...E chiamalo destino quel percorso naturale

di Come_on
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza ***
Capitolo 2: *** L'incontro. ***
Capitolo 3: *** Piccole bugie ***
Capitolo 4: *** Le bugie hanno le gambe corte ***
Capitolo 5: *** Non doveva andare così ***
Capitolo 6: *** Scuse... ***
Capitolo 7: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 8: *** Non tutto è preduto ***



Capitolo 1
*** La partenza ***


Due giugno duemilatredici. 
Stento a crederci ma finalmente è tempo di vacanze. La scuola sta per terminare ed io non posso che esserne felicissima. E' l'ultima ora e in classe c'è un tale caos che a stento sentiamo il suono della campanella. La stessa che ci ha salvato da interrogazioni, test, prove e brutti voti.Oh, scusate non mi sono ancora presentata, che maleducata..Mi chiamo Nicole Rossi, ho 18 anni. Sono una ragazza timida, solare, sincera, allegra e alcuni dicono anche simpatica...(Bah!) Ho gli occhi verdi, capelli castano chiaro e labbra abbastanza carnose. Sono alta, slanciata e con le curve al posto giusto. Ho una migliore amica, lei si chiama Laura e mi manca immensamente. Suo padre è un imprenditore e a causa del suo lavoro, ha dovuto cambiare città. Ora lei è a Roma, vive lì da 5 anni e , dopo tanto tempo, tra meno di 2 settimane partirò per andarla a trovare e magari ne approfitto per visitare la capitale.
***

Driiin Driiin. 
 
'Maledetta sveglia' sussurro disturbata con la voce impastata dal sonno, spegnendo quell'aggeggio malefico, accanto a me. 
 
Sono le sette e trenta e tra meno di quaranta minuti finalmente si parte. Con cautela mi alzo dal letto, mi lavo, mi vesto e scendo giù a fare colazione dove mia mamma, mi aspetta. Come minimo mangiò tre cornetti. Insomma, devo affrontare un viaggio, le energie mi servono. 
 
'Nicole, hai fatto? Rischiamo di fare tardi se continui di questo passo' Eccola, la mia graziosa mamma che contribuisce all'ansia dicendomi che era tardi e che rischiavo di perdere l'aereo. La causa di questo mio ritardo? Ho perso il cellulare. Ammetto, sono una ragazza molto disordinata e credo che mi debba ricredere sulla frase ' nel mio disordine, c'è l'ordine'. 
 
'Eccoti! ' Finalmente lo trovo, era sotto il cuscino della poltroncina posta ai piedi del letto. Scendo in fretta e furia le scale, con il rischio di slogarmi una caviglia o peggio spezzarmi una gamba, e finalmente ci dirigiamo all'aereoporto. In macchina non parlo molto..o meglio non ne ho la possibilità dato che mia mamma non fa altro che ripetere le solite raccomandazioni
 
'Attenta al cellulare, chiamami quando arrivi, non combinare casini'
 
'Si e non accettare caramelle dagli sconosciuti' la interruppi ridendo
 
'scema,dico sul seri'disse in modo preoccupato 
 
'Tranquilla mamma non farò nulla di tutto questo, sarò un angioletto' La rassicurai con uno sguardo innoquo, sembravo quasi seria. 
 
Una volta arrivata all'aereoporto, guardai mia madre. Aveva gli occhi lucidi e il labbro tremante..Commossa da quella scena la abbracciai rassicurandola in tutto. Il rapporto con mia madre è sempre stato ottimo, da quando papà ci ha lasciate lei si è presa cura di me, mi hal accudita con tutta se stessa, mi ha educata e se sono quel che sono ora, è solo grazie a lei e alla sua forza. Le asciugo le acrime ormai sull'orlo del mento e le do un bacio, salutandola. 
 
Mi avvio nell'atrio centrale e aspetto il mio volo che fortunatamente non tarda ad arrivare e finalmente salgo sull'enorme mezzo, mi allaccio le cinture e nella completa noia lascio che il sonno prenda il sopravvento pregando di non svegliarmi prima dell'atterraggio per evitare eventuali attacchi di panico..Beh non l'ho detto ma sono anche molto paurosa. Dopo cinque ore abbondanti, vengo svegliata da una voce mettallica che annuncia il nostro atterraggio. 
 
'Roma, finalmente' sospiro sorridendo. 
Inizio a guardarmi intorno,non sapendo cosa fare e sgorgo da lontano il volto di Laura. 
 
Le sorrido e corro ad abbracciarla.
 
'Allora ce l'hai fatta' disse alludendo alla mia fobia per le altezze. Ebbene si, soffro di vertigini. 
 
'Mhmh..spiritosa.' risposi di rimando. 
 
Nella via del ritorno a casa sua, parliamo di tutto ciò che è successo in questi anni, anche se il contatto non l'abbiamo mai perso. Mi racconta un po' di tutto, della vita, dei ragazzi, dell'amore. Sposto gli occhi sul suo polso, indossa un bracciale completamente diverso dagli altri. E' doppio e in pelle, di color marrone che contorna il polso come una fascia. 
 
'Uhm bel bracciale,posso provarlo?' Azzardai a chiedere.
 
'No, con la tua delicatezza finiresti per romperlo' Disse ridendo.
 
'Dai Lau, sarò delicatissima, giuro.' Dissi facendo il labbruccio per convincerla. 
 
Missione compiuta. Slaccia il bracciale e me lo porge. Prima di indossarlo noto una scritta al suo interno 'SCRICCIOLO MIO'. Non capisco non mi aveva parlato di nessun ragazzo.

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Capitolo 2
*** L'incontro. ***


Diciassette giugno duemilatredici.
Questo primo giorno a Roma è stato entusiasmante. Laura mi ha portata in giro per la città.La vita qui è molto caotica, per le strade c'è molto traffico, ma non credo sia un problema per chi ci vive.
Il sole inizia a calare segno che la sera si sta avvicinando, è meglio rientrare. Questa sera mi aspetta una cena da leccarsi i baffi... Dopo mangiato i suoi genitori escono per andare dalla mamma di Giuliana, la mamma di Lau, mentre noi rimaniamo sul dvano di casa in attesa di qualche programma televisivo. Laura lacia sul canale 1, non vedevo spesso quel canale, non era interessante secondo me..Il film che avremmo visto era una serie televisiva che andava avanti ormai da 8 anni: Un medico in famiglia. Come puntata era carina...ma non avendone vista neanche una non capivo granchè. Qualche volta usciva una coppietta a galla..tra cui quella di Anna ed Emiliano. Sul polso del ragazzo noto un braccialetto simile a quello che indossa ora Laura.
'Hai notato che i vostri braccialetti sono simili?' Chiedo alludendo al ragazzo nella serie. Lei annuisce sorridendo senza proferire parola.

'E' una coincindenza,giusto?' Continuo convinta di farle aprire bocca, invece quel che ottengo è un ' Sta zitta su, ti spiego dopo' risponde sorridente concentrandosi sulla coppietta difronte a noi.
Sbuffo e sussurro un 'Antipatica' facendo scatenare una risata generale.
Una volta finita la puntata Laura spegne il televisore e io la guardo, senza parlare.
'Che c'è?!' chiede divertita.
'Non sto capendo niente, puoi spiegarmi?!'
E' vero, non capisco niente. I bracciali simili, 'Scricciolo'...
'E va bene, ti spiego..Vedi quel ragazzo, Emiliano?'
'Si' rispondo annuendo.
'Ecco, quel ragazzo in realtà si chiama Edoardo Purgatori, fa il cameriere proprio qui a Roma e io me ne sono completamente innamorata.' Mentre raccontava, sembrava stesse sognando.
'Ma non credo di poterlo mai incotrare,Roma è grande .' continuò tristemente rassegnata.
Notando la sua tristezza, la abbraccio.
'Dai, vorrà dire che domani ci andremo a fare una pizza a pranzo, e se sarai fortunata , la pizza te la servirà lui' cerco di consolarla non del tutto sicura di quel che dico..ma ameno ci provo.
'Si dai, invito alcuni amici, così tanto per stare in compagnia...Magari ti faccio faccio conoscere qualcuno. ' Risponde assecondando la mia proposta.
'E' notte fonda ormai, è meglio andare a letto non credi?' ecco che uno sbadiglio esce dalla mia bocca...Spero vivamente di riuscire a tirar giù le gambe dal letto domani altrimenti 'addio visita turistica'.

Diciotto giugno duemilatredici.
'Buongiorno dormiglione...' una voce calda e delicata giunse alle mie orecchie nel momento in cui la tende dell'enorme balcone si spostò facendo filtrare i raggi del sole per tutta la camera dove ormai era inutile continuar a dormire dato che tutta la famiglia era sveglia.
'Buongiorno mamma' risponde Laura.
'Buongiorno signora Giuliana' rispondo io.
'Dai venite giù a far colazione, vi aspettiamo.' Detto questo sua mamma esce dalla camera lasciando a me e a Laura tutto il tempo necessario per prepararci e scendere a fare colazione con il resto della ciurma...ehm famiglia.
Miracolosamente questa mattina non ho tanta fame, lo capisco dal modo in cui il mio stomaco è tremendamente calmo e non rumoroso e voglioso di non so neanche io quanto cibo...così prendo una misera fetta biscottata con della marmellata alle ciliege accompagnata da una tazza di latte fresco.
'Allora ragazze, che programmi avete per oggi?' chiede il papà di Laura.
'Ho intenzione di far visitare a Nicole la parte storica di Roma e poi magari fermarci a pranzo in una pizzeria con degli amici' risponde Laura sicura del programma che lei stessa aveva preparato.
'Bellissima idea, brava pulcino' Dovreste vedere la faccia che Laura ha appena fatto. Sembra un semaforo che varia velocemente dal rosso all'arancione e poi al verde. Il padre l'ha sicuramente messa in imbarazzo con questo soprannome che trovo molto dolce e divertente.
Finita la colazione prendiamo l'occorrente e ci avventuriamo per la seconda visita turistica della bella città.
'Andiamo pulcino' la prendo in giro, calcando sull'ultima parola.
Mi fulmina con lo sguardo e mi trascina fuori casa...
Anche questa mattina ho avuto la possibilità di visitare molto...ho visto il colosse, le fortezze e le rovine. E' affascinante questa città. Sono le trecidi e un quarto e io ho una fame da lupi(come mio solito) ci rechiamo quindi in una pizzeria dove gli amici di Laura ci aspettano.
Una volta arrivate vediamo un gruppetto formato da tre ragazzi e due ragazze che, accorgendosi di noi, sorridono.
'Ciao, sono Gabriele. Loro sono i miei amici Jessica,Angelica, Marco e Luca.' Un ragazzo ricciolino mi si avvicina e cordialmente mi presenta anche gli altri ragazzi.
Prima impressione: Molto simpatici.
Prendiamo posto per pranzare.
Il menù è molto interessante, ci sono tidi di pizze che non ho mai assaggiato, ma meglio andare sul sicuro, sicuramente ordinerò una margherita.
Un cameriere goffo e robusto prende le ordinazioni e, mentre aspettiamo il nostro pranzo, incominciamo a parlare.
'Allora Nicole, di dove sei?' Mi chiede Marco, un ragazzo abbastanza alto e carino.
'Sono della Puglia' rispondo sorridendo.
'Che ci fai qui a Roma'
'Mi è sempre piaciuta l'idea di visitare la capitale, quindi eccomi qui'
'Guarda quel tipo lì, ti sta osservando da tempo' mi sussurra Luca, l'altro ragazzo posto affianco a me.
Giro lo sguardo.
'O MIO DIO' penso.
'Ma no, sarò una tua impressione' cerco di cambiare discorso...
Al tavolo arriva proprio lui, quel cameriere tanto amato da Lau, Edoardo. Laura appena lo vede, sgrana gli occhi e inizia a prendere i colori del semaforo. Rido consapevole. Ci porge le pizze e iniziamo a mangiare. Durante il pranzo Laura non parla e noi la prendiamo in giro per questo. A pranzo finito lo stesso Edoardo ci porta il conto...e, dopo avermi guardato, lascia volontariamente cadere un foglietto dalle sue tasche che io raccolgo solo dopo che i ragazzi sono usciti. Noto che sul biglietto c'è il suo numero accompagnato dalla scritta 'Sei molto carina,mi hai colpito. Questo è il mio numero **********, ci potremmo sentire se vuoi'. Fortunatamente nessuno si accorge del biglietto caduto altrimenti Laura ci sarebbe rimasta davvero male. 




 
Ciao a tutte ragazze :)

Vorrei tanto sapere cosa ne pensate della storia. E' la

prima volta che mi cimento in questo genere di cose,

quindi vorrei sapere come sta andando. Accetto critiche e

consigli.. RECENSITEEEE :*

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Capitolo 3
*** Piccole bugie ***


E' notte fonda e io non faccio altro che girarmi e rigirarmi nel letto, non riesco a dormire.
Ho il suo numero in mano e lo guardo attentamente...non so cosa fare. Quel ragazzo ha una bellezza non indifferente e non mi dispiacerebbe incontrarlo. Da una parte però devo pensare alla mia miglire amica. Sarebbe un gesto davvero egoistico da parte mia. Riflettendo sulla mia posizione in questo momento finisco nelle mani di Morfeo e finlmente mi addormento.
La mattina mi sveglio molto presto..me ne accorgo dal fatto che il resto della famiglia è a letto.
Scendo giù a fare colazione e decido di inviare un messaggio ad Edoardo.
*Buongiorno sono Nicol :)*
*Nicol chi?*
Danno i numeri alle ragazze e poi se lo scordano anche, bene.
*Come...Dai il numero ad una ragazza e te lo dimentichi ?*
*Oh scusami, hai ragione. Buongiorno anche a te :)*
Non so cosa dire quindi il suo messaggio non riceve risposta.
*Oggi ho la mattinata libera, ti va di incontrarci?* E' un ragazzo insistente, mi piace.
Sorrido al messaggio e non tardo a rispondere.
*Si, mi va. Dimmi dove e quando*
*Davanti alla pizzeria per le undici e mezza, magari pranziamo insieme, ti va?*
Pranzare con lui?! Certo che mi va ma...cosa mi invento con Laura?
'Buongiorno' Eccola si è svegliata.
'Buongiorno Lau' rispondo sorridente.
'Con chi messaggi?' chiede alludendo al cellulare.
Calma Nicole, resta calma. Sii normale, va tutto bene.
'Niente. Mia mamma mi ha chiesto come sto ah, ti saluta' Mi fa strano mentirle...non le ho mai detto una bugia.
'Uh grazie, ricambia' detto questo si alza e va a lavarsi.
Lascio stare per un po' Edoardo, aggiusto il mio letto, mi preparo e scendo giù
' Nicole oggi non posso accompagnarti da nessuna parte, ho il recupero di una materia a scuola e non posso mancare' dice triste Laura.
bene, ho il via libera.
'Non preoccuparti questa mattina non ho tanta voglia di uscire...credo resterò qui a casa' rispondo.
Giuliana e Tommaso, i genitori di Laura, questa mattina hanno molto da lavorare quindi in teoria la casa è libera.
***
'Allora Nicol, io vado. Tu intanto fa come se fossi a casa tua ma cerca di non rompere niente' mi dice Laura.
'Non preoccuparti, tu vai altrimeni farai tardi'
MI da un bacio veloce sulla guancia ed esce...Bene ora prepariamoci.
Sono le undici meno dieci...Ho solo quaranta miseri minuti porca paletta, devo muovermi!Cambio velocemente i vestiti scegliendo una semplice canotta bianca e un pantaloncino a jeans concludendo il tutto con le mie amate converse abbinate.I capelli li lego in una coda.Per il trucco non esagero. Siamo a metà giugno si scioglierebbe tutto. Quindi metto un filo di eyeliner e del mascara.
Sono pronta sono le undici e venti. Devo farcela.
Cammino a passo svelto fino ad arrivare davanti alla pizzeria.
Undici e trentacinque...si, la puntualità non è il mio forte.
'Ciao Nicole' Madonna del carmelo quant'è bello.
'Ehm..ciao Edoardo' rispondo timida.
Dire che sono imbarazzata è poco , veramente poco.
Passiamo la mattinata a parlare e a conoscerci.
Con lui sto bene, mi diverto.
Provo un certo languorino e il mio stomaco...si fa sentire.
'Qualcuno qui ha fame, eh?' allude ridendo.
L'imbarazzo che provo in questo momento è alle stelle. Sicuramente sono diventata rossa come un peperone.
'Andiamo a pranzo, su' Detto questo, ridendo, mi invita a seguirlo e così faccio camminando accanto a lui.





Ciao a tutte ;D


Sono felicissima che vi piacciano i capitoli. Cosa succederà

tra Nicole ed Edoardo? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Un bacio :D


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Capitolo 4
*** Le bugie hanno le gambe corte ***




Questo Edorardo oltre ad essere simpatico è anche misterioso.Stiamo cammiando da più di mezzora e non mi ha ancora detto dove mi sta portando. Il mio stomaco non vuole sentire ragioni, necessita di cibo.
'Manca tanto?!' domando piagnucolando sentendo i miei piedi gridare pietà.
'Devo dire che la pazienza non è proprio il tuo forte!'dice ridendo.
Ritiro tutto mi è antipatico!
Dopo altri abbondanti dieci minuti di cammino senza sosta finalmente arriviamo davanti ad un ristorante. Servono carne alla brace...ottimo!
Entriamo e ci sediamo ad un tavolo...uno di fronte all'altro.
Averlo così vicino mi fa uno strano effetto. Ha dei lineamente perfetti. La sua faccia è...non saprei descriverla ha un viso che lascia trasparire la maturità del ventiquattrenne quale è,e un non so cosa che mi sa di ragazzino. Ha uno sguardo tenero,ecco!
'Hai dato un'occhiata al menù, cosa prendi?' Ritorno sulla terra accorgendomi di averlo fissato parecchio, che vergogna!
'Ehm...no, non ancora.' detto questo lascio che il mio lato giocoso e sfacciato esca allo scoperto, strappando letteralmente il menù dalle sue mani, facendolo ridere.
La sua risata...ragazzi è qualcosa di stupendo. Okay, okray sto degenerando. Basta.
'Non voglio appesantirmi quindi sceglierò una semplice costata di maiale contornata dalle patatine fritte...' dico fiera della mia scelta.
'Ammazza! E menomale che volevi mantenerti leggera' dice ridendo.
E' stupito...e la sua faccia mi fa scoppiare in una fragorosa risata che ahimè, esce molto rumorosa tanto da far voltare QUASI tutto il ristorante verso il nostro tavolo. Porca paletta, che vergogna.
'Sei un caso perso, piccola Nicole' dice ridendo ancora di più mentre io affondo nell'imbarazzo totale coprendomi con le mani il viso ormai paonazzo.
Inizio a prendere in cosiderazione il fatto di farmi una lampada. Così almeno quando arrossisco non si nota molto per via della mia carnagione cadaverica.
'Volete ordinare,signori?'
Molo simpatico questo cameriere...CERTO CHE VOGLIAMO ORDINARE NON SIAMO MICA VENUTI QUI PER AUGURARE AGLI ALTRI UN BUON PRANZO E OSSERVARLI MANGIARE!
'Si allora..per la signorina una costata di maiale alla bracie accompagnata da delle patatine fritte e per me...pollo alla paprica, grazie'
Dopo aver preso le ordinazioni il cameriere simpatico evapora e noi iniziamo a parlare.
'Allora...mi hai detto che sei della Puglia, giusto?' dice..
'Si e scommetto che vuoi sapere come mi trovo qui a Roma' rispondo convinta di quello che dico.
'Si, come hai fatto?' ride.
'Intuito' rido.
'Sono qui a Roma per una vacanza...Era da tanto che volevo fare questo viaggio e quando ne ho avuta l'occasione ho preso la palla al balzo...Qui abita la mia migliore amica e al momento alloggio da lei.' continuo.
'La ragazza che l'altra sera appena mi ha visto ha sgranato gli occhi?' domanda aggrottando le ciglie.
'Si, proprio lei' rispondo ridendo.
'Sai, hai una risata davvero bella, tu sei bella.' Dice allugango le sue mani per poi metterle sulle mie, accarezzandole.
Mossa azzardata caro Edoardo...non puoi farei così.
'Si ehm...a questo proprosito. Vedi, Laura, la mia migliore amica è follemente innamorata di te e io...io non vorrei farle nessuno sgarbo. Pensa che per uscire con te questa mattina ho dovuto mentirle,cosa che non ho mai fatto in tutti gli anni della nostra amicizia...immagina se ci vedesse insieme adesso, ci rimarrebbe davvero male.' l'ho detto...nel totale imbarazzo. La sua faccia poverino...è triste. E' delusa. E io mi sento uno schifo.
All'improvviso sento un soffio di tosse che a prima impressione sembrava duro e minaccioso.
Mi volto e...è lei, Laura.



Ops...Tempismo perfetto Laura. Nicole è stata colta in

fragrante. Cosa succederà adesso tra le due amiche? E tra

Nicole ed Edoardo?..Lo scoprirete solo nel prossimo

capitolo.

Continuate a recensireee ciaaaaaaao :)


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Capitolo 5
*** Non doveva andare così ***


Sono orribile. Sono uscita con il ragazzo di cui la mia migliore amica è follemente innamorata e per di più lei è qui difronte a me. La sua faccia è sconvolta, delusa, schifata. E io? Io mi sento un mostro, sono uno schifo. Lo sapevo che era una brutta idea, lo sapevo sin dall'inizio ma come sempre agisco d'impulso e mi caccio nei guai...e questa volta, il guaio è grosso.
Vedo Laura iniziare a lacrimare così mi avvicino a lei...Anzi, mi sarei avvicinata se me ne avesse dato la possibilità. E' scappata fuori, via dal locale, via da quella scena, via dalla sua migliore amica.
La rincorro, ci provo...ma lei è troppo lontana ormai ed io ho perso la direzione.
Rientro nel ristorante, distrutta.
'Scusa, scusami davvero, non doveva andare così' dico tremendamente dispiaciuta ad Edoardo.
Lui non parla, è scioccato e confuso quanto me...forse più di me.
Così di punto in bianco lascio che tutto vada perduto: la nostra conoscenza, le nostre risate, il nostro appuntamente, il nostro pranzo.
Faccio ritorno a casa...credo ci passerò ancora poco tempo dato che Laura di me non ne vorrà più sapere per quanto accaduto e non la biasimo per questo, ha perfettamente ragione.
Pov.Laura.
Vi prego, ditemi che non è quel che sembra. Ditemi che la mia migliore amica non è seduta ad un tavolo con il ragazzo di cui mi sono innamorata. Ditemelo, perfavore. Lui le tiene le mani, accarezzandole. E lei? Lei niente. lei parla, sorridendo...Vorrei scomparire!
Finalmente si accorge di me e sgrana gli occhi, proprio come ho fatto io l'altra sera quando ho visto Edoardo.
Mi accorgo che le lacrime hanno ormai preso il sopravvento, così per non far vedere da nessuno la mia frustazione scappo, prima che Nicole potesse raggiungermi.
Correndo inizia a piovere...e l'unica casa vicina a dove mi trovo è quella di Luca. Conosco questo ragazzo dai tempi delle elementari, è un ragazzo carino, divertente, dolce e tenero. Ogni volta che sto con lui mi sento...speciale, importante.
'Chi è?' Eccolo è lui.
'Ehm..Sono Laura, mi apri?' rispondo cercando di sembrare il più normale possibile.
La porta si apre e lui corre ad abbracciarmi. Un abbraccio in questo momento, ci voleva proprio. Lo stringo, ho bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui sfogarmi, ho bisogno di lui, adesso.
Chiudendo la porta continua ad abbracciarmi fino a condurmi in camera sua.
'Laura..cos'è successo? Perchè sei tutta bagnata?' chiede preoccupato.
'Ho...ho visto una cosa orribile'rispondo abbasando la testa.
L'acqua cola dai miei capelli, tutti i miei vestiti sono inzuppati e sporchi.
'Aspetto qui, tu va pure in bagno a lavarti altrimenti ti beccherai un raffreddore dato che i tempi non sono dei migliori...ti presto qualcosa io.' Premurosamente mi porge un pantaloncino da basket e una maglietta bianca.
Sorridendogli vado in bagno e mi guardo allo specchio. Sono uno schifo. Ho gli occhi gonfi e rossi, il mascara sbavato, i vestiti neri e bagnati e i capelli inzuppati d'acqua.
Mi faccio veloce una doccia e mi cambio raggiungendo Luca in camera sua, è sdraiato sul letto e alla mia vista sorride.
'Allora, ti va di raccontarmi quello che è successo?' chiede facendomi sdraiare accanto a lui.
'Ecco...io...' non riesco a parlare, non ci credo neanche io.
Non dice niente, mi abbraccia. Ho bisogno di lui, e lui lo sa.
'Shh piccola, non fare così' Quelle parole oltre ad avermi fatto arrossire, mi provocano nello stomaco una sensazione di leggerezza, mai provata.
Sciolgo l'abbraccio e..lo guardo.
Non mi ero mai accorta della sua eccessiva bellezza sino ad ora. Mi posso specchiare nelle sue iridi marroni.
Lui non proferisce parola, solo alterna il suo sguardo dai miei occhi alle labbra.






Che dire...la frittata è fatta. In compenso però c'è una certa

intesa tra Laura e Luca...cosa succederà adesso?

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Capitolo 6
*** Scuse... ***


Pov Laura.
Questa situazione con Luca è alquanto imbarazzante non sa cosa fare e io altrettanto. Alla fine annulla la distanza tra le nostre labbra, unendole. Le sue labbra soffici ora son sulle mie, sanno di menta fresca. Un attimo ma..questo è un bacio, ci stiamo baciando...io e Luca, amici d'infanzia, ci..stiamo baciando.
Ok, suona strano ma, è così.
Questo bacio fa miracolosamente sparire l'immagine di Nicole ed Edoardo insieme, come se non fosse mai esistita, come se io gli avessi mai visti insieme, come se nulla fosse realmente successo.
E da qui che capisco che ho fatto una cavolata, ho rovinato il nostro rapporto...per che cosa poi? Per una cottarella adolescenziale? Devo rimediare e anche subito!
Mi stacco e lo guardo.
'Scusa, forse non dovevo..' Dice dispiaciuto.
Gli accarezzo la guancia e lui guarda la mia mano, per poi baciarla.
'Mi è piaciuto, grazie.' gli sorrido .
Il suo sguardo s'illumina come la luna illumina la notte e il sole il giorno.
Nei suoi occhi brilla una luce , un luccichio mai visto prima.
Forse anche i miei occhi brillano, dato che non fa altro che guardarli.
'Vedi,Laura io...' Cerca di parlare ma è troppo impacciato.
So cosa sta cercando di dirmi, anche io provo lo stesso.
'Anche io' dico sorridendo.
'Davvero? Tu...tu mi ami?' chiede scioccato, spiazzato.
Si, si che lo amo. L'ho sempre amato.
Non parlo, annuisco solamente e lo bacio.

Pov.Nicole.
Rientrando a casa vedo che Nicole non è qui, chissà dove sarà adesso. Sono in pensiero.
Sento la maniglia della porta girare e un'ombra avanzare nella camera di Laura.
E' lei e...sta sorridendo?!
Io le corro incontro e l'abbraccio, la stringo anzi, la stritolo. Voglio scusarmi, devo farlo. L'ho fatta soffrire.
'Scusami, scusami Laura...per tutto. Ti ho ferita lo so, mi dispiace per questo. Ora probabilmente non vorrai più avere a che fare con me, non ti biasimo sai..' dico tutt'un fiato ma prima che potessi finire il mio melodrammatico discorso lei mi interrompe...
'Ehi, non è successo nulla, non devi scusarti anzi...sono io che mi devo scusare con te. Ho fatto una scenata orrenda. Sono stata solo un'egoista e... devo dirti un'altra cosa' dice sorridendomi.
Ok, le è caduto in testa qualcosa? Forse l'ha colpita un fulmine? O peggio..soffre di bipolarismo?
Lei sta dicendo sul serio queste cose? O è la mia coscienza che cerca di pulirsi?
'cosa..?' chiedo titubante.
'Grazie' mi risponde sorridendo.
Ok, l'ho persa.
'Grazie...?' sono visibilmente confusa.
'Si, grazie. Grazie per essere stata con Edoardo, grazie per avermi mentito, grazie per esserci uscita a pranzo, grazie per avermi fatta piangere...' mi dice tranquilla, sorridente.
Ok, mi preoccupa.
'Non capisco..'
'Se tu non avessi fatto tutto questo io a quest'ora non sarei andata a casa di Luca e..'
Momento, momento... è andata a casa di Luca?!
'E...non ci saremmo baciati' continua...
Momento, momento...si son baciati?!
'E di conseguenza non ci saremmo fidanzati...' conclude il tutto.
Momento, momento...si son fidanzati?!
Ho preso una botta, sono andata in letargo o altro?
'Io...wow...non so che dire. Sono felice per te' le sorrido.
La vedo felice, mi si riempie il cuore.
E' tutto risolto. Quasi tutto.
C'è un problema: Edoardo.





Tutto bene quel che finisce bene...Oh, ma un attimo.

Edoardo che fine ha fatto? Continueranno a sentirsi oppure

faranno finta di niente andando ognuno per le proprie

strade? Lo scopriremo nel prossimo e probabilmente ultimo

capitolo :)

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Capitolo 7
*** Sensi di colpa ***


3 Luglio duemilatredici.
Oggi il mio umore non è dei migliori, domani sera partirò per far ritorno a casa e, di Edoardo , non ho più notizie.
Non lo sento da quasi quindici giorni. Quindici , da quando è successo.
Era scioccato e io l'ho lasciato lì seduto, da solo, scappando. Mi sento terribilmente in colpa per questo. E non so come rimediare, vorrei tanto parlarne con Laura ma lei ora è con Luca e non me la sento di rovinarle il momento. Sono una coppia veramente bella, sono affiatati.
Luca con lei è premuroso, dolce e gentile-
E lei con Luca è...felice.
'Allora, tutto chiaro?' I miei pensieri vengono distolti dalla voce di Laura.
'Nicole, ma mi hai ascoltata?' dice fingendosi arrabbiata.**
Scuoto la testa.
'Stai cercando di dirmi che ho parlato a vuoto per tutto questo tempo?!' continua scioccata. annuisco e...ride.
'Comunque, stavamo parlando della festa di questa sera...'
Già, come mio penultimo giorno alla capitale Laura e gli altri hanno voluto organizzare per me una festa, non una cosa in grande, qualcosa di intimo, di divertente per passare l'ultima serata in compagnia tra risate, giochi,dolciumi e schifezze varie...
'Giusto...Si, scusami ero in sovrappensiero'
'C'è qualcosa che ti turba? Dal tuo sguardo percepisco che non sei così tanto serena..'
'No, no tutto bene' finsi un sorriso, ma aveva centrato il punto, come sempre.
'Lo sai che con me puoi parlare di tutto , vero?' chiede premurosa la mia migliore amica.
'Si, so che ci sarai sempre per me e per questo ti ringrazio, è molto importante per me..' commossa mi abbraccia.
'Allora, mi dici cosa ti succede? E' da un po' di giorni che sei...assente.'
'Non ti mentirò, sono triste. Terribilmente triste per discussione che abbiamo avuto io e..'
'Edoardo?'
'Esatto, mi sento così stupida. Avrei dovuto restare lì e cercare di spiegargli cosa stava succedendo, cosa avevo combinato..Invece no, l'ho rimasto lì da solo come uno stupido e io sono scappata. Le lacrime minacciano di uscire ma io resisto. L'ho sempre fatto.
'Tesoro non fare così..vedrai che si sistemerà tutto.'
'Per favore Laura, come può sistemarsi tutto in due giorni?'
'Vedrai che una soluzione la troveremo, su...' Mi abbraccia. Un abbraccio, uno di quelli veri che solo una migliore amica sa darti, quelli si che ti fanno sentire subito meglio.
Pov. Edoardo.
Questa mattina mi sento un po' frustrato.
Aspiro un po' dalla mia sigaretta. La mia non è dipendenza, qualche volta mi concedo qualche tiro per rilassare i nervi.
Mi vesto e vado a lavoro, oggi manca uno dei dipendenti quindi mi tocca fare doppio turno in pizzeria.
Da quando ho fatto 'Un medico in famiglia ' al locale spesso incontro ragazzi di qualsiasi età che mi chiedono foto e autografi. L'altro giorno , per esempio, al locale era prenotato un tavolo di 5 persone, 3 ragazze e due ragazzi, il mio collega ha preso gli ordini e io ho portato i piatti, una ragazza era talmente emozionata che è uscita dal locale con la pizza ancora intatta, non ha mangiato niente. Mi ricorda tanto..Nicole.
Quella ragazza mi è entrata in testa così velocemente che non riesco a farla uscire.
La conosco poco ma mi attrae, e non poco.
Ci ho parlato, è simpatica e carina e altruista ma ultimamente ci siamo persi di vista.
Mi manca parlare con lei. Ha litigato con la sua migliore amica, Laura mi pare. Credo sia stata a causa mia.
Forse dovrei chiederle spiegazioni, insomma alla fine quel pranzo l'ho finito da solo.



I'M BACK. Scusate la lunga attesa ma non mi è stato

possibile aggiornare. Oggi abbiamo capito come si sentono

entrambi i ragazzi, adesso come andrà a finire? Lo

scopriremo nel prossimo capitolo :D


 

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Capitolo 8
*** Non tutto è preduto ***


4 Luglio duemilatredici. Ore 17.45.
Pov.Laura.
'Nicole,sto uscendo a fare delle commissioni per la festa, vuoi accompagnarmi?'
'Ti ringrazio Laura, ma non è ho molta voglia'
Insomma, come evidente Nicole non è per niente entusiasta della festa che si terrà stasera, per lei. Non lo fa apposta, è solo triste e..innamorata. Perchè..lei non ne parla spesso, ma io ho capito che si tratta di Edoardo. Lei vuole rivederlo e io farò in modo che lo riveda.
'Va bene, tornerò in tempo per la festa. Fatti bella' mandandole un bacio esco dall'appartamento dirigendomi al centro commerciale.
Dopo aver quasi prosciugato tutti i contanti che possedevo, decisi di andare al locale di Edoardo, per parlargli. Esattamente non so cosa dire ma..spero che le parole escano da sole. 'Ehm..Buongiorno, è in servizio Edoardo Purgatori?' chiedo al signor pelato, credo sia il proprietario dato che non fa altro che visionare il locale e chi ci sta dentro.
'Lei è?' Oh, sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda?!
'Mi chiamo Laura..e ho un urgente bisogno di parlare con Edoardo'
'Signorina Laura, il suo amico è in servizio non può fermarsi a parlare.' Tosto il cristiano, eh!
'La prego...è importante'
'...Le do 5 minuti scarsi. Attenda qui.' Antipatico.
Mi guardo intorno, èun bel posto, è cambiato qualcosina dall'ultima volta che ci sono stata.
'Ciao..' sorrido alla vista di quel bonazz...Ehm, di Edoardo.
'Ciao...Laura, che ci fai qui?' chiede sorridendomi.
Calma Laura, sei qui per Nicole.
'Scusa, so che non è il momento adatto per parlarti ma..devo farlo.'
'E' successo qualcosa?' chiede preoccupato.
'No, cio'è si. Si tratta di Nicole..'
'Nicole? E' da tanto che non la vedo,come sta? E' sparita. '
Oh ciccio bello, tu potevi anche chiamarla eh.
'Non è questo il punto...Vedi lei sta male. E' terribilmente dispiaciuta per come sono andate le cose tra voi. Si sente responsabile dell'accaduto ma la verità è che è stata tutta colpa mia'
'Aspetta, non capisco..'
'Vedi, quando siete usciti a pranzo insieme io ero a scuola per il recupero di una materia e quando sono venuta a sapere che lei era a pranzo con te, ci sono rimasta male , perchè non me ne ha parlato, perchè mi ha mentito. E ho fatto una scenata, una terribile scenata di gelosia che ha portato il vostro appuntamento ad interrompersi. Ecco, lei è scappata lasciandoti da solo, lo sa bene e non se lo perdona. E' cambiata, perfavore parlale.' dico tutto d'un fiato.
'Lo farò, ma non oggi, non posso, ho il locale pieno e un doppio turno che mi attende..' dice dispiaciuto.
'Lei domani partirà' dico di punto in bianco.
'Parte? Dove va?!'
'Ritorna a casa sua, in Puglia.'
'Ma non c'è tempo..come faccio?'
'Senti...se potessi liberarti, stasera a casa mia diamo una festa, per lei, come saluto. Puoi venire e parlare, sai che sorpresa le faresti. Sarebbe felice'
'Io..non so se è possibile, ma farò di tutto per liberarmi.'
'Cerca di convincerlo quel capellone' dico con un tono di acidità.
'Tempo scaduto, ragazzo. Lei signorina deve andare via..' parli del diavolo e spuntano le corna.
'Si, la ringrazio ancora. Ciao Edoardo'
'Ciao, Laura. '

***

'Sono a casa!'
Ore 21.30.
Ho solo mezz'ora per prepararmi, devo sbrigarmi!
Pov.Nicole.
Sono le nove e mezzo di sera e tra mezzora avrà inizio la mia festa. Laura ha fatto molto in questi giorni,e io mi sono sempre dimostrata disinteressata e non è stato bello. Quindi ho deciso che per stasera fingerò. Fingerò di divertirmi, fingerò di essere felice, fingerò di non pensarlo. Fingerò, appunto.
Non indosso cose troppo eleganti, è una festa abbastanza intima, uno short va più che bene. Opto infine per una maglia non troppo eleante color pesca e converse ginsate.
Un filo di matita e il trucco è fatto.
Ore 21.55, ancora cinque minuti di relax.
Fisso il vuoto, cercando di non pensare a quello che sta per accadere.
Ore 21.56, ancora quattro minuti di relax.
Fisso il muro perlat della camera, per calmarmi.
Ore 21.57, ancora tre mintui di relax, manca poco.
Fisso il pavimento.
Ore 21.58, ancora due minuti.
Chiudo gli occhi, sentendo il battito del mio cuore, che ansia.
Ore 21.59, ancora un minuto, solo uno.
Ore 22.00 , che l'inferno abbia inizio.
Scendo con cautela le scale, dirigendomi in salotto dove i ragazzi mi aspettano. Inizia la finzione, balliamo, scherziamo, ridiamo, mangiamo schifezze come previsto, ci divertiamo. Non ho mai finto un sorriso, non sono mai stata capace di farlo eppure loro mi stanno credendo.
Ad un certo punto della serata, Laura si allontana dal gruppo, uscendo in balcone con il cellulare in mano. Sorride e rientra.
'Chi vuole un po' di torta?' Urla Laura.
Tutti iniziano ad esultare. Ingordi!
'Nicole, prima che la torta faccia la sua entrata trionfale volevo fare un piccolo discorso, a nome di tutti. Queste due settimane in tua compagnia sono state entusiasmanti,non potevi essere migliore, amica mia. Adesso tornerai in Puglia, nella tua amata città di mare. Magari un giorno anche io passerò due settimane lì. Mancherai tantissimo a tutti ma naturalmente, mancherai più a me, migliore amica. Per questo, questa sera, ho organizzato una sorpresa per te,non provare a chiedere, nessuno sa quel che ho fatto. Sarà quindi una persona speciale a consegnare la torta. Ti voglio bene.' ho le lacrime agli occhi, ha detto delle parole bellissime.
Lei, la mia migliore amica.
Sposto lo sguardo verso la cucina, è da lì che uscirà la 'persona speciale'. Sono curiosa di chi possa essere.
'Puoi entrare' annuncia Laura. Ecco che una figura nera esce dala cucina con la torta in mano, facendosi sempre più nitida.
Il mio cuore perde uno, due , tre battiti.
Le lacrime iniziano a fuoriuscire, una, due , tre..dieci.
Istintivamente porto la mano sulla bocca e sgrano gli occhi.
E' davvero lui?
E' davvero venuto qui, per me?
Ha davvero fatto questo, per me?
Cavolo.
Io resto immobile, mentre lui corre e viene ad abbracciarmi.
 
Pov.Edoardo.
Fortunatamente il proprietario del locale mi ha concesso questa serata libera.
Vado a casa, mi faccio in fretta e furia una doccia e indosso una camicia biancha e dei jeans completando il tutto con un paio di nike bianche.
Mi sono fatto bello, devo fare bella figura con lei.
Mi reco sotto casa di Laura e le mando un messaggio.
'sono fuori' sono un po' agitato.
L'enorme portone del palazzo si apre, e Laura mi invita ad entrare.
'Ti spiego brevemente quel che devi fare. Adesso tu uscirai da questa cucina con la torta in mano, ho annunciato che sarà una sorpresa, che a consegnare la torta sarà una persona speciale, ma non credo si aspetti sia tu questa persona'
Sono..speciale. WOW.
Laura raggiunge gli altri, io mi sento perso. Mi sento anzioso. Mi sento felice.
Felice di poterla rivedere dopo quasi 2 settimane.
Prendo la torta e la posiziono per bene, evitando di farla cascare per terra.
Mi incammino verso il salotto ed entro.
Appena mi vede, inizia a piangere, portandosi una mano alla bocca e sgranando gli occhi, per la sorpresa.
Io non resisto e corro ad abbracciarla e, quando finalmente sento ricambiare l'abbraccio, sorrdo come un ebete.
Ci stacchiamo.
'Io, non sapevo venissi. '
'Io, non sapevo partissi domani' rispondo.
'Te l'ha detto Laura, vero?'
Annuisco.
'Vieni, qui non ti sento molto bene a causa della musica'
Ci dirigiamo in camera sua.
'Senti Edoardo..' inizia a parlare.
'No, ascolta tu Nicole. Non importa ciò che è successo in queste due settimane. Ora siamo di nuovo insieme, è questo quello che conta'
'Ma io..' Non le do il tempo di parlare che la bacio.
Finalmente, dopo tanto, la bacio.
'Io domani partirò e..' dice staccandosi dal bacio.
La guardo male e si mette a ridere, quant'è bella.
'No seriamente...tra meno di 24 ore partirò e..'
'Non importa, troveremo una soluzione'





Finalmente Nicole ed Edoardo, si sono riavvicinati. E'

schioccato anche un bacio tra i due ma..la ragazza

deve partire. Cosa succederà? Vorrei sapere da voi come

pensate andrà a finire :D
Baci.

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