Le Dolci Sfumature Dell'Amore - Un Anno Dopo

di BabyLolita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao di nuovo! ***
Capitolo 2: *** Ritorno ***
Capitolo 3: *** Verità ***
Capitolo 4: *** Tradimento ***
Capitolo 5: *** Isolamento ***
Capitolo 6: *** Dobbiamo Dirci Addio? ***
Capitolo 7: *** Richiesta ***
Capitolo 8: *** Bentornato! ***
Capitolo 9: *** Gemelli ***
Capitolo 10: *** Nuova Coppia? ***
Capitolo 11: *** Distacco ***
Capitolo 12: *** Addio Leigh (?) ***
Capitolo 13: *** Rivincita ***
Capitolo 14: *** Christmas Eve ***
Capitolo 15: *** Armin o Leigh? ***
Capitolo 16: *** Scelta ***
Capitolo 17: *** Rottura ***
Capitolo 18: *** Terrore ***
Capitolo 19: *** Far Away ***
Capitolo 20: *** Siamo ancora qui, insieme ***



Capitolo 1
*** Ciao di nuovo! ***


“…I walk a lonely road the only one that I ever know, don’t know where it goes, but it’s home to me and I walk alone…”
Allungo la mano verso il mio cellulare. Le vacanze estive sono proprio finite a quanto pare. Cerco il di spegnere la sveglia in modo civile ma finisco per ribaltare il telefono a terra. Accidenti! Beh, per lo meno la suoneria si è fermata. Affondo la testa nel cuscino e mi rilasso quei pochi minuti che mi avanzano prima di ricominciare la mia routine scolastica. Socchiudo gli occhi e penso ai primi giorni in cui mi ero trasferita qui. Il primo giorno di scuola, l’incontro con Rosalya e Nathaniel, poi Castiel e Lysandro, per non parlare di Iris, Melody, Kim e Violet. Il sorprendente ritorno di Kentin, e la mia indecisione sui miei stessi sentimenti. Mi viene da ridere a pensarci adesso. Perché ora so chi ha scelto il mio cuore, so chi desidero avere al mio fianco per il futuro. Decido di alzarmi, capisco che se continuo a perdermi nei ricordi, non lascerò mai il letto. Mi alzo e mi giro appoggiando i piedi a terra, il pavimento gelido mi fa venire la pelle d’oca. Mi stiracchio leggermente. E poi decido di alzarmi quando un braccio mio afferra e mi ritira a letto.
-   Chi ti ha dato il permesso di andartene? –
-   Buongiorno a te orso bruno. Forse è meglio che ti alzi sai? Dobbiamo andare a scuola –
-   Stai scherzando? Ti pare che mio mi alzo da qui per andare in quello schifo? Sei proprio fuori strada ragazzina. Piantala di dire cavolate e torna qui da me –
Castiel mi tira a se ed appoggia la mia schiena al suo addome abbracciandomi. Appoggio le mie mani sulle sue e chiudo gli occhi. Sento il tepore del suo corpo sul mio e la cosa mi rilassa…fin troppo.
-   Aly! Sono le sette e mezza! È meglio che vi sbrighiate! –
Accidenti! Meno male che c’è mia madre! Salto fuori dal letto e corro ad accendere la luce. Mi giro verso Castiel che comincia a lamentarsi. Vedo i suoi addominali scolpiti coperti a metà dal lenzuolo. Mi soffermo un attimo ad osservarli affascinata. Lui se ne rende conto e compiaciuto abbassa ancora di più in lenzuolo per mettere in mostra tutta la mercanzia. I miei occhi scendono sempre più giù man mano che il lenzuolo scende…scende…e scende…
-   Aly!!! –
-   Si mamma! Maledizione piantala di fare il maniaco mi distrai! –
-   Guarda che anche tu mi stai distraendo parecchio piccola –
Mi guardo e mi rendo conto di essere totalmente nuda. Accidenti! Prendo la prima cosa che mi capita a tiro e gliela lancio in faccia.
-   Non guardare!!! –
-   Ma se ti ho vista nuda un sacco di volte! –
-   Eh beh non guardare adesso! –
Mentre mi arrabbio corro per tutta la camera alla ricerca dell’intimo e dei miei vestiti. Da quando sto con Castiel ho totalmente perso il controllo sull’ordine di camera mia. Per fortuna trovo i miei slip sotto la sua chitarra e il reggiseno appeso alla finestra, mi chiedo come ci sia finito li. Infilo alla velocità della luce dei jeans neri ed una maglietta verde. Mi sistemo i capelli e mi trucco. Voilà sono pronta. Mi giro verso Castiel e vedo che si è rimesso a dormire. Mi saltano i nervi! Prendo la rincorsa e gli salto addosso.
-   Svegliaaaaaa!! Muoviti alza il tuo sedere da li! –
-   Questa me la paghi ragazzina! –
Mi afferra per un braccio e mi tira su di lui.
-   Piantala di fare il rompi scatole e alzati dobbiamo andare! Rosa e gli altri ci aspettano! –
Mi giro per guardare l’ora, 7:45, non posso crederci! Siamo quasi in ritardo! Mi giro per dirgliene quatto ma mi prende la testa e mi tira a lui. Le sue labbra si posano sulle mie. Subito i miei nervi si sciolgono. La mattina le sue labbra sono così morbide da sembrare soffici nuvole. Chiudo gli occhi e mi lascio scivolare su di lui, mentre la sua presa forte si scioglie in un dolce abbraccio. Come sente che mi sono rilassata si allontana dalle mie labbra.
-   Buongiorno –
-   B-buongiorno… -
Castiel finalmente decide di alzarsi e di vestirsi. Lo osservo mentre si muove per camera mia ancora mezzo addormentato. È buffo vederlo con fare goffo, di solito ha sempre quell’aria da duro che affascina le ragazze, invece io lo vedo anche sotto questo lato. La cosa mi rende felice, perché conosco un lato che gli altri non conoscono. Finalmente anche lui è pronto e scendiamo al piano di sotto.
-   Ciao mamma noi andiamo! –
-   Oh tesoro ma non mangiate niente? Ciao Castiel! – lo saluta mia mamma con gli occhi a cuoricino.
-   No mamma andiamo a fare colazione con Rosalya e gli altri, ora partiamo che siamo in ritardo per colpa di qualcuno –
-   Sua figlia ha ragione, non riuscivo proprio a buttarla giù da letto –
-   Castiel! –
-   Muoviti ragazzina, noi andiamo! –
-   Buona giornata ragazzi! –
La porta si chiude dietro di noi e ci dirigiamo verso la moto. Castiel sale e si allaccia il casco e poi l’accende. Io infilo il mio casco e salgo dietro di lui. Partiamo subito e ci dirigiamo al bar vicino a scuola. Scendiamo dalla moto ed entriamo.
-   Siete i soliti ritardatari! – ci accoglie Rosalya.
-   Scusate, ma succede sempre così quando si ha a che fare con un orso bruno –
Castiel si dirige subito da Lysandro, mentre io mi siedo vicino a Rosalya.
-   Allora Rosa? Come hai passato le vacanze estive? –
-   Molto bene! Leigh mi ha portato al mare! Tu invece? –
-   Niente di che ho fatto qualche lavoretto qui e là per guadagnare qualche spicciolo –
-   E Castiel? Non ti ha portata al mare? –
La guardo come per dire “ti ricordo che stiamo parlando di Castiel” e lei capisce subito scoppiando a ridere, seguita dalla sottoscritta.
-   Ehy! Cosa ci siamo persi? –
Mi volto e vedo entrare Nathalien mano nella mano con Melody.
-   Oh niente di che Nath, stavo solo facendo un discorso di sguardi con Rosa non preoccuparti! –
Nathaniel si avvicina e prende due sedie e si mette con Melody accanto a noi. Poco dopo arrivano anche Iris, Kim, Violet e Kentin. Ci raduniamo tutti allo stesso tavolo. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, eppure è solo un’estate che non ci vedevamo. Forse ci rendiamo semplicemente conto che questo sarà l’ultimo anno tutti insieme. Il solo pensiero mi rattrista ma cerco di pensare ad altro. Infondo oggi è solo il primo giorno di scuola, ci vanno ancora nove mesi prima che la scuola finisca e di certo, saranno i nove mesi più indimenticabili della nostra vita. Ci alziamo ed andiamo a pagare. Castiel e Lysandro escono ad accendere i propri mezzi, anche lui si è comprato una moto e devo dire che pare alquanto affascinante mentre lo guida. Pago ed esco. Infilo il casco ma prima di salire con Castiel Lysandro mi chiede se mi va di andare con lui fino a scuola. Perché no? Mi sembra carina come idea. Avviso Castiel che parte da solo, e io salgo con Lysandro. Partiamo subito e nel farlo sento la moto impennarsi. Rido divertita stringendomi a lui mentre mi rendo conto che andare in moto con lui è davvero rilassante, guida in moto più tranquillo di Castiel, si gode ogni singolo minuto del viaggio mentre spesso Castiel punta alla velocità. Ad un certo punto accelera improvvisamente, ed io mi stringo forte a lui per non rischiare di cadere. Sento che mi accarezza la mano per tranquillizzarmi. Lysandro rimane Lysandro, il solito dolce e misterioso ragazzo. È bello che non sia cambiato durante l’estate. Arriviamo a scuola e parcheggia la moto accanto a quella di Castiel, che è rimasto li ad aspettarci. Scendo e mi sfilo il casco. Subito dopo ci raggiungono tutto gli altri. La campanella suona e ci osserviamo tutti emozionati (Castiel escluso, ovviamente. Gli iceberg come lui non si sciolgono nemmeno con l’estate) realizzando che sarà l’ultima volta che varcheremo quella soglia durante il “primo giorno di scuola”. Da oggi in poi ogni giorno sarà l’ultimo. Chissà quali sorprese ci attendono durante questi ultimi nove mesi insieme. Sicuramente non mi sarei mai aspettata che l’ultimo anno di liceo, sarebbe stato per me il peggiore.
Entriamo tutti assieme e ci dirigiamo verso la nostra aula. Ormai ci siamo tutti spostati nei posti in fondo, anche Nathaniel si è trasferito in fondo accanto a Melody. Inizia la lezione ed io tiro fuori il mio ipod dalla tracolla infilandomi una cuffietta all’orecchio. Faccio per passare l’altra a Castiel ma vedo che sta dormendo sul banco. È una causa persa. Però mi fa tenerezza. Anche lui con il tempo in parte si è addolcito, almeno credo. Gli metto una cuffietta all’orecchio ed appoggio la mia mano sulla sua che tiene sulla gamba. Sento che me la stringe e lo guardo. Vedo che sorride nel sonno. Gli sorrido dolcemente e la stringo a mia volta. La prima lezione dell’ultimo anno inizia, ed il battito accelerato del mio cuore scandisce i battiti del tempo di quella mattina.
Nel pomeriggio decido di andare a fare shopping con Rosalya, mentre Lysandro e Castiel vanno a provare con la band. Ci avviciniamo all’uscita della scuola e ci salutiamo. D’un tratto Castiel mi chiama e mi fa cenno di avvicinarmi. Lo raggiungo e noto che mi guarda male.
-   Che c’è? –
-   Sei una ragazzina –
-   Che ho fatto?! –
-   Lo hai dimenticato –
-   Cosa? –
-   Questo –
Conclude prendendomi e baciandomi in modo appassionato, mi stringe a lui cosi forte da sembrarmi quasi impossibile. Avvolgo le mie braccia dietro la sua nuca e mi aggrappo a lui assecondando il bacio. Quando ci stacchiamo la mia faccia è bollente e lui si diverte della cosa, lo saluto e torno da Rosalya.
-   Lo hai proprio stregato quel ragazzo Aly –
-   Già…nello stesso modo in cui lui ha stregato me! –
Ci guardiamo e scoppiamo in una fragorosa risata. Poi ci prendiamo per mano e ci avviamo verso i negozi.
Il primo della lista è un negozio di intimo. Rosalya ha personalmente deciso che da quando sto con Castiel il depravato, non posso più permettermi la mia vecchia biancheria intima, ma devo comprarne solo di sexy che soddisfino i suoi istinti primordiali. Secondo me è stato Castiel in persona a chiederglielo, ma non mi dispiacciono questi completini quindi li compro volentieri. Subito ne trovo uno molto carino nero con il pizzo azzurro.
-   Ehy Rosa, che te ne pare di questo?... Rosa? Rosa? Rosaaaaaa? –
Rosalya è incantata a guardare non so cosa, mi avvicino a lei per capire che subito distoglie lo sguardo.
-   Scusa Aly, hai detto qualcosa? –
-   Si ma non importa. Che hai? Che hai visto? –
-   Ohh niente niente, sul serio, continuiamo il nostro giro di Shopping sfrenato! –
Improvvisamente sembra tornata la stessa Rosalya di sempre. Non mi faccio troppe domande e continuiamo lo shopping, anche se spesso mi accorgo che è distratta ad osservare qualcosa.
 La sera mi corico a letto e mando un messaggio a Castiel:
-   Sai per caso se Rosalya ha litigato con Leigh? -
-   No perché? -
-   Oggi era strana, pareva continuamente distratta da qualcosa…o qualcuno. -
-   Non ne ho idea. Non mi faccio gli affari loro. -
-   Grazie signor iceberg apprezzo il tentativo -
-   Ehy piccola lo sai che mi interesso solo a te! -
-   Bel tentativo ma non me la bevo, non dici mai carinerie gratuite. Cos’è che vuoi? -
-   Indovina? -
Non gli rispondo ed affondo la testa nel cuscino ridendo. Maschi depravati. Gli mando la buonanotte e mi metto a dormire. Chissà magari domani Rosa vorrà spiegarmi cosa la turba.
Sono le otto meno dieci e sono in moto con Castiel che mi avvio per scuola. Non ho chiuso occhio questa notte perché ero troppo preoccupata per Rosa. Quando arrivo a scuola lei fa finta di niente ma io capisco che qualcosa continua a metterla in agitazione. Cerco di parlarle ma evade il discorso. Improvvisamente afferra Castiel per un braccio e lo tira fuori dall’aula. Io osservo Lysandro in cerca di risposta, ma lui ne sa quanto me. Usciamo fuori e li seguiamo un pezzo. Li vediamo in fondo ad un corridoio. Rosalya sembra agitatissima mentre gesticola davanti a Castiel e anche lui pare che si stia innervosendo parecchio. Ad un certo punto vedo Castiel pietrificarsi e sbiancare, come se avesse visto un fantasma provenire dal corridoio alle spalle di Rosa, poi il suo viso si inonda di rabbia. Lei si gira e subito scatta su se stessa, poi si gira verso Castiel e sento che gli dice:
-   Hai visto? –
Improvvisamente Castiel si volta nella mia direzione, non faccio in tempo a nascondermi che mi vede. Corre verso di me come una furia e mi afferra la mano portandomi via. Lo guardo in faccia, è molto agitato. Mi sento male a vederlo stare così.
-   Castiel? – non mi risponde.Ehy va tutto bene? Dove stiamo andando? – non ottengo risposta.
Solo silenzio.




Commento Dell'autore: eccomi qui con il primo capitolo della continuazione della mia storia! Come sempre spero di non deludere le aspettative! Che ne pensate? Spero vi sia piaciuta!! =D

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Capitolo 2
*** Ritorno ***


Castiel mi tiene per mano mentre giriamo a vuoto per il liceo da un po’ ormai, fino a quando non decide di salire sul terrazzo. Apre la porta e ci infiliamo li dentro, poi la sbatte dietro di lui. Lo vedo ansimare, abbiamo corso parecchio. Mi appoggio alla sua schiena cercando di infondergli calma, ma lui si gira ed inizia a spogliarmi.
-   Che diavolo stai facendo?! Si gela qui fuori! –
-   Tra poco non avrai più freddo, non ti preoccupare –
Mi sbottona la maglietta ed inizia a baciarmi su tutto il petto. Con una mano mi stringe a lui con l’altra mi palpa il seno. Non capisco cosa stia succedendo ma non riesco a fermarlo. Lo tiro a me e comincio a spogliarlo a mia volta. Gli tolgo la giacca in pelle e gli sfilo la maglietta. I suoi addominali sono baciati da sole. Inizio a baciarli anche io, ma subito dopo mi prende e mi bacia. Castiel è uno che preferisce più dare che ricevere. Comincia a leccarmi il collo e si impossessa di me come se niente fosse, ma riesco a fermarlo prima che riesca a togliermi i pantaloni.
-   Adesso basta, che è successo con Rosa? Che ti ha detto? E soprattutto…chi hai visto per arrabbiarti così tanto? –
Castiel si allontana improvvisamente da me, si alza e raccoglie la giacca per tirarne fuori le sigarette poi la rigetta a terra, se ne accende una e inizia a fissare il panorama difronte a lui. Lo vedo solo di schiena e mentre mi rivesto noto che batte a terra il piede nervoso. Afferro la sua giacca e gliela appoggio sulle spalle, poi mi metto difronte a lui. Non mi guarda, osserva solo il cielo che gli sta davanti. Sento la rigidità del suo corpo e capisco che è davvero agitato. Mi alzo sulle punte e lo stringo nella speranza di ottenere qualche risultato. Piano piano sento che si rilassa, butta via la sigaretta e mi abbraccia. Lo guardo negli occhi e gli accarezzo le labbra, poi sorrido e gli dico:
-   Non hai idea di quanta fatica ho fatto a decidere di fermarti! –Ride compiaciuto.
-   Possiamo sempre continuare! –
-   Non qui, e non prima di avermi spiegato che cosa è successo poco fa –
Lo sento irrigidirsi ancora, per questo lo bacio dolcemente sulle labbra. Come mi allontano mi spinge la testa sul suo petto.
-   È tornata una persona oggi a scuola, era nel gruppo con me e Lys, l’ho vista prima, si tratta di qualcuno che ha impedito alla mia carriera di chitarrista di decollare –
Ora capisco la sua rabbia. Dev’essere dura rivedere una persona che ti ha rovinato i sogni. Lo stringo forte e cerco di consolarlo. Mi dice che ormai è acqua passata e si scusa per avermi trascinata via all’improvviso. Gli dico di non preoccuparsi, che è proprio perché è così impulsivo che mi sono innamorata di lui. Mi sorride e inizia a rivestirsi, poi mi afferra la mano, dolcemente questa volta, e torniamo in classe.
Finita la lezione Rosalya si scusa per essere stata strana in questi giorni, e io la perdono subito, non potrei mai e poi mai avercela con lei! Mi abbraccia ed io contraccambio, poi le offro di andare a mangiare insieme un gelato e lei accetta senza esitare. Non chiedo ne’ a lei ne’ a Castiel ulteriori dettagli su quella persona, li ho visti troppo agitati entrambi e non voglio più vederli in quelle condizioni. Do appuntamento a Rosalya alle cinque per il gelato, intanto rimango da sola in classe, è il mio turno di pulizie e ho quasi finito. Rimetto scopa e paletta negli armadi e poi esco dalla classe mentre accendo il mio Ipod. Si vede che sono distratta perché sbatto a qualcuno. Cado a terra e subito ci scusiamo entrambi. Quando alzo lo sguardo mi ritrovo davanti una ragazza che non ho mai visto: porta i capelli lunghi e castani e ha degli splendidi occhi da cerbiatta, i suoi vestiti sono parecchio eccentrici. Mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi:
-   Ti prego scusami! Non ti ho proprio vista! – mi dice.
-   Non preoccuparti! È colpa mia che ero troppo presa a guardare il mio Ipod, e poi non pensavo ci fosse ancora qualcuno a scuola. Sei una nuova studentessa? –
-   A dire il vero no, ho lasciato il liceo un paio di anni fa per inseguire un sogno, ma sono tornata perché ho alcune cose da fare, piacere il mio nome è Debrah –
-   Molto piacere io mi chiamo Alyson, Aly per gli amici –
-   Il piacere è tutto mio! Scusa ma ora devo andare! Ti chiedo ancora perdono per averti fatta cadere! Ti saluto!! –
Conclude correndo via sorridendo. Strano, non sapevo che ci fosse una studentessa che avesse cambiato liceo. Anche se è impossibile che ne fossi a conoscenza, dato che sono arrivata solo l’anno scorso. Pazienza. Mentre la guardo allontanare un brivido mi percorre la schiena. Che strano… ho come un brutto presentimento.
Esco da scuola ed aspetto che Castiel mi venga a prendere. È uscito prima con Lysandro dicendomi che avevano delle cose da fare ma che sarebbe venuto a prendermi non appena avesse finito. Ormai loro entrano ed escono dal liceo come se fosse casa loro, e i professori non gli dicono niente. Il Dolce Amoris è proprio un liceo speciale!
Castiel arriva e mi fa salire. Partiamo ma noto subito che non mi sta portando a casa. Controllo la strada e vedo che ci stiamo allontanando sempre più dalla città. Ma dove mi sta portando? Cerco in ogni modo di immaginarmi dove stiamo andando ma non ne ho proprio idea. Ad un certo punto si ferma davanti ad un ristorante in cima ad una collina. Scendo dalla moto e mi sfilo il casco. Mi accorgo che da quassù si vede tutta la città e ne rimango estasiata. Castiel mi afferra la mano e mi accompagna all’entrata del ristorante.
-   Ma io non ho abbastanza soldi per pagarmi un pranzo qui! –
-   Pensi che ti avrei portata qui di punto in bianco se avessi davvero pensato di farti pagare la tua parte? –
-   Che cosa ti prende? Non è normale che tu ti comporti così –
-   Lo so, è che ti ho fatta preoccupare stamattina ragazzina. Lo faccio solo per sdebitarmi, sai il mio senso di colpa è micidiale alle volte, quindi ti offrirò pranzo, almeno mi sentirò in pace con me stesso –
-   Ahh ecco, mi sembrava strano che Castiel l’iceberg facesse un gesto carino per la sua ragazza –
-   La mia ragazza? Scusa ma dove la vedi? –
Gli pizzico la pancia ed entro nel ristorante, lui mi segue ridendo. Ci sediamo al tavolo vicino alla finestra, mentre aspettiamo le pietanze osservo meravigliata il panorama. Si vede proprio tutto! Casa mia, il liceo, il mare…non sfugge proprio niente da quassù!
-   Come mai non mi ci avevi mai portata prima? –
-   Perché era il mio asso nella manica nel caso fosse successo qualcosa tra noi –
-   Ed è successo? –
-   A dire il vero non credo, è solo che non mi andava di mangiare panini come al solito, e poi devo mettere a tacere questo senso di colpa il prima possibile, è insopportabile! –
Gli tiro un calcio al piede, lui mi ignora e si mette a guardare fuori dalla finestra. Lo osservo meglio, sembra perso nei suoi pensieri. Non l’ho mai visto tanto concentrato. Quella storia del ritorno di quella persona deve averlo davvero turbato. Vorrei aiutarlo, ma ho troppo paura di fargli delle domande a riguardo. In quel momento arrivano i nostri piatti, grazie al cielo questo basta a distoglierlo dai suoi pensieri. Mangiamo e parliamo tranquillamente come se niente fosse, poi mi porta in gelateria dove Rosalya mi aspetta. Avrò un'altra occasione per chiedergli informazioni a riguardo.
Il giorno dopo a scuola sembra tutto come prima, sia Castiel che Rosalya si comportano normalmente. Meno male il peggio sembra passato. Ma penso di volerne sapere di più. Non posso parlarne con Rosalya perché al pomeriggio ha appuntamento con Leigh, ma ora che ci penso Castiel mi ha detto che quella persona faceva parte del loro gruppo, quindi posso chiedere a Lysandro. Gli mando un bigliettino:
-   Dopo scuola aspettami in aula, dobbiamo parlare –
-   D’accordo –
Avviso Castiel di non aspettarmi finita scuola che ho delle cose da fare. Lui annuisce. Suona la campana e tutti escono dalla classe, tranne io e Lysandro. Mi siedo vicino a lui.
-   Castiel mi ha raccontato che ieri è tornata a scuola una persona che ha infranto i suoi sogni. Non me la sentivo di parlarne direttamente con lui perché vedo che la cosa lo turba molto, ma ho saputo che suonava con voi, quindi vorrei qualche informazione a riguardo. –
-   Quello che ti ha raccontato è vero, anche io ho intravisto questa persona qui al liceo. Devi sapere che era la prima voce del gruppo, mentre io ero la seconda. Una casa discografica aveva notato la nostra band, ma tra un sotterfugio e l’altro questa persona è riuscita a far si che assumessero solo lei e scartassero noi. –
-   Che cosa meschina! Chi mai potrebbe fare una cosa del genere?! –
-   Anche per noi è stato un duro colpo, per Castiel soprattutto. Si è sentito lasciato ed abbandonato –
-   Beh ma anche per voi deve essere stata dura no? –
-   Beh si certo ma per lui era diverso, è normale –
-   In che senso era diverso? –
-   Castiel non te ne ha parlato? La persona che ci ha traditi era la sua ex ragazza –Improvvisamente il mondo mi crolla addosso. La sua ex ragazza?! Perché Castiel non me ne ha parlato?!
-   E non è tutto, è a causa sua che Castiel e Nathaniel si odiano –
-   Com’è possibile?! –
-   Beh Debrah ha fatto in modo che Castiel credesse che Nathaniel volesse farsela con lei mentre era fidanzata con lui, e deve esserci riuscita perché da allora si odiano a morte –
-   D-debrah?! –
-   Si, è questo il suo nome. Perché la cosa ti turba così tanto? –
Improvvisamente il suo volto mi torna in mente. La sua gentilezza, il suo modo di fare premuroso. Capisco subito che è tutta una maschera. Ora capisco il perché del brutto presentimento.
-   L’ho incontrata ieri per caso, ci siamo scontrate. Ma non sapevo fosse lei che avesse infranto i vostri sogni ne’ tanto meno…che fosse la ex di Castiel. –Le lacrime mi salgono agli occhi, non riesco a trattenerle e scoppio a piangere.
-   Perché?! Perché non mi ha detto che era la sua ex?! –
Improvvisamente mi torna in mente il suo essere continuamente sovrappensiero durante il pranzo a quel ristorante. Che provi ancora qualcosa per lei? Il pensiero mi terrorizza e le mie lacrime si fanno ancora più pesanti. Lysandro mi abbraccia ed io mi aggrappo a lui, distrutta e disperata. Piango per un ora intera. Il mio cuore piange a causa una ferita enorme, una ferita che non mi aspettavo sarebbe mai comparsa. Lysandro asciuga le mie ultime lacrime e mi da alcuni colpetti sulla testa.
-   Ehy non preoccuparti più di tanto, si vede che non ha voluto parlartene perché non voleva turbarti. Sai com’è fatto, gli da fastidio che la gente si preoccupi per lui, e soprattutto non sopporta di vederti star male. Sai che sotto la sua corazza da duro si nasconde un cuore tenero –
Annuisco e mi convinco che questa sia la verità. Usciamo da scuola e mi riporta a casa. Grazie al cielo si è comprato una moto almeno mi rilasso. Mi lascia sotto casa con un sorriso e dicendo di non preoccuparmi troppo dato che Castiel sarebbe venuto a parlarmene quando se la sarebbe sentita. Entro in casa e mi butto nel letto. Niente cena per me, mi bastano i miei nervi tesi come amaro pasto.
La mattina dopo salgo in moto con il mio ragazzo ed andiamo a scuola. Come scendiamo e ci sfiliamo i caschi mi prende la mano. Sembra tutto come sempre, ma so che purtroppo non è così. Entriamo in classe e ci sediamo. Prendo un bigliettino e ci scrivo sopra:
-   So tutto di Debrah, ieri me Lys me ne ha parlato –
E lo lancio a Rosalya. Vedo la sua espressione cambiare, e poi guardarmi con aria triste.
-   Mi dispiace… -
-   Anche a me…soprattutto perché Castiel non mi ha detto che si trattava della sua ex. Non ha nemmeno accennato al fatto che si trattasse di una ragazza –
Rosalya mi osserva incredula, poi si rimette a scrivere.
-   Non preoccuparti, sai che non vuole farti preoccupare perché ci tiene a te –
-   Lo so…è la stessa cosa che mi ha detto Lys ieri…spero davvero che sia così –
Appoggio la testa sul banco e cerco di rilassarmi. Quando qualcuno bussa alla porta. Il professore si alza e va ad aprire. Non ci faccio troppo caso, sarà qualche circolare in arrivo. Poi ad un certo punto sento che si schiarisce la voce. Basta questo per attirare la mia attenzione.
-   Ragazzi, è tornata a trovarci una vecchia studentessa, salutatela con calore! –
In quel momento vedo Debrah saltare dentro la classe con un mega sorriso. Tutti le corrono incontro felicissimi e l’abbracciano, tutti tranne me, Castiel, Lysandro, Nathaniel, Rosalya e Kentin. Il mio sguardo cerca quello di Castiel, lo vedo intriso di rabbia e noto che tiene le mani tremanti chiuse a pugno sulle sue gambe. Abbasso lo sguardo per non fargli capire che sto per mettermi a piangere ed appoggio la mia mano sopra la sua ma questa volta, sento che non riesco a calmarlo. Questo forza ancora di più le mie lacrime che iniziano a scendere inevitabilmente. Lysandro, Nathaniel, Rosalya e Kentin lo notato, ma non reagiscono. Sanno che non voglio che Castiel si accorga che sto piangendo. Mi sento inutile. La mia presenza è inutile. Per la prima volta non riesco a calmarlo. E questo mi uccide. Asciugo le lacrime e alzo lo sguardo e subito mi accorgo che Debrah sta guardando Castiel in modo malizioso e subdolo. Guardo immediatamente Castiel e noto che sta guardando altrove. Forse non si è accorto dello sguardo di Debrah, o forse è proprio perché lo ha notato che ora guarda altrove. Tolgo la mia mano dalla sua e lui me l’afferra e, continuando a stringerla, l’appoggia sul banco per farlo vedere a tutti. In quel momento fisso Debrah, e noto che mi guarda con odio e disprezzo. Mi irrigidisco e Castiel se ne accorge, per questo scatta in piedi e mi porta fuori dalla classe. Ignoro tutto e tutti e tengo lo sguardo basso. Castiel mi trascina davanti alle macchinette e mi mette contro il muro con le sue mani a lato della mia testa e tenendo la sua abbassata.
-   Dobbiamo parlare –

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Capitolo 3
*** Verità ***


Sento che la testa inizia a pulsarmi insistentemente ed il cuore a battere all’impazzata. Ho appena sentito il mio ragazzo dire le uniche parole che ogni ragazza non vorrebbe mai sentirsi dire: “dobbiamo parlare”. Castiel tiene la testa bassa così che io non possa vederlo. Vorrei toccarlo, ma non posso, non adesso. Aspetto che lui parli, che vada avanti con il discorso, anche se temo di sapere già cosa sta per dirmi. Inizio a piangere, ma non cerco di nasconderlo. Non reagisce, sembra che non gli importi. Inizio a singhiozzare e mi copro il viso con le mani. Mi sento malissimo, sento il mio cuore spezzarsi in due, senza che nemmeno lui abbia proferito parola.
-   C’è qualcosa che non ti ho detto –
-   Debrah è la tua ex –
Tolgo le mani dal viso, e noto che mi guarda sorpreso.
-   Perdonami, sul serio ma non ce la facevo più a non sapere così ho chiesto informazioni a Lysandro. So tutto, so di come vi ha giocati con la storia della band, di come ti abbia spezzato il cuore, e di come ha fatto si che tu e Nath vi odiaste –
-   Un momento, cosa centra il delegato in tutto questo? –
-   Non lo so di preciso, Lys non mi ha dato altri dettagli, ma è una cosa che voglio scoprire –Mi passa le mani sulle guance e mi asciuga le lacrime.
-   Perché stai piangendo? –
-   Perché temevo…temo che vuoi lasciarmi. Sono terrorizzata. Ho paura che tu sia ancora innamorato di lei. Ho paura che mi hai portato qui per lasciarmi e per tornare da lei. Ho paura che --- -
Mi serra le labbra con un bacio. Io lo stringo forte come non mai. Comincio a pensare che sia l’ultimo bacio che mi darà, e la cosa peggiora la situazione perché le lacrime cominciano a scendere di nuovo. Quando le nostre labbra si staccano affondo nel suo petto. Non voglio che mi guardi in questo stato. Non voglio che mi guardi negli occhi dicendomi “è finita, sono ancora innamorato di Debrah ed ora che è tornata voglio tornare da lei, addio”. Non voglio che questo incubo diventi realtà…non voglio! Castiel mi prende il volto tra le mani, e mi guarda dritto negli occhi. Non posso scappare anche se desidero ardentemente farlo. Chiudo gli occhi.
-   Guardami – mi impone.Apro gli occhi, disperata, mentre la vista mi si appanna a causa delle lacrime.
-   Io ti amo Aly, non ho nessuna intenzione di tornare sui miei passi. Non mentivo quando ti ho detto che sei la prima di cui mi sono innamorato. Debrah si è stata importante, molto, ma non l’amavo, non l’ho mai amata. È vero, ho sempre creduto che il sentimento che mi legava a lei fosse amore, ma da quando ho conosciuto te ho capito che mi sbagliavo. Che non avevo la minima idea di cosa fosse l’amore. Ora ti prego, smettila di piangere. Io non vado da nessuna parte, non senza di te –
E così dicendo mi asciuga le lacrime, che improvvisamente smettono di scendere. Ora vedo di nuovo nitido ed il suo volto torna a definirsi di ogni suo lineamento. Non pensavo di amarlo così tanto, non pensavo che il solo pensiero di perderlo potesse uccidermi a tal punto. Gli salto al collo colma di gioia. Ogni mio timore svanisce perché lui ama me, e nessun altro. Suona la campanella dell’intervallo. Sciogliamo l’abbraccio ma subito mi prende per mano.
-   Dai piagnucolona, ti offro un panino per pranzo ti va? –
-   Si! –
Rispondo sorridente e ci allontaniamo. Nessuno di noi si accorge che Debrah è li dietro e ha sentito tutto.
Rosalya, Lysandro, Nathaniel e Kentin ci vengono in contro preoccupati, me come vedono che ci teniamo per mano sorridono. Lascio la mano di Castiel e lui mi guarda.
-   Ho ancora una cosa da fare –
Gli dico sorridendo. Mi dirigo verso Nathaniel, lo prendo per un braccio e lo trascino dentro la classe con me. Vedo Castiel arrabbiarsi e cercare di afferrarmi, ma entro di fretta in aula e chiudo a chiave la porta dietro di me.
-   Esci fuori immediatamente! –
-   Non adesso, devo risolvere una cosa prima –
-   Aly conto fino a tre! Uno…due… -
-   Castiel basta! Fidati di me! Io non sono lei! –
Non ottengo risposta. Bene, sono riuscita a zittirlo. Mi siedo al primo banco e trascino una sedia accanto a me, e faccio segno a Nathaniel di sedersi. Lui ubbidisce.
-   Scusa per questa improvvisata, ma ho bisogno di alcuni chiarimenti, uno in particolare –
-   Si certo nessun problema, dimmi tutto. –
-   Cosa è successo tra te e Debrah? Intendo dire…come ha fatto a portare l’odio tra te e Castiel? –
-   Tu cosa sai di preciso? –
-   Niente di più. Lys mi ha solo detto che è riuscita a fare in modo che vi odiaste. –
-   È stata molto scaltra devo ammetterlo. Stavo facendo il giro delle classi come al mio solito, per controllare che non ci fosse più nessuno, quando in una di queste ho trovato Debrah al telefono. Sono rimasto li ad ascoltare visto che non si era accorta della mia presenza. Ho sentito che cercava di convincere la casa discografica che gli altri membri della band erano dei buoni a nulla e che solo lei aveva il talento adeguato per sfondare. Alla fine della chiamata aveva raggiunto il suo obbiettivo e credeva di averla fatta franca, ma si è accorta della mia presenza e capendo che potevo dire tutto agli altri, mi è letteralmente saltata addosso. Ho cercato di scollarla da me, ma in quel momento è entrato in classe Castiel, che si è convinto che cercassi di portagli via Debrah. Ho cercato di dirgli la verità ma non ne ha voluto sapere, e giustamente Debrah ha finto di essere la vittima. Così ora Castiel mi odia perché pensa che sono un ruba-ragazze. Per questo probabilmente è terrorizzato del fatto che ora sei chiusa qui dentro con me. –
-   Non ci posso credere…non pensavo che una persona potesse arrivare a tanto solo per il successo! –
-   Già…nemmeno io. Però è così che è andata. Spero che almeno tu mi crederai –
-   Non temere Nath! Mi fido ciecamente di te non avrei alcun motivo di dubitare! Grazie mille per avermi aiutato sei stato un amico! –
Ci alziamo e lo abbraccio. Mi avvicino alla porta e giro la chiave per aprirla. Immediatamente Castiel spalanca la porta e minaccia Nathaniel:
-   Giuro che se le hai fatto qualcosa io ti--- -
Lo abbraccio improvvisamente:
-   Si è stato terribile! Nath ha cercato di baciarmi sono riuscita a scappare solo all’ultimo minuto! Diceva che voleva portarmi via da te a tutti i costi! Sapessi che paura ho avuto! –
Vedo Castiel partire per dargli un pugno ma subito Lysandro e Kentin lo afferrano. Rosalya guarda Nathaniel disgustata:
-   Come hai potuto?! – gli urla contro.
-   È così che Debrah ha messo contro Nathaniel e Castiel –Tutti si fermano e mi fissano increduli. Mi allontano da Castiel e mi avvicino al delegato.
-   Lui non ha colpa, non ha mai cercato di portare via Debrah a Castiel, ne’ tanto meno ha alzato un dito su di me. Debrah si sentiva minacciata da lui perché aveva scoperto il suo piano e ha tentato di sedurlo per portarlo dalla sua parte. Solo che in quel momento è arrivato Castiel e ha frainteso la situazione in modo che si volgesse in modo positivo per Debrah, lei non si è fatta cogliere impreparata e ha preso la palla al balzo. Nath mi ha appena spiegato come sono andate veramente le cose. Scusate per la scenata ma pensavo fosse l’unico modo per farvi capire che è credibile come cosa. –
Tutti mi guardano sorpresi. Poi Rosalya si scusa con Nathaniel per averlo aggredito e lui le risponde di non preoccuparsi.
-   Mi hai fatto prendere un colpo Aly! Pensavo di rivivere la stessa cosa per due volte di fila! Temevo seriamente di finire male questa volta! –
-   Scusa Nath! Non volevo spaventarti! Però almeno ora che la situazione è chiara non c’è più motivo che tu e Castiel proviate odio reciproco no? –
Guardo Castiel che mi osserva ancora sorpreso, poi mi afferra la mano e mi tira a lui. Mi appoggia un braccio sulla spalla e comincia ad allontanarsi portandomi con lui. Poi si gira verso Nathaniel e gli dice:
-   Anche se tutto questo fosse vero, e immagino sia così, continui a starmi sulle palle signor delegato –Tutti scoppiamo a ridere. Non si può ottenere tutto subito giusto? Guardo Castiel e mi accorgo che sta sorridendo. Credo che il fatto di aver scoperto la verità lo abbia sollevato più di quanto non voglia dar a vedere. Prendo la sua mano appoggiata sulla mia spalla ed inizio a canticchiare.
-   Non provarci mai più –
-   A fare cosa? –
-   A chiuderti a chiave in una stanza da sola con un altro ragazzo. Stavo per buttare giù la porta! –
-   Perdonami amore! Ma non avevo altra scelta… non mi avresti mai permesso di stare da sola con lui! Anche se ora capisco il perché…non deve essere stato bello credere che lui fosse il colpevole di una cosa così spregevole –
Castiel si ferma improvvisamente. Lo guardo in volto e lo vedo sorpreso.
-   Che hai? –
-   Amore? –
-   Eh? –
-   Da quando mi chiami così? –
Senza rendermene conto mi erano uscite dalla bocca parole che non avevo mai usato. La mia faccia diventa talmente rossa che un pomodoro potrebbe farmi causa. Abbasso improvvisamente lo sguardo in preda alla vergogna. Come ho potuto chiamarlo in quel modo?! Gli lascio la mano e corro verso il cortile.
-   Ti aspetto vicino alla moto ok? –
Mi sento troppo in imbarazzo per restargli vicino! Ho bisogno di alcuni minuti per sbollire. Castiel mi raggiunge nel giro di qualche secondo con l’aria divertita. Io ho già indossato il casco per non fargli vedere che la mia faccia è ancora totalmente arrossata. Si ferma e mi osserva.
-   Sai che ora sei rovinata vero? –
-   Andiamo? –
-   Non cambiare discorso…AMORE –
Abbasso lo sguardo e gli pizzico la mano.
-   Non è divertente! Non farmi il verso! –
-   Ohh si che lo è, e non sai quanto –
-   Perdonami se sono innamorata di te! Se sapevo che ti avrebbe dato così fastidio avrei evitato di chiamarti in quel modo CASTIEL! –
Mi giro e gli do le spalle incrociando le braccia. Sono troppo arrabbiata con lui! Questa volta non glielo perdono! In quel momento sento che mi abbraccia ed appoggia testa al casco.
-   Veramente non hai idea di quanto mi abbia reso felice. È la prima volta che qualcuno mi chiama in questo modo –
Sorrido felice e gli sfioro le mani. Poi mi giro e gli sorrido.
-   Vogliamo andare? Sbaglio o mi devi offrire un panino? –
-   Si ragazzina ho capito, vedo che non ti sfugge niente –
Saliamo sulla moto e partiamo, felici.
Il giorno dopo a scuola siamo tutti di buon umore. Finalmente la situazione tra Castiel e Nathaniel è finalmente chiarita, e tutti sentono che la tensione all’interno della classe è svanita. Castiel sembra parecchio di buon umore anche se sa che Debrah gira ancora da queste parti, ed anche io mi sento più tranquilla, dopo che ieri Castiel mi ha espresso chiaramente i suoi sentimenti, non ho alcun motivo di temere la presenza di quell’arpia.
Al suono della campanella dell’intervallo usciamo per farci un giro per il cortile. Castiel va con Lysandro ed io esco con Rosalya che subito si scusa e dice che deve allontanarsi un attimo per fare una chiamata e di aspettarla davanti alle macchinette. Io annuisco e mi avvio. Raggiungo le macchinette, per fortuna questa zona di solito è deserta, e quest’oggi non fa eccezione. Sfilo l’ipod dalla tasca e me lo metto alle orecchie. Chiudo gli occhi e mi immergo nella musica. Ad un certo punto qualcuno mi sfila una cuffietta, apro gli occhi e vedo Debrah.
-   Che cosa ascolti? –
-   Hemm…niente ti particolare. Allora…hai finito le faccende che dovevi svolgere al liceo? –
-   Non ancora, temo che sarà più difficile de previsto…allora tu sei la nuova ragazza di Castiel eh? –
-   Così dicono –
-   Sai…ho sentito tutto il suo discorsetto di ieri. Eravate messi proprio qui se non mi sbaglio –
-   Cos’è, oltre ad essere meschina e calcolatrice, sei anche un’esperta spiona? – la gelo con lo sguardo.
-   Non hai idea di quanto io possa essere spietata, e presto te ne accorgerai –
Così dicendo si allontana. Subito dopo arriva Rosalya.
-   Che è successo? Hai uno sguardo tremendo –
-   Ha qualcosa in mente –
-   Chi? –
-   Debrah, è appena arrivata a minacciarmi dicendomi che non ho idea di quanto lei possa essere spietata, ma che presto me ne accorgerò. –
-   Non sembra promettere bene –
-   No…infatti –
Io e Rosalya ci osserviamo. Poi ci dirigiamo in cortile. Castiel e Lysandro sono li, così come Nathaniel e Melody. Mi domando cos’abbia in mente quella li. Castiel mi fa segno di avvicinarmi, afferro la mano di Rosalya e la porto con me.
-   È successo qualcosa? – ci chiede Lysandro
-   Si, Debrah ha minacciato Aly dicendole che presto si accorgerà di quanto lei possa essere spietata –
-   Debrah ha fatto cosa?! – vedo Castiel infuriarsi.
-   Stai tranquillo, sappiamo di che pasta è fatta, non ci faremo ingannare da lei –
Subito ci raggiungono anche Nathaniel e Melody e gli spieghiamo la situazione. Melody è incredula alla storia, allora le raccontiamo tutto dal principio, e ne rimane shockata. Sotto sua proposta raduniamo tutta la classe per raccontare la verità su Debrah. Tutti ci ascoltano perplessi ma alla fine capiscono che non stiamo mentendo. Bene, ora tutti sanno la verità. Mi domando come farà ora Debrah a ingannare qualcuno di noi. Credo di avere la vittoria in pugno ma mi sbaglio, mi sbaglio di grosso, perché Debrah sta per colpirmi proprio dove fa più male…al cuore.

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Capitolo 4
*** Tradimento ***


È fine Settembre ormai, quasi Ottobre. Mancano pochi giorni al mio compleanno. Mi alzo una domenica mattina e mia madre mi accoglie con un sorriso:
-   Ho un ottima notizia per te! –
-   Cioè? –
-   Io e tuo padre andremo in vacanza una settimana a partire da domani, il che significa che hai la casa totalmente libera! –
Mi guarda con fare malizioso e mi fa l’occhiolino. Divento tutta rossa in faccia capendo a cosa allude.
-   No mamma, non farò venire qui Castiel approfittando del fatto che voi non ci siete per fare quello che secondo te faremo. Non sapendo che hai riempito la casa di telecamere per spiarci! –
-   Come fai a saperlo?! Quelle telecamere non sono li da nemmeno un mese! –
-   MAMMA! – scatto in piedi. Oddio io stavo solo scherzando! Non dirmi che ci ha filmati davvero!
-   Scherzo Aly! – dice facendomi la linguaccia.Tiro un sospiro di sollievo e mi accascio sullo sgabello. Che trauma sarebbe stato scoprire che mia madre ha filmato tutte le volte che io e Castiel abbiamo..hemm..va beh, avete capito.
Esco di casa e mi avvicino a Castiel:
-   Ho una bella notizia da darti! –
-   Che aspetti a dirmela? –
-   I miei genitori domani partono e vanno in vacanza per una settimana, ho la casa tutta mia –
-   Ho capito. Preparo le valigie –
-   Stupido! Non era mica un invito! –
-   Non ne ho bisogno, e poi sarei venuto comunque dato che è il tuo compleanno –
Stringo la collana con il ciondolo a forma di “A” che mi ha regalato l’anno prima. Sorrido e salgo in moto con lui. Sarà una settimana fantastica!
Appena arrivata in classe facce cenno a Rosalya di sedersi accanto a me, ho voglia di stare un po’ con lei quest’oggi. Castiel non ci fa molto caso e si siede vicino a Lysandro.
-   Senti ti va di andare a fare shopping questo pomeriggio? I miei domani partono per fare una vacanza e avrò la casa libera per una settimana e dato che di certo Castiel starà con me tutto il tempo…ho bisogno di rinnovare un po’ un certo tipo di guardaroba! – dico facendole l’occhiolino.
-   Sai cosa ti dico? È un ottima idea! E poi anche io e Leigh tra poco facciamo tre anni, per cui ho bisogno di comprare qualcosa di nuovo anche io! –
-   Ottimo! Due piccioni con una fava! Non vedo l’ora! –
-   Perfetto! Allora andiamo subito dopo scuola? –
-   È perché pensi come me che ti adoro! –
Ci abbracciamo e sorridiamo felici. Un pomeriggio intero con Rosalya, cosa posso chiedere di meglio?
Finita la scuola usciamo e prendiamo la sua macchina per dirigerci in centro città. Troviamo subito parcheggio ed iniziamo lo shopping sfrenato. Mia mamma mi ha dato un sacco di soldi per rinnovare il guardaroba. Anche se provo imbarazzo a parlare di queste cose con lei, mi capisce subito e sa quando ho bisogno di qualcosa e non mi dice mai di no! E’ una fortuna avere una madre come lei. Ci dirigiamo subito al negozio di intimo e compro sette diversi completi, uno più sexy dell’altro. Castiel sarà molto contento! Usciamo dal negozio con diversi sacchetti e poi Rosalya mi porta in un negozio di scarpe. Dice che è ora che mi compri un bel paio di scarpe con il tacco, che non posso più fare affidamento solo sulle mie all stars. Entro e mi trovo totalmente spaesata. Non è la prima volta che entro in quel negozio, ma è la prima volta che vado nella sezione con le scarpe con il tacco. Ce ne sono di tutti i modelli, uno più bello dell’altro, peccato che…sono troppo alti per me! Mi ribalterò in meno di un millesimo di secondo! Tuttavia ne ho trovate un paio bellissime. È vero, hanno un tacco 12, ma sono stupende: stivaletti neri con il glitter argentato ed una stella dorata come ciondolo sulla cerniera della scarpa. Le provo, non credevo che potessero starmi così bene. Peccato che non sono proprio capace di camminarci! Rosalya mi dice di non preoccuparmi dato che mi insegnerà lei e, convinta da queste parole, accetto e le compro. Usciamo dal negozio e ci dirigiamo al chiosco li vicino per prenderci un gelato, ci va proprio con una giornata calda come questa. Iniziamo la fila, al nostro turno io prendo un cono con cioccolato e panna montata, Rosalya una coppetta con fragola e fiordilatte.  Ci sediamo su una panchina ed iniziamo a chiacchierare.
-   Ehy Rosa…mi sono sempre chiesta, ma come vi siete messi insieme tu e Leigh? –
-   Beh, direi che è stato meno complicato di te e Castiel! Un giorno ero al negozio di vestiti e lui è venuto ad aiutarmi a scegliere qualcosa, era il primo giorno che lavorava li, all’epoca avevo 14 anni, lui ne aveva 20. Per me è stato un colpo di fulmine. Ho cominciato ad andare in quel negozio solo per vederlo e alla fine l’ha capito. In quel momento l’ho invitato ad uscire, ma lui ha declinato l’invito dicendo che ero troppo piccola. Ho continuato ad insistere ed insistere, fino a quando, il giorno del mio quindicesimo compleanno, ha accettato e siamo usciti assieme. È stata una serata meravigliosa. Mi ha portato al ristorante e poi siamo andati al cinema. Poi mi ha riaccompagnata a casa. Sotto al portone di casa mia gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto uscire di nuovo insieme, ma mi ha detto di no. Ho iniziato a piangere e gli ho chiesto se poteva farmi un unico regalo di compleanno. Un bacio. Poi lo avrei lasciato stare per sempre, sarei andata al negozio solo quando mi servivano vestiti nuovi e non gli avrei mai più chiesto di uscire. All’inizio non ha detto niente. Poi mi ha preso le mani, mi ha asciugato le lacrime e mi ha baciata. È stato il mio primo bacio. Non lo dimenticherò mai. Dopodiché si è avvicinato alla macchina, è salito ed ha tirato giù il finestrino dicendomi: “ti passo a prendere domani alle otto” e se n’è andato. Non potevo crederci. Due mesi dopo ci siamo messi assieme! –
-   Wow! Incredibile! Non pensavo che fossi così intraprendente! –
-   Eh già non riesco a crederci nemmeno io! Leigh mi ha detto che è scattato qualcosa dentro di lui quando ci siamo baciati. Ha detto che è in quel momento che ha capito che ero quella giusta per lui! –
-   Che romantico! –
Ridiamo e finiamo il gelato. Poi siamo tornate alla macchina e mi ha riportato a casa. È stata una giornata fantastica! Non vedo l’ora che sia domani! I miei genitori partiranno ed io e Castiel vivremo come una vera coppia per un’intera settimana!
Mi alzo di buon’ora per salutare i miei genitori. Li saluto mentre partono e mi fiondo sul loro letto rimbalzando gioiosamente poi torno in camera mia ed afferro il cellulare. Un nuovo messaggio. Strano. Lo apro.
-   Buon compleanno piccola! Ho una sorpresa per te! –
-   Buongiorno! Di che si tratta? –
Non ottengo risposta. Che stupida ovvio se no che sorpresa sarebbe? Mi vesto e osservo gli stivali nuovi. Provo ad indossarli sopra i jeans. Fanno un figurone! E mi slanciano pure la gamba! Se solo avessi saputo, le avrei comprate anni prima le scarpe con il tacco! Scendo le scale in modo goffo ed inizio a camminare avanti ed indietro per la casa, devo assolutamente fare pratica prima dell’arrivo di Castiel! Per fortuna imparare è più facile del previsto. Sento il rombo della sua moto ed esco di casa. È sorpreso di vedermi con i tacchi, ma vedo dal suo sguardo che è parecchio compiaciuto. Salgo sulla moto e partiamo. Come ci togliamo i caschi gli chiedo informazioni sulla sorpresa, ma l’unica cosa che ottengo è un bacio e un “lo scoprirai più tardi”. Mi afferra la mano e come sempre entriamo in classe. Rosalya è sorpresa nel vedere la scioltezza con cui cammino sui tacchi e mi fa i complimenti. Mi siedo accanto a lei e le confesso che ho passato la mattinata ad esercitarmi. Ridacchia divertita e mi confessa che lei, la prima volta che Leigh le ha regalato delle scarpe con il tacco, è stata costretta a ballare tutta la sera con quelle ai piedi, ma alla fine Leigh si è accorto che stava soffrendo e l’ha costretta a toglierli, anche se lei si è rifiutata perché non voleva deluderlo. Ci siamo messe a ridere pensando a quanto noi donne ci impegniamo al massimo per far piacere ai nostri ragazzi. Suona la campanella dell’ultima ora e Castiel mi dice di aspettare in aula un momento. E poi, tra circa 10 minuti, raggiungerlo alle macchinette. Ubbidisco, capendo che sta architettando qualcosa per il mio compleanno. Suona la campanella ed escono tutti. Dopo due soli minuti non resisto più e corro alle macchinette in punta di piedi per non farmi sentire, ma quando arrivo li trovo un’amara sorpresa. Castiel ha gli occhi chiusi, le mani sulle spalle di Debrah e si sta avvicinando a lei per baciarla. Osservo la scena e mi rendo conto che sta davvero per succedere. Debrah si accorge della mia presenza e mi sorride malvagia. Corro via prima di vedere che si baciano. Esco dalla scuola piangendo. Non posso crederci. Castiel stava per baciare Debrah, non ci sono errori, l’ho visto con i miei stessi occhi. Era lui che si stava avvicinando alle sue labbra non il contrario. Le lacrime mi solcano il viso come un fiume in piena. Il mio cuore si spezza, questa volta succede davvero. Lo sento. Sento il dolore uccidermi da dentro. Corro via, non so dove, non so per quanto. Mi ritrovo in un parco ed inizia a piovere violentemente. Potrebbe colpirmi un fulmine ma non mi importa. Niente ha più importanza. Sono bagnata fradicia, in mezzo al fango, con le lacrime che non accennano a smettere. Il mio cuore è distrutto, infranto. Sento di voler sparire, voglio andarmene da questa città, per sempre. Voglio tornare al mio vecchio paese e far finta che non sia successo niente. Voglio dimenticare Castiel e dei sentimenti che provo per lui, in modo tale da cancellare questo immenso dolore che viene da dentro. Ma non posso. So che non posso. Lo amo troppo per cancellarlo dalla mia vita. Ma non posso dimenticare quello che ho appena visto. Probabilmente ora loro due sono assieme. Probabilmente è questo che Castiel voleva…è questo che voleva farmi sapere. Che ha capito di amare Debrah in realtà, e che non vuole saperne più niente di me.
Appoggio la testa sulle mie ginocchia e mi stringo il petto in prossimità del cuore. Che qualcuno lo faccia smettere…vi prego. Che qualcuno faccia smettere il dolore che mi sta uccidendo…
-   Aly? Che diavolo stai facendo sotto la pioggia?! –
Mi volto e vedo Lysandro corrermi incontro. Si accovaccia accanto a me, e capisce subito che sto piangendo. Mi butto sul suo petto e mi abbraccia, gettando via l’ombrello.
-   Aly che è successo? –
-   Ho visto…ho visto…ho visto Castiel che baciava Debrah –
-   Ma come?! Non è possibile! –
-   Nemmeno io ci credevo. Ma so quello che ho visto. Erano li, lui le teneva le spalle e aveva gli occhi chiusi. Lei era ferma ad aspettare e lui si stava avvicinando a lei per baciarla, ne sono sicura, ho fissato per un po’ la scena perché volevo esserne sicura…per cui sono sicura –
-   Ma li hai visti baciarsi? –
-   No…sono fuggita prima. –
-   Allora può darsi che… -
-   No Lys, non mi sono sbagliata. Ho visto che lui stava andando verso le sue labbra, non il contrario. Ne sono sicura. –Non aggiunge altro e mi stringe forte.
-   Andiamo a casa. –
Mi dice sollevandomi in braccio. Sono a pezzi, distrutta, non so più cosa pensare. Lo abbraccio forte e mi lascio trasportare. Arrivati davanti a casa mia mi fa scendere.
-   Sicura di stare bene? –
-   Si certo. Ora va meglio. Grazie di tutto. –
-   Te la senti di stare a casa da sola? Le luci sono tutte spente, vuoi che sto con te fino a quando non arrivano i tuoi genitori? –
-   I miei genitori…non torneranno prima di una settimana. Sono andati in vacanza. Da questa sera avrei dovuto…con Castiel… -
Scoppio di nuovo a piangere. Lysandro mi abbraccia forte. E pronuncio le uniche parole che non avrei mai dovuto pronunciare:
-   Vuoi restare per la notte? –
Annuisce, senza nemmeno pensare. So che è innamorato di me, e so che in questo momento sono talmente fragile che potrebbe accadere di tutto. Ma sto troppo male e se resto da sola non farò che pensare a Castiel e Debrah. Apro la porta di casa e lo faccio entrare poi la richiudo a chiave dietro di me.
 
 
 
Commento dell'autore: buahahahaah ve lo aspettavate? Che cosa succederà adesso? Aly sarà talmente disperata da cadere fra le braccia di Lysando? e lui...coglierà la palla al balzo portandola via a Castiel? Potrete scoprirlo nel prossimo capitolo! Spero che questo vi abbia lasciato sulle spine!!

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Capitolo 5
*** Isolamento ***


Io e Lysandro siamo bagnati fradici. Lo faccio accomodare in salotto mentre mi dirigo in bagno a prendere degli asciugamani. Prendo i due più grossi che ci sono e li porto con me. Gliene lancio uno mentre mi avvolgo con l’altro. Accendo il caminetto e cerco di calmarmi. Ho smesso di piangere ma devo cercare di non deconcentrarmi o ricomincerò a farlo. Dico a Lysandro di togliersi i vestiti bagnati e di aspettarmi mentre vado a prenderne alcuni asciutti. Dopo un po’ scendo e gli lancio dei jeans ed una felpa. Lui li guarda bene e poi mi chiede:
-   Sei sicura? –
-   Si…non ti preoccupare –
I vestiti che gli ho dato sono quelli di Castiel. Di tanto in tanto ne lasciava qui alcuni, per cambiarsi se passava la notte da me. So che sarà dura per me resistere vedendolo con quei vestiti, sentendo quel profumo. Il suo profumo. Ma sfortunatamente non ho altro da dargli, e di certo non posso lasciarlo con solo un asciugamano addosso.
-   Vado in camera mia a cambiarmi, torno subito. Fammi solo un favore. Non dire a nessuno di oggi. Nessuno deve sapere che ci siamo visti e che ti ho raccontato quello che mi è successo. Non deve saperlo nessuno –
-   Va bene, non preoccuparti –
-   Grazie, sei un tesoro. -
Salgo in camera e mi getto sul letto. Prendo il cuscino e me lo stringo al petto. Come vorrei svegliarmi domani e rendermi conto di aver vissuto solo un brutto sogno. Mi scende una lacrima. L’asciugo in fretta e furia e mi rialzo. Apro l’armadio e prendo il pigiama con le fragole. Me lo infilo, mi asciugo un po’ i capelli con l’asciugamano e scendo da Lysandro. Si è cambiato anche lui. È seduto sul divano e mi da la schiena. Se non fosse per i capelli, sembrerebbe quasi Castiel. Mi si stringe il cuore. Vorrei correre ad abbracciarlo e chiedergli il perché lo ha fatto, ma lui non è il mio ragazzo. Mi avvicino a lui e mi ci siedo accanto. Restiamo un po’ in silenzio davanti al caminetto, prima di sentire il suo braccio cingermi le spalle e tirarmi a lui. Lo lascio fare, infondo non stiamo facendo niente di male.
-   Piangi pure se vuoi, non devi trattenerti con me lo sai –
A queste sue parole scoppio a piangere come una fontana. Mi mette sulle sue gambe e mi abbraccia forte. Io piango all’inverosimile e lo stringo talmente forte da sentire male alle braccia ma lui non si lamenta, resta li fermo, intanto inizia ad accarezzarmi la testa con la mano.
-   Mi dispiace vederti così Aly, ti prego, dimmi se posso fare qualcosa, qualsiasi cosa per farti stare meglio e io la farò. Basta che me lo chiedi –
La mia mente è vuota in questo momento. Così come il mio cuore. Non so cosa voglio. Non so cosa rispondergli. Sto un po’ in silenzio.
-   …Dimenticare… –
-   Cosa? –
-   Ti prego…fammi dimenticare questo dolore…cancellalo. Cancella il ricordo di loro due che si baciano…cancella la crepa che c’è nel mio cuore…cancella tutto questo male che sto provando –
Continuo a piangere e lui mi allontana, mi guarda negli occhi e mi accarezza la guancia. La mia vista è sfocata, non capisco cosa sta succedendo. Sento che si avvicina a me, è sempre più vicino. Abbasso lo sguardo, mi sento totalmente confusa. Vedo i vestiti e li riconosco. Le sue labbra sfiorano le mie.
-   Castiel? –
Sono le ultime parole che dico prima di addormentarmi. Lysandro si blocca improvvisamente. Si alza reggendomi fra le sue braccia e mi porta in camera e mettendomi sotto le coperte. Poi torna in salotto e si siede sul divano. Si porta le mani sulla testa e mormora:
-   Che cosa stavo per fare… -
Quando mi sveglio mi rendo conto di essere in camera mia anche se non capisco come ci sono arrivata. In un lampo mi ricordo di Lysandro, mi ricordo di averlo fatto entrare in casa, ma non ricordo altro. Oh mio dio. E se fosse successo qualcosa tra noi?! Prendo il cellulare al volo e vedo un messaggio.
-   Ieri sera eri talmente sconvolta che ti sei addormentata. Ti ho portata a letto e ti ho lasciata riposare. Appena i miei vestiti si sono asciugati li ho rimessi e sono tornato a casa. Scrivimi quando ti svegli. –
Affondo la testa nel cuscino. E adesso? Non ho il coraggio di chiedergli se è successo qualcosa tra noi. Santo cielo ma come ho fatto a dimenticarmelo?! Cerco in tutti i modi di ricordarmelo ma niente. Vuoto totale. Rispondo al messaggio.
-   Ehy Lys sono io. Tutto bene mi sono appena svegliata. Mi sento un po’ meglio ma credo che il merito sia tutto tuo. Grazie mille. –
Invio. Non sono riuscita a chiedergli niente riguardo a ieri sera. Non ne ho la forza. Cerco ancora una volta di ricordare ed in quel momento il mio cellulare suona.
-   Sono contento che stai bene. Ieri ti ho vista proprio distrutta. Ti va di vederci per un caffè? Ps: non preoccuparti, non è successo niente tra noi –
Tiro un sospiro di sollievo. Per fortuna che Lysandro capisce sempre quello che provo. Odio declinare gli inviti, soprattutto se sono fatti da lui, ma non me la sento proprio di uscire.
-   Perdonami ma non ho la forza di uscire. Non vorrei mai fare “brutti” incontri… preferisco rimanere sola per un po’ per riordinare le idee ok? Grazie di tutto, sei sempre il migliore. Ti adoro, non so come farei se non ci fossi tu. –
-   Sono io che non saprei come fare senza di te. Vedi di riprenderti presto, ci si rivede a scuola, un bacio –
Già…la scuola. Guardo l’ora, 7:15. Sarei in tempo ad andare… Castiel dovrebbe venirmi a prendere tra circa mezz’ora. Già…Castiel. Il mio ragazzo….o forse, a questo punto, sarebbe giusto dire il mio ex-ragazzo. Mi si stringe il cuore, ancora. Scoppio a piangere. Sapevo che non avrei resistito a lungo. Inizio a piangere disperatamente. Quando riguardo l’ora sono le 7:46. Mi avvicino alla finestra e guardo fuori di soppiatto. Spero di vederlo li che mi aspetta, come tutti i giorni di scuola, con la sua moto e il suo sorriso da duro. Spero che sia li per dirmi che è stato tutto un incubo, che mi sono immaginata tutto e che lui è solo mio. Ma lui li non c’è e questo non fa che aprire ulteriormente la mia ferita. Crollo a terra e mi porto le mani al petto, nel farlo, sfioro la collana che lui stesso mi ha regalato. La stringo e realizzo che è tutto ciò che mi resta di lui, oltre alla sua chitarra ed ad alcuni suoi vestiti. Vado in bagno e prendo due dei sonniferi di mia madre. Non voglio pensare e l’unico modo per non farlo è dormendo. Mi corico nel letto e continuo a piangere, fino a quando i sonniferi non fanno effetto. Quando mi sveglio controllo l’ora, sono le undici. Ormai sono due giorni che non vado a scuola. E nessuno mi scrive. Nessuno. Nemmeno Castiel. Probabilmente ora sarà felice con Debrah. Le lacrime non mi scendono più. Ne ho versate talmente tante che credo di averle esaurite. Mi alzo e mi vesto. Decido di uscire a prendere una boccata d’aria. So dove andare. Vado alla fermata del bus e salgo. Mi siedo in fondo e aspetto la mia fermata. Dopo alcuni minuti scendo ed inizio a camminare. Eccomi, sono arrivata. Tolgo le scarpe e immergo i piedi nella sabbia. Da quanto non vengo qui. La prima volta mi ci ha portata Lysandro. Era il periodo in cui ancora non sapevo di chi fossi realmente innamorata. Cammino un po’ e mi avvicino alla riva, poi mi siedo a terra. Osservo il mare e facendolo mi torna in mente l’appuntamento con Lysandro in questo stesso posto. Chissà come sarebbe andata a finire se avessi scoperto di essere innamorata di lui.
-   Aly? –
Mi giro e vedo Lysandro. Si avvicina a me e si siede. Non dice niente, aspetta che sia io a parlare.
-   Ricordi Lys? Mi hai portato qui quella volta che mi hai invitata ad uscire con te. Ero davvero felice quel giorno. Sono stata benissimo con te. È vero, non te l’ho mai detto, e sinceramente mi chiedo il perché. Non so per quale motivo ho sentito il bisogno di tornare qui. So solo che l’ho fatto e basta. Sai…stavo pensando a come sarebbe stato se invece di Castiel mi fossi innamorata di te…sarei felice ora? O forse…avrei le medesime ferite? Dimmi Lysandro tu…mi tradiresti mai? -
Inizio a piangere. È crudele dirgli queste cose. Lo so e me ne rendo conto. Ma non riesco a non essere sincera con lui. Lo sono e basta. Mi fa male il cuore ripentendo dentro di me la parola “tradimento”.
Lysandro mi tira a se e mi abbraccia forte.
-   No Aly, io non ti tradirei mai!  Anzi sarei la persona più felice del mondo se ti avessi al mio fianco! Non hai idea di quanto io sia disperatamente innamorato di te… io non ti lascerei mai sola! Non ti abbandonerei mai nei momenti del bisogno! Io non ti farei mai piangere! Ti prego Aly…dimenticati presto di Castiel e mettiti con me. Io saprei renderti davvero felice! Se stessi con me non sapresti cosa significa la parola tristezza! Ti prego Aly sorridi…torna a sorridere non posso sopportare di vederti così… -
Sento che anche lui sta piangendo. Gli trema la voce. Non l’ho mai visto così debole ed indifeso. Mi ama davvero a tal punto? Cosa devo fare ora? Sono così confusa…io amo Castiel, ma lui mi ha tradita, spezzandomi il cuore. Cosa devo fare? Non posso mentire a me stessa fingendo di averlo già dimenticato. Abbraccio Lysandro perché sento di averne bisogno.
-   Perdonami… -
È tutto ciò che riesco a dirgli. Restiamo abbracciati così a lungo che il cielo comincia ad imbrunirsi. Poi si allontana e mi asciuga le lacrime. Si alza e mi porge la mano.
-   Vieni con me, comincia a fare freddo qui –
Afferro la sua mano e mi alzo. Sento che non lascia la presa e non la lascio nemmeno io. Mi sento così sola in questo momento che il calore della sua mano è l’unico conforto che riesco a trovare. Camminiamo per un po’, ad un certo punto si ferma davanti ad una casa enorme. Apre il cancello e mi fa entrare. Poi apre la porta di casa.
-   Prego entra, questa è casa mia. –
Appena entro sento qualcuno venire nella nostra direzione.
-   Allora? L’hai trovata la tua fantomatica ispirazione? –
Rosalya compare improvvisamente davanti a me. Mi scruta da capo a piedi. Vede i miei capelli scompigliati, i miei vestiti malandati e i miei occhi gonfi e rossi. Si porta le mani sopra la bocca.
-   Oh mio dio Aly…che ti è successo? –
Sento le lacrime travolgermi ancora una volta, le corro incontro disperata e l’abbraccio. Inizio a piangere e crollo a terra, lei scende con me e mi stringe forte.
-   Vieni Aly, ti porto in camera –
Saliamo le scale ed entriamo in una camera, immagino sia quella di Lysandro perché vedo abiti vittoriani dappertutto. Mi asciugo le lacrime e guardo Rosa, prima che mi chieda qualunque cosa le racconto tutto. Di Castiel che stava per baciare Debrah, e di Lysandro che mi ha aiutata nel momento del bisogno. Vedo il volto di Rosalya passare dallo sconvolto allo shockato. Le dico di non prendersela con Lysandro se non le ha raccontato nulla perché sono stata io a dirgli di tenerselo per se. Vorrei chiederle come sta Castiel, se l’ha visto in questi due giorni a scuola. Vorrei chiederle perché non mi ha contattata ma non ne ho la forza. Lei mi abbraccia forte cercando di portarmi via un po’ di dolore. Poi mi fissa negli occhi, come per guardarmi dentro, e come sempre ci riesce.
-   Capisco che tu ora ti senta sconvolta, ed immagino che ti stia chiedendo se ho più visto Castiel…beh devo dirti di no. Sono due giorni che entrambi mancate da scuola. Ho pensato che vi foste rintanati a casa tua e aveste deciso di rimanerci per una settimana intera per questo non ti ho contattata. Non volevo disturbarti. Se sapevo che era successo tutto questo pasticcio, sarei corsa da te immediatamente! –
-   Oh Rosa ti ringrazio…sei l’amica migliore che io possa avere! Mi chiedo dove sia Castiel a questo punto… -
-   Non lo so…davvero.  In ogni caso sono sconvolta. Non pensavo che sarebbe successa una cosa del genere. Eppure era pazzo di te –
-   Già…. Lo credevo anche io. –
-   Senti… ti va di mangiare un boccone? Mi sembri deperita –
-   Ma si perché no…infondo sono due giorni che non mangio –
-   Santo cielo! Non posso permetterlo! Avanti! Ora togliti quei vestiti luridi e fila sotto la doccia! Ti presterò qualcosa io! Non posso permettere che la mia migliore amica si riduca così per un ragazzo! –
Le sorrido e l’abbraccio forte. Mi indica dov’è il bagno e mi infilo sotto la doccia. Apro il getto dell’acqua calda e mi ci tuffo sotto. Sento che i nervi piano piano si distendono. Quando esco trovo dei vestiti ed un asciugamano sul lavandino. Mi asciugo e mi cambio. Poi scendo le scale. Lysandro, Leigh e Rosalya mi stanno aspettando con un pasto caldo. Mi siedo con loro ed iniziamo a chiacchierare. Finalmente riesco a sorridere un po’. Sento la mano di Lysandro, che è seduto accanto a me, afferrare dolcemente la mia. Lo lascio fare, sento che la sua presenza mi rilassa. Decido di passare li la notte e dormo con Rosalya. Lei è sempre tanto dolce con me e mi addormento fra le sue braccia. Il mattino dopo ci svegliamo e decido di andare a scuola. Non posso continuare a fuggire in eterno. Lysandro mi passa un casco e mi dice di andare con lui.
-   Non ho intenzione di lasciarti da sola un secondo di più –
Arrossisco ed abbasso lo sguardo. Mi infilo il casco e salgo in moto con lui. Arriviamo a scuola. Sorprendentemente la moto di Castiel è li. Sento il cuore disintegrarsi ancora una volta. Scendo dalla moto e mi tolgo il casco. Sono totalmente angosciata. Mi avvicino alla sua moto e d’istinto allungo la mano per toccarla. Lei è li, quindi c’è anche Castiel. Non si tratta più di un semplice ricordo rievocato dalla mia mente. Lui è davvero li, da qualche parte. Sto per sfiorare la moto, ma Lysandro mi afferra la mano tirandomi con lui verso l’entrata della scuola.
-   Andiamo, non preoccuparti, ci sono io con te –
Faccio cenno di si con la testa e lo seguo. Rosalya è dietro di noi. Arriviamo davanti all’aula. Mi fermo. Prendo un bel respiro, stringo la mano di Lysandro ed entro. Per fortuna Castiel non c’è. Tutti mi fissano incuriositi. Poi notano che Lysandro mi sta stringendo la mano. Abbasso lo sguardo e lo seguo mentre mi tira infondo alla classe. Non guardo in faccia nessuno. Non voglio avere i loro occhi inquisitori addosso. Mi siedo ed appoggio la testa sul banco. È più dura del previsto stare qui. Osservo Nathaniel e Kentin che mi guardano in modo strano, gli faccio cenno di aspettare la fine della lezione, annuiscono. La lezione inizia. Cerco di farmi forza ma non ci riesco, osservo il banco di Castiel. Vuoto. Proprio come il mio cuore in questo momento. Improvvisamente bussano alla porta. Subito alzo la testa dal banco mentre il cuore mi salta in gola. Entra la segretaria che porta una circolare. Peccato…speravo davvero fosse lui. Torno a rimettere la testa sul banco. Il professore la legge e poi si schiarisce la voce:
-   Ragazzi ho una brutta notizia da darvi, da domani l’alunno Castiel cambierà liceo -.
Scatto in piedi d’istinto, tutti si girano verso di me. Ditemi che è uno scherzo, vi prego. Che cosa sta succedendo qui? Mi sento mancare, d’improvviso divento bianca in volto e mi sento svenire. Le gambe mi cedono e la vista si appanna, mi manca il fiato. Tutto ciò che ricordo sono Rosalya, Lysandro, Kentin e Nathaniel che urlano il mio nome.

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Capitolo 6
*** Dobbiamo Dirci Addio? ***


Quando riapro gli occhi, riconosco il soffitto dell’infermeria della scuola. Mi guardo intorno e vedo Rosalya e Lysandro che parlano con Nathaniel, mentre Kentin è appoggiato alla porta di ingresso e la tiene aperta per fare entrare un po’ d’aria.
-   Che è successo? – riesco a dire.
-   Oh grazie al cielo stai bene! – mi corre incontro Rosalya.
-   Sei svenuta non appena hai saputo del trasferimento di… -
Lysandro si interrompe.Cerco di fare mente locale. Mi pare di ricordare che è entrata una circolare in classe. Ed il professore ci ha detto che un alunno si sarebbe trasferito il giorno dopo. Già…proprio così. Da domani dovremo dire addio a….
-   Castiel! –
urlo tirandomi su di scatto.Tutti abbassano lo sguardo. Mi lascio ricadere sul letto. Castiel cambierà scuola. Perché?! Come mai così all’improvviso?! Poi mi ricordo di Debrah. Probabilmente seguirà lei. Avrà capito che non può stare senza di lei e ha deciso di seguirla. Sento che sto per piangere. Afferro la mano di Rosalya e la stringo. Lei si avvicina a me e mi abbraccia.
-   Su fatti forza Aly… - mi sussurra all’orecchio.
-   Devo vederlo. Ho bisogno di capire ora più che mai. Vi prego aiutatemi. –
Guardo tutti con occhi disperati. Ma nessuno di loro sai dove sia. Lysandro mi racconta che sono giorni che tenta di contattarlo ma non ottiene risposta. Mi sento peggio di prima. Non solo l’ho scoperto con un'altra, ma ora vengo a sapere che da domani non avrò più la possibilità di vederlo! Non posso accettarlo. Mi manca e ho bisogno di risposte. Risposte che solo lui può darmi. Poi mi torna in mente di aver visto la sua moto questa mattina.
-   La moto! La sua moto era qui stamattina! Deve per forza essere al liceo! –
-   Mi dispiace Aly, ho già girato tutto il liceo non appena Lysandro mi ha spiegato che cosa era successo tra voi due. Ma lui se n’era già andato. È venuto solo per portare i moduli per il trasferimento. –
mi risponde Nathaniel.L’ultima speranza che ho si distrugge così. Sento che potrei puntarmi una pistola alla tempia e spararmi come se niente fosse. Decido di alzarmi. Stare qui non serve a nulla. Mi infilo le scarpe e varco la soglia passando davanti a Kentin.
-   Dove vuoi andare? – mi chiedono Lysandro e Kentin.
-   Perdonatemi ragazzi, ma non posso lasciare che se ne vada così. Ho bisogno di sapere il perché di quel suo gesto. Non posso permettergli di andarsene senza lasciarmi in modo civile. Se è quello che vuole davvero è farla finita, dovrà dirmelo in faccia –
Esco dall’infermeria e poi dalla scuola. Prendo la navetta e mi dirigo al centro. Vado al negozio di musica, alla paninoteca dove di solito mangiavamo, poi mi dirigo dove di solito suona con la band. Niente. Non lo trovo da nessuna parte. Mi appoggio ad un muro, accanto alla paninoteca. Mi torna in mente la prima volta che mi ha portata qui, quando mi ha leccato la mayonese a lato del labbro. Mi scappa un sorriso nostalgico. Come vorrei che quei giorni non fossero solo un lontano ricordo.
-   Ehy bellezza! Sei sola? –
Mi giro e vedo tre ragazzi circondarmi improvvisamente.
-   V-veramente no! Sto aspettando il mio ragazzo! –
-   Eh dai! Non ci crediamo tanto! Che ne dici di venire a divertirti con noi?? –
-   No sul serio sto aspettando il mio ragazzo! Lasciatemi in pace per favore! –
Comincio ad agitarmi. Questa volta non si tratta solo di Dake, ma di tre ragazzi! Non ce la farò a scappare! Due di loro mi afferrano per un braccio e mi portano in un vicolo, poi mi sbattono contro il muro e mi trattengono. Il terzo si mette di fronte a me.
-   Bene bene bene, ma che bel visino abbiamo qui. Che ne dici se per iniziare ti do un bel bacio? –
-   No ti prego! Lasciami stare! Ti supplico! –
Inizio a piangere disperata. Che qualcuno mi aiuti presto! Il ragazzo mi afferra per il mento, sta per baciarmi ma per reazione gli do una testata. Lo vedo infuriarsi.
-   Come ti sei permessa?! Ora ti insegno io le regole! –
Mi accorgo che sta per darmi un pugno, chiudo gli occhi e abbasso la testa. Sento il suono di un pugno che colpisce qualcuno. Ma qual qualcuno non sono io. Apro gli occhi e vedo Castiel che atterra il ragazzo di fronte a me. Poi passa ai due che mi stanno trattenendo. Improvvisamente mi ritrovo libera, con i tre ragazzi a terra e Castiel difronte a me che mi afferra per le spalle e mi scuote:
-   Stai bene?! Dimmi che stai bene e che non ti hanno fatto niente! –
Le mie lacrime scendono disperate mentre mi getto sul suo petto.
-   Volevo tanto vederti! Ti amo! – dico prima di cadere a terra svenuta per lo spavento.
Quando riprendo i sensi mi ritrovo in una stanza che non conosco, coricata su un letto che non mi è familiare. Mi alzo di scatto. Ho paura perché non capisco dove sono. Scendo rapida dal letto e cerco le mie scarpe.
-   Non preoccuparti, non ho intenzione di trattenerti se vuoi andartene –
Castiel compare sulla soglia della camera, con due tazze fumanti in mano. Mi sembra quasi un sogno vederlo li, davanti a me. Poi ricordo l’ultima immagine che ho di lui, quella che da giorni non faccio altro che ricordare e ricordare. Mi siedo sul letto, cercando di non scoppiare in lacrime. Lui si avvicina a me e mi si siede accanto. Sento il calore del suo corpo. Come vorrei stringerlo a me. Mi passa la tazza ed io la prendo. Cioccolata calda con panna. Una lacrima scende sul mio viso. Perché mi porti la mia bevanda preferita, quando sai che tra noi è finita? Perché continui a farmi innamorare di te se tu ami un’altra ormai? Prendo il cucchiaino immerso nel bicchiere e lo tiro fuori. Inizio a mangiare la panna montata. Restiamo in silenzio fino a quando non ho finito. Poi poso la tazza per terra. Non ho la forza di guardarlo in faccia. Sento che lo bacerei all’istante se solo provassi a farlo. Aspetto che sia lui ad iniziare a parlare. Ma temo che non lo farà. Cerco la frase giusta con cui cominciare, ma le parole non mi vengono in mente. Ripenso a tutto quello che ho passato nel tentativo di trovare la frase giusta, ma tutto ciò che sento sono le mie lacrime occuparmi gli occhi. Chiudo le mani e pugno e mi accorgo che lo nota. Lo sento sospirare.
-   So che hai qualcosa da chiedermi – inizia lui.
-   Probabilmente si, ma non credo di essere pronta a sentire la risposta –
-   Quale pensi che sia? –
-   Probabilmente quella più brutta –
Inizio a piangere. So che questa volta non mi abbraccerà, ma vorrei tanto che lo facesse.
-   Probabilmente hai ragione –
L’ultimo frammento del mio cuore si è appena spezzato.
-   Ho saputo del trasferimento –
-   Già –
-   Come mai? –
-   Sicura di volerlo sapere? –
Improvvisamente mi torna in mente la mia teoria. E capisco che è la verità.
-   Dove siamo adesso? – gli chiedo guardandomi intorno.
-   A casa mia –
-   Non mi ci avevi mai portato –
-   Hai ragione. Ti chiedo scusa. –
Ti chiedo scusa?! Castiel che mi chiede scusa?!  Non riesco a credere alle mie orecchie. Mi volto verso di lui incredula e lo guardo negli occhi. Mossa sbagliata. Non potevo fare mossa più sbagliata di quella. Il mio cuore inizia a battere alla velocità della luce. Alzo le mani d’istinto per afferrargli il volto, ma mi fermo nell’esatto momento in cui lo sfioro. Ora non posso più toccarlo. Ora lui non è più mio. Vedo che stinge i pugni e noto che i suoi occhi diventano lucidi.
-   Ti viene…da piangere? –
D’istinto gli faccio questa stupida domanda. Tolgo le mani dal suo volto e mi rigiro fissando il pavimento. lo sento sussurrare qualcosa come un “si”, ma la sua voce è troppo flebile per essere percepita, quindi non sono sicura di averlo sentito davvero.
-   Non ti preoccupare – aggiunge poi – da domani partirò con Debrah per un altro paese. Inizierò a suonare in gruppo con lei e tenteremo di sfondare nella carriera musicale. Non piangerai mai più per causa mia –
Lo sapevo. Lo sapevo fin dall’inizio che partiva per seguire lei. Piango come una disperata. Altro che non piangere più per causa tua.
-   C’è qualcosa che posso fare per te? –
“Non partire!” voglio rispondergli. “ Non andartene! Non abbandonarmi! Resta qui con me ti prego!” ma le parole non mi escono. So che sono egoistiche. Ma lui è davvero crudele. Come può chiedermi una cosa del genere?!
-   A dire il vero si –
-   Cosa? –
-   Mi daresti il permesso…di restare qui per la notte? So che domattina non ci sarai più… ma vorrei stare qui per la prima…ed ultima volta, se non ti dispiace –
Vedo che ci pensa un po’ e prego di ottenere una risposta positiva.
-   Va bene, puoi restare qui per questa notte ragazzina –
“Ragazzina”, da quanto non sento questo termine. Involontariamente gli sorrido ma mi sembra ferito. Controllo l’ora, sono le dieci e mezza di sera, non pensavo fosse già così tardi. Mi corico nel letto da cui mi sono appena alzata e fisso Castiel allontanarsi.
-   Dove vai? –
-   A dormire sul divano –
-   Ti spiace restare con me…fino a quando non mi addormento? –
-   Che c’è ragazzina? Hai forse paura del buio? –
-   Vorrei davvero fosse solo per questo… -
Esce dalla stanza con le tazze vuote in mano senza dire niente. Mi guardo intorno asciugandomi le lacrime. È davvero la sua stanza. C’è il suo profumo ovunque. Quanto mi è mancato. Mi chiedo per quale motivo non mi ha mai portata qui. Forse si vergogna. Camera sua è molto più piccola della mia, sembra quasi uno sgabuzzino. Ma non mi importa. Qui tutto sa di lui, e questo mi basta. Mi rendo conto che per terra è pieno di scatoloni. Devono essere quelli per il trasferimento. Inizio ad osservarli ed in quel momento torna in stanza.
-   Dove vuoi che mi metta? –
-   Qui vicino a me, e tienimi la mano per favore – dico tirando fuori la mano da sotto le coperte.
-   Quante altre richieste hai intenzione di farmi, ragazzina? –
-   Quante più possibili –
Lo vedo a disagio. Si siede per terra vicino a me e mi afferra la mano. Com’è calda. Dio solo sa quanto mi è mancata. Ricomincio a piangere, ma dalla gioia questa volta. Lui lo nota e distoglie lo sguardo. Stringo la sua mano e, sorprendentemente, anche lui stringe la mia. Sento che sto per addormentarmi ma non voglio perché se lo faccio, quando aprirò gli occhi lui non ci sarà più. Le palpebre si fanno sempre più pensanti. Sento che sto per crollare.
-   Castiel? –
-   Si? –
-   Ho un’ultima richiesta da farti, la più importante… -
-   Dimmi –
-   Vorrei … -
Mi addormento. Quando riapro gli occhi di Castiel non c’è più traccia. Mi afferro la mano. È fredda ormai. Il suo calore è sparito, lui è sparito. Sparito per sempre. Mi rimetto nuovamente a piangere, è normale per me piangere ormai. Scendo dal letto  e nel farlo qualcosa casca a terra. Lo afferro e osservo meglio. Sembra una lettera. La apro e guardo. È la sua calligrafia! Inizio a leggere:
“Ehy ragazzina! Scusa per tutto il trambusto che ho combinato. Mi spiace averti ferita, non sai quanto. So che mi hai visto con Debrah quella mattina, qualche giorno fa. Perdonami. Sul serio. So che non è leale farlo tramite una lettera, ma è giusto che tu sappia la verità.
Quella mattina sono andato davanti alle macchinette per recuperare il tuo regalo, e li ho incontrato Debrah.
-   Ciao tesoro! È un po’ che non ci vediamo! –
-   Finiscila di chiamarmi così, sono finiti quei tempi –
-   Lo so lo so, e so anche che hai una ragazza. Carino il discorso che le hai fatto l’altra volta proprio qui –
-   Che ti importa di lei? Sparisci dalla mia vista –
-   Non prima di avere la certezza che sparirai con me –
-   Non ho alcuna intenzione di andare da nessuna parte con te! –
-   Ne sei sicuro? Perché vedi, ho una proposta da farti –
-   Non mi interessa nulla di tutto ciò che tu possa propormi –
-   Sicuro? Perché la casa discografica sta cercando un nuovo chitarrista per la mia band. Sono venuta apposta qui per farti questa proposta! –
-   E io come ti ho già detto non mi interessa. Ho di meglio a cui pensare ora! –
-   Ti riferisci alla piccola Alyson? –
-   Esatto. Ora sparisci –
-   Scommetto che sta per arrivare, non è vero? –
-   Ho detto sparisci –
-   Che ne dici di lasciarla e rimetterti con me? Sai non ti ho mai dimenticato tesoro… -
-   Non mi importa di quello che provi tu, io sto con lei adesso! –
-   Ma puoi sempre lasciarla… -
-   Non ci penso nemmeno! –
-   E se fosse…lei a lasciare te? –
-   Come se lo facesse sul serio. Mi ama troppo per lasciarmi andare –
-   Questo lo so bene anche io. Ma se fosse costretta a farlo…per cause più potenti di lei? –
-   Che cosa intendi dire?! –
-   Vedi…ho fatto qualche indagine su di lei. E ho scoperto che si è trasferita qui l’anno scorso perché il suo amato paparino è stato spedito a lavorare qui dal suo capo e caso vuole che il suo capo sia mio padre! Che piacevole coincidenza non è vero? Allora….a te dispiacerebbe se “casualmente” suo padre venisse trasferito nuovamente vero? –
-   Maledetta! –
-   Sciocchino, lo sai che sto facendo tutto questo solo per te! So benissimo che voi due vi amate troppo per lasciarvi…allora facciamo così. Ti chiedo solo un’ultima cosa prima di sparire dalle vostre vite. Un bacio. Dammi un ultimo bacio e scomparirò per sempre. –
-   Promettimelo –
-   Te lo prometto –
-   E va bene allora –
Ecco. È così che è andata. Tuttavia non ci siamo baciati. Prima che succedesse ti ho sentita scappare via. Sai, non eri molto silenziosa con quei tacchi ragazzina. Ho provato a correrti dietro, ma Debrah mi ha fermato dicendomi che sarebbe stato inutile e che ti avrei ferita solo di più se ti avessi seguita. Allora ho lasciato perdere. Pensando che sarebbe stato meglio per te non rivedermi mai più e ho accettato di partire con lei. Ho passato gli ultimi due giorni a compilare moduli ed ad imballare le mie cose. Ora sono qui, ai piedi del mio letto mentre tu dormi dietro di me, a scriverti questa lettera. Non hai idea di quanto vorrei abbracciarti a baciarti fino a toglierti il respiro, ma so che ti farei solo soffrire ulteriormente, per cui ti scrivo questa lettera per spiegarti davvero come stanno le cose. Io ti amo Aly, ti amerò per sempre.”
La lettera finisce così. Vedo che le ultime frasi sono come sbiadite. Capisco che deve aver pianto scrivendolo. Castiel ha pianto…per me? Guardo l’ora, sono le sei. Non ho idea di quando sia partito. Scatto in piedi, metto la lettera in tasca e mi infilo le scarpe. Corro in tutte le stanze urlando il suo nome ma di lui non è rimasto che il profumo. Ogni scatolone è sparito dalla casa. Esco di fretta e vedo che abita a pochi minuti dal centro. Cammino da sola, senza sosta. Prendo il primo autobus che trovo e scendo da Rosalya. Prego che lei sia in casa. Busso, ma non ottengo risposta. Allora risalgo sull’autobus e vado da Lysandro. Busso ma niente. Mi attacco al citofono. Dopo un po’ sento aprire la porta. Lysandro mi accoglie mezzo addormentato.
-   Aly? Che è successo? –
-   Scusami se mi presento qui a quest’ora, Rosa è qui? –
-   Si perché? –
-   Venite in soggiorno tutti e due per favore –
Lysandro capisce che è successo qualcosa di serio e va a svegliare Rosalya. Mi raggiungono in salotto. Gli racconto tutto. Della rissa e di quello che è successo dopo. Poi gli porgo la lettera. La leggono e rimangono senza parole.
-   Non pensavo che Debrah potesse arrivare a tanto – mi dice Rosalya.
-   Nemmeno io. È spaventosa quella ragazza. Quindi Castiel è partito? –Faccio cenno di si con la testa.
-   Questa mattina ho girato per tutta la casa ma non l’ho trovato. Non c’era più niente di lui. Mi rimaneva solo quella lettera. –
La riprendo e me la rinfilo in tasca. Gli chiedo scusa per il disturbo ed esco di casa. Lysandro mi chiede se voglio che venga con me, ma gli dico di no, preferisco restare da sola. Decido di andare a casa a piedi, ci metto circa un’ora e mezza ma non mi importa. Quando arrivo salgo in camera, apro un cassetto e ci infilo dentro la lettera. Apro l’armadio. Prendo una delle felpe di Castiel e me la metto addosso. Mi va grande. Molto grande. Improvvisamente mi sento come avvolta da lui. Chiudo gli occhi e mi avvolgo dalle mie stesse braccia, sentendo nel profondo, il suo calore.
Mi butto sul letto e mi addormento così, fingendo che lui sia dietro di me e che mi stia abbracciando, proprio come il primo giorno di scuola, proprio con questa stessa sensazione.
Quando riapro gli occhi sono ormai le dieci di mattina. Sto saltando troppi giorni di scuola, i miei saranno furiosi. Cerco di distrarmi in qualche modo: accendo la tele, cucino qualcosa, pulisco casa. Ma ogni cosa mi ricorda lui. Sembra un inferno fatto di suoi ricordi. Mi accascio sul divano. Stremata. Mi sembra di aver corso quindici maratone di fila, invece ho fatto solo alcune insignificanti faccende di casa. Mi guardo i vestiti, ho ancora addosso la sua felpa. Quanto vorrei che lui fosse qui adesso. Comincio a desiderarlo ardentemente. Desidero che appaia. Desidero che arrivi qui in moto e bussi alla porta. Desidero che suoni a quel maledettissimo campanello e mi aspetti sulla soglia. Desidero che…
Drin drin! Drin drin!
Oh mio dio! Il campanello…ha appena suonato!

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Capitolo 7
*** Richiesta ***


Mi alzo timorosa dal divano. Lentamente mi avvicino alla porta e poi la apro.
-   C-castiel? –
-   Scusa…mi dispiace deludere le tue aspettative –
Vedo Lysandro e rimango delusa.
-   No, non ti preoccupare. Vieni, entra pure –
Così dicendo mi sposto e lo faccio entrare. Chiudo la porta dietro di lui e lo faccio accomodare in cucina. Apro il frigo e tiro fuori due succhi.
-   Scusami, non ho altro da offrirti –
-   Non ti preoccupare, non sono venuto qui per questo –
-   E per cosa allora? –
-   Ho appena sentito Castiel –
-   Che cosa?! –
-   Già, ho provato a chiamarlo e stranamente, dopo due giorni, ha deciso di rispondermi. –
-   E cosa ti ha detto? –
-   Più che altro sono stato io a parlare. Gli ho spiegato quello che è ti successo da quando tu lo hai scoperto con Debrah. Non trovavo giusto che lui non sapesse come stai vivendo a causa sua. –
-   E lui che ha detto? –
-   Niente. Mi ha riattaccato in faccia –
-   E sei venuto qui…per dirmi che Castiel ti ha risposto al telefono, ma che in fin dei conti non ti ha detto niente? –
-   No. sono venuto qui per vedere come stai tu, e per farti leggere questo. –
Tira fuori un pezzetto di carta su cui c’è scritto un numero di cellulare.
-   Subito dopo la chiamata, mi ha scritto che se vuoi sentirlo puoi farlo scrivendo a questo numero. –
-   E perché lo ha scritto a te e non a me? –
-   Perché temeva che tu avresti cancellato il messaggio senza nemmeno leggerlo –
Come può pensare che avrei cancellato un suo messaggio? I suoi soliti stupidi ragionamenti da maschio. Ringrazio Lysandro per il numero e lo accompagno alla porta, ma prima di uscire mi afferra la mano.
-   Tieni presente… che ero sincero, quella volta in spiaggia. Se ti sentirai sola e avrai bisogno di qualcuno… io ci sarò. Ci sarò sempre. I miei sentimenti per te sono gli stessi da più di un anno ormai, ti prego di non scordartelo mai. Quando vorrai, in qualunque momento, ricordati che io ci sarò –
Mi lascia la mano e senza voltarsi si allontana. Porto la mano al petto e con l’altra l’afferro. Lo guardo con tenerezza mentre sale sulla moto.
-   Grazie Lysandro –
Dico vedendolo allontanare.Rientro in casa e mi siedo in salotto. Guardo in modo ossessivo quel numero scarabocchiato rapidamente sul quel foglietto. Non ne capisco il senso. Penso e ci ripenso ma proprio non riesco ad arrivare ad alcuna conclusione. Prendo il cellulare e inizio a scrivere un messaggio. Inizio inserendo il numero. Poi sposto il cursore per scrivere il messaggio ma… non so cosa scrivere. Davvero. Cosa potrei mai scrivergli? Dopo quella lettera non so più che pensare, ne tanto meno che fare. Cosa sarebbe stato sensato scrivergli in questa situazione? “ehy ciao Castiel, ho letto la tua lettera! È stata una bomba non me lo aspettavo proprio sai?” Noooo! Ridicolo ed insensato! Posso scrivergli qualcosa tipo: “ciao amore, sono io. Grazie per aver chiarito la situazione. Ti perdono tutto quindi torna presto che mi machi tanto piccolo. Un bacio” Bleah che schifo. Non oserei mai scrivere una cosa del genere! Sembro una che si è appena mangiata un vasetto intero di miele! Continuo a pensarci ma non mi viene in mente niente. Alla fine mi limito a scrivere “sono io” e lo invio. Aspetto ed aspetto. Ma non arrivano risposte. Controllo l’ora. Sono le undici. Sono passate cinque ore, ho mangiato cena e pulito la cucina, ma lui non mi ha risposto. Salgo in camera e mi metto a letto. E mentre aspetto una risposta, mi addormento. Quando apro gli occhi sono le sette. Controllo il cellulare. Ancora niente. Mi alzo e decido di andare a scuola. Capisco che se resto a casa la giornata non passerà più. Mando un messaggio a Rosalya dicendole di passarmi a prendere. Tolgo a malincuore la felpa di Castiel e mi vesto. Prima di uscire di camera e scendere a fare colazione riprendo la sua felpa, sento di non riuscire a separarmene. Nel giro di dieci minuti Rosalya è sotto casa mia. Getto la felpa sul divano ed esco di casa. Salgo in macchina e le racconto della visita di Lysandro e del numero nuovo. Continuo ad osservare il cellulare ma non mi arrivano risposte. Arriviamo a scuola. Rosalya parcheggia la macchina e ci dirigiamo in aula. Come entro mi accorgo che Nathaniel non è al suo posto. Inizia la lezione. Al cambio d’ora lo vedo rientrare in classe. Immagino abbia preso parte ad una riunione come al suo solito ma mi accorgo che come entra mi cerca con lo sguardo e come mi vede mi sorride felicissimo. Lo guardo con aria interrogativa ma non mi dice nulla di più. All’intervallo lo seguo per un po’ poi lo afferro per un braccio.
-   Che avevi da sorridere in quel modo? –
-   Sono molto felice di vederti! Non ho più avuto tue notizie dopo la scena dello svenimento! –
-   Scusami…è che sono presa da mille pensieri. –
-   Immagino, deve essere dura vivere una situazione del genere. Ma cerca di essere positiva, le cose potrebbero sistemarsi quando meno te lo aspetti! Ora vado, Melody mi sta aspettando! –
E corre via. Già. Probabilmente Nathaniel ha ragione. Devo cercare di essere positiva. Sento vibrare il cellulare. Il cuore inizia a battermi a mille. Lo afferro al volo, ma la delusione si dipinge sul mio volto. È solo Rosalya che mi chiede dove sono. Le rispondo di aspettarmi in classe che sto arrivando. Prima di andare scrivo un altro messaggio al numero misterioso: “senti non ho idea di cosa tu abbia deciso di fare, ne tanto meno per quale ragione abbia detto a Lysandro di darmi questo numero. Ma ti prego, abbi la decenza di rispondimi! Dopo quella lettera io…non lo so a dire il vero. Ma ti supplico, rispondimi”. Invio. Metto il cellulare in tasca e torno in classe. Le ultime ore passano in fretta. Rosalya mi porta a casa e noto che è parecchio sorridente. Deve essere successo qualcosa di bello con Leigh. Preferisco non chiederglielo. Non sono in vena di sentire le gioie delle relazioni altrui, dato che la mia è finita in mille pezzi. Scendo dall’auto e prima di entrare controllo la posta. La buca delle lettere è piena. Accidenti a me mi sono totalmente dimenticata di svuotarla. Dovrò fare due giri. Inizio prendendo alcune lettere e le porto in casa. Le getto sul tavolo. Sto per uscire di nuovo e vedo la felpa di Castiel sul divano. Ricordo averla lasciata li stamattina prima di uscire di casa. La afferro e me la infilo. Poi torno fuori chiudendo la porta dietro di me. Raccolgo le ultime lettere e apro il cancello. Mi dirigo verso la porta. Cerco di aprirla ma non ci riesco. Oh perfetto, giornata davvero fastidiosa. Cerco in tutti i modi di aprirla ma proprio non ce la faccio. Allora mi fermo un istante, prendo fiato e mi rilasso. Riapro gli occhi e fisso minacciosa la porta.
-   A noi due! –
Sto per dare una gomitata alla maniglia per aprire quando qualcuno mi afferra il braccio e mi fa girare di 180° su me stessa sbattendomi alla porta. Tutte le mie lettere cadono per terra e quando mi accorgo di quello che sta succedendo mi rendo conto che c’è Castiel davanti a me e che le sue labbra sono sulle mie. Non ho idea del perché sia li ma non mi importa. Gli getto le braccia al collo e lo bacio. È il bacio più appassionato che ci siamo mai dati. Sento il suo desiderio che mi sfocia dentro e sono sicura che anche lui sente il mio. Ci baciamo, ci abbracciamo e poi ci baciamo ancora. Non mi importa se rischio di rimanere senza fiato. Posso morire soffocata, se lo faccio baciando il ragazzo che amo alla follia. Dopo una decina di minuti ci stacchiamo. Abbiamo rischiato seriamente di morire soffocati! Non gli do il tempo di parlare che gli salto al collo abbracciandolo stretto. Anche lui mi abbraccia. Mi prende in braccio ed apre la porta.
-   Lo vedi ragazzina? Non era così difficile aprirla –
-   Sta zitto! –
Gli dico dandogli un amichevole pugno in testa mentre una lacrima mi accarezza la guancia. Mi appoggia sul divano e mi dice di non muovermi. Vedo che si avvicina alla porta. Gli afferro la mano e lo guardo tristemente. Lui capisce a cosa sto pensando, mi sorride e mi da un leggero bacio sulle labbra.
-   Non vado da nessuna parte, solo a prendere le lettere che hai lasciato a terra tranquilla –
Gli lascio la mano, ma lo seguo continuamente con lo sguardo. Vedo che torna subito dentro. Con le lettere rimaste. Le butta sul tavolo, poi torna a sedersi accanto a me. Mi osserva bene.
-   Quella è mia – dice indicando la felpa.
-   Già. Ma sta molto meglio a me che a te –
-   Non direi proprio, toglila –
-   Non ci penso nemmeno! – dico stringendomi tra le mie stesse braccia.
-   Ho detto toglila –
-   E io ti ho detto di no! –
-   Va bene allora –
Mi salta addosso e me la leva con la forza gettandola a terra. Ora siamo sdraiati sul divano, lui è sopra di me. Si avvicina bruscamente al mio collo e lo sento che mi annusa. Non capisco.
-   Ecco, è questo il profumo che volevo sentire. Ora ti sento di nuovo vicina –
Sorrido tra me e me e lo abbraccio. Avrei così tante domande da fargli, ma ho paura di vederlo sparire ancora se gliele faccio. Mi tira su e mi fa sedere sulle sue ginocchia. Lo guardo fisso negli occhi, e lui mi prende la mano.
-   Come mai sei qui? – gli chiedo.
-   Vuoi che me ne vada? –
-   NO! – e lo abbraccio disperatamente. Lui ride e mi allontana.
-   Tranquilla, non vado più da nessuna parte. –
-   E perché prima te ne sei andato? –
-   Perché pensavo che saresti stata meglio senza di me. Ma poi tu mi hai fatto una determinata richiesta la notte che hai dormito da me e quello mi ha scombussolato, ma quando Lysandro mi ha chiamato e mi ha spiegato quanto hai sofferto per la mia assenza, ho capito cosa dovevo fare davvero –
-   La mia richiesta? –
-   Si certo. Me l’hai fatta prima di addormentarti quella volta a casa mia –
-   Che cosa ti ho chiesto? –
-   Questo non te lo dirò mai! –
-   Eh daiii! Dimmelo!! –
-   No! Sappi solo che Debrah non potrà più ricattarti perché suo padre è stato licenziato, io non ho firmato il contratto con la casa discografica ed il signor delegato si è occupato di far sparire tutti i moduli del mio trasferimento in un nuovo liceo! Quindi è tutto esattamente come prima –
-   Nath ha fatto questo?! –
-   Si…diciamo che non ho più motivo di avercela con lui per cui gli ho chiesto un piccolo favore – mi dice sorridendo.
-   Quindi...è proprio tutto come prima? –
-   Beh…non proprio tutto –
-   Cosa intendi dire? –
-   C’è ancora qualcosa che devo fare –
-   Non te ne andrai ancora spero!! –
-   No tranquilla! Siediti accanto a me e chiudi gli occhi –
Ubbidisco scendendo dalle sue gambe e seguendo le istruzioni. Sento che cerca qualcosa nelle tasche. Poi sento come una carta che viene scartata e una scatoletta aprirsi. Non riesco a capire. Improvvisamente sento che mi bacia e mentre lo fa mi afferra la mano e mi infila qualcosa all’anulare sinistro. Si allontana dalle mie labbra ed apro gli occhi.
-   Buon compleanno piccola, scusa se ci ho messo tanto –
Mi guardo la mano e non riesco quasi a crederci. Mi ha regalato un bellissimo anello! Rimango estasiata e lo abbraccio felicissima.
-   Ora nessuno potrà più portarti via da me –
Dice contraccambiando l’abbraccio.
-   Anche io ho una sorpresa! Raggiungimi in camera tra dieci minuti ok? –
Lo vedo annuire, corro in camera ed indosso uno dei completini che avevo comprato insieme a Rosalya. Temevo che non avrei mai potuto indossarli, ma fortunatamente mi sono sbagliata. Mi cambio in fretta e furia e poi lo faccio entrare in camera. Vedo dai suoi occhi che apprezza ciò che ho comprato per lui.
-   Bene bene…siamo diventate alquanto desiderose durante la mia assenza, o sbaglio? –
Gli sorrido maliziosa e gli vado incontro. Mi prende in braccio e mi getta sul letto, poi si mette sopra di me e mi bacia. Nessuno potrà mai capire quando ho desiderato che questa scena si ripetesse. Passiamo tutta la giornata così, senza che nessuno ci interrompa o ci disturbi. Alla fine ci addormentiamo, stanchi ma felici, perché finalmente siamo di nuovo l’uno tra le braccia dell’altra. La mattina dopo suona la sveglia. Subito cerco Castiel accanto a me ma non lo trovo. Mi agito e corro ad accendere la luce. Di lui non c’è traccia. Mi spavento a morte fino a quando lo sento aprire la porta dietro di me.
-   Buongiorno pic-- -
Non gli lascio il tempo di finire la frase che mi aggrappo a lui.
-   Temevo te ne fossi andato di nuovo! –
Mi accarezza la testa e mi da un bacio.
-   Ti ho già detto ieri che non me ne vado ragazzina. Forza, andiamo sotto. Ho una fame da lupi e sto aspettando la colazione –
Gli pizzico la pancia. È bello pensare che sia davvero tutto come prima. Mi vesto e scendo a preparargli la colazione poi mangiamo ed usciamo. Camminiamo un po’ prima di raggiungere la sua moto, l’ha parcheggiata lontano per non farmi sentire che stava arrivando. Saliamo e partiamo alla volta della scuola di nuovo insieme finalmente! Non appena arriviamo tutti ci accolgono con un sorriso. Ora capisco perché Nathaniel sorrideva felice l’altro giorno, probabilmente anche Rosalya sapeva tutto. Scendiamo dalla moto e corro ad abbracciare tutti. Mentre chiacchiero con loro Castiel mi afferra la mano sorridendo, io contraccambio e gliela stringo. Ci avviamo in classe tutti felici, contenti che finalmente sia tornato tutto alla normalità.
Ci sediamo ai banchi ed inizia la lezione. Io stringo forte la mano di Castiel. Non ho più intenzione di lasciarla andare per nessuna ragione al mondo. Sento che anche per lui è così, perché tiene la presa stretta tanto quanto la mia. Il professore entra annunciando che dall’indomani altri due studenti si sarebbero uniti alla nostra classe. Il cuore mi batte forte. Chissà che genere di compagni sarebbero stati! E poi…ragazzi o ragazze? Spero vivamente siano entrambi ragazzi, non mi va di rischiare nuovamente di perdere Castiel! Chiudo gli occhi e penso positivo: forza Aly, vedrai che saranno due ragazzi! E magari pure gemelli!
Non mi sarei mai aspettata che la mia speranza sarebbe stata così…precisa! Quali altre sorprese ci aspettano in questo ultimo anno scolastico? Sono solo i primi giorni di Ottobre e ho già superato una crisi abissale con Castiel, chissà cos’altro succederà con i due nuovi studenti in arrivo. Forse la loro presenza…sarà più complicata del previsto.

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Capitolo 8
*** Bentornato! ***


La lezione finisce e decido di invitare tutti a casa mia per cena. Ho deciso di dare una festa per il ritorno di Castiel. Tutti accettano felici e ci diamo appuntamento per le sette a casa mia. Io e Castiel partiamo e rientriamo. Gli preparo pranzo mentre lui si fa la doccia. Finalmente riusciamo a vivere come una coppia almeno per qualche giorno! Mentre cucino sento l’acqua della doccia scorrere al piano di sopra. Mi immagino Castiel nudo con l’acqua che lo accarezza gentilmente. Sento le mie guance avvampare e cerco in tutto i modi di distrarmi ma non ce la faccio. Scolo la pasta e la sposto nella padella dove sto facendo cuocere la pancetta con il sugo. Mentre lascio che cuocia ancora per qualche minuto mi metto a tagliare i pomodori per fare una bella insalata fresca, purtroppo facendolo mi taglio un dito.
-   Aia! Che male accidenti! –
Premo il dito per cercare di alleviare il dolore. In quel momento compare Castiel alle mie spalle.
-   Che è successo? –
Mi volto e lo vedo tutto bagnato e gocciolante con solo un asciugamano legato alla vita. In quel momento non mi importa più niente del mio dito, ma solo della mia faccia che sta cuocendo. Sicuramente si può vedere che fuma da quanto è bollente.
-   N-niente…mi sono solo tagliata il dito con il coltello. Nulla di grave. –
-   Dammi qua, fa vedere –
Così dicendo si avvicina a me, io indietreggio fino a toccare il bancone della cucina. Non penso di essere in grado di resistere con lui in quello stato. Lui si avvicina, incurante del mio batticuore assurdo, mi afferra il dito ferito e se lo mette in bocca. Il suo corpo è difronte al mio, le nostre gambe si sfiorano e mi vengono i brividi. Lo osservo bene: i capelli stanno gocciolando e l’acqua gli accarezza dolcemente il petto per poi scendere fino agli addominali scolpiti e fermarsi sull’asciugamano. Rialzo immediatamente lo sguardo e noto che mi sta osservando. Cerco di sorridere come se niente fosse ma lui percepisce il mio desiderio. Sento che mi lecca dolcemente il dito e questo non fa altro che peggiorare la situazione. In quel momento qualcuno spalanca la porta ed entra in casa.
-   Ehy Aly! Sono venuta prima perché pensavo ti servisse una mano! –
Rosalya entra tutta allegra ma si blocca subito quando vede Castiel tutto bagnato e con solo un asciugamano addosso praticamente appiccicato a me mentre mi lecca un dito.
-   Che diavolo stai facendo Castiel?! Fila immediatamente a vestirti! –
Castiel si allontana da me, ma prima di farlo mi sussurra:
-   Ti è andata male questa volta ragazzina, dovrai aspettare ancora per un po’ per questa volta –
E se ne va ridendo. Io rimango totalmente stordita mentre Rosalya mi si avvicina.
-   Vedo che state recuperando tutto il tempo perso! –
-   Eh…eh già…eheh…mi hai salvato proprio all’ultimo Rosa. Non so per quanto a lungo avrei ancora resistito! –
-   Lo avevo immaginato dalla tua espressione. Sembravi un leone affamato con davanti una succulenta bistecca! –
-   Rosa! –
-   Ahaha ma è vero! Su dai ti aiuto a finire di preparare pranzo. Però! Ha un ottimo aspetto quest’insalata! –
-   Ne vuoi un po’? tanto Castiel sicuramente non ne assaggerà nemmeno un boccone! –
-   Volentieri grazie mille! Dove sono i piatti? Così faccio la tavola! –
Le indico la credenza dove ci sono piatti e bicchieri poi quella dove ci sono le posate e la tovaglia. Mentre prepariamo parliamo del più e del meno. Mi rendo conto che Rosalya è l’amica più importante della mia vita, non avrei mai resistito senza di lei e non sarei mai stata in grado di conoscere tutte le persone che conosco adesso se lei non si fosse presa cura di me sin all’inizio. Con questo pensiero, le vado incontro e l’abbraccio. Lei ne rimane sorpresa all’inizio, ma poi contraccambia.
-   A cosa devo l’onore di questo abbraccio? –
-   Vedi Rosa, l’onore è tutto mio. Stavo pensando che se non ci fossi stata tu, io ora probabilmente non sarei così felice. Sin dal primo giorno di scuola mi sei stata vicina. Sei l’amica più preziosa che ho. Provo un profondo sentimento per te, se fossi un ragazzo, di certo si tratterebbe di amore, ma sono una ragazza quindi non si tratta di questo. Ma sappi che ti voglio davvero bene, più di quanto possa mai volerne a nessun altro. Sei la mia preziosa amica, la migliore, e spero di poterti restare accanto per sempre! –
Sento che una lacrima scende dal suo viso e mi stringe forte.
-   Oh Aly, anche io provo la stessa cosa per te! Vedi, c’è un legame vero che mi lega a te! Anche io prego tutti i giorni di poterti stare accanto, perché stare con te è bello e divertente, mi sento bene e sono sicura che quando si presenterà l’occasione, anche tu mi starai accanto e mi supporterai! Sono davvero felice che tu ti sia trasferita al nostro liceo! E spero che anche finito questo ultimo anno assieme, resteremo sempre le migliori amiche che siamo adesso! –
-   Ci puoi contare!! –
Sciogliamo l’abbraccio e ci guardiamo negli occhi e ridiamo felici.
-   Perché ora, dato che ci siete, non vi date un bel bacio? Sembravate così innamorate! –
Ci giriamo e vediamo Castiel che ci osserva divertito. Io lo guardo perplessa e Rosalya controbatte, tirandomi a se:
-   Sei sicuro di quello che dici? Potresti ritrovarti terribilmente geloso della cosa. E se poi a Aly piacessero più i miei baci dei tuoi? Come la metteresti? –
Così dicendo si volta verso di me e mi fa l’occhiolino. Capendo il suo piano sto al gioco e mi stringo a lei chiudendo gli occhi. Subito sento che Castiel si avvicina a me e mi tira per un braccio per poi baciarmi appassionatamente, quando le sue labbra si allontanano dalle mie si mette fra me e Rosalya.
-   Lei non potrà mai preferire i miei baci a quelli di nessun altro! Tanto meno a quelli di una ragazza! Figuriamoci! Quindi levati quel ghigno che hai dalla faccia e cancella dalla tua mente quella stupida idea di baciare la MIA ragazza! –
Io e Rosalya scoppiamo a ridere. È stato troppo divertente farlo ingelosire. Ci sediamo a tavola e pranziamo tutti assieme. Finito tutto puliamo la cucina ed andiamo al negozio a fare compere per la sera. Quando io e Rosalya siamo insieme ci sbizzarriamo sempre! Abbiamo comprato di tutto oltre al cibo: palloncini, stelle filanti, trombette. Ha tutta l’aria di essere una serata promettente! Quando torniamo indietro ci accorgiamo che difronte alla casa a lato della mia c’è un enorme camion. Ma non ci facciamo troppo caso ed entriamo in casa. Rosalya chiama nuovamente i suoi amici Dj e mentre noi prepariamo il tavolo in giardino, Castiel aiuta i ragazzi a montare l’impalcatura per la console. Sono ormai le sei e mezza ed io e Rosalya saliamo in camera per prepararci. Mi infilo un abitino viola aderente e mi trucco gli occhi in modo abbastanza pesante, come piace a Castiel. Scendiamo di sotto e vediamo che i primi ospiti stanno arrivando: Nathaniel e Melody sono già seduti al tavolo, mentre Lysandro arriva con un certone contenente una torta in mano. Subito mi torna in mente la scena dell’anno prima con Kentin che ormai non è altro che un ricordo. Mentre gli apro il cancello per farlo entrare, vedo un ragazzo dai capelli azzurri e vestito con tanti di quei colori da sembrarmi un arcobaleno passare alle sue spalle. Strano, non mi pare di averlo mai visto. Prendo la torta di Lysandro e la porto in cucina. Quando esco vedo che anche gli ultimi invitati sono arrivati. Noto che Castiel sta ringhiando contro Kentin, allora per farlo ingelosire mi appendo al suo braccio:
-   Ehy Ken, niente torta questa volta? –
-   Ehy Aly, no questa volta no perché? Fremi dalla voglia di avere un altro mio bacio? –
Castiel mi afferra immediatamente:
-   Questa volta non te lo lascio fare stronzetto! –
Io e Kentin ridiamo. Nessuno sa del nostro secondo bacio, e probabilmente nessuno verrà mai a saperlo, ma non ha importanza. L’importante è che io e lui ci siamo definitivamente chiariti. Ci sediamo tutti intorno al tavolo e Lysandro propone un brindisi per il ritorno di Castiel, tutti iniziamo i festeggiamenti e mi sorprendo quando vedo Nathaniel e Castiel parlare come due amici di vecchia data. Sorrido dolcemente nel vedere quella scena. Finita la cena tutti iniziano a ballare mentre Castiel e Kentin giocano a braccio di ferro. Entro in casa a prendere la torta. Subito sento qualcuno entrare dietro di me.
-   Hai bisogno di una mano? – Mi chiede Lysandro.
-   Credo proprio di si, questa torta è talmente grande che non ho idea di come tagliarla! –
-   Lo avevo immaginato, guarda è più semplice di quel che sembra! –
Lysandro si mette dietro di me, mi prende la mano con il coltello e ci appoggia sopra la sua, poi inizia a tagliare la torta.
-   Lo vedi? Non è così difficile –
-   Hai ragione…senti. C’è una cosa che vorrei dirti –
La mano di Lysandro si ferma, lascia la mia e si mette a lato osservandomi. Probabilmente si aspettava che prima o poi avremo parlato in prima persona di quel giorno, e di quello che mi aveva detto.
-   Io innanzitutto vorrei ringraziarti per quello che hai fatto per me. Ma soprattutto per quelle splendide parole che mi hai detto. Non me le aspettavo proprio, e anche se può sembrarti egoistico e crudele, devo confessarti che sono stata davvero felice di sentirtele dire. –
Lysandro mi tira a se e mi abbraccia:
-   Mi sento meschino, perché nonostante so che ami alla follia il mio migliore amico e lui ama alla follia te, in quel momento non ci ho più visto e ho tentato in tutti i modi di portarti via da lui. I miei sentimenti hanno preso il sopravvento sulla situazione e ti chiedo scusa per questo, spero che potrai perdonarmi –
Assecondo l’abbraccio e lo stringo forte:
-   Lys, io non sono qui per darti contro, ma semplicemente per dirti grazie. Non so dove sarei se non ci fossi stato tu in quel momento. Sei stato un appoggio prezioso, anzi preziosissimo. Non importa se in quel momento hai fatto un atto che ora reputi meschino, lo hai fatto perché sentivi che era quello che dovevi fare, per questo non potrei mai darti contro. In ogni caso ti voglio troppo bene per odiarti e lo sai. Tu occuperai sempre un posticino nel mio cuore. Ci sarà sempre spazio per te questo non dimenticarlo mai. Tu sei una delle persone più importanti della mia vita, e questo cosa niente e nessuno potrà mai cambiarla. –
Mi allontano da lui e lo guardo sorridendo. Lui mi accarezza dolcemente la guancia.
-   Non sai quanto desidero baciarti in questo momento – mi accorgo che sto arrossendo.
-   Mi dispiace Lys, non vorrei farti soffrire in questo modo. –
-   Tu non mi fai soffrire, anzi è una gioia poterti vedere sorridere ogni giorno. Anche se so che non sarai mai mia, apprezzo il solo fatto che accetti che io ti stia accanto. È il regalo più bello che tu possa farmi. Grazie di esistere! –
Rido allegra, in quel momento entra Castiel:
-   Che diavolo sta succedendo qui?! E che ci fate voi due abbracciati?! –Io e Lysandro ci lasciamo e gli sorridiamo:
-   Non è successo niente, non preoccuparti! – gli dico sorridendo.
-   Ha ragione, non ci siamo affatto baciati se è questo che pensi, per lo meno, non adesso –Mi giro sorpresa verso Lysandro:
-   Di cosa stai parlando? – gli chiedo.
-   Ohh niente…beh, forse non ti ho raccontato tutta la verità di quel giorno, sai, quando mi hai fatto entrare in casa tua mentre non c’era nessun altro a parte noi. –
-   Dov’è che lo hai fatto entrare?! –
Lysandro se ne va ridacchiando e Castiel mi corre incontro:
-   Esigo una spiegazione –
Gli racconto tutto e poi lo vedo rilassarsi:
-   Temevo davvero che vi foste baciati. Lysandro non mi aveva raccontato questo particolare. –
-   Davvero? Pensavo di si invece. Tuttavia non capisco perché se ne sia uscito così. A me il giorno dopo aveva detto che non era successo niente tra noi, io purtroppo non mi ricordo niente. –
-   Lascia stare, tu pensa a portare la torta agli altri, a Lys ci penso io. –
Lo vedo uscire abbastanza agitato. Speriamo vada tutto bene.
-   Ehy Lys, vieni con me, dobbiamo parlare. –
Mentre esco con le fette di torta nei piatti, vedo Lysandro e Castiel che si allontanano. Inizio a pregare di non vedere partire fulmini e saette. Escono dal cancello e si appoggiano al muretto.
-   Che è successo davvero quel giorno tra te e Aly? –
-   Quello che ti ho detto l’altra volta per telefono. L’ho trovata che piangeva nel parco, sotto la pioggia. Era distrutta. L’ho riaccompagnata a casa, ma ho omesso di parlarti del fatto che mi ha chiesto di entrare e di quello che è successo dopo. L’ho seguita dentro e mi ha portato un asciugamano e dei vestiti puliti. I tuoi, per la precisione. –
-   Perché ti ha dato i miei vestiti?! –
-   Perché suo padre era ed è tutt’ora in vacanza con sua madre, quindi non aveva altro da darmi. –
-   Capisco. Che è successo poi? –
-   Si è cambiata e poi si è seduta accanto a me sul divano. Ho capito subito che si stava forzando di trattenere le lacrime. L’ho abbracciata e le ho detto che poteva piangere quanto voleva, che non era necessario che si trattenesse con me. L’ho appoggiata sulle mie ginocchia e l’ho lasciata piangere per un po’. Purtroppo vederla così mi stava uccidendo e le ho chiesto se potevo fare qualcosa per aiutarla, qualsiasi cosa, bastava che me lo chiedesse. –
-   E cosa ti ha chiesto? –
-   Voleva dimenticare. Mi ha chiesto disperatamente di cancellare il dolore che la stava uccidendo da dentro. Mi ha pregato di farle dimenticare il fatto che ti ha visto quasi baciare Debrah, in modo tale che il dolore sparisse. In quel momento l’ho allontanata da me. Sentivo che l’unico modo per farle dimenticare il dolore era procurandole nuova felicità. E sentivo di poter essere io quella nuova felicità che stava cercando. Non la smetteva di piangere e mi sono avvicinato a lei per baciarla ma quando stavo per farlo….lei ha pronunciato il tuo nome –
-   Pensava che fossi io? –
-   Probabilmente si. Era stanca e stremata, distrutta dal dolore. Probabilmente era talmente tanto confusa che il vedere i tuoi vestiti ha proiettato nella sua mente l’idea che ci fossi tu li in quel momento. Mi sono fermato nell’esatto istante prima di baciarla. Anche perché poi lei si è addormentata. L’ho portata a letto e sono tornato sotto. Mi sono maledetto per quello che ho rischiato di fare. Come i miei vestiti si sono asciugati li ho rimessi e sono tornato a casa. Fine della storia. –
-   E lei non sa niente di tutto ciò? –
-   No…credo che abbia dimenticato tutto a causa dello stress da dopo che mi ha fatto entrare in casa sua. Ti prego di non raccontarglielo. –
-   Non l’avrei fatto comunque. Senti…Se lei te lo avesse permesso… se in quel momento non avesse pronunciato il mio nome ma avesse assecondato il tuo bacio, che avresti fatto? –
-   Te l’avrai portata via. –
-   L’ami così tanto? –
-   Più di quanto tu possa immaginare –
Castiel gli da una pacca sulla spalla:
-   Mi dispiace per te, ma hai perso la tua occasione. Da ora in poi non ho più alcuna intenzione di lasciarla sola! Vieni torniamo dagli altri –
-   Non sei arrabbiato con me? –
-   No. A dire la verità probabilmente avrei fatto la stessa cosa se fossi stato al tuo posto, solo che io l’avrei baciata e gli avrei fatto capire chi ero veramente, e te l’avrei portata via. Peccato per te che hai un cuore troppo tenero. Forza, torniamo indietro. –
-   Sta attento Castiel, dopo questa tua affermazione la mia determinazione è appena salita alle stelle. –
-   Non ti basterà quella per portarmela via –
-   Lo vedremo –
-   Muoviti, ci stanno aspettando -
Castiel si gira e vede che sono nascosta dietro al cancello per vedere come va la situazione. Vedo che mi sorride e allarga le braccia, gli corro incontro abbracciandolo. Lysandro mi da alcune pacche sulla testa e mi fa cenno di rientrare. Guardo Castiel negli occhi e capisco che è tutto sistemato. Sono davvero felice! Mentre mi avvicino al cancello vedo passare lo stesso ragazzo di prima. Ma ora era vestito con colori opachi ed i suoi capelli sono neri. Comincio a chiedermi se ho le allucinazioni. Rientriamo e continuiamo a festeggiare fino a notte fonda. Poi tutti se ne vanno a casa, tutti tranne Castiel ovviamente, che non mi lascia nemmeno il tempo di pulire casa perché mi prende di peso e mi porta in camera da letto con la scusa che ha un conto in sospeso da risolvere con me.
La mattina dopo suona la sveglia. Esco subito dal letto per scendere e preparare la colazione a Castiel. Ora che finalmente è tornato, ho deciso che farò di tutto pur di non farlo allontanare di nuovo! La colazione è pronta e lo chiamo per mangiare. Incredibilmente scende subito e facciamo colazione.
-   Sembriamo una felice coppia appena sposata! – affermo allegramente.
-   Grazie per avermi rovinato la mattinata – mi risponde lui.
-   Quanto sei insensibile! La prossima volta ci metto l’acido nei tuoi cereali! –
Mi sorride di soppiatto e continuiamo a mangiare. Finito di fare colazione partiamo alla volta della scuola, entriamo in classe ed aspettiamo che la lezione inizi. Ora che ci penso bene, mi pare di ricordare che da oggi due nuovi studenti si aggiungeranno alla nostra classe! Non vedo l’ora!
Il professore entra e, come previsto, annuncia l’arrivo di nuovi studenti. Osserviamo tutti incuriositi la porta, e con mia grandissima sorpresa, entrano i ragazzi che ho intravisto ieri sera e che pensavo di essermi sognata, Non posso crederci!


commento dell'autore: Salveeeee xD immagino che in questo capitolo vi immaginavate che sarebbe successo qualcosa con i due gemelli! Mi dispiace deludervi ma dovrete aspettare il prossimo per sapere quello che combineranno, o meglio...combinerà! Sappiate solo che ci sarà un particolare cambiamento! Siete curiosi?? Se si ditemelo xD se arrivo a tre recensioni posto anche subito il prossimo capitolo xD sono curiosa di vedere se c'è ancora qualcuno che segue questa storia non vorrei diventasse banale!

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Capitolo 9
*** Gemelli ***


Commento dell'autore: visto che la storia è seguita da più persone del previsto, ho deciso di regalarvi subito il capitolo seguente, sperando di non deludere le aspettative!

Il mio sguardo è incredulo nell’osservare la loro incredibile uguaglianza. Se non fosse per i vestiti e per il colore dei capelli, giuro che non saprei distinguerli.
Iniziano a presentarsi. Il ragazzo dai capelli azzurri si chiama Alexy, mentre l’altro Armin. Dovrò tenerlo a mente. Li osservo meravigliata fino a quando Alexy non punta il dito verso di me e mi urla contro:
-   Ehy! Ma tu sei la ragazza di ieri! Devi essere la nostra vicina di casa! –
Così dicendo mi corre incontro, mi alza dalla sedia e mi abbraccia affettuosamente.
Subito Castiel scatta in piedi e mi tira a lui.
-   Ehy, razza di deficiente giù le mani dalla mia ragazza! –
-   Oh scusa scusa non pensavo fosse la tua ragazza! Comunque è un piacere fare la tua conoscenza! Spero che andremo d’accordo! –
dice con un sorriso a quarantadue denti.Il professore li fa accomodare ai banchi davanti mentre io e Castiel ci sediamo di nuovo ai nostri posti.
-   Non mi va che quell’imbecille abiti accanto a te da ora in poi. Trasferisciti –
-   Oh dai non fare il geloso! Guarda che sono una persona fedele io! –
-   Non è di te che mi preoccupo ma di lui. Non vedi come ti ha abbracciata di punto in bianco?! Non è normale per un ragazzo! –
-   Non è normale per uno come te vorrai dire! Sappi che non sono tutti dei blocchi di ghiaccio come te signor iceberg! –
-   Stai forse insinuando che preferisci i tipi sdolcinati e appiccicosi come quello?! –
-   Di certo non mi dispiacerebbe se anche tu ogni tanto mi dessi qualche attenzione che non si limita ai tuoi desideri da uomo! –
Lo vedo ammutolirsi, girare la testa dall’altra parte e mettersi a dormire. Ops, questa volta forse ho esagerato! Durante tutta la lezione Castiel si tiene distante da me. Provo diverse volte ad avvicinarlo ma sembra non fare una piega. Pazienza. Gli passerà prima o poi. Suona l’intervallo ed usciamo dalla classe, Rosalya viene con me. Appena varchiamo la soglia uno dei due ragazzi nuovi mi tira la manica della maglia. Mi giro e noto che è Armin.
-   Scusami per la reazione che ha avuto prima mio fratello, è fatto così spero che non ti abbia dato fastidio! –
-   No figurati! Comunque è davvero incredibile quanto vi somigliate! –
-   Già ce lo dicono tutti. Comunque io sono Armin piacere di conoscerti – dice porgendomi la mano.
-   Piacere mio, io sono Alyson, la vostra nuova vicina di casa! Spero che andremo d’accordo! Lei invece è la mia migliore amica Rosalya –
-   Ciao! Piacere di fare la tua conoscenza Armin! –
-   Incantato Rosalya! – dice baciandole la mano. Non so perché, ma questa scena mi ricorda il primo incontro mio e di Lysandro. Vedo che Rosalya arrossisce, di certo non se lo aspettava!
-   Ahh Alyson dimenticavo di dirti una cosa…non preoccuparti per Alexy, dillo anche al tuo ragazzo. Non ci proverà mai con te, ne’ con nessun altra ragazza del liceo! –
-   Come fai ad esserne così sicuro? –
-   Beh vedi…come dire…le ragazze non sono proprio il suo genere –
Capisco al volo cosa intende.
-   Wow, non me lo sarei mai aspettato! – gli rispondo sorpresa.
-   Lo so! Di solito pensano che sia io quello gay dato che non mi curo molto nel vestire. –
-   Davvero? Non lo avrei mai detto –
-   Eh già. In ogni caso sappiate che invece a me le ragazze piacciono. Moltissimo –
Afferma facendo l’occhiolino a Rosalya. La vedo arrossire ancora. Ohoh qui le cose si mettono male. Armin ci saluta e vedo Rosalya che lo guarda con aria sognante.
-   Rosa? –
-   Dimmi –
-   A cosa stai pensando? –
-   A niente in particolare. Armin sembra proprio uno che coprirebbe di attenzioni la propria ragazza…non è vero? –
-   Non lo so…sai non sono molto esperta in queste cose…ti ricordo che sto con Castiel (Anche se devo ammettere che ultimamente pare migliorato almeno un po’) –
-   Oh come ti capisco…anche Leigh non mi dimostra mai quanto ci tiene a me a parte quando ha qualche desiderio particolare…uffa. Vorrei che mi desse più attenzioni anche al di fuori della camera da letto! –
-   Comprendo i tuoi sentimenti, si vede proprio che siamo migliori amiche, siamo sulla stessa barca –
Ci osserviamo e ridiamo divertite. Poi ci prendiamo per mano ed andiamo a fare due passi. Chissà Castiel dove si è cacciato. Dovrò dirgli che Alexy non è una minaccia per lui. Almeno si calmerà. Torniamo in classe ma Castiel non rientra. Faccio cenno a Lysandro di sedersi accanto a me.
-   Dove diavolo è finito Castiel? –
-   Non lo so. L’ho visto uscire in fretta e furia dal liceo non appena è suonata la campanella dell’intervallo. È successo qualcosa tra voi? –
-   Temo di aver esagerato questa volta –
-   Che è successo? –
-   Beh…si è lamentato del fatto che Alexy mi abbia abbracciato così di punto in bianco ed io gli ho fatto notare che invece è bello quando un ragazzo si dimostra affettuoso anche al di fuori della camera da letto… -
-   E tu hai detto questa cosa…a Castiel? –
-   L’ho fatta così tanto grossa? –
-   Direi di si… -
-   Accidenti…devo imparare a mordermi la lingua ogni tanto! –
-   Beh… in ogni caso capisco il tuo bisogno di sentirti apprezzata anche al di fuori di quella che possa essere la vostra vita intima. Se vuoi posso provvedere io a questo, dato che Castiel non lo fa –
Mi dice sorridendo. Gli pizzico la mano. Meno male che c’è lui a tirarmi su il morale! Finita la lezione usciamo tutti dalla scuola e di Castiel non si sa ancora nulla. La sua moto è sparita. Chiedo a Rosalya di portarmi a casa ma prima che possa accettare Alexy mi compare alle spalle abbracciandomi.
-   Ciao Alyyyy!! Torniamo a casa insieme???? –
-   Ciao Alexy, veramente volevo tornare a casa con Rosalya –
-   Ah quindi tu sei Rosalya? Piacere il mio nome è Alexy! Che ne dici di venire a mangiare da noi? Così per conoscerci meglio!! –
Sembra un bambino delle elementari.
-   Mi piacerebbe molto ma…. –
-   Perché no – la interrompe Armin – sarebbe un ottima idea, non trovi Rosa? –
dice facendole il sorriso più dolce che abbia mai visto. Vedo Rosalya arrossire totalmente ed abbassare lo sguardo.
-   Eh va bene, forza salite in macchina –
-   Evvivaaaaa!! – esulta Alexy.
Saliamo in macchina ma è Armin a sedersi davanti accanto a Rosalya. Vorrei non notarlo, ma vedo che la cosa le fa parecchio piacere. Comincio a pensare che le cose potrebbero prendere seriamente una brutta piega per lei e Leigh. Arriviamo a casa loro e spero di vedere Castiel davanti alla mia ma continua a non farsi vivo. Prendo il cellulare e gli chiedo dov’è finito, ma non ottengo risposta. Che nervi che mi fa venire quando si comporta così!! Entriamo in casa. È davvero bella e spaziosa! Appena entro noto che il salotto è pieno di videogiochi e console. Che siano di Alexy? Mi avvicino e li guardo. Wow! Ci sono un sacco di giochi affascinanti! Rosalya si avvicina a me e osserva le console. Di punto in bianco vedo il suo sguardo illuminarsi. Non credevo che a Rosalya piacessero queste cose! Non si smette mai di conoscere una persona a quanto pare! Armin si avvicina a noi, o meglio, si avvicina a Rosalya.
-   Ti piacciono? –
-   Si moltissimo! Non pensavo che vi piacessero questi giochi! Io li adoro! –
-   Sono contento! Comunque sono miei, a Alexy piacciono solo i vestiti ed i ragazzi! –
Vedo Rosalya guardare Armin con gli occhi pieni di gioia. Ora si che ho veramente un brutto presentimento. Temo che si stia innamorando di lui! Alexy ci chiama in cucina dicendoci che è tutto pronto. Caspita che razzo! Ci sediamo a tavola e mangiamo di tutto e di più. Devo ammettere che è proprio un cuoco provetto! Noto che mentre mangiamo Armin si avvicina sempre di più a Rosalya. Cerco di fare qualcosa per allontanarli.
-   Rosa devo parlarti…ADESSO! –
Mi alzo in piedi e la trascino per un braccio fino al salotto.
-   Che succede? –
-   Senti…non è che per caso ti stai interessando seriamente ad Armin? – la vedo arrossire. Non ci posso credere.
-   Non lo so a dire la verità. Mi sento molto confusa in questo momento. Devi sapere che mi sento parecchio messa da parte in questo periodo. È come se Leigh non mi amasse più. E soffro molto per questo. Il suo continuo non darmi attenzioni mi fa pensare che non sia più interessato a me. Invece Armin è dolce, gentile e simpatico. Sebbene ci conosciamo solo da qualche ora, mi sento molto più apprezzata da lui che da Leigh. –
Vedo che si porta le mani al volto e capisco che sta per piangere. La stringo forte tra le mie braccia. Questa volta è il mio turno di confortarla. Alzo lo sguardo e vedo Armin, immagino abbia sentito tutto. Si avvicina a noi e porge un fazzoletto a Rosalya, poi le sorride dolce. Lei scoppia ancora di più a piangere. Usciamo da casa loro e ci scusiamo per l’inconveniente. Faccio venire Rosalya da me. Non mi sembra proprio il caso di lasciarla sola. La faccio accomodare sul divano e le porto un’enorme vaschetta di gelato mentre accendo la televisione. Non c’è nulla di meglio di un film, un po’ di gelato e una buona amica accanto durante le sofferenze per i problemi di cuore! Passano le ore ed è già ora di cena. Preparo un’insalata veloce e poi ci rintaniamo in camera mia. Rosalya si sdraia nel letto ed io controllo il cellulare. Ancora niente. Mando un messaggio a Castiel: “Mi dispiace per quello che ho detto oggi. Non volevo ferirti. Ti prego non lasciarmi sola. Ti amo. Buonanotte”. E mi sdraio accanto a Rosalya. Sento che sta per piangere le la stringo forte a me. Posso capire cosa prova. Anche io stavo così l’anno scorso. La situazione era simile. Il cuore diviso in due, e l’incapacità di fare una scelta sono due cose terribili. Sento che si lascia abbracciare ed inizia a piangere disperata. Ci addormentiamo così, come due amiche che si conoscono da sempre.
L’indomani ci alziamo, preparo la colazione e mentre lo faccio controllo il cellulare. Ancora nulla. Comincio a preoccuparmi sul serio. Temo che Castiel sia sparito ancora e che non lo rivedrò più. Sento che sto per piangere ma non posso crollare adesso. Ora devo occuparmi di Rosalya prima di tutto. Prendo un vassoio e ci appoggio sopra la colazione e gliela porto a letto. Lei è già vestita e pronta per uscire. Sembra molto felice quando le porto da mangiare in camera. Mi da un bacio sulla guancia e afferra il vassoio. Mentre lei mangia io mi preparo. Stivaletti con il tacco, gonna lilla e maglia nera. Prendo anche un delizioso cappellino intonato con la gonna e me lo metto in testa. Rosalya finisce di mangiare ed usciamo. Davanti al cancello vedo che Armin ci sta aspettando. Improvvisamente Rosalya afferra la mia mano. Sento che il suo cuore sta accelerando mentre il corpo si irrigidisce. Chiudo a chiave la porta e ci avviciniamo a lui.
-   Siete proprio due vere amiche voi due –
Dice indicando le nostre mani che si stringono.
-   Direi di si. Vogliamo andare a scuola? –
gli rispondo.Saliamo in macchina, ma questa volta mi piazzo davanti prima ancora che ad Armin venga l’idea di farlo. Arriviamo a scuola e subito Lysandro mi viene incontro. Gli spiego che Rosa ha passato la notte da me, che ci andava di fare una serata tra sole ragazza. Mi chiede di Castiel ma purtroppo, non so rispondergli. Abbasso lo sguardo triste e lui mi bacia la fronte dicendomi di non preoccuparmi e che prima o poi sarebbe tornato. Oggi è l’ultimo giorno che i miei non ci sono. Da domani tornano. Speriamo che stasera Castiel torni da me.
Finita la lezione accompagno Rosalya alla macchina e la saluto. Mi ha raccontato di avere un appuntamento con Leigh. Speriamo che le cose si sistemino con lui. Mi guardo intorno alla ricerca di Castiel ma ancora non si fa vedere. Sospiro e decido di prendere l’autobus. Appena arrivo a casa trovo una busta infilata sotto la porta. La apro e capisco subito che è di Castiel:
-   Tieniti pronta per le sette e mezza. E mettiti un vestito che possa farti sembrare meno bambina di quello che sei ragazzina. A dopo. Castiel –
Meno bambina di quello che sono?! Questa me la paga! Entro dentro e vado subito a farmi la doccia, poi mi dirigo all’armadio per scegliermi un vestito. Ne prendo uno nero lungo, con uno spacco da far girare la testa a chiunque. Infilo i miei stivali con i glitter e mi trucco. Sono le tre e sono già pronta. Accendo la tele e mi rilasso. Chissà che costa sta combinando. Incredibilmente il tempo passa veloce e in tempo zero sono già le sette e venticinque. Mi alzo in piedi e mi avvicino alla porta, desiderosa di rivedere Castiel. Il campanello suona ed io subito gli apro. Inutile dire che rimango totalmente stupita: Castiel è davanti a me, in abito elegante e con un mazzo di rose rosse e bianche. Non mi guarda in faccia, lo vedo che è imbarazzato. Mi porge goffamente il mazzo di rose e io lo prendo. Lo annuso e lo stringo a me. Non posso crederci! Entro in casa e lo metto in un vaso d’acqua. Poi esco, vedo che mi da le spalle. Non riesce proprio a sopportare l’imbarazzo. Capisco che sta facendo uno sforzo enorme e per questo lo abbraccio da dietro. Mi afferra le mani e me le accarezza. Si gira verso di me e mi da un bacio.
-   Mi sei mancato – gli dico
-   Lo so –
Mi risponde afferrandomi la mano e conducendomi fino al cancello, come lo varco, vedo che un po’ più avanti una macchina ci sta aspettando. Salgo senza far domande, e la macchina parte. Cerco di capire qualcosa dal suo sguardo, ma lui evita il mio, per cui mi appoggio alla sua spalla e gli stringo la mano, godendomi il momento. Ad un certo punto la macchina si ferma. Siamo in un prato, circondati dal nulla. La macchina se ne va. Mi afferra ancora la mano e mi porta in cima ad una collinetta. Come raggiungo la vetta, quasi scoppio a piangere. Sul prato davanti a me sono disposte decine e decine di candele che compongono la scritta “Ti amo”. E davanti a loro, una coperta con un cestino da picnic aspetta il nostro arrivo. Mi sento svenire dall’emozione. Castiel mi si avvicina e mi prende in braccio per poi rimettermi a terra sulla coperta. Apre il cestino e mi porge un panino. Io lo afferro ma i miei occhi sono catturati solo da lui. Non riusco davvero a credere a quello che ha fatto. Quindi è per questo che era sparito per alcuni giorni! Poso il panino a terra e mi avvicino a lui. Gli afferro il viso e lo bacio, si ritrae quasi subito, vedo il suo più totale imbarazzo e capisco che è la prima volta che fa una cosa del genere per qualcuno. I miei occhi diventano lucidi, e come se ne accorge mi abbraccia forte.
-   Ti prego non piangere! Non volevo respingere il tuo bacio! E’ solo che --- –
-   Lo so stai tranquillo, e non mi metterò a piangere rilassati. È solo che sono talmente tanto emozionata che non mi sembra vero! Hai fatto tutto questo per me?! Non so come ringraziarti! – rispondo contraccambiando l’abbraccio.Mi allontana da lui e si mette a guardare altrove.
-   Sono contento che ti abbia fatto piacere. Ma scordati qualsiasi altra cosa per almeno un altro anno ragazzina! –
-   Non preoccuparti. Questo potrebbe bastarmi anche per tutta la vita! –
-   Ottimo! Almeno non dovrò più fare niente del genere! –
Lo vedo sollevato. Ma capisco che è dovuto al fatto che ho apprezzato la sorpresa. Iniziamo a mangiare sotto le stelle, inizia a far freddo e mi appoggia la sua giacca sulle spalle. Mentre lo fa lo bacio. Mi sento veramente bene con lui. Vorrei che tutto questo davvero non finisse mai. Vedo una stella cadente e sorrido. Noi siamo per sempre…non è vero?
In quel momento mi arriva un messaggio da Rosalya:
- Ho bisogno di te –

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Capitolo 10
*** Nuova Coppia? ***


Scatto in piedi e nel farlo spavento Castiel che cade all’indietro.
-   Ma che ti prede?! –
-   Scusa, deve essere successo qualcosa a Rosalya, mi ha appena scritto che ha bisogno di me –
-   Andiamo immediatamente. Lei non è una di quelle persone che chiede aiuto alla gente tanto per fare. Se lo fa deve essere successo qualcosa di davvero grave –
-   Hai ragione. Perdonami non volevo rovinare la nostra splendida serata –
Affermo, guardandolo tristemente. Mi stringe a se, poi chiude i bottoni della giacca che ancora sto indossando.
-   Non preoccuparti, per lo meno ho una scusa per smetterla di sentirmi in imbarazzo, andiamo ho la moto qui dietro –
Ha pensato proprio a tutto. Corriamo verso la moto, infiliamo i caschi e partiamo. Cerco di tenere il vestito in modo che non voli via da tutte le parti ma Castiel va così veloce che ogni mio tentativo diventa inutile. Deve essere davvero preoccupato, non pensavo che tenesse così tanto a Rosalya. Ci fermiamo sotto casa sua. Mi auguro proprio che sia li. Suono il citofono e mi risponde sua madre che mi dice che è rientrata in casa qualche minuto fa per recuperare il cellulare ma che è uscita subito dicendo che sarebbe venuta da me. Ringrazio e torno sulla moto con Castiel, che subito riparte in fretta e furia. Quando arriviamo da me Rosalya non è ancora arrivata, entriamo in casa e le mando un messaggio:
-   Sono qui che ti aspetto con il gelato –
Cerco di sembrare divertente per tirarle su il morale. Intanto che aspettiamo, Castiel si sbottona i primi bottoni della camicia. Questo lo fa apparire molto sexy. Si avvicina per baciarmi non appena nota che lo sto spogliando con gli occhi, ma lo fermo.
-   Non ora, Rosalya potrebbe arrivare da un momento all’altro. Temo sia successo qualcosa con Leigh e non voglio che veda una coppietta che si bacia –
-   Hai ragione – dice allontanandosi.
-   Senti, c’è una cosa che non ho ancora avuto il tempo di chiederti. –
-   Di cosa si tratta? –
-   Quel numero che l’altra volta hai dato a Lysandro incaricandolo di consegnarmelo e dicendo che dovevo contattarti li… che numero era? Non mi hai mai risposto. Ieri ti ho scritto sul tuo solito numero ma niente –
-   Vedi, Debrah monitorava i miei messaggi, per lo meno quelli che mandavo a te. Così ho fatto una nuova scheda e ho mandato il numero a Lys, sapendo che non avrebbe controllato i messaggi che inviavo a lui. Il mio vecchio numero ce l’ha ancora Debrah, e se hai scritto i messaggi li…li avrà letti lei. – mi metto a ridere.
-   Ora capisco! Ma non mi hai mai risposto nemmeno sull’altro numero! –
-   Non ne ho avuto il tempo, Debrah non mi mollava un secondo, e come sono riuscito a fuggire da lei, avevo troppa voglia di vederti per stare a mandarti un messaggio, quindi ho fatto che comparire di persona mentre qualcuno cercava di aprire una porta in modo totalmente ridicolo, il resto della storia la sai –
dice leccandosi le labbra.Gli do un pugno amichevole sul braccio. Ora capisco il senso dei due numeri. In quel momento sento bussare alla porta. Faccio cenno a Castiel di andare nella stanza degli ospiti, lui mi dice che prima di coricarsi va a farsi una doccia, annuisco e mi dirigo verso la porta. Quando la apro Rosalya si butta fra le mie braccia in lacrime. L’abbraccio forte ed aspetto che finisca di piangere. Come si calma le prendo la mano, la faccio accomodare sul divano e vado a prendere il gelato. Prendo la vaschetta più grossa che trovo al fiordilatte e fragola, i suoi gusti preferiti. Torno da lei e le passo il cucchiaino insieme al gelato. Aspetto che ne mangi un po’ prima di chiederle delucidazioni. In questi momenti sono grata al gelato di esistere! Dopo una decina di cucchiaiate Rosalya posa la vaschetta sul tavolino, prende un bel respiro e mi dice tutto d’un fiato:
-   Io e Leigh ci siamo lasciati –
-   …Prego? –
-   Hai capito bene. Stop, chiuso, finita. Non stiamo più insieme –
Vedo che riafferra il gelato al volo e ne mangia due bei cucchiaini, poi lo riposa e torna a guardarmi negli occhi. Non so cosa dire. Davvero, sono totalmente spiazzata.
-   Ma che è successo? –
-   Vedi…questo pomeriggio sono andata da lui dato che avevamo un appuntamento, ma sono arrivata prima e l’ho visto mentre abbracciava un’altra –
-   CHE COSA?! Leigh abbracciava un’altra ragazza?! Ma siamo sicuri che stiamo parlando della stessa persona?! –
-   Purtroppo si. Sono corsa via piangendo. Non sono andata all’appuntamento con lui e ho spento il cellulare. Dopo cena stavo troppo male e ho deciso di voler sapere. Ho acceso il telefono e ho visto che mi aveva scritto e chiamato diverse volte. Gli ho chiesto di vederci al parco, ho buttato il cellulare sul letto e sono corsa fuori. Alcuni minuti dopo ci siamo incontrati. Gli ho raccontato quello che ho visto e mi ha detto che la ragazza che abbracciava era sua cugina che era passato a trovarlo –
-   E vi siete lasciati per questo? –
-   No ma che! Anzi quando ho sentito che si trattava solo di una sua cugina, il sorriso mi è tornato sulle labbra. Mi sono sporta verso di lui per abbracciarlo ma mi ha respinta. Gli ho chiesto cosa stava succedendo e mi ha risposto che era confuso, che non sapeva più se mi amava o no –
-   Ma così? Di punto in bianco? –
-   Si. Non so cosa sia successo di preciso ma queste sono state le sue parole. Mi ha proposto di fare una pausa ma io gli ho detto o tutto o niente. Non potevo stare li ad aspettare che prendesse una decisione. Ci sarei stata solo peggio. Come gli ho proposto di decidere se troncare la relazione o meno mi ha risposto quasi subito. “E’ meglio farla finita del tutto allora”. Gli ho urlato che era uno stupido e sono corsa a casa mia, sono entrata in fretta e  furia e ho preso il cellulare e ti ho scritto e sono venuta qui. –
-   Cavolo ma è terribile! –
-   Lo so! –
Inizia a piangere disperata. L’abbraccio forte come non ho mai abbracciato nessuno e cerco di trasmetterle tutto il coraggio per farsi forza e andare avanti che possa darle. In quel momento suonano alla porta.
-   Aspettavi qualcuno? –
-   A dire la verità no –
Mi alzo e vado alla porta, appena apro Alexy mi salta addosso.
-   Ciao Aly mi sei mancataaaaa!!! Senti ho preparato un sacco di dolcetti ma credo di aver esagerato e ora ne ho troppi!! Ne vuoi un po’? –
Non mi aspetto proprio di vederlo li. In quel momento sento qualcuno scendere le scale.
-   Che diavolo ci fai tu ancora attaccato ad Aly? Giuro che ti faccio secco! –
Castiel scende in fretta e furia, deve aver sentito la voce di Alexy quando ho aperto la porta. Maledizione a lui non avevo ancora detto che Alexy era gay! Vedo che sta correndo come un disperato nella mia direzione. Rosalya capisce al volo cosa sta per succedere e tenta di bloccarlo afferrandolo per un braccio.
-   Lasciami andare immediatamente! Io quello lo faccio fuori! –
-   Calmati Castiel! Lascia che ti spieghiamo! –
cerca di calmarlo Rosalya.Sfortunatamente si libera subito dalla presa e corre incontro a Alexy con il pugno caricato e pronto a colpire. Mi scrollo Alexy dalle spalle e mi metto davanti a lui con le braccia aperte.
-   Fermati Castiel! Non colpirlo! –
-   Non ci credo! Hai deciso che preferisci davvero lui a me?! Dopo quello che ho preparato per te questa sera?! Giuro che --- -
-   Castiel! Alexy è gay! Non ci sta provando con me! A lui interessano i ragazzi! –
Castiel si ferma all’improvviso. Abbasso lo sguardo e tiro un sospiro di sollievo. Quando lo guardo nuovamente noto che è inorridito mentre guarda Alexy. Mi giro verso di lui e noto che sta guardando Castiel in modo strano. Quando mi giro nuovamente mi rendo conto che Castiel è in boxer, con i capelli ancora bagnati e con alcune goccioline d’acqua che colano dai suoi capelli che lo accarezzano gentilmente. Arrossisco all’istante e subito capisco quello che sta pensando Alexy. Gli copro immediatamente gli occhi.
-   Non pensarci nemmeno! Castiel fila a metterti qualcosa addosso! E asciugati i capelli! –
Castiel scoppia a ridere come un matto:
-   Ahaha ora la situazione si è invertita eh? –
-   Ho detto FILA! –
Risale le scale ridendo. Come sparisce dalla nostra vista tolgo la mano dagli occhi di Alexy e lo guardo male. Lui mi fa spallucce e poi l’occhiolino:
-   Però, hai occhio per i ragazzi! –
-   Questi non sono affari tuoi! –
In quel momento mi accorgo che dietro di lui c’è anche Armin, che regge i dolcetti di cui parlava prima Alexy.
-   Perché stai li fuori? –
-   Beh la situazione si stava mettendo male, ma era troppo divertente assistere per cui sono rimasto in disparte e non mi sono intromesso! –
-   Quanto sei scemo! –
In quel momento mi rendo conto che Rosalya è appena stata lasciata, e Armin ha una cotta (almeno credo) per lei. La situazione sta cominciando a farsi pesante.
-   Allora, li volete questi dolcetti o no? – mi incita Armin.
-   Io ne vorrei uno, grazie – risponde Rosalya, comparendo alle mie spalle e sorridendo dolcemente ad Armin. Che hai in mente Rosa?
Li faccio accomodare e ci mettiamo in cucina. Ad un certo punto Castiel mi abbraccia da dietro, alzo lo sguardo e lo osservo. Una goccia d’acqua mi cade sul naso.
-   Non ti avevo detto di asciugarti i capelli? –
-   Non ti ricordi che non prendo ordini? –
Mi alza di peso, prende il mio posto e mi fa sedere in braccio a lui. Per lo meno si è messo una maglia e dei pantaloni addosso. Tutti ci osserviamo imbarazzati, nessuno di noi sa cosa dire.
-   Allora Alexy…da quanto sei gay? –
-   Castiel! – gli dico tirandogli una gomitata – perdonalo, è rude e non ha peli sulla lingua –
-   Oh no, non c’è problema. Comunque da sempre credo, non sono mai stato interessato alle ragazze –
-   Dici sul serio? Scusa come fai a non essere attratto da… - sento che muove le mani, mi giro e noto che le sta muovendo imitando le forme sinuose delle donne.
-   CASTIEL! – gli do un'altra gomitata.
-   Cof cof…ehy sta più attenta ragazzina! –
-   Te la sei cercata! –
-   Che c’è? Te la sei presa perché tu sotto quell’aspetto non sei donna per niente? –
Come si permette?! Mi giro nella sua direzione ed inizio a tirargli le guance.
-   Ritira immediatamente quello che hai detto! –
-   Non ci penso nemmeno ragazzina! – inizia a tirarmi i capelli.
-   Aia! Mi fai male! –
-   Ah si? Io non sento niente! –
Mollo le sue guance e mi avvento sui suoi capelli. Eheh come la mettiamo ora? Mentre litighiamo sento che Rosalya scoppia a ridere. In quel momento smettiamo di farci i dispetti e la guardiamo. Ride divertita, non ci speravo proprio!
-   Oddio ragazzi siete uno spasso! –
Iniziamo tutti a ridere. Parliamo per quasi tutta la notte poi, verso le tre Alexy e Armin decidono di andare. Li accompagniamo alla porta.
-   Grazie ancora dei dolcetti Alexy! –
-   Figurati! La prossima volta ti porterò una torta! –
-   Accetto molto volentieri! Buonanotte ragazzi! –
-   Notte notte – mentre Alexy e Armin ci salutano con la mano e si allontanano, Rosalya esce dalla porta:
-   Senti Armin…ti andrebbe di lasciarmi giocare a qualche tuo videogioco? –
-   Certo! Anche subito se vuoi! –
-   È proprio quello che speravo! –
La vedo correre verso di loro e varcare il cancello. La guardo sbigottita. Lei mi guarda, e mi fa cenno di non dire nulla. Rientro in casa con Castiel.
-   Scommetto che si è lasciata con Leigh e ora andrà a divertirsi con Armin –
-   Smettila! Lei non è affatto quel genere di persona! –
-   E allora cosa pensi che sia andata a fare di la con lui? –
-   A giocare ai videogiochi? –
Castiel si gratta la testa sorpreso della mia ingenuità, poi mi da alcune pacche sulla mia.
-   Sei proprio una ragazzina, vieni, andiamo a letto –
Dice afferrandomi la mano. Saliamo le scale, entriamo in camera e ci sdraiamo. Penso a come starei io se Castiel di punto in bianco mi dicesse che non sa più se mi ama, mi salgono le lacrime agli occhi, mi giro verso di lui e gli do un bacio appassionato.
-   Che c’è piccola? –
-   Niente…ma per un istante ho provato ad immaginare come sarebbe stato se tu improvvisamente venissi a dirmi che non mi amassi più –
-   E come sarebbe? –
-   Terribile! –
Sento che ride e mi tira a lui. Mi stringe forte.
-   Non preoccuparti. Dopo quello che ho fatto stasera fidati, è impossibile che io smarrisca i sentimenti che provo per te! –
Sorrido felice e mi addormento così, appoggiata sul suo petto ed avvolta dal suo calore.
La mattina dopo ci alziamo, e non so come ma in tempo zero siamo già fuori di casa. Voglio sapere cos’è successo tra Rosalya ed Armin! Li vedo uscire da casa, prima Alexy e poi Armin…che tiene per mano Rosalya! Lei sorride felice. Oh mio dio…che cosa è successo tra loro due la notte scorsa?!

Commento dell'autore: eccomi qui...di nuovo xD Penso di stare pubblicando i capitoli troppo in fretta...però lo faccio perchè io sono la prima a odiare il fatto di rimanere sulle spine quindi ho deciso di pubblicare un capitolo al giorno almeno si ha la suspance, ma non si aspettano anni prima di sapere come proseguirà la storia xD Ora ho un dubbio...non so se unire i prossimi due capitoli creandone uno solo. Perchè il primo lo trovo leggermente noioso, mentre l'altro no...anzi! Quindi sono un po' in dubbio...voi che ne pensate??

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Capitolo 11
*** Distacco ***


Non posso crederci. Sono spiazzata ed anche sorpresa. Perché Armin le stringe la mano? E perché lei pare esserne tanto felice? Alexy mi corre in contro e mi abbraccia:
-   Oh Aly! Mi sono sentito solo questa notte! Armin aveva compagnia e io no mi sono annoiato a morte! Che ne dici di fermarti da noi anche tu la prossima volta? Ti pregoooo! –
-   Ehy tu – dice Castiel liberandomi dall’abbraccio – capisco che non ti interessino le donne, ma a me interessa se qualcuno si appiccica alla mia, indipendentemente dai loro orientamenti sessuali. Quindi finiscila di appiccicarti come una ventosa a lei! E poi scordati che verrà a dormire da te! A meno che non ci sono anche io! – Alexy sembra entusiasta dell’idea, ma io lo blocco subito.
-   Piantatela voi due! Ci sono cose più importanti di cui discutere adesso – dico guardando Rosalya ed Armin ed indicando le loro due mani che si stringono.
-   Beh? Che c’è? Che hai da guardare? Mai visto due persone che si tengono per mano? Anche tu e il bulletto li dietro lo fate no? – mi risponde Armin, quasi seccato.
-   Ehy, modera i toni bamboccio. Chi ti credi di essere? – si irrita Castiel.
-   Piantatela di dire fesserie! – sbotto io – spiegatemi perché vi state tenendo per mano voi due! – ops…forse non avrei dovuto essere così diretta.
-   Scusami Aly, davvero, ma potresti evitare di fare domande almeno per il momento? Perdonami…ma quando sarà il momento ti spiegherò tutto –
mi risponde timidamente Rosalya, stringendo la mano di Armin ed appoggiandosi alla sua schiena come per nascondersi per la vergogna. Capisco subito che c’è qualcosa che non quadra ma non mi permetterei mai di obbligare una persona a parlare, tanto meno se si tratta della mia migliore amica! Ci incamminiamo verso la fermata dell’autobus in silenzio. Afferro la mano di Castiel e la stringo. Sento che percepisce la mia preoccupazione, così mi tira a lui e mi cinge le spalle con il braccio.
-   Non ti preoccupare – mi consola – vedrai che quando sarà il momento, sarai la prima a sapere tutto –Lo guardo negli occhi e gli passo il braccio intorno alla schiena. Spero che tu abbia ragione…lo spero davvero, penso continuando a camminare.
Appena saliamo sull’autobus tutti ci osservano sorpresi, o meglio, osservano Rosalya ed Armin. Ambra scoppia a ridere e Castiel la disintegra con lo sguardo. Penso che anche lui sia più preoccupato di quello che vuole ammettere. Nathaniel mi afferra per un braccio non appena gli passo accanto, poi il suo sguardo cerca quello di Castiel:
-   Posso rubartela per due minuti? –
Castiel annuisce, e si dirige verso il fondo dell’autobus. Incredibile, non mi sarei mai aspettata di assistere ad una scena del genere. Solo l’anno scorso facevano a guerra per me mentre adesso si parlano come se non si fossero mai odiati. Nathaniel si sposta e mi fa sedere accanto a lui.
-   Cosa sta succedendo tra quei due? Perché si tengono per mano? E poi Rosalya non stava con il fratello di Lysandro? –
-   Sinceramente non ci capisco più niente. Non so cosa posso raccontarti e cosa no, ma di una cosa sono certa, la situazione si sta facendo davvero critica. Per il momento Rosalya mi ha esplicitamente chiesto di non farle domande a riguardo, ma non posso negarti che sono davvero preoccupata per lei – abbasso lo sguardo tristemente e Nathaniel mi accarezza dolcemente la testa.
-   Non ti preoccupare, Rosalya non fa mai le cose senza un motivo, o ha un piano o è davvero innamorata di Armin. In ogni caso l’importante è che sia felice no? –
-   Su questo hai ragione…ma a quello che so, la felicità non è qualcosa che pervade il suo cuore al momento –
Così dicendo mi giro verso di lei e vedo che ha la testa appoggiata alla spalla di Armin. E per un istante, un brevissimo istante, vedo una lacrima che le percorre il volto. Questione di secondi, perché Armin subito gliela asciuga. Che me lo sia immaginato? No. Sono sicura di quello che ho visto. Non distolgo lo sguardo, ho bisogno di capire. Vedo che Rosalya si allontana da lui e lo osserva, poi dolcemente gli sorride. Armin le accarezza la testa e lei chiude gli occhi. Lui si avvicina pericolosamente alle sue labbra. Oddio no! Sta per baciarla! Scatto in piedi ma mi rendo contro che non avrei il tempo di arrivare e fermarli. Loro sono in fondo all’autobus ed io all’inizio, non ce la farò mai! Armin sta praticamente per baciarla quando viene interrotto da qualcuno che da un calcio al sedile sul quale è seduto. Lui si gira scocciato.
-   Ooops…colpa mia bamboccio – Castiel interviene, poi distoglie lo sguardo come se niente fosse.
Oh Castiel! È per questo che ti amo! Scendiamo dall’autobus e cerco di andare da Rosalya ma Castiel mi afferra la mano e comincia a trascinarmi via di peso. Entriamo in classe e lo guardo con aria interrogativa ma mi ignora, appoggia la testa sul banco e si mette a dormire. Rosalya ed Armin si siedono vicini. Troppo vicini per i miei gusti. Vedo Lysandro entrare in aula e subito gli vado incontro, lo afferro per la mano e lo porto via. Ci fermiamo davanti alle macchinette. Mi prendo un caffè e mi appoggio al muro.
-   Speri di ottenere ulteriori informazioni da me dato che sono suo fratello non è vero? –
-   È per questo che ti voglio bene. Sai sempre quello che penso. Allora, parla –
Lysandro abbassa lo sguardo confuso, poi si appoggia al muro accanto a me.
-   A dire il vero credo di saperne meno di te. Ieri sera Leigh è rientrato a casa e ha annunciato che lui e Rosalya si erano lasciati poi si è rintanato in camera sua senza dire più niente. Ho provato a farlo uscire o a farlo parlare, ma è stato totalmente inutile. Anche questa mattina non l’ho visto a fare colazione, temo non sia nemmeno andato al lavoro –
-   Sembra distrutto dalla cosa…e allora perché l’ha lasciata? –
-   È stato Leigh a lasciare Rosalya?! – Lysandro scatta in piedi e mi guarda totalmente incredulo.
-   Si perché? Pensavi il contrario? – dico gettando il bicchiere vuoto nella spazzatura.
-   Beh…vederla questa mattina seduta vicino ad Armin mi ha insospettito, ma non ho potuto chiarire nulla perché qualcuno mi ha trascinato via di peso – mi manda un’occhiata da finto arrabbiato, abbasso lo sguardo imbarazzata. – In ogni caso, Rosalya ti ha detto qualcosa sul perché si sono lasciati? –
-   A dire la verità si…mi ha detto che Leigh le ha detto che non sapeva più se l’amava o meno e le ha proposto una specie di pausa, ma lei si è rifiutata e ha detto che voleva o tutto o niente e allora a quel punto lui l’ha lasciata –
-   Ma questo non è possibile!! Leigh è innamorato perso di Rosalya! Ogni mattina lo vedo sospirare mentre guarda la sua foto! Pensa che dorme addirittura ogni notte con l’orsetto che lei gli ha regalato! – arrossisco per l’imbarazzo.Non avrei mai immaginato che Leigh fosse tanto sentimentale. Lysandro si appoggia nuovamente sul muro accanto a me. Si gratta la testa nervosamente. Gli afferro la mano per farlo smettere.
-   Non otterrai nulla tentando di scavarti solchi nella testa. Ci deve essere una spiegazione logica. Se sei così sicuro che Leigh ami ancora Rosalya, non vedo per quale motivo debba averle mentito in quel modo. Deve essere successo qualcosa che lo ha spinto a compiere quel gesto. Magari è tornata una sua ex? –
-   Una ex di Leigh?! Ma non scherziamo…è sempre stato totalmente indifferente alle ragazze, solo Rosalya è stata in grado di scioglierlo. E poi lui non è mica Castiel – dice mandandomi un’occhiata divertita.D’impulso gli stringo la mano che ancora gli sto tenendo e lo fulmino con lo sguardo.
-   Non è affatto divertente! Scemo! –
-   Ahahah scusa scusa ma non potevo non evitare questa battuta!... com’è morbida la tua mano…mi ricorda il nostro appuntamento sulla spiaggia – dice tirandomi la mano verso le sue labbra e baciandola.Arrossisco. È vero, sono innamorata di Castiel ma Lysandro è un bel ragazzo dopotutto. Un gran bel ragazzo. Lo osservo meglio. I suoi occhi guardano fissi i miei mentre con le labbra mi accarezza il dorso della mano. Il mio cuore inizia a battere all’impazzata. Mi sto agitando. Lysandro mi tira a se e mi abbraccia.
-   Che ne dici di lasciare Castiel e metterti con me? – così dicendo mi accarezza la guancia.
-   Smettila Lys, lo sai che fai parte del mio cuore, ma non nello stesso modo in cui lo fa Castiel. È lui che amo. –
-   Questo lo so, però magari baciandoti cambieresti idea. Sai un bacio può trasmettere tante cose –
Oddio…d’improvviso mi sembra di sentire parlare Kentin, quando mi diceva che mi avrebbe fatto sentire importante con un suo bacio, e allo stesso tempo mi sembra di sentire parlare Rosalya, quando affermava che avrei dovuto baciare anche Lysandro per capire cosa provavo davvero per lui e per capire chi amassi davvero. Ora che ci penso, sarei davvero curiosa di baciarlo. Probabilmente se non stessi con Castiel e non lo amassi, mi lascerei baciare molto volentieri da Lysandro. È dolce il suo profumo che mi avvolge, così come è morbido l’abbraccio che mi sta stringendo. Lo osservo negli occhi e mi bacia la fronte.
-   Basta Lys, sai che non potrà mai esserci nulla più di un’amicizia tra noi. Non farmi pentire di ciò che ti ho detto l’altra volta. –
Lysandro si mette a ridere e mi stringe forte.
-   Ti amo Aly –
-   Sei sleale…. – rispondo mentre le lacrime mi salgono agli occhi.Mi sento terribilmente male perché so che questo suo sentimento lo ferisce. Anche se lo vedo sempre sorridente so che amare la ragazza del suo migliore amico lo ferisce a morte. Mi lascio abbracciare. Poi mi allontana e mi osserva. Mi asciuga le lacrime.
-   Perché piangi? –
-   Perdonami….è che sentire quelle parole mi ha fatto male. So di ferirti continuamente perché corro sempre da te quando ho dei problemi, eppure non posso farne a meno. Mi sento una persona terribile. Venire da te che soffri a causa mia, quando io sono la prima a venire da te perché soffro per un altro o perché ho dei problemi. Mi dispiace di essere una persona così meschina –
Non mento quando dico che soffro al pensiero che le ferite nel suo cuore sono causa mia. Sento che mi stringe nuovamente forte, forte come nessuno ha mai fatto.
-   Non dire così Aly, mi hai spaventato! Temevo che piangessi perché le mie parole ti avessero ferito. Non sono riuscito a trattenermi. Io ti amo. Non posso più tenermelo dentro. Non è vero che mi fai soffrire te l’ho già detto. Il solo fatto di vederti sorridere ogni giorno mi fa star bene! – mi allontano dal suo petto e lo guardo.
-   Guardami negli occhi, e dimmi che io non ti ho MAI fatto soffrire –
Socchiude le labbra per parlare, ma poi le richiude e distoglie lo sguardo. Gli sorrido dolcemente e gli accarezzo la guancia:
-   Lo vedi? Ti prego perdonami…ma non posso fare a meno di te -
Abbasso lo sguardo e mi accarezza la testa. Lo fisso e vedo che ha gli occhi lucidi.
-   Anche io non posso fare a meno di te. Peccato che la necessità che proviamo l’uno nei confronti dell’altra sia diversa, adesso però smettila di essere così tenera, o non smetterò mai di amarti –
In quel momento Castiel ci raggiunge.
-   Non vi vedevo più arrivare e mi stavo preoccupando –
Si avvicina a noi, mi afferra per un braccio e mi tira via da Lysandro. Vedo che lo guarda in maniera un po’ innervosita ma non ci faccio troppo caso.
-   Allora? Si può sapere che succede tra Leigh e Rosalya? –
-   A dire il vero non lo sappiamo…Leigh non esce di camera sua da ieri sera a quello che dice Lys, e Rosalya come hai visto stamattina mi ha chiesto di non farle domande. –
-   A questo punto possiamo solo aspettare – sospira Lysandro – non abbiamo altra scelta. –
-   Sono d’accordo, vieni con me Aly, ti porto a fare un giro sul terrazzo –
-   E perché? –
Non ho il tempo di ottenere una risposta che Castiel mi sta già trascinando via. Saluto Lysandro con la mano e mi avvio sul terrazzo. Quando arriviamo Castiel mi chiede subito se Lysandro mi ha baciata. Gli rispondo di no ma gli dico che mi ha confessato di amarmi. Lo vedo innervosire a tal punto che inizia a prendere a pugni il muro. Vado verso di lui e gli prendo le mani. Gliele bacio dolcemente nel tentativo di calmarlo. Subito mi accorgo che sono in sangue. In quel momento mi tira a se e mi abbraccia. Condivido l’abbraccio. Immagino che tema che Lysandro possa portarmi via da lui. Mi prende il volto tra le mani e mi bacia in modo così dolce che mi sembra di sciogliermi. Poi mi fissa intensamente.
-   Promettimi che non te ne andrai mai da me –
-   Ma Casti--- -
-   Ho detto PROMETTI! –
-   Si certo…te lo prometto –
-   Grazie al cielo…-
Mi lascia e scivola a terra appoggiandosi al muro. Mi abbasso e mi metto di fronte a lui.
-   Che vuoi adesso? –
-   Ohh niente….ma hai appena fatto una cosa troppo carina! –
-   E sarebbe? –
-   Mi hai dimostrato che mi ami così tanto da temere addirittura il tuo migliore amico! Non puoi proprio fare a meno di me eh? –
-   Sta zitta ragazzina! –
Cosi dicendo mi tira le guance, mi fa i dispetti per un po’ poi mi tira sul suo petto.
-   La verità ti brucia eh? –
-   Probabilmente hai ragione amore –
-   …. Com’è che mi hai chiamata? –
-   È piacevole vero? –
Arrossisco.
-   S-si… -
-   Lo so…però tu da quella volta non mi hai più chiamato così. Sai potresti provare a sforzarti ogni tanto –
-   Si, forse potrei provare a farlo! –
Mi metto a ridere e lui ride con me. Ci alziamo e mi porge la mano.
-   Forse è meglio che andiamo a farti medicare non pensi? –
-   Solo se fai tu la mia infermiera. E dovrai essere molto sexy e convincente, altrimenti niente –
Gli sorrido. Questa volta non ho intenzione di controbattere alla sua battuta come sempre. Sento il cuore così leggero che non posso fare a meno di essere dolce con lui.
-   D’accordo amore, vedrò quello che posso fare. Ora andiamo. –
Vedo i suoi occhi sgranarsi, poi addolcirsi di colpo. Scendiamo per le scale ed entriamo in infermeria. Si siede sul letto ed inizio a medicarlo e, non appena ho finito, mi tira sopra di lui ed inizia a baciarmi.
-   Ti amo Aly –
-   Lo so, ti amo anche io! –
Iniziamo a toccarci ed ad accarezzarci come se non ci vedessimo da una vita. Inizia a togliermi la maglia. Lo fermo.
-   Non entrerà nessuno –
-   Come fai a saperlo?! –
-   L’infermiera a quest’ora è con il bidello da qualche parte, e poi ho chiuso a chiave la porta non appena siamo entrati –
-   Sei proprio un piccolo diavolo! –
Lascio che continui a sfiorarmi dolcemente, così dolcemente che il mio corpo è continuamente cosparso dai brividi. Ci uniamo li, come se fosse la cosa più naturale del mondo farlo in un posto come quello. Uniamo i nostri cuori ed i nostri corpi. Perché ci amiamo davvero. Ci rivestiamo ed usciamo dall’infermeria. Sono rossa in volto soprattutto per l’imbarazzo. Non avrei mai pensato che mi sarei fatta coinvolgere così tanto da un ragazzo, tanto meno da Castiel! Mentre usciamo rimaniamo sconcertati. Rosalya ed Armin sono nascosti sotto le scalinate…e si stanno baciando!


Commento dell'autore: ecco qui un nuovo capitolo! Pare proprio che le cose tra Rosalya e Armin stiano diventando davvero serie...oppure no? Appuntamento al prossimo capitolo per ottenere (forse) una risposta!

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Capitolo 12
*** Addio Leigh (?) ***


Non riesco a pensare ad altro mentre rientro in classe. Si stavano baciando, ne sono sicura. Mi siedo al mio posto e poco dopo Rosalya ed Armin ci raggiungono. Si comportano normalmente, come se tra loro non fosse successo niente, ma io so che non è così. Li osservo fino a quando non si siedono ai loro posti. Continuo a guardarli mentre parlano come se fossero amici da sempre, intanto nella mia testa frullano tantissime domande. Ho bisogno di una spiegazione e subito. Scrivo un biglietto e lo lancio a Rosalya.
-   Mi hai chiesto di non farti domande e quindi non te ne farò. Ma sappi che vi ho visti –
-   A cosa ti riferisci? –
-   A prima…sotto le scale –
-   Cosa hai visto? –
-   Ti risponderò se mi darai il permesso di farti delle domande. Rosalya io ci tengo a te, moltissimo, per questo sono preoccupata –
-   Capisco….va bene. Chiedimi quello che vuoi. Ma cosa hai visto? –
-   Vi stavate baciando –
-   Come mai eri da quelle parti? –
-   Ho accompagnato Castiel in infermeria e gli ho medicato le mani che si è ferito prendendo a pugni il muro –
-   E perché ha fatto una cosa del genere?! –
-   Ti spiego dopo…in ogni caso, perché vi stavate baciando? –
-   Ma scusa…non vi abbiamo visti entrare, quanto siete stati li dentro? Aly…che stavate combinando?! –
-   ASSOLUTAMENTE NIENTE! E non cambiare discorso!! –
-   Scusa scusa….comunque voglio poi i dettagli di tutto! –
-   Prima vorrei sapere i tuoi. –
-   Beh ecco….ci siamo messi assieme –
Scatto in piedi improvvisamente non appena finisco di leggere la frase. Tutti mi guardano male. Guardo il professore ed affermo:
-   Mi scusi non mi sento tanto bene vado in infermeria, Rosalya viene con me non si sa mai, almeno nel caso svenissi lei sarebbe li pronta per prendermi! –
L’afferro per il braccio e la trascino fuori dall’aula di peso. Andiamo in infermeria, entriamo e per fortuna non c’è ancora l’infermiera. Non appena vedo il letto arrossisco. Prendo una sedia e la porgo a Rosalya, io mi siedo sul materasso.
-   Per fortuna non sei svenuta! – mi dice cercando di spezzare la tensione che c’è nell’aria.
-   Non è da te passare da un ragazzo all’altro come se nulla fosse. Sono tre anni che stavi con Leigh, ed il giorno dopo ti rifidanzi con un altro? Non ci credo. Dimmi la verità. Che cosa è successo ieri notte tra te e Armin? –
-   Vedi…ci siamo chiusi in camera sua. Anche se non sembra, è parecchio svelto il ragazzo. Mi ha buttata sul letto e ha iniziato a spogliarmi –
-   Lui cosa?! E glielo hai lasciato fare?! –
-   No, l’ho fermato subito e per fortuna non mi ha forzata. Ci siamo seduti sul letto e gli ho spiegato la situazione. Sono scoppiata a piangere e mi ha consolata. Mi ha detto che gli piaccio e mi ha fatto una proposta… -
-   …ti ascolto –
-   Mi ha chiesto di metterci assieme per fare ingelosire Leigh. Lui sarebbe stato lusingato di stare con me, ed io ero libera di usarlo solo come elemento per suscitare gelosia a Leigh. A lui non importava. Almeno poteva dire in giro che stava con la ragazza che gli piace. –
-   Davvero? Quindi ora state insieme…ma tu sei ancora innamorata di Leigh? –
-   Si… -
-   Ed Armin? Voglio dire…cosa provi per lui? –
-   Mi piace molto, quel poco che sono stata con lui mi è bastato per capire che è davvero una persona di cuore. Mi ha coperta di attenzioni e non mi ha lasciata sola nemmeno un secondo durante la notte, accontentando ogni mio capriccio –
-   E se ti innamorassi di lui? –
-   Ci ho pensato. Non saprei cosa fare in quel caso –
-   E come mai vi stavate baciando? –
-   Mi ha portata alle macchinette per offrirmi una cioccolata calda. Mentre la bevevo Leigh mi ha chiamata al cellulare. Sono scoppiata a piangere. Armin mi ha presa in braccio e mi ha portata li sotto, dicendomi che non voleva che nessuno mi vedesse così, che era suo compito starmi accanto e proteggermi da tutto e tutti.  –
-   Wow…è stato davvero dolcissimo! –
-   Già… ho pianto per un po’ tra le sue braccia. Poi mi ha accarezzato la guancia e mi ha detto che mi trovava bellissima e che avrebbe passato ore a guardarmi. Mi sono sentita così bene grazie a quelle parole che ho smesso di piangere. Finalmente qualcuno mi apprezzava veramente. In quel momento l’ho visto avvicinarsi alle mie labbra. Io stavo bene tra le sue braccia. Sentivo davvero i suoi sentimenti che mi travolgevano, e per la prima volta mi sono sentita amata davvero. Poi ci siamo baciati. Si, mi è piaciuto, so che stai per chiedermelo, mi è piaciuto moltissimo. –
-   Cosa pensi che succederà ora? –
-   Non lo so…prima hai parlato con Lys vero? Che vi siete detti? E poi…come mai Castiel ha preso a pugni un muro? –
Le racconto tutto per filo e per segno.
-   Non ci posso credere! Davvero Lysandro è diventato così intraprendente?! Non lo avrei mai detto!! È normale che Castiel si senta minacciato da lui. In ogni caso non credo che farà mai qualcosa di concreto nei tuoi confronti. Capisco che il suo migliore amico è un pessimo elemento come Castiel, ma dubito che si sia fatto condizionare così tanto da lui! –
-   Già…spesso penso che innamorarmi di Nathaniel sarebbe sicuramente stata una cosa più…come dire….rilassante? –Scoppiamo a ridere. Finalmente siamo tornate unite come prima, non sopportavo più questo velo di mistero che ci separava! In quel momento entra l’infermiera.
-   Salve ragazze, è successo qualcosa? –
-   No signora tutto a posto, ho avuto solo un leggero calo di zuccheri e la mia amica mi ha accompagnata in infermeria. Ora sto bene possiamo anche tornare in classe –
-   Ohh molto bene allora, ci penso io a rifare il letto non ti preoccupare, capisco la tua necessità di sdraiarti, un calo di zuccheri è veramente una cosa fastidiosa! –
Il mio volto si infiamma e subito noto che Rosalya si accorge che il letto è disfatto e capisco subito che collega il fatto che quando l’infermiera se n’era andata era fatto, e che le ultime persone che sono uscite da li siamo proprio io e Castiel. Mi guarda divertita.
-   Aly ma tu…non ti sei mica sdraia--- -
-   Grazie e arrivederci signora infermiera! –
Dico spingendo fuori dalla porta Rosalya.
-   Tu non hai ne’ visto, ne’ sentito, ne’ immaginato NIENTE!!! –
Affermo mentre sulla mia faccia c’è un festival di pomodori in rivolta.
-   Oh Aly…sei proprio una porcellina. Castiel ti ha resa così dipendente da lui da riuscire a farti sua anche nell’infermeria della scuola?! –
-   Non ridere! Non è divertente! –
-   Oh si che lo è! Sei una pera cotta mia cara! –
-   Eh smettila! Su torniamo in classe! –
Poco dopo rientriamo ed ognuna di noi torna al suo posto. La mia faccia è ancora così rossa che tutti se ne rendono conto, anche Castiel.
-   Ehy stai bene? Pensavo fosse una scusa per parlare con Rosalya quello dello stare male, ma sei rossissima in volto, sicura di non avere la febbre?  -
-   Zitto tu! È tutta colpa tua! –
-   E che cosa avrei fatto?! Vedi di non farmi incazzare! –
Appoggio la testa sul banco per cercare di sbollire. Appena mi calmo guardo Castiel e mi scuso. Lui fa spallucce. Mi arriva un biglietto da parte di Rosalya. Sopra ci sono scritti sia il mio nome che quello di Castiel. Gli tiro la manica della maglia ed insieme lo apriamo: “Maialini!” arrossisco ancora di più e le tiro il foglio addosso, subito si mette a ridere. Mi giro imbarazzata verso Castiel che mi sorride di gusto.
-   Ha capito quello che abbiamo fatto in infermeria per caso? Per questo sarebbe colpa mia? –
-   Si esatto. È tutta colpa tua! Mpf… -
Si mette a ridere. E mi tira una guancia.
-   Non dirmi che non ti è piaciuto –
Distolgo lo sguardo ed aspetto che molli la presa. Non è divertente essere vittima delle sue più totali attenzioni ogni tanto!
Suona l’ultima campanella e tutti usciamo. Rosalya ed Armin si stringono dolcemente la mano. Li osservo mentre camminano davanti a me. Non so se pensare che sia meglio per Rosalya stare con uno come Armin, che l’apprezza e la fa sentire amata, o uno come Leigh, che non può fare a meno di lei ma non è in grado di dimostrarglielo. Da questo punto di vista sembrerebbe sicuramente meglio Armin, ma non mi sento totalmente convinta della cosa. Usciamo dalla scuola e li vedo salire in macchina assieme, e poi partire alla volta di chissà quale luogo. Il mio volto esprime totale perplessità mentre indosso il casco e salgo sulla moto. Castiel parte e io mi stringo a lui. Meno male che tra me e lui non ci sono problemi…almeno per il momento. Mi porta a casa e ci salutiamo con un bacio. Entro in casa e poso a terra la tracolla. Mi avvicino al banco da cucina e trovo un foglietto:
-   Sono a pranzo con tuo padre, invita Castiel a mangiare con te se ti va. Mamma –
Interessante. Quindi ho la casa tutta per me. Afferro il cellulare e scrivo a Castiel:
-   Mia mamma è fuori a pranzo. Ti va di venire a mangiare da me? – sto per premere invio, ma qualcosa mi ferma. Rileggo il messaggio. Sorrido. Premo il tasto cancella e lo modifico leggermente.
-   Mia mamma è fuori a pranzo. Ti va di venire a mangiare da me, amore? –
Ecco, ora è perfetto! Invio. Mi siedo sul divano. Sicuramente non sarà ancora arrivato a casa. Accendo la televisione mentre aspetto. Vado sul canale degli anime. Lo so, a 18 anni dovrei aver passato la fase anime, ma che ci posso fare, li adoro! In quel momento Castiel mi risponde:
-   Ho un idea migliore. Esci di casa che arrivo –
Chissà che ha in mente. Esco di casa e aspetto. Dopo circa 5 minuti arriva.
-   Meno male che mi ero fermato al super mercato, altrimenti non ti avrei risposto così in fretta –
-   Sarà un segno del destino! –
-   Salta su va, lascia le fesserie a qualcun altro…amore –
Non riesco ad arrabbiarmi per il fatto che mi abbia presa in giro, sono troppo felice perché mi ha chiamata ancora amore! Non mi ci abituerò mai! Infilo il casco e salgo in moto.
-   Dove vuoi portarmi? –
-   In un posto in cui non sei stata trattata come meritavi, l’ultima volta che ci sei stata –
Non capisco a cosa allude. Osservo la strada, attraversiamo il centro e qualche minuto dopo si ferma. Non ci posso credere. Scendo dalla moto e mi sfilo il casco. Davanti a me si presenta il portone di casa sua. Il cuore inizia a battermi forte ed inizio a tremare. Purtroppo dentro di me è ancora forte il ricordo di lui che se ne va. Castiel parcheggia la moto e viene ad abbracciarmi, mi giro verso di lui e affondo nel suo petto.
-   L’ultima volta che sei stata qui hai avuto una pessima esperienza, da ora in poi voglio solo farti vivere momenti felici, ma credo che non possiamo ricominciare veramente a stare bene sempre a meno che non iniziamo da qui, cancellando il pessimo ricordo che hai di questo posto, sostituendolo con uno nuovo e felice –
Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi. Mi accarezza dolcemente la guancia e mi stringe a se.
-   Te la senti? –
-   Si…A patto che non lascerai la mia mano fino a quando non mi sarò calmata –
-   Con piacere –
Mi afferra la mano ed io la stringo forte, poi piano piano ci avviciniamo al portone. Entriamo in casa. Mi rendo conto che, a differenza della prima volta che sono stata li, la casa è arredata e tutte le sue cose sono in giro per le stanze, e non rinchiuse in qualche scatolone. Mi fa attraversare il corridoio fino alla porta di camera sua. Gli stringo la mano così forte che temo di spezzargliela, ma lui non lascia la presa. Capisce che per me è una situazione delicata. Avvicino la mano alla maniglia della porta per aprirla. Ma di colpo mi fermo. Inizio a tremare. Castiel mi tira a se e mi stringe.
-   Sono qui piccola, non vado da nessuna parte –
Mi stringo a lui, poi fisso ancora la maniglia. Nella mia mente scorrono i ricordi di quel giorno in cui, al mio secondo risveglio nel suo letto, lui non stava più stringendo la mia mano, non era più accanto a me, non c’era più. Deglutisco a forza ed avvicino nuovamente la mano, ed ancora mi blocco. Ho troppa paura. Castiel mi stringe ancora.
-   Quando vuoi piccola, quando vuoi –
-   Potresti…aiutarmi? –
-   Come? –
-   Metti la tua mano sopra la mia, e conducimi fino li. Ma non lasciare la presa, aspetta che sia io ad aprire –
La sua mano si allunga verso la mia e si appoggia sul dorso. Lentamente le avviciniamo alla maniglia, poi me l’appoggia sopra. Sento il cuore scalpitante uscirmi dal petto. Chiudo gli occhi e tiro giù la maniglia spalancando la porta. Subito affondo ancora nel suo petto e lo stringo forte per non farlo andare via. Non avrei mai pensato che mi sarei spaventata così tanto per una cosa del genere. Non avrei mai creduto che mi facesse ancora così male. Castiel aspetta i miei tempi. E dopo circa cinque minuti mi allontano ed osservo l’interno della stanza. È totalmente diversa da come la ricordo. Ci sono i mobili ed alcuni vestiti sparsi qua e la, due chitarre ed alcuni spartiti disposti sul letto. Lentamente entro, stringendo la sua mano. Mi avvicino al letto. Un fiume di emozioni mi travolgono. Cerco di non dargli retta ed in un atto di estremo coraggio mi siedo sul letto. Castiel si siede accanto a me.
-   Non te ne andrai questa volta? –
-   No, te lo prometto –
-   Allora va bene…grazie –
Mi appoggio alla sua spalla e faccio dei respiri profondi per calmarmi, lasciandogli la mano. Per fortuna la sua presenza mi rilassa. Sento che si alza e lo afferro per la maglia. Mi prende la mano e fa si che io molli la presa. Poi si allontana. Stringo le mani a pugno e chiudo gli occhi. Devo fidarmi di lui, tornerà da me, questa volta non se ne andrà!
Passano alcuni minuti ed ancora non torna, comincio ad innervosirmi. Decido di sdraiarmi. Mi rendo conto che in questo modo non faccio altro che peggiorare la situazione, ma a conti fatti, probabilmente se lo vedessi rientrare messa nella stessa posizione di quella volta che l’ho visto sparire, ogni mio dolore si dissolverebbe insieme al ricordo. Affondo la testa nel cuscino e guardo il soffitto. Ora mi sembra familiare anche se il ricordo che ne ho al riguardo non è dei più piacevoli. Chiudo gli occhi e mi rilasso. Qualche minuto dopo Castiel mi raggiunge con due piatti fumanti di maccheroni al formaggio. Si avvicina a me in modo così silenzioso che non lo sento. Posa i piatti sul comodino e si siede accanto a me. Come sento il letto muoversi scatto seduta e lo abbraccio.
-   Sei tornato! –
-   Certo che sono tornato. Non ti abbandonerò mai più! –
Scoppio a piangere. Finalmente ogni mio terrore sembra essere svanito. Ci alziamo e, prendendo i piatti, ci dirigiamo in sala da pranzo. Mi accorgo che è davvero grande e spaziosa, ed anche molto pulita, la prima volta non ci avevo nemmeno fatto caso. Accende la tele ed iniziamo a mangiare. Sono davvero felice di essere qui con lui in questo momento. Finito pranzo andiamo in camera sua ed inizia ad insegnarmi a suonare la chitarra. Passiamo un pomeriggio all’insegna della musica, divertendoci e creando splendidi ricordi. È ora di cena e Castiel è andato in cucina a cercarsi qualcosa da bere, non mi va di andare via da qui. Penso sia il momento giusto per restare per la notte. Mando un messaggio a mia madre.
-   Non ci sono a cena, resto da Castiel….anche per la notte –
-   Certo tesoro mio. Divertiti e salutamelo tanto tanto –
Grazie mamma. Grazie davvero di essere così. Raggiungo Castiel in cucina mentre vedo che afferra una birra e poi richiude il frigo. Mentre cerca il cavatappi lo abbraccio da dietro.
-   Che ne dici se io e te questa notte la passassimo assieme nella tua stanza di la? Però questa volta dormirai con me, non accetterò più una semplice stretta di mano. –
Sento che sorride.
-   Con piacere, deduco che resterai anche per cena. I tuoi lo sanno? –
-   Certo che si e acconsentono…mia mamma ha detto di salutarti tanto tanto –
-   Penso proprio che si sia presa una cotta per me! –
-   Penso proprio che tu debba andare a cercare le rotelle del cervello che hai appena perso per strada! –
Ci mettiamo a ridere.
-   Cosa desidera per cena? –
-   Non lo so, sorprendimi –
Vado in sala da pranzo ed accendo la televisione, mi siedo su un piccolo sgabello li vicino. È bello aspettare che il proprio ragazzo ti prepari la cena, mi sento totalmente viziata. Metto il canale della musica e mi immergo totalmente nei miei pensieri. Non mi accorgo che, dopo circa venti minuti, Castiel arriva con due piatti fumanti di pollo al curry con patate fritte.
-   Amore si mangia! –
Scatto in piedi e corro a tavola.
-   Caspita che fulmine! –
-   Scusa…è che mentre ascoltavo la musica mi sono immersa nei miei pensieri, ma la tua voce mi ha fatto scattare sull’attenti –
-   E a che pensavi? –
-   Beh…al fatto io ero li ad aspettare che il mio ragazzo mi preparasse cena. E dato che si tratta di te è una cosa parecchio incredibile, penso che segnerò la data sul calendario! A parte gli scherzi mi sono resa conto che essere amati è davvero una cosa bellissima, che tu sei bellissimo, e non mi limito a parlare dell’aspetto, ma anche della persona. Sei sempre dolce e disponibile con me, a differenza di quello che la tua apparenza trasmette, mi tratti sempre come se fossi l’unica per te e mi fai sentire il centro del tuo mondo. Capisco di amarti sempre di più ogni giorno che passa, e vorrei che giornate come questa si ripetessero ogni giorno. Vorrei davvero stare con te per sempre. Anche se so che tutto ha una fine. Prima o poi la vecchiaia ci porterà via entrambi, per cui ho intenzione di farti una promessa, qui ed adesso. – mi avvicino a lui e gli stringo le mani osservandolo negli occhi. Il suo volto è rosso come un peperone, e questo mi dimostra ancora una volta quanto anche lui sia follemente innamorato di me - Non posso prometterti di amarti per sempre Castiel, perché niente è per sempre, ma posso prometterti di amarti fino ad un’istante prima che il per sempre finisca –
Vedo i suoi occhi diventare lucidi tutto d’un tratto. Mi tira a lui con forza e mi stringe. Sento le sue lacrime bagnarmi il viso.
-   Io ti amo maledizione! Non puoi dirmi queste cose Aly! Non puoi dirmele così come se niente fosse! Hai idea di quanto il mio cuore stia battendo forte in questo momento?! Hai idea di quanto ogni tuo gesto riesca a scombussolarmi totalmente?! Non puoi avvicinarti a me con la tua aria innocente, e dirmi delle cose così! Potrei accusarti di omicidio emozionale maledizione! –
Lo stringo forte e mi lascio travolgere dal suo amore. Poi ci dirigiamo in camera da letto ed iniziamo a baciarci in modo così appassionato che mi sembra di essere in paradiso. Ci addormentiamo così, travolti dalla gioia e dall’amore, mentre il pollo in cucina lentamente si raffredda.

Commento dell'autore: Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! Come al solito faccio il mio angolino per scrivere qualche cavolatina xD Che ve ne pare del capitolo? E come vi sembra questa Alyson così dolce? Ho pensato che infondo ogni ragazza ha un cuore tenero, quindi anche la nostra piccola protagonista avrebbe dovuto dire qualcosa di dolce no?! xD appuntamento a domani con il prossimo capitolo!!!

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Capitolo 13
*** Rivincita ***


La luce filtra dalla finestra e goffamente affondo la testa nel cuscino per ripararmi. Non ho voglia di alzarmi, c’è un bel tepore qui sotto. Controllo l’ora, sono le sei e mezza, ho ancora tempo. Mi giro verso Castiel e mi appoggio al suo petto ascoltando il suo respiro. È calmo e pacato. Alzo lo sguardo e lo osservo. Il suo viso è disteso, totalmente rilassato. Avvicino le mie labbra alla sua fronte e lo bacio.
-   Sei stupendo quando dormi amore mio. Ti amo tanto –
Gli sposto dolcemente i ciuffi di capelli che ha sul viso e gli accarezzo la testa. Mi alzo, mi vesto e vado in cucina, voglio sdebitarmi per ieri. Entro e vedo nella sala da pranzo i piatti della cena precedente ancora li. Ci siamo addormentati prima di poterli mangiare. È davvero un peccato, mi sarebbe piaciuto davvero un sacco mangiare quel pollo. Aveva un aspetto così invitante… raccolgo i piatti e butto via tutto a malincuore, essendo stati fuori dal frigo tutta la notte non posso far altro. Metto i piatti nel lavandino ed apro il frigo prendendo il latte. Apro diversi scomparti prima di trovare le posate, le tazze ed un pentolino ma per fortuna un po’ alla volta riesco a recuperare ogni cosa ad eccezione dei cereali. In quel momento mi ricordo che a lato di casa sua il giorno prima ho visto una panetteria, solo che ero troppo agitata per andare ad osservarla. Esco di fretta e scendo. Compro quattro cornetti, uno alla crema, due alla marmellata ed uno al cioccolato, non sapendo quale preferisce ho fatto che prendere tutti i gusti. Salgo e metto il latte sul fuoco. Dopo dieci minuti la colazione è pronta e sento Castiel abbracciarmi da dietro.
-   Si sono invertite le posizioni in cucina questa mattina? –
-   Beh sai, volevo sdebitarmi per il pranzo e la cena di ieri, anche se la cena se l’è gustata il cestino purtroppo…-
-   Non preoccuparti, avrai tante altre occasioni per gustare i miei piatti. Cosa c’è in quel sacchetto? –
-   Sono scesa dal panettiere qui sotto a comprare dei cornetti dato che non trovavo i cereali! Ma non sapendo quale preferivi…te ne ho prese tre diverse! Crema, cioccolato e marmellata. La quarta alla marmellata è mia! –
-   Che persona tenera, non ti smentisci mai, beh andrei su quella alla crema allora –
Castiel apre il sacchetto ed afferra il suo cornetto, successivamente si accomoda in sala da pranzo accendendo la televisione, intanto io verso il latte nelle tazze e lo raggiungo. Ci sediamo e mangiamo rapiti dagli anime, a quanto pare anche lui è un amante di queste cose. Siamo proprio fatti per stare assieme, penso addentando sorridente il mio pasto. Finita la colazione scendiamo e saliamo in moto per andare a scuola. Durante il tragitto passiamo davanti al negozio dove lavora Leigh. Chissà come sta. Sarà meglio chiederlo a Lysandro. Arriviamo a scuola e parcheggiamo la moto. Non appena scendo do il casco a Castiel e cerco Lysandro con lo sguardo. Non lo trovo, e non vedo nemmeno Rosalya o Armin. La campanella suona e Castiel mi afferra la mano. Io lo fermo e gli spiego che voglio aspettare Lysandro per avere notizie di Leigh, lui decide di aspettare con me. Ci sediamo sul muretto accanto alla moto. Il nostro muretto. Dove c’è stato il nostro primo quasi-bacio. Mentre aspetto mi abbandono al ricordo.
-   Ci stai pensando anche tu non è vero? – afferma Castiel sorridente.
-   A cosa? –
-   A quello che è successo in questo posto l’anno scorso –
-   Eh già. Ne sono successe di cose da allora vero? –
-   Vero. E tante altre ne succederanno ancora –
-   Speriamo solo siano positive! –
-   Vedrai, nulla ci può separare ormai. Sei troppo dipendente da me perché qualcuno possa staccarti. Penso che sei una forma evoluta del super attack! Dopo la dichiarazione di ieri poi…penso che potrei portarti all’altare anche domani che di certo non opporresti resistenza! –
-   Senti chi parla! Chi è che si è messo a piangere dopo la mia dichiarazione?! PAPPAMOLLE – dico guardandolo con aria di sfida.Lo vedo arrabbiarsi per finta e tirarmi le guance come fa sempre. In quel momento arriva Lysandro.
-   Che state facendo? –
-   Ti aspettavamo! – dico staccando le mani di Castiel dalla mia faccia ed avvicinandomi a Lysandro.
-   Hai notizie di Leigh? –
-   Stranamente si, questa mattina è uscito in fretta e furia dalla sua camera e poi è corso fuori senza dire niente a nessuno. Non so dove sia andato. –
-   Curioso. Non hai nemmeno una minuscola idea? –
-   No. Di certo non è andato al lavoro. Aveva ancora la faccia sconvolta –
-   Magari sarà andato a cercare Rosalya – interviene Castiel.
-   Si può essere. Dopo che è uscito sono entrato in camera sua ed il peluche che gli aveva regalato Rosa era tutto bagnato, deve averci pianto sopra parecchio. –
-   Wow. I ragazzi di questa città sono davvero sentimentali – sento Castiel che mi pizzica un braccio.
-   Aia! –
-   Bada a come parli tu! Io non sono sentimentale! –
-   Ahh no? – lo guardo con aria da superiore – ma se ieri --- - mi mette una mano sopra la bocca mentre la sua faccia diventa color fuoco.
-   TACI! –
Lysandro mi guarda divertito, mi libero dalla presa e scoppio a ridere.
-   Dai entriamo in classe, il prof ci sgriderà di sicuro – affermo.
-   Ma quando mai, ormai sono così disperati a causa del nostro “entra&esci” dalle aule in qualsiasi momento, che non ci dicono nemmeno più niente, basta che non diamo fastidio. Dammi la mano va –
Così dicendo Castiel mi afferra la mano ed io prendo Lysandro a braccetto. Entriamo tutti assieme e come varchiamo la porta della nostra aula noto che Rosalya ed Armin sono già li. La cosa mi turba. La mattinata passa in fretta e per tutto il tempo con la coda dell’occhio osservo Armin e Rosalya. Un attimo prima che finisca la lezione mando un biglietto ad Armin, uno ad Alexy, e poi uno anche a Rosalya, Nathaniel, Lysandro, Kentin e Melody con scritto:
-   Dopo avrei una proposta da farvi! Aspettate in classe quando suona l’ultima campanella –
Tutti annuiscono ed io avviso anche Castiel. Suona la campanella ed escono tutti tranne noi. Si avvicinano al mio banco ed inizio a parlare.
-   Sentite, è parecchio che non organizziamo qualcosa tutti insieme. E’ l’ultimo anno scolastico che passeremo uniti come classe ed è Dicembre, che ne dite di organizzare una cena il 25 per festeggiare il Natale? Ci ritroviamo tutti da me per le 19:00 –
Tutti sono entusiasti dell’idea e si confermano presenti per la cena. Usciamo dall’aula ridendo. Mentre io e Castiel ci prendiamo per mano ci rendiamo conto che tutti gli studenti sono fermi davanti all’entrata della scuola intenti ad osservare qualcosa. In quel momento passa Ambra che acida afferma.
-   Eccola li la diretta interessata, peccato che il romanticone otterrà un’amara sorpresa. Guardali, si stanno tenendo per mano! –
Castiel mi guarda male.
-   Hai qualche spasimante di cui non mi hai mai parlato? –
-   Nono….l’unico ragazzo che ho sempre saputo che aveva una cotta per me era K--- -
Kentin mi pizzica il braccio senza farsi notare da Castiel.
-   Era??? – incalza Castiel.
-   Ero io imbecille. In ogni caso non penso si riferisse a voi sai? Guardate laggiù –
Afferma Kentin. Lo guardo male. Prima mi pizzichi per non farmi dire nulla e ora lo dice tu stesso?! Gli tiro una gomitata. Ma lui mi ignora e si gira improvvisamente verso Rosalya. Noto che lo fanno tutti. La guardo e vedo che i suoi occhi sono totalmente impressionati. Mi giro davanti e capisco il perché di tutto quel trambusto. Leigh è davanti a scuola con un mazzo di rose rosse in mano, dietro di lui una carrozza trainata dai cavalli bianchi aspetta la sua mossa. Mi rendo conto che Rosalya ed Armin si stanno stringendo la mano e subito capisco che sta per scatenarsi una guerra. Leigh si accorge della nostra presenza e di quella di Rosalya ed inizia a fissarla avvicinandosi. Gli studenti si allontanano creando un varco per lasciarlo passare. Sale le scale ed è quasi di fronte a Rosalya che ancora stringe la mano di Armin. Oddio…inizio del putiferio tra 5, 4, 3, 2, 1…
-   Rosa! Ti prego perdonami! Non posso vivere senza di te! Io ti amo! –
la implora Leigh, mettendosi in ginocchio davanti a lei.Vedo gli occhi di Rosalya riempirsi di lacrime. Subito Armin la tira dietro di lui, e lei si appoggia sulla sua schiena scoppiando a piangere. Leigh si rialza e per la prima volta lo vedo furioso. I due ragazzi sono faccia a faccia, che si scannano con lo sguardo.
-   E tu saresti… -
-   Armin, il suo ragazzo –
Vedo la durezza del volto di Leigh distruggersi improvvisamente, come se qualcuno gli avesse appena strappato il cuore a mani nude. Abbassa lo sguardo, ma lo rialza incrociando nuovamente quello di Armin.
-   Da quando? –
-   Da quando l’hai abbandonata. Si sentiva sola e sofferente, ed io sono corso in suo aiuto, salvandola da un amore che non la faceva sentire importante –
-   Questo lo so –
-   Cosa intendi dire? –
-   So che Rosalya non si sentiva apprezzata da me, me ne ha parlato Lysandro una volta, dicendomi che aveva sentito parlare Rosa e Aly riguardo al fatto che non si sentivano apprezzate dai loro ragazzi – sento che Castiel mi stritola la mano e mi guarda in modo assassino, gli sussurro in modo svelto all’orecchio che quel dialogo è stato fatto giorni prima che lui mi organizzare la sorpresa delle candele. Rilassa la mano e torniamo ad ascoltare il discorso, ma prima mando un’occhiataccia a Lysandro, che mi risponde dicendo “non sapevo fosse per quello!”.
-    Non è colpa di Lys, anzi lui mi ha incitato dicendomi di cercare di essere più presente per lei, di dimostrarle i miei sentimenti più spesso, ma sono stato così male per quell’affermazione che mi sono sentito un fallito. Per questo l’ho lasciata con la scusa di non essere più certo di amarla. Ma era una bugia. Io sono certo di amarla, ora molto più di prima! Pensavo che lasciandola avrebbe trovato qualcuno che l’apprezzasse davvero. Mi sentivo totalmente inadeguato a lei che ho preferito lasciarla per darle la possibilità di trovare la vera felicità. Ma ora mi rendo conto che io non posso vivere senza di lei. Rosalya ti amo! Ti supplico torna da me! Non posso vivere senza di te! Ti scongiuro! –
Tutti osserviamo Rosalya ed aspettiamo con il fiato sospeso la sua risposta. Lentamente si allontana da Armin e ricompare da dietro di lui. Osserva Leigh con gli occhi intrisi di lacrime e lui le porge la mano. Lei avvicina la sua per afferrarla, ma Armin glielo impedisce.
-   Non ho intenzione di lasciartela! Ora lei sta con me, ed io l’apprezzo e la tratto come merita! Hai idea di quanto ha pianto e sofferto per te?! Ti sembra giusto? Guarda come l’hai ridotta! Tu non la meriti! Ora vattene! Io non ho intenzione di farla stare male, è in ottime mani, quindi tornatene da dove sei venuto. –
Così dicendo si volta verso Rosalya e l’abbraccia. Rosalya chiude gli occhi ed asseconda l’abbraccio. Leigh abbassa lo sguardo rassegnato. Sta per andarsene, quando Rosalya gli tende una mano mentre è ancora stretta tra le braccia di Armin. Leigh la osserva e poi dolcemente l’afferra. Tutti rimaniamo senza fiato. Che cosa succederà ora?! Rosalya si allontana da Armin ed afferra la sua mano. Ora è in centro tra i due ragazzi mentre stringe le mani di entrambi.
-   Io non posso – inizia. – Leigh non posso tornare con te. Ed Armin, non posso continuare a stare con te – prende fiato, poi guarda in modo deciso entrambi i ragazzi. – Non sono in grado di prendere una decisione in questo momento. Quindi vi chiedo tempo ed un accordo. Uscirò con entrambi, uno alla volta per un po’ di tempo. Ed alla fine prenderò una decisione. Non so quanto ci metterò, ne se sarete disposti ad aspettarmi, ma non posso fare altrimenti. Ora la scelta sta a voi. –
-   Per me va bene, farò di tutto per riaverti al mio fianco – afferma deciso Leigh.
-   Ed io farò di tutto per non farti tornare da lui – controbatte Armin.Tutti siamo sorpresi e sconvolti. Nessuno si aspettava un risvolto simile. Chi sceglierà alla fine? Rosalya lascia la mano di Armin e si avvicina a Leigh.
-   Oggi uscirò con lui, non posso fargli buttare al vento lo sforzo che ha fatto presentandosi qui con delle rose e una carrozza trainata dai cavalli. E poi ho bisogno di parlare un po’ con lui da sola. Scusa Armin, il prossimo appuntamento sarà sicuramente con te –
Così dicendo si avvia con Leigh verso la carrozza. Vedo che lei gli stringe forte la mano. Capisco che lo ama ancora. Osservo Armin, nei suoi occhi si infiamma la scintilla della battaglia. Non sarà una scelta facile. La carrozza parte e gli studenti si disperdono. Mentre noi rimaniamo li, imbambolati, come se aspettassimo un altro finale.
-   Che ne dite di un panino? – affermo per sciogliere la tensione.
Tutti annuiscono e ci avviamo al chiosco. Mentre mangiamo dirigiamo i nostri discorsi altrove. Parliamo della cena di natale, di cosa vogliamo come regalo, e di un sacco di altre cose. Mi metto a fissare Castiel e comincio a pensare a cosa potrei regalargli. Pensa che ti ripensa nella mia mente non c’è altro che il vuoto. Inizio a grattarmi la testa nervosamente. Diamine non è possibile che io non sappia cosa regalare al mio ragazzo!
-   Che hai? – mi domanda.
-   Niente…sto solo cercando di pensare ad un regalo da farti per natale, ma non mi viene in mente niente –
-   E me lo dici così apertamente? –
-   Si perché? –
-   Ricordami di non farti mai organizzare feste a sorpresa, spiattelleresti tutto in un attimo –
-   Maleducato! Se davvero avessi voluto tenertelo nascosto lo avrei fatto e basta! –
-   Ahh…si dice così adesso? Attenta pinocchio che il naso ti sta crescendo –
-   Ti odio! –
-   Lo so amore, ti odio anche io! Tu invece cosa vorresti per natale? –
-   Amore? Da quando la chiami così? – interviene Lysandro.
-   E tu da quando origli i discorsi degli altri? – gli risponde secco Castiel.
-   Non era mia intenzione origliare, è solo che mi sono avvicinato a voi perché volevo chiedere una cosa ad Aly –
-   Dimmi Lys, ti ascolto. –
-   Senti, ma se Castiel ti lasciasse perché pensa di non apprezzarti abbastanza, e CASUALMENTE ti mettessi con me, se lui tornasse con una scenata tipo quella di Leigh, con chi staresti? Torneresti da lui o resteresti con me? –
-   Ma ti sembrano domande da fare?! E tu saresti il mio migliore amico?! Allontanati dalla mia donna! – dice Castiel tirandomi a lui.
-   Su, su Castiel calmati, beh di certo resterei con te Lysandro – dico indispettita, voglio proprio vedere la reazione di Castiel. Lo guardo negli occhi e vedo che ci è rimasto di sasso. Sto per scoppiare a ridere quando Lysandro mi afferra la mano.
-   Aly non è che tu…non ti senti apprezzata da Castiel? Perché io sono disponibile anche da subito per te! –
-   Ti ho detto di ALLONTANARTI! – ringhia Castiel staccando la sua mano dalla mia. Scoppio a ridere e lo abbraccio.
-   Stupido che non sei altro! Primo: io non potrei mai non sentirmi apprezzata da te e secondo: ti impedirei in tutti i modi di fare una cosa così stupida! –
Avverto che Castiel e Lysandro si stanno osservando, ma non mi rendo contro che si parlano con gli occhi.
-   Te l’ho detto che ho acquistato fiducia. Non abbassare la guardia amico mio. Un passo falso, e lei è mia –
-   Non sperarci! –
Mentre Castiel mi abbraccia sorrido gioiosa. Credo proprio di aver trovato il regalo perfetto per lui.


Commento dell'autore:  Pare proprio che tra Leigh e Armin sia guerra aperta ormai! Per chi tifate? Pensate che Armin riuscirà a tenere Rosalya tutta per se, o Leigh troverà il modo di riprendersela?

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Capitolo 14
*** Christmas Eve ***


Sono passati parecchi giorni da quella volta che Leigh si è presentato a scuola. E spesso vedo Rosalya in giro o con lui o con Armin. Quella stessa sera mi ha inviato un messaggio dicendomi di non cercarla per un po’. Che si sarebbe presentata alla cena ma che prima aveva bisogno di tempo da sola per cercare di trovare la strada che il suo cuore voleva percorrere. Manca solo un giorno alla vigilia di natale, è ora di uscire a comprare i regali. Mi metto il cappotto ed esco fuori di casa. Fa freddo e mi sfrego le mani per cercare di scaldarmele. Mi avvicino alla fermata del bus e aspetto. Castiel ha le prove della band oggi e non ci sarà per tutto il pomeriggio. Almeno potrò comprargli il regalo di natale senza che lui se ne accorga. Salgo sul bus e incontro casualmente Kentin.
-   Ehy Aly! È da un po’ che non ci si vede! Vieni, siediti vicino a me! –
-   Ciao Ken! – dico sedendomi accanto a lui – come stai? –
-   Adesso che ti vedo molto bene! Mi sei mancata un sacco! Pensa che fremevo dalla voglia che arrivasse il 25 per poterti rivedere ma per fortuna ti ho già incontrata oggi! Deve essere il destino! –
Così dicendo mi bacia sulla guancia. Rido divertita e iniziamo a parlare del più e del meno. Arrivo al centro commerciale e mi alzo per scendere, Kentin mi segue, anche lui è diretto al centro commerciale per fare i regali di natale. Giriamo diversi negozi ed io inizio a fare compere: Una maglia azzurra per Alexy, un videogioco per Armin, un’agenda nuova per Nathaniel, un foulard giallo per Lysandro ed un portafoto per Melody. Ottimo, mi mancano solo i regali per Kentin e Castiel. Passeggiamo un po’ e ad un certo punto chiedo a Kentin di fermarsi ed aspettarmi un attimo. Entro in un negozio con le borse e dopo circa un quarto d’ora esco. Regalo per Castiel fatto. Raggiungo Kentin.
-   Ok mi manca solo il regalo per te. Che cosa vorresti? –
-   Qualcosa che purtroppo non puoi darmi. Vieni, sediamoci a quella panchina. Ti va dello zucchero filato? Lo vendono un po’ più in la. –
-   Si volentieri! –
-   Ok vado e torno aspettami qui, sempre il solito? –
-   Sempre il solito! – rispondo allegra.Mi siedo sulla panchina, poso le borse a terra e lo osservo mentre si allontana. Kentin è diventato davvero bellissimo. Non riesco a credere che sia davvero lo stesso ragazzo basso, mingherlino e con gli occhiali che mi seguiva ovunque. Ora è alto, muscoloso e bellissimo con uno sguardo così accattivante che farebbe cadere ai suoi piedi ogni ragazza di passaggio. Vedo che torna da me sorridente. Mi alzo e gli vado in contro.
-   Ma ti avevo detto di aspettarmi! –
-   Sai che non mi piace stare con le mani in mano! –
-   Va bene tieni! – mi passa lo zucchero filato e torniamo a sederci.
-   Aly hai notato che sembriamo una coppietta felice? –
-   È vero! L’apparenza inganna! –
-   Già…ammetto che mi dispiace, mi piacerebbe davvero essere il tuo ragazzo. Non hai idea di quanto invidi Castiel. Ma dimmi, come ha fatto a conquistarti? –
-   Vedi, ad essere sincera all’inizio ero combattuta. Non sapevo di chi ero innamorata. Il mio cuore batteva sia per Castiel, che per Lysandro, che per Nathaniel. È stata davvero dura capire. Quando ci siamo rincontrati quella volta ero uscita con Nathaniel perché avevo bisogno di capire cosa provassi davvero per lui. Poi c’è stata quella festa, e dopo il tuo bacio a tradimento Castiel mi è rimasto accanto tutta la notte. Ognuno di loro tre mi stava accanto e mi proteggeva a modo suo, ma Castiel era quello che lo faceva in modo più intenso e più persistente se così si può definire. Mi seguiva anche se non volevo che lo facesse, mi rincorreva se gli scappavo, e mi attirava a lui facendomelo desiderare. Era un provocatore, mentre Nathaniel e Lysandro erano dolci e romantici, e non si azzardavano a darmi contro o a fare qualcosa che gli impedissi di fare. Sottostavano a quello che gli dicevo, mentre Castiel faceva di testa sua seguendo il suo cuore e le sue regole. È proprio il suo essere sempre se stesso, ribelle ed intraprendente, che probabilmente mi ha conquistata. Lui era quello intoccabile che poteva fare tutto quello che gli interessava, se voleva baciarti lo faceva, se voleva picchiarti anche. Non aveva regole e seguiva i suoi istinti e desideri. Vedi Castiel è un duro, lo sappiamo tutti, ma sotto sotto ha un cuore d’oro. So che mi ama e me ne rendo conto ogni giorno che passa. Me lo dimostra ma solo in privato lo fa apertamente. Quando ci siamo solo io e lui. E questo rende il tutto ancora più speciale. A dirla tutta non penso di poter dire che mi sono innamorata di lui per un determinato motivo, è successo e basta. Amo ogni parte di lui, sia la sua arroganza che la sua gentilezze. Lo amo perché è lui, e perché mi fa vivere queste emozioni –
Mentre parlo di queste cose con Kentin non mi sento a disagio, anzi sto benissimo. È la prima volta che parlo così apertamente di questa cosa, e sono felice che sia il mio adorato amico di infanzia a starmi a sentire. Appoggio la mia mano sulla sua, sento che sussulta e mi guarda. Io lo guardo con uno sguardo dolcissimo, perché lui mi infonde tenerezza.
-   Grazie per essere così Kentin. Avevi ragione, è stato il destino a farci incontrare quest’oggi – mi stringe la mano.
-   Ho trovato il regalo che voglio ricevere da te –
Si alza in piedi e mi tira con lui. Gettiamo gli stecchi dello zucchero filato, raccolgo le borse e lo seguo senza fiatare, ad un certo punto si ferma. Mi ritrovo difronte ad una macchina che fa fotografie e le stampa sul momento.
-   Facciamoci una foto assieme Aly, questo è ciò che voglio ricevere da te per Natale –
-   Va bene! Come ci mettiamo? –
-   Ecco mettiti qui davanti, io mi posiziono dietro di te, ormai ti ho superata in altezza! –
-   Eh già, bene infilo le monetine. Che cornice vuoi? Ci sono i fiori, i palloncini, i fiocchi di neve,… -
-   Ti scoccia se metto i cuori? –
-   A me no…ma magari Castiel si arrabbierebbe! –
-   Eh dai ti prego! È il mio regalo di Natale! Lui non verrà mai a saperlo! –
-   Eh va bene! – dico sospirando – e cuori sia! –
Seleziono quella cornice, il conto alla rovescia inizia partendo da dieci. Kentin mi abbraccia da sopra. Le sue braccia mi avvolgono dolcemente il collo, appoggio le mani sulle sue braccia. Mi sembra di tornare indietro nel tempo. Solo che allora ero io che lo abbracciavo così per farlo tranquillizzare. I miei occhi si riempiono di un amore fraterno che non potrei provare per nessun altro all’infuori di lui. Mancano cinque secondi allo scattare della fotografia. Guardo il suo viso riflesso. È sorridente e felice. Sono davvero contenta di averlo al mio fianco. Tre secondi. Mi metto a guardare l’obbiettivo, e mi accorgo del mio sguardo. Mi faccio tenerezza da sola. Scatta il flash.
-   Ecco fatto Ken! Speriamo sia venuta bene! –
-   Lo sarà di sicuro! Grazie mille Aly, ti amo! –
Così dicendo mi bacia la guancia e raccoglie le foto al volo, le osserva e lo vedo arrossire, poi se le mette nel portafoglio e si gira verso di me.
-   Ora hai comprato tutti i regali no? Forza andiamo, il centro commerciale sta per chiudere! –
Mi sfrego il volto per far andare via il rossore, raccolgo le borse e gli corro incontro. Mi attacco al suo braccio e lui afferra parte delle mie borse. Giriamo a braccetto fino alla fermata dell’autobus. Saliamo e mezz’ora dopo io scendo. Gli faccio cenno con la mano e riparte. Kentin rimane solo su quell’autobus. Ritira fuori la foto dal portafoglio e la guarda. Con il dito accarezza la mia immagine.
– Guarda che occhi che hai cucciola, come fai ad avere un’espressione così intensa mentre sei insieme a me? Sembra quasi amore. Temo che questo sarà il massimo che potrò avvicinarmi a te. Questa foto diventerà il mio tesoro, il mio pezzo di te che nessuno potrà ma portarmi via –
Entro in casa e salgo in camera posando le borse, ne estratto i regali e li metto tutti in ordine. Mi vibra il cellulare. Lo prendo e leggo un messaggio di Kentin:
-   Grazie di tutto, mi sono divertito un sacco in tua compagnia. È stato bello incontrarti. Ci vediamo il 25. Grazie mille per il regalo sei la migliore. Aspetta con ansia il mio, ti sorprenderà! –
Sorrido felice. Chissà che cosa  mi ha preso! Inizio a canticchiare rileggendo il messaggio.
-   Quindi hai passato la giornata con Ken, per questo non mi hai scritto eh? –
Mi giro e mi ritrovo Castiel a braccia conserte. Sono così felice di vederlo che gli salto al collo. Lui mi scansa e mi scruta attentamente.
-   Ti ha fatto qualcosa? –
-   Chi? –
-   Quel cretinetto del tuo amico di infanzia –
-   Eh smettila di trattarlo così! Si chiama Kentin! No non mi ha fatto niente, anzi ha ammesso di essere geloso di te perché sei stato in grado di rubare il mio cuore –
Lo vedo sorpreso. Poi un’espressione di superiorità gli si dipinge sul volto.
-   Aveva dubbi? Nessuno può competere con me! –
-   Sisi amore ho capito, hai mangiato? –
-   No…ho finito le prove e sono corso da te – mi affaccio alla porta di camera.
-   Mamma! Castiel mangia con noi! –
-   Lo avevo già contato non preoccuparti tesoro! –
-   Lo vedi? Ha una cotta per me te lo avevo detto! –
-   Va bene signor rubacuori, che ne dici adesso di impossessarti del mio? –
-   Ma io lo possiedo già il tuo! –
-   Beh….- dico avvicinandomi ed avvinghiandomi a lui – allora che ne dici di rivendicarne la proprietà? –
Sorride malizioso e mi getta sul letto. Iniziamo a baciarci e poi ci coccoliamo. Alcuni minuti dopo scendiamo a mangiare cena e Castiel si ferma da me per la notte. Appoggia la sua testa sul mio petto e mentre gliela grattino si addormenta. Poco dopo mi addormento anche io. La mattina dopo ci svegliamo, è la vigilia di natale. Mi alzo e spalanco le finestre. Uno strato di neve su tutta la città addolcisce il mio risveglio. Corro subito verso Castiel.
-   Sveglia, sveglia, sveglia! È la vigilia di Natale! –
-   E allora? Lasciami dormire… - mi risponde con un versaccio e nascondendosi sotto le coperte.
-   Ma c’è la neve! –
-   NEVE?! –
Castiel salta fuori dal letto e corre alla finestra, facendomi cadere a terra .
-   C’è la neve! È fantastico! –
Mentre Castiel si entusiasma davanti alla finestra noto un bigliettino sotto la mia porta. Lo afferro e leggo.
-   Buon natale! In anticipo di un giorno, ma non importa! Spero che il regalo ti piaccia! Firmato: Mamma –
Cerco in giro ma non vedo niente. Faccio vedere il biglietto anche a Castiel e cerchiamo insieme ma non troviamo nulla. Boh. Ci vestiamo ed facciamo per uscire. Varco la porta di camera mia ma dopo un po’ Castiel mi chiama e mi dice di tornare da lui, che è rimasto all’entrata di camera mia. Mi avvicino.
-   Penso di aver trovato il regalo di tua madre? –
-   Che? Dove? –
Lo guardo e vedo che con il dito indica il soffitto, alzo la testa e noto un rametto di vischio. Scoppio a ridere. Castiel mi prende al volo e mi bacia. Quando ci separiamo ci prendiamo per mano e scendiamo le scale. I miei genitori ci accolgono con un sorriso e mia mamma chiede se ho gradito il regalo. Faccio finta di niente e mi metto a mangiare, sorridendole di soppiatto. Finito pranzo usciamo e andiamo a fare due passi sotto la neve. È così romantico che non mi sembra vero. Mentre camminiamo incontriamo Rosalya con Leigh, anche loro si stringono la mano. Ci fermiamo. Nessuno di noi sa cosa dire. Rosalya abbassa la testa e si allontana tirando via Leigh. “Ancora un giorno Aly….ancora un giorno!” Castiel mi tira a se e continuiamo la passeggiata, anche se non ne ho più molta voglia. Andiamo da lui e si mette a suonare. Sentire la sua musica mi rilassa. La sera mi porta al ristorante, dice che è il suo regalo di natale. Sono molto felice perché passiamo una splendida serata, quando torniamo a casa facciamo l’amore per tutta la notte. Quando controllo l’ora sono ormai le quattro di mattina. Questa sera ci sarà la cena, e Rosalya probabilmente verrà con Armin. Chissà se verrà a spiegarmi cosa ha deciso. Chiudo gli occhi e mi lascio coccolare da Castiel, mentre morfeo mi accoglie fra le sue braccia

Commento dell'autore: é giunta l'ora della verità! Domani Rosalya prenderà finalmente la sua decisione o no? Chi si ritrovera il cuore spezzato? E chi coronerà il suo sogno d'amore? Appuntamento a domani per il prossimo capitolo!

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Capitolo 15
*** Armin o Leigh? ***


Alle dieci mi alzo dal letto. Barcollo fino alla porta e vado in bagno. Mi fermo davanti allo specchio ed inizio a mettere a fuoco la mia immagine. I miei capelli assomigliano ad una massa informe piena di nodi, ed i miei occhi sono segnati da profonde occhiaie. Odio quando passo la notte a fare il dormiveglia. Mi siedo sul bordo della vasca e butto la testa indietro. Cerco di distendere i nervi. Questa sera Rosalya farà la sua scelta. Non me lo ha detto esplicitamente, dato che è da parecchio che non parliamo, quindi non so come ho questa certezza, so solo che ce l’ho e basta. Ritiro su la testa ed impugno la spazzola. Inizio a passarmela tra i capelli. Una passata, due passate, tre passate,…incastrata. Perfetto. Sbadiglio assonnata ed inizio a tirarla per cercare di toglierla. È come se il mondo intorno a me si fosse rallentato di colpo. Vedo tutto che va piano piano…piano piano… d’improvviso tiro la spazzola con forza.
-   MALEDIZIONE CHE MALE!!! – urlo saltando in piedi! – altro che piano piano! Basta al diavolo! –
Apro l’acqua della vasca da bagno e ci ficco sotto la testa. Inondo i capelli di balsamo ed appena diventano morbidi sfilo la spazzola. La getto di riflesso nel cestino della pattumiera.
– Ben ti sta spazzola infernale! –
mi faccio due shampoo e mi tiro su. Afferro un pettine e delicatamente mi pettino i capelli, finalmente tornati ad essere lisci. Li tampono con l’asciugamano e torno in camera. Castiel dorme ancora. Scendo sotto e mi siedo a tavola con mia mamma.
-   Buongiorno piccola mia, pronta per la cena di stasera?  Io e papà vi lasceremo casa libera, non vorremo essere di troppo –
-   Grazie mille, siete sempre i migliori. Ma dov’è papà? –
-   È dalla nonna, ho intenzione di raggiungerlo tra qualche minuto, dormiremo li stanotte. Sai com’è la nonna, ci tiene che passiamo con lei il Natale. Tu ormai sei grande e capisco la tua necessità di passare questo periodo con i tuoi compagni di classe dato che è l’ultimo anno di scuola. E soprattutto capisco il tuo bisogno di stare insieme a Castiel. Sai, quando avevo la tua età avevo anche io un ragazzo che amavo molto, ma non dirlo a papà!! I miei genitori mi hanno sempre proibito di passare queste festività con lui o con i miei amici, imponendomi di seguirli ovunque andassero, e come ben vedi, ancora adesso la nonna pretende che passiamo il natale con lei! Di conseguenza mi sono ripromessa che se mai avessi avuto figli, gli avrei permesso di stare con i loro amici, con i loro fidanzati e gli avrei dato la possibilità di rincorrere i propri sogni. A proposito, finita la scuola, cosa vorresti fare? –
Il mondo attorno a me si immobilizza all’istante. Cosa farò? Non ci ho mai pensato. L’idea di dover scegliere un percorso da intraprendere non mi aveva mai nemmeno sfiorata. Mancano sei mesi alla fine della scuola. Sembrano tanti, ma di colpo mi appaiono pari ad un soffio. Io non ho sogni, non ho ambizioni, non ho nulla. Ho solo…Castiel. Già…chissà se lui ha già scelto cosa fare dopo il diploma. Che domanda stupida, di certo rincorrerà il suo sogno di sfondare nel campo musicale. Lo sento scendere le scale.
-   Giorno signora! Giorno piccola! –
Dice accarezzandomi i capelli umidi e baciandomi la testa. Si siede accanto a me e si fa passare una tazza di latte e cereali da mia mamma. Poi lei ci saluta e se ne va. Mi perdo nel mio mondo. I miei pensieri vagano nei meandri della mia mente. Possibile che non ho un sogno? Una passione? Un qualcosa che mi può indirizzare verso il mio futuro? Ci penso e ci ripenso. Mi rendo conto di non avere nulla su cui puntare, nulla su cui far leva. Non sono brava in niente, ne tanto meno ho un obbiettivo da raggiungere. Sposto la tazza dei cereali e appoggio la testa sul bancone, tenendola rivolta verso Castiel. Lui mi osserva mentre mangia di gusto.
-   Qual è il tuo sogno? –
-   Perché? –
-   Hai intenzione di rincorrerlo fino a quando non lo avrai raggiunto? –
-   Aly che succede? Perché queste domande? – alzo la testa e l’appoggio sulla sua spalla.
-   Mia mamma mi ha fatto rendere contro che tra sei mesi la scuola finirà, ed io non so cosa farò. Non sono come te e Lysandro che avete la musica, io non so cosa fare. Io ho solo te. Non ho alcun talento particolare ne ho un sogno che voglio realizzare. Cosa farò? –
Mi sento così inutile e Castiel mi stringe accarezzandomi i capelli. Sento che vorrei piangere ma mi trattengo. Non voglio rovinare il Natale al mio ragazzo. Mi alzo e vado a cambiarmi, indosso un vestito di lana rosso con uno splendido fiocco di neve bianco cucito sul petto. Lego i capelli in una coda alta e mi trucco gli occhi, nascondendo le occhiaie. Poi mi osservo meglio. Cerco di guardare dentro me stessa. I miei occhi azzurri mi sembrano così confusi e turbati. Che cosa farò se Castiel diventerà famoso e io non concluderò niente? Di colpo lo sento lontano, mi accorgo che non avere propositi per il proprio futuro, mentre il proprio ragazzo ha già le idee chiare, mi fa soffrire. Resterò indietro, sola e sconsolata. Abbasso lo sguardo e noto l’anello al mio dito. Sollevo la mano e lo osservo. Non l’ho mai guardato così intensamente come adesso. È tutto nero, con una piccola catenina argentata che lo attraversa nel centro. Me lo porto alle labbra e lo bacio. E se sarà l’unica cosa che mi rimarrà di lui? Non voglio perderlo ancora. Sfilo l’anello e me lo rigiro tra le mani. Poi mi accorgo di una scritta bianca al suo interno, lo avvicino agli occhi e me lo rigiro fra le dita per leggere tutta la frase. È scritto davvero in piccolo, probabilmente perché altrimenti la frase non ci sarebbe stata tutta. “Ti amo Alyson, prometto che non ti lascerò mai andare”. Il mio cuore fa un sussulto così forte da far scendere le lacrime che mi stanno appannando gli occhi mentre leggo quella splendida frase. Sto per crollare a terra ma Castiel mi afferra al volo. Nell’esatto momento in cui ho bisogno di sentirlo vicino, di capire che non mi lascerà mai indietro, ho scoperto l’esistenza di quella frase. Mi giro dietro di lui e lo stringo fra le braccia.
-   Non scendevi più e mi stavo preoccupando. Si può sapere perché l’idea di non sapere cosa fare ti turba tanto? – mi chiede prendendomi in braccio e sedendosi sul letto, posandomi gentilmente sulle sue ginocchia.Mi allontano dal suo petto, rimetto al dito l’anello che tengo in mano e lo guardo negli occhi. Quegli occhi che hanno visto ogni parte di me. Ogni mia espressione, ogni mio modo di fare ed essere. Gli accarezzo la guancia e gli bacio la fronte.
-   Ho paura che mi lascerai indietro, ho paura di perderti ancora! Se tu riuscissi a diventare famoso con Lysandro sicuramente ti allontaneresti da me. A maggior ragione dato che io non so cosa fare dopo la scuola. Ho tanta paura di vederti andare via! Di vederti inseguire il tuo sogno mentre io non riesco a stare al tuo passo! E mentre pensavo a tutto questo, ho scoperto la scritta nell’anello. Ho letto quella frase che tu ci hai fatto incidere. Che era quello che avevo disperatamente bisogno di sentirmi dire! Tu capisci sempre come mi sento e quello di cui ho bisogno, anche quando non sei con me! È vero che tecnicamente c’eri, ma eri al piano di sotto. Nell’esatto momento in cui ho avuto bisogno di te, improvvisamente sei comparso, come se sentissi che ti necessitavo. Scoprire quella frase mi ha fatto capire quanto disperatamente io sia innamorata di te –
-   Te lo prometto Aly, qualsiasi cosa accadrà, qualsiasi strada percorreremo, che sia diversa o simile, io troverò sempre un modo per tornare da te. Non ho intenzione di lasciarti andare o di farti uscire dalla mia vita. Ho già rischiato una volta di perderti per sempre per colpa mia, e so cosa si prova. Per cui non ho intenzione di ripetere lo stesso errore una seconda volta. Troverai la tua vocazione, ne sono certo! Devi solo aspettare e vedrai che troverai qualcosa. Ho fiducia in te. È vero, sei una persona pasticciona e sbadata, ma sei anche sincera e diretta, ed aiuti sempre le persone che hanno bisogno di te. Sicuramente troverai qualcosa che ti si addice. Ora rilassati e goditi la giornata. Siamo a Natale infondo! –
Gli sorrido. Castiel ha ragione. È inutile tormentarsi. Tanto prima o poi qualcosa troverò. Scendo dalle sue gambe e gli tendo il braccio. Lui afferra la mia mano e scendiamo. Mi aiuta ad infilare il cappotto, indosso gli stivali ed usciamo. Nevica ancora, in questo modo si può sentire davvero la magia del natale. Mi afferra la mano e cominciamo a camminare sotto i candidi fiocchi di neve. Alzo lo sguardo e osservo il cielo grigio. Un fiocco di neve si appoggia sul mio naso. Abbasso lo sguardo mentre un brivido di freddo mi percorre il corpo. Sono le undici meno un quarto, tra qualche ora la cena inizierà. Camminiamo ancora un po’ mentre il mondo attorno a noi tace come per magia. Decidiamo di entrare in un bar a bere qualcosa di caldo. Mi siedo e mi sfilo il cappotto. Castiel mi fa segno di aspettarlo mentre va al bagno. Lo osservo mentre si allontana e ordina qualcosa alla barista. Mentre cammina i suoi capelli bagnati a causa della neve ondeggiano ad ogni suo passo. Porta un maglione di lana rosso e nero, e dei jeans grigi. Ai piedi gli anfibi concludono il suo look. Sparisce dietro la porta del bagno. Mi metto a leggere la lista delle bevande, sapendo che tanto prenderò sempre la stessa cosa. Guardo le scritte ma in realtà non le leggo, mi limito a passare in rassegna la lunghezza delle parole giocando con loro. Che cosa stupida. Appoggio la lista sul tavolo e guardo fuori dalla finestra. Mi sembra di trovarmi in una di quelle palle di neve che le nonne regalano ai nipoti per Natale. Osservo un fiocco cadere, poi un altro, ed un altro ancora. Che nevicata abbondante, non me la sarei mai aspettata. Inizio ad accarezzarmi l’anello ripensando a quella stupenda frase che il mio ragazzo ci ha fatto incidere. Castiel ritorna e si siede davanti a me. In quel momento la cameriera ci porta due cioccolate calde con la panna. Sorrido, come sempre quel bel fusto seduto difronte a me mi conosce e sa che bevanda avrei preso. Mangiamo in silenzio. Non ho niente da dirgli, e lui probabilmente ha capito che non voglio essere turbata ulteriormente. Eppure mi ero ripromessa di non rovinargli il Natale! Mangio l’ultimo cucchiaino di cioccolata e mi alzo per andare a pagare, torno al tavolo e Castiel si è già rivestito. Gli afferro la mano e lui me la stringe. Usciamo  dal bar e torniamo a casa. Ci sediamo sul divano ed accendo la tele. Castiel mi cinge le spalle mentre io affondo la testa sul suo petto. Sento il suo cuore battere forte e capisco che è preoccupato per me. Chiudo gli occhi e mi concentro su me stessa. Che cosa posso fare per trovare una strada da percorrere? Ripenso alle parole di Castiel. Secondo troverò la mia strada prima o poi. Ma se si sbaglia? Se invece non la troverò? Immagino che Castiel avverta il mio senso di disagio perché mi alza il volto baciandomi. Ho ancora gli occhi chiusi e mi lascio coccolare dalla sua lingua. Mi bacia con così tanta dolcezza che vorrei non finisse mai. Lo abbraccio dolcemente accarezzandogli i lunghi capelli rosso rubino. Il suo bacio riesce a calmarmi ed a rilassarmi. Le nostre labbra si separano ed io apro gli occhi, perdendomi dentro i suoi. Gli accarezzo dolcemente le labbra con il dito, lui me lo lecca ed un brivido mi pervade tutto il corpo. Non riesco a resistergli e gli salto addosso, sdraiandolo sul divano. Mentre lo bacio le mie mani lo toccano insistentemente sotto la maglia. Gli afferro la cintura e gliela slaccio, passando successivamente ai bottoni dei pantaloni.
-   Quanta intraprendenza piccola – mi dice, mentre con la lingua gli accarezzo il collo.
-   Ho bisogno di sfogarmi –
-   Ti aiuterò con piacere –
Così dicendo si alza e mi prende di peso. Avvolgo le mie gambe al suo bacino e lo stringo. Mentre sento che sale le scale per portarmi in camera inizio a baciargli l’orecchio come solo io so che gli piace. Lo sento che mi stringe, e che il desiderio lo sta pervadendo completamente. Arriviamo in camera e mi butta sul letto, fa per sdraiarsi sopra di me ma mi sposto, finendo io sopra si lui. Continuo a spogliarlo con foga. Ho bisogno di farlo mio, adesso.
-   Non ti farò andare da nessuna parte! –
-   E chi si muove! –
Ci baciamo ancora e ancora, mentre con le mani mi sfila il vestito e mi toglie il reggiseno. La situazione si ribalta quando capisco che non resiste più e si getta sopra di me. Lo lascio fare, so che preferisce essere lui quello che domina, ma apprezzo il fatto che mi abbia lasciato almeno per un po’ il comando. Sento che con la lingua mi accarezza il seno, mentre con la mano mi sfiora sopra gli slip. Fremo di piacere e sento di non poter più resistere. Il mio sguardo incrocia il suo. Mi sorride dolce mentre mi sfila le mutande. Siamo soli, in camera mia sul mio letto, mentre fuori la neve fa tacere tutto e tutti. Iniziamo a fare l’amore mentre sento che anche nella mia testa inizia a cadere una strato sottile di neve che mette a tacere ogni mio pensiero, ogni mia paura. Ora rimane solo più il mio cuore, che batte forte per quel ragazzo che tanto amo e che ora mi sta facendo sua per l’ennesima volta, con quei modi dolci ma allo stesso tempo forti e prepotenti che solo lui sa avere, facendomi gioire dal piacere e facendomi sentire amata.
Sono le quattro e mezza quando Castiel si infila sotto la doccia. Mi alzo e mi osservo allo specchio. Guardo il mio corpo nudo mentre nella mi testa ormai la neve si è sciolta. Chiudo gli occhi. Io voglio stare con Castiel, voglio che lui sia sempre con me. Apro gli occhi e mi guardo nuovamente, ma sorridendo questa volta. Ho capito quello che farò dopo la scuola. Entro in bagno e Castiel è ancora sotto la doccia per cui non mi sente entrare. Mi avvicino alla doccia e la apro e mi infilo dentro con lui, lui si gira di scatto prima spaventato, poi sorpreso. Lo abbraccio stretto e mentre il getto d’acqua bagna i nostri corpi lo bacio dolcemente. Mi sbatte al muro mentre con un bacio carico di nuovo desiderio mi serra le labbra.
-   Cosa ti ha spinto ad avere il coraggio di entrare nella tana del lupo? – mi domanda divertito chiudendo l’acqua.
-   La tana del lupo dici? Beh…sono una pecorella coraggiosa! –
-   Si oggi sei parecchio impavida devo ammetterlo, non avevi mai fatto una cosa del genere. È la prima volta che mi trovo in una situazione di questo tipo, ma non mi dispiace affatto –
Così dicendo mi bacia ancora e mi solleva. Facciamo di nuovo l’amore e per dispetto apro l’acqua, con la scusa che lo trovo divertente, anche se in realtà lo trovo eccitante. Dopo un’ora usciamo stanchi, bagnati e stremati. Mi infilo l’accappatoio mentre Castiel si asciuga il corpo statuario con l’asciugamano e poi se lo avvolge in vita. Prendo un altro asciugamano e glielo appoggio in testa.
-   Voglio stare con te –
-   Lo so piccola –
-   No, no lasciami finire…voglio stare con te…sempre. Per sempre. Anche dopo che finisce la scuola, anche quando diventiamo adulti, anche quando saremo vecchi. Avevi ragione, ho trovato quello che voglio fare da grande! –
-   E cosa vuoi fare? –
-   La manager! –
Castiel mi guarda in modo strano, come se una parola senza senso fosse appena uscita dalle mie labbra.
-   La manager? –
-   Si! Io voglio stare con te, e tu vuoi diventare musicista con Lysandro. Io potrei diventare la vostra manager! Così non dovrei rinunciare a te e potrei starti sempre accanto! –
Vedo che un sorriso gli compare sul volto, poi  mi stringe a se. Contraccambio l’abbraccio.
-   Ce l’hai fatta piccola! Ne ero sicuro! –
-   È grazie a te che ho trovato la mia strada, lo so che suona ridicolo fare un lavoro solo per seguire il proprio ragazzo…ma ho guardato dentro me stessa e mi sono resa conto che avevo solo te e niente altro. E questo mi basta, quindi perché non fare un lavoro in cui ci sei tu? –
-   Sono fiero di te! –
Mi allontano da lui e gli afferro la mano. Andiamo in camera e ci vestiamo, questa volta indosso un vestito lungo rosso con dei nastri neri nella parte superiore. Lui indossa dei jeans rossi ed una felpa nera con sopra delle catene e delle borchie. Scendiamo al piano di sotto. Sono le sei e tra poco arriveranno tutti. Castiel mi aiuta ad apparecchiare la tavola mentre accendo il forno e ci infilo dentro una teglia con un enorme pollo che basterebbe per dieci persone ed un’altra piena di patate, poi imposto il timer. Preparo i bicchieri per lo champagne e li poso vicino alle patatine ed ai pop corn. Il campanello suona e vado ad aprire.
Rosalya mi salta al collo e mi bacia la guancia augurandomi buon natale, dietro di lei entrano tutti gli altri. Contraccambio amorevolmente l’abbraccio. Quanto mi è mancata questa Rosalya! Ci accomodiamo in salotto e Castiel stappa lo champagne facendo volare il tappo fino al soffitto. Un sorriso beffardo gli compare sul volto mentre tutti applaudono. Ci sediamo sui divani e cominciamo a chiacchierare allegramente. Il suono dei timer ci interrompe e tutti vanno in sala da pranzo, mentre Rosalya viene in cucina con me per aiutarmi con le teglie. Portiamo tutto a tavola ed iniziamo a mangiare. Il mio cuore si commuove vedendo tutti i miei più cari amici seduti attorno allo stesso tavolo. Ad un tratto mi accorgo che mancano Leigh ed Armin. Osservo Rosalya e vedo che sta scrivendo un messaggio. Mi alzo e le afferro la mano portandola in cucina, lei non si oppone.
-   Sai cosa sto per chiederti – la incito.
-   Si, lo so. E avrai presto la risposta –
-   Hai deciso? –
-   Già…anche se è stata dura. Mi dispiace essermi distaccata così tanto da te ma era necessario. Mi perdoni? –
-   Certo che ti perdono! –
Dico abbracciandola di colpo. Torniamo al tavolo e ricominciamo a parlare. Nessuno ci ha chiesto niente, ma sappiamo che presto succederà qualcosa. Finito di mangiare torniamo in salotto, e ci scambiamo i regali. Stranamente io ricevo solo un vestito da Rosalya, un libro da Nathaniel ed una elegante pinza rossa da Melody. Castiel il suo regalo me lo ha già fatto, ma Lysandro e Kentin? Non nascondo un velo di delusione, ma va bene così. Castiel esce a fumare ed io esco con lui, voglio essere da sola mentre gli do il suo regalo. Usciamo dalla porta di casa e ci sediamo in cortile. Guardo Castiel mentre fuma e mi appoggio a lui, immergendomi nel suo profumo.
-   Ti stai divertendo piccola? –
-   Si…sono solo preoccupata per Rosalya. Ha preso una decisione ma non mi ha detto quale. –
-   Vedrai che prima o poi capirai. Allora? Niente regalo per il tuo ragazzo? – mi chiede imbronciato. Rido divertita.
-   Aspettavo che me lo chiedessi! –
Tiro fuori una scatolina dalla tasca e gliela porgo. Lui la afferra incuriosito e la scarta in fretta e furia. Da li ne sfila il braccialetto che ho scelto con cura. È un bracciale nero fatto di catenelle. Proprio nel suo stile. Lui lo osserva estasiato e mi abbraccia.
-   È bellissimo! –
-   E non è tutto! –
-   Cosa intendi? –
-   Vedi…c’è un motivo per il quale ti ho regalato un braccialetto? –
-   Sputa il rospo ragazzina –
-   Vedi, alcuni giorni fa ho letto su una rivista il significato di certi regali all’interno di una coppia. Ogni gioiello rappresenta un determinato desiderio di possesso: l’anello rappresenta la fede, la collana è come una specie di collare, mentre il braccialetto…rappresenta le manette. Con  questo al tuo polso, sei incatenato per sempre a me! Vedi, quella volta al bar ho pensato che per farti capire che ero solo tua dovevo dimostrartelo in qualche modo. E con questo siamo legati per sempre, non credo ci sia modo migliore – dico ridendo felice.
Lo vedo arrossire improvvisamente prima di baciarmi. Quando ci stacchiamo sorridiamo felici, lo aiuto a mettersi il braccialetto e rientriamo assieme, stringendoci le mani. Quando entro in casa vedo Rosalya parecchio agitata. Le vado incontro e si limita a dirmi:
-   È ora –
Subito dopo bussano alla porta. Castiel apre e da dietro entrano Leigh ed Armin. Una carica di tensione pervade la stanza. I due ragazzi si avvicinano a Rosalya e si fermano di fronte a lei. È ora, deve scegliere. Uno dei due ragazzi avrà il cuore spezzato, l’altro vedrà coronarsi il suo sogno d’amore. Siamo tutti agitati mentre Rosalya fissa intensamente entrambi i ragazzi.
-   Io ho scelto –
Inizia lei. Siamo tutti sulle spine, mentre le labbra di Rosalya sussurrano qualcos'altro.

Commento dell'autore: Il momento è giunto, la verità è vicina. Rosalya sta per annunciare il verdetto. Chi ne uscirà "vincitore???"

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Capitolo 16
*** Scelta ***


Le labbra di Rosalya si muovono lentamente mentre poche e flebili parole escono dalla sua bocca:
-   Per favore, chiudete gli occhi e portate in avanti il vostro braccio. Io afferrerò solo quello del ragazzo con cui ho deciso di stare –
I due ragazzi, posti l’uno di fianco all’altro e difronte e Rosalya ubbidiscono subito e sollevano il braccio tendendole la mano, poi chiudono gli occhi. Ognuno di noi è evidentemente agitato e spera che tutto si risolva per il meglio. Sembra quasi un incontro di calcio, nella quale i tifosi delle due squadre avversarie tifano per la loro preferita sperando che vinca. La situazione è simile. C’è chi spera che Rosalya torni con Leigh, e chi invece pensa che Armin è mille volte più adatto. Vediamo Rosalya avvicinarsi a loro e fermarsi a pochi centimetri dalle loro mani. Vedo che raccoglie coraggio e alza le braccia. So che sta per decretare il “vincitore” ma la cosa mi agita, motivo per il quale afferro il braccio di Castiel e lo stringo forte. Non ho mai tifato per nessuno. L’unica cosa che mi importa è vedere Rosalya felice.
Quello che accade successivamente, sconvolge tutti quanti. Armin e Leigh aprono gli occhi nel medesimo istante, mentre sul volto di entrambi si dipinge un sorriso di vittoria che subito scema quando si rendono conto di quello che sta accadendo. Rosalya ha afferrato le mani di entrambi i ragazzi, decretando così una parità. Tiene la testa bassa. Probabilmente la situazione è diventata insostenibile anche per lei, ma nonostante tutto si fa forza ed alza il viso per incontrare gli sguardi attoniti dei due ragazzi iniziando a parlare:
-   Lo so che non vi aspettavate una scelta del genere, ma non ho potuto fare altrimenti. Vedete, io sento di essere innamorata di entrambi. Leigh, io ti amo perché ti ho sempre amato, sei il mio primo amore e amo tutto di te. Armin…per te è lo stesso. Da quando ti ho conosciuto mi hai sempre trattata come avevo sempre desiderato essere trattata e questo mi ha fatta innamorare di te. Voi due…rappresentate l’ideale del mio ragazzo perfetto…se solo foste una persona sola. Armin, tu possiedi la dolcezza e la capacità di farmi sentire amata che manca a Leigh, e tu Leigh, hai quella maturità e fascino da uomo adulto che manca ad Armin. Io vi amo entrambi, per questo vi ho scelti entrambi. Ed è per questo stesso motivo che non posso stare con nessuno dei due –
Così dicendo lascia le mani di entrambi e si allontana di qualche passo. Vedo che sta piangendo. Deve aver fatto una scelta veramente difficile per lei. Però è stata la più onesta che potesse prendere. Visto che li ama entrambi, non può giungere ad una scelta. Per cui ha deciso di tirarsi indietro, rinunciando all’amore ma restando leale con loro. Degno di Rosalya, non ci si poteva aspettare altro. Ma ora? Che cosa succederà? Guardo Armin e Leigh e vedo che sono ancora fermi ed immobili mentre probabilmente nella loro testa stanno ancora rivivendo l’istante appena passato. Il primo a riprendersi è Leigh, che abbassa lo sguardo devastato, e successivamente si gira verso il suo rivale porgendogli la mano. Poco dopo Armin si gira verso di lui e lo guarda con un aria di sfida che scompare subito dal suo volto non appena vede il volto rassegnato di Leigh. Questo basta a farlo sciogliere e a portare la sua mano verso quella di Leigh, stringendola con forza.
-   È stato un piacere essere tuo rivale Armin. Ora se volete scusarmi, io dovrei andarmene –
Conclude lasciando la presa e ci facendo un cenno di saluto. Poi esce dalla porta e scompare sotto la neve. Armin rimane li immobile, poi afferra Rosalya per un braccio e la trascina in cortile. Faccio per corrergli dietro ma Lysandro mi ferma, dicendomi che è necessario lasciarli soli. Kentin chiude la porta di ingresso e torniamo in soggiorno. Iniziamo a giocare alla play e mentre tutti si distraggono io rimango in disparte, preoccupata per quello che sta succedendo tra Rosalya e Armin. Kentin se ne accorge e viene a sedersi accanto a me. Appoggio la mia testa sulla sua spalla e lui mi lascia fare.
-   Sei tanto preoccupata non è vero? –
-   È così evidente? –
-   Penso che anche chi non ti conosce bene come me lo capirebbe… -
-   Mi dispiace…ma non posso farci niente –
-   Lo capisco…posso fare qualcosa per te? –
-   Temo di no…anzi! – dico allontanandomi da lui e guardandolo con aria imbronciata – avevi detto che dovevo aspettare il tuo regalo e che ne sarei rimasta sorpresa. Ebbene? Io non vedo nessun regalo! –
Affermo gonfiando le guance in segno di rabbia. Lui mi sorride dolcemente e mi scompiglia i capelli. Poi si alza e si allontana. Quando torna regge in mano un pacchetto verde con uno splendido fiocco rosso. Si siede nuovamente accanto a me e me lo appoggia sulle gambe. Lo guardo come per chiedergli il permesso di aprirlo, e lui mi fa cenno di si con la testa. Scarto il regalo in fretta e furia, e mi ritrovo davanti uno splendido album fotografico con sopra una foto mia e di Kentin che avevamo scattato all’asilo. Lo apro e lo sfoglio, all’interno è pieno di nostre fotografie. Ogni ricordo che ho con lui è incastonato in quel piccolo e prezioso oggetto. La prima volta che è stato picchiato dagli altri e io lo stavo medicando, quando insieme abbiamo imparato ad andare sulla bici senza rotelle, e lui puntualmente si ribaltava per terra ogni mezzo metro, il primo giorno delle elementari quando, indossando il grembiulino, ci dirigevamo all’entrata della scuola tenendoci per mano. C’è anche la foto dell’albero dove avevamo inciso i nostri nomi prima della sua partenza per la scuola militare, come segno di amicizia eterna. Sento il cuore sciogliersi mentre d’istinto mi getto al suo collo.
-   Oh Ken! Ma è bellissimo! Grazie di cuore! Non avresti potuto farmi un regalo più bello! – lui mi sorride dolcemente.
-   Ti sbagli. Il regalo più bello di questo natale l’ho ricevuto io da te, e lo tengo segretamente nel mio portafoglio, in modo che sia sempre con me! –
Arrossisco leggermente a causa della sua dolcezza così spontanea, ma subito gli sorrido divertita. In quel momento arriva Castiel che mi strappa dalla presa di Kentin.
-   Cos’è che terresti tu nel tuo portafoglio?! –
-   Niente che ti riguardi –
Dice alzandosi ed andandosene, ma non prima di avermi fatto l’occhiolino. Io rido divertita mentre Castiel stringe la morsa in cui mi tiene.
-   Si può sapere perché hai di nuovo così tanta confidenza con lui?! –
-   Beh è pur sempre il mio migliore amico d’infanzia! È normale che ci vada d’accordo! –
-   Ma se fino ad un anno fa piangevi perché ti aveva baciata a tradimento! –
-   Hai ragione. Ma se ben ricordi qualcuno poco tempo dopo mi ha fatto dimenticare quel suo bacio a modo suo. Rammenti? – gli rispondo guardandolo maliziosamente. Lui mi sorride beffardo.
-   Certo che ricordo. Ma penso che sarebbe il caso di dare una “rinfrescata” a quel ricordo –
Così dicendo mi volta nella sua direzione e mi bacia appassionatamente. Nessuno fa caso a noi perché tutti sono presi a giocare alla play, quindi non mi preoccupo e assecondo quel bacio carico di passione. Quando ci separiamo sento che mi manca il fiato. Castiel subito molla la presa e si allontana leccandosi le labbra, come sempre soddisfatto della sua opera. Mi dirigo in cucina a prendere delle bibite da portare in salotto, e sento che qualcuno mi segue. Apro il frigo e tiro fuori sette bottiglie di bibite varie, e mentre le appoggio a lato del frigo affermo.
-   Hai intenzione di stare li a fissarmi tutta la sera o pensi di darmi una mano? – non ho bisogno di voltarmi per vedere chi sia. Conosco fin troppo bene la sua camminata.
-   Va bene Aly ho capito, ti aiuto – risponde Lysandro divertito.Si avvicina a me ed afferra quattro bottiglie, mentre io prendo le altre tre.
-   Ci sono altre cose da portare in la? –
-   Mmm no, per il momento bastano le bibite –
-   D’accordo. Comunque grazie per il foulard mi è piaciuto un sacco! –
-   Vorrei dire altrettanto del tuo regalo, ma non ho ricevuto niente da parte tua! Capisco che tu sia smemorato ma avresti almeno potuto ricordarti di farmi un regal--- -
-   Aly? – alzo lo sguardo per osservarlo negli occhi ed in quel momento le sue labbra si posano sulle mie. È un bacio breve ma intenso. Il calore delle sue labbra avvolge la mie. Quando si allontana mi sorride dolcemente.
-   Buon natale Alyson. Vieni, di la ci stanno aspettando – dice allontanandosi.
Io rimango li, pietrificata e stupita. Nessuno ci ha visti quindi nessuno potrà raccontarlo in giro. Ma io come farò a dirlo a Castiel?! Mi incammino verso il salotto e poso le bibite sul tavolo del soggiorno, mentre la mia testa si massacra di domande. Vedo Lysandro e gli vado incontro furiosa, ma prima che possa afferrarlo per un braccio e trascinarlo via con me per chiedergli una spiegazione, Armin entra in casa spalancando la porta e richiudendola alle sue spalle. Tutti lo guardiamo attoniti. Che è successo tra lui e Rosalya? E soprattutto…lei dov’è?! Gli corro incontro e lo guardo dritto negli occhi. Lui mi sorride.
-   Fa davvero freddo fuori! – inizia lui.
-   Non fare il finto tonto! Sai quello che voglio sapere! – vedo che si sposta la neve dalle spalle e si controlla i vestiti. Guarda che sia tutto in ordine mentre comincio a perdere la pazienza.
-   Armin…sto aspettando una risposta! – lo vedo fermarsi e guardarmi con aria scocciata. Poi sbuffa e si gratta la testa.
-   È andata da Leigh –
-   E tu gliel’hai lasciato fare? – interviene Castiel.
-   No. Sono stato io a dirgli di andare da lui –
-   Come sarebbe a dire?! – gli chiediamo tutti in coro sorpresi.
-   Beh vedete, quando Leigh mi ha stretto la mano in segno di resa, mi sono sentito un fallito. Per lui non provavo altro che odio perché temevo che mi portasse via la ragazza che amavo. Mentre lui, anche dopo che aveva perso, si è dimostrato un gentil uomo fino alla fine, porgendomi la mano e ritirandosi con classe, non solo accettando la sconfitta, ma anche dimostrando di essere un vero uomo! In quel momento ho capito che Rosalya ha bisogno di un ragazzo come lui, non di uno come me –
vedo che i suoi occhi diventano lucidi prima di continuare il discorso. – e poi io ho sempre i videogiochi! – dice fingendo un sorriso convinto.Gli corro incontro e lo abbraccio. Lui si lascia abbracciare mentre di nascosto lascia che qualche lacrima gli solchi il viso. Castiel non mi tira via da lui e mi lascia consolare Armin. Poco dopo sciolgo l’abbraccio e gli asciugo le lacrime, poi gli faccio l’occhiolino e gli dico di aspettarmi li. Scompaio in camera mia e torno con il suo regalo. Glielo passo speranzosa che apprezzi il gioco che avevo scelto per lui. Vedo che si rigira il pacchetto azzurro tra le mani, poi finalmente lo scarta. Quando vedo i suoi occhi illuminarsi improvvisamente capisco di aver fatto centro. Questa volta è lui ad abbracciare me, ma dalla gioia. Quando si allontana fa staccare tutti dalla play mentre infila nella console il gioco che gli avevo appena regalato. Lo guardo felice mentre vedo che nonostante tutto, è l’Armin che tutti conosciamo.
-   Quindi Rosalya è corsa dietro a mio fratello –
-   Già….così pare. – rispondo a Lysandro che mi si è affiancato. Subito ricordo il nostro bacio e lo afferro per un braccio, trascinandolo in cucina. Mi metto di fronte a lui a braccia incrociate e lo osservo nervosa.
-   Esigo una spiegazione –
-   Riguardo a cosa? –
-   Al bacio! –
-   Era il mio regalo di Natale –
-   Ma sei impazzito?! Perché lo hai fatto?! Sai benissimo che sto con Castiel e che sono innamorata di lui! –
-   Già. Ma io sono innamorato di te. Ed il mio voleva essere un regalo sorprendente e fuori dal comune, e vista la tua reazione direi che ci sono riuscito – mi sorride divertito, come se il suo piano fosse quello di separarmi da Castiel.
-   Sai che lo dirò a Castiel –
-   La cosa non mi riguarda –
-   Dovrebbe invece! È il tuo migliore amico! E io sono la SUA ragazza! – lo guardo imbestialita. Da quando è diventato così?!
-   Diglielo pure –
-   Dirmi cosa? – interviene Castiel, che subito si mette tra me e Lysandro.
-   Niente di particolare. Alyson voleva solo metterti al corrente che le ho dato il mio regalo di natale prima –
-   E quindi? –
-   Castiel! Lysandro mi ha baciata! –
-   Ti ha cosa?! –
-   Si…ha detto che è il suo regalo di natale – dico sfregandomi pesantemente le labbra cercando di cancellare il suo sapore.
Vedo Castiel guardare con astio Lysandro e temo nello scoppiare di una rissa. Afferro Castiel per la maglia ma lui subito si gira verso di me e mi bacia in modo così profondo e sensuale che mi sembra arrivare fino in paradiso e di superarlo di più di mille metri. Quando si separa dalle mie labbra sono K.O.. Il suo bacio mi ha risucchiato completamente. Mi accorgo che si gira verso Lysandro ma non ho la forza di reagire.
-   Tzé, cosa vuoi che sia un tuo stupido bacio? Come vedi ho già fatto in modo di cancellarlo –
-   Ho visto. La prossima volta vedrò di far si che anche il mio sia più intenso –
-   Vedi di non fare niente del genere. O la mia reazione sarà differente da quella di adesso. Parecchio differente –
Afferma stringendo il pugno. Lysandro se ne accorge e sorride, poi torna in salotto dagli altri, come se nulla fosse successo. Io sono ancora stordita quando Castiel mi abbraccia amorevolmente.
-   Non voglio più che resti da sola con lui, d’accordo? –
-   Eh? Ah…si….senti…non è che potrei averne un altro? –
-   Di cosa? –
Mi sollevo sulle punte e sfioro le sue labbra con le mie. Lui mi sorride orgoglioso. Ha capito a cosa mi riferisco, e mi bacia nel medesimo modo che mi manda a fare viaggi interstellari nello spazio. Quando ci separiamo torniamo in salotto dagli altri, che sono ancora alle prese con la Play. Poco dopo mi arriva un messaggio di Rosalya: “Mi sono rimessa con Leigh” sorrido felice e le rispondo “sono felice che tu abbia trovato la strada del tuo cuore!” invio. Mi siedo sul divano e Armin mi sfida alla play. Giochiamo un po’ ma non faccio altro che perdere. Verso le due di notte tutti vanno a casa e io mi avvio a dormire con Castiel.
Il giorno dopo ci alziamo ed usciamo a fare due passi. Purtroppo non nevica più ma in ogni caso il paesaggio attorno a noi è ancora candido. Mentre camminiamo incrociamo Rosalya e Leigh, che ci vengono incontro sorridenti. Io prendo Rosalya da un braccio e la tiro via.
-   Allora? Com’è andata? –
-   Molto bene a quello che vedi! –
-   Sisi ma vorrei sapere più dettagli a riguardo! Ma prima c’è una cosa che devo dirti… -
-   Che è successo? –
-   Ieri sera Lysandro mi ha baciata. Dicendomi che era il suo regalo di Natale –
-   Chi ha fatto cosa?! –
-   Già…non so che accadrà da ora in poi. Ma temo che se continueremo così Castiel e Lysandro finiranno per odiarsi! –
Abbasso lo sguardo finendo quest’ultima frase, mentre il mio cuore batte freneticamente perché la paura di un’eventuale crepa nella solida amicizia tra Castiel e Lysandro inizia a farsi sempre più presente dentro di me.




Commento dell'autore: Scusate per il ritardo ma ho scritto questo capitolo in fretta e furia perché non sono riuscita a farlo ieri xD Spero vi piaccia comunque xD

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Capitolo 17
*** Rottura ***


Rosalya mi guarda sorpresa mentre realizza che le cose stanno diventando parecchio serie. Poi cerca di sdrammatizzare:
-   Santo cielo Aly! Mi allontano per un secondo e guardati, sei finita di nuovo nei guai! Sei proprio un disastro! – le faccio un sorriso storpiato, nonostante tutto ho apprezzato il suo tentativo di sciogliere la mia tensione.
-   Lo ammetto sono un caso disperato! Tuttavia ora sono veramente preoccupata – rispondo dirigendo il mio sguardo verso Castiel, che parla con Leigh – non so che cosa potrebbe realmente accadere –
-   Non lo so nemmeno io…Lysandro non si è mai comportato così con nessuno. E non capisco come mai abbia deciso improvvisamente di farti diventare sua a tutti i costi –
-   Basta. Tanto è inutile pensarci. Vieni, torniamo dai ragazzi. In qualche modo la situazione si risolverà…almeno spero –
Dico prendendo Rosalya per mano e tornando dai ragazzi. Castiel e Leigh ci porgono all’unisono la mano e sia io che Rosalya arrossiamo prima di afferrarle. Camminiamo un po’ prima di deciderci a fermarci in un bar per prendere qualcosa di caldo. Mentre sorseggiamo le nostre cioccolate bollenti, Lysandro varca la porta del bar e subito mi accorgo che Castiel stringe la mani a pugno. Appoggio le mie sulle sue per tentare di calmarlo anche se la mia tattica non funziona quanto spero. Lysandro si avvicina sorridente verso di noi, mentre Castiel mi spinge verso la finestra spostandosi e facendogli posto. Lysandro si siede accanto al suo migliore amico, che stranamente pare calmarsi.
-   Buongiorno ragazzi, anche voi da queste parti? –
-   Eh già… - risponde Rosalya – avete progetti per capodanno?? –
-   Noi no e ora che ci penso sarebbe ora di pensare a qualcosa di concreto – intervengo io.
-   Che ne dite di andare in montagna? I miei genitori hanno una chalet li che ci lascerebbero molto volentieri – esulta Rosalya.
Inutile dire che i miei occhi si illuminano e comincio a sorridere dalla gioia. Ho sempre sognato di passare una giornata in montagna con i miei amici ed il mio ragazzo, e capodanno sarà l’occasione perfetta! Tutti siamo d’accordo e decidiamo di invitare le solite persone, con ovviamente il disappunto di Leigh e Castiel quando decidiamo di invitare anche Armin e Kentin.
I giorni che ci separano dalla nostra gita in montagna passano alla velocità della luce, ed ora ci troviamo qui in macchina con Leigh, Lysandro e Rosalya diretti verso lo chalet di montagna. Fortunatamente il viaggio risulta piacevole e senza inconvenienti, pare anche che l’ansia tra Lysandro e Castiel sia svanita totalmente. Una volta arrivati Rosalya ci assegna le stanze, ed io e Castiel saliamo al primo piano per raggiungere la nostra. Non appena entriamo scorgo un fantastico letto matrimoniale con una splendida coperta in lana sopra, una finestra che mostra uno scenario mozzafiato e un parque in legno davvero confortevole. Con un balzo mi getto sul letto che subito mi fa rimbalzare leggermente. Rimango distesa li osservando il soffitto. Non posso credere di stare coronando uno dei miei sogni. Castiel si siede accanto a me ed io mi avvicino a lui appoggiando la mia testa sulle sue gambe e sorridendogli.
-   Vedo che siamo felici come una pasqua – mi dice – sei proprio una ragazzina, ti emozioni per niente –
-   Beh non è una cosa positiva? Questo fa si che sia facile rendermi felice non trovi? –
-   Si. Ammettiamolo pure, spesso dimostri quattro anni! –
-   Castiel! – Dico tirandogli un pugno sull’addome, lui ride e mi sfiora le labbra con le dita, poi mi fa cenno di alzarmi. Lo faccio e lo osservo allontanare guardandolo con aria interrogativa. Lui incrocia il mio sguardo e prima di uscire si limita a dire “birra”.
Sistemo i vestiti negli armadi e scendo al piano di sotto. Entro nel salotto e vedo che sono tutti riuniti li e mi siedo anche io mentre passiamo un piacevole pomeriggio a parlare tutti assieme. La sera io e Rosalya prepariamo la cena mentre i ragazzi rimangono a parlare tra di loro.
-   Sembra che l’astio tra i due sia svanito – incalza Rosalya.
-   Già così pare, almeno per il momento –
-   Pensi che Lysandro farà qualche altra mossa falsa? –
-   Una parte di me spera di no, ma l’altra teme di si – dico affrettando in fretta e furia le carote. Mezz’ora dopo la cena è pronta e ci sediamo tutti a tavola. Mangiamo e poi ci raduniamo accanto al focolare. Castiel prende la sua chitarra e ci mettiamo a cantare tutti assieme mentre lui suona. Verso mezza notte ci ritiriamo nelle nostre stanze. Il giorno dopo sarà l’ultimo dell’anno e vogliamo essere tutti carichi e riposati. Stranamente anche Castiel pare di questo avviso infatti si mette a dormire senza fare troppe storie. L’indomani ci alziamo e, dopo pranzo, andiamo al pattinaggio sul ghiaccio passando li tutto il pomeriggio. Questi due giorni volano ed ora è la sera di capodanno. Spero che tutto andrà per il meglio. Verso le sette ci ritroviamo tutti in salotto pronti per uscire. Io indosso dei jeans rossi e degli stivali neri, sopra un maglione nero con la scritta “Hope” e tengo i capelli legati in un’elegante treccia. Rosalya indossa un vestito color lavanda e dei graziosi stivaletti lilla. I ragazzi invece non si sono preoccupati dell’abbigliamento (a parte Alexy) e pare che si siano infilati la prima cosa che hanno trovato. Ma ognuno di noi indossa l’intimo color rosso, sperando porti davvero fortuna. Infilo il cappotto ed afferro la mano di Castiel, che prontamente la stringe ed insieme usciamo. Subito ci accorgiamo che nevica e non riesco a non notare lo sguardo di Castiel illuminarsi. Divertita mi avvicino al suo orecchio e sussurro:
-   Chi è che aveva quattro anni? – Lui mi pizzica la guancia con l’altra mano e continua a guardare davanti a se, forzandosi di nascondere un sorriso divertito che però io colgo al volo. Ci dirigiamo al ristorante e mangiamo a sazietà. Quando abbiamo finito mancano meno di quindici minuti allo scoccare della mezza notte. Usciamo dal ristorante e ci dirigiamo in una piazza li vicino, dove un enorme schermo segna i minuti mancanti all’anno nuovo. Mancano meno di cinque minuti quando Castiel mi tira a lui e mi stinge forte. Affondo il viso sul suo petto e contraccambio l’abbraccio. Sento le sue labbra bisbigliarmi qualcosa all’orecchio:
-   Ti ho mentito… -
Subito mi allontano di scatto da lui e lo guardo terrorizzata. Su cosa mi ha mentito? E perché viene a dirmelo adesso? Lo guardo negli occhi e lui mi guarda dolcemente, ma nonostante questo non riesco a calmarmi. Mi bacia la fronte e scioglie l’abbraccio. Poi vedo che fruga nella tasca e ne tira fuori una piccola scatolina e me la porge. Io l’afferro titubante, continuando imperterrita a guardarlo negli occhi. Poi ricomincia a parlare:
-   Ti ho mentito dicendoti che la cena era il mio regalo di natale. Questo è il vero regalo –
Subito la mia tensione si scioglie lasciando il posto alla gioia ed alla sorpresa. Apro la scatolina e all’interno trovo un ciondolo a forma di cuore. Me lo rigiro tra le mani e noto che si apre, non appena lo faccio, vedo all’interno una nostra foto. Ci sono io che dormo appoggiata al suo petto e lui che mi bacia la fronte. Arrossisco pensando che mi ha immortalata in un momento così intimo e speciale. Gli salto al collo e l’abbraccio. Poi sgancio la collana e ci aggiungo il ciondolo. Castiel mi aiuta a rimetterla e poi mi volto verso di lui, che mi guarda un po’ imbarazzato. Sorrido e gli faccio cenno di avvicinarsi. Quando le sue labbra stanno per appoggiarsi sulle mie un tonfo ci interrompe. Ci giriamo e subito vediamo che la mezzanotte è appena passata e degli splendidi fuochi d’artificio scintillano nel cielo notturno. Eravamo così presi l’uno dall’altra che non ci siamo accorti di tutto il resto intorno a noi. Ci abbracciamo e guardiamo parte dei fuochi, il resto non l’ho visto perché Castiel si è preso a forza il bacio che prima è stato interrotto. Finiti i fuochi ci siamo rintanati in un bar e abbiamo fatto festa fino alle otto di mattina. Nessuno di noi ha sonno e alla mia proposta di andare a sciare tutti si sono trovati favorevoli. Siamo tornati allo chalet e ci siamo cambiati, poi ci siamo diretti al noleggio per prendere tutta l’attrezzatura. Alle dieci siamo sulle piste pronti per una splendida giornata all’insegna del divertimento. Ognuno di noi sa sciare o andare sullo snowboard, e sono rimasta impressionata dall’abilità di Castiel sulla tavola, non me l’aspettavo proprio! Salta da una parte all’altra facendo tante di quelle acrobazie che se partecipasse ad una gara, la vincerebbe di sicuro! Verso le quattro ci siamo ritirati in un bar. Tutti tranne Rosalya e Leigh, ma nessuno ci ha fatto troppo caso. Sono andata a prendere i posti e mentre mi siedo sento qualcuno accanto a me. Penso sia Castiel ma non appena mi giro un brivido mi percorse la schiena. È Lysandro. Subito mi torna in mente il suo bacio a tradimento il giorno di natale e l’esplicita richiesta di Castiel di non stare da sola con lui. Cerco una via di fuga ma sono bloccata. Da una parte ho una finestra e dall’altra lui. Maledizione ma dovevo sedermi all’unico tavolo che ha un lato attaccato al muro?! Lysandro mi guarda divertito mentre inizio ad agitarmi, poi mi afferra la mano. Io cerco di divincolarmi ma lui stringe la presa.
-   Non voglio farti niente Aly –
-   Ah no? Allora lascia la mia mano Lysandro, subito! –
-   Non ho intenzione di farlo –
-   E perché no? –
-   Perché preferisco tenertela –
-   Ma io preferisco di no! Lasciala! –
Non appena tiro la mano per liberarmi, lui mi tira a se stringendomi forte. Cerco di divincolarmi in tutti i modi ma proprio non ce la faccio. Mi spingo all’indietro ed in quel momento Lysandro mi afferra il mento e mi avvicina alle sue labbra. Giro la testa da un lato per evitare quel bacio e subito dopo Castiel lo colpisce dritto dritto in faccia con un pugno. Subito riesco a sgattaiolare dalla presa e ad incastrarmi in fondo alla panchina lontano da Lysandro, che si massaggia la guancia dolente.
-   Sei un pezzo di merda! Adesso basta Lysandro! Si può sapere che ti è preso?! – lo insulta rabbioso Castiel. Lysandro si alza dalla panchina mettendosi difronte a lui.
-   Ho deciso di prendermi la ragazza che amo. Sono stufo di stare in disparte! – Vedo Castiel caricare un altro pugno. Sta per scoppiare la rissa del secolo quando Rosalya entra improvvisamente nel bar visibilmente scossa e sconvolta.
-   Grazie al cielo siete qui! – Urla correndo nella nostra direzione. Castiel e Lysandro si fermano improvvisamente. Io vado incontro a Rosalya che si butta fra le mie braccia.
-   Che è successo?! –
-   Io e Leigh stavamo facendo fuoripista ed abbiamo deciso di fare una gara per vedere chi arrivava prima in fondo. Siamo partiti insieme ed io sono arrivata per prima. Sono rimasta circa un quarto d’ora ad aspettarlo ma non è arrivato! Non so dove sia finito! –
-   Santo cielo! – rispondo terrorizzata. Il barista assiste al discorso e ci indica dove andare per denunciare la scomparsa.
Dopo averlo fatto torniamo tutti allo chalet mentre Rosalya è totalmente sconvolta. Al telegiornale della sera passava già la notizia di Leigh. Alla parola “disperso” Rosalya ha un conato di vomito e corre in bagno. La notte decido di dormire con lei che non smette un attimo di piangere.
Il giorno seguente torniamo a casa, non possiamo continuare a stare qui o per Rosalya sarà solo peggio. La polizia ha il suo numero e quello di Lysandro e li chiameranno in caso di novità. Passano diversi giorni dall’accaduto, ma di Leigh non si sa ancora nulla. Rosalya cade in una sorta di depressione ed il mio starle continuamente vicino mi pare inutile. Un giorno sono a casa sua e, mentre lei dorme, io sono in salotto con Lysandro e Castiel. Da quando è successo tutto questo disastro, loro due non si sono più parlati. Ed ora siamo qui, e sappiamo tutti e tre che dobbiamo affrontare il discorso. Inizio io, dato che sono la causa di tutto.
-   Sentite voi due, dovete risolvere la faccenda. E dovete farlo adesso. Lysandro, io ti voglio un mondo di bene e lo sai. Ma sono innamorata di Castiel e questo non cambierà. Quindi ti prego, smettila di comportarti come stai facendo ultimamente e torna ad essere il Lys di sempre. Te lo chiedo per favore. Io ci tengo a te, e tengo molto anche all’amicizia che lega te e Castiel – li osservo mentre mi ascoltano attentamente. Aspetto una risposta che alla fine arriva.
-   E va bene. Castiel ti chiedo scusa per come mi sono comportato. Ma non posso negare i miei stessi sentimenti. Quindi smetterò di cercare di portartela via, ma promettimi che non la farai più piangere. O non sarò più così magnanimo – vedo Castiel sorridere sotto i baffi, mentre sento che la situazione si è finalmente risolta.
-   Te lo avevo già detto che non l’avrei più fatta piangere. Sappi che non te la cederò per nessun motivo Lys. In ogni caso scusami per il pugno, ma mi avevi fatto davvero incazzare – Salto addosso a Castiel dalla gioia.
Finalmente le cose si sono risolte!  La mia gioia dura solo qualche istante perché Rosalya compare improvvisamente in salotto, con una faccia che avrebbe fatto spavento a chiunque. In mano regge il cellulare mentre i suoi occhi traspare un senso di vuoto e le lacrime le rigano le guance mentre le labbra rosee sussurrano:
-   Hanno trovato un corpo –

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Capitolo 18
*** Terrore ***


Mentre le sue parole riecheggiano nell’aria, ognuno di noi è sconvolto. Subito scattiamo in piedi e corriamo verso la macchina in direzione della montagna. Non appena arriviamo le forze dell’ordine ci accompagnano nel luogo dove si trova il cadavere. La sola parola mi mette l’ansia e l’angoscia e non riesco ad immaginare cosa prova Rosalya. Quando arriviamo difronte alla stanza che non aspetta che noi, tutti ci osserviamo in silenzio, mentre Rosalya varca la soglia per prima. Un lenzuolo bianco è posato su un corpo esanime. Un corpo che non ha anima ne’ identità, e che spetta a noi riconoscere. Rosalya si avvicina rapida e abbassa subito il velo bianco come il latte. Vuole sapere subito la verità, senza troppi sotterfugi. Il nostro viso rimane inespressivo fino a quando anche noi non scorgiamo la figura distesa su quella barella. Subito ci rassereniamo nel vedere che non si tratta di Leigh. Rosalya crolla a terra ma subito Lysandro l’afferra. Vedo che scoppia a piangere e capisco che è davvero felice. Torniamo a casa e quella sera finalmente Rosalya mangia con noi. Erano parecchi giorni che non ingeriva cibo e la cosa cominciava davvero a preoccuparci. A differenza delle altre serate, in questa Rosalya mi pare un po’ più sollevata ed allegra del solito, e questo mi rende estremamente felice. Il giorno seguente, quando vado da lei come faccio abitualmente, la trovo in camera sua con Armin mentre parlano del più e del meno. Da quel giorno in poi Armin a poco a poco prende il mio posto, presentandosi ogni giorno da Rosalya e facendola migliorare sempre di più. Capisco che a quel punto è lui che può fare la differenza, lui e nessun altro. Ormai è Maggio e di Leigh non si sa ancora niente, ma nessuno di noi ne parla più. Rosalya si è messa con Armin e le cose paiono andare parecchio bene. Sembra essersi dimenticata di Leigh, e questo le fa bene anche se, in cuor mio, spero davvero che lui torni. Lysandro invece fa parecchia fatica ad andare avanti, ma ultimamente una ragazza di nome Nina gli sta sempre accanto. Lo ha sentito cantare una volta, e da quel momento non ha più smesso di seguirlo. Mi sembra una piccola stalker. Dice di aver avuto un colpo di fulmine e a lui la sua presenza non pare dargli troppo fastidio. Maggio lascia il posto a Giugno e la scuola sta per finire. Tutti quanti ci divideremo ed ognuno di noi percorrerà la sua strada. Mentre passo i miei ultimi giorni scolastici su quei banchi, tralasciando la maturità, sono alle prese con mille pensieri. Ripenso a Debrah e alla quasi rottura con Castiel. Poi alla rottura di Rosalya e Leigh, la comparsa di Armin che poi è stato scartato. La seguente ed attuale scomparsa di Leigh ed il rientro di Armin nel cuore di Rosalya. La quasi rottura dell’amicizia tra Castiel e Lysandro e poi, per fortuna, la loro riappacificazione. Sono successe davvero tante cose proprio come speravo, peccato che sono quasi tutte negative. Mentre mi perdo tra questi ricordi Rosalya prende una sedia e si siede difronte a me, sorridendomi.
-   Cosa pensi di fare dopo la maturità? – mi chiede curiosa.
-   Voglio diventare una manager per seguire Castiel che rincorrerà il suo sogno nella musica. Così potrò stargli sempre accanto. – sorrido divertita – tu invece? –
-   Io andrò a fare una scuola per diventare stilista, mentre Armin punta a diventare un programmatore di videogiochi –
-   Sicuramente eccellerà nel suo lavoro – rispondo ridendo di gusto.Chiacchieriamo come abbiamo ripreso a fare da alcuni mesi, mentre ad ogni sua parola nella mia mente non si forma altro che l’immagine di Leigh. Chissà se Rosalya ci pensa ancora. Chissà se, nel profondo, soffre ancora per la sua scomparsa. Usciamo dall’aula e facciamo due passi per i corridoi.
-   Hai studiato? – mi chiede di punto in bianco Rosalya.
-   Secondo te? –
-   Non lo so, se te lo chiedo un motivo ci deve essere – mi sorride, io contraccambio e poi sospiro.
-   Ci ho provato, dico davvero, ma per un motivo o per l’altro ero sempre distratta e tralasciavo i libri –
-   Immagino che tutti i vari motivi che ti causavano distrazione erano legati a Castiel – sorrido arrossendo leggermente.
-   È così tanto evidente? –
-   Alquanto. Ma è una bella cosa che siate ancora così legati –
-   Hai ragione –
Vorrei farle domande su di lei ed Armin, ma qualcosa me lo impedisce. Mi sento in colpa, perché infondo infondo, ho capito che non è con Armin che voglio vederla. Torniamo in classe e seguiamo l’ultima lezione del penultimo giorno di scuola. Domani ci sarà il ballo, e Castiel ancora non mi ha invitata. Anche se so che lo farà, mi scoccia il fatto che non ci ha ancora pensato.
Durante l’ora di lezione lo guardo, tentando di inviargli dei segnali, ma è peggio di un muro, non recepisce assolutamente nulla. Si preoccupa solo di dormire sul suo banco, come ogni santo giorno. Mi sono accorta che quando dorme sembrava davvero in pace. Rimango li a fissarlo per un po’, fino a quando un bigliettino non mi colpisce il braccio. Lo scarto e riconosco subito la calligrafia:
-   Non ti ha ancora invitata al ballo? – rispondo prontamente e rigetto il bigliettino al mittente, sapendo che mi risponderà.
-   Secondo te? È il tuo migliore amico dovresti saperlo –
-   Non l’ha ancora fatto –
-   Già…e tu invece? Ho saputo che si possono invitare anche persone esterne alla scuola. Hai intenzione di invitare Nina? –
-   Ecco….io a dire la verità…penso che la inviterò. Ti chiedo scusa per questo –
-   E perché mi chiedi scusa? –
-   Beh…perché sono sempre stato innamorato di te, pensavo di poter essere la persona giusta per te e di poterti rendere felice. Eppure adesso mi sento attratto da qualcun altro e mi sembra ingiusto –
-   Lys…i sentimenti cambiano quando è necessario che lo facciano. Il fatto che ora provi qualcosa per quella ragazza non è affatto una cosa negativa. Anzi! Non hai nessuna ragione di sentirti in colpa. Sei come un fratello per me, e ho bisogno di averti accanto a me come tale, e in nessun altro modo. Quindi se il tuo cuore ti ha fatto cambiare direzione vuol dire che è giusto così. Segui i tuoi nuovi sentimenti e vedrai che non sbaglierai! –
-   Grazie Aly…ti voglio bene – sorrido, perché non mi ha scritto “ti amo”. E questo mi rende felicissima.
-   Ti voglio bene anche io, Lys <3 –
Mi appoggio rilassata sulla sedia. Finalmente ogni singola cosa sembra volgersi per il meglio. Ogni persona trova il cammino adatto al suo cuore, e rincorre la sua felicità. I miei pensieri si fermano subito ricordandomi di una persona che ancora non è accoppiata. Prendo un bigliettino e ci scrivo sopra, poi lo lancio al diretto interessato:
-   Ehy domani c’è il ballo –
-   E allora? –
-   La freddezza è il tuo nuovo modo di essere? Non vorrai somigliare a Castiel! –
-   No grazie. È solo che non mi piacciono queste cose –
-   Non ti piacciono perché non hai nessuno da portarci? –
-   No qualcuno ce l’avrei anche…ma è già impegnata –
-   Se ti riferisci a me, io non ho ancora un cavaliere –
-   Quell’idiota del tuo ragazzo non ti ha ancora invitata? –
-   Attento Ken…potresti pentirti di queste parole se legge il messaggio! Non vorrai scatenare un'altra rissa vero?? Comunque no…non mi ha ancora invitata –
-   Credi che lo farà? –
-   Più che un credere…è uno sperare –
-   Beh se entro stasera non ti invita, reputati impegnata con me ci stai? –
-   Andata Ken! –
Appoggio la testa sul banco. Spero davvero che Castiel mi inviti in fretta, o il ballo scolastico diventerà lo scenario di un incontro di boxe. L’ultima campanella suona e Castiel scatta in piedi, afferrandomi la mano e trascinandomi fuori dall’aula. È incredibile la sua velocità nell’uscire da questo posto. Mi passa il casco e mi porta a casa sua. Saliamo in casa e faccio da mangiare. Ormai le cose si sono evolute ed io sono l’addetta ai fornelli, sia che siamo a casa mia che a casa sua. Preparo una pasta veloce e, dopo mangiato, ci dirigiamo in camera sua e Castiel si mette a suonare la chitarra mentre io canto. A differenza di quello che pensavamo, la mia voce non è così male e si abbina perfettamente al suono della sua chitarra. Passiamo un pomeriggio così, mentre il cielo ormai si è ricoperto di stelle. Sono le dieci di sera quando mi riaccompagna a casa e mi lascia davanti al cancello, poi scende dalla moto e mi appoggia dolcemente al muro per baciarmi appassionatamente. Quando le nostre labbra si separano i miei occhi scrutano i suoi, mentre giro il mio dito sul suo petto ammiccando dolcemente.
-   Domani è l’ultimo giorno di scuola – incalzo io.
-   E per fortuna! Non ce la facevo più a stare li dentro! –
-   Ma se non hai fatto altro che dormire per tutto l’anno scolastico! –
-   Appunto! Hai idea dei dolori alla schiena che ho avuto?! Non sono affatto comodi quei banchi! –
-   Ti ricordo che abbiamo la maturità, e li non potrai dormire –
-   Ti va di parlare di qualcosa di allegro? Non ho voglia di rovinarmi la serata –
-   D’accordo…sai domani sera c’è il ballo! –
-   Ho detto qualcosa di allegro! –
-   Ma il ballo è qualcosa di allegro! –
-   Lo sarà per te! Per me è solo un’inutile pretesto per tenerci ancora in quel posto malato –
-   Sei proprio un insensibile! –
Dico scivolando via da lui e varcando il cancello di casa. Stupido di un Castiel! Era tanto difficile da capire che volevo solo che mi invitassi al ballo?! Quando sono ormai davanti alla porta di casa mia mi volto. Ho ancora un briciolo di speranza che muore non appena mi giro. Castiel si è già infilato il casco e sta accendendo la moto per poi, con un rombo, scomparire nella notte. Ricaccio indietro le lacrime deluse ed entro in casa. Mi infilo sotto la doccia e mi libero dei pensieri negativi. Poi esco e vado a dormire. Domani non ho intenzione di fare la gentile con lui, questa me la paga!
Il mattino seguente mi alzo e faccio colazione, infilo dei jeans neri, gli stivali in pelle e una maglia dei Nirvana ed esco di casa. Come sempre Castiel è li che mi aspetta. Salgo con lui ma non lo saluto nemmeno. Sono ancora arrabbiata con lui. Arrivati a scuola scendo, gli poso il casco sulla moto e me ne vado da sola. Non mi va di parlarci o finirei per aggredirlo. Davanti all’aula c’è Kentin appoggiato al muro, che appena mi vede mi fa un mega sorriso e mi viene incontro:
-   Allora? –
-   Sarai il mio cavaliere. Ti aspetto per le sette –
Non lo guardo in faccia e tiro dritto verso il fondo della classe. Mi siedo vicino a Rosalya, ho voglia di stare con lei oggi (o forse sarebbe meglio dire che non ho voglia di stare con Castiel). Castiel entra in classe e non fa troppo caso a dove mi sono seduta, va al suo posto e si infila l’ipod. Poco dopo entra Rosalya che vedendomi seduta al posto di Armin fulmina Castiel con lo sguardo, poi si siede accanto a me:
-   Lasciami indovinare…non ti ha invitata al ballo? –
-   Lasciami indovinare…Armin invece lo ha fatto vero? –
-   … - sbuffo.
-   Beata te…Ogni tanto dubito dei sentimenti di Castiel. –
-   Ma no dai non esagerare, se ne sarà semplicemente dimenticato –
-   Ma che! Ieri sera ne abbiamo parlato e mi ha gentilmente espresso la sua opinione negativa riguardo a queste cose! –
-   Ahh…e non ti ha chiesto il tuo parere? – alzo un sopracciglio e lei subito capisce – hai ragione…stiamo parlando di Castiel… -
-   Già… -
-   E quindi sei senza cavaliere? –
-   No…mi accompagna Ken.. – Rosalya si massaggia le tempie nervosamente.
-   Hai intenzione di fare scoppiare la terza guerra mondiale? Hai evitato quella tra Lys e Cas e vuoi farne scoppiare una coinvolgendo Ken? –
-   No…voglio solo fargli capire che se lui non vuole accompagnarmi, ci sarà sempre qualcun altro disposto a farlo –
-   Non ti sembra un po’ cattivo? –
-   Non fa niente. Almeno impara –
Rosalya fa una faccia poco convinta. Subito dopo inizia la lezione ed io mi perdo praticamente subito. Forse ho effettivamente esagerato, ma va bene così. L’ultimo giorno passa in fretta, anche se non è molto diverso dagli altri, dato che facciamo casino come sempre. L’ultima campanella dell’anno, e l’ultima che avrà veramente importanza per noi suona e tutti usciamo dalla scuola urlando, anche se nei nostri cuori giace già la malinconia. Varco l’uscita e il sole mi abbaglia. Quando riapro gli occhi e ricomincio a vederci noto subito Rosalya che parla con Castiel, e poi lui che parte sulla sua moto senza di me. Rosalya mi fa cenno di avvicinarmi e subito chiedo spiegazioni:
-   Gli ho detto che avresti passato il pomeriggio con me perché dovevamo andare a comprare il vestito per il ballo! –
-   E lui che ha detto? –
-   Niente…ha fatto spallucce e se n’è andato –
-   Wow…tipico di lui. È freddo come il marmo alle volte –
-   Pensavo di scuoterlo e fargli capire che andavi comunque al ballo senza di lui, ma non è servito –
-   Già…alle volte è proprio una persona gelida. In ogni caso andiamo, mi hai fatto venire voglia di comprarmi davvero un vestito –
-   Ma guarda che io non stavo mica scherzando! –
Ridiamo di gusto e salgo in macchina con lei. Inutile tormentarsi l’anima. Che Castiel ci sia o meno, io andrò a quel ballo, e mi divertirò da morire con tutti i miei amici. Raggiungiamo il negozio di vestiti e ci entriamo. Rosalya non sembra agitata nonostante sia il negozio dove lavorava Leigh. Spesso mi chiedo se la sua non è altro che una maschera o se è davvero riuscita ad andare avanti. Non appena varchiamo la soglia Rosalya parte in quinta e subito mi porta un abito rosso e mi sorride:
-   Lo avevo già visto alcuni giorni fa. È perfetto per te! Provalo! –
Arrossisco leggermente mentre lo afferro e vado verso il camerino. Mi tolgo i miei vestiti ed infilo quello splendido abito dello stesso colore dei miei capelli. Poi mi osservo allo specchio. L’abito è lungo, aderente ed attillato, con uno spacco sulla gamba che farebbe venire le vertigini a chiunque. Il corpetto ha dei glitter neri e fascia tutta la parte superiore del busto mettendo in risalto le mie (anche se modeste) forme. Sorrido osservandomi. Sono proprio uno schianto! Castiel rimpiangerà di non vedermi così!. Lo sfilo e mi rivesto. È lui l’abito giusto per me. Non appena esco dal camerino Rosalya mi chiama per avere un parere dell’abito che ha scelto per lei, esce dal camerino e rimango senza fiato: indossa uno splendido abito con un corpetto viola, ed una gonna bianca che scende a sirena seguendo perfettamente le sue splendide gambe. La guardo estasiata mentre inconsciamente inizio ad applaudire.
-   Se fossi un ragazzo e ti vedessi vestita così, mi innamorerei subito! –
-   Ma smettila Aly! Allora che ne pensi del vestito che ho scelto per te? –
-   Penso che il fatto che tu sia la mia migliore amica non sia un caso! È perfetto! -
Ride compiaciuta mentre rientra in camerino cambiandosi. Usciamo dal negozio e mi accompagna a casa. Entra con me e mi propone di truccarmi e pettinarmi lei, la cosa mi diverte e la lascio fare. Faccio la doccia e quando esco lei è già li che mi aspetta con spazzola, phon, trucchi e chi più ne ha più ne metta. Ha coperto lo specchio in camera mia per non farmi vedere la sua opera a meno che non fosse terminata. Ci mette tre quarti d’ora tra capelli e trucco ma quando finisce, il risultato è strabiliante. Scopre lo specchio e quella che vedo davanti a me non mi sembro nemmeno io. I miei capelli sembrano quelli di una principessa, me li ha coperti di boccoli lunghi e morbidi che fanno apparire il mio viso dolce e gentile. L’ombretto sopra gli occhi è di un porpora acceso ed il mascara mi allunga così tanto le ciglia da farmi degli occhi incandescenti. Le labbra sono coperte da un rossetto rosso luminoso e le guance sono leggermente rosate. Mi osservo meravigliata e subito le salto al collo. Come farei senza di lei?! Quando la saluto sono ormai le sei e mezza. Infilo il vestito facendo attenzione a non rovinare l’acconciatura e scendo al piano di sotto. Infilo delle scarpe col tacco rosse che mi ha prestato Rosalya ed aspetto Kentin che poco dopo suona al campanello. Controllo l’ora: 18:50. In anticipo, non male! Apro la porta e vedo i suoi occhi sgranarsi e la sua bocca aprirsi improvvisamente. Gli sorrido divertita.
-   Penso che se cerchi sul dizionario l’espressione “senza parole” esca l’immagine della tua attuale espressione – incalzo io ridendo.
-   Penso che oltre al “senza parole” aggiungerei la parola “estasiato” –
Mi dice porgendomi la mano. Io l’afferro e mi accompagna fino alla limousine. Rimango sbigottita da tanto lusso. Lui mi fa cenno di non dire niente ma di accomodarmi al suo interno. Entro e lui si siede accanto a me e poi partiamo alla volta del ballo. Ballo dove, anche se mi divertirò, mi sentirò in parte abbattuta perché Castiel non sarà li con me.

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Capitolo 19
*** Far Away ***


Commento dell'autore: Consiglio di leggere questo capitolo con la canzone "Far Away" Dei nickelback di sottofondo in ripetizione. Darà una sensazione totalmente diversa!Buona lettura!

Quando la limousine si ferma, noto che tutte le persone davanti al cancello della scuola ci osservano incuriosite. Per fortuna i vetri sono oscurati e non possono vedere la mia faccia rossa dall’imbarazzo. Kentin apre la porta e scende, e subito vedo che tutti cercano di osservare dentro il veicolo, per capire chi sia la sua misteriosa dama. Vedo la mano di Kentin allungarsi nella mia direzione, mentre la mia si appoggia delicatamente sulla sua. Lui subito la stringe e mi aiuta ad uscire. Tutti rimangono senza parole. Ogni singola persona del liceo sa che sto con Castiel, eppure ora mi vedono arrivare con Kentin, e per di più su un’auto di lusso. Che cosa staranno pensando? Non ho il tempo di darmi una risposta che Ambra si avvicina a me facendosi aria con un ventaglio, con un aria di sufficienza che farebbe innervosire chiunque. Si ferma esattamente davanti a me, e prima di iniziare a parlare chiude di colpo il ventaglio o mi sorride soddisfatta:
-   Bene, bene, bene. Vedo che il tuo cavaliere non è quello che ci aspettavamo di vedere. E dimmi…dov’è Castiel? Per caso avete litigato e vi siete lasciati? Per questo sei qui con Kentin? O forse--- -
-   Taci oca starnazzante – la zittisce Kentin – lei è qui con me semplicemente perché l’ho invitata per primo – afferma stringendo la mia mano, che è ancora nella sua. – Vieni Aly, allontaniamoci da qui, non mi va di stare vicino ad un essere tanto fastidioso –
Così dicendo mi trascina via. Non posso negare di sorridere divertita ad Ambra che vedo che stritola il ventaglio dal nervoso. Ci avviamo verso la palestra, all’entrata notiamo subito che il portone è spalancato ed i professori sono seduti dietro un tavolo davanti all’entrata. Ci avviciniamo e la dirigente ci fa un timbro sulla mano. Lo osservo meglio e noto che sono le lettere “D” e “A” intrecciate. Sorrido. “Dolce Amoris”, che idea originale! Kentin riafferra la mia mano ed entriamo. La palestra ha le luci soffuse e un sacco di palle da discoteca sono affisse al soffitto, la sala è imbandita di teli azzurri e pesci finti, mentre ad ogni angolo della palestra c’è una macchina che spara bolle di sapone. Noto subito che dalla parte opposta dell’entrata è stato montato un palco, sopra il quale c’è un gruppo che suona ed al centro un enorme conchiglia aperta dove è in piedi la cantante, che scalda la serata con la sua voce meravigliosa. Splendida idea ispirarsi al tema del ballo in fondo al mare! Uno strattone di Kentin, che mi tira verso il bancone con le bibite, mi riporta alla realtà. Lo seguo senza fiatare e non appena arriviamo al bancone lascia la presa per prendere da bere, poi mi porge un bicchiere. I miei occhi lo guardano teneramente, mentre lo vedo arrossire improvvisamente. Qualcuno subito mi abbraccia da dietro ed il mio cuore parte a mille a causa di questo gesto improvviso.
-   Sei già venuta a bere Aly? –
-   Anche tu sei qui Rosalya –
le dico pizzicandole la pancia. Lei si allontana e mi si mette davanti, mentre controlla che i miei capelli siano ancora in ordine. Armin mi saluta con la mano e poi si mette a parlare con Kentin e Rosalya ne approfitta per fare altrettanto con me:
-   Nessuna sua notizia? –
-   Nada… -
-   Dove pensi sia finito? –
-   Non lo so. A questo punto cercherò di divertirmi comunque. Non posso far altro –
-   Mi dispiace….e dire che è il ballo della scuola dell’ultimo anno. Un evento imperdibile! –
-   Si vede che lo è solo per noi... pazienza! Ti va di andare a ballare? –
Rosalya mi fa cenno di si sorridendo, afferra la mia mano ma subito il gruppo annuncia l’inizio di un ballo lento e Kentin afferra l’altra mia mano, rivolgendo il suo sguardo a Rosalya:
-   Con permesso Rosa, ma essendo un ballo lento è al cavaliere che spetta l’onore di far danzare la propria dama –
soffoco una risata mentre Rosalya lascia la mia mano facendo un inchino, mentre Armin si avvicina a lei invitandola a ballare. Kentin mi porta a ballare e mi poggia le mani sui fianchi, mentre io avvolgo le mie intorno al suo collo. Mi fissa incuriosito.
-   Perché prima stavi ridendo sotto i baffi? –
-   Scusa…è che con il tuo modo di parlare mi hai ricordato Lysandro, sembrava proprio il suo stile di parlata! –
-   Mmmm….ammetto di essermi ispirato ad un film usando quella frase –
-   Che film? –
-   Bah…del genere di romeo e giulietta –
-   Wow…abbiamo un romanticone da queste parti – vedo che mi sorride.
-   Perché? Non si era capito? –
Mi risponde facendomi girare su me stessa. Gli sorrido dolcemente mentre il mio corpo si appoggia nuovamente sul suo. Balliamo praticamente incollati ma la cosa non mi infastidisce affatto. Infondo con lui ci sono cresciuta, quindi anche volendo non potrei sentirmi a disagio. Quando la canzone finisce tante altre ne succedono e in men che non si dica è mezza notte e il professore Faraize si fa largo tra gli studenti raggiungendo il palco, ed in maniera goffa inizia a parlare al microfono:
-   B-bene ragazzi! Spero vi stiate divertendo! In ogni caso è arrivato il momento di nominare il re e la reginetta del ballo! –
Subito vedo Ambra che inizia a pavoneggiarsi come se sapesse di avere la vittoria in pugno. Il professore attende che la dirigente gli porti una busta, e come l’afferra fa inavvertitamente cadere il microfono a terra. Un fischio assordante si espande in tutta la palestra e tutti ci tappiamo le orecchie infastiditi. Non appena il prof lo raccoglie la sua faccia è rossa dalla vergona ed inizia a scusarsi a più non posso. Solo la voce urlante di Ambra, che chiede di annunciare i vincitori, lo fa smettere di scusarsi. Faraize apre la busta e vedo che si sposa gli occhiali sugli occhi per controllare di aver letto bene, poi si porta il microfono alle labbra:
-   Ragazzi e ragazze, quest’anno abbiamo un pareggio! Le reginette del ballo sono due! – tutti ci guardiamo spaesati, poi torniamo a fissare il professore curiosi di sapere i nomi delle vincitrici – la prima reginetta è…..Rosalya!!! –
Rosalya, che è accanto a me, si porta le mani al viso sconvolta, mentre piano piano si fa largo tra la folla che applaude e sale sul palco. Le viene consegnato un mazzo di rose rosse e la coroncina, mentre Faraize riprende a leggere:
-   La seconda reginetta di quest’anno è….Alyson! –
Inizio ad applaudire nuovamente verso la seconda vincitrice, senza rendermi conto che è stato appena pronunciato il mio nome. Tutti si girano verso di me e solo allora realizzo quello che è appena successo. Inizio a camminare verso il palco mentre la mia faccia è diventata in tinta con il mio vestito. Salgo sul palco e mi affianco a Rosalya, guardandola mezza sconvolta. Lei mi sorride dolcemente mentre mi porgono un altro mazzo di rose rosse e il professore Faraize ci applaude felicissimo.
-   Signorine, avete qualcosa da dire ai vostri compagni prima che venga pronunciato il nome del re? –
Rosalya fa un passo avanti e si avvicina al professore, afferrando il microfono:
-   Ragazzi, non so come ringraziarvi! Queste parole non sono solo da parte mia, ma anche da parte di Alyson, che probabilmente è ancora troppo sconvolta per parlare – mi gratto la testa imbarazzata, infondo ha ragione – in ogni caso sappiate che siamo felicissime di aver passato questi anni insieme a voi e anche se spesso ci sono stati momenti tristi, quelli felici hanno preso il sopravvento e speriamo con tutto il cuore che, anche se dopo la maturità le nostre strade si divideranno, i nostri cuori resteranno saldi e la nostra amicizia non svanirà con il tempo o con la distanza! –
Rosalya riconsegna il microfono al Faraize e fa un inchino, io mi affianco a lei e faccio altrettanto, afferrandole la mano. Tutti applaudono e quando ci rialziamo facciamo alcuni passi indietro, attendendo di conoscere il re della serata.
Il professore sta per aprire bocca quando un suono a me famigliare zittisce tutti. Subito dopo parte una canzone che ci metto poco a riconoscere:
“This time, this place
Misused, mistakes
Too long, too late
Who was I to make you wait?”
Mentre la canzone risuona in tutta la palestra i miei occhi sono chiusi, cantando quella canzone che io stessa cantavo mentre Castiel mi seguiva con la sua chitarra. Nella mia mente compaiono man  mano le parole di quella melodia che, dopo quella serata, non dimenticheremo mai.
“Just one chance, just une breath
Just in case theres just one left
Cause you know
You know, you know”
Riapro gli occhi prima di sussurrare il verso della seguente strofa:
-   That I love you, I have loved you all along
    And I miss you, been far away for far too long
    I keep dreaming you’ll be with me and you’ll never go
    Stop breathing if I don’t see you anymore –
Mi giro verso Rosalya e vedo il suo viso rigato dalle lacrime. Subito mi metto difronte a lei e la guardo, mentre noto il vuoto nei suoi occhi. Poi abbassa lo sguardo e si appoggia al mio petto, sussurrando flebili parole che solo io riesco a sentire:
-   Oh Aly io ci sto provando…ci sto provando davvero ad andare avanti ed a dimenticarmi di Leigh…e allora perché? Perché proprio ora risuona in questo posto la nostra canzone? –
Subito la stringo a me capendo che sta improvvisamente esternando tutto il dolore che da mesi si tiene dentro e che nascondeva a tutti. In quel momento mi giro a lato, sperando di poter scendere dal palco dove tutti ci stanno osservando, ed il mio sguardo si pietrifica all’istante. In quella direzione, compare probabilmente l’ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere. Lo vedo avanzare verso di noi, reggendo un mazzo di rose bianche, mentre con la mano picchetto nervosamente la spalla di Rosalya per tentare di attirare la sua attenzione. Quando si allontana dal mio petto sento che mi osserva, ma i miei occhi sono ancora piantati verso quella persona che si sta avvicinando a noi, e che improvvisamente si è fermata osservandoci.  Mi accorgo che Rosalya si gira per vedere cosa osservo con tanto interesse, poi la sento pietrificarsi. Leigh è li, a pochi metri da noi, indossando uno smoking nero e reggendo in mano i fiori preferiti di Rosalya. Piano piano Rosalya si allontana da me e si gira vero Leigh, mentre nessuno in quella palestra riesce più a credere a tutto quello che sta succedendo. Subito dopo parte un assolo di chitarra e mi volto improvvisamente verso quel suono, vedendo Castiel che si avvicina a me dalla parte opposta del palco, suonando quell’assolo di quella canzone che noi conosciamo fin troppo bene. Ora siamo qui, io e Rosalya schiena contro schiena, mentre davanti a noi abbiamo i ragazzi che tanto amiamo, e che tanto amano noi. Rosalya mi afferra la mano e la stringe, poi mi parla:
-   E se fosse un sogno? –
-   Cosa ti fa credere che lo sia? –
-   C’è Leigh. Ogni notte lo sogno. Ed ora è qui. Quindi anche questo è un sogno? – le pizzico la mano – aia! –
-   Ti sembra un sogno questo? –
Sento che stringe la mia mano e capisco che mi sta sorridendo. Poi la lascia e corre verso Leigh. Non vedo la scena, ma capisco lo stesso quello che sta succedendo. Castiel è davanti a me che continua a suonare le ultime strofe della canzone mentre io mi avvicino lentamente a lui, afferrando il microfono dal professore e cantando l’ultimo pezzo di quella canzone che ormai, è diventata una parte indelebile dentro noi quattro:
-   I love you, I have loved you all along 
    And I forgive you for being away for far too long
    So keep breathing cause I’m not leaving you anymore 
    Believe it, hold on to me, never let me go
    Keep breathing cause I’m not leaving you anymore
    Believe it, hold on to me, never let me go
    Hold on to me, never let me go
    Hold on to me, never let me go -
Quando finisce la canzone Castiel poggia a terra la chitarra. Non indossa uno smoking ma gli stessi vestiti che indossava il giorno del nostro primo incontro. Jeans neri, maglietta rossa e giacca di pelle nera. Che lo abbia fatto apposta? Vedo che apre le braccia e subito gli corro incontro, lasciandomi abbracciare, mentre tutta la palestra inizia ad applaudire fragorosamente. Quando mi allontano da Castiel con la sua mano mi accarezza la guancia, poi mi sussurra:
-   Così come il primo giorno che si siamo incontrati, passeremo anche l’ultimo allo stesso modo, insieme –
Poi le sue labbra si poggiano dolcemente sulle mie. Quando ci separiamo vedo che Rosalya è ancora tra le braccia di Leigh, ma ormai ha smesso di piangere e sul suo viso appare solo una gioia infinita. Il professore Faraize scende dal palco ed io riconsegno il microfono alla cantante della band. Ormai non importa più a nessuno chi è il re di quel ballo, dato che quello stesso ballo, è stato il palcoscenico di qualcosa di molto più grande.
Castiel afferra la mia mano e ci avviciniamo a Rosalya che in quel momento si separa da Leigh ma gli afferra la mano, e tutti e quattro scendiamo dal palco. Armin e Kentin ci vengono incontro. Vedo che Leigh e Castiel si mettono tra noi ed i ragazzi, poi entrambi tendono la mano verso i loro “avversari”, e loro la stringono. Ora ogni cosa è davvero al suo posto. La musica riparte e tutti andiamo a ballare. Ma prima di farlo, ho bisogno di fare alcune domande a Castiel:
-   Che è successo a Leigh? E come mai è tornato solo ora? –
-   Lysandro mi ha chiamato ieri sera verso le due di notte, dicendomi di correre da lui. Non appena sono arrivato a casa sua ho visto Leigh e ti lascio immaginare il mio stupore. Ma mi fatto promettere di non dire niente a nessuno, in quel caso mi avrebbe raccontato quello che gli era successo. Ho accettato e mi sono seduto difronte a lui. Quel giorno, mentre eravamo in montagna e lui era a fare fuoripista con Rosalya, ha tentato di fare una scorciatoia per superarla, ma nel farlo è scivolato per un piccolo dirupo e si è svegliato due settimane fa in un ospedale da quelle parti. Era finito in coma e miracolosamente si è svegliato. Mi ha detto di aver sognato Rosalya che gli urlava di svegliarsi e lui si è svegliato. Incredibile vero? In ogni caso poi è tornato da noi, ma sotto mia proposta abbiamo deciso di fargli fare un’entrata trionfale, e direi che ci siamo riusciti! –
-   Ma come facevi a sapere che quella era la canzone di Leigh e Rosa? –
-   Non lo sapevo, lo abbiamo scoperto ieri sera. Mentre progettavamo come farlo entrare di sorpresa ci ha parlato che voleva entrare in scena con la loro canzone di sottofondo, e caso vuole che sia la stessa che provavamo io e te ultimamente –
-   Quando si dice “il destino” – rido e Castiel mi sorride.
Continuiamo a ballare tutta la notte. Mentre il ballo di fine anno segna l’inizio di un’esistenza felice per tutti.
Alcuni giorni dopo ci ritroviamo tutti a scuola per affrontare la maturità. Tutti quanti, chi con una fatica assurda e chi meno, riusciamo a passarla ed a diplomarci.
Adesso siamo qui, davanti al cancello della scuola consapevoli che gli anni delle superiori sono finiti, e che le nostre vite da giovani adulti stanno per iniziare. Osserviamo la scuola poi ci osserviamo tra di noi. Siamo messi a cerchio mentre nessuno di noi sa cosa dire, dato che saranno parole di arrivederci o di addio. In quel momento allungo una mano in avanti e tutti mi osservano:
-   Facciamoci una promessa. Da oggi in poi ricorreremo i nostri sogni e ci sosterremo a vicenda, sia che saremo lontani tra noi, sia che non lo saremo. Tra dieci anni, ci ritroveremo qui per parlare di quello che siamo diventati, per ricordarci di questi giorni memorabili passati assieme, per fantasticare su quello che ancora succederà in futuro, e per dimostrare che la nostra amicizia sarà eterna –
Tutti mi guardano sorpresi, ma poi mi sorridono e appoggiano le loro mani sulle mie, sigillando con me quella promessa che sappiamo che manterremo.



Commento dell'autore: wow ragazzi...questo capitolo ha commosso anche a me. Mi piange il cuore pensando che sia il pen'ultimo...purtroppo questa storia sta per finire, ma spero di avervi fatto provare delle belle emozioni! Se vi va di lasciarmi un commento mi fa molto piacere! Appuntamento al prossimo, ed ultimo ( T.T ), capitolo! Ps: A chi interessa la canzone cantata e suonata da Aly e Castiel è "Far Away" dei Nickelback!

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Capitolo 20
*** Siamo ancora qui, insieme ***


- Era un Venerdì sera come tanti, Castiel e Lysandro erano nel backstage a prepararsi ed io li stavo aiutando a scegliere i vestiti per la performance di quella stessa sera, quando Kentin entrò nel camerino accerchiato dalle fans:
“Ken lo sai che non puoi far entrare nessuno qui!” lo rimprovero io.
“Scusa Aly ma mi hanno seguito e non riesco a staccarmele di dosso!”
“Forza staccatevi dal nostro batterista, ci serve intero per stasera, dopo potrete anche assalirlo, ma per il momento mollate la presa!”
Interviene Castiel, liberando Kentin dalla morsa delle fans accanite. Alcune di queste si gettano su di lui urlando il suo nome. Istintivamente scatto nella sua direzione e lo abbraccio staccandolo da quelle arpie.
“Giù le mani dal mio ragazzo! E ora forza andatevene! SUBITO!”
Le ragazze mi guardano in malo modo fino a quando Lysandro, con il suo solito fare da gentil uomo, non le fa uscire richiudendo la porta alle loro spalle. Castiel scoppia a ridere tirandomi a lui:
“Vedo che nonostante tutto, anche dopo tutti questi anni il mio fascino ancora ti stende eh piccola?”
“smettila di pavoneggiarti ed indossa questi vestiti, tra qualche minuto dovrete salire sul palco, amore” Dico scandendo con sarcasmo l’ultima parola della mia frase, solo per fargli un dispetto. Erano passati tre anni dalla fine del liceo, e da due la band di Castiel e Lysandro, alla quale si era aggiunto Kentin come batterista, aveva sfondato nel mondo musicale. Non solo perché la band era maschile e composta da ragazzi bellissimi, ma anche perché la voce di Lysandro, accompagnato dalla chitarra del mio ragazzo e dalla batteria del mio migliore amico d’infanzia riuscivano a stregare tutti, sia maschi che femmine. La band aveva un nome che Lysandro stesso gli aveva dato: “The Black Moon”, e che faceva impazzire tutti al solo sentirla pronunciare. I ragazzi iniziarono a salire sul palco, e prima di farlo diedi a Castiel il mio bacio portafortuna, come facevo ogni volta, lui mi strinse a se sussurrandomi dolcemente che quella sera sarebbe stata indimenticabile più delle altre. Non capii subito il senso delle sue parole, ma lo guardai salire sul palco sotto le luci dei riflettori che come sempre, lo facevano apparire in tutta la sua incredibile bellezza. Il concerto cominciò e ed il pubblico urlava e si agitava dalla gioia, mentre i ragazzi si cimentavano in quello che li aveva resi così famosi. Alla fine del concerto Lysandro ringraziò come sempre il pubblico ma prima di dare il saluto finale fece un annuncio:
“ragazzi e ragazze del pubblico, vorrei passare il microfono al chitarrista, nonché mio migliore amico Castiel che ha un annuncio importante da fare” Castiel si avvicinò a Lysandro, il quale gli diede una pacca sulla spalla prima di passargli il microfono. Guardavo incuriosita la scena dal lato del palco, chiedendomi cosa dovesse annunciare Castiel. Prima di parlare si schiarì la voce e poi iniziò:
“Come sapete da due anni ci esibiamo sui palchi di tutte le città del mondo, ma dato che oggi siamo nella nostra città natale, ho deciso di condividere con tutti voi la mia importante decisione, ma prima di farlo vorrei ringraziare la nostra manager, nonché mia ragazza, che ci ha permesso di essere qui questa sera! Alyson vieni con me sul palco!” Arrossii di colpo non aspettandomi una richiesta del genere. Salii sul palco e tutti mi applaudirono, sentii alcune persone gridarmi un “grazie” e questo mi commosse in parte. Mi avvicinai a Castiel che mi guardava divertito. Quando fui al suo fianco mi fece l’occhiolino, per poi girarsi nuovamente verso il pubblico e riprendere a parlare:
“Dovete sapere che questa ragazza accanto a me, è in mio potere da parecchi anni ormai, ma non è stato facile soggiogarla. Infatti tutti i membri di questa band sono stati innamorati di lei. Entrambi sono addirittura riusciti a rubarle un bacio! Ma non è bastato, perché alla fine sono stato io a conquistarla! Quindi qui questa sera, nella nostra città, vorrei farle una proposta con voi da testimoni, per legarla per sempre a me” Si voltò verso di me, mentre nella mia testa una strana idea si stava formando:
“Non sono un tipo romantico e lo sai, per cui te lo chiederò direttamente senza girarci troppo intorno. Vuoi essere mia moglie?”
Dal pubblico si alzò un grido portentoso, mentre il mio volto era diventato così rosso che avrebbe potuto fondersi da un momento all’altro. Castiel mi chiedeva in sposa? Davvero? Lo vidi estrarre dalla tasca una piccola scatola che aprì davanti ai miei occhi, estraendone un anello con un diamante. Poi lo prese fra due dita e lo mise davanti a me. Se lo avessi infilato, avrei accettato la sua così improvvisa e sorprendente proposta. Il pubblico aveva smesso di urlare e tutti aspettavano trepidanti la mia scelta, che ormai avevo già preso. Avvicinai la mano all’anello e poi ci infila dentro l’anulare sinistro. L’anello percorse tutto il mio dito fino ad appoggiarsi a quello nero con la catena che Castiel mi aveva regalato anni prima. Tutti esultarono ed io afferrai il microfono. Anche io avevo un annuncio da fare a questo punto. E visto che eravamo in quella situazione, perché non concludere in bellezza? Mi portai il microfono alle labbra e mi rivolsi a Castiel:
“Dato che tu hai fatto un passo importante davanti a tutta questa gente, anche io ho intenzione di fare lo stesso. Sono incinta di tre mesi”
Un altro urlo si alzò dal pubblico mentre il volto di Castiel sbiancava. Non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione, ma pregavo che fosse positiva. Infondo mi aveva appena chiesto di sposarlo! Il suo viso a poco a poco riprese colore. Poi prese il microfono dalle mie mani e mi sorrise. Speravo davvero che dicesse qualcosa di carino nei miei confronti. Mossa stupida, infondo si trattava pur sempre di Castiel:
“Ahh ecco perché! Mi pareva che fossi ingrassata!”
Tutti scoppiarono a ridere e alla lunga tolsi dal mio viso l’espressione imbronciata e risi anch’io. Ringraziammo il pubblico per averci fatto da “testimoni” e per aver assistito allo show e scomparimmo dietro il palco. Quando entrammo in camerino mi sedetti su una sedia osservandomi l’anello, mentre il mio cuore batteva a mille. Subito Castiel si avvicinò a me ed iniziò a guardarmi con aria seria:
“Da quanto lo sai?”
“Cosa?”
“Che sei incinta!!”
“….da un mese….circa”
“E perché non me lo hai detto?!”
“Beh perché ormai la vostra fama è salita alle stelle e la vostra carriera si è stabilizzata…non volevo metterti in crisi dicendoti che ero incinta!”
“Ma sei scema?! Come pensi che questo potrebbe mettermi in crisi?!”
“Beh temevo che dei bambini potessero rovinare il tuo sogno…per cui non sapevo bene se dirtelo o meno”
“E pensi che non mi sarei mai accorto che ti stava crescendo la pancia?!”
“No però avrei aspettato che tu mi facessi delle domande a riguardo prima di rivelartelo…”
“Sei proprio una stupida!”
Mi rispose tirandomi dolcemente a lui.
“Questa sera non solo sei diventata mia per sempre accentando la mia proposta, ma mi hai anche reso la persona più felice della terra dicendomi che sarò padre!”
Scoppiai a piangere e lo strinsi fra le mie braccia. Il mio timore di venire respinta a causa della mia gravidanza era appena svanita nel nulla, mentre il calore di Castiel mi scaldava. Il giorno dopo iniziammo i preparativi per il matrimoni, sei mesi dopo siete nati voi e, altri tre mesi dopo, io ed il vostro papà ci siamo sposati! Fine della storia! –
Quattro occhi mi fissano estasiati, mentre per l’ennesima volta racconto ai miei figli come Castiel mi ha chiesto di sposarlo. L’ometto sulla destra, con gli occhi color azzurro ghiaccio come i miei ed i capelli neri inizia a saltellare, mentre la signorina sulla sinistra, dagli occhi neri come il padre ed i capelli rossi come i miei raccolti in un’elegante treccia batte le mani entusiasta.
Crystal e Kyle ormai hanno quasi sette anni, ed ogni volta che restiamo da soli in casa mi chiedono di raccontagli quella storia, ed io lo faccio, sentendo dentro di me la stessa emozione di quel giorno su quel palco. La porta di casa si apre improvvisamente.
- C’è nessuno in casa?? –
- Zio Ken!! – Urlano i gemelli correndogli incontro ed aggrappandosi alle sue gambe.
- Ciao piccole pesti! Allora? Come state? Avete fatto arrabbiare la mamma come sempre? –
- No! Siamo stati bravissimi! Pensa che la mamma ha appena finito di raccontarci la storia di come papà le ha chiesto di sposarla!! –
Kentin mi guarda alzando un sopracciglio come per dire “ancora??”, ed io gli mostro la lingua in risposta.
- Aly dobbiamo andare, è ora –
- Lo so lo so. Ma dobbiamo aspettare la tata, e anche Castiel non è ancora arrivato! –
- È in ritardo come al suo solito…eppure lo sapeva che il giorno è questo! –
- Lo so ma sai com’è fatto… è inutile discutere con lui, tanto è una causa persa! –
Ci accomodiamo in salotto ed offro un caffè a Kentin, mentre i bambini giocano e noi aspettiamo Castiel. Poco dopo sentiamo la porta aprirsi e dei passi familiari avvicinarsi al salotto. I bambini scattano sull’attenti mettendosi in posizione di partenza, pronti a correre verso il loro padre non appena comparirà in salotto. E lui non si fa attendere. La sua chioma rossa compare cercando la nostra presenza, che subito i gemelli gli fanno sentire saltandogli addosso.
- PAPA’! Bentornato! La mamma e lo zio ti stavano aspettando! –
- Ecco qui le mie piccole belve! – dice sollevandoli di peso e facendoli girare come a loro piace. 
Poi li ripoggia a terra e si dirige verso di noi. Mi fa cenno di andare e ci alziamo. Subito dopo arriva la tata e noi usciamo di casa, salutando i bambini. Cominciamo a camminare verso il luogo dei nostri più candidi ricordi, mentre Castiel stringe la mia mano. Passiamo a casa di Lysandro che esce stringendo la mano di Nina, che dolcemente si accarezza la pancia che contiene la loro creatura. Dietro di loro escono Rosalya e Leigh. Si sono sposati ed hanno una bimba di tre anni, che si chiama Ellie e che ha gli splendidi capelli della madre. Rosalya è diventata una famosissima stilista mentre Leigh ha aperto un negozio tutto suo in cui espone le creazioni di sua moglie. Ci salutiamo e poi partiamo alla volta del nostro vecchio liceo. Eh si, dieci anni sono finalmente passati e del nostro gruppo non restiamo che noi, che ci vediamo quasi tutti i giorni, mentre degli altri non abbiamo quasi più notizia. Nathaniel è diventato un famoso avvocato e si è sposato con Melody trasferendosi all’estero. Alexy fa il modello mentre Armin è riuscito a diventare un famosissimo programmatore di videogiochi. Peggy ha sfondato come giornalista e Kim è diventata una campionessa di Boxe. Violette si guadagna da vivere dipingendo e Kentin beh…come già detto suona nella band di Castiel e Lysandro, ed è anche il nostro vicino di casa. Camminiamo ridendo mentre pochi metri ci separano dal luogo di incontro prestabilito dieci anni prima. Voltiamo l’angolo e ci ritroviamo tutti qui, davanti al liceo che ci ha fatti incontrare e che ci ha uniti. Ci avviciniamo al cancello ed aspettiamo l’arrivo degli altri, pregando che si ricordino dell’appuntamento. Castiel scavalca il cancello e poi lo apre, facendoci entrare mentre nella nostra mente riaffiorano ricordi lontani ma che ancora sono forti ed indelebili dentro di noi. Castiel si siede sul nostro muretto ed io mi metto accanto a lui. Mi cinge le spalle e mi sorride, mentre inizia a parlare con Lysandro. Poco dopo una voce familiare ci raggiunge:
- Vedo che la notorietà non ha cancellato i tuoi modi di fare rudi Castiel. Il cancello dovrebbe essere chiuso. Scommetto che sei stato tu ad aprirlo –
- Piantala di fare il saputello. Non sei più il delegato scolastico –
Corro verso Nathaniel saltandogli al collo, lui ricambia l’abbraccio.
- Felice di vedere che nemmeno tu sei cambiata Aly –
Gli sorrido dolcemente e poi saluto Melody, che è dietro di lui. Poco dopo ci raggiungono anche tutti gli altri. Sono passati dieci anni e siamo cambiati, invecchiati e cresciuti. Ma dentro di noi vive ancora quello spirito adolescenziale che tornando qui, si sta facendo risentire. Ridiamo e parliamo di come siamo cambiati, di quello che abbiamo fatto e di quello che speriamo di fare, proprio come avevamo prestabilito con quella promessa anni ed anni fa. Osservo tutti i miei vecchi amici, che sono qui attorno a me che parlano tra loro. Siamo diversi, ed ognuno di noi ha seguito il suo cammino raggiungendo la felicità, ma dentro restiamo sempre le persone di un tempo, quel tempo che non ha sgualcito il nostro legame e che ci ha permesso di rincontrarci ancora qui, dove tutto ha avuto inizio. Io mi sono trasferita qui il quarto anno delle superiori ed ho incontrato queste persone fantastiche, che ancora ora sono al mio fianco. Anche se molti si sono separati, i nostri cuori sono uniti in un saldo legame che dopo oggi, ho la certezza che non si spezzerà mai. Afferro la mano di Castiel e mi schiarisco la voce per attirare l’attenzione di tutti:
- Che ne dite di venire a cena da me? Come ai vecchi tempi? –
Tutti scoppiano a ridere ed accettano l’invito. Ci incamminiamo verso casa mia, con quell’aria allegra che rasserena ogni cosa. Riguardando tutti i miei amici ho come un fash back. Rivedo Nathaniel con la sua camicia e la cravatta blu, Castiel con i jeans neri, la maglia rossa con il logo della sua band preferita e la giacca in pelle, Lysandro con i vestiti vittoriani che lo distinguevano da ogni persona del liceo, Kentin con i pantaloni militari, la canottiera nera e la camicia bianca e poi ancora Armin, Alexy, Violette, Kim e Peggie come nella mia mente ancora vivono. Ricordo i litigi ed i legami con loro. E poi realizzo che quei giorni sono ormai passati da parecchi anni, e che quei bambini che eravamo allora non ci sono più ma hanno lasciato il posto a degli adulti responsabili e felici. Mi sento male realizzando che è passato tutto quel tempo, e che quei giorni non torneranno mai. Castiel se ne accorge e mi stringe la mano. Gli sorrido dolcemente. Nonostante tutto, lui c’è ancora proprio come allora. E nello stesso modo riesce a starmi accanto ed a capirmi. Mi sbaglio, non è vero che quei ragazzini non sono più dentro di noi. Ci sono ancora, eccome. Sorrido fermandomi davanti a casa nostra e mi giro verso gli altri per mostrargliela. Apro il cancello e li faccio entrare. Quando apro la porta di casa i gemelli ci corrono incontro e li presento ai miei amici, poi gli faccio spazio:
- Benvenuti! –
Dico facendoli entrare. Ci accomodiamo in salotto e mi dirigo in cucina con Castiel per preparare del caffè mentre sento il brusio delle voci dei miei più vecchi amici provenire dalla stanza accanto. Castiel recupera le tazzine mentre io aspetto che il caffè sia pronto.
- Hanno mantenuto tutti la promessa – mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio ed avvolgendomi in uno dei suoi più caldi abbracci.
- Hai ragione. Ma non avevo dubbi a riguardo –
- Beh anche io l’ho mantenuta –
- È ovvio scemo! Sei mio marito ti ci avrei trascinato di peso all’appuntamento! –
- Non mi riferisco a quella promessa –
Mi giro verso di lui guardandolo incuriosita e lui mi tira a lui. Appoggio la testa sul suo petto sentendo il suo cuore che batte rapidamente.
- A cosa ti riferisci allora? –
- Ti ricordi quella volta…tanti anni fa…quando prima di partire con Debrah sei stata a dormire da me? –
- Si –
- Ti ricordi che successivamente ti ho detto che mi hai detto qualcosa nel sonno? –
- Si è vero! –
- Ecco…ho mantenuto quella promessa –
- Ma si può sapere che cavolo ti avevo chiesto? – gli domando staccandomi da lui ed osservandolo.
- “vorrei averti per sempre al mio fianco perché ti amo…promettimelo. Promettimi che non mi abbandonerai mai e che starai per sempre con me” –
Il mio volto diventa così rosso che è impossibile descriverlo. Davvero io ho detto una cosa del genere? In quel momento sento il caffè alle mie spalle scoppiettare, segno che è pronto. Mi allontano da Castiel e prendo la caffettiera versando il caffè nelle tazze sul vassoio. Poi Castiel lo afferra e ci avviamo in salotto. Ci sediamo in mezzo agli altri mentre ci godiamo il pomeriggio. Castiel è seduto accanto a me e nella mia testa frullano ancora quelle parole sentite poco prima. Osservo di soppiatto mio marito che ride insieme a tutti gli altri. Gli sfioro la mano e gli sussurro:
- Grazie per aver mantenuto quella promessa… -
Lui non si gira verso di me ma afferra la mia mano stringendola. Io sorrido e mi metto a parlare con tutti gli altri ricordando i giorni del liceo. Gli anni passano ed il tempo scorre, ma le amicizie vere non si perdono e non lo faranno mai. Noi ne siamo la prova. Anche l’amore vive e ti sorprende ogni giorno nonostante il passare degli anni. I ricordi che ora stiamo rivivendo e raccontando non possono che essere la dimostrazione di tutto questo. Perché siamo ancora qui, insieme.


Commento dell'autore: Purtroppo questa storia è giunta al termine. Ho pianto scrivendo l'ultimo capitolo. Mi fa male al cuore pensare che le avventure di Alyson siano concluse (Odio essere una persona sentimentale alle volte >.<) spero che la storia vi sia piaciuta e non vi abbia annoiati! Se vi va leggete la nuova storia che sto scrivendo mi farebbe piacere xD Spero di ricevere tanti commenti per questo ultimo capitolo. Mi piacerebbe sapere le vostre emozioni ed i pensieri che avete avuto leggendo questa storia. Quindi vi saluto con un enorme ringraziamento per aver seguito le avveture di Alyson e con la speranza di leggere molti commenti!! GRAZIE A TUTTI <3

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