Bou Does An Cafè

di Milletrecento
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One ***
Capitolo 2: *** Two ***



Capitolo 1
*** One ***


[ONE]


Non bisogna entrare nelle stanze dei compagni di band senza bussare,nemmeno se sono aperte.Nemmeno se si è ansiosi di mostrare un peluche vintage di Donald,ambito e strapagato e finalmente arrivato da Ebay.

Mai.

Miku ebbe modo di scoprirlo a sue spese aprendo la porta dopo un bussare di avvertimento del tutto simbolico,pervaso com'era dalla foga.

Bou-il kawaissimo Bou,la puccità fatta chitarrista era stravaccato sul divano.In pantaloncini sdruciti in zona paccoculare e canottiera che sembrava recare su di sè l' untume dei secoli...mentre il suono delle emissioni gassose,alimentato da una latta di birra a portata di mano,si accompagnava in duetto alla telecronaca del torneo Sei Nazioni di Rugby.
Miku lasciò cadere a terra il papero con un tonfo,la bocca e gli occhi spalancati in un'espressione di sorpresa,paralizzato sulla soglia.
Fu proprio a metà rutto che Bou scorse il compagno-troncando peraltro a metà per la sorpresa un'espressione sonora di magnitudine notevole.
"No! non guardare! ecco..io...però NON è come sembra!" gridò il ragazzo,scapicollandosi giù dal divano,tentando di ridare freneticamente una parvenza di ordine al tutto e spegnendo precipitosamente la TV mentre accatastava sillabe in un tentativo di spiegazione.

"B-bou...?"

Miku sembrò improvvisamente aver recuperato il dono della parola.Quella semplice sillaba leggermente incerta fermò Bou a metà imboscamento di Quattroruote arretrati,fermo,titubante come un bambino che aspetta il castigo.

"Ecco,è che..."

"Sei sexy"

Tutto Bou si aspettava,meno che quel proseguimento di frase,pronunciata da un Miku con occhi stranamente brillanti e la voce ridotta a un mormorio roco impastato di ormoni.

"Prego? "

Il chitarrista si grattò la chiappa sinistra sotto i boxer sdruciti,in atto di perplessità somma mentre il cantante continuava.

"Sei così...così..."

Miku non completò la frase,limitandosi ad avanzare di un paio di passi all' interno della stanza,chiudendosi la porta alle spalle con un colpo di piede.Stava facendo le fusa come un gattino,notò oziosamente qualche parte del cervello di Bou deputata alla libido mentre l' altro gli si avvinghiava addosso in un impeto di passione appigliandosi alla canottiera sudaticcia.

"...così poco bambolina.Così maschio.Sfondami.Prendimi qui,ORA,sul divano."

L'altro alzò le spalle,insinuandogli svariati centimetri di lingua in zona orecchio con disinvoltura,una manina con i calli da chitarra saldamente posata a palpare le chiappe dell'altro.

Non era una domanda.Era un ordine.

E fu precisamente quello che Bou fece,mentre il Galles segnava la meta della vittoria e il Baffo Moretti li guardava non poco stupito.

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Capitolo 2
*** Two ***


[TWO]


Ci sono due cose che Bou,uomo più pucci del Giappone nonchè chitarrista degli An Cafè sa inaspettatamente fare.Dire "Wyoming" ruttando e cucinare davvero da Dio.
Comprensibilmente, dato il suo tentativo di sedurre Kanon,al momento teneva ben nascosta la prima dote concentrandosi sulla seconda,imbozzolato in un grembiulino grondante pizzi.

"Allora,come contorno preferisci patate o piselli ? " chiese il chitarrista,facendo attenzione a calcare la seconda opzione in modo palese e-diciamolo-un po' disturbante

"Patate" sorrise Kanon continuando a sfogliare distrattamente una rivista.

"...sicuro? Voglio dire-se non ti piacciono da soli posso aggiungere una qualche erba aromatica,che ne so...del finocchio"

Lo sguardo perplesso e un po' inquieto del bassista persuase Bou che i suoi sottili metodi di approccio metaforico non stavano avendo alcun effetto.Neanche quelli più rozzi,a dire il vero.

Aveva provato ad appostarsi in luoghi bui e mormorargli frasi innocenti ma studiatamente equivoche all' orecchio arrivando da dietro.
Aveva provato ad infilarglisi per sbaglio nel letto in tour ( il che aveva richiesto un notevole quantitativo di equilibrismo fuori dalla finestra del terzo piano di un albergo, graziemille)
Allungava le mani ogni volta che gli era umanamente possibile,e anche le volte che umanamente possibile non era.

Niente.L' espressione leggermente vacua del compagno non cambiava.Era ora di passare all'azione decise, posando con un tonfo la carota che stava maneggiando in modo improprio e suggestivo da circa venti minuti e dirigendosi verso il tavolo

Afferrò con nonchalance il cellulare che giaceva a pochi centimetri dal braccio dell'altro.Poi,con un sorriso vagamente satanico e un urlo belluino,lanciò.

Il cellulare volò dall'altra parte della stanza infrangendosi a terra.

Bou sbattè le ciglia sorridente,cinguettando"Ops.Ti è CADUTO il cellulare,Kanon."

Il bassista lo guardò vagamente sconvolto-limitandosi a balbettare un "eccheccazzo..?" e si affrettò ad allontanarsi verso il lato opposto della stanza,a raccogliere il cellulare o ciò che ne rimaneva.

Chinandosi.

Fu allora che Bou balzò,come un coguaro.Solo,con più mani avventurose e più lingua.

Quello che avvenne nei minuti successivi non può essere riportato per decenza,ma può essere immaginato tranquillamente.Beh,non da Kanon,ma dal resto dei lettori può essere immaginato tranquillamente.

Dopo svariate decine di minuti i vicini avevano già minacciato di chiamare la polizia,le mutande di Kanon erano penzolanti dal lampadario e Kanon suddetto era semisciolto sul pavimento in una pozza liquefatta di sorridente rincoglionimento postcoito.Non era tanto male,questa cosa degli uomini.

Bou chinò la testa verso la spalla dell'altro,cui stava ancora appiovrato sul pavimento in posizione compromettente,e accostò dolcemente le labbra al suo orecchio,scostando le ciocche scure

"Wyoooomiiiing..."

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