Harry Potter e la rivolta dei mezzosangue

di RaffaLella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Zia Petunia ***
Capitolo 2: *** la missione ***
Capitolo 3: *** la festa dei Dursley ***
Capitolo 4: *** lacrime ***
Capitolo 5: *** Buon Compleanno, Harry ***
Capitolo 6: *** Finalmente Hogwarts ***
Capitolo 7: *** i Grimoire ***
Capitolo 8: *** IL TORMENTO DI HARRY ***
Capitolo 9: *** IL TORMENTO DI DRACO ***
Capitolo 10: *** Grifondoro contro Tassorosso ***
Capitolo 11: *** Sol Invictis ***
Capitolo 12: *** Confessioni e Rivelazioni ***
Capitolo 13: *** Ripetizioni di pozioni ***
Capitolo 14: *** Harry e Ron...l'inizio!!! ***
Capitolo 15: *** Caro Diario ***
Capitolo 16: *** Harry e Ron...la fine ***
Capitolo 17: *** Cuori a confronto ***
Capitolo 18: *** I sotterranei di Hogwarts ***
Capitolo 19: *** Il Prescelto e la Chiave ***
Capitolo 20: *** IL Necronomicon ***
Capitolo 21: *** Una nuova alba ***



Capitolo 1
*** Zia Petunia ***


Spero non sia troppolungo....e che vi piaccia. La storia è un pò insolita rispetto a quelle a cui siete abbituati...spero comunque possa piacere!!! E un giallo per cui ogni parola è un indizio. Buona Lettura

 

CAP1

Zia Petunia

 

        Privet Drive era sempre stato un posto pacifico, abitato da persone......normali!!! Ma negli ultimi tempi si erano susseguiti una serie di avvenimenti che avevano sconvolto la pace di quel tranquillo quartiere, nessuno riusciva a capire cosa stesse accadendo. L'unico a conoscere le cause di tutto ciò era un ragazzino di quasi 16anni che viveva al numero quattro...Harry Potter.

        Harry era un ragazzo fuori dal normale, era un mago...e cioè quanto di meno normale potesse vivere in quella strada. E non era un mago qualsiasi ma era un mago potentissimo...almeno cosi dicevano e credevano gli altri maghi, e ciò era quanto affermava una profezia, che aveva segnato la sua vita fin dalla nascita

 

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore....nato da chi l'ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese....l'oscuro signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive...

 

        La profezia si riferiva certamente a lui, come poco tempo prima gli aveva spiegato il Prof Silente, il preside della scuola di "Magia e Stregoneria di Hogwarts"...il Signore Oscuro era invece, Voldemort, il mago più cattivo e potente di tutti i tempi.

        Harry era disteso sul suo letto col cuscino premuto sulla faccia, pensava alla profezia e alla morte di Sirius, il suo padrino, il quale era morto pochi giorni prima nel tentativo di salvarlo dalle grinfie di Voldemort. La testa sembrava scoppiargli....ma per la prima volta nella sua vita era felice di trovarsi a Privet Drive a casa dei suoi zii, i Dursley. Finita la scuola aveva addirittura pensato di buttarsi dal treno, piuttosto che tornare a casa Dursley, ma ora ne era contento. Aveva bisogno di restare da solo lontano da tutti, anche dai suoi due migliori amici, Ron e Hermione. Doveva pensare, riflettere e tentare di capire, ma soprattutto doveva cercare di rassegnarsi alla morte di Sirius. Casa Dursley era ottima per tutto questo...i suoi zii lo temevano e lo odiavano, quindi si tenevano a debita distanza da lui.

        Da basso sentiva le voci frementi degli zii che si affaccendavano per organizzare una grande festa per il sedicesimo compleanno del loro piccolo Dadley....un tempo avrebbe dato metà della sua vita per una vera festa di compleanno. Nessuno aveva mai organizzato una festa per il suo compleanno.

        Ma i suoi pensieri vorticavano senza sosta....le feste ormai, per Harry, sembravano aver perso tutto il oro fascino.

"Come posso sconfiggere Voldemort....come? Silente, lui potrebbe!!!! Io non ho alcun potere....o forse è talmente nascosto che non so di averlo...e quindi e come non averlo affatto!!!" ripeteva fra se

"Si, mi ucciderà non ci sono alternative. Mi ucciderà, forse non oggi, ma prima o poi arriverà a me e mi ucciderà!!! Forse sarebbe meglio se morissi subito, almeno tutte le persone che mi sono accanto non rischierebbero la vita".

        Allontanò il cuscino dalla faccia e si avvicinò alla finestra, quando fece per aprirla una leggera brezza gli rinfresco il viso.

"Prima i miei genitori, poi Cedric e infine Sirius. Anche Hermione e Ron, da quando li conosco non faccio che cacciarli in un guaio dopo l'altro!!! Sono così stanco..."

        I suoi pensieri furono interrotti dall'ingresso di zio Vernon. il quale dopo averlo fissato con i suoi piccoli occhi porcini, esordì con voce ferma e tonante

"Ragazzo...niente scherzi! stasera è la festa di Dudley, se succede qualcosa di strano...", ma la sua attenzione fu catturata da uno strano gionale buttato sul pavimento, le cui figure sembravano animate... sembravano quasi salutarlo. Con la faccia rossa si chinò per raccoglierlo e cominciò a gridare

"TI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON VOGLIO VEDERE OGGETTI DEL GENERE IN CASA MIA. IO...."

Ma le sue parole si persero in gola...Su quello strano giornale era scritto:

 

"Negli ultimi mesi sono stati attaccati numerosi mezzosangue; alcuni dei nostri Auror migliori sono caduti in battaglia durante gli scontri con i mangiamorte. Purtroppo il numero di mangiamorte sembra accrescersi ogni giorno di più. Inoltre, anche se catturati, a causa del tradimento dei dissennatori la loro detenzione nella prigione di Azkaban non è garantita, proprio ieri Lucyus Malfoy è scappato insieme ad altri complici di voi-sapete-chi!!!

La popolazione magica è molto preoccupata per gli ultimi eventi e chiede le dimissione del ministro della magia Cornelius Caramel  il quale ha dichiarato "Stiamo facendo il possibile, il ministero e totalmente mobilitato per difendere la comunità magica e quella babbana. Purtroppo questa volta colui-che-non-deve-essere-nominato, sembra più forte e meglio organizzato".

Anche la comunità non magica sembra essere in pericolo, si teme infatti che la scomparsa di 12 babbani sia da accreditari a qualche scorreria dei mangiamorte"

 

Il volto di zio Vernon mutò totalmente, il suo labbro inferiore fece una leggera smorfia di orrore. Poi farfugliò

"Sono stati quei dissecca-cosi che hanno attaccato Dudley l'hanno scorso?"

"Potrebbe essere" rispose Harry evasivo e quasi annoiato, tanto qualunque cosa avesse detto sarebbero state parole al vento, ma lo zio continuò

"Per babbani e comunità non magica intendono...", si interruppe, quasi avesse paura di sapere la verità

"Si, siete voi...le persone 'normali'"

"E perchè mai questo che non deve essere nominato, vorrebbe uccidere della gente normale? E poi perchè non può essere nominato?"

"Perchè per lui siete voi a non essere normali...buffo vero?"

Zio Vernon era fermo impalato e guardava Harry, totalmente ammutolito come se con quella semplice frase avesse incrinato tutte le sue certezze. Certo vista da quel punto di vista era vero. In quello strano mondo alla rovescia era lui a non essere come gli altri. Harry lo fissò per un pò, non aveva mai visto suo zio in quello stato, sembrò risollevarsi....era davvero una bella sensazione

"Voldemort, non può essere nominato, perchè la gente ne ha paura...tanto tempo fa lui ha ucciso molte persone, inclusi i miei genitori. Poi fu sconfitto....ma ora è tornato"

"Ma tu lo nomini, quindi non ne hai paura....e poi se è stato sconfitto una volta..."

"Io ho paura, come tutti gli altri"

"Potreste rintracciare colui che l'ha sconfitto, se l'ha fatto una volta, potrebbe riuscirci di nuovo"

"Non credo, questa volta è un pò diverso"

"COME FAI AD ESSERNE TANTO SICURO", zio Vernon lo guardò con aria di sfida e poi continuò 

"A cosa servono tutte quelle stranezze, a cosa vi serve andare a quella scuola dove imparate tutte quelle cose se poi non vi servono a nulla!!!"

"Sono sicuro perchè io lo sconfissi la prima volta con l'aiuto della mamma....ma la mamma e morta ed io sono stato tenuto lontano da quel mondo per troppo tempo, per cui i miei poteri non sono tanto forti....questa volta forse Voldemort dominerà il mondo con l'odio e il caos. Bella prospettiva vero!!!" replicò con aria sarcastica

Zio Vernon girò sui tacchi e disse

"SEI UN VIGLIACCO...l'ho sempre sospettato, non mi sei mai piaciuto. Sai fare il gradasso solo con il mio povero Dadley", lanciò la gazzetta del profeta sul pavimento e sbattendo con violenza  la porta dietro di se uscì dalla stanza.

        Harry era di nuovo rimasto solo, forse tutta quella solitudine, tutti quei pensieri cupi, tutta quella rabbia esplosa nell'ufficio di Silente, lo avevano provato più di quanto gli altri ed egli stesso potessero immaginare. Si era arreso!!!

 

*****************

 

        In serata la festa era cominciata e alla sua stanza arrivavano grida festose, ricordò come anni addietro, ai vari compleanni di Dudley, lui era stato il gioco preferito del cugino e dei suoi amici. Come erano cambiate le cose da allora...ora lui, Harry, non aveva più paura di suo cugino, ora i suoi timori erano altri!!!

Quanto tempo sembrava essre trascorso da allora, era cresciuto...e pensò che forse sarebbe stato mille volte meglio essere il pungiball di Dudley, che il bersaglio di Voldemort e dei suoi mangiamorte.

        Erano le otto di sera...il suo stomaco cominciò a brontolare. Iniziò a temere che a causa della festa si fosserò completamente dimenticati di lui e del suo stomaco. Ma dopo dieci minuti arrivò, zia Petunia con un vassoio, su cui erano poggiati due striminziti toast e una brocca d'acqua fresca. Lei senza rivolgergli la parola (come al solito)  poggiò il tutto sul comodino accanto al letto e aprì la porta. Harry le disse:

"Vorrei anche una fetta di torta!!"

"Nel posto dove vai non ti insegnano di certo le buone maniere....vedremo, se continui a comportarti come in questi giorni forse più tardi ti porterò una fettina!!! E non sporcare", e lo guardò arricciando il  naso.

"Perchè mi tratti così?  Perchè mi odi? Perchè non mi chiami mai per nome? Sono il figlio di tua sorella possibile che tu non riesca provare nulla per me....nemmeno compassione". Harry si stupì di quanto era uscito dalla sua bocca. Lo aveva pensato molte volte, ma non aveva mai avuto il coraggio di estrinsecare questo pensiero.

D'altro canto zia Petunia sembrava aspettare questa domanda. Infatti richiuse la porta, si sedette sul letto e rispose

"Non ti odio, odio quello che sei....odio il mondo che mi a strappato mia sorella"

Harry non poteva credere alla sue orecchie, aveva sempre pensato che zia Petunia odiasse sua madre. Lei sembrò intuire i pensieri del ragazzo e replicò a quelle parole non dette con molta veemenza

"Credi davvero che io potessi odiare mia sorella, che la odiassi perchè era strana. Come conosci poco le persone, esse non sono mai bianche o nere. Amavo mia sorella, se non fosse stato così non ti avrei mai accolto nella mia casa....ti avrei rimandato in quel mondo di pazzi".

Dopo una breve pausa continuò

"In quella lettera era scritto quanto era accaduto, era scritto che dovevi stare con noi perchè un antica magia, la magia dell'amore ti aveva protetto. Che a quella magia bisognava dare forza attraverso il mio sangue. Alla fine della lettera era scritto 'proteggi questo bambino, fa che il sacrificio di tua sorella non sia stato vano'"

Harry non poteva assolutamente credere che quella donna fosse zia Petunia

"Ti avevo accolto e ti avrei tenuto in vita, ma avresti seguito le mie regole, questa volta. Non avrei ripetuto gli errori dei miei genitori. Quando Lily ricevette la lettera da Hogwarts erano al settimo cielo. Lily sarebbe diventata una potente strega, finalmente la magia sarebbe ritornata nella nostra famiglia dopo anni e anni di latenza"

"latenza?" disse Harry incredulo

"Si, nostra nonna era un magonò. L'ultima e unica discendente di una famiglia di maghi, ed era una maganò. Noi sapevamo tutto di Hogwarts, delle creature magiche e di questo mondo fantastico in cui tu vivi. La nonna non ci raccontava altro. Io e Lily cominciammo anche a pensare che la mamma e la nonna fossero pazze. Ma Lily aveva il potere, lei ricevette la lettera...la magia era tornata. Llei avrebbe dimostrato che la nipote di una magonò e  la figlia di due babbani sarebbe stata migliore di qualsiasi mago purosangue. Almeno questo era quanto credevano loro. Lily si impegnava tantissimo....era davvero la migliore. Quando tornava dalle vacanze mi raccontava tutto...ogni cosa, la sua materia preferita era Cura delle creature magiche"

        Non era zia Petunia, qualcuno si era inpossesato di lei e parlava al suo posto...alla fine Harry arrivò a questa conclusione. Zia Petunia non poteva pronunciare certe parole con tanta disinvoltura, gli faceva quasi orrore questa novità.

"Ma la magia l'aveva allontanata da me. Quel Potter l'aveva allontanata da me, l'aveva buttata in un mondo troppo pericoloso. Lei non voleva fare l'auror, preferiva lavorare all'Ufficio per le Relazioni Magiche. Desiderava tanto un mondo senza diversità, un modo in cui i maghi, i giganti, i goblin, gli elfi domestici, i centauri e tutte le creature del mondo, magiche e non potessero coesistere...lei ne parlava sempre quando tornava per le vacanze. Ma quel Potter, NO, lui doveva fare l'eroe, non poteva solo proteggere la sua famiglia; No, doveva proteggere il mondo. E lei per stargli accanto, proteggerlo decise di fare l'Auror. Ormai non la vedevamo mai. Mia madre e mio padre morirono. E dopo qualche mese anche lei morì, insieme a tuo padre, tu ora sei tutto ciò che resta della mia famiglia....io non ti odio Harry, ma dentro di me ci sono sentimenti contrastanti. Quando vedo te vedo, i tuoi occhi...i suoi occhi....gli occhi della nonna"

        Si passò le mani tra i capelli, come se non riuscisse a trattenere i suoi pensieri, poi quasi come se si fosse ripresa da un incubo

"Lei è morta ed io non le ho detto quanto le volessi bene....sai quando decise di fare l'auror litigammo, io le dissi che lo faceva solo per stare accanto a quel pazzo!!! Ma lei voltò le spalle e mi disse che un giorno avrei capito"

"Perchè non mi hai mai raccontato tutto questo? Perchè mi mentisti, dicendo che i miei genitori erano morti in un incidente? Perchè tu e zio Vernon non facevate altro che screditarli?"

"Vernon è una brava persona, ma non avrebbe compreso. Come potevo pretendere da lui ciò che neanche io riuscivo a capire e ad accettare. E poi cosa avrei dovuto raccontarti!!!" disse zia Petunia guardandolo dritto negli occhi

"la verità"

"E avresti saputo di essere un mago"

"E con questo....cosa sarebbe cambiato? Mi avresti raccontato di mia madre e di mio padre, mi avresti parlato di loro. Mi mancano tanto....e forse avreste imparato a trattarmi meglio" disse con la voce tremante

"Io so solo che se tu non avessi mai saputo, egli non ti avrebbe mai trovato!!!"

Si alzò e andò via.

Harry rimase muto, un gufo bussava insistentemente alla sua finestra ma egli era troppo colpito da quegli eventi e rimase immobile a fissare una porta chiusa

 

 

(NdA: spero vi piaccia. fatemi conoscere le vostre impressioni. E ricordate che questa è una fanfic interattiva...per cui il vostro apporto è fondamentale. Baci a tutti)

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Capitolo 2
*** la missione ***


Cap3

LA MISSIONE

La porta si chiuse alle sue spalle. Entrò si senti schiacciare da un abbraccio soffocante. Era la signora Weasley, non aveva dubbi. Ma, nonostante il calore che sentiva sprigionarsi da quel caldo corpo di mamma, rimase rigido tra le sue braccia. La donna lasciò la presa di malavoglia. Amava quel ragazzino indifeso dal primo giorno. L’amava come amava ognuno dei suoi figli. Harry ne era consapevole ….ma quando la donna allentò la presa il suo corpo si rilassò.

la signora Weasley lo fissò con sguardo amorevole e gli disse

“Sono così contenta che tu sia qui” poi urlò “RON, GINNY. HARRY E’ QUI”

Harry udì la voce roca della madre di Sirius

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

seguito da un lesto scalpiccio. Ginny si avventò su Harry gettandogli le braccia al collo. La sua voce era rotta dalla commozione

“Oh, Harry eravamo così preoccupati per te!!!!”

Il ragazzo gli carezzò la testa con la mano, volgendo lo sguardo intorno. E scorse sul volto di tutti gli astanti impressa un unica domanda “Come stai?”

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“Sto bene!!” disse con voce pacata “.

Dopo essersi svicolato dall’abbraccio di Ginny ripetè “Io-sto-bene!!!”

E li fissò tentando di mostrare un tono rassicurante

Io sono forte” pensò fra se “Io sono Harry Potter!!!

“Lo sappiamo Harry” disse Ron avvicinandosi e dandogli dei colpetti sulla spalla .

La signora Weasley rivolgendosi ai suoi figli disse

“Ron, accompagna Harry in camera, sarà stanco e vorrà riposare. Ginny, cara, per favore potresti preparargli qualcosa da mangiare. Uno spuntino. Io, nel frattempo cercherò di calmare quell’orribile ritratto…quella donna ci farà impazzire tutti!!!” poi si rivolse ad Harry con sguardo affettuoso “Harry, caro, sono davvero contenta che tu sia qui. Ora sarai al sicuro”

“Sono contento anch’io. Signora Weasley” rispose accennando un sorriso, ma la sua voce suonò indifferente e distaccata

Ci sarebbe mai stato un posto dove essere sicuro?” si chiese fra se

La signora Weasley si allontanò con volto afflitto.

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“La mamma era molto preoccupata” disse Ginny. Harry la guardò senza proferir parola. Allora Ron si avvicinò all’amico e disse “Andiamo?”

Harry annuì e lo seguì, lasciandosi alle spalle Ginny e “Malocchio” Moody.

****************

Grimmauld Place era così come l’aveva lasciata. Vecchie lampade a gas sputacchiavano lungo le pareti illuminando appena la tappezzeria scollata e la moquette logora. Attraversò il cupo corridoio. Un candelabro a forma di serpente lo rischiarava a malapena. La Signora Weasley stava tentando di coprire il ritratto di una vecchia con una cuffia nera (la madre di Sirius) con una coppia di tende lunga e rosa. Accanto alla tenda era collocato un portaombrelli che sembrava fatto con una zampa amputata di troll. Risalirono delle scale lise e buie. Quasi inciampava, passando sotto una fila di teste grinzose di elfi domestici. I loro nasi simili ad un grugno erano ricoperti di ragnatele. Numerosi quadri affollavano i muri.

Sarebbe stata la sua prigione. Proprio come lo era stata per Sirius.

Ron aprì la porta. Entrò. La stanza era priva di luce e quasi vuota. Due letti a baldacchino e un armadio di legno tarmato erano gli unici ornamenti di quella ambiente.

Harry si buttò sul letto, con la faccia schiacciata contro il cuscino. Il silenzio imperversava come un macigno. Aveva paura di parlare con Ron. Temeva ciò che avrebbe potuto dire. E infondo cosa gli avrebbe detto

Ron sono sfiduciato…non so che fare. Sai Voldemort mi ucciderà se prima non lo uccido io!!! Naturalmente!!!Però non preoccuparti è tutto’OK. Io sto bene…Io sono Harry Potter…

sentì il letto cedere al peso di Ron. Si era seduto accanto a lui

“….Io…”

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce greve del suo migliore amico

“ Manca a tutti noi Harry!!!”

Harry si voltò fissandolo con astio. Ma Ron aveva lo sguardo fisso su pavimento.

“Non è colpa tua…e noi tutti abbiamo bisogno che tu reagisca!!!”

Harry si alzò di soprassalto dal letto e sedendosi accanto all’amico disse

“Hai parlato con Hermione, vero? Tu e lei avete parlato di me?”

“Si…certo” Fece lui con voce cauta

“Dov’è? Come sta?” Riprese Harry con tono angosciato

“Sta bene…è in vacanza con i suoi genitori” poi riprendendo il discorso interrotto, continuò “Noi siamo molto preoccupati Harry. Era meglio l’anno scorso, almeno eri arrabbiato, urlavi. Ma ora invece…Se non ci dici cosa ti sta accadendo noi non possiamo aiutarti”

“Mi sembra di sentire parlare Hermione…mi fai paura, Ron!!!” assentì Harry ironico “Cosa vuoi che ti dica…Forse vedere due persone morire davanti ai tuoi occhi in appena due anni renderebbe chiunque un tantino…come dire” avvicinò le mani alla fronte e continuò “Impressionato. E oserei dire anche un po’ triste. Ma certo queste sono cose che SuperRon non può capire!!!! Quindi mi scuso con i miei amici se non riesco ancora a saltare di gioia. Ma non preoccuparti ci sto lavorando.”

“Non dico questo…” e la voce di Ron parve incerta e impacciata

“E cosa dici allora. Forse sei un po’ enigmatico. O scusa forse il dolore mi ha reso tonto”

“Harry…scusa!!! Io vorrei solo aiutarti, ma non so come…forse sarebbe meglio se…”

“se lasci perdere!!!” terminò Harry deciso “Ron, io-sto-bene, davvero. E’ questa maledetta casa. E’ piena di ricordi di Sirius. E poi non mi pica questo posto. E’ così …”

“Tetro” proseguì Ron

Si tetro…non vedo l’ora di ritornare ad Hogwarts .

Ginny Bussò alla porta portando con se un vassoio colmo di tramezzini. Ron si alzò e aiutò la sorellina. Harry prese un sandwich e lo stesso fecero Ginny e Ron.

“Il professor Moody è andato via. Dice che tornerà stasera” Disse la ragazza sedendosi sull’altro letto a gambe incrociate

“Ci saranno anche Bill, Charlie e Percy” continuò Ron

“Percy fa parte dell’Ordine?” chiese Harry sbigottito

“Si e anche Fred e George…però non li definirei membri attivi. La mamma non vuole e neanche papà. E poi Silente crede che siano troppo spericolati. Per cui fanno solo piccole “commissioni”, ma loro le sparano veramente grosse” riprese Ginny

“Comunque sono anche molto impegnati con il loro negozio. ‘I Tiri Vispi Weasley’ vanno davvero alla grande” seguitò Ron “La mamma è molto arrabbiata però….avrebbe voluto che finissero la scuola. Sai non gli rivolge più la parola. Pare che Silente avesse revocato la sospensione della Umbridge. Ma loro dicono che sono contenti così e che la scuola non gli serve. Hanno già imparato abbastanza. La mamma sostiene che possano essere un cattivo esempio per me e per Ginny” terminò con un alzata di spalle

Erano le nove di sera ormai e mentre i ragazzi parlavano si sentì un forte boato

BOOM BOOM

Fred e George Weasley si materializzarono davanti ai loro occhi

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“Uffa!!! Sempre la solita solfa, ma non cambia mai disco!!!!” disse Fred

“Ma la mamma quando riuscirà a farla zittire…strega!!! E poi non posso credere che non ci sia nessun contro-incantesimo per staccare quel quadro” proseguì George irritato. Poi rivolgendosi a Ginny seguitò “La mamma ti vuole. Tonks sta cercando di aiutarla ma ha gia rotto tre piatti e una brocca. E’ davvero negata!!”

Ginny annui e si allontanò dicendo “Non dite niente di interessante mentre non ci sono mi raccomando!!!”

Fred si rivolse ad Harry “Buongiorno Harry, caro” esibendosi in una perfetta imitazione della madre, strappando un sorriso a tutti i presenti, incluso Harry. I gemelli riuscivano sempre a metterlo a proprio agio. “Silente oggi verrà qui. Credo voglia parlarti.”

“Sapete di cosa si tratta?” disse Ron con aria inquisitoria

“No!!! E’ Top-secret” disse prendendo un tramezzino dal vassoio e addentandolo

“Non avete idea del perché?” chiese Harry preoccupato

“No, mi dispiace, amico. Però aveva un aria molto angosciata. Negli ultimi giorni è molto strano” rispose Gorge

“Credo che papà sappia qualcosa….ma non saprei!!!” riprese Fred pensieroso

“Si, anche lui è strano. E poi Piton, ormai non partecipa più alle riunioni dell’ordine” continuò Ron

“Credete abbia tradito?” chiese Harry con un filo di voce

“Silente dice di no. Ma noi siamo sicuro che all’interno dell’ordine ci sia una spia. E crediamo sia Piton!!!” prosegui Gorge con aria greve

“Ma allora come fa ad affermare che non sia Piton?” chiese Harry furente

Non so Harry, Ma è irremovibile su quest’argomento. Ha cieca fiducia in Piton” continuò Fred seccato

“Chi altri sospetta di lui?” rincarò Harry

“Quasi tutti…tranne la mamma!!! Lei si fida di Silente. Dice che se Silente protegge Piton, allora Piton è apposto.” disse sarcastico Fred “Ma il professor Moody e Lupin lo tengono d’occhio” continuò strizzando l’occhio a Harry

“Perché si fida di lui? Perché non ha mai dubbi su Piton?” replicò Harry arrabbiato per lo strano comportamento di Silente.

Tutti lo guardavano perplessi, ma era vero. Silente aveva sempre difesi Severus Piton, in tutti quegli anni. Lui, Ron ed Hermione avevano sempre sospettato di Piton….anche se poi avevano dovuto ricredersi. Eppure Silente era sempre stato dalla parte del professore di pozioni. Piton odiava Harry e questo era decisamente un dato di fatto. Ma Silente lo giustificava anche per questo. Piton odiava Harry di odio riflesso. Lo odiava perché suo padre lo trattava male a scuola e perché una volta gli aveva fatto. insieme ai suoi amici “I malandrini (Lupin, Black, Potter e Minus)” uno stupido scherzo. Uno scherzo che stava per costargli la vita. Ma poi suo padre ci aveva ripensato e lo aveva salvato. Infondo James Potter gli aveva salvato la vita. Suo padre era pentito per quanto aveva fatto. Perché allora quello strano uomo con il naso adunco e i capelli unticci continuava ad odiarlo tanto……tanto da odiare anche il figlio, dopo oltre vent’anni. Doveva essere successa qualche altra cosa. Ma cosa?

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto nuovamente, ma questa volta da Ron “Harry….che ti prende? Hai avuto qualche idea?”

“No…ero solo sovrapensiero” poi decise di cambiare discorso. Quel troppo pensare gli faceva dolere terribilmente la testa. “Ron mi ha detto che il negozio di scherzi va bene?” disse rivolgendo lo sguardo verso i gemelli.

Si….’i tiri vispi Weasley’ vanno alla grande”

“Dove ritrova. Magari potrei passare qualche volta”

“siamo a Diagon Alley in un negozio tre porte dopo il Ghirigoro”

Ginny entrò nella stanza. Vide che i volti di tutti erano distesi. Si sentì pervasa da un senso di pace e tranquillità. Avvisò i ragazzi che la cena era già pronta in tavola.

Quando scese piano piano tentando di fare minor rumore possibile, intravidero una tavola imbandita di ogni ben di dio. La cucina di pietra viva solitamente illuminata da un unico fuoco proveniente dal fuoco del camino all’estremità della stanza, ora era rischiarata da numerosi fiammelle disposte tutt’intorno alla tavola.

“La mamma ha fatto tutto questo per te, Harry” disse Ron sfiorandolo con il gomito

“Bentornato, amico” continuò Fred trascinandolo verso la tavola imbandita

Harry si sentì bene, era sreno come non lo era da molto tempo. A tavola tutti mangiavano con gusto. Tonks e Ginny parlavano fitto-fitto, forse di ragazzi. Harry aveva sentito chiaramente il nome di Dean Thomas. Dean era un suo amico di grifondoro ed ara anche suo compagno di stanza. Era davvero un bravo ragazzo. I suoi genitori erano babbani, lui era un mezzosangue. Chissà come stava. Si ricordò che lui e Ginny uscivano insieme alla fine del quinto anno, dopo che lei si era lasciata con Michel Corner. Di fronte a lui i gemelli parlavano con Mundungus. Parlavano di lavoro, di come pubblicizzare i loro scherzi e il loro negozio anche fuori dall’Inghilterra. Lupin e il Sig Weasley discutevano su di un nuovo oggetto gabbano, estremamente interessante. Il cellulare. Il sig Weasley era visibilmente eccitato. Lui amava molto gli oggetti babbani….lo incantava il modo in cui si arrangiavano coloro che non avevano poteri magici. Harry si voltò di scatto aveva la strana sensazione che qualcuno lo stesse osservando. Ron lo fissava preoccupato

“Ron…smettila di fissarmi in quel modo. Mi imbarazzi” lo canzonò sorridendo” sto bene!!! Non parliamone OK!!! Ho avuto modo di riflettere in questi giorni. E ti assicuro che sto bene. Non voglio più pensarci, mi fa male farlo!!!”

Ron sentendosi alleggerito disse “Io e Hermione eravamo molto preoccupati. Lei mi ha detto che avrei dovuto aiutarti a tirare tutto fuori…ma…beh…io non sono bravo come lei in certe cose….sai lei sembra…”

“lo so ti capisco…sembra leggerci dentro”

“si, già…a volte mi spaventa!!!” proseguì Ron mentre agguantava un cosciotto d’agnello

“Vi siete sentiti?” Chiese harry con non curanza, immergendo la forchetta in un succulento piatto di rognone e patate

Si…cert. E’ venuta qui prima di partire con la sua famiglia. E ci siamo anche scritti, Mi ha chiesto di te”

2Perchè non lo chiede a me?” questa volta visibilmente irritato per l’assurdo comportamento dell’amica. Perché parlava di lui con Ron? Perché non gli aveva scritto? Aveva avuto il tempo di scrivere a Ron e anche di incontrarlo. Eppure non aveva mai trovato un attimo per scrivere a lui!!! Perché? Cosa stava succedendo? Cosa aveva fatto, per essere evitato con tanta perizia dalla sua migliore amica? Il suo viso assunse un vago cipiglio.

“Hermione ultimamente è un po’ strana!!! Davvero credo stia combinando qualcosa!!! Ma con me non ne ha parlato. Però credo che Ginny sappia qualcosa, si scrivono spesso. Quelle due si raccontano tutto…cose da donna!!! Ginny mi ripete sempre questo quando cerco di cavarle informazioni” concluse con una scrollata di spallle.

“Qualsiasi cosa stia facendo…perché non dovremmo saperla. Noi siamo i suoi amici. E poi perché mi evita?” chiese Harry, dando una voce ai suoi pensieri

“Non saprei…non sono mica Hermione” rispose l’amico sorridendo

Ed in mezzo a quel interloquire, la serata passò velocemente. La riunione dell’ordine stava per cominciare, per cui Ron Harry e Ginny furono mandati a letto. Fecero un po’ di storie ma si allontanarono senza troppi problemi.

***********************

Ron e Harry era supini sul letto ed avvolti nel buio. Nessuno dei due riusciva ad addormentarsi. In fondo nelle stanze da basso si stava decidendo una strategia per affrontare Voldemort.

“Secondo te….sanno già cosa fare? Sanno dove Voldemort si nasconde?” disse Harry rompendo il silenzio

Ron sussultò a quel nome, ma rispose laconico

“Non credo. Hai sentito cosa hanno detto Fred e George, papà e Silente sono troppo preoccupati. Se sapessero che farenon sarebbero tutti così angosciati. Tu che ne pensi?”

“Credo che tu abbia ragione...ma forse.... “

TOC TOC

La porta si aprì. La sig.ra Weasley entrò con passo leggero

“Harry, caro. Sei ancora sveglio?” disse con voce un po’ agitata

“Si….sig.ra Weasley. Cosa succede?”fece Harry in un sussulto

“So che è tardi, ma il professor silente vorrebbe parlarti” la sua voce era fioca, quasi un sussurro

harry si alzò “Vorrei parlargli anch’io” disse affiancando la donna.

La sig.ra Weasley lo accompagnò in una stanza che egli conosceva bene. Una stanza buia e scarna, con un armadio, un tavolo e alcune sedie. E sul muro un arazzo enorme su cui era desinata l’intera dinastia dei Black. Quanta nostalgia, pensò Harry fra se. Su una di quelle sedie dietro l’enorme tavolo di legno era seduto Silente. Stanco, vecchio e con il viso solcato da una nuvola. La sig.ra Weasley si allontano lasciando il ragazzo e il vecchio uno di fronte all’altro ammantati dall’oscurità.

“Scusa, Harry, ma è mio dovere chiedertelo…come stai?”

“sto bene”

Avrei voluto lasciarti ancora a Privet Drive. Grimmauld Place è pieno di ricordi di Sirius, non è certo d’aiuto”

“Non si preoccupi….sto davvero bene. Posso chiederle una cosa professore?”

“Dimmi, Harry?”

Harry parlò con un filo di voce. In quella domanda erano riposte tutte le sue speranze “Potrei usare ubìna giratempo per riportare indietro sirius?”

“Non si può cambiare il corso degli eventi con una giratempo. Non si possono modificare gli eventi passati a proprio piacimento.E’ molto pericoloso”

“Ma l’abbiamo usata per salvarlo dal bacio dei dissennatori” chiese perplesso

“Non era ancora morto”

“Si, ma fierobecco lo era…e noi l’abbiamo…” riprese accorato

“Harry, Fierobecco è un animale. Sirius è un essere umano. Non si può strappare nessuno dal modo dei defunti. I maghi non sono Dio, e la magia non compie miracoli. Se facessimo ciò che chiedi si creerebbe un paradosso temporale, sarebbe molto pericoloso. Potrebbero generarsi delle realtà alternative parallele alla nostra. Il modo come lo conosciamo sarebbe stravolto”

“Ma…” insisté il ragazzo

Mi dispiace, Harry, non è possibile!!!”

Silente appariva irremovibile. Era finita!! Sirius era veramente morto. A lui non restava altro che rassegnarsi a quella perdita tanto dolorosa. Ma non avrebbe pianto. Si sarebbe comportato da uomo. Il silenzio opprimente fu rotto dalla voce fredda e roca di Harry

“Di cosa voleva parlarmi?”

Come va con l’occlumanzia?”

“Bene…mi esercito ogni sera. Non ho più fatto sogni su Voldemort. Credo di aver imparato a chiudere la mentesi suoi pensieri2

“Il professor Pito mi aveva detto che saresti diventato un ottimo occlumante, se fossi stato meno svogliato”

Harry era molto confuso. Piton aveva parlato bene di lui. Era un vero miracolo.

“Piton…”

“Il professor Piton” lo corresse Silente

“ Il professor Piton ha detto questo?” chiese esitante

Ad Harry sembrò che sul volto di Silente si fosse addensata una nube di dolore. Dopo un breve silenzio l’uomo proseguì

“Il professor Piton è un ottimo insegnate….Harry io vorrei che tu studiassi la legilimanzia!!”

Harry lo fissava stupefatto senza riuscire a proferir parola

“Sai di cosa si tratta?”

“Si…è la lettura del pensiero!!”

“Non proprio, la legilimanzia è la capacità di estrarre emozioni e ricordi dalla mente di un’altra persona”

Le stesse parole di Piton, forse davvero mancava di acume, ma continuava a non vedere alcuna differenza tra la legilimazia e la lettura del pensiero. Per lui erano praticamente sinonimi.

“Perché?” chiese Harry

“alla fine dello scorso anno scolastico ti dissi che il mio più grande errore era di essermi troppo affezionato a te. Vorrei tanto proteggerti. E dopo gli ultimi eventi non vorrei esporti ad ulteriori pericoli. Ma nel mio vano tentativo di proteggerti o solo creato ulteriori problemi. Se ti avessi detto che Voldemort cercava la profezia ed usare te come mezzo per arrivare ad essa. Ti avrei risparmiato molte tribolazioni e….”

“…non avrei fatto l’eroe!!” lo interruppe il ragazzo con vove malferma

“Non è colpa tu, Harry. Tu sei un ragazzo. A te è consentito commettere errori. M agli adulti questo genere di lusso non è concesso.” Sospirò e con voce malinconica “Soprattutto quando dalle loro decisioni dipendono molte vite. E’ stat tutta colpa mia. Ma ho imparato la lezione. Voldemort sta cercando una cosa e noi vogliamo sapere cosa?”

“Ed…io dovrei leggere nella sua mente, per sottrargli delle informazioni?”

Silente annui. Il suo volto era solcato da profonde rughe e il suo sguardo era triste e spossato. Era talmente vecchio.

“Ma lui sa che io posso farlo…non me lo permetterà” disse allarmato “E potrebbe nuovamente usare quello che vedo contro di noi!!!”

“Lui non crederà mai che io possa chiederti di fare una cosa tanto pericolosa. Inoltre studiando la legilimanzia imparerai a discernere l’inganno dalla verità. Un buon legilimante impara a filtrare i pensieri. Per il momento t’insegnerò io, poi, ad Hogwarts, proseguirà il professor Piton.”

“Perché?”

Voldemort e i suoi mangiamorte sospettano di Severus. Il nostro arrivo improvviso al misìnistero ha destato numerosi sospetti. Chi ci aveva avvisati? Probabilmente il giovane Malfoy ha raccontato al padre gli eventi di quella sera. Lucius ne avrà parlato con il suo padrone. Sospettare di Severus era la cosa più ragionevole. Quindi lui non può venire a Grimmauld Place ad insegnarti le basi della legilimanzia. Probabilmente è pedinato”

“Perché non mi insegna lei?”

“Perché ad Hogwarts c’è una talpa. Se sapessero che abbiamo incontri privati potrebbero sospettare che stiamo tramando qualcosa, in cui centri anche tu. Sarebbe facile trarre le giuste concusioni. Voldemort è un nemico astuto. Non possiamo permetterci errori. Devo assolutamente sapere cosa sta cercando.”

“Lei sa lui cosa vuole?” Chiese Harry con aria inquisitoria

“Sospetto che sia un certo libro!!”

“Quale libro?”

“Lo scoprirai presto. Ma penso che per stasera possa bastare!!” poi prosegui e il suo volto assunse un espressione ferma e risoluta “Non deve entrare nella tua mente. Non deve sapere che noi sospettiamo le sue mosse”

“Quindi devo continuare a chiudere la mente, ma nello stesso tempo devo aprire la mente di Voldemort…E’ questo che mi sta chiedendo?”

“So che è difficile…ma so che puoi farcela!! Hai dimostrato in numerose occasioni di essere più forte di molto maghi adulti”

“E’ la mia prima missione come membro dell’ordine?” chiese Harry con indifferenza

Silente chiuse gli occhi. Sospirò, forse temeva che il ragazzo pronunciasse quelle parole. Ma una volta dette, come tutte la parole, non si potevano più cancellare

“SI”

Harry si voltò avrebbe voluto chiedergli

“Perché mi ha fatto allontanare cosi repentinamente da Privet Drive? Cosa significa che il sigillo potrebbe essere infranto? Perché lui mi sta cercando?”

Ma aveva troppa paura delle risposte. In questo frangente della sua vita aveva bisogno di sapere che c’era un posto sicuro dove potersi rifugiare. Aveva bisogno di crede che Voldemort non lo stesse cercando. Che non lo volesse uccidere. Perché conoscere la verità lo avrebbe reso diverso dagli altri. Pericoloso per gli altri…solo!!! Era questa la paura più grande di Harry Potter. Era cominciato un nuovo capitolo.

Arrivò quasi senza accorgersene nella sua stanza. Guidato da fili invisibili. Si distese sul letto. Fissava il soffitto. Fissava quel soffitto bianco ingiallito dal tempo ascoltando il suono ritmico del respiro di Ron. Dormiva. Quanto era stato da Silente? La pendola nella stanza rintocco tre volte. Le tre. Sentì le palpebre farsi pesanti e si addormento di un sonno profondo e senza sogni.

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Capitolo 3
*** la festa dei Dursley ***


CAP 2

La festa dei Dursley

 

Il rumore sembrò ridestare Harry dal suo torpore…..tutto ciò che era stato detto quel giorno sembrò quasi mescolarsi nella sua testa senza un ordine preciso. Zia Petunia forse non era tanto male come dava a vedersi, pensò!!!!

Si accostò alla finestra e l’aprì, il piccolo Leotordo, il gufo di Ron Weasley, si precipitò rapidamente nella stanza. Portava una grossa pergamena….molto più grossa di lui. Il gufetto andava avanti e indietro nella stanza ed Harry fece un po’ di fatica prima di riuscire a recuperare la lettera. Quando finalmente ci la spuntò, il piccolo gufo si appollaio accanto ad Edvige. Harry srotolò la pergamena che conteneva una lettera di Ron

 

Ciao Harry

Purtroppo come avrai sicuramente letto dalla Gazzetta del Profeta, Tu-Sai-Chi sta combinando grossi guai. Qui sono tutti molto preoccupati, soprattutto la mamma. Papà mi ha severamente proibito di scriverti. Hanno tutti paura che le lettere possano essere intercettate e che Tu-Sai-Chi possa riuscire ad arrivare a te. Ma tu sei il mio migliore amico e non mi andava di lasciarti senza alcuna notizia, come vedi ho imparato la lezione. E poi non sto dicendo nulla di compromettente….almeno credo!!!!. Credo che verranno a prenderti molto presto. Gorge e Fred dicono che anche Silente e molto preoccupato per la tua incolumità. Crede che lui voglia rapirti o qualcosa del genere.

In realtà stanno trasmettendo un po’ di preoccupazione anche a me. Spero che tu sia presto qui con noi….e soprattutto al sicuro.

                                                                                                     

                                                                                                                                                                     Tuo Ron

 

Harry pensò che se Ron avesse saputo ciò che affermava la profezia avrebbe capito perché Silente era tanto preoccupato. Ma, perché Voldemort lo stava cercando? Di certo non per quanto era stato detto nella profezia. Era impossibile, gli unici a conoscere la verità erano lui (Harry), Silente e le professoressa Cooman, la quale non ricordava nulla della profezia che anni addietro aveva legato lui e Voldemort tanto profondamente. Perché allora Silente temeva una cosa del genere? Era molto confuso. Si gettò sul letto con il volto sprofondato nel cuscino e si addormentò.

 

**************************+

Si ritrovò in una specie di anfiteatro…..e vide Malfoy colpito in pieno e ribaltato. Harry lo vide cozzare contro la piattaforma sulla quale stavano duellando Sirius e Bellatrix. Cosa aveva di familiare quella scena!!! Malfoy si era rialzato e levò la bacchettà contro Harry e Neville, ma Lupin era balzato fra loro

“ Harry raduna gli altri e VATTENE”

Ma Harry rimase immobile…poi capì Ricordava quella scena come fosse un deja-vu, stava rivivendo la morte di Sirius!!! Provò a chiamarlo

 “SIRIUS, SIRIUS”

Afferrò per le spalle Neville. Era un sogno, non poteva essere altrimenti. Improvvisamente un incantesimo colpì il sedile di pietra a pochi centimetri dai pedi di Harry, sbriciolandolo; lui ricadde su quello sotto. Sentiva dolore e non si era svegliato….non poteva essre un sogno. Forse era la sua opportunità di salvare Sirius. Non gli importava come aveva fatto a ritrovarsi nel bel mezzo di quella scena. Non aveva importanza. Avrebbe salvato Sirius. Cosa sarebbe accaduto fra breve. Si ora ricordava…stava per arrivare Silente.

Lasciò andare Neville e disse “Non preoccuparti, frà poco arriverà Silente. Io devo aiutare Sirius”

“No Harry” disse Neville col naso tumefatto e sanguinante. Tra poco arriverà Silente. Ripeteva fra se, quasi a volersi convincere!!!.  Sirius combatteva ancora

Urlava con tutta la forza che aveva in corpo il suo nome!!!! Questa volta sapeva cosa stava per succedere, in quei giorni aveva rivissuto quella scena, nella sua mente, migliaia di volte. Corse contro il velo dell’oblio e si parò davanti, avrebbe parato la caduta di Sirius con il suo corpo, se necessario. Anche se fosse stato trascinato egli stesso….voleva fare qualcosa per salvarlo. In quei giorni aveva accusato tutti…Piton, Kreacher, Silente, ma in cuor suo sapeva che l’unico colpevole era lui. Se non fosse stato per la sua mania di fare l’eroe, come gli aveva rimproverato Hermione.

Si fermò innanzi al velo…poté udire distintamente delle voci che lo chiamavano, che invocavano il suo nome. Udiva la voce dei suoi genitori e di Cedric…ma cosa si nascondeva dietro quel velo!!!!

Osservava la scena di lontano in attesa di poter salvare il suo padrino. Lo vide mentre quella strega di Bellatrix  lo attaccava, mentre volava al rallentatore verso il velo….lo avrebbe fermato, a qualsiasi costo!!!

Ma Sirius gli passò attraverso, come fosse un fantasma, come fosse un sogno.

“NOOOOOOOO”

 

Si rialzò madido di sudore, scosso da capo a piedi. La cicatrice gli pulsava, accostò la mano alla fronte e cominciò a massaggiarsi.

“Era solo un’altro stupido sogno”

Ma poi cominciò a riflettere, cosa non quadrava in quel sogno? Perché lo aveva lasciato così, come se ci fosse ancora una speranza. Forse se lo avesse visto stramazzato e grondante di sangue si sarebbe rassegnato alla morte di Sirius molto più facilmente. Ma così era troppo…troppo straziante….troppo ingiusto….troppo spietato….era troppo!!!

Ma all’improvviso mentre si perdeva in questi pensieri, capì cosa lo tormentava e quale era il tassello mancante. La “giratempo”. Perché non ci aveva pensato prima, perché Silente non ci aveva pensato!!!! Infondo la McGrannit l’aveva data ad Hermione  al quarto anno per seguire degli stupidi corsi supplementari. Inoltre la stessa giratempo aveva già salvato Sirius dal bacio dei dissennatori. Aveva anche salvato uno stupido ippogrifo. Perché allora non poteva essere riutilizzata anche questa volta. Perché? Perché?

I suoi pensieri furono interrotti da un nuovo rumore. Si avvicinò alla finestrà aperta, ma non scorse nessuno nei marciapiedi illuminati di Privet Drive.

Certo, negli ultimi tempi era talmente nervoso, che ogni piccolo rumore o spiffero lo faceva sobbalzare. Era troppo teso, in strada non c’era nessuno. E poi perché avrebbe dovuto preoccuparsi a casa Dursley era protetto dalla magia della mamma, dal sangue di sua mamma, dal sangue di zia Petunia. E poi sicuramente, in quel momento era il ragazzino di 16anni più protetto di tutto il mondo. Era sicuro che una schiera di Auror e seguaci dell’ordine della fenice stessero ad ogni angolo di strada per proteggerlo da ogni attacco di Voldemort o dei suoi Mangiamorte, anche a rischio della vita. Era sicuro che Silente avesse dato l’ordine di tenerlo d’occhio!!!

Nel buio gli sembrò di scorgere delle figure incappucciate. Auror o mangiamorte.

Ma era troppo stanco di pensare. E, allora, nonostante l’ordine perentorio di tutta la famiglia Dursley decise di uscire dalla sua stanza per vedere cosa stesse accadendo alla festa di Dudley. Scese dal letto e socchiuse l’uscio per non far rumore. Quatto quatto si scorse nel corridoio, sovrastante il salone. Pensando di essere scorto, si distese sul pavimento a pancia sotto e spinse la testa contro la ringhiera. Il pavimento era freddo e la posizione alquanto scomoda….ma ciò che era davanti ai suoi occhi lo ripagava appieno. Dudley e Penelope.

Penelope era la ragazza di suo cugino. Ne sentiva parlare praticamente in continuazione ma era la prima volta che la vedeva e rimase alquanto stupito. Certo non era la più bella ragazza che avesse mai veduto, ma era sicuramente ciò che di più grazioso si aspettasse potesse camminare accanto a Dadley.

 “Avrà fatto un voto!!” pensò fra sé

Penelope era piccola di statura, forse era alta quanto Cho Chang, una ragazza di corvonero con cui aveva avuto una breve storia l’anno prima. Davvero una pessima esperienza!!! Penelope aveva gli occhi chiari, anche se da quell’altezza non riusciva a scorgerne il colore; inoltre aveva lunghi capelli corvini, ricci e voluminosi. Aveva forse il mento e il naso troppo pronunciati ed era sicuramente troppo magra, sembrava scomparire accanto a Dadley, ma nel complesso non era male.

“Certo che se anche Dudley si è fatto la ragazza!!! Mi sa che io e Ron dovremmo cominciare a darci una mossa. Dovremmo impegnarci di più!!”

Si stupì di pensare a queste sciocchezze…ma sorrise e si sentì più leggero.

“Dadley, secondo me tua madre è un po’ fissata per la pulizia. Ma non si rilassa mai” disse con voce suadente ed ironica Penelope, mentre teneva lo sguardo fisso su Dudley.

“Zia Petunia…rilassarsi!!! Figuriamoci sarebbe più semplice vedere la neve su mercurio” pensò Harry, scrutando la ragazza con simpatia.

“Si è vero….però è una buona cuoca e poi…” farfugliò confusamente il cugino con la faccia imporporata e lo sguardo fisso sul pavimento.

Prima che potesse terminare, Penelope lo interruppe bruscamente “Non le sono molto simpatica, vero?….dimmi la verità” disse con voce irrequieta, poi aggiunse “Lo sai che mi accorgo quando dici una bugia!!”

Dadley era veramente imbarazzato, anche perché Penelope aveva colto nel segno!!! Ma lui come poteva scegliere fra la ragazza di cui era innamorato e la madre. Harry intuiva che la situazione del cugino non era per niente divertente.

“Sai…mia mamma è un po’ gelosa” arrancò con voce roca “Ma ti assicuro che non vedeva l’ora di conoscerti e …”

L’unico che era veramente curioso di conoscerla era solo Harry. Zia Petunia e zio Vernon avrebbero preferito cento volte che il figlio portasse a casa una Boa Costrictor, piuttosto che una ragazza

“Si come no” pensò Harry, quasi divertito “Zia Petunia non fa altro che criticare la sua famiglia. A da ridire persino sul cane!!”

Harry pensò che forse ascoltare le loro conversazioni non era una bella cosa…se lo avessero fatto a lui si sarebbe molto arrabbiato. Ma Dudley. Cielo, se lo avessero visto, ora, tutti quei ragazzini che prendeva a botte!!! Oppure i suoi amici bulli…si sarebbero sbellicati. Chissà se Penelope sapeva del caratteraccio di Dadley, chissà s egli voleva bene nonostante tutto.

“OK, sono stanca di sentirti blaterare così…per favore portami qualcosa da bere” Taglio corto la ragazza. E il piccolo grasso Dudley si allontanò come un cane obbediente con la coda fra le gambe.

Lo sguardo di Harry si soffermò sul cugino. Come era diverso con Penelope. Era premuroso, accondiscendente, gentile…e molto insicuro. In una parola sola era umano. Lui, Harry, non era mai stato così con Cho. Ma forse non era mai stato innamorato di lei. Le piaceva, era carina!!! Certo s’imbarazzava quando gli era accanto, quando la vedeva  sentiva sciami di farfalle nello stomaco. Ma gli piaceva da troppo tempo e l’aveva conosciuta da troppo poco!!! Per cui si  era fatta di lei un’immagine ideale. E nel momento in cui, finalmente, Cho era entrata nella sua vita, si era accorto che quella che aveva nella mente era diversa e soprattutto…migliore!!! Quindi questa era una partita persa in partenza. Più volte in verità aveva pensato che se fossero andati insieme alla festa del ceppo, se fosse arrivato, anche solo un secondo prima di Cedric, forse le cose sarebbero state diverse. Forse migliori. Forse lei non avrebbe pianto a dirotto ogniqualvolta si vedevano. Ma questo nessuno poteva saperlo.

Si alzò dal pavimento e rientrò nella sua stanza. Si sedette sul letto e pensò

“Chissà che fine ha fatto Hermione!!!”

Perché ci stava pensando proprio adesso!!! Ma in quei quindici giorni si era chiesto molte volte cosa stesse combinando l’amica.

Aveva ricevuto numerose lettere da tutti i suoi amici, da Ron, e da tutti i Weasley, da Neville, da Hagrid, da Lupin, da Luna “Lunatica” Lovegood (che aveva conoscito poco tempo prima), persino dal prof Silente e dal ministro della magia in persona, Cornelius Caramel. Tutti gli raccomandavano di non fare sciocchezze e di restare ben nascosto in casa

“Certo non ho molta scelta!!! Pensano forse che possa affrontare Voldemort tutto da solo”…”Sto male, sono depresso e arrabbiato!!! Come si sentirebbero loro se avessero perso una persona cara” ribatteva con rabbia quasi lo potessero ascoltare. Ma sapeva che tutti erano molto preoccupati per lui, ed era molto riconoscente per le loro premure. Infatti aveva risposto ad ogni lettera con estrema cordialità!!! Anche se avrebbe preferito che la smettessero con tutte quelle sciocchezze!!! Lui voleva solo rassicurarsi che tutti stessero bene.

Ma da Hermione aveva ricevuto solo poche righe

 

“Ciao Harry

non ti chiederò come stai, l’avranno sicuramente già fatto tutti…o lo faranno!!! Mi dispiace per Sirius, ma sono molto preoccupata per te e del fatto che tu possa sentirti in colpa. NON E’ COLPA TUA!!! Anch’io avrei fatto la stessa cosa se fossero stati i miei genitori. Reagisci Harry, noi abbiamo bisogno di te!!

A prestissimo Hermione”

 

E poi nessun altra notizia. Le era forse successo qualcosa. Harry era molto preoccupato per Harmione…lui e Ron ci avevano pensato molte volte. Hermione era una mezzosangue, i suoi genitori erano entrambi babbani e per di più era anche sua amica. Era praticamente il bersaglio ideale di un mangiamorte. Per quanto lui la stimasse molto come strega…sapeva bene che lei non avrebbe mai potuto competere con un gruppo di mangiamorte. Certo che era propiro combinata male. Harry era veramente preoccupato, e quell’assenza di notizie non migliorava certamente il suo stato d’animo. Infondo dopo i suoi genitori e il suo padrino ora Voldemort e i suoi scagnozzi dovevano eliminare solo i suoi amici per completare l’opera.

Decise allora di scrivere un ennesima lettera ad Hermione, sperando di avere sue notizie

 

“Cara Hermione

Scusa, ma ti sarebbe di troppo disturbo dirmi che fine hai fatto!!! Sai sono un po’ preoccupato visto che c’è un branco di pazzi maniaci che si diverte a uccidere i filobabbani

                                                                                      Tuo Harry”

 

Diede la lettera ad Edvige e dopo averla accarezzata disse molto seriamente

“devi tornare con una risposta…questa volta!!! Per favore.”

Aprì la finestra e la civetta bianca scomparve nel buio della notte.

Poi scrisse una lettera a Ron…voleva sapere se avesse notizie di Hermione. Forse lui sapeva qualcosa…ma non volendo preoccuparlo, decise di tenersi un po’ sul vago

 

“Ciao amico

Ora sto molto meglio. Non vedo l’ora di essere ad Hogwarts con te e Hermione. A proposito hai notizie di Hermione. Sarà gia tornata dalle vacanze?

                                                                              Tuo Harry”

 

Si avvicinò a Leo e gli porse la lettera. Il piccolo gufo era così contento di quella nuova missione che prima di partire fece un giro vorticoso per tutta la stanza. Harry cercò di calmarlo. Se i Dursley l’avessero sentito

“Ti prego smettila…vai da Ron” bisbigliò preoccupato

Ma le grida festose degli amici di Dudley erano cosi alte che coprirono i rumori prodotti da Leo. Non appena il gufetto si allontanò. Harry chiuse la finestra. Ma non ebbe neanche il tempo di sedersi che udì le urla disumane di zio Vernon

“ORA BASTA”

“Vernon, caro ti prego calmati” disse la voce supplicante di zia Petunia

“Cosa sta succedendo?” disse fra sé e si precipitò giù nel salone lesto come una lepre.

Nel salone si trovò di fronte un uomo piccolo e tarchiato che indossava un lungo pastrano e un cappuccio che gli copriva il volto. L’uomo sembrava non accorgersi nemmeno delle grida di zio Vernon e si rivolse ad Harry con tutta tranquillità

“Potter, andiamo” disse l’’uomo con voce roca e minacciosa”gli altri ti aspettano”

Harry rimase alquanto perplesso, sapeva che sarebbero venuti a prenderlo, ma come mai tanto presto e senza preavviso

Zio Vernon si avvicinò a quello strano uomo con fare minaccioso. Lui odiava essere ignorato a quel modo e per di più davanti a tutta quella gente

“OGGI E’ LA FESTA DI MIO FIGLIO…ALMENO OGGI POTETE LASCIARCI IN PACE” urlava talmente forte che Harry pensò che se non lo avesse ucciso quell’uomo sarebbe morto con un infarto o che gli sarebbe schizzata una vena del cervello.

“Vernon ti prego, è solo venuto a prendere Harry. Se urli peggiori solo la situazione. Lascia che lo porti via” disse zia Petunia implorante.

Finalmente riuscì a persuadere il marito. Vernon si girò e vide Harry in piedi. Il ragazzo si avvicinò cautamente all’uomo e disse

“Professor Moody, la prego non si tolga il cappuccio” e osservò zia Petunia e zio Vernon.

Allora capirono di chi si trattava. Era sicuramente quell’uomo col volto sfigurato, senza il naso e con uno strano occhio roteante. Se si fosse tolto il cappuccio avrebbe disseminato il panico tra quei ragazzini. Prima di allontanarsi diede un ultimo sguardo al salone ancora addobbato per la festa. Decorazioni verdi e arancione scendevano dal soffitto. E un lungo tavolo rettangolare era proprio al centro del salone. Sul tavolo c’erano “tramezzini, dolci, patatine, bibite, rustici e vari tipi di insalate”,. Dudley poteva mangiare solo quelle, in quanto era ancora a dieta. Chissà quanto aveva sgobbato zia Petunia per preparare tutte quelle cose. Nessuno l’aveva mai fatto per lui!!! In un angolo del salone c’erano ammucchiati tutti gli amici di Dudley. Ma Dudley per la prima volta non si era nascosto e non si teneva il deretano. Era accanto a suo padre e squadrava  con aria di sfida il nuovo arrivato. Era ovvio che volesse proteggere Penelope.

“E’ davvero innamorato” pensò Harry fra sé. Accennò un timido sorriso e prese Malocchio Moody per un braccio, trascinandolo in cucina.

“Professore, come mai è venuto da solo?” chiese Harry un po’ scettico.

Infondo dopo gli ultimi avvenimenti aveva imparato a non fidarsi mai delle apparenze. Inoltre Lo scorso anno era praticamente venuta un esercito a riprenderlo a Grimmauld place. Perché ora invece c’era solo lui? Il professor Moody si tolse il cappuccio e sorridendo disse

“Bravo ragazzo vigilanza costante….vedo che hai imparato la lezione alla svelta!” poi notando il disappunto di Harry proseguì “Il ministero e quell’idiota di Caramel appoggiano le azione dell’ordine, ora” mise la mano sotto il pastrano e ne estrasse un orologio da taschino, mostrandolo ad Harry “Una passaporta…un regalo di Silente e del ministero, naturalmente…Dobbiamo andare Potter. Sono sulle tue tracce. Silente teme che il sigillo sia  troppo debole e crede che possa essere infranto”

“Cosa significa?” chiese Harry preoccupato

“Non posso parlartene…ma potrai chiederlo a Silente, quando saremo a Grimmauld Place” poi continuando come non fosse stato interrotto continuò “Purtroppo la passaporta non può portarci all’interno della proprietà dei Black. Per cui una volta alle porte di Grimmauld place tieni gli occhi bene aperti e la bacchetta puntata….sta attento!!!”

“Perché è solo?” Ripeté Harry meccanicamente…sembrava un disco incantato, ma la sua mente non riusciva a pensare ad altro

“Non sono solo Potter…ci sono Auror dappertutto. Ma per portarti al quartiere generale basta una passaporta ed una sola persona”

“Se ci intercettassero….l’altra volta…”

Moody lo interruppe, ormai aveva perso la pazienza “L’altra volta, il ministero era contro di noi. E poi non intercetterebbero mai una passaporta di Silente e dei migliori dipendenti del ministero, sezione trasporti magici. Questa volta Caramel si è fatto in quattro. Non preoccuparti Potter è tutto OK!!”

Harry fece un’ultima flebile opposizione

“Il mio baule?”

“Hai la bacchetta con te, vero ragazzo?”

“Certo la porto sempre nei jeans.”

“E’ sufficiente, per ora” poi prese l’orologio e disse “I gemelli Weasley verranno a prendere i tuoi bagagli domani…ORA DOBBIAMO ANDARE”

“I gemelli fanno parte dell’ordine?” Chiese Harry perplesso

“A dopo le domande….muoviti Potter”

Harry afferò l’orologio e si sentì strattonare all’altezza dell’ombelico. Sentì come un turbine sollevarlo da terra e spingerlo verso l’alto. Dopo in po’ era disteso a terra in una strade dove c’erano case con facciate sudice e poco accoglienti. Si rialzo…era a Grimmaul place. Si voltò a destra e a sinistra. Numeri undici e tredici, proprio come l’altra volta.

“ricordi come si fa Potter” ringhiò Moody

Harry pensò al numero tredici e una casa parve gonfiarsi fra il numero undici e il tredici. Era la casa dei Black, con la sua porta malconcia,  con i suoi muri sudici e la le finestre sporche.

Moody estrasse la bacchetta e picchiò alla porta una volta. La porta si aprì. Tutto come l’altra volta. Ma questa volta lì non ci sarebbe stato Sirius ad attenderlo.

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Capitolo 4
*** lacrime ***


CAP4

LACRIME

La prima lezione di legilimanzia inizio tre giorni prima delsuo compleanno. Harry sapeva che non sarebbe stato facile. Ma la legilimanzia seppur più stancante, era sicuramente meglio dell'occlumanzia. E Silente era un insegnante migliore di Piton, sicuramente più accondiscendente.

Quando entrò nella stanza dell'arazzo, Silente era seduto sul solito Puff con lo sguardo greve, come quello della sera prima. Ad Harry sembrò che lo avesse atteso lì per tre giorni. Silente lo fissava con aria pensosa, tenendo le dita unite per le esteremità. Le fletteva. Ad Harry venne in mente una vecchia barzelletta di un ragno che faceva ginnastica su di uno specchio. Sorrise. Silente si levò pesantemente e a grandi passi si diresse verso il ragazzo.

"Ciao, Harry"

"Buonasera, professore" distolse lo sguardo. Poi si chiese, perchè? Lo levo nuovamente.

"Oggi sarà la nostra prima lezione...niente di estremamente complicato. devi solo concentrarti sui miei pensieri. Io non li schermerò. Quindi dovrebbe risultare molto più semplice"

Harry annui

"Ora, Harry, concentrati senza perdere il contatto visivo...poi quando ti sentirai pronto alza la bacchetta e ripeti Legillimus" proseguì Silente, notando lo sguardo perplesso del ragazzo

"Ma...."

"Tu e voldemort....le vostre menti sono intimamente collegate, per cui è ovvio che non necessitino bacchette o formule magiche, ne tanto meno un contatto visivo. Ma con gli altri è diverso" lo interruppe Silente intuendo il filo del suo pensiero.

"Bene"

"Dimmi quando sei pronto"

Harry levò la bacchetta, tirando un lungo sospiro.

"Pronto". Poi concentrò tutti i suoi pensieri su un unico punto. Silente. Puntò la bacchetta verso di lui.

"Leggillimus"

Era tutto buio...ma sentiva...dolore, paura, ansia, tristezza, rancore, speranza. Pervaso dal turbinio di quelle emozioni, abbassò la bacchetta. Da lontano udì la voce di Silente. La luce era tornata.

"Cosa hai visto?" chiese Silente

"Nulla" disse Harry scoraggiato da qel primo insuccesso

"Cosa hai sentito?"

"Dolore. Paura. Speranza"

"Allora non direi, nulla" proseguì Silente con un sorriso "Ora cerca di dare un corpo a queste sensazioni. Dai loro un volto...Riprova Harry" continuò Silente con tono paterno

"Si, signore"

Ancora una volta. Leggillimus. Il buio...ma nel buio sembrò scorgere qualcosa. Era diverso da ciò che provava quando leggeva nella mente di Voldemort. Lui in quel caso era come se fosse....no, lui era Voldemort. Ora, invece, era come guardare in un pensatoio o in uno schermo televisivo. Le immagini erano sfocate e lontane. Era in una stanza. Era a Grimmauld Place. Riconobbe la cucina in pietra viva e poi un lungo tavolo con sopra un posacenere a forma di serpente. Vide i suoi genitori, Lupin, Sirius, i genitori di Neville. Erano tutti così giovani. Sentì: speranza. Questo sentiva Silente? Le immagini si susseguirono rapide...troppo rapide. Poi tutto si fermò. Erano a Hogwarts. Silente era nel corridoio che portava alla stanza di divinazione. Vi trascinava un ragazzino dai capelli unticci, interamente vestito di nero. Entrarono in quella stanza. Era diversamente arredata, ma Harry era sicuro che fosse la stanza adibita alle lezioni di Divinazione. Vedeva un giovane Silente discutere animatamente con un Piton magro, stravolto eppure così giovane. Silente gli afferrò il braccio. Vide il marchio di Voldemort impresso sulla pelle, su quel braccio perlaceo. Tristezza. Impotenza. Questo sentiva Silente?

Un muro...di nuovo il buio!!! Di nuovo la luce!!!

"Basta, così, per oggi. sei stato veramente molto bravo"

"Grazie, signore" rispose Harry accennando un sorriso, ancora scosso per l'ultima visione.

"Fra qualche giorno sarà un giorno speciale. Riprenderemo le lezioni dopo il tuo sedicesimo compleanno. Molly sta preparando una festa a sorpresa per te!!!" Si avvicinò al ragazzo, gli sfiorò la spalla col una mano e sorridendo aggiunse

"Non dire che te l'ho detto. Molly preferisce sia una sorpresa. Come ti senti?"

"Non molto bene. Ho mal di testa. E poi il mio stomaco....mi sento un pò sconquassato!!! Mi sento di vomitare!!!" rispose Harry appogginando la mano sullo stomaco.

"E' normale. La legilimanzia è un arte oscura. E' normale che il tuo corpo reagisca così. Questo tipo di magia richiede una forza ed un potere magico elevatissimi"

"Magia oscura? Ma allora è proibita?" chiese Harry esterefatto. Come mai Silente gli aveva permesso di avvicinarsi alle arti oscure.

"No, il fatto che sia oscura non significa che sia proibita. Le magie proibite sono magie oscure mortali. E la legilimanzia non uccide nessuno. Ma è un tipo di magia molto pericolosa se non usata con un certo criterio e soprattutto senza alcun rispetto per l'intimità altrui...capisci, Harry, vero!!!

"Certo, professore"

************************

I giorni trascorsero veloci. C'era molto movimento in casa. E la sig.ra Weasley era perennemente indaffarata. Era così eccitata. Harry sapeva della festa a sorpresa. Lo avevano informato praticamente tutti...persino Lupin. Tutti cercavano di tirarlo su. Tutti in un modo o in un altro contribuivano al buon esito della sua festa di compleanno. Persino Silente aveva compiuto un incantesimo sul quadro della mamma di Sirius. L'immagine del ritratto avrebbe dormito per tre giorni, così da permettere alla madre di Ron di preparare ogni cosa alla perfezione. La sig.ra Weasley aveva assegnato un compito a tutti i membri della sua famiglia e a parecchi membri dell'ordine (almeno a quelli che conoscevano Harry). Tutti si impegnavano. Tutti erano eccitati. Tutti tranne l'ospite d'onore. Era la sua prima e unica festa di compleanno. Forse non ne avrebbe avuta mai più un'altra. Eppure non riusciva a gioirne, gli sembrava di tradire la memoria di Sirius. Ma senza averne colpa alcuna, un calore sembrava crescergli dentro. Sempre più spesso si trovava a pensare a chi sarebbe intervenuto alla sua festa. A cosa gli avrebbero regalato. Ai manicaretti che la sig.ra Weasley avrebbe preparato solo per lui. Proprio come zia Petunia aveva fatto con Dudley. Proprio come una mamma avrebbe fatto con suo figlio. Ma più si perdeva in questi pensieri più il suo umore peggiorava. Più il dolore per la morte di Sirius si allontanava dalla sua mente per far posto all'eccitazione della festa, più si chiudeva in se stesso. Stava costruendo un muro incrollabile fra se e il mondo esterno. Era solo.

Ormai mancava un giorno per il suo compleanno. Era nella sua stanza Ron e Ginny a fare i compiti delle vacanze. Ginny doveva fare un tema di Erbologia di 35cm su "l'uso della mandragola nella cura delle verruche". Era già a buon punto. Ron ed Harry fissavano invece le loro rispettive pergamene praticamente vuote. Avevano un difficile compito di storia della magia. Loro odiavano storia della magia, certo non quanto pozioni e divinazione, ma a storia della magia andava sicuramente la medaglia di bronzo. Storia della Magia era sicuramente una delle materie più noiose del loro corso di studi. Più noioso c'era solo il professor Ruf. Che appunto insegnava storia della magia!!!! Infondo cosa ci si poteva aspettare da un uomo che era morto senza neanche accorgersene. Infatti il professor Ruf era un fantasma. E questo noiosissimo fantasma aveva assegnato loro un compito di 73cm su "Il castello di Hogwarts e i suoi misteri". Certo il tema avrebbe anche potuto essere interessante. Anzi molto interessante, se solo i due amici avessere ascoltato il professor Ruf qualchevolta. L'unica che riusciva a seguirlo senza addormentarsi e senza nemmeno perdere concentrazioni era Hermione. Ma Lei non c'era per cui era praticamente impossibile svolgere quel compito.

Ron si arruffò i capelli con le mani e disse "Se sono misteri perchè mai dovremmo saperli!!!"

"Perchè certe cose possono sempre tornare utili...non si sa mai" rispose una voce divertita. Una voce familiare. La voce di Hermione.

Ron si voltò ed Harry e Ginny distolsero lo sguardo dalle pergamene. Hermione era ritta sulla porta, smagrita e con l'aria stanca, ma col volto sereno di chi ritorna a casa dopo tanto tempo.

"Ancora compiti da finire...io li ho terminati la settimana scorsa"

"Come al solito...ma come fai!!!" Disse Ginny divertita. Si levò dal letto di Ron e corse ad abbracciarla.

Ron si alzò lento dal pavimento dove era seduto a gambe conserte e dopo essersi avvicinato alla ragazza con sguardo ricolmo di tenerezza disse "Sono felice di rivederti...". Ginny liberò Hermione dal suo abbraccio per fare spazio a suo fratello.

"Come stanno i tuoi genitori?" proseguì Ron preoccupato

"Bene e soprattutto al sicuro" disse lei con aria rilassata

Si abbracciarono. Ed Harry per la prima volta notò che lo sguardo di Ron era dolce, ma la voce un pò imbarazzata ed incerta. Una strana idea si insinuò nella sua testa. Ma...no, non poteva essere. Era solo la sua fervida immaginazione. Era assurdo. Non riuscì nemmeno ad articolare il pensiero, temeva che potesse prendere concretezza. Mentre i tre parlavano tra di loro, si sentì come se non facesse parte di quell'intimità. Era felice che Hermione fosse lì con loro, ma si sentiva messo da parte. E lui odiava essere messo da parte.

"Ciao, Harry" Disse Hermione sedendosi sul bordo del letto e cercando di sorridergli.

Harry era seduto sul suo letto con le gambe strette al petto e la schena rivolta contro la spalliera del letto. La fissava senza rivolgerle la parola. Ginny e Ron osservavano la scena aspettando che Harry scoppiasse. Ma Harry rispose con calma al saluto dell'amica.

"Ciao, Hermione"

Il silenzio calò come un macigno.

"So che sei arrabbiato" cominciò Hermione con voce sicura

"Perchè, dovrei?" disse Harry incrociando le gambe e scostando la pergamena su un lato.

"Ho ricevuto la lettera. Avrei voluto risponderti. Ma sapevo che eri arrivato al quartier generale dell'ordine. Sarebbe pericoloso ricevere troppa posta qui. Non solo per te. Non volevo rischiare. E poi sapevo che Ron ti avrebbe detto che stavo bene, quindi..."

"Hai ritenuto giusto non farlo....non preoccuparti, va benissimo" la interruppe seccamente, con voce pacata il ragazzo

"Harry, perchè non dici che sei arrabbiato.Guarda che non cisarebbe niente di male. E' normale preoccuparsi per gli amici. Soprattutto quando quell'amica è una strega mezzosangue, con entrambi i genitori babbani. Come vedi ho letto la tua lettera e sono d'accordo con te!!! Mi dispiace, mi dispiace davvero tantissimo!!!" disse lei con sguardo fiero, ma con voce tremante.

"Non dispiacerti, ero solo un pò preoccupato. Ma ora va molto meglio". Si alzò dal letto e si diresse verso la porta

"Harry?" disse Hermione incredula

"Dove vai?" chiese Ginny aspra

"Ho fame. Vado a chiedere a tua madre se può darmi qualcosina da mangiare" rispose Harry con l'aria più candida di questa terra.

"La mamma non c'é...è..." Ron si interruppe, poi prosegui impensierito "non saprei veramente"

Anche Ginny sembrò pensierosa. Poi continuò "Potresti chiedere a Kreacher...è ricomparso ieri sera"

Lo sguardo di Harry si fece duro e con voce ferma disse "Quel piccolo lurido bastardo, non vedevo l'ora di incontrarlo" nella sua mente quella voce aveva un qualcosa di familiare e di estraneo....e di malvagio. Come se non fosse la sua voce

"Per fare cosa?" chiese Hermione con un filo di voce

"Lui ha tradito, Hermione. Deve essere punito!!!" la sua voce era sempre più roca

"Chi sarà a punirlo, tu Harry?"

"Si, certo. Si pentirà amaramente. pagherà per ciò che ha fatto!!!" concluse con un leggero ghigno

"Non è stato Kreacher ad uccidere Sirius"

"Non è stato Kreacher ad uccidere Sirius?" ripetè con voce beffarda "Ne sei davvero sicura, Hermione!!!"

"Non è stato Kreacher. Non sei stato tu!!!" Si levò da letto piantandosi proprio davanti al ragazzo. Harry senza nemmeno accrgersene serrò le mani a pugno. Le unghie gli si conficcarono nella pelle. Hermione continuò "Non è stato Silente. Non è stato Piton. Voldemort e i suoi mangiamorte hanno ucciso Sirius. Sirius Black era un uomo adulto, Harry. Avrebbe potuto restare chiuso Grimmauld Place. Al sicuro. Lui ha scelto di...."

Harry levò il pugno contro la ragazza e urlando disse

" NON HA SCELTO DI MORIRE. LUI NON ERA UN VIGLIACCO!!!!"

Ron e Ginny si avvicinarono rapidamente, quasi temendo il peggio, ma Hermione li fermò con un gesto della mano. Poi rivolgendosi al ragazzo con aria pacata

"Lo so Harry. Lui ha scelto di proteggerti e l'ha fatto. Credi che sarebbe contento di vederti sempre avvilito. Credi sarebbe contento di sapere che ha sacrificato la sua vita per donarti un inferno. Non credo assolutamente che era ciò che desiderava per te. Lui voleva che tu fossi felice e che vivessi una vita piena.Vuoi passare una vita a rimpiangerlo!!! Sappiamo che è dura superare la morte di una persona cara, ma..."

"Davvero? Non sapevo che aveste perso qualcuno d'importante nella vostra vita." Riprese con tono calmo ed ironico.

"Tutta la mia famiglia è nell'ordine. Loro rischiano la vita tutti i giorni. Mio padre, mia madre, i miei fratelli" disse Ginny in lacrime "Scusa se è poco"

Harry ricordò le paure della sig.ra Weasley. Rivide quel molliccio che si trasformava in ognuno dei suoi figli. E lei col viso rigato dalle lacrime piangeva sulle salme dei suoi cari. Erano queste le paure della piccola Ginny e di Ron.

"Questa non è la tua tragedia personale, Harry" riprese Ron con durezza, mentre tentava di consolare la sorella

"I miei genitori sono babbani ed io sono una mezzosangue. Io sono un bersaglio!!! Questa non è la tua guerra personale. Voldemort contro i mezzosangue. E' questa la vera battaglia. Harry Potter" disse Hermione aspra

"Si, Hermione. Ma lui ha ucciso tutta la mia famiglia. Ed ora vuole uccidere me!!!"

"Come fai ad esserne così sicuro?" chiese Ron

"E' quanto dice quella maledetta profezia" disse Harry furente

"Quella dell'ufficio misteri?" domandò Ginny incredula

"Tu sai cosa diceva?" chiese Hermione intimorita

"Certo che lo so. Le parole di Silente sono impresse nella mia mente come un marchi a fuoco. Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore....nato da chi l'ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese....l'oscuro signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive". Ginny si porto le mani alla bocca. Ron lo guardava inebetito

"Cosa c'è, Hermione. Un topolino ti ha mangiato la lingua!!!". L'amica a grandi passi attraversava istericamente la stanza.

Harry si sentì fortificato da quel silenzio e proseguì "Uccidere o essere ucciso. Come vedi non è facile essere Harry Potter. Quindi scusami se ritengo che questa sia la mia guerra personale"

Ron si avvicinò ad Harry "Sappiamo che è difficile essere Harry Potter"

"Tu mi invidiavi per questa cicatrice....non ricordi!!! Cosa c'è, hai cambiato idea?"

"Perchè fai così?" chiese Ginny intenerita

"Così come?" domandò Harry perplesso.

"Non ci permetti di aiutarti. Ci allontani" continuò Ginny

"Di cosa hai paura, Harry" disse Hermione a brucia pelo

"Paura. Cosa dici?"

"Tu hai paura che possa succedere qualcosa anche a noi. Come è successo ai tuoi genitori e a Sirius. Ma...."

"SMETTILA.....SMETTILA.....SMETTILA....." Il ragazzo gridava e piangeva. Calde lacrime gli rigavano il volto.

"Sirius ha scelto di essere un membro dell'ordine prime che tu nascessi e lo stesso hanno fatto i tuoi genitori. Sapevano a cosa andavano incontro. E lo sappiamo anche noi"

"LUI ERA LA MIA FAMIGLIA....COSA MI RIMANE ORA!!! E SE ACCADESSE ANCHE A VOI COSA NE SAREBBE DI ME".

Cadde carponi, nascondendo il volto tra le mani. Avrebbe voluto smettere, non voleva che i suoi amici lo vedessero in lacrime sconfitto dalla paura e dal dolore. Ma le lacrime scendevano copiose lungo il naso e le guance. Ed erano salate. Cercava di asciugarle strofinandosi velocemente il viso con le maniche della maglia. Ma più le nettava, più cadevano dai suoi occhi. Sentì il profumo di Hermione. Sentì il suo viso schiacciato contro la spalla di lei. Lei lo stringeva a se come una mamma fa col suo bambino. Si sentì bene. Le lacrime e quell'abbraccio stavano trascinando via tutta la disperazione di quei giorni. Così come un uragano trascina ogni cosa incontri lungo il suo cammino.

"Tu hai noi, Harry. Noi siamo i tuoi amici e la tua famiglia" disse Ron

"Quelle parole sciolsero Harry dall'abbraccio di Hermione. E soprattutto dalle braccia di quel mondo di solitudine che stava dipanando i suoi tentacoli attorno al suo animo.

"Non è stata colpa tua" disse Ginny

"No, Ginny. Non è stata colpa mia"

Ron aiuto i due amici a rialzarsi.

Hermione continuò "sai, Harry quella profezia"

"Dagli tregua, Hermione" disse Ron adirato

"Ron, bisogna parlarne ora!!! La divinaziobne non è una scienza esatta. Lo dice anche la McGrannitt, non mi stupirei se lo pensasse anche Silente."

"Si ma non si può negare che questa volta sembra averci preso in pieno" disse Harry che tentava si asciugava il volto con un fazzoletto che gli aveva porto Ginny

"OK, passi la prima parte. Ma arrivati a questo punto credi davvero lui possa lasciarti in vita"

"Cosa?" proferì Harry perplesso, dove voleva andare a parare l'amica

"Cioè, voglio dire. Tu sei Harry Potter. Gli hai messo i bastoni tra le ryte per troppo tempo. L'hai sconfitto proprio quando era al l'apice del successo. L'hai sconfitto quando avevi appena un anno. Poi crescendo gli hai impedito di ottenere la pietra filosofale. Quindi di ritornare ad essere quello di un tempo. Poi gli sei sfuggito un sacco di volte. Harry tu sei il suo punto debole. Lui deve ucciderti!!!"

"Grazie, Hermione" disse Harry sorridendo e con una punta di sarcasmo

"Deve farlo, per dimostrare che è più forte. Più forte del suo nemico naturale. Più forte di te!!!"

Tutti l'ascoltavano in silenzio. Quasi fosse un oracolo.

"Allora?" disse Ron impaziente

"Ma come , Ron, non capisci. Se lui vuole uccidere Harry. Harry cosa potrebbe fare, aspettare a braccia conserte che gli faccia del malòe!!!"

"Harry lo sconfiggerà!!!" disse Ginny accorata

"Si, certo. Ma anche se lo facesse, credete che Voldemort possa rimanere in vita? Credete che esista una prigione che possa contenerlo? La verità è che Voldemort deve morire!!! Quindi direi che la seconda parte della profezia è solo l'inevitabile conseguenza di ciò che è gia accaduto."

"Perchè proprio io? Perchè non potrebbe ucciderlo Silente?" disse Harry quasi disperato

"E' vero, Silente è l'unico che egli abbia mai temuto!!!" disse Ginny con un filo di voce

"Perchè non lo uccide Silente?" Continuò Ron speranzoso

"si certo Ron....perchè non glielo proponiamo. Forse nessuno l'ha pensato. Ma non capite!!" disse lei perplessa come se stesse spiegando a dei bambini di cinque anni quanto fa 1+1 "Che se Silente avesse potuto farlo, loavrebbe già fatto. Perchè rischiare la vita di tanta gente? Perchè lasciare che un bambino diventasse la sua preda? Non so quale sia la ragione, ma credo che Silente non possa uccidere Voldemort"

Quella frase rimbalzò nella mente di Ron, Ginny e Harry come un boomerang. Una sola domanda riusciva a fenderela loro mente in quel momento

"PERCHE'?"

(NDR: Perchè Silente non ha mai ucciso Voldemort? Cosa nasconde?.......Finalmente Harry si è ripreso. Cosa accadrà d'ora in avanti.)

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Capitolo 5
*** Buon Compleanno, Harry ***


Prima di cominciare la storia vorrei ringraziare Marty91 e Morgan Snape per l’incoraggiamento!!!! Grazie!!!)

CAP5

BUON COMPLEANNO, HARRY

L’umore di Harry era decisamente migliorato dopo aver parlato con i suoi migliori amici. L’arrivo di Hermione era stato determinante per tale cambiamento. Ora non si sentiva più in colpa per essere vivo, né tanto meno per essere felice o per essere ancora capace di ridere. Sirius non avrebbe di certo gioito nel vederlo continuamente immerso nel suo dolore.

La mattina dopo sarebbe stato il suo sedicesimo compleanno. Sarebbe stato un momento importante della sua vita. Dopo tanto tempo si rese conto che stava diventando grande. Stava diventando un uomo. Il suo corpo stava cambiando. Cominciavano a spuntargli i primi baffetti sul labbro superiore. Era una peluria appena percettibile, ma era lì, a testimonianza della suo nuovo stato. Anche la sua voce era cambiata, era diventata meno acuta e più profonda. E anche i suoi ormoni andavano a cento all’ora. Aveva desideri diversi….nuovi. Quella sera cominciò a pensare di avere desiderio di una ragazza molto più di quanto egli stesso concepisse con la fantasia. E si accorse che lui e Ron si trovavano sempre più spesso a parlare di ragazze e a fare commenti anche piuttosto pesanti, in certe occasioni. Eppure gli sembrava la cosa più naturale di questa terra, malgrado ciò era spaventato da tutte quelle trasformazioni.

Oppresso da dubbi e perplessità sul suo futuro, alquanto incerto a dire il vero, si risolse a parlare a quattrocchi con Ron, escludendo Hermione e Ginny. Non voleva che si preoccupassero inutilmente. E poi questi erano discorsi da uomini. Senza accorgersene stava facendo una cosa da uomo!!! Stava estromettendo da avvenimenti pericolosi due persone che gli erano care e che essendo donne erano più deboli e di conseguenza da difendere. Il fatto che fossero due potentissime streghe era del tutto marginale e di poco conto. Un atteggiamento assurdo…ma da uomo!!! L’ Harry bambino non avrebbe mai fatto una cosa del genere….ora l’Harry grande lo vedeva chiaramente.

Quella stessa sera disteso sul suo letto e immerso nell’oscurità della notte confidò a Ron, dopo avergli fatto promettere di non raccontare nulla a nessuno, soprattutto a Ginny ed a Hermione, tutti i fatti relativi all’incontro con Silente di qualche sera prima; inclusa la missione. La sua prima missione come membro dell’ordine della fenice. Ron rimase esterrefatto dall’entità e dalla gravità di tali rivelazioni.

“Silente deve essere impazzito!!! Come ha potuto chiederti una cosa del genere? E insegnarti egli stesso una magia proibita” concluse Ron ancora evidentemente sotto shock.

“Credo sia con le spalle al muro. Non sanno che fare, Ron. Sono spaventati perché pare che Voldemort stia cercando qualcosa di molto potente. Qualcosa che anche Silente teme. Glielo letto chiaramente nella testa, l’altra sera!!!”

“Cosa potrebbe essere?” chiese Ron con una punta di sgomento nella voce

“Te l’ho detto pare sia un libro, ma non saprei, di quale libro si tratti. Ha detto che lo scoprirò anche troppo presto” fece Harry greve

“Un libro” continuò Ron pensieroso. Si levò dal letto e si sedette tenendo le gambe serrate contro il petto

“A cosa pensi?”

“Quale libro può essere tanto potente!!! Tu-Sai-Chi lo cerca. Silente lo teme….o teme solo che lui possa entrarne in possesso!!! Cioè voglio dire, forse vuole che tu scopra se colui-che –non-deve-essere-nominato sa dov’è il libro, per poi poterglielo rubare. Forse con questo libro l’ordine potrebbe acquisire nuovi poteri. Forse Silente potrebbe diventare più potente di Tu-Sai-Chi e potrebbe sconffiggerlo. E tu non dovresti più affrontarlo”. E mentre parlava sembrava convincersi sempre di più che le sue elucubrazioni fossero sensate e molto vicine alla realtà

“Non so, c’è qualcosa che non quadra. Silente non avrebbe timore di un libro che può dargli il potere di sconffiggere Voldemort. Non ti pare? Avrei sentito speranza non paura”

“Forse è un libro pericoloso”

“Si, e forse è un libro nero. Ron sono sicuro che sia un libro proibito” concluse secco Harry

“Non esistono molti libri proibiti. E la maggior parte sono custoditi ad Hogwarts. E Tu-Sai-Chi, non può entrarci, senza che Silente lo sappia” proruppe Ron

“Se fosse un libro che non si trova ad Hogwarts, se fosse un libro custodito da qualche altra parte. Se fosse un libro talmente pericoloso che si trova in un luogo che non può essere raggiunto facilmente. In un luogo che nessuno conosce. Né Voldemort, né Silente, né nessun altro”.

Il silenzio piombò nella stanza priva di luce. Sembrava un film dell’orrore. La tensione la si poteva tagliare con un coltello. Harry ruppe il silenzio

“Tu sai di che libro parlo, non è vero, Ron?”

Harry era sicuro che Ron lo sapesse. Non poteva essere altrimenti. Ron differentemente da lui aveva sempre vissuto nel mondo della magia, anzi lui non conosceva affatto il modo babbano. Quel libro doveva conoscerlo, infondo sembrava un racconto dell’orrore, una storia metropolitana. Harry, come tutti i ragazzini, conosceva numerose storie dell’orrore e altrettante leggende metropolitane del momdo babbano. Per Ron doveva essere la medesima cosa, non aveva dubbi Ron doveva saperlo.

Ron rimase in silenzio. Harry si sedette sul letto e lo fissò. Non riusciva, in tutto quel buio a distinguerne i lineamenti, ne tanto meno a vedere l’espressione del suo volto. Ma intuiva dal silenzio opprimente che ciò che stava per raccontare era di una certa gravità.

“Di che libro si tratta, Ron?” ripetè Harry ansioso

“Il libro di cui parli, sembra…” si interruppe

“Ron, per favore. E’ importante!!!”

“Non può essere Harry, capisci!!! E’ solo una favoletta….anzi un racconto dell’orrore. E’ una storia che ci raccontava Bill quando eravamo piccoli per spaventarci”

“Ci è riuscito, a quanto vedo” disse Harry divertito, poi continuò sempre più divertito “come potrebbe essere così spaventoso. Infondo resta comunque solo un libro!!!”

“Harry, il Necronomicon, non è solo un libro. E’ il male”

“Necronomicon, credo di averlo già sentito” disse Harry pensieroso

“E’ un racconto famoso nel mondo della magia, non mi stupirebbe che fosse arrivata anche alle orecchie di qualche babbano.” Sospirò “Il Necronomicon è il libro di morti. Si dice che sia stato scritto col sangue e che sia rilegato in pelle….umana!!!” fece con voce lugubre “La leggenda vuole che fosse stato scritto dalla mano dei tre primi maligni Baal, Mefisto e Lucifero. I seguaci del Supremo volevano quel libro per distruggerlo. Ma i sette malvagi, seguaci di quegli empi demoni, ne fecero tre copie ed insieme all’originale le dispersero ai quattro angoli della terra. Migliaia di anni dopo furono trovate le tre copie e distrutte. Ma l’originale, il più potente, l’unico, era ancora in giro per il mondo. Numerosi maghi lo cercarono e…..anche i babbani. Numerose spedizioni furono compiute in tutta la storia magica e babbana per trovare il libro maledetto. I malvagi lo cercavano per ottenerne i favori, i giusti per liberare la terra da questa piaga. Ma nessuno riuscì a trovarlo. Finchè….” Si interruppe

“Ron, che ti prende perché hai smesso di raccontare?”

“Harry, eri talmente silenzioso…pensavo ti fossi addormentato?” rispose con voce gaia

“Continua e smettila di scherzare, non mi sembra il momento” lo ammonì Harry

Ron continuò assumendo nuovamente quella sua voce quasi angosciante

“Qualcuno lo trovò”

“Chi?” chiese Harry incuriosito

“Il mago più potente di tutti i tempi….Merlino!!! Re Artù su ordine di Merlino, suo amico e consigliere, aveva predisposto una crociata comandata da Sir Lancilloto e da Sir Parsifal alla ricerca del Libro nero. Lo trovarono in un luogo che non venne mai rilevato e portato al cospetto del mago”

“Se l’hanno trovato allora è stato distrutto” lo interruppe bruscamente Harry

“No, perché il Necronomicon può essere distrutto solo da colui che non può esserne dominato e aperto solo da chi ne possiede la chiave. Sono queste le uniche regole del libro maledetto”

“Merlino fu dominato da quel libro?” chiese Harry incredulo

“Si, e compì delle azioni malvagie. Sotto il dominio del libro determinò la fine del regno di Camelot. Quando si riebbe da tutta quella malvagità, da tutta quella perversione, egli nascose il libro nelle segrete del castello di Artù, e ne obliviò il ricordo. Per cui i babbani ritengono che tutto questo sia solo un racconto popolare, mentre i maghi, che hanno poteri maggiori hanno dimenticato dove si trovi Camelot. Quindi nessuno può arrivare al libro….Merlino era davvero un mago potentissimo”

“Perché non lo distrusse?”

“Perché ne era stato dominato…non poteva distruggere il potere che più bramava!!! Ricordi sono le regole del Necronomicon”

“Cosa c’è scritto sopra. Cosa può mai cercare Voldemort, in quel libro?”

“Non so cosa ci sia scritto. Semplicemente perché il Necronomicon non esiste. E’ una stupida leggenda”

“Che calza a pennello con la realtà!!! Cosa dice la leggenda, cosa c’è scritto su quel libro?” forzò Harry

“Ci sono numerose magie oscure ormai perse nel tempo. Ci sono dei riti per prolungarsi la vita illimitatamente, e la formula di una magia più potente di Avada Kedavra e numerose pozioni per tenere sotto controllo anche i maghi più forti. Ma più di ogni altra cosa c’è un rito di richiamo del male…non so di cosa si tratti, ma pare che sia quello il suo vero potere!!!”

“Cosa può esserci peggio di Avada Kedavra. La magia che ha ucciso i miei genitori!!! Cosa può esserci peggio della morte?” chiese Harry pragmatico

“Nulla. Ma, cosa importa, infondo il Necronomicon non esiste….non può esistere”

“Perché, Ron?” lo canzonò sarcastico

“Perché se esistesse e lui lo trovasse, allora nessun posto sarà più sicuro….per nessuno!!!”

Il silenzio ricadde pesantemente. Ma nessuno dei due amici riprese la parola. Erano stanchi, angosciati ed inquieti. La pendola scoccò la mezzanotte.

“Buon compleanno, Harry” sussurrò Ron.

Si addormentarono sognando di libri maledetti e di fiamme infernali.

*******************

La porta si aprì bruscamente. Hermione e Ginny si avventarono nella stanza gridando all’unisono

“BUON COMPLEANNO, HARRY”

Harry e Ron trasalirono. Ron rivolgendosi alle ragazze con aria divertita, ma alquanto seccato per il brusco risveglio, le canzonò dicendo

“Potevate anche sparare un colpo di cannone…visto che c’eravate!!!”

Ginny arrossì e abbassò la testa “Sai, io ed Hermione volevamo essere le prime”

“In realtà ognuna di noi voleva essere la prima e così alla fine abbiamo deciso di dargli gli auguri contemporaneamente” continuò divertita, osservando il viso sereno di Harry “Ma forse ci abbiamo messo troppo entusiasmo” terminò arricciando il naso

“Già…ma grazie. Grazie tante ragazze. Siete state davvero molto carine. E’ stato un risveglio un po’ movimentato…ma molto piacevole” disse Harry radioso

“Comunque non vorrei rovinarvi i piani, ma il primo sono stato io” disse Ron levandosi da letto

“Non vale…tu era avvantaggiato!!!” sbuffò Ginny delusa. Si avvicinò al letto del fratello maggiore, prese il cuscino e glielo lanciò contro

“così impari”

“Voi la guerra sorellina”

E cominciarono una guerra di cuscini che coinvolse anche Harry e Hermione. Alla fine la stanza era zeppa di piume svolazzanti e di cocci. Ma loro erano felici, dimentichi di ciò che in quel momento accadeva nel mondo esterno e di ciò che sarebbe accaduto in seguito. E ridevano col cuore leggero.

“La mamma ci ucciderà!!!” sentenziò Ron

“Non preoccuparti, ci pensiamo noi” disse Hermione. Estrasse la bacchetta puntandola verso i cocci sparsi in vari punti del pavimento “Reparo”. E i cocci si ricomposero rapidamente.

“ Netto e Reparo” proferì Ginny e le piume erano ritornate al loro posto. La stanza era perfettamente pulita.

“Fate colazione velocemente e poi cercate di terminare i compiti” disse sorridendo Hermione

“Si, mamma” la canzonò Ginny

“Hermione!!!” continuò Ron scontento

“Ron, fra poco riceveremo i risultati dei G.U.F.O.”

“Scusa, ma cosa c’entra tutto questo con i compiti?”

“Ron, il prossimo anno sarà decisivo per il nostro futuro. Dobbiamo impegnarci di più…molto di più” continuò Hermione come se stesse spiegando una cosa importantissima ad un bambino di tre anni.

“Si, certo. Ma oggi è il compleanno di Harry. E poi c’è la festa!!!”

“Se volete che dia un occhiata ai vostri compiti, dovete farli entro oggi. Devo tornare dai miei genitori e ci vedremo direttamente ad Hogwarts” fece seccamente la ragazza

Harry era molto deluso e rattristato per l’annuncio fatto dall’amica. Ma sapeva che lei era molto preoccupata per i suoi genitori. Ed era anche comprensibile. Per cui senza aggiungere altro disse “OK, tanto la festa è stasera ed i compiti prima o poi bisogna pur finirli”

Ron annuì e scesero tutti in cucina a far colazione.

************************

La giornata passò rapidamente fra compiti, scherzi e liti. Ron ed Hermione sembravano non perdere alcuna occasione per litigare. E alla fine Harry e Ginny si trovavano sempre al centro di stupide questioni.

Quando fu giunta l’ora della festa la sig.ra Weasley lasciò Harry da solo nella sua stanza e con una scusa al quanto banale richiamò il resto della banda nel grande salone di casa Black. Ron allontanandosi strizzò l’occhio ad Harry e sussurrò

“Avrai una bellissima sorpresa!!!”

Harry vide Hermione trascinare Ron per un braccio e mormorargli qualcosa, con aria molto corrucciata.

Harry rimase solo per un po’ di tempo e cominciò a pensare a come la sig.ra Weasley avesse ornato il salone e a cosa avesse preparato di buono. Da quando aveva saputo della festa si era chiesto molte volte chi avrebbe partecipato alla festa. Alla fine era giunto alla conclusione che nessuno dei suoi amici vi sarebbe intervenuto…sarebbe stato troppo pericoloso!!! Avrebbero rischiato troppo e poi quel luogo doveva rimanere segreto, era pur sempre il quertier generale dell’Ordine della Fenice. Ma ci sarebbero stati sicuramente numerosi membri dell’ordine, forse anche Silente. Ci sarebbero stati tutti i Weasley a completo e poi Hermione!! Infondo l’amica aveva lasciato i suoi genitori proprio per essere presente alla sua festa di compleanno. Non poteva crederci, era così eccitato…la sua prima festa di compleanno. Avrebbe ricevuto una marea di auguri e di regali, ma….. Era passato troppo tempo, perché non lo chiamavano ancora. Cosa era successo!!! Alla fine preso dallo sconforto decise di scendere per accertarsi che non vi fossero stati problemi. La storia del Necronomicon l’aveva spaventato non poco e ormai sospettava praticamente di ogni situazione. E quello strano silenzio tanto prolungato lo insospettiva tremendamente…e gli infondeva inquietudine.

Scese la scale lentamente. Il buio e il silenzio sembravano acuirgli i sensi. Sentiva degli strani rumori provenire dalla sala grande. Entrò. Sperò che i suoi amici sbucassero da qualche angolo gridando “Happy Birthday”. Attese invano un minuto…due minuti….cinque minuti!!! Non c’erano, eppure sentiva dei rumori. C’era qualcosa di strano, di inquietante. Ma forse quella inquietudine era solo dentro di lui. Avanzò tastoni attraverso quel buio. La sua mano aveva sfregato qualcosa di umido e appiccicaticcio. Cas’era? Altri rumori. Qualcosa era caduto. Sentì un rumore di vetri infranti. Chi c’era e dove erano gli altri. Sentì la sua voce gridare

“CHI C’E’?”

Silenzio

“FATTI VEDERE!!!”

Levò la bacchetta in alto, puntandola verso un punto imprecisato.

Le luci si accesero. E davanti ai suoi occhi apparvero festoni e una lunghissima tavola imbandita. Si guardò la mano, era sporca di…melassa!!! Intorno a lui c’erano tantissime persone, ma soprattutto c’erano tutti i suoi amici che intonavano in coro Happy Birthday.

HAPPY BIRTHDAY TO YOU

C’era l’ES al completo: Lavanda Brown, Calì e Padma Patil, Dennis e Colin Canon, Ron, Ginny, George e Fred Weasley e il loro amico Lee Jordan.

HAPPY BIRTHDAY TO YOU

C’erano le tre cacciatrici della squadra dei Grifondoro Alicia Spinnet, Angelina Johnson e Katie Bell.

HAPPY BIRTHDAY DEAR HARRY

C’era la bionda e svampita Luna Lovegood, insieme a Hannah Abbott, Susana Bones, Zacharias Smith, Ernie Macmiliann, Justin Fintch-Flachley, Anthony Goldstein, Terry Steeval. Inoltre c’erano i suoi compagni di stanza Dean Thomas, Seamus Finnigan e Neville Paciock.

HAPPY BIRTHDAY TO YOU

E infine c’era anche Cho Chang, naturalmente accanto al suo nuovo ragazzo Michael Corner…ma la cosa lo lasciò totalmente indifferente.

Era felicissimo. Quella era davvero una dimostrazione di amicizia.

Uno scroscio di applausi chiuse il canto. E si sentì schiacciare da un abbraccio soffocante. Alzò lo sguardo, era il suo amico Hagrid!!!

“Ciao….Ha-gri-d” disse Harry con voce soffocata, a causa della stretta del mezzogigante

“Ciao, figliolo” fece Hagrid liberandolo dalla morsa.

Harry si girò commosso, osservando con attenzione ogni volto. Tutti erano silenziosi. Forse immaginavano cosa stesse provando in quel momento il ragazzo. Hermione si distaccò dal gruppo e rompendo il silenzio disse

“Buon compleanno, Harry. Questo è per te da parte di tutti noi”, gli porse un pacchetto molto piccolo.

Cominciò a scartarlo lentamente.

“Spero ti piaccia. Avevamo pensato che farne uno sarebbe stato meglio di tante sciocchezze” continuò Ginny con una nota d’imbarazzo

Il volto di Harry sembrava prossimo al pianto, li guardò esterrefatto senza proferir parola, poi in fine disse

“Non dovevate. E’ troppo”

“Quindi ti piace?” disse Luna sgranando gli occhi

“Certo è bellissimo. Come potrebbe non piacermi!!!”

“Allora dì solamente “Grazie”….così rompiamo questo imbarazzante silenzio” sentenziò Zacharias Smith

“Allora….Grazie di cuore” disse Harry

Il gruppetto si sciolse tra abbracci e strette di mano. E tutti si scagliarono sul buffet. Ron si avvicinò all’amico dicendo

“Quello non lo sopporto per niente”

“Però è qui!!!” ribadì Hermione rivolgendosi a Ron, con espressione severa “ come tutti ha acconsentito a sottoporsi ad un incantesimo di obliviazione”

“COSA?” urlò Harry perplesso

Tutti si girarono. Hermione si guardò intorno prese i suoi amici per un braccio e li trascinò in un angolo, lontano da sguardi indiscreti. Poi rossa in volto continuò

“Perché urli così”

“Scusa…ma credo di aver appena saputo che i miei amici si sottoporranno ad un incantesimo di cancellazione della memoria!!!”

“Si, lo hanno fatto per essere qui oggi. Dovresti esserne contento”

“Lo sono, ma…”

“Harry, sono stati loro a chiederlo, al professor Silente” lo interruppe Ron “Lui e gli altri membri dell’ordine hanno tentato di dissuaderli. Ma è stato inutile. Di comune accordo, i membri dell’ES, hanno ritenuto che sarebbe stato pericoloso. Avrebbero potuto vedere o ascoltare qualcosa che non avrebbero dovuto. E’ stata una loro libera scelta”

“Ma non è giusto….” Disse Harry abbassando lo sguardo

“Harry tu non sei responsabile delle scelte fatte da altri” decretò Hermione

Harry annuì, ma continuò a pensare che non fosse giusto. E pensò

“Se lui morisse?!!”

Ma decise che doveva essere contento. E lo era davvero. Non aveva solo Ron ed Hermione, ma tanti altri amici. Era contento di essere alla festa, di essere vivo e soprattutto di avere degli amici che lo amavano non perché fosse Harry Potter….ma perché era Harry.

I tre amici si rimpinzarono di ogni ben di Dio. Alla fine tutti erano pieni come un uovo.

La musica faceva da sottofondo. Fu tutto molto rapido, Harry non capì cosa stesse accadendo. Silente, con un colpo di bacchetta aveva allontanato tutte le sedie e i tavolini. Ora, erano tutti disposti uno sull’altro in un angolo morto. George e Fred invitarono Angelina e Alicia a ballare. E uno dopo l’altro tutti i suoi amici erano al centro della sala…ballavano!!! Ginny e Dean, Padma e Seamus, anche Neville ballava…con la biona Luna. La sig.ra e il sig. Weasley ballavano tenendosi stretti. E anche Lupin e Tonks…ma l’ex professore di difesa contro le arti oscure, sembrava soprattutto impegnato a non farsi pestare i piedi. Ron praticamente paonazzo chiese a Hermione se le andasse di ballare. Hermione arrossì e annuì. Si allontanarono. Ron era davvero imbarazzato. Harry sentì una strana fitta, allora non era un impressione, a Ron piaceva Hermione. E anche lei sembrava non disdegnare le attenzioni dell’amico. Ma dal loro modo di fare nessuno dei due aveva palesato i propri sentimenti.

“Meglio così” pensò fra sé

Ma perché nella sua mente era balenata una frase del genere. Seppure Ron ed Hermione si fossero messi insieme, cosa sarebbe cambiato per lui.

“Harry?”

Si girò. Era Cho Chang.

“Coma va?”

“Bene. Grazie” disse Harry con un sorriso “Sono contento che tu sia qui. Che tutti voi siate qui. Grazie”

“Figurati. Sai Harry, vorrei dirti che non è stata colpa tua se ci siamo lasciati. Non tutta almeno. Ero insicura, ero sempre triste per la morte di Cedric. Ma volevo ringraziarti perché se non fosse stato per te, forse starei ancora piangendo!!!!”

“Non ho fatto nulla!!!” disse Harry fissando il bel volto della ragazza

“Si, invece. Hai fatto molto. Mi hai fatto piangere… Mi hai fatto nuovamente emozionare… Mi hai fatto arrabbiare…. Mi hai mostrato che ero ancora viva e che non ero morta insieme a Cedric. Scusami se sono stata troppo frignona!!” concluse la ragazza abbassando lo sguardo

“Sei felice con Michael?”

“Si, lui mi fa sentire importante, mi fa sentire unica. E credo di esserne innamorata”

“Sono contento per te”

Lei lo fissò. Lo abbracciò e prima di allontanarsi per andare dal suo ragazzo, che l’attendeva dall’altro capo della sala, disse

“So che non sono fatti miei, ma….dovresti dirlo ad Hermione Grenger”

“Cosa?”

“Che ti piace!!!” disse lei con aria naturale

“Io e Hermione siamo solo amici. Quante volte devo ripeterlo!!!”

“Allora credo che tu debba tentare di guardarti dentro Harry. Magari ti stai perdendo qualcosa d’importante. Ciao” e si allontanò.

La festa finì molto tardi. Harry aveva ballato con Ginny, con Luna, con Susan Bones e con Hanna Abbott. Ma dopo quanto detto da Cho non ebbe il coraggio di invitare Hermione. La festa era praticamente conclusa, ma poco prima di andare Hermione si avvicinò e gli chiese di ballare. Mentre danzavano la ragazza disse

“Stasera vado via, Harry. Ma raccomando sta attento. Non farmi stare in pensiero. Cerca di non fare scicchezze”

“SCIOCCHEZZE?”

Tutti si voltarono. Hermione aveva di nuovo cambiato colore. Ma questa volta non scappò

“La smetti di urlare” disse stizzita

“Sciocchezze?” ripetè a bassa voce

“Vorrei solo che tentassi di non metterti nei guai” disse fissando l’amico con ansietà

“Non preoccuparti. Non farò nulla di pericoloso”

“Comunque so che tu e Ron mi nascondete qualcosa”

Harry si fermò

“Ho ragione. Vorrei saperlo. La cosa mi tranquillizzerebbe alquanto” disse lei aspra

Harry ora era fermo ed immobile

“Ma visto che non vi va di parlarne. Per il momento aspetterò”

Harry la fissava. Perché non l’aveva detto ad Hermione. Perché? Infondo lei era stata da sempre coinvolta in situazioni molto più pericolose. Di che cosa aveva paura? Forse temeva che Hermione perisse come era successo a Sirius. Ma Ron? A lui l’aveva detto!!! Ma Ron era un ragazzo. Si, ma Hermione era una strega potente, molto più potente di Ron e di lui. Eppure…perché?

“Harry, scusa ti spiacerebbe muoverti. Sai è un po’ imbarazzante restare fermi al centro della sala, con non so quanti occhi puntati addosso”

“Ah scusa”.

Le afferrò la mano. Ma la musica era cessata. La festa era finita. La ragazza strinse la mano dell’amico nella sua e disse

“Ci vediamo sul treno per Hogwarts” gli diede un bacio sulla guancia

Si levarono fischia e urla divertiti

“Bravo, Harry” lo canzonò Dean Thomas

“Vai, Amico” schernì Fred

“Sei tutti noi, ragazzo” lo dileggiò George levando il pugno in alto

“Brava Hermione, se non prendiamo l’iniziativa questi uomini ci faranno diventare vecchie zitelle” concluse Alicia Spinnet

Entrambi lasciarono la mano dell’altro. Il viso rosso, lo sguardo basso.

“Stupidi” sussurrò Hermione con un filo di voce

“Già” fece Harry

Ed entrambi si voltarono verso Ron. Lui, con accanto Luna, li guardava con un palese cipiglio. Lo sguardo vacuo di Luna era invece fisso su Hermione e Harry…uno sguardo pensieroso e accigliato

L’espressione dei due amici, non era più imbarazzata ma vistosamente furente. La festa era veramente finita. Tutti andarono via. Ron e Harry andarono nella loro stanza e si addormentarono senza rivolgersi la parola.

(NdA: Cosa avranno regalato ad Harry? Perché non provate ad indovinare? Lo scoprirete fra un paio di capitoli…è un regalo particolarmente importante per il sequel della storia.

Perché Harry e Hermione sono arrabbiati? E Cho avrà ragione, oppure Harry fa un po’ di confusione con i sentimenti? E a Hermione piace Ron o Harry? In realtà non ho ancora deciso….vediamo un po’ come si evolve la storia!!! Però le cose si complicheranno un bel po’ a Hogwarts)

RICORDO A TUTTI CHE è UNA FIC INTERATTIVA, PER CUI SI ACCETTANO SUGGERIMENTI ANCHE SULLA COPPIA….

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Capitolo 6
*** Finalmente Hogwarts ***


CAP6

Ciao a tutti. Max (sono davvero lusingata per il complimento. Grazie), Marty Potter(Grazie, grazie, grazie), Marty91(sono contenta che la storia continui a piacerti), Robin82(le recensioni sono poche…ma almeno siete tutti entusiasti. E questo è un buon inizio), Kristma (scusa ma uno slah Harry/Draco per il momento non è previsto, a meno che non ci sia qualcun altro a cui possa piacere…la storia vorrei davvero scriverla insieme a voi!!! Anche se non saprei assolutamente da dove cominciar per uno slash. Cmq a me Draco Malfoy piace moltissimo....ci sarà anche lui!!!). Vorrei ringraziarvi di cuore per il sostegno e per le recensioni positive. GRAZIE!!!!

Un Piccolo indizio per Marty91…i corsi che Harry decide di seguire centrano con il regalo ricevuto!!! Baci e buona lettura Lella

CAP6
FINALMENTE HOGWARTS

Signor Harry Potter

Qui di seguito sono riportate le votazioni conseguite nei singoli esami di profitto svolti alla fine del suo V°anno ad Hogwarts

Cura delle creature magiche: E “Eccezionale”

Divinazione:                               A “Accettabile”

Pozioni:                                     E “Eccezionale”

Trasfigurazione:                       O “Oltre ogni previsione”

Storia della magia:                    A “Accettabile”

Difesa contro le arti oscure:     E “Eccezionale”

Erbologia:                                  O “Oltre ogni previsione”

Incantesimi:                              O “Oltre ogni previsione”

Astronomia:                               A “Accettabile”


I G.U.F.O. da lei ottenuti sono: 6

Mi congratulo per la votazione conseguita e la invito, entro la fine del corrente mese, ad inviare presso la nostra sede amministrativa una relazione di 15cm sull’attività che vorrebbe svolgere nei prossimi due anni di corso. Alleghi alla relazione anche un piano di studi individuale sulla base delle sue aspettative future.

Cordiali Saluti
Minerva McGrannitt
Vice preside della
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

PS: alla presente è allegata la lista dei libri di testo per il prossimo anno

*

Harry aveva abbandonato la lettera sul pavimento ed era corso dall’amico. Dall’espressione del volto di Ron aveva intuito che era andata bene anche a lui. Ron c’era riuscito praticamente per il rotto della cuffia, ma era andata…sarebbero diventati entrambi Auror.

La signora Weasley attirata dal baccano dei due scalmanati amici. Accorse ai piani superiori intimando loro di zittire. Ma era troppo tardi. Quella odiosa donna del ritratto aveva già cominciato a lanciare i suoi improperi contro tutti gli abitanti della casa.

Piccoli viscidi mezzosangue, lasciate la mia casa. Schifosi esseri ripugnanti, cessate di insozzare la dimora dei miei padri”

Ma quando ebbe appresa la notizia era emozionatissima. Il suo piccolo Ron non solo era prefetto, ma aveva anche ottenuto ben 5 G.U.F.O. Si congratulò con entrambi i ragazzi, stritolandoli in un abbraccio soffocante. Canticchiando si mosse in direzione delle urla. Probabilmente avrebbe cercato di zittire il dipinto. E poi sicuramente si sarebbe diretta in cucina per preparare una cena coi fiocchi.

Naturalmente la sig.ra Weasley non immaginava che i due ragazzi volessero intraprendere la carriera di Auror, altrimenti non sarebbe stata tanto contenta.

"Piccoli viscidi mezzosangue, lasciate la mia casa. Schifosi esseri ripugnanti, cessate di insozzare la dimora dei miei antenati”

“Andiamo subito a scrivere la relazione” propose eccitato Ron

“Si, allora saremo Auror?!”

“Credo proprio di si amico…ma è bene che la mamma non lo sappia per il momento!!! Sai non credo la prenderebbe bene. La professione dell’ Auror è pericolosa anche quando non si è in guerra. Non mi va di farla stare in pensiero”

“Sei un bravo figlio, Ron” disse Harry intenerito

“Credo che neanche tu debba dirglielo. Tu sei come un figlio per la mamma. Si preoccuperebbe sicuramente. E poi, infondo le materie scelte per diventare Auror non si discostano tanto da quelle scelte per altre professioni” e pensoso continuò “potremmo introdurre anche qualche materia…diciamo pure deviante!!”

“Deviante?”

“Si, potrei continuare a seguire cura delle creature magiche. Infondo potrebbe sempre ritornare utile e tu….”

“Io vorrei seguire Antiche Rune” lo interruppe Harry

Piccoli viscidi mezzosangue, lasciate la mia casa"

“Harry, a parte un insignificante particolare e cioè che è noiosissimo. Solo Hermione poteva seguirlo senza addormentarsi!! A cosa potrebbe servire un corso del genere? A tutto questo possiamo aggiungere che è un corso del V°anno e noi dobbiamo iscriverci al VI°” lo prese in giro l’amico

Harry si sentì al quanto offeso per le parole di Ron. Il suo atteggiamento gli parve esagerato, e infondo seguire Antiche Rune non gli sembrava affatto un idea tanto balzana, come sembrava evidentemente affermare Ron. Non riuscendo a comprendere appieno il fare dell’amico la sua risposta fu acida e indisponente

“Mi sarà utile sicuramente e non credo che la McGrannitt faccia storie se mi va di seguire dei corsi supplementari. Infondo non dovrò più seguire Divinazione e Astronomia” e poi aggiunse asciutto “e forse invece di seguire Cura delle Creature Magiche o Erbologia potrei scegliere Simboli Magici o Scritture Originali”

“Non so perché ma a me sembra che tu stia facendo tutto questo per la storia del Necronomicon. Harry il Necronomicon non-e-si-ste!!!” sillabò Ron seccato

“Ron…esiste. Io so che esiste!!! E questa volta voglio essere preparato. Voglio sapere cosa affrontare e come proteggermi; e so che questi corsi potrebbero essere utili”

Ron lo fissò accigliato. Si avvicinò all’amico e disse “Fa ciò che ritieni giusto!!!” e ritornò nella sua stanza. Harry rimase in piedi nel corridoio. C’era di nuovo silenzio. Un silenzio che faceva male!!!

Ginny era sulla porta della sua stanza e lo fissava incuriosita. Gli si avvicinò di soppiatto. Harry la vide. Era turbato

Cosa avrà sentito” pensò fra se 

Non voleva che Ginny sapesse. Lei ed Hermione dovevano restarne fuori. Era troppo pericoloso. Voldemort era un mago. Per quanto malvagio, crudele e terrificanteera pur sempre un essere umano. Ma questa volta era diverso. Questa volta probabilmente erano coinvolti esseri diversi…non umani. Più malvagi, piùcrudeli e sicuramente ancor più terrificanti!!! Questa era la sua battaglia. Avrebbe fermato Voldemort. Sarebbe arrivato a quel libro prima di lui. E poi…..

“Cosa è successo? Ron sembrava arrabbiato” domandò Ginny candidamente

“Stupidaggini. Non preoccuparti è tutt’OK” rispose il ragazzo strizzandole l’occhio e scompigliandole i capelli

Lei gli afferrò la mano e disse “Non trattarmi sempre come una bambina!!!”

“Scusa…non volevo” face Harry divertito

“La settimana prossima la mamma ci porta a Diagon Alley a comprare i libri” cominciò lei cambiando discorso

“Credi sia prudente” replicò perplesso

“Fidati. La mamma sa quello che fa. E poi credo che abbiamo tutti bisogno di rifocillarci un po’. Sono quattro settimane che siamo chiusi in questo posto, ci farà bene!!!”

**

Le giornate passarono lentamente, quella lunga prigionia forzata aveva reso i ragazzi estremamente suscettibili. Ron non faceva che stuzzicare Harry. E quest’ultimo cominciò a pensare che Ron ci provasse gusto. Ma era impossibile non poteva essere. E col tempo se ne dimenticò.

Come stabilito la settimana successiva andarono a Diagon Alley accompagnati dai signori Weasley e da Stockely (un mago di colore, molto alto). Un Auror molto potente.

Fu una giornata stupenda. Andarono a trovare Fred e George al loro negozio di scherzi. Harry notò che il locale era molto piccolo ma arredato con gusto. C’erano numerosi scaffali ricolmi di sfere, caccabombe, razzi, pergamene, scatole di dolciumi e strani oggetti, con strane forme che non aveva mai visto. Aveva deciso di comprare qualcosa, soprattutto la sua attenzione era stata rapita da una piramide dorata, costituita da una serie di pezzi più piccoli…sembrava una specie di puzzle. Anche se la sua forma era alquanto bizzarra. George, di sottecchi, gli confidò che era un catalizzatore di fatture, un oggettino particolarmente interessante.

Fred avvicinandosi gli consigliò delle biglie spara-piglia…una sorta di gobbiglie truccate!!! Ma alla fine guardando l’espressione torva della sig.ra Weasley, decise che per la quiete familiare era meglio andarsene senza comprare niente. Anche se George prima di andare gli infilò un sacchetto in tasca. E strizzandogli l’occhio gli sussurrò

“Ti sarà utile!!! Buon divertimento” e gli scoccò un leggero colpo sulla spalla sinistra.

Mentre stavano per uscire, per dirigersi al Ghirigoro , i signori Weasley e Stockely tornarono sui propri passi e si appartarono in un angolo dell’angusto locale. Confabularono per alcuni  minuti con i gemelli. Harry, Ron e Ginny cercarono in tutti i modi di spiare i loro discorsi…ma fu tutto inutile. Peccato!!! Ma, pazienza!!! Harry non voleva rovinarsi quella giornata di libertà.

Finalmente uscirono, ma prima di arrivare al negozio di libri, si fermarono al Paiolo Magico. Il sig Weasley e Stockely restarono a parlare con Tom, il locandiere. Mentre mamma Weasley accompagnò i ragazzi da Accessori di prima qualità per il Quidditch. Era chiaramente una tattica diversiva. Infatti i ragazzi erano estremamente sospettosi e soprattutto incuriositi per il comportamento dei tre membri dell’Ordine. Cosa stava succedendo? Perché erano così misteriosi? Cosa centrava il proprietario di una locanda con il lavoro svolto dagli Auror? Ma tutte queste domande sfumarono innanzi alla bellissima vetrina che gli si mostrava in quel momento. Un nuovo manico di scopa. Un nuovo modello di FIREBOLT sfavillava attraverso il vetro. I tre ragazzi rimasero letteralmente incantati. Sulla scheda illustrativa era scritto


La nuova FIREBOLT 3001S. Veloce, leggera, maneggevole, flessibile e resistentissima. Nel suo interno è presente della cenere di Fenice che la rende praticamente indistruttibile. Inoltre è il primo manico di scopa su cui sono stati compiuti i più potenti incantesimi anti-magia. I giocatori sono quindi preservati da ogni tipo di sortilegio. Il manico di scopa usato dai campionissimi dell’Irish International Team 


Rimasero imbambolati di fronte a quella immagine per numerosi minuti. Poi la sig.ra Weasley li destò dal loro torpore. Il sig Weasley e Stockely erano tornati. Insieme si diressero finalmente al Ghrigoro. Ginny si allontanò con la madre. Mentre i quattro uomini andarono ai piani superiori per comprare i libri per il sesto anno.

Era davvero una giornata fantastica. Dopo tanto tempo viveva di nuovo una giornata ordinaria. Mentre guardava negli scaffali notò un libro che richiamò subito la sua attenzione. Era giallo ocra e la copertina era spessa e rigata.

"I testi magici più famosi, dalla Clavicula Salomonis ai Grimoire”. Lo prese e senza che nessuno lo vedesse, lo infilò nel calderone. Carichi di libri, alcuni nuovi (quelli di Harry) alcuni di seconda mano (quelli d Ron). Uscirono dal Ghirigoro e conclusero la giornata andando tutti a prendere un gelato alla Gelateria di Florian, di Florian ForteBraccio. Mentre gustava il suo gelato Harry posò il suo sguardo su Ginny. Aveva notato che la ragazza uscendo dal negozio di libri aveva un espressione pensierosa e preoccupata. Ora si avvide che era nervosa e inquieta. Non aveva toccato il suo gelato e la cosa lasciò tutti perplessi. Harry era molto preoccupato. Ginny era una ragazza molto forte, allegra e sicura di sé, era davvero una persona speciale. Cosa le era successo? Cosa l’aveva turbata tanto?

Ritornando a casa Harry e Ron tentarono di carpirne la ragione interrogandola ininterrottamente per tutta la serata. Naturalmente la loro tattica era perdente in partenza. Non seppero nulla e alla fine si beccarono un rimprovero dalla sig.ra Weasley, che intimò loro di lasciarla in pace. Si arresero, ma il comportamento di Ginny continuò ad essere strano e in alcune occasioni Harry l’aveva sentita sbuffare e con voce irritata affermare

“E’ Davvero un idiota!!!” 

A chi si riferiva? Cosa nascondeva?

***

Harry aveva appena finito di cenare, quella sera sarebbe stata la sua ultima sera in casa Black. Ed era anche la sua ultima lezione di Legilimanzia con Silente. Era la sua terza lezione. Era migliorato tantissimo. Anche quella sera era stanco e stremato sia per l’ora tarda sia per la difficoltà dell’incantesimo.

“Bravissimo Harry. Ora padroneggi benissimo la legilimanzia”

“Quindi il prof Piton non deve più darmi lezioni ad Hogwarts” fece Harry speranzoso

“Se ne sei sicuro, riprova ora”

Silente vedendo che il ragazzo lo osservava scettico, lo incitò nuovamente. Harry desiderava dimostrargli che non aveva bisogno di ulteriori lezioni. Era molto sicuro di sé, infondo quale altro mago di sedici anni sarebbe riuscito a compiere un incantesimo proibito in poche ore di addestramento. E poi il pensiero di evitare lezioni supplementari con Piton, lo rendeva ancora più coraggioso. Diresse la bacchetta verso Silente e gridò

LEGILLIMENS

Era tutto buio. Poi apparvero delle immagini confuse. Le immagini presero forma. Era Sirius, era appena un ragazzo. Stava parlando con…suo padre
Sirius gli si avvicinò e lo colpì. Cominciò una furibonda scazzottata. Cosa stava accadendo. Silente arrivo e con uno schiantesimo li separò

“Signori, gradirei capire le ragioni di questa zuffa, prima di prendere una decisione!!”

Suo padre, con un rivolo di sangue che colava lungo il labbro superiore, si era alzato e puntando il dito contro Sirius gridò

“E’ UN MANGIAMORTE”

Gli prese il braccio. C’era il marchio nero sul suo braccio. Il buio e il silenzio avvolsero ogni cosa. 

“Non è vero!?” disse Harry inebetito, quasi in un sussurro. Ma non riusciva a capire se avesse formulato una domanda o un affermazione.

Silente, si levò dalla scrivania, gli posò una mano sulla spalla.

“Infatti, non è vero!!” scandì lentamente per cercare di rassicurarlo

“Allora, perché….” disse, la voce gli tremava

“Harry devi imparare a discernere ciò che è reale da ciò che non lo è”l o interruppe Silente intuendo il filo dei suoi pensieri “Le lezioni con il prof Piton sono necessarie. E poi un buon legillimante si nasconde tra i pensieri”

“Cosa significa?”

“Io so ciò che tu vedi, Harry. Perché ti scorgo tra miei pensieri”

“Non capisco. ”

“Io non dovrei sapere ciò che vedi!!!”

Harry abbassò la testa. Era talmente presuntuoso da credere in tre lezioni di essere diventato già un legillimante esperto.

“Sei molto giovane e quindi ti lasci facilmente coinvolgere da ciò che vedi. Non credo serviranno molte altre lezioni. Hai già svolto la parte più difficile. Ora sarà tutto in discesa. E poi il professor Piton è un ottimo insegnante”

“Si, signore” ma la sua voce era atona e fievole

“Harry, tu sei un mago molto promettente. Confidiamo molto in te. Io confido molto in te”, Gli poggiò la mano sulla testa e lo carezzò con dolcezza paterna.

Uscirono. Tornò nella sua stanza. Ron era sveglio, ma Harry non aveva voglia di parlare, era stanco e avvilito.

“Come è andata?” chiese l’amico aspettando un resoconto completo, come sempre

“Buonanotte” tagliò corto Harry

Non riusciva ad assopirsi, il pensiero di Piton lo deprimeva. Quella notte sognò che il professore di Pozioni lo inseguiva lungo i corridoi di Hogwarts reggendo un grosso calderone contenente una soluzione verde pastosa che ribolliva lentamente; lo raggiunse e gli versò in testa una puzzolentissima pozione polisucco. Si svegliò.

Che sogno assurdo” pensò

****

Una settimana dopo erano sul treno per Hogwarts. Era in un vagone insieme a Ginny. Ron ed Hermione erano nello scompartimento riservato ai prefetti. Avrebbero prima assolto alle loro mansioni e poi li avrebbero raggiunti. Si sistemarono alla meno peggio. Eranocarichi di bagagli e di libri, inoltre Hedvige e Grattastichi erano molto nervosi, mentre il piccolo Leo era sovraeccitato come al solito. Dopo qualche minuto vennero raggiunti da Neville e da Luna. Che si accomodarono nei posti rimasti liberi. Neville reggeva tra le mani un grosso libro “Una pianta per ogni occasione”. Mentre Luna si era rincantucciata in un angolo del vagone. Dopo aver osservato gli altri con aria incuriosita, con i suoi soliti occhi strabuzzanti, estrasse dalla sua borsa color arancio acceso una copia della Gazzetta del Profeta. Sia Harry che Ginny si meravigliarono molto del fatto che la loro amica non stesse leggendo “Il Cavillo”, l’editoriale di suo padre.

“Hai cambiato letture, Luna?” chiese Ginny, non riuscendo a trattenere la curiosità

“Sai, ultimamente la Gazzetta del Profeta è diventata molto più interessante. Pare ci sia un nuovo direttore” rispose divertita e le porse la rivista.

Harry e Ginny cominciarono a leggere. Il loro sguardo diventava sempre più sbigottito. Effettivamente la Gazzetta del Profeta sembrava aderire ad una linea molto prossima a quella del Cavillo.

“E tu credi a queste cose?” gli chiese Harry, ancora indeciso se ridere o meno

“Perché, tu non credi all’esistenza degli Elfi?”

“Certo…gli Elfi domestici. Ma qui parla di una casta di esseri superiori. Di coloro che conoscono la storia dei tempi. Di Esseri Immortali. I detentori del potere della luce” riportando alcune frasi dell’articolo in questione “Scusa, ma a questo non credo assolutamente!!”

“Perché?” chiese la ragazza ingenuamente

Harry rimase silenzioso. Perché non crederci. Se credeva all’esistenza di un libro immaginario. Che fosse interamente “male”. Perché mai non poteva credere nell’esistenza di creature della luce, che fossero interamente “bene”.

“Mio padre ritiene, che gli Elfi vivano in boschi incantati, in cui il tempo non scorre mai. Alcuni qualche volta vi escono e si cacciano nei guai. Se salvi un Elfo, la sua vita e quella della sua stirpe ti appartiene, finchè non si ritiene il debito saldato. Così sono nati gli Elfi domestici” concluse con aria saccente

“Gli Elfi domestici si liberano donandogli degli indumenti. Lo sanno anche i bambini delle elementari” disse Harry sarcastico

“Questa sarà una stupidaggine introdotta dai maghi per asservire ulteriormente gli Elfi”

“Potrebbe essere” disse Neville, osservando Luna estatico

“Sono d’accordo. Mi sembra plausibile” fece Ginny

Harry li guardò, avrebbe voluto replicare, ma effettivamente Luna avrebbe potuto avere ragione. Proprio in quel momento furono raggiunti anche da Dean e da Seamus che passarono per salutare gli amici. Non si vedevano dalla fine dello scorso anno scolastico, infondo. Naturalmente non ricordavano di essersi visti poche settimane prima. Nessuno dei suoi amici ricordava nulla!!! Né della festa del suo compleanno, né del sacrificio compiuto. Harry si sentì in colpa. Ginny sembrò intuire cosa, in quel momento, turbasse i suoi pensieri. E quando i due amici si furono allontanati

“E’ stata una loro scelta!!!” gli disse prendendogli la mano

Harry annuì, sorridendole con dolcezza. Proprio in quel momento entrarono sbatacchiando la porta tre ragazzi, un prefetto, che indossava una sciarpa bianca e verde, accompagnato da due energumeni. Erano Draco Malfoy e i suoi due scagnozzi Vincent Tiger e Gregory Goyle.

Draco era un ragazzo esile, dal viso pallido e appuntito, dai capelli biondi e sottili. I suoi amici al contrario erano molto grossi, alti e robusti. Tutti e tre erano figli di mangiamorte. Il giovane Malfoy volse lo sguardo tutt’intorno, fissandolo alla fine su Harry e Ginny.

“Bene, bene. Guarda chi si vede.…Sai Potter alla fine mi sono convinto che te li sai scegliere proprio bene gli amici: una Pazza, un Idiota, una Weasley. A proposito Potteruccio credo che la tua ragazza mezzosangue non apprezzerebbe nel vederti mano nella mano con un'altra. Ma forse al nostro Supereroe una ragazza non è sufficiente” disse con voce strascicata

Harry ritrasse la mano imbarazzato. Si alzò e si pose di fronte al suo nemico.

“Va via Malfoy!!!” intimò il ragazzo

“Perché altrimenti chiedi all’Idiota e alla Pazza di darti una mano!!! Ti ricordo che non sono solo” lo derise Malfoy con tono minaccioso

“Perché hai paura di affrontarmi da solo? Sei un vigliacco, proprio come tuo padre!!!”

Draco lo guardava inebetito, infilò meccanicamente le mani in tasca alla ricerca della bacchetta

“Perché invece di impicciarti della mia vita privata, non pensi alla tua…famiglia!!!” continuò Harry sprezzante

Entrambi estrassero le bacchette. Le tenevano puntate l’uno verso l’altro. Ginny si levò e si mise innanzi ad Harry

“Non farlo, Malfoy!!!” disse implorante

“Mandi una donna a pietire, Potter. Tu si che sei coraggioso!!! D’ora in poi sarai il mio mentore ” lo canzonò il Serpeverde, fissando la giovane Weasley. Anche Tiger e Goyle estrassero le bacchette. Hermione e Ron erano appena arrivati.

“Andiamo” ordinò Malfoy ai suoi tirapiedi "Ti è andata bene, questa volta!!!” e si allontanò.

Ron e Hermione chiesero spiegazioni per l’accaduto. Luna divertita disse

“E’ solo un ragazzino geloso!!!”

Tutti gli astanti annuirono. Hermione e Ron si accomodarono e i quattro amici raccontarono l’accaduto.

“Quel vigliacco e fuggito, non appena ci ha visti arrivare” disse Ron pavoneggiandosi

Hermione accarezzava Grattastinchi pensierosa. Quando arrivò il “carrettino delle meraviglie”, come spesso lo chiamava Ron, per poco non lo comprarono tutto. Si rimpinzarono di cioccorane, di caramelle tutti i gusti+1, di api fronzole e chi più ne ha più ne metta. Harry ebbe modo anche di assaggiare la ciambellotta saltallegra. Una ciambella interamente ricoperta di cioccolata, con sorpresa!!! In quella di Harry era uscita una cioccorana. Neville era stato molto sfortunato, nella sua era uscita una pernacchia. Il vagone risuonò delle loro risate. E tra una risata e l’altra arrivarono ad Hogwarts.

Si alzarono e uscirono dal loro scompartimento in fila indiana, appesantiti dai bagagli.

“Ci vediamo alle carrozze!!!” disse Ron allontanandosi da gruppo insieme a Hermione.

Seduto comodamente, cullato dal tepore del treno e rallegrato dalla presenza dei suoi amici non si era accorto che pioveva a dirotto. Scorse Hagrid da lontano che guidava una fila di bambini intirizziti e tremanti. Come erano piccoli. Si chiese se anche lui era così piccolo al primo anno. Accompagnato da Luna che teneva Grattastinchi e da Neville che invece teneva Leotordo e il suo grosso libro, otre al bagaglio, naturalmente; si diresse verso le carrozze guidate dai Therstral. Con tutta quella pioggia la visibilità era scarsissima e il forte vento rendeva l’avanzare molto difficoltoso. Il vento e la pioggia gli sferzavano il volto. Finalmente arrivarono. Harry rivide quegli strani animali a metà tra un cavallo e una lucertola. Tutti neri…come la morte! Ginny e Neville salirono, sistemandosi alla meno peggio, per far spazio agli altri. Anche Luna entrò. Harry fissava i Thestral completamente zuppo. Ron e Hermione arrivarono correndo

“OSSERVI QUEI….COSI, CHE TIRANO LE CARROZZE” urlò Ron tentando di scorgere qualcosa nel buio. Ma aveva lo sguardo perso nel vuoto. Lui non vedeva niente. Non poteva!!!

<“SI CHIAMANO THESTRAL…E SARÀ MEGLIO ENTRARE DENTRO SE NON VOGLIAMO BECCARCI UN MALANNO” disse Harry cercando di farsi sentire dall’amico. Lo scroscio furioso della pioggia battente attutiva le loro voci.

Ron entrò. Ma Hermione restò impalata fissando…i Thestral?!? No, lei non poteva vederli. Solamente chi aveva visto morire qualcuno davanti ai propri occhi poteva vederli. E a Hermione non era mai successo…oppure si!!! Si avvicinò alla ragazza e afferrandole il braccio urlò

“HERMIONE, COSA GUARDI?”

“NIENTE!!!” rispose la ragazza continuando a fissare…qualcosa

“ALLORA ENTRIAMO. LE CARROZZE DEVONO RIPARTIRE”

Entrarono. Erano in sei in quella carrozza. Erano stipati come sardine in una scatoletta. Erano stanchi e grondanti. Erano immersi nel silenzio. La pioggia batteva contro la carrozza…era l’unico rumore che si udiva. Harry era seduto di fronte a Hermione. La fissava. Ma lei aveva lo sguardo rivolto fuori. Cosa guardava? I Thestral? Li vedeva oppure gli aveva detto il vero, e cioè che non vedeva niente? Ma se li vedeva, perché gli aveva mentito? Chi aveva visto morire? Perché non aveva parlato con loro, con i suoi amici? Quando l’aveva vista a Grimmauld Place gli era sembrata stanca e dimagrita, cosa era successo?


<NdA: Cosa e successo ad Hermione? E chi ha incontrato Ginny al Ghirigoro?

EFP

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Capitolo 7
*** i Grimoire ***


CAP7

Prima che cominciate a leggere vorrei scusarmi per la parafrasi in rima (praticamente inesistente!!!). Sono totalmente negata!! Mi fa schifo da sola, però…è necessario!!!!!! Abbiate pietà.

In compenso la storia sta entrando nel vivo. Siamo quasi a metà. Ricordate che questa storia è un giallo…per cui leggete attentamente ogni rigo è un indizio!!!

CAP7
I GRIMOIRE

Completamente inzuppati entrarono in sala comune. Presero posto ai loro rispettivi tavoli.
Harry levò lo sguardo verso il soffitto. Pioveva a dirotto. Il cielo era cupo e le nuvole erano dense e fitte. Quando tutti  furono giunti. I professori entrarono nella sala comune. Silente si levò in piedi e ponendosi di fronte agli studenti disse con voce pacata

Dissecco” 

I vestiti degli studenti erano completamente asciutti. Finalmente riscaldati e comodi. In silenzio ascoltarono le parole del preside.

“Ora che siamo asciutti, cominciamo lo smistamento nelle case e accogliamo con un applauso i nostri nuovi compagni”

Si sedette. Accompagnati da un mesto battito di mani entrarono i nuovi studenti, piccoli, impauriti e, nonostante i loro vestiti fossero asciutti, tremanti. Erano davvero teneri pensò. Come ogni anno la professoressa McGrannitt poggiò il cappello parlante su uno sgabello al centro della pedana.
Hermione strattonò Harry, indicandogli la persona seduta accanto al piccolo professor Vitious

“LUPIN” disse concitatamente Harry

“Lo sapevi?” sussurrò Hermione

“No, ma che ci fa qui?” continuò, ancora sbigottito

“Credo sia ovvio…è qui per vigilare su Hogwats. Più sono i membri dell’Ordine della Fenice, maggiori sono le possibilità che non si verifichino imprevisti”

“Sono contento. E’ stato il miglior professore di Difesa contro le Arti Oscure che abbiamo mai avuto. Impareremo molte cose. Ci sarà utile per la nostra carriera di Auror” disse contento Ron

“Silenzio, si comincia “ li rimproverò Ginny, che era seduta accanto a Dean Thomas

Lo squarcio ai due angoli del cappello si aprì e si udì una voce rimbombare nel salone

Tra mille infausti eventi un nuovo anno ha avuto inizio
E siamo ancora insieme…uniti nuovamente
E tuttora sull’orlo di un buio precipizio
Che sembra senza via d’uscita indubbiamente

Ma richiamate alla mente, o giovani promesse
Che seppur il Mago Oscuro che tutto il mondo teme
Smistai nella casa di Serpeverde Salazar e la egli molti incanti apprese
A renderlo spietato fu il tormento dell’anima sua che ancora geme

Perché è certo coraggioso colui di Grifondoro
E ricco di sapienza il giovan Corvonero
E il cuor di un Tassorosso e trabboccante d’oro
Ed è l’astuzia il don di un Sepeverde, non certo un cuore nero

Or dunque ovunque il mio giudizio vi rimetta
Mai dimenticate che la lealtà e l’onestà di un uomo
Non è  nelle mani di un umile Cappello
Ma solo nel suo cuore e negli amici che egli ha a d’uopo

Per cui come ogni anno il gioco ricomincia
E siate maghi degni della casa che rappresentate
Perché anche quando la scuola terminata sarà
Dal mondo avrete ciò che avrete seminato

I giovani apprendisti di Hogwarts si disposero in fila. Il loro volto era fisso sul Cappello Parlante. Harry sapeva cosa stavano pensando, cosa stavano provando. Quanta paura quella volta in cui pose quel cappello sulla sua testa. Infondo per poco non diventava un Serpeverde, magari un amico di Malfoy.
La McGrannitt chiamò

“Emily Arrol”

Una ragazzina piccola con grandi occhi luccicanti afferrò il cappello tra le mani tremanti e lo posò lentamente sulla sua testa, traboccante di fitti riccioli neri. Dopo un attimo

“CORVONERO” gridò il Cappello

Dal tavolo di Corvonero si levò un ovazione e tutti i ragazzi seduti al tavolo di Corvonero si alzarono per accogliere la nuova arrivata.
La voce della McGrannitt interruppe i festeggiamenti. 

“Caroline Averol”

Una ragazzetta dai lunghi capelli biondi irruppe sicura, dirigendosi verso il Cappello. Lo pose con fermezza sul capo. Il Cappello quasi sembrò non aver toccato la testa.

“SEPEVERDE” gridò

Dal tavolo di Serpeverde  si levarono grida festose.

“L’anno scorso ci diceva di essere tutti uniti, quest’anno ci dice che i Serpeverde sono buoni. Mi sa che il Cappello Parlante fra poco dovrà essere ribattezzato il Cappello Farneticante” disse Ron beffardo

“Io credo che abbia ragione…” disse timidamente Ginny quasi in un sussurro

Harry e Ron si voltarono di scatto e la fissarono increduli

“Su cosa sei precisamente d’accordo? Sorellina”



“MarK Stweart”

Un ragazzo corpulento, dallo sguardo beffardo si accostò titubante al Cappello Parlante. Lo afferrò, sembrava reggere una bomba ad orologeria.

Il cappello sembrava titubare. Infatti per alcuni minuti ci fu solo silenzio, accompagnato da  un vocio sommesso.

“GRIFONDORO”

Anche dal tavolo dei Grifondoro si levarono grida di assenso. Tutti lo accolsero con intenso calore. Quasi tutti!!!



“Beh…voglio dire. Non credo che il fatto di essere un Corvonero faccia di una persona un genio. Cioè Michael Corner e Cho Chang non sono certo più brillanti di Hermione. Ed io non credo di essere più coraggiosa di Luna. Guardate un po’ come si concia senza badare all’opinione altrui. Io credo che se sei a Serpeverde non diventerai sicuramente un mangiamorte o un seguace di Tu-sai-chi” concluse decisa

Hermione la osservava stupefatta.



“Martin Thompson”

Un giovane mago di colore dai capelli crespi, si avvicinò al Cappello. Aveva l’aria di uno che era lì per caso. Prese il Cappello tra le mani e lo depose rapidamente sulla testa.

“TASSOROSSO”

Gli studenti della casa dei Tassorosso si levarono gioiosi per accogliere il nuovo arrivato.



“Credo che tu sia una credulona, invece. Secondo me….” Fece Ron stizzito

“Secondo me ha ragione” lo interruppe Hermione

“Tanto tu lo dici solo per darmi contro” fece Ron sdegnato

“No, Ron. Credo davvero che abbia ragione.  Forse dovremmo dare loro un opportunità” disse la ragazza con calma flemmatica

“Certo l’opportunità di colpirci alle spalle”

“Anche a Malfoy?” chiese Harry portando lo sguardo da Ginny a Hermione

Ginny rivolse lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverde e con voce pacata replicò

“Forse certe persone hanno meno scelta di altri!!!”

Il silenzio piombò tra di loro. Harry fissò la piccola Weasley sbigottito, cosa aveva prodotto una tale inversione di giudizio.



“Valentine Wurzburger”

Una ragazzina minuta e grassottella, si avvicinò cautamente al Cappello. Era evidentemente emozionata, quasi inciampava. Agguantò il Cappello e lo pose trepidante sul suo capo.

“TASSOROSSO”

Anche questa volta la cerimonia dello smistamento era giunta al termine. Silente si alzò e come ogni anno si rivolse ai suoi studenti.

“Tutti voi, tranne i nuovi arrivati siete già a conoscenza delle norme della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwats. L’anno scorso c’è stato un leggero incremento di esse, ma grazie anche ad alcuni decreti del ministero siamo ritornati al numero originario. Ricordo a tutti voi che non è possibile oltrepassare i limiti della Foresta Proibita, per la vostra sicurezza. Ci sono zone del Castello che non devono essere violate, il sig. Gazza vi informerà su questo. Inoltre per motivi di Sicurezza sono sospesi, per gli studenti dal terzo anno in su, le visite a Hogsmead”

Un vocio dimesso e deluso si propagò per l’intero salone. Da un tavolo all’altro un brusio di dissenso si levò sollecito.
Silente levò la mano verso l’alto invitando gli studenti al silenzio.

“Sono dolente, ma il consiglio dei genitori e quello dei professori hanno votato questa proposta all’unanimità. Per cui non c’è appello a questa decisione. Vi prego di assentire senza creare problemi. Ed ora non voglio sottrarvi altro tempo, per cui si dia avvio ai festeggiamenti”

Il preside si sedette tra gli altri professori. La sua veste luccicante, verde smeraldo, stonava con gli abiti scuri e laceri di Lupin e con la veste nera di Piton. Ma il viso di tutti e tre era ugualmente stanco e pensoso. Harry si voltò e davanti a se c’era una tavola imbandita di ogni ben di Dio. Vide Ginny preoccupata e inquieta. Da quel giorno a Diagon Alley. Da quel giorno al Ghirigoro. Ginny non era stata più la stessa. Il suo sguardo era sempre triste e la sua mente sembrava sempre immersa in mille supposizioni. Harry notò che ad Hogwarts quell’atteggiamento sembrava amplificato. Cosa era successo!!! Sentì Hermione sussurrare

“Lavoro da schiavi!!”

Guardò Ron e sorrise.

Almeno certe cose non cambiano mai”pensò divertito. E si tuffò su un succulento piatto di rognone e piselli con burro.

*

La mattina dopo Harry era nella stessa sala, questa volta alle prese con “uova e pancetta”. Recava in mano un foglietto. Erano gli orari delle lezioni.

“Due ore di Difesa Contro le arti Oscure” disse Harry gioioso

“Non vedo l’ora!!!” continuò Ron eccitato, mentre addentava un Muffin al cioccolato

“Cos’altro hai?” chiese Hermione incuriosita

“Un ora di Simboli Magici, un ora di Trasfigurazione e due ore di Scritture Originali

“Bene siamo insieme a Trasfigurazione e a Scritture Originali” disse Ron sorridendo

I due amici si scambiarono uno sguardo di complicità. Harry era contento che Ron gli fosse affianco in questa nuova avventura.

“Capisco che Harry abbia scelto Simboli Magici, ma perché voi due avete scelto proprio Scritture Originali?”

I due amici si guardarono senza proferir parola.

“Allora?” fece lei spazientita

“Beh…è interessante!!!” disse Ron

“Tu, quali materie hai scelto?” proseguì Harry cercando evidentemente di cambiare discorso.

“Harry, credi forse che sia stupida?” fece l’amica chiaramente irritata

“Certo che no”

“Allora smettetela di trattarmi comese lo fossi!!! Cosa mi nascondete?! Sapete che ci arriverò comunque, basterà indagare. E poi come bugiardi siete patetici”

“Ok Hermione!!! Indaga pure se vuoi, ma da noi non saprai niente” disse Harry con aria di sfida

Hermione sbalordita fissò Ron in cerca di aiuto e evidentemente di risposte

“Mi dispiace, Hermione. Ho promesso!!!!”

Fissò Harry con rabbia e poi disse “Perché?”

“Voglio solo proteggerti”

“So proteggermi da sola, Harry!!! Vorrei solo stare accanto ai miei migliori amici ed evitare che si caccino nei guai”

“io e Ron, non abbiamo bisogno di te…..questa volta”

Si alzò e fece cenno a Ron di seguirlo.

“Non credi di avere esagerato” gli sussurrò Ron mentre si allontanavano per dirigersi all’aula di Scritture Originali.

**

Nelle prime due ore avrebbero dovuto seguir proprio Scritture Originali . I corsi supplementari erano molto diversi dai corsi che aveva seguito fino ad allora. Solitamente le lezioni erano seguiti da un massimo di due classi. Invece questa volta erano classi miste e cioè in un'unica classe erano presenti rappresentanti delle quattro case di Hogwarts.  Dopo l’appello Harry si rese conto che a Scritture Originali c’erano numerosi studenti di Serpeverde, c’era anche Malfoy.
 Il professor Joshua Cabbot era l’insegnante di Scritture Originali. Era un uomo alto. Troppo alto. Magro. Troppo magro. I suoi lineamenti erano estremamente accentuati. Il naso e gli zigomi pronunciati. Non era molto gradevole da vedersi. Inoltre la sua voce aveva una sgradevole intonazione nasale.

“Oggi parliamo dei Grimoire. Qualcuno sa di cosa sto parlando?”


“Sono dei Testi di magia in uso nei secoli passati” rispose una voce strascicata, la voce di Malfoy.

“Bene…signor?”

“Draco Malfoy”

“Molto bene. 5punti a Serpeverde”

“Benissimo, continuiamo. I Grimoire possono essere definiti come i Formulari di Alta Magia in uso presso i Maghi e gli Occultisti dei secoli passati, formulari attraverso i quali essi attuavano le loro esperienze.Originariamente questi testi circolavano sotto forma manoscritta ed era quasi obbligatorio (per motivi che possiamo ben capire) che il Mago ricopiasse accuratamente di propria mano ciascun Grimoire. Anche se molti ancora oggi esaltano questi testi o addirittura li ritengono fondamentali per l'Opera Magica stessa, ricordiamo sempre che essi appartengono ad un passato che a sua volta era espressione di una condizione sociale ed umana molto diversa dalla nostra, ricordiamo anche come siano passati sotto la falce del Cristianesimo che molto fece al fine di spogliarli della loro primitiva forma se non addirittura per bandirli completamente; teniamo anche presente il linguaggio allegorico espresso dagli autori durante la redazione, linguaggio in parte dovuto alla paura dell'inquisizione e della censura imperanti, in parte per conservare quel senso di potenza e di riservatezza che comunque doveva essere rivolto a pochi.

I Grimoire più famosi sono:

  1. Il Grand Grimoire
  2. Il Grimorium Verum
  3. Il Libro di Onorio
  4. Aptolcater
  5. Il Magnus
  6. Il Corvo Nero
  7. Almadel
  8. Enchiridion
  9. Chiave di Salomone


Durante quest’anno ci occuperemo di approfondire le nostre conoscenze su questi testi. Sono sicuro che li troverete molto interessanti. Oggi cominciamo a parlare del Il Grand Grimoire. Esso viene considerato il Libro più autorevole per quanto riguarda i Patti con il Diavolo e le evocazioni diaboliche, la data della sua redazione rimane ancora incerta non essendo stati trovati manoscritti antecedenti la prima stampa che avvenne in Francia agli inizi del 1800.”



“Ora capisco perché Malfoy conoscesse i Grimoire. Scommetto che suo padre ne ha una collezione in biblioteca e che glieli leggeva la sera prima di andare a letto, quand’era piccolo. Forse li conosce a memoria.” Sussurrò a mezza voce Ron a Harry. L’amico sorrise.


Intanto il Prof. Cabbot continuava la sua spiegazione.

“Sequenzialmente si ritiene posteriore al Grimorium Verum visto che ne riprende le Gerarchie Infernali, ma si notano anche molti riferimenti al Lemegeton e riguardo a questo libro, tutti concordano che esso fosse già conosciuto nel 1500. Il Grimorium Verum viene attribuito per tradizione al veneziano Antonio del Rabbino il quale scrive di essersi basato per la redazione sugli scritti autografi di Salomone e divide il Grimoire in due parti, nella prima spiega dettagliatamente il rito per l'evocazione di Lucifuge Rofocale  mentre nella seconda si parla dei patti da stringere con i Demoni in cambio della propria anima e del proprio corpo.
E' da notare proprio in questa ultima parte l'attenzione che viene data dall'autore alla compilazione dei cosiddetti contratti, il patto scritto che poi è entrato nell'immaginario popolare, soprattutto riguardo eventuali scappatoie. A completamento dell'opera viene riportata una serie di segreti magici che sono in realtà antichi rimedi di medicina di campagna ripresi probabilmente da qualche libro in voga durante il Medio Evo.

Una mano si era alzata.

“Si…signor?” domandò il professore flemmatico

“Harry Potter”. Abbassò la mano dicendo “I Grimoire sono tutti Testi proibiti?”

“La maggior parte, ma deve anche tenere conto del periodo storico in cui essi vanno inquadrati. Come ho appunto detto!!”

“Anche il Necronomicon  va annoverato tra i Grimoire?”

“Mi dispiace deluderla ma il Necronomicon non esiste è solo una favoletta che si racconta ai bambini”

“Solo perché non è stato mai trovato, non significa che non esiste?” continuò Harry imperterrito

“Signor Potter non esiste in quanto il suo mistificatore, lo stesso Lovercraft in una lettera inviata ad una amico affermò che i «libri spaventosi e proibiti» che erano citati nei suoi racconti erano frutto della sua immaginazione. Non è mai esistito un Necronomicon di Abdul Alhazred”

Un'altra mano si levò

“Signor Malfoy, ha domande?”

Harry e Ron rivolsero perplessi lo sguardo verso il giovane Serpeverde.

“Ma se esistesse…”

Sapeva. Draco Malfoy sapeva.  Harry e Ron si fissarono sbigottiti. Le sue congetture erano vere e plausibili. Quelle tre parole avevano avallato le sue supposizioni. Voldemort stava cercando il Necronomicon.

Tutti attesero, anche il prof. Cabbot, che la frase fosse terminata, ma visto il prolungato silenzio, il prof di Scritture Originali riprese la parola

“Quanti di voi sono interessati a conoscere la storia del Necronomicon?”

Si levarono 16 mani. Praticamente tutti.

“Bene. Io sono un Negromante. Nel mondo babbano è un evocatore di morti. In realtà i Negromanti sono degli Occultisti, scavano nel passato, nelle civiltà perdute per carpirne i segreti”

Tutte quelle parola per dire che era una specie di archeologo. Certo che i maghi hanno uno strano modo contorto di chiamare le cose!!! Pensò Harry. Chissà forse se avesse trascorso la sua vita, fin dalla prima infanzia, nel mondo magico forse avrebbe trovato quelle parole meno strane. 

“Ho cercato in ogni luogo della terra. Nei punti a maggiore concentrazione esoterica, ma non ho mai trovato nulla. Io ho recuperato numerosi testi di magia del passato. Sono stato io a recuperare il Magnus e l’Almadel.”

Una nuova mano si levò.

“Signor?”

“Ronald Weasley”

Il prof. Cabbot annuì con la testa, incitando in questo modo Ron a porre la sua domanda

“Se la maggior parte dei testi da lei citati sono dei libri proibiti contenenti rituali di evocazione del male. Perché dovremmo temere il Necronomicon?” chiese Ron interessato

“Io non ho mai detto di temere il Necronomicon!!! Non si teme ciò che non esiste” rispose sarcastico il docente

“Allora perché le uniche storie giunte a noi sono connesse esclusivamente al Necronomicon e non ad altri testi come il Grand Grimoire? Nonostante l’analogia di argomenti” chiese freddamente Malfoy

“Per farvi capire meglio, cominciamo dall’inizio. Naturalmente la storia è leggermente diversa rispetto a quella che vi è stata raccontata. Allora…il titolo originale dell'opera è Al Azif: “Azif” è l'allocuzione usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni, dovuti agli insetti, che si supponevano essere l'ululato dei dèmoni.

L'autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommaiadi, nell'ottavo secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi tra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell'Arabia meridionale ritenuto dimora di spiriti maligni. Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò in Damasco, dove venne scritto Al Azif. Egli affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalle Mille Colonne, e di aver trovato fra le rovine di un innominabile villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell'umanità. Egli adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.
Sulla sua morte o meglio sulla sua scomparsa, nel 738 d.C., si raccontano molti particolari terribili e contraddittori. Alcuni biografi raccontarono che venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato in maniera agghiacciante di fronte un gran numero di testimoni gelati dal terrore.

Intorno all'anno 950, l'Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell'epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall'erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo di Necronomicon, cioè, letteralmente: “Libro delle leggi che governano i morti”.
Per un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno al 1050 dal vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli. Dopo di ciò il suo nome fu solo furtivamente sussurrato ma, nel tardo Medioevo, il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta. L'opera, sia in latino che in greco, venne posta all'indice nell' Index Expurgatorius sin dal 1232 da papa Gregorio IX. Nessuna notizia si ebbe più della versione greca - che fu stampata in Italia fra il 1560 e il 1570 - fino al resoconto del rogo cui fu condannato nel 1692 un cittadino di Salem con la sua biblioteca. Delle versioni latine attualmente esistenti, una è custodita nel British Museum, mentre un'altra si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del diciassettesimo secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l'Università di Buenos Aires. Comunque esistono certamente numerose altre copie presso dei privati ed in proposito circola con insistenza la voce che un esemplare del testo in caratteri gotici del quindicesimo secolo faccia parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.

Il libro è posto al bando da tutte le religioni del mondo. La sua lettura determina conseguenze terribili. Il libro provoca la follia nelle persone non destinate”

Una mano si levò.

“Ma se ci sono tutte queste copie sparpagliate per il mondo, come fa ad affermare che non esiste” disse Harry perplesso

“Signor Potter, queste sono solo delle copie, se non si trova il vero testo, non si può dare autenticità alle copie. Mi sembra ovvio!!!”

“Quindi se fosse trovato il testo arabo?” chiese Malfoy

“Il testo arabo è stata solo la prima copia. Io non credo che Abdul Alhazred abbia scritto il Necronomicon. Io credo che lui abbia trovato l’originale, scritto dai tre primi Maligni, tra le rovine di Babilonia ad Irem e che lo abbia tradotto in arabo per poterlo rendere comprensibile anche ad altri. Nessuno può aprire il Necronomicon. Nessuno può leggerlo. Solo il predestinato. Ciò che vi è scritto può essere compreso e pronunciato solo dal predestinato. Gli altri impazziscono!!!”

Harry notò che il volto del prof Cabbot era diverso. Era tirato e teso. La sua voce era lenta e roca. Pochi minuti prima aveva affermato con fermezza l’inesistenza del testo maledetto. Eppure, ora, le sue parole lasciavano intendere che egli vi credesse e che…

“Non ha ancora risposto alla domanda di Weasley; Signore” disse una voce strascicata alle sue spalle.

“Tutti i testi citati all’inizio della lezione sono opera di maghi…di uomini!!! Il Necronomicon è opera di Entità malvagie superiori. Il potere e il valore di questa opera sublime sono inimmaginabili”

….lo voleva!!! Quell’uomo bramava quel libro!!! Ebbe un moto di terrore. Mise istintivamente la mano nella tasca e strinse quell’oggettino donato con amore dai suoi amici e che avrebbe dovuto proteggerlo!!!

La notte s'apre sull'orlo dell'abisso.
Le porte dell'inferno sono chiuse:
A tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo
Si desterà qualcosa per risponderti.
Questo regalo lascio all'umanità:
Ecco le chiavi.
Cerca le serrature; sii soddisfatto.
Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred:
Per primo io le ho trovate: e sono matto

La voce del professor Cabbot era terrificante, somigliava a quella di…Voldemort!!!

“Questa è la prefazione al Necronomicon dello stesso Abdul Alhazred. Se esistesse sarebbe un libro molto pericoloso”.
Poi voltandosi verso la classe e fissandoli uno ad uno continuò sorridendo. ”Ma ringraziando il cielo non esiste”

Una chiave e una serratura” pensò Harry



NdA: Ho dato un’ altro indizio sul regalo….per Marty91 che ne chiedeva qualcuno…
Chi è il Prof. Cabbot? E’ un nemico o un nuovo amico?

Non mi piacciono particolarmente le storie melense per cui, voglio avvisare tutti che non sarà una fic partricolarmente sentimentale. Quindi davvero non so quali saranno le coppie…ma ci saranno (almeno una)!!! Altrimenti il racconto diventa troppo pesante. Il prossimo capitolo sarà molto importante!!!
Inoltre ritroveremo un vecchio amico e si sveleranno alcuni misteri……..se avete suggerimenti li accetto volentieri

EFP

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Capitolo 8
*** IL TORMENTO DI HARRY ***


CAP8

Vorrei augurare a tutti gli utenti di EFP e soprattutto ai lettori della mia fanfic un sereno fine anno e uno splendido inizio 2005!!!
Inoltre vorrei pregarvi, per chi non lo avesse ancora fatto, di inviare un sms al 48580, per aiutare le popolazioni del sud est asiatico colpite dal maremoto...anche se credo sia superfluo ricordarlo visto che i giovani e soprattutto i giovani che leggono sono molto vicini alla sofferenza degli altri.

Grazie ancora e buona lettura Lella80

CAP8
IL TORMENTO DI HARRY

Quando uscirono dall’aula di Scritture Originali Ron e Harry erano atterriti. Si diressero lenti e pensosi verso l’aula di Trasfigurazione. Pix, il poltergeist di Hogwarts, li seguiva schernendoli. Ma i ragazzi erano talmente sovrapensiero che non gli diedero alcuna importanza. Il loro primo giorno ad Hogwarts era stato ricco di imprevisti…ed erano appena all’inizio!!  

“Malfoy sa tutto!!” esternò Ron tesissimo

“Ora ci credi?!”

Pix era irritatissimo per la non curanza dei ragazzi, quindi per attrarre il loro interesse, cominciò a lanciargli addosso tutto ciò che gli capitava per le mani. Harry e Ron erano talmente avvezzi a tale comportamento che non si scomposero per niente. Avvicinarono, solo, le cartelle al volto per parare gli oggetti, continuando a parlare tranquillamente.

“Si!!! Harry, quel Cabbot mi fa orrore. Quello sguardo…quella voce rauca. Per un attimo ho pensato che fosse un’altra persona”

“Per un attimo mi è sembrato di udire la voce di Voldemort.”

Ron all’udire quel nome fu scosso da un tremito.

“Potrebbe essere lui la talpa di cui parlava Silente!!” affermò Ron ancora scosso

“L’ho pensato anch’io…vedremo!! Dobbiamo tenerlo d’occhio!!!”

Arrivarono davanti all’aula di Trasfigurazione insieme alla McGrannit. L’insegnante allontanò Pix in malo modo e entrò unitamente ai ragazzi.
Hermione ancora visibilmente irritata per quanto accaduto la mattina in sala comune si sedette vicino a Lavanda Brown e Calì Patil. Harry e Ron si scambiarono uno sguardo rapido ed eloquente.

“Ragazze!!” disse Ron levando gli occhi al cielo.

Si sedettero. La professoressa McGrannitt per gran parte della lezione non fece altro che parlare dell’importanza dei M.A.G.O. e dell’impegno che avrebbero dovuto profondere nel raggiungimento di buoni voti nella sua materia per il raggiungimento dei loro obiettivi futuri. Harry era molto depresso. Avevano appena superato i G.U.F.O. ed era stata molto dura. Infondo i M.A.G.O. si sarebbero tenuti fra due anni. Perché mai tutta questa fretta. Avrebbero dovuto dargli un po’ di respiro.
La McGrannitt cominciò, infine, ad esporre il programma che avrebbe tenuto quell’anno. Inoltre appresero che avrebbero finalmente imparato a smaterializzarsi. Naturalmente avrebbero cominciato gradualmente. Avrebbero prima cominciato con degli oggetti inanimati. Poi sarebbero passati a piccoli e/o grandi animali. Ed infine avrebbero smaterializzato se stessi. Ma la mente di Harry era ancora nell’aula di Scritture Originali.

La notte s'apre sull'orlo dell'abisso.
Le porte dell'inferno sono chiuse:
A tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo
Si desterà qualcosa per risponderti.
Questo regalo lascio all'umanità:
Ecco le chiavi.
Cerca le serrature; sii soddisfatto.
Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred:
Per primo io le ho trovate: e sono matto


Queste parole gli rimbombavano nella testa. Una chiave…una serratura. Forse per aprire il libro era necessaria una chiave. Quindi chi veniva in possesso del libro doveva possedere la chiave. O comunque avrebbe dovuto cercarne una per poterlo usare. Dov’era il Necronomicon? Nei sotterranei del Castello di Camelot!!! Ma dov’era Camelot?
La lezione era finita. Stava per uscire. La McGrannitt lo chiamò

“Potter…vorrei parlarti” disse severa.

Harry si avvicinò lentamente, Ron uscì insieme d Hermione. Dallo sguardo dell’insegnante aveva temuto che la donna volesse rimproverarlo per essere stato distratto durante la lezione. La McGrannitt era un ottima insegnante e si accorgeva sempre se uno studente era concentrato o disattento.

“Sig Potter dopo Halloween ci sarà la prima partita contro la squadra di Tassorosso. Non dovrebbe essere difficile, visto che siamo detentori del titolo da quattro anni. Ma quest’anno ci saranno molti assenti di una certa levatura. Basti pensare ai gemelli Weasley. La squadra avrà bisogno di nuove leve. In qualità di nuovo capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro spero che lei trovi dei degni sostituti”
Harry la guardava esterrefatto. La donna proseguì divertita

“Mi sono abituata a tenere la coppa nella mia stanza. E poi quest’anno il prof. Piton sembra molto sicuro di se. Noi non vogliamo che vincano i Serpeverde, vero Potter?”

“No, certo Professoressa. Cercherò di fare del mio meglio per non deluderla” disse trattenendo a malapena la gioia

La donna annuì. Harry avrebbe voluto saltare per tutta l’aula. Ma non sarebbe stato dignitoso proprio davanti alla McGrannitt. Non vedeva l’ora di uscire per dirlo a Ron. Ma si allontanò lentamente. La McGrannitt lo richiamò nuovamente

“Potter, la prossima volta gradirei maggiore attenzione durante le mie lezioni. Ricordi che se vuole diventare un Auror dovrà impegnarsi molto!!”

Harry assentì e raggiunse Ron.
Hermione era già andata via.

“Sono il nuovo capitano di Grifondoro” disse con un sorriso a quarantadue denti

“Lo sapevo!! Tu sei il miglior giocatore di Quiddicht che sia mai stato a Hogwarts” fece Ron dandogli una pacca amichevole sulla spalla.

“Fra due settimane inizieremo le selezioni. Dobbiamo vincere Ron assolutamente. Dovremmo allenarci di più e…” Harry e Ron si guardarono e cominciarono a ridere.

Come Angelina prima di lui, ora anche Harry sembrava Baston!!!

*

Terminate le lezioni Harry e Ron presi dalla nostalgia e dalla contentezza decisero di andare a fare visita al Prof. Lupin. In realtà l’indomani avrebbero avuto la loro prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Ma non resistettero.
Uscirono dalla sala comune, ancora gremita di studenti. Salirono ai piani superiori dove erano ubicate la maggior parte delle stanze riservate ai professori. Percorsero un lungo corridoio, sulle pareti c’erano delle torce che illuminavano fiocamente la via. Harry non si era mai accorto di quanto fosse suggestiva Hogwarts, sembrava un antico maniero. Finalmente arrivarono alla stanza di Lupin. Bussarono. Il professore aprì lentamente la porta. Sentirono un delicato odore di the aromatico.

“Vi stavo aspettando ragazzi. Entrate” disse con aria serena

Entrarono. Ad Harry sembrò che quella stanza fosse rimasta ad aspettare il ritorno di del prof. Lupin. Se non l’avesse vista occupata dal falso prof. Moody e dalla Umbridge nei due anni precedenti…lo avrebbe pensato per davvero!!! C’era una vasca con un Avvicino in un angolo della stanza, e in un armadietto c’era qualcosa che si muoveva…era sicuramente un Molliccio. Quanti ricordi!!! Due tazze di the fumante erano già appoggiate sul tavolo di legno. Uno dei pochi mobili presenti nella stanza.
Harry e Ron si sedettero.

“Come faceva a sapere che saremmo venuti a trovarla?” chiese Ron curioso

“Ginny e Hermione sono state a trovarmi prima di cena. Mi hanno detto che sareste passati sicuramente anche voi”

Il professore di Difesa si sedette di fronte a loro e con voce seria proseguì

“Sono molto preoccupate per voi. Hermione crede che vi stiate cacciando in un grosso guaio”

“Hermione è sempre troppo ansiosa. Siamo a Hogwarts in quale guaio potremmo mai cacciarci!!!” disse Ron infastidito

“Non dovresti prenderla così lei è preoccupata….e lo sono anch’io”

“Perché?” chiese Harry con espressione severa

“Perché tu somigli molto a tuo padre quando era giovane, Harry. Severus in questo ha ragione. Le regole ci sono per essere rispettate. L’epoca dei Malandrini è passata. Quelli erano tempi più tranquilli. Ma ora le cose sono molto diverse. Devi imparare a eseguire gli ordini” e volgendo lo sguardo verso Ron continuò “…e questo vale anche per te!!”

“Noi non stiamo facendo nulla di male!!!”

“Ok...il prof. Cabbot mi ha detto che alcuni studenti hanno chiesto del Necronomicon

“E con ciò...tanto il Necronomicon non esiste” disse Ron sarcastico

“Non sono io il nemico, Ron”

“Il professor Silente, mi ha affidato una missione. Scoprire se Voldemort sa dove di trova un certo libro. Volevo solo sapere di che libro si trattasse” disse Harry sicuro di se

“Poiché non sono ancora cominciate le lezioni con Severus, ritengo ci siate arrivati da soli. Ma perché siete così sicuri che si tratti proprio di quel libro e non di un altro. Sono molti i libri di magia nera che trattano gli stessi argomenti del Necronomicon

“La lezione di Scritture Originali e stata davvero illuminante e poi…Malfoy aveva il nostro stesso interesse!!! E anche Lei, se non fosse il Necronomicon, ora non ne staremmo di certo discutendo”

“Harry; questa volta la situazione è davvero molto grave. Hermione ha ragione a preoccuparsi”

“Lo sanno?” chiese Harry trepidante. Forse in cuor suo voleva che loro lo scoprissero. La mente di Hermione sarebbe stata utilissima. Lei avrebbe potuto aiutarli a scoprire dove si nascondesse il Necronomicon.

“No. Ma non tarderanno a scoprirlo. Hermione e Ginny sono due streghe eccezionali. Soprattutto Hermione è molto determinata. Mi ricorda molto una persona di mia conoscenza”. Harry notò che aveva assunto un’aria malinconica. Chi gli ricordava Hermione?

“Vorrei solo proteggerle!!!”

“Da cosa? Cosa hai intenzione di fare?” chiese nervoso

“Nulla. Non si preoccupi non ho intenzione di rischiare la mia vita, né quella dei miei amici. Questa volta non farò l’eroe. Se scopro qualcosa…qualsiasi cosa la riferirò a qualcuno dell’Ordine. Ho imparato la lezione!!”

“Voglio fidarmi di voi, ragazzi. Non deludetemi”

I due amici annuirono. Harry era davvero sincero!!! Non avrebbe fatto nulla di pericoloso e non avrebbe rischiato la vita. Lui voleva vivere.
Bevvero il loro the, discutendo del più e del meno. Ormai era tardi…era ora di tornare al loro dormitorio. Prima di andare il prof. Lupin disse

“La prossima lezione vi piacerà moltissimo!!”

I due ragazzi sorrisero entusiasti, sapevano che Lupin non mentiva. Le sue lezioni erano sempre state eccezionali. Chissà cosa aveva in serbo per la loro prima lezione!!

**

Harry pensava che a Difesa Contro le Arti Oscure non vi sarebbero state molte persone. Ormai tutta Hogwarts sapeva che Lupin era un lupo mannaro. E i genitori degli studenti non avrebbero permesso che un lupo mannaro insegnasse loro Difesa contro le Arti Oscure….era una specie di paradosso!!! Invece l’aula era piena. I Grifondoro erano praticamente al completo. E c’erano delle altre classi tutti i membri dell’ES e tanti altri ancora. Harry e Ron erano stupefatti.

“Cosa credevate, il prof. Lupin è uno dei migliori docenti di Difesa Contro le Arti Oscure. In tempi di pace non gli avrebbero mai permesso di insegnare, ma ora…sanno che in questo modo i loro figli impareranno a difendersi!!” disse Hermione con insolenza.
E andò a sedere accanto a Lavanda e Calì, come il giorno precedente durante la lezione di Trasfigurazione. Ron e Harry, divertiti, presero posto in prima fila uno di fianco all’altro.

“L’ha presa veramente male, questa volta!!!” disse Ron volgendo lo sguardo fuggevole verso Hermione

“Le passerà” rispose Harry con noncuranza

Il Prof. Lupin entrò. Harry notò che non sembrava affatto stupito della massiva affluenza al suo corso. E notò che il volto dell’insegnante era sereno e…pensieroso.

“Benvenuti. Sono contento di rivedervi. Alcuni di voi sono cresciuti molto”

Si voltò, dirigendosi verso la sua scrivania. Quando Harry lo aveva rivisto, finalmente in aula dopo tanto tempo, dopo due anni, gli era sfuggito un particolare. E…solo ora aveva notato che il professore di Difesa contro le Arti Oscure entrando in aula aveva portato con se una piccola gabbia. Sembrava di quelle gabbie usate dai babbani per il trasporto di piccoli animali da compagnia come cani e/o gatti. Però lo spioncino era coperto da uno spesso drappo di velluto nero. Cosa si nascondeva in quella gabbia? Il professor Lupin a differenza della Umbridge era abituato a lezioni, per così dire, pratiche. La Umbridge l’anno prima, appena arrivata in classe ordinò ai ragazzi di riporre la bacchette e di prendere i libri….la professoressa Umbridge era stato un vero incubo!!! Ma l’incubo era finito e Lupin era tornato.
Scostò il drappo. La maggior parte delle ragazze emise un strillo sommesso. Ron sbiancò. Dietro il drappo infatti apparve ciò che Ron temeva più di ogni altra cosa…un ragno. Un orribile, grosso, peloso ragno zebrato. Era davvero schifoso. Eppure ad Harry sembrò che non somigliasse del tutto ad un ragno…aveva qualcosa di diverso, ma non riusciva a capire cosa.

“Qualcuno sa di cosa si tratta?” disse Lupin con un sorriso

Si levarono in alto molte mani. Anche se la mano di Hermione si agitava nervosamente fendendo l’aria. Harry la osservò divertito. Pensò che l’amica non era cambiata affatto in quei sei lunghissimi anni.

“Non è un Acrumantula

Tutte le mani si abbassarono. Tutte tranne una. La mano di Hermione!!!

“Si, Hermione”

“E’ un Onigumo

“ Bravissima. Cinque punti a Grifondoro” disse il professore soddisfatto

“Ma come fa?” bisbigliò Ron ad Harry

“Se osservate bene…alzatevi dai vostri banchi. Se state così lontani non riuscirete a vedere!!!”

I ragazzi si alzarono. Con un colpo di bacchetta Lupin allontanò tutti i banchi.

“Come stavo dicendo…Se osservate bene un Onigumo a solo due occhi, muniti di palpebre. Le Acrumantole ne hanno otto sprovvisti di palpebre. Quest’ultime sono dotate di favella, mentre gli Onigumo no; almeno fintantoché restano in questa forma. Le Acrumantule sono Creature Magiche, mentre gli Onigumo sono Demoni. Sono tra i pochi demoni diurni. Ecco perché i loro occhi sono provvisti di membrane oculari. Questi demoni sono molto forti e soprattutto molto scaltri!! Pungono la loro vittima e dopo essersi nutriti del loro sangue ne assumono le sembianze”

“Perché?” chiese inorridita Cho Chang

“Perché gli Onigumo per sopravvivere hanno bisogno di un corpo umano. La forma aracnoide è una forma provvisoria.  Il loro ciclo vitale è molto simile a quello di alcuni parassiti. Diciamo che il ragno è solo una sorta di ospite intermedio. Finché hanno una forma aracnoide non hanno potere. Sono vulnerabili ed è possibile ucciderli con dei semplici incantesimi. Nella loro forma umana sono praticamente invulnerabili”

“Invulnerabili?” disse serio Ernie MacMillian

“Si” rispose laconico Lupin

“E se ci fosse un modo per farlo ritornare un ragno?” domandò Harry

“Perfetto…bravissimo!!! E’ questo il trucco”

“Come si fa?”

L’Onigumo deve confessare di essere un Onigumo affinchè possa riprendere la sua forma transitoria”

“Come?” chiese Ron

“Questo sarà il vostro prossimo compito. Quando sarete pronti, uno dei vostri compagni sarà punto dall’Onigumo che ne assumerà la forma. E voi avrete 20min per farlo ritornare nella sua forma aracnoide”

“E se non ci riuscissimo” chiese Neville tremante

“Ci riuscirete!!! Io sarò qui, ma posso assicurarti che ci riuscirete!!”

“Cosa accade quando un Onigumo non viene smascherato. Cioè cosa accade alla persona di cui assume l’identità?” chiese Lavanda impensierita

“Si trasforma in un Onigumo!!” 

“Perché?” chiese Hermione incuriosita

“Gli Onigumo sono demoni inferiori. E, soprattutto, sono il frutto di una maledizione di un demone superiore, Yog. Gli Onigumo per essere puniti della loro sfrontatezza furono costretti a parassitare e nello stesso tempo in questo modo possono continuare a diffondere il male. Ma come in ogni gioco tra bene e male viene sempre data una via d’uscita!!!”

La lezione era finita. Ma, Yog…dove l’aveva sentito!!!

***

Harry avrebbe desiderato che la giornata terminasse con quella bellissima lezione. E non vedeva l’ora di cominciare a studiare per sapere in quale modo bloccare l’Onigumo. Ma purtroppo c’erano ancora due ore di Incantesimi e…due ore di Pozioni!!

La lezione del piccolo Prof. Vitious era passata molto rapidamente. La prima ora era trascorsa facendo in po’ di ripasso. Nel corso dell’altra ora avevano cominciato ad esercitarsi con la levitazione. Questa volta però non dovevano levitare degli oggetti, come era stato loro insegnato al primo anno, ma esseri umani. Dovevano levitare se stessi!!! A parte Hermione che era riuscita a sollevarsi da terra di qualche millimetro. Tutti gli altri non ebbero altrettanta fortuna. E Neville si era ribaltato rischiando di rompersi il collo.
Nonostante sperasse in un miracolo; magari un terremoto di lieve entità, giusto per sospendere la lezione!!! Il miracolo non avvenne e l’ora di Pozioni non fu sospesa.
Harry odiava Piton, perché Piton lo odiava. Purtroppo se voleva diventare un Auror doveva seguire le lezioni di Pozioni del prof. Piton. Si sarebbe mai liberato di Piton…cominciava a dubitarne seriamente!!!

L’aula di Pozioni era cupa e senza aria. Era infossata nei sotterranei, sembrava una grotta. Da quel lugubre antro esalavano vapori fetidi. C’era un umidità che sembrava insinuarsi nelle ossa. Odiava quel posto e…odiava Pozioni!!! Il prof Piton entrò. Totalmente vestito di nero, con il naso adunco e i capelli unticci. Faceva pendant con l’ambiente circostante.

“Bene, bene. Vedo che in quest’aula ci sono diverse sorprese!!! Weasley e…Potter” Harry sentì chiaramente una punta di asprezza nella voce del professore.

“Scommetto che siete stati aiutati dall’arrogante signorina Granger!!!” continuò muovendo lo sguardo rapidamente sui tre amici.

Infatti a Pozioni, Hermione era seduta al fianco di Ron. L’aula era gremita di Serpeverde. Loro erano gli unici Grifondoro. Anzi per amor di precisione loro erano gli unici rappresentanti delle altre classi. Era un incubo ed era appena cominciato!!!
Piton scrisse sulla lavagna gli ingredienti e la procedura per preparare una corretta pozione Disincantante.

“Le pozioni Disincantanti sono molto importanti” cominciò con voce lenta e atona “Sono delle pozioni di ordine generale che possono esser utilizzate per sciogliere quasi tutti gli incantesimi minori. Purtroppo la sua preparazione richiede tempo e pazienza. E naturalmente esperienza. Tutti gli studenti che sono in quest’aula non avranno problemi. Quasi tutti, almeno!!!”

Ovviamente poiché Ron e Harry erano nervosi e costantemente scrutati. Commisero numerosi errori. Hermione cercò di aiutarli, ma quando Piton se ne accorse la sposto vicino a Pansy Parkinson. Dopo l’aggiunta della Verbena, la pozione avrebbe dovuto assumere un delicato colore rosa antico. la Pozione di Ron era Beige, mentre quella di Harry era Salmone. I due ragazzi erano avviliti, a questo si aggiunga che praticamente ogni due minuti Piton li canzonava e li redarguiva. La lezione era quasi terminata. I ragazzi misero la loro pozione in delle boccettine, vuotarono i calderoni e posero le ampolle sul tavolo dell’insegnante. Era andata!!! Piton afferrò l’ampolla contenente la pozione di Harry e la osservava con un ghigno malefico. Poi…. 

“Potter, quale degli ingredienti scritti alla lavagna è fondamentale per la preparazione di una corretta pozione Disincantante?”

Harry non ne aveva assolutamente idea. Sentiva alle sue spalle un irritante parlottio e le risate sardoniche di Malfoy e dei suoi tirapiedi. Se solo avesse conosciuto la risposta. Hermione levò la mano.

“Granger, l’ho chiesto a Potter non a te. Quindi abbassa quella mano!!!” disse con fare imperioso; poi si voltò verso Harry e proseguì “Allora Potter!!!”

Harry lo fissava, ormai aspettava solo che la lezione terminasse.

“Qualcuna lo sa?”

Hermione stava per alzare la mano, ma Piton disse “Qualcuno che non sia Granger, naturalmente!!!”. Malfoy alzò la mano.

“Si, sig Malfoy?”

“Il Timo” rispose Malfoy fissando Harry con un sorriso beffardo

“Dieci punti a Serpeverde”

“Non è giusto” bisbigliò Hermione

“Potter, elencami le caratteristiche magiche del Timo?” proseguì Piton infierendo sul ragazzo.

Harry con voce tremante iniziò “Il timo è una pianta utilizzata soprattutto come difesa anti-magica, sia contro i malefici che gli attacchi larvali veri epropri. E’ utilizzata anche per disinfestare case e ambienti e per purificare persone e oggetti. Inoltre viene impiegato anche nelle pratiche magico-terapeutiche”.

Harry osservò che Piton sembrava alquanto deluso. La lezione finalmente finì. Fu un vero incubo!!! Ma come tutti gl’incubi ebbe finalmente fine!!! I tre ragazzi una volta usciti dall’aula, ricominciarono a respirare.

“Lo odio!!!” disse Harry con un filo di voce

****

I giorni a Hogwarts scorsero rapidi. Harry trascorreva gran parte delle sue giornate tra i corsi, lo studio e gli allenamenti di Quidditch. Gli impegni del VI° anno erano estenuanti.

Studiava, studiava, studiava!!! Doveva riportare una buona votazione ai M.A.G.O. La McGrannit era stata molto chiara l’anno prima, durante il colloquio di Orientamento Professionale, doveva ottenere ben 5 M.A.G.O., con una votazione non inferiore ad “O”, per poter accedere ai corsi ministeriali per diventare un Auror. Non era facile!!! E lui voleva a tutti i costi diventare un Auror da grande. Sempre che grande ci fosse diventato.
Inoltre aveva gli allenamenti di Quidditch, due pomeriggi a settimana. Era stato nominato capitano, per cui aveva molti più impegni nei confronti della squadra. Doveva costruire gli schemi, programmare gli allenamenti, tenere su il morale della squadra e dovette anche fare i provini per decidere chi avrebbe preso il posto dei membri che avevano lasciato Hogwarts l’anno prima. Fu veramente dura. Tutti i ragazzi che si proposero erano bravi ma nulla di eccezionale. Per cui c’era davvero molto lavoro da fare. Ron era la persona che gli era più vicino. Hermione, ormai non gli rivolgeva più la parola e Ginny passava gran parte del suo tempo con Luna.

I due amici studiavano insieme. Si allenavano insieme. Trascorrevano insieme i lunghi pomeriggi dei week-end parlando di ragazze e del Necronomicon. Infatti dopo la prima lezione di Scritture Originali del prof. Cabbot non avevano più dubbi sul fatto che Voldemort stesse cercando il Necronomicon. Malfoy lo sapeva e lui non era uno studente qualsiasi, lui era il figlio di un mangiamorte…un mangiamorte molto vicino all’Oscuro Signore. Facevano mille congetture su dove potesse trovarsi e su quali poteri malefici potesse nascondere!!! Ma non erano ancora approdati a nulla. La cosa li opprimeva molto!!! Inoltre la sensazione di oppressione di Harry era amplificata dal fatto che prima o poi avrebbe dovuto riprendere gli allenamenti di Legilimanzia…con Piton. E sapeva che gli allenamenti di Legilimanzia sarebbero stati sicuramente più duri di quelli di Occlumanzia. Piton non avrebbe mai permesso ad Harry di insinuarsi nella sua testa e carpirne i segreti!!!

Eppure sentiva che gli mancava qualcosa. E da tempo si era accorto che gli mancava Hermione. Gli mancavano le sue lamentele sul modo in cui venivano trattati gli Elfi Domestici. Il suo continuo sferruzzare. La sua insistenza sul cercare di ampliare l’organico del CREPA (in realtà il CREPA consisteva di soli 5 membri: lui, Ron, Hermione, Ginny e Neville!!!). I sui incessanti e asfissianti ammonimenti allo studio. I loro rapporti erano diventati tesissimi. Se ancora era possibile parlare di rapporti. A dire il vero non erano mai nello stesso posto contemporaneamente. Tutte le volte che entrava in sala comune Hermione si allontanava. I suoi sguardi erano sempre di rimprovero. A lezione di Antiche Rune lei sedeva da sola o accanto a Hanna Abbot. Quando c’era Ron egli sedeva tra i due.

In quegli anni il loro trio era stato spesso soggetto al supplizio delle liti. Al terzo anno Ron e Hermione litigarono perché Grattastinchi aveva cercato di uccidere il suo topo Crosta, che poi si era rivelato essere l’animagus Peter Minus, l’uomo che aveva tradito i suoi genitori causandone la morte. Ma forse Ron ed Hermione non avevano mai smesso di litigare…avevano solo trovato un equilibrio!!! Poi l’anno dopo era stato il turno di Harry e Ron. Ron era geloso della cicatrice e della considerazione che tutto il mondo magico aveva di Harry Potter. In quell’occasione era stata proprio Hermione a farlo ragionare e a spronarli a fare pace.
In entrambe le occasione lui aveva sempre preferito Ron. Aveva deciso di stare dalla parte di Ron al terzo anno. E avrebbe preferito la compagnia di Ron a quella di Hermione al quarto anno. Lui aveva sempre scelto Ron!!! Anche ora aveva scelto Ron!!! Ma le motivazioni erano molto diverse. Questa volta lo aveva fatto per proteggerla. Perché l’amica non riusciva a capirlo!!!
L’amica. Era questa la parola giusta. Era davvero solo amicizia ciò che provava per Hermione. Si conoscevano da sei anni. Se fosse stato innamorato di lei se ne sarebbe accorto. Quando era accanto a lei non sentiva sfarfallii nello stomaco. Riusciva a ragionare benissimo. Non diventava rosso quando lei lo baciava o lo abbracciava…tranne forse in qualche occasione!!! Quando era con lei si sentiva tranquillo. Amava parlare con lei, non aveva paura di commettere errori…poteva essere se stesso in ogni occasione. Sapeva che Hermione lo avrebbe sempre compreso (o quasi!!) e appoggiato. Questo non era amore. Provava per lei ciò che provava per Ron. E, di questo era sicuro, non era innamorato di Ron. Eppure non riusciva a cancellare il volto di lei dalla sua testa. Una cosa era certa, Hermione gli mancava da morire. Ma preferiva perdere la sua amicizia, che perderla per sempre, come era successo a Sirius.

La pendola rintoccò le undici, la sala comune era vuota. Erano rimasti soltanto lui e Ron, intenti a finire un compito di Pozioni. “Spiegare in 12cm cosa serve per una corretta pozione contro il malumore”. Harry aveva finito da un pezzo, stava lì osservando le stelle attraverso le enormi finestre della sala comune di Grifondoro. Nella sua mente si affollavano frenetiche mille domande, ma una scalzava le altre con forza. Cosa provava veramente per Hermione? Tutti sembravano saperlo tranne lui. Cho Chang, Rita Skeeter, Victor Krum, Colin Canon e perfino Malfoy. Cosa avevano visto che non riusciva a vedere lui!!!

Perché penso ad una cosa così assurda in un momento tanto delicato. Il mio unico pensiero dovrebbe essere il Necronomicon” pensò. 

“Harry, vorrei chiederti un consiglio!!!” chiese Ron tutto d’un fiato.

A Harry sembrò dovesse dire una cosa per cui occorresse molto coraggio.
Harry si voltò di scatto e fissò l’amico in attesa. Il cuore gli palpitava rapido nel petto.

“Vorrei parlarti di Hermione” disse arrossendo visibilmente

Ma Harry non se ne accorse, o forse non volle accorgersene!!!

“Non preoccuparti, prima o poi le passerà!!! Si sta comportando come una bambina viziata…ma non capisce che mi preoccupo per lei!!!” concluse irritato

“Perché ti preoccupi per lei?”

Per un momento si sentì totalmente spiazzato.

“Perché siamo amici!!”

Anche noi siamo amici, eppure non….”

“Tu non sei una ragazza” lo interruppe sorridendo Harry “Anche Ginny non sa nulla del Necronomicon, né della missione che mi ha affidato Silente. Nessuno lo sa!!! Nessuno tranne te”

“Certo, ma tu ti preoccupi per lei più degli altri?”

Si” pensò

“No” disse

“Cosa provi per lei?”

Una domanda che non aveva risposta

Amicizia?”

“Amicizia!!”

“Ne sei sicuro?”

No

“Si”

“A me, invece, piace molto Hermione!! Da molto tempo”

Harry sentì come un macigno abbattersi sulla sua testa. Il suo migliore amico era innamorato della sua migliore amica. Lo aveva intuito da tempo che ciò che provava Ron per Hermione era più della semplice amicizia. E ne sarebbe stato contento. Tutto sarebbe stato perfetto se solo anche lui non avesse provato gli stessi sentimenti per lei!!! Rimase muto. Avrebbe voluto dire a Ron che era molto confuso sull’argomento in questione, ma…

“Bene, sono molto contento…state bene insieme”

“Vorrei dirglielo ma non ho il coraggio, tu cosa mi consigli?”

Si alzò.

“Ora e tardi che ne diresti di parlarne domani con calma?”

“Hai ragione”

Raccolsero le pergamene e andarono nella loro stanza. Harry non chiuse occhio. Aveva mentito a Ron. Certo se Hermione non fosse stata interessata a nessuno dei due non si ponevano problemi.  Ma se così non fosse stato, se la ragazza avesse dovuto scegliere fra di loro. Se avesse scelto Ron, lui sarebbe veramente riuscito a star loro accanto, senza soffrirne. E se avesse scelto lui, Ron come avrebbe reagito. La loro amicizia era in pericolo. E per la prima volta nella sua vita ebbe paura di perdere ciò che più amava. I suoi amici!!!







NdA Vorrei precisare, almeno questa volta che il mio scopo e quello di mantenermi il più possibile vicino alla storia originale. I miei personaggi non usano il turpiloquio, per esempio. E l’intera storia è vista esclusivamente dall’ottica di un solo personaggio (cosa tra l’altro difficilissima!!!)…dall’ottica di Harry. Ciò si osserva anche nella storia della Rowling. Infatti credo che le uniche eccezioni siano il primo capitolo del primo libro e il primo capitolo del 4°libro. Per cui quello che è successo in questo capitolo è semplicemente che finalmente (dopo otto capitoli) Harry si è reso conto che è innamorato di Herm. Ma non sappiamo cosa prova lei e con chi deciderà di stare…se mai lo deciderà!!!! Questo lo decidiamo insieme!!!
A partire dal secondo libro la Rowling ha tentato in tutti i modi di minare l’amicizia del “trio protagonista”!!! Questa è un ennesima prova…la più difficile!!!

Grazie a tutti per l’attenzione e per il sostegno….Lella80

EFP

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Capitolo 9
*** IL TORMENTO DI DRACO ***


CAP9

CAP9
IL TORMENTO DI DRACO

Da quella notte erano passate molte altre notti…e giorni. Ormai si avvicinava Halloween. Harry aveva accuratamente eluso Ron. Non voleva più mentirgli e poi cosa avrebbe dovuto dirgli

Sai Ron, vorrei tanto consigliarti. Ma vorrei prima tentare di fare chiarezza nei miei sentimenti. Avevi ragione tu, io mi preoccupo per Hermione molto più di quanto non mi preoccupi per altri. Se questo significa essere innamorato. Allora anch’io sono innamorato di Lei!!

Per cui aveva deciso che finché non avesse saputo cosa provava per Hermione, doveva assolutamente evitare Ron.
Ora studiava da solo. Si allenava da solo. Trascorreva i lunghi pomeriggi dei week-end con il prof. Lupin o con Hagrid. Le settimane ormai gli sembravano interminabili.


Era appena terminata la lezione di Antiche Rune. Harry aveva deciso di fare la pace con Hermione. Aveva pensato che standole nuovamente accanto sarebbe riuscito a fare realmente chiarezza nei suoi sentimenti. Si voltò cercandola…ma era già andata via. Corse fuori. Ricordava che Hermione avrebbe dovuto seguire Storia della Magia. In ragione dell’impeto di raggiungerla aveva sbagliato strada, era capitato nel corridoio che portava al dormitorio dei Serpeverde. Deluso stava per tornare indietro, ma la sua attenzione fu attratta da una scena alquanto inconsueta. Ginny Weasley e Draco Malfoy stavano litigando. In realtà la cosa poteva anche non essere insolita, se la sorellina di Ron non si fosse trovata nei pressi delle stanze riservate ai Serpeverde. Harry rimase immobile a fissare i due ragazzi che discutevano in maniera concitata, non si capiva cosa stessero dicendo, le loro voci sembravano brusii. Se non li avesse scorti, non si sarebbe accorto della loro presenza. Vide Malfoy afferrare il polso di Ginny. Si avvicinò di soppiatto ai ragazzi.

“Lasciala stare, Malfoy!!”

I due ragazzi si immobilizzarono. Sembravano delle statue di sale. Malfoy lasciò il polso di Ginny. Sembrava, dopo il primo istante di sbigottimento, aver recuperato il suo consueto sangue freddo.

“Finalmente è arrivato il principe azzurro…Potter, dove l’hai lasciato il cavallo bianco?” disse con un ghigno

“Ginny tutto bene?” chiese Harry inquieto.

Harry notò che la ragazza sembrava preoccupata e pensierosa e…sembrava non essere contenta che lui fosse arrivato a salvarla. Certo che le ragazze erano proprio strane. Hermione non voleva essere protetta e ora Ginny non voleva essere salvata!!! Osservò che Ginny spostava lo sguardo velocemente dall’uno all’altro. Perché?

“Sto bene. Andiamo!!!” la sua voce era appena un sussurro

Afferrò il braccio dell’amico, stava per trascinarlo via. Ma una voce canzonatoria e strascicata cominciò

“Ehi, sfregiato!!! Tu e la mezzosangue avete litigato? Sai ho notato che passa molto tempo con Weasley!!!”

Harry si fermò!! Lo ascoltava senza proferir parola. Infilò la mano nelle tasche. Cercò la bacchetta. L’afferrò.

“Se non stai attento Lenticchia ti soffierà la ragazza. Che vergogna!! Per questo hai deciso….”

Stupeficium

Harry lo aveva schiantato. Malfoy era a terra. Il giovane Grifondoro lo osservava. Il suo respiro era pesante e lento. Era furente!!

“Tu schifoso figlio di un mangiamorte!!! Sta lontano da Ginny, altrimenti me la pagherai cara!!”

“Guarda che è stata lei a cercarmi!!” disse il ragazzo mentre si rialzava. Aveva le mani in tasca. Estrasse la bacchetta “Sei un vigliacco, Potter. E sei…morto!!! Tu devi smetterla di offendere mio padre. Mio padre è…”

“…è un mangiamorte ed è un assassino. Ed è anche un ricercato fuggiasco. Malfoy!!”

Avevano le bacchette puntate l’uno contro l’altro. Ginny si pose al centro

“BASTA!!!” volse lo sguardo verso Malfoy “ Perché ti comporti in questo modo? Perché non ci permetti di aiutarti?”

“Io non ho bisogno di aiuto. Soprattutto del tuo e di quello di Potter!!!” disse con aria sprezzante

Il volto di Ginny era rigato di lacrime. Stava piangendo. Harry non riusciva assolutamente a capire cosa stesse accadendo. Perché parlava a Malfoy con tanta confidenza? Perché voleva aiutarlo? E perché stava piangendo…piangeva forse per lui?
Malfoy fissava Ginny stupefatto. Ripose la bacchetta e si allontanò senza dire nulla. Harry si voltò, stava per dare voce a tutti i suoi pensieri, quando Ginny asciugandosi gli occhi disse:

“Mi spiace, Harry. Ma non posso dirti nulla!!! L’ho promesso!!”

“A Malfoy?” chiese sbigottito

“Si”

“In che guaio ti sei cacciata?”

“Te l’ho detto, non posso raccontarti nulla. Ho promesso”

“Una promessa fatta a Malfoy non ha alcun significato!!!”

“Non per me!!! Una promessa è una promessa”

*

Quella sera in sala comune Harry raccontò a Ron dell’accaduto. Era preoccupatissimo. Ricordò come al suo primo anno ad Hogwarts Ginny era stata sotto il controllo del diario di Tom Riddle alias Lord Voldemort. Forse era nuovamente accaduta una cosa del genere!!

“Dobbiamo fare qualcosa”

“Ron, cosa credi che abbia tentato di fare. Non vuole raccontare nulla. Dice che ha promesso!!” disse Harry irritato

“Harry, volevo proportelo da molto tempo. Credo che tu debba usare la legilimanzia su Malfoy” azzardò Ron preoccupato

“Non posso Ron. E’ una magia oscura. E poi Silente mi disse che bisognava usarla con criterio e senza violare l’intimità altrui!!”

“Harry, nel caso non te ne fossi accorto, mia sorella potrebbe essere in grave pericolo. E poi Malfoy è il figlio di un mangiamorte. Lui sa tutto quello che sa suo padre. E suo padre è molto vicino a Tu-Sa-Chi. Lui sa anche del Necronomicon. Se riuscissi a entrare nella sua mente non dovresti entrare nella mente di Colui-che-non-deve-essere-nominato”

Harry era perplesso. Ma era troppo angustiato per Ginny, per cui alla fine oppose ben poche resistenze alla proposta di Ron. Infondo l’idea non era male. E poi non era per niente pericolosa. Non faceva nemmeno nulla di male. In fin dei conti leggere nella mente di Malfoy era come leggere nella mente di un mangiamorte. Si sa il frutto non cade mai tanto lontano dall’albero…e poi, tale padre tale figlio!!
La decisione era presa, ora dovevano solo aspettare il momento più propizio e…sarebbe arrivato presto. Non potevano perdere tempo. Forse la vita di Ginny era in pericolo!!

**

Si era nuovamente riavvicinato a Ron. Ora si sentiva meglio e quel periodo di lontananza gli aveva fatto capire quanto l’amicizia di Ron fosse preziosa per lui. Ron continuava ad essere la persona più importante per lui…forse più importante di quanto provava per Hermione. Hermione avrebbe anche potuto essere il più grande amore della sua vita, un giorno, ma Ron era e sarebbe sempre stato più di un amico. Ron rappresentava la sua famiglia.
Il suo cuore era diviso in due…ma per il momento aveva deciso di lasciarsi trascinare dagli eventi. Il tempo avrebbe aggiustato ogni cosa, infondo il tempo lo aveva aiutato a sopportare il dolore per la scomparsa di Sirius.

La preoccupazione per la vita di Ginny aveva fatto si che il discorso Ron-Hermione venisse accantonato. Anche se Harry viveva nel continuo timore che la domanda potesse essere riformulata. Aveva deciso però che avrebbe detto la verità a Ron…mentirgli, anche se per non ferirlo, era come tradirlo. E lui non avrebbe mai tradito un amico.
Avevano ideato un piano perfetto…o quasi!! Avevano deciso che la sera di Halloween mentre tutti gli studenti di Hogwarts erano al banchetto nella sala grande loro avrebbero, con un trucco, attirato Malfoy nell’aula di Pozioni. Ron lo avrebbe colpito per tramortirlo e Harry gli avrebbe ghermito i segreti inerenti il Necronomicon. Magari poteva ricavare anche qualche informazione su dove si nascondessero Voldemort e i suoi seguaci. Certo che come piano faceva veramente acqua da tutte le parti. Infatti, non sapevano ancora, con quale pretesto avrebbero attirato Malfoy. Per non parlare del fatto che avrebbe potuto arrivare qualcuno nell’aula di Pozioni. Li avrebbero buttati fuori da Hogwarts, senza pensarci su due volte, se avessero scoperto che stavano usando una magia proibita.
Harry era poco fiducioso di questo piano. Si sarebbero cacciati in guai serissimi. E mentre erano a colazione, approfittando dell’assenza di Hermione decise di provare a dissuadere Ron esternando le sue perplessità.

“Non so Ron, forse dovremmo ripensarci. Sai non mi sembra una grande idea…mi pare ci sia qualcosa che non vada!!!” cominciò Harry con tono greve

“Da quando sei diventato un codardo!!! Mi sembra di sentire Hermione!!” bofonchiò l’amico con la bocca piena

“Non sono un vigliacco. Ho solo imparato la lezione. Forse sono cresciuto!!!” continuò Harry risentito

“L’anno scorso ci hai trascinato in una fuga senza via d’uscita e ora fai tutte queste storie per cosa….Harry? Non ti riconosco più!! Se fosse tua sorella ad essere in pericolo non avresti tutti questi dubbi!!”

Harry posò il cucchiaio nel piatto. Rimase per un po’ silenzioso. 

“Mi sembra ingiusto quello che dici. Sai benissimo che voglio molto bene a Ginny. Io la considero come una sorella. E farei qualsiasi cosa per aiutarla!!”

“E allora credo non ci sia null’altro da aggiungere!!”

Ron si alzò. Harry prese tutte le sue cose e andarono alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
Il prof Lupin aveva cominciato nelle settimane successive a parlare dei Demoni minori. Certo non poteva portare in aula un demone vero, per cui nelle sue lezioni si era servito di un espediente. E cioè, dopo l’approvazione del preside e di una commissione genitori-professori, aveva cominciato ad utilizzare degli Speculus. Gli Speculus erano animaletti graziosi, a detta di Hagrid, ma che assolutamente nulla avevano di grazioso. Ad Harry sembravano dei cani-scimmia. In realtà non riusciva a capire se fossero dei cani che sembravano scimmie o delle scimmie che somigliavano a cani. Hagrid ne aveva catturati tre nella foresta proibita, su richiesta di Lupin. Un maschio grigio e due femmine nere, praticamente indistinguibili tra di loro tranne che per il colore.
Questi strani animali avevano una caratteristica bizzarra, ma utile. Infatti se ad uno Speculus si faceva osservare una foto, egli si trasformava in ciò che aveva osservato e ne assumeva le peculiarità magiche. Per gli Speculus non era che un gioco.
Naturalmente avevano poteri molto limitati rispetto ai Demoni Originali e riuscivano a rimanere nella forma assunta solo per 10-12min. E prima di poter ripetere l’operazione era necessaria almeno un ora. La cosa richiedeva un enorme dispendio di energia da parte loro.  Per cui alla fine di ogni lezioni Hagrid li premiava dando loro da mangiare secchiate di Vermicoli cornuti. Ne erano ghiotti!!!

La cosa risultò utile divertente e estremamente formativa per i ragazzi. Inoltre in questo modo avrebbero anche imparato a riconoscere i demoni oltre che imparare le formule magiche per difendersi e quando possibile annientarli.

“Oggi parliamo di Vampiri. I vampiri sono esseri umani che, dopo essere stati morsi da un altro vampiro, muoiono, o meglio, passano dalla vita ad uno stato di non morte. La loro esistenza è resa possibile dalle forze del male; in cambio della vita eterna, il prezzo che i vampiri devono pagare è, in primis, la necessità di nutrirsi di sangue umano ed evitare la luce del sole. Quindi, queste creature, vivono la loro non vita durante la notte e trascorrono le ore del giorno, in riposo, all'interno delle loro bare. La loro forza è sovraumana e i loro poteri eccezionali. Possono trasformarsi in lupi, pipistrelli o nebbia, vedono nel buio, ammaliano le loro vittime e possono rendere vampiri altri esseri umani. Per cui di nuovo si parla di perpetuazione del male.
I modi per sconfiggerli sono vari: conficcare nel loro cuore un paletto di legno o di ferro, recidere loro la testa, bruciarli, esporli alla luce del sole. Secondo molte leggende i vampiri odierebbero l'aglio, le croci, l'acqua santa, l'acqua in movimento. Per esempio un fiume o un ruscello.

Il vampiro più famoso proviene proprio dai Carpazi, in Transilvania. Il suo nome è Dracula, che significa "Drago" o "Diavolo" e affonda le sue radici nella figura storica di Vlad Tepes (Vlad l'Impalatore), principe di Valacchia noto per la sua indole sanguinaria e per il fatto che impalava i nemici su lunghi pali acuminati, dopo averli catturati, come ammonimento per suoi oppositori.

Non tutti i vampiri però succhiano sangue, alcuni per esempio come i Ghul si nutrono di cadaveri, mentre i Butha si nutrono di escrementi e di interiora. Inoltre non tutti i vampiri possono essere uccisi come gli Alp e i Bruxa. Nei prossimi mesi parleremo dei Vampiri più comuni. Per alcuni potremmo servirci degli Speculus, per altri no”

“Perché?” chiese Seamus Finigan incuriosito

“Credo che nessuno di noi voglia tagliare la testa o infilare un pezzo di legno o ferro nel cuore di questi simpatici animaletti” rispose divertito il prof. Lupin

Si levarono numerose risatine.
Prese il libro di testo. “I Demoni: ieri, oggi e domani” di Lycan Tropusis.

“Aprite a pagina 86”

Si sentì lo scroscio dei libri che si aprivano e delle pagine che frusciavano.

“ Dean ti spiacerebbe leggere, partendo dall’ottavo rigo”

Dean Thomas cominciò a leggere

Il Bajang è un vampiro originario della Malesia, il quale assume solitamente forma di gatto e di norma aggredisce i bambini. Il Bajang può essere ridotto in schiavitù e trasformato in un demone servitore, rinchiuso in un tabong (un vaso di bambù). Spesso è tramandato da una generazione all'altra all'interno di una famiglia. Il padrone di tale demone può liberarlo per scagliarlo contro un nemico, che generalmente muore di lì a poco di un male misterioso. Secondo le tradizioni, il Bajang proviene dal corpo di un bambino nato morto

“Ci sono domande?”

“Il padrone gli da da bere sangue umano?” chiese inorridita Lavanda Brown

“I padroni dei Bajang sono solitamente maghi dediti alle Arti Oscure e forse non stupirebbe se dessero loro come nutrimento sangue umano. Ma i Bajang si nutrono di uova, fanno parte di quella categoria di vampiri atipici di cui parlavamo prima. Altre domande?”

Nessuna domanda. Tutti aspettavano ansiosi di vedere in cosa sarebbe consistita la lezione pratica. Lupin si avvicinò ad alcuni armadietti che erano vicini alla sua scrivania e vi estrasse tre piccoli vasi di bambù.

“Questi sono dei tabong. I vasi di bambù in cui si intrappola questo particolare tipo di vampiro. Mi servono, come al solito tre volontari”

Si alzarono Hermione, Ron e Neville. Si avvicinarono al centro della sala. Poi furono seguiti da tutti gli altri. Il professore di Difesa contro le Arti Oscure con un solo gesto della bacchetta accantonò banchi e sedie in un angolo dell’aula. Tutti tranne Hermione, Ron e Neville si sedettero sul pavimento.   

Lupin pose i tabong ai piedi dei tre volontari e disse

“E’ molto semplice, dovete imprigionare i Bajang in questi vasi. Innanzitutto dovete bloccarli e poi ripetere ‘Recludo’. Ricordate da quando gli Speculus assumeranno la forma di un Bajang avrete 10min di tempo”

Lupin afferrò il libro mostrandolo agli Speculus. Dopo alcuni minuti gli animali mutarono forma. Avevano assunto forma semi-umana. Avevano lunghe orecchie appuntite, e occhi incavati e rossi. Avevano zigomi e labbra pronunciati e lunghi capelli crespi che partivano dall’arcata sopraciliare. Erano piccoli e tarchiati. Erano veramente mostruosi. Erano Bajang.

PETRIFICUS TOTALIS” urlò Hermione, poi afferrando il vaso proseguì “RECLUDO

Il Bajang era sparito. Era stata veramente brava

Ron era rimasto stupito per alcuni minuti in contemplazione dell’operato di Hermione.

STUPEFICIUM” urlò riavendosi. Si abbassò. Afferrò il vaso e gridò “RECLUDO”. Anche il secondo demone era sparito. Mancava solo quello di Neville

“Neville non preoccuparti, puoi farcela” lo incoraggiò Lupin con voce serena “Concentrati”

Neville tirò un lungo sospiro di sollievo e

STUPEFICIUM” urlò. Si abbassò e acchiappò il vaso in malo modo lasciandolo cadere. Si ruppe. Ma il timido Neville non si scoraggiò

REPARO” gridò. Riacciuffò il vaso, ormai integro e “RECLUDO”. Anche l’ultimo Bajang era sparito.

E’ davvero il migliore insegnate che possa avere Hogwarts. Ha fatto un vero miracolo con Neville” pensò Harry fra se

“Bravissimi” disse soddisfatto il professore

Afferrò i vasi e continuò “Il tabong è solitamente protetto da vari incantesimi. Naturalmente non è questo il caso”. Li scaraventò sul pavimento liberando i Bajang, che sotto gli occhi degli studenti ritornarono di nuovo ad essere degli Speculus.

“Ragazzi, mancano ancora circa quaranta minuti al termine della lezione. Qualcuno di voi ha risolto il enigma dell’Onigumo?”

Si levò un'unica mano. Quella di Harry.
Il prof Lupin con un tocco di bacchetta fece sparire gli Speculus e al loro posto apparve la gabbia con l’Onigumo.

“Anche questa volta mi serve un volontario” disse Lupin
Questa volta era molto più difficile. Nessuno aveva detto a Harry cosa fare. Aveva fatto tutto da solo. Non era facile offrirsi come volontario in questa occasione. Harry vedendo che nessuno si proponeva si demoralizzò. Nessuno aveva fiducia in lui!!! Ron ed Hermione si alzarono contemporaneamente.

“Bene, ci sono addirittura due volontari. Allora Harry decidi tu!!”

Panico!! Decidere fra Ron e Hermione. Se non ci fossero stati regressi non sarebbe stato un problema. Avrebbe scelto a caso. E sarebbe stato anche molto contento che entrambi i suoi amici avevano avuto fiducia in lui. Ma ora era tutto più difficile. La logica gli diceva di scegliere Hermione. In questo modo avrebbe fatto il primo passo per riavvicinarsi a lei. E poi se non l’avesse scelta temeva di inasprirla ancora di più…non poteva rischiare!! Ma se l’avesse scelta avrebbe potuto far capire a Ron che anche lui era interessato ad Hermione…non poteva permetterlo.

Devo scegliere Ron!!

“Harry?” lo spronò Lupin

“Hermione” disse Harry quasi senza accorgersene

“OK. Hermione avvicinati”

Ron si sedette. Harry notò che l’amico non sembrava indispettito dalla sua scelta.

Ron capirà” pensò fra se

Lupin tirò fuori l’Onigumo dalla gabbia e lo appoggiò sulla mano della ragazza. Il ragno peloso la punse. Hermione perse i sensi.

“Cosa succede!!” disse Harry preoccupato

“Non preoccuparti, si riprenderà quando l’Onigumo ritornerà nella sua forma originaria”

Davanti ai suoi occhi l’Onigumo si trasformò in Hermione. Erano praticamente indistinguibili

“Harry” disse la ragazza

Anche la sua voce era identica a quella dell’amica. Se Hermione non fosse stata distesa sul pavimento non avrebbe avuto dubbio alcuno.

“Chi sei? Come fai a conoscere il mio nome?” domandò Harry

“Sono io, sono Hermione. Non mi riconosci più?”

“Se tu sei Hermione, lei chi è?” fece indicando il corpo inerme della ragazza

“Lei è l’Onigumo!!! Lei è un demone!!!”

“Sei tu il demone. Noi tutti abbiamo visto quando ti sei trasformato” disse Harry sicuro.

Ancora una volta chiese “Chi sei?”

“Non sono lei ma posso darti ciò che vuoi. Ciò che vuoi da lei” replicò con voce suadente

Il silenzio piombò nell’aula.

“Non lasciarti ingannare, Harry!!” disse Lupin

Non poteva lasciarlo proseguire, lui sapeva di Hermione. Se avesse continuato a parlare avrebbe rivelato ciò che provava per lei. Non poteva permetterlo.
Sollevò la bacchetta

IN VERBA VERITAS” gridò

“Chi sei?” gli chiese per l’ennesima volta

“Sono un Onigumo”.

Non appena proferì questa parole si ritrasformò in un ragno

Flagro” sussurrò. PUFF!!! Il ragno era sparito.

Si voltò, tutti erano perplessi. Era stato spietato, si era comportato come un Auror esperto. Era perfetto!!!
Hermione si rialzò. Harry l’aiutò a rialzarsi.

“Mi dispiace tanto Hermione”

“Spiace tanto anche a me, Harry”

Erano ritornati amici

***

Era tutto tornato come prima. Anche se Hermione continuava ad ignorare la storia del Necronomicon, come d’altronde ignorava la faccenda di Malfoy. Ciò rese molto difficile la messa appunto del piano. Halloween era ormai alle porte. Non c’era tempo da perdere.
L’intera Hogwarts era ornata di grosse zucche. I colori predominanti erano arancione e verde. Era tetra e bellissima. Ma Harry e Ron erano talmente preoccupati per la riuscita del loro piano che non riuscivano a gioirne come ne gioivano altri. Non avevano ancora trovato un modo per attirare Malfoy e la cosa cominciava a preoccuparli.

“Potremmo mandargli un biglietto di Ginny” disse Harry titubante

“Perché mai?” chiese Ron

“Perché lui disse che era stata Ginny a cercarlo!!! Lei sa qualcosa su di lui!!”

“E se non abboccasse?”

“Tu hai un idea migliore?”

Non c’era un idea migliore. In realtà non c’era neanche un’idea. Per cui per mancanza d’altro optarono per l’idea di Harry.

****

Alla fine anche Halloween era arrivato. Mentre tutti erano in sala grande a godersi il banchetto della notte di Ogni Santi. Ron e Harry erano nella loro stanza, supini sui letti, con l’aria di chi fosse affetto da una malattia mortale. Quando la pendola scoccò le dieci, guarirono miracolosamente. Afferrarono la mappa dei Malandrini, si gettarono sulle spalle il mantello dell’invisibilità e si diressero verso l’aula di Pozioni. Arrivare alla meta non fu una cosa semplice. I corridoi di Hogwarts erano tutti pattugliati. Sulla mappa incantata i due amici videro chiaramente i nomi di Gazza, Hagrid e Lupin che si aggiravano per Hogwarts. Senza la mappa e il mantello dell’invisibilità non sarebbero riusciti nemmeno ad arrivare a metà strada.
Alla fine riuscirono miracolosamente ad arrivare nel luogo prefissato. Ma non c’era nessuno. L’aula era vuota. Attesero per qualche minuto coperti dal mantello, ma alla fine cominciarono a dubitare che Malfoy ci fosse cascato. La storia della lettera era davvero assurda!! Perché mai Malfoy avrebbe dovuto presentarsi.
L’aula era tetra, maleodorante e asfissiante. Harry cominciava a soffocare sotto quel mantello. Si scostò il mantello dalle spalle. Lui e Ron furono di nuovo visibili. Proprio in quel momento udirono il cigolare di una porta che si apriva. Ormai era troppo tardi. Non avevano più tempo di indossare il mantello. Malfoy li aveva scorti.

“Che ci fate voi due qui?” disse visibilmente inquieto.

Estrasse la bacchetta. Ma troppo tardi.

Pietrificus Totalis” formulò Ron

Volse lo sguardo verso Harry.

“Sbrigati” sussurrò spaventato

Harry puntò la bacchetta contro il suo nemico di sempre e

Legillimens”  

Una serie di immagini turbinarono davanti a lui, proprio come accadeva durante le esercitazioni con Silente. Le immagini si fermarono. Era in una casa…somigliava alla dimora dei Black. Gli dava le stesse sensazione. Come se quella casa fosse abitata da i più accaniti sostenitori delle magie proibite. Come se fosse abitata dal più oscuro dei maghi. Vide Malfoy, era nascosto. Udì delle voci. Un uomo e una donna. Discutevano. La voce dell’uomo era roca e strisciante. Una voce nota. La voce di Lucyus Malfoy. Era a casa Malfoy. Si avvicinò. Entrò nella stanza.

“Lucyus, questa volta è diverso!!” disse la voce tremante della donna

“Lui creerà un mondo di esseri superiori. Il mondo magico non sarà più inquinato dal sangue babbano”

“Lui vuole nostro figlio!!” sibilò la donna

Quella donna era la madre di Draco. Harry si portò la mano al cuore. Angoscia. Paura. Fu invaso dalla paura!!! Si voltò verso Malfoy. Anche lui aveva la mano stretta sul petto. Era questo che provava Malfoy?

E’ giunto il momento!!!”. Questa volta la voce era dentro di lui. Chi aveva parlato? Si voltò tutt’intorno, ma non c’era nessuno!!! 

“Narcissa, lui sarà un mangiamorte!!” disse perentorio l’uomo

“E’ ancora troppo giovane”

“Io avevo la sua stessa età”

“Questa volta Lui userà il Necronomicon. Se non riuscisse a dominarlo, sarebbe la fine per tutti, anche per noi” una vena di terrore era nella sua voce

“Lui non permetterà che i suoi seguaci periscano”

“Ne sei davvero sicuro Lucyus?”

“Ho fiducia nel Signore Oscuro e ho fiducia in mio figlio”

mio padre sarà orgoglioso di me”. Di nuovo quella voce. Era Malfoy? Erano i suoi pensieri?

Di nuovo le immagini cominciarono a roteare vorticosamente. Si fermarono. Ora era su una collina. Ai piedi del poggio c’era un villaggio. C’erano poche case. Dov’era?

Little Hangleton

Di nuovo quella voce nella sua testa!!! Malfoy, dov’era? Harry stava vagando nei suoi ricordi, doveva essere lì da qualche parte. Ma erano tutti incappucciati. Sembrava una riunione di mangiamorte. Lo scorse. Lo raggiunse. C’era Lucyus Malfoy accanto a lui. E…una donna!! Non era Narcissa Malfoy. Era più magra. Era Bellatrix Lastrange, la donna che aveva ucciso Sirius. Gli montò una rabbia incontrollabile. Si scagliò contro di lei. Ma non riuscì a toccarla, l’immagine si dissolse, per poi riapparire. Non poteva colpire un ricordo!!! La presenza di quella donna e di Lucyus Malfoy incappucciati. Era davvero una riunione di mangiamorte!!! Dove stavano andando?
Arrivarono in una casa diroccata. Le finestre erano inchiodate e al tetto mancavano delle tegole. Entrarono. Harry conosceva quella casa!!! Ma dove l’aveva già vista. Non riusciva a ricordare. Scesero nello scantinato. Era buio, tetro e maleodorante. Somigliava in maniera impressionante all’aula di Pozioni. Voldemort era al centro dell’antro e in un angolo, quasi nascosto c’era Peter Minus.

“Un nuovo membro si unirà a noi, oggi!!” proruppe nel silenzio la voce sibilante di Voldemort.

Paura…Paura…Paura!!! Era molto più di questo era…TERRORE!!! Questo provava Malfoy?

Draco Malfoy si avvicinò a Voldemort. Lento, riluttante, sembrava un condannato a morte che si dirige verso il patibolo.

Di nuovo le immagini turbinarono vorticosamente innanzi ai suoi occhi. Questa volta era…era al Ghirigoro. Harry non aveva dubbi.

Non lo trovo!!”. Anche questa volta non aveva dubbi. Quella voce che aveva sentito dentro di se era il sussurro dell’anima di Draco Malfoy. Cosa stava cercando? Gioia e…ansia!! Forse l’aveva trovato, aveva trovato quello che cercava. Aveva afferrato un libro. “Il Necronomicon” di Lovecraft. Lo aprì. Harry si sentì completamente inondato di paura!!! Prefazione di Sybilus Iniquus.

Il padre di Lovecraft faceva parte di una filiazione americana della Massoneria Egiziana fondata da Cagliostro, attraverso la quale era entrato in possesso di una copia della traduzione inglese di Al Azif effettuata dal mago elisabettiano John Dee. il piccolo Lovecraft doveva aver trovato l'infame testo fra le carte del padre, e ne aveva fatto in seguito il fulcro della sua narrativa orrorifica, fingendo di averlo inventato lui per non screditare la memoria del genitore. Il Necronomicon è il più antico trattato di Magia Gotica, nel quale si spiega come entrare in contatto con malvagie entità disincarnate……..

Dolore!!! Un dolore atroce!!! Harry si strinse l’avambraccio…gli bruciava da morire!!! Ansia e di nuovo quella sensazione di TERRORE!! Cosa stava succedendo. Harry si accasciò al suolo. Sentì il tonfo sordo di qualcosa. Il libo doveva essere caduto. Poi...una voce di ragazza. Una voce conosciuta!!! La voce di….

“Che ti prende…come stai?”

…Ginny. Harry riaprì gli occhi, ma il dolore era ancora lancinante. Non riusciva a muoversi. La ragazza era accanto a Malfoy.

“Togliti dai piedi stupida!!” intimò Malfoy. Neanche lui riusciva a muoversi.

“Che cos’hai al braccio?” disse Ginny, notando che il ragazzo lo stringeva con forza.

“Nulla. Ho detto togliti dai piedi!!”

Il dolore era talmente forte che non riuscì ad allontanare la ragazza. Cosa nascondeva Malfoy?

Lo sai!!!”.  Malfoy lo sapeva….lo aveva scorto nei suoi ricordi?!?!

Ginny gli allontanò con forza la mano e cominciò ad arrotolare la manica della maglia. L’avambraccio era ormai scoperto

Non farlo…ti prego non farlo!!”

Dolore…vergogna. Questo sentiva Malfoy!!

“NON FARLO!!!” urlò Harry

Troppo tardi. Un teschio, con un serpente che usciva dalla bocca come una lingua. Ecco cosa nascondeva Draco Malfoy. Ecco cosa vide Ginny quel giorno al Ghirigoro.

“Il marchio nero?”

Il dolore era lancinante.

Lui arriverà da un momento all’altro!!

Si alzò, fissò Ginny con disprezzo. Dolore…vergogna…odio!!!

“Cosa ti aspettavi Weasley, che un Malfoy portasse tatuato ‘Ti voglio bene mamma’

“Questo…” ma non riusciva a parlare

“Questo è ciò che tutti si aspettavano da me!!! Come vedi non ho deluso nessuno”

“Non capisci…questo è diverso dal fare stupidi scherzi cattivi a scuola!! E’ un gioco pericoloso Malfoy”

“Ti sbagli, Weasley, questo non è un gioco” la sua voce tremava a causa del forte dolore

“Forse sei ancora in tempo”

“Sei proprio stupida come tuo fratello. Cos’è una tara ereditaria. Questo non è un gioco, non si può tornare indietro. Io sono un mangiamorte. E se ci tieni alla vita…sta zitta!!!”

Ma Ginny rimase lì impalata a fissarlo.

“Perché?”

“Semplicemente perché certe persone hanno meno scelta di altri!!”

Di nuovo quel dolore. Dolore…vergogna…odio…paura!!!

“Weasley, mio padre sarà qui fra pochi minuti. Se ci tieni a vivere…togliti dai piedi!!!” La sua voce questa volta era calma e fredda. Era tornato il Malfoy di sempre. Ginny si allontanò.

Ancora…di nuovo!!! Harry cominciava a sentirsi male!!! Tutte quelle forti emozioni, tutto quel dolore e soprattutto quel senso di impotenza.
Era di nuovo Ginny. Piangeva. Quella scena gli era familiare. Stava rivivendo lo scontro con Malfoy.

“BASTA!!!” Ginny volse lo sguardo verso Malfoy “ Perché ti comporti in questo modo? Perché non ci permetti di aiutarti?”

Dolore…di nuovo quell’ossessiva sensazione di dolore, ma era diverso questa volta. Non era un dolore fisico, ma era un dolore ancora più lancinante e inafferrabile. Era il tormento dell’anima. Un dolore che Harry conosceva bene!!!

perché non ho scelta!!! E voi non potete aiutarmi, nessuno può aiutarmi!!!

Era tutto buio. Harry aprì gli occhi. Lui e Draco Malfoy erano distesi a terra. Ron li osservava sbigottito.



NdA: E ora? La storia diventa sempre più ingarbugliata!!! Il prossimo capitolo sarà molto leggero…così stacchiamo prima di svelare un po’ di misteri!!! Quello che accadrà non lo immaginate nemmeno!!!
Inoltre dal prossimo capitolo entrerà anche nel gioco delle coppie un altro personaggio…una ragazza!!! Così saranno tre femmine e tre maschi. Sarete voi a decidere quale sarà la coppia di questa fanfic. Tanto vi assicuro che qualsiasi sia non ci sarà uno stravolgimento della trama. Grazie a tutti. Lella80.

EFP

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Capitolo 10
*** Grifondoro contro Tassorosso ***


CAP10

Grazie a tutte le persone che mi hanno recensito!!! Un grazie particolare a super gaia...sei davvero gentilissima. Grazie INFINITE A TUTTI... a Morgan_Snape (Alcune cose le invento [vd Onigumo e la storia degli elfi], però la maggior parte delle cose che ho scritto finora, a parte piccoli aggiustamenti tecnico/logistici, sono parte della storia della magia...solo che ciò che è leggenda nel nostro mondo diventa reale in HP.) a Sennar (bravissima/o...hai azzeccato anche se direi di aspettare il finale prima di affermare che Draco è diventato buono...leggi il prossimo chap e poi mi dici!!! E il regalo non non è uno spioscopio, è un qualcosa di molto più semplice, molto molto più semplice...ricorda che centrano i corsi che Harry segue: Rune e Simboli Magici. Fra qualche capitolo si saprà qual'è il regalo, se indovini prima...il tuo voto lo faccio valere doppio) a Harry_the_real (posso assicurarti che ci saranno degli scontri, anche se non per il momento...infondo questa è una guerra!!!). Ed infine grazie tantissime a Caillien (tu sei inserita tra i miei autori preferiti insieme a Petronilla...sei molto brava...la mia storia preferita e "Figli dell'azzurro". Io recensisco col mio nome:Raffaella...anche se l'ho letta quando era già conclusa e quindi non l'ho recensita...pensavo che non l'avresti letta. A questo punto colgo l'occasione per dirti che è stata la prima fic che ho letto...veramente notevole!!)

Grazie ancora e buona lettura Lella80

CAP10
GRIFONDORO CONTRO TASSOROSSO

Harry si rialzò scrutando perplesso Draco Malfoy. Nel frattempo anche il prefetto di Serpeverde si era sollevato e lo osservava con aria di sfida.
“Cosa ci fate qui…voi due?”

“E tu?” chiese Ron beffardo

Harry era  silenzioso e pensieroso. Era sicuro di aver udito chiaramente la voce di Malfoy durante l’incantesimo. Era sicuro che lui l’avesse scorto nei suoi ricordi. Eppure…

“Credo sia meglio andare!!!” propose Harry con noncuranza

“Per una volta sono d’accordo con te…Potter. Weasley….” scostò Ron come se fosse un sacco di letame e si allontanò.

Ron osservava confuso Harry.

“Ti spiego non appena arriviamo in dormitorio. Non vorrei che qualcuno ci trovasse qui!!” disse Harry cercando di sollecitare l’amico.
Si lanciarono sulle spalle il mantello dell’invisibilità e sempre aiutati dalla mappa dei Malandrini fecero la strada a ritroso. Ma ciò di cui Harry aveva bisogno era…tempo. Tempo per pensare. Tempo per capire. Tempo per decidere.
Pensare se effettivamente quella fosse la voce di Malfoy. Capire le ragioni del suo silenzio. E soprattutto decidere il da farsi.

Era davvero la voce di Malfoy…si non aveva dubbi!!! E allora, perchè Malfoy rialzandosi non glielo aveva detto!!! Perché fingeva che non fosse accaduto nulla? Il comportamento di Malfoy era inspiegabile!! Ma a questo punto che lui lo sapesse o meno non era rilevante…cosa doveva fare? Doveva dirlo a Ron? Doveva dirlo a Silente? Doveva dirlo a qualcuno? Doveva dirlo a tutti?
Era sconcertato, aveva appena saputo che uno degli studenti di Hogwarts era un mangiamorte. Aveva appena scoperto che Ginny Weasley ne era a conoscenza.
Camminava come un automa, per tutto il tragitto si era lasciato guidare da Ron.
Udì la voce dell’amico

“Walhalla”

Harry trasalì…erano giunti al ritratto della signora grassa. Non c’era più tanto tempo!!! Cosa doveva fare? Il ritratto assonnato si spostò per lasciarli passare. 
La sala comune era vuota. Probabilmente gli studenti erano ancora nella sala grande a godersi quel sontuoso banchetto. Ma voltandosi il ragazzo notò che il grosso orologio che si trovava in un angolo dell’enorme sala comune indicava le 2:15. Era tardissimo. Probabilmente a quell’ora erano tutti a letto.

“Per la barba di Merlino…Harry hai visto l’ora?” disse Ron stupito

Ma Harry annuì, senza aggiungere altro!!

Cosa fare? Era pericoloso lasciare che un mangiamorte girasse liberamente per Hogwarts e se avesse visto qualcosa che avesse potuto danneggiare i piani dell'Ordine…i piani di Silente.
Ma Harry era rimasto molto turbato dal dolore di Malfoy. Lui lo capiva…infondo, infondo si sentiva molto vicino al ragazzo!!! Anche lui, come il suo peggior nemico, non aveva avuto molte scelte nella vita!!! Lui stava solo seguendo la strada che avevano tracciato Voldemort e i suoi genitori. Era un Auror dalla nascita!!! Lo stesso era accaduto a Malfoy. Era un mangiamorte dalla nascita!! Ma la scelta di Harry era migliore agli occhi del mondo. Lui era l’eroe!! La sua parte era dura, ma almeno era dalla parte dei buoni. Malfoy invece era il cattivo!!! Ma nonostante tutto Harry non riusciva a giustificarlo, qualsiasi fossero state le sue ragioni avrebbe sempre potuto dire di no, come aveva fatto Sirius!! Invece per rendere orgoglioso suo padre, un mangiamorte assassino, aveva fatto una cosa terribile!!! Era diventato come lui!!! Eppure c’era chi non avendo ascoltato le sue sorde grida d’aiuto gli aveva teso una mano…e gli aveva concesso il beneficio del dubbio. La piccola Ginny Weasley voleva aiutarlo!! Aveva pianto per lui…e Harry aveva sentito che, nonostante tutto, Malfoy non le avrebbe mai fatto del male.
Forse c’era ancora speranza. Pur tuttavia quelle parole

perché non ho scelta!!! E voi non potete aiutarmi, nessuno può aiutarmi!!!

Gli risuonavano ossessive nella mente!! In cuor suo Harry sapeva che un giorno, non lontano, lui e Draco Malfoy si sarebbero ritrovati sullo stesso campo di battaglia…come nemici!!!
Giunti nella loro stanza, Ron non riuscendo più a trattenersi, sussurrò in un sol fiato

“Allora…cosa cavolo è successo!!”

"Malfoy sa…avevamo ragione. Lui sta cercando quel libro”

“E poi…”

“Nulla d’importante”

“Harry…siete stati mentalmente connessi per quasi quattro ore. Non puoi aver visto solo questo!!” chiese Ron stizzito, e il suo tono di voce era salito progressivamente

“Shhh!!! Abbassa la voce…vuoi che si svegli qualcuno?” continuò Harry preoccupato

“Scusa…e allora?”

“Ho visto delle scene della sua vita. Molto private!! Che non c’entrano nulla con il libro”

“Ma…”

“Ron ricordi quello che disse Silente!!! Non bisogna usare la legilimanzia per violare l’intimità altrui!!!”

“OK…cosa c’entra mia sorella?” chiese Ron tesissimo

L’espressione di Harry divenne dolce e lasua voce sembrò tremare per un attimo

“Ginny è una persona stupenda, Ron. E’ intelligente, è caparbia ed è forte. Per il momento non è nei guai!! Lasciamole fare quello che vuole…dobbiamo avere fiducia in lei”

Forse c’è ancora speranza…infondo è già accaduto una volta” pensò fra se

*

Halloween era passato…continuava a pensare a Malfoy e al fatto che fosse un mangiamorte e che forse Ginny avrebbe potuto cacciarsi in qualche guaio…doveva assolutamente parlarle!!! Ma doveva trovare il momento favorevole, e la cosa non era facile.

Nel frattempo si avvicinava il giorno della prima partita del campionato di Quidditch. Era la sua prima partita come capitano…voleva fare bella figura. Voleva vincere!!! Doveva vincere!!! Gli allenamenti erano durissimi. A Harry sembrava davvero di essersi trasformato in Baston…
Harry sapeva che sarebbe stata dura!!! La squadra era giovane ed inesperta. La maggior parte dei membri della squadra, compresi Ron e Ginny, erano entrati in squadra solo l’anno prima, gli altri erano nuove leve, tutti scelti durante le selezioni fatti nei mesi precedenti. Quindi i membri della squadra non avevano avuto modo di conoscersi affondo, per cui la prima cosa da fare fu cercare di creare affiatamento e spirito di gruppo. A tale scopo Harry aveva deciso di aumentare il numero di incontri settimanali. A pochi giorni dalla partita si era passati da due a quattro…nonostante la disapprovazione di Ginny. Per lei quello era l’anno di G.U.F.O. Ma, come Baston e Angelina prima di lui, la cosa non lo toccò affatto.

Jack Sloper e Andrew Kirke erano i battitori. Lilia Hamster, Samantha Carter e Ginny Weasley erano i cacciatori. Ron Weasley era il portiere e lui, Harry Potter era il cercatore e il nuovo capitano. Era questa la nuova squadra di Grifondoro. Della vecchia squadra non era rimasto praticamente nessuno…nessuno tranne Harry!!! La cosa preoccupava molto Harry, e anche Ron era molto angustiato per l'inesperienza della squadra.
Per cui i due amici ormai passavano le serate non più a parlare del Necronomicon, ma a elaborare schemi di gioco. Spesso anche Ginny partecipava, ma loro non sembravano molto entusiasti…nonostante Ginny fosse un ottimo giocatore, per loro continuava a rimanere…Ginny. Per cui la serata spesso terminava con una lite tra i tre e una sbatacchiata di porta. Generalmente Hermione faceva da conciliatrice, mentre sferruzzava o correggeva i loro compiti!! Li osservava divertita…a lei piaceva il Quiddicth, ma non ci capiva molto di schemi, pluffe o finte Wroski. Anche Luna Lovegood spesso veniva a far loro visita nella sala comune dei Grifondoro. E li osservava pensosa. Lei, Ginny ed Hermione erano diventate amiche…molto amiche!!! Spesso si allontanavano e confabulavano in un angolo della stanza. Altre volte lasciavano Ron e Harry litigare sulla giusta strategia da adottare per recarsi in biblioteca.

Preso dall’eccitazione della partita, Harry, aveva dimenticato non solo il Necronomicon, Voldemort e Malfoy, ma anche la storia di Hermione. Spesso si scopriva ad osservarla di sottecchi. E sempre più spesso ripeteva a se stesso di esserne innamorato. Eppure dentro di lui si fece sempre più consapevole l’idea di non volere Hermione…cioè non voleva stare con lei!!! Ma non voleva neppure stare senza di lei!! Era una sensazione strana, pur tuttavia  era ciò che sentiva. Anche se di una cosa era certo…non voleva che  Hermione si innamorasse di qualcun altro. Soprattutto di Ron.
A due giorni dalla partita l’intera Hogwarts era in subbuglio, la prima partita era la più importante. Infatti essa non solo inaugurava il campionato, ma cominciava a stabilire una gerarchia all’interno della classifica. E poi tutti erano curiosi di vedere come sarebbe stata la prima partita di Harry come capitano di Grifondoro; la squadra più titolata degli ultimi anni. Infondo Harry non era un ragazzo come gli altri ed era costantemente sotto osservazione da parte della comunità magica. Anche questa volta non poteva fallire!!!

**

Infine anche il giorno della partita era arrivato. Lo stadio sfavillava dei colori di entrambe le squadre. Una fitta nebbiolina ricopriva lo stadio rendendo difficoltosa la visibilità. Da un lato del campo sventolava la bandiera di Grifondoro, con il suo leone dorato, mentre dall’altro si muoveva spinto dal vento il vessillo dei Tassorosso…un tasso!!! La tifoseria era molto variegata. Sulle scalinate dello stadio c’erano rappresentanti di tutte le case e non solo delle squadre in campo.
La professoressa Sprite, responsabile della casa di Tassorosso, indossava una sciarpa nera e gialla e incitava i tifosi della squadra. Accanto alla professoressa di Erbologia sedevano numerosi membri dell’ES. Hannah Habbot, Justin Finch-Fletchley, Ernie McMillian e Susan Bones. I quali indossavano sciarpe e cappelli dei colori della loro squadra del cuore. Dall’altro lato del campo sedevano altri membri dell’ES, ,ma tifosi della squadra avversaria. Neville Paciock, Dean Thomas, Seamus Finnigan e Hermione Granger, i quali vestivano magliette e sciarpe oro e rosso. Accanto a Hermione sedeva Luna Lovegood, la quale portava uno bizzarro cappello che ruggiva quando lei gli sfiorava il naso. La professoressa McGrannitt era seduta accanto a Colin Canon, il nuovo speaker, tesa, ma composta come suo solito.

Colin Canon prese la bacchetta, la avvicinò alla gola e…

Sonor

La sua voce si amplificò.

“Signori e Signore, benvenuti alla prima partita del campionato”

I giocatori entrarono nello stadio scope alla mano. Il loro ingresso fu seguita da fischi e da ovazioni.

“Alla vostra sinistra la squadra di TASSOROSSO, con indosso la casacca gialla. I Cacciatori: MOLLY STEAWART, MIKE LEVIS E WINFRED THOMPSON; I battitori: MARY JANE LAMBAS E ARTHUR GARFIELD; Il cercatore: DOROTEA MARTINS e infine il portiere e capitano della squadra WILLIAM DEMEROL”.

Ogni nome fu accompagnato da applausi scroscianti e da urla di assenso.

“Alla vostra destra la squadra di GRIFONDORO, con indosso la maglia rossa. I cacciatori: LILIA HAMSTER, SAMANTHA CARTER E GINNY WEASLEY; I battitori: JACK SLOPER E ANDREW KIRKE; Il portiere: RON WEASLEY ed infine il cercatore e il nuovo capitano HAAARRYYYY POOOTTEEEER”. Al nome di Harry gli applausi divennero assordanti. Tutti gli studenti di Grifondoro erano in piedi plaudenti.

La McGrannitt si voltò verso Colin con aria corrucciata.

“Mi scusi, professoressa” disse il ragazzino, tornando con lo sguardo nuovamente ad osservare il campo.

“Arbitro di questa contesa…il professor Piton. Speriamo che riesca ad essere imparziale”

“SIGNOR CANON” urlò la McGrannitt indignata

“Mi scusi, Professoressa. Non volevo dire questo. Anzi il professor Piton sarà sicuramente un ottimo arbitro. Sempre che non si distragga o prenda delle sviste”

“Signor Canon, Severus Piton sarà un ottimo arbitro, come ha già avuto modo di mostrare!!! E ora, la partita è iniziata, se vuole commentare. Gliene saremo grati!!!”

Era davvero arrabbiata.

“Mi scusi. Bene la pluffa e nelle mani di Molly Steawart, che avanza indisturbata!!! Lilia Hamster va a disturbarla, ma niente da fare… La evita con una finta…Un bolide la colpisce. Ginny Weasley recupera la pluffa. Avanza. Avanza ancora e tira…HA SEGNATO!!! Il portiere William Demerol, non l’ha neanche vista!!! Ginny sei bravissima!!!”

Pluffa al centro la partita era ripresa.

“Per il momento il risultato e 10 a 0. La palla e di nuovo nelle mano di un cacciatore di Tassorosso. Si avvicina agli anelli. Kirke allontana un bolide…la palla sta per colpire Winfred…ma Garfield con un colpo di reni raggiunge il bolide e lo scaglia lontano. Thompson lancia la pluffa a Steawart. Steawart tira…ma Ron si lancia verso l’anello destro in anticipo e…la prende!!! QUESTI WEASLEY HANNO IL QUIDDITCH NEL SANGUE”

“Signor Canon…mi complimento per la sua imparzialità!!!” disse la McGrannitt sorridente.

Colin Canon rosso in volto prosegui con la sono-cronaca.

La nebbia diventava sempre più fitta. Harry non vedeva nulla. Volava qua e là rapido e senza una meta. Seguiva la partita solo attraverso le parole di Colin…e sembrava che la partita stesse andando proprio bene. Però, perché la partita terminasse, lui doveva prendere il boccino d’oro. Ma scorgere nella nebbia una pallina piccola come una noce e veloce come un colibrì, era una vera impresa. Harry notò che anche il cercatore del Tassorosso era in difficoltà. La cosa lo rincuorò. Finché neanche Dorotea Martins intravedeva il boccino, lui era in vantaggio. La sua scopa era più veloce. Una Nimbus 2000 contro una Scopalinda, non c’erano paragoni. Inoltre Dorotea era una studentessa del secondo anno, lui aveva maggiore esperienza. La Martins non era un problema. L’unico problema era scovare il boccino d’oro.

“Ginny Weasley è stata disarcionata dalla scopa. ARBITRO È FALLO!!!”

“Signor Canon se continua così mi vedrò costretta a sostituirla. Mi fa sentire la mancanza del signor Jordan”

“Mi scusi, tenga conto che è la mia prima volta!!! Il Professor Piton ammonisce verbalmente Mary Jane Lambas e va ad assicurarsi che il nostro cacciatore stia bene!!!”

Ginny si era rialzata.

“Il professor Piton fa cenno a Madama Chips, che Ginny sta bene. La partita può proseguire. Ormai si gioca da quasi due ore. E il risultato resta invariato 10 a 0. La scarsa visibilità rende molto difficile questa partita”

10 a 0…Harry aveva finalmente intravisto il boccino d’oro. Era proprio davanti a lui. Anche Dorotea sembrava averlo scorto. Infatti chinandosi in avanti si diresse a tutta velocità in direzione di Harry. Il boccino era sfrecciato via. Era di nuovo sparito.

“Maledetta nebbia” disse Harry fra se

La partita era ripresa.

“Di nuovo Lilia Hamster in possesso della pluffa. Passa a Samantha Carter. Avanza, schiva un bolide, schiva Mike Levis, schiva un altro bolide. Passa a Ginny Weasley. Un bolide le sfreccia davanti agli occhi. Il bolide è allontanato da Jack Sloper. Ma Ginny è sbilanciata e passa a Hamster…Carter…Weasley…di nuovo Carter. TIRA. Ma Demerol para. Che peccato veramente una splendida azione. Degna delle migliori squadre del campionato mondiale”

Harry aveva nuovamente visto il boccino d’oro. Si era lanciato verso la luce dorata.

“Harry Potter schizza velocemente attraverso il campo, inseguito dalla Williams. INSEGUONO IL BOCCINO D’ORO”

Dorotea lo seguiva. Lo raggiunse. Harry si piegò in avanti. Era completamente schiacciato sul suo manico di scopa. Entrambi sfrecciavano fendendo la nebbia. Avevano quasi raggiunto il boccino e…il suolo!!!

“SONO VELOCISSIMI. SONO SPALLA A SPALLA. E SONO SEMPRE PIÙ VICINI AL TERRENO DI GIOCO”

Il capitano di Grifondoro allungò la mano.

“HARRY ALLUNGA LA MANO!!! DOROTEA WILLIAMS GLI SI AVVICINA MINACCIOSA”

Dorotea lo strattonò, ma Harry non perse la concentrazione, né l’equilibrio.

“LO STRATTONA….E’ FALLO!!!”

Afferrò il boccino.

“L’HA PRESA…STANNO PER SCHIANTARSI!!!”

Harry tirò il manico di scopa verso l’alto e risalì serrando la piccola pallina d’oro fra le dita. Dorotea si era schiantata.

“HARRY EVITA LO SCHIANTO CON UNA FINTA WRONSKY…DEGNA DI VICTOR KRUM. HARRY SEI UN CAMPIONE”

Madama Chips accorse per soccorrere Dorotea Williams.

“E’ FINITA!!! GRIFONDORO BATTE TASSOROSSO 160 A 0”

La partita era finita. Harry aveva superato la prova. Aveva vinto la sua prima partita come capitano.

“I giocatori abbandonano il campo. E’ stata veramente una partita equilibrata ed avvincente. Complimenti ad entrambe le squadre”

Grida e fischi accompagnarono l’uscita trionfale di Harry.

***

La sera in sala comune i festeggiamenti proseguirono fino a tardi.

“Bravissimo Colin, una sono-cronaca perfetta!!” disse Harry sorridente

“Si soprattutto la storia di Piton e della sua parzialità…hai avuto fegato!!” continuò Ron divertito.

“Vi ringrazio…ma non credo sia piaciuta molto alla McGrannitt. Forse non ci sarà una prossima volta” disse il ragazzino con aria malinconica.

“Effettivamente hai un po’ esagerato però infondo la McGrannitt ha sopportato Lee Jordan. Sopporterà anche te” lo rassicurò Hermione.

“La prossima partita sarà all’incirca tra poco più di due mesi. Dobbiamo…” cominciò Harry.

Ma l’intera squadra all’unisono lo interruppe gridando

“….IMPEGNARCI PER VINCERE E DIMOSTARE CHE ANCHE QUEST’ANNO SIAMO I MIGLIORI…”

Harry arrossì vistosamente. Si…era diventato proprio come Baston!!!

“…e mi raccomando, solo perché abbiamo vinto una partita non dobbiamo montarci la testa” continuò Ginny imitando una voce maschile.

“…dobbiamo allenarci…allenarci…allenarci…” terminò Ron canzonandolo

Tutti risero di cuore. Erano tutti nuovqmente sereni. Anche Harry aveva dimenticato ciò che il suo cuore custodiva. Il dolore, la paura e l’angoscia del suo animo si erano placati…almeno per un giorno.





NdA: Ed ora tutti pronti per ricominciare? Avevamo lasciato un pò di cose in sospeso...il prossimo capitolo darà risposta a molte domande!!!

EFP

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Capitolo 11
*** Sol Invictis ***


CAP11

CAP11
SOL INVICTIS

Erano trascorse alcune settimane dalla fine della partita, e ad Hogwarts le cose erano rientrate nella routine quotidiana. Harry e Ron avevano ripreso a studiare e a discutere sul luogo in cui poteva trovarsi il Necronomicon. Naturalmente gli allenamenti proseguivano, ma gli incontri settimanali si erano ridotti da quattro a uno…per la gioia di Ginny e dei membri più giovani della squadra!!!

Ormai mancavano poche settimane per il Natale. Il clima diventava sempre più rigido e cominciò a fioccare. I giardini di Hogwarts erano totalmente ricoperti da una coltre di candida neve. Quel giorno Harry era in sala comune a svolgere un compito di Antiche Rune di 48cm su “Da ANSUZ a VUNJO. L’utilizzo delle 24 rune nei riti magici
Era a buon punto. Nonostante quanto dichiarato da Ron, alcuni mesi prima a Grimmauld Place, ad Harry piaceva molto Antiche Rune. Certo non era la materia più eccitante di Hogwarts, ma sicuramente era interessante e…molto utile.
Mentre terminava il suo compito la professoressa McGrannitt entrò in sala comune e con la sua solita aria tranquilla e severa al tempo stesso, gli chiese di seguirlo. Harry posò lo sguardo sui suoi amici e si alzò seguendo la donna. Ron ed Hermione si guardarono con aria interrogatoria e poi volsero lo guardo verso Harry.
Senza proferire alcuna sillaba la professoressa di Trasfigurazione e il giovane Grifondoro avanzarono lentamente lungo il corridoio, che portava alle stanze dei professori. Arrivati però innanzi alla stanza della professoressa McGrannitt…proseguirono!!!
Harry si chiese dove stessero andando, finché giunsero nei pressi di una statua di pietra dalla forma di Gargoyle, era l’ingresso dello studio di Silente!!

“Girini Melensi” disse la McGrannitt.

Girini Melensi?” pensò Harry divertito.

Il gargoyle di pietra prese vita e si sposto per lasciarli passare. Varcarono l’apertura dietro la statua. Salirono una ripida scala a chiocciola di pietra, che si avvolgeva salendo ripida verso l’alto. Man mano che avanzarono numerose porte si chiudevano alle loro spalle. Infine giunsero davanti ad un enorme porta con i battenti in ottone. La McGrannitt bussò due colpi vicinissimi e un altro subito dopo. Sembrava un codice. La porta si aprì. Silente lo stava spettando seduto alla scrivania. Quella stanza era proprio come la ricordava…la scrivania, il tavolino, i quadri dei vecchi presidi di Hogwarts che ricoprivano le pareti. Nulla era cambiato. Quella stanza era da sempre legata a brutti ricordi per lui. Soprattutto l’anno prima, la morte di Sirius…la sua rabbia…la  scoperta della profezia.
Alcuni degli uomini ritratti si voltarono all’ingresso dei due ospiti.

“Bentornato ad Hogwarts, giovane Potter” lo salutò un uomo corpulento dal naso rosso ritratto in un quadro, collocato dietro la scrivania di Silente.

“Chi non muore si rivede” disse una voce fredda. Harry si voltò. Era Phineas Nigellus, lo zio del suo padrino, Sirius Black.

“Ciao Harry” disse Silente posando lo sguardo sul giovane Grifondoro.

Il ragazzo si sentì osservato. Voltandosi notò che anche la McGrannitt lo scrutava con sospetto.

“Harry; Remus e Joshua ci hanno detto che sai del Necronomicon” chiese secco il preside.

Harry rimase muto. Perché glielo chiedeva ora?

“Come l’hai saputo?” continuò Silente

“Io…”

Come poteva dire a Silente di aver usato la legilimanzia su Malfoy. Si guardava intorno, come se avesse potuto trovare la risposta giusta in un angolo qualsiasi della stanza. Come avrebbe voluto cambiare discorso o trovare una bugia plausibile. Tutto quel silenzio non gli permetteva di pensare. Eppure sapeva che quella domanda esigeva una risposta…

“Allora ?” lo esortò Silente

 …una sola risposta. La verità!!!

“Ho usato la legilimanzia

“Cosa?” disse la McGrannitt con una nota di terrore nella voce

Harry si affrettò a rispondere

“Su Malfoy”

La risposta sembrò aver rassicurato la McGrannitt. Ma il volto di Silente era addolorato. Perché? Forse, perché l’aveva deluso? Harry sentì una fitta al petto.

“Cosa altro hai saputo?”

“Nient’altro”

Era vero. Infondo niente altro sapeva su Voldemort e sul Necronomicon.

“Vorrei” continuò serio Silente “che quanto hai scoperto sul giovane Malfoy resti confidenziale”

Sapeva!!! Silente sapeva che Draco Malfoy era un mangiamorte. Harry voltandosi notò che la McGrannitt non aveva fatto una piega a quella sorta di imposizione. Anche lei lo sapeva. Probabilmente tutti i membri dell’ordine ne erano a conoscenza. Quanto era stato stupido. Sicuramente anche Piton era alla cerimonia d’iniziazione di Malfoy. E Piton era un membro dell’Ordine della Fenice.

“Perché?” chiese Harry ingenuamente.

Silenzio. Nessuno si aspettava una domanda del genere. Lo stesso Harry si pentì di quanto detto non appena lo ebbe fatto. Ma era tardi. Le parole una volta dette non potevano più essere cancellate. Ora lo sapeva. Ora lo aveva imparato!!!

“Suppongo tu sappia che Draco Malfoy è un Mangiamorte” disse tranquillamente Silente

Certo che lo sapeva. Eppure quelle parole pronunciate da un'altra persona avevano come un suono nuovo. Si sentì come liberato da un fardello. Forse era questo ciò che voleva.

“Perché è ancora in questa scuola? Perché non l’ha detto a nessuno? Lui è un servo di Voldemort!! Potrebbe essere pericoloso” cominciò Harry con accento accusatorio.

“Perché tu non l’hai detto a nessuno?” chiese Silente

“Perché…perché…per…”

Harry non sapeva esattamente perché. Si sentì spiazzato!!

“Draco Malfoy non è pericoloso. E’ soltanto un ragazzino che ha commesso un errore. Dobbiamo dargli fiducia!!”

“Lui non è buono, Signore. Lo so, l’ho sentito chiaramente. Ha solo paura, è solo terrorizzato. E quando il terrore sparirà, nulla potrà fermarlo”

“Harry crescendo imparerai che il mondo non è bianco o nero…ma solo grigio. Ci sono azioni lodevoli compiute in nome di ideali sbagliati e azioni nefande commesse da uomini per nobili ideali. Le persone non sono buone o cattive. Ci sono solo azioni giuste o sbagliate. Draco Malfoy ha commesso un errore e non per questa va condannato o classificato come una persona malvagia”

“E’ pieno di odio. Lui odia i babbani e i mezzosangue, odia questa scuola e odia me!!”

“Odiare è ciò che gli è stato insegnato. Credi davvero che una persona possa essere condannata per questo?”

“Avrebbe potuto fare una scelta diversa…come Sirius” disse Harry irritato

“Forse Sirius aveva incontrato le persone giuste”

“E’ tardi per Malfoy”

“Non è mai tardi”

“Lui non è un altro Piton, Signore, i miracoli non avvengono con molta frequenza altrimenti non sarebbero tali” concluse Harry con arroganza.

La McGrannitt aveva assistito passivamente al colloquio ma quest’ultima affermazione di Harry sembrava averla stizzita.

“Credo, signor Potter, che lei sia ancora troppo giovane per dare lezioni di vita ad un uomo come Albus Silente!!!”

“Harry. Probabilmente hai ragione e probabilmente Draco Malfoy ci creerà dei problemi in futuro, ma non credo che per ora ciò possa accadere. Per cui preferirei che questa storia restasse fra noi!!!”

Harry annuì. Si diresse verso la porta. Poggiò la mano sul pomello. Ma la McGrannitt lo fermò

“La settimana prossima cominceranno le lezioni di legilimnazia con il professor Piton”

“Perché?” chiese Harry sgomento, voltandosi di scatto.

“Ne avevamo già parlato a Grimmauld Place” disse calmo Silente

“Volevate sapere se Voldemort cercava il Necronomicon. E ora lo sappiamo!!!”

“Volevamo solo conferma di ciò” sottolineò la McGrannitt

“Ciò che ci preme sapere è se lui sa dove si trova, se sa come raggiungerlo e soprattutto se sa come usarlo?!?!” proseguì asciutto Silente

Qualche altra cosa?” pensò Harry fra se

“Si, certo Signore” assentì meccanicamente il ragazzo

“Dovrai imparare in fretta Harry…molto in fretta!!!” proferì Silente inquieto

“Cosa sta succedendo?” chiese Harry spaventato

“Il sigillo sta per essere infranto. Non c’è molto tempo”

“Quale sigillo?”

“Potter, credo che tu faccia troppe domande. Queste sono faccende dell’Ordine” lo interruppe la McGrannitt

“Io, professoressa, credo invece che questa storia riguardi me molto più che l’Ordine della Fenice. Credo sia un mio diritto conoscere la verità” rispose Harry sicuro.

“Sono d’accordo con te!!” proruppe freddamente il preside

“Ma…” fece la McGrannitt evidentemente turbata

“Harry non è più un bambino, Minerva. Non lo è più da molto tempo!!”

“Io non sono assolutamente d’accordo. Ma se lo ritiene giusto, non sarò certo io a fermarla”

“Cosa sai sul Necronomicon?” chiese Silente rivolgendosi a Harry

“Abbastanza”

“Il Necronomicon fu sigillato da Merlino nel castello di Artù a Camelot. E poi ne obliviò il ricordo. Un’antica profezia enuncia che dopo un sonno quasi eterno nel primo plenilunio antecedente il Sol Invictis al prescelto sarà rivelato il luogo in cui è custodito il libro maledetto. In quel momento il sigillo salterà ed il mondo ricorderà il libro e il luogo. Se il libro arriverà nelle mani del prescelto esso sarà aperto e le sorti del modo saranno decise”

Chi era il discepolo? Che cos’era il Sol Invictis? Cosa significava che “le sorti del mondo saranno decise”? E, soprattutto dov’era nascosto quel maledetto libro? I colpetti di tosse della professoressa di Trasfigurazione lo riportarono alla realtà. Avrebbe voluto spiegare a Silente ciò che si agitava nella sua mente. Ma la McGrannitt non sarebbe stata molto contenta, per cui decise che le informazioni ottenute per il momento erano più che sufficienti.

*

La professoressa McGrannitt e Silente erano rimasti in presidenza. Harry, da solo, si dirigeva verso il suo dormitorio. Non poteva parlare con Ron di Malfoy, lo aveva promesso a Silente. Non voleva deluderlo nuovamente. Ma questo lo faceva stare male. Ron era il suo migliore amico. Eppure negli ultimi tempi gli aveva tenuto nascosto molte cose…di Hermione, di Malfoy, di Ginny. Era stanco di nascondergli la verità. Mentre camminava mesto e pensoso lungo i corridoi di Hogwarts un lampo attirò la sua attenzione. Si affacciò ad una delle grosse finestre. Pioveva a dirotto. Il vento sibilava furioso tra gli alberi. BOOM. Un tuono. Era un temporale coi fiocchi. Un nuovo lampo!!!

Cos’era?” disse fra se

Ad Harry, in mezzo a quella tempesta, sembrava di aver intravisto una strana figura.
BOOM. Un nuovo tuono. Dopo qualche minuto, di nuovo un bagliore di luce illuminò i boschi di Hogwarts. Quella figura era ancora li.
Corse lungo i corridoi dirigendosi verso l’uscita. Non aveva il permesso di uscire dal castello di sera. E non aveva indosso il mantello dell’invisibilità che lo nascondeva dagli occhi dei professori che pattugliavano Hogwarts. Sorvegliavano Hogwarts!!! Proprio come ad Halloween. Ma perché vigilavano i corridoi del posto più sicuro al mondo…la scuola di Silente. Colui che Voldemort aveva sempre temuto. Poi le parole di Hermione gli ritornarono alla mente...

Se Silente avesse potuto farlo, lo avrebbe già fatto...Silente non può uccidere Voldemort

E ora quella figura!!! Cosa diavolo stava succedendo a Hogwarts?

Ma nonostante la stretta sorveglianza riuscì a raggiungere l’uscita e…i giardini!!! Quell’ombra era ancora lì!!! Si nascose dietro ad un albero. E andando di albero in albero arrivo a pochi metri da quella figura. Pioveva furiosamente. Tuoni e lampi si susseguivano rapidamente. Era completamente zuppo e non vedeva nulla. Ma un lampo rischiarando l’ambiente circostante gli mostrò ciò che desiderava. Il volto di quella cosa…era un Ghoul!!!

Cosa ci fa un Ghoul ad Hogwarts?”

Di nuovo buio. Cominciò ad avere paura. Cosa poteva fare contro un Ghoul. Afferrò la bacchetta. Un tuono e….un nuovo lampo. Il Ghoul era scomparso.
Dov’è andato?”

Sentì uno scricchiolio alle sue spalle. Era in trappola!! Si voltò. Una mano enorme lo schiacciò contro l’albero.
Un lampo illuminò il volto del suo aggressore…era Hagrid. Harry si rilassò. Era salvo.

“Che ci fai qui?” chiese il mezzogigante vistosamente angosciato

“Avevo visto una strana figura aggirarsi per i giardini, e sono sceso per vedere!!”

“Cos’è che hai visto?”

“Un Ghoul”

“Un Ghoul?”

Hagrid afferrò Harry per un braccio e lo condusse presso la sua capanna. Entrarono. Quanto calore. Il camino era acceso. Thor, il grosso cane di Hagrid, gli saltò addosso leccandogli il viso.

“A cuccia, stupido cane!!” bofonchiò Hagrid

Il cane si allontanò con la coda tra le gambe. Il comportamento di Hagrid era molto strano. Lui amava tutti gli animali e li trattava sempre con il massimo rispetto.
Il mezzogigante lanciò ad Harry un grosso plaid dalle fantasie scozzesi. Harry si tolse i vestiti bagnati e li appoggiò su una sedia che l’amico aveva posto vicino al camino. Si avvolse nella coperta. Si voltò tutt’intorno. La casetta di Hargrid era piccolissima. Consisteva infatti di una sola stanza, in cui era concentrata tutta la vita del suo amico. Harry c’era stato molte volte, ma mai gli era sembrata tanto bella e…provvidenziale. Hagrid aveva, nel frattempo, preparato del the.
“Bevi, ti riscalderà” disse serio l’uomo porgendogli una tazza gigante ricolma di un liquido lattiginoso.

Harry era intirizzito dal freddo. Afferrò avidamente il tazzone a due mani, nel tentativo di riscaldarsi!!! Non voleva berlo, l’odore era di the...ma quel colore.

“Bevilo!!!” lo esortò nuovamente Hagrid

Harry bevve. Era caldo e…fortissimo.

“Cos-a c’è d-en-tro?”, chiese tossendo; ma mentre lo chiedeva si sentì invadere da un piacevole calore.

“Latte di drago…è cattivo. Ma molto efficace in questi casi. Ora stai meglio?”

“Si…grazie”

“Sei sicuro che era un Ghoul?” chiese Hagrid.

Harry notò che il suo viso era teso. Il ragazzo annuì.

“Cosa succede? Come può un vampiro aggirarsi indisturbato per Hogwarts?” chiese Harry chiaramente preoccupato

“Molte Creature vivono nella foresta proibita”

“Si ma solitamente non ne varcano i confini…perché ora possono farlo?”

“Non so Harry”

“Come puoi non saperlo?”

“Nemmeno Silente lo sa!!”

“E per questo che i professori vigilano su Hogwarts e tu vai in giro con il fucile?”

“Voi siete al sicuro se Silente resta preside di Hogwarts”

**

"Walhalla”

Il ritratto della signora grassa si era scostato per lasciarlo passare. Quando entrò vide Ron e Hermione seduti sul solito divano in sala comune. Ron sonnecchiava con un libro in mano. Hermione sferruzzava.

“Che ci fate ancora svegli?”

Ron chiudendo il libro disse

“Eravamo preoccupati”

“Abbiamo visto la McGrannitt rientrare, e tu non c’eri!!” continuò Hermione

“Dove sei stato?” chiese Ron arrabbiato

“Da Hagrid”

“Cosa ci facevi da Hargrid…con questo tempo da cani”

“Ho visto un Ghoul?”

“Sei stato nella foresta proibita?” domandò Hermione inquisitoria. Aveva smesso il suo lavoro a maglia e si era girata fissando Harry.

“No, Hermione. Era nei giardini di Hogwarts” rispose Harry risentito

“Non può essere. In ‘Storia di Hogwarts’ è chiaramente scritto che il castello e i suoi giardini sono protetti da potenti magie. Nessun Essere Malvagio può attraversarne i confini. Ecco perchè ci sono tante restrizioni per gli studenti sulla foresta proibita!!!”

“Forse gli Esseri Malvagi non sanno leggere!!!”

“Non credo che questo sia il momento di essere spiritosi!!”

“Io ho visto un Ghoul, Hermione. Qualsiasi cosa ci sia scritto su ‘Storia di Hogwarts’ io ho visto un Ghoul!!!”

“E’ strano. Ma ultimamente i controlli ad Hogwarts sono troppo serrati. Non è normale!!!” disse Ron pensoso “Cosa ti ha detto Silente?”

Harry rimase silenzioso.

“E’ a causa mia questo silenzio?” chiese Hermione aspra

“Si” fece Harry secco

“Bene” disse la ragazza infilando nervosamente tutte le sue cose in un cestino di vimini che aveva appoggiato in un angolo del camino.
Harry conosceva Hermione da troppo tempo per non sapere che quel “bene” non lasciava presupporre nulla di buono. Ma non sapeva assolutamente cosa fare, ne cosa dire.

“Hermione, per te è così difficile accettare che voglio solo proteggerti?”

La ragazza si voltò e con gli occhi lucidi replicò “Io non mi sento protetta…mi sento esclusa...come sempre!!!”

“Cosa vuoi dire? Noi non ti abbiamo mai eslusa!!!”

“Tu e Ron state sempre insieme...è naturale siete dei ragazzi. Ma certe voltre mi fate rabbia!!!”

“Anche se io e Ron stiamo sempre insieme questo non vuol dire che ti escludiamo. Tu sei sempre stata accanto a noi anche nelle situazioni più disperate”

“Vi sono mai stata d'intralcio?”

“Certo che no...il tuo aiuto è stato sempre provvidenziale”

“E allora proprio non riesco a capire cosa sia cambiato dall’anno scorso?”

Silenzio. La ragazza si allontanò delusa. Harry sentì una fitta al petto. In una sola serata aveva deluso due persone a cui teneva tantissimo. Era stato veramente bravo…all’elenco mancava solo Ron.

Quando Hermione se ne fu andata, Ron gli chiese

“Hermione ha ragione. Cosa è cambiato dall’anno scorso?”

Lo sguardo di Ron sembrava preoccupato. Forse Ron aveva capito e…forse era giunto il momento di dirgli la verità!!! Infondo aveva ripromesso a se stesso di non mentirgli più. La scorsa volta non era sicuro di ciò che provava per Hermione. Ma ora sapeva di esserne innamorato.

“Ron, scusa, ma non mi va di parlarne ora!!! La settimana prossima inizieranno le lezioni di legilimanzia con Piton e poi Silente mi ha raccontato una cosa molto interessante”

Ron non ritornò sull’argomento e ciò persuase Harry che effettivamente l’amico aveva compreso che anche lui era molto interessato ad Hermione. Infondo Ron era il suo migliore amico e provava per l’amica le sue stesse emozioni, per cui era normale che prima o poi se ne accorgesse. Harry in quel momento ebbe però la consapevolezza che qualsiasi scelta avesse compiuto Hermione…la loro amicizia non sarebbe mai più stata quella di una volta. Le cose sarebbero cambiate per sempre, probabilmente le loro strade si sarebbero divise. Ma per il momento non era ancora accaduto.
Harry raccontò a Ron della profezia.

“Domani andremo in biblioteca a fare un po’ di ricerche!!!”

Harry assentì.

***

Dopo una giornata divisa fra lezioni e compiti, la serata di Ron e Harry stava per concludersi in mezzo a un enorme pila di libri, nella biblioteca di Hogwarts. Ma nonostante il loro impegno, non erano ancora approdati a nulla.
Harry con la testa praticamente sprofondata in un libro su “I riti magici e le feste pagane” 

“E’ inutile…nessuno sembra sapere cosa sia questo Sol Levatis” disse Harry rivolgendosi a Ron demoralizzato

“E nessuno sembra sapere dove cavolo si trovi Camelot”

“Per non parlare del Necronomicon” disse Harry togliendosi gli occhiali e massaggiandosi gli occhi…stanchi per il troppo leggere.

“Siamo in alto mare Harry…ci serve una mano!!!” concluse Ron esausto, chiudendo rabbiosamente un libro su “Come trovare ciò che cerchi” di Pilus Scovatibus

Mentre i due ragazzi erano con gli occhi chiusi e la faccia appoggiata su i libri chiusi. Una mano sfiorò delicatamente la spalla di Ron

“Harry non sto dormendo sto solo pensando”

“Io non ti ho chiesto proprio nulla!!!”replicò sollevando la testa.

Alle spalle di Ron c’era Luna Lovegood e dietro di lei Ginny e Hermione che recavano tre pesanti tomi.

“Cosa ci fate qui?” disse Harry

Ron levò il capo e volse lo sguardo stupito sulle tre ragazze. Hermione e Ginny posarono i libri sul tavolo, cercando di farsi spazio tra quelli consultati dai due amici.

“Guarda che questo è un luogo pubblico” rispose secca Luna

Hermione e Ginny ridacchiarono. Luna scrutando sul tavolo scorse qualcosa che sembrava aver attratto la sua attenzione. Estrasse uno dei grossi volumi sparsi sul ripiano. Un grosso tomo dalla copertina verde “Le città perdute: tra mito e realtà

“Eccolo, Hermione”

Lo porse ad Hermione. La ragazza iniziò a sfogliarlo. Era visibilmente agitata. Si fermò. Pagina 2586. Si sedette e prese a leggere ad alta voce

Stando alle leggende, e ai fatti, Artù dopo aver costruito Camelot e sposato Ginevra, istituì la Tavola Rotonda, contornandosi dal fior fiore della cavalleria. Ma l'adulterio consumato dalla moglie Ginevra con il prode Sir Lancillotto e il tentativo di usurpazione del regno da parte di Mordred, il cavaliere nero, sancirono la fine di Camelot e di un'intera epoca. Gli eventi si catalizzarono nella battaglia di Camlann (combattuta forse nei pressi del fiume Cam, all'ombra di Camelot) tra le truppe regali di Artù e quelle di suo figlio Mordred, nato dalla relazione incestuosa tra il sovrano e la sorellastra Morgause. Artù infilzò con una lancia il figlio che, prima di morire, lo ferì gravemente alla testa. Il re venne raccolto da tre dame bianche, tra cui la sorellastra Morgana, e portato con una zattera sull'isola di Avalon per essere curato. Ma ivi morì.

La leggenda ha tramandato la città di Camelot nei secoli come il simbolo innegabile della giustizia e dell’ordine, in opposizione al caos e alla barbarie che tutt’intorno dilagavano. Molti maghi e babbani si cimentarono nell’eterna ricerca della esatta ubicazione di Camelot: alcuni la riconobbero nella città romana Camulodonum, l’odierna Colchester, nell’Essex; altri credettero che fosse a Tintagel, in Cornovaglia, dove nacque Artù, ma l’ipotesi più accreditata identifica l’antica città con Cadbury Castle, un castello nel Somerset, vicino Winchester. Ma negli ultimi anni sembra avvalorarsi sempre di più l’ipotesi di una sua probabile ubicazione nei pressi del Castello di Stirling in Scozia. Nel luogo dove era situata l’antica città di Wasrghot, oggi rinominata Hogsmead. In questo antico castello, protetto dalle acque, si narra fosse alloggiata la famosa “tavola rotonda” attorno alla quale sedevano re Artù e i suoi cavalieri. Nulla è però rimasto dell'antico maniero selvaggiamente distrutto subito dopo la morte di Artù.
I miti babbani raccontano che attorno alla città perduta di Camelot si respirasse un eterno odore di passato, e che se ci si ferma anche solo per un attimo è possibile incontrarvi elfi, streghe, maghi e ogni sorta di creatura fatata”

Quando ebbe finito di leggere. Indugiò pensosa per qualche minuto. Poi scarabocchiò qualcosa su un pezzo di pergamena.

“Avevi ragione, Luna” disse, infine, volgendo lo sguardo verso Harry “Noi abbiamo trovato Camelot!!! Sappiamo dove si trova il Libro dei Morti”

“Ma come...” disse Harry, ma poi si interruppe rivolgendo lo sguardo verso Ginny “Allora quella volta avevi sentito?”

Ginny annuì

“Tu e Ron eravate così misteriosi. Se ve ne avessi parlato mi avreste messo da parte. Poi tu e Hermione avete litigato. Lei mi ha raccontato che tu le nascondevi qualcosa che centrava con Scritture Originali. E allora le ho raccontato del Necronomicon

“Ti avevo detto che ci sarei arrivata. Mi hai detto che potevo indagare…e l’ho fatto!!” disse Hermione divertita

“Dove sarebbe Camelot?” chiese Ron curioso

“Camelot è il Castello di Hogwarts!!”

“Hermione sei…impazzita” replicò Ron

“No Ron…rifletti!! Hogwarts è un antico maniero medievale e si trova in Scozia”

“Non basta ad affermare che Camelot è Hogwarts” disse Harry perplesso

“Hai ragione…quando lo sostenne Luna anch’io obbiettai la stessa cosa, ma lei mi disse….”non ti hanno mai insospettito tutti questi incantesimi anti-magia che circondano la scuola”. Non ci ho dormito per settimane. Era logico nascondere il castello da occhi babbani; ma perché gli incantesimi anti-magia? Avevo sempre pensato che fossero per proteggere noi da Voldemort…ma quei sortilegi ci sono da sempre. Io credo che non sono mai stati posti per proteggere noi, ma per proteggere qualche altra cosa”

“Il Necronomicon” disse Luna sicura di se “Mio padre mi ha detto che Salazar Serpeverde in uno dei suoi viaggi fu attratto da strani suoni, voltandosi non vide nulla. Solo delle rovine. Ma egli era un grande mago e capì che c’era una potente magia dissimulante che non permetteva al luogo di essere scorto. Insieme agli altri fondatori: Tosca Tassorosso, Godric Grifondoro e Priscilla Corvonero sciolsero l’incanto. Avevano trovato Camelot. Memori dell’antica leggenda e di una vecchia profezia, decisero di costruire la loro scuola in quel luogo affinché maghi e streghe potessero costantemente vigilare su questi luoghi e sul Libro Nero. E decisero di chiamarla Hogwarts.”

“Mi dispiace dubitare, ma l’anno scorso mi avevi detto che tuo padre diceva che nel vischio c’erano non so quali animali schiattosi e che Caramel avesse non so quale esercito di mostruose creature al suo servizio. Tuo padre non è propri attendibilissimo!!!” replicò Harry sarcastico. Si sentì un po’ zio Vernon…

“Si ma noi abbiamo dei testimoni” reagì Ginny

“Testimoni?”

“Si, i fantasmi di Hogwarts: Il Barone Sanguinario, il Frate Grasso, la Strega Grigia, Sir Nicholas de Mismy Porpington, meglio noto come Nick quasi-senza-testa.  Loro erano qui prima dei fondatori. Loro erano gli abitanti del castello di Artù. Un cavaliere, un monaco, un nobile, una maga…non ti sembrano troppe coincidenze!!!” concluse Ginny

Harry e Ron si guardarono attoniti.

“Ecco cosa mi insospettiva. Troppe coincidenze!!! Potevano essere semplici combinazioni di eventi, o Luna aveva ragione. Era troppo semplice…Camelot è Hogwarts. Non poteva essere così semplice. Ci siamo divise e abbiamo interrogato i fantasmi…” Hermione si interruppe

“Hanno confessato?” chiese Ron incuriosito
“Certo che no…mica sono stupidi, non possono rivelare il luogo. Loro devono proteggerlo!!!”  disse Luna quasi stupita dalla domanda

“E allora?” fece Harry

“Gli abbiamo fatto raccontare degli aneddoti. Alla fine abbiamo solo raccolto le informazioni…nomi, fatti, date!!! E’ stato semplice. Senza volere ci hanno raccontato ciò che volevamo sapere!!!” poi Hermione concluse, poggiando una mano su un grosso tomo di pelle marrone “E’ tutto scritto qui. In questo libro. La Storia di Camelot. Ci sono i loro nomi, le loro storie!!! E poi…anche la scelta del nome. Perché proprio Hogwarts?”

“Perché…aveva un senso?!?”

“Si Ron”. E gli porse il pezzetto di pergamena che aveva scarabocchiato.

H-O-G-W-A-R-T-S
W-A-S-R-G-H-O-T

“Cosa…” non riusciva a capire cosa significavano quelle due parole scritte a lettere maiuscole su un pezzo di pergamena giallastro…ma poi comprese “Un anagramma?” sussurrò

“Esatto!!”

“Incredibile!!!”

“Era davvero semplice…troppo semplice!! Ma se non fosse stato così non sarebbero stati necessari tanti incantesimi di protezione. Harry, non è il castello che protegge noi, siamo noi che proteggiamo il castello!!!”

Avevano trovato Camelot…ora dovevano solo trovare il libro e farlo custodire da Silente. A questo punto Harry decise di raccontare loro ogni cosa…anche di quello che gli aveva raccontato Silente…sulla profezia, naturalmente.

Sol Levatis? Sei sicuro di pronunciarlo bene?” disse Hermione pensosa

“Certo” replicò Harry

“Non sarà mica Sol Invictis

“Forse. Non so, non mi ricordo Hermione, era un nome strano”

Hermione cominciò a scavare sul banco in cerca di qualcosa…un libro, naturalmente. Non c’era altro su quel grosso tavolo.

“Eppure l’avevo visto…era qui!!!” disse, mentre freneticamente spostava i pesanti libri da un lato all’altro del tavolo.

“TROVATO!!!” urlò afferrando un libro a due mani

Madama Pince, la custode della biblioteca di Hogwarts, si avvicinò lestamente.

“Vi ricordo che è una biblioteca…qui non è permesso urlare!!!”

“Mi scusi” disse Hermione in un sussurro, arrossendo visibilmente.

Tutti gli altri sogghignarono. La ragazza li fulminò con lo sguardo. Quando la donna si fu allontanata, la ragazza mostrò il tomo ai presenti. “I riti magici e le feste pagane

“Lo abbiamo già consultato Hermione…non c’è assolutamente n-i-e-n-t-e” fece Harry arrabbiato

“Non c’è Sol Levatis….ma…” sfogliava le pagine alacremente “Sol InvictisSi

Girò il libro e mostrò al ragazzo la pagina aperta. Harry cominciò a scorrere le righe del libro con lo sguardo.

Per oltre trecento anni i più importanti rappresentanti dell'Impero Romano hanno adorato il dio Mithra.Conosciuto in tutta Europa ed Asia con i nomi Mithra, Mitra, Meitros, Mihr, Mehr, Meher, la venerazione per questo dio ebbe inizio circa quattromila anni fa in Persia, dove presto assorbì le dottrine babilonesi. In seguito si estese ad est, fino in Cina, attraverso l'India e ad ovest, attraverso l'intera lunghezza della frontiera romana; dalla Scozia al deserto del Sahara e dalla Spagna al mar Nero. Testimonianze della religione mitraica sono state ritrovate in Gran Bretagna, Italia, Romania, Germania, Ungheria, Bulgaria, Turchia, Persia, Armenia, Siria, Israele e Africa del nord.
Gli adoratori di Mitra credevano che i poteri benefici del dio avrebbero agito contro le sofferenze umane garantendo, come giustizia finale, l'immortalità e la salvezza eterna nel mondo a venire. Auspicavano inoltre il giorno del giudizio, che avrebbe visto resuscitare i morti, e credevano nella possibilità di un conflitto finale che avrebbe distrutto l'ordine esistente di tutte le cose.
Gli Ari lo tenevano in grande considerazione. Mitra, col nome di Bel, compare anche nel 1400 A.C. tra gli Dei di Stato dell’ Impero dei Mitanni in Mesopotamia, dove veniva festeggiato il 25 dicembre con la festa del Son (in babilonese Sole) invincibile: era considerato figlio del Sole e Sole egli stesso. Nel 50 D.C, a Roma fu introdotto, dall’imperatore Costantino, il culto del Dio Sole, diffuso probabilmente dalle legioni reclutate in Siria e dagli schiavi orientali. Il primo Dio solare di Roma fu Deus Sol Elagabalus, il secondo dio solare fu Sol Invictus, poi succedettero Sol Invictus Elagabalus e Sol Invictus Mithras. Il Cristianesimo inserì nelle proprie concezioni religiose tradizioni popolari preesistenti, e fu così che il giorno del Sol Invictis diventò il Natale cristiano"

“Natale” disse Harry stupefatto e spaventato allo stesso tempo

“E oggi è il primo giorno di plenilunio, prima del 25 dicembre” disse Luna con una punta di panico nella voce

“Chi sarà il discepolo?” continuò Ron

“Non so Ron, ma chiunque sia non ha importanza…nessuno deve sapere ciò che abbiamo scoperto, almeno per i prossimi giorni” fece Hermione risoluta

Ma voltandosi vide Harry che guardava fisso di fronte a lui. Fissava qualcosa o…qualcuno. Chi? Harry stava fissando…Draco Malfoy.

“Che ci fa qui?” disse Ron irritato

“Avrà sentito?” chiese Ginny spaventata.

“Perché?”

…se fosse lui…”




NdA: Chi sarà il prescelto? E se fosse davvero Draco Malfoy?
Con il prossimo chap arriverà Natale e comincierà la prima lezione di legilimanzia con Piton...Inoltre ci sarà un'altro colpo di scena...
Per il proseguo della storia mi serve che inviate una recensione in cui specificate una coppia (una soltanto)…quella che riceverà il maggior numeri di consensi sarà la coppia portante (e l’unica, naturalmente). Per semplicità potreste inviarmi la recensione con scritta solo la coppia?

Ho approfittato di queste vacanze per scrivere più capitoli possibile...lunedì ricomincio a lavorare per cui andrò più lenta. Ci vediamo fra due settimane...anche perchè il prossimo capitolo dipende dalle vostre recensioni...mi serve tempo per scriverlo!!! Ma la vostra partecipazione non finisce qui, c'è un'altra cosa che decideremo insieme...poi vedrete. Grazie lella80

EFP

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Capitolo 12
*** Confessioni e Rivelazioni ***


CAP12 Innanzitutto ringrazio per le recensioni favorevoli.

Utilizzo questo spazio per ripondere a un pò di persone.
Harry_the_real...sorry mi è sfuggito!!! E poi se non lo sai tu che scopa hai. Cmq grazie di leggerla con tanta attenzione.
Sennar non ci avevo pensato, però non posso limitare la votazione solo a chi ha già recensito, semplicemente perchè qualcuno potrebbe cominciare a leggerla più tardi, magari consigliato da un amico o per altre mille ragioni...non sarebbe giusto, credo. E poi, infondo, questa è una fanfic, e alla fine sarà solo la Rowling a decidere con chi si metteranno i personaggi di HP. Infine non so ancora chi sarà il Prescelto, il racconto si scrive da solo...tranne il finale, per quello ho già un idea, davvero niente male!!! Per il momento potrebbe essere chiunque!!! Harry??? Bella idea, non è da escludere!!!
Cmq scusa se te lo chiedo...ma è solo una tua idea o l'hai dedotto da qualcosa che ho scritto?...Quando dico che il racconto si scrive da solo non sto scherzando!!!
Morgan_Snape troppo generale la tua votazione per cui l'ho valutata come Hermione/Ron. Spero vada bene!!!

NB: in questo chap saprete finalmente qual'è il regalo...è davvero un regalo importante più di quanto immaginassi inizialmente.
Avevo deciso di terminare il racconto in 15 chap...ma è impossibile!!! Questo è un capitolo aggiuntivo...le lezioni di legilimanzia si svolgeranno nel prossimo chap...scusate cercherò di essere più sintetica in futuro!!!

CAP12
CONFESSIONI E RIVELAZIONI

Harry era letteralmente atterrito…se Malfoy fosse stato davvero il Prescelto!!! Erano stati dei veri stupidi, non avrebbero mai dovuto discutere di cose così importanti in un luogo pubblico come una biblioteca. Ma ormai era fatta!! A questo punto cosa dovevano fare? Sicuramente avrebbero dovuto scoprire se la profezia più antica di tutti i tempi si riferisse realmente a Draco Malfoy. Ma in quale modo potevano assodarlo?

“Dobbiamo cercare di scoprire cosa ha sentito?” la voce di Ron interruppe il filo dei suoi pensieri, riportandolo alla realtà e ad un problema più immediato.

“Si certo ora vado a chiederglielo” disse sarcasticamente Luna

“Potremmo riprovare con una pozione polisucco?” propose Hermione

“Ci vorrebbe troppo tempo per preparala…e noi non abbiamo tempo!!!” disse Ron, poi volgendo lo sguardo verso Harry continuò ”se tu….”

Il silenzio era piombato sul gruppo.

“Non mi sembra una buona idea Ron…credo mi abbia scorto l’altra volta!!! Non sono ancora sufficientemente bravo”

“Tu hai usato la legilimanzia su di lui?” bisbigliò inquieta Hermione.

Harry volse lo sguardo rapido verso il suo complice.

“Non l’ho chiesto a Ron, lo sto chiedendo a te?” bofonchiò la ragazza indispettita

“Si” rispose Harry con un filo di voce

“LO SAPEVO CHE VI SARESTE MESSI NEI GUAI!!!” la voce della ragazza echeggiò nella grande sala.

Harry e Ron rimasero muti e immobili, intimoriti dalle urla dell’amica. I pochi studenti che si trovavano ancora in biblioteca si voltarono di scatto.
Il loro continuo parlottare in realtà aveva richiamato anche l’attenzione della bibliotecaria, Madama Pince, la quale sbuffava e tossicchiava in continuazione cercando di attirare la loro attenzione affinché la smettessero. Ma quell’urlo di Hermione era stato veramente troppo. Si avvicinò talmente lesta che sembrava avere le ali hai piedi…forse le aveva davvero!!!

“Vi prego di lasciare la biblioteca…subito!!!” poi rivolgendosi ad Hermione proseguì “Signorina Granger non mi sarei mai aspettata un comportamento tanto irrispettoso da parte sua!!!”

I ragazzi tentarono di deporre i libri che avevano consultato ma Madama Pince li spinse discretamente verso l’uscita.

Hermione era furibonda. Tentando di riprendere un po’ di autocontrollo si rivolse nuovamente ad Harry

“Allora?”

“Allora cosa?” fece Harry contrariato

“Come vi è saltato in mente di fare una cosa tanto…tanto…”

“Non farla così lunga. Eravamo preoccupati!!” concluse secco Ron

“Preoccupati per cosa?”

Ma nessuno dei due rispose alla domanda…anche perché la domanda giusta era
Preoccupati per chi?

Silenzio. Quel pesante silenzio fu interrotto dalla voce tremante di Ginny

“Cosa avete scoperto?” la sua voce era appena un sussurrò

“Abbiamo avuto conferma che Tu-Sai-Chi sta cercando il Necronomicon” rispose Ron

“E nient’altro” puntualizzò frettolosamente Harry. Forse troppo in fretta!!!

“Comunque non credo sia una buona idea utilizzare la legilimanzia su Malfoy” sentenziò Hermione

“Sono d’accordo con te”

Volse lo sguardo rapido e furtivo tutt’intorno come se avesse udito un rumore o scorto qualcuno. Era troppo pericoloso continuare quella discussione nei corridoi di Hogwarts.

“E credo che questo sia un pessimo posto dove discuterne”

Tutti concordarono appieno con l’affermazione di Harry. E muti e pensosi si diressero verso…non sapevano precisamente dove!!! Qualsiasi posto era pericoloso…troppo pericoloso. Orecchie indiscrete potevano nascondersi dappertutto. E il Prescelto poteva essere chiunque. Eppure tutti all’unisono stavano pensando alla medesima cosa…alla stanza delle necessità.

“Se ci riunissimo nella stanza delle necessità? Infondo l’abbiamo utilizzata l’anno scorso per le riunioni dell’ES” disse Luna rompendo il silenzio ed esternando il pensiero di tutti.

“Mi sembra un ottima idea” approvò Ron entusiasta.

Era ora di cena, i corridoi di Hogwarts erano praticamente deserti. Camminarono per alcuni minuti, voltandosi continuamente con aria circospetta. Giunsero nei pressi di una statua di gargoyle. Girarono l’angolo. Nessuno li seguiva e nessuno li aveva visti. Da lontano udirono il canticchiare di Pix. La voce del poltergeist si faceva sempre più vicina. Dovevano sbrigarsi. Harry si fermò dinnanzi ad una porta, una porta che non ricordava di avere mai visto. Il ragazzo poggiò la mano sul pomello. E in quel momento tutti pensarono intensamente alla stanza delle necessità. Aprì. L’avevano trovata. Entrarono.
La stanza era completamente vuota. Sul pavimento c’erano dei cuscini…sei cuscini. E un tavolo di vetro con tre piedi, su cui era poggiato un vassoio con dei tramezzini e delle bibite!!!

“Credo di essere stata io…ho fame” disse Luna con aria sognante

“Sei stata provvidenziale” esclamò Ron addentando un panino al prosciutto e salsa tonnata “Avevo una fame da lupi!!”

Tutti gli altri si servirono e si accomodarono sui cuscini. La stanza era perfetta…la mancanza assoluta di mobili e angoli rendeva l’ambiente sicuro.

“Credo che Luna abbia avuto una buona idea?” proruppe Ginny sorridente

“Quale idea?” chiese Hermione aggrottando le sopracciglia

“Quella di chiedere a Malfoy cosa ha sentito!!!”

“Non era propriamente un idea” disse Luna confusa

“Infatti non è assolutamente un idea!!” concluse secca Hermione

“Perché?”

“Ginny nel caso non ti fosse chiaro. Draco Malfoy è un nostro nemico. Suo padre, Lucius Malfoy, è uno dei Mangiamorte più vicini a Tu-Sai-Chi. Lo stesso che l’anno scorso a tentato di ucciderci all’Ufficio Misteri” disse Ron tenendo lo sguardo greve fisso sulla sorella

“E con questo…non abbiamo scelta, mi pare!!! Qualcuno di voi ha un idea migliore?”

Non c’erano molte idee, a parte utilizzare la legilimanzia.

“Credo che l’unica cosa da fare sia usare la legilimanzia” ripropose Ron sempre più convinto.

Hermione ammonì l’amico con lo sguardo, ma prima che ricominciasse il suo sproloquio Ron la bloccò dicendo

“ Non abbiamo scelta, Hermione!!!” poi rivolgendosi ad Harry proseguì “Tu che ne dici?”

Harry rimase pensieroso per un po’. Aveva ascoltato i discorsi degli amici senza intervenire; non sapeva che fare…ma sapeva di non poter usare la legilimanzia. Non voleva deludere nuovamente Silente!!!

“Non posso Ron…dobbiamo trovare un’altra soluzione”

“Non ci sono altre soluzioni!!!”

“Invece si…possiamo chiederglielo” disse Luna.

L’affermazione di Luna Lovegood fece irritare Ron, il quale si rivolse bruscamente alla ragazza

“Hai cambiato idea?”

“Ginny ha ragione…non abbiamo scelta!!! Visto che Harry non vuole usare la legilimanzia!!! Ti pare?”

”E chi glielo chiederà? Tu? Hermione? Ginny? O no aspetta ho un idea migliore ci vado io”

“Veramente io pensavo ad Harry” concluse Luna ingenuamente

“Cosa?” fece Harry perplesso

“Si mi sembra una buona idea!!” fece Ginny, scuotendo la testa.

Anche Hermione annuiva.

“Siete impazzite? Malfoy mi odia!!!”

“Se ti ha scorto nei suoi pensieri l’ultima volta…probabilmente voleva che tu sapessi del Necronomicon” disse Hermione quasi come se stesse riflettendo ad alta voce.

Malfoy voleva che lui sapesse del Necronomicon e che era un Mangiamorte…non aveva proprio senso. Eppure perché gli aveva mostrato quelle cose?

“Perché mai lo avrebbe fatto?” esternò il giovane Grifondoro

“Cosa sentiva Malfoy?” chiese Hermione indagatrice

“Paura…Terrore…Ansia. Perché?” chiese Harry non riuscendo a capire dove voleva andare a parare l’amica.

“Ha paura. Ha paura del Necronomicon come tutti noi. Forse anche lui vuole fermare Voldemort!!!”

“Sono stanco di ripetere sempre la stessa cosa. Malfoy non è buono!!! Lui non vuole aiutarci. Lui odia i babbani, i mezzosangue e i babbanofili”

“Infatti non ho detto che è buono, ne che vuole aiutarci!!”

“E allora perché vorrebbe fermare il suo padrone”

Hermione rimase silenziosa, sembrava stesse riflettendo…poi

“Sono sicura che lui voglia distruggere il Necronomicon quanto noi. Abbiamo un obbiettivo comune…potrebbe esserci utile”

“Ma potrebbe essere pericoloso” obiettò Ron

<“In questa storia non c’è nulla che non sia pericoloso!!! Devi riuscire a convincerlo, Harry” sentenziò Ginny

*

Era ormai tardi quando giunsero in sala comune. La sala era completamente vuota…nella discussione non si erano nemmeno accorti dell’ora tarda, rimasero per un po’ in silenzio contemplando il camino scoppiettante. Poi uno alla volta tutti i Grifondoro si ritirarono nelle loro stanze. Tutti tranne Harry!!!
Era serio e preoccupato. Alla fine avevano stabilito che Ginny avrebbe chiesto a Malfoy di raggiungere Harry nella stanza delle necessità, la sera del giorno seguente. Harry sapeva di dover stare molto attento a quanto avrebbe detto. Non sapeva cosa Malfoy avesse sentito e nel caso in cui non avesse udito nulla non voleva rivelare più del dovuto. Infondo Malfoy poteva essere benissimo il Prescelto. Quindi doveva cercare se possibile di non peggiorare ulteriormente la situazione. Era totalmente immerso nei suoi pensieri quando udì dei rumori. Si voltò. Era Ginny.

“Pensavo fossi andata a dormire?” disse Harry affabilmente

“Io, invece, speravo di trovarti qui…volevo parlare da sola con te!!!”

La ragazza era visibilmente angosciata. Harry intuì ciò che doveva dirgli. E capì che la piccola Weasley non avrebbe mai avuto il coraggio di esternare i suoi pensieri. Rimasero per un po’ in silenzio a fissarsi. Nella stanza vuota e buia si udiva solo il crepitare del fuoco, il sibilo del vento e il rumorio delicato della neve che batteva sul davanzale delle enormi finestre del castello di Hogwarts.

“Di Malfoy?”

“Si…tu…” si sfregava le mani inquieta

“So che è un Mangiamorte…se è questo che volevi chiedermi!!!”

“Perché non l’hai detto agli altri?”

“Me l’ha chiesto Silente”

“Lui lo sa?”

“Certo. Piton è un membro dell’Ordine…ed era lì quando Malfoy è stato iniziato”

Il parlarne con Ginny gli faceva bene. Non riusciva più a fermarsi, così come era accaduto nella stanza di Silente.

“Tu perché non hai detto nulla?”

“Quando l’ho visto per terra sofferente al Ghirigoro…mi ha fatto pena!!! E poi credo di capire Malfoy” disse sedendosi sulla poltrona e fissando il fuoco “Quando mi disse che infondo aveva fatto ciò che tutti si aspettavano da lui. Ho pensato che aveva ragione. Lui non aveva scelta.”

“Ginny, c’è sempre una scelta!!” esclamò Harry

“Lo credi davvero…tu sei Harry Potter dovresti saperlo meglio degli altri”

“Io ho scelto...”

“...di essere un eroe, di combattere contro Tu-Sai-Chi, di farti ammazzare" lo interruppe la ragazza "Ci sono cose nella vita che non si possono scegliere, ma che ti vengono imposte dalle circostanze”

La piccola Ginny era davvero molto cresciuta in quegli anni. Come era diversa da quella ragazzina che arrossiva quando lo vedeva. Da quella ragazzina magra e tutta lentiggini che doveva urlare per farsi sentire in una famiglia di maschi. Era forte la piccola Ginny e giudiziosa…molto più forte e giudiziosa di lui!!!

“Lui è cattivo. E’ nella sua natura”

“Si, ma so che lui non vuole essere un Mangiamorte. Per il momento è tutto quello che conta!!” fece voltandosi e fissandolo con sguardo fiero.

“Anche tu pensi che potrebbe essere il Prescelto, però” continuò Harry senza distogliere lo sguardo.

“Si. Ma se ci sbagliassimo” replicò con un alzata di spalle “E poi sono d’accordo con Hermione…potrebbe esserci utile in questa occasione. Dopo…nemici come prima!!!”

Harry assentì, alla fin fine le amiche avevano ragione. Essere in accordo per una volta con Malfoy non significava certamente diventare amici. Era come scoprire che Piton e Sirius erano amici per la pelle…una vera assurdità!!! Però tra una lite e l’altra erano stati entrambi membri dell’Ordine della Fenice. Chissà forse poteva funzionare!!!
La pendola scoccò le 3. Era tardi…dovevano riposare almeno qualche ora prima dell’inizio dei corsi.

“Meglio andare a letto” propose Harry stiracchiandosi.

Stava dirigendosi verso le scale che portavano al dormitorio maschile quando la voce di Ginny lo fermò.

“Volevo chiederti anche un’altra cosa Harry”

Harry si girò osservandola interrogatorio. Cosa doveva chiedergli nel cuore della notte che non potesse chiedere l’indomani dopo una rigenerante dormita. Si fermò in attesa.
Infine, la ragazza, tutto d’un fiato disse

“A te piace molto Hermione non è vero?”

Harry rimase a fissarla senza pensare a nulla...tranne

Mio Dio ma è così evidente!!!!

Si sedette sui gradini delle scale e quasi più a se stesso che a Ginny esclamò

“Si vede così tanto?!?!”

Il viso di Ginny assunse un vago cipiglio. Ma poi quasi sembrasse aver ripreso colorito e coraggio proseguì

“Secondo me dovresti dirglielo”

“Non è così facile”

“Perché? Se ti piace davvero qual’è il problema?”

“Hermione è la mia migliore amica e poi anche…”

Non poteva rivelare a Ginny che anche suo fratello era innamorato di Hermione. Quella era una confessione di un amico fatta ad un amico, se lo avesse detto a Ginny avrebbe tradito Ron.
Ma Ginny lo tolse dall’imbarazzo.

“Non preoccuparti so che anche mio fratello è cotto di Hermione”

“Non ti si può nascondere proprio nulla” disse Harry divertito

“No, è che tu a Ron siete proprio due frane!!!”

“Grazie!!!” replicò imbronciato.

Scoppiarono a ridere. Entrambi cercarono di soffocare le risa con le mani, ma inutilmente…le loro risate risuonarono nella sala comune vuota. Ma poi Harry pensò che se tutti se ne erano accorti probabilmente se ne era accorta anche Hermione.

“Credi se ne sia accorta anche Hermione?”

“Non credo!!!” disse Ginny ostentando sicurezza

“Come puoi esserne così sicura. E poi hai ragione se ne sono accorti praticamente tutti…anche Malfoy!!!”

“Si…ma spesso non ci si accorge che le persone che ti sono più vicine sono interessate a te!!” disse abbassando lo sguardo con un filo di voce.

“Questo non è il momento di pensare a queste cose. Ci sono cose più importanti. Siamo praticamente seduti su una bomba ad orologeria che può scoppiare da un momento all’altro!!!”

Ginny lo guardò perplessa poi chiese

“Che cos’è una bomba ad orologio?”

“Una bomba ad orologeria” la corresse Harry “E’ una bomba a tempo…una cosa pericolosissima che si usa nelle guerre babbane”

“Ora capisco. Ma non sono d’accordo!!! Non puoi usare questa storia come scusa per non affrontare la situazione!!!”

“Io non lo faccio!!!”

“Allora parla con Hermione. Ti sentirai meglio”

“Se mi dicesse di no?”

“E se ti dicesse di si, invece”

“Se mi dice di no, lei non sarà più la mia migliore amica. Se mi dice di si, Ron non sarà più il mio migliore amico. Non so che fare!!!”

“Continuo a pensare che sia giusto parlarne con Hermione. Prima o poi mio fratello prenderà il coraggio a due mani e le parlerà. Se tu non ti dichiarassi mai e lei cominciasse a uscire con Ron…per te sarebbe tutto uguale?? Cosa stai aspettando, Harry Potter, che ti passi!!! Non passa Harry, non passa anche se lo desideri più di ogni altra cosa”

Harry notò che Ginny era quasi in lacrime.

“Anche se non vuoi parlare con Hermione credo che tu debba assolutamente parlarne con Ron. Credo sia giusto!!!”

E andò via lasciando Harry da solo con i suoi fantasmi.

**

Quella notte Harry la passò praticamente in bianco. La mattina dopo era talmente stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti. Era riuscito a rimanere sveglio nelle due ore di Trasfigurazione e a mala pena aveva tenuto gli occhi aperti durante l’ora di Pozioni. Inoltre Piton gli aveva gentilmente annunciato davanti ad una classe intera che aveva urgenza di ripetizioni di Pozioni.

“Potter stasera stessa cominceremo la nostra prima lezione. Spero che tu possa migliorare altrimenti abbandona pure l’idea di diventare un Auror!!!” La sua voce gli rimbombava ancora nella testa. Lui odiava Piton e in quelle occasioni se ne persuadeva sempre di più.

Era stanchissimo e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che quella sera non sarebbe potuto andare a letto presto. Doveva andare a “Ripetizioni di Pozioni” e poi all’incontro con Malfoy. Prima della fine della giornata sarebbe sicuramente stramazzato al suolo.
Forse prima di ora di cena avrebbe potuto riposare un po’…ma nel frattempo c’era ancora da seguire Antiche Rune. Sonnecchiò per tutto il tempo. Hermione più volte dovette strattonarlo per tenerlo sveglio.
Sentiva tutto molto ovattato. Inoltre la voce della professoressa Druidia Kelticia, l’insegnante di Antiche Rune, era molto flautata e aiutava a conciliare il sonno.

“Finora abbiamo parlato delle Rune nella divinazione, da questo semestre parleremo delle Rune come potenti simboli di energia…”Gli occhi gli si chiusero.



Un colpo al fianco lo ridestò. Riaprì gli occhi.

“…talismani disegnando il simbolo che ci interessa su un piccolo pezzo di legno, con un colore attinente al significato del talismano che vogliamo realizzare. Va costruito in una fase lunare ed in un giorno della settimana adeguati….” Gli occhi si chiusero nuovamente.



Un nuovo colpo al fianco lo ridestò. Riaprì gli occhi.

“Ti prego Harry cerca di rimanere sveglio” gli sussurrò Hermione concitamene.

Ma nonostante si sforzasse i suoi occhi si serravano, più desiderava di stare sveglio più il desiderio di dormire prendeva il sopravvento.


“La runa INGUZ……Protezione dell'unione familiare……momento di togliersi un peso dall’anima dopo di che......Incontro di due anime gemelle……Fine di una fase della vita e l'inizio di un nuovo periodo……un periodo di energia positiva……fortuna…….”


Ormai sentiva la voce della professoressa a sprazzi, non capiva nemmeno quello che la donna stesse spiegando. Alla fine non sentì più nulla e…si ritrovò nella Foresta Proibita. Era buio…era notte? Camminava senza sapere dove andare. Era buio pesto. Eppure ricordava che prima si trovava nell’aula di Antiche Rune ed era giorno!!! Era un sogno!!! Doveva assolutamente cercare di svegliarsi…ma come? Avanzò ancora per un po’.

Se non mi sveglio la Kelticia mi toglierà punti e…” pensò fra se mentre ancora avanzava.  

Poi vide una luce fulgida. Si diresse verso la parte più profonda della foresta finché arrivò in una radura immersa ne buio in cui si vedeva solo quella luce. Una luce accecante. Chiuse gli occhi ormai abituati al buio. Li riaprì e li richiuse più volte, tenendo le mani sugli occhi. Da dove veniva tutta quella luce. Scorse una figura esile che sembrava emanare quella luce. Chi era? Scostò la mano dal volto. E vide…una donna? Si…una donna bellissima!!! Aveva lunghi capelli argentati raccolti all’altezza dei polpacci con dell’edera, anche gli occhi avevano degli splendidi riflessi argentei. Era ricoperta di un leggero vestito turchese che sembrava essere fatto d’aria. Harry notò che era scalza. Sembrava una normalissima ragazza. Ma era la donna più bella che avesse mai visto e che probabilmente avrebbe visto mai in tutta la sua vita. Tuttavia aveva qualcosa di strano. Innanzitutto una ragazza normale non poteva rifulgere di luce propria come una stella e poi....
Rimase in contemplazione di quella forma celestiale per un po’.

“Harry Potter, sul mondo incombe un grave pericolo”

La sua voce era come un canto d’usignolo e da lei emanava un olezzo come di erba bagnata. Ma era un sogno…come poteva in un sogno sentire tanto chiaramente il suo odore.

“Chi sei?” gli chiese titubante

“Io sono Idrial. Sono un Elfo dei Boschi”

“Tu non somigli ad un Elfo Domestico!!!”

Pur tuttavia la parola Elfo gli aveva fatto comprendere cosa c’era di strano nel suo volto. Aveva lunghe orecchie appuntite e anche il naso stonava su quel viso incantevole. Ma gli Elfi Domestici erano brutti, piccoli, tarchiati e servili. Quella donna sembrava una principessa. Il suo viso non era solo bello, ma fiero e dignitoso. Nulla c’era in lei che ricordasse anche vagamente un Elfo Domestico.

“Esistono differenti stirpi di Elfi…come differenti sono le stirpi degli uomini!!!”

Il modo di parlare di quella donna era molto aulico e arcaico…come se…

“Sono molte le ere degli uomini che hanno scrutato i miei occhi…e molti secoli or sono il mio popolo ha aiutato un potente mago a sigillare il Libro Nero”

Poteva leggere il pensiero?

“Voi avete aiutato Merlino a sigillare il Necronomicon?”

“Si, Harry Potter. Ma il Prescelto ora è a conoscenza del luogo segreto e il Libro Nero lo chiamerà a se come accadde in passato”

“Chi è il Prescelto?”

“Io posso solo indicarti la via…non mi è dato di rivelarti ciò che sappiamo”

“Ma…”

“Harry Potter, il Prescelto può decidere la propria via”

Idrial si avvicinò e gli disse

“Il Talismano che rechi con te è molto potente; esso ti proteggerà dal male del Libro Nero”

Il ragazzo lo estrasse dalla tasca e lo osservò minuziosamente.

“Non può essere tanto potente…i miei amici non sono maghi adulti”

L’elfo lo prese, nelle sue mani rifulgeva di una luce dorata.

“Il cerchio e l’esagramma sono due simboli mistici molto potenti”

Il talismano che gli era stato regalato dai membri dell’ES, infatti, era costituito da un cerchio nel quale era inscritta una stella a sei punte. Negli spazi tra una punta della stella  ed un'altra c’erano cinque simboli runici. Ma Harry non ci vedeva nulla di particolarmente potente.

“Questo talismano ti ha protetto”

“Cosa?” disse Harry stupito

“Esso ti ha protetto e ti protegge ancora dalla magia di Colui che divide con te il suo potere. Finché lo terrai con te lui non potrà scorgerti ne penetrare la tua mente”

“Come può questo talismano avere tanto potere? Tanto da proteggermi da Voldemort e dal Necronomicon?

“Questo talismano è stato costruito evocando il tuo spirito di luce, Ma-Ha-El, il protettore dalle insidie che provengono dalle Forze Oscure. E stato realizzato in una notte di plenilunio dell’Eostar...in una particolare combinazione astrale. Di talismani come questo ne viene costruito uno ogni 3754 anni. Conosci il significato dei simboli runici impressi su di esso?”

Certo che li conosceva!!! Aveva deciso di seguire il corso di Antiche Rune proprio per questo
Prese il Talismano dalle mani della fanciulla. Era caldo e riluceva ancora. Con il dito della mano sinistra indicò il simbolo runico disposto nello spazio tra la punta alta e la prima di destra.

THURISAZ (
P), magia e protezione dalla magia”

Spostò il dito verso la punta destra.

ALGIZ (
Ψ), purezza e protezione da un pericolo futuro”

Spostandosi ancora in senso orario indicò

"SOWULO (?), luce e protezione dal mondo sovrannaturale”

Poi, sempre mostrando col dito

INGUZ (), protezione dell'unione familiare”

Rimase pensieroso…c’erano tutte le “Rune della Protezione”…non aveva avuto più modo di osservare i simboli presenti sul talismano e solo ora ci aveva fatto caso. E infine…

GEBO (X), Dono e generosità”

L’unica runa sempre positiva. Solo ora si accorgeva che i simboli runici erano stati scelti con estrema perizia.

“Ne manca ancora una Harry Potter”

“No…”

La ragazza si avvicinò e indicò l’unico angolo del talismano in cui non era incisa alcuna runa.

“la Runa del Karma” disse con voce suadente

“Ma non c’e alcun simbolo…”

Si soffermò ad osservare quell’angolo e…c’era un cerchio vuoto!!!

“SI...la Runa del Destino è l’unica runa senza numero e senza segno. La soluzione alla nostra domanda e' nelle nostre mani…il Fato può essere mutato. Questo talismano è intriso d’amore Harry Potter. Il metallo utilizzato per la sua fabbricazione è pregno dell’amore delle anime immolatesi nella prima grande guerra contro l’Oscuro Sire.
Due vite sono legate a te da questo oggetto incantato. La persona che ha inciso la Runa del Karma, sarà la donna che darà vita alla tua stirpe. L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi. Quando sarai di fronte ad un bivio pensa Harry Potter al suo sacrificio e allora le catene del fato forse potranno essere recise”

“Come fai a sapere tutto ciò? Come fai a conoscere il mio nome?”

“Alcune delle mie genti possono scrutare oltre le barriere temporali…il tuo nome Harry Potter è scritto nella storia passata della tua gente e nella storia futura di tutte le creature di questo mondo. Se perderai la battaglia contro Yog non ci sarà futuro per te Harry Potter…la tua stirpe sarà spezzata e gli uomini vagheranno su una terra di fiamme, fuoco e disperazione…Harry…Harry”

La voce era cambiata e la terra tremava

“Harry…Harry…”

Era buio

“Harry…Harry…”

Aprì gli occhi. Era sul pavimento dell’aula di Antiche Rune. Hermione lo chimava scuotendolo

“Signor Potter devo presupporre che la mia lezione non sia di suo gradimento” disse aspra la professoressa Kelticia.

Hermione aiutò Harry a rialzarsi.

“Mi scusi professoressa” disse riprendendo il suo posto.

Era solo un sogno!!! Era davvero solo un sogno???





NdA: Chi è Idrial? Vorrà davvero aiutare Harry? Gli ha davvero rivelato eventi futuri? Chi sarà la donna che ha inciso la runa del Karma? Chi sarà l’uomo che sacrificherà la sua vita? E soprattutto chi è il Prescelto?
Questa volta ci sono un sacco di domande. Alcune  hanno già una risposta (ho detto più volte che questo è un giallo…e le risposte sono sparpagliate qua e là negli altri capitoli…buona caccia!!!) altre non ancora e altre, infine, le decideremo insieme.

Per qel che riguarda le coppie...come avete notato c'è un pò di tutto!!! Per il momento le coppie Harry/Ginny e Harry/Hermione (tenuto conto anche delle recensioni più vecchie) sono alla pari(3/3)!!! Per cui credo che a maggioranza la coppia sarà Harry/?(appunto la donna del Karma). Ho deciso, quindi, di prolungare la cosa per un'altro pò, nel caso voglia recensire qualcun'altro. Non si sa mai!!! E a questo punto bisogna decidere insieme chi sarà la donna del Karma...Ginny o Hermione?

A chi interessasse il simbolo della runa SOWULO è una specie di tuono…solo che non sapevo dove pescarlo!!! Baci a tutti

EFP

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Capitolo 13
*** Ripetizioni di pozioni ***


CAP13

Ringrazio ancora di cuore tutte le persone che hanno recensito il capitolo precedente (Callien, Lillyphut90, Keloryn,Silloqui)

Prima di cominciare vorrei puntualizzare che questo racconto è praticamente un trattato di magia. Era appunto questa una delle mie intenzioni...credo sia sfizioso conoscere delle cose che sono un pò avulse dalla realtà.
Per problemi legati, però, alla storia e al mio modo di pensare ho commesso un'inesattezza e cioè...il significato della runa del Karma o del Destino è ben diverso da quello che ho scritto: il Fato non può essere cambiato, bisogna solo attendere (io lo trovo davvero tristissimo). Nel medioevo e soprattutto nella magia nera l'inelutabbilità del Fato è spesso sottolineata. Se qualcuno di voi ha mai visto l'anime Berserk o ha letto il manga sa bene di cosa sto parlando!!! Però questa cosa è assolutamente contro ogni mio principio, percui ho deciso di cambiarla!!! Ho preferito cmq dirlo...

Infine si, Lilliphut90, Idrial è l'elfo che accompagna Berethor nel gioco di PS2 che hai indicato tu...io sono una grande appassionata di giochi sia per PC che per PS2. In questo momento i miei preferiti sono: Obscure e SiberiaII(PS2) e Diablo2(PC). Ho giocato anche con HP (tutti e tre)...buona grafica soprattutto nell'ultimo, ma troppo semplici!!!! E' un gioco per bambini!!

NB: poichè la coppia Harry/Hermy è leggermente in vantaggio faccio un piccolo regalo a chi ha votato per questa coppia. Ho deciso di chiudere la storia coppia verso la fine per cui chiunque legga la fic può fino alla fine partecipare alla votazione. Ricordo che la domanda è: chi è la Donna del Karma? Ginny o Hermione?

Scusate lo sproloquio e buona lettura



CAP13
RIPETIZIONI DI POZIONI

Prima di recarsi nello studio di Piton, Harry aveva deciso di distendersi un po’. Infondo i compiti potevano aspettare!!! Lasciò i suoi amici in sala comune e andò a riposare. Ma non ci riuscì, era troppo stanco. Quello strano sogno lo aveva turbato talmente tanto. Eppure…non ricordava praticamente nulla!!! A parte che aveva parlato con una donna bellissima che diceva di essere un Elfo, ma che non somigliava nemmeno vagamente all’amica di Dobby. Infondo anche Winky era un elfo femmina!!
Harry sentiva che era importante che ricordasse quel sogno. Ma era tutto inutile c’erano solo immagini confuse e nient’altro. Mentre si rigirava nel letto affondò la mano nelle tasche e afferrò il talismano. Si sedette a gambe incrociate sul letto rigirando l’amuleto tra le mani.

“Il mio sogno era legato a questo…mi pare!!!” disse a se stesso

Cominciò ad osservarlo come se lo guardasse per la prima volta. E notò che sull’amuleto erano incise le quattro “Rune della Protezione” e l’unica runa esclusivamente positiva e poi...uno strano spazio bianco. Perché avevano lasciato uno spazio bianco?
Ripose il talismano nella tasca dei pantaloni, si scompigliò i capelli e si ridistese sul letto cercando di addormentarsi. Ma fu totalmente inutile. Quando accantonò la storia del sogno cominciò a pensare all’incontro con Malfoy. Nella sua testa non faceva altro che cercare di abbozzare un discorso che convincesse il ragazzo ad aiutarli e che nel contempo non rivelasse troppi particolari.
Erano le sei quando Ron lo scrollò per avvisarlo che era ora di cena. Era stanco e aveva anche una leggera nausea. Mangiò veramente poco.

“Harry sei sicuro di sentirti bene?” chiese Ron ingollando del roast beef con cipolle

“Sono stanco e poi questa lezione con Piton non ci voleva proprio!!!”

“Non sei riuscito a riposare nemmeno un po’?” domandò Hermione preoccupata

“Molto poco, ma non preoccuparti riposerò stasera” disse poggiando la forchetta sul piatto.

Proprio in quel momento arrivò Edvige insieme ad una cinquantina di gufi che consegnarono una “Edizione Straordinaria della Gazzetta del Profeta”.

“Cosa sarà successo?” disse Hermione inquieta, mentre apriva la sua copia.

Anche Harry fece lo stesso. Rimasero muti di fronte alla rivista aperta.

“Allora?” chiese Ron curiso

Luna, con in mano la sua copia spiegazzata, si avvicinò al tavolo dei Grifondoro.

“Avete letto…è terribile!!!”

Ron strappò il giornale dalle mani di Hermione cominciò a scorrere le righe della gazzetta  leggendo ad alta voce


I BABBANI RICORDANO
Poche ore fa il Ministero della Magia ha dichiarato che l’Ufficio per le Relazioni Babbane ha annunciato che alcuni esponenti della comunità non-magica, sono riusciti a entrare nel San Mungo, il più grande ospedale londinese del mondo magico. L’entrata di alcuni babbani nella Sala di Accettazione ha creato non pochi disagi ai medi-maghi e ai degenti. Numerose fonti confermano che agli occhi dei babbani l’ingresso del San Mungo non appare più come un semplice negozio scalcinato con vetrine rotte e manichini cadenti. L’Ufficio Cancellazione si sta occupando dei babbani coinvolti, mentre l’intero Ministero della Magia cerca di comprenderne le cause. In ogni modo casi analoghi sembrano aumentare di ora in ora.
A causa di questi nuovi eventi che vanno ad aggiungersi alla sparizione di alcuni babbani (15 dall’inizio dell’anno) e al decesso di numerosi Auror (4 solo in questa settimana) il Ministro della Magia Cornelius Caramel si è dimesso. L’ex-ministro ha dichiarato:
«Purtroppo con il ritorno di colui-che-non-deve-essere-nominato la situazione è andata continuamente peggiorando, soprattutto dopo il tradimento dei Dissennatori e la nostra conseguente incapacità di tenere rinchiusi i Mangiamorte catturati. Questa nuova difficoltà rende il lavoro assegnatomi superiore alle mie possibilità. Per cui mi dimetto sperando che il mio successore sia maggiormente fortunato».
Tenendo conto della situazione attuale le elezioni del nuovo ministro si terranno il prima possibile. I maggiori pretendenti a tale carica sono Amelia Susan Bones, direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia; Felix Felicis, attuale responsabile dell’Ufficio Cancellazione e naturalmente Albus Silente,  preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.



Il topo abbandona la nave che affonda”  pensò Harry fra se.

Cornelius Caramel non gli era mai stato particolarmente simpatico, soprattutto dopo tutto quello che aveva combinato l’anno prima.
Ron chiuse il giornale e lo poggiò sul tavolo. L’espressione di tutti i presenti era indescrivibile.

“E’ stata tutta colpa nostra” esclamò con un bisbiglio Hermione tenendo la testa bassa e le mani sul viso.

“Cosa c’entriamo noi?” chiese sbigottito Ron

“Grazie a noi il Prescelto sa!!”

“E con questo?”

“Credi che Merlino abbia…” chiese titubante Luna.

“Si…come ho fatto a non pensarci!!!”

“A cosa, Hermione? Vi dispiacerebbe mettere al corrente anche noi!!!” fece irritato Ron

“Merlino non obliviò nei babbani il ricordo del libro, ma il ricordo della magia. Era ovvio!!! Fino agli eventi legati ad Artù e ai suoi cavalieri, la magia faceva parte del mondo...di tutti. In passato i medici erano alchimisti. Lo stesso Merlino seppure un grande mago era al servizio di un uomo…un babbano. Poi la magia fu come cancellata!!”

“A causa delle persecuzioni religiose!!” sentenziò Harry

“No, Ginevra e Artù furono uniti in matrimonio attraverso un rito cristiano…e ricordi la storia di Mitra…la magia conviveva con il cristianesimo. Allora perché mai poi la civiltà cristiana si sarebbe scagliata con tanta violenza contro la magia. Loro non potevano distruggerci!!! Il professor Ruff ci disse che durante il periodo della caccia alle streghe, quando catturavano una maga vera, essa non poteva morire sul rogo, bastava un semplice incantesimo di protezione dal fuoco…un incantesimo che conoscono anche i bambini!!! Allora perché tanto accanimento?”

“Per indurre terrore in chi ne aveva ancora il ricordo?”

“Si, Ginny e per separare definitivamente i due mondi”

“Perché Merlino avrebbe fatto una cosa del genere?” chiese Luna strabuzzando gli occhi .

“Non lo so, ma questa cosa è sicuramente legata al Necronomicon…dobbiamo assolutamente avvisare i membri dell’Ordine di quanto abbiamo scoperto”

Harry si alzò.

“Dove vai?” chiese Hermione ansiosa

“Vado a Ripetizioni di Pozioni. Voi avvisate Silente”

“Perché non vieni con noi?”

“Non posso entrare e uscire dall’ufficio di Silente…non dobbiamo dare nell’occhio. Anzi credo che la cosa migliore sia che tu vada da sola”

“Ma…” poi osservando l’aria risoluta dell’amico acconsentì.

Harry si allontanò.

*

Percorrendo i corridoi di Hogwarts Harry ripensò al prescelto e a tutta una serie di verità che sembravano dipanarsi davanti ai suoi occhi giorno dopo giorno.

Chi sarà il prescelto?” ripeteva fra se

Forse il prescelto poteva rispondere alle loro domande. Naturalmente le congetture che si affollavano nella sua mente erano numerose. Sicuramente era qualcuno legato al Necronomicon o un esperto di Magia Nera. Probabilmente era un Mangiamorte, forse era davvero Malfoy o cosa ancora più terribile poteva trattarsi di Voldemort. Se davvero fosse stato Lui cosa sarebbe successo? Come poteva difendere le persone che amava?

Mentre camminava osservava le decorazioni natalizie che pendevano dai soffitti di Hogwarts. Erano bellissime. Hogwarts era bellissima. Luminosa e splendente di tutte le sfumature dell’argento e dell’oro!! E proprio quegli ornamenti gli fecero ricordare che il Natale era alle porte. Che presto Hogwarts si sarebbe svuotata. Che i suoi amici avrebbero raggiunto le proprie famiglie. E per un attimo desiderò una vita normale. Una vita fatta di piccolezze, una vita fatta di compiti, appuntamenti e giochi. Una vita come quella di Duddley!!!
Mentre la sua mente si perdeva in mille pensieri giunse, quasi senza rendersene conto, davanti alla stanza di Piton. Tirò un lungo sospiro e bussò trepidante alla porta.

“Entra pure Potter”

Appoggiò la mano sul pomello

Speriamo bene!!” pensò mentre apriva la porta e davanti ai suoi occhi si stagliava la nera figura di Piton.

“Chiudi pure la porta”

Harry chiuse la porta dietro di se e attese.
Quella stanza emanava lo stesso odore acre dall’aula di Pozioni. Sugli scaffali c’erano ampolle e bottiglie piene di liquidi di vario colore. Sopra un armadietto, quasi come se volesse essere nascosto alla vista di estranei c’era un Pensatoio. Forse lo stesso di Silente. Forse lo stesso dell’anno prima. Forse lo stesso in cui aveva rivisto i suoi genitori da giovani, quando ancora frequentavano Hogwarts. Forse lo stesso in cui aveva visto suo padre e i suoi amici sbeffeggiare Piton, mentre sua madre lo difendeva.

“Cosa fai Potter dormi in piedi?” lo redarguì Piton

“No…Signore”

“L’anno scorso con risultati alquanto scarsi ho tentato di insegnarti le basi dell’Occlumanzia. Pare che quest’anno il nostro preside voglia che tu apprenda le Legilimanzia. Naturalmente è mia opinione che sia del tutto inutile, ma il professor Silente ha insistito molto” disse fissando sdegnosamente Harry. Poi con calma serafica continuò “Quest’anno ci invertiremo i ruoli, Potter. Questa volta sarò io a chiudere la mente. Ovviamente credo sia inutile ricordarti che sono un ottimo occlumante. In seguito imparerai a nasconderti nei pensieri e a distinguere il falso dal vero”

“Bene, io sono pronto. Cominciamo pure quando vuole!!” disse Harry stanco di sentire l'odiosa voce di Piton.

“Vediamo i tuoi progressi. Comincia pure Potter”

Afferrò la bacchetta e puntandola contro Piton urlò

LEGILIMENS

Protego

Nulla…

“Ripeti Potter”

LEGILIMENS

Protego” disse con calma il professore di Pozioni

Di nuovo nulla…

“Vista la tua arroganza credevo che fossi molto più bravo, invece sei bravo solo a parlare proprio come…”

Non dirlo!!!” pensò Harry fra sé

“…il tuo adorato padrino lui…”

LEGILIMENS

…una donna supina sul letto e un bambino magro con corti capelli neri. La donna era immobile, era malata o forse morta!! Ma non era come con Malfoy. Questa volta non sentiva assolutamente nulla. Vedeva solo immagini…eppure il bambino piangeva. Perché se soffriva non riusciva a sentire la sua sofferenza. Una nuova immagine…un giovane Piton forse dodicenne, con un uomo. Quell’uomo era sicuramente suo padre…era identico a Piton!!! Gli urlava contro

“TU SARAI LA MIA ROVINA!!! PERCHE’ NON SEI MORTO INSIEME A TUA MADRE?”

“PERCHE’ NON MI AMI?” gridò il ragazzino di rimando

“NESSUNO AMEREBBE UN MOSTRO COME TE” gli urlò contro l’uomo con gli occhi iniettati di sangue e il collo gonfio.

Non sentiva alcuna emozione, il volto di Piton era rosso e i suoi occhi erano lucidi. Inoltre quell’ultima affermazione aveva lasciato il ragazzino muto e immobile…e allora perché non sentiva niente!!!

“BASTA COSI’” urlò Piton

Harry sentì una fitta al petto e fu scagliato sul pavimento.

“Bravo, Potter. Anche se devi migliore ancora parecchio se vogliamo penetrare la mente dell’Oscuro Signore”

“Perché vedevo le immagini, ma non riuscivo a sentire la sue emozioni?…Signore”

“Perché le emozioni rendono gli uomini deboli e facilmente controllabili, Potter”

“Io non credo” fece Harry contrariato

“Potter sei riuscito a penetrare la mia mente non per la tua bravura, ma per la rabbia. Come pensavo, tu sei sopraffatto dalle tue emozioni e questo il tuo punto debole"

Harry osservava Piton sbigottito. Come poteva un uomo che aveva covato dentro di sé un odio per suo padre così profondo tanto da riversarlo sul figlio parlargli di emozioni e rabbia!!! Era un controsenso!!!
E poi Harry apparteneva a quella categoria di persone che vivono delle proprie emozioni e nelle quali, infondo, le emozioni rappresentano proprio i loro punti di forza. Stava per controbattere alle accuse di Piton quando...

"Se tu, l’anno scorso, non ti fossi fatto prendere dal panico nell’ufficio della professoressa Umbridge" proruppe tranquillamente il professore di Pozioni "e avessi razionalmente esaminato i fatti, il Signore Oscuro non ti avrebbe manovrato con tanta facilità. Ma sei soltanto un ragazzo e poi…in te scorre il sangue di James Potter” terminò ironicamente.

Piton pronunciò le uniche parole a cui Harry non avrebbe potuto ribattere. Piton aveva ragione!!! Dalla morte di Sirius aveva pensato molte volte che se avesse riflettutto anche solo un attimo di più, se non si fosse fatto prendere dal panico, se solo...allora non avrebbe perso tutto quello che rimaneva della sua famiglia.

“Preferisco essere come mio padre che come lei” lo apostrofò Harry indignato

“Credo che per oggi la lezione sia finita, ci vediamo domani. E spero che nel frattempo tu abbia imparato a controllarti, altrimenti tutto ciò sarebbe totalmente inutile!!”

**

Ma la giornata di Harry non era ancora terminata. Era distrutto, ma mancava un solo tassello al termine della giornata…l’incontro con Malfoy!!! Era ormai molto tardi, i corridoi erano deserti. Harry era sicuro che, come nelle sere precedenti, qualcuno vigilasse su Hogwarts, per cui nella sua borsa aveva ficcato il mantello dell’invisibilità. Camminò furtivo per un po’. Celato dall’oscurità si infilò dietro la statua di una strega che indossava un bizzaro cappello a due punte, Ignatia Wildsmith (l'inventrice della polvere volante). Estrasse la mappa del malandrino.
Afferrò la bacchetta e

“Giuro solennemete di non avere buone intenzioni” sussurrò, appoggiando la bacchetta sulla pergamena giallastra.

Sul foglio si snodò la mappa di Hogwarts e su di essa apparvero delle piccole orme che si muovevano lente attraverso i corridoi del castello. ‘Lupin’, ‘Gazza e mrs Purr’, ‘Piton’ e ‘Madama Bumbs’. Erano davvero tanti e giravano ininterrottamente dall’ingresso al settimo piano. Lui era in quel momento al terzo piano e gli unici ambienti senza sorveglianza erano l’ingresso e il quinto piano. La stanza delle necessità poteva trovarsi dappertutto per cui, poiché attraversare il corridoio del terzo piano era piuttosto pericoloso, in quanto sorvegliato da Lupin (che era a conoscenza dell’esistenza del mantello dell’invisibilità e della mappa del malandrino) decise di provare al quinto piano. Si buttò il mantello sulle spalle…tutto filò liscio!!! Arrivò davanti ad una porta che gli sembrava sconosciuta e appoggiò la mano sul pomello pensando intensamente ad un luogo dove incontrare Malfoy. Quando entrò non scorse nessuno e in quel momento pensò che forse sarebbe stato difficile per Malfoy superare la sorveglianza, ma poi vide che dormiva con la testa su un grosso tavolo di legno imbandito con ogni ben di Dio...Ginny gli aveva spiegato proprio per bene il funzionamento della stanza.
Si tolse il mantello e svegliò il ragazzo strattonandolo vigorosamente. Malfoy aprì gli occhi.

“Potteruccio, pensavo ti avessero acciuffato? Cha fine avevi fatto, sono ore che ti aspetto!!!” disse sbadigliando e strofinandosi gli occhi.

Harry si sedette su una sedia di fronte al suo nemico giurato.

“Ho avuto molto da fare?” replicò appoggiando i gomiti sul tavolo e fissando il giovane Serpeverde.

“Ora ricordo!!!” fece stringendo gli occhi, erano diventate due fessure “Ripetizioni di Pozioni!!”

Harry rimase silenzioso.

“Sai Tu-Sa-Chi ha molti dubbi su Piton?” fece con voce strascicata “E mio padre è sicuro che sia un traditore…non si fida affatto di lui”

“Non vedo assolutamente come questa storia possa interessarmi” fece Harry evasivo

“Ti sta insegnando la legilimanzia?”

“Sei impazzito!!! Piton mi odia, perché dovrebbe insegnarmi la legilimanzia?” rispose prontamente il giovane Grifondoro

“Forse glielo ha ordinato Silente!!!”

“Mi dispiace ma non riesco a seguirti” fece evasivo

“Davvero, Potter!!! Io credo proprio di si…se solo potessi vedere la tua faccia!!!” aveva l’aria di un gatto che gioca col topo, sul suo volto c’era stampato un fastidioso sorriso “Mio padre dice che esiste una specie di ordine segreto…di Auror. L’Ordine della Fenice, capeggiato da Silente. Credo ne faccia parte anche il nostro caro professore di Pozioni. E sono d'accordo con mio padre. Piton fa il doppio gioco!!!”

“Io non so nulla di tutto ciò. Io sono solo uno studente; non sono né un Auror né un Mangiamorte!!”

“Allora dimmi perché non hai fatto una piega quando ho praticamente svelato che Piton è un Mangiamorte!!” fece riprendendo il suo sangue freddo.

“Semplicemente perché non ho mai avuto dubbi” fece Harry sicuro.

“Per il momento lasciamo perdere. Cosa volevi da me?” disse afferrando una fetta di cheesecake

Era molto difficile parlare con Malfoy. Aveva sempre pensato che fosse un idiota, invece era astuto e molto pericoloso. E sempre di più si convinceva che Malfoy fosse il Prescelto.

“Io e i miei amici “ iniziò con prudenza “stavamo parlando in biblioteca di cose importanti e molto personali. Voglio sapere cosa hai sentito?”

“Quanta prepotenza!!! Ti riferisci alla storia di Camelot?” fece con aria angelica. Poi appoggiando le dita alla fronte, imitando l’espressione di chi si sta sforzando per ricordare continuò “Si ora ricordo. Mi pare che la tua Mezzosangue abbia detto che Camelot è Hogwarts”

Aveva sentito TUTTO!!

“E poi tu hai raccontato quell’altra storia del Prescelto che una volta trovato il libro deciderà la sorte del mondo!!”

Aveva sentito PROPRIO TUTTO!!!

“Vuoi che sia più preciso?” concluse ironico

Harry rimase silenzioso. Dopo tutti gli eventi che si erano susseguiti alla scoperta dell’ubicazione di Camelot e in seguito alle parole di Malfoy ogni dubbio, nella mente di Harry, era ormai dissipato. Malfoy era il Prescelto!!!
Ma Malfoy quasi sembrasse aver intuito cosa si agitasse nella mente di Harry si affrettò a precisare.

“Potter, non sono io il Prescelto. Non credi che lo saprei se lo fossi?”

“Forse stai mentendo o...forse il Prescelto non sa di essere il Prescelto!! Ma, in ogni modo non trovi strano che non appena scopri che Camelot è Hogwarts succedono tutte quelle strane cose?!”

“Potter sei un idiota!!! Il Prescelto potrebbe essere chiunque…anche uno dei tuoi amici…potresti essere anche tu?”

“Non dire sciocchezze Malfoy, il Prescelto deve assolutamente essere una persona malvagia, spietata e meschina. Infatti se fossi io o qualcuno dei miei amici non ci sarebbero dubbi sulla fine che farebbe il Necronomicon!!!”

Certo che Harry aveva ragione, come discorso non faceva una piega.

“Ti ringrazio per i complimenti, ma stai certo che anche se fossi io il Libro Nero farebbe una brutta fine!!! E poi hai pensato che forse il Prescelto lo abbia scoperto prima della Granger. Forse il sigillo era già stato infranto.” disse seccato il giovane Serpeverde.

Malfoy aveva ragione, ed infondo era anche la soluzione più semplice. Forse Voldemort era il Prescelto e forse aveva scoperto il mistero di Hogwarts prima di Hermione. Una volta rotto il sigillo i maghi avrebbero ricordato e anche per Hermione sarebbe stato semplice. Era inverosimile che i più grandi Occultisti del mondo non fossero riusciti ad arrivare dove era giunta una ragazzina sedicenne. 

"Perchè hai origliato?" chiese Harry ancora dubbioso

"Io non origlio Potter...queste sono cose che fanno i perdenti come te!!!"

"Ok...allora mettiamola in un altro modo. Che ci facevi li?"

"Stavo seguendo il professor Cabbot"

"Cabbot?"

"Si...Potter!!! Non hai notato che ti segue continuamente!!!"

"Perchè dovrebbe seguire me?"

"Che vuoi che ne sappia...se non lo sai tu? So solo che quel giorno si è nascosto dietro i libri...poi ho calpestato la coda di quello stupido gatto. E quando mi sono girato lui non c'era già più!!! Ma sono sicuro che anche lui abbia sentito tutto!!!"

Perchè il professore di Scritture Originali lo seguiva? Cosa voleva da Harry? Era forse una spia di Voldemort? Era lui la spia che si aggirava per Hogwarts? E se fosse stato lui il Prescelto.

“Dobbiamo scoprire se Voldemort è il Prescelto e se sa gia che il libro è qui!!”

“Tu sei un pessimo legillimante l’altra volta ti ho chiaramente visto. Non riuscirai mai a penetrare la mente di Tu-Sai-Chi?”

Hermione aveva ragione…Malfoy voleva che lui vedesse quelle cose, che lui sapesse che…

“Tu non vuoi essere un Mangiamorte vero, Malfoy?”

“Questi non sono affari tuoi, Potter!!!!”

“E vuoi distruggere il Necronomicon?"

“Cosa vuoi da me?” chiese il ragazzo riluttante

Le ragazze avevano ragione…Malfoy poteva essere utile e poi, come aveva fatto notare Ginny, dopo nemici come prima.

“Se ci aiuterai a scoprire i piani di Voldemort, noi potremmo arrivare al Libro prima di loro  e tentare di distruggerlo”

“Tu sei pazzo, Potter!!! Se lo facessi Lui mi ucciderebbe”

“Lo so, ma io sono d’accordo con tua madre. Se usasse il Necronomicon e non riuscisse a controllarlo…"


“Se perderai la battaglia contro Yog non ci sarà futuro per te Harry Potter…la tua stirpe sarà spezzata e gli uomini vagheranno su una terra di fiamme, fuoco e disperazione…”


Di chi era quella voce?

“Ok, Potter. Quando ritornerò dalle vacanze avrai le informazioni che chiedi. Ora possiamo andare?”


“Harry Potter, il Prescelto può decidere la propria via”


Di nuovo quella voce...familiare. Chi era?

“Riesci ad arrivare al tuo dormitorio senza farti vedere oppure vuoi un passaggio sotto il mio mantello” disse mostrandogli il mantello dell’invisibilità.

“Hai uno di questi” fece avvicinandosi e prendendolo tra le mani “Molto utile per girare di notte!!! Ma io preferisco farmi acciuffare piuttosto che stare lì sotto con te!! Vado prima io!!!” concluse secco.

Aprì la porta e uscì.
Dopo un po’ anche Harry era uscito. Non c’era traccia di Malfoy.

***

Arrivò nella Sala Comune di Grifondoro. Sperava di non trovare nessuno, era stanchissimo, desiderava solo una cosa…un letto!!! Ma Hermione era lì…ad aspettarlo. Avrebbe mai avuto termine quella maledetta giornata infinita!!!

Si avvicinò alla ragazza, ma Hermione dormiva. Girò attorno alla poltrona. Prese i ferri da maglia, abbandonati sul pavimento, e li ripose nella canestro all’angolo del camino. Quando si voltò per svegliarla vide che il viso della ragazza era illuminato dalla tenue luce del fuoco, che ardeva nel camino. Rimase in contemplazione per un po’. Il cuore gli batteva all’impazzata. Si avvicinò lentamente, quasi temesse di svegliarla e di rompere quell’incanto. Si inginocchiò e le carezzò dolcemente i capelli. Era la prima volta, dacché si era accorto di essere innamorato di Hermione, che le stava così vicino.

“Sei bellissima” le sussurrò “non pensavo che una ragazza potesse farmi sentire così…male. Mi hai chiesto cosa è cambiato rispetto all’anno scorso. Niente, non è cambiato niente. Tu sei sempre la stessa; sei l’amica che ci aiuta con i compiti e che sostiene cause assurde. Sei la sola persona che conosca che possa regalare a me e a Ron, per Natale, un agenda che ti programma la giornata. Sei la solita Hermione intelligente e ostinata. La prima della classe con un fegato da leone. Quello che è cambiato sono io!!! Non so perché, ma ho paura!!! Ho tanta paura di perderti” 

Appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza. Le labbra di Hermione avevano un vago sapore di lamponi.
Pensava che il cuore gli sarebbe esploso nel petto.

“Ginny mi ha chiesto se per me cambierebbe qualcosa se tu e Ron usciste insieme. Non le ho risposto perché neanche io lo so!! Naturalmente vorrei che tu scegliessi me, però credo che se anche scegliessi Ron io sarei ugualmente contento perché so che lui ti renderebbe felice. Voi siete tutto ciò che amo!!!”

Rimase a fissarla ancora per un po’...come inebriato. Infine la scrollò delicatamente.

“Hermione…svegliati”

La ragazza si alzò e fissò l’orologio.

“E’ tradissimo…come è andata con Malfoy?”

“Sa tutto. Ma non credo sia il Prescelto. Noi pensiamo si tratti di Voldemort!!”

Raccontò all’amica quanto era stato detto tra lui e Malfoy nella stanza delle necessità. E del patto che aveva stipulato con il Serpeverde. Infine anche Hermione concordò con loro che era plausibile che Voldemort fosse il Prescelto.

“E poi dobbiamo tenere d’occhio quel Cabbot…non mi fido di lui!!!”concluse Harry

“Sono d’accordo con te. Ma c’è una cosa importante che devo dirti” disse Hermione chiaramente agitata.

Il cuore cominciò a battergli talmente forte che quasi temeva che lei potesse sentirlo!!!

“Harry…noi non possiamo…”

Ecco era finita!!!

“…distruggere il Necronomicon

Il ragazzo emise quasi un sospiro di sollievo

“Ho parlato con Silente e lui dice che numerosi impiegati di Hogwarts hanno cominciato ad associare Camelot a Hogwarts…e anche lui ha come ricordato!!! Tutto questo dopo che noi ne avevamo parlato in biblioteca. Non so che pensare!!! Sono d’accordo con te e Malfoy che potrebbe trattarsi di Voldemort, ma potrebbe anche essere il professor Cabbot…se escludiamo Malfoy. Mentre ti aspettavo ho pensato che forse, se non possiamo distruggere il libro potremmo fermare il Prescelto


“il Prescelto ora è a conoscenza del luogo segreto e il Libro Nero lo chiamerà a se come accadde in passato”


Ancora quella voce flautata!!! Chi era?

“Quindi Silente vuole che stiamo lontani dal libro?” chiese Harry pensieroso

La ragazza annuì.

“Invece noi dobbiamo trovarlo e portarlo in un luogo più sicuro”

“Senza dirlo ha nessuno dell’Ordine” replicò agitata l'amica

“Hermione non possiamo fidarci di nessuno. Il Prescelto potrebbe essere chiunque. Quindi noi faremo ciò che ha fatto Merlino”

“Cioè?”

“Troveremo il Necronomicon, lo sigilleremo e ne obliviremo nuovamente il ricordo”

“Noi non abbiamo tanto potere!!!”

“Noi no, ma Silente si!!!”

“Cosa vorresti fare?”

“Semplice, quando lo avremmo trovato chiederemo a Silente di sigillarlo e di obliviarlo”

“E se lo trovassimo e ci dominasse”

“Il libro non può essere aperto se non dal prescelto…serve una chiave!!! Noi non siamo i prescelti e non abbiamo la chiave, di conseguenza non possiamo aprirlo e finchè resta chiuso non è pericoloso!!!”

“Quando…” stava per chiedere la ragazza preoccupatissima, ma Harry la interruppe

“Il Libro è al sicuro a Hogwarts per il momento. Voldemort non tenterà mai di entrare nella scuola di Silente. Sono sicuro che prima di rubare il Libro Nero cercherà la chiave. Il Necronomicon è inutile senza la chiave. Nel frattempo attenderemo notizie da Malfoy. Poi penseremo al da farsi!!!”



NdA: Ora sappiamo dove si trova il Libro Nero, ma...dove si trova la chiave? E Malfoy riuscirà a trovare informazioni utili?

Questo per me è veramente il massimo della romanticheria...però avevo avvisato che sono poco sentimentale!!! Alla prossima settimana...GRAZIE A TUTTI!!!

EFP

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Capitolo 14
*** Harry e Ron...l'inizio!!! ***


CAP14

Approfitto di questo spazio per ringraziare Petronilla...a cui avevo chiesto di dare un occhiata alla storia. Grazie di cuore per aver recensito...positivamente. Allora veniamo alle sue domande e perplessità.

Il cambiamento repentino di zia Petunia...mi sono sempre chiesta perchè la sorella di una persona buona come Lilly Potter potesse essere un mostro. Solitamente le persone di una stessa famiglia hanno sfumature di uno stesso carattere!!! Forse per eccessivo buonismo ho pensato che Petunia amasse talmente tanto sua sorella da maltrattare Harry pur di tenerlo lontano dal mondo che aveva ucciso sua sorella.
Il comportamento di Silente...mentre è abbastanza semplice immaginare come reagirà Harry, è molto complicato capire cosa faranno gli altri personaggi. L'intero libro della Rowling è incentrato esclusivamente su ciò che vede e sente Harry. Percui la psicologia degli altri personaggi è molto soggettiva ed è filtrata attraverso il protagonista. Quindi cosa faranno Silente o Petunia (o chi siano) non lo immagino proprio!!! La mia idea era che Silente, per forza di cose, sa di non poter trenere Harry lontano dal pericolo. Quindi decide di chiedere il suo aiuto e di informarlo (+o-)...in modo da tenerlo anche sotto controllo. Infondo tenerlo all'oscuro è stato deleterio...
Il Potere di Harry...è vero Voldemort potrebbe prendere il sopravvento anche perchè è sicuramente più forte!!! Però se Harry riuscisse a nascondersi nei suoi pensieri...se Harry imparasse a distinguere i pensieri falsi da quelli veri? La cosa sarebbe risolta.

Infine un grazie, grazie, grazie a Edvige. Grazie per averla letta tutta d'un fiato. Bravissima per aver indovinato il regalo (se l'avessi fatto un pochino prima il tuo voto lo avrei fatto valere doppio!!!) e per le tue ipotesi (ti dico che una non è un ipotesi ma un fatto)!!! E non preoccuparti per la scelta della coppia, come avrai già letto, ho deciso di chiuderla a fine storia.
Ho decido nel chap 15 di introdurre un altro indovinello!!! Per chi indovina...il suo voto sarà valutato doppio!!!



CAP14
HARRY E RON...L'INIZIO

Natale era giunto. Ma la scuola non si era svuotata come aveva immaginato Harry. Infondo Hogwarts era il posto più sicuro di Londra e dell’intero Regno Unito…forse dell’intero mondo magico. Gran parte degli studenti erano dunque rimasti, protetti dalla magia della Scuola e da Silente.
Loro non sapevano, come Harry e i suoi amici, che era proprio Hogwarts il luogo che tutti i Mangiamorte della terra volevano raggiungere. O forse lo sapevano!!! Lui lo sapeva!!! Eppure, come era accaduto negli ultimi sei anni della sua vita, quello era l’unico posto che sentiva come casa sua. L’unico posto in cui si sentiva sicuro. E probabilmente la stessa sensazione di sicurezza pervadeva anche lo spirito di tutti quelli che erano rimasti al castello.
A Hogwarts erano rimasti quasi tutti i membri dell’ES, ad eccezione dei fratelli Canon, Dean Thomas e Michael Corner. Anche Hermione aveva deciso di raggiungere i suoi genitori. Harry aveva notato che l’amica era continuamente in pena per suo padre e sua madre. Avrebbe voluto chiederle cosa stesse accadendo e…ci aveva anche provato, un paio di volte, ma lei era stata evasiva e lui aveva preferito non insistere. E poi negli ultimi mesi erano accaduti e si erano susseguiti rapidamente molteplici eventi. Col tempo la cosa era andata scemando.
Quindi nella scuola c’erano molti rappresentanti delle quattro case; c’erano anche alcuni Serpeverde. Ma il loro numero era sensibilmente esiguo!!! A Harry la cosa non stupì affatto. Infondo la maggior parte dei genitori degli allievi della casa di Serpeverde erano seguaci di Voldemort!!! Alcuni come i genitori di Tiger, Goyle e dello stesso Malfoy erano dei fuggiaschi ricercati!!!
Harry passò le vacanze con Ron e con i suoi amici dell’ES. Trascorrevano le fredde mattinate di dicembre in cortile rincorrendosi e lanciandosi palle di neve. I pomeriggi li passavano, invece, fra una partita di scacchi magici e lunghe divagazioni sul quidditch. Fu un Natale tutto sommato rilassante e divertente. Anche se spesso la sua mente si perdeva nel ricordo di Sirius che saltellando per Grimmauld Place canticchiava

“Tu scendi dalle stelle, Oh Fierobecco!!!”

E in quei momenti il suo volto si velava di un malinconico piacere.   

La mattina di Natale Neville svegliò sia Ron sia Harry. Erano arrivati i regali…Seamus e Neville avevano già scartato i loro e dopo gli abituali auguri natalizi i due amici decisero di scendere nella Sala Grande per la colazione.

“Muovetevi, altrimenti non troverete più niente!!!” li spronò Neville mentre si avviava alla porta

“Ci vediamo giù” disse Seamus chiudendo la porta e lasciando Harry e Ron a scartare pacchetti.

I loro pacchetti erano molto numerosi…anche quelli di Harry.
Come al solito la signora Weasley aveva fatto loro un maglione con una grossa iniziale stampata sul petto. Il maglione di Ron era arancione acceso, quello di Harry era invece blu elettrico. Non erano belli, ma erano caldi. Ed Harry sapeva che quel maglione significava che anche lui era parte della famiglia Weasley.
C’erano anche altri pacchetti…i regali dei suoi amici. Caramelle tutti i gusti+1, insetti glassati, cioccorane, ciambellotte saltallegre, una serie completa di figurine rare, una ricordella e una strana piantina...un regalo di Neville naturalmente. Ron gli aveva regalato uno spioscopio. Hermione, invece, gli aveva regalato un diario. Non era un regalo incantato. Perché gli aveva donato un diario babbano…e poi lui non aveva mai scritto un diario. Perché? Anche il professor Lupin gli aveva fatto un regalo…gli aveva donato un libro sulle creature incantate. Hagrid, invece, gli aveva dato in dono del latte di drago.

So che ti piace” era scritto sul bigliettino.

E poi c’era naturalmente il regalo dei suoi zii…un laccio da scarpa!!! Ma c’era anche una scatolina piccola e verde. L’aprì. Dentro c’era un piccolo foglietto ripiegato e un sacchetto di cotone rosso.
Srotolò il bigliettino. C’erano poche righe

La nonna ci raccontava che le rune e gli amuleti si conservano in un sacchetto di cotone di colore nero o rosso. La nonna ne fece due…questo è il sacchetto di tua madre.

Buon Natale Harry
Zia Petunia

Era il primo vero regalo che riceveva dalla sorella di sua madre. E le aveva regalato l’unico ricordo che avrebbe mai avuto della mamma. Harry era davvero felice!!!

Il cenone di Natale fu allietato dalla presenza dei genitori degli studenti. Fu davvero una festa bellissima. Silente era davvero un buon preside.

*

E alla fine anche Natale era passato. Harry era in sala comune con Ron e sfogliava il libro regalatogli da Lupin. Cercava…qualcosa, senza sapere precisamente cosa. Sfogliava soffermandosi sulle immagini.
Ron sul pavimento terminava un compito di Scritture Originali di 48cm su “Le peculiarità della Clavicula Salomonis”.

“Quel Cabbott è proprio fissato con questa Clavicula Salomonis!!!” esclamò riavvolgendo la pergamena “E con questo ho finito tutti i compiti delle vacanze…con un giorno d’anticipo. A te cosa manca?”

“Rune. Domani andrò in giardino a raccogliere pietre!!!” rispose Harry chiudendo il libro

“Pietre?”

“Si, devo incidere delle Rune. Per la precisione tre!!!” disse sbuffando  

“Potresti inciderne solo due e portarne una bianca!!!”

“Una Runa bianca?”

“La Runa del Karma!!!”


Quello spazio vuoto sul talismano…SI...


la Runa del Destino è l’unica runa senza numero e senza segno. La soluzione alla nostra domanda e' nelle nostre mani…il Fato può essere mutato

….quella voce di donna


“SI...la Runa del Destino è l’unica runa senza numero e senza segno. La soluzione alla nostra domanda e' nelle nostre mani…il Fato può essere mutato

….e la sua voce si sovrapponevano!!!


“Vedo che la conosci!!” esclamò Ron

“Certo” disse Harry sorridendo “hai avuto davvero una grande idea. Grazie!!”

Di chi era quella voce che si sovrapponeva alla sua? E come mai conosceva il significato della Runa del Karma?

“Cosa ne dici di una partita a scacchi prima di andare a letto?” propose Ron, che ancora non aveva sonno.

Harry annuì. La partita cominciò.

“Domani vai di nuovo da Piton?” chiese Ron dopo un po’, mentre la sua regina schiacciava uno dei pedoni di Harry

“Si, purtroppo!!! Ora riesco a entrare nella sua mente, ma non sento le sue emozioni” cominciò Harry, sempre concentrandosi sulla partita “Ho imparato anche a occultarmi. La prossima lezione sarà difficile. Devo riuscire a distinguere i pensieri reali da quelli fasulli. E con Piton è praticamente impossibile…è una specie di sfinge!!!”

“Però se Malfoy tornasse con delle novità…non sarà necessario penetrare nella mente di Tu-Sai-Chi, non credi?”

“Tornerà domani. Speriamo bene!!!” disse concisamente Harry, riflettendo sulla mossa giusta da fare.

“Ti fidi di lui?” chiese Ron

“Come mi fido di Cabbott!!! Ma non abbiamo molta scelta mi pare!!! E poi Hermione aveva ragione lui voleva che io sapessi che è…” si interruppe bruscamente “…cioè che sapessi del Necronomicon” si corresse goffamente e “Cavallo in C4”  

“Sei sicuro che Cabbott ti segua? …Pedone in B5”

“Non mi ero accorto di niente, ma dopo che Malfoy me l’ha fatto notare…Si sono sicuro!! L’altra sera quando stavamo rientrando dalla casa di Hagrid, mi sono voltato perché avevo sentito un  fruscio. Pensavo fosse la gatta di Gazza., invece era Cabbott. Ho visto chiaramente che si nascondeva dietro una roccia”

“Dobbiamo cercare di scoprire perché ti segue!!!”

“Non appena saranno ritornati Malfoy e Hermione stabiliremo un piano d’azione…Torre in A7”

“Mi manca molto…Regina in A7”

“Non pensavo ti fossi tanto affezionato a Malfoy” disse Harry sorridendo

“Non fare lo stupido!!! Sai che sto parlando di Hermione” sbottò arrossendo

Harry aveva ben capito, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Affrontare l’argomento significava dire la verità a Ron. Ginny aveva ragione doveva parlarne assolutamente con Ron non poteva nascondergli la verità…non era giusto!! Infondo l’amico era stato sincero con lui. Eppure era così difficile. Voleva trovare le parole giuste…semmai fossero esistite le parole giuste.

“Manca molto anche a me” disse in una specie di sussurro “…Torre in C3”

Il silenzio era piombato come un macigno. Continuavano la partita senza neppure più guardarsi negli occhi. Forse Ron era a conoscenza della verità inconfessata di Harry. Il giovane Grifondoro sentiva come un peso alla bocca dello stomaco, la gola era secca e gli tremavano le mani. Doveva ad ogni costo dire a Ron quello che provava per Hermione, ma gli sembrava come se non riuscisse ad articolar parola né alcun pensiero di senso compiuto.

“Come hai chiesto a Cho di uscire insieme?” chiese Ron rompendo il silenzio

Una domanda da un milione di zellini. Lui non aveva chiesto proprio nulla, aveva fatto tutto la cercatrice di Corvonero. Se Cho avesse aspettato che lui si fosse deciso a fare la prima mossa probabilmente non sarebbe successo mai niente!!!

“Diciamo pure che Cho era molto intraprendente. Io ho fatto ben poco” rispose Harry imbarazzato “Pedone in C5”

“Non riuscirò mai a trovare le parole giuste con Hermione”

“Bravo…continua così!!!” pensò Harry fra sé

“Quando non c’è, non faccio che pensare a lei e poi quando le sono accanto, non facciamo che litigare. Vorrei che non fosse così ma…io credo che Hermione provi quello che provo io. Solo che è così orgogliosa e se non faccio io la prima mossa temo che resteremo in questa situazione di incertezza per sempre!!!”

Come faceva ad essere tanto sicuro che Hermione provasse interesse per lui. Infondo fino a prova contraria lei aveva sempre dimostrato maggior attaccamento nei suoi confronti che non per Ron. Lui non aveva mai litigato con Hermione, cioè quasi mai. Ora litigavano molto di più solo perché…no…
Ormai i suoi pensieri andavano a ruota libera. Ma era arrivato alla stessa conclusione di Ron. Infondo Harry aveva cominciato a litigare con Hermione perché ne era innamorato. In quel momento non riuscì a ricordare che avevano litigato per una stupida scopa al terzo anno…non gli era passato nemmeno per l’anticamera del cervello. Nella sua testa riusciva solo a pensare che il fatto che Ron e Hermione litigassero per ogni sciocchezza era indicativo del fatto che Ron ci avesse azzeccato. Era geloso marcio!!! Ed era arrabbiato!!!

“Credo che tu stia dimenticando Viktor Krum, famoso, ricco e misterioso” nella sua voce c’era astio “cavallo in D6…scacco”

Harry notò che il volto di Ron si era rabbuiato.

Ron si alzò “Krum è lontano e poi…non sempre ci si innamora degli eroi. Hermione non è una ragazzina sciocca!!!” replicò fissandolo con sguardo di sfida “Regina in C4…scacco matto”

Andò via lasciando Harry a fissare la scacchiera.
Ciò che Harry non sapeva era che non sarebbe stata la scelta di Hermione a rompere la loro amicizia, ma la gelosia!!! In quel momento, però, si rese conto che qualsiasi scelta avesse compiuto la ragazza la loro amicizia non ne sarebbe di certo uscita più forte!!! Ora era sorto un nuovo problema…non voleva più rinunciare a Hermione!!! Dopo quelle nuove sensazioni provate nel vederla assopita; dopo averle confessato, celato dal torpore di lei, ciò che provava; dopo aver sfiorato le sue labbra...rinunciare gli sembrava impossibile!! Pur tuttavia non voleva assolutamente rinunciare all’amicizia di Ron. Certo che la cosa si era complicata oltre misura!!     

**

La lite tra Ron e Harry era stata accantonata. Le parole non dette hanno questo di magico…che non lasciano alcun segno!!!

Hermione e Malfoy erano tornati. Quella stessa sera decisero di riunirsi. Si ritrovarono dopo cena nella stanza delle necessità.
Malfoy era in ritardo…tutti cominciarono a dubitare che venisse. Poi la porta si aprì. E il ragazzo entrò.

“Pensavamo non venissi più, Malfoy” disse Ron con voce irritata

“Sai Weasley, la vostra compagnia non mi aggrada più di tanto. Non ero di certo ansioso di raggiungervi!!!” replicò il ragazzo canzonatorio

Ron si avvicinò minaccioso.

“Neanche noi siamo raggianti, Malfoy”

“Vogliamo cercare di essere un po’ più costruttivi” fece Hermione frapponendosi fra i due litiganti

“Ha cominciato lui!!!” disse Ron fissando l’amica

“Ha cominciato lui, mammina” riecheggiò beffardo Malfoy “Weasley hai paura di lei?”

Ron afferrò la bacchetta puntandola contro Draco, il giovane Serpeverde fece la stessa cosa.

“Credo tu debba intervenire!!” disse Luna volgendo lo sguardo su Harry

“Si, lo credo anch’io” approvò Harry

Si avvicinò al gruppetto e rivolgendosi a Malfoy disse

“Cosa hai scoperto, Malfoy!?!?!”

“Potter i tuoi genitori non ti hanno insegnato l’educazione!! Ah scusa dimenticavo…i tuoi sono morti quando eri un bambino”

Era davvero troppo, ma prima che Harry potesse replicare...Hermione l’aveva già schiaffeggiato

“Granger sei morta!!!” disse levando la bacchetta contro la ragazza

“EXPELLIARMUS” gridò una voce femminile

La bacchetta del Serpeverde era sul pavimento. Ginny si abbassò e la raccolse.

“Brava Luna, bella mossa” fece Harry divertito “E ora Malfoy non fai più il gradasso”

“Ridammi la bacchetta Ginny…Weasley”

“Solo se prometti di non puntarla contro di noi”

“Ridammi la bacchetta Weasley” ripeté il ragazzo chiaramente infastidito

“Prometti e riavrai la tua bacchetta”

Tutti osservavano la scena sbigottiti. Il viso di Draco Malfoy era contratto per la rabbia. Harry cominciò a temere per l’incolumità di Ginny. Probabilmente se il Serpeverde non fosse stato circondato da quattro maghi muniti di bacchetta si sarebbe scagliato contro la ragazza come una tigre infuriata.

“Non capisci che il tuo comportamento rende tutto più difficile”

“Più difficile…per cosa?” protestò Malfoy

Ginny abbassò lo sguardo e sussurrò “Noi non ci fidiamo di te!!!”

“Se è per questo nemmeno io mi fido di voi, Weasley”

Luna si avvicinò a Ginny, prese la bacchetta dalle mani della ragazza e la porse al giovane Serpeverde

“Però la differenza fra noi e te e che noi vorremmo farlo!!!” esclamò con voce dolce

“Io credo che l’unica differenza fra noi” cominciò, strappandole la bacchetta dalle mani “E’ che io non sono un ipocrita. Nessuno di voi è qui perché vuole diventare il mio migliore amico. E credetemi io non ci tengo più di quanto non ci teniate voi. Siamo qui perché io e Potter abbiamo fatto un patto…distruggere il Necronomicon prima che quel maledetto libro distrugga noi!!! Ma...ci sono delle regole da rispettare. Innanzitutto Granger preferirei non essere toccato da una Mezzosangue!!! E Weasley…”

Sia Ginny che Ron fissarono il ragazzo.

“Credo che per un fatto pratico tu debba chiamare per nome almeno loro” l’interruppe Luna divertita

“Ron Weasley” farfugliò; ma i presenti, in realtà, compresero ben poco “Dovevamo vederci dopo cena. Tua sorella non ha specificato un ora precisa”

“Ha ragione” confermò Ginny arrossendo

“Quindi la prossima volta se volete che sia puntuale, cercate di non essere vaghi. Lovegood” proseguì voltando lo sguardo nella direzione della giovane Corvonero “è necessario quel sorriso vacuo stampato sulla tua faccia. E’ irritante!!!”

“E’ necessario quel ghigno sulla tua? Sai anche quello è irritante” replicò la ragazza ironica

“Potter vorrei che ti rivolgessi a me con più rispetto. Infondo sono io che rischio la pelle, mentre tu e i tuoi amici siete al sicuro nella scuola di quel babbanofilo di Silente. Quindi diciamo pure che io non punterò la bacchetta contro nessuno di voi, se voi farete ciò che vi ho chiesto”

Sembrava di sentire un altro Piton!!

“Forse tu potresti evitare di offendere le persone. Hai ragione Draco…vogliamo la stessa cosa quindi cerchiamo di evitare attacchi gratuiti”

“Cosa c’è Ginny ti dispiace che abbia offeso il tuo eroe…peccato che la Mezzosangue sia stata più veloce di te!!!”

“Lo ammazzo…prima o poi giuro che l’ammazzo!!” bofonchiò Ron serrando le dita attorno alla bacchetta.

“Ti piace davvero tanto offenderci?!?” chiese Luna risentita

“Io non offendo nessuno…dico solo ciò che vedo!!! Se vi sentite offesi sono problemi vostri!!!” concluse stringendo gli occhi

Harry pensò che non sarebbero mai usciti da quella spirale. Malfoy era troppo difficile da gestire. Avrebbe voluto avere la stessa forza di Silente. Si chiese come avesse fatto con Piton.

“Ok. Basta così!!!” cominciò Harry con voce ferma “Faremo ciò che chiedi. Non è un problema. L’unico problema, per il momento, è stabilire un piano d’azione prima che i corridoi di Hogwarts divengano impercorribili. Per fare questo è necessario che tu ci dica cosa hai scoperto”

Si sedettero sui cuscini buttati sul pavimento. Draco Malfoy invece rimase in piedi, scrutando tutt’intorno. Come se temesse che qualcuno potesse ascoltare.

“Tu-sai-chi sta cercando la Chiave

“Quella che aprirà il Necronomicon?” chiese indeciso Ron

“Certo Weasley, non sta mica cercando le chiavi di quel buco che chiami casa!!!” rispose canzonatorio il Serpeverde

“Ormai ho deciso…lo annegherò nel lago!!!” borbottò Ron.

Harry gli diede una gomitata in un fianco sussurrando prontamente “Abbi pazienza!!!”

“Sa già dove cercarla?” domandò Hermione

“No, non sa nemmeno che forma abbia. E teme che Silente la trovi prima di lui e la distrugga!!!”

“La Chiave quindi può essere distrutta?”

Il Serpeverde assentì

“Se può distruggerla Silente vuol dire” continuò Hermione quasi parlando a se stessa “che può distruggerla chiunque. Se distruggessimo la Chiave il Necronomicon sarebbe inutilizzabile”

“Esatto, Granger, vedo che il cervello lo fai funzionare bene!!!”

“Cioè, non possiamo distruggere il Libro Nero perché non siamo i prescelti; ma possiamo distruggere la Chiave. E questo che state dicendo” ripeté Ron compiaciuto

“Si, bravo Ron” assentì sorridendo Hermione

“Non gioirei tanto se fossi in voi, anche perché…” cominciò sarcastico Malfoy

“…non sappiamo dove sia la chiave!!!” terminò Harry

“Si, ma non lo sa nemmeno Tu-Sai-chi” sottolineò ansiosa Ginny

“Certo…ma lui è lì fuori con tutti i suoi Mangiamorte a cercarla e noi siamo qui!!!” concluse depresso Harry.

Lui odiava quella sensazione di impotenza. Doveva fare qualcosa. Non poteva permettere a Voldemort di distruggere il mondo, mentre lui restava a guardare.

“Silente lo saprà sicuramente!! Se Tu-Sai-Chi sta cercando la Chiave con il suo esercito di Mangiamorte, Silente non sarà da meno con il suo esercito di Auror. L’Ordine della Fenice esiste appunto per questo!!!”

Come faceva Luna Lovegood a sapere dell’esistenza dell’Ordine. Però aveva ragione!!! Si voltò e vide Malfoy pensieroso. Col tempo sarebbe stato sempre più difficile tenerlo all’oscuro.

“Cosa sa Voldemort della Chiave?” chiese Harry a Malfoy

“Sa che non è una chiave nel vero senso della parola. Crede si tratti di una pietra o di un sigillo. E sa che la possiede un babbano!!!”

“Per questo rapiscono i babbani?” domandò Hermione agitata

Malfoy annuì

“Nient’altro?” indagò Harry

Draco Malfoy estrasse un pezzo di pergamena ripiegato e lo mostrò ad Harry

“Cos’è?” fece Harry curioso. Poi lesse ad alta voce “La Chiave che dischiuderà il sigillo appartiene al popolo degli uomini. Il Libro che dischiuderà il portale appartiene alla stirpe magica. Quando i due popoli si uniranno il Libro Nero mostrerà il suo potere e richiamerà il Prescelto. Ed Egli lo aprirà e governerà su tutti i popoli della terra

“Per questo Merlino separò i due mondi. Per evitare che fosse ritrovata la Chiave” disse Hermione pensierosa

“Non potendo distruggere il Necronomicon, nascose ciò che poteva dargli potere. E obliviò il ricordo nei babbani affinché nessuno ricordasse la magia e…la Chiave. Ma ora tutti ricordano. I due mondi si sono uniti”

“Si, Luna, e il Prescelto sarà richiamato dal Libro Nero e governerà il mondo. Se Voldemort trovasse la Chiave sarebbe terribile” concluse Hermione

“Malfoy, Voldemort è il Prescelto?” domandò Harry con un filo di voce

“Non lo so, Potter. Credo di si, ma è il Libro che sceglie il Prescelto. Questo è tutto ciò che so. Per il momento Lui vuole la Chiave, per questo ci ordinò il rapimento dei babbani. Non so altro. La nostra fortuna è che se trovassero la chiave prima di Silente noi lo sapremmo. Quando sarà ritrovata tutti i Mangiamorte presenti a Hogwarts saranno richiamati per cercare il Necronomicon nelle segrete del castello”

Le facce di tutti si rabbuiarono. Ginny chiuse gli occhi e sospirò.

“Tu sei un MANGIAMORTE!!!” urlò Ron alzandosi

Ormai tutti erano in piedi e fissavano Draco Malfoy che rimase muto contemplando gli astanti

“Non lo sapevano Malfoy, io e Ginny non avevamo detto niente!!!” disse quasi sussurrando Harry

“Si, Weasley, sono un Mangiamorte e con questo!!!”

Ron si avvicinò minaccioso e lo afferrò per il bavero della maglia.

“E con questo…Tu sei una spia di Tu-Sai-Chi. Stai cercando di scoprire dove si trova il Necronomicon per darlo al tuo padrone. Io sapevo che eri stupido, ma ti avevo sottovalutato tu sei un vero idiota a credere che qualcuno possa realmente fidarsi di te!!!”

“Invece dobbiamo fidarci, Ronald. Non abbiamo scelta!!! E dobbiamo fidarci del giudizio di Ginny e di Harry”

“Sono d’accordo con Luna. Dobbiamo fidarci di Ginny e Harry” disse Hermione appoggiando la mano su quella dell’amico.

Ron lasciò la presa.

“Perché non l’avete detto prima?” fece Ron furioso rivolgendosi a Harry e Ginny.

Harry non poteva dire di averlo promesso a Silente. In questo modo avrebbe confessato che Silente lo sapeva e avrebbe confermato che Piton faceva il doppio gioco. L’insistenza di Malfoy sull’argomento, mostrata al loro primo incontro nella stanza delle necessità, lo aveva reso molto sospettoso e prudente. Infondo lui non si fidava assolutamente del ragazzo. Gli aveva letto dentro paura, terrore e rabbia, ma non aveva visto un briciolo di compassione o pietà. Malfoy era davvero una persona ambigua e molto pericolosa. Il fatto che avessero un nemico comune non li rendeva amici!!!

“Lo avevo scoperto con la legilimanzia. Non potevo dirtelo…non sarebbe stato giusto” mentì Harry

“Non-sarebbe-stato-giusto!!! Mia sorella era in pericolo. Tu sapevi che era un Mangiamorte e hai lasciato che questa serpe si avvicinasse a lei”

“Lei non era in pericolo. Ed io vigilavo!!!”

“VIGILAVI?” urlò Ron

“Ma come i due amichetti del cuore litigano” li beffeggiò Malfoy

“TU STA ZITTO!!!” gridarono Harry, Ron e Ginny all’unisono

“Innanzitutto” cominciò Ginny visibilmente esasperata “Io non avevo bisogno di nessuno che vigilasse. So difendermi da sola. E poi sono stanca di sentirmi la piccola stupida ingenua Ginny anche qui!!! Vorrei che capiste che non sono più una bambina” e poi sillabando continuò “E non ho bisogno di voi!! Sono sufficientemente matura da prendere le mie decisioni da sola!!!”

“Matura. Ti sembra maturo mentire a tuo fratello per quello lì” esclamò indicando Malfoy

“Ehi!!! Lenticchia modera i termini” sbottò Malfoy indignato

“Questa è una cosa di famiglia…cerca di stare al tuo posto Mangiamorte”

“Lui non c’entra Ron”

“Invece è lui il problema, sorellina

“Malfoy e Harry non c’entrano nulla. E’ stata una mia decisione. Mi dispiace di averti mentito Ron. Ma so di aver fatto la cosa giusta. Harry ha tentato di dissuadermi, ma avevo promesso!!”

“Una promessa fatta a Malfoy non ha alcun significato!!!”

Ginny sorrise

“Le stesse parole di Harry. Siete proprio uguali!! Ti rispondo ciò che risposi a lui. Non per me, una promessa è una promessa” poi volgendo lo sguardo verso Malfoy proseguì “Non ho detto nulla perché quel giorno al Ghirigoro ho visto il vero Draco Malfoy. Spaventato e fanfarone. Se avesse ostentato quel marchio e se mi avesse minacciata allora non avrei avuto dubbio sul da farsi. Ma lui non voleva che vedessi perché provava vergogna e mi ha scacciata per proteggermi”

“Non montarti la testa ragazzina” disse Malfoy risentito.

“Guarda che Ginny non ha, ancora, finito. Quindi sta zitto e cerca di ascoltare per una volta!!!” lo apostrofò Luna fissando Ginny

La ragazza si avvicinò a Malfoy e

“Mi dispiace di averti mentito”

“Sei impazzita Weasley!!! Quando mi avresti mentito?”

“Prima!!! Io credo che sia tu il Prescelto

“IO NON SONO IL PRESCELTO

“Anche se lo fossi, per me non avrebbe importanza. Perché io mi fido di te, Draco. E sono sicura che lo distruggeresti proprio come farebbe chiunque di noi. Io non credo al destino e quindi penso che il Prescelto possa decidere da solo la propria via”

Il cuore di Harry sussultò

il Fato può essere mutato…il Prescelto può decidere la propria via”

Forse era questa la soluzione. Forse Ginny stava compiendo un miracolo…cambiando le sorti del mondo.





Chi è il Prescelto? Con quest'ultima frase Ginny rientra in gioco...potrebbe essere lei la donna del Karma? Votate!!

Il prossimo capitolo sarà una sorta di riassunto dei capitoli precedenti...così noi e Harry tiriamo un po di somme!!!
Cmq dopo questo capitolo, mi sono convinta ancora di più che la Rowling non farà mai innamorare Harry di Hermione...è impossibile!!! Non riesco a far confessare a Harry il suo amore e, inoltre, non riesco a far litigare Ron e Harry!!! Perchè lo scontro tra i due sarà duro e forse senza buon fine. Mi sono impelagata in una matassa poco districabile!!!

EFP

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Capitolo 15
*** Caro Diario ***


CAP15

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito il Cap14 (Morgan_Snape, Edvige, Stella, Domy e Lyomael).

Sono contenta di essere riuscita nel mio intento. Infatti sia Edvige sia Lyomael hanno ragione, le caratteristiche della donna del Karma calzano sia a Hermione sia a Ginny. Alla fine sarete voi a decidere chi sarà la donna del Karma.
Domy…anch’io sono per la coppia H/Luna, ma siamo in netta minoranza, mi dispiace. Chiedo a chi è per una coppia diversa da H/G o H/Hr di cercare di votare una delle due per non disperdere i voti.

Inoltre vorrei ringraziare Petronilla per aver consigliato la storia…veramente grazie!!! Io nutro molta stima nei tuoi confronti. E mi preme ripetere che tu e Caillean siete le mie autrici preferite.

Infine…Sennar e Harry_the_real che fine avete fatto?

GRAZIE e buona lettura




CAP15
CARO DIARIO

Erano passati alcuni giorni dalla riunione nella stanza delle necessità. Harry era nella sua stanza, Ron era con gli altri in sala comune. Era stanco e aveva preferito rimanere solo per raccogliere le idee. Nella sua mente si affollavano mille dubbi, domande e perplessità. Doveva fare ordine nella sua testa…nelle sue idee. Doveva in un modo o in un altro tentare di venire a capo di quella matassa ingarbugliata. Ma, in quale modo!!! Alla fine arrivò alla conclusione di mettere tutto nero su bianco. Forse poteva utilizzare il diario che Hermione gli aveva regalato per Natale. A qualcosa doveva pur servire!!! E poi l’amica gli aveva detto di aver compiuto un incantesimo sul diario, per cui era impossibile per altre persone leggerne il contenuto, a meno che non ne conoscessero la parola d’ordine!!! Funzionava un po’ come la Mappa dei Malandrini, anche se Harry l’associava al diario di Tom Riddle. La cosa, lo lasciò perplesso, ma la necessità dissipò ogni suo dubbio.
Saltò giù dal letto e cominciò a scavare nel suo baule.
Lo trovò. Richiuse il baule, afferrò penna e calamaio e seduto in terra cominciò a scrivere…


21 Gennaio xxxx
Caro Diario


Harry inizialmente pensò di attribuire un nome al suo interlocutore invisibile, ma la cosa gli sembrò alquanto infantile. Infondo a lui servivano dei fogli bianchi su cui appuntare tutto ciò che era accaduto negli ultimi tempi, con un certo criterio e ordine cronologico e…nient’altro. Lui non era tipo da diario!!! Lui era un maschio…i diari erano cose da femmina!!! Eppure la penna cominciò a scivolare lungo quei fogli…


Io sono Harry Potter. Ho 16 anni e sono un mago…di quelli con bacchetta e cappello a punta. Recito formule magiche, volo su una scopa e conosco giganti ed elfi. Frequento la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
I miei genitori sono morti, quando ero molto piccolo. Sono stati uccisi da Voldemort, il mago più cattivo di tutti i tempi. Lui non voleva loro, ma me. Tutta colpa di una stupida profezia:

“Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore....nato da chi l'ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese....l'Oscuro Signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive...”

Quando Voldemort seppe della profezia decise di farmi fuori, prima che diventassi grande. I miei genitori lo sapevano; Silente li aveva informati. Si erano nascosti, ma il loro custode segreto li aveva traditi. La spia era Peter Minus, uno dei loro migliori amici!!! Anche se, per anni, tutti avevano pensato che il traditore fosse Sirius Black, il mio padrino.
Impresse, nella mia mente ci sono le grida dei miei genitori e la risata diabolica di Voldemort…
Mio padre tentò di fare scappare mia madre e me, ma fu tutto inutile!! Voldemort lo uccise. Ci raggiunse e allora la mamma mi protesse con un’antica magia…la magia dell’amore. Lui la uccise, ma grazie al suo sacrificio, quando Voldemort cercò di uccidermi la magia gli rimbalzò contro. L’amore di mia madre mi aveva protetto…ma cosa protesse lui?!?!
Come ricordo, quel incantesimo, mi lasciò una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Da allora, io e la mia cicatrice, siamo famosissimi. E pensare che avrei potuto non essere io…è stato Voldemort a scegliere me!!! Silente mi ha raccontato che erano due i bambini a cui poteva riferirsi la profezia…uno ero io, l’altro era Neville. Se solo avesse scelto lui, la mia vita sarebbe stata diversa.


Harry scriveva…scriveva…scriveva…e per la prima volta nella vita gli sembrò di non essere legato ad alcuna catena. Non era mai riuscito nemmeno a pensare che avrebbe preferito che la scelta fosse ricaduta su Neville, ma lo aveva scritto quasi senza accorgersene!!!


Ho vissuto senza sapere di essere un mago per i primi undici anni della mia vita. I miei zii non volevano che lo sapessi. Loro odiano le stranezze e odiano me. Pensa che mi facevano dormire in un sottoscala e che mi davano da mangiare gli scarti di mio cugino Dudley. Se avessero avuto un cane, lo avrebbero sicuramente trattato meglio. Poi quest’estate ho scoperto che la mia bis-nonna era una magonò e che zia Petunia, la sorella della mamma, conosceva tutto del mondo a cui io appartengo.
Ha cercato a suo modo di spiegarmi perché me l’aveva nascosto…ma a dire il vero ci ho capito ben poco. Per me non ha proprio senso umiliare una persona per aiutarla. In verità credo che lei mi odi perché la mamma è morta a causa mia…se io non fossi mai nato, forse lei sarebbe ancora in vita, e zia Petunia non vivrebbe con la pena nel cuore di non essere riuscita a dirle quanto le volesse bene!!!


Quasi senza accorgersene aveva estrinsecato un’altra delle sue paure e cioè essere la causa della morte dei suoi genitori. Eppure pensava di aver superato questa paura, ma…forse non ci sarebbe mai riuscito!!!


Ho pensato più volte in questo mese che se la mia bisnonna era una magonò, allora zia Petunia non è, proprio, un babbano, certo non è nemmeno una mago, né un magonò, ma fatto sta che la magia è anche dentro di lei e dentro Dudley. E forse, magari un giorno, nella normalissima famiglia Dursley potrebbe comparire un mago. Credo che se zio Vernon lo venisse a sapere si ucciderebbe…o chissà per salvare la faccia potrebbe proibire al suo Daddy di sposarsi.


Cominciò a ridere da solo. Se qualcuno lo avesse visto lo avrebbe preso per un pazzo. Non pensava, ma scrivere gli faceva veramente bene.


Da quando ho scoperto di essere un mago, sono cambiate molte cose nella mia vita. Alcuni cambiamenti sono stati positivi, altri meno. All’inizio sembrava tutto rose e fiori. Avevo trovato degli amici (Ron e Hermione), avevo conosciuto il mondo in cui avevano vissuto i miei genitori, avevo visto per la prima volta i loro volti nello specchio delle brame, avevo scoperto di avere un padrino…avrei potuto vivere nel mio mondo, senza vergognarmi di ciò che ero. Inoltre in questo strano mondo, le persone mi amavano e mi ammiravano…io ero il bambino che aveva sconfitto Colui-che-non-deve-essere-nominato (cioè Voldemort; sono in pochi coloro che pronunciano il suo nome). Ma poi le cose, col tempo, si sono complicate sempre di più. Grazie ad un rito di magia nera Voldemort ha riacquistato il suo corpo e il suo potere. Lui è tornato per portare a termine ciò che aveva cominciato sedici anni fa.


Si fermò. Cosa voleva Voldemort? Perché faceva tutto ciò? Harry non ne aveva la più pallida idea. Qual’era il suo scopo? Liberare il mondo dai babbani, dominare il mondo magico, soggiogare l’universo con il male, essere il più potente tra tutti i maghi. Voldemort era cattivo quindi era ovvio che avesse piani malvagi ma…


Da quando è tornato ha combinato un sacco di guai!! Ha ucciso Cedric. Io l’ho visto morire!!! Se non fosse stata per quella mia stupida idea di fargli afferrare la coppa insieme a me, ora lui sarebbe ancora vivo!!! Ma sembra che io abbia un arte speciale nel salvarmi la pelle sacrificando quella degli altri!! Cedric era davvero un bravissimo ragazzo, quando mi apparve come fantasma mi aiutò, insieme ai miei genitori, a scappare. Egli mi chiese un solo favore, riportare il suo corpo ai suoi genitori. Lui aveva pensato alla madre e al padre…aveva regalato loro un corpo su cui piangere!!! Anch’io vorrei aver pianto sul corpo di Sirius…ma non mi è stato concesso. Il corpo del mio padrino è sparito dietro il velo dell’oblio. Voldemort è anche la causa della sua morte.


Voldemort gli aveva rovinato la vita!!! Solo questo riusciva a pensare, quando la penna smise di scivolare sul foglio. Gli aveva impedito di avere una vita normale. Gli aveva sottratto l’amore dei suoi genitori, l’affetto di Sirius. Gli aveva donato parte dei suoi poteri in cambio di un inferno.


Inoltre da quando è tornato sta cercando nuovi alleati. I Dissennatori e i giganti fanno già parte del suo esercito. Chissà se, anche Silente è riuscito a trovare dei nuovi alleati. La situazione è davvero grave. Sono spariti numerosi babbani e morti molti Auror.  
Silente è molto preoccupato e quindi mi ha chiesto di leggere nella mente di Voldemort, per sapere cosa stia cercando. Dopo il discorso fatto alla fine dello scorso anno non pensavo che potesse mai domandarmi una cosa del genere, ma credo che non abbia avuto molta scelta!!! Hermione ha ragione, per qualche motivo a noi sconosciuto, lui non può uccidere Voldemort. Infondo di occasioni ne ha avute molte. Piton è una spia dell’Ordine quindi sa bene dove si nasconde il suo Padrone. Eppure, Silente non l’ha mai cercato. L’anno scorso, avrebbe potuto ucciderlo al Ministero della Magia, invece ha solo cercato di proteggermi. Lui non desidera affrontarlo, però vuole distruggerlo. Sembra temere qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Infondo Silente è il mago più potente dell’era moderna, se solo volesse potrebbe sconfiggere Voldemort, almeno credo!! E penso che anche Voldemort sia convinto di ciò, altrimenti avrebbe già invaso la Scuola. Lui sa che il Necronomicon è nascosto nelle segrete del castello. Pur tuttavia Hogwarts è un posto sicurissimo, per il momento!!!
In realtà Silente sapeva cosa Voldemort stesse cercando. Già dell’inizio della scuola, io e Ron eravamo arrivati alla conclusione che Lui stesse cercando un libro, il Necronomicon. Nonostante abbiano tentato di dissuaderci ci avevamo preso. Il libro che tutti stanno cercando, Silente e Voldemort, Mangiamorte e Auror, è il Necronomicon.
Il prof. Cabbot, nella prima lezione di Scritture Originali, ci ha spiegato che il Necronomicon è il libro dei morti, scritto da un certo Lovercraft, un babbano. Pare che Lovercraft abbia tradotto la versione araba di Abdul Alhazred, un potentissimo mago arabo. Secondo Cabbot, Il testo arabo è stata solo la prima copia. Egli crede che Alhazred abbia trovato il testo originale tra le rovine di Babilonia e che poi lo abbia tradotto in arabo per poterlo rendere comprensibile anche ad altri. Chissà in quale lingua e scritto questo libro? Il Necronomicon non è un opera degli uomini, ma di demoni. Forse opera di un certo Yog.
Yog…


Yog…Harry ricordava che il nome di questo demone era ricorso spesso. SI…lo aveva menzionato anche Lupin, ma in quale occasione. Rimase a riflettere con la penna d’oca tra le mani, fissando le bianche pagine del diario, su cui si stagliavano le nere lettere. Sembravano formiche su un manto nevoso. Poi…


 è il demone superiore che maledisse gli Onigumo. E poi,


Dove l’aveva sentito. Eppure, mancava un ultimo tassello. Poi rammentò le parole che in quelle settimane gli erano rimbombate nella testa. Quella voce femminile…si soffermò cercando di ricordarle…


in quel sogno. Le parole di


Come si chiamava quell’Elfo. Qual’era il nome di quella donna bellissima? Non ricordava il sogno; le immagini erano vaghe e sfumate. Ma era importante che ricordasse!!! Quelle parole gli erano echeggiate nella testa per tutte quelle settimane. Forse trascriverle sarebbe servito a richiamare alla memoria quel sogno.di


Idrial.


Era questo il nome di quella…voce. E, come una matassa che ci si dipani davanti agli occhi, cominciò a ricordare. Le immagini si stagliavano nitide davanti ai suoi occhi. Scriveva e scrivendo i ricordi si facevano sempre più definiti.


Ricordo una luce calda e intensa provenire da una donna bellissima!!! Aveva lunghi capelli argentati. Era così…eterea. Non riuscirei a trovare altro aggettivo per descriverla. Sembrava un angelo. Invece, era un Elfo. Un Elfo dei boschi. Credo sia una creatura diversa da un Elfo Domestico eppure, nel suo volto stupendo, c’era un vago ricordo di Dobby.
Forse il padre di Luna aveva ragione. Forse in un tempo lontano gli Elfi Domestici erano essere belli e fieri, condannati ad una vita di schiavitù per un patto d’onore.
Quell’Elfa mi ha detto che il Prescelto è a conoscenza del luogo segreto…il Libro Nero lo chiamerà a se, come è accadduto in passato. Tutto ciò è già accaduto!!! Ma chi era il Prescelto?
Merlino non poteva distruggere il Necronomicon, solo il Prescelto può farlo. Eppure riuscì a fermarlo. In che modo? Lei ha affermato che il Prescelto può decidere la propria via. Forse se riuscissimo a rintracciare il predestinato, potremmo convincerlo a distruggere il Libro e porre finalmente fine a questa storia terrificante. In questo modo potremmo distruggere il libro per sempre e il mondo non dovrebbe più temerlo!!!


Si fermò a pensare…distruggere il Libro Nero, liberare il mondo da questa spada di Damocle. Poi afferrò il sacchetto rosso della mamma, che gli aveva donato zia Petunia. Lo portava al collo, per tenerlo sempre con se. Lo aprì e tenne il talismano tra le mani. Fissò per un po’ le rune incise su di esso. Poi, come tentando di mettere ordine tra le sue idee, rimase fermo a fissare le pagine.


“Il Talismano che rechi con te è molto potente; esso ti proteggerà dal male del Libro Nero”; queste sono state le parole di Idrial


Erano quelle le parole di quella donna. Ma come poteva, quel semplice talismano, proteggerlo da Voldemort e dal Necronomicon.


Non riesco a capire cosa abbia di speciale. Come può essere tanto potente? Le rune incise sono le quattro di protezione, la runa GEBO, l’unica runa sempre positiva e poi la runa del Karma, la runa del Destino.


Chiuse gli occhi. Sentì la voce di Idrial, il suo odore…come di erba bagnata…ricordò le sue parole e ancora tenendo gli occhi chiusi tracciò a penna sulle pagine del suo diario quelle parole…


“La Runa del Destino è l’unica runa senza numero e senza segno. La soluzione alla nostra domanda è nelle nostre mani…il Fato può essere mutato. Questo talismano è intriso d’amore Harry Potter. Il metallo utilizzato per la sua fabbricazione è pregno dell’amore delle anime immolatesi nella prima grande guerra contro l’Oscuro Sire.
Due vite sono legate a te da questo oggetto incantato. La persona che ha inciso la Runa del Karma, sarà la donna che darà vita alla tua stirpe. L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi…”


Quell’ultima frase bloccò letteralmente la sua mano. Non poteva essere!!! Quella donna gli aveva postulato un ennesima profezia. Hermione aveva ragione. La divinazione è una scienza approssimativa. Ma…


Quando le ho chiesto come faceva a saperlo lei mi ha detto

“Alcune delle mie genti possono scrutare oltre le barriere temporali…il tuo nome Harry Potter è scritto nella storia passata della tua gente e nella storia futura di tutte le creature di questo mondo. Se perderai la battaglia contro Yog non ci sarà futuro per te Harry Potter…la tua stirpe sarà spezzata e gli uomini vagheranno su una terra di fiamme, fuoco e disperazione”

Questa volta non si tratta di una profezia è…


Era un evento futuro. Quindi chi aveva inciso la runa del Karma sarebbe stata la sua sposa…ma in quel momento ciò che turbava la sua mente era che se ciò era vero, allora uno dei suoi amici doveva morire. Uno dei suoi amici doveva morire per permettere alla sua stirpe di continuare a vivere. Di nuovo…come i suoi genitori…come Cedric…come Sirus…


…un evento futuro. Allora uno dei miei amici morirà!!! Non posso permettere una cosa del genere. Infondo se si può cambiare il destino è possibile cambiare anche il futuro. Devo trovare la chiave e il prescelto e devo distruggere questo demone di nome Yog.
Credo che questo Yog possa essere evocato una volta aperto il Libro Nero. Il libro però può essere aperto solo dal Prescelto. Inoltre il prescelto deve possedere una chiave.
Ma andiamo per ordine. La prima cosa che abbiamo fatto è stata scoprire dove si trovasse il Necronomicon. La leggenda narrava che il libro fosse stato trovato da Merlino e nascosto nei sotterranei di Camelot. Dopo vari studi siamo arrivati (a dire il vero le ragazze) alla conclusione che il libro si trovasse a Hogwarts. Infatti, pare che Hogwarts sia l’antica Camelot. Mentre eravamo in biblioteca, a fare queste rivelazioni, siamo stati spiati. Silente quello stesso giorno mi ha rivelato un’ennesima profezia. Una profezia antichissima, che nasce con il Necronomicon stesso.

“Dopo un sonno quasi eterno nel primo plenilunio antecedente il Sol Invictis al prescelto sarà rivelato il luogo in cui è custodito il libro maledetto. In quel momento il sigillo salterà ed il mondo ricorderà il libro e il luogo. Se il libro arriverà nelle mani del prescelto esso sarà aperto e le sorti del modo saranno decise”

Quando la cosa è stata svelata era proprio il primo plenilunio antecedente, il Natale (appunto Sol Invictis). Quel giorno erano due persone a spiarci uno era Malfoy e l’altro era Cabbot. Non mi fido di loro. Ma credo che il Prescelto non sia nessuno dei due. Io credo che il prescelto sia Voldemort. Pensoo sia impossibile che Hermione e le ragazze siano riuscite dove i più potenti Occultisti hanno fallito. Anche se il Prescelto non è Voldemort, sono sicuro che chiunque sia, sarà venuto a conoscenza dell’ubicazione del Necronomicon prima che le ragazze lo scoprirono. Il sigillo doveva essere già saltato!!! Ecco come le ragazze hanno scoperto l’ubicazione di Camelot. Non c’è altra spiegazione!!! Fatto sta che Voldemort sa dove si trova il Necronomicon e ora sta cercando la chiave.
Malfoy, che nel frattempo è diventato nostro alleato, ricorda che

“la Chiave che dischiuderà il sigillo appartiene al popolo degli uomini. Il Libro che dischiuderà il portale appartiene alla stirpe magica. Quando i due popoli si uniranno il Libro Nero mostrerà il suo potere e richiamerà il Prescelto. Ed Egli lo aprirà e governerà su tutti i popoli della terra”

Merlino separò i due mondi per evitare che fosse ritrovata la Chiave; non potendo distruggere il Necronomicon, nascose ciò che poteva dargli potere. Obliviò il ricordo nei babbani affinché nessuno ricordasse la magia e la Chiave. Secondo quanto riportato da Malfoy, Voldemort sta cercando la chiave. Ecco spiegata la scomparsa dei babbani. Dobbiamo trovare il babbano che possiede la chiave. La chiave può essere distrutta, se la distruggessimo il Necronomicon sarebbe inutilizzabile.


La frase “il Libro Nero mostrerà il suo potere e richiamerà il Prescelto” gli rintronava nella testa. Malfoy nella stanza delle necessità, all’ultima riunione, aveva detto che era il Necronomicon a scegliere il Prescelto. Quindi era plausibile che il Prescelto non sapesse di essere il Prescelto, fintantoché il Libro non lo avesse richiamato a sé. Harry tremò a quel pensiero…forse il predestinato era già a Hogwarts. Cosa poteva fare!!! Sembrava che la testa gli andasse in fiamme. Non sapeva nemmeno da dove cominciare. Forse l’unica cosa da fare era attendere il compiersi degli eventi e poi decidere il da farsi.


Prima dovremmo trovarla. La chiave è nelle mani dei babbani. Forse Voldemort sa qualcosa che noi non sappiamo o forse in quella frase riportata da Malfoy c’è qualcosa che mi sfugge. Ci sono centinaia di milioni di babbani come trovare il custode della Chiave. Cosa mi sfugge…


Non riusciva a capire cosa gli sfuggisse…quando gli sembrava di averlo carpito, nuovamente gli sfuggiva!!! Decise di parlarne con i suoi amici e di chiedere a Lupin chi fosse Yog. Doveva sapere chi doveva affrontare. Chiunque fosse il Prescelto, ovunque si trovasse la chiave, le parole di Idrial erano state chiare, se lui non avesse distrutto Yog la sua stirpe si sarebbe spezzata. Questa era la sua battaglia personale!!!

Appoggiò la bacchetta sul diario e pronunciò la parola segreta. Le lettere scomparvero davanti ai suoi occhi. E chiuse il diario.



NdA: Cosa sfugge ad Harry? In questo capitolo sono racchiusi tutti gli indizi…intenzionalmente ne ho saltato uno, altrimenti si capiva chi era la spia. Chi è il Prescelto? Chi possiede la chiave? E’ tutto nascosto all’interno di queste pagine. Una piccola indicazione…ho saltato una parte di una delle profezie, in quanto sarà importante per il finale.

Chi morirà? Poiché sarete voi a scegliere la donna del Karma credo sia giusto che siate voi a decidere chi sacrificherà la sua vita affinché la stirpe di Harry possa avere proseguo. Diciamo pure che Idrial siete voi!!! Questa volta non facciamo una votazione, ma la decisione sarà presa in base alla migliore spiegazione…in quanto questo, differentemente dalla coppia, potrebbe influire sulla storia molto più pesantemente.

Ieri ho riletto le recensioni…mi dispiace che alcune persone abbiano recensito e poi siano sparite. E’ stata tutta colpa della mia lentezza di aggioramento. Mi scuso e spero di ritrovarvi. Ho visto che Morgan_Snape è stata la prima a recensire…ho deciso di farle un regalo. Fra due capitoli ci sarà un intero capitolo dedicato a Piton…cominceremo a fare un po’ di luce su questo enigmatico personaggio!!! Ho letto una tua ffic...scrivi bene!!!

Il prossimo chap si intitolerà Harry e Ron…la fine!!! Speriamo bene.

Il nuovo indovinello è...qual'è la password del diario di Harry? per chi indovina il voto coppia varrà doppio!!! Baci a tutti e alla prossima settimana

EFP

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Capitolo 16
*** Harry e Ron...la fine ***


CAP16

Volevo innanzi tutto ringraziare coloro che hanno recensito il capitolo precedente...maripotter, Lyomael, Stella, Chiara, Domy e Callien. …GRAZIE DI CUORE. E un grazie particolare a chi recensisce per la prima volta, leggendo la storia tutta d’un fiato!!! GRAZIE…GRAZIE…GRAZIE

Domy…siamo arrivati praticamente agli sgoccioli. Credo che in 4 chap dovrei esaurire la storia!! Scusa…mi hai dato il nome di Silente, ma non mi hai detto perché proprio lui…mi servirebbe saperlo. Idrial siete voi!!! Non decidete solo un nome, ma vorrei che mi aiutaste anche a sviluppare la trama.
Chiara e Stella…belle entrambe. Ottime anche le motivazioni.

Vi Ricordo che la domanda è: Chi sacrificherà la sua vita perché Harry possa avere un futuro?

Questo lo decidete voi!!! Per il momento abbiamo: Silente, Ron e Neville.
La maggior parte di voi scrive e scrive anche molto bene (ho letto delle cose veramente belle); direi molto meglio di me…quindi mi aspetto veramente tanto…



CAP16
HARRY E RON...LA FINE

L’indomani, Harry era molto preoccupato. Aveva dormito male, il suo sonno era stato agitato da incubi terrificanti. Il pensiero che uno dei suoi amici sarebbe potuto morire per permettere a lui di vivere, lo tormentava in maniera indicibile. Sembrava davvero che lui fosse portatore di un’orribile maledizione, causare la morte di coloro che gli erano accanto, di coloro che l’amavano, di coloro che egli amava. Forse tutto ciò avrebbe avuto fine solo con la sua morte.
Rimase qualche giorno chiuso in un ostinato mutismo. Non sapeva che fare, con chi parlarne. E poi non voleva causare inutili allarmismi; infondo si era trattato di un sogno, non c’erano prove della fondatezza delle parole di quella donna, e…

“Gli Elfi dei Boschi non esistono. E’ stato solo un sogno!!!” ripeteva a se stesso

Decise, quindi, di tenere per se quella visione onirica…e quelle rivelazioni. Doveva…voleva…e alla fine si era convinto che trattandosi solo di un sogno non bisognava dargli troppa importanza. Ma nonostante tutto, la sera stessa, si recò nello studio del professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Doveva sapere chi era Yog!!!

Arrivò innanzi alla porta, ma non riusciva a bussare. Tremava. Perché? Poi udì uno strano rumore…sembrava un fruscio. Si voltò cercando di capire da dove venisse quello brusio. Forse era Cabbot che lo pedinava, ma poi tirò un sospiro di sollievo nel vedere la gatta di Gazza che voltava l’angolo. Quella storia del Necronomicon e del Prescelto lo aveva reso sospettoso…troppo sospettoso!!!
Alla fine, combattuto tra il desiderio di sapere e quello di ignorare, si decise a bussare. Nessuno rispose, aveva pensato ad un segno divinatorio…si voltò e fece per andarsene, quando udì il crepitio di una porta che si apriva.
Si voltò. E vide…Piton!!

“Che ci fa lei qui?” chiese Harry curioso

“Che ci fai tu qui? Potter” rispose Piton flemmatico

“Cercavo il professor Lupin”

“Remus in questo momento è impossibilitato. Hai notato che splendida luna piena c’è stasera” disse divertito

Harry preso da tutte quelle preoccupazioni non si era accorto che quello era il secondo giorno di plenilunio…Lupin era un lupo mannaro, probabilmente era nascosto, legato o narcotizzato da qualche super-pozione di Piton, nella Stamberga Strillante. Il professore di Pozioni fissò il ragazzo con sprezzo e aggiunse

“Posso aiutarti, in qualche modo”

Harry capì benissimo che ciò che il prof di Pozioni voleva non era aiutarlo, ma sapere!! E di certo lui non sarebbe cascato in quella trappola.

“Non credo” fece il giovane Grifondoro con superbia; si voltò.

“Vorrei ricordarti che anch’io faccio parte dell’Ordine, proprio come Remus…quindi se sei venuto a parlargli di qualcosa riguardante il Necronomicon, io lo verrei in ogni caso a sapere”

Dio, quanto, quell’uomo in ogni suo atteggiamento somigliava a Malfoy. Era impressionante!! Il desiderio di sapere prese il sopravvento su ogni altra cosa e quasi senza accorgersene si ritrovò a chiedergli

“Chi è Yog?”

Di nuovo quel fruscio. Si voltò. Forse si era impressionato, ma voltandosi vide che anche Piton scrutava sospettoso il corridoio. Allora non si era sbagliato, qualcuno lo stava seguendo e quel qualcuno era sicuramente Cabbot. Si era accorto dalla prima lezione di Scritture Originali che quell’uomo era molto pericoloso. Harry aveva capito che egli desiderava quel libro più di ogni altra cosa.

“Entra” disse Piton incitando il ragazzo

Harry entrò.

“Siediti”

Harry si sedette.

Piton si aggirava per la stanza inquieto. Harry lo osservava sbigottito. Poi l’uomo si fermò e fissandolo gli chiese

“Come fai a sapere di Yog?”

Harry rimase in silenzio. Effettivamente non sapeva nemmeno cosa raccontargli.

“Allora sto aspettando, Potter” lo esortò l’uomo

“Un po’ di tempo fa ho sognato una donna che mi ha parlato di questo Yog”

“Una donna?”

“Si, un Elfo dei Boschi. Il suo nome era Idrial”

Piton trasecolò. Harry si aspettava che avrebbe reagito in malo modo, che lo avrebbe canzonato, che si sarebbe arrabbiato per non aver chiuso la mente. Infondo, quella poteva essere una visione indotta da Voldemort; ma Harry si esercitava ancora in occlumanzia…era sicuro che non si trattasse di un trucco. Invece Piton si sedette e cominciò

“Yog è un Dio. Esistono degli Dei denominati Antichi, che hanno governato sulla Terra prima della comparsa dell'uomo. Il loro aspetto non può essere descritto in quanto la loro natura è così estranea da essere indescrivibile con parole umane. Il più antico di tutti gli Dei è Azathoth, il demone-sultano, il Signore di tutte le cose. Ma il più potente è Yog-Sothoth, 'l'Uno-in-Tutto' e 'il Tutto-in Uno', così chiamato perché ha il potere d’essere comunicante ad ogni tempo e ogni spazio. Egli è l'opposto di Azathoth, perchè mentre questi è la personificazione del Caos e dell'insensatezza, Yog-Sothoth è l'amministratore ed il garante eterno di un Ordine Universale misterioso e incomprensibile per l'uomo, molto più spaventoso del Caos stesso. Egli è il Guardiano della Soglia che permette di accedere ai misteri di tutto l'universo, visibile e invisibile”

“Se il Prescelto trovasse il Libro. Come potremmo fermarlo?”

“Una leggenda narra che in uno squallido e miserabile villaggio americano, Dunwich, presso cui si trovano dei misteriosi megaliti, in un luogo chiamato Sentinel Hill, viveva una strana famiglia, gli Watheley. Un vecchio stregone, la sua unica figlia, una magonò di nome Lavinia, e un bambino, suo nipote Wilbur, erano i membri di quella eccentrica casata. Paurosi eventi segnano la nascita e la crescita di Wilbur.
Le ultime parole del vecchio stregone sul letto di morte furono per il piccolo Wilbur, su una misteriosa missione legata alla sua nascita. Il ragazzo avrebbe dovuto evocare Yog-Sothoth, il Guardiano della Soglia, cosicché potesse ritornare sulla Terra dal suo regno etereo, attraverso un rito magico. Wilbur cercò così d'impossessarsi del Necronomicon, custodito nelle segrete di Hogwarts, ma fu ucciso dal Basilisco messo a guardia del libro. La cosa fu nuovamente dimenticata. L’unica possibilità che abbiamo, Potter, è uccidere il Prescelto prima che trovi il Libro Nero”

“Il Basilisco era posto lì per proteggere il Necronomicon?” chiese Harry scettico.

“I quattro fondatori posero molte trappole e quel Basilisco fu opera di Salazar Serpeverde. Era solo la prima delle quattro prove da superare. Non è facile raggiungere il Libro!!!”

“Voldemort…”

“Potter, non devi pronunciare il nome del Signore Oscuro” lo rimproverò Piton irritato.

“Mi scusi Signore. Tu-Sai-Chi” si affrettò a dire “era per questo che voleva aprire la Camera dei Segreti, quattro anni fa?”

Piton lo osservò incuriosito, poi disse con tono indagatorio
“Continua, Potter”

“Entrare in quella stanza significava trovare il Libro e riuscire ad evocare Yog. Così Yog avrebbe esaudito ogni sua volontà…qualunque suo desiderio!!! Come eliminare mezzosangue e babbani!! Ricordo che il professor Rüf ci disse che togliere il sigillo alla stanza significava sprigionare gli orrori che vi erano racchiusi e...servirsene per epurare la scuola da tutti i coloro che erano indegni di studiare la magia. Tutti pensavano al Basilisco perché nessuno ricordava il Necronomicon. E poi…” il tono della sua voce diventava sempre più basso, aveva quasi dimenticato la presenza di Piton, ora riusciva quasi ad afferrare ciò che gli era sfuggito nei giorni precedenti “…quella stanza poteva essere aperta solo dall’erede di Serpeverde. Forse Salazar Serpeverde era un Prescelto. Ecco come aveva fatto ad individuare Camelot…il Libro l’aveva richiamato. Perché è il Libro Nero che sceglie il Prescelto!!! Ma il Prescelto può decidere la propria via…e lui aveva deciso di nascondere il libro. Ma perché non decise di aprirlo e distruggere Yog? Se lo avesse fatto tutto sarebbe finito!!!”

“Semplicemente, Potter, perché non era uno stupido ragazzino presuntuoso. Ritieni sia davvero così facile sconfiggere un Dio!!!” Harry rimase muto, punto sul vivo dall’asserzione del professore di Pozioni, ma l’insegnante con uno strano sorriso che gli fece arricciare il labbro superiore commentò “Ottime conclusioni anche se manca un ultimo tassello!!!”

“Quale?…Signore”

“Credo sia tardi e credo che tu debba ritornare al più presto nel tuo dormitorio”

Harry uscì dalla stanza e si diresse vero la torre di Grifondoro, scrutando sospettoso ogni angolo del castello. Era serio e pensoso. Distruggere la Chiave… distruggere il Prescelto… distruggere Yog… distruggere Voldemort…erano questi i suoi pensieri.
Forse era arrivato il momento che la profezia vaticinata su lui e l’Oscuro Signore si compisse. La cosa più semplice da farsi era trovare Voldemort ed ucciderlo. Ma come? La profezia, che si riferiva a lui, parlava di un potere nascosto. Ma quale?

*

Mancavano pochi giorni a San Valentino, ma trascinato dagli eventi, lo aveva totalmente dimenticato. Gli addobbi che adornavano Hogwarts, non li aveva nemmeno notati. Come non aveva notato il fermento nei corridoi dei ragazzi eccitati per la festa da ballo organizzata da Silente. Era stato un anno difficile e questo era il regalo del Preside ai suoi studenti. Ma, tutti i pensieri di Harry erano incentrati sul Necronomicon e su Yog.  
Harry aveva preso l’abitudine di appuntare i suoi pensieri sul diario. Era utile per mettere in ordine le sue idee, nonché i piani e le riflessioni dei suoi amici durante le riunioni nella stanza delle necessità.
Anche quel giorno era seduto sul letto a gambe incrociate, con la piuma nella mano destra e il diario appoggiato tra le gambe. Rifletteva agitando nervosamente la penna. Poi quando ebbe riordinato le idee continuò

…Serpeverde forse non poteva aprire il Libro, perché non era in possesso della Chiave. Infondo la Chiave appartiene ai babbani, quindi non è detto che fosse riuscito a trovarla. Oppure….

“Ancora a scarabocchiare su quel diario” fece Ron canzonatorio

Ron era rientrato nella stanza, ma Harry era talmente assorto da non accorgersene. Afferrò la bacchetta, mormorò la parola segreta e richiuse il diario. Mentre appoggiava il diario sul comodino accanto al letto, l’amico si avvicinò

“Che parola hai scelto?” chiese Ron curioso

“Non è una parola qualsiasi”

“Qual’è?”

“E’ il nome della figura più rilevante di tutta la mia esistenza”

“E chi sarebbe?”

“Credo di aver detto anche troppo. Dovrebbe essere un segreto!!” concluse Harry secco.

Negli ultimi tempi i loro rapporti si erano molto raffreddati. La storia di Ginny e Malfoy era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Si punzecchiavano, si insultavano cordialmente, si lanciavano accuse a mezza bocca e poi ogni volta facevano pace, ma ogni volta qualcosa si spezzava.

“E’ Hermione?” chiese inaspettatamente Ron

“No”

“Ne sei sicuro?”

“Certo che ne sono sicuro. Vuoi che non sappia la parola segreta del mio diario”

“Ultimamente credo che tu menta spesso a proposito di Hermione”

“Dove vuoi arrivare? Ron” chiese Harry freddamente

“Ti piace Hermione? E non mentirmi questa volta!!!!”

“E se anche fosse, quale sarebbe il problema?”

“Ti piace Hermione?” ripeté Ron con voce tremante

Forse anche lui come Harry temeva la risposta. La loro amicizia era in pericolo.

“Si” rispose Harry scrutando risoluto l’amico

“Oggi lo invitata al ballo di San Valentino”

Harry lo fissò sbigottito. Come aveva potuto fare una cosa del genere. Invitare Hermione senza prima dirlo a lui…

“E mi ha detto di si” concluse Ron

Piombò il silenzio.
Ron si sedette sul suo letto osservando freddamente Harry. Il giovane Grifondoro era fermo e immobile. Era arrabbiato e furente con l’amico. Ron lo aveva tradito!!!

“Come hai potuto farlo, senza prima chiederlo a me?” disse Harry con la voce scossa dalla rabbia

“E perché mai avrei dovuto…chiederti il permesso?”

“Sai che non volevo dire questo” disse stringendo i pugni

“E cosa volevi dirmi…io non sono mica un legillimante come te?!?!”

“Hai capito benissimo cosa INTENDEVO!!!” il tono della sua voce diventava sempre più alto

“Scusa Harry!! Ma avevo capito dalle tue parole che per te Hermione era solo un amica” si alzò, si parò di fronte al ragazzo e con calma serafica proseguì “inoltre tu mi hai detto che Hermione ed io stavamo bene insieme. Quindi o eri un gran bugiardo oppure avevi detto la verità. Noi siamo amici e gli amici non mentono, non potevo dubitare di te!!”

Ron aveva ragione…non era mai stato sincero con lui.

“Si; hai ragione, ma comunque tu lo sapevi”

“Ho avuto più coraggio di te e sono stato premiato”

“Non c’entra il coraggio, Ron. FORSE IO HO PENSATO ALLA NOSTRA AMICIZIA PIù DI TE”

“AMICIZIA!! Tu sei l’ultima persona che può parlare d’amicizia. Tu mi hai MENTITO!!! HAI MENTITO SU MALFOY, HAI MENTITO SU HERMIONE” Ron aveva perso la calma

“Ti ho mentito su Malfoy per una giusta ragione, ma non ti ho mai mentito su Hermione!! Ero confuso, non sapevo cosa provavo per lei, cosa avrei dovuto dirti?” La rabbia di Ron per qualche strana ragione aveva placato la sua rabbia.

"Avresti potuto dirmi questo. Invece hai preferito mentirmi. Era più semplice che non affrontare me. La verità è che tu hai paura di parlare con Hermione non per salvare la nostra amicizia, ma solo per paura che ti dica di no. Tu hai paura di fallire, perché il grande Harry Potter è infallibile. Il mitico Harry Potter non può perdere contro quell’inetto di Ron Weasley. Harry Potter, il salvatore…”

Ma prima che terminasse la frase Harry lo aveva colpito al volto con un sonoro cazzotto. Ron era per terra col naso sanguinante. Harry era a dir poco rabbioso, prima ancora che lui potesse rialzarsi si era scagliato contro l’amico. Si azzuffarono senza tregua. Nel momento in cui i compagni di stanza entrarono rimasero meravigliati. Seamus e Dean dovettero faticare non poco per riuscire a dividerli. Quando finalmente riuscirono a separarli, Neville con il labbro sanguinante, dopo aver ricevuto un calcio che era arrivato da chissà dove, li apostrofò

“Voi siete amici, non dovreste litigare!!!”

Harry liberandosi dalla presa di Dean Thomas replicò

“Noi non siamo più amici” poi fissando l’amico con aria di sfida “Il fatto che venga al ballo con te non ha alcun significato!!!”

“Avete litigato per una ragazza?” li canzonò Seamus divertito

Harry con calma si chinò raccolse gli occhiali e tenendoli stretti disse

“Si, litighiamo per Hermione!!!” concluse, fissando i compagni di stanza.

Il sorriso si dissipò dal volto degli astanti. Harry appoggiò gli occhiali rotti sul comodino, si distese sul letto, si sistemò su un fianco e chiuse gli occhi. Quello era il giorno più brutto della sua vita. Dopo sei anni in un solo colpo aveva perso i suoi amici, la sua famiglia. Quella paura che aveva portato dentro di sé per tutti quei mesi, si era fatta reale…era solo!!!

**

Una parte di Harry era morta insieme all’amicizia di Ron. Da quel giorno non si erano più rivolti la parola. Si evitavano cordialmente. Gli allenamenti di Quiddicth erano diventati un vero tormento!!! Per tutta la squadra!!! Entro la fine del mese ci sarebbe stato l’incontro più importante della stagione. Serpeverde contro Grifondoro. Ma Harry e Ron passavano tutto il tempo ad ignorarsi e gli allenamenti ne avevano notevolmente risentito. E pensare che un tempo, il quidditch era il loro principale argomento di conversazione.
Hermione, divisa tra i due amici, non sapeva cosa fare. Inoltre le sue continue intromissioni inasprivano maggiormente la situazione. Harry, con una peculiarità tipica dell’adolescenza, aveva dimenticato il Necronomicon e Yog. Il destino del mondo non era nulla rispetto alla sofferenza della sua anima.
I giorni passarono lenti. Il giovane Grifondoro per la prima volta nella vita si trovò ad affrontare uno dei drammi del mondo degli adulti…decidere!!! Aveva tanto desiderato diventare grande per poter lasciare la casa degli zii, per poter prendere da solo le sue decisioni e ora che nessuno era li a dirgli cosa fare e come farlo, avrebbe tanto desiderato che qualcuno lo consigliasse; ma le uniche persone che avrebbero potuto aiutarlo, erano le due persone che lo facevano star male.
Hermione aveva scelto Ron!!! Questa era l’unica cosa a cui riusciva a pensare. Avrebbe voluto combattere per lei, ma forse per paura di perdere quella parvenza di amicizia che era rimasta; forse per paura di un rifiuto, che avrebbe distrutto il suo amor proprio, ogni suo tentativo di reagire si sciolse come neve al sole.

Quando giunse il giorno della festa Harry non aveva una compagna da portare al ballo. Aveva deciso di non andare. Già s’immaginava solo ad un tavolo ad osservare Ron e Hermione ballare. Il solo pensiero lo faceva star male…ma alla fine pensò che non avrebbe potuto evitarli per sempre e poi non voleva dare quella soddisfazione a Ron!!
Indossò un vestito, che gli aveva mandato la signora Weasley, e scese nella Sala Grande. Rimase esterrefatto da ciò che scrutarono i suoi occhi. La Sala Grande era stupenda. Piccoli tavoli rotondi giravano tutt’intorno al salone. Al centro un’ampia pista da ballo. La stanza era illuminata da luci tenui e rilassanti, anche se la musica di sottofondo era piuttosto movimentata. Dal soffitto pendevano cuori di tutte le dimensioni appese a fili invisibili!!! Sicuramente un incantesimo del piccolo professor Vitius.

Harry si sentì smarrito. Vedendo tutte quelle persone felici, si sentì non intonato con l’ambiente e la sua infelicità sembrò accrescersi. Forse essere venuto da solo, non era stata una buona idea. Si sentiva osservato!!! E la cosa lo irritava tantissimo. Harry odiava essere osservato. Anche se, erano tutti talmente impegnati che la probabilità che qualcuno lo osservasse era davvero remota. Ma arrivati a quel punto non poteva andarsene avrebbe ulteriormente dato nell’occhio. Decise di sedersi ad un tavolo. Sarebbe rimasto solo per un po’ e poi si sarebbe allontanato senza richiamare l’attenzione. Ma indugiò più di quanto avesse preventivato. Nonostante ogni suo sforzo, non riusciva a scostare lo sguardo da Hermione. La ragazza indossava un lungo vestito rosa e sulle spalle portava un leggero scialle bianco. Aveva i capelli raccolti in un lento chignon e delicati riccioli castani cascavano lungo il viso e la fronte. In realtà tutte le ragazze in sala erano elegantemente vestite ed erano…belle. Ma per la prima volta pensò che Hermione era la ragazza più bella della sala. Ma quelle intense emozioni erano turbate dalla presenza di Ron. Le loro facce sorridenti e complici gli facevano andare il sangue alla testa. Doveva calmarsi e uscire dalla Sala Grande, prima di commettere una sciocchezza.

Proprio nel momento in cui sembrava aver preso coraggio Luna Lovegood si sedette al suo tavolo. La presenza della ragazza lo irritò ulteriormente…ora non poteva neanche più andarsene. Era proprio la sua giornata fortunata. Forse era San Valentino a non essere la sua festa fortunata. L’anno prima, infondo, non era andata molto meglio, eppure aveva una ragazza.

“Come mai tutto solo?” disse distrattamente l’amica

“Ora non sono più solo!!!” rispose con una punta di ostilità

“Perché invece di fissarli, non provi a parlarci?”

Harry appoggiò la mano sulla fronte e cominciò a grattarsi nervosamente la cicatrice.

“Per dirgli cosa?” era chiaramente arrabbiato

“Qualsiasi cosa!!” rispose risoluta la svampita Corvonero

“Preferirei che i tuoi preziosi consigli li tenessi per te?”

“Credo ti farebbe bene”

“Tu non puoi capire, nessuno può capire” fece Harry abbassando lo sguardo

“Invece credo proprio che noi ti possiamo capire pienamente. A me piace molto Ron e a Ginny, piaci tu. E credo che a Malfoy piaccia Ginny, ma non ne sono molto sicura. Draco Malfoy è un tipo molto strano”

Harry rimase silenzioso ad osservare la ragazza. Aveva vissuto la storia di Ron e Hermione come se fosse una tragedia toccata solo a lui. Invece sembrava essere una questione generale. Certo la cosa non lo faceva stare meglio, ma almeno non lo faceva sentire più solo.

“Ma a Ginny non piaceva Dean?!” disse con voce leggera

“Non escono più insieme da un bel po’. Anche lei è venuta da sola alla festa!!!”

“E tu?”

“Sono venuta da sola anch’io, cioè sono venuta con Ginny. Solo quello stupido di Malfoy è venuto con Pansy Parkinson!! Nonché io faccia il tifo per lui. Anzi!!! Ma in questo modo non la conquisterà mai, ma forse lui non vuole conquistarla. Sai…” proseguì la ragazza con un sorriso “secondo me non ha ancora capito che gli piace Ginny!!!”

Harry sorrise e si alzò

“Dove vai?” chiese Luna stupita

Harry si soffermò ad osservare la ragazza. Luna vestiva un abito turchese con frange dorate che lo contornavano. I suoi lunghi capelli biondi cadevano sulle spalle nude. La Sala Grande era molto calda, probabilmente un incantesimo di Silente.  

“Vado in giardino. Ho bisogno di prendere un po’ d’aria fresca. E…grazie Luna. Ho notato che mi fa veramente bene parlare con te!!!”

Uscì, senza mai voltarsi.

Fuori faceva freddo. Ma Harry non lo sentiva!!! Nel cielo splendeva una falce di luna che si specchiava nel lago, quasi ghiacciato. Si sentiva molto meglio. Si strinse nella giacca.
Cominciò nuovamente a pensare a Yog e al Necronomicon. E cominciò a pensare al tassello mancante di cui gli aveva parlato Piton. Cosa mancava nel suo ragionamento? Eppure l’intera riflessione sembrava filare… Harry intuiva che la domanda giusta era

Perché Salazar Serpeverde non ha aperto il Necronomicon e ha distrutto Yog?

Se Serpeverde non avesse trovato la Chiave sarebbe stato tutto più semplice, ma avrebbe potuto comunque cercarla, infondo il Libro Nero doveva essere distrutto, ma forse, in qualche modo la Chiave, il Libro e il Prescelto erano intimamente connessi. Forse come non esisteva un unico Prescelto, non esisteva nemmeno un'unica Chiave!!!

Proprio mentre formulava quel pensiero, sentì un calore sulle spalle. Qualcuno gli aveva appoggiato un cappotto sulle spalle.

“Fa freddo per restare fuori. Perché non rientriamo?” chiese una voce femminile

“Non preoccuparti per me, ritorna dentro!!!” rispose caustico Harry…sapeva che era Hermione

“Credo che tu e Ron…”

“Ma non capisci che in questo modo non fai che peggiorare la situazione” la interruppe bruscamente Harry.

“Harry, tu e Ron siete amici. Perché non provate a parlarne, forse riuscirete a chiarirvi” la sua voce tremava

Harry si voltò di scatto. La fissò. Fuori faceva freddo e sul leggero vestito da ballo, la ragazza aveva infilato un lungo cappotto verde smeraldo. Un ampiasciarpa e un bel cappello fucsia le contornavano il viso, arrossato per il freddo. Aveva le mani serrate al petto. Era così bella. Era la sua Hermione.  

“Hermione, questa volta è diverso!!!”

“Sono stanca di essere tenuta all’oscuro. Cosa c’è di diverso? Cosa è successo questa volta?”

“Vuoi davvero saperlo, Hermione?”

“Si” fece l’amica risoluta

“Litighiamo per te!!!” esclamò secco Harry

“Per me? Non vedo cosa c’entri io nelle vostre stupide beghe” replicò Hermione chiaramente irritata “E poi credo di non aver fatto nulla per cui voi due dobbiate litigare…per me”

“Non è per qualcosa che hai fatto” cominciò il ragazzo “ma per ciò che sei!!”

“Scusa e che cosa sarei?” domandò la ragazza arricciando il naso

“Sei Hermione!!”

“Ora mi è molto più chiaro” fece sarcastica

“Perché credi che Ron ti abbia invitato al ballo?”

“Perché siamo amici. Scusa, ma questo cosa c’entra con la lite?”

“Invece e proprio per questo che abbiamo litigato!!”

Hermione zittiva. Forse aveva capito dove quello strano discorso di Harry voleva andare a parare.

“Tu piaci molto a Ron…” continuò il ragazzo avvicinandosi lentamente a Hermione. I suoi passi erano lenti e pesanti “…non si invita un amica al ballo di San Valentino” con il dorso della mano le carezzò il volto e proseguì “…piaci anche a me!! Io e Ron abbiamo litigato perché tu sei andata al ballo con lui e…perché io, gli avevo mentito. Lui mi confessò che era innamorato di te. Quando mi chiese cosa provavo per te, gli dissi che per me eri solo un amica”

Il volto di Hermione era inondato di lacrime. Harry con le mani cercò di asciugarle e proseguì

“Ma io non ho mentito solo a Ron, ma ho mentito anche a me stesso. Non so quando sia successo, e non so perché, ma non riesco più a scacciarti dai miei pensieri!!! Sei la prima persona a cui penso la mattina e l’ultima prima di addormentarmi. Ero convinto che fossero solo parole ma…ora so che sono qualcosa di più!!! Credimi vorrei poter smettere di pensare a te; ma più ci provo, più mi accorgo che non ci riesco e questo mi fa star male!!”

“Oh…Harry…” sussurrò Hermione ancora in lacrime; la sua voce era rotta dai singhiozzi.

“Pensavo che nulla avrebbe rovinato la nostra amicizia. Ma non avevo preventivato una cosa del genere” continuò Harry amareggiato “E’ finita Hermione. Questa volta è diverso. Non stiamo litigando per un gatto, una cicatrice, una scopa o una partita di quidditch, questa volta litighiamo per l’amore di una persona. Tu non puoi dividere il tuo cuore in due e noi, per il momento, non possiamo smettere di provare tenerezza e affetto per te!!!”

Si voltò e si allontanò.

“NON PUOI ARRENDERTI COSI’. COME PUOI RINUNCIARE ALLA NOSTRA AMICIZIA!!!” urlò Hermione col viso solcato dalle lacrime e la voce tremante.

Harry si voltò e con calma serafica esclamò

“Tu sei innamorata di uno dei due?” la sua voce era appena un sussurro

Hermione rimase muta. La sua risposta era chiara. Certi sguardi non hanno bisogno di parole.

“Non sto rinunciando, Hermione. Ma per una volta nella vita concedici tempo. Ho imparato che il tempo sana tutte le ferite. Dopo la morte di Sirius pensavo che non ce l’avrei fatta e invece mi sono rialzato. Se la nostra amicizia e solida supererà anche quest’ennesima prova”

“Non mi chiedi chi…” fece la ragazza chinando il capo; ma non ebbe il coraggio di terminare la frase.

“Qualsiasi risposta mi daresti, ora non potrei sopportarla!!”

Ma in cuor suo Harry intuiva la risposta…e ne aveva paura!!



NdA: Come andrà a finire la storia Ron/Harry/Hermione? Perché Piton non si arrabbia, quando Harry gli racconta di Idrial? E perché Salazar Serpeverde decise di non aprire il Necronomicon  e distruggere Yog? Harry avrà intuito la risposta…avrà capito qual è il tassello mancante?...se ogni Chiave avesse un Prescelto?

Ho dato un indizio per la parola segreta del diario di Harry. Vorrei ricordare che al primo che indovina sarà valutata doppia la votazione sulla donna del Karma!!!

Speravo che la confessione di Harry venisse più romantica, ma sono veramente negata!!! Ho letto delle ffic sentimentali che ti lasciavano quasi in lacrime, anche se non è proprio il mio genere preferito!!! A chi piace il genere consiglio le fic di Lyomael…e anche maripotter scrive bene.

Questo ormai pare l’angolo “Chi l’ha visto?”…mi sono persa anche Edvige, Silaqui, lilliputh90, Keloryn, supergaia…ragazze aspetto le vostre opinioni anche su questo nuovo quesito.

La settimana prossima sono fuori Napoli...ci vediamo fra due settimane!! Baci a tutti, Lella80

EFP

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Capitolo 17
*** Cuori a confronto ***


CAP17

Volevo ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente...maripotter (per inserire una fic e/o un autore tra i preferiti basta aprire la fic stando in login...poi verrà da sè. EFP è un sito bello e di semplice utilizzo), Leotordo, Stella, Chiara (trovo il tuo nome bellissimo, in effetti è il mio nome preferito; per cui spero non ti dispiaccia se invece del tuo nickname uso il tuo nome di battesimo), Domy, Piropiro, Lilliputh90, Edvige (ben ritrovata), Maya87, Silvy, Chiara T e Callien (spero che le sorprese continueranno a piacerti)…siete davvero tantissimi questa volta.
Ringrazio chi recensisce per la prima volta e chi continua a recensire dal primo capitolo avendo sempre parole lodevoli per la storia. GRAZIE DI VERO CUORE
Un grazie speciale a Chiara T per i complimenti...ho sempre pensato che la mia mancanza di romanticismo fosse un problema, soprattutto per una persona che scrive!!! Sono davvero contenta che la storia piaccia nonostante questo mio handicap.

Per quel che riguarda la password, i raggionamenti filano tutti perfettamente, ma Chiara e Lilliputh90…si sono avvicinate più di tutti (fatemi un solo nome)!!!
C’è un indizio nel capitolo di oggi…
Edvige il raggionamento fila...solo che Harry ha ricordato il nome di Idrial proprio mentre scriveva il diario...

Per "Chi si sacrificherà?"...Trovo l'idea di Stella e Maya87...bellissima. Io avevo pensato tutt'altro, ma la vostra ha molto più senso, sia per il proseguo della storia sia per l'allaccio alla storia originale. BRAVISSIME.
Comunque vedo che molti vorrebbero far morire Ron!! Questo sicuramente renderebbe la storia molto più drammatica e romantica e...come dice Silvy sarebbe un segno estremo di amicizia da parte di Ron...
leotordo...perchè codaliscia?

NB: ricordo che questa storia è un giallo, fra poco scopriremo l'identità del prescelto...in queste pagine, ci sono un pò di cose che saranno importanti per intuire il finale ...buona caccia!!

Un bacio grande a tutti e Buona lettura



CAP17
CUORI A CONFRONTO

La primavera era ritornata!!! L’inverno con il suo silenzio e la sua coltre bianca, aveva lasciato spazio a colori e cinguettii. Prati verdi, fiori screziati, uccelli variopinti; la natura aveva bussato alle porte di Hogwarts, e la scuola le aveva aperto ed ora, era un’esplosione di colori.
Ma la bellezza della natura non raggiunse il cuore di Harry. Tutto il suo mondo era crollato. Ormai il suo incubo peggiore era incontrare Ron e Hermione. Incrociare i loro sguardi, persino udire le loro voci, era un vero tormento!! Le lezioni, gli allenamenti di quidditch, la colazione, il pranzo, la cena, le riunioni nella stanza delle necessità…ormai erano un vero supplizio per lui. Ciò che un tempo gli aveva donato pace, ora gli propinava pene. E questo la faceva stare male!!! Aveva temuto, per gran parte della sua esistenza, di restare solo, ora lo desiderava più di ogni altra cosa.
Dopo la morte di Sirius aveva imparato a sue spese che la solitudine era una buona cura. Aiutava a pensare, a raccogliere le idee e…perché no, a commiserarsi. Sapeva che era l’inizio di un lungo percorso, ma era pur sempre un inizio. Poi seguivano le lacrime e le urla, per tirare fuori tutto ciò che aveva interiorizzato. Ed infine…la libertà. Ma trovare solitudine a Hogwarts era impossibile!!! Ovunque si girasse c’era qualcuno che voleva aiutarlo. Tutti tranne Draco Malfoy.
Il giovane Serpeverde non faceva che schernirlo per la pessima prestazione nella partita Grifondoro contro Serpeverde. L’incontro era andato malissimo. Si era concluso con un indecoroso pareggio 190 a 190. Ed era stata tutta colpa sua. Aveva lasciato che Malfoy acciuffasse il boccino d’oro. Le sorti del torneo si sarebbero decise con il doppio scontro Grifondoro vs Corvonero e Serpeverde vs Tassorosso. La partita dei Serpeverde era più semplice, quindi avevano maggiori probabilità di uscirne vincitori, ma forse Grifondoro poteva ancora farcela!!! Eppure nonostante tutto Malfoy non gli risultò più odioso del solito. Almeno non lo trattava come una fragile palla di vetro.
Infatti, negli ultimi tempi, Harry aveva come l’impressione che Luna e Ginny lo pedinassero. Non appena era solo apparivano, come dal nulla, entrambe o una delle due. In alcune occasioni sembrava quasi che avessero dei turni precisi. Forse anche Neville partecipava al complotto delle amiche. Infondo Ginny e Luna non potevano stargli continuamente addosso. E probabilmente avevano trovato un complice…o forse più di uno!!! Aveva notato che anche Seamus e Dean, seppur più discreti, avevano uno strano comportamento nei suoi confronti. In alcune occasioni li aveva trovati appiccicosi e protettivi e anche un po’ invadenti. Tutti gli parlavano di Ron e di quanto fosse preziosa la loro amicizia.

Certo che, Harry non aveva bisogno che qualcuno gli “ricordasse” quanto Ron fosse importante. Dalla sera di san Valentino, dalla sera in cui aveva aperto il suo cuore a Hermione, nella sua mente si erano affacciate spesso le immagini degli ultimi sei anni della sua vita e in ognuna di essa c’era il volto di Ron. Ron gli mancava molto. Dentro di lui c’era ormai la consapevolezza che la loro amicizia non poteva finire per “una stupida storia di ragazze!!!” Se solo la ragazza non fosse stata Hermione, la situazione si sarebbe facilmente risolta magari con una scazzottata, e poi…amici come prima.
Ma Hermione era impressa come una scheggia nel suo cuore sanguinante. Hermione era la chiave di tutto, se lei non avesse scelto nessuno…ma il silenzio dell’amica e quella maledetta frase smozzicata e appena sussurrata

“Non mi chiedi chi…”

Gli riecheggiava nella mente e gli tormentava l’anima.
Hermione era innamorata di uno dei due. Lei aveva già deciso; nella sua voce c’era angoscia, ma non indecisione!!! Sembrava stupita delle rivelazioni fatte da lui sui suoi sentimenti e su quelli di Ron. Quelle lacrime e il suo silenzio ne erano stata una lampante dimostrazione. Ma lei aveva fatto chiarezza nei suoi sentimenti. Probabilmente ciò che stavano vivendo lui e Ron, lo aveva vissuto anche Hermione. Forse anche lei aveva passato notti insonni a riflettere sulla fine della loro amicizia. Ma Hermione aveva avuto il coraggio che lui non avrebbe mai avuto. Lei aveva scelto, perché credeva nella loro amicizia più di lui!!!
In quelle settimane si era detto più volte che forse avrebbe dovuto chiederle chi…o che in ogni caso, sarebbe dovuto restare in silenzio in attesa che l’amica ritrovasse la fermezza per rivelargli quel maledetto nome!!! Tutto avrebbe avuto fine!! E forse sarebbe sopraggiunta la rassegnazione…ma quella riprovevole paura di fallire che non lo abbandonava mai!!! LUI ERA SOLO UN VIGLIACCO!!!

Ron nella rabbia aveva esposto un suo intimo pensiero e aveva esternato una terribile verità per Harry. Forse era vero che le pretese del mondo si erano adagiate sulle sue spalle e che ormai egli viveva nel riflesso di ciò che il mondo magico si aspettava da lui. Lui aveva sconfitto Colui-che-non-deve-essere-nominato. Lui aveva liberato il mondo magico dal terrore e dall’oppressione di un nero padrone. Era per questo che l’amavano.
Nel mondo babbano Harry era sempre stato trattato come un appestato. Era debole, goffo e invisibile. Non aveva genitori, non aveva amici…lui non esisteva!!! Ma nel mondo magico era un eroe. I maghi che lo vedevano s’inchinavano al suo passaggio e facevano a gara per stringergli la mano. Erano state sensazioni nuove e la sua paura più grande non era mai stata di rimanere solo, ma di ritornare invisibile. Aveva paura di deludere le attese dell’intero mondo magico. Aveva paura di perdere la fiducia e l’affetto che queste persone sembravano nutrire nei suoi confronti. Aveva paura di fallire. Aveva paura di smettere di esistere.

Se Hermione avesse scelto Ron…lui non riusciva ad immaginare di poter star loro accanto. Forse lui, Harry davvero non credeva che la loro amicizia fosse più forte di qualsiasi altra cosa. E forse anche Ron ci credeva più di lui!! Infondo, anche l’amico aveva scelto senza esitazione!!! Cosa doveva fare? Se solo qualcuno avesse potuto consigliarlo.

“Se Sirius fosse ancora vivo” si ripeteva spesso, ma lui era morto.

Dopo settimane di supplizio, decise di parlarne con Lupin. Infondo, il professore di Difesa Contro le Arti Oscure era un adulto e uno dei migliori amici di Sirius e di suo padre. Era parte della sua famiglia invisibile.
Quella sera rimase qualche ora da solo, nella sala comune di Grifondoro, in attesa che si svuotasse. Quando la stanza fu vuota afferrò il mantello dell’invisibilità, che aveva nascosto sotto il divano, se lo buttò sulle spalle e si diresse verso lo studio di Lupin. Arrivato innanzi alla porta, si guardò sospettoso intorno e bussò frettolosamente. Da quando si era reso conto che Cabbot lo seguiva era sempre molto accorto. Anche indossare il mantello di suo padre era stato un eccesso di prudenza!!
Lupin aprì.

“Sono io professore!!!” sussurrò Harry, celato dal mantello

L’insegnante si scostò per farlo entrare e poi

“E successo qualcosa?” chiese preoccupato

Harry si tolse il mantello. Scosse la testa in senso di diniego.
Lupin lo fece accomodare e gli offrì del the aromatico ai frutti di bosco. Il ragazzo rimase per un po’ stralunato, fissando il vapore che fuoriusciva dalla tazza.

“Casa è successo?” chiese nuovamente Lupin, ma il suono della sua voce ora, era dolce e paterno

“Si tratta di…” deglutì; le parole gli erano rimaste ferme in gola.

“Allora?” lo spronò il professore

“Ecco…cioè…”

“Harry, prova a dirlo tutto d’un fiato. Credo ti sarà più semplice. Sai non sempre è possibile trovare le parole giuste” disse Lupin sorridendo

“Io e Ron siamo innamorati della stessa ragazza” esclamò senza riprendere fiato

“Avete litigato?”

“Si”

“Per questo tu e lui non sedete più nello stesso banco?”

Harry annui, il suo volto era addolorato

“Hai cercato di chiarire con Ron? Hai provato a parlarci dopo la litigata?”

“No” la sua voce era appena un filo

“Perché?”

Voleva dei consigli, non un terzo grado!!!

“Non lo so; credo di essere troppo impegnato a evitarli, per poterci parlare!!!” rispose ironico

Lupin rimase in silenzio per qualche istante osservando il giovane Grifondoro, poi

“La ragazza è Hermione?”

Lo sanno veramente tutti!!” pensò disperato

“Chi gliela detto?” domandò Harry con il cuore in gola

“Tu”

“Come? Quando?” esclamò disperato

Ok…ormai era davvero impazzito!!! Non ricordava nemmeno più ciò che diceva.

“Proprio ora” fissò il ragazzo ancora confuso “Alle mie lezioni tu, Ron e Hermione non sedete più nello stesso banco. Ho chiesto anche alla McGrannitt e a Vitious e mi hanno detto che lo fate anche durante i loro insegnamenti. Avevamo pensato ad una lite tra ragazzi. Ero preoccupato. La vostra amicizia, ti ha tenuto in piedi dopo la morte di Sirius e poi il fatto che stiate sempre insieme mi rasserena. E ora mi hai detto che sei troppo impegnato ad evitarli…quindi come vedi….”

“Cosa devo fare?” chiese Harry abbattuto

“Hermione sa quello che tu e Ron provate per lei?”

Harry annuì, ma la calma flemmatica del professore in quel momento, per lui tanto delicato, cominciava ad irritarlo.

“Credo sia inutile dirti che, nelle maggior parte dei casi, gli amori adolescenziali non sono eterni. Che sia tu, sia Ron incontrerete altre ragazze. Harry le amicizie di questo periodo della vostra vita sono importantissime e spesso durature”

Harry lo osservava sgomento

Ma che sta dicendo? I miei genitori e anche i signori Weasley si sono conosciuti nel periodo della scuola e mi sembra che si siano felicemente sposati. I signori Weasley si amano ancora!!!” pensò

Lupin, forse intuendo ciò che si agitava nella mente di Harry proseguì

“Anch’io ero innamorato di Lily. E' stato molto tempo fa...avevo la tua stessa età”

“Cosa?” disse Harry strabuzzando gli occhi

“Tua madre era bella e dolce. Era intelligente e buona. Certo aveva il suo bel caratterino. Era forte e caparbia. Era difficile andarle contro, quando si metteva in testa qualcosa. Quando prendeva una decisione nulla poteva farla ragionare” sorrideva malinconico “In questo lei e James erano molto simili. Litigarono come matti, quando lei decise di diventare un Auror. James sapeva che Lily lo faceva solo per stargli accanto, per proteggerlo, sapeva che lei desiderava lavorare all'Ufficio per le Relazioni Magiche. Tua madre desiderava tanto un mondo senza diversità. Io, Sirius e Peter dovemmo lavorare un bel po’ per farli riappacificare. Peter ci aveva quasi rinunciato…ma quei due erano troppo innamorati per lasciar perdere”

“Ma lei era innamorato di mia madre, allora perché…”

“Lei aveva scelto tuo padre…stava con James”

“Loro lo sapevano?” chiese Harry titubante.

“Passavo molto tempo con i tuoi genitori e poi James era il mio migliore amico. Ne avevamo parlato. Fu difficile all’inizio…sapevo che James era innamorato di Lily Evans. Lui non l’aveva mai detto, ma era evidente. Quando la vedeva sembrava un idiota!! Un giorno, non so come, trovai il coraggio e glielo confessai!!! Alla fine, anche lui mi confidò che Lily gli piaceva da impazzire. Credeva che nessuno se ne fosse mai accorto” si fermò a fissarmi sorridendo “Che idiota!!!”

Harry arrossì vistosamente, suo padre e lui erano davvero uguali.

“Ma Lily scelse James. All’inizio pensai che non ce l’avrei mai fatta a star loro accanto. A vederli insieme…ma io li amavo entrambi. Non volevo perderli!!!”

“E per questo che non si è mai sposato?”

“Mi piacerebbe dirti che era per questo…sarebbe molto romantico. Ma la vita reale è un po’ più semplice e ha un po’ più sfumature. I sentimenti che provavo per Lily si addolcirono col passare del tempo. Ciò che provavo per lei somigliava sempre più all’amore fraterno” dopo un leggero colpo di tosse, proseguì amareggiato “Non mi sono mai sposato perché un Lupo Mannaro in bolletta non sarebbe stato quel che si dice un buon partito”

“Hermione ha scelto!!!” disse Harry addolorato

Lupin lo osservava silenzioso

“Ma io non ho voluto sentire chi…” proseguì amaramente.

“Perché?” chiese dolcemente l’insegnante

“Perchè avevo paura…io lo so che ha scelto Ron”

“E se anche fosse. Credi che smetteresti di amarli?”

“Certo che no” rispose Harry seccato

“Allora parla con loro…chiarisci. Dopo sarà tutto più semplice!!!”

Harry si alzò.

“Sono contento che nonostante tutto si possa parlare di cose che non centrano nulla con Voldemort o con il Necronomicon” proseguì alzandosi e accompagnando Harry alla porta “Hermione somiglia molto a tua madre…credo sia stato quasi naturale che tu t’innamorassi di lei. Certe anime sono nate per incontrarsi”

Harry sorrise tristemente. Indossò il mantello dell’invisibilità.

“Severus mi ha detto che c’è qualcuno che ti segue” esclamò Lupin rivolgendosi ad un Harry invisibile

“Si…io credo sia Cabbott”

“Noi ci fidiamo di Joshua. Lui è un membro dell’Ordine della Fenice”

“Anche Peter Minus lo era…e lui è stata la causa della morte dei miei genitori, dell’incarcerazione di Sirius e del ritorno di Voldemort. Spesso i vostri giudizi sono un po’ appannati!!!”

Si allontanò pensando che se sua madre avesse scelto Lupin con tutta probabilità sarebbe ancora viva. E forse la scelta di Hermione era stata la scelta migliore. Infondo se avesse scelto lui avrebbe solo rischiato la vita e poi, non era nemmeno certo che lui sarebbe mai diventato adulto. Per restare in vita avrebbe dovuto abbattere in un colpo solo il mago oscuro più potente di tutti i tempi e un arcano Dio.

*

Due giorni dopo attraversava nuovamente i corridoi di Hogwarts, questa volta per andare nello studio di Piton. Le lezioni di legilimanzia diventavano sempre più difficili e stancanti. Leggere i pensieri…entrare in una mente occultata…celarsi dietro il muro dei ricordi, era stato difficile, ma mai quanto cercare di discernere un ricordo veritiero da uno mendace. Ormai questa era la terza sera che ci provava, ma non c’era mai riuscito. Si era demoralizzato. Eppure era quella la cosa più importante da imparare…se ci fosse riuscito avrebbe potuto penetrare la mente di Voldemort, e scoprire il luogo dove erano celati il Libro Nero e la Chiave. Lui non avrebbe più potuto ingannarlo come l’altra volta. Non l’avrebbe più usato per raggiungere i suoi scopi, questa volta lo avrebbe fermato!!!
Bussò macchinalmente alla porta; Piton gli aprì. Alto, longilineo, dal viso pallido, i capelli unticci e il naso adunco, era sempre il solito temibile professore di Pozioni. L’odore acre che emanava la stanza, e di cui le pareti erano pregne, gli si insinuò nelle narici. Volse automaticamente lo sguardo sopra l’armadio in cerca del pensatoio. Ma non c’era. Cosa significava?
Piton chiuse la porta e rivolgendosi a Harry disse

“Sei pronto, Potter”

“Si, signore” ma la sua voce era atona e insicura.

Si collocò di fronte all’insegnante; e senza troppi complimenti gli puntò la bacchetta contro. Quella scena si ripeteva ormai da diverse settimane!!! Sembravano due automi senza cuore.

“LEGILIMENS” gridò.

…un giovane Piton si divincolava dalla stretta di Silente; aveva l’avambraccio scoperto, il marchio nero tatuato sul braccio perlaceo. Il ricordo di Silente.

“MI LASCI!!!” gridò

“Non ti lascerò andare finché non mi spiegherai perché…” la voce di Silente era calma e mesta.

“NON SONO AFFARI SUOI!!!” esclamò stringendo gli occhi. Occhi ricolmi d’odio.

Ma Silente non mostrava cedimenti, non mollò la presa. Harry pensò che quella determinazione avrebbe cambiato per sempre la vita di Piton….

…le immagini nuovamente cambiarono, vorticose e sfumate…ma poi si fecero di nuovo nette. Era su di una collinetta, una tetra casa semidistrutta, dominava sull’intero villaggio. Le finestre erano inchiodate e al tetto mancavano delle tegole. Sicuramente, un tempo quella casa doveva essere appartenuta a persone molto ricche. Ma ora era solo una catapecchia. Dove l’aveva già visto? Poi ricordò…Little Hangleton, il nascondiglio di Voldemort, il luogo in cui Draco Malfoy era stato accolto nella schiera dei Mangiamorte, dove gli era stato impresso il marchio nero.

“Un nuovo membro si unirà a noi, oggi!!” proruppe nel silenzio la voce sibilante di Voldemort.

Lo stesso ricordo di Malfoy

“Il giovane Malfoy sarà la nostra spia ad Hogwarts, ci aiuterà a tenere Silente e quel Potter sotto controllo” poi volgendo lo sguardo verso Piton proseguì con la sua voce glaciale “E anche altri traditori”

Sussurri sommessi, rimbombavano sulle pareti di pietra viva del sotterraneo.

“PROTEGO” gridò Piton

…una nuova immagine. Piton era penzoloni in aria, con la veste che gli copriva il volto rosso per la vergogna. Le pallide gambe ossute scoperte e le mutande grigiastre in bella mostra…suo padre e i suoi amici ridevano…sua madre urlava…ma le immagini si susseguivano troppo veloci. Era il ricordo del Pensatoio, non aveva dubbi. RABBIA e VERGOGNA. Questo sentiva Piton. E poi il buio e….una immagine nitida… una luce fortissima, che ammantava una donna bellissima…era…

“BASTA” urlò l’insegnante

Harry sentì una fitta al petto e fu scagliato sul pavimento.

“Bravo Potter, veramente notevole!!!” disse mentre osservava Harry levarsi dal pavimento “Sei riuscito a infrangere il mio muro di protezione. Mi hai sorpreso”

Non era arrabbiato. L’anno prima, quando lo aveva scoperto a sbirciare quel ricordo nel Pensatoio quasi lo uccideva. E ora…era lì, a lodarlo. Eppure lo aveva visto appeso in aria e in mutande. Inoltre per la prima volta aveva percepito le sue emozioni. Quel ricordo doveva essere tra i suoi peggiori incubi, per essere ancora legato a sensazioni talmente forti da non poter essere cancellate. Allora, perché non era arrabbiato? E poi, perché non aveva riposto quel ricordo nel Pensatoio? Forse Piton era impazzito.

“Qual’era quello contraffatto?”

Harry rimase silenzioso. NON LO SAPEVA!!!

“Potter tu manchi totalmente di perspicacia” disse canzonatorio il professore.

Harry lo fissava in attesa di risposte.

“Uno solo è falso, due sono veri” continuò flemmatico

Allora? Ora sono solo più confuso!!!” pensò Harry fra sé.

Piton scosse la testa in segno d’evidente disapprovazione.

“Sei davvero stupido, Potter”

Lo Odio!!

“Quale è sicuramente vero?” incalzò l'insegnante

Allora…erano tutti sicuramente veri!!! Erano ricordi che aveva già visto: Il ricordo di Silente, il ricordo di Malfoy, il ricordo del Pensatoio. Erano tutti veri…eppure Piton gli aveva detto che uno era falso, ma quale…

“Pensa alle differenze”

Le differenze…il ricordo del Pensatoio era l’unico che era accompagnato da sensazioni…era sicuramente vero!!!

“Quello che vidi l’anno scorso nel Pensatoio!!” sussurrò a mezza voce

“Bene” esclamò Piton contorcendo nervosamente le labbra “ora pensa a ciò che lo accomuna ad uno e lo differisce dall’altro”

Harry ripensò a quelle immagini. Erano tutte a colori, tutte inizialmente vorticavano, erano tutte nitide e chiare. Cosa avevano di DIVERSO!!! ...di diverso…diverso…di…poi un lampo, non erano tutte uguali, effettivamente una era diversa dalle altre. Non erano tutte nitide, o almeno non lo erano tutte inizialmente. Il ricordo di Malfoy era sfumato e solo in seguito era diventato nitido. Era quello che lo differiva dagli altri ricordi.

“Il ricordo di Malfoy, quello era falso!!” disse Harry sicuro, non c’era dubbio alcuno in lui

“Bene, Potter sono stupito!!! Certo che ce ne hai messo di tempo, ma tenuto conto che tuo padre e tua madre erano James e Lily Potter, la cosa non mi stupisce affatto”

Perché doveva essere sempre così odioso!!!

“C’è una sola domanda” proseguì Piton; i suoi occhi e il tono della voce erano chiaramente indagatori “Tu hai usato la legilimanzia su Draco Malfoy?”

Harry si senti spiazzato. Piton lo avrebbe ucciso, se avesse saputo la verità. Non aveva scelta, doveva mentire.

“N-No” rispose titubante

“Potter, credi che io sia stupido come te?”

“No, signore”

“Allora, sto aspettando una risposta convincente”

“Ho usato la legilimanzia su Malfoy, a Halloween” rispose, mentre osservava Piton che lo fissava silenzioso e notevolmente irritato “Silente lo sa!!” aggiunse frettoloso.

“Perché hai fatto una simile sciocchezza, ragazzo” esclamò Piton

“Non lo so, mi sembrava una buona idea…in quel momento”

“Sei proprio come tuo padre. Quel Potter era così arrogante. Credeva di poter fare qualsiasi cosa senza pensare agli altri. Era un uomo egoista e stupido…”

“Le ricordo che sta parlando di mio padre…Signore” lo interruppe Harry freddamente

“Sarai certo orgoglioso di somigliargli”

“Perché odiava tanto mio padre?”

“Dopo quello che hai visto, non dovresti neanche farmi questa domanda. Tuo padre odiava me senza una ragione. Io, almeno, lo odiava perché lui m’importunava…senza-una-ragione”

Effettivamente l’insegnante non aveva tutti i torti, suo padre non lo sopportava perché Piton era ossessionato dalle Arti Oscure. Non c’era una logica ragionevole.

“Era solo un ragazzo. E lo era anche lei. Non è possibile dimenticare? E poi cosa centro io nelle vostre controversie” esternò Harry irritato

“Tu sei uguale a lui. Gli stessi capelli scompigliati, la stessa altezza, lo stesso carattere presuntuoso e arrogante. Persino la stessa voce. Se non fosse per gli occhi di Evans saresti la sua copia perfetta. Io non voglio dimenticare, Potter”

“Io non sono mio padre!! Ormai lui è morto…non è sufficiente…VUOLE CHE MUOIA ANCH’IO PER PLACARE LA SUA RABBIA? VOLDEMORT DEVE DISTRUGGERE TUTTI I POTTER DEL MONDO PERCHÉ LEI POSSA VIVERE SERENO?” la sua voce si era alzata di tono senza che se ne fosse accorto; urlava senza saperlo.  

“Credo sia meglio che tu vada Potter”

“Mi risponda!!!” gli occhi fissi su Piton

“Non lascerò che tu muoia, Potter”

“Cosa?”

“Io odiavo tuo padre, ma ho un debito di riconoscenza nei suoi confronti. Nonostante egli stesso avesse messo in pericolo la mia vita, mi ha in ogni caso salvato!! E poi Silente vuole che tu viva…l’Ordine ha il compito di proteggerti. Ed io faccio parte dell’Ordine. Tu devi distruggere L’Oscuro Signore è questo ciò che lei mi disse, il giorno in cui decisi di seguire Silente”

“Idrial…” disse in un sussurro

Ecco perché Piton rimase stupefatto, quel giorno. Ecco perché non si era arrabbiato. Ecco perché gli aveva raccontato di Yog senza fare altre domande. Anche lui aveva conosciuto quell’Elfo…era lei quell’immagine ammantata di luce che aveva visto nella mente di Piton. Cosa gli aveva raccontato?

“Cosa le disse?” chiese Harry perplesso

“…Silente disse che ciò che quella donna proferì apparteneva solo a me”

Anche Silente sapeva di Idrial…forse era apparsa anche a lui!!! Chi era veramente Idrial?


**

“Harry Potter, il Fato può essere mutato

Era buio, non vedeva assolutamente nulla, riusciva solo ad udire quella voce. La voce di Idrial. La seguì. DOVEVA RAGGIUNGERLA, DOVEVA PARLARLE. Era nella foresta proibita…di nuovo quella luce…di nuovo quello strano sogno…di nuovo quella donna.

“Come mai sono qui?” disse voltando lo sguardo tutt’intorno e fissandolo poi sull’Elfo dei Boschi

“Sono dolente di averti condotto nuovamente in questo posto” disse chinando leggermente il capo; i capelli argentati le coprirono il volto.

“Tu hai conosciuto Piton e Silente?” chiese sopraffatto dalla curiosità

La donna levò la testa, e mentre con le mani si rimetteva a posto i fili argentei, disse “Ho conosciuto molti della tua specie durante la mia esistenza. E fra questi ci sono alcune persone che hanno incrociato il tuo cammino” la sua voce era così bella, Harry rimase incantato a contemplare quella figura eterea.

“Si, ma hai parlato con loro? Cosa gli hai raccontato? Anche il loro destino è legato a Yog?” riprese concitato

“Il loro destino è legato al tuo, Harry Potter”

“Cosa?” chiese Harry perplesso

“Il tuo destino è legato a molte vite. L’Oscuro Signore deve essere fermato”

“Se solo non fossi mai nato, Voldemort non sarebbe mai ritornato!!! I miei genitori sarebbero ancora vivi e anche Sirius. Invece grazie a me lui è tornato e ora, altre persone rischiano la vita” chinò il capo, fissandosi i piedi.

Sentì lo scalpiccio del manto erboso calpestato. Sentì il profumo d’erba bagnato che emanava da Idrial, avvicinarsi sempre di più. Sentì il calore della sua mano sulla guancia. Il cuore gli batteva come quella sera, con Hermione, nella sala comune di Grifondoro. Alzò la testa. Le labbra di Idrial sfiorarono le sue. Erano fredde; il suo alito profumava di fiordalisi.

“Harry Potter, dalle tue scelte dipendono molte vite. Ma tu sei un dono per questa epoca, perché grazie a te il Libro Nero e l’arcano Dio potrebbero essere distrutti. Io so che è possibile!!! La mia stirpe per millenni ha osservato le vicende del tuo popolo senza mai interferire con la sua storia. Ma un tempo ormai lontano, quando il Libro fu rinvenuto nella favolosa Irem, Berethor, il più saggio dei nostri capi, colui che aveva il dono di superare le barriere del tempo e dello spazio, enunciò la nascita di un bambino che avrebbe messo fine al terrore del Libro Nero. Mi ordinò di vegliare sul suo casato, rammentandomi che ‘Il fato poteva essere mutato’. Non credetti a quelle parole, non avevo mai pensato che sarebbe stato possibile cambiare quanto già stabilito. Ma il fato è stato cambiato!!!”

“In che modo?”

“E’ un male interferire con la storia di un popolo. Ed io commisi un errore; attraverso una donna con la capacità di vedere oltre il velo del mondo reale, enunciai una profezia sul Signore Oscuro e su colui che lo avrebbe sconfitto. Fallii. Non avevo considerato la tua esistenza”

Idrial stava parlando della profezia fatta dalla Cooman, della profezia che aveva cambiato la sua vita e quella dei suoi genitori.

“Cosa significa?” disse pensieroso

“La profezia era riferita ad un altro infante, ma L’Oscuro Signore designò te come suo pari e…il fato è mutato”

“SE TU NON AVESSI SBAGLIATO, LA MIA VITA SAREBBE STATA DIVERSA!!!” proruppe Harry inorridito.

La donna lo fissò e mentre lacrime bianche come perle scendevano seguendo le linee del suo viso, replicò

“Se ciò non fosse accaduto, Harry Potter, il mondo non avrebbe avuto possibilità. Ma ora devi svegliarti. Devi trovare i sotterranei e il Libro. Il Signore Oscuro ha trovato la Chiave…svegliati Harry Potter…svegliati e riunisci i tuoi compagni…svegliati…”

Harry si svegliò madido di sudore. La stanza era silenziosa e illuminata da una splendida luna piena, che faceva capolino dalle ampie finestre del maniero inglese.

E’ stato solo un sogno!!” ripeteva fra sé

Ma non riusciva a riprendere sonno; scese in sala comune. Rimase seduto per un po’ immobile a fissare il camino spento. La pendola scoccò le due del mattino. Poi udì dei rumori e delle voci…sembravano stessero litigando. Si avvicinò al corridoio che portava all’uscita, alle spalle del ritratto della Signora Grassa.

“Non posso farti entrare senza la parola d’ordine”

“Io devo entrare…DEVI LASCIARMI PASSARE!!” replicò una voce strascicata

“Parola d’ordine”

“Stupida grassona…FAMMI PASSARE, devo parlare con Potter”

Era Draco Malfoy, cosa voleva a quell’ora di notte, da lui.

Il Signore Oscuro ha trovato la Chiave…riunisci i tuoi compagni

Uscì e vide il volto livido e dolorante di Malfoy. Il ragazzo si teneva stretto l’avambraccio con la mano destra.

“Cosa succede?” chiese Harry preoccupato

“Lui mi sta chiamando!!” disse scoprendosi il braccio, il marchio nero era chiaramente impresso “Appare solo quando ci chiama!!” spiegò Malfoy con la voce rotta dal dolore.

Harry ricordò il bruciore penetrante che aveva provato, quando aveva usato la legilimanzia su Malfoy.

“Ha trovato la Chiave!! Dobbiamo scovare il Libro, prima di lui!! Dobbiamo radunare gli altri e seguire il piano”

“Possiamo farcela anche da soli”

“Potter non mi interessa perché tu abbia litigato con quel pezzente e con la mezzosangue, ma non credo assolutamente che potremmo farcela da soli. Mentre io cerco di recuperare la pazza, tu recupera i Weasley e la tua bella. Ci vediamo fra 15minuti nella stanza delle necessità. E se vieni solo, giuro che ti lancio un incantesimo dissanguante talmente potente che nemmeno Madama Chips potrà salvarti la pellaccia. Sono stato chiaro” i suoi occhi erano ricolmi di terrore

“Dobbiamo avvisare Silente”

“Potter aspettavo appunto un’illuminazione. Silente è al Wizengamot, per tutta la settimana. Ci sono le elezioni del nuovo Ministro della Magia”

“Lo avevo dimenticato” disse in un bisbiglio

“Devi mantenere la promessa!!!” lo esortò Malfoy irritato

Harry scosse la testa, si passò velocemente la mani fra i capelli ribelli.

“Ok, fra 15minuti alla stanza delle necessità”

“Non è un po’ tardi per andare in giro di notte!?!” ricordò la Signora Grassa

“Wahalalla” disse Harry immerso nei suoi pensieri

“Harry Potter, dalle tue scelte dipendono molte vite. Ma tu sei un dono per questa epoca, perché grazie a te il Libro Nero e l’arcano Dio potrebbero essere distrutti…

Il ritratto si scostò.

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore…egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive...”

 Harry entrò farfugliando.

“Siamo alla resa dei conti Voldemort!!”




NdA: Silente/Idrial/Piton…quale sarà il legame? Quali altre persone hanno conosciuto la bellissima Idrial?
Cabbot sarà un amico o un traditore?

Questo capitolo mi è venuto un po’ diverso da quello che immaginavo. Poi mentre scrivevo per la solita storia che la fic si scrive da sola…mi sono trovata un Harry eroe per caso!!! Ma Idrial è stata molto chiara….sarà stato un errore fortunato? Lo scopriremo presto.
Siamo veramente agli sgoccioli. Ora comincia la battaglia. Il primo compito di Harry sarà trovare il sotterraneo e poi il libro.

Nel prossimo capitolo scopriremo l'identità del prescelto e della chiave. Quindi ancora una volta vi chiedo Chi è il Prescelto? Chi possiede la Chiave?

Baci e alla prossima settimana

EFP

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Capitolo 18
*** I sotterranei di Hogwarts ***


CAP17

Come sempre, volevo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente. GRAZIE a…Callien, maripotter (Riponi pure la corda. La coppia la scegliete voi, e a me sembra che H/Hr sia nettamente in vantaggio. Almeno che, all’ultimo minuto non recensiscano numerose persone che desiderano che la Donna del Karma sia Ginny, ecco perché mi mantengo sul vago, per dare la possibilità a tutti di votare fino alla fine. E cmq pensa a come sarebbe noioso se H/Hr fossero tutto miele e zucchero dal primo capitolo…le storie d’amore appassionano solo quando sono tormentate. Ti pare? Anche nella tua storia mi pare sia cosi?), Stella, Chiara, Domy (sono contenta che la mia sia la tua ffic preferita e grazie delle lodi che mi fai nella tua carinissima ffic, sei migliorato tantissimo dall’inizio!!!) Lilliputh90 (Brava hai indovinato….la passward del diario di Harry era Voldemort!!! Perché Silente?), Edvige, Maya87 (non svelo ancora nulla sulla chiave…perché si saprà nel prossimo chap), Silvy e Chiara T (vorrei consigliarti la saga di Callien su Harry Potter. E’ molto bella ed è piena di suspance e non è per niente una storia melensa…anzi!!!)

Sia Chiara che Edvige hanno fatto un nuovo nome per il sacrificio: Piton…bella anche questa come idea!!! Veramente bella!!!

Grazie ancora per  il sostegno e buona lettura…



CAP18
I SOTTERRANEI DI HOGWARTS

“Recuperare” Ron era semplice; doveva solo rientrare in dormitorio, fare pochi passi, accostarsi al letto e scrollarlo. Quando fu accanto al letto dell’amico, però la sua mano vacillò e ricordò le parole di Idrial

“Il metallo utilizzato per la sua fabbricazione è pregno dell’amore delle anime immolatesi nella prima grande guerra contro l’Oscuro Sire… L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi…”

Un dubbio atroce lo tratteneva…se fosse stato Ron la persona a cui si riferiva la profezia, allora egli lo stava condannando a morte certa. Le profezie di Idrial erano molto più che presagi…erano certezze…erano eventi futuri. Ma Malfoy aveva ragione, non avrebbero mai potuto farcela da soli. E poi, infondo, dovevano solo incontrarsi nella Stanza delle Necessità per discutere il da farsi; questo non poteva essere pericoloso.

“Ron…Ron…” sussurrò, mentre lo scrollava

L’amico aprì gli occhi, cercando di scorgere l’immagine di Harry nel buio.

“Cosa succede?” disse levandosi impetuosamente dalla posizione supina

“Ron, Lui l’ha trovata…dobbiamo andare!!!”

“Come fai a saperlo?” chiese angosciato

“Malfoy è stato qui…è andato nel dormitorio dei Corvonero per avvisare Luna. Dobbiamo avvertire Ginny e Hermione”; Harry sentì la sua voce stranamente calma.

Ron si alzò e cominciò a vestirsi, il suo volto era visibilmente teso. Harry lo fissava, ripetendo in cuor suo che non sarebbe successo nulla di grave ai suoi amici.  
Scesero in Sala Comune.

Avvisare le ragazze sarebbe stata un vera impresa. Harry e Ron ricordavano che ai ragazzi era proibito entrare nel dormitorio femminile. Hermione entrava e usciva, senza difficoltà, dalle loro stanze, ma ai ragazzi questo non era concesso. I due amici se n’erano accorti l’anno prima, durante la festa del Ceppo. Infatti quella volta, quando Ron tentò di salire le scale che portavano al dormitorio femminile, i gradini scomparvero, ed egli si ritrovò disteso al suolo. Una sensazione per niente piacevole. Per cui, in prima istanza, fu scartata la possibilità di usare le scale.  
Harry andava avanti e indietro, lungo tutta la sala, soffermandosi ai piedi di quella scalinata a cui non potevano accedere. La cosa lo irritava oltre ogni misura, la soluzione era lì e non potevano sfruttarla, per una insensata norma scolastica. Ron era seduto sul divano a fissarlo.

“Allora?” chiese Ron ansioso

“Non saprei!!! Non riesco a trovare una soluzione valida. Mi chiedo se Malfoy sia riuscito ad avvisare Luna?” disse Harry fissando la pendola.

Le due e dieci minuti. Il tempo scorreva inesorabile. L’impellenza peggiorava ulteriormente la situazione. L’oscillare del pendolo echeggiava nella stanza, impedendogli di riflettere, di trovare una soluzione. Lui non riusciva a riflettere sotto tensione!!!

“Se provassimo con Edvige?” propose indeciso Ron.

“Ottima idea, Ron” si era fermato “Ma dobbiamo arrivare alla voliera. Potremmo inviare un messaggio a Hermione e dirle di avvisare Ginny. E poi…potremmo mandare uno dei gufi della scuola a Luna. Dubito che Malfoy riesca ad entrare nel dormitorio femminile di Corvonero”

“Potremmo mandare Leo!!”

“Ron, se mandiamo Leo, si sveglierà l’intera Hogwarts. A questo punto possiamo anche metterci al centro della Sala Grande, gridando che Voldemort ha trovato la Chiave ed il Necronomicon, e che sta cercando di distruggere il mondo magico”

Ron, seppur aggredito, non rispose alla provocazione di Harry. Consigliò all’amico di prendere il mantello dell’invisibilità e si propose per andare alla voliera. Era assolutamente inutile andare in due. Il piano funzionò. Mezz’ora dopo Hermione e Ginny, erano scese in Sala Comune. Il biglietto scritto frettolosamente dalla mano incerta di Harry era stato chiaro

L’ha trovata

Non permetteva repliche. Senza proferire parola alcuna, uscirono dalla Sala Comune per dirigersi, aiutati dalla Mappa del Malandrino, nella Stanza delle Necessità. Fuori del dormitorio di Grifondoro trovarono Luna ad aspettarli. Sulla mappa Harry scorse le piccole impronte di Malfoy dirigersi al quarto piano.
Quella sera, stranamente, non c’era molto movimento per i corridoi di Hogwarts, Gazza e Mrs Purr erano gli unici di pattuglia; e si trovavano al secondo piano. Dov’erano tutti gli altri? La risposta era semplice, quasi certamente stavano cercando i sotterranei. Piton era un membro dell’Ordine ed un seguace di Voldemort, faceva il doppio gioco. Sicuramente aveva avvisato i membri dell’Ordine della Fenice proprio come Malfoy aveva fatto con loro. Erano tutti fuori, da qualche parte a cercare i sotterranei di Hogwarts dove era nascosto il Libro Nero.

Raggiunsero senza difficoltà la Stanza delle Necessità. Allorché entrarono, trovarono Malfoy inginocchiato al suolo che strigeva l’avambraccio sinistro. Harry tremò. Malfoy stava cedendo…
Si avvicinò tendendogli la mano, ma il giovane Serpeverde la scostò, rialzandosi.

“Ci avete messo un bel po’” la sua voce tremava.

“Ti fa molto male” chiese Ginny preoccupata

“Weasley, non credo siamo qui per questo!!” rispose acido il ragazzo

“Sta solo cercando di trattarti come un essere umano. Potresti anche essere più gentile!!” proruppe Ron indignato, in difesa della sorella

“Sai Pezzente, credevo che tu…” ma il dolore gli impedì di proseguire, si accasciò nuovamente al suolo.

Malfoy sbatté violentemente i pugni sul pavimento, digrignando i denti.

“Perché non finisce? Ho capito!!! Ti prego smettila!!!” sussurrò gemendo

Ginny si avvicinò e gli asciugò il sudore, con un fazzoletto.

“Harry, dobbiamo fare qualcosa!!” lo implorò Hermione

“Cosa posso fare?” rispose Harry concitato

“Devi usare la legilimanzia su Tu-Sai-Chi” disse secca Luna, il suo sguardo era freddo e penetrante. Non sembrava un consiglio, ma un vero e proprio ordine.

“Invece puoi, sono mesi che ti stai esercitando” lo incitò Ron “Harry, non possiamo fare niente per Malfoy, in questo momento. Ma dobbiamo sapere dove si trova il Necronomicon, dobbiamo sapere dove si trova la Chiave. Dobbiamo fermare Tu-Sai-Chi”

“Tu Ron vorresti fermare Voldemort…e come? Non riesci nemmeno ad articolare il suo nome!!! Come puoi sconfiggere qualcuno che temi talmente tanto che il solo pronunciarne il nome ti fa tremare?”

Ron abbassò il capo.

“Vol-Voldemort” pronunciò una voce femminile, alle loro spalle; la piccola Ginny era ancora accasciata affianco al giovane Mangiamorte “Harry ha ragione Ron, non possiamo affrontarlo se ne siamo terrorizzati. So che a casa ci hanno sempre detto di non pronunciare mai il suo nome ma…io credo che la sua forza sia proprio in questo!!! Dobbiamo smettere di avere paura”

“Voldemort” disse Luna tutto d’un fiato “Ronald, nessuno di noi ha paura, altrimenti l’anno scorso non avremmo seguito Harry all’Ufficio Misteri. Ed oggi non saremo qui a decidere di cercare i sotterranei. E' solo un nome!!!”

“Vo-Vol-Voldemort” proferì Ron, con voce tremante e scosso da brividi di terrore “Hai ragione” poi volgendo lo sguardo su Harry proseguì “Devi usare la legilimanzia su Vo-Voldemort. Dobbiamo trovare il Libro”

La voce di Ron era incerta, Harry aveva notato che nel pronunciare quel nome, il corpo dell’amico aveva mostrato un leggero sussulto. Lo stesso aveva visto in Luna e Ginny, ma loro stavano affrontando le loro paure. Ron aveva ragione, Piton e Silente lo avevano addestrato per mesi interi. Poteva farcela. Doveva farcela. E poi, con ogni probabilità, Voldemort non si aspettava una cosa del genere.

“Posso provarci” accennò con voce esitante

Tutti lo fissarono, mentre si sedette a gambe conserte sul freddo pavimento della Stanza delle Necessità. Chiuse gli occhi. Fece tre profondi respiri…

Devo liberare la mente. Devo arrivare alla sua mente e chiudere contemporaneamente la mia

Era una cosa che non aveva mai tentato, ma aveva imparato ad occultarsi e a distinguere i pensieri reali da quelli fittizi. Doveva solo concentrarsi. Rimase immobile per un tempo che sembrò infinito a tutti i presenti, fuorché a Harry. Era talmente concentrato da non sentire più nulla, nemmeno lo scorrere del tempo; un’ora o un minuto per lui non avrebbe fatto differenza alcuna!!! Il buio e l’infinito erano nella sua mente. Era una sensazione nuova e mai provata, si sentiva come fuori del suo corpo, leggero e libero. Poi…
Aprì gli occhi; il buio era scomparso per dar spazio ad immagini indefinite, ammantate dall’oscurità. Non era nella Stanza delle Necessità e non era nemmeno a Little Hangleton, il quarter generale di Voldemort. Sembrava una grotta, piuttosto che una casa…le pareti erano di pietra e sentiva come un soffice manto erboso sotto i suoi piedi.  

“…Codaliscia ormai ci siamo. Il giovane Malfoy e Piton saranno già in cerca del Libro Nero” la sua voce era roca e fredda “Devono trovarlo!!! Ne ho bisogno per realizzare il mio piano”

Peter Minus, piccolo, grasso e pelato era di fronte al suo padrone. Non si distinguevano i suoi lineamenti, tanto era buio in quella specie di spelonca. Con voce debole e servile si rivolse al suo signore

“Signore, loro lo troveranno. Lo so. Lei lo troverà...e Voi potrete dominare su tutti. Babbani e Maghi”

“No, mio servo fidato, io dominerò sui vivi e sui morti. E’ questo il potere che mi donerà il Necronomicon

“Il Prescelto, siete dunque voi?” accennò in una sorta di sussurro.

“Il Prescelto…non esiste un solo Prescelto

“Esiste un altro Prescelto?” domandò preoccupato

“Esistono molti altri Prescelti, ma solo uno possiede la Chiave” disse osservandosi le mani fredde, dalle dita allungate ed ossute. Nella sua voce c’era appagamento e bramosia.

“Voi!!!” esclamò accondiscendente Peter

“La Chiave…io non posso usarla; essa non mi appartiene. La Chiave, risponde solo al sangue del Prescelto. Quando il Libro Nero sarà aperto io lo dominerò”

Codaliscia non comprendo le parole del suo padrone, domandò

“Signore, in che modo? Se non siete il Prescelto, come potrete dominare il Libro? Come riuscirete ad aprirlo se non vi è possibile usare la Chiave?”

“Hai vissuto per troppi anni come un topo, mio insulso servitore, e oltre alle sembianze ne hai assimilato anche l’intelligenza” rise, di una risata fredda e tenebrosa “Lui mi porterà il Prescelto. Il Prescelto aprirà il Necronomicon e poi…io lo ucciderò!!! Il Libro non può avere più Padroni. Io richiamerò Yog alla vita e lui mi consegnerà le chiavi del potere assoluto” le sue risa riecheggiarono nella grotta e nella sua mente.

Harry trasalì. Era di nuovo nella Stanza delle Necessità, circondato dai suoi amici. Malfoy sembrava essersi ripreso.

“Cosa hai scoperto?” chiese ansioso il giovane Serpeverde

“Non sa dove si trovi il Libro” restò in silenzio ad osservare i loro volti inquieti “ha detto…cioè io ho detto, che lui mi porterà il Prescelto, perché la Chiave risponde solo al suo sangue. E poi, quando avrà aperto il Libro, lo ucciderò, cioè lui lo ucciderà. Il Libro può avere un solo padrone” la sua voce era atona e meccanica; egli stesso non sembrava riconoscerla.

“Quindi non è lui il Prescelto?” chiese Ron esitante

“No, non proprio. Esistono diversi prescelti in ogni era, ma solo chi possiede la Chiave può aprire il Libro Nero. Una volta aperto qualsiasi Prescelto può evocare Yog”

“Come fai a saperlo? E chi è questo Yog?”

“Io ho sentito i pensieri di Voldemort, Ron. Lui è un Prescelto, ma la Chiave che gli permetteva di aprire il portale è stata spezzata. Lui vuole servirsi di un altro Prescelto!!”

“Lui sa chi è?” chiese Malfoy ansimando

“No, ma sa che arriverà?”

“Come può esserne tanto sicuro?” domandò disperata Ginny

“Forse lei…ma…”

“Chi è lei? E Chi è Yog?” fece Hermione seria

“Yog è un dio” disse Luna inquieta “Ricordi lo abbiamo letto su…non mi ricordo, ma parlava del Necronomicon. Era la divinità adorata da Abdul Alhazred, colui che scrisse il Libro”

“Colui che tradusse il Libro Nero” puntualizzò Malfoy

“E lei?” esclamò Ginny

“Lei è Idrial, un Elfo dei Boschi

Harry spiegò dei sogni che aveva fatto negli ultimi tempi. Raccontò del sogno avuto durante la lezione di Antiche Rune della Kelticia, tralasciando deliberatamente alcuni particolari. Raccontò del sogno avuto quella notte, lei gli aveva detto che la Chiave era stata trovata, lei le aveva chiesto di radunare i suoi amici, lei le aveva chiesto di trovare i sotterranei ed il Libro Nero, lei…

Lei lo troverà...e Voi potrete dominare su tutti

Le parole di quel traditore di Peter Minus gli tornarono alla mente. Ma perché proprio ora.

“Pare che io avessi ragione” affermò Luna sorridendo

“Si…tu e tuo padre avevate ragione su molte cose” confermò Harry, rispondendo al sorriso della giovane Corvonero; Luna riusciva a metterlo sempre di buonumore.

“Ti fidi di lei, Potter!?!?”

Lei lo troverà...e Voi potrete dominare su tutti

“Si, Malfoy” rispose Harry secco, cercando forse di convincere anche se stesso.

“Potter lei ci dice di andare a cercare il Libro, e guarda caso Tu-Sai-Chi in questo momento sta aspettando l’arrivo del Prescelto giusto, quello che può usare la Chiave. Una Chiave che è in suo possesso, ma che non può usare.  Sta attendendo il Prescelto per ucciderlo e poter controllare un dio, con chi sa quali poteri” tutti lo fissavano allibiti “Sono io particolarmente intelligente o forse questa cosa puzza un po’ di trappola?”

Certo che come ragionamento non faceva una grinza.

“Non possiamo restare senza fare niente…sei stato tu a spronarmi a trovare quel maledetto Libro e ora ti tiri indietro” lo attaccò Harry irritato

“Potter, stupido idiota, se noi restiamo fermi al nostro posto, lui non potrà usare la Chiave

“Parli come se il Prescelto fosse uno di noi!!!”

“Si, perché probabilmente è così, Ron Weasley. Noi siamo gli stessi che erano presenti in biblioteca, quel giorno, gli stessi che Lei ora dice di radunare per cercare il Necronomicon…pensi davvero siano solo coincidenze?” terminò, lo sguardo fissò su Ron.

“Credo che abbia ragione” cominciò Hermione, muovendosi velocemente da un capo all’altro della stanza “Solo quando tutti i prescelti hanno saputo, il sigillo è saltato. Probabilmente uno di noi era l’ultimo. Probabilmente uno di voi tre…era l’ultimo” passò lo sguardo rapido da Ron a Harry, a Malfoy “Io, Ginny e Luna abbiamo cominciato le ricerche…ma solo quando vi abbiamo raccontato ciò che avevamo scoperto, gli eventi diventarono chiari e sensati. Il velo era stato squarciato” poi con gli occhi fissi in quelli di Harry proseguì esitante “Credo possa trattarsi di una trappola, e non so se sia saggio andare, Harry”

“Invece credo che dobbiamo andare!!!” disse risoluto

“Sei impazzito, Potter…e poi anche la tua adorata mezzosangue è d’accordo con me. Che ne dici di metterla ai voti?” terminò con un sorriso beffardo

“Bisogna fermare Voldemort, una volta per tutte!!” disse con gli occhi imploranti, ma la voce ferma “Se il Prescelto fosse uno di noi, non ci sarebbero problemi. Noi possiamo distruggere un incubo durato millenni. Lei mi ha detto che il fato può essere cambiato…lei lo ha fatto!!! Lei mi ha detto che io posso distruggere Yog. Possiamo farcela”

“E Potter, hai pensato che forse se quell’Elfo, ti ha riferito che il destino può cambiare associato all’eventualità che potresti riuscire a sconfiggere Yog è un allusione al fatto che con ogni probabilità in questa storia tu ci lascerai le penne!! Sei stato tu a dire che le sue non sono semplici profezie, ma eventi futuri!!!”

Il silenzio calò come un masso tra i presenti.

“Ti preoccupi per me? Malfoy. Non m’importa, gli eventi sono cambiati una volta e possono farlo ancora!!! Non permetterò più a Voldemort di rovinarmi la vita. Questa volta devo fermarlo, per il bene del mondo magico, del mondo babbano e del mio mondo!!! Io ho deciso di andare, ma questa è la mia guerra, non la vostra. Quindi potete ritirarvi, se volete”

“Io vengo con te” fece Luna con la sua solita aria svampita “Anch’io credo che Malfoy abbia ragione, ma se tu se disposto rischiare la tua vita per tutti noi, penso che noi dobbiamo avere fiducia in te”

Harry sorrise teneramente a quella ragazza strana e un po’ svanita che aveva tanto mal giudicato l’anno prima, ma che si era sempre dimostrata indispensabile . Sorrise a quella ragazza che, dopo la morte di Sirius, gli aveva raccontato di sua madre per tirarlo su. A quella ragazza che nonostante i dispetti e gli scherni della gente, rimaneva sempre fedele a se stessa. A quella ragazza che lo aveva fatto sentire meglio alla festa di San Valentino. A quella ragazza che, senza neanche conoscerlo a fondo, si era fidata di lui e che stava mettendo la sua vita nelle mani di un pallido eroe.

“Anch’io mi fido di te” disse Ron dandogli un’amichevole pacca sulla spalla

“Noi siamo membri dell’ES, nessuno di noi si ritirerà, Harry!!!” esclamò Ginny levando lo sguardo fiera.

Hermione rimase muta ad osservarli. Harry in cuor suo avrebbe voluto che lei fosse stata la prima a schierarsi al suo fianco, ma lei lo fissava in silenzio.

“Hermione?” disse con un filo di voce

“La ragazza senza proferir parola abbasso lo sguardo.

“Andiamo!!!” li incitò Harry, dirigendosi verso la porta

“Andare dove? Harry” chiese Hermione animata

“Ai sotterranei di Hogwarts” rispose secco senza neanche voltarsi

“Non sai nemmeno dove si trovino”

“Si che lo so” si voltò e fissandola con l’aria di chi la sa lunga, riprese “Inizialmente avevo pensato che il passaggio per i sotterranei si trovasse nel bagno delle ragazze, quello dove si trova Mirtilla Malcontenta” sorrise “Quello che portava alla camera dei segreti, ma ora so che non è li. Ti ricordi, quando ho incontrato quel Ghoul nei giardini di Hogwarts, mi chiesi cosa ci facesse li. Ora credo di saperlo. I sotterranei sono lì fuori”

“Non puoi esserne sicuro!!” lo apostrofò l’amica

“Invece lo sono, Hermione. Idrial, tutte le volte che l’ho sognata, era nella Foresta Proibita. E anche Voldemort è lì. Lo so!! L’ho chiaramente avvertito, quando sono entrato nella sua mente. Una volta Piton mi disse che la legilimanzia è la capacità di estrarre emozioni e ricordi dalla mente di un’altra persona. Non avevo mai capito cosa intendesse, fino ad oggi”

“E’ pericoloso Harry; questa volta è molto più azzardato. Ti prego, ripensaci!!!” lo implorò, quasi in lacrime Hermione

“Ci ho già pensato”

“E hai pensato che stai mettendo in pericolo le nostre vite. La Foresta Proibita è un luogo molto pericoloso, Potter”

“Malfoy, pensavo che tu non volessi venire” esclamò, accennando un vago sorriso

“Infatti, uno stupido vigliacco Mangiamorte non rischierebbe mai la vita per salvare qualcun altro!!!” proseguì Ron sarcastico

Malfoy si voltò verso il giovane Grifondoro e con aria sdegnosa

“Lenticchia, sicuramente non sono stupido come te, ma di certo non sono un vigliacco. Dobbiamo distruggere quel maledetto Libro. Penso solo che se uno di noi è effettivamente il Prescelto, una volta in possesso del Necronomicon potremmo facilmente ridurlo a niente”

“Vorrei solo ricordarti” sottolineò lui “che Vo-Voldemort sarà lì, ad aspettarci a braccia aperte”

“Non preoccuparti ho pensato anche a questo!!! E…Potter, ti riterrò personalmente responsabile della mia incolumità”

“Harry” sussurrò Hermione “Non credo che si debba andare, ma verrò con te”

“Non voglio obbligarti”

“Non mi hai mai obbligata a seguirti, era solo giusto che lo facessi, ma ti prego cerca di restare in vita”

*

Attraversarono lesti gli estesi giardini di Hogwarts. Mentre si dirigevano al limite della Foresta Proibita, si voltò verso la casa di Hagrid. Era buia. Il mezzo-gigante doveva essere in giro in cerca del passaggio per i sotterranei. Forse la cosa più logica sarebbe stata aspettare il ritorno di Silente, ma avrebbe richiesto tempo prezioso. Non poteva aspettare, Hogwarts si era svuotata, tutti i membri dell’Ordine della Fenice pattugliavano la scuola in cerca di un passaggio segreto, di una via misteriosa, di una spelonca profonda.

Arrivati al limitare della foresta il suo cuore sussultò. Aveva paura. Una starna sensazione di terrore gli attanagliava la gola, ma non poteva mostrarlo agli altri. Varcò quel confine invisibile con le viscere in subbuglio. La sua mente fu assalita da vecchi ricordi. Rammentò del giorno in cui, per la prima volta vide Voldemort, accasciato su un unicorno morto. Rivide innanzi ai suoi occhi l’immagine di Aragog, una grossa acrumantola, amica di Hagrid. Il suo amico Hagrid occultava di tutto nella Foresta Proibita. Ci aveva nascosto anche suo fratello Grop. Un piccolo gigante, alto appena tre metri ed un cervello grosso quanto una noce. In quella stessa foresta lui e Hermione, l’anno prima, stavano per essere trucidati dai centauri. Non aveva bei ricordi legati a quel luogo.
Camminava seguendo un tragitto impercettibile. Ricordava una strada che non aveva mai visto…eccetto che nei propri sogni. Sembrava che i suoi passi fossero guidati da Lei. Sentiva come se stesse rispondendo ad un richiamo, il suo corpo si muoveva da solo. Lungo il cammino luna piena appariva e scompariva nascosta dalle cime frondose degli alberi, somigliava ad un globo smerigliato. Alla fine giunse in una radura immersa nel buio. Si bloccò. Si voltò, fissando i suoi amici. Sapeva che doveva fermarsi…ricordava quel luogo, ma a quel punto Idrial gli appariva innanzi agli occhi, come accade in un sogno…ma quella era la realtà!!!

“E ora, dove sarebbe questo passaggio segreto?” chiese Malfoy beffardo

Gli sarebbe saltato addosso, se non fosse stato frenato da uno scalpiccio attutito dal manto erboso, una profonda voce maschile ben nota a Harry esclamò

“Cosa ci fanno in questo luogo dei puledri umani”

Harry si voltò. Un uomo col busto nudo, attaccato all’altezza dell’anca ad un cavallo baio, si avvicinò lentamente al gruppetto. Aveva uno sguardo fiero, zigomi alti e lunghi capelli neri, era armato: una faretra piena di frecce e un lungo arco gli pendeva da una spalla. Harry lo riconobbe subito. Era Magorian, un centauro. Quelle magnifiche creature magiche, erano i fieri e temibili abitanti della Foresta Proibita. Esecravano i maghi che li consideravano esseri inferiori e non s’interessavano per niente delle sventure umane. Erano prodigiosi presaghi. Essi conoscevano gli eventi futuri, non per mezzo di foglie di the o di sfere di cristallo, ma semplicemente osservando il cielo. Harry ammirava quelle meravigliose creature che al primo anno gli avevano salvato la vita, ma che l’anno prima avevano attentato alla sua vita e a quella di Hermione. Erano vivi per miracolo.
Magorian era sicuramente il più ragionevole tra i centauri, eccezion fatta per Fiorenzo. Quest’ultimo insegnava Divinazione insieme alla Cooman a Hogwarts. Per questo gli altri centauri avevano cercato di ucciderlo. Lo avevano accusato di essere un servo di Silente…di un mago. Fiorenzo era vivo solo grazie a Hagrid. I ragazzi si strinsero l’uno all’altra. Hermione gemette, con voce tremante

Harry…” aggrappandosi meccanicamente alla spalla del ragazzo “Cosa facciamo?” sussurrò

Harry lestrinse la mano e traendo un profondo respiro si rivolse a Magorian

“Stiamo cercando il passaggio che porta ai sotterranei di Hogwarts”

“Harry Potter…” si avvicinò ulteriormente “Tornate indietro, non è nella mia natura ferire dei puledri, ma questa è la nostra casa”

“Non possiamo. Devo trovare quel passaggio” lo sguardo fiero fisso su Magorian.

Il centauro bruno estrasse una freccia dalla faretra. Afferrò l’arco e puntò l’arma contro il volto di Harry. Il giovane e coraggioso Grifondoro senza abbassare lo sguardo ripeté

“Devo trovare quel passaggio”

“Questa Foresta è proibita agli studenti della scuola di Silente” tese l’arco “Per proteggere questo luogo non esiterò ad uccidere te e tutti i tuoi amici”

La sua voce era ferma. Harry aveva sperimentato la veridicità delle sue parole. Egli non poteva permettere che facesse del male ai suoi amici, ma sapeva di non poter tornare indietro.

“Noi dobbiamo andare avanti. Dobbiamo trovare il passaggio e il Libro”

Lasciò la mano di Hermione ed afferrò la bacchetta. Lo stesso fecero i suoi amici.

“Non ci fermerai. Nessuno ci fermerà…nessuno, finché non lo avremmo distrutto”

“Voi vorreste combattere contro di me e distruggere il Libro Nero

Harry rimase muto fissando la creatura magica. Magorian sostenne l’orgoglioso sguardo di Harry. Abbassò l’arco. Gli zoccoli scalpicciavano nervosamente sull’erba. Cosa stava accadendo?

“Come siete giunti in questo luogo? Come fate a sapere che qui si trova quello che cercate?” la sua aria era accusatoria piuttosto che interrogatoria

Harry sapeva che la risposta avrebbe deciso l’esito della sua missione, ma prima che potesse aprir bocca, Malfoy l’aveva già preceduto

“Non sono affari tuoi mostro!!!”

Harry si portò una mano alla fronte. E scuotendo nervosamente la testa bisbigliò

“Dovevi parlare proprio in questo momento?”

“Se usciamo vivi da questa storia…ti ammazzo, stupido Serpeverde” esclamò Ron irritato

“Se non l’ammazzo prima io” proseguì Ginny, mollandogli un pugno sulla spalla sinistra

Magorian aveva nuovamente puntato l’arco. Questa volta in direzione di Malfoy

“Bene, almeno ti vedrò prima morire!!!” mormorò Ron

“Schiantiamolo!!” suggerì Malfoy

“Non è possibile usare la magia sui centauri, ne sono immuni. Avresti dovuto seguire Cura delle Creature Magiche con maggiore attenzione. Hagrid sa un sacco di cose” spiegò Luna saccente “Dovrai abbatterlo con la tua poderosa forza” concluse fredda

“Non mi sembra il caso di parlare di quello zotico mezzosangue!!!”

Le ultime parole di Malfoy sembravano aver irritato ulteriormente il centauro. Erano veramente nei guiai!!!

“Un Elfo di nome Idrial ha indicato la via a Harry” la voce di Hermione tremava, ma la mano di Magorian si abbassò nuovamente “Lei ha riferito che Harry ha il compito di distruggere Yog. Se non lo farà, la vita di tutti noi sarà in pericolo. Ti supplico…lasciaci passare”

Il centauro bruno si voltò e rivolgendosi ai ragazzi esclamò

“Venite con me”

Avanzarono per alcuni minuti. La vegetazione diventava sempre più fitta. Ormai la luna era scomparsa, coperta dalle cime degli alberi. Il silenzio premeva contro le loro orecchie. Si udiva solo lo scalpiccio degli zoccoli di Magorian. Il loro ritmo cadenzante era minaccioso. Si fermarono innanzi ad una parete di pietra levigata. 

“Uno solo di voi potrà entrare” esplicò perentorio il centauro

“Idrial mi ha detto di radunare i miei amici…” protestò Harry

Magorian appoggiò la mano sulla parete. La parete s’illuminò, descrivendo sulla sua superficie l’immagine di una porta ad arco. La luce sembrava voler uscire con violenza dalla roccia, illuminando i volti dei ragazzi. Infine scomparve lasciando delle crepe nella parete di pietra, che sembrava quasi staccarsi dalla montagna…il passaggio era aperto.

“Lungo il tragitto troverete alcuni ostacoli e dovrete affrontare quattro prove poste dai quattro capi fondatori della vostra scuola. Ardimento, saggezza, generosità e scaltrezza. Superandole giungerete al Libro Nero

“Ti ringrazio!!!” disse Harry

“Spero di rivedervi presto” si allontanò dall’entrata per fare spazio al gruppo di amici.

Rimasero fermi in contemplazione di quel buio e misterioso ingresso. Cosa si nascondeva dietro quell’oscurità? Quali prove avrebbero dovuto affrontare, prima di giungere al Libro? Stavano per varcare la porta, quando Harry chiamò

“Ron”

Ron si voltò e fissò Harry, ma il ragazzo sembrava essersi ammutolito.

“Allora?” lo incitò Ron

“Il metallo utilizzato per la sua fabbricazione è pregno dell’amore delle anime immolatesi nella prima grande guerra contro l’Oscuro Sire… L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi…”

Non poteva rischiare la vita del suo migliore amico. Doveva sapere!!!

“Il talismano che mi avete regalato lo avete forgiato voi?”

“Non con le nostre mani…ma diciamo pure di Si”

“Apparteneva alla tua famiglia il metallo utilizzato?” il cuore gli sussultò in gola.

“No” rispose Ron meravigliato

Harry sospirò.

“Perché?” domandò Ron indifferente

“Non ha importanza!!!” concluse asciutto.

Avanzò nel buio a cuor leggero. Ora sapeva che chiunque fosse stato il donatore del metallo era al sicuro, lontano da quella grotta, da Voldemort, da Yog e dal Necronomicon.
Il buio diventava sempre più nero. La luce delle loro bacchette fendeva le tenebre. In quell’infinita galleria c’erano cunicoli stretti e scoscesi. Proseguivano in fila indiana, incespicando in ogni passo. Non si udiva alcun rumore, tranne lo stillicidio delle gocce d’acqua che colavano dalle stalagmiti sospese sopra la loro teste.
Alla fine di uno dei tanti cunicoli, giunsero di fronte ad una stele su cui erano incise strane parole senza senso apparente.

“orenovorC allicsirP. otaibmac eresse òup otaf li adrocir am…ecul al osrev àrrudnoc it amitlu’l e assibo’l osrev ortnec la alleuq, oiub li osrev àrrudnoc it artsinis a ailgos aL. eruiges ad eiv ilibissop ert onos ic, otlecserP o, et a iznannI”

Ai lati della lastra funeraria c’erano tre ingressi. Tre antri…quali dovevano prendere? Indugiarono innanzi alla lastra per cercare di comprenderne il significato. Ma quelle lettere scritte alla rinfusa erano incomprensibili. Forse si trattava di un’antica lingua.

“La soluzione è in questa iscrizione” insistette Hermione con voce stridente.

“Lo sappiamo Granger, non siamo mica stupidi!!!” replicò Malfoy, stizzito dall’atteggiamento poco ragionevole della ragazza “ma non abbiamo molta scelta, mi pare. Dobbiamo attraversare una di queste grotte. Altrimenti tanto vale la pena tornare indietro”

“Malfoy, non possiamo passare senza una logica…potrebbe esserci qualche tranello. Magari un qualcosa di schiattoso o mortale” squittì la ragazza sull’orlo di una crisi nervosa

“Io sono d’accordo con lui!!” disse Harry fissando la stele

“Anch’io” pronunciò in un sussurro Ron, la sua voce era appena un bisbiglio impercettibile. Chiaramente non voleva che qualcuno sentisse che era in accordo con Malfoy.

“Ron!!”

“Dai Hermione, non possiamo aspettare che qualcuno di noi acquisti il dono di…di decifrare quest’affare” sfiorò la lastra di marmo nero con la mano. Era fredda. Era lucente. Le scritte sembravano voler uscire dalla pietra per distribuirsi con un senso logico ed indicargli la via.

“Datemi solo un secondo, vi prego”

“Hermione, non servirebbe assolutamente a niente. Tu non conosci questa lingua e non abbiamo tempo di impararla” ribadì Ginny rattristata.

“Solo un minuto!!” chiese supplichevole

“Non credo che un minuto cambi qualcosa…perché non concederglielo!!!”

La voce di Luna dovette risuonare come una campana a festa per Hermione, che riprendendo un po’ di sangue freddo ripetè

“Vi prometto che sarà solo un minuto!!”

Silenzio. Quel tempo finito sembrò infinito. Ron e Harry si aggiravano come automi intorno alla stele. Malfoy, Ginny e Luna sedevano su delle rocce contemplando nel buio i tre antri e il volto corrucciato di Hermione. Poi il silenzio fu rotto

“HO CAPITO…” la sua voce riecheggiò nella grotta, rimbalzando da una parete all’altra

“Questa è la prova di saggezza”

“Che acume” la beffeggiò Malfoy

“Stai zitto e lasciala parlare, Malfoy. Non ne possiamo più delle tue lamentele. Se non devi dire nulla di costruttivo…Sta-zit-to!!” ribattè Ginny seccata

“Questa è la prova di Priscilla Corvonero” continuò Hermione “Era una strega bella e notevolmente geniale. In realtà non era per niente difficile questo enigma. Non è un’altra lingua e la nostra letta attraverso uno specchio. Datemi uno specchio!!!”

Certo…cercare uno specchio in una grotta!!! Era impossibile. Dove potevano andare a pescare uno specchio in quel posto. Si ficcò le mani nelle tasche e scovò lo specchio di…Sirius!!! Lo portava con sé? Lo passò meccanicamente all’amica.

Hermione lo afferrò e si voltò. Nello specchio erano riflesse le parole incise sulla stele. La giovane strega cominciò a leggere lentamente e a voce alta e chiara

Innanzi a te, o Prescelto, ci sono tre possibili vie da seguire. La soglia a sinistra ti condurrà verso il buio, quella al centro verso l’abisso e l’ultima ti condurrà verso la luce, ma ricorda il fato può essere cambiato. Priscilla Corvonero

“Allora? Malfoy!!” concluse Hermione fissandolo con aria di sfida

“Non hai ancora indovinato la via…mi pare!! Mezzosangue” replicò il ragazzo con quella fastidiosa voce strascicata

“Lo ammazzo!!! Giuro che prima o poi lo ammazzo!!!” bisbigliò Ron furioso

…il fato può essere cambiato

La voce di Hermione si sovrappose a quella di Idrial. Di nuovo quella frase!!! Il fato può essere cambiato. Ormai era letteralmente perseguitato da quella asserzione. Forse Idrial era apparsa anche a Priscilla Corvonero e forse era apparsa a tutti e quattro i fondatori della scuola. Idrial sembrava il personaggio chiave di tutta questa storia.

“La porta centrale porta all’uscita. Quella di sinistra probabilmente ad un vicolo cieco. Quindi andiamo a destra” concluse con voce ferma Hermione

Avanzò. Ma al primo passò seguì un suono sordo…una specie di rimbombo lontano. Il suolo tremò e franò sotto i piedi della ragazza. Una mano le afferrò il braccio.

“TI PREGO NON LASCIARMI. NON MI LASCIARE…NON MI LASCIARE” gridò la ragazza disperata

NON MOLLARLA” strillarono all’unisono Ginny e Luna, portandosi le mani alla bocca

“NON TI LASCIO!! AIUTATEMI NON RIESCO A REGGERLA” strepitò Malfoy, il corpo schiacciato al suolo.

Accadde tutto in una frazione di secondo. Ron e Harry si accostarono rapidamente e aiutarono il giovane Serpeverde a tirare su l’amica.

Ginny e Luna accorsero ad abbracciare Hermione, che piangeva tra le loro braccia.

“Gra-z-i-e” singhiozzò Hermione volgendo lo sguardo su Malfoy

“Credo che tu abbia sbagliato!!! Granger” disse il ragazzo ansimando “e forse dovresti metterti a dieta. Mi sono slogato una spalla”

Sedeva in terra e muoveva la spalla, cercando di farsi passare il dolore. Ron si avvicinò con aria greve

“Non fraintendere, Malfoy. Io ti detesto!!!”

Cominciò a spostargli la spalla per sistemargliela

“AHIA!!! Non sono un pupazzo!!”

“E’ un trucco dei gemelli. Poi passa”

“Sii uomo!!” fece Ginny divertita

“Grazie di cuore Malfoy” Harry si era avvicinato e gli aveva dato una botta amichevole sulla testa “Se non ci fossi stato tu, per Hermione non ci sarebbe stato nulla da fare”

“Invece di essere tanto melenso, perché non cerchiamo di capire che strada prendere”

“E’ la via centrale” Luna “lunatica” Lovegood era accanto alla nera lastra di pietra. Con le dita scorreva lungo le incisioni leggendole con estrema lentezza, una lentezza quasi angosciante. “Appare di nuovo quella frase. Il fato può essere cambiato. La frase di Idrial. E’ così vero Harry?”

Harry annuì

“Gli Elfi sono creature della luce. Credo che dobbiamo andare verso la luce. E poi Priscilla Corvonero, la fondatrice della casa di Corvonero, non era solo bella e saggia, ma era anche molto speranzosa…e la luce e il simbolo della speranza. Dobbiamo andare in quella direzione” con il braccio e l’indice teso verso la spelonca centrale.




NdA:Luna avrà visto giusto? E chi è veramente Idrial? Chi sono il Lui e la Lei a cui hanno accennato Voldemort e Peter Minus? Chi condurrà il Prescelto da Voldemort? Ma soprattutto chi è il Prescelto?
Altre tre prove aspettano i nostri eroi…prima di giungere al Libro Nero

Scusate ma alla fine ho di nuovo cambiato idea…per cui l’identità di Chiave e Prescelto le scopriremo nel prossimo chap!! 

Vorrei infine scusarmi con…Silvy e Chiara, ma non posso far morire Ron…sarebbe troppo triste!!! Andrebbe bene, perché ha senso ed è in linea con la trama, ma non posso uccidere Ron, insieme a Draco Malfoy è il mio personaggio preferito!!!
Non ricordo bene che fine ha fatto lo specchio di Sirius nella storia originale (ho prestato il primo e il quinto libro a delle amiche...e vado molto a ricordo!!!), percui mi scuso se ho commesso qualche errore!!!

Mancano solo due capitoli alla fine…ora credo mi serva un po’ di tempo per mettere in ordine le idee e poi…ho un sacco di lavoro arretrato!!! Per cui, prima che mi esploda il laboratorio....ci vediamo tra un paio di settimane. Baci a tutti

EFP

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Capitolo 19
*** Il Prescelto e la Chiave ***


CAP19

Innanzitutto ringrazio chi ha commentato il capitolo precedente...maripotter, Stella, Chiara, Lilliputh90, Edvige, Callien marco, silvy, domy e Maya87

GRAZIE DI VERO CUORE Alcuni di voi vorrebbero che la storia diventasse anche una Ron/Luna e una Ginny/Draco. E’ già difficilissimo gestire tutti questi personaggi, figurarsi altre due coppie. Per il momento lascio solo una probabile Harry/Hermione…il prossimo sarà l’ultimo capitolo, per cui la votazione per la scelta della donna del Karma si concluderà con la pubblicazione di questo capitolo (e naturalmente delle relative recensioni)…spero non ci siano lamentele sulla scelta della coppia visto che l’avete scelta voi!!!

Grazie a Petronilla...sei davvero gentilissima. Si…sono effettivamente grande d’età. Sono del ’80, ho 24anni (25 a ottobre). Questa è la mia prima ffic. Credo di essere stata aiutata dagli studi classici che ho fatto (anche se sono laureata in Biologia e faccio studi sulla Psico-Biologia) e dal fatto che amo leggere (preferisco leggere, anziché scrivere). Leggo praticamente tutto, il mio scrittore preferito è Victor Hugo.

Grazie a tutti per  il sostegno e buona lettura…



CAP19
LA CHIAVE E IL PRESCELTO

Non avevano scelta; attraversarono l’entrata indicata da Luna. Avanzavano lenti, come se ad ogni passo potessero imbattersi in un campo minato. Dopo quanto aveva rischiato Hermione, erano tutti intimoriti e guardinghi, ma fino a quel momento non era ancora accaduto nulla di strano. Cominciarono a pensare di aver preso la strada giusta. La via era dirupata e davvero impraticabile da percorrere, ma proseguirono senza tentennamenti.
I loro occhi iniziarono ad adattarsi al buio. Riuscivano a notare gli anfratti e i dossi del suolo, le stalattiti che pendevano da soffitto e le stalagmiti che spuntavano dal terreno. Harry si chiese se non fosse stato meglio avanzare nel buio. Infine giunsero innanzi a due porte.

“Allora, destra o sinistra?” chiese Ron con una punta di terrore nella voce

“Non saprei” rispose Ginny con un alzata di spalle “tu che ne dici?” chiese volgendo lo sguardo su Hermione.

“Non ne ho assolutamente idea!!!” replicò la ragazza pensosa

“Proviamo ad aprirne una” propose Malfoy appoggiando la mano sul pomello della porta alla sua sinistra.

“NON FARLO!!!” urlò Hermione

Troppo tardi, nel momento in cui la sua mano sfiorò l’impugnatura, la terra tremò e sembrò partorire una strana creatura. Dal suolo cominciarono a spuntare prima la testa e poi lentamente venne fuori il resto del corpo. Quell’essere era gigantesco. Il suo corpo era fatto di…pietra!!! Cos’era?

“E’ UN GOLEM” gridò Hermione spaventata “NASCONDIAMOCI!!!”

Si nascosero frettolosamente dietro le rocce.
Celati dal buio, osservarono da lontano la creatura, che rimase immobile innanzi alla porta sfiorata da Malfoy.

“Credo di aver indovinato la porta, Granger!!!” proruppe Malfoy divertito, nascosto da una grossa roccia “Hai notato che quel coso sembra farci la guardia”

“Sei un Idiota, c’è poco da gioire…come facciamo a togliere quel coso da lì” squittì Hermione

Ron, nascosto dietro un’altro blocco di pietra insieme a Harry e Luna, gridò

“HERMIONE, COS’E’ UN GOLEM?”

Non urlare…ti sento benissimo. Il Golem è una creatura realizzata argilla rossa, a cui viene infusa la vita tramite la magia. Questi esseri sono costretti a compiere la volontà del loro creatore. Possono avere forme diverse, ma solitamente i Golem con fattezze umane hanno scritta sulla fronte la parola EMETH, che in ebraico vuol dire verità. La vedete scritta sulla sua fronte?”

“Perché tu la vedi?” chiese scettico Ron “E’ buio, Hermione, credo sia già troppo se riusciamo a vedere il Golem” concluse aspro

Hermione sembrò non prendere in conto le parole dell’amico e proseguì nella sua spiegazione

“Una volta risvegliato, il Golem è muto ma potente, e funziona come una specie di automa compiacente. Il problema di queste creature è che crescono, diventavano sempre più grossi e più forti”

“Più grosso di così?” disse Harry atterrito

“…sono praticamente ingovernabili e sono immuni alla magia” concluse Hermione saccente, sembrava un libro stampato.

“Come possiamo fermarlo?” domandò Ginny inquieta.

Harry notò che la voce della piccola Weasley era molto lontana, doveva trovarsi vicino alla porta, alle spalle del Golem!!!

“Per poterlo fermare basta toccare la sua fronte e cancellare la prima lettera della parola che c'è scritta, così dalla parola EMETH si ottiene il termine METH che significa morto”

“Ok, Granger se è tanto facile perché non ci mostri come si fa?” fece Malfoy.

Harry non riusciva a capire se il tono del ragazzo fosse sarcastico o irritato. Certo che la pedanteria di Hermione in certe circostanze era davvero seccante.

“Non ho detto che è semplice…”

Litigavano. Harry contemplò, nascosto dietro il suo nascondiglio sicuro, quel mostro innanzi alla porta. Dovevano eliminarlo a tutti i costi. Dovevano attraversare quella maledetta porta per proseguire nella loro missione e raggiungere il libro.
Arrivare alla…fronte di quel mostro sembrava impossibile!!! Come fare? Probabilmente quella era un’altra prova; forse la prova di Ardimento di Godric Grifondoro, ma quella prova sembrava inestricabile. Come potevano abbattere un mostro alto quasi tre metri?!?!
C’era di nuovo il silenzio. Malfoy e Hermione avevano smesso di litigare. Forse come lui stavano cercando una soluzione.

“Ehi Sfregiato, ho un’idea!!!”

“Dimmi, ti ascolto”

“Granger ricorda che questi cosi, sono praticamente cechi al buio” proseguì il giovane Serpeverde

Ad Harry sembrava di aver udito la voce stridente di Hermione dire qualcosa come “Veramente non ne sono poi così sicura” Ma forse si sbagliava!!! Era molto nervoso.

“Ginny, sei alle spalle di quel coso?” esclamò Malfoy

“Si, Draco”

Ginny...Draco...Cos’è tutta questa confidenza, con mia sorella” bisbigliò Ron “Ahio!!” Harry gli mollò una gomitata in un fianco.

“Bene. Spegneremo le nostre bacchette, in maniera tale che ci sia buio assoluto. Noi cercheremo di distrarre il Golem” continuò il ragazzo rivolto alla giovane Weasley “Sicuramente non si sposterà dalla sua posizione; non sembra molto sveglio. Quando si volterà verso di noi, Granger gli illuminerà la faccia e tu di soppiatto ti parerai di fronte e gli cancellerai la E. Hai capito?”

“Non posso”fece eco la voce tremante della giovane strega

“Si, puoi Ginny!!” cercò di tranquillizzarla il ragazzo

“Non ci arriverò mai, questo essere è alto tre metri, nel caso non te ne fossi accorto!!” replicò stizzita

“Devi provare a levitare!!” disse Luna

Non lo so fare!!” squittì la ragazza “io non sono al sesto anno e nessuno mi ha ancora insegnato a levitare. E poi nemmeno tu sai levitare!!!”

“Ti faccio levitare io” disse il Serpeverde, poi si rivolse a Hermione “Granger, devi illuminare Ginny non appena esce dal suo nascondiglio. Ginny hai capito?”

Silenzio

“Ginny hai capito?” ripeté il giovane mangiamorte

“Si” ma la sua voce era appena un sussurro

“Ti fidi di me Ginny Weasley?”, la sua voce, per la prima volta appariva calda e rassicurante “Non permetterò che ti accada nulla di male!!”

Harry non poteva credere alle proprie orecchie. Davvero quelle parole erano uscite dalla bocca di Draco Malfoy?

“Certo che mi fido di te!!” fu la risposta sicura di Ginny

“SIETE PRONTI?” urlò Malfoy

“Noi siamo pronti!! Dacci il via Malfoy” rispose Harry

Harry udì lo strepitio frenetico di passi in movimento. Seguendo il piano di Malfoy avevano spento le loro bacchette, e ora il buio li avvolgeva totalmente. Dopo alcuni minuti il silenzio fu totale. Sentiva il respiro pesante di Ron e di Luna, anche il suo respiro era pesante. La tensione e i dubbi per l’incolumità di Ginny erano concreti. Il piano era buono, poteva funzionare, ma un solo passo falso e per la sorella di Ron sarebbe stata la fine. Tutti, in silenzio, aspettavano il segnale di Malfoy. Il cuore di Harry correva all’impazzata. Cominciò a pensare che era troppo rischioso, ma prima che potesse esternare i suoi dubbi, Malfoy gridò

“VAI POTTER!!!”

Non poteva più tirarsi indietro. Ogni esitazione avrebbe rallentato il piano e arrecato danno alla vita di Ginny. Doveva fidarsi di Malfoy e del suo piano.

Lui, Ron e Luna uscirono allo scoperto cercando di attirare l’attenzione della creatura magica. Cominciarono a far baccano, urlando, strepitando e lanciando vari incantesimi per frantumare le rocce. Harry sentì Hermione gridare

“LUMOS”

La luce proveniente dalla bacchetta dell’amica illuminò Ginny, la quale era uscita dal suo nascondiglio e si era parata innanzi al gigantesco essere di pietra.

“WINGARDIUM LEVIOSA GINNY” urlò Malfoy

Un raggio di luce azzurra avvolse Ginny sollevandola da terra. La ragazza era all’altezza della fronte del gigante. Con la mano destra cancellò la lettera E.

Sulla fronte del mostro era ora scritta la parola METH. Proprio come aveva predetto Hermione, il Golem cominciò a frantumarsi davanti agli occhi esterrefatti dei ragazzi. Alla fine rimase un mucchietto di cenere nelle quali si scorgeva un pezzo di pergamena arrotolata.

Harry la prese e lesse ad alta voce

Prescelto, la porta che era protetta dal Golem di pietra, è quella che ti condurrà alla terza prova. Ricorda, il fato può essere cambiato. Salazar Serpeverde

Il fato può essere cambiato

Harry era nel giusto…Idrial era apparsa a tutti e quattro i fondatori di Hogwarts.

Il silenzio seguì alla lettura della pergamena. Anche la prova di scaltrezza era superata!!

“Mancano ancora due prove…andiamo!! Non c’è molto tempo” disse Ron avvicinandosi alla porta. Appoggiò la bacchetta al pomello e “Alohomora

Entrarono. Harry si aspettava di ritrovarsi in una stanza, invece erano all’inizio di un nuovo cunicolo. I suoi amici avanzarono senza proferire alcuna parola. Sapeva cosa stavano chiedendosi in quel momento
…quale altra prova ci attende?

Era spaventato, ma l’aver superato le prime due verifiche lo aveva reso più sicuro. C’erano quasi; mancava talmente poco per raggiungere il libro. Nella sua mente cominciò per la prima volta ad affacciarsi l’idea che avrebbero potuto farcela. Tutti insieme avrebbero potuto raggiungere il Libro Nero. Avrebbero potuto distruggerlo!!! Si ritrovò a fissare Ron e Malfoy, che camminavano fianco a fianco. Stavano discutendo. Le ragazze erano dietro di lui...non potevano udire il silenzioso battibecco tra i due ragazzi. Harry li ascoltava divertito.

“Credo che tu ti stia prendendo troppe confidenze con mia sorella!! Perché la chiami per nome?” chiese Ron in un bisbiglio al Serpeverde

“Se l’avessi chiamata Weasley, avrei creato solo confusione!!” replicò pacatamente Malfoy

“Ti tengo d’occhio, Malfoy!!” lo minacciò Ron tenendo lo sguardo fisso sul ragazzo.

Harry pensò al Draco Malfoy degli anni precedenti. Pensò al figlio di Lucius Malfoy, il mangiamorte. Borioso, cattivo e attaccabrighe. Quanto era diverso quel Draco Malfoy dal ragazzo che li stava aiutando. Quanto era diverso dal ragazzo che aveva rischiato la sua vita per salvare la vita di Hermione, una mezzosangue. Quanto era diverso dal ragazzo che aveva aiutato tutti loro a superare la prova ideata da Salazar Serpeverde. Quel miracolo era stato compiuto dalla piccola Ginny Weasley. Era stata l’unica ad aver avuto fiducia in Draco Malfoy. Harry pensò che forse il fato era già stato cambiato.
I suoi pensieri furono interrotti da uno strano lamento. Sembravano grida e…pianti, accompagnati da uno scroscio d’acqua. Si fermò. Anche gli altri si erano fermati. Decisero di seguire il lamento. Arrivarono ad un fiume sotterraneo. Probabilmente defluiva nel lago.
Ormai avanzavano senza l’incantesimo lumos. Nelle pareti di rocce del cunicolo erano incastonate strane pietre luccicanti. Forse una magia, forse un evento naturale. Chi poteva dirlo!!! Ma questo non aveva importanza, almeno avanzavano senza difficoltà e senza incespicare ad ogni passo!!! Questo rese il proseguo del viaggio molto meno arduo.
Seguirono i lamenti e il ruscello. Si arrestarono, quando giunsero di fronte ad una parete, liscia come marmo. Il fiumiciattolo l’attraversava. Hermione si accostò a Harry e gli strattonò la manica della scura divisa scolastica.

“Guarda lì” gli sussurrò ad un orecchio

Era una donna. Una donna bellissima che inginocchiata sulla sponda del ruscello, lavava un sudario macchiato di sangue contro le pietre, strizzandolo per farlo asciugare.Intonava tra se un lugubre canto funebre.

“Chi può essere?” chiese Ron incantato

“Credo sia una Banshee" spiegò Luna "Solitamente infestano torrenti e specchi d'acqua. Si crede che siano giovani donne morte prematuramente di parto oppure ragazze morte di dolore perchè l’uomo che amavano le aveva rifiutate. Mio padre, una volta mi ha raccontato che rivelano i nomi di coloro che devono morire. Di costoro esse ne lavano i sudari; e possono svelare anche il destino di chi lo domanda”

Ron si avvicinò alla donna.

“Chi sei?” gli chiese dolcemente

Cosa credeva di fare?

Ron torna indietro” squittì Hermione

“Io sono Lorelain” rispose la donna, continuandondo a strofinare il sudario insanguinato.

“Da quanto tempo vivi in questo luogo, Lorelain? Chi attendi?”

“Sono qui da molto tempo. E attendo il Prescelto?”

Quella donna sapeva chi era il Prescelto? Hermione stava per avvicinarsi, ma Luna la trattenne per un braccio, scuotendo la testa in segno di diniego.

“Il Prescelto deve varcare uno di quegli antri e deve superare l’ultima prova, prima di raggiungere il Libro Nero” disse la donna, mentre strofinava il sudario insanguinato, poi volgendo lo sguardo verso Ron, proseguì “Ronald Weasley, non vuoi sapere quale di voi morirà in quest’avventura”

Come faceva a sapere il nome di Ron?

“Non vuoi sapere se la donna che ami ha scelto te o Lui” indicò Harry “Non vuoi sapere se il ragazzo con la cicatrice sconfiggerà l’Oscuro Signore. Io posso rispondere a tutte le tue domande”

Il cuore di Harry batteva furiosamente. Quella donna conosceva le risposte a tutte le sue domande.

“No, non m’interessa conoscere queste cose” si sedette al suo fianco, e le strappò il sudario dalle mani; cominciò a strofinare lo straccio nell’acqua “Il fato può essere cambiato. Questa frase mi ha colpito molto. Se le cose possono cambiare, che senso ha conoscerle in anticipo” il sangue andava via da quel ritaglio di tessuto “Come mai sei così triste? Come posso aiutarti?”

“Tu non puoi lenire il mio dolore. Nessuno può farlo!!!” replicò la donna con voce acuta.

“Non pretendo di attenuarlo. Voglio solo ascoltarti. Forse sei rimasta troppo tempo a strofinare stracci, che ne pensi?”

Sorrise

“Io vivevo in un piccolo villaggio ai piedi della collina dove sorgeva Camelot. Vedevo sempre il castello luccicare nell’oscurità ed ergersi come un baluardo di giustizia. Era bellissimo…una guida di giorno, una fiaccola di notte. Era un sogno nella materialità, era il luogo in cui gli ideali di giustizia e uguaglianza erano divenuti realizzabili. Il nostro re era un eroe. Non era sul trono per diritto di sangue, ma per diritto divino e per le sue imprese. Io vivevo in questo regno incantato. Poi un giorno il sogno finì e il mio cuore si spezzò. Il mio amore mi aveva abbandonato. Io sono stata la prima tra le Banshee. Il mio animo aveva subito un dolore troppo grande…insopportabile. Alla fine non avevo più lacrime, ma solo geremiadi da donare al mio amore perduto”

Ron le posò il sudario, ormai lindo, sulle gambe.

“Lorelain, come vedi il sangue è sparito. Non devi più piangere. E’ vero, Camelot è svanita, si è come dissolta nella nebbia, ma gli ideali di cui parli sono ancora nei cuori di tutti i popoli. Camelot è dentro ognuno do noi”

La donna appoggiò la mano sul volto di Ron “Camelot è anche dentro di te” piangeva e sorridendo, poteva nuovamente farlo.

Raccolse il lenzuolo funebre e stringendolo al petto, indicò uno dei quattro antri che erano innanzi a loro. Scomparve. Il sudario ricadde al suolo, leggero, come una foglia adagiata delicatamente su un prato dal vento. Ron lo raccolse.

“Sei stato fantastico, Ron” disse Hermione avvicinandosi, poi il suo sguardo si soffermò sul pezzo di telo bianco che Ron stringeva pensieroso tra le mani.

C’erano delle parole scritte sul tessuto bianco. Hermione lo prese dalle mani dell’amico, lo dispiegò e lesse ad alta voce

Prescelto, liberando la Banshee incatenata a Camelot, hai dimostrato che il tuo cuore è pronto ad ogni sacrificio. Avanza dunque per la via indicata e rammenta…Il fato può essere cambiato. Tosca Tassorosso

Era la prova di generosità, e Ron l’aveva superata alla grande. Mancava una sola prova…quella di Godric Grifondoro.

“Andiamo” fece Draco risoluto. 

Varcarono l’antro indicato. La luce che scaturiva da quelle strane pietre era calda e rassicurante, ma l’angoscia incombeva nella mente di Harry come un macigno. Sapeva che la prova d’ardimento di Godric Grifondoro sarebbe stata la più terribile!!! Ma in cosa poteva consistere; Harry non ne aveva la più pallida idea e questo gli trasfondeva apprensione. Il volto dei suoi amici lasciava trapelare le medesime sensazioni.
Alla fine del lungo corridoio di pietra si aprì un antro enorme. Rocce, funghi, muschi…nient’altro sembrava trovarsi in quello spiazzo naturale. Il rumore dello scorrere dell’acqua...nessun altro rumore. L’odore di muffa…nessun altro rumore!!!

“Harry, guarda lì!!” Ron indicò un punto verso l’alto

Tutti rimasero in contemplazione di un puntino luminoso immobile al centro della spelonca. Harry strinse gli occhi, cercando di mettere a fuoco l’immagine. Cos’era?

“A me sembra una scopa d’oro” assentì Ginny

“Certo…il premio per il primo classificato sarà la scopa d’oro” commentò sarcastico Malfoy “a che cavolo potrebbe servire una scopa…d’oro?”

“Ok…dimmi tu cos’è?” sbuffò Ginny “Hai sempre da ridire su tutto. Mi chiedo che cosa tu sia venuto a fare con noi ” concluse visibilmente infuriata

Ron sorrideva. Ed Harry ne comprendeva appieno le motivazioni.

“Non so!! Mi pare di aver prima salvato la vita di Granger e poi…” portandosi il dito sinistro sulla fronte “tutti quanti voi”

“A me sembra una lancia” disse Hermione dubbiosa, interrompendo la lite

“Si…sono d’accordo con te” assentì Luna

Ron annuì. Effettivamente anche a Harry sembrava una lancia. E il silenzio di Malfoy lasciava intendere che anche lui fosse persuaso di quest’eventualità. La presenza di una scopa d’oro era difficile da comprendere, ma una lancia…anche se non migliorava di molto la situazione.

“Forse dobbiamo prenderla?” propose scettica Luna

“Credo anchi’o?” approvò Harry

“Vai, Potter”

“Scusa e perché dovrei andarci io?”

“Perché questa è la prova d’Ardimento…non sei tu il più coraggioso di tutti?” lo sbeffeggiò il giovane Serpeverde

“Mi stai sfidando Malfoy?”

“No, Potter…" esclamò con voce melliflua "...sto solo cercando di capire, perché sei tu il capo visto che la tua presenza in questo squallido luogo è stata praticamente inutile”

“Sei un Idiota!!” lo apostrofò Ginny

“Credo che il tuo principe sappia difendersi da solo…sei d’accordo con me, Potter?” la sua bocca era ridotta ad una sottile linea e i suoi occhi erano due fessure.

“Vai Harry fagli vedere chi sei?” lo incitò Ron divertito

“Siete impazziti” cominciò Hermione “Ma allora proprio non avete imparato niente. Malfoy hai dimenticato cosa è successo prima con il Golem. Ed io…“ volse lo sguardo su Harry e Ron “…stavo per morire

“Credo dovremmo fare prima un giro di perlustrazione” suggerì Luna

Era davvero un’ottima idea!!! Il suggerimento venne accolto con largo consenso. Si divisero in gruppi di due, Harry e Ron perlustrarono la parte sinistra dello spiazzo; Luna e Ginny la parte destra; mentre gran parte della grotta venne ispezionato da Hermione e Draco Malfoy. Hermione e Draco Malfoy…una specie di miracolo. E la cosa era ancor più sconcertante se si pensava che proprio Malfoy aveva preteso di fare coppia con la “Granger”

“Potter, Lenticchia se non siete troppo gelosi, la mezzosangue la prendo io!!”

Certo, che non c’era mai fine alle sorprese!!!

Harry e i suoi amici setacciarono minuziosamente la caverna per ore…o almeno tali sembrarono. Fatto sta che alla fine, Harry tenendo lo sguardo puntato sulla lancia disse

“Non ci sono altre porte o archi di pietra o qualsiasi altro varco o apertura. Dobbiamo prendere quella cosa per poter arrivare al Libro!!” il suo sguardo era fisso su Hermione.

Ma tutti, inclusa Hermione, sapevano che non c’era altra scelta. Dovevano prendere la lancia d’oro. Si strinsero inconsapevolmente l’uno all’altro. Harry tirò un grosso respiro e…

“Come…” cominciò Malfoy, ma una gomitata di Luna lo bloccò “sei ammattita, stupida!!”

ACCIO LANCIA” gridò Harry tenendo la mano tesa verso la lancia

La lancia cominciò a tremare

“Forse non è stata una buona idea” disse Malfoy

La terra cominciò a tremare

Cosa succede?” stridette Hermione spaventata

I ciottoli cadevano dalle pareti e dal soffitto. La lancia vibrava e roteava vorticosamente nell’aria, come se volesse resistere all’incantesimo di Harry. Ma il ragazzo, nonostante il sussultare della terra e i sassi che lo colpivano violentemente, non allentò la presa, restando quasi immobile, per quanto possibile, con la mano tesa.
Non doveva mollare!!! Doveva avere quella maledetta lancia. E poi…

La terra si aprì sotto i loro piedi.

Buio. Silenzio. Dolore.
Doveva essere svenuto, non ricordava niente. Qualcosa gli perforava un fianco. Riaprì gli occhi. Era completamente sommerso dalla terra. Ricordava...era come se il pavimento si fosse tramutato in sabbia sotto i loro piedi e li avesse trascinati in un baratro. Si levò spostando il terriccio e i ciottoli dalla sua testa. La divisa scolastica era lacera, si tolse il mantello. C’era una strana luce che diffondeva nell’antro, ma…dov’erano i suoi amici?

“RAGAZZI” urlò disperato

Un colpo di tosse catturò la sua attenzione. Era Ron. Era alla sua destra, quel dolore nel fianco, che aveva sentito al suo risveglio, era il piede di Ron.
Si abbassò per prestargli soccorso

“Come stai?” chiese preoccupato

“Sto bene…gli altri?”

Harry mosse mollemente il capo

“Dobbiamo cercarli!!” fece Ron rialzandosi

Scavarono tra le macerie alla ricerca delle ragazze e di Malfoy…naturalmente!!! Luna e Hermione furono trovate svenute, l’una accanto all’altra. Alcuni colpetti sul volto le ridestò. Per fortuna non erano ferite; erano solo spaventate. Anche se, Hermione lamentava un dolore alla caviglia.
Infine trovarono Ginny e Draco Malfoy. Il loro respiro era leggero. Sembravano dormire. Malfoy aveva il braccio attorno al capo di Ginny, in una posizione che non lasciava traspirare dubbi o incertezze. Draco Malfoy aveva protetto Ginny col suo corpo.
Era sicuramente impazzito, ma questo nuovo pazzo Malfoy a Harry cominciava a piacere veramente tanto. Cominciava a nutrire fiducia nella missione e in quello strano ragazzo con il marchio nero tatuato sul braccio.

“Credo dovresti ricrederti su di lui?” disse sorridente Hermione

“Non mi fido di lui, Hermione. E non dovreste farlo nemmeno voi. Anche se un lupo si traveste d’agnello, resta sempre un lupo. E Malfoy è un lupo”

“Forse dovremmo dargli un’opportunità” sussurrò Harry

“Ha imbrogliato anche te?” sostenne perplesso Ron “Lui è il figlio di Lucius Malfoy. Lui è un mangiamorte”

“Lui-non-è-Lucius-Malfoy” disse lentamente Harry, fissò Malfoy e Ginny con deferenza, come se fossero un miracolo vivente “Ha salvato la vita di tua sorella, di Hermione e la nostra. Cos’altro deve fare per dimostrare a San Ron di non essere il diavolo sceso in terra”

“Harry, scusa…ma stiamo litigando per quello lì” fece Ron sgranando confusamente gli occhi “Sei impazzito!!!”

Harry abbassando il capo replicò “Forse Ginny ha fatto un miracolo. Forse lei ha la capacità di scrutare nel cuore delle persone e…” dopo una breve pausa proseguì “…forse è riuscita a trovare un cuore anche dentro di lui. Forse questo è il miracolo che ci aiuterà a distruggere Yog e il Libro e Voldemort. Malfoy potrebbe non essere quel mostro che credevamo. Dovremmo concedergli un opportunità”

“Se ti sbagliassi Harry? Se lui non fosse ciò che credi? Dovremmo affrontare un nemico astuto che ci colpisce dall’interno”

“Secondo me…”

I due ragazzi si voltarono fissando Luna.

“Secondo me” proseguì la ragazza seria “dovremmo svegliarli”

Era una sua dote innata, pensò Harry fra se, solo Luna riusciva ad uscire fuori da qualsiasi argomento senza perdersi mai, facendo invece ritrovare gli altri.
Hermione seguendo i suggerimenti dell’amica si accostò ai ragazzi e li scrollò. Draco scostò con impaccio, anche se frammisto ad una strana cruda freddezza, il braccio dal corpo di Ginny, alla quale erano arrossite anche le orecchie.
Draco Malfoy scrollando la polvere dai suoi vestiti chiese

“Dove siamo?”

“Non ne ho la più pallida idea!!!” replicò Harry voltandosi intorno “Che fine avrà fatto la lancia?”

“Devo ancora capire se abbiamo superato l’ultima prova o se abbiamo fallito miseramente…in tal caso credo proprio che siamo nei guai!!” commentò Ron con un sorriso amaro sulle labbra

“Potter ha fallito miseramente” precisò il giovane Serpeverde “noi la nostra parte l’abbiamo fatta senza problemi. E questa mi pareva anche la prova più facile!!! Sei proprio una schifezza, Sfregiato, mi chiedo chi ti ha nominato capo!!”

“Invece ce l’abbiamo fatta” esclamò Ginny indicando un leggio in legno su cui era poggiato un Libro…il Libro…il Necronomicon!!!

I ragazzi si avvicinarono con circospezione al trespolo di legno. Il leggio era di mogano scuro, finemente intarsiato. Due serpenti si abbarbicavano lungo il piede; le teste delle serpi, con le bocche aperte, erano rivolte in direzioni diametralmente opposte. Sembravano serpenti veri a guardia di un oscuro tesoro.

“E lui?!?!” esitò Ron

“E abbastanza piccolo” disse sorpresa Luna

“Cosa ti aspettavi!! Un Libro grosso come un baule?” postillò sarcastico Malfoy

Harry si sentì muto e sordo...completamente catturato da quel libro. Gli fischiavano le orecchie; si sentiva intontito. Quel Libro…sembrava lo stesse chiamando. Non l’aveva mai udito prima di allora…ma ora!!! Perché? Un dubbio s’instillò nella sua mente. Era lui, dunque, il Prescelto. Accostò le mani.
Il Necronomicon era ben diverso da come lo aveva immaginato. Era piccolo, delle stesse dimensioni di quei manuali tascabili che usavano i babbani. Era completamente foderato di pelle nera. Sembrava esserci impresso un volto sulla copertina. Un volto che stava per distaccarsi dal Libro per assalire il malcapitato lettore.
Ron e Cabbott avevano raccontato che era pelle…umana!! Ma non poteva essere possibile, si erano sicuramente sbagliati. Molte storie si riportano arricchite di novizie di particolari…inesistenti!!! Quella del Necronomicon doveva essere una di queste. Seppur inquietante, era pur sempre un libro. Come potevano essere vere le notizie riferite su un libro tanto piccolo e insignificante. Cosa poteva nascondere? Erano solo chiacchiere.

“Mio dio sembra si sia mosso” disse disgustato Ron

“Si, anch’io l’ho visto” sibilò Hermione

Cosa facciamo…cosa facciamo” squittì Ginny

Harry sembrava essersi ridestato. Il terrore dei suoi amici l’aveva richiamato alla realtà.

“Semplice” esclamò Harry afferrando il libro “lo portiamo a Silente”

“Non credo proprio, Potter” lo fermò una voce ipocritamente carezzevole, ben nota a Harry.

Lucius Malfoy affiancato dal suo padrone e da una decina di mangiamorte, tra cui Harry aveva riconosciuto Bellatrix Lastrange, avevano appena fatto il loro ingresso nell’antro.

“Grazie di averci guidato fin qui, figliolo” disse Lucius Malfoy volgendo lo sguardo verso il figlio.

I ragazzi si voltarono rapidi fissando il giovane Malfoy, il quale li fissava con fredda naturalezza.

“Tu…viscido…traditore” balbettò ansimante Ron

Erano circondati. Questa volta sarebbe stato impossibile scappare. Nella stanza non c’era nulla da lanciare per distrarli. Era ben diverso dall’anno scorso, nell’Ufficio Misteri. Non c’era via di scampo in quella tomba sotterranea. Erano in trappola.
Tutta colpa di Malfoy.
Harry era furente. Si era stupidamente fidato di lui…e lui l’aveva ripagato in quel modo ignobile. Ora capiva come dovette sentirsi il suo padrino, quando scoprì il tradimento di Peter. Peter Minus era una persona di cui si fidava, tanto da aver suggerito ai suoi genitori di nominarlo custode segreto del loro rifugio. Si fidava talmente tanto da avergli affidato le loro vite. E, ora, lui aveva commesso lo stesso errore. Aveva riposto la vita de suoi amici nelle mani di un miserabile traditore.

“COME HAI POTUTO FARCI QUESTO!!!” sbottò completamente fuori di se

“Farvi cosa?” rispose flemmatico il giovane mangiamorte

Harry stava per scagliarsi contro il ragazzo, ma Ron lo fermò

“LASCIAMI RON, LO AMMAZZO!!!” urlò cercando di divincolarsi dalla stretta dell’amico

“VUOI FARTI UCCIDERE…calmati Harry” poi con un filo di voce appena percettibile “dobbiamo cercare di uscire da qui”

Ma in quel momento non riusciva a ragionare lucidamente.

“Oh povelo piccolo Pottelino” cominciò Bellatrix fissandolo con quel suo sguardo folle “ti senti tladito?”

Quella voce acuta da bambina era irritante!!!

“STA ZITTA, MALEFICO MOSTRO” l’apostrofò Harry

La Mangiamorte afferrò la bacchetta e la puntò contro il ragazzo, ma poi fu distratta da un’altra scena…
Ginny si era posta innanzi al giovane Malfoy e tenendo lo sguardo fisso al suolo e le mani serrate, in un sussurro disse

“Perché?”

“Scusa?” chiese indifferente il ragazzo

“Perché?” ripeté Ginny, la voce strozzata in gola

Harrry smise di dimenarsi dalla stretta di Ron, tenendo lo sguardo fisso su Ginny. Ron lo lasciò. Era troppo preoccupato per l’incolumità della sorella.

“Io non vi ho tradito, Weasley!!”

“Come hai potuto fare questo a Ginny, lei si fidava ciecamente di te!! Sei un mostro!!” lo apostrofò Luna, perdendo la sua calma proverbiale

Ginny piangeva. Le sue lacrime ricadevano velocemente al suolo, per essere poi assorbite dal terriccio. Harry capiva come si sentiva l’amica, perché anche lui si sentiva nello stesso modo. Vuoto!!

“Perché piangi bella bambina?” chiese Bellatrix con voce compassionevole, ma il suo volto tradiva il suo godimento.

“Sei un Idiota Weasley. Cosa credevi, di redimermi?” rispose freddamente il ragazzo, con un odioso ghigno stampato sul pallido volto.

Era davvero troppo…anche per Ginny. Lo schiaffeggiò con tutta la forza che aveva in corpo. E ansimando, tenendo gli occhi fissi negli occhi del giovane Serpeverde, replicò con rabbia alle parole del ragazzo

“Non volevo redimerti” se gli sguardi potessero uccidere Malfoy sarebbe stramazzato al suolo “Io credevo solo di aver visto il vero Draco Malfoy”

“Capelli rossi, lentigini, vestiti di seconda mano...non ci sono dubbi!!! Una Weasley. Figliolo credevo che avresti scelto qualcosa di meglio!!!” esclamò sarcastico Lucius Malfoy

“Quello che vedi davanti a te è il vero Draco Malfoy” rispose secco Draco passandosi una mano sulla guancia "e...sei morta Weasley!!!"

“Non ci credo. Lo so che non sei buono. So che sei un vigliacco, un egoista e uno stupido testone” Bellatrix Lastrange rideva canzonatoria, ma Ginny sembrava non prestare attenzione a niente “...ma avresti potuto lasciar cadere Hermione nel precipizio, nessuno ti avrebbe accusato!!! Non eri riuscito ad afferrarle la mano...poteva succedere. Ma l’hai salvata. Ed hai salvato me. Nessuno te l’aveva chiesto. Quando la terra ha cominciato a tremare, ho sentito la tua voce chiamarmi e…mi hai stretta per proteggermi dalla caduta dei sassi”

“Non capisci stupida che dovevo conquistarmi la vostra fiducia” la interruppe Draco sdegnato.

“Avevi già la nostra fiducia. Eri già uno di noi”

“Io non sono uno di voi!!”

“Di sicuro non lo sei” commentò asciutta Hermione “Eravamo solo convinti che tu volessi distruggere il libro”

“Stupida ragazza” sentenziò Voldemort “il Libro non può essere distrutto!!!”

“Il libro può essere distrutto ed io lo distruggerò” replicò Harry con sguardo fiammeggiante

“E chi te l’ha detto, L’Elfo?”

Il cuore di Harry sussultò. Sentì lo stomaco serrarsi e la bocca seccarsi. Come sapeva di Idrial. Malfoy gli aveva raccontato anche questo? Volse istintivamente lo sguardo verso il giovane.

“Non guardare quello stupido di mio figlio, Potter. Anche lui credeva che il libro potesse essere eliminato” poi stinse gli occhi e con voce melliflua, fissando il figlio, ma parlando con Harry proseguì “E non ci ha detto nulla riguardo l’Elfo!!!”

“Si diverte a dare false illusioni” disse Voldemort esplodendo in una sonora e sarcastica riusata “Lei è il custode del Libro. Gli Elfi trovarono il Libro prima di Abdul Alhazred. Loro lo nascosero nella città dalle Mille Colonne. Loro ne conoscevano il terribile potere. Il custode ha il compito di guidare il Prescelto alla giusta scelta”

“Tu? Lei?” disse Harry stupefatto

“Ero io il Prescelto, Potter. Ero un ragazzino quando la vidi per la prima volta e mi raccontò del Libro Nero. Se non fosse stato per lei non l’avrei mai cercato” fece un cenno ad uno dei suoi servi incappucciati “devi aprirlo per me!!”

“Dovrai costringermi!!!"

“Lo farai mio giovane Potter, se tieni alla vita dei tuoi amici e della Chiave

“La Chiave?”

Proprio in quel momento arrivarono due mangiamorte, due energumeni (sicuramente i genitori di Tiger e Goyle) che reggevano una donna…zia Petunia. La donna era immobile. Ma a Harry notò che il petto della donna si alzava e abbassava ritmicamente...respirava...era viva!!!

“Cosa sta succedendo? Perché mia zia e qui? Cosa le avete fatto?”

“Calma, ragazzo” proruppe Malfoy

Voldemort si avvicinò al suo servo e fermandolo con un solo gesto della mano disse “E’ giusto che sappia!!! Tua zia sta bene, tua zia è la Chiave

“Cosa?” esclamò Harry dubbioso

La Chiave che dischiuderà il sigillo appartiene al popolo degli uomini. Il Libro che dischiuderà il portale appartiene alla stirpe magica. Quando i due popoli si uniranno il Libro Nero mostrerà il suo potere e richiamerà il Prescelto. Ed Egli lo aprirà e governerà su tutti i popoli della terra… In verità tutti i maghi possono aprire il Libro Nero” concluse Vldemort serio

“Allora perché non lo fai?” lo sbeffeggiò Harry

“Per aprire il Libro non è necessario essere il Prescelto o possedere la Chiave. Ma in questo caso il Libro ti conduce alla follia, proprio come accadde a Abdul Alhazred. Anche Merlino non riuscì a dominarlo, e se non lo avesse sigillato, il Necronomicon lo avrebbe condotto fino alla pazzia. Per assoggettare il Libro Nero ci sono delle regole, mio giovane Potter, il Prescelto e la Chiave sono intimamente legati da un vincolo…di sangue. La Chiave è un babbano-non babbano che possiede un vincolo di sangue con un mago-non mago. E tu e questa donna siete ciò che attendeva il Libro...forse dal giorno in cui fu occultato dagli Elfi. Voi avete unito i due mondi. Solo non mi spiego perché il Libro Nero non ti abbia richiamato”

“Cosa…”

Voldemort anticipando la richiesta di Harry continuò.

“Il sangue della Chiave aprirà il Libro”

“Non riesco a capire, se sono il Prescelto perché non posso aprirlo senza l’aiuto di una chiave?” proruppe Harry nel tentativo di tenere sua zia fuori da quella storia.

“Perché il Necronomicon appartiene al mondo magico e tu sei un mezzosangue. Solo i maghi di sangue puro possono aprire il Libro senza l’ausilio di una chiave” disse Hermione con voce atona

Voldemort applaudì divertito per l’acume dimostrato da Hermione “Bravissima, a quale altra conclusione sei arrivata?” sembrava sinceramente interessato

“Il sangue della Chiave apre il Libro…ma credo che il sangue del Prescelto lo possa chiudere” continuò pacata la giovane Grifondoro

“Notevole…sarei lieto di tenerti nella mia schiera di Mangiamorte, mia giovane acuta ragazza!!” si avvicinò e le carezzò il viso.

Harry lo allontanò cruentamente

“Non la toccare” era furioso

“Noto che sei molto legato alla mia pupilla” esclamò con gli occhi scintillanti “Ho deciso che ti concederò un po’ di tempo per pensare. Per il momento ci allontaneremo dalla scuola di Silente. Vi porterò in un luogo sicuro dove avrai tempo -anche se non molto- per decidere”




NdA: Dove condurrà Voldemort i nostri giovani amici? Riusciranno i membri dell’Ordine a trovarli prima che Harry compia la sua scelta? E quale sarà la scelta di Harry? Aprirà il Necronomicon?
L’ultimo capitolo darà risposta anche a queste ultime domande…e ad un altro paio lasciate in sospeso!!! (Cosa è successo a Hermione? Perché Silente non affronta Voldemort? E vi ricordate il regalo che fecero i gemelli Weasley a Harry…anche quello avrà il suo ruolo!!) Svelerò anche il potere del Talismano.

Alla fine ci ho messo meno del previsto, anche se credo di aver letto e riscritto questo capitolo 12 volte…in 12 versioni differenti (E non sto scherzando)!! Avevo molti dubbi su chi doveva essere il Prescelto e se volevo un Draco cattivo o buono!!! So che è scontato (come giustamente faceva notare Edvige in una delle sue recensioni), ma Harry per come ho strutturato la storia è l’unico possibile Prescelto!!! All'inizio avevo pensato a Neville come Prescelto...poi la storia della chiave, che mi è venuta in un secondo momento, ha reso obbligata la scelta. Mi scuso quindi per la scontatezza!!! Brava Chiara (il prescelto è sia harry che voldy…queste sono le tue parole testuali), bravo anche Sennar…che lo aveva capito da subito!!! Bravissima anche Maya87 per l’intuizione sulla Chiave che avrebbe potuto essere una persona…l’idea di una Chiave alla Buffy!!

...e ho preferito un Malfoy cattivo!! Ma manca ancora un chap per concludere la storia…ci sono ancora un po’ di colpi di scena.
E poi dobbiamo vedere chi si sacrificherà...Silente...Neville...Piton...chi sarà?


Alla prossima settimana Lella

EFP

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Capitolo 20
*** IL Necronomicon ***


CAP20

Ringrazio chi ha commentato il capitolo precedente...maripotter, Stella, Maya87, Chiara T, Chiara, Edvige (tua sorella è una delle persone che recensiscono?), Callien, silvy e Domy

La maggior parte dei lettori di questa storia sono per la coppia Harry/Hermione, percui in questa occasione vorrei ringraziare tutti i coloro che nonostante siano per una coppia diversa continuano comunque a leggere e a recensire la storia. Questo per me è molto importante perchè significa che la storia interessa nonostante la presenza della coppia preferita…

Purtroppo non sono riuscita a terminare la storia…ci sarà, quindi, un altro capitolo...questa volta veramente l’ultimo!! Baci a tutti e Buona lettura



CAP20
IL NECRONOMICON

La cella era buia e umida. Muschi verdi e azzurri ricoprivano le pareti di roccia. Non era una cella, era una spelonca con le sbarre all’entrata!!!
Harry era seduto sul suo giaciglio di paglia, le braccia appoggiate mollemente sulle ginocchia. Il suo corpo era intorpidito; il suo sguardo era perso nel vuoto. Osservava Ron. L’amico sembrava un animale in gabbia, andava avanti e indietro, senza sosta!!! Sapeva cosa l’amico provava e comprendeva la sua impotenza…
La stessa espressione era impressa sul volto di ciascuno dei suoi amici. Luna era seduta su una cassa di legno, con le gambe ciondoloni. Hermione era stretta alla sorellina di Ron e le carezzava dolcemente la testa rossa.
Era proprio l’atteggiamento di Ginny a destare nel cuore di Harry una profonda inquietudine. La ragazza era accoccolata, tra le braccia di Hermione, in un angolo della cella; il suo volto era afflitto, i suoi occhi erano chiusi. Harry sapeva che non stava dormendo, come poteva dopo quanto era accaduto poche ore prima.
Già, ore…minuti…secondi…seppur fossero stati giorni, lui forse non avrebbe notato differenza alcuna.
Il cuore gli pesava nel petto come un macigno e la testa gli doleva senza dargli un attimo di tregua. Avrebbe voluto addormentarsi, ma non ci riusciva!!! Dopo le rivelazioni di Voldemort il suo mondo era crollato…lui, Harry Potter, era il Prescelto.
Per di più Draco Malfoy li aveva condotti direttamente nelle braccia di Voldemort. E per finire, sua zia Petunia era la Chiave ed era nelle mani di quel mostro. Le cose non potevano sicuramente andare peggio!!
Anzi no, Voldemort voleva che lui aprisse il Libro. Harry non avrebbe avuto scelta; in lui ormai si faceva spazio questa nuova consapevolezza. Se non l’avesse fatto il Mago Oscuro, si sarebbe sicuramente vendicato sui suoi amici e su sua zia…probabilmente aprire il Necronomicon significava sacrificare la vita di zia Petunia, la sua unica parente in vita!! Alla fine avrebbe sicuramente dovuto scegliere tra la sua vita e quella dei suoi amici.
Come avrebbe potuto continuare a vivere con questo rimorso. Continuare a vivere…la sua esistenza non sarebbe stata poi tanto lunga, visto che il libro poteva avere un unico padrone e…Voldemort non era tipo da dividere il potere con nessuno, aveva ben poche possibilità di uscire vivo da questa avventura!! Voldemort lo avrebbe sicuramente ucciso. Bella prospettiva. Alla fine la profezia della Cooman ci aveva preso in pieno…

“…l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive…”

Si…ci aveva proprio preso in pieno…
Dopo la rivelazione di Voldemort davanti ai suoi occhi si era dipanata una matassa di dubbi, incertezze e perplessità. Ma nuovi dubbi si affacciarono prepotenti alla sua mente.
Voldemort sapeva di essere il Prescelto; Idrial glielo aveva detto.

“…Lei è il custode del Libro…Il custode ha il compito di guidare il Prescelto alla giusta scelta…”

Allora, perché l’Elfo non l’aveva riferito anche a lui? Perché non gli aveva indicato la giusta via? Perché gli aveva raccontato di Yog e non del Prescelto? E, poi…la scelta era erroneamente caduta su Harry. Il ragazzo che avrebbe dovuto sconfiggere Yog doveva essere Neville…e lui non era un mezzosangue!!! Come avrebbe potuto aprire il Libro e sconfiggere Yog, senza impazzire!!! Cosa mancava…qual’era il tassello mancante?
In più, Voldemort aveva sostenuto che il Necronomicon non poteva essere distrutto. Ciononostante Idrial aveva riferito una storia diversa. Il Libro e Yog potevano essere distrutti e lui era l’unico a poterlo fare. Ma, come? Chi gli stava mentendo?
Gli tornò alla mente la storia raccontata da Piton…
E la consapevolezza si fece certezza…avrebbe dovuto…

“Mpf…chi avrebbe mai detto che ci saremmo consegnati a Vo-Voldemort, per Malfoy!!!” disse sarcastico Ron, con la testa poggiata sulle sbarre di ferro della cella.

La voce dell’amico riportò Harry alla realtà e a problemi più immediati. Dovevano trovare un modo per uscire e/o per avvisare Silente.

“Mi dispiace” sussurrò “è stata tutta colpa mia” alzò la testa fissando Ron “avevi ragione, vi ho trascinato in questa tomba per la mia stupidità”

“Non è stata colpa tua…c’ero cascato anch’io!! Quel Malfoy dovrebbe vincere il premio Morgana come migliore attore!!”

Harry accennò un vago sorriso. “Non è stata colpa tua Harry” Ginny si era staccata dall’abbraccio di Hermione “è stata colpa mia”

“Non dire così Ginny, non…” tentò Hermione rassicurante.

“Ti prego Hermione, non voglio essere compatita” scoccò all’amica uno sguardo di rimprovero; si alzò portandosi al centro della spelonca “la piccola, stupida sorella di Ron ha commesso un errore. Come sempre!!” la sua voce tremava appena, ma il suo viso non lasciava trasparire null’altro “Non-faccio-che-commettere-errori. Prima quella storia del diario di Voldemort e della camera dei segreti e ora…questo!! Sono scialba. Sono sempre un peso e poi…” rimase qualche istante in silenzio, come se stesse raccogliendo tutto il suo coraggio “…sono una persona orribile, mi sono persino servita di Neville per andare al ballo del Ceppo e…” s’interruppe come se non avesse il coraggio di andare oltre.

“Non dire così” disse Hermione sfiorandole una mano

“NON MI TOCCARE. NON VOGLIO LA TUA COMPASSIONE. NON LA TUA” urlò disperata, scostando rabbiosamente la mano della ragazza e si allontanò da lei come se fosse un’appestata.

Piangeva.

“Io vi ho convinto ad avere fiducia in quel mostro!!!” soggiunse singhiozzando

Si nettava il viso con le mani in maniera frenetica. Ginny era in piena crisi di nervi. Era comprensibile che si sentisse colpevole.

“Ci saremmo cascati lo stesso…avevamo bisogno di Malfoy!! Non è stata colpa tua sorellina” replicò Ron con tenerezza.

Ma le parole del fratello suonarono poco incisive, poco convincenti.

“IO LO ODIO…LO ODIO…lo odio…”

Si era accasciata al suolo, inginocchio, con il viso nascosto dalle mani.

“Io credo che Malfoy sia la nostra unica speranza!!!” esclamò Luna; il suo volto era tirato e serio.

“Allora credo che siamo spacciati” commentò Harry scettico

“Harry, non può aver ingannato anche te?”

“Scusa?”

“Tu gli hai letto l’anima. Non può averti mentito”

“Già” annuì Hermione con gli occhi lucidi fissi su Ginny “per quanto tu sia un legilimante inesperto, Malfoy non era una prova difficile da superare. Il fatto che ti abbia scorto non significa che potesse nascondere ciò che provava. Non credo che fosse in combutta col padre fin dall’inizio. Draco Malfoy è un vigliacco. Si è avvicinato a noi per paura e ci ha traditi per paura!!”

“Questo non cambia i fatti…lui ha tradito la nostra fiducia!!” sbottò Harry

“Ginny ti prego” continuò rivolgendosi all’amica “devi reagire e provare a parlargli, io…”

Ginny si alzo fissando l’amica, con gli occhi rossi, ma asciutti.

“Sei pazza…quale parte dell’ -Io lo odio- non è stata chiara. La prossima volta che gli rivolgerò la parola sarà per scagliargli una fattura. Gli farò spuntare foruncoli e vesciche su tutto il corpo, anche sul sedere. Così non potrà stare in piedi e nemmeno sedersi”

“Ginny, dimmi perché ti fidavi di lui?” chiese calma Luna

“Perché non la lasciate in pace” si sfogò Ron avvicinandosi alla sorella.

“Ti prego Ron” supplicò Luna “Non rendere la cosa ancora più difficile” poi volgendo lo sguardo su Ginny proseguì “Allora…perché ti fidavi di lui? Hai litigato con Ron per lui e sei riuscita a convincere tutti noi”

Ginny abbassò lo sguardo. Luna aveva esposto ciò che lei sapeva…era stata colpa sua se loro avevano abbassato la guardia. Tutti ne erano consapevoli. Il cuore di Harry sussultò.

“Perché lui…perché lui…ha tentato di proteggermi al Ghirigoro, perché era gentile con me. Certo come può essere gentile Draco Malfoy!!! Lui…” rimase in silenzio fissando i loro volti increduli “io non pensavo potesse essere tutta una farsa!! Si è servito della mia stupidità per arrivare a Harry”

“Io, invece, credo che Hermione abbia ragione. E’ stato scoperto e ci ha venduto. Non è buono, Ginny. Ma penso che nessuno di noi lo abbia mai messo in dubbio e credo che nessuno di noi abbia mai pensato altrimenti, nemmeno tu!!. Ma non so per quale miracolo, in quella grotta, lui ha salvato Hermione. Ed ha salvato te. L’hai detto anche tu!!!”

“Si, ma hai visto la sua faccia mentre glielo ricordavo. Lui ci disprezza e non gli interessa assolutamente nulla delle nostre vite. Non muoverà un dito per aiutarci”

“Io non ne sarei tanto sicura” fece Hermione sorridendo “Harry, Ron, quando vi siete convinti che ci si poteva fidare di Malfoy?”

I ragazzi aggrottarono le sopracciglia. Harry fu il primo a rispondere.

“Quando l’ho visto abbracciato a Ginny” ricordò

Ron annuì

“Lo stesso è stato per me e Luna. Quando lo abbiamo visto lì, con il braccio sulla tua testa, in mezzo ai ciottoli…allora ci siamo persuase”

“Dove vuoi arrivare Hermione?” domandò risoluta la giovane strega

“Che cosa è successo, quando la terra ha cominciato a tremare?”

“Lui mi ha chiamata…e poi mi ha stretto la testa contro il suo petto. E…”

“E…” la incitò Luna

“Non mettetele in testa strane idee” blaterò allarmato Ron

“Sta zitto Ron” sibilò Hermione severa

“E…mi ha detto ‘Non preoccuparti Ginny ti ho promesso che non ti accadrà nulla di male…e una promessa è una promessa’ e mi ha sorriso” appoggiò le mani al petto “ha rischiato la sua vita per me” poi con voce dura, proseguì “e poi quell’idiota mi lascia marcire in questa cella…lo ammazzo, giuro che lo spappolo”

“Non ti preoccupare sorellina. Tanto ho già deciso di ammazzarlo io!!”

“Devi parlargli Ginny” disse Harry afferrandole le braccia “Non so perché, ma credo che tu sia l’unica che riesca a comunicarci in modo umano. Potresti essere la nostra unica speranza!!”

Ginny lo fissava confusa. Harry la lasciò.

“Harry” cominciò Hermione “Devi di nuovo usare la legilimanzia e cercare di scoprire dove sono le nostre bacchette e dove si trova tua zia. Poi dobbiamo scoprire quali sono i piani di Voldemort e cercare di capire se Piton sa di noi!! Lui è la nostra unica possibilità di salvezza!!”

Piton e Malfoy…stavano combinati proprio bene!!! Se fosse uscito vivo da quella storia, probabilmente sarebbe stato loro debitore per l’eternità. Malfoy avrebbe preteso che diventasse il suo zerbino, su questo non aveva dubbi!

“Ginny” proseguì Hermione fredda, come un perfetto stratega “devi riuscire a convincere Malfoy, a farci uscire e a recuperare le nostre bacchette” poi rivolgendosi a Ron “Ron, per l’amor del cielo tu cerca di stare zitto!! Questo piano si basa tutto sulla possibilità di convincere Malfoy. Noi saremo tutti umili e supplichevoli. Molto umili e molto supplichevoli. Quindi meno parli e minori saranno le possibilità che il piano fallisca” poi scoccò uno sguardo severo su Harry “Questo vale anche per te, naturalmente”

*

Harry, era seduto sul suo pagliericcio. Stava cercando di liberare la mente. Doveva concentrarsi. Questa volta sarebbe stato più difficile. Era spossato per il viaggio attraverso i sotterranei e il suo corpo era indolenzito dalla prigionia. La mente era piena di mille interrogativi e timori, difficili da cancellare, anche solo per pochi minuti.
Aveva imparato, dal migliore degli insegnanti, che il trucco per potersi occultare era l’assenza totale di sentimenti. Voldemort avrebbe potuto scorgerlo, individuando le sue emozioni. Un piccolo errore e la loro unica speranza, sarebbe svanita. Come un sogno che si dissolve allo spuntare di un’alba.
Nella sua mente c’era solo buio. Era parte del tutto ed era niente. Sentiva la sua anima librare nell’infinito. Poi si sentì risucchiare verso il basso.
Aprì gli occhi; c’era la luce di una lanterna ad illuminare la stanza, piccola e in penombra.

“Signore, quanto tempo concederà a Potter” fece la voce melliflua di Lucius Malfoy.

“Non molto…domani all’alba dovrà aprire il Libro altrimenti i suoi amici cadranno uno ad uno davanti ai suoi occhi” volse i freddi occhi sul padre di Draco e con un ghigno malefico continuò “E sarà tuo figlio ad ucciderli, mio caro Lucius!!! Credo sia una giusta prova di fedeltà nei confronti del suo padrone”

“Draco non la deluderà” replicò la voce malferma dell’uomo.

“Non do mai una seconda opportunità, ma tuo figlio e giovane e spesso i giovani commettono errori” si voltò

Un uomo dal naso adunco e i capelli unticci, chinò leggermente il capo…era Piton!!

“Severus, hai preparato la pozione rigenerante per la nostra Chiave. Deve essere in forma per domani mattina”

Piton era lì…Piton sapeva…erano salvi!!!

“Cosa succede, signore?” fece la voce strascicata di Malfoy

Harry si ridestò…c’era mancato veramente poco. La gioia per la presenza del professore di Pozioni gli stava portando via la loro unica speranza. Non aveva mai immaginato di essere tanto contento nel rivedere il volto eternamente contratto di Piton. 
Raccontò l’accaduto ai suoi amici.

“Bene” disse Luna decisa “ora sappiamo che vuole ucciderci!!”

“Veramente vuole farci uccidere da Draco Malfoy” sottolineò Harry

“Harry, la cosa importante è che Piton è qui. Questo vuol dire che entro l’alba Silente e tutti i membri dell’Ordine saranno qui, ci salveranno e uccideranno Voldemort” si rallegrò Hermione

“Quindi dobbiamo solo aspettare!!” aggiunse Ron entusiasta

“Il piano continua Ron” proseguì Hermione “se arrivassero in ritardo?”

“Dobbiamo scappare e…nasconderci” concluse seccamente Luna

“Si dobbiamo nasconderci” Hermione scoccò uno sguardo severo verso Harry “niente-atti-eroici!! Ricorda che mi hai promesso di restare in vita”

Harry annuì, ma il suo sguardo lasciava trasparire rabbia e risentimento.

“Vi ho portato da mangiare”

Quella voce. Quella sorta di squittio. Peter Minus. Quando era apparso? Cosa aveva sentito?

>“Credi davvero che mangeremo qualcosa preparato da te?” lo apostrofò Harry

L’uomo lo fissava con i suoi pavidi occhi da topo.

“Se fosse avvelenato?” aggiunse Ron inquieto

“Il mio padrone vuole che voi viviate, almeno…” si interruppe

“Fino all’alba di domani” concluse il giovane mago con sguardo fiero

Silenzio.
Lo sguardo dell’uomo si fece sospettoso…Harri capì.
Non appena aveva proferito quelle parole, se ne era già pentito. Si era tradito. Aveva implicitamente confessato di conoscere i piani di Voldemort. Se ne avesse parlato con il suo padrone sarebbero stati spacciati, Voldemort avrebbe capito. Avrebbe capito che lui era entrato nella sua mente. Avrebbe capito che quella sensazione di gioia era legata alla visione di Piton. Aveva sentito chiaramente che il Mago Oscuro non si fidava di Piton, lui temeva che il mangiamorte fosse una spia di Silente. La sua avventatezza avrebbe condannato lui, i suoi amici e Piton.

“Dov’è quel traditore di Malfoy?” sbottò Ron irritato, avvicinandosi alle sbarre

Minus lo guardava sospettoso. Ron stava cercando di sviare il discorso e nello stesso tempo stava cercando di attuare il loro piano.

“Il giovane Malfoy sta per andare a letto” rispose automaticamente, la sua voce era incerta

“Voglio parlare con lui” replicò Harry irritato

“Non credo sia possibile, Harry Potter” disse stringendo gli occhi

“Una volta Harry ti ha salvato la vita” cominciò Hermione affiancandosi a Ron; fissava furbescamente Peter Minus “aveva scoperto che avevi tradito i suoi genitori. Aveva scoperto che eri tu, la causa della morte della sua famiglia. A causa tua Sirius aveva passato più di dieci anni ad Azkaban, ed era innocente. Eppure ha fermato la mano del suo padrino e ti ha risparmiato” volse lo sguardo verso Ron “quando eri un topo Ron ti ha curato. Lui ti amava. Credo che nessuno ti abbia amato da uomo come Ron ti ha amato da topo” fissò il suo sguardo pungente sull’uomo, che sembrava cedere “…e tu in che modo li ha ripagati. Hai attentato alla vita di Harry per far ritornare il tuo padrone e ora tieni entrambi prigionieri in questa cella”

Harry sapeva che ogni parola di Hermione era soppesata. L’amica stava creando una breccia nel bastione di paura in cui era rinchiuso quello strano uomo.

“Ti hanno chiesto entrambi di parlare con lui…e tu ti rifiuti!! Cosa potrebbe mai succedere? Di che cosa hai paura?” concluse la ragazza canzonatoria

L’uomo la scrutò

“Mangiate e informerò il ragazzo che cercate di lui!!!”

“Grazie” sussurrò Hermione.

Si voltò.

“Se dice di no…non sarò responsabile!! Il mio debito sarà saldato, in ogni caso!!” mugugnò allontanandosi

“Dica che Ginny cerca di lui” esclamò Luna divertita “verrà!!”

**

I ragazzi rimasero silenziosi ad aspettare l’arrivo di Malfoy.
Ginny, Ron e Harry non erano molto fiduciosi del buon esito del piano di Hermione. E col trascorrere del tempo la speranza di veder spuntare il giovane Mangiamorte, si assottigliava sempre di più. Al contrario Luna e Hermione sembravano non avere dubbi sul fatto che Malfoy sarebbe venuto. Avevano confessato a Harry e a Ron che temevano che Ginny non sarebbe riuscita a convincerlo, ma il ragazzo sarebbe sicuramente arrivato!! Naturalmente si erano ben guardate dal riferire i loro dubbi a Ginny. Harry pensò che di sicuro si preoccupavano di creare qualche incrinatura nell’animo della sorellina di Ron…e un qualsiasi dubbio nel cuore di Ginny avrebbe reso il piano totalmente inefficace.
Hermione e Luna restarono per un tempo infinito a parlottare.

“Ma cosa avranno da dirsi?” sbottò Harry seccato

“Non so…cose da donne, credo!! E, comunque, quelle due sono identiche” commentò Ron divertito

“Si; Luna è come sarebbe Hermione con qualche rotella fuori posto!!” replicò Ginny sorridendo.

Sentirono un leggero scalpiccio avvicinarsi. Si zittirono per prestare maggiore attenzione a quel rumore…a quella flebile illusione. Doveva essere lui!!

“Tutti ai vostri posti!!!” sussurrò Hermione concitata

“Si; comandante” la canzonò Ron sorridendo

Ron e Harry si lasciarono cadere, a gambe incrociate, nella parte più isolata della cella. Non dovevano fare guai!! Hermione era stata perentoria

“Non fatevi nemmeno vedere, dovete essere più invisibili di un fantasma”

“E più silenziosi di un pesce-pillola” aveva aggiunto Luna

Erano sembrate talmente serie che i ragazzi non avevano potuto nemmeno controbattere. Harry non aveva dubbi sul fatto che le loro repliche non sarebbero state prese nemmeno in considerazione. In ogni caso non avrebbero potuto fare granché. Loro odiavano Malfoy nello stesso modo in cui Malfoy odiava loro…non c’era assolutamente dialogo. Le ragazze avevano ragione, loro avrebberbero solo fatto fallire il piano.
Hermione era in un angolo della cella, vicino alle spranghe. Luna era seduta ai suoi piedi con le spalle appoggiate contro le traversine della cella. Ginny era appena nascosta dalla penombra. Malfoy dalla sua posizione poteva sicuramente vederla. Era rannicchiata in un angolo, le gambe serrate al petto e la testa poggiata sulle ginocchia.
Lo scalpiccio cessò. Malfoy o chiunque fosse, doveva essere giunto nei pressi della cella. Ma nessuno di loro parlò, nessuno di loro si mosse, nessuno lasciò la sua posizione. Il piano non doveva fallire.

“Chi cerchi, Malfoy” domandò Hermione irritata, la sua voce denotava repulsione nei confronti del ragazzo

“Sei venuto a vedere il tuo capolavoro?” aggiunse secca Luna

Malfoy taceva; muoveva velocemente lo sguardo in cerca di qualcuno…in cerca di Ginny.

“Cosa volevi, Weasley?!?” chiese Draco Malfoy freddamente, ma Harry notò il suo volto rabbuiarsi

Ginny si alzò lentamente. Si avvicinò alla cancellata col volto livido.

“Lasciateci soli, per favore” sollecitò Ginny, scoccando uno sguardo severo alle amiche.

Ma prima di allontanarsi Luna si avvicinò a Malfoy e gli sussurrò qualcosa…nessuno era riuscito a capire cosa, nessuno tranne Draco Malfoy.

“Sei Pazza!!” proruppe sdegnato

Le amiche si allontanarono. Il piano era cominciato…da quel momento tutto dipendeva da Ginny e da Draco Malfoy.

La ragazza afferrò le sbarre e fissò tristemente il ragazzo

“Cosa vuoi?” chiese con indifferenza

“Voglio solo capire, Draco”

“Capire cosa, Weasley? Non credo ci sia molto da dire o da capire!!”

“Perché? Perché ci hai venduti? Quando è cominciata la farsa?”

“Non ti devo alcuna spiegazione!!”

“DAVVERO. LO CREDI DAVVERO!!” urlò esasperata

Il piano era saltato. I nervi di Ginny non avevano retto. E poi, Malfoy avrebbe fatto arrabbiare anche un santo, con quella sua aria sdegnosa da figlio di papà. Ron stava per alzarsi, ma Harry lo fermò. Hermione aveva fatto loro segno di restare ad aspettare.
Malfoy restò per qualche minuto ad osservare il volto contratto di Ginny

“Non ero io la spia, Weasley. Era quella stupida gatta!!”

“Gatta?”

“Si; la gatta di Gazza” aggiunse sprezzante “Mrs Purr”

“Era un animagus?” chiese scettica la ragazza

“No; i gatti hanno strani poteri magici, magie arcane. Mio padre una volta, mi raccontò che sono catalizzatori di magia. Perché credi che i magonò siano sempre accompagnati da gatti!?! Tu-sai-chi, con una magia oscura, che non conosco, ha asservito la gatta di quello stupido sorvegliante. Vedeva e sentiva attraverso di lei. E credo che riuscisse anche a guidarla. Me la trovavo sempre tra i piedi!!! Chi avrebbe sospettato di quella palla di pulci!!”

Il volto di Ginny sembrò rasserenarsi

“Poi?” lo spronò

“In questo modo lui ha scoperto l’ubicazione di Camelot. So-Tutto-io-Granger…non pensavo, ma lei ha svelato un mistero rimasto occultato per secoli. E’ stata veramente brava. Tu-sai-chi ha molto apprezzato!! E poi hanno notato che vi riunivate nella stanza delle necessità e che io ero sempre con voi. Mio padre non è mica stupido e il Signore Oscuro è un legillimante migliore di Potter. Quello che non ha scoperto la gatta glielo rivelato io!!”

“Non è colpa tua”

“Mi hanno ordinato di prendere il Libro e di catturare Potter e i suoi amici. Mi hanno ordinato di guidarli per la via che solo il Prescelto poteva imboccare”

“Sapevi che Harry era il Prescelto e non hai esitato!!” sottolineò Ginny delusa

“Forse non ricordi” lo interruppe bruscamente il giovane Serpeverde “ma ho tentato di dissuadere Potter in tutti i modi; ma lui è un eroe, non poteva starsene buono ad aspettare che altri più esperti risolvessero la situazione” proseguì sarcastico

“Avresti potuto dirgli che era il Prescelto” sbottò Ginny

“Dirglielo? Credi sarebbe servito a qualcosa? Gli ho detto che stava rischiando la sua vita e quella dei suoi amici, ma lui non mi sembra si sia ritirato. Anche Granger ci ha provato…ma n-i-e-n-t-e. Lui aveva deciso, nulla lo avrebbe fermato!!”

“Devi aiutarci, Malfoy”

“Non posso, Weasley”

“So che puoi”

“Allora mettiamola in un altro modo. Non voglio!!”

“Avevi promesso che non mi sarebbe accaduto niente!!”

“Hanno mandato te a pietire” replicò sdegnoso

“Devi prendere le nostre bacchette, liberarci e poi…dobbiamo, anche, prendere il Necronomicon e dobbiamo liberare la zia di Harry e…”

"Hey!! Calma Weasley. Non hai capito cosa ti ho detto. Non-voglio-aiutarti” scandì il ragazzo

“Perché?” impetrò la ragazza con gli occhi lucidi

“Perché non m’interessa niente di voi!!”

“Non ci credo, altrimenti non saresti venuto qui!!”

Malfoy rimase silenzioso, osservando le lacrime che scorrevano lente dalle guance di Ginny. La sua mano sinistra attraversò indecisa e tremante le sbarre di quella prigione, sfiorando il volto della ragazza

“Piangi sempre, Weasley. Vorrei vederti sorridere qualche volta!!” la sua voce tremava

Hermione era esultante. Era fatta!!

“Non posso…” ribadì Malfoy

Ginny lo fissava sgomenta e implorante

“Non posso…” ripeté meccanicamente, sembrava più voler convincere se stesso che non la ragazza

Ginny si scostò.

“Va, allora” gli disse sospirando “Almeno qualcuno di noi sopravviverà”

Harry si alzò; vide con la coda dell’occhio Hermione che agitava le braccia e gli ordinava senza parole

“Torna al tuo posto”

Ma Harry senza prestargli attenzione si avvicinò ai ragazzi.

“Cosa vuoi? Potter” sibilò Malfoy

“Sai, Malfoy, credo sia proprio questo il punto” il ragazzo lo fissò con aria interrogativa “non importa cosa voglio io, cosa vuole Ginny, Voldemort, o cosa vuole tuo padre. Cosa vuoi, Draco?”

Draco Malfoy per la prima volta sembrava non riuscire a controbattere alle parole di Harry Potter!!

“Cosa ne sai tu…cosa ne sai di quello che voglio?” balbettò

“Perché la cosa più strana che potesse capitare ad entrambi è che l’unico che riesce a capirti sono io. E forse tu sei l’unico che possa capire me. Comico vero!! Tutti si aspettano qualcosa da noi, tutti sembrano sapere, meglio di noi, qual è la cosa migliore” poi con un sorriso amaro proseguì “L’ho capito quando…noi abbiamo gli stessi dubbi, le stesse paure. Ed entrambi siamo arrivati alla stessa conclusione, che qualsiasi scelta facciamo è sempre quella sbagliata” fissò il ragazzo silenzioso per qualche istante e concluse “Io e te siamo le due facce di una stessa moneta, Draco Malfoy”

“Stai cercando di diventare il mio migliore amico, Harry Potter” replicò sarcastico Malfoy

“Noi non potremmo mai essere amici. Le due facce della stessa moneta non hanno la possibilità di incontrarsi” concluse Harry divertito

Malfoy si allontanò.

***

Silenzio.
Si udiva lo stillare dell’acqua.
Silenzio.
Si udiva il ronzare di una mosca.
Silenzio.
Si udì un lento scalpiccio.

“Ti stavamo aspettando” disse Harry, avvicinandosi alla cancellata.

“Potrei sorprenderti, Potter” replicò laconico Draco Malfoy. Reggeva sotto il braccio destro un fagotto nero.

“Facci uscire, Idiota!!” lo apostrofò Ron

Hermione gli mollò una gomitata

“Ahia!!” si lamentò il ragazzo

Il giovane Serpeverde aprì la cella.

“Tutti fuori, tranne quel cretino” commentò indicando Ron “E vorrei che fosse chiaro che lo sto facendo solo per me!! Penso che questo Yog sia molto più pericoloso di quanto mio padre e l’Oscuro Signore possano credere. Alla fine mi ringrazieranno!! E poi…”

Ginny gli saltò al collo

“Sapevo che saresti venuto!!”

Malfoy la scostò, sul suo volto c’era una strana espressione…disgusto o imbarazzo? 

“Certo…certo…” commentò Ron uscendo “Ti ringrazieranno sicuramente!!! E…sta lontano da mia sorella, Mangiamorte!!” concluse guardandolo in cagnesco

“Sai Weasley credo che tua sorella sia innamorata di me!!” sentenziò Malfoy annuendo con la testa

“Non scherzare, Malfoy!!”

“Dov’è mia zia?” li interruppe Harry angustiato.

“La babbana è qui vicino” disse lanciando sul pavimento il fagotto nero “indossate questi”

Ron si avvicinò circospetto; aprì lentamente il pacco, tirandone fuori delle terrificanti tonache nere da mangiamorte.

“E sbrigatevi!! Minus sarà qui tra poco per un controllo” osservò guardingo tutt’intorno “spero che riusciremo a nasconderci prima che scoprano la vostra fuga” poi chinando il capo disperato “…ed il mio tradimento!!”

“Forse con questo possiamo guadagnare un po’ di tempo” disse Harry mostrando un piccolo oggetto quadrato di colore marrone, con un piccolo foro ad un lato ed intervallato da numerose scanalature.

“Cos’è?” chiese il giovane Mangiamorte stringendo gli occhi

“E’ un regalo dei gemelli Weasley” lo passò a Malfoy

Il ragazzo se lo rigirò tra le mani poi non riuscendo a capire di cosa si trattasse “Cosa dovrei farci?”

“E’ un Ologrammante!!” spiegò Harry serio “Funziona come una macchina fotografica!! Devi semplicemente scattare una foto” poi rivolgendosi agli amici “In posizione!!”

Harry e i suoi amici si collocarono nelle stesse posizioni in cui Malfoy li aveva trovati…fingevano di dormire. Malfoy avvicinò quell’oggettino all’occhio e scattò la foto

“Ed ora?” domandò scettico restituendo l’ologrammante a Harry

Il giovane Grifondoro appoggiò il quadratino sul terreno.

“Avvicinati” disse richiamando l’attenzione di Draco Malfoy

Il ragazzo si avvicinò

“Toccalo con la bacchetta ripetendo ‘simulo’” aggiunse Harry

Malfoy estrasse la bacchetta dalla tunica nera e colpì l’oggetto pronunciando la parola magica. In quel momento da quell’oggetto apparvero delle immagini tridimensionali. Avevano le sembianze di Harry e dei suoi amici ed erano nelle medesime posizioni di prima…sembravano vere!! Malfoy guardò sbigottito quelle copie.

“Quanto tempo durerà?”

“Qualche ora” rispose Harry alzandosi

“I miei fratelli sono dei geni!!” replicò Ginny divertita

“Se avessero usato metà del loro ingegno sui libri sarebbero stati degli studenti modello!!” sentenziò Hermione

Malfoy rimase ancora per un attimo ad osservare quelle figure. Chiuse la porta e si voltò

“Seguitemi!!”

Lo seguirono muti, avanzando lenti e circospetti. Le tuniche da Mangiamorte ne coprivano le fattezze e i cappucci ne nascondevano i volti. Avvolti dall’oscurità nessuna avrebbe potuto scorgerli; con un po’ di fortuna potevano resistere fino all’arrivo dei soccorsi.
Giunsero innanzi alla cella dove era prigioniera Petunia Dursley. Harry osservava sua zia, attraverso le sbarre, mentre Malfoy girava lentamente la grossa chiave nella serratura. La donna era distesa sul pavimento di pietra. Sembrava un piccolo mucchietto di ossa abbandonate sulla paglia. Il suo respiro era lento. Harry era molto preoccupato per l’incolumità della zia, sapeva di doverla proteggere, ma era consapevole che la donna era vulnerabile come nessun altro in quel mondo. Voldemort la voleva. Yog la voleva. E lui era solo a combattere contro un Mago Oscuro e contro un Dio.
La cella si aprì. Harry corse verso il corpo inerme della zia.

“Zia Petunia!!” disse scrollando la donna nel tentativo di ridestarla “zia Petunia”

“Potter…non abbiamo molto tempo” ringhiò Malfoy irrequieto

“Ron, aiutami!!”

Ron si avvicinò e aiutò l’amico a sollevare la zia dell’amico. Afferrò il braccio destro della donna e se lo passò attorno al collo. Lo stesso fece Harry.

“Non possiamo portarcela appresso!!”

“Ron, ti prego” supplicò Harry

“Non dobbiamo mica scappare” commentò Luna tranquilla “dobbiamo trovare un buon posto dove nasconderci e…non credo che la zia di Harry sia un problema”

Avanzarono rapidi, quasi correvano. Per quanto potessero correre Harry e Ron con una donna svenuta sulle spalle.

“Dove sono le nostre bacchette? Sai ci sarebbero molto utili” chiese Hermione ansimando

Malfoy si fermò di scatto. Hermione lo travolse, letteralmente.

“Sei matto!!” eruppe la ragazza, massaggiandosi la fronte

Malfoy estrasse, dalla tasca anteriore della sua casacca, cinque bacchette, porgendole alla ragazza

“Sei stato perfetto!!” esclamò la giovane strega con gli occhi scintillanti di gioia

Il ragazzo si voltò, sulla sua faccia era stampata un’espressione tipica di chi avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco

“Stupida, mezzosangue” mormorò riprendendo la corsa.

Salirono numerose scale. Attraversarono numerose porte. Giunsero in un sottotetto. Buio, umido, tetro e dal soffitto basso. Così basso, che Ron dovette chinarsi per non urtarvi contro. Adagiarono la donna sul pavimento.

“Dove siamo?” chiese Ginny ansante

“In...una soffitta?” la canzonò Malfoy

“Hai capito benissimo, cosa intendevo!!” sbuffò la ragazza

“Siamo a little Hangleton”

“Il nascondiglio di Voldemort!!” sottolineò Ron

Harry sentì un rantolo; sua zia stava per svegliarsi. Si avvicinò cauto alla donna. Petunia aprì gli occhi, alzava e abbassava le palpebre rapidamente.

“Harry” sussurrò

“Come ti senti?” chiese il ragazzo ansioso

“Sto bene” si levò pesantemente dal pavimento, guardandosi intorno preoccupata domandò “Dove sono?”

“E’ una storia lunga zia Petunia!!” rispose Harry

“Ho fatto un sogno…una donna, una strana donna”

“Idrial?” domandò Harry incredulo

“Si; mi ha detto di ascoltare la voce!!”

Quale voce?” squittì Hermione

“Sento…come qualcuno chiamare il mio nome. E come…se la sentissi dentro!! Se Vernon lo sapesse, non mi amerebbe più!!” rimase silenziosa ad osservare quei ragazzi vestiti stranamente “Vernon, il mio piccolo Daddy” gemette la donna

“Stanno bene?” chiese Harry in un sussurro.

“Credo di si…Spero di si!!”

“Cosa è successo? Signora” chiese Hermione riguardosa

“Due giorni fa, uno strano uomo con gli occhi simili a quelli di un serpente, seguito da un uomo che ricordava un topo, ha bussato alla mia porta. Vernon ha tentato di cacciarlo, ma lui la bloccato con una magia. Sapevo che era lui…era come lo avevo sempre immaginato”

Zia Petunia aveva riconosciuto Voldemort?!?!

“Con quegli occhi privi d’emozione, con quella voce roca” proseguì la donna visibilmente angustiata “L’uomo che aveva ucciso mia sorella era davanti a me ed io…ero terrorizzata!! Non riuscivo, nemmeno a muovermi; ero come paralizzata. Credevo fosse venuto a cercare te, invece voleva me. Ho avuto paura per Vernon, ma mi ha detto che stava bene e che, se lo avessi seguito senza creare problemi, non gli avrebbe fatto del male…!” la sua voce suonò squillante, sembrava trattenere a malapena le lacrime “…e Dadley poteva rincasare a momenti e allora…” abbassò lo sguardo malinconicamente

“Stanno bene!!” la consolò il nipote

Harry non aveva mai visto la donna tanto stremata. Non sapeva quali parole usare per consolarla. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato tanto preoccupato per sua zia Petunia.

“Ci parli di quella voce?” la interrogò Luna

“Quando siamo arrivati qui mi ha mostrato un libricino marrone…sembrava che la voce provenisse da lì!!” sgranò gli occhi in preda al terrore

“Forse era un test” sentenziò Luna “le avrà mostrato il libro per vedere se era la Chiave

Hermione annuì

“E’ stata tutta colpa mia!! Tutti quelli che mi circondano sono in pericolo. Se non fossi stato il Prescelto, lui non ti avrebbe catturato” esclamò Harry fissando la donna

“Non credo” commentò Hermione “lui non sapeva che tu fossi il Prescelto

“Come fai ad esserne sicura?” la aggredì il ragazzo

“Malfoy lo avrebbe saputo, infondo lui è un Mangiamorte!!”

“Lui lo sapeva!!” sottolineò Ron duro

“L’ho saputo solo ieri, Weasley. E sono d’accordo con Granger, se Tu-sai-chi avesse saputo che Potter era il Prescelto, non avrebbe mai ordinato di cercare la Chiave tra i babbani. Lui sapeva che doveva esserci un vincolo tra la Chiave e il Prescelto…”

“Lui ha cercato di arrivare a tutti i genitori dei mezzosangue, perché sapeva che il Prescelto era un mezzosangue e probabilmente ha immaginato che la Chiave fosse posseduta da qualcuno che possedeva un vincolo di sangue con loro” proseguì Hermione

“Come i genitori” aggiunse Ginny

“Oppure una zia” soggiunse Harry

“Credo che sia stato un caso che abbia scoperto che la Chiave fosse umana” soggiunse Luna sedendosi sul pavimento di legno “Malfoy, infatti, ci disse che Vol…demort non sapeva che forma avesse”

“Hermione come sapevi che cercava i parenti dei mezzosangue?” chiese Harry perplesso.

“Perché aveva preso mio padre!! Ma i membri dell’Ordine della Fenice sapevano ciò che lui tramava e ci sorvegliavano. Kay Murphy, un Auror dell’Ordine, ha salvato mio padre sacrificando la sua vita. Lo assistita, mentre moriva sul selciato di Hanboury street” rispose con la voce spezzata dal doloroso ricordo

Hermione piangeva sommessa.  Harry sapeva come si sentiva e ora finalmente capiva come mai Hermione poteva vedere i Thestral. Era stata un’esperienza talmente dolorosa per l’amica, che non era riuscita a condividerla nemmeno con lui e Ron. Ron, probabilmente, sapeva dei suoi genitori, ma non era ha conoscenza di quel segreto!!

“Perché…”

“Perché non ti ho detto niente?” lo interruppe Hermione “Harry, avresti pensato che era colpa tua!!”

“Sente ancora quella voce?” chiese Luna inquieta a Petunia Dursley

“Si!!”

Il libro è qui, e la sta chiamando!!” squittì Ginny

Malfoy ficcò le mani in tasca ed estrasse il Necronomicon.

Petunia si avvicinò come incantata. Afferrò il Necronomicon, e si avvinghiò come fosse una calamita. Il richiamo del libro doveva essere fortissimo, ma…perché lui non lo sentiva? Si sentiva irresistibilmente attratto da quel libricino, eppure non riusciva a udirne il richiamo…PERCHE’?

“Rimettilo in tasca e tienilo lontano da noi, Malfoy” ordinò Harry risoluto.

Il ragazzo afferrò il libro che era ancora nelle mani della donna, quando una voce strascicata fece eco nella buia soffitta

“Figliolo, vuoi per forza mescolarti con certa gente!!”

Draco Malfoy era immobilizzato; lasciò il libro. La donna lo strinse forte sul petto. Anche senza sapere, forse aveva intuito la gravità della scena e l’importanza e la pericolosità di quel libro.

“Consegnami il Libro Nero!!” intimò l’uomo

Il ragazzo si alzò; fissava l’uomo con timore e devozione.

“Non posso!!” esclamò titubante

Lucius Malfoy strinse gli occhi e inclinò leggermente la testa verso sinistra, squadrando il figlio con curiosità. Poi con un ghigno di disprezzo sulle labbra replicò

“Per qual ragione?”

“Perché Lei mi ha detto che Tu e l’Oscuro Signore, sareste stati torturati e uccisi da Yog!!”

“E tu le credi?” chiese incredulo il padre

Draco annuì.

“Lei è una serva di Potter e di Silente!!” sottolineò serafico

“Io le credo e…comunque nel dubbio preferisco passare per un traditore, ma saperti vivo!!” ribattè orgoglioso

“Consegnami il Libro Nero!!” ripeté l’uomo

I ragazzi estrassero velocemente le bacchette, ma prima che potessero reagire l’uomo puntò la sua contro la donna gridando

DISSANGUO OMNIS

EXPELLIARMUS” gridò prontamente Harry

“STUPEFICIUM” urlò Ron, in soccorso dell’amico

Ma era troppo tardi, voltandosi vide uno zampillio di sangue fuoriuscire copioso dal naso e dagli occhi della donna. Il volto di Petunia Dursley era una maschera rossa.

Harry corse incontro alla zia, mentre Ron e Luna impugnavano le bacchette, puntate contro il Mangiamorte, riverso sul pavimento. Ginny aveva raccolto la bacchetta di Lucius Malfoy e lo fissava disgustata.

Harry fissava la zia imbambolato, non sapeva che fare, Hermione si avvicinò alla donna e al ragazzo.

Sano” sussurrò appoggiando La bacchetta sul volto della donna

“Sei una brava strega, vedo che conosci anche quest’incantesimo” Lucius Malfoy si era alzato fissando la donna “ma questa è una magia oscura e solo chi l’ha lanciata può fermarla!!” sorrise maligno “E se vuoi che tua zia viva, sai ciò che devi fare!!”

Harry abbassò lo sguardo e vide il sangue, rosso acceso, colare bagnando il libro. E il Necronomicon sembrava nutrirsi di esso. La cosa più strana era che zia Petunia sembrava in trance, sembrava non sentire dolore, ne provare paura. Era ferma e nutriva quel libro col proprio sangue, nel modo in cui una madre avrebbe nutrito il proprio figlio col proprio latte. Era disgustoso!!

“Vuoi che muoia dissanguata?” lo ridestò il Mangiamorte

Harry strappò il libro dalle mani della donna; fu difficile staccarlo dal grembo della zia.

“Non farlo, Potter” eruppe Draco Malfoy

“Non posso permettere che lei muoia”

“Preferisci che muoiano tutti gli altri, per salvare una babbana!!”

“STA ZITTO!!” gli urlò contro il padre “Non capisci che se Potter non apre quel Libro, il Signore Oscuro esigerà la tua vita!! Io non permetterò che il mio unico figlio muoia”

“Non capisci che se risveglieremo Yog non sarà in pericolo solo la mia vita. Lui esigerà la vita di tutti noi!!” replicò disperato

Nel momento in cui Draco Malfoy terminò il suo discorso, Harry aprì il Libro.

Si sentì strattonare all’altezza dell’ombelico. Sentì come un turbine sollevarlo da terra e spingerlo verso l’alto. Quando riaprì gli occhi era disteso a terra, totalmente immerso nel bianco. Tentò di alzarsi, ma ricadde pesantemente sul pavimento. Gli girava la testa e aveva lo stomaco in subbuglio. Tutto quel chiarore lo abbagliava. Dov’era? Dove l’aveva trasportato il Necronomicon? Dalle sensazioni che aveva provato, sembrava che il Libro Nero fosse una passaporta.

“Benvenuto, Harry Potter” una voce carezzevole ben nota a Harry

“Tu?” chiese dubbioso il ragazzo, fissando incredulo la bellissima Idrial

“Sono il custode del Libro Nero. Il mio destino è legato ad esso. Il mio compito è condurti innanzi al Dio”

“Sapevi che ero il Prescelto, eppure non me l’hai detto” sbottò Harry irritato "Perchè mai dovrei fidarmi di te? Perchè dovrei seguirti?"

“Non era mio compito rivelartelo”

“Voldemort lo sapeva”

“Harry Potter, a causa di un mio stupido errore, ora c’è confusione nel mondo. Tu e l’Oscuro Sire non siete gli unici prescelti. C’è un terzo Prescelto!!”

Harry rimase interdetto da quella nuova rivelazione.

“C’è un solo prescelto per ogni tempo” aggiunse l’elfo “ma in questa era di smarrimento il Libro può essere aperto da tre differenti mani. Tre mani legate da un unico destino. Perché il libro venga distrutto Lui deve morire!!”

“Il Libro non può essere distrutto!! E chi è Lui?” disse fermamente Harry

La donna si voltò e cominciò a camminare. Harry la seguì. Vedeva il suo corpo muoversi lentamente; osservava i suoi capelli ondulare ritmicamente con il suo deambulare. Dove lo stava conducendo? Non voleva seguirlo, ma non aveva altra scelta! Forse incontrando Yog avrebbe finalmente compreso!!
Il panorama non era per niente cambiato. Il nulla e il bianco, non c’era null’altro!!! Poi la donna si fermò ed il bianco divenne luce e dalla luce fuoriuscì un…uomo!!
Un uomo giovane, alto, magro, finemente vestito e meravigliosamente bello, era…Yog? Le sue vesti sembravano quelle di un mago. Una lunga tunica turchese e un magnifico cappello a punta coprivano il suo corpo statuario.

“Spero che questo aspetto ti sia gradito, mio giovane mago”

Non muoveva le labbra, la calda voce di quell’uomo era nella sua testa. Harry era intimorito ed esterrefatto. Chi era veramente quell’uomo? E soprattutto cosa voleva da lui?

“Comprendo le tue paure e il tuo sgomento. Io sono Yog- Sothoth”

Poteva leggere nella mente?

“Si; Harry Potter, sono un Dio, questo è solo uno dei miei immensi poteri. Poteri che potrei dividere con te, se tu mi evocherai!!” rispose il Dio alla domanda non formulata

Harry si voltò verso Idrial, ma il capo dell’Elfo era chino come se non fosse in grado di reggere lo sguardo del Dio.

“Idrial, parla pure!!” concesse il Dio con fare magnanimo

“Lui vuole confondere la tua mente, Harry Potter” la sua voce tremava e il volto era sempre rivolto verso il suolo ”Anche il suo aspetto…egli non ha forma tangibile. Egli è il Tutto”

“In principio giovane mago era il caos. Mio fratello Azathoth governava sul tuo mondo” cominciò il Dio pragmatico “Ma io ridetti al mondo armonia e ordine, uccidendolo. Io donai la magia al mondo, ma gli elfi” spostò lo sguardo severo su Idrial “la donarono agli uomini. Gli uomini sono malvagi e amano il caos, la guerra e la smisuratezza, dovevano essere distrutti affinché il mondo potesse sopravvivergli. Ma LORO” continuò tonante “GLI HANNO DONATO UN’ARMA E GLI UOMINI L’HANNO USATA PER SIGILLARMI NEL LIBRO NERO. Questo libro è un portale dimensionale…questa è la mia prigione!!” abbassò sommessamente il capo “Dopo tutto quello che ho fatto per voi. Dopo avervi liberati dal caos, uccidendo il mio stesso fratello. Stirpe di ingrati!!”

Sembrava un pazzo che parlasse da solo con i suoi fantasmi.

L’uomo sollevò un braccio e il bianco si tramutò in un’esplosione di colori e il silenzio fu sostituito da rumori e grida. Sembrava di vedere mille film contemporaneamente. Con la voce di Yog che faceva da sfondo.

“L’oscurità e la vera natura degli uomini”

Perché non riusciva a parlare? Perché era tanto attratto da quell’uomo e dalla sua voce

“L’Oscurità cosmica è il vero senso di tutto, e la Luce è solo la maschera pietosa che gli uomini sovrappongono alla realtà per non impazzire d'orrore e di solitudine” seguitò il Dio “la storia della razza umana è scritta col sangue. Io potrei aiutarti ad epurarla!! Ma sarai tu a dettare le regole, l’Evocatore dispone del Dio, a proprio piacimento. Potrei restituirti le persone che ti sono state strappate dalla violenza di altri uomini”

"Tornerebbero solo sagome senza un anima" lo interruppe Idrial "le anime dei defunti appartengono ad altri piani astrali che non possono essere richiamati nemmeno da Yog-Sothoth" la voce tremula, lo sguardo chino

L'uomo le scoccò uno sguardo terrificante. Cosa legava quei due esseri? Perchè l'Elfo dei Boschi si comportava come se fosse una serva e non il custode che teneva icatenata quella divinità ad una eterna prigione.

Davanti ai suoi occhi passarono le immagini della morte dei suoi genitori, del suo amico Cedric, del suo padrino e poi…dolore, guerre sangue e disperazione.

“Cosa sono queste immagini?” domandò Harry angustiato

“Sono il passato…il presente…e il futuro!!”

“Io non ti evocherò e voglio ritornare dai miei amici!!” disse osservando Idrial

“Torna pure nel tuo mondo, ma ricorda Harry, prima che spunti l’alba tu mi evocherai. E’ scritto nel tuo destino. Il fato non può essere cambiato!!” concluse il mago, alzando nuovamente il braccio, ma prima che Harry fosse scaraventato nuovamente nel suo mondo il ragazzo udì chiaramente la voce di Idrial

“Harry Potter, l’arcano Dio sa che esiste un’altra via; ricorda ciò che ti dissi sul talismano. Esso ti proteggerà e distruggerà il Libro Nero. Il fato può essere cambiato!!”

La luce divenne buio...il bianco divenne nero!! Quando riaprì gli occhi vide i suoi amici legati, e Voldemort e i suoi Mangiamorte che lo circondavano.

“Potter!!! Bentornato”

“Lasciaci liberi”

“Tiger, Goyle, legatelo assieme agli altri” ordinò Voldemort “Ti consiglio di non fare resistenza, ragazzo”

I due Mangiamorte lo afferrarono e con la forza lo legarono al fianco di Hermione.

Almeno di un miracolo…era finita!!!

****

Era ancora buio fuori, ma il blu intenso della notte stava per essere sostituito dal tenue azzurrognolo del mattino. Il cuore di Harry, ripensando alle parole di Yog, cominciò a sussultare. Entro lui avrebbe evocato Yog!!
Peter Minus faceva loro la guardia. Entro pochi minuti Voldemort sarebbe arrivato e gli avrebbe ordinato di evocare il Dio.

“Potter, se esco vivo da questa storia ti ammazzo” pontificò Malfoy irritato “Perché hai aperto quel maledetto Libro?”

“Sta zitto, Malfoy. E’ già abbastanza dura senza sentire le tue inutili lamentele” sbuffò Ron

“Weasley, io ti detesto!!”

“E’ reciproco, idiota”

“BASTA!!” urlò disperata Luna, legata a Malfoy “mi farete impazzire” riprese calma “vi ricordo che forse stiamo per morire, vorrei poter avere un attimo di raccoglimento senza le vostre stupidi e puerili liti, come ultimo ricordo!! Vi prego” terminò supplichevole.

“Hai visto, Imbecille. Hai fatto arrabbiare persino Luna” continuò imperterrito Ron

“Spero di vederti morire” lo apostrofò Draco

“Io spero di morire per prima almeno non sarò costretta a vedere la vostra morte” disse addolorata Ginny

“Non dire sciocchezze!!” replicarono all’unisono i due litiganti

“Anch’io spero di morire per prima…almeno mi risparmierò le vostre sciocchezze!!” replicò Luna sull’orlo di una crisi nervosa

Harry udiva sgomento le liti dei suoi compagni di sventura.

“Era tuo?” gli sussurrò Hermione in un orecchio

“Cosa?”

“La sera di san Valentino…era il tuo nome, che stavo per fare”

“Cosa?” ripeté perplesso Harry

“Cavoli, Harry. Sto dicendo che sono innamorata di te…vuoi che ti faccia un disegno!!” il volto della ragazza era rosso peperone

“Hermione, credo sia meglio riparlarne dopo. Non so, detto in questo momento mi sembra un’ultima confessione. Direi che è un po’ inquietante!!” disse sorridendo

Ma il suo cuore era leggero. Quella confessione gli stava ridando speranza. Non potevano morire, erano ancora così giovani, avevano tutta la vita davanti!! Non doveva arrendersi. Poi nella sua mente si fece spazio la voce di Idrial e quelle immagini appena intraviste nella bianca prigione di Yog.

“Due vite sono legate a te da questo oggetto incantato. La persona che ha inciso la Runa del Karma, sarà la donna che darà vita alla tua stirpe. L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi. Quando sarai di fronte ad un bivio pensa Harry Potter al suo sacrificio e allora le catene del fato forse potranno essere recise”

“Hai disegnato tu la runa del karma sul talismano che mi avete regalato per il mio compleanno?”

“Si; perché?”

Il suo cuore palpitò. Lo stomaco gli si chiuse cercò dentro di sè il coraggio per formulare quella domanda…poi senza neanche accorgersene disse

“Chi ha donato il metallo?”

“Come fai ha sapere che uno di noi ha donato un amuleto base?”

“Chi ha donato il metallo? Hermione”

Un baccano tremendo veniva dal basso…Chi era? I membri dell’Ordine?




NdA: Cosa avrà detto Luna a Malfoy? Saranno veramente arrivati i membri dell'Ordine? Chi sarà il terzo Prescelto? E, soprattutto, cosa nasconde Idrial?
...alcune domande hanno avuto risposta!! Abbiamo scoperto chi era la spia, abbiamo scoperto perchè Herm vede i Testhral, e qual'era il regalo dei Gemelli...siamo veramente agli sgoccioli!!

Mi scuso ancora, per aver prolungato la storia. Purtroppo per poter terminare in 20chap avrei dovuto fare un capitolo troppo lungo (già questo è il doppio rispetto al solito…quindi spero di cuore che non sia stato eccessivamente pesante!!) e avrei dovuto “arronzare” alcune cose, sinceramente mi sarebbe dispiaciuto…è la mia prima ffic, per cui vorrei che si concludesse degnamente senza essere sciatta proprio sul finale. I finali sono sempre ostici. Per esperienza “da lettrice accanita”, un brutto finale rovina anche una bellissima storia.  La storia si concluderà nel prossimo chap…”Una Nuova Alba

Non ho ancora deciso chi far morire…mi sento un po’ in colpa ad uccidere un personaggio che non è mio!! Speriamo bene!!

Infine vorrei precisare che Malfoy non è buono, come ho detto ho optato per un Draco Malfoy cattivo…la bontà è qualcosa di diverso!! Il sacrificio e l’amore sono alla base della bontà. Malfoy li aiuta per paura, li aiuta per opportunismo, li aiuta per egoismo; se fosse stato buono avrebbe avuto motivazioni diverse, quando il pericolo sarà cessato ritornerà quello di un tempo!!! Credo che questa possa essere la deviazione di Malfoy su cui tanto si discute…non voglio credere che JKR faccia un capitolo intero su Malfoy che sbaglia strada!! Poi vedremo, anche se sono sicura che ci sorprenderà con gli effetti speciali

Alla prossima settimana per il gran finale. Baci a tutti, Lella

EFP

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Capitolo 21
*** Una nuova alba ***


CAP21

Solitamente comincio ringraziando tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente…ma  poiché questo è l’ultimo volevo approfittarne per ringraziare tutti quelli che hanno recensito la storia: Morgan Snape, marty91, kristima, robin82, marty potter, Max, super gaia, Caillien, Sennar, Harry_the_Real, Keloryn, lilliphut90, Silaqui, Petronilla, EDVIGE, stella, Lyomael, Domy, maripotter, chiara, piropiro, leotordo, maya87, silvy, chiaraT e marco

GRAZIE INFINITE

Vorrei poter ringraziare ognuno di voi, ma farò dei ringraziamenti generali sperando che ognuno di voi possa riconoscersi.
Grazie a chi a recensito per primo, incoraggiandomi a proseguire; Grazie a chi a partecipato attivamente alla storia; Grazie a chi ha avuto parole gentili e a chi crede che io sia brava; Grazie a chi è ancora un ragazzino e grazie a chi un ragazzino lo sarà per sempre; Grazie a chi ha letto la storia nonostante non sia il massimo della romanticheria; Grazie a chi l’ha letta, anche se sperava in una coppia diversa; Grazie a chi ha lasciato una recensione, grazie a chi ne ha lasciate 21, e grazie a chi non ne ha lasciata alcuna, ma che ha cmq letto ed apprezzato la storia.

GRAZIE….GRAZIE…GRAZIE…non ho altre parole!!! Questa storia lo scritta perché venisse letta, almeno da una persona…e pare che abbia superato tutte le mie più rosee aspettative!!!
E mi raccomando leggete…leggete…leggete…perché solo leggendo si migliora, non solo come scrittori, ma soprattutto come persone!!

UN BACIO IMMENSO A TUTTI…e spero che il finale sia di vostro gradimento!!!
Scusate il ritardo e Buona lettura.



CAP21
UNA NUOVA ALBA

I ragazzi rimasero in silenzio cercando di comprendere la natura di quel frastuono. Udivano chiaramente voci concitate e rumori d’oggetti di vetro, che s’infrangevano su superfici solide. Si appigliavano ad ogni scroscio; ogni piccolo strepitio rappresentava un’esigua speranza di salvezza.

“Hermione, dimmi, chi ha regalato il metallo utilizzato per l’amuleto?” ripeté perentorio il ragazzo

“E’ stato Neville” rispose lei stupita

Il cuore di Harry vacillò.

Non lui…non lui…ti prego, fa che non sia lui!!” pensò fra sé frastornato

“E’ stato così tenero” proseguì l’amica “Era un regalo dei suoi genitori, sua nonna l’aveva donato a lui e…lui ha voluto donarlo a te!! Ognuno di noi ha proposto e disegnato una runa, lui ha scelto la luna Gebo. Dono e Generosità. Neville ti vuole davvero bene, Harry”

“Hermione” cominciò Harry lentamente “so che non credi a queste cose, ma Idrial…”

“Non dubito di Idrial” lo interruppe la ragazza “lei non fa profezie, ma riporta eventi futuri. E poi ha dato dimostrazione di un infinito potere”

“Lei mi ha raccontato che la donna che aveva inciso la Runa del Karma, sarebbe stata la donna che avrebbe dato vita alla mia stirpe” cominciò Harry

Hermione arrossì visibilmente.

“E che l’uomo che aveva donato il metallo avrebbe sacrificato la sua vita per permetterlo”

Harry sentì il corpo di Hermione trasalire.

Neville?” bisbigliò lei concitata “ma lui non è qui, forse il fato è cambiato. Infondo ciò che lei ha detto a tutti quelli a cui è apparsa, era che il fato poteva essere cambiato”

“Si; ma ha aggiunto che quando sarò di fronte ad un bivio dovrò pensare al suo sacrificio e allora, solo allora, le catene del fato potranno essere recise. Mi sembra sia stata molto chiara!!”

“Neville, non è qui…e nulla lascia presupporre che possa apparire dal nulla!!” ribattè perentoria Hermione

Ma quelle immagini…no, non doveva pensarci!! Erano immagini confuse e di cui ricordava poco, troppo poco per potergli dare credito.

“Piuttosto troviamo un modo per uscire da qui!!” concluse la ragazza cercando di divincolarsi dalla stretta delle corde incantate, che la legavano a Harry.

Uscire; come se fosse facile!! Trovare una soluzione per uscire da quella situazione era in pratica…impossibile. L’unica cosa che potevano fare, era aspettare che Silente e i membri dell’Ordine risolvessero la situazione da soli!! E che liberassero lui e i suoi amici e…sua zia, naturalmente.
Già; che fine aveva fatto zia Petunia? Quando era ritornato, era talmente stravolto da ciò che gli era stato rivelato e dalle scene che aveva visto, attraverso quelle immagini riflesse sul bianco schermo del mondo di Yog, che aveva rimosso ogni cosa; anche il pensiero di zia Petunia. Ma quel pensiero ora ritornava a farsi strada tra mille altri pensieri.

“Come sta mia zia? Dove l’hanno portata?” chiese Harry angustiato

“Sta bene, Harry…almeno credo!!” rispose Ginny incerta “Lucius Malfoy ha bloccato l’incantesimo dissanguante”

“Non abbiamo visto dove l’abbiano portata” aggiunse Luna “Ma non credo che le faranno del male, noi…tutti noi, inclusa tua zia, siamo l’unica arma che ha per costringerti ad aprire il libro!! Finché siamo in vita, i suoi piani non subiscono grossi mutamenti”

Rimase silenzioso per un po’, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Neville, zia Petunia, e…quelle immagini.
Volse lo sguardo intorno, cercando di capire cosa si agitava nella mente dei suoi amici. Poi fissò lo sguardo sul volto di Draco Malfoy. Era tirato e serio. Harry poteva immaginare cosa si agitava nella mente del giovane Mangiamorte. Il suo cuore era, sicuramente, diviso in due e, inoltre, qualsiasi cosa fosse successa, suo padre non ne sarebbe uscito a testa alta. Ucciso da Yog o ucciso da Voldemort o nel migliore dei casi imprigionato per sempre ad Azkaban…avrebbero sicuramente buttato la chiave in un vulcano attivo e avrebbero circondato la cella con un miliardo di magie anti-fuga!! E per lui, il figlio di un traditore, la vita non sarebbe stata facile.
All’improvviso passi lesti e agitati risalirono le scale…chi era?

“Devi aprire il Libro ragazzo!!” ordinò Voldemort scosso, comparendo sulla soglia della stanza.

Harry non aveva mai visto il Mago Oscuro tanto agitato, probabilmente i membri dell’Ordine erano giunti, avvisati da Piton, e probabilmente stavano avendo la meglio sul gruppo di Mangiamorte, capeggiato da Voldemort. Il fatto che fosse così agitato era, sicuramente un segno positivo!!
Doveva temporeggiare!! Doveva dare a Silente e ai suoi uomini il tempo necessario per fermare Voldemort!! E soprattutto doveva aspettare che l’alba passasse!!
Poteva scorgere, dalla finestra della soffitta, un raggio di pallido sole mattutino attraversare le imposte di legno rosso cupo. Solo una manciata di minuti e il fato sarebbe cambiato…egli non avrebbe mai evocato il Dio, per nessuna ragione al mondo.

“No!!” esclamò Harry secco

“Vuoi che uccida i tuoi amici?”

Harry lo fissò senza replicare

“Da chi vogliamo cominciare, Potter. Io non ho preferenze” si avvicinò a Hermione indicandola con la bacchetta “che ne dici se cominciassi da questa arguta ragazzina” fissando poi la bacchetta sul volto pallido di Draco Malfoy, continuò “oppure preferiresti che uccidessi il figlio del mio fedele servitore. Decidi tu!!” freddo e diabolico concluse “ma sbrigati, non hai molto tempo. Sappi che se Silente arriverà in questa stanza prima che il Necronomicon sia aperto, tu e i tuoi amici cadrete uno ad uno davanti ai suoi occhi”

Certo che scegliere fra Hermione e Draco Malfoy…era proprio difficile!! Come prima disposizione gli era andata veramente bene!!

“Portami il Libro!!”

L’uomo estrasse il piccolo tomo dalla sua bigia casacca. Lo porse rapidamente a Harry.

“SEI IMPAZZITO” gridò Malfoy

“Sto cercando di salvarti la vita, Idiota. Dovresti ringraziarmi!!” replicò Harry irritato

“Non mi sembra il modo migliore”

“Guarda che sono io il Prescelto…io posso controllare Yog. Lui mi ha detto che io faccio le regole”

“Ah, allora se ti ha detto che fai tu le regole…e tutt’apposto” concluse sarcastico

Voldemort li osservava sbigottito.

bravo, Malfoy” pensò Harry fra sé

Urtò Hermione e fece e cenno a Ron e Ginny.
Chissà, se avrebbero compreso!! Poi vide la sorellina di Ron urtare la gamba di Luna.
Avevano capito!!

“Sei il Prescelto per un caso fortuito…quindi non fare lo sbruffone!!” lo apostrofò Ron

“Già sempre la solita storia, fermi tutti ora ci penso io…Super-Harry-Potter” lo canzonò Ginny

“No, qualche volta ci porta con sé a rischiare la pelle al suo posto!!!” aggiunse Luna

Forse stavano esagerando un po’.
Malfoy li fissava sgomento e Voldemort stava chiaramente per perdere la pazienza. Non potevano tirarla per le lunghe, alla fine il mago avrebbe mangiato la foglia…ma cosa stavano facendo i membri dell’Ordine? Perché non si sbrigavano?

“E poi esiste un terzo Prescelto” affermò Hermione inaspettatamente.

Coma faceva l’amica a sapere dell’esistenza di un terzo Prescelto? Non c’era stato il tempo di raccontare ciò che Idral gli aveva rivelato. Forse stava barando!! Forse, no? Ma aveva sicuramente attirato l’attenzione di Voldemort.

“Un terzo Prescelto?” domandò il Mago Oscuro scettico

Harry rimase stupito per qualche istante, ma una gomitata di Hermione sembrò ridestarlo.

“Si; c’è un terzo Prescelto” confermò Harry

“Mi stai mentendo!” replicò stringendo gli occhi

“Perché mai dovrei mentire?”

“Non lo so…chi te l’ha detto?”

“Idrial”

Il silenzio piombò nella soffitta. Il sole stava nascendo ad oriente. Albeggiava appena. Harry poteva vedere i raggi di un sole rosso, fare capolino tra le assi di legno che serravano la stretta finestra.
Il sole stava sorgendo. Hermione e Idrial avevano ragione…il fato poteva cambiare, quel malvagio Dio aveva tentato di ingannarlo, eppure…quelle immagini!! Perché non riusciva ad allontanare quelle ombre dalla sua mente?

“Liberaci ed io aprirò il Libro!!” ordinò Harry

“Liberarvi?” ripeté l'uomo stringendo gli occhi “Il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi, ha paura di sei ragazzini senza bacchetta” replicò ironico il giovane Grifondoro

Dislego” disse il mago con noncuranza

Le corde, per magia, ricaddero sul pavimento. I ragazzi si alzarono, massaggiandosi i polsi, indolenziti per la lunga prigionia.

“Ora aprì il Libro Nero, per me!!” sibilò il Mago Oscuro

Harry afferrò il Libro. Nel momento in cui strinse il tomo tra le mani, le immagini mostrategli da Yog divennero chiare…
Malfoy si scaraventò su Harry cercando di sottrargli il Libro Nero, ma riuscì solo a strappargli dal collo il sacchetto rosso, contenente l’amuleto.

Stupeficium

Voldemort lo aveva schiantato. Malfoy era disteso al suolo, Luna stava per avvicinarsi, nel tentativo di soccorrerlo, ma il Mago Oscuro schiantò anche lei e avvicinandosi al giovane Malfoy

Crucio” sussurrò appena

Lo stava punendo. Il suo sguardo era duro ed esultante; lui sembrava godere nel vedere la sofferenza di Malfoy. Il ragazzo si contorceva al suolo. Il suo volto era una smorfia di dolore. Eppure Malfoy non emise un solo gemito.

“FERMATI” gridò Ginny “SE CONTINUI COSÌ IMPAZZIRÀ!!”

“Non chiederlo a me, ragazzina; chiedilo a Potter, lui sa cosa fare”

Ma Harry era totalmente immerso in un altro mondo. Ora poteva udire il richiamo del Necronomicon. Udiva quella voce sibilare il suo nome. Quella voce…la stessa che aveva udito zia Petunia?

“Potter, evoca Yog!!” gli ordinò il mago tenendo sempre la bacchetta alzata sulla testa di Draco Malfoy.

Non vedeva quasi nulla e in quella nebbia riusciva a percepire solo quella voce sibilante. Harry aprì il Libro, ma la sensazione che stava provando, era diversa rispetto alla volta precedente. Questa volta non solo udiva la sua voce, ma ora chiaramente intuiva i poteri del Libro e se ne sentiva pervaso. Sentiva che non era lui a dominare il Libro, ma il Libro dominava lui.
La stanza era rossa. Il rosso di un’alba di sangue. Quelle immagini…era come rivivere un dejavur. Ricordava la grassoccia figura di Neville che si stagliava su uno sfondo rosso sfumato. Ricordava il ragazzo con la bacchetta levata e ricordava Silente che stava per affrontare Voldemort. Il Preside di Hogwarts aveva colpito il Mago Oscuro, il quale si era rialzato e aveva reagito. Altre persone erano in quella soffitta; volti indefiniti, contorni sfumati. Poi il Mago Oscuro aveva colpito Neville ed era scappato insieme ad alcuni seguaci…ma quelle immagini erano così reali che la sua mente cominciava a sovrapporle alla realtà. Quelle grida disperate!! Il corpo inerme di Neville disteso sul pavimento…
Qual’era la realtà? Dove finiva il ricordo?
Il pianto disperato di Ginny lo riportò alla realtà.
I membri dell’Ordine erano lì in mesta contemplazione. Feriti e stremati, ma vittoriosi!! Avevano catturato metà dei seguaci di Voldemort, anche se il loro capo era riuscito a scappare.
Aprì e chiuse gli occhi ripetutamente, le immagini erano ancora sfocate e le orecchie gli fischiavano, ma era cosciente di quello che accadeva intorno.

“Harry, come ti senti?” chiese Hermione avvicinandosi e sfiorandogli il braccio.

“Cosa è successo?” chiese perplesso

La ragazza chinò il capo. Harry volse lo sguardo costernato verso Silente. L’uomo era spossato e invecchiato. Ad ogni scontro sembrava sempre più vecchio. Ma Harry non aveva mai visto sul suo volto un’espressione di tale disperazione e impotenza.
Abbassò lo sguardo, cercando di capire cosa l’uomo stingesse fra le braccia, e allora capì che la realtà era peggiore di qualsiasi incubo. Neville…era immobile tra le braccia di Silente. Harry sembrò non essere cosciente di quanto era accaduto, osservava la scena come se stesse guardando gli avvenimenti di un pensatoio. Si avvicinò lentamente, come un automa, a quella sagoma immobile.
Non poteva essere vero!!! Non era reale!!
Si accasciò al suolo e fissò Silente.

“Lui non doveva essere qui!!” disse con un filo di voce, sembrava essere il suo ultimo anelito di vita

“Lui voleva esserci” sottolineò Silente

Harry lo fissò inebetito; non poteva credere alle proprie orecchie. Silente doveva essere impazzito!!

“Scusi, ma credo di non aver capito! Professore” replicò irritato

“Lui doveva essere qui. Lui era il terzo Prescelto

“PERCHE’ ERA QUI?”

“Harry; non è colpa del Professore. Neville ci ha chiesto di venire a Little Hangleton” esclamò Dean Thomas “ci ha detto che c’era una missione per i membri dell’ES. Dovevamo aiutarti”

“Come poteva saperlo? E come siete giunti fin qui?” chiese sbigottito

“Siamo arrivati con i Thestral, Neville ci ha detto come fare” replicò Katie Bell tra i singhiozzi.

Neville era stato l’anno prima partecipe dell’avventura all’Ufficio Misteri. Lui conosceva quegli strani animali e conosceva la loro capacità di raggiungere ogni luogo della terra. Ma come conosceva Little Hangleton e come sapeva che loro avevano bisogno d’aiuto!!

“Ha raccontato di un Elfo dei Boschi, Lei gli aveva indicato il luogo” continuò Dean

“Idrial; di nuovo lei!!” bisbigliò Harry

Harry pose lo sguardo su Neville per un tempo infinito. Il suo volto era sempre paffuto e sereno. Non sembrava morto…eppure non c’erano dubbi, e i singhiozzi convulsi di Ginny confermavano l’amara realtà. Harry la osservava stretta tra le braccia di Ron. Il viso affondato nel petto del fratello, che cercava in ogni modo di consolarla, ma come poteva, se anche dal suo viso sgorgavano copiose lacrime.
Harry sentì il suo cuore palpitare e lo stomaco serrarsi. Ripensò ai sei anni passati al fianco di Neville. Il piccolo Neville era una dei primi ragazzi che aveva conosciuto; Neville che cercava il suo rospo, Oscar. E, in quel momento, davanti ai suoi occhi si affacciarono prepotenti le immagini del suo compagno di scuola.
Rivide il volto di Neville deciso, mentre tentava di fermarli, al primo anno; il volto di Neville angustiato, mentre consigliava a Ron di aprire la strillettera inviata da Molly Weasley, dopo la storia della macchina volante e del Platano Picchiatore; il volto di Neville terrorizzato, mentre il falso Malocchio Moody mostrava loro, al quarto anno, la maledizione Cruciatus; il volto di Neville entusiasta per aver battuto il Molliccio, portato in classe da Lupin, al terzo anno, in una delle sue lezioni pratiche; il volto di Neville soddisfatto per la sua rara Mimbus Mimbletonia; il volto di Neville orgoglioso per essere riuscito ad intrappolare il Bajang all’interno di un vaso di bambù.
Erano immagini intangibili e interminabili, il volto di Neville sembrava essere l’unica cosa che la sua mente fosse in grado di ricordare!! Eppure gli sembrava di aver avuto sempre e solo Ron e Hermione al suo fianco…quanto si era sbagliato!!
Rivide, ancora, Neville che lo difendeva dagli attacchi di Seamus; Neville, imbarazzato e triste, mentre faceva visita ai suoi genitori ricoverati al San Mungo; Neville col naso sanguinante che tentava di aiutarlo ed ora…Neville, disteso al suolo tra le braccia di Silente!! Sembrava dormire…
Non poteva permettere che il suo amico morisse. Nessuno avrebbe nuovamente sacrificato la propria vita affinché lui sopravvivesse. Non sarebbe più accaduto, mai più!!

“LUI NON DEVE MORIRE” urlò disperato, mentre calde lacrime scorrevano lungo le guance.

Non si era accorto nemmeno di stare piangendo!!! Chinò lentamente il capo, posando lo sguardo sul Necronomicon; il libro era ancora stretto tra le sue mani.

“Potrei restituirti le persone che ti sono state strappate dalla violenza di altri uomini” le parole del Dio echeggiarono nella sua testa.

Ora, sapeva cosa fare!! Ora, lui aveva il potere!!
Portò il libro innanzi al suo volto, fissandolo con avidità.

“Harry, non è la soluzione giusta!!” disse flebilmente Silente, intuendo le intenzioni del ragazzo.

Ma…Harry non prestò attenzione alle parole del preside.
Ormai la decisione era presa!!

“Due vite sono legate a te da quest’oggetto incantato” Luna avanzò tenendo l’amuleto stretto nella mano sinistra, fissandolo tristemente “La persona che ha inciso la Runa del Karma, sarà la donna che darà vita alla tua stirpe” si fermò innanzi a Harry, il suo sguardo pareva più perso del solito “L’uomo che ha donato il metallo sacrificherà la sua vita perché ciò possa realizzarsi. Quando sarai di fronte, ad un bivio, pensa Harry Potter al suo sacrificio e allora le catene del fato forse, potranno essere recise”

Come faceva Luna a conoscere quelle parole.

“Luna?” sussurrò Hermione

“No, Signorina Granger. Lei è Idrial, il custode del Libro Nero

Albus Silente, sono lieta di poterti rincontrare” proferì la ragazza, chinando il capo in segno di saluto. I biondi capelli ricaddero delicatamente sulle guance.

“Sono molti anni che non ci vediamo” replicò l’uomo ostentando un vago sorriso

Non è stata colpa tua” esclamò Lei abbassandosi.

Gli carezzò la ruvida guancia “Il tuo compito era proteggere il Prescelto e guidarlo per la giusta via”

“Ho fallito” disse serrando gli occhi

No, il tuo compito è stato eseguito alla perfezione” volse lo sguardo rapido verso Harry, che la fissava stupito “Harry Potter, il giovane Neville sapeva a cosa andava incontro. ‘Se scegli di andare sappi che sacrificherai la tua vita’, questo gli dissi. A quel punto, mi chiese cosa sarebbe accaduto se lui fosse restato”

“Cosa gli hai detto, per indurlo a rischiare la sua vita?” chiese freddamente Harry

Harry Potter e il mondo, sprofonderanno nell’abisso. ‘Non ho scelta’, mi ha risposto, Harry è il mio migliore amico, sono contento di morire per lui!!”

“Perché lui?” chiese con gli occhi lucidi

Perché egli era il terzo Prescelto”

“Lui non era un mezzosangue e non poteva aprire il Libro” replicò in preda alla disperazione

Tutti e tre i Prescelti potevano aprire il Libro, utilizzando un'unica chiave, ma il vero Prescelto, il Mago Oscuro, ignorava questa verità”

“Neville non c’entra con questa maledetta storia. Lui…” ribattè irritato.

La sua rabbia saliva furiosamente, ogni volta che Luna…che Idrial parlava!!!

“Lascia che si spieghi, Harry” lo interrupe Lupin

Harry non si era nemmeno accorto della presenza del professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Sapeva che era lì; sapeva che tutti i membri dell’Ordine erano lì ad osservarlo, ma il corpo inerme di Neville occupava tutti i suoi pensieri. L’amico e il Necronomicon erano le uniche cose a cui riusciva a pensare.

Prima che tu prenda una decisione, che potrebbe decidere le sorti di molte vite, credo tu debba conoscere la verità. Quella verità che fu svelata solo al giovane Lovercraft, colui che riportò alla memoria degli uomini, la storia del Libro Nero” cominciò la sua storia tenendo lo sguardo fisso sul paffuto volto di Neville “Quando sulla terra regnava il caos, Azathoth regnava sul caos e sugli uomini. Dal caos sono nati il mondo e gli uomini, mentre Yog-Sothoth creò gli Elfi, l’ordine e la magia. C’erano due mondi immersi in un unico paiolo. Un mondo incantato e un mondo non-magico. Egli odiava il caos e uccise il suo creatore, il suo stesso fratello. Col tempo dentro di lui cominciò a farsi spazio anche l’odio per le creature del caos!! Per fortuna commise un errore, egli non aveva previsto che la magia sarebbe germogliata in noi Elfi”

“Come può un Dio non prevedere?” chiese flebilmente Hermione

Perché Yog-Sothoth era troppo preso da ciò che aveva creato e da ciò che voleva distruggere, per pensare che le sue creature avessero una propria autonomia, dei propri pensieri. Una sua creatura non avrebbe mai tramato contro di lui”

“Quindi voi lo avete tradito?” domandò perplesso Malfoy

Luna annuì; il suo volto era serio e tirato

“Perché?” aggiunse Ron sbigottito

Berethor, la nostra guida, aveva acquisito poteri nuovi. Lui aveva il potere della precognizione. Per lui non esistevano barriere temporali; in lui tutto era presente, passato e futuro. Egli comprese, grazie a questi poteri, che il Creatore voleva distruggere il mondo scaturito dal caos!! Non potevamo permetterlo. Molte delle nostre genti coesistevano pacificamente con gli uomini e il loro strano mondo. Molti di noi ammiravano il loro ingegno e le loro notevoli capacità d’adattamento. Berethor vide che il mondo desiderato dal Dio, un giorno sarebbe collassato, trascinando l’intero mondo magico nella rovina. Egli tentò di dissuaderlo, ma fu tutto inutile. Allora noi prendemmo la decisione di donare la magia agli uomini. Ed insegnammo loro il sortilegio per sigillare il Dio nel Libro Nero; lo stesso libro che egli aveva fatto redigere dai suoi seguaci, Baal, Mefisto e Lucifero”

“Perché non lo avete sigillato voi?” chiese scettico Piton

C’era anche lui?

Perché noi eravamo, in ogni caso, sue creature. Non potevamo farlo. Era giusto che gli uomini avessero la possibilità di combattere per la loro esistenza, noi non potevamo intervenire direttamente”

“E voi ci avete dato le armi!!” replicò il professore di Pozioni.

Luna annuì “Gli uomini rinchiusero il Dio nel Libro. Temendo, però, che potesse essere trovato, ponemmo delle regole. Solo un mago avrebbe potuto aprirlo ed il Dio avrebbe designato il Prescelto; un unico Prescelto per ogni era”

“Non sarebbe stato più semplice sigillarlo in eterno?” domandò Hermione

Gli uomini conoscevano la magia da troppo poco per poter sigillare il Libro per sempre, non avevano potere sufficiente e poiché lo avevamo tradito…era giusto dare un’opportunità anche al Creatore”

“Volevate ripulirvi la coscienza!!” sbottò Harry furente “E noi come al solito, ne avremmo pagato le conseguenze, mentre voi vivevate nascosti in qualche anfratto, come scarafaggi”

“POTTER?” fece Piton indignato

Lascialo dire…egli ha ragione, per troppo tempo ci siamo nascosti” posò nuovamente il suo triste sguardo su Harry “Io, Idrial, fui relegata nel Libro insieme al Dio. Avrei dovuto proteggere il Libro, servire colui che in esso dimorava ed indicare al Prescelto la giusta via; in attesa del ritorno dell’Arcano Dio sulla terra. Ma gli eventi mutarono. Il mondo mutò. La magia degli uomini superò ogni nostra attesa. Molte volte il Libro è stato sul punto di essere dischiuso. Ma dopo che Merlino aprì il Libro, comprese la sua pericolosità e la pericolosità di colui che vi era imprigionato. Il Dio gli mostrò ciò che ha mostrato a te e gli disse che sarebbe stato lui a dettare le nuove regole…era lui il Prescelto”

“Un mago potente” commentò Malfoy

Yog gli assicurò che avrebbe risparmiato tutto ciò che di magico era rimasto sulla terra e che avrebbe distrutto la feccia che vi strisciava. Avrebbe liberato il mondo dal caos”

“Certo, non aveva tutti i torti” replicò Draco Malfoy con un alzata di spalle

Merlino sapeva che il Creatore voleva distruggere gli uomini” proseguì la ragazza seria “Ed allora fece ciò che il Dio gli aveva indicato, cambiò le regole, rendendole più complesse. Lui introdusse la Chiave-babbana e il Prescelto-mago, due nuove entità intimamente connesse. Una Chiave che fosse più babbana che magica, un Prescelto che fosse più magico che babbano”

“In questo modo il Prescelto non avrebbe potuto distruggere la sua stessa gente. Egli avrebbe dovuto essere un mezzosangue” aggiunse Hermione pensierosa

Luna annuì

“Allora perché mai Merlino divise i due mondi?”

Per rendere gli eventi ancor più improbabili”

“Direi quasi impossibili!! Visto che aveva anche obliviato il ricordo della magia nei babbani e del Necronomicon nei maghi. E aveva cancellato dalla memoria di tutti il ricordo di Camelot, nelle cui segrete aveva occultato il Libro!!” commentò Ron

Ma già prima di questi eventi, quando il Libro Nero fu trovato, per la prima volta nella leggendaria Irem da Abdul Alhazred, Berethor annunciò che un giorno un mago avrebbe ucciso Yog-Sothoth. Io dovevo proteggere quel mago, vigilando sui suoi padri”

“Harry?” chiese Ron sbigottito

Non lui…”

“Avrebbe dovuto essere Neville, ma lei ha sbagliato e allora le cose sono cambiate. Così sono morti tutti, i miei genitori, Sirius, Cedric ed ora Neville. Sei stata davvero bravissima” esclamò Harry fissandola con odio.

“Avrebbe dovuto essere Tom Riddle, Harry” replicò il preside, che fino a quel momento era rimasto muto ad ascoltare

“Cosa?”

“Ma la sua infanzia era stata a tal punto, segnata dall’odio verso suo padre e i babbani, che tutto ciò che Merlino aveva cercato di evitare fu inutile. I maghi disprezzavano e deridevano i babbani, ma nessuno di loro li odiava” continuò Silente con voce grave “Ma i babbani avevano creato un mezzosangue che li odiava, più di quanto non avrebbe potuto odiarli nessun mago di sangue puro!! Avevano creato Voldemort”

“Yog, conosce l’animo umano e gli eventi futuri e lui che sceglie il Prescelto. Forse proprio per questo aveva scelto Voldemort. Ma allora, perché scegliere Merlino?” chiese dubbioso Lupin

L’Arcano Dio non sceglie colui che possa accondiscendere la sua volontà, ma solo il mago più potente. Solo un grande potere può liberarlo dalla sua prigione. Egli sa, come tutti coloro che conoscono gli eventi futuri che il fato può cambiare. Egli sceglie il mago più potente e cerca di sedurlo

“Quindi il fato è cambiato”

Il Prescelto aveva ucciso suo padre…aveva distrutto la Chiave!! Yog era furente, questa volta era arrivato il suo liberatore, ma il liberatore stesso aveva rovinato tutto!! E allora forzai gli eventi enunciando la profezia sul Signore Oscuro e su colui che lo avrebbe sconfitto. Io ho visto le medesime immagini che Yog-Sothoth ti ha mostrato, nella sua bianca prigione” proferì rivolgendosi a al giovane Grifondoro

“Mi hai mentito?” disse Harry sgranando gli occhi

Non avevo scelto, Harry Potter. Se ti avessi rivelato la verità, avresti impedito al giovane Neville di raggiungerti. Se ti avessi rivelato che eri il Prescelto, non avresti cercato le segrete di Camelot. Gli eventi questa volta non dovevano mutare”

“Perché?” chiese Hermione confusa

Perché il Libro potrà essere sigillato per sempre solo col sacrificio del Prescelto”

“Potter ha ragione” replicò Malfoy “Paciock non era un mezzosangue. Come poteva essere il Prescelto? Ormai le regole erano cambiate!! Merlino le aveva cambiate.”

Non era un caso che Harry Potter e Neville Paciock, fossero legati da una profezia. Hanno la medesima congiunzione astrale. E se non fossero esistite le restrizioni operate da Merlino, egli sarebbe stato il Prescelto e non L’Oscuro Signore. In lui era racchiuso un grande potere…lo stesso che è presente in Harry Potter”

“SMETTETELA DI PARLARE DI LUI COME SE FOSSE MORTO!!!” gridò Harry fuori di sé

“LUI È MORTO” irruppe Ginny

“No, ti sbagli, io posso aiutarlo. Sono io a fare le regole. E quando avrà riportato in vita Neville e…Sirius e…i miei genitori e…Cedric, lo sigillerò nuovamente nel Libro e poi lo occulteremo di nuovo!!”

I morti non possono ritornare in vita, tornerebbe un corpo senza anima. Tu non puoi controllare il Creatore, egli ti distruggerà” la voce della ragazza non era più dolce e carezzevole, ma aspra e dura

“TU MI HAI SEMPRE MENTITO; PERCHÉ DOVREI CREDERE A TE E NON A LUI? YOG NON MI HA MAI MENTITO!!”

Cosa hai visto, quali erano le immagini che ancora oggi non riesci a dimenticare?”

Quelle immagini erano tanto terribili e cariche di disperazioni, che non c’erano parole adatte a descriverle.

“La terra non aveva più erba, era tutto buio, come se il sole fosse sparito per sempre dietro immense nuvole” la voce tremante di Malfoy, stava descrivendo ciò che Idrial gli aveva mostrato nel suo sogno “Non c’era niente né uomini né animali, solo agghiaccianti e strane creature, che non avevo mai visto. Ho visto la terra tremare e il buio scendere sopra quella desolazione. E allora, ho capito che quella era la perfezione e ho avuto paura!!”

Mentre Draco Malfoy parlava, innanzi agli occhi di Harry si fecero vivide quelle terribili immagini.
Il fato sarebbe cambiato solo se avesse lasciato morire Neville. Ma non poteva farlo!! Doveva rischiare!!
Aprì il Libro. Cominciò a sfogliarlo freneticamente, in cerca dell’incantesimo di Evocazione.

Cambia il fato Harry Potter. Sigilla il Libro” consigliò Idrial/Luna con voce ferma

Lo aveva trovato!!! Le parole erano scritte con uno strano inchiostro rosso intenso. Sembrava sangue…forse lo era davvero!!



L'EVOCAZIONE.

Per Adonai Elohim, Adonai Jehova
Adonai Sabaoth, Metraton Ou Agla Methon,
Verbum Pythonicum, Mysterium Salamandrae
Cenventus Sylvorum, Antra Gnomorum
Demonia Coeli God, Almonsin Gibor
Jehoshua Evam Zariathnatmik, Veni, Veni, Veni!



Il rituale era molto lungo ed era scritto in una lingua che non conosceva, sembrava una mescolanza di lingue…forse doveva usare il serpentese per pronunciare l’incantesimo.

“FERMATI, IDIOTA” sbottò Malfoy cercando di avvicinarsi

Luna lo fermò.

Non possiamo costringerlo con la forza. Egli deve sigillare il Libro Nero liberamente. Se non sarà condiscendente, allora l’incantesimo non funzionerà e il Dio non potrà essere distrutto”

"NON POSSO DISTRUGGERE UN DIO…PERCHÉ NON LA SMETTI DI MENTIRE!!!” sbottò Harry afferrando la bacchetta e puntandola sul pavimento di legno della soffitta.

La stanza era completamente rossa, appariva come immersa nel sangue.
Era totalmente fuori di sé. Non c’era verso di farlo ragionare.
Descrisse un cerchio e all’interno v’iscrisse una stella a sei punte. Era la stessa forma del suo talismano. Si sedette a gambe incrociate al centro del cerchio, tenendo il Necronomicon posato sulle gambe.

“Per Adonai Elohim, Adonai Jehova” cominciò

“Potter, in tutte le guerre c’è gente che muore. E’ naturale” cominciò Piton con voce suadente “Ma coloro che perdono la loro vita su un campo di battaglia sono degli eroi. Paciock ha deciso di morire per salvarti la vita. Credo che tu debba accettare la sua decisione”

“Adonai Sabaoth, Metraton Ou Agla Methon” proseguì Harry

Anche Lupin si era avvicinato

“Harry, so che è dura, anche per me è stato difficile assistere impotente alla morte di Sirius. Anch’io al tuo posto probabilmente avrei preso la tua stessa decisione, ma ti prego non condannare tutti. Fermati. Cerca di riflettere”

“Verbum Pythonicum, Mysterium Salamandrae”

“Harry” cominciò Hermione con il viso rigato dalle lacrime “So quello che stai provando, ma è stata una scelta di Neville. Ha voluto salvare la vita del suo migliore amico. Ti voleva bene Harry, altrimenti non ti avrebbe regalato un ricordo dei suoi genitori e non ti avrebbe donato la sua vita. Devi lasciarlo andare

“Cenventus Sylvorum, Antra Gnomorum” la voce di Harry era appena un sussurro.

Piangeva
Ron aveva lasciato Ginny, che ancora singhiozzava, tenendosi il volto tra le mani. Il giovane mago si era avvicinato a Malfoy. Il ragazzo si accostò alla sorella di Ron tentando di consolarla. Nel frattempo Ron, con passo pesante aveva affiancato Hermione

Devi lasciarlo andare, Harry. Se Idrial fosse nel giusto, lui tornerebbe come una specie di zombie e, forse, sarebbe dominato da Yog. Credi davvero che Neville ti ringrazierebbe; credi davvero che ti sarebbe grato; credi che vorrebbe essere ringraziato in questo modo?”

“De…mo…nia Coeli God, Alm…onsin Gi…bor” la sua voce ormai era rotta dalle lacrime, ma nonostante tutto continuava ostinato.

La terra cominciò a tremare.

“Non e la soluzione giusta!!! E tu lo sai!!” disse laconico Silente

Non poteva fermarsi…doveva continuare…doveva ridare la vita a Neville!! Ormai il sole era quasi sorto. Ciò che aveva proferito Yog stava per avverarsi. Il fato non può essere cambiato. Erano state queste le ultime parole del Dio. Lui non poteva sconfiggere un Dio, non era neanche riuscito a sconfiggere Voldemort. Non poteva, e non voleva opporsi al destino. Lui non era responsabile di quello che sarebbe accaduto agli altri, era solo responsabile di ciò che era accaduto a Neville.
Poi sentì un liquido caldo lambirgli la mano. Volse lo sguardo e vide una bianca mano paffuta stringergli il polso e gocce cristalline stillargli sulla mano. Alzò lo sguardo, incrociando gli occhi rossi di Ginny.

“Lascialo andare, Harry. Non sei l’unico a soffrire questa volta. Questo è il nostro dolore. Vorrei che lui vivesse, vorrei dare la mia vita in cambio della sua, ma noi non possiamo riportarlo in vita. Nessuno a questo potere, nemmeno Yog”

“Lui è un Dio” replicò flebilmente Harry

“Un Dio che ha bisogno di un uomo per essere liberato” aggiunse Hermione risoluta “Un Dio che inganna gli uomini per ottenere ciò che desidera. Un Dio che uccide suo fratello e che passa chissà quanto tempo in attesa di vendicarsi. Un Dio che vuole distruggere la vita sulla terra, per uno stupido capriccio!! Credi davvero che un essere del genere possa resuscitare Neville!! Io credo proprio di No

“Ti prego; Lascialo andare, lasciaci un corpo su cui piangere ed un anima a cui affidare i nostri cuori” concluse Ginny disperata

Quelle ultime parole sciolsero Harry dal suo torpore. Ed il ragazzo pianse disperato tra le braccia della sorellina di Ron.
L’alba era passata…il fato era cambiato.

Devi sigillare il Libro, per sempre” fece improvvisa Luna/Idrial

“In che modo?” chiese Harry staccandosi dall’abbraccio dell’amica

Incidi le rune presenti sul tuo talismano, nello stesso ordine e sequenza, sul simbolo nel quale sei adagiato”

Si alzò. Ginny uscì dal simbolo magico. Luna gli porse il talismano. Harry seguendo lo schema riportato sull’amuleto cominciò a disegnare, con la bacchetta, il simbolo runico disposto nello spazio tra la punta alta e la prima di destra. THURISAZ, poi muovendosi in senso orario disegnò: ALGIZ,SOWULO, INGUZ, GEBO ed infine lasciò uno spazio vuoto…la Runa del Karma!!

Ora intingi il talismano nel sangue del Prescelto

Ad Harry tremavano le mani e le gambe. Si avvicinò lento e pesante al corpo inerte di Neville. Bagnò l’amuleto col sangue dell’amico, sangue che fuoriusciva da una ferita al gomito che forse il ragazzo si era fatto lottando, prima di essere colpito a morte da Voldemort.

Entra nel cerchio e dopo aver imbevuto l’amuleto con le tue lacrime comprimilo contro il libro

Harry si sedette e poggiò il Libro al centro del cerchio. Poggiò l’amuleto sulla guancia destra, bagnandolo con le proprie lacrime. Il suo viso era sporco del sangue di Neville. Appoggiò l’amuleto sul Libro Nero. Cominciò a percepire il dolore e il muto lamento del Necronomicon. Era un dolore così acuto!!! Un gemito così intenso!!!
La terra tremò nuovamente.
Harry sentì che il lamento era cessato. Chiuse gli occhi, non aveva più lacrime, non sentiva più niente. Il vuoto era dentro di lui. Era finita!!! Aveva fatto ciò che era giusto, ciò che gli era stato chiesto, aveva lasciato andare l’amico, aveva cambiato il fato!!!
Si alzò. Il Necronomicon cadde sul pavimento con un sordo tonfo. Uscì mestamente dal cerchio. Hermione si avvicinò; estrasse dalla tasca il drappo bianco della Banshee e lo strofinò delicatamente sul volto del ragazzo, senza proferire parola. Harry, ringraziò dentro di sé, l’amica e tutti i presenti, per quel silenzio provvidenziale. Non c’erano parole adatte a descrivere ciò che provava, nessuno sarebbe mai riuscito a lenire il suo dolore. Il panno aveva cancellato il sangue dal suo viso, ma non avrebbe cancellato la ferita della sua anima.

“Solo l’amore poteva sigillare il Libro Nero, per sempre!!” proferì Luna malinconicamente

Harry la fissò

“Luna?” domandò con un filo di voce

La ragazza annuì

“Mi ha chiesto di dirti” cominciò la giovane strega “che il sangue del Prescelto avrebbero sigillato il Necronomicon, ma Yog avrebbe atteso un nuovo Prescelto. Neville ha sacrificato la sua vita per te e tu hai pianto per la sua perdita. Il suo sangue e le tue lacrime hanno sigillato l’Arcano Dio per sempre, nella sua bianca prigione”

“Come fai a saperlo?” chiese Hermione perplessa

“Quando Neville e caduto, colpito da Voldemort, lei mi ha chiesto se poteva usare me, per cercare di arrivare al cuore di Harry. Io potevo sentire ogni cosa, mentre lei parlava con voi, e potevo sentire ciò che lei provava. Prima di sparire, mentre tu praticavi il rito sigillante, lei mi ha chiesto di riferirti ciò che ti ho detto”

“Ora lei è libera!!” replicò sarcastico Harry

“Il suo destino era legato al Libro”

“Cosa vuoi dire?” chiese Harry perplesso

“Voglio dire che sigillando Yog, hai sigillato anche lei. Ora sono entrambi prigionieri del Libro”

Il cuore di Harry sussultò. Non aveva più nessuno su cui scaricare la sua rabbia. Colei che gli aveva chiesto di sacrificare la vita del suo amico, si era condannata ad una prigione eterna. Non poteva nemmeno odiarla. Alla fine, come sempre, lui era quello a cui era andato meglio. La storia si ripeteva, qualcuno era morto perché lui sopravvivesse…sembrava la maledizione della sua vita!!!

“Harry non è stata colpa tua. Non è mai stata colpa tua” aggiunse Luna dolcemente “È il tuo dono”

Harry sgranò gli occhi.

“Era naturale che i tuoi genitori si sacrificassero per te, ma gli altri?” aggiunse la ragazza “Ognuno di noi è qui, non solo per combattere V-Voldemort e i Mangiamorte, ma per poter essere al tuo fianco. Ognuno di noi Harry Potter, sarebbe pronto a seguirti, perché tu hai un cuore immenso ed un’anima limpida. Il tuo dono è questo, quello di riuscire a rendere un eroe tutti quelli che ti stanno accanto”

Tutti tacquero.

“Lei mi ha riferito che ti attende l’ultima grande battaglia, quella che ti vedrà di fronte a Vo-Voldemort. Sarà la guerra che vedrà babbani e maghi schierati contro il Signore Oscuro. La rivolta dei Mezzosangue è già cominciata!! Noi siamo pronti a seguirti” concluse Luna risoluta.

Fissò lo sguardo sui presenti, che lo osservavano seri e determinati!!

La prima battaglia era stata vinta, ma la guerra era ancora lunga.

*

Due giorni dopo erano tutti al funerale di Neville. Il sole spendeva nel cielo terso. Soffiava una leggera brezza, ma faceva caldo. I prati verdi erano ricolmi di fiori variopinti. Era una giornata bellissima, forse la più bella di quella primavera, sembrava che anche la natura, volesse dare il suo ultimo saluto al giovane mago. Le loro vesti nere e tetre stonavano con quel rigoglio di colori.
Era stata una funzione lunga, a cui avevano partecipato molte persone. Non solo l’intera famiglia di Neville, i suoi zii e la sua anziana nonna, ma anche alcuni membri del Ministero della Magia, i genitori di Cedric, i signori Weasley, il Preside, tutti i professori, i membri dell’ES, gli amici di stanza, i compagni di scuola, inclusi alcuni Serpeverde, tra cui Draco Malfoy…c’erano davvero tutti!!  Nessuno voleva che Neville se ne andasse senza che sapesse quanto fosse stato prezioso. Tutti quelli che l’avevano conosciuto, avevano voluto dargli un ultimo saluto. Harry chiuse quel corteo infinito, le sue parole furono brevi e sentite.
Era finita!!! Mentre la terra batteva contro la bianca cassa di Neville, Harry sentì una parte di sé essere seppellita con l’amico. Il suo dolore era stato infinito, ma questa volta, i suoi amici non lo avevano mollato per un secondo. Il dolore seppur più profondo, era diverso da quello provato per la perdita di Sirius, ora c’era un corpo da seppellire ed una tomba su cui piangere. E per lui questa era una cosa nuova!!
Hermione gli era stata vicino, senza mai dire una parola, durante l’intera funzione; gli era solo accanto. Era sempre al suo fianco. E, anche, ora, mentre la bara era ricoperta di terra, Hermione era lì e gli stringeva la mano. La presenza della ragazza aveva reso quella sofferenza meno lancinante. Non avevano più parlato di quanto provavano l’uno per l’altra, ma non c’era bisogno di parole, era questo ciò che rendeva il loro legame speciale.
Tutti rimasero immobili ad osservare la sepoltura, finché la bara non fu totalmente ricoperta di terra. Quando tutto ebbe fine, Harry rimase ancora per un po’ a scrutare la lapide bianca che ricopriva il sepolcro. Sentì la mano di Hermione lasciare la sua. E solo allora si accorse di quanto fosse sudata.
Si voltò, c’erano tutti i suoi amici, tutti i membri dell’ES e tutti i membri dell’Ordine, erano ancora lì a fissare la tomba. Era il loro modo di salutare un eroe. Il loro ultimo saluto al ragazzino timido e paffuto, che era morto per dare una nuova opportunità all’umanità. Grazie al suo sacrificio la stirpe degli uomini, maghi e babbani, avrebbe continuato a vivere. Neville aveva compiuto il miracolo!!
La nonna di Neville si avvicinò a Harry malinconicamente, il ragazzo avrebbe voluto trovare le parole giuste per poterla consolare. Rimase a fissarla cercando di infondersi coraggio, ma era impossibile, le parole gli morivano in gola.

“Harry” disse la donna, frugando nella sua grossa borsa nera “Neville avrebbe voluto così” gli porse il rospo di Neville, Oscar.

“Signora Paciock, non posso accettare. Credo che Neville avrebbe preferito che lo tenesse lei” Harry non voleva strappare alcun ricordo a quella sventurata vecchietta.

Quella donna ne aveva passate veramente troppe; Voldemort le aveva sottratto brutalmente, tutto ciò che di bello la vita gli aveva donato, la ragione di suo figlio e della sua sposa, e ora la vita del nipote.
La verità era che Harry si sentiva terribilmente in colpa per essere ancora vivo.

“Mio nipote era molto affezionato a te; lui parlava sempre di Harry Potter, come di un ragazzo forte e coraggioso. Sono contenta che tu sia stato suo amico, mio nipote era un ragazzo forte e coraggioso come te” lente lacrime scorrevano lungo le sue guance “e questo stupido rospo riuscirebbe a vivere solo accanto ad un ragazzo coraggioso” la sua voce era aspra e acuta, la donna sembrava riuscire a trattenere a malapena il dolore che le lacerava l’anima.

Era comprensibile, infondo, lei aveva cresciuto il nipote proprio come una madre avrebbe cresciuto un figlio.
Neville aveva sempre descritto la nonna come una donna forte e terribile, il carattere forte della donna contrastava con quello pacifico e mite del nipote, ma Harry sapeva che il ragazzo le era molto attaccato. Vederla ora in uno stato di tale prostrazione gli faceva male, perché sapeva che avrebbe fatto male a Neville. 
Harry capì che per la donna, il fatto che lui accettasse il rospo di Neville era una cosa di vitale importanza. Lo prese e lo porse a Ron. Si avvicinò alla donna, piccola e grassoccia, e la strinse in un caloroso abbraccio. La donna pianse tra le braccia del ragazzo.

“Grazie, figliolo” proferì la donna, sciogliendosi dal caloroso abbraccio e asciugandosi il viso con un grosso fazzoletto viola

“Signora Paciock, io so, ne sono sicuro, che esiste un posto in cui loro possono vegliare su di noi” esclamò Harry tenendo lo sguardo fisso sulla donna “I miei genitori e Sirius gli staranno sicuramente spiegando come fare. Lei ha badato a Neville per sedici anni e ora lui sicuramente veglierà su di lei”

La donna annuì. Vide il volto della donna rasserenarsi, e anche il suo cuore sembrava più leggero!!

**

Un mese dopo le esequie di Neville, e a poche settimane dalla fine della scuola, a Hogwarts la vita era ritornata “normale”.
In realtà, già dopo alcuni giorni, le cose erano rientrate nella norma. Ginny e Luna si erano immerse nello studio, per poter superare i G.U.F.O al meglio, aiutate naturalmente da Hermione. La ragazza aveva fatto un programma massacrante, che le amiche a malapena erano riuscite a terminare. Ginny si era ripetutamente rammaricata per aver chiesto aiuto alla giovane Grifondoro, anche se alla fine il suo aiuto era stato davvero decisivo.
Le cose erano davvero rientrate nella norma…Ron e Harry, erano ritornati amici. Non c’erano stati né abbracci, né confessioni, né spiegazioni, entrambi avevano raggiunto un muto accordo. Avevano lasciato che gli eventi si muovessero seguendo il loro corso naturale.

“Se la farai soffrire, te la vedrai con me!!”

Queste furono le uniche parole pronunciate da Ron, in merito alla questione.
Harry sapeva che il vero artefice di questo miracolo era stato Neville. Lui aveva salvato la loro amicizia!!! Probabilmente se il ragazzo non fosse morto, sacrificando la propria vita, Harry e Ron non avrebbero mai compreso quanto l’amicizia fosse capace di superare. Neville aveva sacrificato la sua vita per amicizia; un affetto sincero era davvero capace di superare ogni ostacolo. Ed essere innamorati della stessa ragazza, non era certo un ostacolo insormontabile. La morte di Neville aveva reso entrambi sufficientemente maturi da capire che la vita era fatta di tante piccole rinunce e di grandi amicizie per cui combattere.
I due amici, ormai, passavano gran parte del loro tempo ad allenarsi assiduamente. Infondo c’era ancora un’ultima partita da giocare, quella che avrebbe determinato il vincitore della coppa di quidditch tra case.
Dopo gli ultimi eventi, tutti erano persuasi che Silente e i professori avrebbero interrotto il torneo di quiddicth, e in realtà c’era mancato poco, ma la nonna di Neville aveva insistito che le cose a Hogwarts procedessero come sempre.

“E poi a Neville il quidditch piace molto” aveva concluso risoluta l’anziana donna

La signora Paciock sarebbe stata l’ospite d’onore per la partita che avrebbe deciso l’esito del campionato. I ragazzi di Grifondoro speravano in un miracolo!!!
E, alla fine, il miracolo si era compiuto. Tassorosso aveva battuto Serpeverde e Grifondoro aveva avuto la meglio sulla squadra dei Corvonero. Anche per quell’anno la coppa di Quiddicth era stata conquistata dai Grifondoro. Era stata la prima coppa che Harry vinceva come capitano della squadra e decise di dedicare la vittoria al suo amico Neville. I Grifondoro avevano festeggiato quel successo con litri di burro birra e quintali di caramelle tutti i gusti+1, ciambellotte saltallegre, api fronzole, e ogni sorta di prelibatezze, preparate dagli Elfi Domestici di Hogwarts.
Purtroppo col tempo erano riprese anche le cattive abitudini.
Tyger, Goyle e Malfoy, avevano ripreso ad infastidire gli studenti più giovani della Scuola di Magia. Pix aveva ricominciato a sbeffeggiare gli studenti e a lanciargli oggetti di qualsivoglia natura. Gazza e la sua gatta, Mrs Purr, vigilavano nuovamente sui corridoi di Hogwarts. Piton aveva ripreso a punzecchiare Harry, durante le lezioni di Pozioni.
Il giovane Grifondoro sapeva che quella, era solo una calma apparente. La quiete prima della tempesta!! Voldemort stava sicuramente rimpinguando le sue schiere di Mangiamorte e organizzando una nuova sortita.

Due giorni prima delle vacanze estive, Harry, con incisi nella mente questi ultimi pensieri, gironzolava per i corridoi di Hogwarts in cerca di Hermione. Doveva parlare con lei e chiarire i suoi sentimenti. Ora sapeva che, anche Hermione provava per lui un affetto che andava ben oltre l’amicizia!!! Certo, lui non era il massimo esperto in faccende amorose, per cui si era preparato un discorso, la sera precedente. L’ipotetica conversazione era comprensiva delle probabili risposte e domande dell’amica; anche se era meglio se Hermione fosse stata zitta, in tal caso il discorso non avrebbe perso la sua fluidità. Non era riuscito a chiudere occhio per ripassare ogni singola frase e movimento; ed ora il suo viso portava i segni di una notte insonne.
Incrociò Hermione nel corridoio principale del terzo piano, dove c’era l’aula di Difesa contro le Arti Oscure. Quando incontrò lo sguardo dell’amica, dimenticò tutto…anche il discorso preparato con tanto impegno. Si sarebbe scaraventato con la testa in un muro, se solo Hermione non lo avesse fissato con l’aria mesta di chi attende da troppo tempo.
E se si fosse seccata del suo atteggiamento infantile? Ginny, aveva proprio ragione, lui e Ron erano veramente delle frane con le ragazze.
Hermione gli afferrò la mano e lo trascinò via dal corridoio

“Andiamo in giardino?” esclamò imbarazzata

Si, forse il giardino era una buona idea!!
Ma proprio mentre stavano avanzando, mentre Harry ripassava il suo ”discorso”, l’incedere di Hermione si arrestò bruscamente.

“Cosa ti prende?” esclamò il ragazzo esterrefatto.

Niente…Niente…” sibilò concitata, cercando di trascinarlo via

Ma lo strano comportamento di Hermione aveva destato i suoi sospetti.
Harry si voltò e vide…Draco Malfoy che baciava Ginny Weasley…che si baciavano, anche perché Ginny non sembrava affatto…obbligata.
Se solo Ron li avesse visti…avrebbe ucciso Malfoy su due piedi!! Forse lui, in qualità di suo migliore amico, doveva farsi carico di quell’onere. Doveva uccidere Malfoy; o quantomeno doveva intervenire in qualche modo, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, Hermione lo aveva tirato in un angolo.

“D-Draco Ma-Malfoy” balbettò Harry dubbioso “Ginny Weasley, la graziosa, piccola sorellina di Ron e quello…”

“Harry, non essere isterico” cercò di calmarlo la ragazza “Vuoi che ci sentano?”

“Isterico!!! Quello sta incollato a Ginny col mastice, ed io sono isterico”

“Non è come credi!!”

“Infatti, è una scena di difficile interpretazione”

“Non sono affari nostri. E poi…”

“E poi…” ripeté Harry quasi temesse il prosegue di quella frase

“E’ difficile da spiegare, Harry”

“Ginny” era la voce di Malfoy

Hermione ammutolì schiacciandosi contro Harry. Panico!! Se li avessero visti!!! Non riusciva a ragionare; il profumo di Hermione rendeva l’operazione “pensare” ancora più difficile. Forse la cosa migliore era restare fermi nell’attesa che si allontanassero; anche se forse, non era molto corretto spiare i discorsi e le effusioni dei due ragazzi.
Malfoy e Ginny!! Non poteva pensarci era assurdo!!!

“Mi ha sostituito con Malfoy?” fece Harry avvilito

La ragazza gli rifilò una gomitata nello stomaco, fissandolo con un vago cipiglio.

“Cosa ti prende?” continuò Malfoy di cattivo umore

Harry si scorse, cercando di analizzare meglio la scena.

“Non mi sembra una buona idea!!” replicò Ginny tristemente

“Non abbiamo scelta!! Le nostre famiglie…” si fermò scrutando interrogativo il volto della ragazza.

Volevano scappare!! Doveva assolutamente fermarli. Non poteva permettere che Ginny scappasse con Draco Malfoy. Era un errore…un errore colossale!!!. Col tempo lei si sarebbe sicuramente pentita di quella scelta. Doveva fermarla, prima che commettesse una sciocchezza, che le avrebbe rovinato la vita per sempre.
Stava per uscire dal suo nascondiglio, ma Hermione lo bloccò, trattenendolo per la manica della divisa scolastica.

“Dove credi di andare?” chiese la ragazza con voce dura

“Dobbiamo fermarli, Hermione!!”

“Fermare…cosa?” domandò la ragazza aggrottando le sopracciglia

“Vogliono scappare…Hermione!!” esclamò allarmato

“Harry, ti prego di non saltare a conclusioni avventate”

“Avventate?” la scrutò sbigottito, come poteva l’amica non capire la gravità del momento.

“Le nostre famiglie non c’entrano!!” replicò Ginny irritata

“Davvero? Nelle ultime quattro settimane abbiamo litigato in continuazione, per mio padre, tuo fratello, tuo padre, mia madre, per Potter, per quella pazza che ti segue come un cane, per i tuoi amici, per la mezzosangue, per Potter”

“Lo hai gia detto”

“Cosa?”

“Per Potter…l’hai detto due volte!!” ripeté la ragazza imperturbabile

“Infatti Potter, rientra sempre nelle nostre liti” fece lui di rimando

“Ok!! Per favore, Draco, cerchiamo di essere costruttivi!!”

“Stai cercando di farmi arrabbiare?!”

“No…sto cercando di capire perché non dovremmo più vederci”

Quelle parole risuonarono come campane a festa nella testa di Harry.

“Ora possiamo andare?” bisbigliò Hermione

Harry fece un segno di dissenso con il capo. Hermione volse gli occhi al cielo allargando le braccia. Probabilmente aveva compreso che qualsiasi cosa avesse detto o fatto non avrebbe convinto Harry.

“Io non posso essere diverso da quel che sono” cominciò il giovane Serpeverde cercando di recuperare calma e sangue freddo “Io non sopporto i babbani e i babbanofili. Non m’interessa assolutamente nulla di quello che Tu-Sai-Chi farà ai mezzosangue. E’ chiaro!! Inoltre credo non ci sia nulla di male nel fare qualche stupido scherzo ai babbani. E’ divertente!! E credo che il lavoro di tuo padre sia inutile…perché credi che sia un pezzente?”

“Mio padre non è un pezzente…E ti ricordo che lui è un impiegato del ministero della magia!!” esclamò lei chiaramente infastidita

“A chi vuoi che interessi di tutelare i babbani…se interessasse a qualcuno tuo padre sarebbe ricco!!”

“Oh certo, invece tuo padre che è un Mangiamorte fuggiasco è proprio un esempio da imitare!!”

E pensare che poco prima si stavano baciando” pensò Harry divertito

“Bene, ora che ci siamo insultati, ti risulta più chiaro del perché è meglio stare lontani”

La ragazza lo fissò pensierosa.

“Ginny, tu mi piaci!! Ma non mi piace tutto il resto. Io detesto i tuoi amici, almeno quanto loro detestano me!!”

“Perlomeno i miei amici sanno parlare. Tyger e Goyle grugniscono!!”

“Loro non sono miei amici…sono i miei sottoposti!!”

“Tuo padre ha cercato di comprarti degli amici con delle scope…vedo che non c’è riuscito!!”

“Vorrei farti notare che stiamo litigando di nuovo!!” sentenziò Malfoy freddamente

Lei chinò il capo.

“Forse hai ragione, ma…io non posso essermi innamorata di una persona cattiva…io so che tu non lo sei”

Draco Malfoy sorrideva

“Io non sono cattivo…non mi piace andare in giro ad uccidere babbani e mezzosangue” esclamò divertito “Mi piace stuzzicare Potter e tuo fratello, ma non farei mai loro del male, almeno non intenzionalmente!! Solo che, non sono buono. Non sono un eroe e non ci tengo assolutamente a diventarlo”

“Ma…”

Il ragazzo la interruppe, intuendo il filo del suo discorso affermò “Vi ho salvato per cercare di salvare me stesso!! Non avrei mai sacrificato la mia vita per salvare quel Potter”

“Cosa stai cercando di dire?!?!”

“Sto cercando di dirti che, io non credo che Paciock sia un eroe, ma uno stupido!! Tutti lo hanno acclamato come un esempio, per aver salvato Potter e per aver permesso che il libro fosse sigillato. Ma, io penso che avrebbe dovuto restarsene buono…non erano affari suoi, erano fatti di Potter”

Come poteva parlare di Neville in quel modo!!

“Io, invece, credo che Neville sia un eroe!! E poi se non sbaglio ha salvato anche te!!! E tu eri al suo funerale, non erano molti i Serpeverde” affermò lei risoluta

“Se non ci fossero gli stupidi, i furbi non potrebbero sopravvivere” sentenziò il ragazzo ironico

Lei rimase silenziosa a scrutarlo

“Capisci cosa intendevo, ora” aggiunse freddamente “Noi abbiamo un modo di vedere le cose, totalmente antitetico. Non possiamo stare insieme, per quanto lo si possa volere, ci farebbe solo male. Perché…” deglutì, come se ciò che stava per dire fosse difficile da riferire. Si voltò per vedere se qualcuno stesse origliando; istintivamente Harry si nascose meglio “perché mi fa star male litigare con te!! Torno nella mia stanza a pezzi dopo i nostri appuntamenti!! Non riesco a dormire. E nonostante questo non vedo l’ora di rivederti!! Credo che non sia giusto…per nessuno dei due!! E penso che la cosa migliore sia troncare questa cosa finché siamo in tempo!! Io ho già preso la mia decisione”

“Ti piaccio? Draco”

“No, Ginny, ho solo parlato al vento fino ad ora!!” trasalì il ragazzo

“Per favore, rispondimi!!” incitò la giovane strega risoluta

“Certo che mi piaci!!” esclamò il ragazzo rosso in volto

“Perché?”

“Cosa?” disse Malfoy stupito

“Perché ti piaccio? Credo sia una domanda semplice”

Il ragazzo si avvicinò e le carezzò la guancia destra col la mano sinistra

“Perché sei bella” disse dolcemente “Perché sei una persona stupenda. Perché sei forte, determinata e cocciuta. Sei intelligente e dolce. Ginny, se restassi accanto a me soffriresti e basta”

“Allora, è finita!!”

“Finita è una parola grossa” appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza

“Nemici come prima?” esclamò Ginny serena

“Diciamo pure…nemici speciali!!”

Il ragazzo si voltò. Mentre si allontanava, arrestò i suoi passi e voltandosi disse, richiamando l’attenzione della ragazza che aveva quasi voltato l’angolo

“Ehi!! Weasley. Grazie per aver pianto per me!!”

“Figurati, Malfoy!!”

Si allontanarono.
Harry restò perplesso da quanto era accaduto…non ci aveva capito praticamente niente!! Ginny e Malfoy erano innamorati, o almeno così pareva. Eppure avevano deciso di stare lontano eppure nessuno dei due sembrava particolarmente dispiaciuto!!
Si grattò la testa stizzosamente.

“Bah!! Meglio così!!” sbottò sollevato

Ma voltandosi verso Hermione, notò che la ragazza era pensierosa e muta.

“Cosa c’è?” chiese preoccupato

“Harry; Credi che io debba aspettare ancora molto?”

Il giovane Grifondoro non riuscì a proferir parola.

“Malfoy e Ginny ci hanno provato, nonostante le evidenti differenze. Qual è il nostro problema? Perché sembri fuggire l’argomento?”

“Mi piaci, Hermione. Solo che non so cosa si fa in questi casi…non sono molto esperto!!! Mi ero anche preparato un discorsetto, ma poi, quando ti ho visto, non ricordavo più niente!!” rispose Harry amareggiato

La ragazza sorrise

“Harry tu mi piaci moltissimo!! Non è necessario che ti prepari discorsetti…mi basta che tu sia te stesso, le cose non devono cambiare solo perché stiamo insieme. Tu sei il mio migliore amico e questo non deve cambiare!!”

“Stiamo insieme!!” pensò sollevato e contento

Non era stato difficile. Ma forse ora Hermione si aspettava che lui la baciasse. Soprattutto dopo che avevano assistito al bacio tra Ginny e Malfoy. Non voleva assolutamente sfigurare!!! Non avrebbe perso Hermione per la sua timidezza e la sua eterna indecisione; non avrebbe commesso due volte lo stesso errore!!

“Le cose non cambieranno” affermò Harry sicuro “Potranno solo migliorare”

Accostò le sue labbra a quelle della ragazza.

***

Anche quell’anno la scuola era finita.
Harry, stava infilando le ultime cose nel grosso baule. Erano rimasti solo due oggetti addossati al comodino, accanto al letto a baldacchino: la Mimbus Mimbletonia, riposta all’interno di un vasetto, le cui pustole pulsavano, la rendevano simile ad un organo putrescente; e il Necronomicon.
Ripose il vasetto nel baule. Quando afferrò il libro lo fissò tristemente. Il tomo, dopo che Harry lo aveva sigillato, aveva cambiato completamente fisionomia. Il volto che vi era inciso aveva lasciato spazio all’immagine del sigillo…il talismano regalato dai membri dell’ES per il suo compleanno. Un sigillo rosso, coniato col sangue di Neville e con le lacrime di Harry. Era raccapricciante a dirsi, ma tutto ciò per Harry era carico d’amore. In tutte le sue forme più sublimi.
Perché lo aveva conservato?
Se l’era chiesto spesso, nell’ultimo mese, quando spesso si scorgeva a fissarlo malinconico!!! Forse per ricordare l’Elfo dei Boschi, che aveva sacrificato tutta la sua esistenza al servizio di un Dio, troppo perfetto per essere in grado di amare l’imperfezione. Forse per ricordare il sacrificio di un amico, troppo buono per lasciare che il mondo soccombesse per un atto di viltà. Forse per conservare l’ultimo anello di congiunzione fra il mondo della magia e il mondo dei babbani. Chissà, forse solo per ricordare l’ennesima avventura. Con quest’ultimo pensiero ripose il libro nel baule e lo richiuse; lasciandosi alle spalle tutto ciò che di bello e di brutto era accaduto durante il suo sesto anno ad Hogwarts.
Poche ore più tardi era insieme ai suoi amici in un vagone del treno, che li avrebbe riportati a Londra. Erano stipati all’interno dello scompartimento alla meno peggio. Edvige, Grattastinchi e il piccolo Leo erano molto agitati, succedeva sempre durante i lunghi viaggi.
Quando la porta scorrevole si aprì il cuore di Harry sussultò…forse in cuor suo sperava di rivedere Neville. Erano Ron e Hermione. I ragazzi ritornavano da un’estenuante riunione di prefetti.
Furono tutti molto silenziosi durante il viaggio…Luna e Hermione leggevano. Harry e Ron giocavano a scacchi magici, mentre Ginny osservava il panorama attraverso i finestroni del treno. Harry per la prima volta, dopo sei anni non vedeva l’ora che il viaggio terminasse. Udirono la voce di Malfoy, mentre, approfittando del suo ruolo di prefetto, canzonava qualche giovanissimo sventurato.
Certe cose non sarebbero mai cambiate!!
Sul volto di Ginny era stampato un malinconico sorriso. Harry intuiva che la voce di Malfoy richiamava dolci e amari ricordi alla mente della ragazza. L’argomento Draco/Ginny non fu più ripreso. Hermione era riuscita a convincerlo che Ginny era sufficiente grande da decidere per la sua vita. Magari insistere avrebbe potuto essere deleterio e lei avrebbe potuto incapricciarsi ancora di più. Harry detestava Draco Malfoy, soprattutto dopo il suo tradimento!! Ma di una cosa era sicuro, che il giovane Mangiamorte non avrebbe mai fatto del male a Ginny. Draco Malfoy era davvero innamorato di Ginny Weasley…chissà per quale miracolo!! Inoltre si era dimostrato sufficientemente maturo da interrompere una relazione che sarebbe stata disastrosa per entrambi…soprattutto per lei!!
Hermione fece più volte il gesto di alzarsi, ma Harry la trattenne energicamente afferrandole la mano. Rimasero così per qualche minuto, poi Hermione allontanò la mano!!! Erano molto imbarazzati…ancora non riuscivano ad abituarsi agli sguardi curiosi e divertiti degli amici; e poi Harry pensava che ostentare troppa sdolcinatezza, sarebbe stato indelicato nei confronti di Ron.
Sentiva di essere molto innamorato di Hermione. Tutte le volte che gli sfiorava le mani o la baciava, sentiva il suo corpo tremare e il suo cuore palpitare all’impazzata, ma qualche volta sentiva la sua anima lacerarsi in due parti. Sicuramente per la ragazza era lo stesso, anche se non si erano mai confessati l’imbarazzo che provavano entrambi, quando Ron gli era accanto.
Ron da canto suo si era sempre comportato come se la nuova situazione non lo scalfisse affatto. Harry sapeva che non era così e in cuor suo, aveva ringraziato molte volte l’amico per la maturità dimostrata!!  

Giunsero alla stazione. Tutti i membri dell’Ordine, proprio come l’anno prima, lo accompagnarono al binario 9e ¾. I Dursley lo attendevano.
Quando zio Vernon vide la stessa folla dell’anno prima, così stranamente abbigliata, si avvicinò con circospezione.

“Grazie per aver aiutato Petunia, ragazzo” farfugliò il pesante uomo

Harry, rimase per qualche istante pensieroso…sicuramente zia Petunia non gli aveva raccontato tutto l’accaduto. Se avesse saputo la verità, zio Vernon lo avrebbe inseguito per tutta la stazione di Londra…figurarsi ringraziarlo!!
Mentre zio Vernon poggiava il baule e la gabbia di Edvige sul carrello dei bagagli, il giovane Grifondoro si avvicinò a Lupin e al professor Moody per ringraziarli. Tonks stava parlando con Hermione. Il signor Weasley si era avvicinato a zio Vernon che cominciò a grugnire

”Andiamo ragazzo, Petunia ci aspetta in macchina!!”

Harry dal tono dello zio aveva chiaramente intuito che era finito il momento dei saluti. Vide Tonks spingere Hermione nella sua direzione. I membri dell’Ordine prontamente incitati dalla giovane e rossa Auror si allontanarono per lasciarli qualche minuto da soli.

“Allora, ci vediamo?” cominciò Harry imbarazzato.

“Si. Forse se Silente lo permetterà, potremmo passare un po’ di tempo insieme quest’estate!!” propose la ragazza dubbiosa

“Ti scriverò tutti i giorni e tu sei babbana, magari possiamo anche telefonarci?”

“Si; mi sembra una buon’idea!!” replicò Hermione entusiasta

“Mi mancherai tantissimo”

Hermione gli saltò al collo sorridente. Harry la strinse forte.

“DEVO LASCIARTI QUI!!” urlò zio Vernon irritato

Hermione si staccò dal ragazzo e lo fissò. Harry avrebbe voluto rimanere ancora un po’ con lei. Le scoccò un rapido bacio sulle labbra.

“Ti voglio bene, Hermione”

“Anch’io ti voglio bene, Harry. A prestissimo”

Si allontanò. Harry seguì zio Vernon verso la macchina.
Mentre lo zio riponeva il baule nel bagagliaio, il ragazzo entrò in auto.

“Perché non hai detto nulla a zio Vernon?” sussurrò appena

“Perché Vernon non avrebbe capito…tu devi rimanere in casa mia, per essere protetto dal mio sangue, finché quell’uomo non sarà sconfitto!!” poi la donna aggiunse risoluta “Devi uccidere quel mostro. Devi vendicare mia sorella!!”

Harry rimase sbigottito!! Forse il terrore che la donna aveva provato durante la sua prigionia, aveva riaperto vecchie ferite.

“Perché non hai voluto che Silente cancellasse la tua memoria?!?!”

“Per…”

Proprio mentre la donna stava per rispondere alla domanda del nipote, zio Vernon aprì la portiera dell’automobile.

“Niente stranezze, ragazzo!!” esclamò mettendo in moto l’auto.

Oscar cominciò a gracidare!!




NdA: E’ FINITA!!! Non ci posso credere…sono arrivata fino alla fine!!! E’ venuto lunghissimo…
Spero di non avervi annoiato troppo e soprattutto spero che il finale non vi abbia deluso. Ribadisco il concetto: il finale è la cosa più difficile da scrivere…spero di non aver lasciato nulla in sospeso!!!

Ho introdotto la scena di Ginny e Draco, per rendere un po’ più leggero il capitolo…che altrimenti sarebbe stato da suicidio!!! Forse questa volta ho un po’ esagerato con la drammaticità, ma la morte di Neville mi ha molto turbata!!
E' ovvio che la coppia di questa ffic è H/Hr...che batte H/G 13 a 6 (alcuni si sono astenuti o hanno votato per altre coppie!!), questo per amor di precisione e per correttezza nei confronti delle persone che hanno votato!!!

Non credo che continuerò la storia…ma amo i finali aperti, per cui ho concluso con un interrogativo!!!

Alla prossima, sperando di ritrovarvi tutti…un abbraccio immenso

BUONA PASQUA A TUTTI
Lella

EFP

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