Still in love

di Amilee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora innamorato? ***
Capitolo 2: *** Prima che tu vada ***
Capitolo 3: *** La distanza fra te e me ***
Capitolo 4: *** Rumor ***



Capitolo 1
*** Ancora innamorato? ***


-Ieri sera mi hai detto che dovevi parlarmi di una cosa importante. Per che cosa devi sgridarmi questa volta? Ho sempre fatto il bravo ultimamente, specialmente dal giorno in cui mi hai fatto la scenata per come guardavo Changmin. Sai, da quel giorno non l'ho più guardato.

Disse appoggiandogli la mano sul fianco, con il suo solito sorriso da bambino furbo stampato sulle labbra, inconsapevole della notizia che stava per ricevere.
Jaejoong gli prese la mano spostandola dal proprio fianco, e iniziò a guardarla, come se stesse cercando di trovare anche un solo difetto in quella mano perfetta e calda che era sempre riuscita a confortarlo.


-Non si tratta di Changmin questa volta, non ho intenzione di farti nessuna scena di gelosia.
Senti, ormai è parecchio tempo che ci penso.. E' iniziato tutto quando abbiamo cominciato ad avere problemi con il gruppo a causa della nostra casa discografica. Pensavo si sarebbe risolto tutto, ma qui è sempre peggio, e io non ne posso più.
Yunho, ho deciso di lasciare i DBSK. Abbiamo ricevuto un'altra offerta di lavoro da un'altra casa discografica, e ho intenzione di accettare. Ne ho già parlato con Yoochun e Junsu, e sono subito stati d'accordo con me.. tu che hai intenzione di fare, mi seguirai?
 

Il sorriso di Yunho si spense lentamente, i suoi occhi si fecero grandi e lucidi, e il suo sguardo si spostò dalle labbra di Jaejoong ai suoi occhi, ancora fissi sulle loro mani che si stringevano tanto forte da far quasi male.
La sua espressione più che triste sembrava furiosa e allo stesso tempo delusa, come se si sentisse tradito, come se avesse appena ricevuto una pugnalata alle spalle dal suo migliore amico, ma in questo caso non si trattava del suo migliore amico
 

-Stai scherzando. Ti prego dimmi che stai scherzando.

La risposta di Jaejoong fu il suo silenzio
 

-Changmin non lascerebbe mai i DBSK, lo sai questo vero?
 

-Lo so benissimo, è per questo che non glie ne ho ancora parlato. Speravo mi aiutassi tu a convincerlo, a te darebbe ascolto di sicuro.

 

-E perché hai deciso di parlarmene solo adesso, dopo averlo detto a Yoochun e a Junsu? Che cosa sono io per te, Jaejoong?

Jaejoong alzò velocemente lo sguardo e lo guardò negli occhi

 

-Tu sei tutto per me, Yunho. Volevo essere sicuro, prima di avere con te discussioni inutili. Ho deciso di parlartene solo ora per convenienza. Io ho bisogno di cambiare aria e di vedere nuovi orizzonti, questo non è il mio oceano. Io qua mi sento in trappola, capisci?
Ora ti prego, rispondi alla mia domanda.

 

La mano di Yunho ora era sul mento del suo ragazzo, come per impedire a Jaejoong di abbassare il viso e costringerlo così a guardarlo negli occhi

 

-Se è vero che per te io sono tutto non te ne andare, perché io non me ne vado.
Io resto, con Changmin. Tu resta con me, Jaejoong.

 

Ancora una volta il silenzio occupò la stanza

 

-Allora addio, Hero.
 

 

 

CAPITOLO 1 - Ancora innamorato?

 

-Hyung, sono a casa! Scusami se non ti ho avvertito, ma dormivi. Sono andato a compare qualcosa da mangiare per stasera, spero non ti sia preoc-

 

Si fermò quando si accorse che Yunho stava ancora dormendo.
Posò le borse all'entrata senza nemmeno svuotarle e si diresse verso il letto a due occupato per metà dal suo compagno di stanza, ormai completamente scoperto, e si distese affianco a lui.
Changmin gli posò una mano sul petto, che era diventato freddissimo, così gli rimboccò le coperte fino a sotto il mento. Mentre gli accarezzava il viso, con gli occhi socchiusi e il sorriso appena accennato, come era solito fare lui, ascoltava il suo respiro, lento, che era diventata l'unica cosa capace di riscaldare la stanza.

Quando si risvegliò, Yunho non era più al suo fianco, si alzò di scatto e si mise a cercarlo, prima in bagno, poi dal corridoio lo cercò in cucina, dove lo sorprese a sistemare la spesa che Max aveva lasciato all'entrata appena arrivato.
Changmin si afferrò i capelli con una mano e spalancò la bocca come se avesse appena fatto qualcosa di irreparabile

 

-Oh hyung, scusami, mi ero completamente scordato della spesa!

Si affrettò ad aiutarlo per porre rimedio al suo errore

 

Yunho sorrise

-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi hyung?

Posò il latte nell'apposito scaffale e da dietro avvolse le sue braccia intorno al busto magro di Changmin,e le sue labbra cominciarono a baciare le orecchie del maknae, che iniziò a tremare come un bambino

-Sbrigati, ti ricordi cosa dobbiamo fare oggi vero? Fra meno di un'ora verranno a prenderci, e noi siamo ancora così. Io vado a prepararmi, finisci tu qua? O preferisci venire con me?
Lasciò la stanza con una risata quasi malefica, mentre Max rimase immobile
Era incredibile come il tocco di quel ragazzo lo pietrificasse completamente

 

 

Diretti al KBS Song Festival ed emozionati uno più dell'altro, durante il viaggio in macchina ci fu un continuo scambio di sguardi e sorrisi, che erano il massimo che potevano permettersi in pubblico

C'era tantissima gente, ma per primo Changmin vide Choi Minho degli SHINee, che insieme a Yunho corse a salutare
Alla vista di Minho il sorriso di Max si accese
Un sorriso come quello avrebbe potuto illuminare un'intera città

Dall'altra parte della sala si trovavano Junsu e Yoochun. Junsu non era mai sembrato così felice di vederli. Non si erano più tenuti in contatto dopo la loro separazione, ma si mancavano tantissimo l'un l'altro, e di certo non mancarono gli abbracci.

 

-Dov'è Jaejoong?

 

La domanda di Yunho fu così diretta che colse tutti alla sprovvista, Changmin in particolare.

-E' andato in bagno quasi dieci minuti fa, dovrebbe tornare da un momento all'altro! E' un po' lunatico quel ragazzo, fino a poco fa era così felice di essere qua, ma pri-

Yoochun diede una gomitata a Junsu per zittirlo, stava decisamente parlando troppo.

-Ma voi lo conoscete quanto me, immagino..

continuò salvandosi in corner

 

-Magari dopo non avremo più tempo, vuoi passare a salutarlo?

La domanda di Changmin era necessaria, anche se fatta contro la sua stessa volontà

 

-No, non importa.

Fece un sorriso decisamente finto

 

L'entusiasmo di entrambi si era ormai spento.

 

Durante tutte le esibizioni, Changmin cercò più volte lo sguardo di Yunho, ma non lo ritrovò nemmeno una volta, e ad ogni minuto che passava, ad ogni canzone che finiva, l'espressione del maknae era sempre più triste, tanto che sembrava sul punto di scoppiare in lacrime da un momento all'altro.
 

Il viaggio di ritorno fu completamente diverso da quello di andata; tornarono a casa senza rivolgersi la parola nemmeno una volta.

Varcata la porta d'entrata, Yunho andò in bagno e ci rimase per un bel po'.
Il più piccolo si sedette sul lato di quel letto che non gli era mai sembrato più grande e iniziò a passarsi le mani fra i capelli, sempre più velocemente, quasi come se stesse cercando di strapparsi un pensiero dalla testa, ondeggiando avanti e indietro in nell'attesa straziante che Yunho uscisse da quella stanza. Gli occhi gli diventarono piccoli e le sue guance iniziò a bagnarsi, nascose il viso dentro al cuscino mentre le lacrime non sembravano voler smettere di scendere, la testa gli faceva malissimo, il suo viso era rosso.
Da quando i DBSK si erano separati Yunho non aveva mai respinto Changmin, anzi, era sempre stato lui a fare il primo passo, e fino a quel giorno non c'erano mai stati problemi di nessun genere. Yunho era ancora innamorato di Jaejoong? Questa domanda rimbombava nella testa di entrambi da tutta la sera.
Era passata più di un'ora da quando Yunho si era chiuso in bagno, e Changmin non aveva smesso un minuto di piangere.


Quando sentì il rumore della chiave muoversi nella serratura smise immediatamente di singhiozzare e si asciugò il viso.

Yunho entrò in camera e agì come se non fosse successo niente, si cambiò davanti a Changmin come aveva sempre fatto e si infilò sotto le coperte senza dire una parola.

 

-Non hai niente da dirmi?
 

-Oh, Minnie, sei ancora sveglio. Pensavo dormissi. Scusami, non mi sentivo molto bene, ma ora sto meglio.
Sorrise, mentre si avvicinava a Max con lo sguardo fisso verso le sue labbra.

 

Changmin sobbalzò, indietreggiando, e strinse le mani intorno alle lenzuola bianche, appena lavate, che sapevano ancora di lavanda

-Cosa stai facendo? Yunho io non-
 

Si interruppe appena le labbra salate di Yunho sfiorarono le sue. Si accorse che il viso del suo hyung era bollente, e i suoi occhi rossi, anche se cercava di nasconderlo socchiudendoli con l'aiuto di un sorriso finto. Esitò, ma non riuscì a fermarlo; Yunho ormai era sopra di lui e lo baciava tanto da non farlo respirare. Non aveva mai fatto così, era sempre stato delicato con lui, quasi avesse paura di fargli del male, da dove veniva tutta quella irruenza? Iniziò a sbottonargli la camicia che ancora non si era tolto da quando erano rientrati dal festival, bottone dopo bottone, fino a che arrivato alla fine glie la tolse con prepotenza, facendo saltare gli ultimi bottoni dalla camicia, Poi iniziò a baciargli il petto.
Il pianto di Changmin riprese.


Yunho chiuse gli occhi e cercò di nascondere il suo viso dalla vergogna. Si sarebbe volentieri preso a pugni da solo per quello che stava facendo al povero Changmin

-Scusa

Gli accarezzò il viso asciugandogli le lacrime mentre lentamente si allontanava da lui quasi spaventato da sé stesso e da quello che stava facendo

-Scusami davvero, Minnie.

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Capitolo 2
*** Prima che tu vada ***


Mi basta sapere, prima che tu vada

che io ero l'unico uomo che ti ha amato,
Sono stato uno stupido che non è riuscito nemmeno a proteggerti, ero così sciocco..
Se rimarrai al mio fianco fino alla fine potresti soffrire di più e crollare
Ho fatto la cosa giusta,

qualcuno che ti farà sentire libero arriverà al tuo fianco,

arriverà al tuo fianco.. “

 

 

Il mattino dopo Yunho si risvegliò solo.
La scena del giorno prima si stava ripetendo, solo che i ruoli si erano invertiti.
Yunho cercò il maknae per tutta la casa, per quanto essa potesse essere grande, ma non lo trovò da nessuna parte.
Erano le 6:15 del mattino e Changmin, che era in genere l'ultimo ad alzarsi, non era a casa, nel letto che condivideva con Yunho.
Lo chiamò al cellulare una, due, tre volte. Alla quarta qualcuno rispose

 

-Pronto?

Yunho non poté fare a meno di riconoscere la voce roca e assonnata di Minho.

 

Riattaccò immediatamente, senza nemmeno dare al ragazzo il tempo di lamentarsi per l'orario e per l'insistenza delle sue chiamate.

Cosa ci faceva lui con Changmin? E perché aveva risposto al posto suo?
Come aveva potuto lasciarlo durante la notte, per andare da un altro, dopo quello che era successo solo poche ore prima?
Sarebbe andato a cercarlo. Sì, sarebbe andato a prendere il suo ragazzo e lo avrebbe strappato via dalle braccia di chiunque avesse cercato di portarglielo via.


Avrebbe dovuto farlo.

 

Afferrò con la punta delle dita una giacca nera, abbandonata su una sedia ormai da giorni, e si precipitò fuori dalla stanza.

 

Ho semplicemente voluto chiudere le mie labbra e desiderare la tua felicità”

 

Changmin uscì dal bagno con i capelli ancora bagnati e un asciugamano chiuso attorno ai fianchi. Sembrava felice.

-Dongseng! Allora sei sveglio, buongiorno!

Sorrise, spargendo un po' della sua inaspettata spensieratezza ovunque nella stanza.

-Buongiorno Changmin-hyung, stai meglio vedo! Veramente sono stato svegliato poco fa dal tuo cellulare, continuava a squillare e non ho potuto fare finta di niente. Ho risposto senza guardare chi fosse per non perdere la chiamata, ma non ha parlato nessuno. Chi potrebbe chiamarti a quest'ora del mattino?

 

Chi altri, se non Yunho? Minho lo aveva capito, e anche Max.

 

L'espressione del più grande cambiò completamente, come se la sua scorta di felicità fosse finita all'improvviso.

-Non lo so..

Disse prendendo la maglietta di lino che aveva messo la sera prima di evadere da quella stanza che era diventata troppo calda, e troppo fredda allo stesso tempo.

 

-Già te ne vai?

-Yunho si starà preoccupando, e poi non voglio farmi trovare qui quando Taemin e gli altri rientreranno.

 

-Sì, forse è meglio.


Changmin inarcò le labbra per un istante, poi iniziò a vestirsi.

Una volta pronto si diresse verso la porta, senza dire niente, con lo sguardo perso nel vuoto.

Minho non cercò di fermarlo, ma il modo in cui lo guardava sembrava stesse chiedendogli di restare.
Se solo lui si fosse preoccupato di voltarsi prima di uscire dall'appartamento, forse lo avrebbe capito.

 

Come un' abitudine, potrei chiamarti senza rendermene conto.”


Quando Changmin rientrò trovò la porta aperta e la casa come se ci fosse appena stato un uragano: sedie ribaltate per la stanza, oggetti che solitamente si trovavano sulla scrivania che ora giacevano sul pavimento, vetri rotti sparsi per terra e quant'altro.
Per il resto, ogni stanza di quella piccola abitazione era vuota.

 

Anche quando mi ritrovo fuori dalla tua casa,
perché mi manchi così tanto,

trattami con freddezza.”

 

-YUNHO !

La voce di Jaejoong era candida come la neve ma allo stesso tempo calda, era delicata e contemporaneamente rassicurante, proprio come Yunho la ricordava.
E come dimenticarsela?

 

I suoi grandi occhi marroni erano sbarrati, quasi come se avesse appena visto un fantasma.

E in un certo senso era così.

Yunho era diventato uno spettro nella vita di Jaejoong. Un'immagine sbiadita nei suoi ricordi, qualcuno a cui spesso pensava, ma del quale non aveva mai previsto un ritorno, anche se in effetti quello che se n'era andato, abbandonando l'altro al proprio destino, era proprio lui.

Ma quante notti aveva sognato quel ritorno, ormai ne aveva perso il conto.
Il suo cuore stava per esplodere, non riusciva a muoversi, le sue gambe erano diventate rigide e fragili come cristallo tutto d'un tratto, la sua bocca era spalancata.
Chiunque avrebbe potuto frantumarlo con un semplice tocco in quel momento, ma Yunho ci era già riuscito solamente guardandolo, come non faceva più da tanto tempo.

 

Lui però era nelle stesse condizioni, solo cercava di nasconderlo con quell'espressione sul viso che gli aveva sempre permesso di apparire quello che in realtà non era mai stato: forte.

Perché Yunho non era forte. Yunho era debole. Debole perché aveva sempre ceduto, e questa era l'ennesima volta che lo faceva.
Quello veramente forte era Jaejoong, ma forse non lo sarebbe stato ancora per molto.
-Che.. Che cosa ci fai qui?

 

A Yunho servì un po' prima di prendere la parola, poi prese il respiro e finalmente si decise a dire qualcosa, il silenzio si era già fatto fin troppo lungo e imbarazzante

-Mi manchi.

 

Quella risposta lo spiazzò completamente. Cosa avrebbe dovuto dire? Era ovvio che la cosa fosse reciproca. Si limitò a scrutare ogni singola parte del suo corpo; era parecchio ormai che lo guardava solo dallo schermo di un computer, e la sua presenza gli mancava da morire, come qualsiasi altra cosa di lui, a partire dalle sue gambe, forti, i suoi fianchi stretti, il suo petto, muscoloso e imponente, le sue spalle grandi, le sue braccia, le sue mani perfette, il suo collo, il suo sorriso.. Gli mancava tutto di lui.

Jaejoong gli saltò letteralmente addosso.

Le sue braccia erano strette attorno al collo di Yunho e le sue gambe attorno alla vita del ragazzo, la sua presa era così forte che impediva all'altro di respirare, ma a nessuno dei due importava.
In quel momento nemmeno una pioggia di meteoriti, un terremoto, una qualsiasi altra catastrofe naturale e non, niente e nessuno li avrebbe separati.

 

Yunho posò le sue mani sulle spalle di Jae, per poi percorrere con esse tutta la lunghezza della sua schiena, fino ad arrivare alle gambe.
Il respiro di Yunho sul collo di Jaejoong lo faceva decisamente rabbrividire e ansimare sottovoce, l'ex leader iniziò a baciarlo sotto il mento e a mordergli i lobi, sbatté violentemente Hero, che era ancora incollato a lui, contro il muro della cucina, facendo traballare i vetri; con lui non c'era bisogno di andarci piano.

 

In un vento gelido ho scaldato le tue mani,

tra le mie braccia, dopo un anno, ci siamo dati il primo bacio
Ho finito per darmi via, è sempre così.”

 

I due ora si trovavano nel letto di Jejung, abbracciati l'uno all'altro.

Le dita di Hero accarezzavano le guance del suo compagno, mentre i suoi occhi erano occupati a ridisegnargli la forma del viso.

-Ti amo, Yunho. Ti ho sempre amato. E ti amo ancora.
 

Passarono tutta la notte insieme, senza allontanarsi un istante.

Jaejoong dormiva ancora quando Yunho lasciò la stanza
-Ti ho amato davvero tanto, Jaejoong. Grazie.

 


“Grazie per avermi regalato dei bei ricordi
dimenticali e vai avanti
Non guardarmi con occhi preoccupati, starò bene
Un giorno le cicatrici di questo cuore guariranno
Un giorno anche io incontrerò una brava persona
Dimentica, sì, dimentica tutto e vai ora
Prima che io cambi idea e ti faccia rimanere.”

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Capitolo 3
*** La distanza fra te e me ***


 

Minho si chiuse lentamente la porta alle spalle e si accasciò a terra, con la testa tra le ginocchia e le mani sulle caviglie.


Probabilmente avrebbe fatto meglio a fermarlo.
Avrebbe dovuto prenderlo per la mano, pregarlo di non andarsene, guardandolo negli occhi
dirgli quello che provava per lui da ormai tanto tempo, spiegargli la situazione cercando di convincerlo a restare, perché era quello che voleva
con tutto sé stesso.
Desiderava solo osservarlo dormire un altro minuto, più intensamente di quanto stesse facendo prima di sapere che quel minuto sarebbe stato l'ultimo.
Aveva paura di non averlo guardato abbastanza, temeva che si sarebbe dimenticato il suo viso dolce e il candore della sua pelle, temeva di
non aver constatato che i suoi capelli fossero i più morbidi che avrebbe mai avuto la possibilità di accarezzare e aveva paura di non averlo potuto fare mai più.
Voleva piangere pensando che molto probabilmente non avrebbe mai più sentito il suo profumo da così vicino.
 

Ma Minho non era il tipo che costringeva le persone a restare.
Se qualcuno sorride lui ricambia con un sorriso ancora più grande, se qualcuno ride lui fa lo stesso, se qualcuno cade lui lo aiuta a rialzarsi,
se qualcuno piange lui gli posa una mano sulla spalla e resta in silenzio.
Ma non piange con lui.
E se qualcuno se ne va, lui non lo segue.
Preferisce guardarlo allontanarsi sempre di più fino a diventare un punto piccolo nell'orizzonte, vederlo svanire mentre spera che quel qualcuno si volti almeno una volta cercando di incontrare il suo sguardo.


Il suo cuore era interamente ricoperto di cicatrici e faticava a battere, questo era solo un graffio su una ferita ancora aperta.

Ma faceva male.

E la sua testa era piena di sussurri che cercava con tutte le forze di non sentire e pensieri che gli martellavano le tempie, il suo viso era bollente
e i suoi occhi esprimevano.. rabbia.
Minho era arrabbiato, lo era con sé stesso. Era furioso con sé stesso come ogni volta che non riusciva in qualcosa,
un goal, un salto, un tuffo.

“Ho fallito” pensava

“di nuovo”.

 

Ti prego, guardami negli occhi"
ti guardo da lontano e sussurro a me stesso
"Ti prego, sorridimi almeno una volta"
Posso sopportare qualsiasi cosa se solo guardo il tuo viso.

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Capitolo 4
*** Rumor ***


 

 

Fuori era autunno, la temperatura era più bassa della media stagionale e la giacca che Yunho aveva preso il giorno prima non bastava a riscaldarlo,
ma l'atmosfera era di gran lunga più calda di quella che c'era nella stanza di Jaejoong poco prima che lui se ne andasse, lasciandolo solo in quel letto
che sembrava immenso per un corpo così piccolo.

Tutto intorno a lui era in perenne movimento, pareva che il mondo avesse improvvisamente ripreso a girare, più veloce di prima, come se avesse dovuto
recuperare il tempo perso dopo essersi fermato per una notte intera.
Le foglie che erano ormai cadute e avevano già assunto un colore rosso intenso scricchiolavano sotto i suoi piedi, frantumandosi al contatto con essi.

Ma quelle foglie non erano le uniche cose che Yunho aveva calpestato quel giorno.
Rosse, quasi come macchiate dal sangue che ancora grondava dalle suole delle sue scarpe.
La sua espressione, fredda e distaccata come sempre, come se niente fosse appena accaduto, non accennava una smorfia di rimorso o pentimento,
il suo passo veloce però lo tradiva;
non vedeva l'ora di arrivare a casa e cancellare tutto quello che era stato.

Come se sarebbe stato possibile.

 

Pezzi di vetro e ceramica erano sparsi ovunque per il pavimento.

Changmin era talmente intento nel riordinare il disordine che il suo Hyung aveva creato nella stanza che non si accorse nemmeno del suo rientro,
finché dopo cinque minuti buoni che Yunho se ne stava appoggiato alla porta d'ingresso attendendo che il maknae si accorgesse di lui, si avvicinò

-Ti taglierai. Lascia fare a me.

 

Changmin sobbalzò e avvicinando le maniche del maglione si asciugò il viso

-Ah sei qui.
Da quando ti preoccupi del fatto che io possa rimanere ferito?

 

L'espressione di Yunho cambiò, facendosi d'un tratto seria

-Come puoi dirlo?? Sei tu quello che se n'è andato ieri notte!
Dove sei stato?
Chiese fingendo di non saperlo.

 

Changmin preferì non rispondere a quella che non avrebbe dovuto essere una provocazione ma che avrebbe sicuramente creato una discussione che sarebbe
andata avanti probabilmente per giorni, così saltò alla domanda successiva.

-Da un amico. Tu invece dove sei stato?

Yunho alzò lo sguardo al soffitto, ascoltando solo quello che gli faceva più comodo ascoltare

-Sei stato da Minho tutta la notte, vero?

 

Il Maknae smise di fare quello che stava facendo e si girò di colpo, come se Yunho gli avesse appena detto qualcosa di bizzarro e incredibile

 

-Ha risposto al telefono.

 

Ora tutto era chiaro. Yunho se n'era andato per questo. E Max si sentiva terribilmente in colpa per non averlo immaginato.
Forse era il contrario, forse era stato davvero lui a fargli del male questa volta.

-E' solo un amico, ma perdonami se non te l'ho detto.

 

Una fitta al petto colpì Yunho. Di nuovo, avrebbe voluto strapparsi il cuore e scaraventarlo fuori dalla finestra per i sensi di colpa.
Mai si era sentito così stronzo.

-Lascia fare a me, Changmin, per favore.

 

“Metti la tua mano sul mio cuore

chiudi le orecchie per un attimo e ascolta la verità

Sono solo suoni di gelosia

Oltre a te, nessuno può aprire il mio cuore”

 

 

La sera stessa Yunho e Changmin cenarono insieme, a casa, come una normale coppia di persone innamorate.

Il più piccolo posò il suo sguardo sulle mani dell'altro, ricoperte di tagli

alcuni anche abbastanza profondi

-Non avrei dovuto lasciarti raccogliere quei cocci.

Sappiamo entrambi che non sei buono in queste cose.

Sorrise.

 

Yunho invece rimase serio, e prese anche lui a guardarsi le mani

Ma non per i tagli.

Quelle non erano più le mani perfette, non riuscivano più a confortare nessuno ormai.

Tutto quello che toccavano si rompeva spargendo cocci di ceramica mischiati a brandelli di carne ovunque.

-Ti perdono.

 

-Come scusa?

 

-Prima mi hai chiesto di perdonarti per essere stato con Minho.

Non mi interessa sapere quello che è successo quella notte, qualunque cosa sia, ti perdono.

 

Changmin inarcò le sopracciglia, a metà tra l'offeso e l'incredulo per quello che il suo compagno aveva appena detto

-Guarda che non è successo niente ieri notte! Minho è un amico, come ti ho detto, e mi ferisce il fatto che tu possa pensare questo di me.

 

L'espressione di Yunho ora sembrava davvero triste.
Forse non era quello in cui sperava. Forse sperava di essere stato tradito anche lui per sentire un peso minore sulla coscienza.
Invece no.

-Ho detto che non voglio saperlo!

Alzò un po' troppo il tono di voce.

 

Il Maknae scattò in piedi perdendo tutta l'aria da cucciolo indifeso che aveva sempre avuto e prese a guardarlo negli occhi,
serio come non era mai stato, con uno sguardo che avrebbe zittito chiunque rendendolo ansioso di sapere quello che sarebbe a breve uscito dalle sue labbra rosa

-Io ti amo Yunho, sono innamorato di te dal primo istante in cui ci siamo incontrati, ho pianto un migliaio di lacrime per te,
ho sofferto per circa sette anni senza tregua vedendoti felice con un altro e ora che finalmente sto bene tu mi accusi di stare con qualcuno?
Come puoi anche lontanamente pensarlo? Io non ho pensato questo di te perché so che non lo faresti mai, io ti conosco fin troppo bene, tu sei-

 

-IO SONO STATO CON JAEJOONG, CHANGMIN.

 

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