Rape arcobaleno

di Chocolate_senpai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regole di convivenza ***
Capitolo 2: *** L'uomo di mondo ***
Capitolo 3: *** Interpretazioni personali ***
Capitolo 4: *** I piccoli tiranni crescono ***
Capitolo 5: *** Ostentata figaggine ***
Capitolo 6: *** Cap. 6: What time is it? It’s Kandrakar time! ***



Capitolo 1
*** Regole di convivenza ***


Cap. 1 : regole di convivenza

 

Era una sera buia e tempestosa.

Un momento particolarmente sfigato per svolgere una missione all’aperto, ma ai due loschi e poco rassicuranti figuri che erano fermi da due ore in mezzo al marciapiede non importava! Avrebbero fatto tutto per il loro signore.

Erano arrivati in quel bizzarro e umido mondo alle sette della sera, ma per un disguido la persona che dovevano controllare arrivò due ore più tardi. Nel frattempo loro non si mossero dal suddetto marciapiede, nel caso che la guardiana arrivasse all’improvviso e li attaccasse con i suoi superpoteri.

Oramai erano così fradici che Spongebob gli faceva un baffo, quando finalmente la macchina arrivò sfrecciando sull’asfalto del condominio di fronte al loro marciapiede.

Sulla difensiva si aspettavano di trovare davanti a loro un nemico degno dell’interessamento di Phobos, e quando lo sportello si aprì dalla vettura uscì …

Una bambina con un impermeabile di tre taglie più grande di lei.

Il più “grosso” dei due si strizzò la sciarpa facendo cadere dell’acqua addosso all’altro, più basso e magro, che si tolse dalla traiettoria umida con stizza.

- Ma Lord Cedric … pensavo di trovare un nemico molto forte quando sono venuto qui … -

Cedric si sistemò gli occhialini da intellettuale con l’indice della mano destra, contemplando la sua immensa figaggine, mentre con l’altra mano si strizzava anch’esso i vestiti imbevuti d’acqua.

- Pensavi Vathek? Non mi sembra di averti dato il permesso di pensare -

Il gigante azzurro inchinò il capo in segno di scuse, e l’acqua accumulatasi nel suo capello si riversò sulla testa di Cedric, che non aveva cappucci convinto che si sarebbe rovinato i suoi splendidi capelli, secondi solo a quelli del principe Phobos, a Meridian.

L’uomo si allontanò di qualche passo velocemente.

- Insomma Vathek lo fai apposta?! Lo sai quanto tempo mi ci vuole per tenermi curata la mia splendida e folta chioma?-

Senza dare il tempo di rispondere al gigante, si rispose da solo, smuovendo la massa di capelli biondi che, imbevuti d’acqua come tutto il resto, piuttosto che dare un effetto “liscio come la seta” si mossero in blocco dando l’effetto “compatto come un mattone”.

- Certo che non lo sai! Sei pelato, tu- Concluse lanciando un’occhiata schifata al capo lucido e perfettamente calvo del compagno, che ormai aveva rinunciato al cappello, vista l’indisposizione di Cedric.

-  Hai mai pensato di farti crescere i capelli? Eh?-

- Veramente io … -

- Certo che no, non vieni pagato per pensare!-

.................

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Capitolo 2
*** L'uomo di mondo ***


Cap. 2: l’uomo di mondo


Era in un luogo umido. Buio. Relativamente piccolo. E c’era anche una puzza considerevole.

Non c’era un cavolo di buco dal quale potesse provenire la luce e  non potevi uscire quindi se ti scappava la dovevi fare davanti alle guardie che vigilavano imperterrite su ordine di quel gay del loro sovrano.

Eccole qui, le adorabili prigioni del palazzo di Meridian.

E indovinate chi era stato appena catturato? Esatto, 10 punti al Grifondoro!

Il presunto capo dei ribelli, ovvero quello che tutti usano come esca per scappare da un portale a caso senza essere visti, era stato recluso per la mille millesima volta nella sua solita cella, tanto che ormai sapeva anche come si chiamavano le guardie e ogni tanto giocavano insieme a Uno.

Solo che quel giorno il capitano si era dimenticato il mazzo e Kaleb si annoiava a morte, tanto che attaccò una discussione filosofica con una guardia che passava di lì per caso.

- … sì perché, vedi, io lo sapevo benissimo che succedeva di nuovo! L’avevo detto alle ragazze che il piano andava modificato, ma loro no! Non mi ascoltano! E qui, tra me e loro, chi ha l’esperienza per parlare? Eh?-

La guardia si grattò la fronte, di un colorito verde poco rassicurante, cercando con la coda dell’occhio qualunque cosa che potesse toglierlo da quella situazione.

- Bè … io non saprei … -

- Certo che non lo sa!- Continuò il capo dei ribelli, armeggiando pericolosamente con un sasso con il quale si divertiva ad incidere sulla pietra le parole “Phobos è gay”.

- Qui sono io quello che conosce questo posto, che sa come muoversi durante la battaglia! Le mie idee sono geniali! Perché nessuno mi da mai retta?-

- Bè, io … -

- Ieri avevo proposto di assaltare il castello passando dal camino che da sulla sala del trono! Avevamo l’elemento sorpresa, e poi se ci riesce quel nonnetto obeso che chiamano babbo natale perché non dovremmo riuscirci noi?-

- Sì … -

- Poi però le guardiane hanno deciso di entrare dalla porta principale, e ci hanno subito catturati!-

- Vuoi dire che ti abbiamo catturato-

- Sì, sì, è uguale! Per domani volevo entrare nel palazzo scavando un tunnel dal raccordo fognario più vicino di Meridian, ma alle witch non va bene perché si sporcano i vestiti!-

-Sì, continua pure … - disse la guardia, intenta a segnarsi su un taccuino tutti i futuri piani dei ribelli.

- E i piani per questa settimana prevedevano anche di creare delle nostre copie usando delle sagome di cartone a grandezza naturale per distrarre le guardie; poi pensavo di travestirmi da idraulico dopo aver sabotato il lavandino di Phobos per potermi infiltrare a palazzo, ma le witch devono andare a fare shopping quindi non potevano venire ad aiutarmi! E infine … o ma che importa!-

- No no, continua Kaleb, sto segnando tutto!-  sostenne la guardia con un eccessivo interesse nei confronti dei discorsi poco interessanti del prigioniero.

Detto questo la settimana successiva alla liberazione del capo dei ribelli, tutti i piani geniali di Kaleb vennero facilmente sventati. Su, proviamo a pensare perché.

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Capitolo 3
*** Interpretazioni personali ***


Cap. 3: interpretazioni personali

Finalmente anche quella battaglia era terminata.

Dopo 20 lunghissimi minuti le guardie scelte del principe Phobos avevano di nuovo sbaragliato lo stupido esercito dello stupido capo dei ribelli con i suoi stupidi piani.

Phobos si sedette trionfante sul suo trono, perennemente immacolato, a differenza della stanza che come al solito era semi distrutta, contemplando davanti a se i suoi schiavi mettere tutto in ordine.

Ah, come era bello vedere qualcuno sfacchinare al proprio posto.

“Sono proprio un figo” pensò il principe, al culmine giornaliero della sua autostima.

- Mio signore … -

Interrotto durante la contemplazione della propria magnificenza, Phobos era pronto a scagliare tutta la sua furia verso colui che aveva stroncato il momento delle lodi a se stesso; tuttavia, quando si accorse che un serpente, se così si poteva definire, alto una decina di metri lo stava fissando, decise saggiamente di cambiare strategia.

- Ah … ehm … dimmi Cedric!- Rispose mentre una gocciolina di sudore calava lungo la sua fronte.

- Anche oggi abbiamo svolto i suoi ordini alla perfezione. Siete uno stratega perfetto signore.-

- Certo, avevi dei dubbi forse Cedric?- Disse quello che non aveva mosso un dito durante tutta la battaglia.

- No, affatto mio Signor … -

Cedric si fermò un momento davanti al trono, osservando il volto sorridente di Phobos che sprizzava autostima da tutti i pori. C’era un particolare che non aveva mai notato, eppure da quella poca distanza era così evidente che si chiese come mai era passato inosservato fino a quel momento.

- Ma … mio Signore … -

- Si Cedric? Ti concedo di tessere le mie lodi – Disse Phobos, passando una mano tra i suoi chilometrici capelli che ondeggiarono e si incastrarono sugli spuntoni del trono.

- … Voi avete sempre avuto quella barbetta?-

Phobos si tirò le ciocche di capelli con fare stizzito nel tentativo di liberarsi, dando poco peso a quello che stava dicendo Cedric; la salvezza dei suoi capelli era la priorità assoluta!

- Sì, bò, forse, adesso non ricordo … - Disse con poco interesse, tirando fuori dalla sottana del suo abito un pettinino con il quale cercò di aiutarsi nell’impresa.

- Perché vede … la conformazione del suo viso … le sue lunghe ciglia … -

- Cedric, lo so che sono un figo, se devi dirmi solo questo puoi andare, ora sono un po’ occupato!-

- … Il fatto mio signore è che, senza barbetta, lei potrebbe benissimo essere una donna.-

Il colpo fu troppo forte.

Phobos diede un tirone di troppo ai suoi capelli, scioccato dalla rivelazione del servo, e si sbilanciò troppo all’indietro scivolando dal trono e cadendo poco elegantemente sulla gradinata, dalla qual rotolò fino a terra.

Nelle seguenti battaglie il suo solito trono rimase sempre vuoto, in compenso Cedric si trasformò velocissimamente in un’efficiente crocerossina.

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Capitolo 4
*** I piccoli tiranni crescono ***


Cap.4: i piccoli tiranni crescono

C’era il solito temporale a Meridian.

I soliti tuoni accompagnavano le solite risate del solito tiranno, che si divertiva a giocare con il suo popolo come se avesse in mano dei my little pony.

Ma questa volta gli abitanti erano riusciti a conquistarsi la loro meritata libertà, nonostante loro non avessero fatto una ceppa e il merito fosse solo delle guardiane e dei baldi giovani definiti come “ribelli”.

L’unico che abitava le sue stesse prigioni era Phobos, che si era divertito a torturare quegli adorabili animaletti di plastica in vita e, per la legge del contrappasso, ora era diventato un pony anche lui, anche se era ancora vivo.

Con lui vi era, immancabile,  la sua combriccola di nullafacenti, tra la quale si poteva trovare un serpente di 6 metri, ristretto con un lavaggio a base di coccolino concentrato, e una ragazza trasformata in ragno peloso. O un ragno peloso trasformato in ragazza.

Sotto minaccia delle cinque hippy che lo perseguitavano Phobos stava giurando di aiutarle; nel frattempo aveva anche le dita dei piedi incrociate.

Phobos sghignazzò. Quella situazione gli fece tornare alla mente tanti bei ricordi della sua fanciullezza …

……..  Era notte al palazzo di Meridian. L’unico suono che percorreva le pareti rosa confetto della stanza dell’ultima nata era quello del sonaglio che ella teneva in mano.

Improvvisamente la porta si aprì talmente velocemente che rimbalzò e tornò al mittente, richiudendosi in faccia al principino Phobos. All’ora alto poco più di un metro e dieci, egli si avvicinò a passo svelto verso la culla della sorellina e vi si aggrappò con tutto il suo considerevole peso.

- Che palle Elyon, la smetti di gingillarti con quel pupazzo di  merda?!-

Non appena la piccola intravide i capelli del fratello, agitò il suo sonaglietto con ancora più foga.

- Pobo! Pobo!-

- Zitta, Piccola rompiballe!-

Phobos allungò una mano per scipparle  il giocattolo, ma perse l’equilibrio e si aggrappò del tutto alla culla, che si ribaltò sopra di lui.

Era chiaro che la colpa era sua, ma anche dopo essere stato colto in castagna lui riuscì a cavarsela.

Giurando a caso e incolpando la sorella.

- Phobos caro, sei sicuro che … -

- Te l’ho detto madre, Elyon si agita troppo nel sonno e le sue oscillazioni, accentuate dalle vibrazioni del sonaglio, hanno ribaltato la culla. Io le toglierei il giochino, se fossi in voi-

- Ma non so se … -

- Ma che palle! Lo giuro su mia sorella, ok? Ora sei contenta?- ……

…….. Phobos si accarezzò la barbetta, gustando un caffè con un’aria di superiorità dipinta in volto, seduto nella biblioteca dove avevano sbattuto anche Cedric.

Sì, anche da piccolo riusciva sempre ad ottenere quello che voleva.  Era sempre stato un genio senza eguali.

Appoggiò con stile la tazzina su una pila di libri e prese dalla sua tasca una strana sigaretta piuttosto lunga, contenente una strana erba. Se la portò alle labbra con eleganza e aspirò.

- Gnignignignigni –

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Capitolo 5
*** Ostentata figaggine ***



Cap. 5: ostentata figaggine

Era una mattina soleggiata ad Haetherfield. All’ultimo rintocco delle otto del mattino, con uno scatto della mano, il solerte libraio dell’unica cavolo di libreria in città girò il cartellino “closed” in “open”, come faceva tutte le mattine.

Riordinò i libri come tutte le mattine, accolse i primi clienti come tutte le mattine, e stava per sedersi sulla sua poltrona preferita, come faceva tutte le mattine.

- Cedric!! Ceeedriiic!!-

Cedric avrebbe voluto sotterrarsi, ma non poteva comunque eludere gli ordini di chi gli aveva imposto  di trasferirsi momentaneamente sulla Terra.

“I varchi non restano aperti da soli! … Credo” aveva detto giorni prima il principe Phobos, impegnato nella sua manicure quotidiana.

Nonostante la sua decisione di supervisionare il lavoro del servo, il principe faceva ancora fatica ad abituarsi al lento scorrere delle giornate di un terrestre;  tanto che, dopo aver finito la sua scorta di canne in una  mezza giornata, aveva fatto incetta dei capelli di Cedric fumandoseli al posto dell’erba. Ora il taglio del servitore era molto più fashion, se non si contava la piccola zona che Phobos aveva pelato del tutto.

L’alta figura del principe, avvolta in un’improbabile vestaglia azzurra, avanzò scalciando dal suo percorso tutti i preziosissimi testi che Cedric aveva riordinato con tanta fatica. Phobos si passò una mano tra i capelli lanciando alle persone attorno a lui occhiate di sufficienza.

- Cedric, ti avevo espressamente chiesto un cavolo di caffè, e visto che è successo già trenta secondi fa, perché non me l’hai ancora portato?!- Concluse strillando e tirando la mano destra cercando di districarla dal groviglio dei suoi capelli.

- Subito, mio signore- esordì il servo con poca convinzione, mentre Phobos prendeva posto su una sedia gettando a terra lo zaino che un bambino vi aveva appoggiato sopra.

Cedric tornò esattamente 10 secondi dopo con una tazzina della brodaglia marroncina che producevano le macchinette della biblioteca.

- Eccomi, mio signore-

- Era ora! Volevi per caso farmi invecchiare qui?- Detto questo il principe afferrò con decisione la tazzina dalla mano di Cedric.

- Attento, mio signore! È bollente!-

- Cazzoooooo!!!-

Phobos lanciò la tazzina all’indietro facendola prontamente atterrare sui pantaloni di un anziano signore che era appena entrato.

- Mi vuoi uccidere Cedric? La mia bellissima mano! Ora non potrò più toccare niente per mesi e mesi!!

- Sì, mio signore … -

- Sì un paio di balle Cedric! Vedi di non fare altri casini se non vuoi venire sostituito da Vathek! –

- Ma … Vathek se n’è andato, mio signore … -

Phobos lanciò uno sguardo da maniaco verso Cedric, puntandogli addosso il suo pettine prediletto.

- Mi stai forse contraddicendo Cedric?-

Il servo deglutì, indietreggiò lentamente e fece segno di andare a prendere dell’altro caffè.

 

 

 

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Capitolo 6
*** Cap. 6: What time is it? It’s Kandrakar time! ***


Cap. 6:  What time is it? It’s Kandrakar time!

 

 
Era finita. La storia di Ludmoore era giunta al termine.

Per l’occasione l’oracolo aveva organizzato una mega festa a Kandrakar, con guardiane, congrega e altri invitati che non centravano una mazza.

Dentro la “sala delle riunioni super segrete” le casse facevano rimbombare al massimo la mitica musica di Endarno, improvvisato dj, con i suoi super occhiali da rapper e la tuta con la scritta “Kandrakar the best”. Al ritmo di “I like to move it” ammiccava vistosamente verso Yan Lin, che con trampoli da cubista e tubino paiettato ballava, o almeno si muoveva, in piedi sullo scranno dell’Oracolo.

- Più forte, Endarno, dai con quella musica!- Urlava la vegliarda agitando per aria il bastone con il quale si aiutava a sorreggersi.

Nel frattempo l’Oracolo, intento a tracannare una discreta dose di superalcolici, stava discutendo animatamente con le Guardiane e Orube della loro ultima missione, mentre quest’ultima si dondolava avanti e indietro sulla sedia con il libro di Ludmoore in mano.

- Allora belle ragazze!- Disse l’Oracolo in un eccesso di allegria dovuta, forse, ai gradi del liquido giallastro e poco rassicurante che stava ingurgitando.

- Vi trovo bene! Vi siete divertite durante l’ultima missione?-

Le W.i.t.c.h.  annuirono, paonazze in volto per l’alcol, mentre Orube, piuttosto incazzata, si limitò a scagliare con tutta la sua forza il libro verso l’Oracolo, che lo schivò in tempo. Non fu lo stesso per Endarno, che, troppo occupato a fare il rapper, non si accorse del pericolo e venne steso dal tomo.

In quel momento entrò in sala Wee.

Spaventato dalle luci e dalla musica a palla, si attaccò ai piedi dell’Oracolo proprio mentre lui scendeva dalla sedia da bar,  facendolo incespicare e inciampare sulla palla di pelo al neon.

- Ma porc … !- Ebbe solo il tempo di dire, prima di pestare la coda all’essere indefinito che si artigliò alla sua gamba, arrampicandosi poi fino alla faccia e  rimanendovi aggrappato.

Nel tentativo di staccarlo l’Oracolo scivolò su una chiazza appiccicaticcia (vomito?) e cadde in una delle vasche piene d’acqua, mentre Endarno, ripresosi dalla botta, riprendeva tutto con l’I phon 5.

Wee si gonfiò in faccia all’Oracolo ostacolandone la respirazione, e quando lui riuscì a staccarlo si accorse di non saper nuotare e sfruttò il peluche vivente come boa; tuttavia Orube, ancora più incazzata, lo spinse di nuovo in acqua buttandosi addosso a lui e calpestando Endarno nella rincorsa.

Poi arrivò Matt e le Guardiane, strillando come teenager davanti ad Edward Cullen, gli corsero incontro passando sopra ad Endarno, che perse la presa sul suo I phon che venne raccolto da Matt con discrezione.

Orube, dopo aver recuperato il libro, riprese a picchiare l’Oracolo per vendicare Cedric. Ma lui, sulla sua boa di peluche, riuscì a schivare i colpi e il libro venne di nuovo lanciato in faccia ad Endarno.

La serata proseguì tranquilla, nessuno morì.

In compenso il giorno dopo la lap dance di Yan Lin aveva già fatto il giro di You Tube.

 

Nda:

Ok, con questo commento vado a chiudere la mia demenzialità meglio riuscita dal giorno in cui mi sono iscritta qui! Vai così!! >.<

Non posso non mandare un GRAZIE enorme a tutti coloro che hanno recensito la mia storia, e sono stati davvero molti di più di quelli che mi aspettavo, quindi ringrazio

Hugh Fraser, la sorellina rompiballe,  MaxT, quello che definisco "uno degli esperti del settore W.i.t.c.h.",   hera85,  che mi ha aiutata con le sue piccole correzioni a non fare l'analfabeta, AliceInWonderbook, baci & abbracci anche a te, e infine  Lady White WitchAndreea M Jonson che con il loro entusiasmo mi hanno sostenuta, insieme agli altri, fino alla fine.

 Ringrazio tanto chiunque abbia messo la mia ff tra preferite, ricordate o seguite, ma soprattutto chi l'ha letta e apprezzata facendomi sentire fiera del mio lavoro.

Sero di ritrovarvi tutti tra le pagine di W.i.t.c.h. per un'altra delle mie adorate comiche ^_^

Chocolate_senpai

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