love in london

di iloveedsheeran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** everything has changed ***
Capitolo 2: *** moment ***
Capitolo 3: *** problem! ***



Capitolo 1
*** everything has changed ***


In verità sono partita dall'Italia per ragioni un pò differenti da quelle descritte nella trama. Sì non mi sono mai sentita a proprio agio in quel Paese ma ci fu un motivo in più per abbandonarlo immediatamente: mio padre litigava spesso con mia madre, ho sempre sopportata questa situazione e ho cercato di salvaguardare i miei fratellini ma ci fu un giorno in cui tutta la stima che avevo di mio padre si spezzo in mille frammenti: un giorno di maggio, una litigata come tutte le altre, io mi ero chiusa in camera come facevo di solito e ascoltavo la musica. Ad un certo punto il mio mp3 si interrompe, si ruppe -vaffanculo- sussurai mentre cercavo di riavviare l'mp3.... Mentre ero alle prese con fili e cuffie ascoltai una frase di mio padre: - ho avuto pietà il giorno in cui seppi che aspettavi Hope ma adesso non l'avrò più.- le parole piu pesanti della mia vita, mia madre arrossì, era sola in quella situazione si sentiva un oggetto. io rimasi li a piangere dietro alla porta mentre quelle parole rimbombavano nella mia testa facendomi sempre più male..... Passai cosi tutta la notte e il mattino dopo andai a scuola, non dissi niente alla mia 'migliore' amica..... Tornai a casa e vidi mio padre da solo, ero spaventata e dissi: -dov'è la mamma??- p:-Se ne è andata....Vi ha lasciati da soli.... Ti rendi conto di che razza di donna che è??.- ma cosa?? la mamma se n'era andata per colpa della parole pesanti di papà io:- Se ne è andata per colpa tua! Ho sentito le tue dolci parole nei suoi confronti....Sei una merd......... mi arrivò uno schiaffo cosi forte da farmi uscire il sangue............ Ero angosciata....quell'uomo poteva arrivare a tutto se solo lo volesse e sia la mia vita sia quelle dei miei fratelli era nelle mani di quel pazzo!! io:- io e i bambini ce ne andiamo.... andiamo da zio Rogert in inghilterra, io so parlare benissimo l'inglese e i bambini se la cavano non li ci vorrà molto per abituarsi a quel clima in piu hanno degli amici e non ce pericolo per loro!!!!- p:- per quel che mi interessa fate cio che volete ma no mi chiedere il mantenimento perchè non te lo darò!!- io: -non voglio i tuoi sporchi soldi!!- e me ne andai preparai le valigie, ero un po dispiaciuta per mio padre, era rimasto solo ma dovevo pensare i bambini e poi avrebbe avuto modo per pensare e capire i suoi sbagli. Svuotai gli armadi e nell'arco di 2 ore finii tutto. Intanto si erano fatte le 16:00 e dovevo andare a prendere i bambini da scuola. Intanto misi le valigie in un posto sicuro in modo che papà non le avrebbe potuto svuotare o buttare via. ero davanti a scuola, non facevo altro che vedere famiglie felici ma la mia no... non lo era, aspettai Gabriella e James che uscirono di corsa e mi abbracciarono J:- sorellonaaaaa!! G:- Hopeeeeee!!! erano al settimo cielo allora mentre camminavamo verso casa gli dissi: -ragazzi ce ne andiamo in Inghilterra!! J:- che belloooo e per quanto tempo?? H: -per sempre! ci fu un totale silenzio, credo che i bambini se lo aspettavano H:- ci ospiterà zio Rogert, troverò un lavoro e potremo fare una vita decente... Magari poi ci raggiunge la mamma va bene?? le lacrime mi scendevano mentre parlavano cosi i bambini mi tranquillizzarono G:- Hope non preoccuparti per noi va benissimooo. sono degli angeli!! io li amo ma non era il momento di distrarsi saremmo partiti il giorno dopo cosi misi a letto i bambini mi lavai e mi vestii, sapevo che non avrei dormito quella sera e fu cosi..... Il mattino dopo svegliai i bimi alle 6 presi le valigie e prendemmo il primo aereo per l'Inghilterra......... Ore 9:00 finalmente arrivati: Londra era stupenda, mi diressi a casa di zio che ci aspettava entusiasta Z: -venite vi mostro le camere

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Capitolo 2
*** moment ***


Le camere erano belle, ma la mia testa era da tutt’altra parte. Chissà come stava il mio papà, o la mia mamma chissà dove era finita, dove dormiva? E come si ricavava i soldi per comprarsi un pezzo di pane? Avevo così tanti pensireri da non accorgermi nemmeno delle voce di mio zio che cercava di entrare nella mia mente per poter capire a distrarmi Zio: “Hope se sei così seria mi fai pensare che la casa non ti piace!!” Io: “no zio, davvero, è bellissima, ma in questo momento ho così tanti problemi per restare qui con la testa…. Non è un bel momento” Zio: “non ti preoccupare ma vedrai che tutto si risolverà e sono sicuro che ti troverai bene qui, puoi restare quanto vuoi!!” Io: “grazie zio ma non ho intenzione di approfittare della vostra gentilezza, sono determinata a trovare lavoro, e pagarvi l’affitto” Zio: “sono perfettamente d’accordo sul fatto che devi trovare lavoro ma non accetterò, mai quei soldi, usali per te e per soddisfare le tue esigenze da ragazza ma non puoi assolutamente pretendere di pagarmi l’affitto, siete miei nipoti, sangue del mio sangue!!” Io: “grazie state facendo troppo per noi! Dov’è zia Juliet??” Zio: “ è al negozio, non ha potuto chiudere in tempo per venirvi ad accogliere ma per farsi perdonare ci preparerà una cenetta coi fiocchi stasera!” Io: “vado a salutarla… E’ sempre lì il posto giusto??” Zio: “certo!” Mi misi un cappotto e presi un ombrello perché a Londra pioveva spesso e uscii di casa; dopo qualche metro girai l’angolo e poi voltai a destra, mi sembrava essere tornata bambina quando ogni Natale andavo a trovare la mia zia preferita appena tornavo qui con i miei genitori, se chiudevo gli occhi sentivo anche l’odore dei dolci al miele che preparava la pasticceria di fronte al negozio d’abbigliamento di zia Juliet, quando eravamo ancora una famiglia, quando non sapevo tutto ciò che mi sarebbe accaduto. Spinsi la porta d’ingresso e corsi ad abbracciare zia! Zia: “tesoro miooo!!! Da quanto tempo, sei diventata bellissima, wow hai degli occhini fantastici amore mio!! Quando eri più piccola il verde era nascosta da quella frangetta odiosa invece adesso sei stupenda, da togliere il fiato!!” Io: “non esagerare zia, sono sempre la stessa con qualche centimetro in più….. E qualche livido in meno” dissi con aria trista, solo lei e i miei genitori sapevano la mia triste storia Zia: “non ci pensare adesso, è passato” mi rassicurava accarezzando la mia testa rossa Io: “ho smesso da un po’ di pensarci!” Zia: “mi fa piacere questo! Comunque che mi dici di nuovo??” Io: “ho passato questi anni a studiare all’estero e a suonare la chitarra” Zia: “insomma ti sei divertita!” Io: “ahhahahahah sisi ma adesso devo assolutamente trovare lavoro” Zia: “nel frattempo mi aiuti che ho tanto da fare!!” Allora mi misi dietro alla cassa e conciai a servire i clienti anche se un po’ a fatica visto che non andavo da molto tempo in quel posto. Le 5 arrivarono presto e tornammo insieme a casa, sulla via del ritorno vidi un cartello “A A A cercasi segretaria casa discografica” E lì decisi che quello sarebbe stato il mio destino

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Capitolo 3
*** problem! ***


Così mi avvicinai a quel cartello per appuntare il numero sulla mia rubrica e chiamai subito! Non volevo perdere quest’occasione sperando che non fosse troppo tardi…. “Pronto?” rispode una voce chiaramente femminile. “Salve, mi scusi per il disturbo ma ho notato il cartello esposto dove comunicate di essere alla ricerca di una segretaria per di una casa discografica….” “Quanti anni hai?” mi sentii mancare, possibile che le interessava solo la mia età?? “Bhè ecco 17 ma…” “Ascolta ragazzine, ho ricevuto un miliardo di chiamate da ragazzini che credono che sia un lavoro facile anche per chi non ha terminato gli studi ma la informo che io voglio personale preparato no bambini nella mia casa discografica” Lì esplosi, non poteva etichettarmi così solo dopo aver saputo la mia età! “Ora mi ascolti lei, mi dispiace tanto doverla contraddire ma io ho fatto 3 anni di scuola superiore e ho dovuto fermarmi solo perché ho fatto vari master all’estero, conosco 3 lingue diverse e sto imparando la 4^ suono la chitarra elettrica e ho collaborato in uno studio di registrazione quindi se lei non mi vuole assumere faccia pure ma non le posso permettere di considerarmi un’incompetente!” credevo che mi sbattesse il telefono in faccia ma.. “L….Lei mi deve scusare, non spevo che una ragazzina così giovane avesse tutta questa esperienza, allora ci troviamo domani mattina nella pasticceria vicino al cartello che lei ha trovato e mi mostrerà il suo curriculum” “siamo d’accordo allora, salve!” subito dopo riattaccò. Ero incredula a tutto, non potevo immaginare che proprio io avevo le carte in regola per avere quel lavoro! Tornai a casa, misi a letto i bambini e andai a dormire molto presto, avevo il terrore di non svegliarmi in tempo ma ciò non accadde. Mi svegliai in perfetto orario, mi lavai ma rimasi un’eternità a decidere cosa mettermi, volevo essere bella ma non volevo apparire montata, quindi esclusi i tacchi e misi delle ballerine nere e poi un pantalone con la caviglia stretta per e poi una camicetta, ma poi decisi che era troppo impegnatia e mi limitai a una T-shirt bianca con una giacca grigia, presi la mia borsa e uscii per raggiungere il luogo dell’appuntamento con i miei soliti 2 minuti di ritardo che aumentavano sempre la curiosità. Ad aspettarmi c’era una donna sui 35 anni bionda, decisamente atraente. Portava una gonna fino al ginocchio con dei tacchi a spillo e una camicetta bianca. Meno male che ero io quella montata. “salve” aveva una voce cupa, molto seria. “Salve” affermai con altrettanta fermezza, mi squadrò dalla test ai piedi e questo mi creò disagio perché avendo i capelli rossi e ribelli, il mio aspetto era molto più stravagante del suo, poi lei era sottile come un foglio di carta mentre io, pur essendo relativamente magra, ero provvista di un fondoschiena che onestamente mi mise in imbarazzo in quell’occasione che, per fortuna durò sdolo per pochi secondi . “Tu devi essere la ragazzina che mi ha telefonato ieri sera, piacere Mary!” “Piacere mio, Hope” “Mi hai incuriosito ieri, quali sarebbero le lingue che conosci?” “Allora, premetto che mio padre è un insegnante di lingue e quindi io conosco sia l’italiano che l’inglese e lo spagnolo, ma me la cavo anche con il tedesco, ho lavorato anche per alcuni mesi in Spagna e in Italia” “Sì, dal curriculum risulta tutto, bene allora voglio metterti alla prova, lavorerai 2 giorni nella mia casa, il mio autista ci aspetta fuori” Cosa? Tutto qui?! Che razza di persona, non mi piaceva affatto e il tempo non fece che peggiorare le cose….. Mi fece accomodare nel suo ufficio dicendomi che avrei dovuto rispondere al telefono e basta, per ora. Mentre bestemmiavo il telefono che non finiva di squillare sentii il telefono della mia collega che squillava ma senza avere nessuna risposta. allora mia affacciai per vedere se andava tutto bene “ehii il telefono squilla” “Quindi?” spuntò un cespuglio riccio nero, con lo shatush aveva degli occhi decisamente grandi e delle labbra molte carnose. Era carina. “Come?? Sei pagata per rispondere” “Ahahahahahah, non ti preoccupare lavoro da qualche anno, dopo le 4 chiamano nella mia corsia per le offerte ed è meglio se non rispondo” “Ah capisco, io sono nuova, piacere Hope!” “Oh piacere Stefania, aspetta un attimo, non hai un accento inglese, sei italiana giusto??” “Sì, ma non lo dire a quella vipera,sono sicura che ne farà un dramma” “Hai agito nel mio stesso modo, anche io sono italiana ma non l’ho detto a nessuno per evitare problemi…….. ODDIO!! Sono arrivatiiiiiiii” Sentimmo aprire la porta e poi dei passi di più persone seguita dalle urla della fan “E chi sono??” “Come che sono?? Ah giusto non sei di qui, sono usciti da poco da x-Factor, e sono 5 fighi pazzeschiiiii ho cercato di farmi notare ma non hanno occhi che per le ragazzine che li seguono anche in capo al mondo, le così dette ‘Directioners’” “Wow credo che saranno un po’ montati” Non feci in tempo a terminare l frase che mi passò davanti un ragazzo, riccio, occhi verdi e molto alto, per qualche attimo mi mancò il respiro e cominciai a tremare senza distogliere lo sguardo da quell’angelo finchè non entrò dentro ad una stanza per registrare Da quel giorno tutto cambiò!

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