Take my hand.

di beloser
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to my life ***
Capitolo 2: *** I wouldn't be here if wasn't for you. ***
Capitolo 3: *** I'm sorry. ***
Capitolo 4: *** There's a lot of talk about us. ***
Capitolo 5: *** I make mistakes. ***
Capitolo 6: *** In your arms. ***
Capitolo 7: *** There is no love here. ***
Capitolo 8: *** He doesn't mean anything to me. ***
Capitolo 9: *** I can't keep my hands off you ***
Capitolo 10: *** No call, no message. ***



Capitolo 1
*** Welcome to my life ***


Welcome to my life - Capitolo 1





E’ strano pensare a come le cose possano cambiare in così poco tempo. Un giorno pensi di essere la persona più felice al mondo, di avere tutto ciò che desideri, una famiglia unita, delle amiche che ti vogliono bene, un fidanzato con cui stai da sette mesi, e una pagella che rende così fieri i tuoi genitori da mandarti in vacanza con le tue amiche e il tuo fidanzato; e poi il giorno dopo ti sembra che il mondo ti sia crollato addosso e ti chiedi se in qualche vita hai fatto un torto a qualche divinità che adesso si sta vendicando facendoti scoprire, il giorno del tuo diciottesimo compleanno, che il tuo fidanzato ti tradisce con una delle tue migliori amiche e facendoti annullare anche la vacanza a New York siccome l’altra tua amica ha avuto problemi famigliari. Questo è ciò che pensava Alice sdraiata sul suo letto la mattina del primo giorno a scuola; sapeva che una volta arrivata fuori all’istituto avrebbe rivisto Alessio e Mara, la sua ex migliore amica e il suo ex fidanzato, ma non era pronta ad affrontarli, nonostante erano passati due mesi, ma sapeva che quell’incontro era inevitabile così si alzò da quel letto, su cui aveva passato la maggior parte dell’estate, e si iniziò a preparare, quando fu pronta, dopo aver salutato la madre, uscì di casa dirigendosi verso il liceo linguistico che distava un quarto d’ora da casa sua; vicino al cancello vide un ragazza dai capelli biondi lunghi e gli occhi azzurri, e subito la riconobbe.
 “Eliviraaa!” urlò facendo girare molte persone, la ragazza chiamata si mise a ridere.
“Non sei tu se non fai una figuraccia, eh Ali?” le disse la ragazza una volta che si fu avvicinata mettendosi a ridere seguita dall’amica, Alice però subito interruppe le risate perché in lontananza vide Alessio, il suo ex fidanzato, che abbracciava Mara, sua ex migliore amica nonché fidanzata di Alessio, vedendo quella scena il sorriso le si spense, cosa che Elvira subito notò. “Dai non ci pensare, entriamo in classe che abbiamo la professoressa di matematica alla prima ora e sai che non accetta i ritardi” le disse spingendola verso l’entrata, Alice finse un sorriso e si avviò in classe. Le cinque ore di lezione passarono in fretta dato che la maggior parte dei professori,essendo il primo giorno, avevano parlato di ciò che dovevano fare quell’ultimo anno e dell’esame che avrebbero fatto fra nove mesi; Alice fu felice di sentire il suono della campanella siccome non ce la faceva più a vedere Mara messaggiare di nascosto con Alessio, che stava in un'altra classe, salutò Elvira e subito corse a casa per evitare di incontrarlo nei corridoi. Appena arrivata a casa si accorse che non c’era nessuno e notò sul tavolo un foglio con su scritto "Lavoro fino a tardi, c’è la pasta sul piano cucina da riscaldare per te e tuo fratello, Mamma". Alice sbuffò e si mise a riscaldare la pasta, i suoi genitori lavoravano molto, la madre era un infermiera e il padre un avvocato molto importante, e la maggior parte del tempo lei e suo fratello stavano da soli in casa; i pensieri furono interrotti dal rumore della porte che sbatteva e da alcune risate.
“Ehy Ali sono tornato, c’è anche Matteo con me, mangia qui” le disse suo fratello Lorenzo entrando in cucina e sedendosi sul divano con il suo migliore amico a guardare la televisione, Alice si girò arrabbiata a osservali, certo già suo fratello, nonostante avesse vent’anni, non aiutava mai in casa ma quando c’era anche il suo amico, che oramai era di casa siccome erano nove anni che passava più tempo lì che a casa sua, era peggio, non fingeva nemmeno più di chiedere se avesse bisogno di una mano ad apparecchiare.
“Certo, accomodatevi, non pensate a me e al fatto che avrei bisogno di una mano ad apparecchiare la tavola!” disse spazientita , sentendo ciò i due ragazzi spostarono lo sguardo dalla televisione a lei;
 “Sei nervosa Alice? Hai le tue cose per caso?” le chiese il fratello con sguardo strano e provocando una risata all’amico che però, sapendo che avrebbe fatto infuriare la ragazza, cercò di trattenere.
 “Lore alzatevi da quel divano e venite a mangiare, mi sono stancata di starvi sempre dietro” rispose furiosa la ragazza sedendosi a tavola, dopo averci messo sopra tre piatti di pasta. “Ali ci spieghi perché sei nervosa? Hai litigato con qualcuno?” le chiese Matteo sedendosi di fronte a lei e iniziando a mangiare.
 “Niente, non sono nervosa, ho solo fame…” disse la ragazza iniziando anche lei a mangiare. “Secondo me ti sono venute le tue cose, te l’ho detto” le disse il fratello guadagnandosi un’occhiataccia dalla sorella; i due ragazzi passarono i successivi cinque minuti facendo ipotesi sul perché del nervosismo della ragazza, dicendo anche cose assurde e facendo scappare qualche sorriso ad Alice, che sapeva che lo facevano apposta per farle migliorare l’umore e ci stavano anche riuscendo se solo Lorenzo non se ne fosse uscito con una frase che le fece ritornare tutto il malumore di qualche istante prima:
“A proposito, oggi ho visto quel ragazzo, quello che si crede un fighetto, come si chiama?..Ah si Alessio, stava con quella stronza della tua amica, se non ci fosse stato Matteo gli avrei spaccato la faccia per ciò che ti hanno fatto..” Alice vide Matteo guardarlo storto, forse aveva capito che non doveva nominare il suo ex siccome era un tasto ancora dolente per lei, ma lei già era scattata.
“Non me ne fotte un cazzo di loro, perché continui a nominarli?”disse urlando, il fratello la guardò sbigottito
“Perché tu soffri, ma nonostante ciò dici che non ti frega niente di loro, e per farti superare tutto ciò penso che hai bisogno di parlarne.”le rispose.
 “No che non ne devo parlare, mi sono stancata che tutti pensate di sapere ciò che è meglio per me” urlò andandosene in camera sua; sapeva che si era arrabbiata per niente ma era da quando aveva visto i due ragazzi abbracciarci fuori scuola quella mattina che si era innervosita, certo questa non era una buona motivazione per arrabbiarsi con suo fratello ma lei era sicura che tanto lui l’avrebbe capita e perdonata.
Circa due ore dopo , Alice capì che doveva andare a chiedere scusa a suo fratello; così usci dalla stanza e andò nel soggiorno dove lo vide steso sul divano a giocare con l'xbox. Alice rimase sull'uscio della porta a guardarlo, nonostante erano fratelli non si somigliavano molto, lui aveva i capelli castani che al sole tendevano al biondo e li portava sempre in disordine, lei aveva i capelli castano scuro e mossi e aveva la mania di aggiustarseli, e suo fratello e Matteo si divertivano a metterglieli in disordine per farla arrabbiare, lui aveva dei bellissimi occhi azzurri che attiravano molto le ragazze, lei invece aveva degli occhi castani che tendevano al verde; Di certo la gente che non li conosceva non li prendeva per fratelli. Alice si ridestò dai suoi pensieri e entrò nella stanza, sedendosi vicino al fratello, lui continuò a giocare non clacolandola, ma lei sapeva benissimo che stava aspettando che la sorella facesse la prima mossa.
"Senti Lore..mi dispiace per come ti ho trattato, quello è ancora un argomento delicato per me..non volevo urlarti contro." il fratello mise in pausa il gioco e si girò verso la sorella.
"Lo so Ali, ma se ora sono arrabbiato con te, è solo perché non vuoi farti aiutare."
"Non è che non voglio..è che non potete, deve passarmi da solo..devo solo dimenticarlo" disse con gli occhi un po' lucidi, così il fratello la strinse a se.
"Oddio Ali, odio vederti soffrire."
"Mi hai perdonato?" Il fratello l'allontanò e le sorrise. In quel momento Alice vide Matteo  vicino alla porta del soggiorno che li guardava e sorrideva. Dopo essersi alzata corse in camera sua a preparasi, Elvira quella sera l'aveva costretta a uscire con il loro gruppo di amici siccome era un mese che Alice non li vedeva perché era stata sempre chiusa in casa, ma adesso l'amica non ce la faceva più a vederla così e l'aveva costretta ad uscire. Dopo essersi preparata e aver notato che si erano fatte le otto andò in soggiorno a salutare il fratello che quella sera non sarebbe uscito con gli amici ma con una ragazza che aveva conosciuto qualche sera prima.
 "Ehy Lore io vado, ciao." Il fratello, troppo impegnato a messaggiare, le rispose solo "sisi, ciao.". Dopo aver chiuso la porta e essersi fatta quattro piani a piedi a causa dell'ascensore rotto, arrivò fuori al suo palazzo e subito vide la panda grigia del suo amico.
"Buonasera" disse dopo essere entrata.
 "Oddio  pensavo di dover aspettare altre tre ore."rispose Giulio mettendo in moto, Elvira, seduta al fianco al ragazzo, si mise a ridere.
 "Pronta a divertirti Ali?"le chiese.
 "Ehh, se ci saremo tutti, di sicuro non potrò fare mano di ridere, sopratutto se Giulio si ubriaca come l'ultima volta e si mette a imitare Lady Gaga" e subito le due ragazze si misero a ridere al ricordo dell'amico ubriaco.
"Mi state prendendo in giro, per caso?" e tra una risata e l'altra i tre arrivarono fuori al pub dove si erano dati appuntamento con gli altri. Appena scese Alice venne investita da un uragano , chiamato Sofia.
 "Aliii, da quanto tempo" le disse l'amica, subtio Alcie la strinde ridendo, lei e il gruppo non si vedevano da circa un mese, siccome lei era stata male e non aveva voglia di vedersi con nessuno. Dopo aver sciolto l'abbraccio si girò a guardare gli altri, il loro gruppo era formato da circa cinque persone senza contare lei; c'era Roberto, un bel ragazzo biondo, con gli occhi verdi, amato dalle ragazze,aveva diciannove anni ma, siccome era stato bocciato, frequentava ancora il liceo; poi c'era Giuseppe, diciottene, capelli neri e occhi castano scuro, molte ragazze gli stavano dietro ma lui era profondamente innamorato di Sofia, la ragazza che aveva abbracciato Alice prima, lei aveva diciasette anni, capelli lunghi e castani, occhi del medesimo colore, era una ragazza molto allegra e molto pazza, aveva conosciuto Giusppe a scuola, dato che entrambi frequentavano il liceo artistico solo che lui stava all'ultimo anno e Sofia al quarto; Poi c'era Giulio, il ragazzo con cui era andata in macchina Alice, aveva diciannove anni, faceva il meccanico con il padre, ed era molto amico ad Ali dato che avevano la stessa passione per i telefilm e spesso passavano i pomeriggi a guardarli insieme, lui aveva i capelli castani e dei bellissimi occhi azurri; infine c'era Elvira, la sua migliore amica, alta, bionda e con gli occhi azzurri, fidanzata da cinque mesi con un ragazzo davvero speciale, a detta sua, ma con cui nell'ultimo periodo litigava sempre.
 "Ohh chi non muore si rivede" disse Roberto andando vicino ad Alice e scompigliandole i capelli".
 "Daai!" Rispose la ragazza riaggiustandosi e facendo ridere il ragazzo, poi si girò verso gli altri e disse "Ragazzi che bello rivedervi" e, dopo i vari abbracci, entrarono tutti nel pub.
Tre ore dopo erano tutti andati, avevano cambiato due pub, e avevano bevuto troppa birra, Roberto era sparito con una ragazza conosciuta nell'altro pub, Giuseppe ed Elvira erano anche loro spariti, Elvira, ormai troppo ubriaca, stava ballando sui tavoli la macarena, nonostante c'era una musica lenta, e Alice stava scherzando con Giulio, e nonostante anche loro erano un po' più brilli, erano gli unici un po' più sobri. Mentre parlava seduta al tavolo, Alice si senti una mano sulla testa che le scompigliava i capelli, "Ehyy" urlò girandosi, convinta che fosse Roberto ma si bloccò quando vide Matteo che rideva.
 "Ehy Ali che ci fai qui a quest'ora?" le chiese.
 "Ehy ciao, niente sto qui con degli amici, e tu?"rispose la ragzza sorridengogli.
 "anche io, sai che è mezzanotte passata? Penso che tua madre si stia preoccupando." le rispose guardandola serio, e aveva ragione, lei  doveva tornare entro mezzanotte, chissà che strigliata che le avrebbe fatto la mamma.
 "Oddio è così tardi?! Mo mi faccio accompagniare da Giulio...ehy..ma..."si bloccò quando vide che il ragazzo non stava più al tavolo ma stava un po' più distante a parlare con una tizia.
 "Dai lascia stare, ti accompagno io, mi sembra pure che sono un po' brilli, non mi fido a mandarti in macchina con loro. " le disse sorridendola, lei annuì e, dopo aver avvisato gli amici che se ne andava, usì dal pab con Matteo.Entrarono nella sua punto evo griggia, lui subito mise in moto e circa dieci minuti di viaggio li passarono in silenzio, con solo la canzone "This song saved my life" in sottofondo, che proveniva dalla radio, Alice iniziò a canticchiarla e Matteo, sorridendo le chiese "Ti piacciono i Simple Plan?".
 "Certo, sono i miei cantanti preferiti." rispose lei entusiasta, come lo era ogni volta che parlava di loro. Da lì iniziarono a parlare di musica, finché Matteo non disse una frase che le fece un po' perdere il buon umore.
"Noto che stai  molto meglio oggi, penso che uscire ti faccia bene, dovresti farlo più spesso..." Alice guardò il suo profilo, attento a guardare la strada, "Bhè mi ha costretto Elvira a uscire, e poi non vedevo da molto il gruppo quindi mi sono lasciata convincere facilmente.".
 "Bhè allora mi sa che dobbiamo ringraziarla,no?!" rispose lui girandosi a guardarla sorridendo; Alice guardò per un po' i suoi occhi azzurri, che fin da piccola amava, e più volte  si soffermava a guardarli e speso gli diceva, con tono fraterno, che erano fantastici; di certo lui non era un ragazzo che passava in osservato, biondo, naso piccolo, fisico ben piazzato grazie agli anni in palestra, un sorriso stupendo, ma ciò che le piaceva di più erano i suoi occhi azzurri, e lei, scherzando, gli diceva spesso che era grazie a quello se conquistava le ragazze; spesso Elvira le diceva che doveva provarci ma per lei Mattero era come un secondo fratello. Parlarono ancora un po' del più e del meno, finché non arrivarono sotto casa di lei,
 "Bhè, grazie del passaggio." .
"Figurati, non ti avrei mai lasciato andare in macchina con dei ragazzi che avevano bevuto, anche se per accompagnarti ho dovuto rinunciare alla ragazza che avevo conosciuto un attimo prima, quindi mi devi un gelato" disse con aria da finto dispiaciuto. Lei rise e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, uscì dalla macchina e entrò in casa, per la prima volta dopo mesi, con il sorriso sulle labbra.

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Capitolo 2
*** I wouldn't be here if wasn't for you. ***


2°CAPITOLO: I wouldn't be here if it wasn't for you



Una delle cose che amava Alice, oltre i libri e i Simple Plan, era guardare i telefilm, soprattutto supernatural; e lei amava farlo sopratutto con i suoi amici. Quel giorno stava stesa sul suo letto con Giulio, anche lui amante dei telefim, a vedere una puntata dell'ottava serie di supernatural dal suo computer portatile, che lei teneva sulle gambe. Lei e Giulio passavano spesso il tempo così, e ne avrebbero passto di più se non fosse che lei doveva studiare e lui doveva lavorare, per aiutare la sua famiglia che non era molto agiata economicamente; mentre vedevano la puntata commentavano tutto, dalla pettinatura di uno dei protagonisti, ai modi divertenti di uno dei demoni, a tutte le battute che faceva l'altro protagonista, e si stavano divertendo molto, purtroppo si fecero troppo presto le sei e lui doveva andarsene.
"Ahh, non vedo l'ora di vedere un'altra puntata"
"Già, la settimana prossima ritorni qui così ce la vediamo" rispose Alice uscendo insieme all'amico dalla sua stanza. Arrivati alll'ingresso Giulio si girò e l'abbracciò.
"Ci vediamo sabato, ok? Mi raccomando, vieni!"
"Ok" rispose Alice sorridendo e scogliendo l'abbraccio. Giulio sorrise un ultima volta e se ne andò, così la ragazza andò in soggiorno dove trovò suo fratello e Matteo a giocare all'xbox mentre parlavano di ragazze, lei si sedette vicino a Lorenzo sul divano a sentire i loro discorsi.
"Scusa ma tu non ti vedevi con Ilaria?" chiese Matteo a Lorenzo, sentendolo parlare di una certa Stefania.
"Si ma era troppo appiccicosa, però spesso mi chiedeva di te, perché non la chiami tu?".
"Oddio ma che schifo!" disse Alice, provocando una fragorosa risata ai ragazzi.
"Che cavolo ridere?! Voi due non siete normali. Quand'è che vi deciderete a trovarvi una ragazza seria?!" disse la ragazza guardandoli scandalizzata.
"Ah Ali, come sei ingenua. Perché dovremmo trovarci una ragazza quando possiamo uscire con tutte?" rispose il fratello, continuando a giocare all'xbox. E l'amico,ancora più deficiente di lui, secondo Ali, rispose solo con un "concordo". Secondo la ragazze quei due avevano dei seri problemi.
"Ah certo, per voi le ragazze sono buone solo per una cosa, maschilisti! Poi vorrei vedere se io mi comportassi come una di quelle ragazze cosa faresti, Lore." disse la ragazza, facendo ridere nuovamente Matteo e sorridere il fratello, che mise in pausa il gioco e si girò ad abbracciare la ragazza.
"Semplicemente ti ammazzerei." Le disse sorridendo e usando un tono che fece ridere di più l'amico, che a momenti moriva a causa delle troppe risate.
"Oddio toglimi le mani di dosso, dopo quello che ho sentito del tuo incontro con quella moretta e ciò che avete fatto non voglio più essere toccata, a meno che non ti disinfetti" disse Alice staccandosi schifata dal fratello.
"Addirittua?" chiese l'amico continuando a ridere e coinvolgendo anche Lorenzo. I due ragazzi continuarondo a fare ciò che gli usciva meglio, cioè prendere in giro la brunetta, finché Lorenzo non tornò serio e guardò Alice, che alzò un sopracciglio per incitarlo a parlare.
"Ho fame, vammi a comprare un pacchetto di patatine." rispose il fratello con tono autoritario, come se le stesse dando un ordine.
"Tu sei tutto scemo, hai visto che ore sono? Sono le sette e, siccome è ottobre, è già buio. Io non esco" rispose la ragazza.
"Ok, ho capito. Matteo accompaganala." rispose il fratello, girandosi a guardare Matteo che gli fece un gesto poco fine.
"E dai ragazzi, vi prego, per il mio bene."
"Scordatelo" gli rispose Matteo.
"Se non ci andate ve la farò pagare..Matteo darò il tuo numero a Ilaria e ti farò perseguitare, Alice a te scatterò le foto mentre sei con i tuoi amici e le faccio vedere a papà, così vede da quanti ragazzi sei circvondata e non ti fa più uscire." disse Lorenzo minacciandoli.
"Oddio Lore tu hai dei problemi!" sbottò l'amico alzandosi seguito da Alice, e dopo aver preso le giacche, uscirono, sentendo Lorenzo che urlava di prendere le patatine classiche.
"Anche i vizi ha tuo fratello" disse Matteo, riferendosi al gusto delle patiatine.
"Vorrei tanto fargliela pagare." disse Alice pensando ad un modo per far incazzare il fratello, in quel momento vide Matteo sorridere "come mai sorridi?"
"Ho avuto un'idea, vieni." rispose lui, prendendola per mano e trascinandola nel supermercato. Corse a prendere le patatine e prese anche due lattine di coca cola, poi si avviò alla cassa.
"Qual'è la tua idea? Andartene senza pagare" gli chiese la ragazza ridendo.
"No, non dare niente a tuo fratello." gli rispose il ragazzo uscendo dal supermercato dopo aver pagato.
"Sai che sarà impossibile, vero? Appena entreremo a casa ci assalirà finché non gliele daremo" disse Alice guardandolo, mentre camminavano.
"Bhé infatti non andremo a casa, ce le mangeremo noi al parco" disse Matteo sorridendole mentre si avviava al parco. Arrivati lì si sedettero e iniziarono a mangiare le patatine e a bere le coca-cole, stando per i seguenti dicei minuti in silenzio, non era un silenzio imbarazzante ma rilassante, che fu interrotto dalla risata di Matteo, che, notando  l'espressione curiosa e stranita della ragazza, iniziò a spiegare il motivo della risata.
"Sto immaginando la faccia di tuo fratello in questo momento, dato che non ci vede arrivare" disse facendo ridere la ragazza.
"Bhé di sicuro quando tornerò a casa mi ammazzerà"
"Non ti preoccupare, ti proteggerò io" le disse lui con aria da finto duro, facendola ridere nuovamente. Passarono il tempo così a cherzare, finché lei non vide le altalene e non lo trascinò la sopra.
"Amo stare sulle altalene, quando ero piccola pregavo sempre mio padre di portarmi." disse Alice dondolandosi. Vide che Matteo, seduto sull'alta altalena, la guardava sorridendole, e  iniziò ad arrossire, odiava essere fissata.
"Anche a me piacciono tantissimo, solo che quando ero bambino presi una brutta caduta quindi mia mamma non mi faceva più salire."
"Eri imbranato già da piccolo" disse lei ridendo, mentre lui assumeva un aria da finto offeso; passarono altro tempo a parlare finché lui non si accorse che erano le otto e mezza e l'accompagnò a casa.
"Sapevo che eri troppo fifone per accompagnarmi dentro e subire anche tu le ire di mio fratello" disse lei prendendolo in giro, fuori il portone del suo palazzo.
"Eh già, lui sarebbe in grado di ammazzarmi per quel pacchetto di patatine mancato, ma non ti preoccupare dopo ti mando un messaggio per sapere se sei viva, in caso non lo fossi domani mattina farò venire la polizia e farò scrivere sulla tua tomba "morta in onore di un pacchetto di patatine", almeno tutti sapranno che sei morta per una causa giusta" disse lui, con aria seria facendo ridere la ragazza. Dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia, Alice salì a casa. Ad aprirla fu il padre che, geloso come al solito, iniziò a farle l'interrogatorio su dove fosse andata, in cucina si dovette subire anche le domande della mamma, che era una grande curiosona e pettegola e sperava tanto che la figlia fosse uscita con un ragazzo così, il giorno dopo a lavoro, poteva vantarsi con le college di sua figlia e delle sue conquiste. Dopo aver spiegato ai genitori dove era stata, in cucina entrò un arrabbiatò Lorenzo, che appena la vide, la fulminò con lo sguardo.
"Si può sapere dove sei stata? Matteo dov'è? E le patatine?" chiese lui incrociando le braccia al petto, aspettando una risposta. Ma gli arrivò solo una grande risata dalla sorella, e, mentre lui stava per mandarla a quel paese, intervenne il padre.
"Dai Lorenzo, mettiti a tavola, le avrei un altro giorno le patatine." disse sedendosi, e cercando di nascondere una risata per l'espressione furiosa del figlio.
"Ok, ma sappi Ali che tu e quel deficiente me la pagherete" disse sedendosi anche lui a tavola. Nonostante Alice avesse una famiglia un po' strana, lei l'amava; il padre Mario, era un importante avvocato, aveva gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro, come Lorenzo, e nonostante la sua età era un uomo molto affascinante, e caratterialmente somigliava molto alla figlia, era sempre allegro e gli piaceva giocare, ma se era nervoso era meglio stargli alla larga; la madre Veronica, invece, era la fotocopia di Alice, capelli castani e occhi verdi, la famiglia sapeva che riceveva molte dichiarazioni d'amore dai malati dell'ospedale in cui lavorava, ma lei era totalmente innamorata del marito e quindi sorvolava su tutte quelle dichiarazioni. La famiglia Gessi era particolare, ma molto unita!
Dopo mangiato Alice andò in camera per mettersi a letto e, controllando il telefono, notò che le era arrivato un messaggio:

"Allora? Sei ancora viva? Spero di si, come faccio io senza la tua risata e i tuoi sorrisi?! Notte. -Matteo"

Alice sorrise rispondendo al messaggio con un:

"Certo che sono viva, sono una tosta io. HAHA Notte anche a te."

E quella sera si addormetò sorridendo, perché forse la sua vita stava ritrovando l'equilibrio di cui aveva bisogno.

Circa quattro giorni dopo, Alice, Elvira e Roberto, che frequentava la loro stessa scuola ma stava in un altra classe, si trovarono alla piazza della loro città a perdere tempo, nonostante erano le dieci del mattino; questo perché a scuola loro c'era un sciopero. Mentre stavano ridendo per una delle solite battute di Roberto, Alice si sentì afferare dietro e urlò per lo spavento, girandosi vide Lorenzo e Matteo ridere.
"Oddio ma siete deficienti? Mi avete fatto spaventare" disse Alice portandosi una mano al cuore, facendo ridere ancora di più i ragazzi e i suoi amici.
"Che avete fatto filone?" chiese Matteo guardandoli.
"No, è sciopero a scuola." rispose Roberto.
"E voi come mai qua?" chiese Alice, sistemandosi i capelli che il frattello le avava messo in disoridine.
"Un corso è stato annullato" le disse Matteo. Passarono tutto il resto del tempo tutti e cinque insieme parlando, scherzando e ridendo, Roberto e Lorenzo insieme erano ancor più scemi del solito e stando con loro non si poteva far a meno di ridere. Verso mezzogiorno Elvira se ne andò perché ricevette una telefonata dal fidanzato e iniziarono a litigare, Roberto doveva tornare a casa per non lasciare la sorella piccola da sola, e Alice,Lorenzo e Matteo decisero di andare a mangiare al McDonald's, mentre stavano mangiando e lanciandosi le patatine addosso Lorenzo andò in bagno e gli altri due continuavano a scherzare quando Alice vide Lorenzo guardare qualcosa alle sue spalle e irrigidirsi.
"Che succede?" chiese la ragazza guardandolo preoccupata, mentra stava per girarsi per vedere cosa aveva visto, venne abbracciata dal ragazzo, che la stringiva così forte che la testa della ragazza stava appoggiata nel incavo del suo collo e non riusciva a muoversi.
"Matteo..Matteo, vuoi dirmi che succede?"chiese lei tentando inutilemente di scogliere l'abbraccio.
"Niente, avevo voglia di abbracciarti, non posso?" disse il ragazzo,  e prima che la ragazza potesse rispondere continuò a parlare "Sai che ti voglio bene, vero? Sei proprio come una sorellina per me" disse, continuando a tenerla stetta; Alice non sapeva proprio cosa prendesse al ragazzo, no che non si fossero mai abbracciati, ma mai per così tanto tempo. In quel momento arrivò Lorenzo che li guardò stranito.
"Si può sapere perché vi state abbracciando?" chiese sedendosi e continuando a guardarli.
"Vorrei saperlo anche io.."rispose la ragazza riuscendo a scogliere l'abbraccio, ma in quel momento si girò e capì perché lui l'aveva abbracciata, non voleva che vedesse che, a qualche tavolo di distanza, c'erano una ragazza dai capelli rossi e ricci e un ragazzo con i capelli corti castani che si tenevano per mano, Mara e Alessio.
"Ali..." disse Matteo guardandola. Ma lei si era già alzata e uscita dal McDonald's. I due ragazza subito la raggiunsero.
"Dai Ali non ci pensare, sono due stronzi." le disse il fratello abbracciandola.
"Quello che mi da fastidio è che non si interessano al fatto che io possa vederli e soffrire."
"Ali, se vuoi fargliera pagare devi fargli vedere che stai bene anche senza di loro." le disse Matteo accarezzandole la guancia, lei gli sorrise grata per tutto ciò che faceva per lei. Nel traggitto verso casa, i due ragazzi facevano gli scemi per farla sorridere e ci riuscirono, e Alice gli fu davvero grata per tutti gli sforzi che facevano  per farla stare bene. Se non ci fossero loro lei era davvero persa!

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Capitolo 3
*** I'm sorry. ***


Eccomi qui, ad aggiornare dopo un lungo ritardo. A quanto pare questa storia non interessa molto, dato che non ci sono recensioni, ma continuerò ad aggiornare, sperando che prima o poi qualcuno la noti.  Adesso vi lascio leggere il capitolo, vi prego fate una recensione, anche piccola o negativa, così almeno capisco cosa sbaglio..

3° CAPITOLO.


Erano passate due settimane da quell'evento, e Alice si vedeva spesso con i suoi amici, tenendo così la mente occupata e non facendo cadere i suoi pensieri su due certi ragazzi a cui non voleva pensare.
Quel giovedì pomerigio doveva uscire con Sofia, per aiutarla a cercare un regalo per il suo aniversario con Giuseppe. Stava vestita solo con l'intimo d'avanti all'armadio, per decidere cosa mettere, in fondo era ottobre inoltrato e faceva abbastanza freddo; proprio mentre stava per prendere una maglietta viola, la porta si aprì e Matteo entrò nella stanza.
"Ehy Ali ma tuo fra...." iniziò a dire il ragazzo, ma si bloccò appena vide com'era vestita - o svestita- la ragazza. Entrambi si bloccarono senza dire niente, lei che guardava lui e lui che guardava lei, non solo in faccia. Dopo poco lui si accorse della situazione e smisa di guardarla, puntando lo sguardo verso lo specchio della stanza.
"Ehm..scusa..scusa.." disse lui girandosi e uscendo, rimandendo un'Alice nella stanza interdetta e imbarazzata; lei si vestì in fretta e, dopo aver ricevuto lo squillo da parte di Sofia che le fece capire che stava sotto casa sua, uscì dalla stanza e andò in soggiorno, dove trovò solo Matteo seduto sul divano, con imbarazzi gli si avvicinò, lui la vide con la coda dell'occhio ma non osò guardarla.
"Emh..senti Matteo, vuoi dire a Lore che io esco? Prima di cena sto qui."
"Certo..."le rispose lui senza guardarla. "Per quello che è successo prima...mi dispiace..dovevo bussare."
"Non ti preoccupare, facciamo finta che non è successo niente, ok?" disse lei sorridendo, lui alzò lo sguardo e ricambio il sorriso. Dopodiché Alice uscì di casa, appena scesa trovò Sofia ad aspettara appoggiata al portone.
"Oddio ma come fai ad essere sempre in ritardo?" le chiese l'amica.
"Scusa Sofi, ma non sai cosa mi è successo"
"Cosa? Hai incontrato qualche ragazzo?"
"No, mi stavo spogliando e all'imporvviso è entrato Matteo, l'amico di Lore, nella stanza..Dio che imbarazzo!" disse Alice facendosi di nuovo rossa al pensiero di ciò che era accaduto, in fondo solo Alessio l'aveva vista in intimo, e poi Matteo era come un fratello, era strano che lui l'avesse vista così. In quel momento Sofia si fermò in mezzo al marcarpiede e la guardò con gli occhi sgranati.
"Aspetta..Matteo è quel ragazzo biondo e figo?" chiese la ragazza ammiccando.
"Si, lui." rispose Alice sapendo già cosa avrebbe detto l'amica,  era da quando l'aveva visto alla festa del suo compleanno che la ragazza non faceva che dirgli di provarci.
"Sicura che non sia entrato di proposito, sapendo che ti stavi spogliando?"
"Dai Sofi, non iniziare. Metteo è come un fratello per me, mi conosce da quando avevo nove anni! Figurati se ci prova."
"E va bè, se lui non ci prova,provaci tu. Dai che è così carino."
"Proprio non lo vuoi capire che non mi interessa in quel modo, vero?" le disse Alice sospirando, mentre entravano in un negozio di abbigliamento maschile. Passarono il pomeriggio a parlare di Matteo, di Giuseppe e del regalo che lei doveva fargli.
"Sono contenta che alla fine non gli ho preso una maglia ma questo, sono sicura che gli piacerà tantissimo." le disse Sofia, sotto casa dell'amicam riferendosi al regalo che aveva comprato a Giuseppe, cioè un cd dei Blink 182, il suo gruppo preferito.
"Ne sono sicura anche io, in fondo è il suo gruppo preferito."
"Già, adesso devo andare che è tardi, ciao Ali, grazie pre avermi fatto compagnia." disse Sofia dandole un bacio sulla guancia e andandosene. Appena salita sopra, Alice entrò in cucina dovre trovò sua madre cucinare.
"Ciao mamma, Lore?" le chiede dandole un bacio sulla guancia.
"E' uscito con i suoi amici. Ti sei divertita con Sofia?"
"Si, sai com'è fatta, non c'è  mai da annoiarsi quando si sta con lei." Passarono il resto della serata a parlare, non ne avevano molto l'oppurtunità dato che la mamma stava sempre a lavoro ma quando lo facevano passavano ore intere a raccontarsi tutto.
Dopo mangiato Alice andò in camera sua per cambiarsi e mettersi a letto ma, appena entrata, la sua attenzione venne catturata da un oggetto sulla scrivania. Quando si avvicinò per esaminarlo sorrise, era una rosa con vicino un bigliettino:

"Scusa ancora per oggi"


Alice si ritrovò a sorridere e mandò un messaggio al ragazzo

"Non c'era bisogno della rosa, è già tutto dimenticato, comunque grazie."


Dopo aver inviato il messaggio e essersi messa il pigiama stava per mettersi a letto ma in quel momento entrò suo fratello che, sorridendole, si mese nel letto affianco a lei.
"Ehy Ali, posso dormire con te come facevamo da piccoli?" le chiese facendogli gli occhi dolci.
"Scordatelo, la notte scalici!"
"Eee dai!" le disse avvicinandosi di più. Alice sentì il suo alito e capì tutto.
"Hai bevuto?"
"Solo un pochino"
"Conosco il tuo pochino...comunque tornatene in camera." disse lei, spingendolo e tentanto inutilmente di buttarlo fuori dal letto.
"Dai Ali, ti prego!"
"E va bene, ma guai a te se scalci o ti prendi tutte le coperte." disse Alice mettendosi sotto le coperte.
"Oook, grazie sorellina." Dicendo questo si alzò per spogliarsi, e mentre lo fece notò la rosa sulla scrivania.
"Chi ti ha regalato la rosa? Un nuovo ammiratore?" disse mettendosi nel letto. Alice sapeva che, nonostante il tono neutro, voleva saperlo perché era geloso della sorella.
"No, Matteo." disse spegnendo la lampada vicino al letto.
"E perché te l'ha regalata? Oddio era qualche data importante che mi sono dimenticato, tipo il tuo compleanno?" chiese, spaventato di essersi dimenticato qualcosa.
"No, scemo." disse la sorella ridendo.
"E allora perché?" a quel punto Alice non sapeva che rispondere, di certo Lorenzo si sarebbe arrabbiato se avesse saputo cosa era successo il pomeriggio..
"Ecco...ero triste, e per tirarmi su di morale...me l'ha regalata..." disse, inventandosi una scusa al momento.
"Ali, odio vederti triste..non pensare a niente e a nessuno. Pensa solo a me, ok?" disse abbracciandola, Alice sorrise e gli diede un bacio prima di addormentarsi. Nonostante i numerosi litigi che c'erano tra i due, entrambi ci sarebbero sempre stati per l'altro, e loro lo sapevano.

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Capitolo 4
*** There's a lot of talk about us. ***


4° Capitolo There's a lot of talk about us



Okay, ho capito che sto sbagliando qualcosa..le visualizzazioni ci sono ma..nessuno commento..forse non vi piace? Basta dirlo! Vorrei solo un commento per capire se devo continuare a pubblicare oppure devo smettere..anche se il commento è negativo mi va bene! Devo capire se la storia deve andare avanti o deve essere interrotta...Vi prego, sono disperata..fatemi sapere qualcosa çç
 





"E quindi a Giuseppe è piaciuto il regalo?" chiese Elvira a Sofia, provandosi una maglia blu con una scritta sopra.
"Si, ne è andato matto! Non mi ha nemmeno ringraziato che già ha iniziato ad ascoltare il cd" rispose la mora sorridendo, ripensando alla reazione del suo fidanzato.
"Sono contenta, dopo quello che abbiamo passato per comprarglielo" disse Alice, mettendosi il pantaloncino. Nonostante era inverno sapeva che nel posto in cui andavano quella sera faceva molto caldo, quindi aveva deciso di mettersi una maglietta bianca a mezze maniche con sopra una golfino marrone, e dei pantaloncini di un marrone più chiari rispetto al golfino, con sotto delle calze e dei tacchi marroni.
"Già. Senti Elvi,quindi stasera viene anche Flavio?"

"Si, ci passa a prendere lui" rispose la bionda, mentre si truccava. Alice le sorrise nonostante non ne era molto entusiasta, Flavio era un tipo molto antipatico e che se la tirava e per questo suo carattere non era molto accettato dal gruppo, a parte dalla fidanzata che sembrava non accorgersi di questi suoi modi, era stavano insieme da circa cinque mesi ma nelle ultime settimane non facevano che litigare.
"Speriamo che non si litighi di nuovo con Roberto.." disse Elvira, posando il mascara e guardandole sconsolata. Roberto, per qualche strano motivo, non riusciva proprio a sopportartlo, infatti ogni volta che si vedevano iniziavano a discutere.
"Noi cercheremo di non farli stare vicini, ma tu cerca di fare in modo che Flavio non istrighi Roberto!" disse Sofia.
"Io ci provo, spero solo di riuscirci..e di non litigarci io."  Alice stava per risponderle e consolarla ma venne interrotta dal suono del telefono di Elvira che le avvisava di scendere; così dopo essersi date un'ultima occhiata e aver chiuso la porta, uscirono e, proprio fuori al palazzo, trovarono la punto nera di Flavio.
"Ciao" dissero Sofia e Alice insieme, sedendosi nei sedili posteriori, e il loro saluto venne ricambiato da un freddo "Mmh.."
"Ehy ciao." disse Elvira sorridendogli, e ricevendo in cambio un sorriso.
Il viaggio lo passarono ascoltando i vaneggiamenti di Flavio, riguardo una villetta in campagna che si erano comprati i suoi genitori, Alice e Sofia non ne potevano più ma fortunatamente arrivarono subito al pub. Appena scese dalla macchina vide gli amici fermi vicino l'entrata ad aspettarle, subitò si avvicinò e li saluto.
"Ce ne avte messo di tempo." disse Giuseppe, baciando la fidanzata.
"Abbiamo trovato traffico" rispose Alice , dopo aver salutato Roberto, quest'ultimo stava per dirle qualcosa ma appena vide Flavio sbuffò.
"E' venuto anche lui?!" disse, con un tono un po' troppo alto che venne sentito anche dai due fidanzati, che ormai stavano vicino agli amici.
"Già sono qua, problemi?."rispose Flavio, alterandosi.
"Si, cerca di non romperci con le tue frasi da riccone del cazzo." E, prima che Flavio potesse rispondere, si mise in mezzo Giulio.
"Ok, basta così. Non roviniamoci la serata e andiamo a divertirci, forza." disse spingendo gli amici nel pub.; Alice si avvicinò a Roberto e, prendendogli la mano lo portò vicino al bancone del bar.
"Non istigarlo." gli disse guardandolo appogiarsi al bancone.
"Lo so, ma non ci riesco..mi sta troppo sul cazzo"
"Lo so, nessuno lo sopporta, ultimamente nemmeno Elvira, ma non roviniamoci la serata, ok?" gli disse sorridendogli.
"Va bene, nanetta." le rispose il ragazzo, sorridendo e mettendole il braccio in torno al collo  e, dopo averle dato un bacio sui capelli, la trascinò al tavolo degli amici. La prima parte della serata la passarono a mangiare e a scherzare; dopo il deejay del pub mise la musica e subito il gurppo si iniziò a dividere, Roberto si era precipitato a chiedere a una mora,seduta al tavolo vicino al loro, di ballare, Elvira e Flavio erano usciti fuori a discutere, Sofia stava seduta a parlare con Giulio,e Alice ballava con Giuseppe, nonostante la fidanzata del ragazzo fosse molto gelosa si fidava dell'amica e quindi li aveva lasciti ballare. Dopo un po' i due ritornarono al tavolo.
"Stanchi?" gli chiese Sofia, vedendoli sedere vicino a lei e a Giulio.
"Un po'" rispose il fidanzato,baciandola. Alice li trovava molto teneri, nonostante avevano due caratteri diversi, riuscivano a completarsi e a stare sempre insieme.
"Ahh l'amore" disse Giulio, facendola ridere. E mentre si girava verso di lui vide, appoggiato al bancone del bar, suo fratello.
"Ehy, scusa un secondo." disse alzandosi. Mentre si avvicinava vide che stava parlando con Roberto.
"Ehy che ci fai qua?" gli chiese mettendosi vicino a lui.
"Ehy Ali, sto con degli amici. Stavo giusto chiedendo a Roberto dove fossi."
"Gliel'ho detto che sei così bassa che non ti vedi.."disse l'amico, facendo ridere il fratello e guadagnandosi una gomitata da parte dell'amica.
"Divertende.."stava per continuare ma si bloccò quando sentì qualcuno abbracciarla da dietro.
"E' un vizio incontrarci nei pub?" le disse nell'orecchio, colui che l'aveva abbracciata, che lei aveva capito essere Matteo. Quando lui si staccò, lei gli sorrise; rimasero ancora un po' a parlare tutti e quattro ma, dopo che  Roberto e suo fratello erano andati in cerca di ragazze, rimasero solo Alice e Matteo.
"Ti va di ballare?" le chiede il ragazzo non dandole il tempo di rispondergli e trascinandola in mezzo alla sala; iniziano a ballare facendo gli scemi e attirando gli sguardi di altri ragazzi, ma loro continuano a ridere e a ballare. Dopo un po' Alice vede Elvira vicino al bancone del bar che le faceva segno di avvicinarsi.
"Ehy Matty, scusami un secondo, Elvira mi sta cercando."
"Okay, torna subito che ti faccio vedere la mia mossa segreta" le rispose, facendola ridere. Appena si avvicinò all'amica, notò gli occhi rossi, causati probabilmente dalle lacrime dopo l'ennesima lite con Flavio.
"Scusa Ali, volevo dirti che io vado, io e Flavio stiamo ancora litigando e non mi va di farlo qua" disse abbozzando a un sorriso tirato.
"Ehi, vuoi che ti accompagno io a casa?" disse Alice abbracciandola, non ce la faceva a vederla così.
"Nono, grazie ma devo risolvere la situazione con Flavio..non ce la faccio ad andare avanti così" le rispose Elvira staccandosi dall'abbraccio, e asciugandosi una lacrima che era scesa, e, dopo aver dato un bacio all'amica, si allontanò. Alice sperava tanto che finalmente l'amica avesse aperto gli occhi e avesse capito che quel cafone non faceva per lei; mentre si girava per andare da Matteo, si scontrò con qualcuno.
"Oh scusa." disse guardandolo.
"Non ti preoccupare bella...ma tu sei Alice, la sorella di Lore..vero?" disse il tizio sorridendole, aveva i capelli neri e ricci e gli occhi verdi, abbastanza rossi che le fecero capire che era un po' brillo, la ragazza gurdandolo bene lo riconobbe, era un amico del fratello, non si ricordava il nome, probabilmente era Dario.
"Si, sono io..tu sei...Dario..giusto?"
"Quasi, sono Daniele, Dario è mio fratello" le disse, continuando a sorridere. Alice si fece rossa, a causa della brutta figura appena fatta.
"Ehi, lo sai che quando arrossisci sei proprio carina?!" le disse, accarezzandole una guancia. Alice si sentì ancora più in imbarazzo, voleva solo andarsene da li, lontano da lui, e stava quasi per mandarlo a quel paese ma si interruppe quando qualcuno le circondò le spalle con il braccio, sperò tanto che non fosse suo fratello, sapendo quanto era geloso; ma si meravigliò quando notò che a cingerle le spalle era stato Matteo, che guardava Daniele come se volesse ucciderlo.
"Che stai facendo Da'? E' la sorella di Lore, non devi importunarla" disse, stringendola di più a se.
"Oh, certo, ma non la stavo importunando, le stavo solo facendo notare che è molto carina." rispose Daniele, facendole un occhiolino e provando ad avvicinarsi a lei, ma Matteo fu più veloce e, levando il braccio dalla sua spalla, si mise davanti a lei facendole da scudo con il corpo
"Senti Dani sto perdendo la pazienza, o te ne vai subito oppure ti do un pugno, e sai quanto posso far male."
"Oh ma stai calmo, volevo solo divertirmi un po'! Da come te la tieni stretta si vede che te la da, Lorenzo che ne pensa di questo? Sa che sua sorella fa la puttana con il suo migliore amico?". In quel momento Alice vide che l'amico stava per saltargli addosso e picchiarlo, ma lei fu più veloce e si mise tra i due, poggiando una mano sul petto di Matteo per intrattenerlo; poi si girò verso quel deficiente e gli lanciò uno sguardo di fuoco.
"Fottiti deficente." disse, prima di prendere per mano Matteo e trascinarlo fuori al pub. L'amico le lasciò la mano pittosto freddamente facendo rattristire la mora. Lo vide appoggiarsi al muro e guardare a terra, senza dire niente.
"Matteo.." non sapeva perché lo aveva chiamato, non aveva niente da dirgli, voleva solo mormorare il suo nome, fare in modo che lui la guardasse, che quei bellissimi occhi azzurri si incontrassero con i suoi castani. E questi suoi desideri furono esauditi, perché lui alzò lo sguardo e lo puntò su di lei, ma quell'azzurro che tanto voleva vedere, era freddo.
"Che vuoi Alice?" disse, con tono duro.
"Si può sapere perché sei arrabbiato con me? Ho anche impedito che facessi a botte con quel cretino" rispose lei, che iniziava ad arrabbiarsi per il comportamento del biondo.
"Mi avrebbe solo fatto piacere picchiarlo quel deficiente, non l'ho mai sopportato." Alice si stava esaurendo, non sopportava il tono duro con cui le parlava, in tutti quegli anni che si conoscevano non avevano mai litigato, lui non le aveva mai parlato così, aveva sentito solo una volta usare quel tono duro ed era quando, qualche anno fa, aveva litigato con suo frartello a causa della sua ex ragazza che ci provava con Lorenzo, e Matteo, troppo accecato dalla rabbia, aveva accusato l'amico, c'era voluto due settimane prima che facessero pace, questo  perché Lorenzo era ogoglioso e Matteo era testardo. Alice aveva paura che se ora avrebbero litigato, non avrebbe fatto pace molto pesto.
" Alice..penso che dovremmo staccarci un po'" disse lui, guardando a terra.
"Cosa? Perché? Cosa ho fatto?" chiese, la ragazza, avvicinandosi a lui.
"tu non hai fatto niente ma..questo rapporto stretto che abbiamo io e te..confonde la gente."
"Non mi interessa che cosa pensa la gente! Noi siamo come fratelli...vero?!" disse lei, prima sicura e poi più titurbante. Lui tornò a guardarla negli occhi e le sorrise.
"Certo, tu per me sei come una sorella ma..la gente pensa male. Più di una volta anche tuo fratello mi ha fatto domando su di noi."
"Ma noi abbiamo la coscienza pulita, e questo conta" Alice stava quasi sul punto di piangere, e Matteo notandolo la strinse a se.
"Scusa Ali, non vorrei farti soffrire, ma proprio per questo dobbiamo allontanarci un po', prima Daniele ti ha chiamato 'puttana'" e a qulla parola la strinse di più " non ce la farei a vederti piangere perché le persone ti apostroferanno in altri modi solo perché confondono l'affetto che provo per te in altro." Alice lo strinse di più a se, non sapeva il perché ma, fin da quando si erano conosciuti, avevano istaurato un rapporto molto stretto e se solo pensava che doveva romperlo..non ce la faceva! Era solo grazie a lui e a suo fratello se era riuscita a superare la rottura con Alessio, e se si sarebbero allontanati avrebbe subito un dolore più grande, sarebbe stato come perdere Lorenzo.
"Non mi interessa! Non allontanarmi ti prego, ho bisogno di te..Come farò a stare senza le tue battute, le tue carezze , i tuoi scherzi, i racconti di tutte le conquieste che fai oppure le litigate di te e mio fratello?!" staccò un po' l'abbraccio e, sorridendo leggermente, lo guardò negli occhi "tu sei un fratello per me, Matteo, e non mi interessa di tutto ciò che dice la gente. Se non capiscono quanto ti voglio bene, sono fatti loro. L'importatnte è che lo sappiamo noi, e che tu sappia che non ti farò allontanare facilmente da me." disse, tornando a stringerlo forte. Lo senti ridere sulla sua testa.
"Okay scimmietta, ho capito. Ti voglio bene anche io." le diede un bacio sulla fronte e, dopo aver sciolto l'abbraccio, la trascinò all'intero del pub.
Passarono il resto della serata con gli amici, ma Alice notò che Matteo era un poì freddo con lei, non le rivolgeva molto la parola e le stava lontano e questo la fece soffrire. Alla fine se ne tornò a casa con Lorenzo e Matteo, che avrebbe dormito da loro.

Era l'ennesima volta che Alice si rigirava nel letto, ma proprio non riusciva a chiudere occhio. Guardò l'orario e vide che erano le quattro, lei suo fratello e Matteo erano rientrati da due ore e subito si erano messi a letto, loro due nella stanza di Lorenzo e lei nella sua, peccato che non aveva chiuso occhio nemmeno per un secondo. Era troppo agitata per il comportamento di Matteo, nonostante alla fine a parole le aveva fatto capire che avava cambiato idea e che non si allontanava da lei, a fatti le aveva fatto capire tutt'altro. Anche in macchina l'aveva esclusa, parlando con Lorenzo e ogni volta che lei provava a inserirsi nel discorso, lui stava zitto.  Doveva trovare il modo per fargli cambiare idea.
Dopo l'ennesimo sbuffo decise di scendere in salotto, almeno sul divano poteva riflettere meglio, dato che da stesa non riusciva mai a farlo mentre, quando stava seduta, le venivano sempre idee geniali. Ma quella volta non fu così, stette una mezz'ora sul divano ma niente, nessuna idea, nemmeno una piccolissima. Stava quasi per rialzarsi e tornare a letto, quando vide un Matteo in cannottiera e un pantalone di tuta e con i capelli scombinati comparire sulla soglia della porta. Prima la guardò confuso e poi si girò per andarsene. Ma Alice non voleva farlo andare, così si alzò, rimandendo sempre vicino al divano, e parlò.
"M-Mi avevi fatto capire che non sarebbe cambiato niente tra di noi..e invece..già hai iniziato ad ignorarmi." Matteo si bloccò e si girò a guardarla, sempre senza dire niente.
"Mi ignori a stento da tre ore e io già sto male..non voglio perderti" disse Alice afflitta e risedendosi sul divano, aveva capito che non c'era modo di far cambiare idea all'amico, odiava il fatto che era così testardo!
Si sorprese quando vide che lui, sospirando, si era seduto vicino a lei.
"Non voglio farti soffrire Ali. Ho paura che la gente possa pensare male." disse guardandosi le mani.
"Lo so, me l'hai già detto. E io ti ho già detto che non mi interessa di ciò che dice la gente..ma a te non importa. Dio come sei testardo!" disse alzando la voce, e Matteo le mise le mani sulla bocca sorridendo divertito.
"Zitta, che svegli i tuoi." poi le tolse le mani da sopra la bocca e le accarezzò la guancia. "Lo so che sono testardo ma quello che ha detto Daniele mi ha..scombussolato."
"Non dovrei essere io quella scombussolata?!" disse alazando un sopracciglio e facendo ridere Matteo.
"Che cavolo hai da ridere?" chiese Alice, arrabbiata.
"Dio Ali, mi fai morire. Quando ti incazzi sei fantastica, fai delle espressioni col viso..stupende" disse continuando a ridere e beccandosi uno schiaffo sul braccio dalla ragazza.
"Vedo che non vuoi essere più mio amico però vuoi coninuare a prendermi in giro."
Matteo smise di ridere e la guardò, abbozzando un sorriso rassegnato.
"Sono scemo e testardo vero? E' che mi faccio condizionare dalla gente..ma non è giusto che perché gli altri sono dei cretini io debba rinunciare alla tua amicizia." a quelle parole Alice gli saltò addosso abbracciandolo, e finirono tutte e due stesi sul divano mentre si abbracciavano.
"Sei un deficiente, testardo, cretino, manovrabile, babbuino deficiente!" disse stringendolo più forte.
"Penso che deficiente l'hai già detto" le rispose Matteo divertito mentre le accarezzava i capelli.
"Non stare più a sentire la gente Matty." In quel momento Alice riuscì a rilassarsi e a chiudere gli occhi, poggiando la testa sul petto del ragazzo, mentre lui le accarezzava i capelli. E fu in quel momento che si addormentò sentendolo sussurrare che le voleva bene.



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Capitolo 5
*** I make mistakes. ***


5°CAPITOLO     I make mistakes


Quel giorno Alice stava al centro commerciale con Sofia e Elvira. Le due ragazze non facevano che parlare ma lei, stranamente, era silenziosa e abbastanza nervosa. Cosa che le amiche notarono.
"Ali si può sapere cos'hai? Sono due ore che noi parliamo e tu non fingi nemmeno di ascoltarci." disse sbuffando Sofia.
"Non ho niente, sto bene."
"Si, certo. Solo per due motivi puoi essere silenziosa: o hai il ciclo oppure è successo qualcosa, e siccome il ciclo l'hai avuto la settimana scorsa deve essere per forza la seconda!" le disse Elvira, e in quel momento Alici si maledì di averle accennato alle sue mestruazioni, adesso non poteva usare quella scusa.
"Oddio ragazze non ho niente, e che cavolo! Non volevate andare al bar voi due? E allora andiamoci." Disse avviandosi da sola al bar e sentendo Sofia che diceva all'amica "Sei proprio sicura che il ciclo già l'ha avuto?".
Subito venne raggiunta dalle amiche che si comprarono due gelati, mentre lei preferì prendersi solo una lattina di the. Andarono a sedersi a uno dei tanti tavolini che stava fuori all'entrata del bar, le due amiche continuarono a guardare la mora, che le ignorò facendo finta di non notare il loro sguardo insistente, finché non si stancò e sbuffò, odiava essere osservata.
"Se continuate a guardarmi mi fate innervosire di più."
"Allora lo ammetti che sei nervosa!"
"Si, cioè no..oddio Elvira non ti puoi fare solo i fatti tuoi?"
"No, perché voglio capire il motivo per cui stai così." Alice stava per darle un'altra risposta acida quando si sentì una mano sulla testa, si voltò e vide due occhi azzurri guardarla divertiti.
"Ma com'è possibile che stai sempre in giro e mai in casa?!" le chiese Matteo, divertito.
"Potrei dire la stessa cosa di te, dato che se non stai in giro con i tuoi amici stai a casa mia." le disse lei acidamente, notando che dopo lui mandò uno sguardo confuso alle amiche di lei.
"Va bè sorvolo su questa tua acidità, vi presento il mio amico Paolo. Paolo loro sono Elvira, Sofia e Alice, la sorella di Lore.
"Ciao ragazze." disse un ragazzo un po' basso, con i capelli biondi e gli occhi castani. I due ragazzi si sedettero al tavolo con loro e iniziarono a chiacchierare, ma Alice pensava sempre ad altro, stando fuori dalla conversazione.
"Ma ha il ciclo?"se ne uscì ad un certo punto Matteo, rivolto a Sofia, facendo ridere le due ragazze e l'amico e beccandosi uno schiaffo sul braccio da Alice.
"Smettila di fare il cretino."
"E' impossibile che smette, lui purtroppo è nato così." disse Paolo, facendo ridere Sofia e Elvira e facendo sorridere Alice.
"Ma che simpatico, tu non dovevi incontrati con la tua bella fidanzata?"
"Già, infatti adesso devo proprio andare, è stato un piacere conoscervi, ciao." disse, alzandosi e andandosene.
"Ali, noi ci andiamo a fare un giro, ci incontriamo tra un'oretta qui e ce ne andiamo tutte e tre a casa insieme, ok?"
"Va bene." disse Alice sorridendole. Era contenta che loro si andavano a fare un giro, non era detto che siccome lei era di cattivo umore anche loro dovevano rovinarsi la giornata. Ad un certo punto si sentì osservata e notò che Matteo la stava guardando con insistenza.
"Che hai da guardare?"
"Ma quanto sei dolce quando mi parli così?" disse divertito sorridendole.
"Io sono sempre dolce."
"E modesta."
"Disse quello che si guardava allo specchio ripetendosi che era figo."
"Ma è la verità, che ci posso fare se sono bello? Non sono modesto, ma sincero." disse Matteo serio, come se fosse convinto di ciò che diceva, e probabilmente lo era veramente.
"No sei solo un narcisista idiota."
"La smetti di essere così acida e dirmi cosa è successo?" e prima che lei potesse rispondergli la interruppe. "e non dirmi niente perché so che non è così, sono anni che ti conosco Ali e so quando menti, quindi dimmi tutto, si tratta di Alessio per caso?" Alice sbuffò e abbassò gli occhi e Matteo capì che aveva centrato il punto.
"Dai, raccontami ciò che è successo."
"L'ho visto nella sua macchina a pomiciare con Mara...la stessa macchina dove ci siamo baciati per la prima volta e dove abbiamo passato molto tempo insieme.."
"Oh Ali..pensavo che non ti interessava più." Alice alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi un po' lucidi in quelli dell'amico.
"Sono stata innamorata di lui, non credo di potermene dimenticare facilmente..sono sicura che adesso non sono più innamorata di lui ma..ci tengo ancora." esitò prima di continuare " Ti devo dire una cosa ma..promettimi che non lo dirai a mio fratello, sai quanto è geloso di me."
"Te lo prometto" disse in fretta, prima che lei si tirasse indietro e non glielo dicesse.
"Vedi, sono andata a letto con Alessio.."
"COSA?! e..quando? Perché non hai detto niente?"
"Che dovevo dirti? Sei amico di mio fratello, ho sempre avuto paura che glielo dicessi e poi..sto cercando di dimenticarmi che è accaduto." disse, asciugandosi una lacrima che le era scesa. Matteo le carezzò una guancia e cercò di calmarsi, nonostante non era davvero suo fratello era molto protettivo nei suoi confronti e gli dava fastidio sapere che Alessio aveva usato la sua amica.
"Sai qual'è la cosa più brutta? Che loro due aveva una relazione già da due settimane prima che io lo scoprissi..e in quel lasso di tempo io ho continuato ad andare a letto con lui..anche la sera che l'ho scoperto..qualche ora prima io ero stata con lui e poi..lui mi ha tradito come se niente fosse! E' per questo che ci sto ancora male, se solo non fossi stata così stupida da averli donato tutta me stessa..se solo me ne fossi accorta prima di quanto è bugiardo e manipolatore.."
"No Ali, non pensarci nemmeno! Lui ti ha usato, ti faceva sempre i regali, ti dieva cose romantiche, ti ha fatto credere di essere innamorato, tu non potevi immaginare che persona orrenda fosse! E' lui che deve sentirsi male, non tu!" le disse Matteo abbracciandola. Alice lo strinse forte, beandosi delle carezze che lui le faceva sulla schiena; ad un certo punto lui si staccò e le sorrise.
"So io come tirarti su di morale." la fece alzare dalla sedia e la condusse a una di quelle cabine fotografiche, la spinse all'interno e mise i soldi per fare le foto.
"Pronta?" E iniziarono a fare le foto, due con faccie buffe, una con Alice che gli dava un bacio dulla guancia e lui che sorrideva e nell'ultima era immortalato Matteo che aveva pogiato le labbra sul collo diAlice soffiandoci sopra e provocandole il solletico e quindi lei era venuta che rideva. Quando uscirono dalla cabina stavano ancora ridendo.
"Mh, non sono venute male. Mi piace molto l'ultima." disse Matteo porgendogliele. Alice le guardò sorridendo, le piacevano tantissimo. Poi le divise a metà e porse una con la faccia buffa e quella dove lei rideva, che a lui piaceva tanto, a Matteo e lei si tenne le altre due.
"Si, sono davvero belle. E devo dire che in foto vieni meglio di come vieni da vicino."
"Stai dicendo che sono brutto? Guarda che posso tornare a farti il solletico sul collo, ho notato che è un punto molto fragile per te" la minacciò lui, iniziando ad avvicinarsi.
"No no, ti prego!" Stava per iniziare a correre via ma vennero raggiunti da Elvira e Sofia che gli dicevano che era arrivata l'ora di andarsene.
"Siete venute a piedi?" chiese Matteo.
"Già, nessuno ha ancora la patente" rispose Elvira scocciata, odiava camminare a piedi.
"Ah, poppanti. Va bè vi accompagno io, ok?" E così circa mezz'ora dopo Matteo aveva già riaccompagnato Sofia e Elvira ognuna alla propria casa e ora si trovava con la macchina parchegiata fuori il palazzo di Alice, loro due stavano in macchina a parlare da circa dieci minuti.
"Comunque..grazie per avermi fatto distrarre oggi e..scusa per come mi sono comportata con te. Quando sono nervosa sono antipatica con tutti, ti ho dato delle risposte davvero acide oggi, scusami." disse Alice, abbassando gli occhi imbarazzata.
"Non ti preoccupare, ti conosco da nove anni ormai e so che non me le hai date intenzionalmente."
"Nove anni..sono passati come se niente fosse. Ricordo ancora la volta che tu e mio fratello  vi faceste beccare ubriachi a 15 anni." disse Alice, scoppiando a ridere.
"Era la prima volta che bevevamo, non sapevamo come nascondere la sbornia." rise anche lui. " Vogliamo parlare di quando a dodici anni ti piaceva quel tizio, Giuliano, e chiedesti a me di fingere di essere il tuo ragazzo per farlo ingelosire?!"
"Ehi era la mia prima cotta e non sapevo che fare per fargli accorgere che esistevo" fece Alice, fingendosi offesa ma scoppiando a ridere due secondi dopo " E poi non parliamo dei diciassette anni tuoi e di mio fratello, eravate allupati! Non poteva passare una ragazza che gli saltavate addosso." In quel momento Matteo rise ma si vedeva benissimo quanto era imbarazzato, e Alice non potè fare a meno di chiedersi il perché.
"Adesso sei imbarazzato?!  Hai sempre parlato di ciò che fai con le ragazze davanti a me, non capisco perché ora fai così. C'è qualcosa che mi nascondi, daii dimmelo!"
"Niente, è che..in realtà a diciassette anni avevo gli ormoni a mille e..ero attratto da molte ragazze ma..quella per cui ho avuto una fissa pazzesca..sei stata tu.." disse arrossendo. In tutti quegli anni Alice non l'aveva mai visto arrossire e avrebbe pensato che era ancora più carino quando lo faceva se non fosse occupata a metabolizzare ciò che il ragazzo gli aveva appena detto.
"D-Davvero?..e mio fratello lo sapeva?"
"No, ma sei scema?! Mi avrebbe ucciso. Penso che sia stato il fatto che fossi la sorella del mio migliore amico, e quindi territorio proibito, che mi faceva avere quell'attrazione per  te, era una vera e propria fissa..poi ci si metteva che eri davvero carina."
"Si..carina, ero un piccolo mostro" disse Alice ridendo, ma Matteo sorrise solo.
"Ma quale mostro, sei sempre stata bella e lo sei tutt'ora. Ci credo che tuo fratello è geloso di te." Alice arrossì, non era abituata a riceve così tanti complimenti da Matteo, anche se, stranamente, ne era contenta..non pensava che l'amico potesse essere attrato da lei ma a quanto pare lo era stato in passata e chissà cosa sarebbe successo se anche lei avrebbe provato qualcosa per lui, in fondo era un bravo ragazzo, era bello,tenero e dolce..e come fidanzato sicuramente sarebbe stato perfetto, se solo lei non lo vedesse come un fratello, perché per lei era quello, un fratello..
In quel momento Alice guardò l'orologio e si accorse che doveva salire, sicuramente la mamma già aveva cucinato e stavano aspettando solo lei per cenare e poi c'era un'atmosfera imbarazzante tra di loro, e anche abbastanza eccitante, quindi non vedeva  l'ora di andarsene..
"Bhè adesso devo andare, ci vediamo in questi giorni." Matteo le sorrise e poi si avvicinò per lasciarle un bacio sulla fronte ma, dopo averglielo dato, rimase con le labbra lì per qualche secondo finché non si staccò ma di solo qualche millimetro, rimasero a guardarsi negli occhi finché Alice, spinta da quell'atmosfera che c'era tra di loro,  si avvicinò ancora di più. Si stavano per baciare ed entambi lo sapevano ma non si tirarono indietro; le loro labbra si sfiorarono, quelle di Alice toccarono quelle di Matteo fermandosi in un bacio a stampo che non ebbero il tempo di approfondire perché furono interrotti da un suono di un telefono e solo in quel momento si allontanarono bruscamente, come se si fossero svegliati imporvvisamente da un incubo spaventati da ciò che avevano sognato - in quel caso fatto. Alice si accorse che era il suo telefono che avava squillato, la mamma le aveva inviato un messaggio chiedendole di tornare subito a casa per la cena. Abbassò lo sguardo imbarazzata, non sapeva come comportarsi..
"A-Adesso devo proprio andare..c-ciao." e senza guardarlo, scese dalla macchina ed entrò nel suo palazzo. Mentre stava nell'ascensore riflettè su ciò che aveva fatto. Aveva baciato l'amico di suo fratello, quello che conosceva da ben nove anni, che l'aveva vista nelle condizioni più imbarazzanti e che lei considerava un fratello..ma nonostante ciò era contenta di averlo fatto, pentita ma contenta - un contro senso, no? - in fondo Matteo aveva delle labbra così morbide..sicuramente non se le sarebbe scordata facilmente, nonostante le aveva toccate per pochissimo tempo. E fu in quel momento che capì di averlo smesso di considerare un fratello.  E fu in quel momento che capì di aver paura di perdere la sua amicizia per una cazzata..doveva rimediare, non doveva fargli capire che con quel bacio per lei era cambiato qualcosa.

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Capitolo 6
*** In your arms. ***


6° CAPITOLO  In your arms

 
 
 

Erano passate due settimane da quando era accaduto il "guaio", chiamato così da Alice perché dopo ciò che era successo lei aveva iniziato a vedere Matteo con occhi diversi, lo chiamava così perché dopo ciò che era successo non riusciva più a pensare al ragazzo come un fratello..e non riusciva a capire il perché! Perché l'aveva baciato? Certo lui era un bel ragazzo ma non aveva mai provato attrazione per lui e di sicuro lei non era una che andava a baciare tutti i ragazzi belli. Non riusciva a spiegarsi perché era stata contenta di sapere che lui era attratto da lei a diciassette anni, lei era sempre stata una tipa che odiava essere al centro dell'attenzione e quindi odiava i ragazzi che ci provassero con lei e che dicessero di avere un'attrazione nei suoi confronti, perché questo stava a significare che l'avevano guardata per provare attrazione, e lei odiava essere guardata! Ma non si spiegava il perché le facesse piacere pensare che Matteo l'aveva fissata, in un modo diverso dal fraterno. 
Erano due settimane che non pensava ad altro, e lei e Matteo non facevano che evitarsi, aveva notato come in quei giorni lui non venisse spesso a casa sua e quelle volte che veniva stava poco tempo, e se per sbaglio si incontravano per casa entrambi cambiavano stanza velocemente. Per fortuna suo fratello non si era accorto di niente. La cosa peggiore era che stava succedendo quello che Alice non voleva far succedere, il loro rapporto stava cambiando..e in peggio. 
La ragazza, persa dall'angoscia di perdere uno dei suoi amici più cari, si era sfogata con Elvira, raccontandole ciò che era successo. A Sofia non aveva detto niente perché sapeva che l'amica sarebbe stata contenta e le avrebbe consigliato di baciarlo di nuovo, Elvira invece, nonostante trovasse Matteo tenero e pensasse che sarebbe stato un ottimo fidanzato, capì che Alice voleva ristaurare con lui il rapporto fraterno che sembrava andare perso e quindi gli consigliò di parlargli, ma Alice aveva troppa paura e quindi, nonostante l'amica la tormetava dicendo di chiamarlo, lei non lo faceva, e fu così che passarono due settimane.

Quel venerdì Alice stava a casa con Elvira e Roberto, avevano ordinato una pizza al metro e nel frattempo che l'aspettavano si erano messi sul divano a guardare la tv e a chiacchierare.
"Dai non ti può davvero piacere Jake Gyllenhaal..è vecchio!" disse Roberto a Elvira.
"Ma quale vecchio?! Ha solo 33 anni."
"Appunto, tu ne hai fatti diciotto qualche mese fa."
"Bhè.." intervenne Alice guardando Roberto " vecchio o no, lui è uno degli attori più belli, dai l'hai guardato bene?!"
"Si che l'ho guardato, e ho visto un vecchio"
"E io vedo qui seduto vicino a me uno geloso di non essere bello quanto lui." disse Elvira ridendo e facendo ridere anche gli altri due, anche se Roberto cercava di trattenersi.
"Ehi, io sono stupendo!" Alice scoppiò di nuovo a ridere ma proprio in quel momento suonò la porta e andò ad aprire. Rimase bloccata, si trovò davanti suo fratello e Matteo, il quale cercava di non guardarla. Lei si spostò e li fece entrare, subito loro andarono nel soggiorno a salutare gli amici della ragazza.
"Ohi ragazzi ciao, mangiate la pizza con noi?" Alice pensò seriamente di prendere a calci Roberto per quella richiesta. Elvira invece la guardò allarmata.
"Certo." rispose il fratello sedendosi al posto di Alice, mentre Matteo si sedeva sulla poltrona a fianco al divano.I ragazzi iniziarono a parlare di calcio e ogni tanto Matteo le lanciava qualche occhiata imbarazzata.  Alice stava completamente andando nel pallone, non sapeva come comportarsi con il ragazzo, e per di più non riusciva a non guardare le sue labbra.
"Ehi Ali mi accompagni in bagno?"le chiese Elvira alzandosi, e mentre stavano per entrare in bagno sentì sussorrare a suo fratello "Mi chiedo sempre perché hanno paura di andare in bagno a una."
Appena entrata in bagno Alice guardò Elvira con gli occhi lucidi, non sapeva come comportarsi.
"Oddio Ali calmati, non è successo niente."
"Non so che fare, non riesco nemmeno a parlare in sua presenza. Sto andando nel pallone."
"Dai calmati, pensa che non è successo niente fra voi due, non siete nemmeno arrivati a darvi un bacio vero e proprio."
"Lo so, ma odio il fatto che ci stiamo allontanando..vorrei trovare il modo per riavvicinarmi a lui ma non so come.." Sconsolata si sedette sul bordo della vasca da bagno, Elvira la guardava con tenerezza, Alice era sempre stata una ragazza forte all'apparenza ma che quando si trovava di fronte ad un problema andava in panico.
"Dai, vedrai che si risolverà tutto. Devi solo far in modo che si rompa il ghiaccio." 
"Già, parli facile tu. L'ha visto, Elvira? E' più imbarazzato di me, per far scogliere il ghiaccio tra di noi dovremmo stare esposti nudi al sole nel pieno di Agosto e magari dovremmo stare anche senza acqua, e forse il ghiaccio inizierà a scogliersi." disse sbuffando Alice. Elvira si mise a ridere di fronte all'esagerazione dell'amica e prima che potesse rispodele fu interrotta dalla voce di Roberto fuori la porta del bagno.
"Ehi, siete morte? E' arrivata la pizza."
"Arriviamo." disse Elvira, e dopo aver fatto un sorriso rassicurante all'amica, uscirono. Trovarono i ragazzi già seduti in cucina che tagliavano la pizza al metro e dividevano le fette. Alice si sedette vicino a Lorenzo e a Roberto e aveva di fronte Matteo, che evitava di guardarla. Cercò anche lei di evitare di guardalo, concentrandosi su altro. 
"Si può spere perché tu hai avuto la fetta più grande?" chiese al fratello.
"Perché io sono il più bello"
"Se la fetta più grande andava al più bello allora dovevo prendermela io." rispose Roberto passandosi una mano fra i capelli provocando una risata ironica a Elvira.
"Certo.."rispose la bionda.
"Con questa risposta cosa vuole insinuare, signorina?" Elvira alzò un sopracciglio ironicamente, evitando di rispondere.
"Okay, allora io ho avuto la fetta più grande perché sono il più vecchio."
"In realtà io sono più grande di te." si intromise Matteo.
"In realtà abbiamo la stessa età."
"In realtà Matteo è di un mese più grande di te" rispose Alice, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del fratello.
"Ha ragione Alice, quindi tocca a me la fetta più grande." Matteo si allungò per prenderla dal piatto dell'amico, che subito gli schiaffeggiò la mano per non far toccare la fetta di pizza.
"Giù le mani dalla mia piccolina."
"Mi dispiace Lore, Matteo è più grande di te e la pizza va a lui." disse Alice levando la fetta di piazza dalle mani del fratello e mettendola nel piatto del biondo, e dando a Lorenzo quella di Matteo. Il fratello protestò mentre Matteo si mise a ridere e la guardò. Alice gli sorrise timidamente, era la prima volta dopo due settimana che si guardavano e si sorridevano. Si girò verso Elvira e la trovò a sorridere compiaciuta.
Dopo aver mangiato, si spostarono tutti in soggiorno a guardare un film,  "the avengers", Alice stava seduta sul divano tra Matteo e Elvira, quest'ultima aveva accanto Robeo. Lorenzo invece stava seduto sulla poltrona. Dopo qualche minuto che era iniziato il film sentì Roberto parlare con Elvira.
"Signorina, vai in cucina a prendermi un bicchiere di coca cola?"
"Smettila di chiamarmi così, e poi non sono la tua cameriera." si girò e vide Roberto che si avvicinava al suo orecchio e le sussurrava.
"So che ti piace essere chiamata così, signorina" Elvira gli diede una gomitata nello stomaco e si alzò per andare in cucina a prendere quello che l'amico gli aveva chiesto. Alice si rigirò a guardare il film, sapeva che nonostante quei due litigassero sempre si volevano molto bene.
Dopo un po' si appoggiò con la testa sulla spalla di Matteo, gesto che faceva sempre quando guardavano un film insieme. Solo dopo si ricordò che il loro rapporto era un po' cambiato in quei giorni, ma prima che levasse la testa dalla spalla dell'amico, lui le mise un braccio intorno alle spalle e le diede un bacio fra i capelli.
"Scusami..per tutto" le disse, Alice per risposta le si strinse ancora più addosso, facendogli capire quanto gli era mancato e quanto bisogno avesse di lui. Passarono il resto della serata a guardare il film abbracciati, quando finì Lorenzo spense la televisione e guardò Elvira che si era addormentata sulla spalla di Roberto.
"Deve esserle piaciuto molto il film." disse ironicamente.
"Nhaa, non c'entra il film. Lei è così, quando arriva una certa ora crolla." rispose Roberto ridendo. "Ora la sveglio e l'accompagno a casa." E dopo averla svegliata e essere usciti, Lorenzo guardò Alice e Matteo ancora abbracciati sul divano.
"Spiegami perché a lui lo abbracci e a me no."
"Perché lui è gentile con me, tu no" rispose Alice facendogli la linguaccia e facendo ridere Matteo. 
"Io provo a essere gentile con te, non è colpa mia se ho modi bruschi!" disse Lorenzo, alzandosi e andando in bagno.

Matteo e Alice rimasero ancora abbracciati, lei con la testa appoggiata nel incavo del suo collo e lui con un braccio le cingeva le spalle e l'altro le stava intorno alla vita.  Alice stava proprio bene in quel momento, era felice. Ad un certo punto Matteo iniziò a toccarle i capelli.
"Ti ho mai detto che amo i tuoi capelli?"
"No, e io ti ho mai detto che amo quando qualcuno me li tocca?" Alice sorrise rilassandosi, quando qualcuno le toccava i capelli non capiva più niente.
"L'ho notato" rise Matteo. "Tra poco devo andare.."
"No! Sto così bene così..non volgio che te ne vai" Alice mise una mano sul petto dell'amico, e iniziò ad accarezzarlo, era un gesto che faceva sempre quando stavano abbracciati ma questa volta sentì Matteo irrigidirsi e respirare un po' più affanosamente.
"vorrei rimanere un altro po'..ma domani devo andare all'università" Alice sbuffò e si girò a guardarlo, i loro visi in quel momento erano a pochi centrimetri di distanza, riusciva a sentire il respiro del biondo sul suo volto. Aveva quella voglia di baciarlo ma sapeva che non poteva farlo, se voleva che il loro rapporto non peggiorasse non poteva bacialo. Lui la guardava con quegli occhi azzurri che sembrava volessero scavargli nell'anima. Alice stava per dire qualcosa ma vennero interrotti da suo fratello che rientò in soggiorno e si bloccò a guardarli stranito.
"Sono stato più di dieci minuti in bagno e voi state ancora abbracciati? Allora voglio essere abbracciato anche io!" detto questo si buttò su di loro, abracciando tutti e due insieme e facendoli ridere.
"Cavolo Lore sei pesante"disse Alice cercando di levarselo di dosso. Dopo averlo buttato a terra, Matteo si alzò ridendo.
"Devo proprio andare." diede una pacca sulla spalla all'amico e un bacio dulla guancia ad Alice, che guardò anche con uno sguardo che la ragazza non sapeva decifrare. 
Dopo aver dato la buona notte al fratello salì in camera sua a mettersi il pigiama e a dormire, peccato che non riuscisse a farlo. Ormai i suoi pensieri erano fissi su quel ragazzo biondo  con gli occhi azzurri che fino a poco tempo prima non si sarebbe mai aspettata di pensare in quel modo, non capiva perché quella sera aveva avuto la voglia di baciarlo e di non pensare al loro legame fraterno, se si poteva considerare ancora così, ne a suo fratello che di sicuro se sapesse che lei guardava con occhi diversi l'amico non l'avrebbe fatto venire più a casa..sicuramente suo fratello non doveva venire a sapere niente! 
I suoi pensieri furono interrotti dall'avviso di un messaggio, Aice prese il telefono e notò che gliel'aveva inviato Matteo, e solo a leggere il suo nome il cuore iniziò a battere velocemente.

Matteo: Mi sei mancata in queste settimane..ti voglio bene..ma davvero tanto! Buona notte Ali

Poteva morire per così poco? Ancora presa dall'emozione gli rispose.

Alice: Anche tu mi sei mancato tantissimo, non so cosa mi sta prendendo ma..stasera volvo rimanere abbracciata a te per ancora molto tempo..ti voglio bene!

Forse si era aperta più del dovuto, non voleva farlo scappare facendogli capire ciò che provava ma loro si erano sempre detti tutto, quindi era stato spontaneo per lei rivelargli che quella sera non si sarebbe voluta levare dalle sue braccia. 
Era così confusa che riuscì a prendere sonno solo dopo qualche ora e sognò due occhi azzurri che conosceva troppo bene.




Okay, scusate il ritardo ma la scuola si sta prendendo tutto il mio tempo, infatti ho scritto questo capitolo di fretta e non ho nemmeno avuto il tempo di correggerlo..quindi scusate se ci sono degli errori, appena ho un po' di tempo lo correggo. Spero che vi sia piaciuto e che lasciate qualche commento :)

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Capitolo 7
*** There is no love here. ***


7° CAPITOLO There is no love here.
 

Questo è un capitolo di passaggio, si concentra sull'amicizia di Elvira, Alice e Sofia e spero che vi piaccia. A me non convince molto..ma ho preferito pubblicarlo adesso prima che lo cancelli per la cinquantesima volta. Fatemi sapere che ne pensate, anche se fa schifo ho bisogno di saperlo...
Buona Lettura :)

 
 

 

 
 
J.K. Rowling scisse "E' impossibile condividere certe avventure senza finire col fare amicizia". Nessuno frase può descivere meglio l'amicizia e il rapporto che c'è tra Alice, Elvira e Sofia, loro tre avevano condiviso risa, pianti e pazzie. C'erano quando Sofia si era fidanzata con Giuseppe, e anche quando avevano avuto i primi problemi insieme, c'erano quando Alice si era lasciata con Alessio, sostenendola e non lasciandola sola, avevano sostenuto Elvira quando si era fatta un tatuaggio sul polso, mettendosi contro la famiglia che non era daccordo, c'erano quando quest'ultima aveva deciso di mettersi con Flavio, nonostante non fossero daccordo con lei. Loro tre avevano fatto anche molte cazzate insieme, come partire per un giorno andando a Parigi senza dire niente a nessuno oppure picchiarsi con altre ragazze per difendersi a vicenda..e tutte queste emozioni e ricordi che avevano condiviso non si potevano dimenticare, e non avevano fatto altro che legarle, al punto che se una avesse un problema subito le altre correvano da lei. Come quella sera che Elvira aveva chiamato le amiche piangendo chiedendogli di andare da lei, Sofia non ci aveva pensato due volte a dare buca al fidanzato e a correre da lei, stessa cosa fece Alice che rinunciò alla serata film  con Giulio, serata a cui di solito non dava mai buca! 
Arrivate a casa della bionda la trovarono seduta sul letto con gli occhi gonfia a causa del troppo pianto e intenta a stracciare tutte le foto sue e di Flavio; Alice e Sofia si guardarono preoccupate, non avevano mai visto l'amica in quello stato. Sospirando Alice si sedette accanto all'amica, seguita dalla bruna.
"Elvi..cosa è successo?" Alice aveva già capito che si era litigata ancora col fidanzato ma dovevano aver fatto una brutta litigata per ridurre Elvira in quelle condizioni.
"Ho litigato con Flavio e l'ho lasciato..questa volta per sempre!"
"Che avevate litigato l'avevamo capito, ma cosa è successo per avervi fatto lasciare definitivamente" chiese Sofia, accarezzandole i capelli nel tentativo di farla smettere di piangere.
"Sono andata a casa sua e abbiamo iniziato a litigare per motivi stupidi, come sempre. Non so come ma sono arrivata a dirgli che lui non è bravo a letto..che ho sempre finto durante questi mesi perché non è capaci di soddisfarmi.." A Sofia scappò una risata, che fermò quando vide lo sguardo omicida che le mandò l'amica, anche se in fondo sapevano che era vero, durante quei mesi Elvira si era lamentata varie volte della scarsa capacità del fidanzato tra le lenzuola.
" E lui?"
" Mi ha detto che non è colpa sua se io sono frigida..che alle sue ex le ha sempre soddisfatte alla grande e che forse sono io che ho poca esperienza e non riesco a farlo eccitare a sufficienza." A quel punto ad Elvira scappò un singhiozzo.
"Pensate che sia vero? Cioè lui era il primo con cui andavo a letto quindi non sappiamo se davvero sono frigida o poco attraente per i maschi..Forse sono davvero io il problema a letto e non lui"
"Non pensarci nemmeno Elvi, hai capito? Molti ragazzi ti stanno dietro e se tu smettessi di pensare a quel deficiente snob e cocco di mamma magari te ne accorgeresti!"
"Anche se tu avessi ragione Ali, tutti questi mesi passati a litigare e a prenderci a parole mi hanno distrutta..se questo è l'amore preferisco passare, non voglio saperne per un po'" disse asciugandosi gli occhi.
"Ma che stai dicendo? Non eri tu quella romanticona che credeva al principe azzurro e che credeva nell'amore vero?"
"Appunto, ERO..Andiamo non abbiamo belli esempi d'amore! Flavio mi ha sempre trattato male e di principe non aveva nemmeno l'ombra, Alessio ti ha tradito con una delle tue migliori amiche di cui noi tutte ci fidavamo..e tu vuoi che io creda ancora nell'amore?"
"Ed io e Giuseppe che siamo? Siamo fidanzati da quasi un anno, è vero abbiamo avuto i nostri problemi ma stiamo ancora insieme. Siamo arrivati al punto che lui conosce i miei genitori ed io i suoi, pensa che spesso si organizza anche con mio fratello per giocare a calcietto. Non passiamo tutti i giorni insieme ma ci amiamo e continueremo a farlo nonostante siamo diversi tra di noi! Pensi che quello che c'è tra di noi non è amore?"
"Si ma tu e Giuseppe siete l'eccezione, il vostro è un amore così grande e stupendo che potrebbe passare nella storia! Nonostante tu sei la più piccola del nostro gruppo hai già trovato il tuo grande amore e te lo tieni stretto. Sappiamo tutti che Giuseppe non era un Santo prima che vi mettevate insieme ma il vostro amore è riuscito a cambiarlo..tu sei riuscita a cambiarlo. Mi piacerebbe avere una storia come la vostra" Sofia rimase stupita nel sentire quelle parole ed anche Alice, anche se sapeva che la bionda aveva ragione. Tutti invidiavano il rapporto che c'era tra Giuseppe e Sofia, lui prima era un ragazzo che stava sempre in giro con gli amici, che faceva a pugni con tutti e che cambiava e scambiava ragazze, aveva conosciuto Sofia al matrimonio di sua cugina, nonché amica di famiglia della ragazza,  e subito l'aveva attratto fisicamente così si era avvicinato ed aveva iniziato a fare lo scemo cercando di convincirla a portarsela in macchina dei genitori concludendo per bene quel matrimonio, ma la bruna non c'era stata. Giuseppe, incuriosito da quella ragazza, aveva chiesto il numero alla cugina e aveva iniziato a tormentarla per convincerla a uscire con lui, dato che voleva farla cadere ai suoi piedi come tutte le altre, e quando Sofia accettò lui iniziò a conoscerla e capì che era diversa dalle altre, dopo qualche settimana che uscivano lui capì che voleva fare le cose serie con lei e si fidanzarono. I primi mesi furono difficili perché lui era abituato ad andare di fretta, frequentava cattive compagnie e nonostante voleva far funzionare le cose tra di loro non accettava che si stava innamorando, ma Sofia riuscì a farlo aprire con lei, a capire i suoi problemi, riuscì a farlo allontanare da quegli 'amici' che lo portavano sulla cattiva strada e a farlo unire al loro gruppo, cosa di cui Giuseppe ringrazia sempre Sofia perché grazie a loro capì tutti gli errori che stava commettendo e capì che non c'era niente di male ad amare, soprattutto se amava Sofia, una ragazza così dolce e vispa allo stesso tempo che lo aveva letteralmente cambiato.
Eh già, tutti sognavano di avere una storia così.
Alice si ridestò dai suoi pensieri sentendo Sofia parlare.
"Non devi avere una storia come la mia, ma devi cercare la tua. E vedrai che con un po' di pazienza ci riuscirai, troverai il tuo grande amore e il tuo principe azzurro." 
Elvira sorrise per la prima volta da quando le amiche erano arrivate e Alice non poteva che essere più contenta.
"Sapete cosa ci vuole adesso per migliorare la serata? Pizza!" disse Alice facendo ridere le amiche.
"Oddio Ali, ma non smetti mai di mangiare?"
"No Sofi, mi conosci, il cibo è tutta la mia vita!"
Passarono così il resto della serata a mangiare pizze e a far ridere Elvira che, nonostante stava meglio di prima, stava ancora giù. Dopotutto una storia non si può dimenticare così di punto in bianco.
Ma loro stavano lì per aiutarla, non l'avrebbero lasciata sola ma le sarebbero state accanto finché non si sarebbe ripresa e sarebbe ritornata a sorridere, come faceva prima di mettersi con quella sottospecie di ragazzo che le aveva distrutto il cuore!
Per far distrarre l'amica Alice decise di raccontare anche a Sofia ciò che stava succedendo con Matteo e, nonostante all'inizio c'era rimasta male per non averlo saputo subito, aveva iniziato già a farsi i film in testa sull'amica e il ragazzo.
Poi passarono a parlare del compleanno di diciotto anni di Roberto che si sarebbe tenuto quel fine settimana a cui avrebbero partecipato anche Lorenzo e Matteo, essendo amici di Roberto. A quella notizia Alice vide gli occhi di Sofia brillare.
"Sai cosa significa questo?"
"Che verrò in macchina con Lorenzo e non c'è bisogno di chiedere a Giulio di passarmi a prendere?"
"No, stupida! Significa che ti devi vestire sexy per Matteo! Oddio già immagino il vestito che devo farti mettere, sarai stupenda."
"Tu non hai capito niente, io non voglio essere sexy per nessuno, tantomeno per Matteo!"
"Aliiii, giuro che ti picchio se non ti vesti come dico io! Dai che magari vi baciate di nuovo. Oddio però non mi voglio perdere la scena, vi segurò per tutta la serata" Alice a quel punto guardò Elvira in cerca di aiuto, ma l'amica si mise a ridere.
"Vi odio, già sto ancora in imbarazzo con lui se penso che l'ho baciato e che se non ci avesse interrotti mio fratello probabilmente l'avrei baciato di nuovo, alla festa non voglio rimanere sola con lui, non voglio baciarlo di nuovo."
"Ma lui ti piace?" le chiese Elvira.
"Non lo so..di certo non lo vedo più come un fratello. E forse, bhè un po' mi piace.." rispose arrossendo.
"E allora perché non vuoi baciarlo?" 
"Come perché?! E se poi lui si accorge che sta facendo un errore che fine faremo noi? Non saremo più amici? E poi lo dovrò vedere sempre..no troppo imbarazzo, meglio rimanere come stiamo!" Con quella risposta si guaragnò uno sguardo omicida da parte di Sofia, che era pi che intezionata a farli mettere insieme.
Ormai doveva solo sperare che durante la festa l'amica non avrebbe fatto scemenze, magari avrebbe potuto chiedere a Giuseppe di tenerla occupata.




 

Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, so che non è una storia stupenda o bellissima ma sto provando a migliorarla e mi farebbe davvero piacere sapere se ci sto riuscendo o cosa devo fare per aggiustarla...vi prego, un commentino!

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Capitolo 8
*** He doesn't mean anything to me. ***


Ciao a tutti, inizio col ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito, o anche solo letto :)
Questo capitolo è un po' più lungo degli altri ma dovevo scrivere cose importanti, è uno dei miei capitolo preferiti e spero che vi piaccia. 
Scusate i continui ritardi con cui aggiorno ma la scuola mi toglie molto tempo :\
Vi lascio al capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate :D



8° CAPITOLO HE DOESN'T MEAN ANYTHING TO ME

 
 
And tell me, why should I waste my time with you 
'Cause maybe you always bring me down 
And I'm sick of getting pushed around 
I'm not gonna change you can't make me
You don't, You don't, You don't, You don't 
You don't mean anything to me 
You're what I never wanna be
Tell me, does it feel good to be like you .
 
Queste erano le parole della canzone che stava ascoltando Alice mentre si truccava. Anche quella settimana era finita ed era arrivato il sabato; sabato in cui si sarebbe festeggiato il diciottesimo compleanno di Roberto. Per tutta la settimana lui era stato eccitato e ansioso della festa che si sarebbe tenuta a breve, Alice aveva assecondato tutte le sue follie e il suo umore sempre contento tanto che era arrivato a contagiare anche lei, rendendola più pazza del solito. Il buon umore di Roberto però non aveva contagiato anche Elvira, che per tutta la settimana era stata giù di morale, Alice e Sofia avevano provato a farla distrarre ma, se non per pochi istanti, l'amica non aveva sorriso molto.
Sospirando e pensando che magari quella sera sarebbe riuscita a farla distrarre, Alice posò i trucchi e si diede un'ultima occhiata allo specchio. Aveva indossato un vestito rosa, senza spalline, stretta sopra e lago sotto,  con dei tacchi beige con un fiocco rosa sopra, poi aveva indossato un bracciale e degli orecchini anche essi beige. Aveva messo poco trucco, siccome non le piaceva truccarsi pesante, giusto un po' di ombretto e del lucidalabbra; i capelli li aveva rimasti sciolti e si era fatta i boccoli.
Dopo essersi data un'ultima sistemata uscì dalla sua stanza e andò in soggiorno dove trovò Lorenzo a guardare la televisione.
"Andiamo?" Lui si voltò a guardarla, poi si alzò e spense la televisione.
"Era ora, non ce la facevo più ad aspettarti. Altri cinque minuti e ti lasciavo a piedi." disse uscendo di casa, Alice alzò gli occhi al cielo e lo seguì. Salirono nella macchina del fratello e per i primi dieci minuti di viaggio non dissero niente, lasciarono che le canzoni dei Blink 182 riempissero l'aria nella macchina.
"Sei davvero carina, stasera. Non è che mi toccherà fare a pugni con qualcuno?" Alice rise per ciò che disse il fratello e per la sua immensa gelosia.
"Non sarà necessario, ma grazie per il complimento."
"Quando vuole, my lady" disse Lorenzo, scompigliandole i capelli.
"E dai, odio quando mi scompigliate i capelli." disse aggiustandoseli e facendo ridere il fratello. Poco dopo arrivarono e, dopo aver parcheggiato la macchina, scesero e si avviarono all'interno del locale ma prima di entrare videro Matteo che li aspettava vicino l'entrata. Quando li vide sorrise e, quando si avvicinarono, diede una pacca sulla spalla per salutare  Lorenzo e poi si girò verso la ragazza e la guardò intensamente, molto intensamente. Si avvicinò e l'abbraccio.
"Sei bellissima, mi sa che devo tenerti d'occhio per evitare che qualcuno si avvicini a te." le sussurrò all'orecchio. Alice arrossì e quando si staccarono non ebbe il coraggio di guardarlo in faccia.
"Allora, entriamo?" disse Lorenzo, che non aveva sentito cosa aveva detto l'amico alla sorella, Alice pensò che Matteo gliel'aveva sussurrato proprio per non far sentire al fratello.
Quando entrarono Alice rimase molto colpita del luogo, era molto grande, da un lato c'era un lunghissimo tavolo con il buffet  con davanti tantissimi tavoli, al centro del locale, invece, c'era una grande pista da ballo, dove c'erano già tantissime persone a scatenarsi, davanti a questa pista c'era un piccolo palco con sopra il deejay e i suoi strumenti e tutti i regali per il festeggiato. 
Alice si sentiva già soffocare per tutta la gente che c'era, Roberto non si era trattenuto con gli invitati. Subito la ragazze cercò i suoi amici e trovò Sofia, Elvira, Giuseppe e Giulio seduti ad un tavolo poco distante dall'entrata.
"Vado dai ragazzi, ci vediamo dopo."
"Va bene" rispose il fratello che stava già guardando delle ragazze poco distanti da lui, Matteo invece continuava a guardarla, lanciandole sguardi strani che non gli aveva mai rivolto prima.
"Okay, ma non ti allontanare troppo" si avvicinò a lei e le sussurrò di nuovo all'orecchio " ricordati che devo tenerti d'occhio." Alice arrossì, di nuovo, e lo guardò; stava sorridendo..quella sera proprio non riusciva a capirlo! Abbozzò un sorriso e si avvicinò al tavolo degli amici.
"Buonasera gente" disse sedendosi fra Giulio e Elvira.
"Ehy ciao, ma come siamo belle." disse Giuseppe sorridendole.
Passarono un po' di tempo a parlare del più e del meno, e Alice notò che Elvira aveva un po' gli occhi gonfi, segno che aveva pianto, così quando Giuseppe e Giulio si alzarono per andare a prendere da bere per domandarle cosa fosse successo.
"Cosa è successo, Elvira? Hai gli occhi gonfi"
"Niente..ho dormito poco.." rispose la bionda, non guardandola negli occhi. Se c'era una cosa che l'amica non sapeva fare era mentire.
"Tu che dormi poco? Ma se dormiresti per giorni interi! Dicci cosa è successo." le disse Sofia. Elvira sospirò e si decise a guardarle negli occhi, iniziò a mordersi le labbra, segno che non sapeva se dirlo o meno.
"Non vorrei rovinarvi la serata con i miei problemi.."
"I tuoi problemi sono anche i nostri, quindi dicci tutto."
"Ieri stavo con Roberto in centro, dovevo aiutarlo a fare delle commissioni per oggi e abbiamo visto Flavio che si baciava con una..anche se il termine baciare è sbagliato, è meglio dire che la divorava" a quelle parole i suoi occhi si fecero lucidi " nemmeno una settimana che ci siamo lasciati..contavo così poco per lui?"
Alice non sapeva che dire, sapeva per esperienza personale che qualsiasi cosa avrebbero detto non sarebbe servito a niente, non l'avrebbe aiutata a placare il suo dolore.
Così fece la cosa più naturale che le venne in mente, l'abbracciò. Elvira subito  ricambiò la stretta e Alice sperò di trasmetterle tutto il suo affetto.
Poco dopo vennero interrotti da una voce che conosceva troppo bene.
"Io sono il festeggiato e gli altri ricevono gli abbracci?" Alice sciolse l'abbraccio e sorrise al biondo.
"Roberto, auguri" si alzò dalla sedia lo abbracciò molto forte.
"Si si, auguri..vieni alla mia festa, saluti prima gli altri e poi mi fai gli auguri" rispose con tono da finto offeso, mentre ricambiava la stretta.
"Dai, sapevo che stavi appresso a qualche ragazza sicuramente e non ti volevo disturbare, te li avrei fatti dopo." sciolse l'abbraccio e gli sorrise. "per farmi perdonare ballerò con te, va bene?"
"Speravo che me dicesti!" la prese per mano e prima di avviarsi guardò Elvira intenerito e le accarezzò la testa, la ragazza abbozzò un sorriso, dopo i due ragazzi andarono al centro della pista e ballarono per molto tempo, finché Alice non lo implorò di farla andare a sedere, dato che le facevano male i piedi.
Vide Giulio sedersi ad un tavolo e lo raggiunse.
"Ehy Giulio, hai fatto conquiste eh?" disse la ragazza, riferendosi ad una ragazza che era stato tutto il tempo con lui.
"Oddio, era Veronica la cugina di Roberto, non si levava più di dosso." disse facendo ridere l'amica. Alice si girò e vide Elvira vicino al bar che beveva, mentre lei ballava con Roberto aveva notato che l'amica era abbastanza ubriaca ma adesso era peggiorata, doveva aver bevuto ancora.
"Penso che sia meglio che vado a tener d'occhio Elvira."
"No, vado io. Tu continua a divertirti" disse Giulio facendole l'occhiolino e alzandosi. Non aveva capito perché l'amico le aveva fatto l'occhiolino finché non aveva visto Matteo avvicinarsi a lei e sedendosi dove prima stava l'amico.
"Allora, ti stai divertendo?" le chiese sorridendo.
"Si, anche se questi tacchi mi stanno uccidendo."
"Per essere belle bisogna soffrire, o almeno questo è quello che dice mia sorella" Alice sentendo questa affermazione non poté che ridere, aveva conosciuto la sorella di Matteo, Amelia, ed era una ragazza un po' pazza.
"Già, tua sorella ha ragione." disse sorridendo la bruna, poi d'un tratto si fece serie ricordandosi di una cosa che le era successo il giorno prima e che doveva assolutamente raccontargli.
"Tutto bene, Ali?" chiese il ragazzo notando il cambiamento d'espressione della ragazza.
"Ti devo dire una cosa..ieri fuori scuola sono inciampata e sono finita addosso ad Alessio.." Alice notò che l'espressione di Matteo cambiò, i suoi occhi diventarono più scuri..
"E..?"
"Ed è stato imbarazzante..molto imbarazzante, infatti non ho detto niente e me ne sono andata, ma il punto non è questo. Il fatto importante è che l'ho guardato negli occhi e non ho provato niente, ne amore, ne rabbia, ne gelosia e nemmeno delusione..è come se stessi guardano uno sconosciuto di cui non mi importa niente." disse sorridendo, tutta contenta.
"Ma è stupendo, Ali" le rispose Matteo, che sembrava quasi più felice di lei a sentire quelle parole.
"Che ne dici se vado a prendere da bere?" quando vide la ragazza annuire si alzò, non prima di averle accarezzato una guancia e averle fatto l'occhiolino, e ai avviò al bar.
Rimasta sola Alice iniziò a pensare a come Matteo in quei giorni era stato strano, era più affettuoso del solito, le mandava molti messaggi e quando stavano insieme non faceva che guardarla e accarezzarla, e doveva ammettere che tutte quelle attenzioni da parte del ragazzo le erano molto gradite, ormai aveva capito che Matteo le piaceva, e anche molto. Non faceva che pensare a lui, a quando l'avrebbe incontrato e a quando l'avrebbe abbracciato, era il suo argomento principale quando stava con Sofia e Elvira, che avevano dato la loro sentenza: Alice era cotta di Matteo, ed anche se la ragazza negava davanti alle amiche, nella sua testa non poteva che essere sincera, era vero!
I pensieri di Alice vennero interrotti da qualcuno che si era seduto vicino a lei, un ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri che incantavano, anche se non incantavano come quelli di Matteo.
"Ciao bella, sono Manuele, un amico di Roberto. Tu sei?" Sentendo la sua voce Alice capì che aveva bevuto molto.
"Alice." disse fredda e guardando verso il bar, cercando di fargli capire che non voleva parlargli. Ma lui sembrò non capire.
"Mh..bel nome. Che ne dici di venire nel paese delle meraviglie con me?" Alice lo guardò scocciata, odiava quella battuta che facevano in tanti. Così si alzò dirigendosi verso il bar in cerca dell'amico, ma in meno di un secondo sentì qualcuno bloccarle il polso tirarla verso di sé; Alice si trovò con il viso a pochi centimetri da quello di Manuele, sentì l'alito che puzzava di alcol andargli in faccia. Provo a staccarsi da lui ma il ragazzo le cinse la vita con le sue braccia, avvicinandola ancora di più al suo corpo.
"Dai piccola, non ti va di divertirti un po'?" avvicinò ancora di più il viso a quello della bruna, che provò in tutti i modi ad allontanarsi ma tutti i tentativi erano vani.
"Stupido lasciami, giuro che chiamo Roberto e ti faccio buttare fuori." il ragazzo si mise a ridere e mise la sua mano sul sedere della ragazza, e prima che lei potesse fare qualcosa sentì qualcuno venire in suo soccorso.
"Non c'è bisogno di chiamare Roberto, ci penso io a questo!" Alice vide Matteo prendere Manuele per un braccio e allontanarlo da lei, facendolo cadere.
"Ehy bello qualche problema? Non vedi che ci stavamo divertendo?" disse Manuele rialzandosi. 
"Non mi sembrava che lei si stesse divertendo." 
"Dalle altre cinque minuti con me e vedrai come si divertirà e chiederà il bis"  disse iniziano a ridere, peccato che la sua risata durò meno di qualche secondo siccome Matteo lo zittì con un pugno che lo ributtò a terra, poi prese Alice per il polso e la trascinò fuori. Alla ragazza sembrava di essere tornata a circa tre settimane prima, quando Matteo l'aveva difesa dalle avance di un amico del fratello e poi l'aveva trascinata fuori dal pub.
Si fermarono solo quando raggiunsero il parcheggio e Alice notò che rispetto a tre settimane prima Matteo non era arrabbiato, sembrava più preoccupato, poi la guardò e sorrise.
"Mi dispiace se ho rovinato la festa a Roberto, ma lui e tuo fratello dovrebbero trovarsi degli amici migliori." disse, facendo sorridere Alice.
"Oh, la serata di Roberto non si rovina per così poco. E comunque grazie per avermi aiutata."
"Ma ti pare che ti rimanevo tra le braccia di quello lì? Non esiste proprio." poi la guardò un po' più serio e le si avvicinò " Non mi sarei mai perdonato se ti avesse fatto qualcosa." disse accarezzandole il viso. Alice chiuse gli occhi beandosi di quel tocco e sperando che non finisse mai, ne sembrava quasi drogata. Stettero così per qualche minuto finché il TUTTO non accadde in qualche secondo...Alice sentì le labbra di Matteo sulle sue, prima le diedero un semplice bacio a stampo ma quando il ragazzo notò che Alice non si era sottratta le mise un braccio intorno alla vita e tentò di trasformare quel bacio in uno più profondo, occasione che la ragazza non si fece sfuggire e subito rispose a quel bacio che ormai desiderava da tempo. In quel momento Alice si chiedeva come aveva fatto a non baciarlo in tutti quagli anni, a non assaggiare quelle labbra così buone e che le trasmettevano quelle emozioni mai provate prima; si baciarono per lungo tempo, ogni volta che uno di loro si staccava per prendere fiato subito l'altro gli si rigettava addosso. Solo dopo un tempo indefinito si staccarono, Alice in quel momento non capiva niente, era troppo stordita da quel bacio stupendo e da tutte quelle emozioni  provate, non riusciva nemmeno a capire chi era stato il primo a staccarsi; adesso si trovavano con le fronti appoggiate l'una all'altra, le mani intrecciate, i nasi che si sfioravano e i respiri affannati che si incontravano. Entrambi sorridevano, guardandosi negli occhi.  Il primo a rompere il silenzio tra di loro fu Matteo.
"E' da un po' che speravo di farlo"
"E' da un po' che speravo che lo facessi." rispose sincera Alice, in quel momento le avrebbe potuto fare tutte le domande che voleva, anche le più imbarazzanti, gli avrebbe detto la verità, spinta da tutte quelle emozioni che stava provando.
"Bhe, bastava chiederlo."
"Non è così semplice.." sospirò Alice, pensando al fratello e alla loro "amicizia", che ormai non si poteva definire più così, non voleva perderlo nel caso le cose tra di loro non andavano bene ma sapeva che, adesso che l'aveva baciato non sarebbe più stata in grado di farne a meno. Matteo la guardò e sembrò capire ciò che stava pensando.
"E' vero, non lo è. Ma ci penseremo dopo, con calma" le sorrise, riprendendola a baciare.
Questa volta si dovettero staccare quasi subito e non per loro volontà ma perché qualcuno fece una finta tosse per annunciare la sua presenza, subito loro due si staccarono. Alice stava per sentirsi male, aveva paura che suo fratello li aveva beccati, ma si tranquillizzò subito notando che davanti a loro c'era Giulio, con un sorrisetto molto malizioso, accompagnato da Elvira molto ubriaca e molto arrabbiata.
"Mi dispiace interrompere questo momento ma Ali volevo avvisarti che accompagno ad Elvira a casa, è molto ubriaca e dentro è successo un casino, è meglio se la metto a letto. Mi raccomando, non scatenatevi troppo voi due, eh?!" sorrise e trascinò Elvira verso la sua macchina. Alice doveva subito parlargli e chiedergli di non dire niente a Lorenzo, così si girò verso Matteo e gli diede un bacio sulla guancia.
"Vado con loro, gli devo parlare. Avvisa a mio fratello che ci vediamo a casa, tu dormi da noi, vero?" e dopo aver visto il ragazzo annuire continuò "allora ci vediamo dopo, ciao" e dopo avergli dato un altro bacio corse dietro all'amico, per quanto quei trampoli che aveva ai piedi glielo permettessero. Raggiunta la macchina si fiondò all'interno, nel sedile anteriore, dato che Elvira stava stesa in quello posteriore; durante i primi minuti di viaggio l'unica a parlare era Elvira e Alice sperava tanto che l'amico non gli chiedesse nulla riguardo ciò che aveva visto, speranza inutile siccome tutti sapevano che Giulio era molto curioso. E infatti...
"Finalmente ti sei fatta avanti con Matteo, eh?"
"Non mi sono fatta avanti, ci siamo solo baciati"
"Sbaglio o per te ogni bacio è importante?!"
"Infatti non ho detto che non era nulla di importante, solo che..non mi sono fatta avanti, non ci siamo dichiarati amore eterno, ci siamo solo baciati poi quello che sarà si vedrà." esclamò facendo ridere Giulio.
"Parli come una vecchia." In quel momento arrivarono sotto casa di Elvira, la trascinarono in camera sua e ripartirono, diretti verso casa di Alice. In quel momento alla ragazza venne in mente una cosa che le aveva detto il moro quando aveva interrotto lei e Matteo.
"In che senso dentro è successo un casino?" chiese, Giulio sospirò prima di rispondere.
"Mentre tu baciavi il tuo principe azzurro" disse ricevendo un'occhiataccia dall'amica " Elvira, molto ubriaca, ha iniziato a provarci con il cugino di Roberto che ovviamente ci stava, così Roberto si è arrabbiato e ha iniziato a litigare con Elvira, molto pesantemente. Per farli finire ho dovuto trascinarla via." 
"Ma perché Roberto si è arrabbiato?"chiese, ricevendo un'occhiata ironica da parte dell'amico, ma lei non riusciva a capire proprio, per quale motivo Roberto doveva prendersela se Elvira ci provava con qualcuno? 
Oh...
"Dici che gli piace Elvira?"
"C'è un motivo se odiava Flavio e sta sempre attaccato a Elvira quando si trova in luoghi con molti ragazzi. Si comporta un po' come Matteo fa con te" Alice gli diede uno schiaffo sul braccio per farlo smettere di ridere.
Non aveva mai pensato ai suoi amici come coppia, anche se riflettendoci stavano sicuramente bene insieme. Arrivati sotto casa sua, Alice guardò Giulio che a sua volta la guardava in modo serio e preoccupato, la ragazza non capì il motivo di quel suo cambio d'umore.
"Mi prometti che ti stai attenta e che se ti accorgi che ti prende in giro mi chiami? Lo sistemo io" 
"Dai Giulio non ti preoccupare, dopo l'ultima esperienza sarò prudente, promesso!" disse intenerita dal comportamento dell'amico. 
Si abbracciarono e dopo lei andò a casa, dove i suoi genitori dormivano già siccome era tardi, suo fratello e Matteo invece non erano ancora tornati, meno male che il giorno dopo era domenica altrimenti chi li alzava dal letto..
Andò in camera sua e si mise il pigiama e si struccò, tutto questo sempre sorridendo era troppo contenta, era da tanto che non si sentiva così!
Si mise a letto ma non riuscì a dormire, la sua mente era occupata da quello che era successo prima anche se adesso non sapeva quello che sarebbe successo, insomma non avevano avuto tempo per parlarne..sperava solo che lui non se ne fosse pentito.
Proprio in quel momento sentì qualcuno bussare alla porta e entrare, si mise a sedere sul letto e notò Matteo che la guardava appoggiato alla porta, era una visione angelica con i capelli spettinati, la camicia sfatta e le guance arrossate...si impose di guardarlo negli occhi per evitare di fare la figura della pervertita.
"Dormivi?"
"No.." lui si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lei, per un po' stettero zitti e quel silenzio Alice lo interpretò come un silenzio imbarazzante, sicuramente lui si era pentito di ciò che aveva fatto, avrebbe dato la colpa all'alcol e le avrebbe detto di dimenticare tutto, ma lei non poteva dimenticare il bacio e le  emozioni più belle della sua vita!
Ma lui la sorprese, come sempre..
"Ero così geloso prima, quando quel tizio ti abbracciava...ed ero geloso anche qualche settimana fa in quel pub. " confessò lui guardando diritto davanti a lui "e avevo una voglia pazzesca di baciarti da tantissimo tempo..e ce l'ho ancora ora." si voltò a guardarla, e Alice in quegli occhi lesse tanto desiderio, era sicura che nei suoi occhi si leggesse la stessa cosa perché quella frase l'aveva eccitata così tanto che si fondò sulle sue labbra. 
Il bacio che si stavano dando era così diverso dal precedente, era molto meno dolce e più passionale e desideroso. Le mani di entrambi che vagavano sui corpi desiderose di imparare tutto ciò che che c'era da imparare; lentamente lei si ristese portandosi lui appresso, che si stese su di lei mentre si continuavano a baciare. 
Alice non era mai stata felice come in quel momento, voleva che quel bacio non finisse più..che durasse per sempre, ma si sa che a tutto c'è una fine. Infatti si staccarono ma lui rimase lo stesso sopra di lei, appoggiando la fronte alla sua, ancora respiravano i respiri dell'altro ed entrambi sorridevano e si guardavano negli occhi. Poi lei gli diede un bacio a stampo e iniziò a parlare, voleva chiarire alcuni punti.
"Non mi stai prendendo in giro?"
"No, sono serio."
"Non mi va di affrettare le cose, però." doveva mettere le cose in chiaro ma si odiò per quella frase, chiunque al suo posto avendo un ragazzo dolce, bello, genitile, che bacia bene l'avrebbe sposato subito, ma lei doveva complicare le cose, sempre..
"Iniziamo col frequentarci, okay? Poi si vedrà." lei annuì e lui sorrise, poi si fece un attimo serio e riprese a parlare. "Ma possiamo baciarci vero?" lei rise e annuì tornando a baciarlo, ma lui si staccò dopo poco e continuò a parlare.
"E non ci vedremo con altre persone..chiaro?" Alice sorrise ed annuì, poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:
"Mi piace quando sei geloso" Matteo la guardò sbarrando gli occhi prima di riprendere a baciarla con maggiore foga, ma dopo qualche minuto si staccò e si alzò guardandola dispiaciuto.
"Meglio che vada prima che ti salto addosso...e che tuo fratello mi uccida.." disse con voce roca, che fece rabbrividire Alice.
Matteo le diede un ultimo bacio a stampo e, sussurrando un buonanotte, uscì dalla stanza.
Alice era sicura che non avrebbe dormito quella notte, lo voleva ancora accanto a se, con le sue mani che le accarezzavano e le sue labbra ce la baciavano..

file:///C:/Users/Francesca/Desktop/checca/dresses/large%20(16).jpg Questo è il vestito di Alice :)
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, ciaaao :D

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Capitolo 9
*** I can't keep my hands off you ***


 

Ciao a tutti..non so con quale faccia mi ritrovo qui a scrivere...volevo solo scusarmi per l'enorme ritardo, non ci sono scusante davvero! Solo che sto passando un brutto periodo, ho problemi in famiglia e non trovo mai il tempo per scrivere. Scusatemi davvero!
Vi lascio al capitolo sperando che vi piaccia :)




9° CAPITOLO:   I can't keep my hands off you






Era esausta!
Non ce la faceva più a stare dietro alle litigate di Roberto e Elvira, era una settimana che non facevano che urlarsi contro ogni volta che si vedevano e lei doveva stare sempre a dividerli, non ne poteva più! Aveva provato in mille modi a farli riappacificare ma i due erano troppo testardi. La bionda non capiva perché l'amico si fosse arrabiato così tanto e continuava a ribadire che lei poteva baciare chi voleva, Roberto invece continuava ad attaccarla e a mandarle frecciatine ogni volta che la vedeva.
Queste loro litigate e il troppo studio avevano levato tempo ad altre cose, come Matteo.
In quei giorni non si erano potuti vedere ma si erano sentiti molto per telefono, durante la giornata si mandavano molti messaggi e la sera passavano molto tempo a chiacchierare, avevano deciso di non dire niente a nessuno finché non si fosse stabilito qualcosa di preciso tra di loro, ma Alice non aveva potuto evitare di dirlo a Elvira e a Sofia, in parte perché Sofia l'aveva vista uscire dal locale con il ragazzo e l'aveva tormentata per un giorno intero affinché le raccontasse ciò che era successo, e in parte perché aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e di raccontare come si era sentite; inutile dire che le due ragazze avevano urlato dalla gioia ed erano felici per lei.
Quando aveva detto a Matteo che aveva raccontato di loro alle amiche il ragazzo si era messo a ridere dicendole che se lo aspettava, "D'altronde voi ragazze siete così" le aveva detto una sera a telefono "non riuscite a non raccontare qualcosa alle vostre amiche. Spero solo che quando il nostro rapporto diventerà più profondo non inizierete a fare il paragone tra me e i loro ragazzi, perché io li batto tutti" aveva continuato ridendo e facendola arrossire.
Le piaceva tantissimo come procedevano le cose tra di loro, poterlo sentire durante la giornata, scherzare come sempre ma dirsi anche cose dolci o un po' più audaci che prima non si sarebbero mai detti. Le piaceva quel lato di Matteo che non conosceva, quello che non si faceva scrupoli a dire qualcosa di più spinto ma che rimaneva comunque dolce e le diceva che avrebbe voluta vederla e stringerla forte...Alice non si sarebbe mai immaginata che Matteo sapesse essere così dolce, fino a poco tempo prima aveva sempre cambiato e scambiato ragazze e aveva avuto solo pochissime relazioni serie che comunque non erano durate molto, quindi aveva sempre trovato molto difficile immaginarlo mentre diceva parole dolci o mentre andava a prendere la sua ragazza fuori scuola, quindi si sorprese moltissimo quando lo vide in tutta la sua bellezza all'uscita del suo istituto appogiato alla macchina.
All'inizio si bloccò andando a sbattere contro Elvira che camminava dietro di lei.
"Si può sapere cosa ti è preso?" poi seugì il suo sguardo e capì. "Oh!"
Alice rimase con lo sguaro fisso negli occhi azzurri di Matteo, che le sorrideva. Non riusciva a muovere un passo, era troppo sorpresa..non era la prima volta che l'andava a prendere a scuola, spesso era capitato che quando pioveva molto e il fratello non poteva andare mandava lui, ma mai era venuto di sua spontanea volontà e soprattutto mai da quando si frequentavano.
"Te lo vuoi mangiare ancora un po' con gli occhi?" disse l'amica ridendo. "Vai!" e la spinse verso di lui.
Alice la guardò male per la figuraccia che le aveva fatto fare, poi riportò gli occhi sul ragazzo e notò che aveva una camicia azzurra intonata agli occhi, dei jeans che gli faciavano perfettamente le  gambe, e i suoi capelli biondi era scombinati, segno che aveva passato spesso le mani fra di loro. Sorrise, al pensiero del ragazzo impaziente di aspettare.
"Ciao." gli disse una volta che gli fu arrivata davanti.
"Ciao." sorrise.
"Che ci fai qui?" sapeva che era una domanda stupida ma doveva rompere la tensione che si era creata.
"Ieri sera te l'avevo detto che non ce la facevo più a starti lontano" Alice non riuscì a trattenersi e l'abbraccio, stringendolo forte e alzandosi sulle punte per riuscire ad arrivare appena con il viso vicino al suo collo, colpa della poca altezza sue e troppa altezza del ragazzo. Matteo rise e ricambiò la stretta.
"Mcdonald?" le sussurrò all'orecchio. Alice annuì, contenta di poter passare un po' di tempo con lui.
Salirono sulla sua macchina, durante il viaggio parlarono della propria giornata e Alice inviò un messaggio alla madre dicendole che avrebbe mangiato da un'amica.
"Eccoci." disse Matteo parcheggiando fuoi al Mcdonald.
All'interno scelsero i panini, che Matteo insistette per pagare, e andarono a sedersi ad un tavolo libero.
All'inizio mangiarono in silenzio, ognuno assolto nei propri pensieri, ma poi questo silenzio fu interrotto dalla risata di Matteo. Alice lo guardava interrogativa, non capendo cosa lo faceva ridere così tanto da fargli venire le lacrime agli occhi.
"Ti sei sporcata tutta" disse, continuando a ridere.
Subito Alice iniziò a pulirsi la bocca, perché quando stava con qualcuno che le piaceva faceva sempre figuraccie? Continuava a pensare che c'era qualche divinità che ce l'aveva con lei.
Intanto Matteo continuava a ridere, beccandosi occhiataccie dalla ragazza.
"Aspetta ti aiuto, sei sporca ovunque." iniziò a pulirla sul naso, sotto il mento e sulla guancia "mangi come le bimbe" continuò a ridere.
"La vuoi smettere di prendermi in giro?"
"Che ci devo fare io se nemmeno un panino sai mangiarti?!" Alice gli lanciò un'altra occhiataccia.
"Non è colpa mia se esce tutto il ketchup, e poi ho letto su qualche rivista che le ragazze che si sporcano mangiando davanti a qualche ragazzo lo fanno perché sono loro stesse con lui, quindi ne dovresti essere contento”
“Certo che sono contento che tu sei te stessa con me, ma mi fai ridere” disse continuando a ridere, Alice cercava di tenera un’aria offesa ma non le riuscì per molto e iniziò a ridere anche lei. Poi le venne in mente una cosa.
“Oddio questa scena mi ricorda quando avevo tredici anni e mi sporcai con il gelato e tu non facevi che prendermi in giro..sei stato una giornata intera nelle orecchie a ricordarmi che non sapevo mangiare”
“Si, me lo ricordo! Il giorno dopo tuo fratello si è rotto un braccio cadendo su delle mutandine che avevi lasciato a terra, così ho passato settimane intere a prendere in giro entrambri” rispose iniziando a ridere più forte insieme con Alice e guadagnandosi un’occhiataccia da una cameriera.
“Meglio che ce ne andiamo prima che quella cameriera venga a picchiarci” disse alzandosi e andando verso l’uscita, seguito dalla ragazza.
“Bhé forse ti sei sbagliato, secondo me ti guradava maliziosamente. In fondo tu a quindici anni dicevi «tutti quelli che mi guardano male, in realtà mi voglio solo portare a letto»”
“Bhé in effetti ero abbastanza montato a quindici anni, però me lo potevo permettere, ero – e sono ancora oggi- così bello” Alice lo guardò scettica, alzando un sopracciglio.
“Con questa frase mi hai appena dato la conferma che sei ancora un montato” disse ridendo, Matteo la guardò fingendosi offeso e poi iniziò a farle il solletico.
“Oddio bast..bast..basta..” urlò la ragazza dimenandosi e ridendo a voce alta, riuscì a liberarsi dalla sua presa e corse verso il parco di fronte ma subito venne raggiunta da Matteo, che le prese un polso e la face girare verso di sé, facendola trovare attaccata al suo corpo con il viso a pochi centimetri dal suo. Alice aveva l’affanno, sia per la corsa che per le risate, e non riusciva a non guardare il sorriso di Matteo. Era uno di quei sorrisi giganti, che solo lui sapeva fare, e che la facevano impazzire. Si morse il labbro, per trattenersi dal saltargli addosso lì davanti a tutti. Ma notò che gli occhi di Matteo si spostarono sulle sue labbra e in meno di un secondo si ritrovò con le sue labbra sulle sue. Finalmente si baciavano. Dopo una settimana. All’inizio erano solo sfioramenti di labbra, poi Matteo iniziò a succhiarle il labbro inferiore e lei non potè fare a meno mi portare le sue mani fra i suoi capelli e stringerlo di più a sé. A quel gesto il ragazzo la spinse verso un albero che si trovava vicino a loro, Alice non fece nemmeno caso al suo corpo che sbatteva violentemente contro la corteccia dell’albero, era troppo occupata a far incontrare la sua lingua con quella del ragazzo. Lui aveva una mano pogiata sul suo fianco e l’altra sotto la maglietta ad accarezzarle la schiena, mentre lei continuava a torturagli i capelli, stringendoli sempre di più man mano che i loro baci diventavano sempre più passionali. Non avrebbe mai pensato di poter provare simili emozioni con Matteo, sentire le mani di lui su di sé, le lore lingue in contatto, i suoi capelli fra le mani..era pura droga! In quel momento capì che non poteva farne a meno. E quando lui iniziò a torturarle il collo con baci e morsi non riuscì a trattenere un gemito, che fece diventare i baci sul collo più insistenti e fece appoggiare il corpo di Matteo ancora di più sul suo. Alice potè sentire bene qualcosa premere sul suo ventre. E non riuscì a trattenersi.
“Matteo..” non riusciva a credere di aver ansimato così spudoratamente, per dei baci poi! L’avrebbe sicuramente presa per una ragazzina assatanata.
“Dio..quanto mi piace sentirti dire il mio nome così” disse tornando a baciarla con passione. Alice andò ancora di più a fuoco. Okay, erano entrambi dei ragazzini assatanati.
Poi sentì qualcuno schiarirsi la voce, e aprendo gli occhi si accorse di una signora seduta su una panchina poco distante da loro che li guardava scandalizzati. Doveva connettere il cervello. Doveva ricordarsi che non erano soli ma che stavano a un parco, dove la gente li guardava!
Riuscì, con fatica, a far staccare le labbra di Matteo dalle sue. Lui la guardò stranito.
“Ci..ci guardano tutti” disse arrossendo. Lui si guardò in torno, poi sospirò e poggiò la fronte su quella di Alice e si guardarono negli occhi per minuti che parvero infiniti. Quegli occhi azzurri, più scuri del solito, la guardavano come se volessero leggerle dentro. Dopo un po’ sorrise, e Alice pensò di morire. Non gli aveva mai visto fare un sorriso così dolce e bello. Le diede un bacio sul naso e si staccò, si passò una mano fra i capelli. Sembrava imbarazzato, e probabilmente lo era. Alice sorrise e gli si avvicinò, gli diede un bacio sulla guancia e lo guardò continuando a sorridere.
“Penso che sia meglio se ci spostiamo da qua. Continuano a guardarci tutti.”
“Si, hai ragione. Vieni andiamo su quelle panchine.” Le prese la mano e la portò sulle panchine. Mentre le raggiungevano stavano in silenzio così Alice ebbe modo di pensare a quello che era successo, stavano per saltarsi addosso in un parco, davanti a tutti! Non era da lei lasciarsi andare così…doeva essere sicuramente l’astinenza! Si, era sicuramente quella! Anche se il fatto che Matteo era un bel ragazzo e che baciasse da Dio facesse la sua parte.
Una volta che si furono seduti sulla panchina il silenzio lo ruppe Matteo.
“Wow” Sicuramente stava pensando quello che pensava anche lei. Così si ritrovarono a ridere, in un modo abbastanza rumoroso.
Passarono il resto della giornata a ridere e a scherzare, a prendersi in giro e a rincorrersi, finché non si fece l’ora di tornare a casa. Andarono alla macchina di lui e si diressero verso casa di lei, arrivati lì lui spense il motore e si voltò a guardarla, sorridendo. Più guardava quel sorriso e più Alice non poteva non notare quanto fosse bello. Per evitare di saltargli di nuovo addosso lo guardò negli occhi, ma dalla sua espressione divertita capì che lui aveva intuito i suoi pensieri.
“Bhé..mi sono divertita!” disse imbarazzata, facendolo ridere.
“Anche io.” La guardò un po’, poi le si avvicinò e fece sfiorare le loro labbra, facendo battere forte il cuore di Alice. Amava quelle labbra, erano morbide e calde. Non resistette, gli mise una mano fra i capelli e spinse il viso di Matteo vicino al suo per fra rincontrare le loro labbra in in un altro bacio appassionato. Lui le sorrise sulle labbra e ricambiò il bacio. Era un bacio molto desiderato da entrambi, che dopo essersi staccati sotto quell’albero non avevano fatto altro che pensare a quando le loro labbra si fossero rincontrate.
All’improvviso Alice si ritrovò seduta a cavalcioni sulle sue gambe, le mani di lei sotto il colletto della sua camicia a ispezionargli l’inizio della schiena, e le mani di lui pogiate quasi sul suo fondoschiena. Il bacio era diventato molto urgente, passionale, quasi di fuoco. Nessuno dei due voleva staccarsi ma lo fecero a causa della mancanza d’aria. Per un po’ stettero in quella posizione a guardarsi, sorridendo e in cerca d’aria.
“O non ci baciamo proprio oppure ci saltiamo addosso” disse lui, continuando a sorridere “Dovremmo cercare una via di mezzo.” Alice rise e gli diede un bacio, che fu attenta a non approfondire, provocando un mugolio risentito da parte di lui. Lei rise di nuovo. Poi le venne in mente una cosa.  Si fece seria, fece uscire le mani dalla sua camicia ma continuò a stare seduta su di lui in quella posizione. Lui si accorse che si era inrigidita e la guardò con aria interrogativa.
“Devo mettere in chiaro una cosa.” Disse. Lui alzò un sopracciglio per spronarla a continuare.
“Noi due ci frequentiamo..quindi non vorrei correre. Non vorrei fare il passo più lungo della gamba.”
“Non capisco..” la guardò stranita. Lei sospirò, non sapeva come dirglielo senza imbarazzarsi.
“Vedi, finché non ci sarà niente di sicuro tra di noi va bene baciarci, uscire ma…non approfondiamo niente.” Disse arrossendo e sperando che lui avesse colto il punto.
“Intendo niente sesso?” disse schietto come sempre. Lei arrossì di più.
“Si..”
“Per me va bene. Non capisco perché non me l’hai detto chiaro e tondo. Comunque va bene, a dire il vero non ci avrei mai provato. Ci tengo a te e so che correre significa perderti quindi finché non avessimo messo prima in chiaro cosa c’è tra noi non avrei mai fatto niente. ” Le sorrise e le diede un bacio sul naso. Poi continuò a parlare. “Penso che Devi andare. Stiamo parcheggiati fuori casa tua a baciarci da mezz’ora e se esce qualcuno ci vede di sicuro.” Lei annuì. Scese dalle sue gambe, lo guardò incerta sul da farsi. Poi gli diede un ultimo bacio e scese dall’auto. Si affacciò al finestrino e gli disse: “Stai attento.”
Poi gli sorrise e entrò nel suo palazzo felice come non mai. Anche se già gli mancava. Si stava affezionando troppo?





Ciaaao,
allora, cosa ne pensate?
Le cose tra Matteo e Alice sembrano andare tutto bene, anche se per ora si stanno solo frequentando. Ma tra un po' inizieranno a nascere i primi problemi, non può andare sempre tutto liscio, no?!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, cercherò di aggiornare il prima possibile!
Prima di lasciarvi voglio dire un'ultima cosa: ho creato un contatto twitter, anche se non ho capito ancora bene come funziona, mi chiamo BeLoser1 se volete seguirmi fatelo, ricambio tutti :) 
E ho iniziato una nuova storia (si lo so, non ho il tempo di aggiornare questa figuratevi quella ma l'avevo da troppo tempo in mente.) 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2085028&i=1 se volete dategli un'occhiata :)
Ciaaao.

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Capitolo 10
*** No call, no message. ***


CAPITOLO 10: No call, no message.

 

Lo so, non aggiorno da mesi e non ci sono scuse…mi dispiace davvero tanto. Diversi problemi familiari e gli impegni scolastici mi hanno tenuta occupata. Prometto che il prossimo capitolo lo pubblico a breve!

 

“Non capisco come ti fanno a piacere Elena e Damon insieme.” Giulio la guardò con una faccia scandalizzata.
“Oh, avanti Giulio, lui è così tenere con lei e quando stanno insieme riesce a cacciare la parte migliore di sé” rispose Alice “Piuttosto tu, come puoi dire che Stefan è il ragazzo adatto a lei?”
Stavano seduti sul divano di casa della ragazza e avevano appena finito di vedere la nuova puntata di ‘The Vampire Diaries’ e stavano da più di mezzora a discutere sulle coppie di quel telefilm.
“Tu difendi Damon solo per la sua bellezza! Sei proprio come tutte le ragazze” rispose guardandola schifato.Alice si sentì punta sul vivo.
“Non è vero! E poi tu non puoi proprio parlare, ti guardi un telefilm per ragazzine e dire che hai diciannove anni e sei un ragazzo..non è che sei gay e non me l’hai mai detto?” Giulio la guardò con una faccia scioccata e Alice si mise a ridere, amava prenderlo in giro.
“Ma quale gay?! Dovresti sapere che come sto io dietro alle ragazze non ci sta nessuno.” Alice gli mise una mano sulla spalla e lo guardò con aria da finta dispiaciuta.
“Non devi nascondere il vero te stesso. Guarda che io ti accetto così come sei”
“Alice…adesso ti farò pentire di tutto ciò che stai dicendo.” In meno di un secondo le prese i fianchi e inizio a farle il solletico, la ragazza si dimenò, scalciando e spingendolo via, ma fu tutto vano. Alla fine si sbilanciarono si trovarono entrambi stesi sul divano con lui che continuava a farle il solletico e lei che continuava a dimenarsi.
“Oddio, bastaa, ti pre..pre..pre..ti prego.” Disse Alice continuando a ridere.
“Rimangiati subito quello che hai detto” Alice fece cenno di no con la testa e lui continuò a farle il solletico, finché non furono interrotti da una voce.
“Si può sapere che state facendo?” Giulio si fermò e guardò verso la porta del soggiorno e lo stesso fece Alice, rimanendo sempre stesa sotto il corpo dell’amico. A parlare era stato il fratello, che li guardava in modo strano, ma quello che fece gelare il sangue nelle vene ad Alice fu lo sguardo di Matteo. Freddo e sconvolto.
Era semplice pensare che Alice e Giulio stessero facendo qualcos'altro, si trovavano stesi l’uno sull'altro, i visi vicini e le mani di lui sui fianchi di lei. Cosa che per Giulio e Alice non era per niente strana, si conoscevano da molti anni e stare così vicini per loro era naturale, c’era molto contatto fisico tra loro, come abbracci, baci sulla guancia, ma anche schiaffi scherzosi e sberle. Ma dagli sguardi di suo fratello e del ragazzo che frequentava capì che per loro non era così e che sicuramente avevano frainteso.
Giulio subito si alzò dal corpo della ragazza e Alice si rimise seduta.
“Questo scemo mi stava facendo il solletico” disse Alice distogliendo lo sguardo da Matteo, non riusciva a guardare quegli occhi che tanto le piacevano fissarla in quel modo freddo e deluso.
“Si, certo. E stavate così vicini.” Disse Lorenzo scettico, alzando un sopracciglio.
«Fratello geloso all'attacco» pensò la ragazza. Sentì Giulio sospirare e si girò verso di lui e lo vide alzarsi dal divano.
“Penso che sia meglio che me ne vado.” Probabilmente era preoccupato degli sguardi di fuoco che gli stavano lanciando i due ragazzi. “Ci sentiamo.” Si abbassò verso Alice e le diede un bacio sulla guancia – in quel momento sentì lo sguardo di Matteo farsi più insistente su di sé- , per poi uscire dal soggiorno.
Stavano tutti e tre in silenzio finché non sentirono la porta chiudersi e Matteo si decise a parlare per la prima volta da quando era venuto.
“Mi sono ricordato che ho un impegno importante.” Mentre parlava non guardò mai Alice, teneva lo sguardo fisso sul pavimento.
“Ma non dovevamo fare quella partita alla play?”
“Sarà per la prossima volta, ciao.” Dicendo ciò si girò e se ne andò. Alice avrebbe tanto voluto seguirlo ma c’era suo fratello fermo sulla porta che la fissava.
Per qualche secondo rimase a guardarla poi si andò a sedere vicino a lei.
“Sei sicura che tra te e Giulio non ci sia niente?” Alice alzò gli occhi al cielo.
“Si, sono sicurissima. Siamo solo amici e per noi è normale giocare così.”
“E’ che eravate così vicini, i vostri nasi quasi si sfioravano.”
“Noi non ci facciamo nemmeno caso. Siamo amici e rimarremo sempre e solo amici” disse esasperata, voleva solo correre in camera e chiamare Matteo.
“Okay, scusa se sono così impiccione è che mi preoccupo. Non voglio vederti soffrire di nuovo.” Lorenzo si passò una mano fra i capelli, segno che era imbarazzato e Alice non poté fare a meno di sorridere. Nonostante tutto amava quando il fratello si preoccupava per lei.
“Lo so, e sono contenta che ti preoccupi per me. Ma devi capire che so difendermi da sola.”
“Si, lo so. Però da poco hai smesso di soffrire per quel deficiente, penso solo che sia troppo presto per te iniziare un’altra storia.” Subito il suo pensiero andò a Matteo.
“Non è troppo presto, ci siamo lasciati quattro mesi fa – quasi cinque – e ho capito che è un deficiente, infatti non mi importa più nulla di lui. E comunque non ti preoccupare, ti ho già detto che tra me e Giulio non c’è niente al di fuori dell’amicizia.”
“Okay. Mi prometti che se troverai qualcuno me lo dirai? Lo incontrerò, lo picchierò per aver messo gli occhi sulla mia sorellina e in fine, forse, lo accetterò.” Alice deglutì sentendo quelle parole.
“Certo…te lo dirò” fece un sorriso forzato e, con un grande senso di colpa, lo abbracciò. Odiava mentirgli ma se avesse saputo che usciva con il suo migliore amico avrebbe ucciso prima lui e poi lei! Lorenzo non dimostrava spesso l’affetto nei suoi confronti ma quando qualche ragazzo le si avvicinava lui impazziva di gelosia. Non voleva nemmeno pensare a quel che avrebbe fatto a quel povero Matteo..
“Adesso è meglio che vado a studiare, domani ho un’interrogazione.” disse la prima scusa che le era venuta in mente, in realtà voleva solo andare a chiamare Matteo.
“Va bene, io vado telefono a una ragazza che ho conosciuto ieri.” Alzando gli occhi al cielo, Alice si alzò dal divano e corse in camera sua. Si stese sul letto e rimase a guardare lo sfondo del suo telefono.
Nessuna chiamata, Nessun messaggio.
Matteo non l’aveva cercata, ma poteva capirlo. Aveva sicuramente frainteso se si era arrabbiato, toccava a lei chiamarlo e chiarirsi.
Ma se lui non l’avrebbe creduta?
Sospirò.
Rimase a guardare il telefono dieci minuti prima di trovare il coraggio di inoltrare la chiamata.
Con il cuore in gola attese.
Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro squilli.
Non rispondeva.
« Forse ha il telefono lontano» pensò.
Sbuffando decise che era meglio studiare per evitare di pensarci.
Circa un’ora dopo provò a richiamarlo ma niente, non rispondeva. Così gli mandò un messaggio dicendogli di chiamarla subito ma dopo mezz'ora ancora nessuna chiamata e nessun messaggio.
Il suo umore stava peggiorando molto, quella mattina si era svegliata felice e lo era stata per la maggior parte della giornata ma dopo quell'incomprensione si era prima rattristita, poi aveva avuto dell’ansia pensando che lui non la volesse più vedere, ma poi si era risollevata un po’ convincendosi che magari aveva avuto da fare però quando si mise nel letto per dormire il suo umore era sotto terra.
Lui non l’aveva chiamata per l’abituale telefonata notturna.
Ne una chiamata, ne un messaggio.
Fu così anche tutta la giornata successiva. Non si fece sentire e aveva iniziato ad attaccare le telefonate di Alice, così la ragazza dal triste era diventata furiosa, non era mica colpa sua se lui aveva frainteso e non voleva nemmeno chiarire!
Quella sera, notando che Matteo non l’aveva chiamata, aveva telefonato a Elvira per sfogarsi. Anche se l’aveva tormentata tutta la mattina a scuola parlandole del ragazzo..ma in fondo Elvira era sua amica e aveva il diritto di confortarla!
“Ti rendi conto che ha staccato il telefono?!”.
“Dai Ali calmati, essere arrabbiate non risolverà niente”.
“Come faccio a calmarmi? Sono due giorni che non si fa sentire.” Alice sospirò stendendosi sul letto. Non sapeva più che fare, di certo non poteva presentarsi a casa sua e picchiarlo e dopo chiedergli scusa per l’accaduto. Anche se l’idea l’allertava molto.
“Prova a metterti nei suoi panni, se tu l’avresti visto con qualche ragazza nella stessa situazione in cui ti ha trovato lui, tu di sicuro prima l’avresti ammazzato e poi non gli avresti parlato più. E abbiamo l’esempio di Alessio” Elvira aveva ragione, di sicuro l’avrebbe fatto. Ma questo non riusciva a farle passare la rabbia, voleva parlargli e chiarire ma lui non le dava l’opportunità.
“Si ma ciò non toglie che io non so come fare per chiarire.”
“E se vai a casa sua?”
“Si e farmi vedere dai genitori così poi lo vanno a dire a mia madre e a mio fratello. Non posso correre il rischio.” Anche se… “E se domani mi faccio trovare fuori l’università?”
“Ma lui non va all'università con tuo fratello?”
“Si ma domani Lorenzo non ci va, quindi non c’è il rischio che mi veda. E di sicuro Matteo non potrà evitarmi una volta arrivata lì fuori.” Si stava esaltando per quell'idea geniale.
“Potrebbe benissimo decidere di non ascoltarti e camminare diritto verso casa.” Ma quanto era pessimista quella ragazza?!
“Dio quanto sei pessimista Elvi! Non ti preoccupare, mi farò ascoltare. Tu pensa solo a coprirmi domani a scuola.”
“Scusa ma tu non devi andare quando esce dall'università?” chiese l’amica stranita.
“Sì, ma domani i suoi corsi finiscono alle undici, e io per precauzione vado lì fuori verso le dieci e mezza.”
“Va bene, basta che la smetti di stressarmi con le tue questioni amorose.” Disse Elvira in tono esasperato, ma Alice sapeva che le faceva piacere ascoltarla e si sarebbe fatta in quattro per aiutarla con le sue ‘questioni amorose’.
“Grazie di tutto Elvi. Lo sai che ti voglio bene, vero?”
“Certo che lo so. Adesso vai a dormire prima che ti venga in mente qualche altra cosa su cui lamentarti e tenermi altre tre ore a telefono.” Sapeva che Elvira le voleva bene anche se non glielo diceva spesso, perciò non si applicò quando l’amica non glielo disse.
Una volta attaccato, Alice si mese a letto e pensò a tutto ciò che avrebbe detto al ragazzo l’indomani, doveva assolutamente fargli capire ciò che era successo con Giulio. Non poteva permettere che la loro storia finisse prima ancora di iniziare.
Prima di addormentarsi riguardò il cellulare anche se sapeva di non trovarci nulla. E infatti…
Nessuna chiamata, nessun messaggio.

 

Eccoci qui.
In realtà in questo capitolo ci doveva essere anche il discorso che faceva Alice a Matteo ma per pubblicarlo prima ho deciso di scrivere questa parte nel prossimo capitolo  :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapre ciò che ne pensate in una recensione.Volevo lasciarvi il mio acount di twitter: 
https://twitter.com/BeLoser1
Ciaaao :D

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