DI MARZO - 4. La riunione

 














 

Avvolta nel giubbino di pelle grigio, Lily uscì di casa e si smaterializzò davanti alla Biblioteca di Londra. La signora Somelin le aveva prestato una stanza in cui potersi riunire senza volere nulla in cambio. La ragazza sospettava che il motivo di tanta gentilezza fosse l'estrema ammirazione e devozione che la vecchia bibliotecaria aveva per Harry Potter, il salvatore del mondo magico. Ogni ricorrenza e festività i Potter ricevevano quantità industriali di regali, ma il pacchetto più grosso o la torta più dolce arrivava sempre dalla signora Somelin. Comunque, Lily era grata alla bibliotecaria. L'appuntamento era per le tre, aveva dieci minuti di anticipo.

 

- Salve signora Somelin! - salutò spingendo la pesante porta a vetri.

- Oh Lily cara, ti ho preparato la stanza! -. La signora si avvicinò e depositò nelle mani di Lily una piccola chiave. - Per entrarci devi entrare nell'ascensore e digitare 4546. Poi è la prima stanza a sinistra - aggiunse bisbigliando. La biblioteca era frequentata sia da maghi che da babbani, ma i reparti destinati agli uni o agli altri erano differenti.

Lily ringraziò ed eseguì le istruzioni. Si ritrovò in una piccola sala circondata da scaffali pieni di libri polverosi che le provocarono qualche starnuto. Al centro della sala era stato preparato un tavolo con sette sedie, ad ogni postazione era stata assegnata una piuma e una pergamena.

La piccola signora entrò zampettando nella stanza.

- Va tutto bene? -

- Oh sì è perfetta, grazie signora Somelin -

- Prego cara. Ma toglimi una curiosità: cosa dovete fare? -

- Ah, vede dobbiamo organizzare... una... festa di compleanno a sorpresa! Ci serviva un posto lontano da orecchie indiscrete, lei mi capisce vero? -

La signora Somelin fece un occhiolino complice a Lily. - Non ti preoccupare, qui nessun muro ha le orecchie! - Con un acuto risolino, uscì dalla stanza.

 

Probabilmente quella era l'unica cosa eccitante che le capitava da anni.

 

La prima ad arrivare fu Adalberta Winet.

- Piacere! -. Le due ragazze si strinsero la mano.

Adalberta aveva circa cinque anni in più di Lily ed era una paffuta ragazza, con i capelli castani a caschetto e la frangetta. Indossava una maglietta rosa e dei pantaloni neri aderenti che fasciavano le altrettanto paffute gambe.

Dopo di lei fu il turno di Francis Plume. Era un ragazzo di colore, con lineamenti pesanti e aveva circa sette anni in più di Lily. Era vestito elegantemente e di tutto punto: indossava un completo blu, con camicia bianca e mocassini neri.

Blessing Steeval seguì Francis. Era una ragazza molto carina, con i capelli neri e ricci. Portava una semplice camicetta bianca con dei jeans chiari, ma l'accessorio migliore era il sorriso smagliante.

Chris Wespurt e Lorcan Scamandro arrivarono insieme chiacchierando. Lily conosceva Chris di vista: suo padre era un collaboratore di Harry al Ministero e il ragazzo gli somigliava molto. Aveva i capelli castano chiaro e indossava una maglietta babbana che portava la scritta "Rock On!" e dei jeans.

Lorcan e Lily si scambiarono due baci. I due ragazzi si conoscevano da molto tempo: la madre di Lorcan, Luna, era la madrina di Lily.

- Come stai Lor? -

- Oh bene, molto bene -

I due ragazzi continuarono a parlare del più e del meno e Lily non poté fare a meno di prendere in giro il mantello eccentrico del ragazzo: era stato cucito con pezzi di stoffa tutti diversi tra loro, formando un cabaret di colori e texture. Il mantello non era l'unica cosa strana: Lorcan indossava un cappello a punta con una piuma sul lato sinistro.

L'ultimo ad arrivare fu Scorpius e Lily ricordò quel particolare che l'aveva colpita di lui. Gli occhi. Nonostante i capelli biondi e la pelle diafana, gli occhi di Scorpius erano color nocciola, un contrasto notevole che colpiva. Il ragazzo era vestito molto elegante e tutto di nero.

- Scusate il ritardo! - disse, entrando nella stanza.

Fece un cenno di saluto a Lily e poi passò alle presentazioni con gli altri membri della Lista.

 

Una volta finiti i convenevoli, Lily prese parola.

- Bene possiamo cominciare: prendete posto per favore! Sono Lily Potter, già detto ma lo ripeto, e sono candidata come Ministro della Magia. Non in forma ufficiale, il gufo del Ministero arriverà domani, però io spero vivamente che questa non sia l'unica nostra seduta. Ho indotto quest'incontro per poter delineare le idee principali che dovremmo portare avanti nella nostra campagna elettorale. Da questo momento in poi siamo una squadra e io vorrei vivamente che voi possiate riporre la vostra fiducia in me. Se il Ministero approverà la candidatura, vi prometto che ci batteremo con le unghie e con i denti, e entreremo nell'Ufficio del Ministro della Magia come tali -

Un piccolo applauso si levò per Lily. - Prima di poter partire, due piccole cose burocratiche: mi servono un Tesoriere e un Segretario. Chi si offre? -

Scorpius e Blessing alzarono la mano. - Io vorrei essere il Tesoriere - iniziò Scorpius. Blessing annuì. - Io sarò il Segretario -

- Perfetto. Bisogna adesso stabilire la quota da versare ogni mese per mantenere la campagna. Verrà svolta in giro per la Gran Bretagna e non credo proprio che il Ministero ci mantenga vitto e alloggio. Per non parlare dei manifesti pubblicitari, eccetera... Secondo voi quanto potremmo versare? Ad esempio, cento galeoni al mese? -

- Cento galeoni? Non sono troppi? - esclamò Francis.

- Era solo una proposta... Sinceramente non lo so quanto ci possa servire, però ti assicuro che sarà costoso... Preferite fare cinquanta? -

- Sì, cinquanta mi sembra già più ragionevole - confermò Chris.

- Quindi verseremo cinquanta galeoni il venti di ogni mese. Bene, passiamo alle proposte. Vorrei sentire prima le vostre. Scorpius comincia tu -

Scorpius, il primo seduto alla destra di Lily, si alzò in piedi.

- Come Consigliere per i Rapporti Esteri vorrei proporre convezioni con i governi dei Paesi Stranieri. Vorrei creare una legge che implichi l'aiuto e la cooperazione tra Paesi nel caso in cui uno di questi fosse turbato da una situazione disastrosa come cataclismi oppure fosse in guerra. Durante le guerre magiche, nessun aiuto esterno ci è stato dato, nonostante la situazione minacciasse tutti: è una cosa che vorrei cambiare. Noi aiutiamo voi quando avete bisogno e viceversa.-

- Concordo: questo tipo di convenzioni esistono già tra i Babbani e tutti le rispettano: noi, che ci riteniamo "superiori", ignoriamo il nostro vicino di casa che ha bisogno. Questo non è essere una società civile. - intervenne Adalberta.

- Ottimo. Hai qualcos'altro da aggiungere, Scorpius? -

- No. Per ora è tutto. -

- Bene. Francis -

Plume si alzò in piedi. - Come Consigliere per i Rapporti Interni vorrei migliorare il trasporto tra le città vicine e la capitale, dato che i collegamenti scarseggiano e gli Espressi sono sempre pieni. Quindi mi piacerebbe migliorare le linee già esistenti e finanziare una squadra di ricerca per mezzi di trasporto alternativi. E vorrei istituire una nuova carica ministeriale: Rappresentate Cittadinario -

- Cioè? -

- Un Rappresentante Cittadinario consiste in una persona, eletta dal Ministero, che si occupi di gestire i casi più semplici di magia all'interno di piccole città.

In questo modo smaltiremmo la burocrazia all'interno del Ministero e il Ministro non dovrà più intervenire per semplici casi ad esempio di magia minorile -

- Mi piace. Un po' di semplificazione! Bene, bene... Blessing -

- Dato che sarò Consigliere per le Situazione Tragiche vorrei incrementare l'efficienza del Dipartimento Auror. Inoltre, se la proposta di Scorpius andasse a buon fine, sarebbe necessario assumere più Auror -

- Ok... Chris per gli Affari Generali: io credo che il tuo compito sarà soprattutto quello di occuparti di scartoffie varie, piccoli incidenti, cose del genere... Vuoi comunque dire qualcosa? -

Chris scosse la testa. - D'accordo. Adalberta allora puoi parlare -

- Bene. Innanzitutto sostengo la proposta di Scorpius. Per migliorare i rapporti con i Babbani, volevo influire sulla moda del Mondo Magico per poterci vestire in modo più simile a loro e poterci integrare meglio. -

Lily fece una breve pausa. - Tutto qua? Questa è la tua proposta? -

- Sì -

"Non deve essere molto intelligente" pensò Lily. Con un sospiro diede la parola a Lorcan. L'eccentrico ragazzo si alzò in piedi.

- Per quanto riguarda le Creature Magiche, io penso che dovrebbero essere conosciute meglio. Quindi mi piacerebbe finanziare una squadra di ricerca che studi in modo approfondito le Creature Magiche: se conosciamo quello di cui trattiamo, potremmo gestire meglio le relazioni -

- Bene, ragazzi, mi piacete e mi piacciono le vostre proposte, Adalberta sulla tua lavoraci di più d'accordo? -. La ragazza fece un rapido gesto con la testa.

- Ora vorrei parlarvi di ciò su cui vorrei centrare la mia campagna. Ho passato tre anni a sentirmi dire che ciò che porta più ricchezza al Paese è la famiglia. Ma ho riflettuto e io penso che la famiglia nel Mondo Magico non sia abbastanza tutelata. Vorrei quindi incrementare il commercio e favorire le imprese per incrementare il livello di occupazione per i cittadini. Un alto livello di benessere porta le persone ad unirsi in famiglie. Le famiglia comprano beni e servizi

aumentando il tesoro dello Stato. E vorrei puntare tutto su ciò. Migliorare il benessere è migliorare la civiltà. Che ne pensate? -

- Mi sembra un'ottima teoria, - iniziò Francis - ma cosa intendi per famiglia? -

- E' proprio questo il punto. Per famiglia intendo un'unione di persone, legate da vincoli di parentela o di matrimonio. Il matrimonio non deve essere limitato alla coppia uomo-donna -

- Quindi intendi favorire i matrimoni omosessuali? - intervenne Blessing.

- Non solo. Anche quelli con Creature Magiche dall'aspetto e abitudini quasi umane, come ad esempio una coppia uomo-gigante -

- Non è pericoloso? -

Lily fece spallucce. - Non per la Comunità Magica. Ovviamente non verrà permesso a una famiglia del genere di vivere in centro a Londra, per dire, ma si tratta di scelte del singolo. Il compito del Ministero è quello di garantire la libertà di scelta del singolo. Poi valuterà lui rischi e conseguenze. -

Il gruppo tacque.

- Per me è una bellissima idea. Per quanto riguarda le Creature Magiche sarebbe da definire meglio però... mi piace -. Lorcan fu il primo a rompere il silenzio.

Lily gli fece un gran sorriso. A poco, a poco tutti i candidati si dichiararono favorevoli.

- Perfetto. Quindi dire che per oggi abbiamo finito. Domani mi arriverà la lettera del Ministero e poi a mia volta vi invierò un gufo per i dettagli. E' tutto -

I ragazzi si alzarono, strinsero la mano a Lily e se ne andarono. Solo Scorpius esitò.

- Volevo farti i miei complimenti, - esortò - sei molto intelligente e ragioni in modo freddo e lucido. I tuoi discorsi seguono una logica impeccabile. Complimenti -

A Lily si arrossarono le guance.

- Grazie - rispose semplicemente. Dopo un sorriso, Scorpius se ne andò.

 

Il vento freddo soffiava nella camera di Lily. La ragazza si svegliò rabbrividendo. "Mamma e le sue manie dell'aria sana! Come se a Londra l'aria fosse sana!" pensò con uno sbuffo e stringendosi le coperte. In quel momento qualcuno bussò alla porta.

- Lily! Sei sveglia? -. Albus la stava cercando.

- Si un momento! -.

La ragazza si alzò e si mise la vestaglia. Scese le scale e trovò il fratello ad aspettarla con due buste in mano. - Una è del Ministero - disse.
- Stamattina ho preso io la posta così mamma e papà non potevano vederle -

Lily saltò in braccio al fratello. - Oh grazie Al! Grazie! -.

- Si ma adesso aprila e leggila! - ripose Al ridendo.

 

Scartò la busta e iniziò a leggere ad alta voce.

 

A Lily Potter

Ladbroke Grove, 7

Londra

 

Gentile signorina Potter,

 

siamo lieti di comunicarle che la sua candidatura a Ministro della Magia è stata accettata. Da oggi lei è ufficialmente in corsa per la carica, insieme ad altrii tre che conoscerà il trentun luglio, quando i candidati verranno presentati alla Popolazione Magica. Quel giorno, la sua lista dovrà farsi trovare al Ministero per le ore dieci e trenta. La conferenza inizierà alle undici e si terrà al Ministero della Magia. Le ricordiamo che entro domani lei dovrà passare per iscrivere ufficialmente la sua Lista.

 

Distinti saluti,

 

Gerolamo Repeteur

 

- Siamo candidati! Al, siamo candidati! -

Lily stritolò il fratello in un altro abbraccio.

 

Da quel momento in poi, sarebbe cominciata la battaglia.

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Capitolo 5
*** L'amore è paterno ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi)







 

IDI DI MARZO - 5. L'amore è paterno

 














 

 

- Sono onorata di essere qui. Io credo veramente che questo Paese possa, VOGLIA migliorare. E sono qui oggi per cambiare questo desiderio in una solida realtà... No così non ci siamo! -

Lily camminava avanti e indietro per la sua camera. Le sue unghie non esistevano più e probabilmente la stessa fine avrebbero fatto i suoi tacchi. Per l'occasione aveva indossato un vestito mono spalla color malva, lungo fino al ginocchio e con un fiore nero sulla spalla, che aveva abbinato a scarpe con il tacco nere. Aveva appuntato i lunghi capelli rossi all'indietro su un solo lato, lasciando ricadere i ricci sulla spalla scoperta. Si era truccata e profumata.

Ma le insicurezze non erano state nascoste da un lieve tratto di mascara. In piedi dalle sei del mattino, aveva cambiato almeno dieci versioni del discorso che si era preparata. Mancava solo un'ora al suo debutto e tutto quello che sentiva era di cadere. Le mancava l'aria, le mancava la terra sotto i piedi. Sentiva un laccio attorno ai polmoni e due mani che le premevano sulla gola.

 

- Albus! - chiamò disperata. Il fratello accorse immediatamente.

- Oh cavolo Lily sei bellissima! - sorrise alla sorella.

- Lascia stare. Sono un disastro. Nessuno mi vorrà stare ad ascoltare. Non posso farlo Al. -

Il fratello si sedette sul letto accanto a lei.

- Ti ricordi quando eri piccola e cavalcavi gli Etone? -

Lily rivolse uno sguardo infuocato al fratello.

- Non credo sia l'esempio più esatto -

- Ti ricordi quanto ti piaceva? - insistette il fratello.

- Quanto mi piace - lo corresse.

- E l'ansia che ti veniva prima delle gare di volo? -

- Si -

- Mi ricordo la tua felicità quando riuscisti a posizionarti bene. Io credo... -

- Albus - lo interruppe Lily - Non è l'esempio adatto. Mi venne una malattia da stress per quelle gare, tant'è che abbiamo venduto Golia e ho smesso di cavalcare. Non ti ricordi quante lacrime? Questa casa era un pozzo. Non mi stai aiutando. -

- D'accordo, d'accordo. Ti ricordi allora la cerimonia di consegna del TAN? -

- Si -

- Ecco, questa volta sarà come quella. Ti verrà tanta ansia ma poi riuscirai bene -

- Sei proprio figlio di tuo padre -

I due ragazzi scoppiarono a ridere. - Senti Lily, sei straordinaria. Sei una delle persone più intelligenti e abili che io conosca e ti fai intimorire da una piccola presentazione? In fondo devi solo ripetere sei nomi, nulla di più. Cosa farai ai dibattiti ufficiali? Devi solo credere in te stessa. Non c'è nessuno che ti possa fermare. -

Lily fece un lungo respiro.

- Ho sbagliato a mettermi un vestito chiaro -

- Perché? -

- Sono talmente agitata che sto sudando peggio di un Troll! - rispose alzando un'ascella.

Con un piccolo incantesimo, Albus asciugò il vestito della sorella.

- Grazie - disse appoggiando la testa sulla spalla del fratello.

- Forza, è ora di andare - disse Albus con due pacche sulla spalla.

- Ripassiamo il piano: tu distrai mamma e papà, io corro all'impazzata. Semplice ed efficace.-

- Si. Ma togliti i tacchi: non voglio una morta sulla conoscenza. Un Ministro per di più! -

 

Scesero silenziosamente le scale e con un paio di gesti si accordarono. Albus si diresse verso la cucina, dove Harry e Ginny stavano parlando.

- Mamma! Papà! - urlò allargando le braccia.

I due si voltarono preoccupati.

- Stai bene tesoro? -

- Si perché? -

- Non so, sei arrivato urlando -

Albus fece il giro del tavolo, costringendo i genitori a voltarsi rispetto al corridoio, in cui una silenziosissima Lily correva verso la porta.

- Volevo solo augurarti buon compleanno papà! Tanti auguri per i tuoi quarantanove anni. - Albus abbracciò il padre.

- Grazie figliolo! Hai visto tua sorella? -

- Non aveva detto che dormiva da quella sua amica stasera? -

- No, non ce l'ha detto come al solito. Lily non ci dice mai niente - rispose Ginny, con una smorfia sulla faccia.

- Sono sicuro che arriverà in tempo alla presentazione -

- Lo spero: oggi è il compleanno di tuo padre e vorrei che per almeno un giorno non ne combini una delle sue - continuò Ginny.

Albus fece spallucce. Immaginava già l'ira funesta dei genitori sopraggiungere alle undici dello stesso giorno.

 

Appena fuori casa, Lily si Smaterializzò con il tipico "pop" e si Materializzò nell'Atrium del Ministero. Un grande palcoscenico con un leggio al centro sottostavano alla fontana dei Magici Fratelli. Alla vista del palco, Lily sentì le mani premere ancora di più sulla sua gola. Una piccola folla stava parlando animatamente qualche metro più avanti. Gli operai del Ministero discutevano sulla soluzione migliore tra incantare il microfono o far sonorizzare la voce ai candidati.

- Eccola, eccola signorina Potter!-. Il signor Repeteur zampettò verso di lei. - Alcuni, alcuni dei suoi Consiglieri la stanno aspettando, li raggiunga! -

Lily andò da Francis e Blessing che parlavano tranquillamente tra loro.

- Ehi Lily! Accidenti che eleganza! - iniziò Blessing e Francis le fece eco con un fischio.

- E voi no? - rispose la giovane maga con un sorriso.

Il professor Repeteur batté le mani richiamando la loro attenzione.

- Gentili, gentili candidati vi chiedo cortesemente di raggiungere il retro del palco. Aspetterò io chi deve ancora arrivare. Forza, forza! -

- Lily! Lily! -. Un ragazzo arrivò correndo. Era Scorpius.

- Sono in ritar...? - lasciò cadere la frase a mezz'aria quando Lily si girò per aspettarlo. "Cavolo!" riuscì solamente a pensare.

- Non sei in ritardo Scorpius, devono ancora arrivare tutti -. La giovane maga continuò la frase per lui.

- Ah... bene... wow sei magnifica! - disse tutto d'un fiato-

Lily fece uno dei suoi soliti sorrisi imbarazzati. - Grazie - rispose semplicemente.

- Allora sei pronta? - disse appoggiandole un gomito sulla spalla.

- No -

- Come no? -

- Sono agitata. E credo proprio che dopo oggi potrò dichiararmi ufficialmente una senza tetto -

- Perchè? -

- Mio padre è qui - disse indicando la sua famiglia che prendeva posto tra le sedie. - E non approva quello che faccio. Cioè non sa quello che faccio, ma non glie l'ho detto perché sono sicura che non approverebbe -

- Ah mi dispiace, non lo sapevo. Casa mia è sempre aperta comunque! - aggiunse con un sorriso ammiccante.

Lily scosse la testa ridendo. - E cosa ti fa credere che io sceglierei la tua? -

- Beh perché sono bello, intelligente, affascinante... quanto tempo hai? Credo di poter continuare all'infinito -

I due ragazzi risero insieme. - Scherzo comunque. Ma non sulla casa! Se vorrai essere mia ospite... -

- Grazie Scorpius ma non credo che mio padre mi butterebbe fuori di casa. Almeno spero! -

 

 

Il signor Repeteur radunò i quattro candidati per parlargli prima dell'inizio della conferenza.

- Lily! Che cosa ci fai tu qui?!? -. La domanda stupita proveniva da Percy Weasley.

- Sono una candidata! - rispose lei.

- COME? Ma Ginny e Harry lo sanno? -

- Certo! -. Lily non voleva mostrare nessuna debolezza di fronte ai suoi rivali. La politica era un gioco senza esclusione di colpi.

Lo zio rimase un po' stordito nell'apprendere quella notizia. Era scettico sul fatto che i genitori della nipote fossero al corrente della situazione, tuttavia non rispose. Rimase impassibile ad ascoltare il vecchio mago.

Gli altri due candidati si chiamavano William Audoor e Isaac Drumstil. Il primo aveva un atteggiamento molto serio, mentre il secondo dava l'impressione di essere un ragazzo molto altezzoso.

 

L'Atrium del Ministero era gremito di gente e un rumoroso ronzio proveniva dalle poltrone totalmente occupate dalle persone, molti erano rimasti in piedi. Sembrava che l'intero Mondo Magico non vedesse l'ora di conoscere i candidati alle prime elezioni democratiche della storia. Il mago Repeteur salì sul palco, si schiarì la voce e incominciò a parlare.

- Benvenuti, benvenuti alla presentazione dei candidati come Ministro della Magia. Queste sono le prime elezioni democratiche del nostro mondo e sono contento di vedere così tante persone interessate. Vorrei che ogni cittadino si interessasse anche alle conferenze e alle prove che i nostri candidati affronteranno nella loro campagna elettorale. Bene,bene, ora chiamerò i candidati in ordine alfabetico, ognuno di loro darà qualche piccola informazione sul proprio conto e presenterà la Lista. Quindi, quindi cominciamo. William Audoor. -

William salì sul palco tra gli applausi insieme ai suoi Consiglieri. - Il mio nome è William Audoor e sono il primo candidato. Cari cittadini, il futuro dipende da voi, quindi se dovete votare scegliete me, garantisco impegno nell'eliminare i privilegi e le caste dal Mondo Magico. Un voto per me è un voto per voi!.... -

 

- Che slogan scontato! - commentò Lily dietro il palcoscenico.

- Si ma almeno loro ce l'hanno! - fece notare Chris.

- Qualcosa ci verrà in mente - rispose, non credendo troppo alle sue parole.

 

Dopo William fu il turno di Isaac. - Mi chiamo Isaac Drumstil e sono il secondo candidato. E' scontato dire che sono il candidato perfetto per questa carica. Lavoro al Ministero da dieci anni e conosco benissimo ogni sua funzione. So come gestire un Paese, amministrare le risorse e incrementarle. Fate la scelta giusta, votate per me!... -

 

- Forza ragazzi! Tocca a noi! -. Tutti i membri della lista di Lily si strinsero le mani.

- Passiamo, passiamo al terzo candidato, anzi candidata. Lily Potter! -.

Le reazioni nell'Atrium furono piuttosto curiose. Qualcuno soffocò un gridolino di sorpresa, mentre altri fischiavano e applaudivano.

Qualcuno però tuonò un - COSA! -. Probabilmente, anzi sicuramente era sua padre.

Lily salì sul palcoscenico e notò Albus e Hugo che sorridevano in piedi applaudendo. Di fianco a loro, si presentava un Harry piuttosto sconcertato.

- Sono Lily Potter e sono la terza candidata. Qualcuno di voi si starà chiedendo perché dovrebbe votare me, sono così giovane. Io rispondo che i giovani sono i più motivati e quelli più affezionati alle sorti del Paese. Non vogliamo solo assicurare un futuro a chi ci succederà perché il futuro è oggi. Noi siamo oggi e domani, voi siete oggi e domani. Scegliete il presente, scegliete il futuro, votando per noi! -. Un applauso si diffuse nell'Atrium, con urla e fischi di Albus e Hugo. - Vi presento ora i miei Consiglieri: Francis Plume per i Rapporti Interni, Scorpius Malfoy per i Rapporti Esteri, Blessing Steeval per le Situazioni Tragiche, Chris Wespurt per gli Affari Generali, Lorcan Scamandro per le Relazioni con le Creature Magiche e Adalberta Winet per le Relazioni con i Babbani. -

I ragazzi scesero dal palco tra gli applausi.

- Ed ora è il turno del quarto candidato, Percy Weasley -. Un boato di applausi esplose. Percy era il favorito, essendo stato l'assistente di Kingsley.

Percy salì sul palco. - Sono Percy Weasley e sono il quarto candidato. Vorrei cominciare dicendo che il Ministero è la mia casa. Sono stato assistente di Caramell, Scrimgeour e di Kingsley, il nostro ultimo amato Ministro. Ho combattuto la guerra, ho vissuto parecchie cose perciò se c'è qualcuno che veramente sa come dirigere un Paese quello sono io. Votare per me è scegliere l'Inghilterra! -. Il boato riprese a disorientare l'Atrium.

- Bene, bene, la presentazione è finita. Questi sono i quattro candidati che si contenderanno il titolo di Ministro. Vi rinnovo l'invito a seguire la campagna. Buona, buona giornata a tutti -. Il signor Repeteur dichiarò conclusa la conferenza.

 

- Scusatemi ragazzi devo scappare! - disse Lily ai membri della Lista. Scorpius l'affiancò.

- Sei sicura che non ti serva una casa? - gli chiese con il suo brillante sorriso.

- Sì ne sono abbastanza sicura. Altrimenti mi troverai a suonare al tuo campanello! -. I due ragazzi si salutarono.

 

La ragazza doveva mentalmente prepararsi ad affrontare suo padre, che camminava come una furia verso il palcoscenico con la faccia nera come la pece, inseguito da Ginny e Albus

- LILY LUNA POTTER! - iniziò.

- Papà ne parliamo a casa! -

La famiglia Potter si Smaterializzò a Notting Hill.

 

- COME HAI POTUTO NASCONDERMI UNA COSA COSÌ IMPORANTE? - tuonò il padre, una volta chiusa la porta dietro di sé.

- TE L'HO TENUTO NASCOSTO PERCHÉ TU NON MI AVRESTI MAI PERMESSO DI FARLO! - rispose la figlia per le rime.

- Potete abbassare la voce? La casa non è insonorizzata! - si lamentò Ginny.

Harry stava consumando le mattonelle del pavimento. Continuava a camminare in cerchio davanti al camino.

- Non sono un padre snaturato! Se te l'avessi impedito l'avrei fatto solo per il tuo bene! - continuò abbassando la voce di un decibel.

- Oh certo è sempre tutto per il mio bene! Anche da bambina: "Lily non correre in giardino, ti farai male!", "Piano ragazzi con il pallone, potreste far del male a vostra sorella!". Ma papà non sono più una bambina, sono capace di badare a me stessa! -

- Tu non capisci! Non è che io non mi fidi di te... -

- E allora cosa! -

- La politica è un gioco sporco! Metà dei politici che conosco sono finiti ad Azkaban per minacce, corruzione, voltafaccia... Erano i primi sostenitori di Voldemort e io non voglio che tu diventi così! -

Lily fece un gran sospiro.

- Ma papà, non è perché tu, nella tua vita, hai conosciuto persone di merda - Ginny la fulminò con lo sguardo - ...poco serie, io debba diventare come loro! Cavolo mi hai educato tu, lo saprai quali valori mi hai insegnato no? -

- Quello che tu non capisci è che tutti avevano dei valori all'inizio. Poi sono diventati fedeli solo al potere e a chi poteva darglielo, si facevano corrompere in cambio di denaro o di qualche carica importante e questa situazione esiste tutt'ora, non solo ai tempi di Voldemort! -

Harry si sedette sul divano e Lily lo imitò.

- Io... Io non voglio perderti. - disse con un sospiro.

- Papà, guardami -

Gli occhi verdi di Lily si specchiarono in quelli del padre, uguali a suoi.

- Tu non mi perderai. Io sarò sempre tua figlia e nessuno può sostituirti. La politica è la mia passione, ma non perché mi piaccia la corruzione o il gioco sporco, ma perché voglio fare qualcosa per tutti, voglio migliorare la situazione. Tu sei nei libri di storia non perché hai ucciso quattro babbani, ma perchè hai salvato il Mondo Magico! Papà... io voglio diventare come te. -

Gli occhi di Harry si fecero lucidi. - Bambina mia - disse, abbracciando la figlia. Piccole gocce bagnarono il vestito di Lily.

Harry era così orgoglioso di sua figlia, che avrebbe ricordato quel momento per sempre. Ginny e Albus si unirono all'abbraccio di famiglia. In quel felice quadretto mancava solo James.

- Lily, devi promettermi una cosa -. Ginny si intromise nel discorso.

- Cosa mamma? -

- Non umiliare troppo Percy! -

Tutti risero. - D'accordo ci proverò, mamma! - rispose la ragazza felice - Però ho dimenticato una cosa: tanti auguri papà! -

 

 

Quando Lily e Albus salirono nelle loro camere, in salotto rimasero solamente i due adulti.

Harry strinse la mano di sua moglie.

- La mia bambina vuole diventare come me! - disse semplicemente con gli occhi ancora lucidi.

Ginny abbracciò il marito. Quella sera, dopo tanto tempo, i due fecero l'amore.

 

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Capitolo 6
*** La festa al mare ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi)







 

IDI DI MARZO - 6. La festa al mare

 














 

 

 

- Allora ragazzi siete pronti? -. Lily entrò nella solita stanza alla Biblioteca di Londra sventolando una lettera. Tutti i membri della Lista avevano già preso posto e la stavano aspettando.

- Quando è arrivata? - chiese Chris.

- Stamattina. Ma non l'ho ancora aperta -

- Avanti leggila! - la esortò Lorcan.

Lily scartò la lettera e la lesse velocemente senza parlare. - Allora: la prima tappa

della campagna si svolgerà a Bristol dal tredici al diciannove agosto -

- Ma è tra due settimane solamente! - si lamentò Adalberta.

- Questo vuol dire che dovremmo versare in anticipo la quota per la Lista – fece notare Scorpius.

- Giusto. Porteremo i soldi la prossima settimana, alla prossima seduta. Comunque qui c'è scritto che il Ministero ci paga le spese di viaggio ma dovremmo trovare un albergo o affittare un appartamento a spese nostre - rispose Lily.

- Gentili quelli del Ministero! Il biglietto del treno è la cosa che costa meno! - commentò sarcastico Francis.

- Possiamo prendere un catalogo di Bristol e vedere se c'è un'offerta vantaggiosa, - propose Chris - manderò il mio gufo a prenderne uno -

- Ottima idea! L'Espresso partirà il tredici alle undici e quarantacinque dal binario 7 e mezzo della stazione di London Paddington. Bene... qualcuno ha qualcosa da aggiungere? -

I Consiglieri si guardarono tra di loro e poi scossero la testa.

- Allora direi che per oggi la riunione è conclusa. Ci vediamo dopodomani! -

Ognuno prese le proprie cose e lasciò la stanza. Solo Scorpius indugiava con le pergamene e la cartelletta di cuoio.

 

- Non vai a casa Scorpius? - chiese Lily avvicinandosi.

- Si ma... devo chiederti una cosa -

- Dimmi pure -

- Il mio migliore amico vuole farmi conoscere la sua fidanzata stasera...e non mi

andava di fare il terzo incomodo. E' una situazione imbarazzante -

- Si, imbarazzante - ripeté Lily.

- Così ho pensato di chiederti se volevi venire con me. Non facciamo nulla di ché,- tentò di giustificarsi Scorpius - una cena e un giro in centro -

Lily sorrise spostando lo sguardo alle sue scarpe. Era emozionata per l'invito appena ricevuto, ma al tempo stesso imbarazzata.

- Mi dispiace Scorpius. Accetterei volentieri il tuo invito ma stasera lavoro. Non posso - rispose mortificata.

- Ah...e dove lavori se posso chiedertelo? -

- Un paio di giorni fa una mia amica mi ha inviato una lettera dicendomi che anche quest'anno a Southend-on-Sea rifanno la stessa festa in cui lavoro da tre anni. Quindi ho accettato - spiegò la ragazza.

- Capisco...vabbè dai, fa nulla! Ci rifaremo un'altra sera! -

Lily rise - Certamente! -

I due ragazzi si allontanarono insieme continuando a chiacchierare.

 

La Metropolvere fece starnutire Lily e, mentre si spazzolava, due braccia femminili la strinsero.

- Ciao Lily! E' passato tantissimo tempo! Come stai? Devo raccontarti un sacco di cose! -

- Beh Angie starò qui due giorni e avrai tutto il tempo del mondo! - disse Lily ricambiando l'abbraccio.

Angelica Gertain era la migliore amica, forse l'unica vera amica di Lily dai tempi di Hogwarts. Una volta finita la scuola, però, le due ragazze avevano preso due strade diverse e si vedevano soltanto un paio di volte l'anno, nonostante abitassero relativamente vicine. Southend-on-Sea distava solo una manciata di Metropolvere da Londra, ovvero un'oretta in treno.

Angie superava Lily di almeno dieci centimetri ed era una robusta ragazza con capelli castano scuro e occhi dello stesso colore. Portava un paio di occhiali zebrati e indossava un maglioncino verde chiaro e un paio di jeans.


- Lasciala respirare Angie! - disse la madre di Angie, Patty, entrando in salotto.

- Ciao Patty! - salutò la ragazza allegramente.

- Perché non l'accompagni nella tua camere così può darsi una ripulita e cambiarsi? - suggerì Patty alla figlia.

- Certo! Vieni Lily! - Angie saltellò attraverso il salotto e si diresse verso il corridoio della zona notte. La casa dei Gertain era una villa indipendente situata alla fine della cittadina. Aveva molte stanze poco illuminate e la voce rimbombava in ogni corridoio. La stanza di Angie era la prima camera a sinistra nel corridoio.

Era una stanza piccola, con un armadio a ponte e un letto sotto di esso, alla quale avevano affiancato una brandina con materasso che avrebbe ospitato Lily. Nell'angolo destro c'era una piccola scrivania e una grande finestra si apriva sulla parete di fronte alla porta.

- Hai portato il maglioncino dell'anno scorso? - chiese Angie prendendo lo zaino di Lily.

- Si. Non ne danno più nuovi? -

- No. Hanno finito i soldi e quindi risparmiano sugli accessori. Comunque la paga è la stessa dell'anno scorso. 25 galeoni a sera –

- Ottimo! -

La ragazza si sfilò il suo maglione a righe blu e bianco per infilare quello bianco dell'organizzazione. Le stava larghissimo e Lily dovette risvoltare le maniche.All'altezza del cuore era disegnato un piccolo mago con in mano una burrobirra con la scritta "Fondazione FestMaghi" e sul retro c'era una scritta nera: staff. Lily avrebbe indossato quell'orrido capo per due giorni.

 

Appena Angie indossò il suo, le ragazze uscirono di casa e si diressero verso Southchurch Park, il parco della cittadina, dove si sarebbe svolta la festa. Era una festa organizzata dalla "Fondazione FestMaghi" in cui maghi festeggiavano John Mason Neal, secondo la leggenda colui che scacciò il terribile Wharktale* dal mare della città, facendo tornare il merluzzo, l'ingrediente principale del piatto tipico della città, il “merluzzo alle uova di fata”. Il tempo era stato clemente quel giorno e molti maghi sedevano già suoi tavoli all'aperto preparati apposta per loro.

Angie e Lily raggiunsero l'organizzatore della festa, il signor Jaccob, che affidò i ruoli alle ragazze: Lily avrebbe servito i tavoli e alla fine si sarebbe spostata nello stand delle bevande, mentre Angie avrebbe preso le ordinazioni e poi avrebbe raggiunto lo stand dei dessert.

La serata fu frenetica. I tavoli erano gremiti di gente e addirittura c'era la coda per sedersi. Ogni tanto qualche cliente si lamentava - Dov'è il mio merluzzo alle uova di fata? -, - Ho chiesto più di mezz'ora fa una bottiglia di Ogden Stravecchio!- ma ogni problema venne risolto per il meglio.

Verso le undici e mezza Lily si spostò allo stand delle bevande. Il suo collega era Jake Dales.

Lily fece un sorriso sghembo quando lo vide. - Dici che è una coincidenza il fatto che il signor Jaccob mi abbia messo proprio allo stand delle bevande dove, guarda caso, lavori tu? - chiese ironica.

- Ciao Lily! -. Il mago abbracciò la ragazza.

 

Jake aveva una decina di anni in più di Lily e aveva un debole per lei, che la ragazza ricambiava: i due erano stati insieme nelle edizioni precedenti alla festa.

Tuttavia non sarebbe mai potuta diventare una cosa seria in quanto Jake era dedito alle scommesse sulle lotte illegali tra creature magiche, un hobby che gli aveva causato molti problemi.

Era un ragazzo affascinante, con folti capelli castani spettinati,gli occhi verdi e la barba che ricopriva tutta la parte inferiore del suo viso.

Lily non era mai riuscita a capire fino in fondo quel misterioso ragazzo. Di lui sapeva solamente il nome, il passatempo pericoloso e il fatto che fosse un mago girovago che non stava mai più di un mese nello stesso posto. L'unico luogo con il privilegio di averlo visto più di una volta soltanto era proprio Southend-on-Sea e forse vi ritornava proprio per Lily.

 

- O forse dovrei chiamarti futuro Ministro: ho letto della tua candidatura sulla Gazzetta, in bocca all'Erumpent! -

- Crepi! La prossima settimana inizia la campagna elettorale -

- Dove? - chiese Jake.

- Bristol -

- Allora potrei capitare di lì, diciamo casualmente, così come casualmente il signor Jaccob ti ha assegnato allo stand delle bevande -

I due risero.

- Tu invece dove sei stato? -

- Il mio ultimo viaggio è stato in Messico: bellissimo posto, mari splendidi e ragazze calienti! -

Lily scosse la testa. - Sempre alla ricerca di ragazze tu, eh? -

Jake fece un sorriso ammiccante. - Non ne posso fare a meno – rispose guardando Lily.

 

- Un Idromele, grazie -. Una chioma biondo platino fin troppo familiare fece tintinnare due galeoni, interrompendo la chiacchierata.

Lily si girò. - Scorpius?! Che cosa ci fai tu qui?! - chiese stupita.

- Oh la sua ragazza - disse indicando il ragazzo di fianco a lui - purtroppo non è potuta venire stasera, così visto che mi avevi detto che c'era una festa, una manciata di Metropolvere ed eccoci qua! -. Il ragazzo fece un sorriso angelico.

-Lui è Herbie, il mio amico -

- Molto piacere - dissero Lily e Herbie all'unisono stringendosi la mano.

 

Herbie era un ragazzo piuttosto bassino, con i capelli neri e gli occhi neri. Portava un paio di occhiali stravaganti e i jeans blu notte finivano a metà polpaccio.

 

- Accidenti come sei informale - disse Lily con un sorriso, squadrando Scorpius dalla testa ai piedi. Il ragazzo portava un maglione nero girocollo, dei pantaloni color cachi stretti alla caviglia e delle scarpe da tennis nere.

- Ti piace? Questi pantaloni sono la cosa più simile a dei jeans che posso permettermi: mio padre detesta i jeans e non li ho mai potuti portare -

- Oh paparino non te lo permette! Cattivo! - commentò Jake sarcastico, intromettendosi nella discussione. Si beccò un'occhiataccia da Scorpius e una gomitata da Lily.

- Sto ancora aspettando il mio Idromele, se non ti dispiace - rispose Scorpius.

Jake versò la bevanda al ragazzo che si allontanò insieme a Herbie.

 

Quando i due furono abbastanza lontani, il mago riprese a parlare con Lily.

- Ma chi cavolo è quel tipo?! - chiese a Lily.

- Dai non fare così. Scorpius è uno dei miei Consiglieri, il migliore nella mia Lista-

- E' un figlio di papà con la puzza sotto il naso -

Jake si prese un'altra gomitata. - Non è vero! E' un ragazzo brillante, gentile ed educato! - rispose Lily arrossendo.

- Ti piace - sentenziò il ragazzo.

- No beh, è un bel ragazzo, certo, ma nulla di più -

- Aaaah l'amore! - iniziò Jake beffeggiando Lily.

La ragazza per tutta risposta iniziò a colpire il torace del ragazzo ridendo. Jake gli afferrò i polsi e la costrinse a girarsi. In quel momento Scorpius ricomparve.

 

- Quando finisci di lavorare? - chiese a Lily interrompendo nuovamente i due ragazzi.

- Tra un'oretta più o meno -

- Segnati il ballo che mi devi tra un'oretta più o meno! - disse Scorpius, ritornando dal suo amico che lo aspettava qualche metro più in là.

- Ma quel tipo gli affari suoi non se li fa mai? - commentò Jake.

 

La serata continuò tranquilla. I ragazzi servirono molti bicchieri di Wiskey Incendiario e Idromele. Quando il signor Jaccob li liberò, Lily andò da Scorpius.

- Ah eccoti! Hai finito? - chiese il ragazzo con il suo brillante sorriso.

- Sì - rispose Lily sorridendo.

Scorpius la prese per mano e la portò in pista dove iniziarono a ballare.

- Hai dei pessimi amici - iniziò Scorpius.

- Jake non è un amico! Non lo è mai stato - borbottò Lily.

- E' il tuo ragazzo? -

- No. E' un amico che non è un amico e un ragazzo che non è un ragazzo -

- Uno scopamico - sentenziò il ragazzo.

Lily gli tirò una gomitata. - No - disse, rendendosi conto però che la definizione era esatta.

- Piuttosto, cosa ci fai tu qui? -

- Te l'ho detto, la ragazza di Herbie... -

- Ma ti aspetti veramente che io ci creda? -

Scorpius sorrise, facendo roteare la ragazza. - No. Diciamo che questa festa mi interessava parecchio -

- Sarai sicuramente un grande fan del merluzzo alle uova di fata - commentò Lily sarcastica.

- Diciamo piuttosto dei dipendenti che assume - rispose il ragazzo.

 

Lily sorrise nuovamente, spostando ancora una volta lo sguardo alle sue scarpe. Continuò a ballare con Scorpius per altre quattro canzoni finché Angie non la richiamò dicendole che era tardi e che dovevano andare a casa e i due ragazzi furono costretti a salutarsi.

- Chi era quel bel ragazzo che ballava con te? - chiese curiosa l'amica.

- Oh nessuno. Solo un amico - rispose mesta.

Quanto era facile mentire per Lily!

 

 

 

 

*Un Wharktale è una creatura di mia invenzione. Si tratta di un grosso squalo martello con braccia e gambe umane, ghiotto di merluzzo. Secondo la leggenda, ovviamente di mia invenzione, l'ammiraglio John Mason Neal riuscì a cacciarlo dalle acque di Southend-on-Sea correndo su e giù per il molo della città, dato che lo squalo odiava il rumore e le persone che correvano. Nessuno sa se il Wharktale esiste veramente in quanto non è mai stato avvistato. E' possibile che i cittadini di Southend-on-Sea ricorrano a questa leggenda per nascondere la pesca di contrabbando di merluzzo di quel periodo, sventata dall'ammiraglio Neal, inviato dal Ministero.

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Capitolo 7
*** Bristol ***


 

Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi)







 

IDI DI MARZO - 7. Bristol

 














 

 

 

L'appartamento era silenzioso quella mattina di agosto. Le finestre lasciate aperte si affacciavano direttamente sul fiume Avon e la corrente smuoveva le lunghe tende bianche della piccola cucina. Un salotto, due camere e un piccolo bagno completavano l'appartamento in centro a Bristol. Una chiave nel lucchetto e la porta di legno in salotto si aprì. Sette ragazzi con borse della spesa si affrettavano ad entrare.

La Lista di Lily si trovava a Bristol da un paio di giorni per la prima tappa ufficiale della Campagna Elettorale. Nel pomeriggio si sarebbe svolto il dibattito e l'indomani la prova di abilità per il candidato Ministro. I ragazzi avevano affittato un piccolo appartamento su Feeder Road.

- Cosa volete mangiare a pranzo? - chiese Adalberta appoggiando due borse sul tavolo.

- Niente! - rispose Lily, lasciandosi cadere sul divano e portando una mano alla faccia.

- Dai Lily non essere così ansiosa! Andrà tutto bene! - la confortò Blessing, sedendosi accanto a lei.

- Speriamo! -

Adalberta tirò fuori un paio di Bacchette alla Liquirizia e le porse a Lily.

- Tieni, - le disse - queste mi tirano un po' su il morale quando sono triste -. Lily sorrise gentile all'amica.

- Hai già deciso come vestirti? - le chiese Blessing.

- Noooo e devo pensare anche a quello! -. Lily sprofondò nel cuscino del divano.

Adalberta rivolse un'occhiataccia alla ragazza. - Tanto c'è tempo, il dibattito inizia alle tre e adesso è solamente mezzogiorno! Io inizio a preparare il pranzo, Francis dammi una mano! -

 

Lily si diresse verso la camera che condivideva con le altre due ragazze e iniziò a frugare nei suoi vestiti. Scorpius si appoggiò allo stipite della porta.

- Sei nervosa? - le chiese.

- Sì! - rispose Lily accostando una maglia a una gonna.

- E di cosa ti preoccupi? Tuo padre oramai lo sa! -

- No... E se poi non mi dimostro all'altezza? -

- Credimi, lo sarai -

Lily si sedette sul letto e Scorpius prese posto accanto a lei.

- Uno dei candidati è mio zio - confessò.

- Cosa?! E non ce l'hai detto?! - rispose Scorpius.

- No... Pensavo che non contasse, ma mi sa tanto che ci rimetto la famiglia con queste elezioni -

Scorpius le cinse le spalle con un braccio.

- Se qualcuno dei tuoi parenti è tanto stupido da allontanarti per una semplice rivalità politica, - le disse - semplicemente non ti merita -

Lily sospirò. In quel momento qualcuno suonò alla porta.

- Albus! Hugo! - urlò Lily non appena Chris ebbe aperto la porta.

Il fratello e il cugino di Lily erano venuti a trovarla.

- Non avete detto a mamma e papà dove abito vero? - chiese sospettosa.

- Perché non vuoi che lo sappiano? - chiese Albus

- Oh mettono... ansia e ne ho già abbastanza di mio! -

- Ma piantala! Sarai la migliore! - rispose Hugo dandole una pacca.

- E' da mezz'ora che cerco di dirglielo ma non mi ascolta! - si intromise Scorpius con il suo brillante sorriso. - Piacere Scorpius Malfoy - disse stringendo la mano a Hugo. - Noi due ci conosciamo già! - disse Albus prendendo comunque la mano del ragazzo.

- Ah giusto: ragazzi questi sono... i miei ragazzi! Lei è Adalberta, Blessing, Francis e Chris! Lorcan lo conoscete -

Hugo e Albus si presentarono ai ragazzi e abbracciarono Lorcan, loro vecchio amico. - Siamo passati per un saluto veloce - riprese Albus - dobbiamo proprio andare. Mamma e papà ci stanno aspettando per il pranzo -

- Cosa gli avete detto? -

- Che volevamo vedere la città senza la seccatura di due vecchi tra i piedi! - rise Hugo.

- Lo zio e la zia non sono venuti? -

- No. Papà non poteva prendersi un giorno di ferie perché non potevano mancare sia il capo sia il vice capo Auror nello stesso giorno -

I ragazzi abbracciarono Lily. - Stai tranquilla capito? Spaccherai tutti i culi! - la incoraggiò Albus. Salutarono e andarono via.

- Sono molto simpatici i tuoi fratelli - commentò Francis

- Oh solo Albus è mio fratello, Hugo è mio cugino - rispose Lily.

- Vi somigliate molto - rispose Chris.

 

A Netham Park, quattro palchi erano stati disposti a semicerchio e circa un centinaio di seggiole occupavano l'area interna. Una moltitudine di persone chiacchierava animatamente. Fotografi e giornalisti occupavano le prime due file e non aspettavano nient'altro che i candidati.

- Sudici e viscidi - disse con veemenza Francis.

- Cosa? - chiese Adalberta.

- I giornalisti. Non esiste una razza peggiore -

- Mia madre dirige un giornale - disse Lorcan.

- E mia mamma è giornalista - gli fece eco Lily.

Dopo qualche imbarazzante secondo di silenzio da parte di Francis, i due ragazzi scoppiarono a ridere.

- Dai stiamo scherzando Fran! Lo sappiamo anche noi che i giornalisti sono esseri senza scrupoli! -

Lily era emozionata. Rideva ansiosamente e le sue unghie erano state consumate all'inverosimile. Aveva scelto uno stile semplice ma elegante, con jeans stretti, una maglietta bianca e una giacca blu. Osservava nervosamente i gli addetti ai lavori montare magicamente il suo striscione, con una gigantografia del suo volto e il suo motto "Scegliete il futuro, scegliete il presente votando per noi" sullo sfondo dei colori scelti, il blu e il giallo. Il mago Repeteur arrivò zampettando in mezzo a loro.

- Allora, allora ragazzi siete pronti? -

- Si, signore - disse Lily con un grosso sospiro. Continuava ad aprire e chiudere la mano in un tic nervoso. Improvvisamente un'altra mano strinse la sua, bloccando il movimento spasmodico. Scorpius affiancò la ragazza e le fece un gran sorriso.

- Forza - le disse semplicemente.

Lily sentiva due occhi puntati addosso. Si girò verso sinistra e vide suo zio Percy fissarla. Sua cugina Molly Junior, dietro di lui, la salutò con la mano e Lily rispose con un cenno.

Il signor Repeteur annunciò l'entrata dei candidati sul palco. Lily lasciò la mano di Scorpius e tutti salirono ordinatamente sul palco negli applausi generali. I Consiglieri presero posto nelle sedie poste dietro una scrivania, mentre il candidato Ministro rimase in piedi raggiungendo il leggio al centro del palco. Il primo palco a sinistra era occupato da William, a seguire Isaac, Lily e Percy occupavano gli altri tre.

- Oggi, oggi vorrei cominciare in un modo diverso. Vorrei partire dal candidato più giovane, la signorina Potter! Tutti, tutti i candidati possono intervenire con domande o ribattendo ma ai giornalisti chiedo di aspettare la fine della conferenza-

Un applauso accompagnato da urli e fischi partì per lei. Lily si schiarì la voce.

- Salve a tutti. Questa è la prima corsa al Ministero della Magia del Mondo Magico e io sono Lily Potter. Io e la mia Lista abbiamo pensato a come potrebbe migliorare il Mondo Magico, cosa si potrebbe modificare oppure creare. Abbiamo deciso di puntare la nostra campagna sul benessere economico della Comunità. Si può migliorare il benessere economico inglese incentivando le industrie magiche ad assumere più dipendenti, diminuendo il livello di povertà complessivo. Se le persone "stanno bene", sono portate ad unirsi in famiglie e la famiglia è ciò che porta la ricchezza allo Stato. Per famiglia intendiamo non solo una coppia uomo-donna ma anche uomo/uomo, donna/donna oppure uomo o donna/creatura -

Un brusio si sollevò dalla platea.

- Mi stai dicendo che vuoi promuovere l'omosessualità? - intervenne William.

- No, non voglio promuoverla. Non è una pubblicità. Semplicemente voglio arrivare a tutelare i diritti di chi è considerato "diverso". Io voglio eliminare questo razzismo radicato nella società. E' il duemilaventinove, che cavolo! -

- I diritti delle coppie tipiche passeranno in secondo piano! - si lamentò Isaac.

- Non è vero! Le coppie avranno tutti gli stessi diritti, qualunque natura presentino -

I candidati si zittirono e Lily riprese il suo discorso.

- Nell'ambito delle relazioni con i Paesi Esteri, il mio Consigliere Scorpius Malfoy - Lily indicò con la mano Scorpius, che abbozzò un sorriso - mi ha suggerito una bellissima idea: creare convenzioni internazionali per avere aiuti esteri nel caso di grandi difficoltà come guerra o catastrofi naturali. In questo modo potremmo aiutare ed essere aiutati -

- Un'idea molto nobile detta dal figlio di un Mangiamorte. Non è che vuole creare, anzi istituzionalizzare un nuovo movimento simile a quello del Signore Oscuro? - intervenne Percy.

La platea rimase paralizzata e Lily con essa. Si voltò verso Scorpius, che abbassò lo sguardo.

- E' vero, signori e signori, Scorpius Malfoy è figlio di Draco Malfoy, un Mangiamorte. Tutta la famiglia Malfoy sosteneva il Signore Oscuro e credo che voi lo sappiate meglio di me - continuò Percy rivolto alla platea. - Raccontaci come tuo padre e tuo nonno hanno evitato Azkaban - disse poi rivolto a Scorpius.

- Percy - intervenne Lily - smettila. Scorpius è una delle persone più brillanti, intelligenti e posate che io abbia mai conosciuto. Non mi interessa se suo padre sia stato un Mangiamorte o se sua madre sia la figlia dell'Imperatore della Cina. Quello che mi interessa nei Consiglieri della mia Lista sono le loro capacità, la loro forza. I miei Consiglieri stanno lì seduti perchè se lo sono meritato. Ma forse parlare di merito con te è tempo sprecato, dato che vediamo tua figlia Molly come Consigliere per i Rapporti Interni. Vogliamo parlare delle conseguenze del nepotismo in un Paese democratico? -

Percy divenne livido in volto e si zittì. Un boato di applausi partì per Lily che sfoggiò un sorriso soddisfatto.

- Bene. I miei Consiglieri Francis Plume e Lorcan Scamandro, rispettivamente Consigliere per i Rapporti Interni e per le Relazioni con le Creature Magiche mi hanno proposto dei finanziamenti alla ricerca molto interessanti... -

Lily proseguì il suo discorso in modo brillante. Nessuno dei candidati la interruppe di nuovo. Aveva dimostrato di essere una ragazza forte e intelligente all'intero Mondo Magico, una ragazza che non si lascia abbattere facilmente, con pochi peli sulla lingua, che teneva all'Inghilterra come a sé stessa. Aveva dimostrato di essere esattamente il tipo di Ministro che l'Inghilterra meritava.

Quando la conferenza terminò, i giornalisti assalirono Lily.

- Lei era conoscenza del passato da Mangiamorte di Scorpius Malfoy? -

- Come intende tutelare le famiglie tipiche e quelle atipiche? Con che tipo di leggi?-

- La ricerca verrà finanziata dai cittadini aumentando le tasse oppure verranno utilizzati i soldi del Ministero? -

Un paio di giornalisti vennero spintonati, Harry cercava di farsi spazio tra la folla, seguito da Ginny, Albus e Hugo.

- Lasciatemi passare! - urlò.

- Signor Potter! Possiamo farle qualche domanda? -

- Cosa ne pensa di sua figlia? -

- Signora Potter! Percy Weasley è suo fratello! Chi voterà? -

- ANDATE VIA! - tuonò Harry.

La famiglia si spostò da quella folla di giornalisti che passò ad assillare i membri della Lista di Lily.

- Tesoro siamo così fieri di te! - disse Ginny abbracciandola.

- Sei stata eccezionale! - disse Albus.

- Lo zio Percy rimarrà arrabbiato a vita! - rise Hugo.

- Ti posso parlare un momento? - le chiese Harry.

 

Il padre e la figlia si discostarono.

- Papà, se mi devi sgridare perché ho accusato lo zio Percy di nepotismo risparmiatelo -

- Non è per quello, ascoltami: per quanto possa essere antipatico Percy, ha ragione. Scorpius Malfoy è davvero il figlio di un Mangiamor... -

- Papà senti non cominciare anche tu! Scorpius Malfoy è il migliore tra i miei Consiglieri ed è il mio braccio destro. Non voglio sentire nient'altro. Io mi fido di lui. Chiusa la discussione -

Harry sospirò. - D'accordo tesoro. Però sta attenta -

Il signor Repeteur si intromise nella discussione tra padre e figlio.

- Scusate, scusate l'interruzione. Signorina Potter le ho portato la tuta con i suoi colori, la deve indossare domani per la prova di abilità -

- Grazie signor Repeteur -

La tuta ufficiale era composta da pantaloni blu con righe gialle ai lati e felpa abbinata, con la scritta "Potter" sulla schiena.

 

Una volta a casa, Scorpius si chiuse nella sua camera senza dire una parola. I ragazzi si guardarono tra di loro.

- Vado a parlargli - disse Lily.

Bussò tre volte alla porta e quando nessuno aprì, tirò fuori la bacchetta, recitò "Alohomora" e la chiuse dietro di sè. Scorpius era appoggiato alla finestra con un'espressione nera.

- Tutto bene? - chiese Lily avvicinandosi.

- Ti sembra che vada tutto bene?! - rispose lui aggressivo.

- Senti Scorpius, non me ne frega niente del passato di tuo padre. A me interessi tu -

- Non è per quello - disse sedendosi sul letto. Lily prese posto sul letto di fronte a lui.

- E allora cosa c'è? -

- Io conosco la storia di mio padre. So che cosa è stato. Mi credi se ti dico che si è pentito e che è stato uno dei periodi più brutti della sua vita? Per quanto ancora devono farcelo pesare? A cosa pensavo quando mi sono candidato? -.

Scorpius le rivolse uno sguardo pieno di tristezza.

Lily prese le mani di Scorpius e le strinse.

- E' difficile ma non devi mollare. Sei il migliore tra i miei Consiglieri e il mio braccio destro. Come farei io senza di te? -

Scorpius sorrise e abbracciò Lily. Quel lungo abbraccio segnò definitivamente la fiducia che i due ragazzi riponevano l'uno nell'altro. Quel rapporto non sarebbe mai cambiato.

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Capitolo 8
*** La prima prova ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 8. La prima prova













 

 

Lily dormiva pacificamente sul divano, la tuta da competizione già indosso.

- Mi sdraio cinque minuti - aveva detto dopo pranzo, ma Morfeo aveva avuto la meglio. La sua espressione era tranquilla, nei suoi pensieri non figuravano lo stress, gli attacchi dei candidati, gli assalti della stampa, le insinuazioni di Percy riguardo Scorpius. Un momento di riposo, dopo una settimana in cui la ragazza aveva pensato a tutto fuorché a sé stessa; aveva preparato il discorso, si era allenata nei duelli con gli altri membri della Lista, aveva fatto foto e interviste. Quel pomeriggio Lily avrebbe affrontato la prova di abilità e non aveva la minima idea di quello che l'aspettava. Tra l'ansia e la preoccupazione era crollata dalla stanchezza.

- Lily, Lily svegliati - disse dolcemente Scorpius, scuotendo delicatamente la ragazza. Osservò la sua buffa posizione: stesa a pancia in giù, le braccia incrociate sotto il petto, la faccia rivolta verso di lui con una spalla che le premeva sulla guancia. Ma il ragazzo sorrise della sua espressione serena, pacifica, sospirando un poco. Era stata una settimana dura per la ragazza e Scorpius aveva cercato di starle accanto il più possibile, di essere una buona spalla, sempre vicino nei momenti di crisi e accorto ai suoi bisogni. Il ragazzo era consapevole che tutto quell'interesse non veniva solamente dalla fiducia reciproca tra i due ragazzi, salda come la fiducia tra soldato e comandante, ma andava oltre. Si era accorto di ciò quando una notte aveva sorpreso Lily a sgranocchiare biscotti nervosamente.

- Che ci fai qui? - le aveva chiesto il ragazzo sedendosi su una sedia di fronte a lei.

- Non riesco a dormire -

- Troppi pensieri? -

- Troppe aspettative - aveva risposto secca la ragazza.

- Troppe aspettative? -

- Tutto ciò che mi aspetto da me stessa, tutto quello che gli altri si aspettano da me stessa. Mi ronzano nella testa come mosche. Se esiste un Dio, è così che sente le preghiere di tutto il mondo. Ecco perché agisce così poco. Non ho mai creduto in un Dio, perché mi aspettavo che uno con tutti quegli attributi potesse fare qualcosa di più, per tutti, in modo semplice con uno schiocco di dita. E invece adesso lo capisco eccome! -

- Nessuno ti chiede di essere un Dio, Lily -

- Io mi chiedo di essere Dio, Scorpius. E se poi non ci riuscissi? Come faccio a vivere con me... a non deludermi? -.

Gli occhi verdi e lucidi di Lily avevano osservato intensamente quelli nocciola di Scorpius. E lui sentì una stretta al cuore nel vedere degli occhi normalmente fieri e pieni di forza, così fragili in quel momento. Ma forse quella stretta andava ancora oltre al vedere il proprio comandante vacillare.

- Vuoi sapere perché non ti deluderai, perché non li deluderai? Perché non sei da sola. Ci sono io, ci sono i ragazzi, i tuoi familiari che ti stanno vicino e ti sostengono. Io non posso dirti come devi vederti tu ma posso dirti come ti vedo io. Immagina una tempesta in un bosco: tutti gli alberi crollano sotto la potenza del vento ma c'è una grande quercia su una collina che non fa una piega. E' fiera e maestosa e tiene i suoi rami saldi. Tu sei quella quercia, Lily. Sei forte e carismatica, sei affascinante e fiera. Certamente sei ambiziosa e egocentrica - Lily sorrise - come quella quercia che guarda gli altri e dice "Guardatemi, io non mollo" ma è per quello che sei così... Così te stessa -

Lily abbassò lo sguardo imbarazzata. - Io una volta ho mollato - disse sottovoce.

- Mollare non è sempre la scelta sbagliata -

- Ma in questo caso le conseguenze sono maggiori -

- Vuoi mollare? - le chiese.

Lily si asciugo una piccola lacrima che le aveva rigato la guancia.

- No. E' solo un momento di incertezza -

Scorpius fece il giro del tavolo e l'abbracciò la schiena, dandole un bacio sui capelli.

- Ti lascio sola? - disse. Lily fece cenno di sì con la testa.

 

Scorpius fissava la delicatezza del volto di Lily. Bevve ogni singolo particolare: le lentiggini, le sopracciglia, il naso all'insù, un piccolo brufolo sulla guancia. Si lasciò sfuggire una carezza ai suoi capelli rossi, quando fu sorpreso dagli altri ragazzi.

- Non l'hai ancora svegliata? - chiese Blessing entrando nella stanza.

- Non si sveglia, - si giustificò Scorpius ritraendo la mano - la stavo giusto scuotendo -. Blessing oltrepassò il salotto con uno sorriso malizioso e scuotendo la testa.

- Avanti Lily, svegliati -

La ragazza fece un grande sospiro e si stropicciò gli occhi. - Si sono sveglia, sono sveglia... Che ore sono? -

- Le tre e mezza -

- Mmmmh... devo proprio alzarmi -. La prova sarebbe iniziata mezz'ora dopo.

 

Andò in bagno, dove si lavò la faccia e si legò i capelli in una coda alta. Indossò un paio di scarpe da ginnastica, il Ministero non aveva rivelato a nessuno in cosa consistesse la prova, ma di sicuro non doveva essere una passeggiata e Lily si preparò per ogni evenienza. Con un grande sospiro prese la sua bacchetta di legno di frassino e piuma di fenice. Quella bacchetta l'aveva scelta dieci anni fa ed era la sua compagna più fedele.

 

L'arena costruita dal Ministro era veramente enorme. Era di forma circolare con un diametro di circa centocinquanta metri, il campo di battaglia era disseminato di rocce, bianche e grige, che formavano piccoli promontori e sentieri difficili. Qualunque cose i ragazzi dovessero affrontare, quel campo non era destinato a favorirli. I candidati erano riuniti in una galleria al di sotto delle gradinate e aspettavano impazienti. Erano soli, senza le loro Liste e si guardavano bene dal parlarsi. Il mago Repeteur entrò nella stanza.

- Candidati, candidati qui per favore - disse. I ragazzi si alzarono e lo raggiunsero.

- Queste, queste prove sono state pensate per mettervi alla prova, sia in merito alle conoscenze, sia in merito alle vostre abilità. Una giuria di cinque maghi è stata chiamata per valutarvi e il candidato che otterrà più punti avrà diritto a sapere cosa lo aspetta nella prossima prova. Davvero, davvero un enorme vantaggio. Quindi, quindi ripensate a quello che avete studiato a scuola e siate abili. Buona, buona fortuna! -. Detto ciò, tirò fuori la bacchetta e disse - Muffliato! - insonorizzando la stanza e se ne andò.

 

Il primo a scendere in campo fu Isaac, poi fu la volta di William. Dopo circa mezz'ora, fu il turno di Lily. Il mago Repeteur aprì il cancello della galleria intimando Lily di scendere nell'arena. Lily si arrampicò su una roccia tra le urla e fischi della popolazione magica, eccitata per uno spettacolo che non aveva mai visto. Poi un piccolo cespuglio bianco si alzò in piedi e il terrore si dipinse sul volto di Lily.

Era alto quattro metri se non di più ed era interamente coperto di candido pelo bianco, fatta eccezione per i piedi e le mani che ricordavano quelli di un gorilla. Anche la faccia sembrava quella di un primate, con un grosso naso a patata colorato di rosso. Era libero da catene o costrizioni e guardava Lily con profondi occhi neri. Lo yeti si batte i pugni sul petto e urlò disumanamente contro di lei. In due passi la raggiunse e la ragazza si riparò al di sotto di una sporgenza rocciosa. Con una manata lo yeti spazzò via la roccia e urlò nuovamente contro Lily. La ragazza iniziò a correre e lo yeti la inseguì. Si riparò al di sotto di un'altra roccia ma la bestia la ruppe.

- Lily! Lily! - sentì una voce chiamarla dall'alto. La ragazza era impegnata ad abbassarsi ritmicamente evitando le manate del grosso bestione. Alzò gli occhi e vide Lorcan sporto dalla gradinata.

- Il fuoco! Lo yeti teme il fuoco! -.

Quell'attimo di distrazione fu letale. Una manata la colpì, lanciandola a qualche metro di distanza. Fortunatamente non batté la testa e apparte qualche taglio, non subì gravi lesioni. Nonostante la mole, l'abominevole uomo delle nevi era molto agile e prese Lily in mano stringendola forte. Lily cerco di divincolarsi, ma più si muoveva, più il mostro la stringeva. Era proprio davanti ai grandi occhi neri che la guardavano con curiosità. Stringendo in mano la bacchetta, Lily pensò alla formula Incendio, scottando la mano dello yeti, che l'aprì di scatto così la ragazza ruzzolò a terra.

Il bigfoot, davvero arrabbiato, urlò e tentò di afferrare la ragazza che scottò nuovamente la sua mano. Iniziò a correre e lo yeti la inseguì nuovamente. Tagliò al centro dell'arena e si fermò davanti a lui. Prima che il mostro potesse raggiungerla, la ragazza gli puntò la bacchetta contro e urlò - Artis Tempurus! -

Un enorme vortice di fuoco uscì dalla punta dalla bacchetta di Liy. Lei e lo yeti erano esattamente al centro di del vortice e lo yeti lo guardava spaventato mugolando. Lily lo spinse contro la parete.

 

Un enorme scroscio di urla e applausi si alzò per la ragazza, mentre lo yeti rimaneva schiacciato contro la parete spaventato. Una piccola marcia suonò per lei. La giuria di maghi alzò i propri punteggi.

- La signorina Potter ha totalizzato quarantaquattro punti su un totale di cinquanta. Questo significa che per ora è in vantaggio. Ora facciamo entrare il quarto candidato, Percy Weasley! -

Lily fu riaccompagnata nella galleria dove bevve un po' d'acqua e un infermiere si occupò dei suoi tagli.

 

Dopo un po' di tempo, tutti i candidati furono richiamati nell'arena. Ci fu uno scroscio di urla e fischi finché il mago Repeteur non intimò il silenzio.

- Dunque, dunque stiamo per annunciare il vincitore della prima prova della campagna elettorale. Il signor William Audoor ha totalizzato quaranta punti. Il signor Isaac Drumstil ne ha totalizzati quarantadue. La signorina Lily Potter ha totalizzato quarantaquattro punti. Il signor Percy Weasley invece, quarantatré. Dichiaro vincitrice di questa prima prova la signorina Lily Potter! -

 

Lily fece un gran sorriso e salutò tutti i suoi amici e sostenitori con un gesto della mano. Il vecchio mago condusse la ragazza nella stanza insonorizzata.

- Nella prossima prova dovrete affrontare una chimera, - disse sottovoce - quindi si prepari bene, signorina Potter. Io faccio il tifo per lei! -

Il signor Repeteur le strizzò l'occhio e uscì. Gli altri candidati ritornarono nella stanza a prendere le loro cose e Lily aspettava che i membri della sua Lista la venissero a prendere.

Quando rimasero solo lei e Percy, lo zio le puntò la bacchetta contro e -Legilimens - disse.
Lily cadde a terra e un conato di vomito l'assalì. Riusciva a vedere, o meglio percepiva, Percy destreggiarsi tra i suoi pensieri più recenti, la candidatura, la discussione con Harry, la nottata insonne, fin quando non raggiunse quello che cercava: ciò che li aspettava nella prossima prova. Quando ebbe ottenuto ciò che voleva se ne andò senza dire una parola, lasciando Lily a gattoni per terra.

 

In quel momento i membri della sua Lista entrarono.

-Che ci fai per terra? - chiese Lorcan.

- Mi ha letto la mente! - sputò - Quello stronzo mi ha letto la mente! -

Scorpius la aiutò a rialzarsi.

- Devo assolutamente imparare l'Occlumanzia, - continuò con il viso nero di rabbia - quel viscido bastardo non si prenderà ancora gioco di me! Tu puoi insegnarmela Scorpius? -

- Io no - rispose il ragazzo - ma mio padre sì -

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Capitolo 9
*** A cena con i Malfoy ***


 

Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 9. A cena con i Malfoy













 

 

Scorpius arrivò direttamente sull'uscio di casa Potter. Il sole splendeva alto nel cielo di Londra e faceva abbastanza caldo da permettere ai londinesi di tirare fuori dall'armadio quei vestiti comprati in un attimo di follia ma mai indossati perché, si sa, a Londra fa freddo praticamente tutto l'anno. Maghi e Babbani indossavano i più eccentrici cappelli, le camicie più colorate e i pantaloni più corti del loro guardaroba. Anche a Notting Hill, si vedevano donne con cappelli con piume e occhiali da sole più grandi della faccia, e uomini con bermuda colorati e camicie a maniche corte.


Anche Scorpius era vestito estivo, per quanto i suoi pantaloni grigi si potessero così definire. Il capo che stonava con il solito stile del ragazzo era la maglietta a maniche corte blu con il disegno di una tavola da surf. Aveva lasciato i capelli biondi disordinati in modo che potessero ricadere ai lati degli occhi. Con la punta della sua bacchetta, spinse il campanello: un signore con i capelli neri arruffati, occhiali tondi e in vestaglia aprì la porta.

- Si? -

- Salve, sono venuto a prendere Lily - disse.

Harry fissò il ragazzo.

- Bene, accomodati. Sei Scorpius Malfoy vero? - disse Harry, spostandosi di lato per permettere al ragazzo di entrare.

- Si signore -

- Non ci siamo ancora presentati: sono Harry Potter, il padre di Lily -

Scorpius gli strinse la mano.

- Accomodati -.

Harry lo fece sedere al tavolo rotondo in cucina e lui prese posto di fronte al ragazzo. Incrociò e le mani e ci appoggiò il mento, fissando Scorpius con uno sguardo serio.

Il biondo ragazzo guardò in giro, cercando di nascondere l'imbarazzo che provava.

- Bella casa - azzardò.

- Grazie - rispose Harry senza distogliere lo sguardo.

- Posso? - chiese indicando la terrina al centro del tavolo contenente bacchette di liquirizia.

- Si, certo -

 

Scorpius continuò a masticare nervosamente la bacchetta di liquirizia, guardandosi intorno. Harry continuò a fissare Scorpius finché non ruppe l'imbarazzante silenzio con una domanda.

- Cosa fate oggi? -

- Oh - Scorpius ingoiò il dolcetto - un giro al parco e poi andiamo a cena a casa mia. Mio padre non vede l'ora di conoscere la candidata a Ministro con cui lavoro-

- Tuo padre eh? - rispose Harry alzando un sopracciglio - Di a tuo padre che se solo osa offendere mia figlia, io... -

- Harry! -

Lo sproloquio del mago venne interrotto dalla moglie che entrò in casa proprio in quel momento.

- Harry non trattare male i nostri ospiti! - disse Ginny, raggiungendo la cucina - Ho sentito cos'hai detto! -

Scorpius si alzò in piedi e porse la mano alla donna.

- Piacere, sono Scorpius Malfoy - disse.

- Si ti conosco ragazzo. Ginny Weasley, la madre di Lily - rispose Ginny gentile e ricambiando il gesto di Scorpius.

- Vi assomigliate molto, Lei e Lily, - continuò Scorpius - lasci che l'aiuti -

Il ragazzo prese le borse dalle mani di Ginny e le appoggiò sul tavolo in cucina. La donna stupita alzò le sopracciglia e diede una gomitata al marito.

- Visto come si fa? - le disse in tono canzonatorio.

Harry assottigliò lo sguardo ancora di più: Scorpius Malfoy non gli piaceva per niente, men che meno quando lo metteva in imbarazzo davanti la moglie.

 

Lily comparve sulla porta della cucina

- Scorpius! Quando sei arrivato? - chiese stupita.

- Circa dieci minuti fa - rispose il ragazzo.

- Dieci minut...? Papà! Potevi dirmelo che era arrivato! -

- Oh non fa nulla, - disse Scorpius - io e tuo padre abbiamo... chiacchierato -

Lily alzò un sopracciglio. Conoscendo suo padre, probabilmente si erano limitati a guardarsi. Era il modo di Harry di intimidire tutti i ragazzi con la quale la figlia usciva.

- Senti Scorpius, per stasera mi devo cambiare? -

Scorpius guardò Lily. Indossava una camicetta bianca sbracciata che aveva infilato dentro a dei pantaloncini corti rosso scolorito. Ai piedi portava dei sandali neri.

- Non lo so, vedi tu... -

- Mmmh ci penserò, andiamo dai! -

Scorpius si girò verso i genitori della ragazza. - E' stato un piacere conoscervi - disse gentile.

- Anche per noi caro! -

Harry non rispose. Si alzò e seguì la figlia fino alla porta.

- Per stasera a casa presto, mi raccomando! -.

La ragazza si girò e appoggiò le mani sulle spalle del padre. - Papà, - cominciò - la settimana prossima compio ventun'anni, quando la smetterai di dirmi quello che devo fare? Tanto lo sai che non ti ascolto! -

Si girò e scese le quattro scale dell'ingresso.

- Stai attenta! - le urlò Harry dalla porta. Senza girarsi, la ragazza fece un gesto con la mano.

 

- Tuo padre è un tipo... interessante - disse Scorpius.

I ragazzi passeggiavano nel parco di Kensigton Gardens. Con la bella giornata il parco era affollato e molti Babbani si dilettavano prendendo il sole, leggendo un libro all'ombra degli alberi o giocando con il pallone.

- Sembra pazzo ma non lo è, credimi -

Scorpius rise. - E' il Capo del Dipartimento Auror vero? Si legge spesso di lui sui giornali. Forse in questo periodo lo batti però -

- Sì, è sempre stato sotto i riflettori, sai la storia di Voldemort, la guerra,... -

Lily calciò un piccolo sasso.

- Cosa si prova a essere la figlia del Salvatore del Mondo Magico? -

- Io voglio davvero tanto bene a mio padre, - rispose la ragazza - ma essere sua figlia è snervante. A scuola, e non solo, dovevi essere bravo quanto lui, coraggioso quanto lui... Non è facile -

- Mmmmh ti capisco -

Lily rivolse uno sguardo interrogativo al ragazzo.

- La mia famiglia è da generazioni una famiglia di purosangue, anch'io sono un purosangue e mio padre ha... dei pregiudizi nei confronti di chi è Nato Babbano, perciò mi ha insegnato diverse cose che io non ho mai seguito, perché non mi piacciono molto queste etichette. Poi con la storia dei Mangiamorte e tutto il resto... Tutti mi trattano come se dovessi uccidere qualcuno da un momento all'altro! Insomma io non sono così! -

- Che lavoro fa tuo padre? -

- Lui è un Indicibile, studia il Tempo... in realtà nemmeno io so bene cosa faccia, gli è vietato parlare del suo lavoro -

- Accidenti... - commentò la ragazza.

- Si ma non ti spaventare. Lui non è cattivo e stasera non vede l'ora di conoscerti!-

- Però sarà meglio che io mi cambi! -

- Prima di andare c'è una cosa che voglio chiederti... - aggiunse Scorpius nervoso.

- Dimmi pure -

- Ecco... tutti gli altri membri della Lista hanno già consegnato la loro quota ma tu sei in ritardo Lily -

Lily imprecò. Aveva versato un terzo dei suoi risparmi per la campagna a Bristol, ma la prossima settimana l'aspettava Birmingham.

- Te li porto domani - disse la ragazza.

- Se hai bisogno di aiuto, per me i soldi non sono un problema. Mi piacerebbe fare qualcosa per te -

- Non accetterò il tuo denaro Scorpius, ce li ho i soldi, te li porto domani - rispose risentita Lily

- Non ti offendere volevo solo aiutarti - si difese il ragazzo.

- Non ti preoccupare, se vuoi fare qualcosa per me non dirlo agli altri ragazzi, ok?-

- Promesso. Da me non uscirà una parola -

I ragazzi risero e tornarono verso la casa di Lily. Scorpius preferì aspettare fuori.

 

- Pronta? -

Lily aveva indossato un tubino nero a cui aveva abbinato una giacca bianca e delle scarpe nere. I suoi bei capelli lunghi ricadevano morbidi sulle spalle.

- A tuo padre piacerò vestita così? -

- A mio padre piaceresti anche se fossi vestita di stracci - disse porgendogli il braccio.

La casa dei Malfoy, situata a Chelsea, da fuori aveva l'aspetto di una classica casa inglese, in mezzo ad altre altrettanto classiche case inglesi. Ma quando Scorpius aprì la porta, la percezione di quel palazzo cambiò completamente. L' enorme ingresso era situato al centro di un altrettanto enorme corridoio e di fronte una scala conduceva al piano di sopra; alla destra della ragazza, un salotto in stile vittoriano ospitava due persone molto eleganti che parlavano tra loro. L'uomo, che doveva essere il padre di Scorpius, aveva i capelli bianchi - avvicinandosi però, notò che non erano bianchi ma più biondi di quelli di Scorpius -, era un po' stempiato ma aveva due bellissimi occhi grigi, molto espressivi. La signora di fronte a lui, la signora Malfoy, era una bellissima donna di circa quarantacinque anni. Aveva i capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore. Il rossetto fucsia troppo calcato sulle labbra stonava con il suo abbigliamento elegante.

- Scorpius caro sei tornato! - cinguettò la signora, alzandosi e baciando il figlio su una guancia.

- Scorpius quando hai preso quella orribile maglietta Babbana? - si lamentò il padre.

- Vado a cambiarmi, - disse Scorpius rivolto a Lily - non torturatela! - aggiunse rivolto ai genitori.

- Oh non ascoltare mio figlio Lily - disse la signora prendendo la mano di Lily - io sono Astoria, la madre di Scorpius e lui è Draco. Lascia pure la giacca ad Alcarin cara! -

Lily sentì qualcosa tirargli il vestito e si voltò: un elfo con indosso una casacca stava aspettando la sua giacca. Lily se la tolse e glie la diede: non aveva mai visto un elfo domestico e non era mai stata in casa di qualcuno che ne possedesse uno.

Dopo aver stretto la mano di Draco, Astoria fece accomodare Lily su una delle poltrone antiche.

- Allora - cominciò Draco - tu sei l'unica figlia di Harry Potter vero? -

- Veramente ho due fratelli più grandi - rispose la ragazza.

- Si intendevo l'unica femmina -

- Oh, si mi scusi -

- Un Potter che conosce l'educazione! Questo mi stupisce davvero! Comunque siamo molto contenti che nostro figlio abbia deciso di prendere la carriera politica e lo sosteniamo anche se non capisco perché non si sia voluto candidare a Ministro...-

- Papà te l'ho detto mille volte: troppe responsabilità che non voglio assumermi! -

Scorpius scese le scale vestito elegantemente, al posto della maglietta Babbana aveva indossato una camicia nera.

- D'accordo, d'accordo Scorpius però se ci ripensassi potrei chiedere a Repeteur...-

- Papà! -

Draco tacque bevendo un altro sorso dal suo bicchiere.

- La cena sarà pronta tra poco, - disse Astoria - spero che ti piaccia -

- Qualunque cosa avrà preparato sarà buonissima - rispose gentile Lily.

Astoria rise. - Non l'ho preparata io, ma l'elfo domestico! Di solito è piuttosto bravo a cucinare! -

Lily annuì. Quella famiglia era completamente diversa dalla sua e immaginò la reazione di sua madre se qualcuno osasse toccare la cucina al posto suo: un'isteria.

- Lily ha vinto la prima prova di abilità della campagna elettorale! - disse fiero Scorpius.

- Lo sappiamo tesoro: eravamo in tribuna -

- E non me l'avete detto? -

- Non volevamo disturbarti, - rispose Draco - comunque Lily è stata eccezionale. Lo yeti era davvero tosto e gli altri candidati sono pappe molli: chi avrebbe potuto vincere? Quel viscido Audoor? Quello zotico Weasley? -

- Papà! - bisbigliò Scorpius, rivolgendo un'occhiata di fuoco a suo padre.

Draco sorrise mesto a Lily - Ovviamente non tutti i Weasley sono degli zotici - aggiunse giustificandosi.

- Oh non si preoccupi, mio zio lo è - confermò la ragazza con risentimento. Non avrebbe mai perdonato Percy per aver giocato sporco con lei.

- Una Potter con del cervello, davvero stupefacente! Ottima puntata figliolo! - disse dando una pacca sulla spalla al figlio.

Lily rise di gusto e Scorpius si portò la mano alla fronte imbarazzato.

- La cena è pronta! - annunciò Astoria.

Mentre la signora Malfoy accompagnava Lily in sala da pranzo, Scorpius si fermò a parlare con il padre.

- Papà mi stai mettendo in imbarazzo! Smettila! -

- Cosa ho fatto di male? - si schernì Draco.

- Senti, Lily mi piace davvero e vorrei che sembrassimo una famiglia normale per una volta, ti prego! -

- Va bene, va bene scusa -

I due si unirono alla tavola e la cena proseguì tranquillamente. Solo una volta Draco esordì dicendo a Lily che aveva cercato di uccidere suo padre in svariate occasioni e si beccò un'altra occhiataccia dal figlio. Quando fu il momento di andarsene, Lily trovò il coraggio di chiedere ciò che le interessava.

- Signor Malfoy, suo figlio mi ha detto che lei conosce l'Occlumanzia -

- Si, piuttosto bene - confermò Draco.

- Me la potrebbe insegnare? -

Il padre guardò il figlio che da dietro la ragazza gli faceva dei segni abbastanza eloquenti.

- Certamente, - rispose infine - vieni la prossima settimana e ne riparliamo -

- La prossima settimana saremo a Birmingham per la campagna - rispose Lily.

- Mmmmh allora direi che questo venerdì va bene -

- Grazie mille signor Malfoy! - rispose Lily entusiasta.

Scorpius si avvicinò a suo padre. - Grazie papà - gli disse sottovoce.

Draco sorrise al figlio. - L'ho fatto per te figliolo -














 

Pubblicità: a chi piace il fandom di Make It Or Break It, ho scritto una piccola one-shot, questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1269518&i=1] . Se la leggeste, mi farebbe davvero piacere! Grazie per l'attenzione!

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Capitolo 10
*** Occlumanzia ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti  i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o personereali è assolutamente casuale.


Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 10. Occlumanzia













 

 

 

- Devi svuotare la mente, rilassarti e cercare di non pensare a niente –

Lily era seduta nello studio di Draco Malfoy e seguiva con estrema concentrazione le parole del mago. Quel venerdì sera, la prima lezione di Occlumanzia della ragazza era seguita da Scorpius e Astoria che stavano in disparte in un angolo.

- Cerca di immaginare come se qualcuno avesse lanciato degli incantesimi di protezione su di te, ok? - Lily annuì.
- Non sarà facile e ci metteremo del tempo quindi non mi aspetto che tu ci riesca stasera però dobbiamo pur cominciare. Ok se sei pronta... -
Draco si girò verso sua moglie e suo figlio. - Voi due, - disse con un cenno della testa - fuori di qui -

- Come?! Ma io volevo assistere! - si lamentò Scorpius.

- Se voi state qui, lei non riuscirà a concentrarsi come si deve - rispose.

- Va bene, va bene - rispose Scorpius e, accompagnato dalla madre, trascinò i piedi fuori dallo studio.

- Adesso che non ci sono più distrazioni, - riprese Draco puntando la sua bacchetta verso Lily - Legilimens! -

Un conato di vomito assalì la ragazza che si aggrappò alla spalliera della poltrona su cui era seduta. - Mi scoppia la testa! - urlò mettendosi le mani sulle tempie. Lily sentiva di essere privata della sua privacy, della sua vita, della sua persona. Percepiva Draco destreggiarsi tra pensieri e ricordi, finché non ne scelse uno in particolare.
 
Lily aveva quindici anni e si trovava a Hogwarts; stava camminando per i corridoi con un’espressione di ghiaccio sul volto. Sotto il mantello della divisa cercava di nascondere una palla di pelo che si muoveva. Svoltò l'angolo e sbatté contro Jason Burke, un ragazzo di Grifondoro che da sempre aveva una cotta per lei.

- Oh, ciao Lily! -. Gli occhi del ragazzo s’illuminarono.

- Ciao Jason, scusa non ho tempo, - salutò la ragazza con indifferenza - Ahi, cazzo che male! - esclamò succhiandosi il sangue dal dorso della mano.
- Che cosa nascondi sotto la felpa? - gli chiese Jason.

Lily si fermò di colpo. Si girò, corse verso il ragazzo e lo strattonò per il maglione.

- Vieni con me! - ringhiò.

Corsero per i vari corridoi, evitarono un paio di professori e raggiunsero una stanza nei sotterranei. Lily aprì la porta furtivamente, quando verificò che fosse vuota, spinse Jason dentro e la richiuse a chiave. Tirò fuori dalla felpa ciò che nascondeva: un piccolo ippogrifo spennacchiato che emetteva degli strani versi.

- L'ho trovato nella foresta, - disse, mentre il piccolo ippogrifo si strusciava sul suo mantello - degli Snasi ci giocavano a pallone. Probabilmente la madre l’ha abbandonato, è mio, ora. L'ho chiamato Soren - disse stampando un bacio sulla testa dell'animale.

- Non puoi tenerlo Lily! Crescerà, diventerà... grosso! - disse Jason.

- Non posso abbandonarlo! E' piccolo, non posso abbandonarlo! -

- Dovresti portarlo al professor Hagrid, lui ti aiuterà - suggerì il ragazzo.

- No, - disse orgogliosa Lily - lo terrò io. Lo nasconderò... da qualche parte -
 
Il ricordo cambiò.
Una ragazza su una scopa volava sopra il Lago Nero, seguita da un traballante ippogrifo che sbandava qua e là.
- Sbatti le ali, Soren - disse la ragazza. Si strinse forte alla scopa con le gambe e fece un'imitazione del movimento. L'ippogrifo la imitò e colse al volo una corrente d'aria, superando Lily. I due cominciarono a rincorrersi volando sopra le montagne e sopra la foresta.
 
Il ricordo mutò ancora.
Un grosso ippogrifo veniva trascinato dalla guferia del castello da tre uomini. L'animale si dibatteva e strillava, cercando di liberarsi dalle catene. Morse la mano di uno degli uomini e corse verso una ragazza, che piangeva e urlava tra le braccia di un vecchio mago. Lily si liberò dalla presa dell'uomo e corse verso Soren, gettandogli le braccia al collo. L'ippogrifo mugolò stringendo con la testa la ragazza.

- Ti voglio bene Soren - disse Lily tra le lacrime. Gli uomini incatenarono l’animale e lo trascinarono via, tra strilli e urla.
 
Lily aveva il fiatone. Era sudata e il sudore si mischiava alle lacrime che le rigavano le guance.

- Concentrati di più! - disse Draco - Legilimens! -
 
Questa volta Draco scelse un altro tipo di ricordo. Lily era su un palcoscenico di fronte a una platea di maghi: stava parlando e esponeva orgogliosa il suo argomento per la consegna del TAN: modi magicamente accettati per migliorare l'economia attraverso l'uso di galeoni cartacei.

-... I costi diminuirebbero e potremmo utilizzare un tipo di carta magica anti-copia, che sto brevettando. Potremmo autofinanziarci e inoltre non avremmo più bisogno dell'oro forgiato dai folletti per la coniazione delle monete. I rapporti con loro migliorerebbero perché potremmo smettere di privarli del loro oro... -

Quando Lily finì di parlare, un grandissimo applauso partì per lei e la ragazza sorrise, Draco riusciva a percepire il suo orgoglio e la sua ambizione anche dal ricordo. Un vecchio mago salì sul palco affianco alla ragazza.

- Come ti chiami, ragazza? -

- Lily Potter -

Il mago si girò verso la platea. - Lily Potter, signore e signori! La più brillante mente del futuro -

Un applauso, seguito da una standing ovation, si alzò per la ragazza: suo padre e sua madre erano i prima fila e applaudivano fieri.
 
Draco e Lily erano nuovamente nella stanza.
- Possiamo fare una pausa? - chiese Lily col fiato corto.

Draco si lasciò cadere sulla sedia dietro la scrivania. Con un incantesimo riempì d'acqua un bicchiere e lo porse a Lily. La ragazza bevve avidamente e poi scorse un segno nero sul braccio sinistro di Draco.

- E' il Marchio Nero? - chiese indicando il braccio di Draco con un cenno della testa.

L'uomo divenne scuro in volto, tirò giù la manica della camicia e si alzò, raggiungendo la grossa finestra dello studio.

- Non volevo offenderla, - disse Lily - ma Scorpius... -

- Sì, lo so - rispose - ti ho appena letto la mente -

Lily si alzò e incrociando le braccia, raggiunse l'uomo appoggiandosi alla finestra.

- Quando presi il Marchio Nero ero giovane e spaventato, - cominciò - Lui mi diede un compito, dovevo uccidere Silente, conosci Silente vero? -

Lily fece un cenno con la testa. Aveva studiato Storia della Magia e suo padre in persona ne aveva scritto un pezzo.

- Quando tutto ciò finì, quando Harry lo sconfisse, io, mio padre e la mia famiglia evitammo Azkban perché mia madre aveva mentito al Signore Oscuro -
Lily fece un altro cenno. Conosceva anche quella storia.
- Ma i pregiudizi non sparirono. Alcuni erano arrabbiati e non accettavano il fatto che non avessimo scontato la nostra pena. Di me non importava, trovai lavoro al Ministero e riscattai il nome della mia famiglia. Ma quello che mi fa più arrabbiare è che mio figlio debba subire conseguenze per i miei errori; un professore di Hogwarts ce l'aveva così tanto con me che gli rese Erbologia un inferno -

- Neville Paciock la odia così tanto? -

- Lo conosci? Sarà amico della tua famiglia, suppongo -

- Sì, è stato anche il mio professore -

Draco emise un grugnito. Afferrò la ragazza per le spalle. - Senti, per quanto la tua famiglia mi... non mi piaccia, tu sei una ragazza intelligente. Non permettere che certi pregiudizi ostacolino la carriera di mio figlio: lui può fare quello che vuole e non deve mollare solo perchè io ho commesso degli sbagli. E' un ragazzo forte ma è fragile, io lo capisco. Sono suo padre -

Lily annuì. - Per oggi può bastare - disse poi Draco, aprendo la porta dello studio. Scorpius li raggiunse allegro.

- Allora com'è andata? - chiese spensierato.
 
 
---
 
 
Quella domenica pomeriggio Lily stava tranquillamente preparando il suo baule. L'indomani sarebbe partita per Birmingham, per la seconda tappa della campagna elettorale; partiva avvantaggiata, dato che sapeva cosa l'aspettava alla seconda prova, ma anche Percy lo sapeva e la partita si sarebbe giocata tra loro due. Ripensava alle parole di Draco, evidentemente l'uomo temeva un altro attacco nei confronti del figlio e non voleva che Scorpius si scoraggiasse.
Avrebbe pensato lei a lui, si sentiva abbastanza forte per farlo.
 
Qualcuno suonò alla porta e Harry chiamò la figlia in soggiorno. Una signora di una cinquantina d'anni, vestita pomposamente e con degli occhiali rosa si alzò e sorrise a Lily con la sua piccola bocca impastata di rossetto.

- Salve signorina Potter, - squittì - sono Leslie Trade e rappresento la società Dealer e vorrei proporle di essere il suo sponsor per questa campagna elettorale - La vecchia signora porse a Lily un bigliettino da visita.

- Uno sponsor? Non credo si possa avere - disse la ragazza corrugando la fronte.

- Oh si invece. Tutti i suoi avversari ne hanno uno: Audoor viene sponsorizzato dalla Biff e Drumstil dall CBPV -

- Beh, in ogni caso non sono molto interessata alla sua offerta, grazie comunque  - disse gentile Lily. Quella signora non le piaceva neanche un po'.

- Le offro duemila galeoni al mese - disse maliziosa Leslie.

Lily strabuzzò gli occhi. - Due...mila galeoni?! -

Con una cifra del genere, i ragazzi della Lista non avrebbero più versato una sola falce per la campagna e avrebbero potuto tranquillamente permettersi pubblicità e quant'altro.

- Tesoro non prendere decisione affrettate - disse Harry sfiorando il braccio della figlia.

- Ne parlerò con i membri della mia Lista, le faremo avere un gufo - disse la ragazza.

La vecchia signora sorrise in modo forzato. - D'accordo. Il mio biglietto da visita ce l'ha perciò aspetto il suo gufo. Arrivederci signorina Potter, arrivederci signor Potter - disse, mentre Harry la accompagnava alla porta.

Lily lesse il biglietto.
"Dealer Society,
Trevol Road, 656 Plymouth"
"Dealer, mercante" pensò Lily. Non si curò più di tanto della cosa e tornò a preparare il suo baule.
 
Solo una persona era scettica a riguardo: Harry era sicuro di aver gà visto la signora Trade da qualche parte e non le piaceva affatto.
Aveva un brutto presentimento.

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Capitolo 11
*** Materie di consiglio ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti  i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o personereali è assolutamente casuale.


Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 11. Materie di consiglio













 

 

"ESCLUSIVO: Lily Potter, la promettente candidata e figlia del salvatore del Mondo Magico, si spoglia in anteprima per noi!

La signorina Potter, venti anni, è l'unica candidata donna di queste elezioni e seconda nei sondaggi, dietro solamente a Percy Weasley, suo zio. Oltre al suo lato politico, oggi vogliamo mostrarvi anche un pezzo della vita di Lily, che non è solita rilasciare interviste. La signorina Potter ha frequentato la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, entrando a far parte della casa di Corvonero, deludendo così le aspettative del padre che l'avrebbe voluta Grifondoro. Ha acquisito con grande successo un TAN in Economia Magipolitica, ma la sua carriera in quell'ambito non è mai sfociata del tutto; sappiamo da fonti certe che la signorina Potter ha sempre preferito altri tipi di lavori: barista, cameriera e molti altri piccoli lavori saltuari. Il 31 luglio si è presentata ufficialmente in veste di candidata a Ministro della Magia, una candidatura tenuta segreta alla famiglia; il signor Harry Potter ha quasi avuto un mancamento alla vista della figlia sul palcoscenico! Ma a quanto pare la signorina Potter non è solamente un'appassionata di politica: noi della Gazzetta abbiamo trovato in anteprima delle sue foto osé e ve le mostriamo!  Ecco a voi Lily che, restando in posa davanti alla macchina fotografica, mostra il sedere mentre finge di aspettare il Nottetempo, ed ancora, eccola ammiccare all'obbiettivo.
Qualcuno dovrebbe avvisare la signorina Potter che queste elezioni non sono un Magicalendario!
 
Pearl Snooper"
 
- Ma questo non è assolutamente vero! Io quel servizio l'ho fatto per lavoro: stavo pubblicizzando una linea di vestiti! Non è assolutamente un Magicalendario! -

Il grosso treno blu viaggiava veloce sui binari del treno diretti a Birmingham e tutti i passeggeri furono lieti di ascoltare le strilla di una furiosa Lily, che leggeva scocciata l'articolo in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta.

- Che razza di giornale è uno che tratta di queste sciocchezze? Quando sarò Ministro, provvederò personalmente a ridurre in cenere questa... Pearl Snooper!Ma poi chi diamine è? - Lily si agitava furiosa nel vagone.

- E' una che scrive delle gran cagate, ha sostituito Rita Skeeter quando è andata in pensione! - disse Chris.

- Guarda che il Ministro non ha mica la possibilità di diventare un assassino a piede libero eh! - provò a scherzare Francis, nel vano tentativo di distrarla.

Lily si sedette e si prese la testa fra le mani.
- Mio padre non mi perdonerà mai - disse sconsolata.

- Perché no? In fondo non l'hai mica scelto tu di finire in prima pagina! - le rispose Blessing scettica.

- No, non è per quello. Ho fatto quel servizio fotografico per lavoro e mio padre è assolutamente contrario al fatto che io usi il mio corpo per guadagnare. Infatti l'ho fatto di nascosto; lui non lo sapeva, nessuno lo sapeva, tranne mio cugino Hugo -. Lily rivolse uno sguardo disperato a Scorpius che sedeva di fronte a lei.

- Dai, Lily, vedrai che tuo padre ti perdonerà! Ne sono certa! - cercò di consolarla Adalberta.

- Non capisco, però, chi possa aver venduto queste foto alla Gazzetta. Manderò una strillettera al fotografo! - disse stringendo i pugni.

- Se ti può consolare, in queste foto ti trovo molto bella! - disse Scorpius sfogliando la Gazzetta.

Lily gli rivolse un gran sorriso: Blessing e Adalberta si sorrisero maliziose.
 
- Con questa storia delle foto ho dimenticato di dirvi una cosa importantissima! Ieri è venuta a casa mia una certa Leslie Trade, rappresentante della DealerSociety che voleva sponsorizzarmi - continuò Lily.

- E tu cosa gli hai risposto? - chiese Lorcan.

- Che volevo prima sentire voi. E' una buona idea? Insomma credevo che la politica dovesse essere meno coinvolta in questi affari pubblicitari - rispose Lily.

- Si in effetti... - commentò pensieroso Francis.

- Però... mi ha offerto duemila galeoni al mese - aggiunse Lily.

- Cosa?! Lily, devi accettare! - Blessing si sporse euforica verso Lily. - Non dovremmo più versare la quota e potremmo permetterci tutto: alberghi, pubblicità, conferenze, tutto! -

- Si è vero, però pensaci bene Lily. Che cosa dobbiamo fare per lei? - Lorcan spense Blessing.

- Credo mettere il nome della ditta sotto il nostro slogan nei dibattiti e sulla mia felpa da competizione. La signora Trade ha anche detto che sia Audoor, sia Drumstil hanno uno sponsor -

- Ci penseremo con calma a casa, adesso dobbiamo scendere! -
 
I ragazzi non si erano accorti che il treno stava rallentando; tirarono giù i propri bauli e scesero alla Birmingham New Street Station.

- Allora l'indirizzo è Warwick Road 82. Ci siete ragazzi? - disse Francis.

Ogni membro afferrò il braccio del compagno di smaterializzazione, Lily afferrò la mano di Scorpius. I ragazzi si Materializzarono in una strada di campagna contornata da rami di edera, appena fuori dalla città.

- Sei sicuro che sia questa? - chiese Adalberta, Francis fece spallucce.

Un anziano signore che camminava con l'ausilio di un bastone di legno li raggiunse: aveva il viso rugoso, la schiena ricurva e puzzava di Whiskey Incendiario.
- Siete voi quelli che hanno prenotato il bungalow nel campeggio magico, vero? - I ragazzi annuirono. - Benissimo, seguitemi -

Molto lentamente, quel vecchietto li condusse verso un albero che nascondeva un largo ingresso. - E' anti Babbani! - disse il signore, spostando faticosamentele foglie; una lunga strada serpeggiante immersa tra verdi alberi si aprì davanti a loro. Seguendo il vecchietto giunsero in fondo alla strada, dove si trovava una piccola città fatta di tende e piccoli bungalow. I maghi sorseggiavano un tè seduti comodamente nell'ingresso alle loro tende, i bambini scorrazzavano a bordo di scope giocattolo mentre quelli più grandicelli si esercitavano con piccole magie, una graziosa bambina con i capelli scuri fece sbocciare una margherita e la porse alla madre, che le sorrise. In quel momento, Lily sentì nostalgia della sua infanzia, quando le uniche preoccupazioni erano essere educata e non far scoprire la finestra rotta a mamma e papà. I suoi problemi erano cresciuti con lei e sostanzialmente ruotavano tutti attorno al denaro. Lily aveva una vera passione per il denaro, anche se non ne andava fiera e perciò aveva cercato di condurre la sua vita sempre sulla base di altri valori. Ma Lily voleva diventare una "macchina da soldi", aveva deciso di specializzarsi in economia e aveva imparato come gestire al meglio il denaro; già da adolescente teneva la contabilità di casa sua. Era entrata in politica perché desiderava che tutte le persone potessero vivere meglio grazie a lei e alle sue capacità e conoscenze sulla base di ciò che davvero governa gli uomini.
 
Il vecchietto arrivò davanti a un piccolo bungalow di legno e tirò fuori un mazzo di chiavi. Girò la chiave nella serratura, ma la porta si bloccò e il vecchietto utilizzò un incantesimo per permettere ai ragazzi di entrare. Il piccolo bungalow, interamente in legno aveva tre stanze più un piccolo bagno. Nella prima stanza, il soggiorno, si trovavano un piccolo divano verde a fiori, un tavolino di legno con una panca e una credenza. Le altre due stanze erano due camere con letti matrimoniali e due buchi nel legno che fungevano da armadi. Il bagno ospitava solo il lavandino e il wc.

- Le docce sono in comune e sono in quella grossa struttura che abbiamo visto appena entrati - disse loro l'anziano.

La cucina, battuta in piccolezza soltanto dal bagno, mostrava fornello e frigorifero con un lavandino.

- Bene, eccoci qua! Il divano si apre e diventa un letto matrimoniale, - disse il vecchietto indicando il sofà a fiori - i piatti e i panni si lavano nei lavandini comuni là fuori ma, visto che siete maghi, potete organizzarvi come preferite. Attenzione alle finestre: potrebbero cadere. La porta d'ingresso non si chiude e non si apre, ma con un piccolo incantesimo si risolve tutto. Se avete bisogno di me, io sono il signor Kletus e mi trovate al pub di sopra -

Il vecchio signore uscì dal bungalow e lasciò la porta aperta che Blessing richiuse con un incantesimo.

- Beh... - iniziò Francis guardandosi attorno. - Con quel poco che abbiamo pagato poteva andarci molto peggio! -
 
---

 
Lily si stava spolverando il viso di cipria nel minuscolo bagno del bungalow, preparandosi per il dibattito, quando Adalberta e Blessing entrarono e chiusero la porta dietro di loro.

- Ragazze, non so voi ma io sono un po' stretta... - disse Lily in tono eloquente.

In effetti, quel bagno era davvero minuscolo, troppo stretto per una persona, figuriamoci per tre.

- Non importa. Vogliamo sapere cosa c'è tra te e Scorpius! - dissero le ragazze sorridendo.

- Cosa?! Non c'è assolutamente niente tra me e Scorpius! - rispose Lily, diventando rossa come un pomodoro.

- Oh andiamo a chi vuoi darla a bere? Siamo tue amiche, Lily, nonché tue Consigliere, potremmo esserlo anche per le tue questioni di cuore! - disse Blessing, sfoggiando uno dei suoi bellissimi sorrisi.

- Ah e sentiamo da quando Scorpius rientra nelle materie di consiglio? - rise Lily.

- Beh diciamo da quando state sempre appiccicati, da quando lui ti fa complimenti, anche se vai in giro con quell'orrido vestito color panna, da quando l'altro ieri vi facevate i gavettoni come una piccola coppia innamorata...- Adalberta cominciò a contare sulle dita i vari motivi.

- Ok, ho capito. Il mio vestito panna non è orrido! E' un regalo di mio papà! - disse Lily mettendo il broncio.

- Comunque, i ragazzi hanno fatto una scommessa: quando sarà il vostro primo bacio. Noi abbiamo puntato che sarà entro la prossima tappa, ma secondo gli altri accadrà... -

- COSA! Scommette sulla mia vita sentimentale? Uscite immediatamente da qui e ringraziate il cielo che io abbia deciso di fare finta di nulla! Fuori! Fuori! -

Lily cacciò fuori le due amiche pettegole; era sconcertata dal fatto che i suoi Consiglieri scommettessero su di lei, ma ne era anche divertita. E poi senza volere aveva ammesso una cosa importantissima: Scorpius faceva parte della sua vita sentimentale. Sorrise imbarazzata allo specchio mentre la cipria si depositava sulle sue guance rosse.
 


---



- No, quelle foto ERANO PER UN SERVIZIO FOTOGRAFICO! Un lavoro cavolo, ma voi non lavorate?! -

Lily affrontava il dibattito della seconda tappa della campagna elettorale divorata dai giornalisti, che le chiedevano in continuazione delle foto apparse sulla Gazzetta del Profeta tre giorni prima. Suo padre le aveva inviato una Strillettera, che aveva bruciato non appena il gufo l'ebbe consegnata. Lei stessa ne aveva inviata una a Edmund Lycer, il fotografo, per aver venduto i diritti delle sue foto a un giornale mentre lei era impegnata a farsi amare dagli inglesi, l'aveva minacciato di trascinarlo al Wizengamot e condannarlo ad Azkaban, finché la sua vita non fosse finita.

- Signorina Potter, lei considera una cosa assolutamente normale che delle ragazze si spoglino per i fotografi? -. Un giornalista con gli occhiali neri aveva teso la domanda trabocchetto.

- No, assolutamente no. In tutte le foto sono totalmente vestita, come potreste trovare qualunque ragazza in giro per Londra in un giorno d'estate -

- E lei come giudica allora queste situazioni? -

- Di nudo? Inappropriate -

- Quindi lei pensa che sia inappropriato apparire nudi davanti ai fotografi? -

- Assolutamente sì -

- Quindi lei sta affermando che le donne non possono fare ciò che desiderano con il proprio corpo; lei rinnega il ruolo e i diritti di una donna -

Lily si passò una mano sul viso. Quei giornalisti e le loro assurde insinuazioni la stavano facendo impazzire.

- Non sto rinnegando niente e nessuno, sono una donna anch’io. Sto solo dicendo che IO non mi spoglierei mai davanti ai fotografi! -

Quella risposta sembrò soddisfare i giornalisti e Lily poté prendere un attimo di respiro. Ma una in particolare non faceva caso alle risposte di Lily: la giornalista fissava Scorpius Malfoy e il modo in cui guardava Lily. Sorrise malignamente, pensando al suo prossimo articolo da prima pagina.
 
 
---
 
 
Harry si aggirava furtivo tra l'archivio del Wizengamot alla ricerca di qualcosa, con la bacchetta accesa in mano. Non aveva il permesso di entrarci, nonostante fosse il capo del Dipartimento Auror, aveva bisogno del permesso scritto di uno dei membri della Corte Suprema. Ma non aveva avuto tempo di farselo fare, e così aveva tirato fuori dall'armadio il vecchio mantello dell'invisibilità di suo padre, anche se lasciava scoperta una buona parte delle gambe.

- Accio Trade! -.

Cinque fascicoli arrivarono sulla scrivania davanti a lui: Keeman Trade, Paul Junior Trade, Troy Trade... Nessuna Leslie Trade. Eppure lui era sicuro che quella signora avesse una faccia nota, una faccia che lui era sicuro di aver visto da qualche parte, una faccia che non gli ricordava nulla di buono. Eppure non riusciva a ricordare in quale occasione l'avesse già vista.

- Accio Dealer Society! -

Nessun fascicolo del polveroso archivio si mosse. Aveva bisogno di una mente più in gamba della sua e conosceva la persona adatta. Tornò all'Atrium dove si Smaterializzò, per poi ritrovarsi davanti a una piccola casa in campagna appena fuori Londra. Bussò alla porta tre volte e una signora con i capelli castani tutti scompigliati gli aprì la porta.

- Harry, ciao! Che ci fai qui? -

- Hermione, ho bisogno del tuo aiuto -

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Capitolo 12
*** La seconda prova ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti  i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o personereali è assolutamente casuale.


Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 12. La seconda prova













 

 

Lily si guardava imbarazzata le scarpe, dopo aver fatto la più terribile confessione che Lorcan Scamandro potesse mai sentire, il ragazzo si era trattenuto dallo strangolarla solo perché le voleva molto bene.

- Tu non... non ti sei preparata PER NULLA? - chiese per la decima volta il ragazzo sconcertato.

- Non ne ho avuto tempo, Lor! Scrivo una cosa come venti lettere al giorno, devo fare interviste, conferenze tutto questo in una settimana di pausa, non ne ho trovato il tempo! -

- Ma hai trovato il tempo di fare un giro in centro con Scorpius! - aggiunse il ragazzo. Lily lo fulminò con un'espressione di fuoco. - Scorpius ci ha raccontato di suo padre e del resto... - tentò di giustificarsi Lorcan.

- Voi... Tu... Va bene, va bene, - Lily fece un paio di respiri profondi. - Va bene. Sono calma. Ora, se hai finito di sgridarmi, hai qualche consiglio da darmi? - Lily alzò il tono della voce nel pronunciare la parte finale della frase, per rimarcare il fatto che Lorcan, essendo suo Consigliere proprio per quel genere di cose, non si stava attenendo al suo compito, e inoltre voleva sembrare molto più autorevole.

- Sì, non ti agitare. Allora le chimere sono creature piuttosto grosse e resistenti quindi il consiglio che ho da darti è... usa incantesimi efficaci, che provochino più danni fisici possibili, evita quelli semplici e stai attenta: le chimere non sono facili da affrontare; Dinamite Llewellyn, campione dei Caerphilly Catapults, ci ha lasciato le penne! -

- Ok, incantesimi distruttivi e concentrazione: uffa, posso farcela! -

La ragazza si batté le mani sulle cosce che le tremavano: non aveva ancora imparato a controllare l'ansia da prestazione. Scorpius fece capolino con la testa.
- Ragazzi, siete pronti? Tutti gli altri sono già andati - disse, indicando vigorosamente la porta alle sue spalle.

I tre amici uscirono dal campeggio, si afferrarono per mano e si Materializzarono all'Arena dei Candidati. Il Ministero aveva assegnato un nome ufficiale alla struttura che ospitava tutte le prove di abilità della campagna elettorale.
 Scorpius e Lorcan raggiunsero gli altri membri della Lista sugli spalti e Lily si diresse verso la galleria, dove trovò Isaac, William e Percy intenti a farsi gli affari propri. Senza degnarli di uno sguardo, Lily raggiunse il suo posto e bevve un sorso d'acqua, Percy si avvicinò.

- Allora, nipotina mia, ti sei preparata per la prova? - disse con un finto sorriso dipinto in volto.

Lily non riusciva a credere che suo zio le stesse parlando come se nulla fosse successo, come se non avesse letto nella sua mente per raggiungere il suo obiettivo. La giovane maga sapeva che lo zio era ambizioso e orgoglioso ma non credeva potesse arrivare a tanto. Quel suo beffardo commento le fece salire un nervoso prurito alle mani che avrebbe tanto voluto prendere a pugni quel sorrisetto falsissimo sul volto di Percy. La giornata era cominciata in malo modo e non accennava a migliorare.

- Zio, fammi un favore, lasciami in pace - rispose Lily senza nemmeno girarsi.
- Spero che tu lo sia davvero, perché questa volta non mi batterai. Durante la settimana di pausa ho fatto un viaggetto in Grecia. Sai da dove vengono le chimere, no? Proprio dalla Grecia! - continuò lui, senza badare all'avvertimento ricevuto poco prima.

- Una chimera? Dovremmo affrontare una chimera? No, dico, state scherzando? - William s’intromise nella discussione con il tono della voce tremolante. Se quanto detto da Percy si fosse rivelato vero, lui sarebbe stato il primo a farsela sotto dalla paura. Percy fece spallucce all'avversario.

- Com'è che tu lo sai? Dovrebbe saperlo solo lei! -

L'altezzoso Isaac s’intromise nella discussione; Si portò faccia a faccia con Percy ma una chioma rossa s’infilò nel mezzo, guardando con sfida lo zio.

- Vuoi sapere come lo sa? Perché è un viscido bastardo, ecco perché! Mi ha letto nella mente, subito dopo la mia vittoria! -. Lily sputò come veleno quell'insulto, che però non scalfì di mezzo centimetro il sorriso che Percy ancora sfoggiava.

- Ah, bene, bene, bene! Il favorito Percy Weasley allora non è così integro e pieno di bontà come lo ritraggono tutti i sondaggi! Interessante, davvero interessante! - commentò Isaac con malizia e rivolgendo a Percy un sorriso ancora più ironico, per quanto possibile.

William non commentava. Si limitava a girare per la stanza impaurito avanti e indietro. In quel momento, il signor Repeteur fece irruzione nella galleria con la sua solita agitazione. Si guardò intorno e quando mise a fuoco le quattro figure, si avvicinò zampettando velocemente verso di loro.

- Allora, allora siete pronti? Oggi, oggi faremo il contrario dell'ultima volta, quindi inizieremo dal candidato più anziano. Weasley, in campo! - disse con foga.

- Guarda come si diventa un VERO Ministro della Magia! - disse rivolto a Lily, prima di seguire Repeteur in arena.
Quando Percy terminò la prova, con grande ammirazione del pubblico, fu la volta di William che, nonostante la paura, entrò in arena a testa alta.
Lily e Isaac rimasero soli.
 
- Senti Potter, ti propongo un'alleanza! - disse immediatamente Drumstil.

Lily inarcò un sopracciglio. - Un'alleanza? Con te? Noi due? - disse con tono incredulo e scettico.

- Certamente, potremmo fare follie insieme e schiacciare Weasley come un insetto! - disse Isaac, con gli occhi brillanti e stringendo i pugni.

La ragazza fece un gran sospiro. - No - disse semplicemente. Fu Isaac stavolta, a guardarla in modo scettico. - No?! Ma è un'idea geniale! -

- Non vedo quale guadagno ne avrei io. Sono seconda nei sondaggi e quindi potrei schiacciare Weasley come un insetto quando voglio, mi hai proposto quest'alleanza solo perché sei al quarto posto e vuoi riscattarti. Non crederai certo che io sia scema, vero? - disse Lily tranquillamente.

In effetti, Lily aveva centrato il bersaglio; ad Isaac non interessava una vera alleanza con Lily, voleva il suo appoggio solo per salire nei sondaggi e sorpassare così Audoor, ancorato al terzo posto come una cozza sullo scoglio.

- Vuoi sapere come si fa a piacere alle persone? Basta sorridere un po' di più e cercare di essere un po' più umili quando si parla con la folla. Tu mantieni sempre quell'atteggiamento altezzoso e snob che non piace alle persone; dovresti cambiarlo, sai? - continuò Lily, raggiungendo la finestra della galleria che dava sulla campagna inglese. Un leggero vento soffiava e smuoveva alcuni fili di erba troppo alti. Uno splendido sole regnava dal limpido cielo blu, mostrando la sua regale bellezza.

- Non dovresti scartarmi così a priori! Sono un degno avversario! - rispose Isaac cercando di ritrovare almeno un pochino della dignità perduta.

- Oh lo so bene! Ti considero il mio avversario più valido, il più intelligente e capace fra tutti, hai una capacità di ammaliare le persone che solo sapessi come usare, mi creeresti non pochi problemi: ma finché non cambi atteggiamento, non rappresenti una grande minaccia - disse Lily, voltandosi di scatto verso di lui e rivolgendogli un sorriso malizioso. Isaac sorrise compiaciuto.

- Ti avevo giudicato male. Sei intelligente e sai come farti valere. Mi piaci! - disse facendo l'occhiolino a Lily. - Se non fossi mia avversaria, ci proverei spudoratamente con te, ma siccome lo sei, pensa seriamente a quell'alleanza: potremmo aiutarci parecchio! -

- Cosa mi offriresti in cambio? - disse Lily, interessandosi all'offerta.

- Beh... tu hai già capito come mi potresti aiutare, - disse con tono suadente raggiungendo la ragazza - io ti vendicherò con Weasley così la tua immagine non sarà intaccata. Potremmo aiutarci a vicenda, magari rivelandoci cosa ci aspetta alla prossima prova a vicenda. E inoltre, quando vincerò, ti eleggerò mio Consigliere personale! -

Isaac era un vero oratore, sapeva quali modi e quali toni utilizzare per ottenere ciò che voleva. Tuttavia Lily non era certamente una che si faceva coinvolgere così semplicemente!

- Senti ci penserò, ok? Ora dimmi una cosa: è vero che la CBPV ti sponsorizza? -

- Si: non ho più versato un centesimo per albergo o altro da quando ho firmato il contratto -

- Ed è... insomma, permesso? -

Isaac fece una smorfia. - Credo proprio di sì, dato che nessuno mi ha mai contestato ciò! -

Repeteur entrò nella galleria. - Forza, forza Drumstil! Tocca a te! - disse con ampi gesti eloquenti.
 
Lily rimase sola a rimuginare sulla proposta di Isaac. Era un personaggio interessante, piuttosto ambiguo a dirla tutta, ma concedergli fiducia era un passo troppo azzardato per lei: poteva fidarsi di quello strano ragazzo? Quali vantaggi ne avrebbe tratto? La proposta di rivelarsi a vicenda cosa avrebbero dovuto affrontare nella prossima prova era allettante, tuttavia Lily non credeva che Isaac avrebbe mai potuto vincerne una: i maghi più abili erano sicuramente lei e Percy. La ragazza non voleva nemmeno vendicarsi dello zio: sarebbe bastato semplicemente vincere quella campagna elettorale, uno smacco enorme per Percy, che sarebbe diventato viola dalla rabbia. Lily era combattiva e avrebbe utilizzato tutte le armi a sua disposizione per vincere. Rifletté anche sulla proposta di sponsorizzazione della signora Trade: ripensando al bungalow martoriato in cui alloggiavano, decise di accettare e l'indomani avrebbe inviato Glù verso Plymouth.

Il mago Repeteur entrò nella galleria, interrompendo le sue riflessioni personali. - Potter, Potter allora sei pronta? Dai, dai! -
 
Lily trattenne il respiro entrando in quell'arena silenziosa, dove una disgustosa creatura ruggiva inferocita agli spettatori, protetti da un incantesimo; l'animale non poteva avvicinarsi ma poteva vederli e sentirli, così come gli spettatori potevano vedere e sentire lui. La furiosa bestia era una chimera davvero enorme: la folta criniera spuntava dalla testa di leone che gli copriva gli scuri occhi marroni, dal corpo leonino spuntava una testa di capra nera che dimenava le lunghe corna e ciò che frustava l'aria dietro era la coda, un enorme serpente a due teste che mostrava i denti e la bocca spalancata, capace di ingoiare un orso intero. Fu proprio il serpente a notarla per primo: soffiò e richiamò l'attenzione degli altri due. La bestia fece un balzo e Lily fu abbastanza svelta da urlare - Protego! - con la bacchetta e proteggersi la testa con il braccio. Fortunatamente, il sortilegio scudo funzionò: la Chimera si dibatteva contro un sottile velo blu trasparente, cercando di morderlo e tagliarlo. Lily rivolse uno sguardo disperato a Lorcan che la guardava impotente dagli spalti. L'amico avrebbe voluto aiutarla in quel momento, ma davvero non sapeva come.

- Dobbiamo aiutarla! Lorcan, non possiamo lasciare che quella bestia se la mangi! - disse preoccupatissimo Scorpius, afferrando con foga il braccio destro del ragazzo.

Lily lasciò andare il sortilegio scudo e scagliò fatture e incantesimi contro la bestia, che li spazzava via con un colpo di zampa. Sembrava invincibile, sembrava che niente potesse scalfirla, con quel passo fiero e quegli occhi scuri; la ragazza evocò del fumo bianco che impedì la visuale al leone e alla capra e tentò di spostarsi sul fianco sinistro, il più debole dell'animale. Ma non aveva tenuto conto del serpente: il rettile appena la vide si scagliò verso di lei a una velocità pazzesca, mancandola per un soffio.

- Lorcan proteggimi con un Muffliato, svelto! - disse Scorpius all'amico, che obbedì senza troppe domande.

Il biondo ragazzo si portò una mano alla bocca e iniziò a sibilare parole in serpentese, la coda della Chimera si girò di scatto, attirata dalle parole che aveva udito: sibilò qualcosa a sua volta, cui Scorpius rispose con un altro sibilo. Il serpente parve quietarsi e lasciò stare la ragazza, tenuta comunque sotto tiro dalla parte leonina e caprina della bestia. Lily non si capacitò dell'improvvisa tranquillità del serpente, ma non si lasciò distrarre. Saltò su un grosso masso e pensò "Glacius", congelando una zampa della chimera al suolo. Lily esultò: finalmente un incantesimo che funzionava! L'animale si liberò e Lily ricongelò tutte e quattro le zampe al suolo; sfortunatamente, mentre si spostava verso l'animale, la testa di capra la incornò provocandole un grosso squarcio sul lato desto del torace. Lily cadde al suolo e un urlo di esclamazione e spavento si levò dagli spalti. La Chimera continuava a dimenarsi, Lily restò a terra qualche secondo e, mentre la giuria di Maghi si stava alzando per soccorrerla, si mosse rialzandosi in piedi a fatica. L'animale si liberò proprio in quell'istante e spiccò un gran salto ma Lily, con il volto sporco di terra e di sangue, puntò la bacchetta e lanciò non verbalmente un Reducto e uno Stupeficium molto potenti, lanciando la bestia contro la parete opposto La Chimera era finalmente fuori gioco ma Lily non fece in tempo a voltarsi verso il pubblico.
Cadde a terra, svenuta come la sua agguerrita avversaria.
 
Si risveglio con tutti i membri della sua Lista e un'infermiera attorno a lei. Si sentiva bagnata e si toccò il fianco destro, fece una smorfia di dolore e poi si guardò la mano. Era sporca di sangue. La Chimera le aveva fatto un taglio partendo dal bacino e arrivando fin quasi alla spalla.

- Non ti muovere cara. Temo che tu debba andare all'ospedale. Il taglio è troppo profondo e va curato con una pozione che io non ho - disse l'infermiera, reggendole la testa.

- Non ci vado all'ospedale. Devo tornare in arena - disse cercando di alzarsi. Due braccia la fermarono.

- Lily, non puoi. Hai appena rischiato la vita. L'infermiera Megsy ti ha fermato l'emorragia ma non sei fuori pericolo - disse Scorpius vistosamente preoccupato.

- Senti, Scorpius: Io tornerò là fuori, che ti piaccia o no. Quindi, se non mi accompagni tu, lo chiederò a qualcun altro - disse una Lily molto agguerrita.

Lily si reggeva a Scorpius dal lato in cui non si era fatta male. Ad ogni passo, una piccola goccia di sangue che colava dalla felpa lasciava il segno sul terreno dietro di loro. Appena giunti alla porta, una forte luce li investì, anche il sole, che si era oscurato dietro alle nuvole, sembrava voler festeggiare il ritorno di Lily. Camminarono faticosamente vicino agli altri candidati e al signor Repeteur che era in procinto di annunciare il vincitore della prova. Quando gli spettatori videro Lily, una standing ovation si alzò per lei, accompagnata da un fragoroso applauso. I membri della Giuria si alzarono e applaudirono insieme agli spettatori e anche Repeteur sbatteva sorridente le sue mani per lei. William e Isaac la applaudirono, Percy cominciò dopo di loro, notevolmente controvoglia. Lily fece un enorme sforzo per alzare il braccio destro e salutare la folla sorridente, dipingendosi un gran sorriso e nascondendo il dolore. Scorpius la guardava con ammirazione: Lily aveva dato prova di essere un vero leader, coraggioso e leale. Lei sapeva cosa ci voleva per portare le folle dalla propria parte e non sbagliava mai una mossa. Il ragazzo sorrise orgoglioso del suo Ministro, mentre la riaccompagnava a casa.
 
Tornati nel bungalow, i ragazzi aiutarono preoccupati Lily, che era sull'orlo delle lacrime. I ragazzi stavano cercando di convincerla ad andare all'ospedale ma Lily scuoteva forte la testa. Non sarebbe andata all'ospedale, ne era terrorizzata. Scorpius allora la guardò negli occhi.

- Senti, non andrai all'ospedale solo se ci farai vedere la ferita e noi stabiliremo se è grave o meno. D'accordo? -
Lily fece "sì" con la testa, con l'espressione di una bimba spaventata.

- Ok, Blessing puoi... ? - esordì il ragazzo.

- No, - lo interruppe Lily - voglio te -

Scorpius e Lily entrarono nel minuscolo bagno e si chiusero la porta alle spalle. Scorpius la aiutò a svestirsi, le slacciò la felpa tagliata e gliela tolse delicatamente; la canottiera, una volta bianca, ora color rosso sangue, era tagliata e il ragazzo finì di strapparla, per non dover costringere Lily ad alzare le braccia. Il reggiseno era tagliato per metà della fascia orizzontale destra, Scorpius fece voltare Lily di schiena e glie lo slacciò delicatamente lasciando Lily libera di sfilarlo come meglio preferiva. La ragazza si appoggiò con il braccio destro al muro, per permettere al ragazzo di guardarle il fianco, mentre con il braccio sinistro si coprì i seni. Professionalmente, Scorpius si limitò ad osservare la ferita: il lungo taglio era di un rosso molto vistoso, segno che l'incantesimo anti emorragie della signora Megsy non sarebbe durato ancora molto. La parte superiore del taglio era però nera, segno di un'infezione che aveva iniziato a espandersi.

- No, mi dispiace, Lily devi andare all'ospedale. Ti vado a prendere una mia felpa, aspetta qui -

Il ragazzo uscì dal bagno e trovò i suoi amici in ansia ad aspettare.

- Allora? - chiese Adalberta. Scorpius scosse la testa - Lily rischia una grave infezione se non va all'ospedale! -
 
---


All'Ospedale Generale di Birmingham, Lily fu condotta in una saletta, dove un giovane Medimago la visitò. L'avevano fatta spogliare totalmente e le avevano dato un orribile camice bianco con piccoli fiori blu geometrici, il medimago aveva sparso una pozione sul suo taglio e le aveva fatto avere un piccolo poggia braccio, perché doveva tenere il braccio alzato. Era seduta sul lettino ospedaliero, nuda con un orrendo camice addosso, in quella brutta posizione quando a Scorpius fu concesso il permesso di entrare.

- Allora? E' così terribile? - disse allegramente. Lily lo fulminò con lo sguardo.

- E' anche peggio! Bel modo di festeggiare il compleanno! - sputò.

- Senti Lily, devo dirti che sei stata davvero fantastica quando sei tornata in arena. Coraggiosa e decisa, non credo di averti mai ammirato di più! - disse Scorpius con un sorriso, guardando Lily negli occhi.

- Grazie. Non solo per i complimenti ma... per tutto. Sei un vero amico -

Scorpius si avvicinò al suo volto. - Sono solo un amico? - sussurrò sulla bocca di Lily, che si sporse verso di lui. - No – sussurrò a sua volta la ragazza.

- Buon compleanno, Lily – rispose Scorpius, sfiorando con le labbra la bocca di Lily, ma in quel momento entrò il medimago.

- Signorina, come andiamo? - disse allegramente.

Se l'omicidio non fosse punito con la reclusione ad Azkaban a vita, Scorpius avrebbe ucciso quel dottore.

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Capitolo 13
*** Macchine e compleanni ***


Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti  i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o personereali è assolutamente casuale.


Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 13. Macchine e compleanni













 

 

 
Lily e Scorpius camminavano per Notting Hill. In quel giorno d’inizio settembre il tempo era nuvoloso e umido, e i due ragazzi si stringevano nei giubbini.
 Scorpius seguiva la ragazza senza sapere dove stavano andando, Lily l'aveva portato fuori per fargli una sorpresa e in quel momento il ragazzo sorrideva, toccando il pacchetto nella sua tasca. Era il regalo di compleanno di Lily; l'aveva comprato appena erano tornati da Birmingham, ma non aveva ancora avuto l'occasione per darglielo. Dopo quella notte all'ospedale non erano più rimasti soli, e quella chiamata di Lily era stata provvidenziale: il ragazzo aspettava solo il momento giusto.

- Eccoci! Siamo arrivati! - disse Lily.


In una stradina secondaria del quartiere, i ragazzi si erano fermati davanti a un piccolo garage consumato; Lily si assicurò che nessun babbano fosse in giro, tirò fuori la sua bacchetta e con un piccolo incantesimo il garage si aprì lentamente. Nel box dalle pareti grigie e umide, un telo nero copriva una lunga macchina. La ragazza si avvicinò e con un gesto veloce tirò via il telo.

- Tah-Daah! - disse, allargando le braccia e scuotendo le mani.  
         

Una Chevrolet Camaro del 1966 irradiò lo scintillio della sua carrozzeria blu nel garage: la macchina aveva due strisce bianche dipinte sul cofano e altre rifiniture bianche. Sulle gomme nere, il nome di Lily era ripetuto due volte. Scorpius rimase a bocca aperta.              
                                 

- Ti piace? - disse Lily fiera, accarezzando il tettuccio della Camaro amorevolmente. - E' un regalo di mio nonno Arthur. Condividevamo la stessa passione per le auto babbane. Mi aveva mostrato le fotografie di una sua vecchia Ford, ma diceva che papà e lo zio l'avevano distrutta... Dopo quella, non ne ha più avute. Rimasi molto sorpresa quando me la regalò, per il mio diciottesimo compleanno. Mamma e papà presero un colpo! Mi fece fare anche un corso di guida babbano... Ho delle foto a casa, un giorno te le mostrerò -

La voce le si ruppe. Scorpius si avvicinò e le cinse un braccio con le spalle.                                                                 

- Ti manca tuo nonno? - le disse amorevole.                                             

- Sì, lui era... -
                                                                                                 
- Il tuo unico nonno -. Scorpius finì la frase per lei e Lily si strinse a lui. Dopo un paio di minuti, fece tintinnare le chiavi.                                              
- Allora ci facciamo un giro? - disse con un sorriso.

Lily guidava sicura tra le strade di Londra e, mentre descriveva le innumerevoli qualità della sua macchina, le brillavano gli occhi.       

- ...E poi il nonno l'ha modificata, può anche volare sai? Però preferisco guidarla su strada, è molto più divertente... -


Scorpius ascoltava la ragazza, divertito. Lily non era una che parlava molto ed era contento di ascoltarla mentre si perdeva nella descrizione della "sua 
bambina", così l'aveva chiamata.                                
                       

- Allora non mi hai ancora detto se ti piace! - chiese Lily, dandogli una pacca sulla gamba. 
                                                                               

- Penso che sia la cosa più bella che abbia mai visto - rispose Scorpius, con un sorriso.


Lily sorrise compiaciuta, ma non aveva capito il riferimento del ragazzo: parlava di lei, non della sua macchina. La ragazza girò a destra verso la
periferia della città, voleva fare un giro nella campagna londinese, tempo permettendo. Quel giorno, era particolarmente felice; grazie alle cure del medimago, il taglio era guarito completamente e non era rimasta nessuna cicatrice. Aveva pensato parecchio a quello che sarebbe successo se il medimago non fosse entrato interrompendo lei e Scorpius ma da quel momento non erano più rimasti soli. A un incrocio girò a sinistra e finalmente incominciarono a vedere qualche campo. Il tempo aveva retto, anche se rimaneva ancora nuvoloso. Dopo altri venti minuti di strada, Lily prese una stradina di ghiaia e si fermarono all'ombra di una quercia. Il Tamigi scorreva tranquillo qualche chilometro più avanti. I ragazzi scesero dall'auto a respirare a pieni polmoni un po' di aria fresca.

- Ci venivo quando ero piccola, con la mia famiglia. Questo posto piace molto a mio padre - disse Lily, indicando un piccolo spiazzo tra gli alberi vicino al fiume. - Era il suo modo di staccare dal lavoro e dalla città -   
    

- Sai, quando ero piccolo, vivevo in campagna, - disse Scorpius, appoggiandosi vicino a Lily sul cofano della macchina. - Beh, non proprio in campagna però possedevamo una casa enorme, con un grandissimo giardino. Però mi sentivo un po' solo -            
                                                  
- Ti sentivi solo? -   
                                                                                              

- Abitavamo con i miei nonni, i genitori di mio padre che non uscivano spesso da casa. Mio padre e mia madre lavoravano sempre, così stavo spesso solo.
 Non avevo nessun amico perché studiavo a casa, sapevo a memoria tutti i libri della nostra grandissima biblioteca. E' anche per questo motivo che mio padre ha deciso di trasferirsi a Londra. Una volta l'ho sentito discutere con mio nonno: Lucius voleva che rimanessimo lì, ma papà gli disse che era stufo di vedere suo figlio senza amici e così triste -

                                                                                     
- Tuo padre ti vuole davvero molto bene - costatò Lily.  
                                                

- Sì, anche troppo. Ogni tanto è iper protettivo ed è molto severo. Quando iniziai la scuola, a Hogwarts, mi scriveva minimo due volte al giorno, poi gli ho detto che mi metteva in imbarazzo e allora ha decimato le lettere. Si era offeso - Scorpius rise e Lily lo imitò.                                                         

- Anche mio padre avrebbe fatto la stessa cosa, se mia madre non l'avesse fermato in tempo! -      
                                                                             

I ragazzi si sorrisero. Era incredibile quanto le loro storie fossero simili.    
      

- Tua madre invece com'è? - continuò Lily.

                                                  
- Mia madre è una madre normale. Da quando ci siamo trasferiti a Londra ha smesso di lavorare e mi è stata un po' più vicina. Mi vuole bene, ma non quanto me ne vuole mio padre. Ma basta parlare di me! Che mi racconti di nuovo? -

                                                                              
Lily si scostò i capelli dalla frangia con fare indifferente.    
                                 

- La Gazzetta dice che sono troppo svampita per essere un buon Ministro perché una testa di capra mi ha quasi fatto secca... Repeteur mi ha mandato una lettera per dirmi che il Ministero pagherà le mie cure mediche e che avrei sicuramente vinto io se non ci fossi quasi rimasta, invece che quello sfigato di Percy... Oh, e la signora Trade mi ha mandato un gufo per dirmi che ha prenotato nel più lussuoso albergo per la prossima tappa a Manchester...
Ah e tutti si sono dimenticati del mio compleanno - aggiunse con tono offeso.   
                           
Scorpius sorrise, tirò fuori una piccola scatolina infiocchettata e la porse a Lily.                                                                                                                 
- Tutti tranne uno. Buon ventunesimo compleanno! -       
                                       

Lily per poco non soffocò Scorpius in un abbraccio, adorava i regali, ma più di tutto adorava le sorprese. Scartò il piccolo fiocchetto e trovò un braccialetto con agganciato un piccolo ciondolo a forma di cerchio in madreperla rosa. 
                                                                                                  

- Leggi l'incisione sul ciondolo - disse Scorpius.  
                                                 
Lily avvicinò il braccialetto alla faccia: in piccoli caratteri neri, la frase "Orietur in tenebris lux tua" seguiva il perimetro del cerchio.
                                    
- Significa "nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce". Mi sembrava il più adatto a te -

- Oddio Scorpius è un regalo bellissimo! - disse Lily abbracciando il ragazzo.

Scorpius prese il braccialetto dalle sue mani e glielo agganciò intorno al polso destro. Non smise nemmeno un istante di guardarla negli occhi e lei non
 scostò mai i suoi: il bacio fu inevitabile. Scorpius strinse la mano attorno al fianco di Lily e premette la sua bocca ancora di più, con passione. Lei assecondò i suoi desideri e si spinse contro di lui, lasciando che fosse la lingua del ragazzo a condurre i giochi. Scorpius la prese in braccio, aprì la portiera della macchina dal lato del passeggero, la fece sedere e riprese a baciarla, schiacciando il suo corpo sopra quello della ragazza. Lily però lo respinse.                                                     


- Non... nella mia macchina! - disse affannata.
Scorpius sorrise e le diede un bacio sui capelli.                                                                                                    
- Va bene, va bene! Stasera allora vieni a casa mia? - rispose ridendo e tirandosi di nuovo Lily addosso per poi intrappolarla in un lungo bacio.

I ragazzi tornarono a Londra, Lily voleva accompagnare a casa Scorpius ma lui insistette nel dire che aveva sete e voleva fare una tappa a casa di Lily per bere qualcosa. Lily salì le scale dell'ingresso e quando aprì la porta, si ritrovò davanti un mucchio di persone che battevano le mani urlando "sorpresa!". Rimase a bocca aperta mentre suo padre la stringeva in un abbraccio e sua madre salutava felice Scorpius. Il salotto era stato decorato con palloncini canterini e un grosso striscione di auguri levitava in giro per la stanza.
             
                                                           
 - Tu lo sapevi! - disse Lily a Scorpius ridendo.


Una sorpresa in particolare però era la più bella di tutte. Un ragazzo dai capelli castani si fece spazio tra gli invitati.
                                                      - Sorellina! - disse allargando le braccia, Lily si tuffò tra le braccia di James felice.                                                                                                      
- James! Quando sei tornato? -                                                                             

- Oggi! Potevo perdermi la tua festa di compleanno? - disse allegramente. - Tieni, ti ho portato un regalo! -

Lily scartò il pacchetto che James le aveva messo in mano e ci trovò dentro una ballerina di plastica.                                                                         

- Se le dici "Hola Chica" ti fa l'occhiolino e balla scuotendo la gonna – spiegò.

Al compleanno di Lily erano presenti tutti: Bill e Fleur con tutta la famiglia, George con la moglie e i figli, Ron e Hermione con Hugo e Rose, tutti i membri della Lista di Lily; mancavano Charlie e Teddy, impegnati in Romania. Anche la famiglia di Percy non era presente, ma la ragazza non si stupì molto. Lily notò che era presente anche Adam, il fidanzato di Hugo, che gli stringeva forte la mano, e si diresse da loro.   
                          

- Ciao! - Lily abbracciò il cugino e salutò con un gesto della mano Adam, che rispose cortese.

- Devo raccontarti un mucchio di cose! Posso rubarti? - disse, rivolgendo uno sguardo al ragazzo.                

- Ma sicuro! - rispose felice Hugo.

Lily e Hugo salirono nella camera di Lily, dove potevano chiacchierare in tranquillità.                                                            

- Allora? Come stai? Il taglio? - cominciò premuroso il cugino.
                                  
- Oh, quello era una sciocchezza - fece Lily con un gesto della mano - Tu piuttosto, non devi dirmi niente? - continuò, sgomitando Hugo sul fianco: 
le guance del ragazzo presero il colore dei suoi capelli.
                              
- Si beh... Ho detto ai miei genitori di Adam e di tutto il resto... -                          

- COSA? NON CI POSSO CREDERE! DAVVERO? OH, HUGO SONO COSÌ FIERA... - Lily strinse il cugino in un abbraccio.
- Calmati Lily. Mia madre l'ha presa bene ma mio padre non mi parla più - rispose abbassando lo sguardo.


La cugina gli appoggiò la mano sulla spalla.

- Sai per una volta, volevo essere come te, volevo essere coraggioso e non nascondere i miei ideali, come fai tu, ma se avessi saputo che mio padre avrebbe reagito così male... - il ragazzo strinse i pugni, la voce spezzata dall'emozione - Io amo Adam e vorrei che mio padre semplicemente mi capisse e mi sostenesse -
                           
- Vedrai che le cose si aggiusteranno e tutto andrà per il meglio. La zia Hermione lo farà ragionare, come ha sempre fatto, vedrai! - gli disse Lily fiduciosa, rassicurando il cugino.                                                                             

- E tu invece? Noto una certa intimità con Scorpius... - disse malizioso il ragazzo.
Stavolta fu Lily ad arrossire.                                                                          

- Tra noi due c'è qualcosa.... Guarda cosa mi ha regalato! -                                       

Lily alzò al braccio destro e fece leggere l'iscrizione a Hugo.
                                  
- Orietur in tenebris lux tua? - lesse Hugo.                                                          

- Significa "nascerà tra le tenebre la tua luce" -                                                      

- Cavolo, Lily! - disse Hugo alzando gli occhi verso la cugina - E così Lily Potter, quella con il cuore di ghiaccio, la stronza, eccetera eccetera, alla fine si è innamorata eh! -

Lily rise alla presa in giro del cugino.
                                    
- Dai smettila di prendermi in giro! Comunque vacci piano con le parole: non siamo mica ancora a quei livelli! -

I ragazzi risero e scherzarono, ma poi tornarono su argomenti più seri.                

- Come va la campagna elettorale? Lo zio Percy non è un avversario facile. Ha vinto lui l'ultima prova, vero? -
                                                              - L'ha vinta solo perché è un viscido bastardo! - disse Lily con rabbia.

Hugo la guardo, un'espressione interrogativa spuntò sulla sua faccia.                  

- Se ti dico una cosa, mi giuri di non dirla a nessuno? -                                        

- Promesso -
                                                                                                           
- Il premio in palio a queste prove di abilità è conoscere cosa aspetterà il mago nel turno successivo, il che è un bel vantaggio. La prima prova l'ho vinta io e lui 
mi ha letto nella mente per sapere cosa avremmo affrontato l'altro giorno -                                                                                                     
- Davvero? Devi dirlo a tuo padre, Lily! -
                                                              
- Sì e lui cosa farebbe? No, no risolverò da sola questa storia! -
                              
- Beh sappi che tutti quelli che conosco ti ammirano e ti apprezzano! -                   

- Grazie per questa propaganda gratuita, Hugo! Dai torniamo di sotto! -

La festa si svolse tranquilla e piacevole, anche se qualche pensiero infelice oscurava i volti di Harry e Hermione che confabulavano in cucina.

- Harry, ho fatto una ricerca molto approfondite e ho scoperto che la sede della ditta di questa signora Trade, ai tempi della guerra, era una delle basi di Voldemort e seguaci... Forse dovremmo andare a darci un'occhiata, che ne dici? -       
                                                                    
Harry annuì.
- Ci andremo la prossima settimana, quando Lily sarà impegnata nella campagna elettorale. Ci servirà anche un aiuto esterno -

- A cosa stai pensando? -
Harry rivolse uno sguardo fugace a Hermione.                                                         
- Scorpius! - chiamò poi.
Il biondo ragazzo spuntò in cucina.                                 

- Mi ha chiamato signore? - disse.
                                                                             -
Tuo padre è in casa? -

Dieci minuti dopo, Harry Potter bussava alla porta di Draco Malfoy a Chelsea. Se qualcuno glielo avesse raccontato una decina di anni prima, non ci avrebbe creduto.
 Draco aprì la porta.
- Potter! Che cosa ci fai tu qui? - disse stupito.                                                      

- Credo che i nostri figli siano in pericolo e ho bisogno di parlarti -



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Beh dopo questo capitolo, parto due mesi per la Francia! Ci rivediamo a settembre! Un abbraccio e un saluto a tutti quelli che mi seguono!

Valentina

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