Season

di Evillinnie
(/viewuser.php?uid=25116)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Wisteria ***
Capitolo 2: *** Weak Fog ***
Capitolo 3: *** Odi et Amo ***
Capitolo 4: *** Dreamer ***
Capitolo 5: *** Tulips ***
Capitolo 6: *** Scacchi ***
Capitolo 7: *** Game ***
Capitolo 8: *** Be In Flower ***



Capitolo 1
*** Wisteria ***


Season

N/A

Season perché le stagioni influenzano le nostre vite senza mai farsi notare.

Pairing misti, sia yaoi che etero; immagino che alcune saranno prive di pairing e quindi centric.

Non posseggo Naruto, che appartiene fermamente alla Kishimoto, ma questo avverbio potrebbe ben essere intaccato se vogliamo puntare gli occhioni su particolari personaggi. >_>

Bene, signori. Questa prima flashfic, che darà inizio ad una raccolta di un numero indefinito di flash, la dedico a quelle persone che non credono in me, che si beffano dei miei sogni, che deridono i miei scritti.

Tutta vostra.

Linnie

 

Wisteria [Neji/Hinata]

Se si piangesse durante una tormenta, le lacrime diverebbero ghiaccio e si mescolerebbero con la neve circostante - un buon nascondiglio, in verità.

Ma chi porta del ghiaccio sempre con sé non può nasconderlo, perché se lo facesse si scioglierebbe e tornerebbe sottoforma di lacrime.

E gli Hyuuga non possono permettersi di piangere

(né di nascondere i propri occhi; né, né, né)

Hinata aveva sei anni e guardava il giardino curato della sua immensa casa.

C'era il glicine che s'arrampicava fra le mattonelle grigie e antiche; c'erano i gigli e tutto ciò che rasentava il bianco.

Non c'era la neve (la neve mai, Hinata-chan, perché la neve devi essere tu) ma il freddo pungeva la pelle allo stesso modo in cui un ago penetrava nella carne.

«Hinata-chan?»

La bimba si voltò, immergendosi nella stoffa del suo kimono.

«Neji-niisan!»

La flebile voce rispettosa si nascose nel rumore del silenzio, ma Neji la colse comunque, guardando in alto.

«Tu hai paura della neve, vero?» - chiese il ragazzino, senza derisione.

Gli occhi di granito, canditi, continuavano ad andare oltre il possibile.

«Sì.»

Hinata non esitò a rispondere.

Non lo fece, perché Neji attendeva una risposta e farlo aspettare non era educato.

(Non voglio il ghiaccio dei tuoi occhi su di me. Mai più, nii-san)

Non aveva riflettuto sulla domanda posta.

«E a te, Hinata-chan, non dicono che la neve...» - la testa piegata del cugino s'inclinò ancora, - «...sei tu?»

Se la piccola Hyuuga potesse piangere liberamente, il ghiaccio dei suoi occhi diverebbe acqua e lei, in fondo in fondo, ne sarebbe stata orgogliosa.

«Sì, Neji-niisan.» - annuì ancora, stringendo i pugni per sfuggire ai suoi occhi.

«Guarda, Hinata-chan,» - perseverò lo Hyuuga, - «quella è la neve.»

Fiocchi dalla grandezza dei pugnetti di Hinata. Una pioggia bianca senza fine né inizio.

«Sembrano grosse lacrime.»

«Vedi, » Il tono del cugino si fece sottile, impalpabile, - «se ora i tuoi occhi divenissero acqua e i miei ghiaccio, arriverà il giorno in cui tu cercherai di ritornare come ora e io... come te.»

«I tuoi occhi sono acqua, nii-san?» - chiese timidamente la bambina.

Neji guardò il alto, senza rispondere.

E il giorno in cui lui cercò di ritornare acqua e lacrime e lei ghiaccio e neve arrivò senza farsi aspettare.

Fino a quel momento, la sfumatura dei loro occhi rasentava il colore dei glicini (loro unica via di mezzo comune).

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Weak Fog ***


Weak Fog [ Sakura Centric ]

 

Era una giornata d'estate.

La solita aria festosa, fresca, che sapeva di biscotti da portare ad Ino e di grida allegre uscite dalla bocca di Naruto.

Ovviamente, c'era nebbia.

Concezione che passava prima alla vista - prima, sempre prima - e poi agl'altri sensi.

Una nebbia fitta che non le faceva vedere la strada, quella stessa strada che portava fuori da Kohona, né le case che si ritmavano sulle strade, dove la gente s'incamminava assumendo la cadenza di tante piccole formichine.

Sakura sbatté le palpebre, infastidita.

Quell'alone pesante, impalpabile, continuava a drappeggiare sulle sue iridi come un tendone da teatro.

«Vai a trovare Naruto, Sakura-chan?»

Dalle sue spalle comparve un ciuffo dei capelli pallidi di Ino. Si voltò, stupendosi nel non sentire il profumo di biscotti.

(Non sei andata da Ino-chan? Piccola, sbadata, Sakura Haruno)

«Naruto? Perché mai Naruto, eh?» - domandò, voltandosi stranita - il tono stridulo di chi sa di mentire senza conoscerne il vero motivo.

L'amica sospirò, chinandosi su di lei.

«Ancora, Sakura-chan? Ancora?»

Lei alzò le spalle, schiudendo le labbra in una domanda non espressa.

Sbattendo ancora gli occhi verdi e non vide più nulla.

Se non la nebbia - che mai, mai, l'avrebbe lasciata.

 

«Sakura-chan! Oh! Finalmente sei ritornata!»

Il perché Naruto avesse un tono così fintamente allegro fu la prima domanda che si pose.

Andò ad accumularsi sulle tante altre, in silenzio.

«Non sono venuta, Naruto?»

Lei fece un mezzo sorriso, - «Vengo sempre per la tua allegria, giusto Naruto?»

Il biondino la fissò nel candore delle lenzuola bianche, infinitamente triste.

«Ancora, Sakura-chan? Ancora?»

Lei spalancò gli occhi, ma non vide nulla oltre la nebbia e, per quell'attimo, se ne compiacque.

(Non sei andata da Naruto? Piccola, egoista, Sakura Haruno)

Quando tese una mano verso l'Uzumaki, aspettandosi di sentire la sua pelle tendersi e riscaldarsi, non trovò nulla.

 

Sakura camminava senza vedere nulla.

Si chiese perché non andasse a scontrarsi con qualsivoglia ostacolo in mezzo a quella strada tanto conosciuta, ma come sempre non le giunse risposta.

«Oh, Sakura.»

Lei si voltò rapidamente - sempre troppo, a quella voce.

«Sakura, Sakura.» Ecco il tono di una beffa, il tono del cattivo che si rivolge con falsa pena alla sua vittima.

«Sasuke-kun? Sasuke-kun!»

Lo cercò ovunque, ignorando la nebbia che divenne più fitta fino a renderla cieca.

«Ah, quanto sei debole, sciocca Sakura!»

Sasuke comparve dal buio, ridendo di lei.

«Sei tornato, Sasuke-kun? Sei tornato, vero?»

«Ancora, Sakura? Ancora?»

Lei schiuse gli occhi, e la nebbia si trasformò in pianto: un aggrumato di lacrime che non le permetteva di vedere cosa alcuna.

(Non sei riuscita a fermare Sasuke-kun? Piccola, innamorata, Sakura Haruno)

«La tua cecità ti rende debole.» - sussurrò l'Uchiha, - «Dimenticami e riavrai i tuoi occhi.»

 

E Sakura preferì rimanere cieca - di una nebbia che sapeva di lui, e solo di lui.

 

N/A

Uhm, uhm.

Okay, ammesso e concesso che la fanfic non presenta solo Sakura come pg, la ritengo comunque una Centric. u__ù

A due persone che ho conosciuto la scorsa estate; due persone che non sono riuscita ad incontrare di persona, al Romics, ma alle quali mi sono affezionata lo stesso, per svariati motivi.

A Jessica e a Matteo, per la loro spiccata simpatia, pazienza e allegria.

E, ovviamente, per avermi fatto conoscere il fandom di Naruto.

Grazie, ragazzi.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Odi et Amo ***


Odi et Amo [Itachi/Sasuke]

 

 

L'acqua cadeva priva di ritmo nel lavabo, quanto più simile alla cadenza dei passi dell'ultimo nato fra gli Uchiha.

Sasuke compiva due anni, quel giorno.

Accoccolato fra le braccia del suo Aniki, non desiderava nient'altro al mondo che quell'illusorio affetto.

«Auguri, Sasuke.»

Itachi posò pollice e indice sul suo volto, spostandolo nella direzione dei suoi occhi.

Il bimbo batté le mani, sorridendo.

«Illuditi, piccolo otooto, continua a farlo,» - sussurrò divertito Itachi, «io non te lo impedirò.»

Sasuke smise di sorridere, concentrato a guardare le iridi rosse del nii-san.

«Odiami, piccolo otooto, continua a farlo,» - la mano di Itachi gli carezzò il collo, per trasformarsi in una morsa, - «io non te lo impedirò»

Si dimenò, e subito le arrivarono le lacrime.

«No, otooto, non amarmi.»

La mano tiepida dell'Aniki arrivò ad asciugare le lacrime del fratellino, - «Non me ne faccio niente, del tuo amore.»

Sasuke si strinse a quella mano, senza capire.

«Niente, otooto, proprio niente.»

Quando Sasuke divenne un Vendicatore, non seppe distinguere l'odio dall'amore.

«La tua debolezza è dovuta all'inadeguatezza del tuo odio.»

Ma non era odio.

Perché l'odio avrebbe alimentato l'ego di Itachi, mentre ciò che Sasuke usava lo uccideva.

E non se ne faceva niente, proprio niente, del suo amore.

Perché ne moriva.

 

N/A

Rapida, forse troppo – ma va bene, sì.

Sto lavorando sulla Kankuro centric e su Shikamaru nei vari pairing, indi se volete fare altre richieste sono sempre disponibile. ^^

Questa flash non mi è particolarmente piaciuta, ma per testardaggine volevo una ItaSasu u__ù

Quindi è tutta per il mio ego. XD

Volevo avvertire inoltre che avevo intenzione di postare alcune flashfic sui personaggi della seconda serie - Deidara, ad esempio.

Signori, ringrazio chi ha commentato, letto e messo fra i preferiti.

Ja ne!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Dreamer ***


Dreamer [Kankuro Centric]

Quando Kankuro si svegliava nel cuore della notte sapeva di doversi addormentare subito.

Tempo prima, Temari lo aveva visto seduto sotto la finestra della sua camera, verso l’alba.

«Tu non dormi mai? Sei come Gaara?»

La bambina lo aveva scrutato torva e insonnolita, per poi ritornare sotto le coperte.

«Non posso dormire se i miei sogni sono qui

Gli occhi scuri del ragazzino erano posati sulle bambole della sorella – alcune rotte, dagli abiti consumati e leggeri; altre perfette, come nuove.

Il desiderio di muoverle, di dare vita ai corpi morti e finti, era tanto forte che aveva finito per decidere di dormire un sonno senza sogni.

«Kankuro?»

[Non posso sognare; non posso averli, i miei sogni.]

«Apri, Kankuro.»

Il bambino socchiuse gli occhi, infastidito.

Quando aprì la porta, aspettandosi di trovare il vuoto [sonno nero], trovò solo un bigliettino ripiegato due volte su sé stesso.

E una decina di burattini.

Così iniziò a sognare.

 

N/A

Questa era una richiesta, e spero sia venuta abbastanza bene.

So che la raccolta presenta pairing totalmente diversi, e so che forse è difficile seguirmi in flashfics prive di un filo conduttore che le unisca.

Ma le stagioni sono così, d’altronde.

E devo ringraziare i vostri complimenti, davvero. Ringrazio di cuore i tutti i lettori, anche se i miei pairing non sono fra i più amati.

In compenso la prossima sarà una SasuNaru, e con le vostre richieste giungeranno delle etero, sìsì.

Ultima cosa: momentaneamente ho dei problemi con la linea internet, e per questo non posso ringraziarvi uno ad uno, ma appena ne avrò la possibilità prometto di farlo. ^^

Linnie

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tulips ***


Tulips [Sasuke/Naruto]

 

«Diventare Hokage è il sogno della mia vita.»

C’era un prato di tulipani, in un tratto nascosto dalla foresta di Konoha.

Tulipani rossi e gialli alternati in un gioco privo di regole.

«Perché non me lo fa provare? Solo poco, dico! Ma poco poco…»

Naruto si voltò, congiungendo le mani a mo’ di preghiera.

«Ah, Naruto-kun! Che ragazzaccio che sei,» - rise il suo accompagnatore, - «e a te andrebbe bene indossare qualcosa che non ti appartiene davvero?»

[Fingere di aver realizzato un sogno – facile, no?]

Il ragazzo si fermò, fingendo di cogliere un fiore.

«Non c’è lo stesso gusto, non ti pare?» - sorrise il sesto Hokage, saggiando la stoffa del suo copricapo con le dita.

«Quando diventerò Hokage farò provare quel cappello a tutti.» - replicò Naruto, sfidandolo a replicare, - «L’illusione aiuta a vivere, non le pare?»

Non immagini nemmeno quanto, Naruto-kun.

 

*

 

Non c’erano i tulipani – non c’era nulla che richiamava il confortevole ambiente di Kohona – ma Sasuke era lì, e li fissava.

[E i tulipani potevano benissimo essere loro]

«Può qualcuno che non è riuscito a salvare uno dei suoi amici diventare Hokage?»

La katana di Sasuke rimase ferma a mezz’aria [spezzare il gambo di un tulipano non vuol dire ucciderlo, ma strappare le radici fa troppo male, che ne pensi Sasuke?]

«Hai un nuovo sogno, Naruto?» - sibilò l’Uchiha, piegandosi sul suo orecchio, - «Non vuoi più diventare Hokage?»

«Riportarti indietro è il mio nuovo sogno.»

Perché solo allora potrò diventare Hokage, e solo allora il campo di tulipani sarà completo.

«Illuditi allora, baka.» - ghignò Sasuke, - «Illuditi a fare l’eroe

La katana finì il suo percorso, silenziosa. [Eppure, quel tulipano spezzato, non appassì mai]

 

N/A

Ecco, ecco! Questa va tutta per Reki, sìsì.

Primo: è una SasuNaru, e va a te l’onore di avermi fatto innamorare del pairing. *-*

Secondo: *ringrazia sperando di non far venire diabete cattivo* E’ un grazie su tutto e per tutto.

Terzo: mamma, ti voglio bene u__ù

E anche se non è una SasuNaru intrigante, lunga, elaborata… beh, te la mollo a pacchetto in stile mangoso.

*molla pacco e se ne va fischiettando*

Saluto, ringrazio, lovvo i lettori et commentatori. Le richieste vanno ad accumularsi alle altre, ma prometto di pubblicare tutto.

See ya, Linnie

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Scacchi ***


Scacchi [Shika/Ino]

La scatola degli scacchi era ben chiusa dentro l’anta dell’armadio di Shikamaru.

Lo sapevano tutti i suoi amici, e lo sapeva Ino.

Quando andava a trovarlo fissava quel mobile fino a consumarne la superficie legnosa – avrebbe tanto voluto romperla, renderla di carta velina, e passare attraverso quella barriera.

L’aveva visto giocare a scacchi tre o forse quattro volte; i pezzi erano tutti lucidati e disposti alla perfezione sulla scacchiera, con estrema cura.

Cura che avrebbe tanto voluto ricevere egoisticamente per sé.

«Shikamaru, abbiamo gli allenamenti!»

Passava ogni mattina, puntualissima, e si affacciava sulla finestra della camera del ragazzo.

Ogni volta studiava nuove tattiche.

«Che noia, Ino.»

Quando sbuffava, spazientita, lui chiudeva tutto e la seguiva.

E non la curava mai – proprio mai – come faceva con loro.

«Sono sempre più noiosa dei tuoi scacchi, vero?»

A quella domanda quasi affermativa, Shikamaru si ritrovò a ridere.

«Non è una domanda da te, questa.»

Ino arrossì, voltandosi repentinamente altrove.

Quando il braccio del ragazzo le cinse il collo, ancora divertito, sentì quella mancanza di cure essere immancabilmente ricoperta.

«Sei noiosa quanto gli scacchi, Ino.»

E gli scacchi, per Shikamaru, erano solo una passione.

N/A

Ciao ragazzi *o*

Prima di tutto mi scuso per il ritardo e spero che la ShikaIno sia stata gradita.

Ho pensato ad una raccolta di quindici flashfic complessive, tra cui compariranno i pairing: NaruHina, Ino e Sakura sul piano di amicizia e una threesome.

Le altre saranno tutte richieste e ispirazioni lampo. >.<

Grazie a chi ha commentato fin’ora e mi ha seguito, davvero.

Visto che questa era una richiesta, la dedico all’adorabile lettrice che me l’ha chiesta.

A presto! (L)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Game ***


Game [NaruHina]

 

Hinata non frequentava i loro giochi.

Però lo guardava e arrossiva.

Gli piaceva il suo modo di arrossire - era umano.

E la gente era poco umana, ad Konoha.

Iniziarono a giocare insieme qualche settimana dopo.

Giocavano alla vita, perché vivere non era permesso loro.

E Hinata gli portava ogni giorno una fetta di torta, avvolta in un tovagliolo a quadri. Decisamente, quella era una delle parti più belle.

«Ci vediamo, Naruto-kun.»

Lui alzò una mano, masticando con la bocca piena.

«Hinata?»

«Sì?»

«Quando cambieremo gioco tu non mi vorrai più bene come ora?»

Lei rise, avvicinandosi.

«I giochi sono fatti di regole.» - sussurrò, - «Il voler bene ad una persona no, Naruto-kun.»

Divennero poi ninja.

E smisero di giocare, un giorno.

«Ti voglio bene, Naruto-kun.»

 

N\A

Non l’ho amata, ma poteva andar bene.

Mi ero imputata su quei giochi e non sono riuscita a non metterli dentro. XD

Non la dedico a Macrì, perché lei si merita di più. ù__ù

Però va a tutti i fan NaruHina e, vi assicuro, per me è stato uno sforzo enorme.  Sono yaoista, dio! mettere Naruto seme è una bestemmia!

Si potrebbe considerare reverse, per certi punti.

Questa volta posso mettere i ringraziamenti, perché sono tornata. *o*

Special Thanks To:

Hipatya – Grazie per aver commentato sempre! Ma sei così lovvosa, tesoro!

La SasuSaku verrà, sìsì. Sarà la prossima se tutto andrà bene.  Bacio! (L)

rekichan – Mamma! Sono contenta che ti sia piaciuta! *w*

Killer Queen 7 – Grazie per il commento dolcissimo e per avermi

messo  fra i preferiti. >.< Me ama tanto.

Tsuyuko – Ooh! Grazie per i vari commenti

e complimenti ç.ç Me commossa!

muppello – Tesoro, grazie anche a te! ^^

sophie_95 – Spero che la Kankuro centric ti sia piaciuta.  <3

ryanforever – Il primo commentatore! Grazie! :*

D’ora in poi potrò ringraziarvi tutti, davvero.

Non saranno flashfic commerciali, ma io ci metto lo stesso un pezzo del mio cuore – il resto va alla long-fic SasuNaru che pubblicherò entro breve. XD

Grazie.

Linnie

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Be In Flower ***


Be in flower [Sasuke/Sakura]

 

Sasuke-kun era un compagno di squadra.

Ed era per quello, solo per quello, che si trovava lì, a fargli compagnia con un silenzio troppo pesante.

Sasuke-kun stava male, volgeva gli occhi verso la finestra.

E lei, per alleggerirgli il silenzio, faceva altrettanto.

Passavano ore a guardare quel fuori che non era nemmeno tanto bello,  in silenzio.

Talvolta Sakura provava a raccontargli qualcosa di sé, ma il rumore che provocava era troppo leggero, tanto leggero da non essere percepito.

Così volgevano l’attenzione dei loro occhi a quei vetri sporchi dall’ultima pioggia, cercando di guardarvi oltre.

La stanza d’ospedale affacciava su uno spiazzo triste, i cui unici colori erano dati dalle chiazze verdi degl’alberi; non c’erano fiori, e lei non poteva sapere quanto Sasuke li apprezzasse.

Indi per cui, delle volte, nascondeva il fiore comprato da Ino-chan dietro la schiena.

«Hai portato qualcosa, Sakura?»

Il ragazzo si chinò verso di lei, privo di alcuna espressione.

«No, Sasuke-kun.»

Lui tirò un mezzo sorriso, tornando a fissare la finestra.

«Non ce n’era bisogno.» - mormorò, indicando il vetro sporco, - «Lì c’è già un fiore.»

Voltandosi, Sakura vide il proprio riflesso nitido e chiaro.

 

N\A

Ragazzi, devo purtroppo lasciarvi.

La mia raccolta finisce qui, seppur prima del previsto; ho una nuova long in cantiere su cui ho intenzione di lavorare molto bene e dare tutta me stessa.

Il mio tempo è praticamente mangiato a mozzichi dagli impegni.

Ad ogni modo, sono stata felice di aver scritto questa raccolta e di aver ricevuto dei commenti molto gentili. (L)

Ringrazio:

Hipatya per non essersi mai persa nulla,

per aver commentato sempre ed essere davvero adorabile. *w*

The Man Who Sold Peace per aver commentato molto gentilmente. ^^

kikka91 per esserci, come sempre. <3

Dedico questa ultima flash ad un’amica importante che sta vivendo un brutto periodo.

A quell’amica che forse ora si sente sola perché sta perdendo quanto più di importante ha nella vita.

Tesoro mio, fatti coraggio.

Io ci sono, ci sarò sempre. Lo sai.

Ad alexluna. Un abbraccio strettissimo.

 

Linnie vi saluta e vi da’ il link della mia long SasuNaru.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=228613

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=208412