Occultamento e Braccaggio

di AnyaVeritas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio Città mia. ***
Capitolo 2: *** Nuova Città. ***
Capitolo 3: *** Mezze verità alla luce del Sole ***
Capitolo 4: *** Aperitivo di Sangue ***



Capitolo 1
*** Addio Città mia. ***


Odio tutto ciò. Odio la mia stanza vuota delle mie cose, non c’era più il mio letto ne i miei oggetti personali.
I traslocatori hanno portato via tutto e la stanza è solo un mucchio di polvere ed era illuminato solamente dalla poca luce che c’era oggi, a causa di una stupida pioggia.
Stupido lavoro di mio padre! Stupido trasferimento! Ho dovuto lasciare la mia scuola, i miei amici e Candelaria.. La mia migliore amica. Mi mancherà la mia città.. mi mancherà il sole che mi svegliava al mattino in quella stanza ormai vuota di tutto.
Sospiro, e prendo la borsa che era accanto a me ed esco da quella stanza ormai vuota. Mi bloccai davanti alla porta ed alzai lo sguardo.
C’era ancora quello specchio attaccato davanti alla porta della mia stanza.
Rifletteva una ragazzina su i sedici anni, con il viso lentigginoso e i capelli rossi, tendente all’arancione, lisci come gli spaghetti e che cadevano sulla faccia, gli occhi con un taglio nettamente delicato ed occidentale, color nocciola. Si.. quella ragazzina sono io. Mi tolsi un poco di capelli dalla faccia con la mano destra sospirando.
Non me la sentivo di lasciare la città così presto.. Stupido lavoro di mio padre!
<< Elena! Dai si sta facendo tardi! >> urlò mia madre dalle scale, io non lo sentì.. poiché ero immersa nei miei pensieri.
<< Si arrivo! >> dissi un’istante dopo, scendendo le scale.
 
Pioveva fortemente.. anzi, diluviava.  Nonostante erano le Otto di mattina. Il camion del Trasloco era già andato avanti. Mio padre fece cenno di entrare in macchina.
                                                                                   
Ero seduta in mezzo ai miei fratelli: Charlie e Violet, entrambi di 7 anni, visto che erano gemelli.
Si appoggiarono sulle mie spalle. Erano stanchi, ci siamo svegliati alle 4 di mattina poiché il camion doveva portare via tutto entro le sette. Nonostante anche io fossi stanca, non riuscivo a chiudere gli occhi e a riposarmi. Troppo sommersa dai pensieri e troppo preoccupata per ciò che succederà una volta trasferiti.
Sentì il mio cellulare vibrare. Lo presi dalla tasca: era un messaggio di  Candelaria. Lo aprì immediatamente.
 
Buon giorno Elena :), molto probabilmente quando leggerai
Il messaggio sarai già andata via.
Volevo solo dirti che mi mancherai un casino! :’(
Già a me e a Jade manchi.. Però guarda il lato positivo.
Non vedrai più quell’oca di Michelle xD
Cerca di venire nei fine settimana, so che Oldville non dista molto da qui. Buon viaggio amica mia J
Candelaria.
Oh Candelaria, mi manchi già anche tu. Mi mancherà questa città, mi mancherà la scuola, mi mancherà tutto.
Sospirai, cercando di trovare un lato positivo a questo trasferimento, anche se il messaggio di Candelaria mi ha aperto un sorriso.
Guardo dal finestrino la città che scompare lentamente, la pioggia continuava a picchiare la strada violentamente.
Era come se il cielo stesse piangendo al posto mio.
Poiché le lacrime non riuscirono a Salire.
 
 
 
NdA:
Ciao a tutti :) Inizio a dire una cosetta: mi piace molto Monster Allergy ^w^ E quindi ho iniziato a scrivere questa storia :3 Anche se è un’AU xDD  ma gli aggiornamenti saranno un po’ in ritardo. Poiché ho altre storie da completare xDD
Ma spero che vi ho incuriosito almeno un pochino ^_^ “”
 
A presto :3
 
Anya.

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Capitolo 2
*** Nuova Città. ***


 Arrivammo all’una in punto di mattina ad Oldville. Sembrava una piccola metropoli al pari di New York, ma non c’era lo smog come c’era nella mia vecchia città.
La nuova casa sembrava una villa: Era enorme ed era in stile moderno. Entrai dentro la casa: C’era un estremo lusso: mobili in noce, riproduzione di alcuni quadri famosi e le pareti di un colore estremamente caldo. Un marrone molto caldo. Mi morsi le labbra e mi voltai; c’era mia madre con la sua valigia in mano << Uhm.. A quanto pare il tuo lavoro ti ha permesso questo. >> disse, mentre guardava una riproduzione de “La Dama con L’Ermellino”  di Leonardo da Vinci.  Mio padre la prese per i fianchi da dietro e appoggiò la testa sulla sua spalla. Io scossi la testa disgustata, presi la mia valigia e salì di sopra, verso le camere da letto.
<< E’ meglio che lo teniamo nascosto che siamo coinvolti con la Mafia >> La mafia? Ah già.. Da tempo sospettavo che mio padre collaborava con un Clan fuorilegge, e la mafia me l’aspettavo assolutamente.
<< Charlie e Violet non capirebbero mai che siamo coinvolti.. ma Elena.. >> era mia madre che parlava, sentivo la sua voce che stava per singhiozzare. Mio padre la tranquillizzò  << Elena è estremamente acuta lo so. In effetti credo che sia un po’ di tempo che sospetti che collaboro con il clan Dragoon >> Il Clan Dragoon? Maledizione papà! Il Clan Dragoon?! Ma lo sai che il loro capo comanda sia la mafia newyorkese che la Yakuza?  Complimenti papà.. Ci hai messo in un doppio pericolo! << Già lo temo anche io, e temo che potrebbe scappare per questo… >> e mia madre scoppia a piangere. Io sospirai Si.. scappo lasciando  i miei fratelli con voi mentre la mafia ci mantiene… E se magari ci tradisce, ucciderebbe tutti noi! << Julie.. Non scapperebbe mai.. >> basta. Non volevo più sentire neanche una parola di quella conversazione.
 
Aprì la porta della mia stanza. Era nella norma, ne tanto lusso, ne tanta squallore. Le pareti erano di un’arancione piuttosto chiaro, le finestre molto larghe e pulite, che filtravano la luce del sole, seppur debole a causa delle nuvole grigie che avevano causato una pioggia che sembrava senza fine.
Esplorai la mia camera girandomi intorno, era molto spaziosa. Una scrivania in noce vicino ad un armadio in arte povera. Alla destra della stanza c’era un’enorme libreria. Mi avvicinai ad essa, posando bruscamente la mia borsa per terra. Li toccai con un dito.
I più grandi scrittori della storia, da Dante Alighieri a Dan Brown. Solo qualcuno con dei grandi soldi potrebbe permettersi di avere una libreria così… imponente.
Il mio sguardo poi andò sul letto: Un letto matrimoniale e baldacchino,  dal tanto stupore non potevo non mettermi le mani alla bocca. Mi avvicinai lentamente e mi sedetti sopra di esso, era molto morbido.
Dopo un poco mi ci distesi, mettendo le mani dietro la nuca. Rimasi così per dei minuti, forse delle ore… << Elena! Violet sta dando fastidio ad una bambina lanciandole del fango! >> era la voce di mio padre. Sbuffai e balzai giù dal letto, i miei piedi si mossero velocemente per andare verso il giardino.
 
Trovai mia sorella che rideva, puntando il dito contro una bambina della sua età. Aveva i capelli neri, tendenti al blu,  lunghi fino alle spalle, piuttosto ondulati. Aveva la faccia sporca di fango e piangeva con le mani agli occhi. Mi avvicinai a Violet, grugnendo.
<< Violet! Nemmeno il tempo di arrivare e fai i dispetti! >> la sgridai, lei stava per aprire la bocca, io alzai la mano per zittirla << Niente storie! Fila dentro! >> le  sgridai. Lei, sbuffando, rientrò a casa. Io mi avvicinai alla bambina, abbassandomi al suo livello. Presi un fazzoletto dalla mia tasca ed iniziai a pulirle il viso << Scusami per ciò che è successo con mia sorella.. ma cacciarsi nei guai è il suo hobby  >> le dissi con un sorriso. Lei aveva smesso di piangere. Aveva dei bellissimi occhi azzurri, che quasi mi inquietavano. Continuai a sorriderle << Come ti chiami? >> le chiesi << … Io mi ch- >> fu interrotta da una porta che si aprì delicatamente. Da essa uscì un ragazzo, non nego che rimasi incantata quando egli uscì da quella porta. Mi è sembrato che fosse tutto a rallentatore, il mio cuore batteva all’impazzata.
Lui.. è estremamente affascinante, con quei capelli neri, tendenti al blu come la bambina, molto sbarazzini e piuttosto disordinati, la pelle molto pallida, alto, in forma.. e gli occhi come quelli della bambina: due occhi azzurri che fanno mancare il fiato.. a me. Non riuscivo a staccare gli occhi da lui, fino a quando non arrivò vicino alla bambina << Zafina? Tutto bene? >> chiese a lei, come risposta lei lo abbracciò, poi si staccò subito dopo << S.. si fratellone! L.. >> mi indicò << Lei.. m..mi..mi ha dato una mano.. M.. mi h.. ha p..pul.. pulito dal fango >> disse con un grande sorriso. Lui mi guardò, sentì un brivido lungo la schiena e che quasi.. Il mio sangue si era congelato assieme al suo sguardo glaciale. << Dai entra dentro principessa >> disse, Zafina annuisce energeticamente ed entrò nella sua casa saltellando allegramente.
 
Il ragazzo mi sorride, io guardai a terra, sbattendo le ciglia << Grazie per avere aiutato mia sorella.. Purtroppo Zafina è timida e non riesce a farsi degli amici >> mi disse, io arrossi, massaggiandomi il collo nervosamente << Anzi.. perdona mia sorella.. Siamo appena arrivati e Violet incomincia a fare dispetti agli altri bambini >> Allora lui oltrepassa il recinto saltando, e mi prende il mento, arrossì violentamente, diventando un peperone << Quindi saremo vicini di casa… >> mi disse, accarezzandomi il mento. Poi tolse la mano dal mio mento, il mio colorito tornò normale. << Dai.. facciamo due passi. >> disse facendomi un cenno con la testa. Annuì convinta.
 
 
<<.. Quindi siete appena arrivati? >> mi domandò, una volta allontanati dalle rispettive abitazioni. Eravamo già in centro, era molto pulito rispetto a New York, già mi innamorai di quella cittadina << Sì.. Siamo appena arrivati da New York… Oh.. Mi chiamo Elena >> mi presentai, mettendomi una mano tra i capelli << Zick >> disse con un sorriso malizioso sulle labbra, che mi fece rabbrividire più dei suoi occhi blu.
 
Continuammo a camminare per la città, parlando del più e del meno. Era quasi il tramonto quando ci dirigemmo verso le rispettive abitazioni.
<< A quanto pare staremo nella stessa scuola? >> mi domandò ad un certo punto Zick, io annuì << Studi anche tu alla Oldville High School?  >> lui annuì << Sono al terzo anno.. Tu invece? >> mi domandò, mettendo una mano sulla mia spalla << Anche io.. >> arrossì sentendo il contatto della sua mano nella spalla.
Ad un certo punto, mi prese improvvisamente la mano, portandomi in un vicolo e mi mise contro il muro. Premendomi la bocca con la mano destra, mentre l’altra era appoggiata al muro.
Ebbi dei brividi, di paura.. Che cosa voleva farmi? Il mio respiro si fece affannoso e sentivo che si avvicinava a me. Però.. sentì qualcosa, una specie di fiamma che desiderava il suo corpo incastrato al mio, però avevo paura. << No… >> sussurrò, mollando lentamente la sua mano dalla mia bocca, io inarcai un sopra ciglio << No cosa? >> lui alzò un indice e lo posò sulle mie labbra << Dopo tutto.. non ti conosco.. e non mi sembra giusto che devo farti del male.. appena arrivata.. >> il suo tono era dolce, io mi rassicurai abbassando le spalle.
Poi lui tolse lentamente il dito dalle mie labbra << Ti riaccompagno a casa.. >>
Mi disse, allontanandosi da me e dal vicolo. Io rimasi attaccata a quel muro a guardarlo, il cielo si stava tingendo di blu. Stava scendendo il crepuscolo, e sotto quella luce fioca, incominciai a sperare di legare con Zick.
 
 
 
NdA:
 
Ciao a tutti! Eccovi il secondo Capitolo di Occultamento e Braccaggio xDD Ho provato a rendere Zick un figaccio della Madonna ( Anche se.. a dire la verità.. E’ un figaccio della Madonna :Q_____ ) e anche.. Un Bad Boy xDD Spero che vi sia piaciuto questo secondo capitolo xDD
 
Ringrazio Saragirl32 e Lily Langdon per le recensioni ^__^
Ci vediamo nel Prossimo capitolo :D
 
Anya.

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Capitolo 3
*** Mezze verità alla luce del Sole ***


Quella notte la passai in bianco, mi rigiravo sul letto e spesso guardavo l’orologio: era l’una e mezza e non dormivo ancora. E pensare che domani sarebbe stato il primo giorno di scuola!  Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra della mia camera e rimasi li a pensare. Che cosa voleva farmi Zick? L’immagine di quell’avvenimento mi veniva in mente come il flash di una macchina fotografica.
 
Non voglio farti del male. Quelle parole mi rimbombavano la mente, perché non voleva farmi del male? Porca bomba non lo so!
Ma devo confessare che mi sentii persa durante quel contatto.. La sua mano premuta sulla mia bocca, il suo corpo quasi vicino al mio. Sentivo un grandissimo calore, che non avevo mai provato con nessuno. Scossi la testa e guardai la finestra. Notai che una luce era ancora accesa nella villa Barrymore. Riconobbi la sagoma: era Zick. A quanto pare nemmeno lui riusciva a dormire: che stesse pensando all’accaduto? Che non volesse farmi del male? Non lo so.. Forse domani avrei avuto le risposte.
Rimanemmo a fissarci per molte ore, fino a quando l’alba non tinse il cielo scuro.
 
<< Charlie! Violet! Avanti! E’ ora di Alzarsi! >> dissi entrando nella camera dei miei fratelli. Violet si alzò immediatamente con un’enorme sorriso sulle labbra, poi si buttò su Charlie, che si svegliò di soprassalto << Dai, che mamma vi accompagna! >> dissi, per poi scendere in cucina.
 
Presi solo due toast farciti con la marmellata e una tazza di caffè molto zuccherata. Mangiai in religioso silenzio, nonostante i miei mi riempissero di domande. Non avevo voglia di rispondere poiché non avevo dormito in quella maledetta notte, meno male che il trucco copriva le enormi occhiaie.
 
<< Ci vediamo a pranzo mamma! >> dissi quando uscii da casa. Mi sistemai lo zaino sulle spalle e mi portai avanti la treccia fatta stamattina. Ero vestita in  modo semplice, maglietta scura, e dei jeans piuttosto chiari. Un po’ di matita e fard negli occhi et voilà: La semplicità fatta persona! Mi incamminai verso la scuola, tenendo dolcemente le spalliere del mio zaino.  << Ciao principessa, ci vediamo a pranzo! >> riconobbi la voce: era Zick, che salutava Zafina, sua sorella. Mi vide ed io mi morsi il labbro, facendo finta di non vederlo. << Buon giorno Elena >>  disse, appoggiando un braccio sulle mie spalle << Oh.. Buon giorno >> arrossii. Le mie labbra incominciarono a tremare… Porca bomba che situazione imbarazzante..
<< Ehm.. come mai Zafina non va a scuola? >> domandai mentre toglievo delicatamente la sua mano dalla mia spalla. Lui fece spallucce:  << Mia sorella è molto cagionevole..  a quanto pare la battaglia che tua sorella ha fatto con Zafina le ha fatto venire la febbre. >> Guardai il cielo, e progettai mentalmente una punizione adeguata per Violet.
Mi misi le mani in tasca e guardai in basso. << Ti va di andare a scuola assieme? >> mi propose Zick. Io annuì << Certo.. Camminare assieme non f- >> lui alzò la mano interrompendomi << No, non intendevo a piedi.. >> e mi prese la mano, arrossii fino al midollo. Che bello che è… Ero così presa dalla sua bellezza glaciale, la sua mano fredda che teneva la mia mano calda.. Mi sentivo morire, il mio cuore batteva all’impazzata.. Ahh! Svegliati Elena! L’hai appena conosciuto!
Mi portò  nel suo giardino: << Prendi.. Ne ho uno in più >>, mi disse, mentre mi porgeva un’oggetto rotondo: Un casco! Alzai immediatamente lo sguardo: era una moto splendida, nera, con le marmitte lucenti e le strisce rosse nel nero. I miei occhi si illuminarono, ma allo stesso tempo erano stupiti.
<< Oh Porca Bomba! Ma è una moto splendida! >> esclamai avvicinandomi. Zick si mise il casco e salì in sella, mi guardò e mi fece l’occhiolino << Me l’ha regalata mio padre per i miei quindici anni >>. Mhm.. allora la sua famiglia deve essere molto ricca. << Avanti Sali, sono le Sei e Cinquantanove, abbiamo il tempo di fare un  giro con questa bellezza >> mi fece di nuovo l’occhiolino, il mio cuore ebbe un altro palpito. Mi misi il casco e salii sulla moto. Mi attaccai alle costole di Zick e mi tenni stretta a lui quando partì con quel motore splendido.
 
Il giro in moto fu splendido, specialmente se sentivo che lui era accanto a me, oltre che le braccia ci appoggiai anche la testa delicatamente, lui se ne accorse e mi fece un piccolo sorriso.
Sentivo quello strano calore di nuovo, mi sentivo avvolta da una strana aura che mi legava a Zick. Stavo così bene con lui.. Sentivo nel profondo che qualcosa mi legava a lui.. ma che cosa? Forse in un’altra vita io e lui eravamo fratelli… O forse marito e moglie? Non lo so..
 
Arrivammo davanti alla Scuola: c’era una grande insegna che diceva “Oldville High School”. Scesi dal motore e mi tolsi il casco, scuotendo i capelli << Ehm.. Grazie per il giro in moto.. >> dissi arrossendo, guardando in basso. Sentii la mano di Zick sotto il mio mento, e arrossii violentemente. Poi lui sospirò e lasciò andare il mio mento. << Come ho già detto non voglio farti del male Elena e non mi va di fare del male ad una persona pura di cuore come te.. >> inarcai un sopra ciglio, non capivo tutto ciò.. Scese dal motorino ed entrò nel cortile della scuola.
 
 
Io e Zick eravamo l’uno affianco dell’altra mentre camminavamo per i corridoi della scuola. Alcuni da lontano ridevano di noi, altri avevano la bocca spalancata. Entrammo in un’aula piuttosto grande, era di un colore cupo e triste, ma abbastanza piacevole. Sentii la mano di Zick sulla spalla << Io adesso vado al mio posto, sicuramente troverai un posto libero >> mi disse, la sua voce era docile, quasi calda e sensuale. Si allontanò da me, scivolando lentamente la mano. Sentivo ancora il suo profumo vicino a me, mi sentii girare la testa.
 
Zick si avvicinò agli ultimi banchi, ove salutò un ragazzo piuttosto alto e dai capelli castani. Feci un piccolo sorriso, trovai un posto libero vicino una ragazza con un vestito azzurrino. Mi sedetti accanto a lei e si girò: era davvero bella, con quel seno formoso e la pelle scura, un viso sottile ma ben dettagliato, con delle labbra carnose e due occhi azzurro mare, capelli castani ondulati e medio-lunghi. Mi sorrise, aveva dei denti bianchissimi, che si intonavano perfettamente con la sua carnagione scura. << Ciao! >> mi saluto alzando la mano sinistra; aveva un tatuaggio nel palmo: un sole spinato rosso fuoco che mi affascinò. Abbassai la testa, ma con gli occhi continuai a guardare il tatuaggio << Devi essere quella nuova se non erro >> mi disse. Aveva un accento piuttosto marcato e delicato, a differenza di Zick e Zafina. << Si.. sono quella nuova. Mi chiamo Elena Patata >> l’affascinante ragazza mi sorrise e mi porse la mano destra: anche in quella  c’era un sole rosso spinato, ma al centro c’era un cerchio verde << Piacere di conoscerti, io mi chiamo MarinaJade Jelén >> Jelén.. perché quel cognome mi era familiare? << E prima che tu me lo chieda.. Sì.. sono la figlia del senatore Didier Jelén. >> La figlia del Senatore? Sbattei le ciglia stupita.. Porca Bomba! Sono compagna di banco della figlia del Senatore Jelén! Non potevo non ignorare quel pensiero. Mi sentivo il sangue gelare nelle vene.
 
MarinaJade si avvicinò al mio orecchio, portandosi una mano alla destra della sua bocca << Come mai sei venuta con Zick Barrymore? >> sussurrò. Il mio viso diventò come il colore dei pomodori sotto il sole d’estate, balbettai, facendo uscire delle frasi come << Ehm.. Uhm.. Ahm.. >>. MarinaJade rise, non era una risata di chi prendeva in giro, ma era una risata cristallina.. pura.. vera. << Beh ecco.. siamo vicini di casa.. >> dissi alla fine. Jelén annuì facendo una smorfia, poi si avvicinò di nuovo al mio orecchio, sempre con la mano destra vicino alla sua bocca << Non ti ha ancora svestito vero? >> mi sussurrò ancora una volta. Io inarcai un sopra ciglio << Eh? >> esclamai, a bassa voce, per non farmi sentire da Zick. MarinaJade continuò a stare attaccata al mio orecchio, sentivo il suo profumo forte nelle narici. Mi girava la testa. << Beh Elena.. Devi sapere che Zick è noto per la sua fama di stuprare le nuove compagne di classe.. >> sgranai gli occhi. Ora mi era tutto chiaro! Il  vicolo, io contro il muro, lui che mi teneva la bocca chiusa.. E il quasi bacio davanti alla scuola. Mi misi una mano davanti agli occhi. << Non è tutto Elena.. Zick è il figlio di Zobdeja e Greta Barrymore.. >>  Zobedja e Greta Barrymore.. Si sapevo perfettamente chi sono.
Erano due delle tante vittime del Clan Dragoon.. Che fosse per questo che Zick stuprasse le nuove compagne? Dio, non lo sapevo! Avrei voluto andare fino in fondo in questa storia. Io e la mia famiglia eravamo braccati dall’Intero Clan Dragoon, non mi serviva che uno stupratore rovinasse l’occulto della mia famiglia, in modo che uccidesse mio padre, mia madre.. Charlie e Violet, che erano innocenti in tutto questo.. Compresa me. Ma come faceva MarinaJade a sapere tutte queste cose?  Stavo per aprire bocca quando la porta si aprì: entrò una donna su i trent’anni. Aveva il ventre piuttosto curvo: segno di una gravidanza appena iniziata, era piuttosto alta, gli occhiali lungo il naso coperto di efelidi e il suo capo coperto da una lunga treccia biondo platino. Era molto piacevole d’aspetto, specialmente con il suo sorriso cordiale sul viso. << Buon giorno ragazzi >> disse sedendosi sulla cattedra. << Buon Giorno Miss Cristaldi! >> disse in coro la classe. Miss Cristaldi prese il registro ed iniziò a fare l’appello. In ordine alfabetico.
<< Amnesia Lucius? >>
<< Presente! >>
<< Barrymore Zick? >>
<< Presente! >>
<< Castillac Marina? >>
<< Presente! >>
<< De La Cour Sophia? >>
<< Presente!  >>
<< De La Noir Stephan? >>
<< Presente! >>
<< Highlander Charles? >>
<< Presente! >>>
<< Jelén MarinaJade? >>
MarinaJade alzò la mano con estrema grazia << Je suis içi >> la sentii parlare in francese. Aveva una bellissima pronuncia, quasi da brivido. Ma certo.. I suoi genitori erano entrambi francesi.. Che mi sarei potuta aspettare. Miss Cristaldi fece un sorriso a lei, sicuramente l’insegnante insegnava francese. << Patata Elena? >> il mio nome era alla fine dell’elenco,  alzai la mano << Presente! >>, la signorina mi guardò sorridendo. << Ahh.. Tu sei la nuova arrivata no? Bene. Da dove vieni cara? >> mi domandò, io mi guardai intorno, tutti in quell’aula mi fissavano, mi sentivo come un topo in gabbia.
Mi misi a braccia conserte << Sono di New York.. >> sentì dei rumori di stupore dietro di me. Pure MarinaJade rimase stupita, anche l’insegnante.
Dopo che feci una breve presentazione di me stessa alla classe, l’Insegnante iniziò la sua lezione di francese. Era davvero chiara, le sue lezioni erano davvero energiche, nonostante fosse incinta. Quasi a fine lezione ci comunicò che dopo questo mese sarebbe stata assente per maternità. Si sentirono degli “Oww” che rimbombarono lungo l’aula.
 
Arrivò la ricreazione, io e MarinaJade andammo nel cortile centrale. Era piuttosto grande: vi era un’enorme fontana al centro del cortile e l’abbondante vegetazione con diversi fiori ed alberi. Ci sedemmo su una panchina davanti all’enorme fontana. Parlammo del più e del meno, ma soprattutto di Zick.. E mi diceva di quanto fosse bello e tenebroso, cosa che avevo visto con i miei stessi occhi. Però..  ne parlava come se fosse un segreto estremamente intimo. Poi mi parlò del suo migliore amico: Charles Highlander, l’attuale fidanzato di MarinaJade, e mi parlò di quanto odiasse la politica. E mentre chiaccheravamo, mi tornò quella domanda.. Come faceva a sapere tutto del Clan Dragoon? << MarinaJade.. >> lei mi guardò con i suoi grandi occhi azzurri, mentre beveva il succo di frutta, mi fece un cenno con la testa. Mi avvicinai al suo orecchio << Come sai tutte queste cose sul Clan Dragoon? >> sussurrai. MarinaJade si tolse dalle labbra la cannuccia lentamente, poi alzò la sua mano destra. Mi mostrò il tatuaggio: Il sole spinato rosso ed un cerchio verde smeraldo, come l’interno del cerchio, lei lo indicò << Sai che cos’è questo Elena? >> mi domandò, la sua voce era estremamente calma e ferma, mi fece quasi impressione. Scossi la testa, lei abbassò la mano << E’ L’Occhio di Giada, un gioiello dell’antica Cina di estremo valore. Fu ritrovato nella miniera di Washington. Si dice che nella Dinastia Ming, un viaggiatore dalle Americhe rubò il gioiello dal palazzo dell’Imperatore Jiajing, da quando fuggì dalla Cina, lo nascose per tutto il tempo, fino alla morte. Non si sapeva dove era nascosto.. Fino a quando un minatore non lo ritrovò e lo consegnò al Presidente degli Stati Uniti d’America. Ma questa estate.. >> MarinaJade si fermò, la incoraggiai a continuare << Questa estate un membro del Clan Dragoon e della Yakuza: Sakura Ishiba, sorella del boss della Yakuza e secondo boss del Clan Dragoon: O-Ren Ishiba, rubò l’Occhio di Giada dalla Casa Bianca e lo diede ad uno sconosciuto per custodire la pietra. >> Abbassai la testa.. Che fossimo braccati per questo? Non ne avevo la più pallida idea.. Avrei voluto sapere di più porca bomba, DI PIU’! << Anche Zick è coinvolto in questa faccenda? >> domandai, lei annuì gravemente << Lo è.. ma in un’altra maniera.. ed in un certo senso lo sono anche io.. >> la sua voce era grave << Che vuoi dire? >> MarinaJade si guardò intorno mordendosi il labbro inferiore, mi fece inquietudine..
<< Ascolta.. Più di questo non posso dirti >> Oh Porca Bomba.. MarinaJade ti prego, dimmi di più! << Però possiamo parlarne al mio aperitivo questo Sabato.. Verrà anche Zick.. Ovviamente se vorrai >> mi disse con un sorriso cordiale. Non seppi rifiutare un’invito del genere, accettai con un sorriso e da quel giorno,
aspettai impazientemente il weekend.
 
 
 
NdA: Buon Salve! Vi state godendo le vacanze? :D Anche io, fà un caldo infernale quaggiù D: Comunque, eccovi il terzo capitolo di Occultamento e Braccaggio. ^___^ Da qui in poi ne vedremo delle belle! Soprattutto all’aperitivo di MarinaJade :D
 
Ringrazio: Saragirl32 ed edvige forever per le belle recensioni ^__^ e ringrazio Lily Langdon che si è offerta gentilmente come beta reader ^__^
 
Ci vediamo alla Prossima :D
Anya.

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Capitolo 4
*** Aperitivo di Sangue ***


Il week-end arrivò in fretta.  Da quel che mi avevano detto le due.. erm.. pettegole della classe, Patty e Matty, gli aperitivi di MarinaJade erano estremamente divertenti e chic.
I miei mi diedero il consenso per andare al suo aperitivo, ma non dissi il nome di MarinaJade… Lo disse Charlie. Avrei voluto prenderlo a schiaffi in quel momento, ma il consenso c’era lo stesso, per pura fortuna.
Feci una doccia piuttosto lunga, per riflettere su MarinaJade.. e su Zick.. Forse era troppo presto ma ogni volta che usciva dalla porta di casa sua, spesso assieme a Zafina, mi venivano le farfalle allo stomaco e il mio cuore andava in tilt.. Mia madre mi disse che provò le stesse cose quando incontrò mio padre.. e poi mi disse che se il mio lui mi baciava mentre provavo queste cose.. allora era quello giusto.  Ma non pensavo di essermi innamorata di lui… Lui era così oscuro, ma così affascinante.. che certe volte quando lo pensavo mi venivano i brividi.
MarinaJade ed io diventammo buone amiche, ma non poteva sostituire Candelaria.. MarinaJade era molto premurosa e dolce, a discapito di quello che dicevano i media su di lei, ossia che si drogava e prostituiva... Faceva i lavori più umili. Mi confessò che quando arrivò dalla Francia, le cose dette dai media su di lei influenzarono i compagni di classe.. ma non Zick.
 
Uscii dalla doccia, mettendomi un telo per coprirmi le nudità.  Presi il mio telefono per guardare l’ora: erano le Sette e cinque. Notai un messaggio di MarinaJade. Lo aprii:
 
Ehi Elena, sono MarinaJade :) Vengo a prendere con la limousine  te e Zick visto che siete vicini di casa ;) La mia villa è quasi in periferia e non mi va che i tuoi sprechino benzina e che Zick usi la moto.
Ci vediamo dopo ;)
MarinaJade.
 
Feci un mezzo sorriso, e mi guardai allo specchio.
Non sapevo perché.. Ma temevo che sarebbe successo qualcosa di brutto a casa di MarinaJade.. Ahh ma che pensavo? Era solo uno stupido presentimento.
Quando uscii dal bagno,  mia madre mi guardò con un enorme sorriso e si avvicinò a me, accarezzandomi i capelli bagnati << Vieni in camera mia, che ti faccio i capelli >> insistette e la seguii con un mezzo sorriso.
Ero seduta davanti allo specchio della stanza dei miei genitori, mia madre mi passava il phon,  accarezzandomi i capelli. Io nel frattempo mi stavo mettendo un paio di orecchini a cerchio d’oro, non erano molto grandi come quelli che si mettono le puttane per vendere il loro corpo, questi erano come quelli che le signore galanti si mettevano per andare alle serate galanti dell’alta società. Mi sentivo un po’ fuori dal mondo.. stavo per andare ad un aperitivo di una ragazza dell’alta società, la secondogenita del Senatore a Vita Didier Jelén!
<< Sei bellissima, figlia mia >> fu la voce di mia madre a distrarmi. Posò la spazzola sul comodino  e si incamminò verso l’armadio. Mi alzai dalla sedia e vidi che posava sul letto un vestito nero. Mi guardò con un sorriso: << Prenditelo Elena.. >>. La sua voce era dolce, come quando coccolava Charlie e Violet appena nati. Sorrisi e presi l’abito senza fiatare.
 
Mi vestii, andai in bagno e mi misi lo Smokey Eyes negli occhi, così da intonarsi col vestito. Mi truccavo in questo modo di rado.. per delle serate con i colleghi di mio padre, soprattutto quando riceveva una promozione. Uscii dal bagno e mi trovai mia madre e Violet che mi guardavano a bocca aperta. Violet mi prese la mano delicatamente << Guarda come sei bella sorellina >>.
Mi portò davanti allo specchio del corridoio del secondo piano, anche io spalancai la bocca per lo stupore: Il vestito era molto lungo, con una spacca nella gamba destra, con la quale si intravedevano i collant trasparenti scuri e le scarpe con il tacco medio, sempre del medesimo colore del vestito. Le spalline erano sottili ma si vedevano, i miei seni prosperavano, ma non di molto, si vedevano le morbide curve di esse. I miei capelli erano ondulati, ricadevano dolcemente lungo la mia schiena.. Mi sentivo bella.. Bella davvero, non ero né troppo scoperta, né troppo coperta. Ero elegante.. Ma non volgare.
Sentimmo il campanello suonare. << Forse MarinaJade è arrivata >> dissi. Violet mi porse la mano dolcemente << Scendiamo, così me la fai conoscere! >> sorrisi a mia sorella, prendendole la mano.
 
Violet aprì il portone, spalancò la bocca dal stupore. Io inarcai un sopracciglio, poi guardai. Erano Zick e Zafina, i miei occhi però erano solo per Zick: indossava una camicia blu scura e dei pantaloni dello stesso colore, la cravatta nera ricadeva sulla camicia dolcemente. Mi vennero in mente le parole di MarinaJade…
 
Elena.. Zick ha una bellezza molto tenebrosa.. E’ estremamente affascinante.. Rimani incantata ogni volta che lo vedi..
 
Mi accorsi di quanto MarinaJade avesse ragione in quel momento, era troppo bello per essere vero. Guardai con la coda dell’occhio Zafina: anche lei era bellissima, quasi quanto Zick. Anzi.. Sembravano gemelli, ma lui aveva sedici anni e lei sette.. L’unica differenza. << Bu-Buona sera Zick.. >>. Lui mi prese la mano destra delicatamente, poi ci poggiò le labbra.
Arrossii, diventando come un pomodoro. << Elena.. Io lo so che sei una bella ragazza.. Ma così vestita così, sembri un’altra.. Si schiude la creatura dalla grande bellezza che hai dentro..  >> accettai il flirt, sbattendo le ciglia.
Violet guardava Zick affascinata, come se fosse un personaggio di un cartone. Lui notò mia sorella, le fece un sorriso e si avvicinò a lei, abbassandosi al suo livello << Tu dovresti essere Violet no? >> mia sorella arrossì e annuì, facendo un piccolo sorriso. Zick accarezzò i suoi capelli, arruffandoli, poi si girò verso Zafina, facendole cenno di venire. La piccola si avvicinò lentamente a suo fratello, poi guardò Violet. Le feci un cenno con la testa, mia sorella girò gli occhi.
<< Scusami.. Non sapevo che eri cagionevole… >> disse Violet, mettendosi le mani dietro la schiena, Zafina abbassò lo sguardo, poi sorrise << N—No—Non d-devi sc—scusarti! No—Non lo sape- Sapevi! >> balbettò la bambina. Zafina era una bambina molto dolce ma estremamente timida.. come mi aveva detto Zick. Lo vidi che darle un  bacio sulla guancia, per poi scompigliarle i capelli. << Brava principessa >> disse, sorridendo.
Mi avvicinai a Violet, abbassandomi alla sua altezza << Come sai, Zick ed io andiamo ad una festa, quindi.. Prometti di fare la brava con Zafina? Se no.. Non giocherai più con la Play Station, chiaro? >>.  Violet mi fece un saluto militare, come per provocarmi << Sì, comandante! >>, disse con un risolino. Nel frattempo nel corridoio fece capolino mio fratello, che come Violet spalancò la bocca nel vedere Zafina. Sorrisi e mi avvicinai a lui << Dai, presentati.. >> dissi, dandoli una pacca sulla spalla. Charlie si avvicinò a Zafina mordendosi il labbro inferiore, poi le porse la mano << Erm.. Ciao.. Io.. Mi chiamo Charlie >> disse, o meglio balbettò mio fratello. Le mie labbra si incresparono in un sorriso, Zafina strinse la sua mano, sorridendo timidamente << Mi..Ch- chiamo Zafina.. >> si presentò.
Sentii un rumore di Clacson, voltai la testa verso l’uscio: c’era la limousine di MarinaJade.
Mia madre arrivò con un copri spalle trasparente, del medesimo colore del vestito. Lo presi sorridendo << Grazie, mamma. >> dissi sorridendo, per poi mettermi  il copri spalle. Io e Zick uscimmo da casa e ci dirigemmo verso la limousine bianca.
MarinaJade aprì lo sportello; era vestita con un abito azzurrino piuttosto lungo, che si intonava alla sua carnagione scura, i guanti del medesimo colore e delle scarpe col tacco blu. Ci sorrise, invitandoci ad entrare. Entrai senza esitazione.
Oh Porca Bomba.. eccome se ero a disagio, un ragazzo bellissimo al mio fianco, una ragazza dell’alta società ed una ragazza braccata dalla mafia dentro una limousine.
<< Sei bellissima Elena! >> disse MarinaJade, distogliendomi dai miei pensieri. La guardai, lei sì che era bella! Aveva il fisico e il viso di una modella,  non mi meravigliava il fatto che tutti i ragazzi della scuola le sbavassero dietro.. però lei rimaneva fedele al suo ragazzo, ed era una cosa che apprezzavo di lei, oltre la sua dolcezza. MarinaJade si mise le mani sul ventre, respirando profondamente. << Madamoiselle.. dobbiamo andare alla vostra abitazione no? >> disse l’autista, dalla voce sembrava molto vecchio.
<< Oui Enrique >> l’accetto francese di MarinaJade, come sempre, mi gelò il sangue… Quando parlava in francese la trovavo estremamente sexy.. Non che io fossi bisessuale, però.. sentivo dei brividi quando parlava nella sua lingua.
 Zick posò il braccio lungo le mie spalle e mi guardò, io lo guardai.. I suoi occhi mi penetravano l’anima e le ossa.. più dell’accento di MarinaJade.. quegli occhi erano così.. così profondi e tenebrosi allo stesso tempo.. mi mettevano i brividi,  qualcosa dentro di me lo desiderava.. più di qualsiasi gioiello o regalo.. Zick era troppo bello per essere vero…
 
La limousine si fermò davanti ad una villa, io e Zick interrompemmo il contatto visivo  << Siamo arrivati! >> disse MarinaJade, mentre usciva dalla Limousine. Zick uscì prima di me e mi porse la mano, la accettai ed uscii dalla limousine.
La villa di MarinaJade era enorme, aveva un sacco di finestre e nel giardino c’era un’enorme piscina,  un albero di ciliegio e dei cespugli di rose. MarinaJade si mise davanti all’ingresso, guardandoci seriamente << Bene… prima di parlare di quello che dobbiamo parlare. Voglio che vi godiate un poco l’aperitivo. Ci vediamo in piscina tra due ore. >> disse, per poi entrare nella sua abitazione. Quando entrammo, la musica jazz echeggiò intorno al grande salone, colorato di un beige molto raffinato e caldo. Quella musica riscaldava l’atmosfera piena di lusso che c’era in quelle mura, e ciò mi rassicurava. Tutti i nostri compagni erano estremamente eleganti, molti mi guardavano con la bocca aperta.. e la maggior parte erano maschi: << Ohh ma l’hai vista alla nuova arrivata? >>.
  << Mamma mia quanto è sexy vestita in quel modo! >>.
 << Mi domando come fa un bocconcino come lei a stare con quella mezza sega di Zick Barrymore! Io so come farla divertire! >>.
  << Mamma mia che le farei! Mhm! >>
Io a loro insaputa riuscivo a sentirli,  la maggior parte di loro erano dei maniaci, che desideravano solo e solamente il sesso.
 
Zick si era allontanato per parlare con il suo migliore amico, Charles. Io invece, mi limitai a prendere un martini al bar. Presi almeno due o tre bicchieri.. ma ci andavo piano. L’ultima volta che avevo avuto a che fare  con l’alcool risaliva all’anno scorso a New York.. e non fu un bello spettacolo.
Un ragazzo dai capelli rossi ricoperti di gel e con uno smocking nero si avvicinò a me, con un sorriso malizioso: << Ciao dolcezza >> mi disse, io lo ignorai, continuando a bere il martini. << Tu devi essere Elena Patata,  quella nuova giusto? >>, io continuai ad ignorarlo. << Ma lo sai che sei sexy stasera? Se hai voglia di compagnia nelle stanze private.. >> e mise una mano sulla mia spalla, abbassando la sottile spallina. Allontanai di scatto la sua mano, rialzando la spallina velocemente, lo guardai neutra: << Scusa.. Ma sono prenotata per stasera! >> dissi, lasciando la mano sulla spalla. Il maniaco mi guardo interrogativo, poi rise << E da chi sei prenotata bellezza? >> mi sfoggiò un sorriso a trentadue denti.
<< Da me. >> riconobbi quella voce.. oh si che la riconobbi! Mi girai.. era Zick. Si avvicinò a me mettendo una mano sopra la mia. Un brivido percorse la mia schiena.
Zick guardò il rosso con gli occhi infuocati. << Hai qualche problema Lucius? >> disse, Lucius si allontanò  da me scuotendo la testa velocemente.
Zick mi prese la mano e mi portò al piano superiore. Mi batté contro il muro, era come quella volta nel vicolo.. ma stavolta era troppo vicino.. pericolosamente vicino. Si avvicinò al mio orecchio << Adesso entriamo in questa stanza.. Io devo mantenere la mia reputazione di stupratore, questa è una copertura per non farmi beccare dai Dragoon. >> io annuii debolmente, poi mi morse l’orecchio delicatamente e si staccò da me, prendendomi la mano. Entrammo in una stanza piuttosto grande, con un camino che illuminava il tutto.. Era un luogo piuttosto intimo, mi sentii a disagio. Zick era dietro di me, mi abbassò le spalline dell’abito, io mi girai, sbattendo gli occhi. Mi gettò a terra, si mise sopra di me e posò le sue labbra sulle mie. Sentivo le sue labbra gelide su di me, però.. quel bacio era così.. caldo , così.. sensuale. Lo ricambiai con la stessa foga, mettendomi in posizione eretta e bloccando  il suo ventre con la mia gamba destra, dove c’era lo spacco del vestito. Poi lui spostò le labbra sul mio collo, mordendolo e leccandolo, inarcai il collo e chiusi gli occhi. Sentivo le sue mani che mi toccavano i seni, schiacciandoli. Lo allontanai di poco ed abbassai il vestito fino allo stomaco. Zick guardò il mio seno con malizia, per poi posarvi sopra le labbra: lo mordeva e lo baciava, io gli accarezzavo i capelli.
Sapevo che questa… “scappatella”  rimaneva tra di noi e tra le mura di quella stanza, così persi la mia verginità con un ragazzo che conoscevo da poco.. ma che credevo di amare.
 Ci guardammo negli occhi, nessun movimento.. niente di niente. Mi staccai da lui e mi rialzai l’abito, sistemandolo.
 
Le due ore erano passate, io e Zick andammo alla piscina.
 Non parlavamo di quello che era successo tra me e lui. MarinaJade arrivò con tre Martini in mano, porgendone uno a me e uno a Zick. Si guardò intorno, per verificare che non ci fosse nessuno nelle vicinanze.
 << Bene.. Possiamo parlare.. >> incominciò a dire MarinaJade.
Bevvi un sorso di martini, guardandoci.
 << Bene.. l’ultima volta ti ho detto che in un certo senso.. Io sono coinvolta con il Clan Dragoon. Te lo dico subito il perché: La Casa Bianca ha cominciato a sospettare di tutti i senatori per il furto dell’Occhio di Giada, compreso mio padre.. Come ti ho detto è stato dato ad un custode sconosciuto.. >> ricollegai con la mente quello che MarinaJade mi aveva detto giorni fa.
 << Ho scoperto che il custode segreto, hackerando alcuni documenti, è un uomo d’affari di New  York.. che si è trasferito da poco ad Oldville.. Come te. Ha tre figli, due gemelli ed una figlia della nostra età.. >> io spalancai gli occhi, collegai il mio trasferimento, mio padre, la paura dei miei genitori.. Oh mio Dio! << Forse so chi è.. >> dissi, con voce rotta. Zick e MarinaJade mi guardarono, preoccupati. << Io mi sono trasferita da poco da New York.. Mio padre è un uomo d’affari… Ho due gemelli per fratelli.. Io sono sua figlia.. Mio padre, Harvey Patata, è il custode dell’Occhio di Giada >>  MarinaJade si mise le mani davanti alla bocca per lo stupore, Zick mise le mani sulle mie spalle << Stai scherzando spero! >> disse. C’era preoccupazione nella sua voce.. Scossi la testa amaramente. MarinaJade abbassò lo sguardo << Come tu sai Zick e Zafina sono i figli di Zobedja e Greta Barrymore, due vittime del Clan Dragoon.. ma erano qualcosa di più >> MarinaJade guardò Zick, bevendo il martini, io inarcai un sopra ciglio, confusa. Zick sospirò amaramente << Beh.. mio padre era il boss del Clan Barrymore… ed io.. Sono il Boss del Clan Barrymore.. >> spalancai la bocca.. Il Clan Barrymore.. Era l’unico Clan mafioso che si opponeva alle attività mafiose, dopo tutto quello che aveva fatto il fondatore, Lucy Barrymore: bruciare le città, uccidere bambini, schiavizzare le donne ed uccidere un sacco di innocenti.. Quella donna era tremendamente sanguinaria.. però anni dopo fu deciso da Ezeria Barrymore, il padre di Zobedja, che questi crimini non dovevano più esistere.. << Ma per me è come se il Clan fosse morto con mio padre >> disse Zick, con freddezza.
 MarinaJade mise una mano sulla sua spalla, calmandolo  << Calmati Zick.. >> disse, la sua voce era estremamente calma.. sentivo la gelosia bruciare dentro di me. << Io so che i tuoi genitori sono morti in un incidente stradale.. causato dal Clan Dragoon.. >> dissi. Zick scosse la testa << E’ una finzione causata da i media.. Sono morti l’anno scorso.. il giorno del mio quindicesimo compleanno.. davanti agli occhi miei e agli occhi di Zafina! >> Mi misi una mano davanti alla bocca.. Porca Bomba, come era possibile sopravvivere con tutto quel peso che si portava dietro?
<< Come sono morti? >> domandai.
 Zick bevve tutto in un colpo il Martini dentro il bicchiere, poi iniziò a parlare << Stavamo tornando a casa.. Eravamo andati ad uno dei ristoranti più famosi di Oldville per festeggiare.. Poi ad un certo punto.. c’erano tutti e tre i capi del Clan Dragoon.. >> Tre capi? Oh mio Dio! << Aspetta.. sbaglio o hai detto TRE?! >> dissi. MarinaJade mi guardò, annuendo << Si, ci sono tre capi nel Clan Dragoon; Il capo della mafia di New York: John De Juel, il capo della Yakuza: O-Ren Ishiba e il vero Boss del Clan Dragoon.. Nessuno sa il suo vero nome.. i membri lo chiamano: Il Senza Nome.. >> mi vennero i brividi, sapere che eravamo braccati da Tre capi non mi rendeva tranquilla.. ma tesissima. << Comunque.. >> la voce di Zick interruppe i miei pensieri << .. I miei genitori ci dissero di rimanere in macchina, non volevano che quei mafiosi ci toccassero, però i nostri occhi potevano vedere.. La prima a morire fu mia madre.. Infilzata con una katana.. da Sakura Ishiba, sorella di O-Ren.. Zafina ha iniziato ad urlare e a piangere, anche la mia vista venne annebbiata dalle lacrime. Io zittì subito mia sorella, mio padre mi urlò di portare Zafina al sicuro, io non ebbi il tempo di rispondere.. poiché O-Ren gli aveva sparato nella testa. Misi in moto la macchina e corsi da MarinaJade.. Visto che.. >> MarinaJade lo guardò, sorridendo tristemente << Visto che l’anno scorso stavamo assieme.. >> la gelosia nei confronti di MarinaJade stranamente crebbe.. ma non c’è n’era motivo, lui e lei avevano una storia ormai finita.
MarinaJade abbassò lo sguardo, stava per aprire bocca.. quando si sentì un urlo ed uno sparo.. Spalancai la bocca, Zick prese dalla tasca dei pantaloni due pistole, una la porse a MarinaJade, lei la prese senza fiatare. << Elena.. Stammi vicina.. >> mi disse, prendendomi la mano. Io annuì stando vicina a lui,  MarinaJade guardò oltre la porta di vetro.. e riuscii a vedere anche io cosa stava succedendo: erano entrati degli uomini vestiti di nero, con delle pistole in mano. Solo una donna aveva la faccia scoperta: aveva dei lineamenti orientali, estremamente fini e delicati e i capelli lunghi legati con una treccia bassa. Teneva due revolver in mano e una katana legata alla schiena.
MarinaJade ringhiò << Cazzo! E’ Sakura con alcuni uomini della Yakuza! >> spalancai gli occhi.. merda, merda,  merda!
Zick sparò nella porta di vetro ed entrammo nel soggiorno << Ferma li Sakura! >> urlò MarinaJade puntando le pistole verso Sakura, la mafiosa si girò verso di lei, fece un risolino.
 << Bon Soir MarinaJade! Mi dispiace avere rovinato il tuo aperitivo >>, Sakura stuzzicò MarinaJade, quest’ultima strinse i denti, mentre Sakura puntò le Revolver su me e Zick.
<< Come hai fatto a venire qui? La mia abitazione è nascosta a tutti i satelliti! >> urlò MarinaJade. Sakura fece un altro risolino, ma non smetteva di puntare le pistole su di noi << Abbiamo ben Due talpe del Clan Dragoon.. Che sono anche qui nel tuo caro aperitivo.. Venite qui.. Patricia e Mathilda! >>  due ragazzine uscirono da un muro, le riconobbi.. eccome se le riconobbi! Erano le pettegole della classe.. Eppure.. Sotto gli occhi di tutti non sembravano che avessero dei contatti con i Dragoon. Avrei voluto strangolarle con le mie mani, ma sarebbe stato del sangue versato inutilmente.
<< Patty e Matty.. Dovevo immaginarmelo che eravate con il Clan Dragoon! >> disse MarinaJade, puntando la pistola verso Matty. << Dovevo uccidervi per il sospetto! >>.
 Patty prese la pistola dalla sua tasca e la puntò su di me  << Potevi ucciderci liberamente.. Tanto lo sapevamo da prima che quella che si nasconde dietro a Barrymore è la figlia di Harvey Patata! >> urlò. Sakura si  avvicinò pericolosamente a me, prendendomi per il braccio << Non pensavo che Harvey potesse procreare una ragazza così carina! >> disse, con una risata. I suoi uomini si unirono alla risata, dopo un po’, Sakura li fermò con una mano: << E poi.. credo che saresti la perfetta concubina per Il Senza Nome! >>. Spalancai gli occhi sconvolta, iniziai a graffiare la mano con la quale mi teneva ferma.. Però la presa era troppo forte e non riuscivo a liberarmi di lei. Guardai Zick e MarinaJade, quest’ultima iniziò a sparare, colpendo Matty nel petto.  Zick si avvicinò a Sakura colpendola in faccia, liberandomi dalla sua presa. Mi avvicinai al Corpo di Matty e presi la sua pistola. Patty nel frattempo si era avvicinata a me e mi aveva puntato la pistola sul collo << Troppo tardi Elena.. A casa tua ci sono già dei membri che uccideranno tutti i tuoi famigliari.. Nessuno escluso. Lode al Clan Dragoon! >>. Sparai nel suo stomaco, Patty si accasciò a terra, perdendo sangue dal ventre. Corsi verso MarinaJade e Zick. << Dobbiamo andare a casa mia.. Subito! >> Zick mise una mano sulla mia spalla, come segno per dirmi di calmarmi.
 << MarinaJade.. spero che tu abbia una moto.. >> MarinaJade annuii velocemente.. Dio ti ringrazio! << Si, c’è la Ducati di mia sorella, ha il pieno.. >>.
 
Andammo in Garage: davanti a noi c’era una Ducati rosso fuoco, con due caschi attaccati alle maniglie. MarinaJade porse le chiavi della moto a Zick: << Prendi, io rimango qui, per calmare e mandare a casa gli ospiti e ripulire la mia casa dagli intrusi.. >> mentre lei parlava, uno con un coltello in mano si avvicinò a MarinaJade, lei lo prese per il polso e gli diede un calcio nello stomaco, stordendolo. Poi prese la pistola e lo colpì in testa.. << .. Tipo questo.. Ora andate! Ci vediamo a casa di Elena! >> disse, per poi correre all’interno della sua abitazione.
Zick si mise il casco e poi mi porse il secondo casco, lo misi senza fiatare e salii sulla moto deglutendo. Mise il motore in moto e corse più veloce che poteva.  Sentivo l’adrenalina nel sangue, mischiata alla paura di trovare i miei genitori e i miei fratelli morti.. aspetta.. ora che ci penso.. << Zick.. C’è anche Zafina a casa mia! >> gli urlai. << Oh no! Hanno ucciso i miei genitori ma non permetterò che quei bastardi toccano mia sorella! >> ed accelerò. Mi strinsi più forte a lui, che quasi superava il limite di velocità. Però anche lui aveva paura di perdere la sua sorellina.
Avevamo entrambi paura.
 
Arrivammo davanti casa mia, ci togliemmo velocemente il casco e ricaricammo le nostre pistole. Zick mi guardò << Sai usarla? >> mi domandò. << Ho fatto tiro al bersaglio per qualche anno.. >> Spero che sia servito…
Nelle mura della casa echeggiò un urlo. A Zick si gelò il sangue nelle vene, glielo leggevo negli occhi: << Zafina! >> 
Iniziò a correre verso la porta principale, lo seguii aprendo bruscamente la porta. Trovai Charlie e Violet a terra e con le braccia sanguinanti << Elena! >> chiamarono il mio nome, piangendo. Mi avvicinai a loro, inginocchiandomi << Charlie! Violet! Porca Bomba che è successo? Dove sono mamma, papà e Zafina? >>  Violet tossii, stringendosi il braccio sanguinante << So.. sono nel soggiorno.. Assieme ad una Signora cattiva.. cattivissima.. con una spada nella schiena >> disse Charlie, singhiozzando, spalancai  gli occhi. Corsi verso il soggiorno, trovai mio padre che combatteva con una donna con le trecce rosse, mia madre a terra con il fianco sanguinante e Zafina all’angolo, nascondendosi dalla Ninja rossa.
<< Harvey! Dammi l’Occhio di Giada e alla tua famiglia non accadrà niente! >> disse, puntando la sua katana contro la gola di mio padre. Puntai la pistola verso la ninja ma sentii una pistola attaccarsi al mio cranio. << Non lo farei se fossi in te.. >> la voce era quella di un uomo, con l’accento giapponese. Non sapevo che fare. Avevo le lacrime agli occhi. Deglutii. Vidi Zick nel soggiorno guardare con orrore la scena: la prima cosa che vide fu Zafina  rannicchiata in un angolo, poi guardò la ninja dai capelli rossi, le puntò la pistola contro << Ciao Keira >> la ninja lo guardò, sorridendo malvagiamente.
 << Ciao Zick..  Quanto tempo è passato? Ah si.. Eri solo un bambino quando ho ucciso i tuoi nonni materni davanti ai tuoi occhi! >> Zick strinse i denti, Keira si allontanò da mio padre e prese Zafina per il colletto, posandole la lama al collo. Mi liberai dalla presa di quell’uomo dandogli un calcio nello stomaco, per poi sparagli nella gamba. Corsi verso Keira e le diedi una gomitata nello stomaco, così che lasciasse la presa. Zafina corse verso Zick, abbracciandolo. Nella stanza entrò Sakura, assieme ad una donna vestita con un kimono di seta pura e degli oggetti pendenti nella sua testa, che riempivano i capelli neri legati in uno chignon. Era truccata pesantemente, soprattutto sugli occhi a mandorla. Mio padre a guardarla fu percorso da un brivido:  << Harvey.. dov’è l’Occhio di Giada? >>. La sua voce era estremamente calma, ma sicuramente era una maschera. << Non te lo dirò mai O-Ren! >> O-Ren Ishiba, il capo della Yakuza e la sorella della killer  più letale della Yakuza: Sakura Ishiba. Il boss estrasse dal kimono una revolver e con estrema grazia e la puntò su mia madre. Le sparò sulla fronte. O-Ren fece un ghigno, alla quale si unì anche Sakura. Il tempo rallentò: O-Ren e Sakura se ne andarono ghignando da casa mia, io invece presi la katana di Keira, che era caduta a terra e gliela infilzai nel petto, fino all’elsa. Il suo corpo ricadde all’indietro ed io mi ritrovai macchiata del suo sangue. Mi avvicinai a mia madre. Piansi su di lei.. respirava ancora ma era ferita gravemente. Sentii la mano fredda di Zick toccarmi la spalla.. lo abbracciai. Sentivo le sirene delle ambulanze in lontananza arrivare, però.. i miei singhiozzi ricoprivano ogni rumore.
 
 
NdA: Keelah’Selai belli :D
Scusate il ritardo ma ero in vacanza :D Ed anche io ho bisogno del Sole della mia Adorata Sicilia :DDD xDD
Adesso siamo entrati nel vivo della Storia..
L’Occultamento della famiglia Patata è stato spezzato?
Julie è viva o morta?
Zick quindi è un mafioso “buono”?
Non vi dico nulla :DDD
 
Ringrazio Saragirl32, Silkye53 e Lily Langdon per le Recensioni ^__^ e ringrazio nuovamente quest’ultima per il beta reader ^__^
Ci vediamo alla prossima :D
 
Anya.

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