FANTASMI DAL PASSATO... di miyabi (/viewuser.php?uid=37202)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** RICORDI ***
Capitolo 2: *** LA RABBIA DI SAE ***
Capitolo 3: *** TETSU & HOTARU ***
Capitolo 4: *** IL GRUPPO SI RIUNISCE? ***
Capitolo 5: *** LITIGIO: L'ODIO CHE VIENE DAL CUORE ***
Capitolo 6: *** UN SALTO NEL PASSATO ***
Capitolo 7: *** UN SALTO NEL PASSATO- 2° PARTE ***
Capitolo 8: *** UN SALTO NEL PASSATO- 3° PARTE ***
Capitolo 9: *** QUALCOSA NON QUADRA... ***
Capitolo 10: *** LA PRIGIONE DELL'ANIMA ***
Capitolo 1 *** RICORDI ***
FAN’S
FICTION: “ULTIMI RAGGI DI
LUNA”
PERSONAGGI:
HOTARU
SHIRAISHI
SAE
KAYAMA
MASAKI
MIURA
TETSU
SUGISAKI
FANTASMI DAL PASSATO...
“…Come
la luna calante
Consumato
dalle tenebre
Sono impallidite
Queste mie labbra.
Cosa posso
cantare?
Cosa posso
cantare?
Dopo averti persa
ed eri tu il mio
sole…”
- Abbiamo appena ascoltato “Last
Quarter” dei fantastici EVIL EYE!
Adesso qualche secondo di pubblicità e saremo di nuovo qui!
Cari amici, non
cambiate frequenza! Restate ancora con noi!-
-
Adam…-
-
Hotaru. Hotaru! Mi stai
ascoltando?- La ragazza lo guardò distrattamente.
– Cosa?! Non ti seguivo…
ascoltavo la radio. – “Quella
canzone… mi
ricorda qualcosa, ma non so cosa. Mi sento così
strana… mi sento i brividi…”
-
E poi mi vuoi dire chi è Adam? –
-
Chi? –
-
Adam! –
-
Non so chi sia. –
-
Ma se lo hai nominato poco fa!
–
-
Non è vero. –
-
Non importa. In ogni caso,
prima ti ho chiesto se volevi venire da me. –
-
Non mi va, voglio tornare a
casa. Sono stanca. –
-
Ok, tesoro. Come vuoi tu. –
-
Scusami Akito… -
***
“…Come
la luna calante
Consumato
dalle
tenebre…”
-
Tetsu! Ascolta! Alza il volume
della radio. –
“…
Cosa posso
cantare?
Dopo averti persa
ed eri tu il mio
sole…”
- Abbiamo appena ascoltato “Last
Quarter” dei fantastici EVIL EYE!
Adesso qualche secondo di pubblicità e saremo di nuovo qui!
Cari amici, non
cambiate frequenza! Restate ancora con noi!-
-
Masaki! Questa è la canzone di
Adam! –
-
Sì… -
-
Era da tanto che non si sentiva
per radio. È passato tanto tempo dalla storia di
Eve… -
-…
10 anni. Sono passati 10 anni
da quell’ultimo giorno alla villa. –
-
Come passa il tempo… allora,
era tutto diverso. Io volevo diventare dottore come mio padre e tu non
volevi
essere un attore famoso come tuo padre. Invece… tu sei
diventato l’idolo delle ragazzine
ed io, non essendo stato ammesso a medicina, sono qui che faccio il
nullafacente. Ah, ah, ah! Come cambiano le cose! –
-
Infatti… -
-
E chissà che fine hanno fatto
Shiraishi e Kayama? –
-
Non lo so e non m’interessa
saperlo. –
-
Masaki non c’è bisogno di
essere così scorbutico. A volte è bello ricordare
alcuni avvenimenti del
passato specialmente la nostra avventura alla villa. Sentendo la
canzone di
Adam mi ha fatto tornare in mente l’ultima volta che siamo
stati insieme alle
ragazze, quel giorno alla villa. Ti ricordi? Non ci posso credere che
te ne sia
dimenticato! –
No.
Masaki non si era dimenticato
di quel giorno…
*flash-
back*
K: Bene. L’abbiamo seppellito
così in profondità che nessuno lo
noterà.
T: Ma… e se vedessero la casa
abbandonata? Ci faranno dei lavori, e
troveranno il quaderno!
M: In quel caso lo trasferiremo da
un’altra parte.
K: Tetsu… visto che abiti da queste
parti, di tanto in tanto vieni a
darci un’occhiata…
Però, sarebbe strano se
d’improvviso saltasse
fuori qualcuno disposto a comprare una casa disabitata da
vent’anni, e che la
gente considera infestata dai fantasmi. Se ci fanno dei lavori si
beccheranno
una maledizione. (da Adam)
S: Se avessi i soldi la comprerei io.
T: Masaki, perché non diventi ricco come
attore e poi la compri tu?
M: Ma io non la voglio mica.
T: Certo che se qualcuno ci
vede in questo posto in piena notte… penserà che
stiamo sotterrando qualcosa
di losco.
M: Verremo sospettati di
qualche crimine…
K: Ah ah ah!
M: E allora noi, per dimostrare
la nostra innocenza… dovremo dissotterrare il
quaderno…e scopriremo che è
misteriosamente scomparso. A quel punto, entrerà in scena il
cadavere di Sayaka
Kamijo!
K: Aaaaaaaaah!
S: Basta smettila!
M: Stavo solo scherzando,
scema!
T: Secondo me la maledizione
di Adam te la becchi tu.
S: Sae, pensi che avrai
problemi per il fatto che sei sgattaiolata fuori di casa a
quest’ora?
K: Se mi beccano, mi fucilano.
(finirò dall’altro lato del cancello di Eve!)
M: Secondo me, non c’era
bisogno di sotterrare quel quaderno in piena notte.
T: Certo che sì, invece! È un
po’ come una cerimonia che segna la fine di
un’esperienza. Una circostanza
importante!
S: Stanotte… è l’ultimo quarto di luna…
*fine
flash-back*
-
Tetsu, adesso basta. Devo
prepararmi per l’intervista di domani. –
***
-
Ragazze, non trovate che Masaki
Miura sia bellissimo? È un attore fantastico, domani
c’è l’intervista per
l’uscita del suo ultimo film. Fantastico! Sae, vieni con noi?
–
-
No. Non mi và. Non riesco a
capire cosa ci trovate in lui? Perché non tornate con i
piedi sulla terra e
invece di andare dietro alle star, non andate dietro a quelli normali
come voi.
Magari sono meno irraggiungibili e meno montati delle star! –
-
Dai ti prego! Cosa ti costa? –
-
Non sai quanto! –
-
Cosa? –
-
No, niente. Parlavo tra me. –
Non le andava per niente vedere quell’antipatico e montato di
Miura! Era 10
anni che non lo vedeva e preferiva continuare a tenere le distanze da
lui.
-
Allora. È deciso. Domani
andiamo tutte insieme a vedere Miura!-
-
In realtà io non ho accettato!
–
-
Dai, Sae. Vedrai che non te ne
pentirai! –
***
“…Come
la luna calante
Consumato
dalle tenebre
Sono impallidite
Queste mie labbra.
Cosa posso
cantare?
Cosa posso
cantare?
Dopo averti persa
ed eri tu il mio
sole…”
- Che bella canzone…questa triste
melodia mi affascina…follemente…-
- Hotaru! Hotaru… -
- Chi mi chiama?-
- Sono qui. Dietro di te. – Hotaru si
voltò e vide un bellissimo
ragazzo con i capelli lunghi… “Quei suoi occhi
azzurri. mi ricordano…”- Adam…
cosa ci fai qui? –
- Sono venuto per incontrarti. – E il
ragazzo scomparve all’improvviso.
“Adam… il ragazzo dagli occhi azzurri che aveva
sempre la sua chitarra e
cantava… Adam… perché?”
Driiiiiiiiiiin!
Driiiiiiiin!
Hotaru
assonnata guardò la
sveglia. – Ma che ore sono? Umm… che sonno
– “Ma allora era solo un
sogno! Ma perché questo sogno? Perché solo
adesso mi torna tutto in mente dopo 10 anni? Deve essere stata la
canzone di
ieri…”. Hotaru era da 10 anni che non
vedeva Eve e Adam. A pensarci bene
non aveva mantenuto la promessa…
*Flash- back*
“Dovremmo aprire di nuovo la nostra capsula
temporale quando avremo compiuto
tutti diciassette anni. Quando avremo la stessa età di
Eve… e rileggeremo
questa storia fantastica… forse saremo in grado di cogliere
qualcosa… che per
il momento non riusciamo neanche ad intravedere.”
*fine
flash-back*
Adesso
lei ha 20 anni, dal giorno
del risveglio di Mizuki e della notte alla villa di Adam, che non
rivedeva gli
altri ragazzi. Chissà che fine hanno fatto i ragazzi? E
Mizuki? Sarà ancora
insieme a Tomoki? Le sarebbe piaciuto rivederli. È brutto
pensare che dopo
quello che hanno condiviso, ognuno sia andato per la sua strada. Forse
ha fatto
quel sogno per nostalgia, magari vuol dire che Adam vorrebbe che loro
quattro
stiano insieme. Hotaru cercò di pensare un modo per mettersi
in contatto con
gli altri. Le venne in mente che Sae dovrebbe frequentare la sua
università,
qualche volta le è capitata di vederla in giro. Poteva
cominciare da lei…
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** LA RABBIA DI SAE ***
Hotaru
cercò di pensare un modo
per mettersi in contatto con gli altri. Le venne in mente che Sae
dovrebbe
frequentare la sua università, qualche volta le è
capitata di vederla in giro.
Poteva cominciare da lei…
***
-
Ringrazio tutti voi,
giornalisti e fans, per essere qui. Masaki Miura risponderà
a tutte le vostre
domande-
-
Masaki? Ricordo che fino a
qualche anno fa, tu dicevi di non voler mai fare l’attore.
Come mai questo
cambiamento? –
-
Io e mio padre non abbiamo mai
avuto un buon rapporto. Con la sua morte qualcosa in me è
cambiato e mi sono
sentito in dovere di prendere il suo posto. Poi, visto che quando mio
padre è
morto, io sono rimasto solo, in qualche modo mi devo mantenere e ho
scoperto di
poter aver successo nel mondo dello spettacolo – Sae era in
fondo alla sala che
osservava Miura. “Che faccia che
ha! Non
è per niente cambiato! Anzi adesso si mette persino a fare
il divo!
ANTIPATICO!”
- Miura! Qual’è il tuo tipo di
ragazza?-
- Beh, deve essere sincera e non superficiale, odio
le persone false.
Quando andavo a scuola tutte le ragazze mi venivano dietro solo
perchè ero un
bel ragazzo figlio di un attore famoso. Nessuna di loro mi ha mai detto
in
faccia quello che pensava veramente di me. Solo una ragazzina ogni
volta mi
diceva quello che pensava di me, allora mi stava antipatica, ma oggi,
ripensandoci, era la più vera tra tutte, lei aveva ragione,
io ero
arrogante,viziato, antipatico e spesso anche stronzo e lo sono ancora.-
Il
ragazzo si accorse della presenza di Sae in fondo alla sala, in 10 anni
il suo
aspetto non era cambiato per niente, chissà se anche la sua
lingua lingua era
rimasta la stessa? Miura si girò verso Tetsu dicendogli
qualcosa all’orecchio.
- Ragazza. È meglio se andiamo, tra un
po’ abbiamo lezione. Ormai qui
sta diventando noioso.-
- Ma come? Non è assolutamente vero! La
cosa per me si sta facendo
interessante. Che bello, sta raccontando i suoi amori
d’infanzia! Che
romantico!-
- Ma quale amore! Romantico quello? Ma avete
sentito che ha detto? Che
lui è uno stronzo. E questo sarebbe romantico?-
- Ah, Miura! Che bello che sei!-
- Vabbè ho capito, ma adesso andiamocene
se no facciamo tardi.-
- Va bene, come vuoi.- così le ragazze
uscirono fuori e si
incamminarono verso l’università.
- Kayama! Aspetta!- La ragazza si volse indietro e
vide il ragazzo che
prima sedeva difianco a Masaki.
-Ciao. Sono Sugisaki. Ti ricordi?- La ragazza si
stupì del cambiamento
di Tetsu, non era niente male, forse anche più bello di
Masaki. - Ne è passato
di tempo, vero Sae?-
- Nessuno ti ha autorizzato a darmi tutta questa
confidenza.-
- Ma... Kayama... non mi riconosci?-
- Certo. So benissimo chi sei, ma non mi va di
starti ad ascoltarti.-
- Allora, visto che non mi vuoi ascoltare, prendi
questo.- Tetsu le
allungò un biglietto. C’era scritto un indirizzo e
un numero di cellulare. –
Sai, voglio che tu sappia che non è più come una
volta, le persone crescono.-
- Hai ragione. Anch’io sono cresciuta e
non sono più una bambina che
crede nelle favole. Dì al tuo padrone che la missione
è fallita. Adesso scusa,
ma facio tardi a lezione.-
- Aspetta ancora un’ultima cosa. Come sta
Shiraishi?-
- Perchè non glielo chiedi direttamente
a lei, sta alla facoltà di
psicologia, se prima che ti avvicini il suo palestrato ragazzo non ti
uccide.-
- Allora lei è... ed è
felice?-
- Non lo so. Dopo la fine delle medie ci siamo
perse di vista.-
- Ho capito. Adesso torno da Masaki. Ciao.-
Sae si voltò verso le sue amiche.
– beh? Che cosa avete da guardare?-
- Tu conosci il migliore amico di Masaki Miura?-
- Di vista.-
- A noi non sembrava.-
- Io ve lo avevo detto che non ci volevo venire!
Voi lo considerate il
bel principe azzurro, ma non è così! Non mi
volete dare ascolto! Bella trovata
quella di oggi la storia della ragazzina vera e sincera! E voi
“ che bello! Che
carino! Un amore d’infanzia”, ma quale amore! Ero
io quella bambina e adesso
vorrei solo andare da lui e spaccargli la faccia! Lui è uno
stronzo!- Le
lacrime cominciarono a scendere dagli occhi di Sae. – Lui,
quello della tv, non
è lui!- Una delle sue amiche le si avvicinò
appoggiandole una manosulla spalla.
– Sae...- Lasciatemi in pace!- E corse via.
***
“Povera
Kayama... deve
aver sofferto molto per Masaki. Lui non ha mai capito niente dei suoi
sentimenti. Neanche quella volta a scuola non aveva capito niente.
C’eravamo
io, Masaki e Sae...
*flash- bach*
T: Mizuki, cioè bella luna... Mochizuchi
ovvero luna piena?
S: Allora le sue iniziali non sono S. K.?
M: Be’, non è detto che le
iniziali incise sull’anello siano quelle di
Eve.
T: Ehi, qui dice che è in coma... quindi
è ancora viva!
M: Questo articolo si
riferisce a quando è avvenuto l’incidente.
Probabilmente, questa ragazza e
Shiraishi sono finite nel posto con la cancellata mentre erano prive di
conoscenza. Poi Shiraishi ce la fatta a salvarsi, mentre questa ragazza
no.
T: Ah...
M: Comunque dopo le lezioni andiamo al Sasahara e
cerchiamo di scoprire
qualcosa su Mizuki Mochizuchi.
S: Ma non dovevamo andare a trovare Hotaru?
M: Di quello possiamo occuparci dopo.
T:...“Ehi...
Masaki...
stavolta hai superato il limite.”
S: Come sarebbe a dire: “Di quello
possiamo occuparci dopo”?!
T: “Lo
sapevo.”
S: Non sei minimamente
preoccupato per Hotaru? LA SAI UNA COSA? MI DAI PROPRIO SUI NERVI, TU!
Sae scappò via.
T: “Che
tipo irrecuperabile... Non è cattivo ma
parla a sproposito. A forza di frequentarlo mi ci sono
abituato.” Ehi, Sae...
Io volevo fermarla, ma tu mi
precedetti.
M: Kayama!
L’hai raggiunta sulle scale e
l’hai afferrata per un braccio.
M: Scusami!
S: No, lascia perdere...
M: Niente affatto!
Perdonami!D’accordo, ho capito!
S: Lasciami...
M:... su, non è cosa da
piangere.
S: Piango perchè tu mi fai
innervosire! Stupido!! Maglio rotante!
M: Vuoi davvero bene alla
Shiraishi, eh?
T: “Non
hai capito nulla, Masaki. Non vedi che
Saetta è innamorata di te?”
*Fine flash-back*
Eh, già. Il suo amico in fatto di donne
non ha mai capito niente. Beh,
non è che ha lui le cose gli andavano meglio, oltretutto Sae
gli aveva detto
che la sua dolce Hotaru era fidanzata.
- Allora Tetsu, che cosa ha
detto?- La voce di Masaki lo risvegliò dai suoi pensieri.
- Cosa?-
- Com’è andata con Sae?-
- Lei è fidanzata...-
- Cosa?!-
- Cioè... no... lei no. Sae ha risposto
negativamente, mi dispiace, ma
non vuole saperne di parlarti.-
- Peccato. Ma prima che stavi dicendo a proposito
di fidanzamento? Di
chi parlavi?-
- No, niente. Lascia perdere. Hai già
finito con l’intervista?-
- Sì. Per oggi basta.-
- Bene. Allora io me ne posso andare. Ciao, ci
vediamo domani.-
- Ma dove vai?-
- All’università.-
“Boh, chissà cosa
andrà a fare all’università, lui ha
smesso gli
studi”.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** TETSU & HOTARU ***
“Boh, chissà cosa
andrà a fare all’università, lui ha
smesso gli
studi”.
***
“Non
so che ci faccio qui. E
se incontro veramente Hotaru con il suo ragazzo come mi comporto?
Chissà com’è
lui? Come lo invidio… sta con la ragazza migliore del mondo,
lei è fantastica,
è stupenda.” Il
ragazzo continuò a
camminare senza meta per il cortile
dell’università. Pensava che forse aveva
sbagliato a mollare tutto, anche se non era stato preso a medicina
poteva
provare con un’altra facoltà, magari la stessa di
Hotaru. Mentre era immerso
nei suoi pensieri vide una ragazza che aveva qualcosa di famigliare
venirgli
incontro. La ragazza sollevò lo sguardo e si
illuminò. Corse incontro al
ragazzo e gli gettò le braccia al collo. -Non ci posso
credere! Sei proprio tu
Tetsu?- Neanche lui poteva crederci di stringere tra le braccia la sua
dolce
Hotaru. -Che bello vederti! Da quanto tempo! Mi sei mancato
Tetsu…- Il ragazzo
in quel momento era al settimo cielo, in lui riemersero sentimenti che
ormai
non sentiva da anni nei confronti di quella piccola ragazzina, gli
sembrava di
essere tornato indietro negli anni, quando erano bambini, quando ogni
volta che
volgeva lo sguardo verso Hotaru il cuore gli batteva a mille, ma loro
adesso
non avevano più 10 anni, ormai lei sembrava quasi una donna,
una donna
stupenda! -Come mai sei da queste parti?-
- Beh… ho incontrato Kayama…
abbiamo chiacchierato un po’ e mi ha detto
che frequentavi qui l’università…
così sono passato… nella speranza di
incontrarti… sono 10 anni che non ci vediamo ed ero curioso
di sapere come te
la passavi…-
- Mi fa piacere che tu sia venuto… io
stavo andando a casa… perché non
mi accompagni?-
- Sì… certo…- Si
incamminarono verso casa di Hotaru, dopo un iniziale
imbarazzo, soprattutto da parte del ragazzo, chiacchierarono a lungo
del più e
del meno, di quello che avevano fatto negli ultimi 10 anni…
- Così alla fine hai rinunciato al tuo
sogno?-
-…-
- Per quanto tempo vuoi continuare ad essere
l’ombra di Miura?-
- Io non sono la sua ombra! Io sto bene con lui.
È il mio migliore
amico. È un bravo ragazzo, ha molto successo.-
- Lo so. Lui è veramente un ragazzo da
ammirare… Sai? Se devo dire la
verità… quando eravamo alle
elementari… io lo amavo tantissimo…-
- Davvero?!-
- Sì… ma per poco…
poi nel mio cuore è entrato un altro ragazzo…- I
due
ragazzi si fissarono per qualche secondo, poi Hotaru distolse lo
sguardo
imbarazzata. Arrivando davanti a casa di Hotaru c’era un
ragazzo appoggiato al
cancello. - Akito…-
- In facoltà mi hanno detto di averti
vista andare via con un ragazzo-
Vedendo Tetsu gli lanciò un’occhiataccia. - Ah,
lui è Tetsu Sugisake… era in
classe con me alle elementari. Non ci vedevamo da 10 anni, è
stato carino da
parte sua venirmi a trovare…-
- Certo.- Non sembrava molto contento della
situazione.
- Beh… Hotaru, ti saluto, io vado. Mi ha
fatto piacere rivederti dopo
tanto…- E così dicendo se ne andò.
- Ti sembra il caso di andare in giro con un altro?-
- Smettila di fare il geloso, Akito. Non ne hai
motivi.-
- Tu dici che non ho motivi? E quel Tetsu non ti
sembra un motivo?
Scommetto che ai tempi della scuola voi eravate una coppia!-
- Non è vero. Ci siamo conosciuti solo
in 5° elementare, perché suo
padre era il dottore che mi ha curato nel periodo in cui sono stata in
coma
dopo l’incidente…-
*flash-back*
Ero appena stata dimessa dall’ospedale e
stavo tornando a casa in
macchina con la mamma e Sumiko.
M: A proposito Hotaru… il figlio del
dottor Sugisaki frequenta la tua
stessa scuola e lo stesso anno. Lo conosci?
H: Sì, anche se non siamo mai stati in
classe insieme. È bravo a
giocare a pallone, è un tipo allegro e ha molti amici.
S: Oh? Scommetto che ti piace, Hotaru! Perfetto! Il
figlio di un
dottore! Prendilo al volo!
M: Già, Hotaru. Datti da fare fin da
ora, in moda da non finire zitella
come Sumiko.
Poi il primo giorno di scuola in classe…
mi ritrovai Tetsu…
T: Ehi, è il tuo turno! Devi presentarti!
H: Eh? Oh! Mi dispiace tanto! Sono Hotaru
Shiraishi. Be’, ecco…
frequento la quinta elementare!
Prof: Shiraishi… qui dentro frequentano
tutti la quinta elementare.
Tutta la classe scoppiò a ridere.
T: Cosa? Hotaru Shiraishi?! Sei stata ricoverata
nella clinica di mio
padre vero?!
Ah…il
figlio del dottor
Sugisaki. Siamo nella stessa classe… vicini di banco!
T: Io sono Tetsu Sugisaki. Piacere di conoscerti!
Prof: Sugisaki… lasciamo a dopo le
presentazioni private. Uffa! Che
classe di piantagrane!
T: Non dica così! In fondo è
la sua classe, professor Shima!
Che
insolente…
*fine flash-back*
- Hotaru?- La ragazza si era persa nei suoi
pensieri… - Io e Tetsu
siamo stati solo un anno in classe insieme e poi ci siamo persi di
vista. Tutto
qui. Contento?-
- Ok. Vieni stasera da me? I miei non ci sono.-
-Va bene, vengo.- Non le avrebbe fatto male passare
una serata insieme
ad Akito, era da tanto che non passavano una serata tranquilla insieme.
Negli
ultimi tempi era sempre turbata dai sogni di Adam, chissà
cosa le stava
succedendo… stava diventando un tormento, voleva parlarne
con Tetsu, ma poi è
arrivato Akito e non ne poteva parlare davanti a lui. Nessuno doveva
sapere di
Eve e Adam.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** IL GRUPPO SI RIUNISCE? ***
Nessuno
doveva sapere di Eve e
Adam.
***
-Hotaru!
Hotaru! Dove sei?
Sono io, Adam!-
-
Adam! Perché te ne sei
andato? Ci hai abbandonato!-
-Veramente,
io non vi ho persi
di vista un solo istante. Vi sono grato per tutto quello che avete
fatto per la
mia dolce compagna.-
-
Adam…-
-
Hotaru, ti prego. Non
dimenticare ciò che è stato. Ascolta il tuo cuore-
-Adam…-
-Addio
Hotaru-
-Adam!-
- Adam! ADAM!- La ragazza si svegliò di
colpo “un altro sogno…”
- Hotaru, tesoro. Che cos’hai? Stai bene?-
- Cosa? Sì…
sì… tutto bene… non è
niente… era solo un sogno…-
- Ancora questo Adam? Ma si può sapere
chi è?-
- Nessuno…-
- è la seconda volta che te lo sento
nominare…-
- Non ti preoccupare… è solo
un incubo che ultimamente faccio spesso…-
- Perché non me ne parli? Magari ti
posso essere d’aiuto…-
- No, Akito. Lascia stare… non importa.
Non sei la persona che potrebbe
aiutarmi.- Dicendo così si alzò e si
rivestì.
- Dove stai andando?-
- All’università.-
- Ma oggi non hai lezione…-
- Lo so. Ma devo fare altre cose. Ciao.-
Così dicendo uscì dalla
stanza.
***
Hotaru continuava a pensare ad Adam, al
perché continuava a sognarlo.
Si chiedeva il motivo del suo ritorno dopo 10 anni. Doveva parlarne con
qualcuno. Prese il cellulare e compose il numero… -Pronto?-
-Tetsu? Sono Hotaru…-
- Hotaru?! Cosa c’è?-
- Ti devo parlare di una cosa… hai tempo
per vederci?-
- Ok. Va bene… dove sei?-
- All’università…-
- Aspettami. Ti raggiungo.- Magari Tetsu le sarebbe
stato d’aiuto.
Doveva scoprire cosa Adam voleva da lei. Non poteva andare avanti con
quei
sogni per molto. Di sicuro Adam oppure Eve hanno bisogno di aiuto, ma
per cosa?
Nei sogni lui non è mai stato chiaro.
- Hotaru! Eccomi. Che cosa è successo?-
- Oh, ciao Tetsu. Grazie per essere venuto. Ti devo
parlare di una
cosa… si tratta di Adam… è da un
po’ di notti che faccio dei sogni…- La ragazza
gli racconta di tutte le volte che ha sognato Adam, da quando ha
ascoltato la
sua canzone alla radio.
- Quindi secondo te, lui vuole attirare la tua
attenzione entrando nei
tuoi sogni?-
- Non lo so… forse… se no
perché continuerei a sognarlo?-
- Secondo me dobbiamo riunire il gruppo e parlarne
tutti insieme… anche
se credo che Kayama
non accetterà mai a
causa di Miura.-
- Mi dispiace tanto per come sia andata tra loro
due… ma dobbiamo
provare se vogliamo venire a capo di questa faccenda… e poi
una come Sae che
studia criminologia ci serve proprio.- I due ragazzi discussero un
po’ sul da
farsi, Tetsu cercò di tranquillizzare la ragazza che si
sentiva molto agitata e
scombussolata dai continui sogni su Adam. Gli faceva male vedere la
ragazza che
amava in quello
stato, ma allo stesso
tempo era felice che lei fosse corsa da lui a confidarsi. Avrebbe fatto
l’impossibile per aiutarla. Però,
perché Adam, tra loro quattro ha scelto
proprio Hotaru? Forse per il legame che lei aveva con Eve, anche se
alla fine
l’abbiamo aiutata un po’ tutti? Di sicuro
c’era qualcosa che non andava e solo
parlandone tutti insieme si potrà arrivare a qualche
conclusione. -Tetsu. Ti
devo ringraziare per essere venuto subito.-
-Non ti preoccupare. Puoi chiamarmi quando vuoi.
Siamo amici, no?-
-Certo!- La ragazza sorrise, si volse verso di lui
e gli diede un bacio
affettuoso sulla guancia -Hai ragione. Adesso è meglio che
io vada. Ci penso io
a rintracciare Sae. Ciao! E grazie ancora.- Così dicendo la
ragazza si
incamminò verso il dipartimento di criminologia. Ha voluto
lei il compito di
rintracciare Sae non solo perché era facile incontrarla
all’università, ma
anche perché Tetsu le ha raccontato del giorno
dell’intervista di Miura e
voleva parlare un po’ con lei, anche se erano un
po’ di anni che non si parlavano,
erano pur state migliori amiche una volta e lei conosceva il carattere
di Sae.
***
- Ma si può sapere dove ti eri cacciato?-
-All’università.-
-Ancora? Ma tu non frequenti, cosa ci vai a fare?-
-Mmm… stavo pensando di
riscrivermi… in ogni caso ci sono andato per
vedere la Shiraishi.-
-Ah, ecco perché
all’improvviso ti è tornato l’interesse
per lo studio.
E tuo padre che ne dice del fatto che vuoi riprendere a studiare?-
-Non lo sa ancora. Comunque non voglio iscrivermi a
Medicina, ma a Psicologia.
Forse a Medicina mi è andata male perché non
faceva per me.-
-Potrebbe essere, oppure sarà
perché ormai hai ritrovato Hotaru e non
vuoi più perderla. A proposito, come hai fatto a ritrovarla?-
-L’ho saputo da Sae.-
- Scommetto che è lei la ragazza
fidanzata!-
- Già… comunque, ti devo
parlare di una cosa che mi ha detto Hotaru… mi
ha raccontato che da un po’ di tempo fa dei sogni su Adam,
dice che le parla in
sogno. Oggi mentre me ne parlava ho pensato che se ne parliamo tutti
insieme
potremo aiutarla a capirci qualcosa.-
- Ma quella ormai è una storia vecchia.
Secondo me, dopo 10 anni, non
hanno nessun significato.-
- Non lo so. Sono un po’ preoccupato per
Hotaru. Lei non è molto
tranquilla.-
- Per me è indifferente. Se ti fa
piacere vengo anch’io quando ti
vedrai con le ragazze. Sempre se riesci a convincere la Kayama.
L’ultima volta
non ti è andata molto bene, ma visto che questa volta
riguarda Shiraishi, forse
ci metterai più impegno.-
- Non ti preoccupare, Hotaru ha detto che ci pensa
lei a parlare con
Kayama.-
- Bene. Allora futuro psicologo, per festeggiare il
tuo ritorno allo
studio ti faccio scegliere a te la cena di stasera.-
- Mi è proprio venuta una gran voglia di
ramen al curry e formaggio!-
***
Hotaru dovette faticare molto per convincere Sae.
Dopo molto discutere
la ragazza aveva accettato di incontrarsi con Sugisaki e Miura, non
tanto per
il primo che non voleva accettare ma era Masaki Miura il suo problema.
Alla fine
aveva ceduto, in fondo, anche se non si parlavano da anni, Sae voleva
ancora
molto bene alla sua vecchia amica e quello che le aveva raccontato sui
sogni l’avevano
un po’ preoccupata.
**************************************************************************************************************************
OK...
LO SO SONO MOLTO IN RITARDO E LENTA A SCRIVERE... MA ALL'IMPROVVISO
DOPO IL TERZO CAPITOLO NON SN PIù RIUSCITA AD ANDARE
AVANTI... MI ERA
PROPRIO VENUTO UN BLOCCO... MA ADESSO GRAZIE A MARCI HO BENE CHIARO IN
TESTA COME CONTINUARE E FAR FINERE QUESTA FAN FICTION...
ADESSO
PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI:
-GRAZIE
MARCI PER AVER AIUTATO LE MIE MENINGI A SPREMERSI :-P
-GRAZIE
ANKE A lily88 PER AVER COMMENTATO
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** LITIGIO: L'ODIO CHE VIENE DAL CUORE ***
SORRY SORRY PER IL GRANDISSIMO EMORME RITARDO... E
SCUSATE ANCHE PER LA BREVITà DI QUESTO CAP...
***
Dopo 10 anni i quattro ragazzi si ritrovano
insieme. Apparentemente
sembrava che il tempo non fosse passato, ma in realtà ognuno
di loro era
cambiato, soprattutto Sae, dentro di lei aveva una gran sofferenza e
tanto
risentimento nei confronti di Masaki. Nessuno poteva capire cosa lei
provava,
perché nessuno sapeva cosa in realtà era successo
tra lei e il giovane attore…
L’atmosfera era imbarazzante, tutti erano
in silenzio, nessuno aveva il
coraggio di parlare, nell’aria si sentiva tutta la tensione
che si era
accumulata in tutti quegl’anni. Ci furono lunghi minuti di
silenzio finchè non
fu Tetsu a rompere il ghiaccio. –Ehi ragazzi! È da
tanto che non ci riuniamo
tutti e quattro.- Nessuno sembrava reagire al tentativo del ragazzo.
–Ohhhh!
Non ne posso più di questo silenzio! Ok va bene. Se non vi
va di parlare di
come sono andati questi ultimi anni, passiamo subito al punto. Siamo
qui solo
per i sogni di Hotaru.-
-Tetsu ha ragione. Allora Shiraishi, raccontaci
tutto.- La ragazza
incitata da Masaki iniziò a raccontare tutto agli
ex-compagni di avventura.
Miura dopo aver ascoltato con attenzione la ragazza espose agli altri
la sua
opinione. –Secondo me, per capirci meglio qualcosa, dovresti
sognare di nuovo
Adam… solo lui ci può dare delle spiegazioni. Gli
devi chiedere che cosa vuole
da te.-
- Io ci ho provato, ma ogni volta non me ne ha dato
la possibilità. Poi
all’idea di rifare quei sogni mi mette ansia. Ogni volta mi
risveglio molto
turbata.-
- Ma non hai altra scelta se voi arrivare a capo di
questa storia!-
- Ma… io…-
- Anche se ci stai male, devi parlare con Adam. Tu
sei l’unica che puoi
parlare con lui!-
- Basta insistere Masaki! Se non se la sente non
puoi costringerla.-
- TETSU! ZITTO!-
-…-
- Sempre il solito.- Masaki si girò
verso la voce che aveva pronunciato
quelle parole e si scontrò con un paio di lenti da vista.
–Hai per caso detto
qualcosa, Kayama?- I loro occhi si fissarono con sguardo di sfida, come
se tra
loro fosse iniziata una sfida a chi cedeva prima abbassando lo sguardo.
–Sì.-
Lo disse con un tono che voleva dire “puoi zittire Tetsu,
puoi spaventare
Hotaru, ma con me non l’avrai vinta carino!”
–Sei sempre il solito, non cambierai
mai. Non t’importa mai dei sentimenti degli altri! Pensi
sempre a te stesso, a
quello che vorresti tu, ma non mai a quello che pensano gli altri. Sei
sempre
stato così.-
- Non è affatto vero! Io mi sto
preoccupando per la Shiraishi!-
- Non hai capito niente! Io non parlo di Hotaru!-
- E allora di cosa?-
- DI ME!- Appena le uscirono dalla bocca quelle
parole si pentì subito
di averle pronunciate. Il viso le si imporporò e si mise le
mani davanti la
bocca per bloccare il flusso delle parole, ma ormai era troppo tardi,
non solo
le aveva pronunciate, ma gliele aveva urlate in faccia. –Cosa
sarebbe questa
storia?-
- Lascia stare. Siamo qui per il problema di Hotaru
e no per il mio,
anche perché per il mio non c’è
soluzione e neanche mi interessa risolverlo.-
- Sae…-
- NON CHIAMARMI SAE! E NON PARLARMI!-
- Noi due dobbiamo chiarire un paio di
cose…-
- Adesso non c’è tempo.
Abbiamo cose più importanti a cui pensare.-
- Ragazzi. Non vi preoccupate per me se dovete
chiarire fate pure. Di
Adam ne possiamo parlare dopo.- Hotaru si intromise nella discussione
perché,
anche se non sapeva cosa fosse successo tra i due, voleva che le cose
si
sistemassero. –Hotaru! Questi non sono fatti che ti
riguardano!-
- Sae, invece di prendertela con lei, dimmi che
problemi hai.-
- Che problemi? Sei tu il mio unico problema!- La
ragazza cominciava a
non sopportare la piega che stava prendendo la loro discussione.
Avrebbe
preferito lasciar perdere e tornare a casa così non avrebbe
più rivisto quella
brutta faccia di un attore da strapazzo. –Io continuo a non
capire…-
- Come se questa fosse una novità!-
- Se tu ogni tanto spiegassi quello che ti frulla
in quella testa
magari ci capirei qualcosa.-
- Possibile che tu non ti ricordi cosa è
successo due anni fa?-
- Certo che mi ricordo!-
- E allora perché mi chiedi qual
è il problema?- La ragazza stava
cominciando ad arrabbiarsi sul serio. Ok. Va bene che aveva sempre
ritenuto
Masaki un idiota, ma ora stava esagerando.
–Kayama… tu due anni fa dopo quello
che è successo te ne sei andata e non ti sei fatta
più sentire. Io credevo che
la storia per te fosse chiusa… di certo non potevo
immaginare che ci pensavi
ancora dopo che sei sparita nel nulla senza dire niente per due anni.-
- Io… quel fatto mi ha cambiato la
vita… io dopo quello che è successo
non sono più… non ho più…
TUTTA COLPA TUA! IO TI ODIO! VEDRAI CHE PRIMO POI ME
LA PAGHERAI!- Sae cominciava ad agitarsi ed innervosirsi, gli occhi le
si
riempirono di lacrime al ricordo della sofferenza che aveva provato due
anni
prima. –Sae… tu, allora, non mi lasciasti il tempo
di spiegarmi, quel giorno
ero disperato, avevo appena ricevuto la notizia della morte di mio
padre… e…-
- Ti ho detto anche prima che non devi chiamarmi
Sae… e … poi, la morte
di tuo padre non ti giustifica. Mi sono stufata di questa
conversazione, io me
ne vado.-
-Aspetta Sae…- Hotaru cercò
di bloccare la sua amica, ma inutilmente. –Mi
dispiace Hotaru, ma non ce la faccio a stare ancora nella stessa stanza
di
quello lì. Alla fine non abbiamo neanche risolto il tuo
problema, ma ormai noi
non siamo più un gruppo. Comunque se ne vuoi parlare io ci
sono, sai dove
trovarmi, ma non farmi più vedere quello lì.- La
ragazza si voltò e si
incamminò, ma Masaki la trattenne per il braccio.
–Scusa Kayama… io non volevo...-
- Ah! Non volevi? Lascimi in pace Miura! Io ti odio
e non ti perdonerò
mai!- Così dicendo Sae tirò un pugno in faccia al
ragazzo biondo il quale per
coprirsi l’occhio dolorante dovette lasciare libera la
ragazza che sentendo la
presa allentarsi si scostò da lui e si avviò per
andarsene. –Non ci credo. MI
HAI DATO UN PUGNO? Ok. L’hai voluto tu, stupida strega
secchiona, racchia e
violenta! Non ti avvicinare più a me. Ti ho chiesto scusa
solo perché mi facevi
pena tutta così lacrimosa. Ma se vuoi sapere la
verità… io non mi sono pentito
di niente, anzi lo rifarei.- La ragazza lo guardò per
un’ultima volta e poi
corse via per la strada in lacrime, la vecchia ferita ormai si era
riaperta e
ormai non poteva più fare niente, i ricordi di quel
pomeriggio di anni prima riemersero
e non se ne sarebbero andati via per molto tempo. Erano lì,
chiari nella sua
testa… come se fosse stato ieri.
****
COSA
SARà SUCCESSO DUE ANNI FA TRA SAE E MASAKI? LO SCOPRIRETE
NEL PROX CAPITOLO...
RINGRAZIO
KI MI ISPIRA... Marci & la mia cuginetta Nami e UN
RINGRAZIAMENTO A lily88 e ANCORA SCUSATEMI PER IL RITARDO... :D
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** UN SALTO NEL PASSATO ***
ECCOMI QUI
CON UN NUOVO CAPITOLO UN PO' CORTO LO SO... DA
QUI IN POI LA STORIA TORNA INDIETRO DI UN PAIO DI ANNI PER
CHIARIRE ALCUNI PUNTI... BUONA LETTURA
*Flash-back- (due anni
prima)*
Erano
le 7 del mattino. Una
ragazza si guardava allo specchio. Osservava la sua immagine riflessa.
Negli
ultimi anni non era cambiata per niente, aveva la solita aria da
secchiona
saputella, i capelli lunghi raccolti in due trecce e quegli orribili
fondi di
bottiglia sul naso. Ora era lì, che si osservava con la
divisa scolastica del
suo liceo, quello era il suo ultimo primo giorno di scuola. Tra un paio
d’ore
ci sarebbe stata la cerimonia di inizio anno, del suo ultimo anno. Lei
era la
rappresentante del comitato studentesco e anche la rappresentante del
comitato
disciplinare, toccava a lei fare il discorso di inizio anno. Si
ricordava che i
suoi predecessori prima del discorso erano sempre molto agitati e un
po’
nervosi, invece lei, inspiegabilmente, era tranquilla, non si sentiva
affatto
agitata all’idea di parlare davanti a tutti. Aveva chiaro in
testa quello che
voleva dire agli studenti, il suo discorso era stampato nella mente,
tutto
quello che doveva fare era esporlo tutto ad alta voce. Era sicura che
tutto
sarebbe andato bene senza inceppi o imprevisti o strane sorprese. Ma
durante la
cerimonia si dovette ricredere. Come ogni anno, com’era di
rito, gli studenti
erano riuniti in
palestra. Davanti nelle
prime file si trovavano le matricole con le loro arie spaesate e le
divise
perfettamente pulite e stirate (di lì a qualche mese quelle
divise perfette
avrebbero cominciato a trasformarsi come quelle di tutti gli altri
studenti più
grandi facendo impazzire il comitato disciplinare). Sul palco sedevano
i
professori e il consiglio studentesco. Il preside richiamò
l’attenzione di
tutti iniziando il suo discorso. –Bene. Voglio dare a tutti
voi del primo anno
il benvenuto al nostro prestigioso istituto…
bla…bla….bla… tra un po’
lascerò
la parola alla rappresentante del consiglio studentesco e comitato
disciplinare, ma prima voglio presentarvi due studenti che da
quest’anno frequenteranno
l’ultimo anno in questo istituto.- Due ragazzi si
avvicinarono al preside.
–Loro si chiamano Masaki Miura e Tetsu Sugisaki. Date il
benvenuto a loro con
un applauso.- Tutti applaudirono. Tra le file del comitato una ragazza
rimase
sorpresa alla vista di quei due ragazzi. –Adesso lascio la
parola alla
rappresentante Sae Kayama.- nell’udire quel nome i due nuovi
studenti si
volsero sorpresi verso la rappresentante del comitato studentesco. Lei
era lì
in piedi che non riusciva a muovere un passo. Era bloccata. Tutta
l’agitazione
che non aveva avuto fino a quel momento, le arrivò addosso
come un macigno
appena il preside aveva fatto quel nome. Ora si era bloccata, la sua
razionalità e la sua freddezza erano scomparse, ma lei aveva
un discorso da fare.
Continuando a fissare quella persona cercò con
difficoltà di mettere un piede
avanti all’altro e si avvicinò al microfono. Con
molto auto controllo la
ragazza fece un ottima figura, anche se da fuori non sembrava, dentro
di lei
era tutto in subbuglio, c’era una gran confusione e questo
lei l’odiava. Odiava
non avere tutto sotto controllo, ogni sua azione, ogni suo pensiero e
ogni suo
sentimento, tutto doveva sempre essere controllato e programmata. E
diciamo che
in quella situazione non c’era niente di controllato e
razionale dentro di lei.
Appena la cerimonia finì Sae si catapultò fuori
per prendere una boccata
d’aria. –Kayama?- La ragazza si girò
trovandosi davanti i due studenti nuovi.
–Oh, ragazzi. Quanto tempo!-
-Quando
io e Masaki abbiamo
deciso di trasferirci qui, non abbiamo pensato che ti avremo trovato
qua. A
pensarci bene, questo istituto è proprio adatto a te. Qui ti
danno la migliore
preparazione per antrare in qualsiasi università.-
-
Già… e voi come mai siete
qui?-
-
Beh… perché noi vogliamo
entrare a medicina e quindi come ho detto prima, questo è il
posto migliore per
prepararsi ad affrontare esami del genere.-
La
scuola era iniziata da due
settimane e Sae aveva già un gran da fare con i suoi vari
impegni scolastici,
ma quello che gli dava più problemi era il comitato
disciplinare. Certi nuovi
studenti era dei veri ribelli e la ragazza a volte si chiedeva che cosa
gli
avessero insegnato alle scuole medie a qui marmocchi, però
lo studente che le
dava più problema non era uno del primo anno, ma
dell’ultimo anno, era uno dei
due nuovi studenti (che per lei non erano tanto nuovi visto che erano
suoi
compagni scuola alle elementari), Masaki Miura era il suo grande
problema!
Adesso lei era nell’aula del consiglio disciplinare e
attendeva l’arrivo del
ragazzo per fargli un’altra predica per la sua ultima
bravata. TOK TOK… la
porta dell’aula si aprì e comparve il ragazzo.
–Il capo chiama e io arrivo!-
disse in tono scherzoso. –Non c’è niente
su cui scherzare Miura. Forza
siediti!- il ragazzo fece come gli era stato ordinato ma non senza
prima
ribattere. –Come siamo nervosi oggi signora presidentessa. Si
rilassi un po’!
ops! È vero, dimenticavo. Tu non ti rilassi mai.-
-Miura.
Ti devo ripetere
ancora una volta che il nostro è un istituto prestigioso con
un rigido
regolamento che tutti gli studenti devono seguire, compreso tu. Non
puoi fare
come ti fare… e per favore togli quei piedi dal tavolo, stai
seduto composto!-
Il ragazzo abbassò i piedi a terra sbuffando.
–Allora… come stavo dicendo, noi
qui abbiamo un regolamento!-
-
Sae. Questo lo so.-
-
Ma credo che hai bisogno di
riguardartelo un po’ visto che non ne hai rispettata una. Gli
studenti devono
chiamarsi per cognome, è una forma di educazione e rispetto
e soprattutto ad
una persona con una carica importante come la mia non ti puoi prendere
certe
confidenze.-
-
Ma dai! Siamo amici! Io non
sono uno studente qualunque dell’istituto!-
-
Lo so. Ma è il regolamento.
Guardati come sei! Ti vuoi annodare bene quella cravatta! E mettiti la
camicia
dentro i pantaloni!-
-
Basta! Non posso più di
ascoltarti. Regolamento. Regolamento. Basta! Non parli di altro. Non ci
vediamo
da anni e l’unica cosa che sai dirmi è questo.- Il
ragazzo si alzò dalla sedia
e si allungò verso di lei e le tolse gli occhiali.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** UN SALTO NEL PASSATO- 2° PARTE ***
- Basta! Non ne posso più di ascoltarti.
Regolamento. Regolamento.
Basta! Non parli di altro. Non ci vediamo da anni e l’unica
cosa che sai dirmi
è questo.- Il ragazzo si alzò dalla sedia e si
allungò verso di lei e le tolse
gli occhiali. –Sì. Così può
andare… ma… forse…- Allungò
di nuovo le mani verso
le trecce delle ragazza e le sciolse lentamente passandole le dita tra
i lunghi
capelli castani. La ragazza rimase immobile non sapeva come
comportarsi, il suo
cuore batteva fortissimo era come paralizzata dallo sguardo serio di
Masaki.
Era come incantata, di certo non si aspettava un comportamento del
genere da
parte del ragazzo. Di certo doveva essere impazzito! Lui non aveva mai
avuto
tutto quell'interesse per lei e sembrava che alla ragazza non
dispiacesse il
tocco di Masaki. Si sentiva spaesata, tra le nuvole, in un mondo
irreale. –Ecco
così stai molto meglio! Ah… un’ultima
cosa…- Masaki prese il fiocco della divisa
tra le mani e lo sciolse rilegandolo a mo’ di cravatta.
–Adesso sì che sei
perfetta! Guardati ora. Stai molto meglio se non sei la solita Sae
rigida al
regolamento.- La ragazza si distolse dai suoi pensieri riportando la
sua testa
sulla terra ferma. -Ma che hai fatto? Sei impazzito? Io sono la
presidentessa
dovrei essere la prima a rispettare le regole!- Il ragazzo si
scostò
bruscamente. –Grazie per avermelo ricordato!- Le disse in
tono duro. Si alzò e
si diresse verso la porta. –Bene. Se non hai una punizione da
darmi io me ne
andrei. Arrivederci signora presidentessa!- Quest’ultima
frase lo disse con un
tono acido. Sae rimase solo nell’aula a pensare a
ciò che era successo. Prese
dalla sua cartella uno specchietto e osservò
quell’immagine che si rifletteva
su di esso, quella non era lei, non era mai stata così. Si
alzò e si diresse
verso il bagno per riprendere le solite sembianza che il rigido
regolamento
d’istituto le imponevano di avere.
Nel bagno, intanto che si dava una sistemata,
pensava alla stupidità di
quel ragazzo e di quanto le stava rendendo il suo lavoro a scuola molto
difficile, lei sperava di passare quel suo ultimo anno in modo
tranquillo,
invece era arrivato un tornado a rendergli la vita impossibile.
All'improvviso
senti dei passi così guidata dall'istinto si nascose dentro
un bagno. Sentì la
porta aprirsi per far entrare delle ragazze. -Oddio! Ragazze guardate!
Mi si è
rovinato tutto il trucco grazie al gavettone di quell'idiota di Tetsu!
Devo
subito aggiustarlo...-
- Quel ragazzo è un idiota ma
è simpatico... e poi è il miglior amico
di Miura! Ah... Miura! Lui sì che è un 10 e lode!-
- Hai proprio ragione. Peccato che sprechi il suo
tempo con la
presidentessa. Quella bacchettona non l'hanno mai degnata di uno
sguardo e
d'improvviso arriva nella scuola il ragazzo più bello in
assoluto degli ultimi
10 anni e lui cosa fa? Chi è la prima persona a cui rivolge
la parola a scuola?
La nostra cara signorina rappresentante degli studenti e signorina
presidentessa del comitato disciplinare! Non è possibile che
il ragazzo più
carino della scuola scelga la più racchia!-
- Ma in realtà Sae non è
proprio racchia... se si sciogliesse un po' i
capelli, si mettesse le lenti a contatto, poi un po' di trucco e
smettesse di
avere quell'aria perfettina tutta seria da bacchettona, secondo me
sarebbe
proprio una bella ragazza.-
- Hai ragione. Peccato che come va in giro non
è per niente bella.
Credo che anche Miura l'abbia notato.-
- Forse lui le da tutte quelle attenzioni
perchè sono vecchi amici di
infanzia, sembra che alle elementari loro fossero stati amici...-
- Adesso si spiega tutto! Lui le rivolge la parola
solo per pietà in
nome della vecchia amicizia.-
- Bene. Ecco fatto. Sono di nuovo come prima. Meno
male che mi sono
portata i trucchi a scuola. Se mi dovesse scoprire la presidentessa mi
darebbe
una bella settimana di punizione! Ah ah ah! Andiamo ragazze.-
Ormai era arrivata anche l’estate. Sae
odiava l’estate. I motivi erano tanti che la portavano ad
odiare questa
stagione erano diversi, con i troppi impegni che aveva non le rimaneva
del
tempo libero per andare in spiaggia e poi lei si sentiva parecchio a
disagio a
mostrarsi in bikini. –Nakamura! Fermati subito.-
- Cosa c’è Kayama?-
- Vediamo un po’… oggi la tua
gonna è più
corta di 6 cm…-
- Dai! Potresti anche chiudere un occhio!-
- Niente da fare! Una violazione alle regole
è sempre una violazione!-
- Uffa! A volte sei peggio dei professori.-
- Deve essere così!-
- Sae!-
- Ancora a creare problemi presidentessa?-
Le due ragazze si girarono trovandosi di fronte un frivolo e sorridente
Masaki.
–Miura! Stamattina sei più frivolo del solito.
Quante volte devo dirtelo che ti
devi allacciare la camicia come si deve.- Infatti Masaki aveva la
brutta
abitudine di portare la camicia fuori dai pantaloni con i primi tre
bottoni
slacciati da far intravedere il petto. –Dai Sae! Lascialo
stare. Se una cosa è
bella deve essere mostrata e no nascosta!-
- Tu Nakamura fatti gli affari tuoi. Ok?-
Molto arrabbiata, Sae, afferrò la camicia di Masaki con
l’intenzione di
allacciarla, ma nello stesso istante il ragazzo si
spostò di qualche passo indietro,
così nel
tirare la camicia si staccarono i bottoni. Sae si trovò
davanti il petto
perfetto di Masaki con la sua camicia tra le mani. –Ma quanta
audacia abbiamo
oggi!- scherzò il ragazzo. La ragazza si allontano
velocemente come se si fosse
scottata. –Ehm… no… ecco…
è meglio che ti copri.-
- Mi dispiace. Ormai è troppo tardi. Hai
visto parte di me che nessuna ragazza ha mai visto. Per questo ti
dovrò
punire.-
- Ma… cosa? Che intendi?- Il ragazzo le
si
avvicinò e le sollevò il mento con un dito
fissandola negli occhi. –Dai,
stupida. Stavo scherzando! Se non l’ha capito, ti ho appena
preso in giro.-
- Sei un idiota.-
- Sai, per farti perdonare potresti venire
in spiaggia con me.- le frese la mano e intrecciò i loro
mignoli. – è una
promessa. Non puoi ritirarti.- E così se ne andò
uscendo dalla classe lasciando
la ragazza in fiamme dall’imbarazzo.
Sae camminava sulla spiaggia in attesa di
Masaki. Indossava un vecchio vestito lungo a fiore che non lasciava
intravedere
niente e non mancavano le solite trecce e gli occhiali sul naso. Aveva
la sua
solita aria da secchiona e quello sguardo che diceva “Ragazzi
state lontani o
vi mordo!”. All’improvviso si sentì
afferrare da dietro. –Ciao! Scusa il
ritardo.- Il ragazzo la osservò per un po’.
–Ma come ti sei vestita? Guarda che
in spiaggia si viene in costume. Dai forza mettiti subito in costume.-
Allungò
le mani per aiutarla a levarsi il vestito e ricevette uno schiaffo
dalla
ragazza. –Sei un porco! Se ti avvicini ti mordo! Cosa credevi
di fare?-
-Scusa. Volevo aiutarti. Tanto sotto hai il
costume.-
- No. Non ho il costume.-
- Come? Vieni in spiaggia e non ti metti il
costume? Guarda che così coperta avrai parecchio caldo.-
- Io non sono così frivola da mettere in
mostra il mio corpo come fanno certe ragazze!-
- Ok. Ok. Ho capito. Dai, facciamo che ti
offro qualcosa da bere. Però prima…- le tolse gli
occhiali e se li mise in
tasca. –Ma che fai?-
- Stai meglio così. Là fuori
c’è un modo che
tu non puoi vedere attraverso i tuoi occhiali. Oggi voglio mostrarti
com’è la
vita che tu critichi tanto, quindi devi per un po’ lasciare i
tuoi panni da presidentessa.
Quindi i tuoi occhiali sono sequestrati.-
- Ma io senza non vedo niente.- Il ragazzo
le sorrise e le prese la mano. –Non ti preoccupare. Ci
sarò io con te.- I due
ragazzi passarono un bel pomeriggio insieme. Sae non credeva che il
vero Miura
fosse così. Si accorse che forse sbagliava a giudicare le
persone solo
dall’aspetto, perché in Miura c’era
molto di più del bel ragazzo pieno di soldi
e si vergognò terribilmente nel sentirsi così
superficiale. Pensando a questo
la ragazza prese una decisione, così prese per mano Masaki e
lo trascinò dentro
un negozio. Il povero non riusciva a capire che cosa ci facevano dentro
un
negozio di abiti femminili. Si sentiva molto imbarazzato
perché mentre
aspettava Sae fuori dal camerino le ragazze continuavano a fissarlo e a
sghignazzare. Gli sarebbe piaciuto sapere per quale motivo si trovava
lì. Dopo
circa 20 minuti una ragazza uscì dal camerino. Masaki non ci
poteva credere.
Quella era Sae! Si era sciolta le trecce e indossava un corto
prendisole
giallo. Rimase lì incantato a bocca aperta, non aveva parole
per descrivere la
sorpresa. –Beh? Allora? Come sto?-
- Stai… stai benissimo…
ma… perché?-
- Lo hai detto tu che devo vedere il mondo
che c’è oltre il mio ruolo di presidentessa.-
Masaki era senza parole. Sae lo
prese per mano e lo trascinò fuori. –Dai forza
andiamo! Mi è venuta voglia di
un gelato!- I due ragazzi camminavano uno di fianco all’altro
in silenzio,
molto imbarazzati. Masaki stava pensando che così la ragazza
non era niente
male, invece Sae stava riflettendo sul suo comportamento…
forse era stata
troppo audace? –Ma guarda un po’ chi
c’è! Miura.- Sae pensò che era proprio
una
gran sfortuna incontrare le loro compagne di classe. –Ciao
ragazze.-
- Uhmm?- La ragazzo la fissò per un
secondo.
–Ma… che? Ma tu sei la presidentessa!
Però! Sei diversa dal solito. Non è da te
quel vestito. Non l’avrai fatto per far colpo su Miura,
vero?- Le ragazze
cominciarono a ridere di lei. A Sae le tornarono in mente i discorsi
che aveva
ascoltato in bagno. –Ah…-
- Sei ridicola! Ahahah!-
- Ragazze!- Miura si intromise per difendere
Sae, ma venne interrotto dalla ragazza. –Su dai ragazze! Io
sto solo indagando
sul comportamento degli studenti del nostro istituto per migliorare nel
mio
lavoro di presidentessa. Lo sapete benissimo che lui per me
è sempre stato solo
un peso…- Miura era sbalordito. La guardò negli
occhi incredulo poi le voltò le
spalle. –Allora
è così. Bene. Scusa se
ti ho disturbato.- La ragazza si accorse solo in quel momento di
ciò che aveva
detto. Imbarazzata corse via piangendo.
Sae non chiuse occhio per tutta la notte,
doveva chiedere assolutamente scusa a Miura per il suo comportamento
del giorno
precedente. –Oh! Buongiorno Sugisaki. Per caso hai visto
Miura?-
-Beh… sì. Di solito a
quest’ora è in
terrazza. Sai, per sfuggire alle sue fans.-
- Oh… ok. Grazie.-
Appena arrivò in terrazza lo vide
appoggiato
alla rete che osservava il paesaggio e si avvicinò.
–Miura… io ti devo…-
-Che cosa vuoi?- Il suo tono era brusco,
sembrava molto arrabbiato. Si fece coraggio e riprovò a
parlargli. –Lo so che…
mi sono comportata male… ma…- Il ragazzo si
girò di scatto a guardarla in modo
severo.
- Ma… cosa?- Ok. Se l’era
meritato. Ma
quello sguardo non la aiutava per niente, anzi, le metteva paura.
- Io…- Il ragazzo la spinse contro la
rete e
appoggiò le mani al lato della testa. I suoi occhi erano
pieni di rabbia. La
ragazzo cominciò a tremare. –Dimmi un
po’ mia cara presidentessa, ti sei divertita?
Ti è piaciuto prendermi in giro?- Sae non sapeva cosa
rispondere, lei non
voleva offenderlo, le parole erano uscite fuori dalla sua bocca da
sole.
Cominciò a piangere e si coprì gli occhi con le
mani. –Scusa… sigh…sigh…
scusami…- Masaki avvicinò il suo corpo a quello
di Sae tenendola schiacciata
tra la rete e lui. –Scusami veramente…
sigh… in realtà tu mi piaci…
sigh… ma
ero troppo orgogliosa per ammetterlo.-
- Che seccatura…- La ragazza lo spinse
via
separando i loro corpi. –Cosa hai detto?-
- Sei proprio una seccatura.-
- Eh?-
- Ormai sei entrata nel mio cuore e non te
ne vuoi più andare. Io mi sono avvicinato a te solo
perché volevo farti
ritornare la ragazza che conoscevo un tempo, ma sono rimasto fregato.
Però
quando hai parlato in quel modo mi hai ferito davvero e soprattutto mi
hai
deluso…-
- Scusami… però potevi dirmi
la verità-
- Sai che figuraccia! Tu mi odiavi!- La
ragazza si strinse al ragazzo e rimasero abbracciati felici di essersi
chiariti.
************************************
BENE...
è UN ALTRO CAPITOLO è ANDATO... COL IL PROX
CAPITOLO CREDO KE FINIRà LA PARTE SUL PASSATO DI
SAE E MASAKI...
CIAO
A TUTTI E AL PROX CAPITOLO...
miyabi
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** UN SALTO NEL PASSATO- 3° PARTE ***
CIAO A TUTTI... SCUSATE IL
RITARDO MA SONO STATA IMPEGNATA CON LA PREPARAZIONE DEL COSPLAY DEL
LUCCA COMICS DI 2 SETTIMANE FA E DEL COSPLAY DEL BOLOGNA COMICS CHE CI
SARà A FINE MESE... COSì HO AVUTO POCO TEMPO PER
SCRIVERE... CMQ...ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO...
CON QUESTO CAPITOLO SI
CONCLUDONO I RICORDI DI SAE DAL PROSSIMO SI RITORNERà AL
PRESENTE...
BUONA LETTURA E
COMMENTATE :D
BACI BACI
miyabi
**************************************************************************************************************************
L’estate volò in fretta e con lei anche gli altri
mesi. Ormai a scuola tutti sapevano che Sae e Masaki erano una coppia.
Sae era diversa. Tutti notarono che il ragazzo l'aveva cambiata
completamente, era meno rigida sulle regole, non aveva più
quell'aria seria da presidentessa bacchettona, era cordiale con tutti e
quando la si incontrava per i corridoi della scuola regalava un dolce
sorriso spontaneo. Anche per il ragazzo la situazione era cambiata, da
un po' di tempo non veniva più ripreso dal comitato
disciplinare, molti sostenevano che prima si comportava così
solo per attirare l'attenzione della presidentessa del comitato ed ora
che l'aveva ottenuta, non aveva più nessun motivo per
comportarsi male. I due ragazzi erano felici, apparentemente non
avevano nessun problema, tutti li adoravano e li consideravano la coppi
più bella che ci fosse stata nella scuola.
I neo-fidanzatini
passavano molto tempo insieme, ma tra di loro non ci fu mai un momento
di intimità. Sae da un po' di tempo si chiedeva quando
sarebbe stata la loro prima volta. Non riusciva a capire
perchè uno con l'esperienza di Masaki non avesse mai tirato
fuori l'argomento. Sapeva benissimo che per lui non sarebbe stata la
sua prima volta, fin da quando erano piccoli lui è sempre
stato uno dei ragazzi più corteggiati. A lei non dava
fastidio che avesse avuto altre ragazze, non le importava, l'unica cosa
importante per lei era sapere che adesso, per lui, ci sarebbe stata
solo lei. F.orse Masaki non ne parlava per non mettere fretta a Sae,
visto che per lei sarebbe stato il primo. Ormai per la ragazza questi
pensieri stavano diventando un chiodo fisso. -Ehmm... Masaki?-
-Cosa c'è?-
-Tra poco
sarà Natale... tu hai pensato di fare qualcosa?-
-Non lo so ancora.
Quest'anno per Natale sono solo. Mio padre sarà in giro per
le riprese del suo ultimo film. Sai... io pensavo di festggiare con
te...-
- Ma è
magnifico! Certo che puoi venire a cena da me! Mia madre
sarà felicissima di avere come ospite il figlio del suo
attore freferito.-
-Veramente... io pensavo
di andare a cena fuori io e te, da soli.-
-Ah.- La ragazza lo
guardò e gli sorrise. -Accetto con piacere il suo invito
signor Miura. Non vedo l'ora di passare il Natale in sua compagnia.-
Gli disse con un tono da gran signora.
-Ne sono lieto, madame.-
I due ragazzi si fissarono e poi al pensiero di come erano state buffe
quelle ultime battute scoppiarono a ridere.
Dopo qualche minuto di
silenzio Sae riprese a parlare. -Miura? Io ti attraggo sessualmente?-
Al ragazzo gli venne un colpo, si girò di scatto verso Sae
molto stupito. -Ma...ma sono domande da fare?- La ragazza
arrossì pensando a ciò che aveva detto. Senza
pensare aveva dato voce ai suoi pensieri degli ultimi giorni. -Tu
rispondi e basta! sei attratto sessualmente da me o no?-
-Ma che domande! Sei la
mia ragazzo, no?-
-Noi stiamo insieme da
mesi e tu non ne hai mai parlato, quindi pensavo che forse non eri
attratto dal mio corpo. Lo so che magari ti stai trattenendo per
rispetto nei miei confronti perchè sono ancora vergine, ma
mi dispiace per te, perchè sarà passato un po' di
tempo da quando l'hai fatto l'ultima volta e per aspettare me adesso di
sicuro sarai sessualmente frustrato... quindi... cioè...-
-Sae, che stai dicendo?
non so come ti sia saltato fuori tutto questo discorso... non so cosa
ti abbia fatto pensare il contrario... ma... ma... io...- Masaki
sembrava molto imbarazzato. -Io... anche io sono vergine. Tu sei la mia
prima ragazza.-
-Cosa!?- Sae era molto
sorpresa della cosa.
-Non fare quella faccia
come per dire "impossibile! Non ci credo!".-
-Impossibile! Non ci
credo! Ma... ma... tu hai avuto tantissime ragazze che ti venivano
dietro...-
-Nessuna mi ha mai
interessata particolarmente. Ascolta Sae. non voglio che tu abbia dei
dubbi su ciò che provo per te. Non è vero che non
sono attratto da te, anzi, lo sono molto. Solo che ho qualche dubbio.
Ho pensato che la prima volta deve essere perfetta, solo che io non ho
esperienza e non vorrei sbagliare qualcosa.- La ragazza a quelle parole
gli si gettò al collo abbracciandolo forte. -Meno male. Non
sai che paura avevo. adesso mi sento più rilassata.-
-Che stupida che sei! Se
tu non mi piacessi sul serio non mi sarei mai messo con te.- Sae adesso
che si erano chiariti si sentiva più leggera e tranquilla,
si era levato un grosso peso. -Masaki. Ho una proposta forse un po'
audace da farti.-
-Dimmi.-
-La sera di Natale...
dopo cena... magari... io potrei venire da te?- Masaki la
guardò. Quella ragazza lo stupiva sempre di più!
-Sicura? Guarda che io... non c'è fretta... e poi... non so
se...- Sae gli posò il dito sulle labbra per zittirlo e gli
si avvicinò al viso. -Non ti preoccupare. Andrà
tutto bene. Ora ne sono sicura. Non importa se sbaglieremo qualcosa la
prima. Faremo esperienza insieme.- Detto questo lo baciò.
La cena di Natale era
stata romanticamente perfetta. Ora i due ragazzi si trovavano nella
camera da letto di Masaki. L'atmosfera preparata dal ragazzo era
perfetta, la stanza era al buio, solo qualche piccola fiammella delle
candele sparse per la stanza, non erano molte quindi il letto era
completamente al buio, di sottofondo a fare da colonna sonora a quel
magico momento c'era "Do you remember". Masaki si avvicinò a
Sae per abbracciarla. -Allora? Che ne dici?- Sae in quel momento si
sentiva emozionatissima e felice, sapeva di aver fatto la cosa giusta
quando gli aveva fatto quella proposta per Natale. -é tutto
bellissimo Masaki.- Il ragazzo cominciò a baciare la sua
ragazza e la spinse verso il letto. -Guardami Sae.-
-Ma è buio
qui. io non riesco a vedere niente.-
-Io riesco a vedere te.
Sei così luminosa e bella da farmi bruciare gli occhi.-
scostò la coperta e la adagiò sulle lenzuola
fresche, poi si chinò lentamente su di lei per assaporare
l'odore del suo corpo. Con infinita dolcezza le si distese accanto e
incominciò ad accarezzare il suo corpo. Sae cercò
la bocca di lui e lo baciò. Lui in modo un po' impacciato la
spogliò completamente, dopo aver contemplato in silenzio il
suo corpo, si liberò anche lui dei vestiti. Ora giacevano
abbracciati, completamente nudi, persi in un vortice di emozioni. Il
ragazzo era un po' imbarazzato, non sapeva come comportarsi da dove
iniziare. La ragazza accorgendosi dell'insicurezza del suo ragazzo gli
avinghiò le gambe intorno alla vita tirandoselo verso di
sè. Masaki sussultò sorprese dal gesto della
ragazza. sae tentò di rassicurarlo. -Non ti preoccupare. Io
sono pronta.- Il ragazzo si sistemò tra le gambe di Sae ed
iniziò ad entrare lentamente in lei, la ragazza strinse i
denti e Masaki si ritrasse subito. Sae lo guardò. -Non aver
paura di farmi male. Credo che sia normale. Almeno credo...- Ma il
problema non era quello, si era fatto indietro perchè lui
non era eccitato, non riusciva a capire il perchè, stava per
fare l'amore con la sua ragazza e l'unica cosa che sentiva era tensione
e agitazione. Tentò di nuovo, ma niente, non funzionava...
l'unica cosa che sentì era un piccolo gridolino di dolore
della ragazza e meno male che era entrato solo con la punta. Questo lo
fece preoccupare abbastanza. La ragazza si accorse di quale era il
problema e lo guardò perplessa.
-Scusami Sae... io non
ci riesco... ti amo... ma... non so perchè... sono troppo
teso, adesso non ci riesco.-
-Amore... è
la prima volta sia per te che per me... a me faceva male... non so se
sarei riuscita a sopportarlo oltre... non angosciarti... ok?-
- Potresti andartene? Ho
voglia di restare un po' solo.- La ragazza lo osservò per un
secondo, aveva lo sguardo triste, abbattuto. -Va bene...-
Per tutto il resto delle
vacanze i due ragazzi non si sentirono. Al rientro a scuola Sae era
agitata, il pensiero di rivedere Masaki la preoccupava, a lei non
importava come erano andate le cose la sera di Natale. Ok, va bene, il
loro primo tentativo era andato male, ma loro si amavano e di sicuro la
prossima volta sarebbe stato diverso.
La mattinata di lezioni
passò, ma Masaki per tutto il tempo non si si fece vedere
per la scuola, la cosa era strana, lui non avevamai perso un giorno di
scuola senza un motivo. Sae aveva passato tutta la mattina ad ascoltare
i bisbigli dei suoi compagni di classe "poverino" "mi dispiace per lui"
"chissà come sta soffrendo". la ragazza ascoltava, ma non
riusciva a cogliere il nome dell'interessato e si chiedeva di chi
stavano parlando. Al suono della campana per la pausa pranzo decise di
andare da Tetsu a chieere notizie di Masaki. -Ciao Sugisaki.-
-Oh... ciao Kayama.-
-Sai dov'è
Masaki? Per caso oggi non è venuto a scuola? Strano
comportamento da parte sua...-
- Kayama,
quand'è che hai visto Masaki l'ultima volta?-
- Beh... il giorno di
Natale... perchè?-
- E non vi siete neanche
sentiti per telefono?-
- No. Perchè
me lo chiedi?-
- Quindi da stamattina
non vi siete ancora incontrati?-
- No. Se no non ero qui
a chiederti di lui. Si può sapere perchè mi fai
tutte queste domande?-
- Diciamo che oggi
è uno di quei giorni in cui uno ha bisogno della propria
ragazza che lo consoli. Sai... due giorni fa... è morto suo
padre... lui ora è a pezzi.-
-Non ne sapevo niente...-
- Ma tu non guardi la
tv?-
- Negli ultimi giorni no
perchè dovevo finire di studiare troppe cose prima che
iniziasse la scuola.-
- Adesso che lo sai
è meglio che vai da lui.-
Sae sapeva dove poteva
trovare il suo ragazzo. Quando è triste lui va sempre sul
terrazzo della scuola. Fece le scale di corsa, ma quando
spalancò la porta davanti agli occhi si trovò una
scena che mai avrebbe voluto vedere in vita sua.
Lui era seduto
appoggiato alla rete della terrazza. Aveva la camicia slacciata e
calata lungo le braccia, tra le sue gambe avvinghiata a lui c'era una
loro compagna di scuola,che se ricordava bene doveva essere del secondo
anno, lui la stringeva e la stava baciando sul petto. Sae era
sconvolta. Il ragazzo quando si accorse della sua presenza
alzò lo sguardo verso di lei, la ragazza che era tra le
braccia di Masaki si girò per vedere cosa aveva fatto
interrompere il ragazzo e vedendo Sae si allontanò di scatto
da Masaki. -Sempai...io... sempai Kayama...- Sae era furiosa e ferita,
si buttò come una furia sul ragazzo e cominciò a
sfogare tutta la sua rabbia su di lui tirandogli schiaffi e pugni. -Ti
odio! MA COME HAI POTUTO? SEI UN BASTARDO! TI ODIO! TI ODIO! QUINDI
ALLA FINE SE NON CI RIUSCIVI ERA PER COLPA MIA? SEI UN BASTARDO!-
Mentre veniva picchiato il ragazzo non reagiva. Sae dopo un po' si
alzò da lui. -Tu con me hai chiuso per sempre!- e se ne
andò.
Quella fu la fine. Idue
ragazzi non si incontrarono mai più. Masaki si
ritirò dall'istituto, ormai con la morte del padre non
poteva più permettersi di frequentare una scuola
così prestigiosa. Tetsu lasciò anche lui quella
scuola e insieme i due ragazzi si trasferirono, così come
erano arrivati così se ne andarono, come se non fossero mai
passati di lì, tutto ritornò come era prima di
loro. Tutto finì in quell'istante.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** QUALCOSA NON QUADRA... ***
Eccomi
qui con un enorme ritardo ^^'... mi scuso tantissimo, ma ho avuto un
po' di problemi... primo tra tutto... avevo perso la bozza della
fanfiction, perkè la mia memoria è
così corta ke mi devo segnare tutto... quindi io avevo
già scritto questo capitolo e in più avevo
scritto più o meno come volevo far proseguire la
fanfiction... poi ho perso tutto e quindi ho dovuto riscrivere tutto e
di sicuro qualcosa avrò cambiato da come avevo pensato
all'inizio di fare questo capitolo... ho anke cambiato altre cose nei
capitoli successivi ke di sicuro faranno un po' contenta la mia
cuginetta ^^... ma solo un po' xkè mi dispiace Nami ma il
finale rimane sempre quello ke ti avevo detto...
Ormai nn manca molto alla fine... spero di riuscire a finire tutto in
altri 3 capitoli... quindi dovrebbe finire tutto con il capitolo 12...
Con questo capitolo ho inserito il punto di vista di Masaki sulla fine
della sua storia con Sae... e nel prossimo capitolo le cose saranno
più chiare... questo capitolo all'inizio nn volevo metterlo,
ma poi ho pensato di inserirlo per farvi capire che Masaki nn
è uno stronzo, ma ci sono solo state dell'incomprensioni tra
i due... quindi il capitolo riprende dalla fine dei ricordi di Sae....
Ora vi lascio alla lettura...
______________________________________________________________________________________________________________
*fine flash-back*
Ormai era passato, non si
poteva tornare indietro. La cosa che faceva imbestialire Sae era
l'indifferenza di Masaki. Lui si comportava come se tra di loro non
fosse successo niente, invece lei se lo ricordava bene, tutto nei
minimi particolari e questo da anni le faceva male al cuore.
I tre ragazzi rimasero per un attimo immobili ad osservere il punto
dove fino ad un attimo prima c'era Sae. Tetsu cominciò a
ricordare gli avvenimenti di due anni fa, Masaki era ancora arrabbiato
per il pugno ricevuto e la povera Hotaru, ignara di tutto, non sapeva
proprio cosa pensare. -Ragazzi? Ma... cosa?!- la ragazza
guardò i suoi amici in cerca di una spiegazione. Masaki
distolse lo sguardo imbarazzato. -Io sono stanco. Vado a casa.- e
così con le mani in tasca, la testa bassa e un passo lento e
stanco, se ne andò lasciando Tetsu e Hotaru da soli. -Tetsu?
Si può sapere che diavolo sta succedendo qui?-
-è una storia molto lunga...-
- Io ho tempo per ascoltarla.-
- Beh... in realtà... ti abbiamo mentito... non è
vero che sono 10 anni che non ci vediamo, tu sei l'unica di cui abbiamo
perso i contatti in questi anni. Come sai, io e Masaki siamo sempre
restati insieme sia alle medie che al liceo, ho sempre seguito Masaki
in ogni posto in cui lui decidesse di andare. Due anni fa lui decise
che vuoleva diplomarsi in una buona scuola per poi accedere ad
un'ottima università, così ci trovammo in un
istituto privato di Kyoto dove incontrammo Sae.-
- Allora voi avete frequentato la stessa scuola per un anno?-
- Non proprio... solo qualche mese. Sai... tra di loro ci fu una
storia... tutta la scuola parlava di loro, erano una coppia
fantastica... poi un giorno, accadde dopo la morte del padre di Masaki,
Sae sparì lasciando una lettera a Masaki dove gli diceva
solo "Addio è finita". Sparì così,
senza nessun motivo.-
- Impossibile che una persona sparisca così, frequentavate
la stessa scuola, Sae non mi sembra una che abbandoni la scuola poco
prima degli esami.-
- Infatti. Noi abbandonammo la scuola, no lei.-
-Scusa... ma io non ci sto capendo niente...-
- Il padre di Masaki muorì durante le vacanze invernali, due
giorni dopo tornammo a scuola. So che quel giorno loro litigarono, ma
non so il motivo, non me ne preoccupai, a tutte le coppie capita di
litigare. Lo stesso giorno comunicammo al preside che Masaki non si
poteva più permettere di frequentare l'istituto, il padre
non gli aveva lasciato molto e lui non aveva un lavoro, così
preferimmo tornare alla scuola pubblica. Mentre svuotavamo il nostro
armadietto Masaki trovò la lettera. Lui provò a
cercarla per la scuola, ma non trovandola decise anche lui di scriverle
una lettera dove le spiegava la situazione e le dava appuntamento per
il giorno dopo in stazione dove noi saremmo partiti per Tokyo, per
tornare alla nostra vecchia scuola. Sae non si presentò.
Masaki ci rimase malissimo. In pochi giorni aveva perso un padre, una
famiglia e la persona che amava. Questa storia gli fece troppo male,
passò un periodo bruttissimo, dopo un po' decidemmo di
comune accordo che ci saremmo dimenticati tutte e due del periodo
passato a Kyoto, come se non fosse mai successo.-
- Incredibile... che storia...- Adesso tutto le era più
chiaro. Sae doveva odiare veramente tanto Miura anche se loro non ne
sapevano il motivo. Avrebbe tanto voluto esserci anche lei con loro.
Miura aveva Tetsu che gli stava accanto, ma Sae era sola, avrebbe tanto
voluto essergli stata vicina in quel momento per consigliarla e
sostenerla. -Hotaru? Vuoi che ti accompagni?-
-Oh... sì, certo.- Tetsu prese per mano la ragazza e insieme
si incamminarono verso casa. Ogni volta che si trovavano da soli erano
sempre tesi ed imbarazzati, non sapevano mai cosa dire e non si
guardavano mai in faccia. Anche in quel momento Hotaru si sentiva un
po' imbarazzata, non faceva altro che guardare per terra e ogni tanto
spostava lo sguardo sulle loro mani unite. Il ragazzo invece guardava
in alto con il volto girato dalla parte opposta di dove si trovava la
ragazza. Dopo un po' che camminavano in silenzio, Tetsu si
fermò di colpo -Senti... è da qualche giorno che
ti vorrei parlare... ma non riusco a trovare il coraggio...- Lui
coninuava a guardare dritto davanti a sè, lei fissava ferma
immobile il profilo del viso di lui. Tetsu si girò puntando
i suoi occhi in quelli di Hotaru stringendole di più la
mano. I loro visi si stavano pericolosamente avvicinando troppo, la
ragazza sentiva il respiro di lui vicinissimo sfiorarle le labbra... ma
in quell'istante il cellulare di lei squillò spezzando il
momento magico. Hotaru tutta rossa in viso e impacciata
cercò di recuperare il cellulare dalla sua borsa.
-Sì... pronto?...Ah... Akito!- A sentire quel nome Tetsu
sussultò. -Sì certo, ho finito. Aspettami a
casa.- La ragazza riattaccò il telefono, guardò
Tetsu molto imbarazzata al pensiero di quello che prima stava accadendo
tra loro se la chiamata del suo ragazzo non li avesse interrotti.
Hotaru voltò le spalle a Tetsu e borbotando delle scuse
fuggì via.
***
Masaki Miura camminava lentamente verso casa ripensando agli
avvenimenti di quel pomeriggio. si chiedeva perchè le
sfortune capitavano tutte a lui. Ancora una volte lei si era arrabbiata
con lui senza un motivo, anzi un motivo c'era solo che lui non lo
conosceva. Quella ragazza lo faceva impazzire, a volte era veramente
insopportabile, ma lui non ci poteva fare niente perchè Sae
Kayama era l'unica ragazza che avesse mai amato e forse ancora ora ne
era innamorato. Quando l'aveva vista il giorno dell'intervista, gli era
sembrato un sogno. Lui sapeva che era arrabbiata con lui per qualche
motivo e per questo aveva mandato Tetsu a parlarle, perchè
voleva chiarire, tra di loro c'era ancora una questione aperta da
risolvere. In tutta questa storia c'è qualcosa che non
quadra...
*flash-back*
Era proprio una brutta giornata. Non aveva per niente voglia di seguire
le lezioni. Preferiva starsene da solo sulla terrazza della scuola, con
la mente vuota e non pensare. Suo padre era morto lasciandolo senza un
soldo. Anche se il padre era un attore famoso non era in grado di
tenersi dei risparmi da parte, gli piaceva la bella vita. Ora che non
c'è più ha lasciato il figlio da solo a pensare
ad una soluzione per tirare avanti. Masaki era stanco, non aveva voglia
di fare niente, non voleva parlare con nessuno, voleva essere lasciato
in pace per un po' lì da solo con il suo dolore. Se ne stava
inerme seduto contro la rete con lo sguardo perso nel vuoto, sembrava
quasi morto, il suo corpo non aveva le forze per far qualcosa, sembrava
che il corpo non volesse più rispondere ai suoi ordini e se
ne stava lì accasciato a terra. Sentì aprirsi la
porta... dei passi... -Sempai Miura?- il ragazzo non rispose, nessun
cenno, nulla, come se non l'avesse sentita entrare. -Sempai? Va tutto
bene? Ho saputo cosa è successo. Mi dispiace tanto.
Dov'è la sempai Kayama? Non dovrebbe essere qui a
consolarti?- il ragazzo alzò il capo verso di lei senza
vederla realmente. I suoi occhi erano spenti. -Poverino... è
un'insensibile...- La ragazza si chinò su di lui. -Non
preoccuparti... ci sono io qui per consolarti.- si tolse la camicia
dell'uniforme e si mise a cavalcioni su di lui ed incominciò
a sbottonargli la camicia, Miura guardò in faccia la ragazza
e vide la sua dolce Sae, felice della sua presenza in un momento
così tragico per lui, l'abbraccio forte appoggiando il viso
tra i suoi seni. Si sentiva così bene, era lì
seduto appoggiato alla rete della terrazza. Aveva la camicia slacciata
e calata lungo le braccia, tra le sue gambe avvinghiata a lui c'era la
ragazza che amava, la stringeva e la stava baciando sul petto.
All'improvviso la porta della terrazza si aprì e si
sentirono dei passi, dopo un po' la porta sbattè
violentemente. Il ragazzo quando si accorse della presenza di un'altra
persona alzò lo sguardo verso di lei. No. Non poteva essere
lei! Cosa ci faceva Sae con gli occhi sbarrati in piedi davanti a lui?
La ragazza che era tra le braccia di Masaki si girò per
vedere cosa aveva fatto interrompere il ragazzo e vedendo Sae si
allontanò di scatto da Masaki. -Sempai...io... sempai
Kayama...- Masaki non capiva più niente, fino ad un attimo
prima stava baciando Sae ed ora, invece, tra le braccia aveva una tipa
che neanche si ricordava di conoscere. Sae sembrava furiosa. Vide la
ragazza buttarsi su di lui come una furia e cominciò a
tirargli schiaffi e pugni. -Ti odio! MA COME HAI POTUTO? SEI UN
BASTARDO! TI ODIO! TI ODIO! QUINDI ALLA FINE SE NON CI RIUSCIVI ERA PER
COLPA MIA? SEI UN BASTARDO!- Mentre veniva picchiato lui non riusciva a
reagire. Sae dopo un po' si alzò da lui. -Tu con me hai
chiuso per sempre!- e se ne andò.
Era stato veramente uno stupido. Le cose non potevano andare peggio di
così. Dopo quello che era successo in terrazza, aveva
cercato la ragazza per tutta la scuola senza trovarla, aveva trovato
nel suo armadietto una sua lettera dove gli diceva addio. Non aveva
tanto tempo, doveva trovare subito Sae per chiarire cosa era successo
con l'altra ragazza, ma sembrava essersi volatilizzata, per tutta la
scuola di lei non c'era traccia. Alla fine Masaki rinunciò
nella sua ricerca e decise che le avrebbe lasciato una lettera per
spiegargli tutta la situazione e dirle quanto lui l'amasse, che
l'abrebbe sempre amata e che non poteva stare lontano da Kyoto, lontano
da lei che ormai, oltre a Tetsu, era l'unico affetto che gli restava.
Nella lettera le dava appuntamento per il giorno dopo in stazione dove
sarebbe partito per Tokyo, per tornare alla sua vecchia scuola. Sae non
si presentò e non rispose neanche alla sua lettera. Senza
nessuna motivazione lei scomparve per sempre dalla sua vita.
*fine flash-back*
Quello che si chiedeva Masaki era come mai lei non avesse mai risposto,
non era da lei comportarsi così, chiudere tutto e sparire
senza dargli nessuna spiegazione. Era proprio questo che non quadrava.
La Sae che lui conosceva non si sarebbe mai comportata così.
Anche se la lettera non l'avesse convinta, lei sarebbe venuta lo stesso
all'appuntamento e gli avrebbe detto in faccia che era tutto finito.
Lei era fatta così, non importava se la risposta era
negativa o positiva, doveva sempre mettere le cose in chiaro e tenere
tutto sotto controllo.
__________________________________________________________________________________________________________
Lo so ke è un po' corto... ma almeno sono riuscita ad
aggiornare un po'... spero di finire in fretta il prox capitolo anke se
tutti gli esami ke ho da fare nn mi aiutano
ç________ç
miyabi
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** LA PRIGIONE DELL'ANIMA ***
Nuova pagina 1
Ciao a tutti... eheh!
come al solito sono sempre in ritardo mostruoso -_- ci sto mettendo molto più
del previsto a scrivere questa fanfiction... ma ormai siamo quasi alla fine ^_^
... In questo capitolo finalmente entra in scena quello ke io ritengo il vero
bello e figo della situazione... quindi buona lettura... ci vediamo alla fine
del capitolo ^_^
miyabi ^^
...............................................................................................................................
-Devo dire che te ti ha dato un pugno veramente
forte... come farai per l'intervista di domani?-
-Non me ne frega niente.-
-E con Sae? Come intendi risolvere?-
-Tetsu! Basta. Questi non sono fatti tuoi. Pensa a risolvere i tuoi di
problemi.-
-Io non ho problemi...-
-Certo... e Hotaru cos'è?-
-Beh... ci sto lavorando...- rispospose un po' imbarazzato.
-Certo che se non ci fosse quel tipo... com'è che si chiama?-
-Akito...-
-Ecco sì! Che intenzioni hai?-
-Non lo so... intanto mi vedo a pranzo con lei. Visto che l'altra sera, grazie
alla sceneggiata tua e della tua fidanzatina, non abbiamo risolto il vero
problema per cui ci eravamo incontrati, proviamo a risolvere la cosa solo noi
due.- e così dicendo uscì di fretta di casa.
Hotaru e Tetsu si trovarono in un bar dove poterono parlare in tranquillità.
-Quindi... continui a fare quei sogni?-
-Sì... e non riesco a capire il perchè... stanno diventando inquietanti... non
so cosa vuole Adam da me! Sembra come quando, anni fa, dopo l'incidente, sognavo
Mizuki al cancello... -
-La cosa è strana... dopo 10 anni lui ritorna... ma perchè?!- Tetsu cercava di
concentrarsi per riuscire a capire cosa volesse ancora Adam da loro. -Sai cosa
penso? Per arrivare a capo di questa storia, dobbiamo andare alla villa.-
-Sono anni che non ci vado. Sai, dopo che abbiamo sepolto il quaderno, ogni
tanto passavo di lì e mi fermavo a guardare la villa.-
-Avolte capitava anche a me di volgere lo sguardo verso la villa.-
-Forse hai ragione. Dobbiamo recuperare il quaderno. Ci pensavo qualche giorno
fa, non abbiamo mantenuto la nostra promessa. Il quaderno dovevamo riprenderlo
quando avremmo compiuto 17 anni. Ora abbiamo 20 anni ed è ancora lì.-
-Potrebbe essere un'idea. Partiamo da qui e forse ne riusciamo a venirne a
capo.- Tetsu pagò le loro ordinazioni, prese Hotaru per mano e insieme si
incamminarono alla villa di Adam e Eve.
Dopo tanti anni la villa non era in ottime condizioni, aveva un'aspetto tetro e
decadente. Si vedeva benissimo che da anni e anni nessuno si occupava della sua
manutenzione. In giardino ero cresciute alte erbacce e l'edificio era quasi
completamente coperto da una fitta vegetazione. Davanti al cancello d'ingresso
era esposto un cartello che vietava l'accesso alla villa per pericolo crollo
della struttura. In 10 anni non solo i ragazzi erano cambiati ma anche la villa
era invecchiata, anche per lei il tempo era passato.
-Bene. Mi sa che dobbiamo entrare.- si fece coraggio Tetsu.
-No! Aspetta, è pericoloso.-
-Dai Hotaru! Non fare la fifona!- La prese in giro il ragazzo.
-Non sono una fifona! Avere buon senso non vuol dire avere paura, ma vuol dire
avere un po' di cervello. Il cartello parla chiaro. Qui potrebbe crollare tutto
da un momento all'altro.- Disse la ragazza un po' indispettita.
-Un po' di brivido dell'avventura. Non ti sembra di tornare un po' ai vecchi
tempi?-
-L'unica differenza è che eravamo dei bambini di 10 anni completamente
inconscenti, non so tu ma io sono cresciuta. Anche se mi sembra che tu ragioni
ancora con la testa di un bimbo delle elementari.-
-Ehi! Mi stai dando del bambino?!-
-Certo! Sei stupido e infantile! Non sei cambiato per niente, sempre il solito
Tetsu. Cresci un po'!-
-Non credi di esagerare? Siamo venuti fin qui per scoprire la verità e tu ti
vuoi fermare per uno stupido cartello?!- Hotaru non sapeva cosa le stava
succedendo, non era certo per quello stupido cartello, non gliene fregava niente
di quello. Dalla sera in cui si erano quasi baciati, perchè ne era certa, se il
telefono non avesse squillato, loro si sarebbero baciati, da quella sera non
riesce più a ragionare in presenza di Tetsu, si sente confusa e quando sta con
Akito si sente uno schifo, si sente terribilmente in colpa per la confusione che
c'è nel suo cuore e Akito questo non se lo merita.
-Non lo so... forse ho cambiato idea.-
-Hai cambiato idea?! Cosa vuol dire che HAI CAMBIATO IDEA???-
-Non urlare con me!-
-Scusa... scusa... scusami... ma non ti sembra assurda tutta questa discussione?
Siamo qui per te. Sono qui per te! Se non fossi terribilmente preoccupato per
te, non mi sarei mai più trovato difronte questo cancello!- stanamente la
ragazza si sentì felice per le parole dell'amico.
-Scusami. Ok. Va bene. Entriamo.- Così facendosi coraggio Hotaru seguì Tetsu
all'interno della casa. All'improvviso la ragazza si bloccò. -Hotaru? Cosa c'è?-
-Non senti la musica?- il ragazzo non capiva di cosa stesse parlando. -La
chitarra...- Non è cambiato proprio niente qua dentro... la loro presenza si
avvertisce ancora...
*flash-back*
H: Lulu? Aspetta! Vieni qui! Lulu?
Me lo ricordo ancora quando, dieci anni fa inseguendo un gattino che
assomigliava tanto alla mia Lulu, mi ritrovai davanti al cancello chiuso della
villa con il cartello "Vietato l'ingrsso"
-Oh... Lulu, no! Lì non si può entrare! Lulu!- "Cosa devo fare? Forse non era
neanche Lulu... però le somigliava molto!"
Mi guardai un po' intorno... "Chissà... forse c'è un'entrata." Poi notai un
passaggio tra le sbarre della recinsione "è un po' stretto, ma posso passarci."
e mi intrufolai. "Evviva! Ecco a voi Shiraishi, la più piccola della classe!
...mi sento un po' in imbarazzo..."
Appena entrai all'interno della casa ne rimasi un po' affascinata. "Questa casa
è disabitata... cade tutto a pezzi, come se fosse stata abbandonata per tanto
tempo..." -Lulu?- Continua a guardarmi in giro... "Sembra una di quelle ville
che si vedono in quei film stranieri. Chissà perchè non ci vive più nessuno...
magari ci sono i fantasmi... presto farà buio. Devo trovare Lulu e uscire di
qui." -Lulu?- All'improvviso sentii una melodia molto triste... "Eh...?! Il
suono di un pianoforte? Non ci posso credere! Allora c'è qualcuno!!" Mi girai e
tornai indietro verso l'uscita, non potevo farmi trovare lì dai padroni di casa,
poi mi fermai sulla porta d'ingresso perchè quella melodia mi aveva colpito.
"Oh... questa melodia... è la stessa di quel giorno! La canzone che passava su
Mtv! Chi...? Chi la sta suonando?" Mi avvicinai verso quel suono. "Dolce,
triste, pacato eppure intenso... non ho mai sentito un suono così languido
uscire da un pianoforte." Chi suonava era una bellissima ragazza dai lunghi
capelli biondi. "Quando la melodia si avvicina a un certo punto, la ragazza
smette di suonare... e ricomincia il brano da capo. Lo ripete
all'infinito... oh... vorrei tanto... sentire di nuovo... la fine di quella
canzone... come prosegue la melodia? Ricordo solo che era davvero bellissima...
perchè non la suoni fino in fondo?"
*fine flash- back*
Hotaru era immobile e fissava il vuoto. -Hotaru?! Cos'è successo?- Nel sentire
la voce del ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri. -Tu non senti questa
melodia?-
-Io non sento niente...-
-Questa è la canzone di Adam. L'ho sentita quando mi sono risvegliata in
ospedale, dopo l'incidente, l'ho sentita anche la prima volta che sono entrata
in questa casa... era Eve che la suonava... ed ora continuo a sentirla da quando
ho ricominciato a fare questi strani sogni...-
-Io veramente non sento niente...-
-Credi che io sia pazza!?- scocciata si avviò verso la stanza dove aveva
incontrato Eve la prima volta.
-Hotaru! Non ho detto che sei pazza! volevo solo dire che magari come l'altra
volta... anche questa volta solo tu puoi comunicare con Adam ed Eve.- di sicuro
non la considerava una pazza, non l'aveva mai pensato, neppure quando anni
prima, lui e i suoi amici si trovarono ad assistere ad una scena di Hotaru che
conversava da sola...
*flash- back*
Tetsu e Masaki si trovarono per caso a passare nelle vicinanze della villa e
videro Sae vicino alla recinzione, così Tetsu le si avvinò e le toccò una
spalla.
S: AAAAAAAAAAAAAH!
Spaventata la ragazza si rannicchiò
T: Kayama! Cosa fai? Sono io! Tetsu Sugisaki!v Siamo nella stessa classe!
La ragazza continuava a tremare spaventata.
T: Ma cosa...? Che le prende?
Sae alzò lo sguardo e vide i due ragazzi.
S: "Masaki Miura! Che tempismo perfetto! è un segno del destino! Sì, lo sento!
Aspettami Hotaru! Il tuo principe azzurro sta per venire a salvarti!" La ragazza
tentò di spiegare tutto quello che era successo... di come Hotaru fosse dentro
alla villa convinta di parlare con qualcuno che in realtà non c'era...
M: Eheheh! Che sciocchezza! I fantasmi non esistono.
S: ...
T: Però... Masaki, chi ce lo garantisce? Tutto il vicinato sostiene che questa
casa sia infestata dai fantasmi...
M: Che assurdità! Tutte le vecchie case disabitate hanno questa reputazione.
S: ...
T: S-Sì, d'accordo, ma...
M: Eheheh! Sai che sei un fifone?
S: Sì, PERò HOTARU NON è CERTO UNA CHE PARLA A VANVERA!
M: Forse ha delle allucinazioni. Magari fa parte dei postumi dell'incidente.
S: Grrr
T: Eh? Speriamo di no... forse devo parlarne a mio padre...
S: "Questo Masaki Miura non mi piace per niente. Si da un sacco di arie solo
perchè è belloccio! Spero proprio che qualcosa gli faccia prendere un bello
spavento. Ormai sono tranquilla. State a vedere!"
I tre ragazzi entrarono in silenzio dentro alla villa.
S: HOTARUUUUUUUUU!
Silenzio... nessuna risposta. Finchè dopo un po' non videro Hotaru scendere le
scale. Sae le corse incontro.
S: HOTARU! Meno male stai bene!! Ero così in pensiero per te!
La ragazza aveva uno sguardo malinconico. Sembrava tesa.
S: Ehi, tutto a posto? Hotaru?
H: ... p... perchè Miura è qui?!
Hotaru arrossì di colpo.
S: Ah... Eri tesa per quello! Mi è preso un colpo!
H: A chi lo dici!
Intanto anche Tetsu e Masaki si avvicinarono.
T: Ah, Hotaru! Meno male che sei ancora viva. Il caso ha voluto che passassimo
davanti a questa villa. Io ci passo spesso! Abbiamo sentito tutto. Non
preoccuparti! Ti aiutiamo noi, Hotaru!
S: Ma se prima morivi di fifa!
H: Ah... no... non sono io che ho bisogno di aiuto...
M: Allora dov'è questo fantasma? Ce lo presenti? Anche se Kayama non lo vede,
chissà, magari noi ci riusciamo.
S: Grrr... Che ragazzaccio!
H: Ah... sì... Adesso però quella ragazza è sotto shock. Meglio lasciarla
tranquilla per un po'.
M: Sei uscita da quella stanza. è lì che si trova vero?
Disse avvicinandosi alla porta dove aveva visto poco prima Hotaru.
H: S-Sì... ma...
T: Masaki, non essere scortese col fantasma, se non vuoi beccarti una
maledizione!
S: Speriamo che se la becchi. Eheh!
Masaki e Tetsu si affacciarono alla porta per vedere il misterioso fantasma.
M: Dov'è? Qui non c'è nessuno. Tu la vedi Tetsu?
T: Be'... vedo solo un gatto...
H: Ragazzi... fatemi passare...
Hotaru si fece largo tra i due ragazzi ed entrò nella stanza.
H: Scusaci per la confusione! Scendiamo subito al piano di sotto. No... resta
pure a dormire.
Si avvicinò al letto a baldacchino, lasciando i tre amici sulla porta a guardare
sbalorditi la scena della loro amica parlare col il vuoto. Proprio così, anche
se Hotaru parlava, nella stanza non c'era nessuno che le potesse rispondere.
H: Sì... frequentano la mia stessa scuola. Tranquilla, resto ancora per un po'.
Ti è tornato in mente qualcosa?
T: Lo sapevo... è meglio se chiedo a mio padre di visitarla.
M: Lascia perdere...
é in quel momento che Sae ritrovò tutto il suo sangue freddo. Di fronte a un
simile spettacolo... fu colta da una paura molto diversa da quella di prima.
Chiunque avesse visto Hotaru parlare al cuscino di quel letto mezzo crollato,
avrebbe pensato... che c'era qualcosa di anomalo in lei.
S: "I ragazzi si sono ormai convinti che Hotaru sia andata fuori di testa."
H: Bene, io aspetto al piano di sotto. Se c'è qualcosa, chiamami.
S: "Non c'è modo di provare se ciò che Hotaru vede è un fantasma oppure
un'allucinazione. Onestamante anch'io non so più cosa pensare."
H: Scusate ragazzi. Andiamo a parlare di sotto?
S: "Che possiamo fare?"
Poi accadde l'incredibile.
H: Eh? Cosa?
Il cappello della divisa scolastica di Hotaru, che si trovava appoggiato sul
letto, all'improvviso si sollevò e cominciò a fluttuare nel vuoto davanti ai
loro occhi lasciando Masaki, Tetsu e Sae impressionati. Non potevano credere a
quello che stavano vedendo. Il cappello fluttuò e si posò sulla testa di Hotaru.
H: Oh! è vero! Mi è caduto senza che me ne accorgessi! Sì. Lo so, la nostra
uniforme è graziosa. Sì, mi piace molto. A proposito, anche tu indossavi
un'uniforme la prima volta che ci siamo incontrate. Sì! L'indossavi, eccome!
Sembravi una top model... capisci cosa voglio dire? Eheh! Grazie.
Dopo che aveva continuato a parlare ancora un po' con il fantasma, Hotaru si
rivolse ai suoi amici.
H: Bene! Allora andiamo?
I tre non la stavano neanche ascoltando, erano ancora lì paralizzati dallo
stupore con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
H: ? C-Cosa vi prende?
*Fine flash-back*
-Devo proprio dire che siete degli egoisti.- All'improvviso una voce sbucò dal
nulla spaventando Hotaru.
-Allora è vero quello che si dice. Quando si diventa adulti si tende a
dimenticare stupide promesse fatte da bambini, per gli adulti possono sembrare
stupide...- la voce continuò a parlare. -...ma per un bambino sono molto
importanti.... e... per un fantasma... sono l'unica ancora di salvezza. Salvezza
della propria anima e conservazione dei propri ricordi e sentimenti.- Hotaru
all'inizio era spaventata, ma poi riconobbe quella voce. -ADAM!!!- Davanti a lei
cominciò ad apparire l'immagine di un bellissimo e affascinante ragazzo dai
capelli lunghi e occhi azzurri. -Vedo che ti ricordi di me. Questo mi
sorprende.-
-Ma se non hai fatto altro che tormentarmi con i sogni. Come potevo non
riconoscerti?- A Tetsu un po' gli sembrava strano vedere la sua amica parlare da
sola, aveva perso l'abitudine, ma sapeva benissimo che anche se non lo vedeva
davanti a loro si trovava Adam. Anche 10 anni prima Hotaru era l'unica di loro
che poteva vedere Eve e Adam.
-Finalmente ci rivediamo... aspettavo da tempo questo momento.- il fantasma
cominciò a parlare. -Il tempo è molto più lungo quando davanti a te hai
l'eternità ed ora finalmente posso vederti, Hotaru.-
-Per questo in questo periodo mi tormenti? Perchè avevi voglia di vedermi??
Lasciamelo dire... tu non sei per niente normale.-
-Non è solo per questo. Ho bisogno del vostro aiuto. Ci ho messo un po' a
decidermi. All'inizio vi odiavo. Mi avete tradito, come uno stupido mi ero
attaccato ad una promessa fatta da dei marmocchi. Poi è sorto un problema, ma
come facevo a fidarmi di chi mi ha tradito dimenticando me e il mio amore? Ho
pensato molto bene, non ho scelta, posso chiedere aiuto solo a voi. Purtroppo
sei l'unica essere vivente con cui ho contatto. Così ho deciso di calpestare il
mio orgoglio ferito. Questa potrebbe essere una seconda possibilità per tutti
noi, voi potrete rimediare al vostro tradimento e io potrei riprovare a fidarmi
di nuovo.- Hotaru aveva ascoltato con attenzione Adam parlare, mentre Tetsu
osservava il vuoto cercando di capire il perchè di quel lungo attimo di
silenzio, forse la ragazza si era dimenticata che lui non poteva sentire Adam.
-Che sta succedendo? Perchè non dici niente?- solo in quel momento la ragazza si
ricordò del suo amico e provò a spiegargli la situazione. -Quindi?? Non ho
ancora capito di cosa ha bisogno. Adam? Hai detto che hai un problema, vero?-
Tetsu si sentiva un po' stupido a parlare con il vuoto. -In questo non posso
aiutarvi, dovrete scoprirlo da soli. Sono pur sempre un anima vagante, ho delle
regole da seguire. Posso solo dirvi che riguarda a ciò che mi tiene legato al
mio amore e al mondo terreno. Scoprite cosa mi tiene legato e capirete tutto.-
...............................................................................................................................
Anke questo capitolo è
concluso ^_^ non avevo ragione io? Adam è un gran figo?
Cmq... ringrazio...
-
Nami Akimoto
ke puntualmente commenta sempre la mia fanfiction
- Ki mi ha messo nei preferiti:
_______AutomaticGirl e Nami
Akimoto
- Ki ha messo la mia storia tra le seguite:
emilissa15
e infine tutti quelli ke leggono solamente ^_^
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=203248
|