Moonlight Desentsu 2: La Luna Nera

di Princess_Mars
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una scelta difficile ***
Capitolo 2: *** Demando si rivela! ***
Capitolo 3: *** Il ciondolo ***
Capitolo 4: *** Rapimento! ***
Capitolo 5: *** Tregue ***



Capitolo 1
*** Una scelta difficile ***


Prologo

La primavera aveva ceduto il passo alla bella stagione estiva, l’aria era ormai calda e in molti aspettavano la fine degli impegni lavorativi e accademici per concedersi le meritate e tanto sospirate vacanze.
Giorni di gioia e di spensieratezza, di svago, di nottate perse a guardare le stelle, l’estate presentava tutti i suoi programmi più belli da condividere con amici o con una persona speciale.
Sogni che Usagi aveva fatto fin quando un bel giorno l’amore della sua vita, il ragazzo che le aveva rubato il cuore, la persona che il destino le aveva fatto incontrare, aveva deciso, di punto in bianco di abbandonarla, cosi senza una ragione dicendole che si era sbagliato, che in realtà non l’amava affatto e non si era mai innamorato di lei.
Cose che spezzano il cuore di una giovane ragazza innamorata, che disperata si umiliava tutte le volte che lo incontrava per strada, implorandogli di non abbandonarla, di tornare da lei, che sarebbe cambiata, sarebbe stata alla sua altezza, ma lui non ne voleva sapere, non c’era più ragione di continuare la loro storia.
Lui “non l’amava”.
Quella stessa mattina, rifletteva come accadeva ormai ogni singolo giorno della sua vita, sugli avvenimenti degli ultimi tempi, l’arrivo di Chibiusa, il suo attaccamento a Mamoru, i nuovi misteriosi nemici che volevano a tutti i costi far del male a quella bambina.
Le sue riflessioni furono interrotte dal rimbombo del motore di una moto.
Irritata, alzò il capo per vedere chi fosse e lo riconobbe, ergo riconobbe la moto del suo Mamoru.
Ma dietro di lui, vide che c’era un’altra persona che stringeva con le braccia il suo torace.
Erano fermi al semaforo e Usagi si avvicinò correndo verso di loro e visibilmente in imbarazzo cominciò a biascicare, sperando che lui la rassicurasse dicendole che quelle ragazza, tra l’altro molto carina fosse soltanto una parente.
“Mamoru, chi è quella biondina?” chiese la ragazza in sella con lui, con voce molto sensuale.
“E’ soltanto una ragazzina!!!”
Poi il semaforo diventò verde e sfrecciò via lontano.
“E’ soltanto una ragazzina!”
Quelle parole risuonarono nella mente di Usagi, finchè non tornò a casa.
Saltò la cena e corse subito a letto, cercando di dormire, ma nella sua testa compariva sempre l’immagine di Mamoru con quella ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi.
Tra le lacrime era poi riuscita ad addormentarsi, per poi riaprire gli occhi dopo circa qualche ora.
Diede uno sguardo alla sveglia che segnava le 2.00 del mattino.
Sospirò e priva di sonno e con una fame da lupi si alzò e si diresse verso la cucina.
Aprì il frigo e prese tutto ciò che aveva davanti, tra cui la cena che aveva saltato quella stessa sera, più altri cibarie varie.
Presa da una fame nervosa iniziò a ingurgitare tutto ciò che vedeva, mentre calde lacrime rigavano il suo volto e
nella sua mente si ripeteva la scena di quel mattino.
Luna che la vide, dispiaciuto cercò di farle tornare il buonumore prendendola un po’ in giro, ma lei mesta rispose:
“Non mi importa se divento una cicciona, tanto il mio ragazzo si è trovato un’altra…”
A quelle parole, la piccola Chibiusa che era sopraggiunta in cucina destata dai rumori, si dispiacque e scappò di casa per andare da Mamoru a chiedere spiegazioni.
Non arrivò mai a casa sua, perché il nemico l’aveva trovata e l’aveva attaccata.
Usagi, allertata da Luna che aveva avvertito il pericolo non perse tempo e si trasformò, decisa a sfogare i suoi malesseri sul mostro di turno.
Ma questa volta, fu il nemico ad avere la meglio e la colpì facendola cadere in un sonno profondo che l’avrebbe presto portata alla morte.
Le guerriere Sailor disperate la posarono su una panchina, cercando in tutti i modi di farla risvegliare, ma non ci fu verso, anzi la situazione peggiorò, perché il mostro, era entrato nei sogni della loro amica e la stava distruggendo dall’interno, mentre Sailor Moon, sognava, anzi faceva incubi con Mamoru che si allontanava sempre di più da lei.



Correva sulla sua moto, più veloce che poteva, disperato dopo che Luna gli aveva detto che “lei” stava per morire e lui se ne stava infischiando.
Disperato stava correndo verso la sua principessa, che amava alla follia ma che aveva dovuto abbandonare perché tormentato ogni notte da un sogno, flagellato ogni giorno dalle visioni, immagini di lei per perdeva miseramente la vita il giorno del loro matrimonio.
Non poteva permettere questo, doveva abbandonarla, doveva dirle addio, lei avrebbe sofferto, ma sarebbe passata e avrebbe trovato poi un ragazzo che poteva renderla felice, anche se lui non avrebbe retto al colpo e avrebbe sofferto.
Soffriva, tanto, da morire, anche lui piangeva, amava quella ragazza, più della sua stessa vita, ma doveva proteggerla ad ogni costo, anche al caro costo di stare lontano da lei e non poter più baciare le sue labbra e accarezzare i suoi morbidi capelli d’oro.
Chiuse gli occhi disperato pensando a lei, a quanto l’amava, al fatto che doveva starle lontano, a tutte le volte che avrebbe voluto stringerla forte e dirle “ti amo” fino alla nausea, ma non poteva o lei sarebbe perita in modo tragico.
Arrivò finalmente da lei e la vide, attorniata dalle amiche che in lacrime cercavano invano di farla riprendere.
Corse da lei e le strinse la mano.
“Amore mio…” la chiamò
“Mamochan” la sentì pronunciare il suo nome, nel vezzeggiativo che aveva inventato per lui.
L’abbracciò, “ti prego perdonami” le sussurrò prima di posare le labbra sulle sue e baciarla dolcemente.
Un bacio magico, che la fece risvegliare e le salvò la vita.
Ripresa del tutto, grazie all’ausilio del suo potere sconfisse il mostro per voltarsi a ringraziare Mamoru che le aveva dato le spalle per nasconderle le lacrime che ormai gli avevano rigato il volto.
Non si girò nemmeno quando lei gli parlò dolcemente, con la vana speranza che lui cambiasse idea, dopotutto era corso da lei, l’aveva baciata, l’aveva chiamata “amore mio”.
Lui non volle sentir ragioni e fece per andarsene, mentre Usagi in ginocchio si disperava.
Inghiottì la saliva, si rialzò e gli disse:
“FERMATI!”
Quasi intimorito dal tono, questa volta duro della sua ragazza, Mamoru si fermò, senza voltarsi nemmeno questa volta.
“Potresti anche voltarti verso di me e guardarmi mentre ti parlo.”
Mamoru da dietro la mascherina cercò di asciugarsi il volto, poi si girò e la guardò, lei piangeva, tanto, tantissimo.
“Cosa vuoi ancora?” le chiese in modo truce e freddo.
“Io non capisco cosa sia accaduto,sembrava che tutto andasse per il meglio, ci amavamo, tu eri il ragazzo perfetto…”
“Ma è finita… mi sono solo illuso, sbagliato… non era nulla… mi dispiace” la interruppe
“Ho capito, ma adesso ti chiedo io una cosa, un ultimo favore… me lo devi.”
Mamoru cercò di dire qualcosa, ma lei non gli diede tempo di replicare.
“Non voglio altri baci, o abbracci, stai tranquillo… ti chiedo questo, perché se ancora ti è rimasto un po’ di affetto per me nel cuore, devi accontentarmi… è un’ultima cosa, poi ti dirò addio per sempre e girerò pagina.”
Mamoru trasalì, ma annuì: “ Cosa vuoi?”
“Cosa non voglio…” rispose lei sicura di se.
Mamoru non capì e la guardò.
Un amaro sorriso si dipinse sul volto della ragazza che continuò: “ Non devi più intervenire in battaglia!”
“Cosa???” stavolta furono le guerriere in coro a rispondere
“Non voglio più che intervenga ad aiutarci, sapremo cavarcela benissimo da sole. Non posso più sopportare di essere salvata da lui e poi trattata in quella maniera barbara, per questo da stasera ti impedisco di venire in mio aiuto. Ti assicurerò che non ne avrò più bisogno.”
“Ma Usagi… come puoi chiedermi una cosa del genere? Non posso esimermi dal…”
“Ssh… non voglio sentire proteste … potresti farlo per me? Cerca di capirmi… tra l’altro non saresti costretto a starmi vicino, dato che ti da tanto fastidio. Allora? Dopotutto siamo noi le guerriere Sailor, abbiamo dei poteri, tu no e non puoi rischiare la vita per me… e io ho bisogno di dimenticarti e non ci riuscirò se tu continuerai a venire a “salvarmi”
“Va bene, hai ragione… farò come hai detto!” disse freddo per poi girarsi, perché non riusciva più a trattenere le lacrime.
Lo stesso fece Usagi che si girò dalla parte opposta e andò via accompagnata dalle sue amiche che le strinsero forte per darle conforto.
Aveva fatto una scelta coraggiosa, si era dimostrata forte e lo aveva fatto da sola, da un lato si sentiva fiera di se stessa, ma dall’altro si sentiva vuota, triste e malinconica.
Aveva solo voglia di correre a letto e abbracciare il suo cuscino e sfogare il suo dolore nel pianto.

Il mattino dopo Usagi si risvegliò piuttosto stravolta.
Era tornata verso le 5 del mattino a casa e si era addormentata solo verso le 6.30.
L’orologio segnava le 10 del mattino, si portò seduta sul letto e con la testa fra le mani, continuò a pensare alla notte precedente e a quello che aveva detto a Mamoru.
Era l’unica cosa che poteva fare, altrimenti non lo avrebbe mai scordato, anche se dubitava che ci sarebbe riuscita lo stesso.
Era impossibile dimenticarlo, lo amava tanto e lo avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni, ma voleva evitare la lunga sofferenza nel vederlo vestito da Tuxedo kamen, in quelle stessi vesti con le quali correva in suo soccorso i primi tempi e l’aveva fatta innamorare follemente di lui.
Si guardò allo specchio e vide la sua immagine riflessa: di certo non era uno splendore, aveva le occhiaie e gli occhi rossi a causa del pianto incessante della notte.
Doveva reagire, doveva farlo per se stessa, era grande ormai, aveva quindici anni e aveva altre priorità davanti, ossia lo studio con cui doveva rimettersi in pari e la battaglia che stava combattendo.
i nemici si erano fatti sempre più insidiosi, non sapeva chi fossero, sapeva solo che volevano far del male a quella bambina che tanto le somigliava e che doveva proteggerla a tutti i costi, anche se la faceva infuriare.
Doveva pensare soltanto a quello e presto il cuore avrebbe trovato appagamento.
Sospirò e corse poi in bagno per una doccia rinfrescante.
Anche Mamoru aveva passato una brutta nottata;i soliti incubi lo avevano tormentato e in più a dargli un altro cruccio si era messo il fatto che Usagi gli aveva chiesto espressamente di non intervenire più in suo soccorso, perché non avrebbe sopportato il fatto di non poterlo stringere dopo ogni battaglia.
Non voleva rinunciare a lei, ma era costretto.
Forse era destino che non dovessero stare insieme; dopotutto in un’altra vita erano stati separati, anche quando si erano ritrovati c’era sempre stato un ostacolo tra loro e adesso gli incubi.
Per la testa gli era anche passata l’idea che fosse un piano nemico per separarli e renderli più deboli, ma avrebbero dovuto conoscere le loro vere identità e scartò il pensiero a priori.
Avrebbe dovuto voltare pagina e forse anche rinunciare a salvarle la vita quando ne aveva bisogno … quello non poteva farlo, avrebbe continuato a proteggerla di nascosto, avrebbe agito nell’ombra senza farsi vedere.
Se le fosse capitato qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato.

“Principe Demand”
“Supremo fantasma, cosa vuoi?”
“Credo che dovremmo fare un salto nel passato…”
“Cosa vuoi dire?”
“Vuoi conquistare la regina della città di cristallo?”
Sorrise beffardo e lo guardò: “Più di qualsiasi altra cosa al mondo”
“Ebbene recati nel passato, perché è li che vive colei che dopo la glaciazione regnerà sul mondo intero e adesso è il momento giusto per conquistarla.
“Cosa vuoi dire?”
“Fai come ti ho detto e capirai tutto.”
Rimasto solo Demand pensò al giorno in cui aveva distrutto Cristal city e all’ultima volta che aveva visto la sua regina, la donna di cui era follemente innamorato, ma che a sua volta era legata dal destino con un altro.
Adesso il suo consigliere gli aveva appena annunciato la possibilità di farla sua, andando nel passato e conquistarla.
“Perché proprio nel passato, cosa sta accadendo… è possibile affrontare e battere il destino e il suo immenso potere?”
Sorrise maligno: “Certo che si può, certo che posso! Sto arrivando dolce regina Serenity”


Eccomi qui!!! Sono tornata!!!
Come promesso, settembre è arrivato e io sono tornata con questo primo capitolo che spiega un po’ come sono andate le cose, basandomi quindi sugli avvenimenti della seconda serie: ovvero Mamo che lascia Usa.
La puntata descritta in grassetto è l’episodio “Incubi”, in cui Mamoru si fa vedere di proposito da Usagi in compagnia di un’altra ragazza che si rivelerà poi essere la sorella di Motoki.
L’episodio si conclude in maniera differente nell’opera originale, ed è qui che io ho iniziato ad applicare la modifica che avevo in mente, ebbene Usagi prende coraggio e cerca di dimenticare Mamoru e glielo dice anche in faccia… ma ci riuscirà???
Staremo a vedere… intanto cerchiamo anche di scoprire cosa farà Demand appena arriverà nel passato…
Un abbraccio a tutte voi, Valentina!!!

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Capitolo 2
*** Demando si rivela! ***


Capitolo 2:

Il nemico stava avendo la meglio su di lei, non sapeva più come fare per sconfiggerlo, era in grosse difficoltà.
Doveva contare solo sulle sue forze, Milord non sarebbe più intervenuto in suo soccorso.
Quando stava per avere la peggio, intervennero le sue amiche che prontamente distrussero il mostro.
“Grazie ragazze!” esultò Sailor Moon, ma esse non le risposero, anzi Sailor Mars non appena vide che si stava avvicinando le diede uno spintone che la fece cadere per terra.
“Rei, sei sempre la solita! Come ti è venuto in mente di spingermi?”
Le amiche la stavano fissando in maniera truce, rabbrividì colpita da quelle gelide occhiate.
“Ragazze... perché mi fissate in quel modo?”
“Tu, non fai più parte del nostro gruppo, tu non sei degna di essere una guerriera Sailor.”
“Ma cosa dite...”
“Sei una stupida, Mamoru ha fatto bene a lasciarti...”
“Makoto... proprio tu che mi dici certe cose???”
“Sei svogliata e somara... Mamoru merita una ragazza intelligente al suo fianco... e anche noi meritiamo un’amica studiosa, una vera principessa...”
“Ami!”
“Soprattutto più bella...” ridacchiò Sailor Venus
“Credi davvero che ti amassi? Mi ero inventato tutto... non ti amo testolina buffa, non ti ho mai amata...”
Rimase in ginocchio ad osservarli, con il volto rigato dalle lacrime...
“Mamoru... amiche mie... ma cosa vi ho fatto? Ditemelo, cercherò di farmi perdonare...”
Ma loro la guardarono con disprezzo, non degnandola di una sola risposta, anzi si allontanarono da lei, mentre Mamoru abbracciava Minako e Rei cingendole per i fianchi.
All’improvviso tutti sparirono e le apparve davanti gli occhi una figura spettrale.
Intimorita cercò di scappare, ma questi la fermò.
“Fermati principessa Serenity, o devo dire regina?”
“Chi sei?... E come fai a sapere che sono Serenity... e comunque io sono la principessa e non la regina...”
“No!” – la interruppe – “Tu sei la regina Serenity e io sono qui per mostrarti quanto realmente vali per le persone che tu credi amiche... il tuo Mamoru non ti ama e le tue amiche ti disprezzano... pensi veramente di continuare a batterti per loro? Ecco cosa pensano di te... “
“Non è vero... non ci credo... è solo un brutto sogno”
“Pensaci Regina, i sogni non sono altro che la rappresentazione di realtà a noi sconosciute... loro non ti meritano... ti hanno trattato male... hai visto con quando odio ti hanno derisa?”
Usagi chinò il capo mesta.
“Il ragazzo che ami ti ha lasciata,e presto ti abbandoneranno anche le tue amiche... principessa, ascolta le mie parole e sfiora la mia mano...”
Come ipnotizzata, Usagi si avvicinò a quella figura e protese la sua mano verso quella di quel personaggio spaventoso che le sedeva di fronte.
Sfiorò la sua mano e un lampo di luce nera investì il suo corpo.


Usagi si svegliò di soprassalto.
Si portò seduta sul letto e mise la testa fra le mani.
“Ma che razza di sogno è stato?”

Al Crown era seduta da sola, immersa nei suoi pensieri.
L’unica immagine che rivedeva nella sua mente era Mamoru in moto che portava con se un’altra ragazza; si ricordò di quando andò a prenderla a scuola facendole una sorpresa, per poi portarla al parco per baciarla e il suo cuore rodeva per sapere cosa avesse fatto insieme a quella ragazza.
“Vuole ordinare, signorina?”
Una voce femminile la riportò alla realtà, si giro e rispose:
“Un tè freddo alla menta, grazie...” – restò un attimo interdetta, poi la riconobbe; era la famosa ragazza che era con Mamoru il giorno prima.
Anche la ragazza doveva averla riconosciuta, perché si sentiva fortemente in imbarazzo.
Sorrise, poi si allontanò e tornò subito con l’ordinazione.
“Posso sedermi un momento con te?”
Le aveva rubato il fidanzato e adesso aveva anche il coraggio di sedere con le per fare due chiacchiere?
Quanto avrebbe voluto avere Makoto con lei, ma forse era meglio cosi, doveva affrontare da sola i suoi problemi.
Alzò lo sguardo e vide che la ragazza era ancora li davanti a lei visibilmente imbarazzata, indecisa se ripetere o meno la domanda.
Usagi la guardò e poi le fece cenno di sedersi.
“In cosa posso esserti utile ancora?”
“Beh ecco...”
“Vuoi sapere dei dettagli su Mamoru?”
“No, no... ecco proprio di questo volevo parlarti... ecco ci deve essere stato un malinteso...”
“In che senso?”
“Io non ho affatto delle mire su Mamoru, non so in che rapporti siete voi, ma data la tua reazione di ieri dovete essere molto vicini...”
“Lo eravamo...” la interruppe.
“Oh... eravate fidanzati?”
Usagi sospirò, cercò di trattenere un singhiozzo, poi le rispose:
“Si!”
“Capisco... beh volevo solo dirti che io sono fidanzata, non ho intenzione di rubarti il ragazzo... anzi mi presento: Mi chiamo Unazuky e sono la sorella di Motoky. Spero di aver chiarito questo malinteso e di poter diventare amiche...
Ora perdonami, ma devo andare... oh scusami, che sciocca... come ti chiami?”
“Usagi!”
“E’ stato un piacere Usagi.. spero di rivederti presto... e non preoccuparti del tè, offre la casa!”
E andò a servire altri clienti.
Usagi la guardò ancora, poi finì il suo tè e andò via; in quel momento desiderava solo chiudersi nella solitudine della sua stanza per riflettere, soprattutto sul brutto sogno della notte precedente.
Chiusa nel silenzio della sua stanza, cercava di capire perché avesse fatto quel sogno, fino a quando, presa dalla stanchezza, si addormentò.

L’aria era scura, pesante, attorno a lei solo nebbia, faceva freddo e si strinse la braccia attorno al corpo.
Poi apparve una figura di fronte a lei, le parve di riconoscerla.
Era lo stesso misterioso uomo incappucciato del sogno precedente.
“Cosa vuoi ancora?”
“Farti capire che quelle persone non ti meritano maestà. Tu con il tuo potere puoi diventare imbattibile al fianco del principe Demando”
“Il principe Demando?”
“Presto capirai che ho ragione principessa...”
La figura svanì e Usagi si svegliò nuovamente.



Il suo orologo ricetrasmittente suonava.
“Pronto, si dimmi tutto Rei!”
“Ma che diamine stai facendo? Muoviti, siamo tutte al parco, la piccola Chibiusa è di nuovo in pericolo!”
“Arrivo... mi trasformo e arrivo!”
“Mi domando come puoi essere “tu” una guerriera Sailor... fai presto, SFATICATA!”

Arrivò sul luogo della battaglia, ma a stento riuscì ad intervenire.
Più di una volta le amiche dovettero aiutarla.
“Usagi... ma che ti prende?”
“Svegliati!”
Sembravano molto adirate con lei.
Alla fine, riuscì a distruggere il mostro e a proteggere per l’ennesima volta quella bambina, ma all’improvviso dal cielo scese una losca figura, quella stessa figura che Usagi aveva incontrato nei suoi sogni.
Sailor Moon trasalì, prese coraggio e gli chiese di rivelarsi.
“Sono il Supremo Fantasma Sailor Moon, non dirmi che non mi riconosci...”
Restò a guardarlo, cercando di capire chi si nascondesse dietro quella misteriosa figura, poi si accorse che stava comparendo, al suo fianco un altra persona.
Un uomo molto affascinante, vestito di bianco e con un lungo mantello dello stesso colore.
Aveva i capelli argentei e gli occhi blu e fissava Sailor Moon come se stesse fissando il mare calmo della sera.
Avanzò verso di lei e le accarezzò il viso, poi le prese una mano e le sussurrò all’orecchio:
“Spero che accetterai l’offerta, stupenda principessa Serenity”
“Come fai a sapere chi sono?”
“E’ facilmente intuibile. Ma sta tranquilla, non ho intenzione di farti del male, tutt’altro... “
Le baciò la mano per poi posare le labbra lungo tutto il braccio fino ad arrivare al collo.
Un oggetto lo colpì in pieno volto, graffiandolo.
Le guerriere si misero all’erta, mentre su un palo della luce c’era Milord che non aveva resistito e dopo aver assistito, nascosto dietro un albero a tutto il combattimento, si era deciso ad intervenire.
“Come hai osato?” sbraitò Demando
“Non toccarla...”
“Altrimenti?” rispose ancora il principe sfidandolo
“Altrimenti io ti...”
“BASTA!” – urlò Sailor Moon tremante – “ti avevo detto di non intervenire più! Devi farti gli affari tuoi, hai capito?”
“Sailor Moon, quelli sono i nostri nemici... lui è un nemico... “
“So badare a me stessa...”
“Sailor Moon – intervenne Mars – stavi per caso cedendo alle avances di quell’uomo?”
“E anche se fosse? Sei per caso invidiosa?” le rispose velenosa
“Ma come puoi dire certe cose? Sei per caso impazzita?”
“Come vedete, non mi hanno attaccato... se non vengo attaccata, non ho motivo di difendermi!”
“Hai intenzione di ascoltare le richieste del nemico?”
“E anche questo un modo di salvare il pianeta, Sailor Mercury!”
Demando sorrise.
“Cara Sailor Moon, ci rivedremo presto – poi guardo con aria di sfida Milord e bacio la mano della guerriera che arrossì – arrivederci dolce principessa”
Svanì nel nulla, accompagnato dal supremo fantasma.

Sailor Moon rimase ferma, immobile.
“Usagi... ma cosa ti è preso?”
“Rei... mi hai stancato!”
Rei rimase interdetta, non per ciò che aveva detto l’amica, ma per il tono che aveva usato per dirglielo.
“Sei sicura di star bene?” – le chiese Makoto
“Sto benissimo...”
“Sailor Moon... “ questa volta fu Mamoru a rivolgerle la parola
“Con te non voglio avere più niente a che fare... eravamo rimasti cosi, giusto?” – poi guardò le amiche – “Lasciatemi sola... per quanto riguarda la mocciosa, vedetevela voi...”
Uno schiaffone la colpì in pieno
“Sailor Venus!” – “Ma come ti è saltato in mente di schiaffeggiarmi?”
“Hai bisogno di una bella strigliata... sembravi quasi pronta a far uccidere la bambina... si può sapere cos’hai?”
“Forse non vi rendete conto che il nemico può essere lei... non a caso cercava il cristallo d’argento e inoltre è venuta a rompere le scatole e gli equilibri in casa mia!”
Chibiusa la fissava interdetta, Usagi continuò:
“Inoltre da quando è arrivata, Mamoru mi ha lasciato, ci sono nuovi nemici, che attenzione, non vogliono distruggere il pianeta, ma eliminare questa piccola peste e non posso neanche dargli torto, visto i guai che mi ha fatto passare...”
“Sailor Moon, come puoi dire certe cose?” le urlò contro Makoto
“Aprite gli occhi piuttosto... ciao a tutte!”
Fece un balzo e svanì in pochi istanti.
Chibiusa guardò le ragazze, poi si rivolse a loro e chiese:
“Sailor Moon è Usagi, vero? E voi siete Ami, Rei, Makoto e Minako? E tu sei Mamoru?”
Per tutta risposta annuirono.
“Piccola – Mamoru le si avvicinò – tu sai dirmi chi sono quei due tizi?”
Chibiusa non rispose.
“Ti prego, devi dirmelo... è importante per noi sapere chi sono, altrimenti non potremmo mai aiutarti!”
“Si, li conosco... loro vengono dal futuro, precisamente dall’epoca da cui vengo io e sono venuti qui per uccidermi, perché non ci sono riusciti ... in quel brutto momento... “
Iniziò a piangere e si precipitò tra le braccia di Mamoru, che la strinse forte.
“Ti prego, dimmi che mi credi... io non sono una nemica, io sono venuta qui per chiedere il vostro aiuto per salvare la mia mamma. Il mio papà mi ha detto che qui avrei trovato delle persone che mia avrebbero salvata, che proprio Sailor Moon mi avrebbe dato una mano, ma lei mi odia... io non volevo essere sgarbata con Usagi, cercherò di essere buona, ma vi prego, credetemi io non sono cattiva”
Le ragazze si chinarono vicino a lei e le sorrisero.
“Non preoccuparti, noi ti aiuteremo e lo farà anche Sailor Moon!” – le disse Ami
“Usagi è solo di malumore perché in questo periodo sta litigando con Mamoru, ma stai tranquilla, domani verrà lei stessa da te a fare la pace.” – continuò Rei
“Domani pomeriggio ti preparo la torta gelato che mangeremo da Rei mentre cercheremo di attuare un piano per distruggere questo principe...” – le disse Makoto
“Grazie ragazze!” – rispose loro la bambina.
“E soprattutto, dobbiamo fare due chiacchiere con Usagi... come mai sembrava di conoscere quel “Supremo Fantasma”. – concluse Minako
Le ragazze annuirono.


Nel frattempo Usagi era tornata a casa sua, si era fatta il bagno e si stava spazzolando i lunghi capelli davanti lo specchio.
All’improvviso, si accorse di non essere sola, stava per urlare ma una mano le tappò prontamente la bocca.
“Taci dolce principessa”
“Come sei entrato... cosa vuoi”
“Volevo solo vederti... girati verso di me...”
Demando la fece girare mentre con le dita sfiorava le ciocche dorate.
“Sei bellissima Serenity...” - le sussurrò senza staccare gli occhi dai suoi.
Usagi si era imbambolata nel fissare la macchia a forma di luna capovolta che lui aveva sulla fronte.
All’improvviso, la macchia prese forma di un terzo occhio che Usagi continuò a fissare fino a restarne ipnotizzata.
“Serenity, da adesso sei in mio totale potere. Farai tutto ciò che io ti ordino e inizierai ad amarmi”
“Sono in tuo potere”
Un raggio viola colpì la fronte di Usagi, che priva di forze cadde in ginocchio ma con lo sguardo fisso verso il viso di Demando.
“Ora ho il controllo totale della tua mente...” - disse ghignando – “alzati”
Usagi si alzò in piedi e restò immobile avanti a lui.
“Questo è solo il primo atto della tua trasformazione mia amata.”
Inebriato dal profumo del balsamo per i capelli e del bagnoschiuma alla fragola, Demando affondò il viso nel collo di Usagi, baciandolo dolcemente.
“Finalmente... finalmente sei mia!”
Poi pian piano le mani presero a stringerle i fianchi, Usagi sempre ipnotizzata lasciava che lui la toccasse e baciasse dappertutto.
Demando moriva dal desiderio di sfilarle l’accappatoio e farla sua, ma ragionò e si mantenne; cosi facendo avrebbe bruciato le tappe, prima di fare qualsiasi cosa avrebbe dovuto completare la trasformazione, regalarle una nuova identità e quello solo il Supremo Fantasma poteva farlo.
“Ti desidero mia dolce principessa... ti desidero da tantissimo tempo. Ho aspettato anni, posso aspettare ancora qualche tempo... poi ti avrò tutta mia per sempre! È vero Serenity?”
“Si, sarò tua per sempre!”
Demando sorrise, baciò le sue labbra e sciolse l’incantesimo sparendo.
Usagi restò immobile, si toccò le labbra, andò verso lo specchio e si spaventò:
per un attimo le parve di aver visto comparire sulla fronte una mezzaluna... ma capovolta e di colore nero.

“Entrare nei suoi sogni è stato facile... grazie al raggio nero con cui l’ho investita si è comportata proprio come ci aspettavamo... presto tenderemo loro una trappola e potrai portarla via con te.
È l’unico modo che hai di costruire un nuovo futuro ed eliminare il coniglio; se tu riuscirai a farla innamorare di te, la storia cambierà e costruirete un nuovo regno.”

Il Supremo Fantasma sparì lasciando solo Demando.
“Sorelle persecutrici! Venite qui”
“Ci hai chiamato, signore?” domandò una di esse
“Vi devo affidare una missione... questa volta lavorerete tutte insieme...”
“Cosa vuoi che facciamo?”
“Combattere contro le quattro guerriere Sailor...”

Le quattro donne annuirono, poi sparirono lasciando solo Demando, che sorseggiando un bicchiere di vino rosso, si ritrovò a pensare ad Usagi e al giorno in cui l’avrebbe finalmente avuta al suo fianco.

  
 
Eccomi qui, dopo tanto tempo.
Avevo perso l’ispirazione per questa storia, ma in questi giorni, un colpo di genio mi ha aiutata a mettere su queste righe.
Qualcuna potrebbe pensare che ho corso un po’ ma non è cos’; vi informo che anche questa storia, come il prequel sarà di 12 capitoli.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vi va potete lasciarmi un vostro commento; in ogni caso, grazie per la vostra attenzione!
 

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Capitolo 3
*** Il ciondolo ***


Esmeraude si aggirava per i corridoi del palazzo della Luna Nera.
Dall’espressione del suo viso, si notava un certo nervosismo mentre borbottava qualcosa.
Da quando Demando era partito per il passato era di pessimo umore e per questo Saphir, non perdeva occasione di pungolarla.
“Dammi retta Esmeraude, non tormentarti ancora l’anima. Mio fratello non ti degna di uno sguardo e non alcuna intenzione di portarti all’altare.”
“Taci, tu! Lasciami perdere” – urlò con la sua voce stridula
“Oh... scusa tanto...” – le rispose beffardo tappandosi le orecchie con le dita
“Ma segui i miei consigli... evita di vestirti come una sgualdrina, fai soltanto ridere...” disse sparendo.
“Odioso, maleducato e invidioso!!! – urlò con tutta se stessa – Rubeus... vieni qui!!!”
Rubeus apparì. “Esmeraude... cosa succede?”
“Devo affidarti un incarico”
“Un incarico? Ma se il principe mi ha sollevato da tutti i miei doveri...”
“Si, ma essendo impegnato mi ha chiesto di darti un compito, che tu soltanto puoi portare a termine”
“Di che si tratta?”
La donna dai capelli verde smeraldo lo guardò intensamente, poi sibilò: “Uccidere Sailor Moon!”

Ami e le altre erano sedute a un tavolo del Crown e stavano discutendo sui nemici, su ciò che la piccola Chibiusa aveva svelato loro e sul comportamento insolito di Usagi.
Certo, la loro amica non era dedita al combattimento, era pigra e svogliata, ma di certo non era cattiva come si era mostrata qualche giorno prima.
Erano stressate e nervose e l’aver incontrato i loro nemico non giovava affatto al loro stato d’animo, soprattutto dopo che aveva cercato di sedurre la loro amica.
Finalmente Usagi era arrivata.
“Eccoti... era ora!”
“Rei, non iniziare... cos’è di così urgente da interrompere il mio pisolino?”
“Forse il fatto che ci sono nuovi nemici e che non sappiamo nulla di loro???” – le urlò in faccia Rei
“Ah... i nemici...”
“Usagi??? Si può sapere che ti prende? Ultimamente sei più dormigliona del solito...” stavolta su Ami a rimproverarla
“Ragazze... perdonatemi. È solo che non sono cosi forte come credevo... mi manca Mamoru, tutto qui e sono molto nervosa per questo. Io credo che si faranno vivi loro, dopotutto il loro obiettivo è catturare Chibiusa; bene noi saremo pronte ad affrontarli.”
“Bene, cosi ti vogliamo Usa-chan!” le disse sorridendo Minako
Rei la osservava in silenzio.
“Anzi... ora vado a vedere dov’è... sapevo che andava a giocare con dei suoi nuovi amichetti.”
“Veniamo con te, potrebbe incontrare il nemico!” – le rispose Makoto
E tutte e cinque si alzarono e uscirono per cercare la bambina.
Decisero di dividersi, una volta trovata si sarebbero sentite.
Dopo aver girato per tutto il quartiere, Usagi finì in un cantiere abbandonato dove vide Chibiusa, seduta per terra che stringeva Luna P tra le braccia e piangeva.
Le sembrò che le stesse parlando con una certa “Pu”, ma non fece in tempo a rivolgerle la parola che un tizio dai capelli rossi apparve nel cielo.
“Finalmente ti ho trovata, coniglio!”
La bambina urlò e in quel momento Usagi prese la sua spilla e si trasformò in Sailor Moon.

Fece da scudo alla piccola, quando vide schierarsi avanti a se quattro affascinanti donne che una ad una si presentarono.
“Noi siamo le sorelle Ayakashi”
“Io sono Rubeus e sono stato chiamato per ucciderti cara Sailor Moon! – poi si rivolse alle quattro sorelle – voi pensate al coniglio, io mi occupo di lei!”
La donne annuirono, ma furono fermate all’improvviso dalle guerriere Sailor.
“E’ troppo facile prendersela con una bambina!”
“Guai a voi se la toccate!”
“Dovete passare sui nostri corpi prima!”

“Sarà un piacere farlo!” urlà ridendo una di loro mentre si preparava a sferrare un attacco contro Sailor Jupiter.
Sailor Moon guardò le amiche, poi il suo avversario.
“Chibiusa... trovati un nascondiglio... corri!!!”
La bambina non se lo fece ripetere due volte e andò a mettersi al sicuro.
“Dove credi di andare piccola peste?” – esclamò Rubeus
“Lasciala stare!” – questa volta fu un’altra voce a parlare
Milord era li. Era intervenuto, ma per salvare Chibiusa.
Prese la bambina con se e l’allontanò dal campo di battaglia, mentre Rubeus per risparmiare tempo aveva iniziato ad attaccare Sailor Moon che si era trovata già in grosse difficoltà.
Milord fece per aiutarla, ma lei lo fermò:
“No... è la mia battaglia, devo farcela da sola!” – esclamò facendo apparire lo scettro.
Nel frattempo le ragazze erano impegnate contro le loro rispettive avversarie: nessun gruppo sembrava avere la meglio ed erano tutte ormai stremate dall’eccessivo uso di energia.
Intanto per Usagi le cose si stavano mettendo male, era stremata e Rubeus sembrava essere più forte di lei, quando poi inciampò e perse lo scettro, sul viso dell’uomo si dipinse un sorriso maligno che sapeva di trionfo.
Mamoru non resistette, doveva salvarla adesso, anche se le aveva promesso che non lo avrebbe più fatto; doveva intervenire o Rubeus l’avrebbe uccisa, ma mentre stava per scagliare una dozzina di rosse contro l’uomo dai capelli rosso fuoco, una figura si materializzò sopra di loro, creò una palla di energia nera e la scagliò contro lo stesso Rubeus che su scagliato con violenza contro un muro.
Tutto questo sotto gli occhi esterrefatti delle sorelle che riconobbero l’autore del gesto, ovvero il loro capo: il principe Demando.
“Come hai osato colpirla?”
“Mio.... mio signore... io... ho s...soltanto obbedito a vostri ordini!”
“Quando mai ti ho detto una cosa simile?”
“Ma è stata Esmeraude che...” – poi capì. Come aveva fatto ad essere cosi stupido da credere a quella donna malvagia con cui non faceva altro che litigare?
Si inginocchiò e chinò il capo in attesa della sua punizione che arrivò subito.
“Nessuna tocca ciò che amo! E sta tranquillo, la prossima sarà Esmeraude”
Una palla di energia gli diede il tocco di grazia.
Kouen si precipitò da lui urlando:
“No... Rubeus... mio signore perché?”
“Non contestare le mie decisioni sottoposta!”
Poi si avvicinò a Sailor Moon e le diede una mano per rialzarsi, le accarezzò il viso e le baciò il dorso di una mano:
“Ti ho dimostrato che non sono venuto qui ne per uccidere te, ne per distruggere il pianeta... io so chi sei, o meglio so chi sarai. Accetta questa da parte mia – fece comparire un piccolo gioiello di colore rosa acceso, - è un diamante, un segno del mio rispetto per te”
Usagi restò affascinata da quell’uomo misterioso, si perse di nuovo nei suoi occhi, e lasciò che lui le mettesse al collo il monile che le aveva donato.
Milord era oramai al culmine, cercò di affrontarlo, ma Sailor Mars gli fece di no col capo.
Restò con la rosa fra le mani e la strinse a tal punto che si ferì la mano che iniziò a sanguinare.
Demando salutò, chiamò a se le sue quattro guerriere e andò via.
“Sailor Moon, dovresti levarti quell’oggetto, potrebbe nuocerti!” le disse Rei
“Perché dovrei? Dopotutto mi ha salvato la vita... ha ucciso il suo stesso adepto per salvare me, perché dovrebbe farmi del male? E poi, se il loro capo si comporta in modo cosi regale, non devono essere cosi cattivi... potremmo risolvere la questione senza ricorrere alla violenza.”
“Si... ma...”
“Abbiate fiducia in me, ragazze!”
Milord nel frattempo era andato via e Sailor Moon lo guardò allontanarsi sconsolata.
Come avrebbe voluto che il suo Mamoru le dimostrasse il suo amore come faceva Demando, ma decise di mettersi l’anima in pace.
“Ragazze, ho voglia di un gelato... Chibiusa, cosa ne dici? Ti va?”
“Si... magari!” sorrise la bambina
Le ragazze si guardarono, sentivano che c’era qualcosa che non andava e decisero di incontrarsi di nascosto dalla loro amica per parlare di lei e di Demando.

Usagi si era appena fatta un bagno caldo e si era chiusa nella sua stanca.
Spogliata del telo osservò il suo corpo nudo avanti lo specchio.
Andò a prendere la collana che il “nemico” le aveva donato e la mise.
Le piaceva molto quell’oggetto e per la prima volta nella sua vita si sentì amata e desiderata.
“Un uomo cosi galante non può essere meschino e crudele... sono pronta a parlare con lui e a sapere cosa vuole”
E in quel momento il ciondolo si illuminò.

Sailor Pluto correva per gli androni del Palazzo Reale in cui era scesa la più completa oscurità.
Costretta a fermarsi, fece entrare in azione il suo scettro e scatenò il suo potere, per riuscire a capire cosa fosse successo oltre alla grave catastrofe che aveva indotto la piccola Lady a scappare nel passato e fatto cadere in un sonno profondo il re e la regina.
Riuscì a trovare una via di uscita, fuori dalla villa vide che la situazione era peggiorata, la luna si era oscurata e attorno al palazzo di cristallo che un tempo splendeva fiero e maestoso si era formata una patina dal colore rosa e nero.
Qualcosa nel passato stava accadendo e lei doveva intervenire prima che fosse troppo tardi.




Dopo tanto tempo ho finalmente aggiornato anche questa storia... lo so, sono imperdonabile, ma ho avuto un grandissimo calo dell’ispirazione... spero che questo capitolo piaccia: è un po’ preso dall’episodio 64 “Proteggere Chibiusa”, quando appunto la piccola Chibiusa viene attaccata dalle sorelle persecutrici e da Ruben. Poi l’ho modificata a modo mio; in un primo momento volevo salvare Rubeus, ma è un personaggio troppo meschino per non eliminarlo.
Ed ecco che Demando fa un regalo alla nostra Usagi, cosa accadrà ora? Potrebbe essere un oggetto magico? Mistero!!!
Tutto questo alla prossima puntata... Grazie a tutte voi e scusate il grandissimo ritardo! Valentina



 



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Capitolo 4
*** Rapimento! ***


Era il giorno del loro matrimonio, finalmente. I loro amici stappavano le bottiglie di spumante e si stavano recando alla sala ricevimenti per festeggiare insieme a loro. Sorridevano e si guardavano, non resistettero, dovevano scambiarsi un altro bacio.
Le labbra non fecero in tempo a sfiorarsi che un forte boato e un terremoto che squarciò la terra da sotto i loro piedi e inghiottì tutti gli invitati. Una voce dal tono profetico li fece trasalire.
“Mamoru se sposerai Usagi una serie di catastrofi si abbatterà sulla Terra e la tua amata morirà tragicamente... devi lasciarla se tieni alla sua vita...”
Mentre Usagi cadeva in un baratro profondo chiamando il suo nome per poi perire e lasciarlo solo nella più completa oscurità.


Usagi si svegliò di soprassalto:
“Ma che razza di sogno...”
Si portò seduta sul letto, poggiandosi sullo schienale e mise la testa tra le mani.
“Cosa significa... e se Mamoru avesse fatto lo stesso incubo? Forse significa che in realtà mi ama e che mi ha lasciata per timore di questi incubi? Devo andare da lui... devo parlargli. Domani pomeriggio, dopo la scuola, sarà la prima cosa che farò!”
Poi si stese di nuovo e con Mamoru nella mente si riaddormentò.

Il Supremo Fantasma era immerso nelle sue macabre riflessioni.
“L’ultima volta ho commesso diversi errori, ma adesso nulla potrà fermarmi, dovevo immaginare prima che sarebbe stato meglio rapire Sailor Moon e non la bambina.
Stavolta sarà tutto più facile, stavolta vincerò io e tutti soccomberanno sotto il mio potere!” – disse concludendo con una risata malefica.


Erano diversi giorni che in città non si registravano attacchi nemici, ma non per questo le ragazze smisero di stare all’erta, in qualsiasi momento avrebbero potuto subire un attacco e non potevano assolutamente distrarsi.
A questa preoccupazione si aggiungeva quella per Usagi e per i suoi strani comportamenti, che dopo l’ultimo incontro con il nemico erano peggiorati.
La loro amica non era più la stessa e la causa non era soltanto la rottura con Mamoru, fino a che non incontrasse quel principe misterioso Usagi era sempre la stessa.
Dal canto suo Mamoru si era chiuso molto di più in se stesso, era angosciato di giorno dalle visioni e la notte non riusciva a trovare riposo a causa dei continui incubi che lo tormentavano non appena riusciva a prendere sonno.
Era una pezza, decise di dedicarsi allo studio per non pensare a tutto quello che stava accadendo ma non servì, era totalmente deconcentrato, cosi pensò bene di prepararsi un caffè.
Non aveva voglia di vestirsi e scendere per andare da Motoki, in verità non aveva voglia di andare perché sarebbe stato poi costretto a parlare con lui e non gli andava, in quel momento desiderava soltanto il silenzio attorno a lui.
In cucina preparò la moka per preparare il suo espresso, quando per prendere la tazza ne scorse una, con un coniglietto disegnato, sorrise amaramente mentre la prendeva in mano.
“Usako... tu non sai quanto sto male... non immagini nemmeno quanto io ti ami e quanto mi manchi... Quando quel tizio ti ha toccata, l’avrei ucciso. Ma ho promesso che mi sarei fatto da parte, però se mai dovesse farti del male io sarò sempre li all’ombra a proteggerti... da chiunque voglia nuocerti, che siano nemici intergalattici o esseri umani.”
Pensò questo, mentre si rese conto che stava piangendo.
Si era ricordato di quando le aveva dato le ripetizioni di inglese per superare il compito e le aveva comprato la tazza con il coniglietto disegnato per prendere il caffè durante la pausa tra un esercizio e l’altro.
In salotto c’era ancora la loro foto, scattata al parco un giorno di primavera in cui erano andati a fare un pic-nic con le altre.

“Mamo-chan dai, facciamo una foto!!! Sarebbe la nostra prima foto assieme”
“Va bene Usako... dove ci mettiamo?”
“Ecco qui va bene... adesso abbracciami e sorridi mentre Motoki ci immortala!”
“Sorrideteeeeeeeeeeeeeee”

Il suono del campanello lo riportò nel presente.
“Ma chi sarà?” pensò scocciato
Aprì la porta e davanti a se si ritrovò una bella ragazza, di carnagione scura e lunghi capelli.
Arrossì un po’, poi tossì e chiese:
“Prego?”
“Mamoru...”
“Si sono io...”
“Lo so che sei tu... sono venuta qui per parlare con te”
“Ma chi sei” – le chiese mentre lei entrava senza chiedere il permesso
“Il mio nome è Setsuna Meio e sono venuta qui perché abbiamo un grosso problema da risolvere”

 
Sapphir era arrivato in quel palazzo che un tempo era un nido di gioia splendente e bellissimo.
Sorrise maligno e si diresse verso una stanza.
“Trovata”
“Cosa vuoi??? VATTENE!”
“Re Endimion... è un dispiacere vederti ancora vivo. Hai sbagliato a mandare la tua bambina nel passato, perché non risolveresti nulla, lo sai?” – gli domandò mentre dalla sua mano stava nascendo una sfera di energia che il re guardò con attenzione e terrore.
Seppur ferito si mise davanti la teca di cristallo dove la moglie giaceva addormentata e cacciò la spada.
“Non temere, a lei non sarà torto un solo capello, sei tu che devo ammazzare. Addio principe della Terra, io fratello sarà felice di prendere il tuo posto. Ormai lei è già nelle nostre mani...” concluse poi ridendo lanciando la sfera contro il bel re che cadde riverso al suolo.
In quel preciso istante Serenity sparì e le guerriere caddero in terra prive di sensi.
Lei arrivò a sentì le pulsazioni di tutte, per fortuna erano vive, poi corse da LUI, prese il polso e lo sfiorò con le labbra, calde lacrime le bagnarono il viso.
Lui aprì gli occhi e la guardò: “Perché piangi?”
“Non sono stata capace di proteggervi...”
“Non è colpa tua...” mormorò Endimion che a stento riusciva a parlare
“Ssh, non parlare. Ora ti porto via... ti nasconderò e ti curerò.”
Endimion perse di nuovo i sensi; nel frattempo le guerriere si erano risvegliate.
“Venite con me, aiutatemi a prenderlo. Dobbiamo nasconderlo”
Le ragazze annirono.
Con il teletrasporto si ritrovarono in una stanza, molto elegante. Allen finestre erano poste delle tende rosse, al centro vi era un tavolino con sopra un vaso di fiori e due divani, uno di fronte l’altro.
C’era anche un letto matrimoniale sul quale posero il re privo di sensi.
“Ora cosa facciamo?”
“Siete temporaneamente sollevate dai vostri incarichi... scappate, nascondetevi... o rischierete la vita. Siete ufficialmente dei latitanti.”
“E il Re... la Regina???” le domando Sailor Venus
“Ora non possiamo far nulla... l’unica cosa da fare è sperare che la piccola Lady abbia trovato le guerriere del passato, ora solo loro potranno aiutarci. ADESSO ANDATEVENE!”
Venus annuì e sparì con le compagne che salutarono la guerriera del Tempo con un cenno della mano.
Il re dormiva, Pluto gli si avvicinò e gli accarezzò il viso; strinse i pugni e mormorò: “La salvereamo, ma adesso voglio godermi questo piccolo e per me tanto importante momento...”
Gli posò le labbra sulle sue e lo baciò.


In quel momento Setsuna lasciò cadere dalle mani la tazza di caffè che Mamoru le aveva offerto.
“Tutto bene?”
“Perdonami... pulisco tutto...”
“Stai tranquilla. Mi sembri sconvolta... cosa succede? Io non ti conosco... potrei capire cosa sei venuta a dirmi?”
“Mamoru, anzi principe Endimion... – le pupille del moro si dilatarono – io sono Sailor Pluto, sono la guerriera eterna, quella che è sempre esistita ed anche guardiana delle porte del tempo.”
“Mi sento confuso...” esclamò il giovane lasciandosi cadere sul divano affianco a lei che arrossì.
“Mi dispiace essere piombata qui, ma ho ricevuto un ordine da te stesso... dal futuro!”
“Fu... futro???”
“Si Mamoru... dal futuro... Tu in quel tempo lontano sei il re del pianeta terra affianco la principessa della luna...” -
“Serenity? Usagi???”
“Si... lei... Voi due nel futuro, siete, o meglio eravate i sovrani del mondo fino a quando non siamo stati attaccati dai nemici della clan della Luna Nera e dal principe Demando.”
“Ti riferisci ai nemici che stanno attaccando la terra in questi giorni?”
Setsuna si limitò ad annuire.
“Non ci sto capendo più nulla... ti prego, dimmi se i miei incubi hanno a che fare con questa storia assurda...”
“Si... – rispose con lo sguardo triste – in verità gli incubi ti erano stati provocati da te stesso nel futuro, come prova del vostro amore. Se tu l’avessi amata e lei ti avesse continuato ad amare nonostante tu la trattassi male, allora il vostro amore era pronto per qualsiasi minaccia, ma abbiamo fatto un errore di calcolo, o meglio ci hanno preso in contropiede...”
“Spiegati, dannazione... ho bisogno di sapere cosa sta accadendo... ho lasciato l’unica persona che io abbia mai amato perché rischiava la vita se fosse stata al mio fianco... cosa sta succedendo???”
“In realtà tutto questo, un una vita parallela è già accaduto, ma il nostro nemico, approfittando di un cavillo spazio temporale è riuscito ad uscire e a ripararsi nel suo oscuro pianeta, da cui appunto proviene.
Voi avevate già ricevuto la visita di Chibiusa, avevate già combattuto questa battaglia, e avete anche sconfitto il nemico. Nemico che ora si è ricomposto, perché il pianete da cui proviene non è mai stato distrutto. Lui ricorda che questa battaglia è avvenuta già e saprà giocare meglio le sue carte stavolta. Ora siamo nei guai, perché il suo obiettivo è proprio la principessa, ovvero Serenity... la tua Usagi, Mamoru.
Mettendo fuori gioco lei, mette fuori gioco anche voi.”
“Usagi ultimamente si comporta in maniera molto strana e quel principe la sta corteggiando... “
“Demando... ah – sospirò- ... lui è stato sempre innamorato di Serenity e ha capito che l’unico modo per conquistarla era prenderla nel passato. Per questo è venuto fin qui, per portarla via con se, soggiogarla e farla innamorare approfittando della vostra rottura...”
“Devo fermarlo!” mugugnò stringendo i pugni.
“Alt... stai calmo. Ormai dobbiamo seguire il corso degli eventi. Raduna le ragazze, oggi vi porto nel futuro: è ora che sappiate per bene ogni cosa. Li troverete Sapphire, il fratello minore di Demando, solo lui ci porterà dal principe.”
Si alzò e andò verso la porta: “Ci vedremo a mezzanotte al santuario di Rei Hino”
Aprì la porta e andò via senza dare a Mamoru la possibilità di rispondere.
In quel momento avvertì un pericolo, non perse tempo, si trasformò il Milord e volò ad aiutare le guerriere.

La situazione sembrava essere tragica. Il combattimento era iniziato già da un po’ di tempo.
Milord però cercava Sailor Moon con lo sguardo.
Aveva sentito che era in pericolo, aveva capito che lei lo cercava.
Le quattro guerriere erano alle prese con le quattro donne misteriose che aveva visto l’ultima volta che avevano combattuto, poi scorse Usagi che stava avendo a che fare con un mostro con il suo scettro.
“Milord...” lo chiamò
“Usagi...” mormorò Mamoru che la osservava da dietro la mascherina.
In quel momento arrivò Demando che gli si mise davanti, impedendogli cosi di intervenire.
“Ci ritroviamo” sibilò ridendo
“So chi sei... e cosa, o meglio CHI vuoi, ma non ti sarà tanto facile conquistarlo...”
“Sei sicuro? Sta a vedere...” rispose scaraventandolo con il solo sguardo contro un albero e immobilizzandolo.
“Maledetto! LIBERAMI...”
“Goditi lo spettacolo... Sorelle venite a me!” ordinò poi alle quattro donne che lasciarono le guerriere e si alzarono nel cielo
“Venite giù se ne avete il coraggio...” urlò Sailor Mars
“Fuggite come conigli...”  continuò poi la guerriera di giove
Demando con un gesto della mano fece comparire una sfera di energia con la quale fece fuori il mostro.
In quel momento la collanina che Usagi aveva al collo, quello stesso ciondolo che il malvagio principe della Luna Nera le aveva regalato, apparve sul petto di Sailor Moon e si illuminò.
Gli occhi della ragazza si spensero e come ipnotizzata, si incamminò verso Demando.
Lui le si avvicinò e le accarezzò il viso, sfidando poi Milord con lo sguardo e le sfiorò la guancia con le labbra.
Milord rimasto immobilizzato dovette stringere i pugni e osservare tutta la scena.
“Ora basta...mi sono stancata!!! Fulmine...”  - Non fece in tempo a completare la formula che una solo occhiata del principe  fece volare in alto Sailor Jupiter per poi scaraventarla per terra.
La guerriera di giove si accarezzò la coscia ferita e dolente.
Intanto Usagi era completamente sottomessa a lui, ipnotizzata dallo sguardo magnetico del principe della Luna Nera.
“Se solo vi avvicinate, ammazzo la bambina!” le minacciò Petz che aveva preso Chibiusa per i codini.
La bambina si dimenava e urlava dal dolore.
“Siete capaci di fare i gradassi solo con i deboli... lasciate la bambina...” urlò loro contro Sailor Mercury
“State ferme e la lasceremo libera... - questa volta a parlare fu Calaveres che fece comparire un pugnale – oppure ...” non continuò, ma si limitò ad avvicinare la punta della lama sul viso di Chibiusa che intanto aveva iniziato a piangere silenziosamente.
Demando guardò Sailor Moon negli occhi che si perse nel suo sguardo, poi cercò di avvicinarsi per baciarle le labbra ma si fermò non appena la sentì sussurrare: “Mamo-chan...”
Si allontanò e guardò Mamoru, poi tornò con gli occhi fissi su di lei e con il suo terzo occhi che in questi casi gli appariva sulla fronte, lanciò un raggio nero contro Usagi che svenne.
Prontamente la prese tra le braccia e si levò nel cielo; in quel momento Mamoru riuscì a muoversi, ma non poté fare più nulla.
Demando era troppo lontano e rideva vittorioso.
“In questo momento annuncio che il futuro è cambiato...” - poi si avvicinò alle labbra della bell’addormentata e le baciò sparendo poi nel nulla, lasciando quest’ultima fastidiosa visione al povero Mamoru che cadde sconfitto in ginocchio.
“Usako!!!” Urlò con tutte le sue forze, mentre le ragazze correvano incontro a Chiubiusa per soccorrerla.

Erano tutti riuniti da Rei e Mamoru aveva appena finito di parlare del misterioso incontro del pomeriggio.
Aveva raccontato loro di Setsuna, del futuro e dell’amore morboso che Demando provava per Serenity.
Rei e le altre lo ascoltarono con attenzione.
“Sei sicuro che possiamo fidarci di lei?” chiese Ami
“E se fosse una loro spia?” – aggiunse Minako
“A che servirebbe ormai? Hanno preso Usagi... che a quanto pare è la futura regina Serenity, la donna di cui il nostro nemico, Demando è innamorato... scusa Mamoru...”
“Non ti preoccupare Makoto...- tossì poi continuò – quegli incubi sembravano cosi reali... mi hanno messo fuori gioco... non avrei dovuto dare ascolto, dovevo confidarmi con lei, magari assieme avremmo trovato una soluzione...”
“Ora non pensare e soprattutto con colpevolizzarti. La volevi proteggere, hai fatto una cosa che avremmo fatto noi tutte – gli disse Rei cercando di rincuorarlo – “ Ora dobbiamo soltanto trovare una soluzione... anzi è quasi mezzanotte, quando dovrebbe arrivare quella ragazza misteriosa?”
“Sono qui!”
Mamoru corse da lei urlando: “Quel maledetto... quel maledetto ha rapito la mia Usako...”
Setsuna abbassò il capo e rispose:
“Si... lo so... è ora che vi porti con me nel futuro”
“Chi sei... prima dicci chi sei... “ Makoto le si avvicinò minacciosa
“Pu!!!” la voce di Chibiusa che si era svegliata li fece girare tutti
“Chibiusa, tu la conosci?” – le chiese Rei
“Si... lei è Pu... è la mia amica... “
Minako la osservava con attenzione, le sembrava di averla già vista.
“E sono anche io una guerriera come voi... sono Sailor Pluto”
“Certo... mi ricordo di te. Sei stata tu che hai risvegliato i miei ricordi!”
Setsuna annuì. “ Mamoru vi avrà già parlato del nostro incontro, presumo”
Le ragazze annuirono.
“Ci sono molte cose che non sapete e che devo mostrarvi, vi porterò nel mondo del futuro.””
“Torniamo a casa?” squittì Chibiusa
“Si, ma non sarà un ritorno gioioso. Devo preparare le guerriere a questa guerra e per renderle forti devo mostrare loro a cosa stiamo andando incontro. Ormai il futuro è compromesso, come lo sei tu piccola...”
“Cosa vuoi dire?” – sbraitò Mamoru
“La piccola Chibiusa rischia di scomparire...” mormorò triste Setsuna
“Cosa hai detto???” – urlarono in coro le quattro ragazze
Setsuna si alzò
“E’ inutile stare qui a perdere tempo... dovete venire con me nel futuro, solo cosi capirete tutto. TRASFORMATEVI!”

Il viaggio verso il futuro non fu troppo insidioso, arrivarono facilmente a destinazione.
Chibiusa attivò la sua Chiave del Tempo e le ragazze dopo aver formato un cerchio assieme a Milord sparirono per poi trovarsi in un’altra dimensione.
“Tenevi ben stretti, non staccatevi per nessun motivo” – li ammonì Pluto
Si ritrovarono nella stessa camera dove Setsuna, in un futuro lontano aveva nascosto il re Endimion.
“Mamoru, qui si trova il futuro te stesso...”
Mamoru la guardava con aria interrogativa
“Ci sei tu... ma non potete assolutamente incontrarvi... potreste rischiare la vita... potresti...”
Mamoru seppur confuso stava iniziando a capire qualcosa.
“Dovete sapere, che ci fu una glaciazione, che ha congelato l’intero pianeta Terra. Questa era glaciale durò ben 900 anni e finì soltanto quando la neo incoronata regina Serenity svegliò il mondo con la sua corona nel quale era conservato il cristallo d’argento.”
“La neo incoronata... – mormorò Sailor Mars
“REGINA SERENITY?” continuò poi Venus
Pluto annuì, poi continuò “Al termine della glaciazione, i neo sposi Mamoru e Usagi, sono stati incoronati Re e Regina della Terra e la loro piccola bimba divenne la principessina,la nostra piccola lady che noi tutte promettemmo di proteggere e difendere
Cosa che adesso non siamo riuscite più a fare”
“Pluto, chi è la piccola lady?” le chiese Mercury
“E’ la figlia di Endimion e Serenity... è Chibiusa!”
Le quattro ragazze restarono sbalordite, Mamoru arrossì e si bloccò per un momento
“Si Mamoru... tu e Usagi avreste fatto una figlia...”
“Perché dici che avremmo fatto una figlia...”
“Perché adesso, in questo futuro, la tua Usagi è la moglie di Demando e sono i regnanti di Nemesis e della Terra!”
“Come è potuto accadere?” – urlò Venus
“E’ stata colpa mia!” pronunciò una voce maschile che non era quella di Mamoru, seppur sembrasse molto somigliante.
Gli altri si girarono. L’uomo misterioso rimase nell’ombra.
“Stai fermo li Mamoru... non possiamo guardarci!”
“Allora tu sei...”
“Si... sono re Endimion... o almeno lo ero fin quando siamo stati attaccati...”
“Si può sapere cosa sta accadendo qui?” – sbraitò Jupiter
“E’ l’unica possibilità che avete per riportare tutto alla normalità, Pluto vi mostrerà com’è il mondo del futuro” disse poi sparendo
“Papà... papà...!” urlò Chibiusa che gli corse incontro.
Lui la prese in braccio e la strinse forte.
“Voi andate, lei resta qui con me”
Gli altri annuirono e Pluto li accompagnò fuori per poi scortarli a Palazzo.

Si erano infiltrati in quella che una volta era la casa di Serenity ed Endimion, alias Usagi e Mamoru.
Si ritrovarono in un largo atrio, quello stesso atrio che li vide o li avrebbe visti ballare abbracciati.
Mamoru era così confuso, non sapeva più cosa pensare, cosa fare; l’unica cosa che voleva era andare a riprendersi la sua Usagi che adesso era prigioniera di Demando.

“Benvenuti...” un’altra voce maschile li sorprese
Si misero all’erta.
“Sapphire”
Tutte si girarono verso Pluto che aveva appena pronunciato quel nome
“Posso fare qualcosa per voi?” domandò ironico l’uomo dai capelli blu come la notte
“Si bell’imbusto... sloggiare e lasciarci in pace, prima che ...”
“Prima che...” rispose lui alla guerriera di giove avventandosi contro di lei e avvicinando il viso al suo.
“Prima che te le suoni!” urlò lei dandogli una ginocchiata in mezzo le gambe.
Sapphire urlò dal dolore e si massaggiò la parte dolente.
“Maledetta guerriera...”
La catena dell’amore di Sailor Venus lo colse all’improvviso e lo legò come un salame, mentre Mercury offuscò i suoi sensi visivi grazie alle bolle di nebbia.
Lo circondarono.
“Dicci cosa è successo...” questa volta fu Milord, minaccioso a parlargli, puntandogli il bastone in gola.
“Credo che tu lo sappia benissimo... mio fratello è innamorato della tua donna e l’ha rapita... qui non li troverete. Il vostro viaggio è stato inutile!” concluse tossendo
“Quindi tu sei il fratello del principe Demando...” esclamò Venus
“Il mondo è cambiato e voi non potete fare nulla...”
“Siamo sicuri? Io non direi...” disse Jupiter
“Io opto per ripagarlo con la stessa moneta.” – continuò Mars
“Quindi tu adesso verrai con noi”
“Dove?”
“Nel passato!”
“Non vi seguirò mai! – sbraitò lui. Poi fissò Pluto e le disse – “ Tu poi dovresti essere contenta della situazione... finalmente avrai ciò che hai sempre segretamente desiderato... mio fratello ti ha più volte proposto...” – Ma non finì la frase che Jupiter gli diede uno schiaffo di rovescio sul muso.
“Sta zitto!” gli urlò contro
“Lo sappiamo che non ci seguirai, per questo noi ti costringiamo!” – lo ammonì Venus stringendo la sua spirale e facendolo urlare, non dando peso a quello che il nemico stava poi continuando a dire alla loro collega.
“Mio fratello vi farà fuori... TUTTE!”
“Non sai con chi hai a che fare allora... grazie Pluto per averci portato da lui! Adesso possiamo ricattare Demando!” – esclamò Mercury trionfante
Pluto annuì sorridendo: “Adesso devo riportarvi nel vostro tempo, io devo difendere la terra da qui. Vi accompagno a prendere la bambina.”
“Va bene!” – rispose Milord
“Si, ma credo sia meglio evitare problemi con lui”
“Cosa vuoi dire Makoto?” – le chiese Venus
“Questo!” rispose ridendo Jupiter dando un cazzotto a Sapphire che svenne.
Le ragazze e Mamoru la guardarono allibiti, ma pensarono che ebbe un’ottima idea, cosi si incamminarono verso la sede in cui erano nascosti Pluto e Endimion.

Quando tornarono lo videro in lacrime, disperato seduto per terra.
“Endimion! Cos’è accaduto...? Dov’è la piccola Lady?” gli chiese Pluto allarmata
Endimion non rispondeva, continuava a battere i pugni per terra disperato.
“Rispondi!” continuò la guerriera
Endimion la guardò con gli occhi arrossati, colmi di lacrime, dove si leggeva la disperazione di un padre affettuoso e uomo innamorato che aveva perso le ragioni della sua vita.
“La bambina... è scomparsa!”
“Ma come è potuto accadere?” – gli chiese Venus preoccupata e spaventata
“Stavamo giocando e all’improvviso il suo corpo ha iniziato a scomparire. Si stava facendo trasparente, lei era spaventata... e io... io...”
Pluto gli si avvicinò e gli prese una mano; Venus osservò attentamente questo particolare, poi ripensò alle parole di Sapphire.
Le ragazze e Mamoru si guardarono tra di loro, incapaci di comprendere come fosse accaduto il tutto.
“Mamoru, fossi in te agirei prima che sia troppo tardi”
“Cosa vuoi dire Pluto?”
“Se Chibiusa che figlia tua e di Usagi è scomparsa nel nulla, vuol dire che nel passato Usagi ha dimenticato il vostro amore e che Demando ha ottenuto ciò che voleva”
Mamoru restò spiazzato, il cuore prese a battergli forte e iniziò a sudare freddo.
Mars vedendolo in difficoltà gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla:
“Sta tranquillo, la salveremo. Ma devi essere in te, solo tu puoi salvarla dalle grinfie di quel mostro!”
Mamoru annuì.
Pluto si alzò in piedi e alzò il suo bastone e con un fascio di luce aprì un varco:
“Ora andate. Mi raccomando ragazzi, combattete e vincete, siete la nostra unica speranza!”
“Si” – risposero in coro, ma mentre andavano via Venus e Pluto incrociarono i loro sguardi, ma quest’ultima abbassò il suo, come se fosse mortificata, poi sparirono e si ritrovarono improvvisamente di nuovo in camera di Rei.

“Lui viene con me. Dopotutto voi vivete con le vostre famiglie e temo che sarebbe troppo difficile spiegare chi è e cosa ci fa... soprattutto spiegare perché ha questa luna capovolta sulla fronte”
Le ragazze annuirono.
“Lo rinchiuderò nel ripostiglio, domani verrete cosi faremo quattro chiacchiere con lui. Magari ci metterà in contatto con suo fratello”
“Va bene Mamoru” – rispose Rei
“Ci vediamo domani ragazze, buonanotte!”
“Vuoi una mano per trasportarlo?” – gli domandò Makoto
“No, grazie Makoto. I cazzotti li so tirare anche io! – concluse - ridendo “Ciao!”
Rimaste sole le ragazze si guardarono tra loro.
“Mamoru ha quindi lasciato Usagi a causa di incubi in qui la vedeva morire?” – esordì Ami
“Certo che è una questione molto delicata!” – esclamò Rei
“Sapete ragazze...” – Minako si guardò fuori dalla finestra osservando le prime luci dell’alba – “ho come l’impressione che Sailor Pluto abbia una cotta per Endimion”
“Come???” gridarono le ragazze in coro
“Non sò, ma stavo riflettendo sulle parole di Sapphire... ve le ricordate, vero?”
“Che il fratello ci farà fuori..???”
“No, Makoto... Mi riferivo a quando si è rivolto verso Pluto e le ha rinfacciato a quanto poteva essere felice ora che poteva avere ciò che sempre aveva desiderato... poi quando siamo tornati al loro rifugio, ha stretto la mano di Endimion... un po’ come farebbe una donna innamorata.”
“Ci ho fatto caso anche io sai?” – fece Rei
“E’ evidente che è innamorata di lui...” – concluse Ami
Le ragazze si strinsero tra loro.
“Ora non pensiamo a lei, ma alla nostra amica e alla piccola Chibiusa!” – disse Ami
“Hai ragione Ami” – rispose poi Rei
“Le salveremo... riporteremo Usagi indietro e lei farà la pace con Mamoru” – continuò Makoto
“E torneremo a vivere le nostre vite, con la nostra amica!” concluse Minako con gli occhi lucidi.

Usagi si trovava sospesa in aria. Attorno a lei c’era la pace e la più completa oscurità.
Aveva gli occhi chiusi, i capelli sciolti che scendevano giù diritti.
Era nuda sotto un velo che le copriva il seno e le parti intime, e sospeso accanto a lei c’era il supremo fantasma che le stava facendo il lavaggio del cervello.
“Il tuo Mamoru non ti ama, non ti ha mai amato.
Le tue amiche ti hanno abbandonata, non ti hanno mai voluto bene.
Sei sola... hai solo il principe Demando. Tu ami Demando.
Sei sottomessa al mio potere cara Usagi e quando i risveglierai tu ricorderai essere
soltanto la principessa Serenity e di essere pazzamente innamorata del tuo principe e signore Demando”
Erano ore che le ripeteva queste parole, e all’improvviso sulla fronte della ragazza si formò una mezzaluna capovolta di colore nero, mentre il ciondolo che portava al collo si illuminò.
“Dimmi Grande Saggio!”
“La ragazza è pronta... al suo risveglio sarà sottomessa completamente al tuo potere, la troverai innamorata di te. Questa collanina le servirò per trasformarsi in una guerriera, la guerriera della Luna Nera che combatterà per te”
Demando rise, poi le prese in braccio e sparì.

“Ridi stolto, ridi adesso. Perché tra poco piangerai tu e tutta la tua stupida famiglia. Presto il potere del Cristallo d’Argento sarà sostituito dal potere del Cristallo Nero e io vi ucciderò tutti e sarò l’unico e incontrastato padrone dell’universo!

Demando portò Usagi in una lussuosa stanza.
Era enorme con diverse finestre, decorate da tende bianche con orli dorati. Il letto a baldacchino era alto con un copriletto bianco perla di seta.
Petali di rose decoravano poi il giaciglio dove il principe pose Usagi che dopo averla baciata sulla bocca la lasciò dormire sola.
“Desidero ardentemente farti mia, ma non posso commettere azioni avventate, mia dolce principessa.
Forse ho sbagliato i modi, ma sappi che io ti amo tanto e ti renderò felice. Regneremo insieme e non ti mancherà nulla. Dopotutto non sono cosi cattivo. Buonanotte amore mio” – concluse premendo ancora le labbra sulle sue.

Ed ecco che ho terminato questo quarto capitolo. Allora, adesso vi spiego qualcosa con ordine: anche Usagi ha fatto il famoso incubo che tormenta Mamoru ogni notte da quando fa coppia fissa con Usa.
Lei inizia a capire che ci sia di sotto qualcosa di grosso e decide di parlarne con Mamoru, ma essendo notte fonda pensa bene di andare da lui la mattina successiva.
Purtroppo il giorno dopo vengono attaccate e lei spera tanto che Milord venga in suo soccorso per parlargli, ma Demando avvertendo grazie al ciondolo che lei sta pensando a Mamoru interviene e la rapisce a seduta stante.
Per quanto riguarda Setsuna, beh si lei è cotta di Mamoru ma anche se potrebbe approfittare della situazione non lo fa, decide di godersi quel piccolo momento che ricorderà solo lei, ma sa bene che le cose devono tornare al posto loro.
Ultima cosa: magari sarete un po’ confuse, ma adesso vi spiego per bene: ho creato una sorta di mondo parellelo. Se avete capito cosa ho scritto nel capitolo, vedrete che Setsuna dice a Mamoru che loro hanno gia combattuto quella battaglia; infatti mi riferisco proprio alla seconda serie dell’anime.
Diciamo che nella mia storia ci sarà una svolta... come se il Grande Saggio si fosse riformato e avesse ricordato cosa era successo e volesse cambiare il corso degli eventi, memore di quanto era già accaduto.
Chiacchiere a parte, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso.
Grazie a tutte voi che mi seguite, vi abbraccio e vi do l’appuntamento al prossimo capitolo.
Valentina.





 


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Capitolo 5
*** Tregue ***




Capitolo 5



Mamoru e Setsuna aspettarono muti che Sapphire si svegliasse.
L’assordante silenzio metteva molto a disagio la donna che voleva far qualcosa per aiutare quel ragazzo disperato e dal cuore infranto.
La ragazza che amava era prigioniera dei loro nemici, di un uomo che da sempre era innamorato di lei e moriva al solo pensiero della sua Usako tra le braccia di quell’uomo.
Diede un forte pugno sul muro, poi si massaggiò le nocca e si ritirò in cucina per prendere un bicchier d’acqua.
Sapphire si ridestò:
“Dove mi trovo?”
“Nel XX secolo, Sapphire” rispose Setsuna pacata
“Bene, adesso riportami a casa guerriera Sailor... altrimenti...”
“Altrimenti cosa?” gli gridò in faccia
“Ti spedisco all’inferno” sibilò a pochi centimetri dal suo viso
“Li è dove andrai tu, se non collaborerai!”
Questa volta fu Mamoru a parlare, Sapphire si voltò verso di lui e lo guardò con aria sprezzante.
“Ecco... adesso arriva il principe!”
“Dimmi dov’è Usagi!” Mamoru lo afferrò per il collo e premette le dita, soffiandogli le parole in faccia.
“Lasciami...” mormorò Sapphire.
Intervenne Setsuna che lo liberò dalle grinfie di Mamoru.
“E’ con mio fratello, sicuramente... e non so dirvi altro... Demando è troppo preso dal Saggio per parlare con me... e adesso, scusate, vi ho sopportato per troppo tempo – scoppiò poi in una fragorosa risata – davvero credevate di avermi in pugno?” Sparì ridendo.
“Maledetto!” gridò Mamoru lanciando il bicchiere vuoto in direzione della parete infrangendolo in mille pezzi.
Setsuna lo osservava con aria triste e gli si avvicinò:
“Stai tranquillo, la salveremo” poi si diresse verso la porta d’ingresso e uscì fuori dall’appartamento.

Una voce la chiamò:
“Sailor Pluto!”
“Chi va là?” – gridò

“Sono Sapphire!”
All’improvviso il fratello del principe Demand le apparve di fronte.
“Cosa vuoi?”
“Chiederti come mai non approfitti per conquistare l’affetto del bel Re, ora che la principessa è fuori gioco...”
Setsuna sorrise amaramente: “Non capisco di cosa tu stia parlando, Sapphire!”
“Andiamo guerriera Sailor, sai benissimo a cosa mi riferisco... sei innamorata di Endimion... lo sei sempre stata!”
“Fandonie!” urlò
“Si legge nei tuoi occhi la sofferenza che provi... dovresti approfittarne. In fondo ti abbiamo fatto un favore. Sai benissimo che mio fratello non vuole distruggere la Terra, bensì regnarci assieme a Serenity... non devi temere nulla, vivresti felice con lui, come hai sempre desiderato, nel profondo del tuo cuore.”
“Io sono una guerriera Sailor. Sono la custode delle porte del tempo. Il mio obiettivo è vigilare sugli eventi e proteggere il RE Endimion e la REGINA Serenity. Si amano da sempre e io non sono nessuno per infrangere il loro sentimento.”
“Sei una povera stupida. Adesso hai la possibilità di avere per te il re e non fai nulla?”
“Sentiamo, avete paura che lui possa sconfiggervi e riprendersela?”
“E’ impossibile, è totalmente soggiogata dal potere di mio fratello, presto potrai vedere con i tuoi stessi occhi, cara guerriera Sailor!”
“Non vincerete...”
“Ne sei sicura?”
“Sapphire... dannazione! Siete sotto l’influsso negativo del Saggio, non fidatevi di lui. Voi non eravate cattivi...”
“Oh Pluto... – la interruppe – io l’offerta te l’ho data. Vorrà dire che morirete... tu, le guerriere Sailor e il vostro bel Re. Arrivederci!” esclamò ridendo

 
L’assenza di Usagi si faceva sentire e le ragazze erano tutte disperate, poiché avevano perso la loro migliore amico, il collante che le teneva unite, il capo gruppo.
Era stata lei ad averle unite e senza la sua presenza, irruente, solare e divertente i loro pomeriggi di studio non erano più gli stessi.
“Non ne posso più!” aveva esclamato Ami esausta.
Perfino lei, il cervello di quel gruppo di combattenti non riusciva a concentrarsi sullo studio.
Rei la guardò e le strinse una mano, sorridendole complice le offrì un dolcetto al cioccolato:
“Tieni, cosi riprendi un po’ le forze.!”
“Grazie Rei!”
Rei sorrise e si rivolse alle altre che giocherellavano con matite e quaderni.
“Amiche mie, capisco che siete tutte tristi, io lo sono anche, ma non è stando a deprimerci che riusciremo a salvarla. Adesso aspettiamo cos’hanno da dirci Mamoru e Sailor Pluto...”
Fu interrotta dalla porta che si apriva.
Setsuna fece il suo ingresso nella stanza, circondata dagli sguardi indagatori delle amiche di quella Regina che aveva giurato di proteggere.

“Allora?! Che ha detto il nostro prigioniero?”
“Nulla di nuovo. – sospirò, poi sedetta su un coscino – E’ sparito dopo essersi svegliato... ha menzionato il Saggio e poi è sparito. Ragazze, sono sicura che il nemico tornerà a colpire il pianeta, quindi dovete stare all’erta...”
“Ma cosa dobbiamo fare adesso? La nostra amica è sparita e noi siamo senza il nostro punto di forza...”
“Dovete recuperarla, infiltrarvi nel loro quartier generale. È una missione che deve compiere il principe, solo lui può salvarla!”
Le ragazze si guardarono.
“Il vostro vero nemico è il Saggio ragazze. Ricordate che questa battaglia lui l’ha già combattuta e sta tentando di modificare gli eventi, in primis distraendo il principe Demand avendolo aiutato con il rapimento della principessa, cosi non avreste nessuno in grado di utilizzare il cristallo d’argento, l’unico oggetto in grado di disintegrarlo.”
“Non ci stiamo capendo più nulla... è tutto cosi intricato...” disse Makoto con la testa fra le mani
“Sailor Moon nelle vesti della Regina Serenity, con l’aiuto della piccola Lady aveva sconfitto il Saggio con l’ausilio del Cristallo d’Argento salvando cosi mondo e futuro. L’obiettivo questa volta è distruggere Nemesis, il pianeta del Saggio, solo cosi eviteremo che si riformi!”
“Ma adesso non abbiamo più Usagi e nemmeno la piccola Chibiusa... che è sparita... come faremo?”
“Ci penserò io!”
Le ragazze si girarono. Mamoru era appena entrato nella stanza.
“Combatterò io. Sono il futuro Re. Salverò Usagi e distruggerò quel pianeta e tutti i suoi abitanti!”
“Mamoru!” mormorò Rei
Setsuna annuì.
“Solo lui con il potere dell’amore può salvare Usagi e sono sicura che ce la farà.!”
“Ma adesso che possiamo fare... come faremo a entrare in contatto con il nemico?” chiese ancora Rei
“Vogliono conquistare la terra, si faranno vivi per forza!” rispose Mamoru
Setsuna annuì ancora, poi si girò verso Mamoru e lo fissò negli occhi con sguardo sconsolato. Sospirò e pensò a ciò che le era successo poco prima, al colloquio che aveva avuto con Sapphire.

Aprì gli occhi.
Si trovava in una lussuosissima stanza, un grande letto a baldacchino con le lenzuola di seta bianche.
Le sue labbra si dischiusero in un maligno sorriso, si alzò in piedi e osservò la sua figura avanti lo specchio.
Il volto aveva preso sembianze adulte.
Affascinante, per la prima volta nella sua vita si sentiva affascinante e seducente.
Avvolta da una sottoveste semi trasparente si guardò attorno e vide, appeso a una gruccia un abito nero, lungo e aderente e  con un lungo spacco che mostrava per intero la gamba.
Sorrise e lo indossò.
Si sentiva soltanto il rumore provocato dai tacchi delle sue scarpe nei lugubri androni del palazzo del principe Demand, si guardava attorno e nel contempo continuava ad attraversare quel lungo corridoio.
Sentì alcune voci e lo scorse, seduto sul suo trono, con un bicchiere di vino in mano che conversava con il Saggio, fece un colpo di tosse e lui si voltò e non appena la vide, le labbra dell’uomo si aprirono mostrando un radioso sorriso.
“Eccoti finalmente” esclamò osservando la mezzaluna capovolta disegnata sulla sua fronte.
Anche lei sorrise e avanzò verso di lui.
“Parleremo domani!” tagliò corto il principe aspettando che il suo sogno proibito si avvicinasse sempre di più
Il saggio sparì senza proferire parola, lasciando soli i due.
La ragazza si inchinò davanti a Demando, gli prese una mano e la baciò:
“Ai tuoi ordini, signore!” esclamò
Demando sorrise, finalmente vittorioso.
Adesso poteva ritenersi soddisfatto, dopo tanto tempo l’aveva piegata al suo volere e nessuno gliel’avrebbe portata via.
“Vieni qui” le ordinò
Sorridendo gli si fece più vicino.
“Siedi sulle mia gambe Serenity” mormorò Demando con il cuore in gola
Lei obbedì e si sedette, lui la cinse con le braccia e sprofondò il viso sul suo petto, chiudendo gli occhi e inebriandosi del profumo della sua pelle.
Poi le avvicinò il viso al suo e le loro labbra si incontrarono in un bacio passionale e colmo di desiderio.

Il Saggio si trovava nella sua stanza, manovrava la sua sfera e blaterava da solo.
Petz, che non vedeva l’ora di rifugiarsi tra le braccia del suo amato Sapphire, si era appena sistemata alla perfezione, indossando un bell’abito verde scuro, truccandosi minuziosamente e mettendo un buon profumo.
Tutto per sedurre l’amore della sua vita, che non vedeva da molto tempo, poiché impegnati entrambi in missione.
Mentre stava per raggiungere l’amato, si accorse che la porta della grande camera dove il Saggio si rinchiudeva era lievemente aperta.
Sapeva che era sbagliato, ma quella strana figura che da un po’ di tempo organizzava le loro vite era avvolta dal mistero e lei voleva sapere cosa stesse architettando.
Si nascose dietro una colonna e ascoltò le parole del Fantasma.
“Stolti... ora che sono rinato, posso manovrare gli eventi a mio piacimento, distruggere la Terra e governare nella più completa oscurità usando questi stupidi come pedine.
Aver distratto il principe regalandogli la regina è stato un gioco da ragazzi... adesso tutto questo sarà mio e tutti saranno distrutti. A partire dalla famiglia della Luna Nera, poi sarà il turno del pianeta terra.
Senza saperlo si stanno distruggendo da soli... poveri idioti”
Concluse il suo piccolo monologo ridendo.
Petz portò una mano alla bocca e cercò di scappare via, ma fece rumore e il Saggio la scoprì.

“Sei seducente e bellissima, regina Serenity” mormorò Demando inebriato, assetato di lei.
“Ripetimelo, amore mio” rispose lei soggiogata dal principe della Luna Nera
“Sei seducente e bellissima...”
“Mai nessuno me lo aveva detto”
“Perché quel nessuno non ha mai capito che diamante aveva tra le mani. Ti giuro che io ti amo e ti amerò per sempre”
Serenity sorrise e lo baciò ancora, stavolta con più desiderio e passione.
Demand si alzò e con le lei tra le braccia si incamminò per i corridoi per portarla nella sua grande camera da letto; entrò e chiuse la porta con un piede, l’adagiò sul letto e riprese a baciarla e a stringerle i fianchi, per poi sfiorarle le cosce.
Era sua finalmente, in suo potere, la sentiva appagarsi delle carezze che lui le regalava, era sotto di lui, la sua bellissima regina, tanto desiderata era tra le sue braccia e lui la stava baciando.

Petz ferita gravemente si trascinò davanti la porta di Sapphire, l’aprì e si lasciò cadere sull’uscio, l’uomo la vide e accorse subito da lei.
“Petz... Petz!!!” urlò
“Sapphire... siamo... siamo .... tutti in pericolo!”
“Che ti succede... amore... rispondi, ti prego!” le gridò prendendola in braccio e adagiandola sul letto.
Una goccia di sangue le usciva dalla bocca e aveva le gambe e le braccia ustionate.
“Sapphire... il saggio... il saggio ci sta imbrogliando!”
“Che vuoi dire?”
“Lui mi ha ridotta cosi... amore... lui vuole ucciderci tutti... vuole distruggere la Terra...”
“Ma cosa??? Non può essere... non erano questi i piani di mio fratello!”
“Demand è troppo preso da Serenity... ha delegato il Saggio. Ha dato l’ordine preciso si lasciarlo in pace per alcuni giorni, per godersi la Regina...”
“Capisco. Allora la guerriera aveva ragione... Petz, credo che il vero nemico sia il Saggio o come si fa chiamare lui Fantasma del cavolo... ci ha imbrogliati e voleva farti fuori per non far sapere la verità. Ascolta amore mio, lo so che forse non sarai d’accordo, ma dobbiamo contattare le guerriere Sailor.”
“Ma loro sono le nostre avversarie!”
“Non credo che lo siano, arrivati a questo punto! Andiamo, dobbiamo trovare qualcuno che possa curare le tue ferite”
Petz annuì per poi svenire tra le sue braccia.
Sapphire pensò bene a cosa poteva fare, poi gli venne un’idea, prese la ragazza e si teletrasportò.

Mamoru sussultò appena lo vide:
“Che ci fai qui?” chiese facendo apparire una rosa
“Aspetta Re!Vengo in pace”
Mamoru poco convinto fece per trasformarsi, quando poi scorse la donna che giaceva svenuta tra le braccia di Sapphire.
“Ti prego... – lo implorò -  curala!”
“Come, prego?”
“Curala... sei medico, giusto?”
“Sto studiando medicina, non sono ancora dottore...”
“Nel futuro sei Re, ma hai grande conoscenze mediche... ti prego Re Endimion, aiuta la mia Petz e io... Io ti aiuterò con la battaglia.”
“Ma chi ha ridotto cosi la tua ragazza e poi... aiutarmi? Mi stai forse prendendo in giro?”
“Assolutamente. Vedi caro Re Endimion, noi siamo terrestri come voi, con l’unica differenza che siamo stati esiliati da Serenity sul lontano pianeta Nemesis...”
“Nemesis?”
“Si! Li abbiamo conosciuto il Saggio, il consigliere di mio fratello Demand – il solo sentire il nome di quell’uomo fece innervosire Mamoru – che ci ha convinti a vendicarci dei regnanti di Cristal City. Ebbene ce l’abbiamo fatta, poi lui p tornato qui nel passato per riprendersi Serenity... ma questa è storia che conosci, immagino...”
Mamoru lo ascoltava mentre curava le ferite di Petz e le controllava la pressione.
Sapphire fece un sospiro profondo e continuò:
“Il Saggio vuole distruggerci tutti... noi compresi. Petz è stata ridotta cosi da lui quando ha scoperto i suoi macabri piani e stava venendo ad avvisarmi!”
“E cosa vuoi adesso? Una mano da me e dalle guerriere? Te lo puoi scordare!”
“Dannazione Endimion... vuole uccidere anche la tua Serenity!!!”
Mamoru sgranò gli occhi
“Sono qui perché ci tengo alla mia vita e voglio far aprire gli occhi di mio fratello!”
“Aspetta qui!”
“Dove vai?”
Mamoru prese il telefono:
“Chiamo le guerriere Sailor, dobbiamo elaborare un piano”
Sapphire annuì.
“Va bene, io torno subito!”
“Dove vai?”
“Da mio fratello, che in questo momento sarà con la tua Serenity che è stata soggiogata dal potere malefico del Saggio!”
Mamoru lo guardò sparire, non riuscì a dire nulla.
In quel momento aveva solo Usagi nella mente tra le braccia di un altro uomo.

Sapphire bussò violentemente alla porta del fratello che in quel momento si stava dedicando a Serenity.
Aprì la porta a petto nudo e con i pantaloni sbottonati.
“Spero sia una cosa urgente la tua se sei venuto a disturbarmi in un momento simile!”
“Si mio caro fratello... dobbiamo parlare!”
Serenity li vide e si coprì.
“Vedo che sei impegnato adesso...” esclamò sorridendo
“No... no Sapphire stava andando via! Possiamo continuare quello che stavamo facendo...”
“E’ importante! Dobbiamo parlare del Saggio e della nostra missione!”
“Oh mio principe... non preoccuparti. Abbiamo tutta la vita davanti.” Sorrise Serenity  andando via

Esmeraude la vide uscire dalla stanza del principe e prese a seguirla, ma Calaveres la fermò:
“Che cosa vuoi fare?”
“UCCIDERLA!”
“Stai ferma, stupida! Sei scampata alla punizione per aver tentato di farlo una volta, vuoi proprio rischiare?”
“Ma io...”
“Rassegnati al destino. Demand ama lei!”
“Ma lei non ama lui”
“Con il suo potere ha ottenuto ciò che voleva e noi, da fedeli sudditi dobbiamo rispettarla come se fosse la nostra regina!”
Esmeraude la guardò allontanarsi e si ritirò nelle sue stanze; un bel bagno l’avrebbe rilassata.

 “Cosa c’è di tanto importante da interrompere quello che stavo facendo?”
“Fratello, ripetimi gli obiettivi che ci siamo prefissati!”
“Ma che storia è questa???”
“Fa come ti ho detto... allora?”
“Conquistare la Terra... e per me conquistare Serenity!”
“Certo, ma lo hai fatto grazie al potere nero del Saggio!”
“Solo lui poteva soggiogarla al mio volere!”
“Non fidarti fratello – gli intimò Sapphire prendendolo per le spalle – non fidarti di lui. Temo che voglia approfittare della potenza di quella donna per eliminarci tutti e regnare indisturbato sull’Universo!”
“Ma cosa stai dicendo?”
“Serenity è la donna più potente del mondo, è l’unica in grado di utilizzare il cristallo d’argento ed è la sola ad avere un grande potere soltanto nel suo corpo. Demando, credo che il Saggio ti abbia aiutato a conquistarla solo per servirsi di lei.”
“Ti sbagli!”
“Demando! Il Saggio vuole eliminarci tutti, Petz lo ha sentito prima e lui l’ha ridotta male per non farla parlare!”
“Cosa stai dicendo? Adesso dov’è?”
“In un posto sicuro... io continuerò ad indagare... ma tu stai attento fratello. Non fidarti di lui e soprattutto non far restare la regina Serenity da sola con quel fantasma!”
Sapphire sparì lasciando Demando solo a riflettere.

Serenity si era richiusa nella sua grande stanza, con molta sorpresa vide che non era sola.
“Saggio, sei qui... cosa vuoi?”
“Sei sotto il mio potere regina Serenity”
Si bloccò all’improvviso e cadde in ginocchio sul pavimento.
“D’ora in poi obbedirai a ogni mio ordine!”
“D’ora in poi obbedirò a ogni tuo ordine” ripeté come una cantilena
“Ti ordino di odiare il mondo, Serenity. Con il tuo potere dovrai distruggere la Terra”
“Con il mio potere distruggerò la Terra!”
“Ucciderai tutti gli esseri umani!”
“Ucciderò tutti gli esseri umani!”
“E il primo della lista a morire sarà il principe Endimion, il tuo caro Mamoru seguito poi dalle guerriere Sailor! Poi eliminerai lo stupido Demand!”
“Farò come mi ha ordinato”
“Tempo al tempo, adesso continua a fingere di amarlo!”
Un perfido sorriso si dipinse sulle labbra della bionda:
“Ai tuoi ordini!” esclamò, prima che il Saggio sparisse.


Ciao!!! Ecco che ho aggiornato anche questa storia che, non toccavo da un po’ poiché ero a corto di ispirazione.
Oggi ho messo su le poche idee che avevo e le ho trasformate nel capitolo 5.
Bene spiego qual cosina: Usagi è diventata cattiva e si ha baciato Demando, ma oltre a baci non ci sarà nulla, non ho intenzione di rovinare l’opera originale arrivando a certi punti; nel manga Demand la bacia, perciò ho trascritto questa scena.
Si lei non è consenziente, come lo è qui, ma dato che è sotto ipnosi non ho potuto fare altrimenti.
Vi comunico che sono a metà dell’opera, per cui il nostro Mamo non dovrà penare molto.
La mia difficoltà nel trovare l’ispirazione sta proprio in questi capitoli del mezzo, ma spero di superare questa piccola crisi e di regalarvi al più presto il sesto capitolo.
Ebbene Sapphire chiede tregua a Mamoru; nell’anime lui capisce che in realtà era il Saggio il solo ad essere cattivo ma viene eliminato dalla Lady Nera prima che possa avvisare il fratello. Dato che ho pianto quando è morto, ho deciso di salvarlo stavolta, in modo da fargli godere l’amore con Petz.... beh ora vi lascio e vi ringrazio.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi abbraccio e vi rinnovo l’appuntamento al prossimo capitolo.
PS: non perdetevi Forever you and me, un’altra mia opera!!!
J
Ah infine saluto le ragazze del gruppo del Dottor Mamo e faccio un ringraziamento speciale alla mia amica Freegirl87 (Stefania) che ha realizzato l’immagine per la mia storia!!! Grazie  tesoro!!!

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